Io L'Impresa - Febbraio 2013

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FEBBRAIO 2013

Anno XXXVI - n.11 del 12/02/2013. Quotidiano

PARMA

Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po - Dir. Resp. C. Di Gleria - Reg. Trib. BO n° 4686 del 23/11/78 - Dir. e Amm.: soc. Editoriale Artigianato e Piccola Impresa dell’Emilia R. Via Rimini,7 - 40128 Bologna Tel. 051.2133100 - Parma - Via Spezia, 52/a - Tel. 0521.227211 copia: € 1,50 - stampa: Rindi - con I.R.

B7910213

zoom

news Coniugare disciplina fiscale con crescita ed equità Il documento di Rete Imprese Italia rivolto a chi governerà l’Italia nei prossimi cinque anni

L’impresa del mese Convenienze, sconti e vantaggi a livello provinciale

Mondo Pane e Dolce Salato: la genuinità a portata di mano

Le convenzioni di CNA Parma con concessionarie, poliambulatori, gruppi, centri e multinazionali

La famiglia Gallusi, fornai da tre generazioni, gestisce il panificio di Corcagnano e due punti vendita in città


Società del Sistema

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EDITORIALE 4

Primo piano Le giornata di mobilitazione nazionale

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focus Il documento “politico” di Rete Imprese Italia

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news Il bilancio preventivo del Comune di Parma: la parola all’opposizione Per una nuova finanza pubblica territoriale CCIAA: il rapporto sull’economia provinciale

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zoom Le convenzioni provinciali

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servizi CAF - il modello 730

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credito L’andamento dei tassi

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L’impresa del mese Mondo Pane

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agenda Il libro

Anno XXXVI - n.11 del 12/02/2013 Quotidiano

Poste Italiane s.p.a. - Sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po - Dir. Resp. C. Di Gleria - Reg. Trib. BO n° 4686 del 23/11/78 - Dir. e Amm.: soc. Editoriale Artigianato e Piccola Impresa dell’Emilia R. Via Rimini,7 - 40128 Bologna - Tel. 051.2133100 - Parma - Via Spezia, 52/a - Tel. 0521.227211 Comitato di Redazione Per CNA: Domenico Capitelli, Maura Marmiroli, Andrea Mareschi Giornalisti: Fabrizio Furlotti, Erika Varesi redazione@cnaparma.it Progetto grafico e impaginazione: Edicta edizioni Per la pubblicità: pubblicita@cnaparma.it - 0521.227211 CNA Parma - Via Spezia 52/a 0521.227211 - www.cnaparma.it

il bisogno di una classe politica nuova e straordinaria I dati che costantemente vengono diffusi dai diversi osservatori, come pure quelli raccolti attraverso le nostre indagini confermano, purtroppo, la drammaticità, la profondità e la durata della crisi in cui si trova ancora il nostro Paese. Una crisi che si è abbattuta soprattutto su quell’Italia produttiva dell’economia e dell’impresa diffusa che, vivendo prevalentemente di domanda interna, sta pagando il conto più salato, tanto che, nel 2012, in Italia ha chiuso un’impresa al minuto. Opportuno è stato buona parte del lavoro fatto dal governo Monti per aver messo in sicurezza i conti pubblici e per aver ricostruito la fiducia sulla capacità del Paese di onorare il proprio debito pubblico. Tutto ciò ci ha consentito di recuperare fiducia e credibilità ma ad un prezzo davvero salato per le imprese, dovuto in particolare ad un ulteriore aumento della pressione fiscale complessiva con effetti collaterali non secondari dovuti al pesante effetto recessivo che ha ingenerato. Ma gli imprenditori non si lasciano scoraggiare facilmente, hanno voglia di reagire, hanno voglia di uscire da questa situazione paludosa che sembra cancellare ogni prospettiva. Il messaggio che lanciamo alla politica è quello che occorre ripartire dalle imprese legate al territorio, cioè da quel tessuto produttivo che, nonostante tutto, non si rassegna, che non vuole tirare i remi in barca. Come ha detto il Presidente di Rete Imprese Italia in occasione della giornata di mobilitazione nazionale: “Chiediamo, a coloro che saranno eletti, di riaprire una nuova stagione di dialogo, che metta al centro della politica economica della prossima legislatura, chiunque governi, le istanze di questo sistema di imprese. Chiediamo di essere ascoltati”. Alle forze politiche porremo ad ogni livello di integrare le ragioni del rigore con le ragioni della crescita, dell’equità e della coesione sociale ma in via prioritaria di impegnarsi per risolvere tre grandi problemi: fisco, credito e burocrazia, che per molte imprese sono state la causa della chiusura dell’attività. La nostra Associazione da tempo ha scelto la via dell’autonomia, e in assoluta autonomia si impegnerà per far valere nel confronto con tutte le formazioni politiche le ragioni dell’impresa diffusa in modo critico ma non preconcetto, esigente e nel contempo severo, capace di distinguere chi sta con le imprese e chi no. Ai nostri soci chiediamo di fare altrettanto, premiando nel segreto dell’urna quelle formazioni politiche che senza se e senza ma hanno nei loro programmi un preciso impegno per la tutela delle imprese, di premiare quelle forze politiche che hanno sempre dimostrato attenzione e dialogo con il nostro mondo, di premiare quelle forze politiche che credono nel progetto Europeo e si impegnano nel presidio della democrazia costituita, di premiare quelle forze politiche che presentano candidati del territorio in posizioni di eleggibilità e non quali semplici comprimari, di premiare quelle forze politiche che presentano candidati inappuntabili sotto il profilo etico e morale. L’Italia ha persone e imprese straordinarie per tornare a crescere, ma ha bisogno anche di una nuova classe politica straordinaria, il 24 e il 25 Febbraio ognuno di noi può dare un contributo affinché questo accada Gualtiero Ghirardi - Presidente Provinciale

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primo piano Anche a Parma si è svolta la Giornata di Mobilitazione Nazionale indetta da Rete Imprese Italia con le rappresentanze di tutte le Associazioni della Pmi

Senza impresa non c’è futuro “O

ggi si alza in Italia la voce di centinaia di migliaia di imprese per chiedere una svolta nella politica economica del Paese. Siamo qui per dirlo tutti insieme e a gran voce: senza impresa non c’é futuro, senza impresa non c’é salvezza dell’Italia”. Con queste parole Carlo Sangalli, presidente di turno di Rete imprese italia, ha dato il via alla giornata di mobilitazione nazionale, indetta per lo scorso 28 gennaio dall’organizzazione che, associando CNA, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, conta 2,5 milioni di imprese e dà lavoro ad oltre 14 milioni di persone. Un’iniziativa che ha visto collegate in diretta con la sede romana in cui si è svolta la presentazione del dossier di Rete Imprese Italia, oltre 300 associazioni territoriali e non meno di 30mila imprenditori. Anche a Parma, fra le prime province italiane a costituire un gruppo di lavoro cui fanno parte le stesse associazioni di riferimento a Rete Imprese Italia, senza Casartigiani, ma con l’ingresso di Gruppo Imprese Artigiane, l’iniziativa, presso i locali di Ascom, ha avuto corpo, sotto forma di conferenza stampa, davanti ad un pubblico di operatori dei vari settori e ad alcuni candidati alle prossime elezioni politiche. Sul tavolo dei relatori erano presenti i presidenti delle relative associazioni provinciali: Gualtiero Ghirardi per la CNA, Marco Granelli per Apla Confartigianato, Michele Vittorio Pignacca per la GIA, Corrado Testa per Confesercenti, Ugo Margini per Ascom Confcommercio. Dopo l’intervento via etere di San-

galli, è stato proprio Margini, in qualità di portavoce di Rete imprese Italia di Parma, a scendere sul piano locale, sempre tenendo come punto di riferimento, anche per un confronto diretto con dati e situazioni in tanti casi sovrapponibili, la relazione di Sangalli. Le riflessioni di Margini partono da una presa d’atto non certo positiva: la drammaticità, la profondità e la durata della crisi in cui si trova ancora l’Italia sono in essere anche nella nostra provincia. Affermazione che è stata poi suffragata dall’esposizione di alcuni signifcativi dati

I piccoli e medi imprenditori vanno tutelati, difesi e supportati perché creano ricchezza, lavoro, economia e rappresentano presidio di sicurezza con un ruolo di servizio anche sociale

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RETE IMPRESE ITALIA: GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE presentati e commentati in un secondo tempo dal direttore dell’Apla Bertoli. “Una crisi che si è abbattuta su tutti e quindi anche su quell’economia produttiva dei servizi di mercato, del terziario, dell’artigianato e della piccola impresa diffusa che, vivendo prevalentemente di domanda interna, sta pagando il conto

nel centro storico di parma hanno chiuso circa 100 imprese più salato. Tanto che, nel 2012, in Italia ha chiuso un’impresa al minuto e a Parma hanno chiuso 8 imprese al giorno. Insieme a un pezzo di economia che muore, muore anche il nostro territorio. Se questa è dunque la situazione, è evidente che, con una pressione fiscale complessiva di oltre il 56% per i contribuenti in regola, una burocrazia che richiede ad ogni impresa 120 adempi-

sarebbe stata una buona occasione Qualche giorno dopo la “Giornata di mobilitazione” di Rete Imprese Italia che ha visto la conferenza stampa aperta delle cinque Associazioni di Parma, il presidente provinciale di CNA Parma, Gualtiero Ghirardi, ha voluto esternare, attraverso una lettera al direttore della Gazzetta di Parma, il proprio rammarico per l’assoluta mancanza di interesse delle Istituzioni, resa palese dalla loro totale assenza, verso un evento di interesse nazionale, in questo caso di estrema importanza per l’economia e la vita stessa della nostra provincia. Lettera che pubblichiamo integralmente. Gent.mo Direttore In occasione della giornata di mobilitazione nazionale di Rete Imprese Italia dello scorso 28 gennaio, le cinque associazioni imprenditoriali aderenti, hanno ritenuto di partecipare all’iniziativa organizzando anche a Parma un momento di sensibilizzazione, per mettere in evidenza le ragioni delle pesante situazione che l’economia fatta di piccole imprese di questo territorio sta vivendo. Vista la coincidenza con la campagna elettorale nazionale in corso, ci si è sentiti in dovere di richiamare anzitutto l’attenzione dei candidati al parlamento, che non hanno fatto mancare la loro adesione presenziando all’iniziativa anche con espressioni di pieno sostegno alle ragioni della mobilitazione. Fra i temi maggiormente toccati: il lavoro sempre più a rischio, la crescente difficoltà di accedere al credito, il crescente peso del fisco, la farraginosità della burocrazia; una somma di situazioni che finiscono per generare la tragica mortalità di molte aziende, tanto che nel 2012, in Italia, ha chiuso una piccola impresa al minuto, quasi mille imprese ogni giorno. A qualche giorno di distanza dalla giornata di

menti fiscali e amministrativi all’anno, uno ogni 3 giorni, e un sistema del credito che nell’ultimo anno ha ridotto di 32 miliardi l’erogazione di finanziamenti alle aziende, il nostro sistema di imprese continua a rimanere sull’orlo del baratro. I piccoli e medi imprenditori, che stanno ormai diventando rari, vanno tutelati, difesi e supportati perché creano ricchezza, lavoro, economia e rappresentano presidio di sicurezza con un ruolo di servizio anche sociale. Per ogni piccola impresa commerciale e artigianale che chiude spariscono infatti almeno 3 posti di lavoro. Nel centro storico di Parma hanno

