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!"#$%$&CO/'(()*+,),-./ Co-Immaginando è un percorso che mira a riconnettere le tante potenzialità frammentate e disperse sul territorio, innestandosi là dove questo processo ha già avuto inizio. Al fine di rigenerare e riattualizzare i valori di legame, che permettono questa messa in rete di risorse e capacità, il progetto punta alla costruzione di una coscienza di luogo attraverso un processo partecipativo dal basso, che investa e ridefinisca l’immaginario collettivo legato al patrimonio culturale locale. Un processo che nel suo perseguire la ricostituzione di un sentire comune necessita di pratiche condivise, le quali prendendo forma nel lavoro materiale e immateriale della collettività, possono dar luogo a fenomeni emergenti innovativi. Abbiamo scelto di intraprendere questo sentiero forti della convinzione che solo attraverso la costruzione di una tale coscienza di luogo è possibile governar bene quei flussi che, impattando sui luoghi, rischiano di distruggerne il patrimonio culturale e naturale. Siano questi flussi turistici, di capitali privati o di finanziamenti pubblici per lo sviluppo, o ancora, per la ricostruzione post-sisma.

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La cornice territoriale a cui ci siamo riferiti racchiude l’area del Basso Tanagro 1. Una cornice dai confini sfumati che tende a superare i limiti amministrativi imposti dall’alto. Oltre i confini provinciali, quelli delle Comunità Montane e le zone strategiche proposte dal PTCP, una lunga storia fatta di uomini e fenomeni geologici unisce luoghi apparentemente molto diversi fra loro, o percepiti come tali dagli abitanti locali. Questi, infatti, sembrerebbero in parte aver dimenticato quella relazione costitutiva con il proprio territorio che per secoli e fino ad un passato molto recente, è stata fonte di sostentamento, luogo di scambi e socialità, terreno comune di un immaginario collettivo che univa persone anche a molti chilometri di distanza 2. D’altro canto, una popolazione abbastanza numerosa di fuori-sede 3, sembra esser potenzialmente pronta ad attribuire nuovi valori a questo patrimonio identitario lasciato in stato di abbandono. Questi, a differenza dei precedenti emigranti che spesso si limitavano ad inviare rimesse ai luoghi di origine, si configurano come portatori di visioni e competenze, dunque come una nuova risorsa per il territorio. Ovviamente il quadro interpretativo ha un certo grado di complessità e non può essere questa la sede per un approfondimento esaustivo, ci limitiamo dunque ad evidenziarne alcuni aspetti.

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La definizione Basso Tanagro individua l’area del bacino idrografico del Tanagro che va dalle Gole di Campostrino (tra Polla e Pertosa) all’immisione nel fiume Sele (nei pressi di Contursi). La conformazione geo-morfologica di quest’area ha caratteristiche molto diverse dall’altopiano che accoglie il tratto iniziale e più alto del Tanagro: il Vallo di Diano. 2 Interessante a questo proposito la raccolta di interviste e materiali di Colitti G., Lungo le vie degli antichi sapori, Pietro Laveglia editore, Salerno, 2002. 3 Per fuori-sede intendiamo quella popolazione migrante che continua a conservare forti legami con il proprio territorio di origine e che ancora conserva la possibilità di tornare a viverci. La caratteristica attuale di questa popolazione è che buona parte è fortemente scolarizzata. A questo proposito segnaliamo come su alcuni social network si stiano creando delle comunità di fuori-sede attente al proprio territorio. Un esempio è il gruppo facebook “Pollesi fuori Polla”.

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Tra questi emergono l’eccellenza gastronomica già in parte valorizzata e la sapienza nella manualità del ricamo e dell’intreccio che sta gradualmente scomparendo. Dal punto di vista naturalistico un alto grado di biodiversità definisce la qualità dell’ambiente, spesso tutelato in aree protette, anche se non mancano fenomeni di degrado. L’area è fortemente caratterizzata dalla potenza dell’elemento del sotterraneo che è ben evidente in superficie, fenomeni carsici e cicatrici lasciate da eventi sismici rendono percepibile l’ordine di grandezza di queste forze. Fig.1 Composizione di mappe cognitive elaborate da alcuni abitanti del luogo

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Co-Immaginando deriva dalla fusione di due termini: “condividere” e “immaginare”. A questi termini abbiamo fatto costante riferimento per scrivere il progetto che segue e agli stessi vorremmo venisse data la giusta centralità per una qualsivoglia azione che venga intrapresa nei territori oggetto del concorso d'idee. La crisi economica che percepiamo ci sta dando la possibilità di ri-pensare e de-strutturare ciò che abbiamo e ciò che ci sta attorno. Così un terremoto, naturale o economico che sia, ci dà la misura di come l'essere umano abbia saputo costruire nel tempo i suoi castelli: quelli reali, così come quelli di carta. Il terremoto dell'Irpinia distrusse le fondamenta di molte case, spezzò vite, spinse chi poteva ad andare via, lontano. Chi rimase, spesso si trovò a dover coabitare forzosamente, nell'attesa di soldi per ricostruire, nell'attesa di imprese che tornassero a produrre, nell'attesa di trasporti che riiniziassero a funzionare, nell'attesa di tornare alla normalità. A distanza di trent'anni è rimasta una parte del territorio a memoria di quei tempi, quasi a mettere alla prova le nostre capacità di riuscire a far rivivere un luogo, un rudere, in modo diverso. Ci si domanda se sia possibile ideare un percorso, un processo, che coinvolga gli abitanti nella riappropriazione del Parco a Ruderi, nella ridefinizione attiva del senso dello spazio, nel tessere relazioni nuove, per una nuova società civile in grado di reagire attivamente e responsabilmente a una crisi, naturale o artificiale essa sia. Il Parco a Ruderi, una volta centro storico di Auletta, poi zona in totale abbandono, sarà ora esperimento sociale.

