Coltivatore novembre per invio mail

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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

la forza amica del Paese GENTE CHE COSTRUISCE PIUTTOSTO CHE LAMENTARSI

Venerdì 27 novembre 2015 ore 10.30 Teatro Ponchielli - CREMONA Corso Vittorio Emanuele II, 52

Saluti: PAOLO VOLTINI – PRESIDENTE COLDIRETTI CREMONA GIANLUCA GALIMBERTI – SINDACO DI CREMONA Intervengono: ROBERTO MONCALVO – PRESIDENTE NAZIONALE COLDIRETTI VINCENZO GESMUNDO – SEGRETARIO GENERALE COLDIRETTI ETTORE PRANDINI – PRESIDENTE COLDIRETTI LOMBARDIA ROBERTO MARONI – PRESIDENTE REGIONE LOMBARDIA MAURIZIO MARTINA – MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE Seguirà il buffet a base dei prodotti di Campagna Amica

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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

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ANNO 69 numero 4 settembre/ottobre 2015

COLDIRETTI

INVITO rivolto a tutti i Soci di Coldiretti Cremona


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Tino Arosio

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero

Giovanni Cremonesi, Giacomo Maghenzani Tullo Soregaroli, Maurizio Inzoli Andrea Ragazzini, Ambrogio Toscani

Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl

Pubblicità

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C.so XX Settembre, 18 - Cremona Tel. 0372 20586 - Fax 0372 26610 www.uggeripubblicita.it

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Tipografia Pizzorni Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del Registro Pagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 2/3 Editoriali 4/5 Giornata dell’agricoltura italiana 6/7 Coldiretti al Brennero 8 Il Consorzio Agrario e la Fiera 9 Incontri zonali 11 Sindacale 13 Contrasto alle agromafie da 14 a 16 Evoluzione della PAC 18 Nutrie, piano di controllo 21 Servizi tecnici, avvisi da 22 a 28 Datori di lavoro, avvisi da 30 a 33 Fiscale, avvisi 34/35 e 38 Campagna Amica 37 Agricoltura & Scuola

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EDITORIALE Editoriale

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LA COSA PIÙ IMPORTANTE CHE HA DETTO RENZI “Siate lieti, ma mai tranquilli”. E’ l’insegnamento che ho ricevuto da un grande educatore della tradizione del cattolicesimo lombardo e che mi accompagna da sempre. Con le dovute proporzioni credo sia un insegnamento che caratterizza anche la vita di Coldiretti Cremona. Lieti, perché sappiamo a chi appoggiarci. Mai tranquilli, perché tentiamo in tutti i modi non solo di fare tante Tino Arosio Direttore cose, ma di tenere desto il desiderio che rende l’uomo Coldiretti Cremona protagonista della realtà. Questo numero del nostro “Coltivatore” racconta le tante cose che abbiamo messo in campo nell’ultimo periodo, a partire dalla straordinaria assemblea dei trentamila di Coldiretti in Expo il 15 settembre scorso, alla presenza del premier Renzi. Senza dimenticare il resto: sei mesi in Expo che hanno contribuito a ridare dignità al tema dell’Esposizione universale, ristabilendo il primato del reale (nel nostro padiglione i visitatori hanno incontrato i protagonisti dell’agricoltura italiana in carne e ossa con i loro prodotti) sul tanto virtuale che abbiamo visto. E poi la grande mobilitazione al Brennero con la denuncia dello scempio che l’Italia, prima ancora che l’agricoltura, subisce ogni giorno. Ma per ritornare al livello più locale non dimentico l’“occupazione” del centro di Cremona con i gazebo gialli di Campagna Amica la prima domenica di ogni mese (senza scordare Casalmaggiore, Crema, ecc.), il convegno con il Procuratore Caselli sulle agromafie con oltre 300 studenti attenti protagonisti. E ancora: la denuncia di una cooperazione che fa e disfa infischiandosene dei soci e di una organizzazione di prodotto che urla allo scandalo per il prezzo del latte iniquo e poi si precipita a firmare con la multinazionale francese il contratto ancorando il prezzo del latte italiano a quello tedesco! Permettetemi un breve cenno all’assemblea del 15 settembre in Expo, perché il rischio più grande che corriamo è che ci si dimentichi in fretta. Certamente e per fortuna non ci dimenticheremo affatto che dall’anno prossimo non pagheremo più Irap e Imu. I soliti gufi si sono già dimenticati invece delle previsioni malaugurate che facevano: “vedrete che vi fregheranno da un’altra parte” con aumenti di accise, cancellazione dell’Iva agricola, ecc. Niente di tutto questo è accaduto. Noi certamente non possiamo dimenticarci di una cosa e la dico rischiando grosso: la cosa più importante che ha detto Renzi (che guarda caso per la sua unica uscita pubblica in casa di una Organizzazione sceglie Coldiretti) non è stato innanzitutto l’annuncio degli sgravi fiscali, quanto il riconoscimento che Coldiretti è un bene per l’Italia e su questa forza buona lui ci conta. Per questo alle richieste di Coldiretti il Premier ha detto ci sto, mi fido, conto su di voi per rilanciare il Paese. Completiamo l’opera nel nostro livello locale. Il 27 novembre nella splendida cornice del Teatro Ponchielli di Cremona tutti voi, cari Soci, avrete la possibilità di incontrare i vertici nazionali della nostra Organizzazione, Moncalvo, Gesmundo, Prandini (ci saranno anche il Ministro e il Presidente della Regione). E come si addice ad una forza buona del Paese non ci troviamo per piangerci addosso (nonostante le difficoltà serie dell’oggi), ma per ridefinire le cose che stiamo facendo perché il presente e il futuro (che c’è) siano per tutti una grande opportunità, perché come abbiamo scritto nel titolo dell’evento del 27 novembre siamo “gente che costruisce piuttosto che lamentarsi”. Continuiamo ad essere lieti, ma mai tranquilli. Arrivederci al Ponchielli.


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EDITORIALE

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NON SCOMODIAMO GLI ECONOMISTI: LA VERITÀ LA SAPPIAMO Questo numero del nostro “Coltivatore” esce in concomitanza con l’avvio della 70a edizione della Fiera internazionale del Bovino da latte caratterizzata da tante polemiche e discussioni, suscitate - tra l’altro - dalla decisione del Consorzio Agrario di non partecipare alla kermesse cremonese. Vi rimando, a questo proposito, al comunicato stampa che il Consorzio Agrario ha diffuso sulla questione e che ospitiamo volentieri sul nostro giornale, senza ulteriori commenti. Mi è stato chiesto di rivolgere un saluto, quale Presidente di Coldiretti, agli agricoltori che partecipano alla Fiera. L’ho fatto volentieri attraverso la rivista della Fiera. Vorrei riprendere qualche spunto di quel saluto non propriamente “politicamente corretto”, ma certamente condizionato dalle preoccupazioni per la condizione in cui versa la nostra zootecnia e quindi la nostra gente. Diciamolo una volta per tutte: questa crisi dei prezzi dei prodotti agricoli (dal latte ai cereali, alla carne) non può essere raccontata con le prediche di chi pontifica sui grandi scenari mondiali utili solo a giustificare chi da oltre un anno sta facendo lauti guadagni a spese di chi munge latte o alleva bovini e suini e - non scordiamolo - dei consumatori di casa nostra. Chi sono quelli che stanno diventando sempre più ricchi? Tutti a partire da chi ha fatto razzia dei marchi italiani (da Galbani a Parmalat). Meditate, care massaie, quando fate la spesa! Non è vera neppure la tesi di chi dice che sarebbero crollati i prezzi al consumo. Il prezzo del latte alla stalla è diminuito di un quarto del suo valore in un anno: forse qualcuno si è accorto che il latte, la mozzarella, i formaggi senza denominazione al dettaglio siano diminuiti del 25%? Gli industriali oggi stanno pagando il latte agli allevatori 33/34 centesimi

come avviene in Europa. A Milano però il latte al dettaglio costa attorno a 1,50/1,60 centesimi il litro, mentre a Berlino (o a Vienna, o a Parigi) lo stesso prodotto si vende a circa un euro! Possiamo replicare il medesimo esempio per gli altri settori. Non scomodiamo gli economisti, sono i conti della serva. Qualcuno sta diventando ricco a danno di allevatori e consumatori. Mi sono permesso di esprimere una provocazione anche agli operatori dell’indotto della filiera agricola e ai rappresentanti istituzionali, in particolare ai Sindaci. Ai primi ho ricordato che la crisi della nostra zootecnia produce la loro crisi. Se chiude una stalla non si comprano più mangimi, né mungitrici, né trattori. E’ ora che tutti facciano sentire la loro voce. Ai Sindaci ho ricordato che quando chiude una stalla si impoverisce non solo l’agricoltura, ma si perdono le caratteristiche che hanno fatto grandi e belli tanti territori comunali. E allora il problema è anche di queste comunità locali, che senza agricoltura avranno più disoccupati, più abbandono, meno bellezza. Chi vuole bene all’Italia deve ribellarsi a chi dalle grandi capitali europee ha deciso che la zootecnia (e quindi l’Italia) deve impoverirsi, deve reagire

Paolo Voltini Presidente Coldiretti Cremona

a chi stabilisce prezzi da fame agli allevatori italiani e importa quantità industriali di latte e cagliate da Paesi dove la sicurezza alimentare è spesso un optional, per diventare latte UHT o formaggi venduti come se fossero italiani, come la Coldiretti ha evidenziato bloccando il Brennero. C’è però una nota di speranza. Perché questa situazione che si sostiene con le contraffazioni, con l’opacità, spesso con le agromafie (lo abbiamo sentito raccontare dalle parole del procuratore Caselli a Cremona ad un convegno che ci ha visti protagonisti) e grazie alla mancanza di trasparenza in etichetta per molti prodotti, deve avere le ore contate. Siamo gente che non si arrende, che fa cose straordinarie che il mondo vuole conoscere e consumare e che vincerà, insieme a tutti quelli che vogliono bene all’Italia, perché il futuro per il nostro agroalimentare c’è.

INVITO A TUTTI I SOCI

65a Giornata Provinciale del Ringraziamento DOMENICA 15 NOVEMBRE 2015 - RIVAROLO DEL RE Chiesa Parrocchiale di San Zeno Ore 11.00 - Celebrazione della Santa Messa A seguire Benedizione dei trattori Momento conviviale con i sapori del territorio IL

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LA FORZA AMICA DEL PAESE

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Trentamila agricoltori all’Assemblea Coldiretti a Expo Il premier Renzi: via Imu e Irap in agricoltura

Trentamila agricoltori italiani – e fra questi oltre settecento cremonesi – hanno preso parte martedì 15 settembre alla straordinaria Giornata dell’Agricoltura italiana, organizzata da Coldiretti a Expo. Accolti dal Presidente nazionale Roberto Moncalvo, sono intervenuti i massimi rappresentanti delle Istituzioni, fra cui il Premier Matteo Renzi, il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. Tra i numerosi presenti alla giornata – aperta dal messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – c’erano anche Carlin Petrini, Presidente nazionale di Slow food, il Sindaco di Milano Pisapia, il Commissario Expo Giuseppe Sala. Tanti ed importanti i contenuti della giornata “tutta in giallo” all’arena di Expo. Su invito del Presidente Moncalvo, il premier italiano ha simbolicamente adottato le specialità casearie tricolori, portate sul palco da due giovanissime allevatrici. Un gesto significativo, legato alla battaglia che Coldiretti sta sostenendo, a difesa del fatto che “il formaggio si fa con il latte” (in risposta alla diffida con la quale la Commissione europea ha imposto all’Italia di porre

fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. Approfondiamo il tema a pag. 7). “Davanti agli agricoltori italiani, Renzi ha preso impegni chiari a difesa del settore primario: via l’Imu e l’Irap in agricoltura a partire dal primo gennaio 2016 – sottolinea Paolo Voltini,

Presidente di Coldiretti Cremona, che insieme al Direttore Tino Arosio guidava la delegazione degli oltre 700 cremonesi –. Si tratta di interventi fortemente sollecitati dalla Coldiretti, che consentiranno alle imprese agricole di recuperare importanti risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita dell’occupazione, in un settore vitale per l’economia nazionale, come l’agroalimentare Made in Italy”.

