CNAFvg Magazine - luglio - agosto 2018

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6° MENSILE N ∙ Ø6 ∙ ANNO 3 Luglio/Agosto 2Ø18

PAG∙Ø5 EDITORIALE Fisco, Gorizia il comune più virtuoso d’Italia PAG∙Ø6 ATTUALITÀ Tassazione, il rapporto 2018 dell’Osservatorio CNA

PAG∙13 ATTUALITÀ Parte il libretto digitale per la formazione del lavoratore PAG∙14 ATTUALITÀ CNA FITA: Antitrast premia la campagna CNA contro il "cartello" dei produttori di camion PAG∙21 PREVENZIONE INTEGRATA Udito e rumori, le soluzioni


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ILSOMMAR O CNA INFORMA MAGAZINE MENSILE Luglio/Agosto 2Ø18

PAG∙Ø5 EDITORIALE Fisco, Gorizia il comune più virtuoso d’Italia

PAG∙18 NOTIZIE SINDACALI UE dà il via all'obbligo di origine dell'ingrediente principale in etichetta alimenti

PAG∙Ø6 ATTUALITÀ Tassazione PMI, i risultati del Rapporto 2018 dell’Osservatorio CNA

PAG∙21 NOTIZIE FLASH Prevenzione integrata: udito e rischio rumori, le soluzioni

PAG∙1Ø ATTUALITÀ Premio Cambiamenti: al via la 3° edizione

PAG∙23 SOCIALE - PENSIONATI corsi e gite

PAG∙12 ATTUALITÀ Vaccarino è il nuovo presidente Rete Imprese Italia PAG∙13 ATTUALITÀ CNA NordEst: Parte il libretto digitale per la formazione del lavoratore

PAG∙24 IMPRESA DEL MESE Ep Service, l’assistenza Epson a Udine e Trieste CNA INFORMA MAGAZINE ∙ MENSILE

Editore CNA Fvg

Direttore responsabile: Rosalba Tello

PAG∙15 ATTUALITÀ CNA FITA "Antitrast premia la campagna CNA contro il "cartello" dei produttori di camion"

A questo numero hanno collaborato: Nello, Coppeto, Michela Di Maria, Laura Cosatto, Stefano Pavan, Giovanni Di Maria

Foto: Banca Immagine, Cna Nordest, CNA Pensionati

In copertina: la presentazione del libretto digitale


730, Isee, Red, InvCiv, Imu, Tasi

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L’ED TORIALE FISCO

di Nello Coppeto

FISCO, GORIZIA È IL COMUNE D’ITALIA PIÙ VIRTUOSO

La stampa locale e nazionale ne ha parlato dedicando pagine intere e servizi televisivi: Gorizia e Udine sono le città fiscalmente più virtuose, come attesta la proiezione elaborata da “Comune che vai, fisco che trovi”, il rapporto 2018 dell’Osservatorio CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia. Giunto alla quinta edizione, analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 137 comuni del nostro Paese, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia. La buona notizia è che Gorizia è il comune che meno tartassa le PMI, con un Ttr incide soltanto per il 53,8%, ben 20 punti in meno rispetto a Reggio Calabria, ultima in classifica. E se la liberazione fiscale per questa città scatterà il 24 settembre, a

Gorizia è già accaduto a Gorizia il 14 luglio e a Udine il 17 luglio. Circa il reddito disponibile medio mensile, rispetto al valore di circa 1600 euro netti mensili, mediamente percepiti dall’imprenditore tipo dell’Osservatorio, a Gorizia la somma schizza intorno a 1900 euro, mentre a Reggio Calabria precipita a poco più di 1100. Un abisso di quasi 800 euro, pari a 19,6 punti di Ttr e a 72 giorni di Tfd. Subito dietro il capoluogo isontino si piazza Udine (1895 euro). Tra le prime 20 anche Pordenone e Trieste. Questi confortanti dati attestano come sia possibile, a livello locale, dare un contributo all’abbassamento del sistema fiscale per quello che è di pertinenza dei singoli comuni, che evidentemente nella nostra regione funzionano meglio e consentono questi interventi. Non ci stupisce che questo avvenga in Friuli Venezia Giulia e che Udine e Gorizia siano le più virtuose: la nostra qualità di vita e dei servizi forniti dagli enti locali è al di sopra della media nazionale. Ora l’auspicio è che

questo modo di operare virtuoso possa trasmettersi a livello centrale per risolvere i veri problemi problemi fiscali. Come CNA regionale siamo soddisfatti del lavoro svolto finora dai governanti locali per sostenere le PMI e gli artigiani: la politica forse sta cominciando a capire che serve supporto alla nostra realtà, con l’augurio che i nuovi governi facciano ancora meglio, perché questa la strada giusta. CNA Fvg farà la sua parte, insistendo sempre sulla importanza e sulla centralità delle PMI, un comparto su cu cui la Regione deve investire sempre di più. Nello Coppeto presidente regionale CNA Fvg


AT T U A L T À FISCO

OSSERVATORIO PERMANENTE CNA SULLA TASSAZIONE DELLE PMI I risultati del Rapporto 2018 dell’Osservatorio CNA “Comune che vai, fisco che trovi”

AUMENTA LA PRESSIONE FISCALE INCREDIBILE LA DIFFERENZA TRA LE 137 CITTÀ ESAMINATE: GORIZIA, LA PIÙ VIRTUOSA (UDINE È SECONDA), HA UN “TOTAL TAX RATE” DEL 53,8% “TAX FREE DAY”: NELLA CITTA’ PRIMA IN CLASSIFICA LE IMPRESE SI LIBERANO DALLE TASSE IL 14 LUGLIO, NELL’ULTIMA IL 24 SETTEMBRE   La pressione fiscale media sulle piccole imprese, se non interverranno correttivi, quest’anno tornerà a salire. Lievemente, lontana dal picco del 2012, ma con un segno “più” che non può certo rallegrare l’ossatura portante del sistema produttivo italiano. Il dato di sintesi, inoltre, non fotografa le profonde differenze nella tassazione locale. La realtà italiana è molto complessa. Tanto da far emergere non “una” pressione fiscale, ma “numerose” pressioni fiscali.

