CNAFvg Magazine - giugno 2019

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CNA NFORMA

FVG

magazine

05° MENSILE N•05 ⁄ ANNO•04 ⁄ GIUGNO 2019

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EDITORIALE DL CRESCITA, ABROGARE L’ARTICOLO 10 PAG ∙ 10

ATTUALITÀ VICINO/LONTANO, IL PIACERE DELLA LEGALITÀ PAG ∙ 12

UNIONI COMUNICAZIONE E TERZIARIO AVANZATO: “CHIAMATA ALLE ARMI!” PAG ∙ 28

IMPRESA DEL MESE ARRIVA IL FAMILY-RENT


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CNA NFORMA

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MENSILE N•05 ⁄ ANNO•04 ⁄ GIUGNO 2019

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EDITORIALE DL CRESCITA: ABROGARE ARTICOLO 10 ATTUALITÀ01 ITINERANNIA, ANCORA UN SUCCESSO / DECRETO SBLOCCA CANTIERI, CHE DELUSIONE! PAG ∙ 08

ATTUALITÀ 02 È NATO IL NUOVO SITO DELLA CNA! PAG ∙ 10

ATTUALITÀ 03 VICINO / LONTANO IL PIACERE DELLA LEGALITÀ PAG ∙ 12

UNIONI – COMUNICAZIONE E TERZIARIO AVANZATO “CHIAMATA ALLE ARMI!” PAG ∙ 15

NOTIZIE SINDACALI ALIMENTARI: IL PARADOSSO DELL’ETICHETTATURA A SEMAFORO PAG ∙ 16

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NOTIZIE SINDACALI 02 GIUDIZIO NEGATIVO DI CNA FITA SULLE MODIFICHE PREVISTE PER I MEZZI PESANTI

NOTIZIE SINDACALI 03 CNA INSTALLAZIONE E IMPIANTI / CNA SNO NOTIZIE FLASH 01 PRIVACY / ENEA PAG ∙ 20

NOTIZIE FLASH 02 PEC: È OPPORTUNO MANTENERLA ATTIVA DOPO LA CANCELLAZIONE DAL REGISTRO IMPRESE? PAG ∙ 22

NOTIZIE FLASH 03 DECRETO CRESCITA 2019 PAG ∙ 24

PREVENZIONE INTEGRATA SICUREZZA SUL LAVORO: LE STATISTICHE VANNO INTERPRETATE CORRETTAMENTE PAG ∙ 26

PENSIONATI SUCCESSO DELL'INCONTRO "INVESTI SICURO" PAG ∙ 30

IMPRESA DEL MESE ARRIVA IL “FAMILY-RENT”, IL NOLEGGIATORE DI FIDUCIA PAG ∙ 33

DOVE SIAMO

CNA INFORMA MAGAZINE— MENSILE Editore CNA Fvg Direttore responsabile Rosalba Tello A questo numero hanno collaborato Nello Coppeto, Elena Casarsa, Michela Di Maria, Claudio Fattorini, Stefano Pavan. Foto Banca Immagine, CNA Nazionale, CNA Fvg, vicino/lontano In copertina Studenti al Festival “vicino/lontano”


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L'EDITORIALE

DL CRESCITA: ABROGARE ARTICOLO 10

LETTERA CNA A SENATORI E A DEPUTATI di Nello Coppeto

“Sconti” immediati per chi su esegue lavori di adeguamento antisismico o energetico alla propria abitazione (tetto, coibentazione casa, infissi, ecc.). Da oggi le detrazioni fiscali si possono far inserire direttamente in fattura, saranno poi rimborsate alle aziende come crediti d'imposta in 5 anni. È quando prevede l'art.10 del DL Crescita (Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2019), una disposizione previste dal governo per la ripresa economica. Il beneficiario delle detrazioni, quindi, ottiene uno “sconto immediato” sul corrispettivo dovuto - per un importo pari alla detrazione spettante - direttamente dall’impresa che effettua l’intervento di riqualificazione energetica o di adozione di misure antisismiche. La cifra viene rimborsata alla ditta esecutrice dei lavori come credito di imposta da usare in compensazione in cinque quote annuali. Peccato, però, che oltre a non essere sostenibile per le piccole e micro imprese si andrà a creare una concorrenza sleale a favore delle multi-utilities, grandi aziende ed ex monopolisti che possono vantare rilevanti crediti d'imposta da

compensare, e capacità economiche ed organizzative ben maggiori delle nostre PMI. Ecco perché la CNA nazionale sta predisponendo una lettera a senatori e deputati affinché l’articolo 10 del Decreto Crescita, ritenuto “di estrema pericolosità per le nostre imprese”, venga integralmente abrogato. In sostanza si scarica direttamente sull’impresa esecutrice, quasi sempre di piccole dimensioni, gran parte dell’onere finanziario derivante dal costo dell’intervento stesso, con effetti che potrebbero rivelarsi devastanti. Quante possono avere la capacità economica di poter sopportare questo provvedimento? Per la CNA il provvedimento agevolerà le grandi catene, che negli ultimi anni, abusando della condizione di trovarsi di fatto in una posizione dominante, sono entrate nel mercato della riqualificazione energetica esercitando una concorrenza sleale nei confronti delle piccole imprese. Se poi una piccola impresa non dovesse avere crediti di imposta da utilizzare in compensazione, allora l’articolo 10 costituirebbe un vero e proprio ostacolo alla libera concorrenza. Si tratta, di fatto di una falsa opzione concessa al cittadino: in realtà è un invito puro e semplice ad utilizzare, per gli interventi di riqualificazione energetica, i servizi proposti dalle grandi catene distributive e dalle multi-utilities, con la conseguenza di determinare una fortissima concentrazione del mercato della riqualificazione energetica in capo a pochissimi grandi operatori. Presidente regionale CNA Fvg Nello Coppeto

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LA CNA FVG AL GRAN COMPLETO ALL'EDIZIONE ITINERANNIA 2019

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L'ATTUALITÀ

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ITINERANNIA, ANCORA UN SUCCESSO

DECRETO SBLOCCA CANTIERI, CHE DELUSIONE!

di Rosalba Tello

Quattro giornate finalmente calde e assolate hanno accompagnato questa fortunata edizione di Itinerannia.

CNA Fvg esprime delusione e preoccupazione per le novità che hanno modificato, in peggio rispetto a quelle inserite nell’ultima Legge di Bilancio. nel Codice degli appalti.