mobilitazione organizzata a sostegno di queste imprese, determinanti per il tessuto economico della nostra provincia, che è diventata importante anche per la loro capillare presenza, mi viene spontaneo soffermarmi sulla indifferenza con la quale, un evento di questa portata sia stato vissuto, senza suscitare il minimo interesse in nessuna delle Istituzioni del territorio. Come Associazione abbiamo provato una certa delusione nel constatare come degli Enti della nostra provincia, non uno, abbia sentito il bisogno di conoscere cosa avevano da dire i rappresentanti di un tal numero di attività, che impiegano, solo a livello locale, nel comparto artigiano oltre trentamila addetti. Poteva essere una buona occasione per le Istituzioni, per dimostrare consapevolezza sul ruolo insostituibile del tessuto economico di questo territorio e del rischio che tutti corriamo vedendolo disgregarsi ogni giorno di più sotto il peso di una crisi che non si attenua. In un momento in cui le Istituzioni faticano ad incontrare la necessaria fiducia dei cittadini, poteva essere di conforto contare sulla condivisione di una denuncia ad una situazione i cui effetti non risparmiano nessuno. Sentirsi vicino alle ragioni delle imprese in questo momento, avrebbe contribuito ad alleviare quel senso di abbandono che troppo spesso si avverte, dando troppo spesso motivo per ritenere che l’unica soluzione sia quella di chiudere bottega con le immaginabili conseguenze. Sarebbe bastato un gesto di condivisione, gesti che non sono mai mancati anche in tempi meno difficili, per rimarcare il ruolo e la vicinanza delle Istituzioni, anche quelle messe in questi giorni in discussione, giusto per dimostrare l’impegno in difesa del valore degli sforzi e del lavoro che gli imprenditori stanno compiendo per salvaguardare anche il nostro tessuto economico. Sarebbe stata una buona occasione. Gualtiero Ghirardi Presidente provinciale CNA

chiuso ultimamente circa 100 imprese commerciali / turistiche e negli ultimi anni anche molte imprese artigianali quali restauratori, barbieri, parrucchieri, elettricisti, tipografi e via dicendo. Ma le sole 100 imprese che hanno chiuso i battenti hanno già generato circa 300 persone in cerca di occupazione. Quante ne dovranno ancora chiudere nell’indifferenza generale? Non sarà forse ora di arginare questa moria di micro piccole e medie imprese cercando politiche economiche con loro compatibili? Non sarà forse ora di togliere un po’ di burocrazia, di regolamenti, di sanzioni, di penali e di balzelli? Questa tendenza

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primo piano va arrestata. Occorre rimettere il sistema su un percorso di crescita e assumere un modello di sviluppo sostenibile, creando le premesse per una fase di crescita nei prossimi anni”. Il presidente Margini, seguendo la stesura del documento sottoscritto dai presidenti delle altre Associazioni aderenti, individua a questo punto le priorità per raggiungere tali obiettivi. Una profonda riforma istituzionale e una decisa battaglia agli sprechi suonano come una premessa indispensabile per le proposte successive che vedono al primo posto la necessittà di porre un freno ad un fisco, oggi divenuto troppo aggressivo. Irpef e costo del lavoro devono essere ridotti, così come occorre ostacolare l’ipotesi di un ulteriore aumento dell’IVA, il tutto per accrescere in competitività ed agevolare le famiglie nella ripresa dei consumi. “Due imposte appaiono particolarmente opprimenti: l’IMU, che ha generato nella sua applicazione esborsi molto più elevati rispetto alla precedente ICI, soprattutto per le imprese e le fasce svantaggiate della popolazione e la TARES, la nuova tassa comunale sui rifiuti, che secondo alcune prime simulazioni porterà ulteriori notevoli incrementi per le imprese. Vanno poi approvate misure in grado di incidere sul cuneo fiscale e contributivo su tutto il territorio nazionale, per diminuire il costo del lavoro ed aumentare la competitività dei nostri sistemi produttivi”. Altro tema cruciale toccato da Margini è stato quello dell’occupazione. “I dati recenti sul tasso di disoccupazione

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generale e in particolare su quello di disoccupazione giovanile, arrivato a fine anno al 37% e in crescita del 5% su base annua, indicano l’urgenza di scelte politiche e sociali finalizzate alla promozione dell’occupazione e alla tutela di una delle parti più deboli del mercato del lavoro. Le imprese giovanili sono strategiche per la crescita e proprio l’artigianato, il commercio, i pubblici esercizi e le attività di servizi rappresentano il 44% delle imprese giovanili”. Non poteva mancare un affondo su un problema che già da qualche anno sta ponendo in forte difficoltà il mondo

della piccola e media impresa: l’accesso al credito. Per questo il documento pone un particolare accento sulla necessità di potenziamento dei Confidi e nella valorizzazione del ruolo delle Associazioni di categoria nel facilitare l’accesso al credito, strumento fondamentale di sopravvivenza e sviluppo per le piccole e medie imprese di qualsiasi settore. L’ultimo argomento preso in esame, letto in chiave nazionale, ma particolarmente vicino alle potenzialità finora non completamente espresse della nostra città, è stato quello del turismo. “Occorre una vera politica di promozione nazionale e contemporaneamente una riqualificazione dell’offerta, dei servizi di trasporto e di accoglienza, investimenti in infrastrutture, migliorando qualità e fruibilità del patrimonio ambientale e culturale, lavorando in sintonia per ottimizzare e rafforzare l’attività promozionale del marchio Italia. A zioni che che andrebbero supportate abbattendo tasse e tariffe locali, affrontando con competenza la questione di una fiscalità attenta alle caratteristiche del turismo. “Concludendo, - così il presidente Margini ha chiuso il suo intervento - per far uscire il nostro sistema di imprese dall’orlo del baratro, occorre un Governo che voglia fortemente e subito far tornare a crescere il nostro Paese: L’Italia ha imprese straordinarie che chiedono questo e chiedono di essere messe nelle condizioni di poter lavorare senza essere ostacolate”.


RETE IMPRESE ITALIA: GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

Pressione fiscale e tributi locali Resi pubblici i dati che rilevano anche a Parma un’esponenziale aumento dei costi di gestione di un piccolo esercizio. Preoccupanti anche i dati su terziario e artigianato

A

completare le informazioni sul momento critico che stanno vivendo settori fondamentali per l’economia locale e del Paese, come appunto sono le piccole e medie imprese, è intervenuto il segretario provinciale di Apla Confartigianato, Alberto Bertoli che ha commentato una serie di slide, inquadrando il problema da diversi osservatori e parametri. prodotto interno lordo Dal primo trimestre del 2011 il Pil italiano ha visto una caduta progressiva sino a registrare nel terzo trimestre 2012 un preoccupante -2,4%. Nello stesso periodo, a riprova di quanto sia problematica la situazione anche nel nostro territorio, a Parma, intesa come provincia, si è registrato un -3,6%. PIL, CONSUMI E REDDITI IN ITALIA Se lo “spread” è ragionevolmente calato, ciò non si è tradotto in un calo del costo

di finanziamento delle imprese, anzi: il tasso di interesse verso le banche registra in un anno un aumento del 2,6%. Il 2012 è stato l’anno peggiore per quanto riguarda i consumi pro capite (dal 2011 si registra un calo del 4,4%) e dei redditi disponibili pro capite (dal 2011 - 4,8%) RECORD ITALIANO in pressione FISCALE Impietosa, ma reale, la slide che ha propoposto un’ipotesi di imposizione fiscale per un’impresa del settore pubblici esercizi, a conduzione familiare, proprietaria dell’immobile. Su un ipotetico ricavo di 210mila euro, con relativi costi (materie prime, energia elettrica, gas, imposta rifiuti, occupazione suolo pubblico) per 150mila euro, il reddito di 60mila euro si riduce a 27.852 euro in quanto il 53,5% se ne è andato per una pressione fiscale che è la più alta della zona euro.

Burocrazia e credito �

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Tributi Locali e altri costi di gestione

120 sono gli ADEMPIMENTI, FISCALI E AMMINISTRATIVI, cui l’impresa italiana deve adempiere ogni anno 26 sono le documentazioni richieste, pari a un costo di quasi 5.000€, per realizzare un soppalco di circa 40 mq. in struttura metallica autoportante. Valore complessivo dell’intervento euro 10.000,00 montato.

� TIA – TARIFFA IGIENE AMBIENTALE COMUNE DI PARMA TIPOLOGIA RISTORANTE BAR NEGOZIO NON ALIMENTARE NEGOZIO ALIMENTARE SERVIZI ALLA PERSONA (parrucchieri, estetisti , ecc) CAPANNONE ATTIVITA’ PRODUZIONE

PRESSIONE FISCALE Parma* €32.148-4,9% (53,5%)

*dati Banchitalia da giugno 11 a giugno 12 8

Fonte Rete Imprese Italia

€ €

185,85 1.566,50

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Principali voci di costo e loro variazione percentuale negli ultimi dieci anni

Totale € 44.273 + iva 21%

* calcolo effettuato su pubblico esercizio di 100mq ubicato in zona centro storico Con dehor fisso per 360 gg l’anno

� �

1 Il peso della burocrazia e come a Parma le pmi siano penalizzate dal credito 2 Parma: tributi e costi di gestione 3 Parma: quanto ci costa il canone di occupazione suolo 4 Gli aumenti di tributi e costi di gestione negli ultimi dieci anni Elaborazioni Centro studi

50 mq 500 mq

Tributi Locali e altri costi di gestione

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PARMA 3.796,40 2.143,00 240,10 470,65

Elaborazioni Centro studi Rete Imprese

� COSAP – CANONE OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO, COMUNE DI PARMA

Mq e gg 100*360

€ € € €

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Tributi Locali e altri costi di gestione

Coefficiente €0.86*1.1*1.3

MQ 200 mq 100 mq 50 mq 50 mq

� NEL 2013 PASSAGGIO A TARES � 1° rata luglio 2013 � Maggior rischio nei comuni che passano da TARSU - TARES

in un anno PRESTITI ALLE IMPRESE: a Su 11.116 mln di prestiti alle imprese, solo 1.970 mln alle piccole e medie imprese (pari al 17,72%) pur essendo le PMI il 97% del totale imprese

Parma*

TERZIARIO E ARTIGIANATO IN ITALIA E A PARMA Si calcola che nel 2012 in Italia tra iscrizioni e cessazioni, il saldo negativo per il terziario abbia raggiunto le 90mila unità e per l’artigianato le 26mila unità. A Parma nel periodo tra gennaio e settembre 2012 il saldo negativo è stato di 269 unità per il terziario (contro le 288 nello stesso periodo del 2011) e di 198 per l’artigianato (a fronte delle 82 registrate nello stesso periodo del 2011). OCCUPAZIONE A PARMA Osservatorio Mercato del Lavoro Totale economia provincia di Parma: si registra il - 4,1% di avviamenti al lavoro nel secondo trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre - 821 è il saldo avviamenti-cessazioni (destagionalizzato e corretto dalla discrepanza di destagionalizzazione), nel primo semestre 2012 considerando il totale economia.

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COSAP (Occupazione suolo pubblico)1 +78,3% CANONE RAI2 +17,6% DIRITTI SIAE3 +21,6% 4 COSTO DEL PERSONALE +31,2%

1Pubblico esercizio 100mq

– zona centro categoria – radio e tv 3Pubblico esercizio 4 categoria – radio cd e tv 4Retribuzione lorda annuale dip 5 livello tempo indeterminato 2Pubblico esercizio 4

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Elaborazioni Centro studi Rete Imprese

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PRIMO PIANO

Un’Italia migliore è possibile La relazione del presidente di turno di Rete Imprese Italia Carlo Sangalli trasmessa in streaming ne dal dopoguerra: è il cronometro che segnala che, nel 2012, nel nostro Paese, ha chiuso un’impresa ogni minuto. Ecco, in fondo, basta questo dato a spiegare le ragioni della nostra giornata di mobilitazione e siamo qui per dirlo tutti insieme ed a gran voce: senza impresa, non c’è futuro; senza impresa, non c’è salvezza dell’Italia! Tutti insieme ed a gran voce: perché ce ne è bisogno nel tempo della campagna elettorale ed alla vigilia di una legislatura davvero decisiva. Decisiva per rispondere ai costi economici e sociali della grande crisi e per le scelte e le riforme utili a rimettere in moto crescita ed occupazione. Decisiva per le riforme istituzionali e per una rinnovata credibilità della politica.