La proiezione è stata elaborata da “Comune che vai, fisco che trovi”, il Rapporto 2018 dell’Osservatorio CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia, giunto alla quinta edizione, che analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 137 comuni del nostro Paese, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia. L’Osservatorio calcola il Total tax rate (Ttr), vale a dire l’ammontare di tutte le imposte e di tutti i contributi sociali obbligatori che gravano sulle imprese espresso in percentuale sui redditi. Individua, inoltre, il Tax free day (Tfd), cioè il giorno della liberazione dalle tasse, la data fino alla quale l’imprenditore deve lavorare per l’ingombrante “socio” pubblico. A differenza di altri organismi, anche internazionali, l’Osservatorio CNA basa la sua analisi sull’impresa tipo italiana, con un laboratorio e un negozio, ricavi per 431mila euro, un impiegato e quattro operai di personale, 50mila euro di reddito. Un Paese, tante tassazioni La pressione fiscale media sul-

la piccola impresa tipo italiana, salita nel 2017 dello 0,3% al 61,2%, nel 2018 è destinata a crescere ancora, portandosi al 61,4%. Un incremento compiutamente ascrivibile all’aumento programmato della contribuzione previdenziale dell’imprenditore. Di conseguenza, il giorno della liberazione fiscale media si allungherà di altre ventiquattr’ore, per arrivare all’11 agosto, contro il 10 agosto del 2017 e il 9 agosto del 2016. Intanto si va ampliando il divario tra la pressione fiscale che grava sulle piccole imprese e quella media nazionale. Nel 2017 è andata dal 61,2% sulle piccole imprese al 42,4% sulla totalità dei contribuenti: un’ingiustizia che vale 18,8 punti percentuali. Se guardiamo da vicino le città radiografate dall’Osservatorio CNA, però, la situazione appare ben differente. Con strappi anche consistenti all’insù e all’ingiù. Tra Reggio Calabria e Gorizia, un abisso Reggio Calabria rimane il capo-


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luogo che maggiormente tartassa le piccole imprese con un Ttr del 73,4% (+0,2% rispetto all’anno scorso). Alle spalle della “maglia nera” si conferma Bologna (72,2%), seguita da Roma e Firenze (69,5%), Catania (69%), Bari (68,5%), Napoli (68,2%), Cremona e Salerno (67,3%), Foggia (66,8%). Ne deriva che la liberazione fiscale scatterà il 24 settembre per Reggio Calabria, il 20 settembre per Bologna, il 10 settembre per Roma e Firenze, l’8 settembre per Catania, il 6 settembre per Bari, il 5 settembre per Napoli, il 2 settembre per Cremona, il primo settembre per Salerno, il 31 agosto per Foggia. Agli antipodi di Reggio Calabria si piazza Gorizia, dove il Ttr incide soltanto per il 53,8%. Nell’ordine seguono Udine (54,5%), Imola (54,9%), Cuneo, Trento e Belluno (55%), Sondrio (55,3%), Carbonia (55,8%), Arezzo (56,1%) e Mantova (56,2%). Di conseguenza la liberazione fiscale è scattata il 14 luglio per Gorizia, scatta il 17 luglio per Udine, il 18 luglio per Imola, il 19 luglio per Cuneo, Trento e

Belluno, il 20 luglio per Sondrio, il 22 luglio per Carbonia, il 23 luglio per Arezzo e Mantova. Questa densa lista di numeri ha una rappresentazione plastica, per certi aspetti impressionante, nel reddito disponibile medio mensile nei Comuni che si pongono ai margini della classifica. Rispetto al valore di circa 1600 euro netti mensili, mediamente percepiti dall’imprenditore tipo dell’Osservatorio, a Gorizia la somma schizza intorno a 1900 euro, a Reggio Calabria precipita a poco più di 1100. Un abisso di quasi 800 euro, pari a 19,6 punti di Ttr e a 72 giorni di Tfd. La graduatoria per reddito mensile disponibile è aperta da Gorizia, con 1927 euro. Dietro il capoluogo isontino a completare la top ten si piazzano Udine (1895 euro), Imola (1880 euro), Cuneo (1876 euro), Trento (1875 euro), Belluno (1873 euro), Sondrio (1864 euro), Carbonia (1843 euro), Arezzo (1828 euro) e Mantova (1825). All’opposto la top ten dei meno fortunati scende da Foggia (1382 euro) a Salerno (1364 euro) e quindi via via scivola attraverso Cre-

mona (1363 euro), Napoli (1323 euro), Bari (1310 euro), Catania (1292 euro), Firenze e Roma (1271 euro), Bologna (1157) per arrivare a Reggio Calabria, con 1109 euro. Lo scenario alternativo: le proposte della CNA La crescita della pressione fiscale sulle piccole imprese non è, però, ineluttabile. Che cosa accadrebbe alla curva del Ttr, prevista in ascesa anche quest’anno, se fossero attuate alcune proposte di riforma presentate dalla CNA? La curva s’impennerebbe…all’ingiù. Proviamo alcune ipotesi. L’aumento della franchigia Irap dagli attuali 13mila euro a 30mila euro determinerebbe una riduzione del Ttr di 1,4 punti percentuali, portando il Ttr previsto per quest’anno dal 61,2% del 2017 al 60% contro il 61,4% a bocce ferme. Ancora più consistenti risulterebbero gli effetti delle riforme considerando l’adozione del regime Iri al 24%, già prevista proprio per il 2018, che porterebbe il Ttr al 59,2%. Ma a fare l’effettiva differenza sa-


rebbe l’introduzione della totale deducibilità dell’Imu sui beni strumentali delle imprese: capannoni, laboratori, negozi. In questo caso il Ttr crollerebbe al 57,4%, quattro punti percentuali in meno rispetto al Ttr previsto dall’Osservatorio CNA per il 2018. Ma per fare bingo una piccola impresa dovrebbe ottenere l’applicazione contemporanea delle tre misure: il Ttr calerebbe al 53,5%. Non una soluzione definitiva, tutt’altro, ma una salutare boccata d’ossigeno per le piccole imprese e un concreto avvio del percorso per riequilibrare un sistema fiscale insopportabile. Nel quale non solo va ridotta la pressione ma garantita maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro; invertita sensibilmente la tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli, asfissianti per strutture leggere come quelle delle piccole imprese; usata in modo intelligente la leva fiscale per aumentare domanda interna e investimenti. Introdurre la Flat tax. La Flat tax deve essere introdotta in modo progressivo e credibile secondo

un piano che, sulla base delle risorse rese disponibili attraverso il recupero dell’evasione e la riduzione della spesa pubblica: 1) preveda la riduzione delle aliquote IRPEF a partire da quelle più basse del 23% e del 27%; 2) elimini la discriminazione attuale operata dalle detrazioni da lavoro delle piccole imprese personali. Estensione del regime forfetario. Il regime forfettario deve essere esteso a tutte le imprese individuali e professionisti con ricavi inferiori a 100.000 euro è sicuramente la via giusta. Una misura che coniuga una reale semplificazione fiscale insieme ad una forte riduzione della pressione fiscale per centinaia di migliaia di imprese. Il regime forfetario nasce da una proposta della CNA che, purtroppo e con rammarico della CNA, ha visto una applicazione limitata alle sole imprese con ricavi compresi tra i 25 mila e 50 mila euro, per effetto dei vincoli comunitari, dal momento che il regime, tra l’altro, prevede l’esonero dall’applicazione dell’IVA.