Abbiamo presenziato come sempre con uno stand attiguo a quello dei “cugini” della Confartigianato, Posizionato proprio di- “Dal decreto sblocca-cantieri ci aspettananzi all’ingresso di Villa Dora. vamo maggiore attenzione nei confronti delle piccole imprese, costrette ad acceUna location con un buon passaggio che ci dere con grande difficoltà al mercato degli ha regalato grande visibilità non solo ai no- appalti pubblici - commenta il presidente stri associati CNA ma anche al grande pub- regionale CNA Fvg Nello Coppeto -. blico, al quale è stato distribuito materiale informatico. L’affidamento diretto viene ridotto da Un ottimo ritorno di immagine per la nostra associazione di categoria, che in occasione di eventi di questo spessore fa sempre una gran bella figura! Guglielmo Maran presidente territoriale CNA di San Giorgio di Nogaro

150mila a 40mila euro, la quota di subappalto incrementata dal 30 al 50%. Non è stato previsto niente per la suddivisione in lotti dei maxi-appalti e per valorizzare le imprese del territorio. Servono al più presto correttivi, strumenti e soluzioni che evitino alle piccole imprese l’estromissione definitiva dal mercato degli appalti pubblici”. Coppeto, in linea con la CNA nazionale, apprezza invece la scelta di istituire la figura del commissario: qui, invece, si procede sulla strada giusta per rendere più fluido ed efficace il processo di rimozione degli ostacoli che finora hanno impedito l’avvio dei cantieri.

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L'ATTUALITÀ

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SITO WEB

È NATO IL NUOVO SITO DELLA CNA! di CNA Nazionale

→ Un sito espressione di una comunità che crede in se stessa e nella propria capacità di crescere. Orgogliosa della sua identità. Il vecchio sito è stato un validissimo compagno di strada, ma non era più all’altezza delle sfide imposte (anche) dalla rivoluzione digitale. E dai suoi tempi velocissimi e spesso travolgenti. Questo nuovo strumento di comunicazione ha l’ambizione del magazine: di notizie, di riflessioni, di servizio. E al servizio, degli artigiani e degli imprenditori. Iscritti e non iscritti alla CNA. Una CNA che ambisce a diventare la “casa” di tutti gli artigiani e di tutti i titolari di piccole e medie imprese. E nel nuovo sito riconosce un veicolo di prim’ordine. Un sito per riscoprire l’informazione di buona qualità nell’epoca complessa dei social e della comunicazione uno-a-uno, dove non c’è un protagonista solo. Per aiutare la nostra comunità a sconfiggere vecchi e nuovi stereotipi, e pregiudizi, sul mondo degli artigiani e delle piccole imprese che le fake-news le soffre da prima che si chiamassero così. Quando erano solo falsità. Un impegno che è nel nostro Dna. Ma da oggi prende un passo nuovo, rinvigorito da una forte carica creativa capace – lo speriamo, ne siamo convinti – di valorizzare al massimo, e al meglio, le idee che stanno alla base del nostro impegno di rappresentanza. Una rappresentanza che prevede un cambio di passo non indifferente. In nome dell’interesse delle imprese e in piena autonomia

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politica. Attraverso un terreno irto di difficoltà vecchie, e ben le conosciamo, e soprattutto nuove, più insidiose. Amplificate dalla estrema velocità dei nostri tempi, che più ancora ci dobbiamo attendere in futuro. Una velocità che a tutti lascia meno spazio a disposizione per l’informazione. Mentre di informazioni siamo sommersi. Una overdose di chiacchiere, perlopiù, alle quali non siamo intenzionati a cedere. Ecco allora la necessità di un sito di notizie mirate, penetranti, dirette. Di contenuti e di titoli che avvicinano e non respingono. Dall’essenza seria, ma non seriosa. Dai toni sorridenti, ma non frivoli. Sorridenti, perché una dose di leggerezza aiuta ad affrontare le battaglie, e anche i disagi, della vita, che invece il nostro sito deve cercare di facilitare.

GRAFICA ELEGANTE, CONTENUTI INNOVATIVI, LINGUAGGIO CHIARO. È UN SITO PER ANDARE LONTANO, QUELLO APPENA INAUGURATO DALLA CNA, ONLINE DA POCHE SETTIMANE ←


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L'ATTUALITÀ

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VICINO / LONTANO

STUDENTI UNITI NELLA BATTAGLIA PER LA LEGALITÀ di Rosalba Tello

→ La CNA ha partecipato attivamente con un contributo finanziario supportando l’evento “Il piacere della legalità? Mondi a confronto”, format coordinato dalla docente Liliana Mauro. Scuole, studenti e docenti erano in prima linea a dibattere su una questione quanto mai attuale: la battaglia per la legalità. «Sono centinaia – ha spiegato alla platea del teatro Giovanni da Udine Federica Angeli, che dal 2013 vive sotto scorta dopo le minacce ricevute per le sue inchieste sulla mafia di Ostia, autrice del libro “A mano disarmata” - i giornalisti e i blogger che ogni anno subiscono minacce e intimidazioni in Italia a causa delle loro inchieste e che, senza censurarsi o farsi intimidire, continuano a raccontare verità scomode». Una storia di coraggio che ha appassionato gli studenti, attenti nell’ascolto anche degli altri relatori: il docente Francesco Barone, portavoce del Nobel per la Pace Denis Mukwege, Pierluigi Di Piazza del Centro Balducci di Zugliano, l’ingegnere informatico John Mpaliza, originario della

Repubblica Democratica del Congo e messaggero di pace, Beppe Pagano, fondatore della cooperativa Nco-Nuova Cucina Organizzata di Aversa, il rapper friulano DJ Tubet. CNA è orgogliosa di aver dato una mano alla riuscita dell’evento tramite un piccolo finanziamento a sostegno di un progetto importante, che anno ogni dà lustro alla città di Udine e all’intera regione.

LA LEGALITÀ È STATO IL FIL-ROUGE DELLA 15^ EDIZIONE DEL FESTIVAL VICINO/LONTANO, CHE SI È TENUTO LO SCORSO MAGGIO A UDINE PROPONENDO UN PROGRAMMA RICCO DI INTERVENTI E RELATORI DI LIVELLO ← PAG ∙ 11


Unioni Comunicazione e terziario avanzato “Chiamata alle armi!” di Mauro Caffieri

