9° MENSILE N ∙ Ø9 ∙ ANNO 2 Ottobre 2Ø17
PAG∙Ø5 EDITORIALE “Dannata” burocrazia
PAG∙Ø8 ATTUALITÀ PMI e PA, un rapporto (im)possibile PAG∙2Ø CONVENZIONI Rinnoviamo casa e non solo!
PAG∙22 IMPRESA DEL MESE Risollevarsi dalla crisi con RI.ANALISI PAG∙24 DOVE SIAMO
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ILSOMMAR O CNA INFORMA MAGAZINE MENSILE Ottobre 2Ø17
PAG∙Ø5 EDITORIALE “Dannata burocrazia”, alle imprese costa 22 miliardi l’anno
PAG∙2Ø CONVENZIONI Rinnoviamo casa e non solo! PAG∙22 IMPRESA DEL MESE Risollevarsi dalla crisi con RI.ANALISI
PAG∙Ø8 ATTUALITÀ Piccole imprese e Pubblica amministrazione, un rapporto (im)possibile
PAG∙24 DOVE SIAMO
PAG∙13 ATTUALITÀ Voucher Temporary Export Manager PAG∙14 NOTIZIE FLASH L’artigiano in fiera PAG∙15 NOTIZIE SINDACALI CNA Meccanotronica, Installazione e Impianti, Tintolavanderie PAG∙16 PREVENZIONE INTEGRATA Materiali da costruzione: certificazione per ogni prodotto
CNA INFORMA MAGAZINE ∙ MENSILE
Editore CNA Fvg
Direttore responsabile: Rosalba Tello
A questo numero hanno collaborato: Antonio Cantarutti, Roberto Fabris, Stefano Pavan, Elena Casarsa
Foto: Banca Immagine
In copertina: Il ministro Madia ad un incontro con la CNA nazionale
CHI SIAMO COSA VOGLIAMO IL NOSTRO MANIFESTO
Siamo gli imprenditori dell’artigianato, dell’industria, del
Vogliamo un Paese in cui fare impresa sia facile e gratificante
Siamo gli imprenditori che operano sul mercato
Vogliamo ottenere le migliori condizioni per lo sviluppo delle nostre imprese: fisco, credito, energia, lavoro, semplificazione della burocrazia
commercio e del turismo; siamo i lavoratori autonomi e i professionisti concorrenziale, senza privilegi, sussidi, protezioni
Siamo gli imprenditori che rischiano, investono e lavorano
Vogliamo operare a condizioni di parità nei mercati senza rendite, monopoli, imprese assistite, abusivi e contraffattori
Siamo gli imprenditori che sostengono la legalità, la
Vogliamo essere riconosciuti dalle istituzioni e dai sindacati per la specificità dell’artigianato e delle nostre imprese, leve fondamentali dello sviluppo economico, della creazione di occupazione e di ricchezza
nelle proprie imprese, animati da una profonda etica del lavoro professionalità e la competenza. Disponibili e corretti nei rapporti con clienti e fornitori
Siamo gli imprenditori del territorio che animano e rendono
attrattive le città e consentono di godere delle bellezze artistiche e paesaggistiche dell’Italia
Siamo gli imprenditori che conoscono il valore del territorio e rispettano l’ambiente
Vogliamo collaborare con i governi locali, regionali, nazionali ed europei per la ripresa dell’economia, lo sviluppo dell’occupazione, la rigenerazione delle città, il rilancio del turismo, l’innovazione Vogliamo uno Stato moderno, democratico, inclusivo, snello, efficace, efficiente, che investe nello sviluppo e nella formazione
Siamo gli imprenditori dell’economia reale che creano valore attraverso la qualità e la bellezza dei loro prodotti e fanno grande il Made in Italy nel mondo
Vogliamo essere in Europa e nel mondo con la nostra intelligenza, creatività, passione
Siamo gli imprenditori che creano occupazione, integrano i lavoratori stranieri, trasmettono arti e mestieri e valorizzano le capacità e l’impegno dei propri collaboratori
Vogliamo valorizzare nei giovani spirito imprenditoriale, competenze, professionalità, idee, creatività
Siamo gli imprenditori che sostengono l’economia e lo sviluppo del Paese, adattandosi con flessibilità ai cicli economici, attraverso l’innovazione tecnologica diffusa
Vogliamo rafforzare la connessione tra imprese e cittadini ripensando un nuovo modello di welfare
Siamo gli imprenditori che si riconoscono in CNA, una grande
Vogliamo essere, NOI_CNA, il futuro dell’Italia che lavora, produce, innova, investe, crea ricchezza e bellezza.
