Giuseppe Mastrangelo Sono nato nel 1982 in Germania e attualmente vivo a Torino. Nonostante abbia vissuto in diverse città d’Italia e d’Europa, ho sempre conservato la residenza in quello che considero il mio luogo di origine: Pertosa. Il mio viaggio lontano da casa comincia dopo aver terminato gli studi medi superiori, quando all’età di 19 anni mi trasferisco a Firenze. In questa città intraprendo gli studi in Architettura che tuttavia, nonostante i buoni risultati, si riveleranno poco adeguati a soddisfare il mio bisogno di approfondire temi filosofici e aspetti interdisciplinari che una formazione strettamente accademica non sembrava permettere. Lasciati gli studi di Architettura e dopo un anno in viaggio per l’Europa, mi trasferisco a Bologna, dove mi laureo in Filosofia nel 2008 con tesi dal titolo “Il concetto di spazio in Foucault”. Il tema dei dispositivi spaziali che ho cominciato ad esplorare negli studi di architettura trova, nelle ricerche filosofiche e in quelle sul campo, il grado di approfondimento atteso. Bologna si rivela un laboratorio politico e artistico molto fecondo che permette di avvicinarmi anche al mondo del cinema: nel 2007, nel ruolo di sceneggiatore e attore, vinco il 1° Premio per il miglior cortometraggio al Nonantola Film Festival. La ricerca estetica in campo filosofico e le esperienze di progettazione partecipata di alcuni spazi pubblici nel quartiere Bolognina mi riavvicinano però al cammino interrotto nel campo dell’Architettura. Cammino che ritrovo in un’altra città: Torino. Qui nel 2008 mi iscrivo alla I Facoltà di Architettura, presso il Politecnico, cercando di mettere a frutto la formazione interdisciplinare che mi sono costruito strada facendo. Gli immediati risultati ottenuti nell’ambito di concorsi per studenti, la selezione come relatore alla Biennale della Democrazia – Torino, 2009, sezione “Architettura e Democrazia” – e il riscontro avuto in occasione di alcuni workshop, mi hanno dato conferma dell’importanza che l’approccio interdisciplinare riveste nella progettazione.
Niccolò Suraci Nasce nel 1988 a Torino dove si diploma presso il liceo scientifico Ettore Majorana, sede nella quale manifesta interessi e capacità nell’ambito della partecipazione e della comunicazione. Partecipa nel 2006 con tre progetti al Premio Grinzane Cavour per la creazione di nuovi format televisivi – classificandosi tra i finalisti – e ricopre per due anni ruoli di rappresentanza negli organi collegiali e nella consulta provinciale.
Nel 2007 si iscrive alla II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino al corso di Architettura per il Progetto. Sin dal secondo anno di università inizia ad affiancare all’attività curricolare esperienze in ambito professionale attraverso la collaborazione con l’arch. Donatella Agliotti, con la quale partecipa a diversi concorsi di progettazione. Particolarmente appassionato ai temi di paesaggio e territorio approfondisce al seguito del prof. arch. Andrea Delpiano le tematiche sulla Valorizzazione dei Paesaggi di Eccellenza, realizzando alcuni progetti di studio per l’area Langhe-Roero. Con lo stesso docente sta realizzando una tesi di ricerca e progetto sul tema dell’abitare il paesaggio urbano alla luce della crisi dei consumi e dei nuovi equilibri produttivi. Nel corso dello scorso anno accademico propone e coordina un laboratorio di autocostruzione nell’ambito di attività autogestite del corpo studentesco. Nell’arco del biennio 2010/2011, in collaborazione con l'associazione Aiuola Donatello (Torino-quartiere San Salvario) ha preso parte alla progettazione partecipata per la riqualificazione della Piazzetta Donatello – un piccolo spazio verde nell’iperdenso tessuto urbano del quartiere – culminato in una presentazione presso il consiglio comunale della Città di Torino. In seguito ha lavorato, alle dipendenze del Comitato Italia150, al cantiere di produzione della mostra “Stazione Futuro”, presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino. Da sempre appassionato di fotografia, che considera uno strumento irrinunciabile per l'analisi architettonica, realizza alcuni reportage sulle trasformazioni di Torino e partecipa con profitto al workshop Fotografare da Architetti di Davide Giglio, presso il Politecnico di Torino.