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"99:;<);:& & =:>>:;:&+,&;:>:& & & 5:;,.>>);:&.&?.)@+>);:& & & & !A?+,);:& & & & & 8:99:;:&& & & & & & !.9>;A+;:& & & & & & & !.,-+<+-:;:&9B)C+.&:&>:(B.& Il progetto CO/Immaginando vuole rendere possibile tutto questo, partendo dalla consapevolezza che l'azione collettiva sarà efficace solo se lo spirito alla condivisione verrà elaborato partendo dal basso, non imposto da meccanismi decisi chissà dove e quando. Bisogna essere in grado di mettere in moto dispositivi che possano proseguire nel tempo, valorizzando un immaginario condiviso del territorio, frutto di un'intelligenza collettiva. Il nostro progetto contribuisce al perseguimento degli obiettivi del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Salerno per l'area dell'Alto Medio Sele Tanagro e degli Alburni Nord Ovest per ciò che concerne «la valorizzazione dei territori marginali, la promozione dell'offerta culturale e ambientale, la riqualificazione e l'articolazione dell'offerta turistica basata sulla valorizzazione del patrimonio identitario dei siti» 4. Perché venga valorizzato un “patrimonio identitario” la questione fondamentale è che i soggetti che formano, volenti o nolenti, questo patrimonio siano consapevoli dell'importanza che la loro azione comporta. E per chiunque, essere consapevoli della propria azione significa comprendere l'ambiente circostante, la sua storia, le sue peculiarità così come gli aspetti negativi che il tempo ha fatto emergere. È proprio sul coinvolgimento e sulla partecipazione che il progetto CO/Immaginando vuole lavorare, provando a mettere in moto meccanismi di azione locale che coadiuvino e integrino le possibili azioni politiche. L'immaginario collettivo è ciò che muove l'agire e questo, senza dubbio ad Auletta come in molti altri luoghi d'Italia, va riportato al centro della scena. Tutti i dispositivi e le attività proposte nel progetto hanno come fine ultimo quello di riscoprire e valorizzare una porzione di territorio che abbiamo denominato per il momento Basso Tanagro, in un'ottica che vede questi processi in divenire e in discussione. Il modello di sviluppo ha come presupposto la sostenibilità culturale e l'innovazione sociale, le basi fondamentali per sostenere l'evoluzione virtuosa dell'economia e la tutela dell'ambiente. Il Parco a Ruderi sarà il nostro campo base, possibilità offerta dalla contingenza e che diverrà il volano di un insieme di best practice che auspichiamo possano essere spunti di riferimento per gli altri territori della penisola e, come previsto dal concorso d'idee, rimandiamo al workshop la fase di revisione e affinamento di tutti i dispositivi presentati nel progetto e l'approfondimento della loro fattibilità.

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Piano Territoriale della Provincia di Salerno, Provincia di Salerno, proposta approvata con delibera di Giunta Provinciale n. 16 del 16 gennaio 2009.

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& Fig.2 Mappa concettuale e indice del progetto

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3D.99:;<)>.;+.&5:;(),:,>:&-:E&F)99.&8),)*;.&,:E&5);?.&)&6A-:;+& Zona a, b, c L'Osservatorio Permanente è un dispositivo pensato come organo assembleare, che si occuperà del monitoraggio e della mappatura partecipata del territorio. Sarà formato da: x esponenti dei comuni dell'area e della Comunità Montana Tanagro-Alto e Medio Sele; x esperti locali afferenti a diversi ambiti disciplinari interessati a promuovere iniziative nel territorio e a coinvolgere il mondo universitario; x rappresentanti della società civile, delle cooperative agricole e aziendali, delle associazioni, del mondo dell'arte e di quello religioso; L'Osservatorio sarà coordinato da un Project Manager. Il workshop sarà utile in questo senso ad individuare le diverse realtà che formeranno il “comitato promotore” dell’Osservatorio Permanente, il quale si insedierà nel Parco a Ruderi di Auletta (vedi comparto 4B, Tav 7-8) e inizierà da subito la comunicazione e la sensibilizzazione della cittadinanza. L'Osservatorio avrà come obiettivo quello di studiare, analizzare, sensibilizzare, mettere in rete, proporre e organizzare le diverse realtà locali, coinvolgendole attivamente nella programmazione dell'offerta culturale. Si propone in questa sede una scaletta di priorità delle quali dovrebbe tenere conto l'Osservatorio per essere in grado di comunicare agli abitanti e agli enti locali una visione integrante del Basso Tanagro: 1) Creazione del sito internet del progetto (vedi pag. 16) 2) Realizzazione della mappatura partecipata del Basso Tanagro (vedi pag. 7); 3) Sottoscrizione di un accordo intermunicipale di adesione al progetto di valorizzazione del Basso Tanagro; 4) Organizzazione di incontri pubblici con la cittadinanza per la divulgazione del progetto e la promozione delle attività; 5) Organizzazione degli incontri di concertazione per la messa in rete delle varie realtà e per la pianificazione progettuale; 6) Organizzazione dei laboratori nel Parco a Ruderi con la partecipazione attiva della cittadinanza e degli stakeholders di settore; 7) Organizzazione e promozione del bando di CO/Abitazione nel Parco a Ruderi (vedi pag.9); SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ L'Osservatorio è un dispositivo ideato per la gestione assembleare, partecipata e capillare del progetto, che difficilmente produrrà nell'immediato entrate dirette (a meno che non si organizzino eventi di autofinanziamento, la Fiera Itinerante potrebbe essere un'occasione), ma che punta a generare i presupposti per una sostenibilità economica sul lungo periodo. La comunicazione, la sensibilizzazione e la divulgazione del progetto alla cittadinanza si collocano alla base della sostenibilità culturale sul lungo periodo che, a parer nostro, è il presupposto di quella economica futura.

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%,>:&4**;:*)>.&B:;&E)&5;.(.C+.,:&-:E&8:;;+>.;+.& Zona a, b, c L'Ente Aggregato dovrà mettere in rete gli operatori del territorio che si occupano direttamente o indirettamente di promozione culturale, tra i quali in particolar modo le Pro Loco, per organizzare una gestione comune degli eventi che riguarderanno il Basso Tanagro. Attraverso il confronto di diverse professionalità e nell'ottica di attivare una sinergia territoriale fra i comuni dell'area, l'obiettivo che si intende raggiungere con questo ente è la promozione di comportamenti collaborativi, a favore di un'integrazione operativa delle singole realtà comunali, nella prospettiva di valorizzare tutta l'offerta culturale del territorio. Sarà necessaria la presenza di un mediatore per la gestione degli eventuali conflitti al fine di agevolare la collaborazione fra le Pro Loco e gli altri enti. Il Parco a Ruderi e la Fiera Itinerante dovranno essere in questo senso i “progetti pilota” a cui far riferimento per rodare lo spirito di collaborazione con il quale si vuole affrontare la promozione turistica dell'area. L'Ente dovrà collocarsi in un'ottica di confronto e dialogo con l'Osservatorio al fine di attivare un efficace meccanismo di promozione. SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ Le attività promosse dall'Ente dovranno avvalersi della messa in rete delle Pro Loco comunali già operative e quindi appoggiarsi il più possibile sulle risorse già esistenti destinate alla promozione del territorio.

2+:;)&'>+,:;),>:&-:E&F)99.&8),)*;.& Zona b, c La Fiera Itinerante sarà una "carovana dei saperi e dei sapori", che ogni mese, per un giorno, si sposterà in ognuno dei comuni dell'area che individueremo come territorio del Basso Tanagro durante il workshop. La fiera sarà uno dei volano della promozione del progetto CO/Immaginando, della mappatura partecipata, nonché della creazione di reti di reciprocità e dono tra produttori e commercianti locali, società civile, enti comunali, artisti etc. La Fiera ha come obiettivo quello di creare una partecipazione allargata ad un evento, itinerante appunto, goliardico, informativo, artistico, con la prospettiva della connessione territoriale, della condivisione di saperi e sapori, di un passato, come di un presente, come di un futuro. Il circolo di reciprocità, che l'ospitare a turno l'evento inevitabilmente comporta, va in controtendenza al possibile crearsi di una qualsivoglia leadership, quanto piuttosto dovrà mettere in luce le sinergie territoriali, a livello culturale, politico e sociale. Oltre a ciò è doveroso riproporre un meccanismo di circolazione dei prodotti, soprattutto agricoli, che in passato era ampiamente usato dalla popolazione locale e che va al contempo in controtendenza ai metodi di scambio della grande distribuzione. A turno ogni Comune ospitante metterà a disposizione gli spazi e l'organizzazione per la buona riuscita della Fiera, che rappresenta al contempo certo un onere quanto un onore. I commercianti, i produttori e gli artigiani, che rappresenteranno in questa giornata il proprio Comune di provenienza, porteranno dei doni (gastronomici, artigianali, letterari, artistici), che saranno dati in premio ai vincitori dei tornei di giochi per bambini e adulti che verranno organizzati ad ogni passaggio della Fiera. I giochi saranno incentrati sulla conoscenza del territorio e della sua storia, le peculiarità e le problematiche che lo 6