Legge di Stabilità: RISPETTATI GLI IMPEGNI SU IMU E IRAP Ad un mese esatto sono stati rispettati gli impegni assunti per il taglio delle tasse a chi vive di agricoltura che viene esentato dal pagamento dell’Imu e dell’Irap come aveva annunciato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi all’incontro con i trentamila della Coldiretti ad Expo il 15 settembre nella giornata dell’agricoltura italiana. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento all’approvazione della legge di stabilità da parte del Governo che nel pacchetto “Tornare alla terra” prevede tra l’altro l’azzeramento dell’IRAP e la cancellazione dell’IMU per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti. Un’operazione che non comporta per il settore un aggravio dei costi di produzione su voci importanti come il gasolio agricolo agevolato che invece era stato pesantemente ridimensionato negli ultimi anni. La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy. Alle pagine 23 e 31 approfondiamo i contenuti della legge di stabilità. IL

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LA FORZA AMICA DEL PAESE

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“Giornata straordinaria per l’agricoltura italiana” “Abbiamo vissuto una giornata veramente straordinaria! La nostra assemblea è stata l’evento più importante di Expo 2015, ma soprattutto è stata la dimostrazione concreta di cosa è Coldiretti in Italia e in Europa e a Cremona. Eravamo in 30.000 soci e oltre 700 di Cremona. Abbiamo celebrato la festa dell’agricoltura italiana, non solo la festa di Coldiretti, e questo sta a significare che l’agricoltura in Italia – come ha implicitamente riconosciuto il Presidente del Consiglio Renzi – vuol dire sempre di più Coldiretti. Ci siamo presentati non con atteggiamenti violenti, come accade in altre parti (che non fanno altro che isolare il mondo agricolo), ma con uno stile accogliente, che ha fatto dire a Renzi che lui ama forze che, come Coldiretti, difendono il proprio settore (non dimentichiamo quel che abbiamo fatto al Brennero), che non mugugnano, che non dicono sempre “no”, ma che propongono, che fanno, senza mai dimenticare l’interesse complessivo del Paese. Il Presidente del Consiglio ha condiviso tutte le sfide che abbiamo lanciato, a

partire dalla necessità di un’Europa diversa, dalla necessità di imporre l’obbligo della indicazione dell’origine dei prodotti

agricoli in etichetta (e noi sappiamo che questo porterà a una valorizzazione dei prezzi dei nostri prodotti), ha condiviso la nostra battaglia contro le falsificazioni e le agromafie, contro il caporalato, ecc. Dopo un lungo lavoro di preparazione che è durato mesi, il Premier Renzi ha annunciato dal palco della nostra assemblea che toglierà l’IMU in agricoltura, la Tasi e l’IRAP: si tratta di un miliardo di euro di minori tasse per le nostre imprese! Questo è il frutto della forza di Coldiretti, della forte appartenenza dei nostri soci. La nostra assemblea ha dimostrato, per l’ennesima volta, che se siamo in tanti, se siamo forti, se siamo intelligenti nel porre le questioni, i risultati arrivano. Sappiamo che oggi i problemi sono tanti e la crisi sta colpendo le nostre aziende, ma siamo certi che i problemi, ad uno ad uno, con pazienza e intelligenza verranno risolti, perché noi non siamo una cosa del passato, ma una risorsa per il Paese di oggi e di domani, come ha riconosciuto Renzi. Coldiretti sta lavorando su tutto. E a tutti diciamo: le nostre porte sono aperte”.

Oltre 700 agricoltori cremonesi hanno preso parte all’Assemblea in Expo. Le foto raccontano alcuni ‘momenti’ legati alla nostra presenza: l’allegria dei giovani (che nel corso di Expo sono stati protagonisti di tanti appuntamenti), l’eccellenza delle nostre imprese (ben quattro erano in prima linea nell’esposizione preparata lungo il Cardo, ripresa da tutta la stampa nazionale), e naturalmente l’incontro con il Presidente Moncalvo, che anche in questa occasione ci ha conquistati con la sua disponibilità e la forza delle sue convinzioni, tutte a difesa dell’agricoltura italiana. IL

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DIFESA MADE IN ITALY

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COLDIRETTI AL BRENNERO A DIFESA DEL VERO MADE IN ITALY

Dal latte austriaco diretto a La Spezia alle cagliate provenienti dalla Germania in viaggio verso la Puglia, ma anche pancette fresche, con marchio non identificabile (subito poste sotto vincolo sanitario da parte dei Carabinieri dei Nas), destinate a un’industria di salumi di Verona, e poi porri e verdure varie provenienti addirittura dalla Svezia attese da una cooperativa in provincia di Bergamo. Yogurt “Valgardena”, scritto rigorosamente in Italiano ma proveniente dalla Germania e diretto nel veronese, carote e cavolfiori in confezioni con i colori della bandiera italiana destinati a Catania, con etichette rimovibili pronte ad essere spacciate come italiane. E la mozzarella, prodotta in uno stabilimento polacco da una ditta di Bolzano, in viaggio verso una ditta di Firenze, con la scritta “mozzarella fresca” (nonostante solo per arrivare a destinazione debba percorrere migliaia di chilometri). Sono alcune delle scoperte fatte dalla Coldiretti nella grande mobilitazione svoltasi lunedì 7 e martedì 8 settembre al valico del Brennero per la difesa del Made in Italy agroalimentare. Guidati dal Presidente Roberto Moncalvo e da tutta la Giunta Nazionale, migliaia di produttori di Coldiretti (fra cui trecento cremonesi, con il Presidente Paolo Voltini e il Direttore Tino Arosio), affiancati da Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas, con la presenza del Ministro per le politiche agricole Maurizio Martina, hanno ispezionato decine di camion in transito al Brennero per portare in Italia prodotti dall’estero, pronti a diventare italiani. “Basti dire che dalle frontiere italiane passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per

essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. E intanto le nostre stalle chiudono” denuncia Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, riprendendo i dati del dossier presentato dalla Coldiretti al valico del Brennero.

LA DENUNCIA. Tre cartoni di latte uht su quattro venduti in Italia sono stranieri

Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri, mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. In Italia le poco più di 35.000 stalle sopravvissute hanno prodotto nel 2014 circa 110 milioni di quintali di latte, mentre sono circa 86 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente: per ogni milione di quintale di latte importato in più - denuncia la Coldiretti - scompaiono 17mila mucche e 1200 occupati in agricoltura. E la situazione sta precipitando nel 2015 con il prezzo riconosciuto agli allevatori che non copre neanche i costi di produzione e spinge verso la chiusura gli allevamenti. E l’impatto negativo è anche sulla sicurezza alimentare. “Nell’ultimo anno – evidenzia il Direttore Tino Arosio – hanno addirittura superato il milione di quintali le cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte, pari al 10 per cento dell’intera produzione italiana”. Si tratta di prelavorati industriali che vengono soprattutto dall’Est Europa che consentono di produrre mozzarelle e formaggi di bassa qualità. La situazione rischia di aggravarsi con la richiesta della Commissione europea all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. Un pericolo contro il quale Coldiretti è subito scesa in campo, come dimostra l’articolo pubblicato nella pagina a fianco. Gli industriali che premono in Europa per fare il formaggio senza latte sono peraltro – denuncia Coldiretti – gli stessi che sottopagano il latte italiano e fanno chiudere le stalle, mentre il Made in Italy alimentare nel settore lattiero caseario è dominato da una multinazionale straniera che impone unilateralmente agli allevatori le proprie condizioni, beffa le Istituzioni nazionali, minaccia la qualità della produzione italiana e inganna i consumatori italiani, considerato che il latte nel nostro Paese ha i prezzi al consumo più alti in Europa. Il tutto con il paradosso che gli italiani pagano un prezzo molto elevato per i formaggi e il latte fresco, mentre agli allevatori si riduce la remunerazione senza tener conto della qualità del latte italiano.

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DIFESA MADE IN ITALY

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LA DENUNCIA. Suinicoltura, dalle aziende italiane scomparsi 600mila maiali Dagli allevamenti italiani sono scomparsi seicentomila maiali dall’inizio della crisi, “sfrattati” dalle importazioni di carne di bassa qualità dall’estero per realizzare falsi salumi italiani con il concreto rischio di estinzione per i prelibati prodotti italiani, dal prosciutto di San Daniele a quello di Parma, la cui produzione è calata del 13% dall’inizio della crisi nel 2008. E’ stata la Coldiretti a lanciare l’allarme dal valico del Brennero. L’importazione di cosce estere da destinare a prosciutto crudo o cotto o speck è balzata dell’8,5% nel 2014 rispetto all’anno precedente, con gli arrivi che giungono per il 31% dalla Germania, per il 19,4% dall’Olanda, per il 16,3% dalla Danimarca e il 9,4% dalla Spagna. Nell’anno 2014 è aumentato del 26,5% anche l’import di maialini che provengono soprattutto da Danimarca e Olanda. La chiusura forzata degli allevamenti è stata causata dall’impossibilità di coprire i costi di produzione per i bassi prezzi provocati dalle importazioni dall’estero di carne di bassa qualità, allo scopo di ottenere prosciutti da “spacciare” come Made in Italy grazie alla mancanza dell’obbligo di indicare in modo chiaro in etichetta la provenienza. In Italia due prosciutti su tre oggi provengono così dall’estero senza che questo venga evidenziato in etichetta. Un inganno per i consumatori e un danno per gli allevatori italiani impegnati a rispettare rigidi disciplinari di produzione per realizzare carne di altissima qualità. In Italia nel 2014 sono state importate 62,3 milioni di cosce di maiali dall’estero destinate ad essere stagionate o cotte per essere servite come prosciutto o speck italiano, a fronte di una produzione nazionale di 23 milioni. E’ una situazione - spiega la Coldiretti - che rischia di compromettere per sempre la potenzialità produttiva nazionale con una destrutturazione degli allevamenti difficilmente recuperabile che mette a rischio l’essenza stessa di molti tesori agroalimentari del Made in Italy, per i quali si registra nonostante la crisi un aumento della domanda interna ed estera. Gli allevatori della Coldiretti mettono sotto accusa anche gli insostenibili squilibri nella distribuzione del valore dalla stalla alla tavola: per ogni 100 euro spesi dai cittadini in salumi ben 46 euro restano in tasca alla distribuzione commerciale, 24,5 al trasformatore industriale, 11,5 al macellatore e solo 18 euro all’allevatore. In altre parole mentre in media all’allevatore i maiali sono pagati circa 1,4 euro al chilo il consumatore spende oltre 23 euro al chilo per il prosciutto Dop. Una forbice troppo larga che danneggia cittadini e allevatori italiani costretti a chiudere le stalle. A rischio è il futuro di uno dei settori di punta dell’agroalimentare nazionale, dove trovano occupazione 105mila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione.