Vanessa Vidano Sono nata nel 1984 nel milanese e ho frequentato le scuole a Ivrea, dove mi sono diplomata presso il Liceo Scientifico A.Gramsci. A diciotto anni mi trasferisco a Torino dove studio, nella facoltà di Scienze Politiche, Cooperazione e Sviluppo Internazionale, interessandomi in special modo all'analisi delle politiche per la tutela dei diritti umani. Nello stesso periodo frequento la Scuola Holden, specializzandomi in “tecniche per la sceneggiatura” e il Tangram Teatro, ultimando la scuola di recitazione nel 2006. Alla fine dello stesso anno mi trasferisco a Madrid, dove frequento l'ultimo corso alla Facultad de Ley y Ciencias Politicas dell'Universidad Autonoma de Madrid, realizzando una ricerca di tesi sull'“Immagine della donna nella stampa quotidiana spagnola”. Nel frattempo inizio a frequentare la compagnia di teatro “El Perro” dell'Universidad Complutense, con la quale viaggio nel sud della Spagna presentando l'opera “El
Paraiso Perdido” di John Milton. Tornata a Torino nel 2008, sentendo l'esigenza di integrare al tecnicismo del linguaggio sulla cooperazione l'approfondimento culturale, mi iscrivo alla laurea specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Nello stesso periodo inizio una collaborazione con l'Ong Servizio Civile Internazionale, grazie alla quale nel 2008 partecipo ad un campo di lavoro e ricerca in Palestina e nel Nord Israele e nel 2009 coordino un progetto internazionale di autocostruzione collettiva presso l'ecovillaggio Campo Carlo. Nel 2010 parto per un viaggio di ricerca di otto mesi all'Havana, presso la Fundaciòn Fernando Ortìz, dove sviluppo i temi dell'antropologia economica e dei consumi durante la crisi del Periodo Especial negli anni '90. Durante il soggiorno a Cuba partecipo come relatrice a numerosi convegni internazionali di carattere antropologico e ambientale, tra i quali il XII Convegno di Antropologìa Social y Cultural Afroamericana, il IV Taller del Observatorio Critico de la Habana, la I Cumbre Iberoamericana sobre las energias renovables. Mi sono laureata nel febbraio 2011 con lode accademica e ho fondato, assieme ad alcune colleghe antropologhe, le associazioni Antropocosmos e Rete Pop Dinamica, attraverso le quali attualmente mi occupo della stesura di progetti nazionali e internazionali per la valorizzazione culturale e strategica di aree urbane ed extraurbane dismesse: a tal proposito segnalo il progetto di restaurazione culturale dell'Ex zoo Michelotti, coordinato dal Comune di Torino e dalla Fondazione Smart City di Torino. Da aprile lavorerò presso l'Istituto di Ricerca sull'Ambiente Scholè Futuro (Torino), all'interno del progetto sull'educazione alla sostenibilità ambientale nel bacino del Mediterraneo.
Giulia La Delfa Nasce il 5 maggio del 1988 a Torino e sin dai primi anni di vita manifesta un attitudine per il disegno e la pittura. Si diploma presso il liceo scientifico Galileo Ferraris. Nel 2008 si iscrive alla Facoltà di Architettura per il Progetto del Politecnico di Torino. Durante il terzo anno accademico, partecipa al concorso per la riqualificazione del centro storico e nuovo centro adiacente il corso Laghi e piazza del Popolo nella città di Avigliana (Torino), in collaborazione con l’arch. Donatella Agliotti e il Prof. Arch. Claudio Deangelis e altri studenti. Il fine primo del progetto è stato quello di rendere l’Area Riva una cerniera di diversi ambiti urbani e territoriali. L’obiettivo, inoltre, voleva
essere la creazione di una nuova polarità urbana, capace di porsi a sistema con il centro antico della città di Avigliana ma anche configurarsi come fulcro attrattivo attorno al quale organizzare gli ambiti periferici attualmente privi di funzioni qualificanti e di una struttura consolidata. Nello stesso anno partecipa al concorso per studenti bandito da ArchMedium, RMS-ReThinking Maiorca Seafront, in cui consolida la propria attitudine nel porre la propria attenzione per ciò che concerne la valorizzazione di matrici territoriali e naturalistiche che reputa possano, attraverso il loro mantenimento, migliorare la vita dei e nei luoghi