riguardano. La Fiera sarà allo stesso tempo uno spazio economico, nel quale i produttori e i commercianti dell'area del Basso Tanagro potranno vendere le specialità dell'area condividendo una prospettiva comune delle risorse territoriali. L'Ente Aggregato per la Promozione del Territorio, date le funzioni sopra descritte è l'organo operativo più appropriato da noi proposto per la pianificazione della Fiera, tuttavia sarà durante il workshop che verranno definite le diverse modalità possibili di organizzazione attraverso il dialogo con le parti interessate. SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ La sostenibilità economica della Fiera Itinerante è data dai seguenti aspetti: Il Comune ospitante concede la gestione gratuita e l'organizzazione della giornata, ma rientra sui costi con la vendita di prodotti per la ristorazione durante i pranzi e le cene; I Promotori di CO/Immaginando trovano un'occasione idonea per il fund raising (vendita di materiali e gadget con il logo di CO/Immaginando) e per dare visibilità al progetto, creando un contatto diretto con la popolazione. Commercianti, agricoltori, artigiani concedono una piccola donazione di prodotti, che rappresenterà l'offerta del proprio Comune di provenienza e che formerà parte del premio per i giochi della giornata. Allo stesso tempo avranno la possibilità di vendere i propri prodotti locali e di confrontarsi, dialogare, stringere relazioni con i propri colleghi, aumentando la coesione di categoria e creando i presupposti per la costituzione di un marchio d'area. La sostenibilità culturale della Fiera ha le sue fondamenta nelle antiche tradizioni locali legate ai rituali legati alle festività, che vedono gli abitanti partecipare attivamente ancora oggigiorno. La sostenibilità ambientale è data dalla promozione del consumo di prodotti a Km0.

=)BB)>A;)&B);>:?+B)>)& Zona a, b,c L’attività di Mappatura Partecipata si pone come strumento di condivisione e integrazione dei diversi saperi e volontà legati al territorio. Avrà un obiettivo a lungo termine, la costruzione di una visione strategica condivisa, e uno a breve termine che orienti inizialmente il processo partecipativo fornendo un risultato spendibile in termini economici: la stesura della mappa dell’Ecomuseo del BassoTanagro. I saperi e le volontà chiamati in gioco sono quelli delle associazioni culturali e sportive (che già svolgono in piccola parte l’attività di restituzione e comunicazione delle proprie esperienze), degli abitanti del luogo (portatori di conoscenze profonde che spesso non trovano ascolto né riscontro), degli istituti scolastici, dei viaggiatori e turisti (che in maniera frammentaria disseminano informazioni ed esperienze in rete), di professionisti come architetti, geografi, storici e guide naturalistiche. L’Osservatorio Permanente avrà il ruolo di promuovere sopralluoghi, escursioni, consultazioni di materiali storici, indagini socio-economiche, attività ludiche e sportive legate alla scoperta del territorio, innestandosi laddove queste buone pratiche hanno già avuto inizio. La raccolta dei contenuti, per la stesura della mappa, sarà dunque affidata a tutta la cittadinanza attiva che, attraverso un orientamento, dettato da un obiettivo e un coordinamento gestito dall’Osservatorio Permanente, potrà dare un senso diverso al paesaggio che abita. Il luogo della raccolta di questi contenuti (audio-visivi, cartografici, o in forma narrativa) sarà uno spazio virtuale: il sito web 7


del progetto avrà un’area dedicata alla fruizione di una mappa interattiva che, sulla logica di quella proposta dai promotori del bando di concorso, sarà aperta a tutti e permetterà di ampliare le conoscenze del luogo; essa stessa darà la possibilità di far emergere valori e denunciare criticità, grazie ad un’interfaccia ed una struttura dinamici ed intuitivi; inoltre, vi sarà l’opportunità di tessere relazioni fra i partecipanti, grazie ad un forum volto alla condivisione di informazioni e pareri. La fase di elaborazione del patrimonio conoscitivo raccolto avrà come primo esito una stesura provvisoria della mappa dell’Ecomuseo 5, fruibile immediatamente da abitanti, turisti, e curiosi di ogni natura. Una sintesi condivisa della visione strategica del territorio 6, che porti ad una pianificazione partecipata di questo, sarà invece il frutto di un processo più lungo e articolato che coinvolgerà maggiori soggetti istituzionali e altre competenze. D’altro canto la mappatura dell’Ecomuseo e la definizione dei relativi interventi rappresenta un primo banco di prova per dare contenuto ad espressioni, come “visione condivisa”. Questa fase di elaborazione e sintesi sarà affidata ai coordinatori del progetto, agli intermediari tra le istituzioni, alla società civile e a tutta quella parte di cittadinanza attiva che accetterà di ricevere una piccola, ma fondamentale “cassetta degli attrezzi”, fornita attraverso una formazione in materia di urbanistica, ambiente ed economia 7. Lo spazio fisico degli incontri e della formazione sarà il Parco a Ruderi. L’intero processo proposto mira ad attivare la popolazione locale in termini di esplorazione e appropriazione di un immaginario collettivo del proprio territorio, ad acquisirne una conoscenza fisica e gestionale e ad entrare a far parte di processi decisionali. Inoltre, il formarsi di reti di partecipazione dinamica crea capitale sociale che può facilmente trasformarsi in capitale economico. SOSTENIBILITA’ DELL’ATTIVITA’ Il progetto di mappatura dell’Ecomuseo avrà un costo di realizzazione molto basso. Gran parte del lavoro della raccolta dei materiali verrà affidato alla volontà e ai desideri delle persone che vi parteciperanno. All’Osservatorio spetterà l’onere della gestione, comprendendo il costo di pochi professionisti, che coordineranno il processo, e di curatori del sito internet (questi ultimi già disponibili anche per altre attività gestite dall’osservatorio). Questo aspetto ci sembra fondamentale, in quanto la Regione Campania solo recentemente sta cercando di risolvere il vuoto normativo in materia e non si può dipendere nell’immediato dalla ricerca di fondi regionali. In ogni caso, la messa in rete di idee, progetti e realtà associative territoriali offre maggiori possibilità di finanziamenti pubblici, non solo regionali.

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Per le linee guida dell’Ecomuseo e la relativa rappresentazione della mappa multimediale si veda il paragrafo Ecomuseo del Basso Tanagro: il nodo, la maglia, il tessuto. 6 Un esempio simbolico è rappresentato dalla Tavola 2. 7 Una best practice di riferimento è il Laboratorio di Urbanistica Partecipata messo in pratica in Bolognina Est in questi ultimi anni.

