graphic storytelling

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quadro 01 / Luca Diffuse, progetto di colonia artistica nel parco archeologico sul fiume Dosa (CA)


“Il destino della “mente locale”, come il destino di ogni cultura indigena, è connesso alla condizione di riconoscimento della sua dignità. Questa implica non solo “libertà di costruire” per le comunità locali, ma anche il diritto alla terra su cui abitare e alle risorse ad essa connesse; richiede inoltre il riconoscimento che ogni gestione del territorio è in primo luogo una questione di conoscenza locale.”

Città di Auletta

(Franco La Cecla, Perdersi, Saggi Tascabili Laterza, Roma-Bari, 1988) cultura contadina terremoto del... morti, rovine

spazio disponibile, immaginario locale, natura selvaggia

Colonia artistica

“Non siamo venuti qui per insegnare qualcosa alla popolazione, per illuminarli sulla loro situazione umana e sociale; non volevamo dar loro coscienza di qualcosa che noi credevamo di avere. Nè volevamo diventare il loro passatempo. Immaginati due tribù che sono molto diverse e che si incontrano sulle rive opposte di un fiume. Uno non passa il fiume per fare ricerche etnografiche, per vedere come gli altri vivono, ma per dare qualcosa e ricevere qualcosa in cambio. Ma “Di contro al mondo dei re, quello dei contadini. L’avvio realistico di molte un patrimonio culturale si può barattare? Siamo partiti da situazioni molto semplici in cui gli attori dell’Odin Teatret fiabe, il dato di partenza d’una condizione di estrema miseria, di fame, di mancanza di lavoro è caratteristico di molto folklore narrativo italiano... ma la cantavano canzoni scandinave e dove era organico e naturale che i presenti rispondessero con le loro canzoni. Dopo absituazione “realistica” della miseria non è solo un motivo d’apertura della fiaba, biam allargato queste situazioni inserendovi alcune danze a cui la popolazione ha risposto con proprie danze. Quindi apparvero brevi scene e sketcheswimprovvisati. La situazione comincia a rassomigliare a una festa collettiva a cui tutti una specie di trampolino per il salto nel meraviglioso, un termine di contrasto partecipano. C’è sempre qualcuno di questi paesi che ha capacità spiaccate come entertainer. Questo è il nostro baratto. con il regale ed il sovrannaturale. C’è la fiaba contadina dall’inizio alla fine, Noi non abbiam rinunciato a quello che era nostro, loro non hanno rinunciato a quello che era loro. Ci siamo definiti con l’eroe zappatore, coi poteri magici che restano appena un precario aiuto reciprocamente attraverso il nostro patrimonio culturale.” alla forza dele braccia e alla virtù ostinata: sono fiabe più rare e sempre rozze, tradizioni sparse, frantumi di una epopea di braccianti che mai forse uscì “Ci sentivamo diversi, e ci mancava inoltre la vocazione di missionari per fare accettare agli altri la nostra verità. Che dall’informe... questa nostra eventuale verità poteva definirsi solamente confrontandoci con la verità degli altri. Da questo incontro Chi sa quanto è raro nella poesia popolare costruire un sogno senza rifugiarsi con il diverso noi siamo stati costretti a rivelare, attraverso tutta una serie di reazioni che ignoravamo prima, qual’è il nell’evasione, apprezzerà queste punte estreme d’un autocoscienza che non dislivello tra le nostre intenzioni e quel che siamo in grado di realizzare.” rifiuta l’invenzione di un destino, questa forza di realtà che interamente esplode in fantasia. Miglior lezione, poetica e morale, le fiabe non potrebbero “Ci siamo dovuti domandare che cosa vogliamo qui. Non volevamo imboccare queste persone col Teatro, un fenomeno darci.” culturale di cui hanno fatto benissimo a meno per secoli. Volevamo che ci rispondessero con la loro voce, con la loro lingua, con i loro legami, con quello che li lega assieme, quello che li fa forti, quello che si vuole spezzare in loro: la loro cultura, (Italo Calvino, introduzione alle Fiabe italiane, 1956) una cultura popolare che – ed è l’essenziale – non divide ma accomuna.”

Tentazione dello spaesamento

Tentazione della presenza

quadro 02 / Dinamiche e sensibilità dell’installazione di una colonia artistica nella Città di Auletta


Città di Auletta

Se uno degli obiettivi del bando era quello di generare una visione post-sisma innovativa, la nostra si articola proprio attorno a questo punto: il terremoto ha di sicuro ucciso persone e tirato giù case. Ma il terremoto ha pure lasciato nel paese spazio ed aria, morti e rovine su cui poi ha fatto presa una certa natura. Forse non sappiamo bene cosa farci ma sicuro non ci interessa addomesticare questi dati di progetto che definiscono una configurazione imprevista e di grande potenziale, se interpretata poeticamente. E’ il titolo del nostro lavoro. Non ci interessa occupare lo spazio vuoto ora disponibile. suoni racconti, relazioni, comportamenti

Colonia artistica

registrazione

Fermo restando che non è il folklore di per se ad interessarci, perchè allora la pratica della registrazione, dell’editing e della riproduzione può diventare metodo? Perchè attraverso le parole di una persona, le fiabe, i racconti dei passaggi storici, prendono coscienza della creazione poetica di chi narra. Esiste un margine aperto e possibile che le migliori narrazioni personali sanno prendersi ed interpretare rispetto al fatto nudo o alla ripetizione identica della fiaba. Restando alle tradizioni pensiamo ad es. alle Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani raccolti dal Pitré nel 1875 ed a quanto sia stato importante il contributo della sua migliore raccontatrice Agatuzza Messia. “Tutt’altro che bella essa ha parola facile, frase efficacie, maniera attraente di raccontare, che ti fa indovinare della sua straordinaria memoria e dell’ingegno che sortì da natura”. Rispetto al vuoto, rispetto a tutta l’aria ora disponibile, lo spazio in cui impegniamo il nostro lavoro è quello minimo della creazione poetica attorno a storie già scritte, che prima di essere nuovamente interpretate e raccontate vanno ascoltate e mandate a memoria.

Editing

Questi suoni e voci registrati, possono riemergere in tutto il paese ed essere distribuiti e georeferenziati sul territorio attraverso le comuni pratiche di ICT, producendo nuove ed indefinite esperienze. Suoni e parole disponibili tanto online quanto nello spazio reale, che addensano l’aria lavorando sulla qualità dello spazio attorno al quale si organizza tutto il progetto. Mantenendolo vuoto.

Una certa eccitazione dell’aria

Soglie

Web

quadro 03 / Dinamiche e sensibilità delle pratiche di registrazione


quadro 04 / Luca Diffuse, progetto di colonia artistica per il recupero dell’ex ospedale civile di Gorizia


quadro 05 / Luca Diffuse, progetto di colonia artistica nel parco archeologico sul fiume Dosa (CA)


Direzione scientifica / Elena Pirazzoli CittĂ di Auletta

Colonia artistica

residenze allestimenti soglie

produzione artistica e relazioni comunicazione web e georeferenziata

Pratiche di registrazione / Giuseppe Maiorana, Nicola di Croce Architettura a bassa definizione / Luca Diffuse

Confezionamento editoriale / Studio Iknoki

Ufficio stampa ed archiviazione / Based Architecture Supporti materiali

Supporti immateriali / editoriali / relazioni

quadro 06 / Modello di gestione e di coinvolgimento del gruppo di progetto

Direzione / Emanuela Ascari


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