Rivista Prèmaity Maggio - Giugno

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N. 20 - maggio-giugno 2015

l a r i v i s ta d i c u c i n a , b e n e s s e r e , t e m p o l i b e r o e c a s a

angolo vegetariano Passione verde

in

senza fiamma

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Menu

fricio Denti ing n White

1,00 Euro

Numero 20 - maggio-giugno 2015

Napoli Marrakech

magg o

io

viaggi


sommario

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agenda

i nostri prodotti

ricetta low cost

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fondazione veronesi L’alimentazione durante l’allattamento

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in cucina con marco bianchi

a tavola

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i freschissimi

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verdura di stagione Piselli. Piccole perle verdi

frutta di stagione Irresistibili ciliegie

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menu senza fiamma A fiamma spenta

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angolo vegetariano Passione verde

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ricetta gourmet

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ricetta della tradizione Da ieri... a oggi

ricette -issime Facilissima, velocissima, leggerissima

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street food Genova e il sapore della sua focaccia

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degustando Ricotta, il non formaggio versatile e gustoso

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occhio al prodotto Semi oleosi. Piccoli e gustosi

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i nostri prodotti

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guida pratica Non solo olio e aceto

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scuola di cucina salata Crespelle

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scuola di cucina dolce Dolci al cucchiaio

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da bere Vermentino. Il vitigno del mare

in viaggio

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viaggio in italia I mille colori di Napoli

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viaggio nel mondo Marrakech. Le meraviglie della CittĂ Rosa

home care Fate spazio... ai giochi

rubriche

verde Bentornate begonie

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mondo junior Il valore del denaro

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mondo donna Shampoo: no, grazie

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pet care Adottare un cane abbandonato

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fai da te Vasetti pensili

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posta del lettore

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Indice delle ricette

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Ricetta di copertina

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a fiamma spenta Un menu da preparare senza fornelli, perfetto per combattere il caldo che sta arrivando. E per ricordarci che anche senza accendere il fuoco si possono creare combinazioni di gusto uniche

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menu senza fiamma di Barbara Toselli

S

i può cucinare senza accendere forno e fornelli? La risposta è sì. E ve lo dimostreremo in queste pagine, proponendovi piatti completi e gustosi senza cottura e da servire quindi freddi. Apriamo con l’immancabile tartare di pesce impreziosita da una fantasiosa maionese al lime, mentre per i vegetariani vi proponiamo un’originale insalata di asparagi. Per ingannare l’occhio, ecco poi un piatto di finti spaghetti, ricavati da zucchine freschissime. Per gli amanti della carne non poteva mancare un carpaccio di scottona, alleggerito da una mousse al parmigiano. E per concludere in bellezza, un tiramisù rivisitato con cioccolato bianco e lamponi, che finalmente cominciano a colorare le nostre tavole. Buon appetito a... fornelli spenti!

TARTARE DI SGOMBRO AL BASILICO CON MAIONESE AL LIME E GERMOGLI di alfa alfa x 4 | facile | preparazione 15 minuti | vino Cinque Terre 1/2 kg di filetti di sgombro fresco spellati e senza lische, precedentemente abbattuti, 8-10 foglioline di basilico, 2 cucchiai di maionese di buona qualità, 1 lime, 20 g di germogli alfa alfa (in alternativa, germogli di porro), olio d’oliva extravergine, fior di sale, pepe 1. Tagliate al coltello i filetti di sgombro, ottenendo dei dadini piccoli. Metteteli in una ciotola, conditeli immediatamente con 2 cucchiai d’olio e mescolateli. 2. Tritate finemente il basilico e unitelo ai dadini di pesce. Insaporite con il fior di sale e una generosa spolverizzata di pepe macinato al momento. Lasciate riposare per una ventina di minuti, mescolando di tanto in tanto. 3. Nel frattempo lavate e asciugate bene il lime e grattugiatene la scorza con una grattugia fine. Unite alla maionese 1 cucchiaino di scorza di lime e mescolate bene. Lasciatela insaporire per una decina di minuti. 4. Riempite dei piccoli coppapasta di 3 cm di diametro con la tartare di sgombro, premendo bene con un cucchiaino per compattarla. Sollevate delicatamente il coppapasta e procedete con il resto della tartare, formando dei piccoli cilindri (circa 3 a porzione). 5. Mettete la maionese in un piccolo sac-à-poche con beccuccio a stella e decorate la base delle tartare. Completate con i germogli alfa alfa sulla sommità delle tartare e servite.

