Io l'impresa - Giugno/Luglio 2013

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giugno luglio 2013

Anno XXXVI - n.72 del 16/07/2013. Quotidiano

PARMA

Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po - Dir. Resp. C. Di Gleria - Reg. Trib. BO n° 4686 del 23/11/78 - Dir. e Amm.: soc. Editoriale Artigianato e Piccola Impresa dell’Emilia R. Via Rimini,7 - 40128 Bologna Tel. 051.2133100 - Parma - Via Spezia, 52/a - Tel. 0521.227211 copia: € 1,50 - stampa: Rindi - con I.R.

I nuovi dirigenti del gruppo cna Eletti i nuovi organismi dirigenti per il prossimo quadriennio. Gualtiero Ghirardi confermato Presidente B8380713

focus 1

focus 2

ZOOM

Presentata una ricerca del Centro Studi sintesi

Tavola rotonda: il parere di esperti e amministratori

Ancora un successo per l’ottava edizione di ARTinROCCA

I dati mettono in luce quanto pesa la fiscalità locale su imprese e cittadini

Dal confronto emerge che una maggior autonomia ai Comuni allegerirebbe la pressione fiscale

La mostra-mercato di Fontanellato ha posto in evidenzale capacità degli artisti-artigiani



EDITORIALE 4

Primo piano L’Assemblea Elettiva Gli eletti negli organismi direttivi I riconoscimenti alle imprese con oltre 50 anni di attività

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focus 1 Ricerca: la fiscalità in provincia di Parma

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Focus 2 Tavola rotonda: Gli enti locali tra tasse e tariffe

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zoom Il successo di ARTinROCCA

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news Fidenza: un fondo anticrisi per artigianato e pmi

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credito L’andamento dei tassi

Anno XXXVI - n.72 del 16/07/2013 Quotidiano

Poste Italiane s.p.a. - Sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po - Dir. Resp. C. Di Gleria - Reg. Trib. BO n° 4686 del 23/11/78 - Dir. e Amm.: soc. Editoriale Artigianato e Piccola Impresa dell’Emilia R. Via Rimini,7 - 40128 Bologna - Tel. 051.2133100 - Parma - Via Spezia, 52/a - Tel. 0521.227211 Comitato di Redazione Per CNA: Domenico Capitelli, Maura Marmiroli, Andrea Mareschi Giornalisti: Fabrizio Furlotti, Erika Varesi redazione@cnaparma.it Progetto grafico e impaginazione: Edicta edizioni Per la pubblicità: pubblicita@cnaparma.it - 0521.227211 CNA Parma - Via Spezia 52/a 0521.227211 - www.cnaparma.it

un rinnovamento da coltivare Al termine di un percorso durato circa tre mesi CNA Parma ha rinnovato gli Organismi dirigenti dell’Associazione a tutti i livelli: Sedi territoriali, Unioni di Mestiere, Raggruppamenti di interesse, Assemblea Provinciale, Direzione Provinciale e Presidenza Provinciale. Nel Corso della giornata del 15 Giugno si è tenuta anche l’Assemblea di rinnovo del Consiglio di Amministrazione di CNA Servizi e successivamente il rinnovato Consiglio ha proceduto all’elezione del Presidente e alla nomina del Consigliere Delegato. In tutto si sono tenute ventiquattro assemblee che hanno visto la partecipazione diretta di oltre quattrocento soci, molti dei quali hanno partecipato in maniera attiva al dibattito sui contenuti del documento predisposto da Cna Nazionale “61 tesi per la nuova Cna”; le assemblee sono state inoltre l’occasione per affrontare alcune delle tematiche riguardanti la difficile congiuntura economica ma anche problemi connessi ai singoli mestieri. Al termine di questo percorso, alcuni dati in breve che credo meritino una sottolineatura, per dare il senso del lavoro fatto in questi mesi, primo fra tutti il notevole rinnovamento (40 neoeletti su settantasei componenti) dell’Assemblea provinciale (rinnovata per oltre il 50%), in secondo luogo l’incremento costante della presenza femminile nella massima Assemblea dell’Associazione, che aumenta ulteriormente rispetto al 2009 raggiungendo quasi il 20% in termini di presenza. Da sottolineare inoltre che la presenza femminile non è limitata alla presenza in Assemblea ma molte imprenditrici sono state chiamate a presiedere (quattro su dieci) importanti Unioni di Mestiere. Torno, però, per un attimo sul dato del rinnovamento dell’Assemblea: molti volti nuovi e molti giovani. è un segnale importante e positivo che dovremo saper coltivare a fondo nei quattro anni che ci attendono. Non dovremo perderne neppure uno, anzi nel corso del tempo dovremo convincerli ancor di più che il tempo, la passione e l’impegno che dedicheranno all’Associazione, è speso bene, per un fine nobile che va oltre il valore della loro impresa, perché è messo a disposizione della comunità, della comunità degli imprenditori in primis, ma anche del contesto socio-economico più in generale. Non voglio ripetere qui (sono ben esposti nelle pagine successive) quelli che sono i punti sui quali mi impegnerò nei prossimi quattro anni, assieme ai colleghi che mi affiancheranno, desidero, qui solamente, ribadire che oltre al presidio di quei punti, continuerà il nostro impegno per un dialogo costruttivo con le Istituzioni, gli Enti funzionali e le altre Organizzazioni economiche per continuare ad operare per mantenere una coesione territoriale che è lo strumento indispensabile per garantire un nuovo futuro di sviluppo all’economia della nostra provincia, per l’attrazione di nuove attività imprenditoriali e per la nascita di nuove imprese. è con questo impegno che ringrazio tutti coloro che mi hanno dato fiducia, cosi come ringrazio fin da ora tutti i dipendenti del Gruppo (quadri e impiegati) per l’impegno che metteranno nel condividere e sviluppare gli obiettivi del Piano Strategico che sarà il primo vero banco di prova operativo del nostro futuro più immediato. Termino con l’augurio di un buon lavoro ai rinnovati Gruppi Dirigenti e a tutti gli imprenditori, in un momento di congiuntura ancora estremamente difficile, ma con la consapevolezza e la certezza che insieme possiamo farcela a superare anche questo difficile passaggio. Gualtiero Ghirardi - Presidente Provinciale

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primo piano I delegati hanno rinnovato gli organismi dirigenti della CNA Provinciale di Parma per il quadriennio 2013/2017. Gualtiero Ghirardi confermato Presidente

Assemblea quadriennale elettiva E

spressione di concreta democrazia associativa, si è tenuta lo scorso 15 giugno presso l’Hotel Parma&Congressi di Fraore, l’Assemblea Elettiva della CNA di Parma dove i delegati, eletti nel corso delle Assemblee di Zona, di Unione di mestiere e di Raggruppamento di interesse che si sono svolte nei mesi precedenti, hanno rinnovato gli Organismi dirigenti (Presidente, Presidenza e Direzione) che guideranno l’Associazione nei prossimi quattro anni (il dettaglio degli eletti è in apposita sezione di questo giornale). La rinnovata Assemblea provinciale, si compone di 76 delegati dei quali oltre il 50% sono neoeletti, segnale di importante rinnovamento seppur in un momento grande criticità del contesto socio-economico, cosi come la presenza femminile raggiunge quasi il 20% di incidenza con un incremento di tre unità rispetto alla scorsa Assemblea. La giornata si è composta di due differenti momenti: al mattino la parte pubblica alla presenza di Istituzioni, autorità e rappresentanze di altre associazioni d’impresa e sindacali, dove al saluto introduttivo del Presidente provinciale ha fatto seguito l’illustrazione della ricerca elaborata dal centro Studi Sintesi sul “Quadro della fiscalità locale nella provincia di Parma” alla quale è seguita una tavola rotonda per tema coordinata dal direttore di RAI Emilia Romagna Fabrizio Binacchi, alla quale hanno partecipato il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il Sindaco di Fontanellato Domenico Altieri, il giornalista del Sole 24 ore Gianni Trovati, Cristina Merusi, presidente Unione Comuni Pe-

demontana, e Paolo Govoni presidente di CNA Emilia Romagna (dettaglio degli interventi e della ricerca è pubblicato in altra parte di questo giornale). Nel pomeriggio si è svolta la parte privata, riservata ai soli delegati per l’espletamento delle disposizioni Statutarie. Ad aprire i lavori è stato il Presidente uscente Gualtiero Ghirardi che ha svolto il rendiconto del lavoro svolto e dei risultati raggiunti nel corso del precedente mandato. Al termine, essendosi ricandidato alla guida della Cna di Parma per il quadriennio 2013/2017, ha presentato all’Assemblea le linee programmatiche per un futuro

“Dobbiamo essere i primi a rispondere alle imprese che da sole non riescono ad affrontatre la tempesta, per non essere inghiottite dalle onde del mercato, del credito, della burocrazia, dei mancati pagamenti, della legalità”.

