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INDICE Parte 0.0 _ Co/Auletta: Perché e Come. Parte 1. _ Inquadramento del Sistema territoriale. 1.1_ Inquadramento territoriale…………………………..……………....…..pag.02 1.2_Attuale sistema sociale……..………………………………………….…pag.02 1.3_Attuale sistema economico…………………………………………….…pag.02 1.4_Risorse ambientali, archeologiche e culturali…………………………....pag.03 1.5_Reti di collegamento………………...…………………………..………....pag.03 1.6_Potenzialità inespresse dei luoghi………………………………..…….…pag.03 1.7_ Opportunità offerte dal Parco a Ruderi………………………………….pag.04 Parte 2. – Visione di un futuro possibile. 2.1_ Bisogni da soddisfare, obbiettivi da raggiungere, potenzialità inespresse da valorizzare…………………………….……...pag.06 2.2_Il Parco a Ruderi nucleo propulsore di un nuovo sistema economico sociale: “Il Bello e il Buono di Auletta”……………………………….………..………pag.07 2.3_Sinergie “Post-Trauma”……………………………….…………..…….……pag.11 Parte 3. – Verifica dell’efficacia della proposta. 3.1_ Risposta ai bisogni………………………………………………..…………...pag.13 3.2_ Raggiungimento degli obbiettivi………………………………..….……….…pag.13 3.3_Strategie di promozione per la valorizzazione delle risorse…………………pag.15 Parte 4. – Modalità e tempistica d’attuazione. Fase 1: Condivisione territoriale della proposta…..………………………………pag.18 Fase 2: Condivisione e Corresponsabilità nella fase di attuazione………………pag.18 Fase 3: Condivisione e corresponsabilità nella fase di Divulgazione…………….pag.18

Parte 5. – Risultati attesi: la nuova Auletta post riconversione economico-sociale-territoriale. Parte 6. – Analisi dei costi…………………………………………………………………..pag.19

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Parte 0.0 _ Co/Auletta: Perché e Come. Il Gruppo “In6” ha deciso di partecipare al Concorso di idee Co/Auletta per confrontarsi con un tema assai stimolante, il rapporto tra memoria e modernità, tra risorse potenziali e modelli innovativi e sostenibili di sviluppo. Il concorso ci ha lanciato una sfida: avanzare una proposta innovativa e dare avvio ad un processo di trasformazione, valorizzazione e riconversione non solo del territorio comunale di Auletta, ma dell’intera area del Tanagro, proponendoci di partecipare al futuro possibile di questi luoghi. Abbiamo accolto la sfida e dopo un’attenta analisi delle potenzialità e delle criticità, delle ricchezze e delle carenze, riteniamo che ci sia una strada percorribile per il futuro di Auletta. Partendo dal presupposto che Auletta ha già iniziato un percorso di trasformazione attraverso gli interventi del Parco a Ruderi, con funzione ricettiva e polo di fruizione di valori immanenti nei luoghi, e che l’obiettivo degli attori presenti sul territorio è quello di innescare un processo virtuoso per una trasformazione delle proprie prospettive future a partire dalla memoria del passato, che essi intendono mantenere viva, abbiamo elaborato la proposta di un piano di gestione integrato, coerente e sostenibile con le realtà esistenti:”Il Bello e il Buono di Auletta” La nostra proposta prevede il completamento del processo di riqualificazione già in atto, attraverso il potenziamento del sistema ricettivo, programmato per il Parco a Ruderi, l’integrazione con l’intero centro storico comunale, la valorizzazione delle risorse del più vasto territorio circostante e la possibilità di entrare nella rete del circuito creativo nazionale ed europeo. Con “Il Bello di Auletta” proponiamo di mantenere viva la memoria del sisma, che il Parco a Ruderi vuole rammentare con la sua esistenza, memoria mai statica e cristallizzata, ma pulsante e viva, riattualizzata e riscoperta nel tempo attraverso le opere di artisti contemporanei, che ad Auletta alloggeranno per periodi medio lunghi dell’anno, per trovarvi l’ispirazione che una vita in equilibrio con i ritmi della terra e il ricordo del trauma può dare. Auletta è ripensata inserita nella maglia del fitto circuito dell’arte contemporanea, che si spiega tra Salerno e Padula, proiettata verso uno scenario nazionale ed europea. Con “Il Buono di Auletta” proponiamo di valorizzare le risorse agricole ed enogastronomiche attraverso un programma complesso di attività, eventi, incontri, workshop e incontri scuola capaci di trasmettere e divulgare le conoscenze dei valori e delle tradizioni legate a tali risorse, e di sviluppare un modello economico non alternativo, ma rafforzativo ed integrativo a quello esistente. La realizzazione della proposta prevede una serie di azioni materiali ed immateriali da attuare al fine di innescare sinergie su diversi piani e livelli per rideterminare un assetto complesso e dinamico di interscambi, che rappresentano la massa critica del nuovo modello di sviluppo territoriale. Tale modello può essere considerato una rete in cui i prodotti agricoli, i beni archeologici e culturali e le risorse naturali rappresentano i nodi, le attività di valorizzazione enogastronomica e di diffusione delle conoscenze tramite il circuito dell’arte contemporanea rappresentano le maglie, mentre l’evocatività di un passato remoto e la memoria del trauma recente, dovuto al sisma, rappresentano il tessuto connettivo, che fa da elemento propulsore capace di far funzionare l’intero sistema della rete. Il fulcro del nuovo sistema ruota attorno alla funzione dell’Albergo Diffuso, affidata al Parco a Ruderi, che si appropria di una singolare filosofia di accoglienza: attrarre moderni viaggiatori, interessati a vivere un’esperienza di scoperta, di nuovi modi di ospitalità autentici in un ambiente urbano che abbia caratteristiche di spontaneità e qualità. A questo viaggiatore molto interessante, saranno offerte risposte singolari, adeguate alle sue aspettative, alternative e integrative al sistema alberghiero tradizionale, in sinergia con servizi culturali, artistici e formativi. Il nuovo volto di Auletta potrebbe essere quello di una cittadina, che ha recuperato e rafforzato la propria identità, che, con le pietre della memoria, ha costruito un futuro possibile proiettato oltre i propri confini fisici ed immaginativi, che, valorizzando le proprie risorse ha rafforzato ed integrato un sistema economico debole ed in crisi, che ha invertito la tendenza a partire, contro la voglia di restare per costruire strade nuove.

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Parte 1. - Inquadramento del Sistema territoriale. 1.1_ Inquadramento Territoriale Il comune di Auletta ricade nella provincia di Salerno e sorge sulla riva sinistra del fiume Tanagro, ad un altitudine di 280 m s.l.m., si estende su una superficie di circa 35,64 Kmq, in gran parte collinare e conta una popolazione complessiva inferiore a 2.500 abitanti. Situata ai confini con la Basilicata, ricade nel territorio della Comunità Montana Tanagro ed e l’unico paese del Tanagro che si trova nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Auletta ha avuto da sempre un rapporto dicotomico e imprescindibile, come in un antico romanzo ottocentesco, con il comune posto sulla sponda opposta del fiume Tanagro, Pertosa, che sorge alle pendici dei Monti Alburni, sul versante destro del fiume Tanagro, ad una altitudine di 301 metri s.l.m., si estende su una superficie territoriale di 6,2 Kmq e conta una popolazione di circa 700 abitanti. A seguito di una delibera del consiglio comunale adottata all’unanimità (giugno 2009), il Comune di Pertosa ha formalmente fatto richiesta di entrare a far parte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano in quanto area contigua al territorio che fa capo all’ente. La Zona delle Grotte dell’Angelo a Pertosa/Auletta e il fiume Tanagro rientrano nell’area SIC (Siti di interesse Comunitario)IT8050049 (fiumi Tanagro/Sele). Pertosa ed Auletta rientrano nella Riserva Naturale Foce Sele-Tanagro, in queste località esiste una realtà carsica di notevole interesse scientifico ed estetico (Grotte dell’Angelo)e rientrano nel sistema montuoso Alburni/Cervato dove si trovano le vette più alte della Campania (il Monte Alburno 1742m/slm e Monte Cervati 1898 m/slm). I territori dei due Comuni sono attraversati dal fiume Tanagro, tributario del Sele, ancora intatto, il corso d’acqua e le zone circostanti di detto fiume sono ZPS e SIC. I due comuni sono facilmente raggiungibili dalla A3 Salerno – Reggio Calabria, uscita Petina o dalla SS Basentana uscendo all’altezza di Buccino. Tale posizione ha reso i due comuni il punto di congiunzione tra diverse realtà territoriali della provincia meridionale di Salerno, storicamente luogo di passaggio obbligato per addentrarsi nel profondo Sud.

1.2_Attuale sistema sociale Oggi gli abitanti del comune di Auletta sono appena 2.454, il trend della popolazione nel 2001/2010 è -1,3%. L’età media aumenta di anno in anno, nel 2010 è quarantatre anni, perché per ogni mille abitanti ne nascono 6,1 e ne muoiono 10,2. Auletta risulta un paese di anziani, radicati alle antiche e lontane tradizioni, ma soprattutto radicati alla terra e alle usanze di sempre, restii a forti ed improvvisi cambiamenti. Il bilancio demografico deficitario di Auletta non si discosta da quello degli altri paesi del comprensorio del Tanagro e del Cilento – Vallo di Diano, la causa principale dello spopolamento è la partenza dei giovani che per motivi di studio e lavoro si allontanano dal proprio nucleo familiare per poi ritornarvi sporadicamente, ad oggi esistono circa centocinquanta abitazioni lasciate vuote. Da questi luoghi si è sempre partiti, sebbene questa terra di passaggio sia stata in passato meta di viaggiatori ed eroi.