d intervento, dando particolare sfogo a nuove dinamiche sociali che implicano la riscoperta di aree ormai consumate dal distruttivo dinamismo della cultura moderna. Il progetto si classificherà tra i finalisti. Oltre all’indubbio interesse per il territorio, si orienta, sin dagli inizi dei sui studi verso l’inscindibile rete di rapporti umani che si manifesta nei luoghi. Il rapporto tra uomo e architettura, quanto possa quest’ultima migliorare, favorire o ostacolare la socialità sono punti che tuttora sta approfondendo, in collaborazione con la Prof.ssa Arch. Silvia Gron; con la stessa prof.ssa sta realizzando una tesi di ricerca e progetto tipologico sul tema dell’abitare sociale, alla luce degli attuali problemi economici e organizzativi che rendono sempre più difficile il concretizzarsi di un’offerta immobiliare qualitativamente valida e coerente alle contemporanea manifestazioni di abitare
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Durante il 2011 svolge un tirocinio extra curriculare presso lo studio di progettazione Aedas Visconti, capogruppo di Aedas Italia, con sede a Torino. Dal 2007 collabora, come disegnatrice e progettista, ma anche nelle realizzazioni pratiche, con l’azienda Esitecnica h.d. che opera nel campo della progettazione di interni e fornitura di complementi di arredo per privati, ma soprattutto per spazi alberghieri e di ristorazione. Nell’autunno del 2010 partecipa ad un laboratorio di autocostruzione nato durante alcune giornate di autogestione presso il Politecnico. Tale attività volgeva alla creazione di alcuni arredi, tra cui sedie, e altri complementi in materiale riciclato e riciclabile che trasmettessero oltre una notevole originalità anche versatilità e semplicità di composizione.
Silvio Sciara Nato a Torino nel 1984, dopo aver conseguito la maturità scientifica, dal 2003 ha iniziato a coltivare la propria attitudine per le problematiche sociali, ambientali e inerenti alla cooperazione allo sviluppo. Iscrittosi al corso triennale di “Sviluppo e Cooperazione” della Facoltà di Scienze Politiche di Torino si laurea nel 2007 con una tesi di ricerca in economia pubblica sul “Contratto di Quartiere” di Via Arquata a Torino. Nel 2008 continua i propri studi laureandosi, con lode accademica, nel marzo del 2011 al corso specialistico in “Sviluppo, Cooperazione e Mercati Transazionali”, con una tesi di ricerca in economia dello sviluppo svolta da aprile a ottobre 2010 a Città del Guatemala. Oggetto di tale tesi sono state le relazioni economico-informali che si presentano nel sistema di smaltimento dei rifiuti solidi della capitale guatemalteca e, in particolar modo, il ruolo socio economico relativo ai riciclatori informali della discarica. Ha frequentato, inoltre, un “Corso per esperti in gestione dei progetti” presso l’ONG torinese M.A.I.S dove ha approfondito gli elementi del PCM (Project Cycle Managment). Dal punto di vista professionale ha svolto numerosi interventi in ambito sociale in diverse aree portatrici di varie criticità. Dal 2002 al 2007, infatti, ha avuto modo di osservare e interagire con i lavori di riqualificazione urbana (sia fisica che sociale) della Circoscrizione 1 di Torino in qualità di educatore presso il doposcuola dell’”Associazione Seipiù” di via Arquata. Nel 2003 ha prestato servizio per un mese, con l’associazione C.I.S.V. di Torino, come educatore nelle favelas di Teofilo Otoni, nella provincia di Minas Gerais in Brasile. Nel 2007 ha lavorato attivamente come animatore e organizzazione eventi presso l’”Unione Italiana Sport per Tutti”. Nel 2010, durante la permanenza a Città del Guatemala, collabora con l’ONG M.A.I.S nell’ambito del progetto “Convenio de colaboraciòn entre la Municipalidad de Guatemala y la regiòn Piamonte, A.R.A.I. y ONG M.A.I.S./ ISCOS” e con l’ONG Quart Monde nell’ambito del progetto “Taller de pintura para los jovenes de la calle”. Attualmente continua a potenziare la propria esperienza professionale collaborando con diverse associazioni e ONG, e partecipando alla progettazione sociale per bandi nazionali, internazionali ed europei.