ATTENZIONE. Questo non è il classico articolo in cui raccontiamo quante cose facciamo e come siamo bravi a farle. Anzi. Approfitto di questo spazio concesso alle Unioni per lanciare, invece, un appello: cari colleghi, dove siete? Perché non partecipate alla vita sindacale della nostra unione? Tempo, soldi, dimenticanze sono le motivazioni che adducete quando vi si contatta, ma lo sappiamo bene che solo agendo tutti insieme si fa la forza, e che finché ognuno pensa solo al suo orticello non si va da nessuna parte! Perdonate il tono provocatorio, ma sono piuttosto avvilito per l’assenza di confronto che contraddistingue la nostra categoria negli ultimi anni, mentre le altre unioni mantengono vive e vivaci le loro istanze organizzando convegni e incontri. E noi fotografi, grafici, web designer, comunicatori… dove siamo? Manca insomma lo spirito di squadra, e ora manca anche a me – lo ammetto – la giusta motivazione per essere più proattivo e coinvolgente. E’ saltato, ad esempio, un interessantissimo corso sulla post produzione (a prezzo davvero basso!), incentrato sulla lavorazione dei file professionali con Marianna Santoni, che tiene corsi di livello in tutta Italia, nonostante vi avessimo chiamato, per informarvi, uno per uno. È dalla “caccia alla concorrenza sleale” (che portò ad alcune segnalazioni di fotografi che hanno avuto poi un seguito) e dal corso sui prodotti Canon a Trieste (per fortuna molto seguito) che non facciamo massa critica, sebbene i problemi siano comuni. Mettersi in rete è l’unica vera mossa vincente. Vi chiedo dunque attenzione. La richiesta è: partecipate alle nostre iniziative! Siamo qui per questo, a vostra disposizione, approfittatene! Scriveteci, chiamateci, venite a trovarci, diteci la vostra, esprimete le vostre aspettative ed esigenze. Confrontiamoci. A breve convocherò gli ex presidenti locali della nostra categoria per organizzare a livello regionale un evento che ci coinvolga tutti; vi informeremo in tempo utile così da darvi la possibilità di “blindare” la data ed esserci tutti. Nelle prossime settimane sarete contattati anche su un incontro sulla privacy che stiamo predisponendo. Fatevi vivi, a presto!

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NOTIZIE SINDACALI

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ALIMENTARI

IL PARADOSSO DELL’ETICHETTATURA A SEMAFORO di Michela Di Maria

Continua con tenacia l’opposizione dell’Italia al sistema di etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, quali il Nutri-Score adottato dalla Francia. Quest’indicazione ha lo scopo di orientare il consumatore rispetto ai profili nutrizionali degli alimenti confezionati, dando una valutazione delle sostanze nutritive e il conseguente impatto sulla salute. L’assegnazione avviene in base alla quantità dei nutrienti per 100 grammi e alla loro incidenza positiva o negativa sul consumatore. Apporto calorico, acidi grassi saturi, sale e zucchero sono alcuni degli aspetti che impattano negativamente mentre elementi come le fibre sono quelle che favoriscono il semaforo verde. Se la formula può sembrare in apparenza auspicabile, i risultati a volte però sono paradossali. Questo il motivo per cui il nostro Paese si vede avverso a questo sistema. Infatti l’etichettatura a semaforo attualmente proposta non tiene debitamente conto di alimenti di qualità che sono alla base dell’alimentazione mediterranea e che rappresentano i pilastri delle eccellenze alimen-

tari Made in Italy quali olio di oliva, parmigiano reggiano, prosciutto crudo e simili, che ne uscirebbero bollati in rosso. Un’indicazione basata su questi parametri comprometterebbe la loro visibilità sia in Italia che all’Estero e creerebbe disorientamento nel consumatore. Senza contare che alimenti industriali dalla categoria light o addizionati, su cui già viene usato questo sistema all’estero, ne escono con valutazione migliore rispetto alle prelibatezze italiane, passando per salutari e invitando il consumatore a farne un uso incondizionato. È obiettivo italiano trovare un modo meno generico ed indifferenziato per indirizzare i consumatori e far comprendere loro che i prodotti agroalimentari nazionali di qualità rimangono un patrimonio da tutelare e, se consumati nelle giuste quantità, non sono dannosi. In questo contesto Gian Lorenzo Cornedo, rappresentante permanente del nostro Paese all’Oms, i giorni scorsi, attraverso documentazione scritta, ha criticato pesantemente il documento redatto dell’Organizzazione mondiale

della sanità, “Principi guida e manuale quadro per l’etichettatura fronte-pacco per la promozione di diete sane”, in cui si parla dell’etichettatura a semaforo, al centro della discussione del Comitato sulle etichette alimentari del Codex (programma congiunto di Fao e Oms che stabilisce gli standard alimentari), iniziato a Ottawa in Canada il 13 maggio scorso. La guida ha l’obiettivo di indirizzare i Paesi interessati nella definizione e nell’uso dei profili nutrizionali e delle forme di etichettatura interpretativa da usare sui prodotti alimentari, fornendo i principi base da seguire. Una battaglia che il nostro Paese, per una volta non procedendo in ordine sparso, ha vinto anche grazie alla forte pressione delle organizzazioni di imprese, CNA compresa, che sono riuscite a convincere forze politiche e opinione pubblica su un tema che rischiava di passare sotto silenzio. E rischiava magari di diventare noto, come tante volte è capitato in passato, solo a uova rotte e frittata già fatta. Con gli italiani penalizzati e, loro malgrado, contenti. Non essendo intervenuti in tempo. Giustamente il presidente di CNA Agroalimentare, Mirco Della Vecchia, aveva definito questo progetto vessatorio “un atto di guerra non convenzionale ai pilastri del Made in Italy e della dieta mediterranea, una offensiva generale mirata per colpire prodotti alimentari realizzati esclusivamente con ingredienti naturali, conosciuti e apprezzati da milioni di persone, per sostituirli con sostanze artificiali, fabbricate da imprese multinazionali e certificate come salutari da grandi laboratori pagati dalle stesse multinazionali”.

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NOTIZIE SINDACALI

02

CODICE DELLA STRADA

GIUDIZIO NEGATIVO DI CNA FITA SULLE MODIFICHE PREVISTE PER I MEZZI PESANTI di CNA Nazionale

È negativo il giudizio di CNA Fita sulle proposte di modifica al Codice della strada previste per i mezzi pesanti. Ciò che emerge e lascia perplessi è l’assenza di una visione d’insieme, che possa fare da bussola a modifiche equilibrate, in grado di coniugare innovazione e sicurezza, riforma organica del mercato e situazioni consolidate, oltre a liberalizzazioni e legalità. Trasporti eccezionali. E complicati. Nel caso dei mezzi pesanti che effettuano trasporti eccezionali, è stata prevista una riduzione di peso da 108 a 86 tonnellate. Una modifica che si basa forse su una lettura distorta della realtà. I veicoli industriali con una capacità di carico a 108 tonnellate, infatti, sono ritenuti a torto gli unici responsabili dell’usura dei ponti. Tuttavia, i dati dimostrano che sono diversi i fattori alla base dei loro crolli, a partire da una scarsa manutenzione. Parliamo del problema della sicurezza. Un Catasto (purtroppo) archiviato Il legislatore, in primo luogo,