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AT T U A L T À PREMIO CAMBIAMENTI di Rosalba Tello

CAMBIAMENTI: AL VIA LA TERZA EDIZIONE DEL PREMIO CNA

Dal 1° luglio sono aperte le iscrizioni a Cambiamenti, premio al pensiero innovativo delle neo imprese italiane indetto dalla CNA, che verrà assegnato il 30 novembre a Roma. Attività che è oramai rientrata tra gli eventi di spicco dell’universo delle startup e che ha registrato, nelle prime due edizioni, oltre 1300 imprese candidate, con più di 40 eventi territoriali di premiazione. Tante le opportunità per le im-

prese che, candidandosi al Premio, entreranno a far parte di una rete che offrirà loro, anche alla chiusura del contest nazionale, possibilità di confronto e workshop di approfondimento. Ventimila euro e una settimana di vacanza presso una delle strutture Bluserena sono i più importanti premi in palio, oltre a un insieme di servizi messi a disposizione dagli importanti partner dell’iniziativa, con il consueto supporto di Artigiancassa.

“Un’iniziativa che conferma l’attenzione di CNA al mondo della giovane impresa – dichiara Mauro Germani, presidente regionale CNA Giovani Fvg - valorizzando la propensione delle neo PMI italiane e regionali all’innovazione e al cambiamento dei processi e delle tipologie di produzione. Siamo convinti che anche quest’anno il premio riscuoterà l’attenzione dei giovani imprenditori e delle neo imprese”.

Se la tua impresa è nata dopo il 1° gennaio 2015 e pensi di rappresentare una novità, qualcosa di diverso, partecipa all'edizione 2018 di CAMBIAMENTI, il premio al pensiero innovativo della nuova impresa italiana. Puoi vincere 20.000 euro, una settimana presso una struttura Bluserena, oltre a incontri con potenziali finanziatori e tante altre importanti opportunità e servizi offerti da CNA e dai partner che sostengono il premio. Potrai candidare la tua impresa dal 1° luglio. Scopri il regolamento, i premi, i partner e come partecipare su www.premiocambiamenti.it #premiocambiamenti

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LAVORO CNA: “Ad aprile l’occupazione tra artigiani, micro e piccole imprese cresce del 3,1% su aprile 2017 Da dicembre 2014 l’incremento è dell’11,8% E i “piccoli” preferiscono i rapporti stabili: per il 64,9% dei dipendenti il contratto è a tempo indeterminato” Aprile risolleva il mercato del lavoro italiano nelle piccole imprese. L’incremento congiunturale dell’1,1% su marzo è secondo, nell’ultimo anno, solo al +1,9% di gennaio. Un effetto evidente della ripresa economica ormai consolidata, sulla quale però pesa come la proverbiale “spada di Damocle” l’attuale clima di instabilità politica. Che potrebbe mettere a repentaglio, tra l’altro, anche la crescita occupazionale. Lo rileva l’Osservatorio lavoro della CNA che monitora mensilmente l’andamento dell’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole (in un campione di circa 20mila associate alla Confederazione con quasi 136mila dipendenti) da dicembre 2014, alla vigilia dell’entrata in vigore del pacchetto di riforme che hanno profondamente modificato la disciplina in Italia. Un arco di tempo che ha visto l’occupazione nelle piccole imprese salire fino al punto massimo dell’11,8%, toccato proprio ad aprile. Nella fotografia dell’Osservatorio emergono, però, oltre alle luci anche alcune ombre. La crescita tendenziale di posti di lavoro, pari al +3,1%, segna un -0,4% rispetto a quella di marzo ed è la meno consistente dell’ultimo anno, dicembre scorso escluso. Per la prima volta da gennaio 2017, inoltre, davanti alle assunzioni appare il segno “meno”, sempre eccetto dicembre, un mese che registra una fisiologica caduta dei nuovi contratti. Le assunzioni in un anno sono diminuite dell’1,6% mentre le cessazioni dei rapporti di lavoro sono cresciute del 16,2%. Due dati preoccupanti. Il consuntivo globale rimane comunque positivo perché le assunzioni hanno coinvolto il 3,3% degli occupati e le cessazioni, viceversa, il 2,2% della platea di riferimento. Le assunzioni a tempo determinato si confermano la tipologia preferita da imprese artigiane, micro e piccole. Ben sei assunzioni su dieci (il 59,3%, per la precisione) sono state effettuate con questo contratto. Al +15,8% si sono fermati i nuovi contratti a tempo indeterminato (in crescita dell’1,9% rispetto ad aprile 2017), al +13,9% (-5,1%) il lavoro intermittente e al +11,1% (+1%) l’apprendistato. Sembrerebbe, insomma, che nonostante gli incentivi introdotti a dicembre nella Legge di Bilancio 2018 la crescita delle assunzioni a tempo indeterminato continui a essere modesta. Sul fronte delle cessazioni, in confronto ad aprile 2017 solo lo stop ai contratti a tempo indeterminato rispetto ha registrato un arretramento. La maggior parte delle cessazioni ha riguardato i contratti a tempo determinato (45,9%, +0,7% in un anno), seguiti dal tempo indeterminato (36%, -3,6%), dal lavoro intermittente (10,2%, +1,7%) e dall’apprendistato (8%, +1,2%). Complessivamente, infine, calano i contratti a tempo indeterminato (del 7,1% rispetto ad aprile 2017) in quanto il numero di cessazioni di occupati con questa tipologia (36% del totale) supera di gran lunga quello delle assunzioni, ferme al 15,8%. Viceversa, aumentano su base annua il lavoro intermittente (+36,8%), i contratti a tempo determinato (+32,5%) e l’apprendistato (+21,1%). Nonostante la costante diminuzione, però, i contratti a tempo indeterminato rimangono i modelli applicati alla stragrande maggioranza dei dipendenti delle imprese artigiane, micro e piccole. Ad aprile rappresentavano il 64,9% del totale, ma a dicembre 2014 erano l’86,1%. Nello stesso arco di tempo, i contratti a tempo determinato sono aumentati dal 6,2 al 22,4%, l’apprendistato dal 5,2 al 9,5% e il tempo intermittente dal 2,5 al 3,2%.


AT T U A L T À RETE IMPRESE

VACCARINO NUOVO PRESIDENTE DI RETE IMPRESE ITALIA

Daniele Vaccarino, presidente nazionale della CNA, dal primo luglio 2018 è il presidente di Rete Imprese Italia. Esprimendo soddisfazione per l'incarico, Vaccarino si è dichiarato consapevole delle impegnative sfide, nazionali e internazionali, che attendono le imprese in questo delicato momento politico ed economico-sociale. Imprenditore metalmeccanico, Vaccarino è presidente della CNA dal 12 dicembre 2013 e nell'ottobre scorso è stato confermato per un secondo mandato quadriennale alla guida della Confederazione.