1.3_Attuale sistema economico Auletta e Pertosa, da sempre, basano la loro economia prevalentemente sulle lavorazioni artigianali, sulle produzioni gastronomiche, e sulla coltivazione di prodotti agricoli tradizionali, tra i quali l’olio di oliva, il carciofo (inserito tra i presidi Slow Food a tutela della genuinità del prodotto), i fagioli, gli asparagi, i funghi, i pomodori. Negli ultimi anni le due amministrazioni comunali hanno preso coscienza della numerose potenzialità del territorio e che è possibile integrare la tradizionale economia agricola con un’economia a vocazione turistico-ricettiva, che mantenga l’equilibrio tra bellezze naturalistiche, risorse enogastronomiche e cultura dell’arte.

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1.4_Risorse ambientali, archeologiche e culturali Il centro storico è adagiato su un declivio collinare, che, dal Monte San Giacomo, degrada al corso del Tanagro; questo, fino all’immissione nel Sele, denomina una Riserva naturale protetta. La zona montuosa di Auletta è quella della catena degli Alburni, ricca di castagneti, noccioleti e querceti, a cui si aggrappano i ponti della A3. Nonostante i segni della presenza dell’uomo, la natura è rigogliosa e si esprime al massimo nei paesaggi mozzafiato: gli uliveti ed i campi, il profilo brullo dei monti e le case raggruppate del centro e sparse nelle frazioni di campagna. L’abitato si adagia allo sperone su cui, nel tempo, si è ampliato e fortificato. Vi si accedeva da tre porte, Porta del Castello, Porta di Rivellino e Porta Fiume, i vertici degli assi viari che incrociano le piccole piazze, i palazzi gentilizi e gli abitati più umili a cui si arriva attraverso stradine, scalinate, discese che si adeguano alla morfologia dell’altura a strapiombo sul torrente Cretazzaro. I vicoli del centro storico, continuano ad ospitare gli eventi cruciali del paese così come i gesti quotidiani, nonostante la natura stessa ne abbia costretto il continuo rimodellamento. Auletta più volte ha dovuto fare i conti con lo spostamento a est dei Titani, secondo la mitologia rifugiatisi sui Monti Alburni per scappare da Nettuno e causa dei terremoti che hanno alterato la struttura urbana e la storia del comprensorio. Il territorio è noto per le spettacolari Grotte dell’Angelo e può vantare un flusso turistico di un certo interesse, ma stagionale e in buona parte scolastico, che raramente permane nei luoghi o siti circostanti. Diverse sono le iniziative intraprese dalle istituzioni che hanno cercato di dare impulso al sito sia attraverso un’attenta riqualificazione del territorio e del tessuto sociale che attraverso la creazione di nuovi attrattori come il Museo MIdA con le due sezioni la geospeleoarcheologica e la botanico paesaggistica, gli spettacoli allestiti all’interno delle grotte, attività sportivo/naturalistiche, manifestazioni sociali e musicali.

1.5_Reti di collegamento. Le risorse ambientali possedute dai comuni di Auletta e Pertosa presentano un duplice pregio, da un lato il fascino antico e la bellezza di una natura serena e poco contaminata all’altro la felice posizione geografica, che colloca i due comuni a 70 km da Paestum, ricca di arte e fascino, ricordata come il più famoso centro della Magna Grecia e che rappresenta un meraviglioso viaggio tra storia, cultura e archeologia, a soli 72 Km da Salerno, città ricca di storia, cultura e natura, centro dinamico del circuito internazionale dell’arte contemporanea, in cui sono presenti numerose fondazioni, gallerie e musei, incastonata tra la meravigliosa Costiera Amalfitana e la splendida Costiera Cilentana, a 36 Km dalla Certosa di Padula Grande Attrattore Culturale, che ha beneficiato di ingenti risorse dal POR 2000/2006 per la valorizzazione delle risorse territoriali. Il Territorio del Tanagro si connette al Progetto “A3- 100Km di museo” patrocinato dalla Soprintendenza di Salerno e dalla Seconda Università degli Studi di Napoli con lo scopo di raccordare e valorizzare, dal punto di vista culturale ed ambientale, i territori dell’entroterra attraversati dalla A3, la via verso il Sud.

1.6_Potenzialità inespresse dei luoghi La natura dei luoghi presenta potenzialità inespresse e non ancora opportunamente valorizzate come la persistenza di aree di particolare pregio ambientale, geologico, paesistico, archeologico e architettonico e come i collegamenti esistenti con aree di grande attrattività. Tali potenzialità devono fare i conti con elementi critici tipici di molte aree del sud Italia, che rendono difficile valorizzare le risorse possedute, seppure in abbondanza, tuttavia tale dicotomia trova soluzione nella volontà delle amministrazioni e della fondazione MIDa di trovare soluzioni innovative capaci di apportare un miglioramento qualitativo e quantitativo all’attuale sistema socio economico integrandolo con la valorizzazione del patrimonio territoriale inespresso. Per un coerente inquadramento delle risorse da valorizzare, delle criticità da superare e delle opportunità da cogliere offerte dal sistema territoriale e culturale sarà opportuno effettuare una sintetica analisi SWAT che metta in evidenza in maniera sintetica quanto sin ora analizzato.

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ANALISI della Situazione Attuale PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

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I comuni di Auletta e Pertosa auspicano uno sviluppo turistico del territorio per una integrazione dell’attuale sistema economico.

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Presenza sul territorio di istituzioni che operano all'interno del Sistema della conoscenza (MIDA)

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La scarsa conoscenza del territorio e della sua potenziale offerta, da parte del bacino di utenza, dovuta alla poco lungimiranza negli anni passati delle istituzioni che hanno preferito privilegiare l’industrializzazione, sovvenzionata, di aree a prevalente vocazione agricola, che con la crisi si sono trovate spiazzate e prive di risorse.

Presenza di numerosi prodotti agroalimentari tipici e di qualità

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Livelli di istruzione e di formazione professionale non adeguati alle dinamiche dei mercati

Presenza di un organico sistema di aree protette, nazionali e regionali

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Ridotta dimensione delle aziende

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Consistente patrimonio di biodiversità, vegetale e animale

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Inadeguatezza delle dotazioni infrastrutturali, socialieconomico-finanziarie

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Presenza di aree rurali di alto pregio ambientale

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Inadeguati livelli di sviluppo delle economie rurali

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Presenza di aree rurali con tradizioni radicate

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Invecchiamento della popolazione

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Predisposizione del territorio allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili

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Monumenti, siti archeologici, percorsi paesaggistici isolati e non adeguatamente pubblicizzati

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Bellezza del paesaggio di straordinario valore culturale e naturale

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Assenza di itinerari di visita strutturati

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Disponibilità di risorse culturali diffuse, con siti e beni storici, archeologici e paesistici di rilievo internazionale Presenza di spazi ed aree naturali, archeologiche ed architettoniche particolarmente rappresentative per l’immagine della regione

Scarso impiego delle tecnologie dell’information/ comunication tecnology nel settore dell’arte contemporanea RISCHI

Negli ultimi anni le istituzioni stanno cercando di spingere e promuovere turisticamente le aree interne.

L’operazione di riconversione economica è una strada lunga che non può dare risultati se non a lungo termine.

Ampliamento degli spazi per le economie rurali locali all'interno di un processo di allargamento dei mercati nazionali ed internazionali

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Inadeguata ricettività turistica sia in termini quantitativi che qualitativi

OPPORTUNITA’

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Scarsa dotazione di servizi per la fruizione dei beni culturali e dei siti esistenti

Maggiore attenzione dei consumatori verso la salubrità, la qualità e l'eticità degli stili di vita e nei consumi Turismo rurale in crescita (agriturismo, bed&breakfast, etc) valorizzazione del patrimonio rurale a fini turistici

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Crisi dei consumi e riallocazione tra voci di spesa delle famiglie

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Concorrenza dei mercati internazionali

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Rischio di erosione della biodiversità, scomparsa di molte specie animali e vegetali di particolare valore

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Spopolamento

La tutela del paesaggio rurale determina effetti positivi sia di carattere ambientale (conservazione biodiversità, valorizzazione delle produzioni di dualità, tc.) sia di carattere economico (sviluppo dell'agriturismo e del turismo rurale)

Declino dell’economia causato dall’incapacità di attuare una corretta politica di diversificazione economica etica e responsabile

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Creazione di imprese operanti nei settori delle produzioni agroartigianali tipiche e delle tradizioni

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Insufficiente attenzione per l’ambiente ed il paesaggio delle aree rurali

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Creazione di imprese che eroghino servizi di qualità alla persona

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Scarsa conoscenza internazionale e nazionale del territorio e dei suoi valori

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Trend positivo a livello internazionale, regionale e metropolitano , del turismo culturale

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Scarsa consapevolezza da parte delle popolazioni e delle imprese locali delle importanti opportunità di sviluppo e di lavoro offerte dalla Comunità Europea

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Possibilità di allargare e diversificare l’economia rurale esistente con altre forme di sviluppo economico che coinvolgano la popolazione residente, attirino i viaggiatori e particolari fasce di turismo, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni e proteso verso linguaggi nuovi di comunicazione

