Il break even nell’agricoltura di precisione tra presente e futuro
PSR MARCHE 2014-2020 – Sottomisura 1.2 Operazione A informazione - Domanda 39428
PREMESSA Il futuro è qui, adesso … PSR MARCHE 2014-2020 docet! L’agricoltura italiana è uno dei settori dove negli ultimi anni si è innovato di più, sembra un paradosso per uno dei lavori più antichi del mondo che ha saputo cambiare il suo modo di produrre, trasformare e vendere, guardando sempre di più alla stagionalità, alla salvaguardia ambientale, alla sostenibilità e alle filiere, attraverso una crescita e una consapevolezza del cittadino/consumatore. Però occorre fare di più, molto di più nel settore 4.0 attraverso l’integrazione tra le strategie tradizionali e le innovazioni attraverso la tracciabilità, con l’uso di una “struttura dati” condivisa e immutabile al servizio delle filiere dell’agroalimentare italiano. Se oggi parliamo di Made in Italy con forti crescite nelle esportazioni a due cifre, prima della crisi da COVID-19, dove le filiere del vino, formaggi, pasta per citarne alcune hanno fatto da traino alle aziende che non delocalizzano e fanno del legame con il territorio l’ asset principali del loro successo.
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La storia agricola in 4 punti: 1. PRIMA RIVOLUZIONE AGRICOLA (dal nomadismo alle prime coltivazioni stanziali); 2. LA SECONDA RIVOLUZIONE AGRICOLA utilizzo di macchinari in molte fasi quali semina, raccolta o trasporto 3. LA TERZA EVOLUZIONE AGRICOLA VERDE aumento della produzione agricola in tutto il mondo (fine anni ’60) introduzione di biotecnologie e ingegneria genetica 4.VERSO L’AGRICOLTURA 4.0 AdP Impiego di sensori e tecnologie di geolocalizzazione; Raccolta di informazioni ed il monitoraggio frequente; Gestione della variabilità spaziale e temporale; Controllare le dosi degli input agronomici sulla base delle reali esigenze della pianta (distribuzioni a rateo variabile); Implementazione di elettronica ed informatica uso intelligente delle informazioni (tracciabilità, telemetria); Impiego di “macchine intelligenti”modifica delle loro modalità di funzionamento all’interno delle diverse zone omogenee (meccatronica, robotica); Strategie di gestione avanzate con migliore conoscenza di tutti i fattori coinvolti nella attività di previsione e possibilità agricole. Uso di tutte le informazioni disponibili automazione e sistema di supporto alle decisioni (DSS).
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L’agricoltura di precisione è applicabile a diversi ambiti produttivi: • Seminativi di precisione • Orticoltura di precisione • Viticoltura di precisione • Frutticoltura di precisione • Allevamenti di precisione
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AdP IN RISPOSTA ALLE SFIDE DEL FUTURO Uno studio recente (Goldman Sachs Global Investment Research), prevede che entro il 2050 l’impiego di pratiche di AdP possano aumentare del 70% la produzione agricola globale. L’Agricoltura di Precisione è dunque un approccio per la gestione delle diverse variabilità che consente di: • aumentare il reddito (aumento delle produzioni anche dal punto di vista qualitativo, riduzione dei costi); • minimizzare gli impatti sull’ambiente (razionalizzazione degli input, aumento della loro efficienza); • migliorare lo “status” dell’imprenditore agricolo e dell’agricoltura (da occupazione fisicamente faticosa [lavoro intensivo] a vera e propria professione da operatori agricoli ad agronomi); • Implementazione di elettronica ed informatica uso intelligente delle informazioni (tracciabilità, telemetria); • Impiego di “macchine intelligenti”modifica delle loro modalità di funzionamento all’interno delle diverse zone omogenee (meccatronica, robotica); 5
Strategie di gestione avanzate con migliore conoscenza di tutti i fattori coinvolti nella attività di previsione e possibilità agricole; Uso di tutte le informazioni disponibili automazione e sistema di supporto alle decisioni (DSS). Gli strumenti per raggiungere gli obiettivi si sono evoluti nel corso degli anni grazie all’evoluzione tecnologica.
TOP 20 DELLE TECNOLOGIE PIÙ DIFFUSE 1° - 6° posto 1. mobile computing - calcolo attraverso dispositivi mobili in campo; 2. reti 4G (5G) per la comunicazione e trasmissione veloce di dati; 3. sistemi di telematica per il controllo remoto o costante delle prestazioni di macchine e veicoli; 4. uso intelligente dell’azoto per ottimizzare i consumi; 5. varietà tolleranti agli erbicidi; 6. tecnologie mini cromosomiche.