Lorenzo Nardis Sono nato nel 1982 all’Aquila dove ho frequentato le scuole e mi sono diplomato presso il liceo classico “d.cotugno”. Ho frequentato la facoltà di architettura a Firenze, corso di laurea magistrale quinquennale, laureandomi nel 2010 con tesi in progettazione architettonica dal titolo “R3AQ: L’Aquila, Riappropria, Ridefinisci, Riaggrega”, progetto di ricostruzione e riqualificazione post-sisma del quartiere di Santa Maria di Farfa nel centro storico aquilano. Da settembre 2010 sono tornato all’Aquila, dove lavoro presso lo studio di famiglia, studio di architettura Nardis. Collaboro, inoltre, come progettista alla redazione di progetti d’intervento su edifici danneggiati dal sisma del 2009, in particolare: Progetti di restauro, consolidamento e rifunzionalizzazione di Aggregati edilizi nel centro storico dell’Aquila: x
piazza San Marciano, aggregato edilizio n.° 735 - L’Aquila
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piazza Nove Martiri, Palazzo Taranta - L’Aquila
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via Poggio Picenze e corso Vittorio Emanuele, aggregato edilizio N.°1871- L’Aquila
Progetti di riparazione e miglioramento sismico di edifici di civile abitazione in muratura e c.a. x
edificio plurifamiliare in c.a, condominio Ranalletta in via del Torcituro – L’aquila
Sono un appassionato di grafica e fotografia, ho frequentato un corso breve alla scuola di fotografia Marangoni di Firenze e ho collaborato ad alcune pubblicazioni tra le quali: x
Settembre 2009 Pubblicazione fotografica su catalogo ‘Triennale Architetti di Firenze’. Fotografie d’architettura: post-sisma della città dell’Aquila.
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Novembre 2009 Pubblicazione fotografica su inserto di approfondimento ‘Quaderni Aquilani’ della rivista ‘Vario’n.70. Fotografie d’architettura: post-sisma della città dell’Aquila.
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Luglio 2010 Pubblicazione fotografica sulla rivista ‘Vario’n.72: “fotografie sulla ricostruzione della città dell’Aquila ad un anno dal sisma”.
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Luglio 2010 Esposizione fotografica e pubblicazione nell’ambito della Mostra “Le Macerie Rivelano” svoltasi nel Palazzo della Regione Abruzzo in L’Aquila.
Alessandro Gioia È nato all’Aquila il 2 maggio 1981. Si è laureato nel 2009 con lode accademica in Sociologia della Multiculturalità presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, con la tesi dal titolo “I perché di uno zaino, viaggio alla ricerca delle motivazioni del backpacking”. Dopo il sisma del 6 aprile 2009, ha contribuito alla creazione del coordinamento di associazioni “Ricostruire Insieme” per dare aiuto alla popolazione straniera durante il periodo di emergenza. Ha lavorato per due anni con il coordinamento, partecipando alla stesura di due progetti patrocinati dal Ministero dell’Interno, Provincia Autonoma di Trento e Provincia dell’Aquila per la costituzione di un Centro Informativo per l’immigrazione e un Centro Interculturale. È stato ricercatore per l’informazione presso lo stesso Centro Informativo e redattore della rivista “Ricostruire Insieme”. Nel 2010 ha collaborato anche alla preparazione dei due progetti “Attraverso il diverso” e “Percorsi Migranti”. Sempre nel 2010 è stato in Guatemala per uno tirocinio MAE presso l’Ambasciata Italiana ed è stato occupato nell’ufficio economico partecipando alla stesura del “Rapporto Paese Congiunto MAE-ICE II semestre 2009” per il Ministero degli Affari Esteri. Dal 2011 è collaboratore presso lo studio del medico competente dott. Gioia Franco. Nel marzo 2011 ha tenuto un seminario presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi dell’Aquila per il progetto “Gioventù in viaggio” per il Centro Turistico Studentesco e Giovanile CTS. Nel maggio del 2011 ha pubblicato il suo primo libro “Lacrime di poveri Christi. Terzigno: cronache dal fondo del Vesuvio” (Edizioni Arkhé). Collabora, ancora, con diverse riviste letterarie online e con testate giornalistiche locali.