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Alterazione della biodiversità causata dall’allargamento di coltivazione intensiva

Possibile contrasto tra il modello territoriale proposto, sviluppo in chiave turistico culturale e ambientale, e quello in parte alternativo sviluppo in chiave di servizi alle funzioni metropolitane


1.7_ Opportunità offerte dal concorso per il Parco a Ruderi Il Parco a Ruderi è un’opportunità importante, forse quella decisiva, offerta al territorio di Auletta e Pertosa per valorizzare le numerose risorse esistenti, determinando, al contempo, un’inversione degli attuali trend negativi di crescita economica, occupazionale e demografica, cui le amministrazioni cominciano ad anelare da qualche anno. Il Concorso di idee ha già dato avvio ad un processo di divulgazione della conoscenza del territorio tramite la pubblicazione del bando sui siti, le riviste e la stampa specializzata, strumenti con cui è stato possibile diffondere, a livello internazionale, l’immagine di questi due comuni, che esistono e vogliono essere visitati, vogliono essere conosciuti, vogliono affacciarsi all’Europa. La partecipazione dei gruppi al concorso darà la prima misura del grado di interesse internazionale che questo luogo e la problematica della memoria del trauma hanno suscitato. Il Parco a Ruderi è un’occasione da cogliere per riqualificare il sistema economico sociale del territorio, per valorizzare le risorse naturali, ambientali, archeologiche e culturali esistenti, per riconnettere il territorio di Auletta e Pertosa ai grandi centri di attrattività non lontani, attraverso un’offerta di eventi legati all’enogastronomia e all’arte contemporanea, capaci di strutturare un sistema adeguato di servizi, soprattutto di rendere efficace, per tutto l’arco dell’anno, l’offerta abitativa dell’Albergo Diffuso, luogo materiale attorno a cui ruoterà il sistema immateriale capace di attivare il circuito virtuoso di riconversione economica. Parte 2. – Visione di un futuro possibile. 2.1_Obbiettivi da raggiungere, inespresse da valorizzare.

bisogni

progettuali

da

soddisfare,

potenzialità

Per strutturare al meglio la nostra proposta abbiamo analizzato i tre obiettivi principali che Co/Auletta ci ha indicato: -

In primo luogo un obiettivo materiale e concreto, completare il processo di riqualificazione in atto, già avviato in prima fase con il consolidamento del centro storico, ed in seconda fase con la realizzazione ed il finanziamento del “Parco a Ruderi”, con funzione, interessante e coerente dal punto di vista ambientale e strutturale, di “albergo diffuso”.

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Dal primo obiettivo deriva il secondo, immateriale e funzionale al primo, intrinsecamente correlato e inscindibile, creare ricettività e valorizzazione territoriale. Senza un sistema ricettivo adeguato dal punto di vista dell’offerta qualitativa e quantitativa, senza un’adeguato sistema di incomig, tutto il lavoro di riqualificazione e ridestinazione del Parco a Ruderi risulterebbe ineludibilmente vano e fine a se stesso. Occorre dunque ripensare l’intero sistema territoriale non solo a livello comunale, ma anche sovracomunale in cui il Parco a Ruderi si inserisce, rideterminare l’insieme di valori posseduti dal territorio, ma non ancora utilizzati in maniera adeguata, a sostegno di un sistema turistico ricettivo tutto da riorganizzare e strutturare.

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Il raggiungimento dei primi due obiettivi è perseguibile tramite “la strutturazione di un modello sostenibile e duraturo di recupero delle aree terremotate”, ovvero un’insieme di azioni materiali e immateriali che coinvolgano tutto il tessuto socioeconomico, ambientale, archeologico e naturale del sistema territoriale. Si tratta di rivedere in maniera complessiva il modello di sviluppo attuale dei territori di Aueletta e Pertosa e confrontarlo con un modello di sviluppo possibile e flessibile, capace di valorizzare le risorse esistenti, di mitigare e riconvertire le attuali tendenze negative di spopolamento, decrescita demografica, abbassamento dei redditi, monoeconomia basata prevalentemente su ridotte colture, seppure di pregio, ed artigianato. Il modello di sviluppo possibile dovrebbe mirare all’integrazione tra il modello economico agricolo esistente, un sistema di valorizzazione dello stessa ed un sistema economico diversificato, capace di rafforzare l’economia dei servizi, attualmente quasi inesistente, e di avviare, contestualmente, un processo di sviluppo e valorizzazione del sistema di valori di cui il territorio è denso. Un modello di sviluppo flessibile, misurabile tramite un coerente e sostenibile ritorno economico, da attuare nell’ambito di un piano di gestione, che tenga sempre conto del rispetto del territorio, e sia supportato da adeguate e competenti professionalità, da programmare ed attuare nel medio e lungo periodo. 6


Il modello di sviluppo flessibile “Il Bello e il Buono di Auletta” si pone come progetto pilota e best-practice nell’ambito dei modelli di sviluppo di economie integrate.

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La riflessione intorno ai tre obiettivi da raggiungere determina una considerazione sui bisogni progettuali da soddisfare: generare un modello di abitabilità temporanea _ gestione della ricettività; generare dispositivi che permettano la messa in rete dell’offerta del territorio_gestione delle relazioni del parco a ruderi con il suo territorio di riferimento; generare un modello di co-abitazione tra visitatori e residenti attraverso la responsabilizzazione e l’attivazione dei residenti_ coinvolgimento della cittadinanza. Analisi di funzionalità e coerenza territoriale dell’”Albergo Diffuso” Dalla riflessione su obiettivi e bisogni scaturisce l’elaborazione di un modello di gestione territoriale capace di determinare sinergie di ampio raggio, per il raggiungimento degli obiettivi e la soddisfazione dei bisogni. Le nuove strutture, in via di riqualificazione, ottenute dal consolidamento e dalla rifunzionalizzazione di quello che un tempo è stato il nucleo vivo di Auletta, offrono l’opportunità di un utilizzo innovativo, che potrebbe determinare anche in se stesso un ritorno economico inaspettato, mantenendo, contestualmente viva la memoria del sisma, ovvero “l’Albergo Diffuso”. Tale scelta innovativa delle amministrazioni non è stata casuale, potendo promuovere e garantire l’innesco di un sistema economico alternativo ed integrato, strutturando reti materiali ed immateriali abbastanza forti da garantirne la sostenibilità nel medio e lungo periodo. Tuttavia perché tale sistema funzioni occorre tenere in considerazione il fatto che un “Albergo Diffuso” è un albergo orizzontale, situato in un centro storico, con camere e servizi dislocati in edifici diversi, seppure vicini tra di loro, che deve mantenere determinati standard qualitativi seppure sia possibile sperimentare e proporre stili di ospitalità originali, la propria cultura dell’accoglienza, senza prendere in prestito procedure e modalità gestionali standard. L'offerta dell'albergo diffuso che il Parco a Ruderi deve proporre si pone nel mercato turistico come tipologia ricettiva in grado di offrire diversi plus:  Capacità di soddisfare i desideri di un’utenza esigente ed esperta: si tratta di persone che hanno il gusto di viaggiare, che hanno trascorso vacanze e soggiorni in diversi tipi di alberghi e località, e che sono alla ricerca di formule innovative e al tempo stesso in grado di rispecchiare il più possibile le caratteristiche del luogo.  Rispetto dell’ambiente culturale: la proposta dell’albergo diffuso si muove direttamente nella direzione di recupero del patrimonio artistico e culturale dei centri minori, perseguito con tenacia sia dalla politiche comunitarie che da quelle nazionali e locali, e mostra di possedere la potenzialità per incrementare il reddito e l’occupazione, per mantenere o incrementare la popolazione, senza per questo intervenire contaminando la cultura, l’ambiente, l’identità dei luoghi. L’albergo diffuso può avere la funzione di “animatore” culturale ed economico utilizzando la “reception” anche come “ufficio informazioni”, magari in accordo con la Pro Loco, il centro storico può rivitalizzarsi mantenendo al suo interno una complessità di funzioni, residenziale, commerciale, artigianali.  Autenticità: gli ambienti del Parco a Ruderi permettono al visitatore di vivere nei luoghi in cui per generazioni i contadini di Auletta e Pertosa hanno trascorso la loro esistenza, tra la fatica dei campi e i giorni di festa, fino al terribile giorno del sisma. Queste stanze sono impregnate di memoria, tanto densa da poter essere respirata e rivissuta. Non sono da trascurare le potenzialità legate alla destagionalizzazione dei flussi turistici, garantita dall’interconnessione dell’offerta di eventi di richiamo artistico ed enogastronomico programmati lungo l’intero arco dell’anno.

2.2_Il Parco a Ruderi nucleo propulsore di un nuovo sistema economico sociale: “Il Bello e il Buono di Auletta”- LINEA enogastronomica; LINEA artistica.