RISPETTATO IL “PATTO SALVA FORMAGGIO” Moncalvo: bene la risposta del Governo all’ultimatum comunitario E’ stato rispettato Il “patto salva formaggio italiano” simbolicamente siglato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina davanti a 30mila agricoltori della Coldiretti ad Expo dove il premier aveva “adottato” le specialità casearie tricolori contro il diktat europeo sul via libera all’utilizzo delle polveri. E’ quanto ha affermato il Presidente Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per la decisione del Governo di confermare il no alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza dell’ultimatum da parte della Commissione Europea. Una decisione supportata anche dalla petizione popolare alla quale hanno aderito decine di migliaia di italiani dopo la mobilitazione degli agricoltori dal Brennero a Bruxelles fino all’Expo. Nella lettera indirizzata a Bruxelles il Governo rileva che la materia non è armonizzata, quindi c’è libertà per gli Stati membri di avere norme più restrittive rispetto a quelle Ue e che la legge italiana non produce effetti distorsivi della concorrenza. Il 29 settembre - ricorda la Coldiretti - scadeva l’ultimatum” fissato dalla Commissione Europea sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. La lettera di “diffida” della Commissione Europea sull’infrazione n.4170 voleva imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte”, ottenuti con la polvere. Secondo la Coldiretti si tratta di un inganno per i consu-

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matori che mette a rischio l’eccellenza dei formaggi italiani, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale. Con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro - sottolinea la Coldiretti - è possibile produrre 10 litri di latte, 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt e tutto con lo stesso identico sapore perché viene a mancare quella distintività che viene solo dal latte fresco dei diversi territori.

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ECONOMICO

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Riceviamo e pubblichiamo

IL CONSORZIO AGRARIO E LA FIERA Non c’è alcuna ragione “politica” dietro la sofferta decisione del Consorzio Agrario di Cremona di non partecipare alla edizione del 2015 della Fiera Internazionale del Bovino da latte. Chi vuole dare strumentalmente questo tipo di lettura tralascia volutamente gli accadimenti di questi ultimi mesi, che hanno visto il Consorzio Agrario tentare ripetutamente e in ogni modo di garantire la sua presenza in Fiera a condizioni compatibili con una complicata situazione economica del mondo agricolo, andando oltre un contratto la cui validità verrà in altre sedi valutata. Il Consorzio Agrario è una cooperativa di agricoltori che esprime democraticamente, con cadenza triennale, gli organi che lo guidano. La responsabilità quindi delle scelte non è di nessun altro che dei Soci e degli Organi eletti e per questo appare del tutto fuori luogo il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali in tali scelte.

Il Consorzio Agrario voleva garantire la propria presenza in Fiera, in continuità con una tradizione consolidata, e in questi mesi si è adoperato in tal senso tentando caparbiamente di proporre e ricercare una soluzione possibile che ragionevolmente tenesse in considerazione le esigenze delle parti, avendo però dalla Fiera solo risposte negative. Questa chiusura pregiudiziale, che è apparsa illogica e irragionevole, è l’unica ragione che ha costretto il Consorzio a prendere questa non preventivata decisione. Rassicuriamo i Soci che il Consorzio Agrario di Cremona sta organizzando importanti iniziative che garantiranno non solo visibilità, ma anche opportunità di incontro con i soci e i clienti vecchi e nuovi, per un forte rilancio delle proprie attività per far diventare il Consorzio un patrimonio e un’opportunità per tutti gli agricoltori cremonesi. Consorzio Agrario Cremona

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Incontri Zonali, il calendario Spett.li SOCI Coldiretti Oggetto: Convocazione incontri zonali Preg.mo Socio, sei invitato all’assemblea zonale organizzata per ciascuna zona secondo lo schema sotto riportato. • • • •

Cremona – Martedì 10 novembre 2015 – ore 9.30 – Sala Riunioni Ufficio Zona Soresina – Giovedì 12 novembre 2015 – 9.30 – Sala Gazza (Via Matteotti - Soresina) Crema – Martedì 17 novembre 2015 – ore 9.30 – Sala Riunioni Ufficio Zona Casalmaggiore – Giovedì 19 novembre 2015 – ore 17.00 – Sala Santa Chiara (Via Formis - Casalmaggiore).

I temi che tratteremo e che intendiamo condividere saranno i seguenti: - Novità fiscali a beneficio del settore agricolo – a cura dell’Area Fiscale Coldiretti Cremona - Evoluzione della PAC (pagamenti diretti e PSR) e i nuovi criteri di condizionalità – a cura dell’Area Tecnica – Coldiretti Cremona - Il sistema di gestione dei rifiuti in azienda – a cura di Cascina Pulita Srl - Varie ed eventuali. In attesa di incontrarTi personalmente, porgiamo i più cordiali saluti

IL DIRETTORE Costante Arosio

IL PRESIDENTE Paolo Voltini

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SINDACALE

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Lombardia, no a scalate ostili sul macello Opas Coldiretti: “Servono progetti condivisi da tutti” Coldiretti Lombardia esprime forte preoccupazione per il possibile interessamento, dopo quello andato a vuoto su Virgilio, della cooperativa Prosus per il macello oggi in affitto dalla cooperativa Opas di Mantova. In particolare, la Coldiretti reputa grave che la base associativa di Prosus non sia stata coinvolta in questa decisione che rischia di creare frizioni tra i produttori di un settore che già sconta una situazione di forte crisi economica e finanziaria. “In un momento economico difficile – spiegano Ettore Prandini, Presidente di

Coldiretti Lombardia, e Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona – non servono tensioni inutili all’interno del mondo cooperativo. Le cooperative che ragionano con scarsa lungimiranza non possono poi pretendere di essere aiutate ad aprire i mercati dell’Asia se non c’è una condivisione di intenti. Da parte nostra daremo appoggio solo a chi persegue la volontà di valorizzare la carne suina nata, allevata e macellata in Italia, perché è l’unico modo per dare un futuro alle scrofaie che sono quelle che oggi sono in maggiore difficoltà. Il progetto Coldiretti è l’u-

nico serio e percorribile per il settore suinicolo nazionale. Per valorizzare i prodotti italiani anche sui mercati esteri serve una condivisione di intenti, senza speculazioni che vanno a discapito degli allevatori. Senza entrare nel merito della validità dell’offerta avanzata da Prosus, riteniamo però che la soluzione migliore non venga da atti ostili all’interno del mondo della cooperazione, ma da progetti condivisi in grado di portare valore aggiunto e possibilità di sviluppo e reddito a tutte le aziende, senza dispersione di forze e risorse”.

Via alla riforma delle norme alimentari L’agropirateria diventa reato Il crimine alimentare cresce e fattura 15,4 miliardi anche grazie all’innovazione tecnologica e ai nuovi sistemi di produzione e distribuzione globale che lo rendono ancora più pericoloso e per questo va perseguito con un sistema punitivo più adeguato. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari presentata al Ministro della Giustizia Andrea Orlando dalla Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare presieduta da Giancarlo Caselli.

Dall’agropirateria al disastro sanitario sono 49 gli articoli contenuti nelle proposta normativa opportunamente finalizzata ad adeguare la legislazione di contrasto ai reati agroalimentari che hanno un impatto rilevante sull’economia, sull’ambiente e sulla salute. E’ importante la volontà di procedere a un aggiornamento delle norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed IL

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espongono a continui pericoli la salute delle persone. Si tratta di una esigenza anche per tutelare e valorizzare i prodotti agroalimentari italiani che hanno conquistato il primato nella sicurezza alimentare e nel rispetto ambientale, dal maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario con 274 prodotti Dop/Igp alla leadership europea nel biologico con 43.852 imprese che coltivano biologico, ma anche il primato nella sicurezza alimentare mondiale con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma.


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INFORMAZIONE

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Quando un giornale non racconta quel che accade Domenica 11 ottobre Coldiretti Cremona ha organizzato in Piazza Stradivari la Festa della zucca con la presenza di circa 20 aziende associate che hanno presentato e venduto i loro prodotti ai cittadini. (Nel fine settimana precedente eravamo a Casalmaggiore con un’analoga iniziativa e con un analogo ‘schieramento di forze’). E’ stato un successo incredibile. Centinaia di famiglie hanno visitato il mercato e acquistato quanto di buono sono capaci di produrre le nostre imprese. Documentiamo il successo con foto e articoli nelle pagine che seguono. Sul quotidiano di Cremona … nessuna notizia dell’evento! Letteralmente oscurato. Lunedi 12 ottobre, insieme a diversi Istituti scolastici della provincia, all’associazione “Libera contro le mafie”, all’Osservatorio contro le agromafie, Coldiretti Cremona ha organizzato all’I-

tis Torriani un convegno al quale hanno partecipato circa 300 studenti. I relatori erano di primo livello: il Sostituto Procuratore Caselli, il Comandante Uguzzoni, dei Nac di Parma, il nostro Capo Area Sicurezza alimentare, Manfredini. Anche in questo caso un grande successo per tutti (si veda la pagina a fianco). Sul quotidiano di Cremona questa volta un articolo di cronaca c’era il giorno dopo. Il bello però è che le foto hanno oscurato qualsiasi immagine di Coldiretti, compreso il nostro relatore, il quale non è stato neppure citato, nonostante la sua articolata e applaudita relazione sul tema della trasparenza e dell’etichettatura degli alimenti. Che dire? Niente di nuovo sotto il sole. Una cosa però ci permettiamo di ricordarla ai padroni del giornale che sono poi i dirigenti della Libera Agricoltori di Cremona. Se non fosse che si fa un torto

ai lettori (che sempre più abbandonano il giornale) ci verrebbe da dire: continuate così, continuate ad oscurare quel che fa Coldiretti. Intanto sono sempre di più i cittadini che si domandano perché sul quotidiano della loro provincia non c’è traccia di tanto di buono che fa Coldiretti. Se lo saranno chiesto le centinaia di famiglie che hanno visitato Piazza Stradivari nelle domeniche in cui è presente Campagna Amica. Idem i quasi 300 studenti che hanno partecipato al convegno del 12 ottobre. Almeno i padroni del quotidiano di Cremona non stiano a farsi la domanda sul perché sempre meno gente compra il loro giornale, perché la risposta è banale: non si fidano di chi non racconta quel che accade e siccome altri (tv, online, e tutti gli altri organi di stampa) lo fanno ampiamente, preferiscono questi ultimi per essere informati.

