VerdEtà 75 - Giugno 2020

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LA RIVISTA PER I SOCI CHE TI INFORMA E TI CONSIGLIA

Pensionati

n° 75 | Bimestrale | Giugno 2020 www.pensionati.cna.it

n° 75

L'ESTATE TUTTA ITALIANA NUOVE REGOLE E NUOVE METE RSA ORA SI CAMBIA DECRETO RILANCIO ARRIVANO I BONUS

INTERVISTA AL PRESIDENTE NAZIONALE CNA DANIELE VACCARINO VERDETÁ n° 75 | 1


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n° 75 | Bimestrale | Giugno 2020

n° 75 2020 Giugno estrale | n° 75 | Bim nati.cna.it sio www.pen

Sommario EDITORIALE Paginatre di Filippo D'Andrea 3 ATTUALITÀ L'estate tutta italiana, nuove regole e nuove mete 4

A ITA LI A N M ET E TU TTA OVE L' ES TATE LE E N U O EG R NUOVE RSA CAMBIA ORA SI O RILANCI RE DEC TO I BONUS NO ARRIVA

ENTE PRESID ISTA AL INTERV ALE CNA NAZION NO RI A CC VA | 1 DANIELE VERDETÁ

n° 75

ATTUALITÀ Decreto RIlancio, arrivano i bonus 6 IN PRIMO PIANO Effetto Covid 19, come cambia la sanità italiana 8 INCHIESTA - E ORA UN NUOVO RINASCIMENTO ECONOMICO Economia italiana al bivio 10 Intervista a D. Vaccarino: "Cna Pensionati esempio per rifondare la nostra economia" 12 Intervista a G. Giungi: "Per riaccendere il motore Italia serve un patto sociale" 14

Edizioni CNA

Sede ed amministrazione Piazza Mariano Armellini, 9A - 00162 Roma Tel. 06441881 - 0644188800 www.pensionati.cna.it

Direttore responsabile Pietro Romano

Direttore Editoriale

FOCUS RSA Ora si cambia 16 ATTUALITÀ Nonni per le città, firmato in Umbria un accordo per la cura del verde 18 LA FINESTRA SUL CAVEAU Se un virus rivoluziona i mercati e la politica monetaria 20

Filippo D'Andrea (verdeta@cna.it)

LE NOSTRE RICETTE Cocktail Hugo 22

Redazione Coordinamento Livia Pandolfi

LA STORIA NELLA PENTOLA La melissa dei Carmelitani 26

Comitato di redazione Filippo D'Andrea, Giovanni Giungi, Pietro Romano, Livia Pandolfi, Jacopo Basili, Maria Rosa Battan, Andrea Battistoni, Giulio Cesare Brandini, Mario Filippello, Valter Marani, Antonio Mecca, Elena Pezzetta, Maria Francesca Picchio. Progettazione grafica e impaginazione Tiziana Barone (Albavision Srl) www.albavision.eu - info@albavision.it Photo Editor: Adolfo Brunacci (Albavision Srl) Stampa: Postel SpA Via Campobello 43 - 00071 Pomezia (RM)

Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 405/2006 dell’08/11/2006

SPAZIO DONNA Oltre le gambe 28 IL RACCONTO Eco di miniera 30 SALUTE PSICOLOGIA - L'ansia va in vacanza... forse GERIATRIA - Riprendersi dopo un periodo di scarsa mobilità DIETOLOGIA - Vitamina K ERBORISTERIA - Il timo nemico delle tossine

32 34 36 38

DAL TERRITORIO 40 LETTERE AL DIRETTORE 45 IL LIBRO DEL MESE 48 RELAX 49 PANTERE GRIGIE 50

2 | VERDETÁ 75 Din°questo numero sono state diffuse 205.000 copie - Stampato su carta riciclata


PAGINATRE

di Filippo D'Andrea Care Lettrici e Cari Lettori, le settimane appena trascorse sono state particolarmente impegnative e in alcuni casi ed in alcune zone del Paese drammatiche. Abbiamo sperimentato la chiusura delle nostre città con un silenzio che ogni giorno calava sulle strade e sui palazzi ancor prima del tramonto. Tutto ciò accompagnato dal bollettino della protezione civile atteso da tutti con la speranza, continuamente delusa, di una buona notizia. È successo, invece, che la popolazione anziana del nostro paese è stata duramente colpita e si è trovata al centro delle notizie più drammatiche. Credo sia necessario riconoscere il doloroso tributo che decine di migliaia di nostri concittadini hanno dato pagando con la vita le inefficienze del sistema. Già nei mesi scorsi, in occasione del dibattito con le altre componenti della rappresentanza, volto a riproporre alle forze politiche la necessità di una legge quadro in materia di invecchiamento attivo, avevamo messo sotto i riflettori i limiti del nostro Sistema Sanitario Nazionale e soprattutto le carenze dei presidi territoriali, la scarsa prossimità dei servizi per i nuclei urbani più decentrati, la debolezza della medicina domiciliare. Oggi più di ieri dobbiamo riprendere l’iniziativa, anche a livello regionale, per colmare il divario tra le Regioni che hanno già legiferato e quelle che sono in ritardo. Comportamenti disomogenei delle Regioni hanno prodotto risultati negativamente sorprendenti proprio in quelle aree del Paese indicate da sempre come le più efficienti. È evidente che il sistema si è bloccato con l’emergenza dimostrando tutte le falle denunciate negli anni e mai riparate. Oggi è necessario investire, con il supporto dell’Unione Europea, per cambiare il paradigma delle nostre politiche. Innanzitutto della politica economica ed in particolare della sua componente sanitaria. La nuova strategia della Commissione Europea, presieduta da Ursula von der Leyen, ha dimostrato una forte solidarietà dopo i primi passi incerti. Il Green Deal, alla base del programma di interventi,

dovrà contenere una parte a tutela della salute dei cittadini europei che già viene indicato come il White Deal. Investimenti importanti in materia di lotta al Covid-19, per la ricerca e per la diffusione di strumenti diagnostici all’avanguardia; sono previsti 10 MLD di Euro per questi investimenti ed altri ancora, come presidi sanitari, nuovi farmaci, nuovi vaccini e dispositivi medici. Tutto questo per una sempre maggiore integrazione e per rispondere in modo coordinato alle pandemie che, come dimostrato, hanno un carattere globale e seminano morte in tutto il pianeta. Se pensiamo di rispondere e proteggerci chiudendoci nei nostri confini regionali, con le diffidenze, i contrasti e gli interventi a macchia di leopardo, saremo sempre drammaticamente vulnerabili. Primo Levi scriveva che il popolo che dimentica il proprio passato è costretto a riviverlo. Questo lento ritorno alla normalità, comunque, ci consentirà di riprendere le tradizionali abitudini di vacanze estive, magari osservando tutte le precauzioni, ma senza privarci di un tuffo in mare oppure una passeggiata in montagna in compagnia di amici e parenti; l’auspicio è quello di poter ricominciare quanto prima con le attività sul territorio che ci consentono di mantenere vive le relazioni sociali. Il nostro impegno, dopo la pausa estiva è di rilanciare il Patto per il Benessere e la Salute degli anziani ed avviare un confronto con il Governo e le Istituzioni con proposte mirate per una profonda riforma dei sistemi sanitari e sociali. In questo numero estivo, intanto, abbiamo pensato di guardare al futuro in modo positivo e quindi troverete pezzi che vi consigliano cosa fare in vacanza, quali bonus potete richiedere in base alla nuova normativa, i cocktail da provare in estate e molto altro. Abbiamo anche chiesto ai Presidenti di CNA e CNA Pensionati in che modo rilanciare il Paese dopo la pandemia. Buona lettura speriamo da sotto l’ombrellone o in montagna. Buone vacanze! Filippo VERDETÁ n° 75 | 3


ATTUALITÀ

L'ESTATE TUTTA ITALIANA NUOVE REGOLE E NUOVE METE ANDREA PALAZZO

Sicuramente diversa dalle precedenti, da trascorrere con qualche accortezza in più ma con la stessa voglia di svago, relax e divertimento. È l’estate 2020, il periodo atteso tutto l’anno che è finalmente arrivato. Anche nella bella stagione, fino a quando i rischi da contagio Covid-19 non si saranno azzerati, dovremmo continuare a rispettare le opportune misure di distanziamento sociale evitando assembramenti e continuando ad indossare sistemi di protezione individuale come le mascherine nei luoghi chiusi. Ci sarà inevitabilmente qualche rinuncia, come quella che ci ha portato a non poter svolgere la nostra consueta Festa Nazionale di CNA Pensionati appuntamento fisso di ogni estate. Però tra caldo e lunghe giornate da trascorrere all’aria aperta, bibite da sorseggiare e cruciverba da risolvere sul bagnasciuga, sarà comunque un’estate da vivere intensamente: magari alla riscoperta delle meraviglie dimenticate che ci circondano.

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Un’estate tutta italiana. Si dice che ogni momento di crisi sveli in realtà delle opportunità. Così, sebbene si stia gradualmente assistendo ad una riapertura dei confini esteri, sembra proprio che quest’estate la scelta degli italiani per le loro vacanze ricadrà sul turismo domestico. Niente isole greche o Baleari, sarà l’occasione giusta per tornare a viaggiare in Italia, magari anche a pochi chilometri da casa. Secondo l’ENIT – Ente Nazionale Italiano del Turismo – è questa la tendenza attuale e saranno proprio i viaggi di prossimità a svelare una grande potenzialità turistica inespressa. Il dato è confermato anche dall’indagine Ipsos che mostra l’Italia come meta privilegiata dei nostri connazionali e dall’Osservatorio vacanze del Touring Club Italiano che segnala come il 49% degli italiani farà le valigie rimanendo però all’interno delle Alpi: preferendo luoghi poco affollati, vacanze itineranti, a piedi o in bicicletta, e piccoli borghi dell’entroterra da scoprire e riscoprire.


Soluzioni “casalinghe”. Piccoli gioielli incastonati in ogni regione d’Italia, sono i tantissimi centri storici sparsi nel nostro Paese che avremo l’opportunità di visitare approfondendo così la conoscenza di un patrimonio culturale, dialettale, eno-gastronomico che troppo spesso dimentichiamo. Quasi 300 i comuni identificati dall’associazione “I borghi più belli d'Italia” che tra botteghe artigianali, dimore storiche e scorci incantevoli rappresentano mete da visitare, facilmente fruibili anche dagli over 65 più a loro agio con un turismo rilassato e in totale comfort. Turismo open air. Sicure, ecologiche, vicine alla propria abitazione. Queste le esperienze outdoor che saranno scelte da molti italiani. Stiamo parlando di riserve naturali distanti pochi chilometri dalle grandi città, ma anche parchi urbani mai frequentati, ci sarà spazio per il turismo all’aria aperta: una soluzione green, salutare ed adatta a tutte le tasche. Senza dimenticare i pernottamenti con formule outdoor in villaggi di bungalow o campeggi. Mari e monti. La voglia di mare sarà inevitabile anche se ancora non è chiaro come saranno regolati i flussi sulle spiagge per garantire le distanze minime tra gli ombrelloni. In ogni caso la rassicurazione è che si potrà andare al mare rispettando precise regole, così come sarà una meta gettonatissima la vacanza in montagna per le attività di trekking, escursioni nei sentieri, aria buona da respirare.

AL MARE? CHE COSA DICE L’ISS L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha stilato un elenco di buone prassi per chi desidera andare in spiaggia. Ecco le norme di comportamento da seguire contenute nel “Rapporto sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2“. •

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divieto di accesso all’area turisticoricreativa di balneazione in caso di obbligo di quarantena, in presenza di sintomi influenzali o di temperatura corporea superiore ai 37,5°C obbligo di distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, nel corso di ogni permanenza e attività su arenili e scogliere, e in acqua, nel corso della balneazione ad esclusione di persone dello stesso nucleo familiare o a questo assimilabile responsabilità e vigilanza sul rispetto del distanziamento interpersonale da parte dei bambini misure di igiene personale, pulizia e disinfezione frequenti delle mani dei bambini igiene respiratoria: starnutire e/o tossire in fazzoletti di carta o nel gomito uso di mascherine quando le misure di distanziamento siano di difficile mantenimento; le mascherine dovranno essere smaltite con i rifiuti indifferenziati

I CONSIGLI DA LEGAMBIENTE E TOURING CLUB ITALIANO Se avete voglia di partire sono oltre 200 le proposte di vacanze attive a pochi passi da casa e per tutte le età, inclusi gli over65, stilate da Legambiente e Touring Club Italiano e pubblicate sul sito dell’associazione senza scopo di lucro, con finalità di promozione turistica sull'intero territorio italiano www.touringclub.it. E se volete qualche suggerimento in più è disponibile anche per l’estate 2020 la classifica dei mari più belli d’Italia. Al primo posto assoluto per l’estate 2020 c’è il comprensorio di Baunei (provincia di Nuoro, Sardegna) seguito dalla località di Castiglione della Pescaia e la Maremma toscana (provincia di Grosseto) mentre ancora la Sardegna è sul gradino più basso del podio con il Litorale di Chia con Domus De Maria (provincia di Cagliari). A chiudere la top five c’è la Campania con l’area del Cilento Antico e di nuovo la Toscana con Costa d’Argento e Isola del Giglio.

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ATTUALITÀ

DECRETO RILANCIO: ARRIVANO BONUS PER RISTRUTTURAZIONE, ACQUISTO BICICLETTA E VACANZE IN ITALIA VITTORIO DI GUILMI energetica (ecobonus) e l’adeguamento sismico degli edifici (sisma bonus) sborsando poco o nulla, con una detrazione del 110% ¬per interventi effettuati dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, da recuperare in cinque anni oppure da trasformare in sconto in fattura oppure ancora da cedere a banche e fornitori.

Il D.L. n. 34/2020, meglio conosciuto come Decreto Rilancio, contiene numerose misure a favore di famiglie e imprese per favorire la ripresa economica dell’Italia a seguito della crisi provocata dal Covid-19. Tra questi, particolarmente interessanti sono quelli che prevedono bonus per ristrutturazioni edilizie, l’acquisto della bicicletta e le vacanze in Italia. Vediamoli meglio in dettaglio. “BONUS CASA 2020” – Il Decreto introduce bonus per favorire la ristrutturazione delle abitazioni. I cittadini potranno migliorare l’efficienza 6 | VERDETÁ n° 75

Quali interventi. Tre sono le categorie di intervento interessate dal “bonus 110”: 1) cappotto termico dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie totale; 2) installazione di impianti di riscaldamento e raffreddamento; installazione di pompa di calore, impianti ibridi o geotermici (con requisiti di alta efficienza energetica); 3) installazione di caldaie ad alta efficienza per le prime case. Per quanto riguarda gli interventi di ristrutturazione tradizionali, questi non godono dell’agevolazione al 110%, ma sono cedibili e trasformabili in sconto, al 90% per il bonus facciate e al 65% per l’ecobonus tradizionale. Come funziona. Per poter usufruire della detrazione al 110% sarà necessario migliorare la prestazione di almeno due classi energetiche, dimostrabile attraverso l’APE (attestato di


prestazione energetica), rilasciato da un tecnico abilitato prima e dopo l’intervento di miglioria. Ne può beneficiare chi realizzerà gli interventi di risparmio energetico su interi edifici, condominiali o unifamiliari, ma solo nel caso in cui l’immobile unifamiliare sia adibito a prima casa. Per le seconde case, il bonus è applicabile solo se facenti parte di un condominio. Il “sismabonus”. Il Decreto amplia e porta al 110% anche il sismabonus sugli interventi volti a migliorare la sicurezza statica degli edifici. Anche in questo caso si tratta del 110% in cinque anni, riguarda tutte le tipologie di immobile, ad esclusione delle unità ubicate nei territori in fascia sismica 4, ovvero quella dove il rischio di terremoti è molto basso. “BONUS MOBILITA’” – Tra le altre misure previste dal Decreto Rilancio, spunta il “bonus mobilità” (noto anche come “bonus bici”), introdotto per incentivare la mobilità sostenibile in un periodo in cui i mezzi di trasporto viaggiano con capienza ridotta e molte persone privilegiano il mezzo privato. L’obiettivo è quello di evitare un traffico eccessivo di veicoli privati ricorrendo a mezzi alternativi. Cos’è. Il bonus consiste in uno sconto del 60% per l’acquisto di una bicicletta, fino a un massimo di 500 euro. L’acquisto dovrà riguardare biciclette nuove (tradizionali o a pedalata assistita), monopattini elettrici, hoverboard oppure altri mezzi di trasporto alternativi. Il bonus, per il quale il governo ha stanziato 120 milioni di euro, avrà efficacia anche retroattiva: basterà conservare il documento giustificativo di spesa. Attenzione: sarà valida soltanto la fattura e non il semplice scontrino fiscale. Chi può richiederlo. Possono richiedere il bonus i maggiorenni che hanno la residenza (non basta il domicilio) nei capoluoghi di regione (anche sotto i 50mila abitanti), nei capoluoghi di provincia (anche sotto i 50mila abitanti), nei comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti e nei comuni delle città metropolitane (anche al di sotto dei 50mila abitanti).