rete di imprese italiane
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CNA.IT
L’ED TORIALE BUROCRAZIA
“DANNATA” BUROCRAZIA Alle imprese costa 22 miliardi all’anno
Ventidue miliardi l’anno. È l’enorme costo che la burocrazia italiana scarica sulle imprese artigiane, micro, piccole e medie. Si tratta di circa 5mila euro l’anno a impresa, 16 euro al giorno, due euro all’ora. Lo certifica una indagine del Centro studi CNA dedicata a “Piccole imprese e Pubblica amministrazione: un rapporto (im)possibile”, condotta su un campione nazionale, rappresentativo del settore, di 1035 imprese associate alla Confederazione (quattro su cinque con meno di dieci addetti) sul modello di un’analoga iniziativa svolta tre anni fa. Per compiere tutti gli adempimenti richiesti dalla Pubblica Amministrazione, nel 41% delle imprese coinvolte si bruciano fino a tre giorni lavorativi al mese, nel 32% fino a cinque, nel 9% fino a dieci e nel 7% oltre
dieci, mentre nell’11% s’impiega meno di una giornata lavorativa. La consulenza di soggetti esterni è molto diffusa: il 46% delle imprese se ne avvale sempre (erano il 61% tre anni fa), il 37% spesso (contro il precedente 32%). Questo dispendio di tempo, risorse ed energie zavorra il sistema Paese: quasi nove imprese su dieci (90%) ritengono che la cattiva burocrazia costituisca un ostacolo serio alla competitività. Le piccole e micro imprese sono asfissiate da una burocrazia soffocante, ridondante, ma soprattutto inutile: le aziende devono potersi concentrare sul controllo dell’andamento della loro attività, come è giusto che sia! La CNA ben volentieri trasformerebbe una parte di queste energie, oggi utilizzate a sbrigare mille adempimenti per lo Stato, in servizi di vera consulenza per lo sviluppo di impresa che in questo momento non ci svengono richiesti, perché tutti sono oberati da urgenze burocratiche. È sconfortante che un’organizzazione come la nostra consumi la stragrande maggioranza del
tempo e delle risorse umane a disposizione per fornire i servizi da “adempimento”, indispensabili sul piano giuridico per la vita dell’impresa, ma spesso inutili sul piano pratico. Specialmente le PMI sono chiamate a svolgere direttamente, o delegando consulenti o associazioni di riferimento, attività non utili. Un esempio: che senso ha accanirsi con le scritture contabili nelle microimprese? Non sarebbe più logico, da parte dello Stato, sviluppare tutti i sistemi di forfetizzazione o di semplificazione? In questa realtà rileviamo sempre più un maggior numero di imprenditori che anziché concentrarsi sulle funzioni aziendali principali, cioè sulla produzione, l’innovazione o lo sviluppo, sono costretti a rincorrere in affanno scadenze, adempimenti e incombenze talvolta incomprensibili persino agli addetti ai lavori. Osserviamo perfino a paradossi di obblighi in assenza di specifiche della stessa Pubblica Amministrazione. Roberto Fabris Segretario regionale CNA Fvg
L’ED TORIALE IN SINTESI
Leggi complesse Ma quali sono gli elementi che pesano di più? La complessità delle norme rimane di gran lunga il principale problema sofferto: il 68% delle imprese boccia la qualità legislativa italiana sia per la scarsa chiarezza sia per la stratificazione, nel tempo, di provvedimenti spesso motivati dall’urgenza. A livello settoriale sono le imprese edili (74%) e i fornitori di servizi alle imprese (71%) a patire maggiormente la complessità delle norme. Tra i problemi più acuti, a grande distanza, la quantità elevata di informazioni (43%) chieste dall’amministrazione pubblica e la lentezza della macchina burocratica (27%). Una valutazione disomogenea a livello territoriale: i ritardi della Pubblica amministrazione nel fornire risposte sono sentiti come grave problema nel Mezzogiorno (48% delle imprese) ben più che nelle regioni settentrionali (24%). La (lieve) inversione di tendenza La foresta pietrificata, però, sta lentamente, molto lentamente,