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assemblea elettiva

mandato, elaborate da lui e dalla sua squadra, che individuano in undici punti le azioni qualificanti da trasferire nel Piano strategico dell’Associazione per dare continuità all’impegno di difesa e sviluppo degli interessi delle imprese e degli imprenditori associati. Ha preso successivamente la parola Franca Ormindelli, anch’essa candidata alla Presidenza dell’Associazione, la quale ha illustrato le proprie linee programmatiche esposte in otto punti dove, tra le altre cose, ha evidenziato la necessità che Cna debba aprirsi anche ai nuovi mondi dei lavoratori autonomi e delle professioni, temi, a suo avviso, aggiuntivi e innovativi da mettere al centro del dibattito Assembleare e futuro dell’Associazione. Al termine degli interventi dei candidati sono intervenuti nel dibattito i Sig. Conti Afro, Busacchini Beniamino, Cornacchione Angelo, Bianchi Artemio, Gonzi Stefano, Giuffredi Paolo, Giuffredi Sergio, Zecca Giulio e Gatti Gian Paolo. Dopo l’approvazione del documento relativo alle “61 tesi per la nuova Cna” si e passati alla fase elettiva. Al termine della votazione è risultato rieletto il Presidente uscente Gualtiero Ghirardi e quali componenti la rinnovata Presidenza i Signori Arati Roberto, Marchini Piergiorgio, Siniscalchi Alessandra e Cornacchione Angelo.

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primo piano Per una CNA più vicina alle esigenze delle imprese e degli imprenditori

Undici obiettivi da perseguire A

Gualtiero Ghirardi, riconfermato Presidente provinciale della Cna di Parma, abbiamo posto immediatamente dopo la sua rielezione alcune domande (che riportiamo nel box qui a lato). Le linee programmatiche che ha proposto al giudizio dell’Assemblea sono sintetizzabili in undici punti (che riportiamo qui sotto), ma il medesimo, nel suo intervento ha spaziato sulla necessità di dare continuità all’impegno di difendere gli interessi delle imprese e degli imprenditori, alla condivisone delle motivazioni contenute nel documento delle “61 tesi per una nuova Cna”, riconoscendo in questo la sintesi di molte riflessioni nate anche all’interno delle nostre Assemblee e delle nostre Direzioni, con la convinzione che un’Organizzazione solida e radicata come CNA debba partecipare e farsi carico dei processi di cambiamento in atto cogliendo per prima le domande poste dalle imprese. In conseguenza della profonda crisi in cui è entrata la politica, con il venir meno della credibilità dei Partiti e con la sempre minore capacità delle Istituzioni di dare delle risposte ai bisogni dei cittadini, l’Associazione deve essere capace di rispondere alle domande delle imprese di essere a loro vicina perché la sollecitazione che sempre più spesso proviene dagli imprenditori fotografa un senso di abbandono e di non ascolto di una società che sempre più spesso riconosce il ruolo fondamentale delle imprese solo a parole.

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Ognuno degli undici

punti del programma

tiene conto del difficile

momento che andremo ad affrontare.

Presidente Ghirardi, la sua prima elezione al vertice della CNA provinciale, ha coinciso con l’inizio della crisi. Come vede i prossimi quattro anni del suo mandato? “Non migliori di quelli trascorsi, anche se l’auspicio è che la situazione cambi in meglio, ma le premesse non ci portano certo a pensare in questo modo. Diciamo che i primi quattro anni ci hanno per lo meno messo in condizione di essere pronti ad affrontare i prossimi, di non pensare che la crisi sia superata, e quindi di prendere in considerazione il fatto che dovremo abituarci a queste difficoltà”. Un’Associazione come la CNA in che modo si sta strutturando, o riorganizzando, per affrontare

tale situazione? “Credo che gli undici punti contenuti nel documento programmatico, dicano molto chiaramente come intendiamo strutturare l’Associazione, migliorando e adattando le proprie strategie in funzione del momento difficile che stiamo vivendo. Non vi è uno solo degli undici punti che non tenga conto della situazione che abbiamo di fronte e della quale siamo assolutamente consapevoli. Cose che non abbiamo potuto o voluto affrontare negli anni precedenti perché pensavamo fosse una difficoltà temporanea, che si potesse superare in fretta. In realtà ci siamo resi conto che così non è stato, per cui il lavoro che dovremo fare sul piano strategico nei prossimi quattro anni, tiene assolutamente conto delle problematiche che assieme dovremo affrontare, anche attraverso progetti molto particolari”. Per esempio? “L’aiuto agli imprenditori in difficoltà. Oggi le cose sono cambiate, anche in tal senso. Oggi ci rendiamo conto che, in un momento di difficoltà, a tutti farebbe piacere sapere che c’è qualcuno in grado di offrire un sostegno. Per questo ci mettiamo volentieri a disposizione, rispetto a qualche tempo fa, nei confronti degli altri, sapendo che un momento di difficoltà può capitare in casa di tutti. Un altro aspetto che riveste il ruolo di novità, è riportato proprio al primo punto. Se sino a qualche tempo fa come Associazione ci dedicavamo maggiormente alla tutela di interessi prettamente sindacali o di categoria, oggi la priorità è la ricerca del lavoro e l’affiancamento delle imprese nell’andarlo a cercare sul mercato. Una necessità che è venuta alla luce in questi quattro anni e che le imprese ci hanno sollecitato ad affrontare, sulla quale dovremo impegnarci in modo particolare”.


assemblea elettiva

Undici obiettivi da perseguire per una CNA più vicina alle imprese Rafforzare il sostegno alle imprese a stare sul mercato aiutandole a conquistarne nuovi spazi Accrescere l’impegno sull’attività di rappresentanza per rispondere meglio alle mutate esigenze dell’impresa e dell’imprenditore Rendere più vicina la presenza dei funzionari all’impresa e alle sue esigenze Promuovere forme di sostegno al credito alle imprese da parte di istituzioni pubbliche e private Sviluppare iniziative di solidarietà a sostegno di imprenditori in difficoltà Investire sull’imprenditoria femminile, dei giovani imprenditori e dei nuovi cittadini Adeguare l’offerta dei servizi alle più attuali esigenze delle imprese Investire in una struttura che affianchi le imprese nei processi di passaggio generazionale Accrescere la possibilità di relazione fra imprese mediante la partecipazione a reti o vetrine Riconfigurare la nostra struttura operativa nel senso previsto dalla conferenza d’organizzazione, seguendo la fase di riordino degli Enti Locali Intensificare il dialogo con le Associazioni che si riconoscono in Rete Imprese Italia

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primo piano Assemblea, Direzione, Presidenza Provinciale, CdA di CNA Servizi, Presidenti di zona e di unione

I nuovi organismi dirigenti N

el corso della seduta pomeridiana, l’Assemblea Elettiva della CNA di Parma, costituita dai dele-

gati eletti nel corso delle assemblee di zona, di unioni e di raggruppamenti effettuate nei mesi scorsi, ha dapprima provveduto ad

approvare il documento relativo alle“61 tesi per la nuova CNA”, quindi al rinnovo degli organismi dirigenti previsti dallo statuto.

cna provinciale Presidenza

cNA Servizi consiglio d’amministrazione

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assemblea elettiva Presidenza provinciale di cna parma Gualtiero Ghirardi (Presidente) Roberto Arati, Angelo Cornacchione, Piergiorgio Marchini, Alessandra Siniscalchi. consiglio d’amministrazione di cna servizi Gualtiero Ghirardi, Sebastiano Lipari, Paolo Giuffredi, Loredana Vitali, Domenico Capitelli. Assemblea Provinciale Rosa Abeli, Michele Ablondi, Roberto Bruno Bassan, Maurizio Bassani, Maurizio Beccani, Eugenio Bernardi, Damiano Bernardi, Gianluca Bertoli, Ivan Bertozzi, Anna Bianchi, Artemio Bianchi, Claudio Bocchialini, Massimo Bonini, Giuseppe Boselli, Claudio Bozzetti, Franco Buraldi, Beniamino Bussacchini, Michele Buttarelli, Paolo Campanini, Carmen Cantarelli, Maurizio Carboni, Eddie Carra, Angelo Casella, Maximiliano Cavalli, Mirco Cerri, Afro Conti, Angelo Cornacchione, Nella Costantini, Mauro Cremonesini, Antonello Curreli, Gian Luca Dallara, Maurizio Gallani, Cristian Galli, Gian Paolo Gatti, Gualtiero Ghirardi, Sergio Giuffredi, Gianna Giuffredi, Paolo Giuffredi, Stefano gonzi, Oreste Granelli, Mariarosa Greco, Marzia Guareschi, Angelo Guidozzi, Sebastiano Lipari, Piergiorgio Marchini, Adriana melfi, Nello Mendi, Gianni Montali, Katia Montani, Alessandro Montanini, Enrico Neri, Giuseppe Oppici, Franca Ormindelli, Lucio Piro Iano, Andrea Raffaini, Giorgio Raffaini, Alfredo Riccò, Federica Romagnoli, Roberto Rubini, Roberto Schianchi, Gianni Schianchi, Alessandra Siniscalchi, Abdelfattah Souabni, Antero Sozzi, Enrico Sozzi, Claudio Spotti, Daniele Tanzi, Giuliano Tarana, Luca Trascinelli, Giorgio Ubaldi, Pierluigi Verduri, Francesco Viani, Loredana Vitali, Giorgio Zanlari, Giulio Zecca, Otello Zecchi. Direzione provinciale Rosa Abeli, Roberto Arati, Ermes Barozzi, Roberto Bruno Bassan, Maurizio Beccani, Eugenio Bernardi, Artemio Bianchi, Claudio Bocchialini, Beniamino Bussacchini, Michele Buttarelli, Carmen Cantarelli, Maurizio Carboni, Eddie Carra, Maximiliano cavalli, Angelo Cornacchione, Antonello Curreli, Gian Luca