PRIVACY Incontro CNA-Garante Vaccarino (CNA): “È stato costruttivo. Siamo stati rassicurati sulla volontà di non penalizzare artigiani e piccole imprese. Il confronto proseguirà in futuro” Il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino, è stato ricevuto dal presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro. “È stato un incontro costruttivo commenta Vaccarino -. Abbiamo riconosciuto l’importanza della protezione dei dati a garanzia della piena libertà dei cittadini e delle imprese. Ma abbiamo

sottolineato al presidente Soro, nel contempo, che le norme sulla tutela della privacy recentemente introdotte nel nostro ordinamento stanno destando non poche, e giustificate, preoccupazioni tra i nostri imprenditori, dalla tenuta del registro dei trattamenti all’impianto sanzionatorio. Il presidente Soro ci ha rassicurato, riconfermando la volontà di non penalizzare artigiani e piccole imprese, ricordando che i diversi adempimenti possono essere calibrati anche sulla base della dimensione delle imprese e attraverso il costante confronto in materia con la nostra Confederazione”.


AT T U A L T À LIBRETTO DIGITALE

di Rosalba Tello

CNA NORDEST Dopo tre anni di studio e sperimentazione, parte il "Libretto formativo digitale del lavoratore"

Il Libretto formativo digitale del lavoratore diventa realtà e lo tiene a battesimo la neonata CNA NordEst - composta da CNA Trentino Alto Adige, CNA Veneto e CNA Friuli Venezia Giulia, e rappresentante di 28mila imprese - insieme a Guerrino Gastaldi, vice presidente CNA nazionale. L’iniziativa è stata presentata a giugno al NOI Techpark di Bolzano, il parco tecnologico altoatesino, fulcro della ricerca e dell’innovazione a misura di micro, piccole e medie imprese. Il prof. Gianni Finotto, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e consulente tecnico dell’iniziativa, ha illustrato l’esito del progetto portato avanti da CNA-SHV Alto Adige, Inail Direzione provinciale di Bolzano ed Ecipa Veneto. Nei tre anni di progettazione e sperimentazione, a partire dal 2015, è stato realizzato un sistema informatizzato in grado di sostituire il registro d’aula all’interno dei corsi di formazione sulla sicurezza e sul lavoro; un sistema che, se utilizzato e condiviso su scala nazionale, garantirebbe diversi vantaggi ad imprese e lavoratori e risolverebbe le criticità oggi presenti e di difficile soluzione nella gestione della formazione obbligatoria, consentendo anche un più facile controllo da parte degli organi preposti. Pensato in questa fase per gli obblighi relativi alla salute e alla sicurezza sul lavoro, è facilmente trasportabile su altri ambiti e utilizzabile per tutta la formazione ricevuta da un individuo. Un esempio: oggi un lavoratore, per adempiere agli obblighi formativi sulla salute e sicurezza, deve seguire 108 ore di formazione, da aggiornare ogni 5 anni. Tutto su carta: registri, presenze, attestati. E se poi cambia azienda c’è il rischio che si perda tutto e che debba rifare i corsi. Grazie al progetto della CNA si è digitalizzata la procedura, partendo dalla tessera sanitaria come strumento identificativo; CNA NordEst metterà ora in rete il prodotto ottenuto, per il quale è stato chiesto il riconoscimento di best practice al Ministero del Lavoro. Maurizio Meletti, vicepresidente vicario CNA Friuli Venezia Giulia, commenta: “Un altro obiettivo raggiungibile con la digitalizzazione è l’armonizzazione della formazione dei lavoratori in ambito europeo, visto che la nostra regione, così come il Trentino Alto Adige, ha molti transfrontalieri. CNA NordEst sta spingendo il cambiamento, ponendosi essa stessa non come traguardo ma come punto di partenza per best practice a livello nazionale”. Ma come funziona la novità? Il libretto formativo digitale del lavoratore consiste in una web app raggiungibile all’indirizzo http://www.fascicoloformativo.it da pc, smartphone e tablet. L’applicazione permette la registrazione elettronica, tramite tessera sanitaria e apposito lettore, ai corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, consentendo a tutti i soggetti interessati (lavoratori, imprese, enti di formazione, docenti e tutor, organi di vigilanza, amministratore del sistema) di consultare la banca data della formazione sostenuta per ciascuna persona. L’amministratore del sistema, che ne è il garante, ha il controllo e la visibilità totale delle attività, inoltre abilita ad operare gli enti di formazione, i quali a loro volta abilitano i docenti, i tutor, le imprese ed i loro collaboratori. L’ente di formazione può aggiungere, modificare e cancellare i dati dei corsi di formazione su salute e sicurezza sul lavoro da esso organizzati e dei partecipanti e docenti dei corsi stessi. L’azienda ha la possibilità di consultare e aggiornare i dati dei propri lavoratori per stabilire eventuali necessità di aggiornamento o integrazione della formazione già ricevuta. Il singolo lavoratore può consultare tutta la formazione frequentata e produrre, quando necessario, le relative attestazioni. Il sistema traccia la vita lavorativa dell’individuo anche con diversi datori di lavoro. I vantaggi principali del sistema: condivisione selettiva di informazioni in modalità cloud, che per il lavoratore sarebbe anche un’opportunità in caso di ricerca di nuovo impiego, potendo dimostrare la qualificazione professionale; completa eliminazione della documentazione cartacea, dal registro all’attestato, trasferendo tutto nel cloud; trasparenza dell’attività corsuale erogata dagli Enti di formazione, condivisione centralizzata delle informazioni per aggiornamenti in tempo reale; procedure digitali simili a quelle tradizionali già in uso. Per il Libretto formativo digitale è stata presentata al Ministero del Lavoro la richiesta di riconoscimento di “buona prassi”, che sarebbe un passo importante per diffondere il sistema in tutta Italia, in ogni settore economico e anche tra gli enti pubblici.