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INSALATA DI ASPARAGI, FIORI DI ZUCCA e FETA �ricetta a pag. 98�

SPAGHETTI DI ZUCCHINE ALLA CAPRESE x 4 | facile | preparazione 20 minuti | vino Capri Bianco 6 zucchine medie napoletane (a buccia liscia e scura), 400 g di pomodorini ciliegia di diverse qualità e colore, 4 cucchiai di olive nere di Gaeta al naturale, 10 foglie di basilico piccole, 4 rametti di origano fresco, 4 rametti di timo fresco, 16 mozzarelline di bufala formato “ciliegina”, olio d’oliva extravergine, 1 spicchio d’aglio, sale e pepe 1. Con un’affettatrice a spirale ricavate dalle zucchine, ben lavate e spuntate, degli spaghetti (in alternativa potete usare un pelapatate rigato). Mettete gli spaghetti vegetali in uno scolapasta e cospargeteli con il sale. Mescolate e mettete lo scolapasta in una ciotola, in modo che il liquido di vegetazione delle zucchine coli nel contenitore sottostante. Strizzate bene gli spaghetti di zucchine e tamponateli con la carta assorbente o con un canovaccio pulito. 2. Lavate e tagliate in 2 o in 4 parti i pomodorini ciliegia. Conditeli con le foglioline di timo, le foglie di origano e di basilico tritate grossolanamente, 4-5 cucchiai di olio d’oliva extravergine, sale, pepe e lo spicchio d’aglio sbucciato e tagliato a metà. Fateli macerare per una decina di minuti mescolandoli di tanto in tanto. 3. Eliminate l’aglio e unite gli spaghetti vegetali. Mescolate bene e fate insaporire per una decina di minuti. Unite le mozzarelline tagliate a metà, le olive, qualche altra fogliolina aromatica e mescolate. Dividete in 4 piatti e servite.

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menu senza fiamma

L’affettatrice a spirale è fondamentale per questa preparazione, perché è l’unico attrezzo che vi potrà far ottenere dei finti spaghetti di zucchine. Se non l’avete potete però modificare la ricetta riducendo le zucchine a nastro tagliandole molto sottili nel senso della lunghezza.

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gi g Via

viaggio in italia di Gilda Ciaruffoli

I mille colori di Napoli Dal blu del mare all’oro delle chiese, dall’arcobaleno dei panni stesi alla tavolozza golosa della migliore pizza del mondo. Troppa, troppo bella, grande e varia per essere raccontata in poche righe. E se è vero che è dal caos che nascono le stelle danzanti, quello sopra la città di Pulcinella è un cielo che fa festa, tutta la notte

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è

una città senza tempo, Napoli. Detto questo, arrivare in Piazza del Plebiscito e trovarsi di fronte cavalieri in armatura che si battono per difendere l’onore del proprio Sedile (quartiere), lascia comunque a bocca aperta! Certo è un’esperienza che non capita tutti i giorni, ma solo in occasione del Maggio dei Monumenti, manifestazione che apre le porte delle tradizioni e dei palazzi napoletani meno conosciuti, nell’ultimo week end del mese. Solenne, Piazza del Plebiscito è abbracciata da Palazzo Reale, da visitare anche solo per il suo grandioso ingresso, e dalla chiesa di San Francesco di Paola: il primo di un’infinità di edifici religiosi che sbocciano come

fiori tra i vicoli del centro. Dopo una sosta allo storico Caffè Gambrinus, una o più sfogliatelle (da Mary o Pintauro) e una passeggiata in Galleria Umberto I, raggiungiamo il Maschio Angioino, la cui corte d’estate si fa teatro di spettacoli e concerti. Siamo a pochi passi dal lungomare e da Castel dell’Ovo che, dal 24 al 26 maggio, ci invita a brindare grazie alla manifestazione Vitigno Italia. E maggio a Napoli è proprio il mese del vino, visto che dal 6 al 20, si svolgerà anche la stilosa kermesse itinerante Wine and the City. Cercando di mantenervi sobri, perdetevi quindi tra le vie dell’elegante Chiaia, dove visitare il giardino della Villa Comunale e quello di Villa Pignatelli.