“L

a politica non metta in liquidazione le imprese. Rete Imprese Italia non farà sconti”. Uno slogan quanto mai diretto ed esplicativo ha preannunciato ed accompagnato la prima giornata di mobilitazione che Rete Imprese Italia ha indetto per il 28 gennaio. Una mobilitazione alquanto contenuta esteriormente, ma, organizzata in modo tale che i “messaggi” importanti sono arrivati ai destinatari giusti: alle associazioni e ai loro dirigenti, agli imprenditori, ai politici, ai candidati per le ormai prossime elezioni, agli organi d’informazione. Ciò è potuto accadere grazie alla mobilitazione che le associazioni aderenti a Rete Imprese Italia di ogni provincia italiana ha creato localmente e al fatto che la relazione di Sangalli, che ha esplicato il significato e le ragioni dell’azione di mobilitazione, sia stata trasmessa in diretta da Roma in modalità streaming. Nel suo esordio Sangalli ha voluto ricordare il pensiero che ispirò la costituzione stessa di Rete Imprese Italia: “il futuro del Paese è inscindibilmente legato alle piccole e medie imprese ed all’impresa diffusa, struttura portante della nostra economia reale” . Da qui la considerazione che la richiesta

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che oggi viene espressa è innanzi tutto “una richiesta di futuro”. In Italia ha chiuso un’impresa ogni minuto “Moltissimi dati statistici - ha proseguito Sangalli - ci raccontano la durezza della crisi con cui l’Italia si sta confrontando. Ma vi è un “cronometro” che, a mio avviso, scandisce con particolare efficacia il tempo della più lunga ed aspra recessio-

CHIEDIAMO FUTURO E proponiamo di costruirlo muovendo dalle ragioni dell’economia reale: dalle ragioni, insieme, delle nostre imprese e del lavoro. Certo, mettere in sicurezza i conti pubblici e rafforzare la fiducia nei confronti dei nostri titoli di Stato era, ed ancora è, necessario. Ma le manovre correttive degli andamenti della nostra finanza pubblica - pari a circa 100 miliardi di euro e per circa due terzi fondate sul ricorso a maggiori entrate - concorrono alla caduta complessiva del Pil, secondo le stime di Banca d’Italia, per circa un punto tanto nel 2012, quanto


RETE IMPRESE ITALIA: GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE una “marginalità” da superare: un’Italia che scelga di valorizzare la sua cultura ed il suo turismo, il suo territorio e le sue città, le filiere del made in Italy e la green-economy, il suo Mezzogiorno per costruire occupazione. In particolare, lo voglio dire con forza, occupazione per le donne ed i giovani.

nel 2013. CRESCITA ED EQUITà Ma, con il solo rigore al passo di carica non si va lontano. E senza crescita è, del resto, assai difficile far quadrare gli stessi conti pubblici. Dunque, è ora di portare alla ribalta delle decisioni politiche proprio le ragioni della crescita e dell’equità: in Europa: con l’avanzamento del progetto di una compiuta Unione economica e politica, che sospinga investimenti in infrastrutture ed innovazione, in capitale umano e socialE; in Italia attraverso l’avanzamento celere dell’intero cantiere delle riforme economiche e sociali per affrontare la crisi di produttività e di competitività del nostro Paese. OGGI L’ITALIA è UN PAESE PIù POVERO Nel corso degli ultimi dieci anni, si è troppo spesso rinviata la soluzione di questi nodi. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’Italia è oggi un Paese più povero, in cui il PIL ed i consumi pro capite hanno fatto un balzo all’indietro di circa quindici anni. Per questo, chiediamo alla politica di non mettere “in liquidazione” le imprese. IL PAESE CHE CHIEDIAMO Sappiamo che molto dipende anche dalla capacità e dalla responsabilità del mondo delle imprese e del lavoro di

cooperare per generare cambiamento ed innovazione. Ma è altrettanto evidente che il ruolo della politica resta determinante: tanto per la risposta alle emergenze, quanto per la costruzione di un futuro diverso e migliore una rsponsabilità che significa misurarsi sul terreno dell’etica pubblica, della sobrietà dei costi, della credibilità: il terreno cioè di una comune responsabilità repubblicana, una responsabilità preziosa per fare dell’Italia un Paese normale in cui fare impresa non significhi né la quotidiana odissea dello scontro con una burocrazia barocca e miope, né l’estenuante ricerca di un credito bancario sempre più difficile da ottenere, in cui fare impresa non significhi dover scontare i tempi biblici di pagamento delle pubbliche amministrazioni, facendo comunque puntualmente fronte ad una mole di tasse, che, per il contribuente in regola, sono arrivate oggi al 56% circa di pressione fiscale complessiva. Un Paese dove fare impresa significhi, invece, avere certezza del diritto, cioè legalità e una giustizia civile tempestiva; significhi disporre di infrastrutture e servizi pubblici efficienti; significhi costi energetici secondo standard europei. Un Paese che consideri le sue piccole e medie imprese e l’impresa diffusa una risorsa da accompagnare lungo il percorso del cambiamento, dell’innovazione e della crescita e non come

ALLA POLITICA CHIEDIAMO Alla politica chiediamo parole di verità sui tempi ancora difficili che ci attendono. Chiediamo impegni puntuali e coerenza di azione. Siamo gente concreta: sapremo valutare e distinguere. E, se anche siamo ancora in periodo di saldi, su questo di sconti non ne faremo a nessuno! Chiediamo una vera e propria “chirurgia ricostruttiva” della spesa pubblica e dell’azione di contrasto e recupero di evasione ed elusione come condizioni per la progressiva riduzione della pressione fiscale. Un livello record di pressione fiscale che fiacca, indebolisce drasticamente investimenti e consumi. E che ci fa chiedere la definitiva archiviazione di un ulteriore incremento dell’IVA. Sarebbe solo un’ennesima controproducente doccia gelata per la ripresa! Chiediamo decise dismissioni di patrimonio pubblico, a partire da quello immobiliare per abbattere il debito, una complessiva razionalizzazione del perimetro della funzione pubblica, un migliore collegamento tra la scuola, l’Università ed il mondo del lavoro, un nuovo apprendistato e una formazione continua, flessibilità governata e contrattata, il contrasto del lavoro nero e la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro. Le nostre ragioni sono le ragioni della crescita qualitativa dell’impresa diffusa attraverso la crescita della produttività. Una crescita che chiama in causa i percorsi di accesso al credito, all’innovazione, all’export ed alla internazionalizzazione, nonché la costruzione delle aggregazioni di rete. Queste sono in definitiva la scelta di campo che chiediamo: affrontare la sfida della crescita e del futuro dell’Europa e dell’Italia dalla parte delle ragioni dell’economia reale, delle ragioni delle imprese e del lavoro. Tutti insieme, forze politiche, mondo delle imprese, mondo del lavoro, tutti insieme ce la faremo a vincere questa sfida. Perché il declino non è ineluttabile e perché un’Italia migliore è possibile.

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focus Considerazioni, valutazioni, priorità, proposte e suggerimenti nel documento che Rete Imprese Italia ha sottoposto a chi governerà l’Italia nei prossimi cinque anni

Chiediamo futuro! N

el corso della presentazione della “Giornata di Mobilitazione Nazionale”, Rete Imprese Italia, sempre per voce del Presidente di turno Carlo Sangalli, ha reso pubblico anche un documento che è da ritenersi “politico”, nel senso che è da considerarsi l’insieme delle considerazioni, delle proposte e dei suggerimenti che vengono dal mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa, destinato a chi dovrà governare l’Italia nei prossimi cinque anni. Un documento articolato su vari piani di proposta e valutazione che pubblichiamo nelle sue parti più significative. PREMESSA La lunga recessione ha determinato crescenti costi economici e sociali e rischia di prolungarsi anche nel 2013. Per reagire a questa situazione occorre ripartire dalle ragioni dell’economia reale, cioè dalle ragioni delle imprese e del lavoro. Questo significa che politica, istituzioni e forze sociali condividano la responsabilità di mettere in campo scelte e politiche conseguenti. Il compito fondamentale della legislatura che verrà sarà quello di coniugare disciplina fiscale e del pubblico bilancio con le esigenze di crescita ed equità. Si tratta di una questione urgente per l’intera Unione europea la cui soluzione richiede un veloce avanzamento del percorso di costruzione dell’Europa politica e il contrasto a quella spirale perniciosa tra l’accelerato perseguimento di obiettivi di abbattimento dei deficit

e dei debiti pubblici e l’aggravamento delle condizioni dell’economia reale. Per questo, non solo dovranno essere confermati gli impegni già assunti dal nostro Paese in sede europea, ma il Governo che verrà dovrà far avanzare in sede europea scelte capaci di sospingere crescita ed occupazione, a partire dall’agibilità di investimenti infrastrutturali, in innovazione e per il capitale umano, coerenti con gli obiettivi di Europa 2020. Quanto alla finanza pubblica italiana, confermato l’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, si dovrà puntare su un deciso processo

Occorre ripartire dalle ragioni dell’economia reale, dalle ragioni delle imprese, affinché politica, istituzioni e forze sociali condividano le scelte e le politiche da mettere in campo

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il documento di rete imprese italia di dismissione del patrimonio pubblico a vantaggio dell’abbattimento dello stock del debito. Contestualmente, andrà perseguito un determinato processo di progressiva riduzione della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti in regola come risultato del contrasto e del recupero di evasione ed elusione, da una parte, e dell’avanzamento deciso, dall’altra, di una spending review in grado di ridurre inefficienze, improduttività e sprechi della nostra spesa pubblica. LE STRATEGIE PRIORITARIE PER TORNARE A CRESCERE La pre-condizione: una nuova composizione della finanza pubblica attraverso una vera azione di spending review che – senza tagli lineari – faccia avanzare il processo di controllo, ristrutturazione, riqualificazione e riduzione della spesa pubblica quale occasione di revisione del perimetro stesso della funzione pubblica e della sua ridondante complessità di livelli istituzionali ed amministrativi. Ridurre la pressione fiscale La prossima agenda di governo deve prevedere, come prioritari, interventi volti alla riduzione della pressione fiscale - scongiurando, prima di tutto, l’ulteriore innalzamento dell’aliquota IVA previsto a partire dal 1° luglio prossimo – prevedendo la destinazione del gettito derivante dal recupero delle

coniugare disciplina fiscale con le esigenze di crescita ed equità risorse evase alla riduzione del carico fiscale. Sul fronte della tassazione delle imprese, occorre: • rivedere il criterio utilizzato per la determinazione del reddito di impresa dei soggetti IRPEF, passando dalla competenza alla cassa; • rendere neutrale la tassazione rispetto alla forma giuridica dell’impresa; • ridurre l’imposizione Irap, mediante un progressivo incremento della franchigia ed una progressiva eliminazione del costo del lavoro dalla base imponibile, definendo al contempo le imprese non soggette ad Irap perché prive di autonoma

organizzazione; razionalizzare i regimi tributari applicabili dai soggetti IRPEF (ditte individuali e società di persone), incentivandone la fase di avvio anche con la riduzione del minimale Inps; • escludere dall’IMU gli immobili strumentali all’attività d’impresa; • rivedere il sistema della riscossione coattiva, ampliando ed uniformando il periodo della rateazione dei debiti tributari, ed escludere dal fermo amministrativo e dal pignoramento i beni strumentali all’attività d’impresa; • ridefinire il tributo rifiuti e servizi TARES, strutturando un nuovo sistema tariffario che rappresenti al meglio la reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche. Dare nuovo credito alle imprese Le MPMI e l’impresa diffusa hanno sempre più difficoltà di accesso al credito e sempre meno capacità di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario. È quindi necessario: • favorire la solidità patrimoniale dei Confidi e facilitare il ricorso al Fondo di garanzia per le PMI; •