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avrebbe dovuto interessarsi della realizzazione di quel Catasto delle strade, previsto fin dal 1992, che consentirebbe la verifica puntuale dello stato delle infrastrutture viarie, in modo da garantire la circolazione in sicurezza. La digitalizzazione e la messa in rete del catasto stradale permetterebbero, infatti, l’individuazione immediata di percorsi alternativi, con l’indicazione della loro effettiva tolleranza di peso e di tutte le altre informazioni utili alla circolazione dei mezzi. Tutti, pesanti e leggeri. Non solo quelli pesanti. Secondo CNA FITA, doveva essere questa la prima modifica da introdurre al Codice della strada, perché la riduzione di peso non risolve affatto il problema di dove questi mezzi possano circolare in sicurezza. Un investimento a perdere Sono rimaste sullo sfondo le esigenze industriali del Paese, di cui è mancata una visione complessiva. La produzione industriale italiana, infatti, si contraddistingue per le eccellenze che ci vengono riconosciute in tutto il mondo. Eccellenze che hanno dimensioni e pesi importanti. Ma questi

grossi carichi, qualcuno dovrà pur trasportarli. Con tale misura, per i trasporti eccezionali si configura un serio rischio di paralisi. Esiste, poi, la questione dell’improvvisa e sostanziale riduzione del peso senza una contestuale norma transitoria che consenta di ammortizzare il costo dei mezzi, che prevedono specifiche caratteristiche costruttive a seconda della capacità di carico. Che cosa fare dei mezzi già immatricolati, che difficilmente saranno riutilizzabili e sui quali, comunque, è stato fatto un investimento? Il legislatore non ha pensato che questo passaggio da 108 a 86 tonnellate, senza una norma che faccia da cerniera tra quanto consentito in passato e ciò che sarà permesso in futuro, possa comportare enormi difficoltà alle imprese del comparto, contribuendo in certi casi alla loro uscita dal mercato. Privilegiati i trattori con rimorchio Riguardo al settore agricolo, invece, emerge un orientamento del tutto opposto: si vanno ad aumentare dimensione e massa delle macchine agricole e dei loro rimorchi, in alcuni casi raddoppiandole e portandole fino a 44 tonnellate, come un complesso veicolare che opera nell’autotrasporto. In questo caso, si accentua un problema di sicurezza. Per i trattori agricoli, infatti, andrebbe rispettato l’articolo 111 del vigente Codice della strada (e successive norme di attuazione) che stabiliva fin dal primo luglio 2016 la revisione delle macchine agricole più obsolete al fine di accertarne lo stato di efficienza e di sicurezza. Una condizione da troppo tempo disattesa. Secondo CNA FITA, quindi, introdurre queste modifiche estensive, senza garantire


un’attuazione effettiva della normativa sulla revisione dei veicoli, significa aumentare l’insicurezza e i già tanti infortuni legati all’uso dei mezzi agricoli. Autotrasportatori abusivi Di questi veicoli industriali, inoltre, spesso si fa un uso distorto, originando in molti casi un esercizio abusivo dell’attività di trasporto merci conto terzi, che va a creare una situazione di concorrenza sleale. A questo riguardo, sono tante le segnalazioni inviate al ministero dell’Interno e alle Prefetture, che però finora non hanno sortito effetti. Anzi, in risposta, come si è spiegato in precedenza, è arrivato l’ampliamento delle potenzialità di utilizzo delle macchine agricole. Una scelta che si manifesta ulteriormente con l’introduzione della possibilità, per chiunque, anche se non riconducibile all’attività agricola o all’esercizio del commercio, di immatricolare liberamente trattori e rimorchi agricoli non superiori alle sei tonnellate. Per CNA FITA, una liberalizzazione di tale portata, senza l’obbligo di aprire una partita Iva, il possesso di patenti superiori e

altre precondizioni, potrebbe involontariamente trasformarsi in un favore a chi vuole operare abusivamente nel totale anonimato. Con la Legge di bilancio 2019, sono state accolte le richieste della CNA di estendere le concessioni delle revisioni alle officine private autorizzate anche per i mezzi pesanti con peso complessivo superiore a 3,5 tonnellate. Tuttavia, la legge ha incluso solo i veicoli a motore, lasciando fuori i rimorchi-semirimorchi. La proposta di modifica al relativo articolo 80, comma 8 del Codice della strada, invece di integrare quanto già previsto da tale comma (ovvero i veicoli a motore) con l’aggiunta semplicemente di “e loro rimorchi” fa, incomprensibilmente, macchina indietro e ri-elimina la concessione delle revisioni alle officine private per i mezzi pesanti con peso complessivo superiore a 3,5 tonnellate.

autoveicoli per chiunque li adoperi ricevendo un corrispettivo o altri utili da soggetti terzi così come previsto dalla legislazione sul servizio pubblico non di linea. Nel contempo, occorre intervenire secondo principi di proporzionalità sull’impianto sanzionatorio relativo a tutti gli operatori del trasporto pubblico non di linea.

Taxi e Ncc Il problema dell’abusivismo è grave anche nel settore Taxi e Ncc. Secondo CNA FITA, vanno introdotte misure di contrasto all’utilizzo, senza autorizzazione né licenza, degli

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NOTIZIE SINDACALI

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CNA INSTALLAZIONE E IMPIANTI / CNA SNO

CNA INSTALLAZIONE E IMPIANTI

CNA SNO

di Elena Casarsa

CORSO FER settore elettrico 6 e 13 giugno 2019 In collaborazione con l’IRES è stato organizzato il corso FER settore Elettrico. Per i responsabili tecnici delle imprese che installano impianti fotovoltaici è obbligatorio svolgere un corso di 16 ore entro il 31.12.2019. Il corso si svolgerà presso la sede CNA di Tavagnacco (UD) in Via IV Novembre 92, nelle giornate di giovedì 6 e giovedì 13 giugno. Il costo del corso per gli associati CNA è 220,00€ esente iva. Per maggiori informazioni prendere contatto direttamente con l’IRES, Elena Cabras o Sabina Puppo (email: cabras.e@iresfvg.org; puppo.s@iresfvg.org).

Seminario: “Innovazioni tecnologiche per l’odontotecnico all’avanguardia” - Lunedì 17 giugno ore 19.30 La CNA in collaborazione con CADdent ha organizzato un seminario per i laboratori odontotecnici sulle innovazioni tecnologiche del panorama odontotecnico digitale. Gli argomenti che saranno trattati sono: Presentazione novità in ambito tecnologico: - Chirurgia guidata; - Le nuove frontiere del LaserMelting: leghe oro e leghe nobili. Panoramica generale gruppo CADdent. Analisi di settore e mercati al confronto: Italia – Germania. I Relatori sono Guido Gäβler Project Manager CADdent ed Emanuele Costanzo Business Development Manager CADdent. L’incontro si tiene presso la sede CNA Tavagnacco (UD) - Via IV Novembre 92, con inizio alle ore 19:30 e termine alle ore 21:30. Il seminario è GRATUITO con posti limitati. Per ragioni organizzative è richiesta l’iscrizione entro giovedì 13 giugno.