Dallara, Claudio Daracchi, Maurizio Gallani, Gian Paolo Gatti, Gualtiero Ghirardi, Paolo Giuffredi, Sergio Giuffredi, Stefano Gonzi, Oreste Granelli, Marzia Guareschi, Angelo Guidozzi, Sebastiano Lipari, Piergiorgio Marchini, Nello Mendi, Enrico Neri, Franca Ormindelli, gabriele Rigoni, Federica Romagnoli, Giuseppe Rota, Roberto Rubini, Alessandra Siniscalchi, Enrico Sozzi, Pierluigi Verduri, Loredana Vitali, Giulio Zecca, Otello Zecchi. Direttivi di zona parma Cornacchione Angelo (Presidente), Bocchialini Claudio, Capelli Gloria, Cremonesini Mauro, Beccani Maurizio Giuffredi Gianna, Bianchi Artemio, Carra Eddie, Neri Enrico. borgotaro Dallara Gian Luca (Presidente), Bazzani Maurizio, Dallara, Simone, Perazzi Achille, Capitelli Dario, Nunziatini Paola, Mariani Massimiliano, Mariani Rosanna, Paini Dino Marcello. fornovo Marchini Piergiorgio (Presidente), Raffaini Giorgio, Ablondi, Michele, Oppici Giuseppe, Varoli Gianfranco, Fanfoni Lorenzo, Mendi Nello. langhirano Vitali Loredana (Presidente), Barozzi Edy, Barozzi Ermes, Bergamaschi Claudio,

Bertini Graziano, Buffagni Enrico, Ferrari Orlando, Folezzani Michael, Gigli Bruno, Reverberi Lorenzo, Spotti Claudio, Ubaldi Giorgio, Viani Francesco, Verduri Pierluigi. colorno Bernardi Eugenio (Presidente), Cerri Mirco, Conti Afro, Campanini Paolo, Zarotti Lorenzo, Fraiese Berardino, Giuffredi Paolo, Stigliano Pasquale, Daverio Ruggero. fidenza Rubini Roberto (Presidente), Bertozzi Ivan, Galli Cristian, Piro Iano Lucio, Sozzi Enrico, Lipari Sebastiano, Rota Giuseppe, Bianchi Roberto, Calzetti Monica, Milani Giorgio, Fantini Michela, Franzini Franco, Campanini Gabriele, Iunco Cristian, Cavalli Vittorio, Cabassa Andrea, Rigoni Gabriele. salsomaggiore Granelli Oreste (Presidente), Zecca Giulio, Sozzi Antero, Arati Roberto, Iapella Lisa, Tanzi Daniele, Assali Luca, Curati Flavio, Gatti Gian Paolo, Bussacchini Beniamino ,Gatti Gabriele, Montanari Alfredo, Pedrazzi Angelo, Michelotti Marzio, Dalfi Tanzi Lorenzo, Corinti Luca, Sozzi Emilio, Tanzi Fabio, Fantoni Roberto, Gerti Umberto, Lembi Rino, Iapella Paolo, Gatti Andrea, Gatti Stefano. fontevivo Carboni Maurizio (Presidente), Boselli Giuseppe, Conti Fabio, Vecchi Massimo.

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primo piano

Direttivi di unionE cna installazione e impianti Gallani Maurizio (Presidente), Bianchi Artemio, Cabassa Andrea, Dilada Gianluca, Longinotti Andrea, Morstofolini Luigi, Neri Enrico, Salati Simone, Sanna Alessandro, Signifredi Silvano, Vitali Loredana, Ziveri Claudio. cna servizi alla comunità Carra Eddie (Presidente), Abbati Stefania, Bottazzi Monica, Cornacchione Angelo, Melfi Adriana, Montani KAtia, Pellinghelli Bruno, Riccò Alfredo. cna costruzioni Ormindelli Franca (Presidente), Affanni Gianluca, Bergamaschi Claudio, Cavalli Maximiliano, Daracchi Claudio, Fagandini Luigi, Gerti Umberto, Greco Mariarosa, Lusignani Sergio, Montanini Alessandro, Oppici Giuseppe, Pedrazzi Angelo, Pellegrini Mauro, Tanzi Guglielmo, Tomaselli Rita, Zanettini Nicolai. cna produzione Giuffredi Paolo (Presidente), Tanzi Daniele, Bertoli Gianluca, Bernardi Damiano, Marchini Piergiorgio, Zecca Giulio, Lipari Sebastiano, Preti Giancarlo. cna federmoda Abeli Rosa (Presidente), Cantoni Fabrizia, Cinciddad Luisella, Costantini Nella, Leonardi Katia, Raimondi Marco. cna benessere e sanità Guidozzi Angelo (Presidente), Bassan

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Roberto Bruno, Bozzetti Claudio, Mazza Mirco, Avanzini Gianluca, Maestri Barbara, Curati Rosa, Lotito Aldemilda. cna artistico e tradizionale Federica Romagnoli (Presidente), Bianchi Anna, Bergenti Stefania. cna fita Guareschi Marzia (Presidente), De Rosa Catello Fabrizio, Rigoni Gabriele, Mereu Matteo, Decaro Francesco Paolo, Montali Gianni, Riccò Mirco, Funicelli Marco. cna comunicazione Buttarelli Michele (Presidente), trascinelli Luca, Curreli Antonello, Siniscalchi Alessandra, Carra Claudio. cna alimentare Verduri Pierluigi (Presidente), Zanlari Giorgio, Bonini Massimo, Boeri Laura, Azzali Maurizio, Salsi Roberto, Pedone Maria Pia, D’Alessandro Rosario, Cantoni Livio, Bernardi Patrizia.

DIRETTIVI DEI RAGGRUPPAMENTI DI INTERESSE cna industria Bianchi Artemio (Presidente), Cornacchione Angelo, Giuffredi Paolo, Ghirardi Gualtiero. cna impresa donna Alessandra Siniscalchi (Presidente), Abeli Rosa, Cincidda Luisella, Cocconcelli Roberti, Costantini Nella, greco Mariarosa, Ormindelli Franca, Verzelloni Tiziana. cna giovani imprenditori Curreli Antonello (Presidente), Mereu Matteo, Buttarelli Michele, Pingani Jessica, Carra Alessandro, Soresini Pietro. cna commercio Bocchialini Claudio (Presidente) Salsi Roberto. cna pensionati Cantarelli Carmen(Presidente), Belli Giliola, Benecchi Marino, Buetto Francesco, Buraldi Franco, Franzini Maria Luisa, Chezzi Franco, Taverna Ada, Bianchini sergio, Pitalobi Angela, Gibertini Urano, Guardasono Franca, Porta Sergia, Levati Carlo, Manghi Grassi Bruna, Mendi Nello, Pelosi Giuseppe, Ondini Carla, Santini Giorgio, Sarti Giuliano, Tondelli Valter, Vernizzi Walter, Paletti Elio, Riccardi Enzo, Siri Antenore, Villani Mario, Diani Romano, Zecchi Otello, Fadigati Vittorio, Rastelli Roberto, Obbi Maurizio, Alfieri Giovanna.


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Consegnati ai titolari di imprese attive da oltre 50 anni e associate alla CNA da oltre 20

La CNA attesta la propria riconoscenza L

a parte pubblica dell’Assemblea si è conclusa con una breve ma significativa cerimonia nel corso della quale la CNA di Parma ha voluto consegnare un attestato di riconoscenza ad imprese attive da oltre 50 anni e comunque associate alla CNA da oltre 20. A consegnare gli attestati il Presidente di CNA Emilia Romagna Paolo Govoni e il Presidente di CNA di Parma Gualtiero Ghirardi. • Rabaglia Giovanni • Dosi Patrizia • Iattoni Monica • Patroni Eugenio e Alberto (impresa che ha più di 100 anni di attività) • Masini Enore • Folezzani Gianni • Rabezzani Giuseppe • Facchini Giuliano • Vicini Nelso • Levoni Franco • Tarroni Rolando • Carra Claudio (impresa che ha più di 100 anni di attività)

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Una targa alla memoria è stata consegnata alla vedova di Paolo Scanferla, accompagnata dai figli, con questa motivazione: “La CNA di Parma in memoria e a ricordo di Paolo Scanferla, stimato imprenditore, per anni valente dirigente dell’Associazione a livello locale, regionale e nazionale”.

Rabaglia Giovanni

Dosi Patrizia

Iattoni Monica

Patroni Eugenio e Alberto

Masini Enore

Folezzani Gianni

Rabezzani Giuseppe

Facchini Giuliano

Vicini Nelso

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Levoni Franco

Tarroni Rolando

Carra Claudio

Consegna della targa a Maria Bonfatti Scanferla

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focus 1 Presentata una ricerca condotta su tutti i Comuni della provincia per stabilire come e quanto pesa la fiscalità su imprese e cittadini tra tasse e tariffe vecchie e nuove