tornando alla vita. I cambiamenti introdotti nella legislazione da due anni a questa parte (Delega fiscale, Jobs Act, Riforma della Pubblica amministrazione) sono giudicati in maniera positiva da quasi un’impresa su tre (29%) più di quante esprimono un parere negativo (22%), con una fetta di poco inferiore alla metà degli intervistati che non percepisce cambiamenti evidenti. Nel campione di imprese che ha partecipato all’indagine la conoscenza delle semplificazioni introdotte è diversificata, anche perché alcune novità interessano solo settori specifici. Il tema fisco rimane il più caldo e anche il più noto: l’89% delle imprese che hanno partecipato all’indagine si dichiara a conoscenza delle novità. Seguono le nuove norme sul lavoro (61%), la riforma della Pubblica amministrazione (41%), le nuove disposizioni in tema di appalti (28%), che però interessano prevalentemente il settore costruzioni, e di ambiente (26%). La conoscenza delle semplificazioni non è sinonimo di apprezzamento: più di due terzi
delle imprese ritengono che le procedure, in realtà, non siano state semplificate. Con il picco negativo del 73% per le norme ambientali, seguito dal 72% di bocciature per la riforma della Pubblica amministrazione, dal 71% per il nuovo Codice degli appalti, dal 62% per le novità nel mercato del lavoro, dal 61% per le modifiche introdotte in materia fiscale. Il Durc online modello di successo Utilizzati in maniera diffusa e molto apprezzati sono alcuni strumenti di semplificazione. Il 67% delle imprese che hanno partecipato al sondaggio ha usato il Durc online, il 35% lo sportello unico di interlocuzione tra impresa e Pubblica amministrazione, il 35% la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), il 19% il “silenzio-assenso”, il 10% la Conferenza dei servizi. A riscuotere i maggiori consensi tra le imprese è proprio la semplificazione auto-applicativa per eccellenza: il Durc online è giudicato “efficace” dal 76% degli intervistati (con il 52% di entu-
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siasti che lo definiscono “molto efficace”). A seguire nella graduatoria di soddisfazione sono la Scia, promossa dal 54% delle imprese, e il “silenzio assenso”, uno strumento valutato efficace dalla metà esatta delle imprese che lo hanno utilizzato. Il consenso ottenuto dal Durc online dimostra che la semplificazione dei rapporti tra Pubblica amministrazione e imprese passa ormai, significativamente, per il sistema telematico, che garantisce un’interazione tempestiva e semplice tra soggetti pubblici e privati. Imprese sempre più telematiche Ormai un’impresa su tre (33%) riesce a sbrigare più della metà delle pratiche burocratiche online, contro il 29% di tre anni fa. Il 95% degli intervistati usa abitualmente i siti della Pubblica amministrazione, ma l’84% ritiene che le informazioni siano accessibili solo dopo una lunga ricerca (con il 6% che lamenta l’assoluta irreperibilità delle notizie utili). Il 62% delle imprese non ritiene adeguato il
livello di informatizzazione del settore pubblico. Una maggiore e migliore informatizzazione porterebbe a risposte più chiare e tempestive da parte del 41% delle imprese, a una riduzione dei costi per il 34% e a una maggiore certezza nel tempo di conclusione dei procedimenti amministrativi per il 25%. Le macchine, però, non possono risolvere tutti i problemi. Non a caso, tra le priorità delle imprese che hanno partecipato alle indagini, svetta la maggiore qualificazione del personale pubblico (61%), seguita dall’adozione di modulistica standard sull’intero territorio nazionale (49%), dalla facilità di ottenere informazioni sullo stato di avanzamento delle procedure già avviate (35%) e dalla possibilità di pagare online tutti gli oneri connessi a servizi e/o adempimenti chiesti dall’amministrazione pubblica alle imprese (22%).