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3)@.;)>.;+.&-+&G.;()C+.,:&-:+&B;.(.>.;+&?AE>A;)E+&-:E&F)99.&8),)*;.& Zona a, b, c Un fondamentale contributo per l'attuazione del modello di gestione partecipata sarà la formazione, riguardo le tematiche e le attività del progetto, degli stakeholders culturali locali. La “formazione dei formatori” dovrà avvenire attraverso laboratori, tenuti da un coordinatore del progetto, che avranno come obiettivo la presentazione dettagliata di CO/Immaginando e la co-definizione delle modalità di attuazione delle attività di mappatura partecipata, della Fiera Itinerante e del Laboratorio di Autocostruzione Collettiva. Esito di tale confronto sarà la definizione di una serie di microattività da proporre nelle scuole, nelle associazioni culturali, nelle parrocchie etc. Il laboratorio di formazione dei promotori culturali sarà situato nel Comparto 4B del Parco a Ruderi (vedi Tav.7-8). SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ I costi del laboratorio saranno principalmente legati alle spese di cancelleria e alla retribuzione del coordinatore. I guadagni, dal punto di vista sociale e culturale del laboratorio, invece, saranno rappresentati dall’elevato coinvolgimento degli stakeholders locali, fondamentali per la corretta ideazione e realizzazione delle attività di dinamizzazione collettiva territoriale.

!.,>;)>>.&B:;&E)&!"H4@+>)C+.,:&,:E&5);?.&)&6A-:;+& Zona a, b Il progetto di CO/Abitazione vuole concedere uno spazio residenziale, ad un prezzo convenzionato, con l'obiettivo di proporre un'esperienza abitativa innovativa che avrà come presupposto la partecipazione attiva alla gestione della quotidianità collettiva. La proposta incentiverà il reinsediamento nel centro storico di Auletta (vedi Tav. 6) e allo stesso tempo darà l'opportunità alle persone di far vivere e vivere il parco, contribuendo a destagionalizzare le attività del Parco a Ruderi legate ai flussi turistici. La coabitazione prenderà spunto dal modello di funzionamento della Banca del Tempo: i coabitanti “scambieranno” ore del proprio tempo, da impiegare nelle attività del parco, con la possibilità di abitare nel Parco a Ruderi. Questo diventerà emblematico per la presa di coscienza di un luogo comune, dunque di una parte del territorio, verso il quale si avrà una responsabilità diretta e per il quale si cercherà di avere la maggior tutela possibile. Il bando di CO/Abitazione dovrà essere promosso da un apposito sportello informativo presso il Parco a Ruderi. Lo stesso punto informativo promuoverà il progetto nei comuni dell'area durante i giorni della Fiera Itinerante. In concomitanza verrà pianificata una promozione capillare sul territorio attraverso il sito del progetto, volantinaggi e inserzioni nei media locali. Le graduatorie per l'assegnazione delle stanze dovranno tener conto di un certo numero di parametri: x Il target di riferimento dovrà essere preferibilmente giovane (18-40 anni); x I selezionati dovranno rendersi disponibili ai diversi lavori necessari a un'efficiente coabitazione nel Parco a Ruderi (es. la pulizia delle stanze dell'albergo diffuso e delle aree comuni, la manutenzione ordinaria delle aree verdi, il contributo alla gestione e organizzazione delle attività culturali dei laboratori), mediante la sottoscrizione del "Contratto per la CO/Abitazione nel Parco a Ruderi”, per un certo monte ore minimo settimanale (ex. un minimo di 9


10 h a settimana). La commissione giudicante dovrà essere formata da esponenti comunali e dai gestori del Parco a Ruderi; x I selezionati dovranno sottoscrivere il contratto per la CO/Abitazione nel Parco a Ruderi per il quale si rendono responsabili di eventuali danni arrecati alle strutture a loro assegnate nonché del pagamento di una penale nel caso decidano di recedere dal contratto stesso prima dei termini stabiliti; x La creazione di un'assemblea di coabitanti avrà lo scopo di monitorare le attività attraverso la presenza di un coordinatore che faciliterà l'organizzazione del lavoro settimanale; SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ La gestione del parco verrà così sgravata dei costi inerenti la pulizia ordinaria delle stanze e degli spazi comuni dell'albergo diffuso e di parte dei costi inerenti la gestione e l'organizzazione delle attività dei laboratori (sostenibilità economica). La continuità nel tempo verrà invece assicurata dalla stabilità dell'allocazione delle famiglie vincitrici del bando e dalla motivazione di natura anche economica che le coinvolge nella collaborazione per la manutenzione ordinaria delle attività (sostenibilità nel tempo). In ultimo, aderire a un modello di coabitazione, largamente sperimentato soprattutto nei paesi nordeuropei, mette in atto strategie di vita quotidiana e sul lungo periodo che diminuiscono notevolmente l'impatto ambientale, dando spazio alla continua innovazione di queste pratiche (sostenibilità ecologica).

3)@.;)>.;+.&-+&?A?+,)&B);>:?+B)>)& Zona a L'UNESCO nel 2009 ha inserito la Dieta Mediterranea fra i patrimoni culturali immateriali considerati rappresentativi dell'umanità e individua nell'area del Cilento una zona emblematica per il Sud Italia. La dieta, intesa come “stile di vita”, «rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola» 8, dunque un punto di partenza fondamentale a cui ancorare il lavoro di condivisione dell'immaginario sull'area del Basso Tanagro. Per valorizzare questa caratteristica fondamentale del territorio considerato proponiamo un laboratorio di cucina partecipata, con l'obiettivo di mettere al centro della progettualità le pratiche locali, nonché i soggetti che le trasmettono di generazione in generazione. Il laboratorio sarà un luogo di incontro nel quale dar valore ai saperi gastronomici della zona, coinvolgendo attivamente la popolazione di Auletta. Verranno organizzati corsi di cucina partecipata rivolti all'utenza dell'albergo diffuso ma non solo, nei quali verranno presentati i prodotti tipici del territorio e insegnate le ricette tradizionali. La cucina partecipata prevederà un momento durante il quale i cuochi e le cuoche “informali” si metteranno all'opera, trasmetteranno i loro saperi, innovandoli, perfezionandoli e collaborando con i loro “alunni per un giorno”, che infine degusteranno le prelibatezze a cui hanno partecipato. I laboratori potranno tenersi una volta a settimana durante i week end e si organizzeranno in sessioni a seconda 8

http://www.unesco.it/cni/index.php/news/174-la-dieta-mediterranea-e-patrimonio-immateriale-dellumanita

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dell'esigenza: una mattutina per i pranzi e una pomeridiana per le cene. La proposta ha tuttavia l’obiettivo di mettere a disposizione dell’utenza un luogo di ristorazione alternativo, da affiancare all’offerta del ristorante già a progetto. La cucina partecipata sarà predisposta per l’accoglienza a pranzo e cena dei visitatori del parco, a prezzi modici, in un ambiente informale e stimolante. Lo spazio del laboratorio, localizzato nel comparto 4B del Parco a Ruderi, sarà infatti plurifunzionale e potrà essere usato anche per altre attività: potrà servire per organizzare degustazioni di prodotti tipici o essere affittato dagli abitanti in occasione di feste e raduni (vedi tav. 7-8-14). SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ Le spese relative all'acquisto delle materie prime saranno sostenute dalle entrate garantite dall’attività di ristorazione, dall'affitto degli spazi ai privati (in occasione di feste o raduni) e dai contributi degli utenti che parteciperanno ai corsi di cucina e alle degustazioni. Un’altra possibilità sarà quella di proporre ad un network televisivo, la realizzazione di un format sotto forma di striscia settimanale, utile alla reperibilità di fondi attraverso sponsor, ma anche alla promozione e alla visibilità del progetto tout court. La sostenibilità culturale dell'attività è collegata al mantenimento e alla valorizzazione di tradizioni gastronomiche ancora centrali nella zona.