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AGRICOLTURA & SCUOLA

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“Le filiere del cibo e il contrasto alle agromafie” Gli studenti cremonesi hanno incontrato Gian Carlo Caselli, Coldiretti e Nac per parlare di lotta alle agromafie, italian sounding e del valore di trasparenza e origine in etichetta “Storie dal nostro piatto: le filiere del cibo e il contrasto alle agromafie”: questo il tema dell’incontro svoltosi lunedì 12 ottobre a Cremona, nell’aula magna dell’Iis Torriani gremita di studenti, con la presenza di Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, Rolando Manfredini, Capo Area Sicurezza alimentare di Coldiretti, Marco Uguzzoni, Comandate dei Nac di Parma. L’incontro aveva la regia della ‘rete’ che raccoglie Scuole (con l’Iis Torriani capofila ci sono gli Istituti Stanga, Ghisleri, Liceo Vida, l’Istituto Comprensivo ‘Foscolo’ di Vescovato), Coldiretti Cremona, ‘Libera Associazioni nomi e numeri contro le mafie’, con i Comuni di Cremona, Vescovato e Gadesco Pieve Delmona. Un percorso che ha condotto gli studenti ad affrontare il tema del contrasto alle agromafie, sia in classe che attraverso incontri, testimonianze, visite nelle aziende, e che è stato vincitore della fase regionale del Premio Oscar Green 2015. Moderato da Lorenzo Frigerio, coordinatore di ‘Libera Informazione’, l’incontro – al quale erano presenti Paolo Voltini,

Presidente di Coldiretti Cremona, e Tino Arosio, Direttore della Federazione – ha visto i relatori descrivere, ciascuno per la propria parte, le illegalità, gli inganni e le molteplici zone d’ombra che oggi ledono i diritti dei cittadini e danneggiano il Paese. Se il Comandante dei Nac Uguzzoni ha evidenziato contenuti e valore della quotidiana battaglia delle forze dell’ordine contro il finto Made in Italy, il Capo area di Coldiretti Manfredini ha illustrato vari esempi di ‘filiera del cibo opaca’, citando la battaglia che la prima Organizzazione degli agricoltori italiani sta conducendo nel segno della trasparenza, della tracciabilità dal campo alla tavola e della necessità di giungere all’obbligo di

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indicazione dell’origine in etichetta per tutti i prodotti agroalimentari. “La filosofia della mafia è ‘piatto ricco, mi ci ficco’. Dove c’è da guadagnare le mafie arrivano e nell’agroalimentare italiano la mafia trova grandi possibilità di affari” ha detto l’ex procuratore Caselli, parlando ai ragazzi di agromafia e agropirateria, di italian sounding, della piaga del caporalato, nel descrivere la mafia come “liquida”, “proprio come l’acqua, capace di penetrare, di infilarsi dappertutto, in tutti i segmenti dell’agroalimentare, nella produzione, trasformazione, nel trasporto, nella commercializzazione, distribuzione, ristorazione”. Di questi temi Caselli e Coldiretti hanno parlato anche il giorno successivo, il 13 ottobre a Roma presso il Centro Congressi Rospigliosi, in un appuntamento che intendeva approfondire il ruolo dell’Autorità anticorruzione nel settore agroalimentare, caratterizzato da penetranti rapporti dei privati con Pubbliche amministrazioni, come nelle procedure di appalto per le mense scolastiche e ospedaliere o per quelle della gestione del verde pubblico, nel rilascio di autorizzazioni e nulla-osta anche per lo smaltimento dei rifiuti o la questione relativa alle etichettature e alla tutela dei marchi.


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POLITICHE COMUNITARIE

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Giovanni Cremonesi Resp. provinciale Servizi Tecnici

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Evoluzione della PAC e dei PAGAMENTI DIRETTI dopo il 15 giugno 2015

Il 15 giugno scorso si è di fatto conclusa la fase di presentazione della Domanda Unica di Aiuto. Da allora, AGEA, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, di concerto con gli Organismi Pagatori Regionali, ha messo in atto una serie di procedure atte a definire le modalità di calcolo dei titoli da assegnare. Di seguito si fornisce una descrizione dei vari passaggi che si sono susseguiti sino ad ora e di quelli che dovranno ancora avvenire per arrivare all’assegnazione definitiva dei titoli e al loro pagamento. A) Domanda di Accesso alla Riserva Nazionale Per le aziende di nuovo insediamento,

che non hanno avuto assegnazione di titoli nella precedente programmazione e che non hanno mai avuto accesso a contributi comunitari nell’ambito della politica agricola comunitaria, è ammessa la facoltà di presentare domanda di accesso alla riserva nazionale al fine di ottenere una assegnazione di titoli di importo corrispondente alla media nazionale. La scadenza ultima per tali domande è scaduta il 30 settembre 2015. B) Calcolo e comunicazione del valore dei titoli provvisori Il 3 ottobre 2015, Agea ha completato la procedura per il calcolo dei titoli provvisori, anche se mancano da implementare ancora molti aspetti: calcolo

del guadagno insperato, calcolo dei titoli dalla riserva nazionale, esecuzione dei controlli amministrativi. A seguito del calcolo, il portafoglio provvisorio dei titoli sono stati comunicati agli agricoltori tramite i CAA. A questo punto, il CAA e l’agricoltore dovranno provvedere alla verifica dei calcoli e alla gestione delle numerose anomalie. La comunicazione dei titoli provvisori è importante per varie ragioni: – per il pagamento; – per gli agricoltori che intendono presentare la domanda di accesso al “regime dei piccoli agricoltori” con scadenza 15 ottobre 2015; – per il trasferimento dei titoli per gli agricoltori che intendono affittare,

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vendere o dare in successione. I titoli provvisori sono stati attribuiti: • sulla base delle superfici dichiarate in domanda unica 2015, ivi incluse quelle per le quali non risulta ad oggi dichiarato alcun criterio di mantenimento; • in favore di tutti i titolari di domanda unica indipendentemente dal possesso del requisito di agricoltore in attività; • al lordo delle eventuali decurtazioni dovute all’applicazione del “guadagno insperato”. In altre parole, l’attribuzione dei titoli è ancora carente di una serie di calcoli e verifiche, ad esempio la verifica dell’agricoltore attivo e il calcolo delle decurtazione per il “guadagno insperato”. Agea dovrà, entro breve, eseguire ulteriori verifiche. Ai fini cautelativi, le aziende che in questa fase risultano assegnatarie di titoli provvisori e per le quali necessitino ancora verifiche in merito agli elementi sopra richiamati, nelle more del completamento delle procedure di controllo, saranno considerati non pagabili. Qualora un agricoltore risulti in ano-

malia, Agea procederà all’annotazione della tipologia di anomalia e alla segnalazione del soggetto ai fini dell’esclusione dalle procedure di pagamento dell’anticipo dell’aiuto. C) Presentazione domande di accesso al “regime dei piccoli agricoltori” A quegli agricoltori le cui aziende hanno piccole dimensioni e i cui diritti all’aiuto risultano di modesto ammontare, la Nuova Pac riserva un pagamento unico che si sostituisce a tutti gli altri pagamenti diretti: ciò in un ottica di semplificazione amministrativa. La scelta verso questo tipo di pagamento unico forfettario ha natura facoltativa e per tutte le aziende rientranti nei parametri previsti dal regime di pagamento si è provveduto a presentare apposita domanda entro il 15 ottobre 2015. L’importo dell’aiuto oscillerà tra un minimo di 250 euro ed un massimo di 1250 euro. Inoltre i piccoli agricoltori che adottino un simile regime dovranno osservare regole di condizionalità meno rigorose e saranno esonerati dal greening, cioè da tutte quelle pratiche agricole benefiche per clima ed ambiente già esami-

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nate nella parte seconda della presenta. D) Pagamento dell’anticipo PAC Agea e gli organismi pagatori hanno recentemente comunicato che potrebbero pagare un anticipo del 70% dei pagamenti, a partire dal 16 ottobre 2015. Questo provvedimento è stato adottato dall’Ue per contrastare la grave crisi di alcuni settori agricoli, in particolare di quello lattiero-caseario, che ha creato una serie di difficoltà finanziarie e problemi di liquidità agli agricoltori. Per tale ragione, l’Ue ha deciso l’anticipo dei pagamenti diretti e del sostegno allo sviluppo rurale dal 16 ottobre 2015. L’atto ufficiale dell’autorizzazione dell’anticipo è arrivato con il regolamento di esecuzione n. 2015/1748 della Commissione del 30 settembre 2015. L’importo dell’anticipo verrà calcolato sul solo pagamento di base e pertanto, il greening, l’incremento destinato ai giovani ed i pagamenti accoppiati saranno interamente erogati a saldo. I pagamenti dell’anticipo potranno essere effettuati da Agea e dagli Organismi pagatori una volta ultimati i controlli amministrativi, senza dover

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POLITICHE COMUNITARIE

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attendere i controlli in loco. Alla luce di queste decisioni, gli agricoltori potranno ragionevolmente ricevere l’anticipo nella prima settimana di novembre 2015. Bisogna tener conto che l’anticipo sarà erogato solamente alle domande che non presentano anomalie e purtroppo ad oggi, molte domande presentano anomalie e gli agricoltori incappati in tale situazione non riceveranno l’anticipo. Ad esempio tutti gli agricoltori per i quali si configureranno le condizioni che origineranno “guadagno insperato” risultano in anomalia (In pratica la diminuzione della superfici dichiarata nella domanda 2015 rispetto a quella dichiarata nel 2014, genera un guadagno insperato, in quanto i titoli avranno un valore unitario più alto, e questo viene penalizzato con una riduzione del 50%). Il saldo dei pagamenti (o l’intero pagamento per gli agricoltori non hanno ricevuto l’anticipo) dovrà avvenire tra il 1° dicembre 2015 e il 30 giugno 2016.

I titoli definitivi, con il numero e l’importo esatto del loro valore, saranno comunicati da Agea al termine delle procedure di calcolo e di controllo di tutte le domande. Il termine ultimo per la comunicazione dei titoli definitivi è stato fissato il 1° aprile 2016 (art. 18, Reg. 639/2014). Il valore dei titoli nella Pac 2015-2020 risulterà molto diverso da quello della Pac precedente e ciò per le seguenti ragioni: – i titoli riguardano solo il pagamento di base, pari al 58% del massimale nazionale; – il valore dei titoli cambierà in tutti gli anni dal 2015 al 2020 per effetto del meccanismo della convergenza. Va altresì aggiunto che, malgrado il valore dei titoli sarà considerevolmente

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inferiore a quelli posseduti in precedenza, bisogna tener conto che, oltre ai titoli del pagamento di base, l’agricoltore percepirà il pagamento greening e, se del caso, il pagamento per i giovani agricoltori e il pagamento accoppiato. In conclusione, il percorso che porterà alla stabilizzazione del nuovo regime di pagamento unico è ancora lungo e tortuoso e non si potrà ritenere concluso con l’assegnazione dei titoli definitivi. Infatti, rimangono ancora delle questioni aperte tra gli Organismi pagatori Regionali ed Agea Coordinamento e tra Agea Coordinamento e l’Unione Europea e le decisioni che verranno assunte potrebbero apportare profondi cambiamenti a questa PAC di cui abbiamo appena iniziato a comprenderne i meccanismi.

Dalla UE il “Pacchetto di misure a sostegno del settore zootecnico”

E) Premi accoppiati associati alla zootecnia Entro il 29 febbraio 2016 le aziende titolari di allevamenti zootecnici bovini che hanno richiesto l’aiuto accoppiato sul latte o sulla carne, saranno chiamati dai CAA a confermare l’elenco dei capi richiesti a premio tramite apposita procedura informatizzata.

Il commissario Hogan lo scorso 15 settembre ha presentato ai ministri dell’UE i dettagli del pacchetto di 500 milioni di Euro a sostegno degli agricoltori europei, annunciato il 7 settembre.

F) Assegnazione dei titoli definitivi Come già specificato i titoli calcolati e assegnati il 3 ottobre 2015 sono provvisori, in quanto possono essere soggetti a variazione nel numero e nel valore, in funzione dell’esito dei controlli previsti dalla normativa regolamentare e nazionale.

Le altre misure includono i nuovi regimi di ammasso privato per i prodotti lattiero-caseari e delle carni suine (al via entro la fine dell’anno) e la possibilità di anticipare i pagamenti diretti (le previsioni temporali per le aziende lombarde sono per la metà di novembre).