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focus •

assicurare la piena operatività agli accordi in materia di certificazione e smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti della P.A.; • apportare correttivi ai parametri, troppo rigidi, di Basilea 3; • modernizzare il sistema dei pagamenti, dando piena attuazione alla nuova legge sui tempi di pagamento, senza introdurre ulteriori oneri a carico delle imprese. Proseguire nell’azione di semplificazione Portare avanti i processi di semplificazione normativa e di snellimento burocratico è un’azione necessaria per recuperare efficienza amministrativa e riavviare l’economia, predisponendo un ambiente favorevole alle imprese. A tal fine è necessario: • adottare meccanismi di trasmissione delle informazioni basati sulla tecnologia digitale; • dare completa attuazione alla avviata riforma organizzativa degli sportelli unici, rapida operatività alle Agenzie per le imprese e completamento del Portale “Impresainungiorno”; • stabilire un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti semplice, non oneroso per le imprese ed efficace per il reale contrasto alle ecomafie, superando il Sistri; • prevedere semplificazioni per le imprese dotate di certificazioni come garanzia presunta di conformità a determinati obblighi giuridici; • introdurre meccanismi forti di controllo dell’incidenza sul tessuto imprenditoriale di nuove norme;

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snellire le procedure burocratiche in materia di sicurezza sul lavoro; • rendere efficiente la giustizia civile ordinaria anche potenziando i sistemi di risoluzione alternativa delle controversie. Sviluppare le imprese per lo sviluppo del mercato del lavoro Il mercato del lavoro in Italia soffre di una debolezza strutturale legata ai molteplici vincoli burocratici e gestionali, a politiche economiche non orientate allo sviluppo dell’impresa e ad un costo del lavoro troppo alto. Inoltre, le recenti penalizzazioni introdotte sulla flessibilità in entrata rischiano di produrre ulteriori riduzioni delle opportunità occupazionali. Si dovrebbe allora consentire alle imprese di utilizzare tutte le forme contrattuali, va ripensata la lotta contro

il lavoro nero e occorre intervenire sul cuneo fiscale e retributivo, per diminuire il costo del lavoro ed aumentare la competitività dei nostri sistemi produttivi. Si dovrebbe poi cercare di incidere anche su altri fattori, tra cui: • una seria riorganizzazione dei servizi per l’impiego, evitando ulteriori costi sulle imprese; • ulteriore semplificazione per il lancio del nuovo apprendistato; • garantire il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2013; • sostegno alla formazione continua, come funzione originaria dei Fondi interprofessionali; • semplificazione delle norme in materia di lavoro per favorire produttività e nuove assunzioni; • rafforzamento del rapporto scuola-lavoro rivedendo i percorsi formativi nell’istruzione e nella formazione superiore e universitaria; • in una logica di razionalizzazione del costo del lavoro, eliminare le forme di solidarietà impropria fra settori economici che caratterizzano l’attuale assetto normativo; • politiche fiscali e contributive di maggior vantaggio per gli strumenti del welfare contrattuale bilaterale (previdenza complementare, assistenza sanitaria, sostegno al reddito) che contribuiscono ad incrementare il reddito disponibile del lavoratore e del futuro pensionato e a contenere la spesa pubblica.


il documento di rete imprese italia Investire su infrastrutture, trasporti ed energia per competere Le principali aree d’interesse delle Associazioni che compongono Rete Imprese Italia si muovono all’interno di due opzioni di fondo: il collegamento dell’atteso piano nazionale sulle infrastrutture con la pianificazione infrastrutturale europea e una attenzione specifica alle caratteristiche che la logistica e il settore energetico presentano sul piano nazionale per cogliere le opportunità offerte dalla green e white economy e rendere più adeguato l’attuale assetto delle dotazioni infrastrutturali per sostenere il rilancio e lo sviluppo del nostro sistema produttivo. Tra le priorità dell’azione politico-istituzionale del Paese, in materia di trasporti, occorre: affrontare la micro-mobilità urbana, attraverso gli strumenti esistenti, come il Piano Nazionale per le città e i Piani urbani della mobilità; applicare il c.d. e-freight (trasporto elettronico

occorrono scelte capaci di sospingere crescita ed occupazione di merci) che coinvolge il polo della merce elettronica e delle tecnologie intelligenti; attuare la liberalizzazione regolata dell’autotrasporto merci, un’effettiva liberalizzazione del mercato del trasporto ferroviario; una strategia di riordino e razionalizzazione del trasporto aereo; lo sviluppo dei trasporti marittimi e delle autostrade

del mare. In campo energetico occorre, invece: ridurre la forte dipendenza dell’Italia dalle fonti energetiche combustibili, adottando una strategia per la riduzione dei costi di approvvigionamento; armonizzare la politica energetica con quella fiscale favorendo la riduzione del carico fiscale sui costi energetici sostenuti dalle imprese; adottare una politica energetica orientata verso nuove tecnologie più efficienti e coerenti con le esigenze del mercato a partire dalla riduzione dei costi per le MPMI e dall’incentivazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Gli altri punti qualificanti dell’agenda di priorità di Rete Imprese Italia sono, innanzitutto, quello di ripensare

ed attuare nuove politiche industriali e dei servizi tenendo presente che la ripresa del Paese passa necessariamente dalla crescita qualitativa, dalla produttività e dalla capacità di fare innovazione delle MPMI e dell’impresa diffusa. Sono quindi necessari interventi che favoriscano, ad esempio, gli investimenti e l’aggregazione delle imprese, forme di partenariato tra queste, gli enti di ricerca e le associazioni di categoria. Così come è necessario favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese, investire sull’imprenditoria femminile, sbloccare lo sviluppo del Mezzogiorno, a cominciare da un rafforzamento della dotazione infrastrutturale, dalla valorizzazione delle risorse territoriali e dal ripristino delle condizioni di legalità e sicurezza. Altro ambito strategico per il rilancio della nostra economia è il turismo, per il quale Rete Imprese Italia ritiene indispensabile in particolare una riforma della governance del settore, l’adeguamento delle dotazioni infrastrutturali, il rafforzamento dell’attività di promozione del marchio Italia. Infine, interventi di riqualificazione urbana e del patrimonio immobiliare pubblico e privato e un più efficace impiego delle risorse dei fondi strutturali europei e del Piano Nazionale delle Città rappresentano le linee di azione strategiche affinché le città e il territorio possano davvero rappresentare un elemento strategico per la competitività economica e la coesione sociale.

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NEWS Intervista al consigliere di minoranza Massimo Iotti sull’atto amministrativo del Comune di Parma

Un bilancio preventivo... sbagliato D

opo quattro sedute, di cui l’ultima terminata a notte inoltrata, il Consiglio Comunale, coi soli voti della maggioranza, ha approvato il bilancio di previsione del Comune di Parma per il 2013. Un atto amministrativo fondamentale per comprendere con quali linee guida e relativi mezzi l’Amministrazione Comunale intende gestire la città, assicurando i servizi, intesi nella loro globalità, nell’ambito delle risorse disponibili. Nel numero di gennaio “Io l’Impresa - Parma” ha preso ampiamente in esame le linee guida espresse dalla maggioranza, oggi sentiamo “la voce” dell’opposizione dal consigliere comunale Massimo Iotti del PD. Qual è il suo giudizio su questo bilancio di previsione? La nostra criticità maggiore non riguarda certamente la manovra da fare ma come è stata fatta. È gusto considerare il debito, che ha due distinte nature: uno prodotto dal bilancio comunale l’altro dalle società partecipate. Prendendo in esame il debito da bilancio comunale ciò che emerge è l’entità dei cosiddetti pagamenti sospesi, cioè quella mancanza di liquidità

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di cassa che porta al fatto che ci siano ancora scoperti circa 40 milioni, dall’altra esiste segnalata dalla relazione dei revisori dei conti, quindi ufficiale, la questione delle potenziali passività, cioè tutte quelle cause sospese e quei pagamenti non contabilizzati che ammontano dai 60 ai 100 milioni che riguardano quindi una scopertura di bilancio sicuramente su partite passate ma che pesano. Ora di fronte a questa situazione, che nessuno nasconde, anzi che abbiamo sempre denunciata, noi diciamo che non è pensabile che per far fronte all’ammontare di questo debito, si possa prelevare ulteriormente dalle tasche dei cittadini. Siamo al massimo di imposte possibili e gli aumenti delle rette che sono stati annunciati non hanno lo scopo di recuperare i costi di gestione di quel servizio, ma hanno lo scopo di far cassa. Questo è inaccettabile perché è impensabile che le famiglie al giorno d’oggi colpite dalla crisi possano pagare attraverso i servizi scolastici educativi, quello che è il costo del debito. Su questo ci vuole un punto fermo”. E per l’altro aspetto che riguarda le società parteci-

pate? “ Il cui debito – lo dico una volta per tutte – nessuno potrà mai pagare! Nel senso che ha una dimensione tale che può passare solo attraverso due operazioni: una è fare i conti con le banche e chiedere loro un sacrificio. Di questi tempi non credo che il sistema creditizio stia passando un buon periodo e non so come potrà andare finire questa ipotesi, so che questo produrrà il secondo effetto cioè che il sistema partecipate si risolva con la perdita dell’intero patrimonio. Non ho problematiche a considerare il patrimonio proprio delle partecipate, sono fortemente contrario quando si parla di nuova finanza e soprattutto si pensa di mettere in campo altro patrimonio che attualmente è in capo al Comune e mi riferisco alle azioni IREN. Così facendo si paga il debito delle partecipate buttando via quel che di buono è rimasto, azzerando di fatto il Comune e il suo futuro. Individuiamo le responsabilità perché ce ne sono tante, studiamo a fondo tutte le questioni connesse ma il punto fermo è: i problemi delle partecipate si risolvono all’interno delle partecipate, non può pagare ulteriormente il bilancio comunale perché non ha risorse per farlo”. Per quanto riguarda gli investimenti qual è il vostro giudizio? “Nei prossimi tre anni nel bilancio comunale il piano delle opere prevede zero investimenti. Non è pensabile

che una città come Parma sia ferma per almeno tre anni: di fatto andando a colpire ulteriormente l’economia locale senza mettere in piedi un minimo investimento. Non dico a tutti i costi per opere pubbliche, ma investire per ridurre i costi di gestione del mantenimento degli immobili, delle aree pubbliche, di tutto il patrimonio comunale. Questa è l’unica leva che abbiamo, dato che in questo momento abbiamo le entrate al massimo e non si può avere di più. Investire per ridurre i costi di gestione significa anche riprogettare la macchina comunale, immettendo innovazione e inoltre rivedendo in toto i servizi la cui erogazione, ricordiamolo, perché qualcuno lo ha messo in dubbio, è un obbligo per ogni Pubblica Amministrazione e un diritto per ogni cittadino. Oltre a ciò, sempre in tema di investimenti legati ai servizi, sarebbe bene rivolgere lo sguardo anche al futuro pensando a servizi innovativi per i cittadini e per le imprese, come la messa in atto nei tempi dovuti, della “Agenda Digitale” digitale che certamente è