La fiscalità locale nella nostra provincia Q

uanto incide su imprese e cittadini la pressione fiscale locale nella nostra provincia? E quanti e quali tagli sono stati applicati ai cosiddetti trasferimenti da Stato a “periferia”? Quante e quali tasse e tariffe in aumento sono ancora previsti per i contribuenti della nostra provincia? Che scostamenti esistono nel mare magnum di tasse e tributi, tra Comune e Comune? Quesiti che trovano ora risposte fondate, grazie alla circostanziata e scientificamente elaborata ricerca che la CNA di Parma ha voluto affidare al Centro Studi Sintesi, in occasione dell’Assemblea Elettiva del 15 giugno scorso. Un lavoro, dal titolo emblematico “Il quadro della fiscalità locale nella provincia di Parma”, che ha richiesto un impegno notevole da parte dei ricercatori, ma che consegna pubblicamente un elaborato, con dati certi, che può essere strumento di lavoro e di approfondimento su un argomento che oggi risulta essere elemento fondamentale per la vita stessa delle imprese. è stato il dr. Alberto Cestari del Centro Studi Sintesi ad illustrare i passaggi della ricerca, partendo dal quadro complessivo della fiscalità nel nostro Paese (L’assetto della finanza locale ha subìto negli ultimi anni numerosi interventi di carattere stra-

ordinario dettati dalla necessità primaria di riequilibrare i conti pubblici nazionali: tali interventi hanno comportato una forte riduzione delle risorse statali e un progressivo inasprimento dei vincoli del Patto di stabilità interno. Inoltre, la finanza locale è stata sensibilmente innovata dal processo di attuazione della legge-delega sul federalismo fiscale (L. 42/2009); in particolare, ci si riferisce al decreto legislativo sui fabbisogni standard (Dlgs 216/2010) e al provvedimento sul federalismo municipale

tabella 1

Le entrate correnti dei Comuni della Provincia di Parma (2011)

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tabella 2

(Dlgs 23/2011), che ha introdotto l’IMU, soppresso i trasferimenti e istituito il Fondo sperimentale di riequilibrio. L’acuirsi della crisi finanziaria nell’estate 2011 ha arrestato questo processo di attuazione della riforma federale, in alcuni casi svuotandolo di risorse (nuovi tagli ai trasferimenti) o modificando sensibilmente gli intenti originari (il “Salva Italia” attribuisce allo Stato la metà del gettito IMU diverso da prime case e fabbricati rurali), cui hanno fatto seguito le note metodologiche seguite


la ricerca sulla fiscalità locale nella ricerca. Il primo dato preso in esame riguarda le ENTRATE CORRENTI che nel 2011 ammontano, per i Comuni del parmense, a 416,6 milioni di euro, per un valore procapite pari a 953 euro. Entrate correnti che dovrebbero coprire le spese di parte corrente (costi per il personale, per il funzionamento dell’ente e per l’erogazione dei servizi). Si compongono dei primi tre titoli del bilancio: • le entrate tributarie (le tasse locali); • le risorse trasferite (i trasferimenti da Stato, Regione e altri enti); • le entrate extratributarie (i proventi dei servizi del Comune, sanzioni amministrative) e sono ripartite come dalle tabelle 1 e 2. Le entrate tributarie rappresentano circa il 41% delle entrate correnti dei Comuni del Parmense, per un valore complessivo di 168,6 milioni di euro e pari a 385 euro per abitante: quest’ultimo dato equivale alla pressione tributaria media dei Comuni della Provincia di Parma (GRAF 1). Oltre ai tributi, i Comuni possono disporre delle risorse trasferite dallo Stato e da altri livelli di governo (31%), nonché delle entrate extratributarie (28%): sommando le entrate tributarie ed extratributarie si ottiene l’indice dell’autonomia finanziaria dei Comuni che, per i municipi della provincia di Parma, sfiora il 69%. Tale dato esprime l’elevata capacità degli enti di autofinanziamento e, conseguentemente, la limitata dipendenza dalle risorse erogate da altri livelli di governo ENTRATE TRIBUTARIE La struttura della entrate tributarie La pressione tributaria dei Comuni nella

nostra provincia nel 2011 era pari a 385 euro per abitante, di cui 231derivanti dall’ICI e 72 dall’addizionale IRPEF. L’intervento del settore pubblico ha portato risorse per 298 euro per abitante, quasi completamente di fonte statale (vedi tabella 3). Il patto di stabilità Se il 2012 verrà ricordato come l’anno del debutto dell’IMU, nel 2013 la novità riguada l’estenzione dei vincoli del Patto di stabilità interno (l’insieme di norme che coordinano la finanza pubblica nei vari livelli di governo) anche ai Comuni compresi tra i 1000 e i 5000 abitanti, facendo salire nella nostra provincia tale numero da 20 a 44. La fiscalità locale: i dati dei Rendiconti 2011 Pur nella impossibilità di trattare dati organici e condivisi da tutti i Comuni

dovuta alla molteplicità di fattori, talvolta nemmeno dipendenti dalle scelte delle Amministrazioni Comunali, la ricercca traccia una serie di dati comunque interessanti. Il dettaglio comunale Il valore delle entrate tributarie per abitante nei Comuni della provincia di Parma oscilla dai 792 euro di Tizzano Val Parma ai 247 euro di Sorbolo. (vedi tabella 4). Le prime posizioni sono occupate quasi esclusivamente da centri di piccole dimensioni: oltre a Tizzano Val Parma, si segnalano Berceto (675 euro), Palanzano (613 euro) e Monchio delle Corti (599 euro). All’altro capo della classifica, nonché al di sotto dei 300 euro per abitante, si trovano, oltre al già citato Sorbolo, i Comuni di Mezzani, Medesano e Colorno. Mediamente, i tributi nel Parmense incidono per il 40,5% delle entrate

tabella 3

tabella 4

Dettaglio delle entrate correnti dei Comuni della Provincia di Parma (2011)

Entrate tributarie 2011: valori procapite e incidenza sulle entrate correnti

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focus 1 Il gettito medio nella provincia di Parma è pari a 72 euro procapite, valore superiore sia al dato regionale (67 euro), sia alla media nazionale (53 euro). Vedi tabella 6. Completa il quadro delle entrate tributarie la tassa sull’asporto dei rifiuti solidi urbani (TARSU).

correnti: tuttavia, a Sissa si oltrepassa il 60%, mentre a Monchio delle Corti la percentuale supera di poco il 25% Il valore delle entrate tributarie per abitante nei Comuni della provincia di Parma oscilla dai 792 euro di Tizzano Val Parma ai 247 euro di Sorbolo. Le prime posizioni sono occupate quasi esclusivamente da centri di piccole dimensioni: oltre a Tizzano Val Parma, si segnalano Berceto (675 euro), Palanzano (613 euro) e Monchio delle Corti (599 euro). All’altro capo della classifica, nonché al di sotto dei 300 euro per abitante, si trovano, oltre al già citato Sorbolo, i Comuni di Mezzani, Medesano e Colorno. Mediamente, i tributi nel Parmense incidono per il 40,5% delle entrate correnti: tuttavia, a Sissa si oltrepassa il 60%, mentre a Monchio delle Corti la percentuale supera di poco il 25%.

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Il gettito ICI L’analisi dei bilanci consuntivi 2011 evidenzia (vedi tabella 5) un gettito medio ICI pari a 231 euro per abitante, compreso tra gli estremi di Berceto (416 euro) e Terenzo (154 euro). In quattro Comuni la quota di entrate correnti assicurata dall’ICI supera il 40%. La media provinciale è del 24,2%, in linea col dato regionale (24,4%) ma ampiamente inferiore al valore nazionale (17,1%). Vedi tabella 5. L’addizionale comunale IRPEF Resta una delle principali leve fiscali a disposizione delle Amministrazioni municipali, che possono scegliere autonomamente se applicarla o meno, nonché modulare l’aliquota (fino ad un massimo dello 0,8%) e stabilire eventuali forme di esenzione per particolari tipologie di contribuenti.

i trasferimenti Le entrate correnti dei Comuni poggiano su tre pilastri: le entrate tributarie, gli introiti extratributari e i trasferimenti: quest’ultima tipologia si differenzia dalle precedenti in quanto l’Amministrazione comunale non ha alcun potere di determinarne l’importo che, invece, dipende esclusivamente da un livello di governo superiore (Provincia, Regione, Stato, UE). 130 milioni di euro è l’ammontare dei trasferimenti correnti accertati nei bilanci 2011 dei Comuni della provincia di Parma. Nel dettaglio: dallo Stato 96 milioni, dalla Regione 9 milioni, da altri enti 25 milioni. In provincia di Parma la media è di 298 euro procapite, al di sopra del dato dell’Emilia Romagna (252 euro) ma ampiamente inferiore alla media nazionale (346 euro) Il dettaglio comunale Si nota un’estrema variabilità degli importi procapite, che dipende sia dalla dimensione demografica del Comune, sia dai criteri di riparto dei vecchi trasferimenti che registrano ancora gli effetti dei parametri della “spesa storica” (sulla base del principio “più spendi, più ricevi”). I dati dei rendiconti collocano Valmoz-

tabella 5

tabella 6

Gettito ICI 2011: valori procapite e incidenza sulle entrate correnti

Gettito Addizionale comunale IRPEF 2011: valori procapite e incidenza sulle entrate correnti

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La ricerca sulla fiscalità locale tabella 9

La finanza locale nel Parmense tra riduzione di risorse e Patto di stabilità interno

zola e Bore (entrambi con meno di mille abitanti) su importi superiori ai 600 euro procapite; diversamente, Fontanellato non arriva a 140 euro per abitante, mentre Medesano e Torrile oltrepassano di poco i 150 euro procapite. In termini di incidenza sulle entrate correnti, il dato medio provinciale (31,3%) si colloca tra il 46,5% di Valmozzola e il 17,9% di Fontanellato. Vedi tabella 7. Le risorse erogate dallo Stato Le risorse trasferite dallo Stato comprendono le entrate previste dal decreto sul federalismo municipale (Fondo di riequilibrio e compartecipazione IVA), nonché altri trasferimenti residuali. In provincia di Parma la media è di 219 euro procapite, al di sopra del dato dell’Emilia Romagna (201 euro) ma inferiore alla media nazionale (223 euro). Vedi tabella 8.