3)@.;)>.;+.&>:99+E:&);>+*+),)E:& Zona a Il laboratorio intende mettere in rete i soggetti legati alla tradizione tessile locale, con particolare riguardo alla valorizzazione delle abilità prevalentemente legate alla tradizione femminile. L'obiettivo di questa attività è far emergere un potenziale artigianale che oltre a rischiare di andar perduto, troppo spesso viene sottopagato da imprese che fanno del lavoro domestico a cottimo una fonte di rendita. Contribuendo al miglioramento delle tecniche e alla loro innovazione, nonché alla messa in rete dei soggetti, si punta a far emergere una risorsa locale importante a esempio emblematico delle ricchezze nascoste del territorio. L'attività sarà strutturata in tre diverse fasi: x Una prima fase di “incontro” fra i soggetti e di formazione sul confezionamento di abiti e accessori; x Una seconda fase di perfezionamento delle tecniche, di messa in rete delle conoscenze e delle abilità tradizionali legate al territorio; x Una terza fase di consolidamento delle abilità apprese o rivalutate con la prospettiva di dare inizio alla produzione di una linea di abiti e accessori; I formatori saranno individuati fra i giovani professionisti che lavorano nel campo del tessile e della moda negli istituti professionali dei territori limitrofi, ai quali si aggiungeranno esperti della Fondazione MidA per sviluppare in modo concreto le ricerche sulle piante tintoree, condotte nell'area nel 2011 9. SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ 9

Vedi l’esempio di Margherita Pica tessitrice artigiana di S. Arsenio, Di Novella N., De Falco E., Guida alle piante tintoree del Cilento e Vallo di Diano, Editore MidA, Pertosa (SA), 2011, p. 31.

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La sostenibilità dell'azione nel lungo periodo è data dall'avvio di una produzione tessile localizzata nel Parco a Ruderi (vedi comparto 4B, Tav. 7-8), che si autofinanzierà mediante la vendita dei prodotti manufatti al bacino di utenza (turistico e non), o attraverso la vendita degli stessi sul sito internet del progetto. Il costo per dotare degli strumenti necessari il laboratorio sarà ridotto, in quanto verrà effettuata una campagna di raccolta degli stessi 10 fra gli abitanti o l'eventuale acquisto alle aste pubbliche. La campagna di raccolta contribuirà a rivalutare gli oggetti legati alla tessitura, mettendoli a disposizione della collettività per lo svolgimento delle attività del laboratorio.

'E&E)@.;)>.;+.&-+&4A>.?.9>;AC+.,:&!.EE:>>+<)I& Zona a Nell’ottica di dinamizzare e rendere partecipe la popolazione di Auletta e dei Comuni limitrofi alla trasformazione del Parco a Ruderi, sarà previsto un laboratorio di autocostruzione guidata (vedi comparto 4B, Tav. 7-8) che avrà come obiettivo la realizzazione degli interni (arredi e decorazioni) dei locali oggetto d’intervento, degli spazi comuni legati all’albergo diffuso e al museo della cultura, della scultura di arte vivente (vedi Tav. 6). Il processo avrà uno stile interattivo, mettendo gli abitanti nella posizione di poter scegliere attivamente alcuni aspetti mettendoli in opera, attraverso una decisione comune, condivisa e rendendoli attori partecipi anziché semplici spettatori. La logica è quindi quella di contribuire in prima persona incentivando la tutela e la salvaguardia del Parco a Ruderi come bene comune. Oltre a ciò, il gruppo di autocostruzione potrà prendersi carico della manutenzione straordinaria inerente ai diversi laboratori attivati, mettendosi in rete con le altre realtà attive nel parco (gruppo di coabitanti, gestori dell’albergo diffuso etc.), partecipando all’organizzazione degli spazi, al reperimento dei materiali e all’ideazione di nuovi piccoli interventi. Un facilitatore, o un “consigliere” tecnico, sarà la figura essenziale per la realizzazione delle attività, che consteranno anche di una parte didattica sulle tecniche legate alla composizione dei materiali e alla costruzione degli elementi con oggetti di riuso. La filosofia d’intervento sarà quella di “imparare facendo”, promuovendo la capacità di ascolto degli uni con gli altri e coinvolgendo il gruppo di autocostruttori nel processo pratico-decisionale, garantendo al laboratorio la continuità nel tempo e la passione per la partecipazione attiva. SOSTENIBILITA’ DELL’ATTIVITA’ Il laboratorio è interamente sostenibile ed è un dispositivo che ha l’obiettivo di creare spirito di gruppo e partecipazione, rendendo sostenibile l’idea stessa di un Parco a Ruderi inteso come bene della collettività e dell’intero territorio del Basso Tanagro. Punta inoltre all’abbattimento dei costi per l’arredo e la decorazione degli interni del Parco a Ruderi, utilizzando principalmente le tecniche di assemblaggio dei materiali da riciclo. Dovrà invece essere prevista la remunerazione del consigliere tecnico, figura fondamentale per il coordinamento delle attività del laboratorio.

I:&+E&?)(B.&-+&E)<.;.&+,>:;,)C+.,)E:J& Zona a 10

Promossa ad esempio durante la Fiera Itinerante.

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A sostegno dei lavori del laboratorio di autocostruzione proponiamo l’attivazione di un campo di lavoro in collaborazione con il Servizio Civile Internazionale 11. Lo SCI è un’associazione di volontariato che organizza scambi internazionali ormai da molti anni, con l’intento di promuovere l’interculturalità, la collaborazione e la partecipazione dal basso. Il gruppo di volontari (normalmente una decina) sarà composto da giovani di diverse nazionalità provenienti da ogni parte del mondo che si inseriranno nelle attività avviate nel Parco a Ruderi, partecipando attivamente ai lavori di manutenzione, ai laboratori e alla mappatura del territorio. Il campo di lavoro – che durerà circa due settimane e si svolgerà inizialmente nel periodo estivo – avrà l’obiettivo di internazionalizzare il progetto sul parco attraverso un dispositivo già ampiamente collaudato. SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ I campi di lavoro internazionali sono basati sulla logica dello scambio e sono una best practice riconosciuta in tutta Europa. Il viaggio di andata e ritorno è a carico dei volontari, che contribuiscono anche con una piccola somma (normalmente non più di 150 euro a testa) al vitto e alloggio presso la struttura ospitante: questa organizzerà degli spazi in cui far pernottare i volontari e metterà a disposizione il laboratorio di cucina partecipata, dove i ragazzi potranno gestire autonomamente i propri pasti. I coordinatori dovranno inoltre programmare le due settimane di lavoro nel parco, le attività conoscitive sul territorio e quelle ricreativo-culturali, da proporre ai volontari durante il periodo di soggiorno.

