Giovani imprese a confronto [inchiesta] #1

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Giovani imprese a confronto Tre esperienze imprenditoriali con il determinatore comune del coraggio, della volontà e della creatività

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iovani, lavoro, disoccupazione. Tre sostantivi così accumunati che oggi in Italia rappresentano uno delle ferite più dolorose, e lontane da essere rimarginate, di cui la crisi ci costringe a prendere quotidianamente atto. Coraggio, capacità e un pizzico di disincantata sfrontatezza sono invece le doti che molti giovani dimostrano di avere nel momento in cui decidono di diventare loro stessi imprenditori. Esperienze e background culturali, famigliari o professionali spesso assai diversi caratterizzano le loro personalità o le scelte professionali che intendono intraprendere, ma tutti sono accumunati da una grande volontà di riuscire, essendo responsabili in prima persona del propro futuro. In questo numero di fine anno di “Io l’impresa” riportiamo le testimonianze di tre esperienze imprenditoriali assai diverse e in settori molto distanti tra loro. è solo la prima tappa di un viaggio nel mondo dele imprese giovani che il nostro mensile ha in serbo di riprendere col prossimo anno. Alessia Leporati Grafica e fotografa freelance Fare della propria passione un lavoro è il sogno di tanti, se non di tutti. Poi però si valutano le difficoltà implicite, l’aspetto economico non sempre allettante e, alla fine, ci si accontenta di quello che si ha già o che dia una certa sicurezza. Che Alessia Leporati non abbia tenuto conto degli ostacoli che il mondo del lavoro pone di fronte a chi per mestiere è grafico e fotografo lo si capisce dalla naturalezza con cui parla dei suoi progetti,

“Dominio” di Alessia Leporati

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Autoritratto in polaroid di Alessia Leporati

dall’entusiasmo che convoglia nelle sue parole. Alessia, 31 anni, a Parma vive e lavora come grafica e fotografa freelance. Ha fatto impresa di se stessa, come tanti giovani negli ultimi anni, avendo una partita IVA con cui apre contratti con varie agenzie pubblicitarie italiane e non solo, di quelle che, tra i clienti, annoverano noti marchi motoristici, solo per fare un esempio. Il suo lavoro attuale è da sempre la sua passione. “Dopo aver concluso l’istituto tecnico – spiega Alessia – ho seguito alcuni corsi specializzanti nei più noti programmi di grafica. Poi la grande occasione: per 4 mesi ho collaborato a New York con Umberto Squarcia, noto architetto parmense, facendo per lui fotografie per interni. Non mi sono specializzata in quel campo, ma è stata un’esperienza importante”.Oggi vive soprattutto grazie ai lavori di grafica, proponendo alle agenzie che la contattano soluzioni sempre nuove, piene d’inventiva ed affascinanti. “In questo settore è fondamentale avere idee fresche, andare incontro alle richieste dei committenti, ma senza dimenticare che si è premiati dall’originalità e dal mettere in campo proposte fuori dagli schemi”. Nonostante la tendenza di agenzie e imprese nel mondo

della comunicazione sia di cercare tra i giovani nuovi spunti, Alessia sa che non sempre sono rose e fiori: “C’è molta competizione: con la facilità di accesso al mondo informatico, in tanti cercano di farsi spazio e quindi molti sono poi costretti a rinunciare. Le mie idee – continua Alessia, con la consueta modestia che la contraddistingue – hanno la fortuna di piacere al mercato: se dipendesse tutto da me, difficilmente svetterei, in quanto non sono in grado di vendermi bene”. Sono le soddisfazioni personali che incentivano Alessia a continuare sulla strada intrapresa, in primis il poter vedere i propri lavori pubblicati su importanti riviste o in campagne pubblicitarie di rilievo. La sua passione rimane però la fotografia: “Sono stata selezionata da Vogue per una mostra fotografica insieme ad altri cento artisti internazionali; per il noto gruppo musicale Bloody Beetroots ho curato la copertina di un singolo e le foto di backstage dei concerti”. Alessia non guarda troppo avanti nel suo futuro, prende con entusiasmo le occasioni che le si presentano giorno per giorno: “Per quanto riguarda la fotografia, sto portando avanti un personale progetto con le famiglie, andando a scovare quelle meno «tradizionali» e immortalando le persone attraverso il mio originale punto di vista». Anche CNA l’ha conosciuta prima per i suoi lavori (sua la cura grafica del Bilancio Sociale) che come associata, a dimostrazione della risonanza trasversale che le opere di questa giovane hanno in tutti i settori. Una storia, quella di Alessia Leporati, di giovani dalle idee giovani, in grado di guardare avanti senza troppe paure, grazie alla consapevolezza che ciò che fanno è esattamente ciò che piace. fabio conti Acconciatore, titolare di tre saloni di acconciatura Fabio Conti gestisce un’attività di parrucchieri, con tre negozi tra Ponte Taro, Noceto e San Pancrazio. “Il fatto è – racconta - che mio padre Sebastiano è barbiere e quando aprì un piccolo negozietto a Ponte Taro mi chiese