7° - 13° 7. sistemi più efficienti nell’uso di etanolo; 8. varietà resistenti a siccità; 9. traffico controllato e posizionamento di precisione di trattori; 10. sistemi di lotta integrata 11. tecnologia RFID per identificare e tracciare i prodotti agro-alimentari; 12. sensori per suolo e pianta; 13. motori elettrici e sistemi meccatronici. 6
14° - 20° 14. sistemi a precisione aumentata; 15. automazione pervasiva; 16. pneumatici ad elevata flessibilità; 17. sistemi di carico e scarico dei prodotti dalla trebbia; 18. motori più performanti; 19. sistemi di trasmissione dati dal trattore all’attrezzo; 20. veicoli autonomi. L’automazione sta aumentando la sua influenza e rilevanza nelle applicazioni agricole con lo sviluppo dei dispositivi di controllo:
Sensori di: pressione posizione e orientamento luce e colori rumori e vibrazioni tempo temperatura
Sempre più: piccoli economici performanti L’AdP richiede specifiche competenze e notevoli investimenti per cui richiede tempo per essere adottata in azienda. Conviene iniziare gradualmente con tecnologie a basso costo. 7
Lo smartphone dispone di diversi sensori: 1. microfono 2. videocamera 3. gps 4. accelerometro 5. giroscopio
APPLICAZIONI INFORMATICHE Funzioni: 1. Realtà aumentata 2. Riconoscimento ottico 3. Informazioni in tempo reale
Esempio: valutazione del tipo di trattamento o lavorazione da effettuare
Funzioni: 1. Misurazioni di attività lavorative in atto 2. Monitoraggio delle condizioni ambientali 3. Riconoscimento specie vegetali e animali 4. Condivisione dati e informazioni
Esempio: misurazione pressione pneumatici riconoscimento insetti e patologie monitoraggio macchine e attrezzi gestione parco macchine monitoraggio piante rilevazione continua condizioni ambientali avvisi per eventuali trattamenti 8
Domande da porsi per valutare l’adozione dell’AdP in azienda: 1. Possiamo gestire i dati? 2. Possiamo tradurre i dati in informazioni e quindi in conoscenza? 3. Possiamo tradurre questa conoscenza in azioni? 4. È conveniente? 5. I benefici sono superiori ai costi? Alcuni attori del settore sostengono che l’agricoltura di precisione sarebbe adatta solo a contesti produttivi di tipo statunitense, non è così, perché l’agricoltura di precisione trova applicazioni rilevanti proprio al cospetto di una produzione specializzata e differenziata (i maggiori risparmi di questa tecnologia sono in piccole e medie aziende orientate verso produzioni tipiche e biologiche. Con le soluzioni di precision farming si possono togliere le infestanti con mezzi meccanici a due centimetri dalla pianta, così da non utilizzare la chimica, sfruttando un livello altissimo di precisione. La viticoltura biologica può avere dati molto utili sul clima, sulla pianta, sulla diffusione delle malattie in maniera tale da intervenire in maniera preventiva, evitando così l’utilizzo della chimica di sintesi. Il Mipaaf definisce Agricoltura di Precisione “il risultato di un processo di
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sistema integrato, che ha l’obiettivo di ricondurre certi parametri di ingresso, relativi ad una certa coltivazione, verso determinati valori in uscita (tipicamente valori di resa produttiva e di qualità), secondo uno schema di attuazione interno che tende a fornire i parametri ottimali per quella coltivazione, la quale di fatto “comunica” determinate esigenze di acqua, luce e così via al sistema stesso”. La diffusione dell’agricoltura di precisione nell’agricoltura italiana procede con molta lentezza, nonostante sia una tecnologia disponibile da più di un ventennio. Uno dei motivi principali della scarsa penetrazione è la resistenza da parte degli agricoltori a investire risorse umane ed economiche senza sapere se la tecnologia fornirà un profitto. La redditività economica è un elemento essenziale per l’introduzione e la diffusione dell’AdP che, tra l’altro, è una delle innovazioni meno costose in agricoltura.