tamente il suo impatto, soprattutto su micro e piccole imprese • Monitorare con cadenza annuale l’efficacia delle nuove misure per poter introdurre tempestivamente correttivi • Adottare semplificazioni autoapplicative, che non prevedono il coinvolgimento di più soggetti, sull’esempio del Durc online • Potenziare l’informatizzazione della Pubblica amministrazione rendendo i siti più accessibili e i contenuti più fruibile • Far dialogare tra di loro le banche dati pubbliche per evitare la duplicazione delle richieste • Permettere la compilazione esclusivamente per via telematica delle istanze • Consentire il pagamento online di bolli e tariffe relative alle pratiche amministrative • Proseguire e completare la standardizzazione della modulistica • Accrescere la qualificazione dei dipendenti pubblici Decalogo della CNA per la sem- • Applicare le sanzioni previste plificazione per i dipendenti pubblici in caso • Migliorare la qualità della legi- di inadempimenti slazione analizzando più atten-
AT T U A L T À BUROCRAZIA
PICCOLE IMPRESE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: UN RAPPORTO (IM)POSSIBILE Indagine a cura del Centro Studi
cata riduzione della burocrazia assume una posizione di rilievo ogni qual volta si parla degli ostacoli alla crescita del nostro Paese. Come denunciano gli imprenditori, fare impresa in Italia significa innanzitutto fare i conti con una burocrazia spesso ostile ed obsoleta, che fa prevalere inutili orpelli e formalismi rispetto alla necessità di cambiamenti sostanziali richiesti a gran voce da chi, quotidianamente, svolge la propria attività.
22 miliardi di euro all’anno è il costo della burocrazia per le Piccole e Medie imprese. Il 41,3% delle imprese impegna fino a 3 giorni lavorativi al mese per portare a termine tutti gli adempimenti richiesti dalla Pubblica Amministrazione e nel 32,2% dei casi vengono impiegate fino a 5 giornate al mese. Il tema della semplificazione come contributo alla crescita economica è entrato nell’agenda dei Governi almeno da un ventennio. Del resto, la man-
Al riguardo negli ultimi due anni sono state adottate numerose misure di semplificazione: dalla Delega Fiscale al Jobs Act fino alla Riforma della PA. Un tentativo a livello centrale di riordinare e semplificare alcuni ambiti particolarmente sensili per imprese e cittadini che, per essere pienamente attuativo, ha bisogno dell’intervento di più livelli di governo (Stato, Regioni ed Enti locali). Come rileva la nostra seconda indagine sul peso della burocrazia, rispetto al 2014 le piccole imprese cominciano a percepire un lieve miglioramento nel rap-
porto con le Pubbliche Amministrazioni: le norme appaiono meno complesse, le risposte più celeri ed aumentano le possibilità di svolgere online gran parte delle pratiche burocratiche. L’indagine, condotta lo scorso aprile, ha riproposto in parte lo schema utilizzato nel 2014 e ha coinvolto un campione di 1035 imprese associate alla Confederazione. Il campione, all’80% composto da imprese con meno di 10 addetti, è indicativo delle realtà produttive di minore dimensione, la spina dorsale del nostro sistema produttivo, che per le loro caratteristiche organizzative (mancanza di personale amministrativo dedicato) sono più esposte nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni. Per una migliore lettura di quanto riportato nelle pagine 9 e 10 clicca qui h t t p : / / w w w. c n a . i t / c m i s / browser?id=069be027c 0 9 b - 4 e c 1 - 8 5 d 2 9cc2a9e1276c%3B1.0
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LA BUROCRAZIA CONTINUA AD OPPRIMERE LE MICRO E PICCOLE IMPRESE
UN MIGLIORAMENTO A PICCOLI PASSI
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.3 ANCORA TROPPO IL TEMPO IMPIEGATO PER IL DISBRIGO DELLE PRATICHE BUROCRATICHE
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LA SEMPLIFICAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
INFORMATIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
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MAGGIORE QUALIFICAZIONE DEL PERSONALE ALLE DIPENDENZE DELLE PA E RIDUZIONE DEI TEMPI DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI TRA LE PRIORITÀ DELLE PMI
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AT T U A L T À TEMPORARY EXPORT