4E@:;*.&0+GGA9.& Zona a Per quanto riguarda quest’attività, già prevista dai promotori del bando, proponiamo di fare riferimento al modello gestionale normalmente adottato per gli alberghi diffusi 12. Il progetto CO/Immaginando ha invece l’obiettivo di mettere in pratica delle attività indipendenti a corollario dell’albergo, che offrano l’opportunità agli utenti di vivere esperienze innovative in collaborazione con gli abitanti, prendendo parte ai laboratori non come turisti ma come cittadini temporanei. Lo sportello informativo dell’albergo dovrà dunque integrare all’offerta turistica dell’area anche quella culturale rivolta a tutti i cittadini. Con l’intento di mettere in relazione la tutela del territorio e della produzione agricola locale con l’attività dell’albergo diffuso, proponiamo come attività promozionale del Basso Tanagro e del Parco a Ruderi…

IK4-.>>)&:&5:;,.>>)LM& Zona a, c Quest'attività intende mettere in sinergia il territorio agricolo destinato alla coltivazione dell'ulivo all'albergo diffuso del Parco a Ruderi di Auletta, sviluppando allo stesso modo un turismo sensibile alla storia, alla tradizione e alla cultura del Basso Tanagro. L'adozione a distanza degli ulivi è una best practice già ampiamente utilizzata in altre aree italiane, che 11 12

http://www.sci-italia.it/ Ara G., Il Manuale dell'Albergo Diffuso, Franco Angeli Editore , Milano, 2010.

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ha dimostrato come si possa contribuire alla riattivazione delle produzioni locali mettendo in contatto diretto la domanda e l'offerta, dando l'opportunità, oltre che di saltare costosi passaggi d'intermediazione, di mettere in risalto le strutture di ricezione del turismo. Ma non solo, dal punto di vista economico permette di disporre preventivamente di un budget (il costo dell'adozione) per la cura delle piante, dunque di far fronte ai costi che i piccoli agricoltori devono sostenere a proprie spese per garantire la continuità della produzione. I produttori locali di olio di oliva saranno incentivati ad aderire per: x non lasciare in stato di degrado gli uliveti per mancanza di risorse necessarie alla manodopera; x aumentare il ricavo marginale sui propri uliveti; x partecipare alla valorizzazione dell'area; La certificazione dell'adozione sarà una garanzia per l'utente sull'acquisto di un prodotto genuino e biologico, per la cui realizzazione è garantita la completa tutela dei diritti dei lavoratori. Dovrà essere incentivato il pernottamento presso le strutture del Parco a Ruderi attraverso speciali promozioni che rendano vantaggiosa la permanenza nel territorio e la sua fruizione naturalistica e culturale. Un esempio: piuttosto che la semplice adozione a distanza dell’olio con spedizione, potrebbe risultare economicamente più conveniente l'acquisto di un pacchetto che includa, oltre la visita agli ulivi adottati, un week end presso il Parco a Ruderi, con la possibilità di partecipare ad attività di tipo naturalistico e culturale. Il sito internet del progetto sarà lo strumento chiave attraverso cui, creando una sezione dedicata ad “Adotta e Pernotta”, verrà pubblicizzata la proposta ad un bacino di utenza nazionale e internazionale. Sarà necessario un coinvolgimento diretto dei produttori locali di olio di oliva e una loro successiva costituzione in associazione, a garanzia di controllo sulla qualità e sulle procedure. A questo proposito l'Osservatorio organizzerà una giornata di incontro durante la quale verrà presentata l'iniziativa e verranno raccolte le adesioni per l'inizio della concertazione fra produttori e gestori dell'albergo diffuso. SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ La sostenibilità ambientale sarà data dalla maggior tutela dell'ulivo, la quale avrà ricadute positive sulla conservazione della biodiversità ambientale. La sostenibilità economica per gli agricoltori, come detto prima, consisterà nell'avere a disposizione una somma di denaro iniziale per la cura e la coltivazione delle piante, oltre ad una remunerazione garantita data dalla diretta vendita dell'olio alla persona che ha adottato l'ulivo. Per quanto riguarda il Parco a Ruderi sarà un'occasione per attrarre flussi di turisti con una spiccata sensibilità alla tutela del territorio e che potranno fruire dell'offerta delle risorse del Basso Tanagro, così come dei laboratori del parco.

%?.(A9:.&-:E&F)99.&8),)*;.N&+E&,.-.O&E)&()*E+)O&+E&>:99A>.J&& La sintesi, cui proponiamo di arrivare attraverso le logiche di bottom up, è la costituzione di un Ecomuseo del Basso Tanagro. Questo, oltre essere luogo del capolavoro, è anche vetrina dell'oggetto qualunque, del quotidiano, in cui tutti si possano riconoscere, espressione della comunità, delle sue esperienze e memorie collettive 13. Non è la “scelta di un 13

Marani P., Pavoni R., Musei. Traformazione di un'istituzione dall'età moderna al contemporaneo, Marsilio Editore, Venezia, 2006, p. 87.