NEWS una grande sfida, ma offre l’opportunità di avere nel territorio i servizi che servono al valore aggiunto per sviluppare la propria capacità di innovare e di fare tecnologia”. Se foste andati voi in maggioranza, trovando ovviamente lo stesso debito, che priorità avreste individuato e agito di conseguenza? “Il primo atteggiamento, soprattutto dopo i recenti fatti, deve essere quello di mettere in sicurezza e dare credibilità a quella che è l’azione del Comune: non possiamo cioè spendere o andare a mettere mano a questioni per le quali ci sono dei sospetti che siano viziate da un atto originale non legittimo o non legale. Senza questa precauzione un Comune non sarebbe più credibile. Priorità assoluta sarebbe stata quella di isolare i due sistemi: società partecipate e bilancio comunale. Secondo atto quello di imporre alle partecipate di pagare i fornitori – ripeto una volta accertata la legittimità – dopo di che vedere che cosa di quei programmi che erano da realizzare, davvero oggi è ancora strategico. Chiuse le due questioni fondamentali: stazione e scuola europea, il resto penso sia ormai molto poco strategico. Sul Comune di Parma c’è da fare semplicemente una verifica di quanto è rimasto in sospeso e su questo decidere immediatamente cosa completare o no, mettendo un punto fermo sul sistema sociale, perché le famiglie devono ricevere servizi alla portata e cominciare a mettere mano seriamente alla struttura della spesa. La giunta ha invece operato in una sola direzione: tolti tutti gli elementi che costituivano produttività ai dipendenti e quasi tutti i livelli dirigenziali hanno visto ridotto il loro budget: tutto ciò nel lungo periodo si paga”. Artigianato, commercio, pmi in genere, stanno vivendo un momento di estrema difficoltà. In tale frangente

un Comune non dovrebbe in qualche modo intervenire? “Questo è un altro punto che la giunta Pizzarotti ha completamente perso di vista cioè che un Comune non può rinunciare al proprio ruolo di grande motore e regista dell’economia locale. I dati dell’economia recentemente esposti in CCIAA sono semplicemente drammatici, molto peggiori di quello che si potrebbe pensare. Il settore che può muovere l’economia è l’edilizia, comprensiva di tutto ciò che deriva dall’indotto, segnatamente dalle pmi e artigianali, ma che è in una crisi profondissima. L’unica strada individuabile è quella di incominciare a pensare alla riqualificazione energetica della città. La giunta Pizzarotti ne parla ma non fa nulla, è un progetto che nell’ambito comunale significa mettere mano ai regolamenti e quindi creare le condizioni per la massima possibilità operativa. Altro segmento fondamentale in cui un Comune si dovrebbe fortemente impegnare è il credito. I meccanismi e le

iniziative sarebbero tante e praticabili, basterebbe avere a cuore questo argomento e darsi da fare, ma se il Comune non si fa titolare di queste iniziative io penso che stiamo perdendo inutilmente tempo prezioso. Un conto è risanare, un conto è arrivare alla fine e non avere più nulla e ripartire senza niente”. Le linee guida che ispirano questo bilancio preventivo saranno conservate anche per gli anni successivi? “Il piano triennale contenuto in questo bilancio di previsione è la fotocopia di questo anno, se non peggio. Nel senso che per far quadrare i conti negli ulteriori due anni già sono previsti aumenti di imposte (5 milioni nel 2014 e ancora nel 2015). Al contempo non c’è una riduzione significativa della spesa. Ripeto, il risanamento di un bilancio è necessario, ma il problema è come lo si fa e soprattutto a chi lo si fa pagare, perché non si può farlo sempre pagare a chi è già in grave difficoltà”.

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NEWS Dalle CNA di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna le proposte per rilanciare tre regioni virtuose

Una nuova finanza pubblica territoriale L

e Amministrazioni locali penalizzate dai tagli ai trasferimenti, pressate dai vincoli del Patto di stabilità e disorientate da un assetto federale per certi versi ancora tutto da delineare, dovranno verosimilmente ricorrere a soluzioni drastiche come l’incremento della pressione tributaria e la riduzione dei servizi pubblici. Le imprese rischiano così di dover sopportare ulteriori misure restrittiva, mettendone a dura prova l’attuale grado di competitività già deteriorato da tre anni di crisi. Alla luce di questi elementi CNA Emilia Romagna, CNA Lombardia e CNA Veneto hanno deciso di realizzare un apposito Osservatorio per monitorare gli aspetti che riguardano maggiormente la vita della imprese nel rapporto con la finanza pubblica territoriale. Il Rapporto 2012 è stato presentato al Palazzo Giureconsulti di Milano nel corso di una iniziativa interregionale che si è tenuta il 31 gennaio. UN TERRITORIO CHE VALE 39% DELL’ECONOMIA NAZIONALE Il Nord è il motore economico

del Paese: qui è concentrata la maggioranza delle imprese e qui si giocano i destini competitivi dell’Italia rispetto all’Europa e ai mercati globali. In Lombardia, Emilia Romagna e Veneto vivono 19,4 milioni di persone, pari al 32% della popolazione italiana, e operano 1,7 milioni di imprese (32% del totale). Il Pil complessivamente generato in quest’area (622 miliardi di euro nel 2011) equivale al 39% del Prodotto interno lordo italiano. A livello procapite, il Pil medio si collocherebbe poco sotto a quello della Baviera e su livelli superiori a regioni come Baden-Württemberg, NordReno-Vestfalia e RhôneAlpes. Il gettito fiscale versato dai contribuenti di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto (289 miliardi di euro) vale il 41% delle entrate fiscali nazionali. L’Emilia Romagna contribuisce con il 7,3% della popolazione, l’8,9% del Pil, l’8,1% delle imprese e il 9,3% del gettito fiscale. UN TERRITORIO VIRTUOSO MA PENALIZZATO “Nonostante tale rilevante contributo – spiega Paolo Govoni presidente di CNA Emilia Romagna - le tre regioni

risultano ai primissimi posti in quanto a pressione tributaria da parte delle Amministrazioni locali e agli ultimi posti per quanto riguarda i trasferimenti statali in via ordinaria alle Amministrazioni locali che, anche in ragione della situazione di stallo della riforma federale, continuano ad essere ripartiti sul principio della spesa storica. Questo principio appare particolarmente penalizzante per le Amministrazioni locali dell’Emilia Romagna che, nel complesso, ricevono dallo Stato 1.509 euro procapite (terzultimo posto). In estrema sintesi, le imprese emilianoromagnole operano in un territorio virtuoso ma costantemente penalizzato. IL RISCHIO DI NUOVE TASSE PER COPRIRE I TAGLI CENTRALI Nel corso degli ultimi tre anni, le misure restrittive contenute nelle recenti manovre finanziarie governative hanno inciso profondamente sia sull’impianto del federalismo fiscale, sia sul complesso delle risorse disponibili per Regioni ed enti locali. La maggiore autonomia

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fiscale concessa recentemente a Regioni ed enti locali (si pensi ad IMU, addizionali IRPEF, TARES) rischia di essere vuota: infatti, i probabili incrementi della tassazione locale non andranno a finanziare migliori servizi o nuovi investimenti, bensì unicamente a coprire i mancati introiti derivanti dai tagli ai trasferimenti. Nel 2013 i Comuni emiliano-romagnoli saranno particolarmente colpiti: per loro, l’ulteriore taglio di risorse è di 150 milioni di euroa fronte dei circa 916 milioni sborsati per l’IMU. UN PATTO CHE PENALIZZA GLI INVESTIMENTI A seguito della struttura e dei vincoli del Patto di stabilità interno, le spese per investimenti delle Regioni italiane, tra il 2008 e il 2011, sono crollate di quasi il 27%. Nello stesso periodo, gli investimenti delle Province si sono ridotti del 22%, mentre quelli dei Comuni del 19%. I pagamenti della spesa in conto capitale effettuati dalla Regione Emilia Romagna sono diminuiti, tra il 2008 e il 2011, del 26,5%. Analogamente, la spesa in conto


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capitale dei Comuni emilianoromagnoli, nel periodo 20072010, ha subito una flessione di circa il 45%. PROPOSTE CONCRETE PER RILANCIARE LE IMPRESE E IL TERRITORIO Sulla base dei dati e delle dinamiche emerse dall’Osservatorio sono state infine

formulate alcune proposte per per migliorare l’assetto della finanza pubblica locale e rilanciare lo sviluppo di queste regioni e del Paese. Tra le più interessanti una 1. Riforma del Patto di stabilità interno che attui la «regola d’oro» europea, dove le Amministrazioni locali dovrebbero garantire l’equili-

brio della parte corrente del bilancio, lasciando sostanzialmente libera la spesa per investimenti. Tale proposta appare in linea con la recente riforma costituzionale relativa al “pareggio di bilancio”. Tale proposta appare in linea con la recente riforma costituzionale relativa al “pareggio di bilancio”. Le regole attuali hanno di fatto operato come dei tagli lineari, premiando chi aveva speso di più e penalizzando chi aveva speso di meno e l’Emilia Romagna rientra alla grande in questa categoria 2. Definire gli importi del concorso finanziario richiesto alle Amministrazioni locali per territorio e delegare alle singole realtà locali la ripartizione per livello di governo. 3. Maggiore autonomia da parte dei territori. Si tratta della via costituzionale per procedere alla realizzazione di

quel “federalismo a geometria variabile” più volte sollecitato da alcune aree del Nord. La capacità di spesa della Regione Emilia Romagna aumenterebbe così di 3 miliardi di euro, pari al 37%. 4. portare a compimento la riforma del federalismo fiscale ed applicare i paramentri completi in sede di ripartizione delle risorse tra territori, in modo da stimolare veramente la responsabilità e l’efficienza. La riforma del federalismo fiscale varata nel 2009 consente la determinazione del “giusto” livello di spesa per ciascuna funzione e in ciascun territorio, mettendo in evidenza i costi dovuti a sprechi ed inefficienze. Attualmente risultano disponibili solo i dati relativi a poche funzioni. Si tratta, pertanto, di portare a compimento la rilevazione anche alle altre materie.

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NEWS Presentato dalla Camera di Commercio il Rapporto sull’economia provinciale 2012

La crisi continua e sfocia in recessione G

ià dall’esame dei dati in riferimento ai primi nove mesi, il 2012 si aggiudica la triste fama di anno “orribile” per l’economia parmense. A mettere nero su bianco questa affermazione i numeri presentati dalla Camera di Commercio nel “Rapporto sull’economia procinciale 2012” da cui si evince una situazione di sofferenza per vari settori economici, tanto da far parlare di conclamata recessione. A partire dal dato più significativo, il valore aggiunto totale che nel 2012 dovrebbe diminuire in termini reali del 2,5% , in notevole controtendenza rispetto al + 1,2% fatto registrare nel 2011. Se poi si

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fa un confronto con il 2007, quindi prima della crisi, lo stesso valore arriva ad essere inferiore del 6,9%. Alla diminuzione del valore aggiunto totale parmense concorrono tutti i settori con l’eccezione dell’agricoltura che ha un andamento positivo, pari all’1,1% del valore aggiunto nel 2012, crescita che si consoliderebbe nel 2013 (+2,%). Se si analizzano i dati specifici dei soli primi nove mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, si rileva che nell’industria il fatturato è in flessione del 3,9%, la produzione del 4,8%, gli ordini del 4,9%, mentre gli ordini esteri hanno un aumento dell’1,1%. Per l’artigianato questi primi 9 mesi

sono statii tra i peggiori degli ultimi dieci anni: la produzione registra una flessione del 5,9%, le vendite del 5,4%, la domanda interna del 7,3%, in crescita quella estera del 2%. Le costruzioni registrano un calo del 4,8% , superiore alla diminuizione registrata in Emilia Romagna (-2,2%). Pesante anche la situazione del commercio al dettaglio che segnala un calo delle vendite del 5,8% evidenziando un - 8,1% per la piccola distribuzione. Le cose migliorano

sul versante export: nei primi nove mesi del 2012 le esportazioni sono aumentate del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pur se in forte decelerazione rispetto all’incremento del 10,4%dello stesso periodo del 2011.


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NEWS A febbraio un’azienda taglia il traguardo del mezzo secolo e cinque entrano negli “anta”

Ancora cento di questi giorni! A

nche nel mese più corto dell’anno, fra i tanti anniversari da segnalare, occorre una menzione speciale per chi dovrà stappare la sua bottiglia migliore per festeggiare il mezzo secolo di attività. Si tratta infatti della Cantina Artigianale e birrificio “Torrechiara” di Losi Giuseppe sita al Pilastro di Langhirano. Da segnalare le cinque aziende che entrano negli “Anta”.