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La visione post-sisma del Parco a Ruderi è senza dubbio un’opportunità da cogliere, dal Piano di Gestione del Parco può dipendere la riconversione economico-sociale dell’intero territorio. La nostra proposta mira a far convergere e coesistere, potenziandoli, i tre sistemi sovrapposti sul territorio: la storia e la memoria recenti segnate dal sisma e da un trauma di abbandono più generale; un sistema ambientale ed agricolo di grande valore e fragilità; una progettualità contemporanea che ambisce a riportare la quotidianità sociale nel centro storico. 7


Del sistema ambientale ed agricolo vogliamo valorizzare le potenzialità inespresse legate ad alcune filiere di prodotti di pregio come il carciofo bianco, gli uliveti e i vigneti, tutelati dalla presenza di un presidio slow food, e le potenzialità legate all’evocatività dei luoghi della memoria, dal preistorico, che ci ricorda le origini dell’umanità con le preesistenze archeologiche di palafitte nelle gotte di Pertosa, al ricordo del recente sisma, evento traumatico, ma di cui si vuole mantenere la memoria. Attorno all’ineludibile centralità di queste due potenzialità ruota il piano di gestione “Il Bello e il Buono di Auletta”. Il Parco a Ruderi è pensato come fulcro e centro propulsore di due sistemi, enogastronomico ed artistico. Attraverso la programmazione e la calendarizzazione di eventi di un certo richiamo ed un’opportuna campagna di incoming, sarà possibile richiamare sul territorio una specifica fetta di fruitori con un certo potere economico. Le due funzioni si prestano alla coesistenza armoniosa e dinamica attraverso un calendario che riesca ad integrarsi, anche con gli eventi tradizionali tipici dei luoghi. Il Buono di Auletta_Linea Enogastronomica: la strutturazione ed il potenziamento della filiera enogastronomica si realizza tramite la creazione di un Parco del Gusto (Il Buono di Auletta) che prevede la possibilità, da parte del potenziale utente, di alloggiare nell’Albergo Diffuso e di seguire e partecipare attivamente a tutte le fasi ed i processi legati ai prodotti di qualità, dalla coltivazione alla raccolta, alla trasformazione, alla lavorazione. Partecipare alle attività sopradescritte potrebbe avere un richiamo internazionale, esperienze simili vengono condotte con successo da anni in Francia, Spagna e Portogallo. Un punto di partenza positivo è la presa di coscienza dei coltivatori, che sono riuniti in consorzi (carciofo ed olio extravergine di oliva Dop Colline Salernitane), inoltre la presenza del presidio slow-food ha già posto ottime basi certificate per l’attivazione del circuito enogastronomico d’eccellenza grazie all’attività della rete dell’alleanza, che è una grande rete solidale dove i cuochi italiani incontrano e stringono un patto con i produttori dei Presidi Slow Food, impegnandosi a cucinare e valorizzare i loro prodotti. Le attività legate alla partecipazione alla vita contadina presentano numerosi vantaggi: in primo luogo il viaggiatore non è solo un testimone, ma prende egli stesso parte alla storia di un luogo, alla trasformazione del paesaggio, agli effetti che tale trasformazione determina sulla cultura; la possibilità di apprendere quali siano le tecniche, i metodi di coltivazione dei prodotti, nonché le proprietà organolettiche è interessante per il viaggiatore che intenda fare una reale esperienza di conoscenza, a corollario della sessioni di lavoro potrebbe essere presente un esperto in materia agroalimentare, che consenta di integrare l’esperienza pratica con conoscenze scientifiche; la possibilità per i contadini locali di ospitare un individuo lontano per cultura, luogo di provenienza e magari anche lingua, è un’importante momento di scambio e di arricchimento reciproco, oltre che di rafforzamento e trasferimento della memoria. L’esperienza si potrebbe avviare con l’avvicinamento ai vigneti ed alle uve D.O.C. del Cilento: Barbera, Rosso, Bianco, Rosato e Moscato, nelle versioni Spumante e Lambiccato, che si abbinano perfettamente alla cucina tipica cilentana "povera", semplice, ma gustosissima, con i suoi i fusiddi, i cavatieddi e i migliatieddi, gli struffoli, ecc. La pasta tradizionale fatta in casa può essere un’ulteriore risorsa: partecipare ai momenti festosi degli Aulettesi attraverso la memoria delle ricette tradizionali. Potrebbero essere attivate sessioni per la lavorazione della pasta fresca, programmando una serie di fine settimana, in cui le nonne faranno da insegnanti, si imparerà ad impastare, a lavorare e a cucinare le ricette tipiche della tradizione. I Workshop cucina_tradizionale si integrano con l’esperienza del campo lavoro, anche in questo caso lo scambio interculturale è forte, interessante e divertente, oltre che gustoso. La linea “Il Buono di Auletta” propone una forte integrazione tra tradizione e modernità, oltre all’offerta di valorizzazione della tradizione contadina propone una cura particolare per la diffusione dell’innovazione in campo enogastronomico, pertanto propone l’utilizzo di prodotti tipici locali per realizzare piatti di alta cucina, sono previsti workshop e sessioni speciali di alta cucina. La presenza del presidio sloow-food e della “rete dell’alleanza”, è un’importante punto di partenza.

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I cuochi che aderiscono all'alleanza garantiscono l’impiego regolare dei prodotti di almeno tre presidi, privilegiando quelli del proprio territorio, e contrassegnandoli nei menù. Per garantire la completa tracciabilità e per offrire massima visibilità ai protagonisti dei Presìdi Slow Food, sul menu è sempre indicato il nome del produttore da cui i cuochi si approvvigionano. I cuochi dell'alleanza sposano la filosofia di Slow Food scelgono materie prime locali, rispettano le stagioni, lavorano direttamente con i piccoli produttori, per conoscerli e valorizzarli. I cuochi specializzati sono preziosi per avviare un sistema di ricettività dal ritorno economico garantito. Fine settimana dedicati a workshop di alta cucina tenuti dai cuochi dell’alleanza garantiscono un avvicinamento etico e responsabile alla cucina contemporanea, rispettoso del coltivatore come del fruitore finale, ed hanno un richiamo sicuramente nazionale. I Workshop possono essere integrati ed alternati con altri eventi enogastronomici: - sessioni_corso per sommeliers; - incontri e dibattiti sull’enogastronomia e i prodotti del territorio; - concorsi per giovani cuochi; - sessioni dedicate a giovani cuochi tenute da cuochi di livello internazionale etc. Il territorio oggetto di proposta si presta particolarmente ad assumere un ruolo centrale in ambito enogastronomico anche per ciò che concerne la speculazione inerente i benefici della “Dieta Mediterranea” tenendo conto che il Cilento sia stato oggetto di studio per quanto riguarda questo tema, che ormai ha valicato i confini nazionali tanto da sbarcare negli Stati Uniti. In questi territori negli ultimi anni numerosi sono stati gli incontri internazionali dedicati alla dieta mediterranea, che pone alla sua base molti prodotti coltivati in queste aree, tra i quali il rinomato olio extravergine di oliva DOP del Cilento. Incontri, convegni e seminari sul tema, oltre che esperienze enogastronomiche concrete, potrebbero svilupparsi tra le mura del Parco a Ruderi, portando ad un forte interesse sul territorio, con un evidente richiamo di utenza, che risiederebbe per periodi medio lunghi distribuiti sull’intero arco dell’anno, secondo una definita calendarizzazione. I prodotti del territorio, così valorizzati, troverebbero nuove fette di mercato in cui poter essere distribuiti, sia freschi che conservati e lavorati. Sarebbe possibile realizzare dei piccoli mercati, durante gli eventi enogastronomici ed artistici, per la vendita diretta dei prodotti, sia freschi che conservati, inoltre propulsiva sarebbe la vendita on-line su ordinazione. Le attività proposte garantiscono sia la conservazione della produzione tradizionale, attualmente quasi scomparsa, sia la valorizzazione, con l’apertura di nuovi scenari d’investimento per gli operatori locali, quali attività di ristorazione, di accoglienza, di marketing territoriale, oltre che la creazione di un marchio di qualità e di filiera certificata. E’ auspicabile, infatti, creare un Marchio di Qualità per la certificazione della filiera dei prodotti sia freschi che conservati e lavorati, a garanzia del prodotto territoriale. Le Attività proposte, oltre che essere realizzate a partire dal Parco a Ruderi, potrebbero trovare spazio nelle sedi dei consorzi locali, nei ristoranti del territorio, che offrono un determinato standard di qualità, nelle aziende locali, in modo tale da avere una ricaduta, in termini di visibilità e di conoscenza del territorio, sempre più varia e più vasta. Il Progetto Definitivo del Parco a Ruderi prevede l’utilizzo del comparto C4-C come cucina, tale funzione potrebbe essere ulteriormente ampliata con il comparto C5 al fine di lasciare la prima a servizio dell’Albergo Diffuso e la seconda per la realizzazione degli eventi connessi alle sessioni di Alta Cucina e di Cucina Tradizionale. La vicinanza dei comparti rende facilmente ampliabile la rete degli impianti necessari alla realizzazione della nuova funzione. Inoltre saranno necessari luoghi di degustazione che trovano spazio nei comparti indicati, essendo questi sviluppati anche su più piani. Il Bello di Auletta_ Linea Artistica: i luoghi della memoria evocano ispirazioni singolari e corali, in particolare ad artisti e creativi di diversa natura. La nostra proposta intende innescare un singolare processo di creazione artistica e di comunicazione creativa capace di attualizzare l’immagine territoriale traducendola in immagine contemporanea. Un processo complesso, dinamico e multisettoriale, che potrebbe rievocare i luoghi della memoria non come immagine statica e sempiterna, bensì in maniera dinamica ed in continua evoluzione, in maniera propulsiva capace di innescare processi creativi ed innovativi. 9