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passato”, ovvero un'opera di selezione degli elementi che si vuole ricordare e raccontare di sé – resi piacevoli e assimilabili perché semplificati e spogliati del ricordo doloroso – ma una nuova visione dell'ecologia umana guardata attraverso le relazioni stabilite dagli individui e dalle società. La mitologia greco-romana, le scuole filosofiche, i moti risorgimentali, il sisma del 1857 e subito dopo l'arrivo delle truppe garibaldine, la resistenza filoborbonica e i briganti, il XX secolo e l'emigrazione verso terre lontane, un nuovo terremoto, quello dell'Irpinia nel 1980 e le nuove emigrazioni, con caratteristiche differenti. Poi il XXI secolo e nel 2012 l'inizio di un nuovo modo di vivere il paesaggio culturale. L'Ecomuseo quindi come specchio attraverso il quale la popolazione si osserva per riconoscersi, per leggere il territorio che abita, in cui hanno vissuto le generazioni precedenti e in cui vivranno quelle future. Uno specchio che la società offre ai propri ospiti per farsi meglio comprendere, che riflette un patto con il quale la comunità si prende cura del territorio 14 . Il lavoro di indagine e raccolta del materiale e delle idee, che sarà reso possibile dal progetto di Mappatura Partecipata, in una prima fase di definizione dell'Ecomuseo sarà guidato da tre semplici concetti: x i NODI, che rappresenteranno i segni tangibili della storia umana e naturale dell’area: come illustrato nella tavola 3 la loro grandezza e diversificazione è proporzionale alla densità e alla tipologia di questi segni. x la MAGLIA infrastrutturale, che rende possibile la connessione tra i nodi, caratterizzata da percorsi ciclabili e carrabili e da cammini di diversa difficoltà. x il TESSUTO storico-geologico del luogo, struttura costituita dai nodi e dalle maglie, che darà la possibilità a questo palinsesto di storia e natura di trovare ascolto. Le tavole 3 e 4 mostrano il passaggio verso un grado di scoperta maggiore: un potenziale percorso ciclabile (dalla stazione di Buccino alle Grotte dell’Angelo di Auletta e Pertosa) legato a singole emergenze architettoniche e naturalistiche rende possibile la scoperta del tessuto che connette questi nodi. Il percorso permetterà di creare una relazione fra questi elementi e la trasformazione delle funzioni nel tempo. Un primo esempio ci è dato dall'evoluzione del corso del fiume Tanagro: il Ponte Romano (Tav. 4, lato sinistro) si trova ora solitario fra i campi e rappresenta un segno tangibile del continuo mutamento fra natura e opere umane, rintracciabili anche nei disegni del 1857 che rilevano il letto del fiume lontano da quello attuale, in prossimità del Ponte Nuovo. Viceversa, poco più in là, vediamo la testimonianza di come i cambiamenti storici influiscano sulla natura: così il fiume Negro, che un tempo alimentava uno dei principali mulini della zona, ora muove le turbine di una centrale idroelettrica (Tav. 4, lato destro). Così l'archeologia della natura si manifesta nelle tracce lasciate dal sisma del 1857, ancora da analizzare in un'ottica di riscoperta e connessione al patrimonio dell'Ecomuseo (Tav. 4, parte centrale). Immergendoci nella quotidianità locale, i nodi verdi della tavola 3, rintracciabili nella 4, vogliono, invece, dare spunto per una serie di percorsi del “buon vivere”, esperienze legate ad attività fisiche (escursionismo, rafting, trekking, già avviate con successo negli ultimi anni), gastronomiche, rurali e artigianali (come i diversi laboratori del progetto). Proponendo un Ecomuseo, ci inseriamo in realtà in un processo già in atto – soprattutto nei comuni di Auletta e Pertosa – come dimostrano i laboratori di riscoperta di antichi saperi e mestieri, la progettazione di parchi legati alle attività rurali 14

Maggi M., Ecomusei: guida europea, Allemandi Editore, Torino, 2002, p.9

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locali e il museo delle Culture Locali ad Auletta.

5;.(.C+.,:&-:E&B;.*:>>.& Zona a, b, c, d, e, f etc. Lo strumento più efficace per la promozione e la visibilità delle attività proposte sarà un sito internet (in italiano e inglese) che diverrà il portale attraverso cui dare la possibilità all’utenza di aggiornarsi e contribuire attivamente alle attività del progetto. Conterrà un forum di discussione che permetterà agli utenti di pubblicare suggerimenti e critiche, un calendario generale degli eventi (le riunioni dell’Osservatorio, le date dei laboratori etc.), nonché i link alle pagine specifiche dell’Osservatorio Permanente, di Adotta e pernotta, della Fiera Itinerante, dei Laboratori, di CO/Abitare e della Mappatura Partecipata. Il sito dovrà raccogliere i preziosi contributi delle altre pagine web del territorio (come quella della Comunità Montana e di MIdA) e dovrà essere un punto di contatto allo stesso tempo con la popolazione emigrata che vive nel resto d'Italia o all'estero. La promozione dovrà articolarsi attraverso il raggiungimento di due differenti obiettivi: il primo, incentrato sulla promozione delle attività del progetto e sul carattere innovativo del processo in atto nel territorio di Auletta e del Basso Tanagro, il secondo sulla promozione del Parco a Ruderi in sinergia con quella già esistente sul territorio del Cilento e Vallo di Diano. L'ideazione della strategia più efficace sarà possibile grazie alla collaborazione dell'Osservatorio e dell'Ente Aggregato, che individueranno i mezzi più appropriati (internet, cartaceo, media locali), i temi cardine su cui accentrare la comunicazione (gastronomia locale, patrimonio storico-culturale, tutela del paesaggio agricolo etc.), nonché le aree specifiche di promozione (locale, nazionale, internazionale). Un particolare riguardo dovrà riservarsi alla promozione di CO/Immaginando dentro le università, con giornate di presentazione e dibattito, l’invito agli studenti a sperimentare le attività del Parco a Ruderi e alla riflessione attiva sulle tematiche del progetto. Sarà opportuno a questo proposito avvalersi della consulenza di un esperto di comunicazione che guiderà inizialmente anche il processo di individuazione partecipata del logo del Basso Tanagro. SOSTENIBILITÀ DELL'ATTIVITÀ L'attività di promozione è cardine per un'adeguata visibilizzazione dell'offerta territoriale del Basso Tanagro. Per questo motivo, tolta l'ideazione della strategia e l'individuazione dei contenuti da promuovere (frutto della collaborazione partecipata dell’Osservatorio e dell’Ente Aggregato), è necessario un investimento che permetta il rilancio turistico dell'area. Si auspica, per ottenere il minor impatto ambientale possibile, che il fulcro della promozione avvenga per via telematica e che i materiali cartacei siano riciclati.

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0:EED);?P+>:>>.,+?.& Relazione descrittiva L’architettura è al servizio dell’uomo: è un mezzo per il raggiungimento di un obiettivo, è una lente, un filtro che media la percezione dell’intorno, è memoria materiale della storia di un popolo o anche di una sola persona, è disciplina tecnica; è stata, spesso, l’arma dell’uomo nel tentativo di addomesticare la terra, la natura. La condizione di Auletta è una condizione tipologica italiana: un piccolo centro rurale colpito nel corso della storia recente sia da differenti eventi sismici sia da una disomogenea redistribuzione della ricchezza e dei consumi; fattori che hanno irrimediabilmente portato all’abbandono di una significativa porzione dell’abitato. L’area oggetto di abbandono è dotata di fatto di un enorme valore paesaggistico potenziale che l’amministrazione locale ha evidentemente già colto avviando dei lavori di ristrutturazione; in effetti però i lavori eseguiti, pur dimostrando grande efficacia dal punto di vista funzionale, snaturano il valore documentale del monumento precludendone la leggibilità degli esterni. L’intento della nostra proposta progettuale, nata da un’appassionata analisi dell’esistente, è in sintesi quello di effettuare sull’area presa in esame un attento studio sullo stato di conservazione dei manufatti che conduca, attraverso un processo ragionato e fedele alla moderna metodologia del restauro, al consolidamento delle strutture verticali esistenti. Questa idea di sviluppo lento si fonda su alcuni presupposti concettuali: l’ambito architettonico ci è sembrato sin da subito quello più adatto per trattare il tema della memoria del sisma, l’osservazione in loco dei recuperi già eseguiti ci ha permesso di prendere atto di interessantissime situazioni di interno ridotte però quasi ad apparato museale dal pesante rimaneggiamento degli involucri. In questa trattazione architettonica abbiamo voluto individuare il primo di tre atteggiamenti psicologici e quindi metodologici nei confronti del ricordo: La Rimozione. L’attitudine a considerare il territorio come entità viva e in continuo mutamento ci porta a criticare dal punto di vista formale questo atteggiamento che comunque risulta estremamente significativo a livello concettuale. Proprio come alternativa a questo approccio abbiamo deciso di proporre, seppure in forma decisamente preliminare, altre due linee di risposta al tema del trauma per i due comparti ancora non rimaneggiati: il 4b e il 5. La proposta relativa al comparto 4b sviluppa il tema de Il Rispetto nel senso del mantenimento di ciò che il sisma prima, e l’abbandono poi, hanno generato nell’area del futuro Parco a Ruderi. L’approccio sarà declinato attraverso un consolidamento delle strutture verticali esistenti all’interno delle quali verranno incluse delle strutture autonome in acciaio le quali porteranno dei solai in legno. Attraverso tale intervento si intende mantenere la totale leggibilità delle stratificazioni storiche sul monumento-documento pur utilizzandolo come contenitore per nuove funzioni: Osservatorio Permanente del Basso Tanagro, cucina partecipata, laboratorio di autocostruzione, laboratorio tessile, deposito degli attrezzi per l’orto e per le sementi. In particolare la prima funzione citata oltre ad essere ospitata dalle vecchie mura del rudere troverà spazio anche in nuovi oggetti situati sulla sommità dei monconi progettati ad hoc come spazio di lavoro, ma anche come lanterne illuminanti in un’ottica di sviluppo del tema delle luminarie già caro a questo territorio (Grotte dell’Angelo). Questi nuovi corpi architettonici, meglio descritti nelle tavole, sono pensati per essere un giorno, secondo nuovi sviluppi, smontati e o riciclati, o riutilizzati altrove: sono infatti realizzati in materiali riciclati o riciclabili e caratterizzati da pareti semitrasparenti e traslucide composte da due strati di nylon retato in mezzo al quale sarà contenuto uno spesso strato di 17