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Cosa fare a Napoli in un week end? • Mangiare una vera pizza guadando il mare • Toccare l’anima della città a Spaccanapoli • Restare stupiti dal mistero della Cappella San Severo • Visitare il Duomo e sperare nel miracolo di San Gennaro • Godere del panorama dal Parco Virgiliano o da Castel Sant’Elmo • Perdersi nell’arte del Museo di Capodimonte • Scoprire uno dei Musei Archeologici più importanti al mondo • Scendere nella Napoli sotterranea • Provare a contare tutte le chiese che incontrate lungo la strada • Assaggiare più sfogliatelle, babà e cibi di strada possibile


viaggio in italia

In apertura: veduta notturna del Golfo di Napoli. In queste pagine alcuni simboli della città: la maschera di Pulcinella, i colorati vicoli e la pizza. Qui a destra, un dettaglio della corte interna della Certosa di San Martino

Poi ancora giù per Via Caracciolo fino a Mergellina, antico borgo di pescatori, il cui parco preserva il sonno eterno di Virgilio e Giacomo Leopardi. Parco da non confondere con quello Virgiliano che domina la collina di Posillipo, penisola protesa nel mare e limite del golfo di Napoli. Con la sua natura esplosiva, le sue ville e la mitica finestrella di Marechiaro, Posillipo è un’oasi di pace, dove prendere fiato prima di gettarsi nel turbinio nel ventre di Napoli.

Uno sguardo dall’alto È tempo di prendere la funicolare. Quella di Chiaia in particolare ci porta al Vomero. Percorrete l’elegante Via Scarlatti, e non mancate di visitare La Floridiana, villa-museo e parco panoramico, la Certosa di San Martino con i suoi splendidi ambienti e le esposizioni dedicate alla storia di Napoli, e il grandioso Castel Sant’Elmo che da sempre veglia sulle sorti della città.

Magia e mistero tra i vicoli E ci troviamo catapultati come per magia a Spaccanapoli, quintessenza di questa città irrefrenabile e bellissima. Il perché del nome di questa strada lo si capisce bene osservandola dall’alto, dal Vomero: si tratta infatti di una linea retta che dai Quartieri Spagnoli a Forcella spacca letteralmente in due la città. È qui che capolavori dell’arte e panni stesi convivono in dissonante armonia; è qui che storici laboratori di artigiani

A caccia di monacelli Oltre il limite dell’asfalto, giù nel ventre della città, un labirinto di cunicoli e cave disegna il sottosuolo di Napoli. Si è iniziato a scavare per trarne il materiale per costruire il primitivo nucleo abitato, e si è continuato nei secoli a venire, in particolare nei rioni Sanità, Vergini e Fontanelle per realizzare catacombe, visto che questa zona era terra di sepoltura. La visita è d’obbligo, ma attenzione. Nel buio rischiate infatti di trovarvi faccia a faccia con un qualche spettrale “Munaciello”...

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In senso orario: la Galleria Umberto I, Castel dell’Ovo (sullo sfondo) e il Duomo

e bancarelle a basso prezzo si affastellano gli uni sugli altri, dando vita a un caos festoso unico al mondo. Museo a cielo aperto, Spaccanapoli e le vie d’intorno, brulicano storia e mistero. Come in Piazza del Gesù, dove sorge il celeberrimo Monastero di Santa Chiara, con la chiesa del Gesù Nuovo costruita, pare, di pietre magiche e l’obelisco che nasconde tra i suoi decori niente meno che la morte. Fino al mistero della Cappella San Severo, che fa venire i brividi per la magnificenza delle sue statue (Cristo velato in primis) e la macabra leggenda del principe alchimista. Dopo una dolce sosta alla pasticceria Scaturchio in Piazza San Domenico Maggiore, e una passeggiata tra le statuine della folcloristica via dei Presepi, San Gregorio Armeno, varcate infine le soglie dell’Ospedale delle Bambole, in Via San Biagio dei Librai dal 1840: tornerete bambini, gli occhi pieni di stupore e un pizzico di inquietudine... che rende tutto più affascinante.