Il Parco a Ruderi potrebbe ospitare un Polo di attrazione per artisti (Il Bello di Auletta), creativi, esperti d’arte e studenti capace di attrarre un turismo con una potenziale capacità economica alta, ed innescare lo sviluppo di un sistema culturale, ricettivo, creativo e produttivo, strettamente collegato da un lato al patrimonio esistente, dall’altro alla possibilità di attrarre il miglior know how internazionale nel campo dell’arte, della creazione e della comunicazione. Considerando la specificità della produzione artistica contemporanea, la diversificazione dei materiali utilizzati ed i relativi processi produttivi, si intende produrre e promuovere un turismo dell'arte, inteso come viaggio nell’arte, che normalmente non si manifesta come turismo di massa, ma rappresenta una tendenza decisamente più orientata all'esclusività del prodotto ricercato. Così facendo l'attività del Parco sarebbe potenzialmente lanciata nel dibattito culturale nazionale, ma anche internazionale, dal momento che gli appassionati d'arte, come gli addetti ai lavori che operano nel sistema, sono sempre attenti alle sperimentazioni e alla ricerca, che si manifesta non solo in contesti come le grandi città e i percorsi consueti, bensì nelle aree meno battute, come dimostra il successo di iniziative come “Arte all'Arte”, in Toscana, oppure “Arte al Pollino” in Basilicata. La strategia potrebbe consistere nell'associare esperienze di artisti consolidati, cioè storicizzati e conosciuti, ad esperienze di artisti più giovani. In tal senso un workshop alla presenza di uno o più artisti consolidati, invitati in qualità di visiting professor, potrebbe essere associato ad una residenza per artisti (dedicata ai più giovani). I giovani artisti avranno modo non solo di collaborare con artisti affermati, ma anche di venire a contatto con critici e galleristi, che potranno a loro volta scoprire e valutare giovani talenti inserendoli nel circuito dell’arte europea. La possibilità di introdurre, in un territorio prevalentemente ad economia rurale, un’attività completamente nuova, consente non solo di diversificare l’economia territoriale, ma soprattutto di diffonderne, a livello internazionale, l’immagine in un campo assolutamente innovativo ed ancora poco valorizzato, su cui le istituzioni nazionali ed europee potrebbe e dovrebbe puntare, la produzione e la diffusione dell’arte. Il Parco a Ruderi si presta, con le sue suggestive stanze appena ristrutturate, alla funzione di Polo fisico di riferimento che possa fungere da struttura primaria di accoglienza e residenza per gli artisti, da luogo per la realizzazione di alcune performance, per l’attività espositiva primaria, per l’accoglienza di laboratori aperti agli studenti, quali luogo di trasferimento e di scambio di saperi, ma soprattutto da luogo primario in cui l’artista possa ritrovare il naturale e biologico equilibrio con i ritmi della natura, in cui possa elaborare le proprie e personali immagini fisiche ed emotive ed esternalizzarle utilizzando il proprio singolare ed unico linguaggio espressivo. Il programma di residenza per artisti dovrebbe prevedere visite di conoscenza delle straordinarie bellezze dei luoghi dell’intero territorio così che essi possano cogliere, liberamente, le più profonde, peculiari e personali sensazioni derivanti dalle immagini dei luoghi, dal folklore, dalle tradizioni, dalla cucina e di tradurle, secondo la propria personale e peculiare capacità espressiva, in opere, progetti e performance da proiettare a livello internazionale, così da rilanciare l’immagine territoriale, liberandola dagli schematismi tradizionalistici per conferirle una veste nuova. Queste esperienze potrebbero prevedere la possibilità di donazione / acquisizione di opere che andranno ad arricchire il patrimonio della zona contribuendo alla realizzazione di un piccolo museo contenente lavori ad hoc, espressamente legati al territorio. Saranno organizzati incontri per la trasferibilità della conoscenza del processo creativo tra artisti e studenti delle accademie e delle università internazionali, allo scopo di avvicinare il più possibile i giovani interessati all’arte e le giovani leve dell’arte al mondo della produzione artistica, dalla teoria alla pratica, dal saper fare al fare.

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Molteplici saranno gli eventi che coinvolgeranno critici, artisti e galleristi, attraverso incontriconfronto essi potranno scambiare idee e confrontarsi sulle evoluzioni artistiche di tempi e luoghi. Tali attività da un lato consentiranno di valorizzare e riqualificare un notevole patrimonio architettonico rurale esistente, mantenendo uno stato di equilibrio tra aree agricole ed aree naturali con un alto livello di biodiversità, di diversificare fortemente l’economia locale, su di un piano completamente nuovo, esclusivo ed in forte crescita, di salvaguardare e trasferire l’immagine territoriale ed i valori ad essa connessi con un linguaggio ed una metodologia unica nel suo genere ed irripetibile. Molti dei comparti individuati nel Progetto Esecutivo del parco a Ruderi, si prestano ad accogliere le sopraindicate attività: sale espositive, laboratori, sale all’aperto, ma l’obiettivo della proposta è quello di allargare le attività a tutto il territorio comunale. In occasione di particolari eventi tutto il territorio diverrà un grande laboratorio, un luogo mostra, strade, piazze, case e cortili saranno interessati dalla presenza di artisti, critici, esperti nel settore, cittadini e visitatori. Così anche le aree limitrofe al territorio comunale potranno essere interessate da particolari performance come la Land-Art e laboratori, Workshop e studi all’aperto. Il progetto può contare su una fitta rete di portatori di interesse disseminata sul territorio. Le numerose fondazioni, gallerie e scuole di studio di arte contemporanea, come la Fondazione Filiberto Menna_centro studi per l'arte contemporanea di Salerno, per fare solo un esempio, che da tempo operante sul territorio con lo scopo di promuovere lo studio dell'arte contemporanea e le discipline ad essa connesse, sarebbero interessate a collaborare in qualità di partners. La stessa Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, oltre a tutelare i beni artistici del territorio, ha da sempre interesse a promuovere attività di arte contemporanea. L'Università degli Studi di Salerno, il cui Dipartimento di Storia dell'Arte ha da sempre interesse nell'attività didattica e di promozione di attività sul nostro territorio. Pertanto, sia dal punto di vista strutturale che economico e funzionale, la proposta “Il Bello di Auletta”, non solo potrebbe essere facilmente realizzata grazie alla collaborazione ed al supporto, anche finanziario, di vari enti sparsi sul territorio, ma consentirebbe ad Auletta di entrare in un circuito felice e dinamico, assolutamente mai battuto e impensato sin ora, proiettandosi come una realtà europea ed innescando un sistema economico del tutto alternativo e singolare, che bene si integra con la realtà artigianale e rurale preesistente, calzando al territorio molto meglio ed in maniera più etica, coerente e sostenibile rispetto alle prospettive di un’economia industriale assolutamente improbabile e distruttiva per l’equilibrio dell’ecosistema territoriale. I ritorni economici della proposta “Il Bello di Auletta” saranno misurabili nel medio periodo, con il ritorno economico di residenti nell’”Albergo Diffuso”, e nel lungo periodo con il ritorno economico di un’economia diversificata e con il miglioramento qualitativo dell’area comunale e sopracomunale. “Il Bello e il Buono di Auletta” si intersecano durante l’anno, grazie ad una calendarizzazione ottimale che consente non solo la diffusione di eventi lungo tutto l’arco dell’anno, ma anche la compresenza in alcune particolari occasioni, valorizzando e rafforzando anche alcuni eventi tradizionali. 2.3_Sinergie “Post-Trauma”. La proposta “Il Bello e il Buono di Auletta” innesca sinergie su diversi piani e livelli al fine di rideterminare un assetto complesso e dinamico di interscambi e interrelazioni, che rappresentano la massa critica del nuovo modello di sviluppo territoriale. Il sistema che proponiamo è capace di innescare sinergie complesse tra risorse esistenti e nuove opportunità, determinando ricadute positive sulle prospettive occupazionali interne, nel medio periodo, e sulle prospettive di stabilità demografica, nel lungo periodo, contrastando il sempre crescente flusso migratorio, determinato dall’alto tasso di disoccupazione. Le principali sinergie che il nostro modello di gestione è in grado di innescare sinergie quali:

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sistema agricolo tradizionale/sistema di valorizzazione e diffusione dei prodotti agricoli: i prodotti tipici locali, garantiti dalla presenza del presidio slow-food, sono coltivati per lo più ad uso familiare ed in maniera assai limitata, come il carciofo bianco, e risultano essere una realtà produttiva marginale e non capace di attrarre l’interesse delle giovani generazioni eppure le potenzialità di questi prodotti sono straordinarie, sia per le qualità organolettiche, che per la loro salubrità. La linea enogastronomica crea sinergia tra le potenzialità di questi prodotti e un sistema di diffusione dei valori enogastronomici in maniera tale da strutturare una realtà di traino per il potenziamento dell’'economia agricola della zona, trovando nuove prospettive di mercato, coinvolgendo prioritariamente il settore della ristorazione e contestualmente della vendita on line/on demand.