Come funziona. Per accedere al bonus, sarà necessario caricare la fattura su un portale che sarà disponibile tra qualche settimana sul sito del Ministero dell’Ambiente. Il rimborso, da richiedere entro 60 giorni da quando il portale sarà attivo, sarà erogato entro una settimana sul conto corrente del richiedente. Varrà l’ordine cronologico di caricamento sul portale. In una seconda fase, invece, lo sconto verrà applicato direttamente in fattura e sarà lo stesso negoziante ad essere rimborsato in un secondo momento. “BONUS VACANZE” – Altra novità è il “bonus vacanze”, inserito tra le misure per il turismo e la cultura allo scopo di incentivare le famiglie a trascorrere le vacanze estive del nostro Paese, dove l’industria del turismo vale oltre il 5,5% del Pil e conta 1,4 milioni di occupati. Cos’è. Il Decreto prevede il riconoscimento di un credito a favore dei nuclei familiari con reddito Isee non superiore a 40mila euro, da spendere esclusivamente in Italia, dal 1 luglio al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di servizi offerti dalle imprese turistico recettive, compresi strutture b&b ed agriturismi. Gli importi. Il corrispettivo stanziato dal governo prevede importi variabili a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare. Per le famiglie composte da tre o più soggetti il contributo è di un massimo di 500 euro, che scende a 300 per i nuclei formati da due persone e a 150 per chi vive da solo. Come funziona. Nel Decreto sono indicate anche le condizioni da rispettare per l’utilizzo del “bonus vacanze”. Tra queste, è previsto che le spese debbano essere sostenute in un’unica soluzione in relazione ai servizi resi, che le spese siano documentate da fattura elettronica o da documento commerciale e che il pagamento del servizio debba essere corrisposto senza l’intermediazione di soggetti diversi da agenzie di viaggio e tour operator. Condizione, quest’ultima, che ha fatto arrabbiare il Codacons.

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IN PRIMO PIANO

EFFETTO COVID19, COME CAMBIA LA SANITÀ ITALIANA

Un effetto dirompente quello avuto dal Covid-19 sul nostro sistema sanitario. Se il numero più drammatico e significativo sono gli oltre 30mila decessi, registrati soprattutto tra la popolazione anziana, la diffusione della pandemia ha rivelato in maniera inequivocabile tutte le fragilità del nostro sistema sanitario. Ecco allora come cambia la Sanità italiana con alcune tra le principali misure previste dal Decreto Legge Rilancio varato dal Governo. Assistenza domiciliare. Verranno implementate sul territorio, con personale dedicato, le azioni terapeutiche e assistenziali domiciliari. L'assistenza ai pazienti ultra 65enni passerà dagli attuali 610.741, pari al 4% della popolazione over 65, a 923.500, pari al 6,7%. Un tasso che porta l'Italia al di sopra della media Ocse, attualmente al 6%. Raddoppiati inoltre i servizi per la popolazione minore di 65 anni: si andrà dagli attuali 69.882 assistiti a domicilio, pari allo 0,15% della popolazione under 65, a 139.728, pari allo 0,3%. Risorse stanziate per personale e servizi: 733.969.086 euro. Rete territoriale e Usca. In tutte le Regioni e le Province autonome verrà potenziata l'attività 8 | VERDETÁ n° 75

di sorveglianza attiva a cura dei Dipartimenti di prevenzione, in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Viene disposto l'incremento dei controlli nelle residenze sanitarie assistite (Rsa), anche attraverso la collaborazione di medici specialisti. Sul territorio sarà aumentata la funzionalità delle Usca, deputate al supporto dei servizi di assistenza domiciliare, anche reclutando al loro interno medici specialisti ambulatoriali convenzionati. Risorse stanziate per personale e servizi: 61 milioni di euro. Infermiere di quartiere. È previsto il rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali, per potenziare l'assistenza domiciliare integrata ai pazienti in isolamento domiciliare e ai malati cronici, disabili, persone con disturbi mentali o in situazioni di fragilità. Con questo obiettivo viene introdotta la figura dell'infermiere di quartiere, 9.600 nuovi infermieri, 8 ogni 50mila abitanti, anche a supporto delle Usca. Risorse stanziate per le nuove assunzioni: 332.640.000 euro. Si aumenta inoltre, con 10 milioni di euro, la disponibilità del personale infermieristico a supporto degli studi di medicina generale, per fronteggiare l'emergenza. Monitoraggio domiciliare. Per una maggiore sorveglianza sanitaria domiciliare verrà potenziato il monitoraggio, anche attraverso l'uso di App di telefonia mobile. Tutto ciò permetterà di coordinare al meglio i servizi d'assistenza necessari ai pazienti, che riceveranno in dotazione anche i saturimetri per misurare i


livelli di ossigenazione, e di individuare subito un eventuale peggioramento clinico di un assistito a domicilio o in una residenza alberghiera, mettendo in moto una tempestiva ospedalizzazione. A questo scopo saranno attivate centrali operative regionali, dotate di apposito personale e di apparecchiature per il telemonitoraggio e telemedicina. Risorse stanziate per personale, infrastrutture e strumentazioni: 72.271.204 euro. Terapie intensive e ospedali mobili. Vengono consolidati stabilmente 3.500 posti in più in terapia intensiva. Si passa da un numero di 5.179 (pre-emergenza) a 8.679, con un incremento del 70%. A questi si aggiunge la predisposizione alla terapia intensiva, con la sola implementazione di ventilazione meccanica e monitoraggio, di 2.112 posti letto di terapia semintensiva. Inoltre si aggiungono 300 posti letto di terapia intensiva suddivisi in 4 strutture movimentabili, pronte per essere allestite in breve tempo nelle zone ad accresciuto fabbisogno. Questo porta la disponibilità di terapie intensive a 11.091 posti letto di terapia intensiva, +115% rispetto alla disponibilità in pre-emergenza. Si incrementano stabilmente su tutto il territorio nazionale anche 4.225 posti letto di terapia semintensiva, di cui il 50% prontamente convertibile in terapia intensiva. Potranno cioè essere trasformati immediatamente in vere e proprie postazioni di rianimazione con la sola integrazione di apparecchiature di ventilazione e monitoraggio. Nuove assunzioni, incentivi, formazione. È previsto l'incremento delle risorse per straordinari del personale ospedaliero, indennità contrattuali, produttività e risultato. Risorse stanziate: 190 milioni di euro. Altri 241 milioni serviranno per ulteriori assunzioni in ambito ospedaliero e SSN. È previsto un incremento di 4.200 borse di specializzazione in area medica. In particolare, saranno aumentate le borse in Anestesia e rianimazione, Medicina d'urgenza, Pneumologia, Malattie infettive e loro specialità equipollenti. (di A.P.)

IL PATTO BENESSERE DI CNA PENSIONATI Già in occasione dell’Assemblea Nazionale lo scorso 29 novembre 2019 CNA Pensionati aveva segnalato al Ministro della Salute Roberto Speranza la necessità di un grande piano di rilancio del sistema salute italiano in vista del progressivo invecchiamento della popolazione. Facendo seguito al Dl Rilancio CNA Pensionati ha lanciato allora il nuovo Patto per il benessere sociale e la salute degli anziani. Il Patto di CNA Pensionati approva e sottoscrive le misure previste dal Dl Rilancio come: il potenziamento della rete di medicina territoriale e di prossimità e il ripristino in tutto il territorio nazionale ruolo e funzione dei medici di base favorendo la costituzione di studi polispecialistici; il mantenimento e il rafforzamento dei CovidHospital al Protocollo nazionale per la presa in carico della RSA e delle case di riposo, previsti dal decreto appena approvato. In tema di sanità, tuttavia, l’Associazione è convinta anche che si debbano adottare altri provvedimenti: • •

la somministrazione di massa dei tamponi agli ospiti/pazienti e agli operatori delle RSA e delle case di riposo; l’allestimento in ogni provincia di RSA e case di riposto Covid, ovvero strutture protette che separino i flussi tra ospiti/pazienti positivi al coronavirus ed ospiti/pazienti non contagiati; la presa in carico delle RSA Covid da parte dei Sistemi sanitari regionali, mettendo a disposizione personale medico e sanitario preparato ed equipaggiato.

Per facilitare la vita dei pensionati, inoltre, CNA Pensionati propone la creazione di un Numero Verde Nazionale dedicato agli over65 per la consulenza: informatica, grazie alla quale spiegare come installare ed utilizzare la cosiddetta App Immuni; psicologica, in grado di portare sollievo alle persone costrette ad una condizione di totale isolamento a causa del protrarsi delle misure per il distanziamento sociale. VERDETÁ n° 75 | 9


l'inchiesta E ORA UN NUO ECONOMIA ITALIANA AL BIVIO, COME TRASFORMARE IL POST PANDEMIA IN UNA GRANDE RINASCITA LIVIA PANDOLFI Se non è ancora finita prima o poi finirà. Dalla peste di manzoniana memoria alla spagnola del 1918-20, sino all’asiatica degli anni sessanta, tutte le pandemie della storia si estinguono. Vaccino o non vaccino. Certo, l’auspicio è che questo terribile virus, che ha colpito soprattutto gli over 60 con percentuali spaventose, sia sconfitto dalle nuove terapie o da un vaccino efficace su cui tutto il mondo sta lavorando. La grande paura, tuttavia, che attraversa come un brivido i governi del mondo, è l’eredità che lascerà il Covid 19 in termini economici. I lockdown prolungati per mesi (nel nostro caso dal 9 marzo sino ai primi di giugno) hanno costretto alla chiusura forzata decine di attività produttive con danni enormi alle economie dei vari paesi. Ancora oggi gli effetti sul turismo, soprattutto a livello internazionale, sono devastanti. Se si pensa che proprio questo comparto contribuisce per il 12% del PIL nazionale si capisce 10 | VERDETÁ n° 75

l’entità delle conseguenze. Speriamo che l’estate in corso rappresenti un momento di recupero. Oltre al turismo, tuttavia, ad essere colpiti sono stati tutti i servizi, dai parrucchieri agli estetisti, gli autoriparatori, gli impiantisti e i liberi professionisti e chi più ne ha più ne metta. Il mondo dell’auto, ad esempio, ha subito perdite in termini di mancati fatturati del 100%. Si potrebbe continuare a lungo. Come si fa ora a venirne fuori e ricominciare a correre? Lo abbiamo chiesto intanto al Presidente della CNA Daniele Vaccarino che nello scorso giugno, convocato insieme alle altre parti sociali, ha partecipato agli Stati Generali dell’Economia portando al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte la ricetta della CNA Per il rilancio dell’economia. Anche il Presidente di CNA Pensionati Giovanni Giungi, nelle pagine seguenti, ci ha spiegato quanto gli anziani siano importanti per il futuro produttivo italiano e quanto sia importante valorizzare l’economia d’argento.


OV RINASCIMENTO ECONOMICO La scommessa per un vero rilancio, tuttavia, è davvero da roulette russa. L’Italia, infatti, malata cronica di burocrazia e mala gestione, impoverita dal pagamento di un debito pubblico fatto negli anni delle cicale, ingessata dai tanti vincoli che i trattati europei ci hanno imposto, oberata di tasse difficili da togliere, stentava a trovare la strada giusta per venire fuori da una stagnazione economica prolungata. Anche in tempi di crescita economica mondiale, infatti, il nostro Paese non riusciva ad arrivare al 2% di crescita. Oggi il Virus ci ha messo ko. Nella rubrica ‘La finestra sul caveau’ a pagina 20 troverete una spiegazione puntuale di cosa stia succedendo a livello mondiale e, appunto, di quanto la pandemia, con il suo mortale passaggio, sia

riuscita a spezzare alcune catene (come i vincoli europei al bilancio) che ci tenevano al palo. Con i decreti del governo emessi durante la pandemia sono stati impegnati 80 miliardi di euro e sono state aperte linee di finanziamento che l’Italia sarà chiamata a spendere, ora o mai più, con intelligenza e accortezza. Fiumi di denaro sono in arrivo anche dall’Ue grazie ai vari interventi per mitigare gli effetti della pandemia e il Recovery Found. Per l'Italia, il conteggio dei benefici filtrato da Bruxelles è di quasi 82 miliardi di trasferimenti e oltre 90 di prestiti. Anche questi da spendere bene, pena il declino definitivo del nostro Paese. Ne saremo capaci? Come si dice ai posteri l’ardua sentenza.

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l'inchiesta E ORA UN NUO VACCARINO:“SI RIPARTE SOLO AIUTANDO LE IMPRESE. ARTIGIANI DI CNA PENSIONATI ESEMPIO PER RIFONDARE LA NOSTRA ECONOMIA” L. P. Un gigantesco piano di investimenti che dovrà utilizzare al meglio le ingenti risorse comunitarie. E che curi, rapidamente, i mali cronici che impediscono all’Italia di crescere da oltre vent’anni. Mali che l’emergenza provocata dal Covid 19 ha messo ulteriormente in evidenza. E’ questa la ricetta che il Presidente della CNA, Daniele Vaccarino, ha illustrato al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso degli Stati Generali dell’economia tenuti a giugno a Roma. Una ricetta che il Presidente della Cna spiega a VerdEtà.