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NOTIZIE FLASH DAL 16 MAGGIO ISPEZIONI E SANZIONI: SEI IN REGOLA CON IL GDPR?

01

PRIVACY / ENEA

Il 16 maggio 2019 è terminato so del 25 maggio 2018 si è asil “periodo transitorio” duran- sistito per qualche settimana te il quale il Garante ha tenu- ad un isterismo generale: una to in dovuta considerazione, sorta di rincorsa al “che cosa nell’applicazione delle sanzio- devo fare?”. ni amministrative, le novità in Poi, di nuovo un rilassamento materia di privacy introdotte in attesa del decreto di armodal GDPR UE 2016/679. nizzazione tra l’alternarsi di Da tale data, invece, potranno notizie di proroghe, non apessere inflitte a titolari e re- plicabilità, incostituzionalità. sponsabili le sanzioni ammi- Il 10 agosto 2018 viene pubblinistrative pecuniarie previste cato sulla Gazzetta Ufficiale per le violazioni degli obblighi il decreto legislativo 101 che regolamentari. abroga una serie di articoli del Il nuovo GDPR UE 2016/679 decreto legislativo 196/2003 è bene ricordare prevede san- introducendone degli altri in zioni amministrative pecunia- recepimento del GDPR. rie che possono arrivare fino a Tra questi, viene introdotto 20 milioni di euro o, per le im- l’articolo 22 comma 13 che represe, fino al 4% del fatturato cita “per i primi otto mesi dalmondiale totale annuo dell’e- la data di entrata in vigore del sercizio precedente. presente decreto, il Garante Infatti dal 16 maggio viene per la protezione dei dati perabbandonata definitivamen- sonali tiene conto, ai fini delte la linea morbida per entra- la applicazione delle sanzioni re nell’era del GDPR al 100%, amministrative e nei limiti in nessuno sconto, nessuna giu- cui risulti compatibile con le stificazione. D’altra parte, non disposizioni del Regolamento dimentichiamo che il Regola- (UE) 2016/679, della fase di mento Europeo sulla protezio- prima applicazione delle dine dei dati personali è entrato sposizioni sanzionatorie”. in vigore il 24 maggio 2016 e Adesso questo lasso di tempo ci sono stati, quindi, ben due si è esaurito, se devi ancora anni di tempo per mettersi in metterti a norma con la Privaregola. cy chiama la CNA, che ti darà Trascorso questo periodo nel tutto il supporto necessario silenzio generale, solo a ridos- (email: e.casarsa@cnafvg.it).

DETRAZIONI FISCALI SU RISTRUTTURAZIONI EDILI

PORTALE ENEA: NESSUNA SANZIONE PER IL MANCATO INVIO DEI DATI Si comunica che il mancato invio dei dati relativi agli interventi di risparmio energetico effettuati, pur essendovi un obbligo introdotto dalla legge di Bilancio 2018, non comporta alcuna sanzione, né tantomeno la perdita del diritto alla detrazione da parte del contribuente. Lo comunica l'Agenzia delle Entrate facendo riferimento ad un pronunciamento del Ministero dello Sviluppo Economico secondo il quale la trasmissione ad ENEA della comunicazione, seppur obbligatoria, "non determini, qualora non effettuata, la perdita del diritto alla detrazione, atteso che non è prevista alcuna sanzione nel caso non si provveda a tale adempimento". In pratica, non essendoci alcuna previsione normativa specifica in merito, il mancato invio della comunicazione non comporta la perdita al diritto di usufruire della detrazione.

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NOTIZIE FLASH È OPPORTUNO MANTENERLA ATTIVA DOPO LA CANCELLAZIONE DAL REGISTRO IMPRESE?

02 PEC

di CNA Nazionale

Il Codice dell'amministrazione digitale identifica la PEC come "l’indirizzo digitale dell’impresa" e la normativa di riferimento impone a società (rif. DL.185/2008) e imprese individuali (rif. DL. 179/2012) di comunicare il proprio indirizzo PEC al Registro delle imprese. Dall'entrata in vigore delle norme di riferimento, tutte le imprese in fase di prima iscrizione al RI sono obbligate a comunicare l'indirizzo PEC; per quelle già iscritte al momento dell'entrata in vigore delle normative, è stato a suo tempo stabilito un termine entro il quale dovevano provvedere alla relativa iscrizione presso RI. Gli indirizzi di posta elettronica certificata comunicati al RI, sono resi noti anche attraverso la loro pubblicazione nell’Indice nazionale degli indirizzi PEC (INI-PEC). Il fatto che un’impresa cessi la propria attività e/o si cancelli dal Registro imprese non comporta automaticamente la chiusura dell’indirizzo PEC per la quale occorre inviare apposita disdetta al fornitore del servizio di posta elettronica certificata. Quanto sopra riportato costi-

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tuisce regola generale relativa alla PEC: calando l'impresa nella realtà fattuale, ed entrando nel merito del "ciclo di vita dell'impresa" con le sue vicende di nascita, morte, liquidazione, fallimento, ecc. occorre declinare tali regole generali ai singoli casi oggettivi. L’inizio e la fine, l’iscrizione e la cancellazione dal registro delle imprese, insieme al fallimento, sono "fasi" della vita dell'impresa che si rivela essere un fenomeno vivo e dinamico, un “organismo economico” che nasce e muore. Quest’ultima fase, la “fine dell’impresa”, è “certificata” dalla cancellazione dal Registro delle imprese: i rapporti giuridici pendenti al momento della fine dell’impresa, devono godere di un regime di certezza giuridica per tutelare la realtà socio-economica, che può consistere anche nel fallimento successivo alla cessazione dell’attività. In altre parole, anche se "l'organismo economico" chiamato "impresa" cessa la sua attività, le dinamiche che ha avviato prima della cessazione, possono continuare a produrre effetti economici, e continuano ad essere necessarie comunicazioni o notificazioni al fine di "chiudere il cerchio" del paradigma imprenditoriale. Ad esempio, dalla cancellazione dal registro delle imprese per cessata attività, decorre un anno entro il quale l’imprenditore può essere ancora dichiarato fallito (cfr. art. 10 Legge fallim. nel testo modificato dal d. lgs. n. 5 del 2006 e dal d. lgs. n. 169 del 2007 e sentenza Cass. N. 8092/2016), dunque la disattivazione della casella PEC, quando tale periodo non è ancora spirato, deve considerarsi un comportamento negligente e non conforme agli obblighi di correttezza di un operatore economico che genera, con tale propria condotta, una situazione di irreperibilità, imputabile alla sua personale negligenza (Sent. Corte Cost. n. 146/2016). Solo quando, per una qualsiasi ragione, la notifica via PEC non risulti possibile o non abbia esito positivo, la notifica andrà eseguita dall’ufficiale giudiziario che, a tal fine, dovrà accedere di persona presso la sede legale del debitore risultante dal RI, oppure, qualora neppure questa modalità sia attuabile a causa dell’irreperibilità del destinatario, depositerà l’atto nella casa comunale della sede iscritta nel registro. Pertanto, la procedura di notificazione prefallimentare tentata