La natura dell’arte Oltre il Decumano Maggiore, si trova il polmone verde della città. Ne abbiamo un assaggio passeggiando tra le delizie esotiche dell’orto botanico, fondato nel 1807 e oggi parte dell’Università. Siamo ai piedi del colle di Capodimonte, risalendolo ne raggiungiamo il parco: un vero e proprio bosco, con i suoi 30 ettari di verde, piante secolari, silenzi assoluti. Da visitare anche il Museo (in foto la facciata): più di 100 sale di elegante bellezza.

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viaggio in italia

Napoli da mangiare • Donna Teresa Cucina della nonna. Su tutto le polpette al sugo. Prezzo medio: 10 € Via Kerbaker, 58 Tel. 081.5567070

• 50 Kalò La pizza secondo Ciro Salvo. Prezzo medio: 20 euro Piazza Sannazzaro, 201/B Tel. 081.19204667 www.50kalò.it

• Antica Pizzeria da Michele È la più famosa in città, dal 1870. Prezzo medio: 12 € Via Cesare Sersale, 1 Tel. 081.5539204 www.damichele.net

• Vini e cucina dalle Sorelle Pochi piatti dal gusto verace: gattò da provare.

Prezzo medio: 25 € Via Benedetto Cairoli, 1 Tel. 081.454757 www.dallesorelle1910.it • Grangusto Spazio dove mangiare e acquistare tipicità. Prezzo medio: 30 € Via Marina, 5 Tel. 081.19376800 www.gran-gusto.it

pastiera napoletana x 6-8 | media preparazione 40 minuti cottura 60 minuti vino Marsala Superiore

1/2 kg di farina bianca “00”, 250 g di zucchero, 200 g di burro morbido, 100 ml di latte, 2 tuorli, 1 bustina di lievito vanigliato, sale Per il ripieno 650 g di ricotta di pecora, 400 g di grano cotto, 600 g di zucchero, 1 limone non trattato, 50 g di cedro candito, 50 g di arancia candita, 50 g di zucca candita, 100 ml di latte, 30 g di burro, 5 uova, 3 tuorli, 1 bustina di vanillina, 1 cucchiaio di acqua di fiori d’arancio, zucchero a velo 1. Mettete in una ciotola il burro morbido, aggiungete lo zucchero e mescolate. Unite un pizzico di sale e i tuorli. A parte mescolate la farina e il lievito. Mettete le polveri nel composto di uova e mescolate. Versate il latte, mescolate ancora e terminate impastando a mano. Tenete a mente di impastare poco per non scaldare troppo l’impasto (diventerebbe elastico e non “sgranato”, come invece deve essere la pasta frolla). Coprite l’impasto con la pellicola trasparente e mettete in frigorifero per 20 minuti. 2. Versate in una casseruola il grano cotto, il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1/2 limone. Lasciate cuocere per 10 minuti mescolando spesso finché diventerà una crema. Mescolate la ricotta con lo zucchero, le uova e 2 tuorli, la bustina di vanillina e l’acqua di fiori d’arancio (amalgamate un ingrediente alla volta). Se la ricotta è un po’ dura, frullatela prima di incorporare gli altri ingredienti. Lavorate il tutto finché otterrete un composto omogeneo. Aggiungete la scorza di 1/2 limone grattugiata e i canditi a cubetti. Unite infine l’impasto di grano cotto. 3. Stendete la pasta frolla allo spessore di 1/2 cm. Foderatevi il fondo e i bordi di una tortiera di 40 cm di diametro imburrata e infarinata. Con la restante pasta ricavate delle strisce che andranno a guarnire la pastiera in superficie. Versate il ripieno nella tortiera e disponete le strisce di pasta frolla sul ripieno creando la classica griglia. Spennellate con il tuorlo rimasto sbattuto e infornate per circa 1 ora a 180°C. 4. Fate raffreddare e spolverizzate, a piacere, con zucchero a velo. Si consiglia di consumare la pastiera 2 giorni dopo averla preparata.