Per il settore agricolo i benefici attesi sono: 1. creazione di opportunità imprenditoriali (aziende di consulenza, contoterzismo e intermediario dell’innovazione). 2. riduzione dei costi aziendali; 3. ottimizzazione degli input minimizzando gli impatti ambientali; 4. ottimizzazione dell’efficienza produttiva e qualitativa;
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4 MACRO AREE ADP: 1. Interazione trattrice/operatrice 2. Sistemi di geolocalizzazione 3. Sensoristica 4. Gestione dei dati grande ed intelligente
Interazione trattrice/operatrice La comunicazione e la trasmissione di dati e comandi tra tutte le parti coinvolte nell’attività agricola (macchine agricole, attrezzature accessorie e così via) con l’operatore e l’azienda, è resa possibile dall’infrastruttura tecnologica ISOBUS, che consente di migliorare il rapporto risorselavoro-resa produttiva. La tecnologia ISOBUS permette il riconoscimento automatico degli attrezzi sul mezzo agricolo e la conseguente trasmissione di dati e comandi tra la rete di controllo del trattore, l’operatore a bordo trattrice o in remoto e la banca dati presente in azienda. Per permettere questa comunicazione serve dotare le macchine agricole di ‘Centraline elettroniche‘ (Electronic Control Units - ECUs) ed installare gli appositi display.
Sistemi di geolocalizzazione La ricerca sta procedendo spedita verso la messa a punto di sistemi remoti di acquisizione e gestione dei dati climatici e colturali, ma la loro applicabilità è ancora differenziata, sia relativamente alle macchine sia alle colture. Per quanto riguarda le macchine agricole in genere, oltre alle diverse 11
predisposizioni di serie, le soluzioni disponibili per la geolocalizzazione permettono diversi gradi di precisione a seconda della rete satellitare utilizzata e del sistema di correzione adottato e diverse modalità di intervento sulla guida, da quello manuale (con indicazioni spesso solo visive) a quello assistito, fino a quello automatico.
Sensoristica L’Agricoltura di Precisione si basa su una dettagliata conoscenza della variabilità spaziale delle principali proprietà dei suoli e delle caratteristiche vegetative delle piante nei sistemi colturali. Per l’acquisizione dei dati, entrano in gioco i sensori, distinguibili in “remote” e “proximal sensing”, o anche semplicemente “aero-spaziali” e “terrestri”. Negli ultimi anni, la sensoristica da remoto ha subìto una notevole evoluzione, passando da sensori che analizzavano solo porzioni limitate dello spettro elettromagnetico (essenzialmente il visibile e l’infrarosso vicino), a sensori in grado di utilizzare un ampio intervallo di lunghezze d’onda (dalle microonde agli ultravioletti), consentendo di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser, così come di utilizzare la spettrofotometria a fluorescenza e la spettrometria termica. La larghezza di banda spettrale si è poi ridotta drasticamente con l’avvento del rilevamento iperspettrale, che permette una migliore analisi di composti specifici, delle interazioni molecolari, dello stress delle colture e consente, inoltre, di individuare specifiche caratteristiche biofisiche e biochimiche. Di sensori abbiamo parlato anche all’articolo “Elettroidraulica per l’agricoltura 4.0: misura, controllo, interconnessione e cloud”.
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Gestione dei dati grande ed intelligente Il data management è uno degli aspetti propri dell’AdP. Offre grandi possibilità di sviluppo e al contempo si evidenzia una problematicità nella gestione. L’AdP produce una grande mole di dati multi-sensore e multisorgente, derivante dai differenti sensori. Tali dati, inoltre, sono geolocalizzati e spesso sono temporalmente spazializzati, con frequenze di acquisizione elevate. Si generano, quindi, data-set di dimensioni enormi con grandi potenzialità di sviluppo in termini di ottimizzazione dei macchinari e delle attività di coltivazione ad essi legate. Purtroppo, molti di questi dati vengono dispersi a causa della attuale limitata capacità organizzativa, di sintesi e di interrogazione: tutti aspetti su cui c’è ancora molto da lavorare.