VOUCHER TEMPORARY EXPORT MANAGER, NUOVO BANDO DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
“Una misura che attendevamo, visto l’interesse e il successo della precedente edizione, una formula utile per accompagnare le imprese nella loro strategia di accesso e rafforzamento sui mercati internazionali. Come CNA l’abbiamo sempre condivisa in quanto rappresenta una modalità di accompagnamento delle imprese sui mercati internazionali”. Lo si legge in un comunicato della Confederazione nazionale. “Valutiamo particolarmente opportuno – prosegue la nota - l'allargamento della platea di quanti potranno avvalersi della nuova misura alle società di persone, una nostra richiesta avanzata fin dal 2015 per agevolare di più le micro e piccole imprese. Come dimostra l’Osservatorio export CNA, infatti, i piccoli contribuiscono sempre più alle esportazioni italiane. Nel 2016 le imprese con meno di 50 addetti hanno realizzato il 24,2 per cento dell'export nazionale. E molto più potranno fare grazie anche a strumenti come i voucher per l’interna-
zionalizzazione. Le diverse strutture della CNA accreditate al Mise – conclude il comunicato - contribuiranno ad accompagnare le imprese artigiane e le Mpmi sui mercati internazionali per essere partner delle imprese nella sfida della competitività”. RETE IMPRESE ITALIA PRESENTA A VICEMINISTRO CASERO PROPOSTE FISCALI PER RILANCIO ECONOMIA Rete Imprese Italia ha incontrato il Viceministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero per illustrare un documento di proposte in materia fiscale in vista della presentazione della Legge di bilancio. Un “pacchetto” di misure finalizzato a ridurre celermente la pressione fiscale su famiglie e imprese, ad aumentare la domanda interna e ad evitare il trasferimento sulle imprese di gran parte degli oneri burocratici derivanti da adempimenti e controlli, incompatibili ormai con i processi di semplificazione in atto: è quanto si legge in un comunicato di
Rete Imprese Italia al termine dell’incontro. Tra le misure prioritarie illustrate nel corso dell’incontro, la necessità di eliminare gli aumenti delle aliquote Iva per il 2018, il riporto delle perdite per le imprese che adottano il regime di cassa, la deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali delle imprese, l’incremento della franchigia Irap per le piccole imprese, la proroga delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica, le ristrutturazioni edilizie ed il “bonus mobili”, nonché la riduzione degli oneri burocratici sulle imprese. Per Rete Imprese Italia si è trattato di “un incontro positivo nel quale il Viceministro ha dimostrato sensibilità alle richieste”.
news NOTIZ E FLASH PER GLI ASSOCIATI
L'ARTIGIANO IN FIERA
CATA FVG contribuisce ai costi di partecipazione delle imprese artigiane della regione all'importante manifestazione fieristica di Milano L'Artigiano in fiera. Visto il numero limitato di postazioni a disposizione si invitano le imprese interessate all'evento a contattare quanto prima la CNA all'indirizzo: comunicazione@cnafvg.it. Verrà tenuto conto dell'ordine di contatto per selezionare chi potrà usufruire del contributo che prevederà la copertura delle spese relative allo stand e all'allestimento di base (sono escluse le spese di logistica, alloggio, catalogo, ecc.). Per poter meglio far conoscere l'iniziativa sarà convocata comunque una riunione esplicativa in data 25 settembre prossimo. Verranno date maggiori indicazioni in merito alle imprese che manifesteranno la loro volontà di partecipazione tramite mail.
N O T I Z
E SINDACALI
MECCATRONICA ADEMPIMENTI A CARICO DELLE IMPRESE ESERCENTI L’ATTIVITÀ DI AUTORIPARAZIONE di Antonio Cantarutti Sul sito della Camera di Commercio di Udine è pubblicata la scheda dedicata alla Meccatronica relativa agli adempimenti a carico delle imprese di autoriparazione ai fini della loro regolarizzazione. Info: http://www.ud.camcom.it/P42A3678C1553S18/Meccatronica.htm