I taglI Negli ultimi anni, le risorse trasferite dallo Stato ai municipi hanno subìto continui interventi restrittivi. Il complesso delle manovre finanziarie approvate tra l’estate 2010 e la fine del 2012 ha avuto un importante impatto sulle risorse disponibili dei Comuni: a livello nazionale, nel 2012 hanno perso circa 4 miliardi di euro e nel 2013 il taglio salirà di altri 2,25 miliardi. I tagli ai municipi del Parmense ammontano nel 2012 a 34 milioni di euro, 24,3 milioni in più rispetto a quelli subìti l’anno precedente. Si stima che per i Comuni della provincia di Parma le ulteriori riduzioni di risorse nel 2013 valgano circa 13 milioni di euro. Nel frattempo è possibile riscontrare come i tagli a valere sul 2012 abbiano penalizzato sia i centri di medio-piccola dimensione, quali Fontevivo (-107 euro

per abitante), Langhirano (-96 euro), sia lo stesso capoluogo (Parma, -89 euro). Vedi tabella 9. LE PROSPETTIVE DELLA FISCALITà LOCALE Il debutto dell’IMU L’assetto della finanza comunale è stato profondamente modificato nel 2012 dall’introduzione dell’IMU; infatti, il decreto “Salva Italia” del dicembre 2011 ha apportato alcuni cambiamenti alla disciplina dell’IMU prevista originariamente dal decreto sul federalismo municipale approvato appena nove mesi prima. In sintesi: • viene anticipata al 2012 l’applicazione dell’IMU (aliquota base confermata allo 0,76%)1;

tabella 7

tabella 8

Risorse da trasferimenti 2011: valori procapite e incidenza sulle entrate correnti

Risorse da trasferimenti statali 2011: valori procapite e composizione percentuale

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focus 1

viene reintrodotta l’imposizione sul possesso dell’abitazione principale (ex ICI prima casa), con un’aliquota dello 0,4% ed una detrazione di 200 euro, alla quale si aggiunge uno “sconto” di 50 euro per ogni figlio residente di età non superiore ai 26 anni; • viene disposta la revisione dei moltiplicatori da applicare alla rendita catastale per il calcolo della base imponibile ai fini IMU. Tuttavia, la principale novità consiste probabilmente nell’attribuzione allo Stato della metà del gettito IMU relativo ad immobili diversi dall’abitazione principale e dai fabbricati rurali, per un valore pari a 8 miliardi di euro. Il quadro per l’anno 2013 è in continua evoluzione: tabella 10 a

il Governo ha recentemente sospeso il versamento della prima rata dell’IMU sulle abitazioni principali, in attesa di una organica riforma della fiscalità sugli immobili (entro il 31 agosto). Inoltre, la Legge di stabilità per l’anno 2013 ha disposto, da quest’anno, l’attribuzione ai Comuni dell’intero gettito IMU ad esclusione della quota relativa agli immobili di categoria D (capannoni), che rimane di competenza statale: secondo alcune stime, l’assegnazione allo Stato dell’intero gettito dell’IMU sui capannoni vale circa 4,5 miliardi di euro. Il passaggio dall’ICI all’IMU in provincia di Parma Ha comportato un aggravio del 146%, con un maggior esborso di 147 milioni di euro (vedi tabella 10 a). Appare

opportuno precisare che i Comuni non hanno beneficiato in alcun modo di questo surplus di gettito: infatti, bisogna considerare che metà del gettito su capannoni, negozi e fabbricati industriali è finito nelle casse dello Stato e che gli incrementi di aliquota disposti dalle Amministrazioni municipali si sono resi necessari per coprire gli ulteriori tagli ai trasferimenti. Le abitazioni principali hanno assicurato il 17% dell’intero gettito IMU a livello provinciale 42 milioni), mentre si stima che le attività produttive (laboratori artigiani, negozi, uffici, fabbriche, capannoni, alberghi) abbiano contribuito per circa il 39% (quasi 100 milioni di euro!); infine, alle seconde case e gli altri immobili è imputabile il rimanente 44%. (vedi ta-

tabella 10 b

I tagli ai trasferimenti previsti nelle ultime manovre

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la ricerca sulla fiscalità locale tabella 12

IMU prima casa e altri immobili: classifica top-down

bella 10 b) Il gettito IMU 2012 nella provincia di Parma il gettito IMU 2012 in provincia di Parma risulta essere di poco superiore ai 248 milioni di euro: rapportando tale importo al numero di abitanti, il valore medio è pari a 561 euro per cittadino. Il gettito Comunale : tutti i Comuni sono al di sopra della media nazionale (391euro). I versamenti IMU sulle abitazioni principali hanno prodotto un gettito di 41,5 milioni di euro, pari a 254 euro per contribuente. Per quanto concerne gli altri immobili, i contribuenti hanno versano complessivamente 206,5 milioni di euro, in tabella 11 a

media 1.187 euro. Sommando le due tipologie, La graduatoria comunale vede Busseto, Salsomaggiore Terme e Noceto ai vertici per importo medio dell’IMU sull’abitazione principale (vedi tabella 11 a); al lato opposto della classifica vi sono Monchio delle Corti, Palanzano e Solignano. Il dato medio della provincia di Parma è superiore di 10 euro per contribuente al valore dell’Emilia Romagna (244 euro) e di 29 euro per contribuente all’importo medio nazionale (225 euro). Nella classifica del gettito medio dell’IMU sugli altri immobili (vedi Tabella 11 b) primeggiano Fontevivo, Torrile e Collecchio; diversamente, a Monchio delle Corti, Valmozzola e Tornolo si evidenziano i valori più contenuti della

provincia. Anche per questa tipologia di immobili, il Parmense si colloca su livelli superiori al dato medio regionale (1.171 euro) e nazionale (871 euro): lo scarto è rispettivamente di 16 euro e 316 euro per contribuente. Considerando il gettito IMU complessivo rapportato al numero di abitanti, i valori più elevati si registrano a Tizzano Val Parma, Corniglio e Bore, mentre gli ultimi posti della graduatoria provinciale sono occupati da Albareto, Borgo Val di Taro e Mezzani (vedi tabella 12). Da segnalare che tutti i Comuni della provincia di Parma presentano un gettito medio IMU per abitante superiore al dato medio nazionale (391 euro). Le scelte dei Comuni Anche a causa dei tagli, 43 Comuni han-

tabella 11 b

IMU prima casa e altri immobili: classifica top-down

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focus 1 no innalzato l’aliquota ordinaria dell’IMU rispetto al livello base del 7,6‰. In 11 Comuni la variazione rispetto all’ICI è stata superiore al 3‰. L’abitazione principale è stata «tutelata» rispetto agli altri fabbricati, così come fatto anche da molti Comuni italiani: 18 sindaci hanno confermato l’aliquota base del 4‰. Vedi tabella 13. lo sblocco dell ‘IRPEF Le scelte dei Comuni L’autonomia tributaria dei Comuni è stata sensibilmente limitata nel periodo 20082011 a seguito del blocco agli incrementi delle aliquote delle tasse locali imposto dal Governo; tale divieto, parzialmente allentato nel 2011, è venuto meno a partire dal 2012. Molti Comuni si sono avvalsi di questa possibilità, essendo reduci da un quadriennio caratterizzato da scarsi margini di manovra sul versante delle entrate. Questo fenomeno è ben visibile analizzando le aliquote dell’addizionale comunale IRPEF (che può oscillare da 0% a 0,8%). L’aliquota media applicata dai Comuni del Parmense è rimasta costante nel 2010 e nel 2011 (0,54%), per poi crescere sensibilmente nel 2012 fino a raggiungere lo 0,67%. Nel 2012 ben 27 Comuni hanno incrementato le aliquote dell’Addizionale IRPEF, 19 hanno confermato le decisioni del 2010. L’aliquota massima è stata adottata da 22 Comuni, anche se molti hanno adottato altre forme di esenzioni. vedi tabella 14.

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tabella 15

L’applicazione della TARES per un laboratorio artigiano (euro)

Le novità del 2013: la tares Il debutto della TARES, il nuovo tributo sui rifiuti che sostituirà la TARSU e la TIA, è ancora caratterizzato da notevoli criticità applicative. I pochi punti fermi riguardano: • l’integrale copertura del costo del servizio mediante l’applicazione di tariffa determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti (investimenti per le opere e relativi ammortamenti), alle quantità di rifiuti conferiti e ai costi dello smaltimento dei rifiuti; • la maggiorazione di 0,30 euro al metro quadro, destinata a finanziare i “servizi indivisibili” dei Comuni, quali l’anagrafe, l’illuminazione stradale, la

manutenzione del verde pubblico e delle strade; paradossalmente, questo ulteriore sforzo fiscale strettamente connesso ai servizi sul territorio, nel 2013 andrà a totale beneficio dello Stato. L’impatto della TARES sulle attività produttive sarà significativo. Si stima che per un laboratorio artigiano in provincia di Parma con una superficie di 200 mq si verserà mediamente 417 euro, con una crescita di quasi il 50% rispetto alla TARSU pagata nel 2012. Si precisa che quasi la metà del maggiore sforzo fiscale finirà delle casse dello Stato: infatti, la maggiorazione dei 30 centesimi al metro quadro costerà 60 euro, pari al 44% dei 136 euro in più che dovranno sborsare i contribuenti. Vedi tabella 15.

tabella 13

tabella 14

IMU 2012: le aliquote deliberate dai Comuni della provincia di Parma

Addizionale comunale IRPEF 2012: le aliquote deliberate dai Comuni della provincia di Parma