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sistema di valori ambientali, culturali e di evocatività/sistema di valorizzazione e diffusione dei valori tradizionali e delle vocazioni territoriali attraverso il canale dell’arte contemporanea: Le bellezze naturali di questi luoghi, ancora poco contaminati dalla presenza umana, la connessione con siti geologici che portano alla scoperta delle profondità recondite della terra, il tipico e affascinante fenomeno carsico e i ritrovamenti archeologici preistorici di antiche palafitte, la presenza di luoghi di straordinaria bellezza e valore culturale come la certosa di San Lorenzo e tante altre piccole realtà disseminate sull’intero territorio, evocano sentimenti di fortissima e singolare suggestione, tuttavia tale densa potenzialità non è stata ancora opportunamente sfruttata, sebbene interventi volti alla valorizzazione si siano conclusi recentemente, come l’ingente finanziamento di oltre 50milioni di euro per l’attuazione del PIT “Certosa di Padula e Vallo di Diano”. La linea “Il Buono di Auletta” crea sinergia tra le potenzialità evocative del territorio e il circuito dell’arte contemporanea, molto vitale a Salerno e provincia, generando opportunità concrete per l’apertura di nuovi interessanti mercati alternativi. Salerno è una città fortemente proiettata nel circuito dell’arte contemporanea con la presenza di numerose gallerie, fondazioni e scuole d’arte, i due sistemi si sovrappongono sullo stesso territorio, vi convivono, con il modello di gestione che proponiamo possono incontrarsi, interconnettersi e rafforzarsi reciprocamente, fino alla possibilità di proiettare i valori inespressi del territorio nel panorama europeo.

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sistema di vita e di valori tradizionali/sistema di ospitalità temporanea e di coabitazione innovativa: l territorio compreso tra Salerno e Padula è fortemente radicato alla tradizione contadina anche nei modelli e nei ritmi di vita, una vita scandita dal ritmo delle stagioni, dei tempi della semina, del raccolto e del riposo dei campi, ancora in simbiosi con la natura, lontana dai ritmi delle città e della metropoli. Tale modello di vita ha forse sfavorito lo sviluppo di un sistema ricettivo forte e ben strutturato, sebbene le possibilità offerte dalla misura 2.2 del POR 2000/2006, nell’ambito del PIT “Certosa di Padula e Vallo di Diano” hanno avviato un processo di rafforzamento dell’offerta di ospitalità turistica territoriale, fornendo aiuti alle imprese in campo di accoglienza e ristorazione. Paradossalmante l’attuale status dell’offerta ricettiva, non ancora massificata, appare essere ottimale per il rafforzamento di un sistema ricettivo innovativo, in equilibrio con i valori e i ritmi di vita del territorio. Il modello di gestione “Il Bello e il Buono di Auletta” crea la giusta sinergia tra la vita tradizionale degli abitanti del territorio e gli ospiti stagionali, che ne condividono tempi e modi di vita, che in taluni casi partecipano alla vita stessa delle campagne e che, a loro volta, avvicinano gli abitanti a realtà nuove e stimolanti tramite la rete di azioni immateriali legate sia alla valorizzazione e diffusione dei prodotti tipici locali, che al circuito dell’arte contemporanea.

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sistema di valorizzazione e diffusione dei prodotti agricoli/ sistema di valorizzazione e diffusione dei valori tradizionali attraverso il canale dell’arte contemporanea: Il sistema di azioni immateriali che il modello di gestione “Il Bello e il Buono di Auletta” propone oltre a creare sinergie esterne, innesca forti sinergie interne, allo scopo di rafforzare, su tutto l’arco dell’anno, l’offerta di ospitalità e di fruizione del prodotto “Territorio” rivolta ad un ampio numero di utenti differenti per interessi e per capacità economiche. La possibilità che il territorio presenti un’offerta diversificata lungo tutto l’arco dell’anno e si rivolga a target differenziati di utenti va a massimizzare l’utilizzo dell’”Alberge diffuso” e di tutti gli spazi pubblici del Parco a Ruderi. Si genera un reale circuito di valorizzazione del bene, misurabile dal punto di vista economico e sociale con la maggiore e frequente presenza di visitatori sul territorio che equivale ad una maggiore vendita di prodotti e servizi. 12


Parte 3. – Verifica dell’efficacia della proposta. 3.1_ Raggiungimento degli obbiettivi Il modello di sviluppo possibile offerto dalla proposta “Il Bello e il Buono di Auletta” raggiunge efficacemente i tre obiettivi proposti dal concorso di idee Co/Auletta. Offre la “strutturazione di un modello sostenibile e duraturo di utilizzo delle aree terremotate”, tramite un’insieme di azioni materiali e immateriali che coinvolgano tutto il tessuto socioeconomico, ambientale, archeologico e naturale del sistema territoriale. Rivede in maniera complessiva il modello di sviluppo attuale dei territori di Auletta e Pertosa, riconvergendolo verso un modello di sviluppo possibile e flessibile, capace di valorizzare le risorse esistenti, di mitigare e riconvertire le attuali tendenze negative di spopolamento, decrescita demografica, abbassamento dei redditi, monoeconomia basata prevalentemente su ridotte colture, seppure di pregio. La riconversione del sistema economico è attuata soprattutto attraverso la strutturazione ed il potenziamento del sistema ricettivo e di ospitalità proposto dall’”Albergo Diffuso” del Parco a Ruderi. Proponiamo un sistema ricettivo adeguato al territorio, dal punto di vista dell’offerta qualitativa e quantitativa, in equilibrio con i ritmi e i modelli di vita tradizionale, un sistema capace di innescare sinergie positive tra gli abitanti del luogo e gli ospiti, in grado di coinvolgere i visitatori nelle attività di vita quotidiana e di contaminare gli abitanti del territorio con le interessanti prospettive offerte dal circuito artistico contemporaneo. Il funzionamento dell’intero sistema è affidato ad un’adeguata attività di incomig, che garantisce la diffusione, su ampia scala, delle conoscenze in merito alla ricettività offerta dall’albergo diffuso del Parco a Ruderi, al sistema di eventi e alla programmazione degli stessi, al modello di fruizione dell’area. La visione di un futuro possibile alternativo all’attuale, proposta dal nostro modello di sviluppo consente di completare il processo di riqualificazione dell’intero territorio circostante il comune di Auletta, già avviato con il consolidamento del centro storico e con la realizzazione del “Parco a Ruderi”. 3.2_ Risposta ai bisogni_ Potenziare l’Albergo Diffuso Il modello di sviluppo possibile offerto dalla proposta “Il Bello e il Buono di Auletta” soddisfa efficacemente i tre bisogni progettuali proposti dal concorso di idee Co/Auletta. Generare un modello di abitabilità temporanea: l’albergo diffuso è la forma di ospitalità più tradizionale e più moderna al tempo stesso, dà alloggio al visitatore nella propria casa, nella casa di tutti gli abitanti, il luogo che è stato il centro della vita degli Aulettesi, il luogo che rappresenta la memoria del passato, della fatica della dura vita nei campi e del trauma del sisma. Il visitatore riscopre l’antico modo di abitare e di vivere dei piccoli comuni dell’entroterra del Sud Italia, rivive la tradizione cogliendone le suggestioni. L'offerta dell'albergo diffuso del Parco a Ruderi si pone sul mercato turistico come tipologia ricettiva in grado di offrire diversi plus: capacità di soddisfare i desideri di un’utenza esigente ed esperta, rispetto dell’ambiente culturale, autenticità e articolazione della proposta. Il taglio dell’offerta è specifico e dinamico: o Chi sono i potenziali fruitori cui si rivolge l’albergo diffuso del Parco a Ruderi? Gli Artisti partecipanti alle manifestazioni, che vi troveranno un alloggio evocativo per un periodo medio-lungo; i visitatori di mostre ed eventi artistici ed enogastronomici , che vi alloggeranno per periodi brevi, ma diffusi lungo l’arco dell’anno; amanti ed appassionati di arte contemporanea e cultura enogastronomica, nonché dei valori della vita tradizionale e in simbiosi con la natura o in cerca di ispirazione, che parteciperanno ai frequenti workshop ed eventi di educazione, qui troveranno una forma di ospitalità accogliente e in simbiosi con i tempi della vita tradizionale, con la natura e la cultura, per periodi di media durata. o Cosa offre? Il Parco a Ruderi garantisce tutti i servizi alberghieri, dal ristorante alle aree comuni, alla piccola colazione. Inoltre la dimensione complessiva dell’albergo diffuso del Parco a Ruderi permette, di personalizzare i servizi, aumentando il coinvolgimento degli ospiti, per l’avvio del processo di fidelizzazione auspicato. L’offerta così strutturata si caratterizza per originalità e novità, conquista una maggior visibilità nel posizionamento in specifiche aree di mercato turistico.

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Qual è lo stile gestionale? Lo stile gestionale si caratterizza nell’universo ricettivo per l’atmosfera originale, per le modalità di erogazione dei servizi e per il suo collegamento con il territorio. L’albergo diffuso ha uno stile unico perché rispecchia contemporaneamente la personalità di chi lo ha voluto e lo spirito del territorio. La gestione ha l’obiettivo di offrire un’esperienza legata al territorio anche nei tempi e nei ritmi del servizio, oltre che nei servizi e nei prodotti offerti. L’alberghi diffusi del Parco a Ruderi assumere un temi specifici che caratterizzano in maniera singolare la propria proposta di ospitalità. Chi sono i soggetti gestori? Un consorzio Pubblico Privato è l’ente più accreditato per la gestione di un sistema complesso di ospitalità diffusa del Parco a Ruderi. La presenza di un soggetto privato o di un consorzio di soggetti esperti nella gestione di luoghi per l’accoglienza di specifiche fette di mercati turistici, particolarmente esigenti, è sicuramente necessaria per garantire determinati standard qualitativi imprescindibili. La presenza dell’ ente pubblico è opportuna per garantire il necessario controllo qualitativo e la opportuna visibilità territoriale sui mercati turistici. La formula che potrebbe dare migliori risultati è quella di un consorzio di operatori che, disciplinati da un regolamento e raccordati con i disciplinari di qualità elaborati per il marchio di tracciabilità territoriale, cooperino alla gestione dei servizi centralizzati. Può essere ipotizzata la nascita di un consorzio misto, pubblico-privato ove le Istituzioni locali intervengono in particolare nella realizzazione e gestione dei servizi complementari alla ricettività.