AT T U A L T À CARTELLO PREMIO

di Rosalba Tello

L’ANTITRUST CONSEGNA A CNA-FITA il Primo Premio 2017 riservato alle Associazioni di imprese per la campagna contro il “cartello” dei produttori di camion CNA-Fita ha ricevuto il primo premio Antitrust 2017, riservato alle associazioni di imprese, per la campagna in favore degli autotrasportatori italiani danneggiati dal “cartello dei camion”. Con l’obiettivo di recuperare i capitali illecitamente sottratti alle imprese negli anni tra il 1997 e il 2011, durante i quali è stato attivo il “cartello”, CNA-Fita ha infatti promosso, per prima in Europa, un’azione collettiva alla quale le imprese hanno potuto, e possono, aderire. Senz’anticipare spese. Senza rischiare nulla in caso di sconfitta. E avvalendosi di professionisti esperti nel campo della tutela della concorrenza e del contenzioso civile. Il “cartello” dei costruttori E’ il 19 luglio 2016 quando da Bruxelles la Commissione Ue diffonde un dirompente comunicato stampa, immediatamente ripreso in tutta Europa, nel quale si rivela l’esistenza, accertata, di un “cartello” costituito dalle imprese che costruiscono autocarri medi (tra sei e 16 tonnellate di peso) e grandi (oltre le 16 tonnellate) nel Vecchio Continente. Imprese, in sostanza l’intero gotha del settore, che “per quattordici anni – spiega la Commissione Ue - hanno stretto accordi collusivi in materia di prezzi degli autocarri e sul trasferimento ai clienti dei costi per conformarsi a norme più rigorose in materia di emissioni”. La conseguenza è una sanzione record di quasi tre miliardi di euro. Tra caro prezzi e prezzi gonfiati Secondo un calcolo di CNA-Fita il “cartello” ha artatamente aggravato i costi di ciascun trattore tra il 10 e il 20% del prezzo finale. Insomma, tra i 10 e i 20mila euro. Un appesantimento non da poco. Sia perché l’extra costo è consistente in termini assoluti sia perché si aggiunge a un mercato, quello italiano, che non aveva bisogno di ulteriori aggravi. Nel nostro Paese, infatti, i costi più elevati della media dei concorrenti europei rappresentano una costante. Non di oggi né di ieri. Fino al 2008 il comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori ha pubblicato annualmente i costi di esercizio delle imprese attive nell’autotrasporto per conto di terzi. Dieci anni fa il costo medio del trattore (al netto degli pneumatici) era di poco inferiore ai 130mila euro e scontava una differenza tra i 20 e i 30mila euro rispetto al prezzo medio di un panel di Paesi concorrenti monitorati: Austria, Francia, Germania, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna e Ungheria. Per rendere più chiaramente le conseguenze di questa differenza:

valutata la vita lavorativa di un camion in 600mila chilometri, il costo più elevato significa un aggravio di 15 euro al giorno rispetto alla media dei concorrenti internazionali. Il prezzo più salato, inoltre, conduce anche a un automatico aumento dell’importo assicurativo. Differenze che nel corso della crisi economica sarebbero rimaste più o meno immutate. L’azione collettiva All’indomani della decisione di Bruxelles, CNA-Fita (in collaborazione con lo Studio legale Scoccini & Associati, specializzato nella tutela della concorrenza) è scesa in campo per tutelare gli autotrasportatori. Ha promosso un’azione collettiva contro le imprese costruttrici senza coinvolgere in alcun modo i concessionari locali. Un’azione collettiva che permette alle imprese di partecipare senza anticipare costi. L’eco europea CNA-Fita sta collezionando emuli in Europa. Con un’azione che richiama quella italiana le associazioni degli autotrasportatori di Belgio, Francia e Spagna hanno a loro volta fatto ricorso contro le imprese del “cartello”. Un successo considerevole per CNA-Fita che ha, in tutta evidenza, spinto il Garante della concorrenza a porla sotto i riflettori e ad assegnarle il primo premio Antitrust nella categoria “associazioni d’imprese”. Un riconoscimento che premia l’impegno profuso dal territorio, dalle imprese e dai professionisti in questa battaglia per l’affermazione della giustizia.


AT T U A L T À FITA

di Rosalba Tello

A4, LA STRADA INSANGUINATA L’appello di Giosualdo Quaini, presidente regionale CNA-FITA: “Basta incidenti! Aumentare segnaletica, limitare velocità a 60 km/h per tutti i veicoli lungo tutto il cantiere da Palmanova a Portograuro, più safety car in autostrada” C’è poi il “business” dei recuperi mezzi incidentati: fino a 30mila euro se sono coinvolti i tir

lox? Serve solo a far cassa, ci si accorge di aver preso la multa un mese dopo, non è un valido deterrente”. Ma ciò che indigna è il ritardo quarantennale dell’avvio di un progetto che è già vecchio. “Negli anni 80 FITA-CNA supplicava gli amministratori di pensare a una quarta corsia, invece oggi viviamo questa anacronistica situazione in cui c’è gente che muore per la terza corsia”.

Estate 2018 con weekend di “lacrime e FITA-CNA: basta stragi sull’A4! sangue” Una strada insanguinata che ogni settimana “Ci attendono weekend di “lacrime e sangue” miete vittime e feriti a causa di un cantiere. - annuncia Quaini -. Per fortuna i camion non Limiti non rispettati, autovelox inutili, cartel- circolano il sabato e la domenica dalle 8 alle lonistica insufficiente, stanchezza e impru- 22. Ma i lunedì saranno di fuoco, e i venerdì di denza dei conducenti, tir di camionisti esteri lacrime. Per la nostra categoria questa situasenza orari di guida, carenza di safety car che zione è drammatica: con mancati rientri, tempi segnalino i lavori in corso. Questi e molti altri, di resa costosi e soste forzate l’autotrasportasecondo la FITA-CNA, i motivi della dramma- tore ci rimette. Due viaggi a Milano dal Friuli, tica situazione dell’autostrada A4, trafficata e ad esempio, oggi sono impossibili: se trovo un spesso impraticabile da quando sono partiti i incidente e resto fermo due ore perdo un giorno lavori della terza corsia. “Uno scenario tragico, intero, perché bisogna rispettare le ore di guide, si guida su un asfalto bagnato di sangue - de- di sosta e di impegno, comprensivi di riposo”. nuncia il presidente regionale della categoria Regole non sempre valide per i camionisti Autotrasporto CNA, Giosualdo Quaini -, tra de- dell’Est, come più volte denunciato dalla CNA: triti, carcasse di auto, camion ribaltati”. “Molti lavorano a cottimo. Mangiano malissimo, spesso in mezzo alla strada, con lo stress di reLe colpe e le possibili soluzioni-tampone cuperare le ore perse nel traffico; se vi fossero Le “colpe”, secondo Quaini, vanno suddivise maggiori controlli in cabina si troverebbero sottra Autovie Venete, che non avrebbe fornito to le cuccette litri di alcool. Prevedo uno scenauna cartellonistica adeguata né un sistema rio indecoroso sull’A4, con camionisti stranieri di rallentamento del traffico, visto la blanda che, armati di lettini apribili, dormiranno in aupresenza di safety car (un paio solamente), e togrill intasati”. E a Trieste non andrà meglio: i conducenti, che provocano incidenti per di- “con l’allargamento Lisert il traffico sarà ancora strazione, stanchezza, eccessiva velocità”. I più micidiale, si formerà un imbuto.” tempi tecnici per la conclusione del cantiere si preannunciano “infiniti, non prima del 2021”: Le proposte e l’incontro con l’Assessore come tamponare, intanto, una situazione così Il 26 giugno, assieme alle altre le associazioni rischiosa e pericolosa? “Innanzi tutto va in- di categoria, FITA-CNA ha avuto un incontro a tensificata la segnaletica ed eliminata quella Trieste con l’assessore regionale ai trasporti per inutile, estendere il limite a tutti i mezzi di 60 giungere a una possibile soluzione, in cui CNA km fino alla fine del cantiere, da Palmanova ha rinnovato sostegno e solidarietà alle famia Portogruaro, ed inserita un’auto di sicurezza glie delle vittime e dei feriti dell’A4. “Apprezziaogni tot km per rallentare il traffico. L’autove- mo l’Interesse e la disponibilità dell’assessore