Langhirano Parma (CNA Alimentare) • Affanni Paola e Maestri Daniela Parma (CNA Benessere e Sanità)

50 anni di attività • Torrechiara di Losi Giuseppe Pilastro di Langhirano (CNA Aliimentare) 40 anni di attività • Bucci Giovanni&Pierangelo Langhirano (CNA Costruzioni) • Panciroli Beniamino Parma (CNA Produzione) • Mattavelli Cecilia Parma (CNA Benessere e Sanità) • Prosciuttificio Verduri di Verduri fratelli&C. Castelmozzano di Neviano degli Arduini (CNA Alimentare)) • Centro Parati Snc di Simonazzi Renzo&C. Parma (CNA Costruzioni)

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30 anni di attività • Ciccarello Giuseppe&Paolo San Polo di Torrile (CNA Produzione)

• Carrozzeria Lauro Snc di Corazzini e Barbarini Parma (CNA Servizi alla comunità) • Martelli Cesare e Figli Sas

10 anni di attività • Boraschi Paolo Palanzano (CNA Produzione) • La Pietra Maria Rosaria Parma (CNA Commercio e Turismo) • Bergamaschi Davide Samboseto di Busseto (CNA Produzione) • Beauty Car di Massimo Bui &C. Parma (CNA Servizi alla Comunità) • Logik srl Fontevivo (CNA Produzione) • Gardimm srl Unipersonale Fontevivo (CNA Costruzioni) • New Style di Ruggeri Sara Borgotaro (CNA Benessere e Sanità) • D.A. Trasporti di Degiovanni Armando Palanzano (CNA FITA) • C.M. Snc di Caselli Mara e Massari Alessandra Fontevivo (CNA Federmoda) • Negri Snc di Andrea e Maurizio Negri Busseto (CNA Produzione) • Style e Immagine di Piazza Anna (CNA Benessere e Sanità)


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NEWS Si apre il 13 febbraio e scade il 30 aprile il “Bando per la valorizzazionedel capitale umano in azienda”

CCIAA: 100mila euro per l’occupazione

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avorire il sistema economico provinciale promuovendo occupazione e inserimento professionale: è l’obiettivo del “Bando per la valorizzazione del capitale umano in azienda” della Camera di commercio che destina 100 mila euro a contributi a fondo perduto in favore delle piccole e micro imprese di Parma e provincia. Tre sono le azioni che potranno godere del contributo camerale: 1) 5 mila euro saranno erogati per ogni stabilizzazione di lavoratori a tempo determinato o di parasubordinati, vale a dire di personale già presente in azienda. Azionipreviste: a) trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato: importo del contributo camerale pari a 5.000 euro b) assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato di lavoratori con contratto di somministrazione e contratto di collaborazione a progetto: importo del contributo camerale pari a 5.000 euro. Il contributo sarà erogato solo nel caso di positivo superamento del periodo di prova. In caso di assunzioni a tempo

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parziale (part-time) il contributo sarà proporzionalmente ridotto. La percentuale di lavoro a tempo parziale non potrà essere comunque inferiore al 50%. Non è ammessa al contributo camerale la stabilizzazione sotto forma di contratto di lavoro intermittente (cosiddetto “a chiamata”). 2) 5 mila euro sarà il finanziamento per assunzioni a tempo indeterminato di nuovo personale tra i 35 e i 49 anni. In caso di assunzioni a tempo parziale (part-time) il contributo sarà proporzionalmente ridotto. La percentuale di lavoro a tempo parziale non potrà essere comunque inferiore al 50%. Il contributo sarà erogato solo nel caso di positivo superamento del periodo di prova. Per entrambe le azioni i soggetti beneficiari dell’assunzione/stabilizzazione non devono essere: titolari, soci o amministratori dell’azienda richiedente; coniuge, fratello/ sorella, discendente o ascendente in linea diretta fino al secondo grado del titolare, dei soci o amministratori dell’impresa. I soggetti per cui le imprese chiedono il contributo non devono inoltre, al momento dell’assunzione, essere iscritti

alle liste di mobilità. 3) Sostegno all’inserimento di nuove risorse umane Per i tirocini formativi la Camera interverrà a coprire l’80% dell’indennizzo che l’azienda corrisponderà al tirocinante. Per maggior chiarezza si specifica che: - i tirocini formativi (stages) sono della durata di 6 mesi; - i percorsi formativi sono “a voucher”, come da delibera G.R. N. 1354/2012 e saranno inoltre utilizzabili altri strumenti di formazione “on the job” eventualmente disponibili nel periodo di apertura del bando. Le tipologie devono prevedere a favore del tirocinante un indennizzo a carico dell’impresa non inferiore a 500 euro mensili che la Camera di commercio finanzierà con un contributo pari all’80%. Il contributo camerale non potrà superare complessivamente nei sei mesi la somma di € 3.360,00. Ogni impresa potrà presentare domanda per richiedere fino a un massimo di 12 mila euro di contributi. Le azioni finanziabili dovranno essere intraprese tra il

13 febbraio e il 15 giugno, le domande di contributo dovranno essere presentate alla Camera di commercio tra il 13 febbraio e il 30 aprile. L’ammissibilità a contributo delle domande pervenute verrà valutata in ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Le previsioni occupazionali in provincia di Parma Questo bando per la valorizzazione del capitale umano della Camera di commercio di Parma, si inserisce in uno dei momenti congiunturali più complessi dell’economia provinciale e nazionale. Specchio di questa difficoltà, nell’interpretazione dei segnali dell’economia, è l’indagine Excelsior sul primo trimestre 2013, una ricerca svolta da Unioncamere e Ministero del Lavoro che registra le previsioni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi. Le assunzioni dirette di personale dipendente tra gennaio e marzo 2013, in provincia di Parma, saranno 1.420 contro 1.910 uscite programmate, con un saldo negativo dei posti di lavoro (con contratto a tempo indeterminato, determinato


e apprendistato) pari a 500 unità. Tra i contratti per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro, l’apprendistato stenta ancora a decollare (solo il 7% del totale); sfruttando invece le novità della recente riforma, gli imprenditori preferiscono utilizzare la formula più semplice del primo contratto a tempo determinato che riguarderà 650 assunzioni pari al 46% del totale. Delle 650 assunzioni a tempo determinato quelle finalizzate ad attività stagionali saranno circa 200 unità (il 14% del totale). I contratti a tempo indeterminato saranno solo 470, pari al 33% del totale delle assunzioni previste nella provincia di Parma. Quasi tre quarti delle assunzioni programmate sarà concentrata nei servizi. Diminuisce il peso dell’industria

(industria in senso stretto e costruzioni) che non supererà il 27% del totale. Il 54% delle assunzioni sono previste nelle imprese con oltre 50 dipendenti. Nel 60% dei casi saranno rivolte a candidati in possesso di un’esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore. La contrazione di “assunzioni di dipendenti” sarà compensata da variazioni positive con riferimento alle altre modalità contrattuali, il numero dei contratti attivati dovrebbe superare ampiamente quello dei contratti in scadenza: +330 unità è il saldo previsto per i contratti di somministrazione (interinali), +430 quello delle collaborazioni a progetto e +170 quello degli altri contratti (collaborazioni occasionali e incarichi a professionisti con partita IVA).

cciaa: un guida online per la startup innovativa Entro il 18 febbraio le società già costituite possono accreditarsi come start up. è infatti online il sito del sistema delle Camere di Commercio dedicato alle Start up innovative. Una guida online dedicata alle imprese, di facile consultazione, spiega in modo efficace cos’è una Startup Innovativa, quali sono i vantaggi e i requisiti connessi e la normativa di riferimento. Inoltre, Infocamere ha realizzato un portale (http://startup.registroimprese.it/) dedicato alle start up innovative, che mette a disposizione percorsi guidati per comprendere cosa è una start up innovativa, come costituirla e come iscriverla al Registro Imprese. Entro il 18 febbraio, le società di capitali già costituite alla data di entrata in vigore della legge di conversione del DL 179/2012 ( 19 dicembre 2012) e in possesso dei requisiti previsti dal comma 2, sono considerate start-up innovative se entro 60 giorni, quindi il 18 febbraio 2013, depositano presso l’Ufficio del registro delle imprese, una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale che attesti il possesso dei requisiti previsti dal comma 2. In tal caso, la disciplina delle start up trova applicazione per un periodo di quattro anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, se la start-up innovativa è stata costituita entro i due anni precedenti, di tre anni, se è stata costituita entro i tre anni precedenti, e di due anni, se è stata costituita entro i quattro anni precedenti

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ZOOM

Convenzioni provinciali per gli associati Con la Carta ServiziPiù 2013 sconti e vantaggi per l’azienda e per la persona collaborazione con specialisti d’eccellenza, trasparenza ed attenzione nella gestione del rapporto con il paziente ed elevati standard qualitativi a prezzi concorrenziali abbinati a formule di pagamento personalizzate. Sono a disposizione degli associati anche la sezione di Medicina dello Sport che eroga visite di idoneità agonistica per sport di Tab. A e B. è presente inoltre l’area dedicata all’Odontoiatria ed Ortodonzia dove si possono effettuare cure complete per patologie dentarie. Centro Medico ECR S.Apollonia Via Savani n° 20/A - 43126 – Parma Telefono 0521 944 944 E-mail welfareitaliasavani@fisiokinetik.com

C

ome preannunciato dal numero di gennaio, pubblichiamo la prima parte dell’elenco delle convenzioni in essere tra la CNA di Parma ed una serie di gruppi, centri, poliambulatori, concessionarie e prestigiose multinazionali. Convenzioni che consentono agli iscritti all’Associazione per il 2013, quindi possessori della “Carta 2013 Servizi Più”, di usufruire di vantaggi, agevolazioni e sconti con realtà provinciali, che possono rispondere a necessità non solo legate all’impresa, ma anche alla persona, in ciò rispondendo alla mission di CNA che per ogni circostanza o occasione, mette al centro della propria azione i propri associati. Nel numero di marzo completeremo l’elenco delle opportunità offerte dalle convenzioni a livello provinciale.

SALUTE E BENESSERE CENTRO MEDI Il Centro Medi (Centro Medico Diagnostico) dispone della competenza medica di 45 professionisti fra i più noti ed esperti, di un attrezzato servizio di radiologia ed ecotomografia, di una modernissima apparecchiatura di risonanza magnetica aperta, di un efficiente servizio di analisi di laboratorio e dei principali esami endoscopici e di monitoraggio. Il Centro Medi garantirà uno sconto del10% sulle prestazioni medico diagno-

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stiche erogate. Centro Medi, Vicolo Vescovado 12, Parma Tel. 0521 234181 – 0521 234182 CPR – CENTRO PARMENSE RIABILITATIVO Il Centro Parmense Riabilitativo (C.P.R.) nasce nel 1995 e si rivolge in primo luogo al mondo dell sport, sia amatoriale che professionistico, avvalendosi di un approccio multidisciplinare con la consulenza di divesi specialisti: fisiatra, medico dello sport, ortopedico, cardiologo. Il secondo obiettivo è rappresentato da quel vasto numero di persone affette da patologie post-traumatiche o degenerative che necessitano di un intervento di tipo riabilitativo o fisioterapico. Rapporti di collaborazione con laboratori di radiologia e di analisi consentono un’assistenza a più livelli. La convenzione CNA garantisce agli associati (e al loro nucleo familiare) una visita specialistica gratuita e uno sconto forfetario del 30% sulle prestazioni di fisioterapia, chiroterapia, terapia infiltrativa e mesoterapia. CPR, Via Ghirarduzzi 13/B, Parma Tel. 0521 773676 ECR SANT’APOLLONIA Il Centro Medico ECR S.Apollonia si presenta con una veste strutturale e gestionale rinnovata ed al passo con i tempi. La nuova gestione pone come presupposto basilare nell’erogazione dei servizi la

ECR EUROTORRI Il Centro Medico ECR (presso Eurotorri) è un poliambulatorio specialistico con una veste strutturale e gestionale rinnovata ed al passo con i tempi. La nuova gestione pone come presupposto basilare nell’erogazione dei servizi la collaborazione con specialisti d’eccellenza, trasparenza ed attenzione nella gestione del rapporto con il paziente ed elevati standard qualitativi a