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Fabio Conti e la sorella Laura

se volevo dargli una mano, così, un po’ per gioco ho iniziato e nel tempo è diventata la mia professione”. Ma, da una bottega da barbiere a tre negozi unisex targati «Tagliati per il successo», di strada ne è stata fatta. “Certo, io vedevo le cose in maniera un po’ diversa – prosegue – quindi ho cercato immediatamente una ragazza già pratica nella professione per la clientela femminile, e ho trasformato il negozietto in un salone unisex anche attraverso un restyling dell’arredamento interno. Insomma, a diciannove anni ho pensato che qualcosa andasse cambiato, e, anche se all’inizio non è stato facile ingranare, alla fine il progetto è decollato, tanto che il negozio risultava troppo piccolo per la clientela che avevamo via via acquisito”. Quindi il segreto è stato rinnovarsi, ma soprattutto continuare a farlo: “Proprio così, in questo mestiere è fondamentale: bisogna seguire le nuove mode e tendenze, i nuovi prodotti. Per non parlare poi dei corsi di aggiornamento professionale di cui ci facciamo carico come azien-

da, a favore dei ragazzi che vecchio modello rischia oggi di ritrovarsi lavorano con noi. Io definirei spiazzato”. la nostra piccola catena di Gestione d’impresa, gestione delle risorse negozi, come un’Accademia, umane, franchising, ma il clima gioviale dove io e mia sorella, che è che da sempre caratterizza questa prodi fatto il primo riferimento fessione rimane? per quanto riguarda il lavoro “Ovviamente. L’ambiente deve essere sul campo, individuiamo tranquillo, sereno, intimo, ma anche diper ogni dipendente il persponibile a rapportarsi nel modo giusto corso più adatto per potersi con i clienti. Dico sempre che occorre migliorare. Io stesso seguo saper valutare la persona che ci si trova di da tempo e con costanza fronte. Per questo oggi più che mai vale il un corso di «couching» a detto che noi acconciatori siamo anche Milano per imparare a geun po’ come psicologi. Il fatto è che non stire al meglio il gruppo di conta solo come tagli, ma anche come ti persone che lavora con noi. sai presentare”. Oltretutto ci siamo legati a Tre negozi avviati ed un mercato che, un grande marchio «Tagliati nonostante la crisi, sembra andare bene per il successo», dando un’impostazione ma, come detto, non bisogna fermarsi: più imprenditoriale all’attività”. “Proprio così! L’idea – conclude Fabio – è Dunque anche in questo campo bisogna, quella di far crescere i dipendenti per ormai, essere imprenditori? farli poi diventare soci, così da ampliare “Senza dubbio, il mercato è in continua ulteriormente l’attività attraverso una rete evoluzione – sottolinea Fabio – e aumenta di persone professionalizzate e di cui cola concorrenza. Penso, ad esempio, alle atnosco a fondo le capacità e le potenzialità. tività che propongono tagli a prezzi stracciati, quindi è importante saper scegliere su quale target puntare. Io ho scelto la qualità, ho scelto un prodotto legato a un servizio garantito, legato all’alta moda. La verità è che è necessario essere molto attenti, perché le cose stanno cambiando ad una velocità impressionante, e non solo a livello di tendenze, ma anche a livello gestionale, per cui il parrucchiere Fabio Conti con parte del suo staff