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focus 2 Nel corso di una tavola rotonda sono stati commentati da amministratori ed esperti i dati forniti dalla ricerca del Centro Studi Sintesi sulla fiscalità locale

Più autonomia significa meno tasse? A

commento dei dati forniti dalla ricerca che ha, in modo particolareggiato, analizzato la fiscalità locale nella nostra provincia, si è svolta una tavola rotonda alla quale hanno partecipato il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il Sindaco di Fontanellato Domenico Altieri, Cristina Merusi, Sindaco di Sala Baganza e presidente dell’Unione Pedemontana, il giornalista del Sole 24 ore Gianni Trovati e il presidente di CNA Emilia Romagna Paolo Govoni, incalzati dalle “provocazioni” di Fabrizio Binacchi, direttore di RAI Emilia Romagna. La prima la riserva al Sindaco Pizzarotti: “Ci sono spazi perché le Amministrazioni comunali possano dire alle imprese non dateci subito uno sconto subito ma dateci una prospettiva?” Federico Pizzarotti “Proprio ieri eravamo col ministro Delrio che ci diceva che margini per modificare la spending review non ce ne sono, ma stiamo soprattutto lavorando sul tema del lavoro. Il punto centrale, a mio avviso, è che bisogna dare più libertà ai Comuni, cioè la possibilità che possano loro stessi calibrare e gestire la propria pressione fiscale. La cosa che è emersa dalla vostra ricerca è che i Comuni non

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hanno avuto nessun beneficio dall’IMU, hanno bene o male compensato i tagli che il Governo ha fatto. I Comuni tentano solo di mantenere i servizi principali, mantenendo l’IMU – nel nostro caso – al massimo. Quindi torniamo al classico dilemma: o abbassiamo la pressione fiscale, sperando in un colpo di reni, in uno sforzo in più, o penalizziamo i servizi, in un momento in cui ce n’è veramente bisogno che riempiono i poli sociali e il municipio di richieste. È una scelta molto difficile per un sindaco che ha veramente pochi spazi di manovra senza una visione programmatica per il futuro. Quindi più che fare grandi promesse, perché molto dipende dalle decisioni centrali, i quello che oggi si può fare è cercare di dialogare e trovare delle soluzioni o delle semplificazioni, su questo terreno qualcosa si può fare, ma difficile è fare promesse in questo momento sulla pressione fiscale, perché è una situazione che sta appena in equilibrio. La TARES metterà certamente in crisi ancora di più il sistema. Ma è difficile per un Sindaco far capire che questa nuova tassa la incassa sì il Comune, ma solo vi transita e va tutta allo

Stato. Ciò crea un disagio anche sociale, perché nell’immagine è il Comune che pressa e vessa il cittadino. Questo crea una componente emotiva che frena la voglia di riscatto e questo è male, perché frena l’entusiasmo che da sempre ha caratterizzato tutta l’imprenditoria italiana. Questo entusiasmo, questo orgoglio italiano non dobbiamo farcelo togliere dalle tasse”. Il secondo chiamato in causa è stato Gianni Trovati, giornalista, tra i maggiori esperti in fatto di fisco. “Puoi farci un quadro, con luci ed ombre, sul tema tassazione?” Gianni Trovati “Una premessa: il passaggio dall’ICI all’IMU ha portato un aggravio del 148%: non c’è nella storia economica mondiale un settore che possa sopportare un tale aggravio da un anno all’altro, senza poi zoppicare. Gran parte della “follia” che abbiamo visto nei numeri del lavoro di Cestari è l’anarchia, il quadro caotico che sta dietro a quei numeri e che dà un quadro aggiuntivo. Oggi il Consiglio dei Ministri approverà un decreto semplificazioni, ma dal 2011 ad oggi tra decreti


tavola rotonda

sviluppo e semplificazioni ne sono stati fatti cinque. Mentre però facciamo un decreto semplificazioni ci troviamo di fronte ad una tassazione locale che ha dei meccanismi “lunari”. Esempio l’IMU. Come funziona? Si è detto che il passaggio da ICI a IMU non deve determinare un euro in più per i Comuni. Ma lo si è fatto in una maniera così caotica per cui le stime del gettito fatte dal Ministero dell’economia in favore dei Comuni sono cambiate ben sei volte nel corso dell’anno, l’ultima a fine ottobre, per cui molti Comuni, non avendo certezze, hanno alzato l’aliquota di più di quello che sarebbe servito per compensare i tagli, perché i numeri non si conoscevano. Quindi anche l’incertezza ha creato aumenti non sempre giustificati. Parliamo della TARES. In Italia - lo dico spesso – abbiamo il record mondiale di prelievi sui rifiuti. Oggi ne abbiamo in vigore ben cinque e saranno sei. Tutto ciò non comporta solo costi sul versante amministrativo, ma porta ad una irrazionalità di sistema che porta enormi aggravi. La TARES che comporterà un aumento anche sino al 60% è piovuta dal cielo? No, l’Europa impone di fare una tassa ambientale improntata sul principio più inquini più paghi. Questo principio è stato introdotto in Italia 97 decreto ronchi. Poi abbandonato. Ma all’inizio del 2013 diventa obbligatorio indispensabile introdurlo subito urgentemente portando alcune situazioni in tempi brevissimi ad aumenti anche di sei volt, perché? Perché vige il principio dell’emergenza continua. il problema è dunque l’incertezza continua che ha portato, oltre a costi amministrativi folli,

i bilanci preventivi dei Comuni alla fine di settembre - ricordo a proposito che il calcolo delle aliquote IMU sono cambiate sette volte in un anno e mezzo!!”. Al presidente di CNA Emilia Romagna la domanda provocatoria di Binacchi è stata: “Allora con chi prendersela? Con i Comuni, con lo Stato o con l’Europa?” Paolo Govoni “Intanto partiamo da una certezza, che queste colpe le paga prevalentemente il mondo dell’artigianato e della PMI. Riprendo il filmato e sottolineo che artigianato e PMI in Italia vogliono dire 58% del PIL e 62% dell’occupazione e garantisce la coesione sociale nei territori. I dati del secondo trimestre di TrendER sono dati pesantissimi, dove tutti gli indicatori sono negativi. Allora servono interventi che non possono prescindere dal partire da una grande riforma fiscale. Noi non solo paghiamo troppo, ma paghiamo male, siamo riusciti ad arrivare al paradosso per cui abbiamo una pressione fiscale la più alta dei Paesi dell’eurozona e riusciamo ad aumentarla ancora con i costi della burocrazia per pagare le tasse. Un paradosso assurdo che deve trovare una soluzione, altrimenti non possiamo più parlare di ripresa E noi in Emilia Romagna dobbiamo avere l’ambizione e la speranza di riagganciare il treno della ripresa economica, anzi o lo facciamo in Emilia Romagna dove ci sono le imprese o questo non avverrà. Io credo che l’Emilia Romagna debba avere

l’ambizione di riuscire ad essere capofila per la ripresa dell’Italia intera. Per fare questo c’è bisogno di una classe politica che possa mettere in campo le risorse giuste, ma se gli interventi si limitano a continue tassazioni, questo non può certamente avvenire. Poi c’è il costo del lavoro che in Italia è superiore del 13% alla media dei Paesi OCSE, l’energia la paghiamo il 35% in più rispetto alla media dei Paesi eurozona. Come allora essere competitivi? Se i politici non riescono ad aggredire questi nodi con le riforme, non riusciremo a tornare ad essere competitivi. Tutto questo mentre la crescita in altri Paese è già cominciata. Anche localmente qualcosa a livello di sburocratizzazione si potrebbe fare”. Prendendo spunto dall’ultima affermazione di Govoni, Binacchi interroga la presidente dell’Unione Pedemontana. “Ci sono dunque ambiti di interventi a livello locale?” Cristina Merusi “Viviamo l’esperienza di Comuni che hanno sempre cercato di pensare ai cittadini e alle imprese che sono il tessuto, la ricchezza dei nostri territori allo stesso tempo abbiamo voluto gestire i servizi nel migliore dei modi alla minore spesa . Questi ultimi anni spending review, tagli, patto di stabilità, stop agli investimenti sono arrivati anche nei nostri territori e questo ha portato a sofferenza per assicurare servizi che già erano di alto livello. Allora occorre lavorare insieme

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focus 2 prenditori artigiani sono cittadini, sono genitori che mandano i figli all’asilo o giocano nei campi da calcio comunali, per cui era impossibile non agire sulla leva fiscale anche in un Comune come il nostro che pensavamo stesse bene. Il 20 ottobre del 2012 ci hanno dato l’aliquota IMU ma sbagliata!, Ci hanno detto tu dovrai incassare tanto! Ma come fanno? Lo saprà la mia ragioneria quanto andrò e dovrò incassare. Questa incertezza mi ha portato ad istituire un fondo rischio IMU (140mila, che i cittadini hanno pagato, ma me ne sono serviti solo 80mila per andare a correggere l’errore di stima del Ministero) ma i 60mila rimasti non abbiamo potuto renderli ai cittadini in servizi sempre per via del patto di stabilità, e qui abbiamo rotto completamente il patto di cittadinanza. Tutti per cercare di far sì che i tagli non siano più fatti in modo lineare e questo sarebbe già un risparmio a livello dello Stato. Altro discorso è quello degli investimenti. Naturalmente parlo di quelli utili alla comunità e penso se davvero potessimo fare senza le limitazioni che ci impongono. Faccio l’esempio di un Comune che fa parte dell’Unione. Collecchio ha da sempre rispettato il patto di stabilità; oggi ha necessità di fare un nuova scuola, ma non può spendere il milione di euro che ha da parte. Chiaro che un intervento del genere darebbe anche una discreta spinta alle imprese artigiane del territorio. Siamo noi Sindaci di piccoli paesi i primi a soffrire del fatto che non possiamo pagare le imprese perché li conosciamo personalmente, li guardiamo negli occhi quando vengono a chiedere di essere pagati”.