Il commissario ha dichiarato che tutti i 28 Stati membri riceveranno un aiuto, per un importo complessivo pari a 420 milioni di Euro (di cui 25 milioni assegnati all’Italia) per affrontare i problemi nel settore del latte e delle carni suine, lasciando agli Stati membri la massima flessibilità in termini di orientamento degli aiuti.

La scheda informativa integrale è disponibile al sito http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-15-5601_it.htm

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Nutrie, presentato alle associazioni il piano provinciale di controllo Si è svolto martedì 13 ottobre 2015 un incontro promosso dall’Amministrazione Provinciale di Cremona avente come oggetto la presentazione alle associazioni di categoria agricole, alle associazioni venatorie, ai consorzi di bonifica e agli enti parco presenti in provincia di Cremona del Piano Provinciale di Controllo della nutria 2015-2017. Il piano redatto dalla Provincia, basato sulle linee guida che Regione Lombardia ha emanato nel mese di maggio 2015, introduce alcune novità rispetto al passato. Ci troviamo davanti ad un primo passo verso una possibile risoluzione del problema nutrie ma resta ancora moltissimo da fare. Il piano così come

articolato sarà sottoposto all’approvazione da parte della Regione Lombardia per entrare poi definitivamente in vigore. Tra le novità più importanti la possibilità di abbattimento delle nutrie con il fucile durante tutto l’anno e su tutto il territorio provinciale con alcune restrizioni per alcuni operatori in determinate aree a particolare valenza ambientale . Resta invariata la possibilità di catturare gli animali con le gabbie ma a differenza di prima non potranno essere soppressi con il cloroformio ma utilizzando un’arma ad aria compressa di potenza inferiore ai 7,5 J di libera vendita. Restano alcuni dubbi sulle fasi di raccolta (con le modalità previste dal piano)

DIVIETO DI BRUCIATURA DELLE RAMAGLIE Ricordiamo alle aziende che dal giorno 15 OTTOBRE 2015 al giorno 15 APRILE 2016 è in vigore il divieto di bruciatura delle ramaglie e degli scarti derivanti dalle operazioni silvicolturali. Per tutte le informazioni gli uffici zona sono a disposizione.

degli animali abbattuti che dovranno essere avviati alla termodistruzione. Tale adempimento ci appare alquanto costoso, difficoltoso e di non semplice applicazione in un territorio vasto e con una presenza così massiccia di nutrie come la provincia di Cremona. Altra nota dolente, i fondi messi a disposizione da Regione Lombardia per l’attuazione del piano: a fronte di una previsione di spesa di oltre 300.000 euro solo per la provincia di Cremona (circa un milione di euro a livello regionale) vengono stanziati per il 2015 soltanto 150.000 euro da ripartire sulle singole province. Come sempre Coldiretti è al fianco dei propri Soci in questa battaglia verso un avversario che oltre a cagionare danni alle imprese rappresenta una fonte di pericolo per la sicurezza idraulica e del territorio. Non appena avremo informazioni sicure e definitive vi informeremo.

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Divieto di spandimento reflui

Purtroppo avanti come lo scorso anno! Anche quest’anno ci troviamo a parlare di divieto di spandimento dei reflui zootecnici, divieto che come Coldiretti abbiamo chiesto di ridurre nella durata e di rendere più flessibile nell’applicazione per poter assecondare il naturale svolgimento delle operazioni colturali e che purtroppo vede bloccata questa possibilità nelle lungaggini burocratiche. Il cosiddetto “DM effluenti” di modifica del decreto effluenti del 7 aprile 2006, dopo la condivisione in conferenza Stato Regioni, è stato inviato alla Commissione Europea per un parere preventivo prima della firma del Ministro dell’Ambiente. Attualmente il DM è in fase di consultazione e sarà fermo fino al 3 febbraio 2016, pertanto ad oggi il testo non è in vigore e non è adottabile. Tra le novità contenute nel decreto effluenti e fortemente voluta da Coldiretti la riduzione del periodo di divieto a 60 giorni nel periodo invernale e la gestione dei restanti 30 giorni in altri periodi dell’anno. Purtroppo ci troviamo a segnalarvi ancora quanto previsto fino allo scorso anno e in sintesi: 1. PERIODO DI DIVIETO DI SPANDIMENTO. Si ricorda che il divieto di spandimento prevede un periodo continuativo di 90 giorni individuati indicativamente tra il 1 novembre e fine febbraio. Non è stato definito ancora l’inizio e la fine del divieto in riserva di dati disponibili sulle condizioni meteo. Se quest’ultime dovessero prevedere per i primi giorni di novembre condizioni sfavorevoli il divieto partirà subito al 1

novembre. L’inizio di divieto immediato a novembre consente l’apertura ai primi di febbraio così che si possa già essere svincolati per la preparazione dei letti di semina. Si suggerisce, ove possibile, di completare le operazioni di spandimento entro il 31 ottobre p.v., sfruttando le buone condizioni meteo previste per i prossimi giorni. Il Comune ha potere di emettere ordinanza solo in caso di pericolo igienico sanitario per la salute umana, giustificando e circostanziando i casi per cui viene concessa una deroga al periodo di divieto, quindi non può rilasciare provvedimenti generalizzati in quanto non è di sua competenza stabilire interruzioni del periodo di divieto definito dall’applicazione della direttiva nitrati. 2. COMUNICAZIONE NITRATI 2016. Sarà possibile redigere la comunicazione ordinaria nitrati anno 2016 a partire da novembre 2015. Termine di compilazione delle domande 15 febbraio 2016. Le aziende che negli anni precedenti hanno usufruito della deroga potranno effettuare solo la presentazione della domanda nitrati ordinaria. Non appena la Commissione darà parere favorevole sul rinnovo della deroga, sarà possibile adeguare la procedura informatizzata e effettuare una variante. 3. RINNOVO DEROGA. In parallelo al percorso di notifica del DM a fine 2014 è stata richiesta la proroga di deroga nitrati al fine di dare alle aziende aderenti per ulteriori quattro anni la possibilità di superare il limite massimo pre-

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visto per le zone vulnerabili (170 KGN/ ha). La deroga attualmente in vigore e concessa all’Italia scade al 31 dicembre 2015. Il rinnovo di deroga è stato avviato solo dalle Regioni Lombardia e Emilia Romagna. La nuova proposta contempla l’innalzamento del limite a 300 kgN/Ha rispetto ai 250 ad oggi vigenti. 4. STATO DELL’ARTE PROGRAMMA DI AZIONE 2016-2019. Il nuovo programma di azione nitrati deve necessariamente tenere conto delle modifiche del DM effluenti in fase di consultazione e il nuovo programma di azione vincola anche la concessione del rinnovo di deroga. Pertanto, fino al 3 febbraio 2016 rimarrà tutto fermo. Il Piano di azione nitrati attuale avrà per i primi mesi dell’anno una proroga per evitare vuoti normativi. 5. STATO DELL’ARTE REVISIONE ZONE VULNERABILI. Regione Lombardia nel luglio 2015 ha preso atto di un lavoro fatto relativamente alle responsabilità dell’inquinamento delle acque e lo ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente, anche questo documento è in valutazione presso la Commissione. È in fase di valutazione ambientale strategica anche il Piano di uso delle acque superficiali e profonde i cui contenuti riguardano anche le zone vulnerabili ai nitrati.

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Ministero del Lavoro: verifiche ispettive per le aziende che hanno usufruito dell’esonero contributivo Tullo Soregaroli Politiche del Lavoro e Contrattualistica

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato un Comunicato Stampa con il quale informa circa il rafforzamento delle attività ispettive, in collaborazione con INPS, per identificare i casi di precostituzione irregolare delle condizioni per beneficiare della decontribuzione previdenziale (prevista dalla Legge n. 190/2014 – Legge di Stabilità 2015). La Direzione generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del lavoro ha

avviato, già dal mese di giugno, degli specifici accertamenti, che ora vengono rafforzati attraverso una stretta collaborazione con l’INPS. I possibili comportamenti elusivi volti alla precostituzione artificiosa delle condizioni utili a godere dell’esonero saranno oggetto di attenzione attraverso l’incrocio delle banche dati già esistenti. L’INPS fornirà infatti a ciascuna Direzione territoriale del lavoro la lista delle imprese interessate e, in relazione ad esse, saranno esaminate le posizioni lavorative, anche precedenti, del personale per il quale si fruisce dell’esonero. Già sulla base di un’attenta attività di

intelligence sarà dunque possibile evidenziare quei comportamenti fraudolenti, rispetto ai quali saranno attivate specifiche iniziative ispettive e adottati gli opportuni provvedimenti penali e civili, che potranno coinvolgere anche eventuali soggetti terzi che abbiano contribuito alla realizzazione di questi comportamenti. Il Ministero del Lavoro era già intervenuto sull’argomento emanando la lettera circolare n. 9960 del 17 giugno 2015, con la quale aveva fornito, ai propri ispettori, indicazioni operative finalizzate ad identificare i casi di fruizione indebita dell’esonero contributivo triennale.

Dimissioni volontarie e risoluzione consensuale dopo il D.Lgs. n.151/15 L’art.26 del decreto Semplificazioni (D.Lgs 151/2015) ha riformato la modalità di effettuazione delle dimissioni e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Al di fuori delle ipotesi delle dimissioni sospensivamente condizionate alla convalida presso la DTL, le dimissioni e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro saranno da effettuarsi, a pena di inefficacia, esclusivamente con modalità telematiche su appositi moduli resi disponibili dal Ministero del Lavoro attraverso il sito www.lavoro.gov.it e trasmessi al datore di lavoro e alla DTL competente con le modalità individuate con apposito

decreto che dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore del D.Lgs. n.151/15 (pubblicato in GU il 23/9/2015 ed in vigore dal 24/09/2015) e che dovrà stabilire contenuti, modalità di trasmissione e standard tecnici utili a definire la data certa di trasmissione. Dal 60° giorno successivo all’entrata in vigore del suddetto decreto si applicheranno le nuove disposizioni. Entro 7 giorni dalla trasmissione del modulo, il lavoratore potrà revocare le dimissioni e la risoluzione consensuale con le stesse modalità. La trasmissione dei moduli potrà avvenire anche tramite patrona-

ti, OO.SS., Enti bilaterali e commissioni di certificazione. Le disposizioni non si applicano al lavoro domestico e nel caso di dimissioni o risoluzione consensuale intervenute in sede protetta (art.2113, co.4, cod.civ.) o avanti le commissioni di certificazione (art.76, D.Lgs. n.276/03). Salvo che il fatto costituisca reato, il datore di lavoro che alteri i moduli è punito con la sanzione amministrativa da € 5.000,00 a € 30.000,00; accertamento e irrogazione della sanzione sono di competenza delle DTL e si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni della L. n.689/81.