ZOOM stiche, erogate dal centro a un tariffario a loro dedicato. L’accordo è riservato non solo agli associati, ma anche ai pensionati CNA, dipendenti, collaboratori e familiari delle imprese associate, che potranno accedere alla fornitura di servizi medici altamente professionali, che spaziano dall’angiologia alla cardiologia, dall’ecografia all’elettrocardiogramma, dall’holter alla radiologia, dalla risonanza magnetica nucleare alla tomografia computerizzata (Tac), alla senologia e mammografia, oltre che le visite polispecialistiche ed esami di laboratorio. Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Centro Diagnostico Europeo | Via Emilia Ovest 12, 43126 Parma | Tel. 0521 2981 www.poliambulatoriodallarosaprati.it/

prezzi concorrenziali abbinati a formule di pagamento personalizzate (possibilità di finanziamento). Il centro eroga servizi in tutte le branche specialistiche. Centro Medico ECR Eurotorri P.za Balestrieri n. 9/A - 43122 - Parma Telefono 0521 272 002 E-mail welfareitaliabalestrieri@fisiokinetik.com POLIAMBULATORIO DALLA ROSA PRATI Il Poliambulatorio Dalla Rosa Prati da oltre 50 anni opera nel settore della fisiochinesiterapia (metodo di fisioterapia fondato sui movimenti del corpo) e riabilitazione. Gli imprenditori associati CNA, grazie all’accordo stipulato con il Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, potranno usufruire delle prestazioni diagnostiche e polispeciali-

CENTRO MEDICO SPALLANZANI Il Centro Medico Spallanzani di Parma è dotato di punto prelievi, laboratorio analisi, poliambulatorio medico specialistico. Effettua ogni tipo d’analisi ed esame (sangue, urine, fertilità maschile, gravidanza, pap-test, elettrocardiogramma, …) e dispone della presenza di oltre venti medici appartenenti alle varie specialità (dermatologia, cardiologia, oncologia, ginecologia, allergologia, …). Effettua anche prelievi di sangue e urine presso le aziende, con tempi di refertazione brevi. Condizione economica praticata è lo sconto del 10% su ogni esame e visita medica. Centro Medico Spallanzani, Viale Tanara 20, Parma, Tel. 0521 287178, email: info@ centrospallanzani.it POLIAMBULATORIO GEMINI Il poliambulatorio Gemini garantisce il 10% di sconto con quasi tutti i medici operanti nella struttura, su tutte le prestazioni specialistiche, agli associati, ai dipendenti e loro familiari della CNA di Parma. Tra i più qualificati e rinomati centri medici privati della città, il poliambulatorio Gemini offre la più qualificata gamma di prestazioni di medicina specialistica. Risonanza magnetica con referto viene redatto immediatamente, ortopedia, traumatologia, fisiochinesiterapia, chiropratica, medicina dello sport, radiologia, senologia e mammografia, ecografia ed ecocolordoppler, oculistica, cardiologia: vengono garantite ai massimi livelli grazie all’eccellenza di un lavoro multidisciplinare tra medici ed operatori specializzati. Nel laboratorio di analisi si eseguono quotidianamente prelievi ematici e qualsiasi test da quelli di routine agli specialistici (immunosierologia, chimica-clinica, immunoematologia, microbiologia e parassitologia,

esami di anatomia patologica), fino alle ultime novità nel campo della medicina di laboratorio. Le visite sono supportate da esami diagnostici, consulenze specialistiche, esami di laboratorio e diagnostico-strumentali Il poliambulatorio Gemini è in piazzale Badalocchio 3/A | tel.05221/985454 | info@ geminimedicina.it www.geminimedicina.it

ACQUISTI IKEA Con la nuova convenzione IKEA-CNA, tutti gli associati hanno diritto alla sottoscrizione gratuita della carta Ikea Business e ad un regalo del 10% sull’importo di tutte le fatture Ikea emesse dal 12 febbraio al 30 giugno 2013, su un buono acquisto spendibile fino al 31 luglio 2013. Tutti i dettagli e le offerte aggiornate su www.IKEA.it/parma <http://www.IKEA. it/parma> e www.cnaparma.it <http:// www.cnaparma.it>

OPEL OPEL è un marchio della General Motors leader mondiale del settore automobilistico. Grazie a CNA ServiziPIÙ e Opel, tutta la sportività e l’innovazione che desideri sono già a portata di mano. Opel riserva, infatti, a tutti gli associati CNA titolari di Carta ServiziPIÙ condizioni di acquisto estremamente agevolate. Scaimotor (Parma, via Emilia Ovest 100/A, tel. 0521 670111) PiemmeAuto (Fornovo, loc. Felegara, tel. 0525 430328 - Fidenza, Via Coduro 1/F, tel. 0524 527182 - Fiorenzuola (PC),Via Scapuzzi 44/B, Tel. 0523 240308)

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SERVIZI - energia EMPOWER Un servizio per l’acquisto di energia elettrica ai migliori prezzi di mercato La liberalizzazione del mercato energia doveva rappresentare per le imprese una seria opportunità di risparmio che non sempre ha mantenuto le attese. A tal proposito la nostra Associazione ha sottoscritto di un accordo, di esclusiva, con Almaf S.r.l. in grado di offrire l’opportunità alle nostre aziende di partecipare ad aste telematiche, attraverso la formazione di gruppi di acquisto, per la fornitura di energia elettrica. Esemplificando si tratta di una formalizzazione, ma senza nessun impegno da parte del partecipante, di un gruppo di acquisto che invita i diversi erogatori di energia (ENEL, MULTIUTILITY, HERA, GASCOM, ENECO ENERGIA,......) a formulare il miglior prezzo da proporre al gruppo stesso. Questa innovativa modalità fino ad ora ha consentito, nelle diverse aste che si sono svolte, reali abbattimenti tra il 10 ed il 30% del costo annuo! Altra importante opportunità data dall’adesione al gruppo d’acquisto è quella di avere a disposizione, in qualsiasi momento, una risorsa dedicata alla consulenza all’impresa in materia. I vantaggi per chi aderisce sono così riassumibili: • L’adesione al gruppo d’acquisto non comporta necessariamente la firma di un contratto; • Avere sempre l’offerta migliore per l’energia elettrica (monitoraggio prezzi e rinegoziazione); • Consulenza immediata; • Verifica costante dei prezzi applicati; • Sconto riservato ai soci CNA. Per maggiori informazioni sul progetto contattare: Paolo Medioli | Responsabile Area Mercato CNA Parma | tel 0521227211 | email pmedioli@cnaparma.it GRUPPO HERA L’energia è una risorsa sempre più centrale per tutte le attività artigiane. Acquistare l’energia alle migliori condizioni e utilizzarla in modo ottimale è fondamentale per garantire l’efficienza economica e mantenere la competitività sul mercato. In risposta a questa esigenza primaria, CNA Parma ha stretto un importante accordo con Hera Comm, multiutility leader a livello nazionale, per garantire a tutti gli Associati la fornitura di energia elettrica e gas

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a prezzi agevolati. CNA è attivamente impegnata nel cogliere efficacemente i vantaggi della liberalizzazione energetica e ha scelto Hera Comm come partner di fiducia per la solidità e l’efficienza di un grande gruppo, storicamente radicato sul territorio, in grado di assicurare ai clienti un servizio attento alla qualità, al risparmio, alla trasparenza. La relazione privilegiata con Hera Comm offre un sicuro vantaggio competitivo rispetto alle normali condizioni di mercato combinato con una costante attività di assistenza nell’analisi dei processi e nell’ottimizzazione dei costi. L’obiettivo dell’intesa è offrire agli Associati condizioni esclusive mirate alle esigenze specifiche degli artigiani attraverso una struttura capillare di professionisti specializzati nella consulenza alle singole aziende. La stabilità delle agevolazioni e la tutela degli Associati sono alla base della partnership. Hera Comm è in grado di garantire l’accesso alle opportunità del mercato liberalizzato anche alle attività commerciali di minor dimensione assorbendo completamente i rischi e i costi fissi imposti dai mercati energetici: lo stoccaggio, le variazioni dei profili di consumo, il costo del combustibile, la Borsa dell’Energia. Hera Comm protegge i clienti dalle crisi cicliche di disponibilità di gas attraverso l’accesso diretto ai grandi impianti di trasporto internazionale ed ha attuato importanti investimenti infrastrutturali di lungo periodo a garanzia di una fornitura energetica conveniente in ogni stagione dell’anno e in tutte le congiunture. Per maggiori informazioni sul progetto contattare:

Paolo Medioli | Responsabile Area Mercato CNA Parma | tel 0521227211 | email pmedioli@cnaparma.it Numero verde Hera Comm 800999700 VERIFICA IMPIANTI ELETTRICI – SOVIT SRL Sovit Srl – Impianti messa a terra, Impianti di protezione dai fulmini, Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. Il Dpr 462/01 obbliga tutti i datori di lavoro a far sottoporre gli impianti di messa a terra, gli impianti ed i dispositivi contro le scariche atmosferiche e gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione, a verifiche periodiche ogni 2 o 5 anni. La mancata effettuazione delle verifiche periodiche è sanzionata penalmente dal D.Lgs. 81/08 – Testo Unico Sicurezza sul lavoro. La mancanza della verifica può essere contestata da parte degli U.P.G. di Asl e Direzione Provinciale del Lavoro. Sovit Srl, con sede in Parma, è abilitata dal 2004 quale Organismo di Ispezione dal Ministero dello Sviluppo Economico, per l’esecuzione delle verifiche periodiche e straordinarie sulle seguenti tipologia di impianto: installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti di messa a terra di impianti alimentati fino a 1000 V, impianti di messa a terra di impianti alimentati con tensione oltre 1000V, impianti elettrici collocati in luoghi di lavoro con pericolo di esplosione. Sovit effettua le suddette verifiche attraverso l’ausilio di verificatori di provata esperienza e con l’indispensabile presenza dell’installatore o del tecnico di fiducia del cliente. Contatti: Sovit Srl | Via Venezia, 195 – Parma | tel. 0521 775915 | e-mail: info@sovit.it


servizi

CAF: perché il modello 730 Maggiore semplicità, comodità e garanzia di conguagli immediati sono solo alcuni dei vantaggi presentando il modello

I

l ricorso all’assistenza fiscale tramite il Mod. 730 consente ai contribuenti ammessi di semplificare sensibilmente gli aspetti burocratici collegati alla redazione, al calcolo delle imposte ed alla presentazione della dichiarazione dei redditi; procedere al pagamento delle imposte risultanti dalla dichiarazione, mediante l’effettuazione da parte del sostituto d’imposta di una trattenuta direttamente sulla retribuzione o sulla rata di pensione; ottenere il rimborso di imposte a credito tramite una specifica erogazione effettuata dal sostituto d’imposta in aggiunta alla retribuzione erogata nel mese di Luglio o alla prima rata di pensione in scadenza. Chi si rivolge ad un CAF può consegnare il modello 730 già compilato oppure può chiedere assistenza per la compilazione; qualora la dichiarazione venga consegnata debitamente compilata in ogni sua parte, il CAF deve fornire l’assistenza in forma totalmente GRATUITA. Il CAF, sotto la propria responsabilità, riscontra la corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze della relativa documentazione e alle disposizioni di legge che disciplinano gli oneri deducibili e detraibili, le detrazioni spettanti e i crediti d’imposta, lo scomputo delle ritenute d’acconto e delle eventuali eccedenze d’imposta. I vantaggi dell’utilizzo del Mod. 730 sono: Maggiore semplicità, comodità e garanzia di conguagli immediati, unica possibilità

di effettuare la dichiarazione CONGIUNTA fra dichiarante e coniuge, GRATUITA’ del servizio di assistenza se debitamente compilato l’intero modello con tutti i dati richiesti, esecuzione da parte del CAF del calcolo delle imposte ed apposizione del visto di conformità dei dati risultanti dalla documentazione con quanto dichiarato dal contribuente, comunicazione al sostituto d’imposta (datore di lavoro, ente pensionistico) del risultato della liquidazione delle imposte in modo che possa eseguire i versamenti o concedere i crediti, presentazione della dichiarazione agli uffici dell’Amministrazione Finanziaria tramite trasmissione telematica, garanzia su eventuali errori commessi dal Caf tramite una copertura assicurativa obbligatoria per legge, possibilità di usufruire del servizio di consulenza alla COMPILAZIONE DEL MODELLO BASE tramite personale specializzato delle società convenzionate alle tariffe evidenziate nella sede CAF, possibilità di usufruire di ulteriore servizi (ICI, RED, ISEE) presso lo stesso sportello CAF, niente più code davanti agli sportelli bancari per il pagamento o per la consegna della dichiarazione, versamenti o riscossione di crediti d’imposta direttamente in busta paga o nella pensione, riservatezza ed assistenza fiscale globale, qualità ed affidabilità Per informazioni: Ufficio Servizi fiscali e contabili Tel. 0521 227211 e-mail: rricco@cnaparma.it