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GLI EFFETTI SUI COSTI D’USO DELLE MACCHINE Le tecnologie dell’AdP implicano un investimento in capitale fisso, in particolare in macchine agricole specifiche e/o componenti di esse (sistemi di guida elettroidraulica, antenna, ricevitori, display) e relativi software. Gli investimenti in capitale fisso generano costi fissi che devono essere opportunamente valutati nell’analisi economica; contemporaneamente, l’adozione di sistemi di AdP riduce il costo d’uso delle macchine, sia per effetto della maggiore rapidità di esecuzione delle operazioni sia per l’aumento di efficienza nell’uso delle macchine stesse. In breve, gli investimenti nell’AdP generano un effetto negativo, legato all’aumento dei costi fissi, e un effetto positivo, per il minore costo d’uso delle macchine. Oggi la maggior parte delle nuove macchine agricole è predisposta per l’installazione di sistemi di AdP e ciò comporta un costo di investimento aggiuntivo rispetto alle macchine non dotate di questi sistemi. In altri casi, le macchine vecchie possono essere ammodernate con componenti aggiuntive per dotarle di tecnologie di AdP. Gli investimenti fissi per l’AdP riguardano sia beni materiali (componenti delle macchine) sia beni immateriali (software). L’entità degli investimenti per l’introduzione di sistemi di AdP varia in funzione delle tecnologie adottate (guida assistita, guida automatica, mappatura delle produzioni, sistemi a dosaggio variabile, ecc.). Le dotazioni necessarie per una media azienda agricola italiana, che voglia introdurre l’AdP, variano da 2.500 a 50.000 euro. Gli investimenti e l’incidenza della relativa quota di ammortamento sono limitati rispetto agli investimenti ordinari nella meccanizzazione agricola 14
(basti pensare che il costo di una trattrice di media potenza supera i 50.000 euro e quello di una mietitrebbiatrice supera i 200.000 euro). In altre parole, se si deve acquistare una nuova trattrice, la differenza di costo tra una trattrice “classica” (benché modificabile) e una modificata con sistemi di AdP non è ingente. Oltre all’ammortamento, che implica un aumento dei costi fissi, l’AdP influisce sui costi d’uso delle macchine agricole, generando una diminuzione dei costi variabili, che sono proporzionali all’uso delle stesse: carburanti, lubrificanti, costi di manutenzione, assicurazione. Ad esempio, la guida assistita, grazie al supporto satellitare, consente traiettorie più precise e permette la riduzione delle oscillazioni trasversali del veicolo (quindi le sovrapposizioni), aumentando perciò la velocità di lavorazione; e ancor più la guida automatica, basata su sistemi di guida elettroidraulica montati su trattore o altre macchine semoventi, dove il veicolo adegua automaticamente la traiettoria ottenendo velocità più elevata e minime sovrapposizioni trasversali. In altre parole, le tecnologie dell’AdP generano una diminuzione dei costi legata alla maggiore rapidità di esecuzione e alla maggior efficienza delle operazioni meccaniche. Tale riduzione del costo d’uso delle macchine varia in funzione della tecnologia adottata, della regolarità o irregolarità degli appezzamenti e della coltura interessata.
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GLI EFFETTI SUI COSTI DEI MEZZI TECNICI I maggiori effetti positivi dell’AdP si conseguono nei risparmi di capitale circolante: 1. sementi, 2. fertilizzanti, 3. agrofarmaci, 4. acqua di irrigazione, 5. carburanti, 6. lubrificanti. Sotto questo aspetto, i benefici dell’AdP sono sia di natura economica che ambientale; negli ultimi anni sono soprattutto i secondi ad essere esaltati, sotto la spinta della collettività e della politica agraria verso una maggiore attenzione alla sostenibilità dell’agricoltura, compatibile con il mantenimento o l’aumento della produttività. Nell’agricoltura con tecnologie tradizionali, le operazioni meccaniche connesse alla distribuzione dei fattori produttivi circolanti (semina, diserbo, trattamenti, concimazioni) causano sovrapposizioni e implicano sprechi nell’impiego di sementi, fertilizzanti e agrofarmaci. Le sovrapposizioni sono particolarmente rilevanti nei lavori di testata dei campi. Ciò è dovuto alla mancata precisione dell’individuazione del momento in cui interrompere le lavorazioni in modo da non sovrapporsi con quelle effettuate precedentemente. Questa situazione, oltre a comportare uno spreco, provoca anche effetti negativi sulla crescita delle colture 16