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DATORI DI LAVORO

SETTEMBRE-OTTOBRE - 2015

LAVORO: Legge di Stabilità Le principali novità Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, sul proprio sito internet, le principali disposizioni presenti nella prossima Legge di Stabilità 2016. Si tratta di una manovra finanziaria di 26,5 miliardi di euro, che potrà aumentare fino a 29,5 miliardi in base all’accoglimento o meno della richiesta, avanzata alla Ue, di utilizzare uno 0.2% di spazio di patto in più per la “clausola migranti”. La Legge di Stabilità 2016 prosegue il piano di taglio delle tasse, avviato lo scorso anno, intensifica la lotta contro la povertà e la tutela delle fasce più deboli della popolazione, procede con la spending review. Di seguito elenchiamo alcuni dei principali punti della legge che riguardano il settore lavoro: - ASSUNZIONI: anche per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016 è prevista un’agevolazione attraverso la riduzione dei contributi al 40% per 24 mesi, misura che complessivamente porta a un alleggerimento pari a 834 milioni nel 2016 per salire a 1,5 miliardi nel 2017; - CONTRATTAZIONE DECENTRATA: sulla quota di salario di produttività, di partecipazione agli utili dei lavoratori o di welfare aziendale derivante dalla contrattazione aziendale si applica l’aliquota ridotta del 10% con uno sgravio fiscale complessivo di 430 milioni nel 2016 che sale a 589 negli anni successivi. Il bonus avrà un tetto di 2.000 euro (estendibile a 2.500 se vengono contrattati anche istituti di partecipazione) e sarà utilizzabile per tutti i redditi fino a 50.000 euro;

- PENSIONATI: aumenta la “no tax area”, ossia la soglia di reddito entro la quale i pensionati non versano l’Irpef. Per i soggetti sopra i 75 anni si passa dall’attuale soglia di 7.750 euro a 8.000 euro, sostanzialmente lo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti. Per i pensionati di età inferiore ai 75 anni la “no tax area” aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro; - SALVAGUARDIA PENSIONI: viene prevista la settima operazione di “salvaguardia” a favore dei soggetti in difficoltà con il lavoro e che non hanno ancora maturato i requisiti della legge Fornero per accedere al pensionamento. Per finanziare la settima ‘salvaguardia’ si spendono le risorse non utilizzate nelle precedenti salvaguardie chiuse; - OPZIONE DONNA: il regime sperimentale per le donne che intendono lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 57-58 anni di età (e la pensione calcolata con il metodo contributivo) viene esteso al 2016, anno in cui devono essere maturati i requisiti; - PART TIME: la norma è finalizzata ad accompagnare i lavoratori più anziani al pensionamento in maniera attiva. Si potrà chiedere il part time ma senza avere penalizzazioni sulla pensione perché lo Stato si farà carico dei contributi figurativi. Il datore di lavoro dovrà corrispondere in busta paga al lavoratore la quota dei contributi riferiti alle ore non prestate, che si trasformeranno quindi in salario netto.

Controlli a distanza: il monitoraggio può avvenire in maniera indiscriminata ma deve rispondere ai principi di pertinenza e trasparenza La nuova disciplina dei controlli a distanza dei lavoratori semplifica alcuni passaggi burocratici e gestionali propedeutici all’installazione degli impianti, ma non altera l’assetto complessivo delle regole e delle tutele esistenti. Per installare un apparecchio che consente di monitorare la prestazione lavorativa, l’azienda deve dimostrare che lo strumento non ha finalità esclusiva di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori. L’installazione può avvenire solo se il controllo a distanza è un effetto indiretto dell’attività dell’impianto. A tal fine occorre seguire un percorso di autorizzazione analogo a quello esistente prima della riforma. Gli apparecchi usati per registrare accessi e presenze potranno essere installati e utilizzati senza necessità di autorizzazioni. L’impianto installato deve, tuttavia, rispettare le regole del codice della privacy relative al trattamento di dati personali.

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SETTEMBRE-OTTOBRE - 2015

Nuove sanzioni in materia di lavoro I chiarimenti del Ministero Con la circolare n. 26/2015 il Ministero del Lavoro ha fatto un riassunto delle principali modifiche apportare dal D.Lgs. 151/2015 al regime delle sanzioni per alcuni illeciti in materia di lavoro (LUL, lavoro nero, prospetti paga e ANF), fornendo le indicazioni necessarie per una corretta applicazione delle nuove disposizioni. Di seguito vi evidenziamo pertanto quelle più significative con particolare riguardo alle omesse e infedeli registrazioni sul LUL e alla mancata consegna del prospetto paga al lavoratore: 1) nell’ipotesi di impiego di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro privato, con l’esclusione del datore di lavoro domestico: è stata eliminata la previsione di un trattamento sanzionatorio più favorevole, nel caso in cui il lavoratore risulti regolarmente occupato per un periodo lavorativo successivo a quello prestato “in nero” (c.d. maxisanzione affievolita). La disposizione (art. 22 D.Lgs. 151/2015) riformula, inoltre, il regime sanzionatorio, graduandolo ‘’per fasce”, in relazione alla durata del comportamento illecito: a) da euro 1.500 a euro 9.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore sino a 30 giorni di effettivo lavoro; b) da euro 3.000 a euro 18.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore da 31 e sino a 60 giorni di effettivo lavoro; c) da euro 6.000 a euro 36.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore oltre 60 giorni di effettivo lavoro. Gli importi sanzionatori sono aumentati del 20% nel caso di impiego di lavoratori stranieri non in possesso di un valido permesso di soggiorno o di minori in età non lavorativa e rispetto ad essi non trova evidentemente applicazione la procedura di diffida; 2) Diffida: è stata reintrodotta la diffidabilità della maxisanzione ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 124/2004. Ai fini della regolarizzazione della violazione, si prevede: a) la stipulazione di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, anche a tempo parziale con riduzione dell’orario non superiore al 50%, o, nel rispetto della disciplina ex D.Lgs. 81/2015, con contratti a tempo pieno e determinato di durata non inferiore a tre mesi (con esclusione del lavoro intermittente); b) il mantenimento in servizio dei lavoratori oggetto di regolarizzazione per un periodo non inferiore a “tre mesi”; 3) Revoca del provvedimento di sospensione: vengono modificati anche gli importi delle somme aggiuntive dovute ai fini della revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale nella misura di euro 2.000 per le sospensioni conseguenti all’impiego di lavoratori “in nero” e di euro 3.200 per le ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di salute e sicurezza. Il datore di lavoro può chiedere, inoltre, la revoca del provvedimento mediante il versamento immediato del 25% della somma aggiuntiva dovuta (rispettivamente euro 500 ed euro 800), riservandosi di pagare l’importo residuo, maggiorato del 5%, entro i 6 mesi successivi alla presentazione dell’istanza di revoca (rispettivamente euro 1.575 ed euro 2.520); IL

4) LUL omessa o infedele registrazione dei dati: per queste condotte viene prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da € 150 a € 1.500. Detta sanzione è aumentata: a) da euro 500 ad euro 3.000 se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 6 mesi; b) da euro 1.000 ad euro 6.000 se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 12 mesi; 5) Mancata o ritardata consegna del prospetto paga ovvero omessa o inesatta registrazione sul prospetto paga: viene prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da € 150 ad €900. La sanzione è aumentata in ragione del numero dei lavoratori coinvolti o del periodo interessato: a) da euro 600 ad euro 3.600 se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 6 mesi; b) da euro 1.200 ad euro 7.200 euro se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 12 mesi; 6) Omessa corresponsione degli assegni familiari: la sanzione amministrativa pecuniaria va da € 500 a €5.000 e la stessa è aumentata come segue: a) da euro 1.500 ad euro 9.000 se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 6 mesi; b) da 3.000 ad euro 15.000 se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 12 mesi.

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SETTEMBRE-OTTOBRE - 2015

INPS: Rete del lavoro agricolo di qualità Un’opportunità positiva da cogliere Si informa che è possibile presentare le istanze di adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, di cui al D.L. 91/2014, tramite un apposito servizio telematico reso disponibile dall’INPS. Alla procedura si accede attraverso il sito mediante il seguente percorso: Servizi online > Accedi ai servizi > Per tipologia di utente > Aziende, consulenti e professionisti > Agricoltura: domanda di iscrizione alla rete del lavoro agricolo di qualità. Come disposto dall’art. 6, comma 1, del D.L. 91/2014, convertito con modificazioni dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116, possono presentare richiesta di adesione alla Rete le imprese agricole in possesso dei seguenti requisiti: a) non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa

in materia di imposta sui redditi e sul valore aggiunto; b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a); c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi. Le domande saranno esaminate dalla Cabina di regia della “Rete del lavoro agricolo di qualità”, presieduta dall’INPS e composta da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni professionali agricole, dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell’Economia e della Conferenza delle Regioni e deliberate entro 30 gg. dalla data di presentazione dell’istanza. In caso di esito positivo, le aziende selezionate entreranno a far parte della

Rete e riceveranno il certificato che ne attesta la qualità. L’avvio della Rete del lavoro agricolo di qualità è una prima concreta iniziativa finalizzata allo sviluppo di azioni positive di contrasto al caporalato ed al lavoro nero in agricoltura. La Cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità, la cui presidenza è attribuita a INPS, dovrà inoltre sviluppare uno specifico piano operativo. La bozza del piano sarà inizialmente elaborata dall’Istituto allo scopo di avviare un insieme coordinato ed efficace di azioni di contrasto al caporalato e alle altre forme di lavoro irregolare. Si ricorda che, per tutte le aziende interessate, i nostri uffici sono a disposizione per provvedere all’iscrizione telematica.

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SETTEMBRE-OTTOBRE - 2015

Nuovi limiti ai pignoramenti degli stipendi accreditati su un conto Sulla Gazzetta Ufficiale n.50/15 è stata pubblicata la L. n.132/15, che ha convertito con alcune modifiche il D.L. n.83 del 27 giugno 2015, che a sua volta ha introdotto importanti novità in materia fallimentare, civile, processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. Alcune disposizioni sono intervenute sulla disciplina che regola il pignoramento dello stipendio e della pensione, per il quale sono state introdotte nuove regole e limiti diversi. Ricordiamo riassumendo che:

- un quinto per più crediti diversi da quelli alimentari.

1) Quanto dovuto a fronte del rapporto di lavoro può essere pignorato nella misura:

4) A seguito delle novità intervenute, per le somme a titolo di stipendio accreditate su un conto bancario o postale intestato al lavoratore/debitore, valgono i seguenti limiti al pignoramento dei conti:

- autorizzata dal presidente del tribunale o da un giudice delegato per crediti alimentari; - di un quinto per i tributi dovuti allo Stato, alle Province e ai Comuni; - di un quinto per ogni altro credito. 2) In presenza di più crediti concorrenti, i limiti al pignoramento sono i seguenti: - metà dello stipendio per più crediti, tra i quali quelli di natura alimentare;

3) L’agente della riscossione può pignorare le somme dovute ai lavoratori entro i seguenti limiti: - un decimo, per importi fino a € 2.500,00; - un settimo, per importi maggiori di € 2.500,00 e fino a € 5.000,00; - un quinto, per importi maggiori di € 5.000,00.

- importo eccedente il triplo dell’assegno sociale (€ 1.345,00 per il 2015) se le somme siano state accreditate prima del pignoramento stesso; - valori ordinari senza franchigia se l’accredito sia intervenuto alla data del pignoramento o in seguito. I nostri uffici provvederanno pertanto, qualora si verifichi il caso, ad applicare le trattenute secondo le nuove modalità.

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Prelievi acconto 2015 derivante dal modello 730/2015 Si comunica che in base alle risultanze della dichiarazione 730/2015 verrà prelevato, con la retribuzione corrisposta ai lavoratori per il mese di novembre, l’importo dell’unica o della seconda rata di acconto per l’Irpef e per la cedolare secca. Se tale retribuzione fosse insufficiente, l’importo residuo sarà trattenuto dalla retribuzione corrisposta nel mese di dicembre, con

la maggiorazione dell’interesse nella misura dello 0,40%. Se entro la fine dell’anno non sarà stato possibile trattenere l’intera somma per insufficienza delle retribuzioni corrisposte, i nostri uffici provvederanno a comunicare all’azienda gli importi ancora dovuti. La parte residua, maggiorata dell’interesse dello 0,40% mensile, considerando anche il mese

di gennaio, dovrà essere poi versata direttamente e personalmente da ogni singolo lavoratore nello stesso mese di gennaio, con le modalità previste per i versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche. Ricordiamo pertanto alle aziende, qualora si dovesse verificare il caso, di farsi firmare copia della certificazione per ricevuta.