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INSTALLAZIONE E IMPIANTI TINTOLAVANDERIE: SELF-SERRICOMINCIANO GLI INCONTRI VICE, INCONTRO AL MISE SU PER LA CATEGORIA CONCORRENZA SLEALE di Elena Casarsa di Elena Casarsa La categoria degli elettrici e de- Positivo l’incontro tenutosi il 12 gli elettronici hanno dato inizio settembre tra CNA Tintolavanalla stagione dei seminari con un derie e il dirigente del Ministeincontro dedicato agli impianti ro dello Sviluppo, il dott. Marco antincendio. Sono stati trattati Maceroni, per affrontare il tema diversi profili normativi e tecnici, della concorrenza sleale praticapassando dal DM 37/08 alla UNI ta dalle lavanderie self service 9795:2013 “Sistemi fissi automa- che, contrariamente a quanto tici di rivelazione e di segnalazio- prevede la legge, di fatto erone allarme d’incendio Progetta- gano ogni tipo servizio, dalla zione, installazione ed esercizio” raccolta e consegna a domicie alla UNI 11224:2011 inerente lio alla stiratura, a danno delle il “Controllo iniziale e manuten- lavanderie tradizionali. Erano zione dei sistemi di rivelazione presenti il presidente di CNA incendio”. Durante il seminario è Servizi alla Comunità, Franco emerso un particolare interesse Mingozzi, il portavoce nazionale per la materia tale da fare emer- di CNA Tintolavanderie, Francegere, a gran richiesta, la necessi- sco Lopedota, e Maurizia D’Atà di approfondire maggiormen- gostino, membro di presidenza te la tematica con un corso più All’incontro è stato esposto approfondito. Questo è il primo quanto sta accadendo sul merdi una lunga serie di incontri che i cato e come l’apertura di una membri del comparto degli elet- lavanderia self service stia ditrici si prefigge. Infatti i prossimi ventando un escamotage per temi ad essere trattati saranno, poter avviare l’attività superanl’automazione dei cancelli, il “dif- do l’obbligo della nomina del ferenziale”, Edifici ad energia responsabile tecnico. Una situaquasi Zero, sistemi fotovoltaici zione che sta esplodendo anche con accumulo, e altri ancora. a causa di alcune interpretazio-
ni estensive di alcuni pareri del Ministero. Un tema, questo, che sta impegnando il gruppo dirigente di CNA Tintolavanderie a livello nazionale da diverso tempo, e che oggi sta compiendo un passo in avanti grazie alla disponibilità del Ministero ad un chiarimento normativo e alla possibilità di introdurre, in collaborazione con Unioncamere, un sistema che attivi un 'alert' già in fase di presentazione di SCIA.
PREVENZ ONE INTEGRATA
di Stefano Pavan
MATERIALI DA COSTRUZIONE, PREVISTA LA CERTIFICAZIONE PER OGNI PRODOTTO Dal 9 agosto 2017 la direttiva europea UE 305/2011 sulle materie prime da costruzione è stata recepita e, di conseguenza, sono entrate in vigore le nuove regole per la commercializzazione dei prodotti contenute nel D.Lgs 16 giugno 2017, n. 106. Questa novità è destinata a scuotere fortemente il settore delle costruzioni e di tutte le filiere annesse poiché, per come è strutturata, coinvolge la responsabilità di tutti coloro che a vario titolo partecipano alla costruzione. In breve, il decreto detta vincoli che coinvolgono tutti gli attori della filiera dal produttore a colui che posa in opera. La parte inerente le sanzioni in caso di violazione è così strutturata: Art. 19 Violazione obblighi di dichiarazione di prestazione e marcatura CE da parte del fabbricante; Art. 20 Violazione degli obblighi di impiego dei prodotti da costruzione per il costruttore, il direttore dei lavori, il direttore dell’esecuzione o il collaudatore; Art. 21 Violazione degli obblighi degli operatori economici; Art. 22 Violazione degli obblighi di certificazione per l’organismo notificato o per il laboratorio. Tutte le ammende, che variano tra i 5.000 e i 50.000 euro, possono comportare l’arresto, se le violazioni corrispondenti sono inerenti a prodotti e materiali destinati a uso strutturale o a uso antincendio. Va da sé che questo tipo di cambiamento, anche solo dal punto di vista informativo, è rilevante. La nostra associazione, e in particolare i presidenti dell’unione Costruzioni, ritengono importante e strategico approfondire ed analizzare il nuovo regolamento. Entro breve sarà organizzato un incontro specifico finalizzato a raccogliere le segnalazioni che gli associati desiderano formulare in merito. PROGRAMMA CORSI SICUREZZA AUTUNNO 2017 TIPOLOGIA DI CORSO
CATEGORIA
DURATA IN ORE
DATE
Addetto alla PREVENZIONE INCENDI D.M. 10/3/98
basso
4
10 Ottobre 2017
basso - rinnovo
2
10 Ottobre 2017
medio
8