regionale Pizzimenti di voler prendere in mano la questione del cantiere della terza corsia, spesso scenario di diverse incidenti, e auspichiamo che possa curare la regia delle operazioni antitraffico per il tratto di autostrada delll’A4 interessato dai lavori”. Roberto Fabris, segretario regionale della CNA, intervenuto in Regione a Trieste per dialogare con l’assessore alle Infrastrutture assieme alle categorie dell’autotrasporto Pizzimenti, è soddisfatto dell’incontro, da cui è emersa la proposta di creare un tavolo istituzionale con le altre sigle e con Regione, Autovie Venete e altri soggetti titolati (Polizia, ecc.). “Noi non possiamo infatti dialogare con un unico soggetto, che è solo l’esecutore dell’opera; vanno coinvolte le istituzioni e in questo l’assessore, nonostante abbia assunto l’incarico da poco tempo, è sembrato che avesse le idee chiare sulla problematica da affrontare”. CNA ha segnalato due questioni urgenti: spingere al rispetto dei limiti di velocità, garantendo a tutti di viaggiare con fluidità e sicurezza, coinvolgendo maggiormente le forze ordine visto che i tutor a poco servono: “colpiscono a distanza di tempo, ormai tardivamente, soggetti geograficamente lontani che spesso manco pagano le sanzioni”; migliorare l’aspetto informativo, “perché, fuori da ogni polemica con Autovie Venete, siamo di fronte a una situazione straordinaria, e va affrontata quini con mezzi straordinari”. Bene la nuova app, ma va aumentato il numero dei tabelloni, anche fuori delle autostrade della regione e all’ingresso stesso del paese, “ma che diano informazioni chiare e tempestive, scritte anche in inglese, con simboli internazionali, considerato che la maggior parte degli autotrasportatori che percorrono l’A4 non decifrano l’italiano. Non basta segnalare al Lisert e a Udine “attenzione coda”. Chi entra nella nostra regione dovrebbe essere messo al corrente della situazione con un volantino o una brochure in cui si invita a fare attenzione al cantiere oppure a scaricare l’app di Autovie Venete”.


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N O T I Z

E SINDACALI

di Michela Di Maria

LA COMMISSIONE EUROPEA HA DATO IL VIA ALLE NUOVE NORME SULL’ETICHETTATURA DI ORIGINE DELL’INGREDIENTE PRINCIPALE NEGLI ALIMENTI

Il nuovo regolamento UE specifica le modalità con cui i produttori di alimenti saranno obbligati a fornire in etichetta informazioni puntuali sull’origine dell’ingrediente principale che compone i loro alimenti. In particolare dovrà essere specificato il luogo di provenienza di questo ingrediente qualora non sia il medesimo di quello dell’intero alimento. Piuttosto flessibile il grado di precisione, infatti potranno essere utilizzate diverse modalità, da 'Ue / non Ue', fino all'indicazione del paese o della regione. Uniche eccezioni a questo regolamento saranno le disposizioni già definite per i prodotti DOP e IGP o quelli a marchio registrato. L’obiettivo di questo nuovo indirizzo da parte dell’Europa è quello di garantire un elevato livello di trasparenza, fornendo ai consumatori informazioni chiare sull’origine

dei prodotti alimentari venduti sul mercato europeo. Il regolamento di esecuzione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e si applicherà a partire dal 1 aprile 2020. I decreti origine stabiliti già a livello nazionale su latte, grano, riso e pomodoro sono tuttora in vigore pertanto vanno rispettati fino a tale data.


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UE DICE BASTA A PRODOTTI DI PLASTICA USA E GETTA

Esistono 10 prodotti di plastica monouso maggiormente presenti sulle spiagge e nei mari europei, che rappresentando il 70% dei rifiuti marini. È contro l’uso sempre maggiore di questi involucri e oggetti in plastica e, soprattutto, contro il loro abbandono selvaggio che finalmente l’Ue ha deciso di prendere provvedimenti definitivi. Bastoncini cotonati, aste per palloncini, miscelatori per cocktail, posate e piatti usa e getta. È recente la foto di Justin Hofman, premiata al Wildlife Photographer of the Year 2017 che ritrae un cavalluccio marino che porta con sé un bastoncino cotton-fioc. L’immagine ha fatto il giro del mondo ed è diventata il vessillo con cui le associazioni che lottano per l’ambiente hanno chiesto a gran voce che si facesse finalmente qualcosa. Ora la Commissione europea propone regole nuove, ideate per raggiungere risultati concreti in tempi definiti: una parte dei prodotti usa e getta sarà del tutto bandita, laddove sia possibile realizzare una valida alternativa concepita in termini di sostenibilità, mentre per tutti gli altri “insostituibili” verranno stabilite norme d’uso, riducendone il consumo. Tutti i prodotti dovranno rispettare ferrei requisiti per la progettazione e in etichetta, seguendo il giusto iter di gestione e bonifica dei rifiuti. I PRODOTTI DI PLASTICA DA ELIMINARE E QUELLI DA SOSTITUIRE Come già anticipato, l’Ue focalizza l’attenzione sui 10 prodotti monouso che inquinano maggiormente le spiagge e i mari europei e agli attrezzi di pesca, che rappresentano nel complesso più del 70% dei rifiuti marini. Il divieto di commercializzazione per prodotti sostituibili con alternative sostenibili sarà valido per cotton-fioc, stoviglie, piatti, mescolatori per cocktail, cannucce, aste per palloncini. Per quanto riguarda i contenitori per bevande in plastica, i Paesi dell’Ue dovranno ridurne drasticamente l’utilizzo ma saranno ammessi solo se tappi e coperchi resteranno attaccati al contenitore, per limitarne la dispersione nell’ambiente. Limitarne il consumo significherà adottare delle misure specifiche, come ad esempio imporre un costo sui contenitori in plastica: contenitori per alimenti; involucri come sacchetti di patatine, caramelle e snack in genere; contenitori per tazze e bevande; palloncini; salviettine umidificate; ma anche prodotti del tabacco col filtro, come i mozziconi di sigaretta. Entro il 2025, gli stati dell’Unione europea dovranno aver raccolto il 90% delle bottiglie di plastica monouso, utilizzando anche qui provvedimenti mirati, come quello della cauzione-deposito. Gli Stati membri avranno il compito di sensibilizzare produttori e consumatori sull’impatto negativo che la plastica ha sull’ambiente, nonché a informare e informarsi sul corretto smaltimento dei rifiuti più dannosi, come le salviettine umidificate o gli assorbenti igienici, ecc. Il 27% dei rifiuti viene poi rappresentato dagli attrezzi da pesca. Saranno i fabbricanti a farsi carico dei costi di raccolta una volta che questi rifiuti vengono dismessi e assegnati agli impianti portuali di raccolta, ma anche i costi di trasporto e successivo trattamento. I PROSSIMI PASSI DELL’UNIONE EUROPEA PER L’AMBIENTE Queste appena illustrate sono le proposte della Commissione europea che dovranno poi passare al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio. Si spera che la questione venga trattata in via prioritaria, per vedere queste norme applicate il prima possibile, forse già nel 2019. La Commissione lancerà una campagna di sensibilizzazione a livello europeo per coinvolgere i consumatori e porli di fronte alla responsabilità individuale che ognuno di noi ha nei confronti dell’inquinamento da plastica e dei rifiuti marini. Grazie a questa iniziativa, si potranno scongiurare danni ambientali della portata di 22 miliardi di euro entro il 2030, portando a un risparmio di 6,5 miliardi per i consumatori. Con questo primo passo, l’Unione Europeo si pone alla guida a livello mondiale di un cambiamento che potrebbe avere portata rivoluzionaria già all’interno del G7 e del G20 e con l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.