Presentazione telematica domande congedo parentale Con la recente entrata in vigore delle disposizioni normative di modifica del T.U. maternità/paternità, viene ora consentito ai genitori lavoratori o alle lavoratrici dipendenti di fruire dei periodi di congedo parentale residui fino a 12 anni di vita del figlio oppure fino ai 12 anni dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato. Tale estensione è possibile per i periodi di congedo fruiti dal 25 giugno 2015 al 31 dicembre 2015. La riforma prevede inoltre che i periodi congedo parentale fruiti da 3 a 6 anni di vita del figlio oppure da 3 a 6

anni dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato siano indennizzati, entro il limite massimo complessivo tra i due genitori di 6 mesi, nella misura del 30% della retribuzione media giornaliera, a prescindere dalle condizioni di reddito del genitore richiedente. Anche tale estensione è limitata ai periodi di congedo fruiti dal 25 giugno 2015 al 31 dicembre 2015. I periodi di congedo parentale fruiti tra gli 8 anni e i 12 anni di vita del bambino, oppure tra gli 8 anni e i 12 anni dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato, non sono in ogni

caso indennizzabili. L’Inps, con messaggio n.5626 ha informato che le domande per fruire del congedo parentale, anche prolungato in caso di figli con disabilità, per periodi fruiti tra gli 8 e i 12 anni devono essere presentate con modalità esclusivamente telematiche. Sul sito Inps (www.inps. it), nell’apposita sezione, sono pertanto disponibili le procedure per la presentazione telematica delle domande di congedo parentale riferite ai periodi tra gli 8 e i 12 anni di vita del bambino (oppure tra gli 8 e i 12 anni dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato).

On line il T.U. sulla sicurezza aggiornato con le ultime modifiche Il Ministero del lavoro ha reso disponibile, sul proprio sito internet, il testo coordinato del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n.81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con tutte le disposizioni integrative e correttive, comprese quelle introdotte dal D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151 c.d. Decreto semplificazioni.

On line l’elenco dei soggetti privati abilitati alla verifica periodica delle attrezzature di lavoro Sulla G.U. n. 226/2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero del lavoro 22 settembre 2015 contenente l’elenco dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro ai sensi dell’art.71, c.11 del DLgs 81/2008. Più precisamente il citato articolo prevede che il datore di lavoro sottoponga periodicamente a verifica, a sue spese, le attrezzature di lavoro elencate nell’allegato VII del T.U. sicurezza. Si tratta ad esempio delle scale aeree, dei ponti mobili, degli apparecchi di sollevamento, dei contenitori di particolari fluidi, ecc. Il soggetto abilitato è tenuto a riportare in un apposito registro informatizzato copia dei verbali delle verifiche effettuate ed è tenuto a conservare con cura, per un periodo non inferiore a 10 anni, tutti gli atti documentali relativi alla verifica. Il nuovo elenco sostituisce quello in precedenza allegato al Decreto Dirigenziale del 20 gennaio 2015. IL

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FATTURE ELETTRONICHE E GSE Maurizio Inzoli Ufficio Fiscale Impresa Verde Cremona

Dal 21 settembre 2015 le aziende che producono energia elettrica attraverso un impianto a fonte rinnovabile devono emettere le fatture relative alla vendita di energia al GSE - Gestore dei Servizi Energetici SpA come fatture elettroniche. Al momento la procedura di fatturazione elettronica riguarda i seguenti regimi commerciali: Ritiro Dedicato – Tariffa Onnicomprensiva – Certificati Verdi – Certificati Bianchi da CAR – FER Elettriche (già attiva dal 20/7). Per gli operatori che agiscono in regime di Scambio sul posto, l’obbligo di fattura elettronica interverrà dal 3 novembre 2015. La procedura che gli operatori devono

seguire è la medesima , già utilizzata in precedenza. Ovvero si accede al sito del GSE con le proprie credenziali, si accede alla sezione dedicata alla gestione delle fatture e si completano le fatture presenti con il numero progressivo e la data di emissione. Il GSE comunica che bisogna avere l’accortezza di rinumerare le fatture elettroniche con una nuova numerazione alfanumerica (ad esempio 1/GSE oppure 1/PA) perché tali fatture andranno in un sezionale distinto. A questo proposito però l’Agenzia Entrate ha anticipato che emanerà una circolare con la quale chiarirà che per l’annotazione delle fatture digitali non è necessario l’utilizzo del registro sezionale essendo sufficiente, ferma restando la progressione delle fatture secondo l’ordine tradizionale, la sola distinzione ai fini della conservazione in un “registro” che non sarà considerato un sezionale. Comunque la non obbligatorietà del registro sezionale, non esclude la facoltà di utilizzare un apposito sezionale per le sole fatture elettroniche ma, in tal caso, devono essere rispettate le con-

suete regole di numerazione separata e progressiva. Al momento del completamento della fattura il sito del GSE mette a disposizione una “Fattura Preliminare” con l’indicazione “non valida ai fini fiscali”. La fattura vera e propria è infatti quella elettronica che il GSE provvede a emettere in formato xml, a firmare digitalmente e a trasmetterla al sistema di interscambio dell’Agenzia Entrate. Qualche giorno dopo l’emissione della fattura, sempre sul sito del GSE nel fascicolo elettronico, nella sezione “gestione delle fatture”, compariranno la fattura elettronica completa e la notifica di accettazione. Questi ultimi due documenti devono esser conservati con le regole della conservazione sostitutiva, ovvero devono essere conservati con firma digitale e archiviati su supporti ottici idonei. Il GSE inoltre comunica che ai fini di rispettare le tempistiche di pagamento attualmente in vigore gli operatori devono completare il processo di fatturazione entro l’ultimo giorno del mese.

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FISCO: LEGGE DI STABILITA’ 2016 Agricoltura, stop a Imu e Irap istituzione fondo per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica per impianti, macchine e attrezzature. CESSIONE TERRENI AGRICOLI. Vengono raddoppiate le aliquote delle imposte sostitutive relative alla cessione di terreni agricoli (4%). IVA. Dal 1 gennaio 2017 viene abrogato il regime degli “esonerati” che si applica ai soggetti con un volume d’affari non superiore a 7.000 euro. IMPOSTA DI REGISTRO. Viene innalzata dal 12 al 15 per cento l’aliquota per le transazioni di terreni agricoli, se non destinati a coltivatori diretti e IAP. IVA LATTE. Viene aumentata dall’8,8% al 10% la percentuale di compensazione IVA per le cessioni di latte fresco, con la conseguenza che relativamente alla vendita di latte l’iva verrà interamente trattenuta dal produttore nel caso si trovi in regime iva speciale agricolo. RIVALUTAZIONE REDDITI AGRARI E

DOMINICALI. A decorrere dal 2016 i redditi agrari e dominicali verranno rivalutati del 30% ai fini della determinazione delle imposte sui redditi. TASSAZIONE AGROENERGIE. Viene messa a regime la tassazione delle aziende agricole che producono energia: tutte le produzione agroenergetiche fino a 2,4 milioni kwh/anno e fotovoltaiche sino a 260 mila kwh/anno si considerano produttive di reddito agrario. TUTELA DEL REDDITO. Vengono stanziati 140 milioni per assicurazioni contro calamità. Va evidenziato che, contrariamente a quanto sostenuto in qualche errata anticipazione dei contenuti della legge, non sono previsti aumenti delle accise relative al gasolio agricolo e non è prevista l’abolizione del regime speciale agricolo Iva oltre determinate soglie di fatturato.

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Si riportano di seguito le indicazioni, riguardanti il settore agricolo, che emergono dalla prima stesura della Legge di stabilità 2016, che dovrà essere approvata dal Parlamento entro il 31.12.2015. ESENZIONE IMU. A decorrere dal 2016 per coltivatori diretti e IAP iscritti a previdenza agricola, indipendentemente dall’area geografica, l’imposta sui terreni agricoli è abolita. ESENZIONE IRAP. A decorrere dal 2016 si introduce l’esenzione dell’imposta per chi esercita attività agricola e per le cooperative della piccola pesca e loro consorzi. ASSUNZIONI GIOVANI IN AGRICOLTURA. Estensione al settore agricolo degli sgravi previsti dalle nuove assunzioni a tempo indeterminato, entro determinati limiti di spesa. FONDO MACCHINE AGRICOLE. La legge di stabilità stanzia 45 milioni di euro per



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SETTEMBRE-OTTOBRE - 2015

AGRICOLTURA SOCIALE

Attività consentite e criteri per la connessione È stata recentemente emanata la Legge n.141 del 18/08/2015 che prevede nuove disposizioni in tema di agricoltura sociale. La nuova legge riconosce le attività di agricoltura sociale come attività connesse all’agricoltura se sono svolte dall’imprenditore agricolo e se svolgono la funzione di prestazione di servizi. Rimane chiaro che l’attività agricola deve comunque rimanere l’attività principale dell’impresa, che però può attivarsi nel settore sociale intraprendendo un’attività che possa considerarsi connessa a quella agricola. Rientrano tra le attività connesse: la trasformazione e la lavorazione di prodotti, la commercializzazione diretta di prodotti anche non solo di propria produzione e la fornitura di servizi. Perché sia rispettata la connessione tra l’attività principale agricola e le attività connesse devono essere rispettate: • la connessione soggettiva: devono esser svolte dalla stessa impresa agricola, • la connessione oggettiva: i prodot-

ti devono derivare prevalentemente dall’attività agricola principale oppure i servizi devono essere svolti utilizzando prevalentemente le strutture e le risorse dell’attività agricola principale. La legge in oggetto definisce anche quali sono le attività sociali che possono rientrare tra quelle connesse all’agricoltura: - attività che favoriscono l’inserimento socio-lavorativo di soggetti con disabilità, lavoratori svantaggiati e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale, - i servizi di assistenza alle persone, - le attività riabilitative e terapeutiche, - i progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità nonché alla diffusione della conoscenza del territorio attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche riconosciute a livello regionale, quali iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica.

PROSSIME SCADENZE FISCALI Lunedì 16

novembre

Iva - Liquidazione e versamento relativi al terzo trimestre 2015 e al mese di ottobre 2015. Ritenute d’acconto: versamento delle ritenute su compensi a professionisti pagati nel mese precedente. Dipendenti: versamento delle ritenute effettuate sulle buste paga del mese precedente e versamento dei contributi.

Lunedì 30

novembre

MOD. UNICO / IRAP 2015 Versamento della seconda o unica rata degli acconti relativi a tributi e contributi IVS per l’anno 2015.

News, appuntamenti, avvisi e foto sulle nostre pagine facebook Ricordiamo a tutti i lettori che siamo su facebook, con le pagine “Coldiretti Cremona” e “Coldiretti Giovani Impresa Cremona”, nate per garantire a tutte le nostre imprese - e a tutti i cittadini impegnati con Coldiretti nella difesa dell’agricoltura italiana e nella promozione e valorizzazione del vero Made in Italy - un canale d’informazione puntuale, efficace e immediato. Sulle nostre pagine fb trovate avvisi, appuntamenti e numerosi link ai giornali online che puntualmente riprendono le nostre iniziative e battaglie. E nella pagina “Coldiretti Giovani Impresa Cremona” ci sono tutte le nostre foto!!!