Generare dispositivi che permettano la messa in rete dell’offerta del territorio. La proposta di ospitalità diffusa del Parco a Ruderi, che prevede un’offerta assai singolare, in se stessa, rappresenta un vero e proprio modello di gestione territoriale, il cui obiettivo strategico è quello di concorrere, attraverso l'attivazione di nuove opportunità imprenditoriali, alla rivitalizzazione del territorio puntando a favorire una complessiva valorizzazione socioeconomica attraverso l'innesco di una spirale virtuosa basata sui seguenti elementi: o recupero edilizio con attivazione dell'indotto; o rivitalizzazione sociale, culturale ed economica; o valorizzazione delle risorse inespresse; o attivazione e rafforzamento di nuove attività commerciali e di servizio; o apertura di nuovi scenari di mercato; o attivazione imprenditorialità privata sia nel campo della ricettività e ristorazione, che nei nuovi mercati commerciali dell’enogastronomia e dell’arte contemporanea; o sviluppo nuovi flussi turistici e residenziali; Si tratta di un progetto complesso che intende sviluppare il territorio attraverso una particolare nicchia di turismo, valorizzandone le risorse. Il modello proposto può innescare un processo di rafforzamento delle iniziative imprenditoriali private e degli enti pubblici per favorire la creazione di condizioni di contesto urbano e di servizio favorevoli all'attrazione di flussi turistici qualificati e specifici. Sarà spronata la costituzione di una rete tra tutti gli imprenditori e gli operatori del turismo , della ristorazione e dei servizi connessi, finalizzata alla gestione dell'offerta e delle attività promozionali, commerciali e gestionali del progetto. Infine sarà opportuno favorire la formazione manageriale specifica per i neoimprenditori nel campo della ricettività, della ristorazione, degli eventi, e della cultura, nello specifico per coloro che attivano queste attività come forma di integrazione del reddito rinveniente da altre occupazioni. Un intervento di recupero funzionale, quale quello delineato, richiede la convergenza di capitali pubblici e privati ed un impegno da parte delle istituzioni locali nel coordinamento dell’iniziativa privata, soprattutto teso a favorire, da parte dei soggetti interessati, l’accesso alle opportunità finanziarie fornite della programmazione comunitaria. Per rafforzare il modello di accoglienza dell’albergo diffuso, già prefigurato nell’ambito del progetto di recupero del centro storico attraverso le “stanze” individuate nei comparti d’attuazione, si potrebbe promuovere la costituzione di un’associazione tra abitanti disponibili ad offrire le loro residenze ai visitatori sul modello del “Turismo de Habitação” portoghese. Questa interessante esperienza ha preso avvio nel 1983 e ha consentito ad un paese che si stava allora affacciando alle porte dell’Unione Europea di organizzare una efficiente rete di residenze private per l’accoglienza, attraverso investimenti pubblici assai modesti. Acquisendo un finanziamento messo a disposizione a parziale copertura dei costi per il recupero delle parti comuni della residenza interessata e degli alloggi disponibili, i proprietari di dimore storiche portoghesi hanno formato un consorzio che nel 1992 ha aderito alle due principali organizzazioni per la promozione di questa particolare modalità di fruizione del patrimonio 14


storico, Europa Traditionae Consortium (Europa delle Tradizioni) e Villages of Tradition (Villaggi di Tradizione). * Le potenzialità di questo modello di gestione sono davvero notevoli, soprattutto per i ridotti costi sia in fase di avvio che a regime. Stimolato il tessuto socio economico locale durante i lavori del workshop, si potrebbe sottoporre a tutti i residenti del centro storico un sintetico protocollo d’intesa, volto all’individuazione degli standard minimi qualitativi dell’offerta ricettiva e alla definizione di una comune attività di marketing, capace di sfruttare i canali già attivati nelle precedenti esperienze a livello regionale ed europeo. Stabilite queste minime condizioni è possibile registrare lo statuto della costituenda associazione raggiungendo un’immediata operatività. Consentendo al turista di vivere l’esperienza del soggiorno in vere abitazioni a stretto contatto con la comunità locale attraverso una proposta dotata di tutti i servizi di base, incrementati da servizi commerciali, culturali e turistici in un contesto di sicuro interesse culturale e storico, è possibile collocarsi in una fascia alta del mercato turistico, aumentando, così, il margine tra costi e ricavi. 

Generare un modello di co-abitazione tra visitatori e residenti attraverso la responsabilizzazione e l’attivazione dei residenti Il modello di gestione territoriale della nostra proposta prevede la partecipazione attiva di tutte le fasce di portatori di interessi locali(enti pubblici e privati, fondazioni, galleristi, produttori, ristoratori, albergatori, professionisti dell’enogastronomia e del mondo dell’arte contemporanea), nonché dei privati cittadini a partire dalla fase di progettazione e programmazione della proposta. La nostra risposta al Concorso di idee rappresenta una linea d’indirizzo da strutturare, nello specifico, con chi conosce e abita il territorio, con chi ha plasmato il territorio per la sussistenza su di esso da generazioni. Si prevede l’istituzione di fasi di partecipazione al processo di sviluppo e riconversione del sistema territoriale, saranno aperti Tavoli di partecipazione pubblica ai quali potranno partecipare tutti i soggetti interessati, per avanzare richieste, proposte, iniziative e proporre idee specifiche da realizzare. Idee, proposte ed esigenze verranno raccolte in apposite banche dati ed elaborate in una fase successiva in “Tavoli tecnici-partenariali” cui potranno prendere parte tutti coloro che hanno partecipato alla prima fase, e saranno coordinati e guidati da esperti di settore. Definiti e programmati gli interventi da realizzare, saranno in primo luogo i soggetti che hanno preso parte alle prime due fasi ad essere coinvolti anche nella fase di programmazione e realizzazione degli stessi. Il manuale qualificante Le diverse azioni proposte convergeranno nella formazione di un manuale qualificante l’offerta turistica, elaborato a partire dall’attivo coinvolgimento dei principali operatori del settore e dal confronto con cittadini enti ed istituzioni interessate allo sviluppo locale di Auletta. Ampliando e strutturando il processo di co-programmazione solo delineato nella presente proposta, il manuale qualificante potrebbe perseguire una duplice finalità:  delineare un insieme di azioni che contraddistingueranno i prodotti ed i pacchetti turistici proposti, identificabili univocamente e diversificati nelle specificità locali;  definire un sistema di buone prassi e di requisiti minimi che consentano di raggiungere l’obiettivo di qualificare l’offerta turistica e dei settori collegati nei luoghi interessati dal progetto, e di creare un elemento identificativo dell’offerta turistica nel suo insieme.

3.3_ Strategia di promozione per la valorizzazione delle risorse. La Comunicazione web per il parco a ruderi e l’albergo diffuso di Auletta: un progetto di piattaforma comunicativa 2.0 Strumento essenziale per innescare il processo di star up dell’offerta territoriale sarà l’elaborata di una strategia mirata di promozione e commercializzazione dell'offerta proposta “Il Bello e il Buono di Auletta”.

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1_Lo scenario Il quadro della comunicazione web relativa alla realtà di Auletta e del territorio circostante risente del “cono d’ombra” che avvolge il borgo e le sue ricchezze culturali ed ambientali, nonostante i passi avanti fatti a livello di promozione turistica regionale ed all’impegno profuso dalla Fondazione Mida. Sorge da qui l’esigenza di creare un’unica piattaforma di comunicazione web per la valorizzazione e promozione a livello nazionale ed internazionale di Auletta, del suo parco a ruderi e del progetto di albergo diffuso. Per “piattaforma di comunicazione” intendiamo un ventaglio di contenuti promozionali da veicolare attraverso i canali “virali” dei social network e del web 2.0 e da aggregare all’interno di un sito web che sia allo stesso tempo “brochure on line”, “landing page” delle discussioni diffuse su Auletta e portale di accesso alle prenotazioni on-line. Il sito potrebbe inoltre accogliere news, eventi, un archivio completo di schede relative ai beni culturali ed ai luoghi di interesse di Auletta e del terriotrio circostante, un canale di comunicazione istituzionale (che rappresenti il naturale link con l’attività della Fondazione Mida) ed uno spazio “social” dedicato al confronto tra costumers e operatori pubblici e privati. Grazie alla concentrazione degli investimenti, il nuovo progetto può consentire una razionalizzazione della comunicazione web dedicata ad Auletta e dintorni, puntando ad una maggiore integrazione con la comunicazione turistica provinciale e regionale e sull’ampliamento degli attuali segmenti di mercato attraverso un’efficace evoluzione dell’offerta. 2_I target principali L’evoluzione imposta alle strategie di marketing dalla diffusione del web 2.0 comporta la trasformazione dei mercati in “conversazioni” nei quali il target non è più visto come semplice terminale di informazioni, servizi ecc., bensì come polo di un “dialogo” tra offerta e domanda in cui al consumatore è consentito di influenzare in modo sempre più stringente le caratteristiche dei servizi. Ciò premesso i principali target individuati per la piattaforma sono quelli di turisti, cittadini, operatori. Queste macrocategorie si possono – a titolo esemplificativo – scomporre in sotto-target: turisti: turisti italiani (distinzione per regioni), turisti stranieri (distinzione per aree geografiche e lingua parlata), escursionisti, turisti legati a specifiche tipologie di domanda (turismo religioso, archeo/culturale, congressuale, balneare, termale, ecc.) cittadini: residenti in Campania (e non solo) interessati alla realtà sociale ed alle attività culturali aventi per baricentro Auletta, il suo borgo ed il suo territorio operatori: operatori privati (albergatori, tour operator, agenzie, ecc.), operatori pubblici (istituzioni locali e nazionali attivi nel comparto turistico e dei beni culturali), cultori del settore (ricercatori, accademici, ecc.) 3_Le esigenze dei target (la domanda) Se il mercato turistico può essere dunque descritto come un insieme di conversazioni, lasciando la prima parola ai target di riferimento – nella logica pro-consumatore per cui “chi domanda comanda” – possiamo agevolmente individuare le esigenze di base dei futuri utenti della piattaforma, presentandole sotto forma di domanda: turisti: Quali eventi e novità offre Auletta? Quali sono i luoghi ed i beni culturali da visitare? Quali soluzioni per mangiare e dormire? Come raggiungere Auletta ed orientarsi nel territorio? Posso prenotare on-line tutti i servizi del mio viaggio? cittadini/operatori: 16


