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CLICK Forme e simmetrie
Dallo scavo delle fondamenta all'opera conclusa il collega Domenico Cichetti si aggira tra i cantieri con la sua fotocamera e ritrae angoli nascosti, scorci di vita quotidiana e splendide architetture. Tutto ha preso vita con CMB.
A cura di Domenico Cichetti
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GIOCHI DI GEOMETRIE
INAUGURAZIONE
LA CLINICA Quattro piani fuori terra, due sale operatorie e una piscina nel massimo rispetto per l'ambiente
FOTO DI GRUPPO Il presidente Zini con lo staff del cantiere
Clinica Melitta, battesimo per un’isola di cura
Lo scorso 17 giugno, a un anno dall’apertura, a Bolzano si è tenuta l'inaugurazione ufficiale della clinica privata della famiglia Waldner: 180 posti letto e attrezzature specialistiche all'avanguardia in una struttura immersa nel verde.
Battesimo ufficiale per la Clinica Melitta a Bolzano, realizzata da CMB per conto della famiglia Waldner. La clinica privata, dotata di 180 posti letto e attrezzature specialistiche all’avanguardia per la riabilitazione di patologie traumatiche e neurologiche, è operativa da circa un anno, ma la famiglia Waldner ha atteso che la pandemia da Covid-19 allentasse la morsa per poter celebrare, lo scorso 17 giugno, la nuova struttura.
L’edificio si articola su quattro piani fuori terra e uno interrato ed è dotato di ogni comfort, tra i quali una piscina con vasca in acciaio inox dal fondo mobile, che consente una rapida regolazione dell’altezza dell’acqua, e due sale operatorie. Ospita pazienti in fase di riabilitazione post trauma ed è specializzata nel trattamento del morbo di Alzheimer.
Alessandro Zuccoli, capo commessa che ha seguito l’opera per CMB, ha voluto ricordare come sia stata fondamentale “l’interazione continua e intelligente con la committenza, per lo sviluppo delle esigenze e di miglioramenti in corso d’opera, anche grazie al positivo confronto continuo con il direttore dei lavori Alberto Lucich”.
Ruper Waldner, CEO della Clinica Melitta, ha espresso grande soddisfazione per la realizzazione. “La nuova clinica – ha spiegato – esprime pienamente la mission e i valori della famiglia Waldner: con numerosi spazi verdi, terrazze e il giardino pensile, siamo un’isola circondata da un mare di meleti. Siamo riusciti a rappresentare l’univocità e l’unicità in un modo mite e meravigliosamente rispettoso dell’ambiente”.
EVENTI
SALPA L’ARCA DEL GRUPPO CAP
Lo scorso 16 giugno un grande evento per il battesimo della nuova sede del gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano.
Il progetto, realizzato da CMB in circa tre anni di lavoro, ripensa l’identità di un intero quartiere all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica
Un grande evento per l’inaugurazione della nuova sede del Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. All’appuntamento dello scorso 16 giugno, in via Rimini nel capoluogo lombardo, oltre ai rappresentanti dell’impresa hanno partecipato amministratori e autorità come il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano Giancarlo Tancredi, oltre ai sindaci soci del Gruppo.
Il progetto, firmato da Claudio Lucchin e Architetti Associati e realizzato da CMB in circa tre anni di lavoro, ha puntato a ripensare l’identità del quartiere all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica. Ispirata all’immagine di un’arca pronta a salpare e con un particolare disegno delle finestre ispirato all’opera del pittore Piet Mondrian, la caratteristica principale dell’edificio è l’attenzione alla sostenibilità e alle più avanzate soluzioni green. L’edificio, infatti, ha ottenuto la certificazione "Net zero energy" e, grazie ai 422 pannelli solari installati sul tetto, è in grado di garantire quasi il 70% dell’autonomia energetica.
Il riguardo per l’ambiente si estende anche all’utilizzo dei materiali usati per la costruzione. L’edificio è interamente costruito in cemento armato e fibrato ECOPact fornito da Holcim, un materiale che appartiene a un gruppo di calcestruzzi sostenibili capace di mitigare gli impatti sull'ambiente attraverso l’utilizzo di cementi pozzolanici a basso contenuto di clinker.