RESPONSABILE PROVINCIALE SERVIZI Maura Marmiroli mmarmiroli@cnaparma.it

Servizi fiscali e contabili

Responsabile: Rodolfo Riccò rricco@cnaparma.it

Servizi paghe

Responsabile: Fiorenza Maschi fmaschi@cnaparma.it

Creaimpresa

Responsabile: Giorgio Ferravioli gferravioli@cnaparma.it

Consulenza di direzione

Responsabile: Roberta Lommi rlommi@cnaparma.it

Consulenza ambiente e sicurezza

Responsabile: Giorgio Ferravioli gferravioli@cnaparma.it

Consulenza credito

Responsabile: Lamberto Zolesi lzolesi@cnaparma.it

Consulenza contrattuale lavoro

Responsabile: Graziano Viglioli gviglioli@cnaparma.it

Consulenza informatica

Responsabile: Marina Conforti mconforti@cnaparma.it

CNA Innovazione e internazionalizzazione imprese

Responsabile: Marcello Mazzera mmazzera@cnaparma.it

Previdenza - EPASA Parma

Responsabile: Augusto Marasi amarasi@cnaparma.it

CNA World

Responsabile: Augusto Marasi amarasi@cnaparma.it

Formazione - Ecipar Parma

Responsabile: Roberto Andaloro robertoandaloro@eciparpr.com

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credito Osservatorio dei tassi - febbraio 2013 EURIBOR TASSO DI RIFERIMENTO EUROPEO EURIBOR 3 MESI (m.m.p.) 365 g. EURIBOR 3 MESI (m.m.p.) 360 g.

1,66% 0,204% 0,201%

EURIBOR 6 MESI (m.m.p.) 365 g. EURIBOR 6 MESI (m.m.p.) 360 g. TASSO UFF. SCONTO B.C.E.

0,344% 0,339% 0,75%

convenzione cna-banche: tassi a febbraio 2013 Vi aderiscono: Cariparma Credit Agricole – Banca Monte Parma – Unicredit Banca - Banca Popolare Emilia-Romagna – Credem – Banca Popolare di Lodi – Carisbo – Monte Paschi Siena - Banche di Credito Cooperativo. Scoperto di c/c Effetti s.b.f. Anticipo fatture

Fascia 1 4,454% 2,604% 3,204%

Fascia 2 5,354% 3,104% 3,904%

Fascia 3 6,504% 4,004% 4,904%

Fascia 4 7,704% 5,104% 5,604%

Le imprese che non hanno ancora aderito alla “convenzione per fasce di merito creditizio” usufruiscono, in attesa di entrarvi, delle seguenti condizioni:

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Cariparma CREDIT AGRICOLE Scoperto di conto corrente Effetti salvo buon fine 5,479% 3,754%

Anticipo fatture 4,345%

Banca Monte Parma Scoperto di conto corrente 4,379%

Anticipo fatture 3,354%

Effetti salvo buon fine 2,754%


L’impresa del mese

Gallusi: fornai da tre generazioni Tutta la produzione quotidiana viene fatta nel laboratorio di Corcagnano e venduta a Parma da Mondo Pane e DolceSalato

CARTA D’IDENTITà

N

on si cade nel luogo comune quando si afferma che l’artigiano è un coacervo, sicuramente, di abilità e manualità, ma soprattutto di esperienze e di saperi tramandati il più delle volte da padre in figlio, senza ricorrere a manuali scritti, ma solo attraverso l’apprendimento sul bancone di lavoro. Ce lo conferma Ugo Gallusi, fornaio. “Nato da una famiglia di fornai, faccio il fornaio da sempre. Mio padre e mia madre hanno aperto il primo panificio a Bazzano nel 1958, per poi trasferirsi, col nome di “panificio Marinelli”, a Colorno, Sala Baganza e infine a Parma, in via Spezia poi in zona via Isola. Mio zio Spaggiari si staccò da mio padre per aprire una panetteria prima in Largo Parri quindi in Largo 8 marzo. Uno dei miei fratelli fa il fornaio a Torino e l’altro ha venduto l’attività, ovviamente una panetteria, poco tempo fa”. Ma la storia continua… “Proprio così. Nel nostro panificio centrale, a Corcagnano, vi lavora mio figlio Luca, il negozio di via Farini, con l’insegna “Mondo Pane” è gestito da mio figlio Pietro e mia moglie Milvia, mentre io sono più spesso qui, in Largo 8 marzo, nella panetteria che ha conservato il nome con cui la avviò mio zio: “DolceSalato”. Quindi il massimo della conduzione familiare. “Abbiamo 4 o 5 dipendenti, ma possiamo dire che i Gallusi sono fornai da oltre 50 anni e che la passione e l’amore per

questo lavoro si sono trasmesse per tre generazioni”. Com’è oggi il mestiere del fornaio? “Cambiato, se guardiamo alle nuove tecnologie, ma identico per quanto riguarda il sacrificio e la tecnica, che in verità possiamo anche chiamare arte, cui va aggiunto il continuo aggiornamento che soprattutto mio figlio Luca coltiva, frequentando corsi di specializzazione anche all’estero. Anche, ma non solo, in conseguenza di questo stiamo portando avanti in modo molto accurato e controllato un discorso di salute per il consumatore, usando farine selezionatissime e a Km zero, per ottenere un pane con alta percentuale di fibra, quindi integrale, multicereali, avena, soia o di kamut al 100%. Tutto viene fatto nel panificio di Corcagnano, compreso pizze, focacce, dolci classici da forno come i tortelli tipici con marmellata brusca di prugne, ciambelle, torte di ogni tipo, veneziane, brioches, biscotti, muffin ai vari gusti, chiacchiere in questo periodo, e il nostro classico biscotto al 100% di kamut con zucchero di canna integrale. Stiamo avendo contatti con una azienda che produce un dolcificante naturale ricavato da una pianta, la stevia, che riesce a sostituire lo zucchero senza cedere calorie, ideale per i diabetici”. Avete in mente nuovi prodotti? “Al contrario vorrei rilanciare un prodotto che ha almeno 200 anni: la vera micca di Parma, oggi già pochissimo

NOME: mondo pane Panificio e punto vendita DOVE SI TROVA: A corcagnano Tel.0521.630154 NOME: mondo pane punto vendita DOVE SI TROVA: A parma via farini 18 Tel.0521.236937 NOME: dolcesalato punto vendita e forno DOVE SI TROVA: A parma largo 8 marzo 11 Tel.0521.967241

conosciuta e a rischio di essere totalmente dimenticata”. Per quale motivo? “Molto probabilmente perché a Parma, e solo a Parma, in ottemperanza a un decreto di oltre 200 anni fa, vi è l’obbligo di inserire nell’impasto almeno il 5% di strutto che la clientela di oggi non gradisce. Io penso che chi ha a cuore la tipicità e la peculiarità dei prodotti di Parma, dovrebbe farsi carico della sua promozione. Penso ad esempio alle grandi fiere o manifestazioni in genere, dove viene promosso e presentato il famoso prosciutto di Parma, al quale dovrebbe sempre essere abbinata la vera micca di Parma fatta come Dio comanda. Questo connubio servirebbe davvero a presentare Parma nelle sue più vere peculiarità gastronomiche”. Come azienda cosa c’è nel vostro futuro? “Adeguarsi ai gusti e alle richieste dei clienti, soprattutto sui prodotti integrali e biologici, ma anche mantenere le tradizioni. Noi tutti poi dovremmo darci da fare per essere più riconosciuti come artigiani e far sì che il nostro prodotto sia ben identificato come unico, e non confuso con quello industriale”.

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agenda

Per una nuova rivoluzione industriale Chris Anderson: la cultura digitale alla base di un cambiamento epocale

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na nuova rivoluzione industriale è alle porte.Anzi,è già cominciata. Dopo aver sovvertito il mondo dei bit - e quindi l’industria della musica, dei video e l’editoria - la cultura digitale sta per trasformare il mondo degli atomi,degli oggetti fisici.E come nella prima rivoluzione industriale fu una macchina, quella a vapore, a innescare un cambiamento epocale, anche in questo caso c’è di mezzo una macchina: la stampante 3D, che consente di imprimere oggetti come si stamperebbe un foglio, dando vita alla “fabbrica personale”. È questo l’importante annuncio di Chris Anderson, l’osservatore che prima di tutti ha definito i trend più avanzati della nostra era - dalla coda lunga di Internet alla gratuità della Rete -,in un libro

che spiega come, nel prossimo decennio, gli innovatori più brillanti, coloro che hanno“visioni”di nuovi prodotti in grado di cambiare il futuro, non dovranno più affidare ad altri la realizzazione delle loro idee, ma potranno produrre e distribuire da soli, sfruttando il web e le nuove tecnologie e capovolgendo il mondo della produzione industriale. Chi è Chris Anderson Chris Anderson (1961) è un giornalista e saggista statunitense,direttore di Wired USA dal 2001 al 2012. Laureato in Fisica alla George Washington University, ha lavorato per diverse testate e riviste, tra cui The Economist, Nature e Science. A partire da un articolo pubblicato su Wired,dove ha coniato il concetto di“coda lunga”(long tail), ha scritto il suo primo libro, intitolato The Long Tail: Why the Future of Business Is Selling Less of More (2006). Nel 2009 è uscito il suo libro (Free) in cui esamina l’ascesa dei modelli di mercato che forniscono prodotti e servizi gratuiti ai consumatori. Nel 2012 l’ultima pubblicazione che ha inaugurato un nChris la cultura digitaleuovo corso per Anderson al di fuori di Wired:“Makers: the new industrial revolution”..

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Il ritorno dei produttori

Chris Andersonr Rizzoli Etas 311 pagine - 19 euro disponibile anche in ebook

calendario Cioccolato Vero - Va edizione

Parma - Piazza Garibaldi 22-23- 24 marzo Torna in pieno centro storico di Parma la rassegna che vede tra i più qualificati cioccolatai d’Italia proporre le loro creazioni a diretto contatto con la gente, per la gioia di grandi e piccini.

CCIAA: il programma di attività internazionale 2013

Le iniziative a supporto delle imprese sui mercati esteri Sono programmate Giornate Paese, ossia seminari tematici con focus su un determinato Paese, strutture stabili all’estero che offrono i propri servizi di informazione e assistenza (informazioni legali e finanziarie sul mercato di riferimento; assistenza tecnica e logistica per viaggi e missioni di lavoro; ricerca agenti, fornitori, partner; supporto per promozione dei prodotti e la partecipazione a fiere nel paese); seminari di formazione sulle tematiche del commercio estero e incontri d’affari B2B. Questi i prossimi appuntamenti: Incoming operatori indiani - 18-22 marzo, incontri B2B con 11 buyer indiani dei settori: tecnologie, servizi, materiali e attrezzature per l’edilizia, meccanica e tecnologie per l’agroalimentare, tecnologie per l’ambiente e energie rinnovabili, meccanica strumentale. Giornata Paese Corea - 28 marzo, seminario di presentazione del mercato, organizzato in collaborazione con il Consolato generale della Repubblica di Corea.

LAVORAZIONI MECCANICHE lavorazioni di fresatura e tornitura su macchine cnc e tradizionali di Mora Andrea Via Della Valle, 4/B - Q.re La Bionda - 43036 Fidenza - PARMA - Tel. 0524.84937 - Fax 0524.533321 amministrazione@morameccanica.it

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