(ingiallimenti per eccessiva densità di semina o per eccesso di distribuzione di agrofarmaci). Impiegando le tecnologie tradizionali, ulteriori sovrapposizioni sono pressoché inevitabili quando i campi sono di forma irregolare. In questo caso, infatti, alla mancanza di precisione dell’interruzione del lavoro a fine passata, si sovrappongono gli errori dovuti all’impossibilità di parzializzare la larghezza di lavoro degli attrezzi tradizionali, in modo da adattarla alla geometria irregolare del campo da lavorare. Le tecnologie dell’AdP, a cominciare dalla guida assistita e dalla guida automatica (effettuata grazie al supporto satellitare e/o basata su sistemi di guida elettroidraulica montati su trattore o altre macchine semoventi), producono minime sovrapposizioni trasversali, generando risparmi di sementi, fertilizzanti e agrofarmaci. Ancora più virtuosi sono i sistemi di dosaggio variabile e controllo delle sezioni, che consentono la distribuzione di dosi (di fertilizzanti, sementi, agrofarmaci) in punti variabili in funzione di mappe di prescrizione oppure misurandole in tempo reale con sensori prossimali. Le tecniche di AdP più avanzate, come i sensori per analisi fisiologiche sullo stato delle colture in tempo reale (tenore in clorofilla), forniscono indicazioni all’operatore e/o input operativi alle macchine operatrici. Il livello più elevato di miglioramento si ottiene con la mappatura delle produzioni, la quale, mettendo a confronto la produzione ottenuta con i mezzi tecnici impiegati e la dotazione di elementi nutritivi del terreno, permette di definire strategie future di ottimizzazione dei fattori della produzione, in modo da ridurre le eventuali differenze di produzione rilevate non solo tra appezzamenti ma anche all’interno dello stesso terreno. 17
GLI EFFETTI SUL LAVORO L’AdP produce un cambiamento rilevante nelle risorse umane dell’azienda agraria, sia dal punto di vista dei costi che della qualità e professionalità del lavoro. Da una parte queste tecnologie innovative generano una riduzione dell’impiego di manodopera, dall’altra richiedono una crescita della professionalità del lavoro interno all’azienda, ma anche la necessità di aumentare la dotazione di consulenze esterne. La riduzione delle sovrapposizioni con la guida assistita e con la guida automatica, oltre a determinare un effetto positivo nell’impiego dei fattori fissi e circolanti, implica contemporaneamente una riduzione del tempo del lavoro del trattorista, accrescendo la produttività del lavoro. L’efficienza del lavoro del personale dell’azienda (in prevalenza dei trattoristi) migliora sensibilmente sia in termini quantitativi (riduzione del tempo dedicato alle operazioni) sia in termini di qualità del lavoro (miglioramento delle prestazioni di lavoro). Questo secondo aspetto viene spesso trascurato; anche in presenza di trattoristi di elevata esperienza e professionalità, nella guida manuale delle macchine agricole ci sono due aspetti ineliminabili: • i limiti della capacità umane; • i lunghi turni di lavoro a cui sono soggetti gli operai agricoli nei mesi estivi, che diminuiscono l’attenzione e la qualità del lavoro. La guida assistita e la guida automatica migliorano le prestazioni di lavoro 18
rispetto alla guida manuale, riducendo gli errori a meno di 5 cm, eliminando contemporaneamente le sovrapposizioni dovute all’intempestività di chiusura o alla non parzializzazione delle larghezze di lavoro. In questo modo è possibile ridurre gli sprechi per sovrapposizione fino all’1-2%, a seconda delle dimensioni e della forma dei campi.