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viaggio in italia

‘O miracolo ‘e San Gennaro Siamo in pieno Decumano Maggiore, Via dei Tribunali, cuore della Napoli greco-romana e, nei secoli successivi, dell’edilizia sacra. Ad accoglierci è infatti la sfarzosa basilica di San Lorenzo Maggiore che nei suoi sotterranei custodisce i fascinosi resti di un macellum (mercato) romano. E ancora Santa Maria delle Anime del Purgatorio con i suoi macabri decori di ossa e teschi o San Giovanni a Carbonara, imponente sulla cima di uno scenografico scalone. E ancora e ancora... passando per due istituzioni artistiche specu-

lari, il museo d’arte contemporanea Madre e il Museo archeologico nazionale, tra i più antichi e importanti al mondo. Fino ad arrivare al Duomo. È in questa sontuosa cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta, che si cela il tesoro di San Gennaro. Il bene forse più prezioso nel cuore dei napoletani. Ed è ancora qui che si può avere la fortuna di assistere a uno dei misteri più noti e affascinanti della città, quel miracolo che scioglie il sangue e apre i cuori. Succede due volte l’anno. A dicembre e a maggio, nella prima domenica del mese dei fiori.

Consigli di viaggio Come arrivare e come muoversi • aereo – L’aeroporto di Capodichino si trova a 7 km dal centro, che si raggiunge con il bus 3S direzione Piazza Garibaldi (Stazione Centrale) o con i mezzi della linea dedicata Alibus; www.gesac.it. • taxi – Esistono tariffe predeterminate per raggiungere il centro (da 16 a 25 euro); www.consorziotaxinapoli.it. • auto – Le autostrade che servono Napoli sono: A1 (Autostrada del sole) da Milano; A3 da Salerno - Reggio Calabria; A16 da Avellino e Benevento; A14 - A16 da Bari Ogni zona della città è raggiungibile grazie alla Tangenziale A56. • treno – Napoli ha 3 stazioni principali: la Centrale (Piazza Garibaldi) utile per raggiungere il centro città o il molo Beverello; Mergellina, vicina al molo di Mergellina; Campi Flegrei fuori dal centro e più vicina allo Stadio. • nave – Collegamenti con Capri, Ischia e Procida sono possibili grazie alle imbarcazioni in partenza dal molo Beverello (ma anche Mergellina e Pozzuoli); www.porto.napoli.it; www.aliscafi.it; www.snav.it • mezzi pubblici – Le società di bus (+ due linee metropolitane) che operano su itinerari cittadini e periferici sono: www.anm.it; www.eavsrl.it; www.ctp.na.it; www.cstp.it; www.eavsrl.it; www.sitabus.it Napoli ha anche 4 funicolari (Chiaia, Montesanto, Centrale e Mergellina); www.inaples.it

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Dove dormire • Il chiostro Ambiente semplice nel centro storico. Doppia da 65 € Via del Chiostro, 9 Tel. 328.2944669/081.5511687 www.bebchiostro.it • HRooms Delizioso boutique hotel sul mare. Doppia da 80 € Lungomare Francesco Caracciolo, 11 Tel. 081 0322226 - www.hroomsnaples.it • The fresh Nella zona dello shopping, poco distante da Via Toledo, camere di design. Doppia da 85 € Via Donnalbina, 7 Tel. 081.0202255 - www.the-fresh.it Shopping In Riviera di Chiaia, da Marinella, aggiudicatevi una delle cravatte artigianali italiane più famose nel mondo (www.marinellanapoli.it). Oppure una borsa, un portafogli, una valigia dal taglio unico da Tramontano, pelletteria dal 1865 (www.tramontano.it). Se piove poi approfittatene per regalarvi un ombrello firmato Mario Talarico, che ripara e crea dal 1860 (www.mariotalarico.it). Per un regalo prezioso inoltratevi nel Borgo Orefici, un nugolo di stradine che scendono verso il mare tra Corso Umberto e Via Marina, dove scovare le botteghe dei migliori orafi di Napoli.



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