Daniele Vaccarino 12 | VERDETÁ n° 75

Domanda. L’Italia è uno dei paesi maggiormente c o l p i t i d a l l ’e m e r g e n z a s a n i t a r i a . Abbiamo avuto 35mila morti e conseguenze d i s a s t ro s e s u l l ’e c o n o m i a

dovute al lockdown prolungato. Come si fa a ingranare la marcia giusta per riprendere il cammino? Risposta. Per tornare a crescere bisogna sostenere le imprese, ovvero chi produce e chi offre posti di lavoro. E’ necessaria una efficace terapia per rimuovere tutti gli ostacoli che bloccano lo sviluppo. Per modernizzare il Paese, favorire la green economy e creare le basi per una crescita robusta, occorre avviare un grande cantiere di riforme da realizzare rapidamente all’insegna di “semplifica, sblocca, snellisci”. L’architettura normativa e burocratica deve smettere di rappresentare un ostacolo all’attività delle imprese. Si tratta di un freno mostruoso anche per tutte le attività dei cittadini. D. In effetti i lacci e lacciuoli della burocrazia sono uno degli ostacoli più pesanti che impediscono alla nostra economia di crescere… R. Esatto. Proprio durante gli Stati Generali di giugno ho spiegato al Premier quanto sia urgente una riforma della burocrazia che si fondi sul modello dei controlli ex post accordando


OV RINASCIMENTO ECONOMICO fiducia a chi intraprende e favorendo il più possibile il ricorso all’autocertificazione. Molto importante è anche la gestione delle leggi una volta varate. Come Cna noi proponiamo di istituire presso ogni ministero un Consiglio per l’attuazione delle norme composto da esperti e rappresentanti delle categorie produttive per una puntuale funzione diagnostico-conoscitiva dei decreti in fase di emanazione. In buona sostanza bisogna controllare se una legge funziona e se occorre correggere il tiro. Ma non basta. D. Cosa serve ancora? R. La ripresa passa per gli investimenti, soprattutto pubblici. Ma per rivitalizzare le opere pubbliche occorre sospendere il Codice degli appalti, rivedere l’istituto dell’abuso d’ufficio per i funzionari pubblici, togliere il freno dei Tar e ridisegnare il ruolo dell’Anac. Si parta dalle opere già cantierabili e si acceleri l’iter delle grandi infrastrutture adottando il modello già utilizzato per il ponte di Genova. Usiamo metodi che hanno già funzionato. Inoltre eseguire le piccole manutenzioni. Ma non basta bisogna far crescere i consumi, sostenere le PMI nell’export e nell'internalizzazione, favorire la formazione, aiutare i passaggi generazionali, i giovani, ridurre il cuneo fiscale, combattere la malavita e l’usura. Insomma, ripensare anche al modello economico italiano, favorendo la cultura, la bellezza del nostro Paese con il Made in Italy e il vivere bene italiano. Puntiamo su quello che sappiamo fare. D. Le tante piccole imprese italiane sono la spina dorsale del nostro sistema economico. Ma per artigiani e piccole imprese soprattutto la carenza di credito rappresenta un forte limite allo sviluppo. In altre parole serve loro liquidità

immediata. Come si fa? R. A tal proposito ho spiegato a Conte che servono strumenti dedicati. Si deve ampliare il raggio di azione dei Confidi a partire dall’utilizzo di fondi pubblici per erogare finanziamenti di piccoli importi. E va favorito l’accesso alla finanza innovativa come alternativa al credito bancario. D. Altro tema cruciale è il fisco… R. Questa pure è un’altra nota dolente. Il livello di prelievo sulle piccole attività è eccessivo e iniquo rispetto ad altre categorie di redditi. Il digitale facilita i controlli ma resta una mole di oneri e adempimenti obsoleti che genera soltanto costi e contenziosi. D. A soffrire maggiormente durante la pandemia sono stati gli anziani. Molti associati a CNA Pensionati sono ex artigiani che nella vita hanno sempre lavorato duramente portando il Made in Italy al vertice delle economie mondiali. Possono ancora dare una mano? R. Gli anziani hanno pagato un tributo fortissimo in vite umane nel corso della crisi Covid 19. Innanzitutto abbraccio idealmente le famiglie che hanno perso un proprio caro ed esprimo la mia solidarietà. Inoltre credo che i pensionati della CNA possano ancora svolgere un ruolo fondamentale perché sanno come rimboccarsi le maniche e ricostruire questo Paese. Lo hanno già fatto nel dopoguerra con magistrale spirito di sacrificio e grande entusiasmo. Il loro esempio e i loro consigli su come affrontare questi tempi davvero duri saranno preziosi anche per cogliere l’occasione di superare tutti i problemi che ci hanno fatto restare al palo negli ultimi vent’anni. Gli ultra 65enni possono sostenere i consumi del Made in Italy contribuendo così al rilancio di un Paese, l’Italia, che merita un posto da protagonista tra le economie avanzate. VERDETÁ n° 75 | 13


l'inchiesta E ORA UN NUO PER RIACCENDERE IL MOTORE ITALIA SERVE UN PATTO SOCIALE AGNESE TOMMASI Chiunque presieda un’associazione di pensionati, un comitato, un gruppo di anziani, persino un circolo bocciofilo quest’anno ha dovuto sedersi e respirare. Sembra una presa in giro in tempi di Covid 19 ma è proprio quello che hanno dovuto fare coloro che, investiti da piccole o grandi cariche, si sono trovati a vivere un film andato oltre ogni immaginazione: la pandemia globale. Non ha fatto eccezione Giovanni Giungi, Presidente di CNA Pensionati, emiliano per di più, una delle regioni colpite con violenza dal Coronavirus. Lui, riminese, appartiene però a quella generazione dalla tempra resistente, ex artigiani, imprenditori che, senza tirarla troppo per le lunghe, hanno tirato su il Pil nel dopoguerra conducendo al benessere il nostro Paese. E’ per questo che, oggi più che mai, chiediamo a lui come si fa a riprendersi e poi tornare a correre, per di più tenendo la guardia sempre alta dal momento che il nemico non è affatto sconfitto.

fine Febbraio ha stravolto le vite in tutto il mondo, nel nostro Paese - la prima democrazia occidentale colpita dall’insorgenza del contagio - ha colpito in maniera violentissima le persone più anziane. Anche gli ultimi aggiornamenti dell’Istituto superiore di sanità continuano ad evidenziarlo: l’età media dei positivi è di oltre 62 anni, l’età media dei pazienti deceduti è pari a 82.5 . Pur se la nostra società del benessere ed in particolare il nostro sistema sanitario possono vantare risultati lusinghieri sull’aspettativa di vita (tra le più alte al mondo), il Covid-19 ha fatto emergere una debolezza strutturale nella capacità di prendersi cura “in sicurezza” dei soggetti più fragili.

D o m a n d a . Presidente cosa ne pensa di ciò che è successo? Risposta. Il Covid-19, che da

D. Ora la domanda è: come ripartire ora? R. Beh non è davvero facile, il Coronavirus è stato letteralmente il cigno nero di cui si parla nelle facoltà di economia: un evento inatteso ed imprevisto, che travolge gli equilibri produttivi e commerciali, portando al collasso della economia. Questo vero e

Giovanni Giungi

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Cosa dobbiamo fare da questo punto di vista? R. Proprio oggi che si parla molto di come ripensare ed investire sulla medicina territoriale e su servizi socio-assistenziali di prossimità, la lezione impartita dalla pandemia ci deve essere di insegnamento. Lo dobbiamo agli oltre 34.000 morti, che forse sono solo una parte di quelli causati - soprattutto nelle regioni del Nord Italia - dalla letalità del Covid-19


OV RINASCIMENTO ECONOMICO proprio infarto economico è ancora più distruttivo a causa della stretta connessione tra i mercati mondiali e le filiere produttive globalizzate. Quello che ormai accade in Cina è certo che abbia effetti anche nell’Occidente e viceversa. D. Fino ad ora secondo lei ci sono state risposte all’altezza? R. Partiamo dall’Europa. Nell’arco degli ultimi mesi l’impegno delle istituzioni comunitarie per contrastare gli effetti distruttivi della pandemia si è via via ingigantito attraverso l’attivazione di diversi strumenti per cifre incredibili, oltre 1.500 miliardi di euro. Con la difficile trattativa sull’ultimo strumento immaginato, il Recovery Fund, si è addirittura rotto un tabù, ovvero quello di emettere debito comune europeo per finanziare gli investimenti di singoli Paesi dell’Ue. La strategia di coesione e solidarietà non è ancora patrimonio comune tra i vari paesi europei, però dobbiamo riconoscere che come ha detto la Presidente della Commissione Von der Leyen “finalmente l’Europa s’è desta”. D. E questo cosa significa per noi? R. Noi non siamo messi bene. La pandemia ha fatto emergere in maniera dirompente i problemi strutturali che attanagliano il Paese: dopo solo poco più di 2 settimane di chiusura della maggior parte delle attività abbiamo avuto famiglie disperate non in grado di fare la spesa e costringendo così il governo il 28 Marzo a stanziare in emergenza oltre 400 milioni di euro in buoni alimentari consegnati dai comuni. Secondo l’Istat, poi, oltre il 50% delle imprese prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno fino alla fine del 2020. L’INPS, ancora, certifica che dopo poco più di un anno dalla sua introduzione 1.1 milioni di famiglie, ovvero quasi 2.8 milioni di persone, percepiscono il reddito di cittadinanza. Certo i due provvedimenti emergenziali del governo, il Cura Italia ed il decreto Rilancio, hanno permesso

e permetteranno probabilmente di tappare le falle dello scafo (soprattutto in campo sanitario), ma se non ripariamo il motore della “nave Italia” sarà molto difficile ripartire, non servirà neanche l’ingente carburante di risorse che potrebbe provenire dall’Europa. D. Quindi? R. Come ben ricorderete in maniera quasi profetica nella scorsa Assemblea Nazionale abbiamo indicato al Ministro della Sanità Roberto Speranza la grandissima necessità di rifondare il SSN. Noi dobbiamo ripartire da lì, aggiornando le nostre priorità e le nostre proposte in un mondo “post-covid 19”. È un impegno che ci possiamo prendere, provando ad essere pronti per un nuovo confronto istituzionale con Governo e Parlamento nel periodo autunnale. Approfitteremo dell’estate per studiare, analizzare e confrontarci. D. In che direzione pensa di andare CNA Pensionati? R. Io credo che le risorse dall’Europa non saranno come la manna che cala dal cielo, arriveranno solo a seguito di impegni ben precisi per riformare e far funzionare meglio il nostro Paese. E sappiamo bene che un tasto dolente sarà proprio il sistema pensionistico. Le decine di miliardi per gli investimenti e la creazione di lavoro non verranno concessi se continueranno ad essere varati provvedimenti come quota 100 o la pensione di cittadinanza. Anche noi abbiamo già denunciato l’iniquità di queste misure. Ma, credo, che dovremmo essere sempre più chiari nell’avanzare proposte per lo sviluppo del benessere collettivo e non svolgere il solo ruolo dei difensori dei pur legittimi diritti dei pensionati. Non è la nostra storia, non è la nostra cultura. In autunno dunque riprenderemo a discutere della proposta di nuovo Patto sociale che tuteli con servizi innovativi, e non solo nella erogazione diretta ed assistenziale, i pensionati e le fasce più fragili della popolazione.

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FOCUS

RSA ORA SI CAMBIA ANDREA PALAZZO Giuseppe De Vittorio titolare di Villa Géras parla del nuovo modello che rivoluzionerà le residenze per anziani Se gli anziani sono stati la categoria più colpita dal Covid-19, la pandemia ha acceso i riflettori anche sulle difficoltà emerse in molte residenze sanitarie assistenziali (Rsa): strutture introdotte in Italia a metà degli anni novanta per garantire l’ospitalità a persone non autosufficienti. In tutta Europa il bilancio dei decessi da Coronavirus nelle residenze per anziani ha mostrato numeri sconcertanti con picchi registrati nel nostro Paese: più di un ospite su cinque delle Rsa di Milano e Lodi (il 22%) ha perso la vita durante il Covid-19 secondo lo studio di Ats Città Metropolitana di Milano. È emersa così la necessità di ripensare un nuovo modello per queste strutture e, più in generale, un nuovo approccio verso la cura degli anziani al di fuori della famiglia soprattutto in un contesto come quello nostrano indirizzato verso un progressivo invecchiamento della popolazione in una situazione dove, già allo stato attuale, abbiamo la popolazione più vecchia d'Europa. Tra le tante Rsa presenti sul nostro Paese ci sono stati però anche esempi virtuosi, come il caso della casa di riposo Villa Géras a Ferrara. Abbiamo incontrato il titolare della struttura Giuseppe De Vittorio che ci ha concesso questa intervista per raccontarci il suo punto di vista di giovane imprenditore sul campo con uno sguardo rivolto al futuro. Domanda. Partiamo proprio da quanto successo 16 | VERDETÁ n° 75

nei mesi scorsi, dalla situazione drammatica che ha visto coinvolte le Rsa per capire cos’è che non ha funzionato. Risposta. Durante lo scoppio della pandemia da Covid-19 il principale limite che si è palesato è stato quello inerente alla scarsa tempestività di intervento nell’attenzionare l’utenza più critica: quella degli anziani. Solo il 14 marzo c’è stata un’azione generale: ovvero dopo il decreto per misure che in realtà si sarebbero dovute adottare molto prima. Poi si sono susseguite una serie di criticità pratiche nelle strutture private legate ad una situazione inedita: penso alla difficoltà a reperire i dispositivi di protezione individuale e all’assenza di tamponi per il personale potenziale veicolo di infezione”. D. Quali sono allora i rimedi per evitare che una situazione del genere si ripeta in futuro e quale ruolo possono rivestire le istituzioni e realtà come CNA e CNA Pensionati? R. L’intero sistema di assistenza privata si è trovato allo sbaraglio. Qui c’è l’elemento di innovazione a cui stiamo lavorando proprio insieme a CNA: abbiamo creato un gruppo di lavoro costituito da più tipologie di assistenza privata (case famiglia, rsa, case di riposo per soggetti autosufficienti, non autosufficienti, parzialmente autosufficienti) in modo da istituire una rete che aiuti a


fronteggiare sia le emergenze sia la gestione ordinaria in campo assistenziale. A livello locale con CNA stiamo lavorando sodo sperando che si arrivi presto alla creazione di un Protocollo anche a livello nazionale che possa dare linee-guida precise per l’assistenza sanitaria privata. È uno degli interventi di cui c’è urgente bisogno”. D. Chiariti allora i limiti del modello attuale e la strada da percorrere, come può essere ripensato il sistema delle Rsa? R. Il modello del futuro da proporre è quello che intende superare il concetto classico di casa di riposo. Avendo vissuto l’esperienza da professionista come dipendente in una Rsa ho notato quanto questo mondo fosse ancora legato a stereotipi e modelli antiquati per gli anni in cui siamo oggi. La struttura che gestisco adesso, Villa Géras, è nata nel 2016 proprio per proporre un modello nuovo. L’idea della Rsa che portiamo avanti è quella del futuro: stravolgere il concetto di casa di riposo a cui siamo abituati mettendo al centro del progetto l’anziano. Uno degli scogli più grandi che ancora oggi affrontiamo è superare la percezione talvolta negativa che taluni hanno con l’ingresso nella casa di riposo: va superato il pregiudizio dell’ospizio che ancora tanti anziani hanno solo per sentito dire. La chiave per farlo sarà proporre un’assistenza globale che non sia standardizzata ma con modelli di lavoro personalizzati sulla singola persona. D. Nel dettaglio, cosa vuole dire mettere l’anziano al centro del progetto? R. Oltre alla qualità dell’assistenza vuole dire che sarà necessario puntare su un approccio che valorizzi ogni ospite. Nel nostro piccolo lo abbiamo fatto proponendo e promuovendo attività innovative come gite, attività di arte contemporanea, cineforum, avvicinando anziani alla tecnologia già da qualche anno, quando ancora nessuno concepiva l’utilizzo di ipad e tablet per dialogare via skype con i propri parenti. E ancora, un’esperienza di cui vado fiero è quella intergenerazionale: a Villa Gèras lo abbiamo fatto portando le testimonianze dirette dei nostri

anziani all’interno delle scuole superiori di Ferrara per farli dialogare in prima persona con i ragazzi ricordando loro storie di vita durante il fascismo e la seconda guerra mondiale. D. Quindi questo sarà il punto centrale: recuperare una dimensione umana. Idea che è alla base anche di alcune formule che stanno nascendo per gli anziani come i condomini solidali e cohousing: forme di vicinato dove coppie e singoli decidono di condividere alcuni spazi e servizi comuni R. Sì, sono anche queste soluzioni nuove. Il fine è giusto e l’assistenza del futuro potrebbe indirizzarsi proprio verso l’assistenza a domicilio. Sono strumenti ulteriori da vivere all’interno di un contesto più casalingo che può portare ad ottimi benefici per un target anziano”. D. Nel ringraziarti per la tua disponibilità c’è un ricordo particolare vissuto nei mesi di lockdown che ti porti dietro e vuoi raccontarci? R. Ce ne sarebbero molti ma il ricordo più emozionante è quello di un video motivazionale che abbiamo realizzato con tutti i dipendenti e soprattutto con tutti gli ospiti di Villa Gèras, ripreso sulla pagina Facebook di CNA Ferrara con più di 80mila visualizzazioni. Mi ha emozionato il fatto che fossero proprio i nostri anziani, i più colpiti dalla pandemia, ad invitare a rispettare le regole e lanciare un messaggio di speranza con il motto #andràtuttobene.