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Binacchi, sulla stessa linea, incalza il Sindaco di Fontanellato. “Cosa può fare un Sindaco in fatto di creatività per favorire un tavolo per lo meno di verifica delle possibili intese?” Domenico Altieri “Prima di tutto mi preme dire che metterei la firma per trovarmi come Sindaco di Fontanellato, nella situazione - quella del 2011 - illustrata dalla ricerca, perché tra il 2012 e il 2013 le cose sono enormemente peggiorate, proprio per quanto i trasferimenti dallo Stato. Il Comune di Fontanellato nel 2008 prendeva dallo Stato 800mila euro, nel 2012 sono diventati 9100 e 8.000 nel 2013. Una situazione estremamente mutata che ci costringe ad agire sulla leva fiscale perché a questo punto un patto coi cittadini lo devi fare: togliamo servizi o aumentiamo le tasse? E poi gli im-


tavola rotonda

capiscono che le tasse occorre pagarle, ma occorre fare il punto che servizi si ha in cambio, bisognerebbe decidere quali tasse mettere, ma dovremmo deciderlo noi coi nostri cittadini. Rinunciamo a un campo da calcio, rinunciamo alla nuova ala dell’asilo nido o aumentiamo un po’ le tasse? Poi si decide che chi ha più possibilità paga di più, o aiutiamo la comunità oppure chi usufruisce più del servizio paga di più? O un mix di tutto ciò? Dovremmo poterlo decidere noi, perché ci sono anche delle tasse che sono sbagliate, ad esempio la TARES e l’IMU, soprattutto l’aliquota, a mio parere esagerata, prevista per la seconda casa. Non esiste una tassa che fa sì che si preferisca non avere una casa piuttosto che averla. Questa tassa, fatta i debiti conti, ha inchiodato in modo drammatico il settore edilizia che comprende come indotto una numerosa gamma di artigiani, inoltre anche i Comuni sono fermi sulle opere di urbanizzazione. Il tutto allora porta il risparmiatore più verso la finanza - i semplici BOT rendono sicuramente di più che avere un seconda casa e affittarla - che non verso l’economia reale”. Nel secondo «giro» di domande Binacchi riprende dal Sindaco di Parma con due domande: “Se potesse incontrare a quattrocchi il Presidente del Consiglio Letta o i Ministri Del Rio o Saccomanni, che consigli si sentirebbe di dare affinché sia possibile fare un governo del territorio più autocontrollato? Potrebbe esserci a Parma un patto con le piccole imprese

per concertare lo sviluppo?” Federico Pizzarotti “Molto dipende dal patto di stabilità che va assolutamente rivisto e corretto. Altro dato importante è una certa autonomia per poter decidere quali imposte applicare e autonomamente decidere che interventi fare. L’aspettativa per cercare delle soluzioni cerchiamola, ma su quali basi? Secondo me in passato si è chiesto all’Amministrazione Comunale – da parte di alcuni settori – di sovvenzionare, cioè di intervenire direttamente: l’Amministrazione comunale mette soldi per delle iniziative. Così, secondo me, si è un po’ perso – ripeto in alcuni settori, penso soprattutto al commercio – lo spirito dell’imprenditore che con la sua iniziativa, intelligenza, capacità di capire il mercato, inventa e fa una cosa diversa dagli altri. Spesso ci diciamo: il commercio del centro storico è in difficoltà, ma per me manca una domanda a monte: perché un acquirente dovrebbe recarsi in centro? Perché ha una esigenza, perché c’è una cosa che non trovo in altre parti, perché è esclusiva per originalità e qualità. Questo spirito imprenditoriale secondo me, nel tempo, è un po’ venuto a mancare. Oggi troppo spesso ci si limita a dire: il mercato va così, io vendo … qualcuno compra, non mi faccio altre domande, non diversifico. Poi quando la crisi per tutti è arrivata, ha creato scompiglio in un settore che aveva un trend solamente in crescita. Questo è un tessuto che va

ricostruito, deve ritornare predominante l’imprenditorialità, data anche dal rischio che ogni imprenditore ci mette ogni giorno nella propria attività e ogni giorno deve aggiungerci qualcosa, questo è un passaggio culturale epocale. Questa grande crisi ci può dare l’opportunità di cambiare tante cose, tra cui la mentalità degli italiani per ripartire. Nulla potrà essere come prima per cui occorre trovare soluzioni al di là delle decisioni del governo centrale ma anche a livello locale lavorando e proponendo insieme alcune soluzioni.” La stessa domanda, ma in modo più provocatorio, è riservata al giornalista del Sole 24 ore. “Che consiglio darebbe ai Ministri Del Rio o Saccomanni?” Gianni Trovati “Riposatevi, fermatevi! Perché riformare un cosa sette volte in un anno, significa costi aggiuntivi inutili in più. In un passato recente - partendo dall’esempio sul commercio fatto da Pizzarotti - i Comuni avevano possibilità di fare una cosa stranissima: fare politica. L’esempio di Ferrara è emblematico. Il Comune aveva abbassato al minimo l’IMU per le nuove attività artigianali, e per chi rilevava nell’ambito del fallimento l’immobile produttivo per salvaguardare l’occupazione. Solo poco tempo dopo al Comune di Ferrara è arrivata una circolare dal dipartimento delle Finanza che dichiarava: è vietato! Quella era una chiara scelta politica per

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primo piano

favorire attività economiche, ma non è stato possibile applicarla per il divieto venuto da Roma. Sapete qual è, secondo il Ministero, il Comune che ha la spesa pro capite più grossa? L’Aquila … sembra che lì ci sia stato un terremoto e quindi vi siano state spese aggiuntive. Sapete qual è il Comune di grandi dimensioni più sprecone d’Italia? Milano. Perché? Perché dentro i consumi intermedi c’è il contratto dei servizi dei trasporti. Pare infatti che attorno a Milano ci sia un interland di molti Comuni e molto popoloso, per cui dal centro di Milano con la metro o altri mezzi si arrivi a Sesto San Giovanni e in altri mille Comuni…. Ma il problema è che la spesa calcolata è tutta a carico del comune di Milano (che viene comunque compensata) ma se il

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Ministero guarda solo la spesa, e non la compensazione in entrata, è chiaro che il Comune di Milano spenda pro capite il triplo di tutti gli altri Comuni italiani, anzi da un documento ufficiale del commissario alla spending review Bondi, risulta che lo spreco del comune di Milano è superiore alla somma di tutti i Comuni della Campania. Paradossale anche il capitolo dei pagamenti alle imprese. La Corte dei Conti ha recentemente ufficializzato che il 54% delle risorse del patto regionale dato per i pagamenti alle imprese, in verità non sono servite allo scopo, ma sono state messe in cassa per rispettare l’obiettivo del patto di stabilità; non perché il Sindaco di quei Comuni è pazzo e gli piace accumulare, ma perché, essendo stato impossibile determinare l’obiettivo per tempo, non è stato possibile programmare e allora il 54% di quelle risorse non sono state utilizzate per il fine a cui erano destinate. A livello nazionale – la fonte è ancora della Corte dei Conti – il tutto fa 650 milioni di euro. Quest’anno il Governo ha messo a disposizione 1,2 miliardi, ma, se il terreno di gioco è accidentato, il gioco non può funzionare”. “Quali speranze ha per i prossimi anni?” è la domanda rivolta al Sindaco di Sala Baganza e Presidente dell’Unione Pedemontana e al Sindaco di Fontanellato. Cristina Merusi “Spero che avere al Governo una persona che ha dimostrato di gestire direttamente e bene un’Amministrazione Comunale, che ha lavorato sul campo, come Graziano Delrio, possa far sì che vi sia più attenzione verso le storture di cui parlava Trovati.

Noi dobbiamo far fronte ogni giorno alla impossibilità di programmare e questo ricade sui cittadini e sulle imprese, noi dobbiamo pretendere di essere ascoltati. La speranza è che ancora una volta, e più di altre volte, gli italiani ritrovino la forza di rialzare la testa e questo sarà più facile se avremo tutti la forza di lavorare insieme e decidere per quanto riguarda i nostri territori”. Domenico Altieri “La mia speranza è che ognuno faccia il suo mestiere: il Governo faccia il Governo e lasci fare ai Sindaci di fare i Sindaci, gli Assessori provinciali facciano gli Assessori provinciali e non si appellino ai Sindaci affinché non aumentino l’IMU. Non pretendo di insegnare ai commercianti come si vende il prosciutto. Ci lascino fare i Sindaci quindi ci lascino la possibilità di aumentare o abbassare IMU e … affini, in base a quello che decidiamo insieme ai nostri cittadini”. Le conclusioni Binacchi le riserva al Presidente di CNA Emilia Romagna, attraverso questa domanda: “La politica dei Sindaci può allora aiutare la politica nazionale?” Paolo Govoni “Intanto mi rendo impopolare perché affermo che personalmente ho grande rispetto per la politica. Non è vero che ci vuole meno politica, ci vuole una migliore politica. Lo dico perché, seguendo da vicino le questioni del terremoto, ho vissuto da vicino decisioni di carattere politico e ho notato cose aberranti. Gli ultimi provvedimenti del Governo escludono la non tassazione sui rimborsi assicurativi, cioè chi ha un rimborso assicurativo da danno è tassato da parte dell’assicurazione, è solo uno dei paradossi. Ad amministratori e Sindaci voglio inoltre dire che noi stiamo dicendo la stessa cosa: il mondo dell’artigianato e della PMI che CNA rappresenta, è quello che è parte integrante del territorio dove le persone sono al centro delle imprese, per cui il nostro mondo è certamente molto attento alla coesione sociale, alla qualità della vita, alla qualità dei servizi e ne vuole essere protagonista, certo però bisogna che ci sediamo a quei tavoli che tutti hanno sollecitato, dove tutti dovremo assumerci delle responsabilità. Una responsabilità comune è quella di sollevare un dibattito a livello nazionale che preveda di cominciare a parlare di cose serie, perché le aberrazioni che tutti abbiamo ascoltato, devono avere delle soluzioni, quindi io sono assolutamente d’accordo di convocare i tavoli, di fare le riunioni, ma bisogna che i provvedimen-