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Per me poi intravedo la possibilità di una strada che sinceramente mai avrei immaginato: quella, per così dire, consulenziale: oggi, infatti, molti parrucchieri sono in difficoltà non gestendo l’attività in ottica imprenditoriale, così mi piacerebbe poter essere d’aiuto a questi colleghi sulla base dell’esperienza che ho fatto”. Aurelien Bergamaschi e Alessandro Della Pina titolari della Geocom Parma Srl Rilievi topografici terrestri e marini Quando il proprio lavoro incomincia ad andare stretto, se si ritiene di non avere gli spazi che si meritano, a volte la migliore soluzione è avere un po’ di intraprendenza. Quando si è giovani questa qualità, se non ben domata da una buona dose di razionalità, rischia di diventare irruenza e risolversi in un nulla di fatto. Non è il caso di Aurelien Bergamaschi (classe 1980) e Alessandro Della Pina (1975), gli imprenditori che hanno fondato Geocom Parma s.r.l..

Alessandro Della Pina

Lo studio, che esiste dall’inizio del 2011, si occupa di rilievi topografici sia marini che terrestri. L’impresa è giovane, così come i suoi fondatori, ma nessuno dei due fattori può dirsi essere nato dal nulla, senza solide competenze. Bergamaschi e Della Pina hanno infatti avuto una precedente esperienza pluriennale nel campo dei rilievi topografici, entrambi nella stessa azienda. “L’essere già dentro il settore – afferma Bergamaschi – ci ha sicuramente aiutato nell’iniziale reperimento dei clienti, conferendoci una buona base su cui muoverci; in questo abbiamo certamente avuto vita facile rispetto a chi inizia da zero”. Il lavoro dipendente, visto come un limite, è stato il motivo per cui i due hanno deciso di correre in proprio. “Nonostante anche in precedenza avessimo una discreta autonomia – continua Bergamaschi – abbiamo ritenuto che creando un’impresa da noi condotta avremmo potuto esprimere al meglio il nostro potenziale. Dato il momento di crisi, l’essere indipendenti, giovani e dinamici conferisce alla nostra azienda un grosso vantaggio nella soddisfazione dei bisogni del cliente. Per ora la scelta ci ha premiato: buona parte dei clienti che seguivamo in precedenza da dipendenti ci preferisce anche oggi che siamo autonomi”. Una nuova attività significa anche proporre al mercato qualcosa di innovativo che lo porti a sceglierla. I due hanno così deciso di puntare sulla strumentazione di nuova generazione, in grado di diminuire i tempi di elaborazione dei dati, di velocizzare la produzione e, conseguentemente, di entrare nel mercato con prezzi più bassi rispetto alla concorrenza. Non mancano i problemi, comuni ad ogni azienda che si ritrovi ad affrontare il momento economico difficile.

Aurelien Bergamaschi

“Oggi è per noi, come per molti altri, difficile accedere al credito delle banche; il blocco di erogazioni creditizie inoltre porta tanti clienti a non pagare, o a farlo in estremo ritardo, cosa che aggrava la condizione di qualsiasi attività”. La possibilità di intraprendere un’altra strada non è mai passata per la mente al giovane imprenditore. “Questo è il lavoro che mi piace fare – spiega Bergamaschi – per questo ho deciso di rimanere nel settore. In particolare apprezzo il poter passare gran parte del mio tempo nei cantieri, poter valutare da vicino lo sviluppo delle mie rilevazioni”. Sebbene i due imprenditori sapessero già in che campo muoversi, hanno deciso di ricorrere all’aiuto di CNA nel muovere i primi passi: «L’Associazione provinciale ci ha consigliato nel momento in cui abbiamo dovuto scegliere che tipo di società costituiree in tutte le procedure iniziali”. Una storia aziendale che insegna a non fermarsi a primi traguardi raggiunti, ma aspirare a vette più alte se si ritiene di poterle raggiungere.

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