Giuseppe De Vittorio VERDETÁ n° 75 | 17


ATTUALITÀ

NONNI PER LE CITTÀ, FIRMATO IN UMBRIA UN ACCORDO FRA COMUNE E CNA PENSIONATI PER LA CURA DEL VERDE

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Il Comune di Corciano ha recepito il progetto “Nonni per le città” stipulato il 12/06/2019 tra ANCI e CNA Pensionati Nazionale, mettendo in campo una iniziativa pilota. Con Delibera di Giunta, infatti, l’Amministrazione ha dato il via al protocollo d’intesa con l’Associazione CNA Pensionati Umbria per la cura straordinaria e continuativa del parco verde di Via Gramsci in zona Ellera 2000. Il progetto è stato approvato dalla Giunta Comunale unitamente al protocollo che impegna le parti alla manutenzione straordinaria del parco, con l’obiettivo di migliorare gli arredi e le attrezzature ludiche, nonché rigenerare lo spazio urbano per una sua corretta e continuativa fruizione. “Abbiamo accolto con enorme piacere la proposta di dare vita a questo progetto – il commento dell’Assessore Francesco Mangano – una straordinaria iniziativa di volontariato che impegna artigiani in pensione pronti a offrire la loro preziosa opera per il bene di tutti. Il parco a ridosso di Ellera 2000 sarà curato nel migliore dei modi e sarà potenziato per renderlo più bello ed accogliente”.

comunale e secondo le indicazioni che ci saranno fornite, vogliamo rendere vivo questo parco, organizzando anche appuntamenti sportivi ed aggregativi.” Il progetto avrà durata annuale, prorogabile con semplice scambio di comunicazioni tra gli enti e impegnerà almeno 6 artigiani iscritti a CNA, che si alterneranno per la manutenzione e gestione del parco. Il Sindaco Cristian Betti ha voluto ringraziare personalmente la CNA Pensionati per questo dono offerto ai cittadini. “I nonni continuano ad essere un punto di riferimento – ha detto – e questo progetto dimostra che essi rappresentano una notevole risorsa che può produrre utilità sociale, benessere e vantaggi per la comunità. Sono veramente orgoglioso che Corciano sia il primo Comune in Umbria a dare il via al progetto Nonni per le città e ringrazio moltissimo quanti offriranno il loro tempo per dare più decoro al Parco di via Gramsci.”

La formalizzazione del protocollo avverrà a breve; firmatari il Responsabile del Comune e il Presidente della CNA Pensionati Umbria Giuliano Sorcio, che ha creduto fortemente nel progetto coadiuvato dal Vice Presidente Nazionale Cna Pensioanti Giancarlo Fucili e dal componente della direzione regionale Cna Pensionati Umbria Gianfranco Alunni. “E’ il primo progetto che parte in Umbria ed uno dei primi a livello nazionale – hanno detto i rappresentanti di CNA Pensionati – siamo contenti di potere dare una mano ai cittadini mettendo a disposizione il nostro tempo e la nostra arte. In collaborazione con il personale VERDETÁ n° 75 | 19


LA FINESTRA SUL CAVEAU

SE UN VIRUS RIVOLUZIONA I MERCATI E LA POLITICA MONETARIA CLAUDIO DI DONATO

La pandemia sta ridisegnando velocemente alcuni riferimenti storici dei mercati finanziari e modificando in profondità l’approccio dei risparmiatori verso i principali strumenti di investimento. Ma ampliando il campo di osservazione il Covid-19 ha determinato, nei fatti, la più clamorosa e rivoluzionaria riforma del sistema monetario dell’area euro. Ma andiamo con ordine. La crisi economica provocata dal virus ha obbligato i governi ad 20 | VERDETÁ n° 75

allentare i cordoni della borsa e finanziare spese straordinarie per la sanità e l’economia facendo esplodere il deficit pubblico (la differenza tra entrate e uscite dello Stato) e di conseguenza lo stock di debito. Fino a qualche mese fa un repentino aumento del debito per un paese come l’Italia (oltre il 130% del Pil) avrebbe determinato forti tensioni sui titoli di Stato (Bot e Btp che il Tesoro colloca presso i risparmiatori per finanziarsi). E invece dopo una breve fase di aumento dei tassi di interesse, i rendimenti sui


titoli pubblici italiani sono scesi sfiorando i minimi storici. Se guardiamo i collocamenti del Btp Italia (titolo pluriennale con tassi variabili e molto popolare tra i risparmiatori) avremo la fotografia di come sia cambiata la percezione dei mercati e dei risparmiatori nei confronti del debito italiano. Nell’autunno del 2018 il collocamento del Btp Italia fu un autentico flop, appena 1,3 miliardi di euro sottoscritti. La causa erano i timori dei mercati sulla possibile uscita dell’Italia dall’euro. L’anno scorso il collocamento è andato molto bene con quasi 7 miliardi di euro. L’ultima emissione ad aprile invece è stata un successo clamoroso: oltre 23 miliardi di euro, di cui 13 miliardi sottoscritti da piccoli risparmiatori. Cosa è accaduto? E qui entra in scena la rivoluzione monetaria provocata dal Covid-19. La misurazione della sostenibilità del debito non è più un parametro considerato dagli investitori. Anche se nel 2020 ci sarà una impennata del debito pubblico a livello globale i mercati ed i risparmiatori non sono preoccupati. In loro soccorso si è mobilitato l’esercito delle banche centrali con la Banca Centrale Europea in

prima fila. La BCE ha avviato un maxi programma di acquisto di titoli di Stato. Tra aprile e dicembre solo in titoli italiani investirà circa 220 miliardi. A titolo di confronto durante la crisi del 2011 l’attivo della BCE arrivò a sfiorare i 3mila miliardi di euro. A febbraio scorso era 4.700 miliardi e a metà giugno era già lievitato a 5.600 miliardi, oltre il 50% del Pil dell’area euro. La crescita dell’attivo significa che la BCE immette denaro contante nell’economia per sostenere consumi e investimenti. Fino a poco tempo fa c’era il timore su chi ripagherà tutti i debiti che gli Stati nazionali stanno facendo. Paure spazzate via dal Covid-19. La BCE e le altre grandi banche stanno monetizzando il debito pubblico. Il divieto per la BCE di finanziare direttamente i governi scolpito nello statuto e nei trattati è stato abbattuto nella sostanza. Se ci mettiamo anche che è stato sospeso il patto di stabilità dell’Eurozona possiamo concludere che un semplice e microscopico virus ha realizzato le due grandi riforme nella politica economica e monetaria dell’area euro dopo dieci anni di sterili e inutili dibattiti.

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CNA Pensionati

Le nostre ricette

INGREDIENTI per 2 BICCHIERI 4/6 cucchiai di sciroppo di sambuco o di melissa 300 ml Prosecco 150 ml Acqua frizzante

Cocktail Hugo Ricetta a cura di Flora

Il cocktail Hugo è un aperitivo facile da preparare, dal sapore dolce, leggermente alcolico, conosciuto negli apericena anche come Hugo Spritz. Il cocktail ha origine in Italia, precisamente in Alto Adige, ed è a base di prosecco, sciroppo di melissa o di sambuco, acqua minerale frizzante e poche foglie di menta.

Sapete, infine, che esiste anche la versione rosé alcune gocce Limone o arancio e, a piacere foglie dello Hugo? Si chiama Hugo Rosé e, al posto del prosecco, si aggiunge un vino rosé per dare di menta fresca l'effetto rosato.

Mandateci le Vostre ricette regionali con le foto del cuoco e della preparazione. Le pubblicheremo nei prossimi numeri. 22 | VERDETÁ n° 75


Flora e i suoi sciroppi in quarantena Ho 69 anni e mi chiamo Flora, ho tre figli e quattro nipoti, due ragazze e due ragazzi che hanno dai 17 ai 20 anni e vivo in Valpolicella (VR), sono amica di Bruna e con lei condivido il percorso in CNA Pensionati. Recentemente, come tutti gli italiani mi sono trovata a dover gestire molto tempo chiusa in casa e ho cercato di farlo in modo che mi aiutasse ad essere impegnata tutto il giorno con attività piacevoli e rilassanti che integrassero per quanto possibile la obbligata quotidianità di rapporti virtuali. La primavera non veniva toccata da quello che stava succedendo e ha continuato a seguire il suo percorso naturale perciò mi sono trovata a vivere tra tanto verde, fiori, profumi, i merli indaffarati alla costruzione del nido, le api, instancabili di fiore in fiore, è stato proprio allora che ho cercato la vecchia busta ingiallita che conteneva i ricordi, tanti fogli, scritti con l’elegante tratto dei primi del novecento, dalla bisnonna Anna; li ho riletti: dalla ricetta dei canederli trentini , sono nata in Valsugana (TN) , alla concia della pelle dei conigli, dal testo della Leggenda del Piave a, sorpresa…, la ricetta per preparare lo sciroppo di Sambuco e di Melissa! Antichi sapori quasi dimenticati che mi sembra curioso condividere visto l’avvicinarsi della stagione estiva. Avevo trovato quello che faceva al caso mio. Detto fatto, ho coinvolto subito i ragazzi; Matteo ha raccolto le bianche corolle del sambuco e le tenere foglie di melissa, in giardino, Martina ed Anna hanno tolto i rametti verdi e pulito tutto, Federico ha acquistato lo zucchero ed i limoni e ha trascritto le ricette sul computer. Ho scoperto con piacere che erano veramente entusiasti del progetto, curiosi e divertiti, hanno partecipato a tutte le fasi della preparazione, giorno dopo giorno. È stato bello vederli ridere assieme, raccontare ed ascoltare aneddoti, scherzare, riscoprire, insomma un modo di “vivere” antico, quando tutti in famiglia aiutavano, imparando in questo modo il sapere degli anziani recuperando una cultura rurale di grande tradizione. Lo sciroppo è stato “un successone”, come ha sentenziato Martina, così, nel pomeriggio, tutti da nonna a bere “a fresh glass of syrup with ice”, please , che, tradotto per quelli di noi che conoscono poco l’inglese, suonerebbe: “un fresco bicchiere di sciroppo con ghiaccio”, per favore !

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CNA Pensionati

Il Sambuco Ricetta a cura di Flora

Le nostre ricette

Descrizione della pianta e ricetta dello sciroppo Il sambuco è una pianta selvatica diffusa ovunque, sia nel nostro Paese che in Europa. É una specie botanica di origine antichissime. Tracce di bacche di Sambuco, sono state addirittura rinvenute in insediamenti del Neolitico. Il suo utilizzo è altrettanto antico. Nella tradizione popolare a questa pianta venivano attribuiti Il Flauto magico della tradizione nordica era fatto di legno di sambuco. Da sempre usato a fini terapeutici, nei popoli germanici veniva chiamato la farmacia degli Dei. Anche oggi se ne apprezzano le sue qualità. Parti della pianta vengono utilizzate per essere trasformate in preparazioni fitoterapiche o per scopi alimentari. SCIROPPO DI SAMBUCO CON ZUCCHERO E LIMONI 25/30 fiori di sambuco appena colti, 2 litri acqua,1 kg zucchero, 9 limoni biologici SCIROPPO DI SAMBUCO CON ACIDO CITRICO 25 /30 fiori di sambuco appena colti ,3 kg zucchero,2 limoni biologici, 60 g acido citrico 2 litri acqua Il procedimento è simile in tutte e due le ricette: raccogliere i fiori di sambuco facendo attenzione che non abbiano animaletti “a bordo”, togliere le parti verdi dei gambi, tagliare i limoni a rondelle non troppo sottili e sistemarli in un vaso alternando fiori e fette di limone, fino al bordo, coprire con l’acqua e riporre in un luogo fresco e buio x 48. Trascorso questo tempo, filtrare il succo e strizzare, aiutandosi con un canovaccio la parte solida. Porre sul fuoco una casseruola capiente, riscaldare ed aggiungere lo zucchero e l’acido citrico (seconda ricetta), non portare a bollore ma mantenere la temperatura per sciogliere lo zucchero. Imbottigliare e tenere al fresco. Lo sciroppo andrà diluito con acqua,1 parte di sciroppo e 3 di acqua, naturale o gasata a seconda dei gusti. I fiori di sambuco, utilizzati per preparare questo dolce sciroppo, sono ricchi di vitamine del gruppo B, fondamentali per il sistema nervoso, per tenere sotto controllo l’ansia e lo stress e per combattere la stanchezza. Sono anche presenti le vitamine A e C, che rafforzano le nostre difese immunitarie e ci proteggono da influenza e altri malesseri.

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Melissa Ricetta a cura di Flora

Tutte le foto sono fatte dai prodotti ricavati e lavorati a casa mia e fanno parte della mia dispensa….

Melissa: Caratteristiche della pianta e ricetta dello sciroppo… La melissa (Melissa officinalis) è una pianta dalle ottime proprietà calmanti e sedative. In fitoterapia viene utilizzata soprattutto per la preparazione di tisane, soprattutto sotto forma di infuso o di decotto. Se non avete la possibilità di raccogliere la melissa fresca, potete acquistare la melissa essiccata in erboristeria. Cresce come pianta spontanea nei prati e in campagna ma allo stesso tempo la melissa è facile da coltivare sia in vaso che in giardino. In primavera e in estate potrete raccogliere le sue foglie da essiccare per l’inverno e per l’autunno, stagioni in cui la tisana alla melissa è considerata utile per prevenire il raffreddore. Proprietà e benefici della melissa Le proprietà benefiche della melissa sono tantissime: calma la tosse, raffreddore, influenza, abbassa la febbre elimina le tossine aiuta a dormire meglio.

RICETTA DELLO SCIROPPO INGREDIENTI 100 gr. melissa foglie 1 kg zucchero 1 litri acqua 20 gr acido citrico 2 limoni succo e scorza, non trattati

Preparazione Raccogliete la melissa in una giornata secca, quando la pianta non è bagnata e prima della fioritura. Raccogliete gli steli con le foglie. Lavateli velocemente sotto un getto di acqua fredda. Asciugateli con uno strofinaccio pulito. Separate le foglie dagli steli. Mettete a bollire l'acqua. Quando bolle aggiungete lo zucchero e l'acido citrico. Fate attenzione a non scottarvi.

L'acqua zuccherata può lasciare scottature visibili. Lasciate raffreddare la soluzione zuccherina quindi aggiungete il succo di limone. Unite ora le foglie di melissa e i limoni a fette. Coprite il recipiente con della pellicola trasparente e lasciate riposare in un luogo fresco e lontano da luce diretta o al buio per 5 giorni. Mescolate lo sciroppo una volta al giorno. Trascorso il tempo filtrate lo sciroppo con un colino a maglia fine. Imbottigliare in bottiglie pulite, e conservare al fresco. Lo sciroppo va diluito in acqua naturale o frizzante con 1 parte di succo e 3 o 4 d’acqua a piacere. Con lo sciroppo di melissa si prepara un ottimo hugo, unendolo a del succo di arancia fresco e del prosecco. Per ottenere una bevanda o un aperitivo estivo davvero rinfrescante VERDETÁ n° 75 | 25


LA STORIA NELLA PENTOLA

LA MELISSA DEI CARMELITANI

Correva l’anno 1611 quando i frati carmelitani scalzi di Parigi inventarono un rimedio terapeutico digestivo, chiamato Alcolato di Melissa, a base di nove spezie e quattordici piante, tra le quali figurava la Melissa Officinalis. L’Alcolato di Melissa parigino è da ritenersi il più diretto predecessore dell’Acqua di Melissa veneziana, pur differendo da quest’ultima per la composizione e per le proprietà terapeutiche. All’inizio del Settecento, un frate carmelitano scalzo del convento di Venezia, recatosi nella capitale parigina, ebbe occasione di conoscere l’Alcolato di Melissa, ampiamente utilizzato dalla popolazione, e, una volta tornato in laguna, forse con l’aiuto di un erborista veneziano, decise di produrre qualcosa di simile, personalizzando la ricetta francese e sostituendo la Melissa officinalis con la Melissa moldavica, coltivata dai frati nel loro florido brolo. Nel 1710 nacque a Venezia l’Acqua di Melissa. Nel medesimo anno, presso un edificio del convento annesso a Calle Priuli del Cavalletti, aprì i battenti la distilleria dei frati, dove veniva distillato l’olio essenziale e confezionato il prodotto finito. Nel 1754 un decreto della Repubblica Serenissima assegnò ai frati carmelitani scalzi di Venezia 26 | VERDETÁ n° 75

l’esclusivo privilegio di produzione di vendita dell’Acqua di Melissa, così da tutelare i religiosi da possibili contraffazioni. L’Acqua di Melissa divenne, in breve tempo, un rimedio di successo, utilizzato da tutta la popolazione, che lo considerava una sorta di panacea per curare tanti comuni disturbi. La sua notorietà e la sua fama furono tali da meritare una menzione da parte del grande commediografo Carlo Goldoni (cf. La Locandiera, La finta ammalata e Il bugiardo), che doveva ben conoscere le virtù salutistiche dell’Acqua dei frati, essendo suo padre, Giulio Goldoni, un venditore di balsami ed essenze.