Game over: le pmi scendono in piazza parola direi: cambiamento, perché di un cambiamento c’è bisogno da parte della politica e, con senso di responsabilità, anche da parte delle Associazioni, c’è bisogno di dare risposte nuove alle nuove

complessità che il mondo dell’economia, il mondo delle imprese e degli imprenditori ci chiedono. Le possibilità ci sono, ma questo deve essere fatto non domani, ma immediatamente”.

ti, le sollecitazioni arrivino in maniera urgente, per dare un segno forte di discontinuità, perché siamo allo stremo. C’è una crisi enorme di liquidità dovuta alla crisi e ad una difficoltà di accesso al credito. Quindi se dovessi chiudere con una

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ZOOM

Il minifestival dell’hand made La Rocca dei Sanvitale di Fontanellato ha ospitato l’VIII edizione di ARTinROCCA

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n’edizione che resterà nella memoria per la varietà e la qualità degli espositori e delle performance che li hanno accompagnati, ma soprattutto perché è stato ottenuto l’obiettivo che la CNA si era posta nel momento dell’organizzazione: promuovere l’handmade, i makers e contemporaneamente valorizzare e diffondere il talento e la creatività di tanti artisti-artigiani della nostra provincia. All’interno del meraviglioso scenario della Rocca dei Sanvitale di Fontanellato, domenica 16 giugno si è svolta la VIIIa edizione di ARTinROCCA, la mostra-mercato di artigianato artistico arricchita di particolari e novità per gli espositori che possono avere una visibilità maggiore e per i visitatori che possono vedere e toccare con mano creazioni uniche, dove la differenza la fanno i dettagli. “Proprio perché crediamo nei nostri artigiani - ci dice Giulia Ghiretti, coordinatrice provinciale di CNA Artistico

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ZOOM e Tradizionale - vogliamo continuare a credere in questa manifestazione e, nonostante il periodo di difficoltà delle piccole imprese, CNA Parma insieme al Comune di Fontanellato, vuole dare un segnale di ottimismo e fiducia con una Festival tutto dedicato a loro: gli artigiani. Nel contesto della manifestazione si è svolto “La Differenza nel dettaglio” presentato Nicole Foquè, collaboratrice della Gazzetta di Parma con performance Sara Loreni. Un appuntamento fashion dedicato alla creatività artigianale, un defilée che ha visto protagonisti i nostri fashion makers, i nostri stilisti. Questi i protagonisti : Loredana Consoli, Marco Couture, Izabel Narciso, Rosa Abeli, Fabrizia Cantoni, Karin Monica, , Nadia Amani Aya, Maura Azzali, Gianna Pelagatti, Silvia Gatti, Mauro Burani.

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news Il Comune di Fidenza stanzia 30.000 euro in convenzione con Unifidi ER

Un fondo anticrisi per la pmi A

seguito degli accordi presi al “Tavolo permanente di concertazione”, istituito dall’amministrazione comunale di Fidenza con CNA e le altre organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale del territorio afferenti a RE.TE. Imprese Italia, nel bilancio di previsione del 2013, approvato dal Comune di Fidenza, sono stati stanziati euro 30.000 quale fondo anticrisi a sostegno delle imprese artigianali e PMI locali. Il fondo concesso è stato indirizzato, su proposta di CNA e Apla,ad una convenzione che il Comune di Fidenza ha sottoscritto con UNIFIDI EMILIA ROMAGNA, che consentirà di erogare contributi alle aziende artigiane e PMI con sede nel territorio fidentino che hanno effettuato o effettueranno nel corso dell’anno, [nbsp]finanziamenti con la garanzia di UNIFIDI, sia per gli investimenti che per la liquidità. Nel dettaglio il fondo è destinato alle imprese che ottengono finanziamenti per: • investimenti materiali (macchinari,attrezzature, ristrutturazioni, installazioni e adeguamento impianti, risanamento ambientale); • investimenti immateriali (consulenze, brevetti, software, formazione, qualità, spese di ricerca, avviamento); • studi per conseguire il rating aziendale; • finanziamenti a breve termine per dilazioni di pagamento; • consolidamento dell’esposizione finanziaria; • finanziamenti destinati a fronteggiare

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ultima ora Rete Imprese Italia Ivan Malavasi Presidente Dal 1° luglio

Ivan Malavasi, presidente nazionale CNA, è dal 1° luglio il nuovo Presidente Portavoce di Rete Imprese Italia, Prende il posto, a rotazione, di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, in carica dal 1° Gennaio.

carenze di liquidità; • acquisto di materie prime. La convenzione prevede di mitigare i tassi d’interesse applicati, dagli istituti di credito convenzionati con UNIFIDI, sui mutui garantiti da UNIFIDI effettuati in tutto l’anno 2013. Il contributo in conto interesse in misura non superiore a 1,5 punti percentuali riferiti ad un rimborso di 36 mesi e per importi singoli di finanziamento fino a un limite di euro 40.000, si traduce in circaeuro 950,00 massimi erogati a fondo perduto per impresa. Le pratiche di finanziamento predisposte da CNA per aziende con sede a Fidenza avranno inoltre un costo ridotto del 50%. L’ufficio CNA di Fidenza (t. 0524 85141) e in particolare l’addetta alle pratiche di credito dott.ssa Scirocco Carmela (email: cascirocco@cnaparma.it) sono a disposizione delle aziende per ogni informazione. Nella foto da sinistra Monica Calzetti (Direttivo CNA Fidenza), Roberto Sassi (Presidente Apla Fidenza), Luca Talignani (Assessore attività produttive Fidenza), Stefano Tanzi (Vicesindaco Fidenza), Roberto Rubini (Presidente CNA Fidenza) e Claudio Marchi Baraldi (Vicepresidente UNIFIDI Emilia Romagna).

CNA Installazione e Impianti Artemio Bianchi nuovo Presidente Regionale Eletto giovedì 27 giugno, Artemio Bianchi è il nuovo Presidente di CNA Installazione Impianti dell’Emilia Romagna.


credito prorogata la moratoria per i prestiti bancari La sospensione del pagamento della quota capitale dei finanziamenti a medio termine, grazie al rinnovato accordo tra le associazioni di categoria, l’ABI e il governo è stata prorogata al 30 settembre di quest’anno. Parimenti slitta alla stessa data il piano d’ammortamento, mentre gli interessi sul capitale sospeso devono essere corrisposti alle scadenze originarie. Ammissibili anche richieste di allungamento dei mutui per un periodo pari al 100% della durata residua del piano di ammortamento con un massimo di due anno per i mutui chirografari e di tre per quelli ipotecari. Le banche prenderanno in considerazione anche richieste di allungamento delle scadenze del credito a breve (sino a 270 giorni) per sostenere le esigenze di cassa su operazioni di anticipazione di crediti certi ed esigibili. Per ogni ulteriore informazione le imprese associate a CNA possono rivolgersi all’Ufficio credito (Lamberto Zolesi tel. 0521.227283 oppure 348.5603419).

Osservatorio dei tassi - luglio 2013 EURIBOR TASSO DI RIFERIMENTO EUROPEO EURIBOR 3 MESI (m.m.p.) 365 g. EURIBOR 3 MESI (m.m.p.) 360 g.

1,66% 0,210% 0,207%

EURIBOR 6 MESI (m.m.p.) 365 g. EURIBOR 6 MESI (m.m.p.) 360 g. TASSO UFF. SCONTO B.C.E.

0,319% 0,314% 0,50%

convenzione cna-banche: tassi a luglio 2013 Vi aderiscono: Cariparma Credit Agricole – Banca Monte Parma – Unicredit Banca - Banca Popolare Emilia-Romagna – Credem – Banca Popolare di Lodi – Carisbo – Monte Paschi Siena - Banche di Credito Cooperativo. Scoperto di c/c Effetti s.b.f. Anticipo fatture

Fascia 1 4,460% 2,610% 3,210%

Fascia 2 5,360% 3,110% 3,910%

Fascia 3 6,510% 4,010% 4,910%

Fascia 4 7,710% 5,110% 5,610%

Le imprese che non hanno ancora aderito alla “convenzione per fasce di merito creditizio” usufruiscono, in attesa di entrarvi, delle seguenti condizioni: Cariparma CREDIT AGRICOLE Scoperto di conto corrente Effetti salvo buon fine 5,485% 3,760%

Anticipo fatture 4,360%

Banca Monte Parma Scoperto di conto corrente 4,385%

Anticipo fatture 3,360%

Effetti salvo buon fine 2,760%

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