ULTIMI PEZZI

www.cremona.coldiretti.it il sito di Coldiretti Cremona E tutti i venerdì c’è la newsletter Avvisi, bandi, news, appuntamenti vengono comunicati anche attraverso il nostro sito, all’indirizzo online www.cremona.coldiretti. it. Ricordiamo inoltre che tutte le settimane è possibile ricevere la newsletter W l’agricoltura – Coldiretti Cremona Informa, che fa il punto sull’impegno sindacale e raccoglie avvisi, notizie utili alle imprese, scadenze, appuntamenti: per ricevere la newsletter va segnalato il proprio indirizzo di posta elettronica all’ufficio stampa (marta.biondi@coldiretti.it) o all’ufficio zona.

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CAMPAGNA AMICA

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Campagna Amica in Piazza Stradivari Grandissimo successo

“E’ stata una giornata bella e partecipata, con centinaia di cittadini che hanno accolto l’invito a trascorrere qualche ora in piazza Stradivari, prendendo parte alla nostra ‘Festa della Zucca’. Tutte le proposte messe in campo dalle aziende agricole hanno raccolto l’interesse dei cremonesi, dalla vendita a km zero di tutti i prodotti della nostra agricoltura all’esposizione dedicata alla zucca di Cenerentola, dai laboratori alla scoperta del miele e della canapa, per arrivare ai giochi nell’area-bimbi, con la fattoria sempre affollatissima di piccoli agricoltori. Possiamo solo ringraziare la città

per questa accoglienza, che si rinnova ogni mese. E diamo una notizia, che ci auguriamo sia gradita: torneremo in piazza Stradivari anche in novembre, in una giornata speciale, cioè venerdì 13, festa di Sant’Omobono”. E’ questa la sintesi – proposta dal Direttore di Coldiretti Cremona Tino Arosio – della domenica trascorsa sotto i gazebo gialli del Mercato di Campagna Amica, domenica 11 ottobre in piazza Stradivari a Cremona. Le domeniche nel ‘salotto’ della città, una volta al mese nell’ambito del progetto “Le quattro stagioni di Cremona” avviato con il patrocinio del Comune, stanno

INVITO Le 4 Stagioni di Cremona - Uscita Straordinaria

Venerdì 13 novembre - Festa di Sant’Omobono In piazza Stradivari (ore 8-19) a Cremona MERCATO DI CAMPAGNA AMICA Con la vendita a km zero di tutte le eccellenze della nostra agricoltura, proposte dagli Agricoltori di Coldiretti Nel programma della giornata: “Riscopriamo il baratto” L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Cremona IL

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riscuotendo grande attenzione e affluenza. Le aziende agricole puntano su tutte le eccellenze Made in Italy, con un particolare omaggio rivolto al prodotto di stagione: nell’uscita di ottobre superstar è stata la zucca, rappresentata in tutte le sue varietà, forme, colori e dimensioni (compresa una zucca gigante, di oltre 200 chilogrammi, la più fotografata). Un successo testimoniato dall’attenzione di importanti testate, locali e nazionali. Domenica 11 ottobre si è aggiunta la Rai: la nostra iniziativa è stata ripresa dalle telecamere di ‘Elisir’, storica trasmissione di Rai3.


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CAMPAGNA AMICA

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Casalmaggiore, è qui la festa C’erano tutti i prodotti dell’autunno: le zucche e tutta l’ortofrutta dei produttori casalaschi e cremonesi; il miele degli apicoltori; le nocciole in arrivo dal Piemonte; le mele del Trentino; i salumi cremonesi e bresciani; i fiori delle nostre serre; e ancora formaggi, pasta, vino, pane, confetture, succhi di frutta, olio, lumache, carni, dolci, legna da ardere. E’ stata una presenza ricca e importante - con venticinque gazebo

gialli raccolti lungo piazza Garibaldi - quella che il Mercato di Campagna Amica ha proposto a Casalmaggiore, prendendo parte alla quarta edizione della ‘Festa della Zucca’, organizzata dagli Amici di Casalmaggiore. Si è proseguito per due giorni, dal pomeriggio di sabato 26 fino alla sera di domenica 27 settembre. “Abbiamo vissuto un’altra importante occasione di incontro diretto fra agricoltori e

cittadini, tutta nel segno dell’eccellenza che nasce dalle nostre campagne e dalle nostre aziende – hanno sottolineato Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, e Tino Arosio, Direttore della Federazione –. Anche attraverso queste iniziative gli agricoltori, mettendoci la faccia, proponendo i propri prodotti e raccontando il loro lavoro, dimostrando tutta la bontà e la qualità del vero Made in Italy”.

Rivolta d’Adda, buona la prima Una magnifica accoglienza è stata riservata - dai Cittadini e con loro dagli Amministratori comunali - al Mercato di Campagna Amica, domenica 13 settembre al suo esordio a Rivolta d’Adda, in piazza Vittorio Emanuele II. La presenza di tanti cittadini che (anche sfidando il maltempo) hanno fatto

sosta ai nostri stand per un acquisto a km zero, ed il benvenuto ricevuto dal Sindaco e dalla Giunta (che insieme al Presidente di Agrimercati Giannenrico Spoldi e al Vicepresidente di Coldiretti Cremona Mauro Berticelli hanno brindato all’avvio di un periodo sperimentale di quattro mesi) premiano la volontà

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di essere sempre più presenti, sempre più protagonisti sul territorio, con tutte le eccellenze che nascono dalla nostra agricoltura. Si prosegue ogni seconda e quarta domenica del mese, in una ‘fase sperimentale’ che ci auguriamo possa nel 2016 trasformarsi in una presenza fissa e sempre più apprezzata.


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Tasso di concepimento con e senza impianto di rinfrescamento

1993

1992

Tasso di concepimento delle vacche da latte confrontato con la media delle temperature ambientali utilizzando un impianto di rinfrescamento


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AGRICOLTURA & SCUOLA

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Festa dell’agricoltura a Cividale Gli allevatori: “I formaggi italiani si fanno con il latte italiano” I formaggi italiani, come lo yogurt e il gelato, si fanno solo a partire dal latte italiano, garantito dagli allevatori. E’ questo il messaggio lasciato dagli agricoltori di Cividale a circa 300 alunni delle scuole dell’infanzia e primarie del territorio, raccolti venerdì 2 ottobre presso l’allevamento dei fratelli Marchini, per vivere la decima edizione della ‘festa dell’agricoltura’. Per i bambini è stata una lezione a cielo aperto. Fra le bandiere gialle della Coldiretti, la mattinata si è aperta con una dimostrazione di mungitura. E’ seguito l’intervento del casaro che, partendo dal latte, ha mostrato ai piccoli interlocutori come si produce il formaggio. Gli agricoltori hanno quindi raccontato come nascono yogurt e gelato, successivamente gustati dai bambini, in una merenda tutta made in Italy. “Qualche settimana fa, noi allevatori di Coldiretti eravamo al Brennero. Dal valico abbiamo visto entrare cagliate, fiumi di latte, mozzarelle già confezionate con scritte e colori italiani. Prodotti anonimi, che poi vengono spacciati per made in Italy. Tutto questo mentre le nostre stalle rischiano di chiudere, di fronte a un prezzo del latte che non copre nemmeno i costi di produzione – ha sottolineato Paolo Marchini, allevatore –. Sull’etichetta di tutti i prodotti deve essere scritto dove essi sono realmente nati. E se parliamo di formaggi e yogurt italiani è chiaro che il punto di partenza deve essere il latte degli allevatori italiani. Spiegare questo alle famiglie italiane, partendo proprio dai bambini, per noi è importante”. Questa festa, giunta alla decima edizione, è nata da un’idea di alcuni giovani agricoltori per ricordare i più anziani e premiarli per il lavoro svolto. In questi anni la festa si è sviluppata soprattutto per far conoscere l’agricoltura ai bambini e dimostrare che fare l’agricoltore è un lavoro duro e al tempo stesso appassionante, certamente indispensabile per tutti. Abbiamo sempre mostrato ai bambini come avviene la mungitura della mucca, per fare apprezzare il latte, un alimento completo e garantito dagli agricoltori, PURCHÈ SIA ITALIANO . Un grazie ai bambini, alle maestre, a don Ernesto che è sempre stato presente, alle famiglie Molinari, alla ex Amministrazione Comunale, a Coldiretti Cremona e a tutti quelli che ci hanno sempre sostenuti in qualsiasi modo. Un ringraziamento anche alle aziende che hanno sempre offerto ai bambini i loro prodotti.

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Gli organizzatori della “Festa dell’Agricoltura” Cividale Mantovano


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IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN PROVINCIA DI CREMONA CREMONA

I prodotti a km zero direttamente dagli Agricoltori ai Cittadini

Al Foro Boario, il venerdì mattina

SORESINA

Davanti al Palazzo Comunale, il lunedì

SONCINO

In via Longobarda, il martedì

CASALMAGGIORE

In Piazza Turati, il sabato

VESCOVATO

In piazza Roma, il sabato

CASTELLEONE

In via Garibaldi, il sabato

PIZZIGHETTONE

Al “Torrione del guado”, il giovedì

CREMA

Via Terni, prossimi appuntamenti: domenica 8 – 15 novembre; 6 – 20 dicembre

PANDINO

In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese

RIVOLTA D’ADDA

Piazza Vittorio Emanuele II, la 2° e la 4° domenica del mese

CREMONA, PIAZZA STRADIVARI

Prossimi appuntamenti: venerdì 13 novembre (Sant’Omobono) - domenica 6 dicembre

IL PATRONATO EPACA

al servizio di tutti i Cittadini PENSIONI LAVORATORI AUTONOMI PENSIONI LAVORATORI DIPENDENTI PRIVATI E PUBBLICI PENSIONI VARIE IN CONVENZIONE INTERN.LE PENSIONI INABILITÀ - ASSEGNI INVALIDITÀ PENSIONI REVERSIBILITÀ ASSEGNI SOCIALI SUPPLEMENTI - RICOSTITUZIONI VALUTAZIONE ESTRATTI CONTRIBUTIVI GESTIONE POSIZIONI ASSICURATIVE LAVORATORI AUTONOMI E DIPENDENTI, PRIVATI E PUBBLICI GESTIONI POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALL GESTIONE SEPARATA (COLLABORATORI A PROGETTO) GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLE CASSE PROFESSIONALI RISCATTI RICONGIUNZIONI PENSIONI INVALIDI CIVILI INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO RICONOSCIMENTO HANDICAP INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI CONSULENZA MEDICO-LEGALE ASSISTENZA IN SEDE GIUDIZIARIA ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA ASSEGNI FAMILIARI INDENNITÀ DI MATERNITÀ CONGEDI PARENTALI PER MOTIVI FAMILIARI DISOCCUPAZIONI ORDINARIE, AGRICOLE, REQUISITI RIDOTTI CONSULENZA MODELLI RED CONSULENZA MODELLI I.S.E. IMMIGRAZIONE

LE NOSTRE SEDI

CREMONA - Via D. Ruffini, 28 Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940 CREMA -Via del Macello, 34 Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925 CASALMAGGIORE - Via Cairoli, 3 Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970 SORESINA - Via Lombardia, 3 Tel. 0372.732990 – Fax 0372.732980 epaca.cr@coldiretti.it IL

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