GLI EFFETTI SUI RICAVI Le analisi dei benefici dell’AdP si concentrano normalmente sulla riduzione degli sprechi dei fattori della produzione e sulla riduzione dei costi, dove indubbiamente si conseguono i benefici più consistenti. Non bisogna però dimenticare i vantaggi dell’AdP sulle rese e quindi sui ricavi. Sono molteplici gli effetti dell’AP, diretti e indiretti, sul miglioramento delle rese. Gli effetti diretti derivano dall’ottimizzazione dei processi produttivi. Ad esempio, la guida automatica, consentendo la distribuzione uniforme delle sementi, dei fertilizzanti e degli agrofarmaci, senza sovrapposizioni e senza fallanze, provoca un miglioramento dello sviluppo delle colture. Gli effetti indiretti scaturiscono dalle maggiori conoscenze sullo stato dei suoli e delle colture; in questo modo l’agricoltore può adottare decisioni più tempestive. Ad esempio i sensori di umidità consentono di decidere e realizzare gli interventi irrigui nei momenti più opportuni. Lo stesso accade per tutte le altre operazioni colturali. L’AdP, in alcuni casi, consente anche il miglioramento qualitativo dei prodotti; ad esempio la rilevazione del grado di umidità nei terreni e/o del grado di clorofilla permette di effettuare gli interventi irrigui e/o i trattamenti nei momenti più opportuni, anziché fare trattamenti a calendario, a beneficio della qualità dei prodotti. 19
GLI EFFETTI SUL CONTO ECONOMICO Un’analisi molto semplificata dell’impatto dell’agricoltura di precisione sui costi e sui ricavi è riassunta nella tabella 1, che riporta una sintesi delle variazioni positive e negative del reddito grazie all’introduzione dell’AdP. I dati della tabella 1 sono frutto di un’analisi svolta tramite fonti bibliografiche* applicata ad un ettaro di mais in un’azienda di medie dimensioni della Pianura Padana, e mostrano un vantaggio economico di 155 euro/ha. Le variazioni positive sono legate all’aumento delle rese, alla riduzione dei costi delle operazioni meccaniche (manodopera, manutenzione, gasolio, lubrificanti) e alla riduzione dei mezzi tecnici (sementi, fertilizzanti, agrofarmaci). Le variazioni negative sono dovute all’aumento dei costi fissi per effetto degli investimenti in macchine e tecnologie. L’analisi degli effetti economici così rappresentata è molto semplificata, tuttavia permette una sintesi immediata dei vantaggi dell’AdP.
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Tabella 1 - Gli effetti economici dell’agricoltura di precisione sul mais
Fonte: elaborazione propria Per un’analisi più puntuale e contestuale, occorre approfondire le variabili che influiscono sugli effetti economici dell’AdP: • le tecniche agronomiche; • la dimensione aziendale; • le tecnologie utilizzate di AP; • le colture interessate. Tutte le variabili indicate influiscono congiuntamente sul risultato economico, per cui è una coerente combinazione delle stesse che rende economicamente valida l’introduzione dell’AdP. Inoltre, l’AdP e i software GIS-gestionali offrono la possibilità di tenere la contabilità delle macchine operatrici e dei relativi input impiegati oltre che registrare e archiviare tutti gli output, consentendo un processo di miglioramento continuo, di catalogazione delle esperienze annuali e di elaborazione di strategie per gli interventi futuri. 21
CONSIDERAZIONI FINALI In conclusione, il contesto evidenziato dal Mipaaf fa emergere due potenziali scenari a cui il settore agricolo potrebbe essere chiamato a rispondere nel prossimo futuro: un aumento in termini assoluti delle produzioni e il mantenimento nel tempo di alti livelli produttivi, con una maggior efficienza dell’uso dei fattori di produzione e un minor impatto ambientale. In ogni caso, le richieste si traducono in un aumento dell’efficienza, per cui certamente l’Agricoltura di Precisione è oggi lo strumento più importante a disposizione. Esistono ancora dei limiti alla diffusione di soluzioni 4.0 in tutta Italia, dai costi di gestione all’effettivo accesso alla tecnologia. Tuttavia, gli esperti del settore non hanno dubbi nell’evidenziare come i vantaggi abbraccino il risparmio in termini economici e ambientali, ma anche una produzione di maggiore qualità. Una qualità che risponde anche a benefici dal punto di vista della salute. Si stima, infatti, che i prodotti inseriti in una filiera ad alto tasso tecnologico mantengano intatte le loro proprietà e risultino, quindi, più salutari. Dal punto di vista quantitativo, inoltre, il risparmio sugli input produttivi risulta essere del 30% con un aumento della produttività pari al 20%, il tutto ottenendo prodotti senza alcun residuo di sostanze chimiche.
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Bibliografia: https://www.cesarweb.com/wp-content/uploads/2018/03/3_Agricolturaprecisione_Chiodini.compressed.pdf https://modofluido.hydac.it/agricoltura-di-precisione-ultime-notizie-dalmipaaf https://www.ilgiornaledelcibo.it/che-cose-lagricoltura-4-0-e-quali-sono-isuoi-vantaggi/ http://www.fieragricola.it/it/frascarelli-unipg-il-biologico-e-il-futuro https://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/ar ticle/31/53/lanalisieconomica-dellagricoltura-di-precisione-criteri-generali-e (Tamagnone et al., 2003; Lazzari et al., 2015; Gualandi, 2015)
Pubblicazione realizzata con il contributo dell’Unione Europea. Il contenuto della presente pubblicazioni non riflette necessariamente la posizione o l’opinione della Commissione Europea
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