5.000m2 SUPERFICIE 1.600m2
A PIANO
30 m
DI ALTEZZA
5
LIVELLI FUORI TERRA
3.200m2
PIAZZA D'INGRESSO
1.250m2
CALCESTRUZZO FIBRATO
475 SERRAMENTI ESTERNI 756
CELLULE VETRATE
— LA STRUTTURA
Nel complesso l’edificio ha una superficie di 5.000 mq nell’interrato e sale sviluppandosi per cinque livelli fuori terra a uso uffici per 1.600 mq a piano. Nella struttura ipogea si trovano i parcheggi e alcuni locali tecnici, mentre passando sotto l'ampio sbalzo si accede all’edificio tramite una hall. Oltre all’ingresso, al piano terra sono presenti un bistrot, tre sale conferenze e l’asilo nido a uso dei figli dei dipendenti. Le aree esterne sono parte integrante del progetto con una piazza d’ingresso di 3.200 mq caratterizzata da un grande specchio d’acqua e pavimentata con granito di colore grigio chiaro: lo spazio, aperto al pubblico, è arredato con alberi ad alto fusto, arbusti e sedute fisse. Ai piani superiori troviamo uffici di tipo tradizionale nella fascia a sud dell’edificio, nel corpo centrale sono collocati ascensori, cavedi tecnici e i servizi igienici, mentre nella fascia a nord vi sono zone di lavoro openspace, uffici e sale riunioni.
— IL PROGETTO
Il progetto ha previsto l’interazione sinergica di un involucro edilizio a elevate prestazioni energetiche, elementi impiantistici ad alto contenuto tecnologico, un avanzato sistema di building automation, cui viene aggiunto l’impiego intensivo di fonti energetiche rinnovabili, quali solare, fotovoltaico e geotermia, al fine di conseguire elevati livelli di efficienza energetica e di comfort ambientale per gli occupanti. Dal punto di vista tecnologico le sostanziali customizzazioni rendono questo edificio, dall’aspetto semplice, una struttura architettonica molto complessa, stimolante e innovativa. Gli elementi caratterizzanti sono lo sbalzo che si sviluppa da circa metà edificio, sostenuto da travi intradossate trasversali, nonché da un sistema di cavi di post-tensione e dalle elevazioni del nucleo centrale, elementi necessari per l’equilibrio globale dell’edificio. Insieme l’inclinazione della copertura e delle pareti est e ovest, per la cui esecuzione sono stati utilizzati casseri rampanti nonostante l’altezza molto limitata dell’edificio, definiscono la forma dell’edificio. Per garantire la resa estetica delle elevazioni perimetrali, che al loro interno rimarranno a vista, è stato impiegato calcestruzzo fibrato in una miscela appositamente studiata in collaborazione con Holcim che l’ha reso autocompattante. Le facciate e lo studio degli elementi vetrati, impiegati anche in copertura, ha richiesto grande attenzione per la gestione delle forme irregolari e differenti tra loro per un totale di 475 serramenti, composti con profili personalizzati, studiati e testati appositamente per questo progetto. L’edificio realizzato per CAP ha permesso di rafforzare l’esperienza di CMB sulla costruzione di edifici green, con certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e CENED (Certificazione Energetica Edifici della Regione Lombardia), attenti al contenimento dei costi e all’utilizzo di materiali e risorse riciclabili.
MILANO DESIGN WEEK
CMB con Holcim alla mostra Urban Matter(s)
Un’occasione per discutere di sperimentazione e riqualificazione urbana
artedì 7 giugno, nell’ambito della
MMilano Design Week, Holcim, fornitore d’eccellenza che ha affiancato e supportato CMB nell’individuazione di miscele speciali di calcestruzzo per la realizzazione delle pareti della sede di
CAP, ha organizzato un evento all’interno della mostra Urban Matter(s). Un’occasione per avviare un confronto sulle soluzioni innovative per rendere le città più sostenibili. Al talk hanno partecipato a fianco di Calogero
Santamaria, AD di Holcim Aggregati Calcestruzzi, Mauro Eugenio Giuliani, socio fondatore di Redesco Progetti srl e Lorena Botta, direttore del cantiere CMB che ha realizzato la nuova sede del Gruppo CAP.
Nel dettaglio lo sviluppo di Milano è stato occasione per discutere di sperimentazione visiva e tecnologica in termini di riqualificazione urbana, efficienza e sostenibilità dei materiali, ricerca e innovazione e prestazioni ambientali. Giuliani ha parlato della sostenibilità delle costruzioni: “Costruire bene significa ridurre al minimo lo spreco di energia che nel nostro settore si misura prevalentemente in termini di emissioni di CO2. Il calcestruzzo ha tutto il tema della CO2 da monitorare e ridurre, ma ha una vita utile molto lunga”.
Lorena Botta ha centrato il suo intervento sulla necessità di un lavoro di squadra e di coordinamento tra produttore, impresa e progettista per rispondere ad esigenze estremamente complesse, quali la resa estetica del calcestruzzo della nuova sede del
Gruppo CAP.