news NOTIZ E FLASH PER GLI ASSOCIATI di Laura Cosatto

QU.I.R.: DA LUGLIO TORNA OPERATIVA LA DISCIPLINA ORDINARIA DEL TFR Ai sensi dell’art. 1, comma 26, Legge 190/2014, dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018 i lavoratori del settore privato, hanno avuto la la possibilità di percepire mensilmente il TFR maturando in busta paga, assoggettandolo a tassazione ordinaria. A partire dalle competenze di luglio troverà nuovamente applicazione la disciplina ordinaria del TFR che riconosce ai lavoratori dipendenti la facoltà di richiedere anticipazioni del TFR solo in specifici casi e a determinate condizioni, assoggettando i relativi importi a tassazione separata.

La QU.i.R., è pari alla quota maturanda di TFR determinata sulla base delle disposizioni dell’art. 2120 del Codice civile, al netto del contributo dello 0,50% Ivs ove dovuto, • è assoggettata a tassazione ordinaria e concorre alla formazione del reddito complessivo per il calcolo delle addizionali e delle detrazioni d’imposta. Non concorre, invece, alla determinazione del reddito complessivo ai fini dell’attribuzione del bonus Renzi; • non costituisce imponibile ai fini previdenziali. Nonostante non ci siano alcun obbligo per i datori di lavoro, di comunicare ai dipendenti interessati la conclusione del periodo sperimentale di applicazione della Qu.I.R., si ritiene, tuttavia, che lo stesso, qualora lo ritenga utile e opportuno ai fini della gestione del proprio personale, possa fornire l’informazione in oggetto anche attraverso un’annotazione libera sul Lul relativo al mese di giugno 2018. CONTROLLI A DISTANZA DEI LAVORATORI: INDICAZIONI DELL’ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO SUL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con Lettera circolare n. 302 del 18 giugno 2018, fornisce chiarimenti in merito al rilascio delle autorizzazioni, motivate da generiche esigenze di “sicurezza del lavoro”, per l’installazione di impianti audiovisivi ed altri strumenti dai quali possa derivare un controllo a distanza dell’attività dei lavoratori. Come noto, l’art. 4 della Legge n. 300/1970, che disciplina i controlli a distanza dell’attività dei lavoratori, prevede che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti di controllo possano essere impiegati esclusivamente per: - esigenze organizzative e produttive, - la sicurezza del lavoro, - la tutela del patrimonio aziendale, previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali. In mancanza di tale accordo, per l’installazione dei suddetti impianti/strumenti l’azienda può fare ricorso a un’autorizzazione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. A riguardo, l’INL, con la Lettera circolare n. 302 del 18 giugno 2018, è intervenuto per fornire indicazioni alle proprie sedi territoriali in merito al rilascio dei rovvedimenti autorizzativi ex art. 4 della Legge n. 300/1970, motivati da generiche esigenze di “sicurezza del lavoro”. Viene chiarito che l’attività valutativa, in fase istruttoria, deve consistere in un esame analitico − delle motivazioni che giustificano e legittimano l’utilizzo degli strumenti dai quali derivi la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori,nonché − della correlazione tra le modalità di impiego di tali strumenti e le finalità dichiarate. L’INL precisa che le richieste di autorizzazione legate ad esigenze di “sicurezza del lavoro” dovranno contenere le motivazioni di natura prevenzionistica che sono alla base dell’installazione degli impianti audiovisivi e degli altri strumenti di potenziale controllo a distanza dei lavoratori, corredate da apposita documentazione di supporto. NB: Le esigenze legate alla sicurezza sul lavoro dovranno trovare riscontro nel documento di valutazione dei rischi (DVR) dell’impresa. L’INL precisa che le istanze rivolte allo stesso (per le imprese plurilocalizzate) o alle strutture territoriali dovranno essere corredate dagli estratti del DVR dai quali risulti la necessarietà e l’adeguatezza dell’installazione degli strumenti di controllo a distanza per ridurre i rischi di salute e sicurezza ai quali sono esposti i lavoratori.


PREVENZ ONE INTEGRATA

di Stefano Pavan

UDITO E RISCHIO RUMORE SOLUZIONI ALL’AVANGUARDIA PER UN PROBLEMA ANTICO Nel mondo delle attività produttive artigianali, tale rischio per la salute non è ancora adeguatamente gestito dalla maggioranza delle imprese

quello di trattare il fenomeno dei rischi correlati al rumore alla luce delle soluzioni innovative di settore che, secondo quanto emerso dagli studi svolti nell’ultimo decennio, si sono rivelate le più efficaci.

“Udito e rischio rumore: soluzioni all’avanguardia per un problema antico” è il convegno che CNA Costruzioni, in collaborazione con Maico, ha organizzato il 18 luglio alle 18 presso la CNA di Tavagnacco. Sebbene i danni derivanti dall’esposizione al rumore siano un fenomeno conosciuto, le statistiche INAIL dimostrano che, almeno nel mondo delle attività produttive artigianali, tale rischio per la salute non è ancora adeguatamente gestito dalla maggioranza delle imprese. L’obiettivo dell’incontro era

L’incontro è stato caratterizzato da una congrua partecipazione di imprenditori appartenenti a tutte le principali attività produttive nelle quali tale rischio è presente. Dopo una breve introduzione dell’argomento da parte del presidente Unione Costruzioni Luca Tropina, la prima parte della serata è stata dedicata agli aggiornamenti, a carattere trasversale, che riguardano le fonti di rischio e le patologie correlate per cui si è discusso sulle attuali statistiche INAIL, sulla multifattorialità dell’origine patologica e su concetti più dettagliati di valutazione dei rischio e relativa percezione da parte delle persone. Nella seconda parte si è dato ampio spazio alla descrizione dei nuovi sistemi di otoprote-

zione e le loro caratteristiche tecniche, comodità, efficacia, costi e benefici. Al termine dell’incontro, inoltre, ai partecipanti è stata data l’opportunità gratuita di essere sottoposti ad un controllo sull’udito, tramite specifiche attrezzature, peraltro, molto apprezzato. L’iniziativa, giustamente, svolta a favore di più unioni che condividono l’interesse, è stata gratuita e per la stessa eraprevisto anche il rilascio di attestato di partecipazione che può contribuire ad assolvere all’obbligo di aggiornamento della formazione per gli RSPP e ASPP secondo la norma specifica.