tessuto non tessuto. Il terzo tema riguarda l'approccio al comparto 5. L’abitato di Auletta, in particolare l’area di progetto, è caratterizzato da una scarsa accessibilità e dall’assenza di spazi versatili. Il tema de Il Superamento del trauma trova in questo luogo il suo svolgimento: in un’ottica di reale rispetto per la storia del territorio e di richiamo al pensiero del territorio stesso come spazio in continuo mutamento, si intende proporre lo smantellamento di tutto il complesso di ruderi ad eccezione del filo facciata rivolto verso la rupe rendendolo una membrana permeabile agli sguardi, ridefinendo il rapporto tra l'abitato compatto e l'aperta campagna, mantenendo però le tracce a terra di tutte le opere murarie esistenti. Secondo questo approccio metodologico verrebbe sì diminuita la leggibilità del documento allo stato attuale, ma si restituirebbe alla cittadina di Auletta uno spazio vitale di notevole importanza articolabile in parte sul piano stradale ed in parte su terrazze a palafitte costruite ex-novo. Tale compromesso è stato ritenuto ammissibile al patto che l’opera di riqualificazione avvenga secondo i tempi adeguati, con il coinvolgimento della popolazione locale e che siano creati due modelli (uno reale e uno digitale) dello stato attuale del comparto. In questo spazio, inoltre, potrebbero trovare sede nuove funzioni o esserne trasferite alcune già collocate nel comparto 4b attraverso la creazione di nuovi oggetti architettonici; sempre secondo le regole enunciate poco sopra. Per le parti di costruito non citate si fa fede al progetto esecutivo già esistente. Infine il fil rouge che lega tutti gli interventi e riqualifica in maniera complessa e complessiva l’affaccio di Auletta sulla valle è il recupero dell’area verde prospicente l’edificato attraverso la realizzazione di un orto artistico che ospiti sia piccoli appezzamenti produttivi ad utilizzo della coabitazione, dei custodi e del ristorante partecipato, ma anche vere e proprie opere d’arte vivente, oltre che alberi da frutto ed ulivi. A legare il tutto con i ruderi ed il resto del progetto sarà un percorso realizzato in opere di ingegneria naturalistica costellato di fari a led che a metà del proprio percorso incrocerà un oggetto artistico di nuova costruzione: qualcosa di simile ad un pilastro verde che stagionalmente cambia colore e configurazione floristica attraverso la partecipazione della popolazione locale, ma anche di artisti ed esperti da tutto il mondo. Lo spazio si configura quindi come nodo tra i principali di una nuova rete del territorio: polo di attrazione turistica, ma anche di agire sostenibile; esempio di dialogo tra l uomo, il proprio passato e la propria terra. Perché questo luogo rinasca dall’interno, attraverso le proprie forze e la propria storia e sia da faro-guida per future iniziative.

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QR406"&3"7'!"&0%3&56"7%88"&CO/'==47'S4S0"& OBIETTIVO GENERALE - Appoggio alla valorizzazione delle risorse economiche, naturali e culturali del Basso Tanagro attraverso la promozione di un'azione collettiva OBIETTIVO SPECIFICO - Appoggio alla cooperazione tra gli attori locali del Basso Tanagro e determinazione delle destinazione d'uso e gestione sostenibile delle attività del Parco a Ruderi di Auletta Risultato 1 - Le realtà politiche e civili dell'area cooperano per la promozione economica e culturale del Basso Tanagro

Risultato 2 - Il tessuto sociale Risultato 3 - Il Parco a Ruderi è operativo è maggiormente dinamico: la cittadinanza partecipa attivamente alla manutenzione del proprio territorio, alla programmazione delle attività culturali e contribuisce alla buona gestione dei servizi e dei beni comunitari

Attività 1.1 Creazione di un Attività 2.1 Attivazione del Osservatorio Permanente progetto di CO/Abitazione del Basso Tanagro nel Parco a Ruderi Attività 1.2 Costituzione di un Ente Aggregato per la Promozione del Territorio

Risultato 4 - Il paesaggio è maggiormente tutelato e valorizzato come elemento chiave della qualità della vita della popolazione del Basso Tanagro

Attività 3.1 Avvio del laboratorio Attività 4.1 Organizzazione di di costruzione collettiva Adotta e Pernotta

Attività 2.2 Avvio del laboratorio Attività 3.2 Attivazione del Attività 4.2 Appoggio a progetti e di formazione dei promotori del campo di lavoro con il Servizio proposte per la costituzione di un Basso Tanagro Civile Internazionale nel Parco a marchio d'area Ruderi

Attività 1.3 Programmazione Attività 2.3 Creazione e attuazione della Fiera mappatura partecipata Itinerante del Basso Tanagro

Attività 3.3 Avvio del laboratorio Attività 4.3 Definizione di cucina partecipata dell'Ecomuseo Attività 3.4 Avvio del laboratorio tessile artigianale Attività 3.5 Inizio attività dell’albergo diffuso

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Risultato 5 - Il bacino di utenza locale, nazionale e internazionale è a conoscenza dell'offerta territoriale turistica e culturale del Basso Tanagro

Attività 5.1 Creazione del sito internet del progetto

Attività 5.2 Divulgazione mediatica tramite internet che abbia come fulcro il sito dell'Osservatorio Attività 5.3 Inserzioni nei giornali locali e regionali


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