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SPAZIO DONNA

OLTRE LE GAMBE, I RIMEDI DELLE SIGNORE PER AFFRONTARE IL MOSTRO MARIA ROSA BATTAN, Vicepresidente Nazionale CNA Pensionati

É cominciato tutto per caso…. Daniela di Rovigo, non appena nominata coordinatrice regionale delle pensionate CNA, ha costituito un gruppo WhatsApp indicandolo con il nome Oltre le gambe. Daniela, oltre ad essere una bella donna è curiosa e instancabile. É come quei bambini iperattivi che per farli stare buoni e contenti devono sempre 28 | VERDETÁ n° 75

avere un interesse che li occupi. Non so come faccia ad essere presente dal mattino alla sera su argomenti diversi. Assieme e con il suo contributo di Bruna, dalla data del famoso “io resto a casa” ovviamente, con il coinvolgimento di tutte le amiche di Oltre le gambe, abbiamo iniziato gradualmente, a scambiarci idee su quello che al momento ci piaceva di più.


All’inizio erano ricette di torte, pane, pasta da fare in casa, poi ricordare poesie di quando eravamo piccole “La donzelletta vien dalla campagna “, oppure “o Valentino vestito di nuovo come la brocca del biancospino”, fuori stagione ma è stata ricordata anche “La nebbia agli irti colli” e così via. Flora anche lei, forza della natura, trova incredibilmente una massima per tutte le situazioni, esempio: la musica è la voce di ogni dolore, di ogni gioia. Non ha bisogno di traduzioni. Non ricordo da chi e come sono cominciate ad arrivare le foto di quando eravamo giovani. Molte hanno condiviso lo scambio di fotografie e parecchie di quelle arrivate rappresentavano il giorno del proprio matrimonio. Pinuccia, con molta naturalezza ha accompagnato la sua foto con la nota “quel giorno eravamo già in tre”. Alla foto di Ambra sposa, è arrivato il commento: “è la foto del tuo matrimonio o è la foto della cresima?” tanto sembrava una bambina! Flora aveva l’aria di una suffragetta dei Beatles, il suo abito ricorda lo stile Capucci. Elena, con enormi boccoli biondi, sottolinea: “allora ero bionda”. Ma anche adesso lo è ma non ha più i boccoli. Mirella, nella ricorrenza dei 25 anni di matrimonio, fisico da fotomodella, il marito sembra un attore americano degli anni 60’. Erminia ex parrucchiera, oltre ad insegnarci autarchicamente e a distanza come applicare la tinta ai capelli in ricrescita, ha inviato una sua foto scattata durante una passerella professionale (anche lei fisico da modella). Bruna in gita con il fidanzato assomiglia a Audrey Hepburn, Daniela bambina accanto alla mamma.

manifestato il desiderio di partecipare al gruppo, Maria, Lidia, una di esse, Mara, ha perso la mamma a causa dell’innominato (così chiamo il mostro che ci perseguita). Nel frattempo Mirella, maga della macchina da cucire che volontariamente organizza corsi di cucito, sforna mascherine a gogò. Maria ci ha inviato, scattata dal balcone del 4°piano di casa sua, una foto molto bella della enorme luna piena apparsa nel cielo di Treviso, ed ecco arrivare come per incanto, una serie di foto di luna piena che tante avevano visto e voluto fissare. Ogni mattina una di noi ci dà il buongiorno e da quel momento, i pensieri in libertà si susseguono su argomenti tra i più disparati. Fiori, canzoni, libri, figli, vacanze, cibo, dieta benessere……ogni argomento diventa interessante e con gioia lo condividiamo. Ora sappiamo molte più cose di noi e ci conosciamo un po’ di più, abbiamo sperimentato anche la videochiamata! Parlare del balcone o del giardino è un lusso, non tutte sono in grado di comunicare con i vicini per cui avere questo appuntamento quotidiano diventa utile e attesa. Si finisce sempre a tarda sera con buonanotte a domani. Tutte noi sappiamo che il domani ci sarà anche se nessuna di noi ha la certezza di come e con che tempi. Diventa comunque importante sapere che le nostre idee condivise, la nostra creatività, la nostra passione, sono partecipi della nostra storia e non solo.

Pensieri seri e offesi ci accompagnano quando qualcuno, attraverso la stampa, tenta di strumentalizzare questo grave momento e reagiamo cercando ragionevolmente di renderli meno gravosi. Siamo consapevoli del ruolo che ognuna di noi ha, siamo attente e rigorose alle disposizioni, le rispettiamo e le facciamo rispettare ma, come dicevo, ci indigniamo con chi tenta di usare la nostra buona fede. Abbiamo alcune nuove amiche che hanno VERDETÁ n° 75 | 29


IL RACCONTO

ECO DI MINIERA MELINA FRANCO

Doveva uscire da lì. Lo sapeva, eppure non lo capiva. Se ne restava al buio, rannicchiato in tre dita di pantano, scosso da brividi violenti. Aveva della terra incrostata nelle orecchie e nelle narici, ma il grosso era riuscito a vomitarlo poco prima, quando era rinvenuto in quell’inferno nero. Doveva esserci stata una frana. Le gallerie della miniera nella quale lavorava da quasi due anni erano state d’un tratto invase da un fiume di melma che aveva spazzato via ogni cosa e se Tod era ancora vivo, lo doveva probabilmente ai ganci dell’imbragatura, che si erano impigliati fra le rocce di una parete e avevano impedito che venisse trascinato fino ai pozzi. I pozzi. La squadra era radunata proprio sul limitare di quelle immense voragini quando c’era stato il finimondo. 30 | VERDETÁ n° 75

Sono finiti di sotto. Realizzò Tod, agghiacciato. Sono finiti nel pozzo. «Nononononono…» Tod arrancò nel fango, sputò la terra che gli era rimasta fra i denti e soltanto allora si accorse di avere ancora il casco assicurato alla testa. Cercò a tastoni il bottoncino della torcia frontale dell’elmetto e, al di là di ogni previsione, la lampadina si accese. Il primo pensiero che riuscì a formulare, fu che sarebbe stato meglio rimanere al buio: la devastazione era totale e le travi a sostegno della galleria stavano cedendo. Sta franando tutto, Tod. «Chi ha parlato?» quasi urlò l’uomo, alzandosi finalmente in piedi e avviandosi barcollante verso il pozzo in fondo al quale dovevano essere finiti i suoi compagni. «Nessuno» mormorò un istante dopo, scuotendo la testa. «È solo la tua testa, Tod.


Sei spaventato.» La miniera sta collassando. Pensò, arrancando verso l’interno. Devi uscire da qui. Te ne devi andare. Sì, dovrei andarmene, ma voi siete finiti tutti quanti in quel pozzo… Non si voltò neanche in direzione dell’ingresso della galleria, ma proseguì incespicando e affannando verso il pozzo. Tremante e ignaro di essere ferito, Tod si avvicinò al limite del baratro e guardò in basso. Il buio e il vuoto lo sconvolsero. Sono morti. Deglutì, gli occhi sbarrati a fissare il nulla sotto di lui. Non c’è nessuno qui, nessuno… «Ehi» gridò. «C’è qualcuno? Qualcuno mi sente?» A rispondergli fu soltanto la sua terribile eco. «Mike, Hassan…» Tod cominciò a piangere. «Ragazzi…ehi, c’è qualcuno là sotto? La miniera sta crollando, dobbiamo uscire, possiamo scavare…» Le sue farneticazioni echeggiarono nelle gallerie deserte per istanti lunghi e terrificanti, poi si dispersero e calò di nuovo il silenzio. Non possiamo risponderti, Tod, ma siamo ancora tutti quanti qui, sepolti sotto tonnellate di melma gelata. Il fango ci ha riempito gli occhi e non abbiamo più visto, poi ci ha riempito il naso e la bocca e non abbiamo più respirato, poi ci ha riempito le orecchie, eppure continuiamo ad ascoltarti. La tua voce riusciamo a sentirla, Tod, sei tu a non poter udire la nostra. Esci tu, Tod. Vattene. «Chi c’è? Jade, sei tu? Chi è che parla?» Mi ha dato di volta il cervello. «Jade» urlò ancora, sporgendosi pericolosamente nel vuoto, e allora un alito di vento lo investì, spingendolo all’indietro. Ho il collo spezzato, le braccia spezzate. Ho la bocca piena di terra. Ho freddo. Non posso rispondere, Tod. Vattene, Tod. Era Jade. In qualche modo era Jade. Una chiazza bollente scurì i pantaloni già inzuppati di Tod, che scivolò verso il cunicolo alle sue spalle, senza staccare gli occhi dalla voragine. «Non posso uscire. È franato tutto…» Ti stanno cercando. Sei rimasto svenuto per più di un giorno, Tod, sei ferito ma sei vivo. Vattene, esci da qui. Le travi sono spaccate e non reggeranno a lungo. Noi non possiamo fare nulla, noi dobbiamo restare…

«Non posso andarmene. Non posso lascarvi.» Non c’è niente che tu possa fare. Vattene. Sai pregare, Tod? Faresti una preghiera per me? «Nicole, sei tu? Mike? Hassan?» Pregheresti per me, Tod? Lo dissero all’unisono, un coro di voci che risalirono dal baratro e si dispersero rapidamente. «Non so pregare» gridò l’uomo di rimando. «Non conosco neanche una parola della vostra religione, non so neanche come chiamiate il vostro Dio.» Poi, come un lampo di luce nelle tenebre, gli venne in mente la medaglietta di Santa Barbara. Si strappò dal collo la catenina d’oro che gli avevano donato pochi giorni prima, allungò un braccio oltre il precipizio e la lasciò cadere. «Benedici, Santa Barbara, i morti nel seno della terra del tuo Signore» gridò. «Io che non conosco i tuoi miracoli e non servo la tua fede ti prego ugualmente di essere il loro faro in queste segrete vene. Benedici, protettrice dei minatori, il loro cammino verso l’Assoluto.» Recitare quelle parole, Tod se ne rimase a fissare il vuoto per qualche momento, e quando fece per andarsene, dal basso si levarono risate argentine e sospiri gioiosi, e un vento profumato di fiori e di mare, e di vita, che lo spinse verso la galleria. Esci da qui, Tod. Stanno scavando, ti tireranno fuori. Esci da qui e salvati. Saremo salvi anche noi. Tod si voltò e cominciò a correre.

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SALUTE

Psicologia

L’ANSIA VA IN VACANZA … FORSE!

CHIARA VOLPICELLI, Psicologa

L’estate alla prova del COVID. Quest’anno vivremo con ancor più intensità l’arrivo dell’estate come un momento di stacco e rigenerazione, perché abbiamo giustamente voglia di lasciarci alle spalle l’esperienza spiacevole della quarantena e dell’isolamento. Tuttavia non possiamo certo dimenticare che il pericolo del contagio è ancora presente e dovremo quindi imparare convivere con esso, anche durante l’estate. Per evitare che una sana preoccupazione si trasformi in un’ansia distruttiva dobbiamo, prima di tutto, capire come riconoscere e gestire gli stati ansiosi. 32 | VERDETÁ n° 75

Il riconoscimento fisiologico. Per comprendere appieno la propria ansia occorrono tre passaggi. Il primo è il riconoscimento fisiologico, che consiste nell’individuare quei sintomi che ci segnalano la presenza dell’ansia: la mancanza di respirazione, con la tendenza a fare dei respiri molto corti; i giramenti di testa e infine formicolii e sensazioni di caldo o freddo nelle braccia e nelle gambe. Lo «scenario peggiore». Verificata la presenza fisica dell’ansia, con il secondo passaggio occorre capire quanto essa ci stia coinvolgendo psicologicamente, nello specifico facendo un


esperimento mentale noto come il «gioco dello scenario peggiore». Si tratta di immaginare le estreme conseguenze della situazione che ci mette in ansia, enfatizzandola e drammatizzandola per stabilire quanto veramente sia pericolosa. Ad esempio, nel caso in cui la situazione che ci rende ansiosi sia quella di esser contagiati durante la vacanza estiva, dobbiamo provare ad immaginare cosa succederebbe se effettivamente fossimo contagiati, fino ad arrivare all’esito estremo della morte. Questo esperimento ci permette: 1) di assumere un punto di vista esterno su ciò che potrebbe accadere se la nostra maggiore preoccupazione si realizzasse; 2) di comprendere che, ciononostante, siamo ancora vivi. La maggior parte delle volte, infatti, le nostre paure non si realizzano: sono frutto di «pre-occupazioni» che ci portano ad «occuparci prima» di qualcosa che ancora non esiste e che a volte, trasformandosi in ansia incontrollata, ci inducono all’immobilismo e alla rinuncia di ogni piacere. Individuare la causa specifica. Prese le distanze dall’evento ansiogeno, lo possiamo ora trattare con più oggettività e avviarci al terzo passaggio, ovvero il tentativo di individuare l’elemento specifico che provoca la nostra ansia. La tendenza dello stato d’ansia è infatti quella di generalizzare la sua causa, cioè di farci credere che dovremmo aver paura di molte più cose di quelle per cui è ragionevole aver paura. Ad esempio, la paura di essere contagiati in luoghi affollati può facilmente trasformarsi in paura di essere contagiati in generale, che a sua volta può diventare paura di andare in vacanza o addirittura di uscire di casa. Così, ben presto si perde di vista la causa particolare e ci si ritrova ad aver timore di adottare comportamenti che potremmo svolgere in sicurezza. Infatti, andare in vacanza o uscire di casa non comportano automaticamente il fatto di trovarsi in luoghi affollati, soprattutto ora che le norme prevedono il rispetto di precise azioni per evitare gli assembramenti. L’obiettivo del terzo passaggio è quindi quello di circoscrivere la causa esatta dell’ansia, ristabilendo i motivi originari di quest’ultima ed impedendole di prendere il controllo totale sulle nostre scelte.

Preoccuparsi in funzione della serenità. Gestire l’ansia attraverso le tre fasi illustrate sopra ci permette di valorizzare ciò che c’è di buono nella preoccupazione e nella paura. Queste due emozioni, se mantenute entro certi livelli di intensità e di durata, sono infatti utili perché ci permettono di dare la giusta attenzione ad un determinato problema, sollecitandoci ad elaborare una soluzione. Quando siamo preoccupati non possiamo fare a meno di concentrarci sul problema o sul pericolo, cosa fondamentale perché ci costringe ad escogitare dei modi per controllare quel problema o quel pericolo, e per non dovercene più preoccupare in futuro. Una giusta dose di preoccupazione non è allora un ostacolo alla spensieratezza, ma ne pone le basi. Relativamente al rischio contagio e alla possibilità di concedersi gite e vacanze, possiamo infine dire che è giusto preoccuparsi, se lo scopo di questa preoccupazione è stabilire quali comportamenti ci permetteranno di preservare la nostra salute. Sarebbe però ingiusto verso noi stessi abbandonarsi all’ansia, rinunciando ad una possibilità concreta come quella di poter vivere anche quest’estate in maniera serena, seppur con (anzi, grazie a) qualche cautela in più.