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S O C I A L E PENSIONATI

di Giovanni Di Maria

PENSIONATI, CORSI E GITE… E A BREVE ANCORA INIZIATIVE!

Intenso il programma messo a punto in questi mesi da CNA Pensionati grazie all'impegno del gruppo dirigente CNA Pensionati di Feletto e alla entusiasta partecipazione di soci. Come di consuetudine il lunedì di Pasqua i pensionati si sono ritrovati per la gita di pasquetta; quest’edizione ci si è recati in pullman a Ryeka (Fiume). A maggio è seguita l’iniziativa "Camminare e conoscere Fagagna", con visita guidata a Ciase Cocel (pranzo all'agriturismo al Nido delle cicogne), all'Oasi naturalistica dai Quadris e alla Casaforte la Brunelde.

L'otto giugno grande successo dello spettacolo teatrale Tina Modotti "Gli occhi e le mani", con Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino; nella sede CNA di Tavagnacco erano presenti una settantina di persone, alunni, genitori e insegnanti della terza media di Feletto. Da poco si sono conclusi i corsi di informatica (due cicli), spagnolo (due cicli) e inglese. Per approfondire meglio la lingua è stata anche organizzato una minivacanza di tre giorni a Valencia. Bene anche la gita in barca 22 luglio alle isole di Venezia. Tante altre iniziative seguiranno a breve!


L’ M P R E S A EP SERVICE

del mese

di Rosalba Tello

EP SERVICE, L’ASSISTENZA EPSON A UDINE E TRIESTE

Sempre reperibili, veloci alla risposta, rapidi nella soluzione del problema. Michele Manzinello, titolare della Ep Service di Udine e Trieste, coi suoi due collaboratori offre assistenza tecnica specializzata - sia in laboratorio che on site - su stampanti, laser bianco e nero e colore, ink jet e ad aghi, plotter, proiettori, scanner, monitor, fax, registratori di cassa. Padovano, 49 anni, dopo una lunga esperienza come dipendente nel settore dell’IT (Information Technology), lascia il lavoro per trasferirisi, per amore, a Udine.Nel nordest l’assistenza Epson è scoperta, così nel 2003 apre un centro di assistenza Epson Express Centre per il Friuli Venezia Giulia nel capoluogo friulano, poi nel 2013 raddoppia la sede a Trieste, “Funziona - racconta -, siamo il riferimento Epson, azienda che come peculiarità, rispetto ad altre marche, offre "fisicamente" il contatto con il cliente”. Grazie al background di Michele e alla professionalità dei suoi tecnici, la ditta individuale Ep Service soddisfa da subito le esigenze di aziende, enti pub-

blici, esercizi commerciali, pri- ne con corriere espresso. Una vati, fornendo prestazioni di ri- volta arrivate in laboratorio, si parazione, vendita di ricambi e procede con la verifica del dimateriale di consumo. Fin dalla fetto, un eventuale preventivo sua fondazione è anche abilitata di spesa massima (in alternativa dall’Agenzia delle Entrate per ciò si stabilisce già alla consetutti i servizi di installazione e gna) e la riparazione vera e proverificazione periodica di regi- pria. Nel caso si fosse propriestratori fiscali; nel 2006 ottiene tari di un apparecchio coperto la certificazione di qualità ISO da garanzia è sufficiente fornire 9001. Offre servizi in garanzia una copia della ricevuta fiscale”. e fuori garanzia all’occorrenza L'assistenza esterna viene effetanche fuori dai confini regionali, tuata solitamente su macchine effettua consulenze, installazio- che godono di garanzie o assini, riparazioni e manutenzione stenze del tipo "on site" e ridi tutti i marchi presenti sul mer- guarda prevalentemente clienti cato (Epson, Hp, Ricoh, Canon, non privati. EP Service esegue Lexmark, Kyocera, Oki, Xerox, assistenza esterna anche per le Brother e altri). verificazioni periodiche, manuNell'efficiente laboratorio situa- tenzioni e/o fiscalizzazioni-defito in via Pradamano 99/1 di Udi- scalizzazioni di misuratori fiscali. ne si effettua la maggior parte “Tuttavia, con un costo aggiundelle riparazioni; gli interventi tivo, un nostro tecnico è disponon riguardano solamente il nibile per richieste di intervenmondo delle stampanti ad aghi, to "on site" presso clienti che getto di inchiostro e laser, ma non abbiano stipulato nessuno anche multifunzione, proiettori, dei contratti precedentemente fax, scanner e, occasionalmente, elencati". di computer fissi, notebook e EP Service, infine, è laboratorio monitor. “La gestione della ripa- autonomo certificato ISO 9001 razione è semplice: le macchine per l'attività di verificazione pevengono recapitate direttamen- riodica e assistenza sui misurate dal cliente o tramite spedizio- tori fiscali (registratori di cassa)


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ed opera secondo le normative di legge in vigore, previste dal Ministero delle Finanze. Questo permette di garantire ai diversi tipi di attività commerciale il rispetto delle scadenze imposte dalla legge ed interventi rapidi di assistenza sui sistemi cassa. Sul sito internet www.epservice.it si ha accesso immediato ai servizi offerti dall’azienda, aggiornamenti sui nuovi prodotti e occasioni di acquisto: http:// www.epservice.it/epservice/index.jsp. EP Service Laboratorio e sede di Udine Dal lunedì al venerdì 8.30 - 12.30 / 14.30 - 18.30 Via Pradamano 99/1 - 33100 Udine Telefono: +39 0432 283070 Fax: +39 0432 286682 info@epservice.it EP Service Laboratorio di Trieste Dal lunedì al venerdì 9.00 - 13.00 Via Aquileia, 7 - 34136 Trieste Telefono: +39 040 4528620 Fax: +39 0432 286682 trieste@epservice.it


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MENSILE N ∙ Ø6 ∙ ANNO 3 Luglio/Agosto 2Ø18

CNA Informa Magazine si ferma fino a settembre. La CNA del Friuli Venezia Giulia e tutti i suoi collaboratori ti augurano buone vacanze.


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