attraverso la comunicazione a mezzo PEC e potrebbe così delineare una discrepanza, una poi presso la casa comunale è compatibile con scissione tra il "tempo di vita" dell'azienda e il i principi costituzionali del diritto di difesa, in "tempo di vita" della sua PEC: l'azienda cessa quanto dalla data di cancellazione dal registro l'attività, e quindi presenta l'istanza di canceldelle imprese può trascorrere un anno entro il lazione al Registro imprese, ma potrebbe manquale l’imprenditore può ancora essere dichia- tenere attivo il proprio "indirizzo digitale" per rato fallito, dunque spetta alla sua "corretta con- ricevere eventuali comunicazioni quale esito dotta imprenditoriale" mantenere attivo l’indi- degli effetti che l'impresa continua a produrre rizzo PEC fino al termine di tale periodo. anche dopo la sua cessazione. Da due sentenze della Corte di Cassazione Alla luce delle considerazioni sopra riportate, (n.16365 del 21/6/2018 e n. 30532 del 26/11/2018) alle imprese che per specifiche caratteristiche emerge che, fatto salvo l’obbligo per le imprese hanno buone probabilità di ricevere avvisi redi dotarsi e mantenere operativo un indirizzo lativi alle procedure fallimentari, è opportuno PEC che deve essere comunicato al RI e iscrit- consigliare di tenere attiva e monitorare la cato nel registro INI-PEC, detto indirizzo di posta sella PEC anche per i 12 mesi successivi alla elettronica certificata, ai fini della notificazio- cancellazione dal RI ai fini della notificazione ne degli atti a cura della cancellaria, "dovrebbe" degli atti da parte della cancelleria. In caso conessere mantenuto operativo anche per i 12 mesi trario, se non fosse possibile consegnare l'atto successivi alla eventuale cancellazione dell’im- presso la sede legale dell'impresa cessata e non presa dal RI. sia ha l'accortezza di verificare se eventuali atti Il Ministero dello Sviluppo economico, nel- sono stati depositati presso il comune della sede la Circolare di gennaio 2019 (n. 3712/C del iscritta nel RI, è possibile che si verifichino i casi 17/01/2019), riporta che la Suprema Corte di oggetto delle sentenze sopra citate. Cassazione ha effettivamente previsto nelle Riferimenti: Circolare MISE n. 3712/C del proprie sentenze che "l'indirizzo PEC deve ac- 17/01/2019. compagnare l'impresa sin dal momento dell'iscrizione nel RI e deve rimanere attivo anche nei 12 mesi successivi alla cancellazione dell'impresa stessa dal registro, per consentire la notifica degli atti", ma, nell'ultima pagina, si legge che "è responsabilità dell'impresa mantenere attivo l'indirizzo PEC comunicato, per tutto il periodo di iscrizione nel RI". In conclusione, dopo la cancellazione dal RI, l'impresa non è obbligata a mantenere attiva la PEC ma può decidere se mantenerla attiva o inviare la disdetta al fornitore del servizio. Si

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NOTIZIE FLASH

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DECRETO CRESCITA 2019

IL DECRETO CRESCITA di Claudio Fattorini

→ Il Decreto di cui si tratta è stato emanato dal Consiglio dei Ministri per aiutare il rilancio della crescita economica. E’ un provvedimento che prevede anche diverse misure fiscali, che è già previsto saranno suscettibili di importanti modifiche in sede di conversione del decreto in legge. Si espongono alcune di queste disposizioni in sintesi. È reintrodotto il “maxi ammortamento”, ossia la possibilità a favore delle imprese e lavoratori autonomi che hanno effettuato o effettueranno investimenti in beni strumentali nuovi dal 01.04.2019 al 31.12.2019, di incrementare il relativo costo del 30% al fine di determinare le quote di ammortamento e dei canoni di leasing. Sono esclusi dall’agevolazione praticamente tutti i veicoli. Il “maxi ammortamento” non spetta per gli investimenti in beni materiali strumentali con un coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%; non spetta relativamente ai fabbricati e le costruzioni e relativamente ad alcuni specifici beni inerenti le industrie manifattu-

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riere alimentari, le industrie dell’energia, gas e acqua le industrie dei trasporti e telecomunicazioni. Inoltre è irrilevante ai fini dell’applicazione degli ISA, gli ex studi di settore. Altra disposizione è la rivisitazione della tassazione agevolata degli utili reinvestiti con la modifica della disciplina contenuta nella Finanziaria 2019. Le nuove disposizioni prevedono l’applicazione di un’aliquota IRES o IRPEF ridotta sul reddito d’impresa fino a concorrenza degli utili di esercizio accantonati a riserve. Le disposizioni riguardano solo le società e ditte individuali in contabilità ordinaria e prevedono una riduzione dell’Ires o l’Irpef sugli utili reinvestiti e lasciati in azienda. L’aliquota scenderà progressivamente dal 22,5% del 2019 al 20,5% del 2022. Un’altra importante misura è questa: i contribuenti forfetari che si avvalgono di dipendenti e collaboratori sono tenuti ad operare le ritenute. La nuova disposizione ha effetto retroattivo ed è applicabile dall’1.1.2019. I “nuovi” sostituti d’imposta devono trattenere in 3 rate di pari importo l’ammontare delle ritenute sulle retribuzioni già corrisposte, a partire dal mese di agosto (terzo mese successivo a quello di entrata in vigore del Decreto) e versarle entro i termini di cui il 16 del mese successivo a quello in cui è stata operata la ritenuta. Incentivi per la valorizzazione edilizia: sono previste agevolazioni con riferimento all’imposta di registro, ipotecarie e catastali sugli acquisiti di edifici a favore di imprese di costruzione che entro dieci anni intendono demolire e ricostru-

È STATO PUBBLICATO IN G.U. IL DECRETO LEGGE 34/2019. È IN VIGORE DAL 1° MAGGIO 2019 E CONTIENE ALCUNE DISPOSIZIONI FISCALI DA TENERE PRESENTE ←