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SALUTE Geriatria

RIPRENDERSI DOPO UN PERIODO DI SCARSA MOBILITÀ ED ECCESSI ALIMENTARI DOMINGA SALERNO, Geriatra

L’emergenza sanitaria e sociale legata alla pandemia da COVID 19 ha provocato un vero stravolgimento delle vite di intere nazioni. Pur colpendo tutte le età, l’infezione ha avuto i suoi effetti più severi sugli anziani. Le conseguenze, tuttavia, non si limitano ai problemi di salute legati alla malattia in fase acuta. I geriatri, in Italia, sottolineano che la pandemia ha fatto emergere 34 | VERDETÁ n° 75

il concetto che è soprattutto l’anziano fragile ad essere ad alto rischio di disabilità funzionale, cognitiva e psico-sociale, fattori che rendono più difficile un ritorno alla condizione precedente l’infezione. Durante la fase di emergenza, in cui è stato disposto l’isolamento sociale per contenere la diffusione della malattia, la salute psicofisica


delle persone over 65 è stata particolarmente esposta ai rischi legati all’inattività fisica, a causa della lunga permanenza in casa. I comportamenti sedentari, come lo stare seduti per molte ore al giorno, ad esempio davanti alla TV, possono aumentare il rischio di sovrappeso e di problemi osteoarticolari, agire sui livelli di colesterolo, degli zuccheri nel sangue e della pressione, causare disturbi nel ritmo sonnoveglia ed avere effetti sulle capacità cognitive, alimentando stati di ansia, tristezza e depressione. Queste condizioni possono avere un impatto maggiore nella popolazione con più di 65 anni che è esposta maggiormente al rischio di solitudine ed isolamento, presenta una maggior incidenza di patologie croniche o si trova più spesso in condizioni di limitata autonomia. In questo scenario, risulta dunque ancora più importante dedicare del tempo all’esercizio fisico, poiché riduce il rischio di condizioni patologiche e di cadute, favorisce un buon funzionamento del sistema muscolo-scheletrico, aiuta a controllare il peso corporeo, contribuisce a preservare l’indipendenza funzionale ed il grado di autonomia nella vita quotidiana, aumentando il benessere psicologico. Inoltre, per le persone ultra 65enni, che molto spesso vivono in casa da sole e non hanno impegni regolari quali il lavoro o lo studio, la pratica dell’esercizio fisico può rappresentare un aiuto per organizzare la giornata, anche facendo attività domestiche, sviluppando le relazioni sociali, facendo passeggiate all’aperto, coltivando passioni, come il giardinaggio, il ballo, la lettura, il ricamo. Risulta fondamentale l’esposizione alla luce del sole, sia per incrementare la produzione di vitamina D, utile per il corretto metabolismo osteo-articolare, sia per i riconosciuti effetti positivi sul tono dell’umore, sul sistema immunitario e sul benessere generale. Un altro aspetto registrato durante il blocco generale è stato l’incremento del consumo di alimenti. Il cibo, in effetti, ha sempre un ruolo importante nella vita degli esseri umani e, soprattutto in questo periodo, ne è stato protagonista. Secondo diversi psicologi lo “stress da pandemia”

rappresenta un fattore di rischio per la comparsa di dinamiche non corrette rispetto all’uso del cibo, chiaramente concedersi talvolta qualcosa in più non è sbagliato, ma quando diventa un’abitudine, può favorire l’insorgenza di problemi di salute. Alcuni ricercatori ribadiscono di fare attenzione ai cibi grassi, ad alimenti e bevande zuccherate e ad un eccesso di carboidrati, in favore di quegli alimenti importanti per il nutrimento, quali le proteine, le vitamine, le fibre. Si può tentare di ridurre le porzioni, aumentare l’idratazione ed il consumo di verdure e legumi, o fare attenzione a non eccedere con la spesa. In conclusione, diventa fondamentale quindi, iniziare a pensare di proteggere le persone a rischio, eventualmente in previsione di eventi simili, ed i ricercatori consigliano l’attuazione di strategie in particolare per la prevenzione di condizioni di fragilità psico-sociale. Una risposta potrebbe essere rappresentata dall’attivazione e dallo sviluppo di efficaci strumenti alternativi di contatto medicopaziente, infermiere-paziente, sfruttando le metodologie della telemedicina e l’impiego di tecnologie innovative domotiche e della comunicazione (ICT) per il monitoraggio e la prevenzione, anche per i soggetti a rischio di isolamento geografico. Gli anziani non sono oggi tutti preparati a sfruttare pienamente le tecnologie: in questo ambito, importante è il ruolo dei caregiver, dei familiari e delle associazioni che possono aiutare l’anziano ad accostarsi alla tecnologia in modo costruttivo ed attivo, rimanendo il protagonista della propria salute.

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SALUTE

Dietologia

VITAMINA K: UNA FAMIGLIA DI COMPOSTI UTILI ALLA NOSTRA SALUTE LUCA LOTITO, Biologo Nutrizionista

Con il termine“vitamina K”si intendono una serie di composti (vitamina K1 o fillochinone, sintetizzato da vari tipi di piante; vitamina K2 o menachinone, sintetizzato da vari batteri della flora intestinale; MK-4, menachinone a catena corta, meno attivo, presente soprattutto nei prodotti di derivazione animale; MK-7-13, menachinoni a catena più lunga, presenti in prodotti fermentati in particolare derivati dalla soia; vitamina K3 o menadione, molecola sintetica) facenti parti del gruppo delle vitamine liposolubili. É stata scoperta nel 1929 dallo scienziato danese Henrik Dam, il quale osservò che polli sottoposti ad una dieta inadeguata avevano una spiccata tendenza a sviluppare emorragie che miglioravano nel 36 | VERDETÁ n° 75

momento in cui venivano somministrate piante ricche di sostanze liposolubili come l’erba medica. Questa sostanza che influiva sulla coagulazione (in danese: Koagulation) fu chiamata vitamina K. Le maggiori fonti dietetiche di vitamina K1 sono le verdure di colore verde scuro e gli olii vegetali, mentre la vitamina K2 la ritroviamo nelle uova, nel latte e nei suoi derivati, in alimenti fermentati, quali la soia, il miso ed il formaggio Brie. La vitamina K è utili in diversi processi: in caso di un aumentato rischio emorragico (metrorragia, sanguinamento nasale o gengivale); nel trattamento di morsi di rettili velenosi il cui veleno causa emorragie; stimola l’incorporazione del calcio nelle ossa e nei denti; migliora il diabete di


tipo 2; sembra antagonizzare gli effetti metabolici dello stress; rende le arterie più elastiche rimuovendo gli accumuli di calcio; si è dimostrata utile nella prevenzione del danno cerebrale da ictus e per antagonizzare l’invecchiamento; ha una potente azione antinfiammatoria e può essere molto utile in patologie quali l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla; è anche utile per prevenire la calcolosi renale oltre che il decremento senile della fertilità maschile; a livello cutaneo antagonizza la degradazione del collagene con chiaro effetto anti-aging che si manifesta soprattutto con l’uso topico a livello palpebrale; regola una proteina coinvolta con la crescita cellulare, cosa molto utile per prevenire la proliferazione tumorale soprattutto a livello polmonare, prostatico, in caso di leucemia e mieloma, cancro al seno ed al fegato, in particolare la supplementazione appare capace di prolungare la sopravvivenza nei pazienti con epatocarcinoma e di prevenire l’insorgenza di tale patologia nei pazienti con epatite C. La vitamina K però non è la panacea di tutti i mali e va sempre associata ad una dieta bilanciata e per esplicare al meglio i suoi effetti benefici ha

bisogno di essere associata ad altre sostanze quali: la vitamina D per migliorare gli effetti a livello osseo e cardiovascolare; il calcio e magnesio per supportare il benessere osseo; il picnogenolo per prevenire le trombosi venose; la vitamina B3 per potenziare le proprietà anti aterosclerotiche; la vitamina C per le proprietà anti neoplastiche. Le dosi raccomandate dai LARN di vitamina K sono di circa 140mcg/giorno per gli adulti. Essendo una vitamina liposolubile deve essere assunta con un pasto lipidico per favorirne l’assorbimento. I suoi benefici sono individuati in ogni età della vita a partire dal primo trimestre di gravidanza fino a dopo i 50 anni quando una corretta integrazione consentirebbe di contrastare la perdita di massa ossea e la calcificazione vascolare. Bisogna inoltre ricordare che numerosi processi possono interferire con l’assorbimento di vitamina K e quindi risulta essere necessario integrarla nei casi di malassorbimento lipidico, nel corso di terapie anticoagulanti, durante terapie antibiotiche naturalmente sempre sotto stretto controllo medico.

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SALUTE

Erboristeria

IL TIMO, NEMICO DELLE TOSSINE GENNARO SPORTIELLO, Fitopreparatore

Un tempo era tra le erbe usate durante la festa di San Giovanni (24 giugno) tradizionale solstizio d’estate. Insieme con altre piante aromatiche “cacciadiavoli” aiutava a purificare i luoghi chiusi e a tenere a debita distanza streghe e spiriti maligni responsabili di ogni sorta di disgrazia e sciagura. I rituali erano più efficaci in quei giorni perché proprio allora molte erbe raggiungono l’apice della forza e del vigore. Solstizio a parte, il timo veniva bruciato come un incenso, senza dubbio per l’odore inconfondibile e penetrante, ma anche per le proprietà disinfettanti e la capacità di rimuovere ogni contaminazione. Un antibatterico nemico giurato di ogni tossina. Forse è per lo stesso motivo che si credeva che 38 | VERDETÁ n° 75

fosse fra le erbe preferite dalle fate. Chi avesse voluto incontrarle doveva prima purificarsi con un infuso di fiori di timo. Poi era consentito evocarle. Chissà se c’è mai stato chi sia riuscito a vederle. Ma forse chi ne è convinto oltre al timo deve aver indugiato in qualcosa di più… alcolico. Cresce in terreni aridi, sassosi e ama la luce del sole. É un cespuglio in miniatura con foglioline vivaci e infiorescenze bianche o rosse. Il fusto è legnoso, il profumo inebriante e il gusto aromatico attira api e farfalle. Il timo serpillo è una varietà molto somigliante, con caratteristiche simili, così chiamato perché cresce in orizzontale, dando l’impressione di strisciare, proprio come le serpi.


Caratteristiche e benefici Come norma generale il timo è utile quando è necessario eliminare le tossine presenti nell’organismo, grazie anche al timolo, principio attivo in grado di contrastare i batteri. Depura, facilita la traspirazione e la diuresi. É ottimo per lenire il dolore che accompagna reumatismi e artrosi, in particolare l’olio essenziale. Se guardiamo all’apparato digerente è noto che favorisce sia l’appetito che la digestione. Calma le contrazioni nervose di stomaco e intestino e contribuisce alla cura della gastrite cronica. Come molte piante aromatiche ha proprietà carminative, cioè aiuta a eliminare fermentazioni e fastidiosi gas interni. É efficace contro parassiti e infezioni urinarie. Consente una migliore secrezione della bile, liquido di colore giallo-verde prodotto dal fegato e accumulato nella cistifellea. Durante la digestione si sposta nel duodeno, primo tratto intestinale. Ma è possibile che il volume della bile sia insufficiente. In questo caso la digestione è lenta e laboriosa. Le cause possono essere diverse ma quando avviene perché il fegato ne “fabbrica” poca, ci sono delle piante che aiutano a gonfiare la parte acquosa della bile. Il timo è fra le erbe che svolgono questo compito. In particolare l’olio essenziale. Questa erba ci viene in soccorso anche quando abbiamo problemi alle vie respiratorie. Antisettico naturale trova impiego in caso di raffreddore, asma, bronchite, laringite, catarro, tosse. Ma anche rinofaringite, tonsillite e pertosse.

Studenti e impiegati costretti, inchiodati alla scrivania per studiare o lavorare, specie nella bella stagione, dopo pranzo possono reagire alla sonnolenza, con gli occhi che si chiudono e la mente intontita, stordita, con un infuso di timo e riacquistare magicamente concentrazione e vivacità. Molti sostengono che questa pianta sia in grado di fermare la caduta dei capelli e di provocarne la ricrescita. Esistono lozioni a base di timo con cui si massaggia il cuoio capelluto e si risciacquano i capelli dopo averli lavati. Le sue qualità antisettiche unite all’odore penetrante ne fanno un perfetto ingrediente per i piatti della cucina mediterranea. Insieme a prezzemolo e alloro fa parte del famoso “bouquet garni” della cucina provenzale, in italiano mazzetto di odori. Usato per aromatizzare sughi, salse pane, formaggi ma soprattutto carni alla griglia, arrosti e stufati. É preferibile usare foglie e fiori già secchi. Il timo fresco è consigliabile solo per guarnire le pietanze. É poco adatto per le donne in dolce attesa e per i bambini fino alle soglie dell’adolescenza. Fare attenzione all’olio essenziale perché può avere conseguenze sgradevoli. É opportuno servirsene in dosi ridotte e sempre dietro controllo medico. Disinfettante naturale, dona vitalità e vigore, placa lo stress, migliora digestione e malanni alle vie aeree, calma l’artrosi e allevia la stanchezza e per finire è utile in cucina. Niente male per una piantina che raramente supera i 30 centimetri.

Favorisce la concentrazione Stimola l’intelligenza e favorisce la concentrazione, l’ideale per chi deve sostenere esami e concorsi.

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DAL TERRITORIO

VENETO VICENZA SPORTELLO ASCOLTO CNA PENSIONATI – PRO SENECTUTE “Ciao a tutti. Ho appena finito i due colloqui con la signora Anita la signora Giuseppina segnalate dalla Cna Pensionati. Entrambe hanno fondamentalmente un disagio che deriva dalla solitudine e dalla situazione senza previsioni di fine. La signora Giuseppina è stata molto contenta della chiamata ha parlato molto. Mi ha anche detto che questo virus fa più paura delle bombe che cadevano quando lei ha vissuto la guerra. In quel periodo perlomeno, mi ha detto, si era insieme e si poteva riconoscere il nemico. le richiamerò tutte e due la settimana prossima, ci siamo date questo appuntamento almeno per qualche altra volta. Un abbraccio” Questa è una delle mini-relazioni settimanali che Le Psicologhe della “Pro Senectute” scambiavano con i referenti. “É il servizio, nato dalla collaborazione tra Cna Pensionati e la Pro Senectute di Vicenza, che abbiamo attivato dai primi di aprile a sostegno delle persone anziane coinvolte dalle restrizioni

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imposte dalla vicenda COVID” – ha chiarito Valentino Catelan di Cna Penionati Veneto Nord. Cna Pensionati ha curato la pubblicizzazione del servizio, i rapporti con il Comune di Vicenza e raccolto e indirizzato le richieste mentre la Pro Senectute (che segue i temi dell’invecchiamento) e ha messo a disposizione gratuitamente tre Psicologhe esperte nell’Assistenza alle persone anziane. Nel complesso sono state attivate 27 richieste di assistenza, di cui una decina segnalate dai servizi sociali del Comune di Vicenza, e le altre passate attraverso la Cna Pensionati sia per conoscenza diretta dei casi sia a seguito della pubblicizzazione fatta anche attraversi le News di Cna Veneto Ovest. Il servizio è proseguito fino a fine giugno proprio perché i disagi non sono finiti e gli appuntamenti settimanali con le persone erano assolutamente graditi e attesi. “Stiamo lavorando all’idea di riuscire, appena la normativa ce lo permetterà, a creare occasioni anche per una conoscenza diretta delle persone, cosa questa sollecitata un po’ da tutti” – ha concluso Cattelan.