11 Ottobre 2017
Addetto al PRIMO SOCCORSO D.M. 388/01
RSPP Datore di Lavoro D.Lgs. 81/08
LAVORATORI SUBORDINATI D.Lgs. 81/08
medio - rinnovo
5
11 Ottobre 2017
gruppo A
16
27 - 28 Novembre 2017
gruppo A rinnovo
6
28 Novembre 2017
gruppi B/C
12
27 - 28 Novembre 2017
gruppo B/C rinnovo
4
28 Novembre 2017
basso
16
2 - 4 Ottobre
medio
32
2 - 4 - 16 - 18 Ottobre
alto
48
2 - 4 - 16 - 18 - 23 - 25 Ottobre
basso - rinnovo
6
6 Novembre
medio - rinnovo
10
6 - 8 Novembre
alto - rinnovo
14
6 - 11 Novembre
basso
8
13 Novembre
medio
12
13 - 14 Novembre
alto
16
13 - 14 Novembre
basso, medio, alto - rinnovo
6
20 Novembre
preposti
/
in fase di programmazione
carrello elevatore, cesta di elevazione, Macchine Movimento terra
/
in fase di programmazione
Per le iscrizioni contattare il personale dell’l’ufficio Prevenzione integrata allo 0432 616911 oppure via e-mail s.pavan@cnaservizi-fvg.it
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del mese
di Rosalba Tello
COME RISOLLEVARSI DALLA CRISI E LIBERARSI DAI DEBITI CON RI.ANALISI Tra le prime società in Italia ad offrire consulenza sull’applicazione della Legge3/2012
Il sovra-indebitamento rappre- contratto debiti estranei all’attisenta un problema purtroppo vità professionale o imprenditomolto comune. Grazie alla legge riale, imprenditori commerciali 3/2012, però, esiste oggi una o società sotto soglia, imprendisoluzione che permette di ripar- tori cessati o suoi eredi, soci illitire da zero senza l’oppressione mitatamente responsabili o suoi dei debiti. eredi, professionisti, artisti o laLa norma ha introdotto, infatti, voratori autonomi in genere, souna procedura per organizzare cietà professionali, associazioni i debiti degli imprenditori sotto professionali o studi professiosoglia fallimentare, cioè di quei nali associati, imprese agricole e soggetti che non possono fallire allevatori. e che non possono quindi bene- “Tutti questi soggetti - spiega ficiare delle procedure di defi- Mara Stinat, consulente presnizione della crisi previste dalla so Unione Centro Servizi Srl & legge fallimentare. Rianalisi Bancaria Tributaria Srl Lo scopo del legislatore è stato - ora possono finalmente riparquello di offrire ai soggetti non tire attraverso una procedura fallibili la possibilità di liberarsi che permette, nel limite delle dai debiti e di riacquistare un possibilità, di far fronte agli ruolo attivo nell’economia. Ad impegni presi o, nel caso in cui affiancare gli imprenditori nel- lo squilibrio tra beni/redditi e la predisposizione delle istanze debiti non sia sanabile, nel ricoper l’accesso alle procedure sul- noscimento della situazione e la base della L.3/2012 ci pensa quindi la cancellazione di tutti o RI.ANALISI, una società for- di parte dei debiti. Con la Legmata da un gruppo di profes- ge 3/2012, detta anche legge sionisti e partner presenti nelle “salva-suicidi”, viene colmata la principali città di ogni regione disparità di trattamento, del noitaliana che offre affiancamento stro ordinamento giuridico, tra al cliente. debitore fallibile e debitore non Ma chi sono i soggetti non falli- fallibile”. bili? Persone fisiche che hanno L’Italia si è così adeguata agli al-
tri paesi europei garantendo ai propri cittadini la possibilità di rinegoziare legalmente i propri debiti: “E’ una legge fatta per i soggetti che, onestamente sovra-indebitati, evidenziano la loro situazione con il solo fine di non diventare schiavi dei debiti”. Nel momento in cui il soggetto indebitato arriva ad un punto tale da non riuscire più a tenere sotto controllo la situazione debitoria, avrà quindi la possibilità di accedere ad una delle procedure previste dalla L.3/2012. Il percorso varia in base alla tipologia del soggetto, e prevede il piano del consumatore, riservato al debitore persona fisica che abbia assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all’attività imprenditoriale, una proposta di accordo, che ha per oggetto la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti sulla base di un piano che deve essere approvato dai creditori, infine la liquidazione di tutti i beni del debitore, compresi quelli sopravvenuti nei quattro anni successivi al deposito della domanda di liquidazione.
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