NUOVO OBBLIGO: LA TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI

ire gli stessi anche con diverse volumetrie con criteri antisismici e con il conseguimento della classe energetica A e B. Altra novità di rilievo: chi effettua interventi di risparmio energetico, e interventi in zone sismiche ad alta pericolosità ha la possibilità di scegliere tra la detrazione fiscale e uno sconto di pari importo da richiedere all'impresa che ha effettuato i lavori. La stessa impresa, verrà rimborsata dell'importo come credito di imposta da utilizzare come compensazione fiscale in cinque rate annuali. Si va dalla sostituzione di serramenti e caldaie fino a interventi energetici su edifici e condomini. CNA lancia l’allarme su questa recente misura prevista dal Decreto Crescita, che consentirebbe al contribuente di optare per un sconto al posto delle detrazioni, e che può mettere a rischio il mercato della riqualificazione energetica. È evidente che quasi nessun contribuente sceglierà di usufruire delle detrazioni (che ricordiamo vengono rimborsate in 10 anni) se può recuperare lo stesso importo immediatamente. La misura avrebbe così l'effetto di scaricare interamente sull’impresa l’intero onere finanziario derivante dal costo dell’intervento. Le conseguenze sarebbero disastrose per le PMI e le imprese artigiane che, non solo sono costrette ad anticipare liquidità, ma spesso, non possono vantare ingenti debiti di imposta nei confronti del fisco tali da consentire la compensazione. L'articolo 10, sembra quindi, sostenere la crescita dei grandi operatori, unici ad avere capienza fiscale consistente, e affossare le piccole imprese che non vantando elevati debiti di imposta, non sarebbero competitive sul mercato.

Solo recentemente l’Agenzia delle Entrate ha specificato chi è soggetto al nuovo obbligo. L’obbligo riguarda praticamente tutti i soggetti che attualmente emettono scontrini o ricevute fiscali. Due date di partenza: dal 01.07.2019, per i soggetti con volume d’affari relativo all’anno 2018 superiore a 400.000 euro; dal 01.01.2020, per i soggetti con volume d’affari relativo all’anno 2018 inferiore a 400.000 euro. Da tali date i soggetti obbligati dovranno utilizzare registratori di cassa appositamente modificati o delle applicazioni informatiche predisposte per tali adempimenti. Non esisteranno più né il classico scontrino fiscale né la ricevuta fiscale. I nuovi strumenti informatici permetteranno l'emissione di un "documento commerciale” ed effettueranno l’invio telematico giornaliero dei dati dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. Molte attività marginali saranno esentate in via transitoria. Non sono esentati, allo stato attuale, i forfettari e i minimi. Appena ci saranno dei chiarimenti maggiori verrete informati.

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PREVENZIONE INTEGRATA

SICUREZZA SUL LAVORO

LE STATISTICHE VANNO INTERPRETATE CORRETTAMENTE di Stefano Pavan

Sono oramai dieci anni che l’INAIL pubblica, Tutto ciò deriva dal fatto che, rendendo disponibile a tutti, la banca dati relati- prima di tutto esiste una diffeva agli infortuni e alle malattie professionali che renza sostanziale tra i fatti desi manifestano sul lavoro in Italia. nunciati e quelli riconosciuti; i Va da sé che questa tipologia di informazione è primi sono frutto di una denunmolto preziosa per chi lavora nell’ambito perché, cia pertanto di una presunzione, opportunamente interpretata, permette di ca- i secondi sono il risultato di una pire il trend del fenomeno e, di conseguenza, di indagine dettagliata e lunga ipotizzare le strategie migliori per rendere effi- che a volte termina con il “non cace la prevenzione. riconoscimento” del caso in Un’altra fonte informativa sull’argomento è co- questione. stituita dai mass media che, di tanto in tanto, I casi riconosciuti sono i veri trasmettono o pubblicano qualche intervista o dati di riferimenti e per ottespecial sull’argomento. Una cosa che purtroppo nerli è necessario, pertanto, si verifica spesso, in questo ambito, è costituita che trascorra un periodo di indalla interpretazione “estremizzata” o “sempli- dagine che va oltre l’annualità ficata” delle informazioni; questo fenomeno, in di riferimento. genere porta a dei risultati che si allontanano Capita spesso che i dati degli dalla realtà. eventi denunciati siano netAbbiamo più volte ascoltato il presidente Matta- tamente superiore a quelli dei rella o altri esponenti del governo, esprimere un casi riconosciuti, ma se per fare parere negativo rispetto all’andamento del feno- informazione si usano i dati dei meno. primi, si rischia di “pigliare un In buona sostanza si sente dichiarare sempre che granchio”. Ad oggi il confronto gli infortuni stanno aumentando e, addirittura, si dei dati tra l’anno in corso e lo omette completamente l’informazione sulle ma- scorso anno si basa su dati parlattie professionali. ziali. Questo risultato, che poi ha come conseguenza Il secondo elemento importanla disinformazione, deriva principalmente da una te per fare informazione è quelscorretta ed incompleta lettura dei dati. Il pri- lo relativo al periodo di riferimo elemento importante da tenere in conside- mento scelto. razione è che i dati affidabili e completi, hanno Una statistica fatta su due anni almeno 1 anno e mezzo di vita. In buona sostanza consecutivi, come spesso ci ad oggi, i dati aggiornati non possono essere più viene raccontata, a volte descrigiovani del 2017. Qualsiasi ipotesi sui parziali del ve un fenomeno che non esiste 2018 e, ancor peggio, su quelli del 2019 è azzar- in realtà. La statistica è più predata. cisa tanto più lungo è il periodo

di riferimento. Secondo questo ultimo concetto per dire che gli infortuni sono aumentati o stanno aumentando è necessario verificare l’andamento negli ultimi dieci anni non due. L’interpretazione fatta sui lunghi periodi indica una lenta ma costante decrescita del fenomeno infortunistico e questo è, sinceramente, un risultato positivo che andrebbe divulgato per spiegare che l’applicazione delle regole di tutela genera i frutti. Lo stesso discorso, anche se meno accentuato, è per le malattie professionali (quelle riconosciute). E’ da chiarire che tra le variabili che influenzano i risultati, oltre a queste appena menzionate ve ne sono anche altre; tutto sommato, ritengo più importante porre l’attenzione sull’effetto dell’informazione più che sulla precisione del dato. Una informazione grossolana ed incompleta, seppur eclatante ed attraente, può generare paura e repulsione sull’argomento che ricordo essere la sicurezza e la salute delle persone che lavorano. Questo è quello che sta accadendo oggi, alla faccia dei dati che dicono tutt’altro.

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CNA PENSIONATI SUCCESSO DELL'INCONTRO "INVESTI SICURO"

È stato seguito ed apprezzato l’incontro gratuito organizzato dalla CNA Pensionati Fvg “Investi sicuro”. Davide Rigonat, consulente finanziario e associato CNA, ha trattato un tema di forte attualità e fornito spunti su come investire i propri risparmi in sicurezza, evitando così molti degli errori commessi negli ultimi anni dai risparmiatori.