DAL TERRITORIO

EMILIA ROMAGNA CNA PENSIONATI NON DIMENTICA IL SISMA DEL 2016 NEL CENTRO ITALIA “Il tre giugno 2020, dopo la chiusura agli spostamenti causa corona virus, siamo riusciti a tornare a Preci e a Castelluccio di Norcia. Abbiamo ripreso contatto con Tonino e Isolina, due ristoratori che avevamo ospitato alla Festa Regionale 2018 di CNA Pensionati Emilia Romagna tenutasi a Mirandola (MO) e dedicata al tema della Solidarietà”. E’ il racconto della Cna Pensionati Emilia Romagna che ci tiene a sottolineare e raccontare questa iniziativa. “Quest’anno avevamo preparato una sorpresa da portare loro in occasione dell’anniversario del sisma in Emilia Romagna (20-29/05/2012) – continua l’associazione - abbiamo spostato di qualche giorno la data per rientrare nelle regole Covid e così siamo riusciti a consegnare le 32 nuove seggiole che orneranno il locale riaperto in una struttura antisismica costruita dalla Protezione Civile a Castellucci, in uno scenario incantevole con la terrazza che affaccia sull’altopiano e sullo sfondo il monte Vettore su cui è ben visibile la

frattura trasversale creata dal sisma 2016. Altopiano immenso dai colori e dalle sfumature incredibili. Se lo chiamano il piccolo Tibet una ragione c’è! Perciò quando passerete per Castelluccio di Norcia (perché ne vale la pena) al “Ristobar L’altopiano” vi troverete ad assaggiare gustosissime specialità locali in uno scenario incantevole ‘seduti’ su Cna Pensionati Emilia Romagna”.

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DAL TERRITORIO

LOMBARDIA MILANO

"Atena e le muse"

Al via una iniziativa di carattere sociale e culturale di Cna Pensionati e Cna Milano. Pubblichiamo la testimonianza di chi, Cna e Cna Pensionati di Milano, in tempi durissimi e colpito dalla pandemia in modo terribile, ha continuato a pensare e progettare il futuro. “È vero che nel periodo di distanziamento sociale imposto dal propagarsi del Covid19 non ci siamo fermati, non abbiamo potuto vederci fisicamente e abbiamo lavorato a rilento, comunque non abbiamo mai smesso di tenerci in contatto tra noi con riunioni effettuate a distanza, attraverso le diverse piattaforme disponibili, che sono piuttosto efficienti se si ha una buona connessione, con la posta elettronica, con app di messaggistica, con i social network, con videochiamate ma anche con le vecchie tradizionali telefonate. È vero anche che lo stare isolati e più insieme con se stessi non rallenta i pensieri e le idee che vengono in mente possono essere facilmente condivise utilizzando le tecnologie di cui ognuno di noi ormai dispone e che si trovano, nel computer che abbiamo in casa oppure nel nostro smartphone. 42 | VERDETÁ n° 75

Tra una telefonata e l’altra, tra l’invio di una mail poi di un messaggio, una foto, quindi un incontro virtuale tra persone che frequentano la Cna (un presidente di Associazione e di Unione, un formatore, un avvocato, un segretario-direttore) e che già si conoscono, prende forma l’idea di costituire a Milano un laboratorio culturale a partire dallo specifico interesse dei pensionati ma coinvolgendo anche il resto degli associati alla Confederazione che abitano e lavorano nella Città Metropolitana. Ecco l’idea di massima sulla quale abbiamo già iniziato a lavorare e che dovrebbe svilupparsi a partire dal mese di settembre quando, ci auguriamo, le ristrettezze imposte dal maledetto virus siano venute meno o perlomeno allentate: • vogliamo costituire un laboratorio che sperimenti la possibilità di una serie di interventi di tipo culturale da offrire a tutti, proprio tutti, gli associati • obiettivo generale è quello dell’integrazione dei servizi tradizionali con alcune iniziative caratterizzate da elementi culturali da sperimentare a livello territoriale ed eventualmente estendere, in momenti successivi, a livello regionale. A questo scopo abbiamo costituito uno staff iniziale con il compito di redigere un progetto di massima da sottoporre agli organismi decisionali territoriali: presidente e direttore Cna Milano coadiuvati da alcuni imprenditori componenti la presidenza; presidente Cna Pensionati Milano, segretario Cna Pensionati Lombardia. La costituzione del laboratorio culturale è un’iniziativa di Cna Milano e Cna Pensionati Milano, ma le attività che si intendono realizzare saranno promosse e realizzate in collaborazione con altre associazioni territoriali di categoria ( ad esempio Unione Artigiani, Confesercenti, e così via), per fare massa critica e, soprattutto, nella prospettiva di richieste di finanziamento per


DAL TERRITORIO

singoli progetti a bandi, sportelli di finanziamento, sponsor privati e/o istituzionali e altri. Caratteristica fondamentale del laboratorio culturale territoriale è infatti quella di non essere iniziativa finanziariamente onerosa per l’associazione: tutte le attività della progettazione di massima non comportano sostenimento di costi vivi, mentre quelle relative alla realizzazione delle varie attività saranno sostenute da contributi esterni, in altre parole la progettazione e la realizzazione delle attività del laboratorio culturale territoriale saranno integralmente autofinanziate. L’attività principale, verso cui sarà orientata la progettazione e successivamente la realizzazione delle iniziative operative del laboratorio culturale territoriale, riguarderanno l’organizzazione di incontri sui seguenti temi-argomenti: • cultura generale • attualità politica • aggiornamenti sull’innovazione tecnologica • andamento economico • novità editoriali • ambiente e natura e convenzioni per l’accesso a: • concerti • mostre d’arte e musei • spettacoli teatrali e cinematografici. Quindi: • dibattiti e/o seminari con esperti • visite guidate con accompagnatori specializzati • convenzioni con operatori culturali e dello spettacolo • informazioni/aggiornamenti sui principali eventi programmati da enti pubblici e privati nell’area territoriale di riferimento • selezione mensile di singoli eventi culturali da parte di esperti: il/la migliore libro, concerto, film, spettacolo teatrale, mostra, e così via Abbiamo anche scelto un’immagine che bene

identifica e rende l’idea circa le intenzioni del laboratorio: “Atena e le muse” di Fransis Floris, pittore fiammingo del 1500 che raffigura la Dea della saggezza e dell’intelligenza che si avvicina alle rappresentanti di tutte le arti. Intenzione del laboratorio circa un impegno più rivolto al sociale è: • la costituzione di un osservatorio sulle infiltrazioni malavitose nella struttura della piccola e media impresa per promuovere la cultura della legalità portando l’esperienza di ex imprenditori (ora pensionati e non più a rischio) che nella loro vita professionale hanno dovuto fronteggiare richieste “indecenti” da parte della malavita organizzata L’osservatorio sulle infiltrazioni illegali nella struttura della piccola e media impresa che si avvale di un legale con notevole esperienza sull’argomento, si articolerà in una serie di attività così sintetizzabili: • creazione di un database di documentazione sulla criminalità • creazione di una rete di relazioni permanenti con i soggetti istituzionali apicali e associazioni del territorio attive sul tema • ipotesi di apertura di servizi di partecipazione, educazione alla legalità, attivazione sociale. A Milano e in tutta la Lombardia gli effetti del contagio da Coronavirus, come si sa, sono stati devastanti, molti sono gli associati in particolare nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e nella stessa Milano che risultano cancellati dagli elenchi INPS. Ciò nonostante con lo spirito positivo che ci ha sempre caratterizzato quando eravamo imprenditori, non ci perdiamo d’animo e andiamo avanti. (La Presidenza Cna Pensionati Lombardia) VERDETÁ n° 75 | 43


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LETTERE AL DIRETTORE

G

entile Direttore,

stiamo vivendo tutti un periodo di storia a causa di una malattia dal nome pauroso e tremendo: Coronavirus, per evitare contaminazioni il governo ha varato una legge che limita la mobilità di tutti e ci obbliga di rimanere tutti chini nelle nostre case, senza più trovarci per abbracci e salutarsi. Essendo una poetessa dilettante ho deciso di iniziare questa poesia sperando di essere riuscita a squarciare il terribile buio che tutti avvolge tristemente. Grazie per l’attenzione, confidando nella pubblicazione sulla nostra rivista “VerdEtà”. La saluto cordialmente Eleonora Zanoni, Vigodarzere (PD)

“Il mondo in agonia” Non sento più rumori!! Un silenzio innaturale! Sento solo il respiro del mondo, sta cercando di lottare, sta cercando di vivere, sopravvivere, direi a questa distruzione, qualcuno si affaccia alla finestra con la speranza che la vita esista, nessuno, perde la speranza, si sforza di sentir rumore, la sirena di un’ambulanza, ti fa sentire ancora vivo e accende una speranza, silenzio, silenzio, tutto tace, solo i battiti dei cuori, continuano a far rumore, sei ancora vivo, è speranza.

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LETTERE AL DIRETTORE Aprile 2020 (fase 2 coronovirus) Scrivo, pensando a te mia carissima amica, Marinella (Anna Maria) Meli, alla tua bella voce di soprano, al tuo sereno viso, al sorriso, alla tua dolcezza; sei partita in fretta, senza un saluto, una carezza …. scrivo, anche a coloro che hanno perso la vita in questa immensa tragedia …..

O P A C A ■ C A S E R M A

T E R A M O ■ B A R R E S

A L I G I ■ ■ A R D I R E

N O M I ■ G U T T U S O ■

I ■ B U C I N T O R O ■ G

C R A ■ R O G A R E ■ P I

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S T A Z I O N A M E N T O

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M A O ■ S C I L T I A N ■

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C I S ■ F I E G ■ ■ S P A

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SOLUZIONE DEI GIOCHI DI 74PAG. 49

■ M U R R I N A ■ A U L A

A ■ E L I C O N A ■ P E R

G A R A ■ O ■ O R B I T A

A M O R E ■ B ■ N A T A L

V E ■ E ■ F A C I L O N I

E N D ■ C O R T E I ■ I A

Silvana de Angelis

B ■ M A R C E L ■ V I ■ B

al canto …… al delirio stridulo all’arroganza dell’atomo composto e all’ego sconfinato di chi tutto puo’ al silenzio incredulo. la lieve pioggia irrora ogni cosa: le tegole dei tetti le foglie tenere di primavera, le strade attonite, mute, segnate dagli acuti suoni delle sirene di auto con una croce rossa. ulteriore silenzio e’ la notte, con qualche luce, attardata, a sperare il giorno, un altro giorno, …..un nuovo giorno. la pioggia lieve lustra di diafani bagliori ogni cosa, la cupola difronte con a capo l’effige dorata della vergine maria, a protezione, tutto si unisce al silenzio. Forse anche la pioggia ha scelto con ragione d’essere leggera, tenue, alle troppe luci chiassose, allo spudorato esibirsi agli ingordi appetiti, vuol sentirsi davvero vicino, apparentarsi in un abbraccio, senza rumore, con chi tace, con il viso inumidito pensando proprio a chi e’ partito senza neanche un saluto ….

46 | VERDETÁ n° 75 rata per tempo.


LETTERE AL DIRETTORE

G

entile Direttore,

dopo questo brutto periodo in cui siamo stati costretti a stare in casa la voglia di andare al mare è tanta. Abbiamo anche paura, però, che ci siano ancora dei rischi. Penso all’igiene degli alberghi con le persone che vanno e vengono sia nelle stanze che si lasciano e prendono, sia negli spazi comuni. E in spiaggia? Riusciremo a stare distanziati o a portare le mascherine con il caldo di Luglio e Agosto? Renato Bianchi (Lucca) ----------------------------------------Caro Renato, è superfluo ricordare che questi ultimi mesi, per gli over 65, sono stati mesi davvero brutti e che, nonostante tutto, occorre ancora prestare molta attenzione. Tuttavia io credo sia necessario anche godersi l’estate, proprio per restare in equilibrio e in salute. Il mare e il sole fanno davvero bene e quindi il consiglio è affidarsi con fiducia alle norme di sicurezza dei gestori di alberghi e stabilimenti balneari. Usiamo la mascherina nei luoghi chiusi, prenotiamo sempre e facciamo attenzione all’igiene delle mani negli spazi condivisi. Per il resto godiamoci l’estate! Ci vuole.

E

gregio Direttore, mi chiamo Maria e vivo in una grande città come Roma. Ebbene quando arriva la bella stagione uno dei piaceri più grandi che mi concedo è frequentare, insieme a mio marito, le sagre estive nelle località di mare e di campagna nelle nostre province. Ho letto che è stato concessa la riapertura ai mercati e alle discoteche, perché sono ancora vietate le sagre? Maria Ricci (Roma) ----------------------------------------Cara Maria, in realtà io credo che il problema sia costituito dall’assembramento che potrebbe determinarsi con l’apertura di queste manifestazioni. Penso che non vi sia alcuna volontà di penalizzare queste belle iniziative, sempre molto apprezzate nel corso della bella stagione da parte di tutti i cittadini. E’ solo che non credo sia stata trovata ancora una soluzione per contingentare gli ingressi. Questa rivista, tuttavia, va in stampa alla fine di giugno. Io spero che nei mesi di luglio e agosto si possa sbloccare la situazione e magari proprio mentre starà leggendo questa pagina contemporaneamente starà anche decidendo quale bella sagra frequentare insieme ai suoi amici e a suo marito. Buona estate!

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IL LIBRO DEL MESE

A PROPOSITO DI NIENTE S.C. “A proposito di niente”, quando il niente è la narrazione della propria vita, dei dolori, delle gioie, delle passioni, dei successi e degli insuccessi o invece è veramente un voler giudicare la propria esistenza insignificante e fare di modestia virtù? Se a dirlo è tale Allen Stewart Konisgsberg, altrimenti detto e firmato Woody Allen, cioè un 85enne che con i suoi 50 film ha fatto sorridere, ragionare, ha sorpreso due generazioni di esseri umani che hanno scoperto, attraverso le sue pellicole, di poter vivere anche un po’ meglio e senz’altro più liberi, il lettore propende verso la finta modestia. Allen è nato a Brooklyn nel 1935 e ci narra gli anni di una vita spesso difficile, movimentata e senza tregua. Ha scritto questo libro per raccontarci i suoi amori, i suoi continui alti e bassi umorali, la sua assoluta mancanza di socialità esplicitata dalla sensazione che lui sia stato scelto come amico da tantissimi ma senza sentirne lui stesso la necessità. Scrive poi anche delle sue donne di passaggio ma in fondo ci confessa di aver amato veramente tre donne: la moglie Soon-Yi, intelligente e sorprendente, Dyane Keaton grande attrice, e la bellissima e tormentata Louise Lasser forse in cima alla piramide amorosa. Con lo scorrere delle pagine ti accorgi che lui è ANCHE uno scrittore straordinario di poche ma efficacissime parole nel farti vedere ed entrare, mentre leggi, in un vorticoso giro di situazioni, di scontri, di incontri. Certo quello che ti appare subito agli occhi è il suo dolore per la guerra dei Roses messa su dalla sua compagna Mia Farrow per presentarlo come un losco figuro, violentatore e pedofilo. Un dolore fatto anche di sofferenze per i soldi spesi nei processi! Quello che colpisce, soprattutto in questa prima parte del libro è che lui sembra essere d’accordo con tutti quelli che ancora non sanno perché ci ha raccontato la sua vita. Passa dalla descrizione di piccole storie di amicizie ad altre, passa da un capolavoro a l’altro con leggerezza, difende i suoi film flop e si meraviglia del successo degli altri. E della sua famiglia? Poco. Delle sue splendide case? Spesso. Dei suoi veri amori, 48 | VERDETÁ n° 75

con dovizia, soprattutto di Louise Lasser, Dyane Keaton e della moglie Soon-Yi Previn sposata a 56 anni. Riconosce persino la grandezza di Mia Farrow, come attrice, sottolineandone poi l’aspetto umano negativo, il fiume di odio che la pervade nei suoi riguardi per la sua incapacità di essere madre, uno scontro totale, le cui ferite sono ancora profonde e pesanti. Nel libro sottolinea che purtroppo deve tornare al noioso argomento delle false accuse: “Non è colpa mia gente! Chi poteva immaginare che quella donna fosse così vendicativa”, e questa è la versione di Allen sulle accuse di molestie alla figlia adottiva Dylan rivoltegli da Mia Farrow. Questo difendersi parlando in prima persona, come ha fatto anche nei suoi film, alleggerisce la gravità della situazione ma si sente in dovere di una difesa difficile quando ti trovi con una opinione pubblica convinta dalle parole della “povera” Farrow. Nel libro Allen racconta nei particolari la sua versione dei fatti accaduti il 4 agosto 1992 . “Ho appoggiato, davanti a molte persone, la mia testa in grembo a mia figlia Dylan e sono stato accusato di molestie sessuali in soffitta”. Allen vuole informare il lettore, v u o l e convincerlo della sua innocenza, uno sforzo senza fine che ci fa capire che, “A proposito di niente” è soprattutto un ennesimo tentativo di difesa.