Quali sono le strutture le funzioni delle istituzioni attive nella promozione turistica di Auletta e del suo territorio? Quali sono le politiche ed i progetti messi in campo dalle diverse istutuzioni coinvolte? Come posso inserire l’attività della mia azienda/istituzione nelle strategie di promozione turistica e dei beni culturali di Auletta e del suo territorio? Quali sono i numeri reali sull’incoming territoriale? Come posso fare sistema con gli altri operatori pubblici e privati? Come posso fornire servizi di prenotazione on-line per la mia offerta? turisti/cittadni/operatori: come posso dialogare con chi è interessato alla realtà culturale ed ambientale di Auletta e, creare ed animare community sul tema, commentare eventi, iniziative e strategie? 4_l’offerta/1: la promozione virale attraverso i social network L’ultima delle “domande” elencate nel capitolo che precede è nella realtà del web marketing la pietra angolare di una qualsiasi strategia di promozione. La già evocata trasformazione dei mercati in “conversazioni” rende necessario per chi si occupa di marketing territoriale la presenza “ricettiva” nei vari Facebook, Twitter, Youtube o negli specializzati Tripadvisor ecc. Per “ricettiva” intendiamo una strategia comunicativa che non si limiti al pigro lancio unidirezionale di slogan o campagne, bensì si impegni in una costante partecipazione alle discussioni riguardanti Auletta ed alle attività ad essa connesse. Sarà quindi di primaria importanza che i contenuti relativi alla promozione di Auletta, del parco a ruderi e dell’albergo diffuso passino primariamente e vengano alimentate dalla dinamica “virale” dei social network. 4_l’offerta/2: le funzioni della sito web Il Portale web è indispensabile strumento di promozione e di informazione dell’offerta integrata del territorio, il web permette di ottimizzare il rapporto tra fruitore/visitatore potenziale ed privato disposto ad accoglierlo, massimizzando la capacità di utilizzo delle opportunità derivate dalla nuova immagine territoriale. Il sito potrà essere una “brochure virtuale”, che fornisce non solo informazioni sui valori del territorio, e sulla presenza di siti di interesse naturalistico, archeologico e culturale, ma che permetta di scegliere il proprio viaggio nell’ampia offerta annuale predisposta secondo una determinata calendarizzazione, in maniera tale che ciascuno possa orientarsi facilmente nello scegliere la propria singolare esperienza di visita, che corrisponda alle proprie propensioni ed aspettative. Il sito sarà contemporaneamente un’opportunità per rendere accessibile ad un ampio pubblico il proprio patrimonio, mettendo in rete le banche dati, ma anche per divulgare la promozione di eventi ed attività, nonché per la vendita on-line dei prodotti tipici. Lo scopo della strategia di promozione deve essere quello di: o di ampliare il proprio bacino di riferimento, raggiungendo un pubblico internazionale; o di diffondere in forme inedite le informazioni; o di interagire con nuove fasce di pubblico; o di rispondere in tempo reale alle richieste di notizie, per mezzo della posta elettronica; o di creare una cultura internazionale diffusa; o di proporre un maggior numero di servizi; o di attivare iniziative di qualità superiore; o di razionalizzare i costi di gestione ed amministrativi; o di effettuare attività di promozione e vendita di prodotti on-line. Pertanto il portale dovrà contenere orientativamente:

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agenda degli eventi che si svolgono nel territorio vetrina multimediale dei beni e dei luoghi culturali di Auletta e dintorni vetrina dell’offerta ricettiva: l’albergo diffuso, i ristoranti ecc. info sulla mobilità per raggiungere Auletta e muoversi nel suo territorio booking on-line dei servizi elencati info e news sulle attività istituzionali riguardanti Auletta e il suo territorio info statistiche sul turismo locale funzioni 2.0 per facilitare partecipazione, scambio di info e commenti, creazione e animazione di community

Ciascuna di queste funzioni può essere sviluppata in uno o più applicativi web, da inserire nelle diverse sezioni del sito. Parte 4. – Modalità e tempistica d’attuazione.   

Fase 1: Condivisione territoriale della proposta. Istituzione di Tavoli Pubblici di Condivisione” delle proposte; Elaborazione delle proposte in “Tavoli Partenariali” a scala locale; Elaborazione del Programma degli interventi;

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Fase 2: Condivisione e Corresponsabilità nella fase di attuazione.  Coinvolgimento di partners Pubblico-Privato;  Realizzazione del Programma;  Incoming e networking

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Fase 3: Condivisione e corresponsabilità nella fase di Divulgazione.  Incoming e networking

Parte 5. – Risultati attesi_La nuova Auletta post riconversione economico-sociale-territoriale. L’Auletta possibile, che proponiamo con “Il Bello e il Buono di Auletta” ha recuperato e rafforzato la propria identità, con le pietre della memoria, ha costruito un futuro proiettato oltre i propri confini fisici ed immaginativi, ha valorizzato le risorse naturali ed artistiche del proprio territorio, richiamando un elevato numero di utenza rispettosa dei luoghi, desiderosa di compiere un viaggio singolare, attraverso la memoria, i prodotti agricoli, il cibo sano, l’arte e partecipando attivamente alla vita della città. La nuova Auletta può contare su un’economia diversificata, un potenziamento dell’economia agricola non più in crisi, ed un’integrazione con nuove forme di economia basate sul rafforzamento dell’indotto turistico ricettivo di qualità e sul circuito esclusivo dell’arte contemporanea. Può contare su un marchio di qualità e di tracciabilità dei propri prodotti. La nuova Auletta è proiettata nel panorama europeo attraverso il circuito dell’arte contemporanea supportato da enti pubblici e privati che ne rafforzano le potenzialità e rinnovano continuamente gli scenari. A titolo indicativo si riporta di seguito una sintesi del sistema di indicatori che potrà consentire un più efficace monitoraggio delle attività promosse. Attività

Indicatori di risultato

Indicatori di realizzazione

Progettazione, coordinamento, animazione, monitoraggio, gestione e rendicontazione

incontri di animazione realizzati, numero di azioni di monitoraggio effettuate, numero di azioni di controllo effettuate; numero di azioni di coordinamento effettuate, , numero di azioni di informazione effettuate numero di imprese turistiche potenzialmente partecipanti al progetto; numero di imprese nei settori collegati al turismo potenzialmente

numero di soggetti pubblici e privati partecipanti al progetto

Manuale qualificante

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numero di analisi territoriali effettuate; numero di segmenti target individuati; numero di pacchetti turistici progettati;


partecipanti al progetto; ampliamento della gamma e miglioramento della qualità dei servizi offerti dalle imprese. Promozione

Creazione del sito internet

numero di imprese/istituzioni coinvolte nell’attività promozionale; incremento degli arrivi turistici; incremento delle presenze turistiche; aumento della spesa turistica nei territori interessati dal progetto; aumento dell’occupazione nel settore turistico e nei settori collegati numero di imprese turistiche (e dei settori collegati) presenti nel sito; numero di imprese che utilizzano tecnologie IC&T; incremento degli arrivi turistici; incremento delle presenze turistiche; aumento della spesa turistica nei territori interessati dal progetto.

numero di azioni di marketing individuate; numero di partecipazioni a fiere/eventi specialistiche, numero di viaggi effettuati, numero di incontri/contatti con opinion maker e tour operator numero di brochure pubblicate, numero di cataloghi realizzati

numero di contatti giornalieri, numero di pacchetti promossi su Web; numero di pacchetti veicolati via Internet

Parte 6. – Analisi dei costi. (circa € 100.000) I costi necessari all’avvio e gestione del processo delineato nella presente proposta possono essere così schematicamente riassunti: Attività

Costi

Progettazione Manuale qualificante Promozione Creazione del sito internet

€ 20.000,00 € 30.000,00 € 33.000,00 € 27.000,00

Roma 16 Febbraio 2012 Gruppo “In6”: Virginia Russo con Paolo Sacco,Marco Martorelli, Rosario Mattera, Tiziana Di Caro e Marzia Grillo

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