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IMPRESA DEL MESE

ALESSANDRO E LUCIANO PESANTE - P&PARTNERS ADVISORS

ARRIVA IL “FAMILY-RENT”, IL NOLEGGIATORE DI FIDUCIA di Rosalba Tello

Consulenza direzionale, stra- sviluppo siti di trasmissione di una compagnia tegica ed organizzativa, con telefonica, mentre Alessandro sta creando una particolare attenzione ai pro- rete vendita nazionale, con ricerca clienti, per cessi aziendali di innovation, una grossa società. “Offriamo consulenza achi operation management e in- non riesce a gestire le problematiche direzionovation business; ricerca, svi- nali anche nel breve termine, avvalendoci di luppo e gestione del business; commercialisti, banche, gli stessi artigiani, tutti business planning e budgeting, utilizzati per risolvere il problema in azienda”, analisi di marginalità e reddi- spiega Alessandro. tività; assistenza ed affianca- P&Partners Advisors attualmente collabora con mento nelle fasi di start-up; una grande agenzia di brokeraggio per creare formazione dell'architettura una struttura a livello nazionale nel campo audella struttura aziendale, pia- tonoleggio a lungo termine, focus che ha pornificazione e gestione dei si- tato i fratelli Pesante ad entrare nella grande stemi organizzativi, controllo famiglia CNA. “E’ un servizio che sta crescendi gestione; formazione reti di do di anno in anno con valori importanti, come vendita, struttura, organizza- dimostra il trend positivo registrato nei primi 4 zione, pianificazione strategi- mesi del 2019. Non solo un’impresa, ma anche il ca; temporary management. libero professionista con partita iva e persino il Queste sono alcuni dei servizi privato possono noleggiare un’auto, sgravandoofferti dalla società di consu- lo da ogni preoccupazione che riguardi il mezlenza fondata da due intrapren- zo, dall’assicurazione al cambio gomme al bollo denti fratelli, Alessandro e Lu- auto. E’ infatti tutto compreso nel canone (che si ciano Pesante, la P&Partners scarica mensilmente e ha quindi enormi vantagAdvisors, sorta dall’esperienza gi fiscali), senza contare il benefit della mancata pluriennale presso aziende svalutazione dell’auto”. commerciali. La carta vincente “Dalla fine del 2017, ma pochi lo sanno, questo della società - oltre alla scon- sistema infatti è aperto anche al privato – pretata competenza dei titolari - è cisa Alessandro. – E’ nata quindi una nuova prola versatilità: si va dalla consu- fessione, il family-rent, ossia il noleggiatore di lenza per società produttrici di fiducia. Il nostro collaboratore raggiunge diretapparecchi elettromedicali al tamente a casa il cliente e gli spiega come funprivato che intende noleggia- ziona il servizio, partendo dalle sue esigenze. I re un’auto a lungo termine. Al nostri concorrenti sono legati a marchi, noi inmomento Luciano, ad esem- vece come broker facciamo preventivi gratuitapio, ha un incarico da project mente e poi consigliamo a chi rivolgersi”. manager per una società di Affinché il servizio sia conveniente in termini

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di ammortamento della spesa, l’ideale è noleggiare l’auto per 36-48 mesi (Pacchetto premium, anticipo zero). Il noleggio non prevede un riscatto della macchina, ma se si desidera comprarla dal noleggiatore a scadenza del contratto… si può fare. E se si cambia idea prima? “Si paga una penale e finisce qui; non si tratta di un prestito o un finanziamento”. Purtroppo, osserva Pesante, di questo servizio si sa pochissimo: “La comunicazione è assente, manca la pubblicizzazione, ragion per cui organizzeremo presto una serata informativa con la CNA”. P&Partners Advisors sono presenti sui social Linkdln, Instagram e Facebook.


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GARANZIE ASSICURATIVE 2019 Polizze riservate a tutti gli iscritti CNA Pensionati

Pensionati

CNA Pensionati ha stipulato con UnipolSai Assicurazioni due polizze assicurative a favore di tutti i propri iscritti.

POLIZZA INFORTUNI E GRANDI INTERVENTI CHIRURGICI

POLIZZA SCIPPO E RAPINA

La polizza risarcisce, fino a € 1.050,00, in caso di scippo o rapina della pensione prelevata dai pensionati, o da loro delegati, presso gli uffici postali o presso le banche direttamente, anche attraverso gli sportelli Bancomat.

Inoltre, qualora non sia operante la garanzia sopraindicata, la polizza risarcisce il pensionato fino a € 260,00, per danni materiali derivanti da scippi o rapine di denaro avvenuti sia all’esterno, sia all’interno dei locali di abitazione.

Nei limiti sopraindicati sono comprese le spese effettivamente sostenute per moduli, bolli e diritti per il rifacimento di documenti personali, reso necessario dalla loro sottrazione.

Gli iscritti a CNA Pensionati sono tutelati contro gli infortuni 24 ore su 24, ovunque e in qualsiasi modo avvengano. E’ erogata un’indennità giornaliera di € 18,50, per un massimo di 30 giorni, nel caso l’infortunio richieda il ricovero ospedaliero. Se viene applicata un’ingessatura o altro mezzo di contenzione immobilizzante, purché applicato o prescritto in Istituto di Cura, si ha diritto ad un’indennità di € 13 giornaliere. L’indennità è prevista anche in caso di frattura al bacino, al femore, al coccige e alle costole. Se dall’infortunio residua una invalidità permanente è previsto un indennizzo con massimale di € 6.000,00. Viene erogata una diaria giornaliera anche in caso di ricovero ospedaliero per “Grandi Interventi Chirurgici” (per visionare l’elenco completo rivolgiti alla struttura territoriale CNA Pensionati più vicina alla tua residenza). In questo caso l’indennità è di € 21,00 giornaliere.

Maggiori Info www.cnapensionatifvg.it

PER ULTERIORI INFORMAZIONI E PER DENUNCIARE EVENTUALI SINISTRI PUOI RIVOLGERTI ALLA STRUTTURA CNA PENSIONATI PIÙ VICINA ALLA TUA RESIDENZA CLICCA

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VERDETÁ n° 66 | 23


DOVE SIAMO

LE NOSTRE SEDI

AVIANO Via Mazzini, 10/2 Tel. 0434 651732 aviano@cnafvg.it

MANIAGO Via Fabio, 2 Tel. 0427 733144 maniago@cnafvg.it

TAVAGNACCO Via IV Novembre, 92 Tel. 0432 854706 tavagnacco@cnafvg.it

CERVIGNANO DEL FRIULI Piazza Indipendenza, 30 Tel. 0431 32386 cervignano@cnafvg.it

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LATISANA Via Sottopovolo, 87/E Tel. 0431 520914 latisana@cnafvg.it

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CNA NFORMA MENSILE N•05 ⁄ ANNO•04 ⁄ GIUGNO 2019

www.cna.fvg.it

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