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ORIZZONTALI: 1. Lo studio dei vegetali - 8. Relativo al mondo musulmano - 15. Una pianta grassa - 20. C’è chi lo cerca nell’uovo - 21. Un titolo per pochi - 22. Lanciati o tesi 24. Chiusura liturgica - 25. Strumento musicale africano a percussione - 27. Il nome di Gentilini - 29. Cantiere navale veneziano - 32. La pianta tropicale del mogano - 33. In provincia di Palermo - 35. Gridare 36. Si dipartono dal tronco - 37. Piacciono molto in Germania 39. Spedizione di caccia grossa 42. Dipinse “Le Muse inquietanti” - 45. Dario del teatro - 46. Principio di economia - 48. Melodramma giocoso di Verdi 49. Vende dolci e amari - 50. L’opera di Verdi con Marcovaldo e Imelda - 54. La città natale di Vincenzo Bellini (sigla) - 55. Laboratori con agorai e manichini - 56. Sono scritti sugli stemmi - 57. Cassette per api 59. Le produce l’ortolano - 60.

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VERTICALI: 2. Priva di trasparenza - 3. Si chiamò Interamnia - 4. Il nome di Sassu - 5. Sostantivi - 6. Verso di corvo - 7. Iniz. di Einstein - 9. Sosta - 10. Città austriaca sul Danubio - 11. Prefisso che accresce - 12. Fu a capo della Cina - 13. Un terzo d’Italia - 14. Si contrappone a “trans” - 16. Competizione - 17. Si ricorda con Psiche - 18. La città di Antonio Vivaldi (sigla) 19. Fine a Piccadilly - 23.

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Bruno che è stato segretario generale della Cgil - 62. Simbolo del sodio - 64. Isola indonesiana famosa per le danzatrici - 65. Schernito - 66. Un locale dello stabilimento enologico - 67. Rimasto a bocca aperta - 69. Puro e semplice - 70. Alain tra i campioni dell’automobilismo 72. Partenopei - 74. Un lato del rettangolo - 75. Dove va chi scende - 76. Imbarcazione per regate - 77. Una pianta ornamentale.

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Oggetto ornamentale di vetro 25. Il Duchamp pittore dadaista - 26. L’imbarcazione delle nozze di Venezia col mare - 27. Bimbetto vivacissimo - 28. Abbandoni di atleti - 30. Vi nacque Carlo Carrà - 31. Il monte delle Muse - 33. La città della Sorbona - 34. Lo Stato di Manama - 38. Stipulare un contratto alla presenza del notaio 39. Gregorio pittore del “realismo magico” - 40. Raggruppa editori di giornali (sigla) - 41. Sfilano per le vie - 42. Dipinse “La Vucciria” - 43. Località dell’Epiro - 44. Antiche ordinanze - 45. Non sono soliti impegnarsi - 47. Edificio militare 51. Scrisse “Il culto dell’io” - 52. Verbo per coraggiosi - 53. La percorre il pianeta - 58. Città del Brasile - 59. Sesto - 61. Il regista di “Il muro di gomma” - 63. Magna all’università - 67. Sigla societaria - 68. Moltiplicatore 70. Sigla di Pisa - 71. Un po’ di rumore - 73. Fondo di bottiglia.

SOLUZIONI DEI GIOCHI A PAG. 46 ??

GIOCHI TRATTI DAL MENSILE

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PANTERE GRIGIE PIETRO ROMANO QUEL MALEDETTO BOMBARDAMENTO MEDIATICO Dopo oltre quattro mesi ho rivisto i miei genitori. Anziani ovviamente. Autosufficienti, del tutto autonomi sotto ogni punto di vista, anche per loro però il lungo periodo di clausura non è stato facile. Per nulla. E ha lasciato segni. Nessun aiuto esterno possibile (e già lo limitano di norma), praticamente rescissi i legami personali e familiari (sostituti da lunghe telefonate sempre sullo stesso argomento, non ci si può sbagliare), senza più nemmeno le poche uscite, mia madre, ridotte al minimo le sortite di mio padre. Al quale soprattutto mancavano le chilometriche passeggiate, le andate per balzi collinari, la spesa talvolta nel limitrofo capoluogo meridionale sul mare, plurisettimanale nel comune adiacente. Costretti ai negozi di paese, anche la loro alimentazione variata ha dovuto subire modifiche. E per tutt’altri, tragici, motivi nel frattempo ha chiuso l’unica edicola comunale. Oltre che il circolo, esclusivamente maschile, come da antica tradizione provinciale. Un periodo tutt’altro che facile che ho letto nei loro occhi, più tristi che impauriti, al momento dell’incontro. Ma di una tristezza profonda e non so se sradicabile. Non sono persone da impaurirsi. Ma bisogna capirli. Sono stati sottoposti per mesi al bombardamento di un’informazione ansiogena, che perdipiù ha echeggiato le incertezze di una classe dirigente non sempre adeguata e di esperti veri o presunti in perenne disaccordo. Un bombardamento che ha, evidentemente, lasciato tracce indelebili sui loro cuori ancor prima che sui loro visi. Una per tutte. Sentirsi dire che, in fondo, a morire erano perlopiù vecchi per chi vecchio lo è (anche se ora in onore del politicamente corretto non può andare oltre l’essere anziano) non può ritenersi una “mano santa”. Ma così è stato. E nemmeno si vedono cambiamenti sostanziali. Certo possono tornare a uscire, sia pure con tutte le restrizioni richieste, ma su di loro rimane incombente una sorta di plumbea cappa. Da più parti arrivano appelli per un ritorno alla normalità. Ma quale normalità è mai possibile se a ogni accenno positivo se ne contrappone uno negativo? Per ripartire servono shock positivi. E invece nella migliore delle ipotesi dagli schermi televisivi giungono rassicurazioni soltanto su prossime ondate di epidemia. Eppure questo Paese (come altri in Europa, a cominciare dalla vicina Francia) circa mezzo secolo fa ha vissuto un’esperienza simile, perlomeno per numero dei morti. Era l’Asiatica 2 o Asiatica B che attraversò l’Italia alla fine del ’69. Andavo in terza media. Ero grande abbastanza da ricordare il periodo, più o meno lo stesso della strage di piazza Fontana. Ma al suo ricordo sono stati lasciati solo spazi cronistici marginali. Forse perché l’allarmismo fa più audience, aiuta carriere, è più intelligente. Mentre, al contrario, l’ottimismo, la speranza, la fiducia si limitano solo a far andare avanti il mondo. Sia degli anziani sia dei giovani. E a loro dobbiamo aggrapparci. Se ce lo concedono tra un ritaglio e l’altro di sciagurati annunci di sciagure. 50 | VERDETÁ n° 75


LE SEDI CNA PENSIONATI Sedi Regionali

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VAL D'AOSTA-Aosta PIEMONTE-Torino LIGURIA-Genova LOMBARDIA-Milano FRIULI V.G.-Udine VENETO-Marghera EMILIA R.-Bologna TOSCANA-Firenze MARCHE-Ancona UMBRIA-Perugia LAZIO-Roma ABRUZZO-Pescara MOLISE-Campobasso CAMPANIA-Napoli PUGLIA-Bari BASILICATA-Potenza CALABRIA-Catanzaro SICILIA-Palermo SARDEGNA-Cagliari

Corso Lancieri di Aosta 11/F Via Millio 26 Via San Vincenzo 2 - 1° piano Via Marco D'Aviano, 2 Via Verona 28 int. 1 Via della Pila 3/B-1 Via Rimini 7 Via Luigi Alamanni 23 Via Sandro Totti 4 Via A. Morettini 7 Viale Guglielmo Massaia 31 Via Cetteo Ciglia 8 C.da Colle delle Api - Z.I. Via G. Porzio 4-C. Dir. ISOLA G 8-13° p. Via Nicola Tridente 2/Bis Via Isca del Pioppo 144 - Pal. Pino Via Lucrezia Della Valle 19 - II° piano Via Francesco Crispi 72 Viale Elmas 33

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Agrigento Alessandria Ancona Arezzo Ascoli Piceno Andria-BAT Asti Avellino Bari Belluno Benevento Bergamo Biella Bologna Imola Bolzano Brescia Brindisi Cagliari Iglesias Caltanissetta Campobasso Carrara-Avenza Caserta Catania Catanzaro Chieti Como Cosenza Cremona Crotone Cuneo-Borgo S. Dalmazzo Enna Bassa Fermo Ferrara Firenze Foggia Forlì Frosinone Genova Gorizia-Gradisca d'Isonzo Grosseto Imperia-Sanremo

Via Imera 223/C Via Gramsci 59/A Via Umani 1/A - Baraccola Via Carlo Donat Cattin 129 Viale Indipendenza 42 Via De Robertis 19 Corso Alfieri 412 Via Pironti 1-B Via Nicola Tridente 2/Bis Via S. Gervasio 17 Viale Mellusi 36 Via S. Antonino 3 Via Repubblica 56 Via Aldo Moro, 22 Via Pola 3 Via Milano 68 Via Orzinuovi, 3 Via Tor Pisana 102 Viale Elmas 33 Via Antonio Gramsci 1/3 Via Alcide De Gasperi 14 C.da Colle delle Api - Z.I. Viale G. Galilei 1/A Via Carlo Santagata 19 Piazza dei Martiri 8 Via Italia 19 Via Valera 22 Viale Innocenzo XI 70 V.le Giacomo Mancini-Pal. SOIMCO Via Lucchini 105 Via Firenze 34 Via Cuneo 52/I Via Emilia Romagna 3 Via Salvo D'Acquisto 123 Via Caldirolo 84 Via Luigi Alamanni 31 Viale XXIV Maggio 44 Via Pelacano 29 Via Mària 51 Via San Vincenzo 2 (Torre S.V.) Viale Trieste 31 Via Birmania 96 Via Acquasciati 12

92100 15121 60131 52100 63100 76125 14100 83100 70125 32100 82100 24122 13900 40127 40026 39100 25125 72100 09123 09016 93100 86100 54031 81100 95031 88100 66100 22100 87100 26100 88900 12011 94100 63900 44100 50123 71121 47100 03100 16121 34072 58100 18038

0922-595511 0131-253506 071-286081 0575-3291 0736-42176 0883-480171 0141-596000 0825-783345 080-5486908 0437- 954411 0824-317489 035-285111 015-351121 051-299204 0542-632611 0471-546777 030-3519/5/6/7 0831-517035 070-274681 0781-24721 0934-681382 0874-482021 0585-85291 0823-442552 095-7465294 0961-709580 0871-42371 031-276441 0984-21376 0372-442211 0962-62199 0171-268019 0935-1980109 0734-600288 0532-749111 055-3245008 0881-772070 0543-770111 0775-8228219 010-545371 0481-93335 0564-4711 0184-500309

Isernia L’Aquila Avezzano La Spezia Latina Lecce Lecco Livorno Lucca Macerata Mantova Matera Messina Milano Modena Napoli Novara Nuoro Tortolì-Ogliastra Oristano Padova Palermo Parma Pavia Perugia Pesaro Pescara Piacenza Pisa-Ghezzano Pistoia Pordenone Potenza Prato Ragusa Ravenna Reggio Calabria Reggio Emilia Rieti Rimini Roma Civitavecchia Rovigo-Borsea Salerno Sassari Olbia-Gallura Savona Siena Siracusa Teramo Terni Torino Trani-BAT Trapani Treviso Trieste Udine Varese Venezia-Marghera Verbania Vercelli Vibo Valentia Vicenza Viterbo Viterbo

Corso Garibaldi 221 C. Dir. Strinella 88-via Pescara, 2/B Via Bruno Buozzi 31 Via Padre Giuliani 6 Viale P. L. Nervi 258/L Via Brunetti 8 Via Carlo Alberto 37 Via Martin Luther King 15 Via Romana 615/P-Arancio Via Zincone 20 Via L. Guerra 13 Via degli Aragonesi 26/A Via Maddalena 108 Via Marco D'Aviano, 2 Viale Corassori 72 Corso Umberto I° 109 - 2° p. Viale Dante Alighieri 37 Via Napoli 14 Zona Industriale Baccasara Via Canalis 29 Via Croce Rossa 56 Via Rosolino Pilo 20 Via La Spezia 52/a Viale Montegrappa 15 Via A. Morettini 7 Via Degli Abeti 90 Via Cetteo Ciglia, 8 Via Coppalati, 10 (Loc. Le Mose) Via Carducci 39 Via Enrico Fermi 2 Via Nuova di Corva 82 Via Isca del Pioppo 144/A Via Zarini 350/C Via Psaumida 38 Viale Randi 90 Via Nicolò Da Reggio 7 Via Mameli 15/G Piazza Cavour 54 P.le Leopoldo Tosi 4 Viale Guglielmo Massaia 31 Via Togliatti 7 Via Alleati Combattenti d'Europa 9/D Corso Vittorio Emanuele 75 Z.I. Predda Niedda Nord Str. 18 BIS Via Vittorio Veneto 15 Via Paleocapa 22/8 Via Simone Martini 18 Via Carso 33 Via Francesco Franchi 25/B Via Lungonera Savoia 126 Via Millio 26 Via De Robertis 19 Via Venere 20 Viale della Repubblica 154 Piazza Venezia 1 Via Verona 28 int. 1 Via Bonini 1 Via della Pila 3/b-1 Via San Bernardino 31/c Via Guicciardini 20 Via P.E. Murmura 56 Via G. Zampieri 19 Via I° Maggio 3 Via I° Maggio 3

86170 67100 67051 19125 04100 73100 23900 57128 55100 62100 46100 75100 98122 20131 41124 80138 28100 08045 08048 09170 35129 90139 43100 27100 06129 61100 65128 29100 56010 51100 33170 85100 59100 97100 48100 89128 42123 02100 47923 00154 00053 45030 84123 07100 07026 17100 53100 96100 64100 05100 10141 76125 91100 31100 34123 33100 21110 30175 28922 13100 89900 36100 01100 01100

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Sedi ESTERE

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Germania Colonia - Burgmauer 18 – 50667 GERMANIA (EE) - Tel 0049.221124761 Germania Mannheim - Augusta Anlage 10 - Tel. 0049.62216530968 Germania Solingen - Talstrasse 3 – 42697 GERMANIA (EE) - Tel. 0049.2123803240 Svizzera San Gallo - Unterer Graben 1 – 9000 SVIZZERA Tel. 0041.712237692 Francia Nizza - Rue Michel Ange 12 – 6100 FRANCIA Tel. 0033.981108543 Belgio Liegi - Chaussee Churchill 81 – 4420 BELGIO - Tel. 0032.42356700 Spagna Alicante - Plaza San Cristobal 2, Planta 1 , Puerta 1 03002 Alicante (Spagna). Tel. 0034.865716972

Australia Sidney Wollongong Coolatai Cescent 1 – 2176 - AUSTRALIA - Tel. 0061.287860888 Australia Melbourne - Grantham ST 57 – 3055 AUSTRALIA - Tel. 0061.393879126 Canada Toronto - 654 Bloor ST. Mississauga - Canada - Tel. 0019.058503611 USA New York - Myrtle Avenue – Glendale 65-54 – 11385 STATI UNITI - Tel. 001.7183865212 Brasile San Paolo - Av. Sao Luiz 50 - 2 Andar CJ 21-A - Brasile - Tel. 0055.1132562455 Argentina Buenos Aires - Calle 45 Uff 5 B 1068 – 1900 ARGENTINA - Tel. 0054.2214588948

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