L’INFORMAZIONE IN PILLOLE
Pubblicazione realizzata con il contributo della CCIAA delle Marche CUP progetto H72E20000000003 COR progetto 3276788
L’accesso al credito per le aziende agricole
Sommario Cos’è l’accesso al credito? .................................................................. 1 Il prestito tra Privati ............................................................................... 1 Il prestito concesso da Banche e Finanziarie ................................... 1 Tipi di prestito concessi ai PRIVATI da Banche e Finanziarie ....... 2 Tipi di prestito concessi alle IMPRESE da Banche e Finanziarie . 3 Il Merito Creditizio ed il Rating ............................................................ 4 Il Tasso D’Interesse: Tasso Fisso o Tasso Variabile? .................... 6 Quanto mi costa il finanziamento/mutuo: T.A.N., T.A.E.G. ed I.S.C. ....................................................................................................... 8 Quali garanzie richiedono le Banche e Finanziarie per la concessione di un prestito? ............................................................... 10 Quali forme di garanzia si utilizzano per mitigare il rischio di credito? ................................................................................................. 10 LE GARANZIE PERSONALI ............................................................. 11 LE GARANZIE REALI ........................................................................ 11 LE GARANZIA STATALI O DI CONSORZI FIDI............................ 12
Cos’è l’accesso al credito? La domanda è molto comune tra tutti coloro che stanno pensando di richiedere un finanziamento. Il termine “accesso al credito”, indica la possibilità per un soggetto (fisico o giuridico), di poter richiedere un prestito. In Italia, il prestito può essere richiesto ad un Privato o ad un Intermediario Finanziario Autorizzato (Istituto di Credito o Finanziaria).
Il prestito tra Privati Trattasi di una tipologia di prestito disciplinato dal Codice Civile (art. 1813). In passato questo tipo di prestito si svolgeva tra parenti ed amici, mentre ad oggi tale forma finanziaria è spesso offerta da piattaforme digitali. Oggi il prestito tra privati viene
chiamato
Peer-to-Peer
Landing
(P2P)
o
Social
Landing. Il P2P lending è un prestito personale erogato da privati ad altri privati attraverso siti di imprese od enti di social landing.
Il prestito concesso da Banche e Finanziarie L’accesso al credito può essere più o meno agevole. La facilità con la quale si può ottenere un prestito è legata al fatto che il soggetto presenti o meno i requisiti per poter ottenere la somma di denaro da un istituto di credito. 1
I requisiti, sono legati alla tipologia di prestito alla quale si vuole ricorrere. In generale, comunque, per poter accedere al credito, la persona fisica o giuridica (società) deve:
Avere un’età compresa tra 18 e 70 anni (per la persona fisica);
Dimostrare di poter restituire il prestito nei tempi pattuiti.
Poter offrire garanzie a supporto del prestito, come garanzie personali
(fidejussioni ed avvalli),
reali
(privilegio, pegno, ipoteca), Statali (Ismea/FCG) o consortili (rilasciate da Consorzi di Garanzia Fidi).
Tipi di prestito concessi ai PRIVATI da Banche e Finanziarie
Tra le principali tipologie di finanziamento erogate ai privati, annoveriamo:
Prestito personale. È un tipo di finanziamento non finalizzato, ovvero il richiedente può disporre della somma come meglio crede. Con un prestito personale, è possibile richiedere una somma che va da un minimo di 200€ a un massimo di 75mila euro.
Cessione del quinto. Si chiama così perché la rata mensile non può mai superare la quinta parte dello 2
stipendio o della pensione percepita. È un prestito indicato anche in caso di posizione creditizia non inattaccabile.
Prestito con delega.In questo caso, chi vanta un credito può cederlo a terzi. Il prestito con delega è anche chiamato doppio quinto perché la rata mensile può arrivare al 40% dello stipendio o della pensione.
Mutuo ipotecario.Questo è il prestito finalizzato per eccellenza, nel senso che la somma di denaro, una volta erogata, deve essere utilizzata esclusivamente per l’acquisto di un bene immobile.
Prestito
consolidamento.
finanziamenti
attivi,
è
Se
possibile
ci
sono
“accorparli”
più ed
estinguerli versando una sola rata mensile.
Tipi di prestito concessi alle imprese da Banche e Finanziarie Tra le principali tipologie di finanziamento erogate alle imprese, annoveriamo:
Prestito chirografario. È un finanziamento di tipo fiduciario, il cui rimborso è garantito dalla capacità reddituale e dal patrimonio del richiedente. A differenza di quanto avviene in un mutuo, un prestito di tipo 3
chirografario non è assistito da garanzie reali ed è concesso per un periodo di tempo inferiore, in genere compreso entro 10 anni.
Mutuo ipotecario. È un prestito che richiede una garanzia ipotecaria su un bene immobiliare. La durata del mutuo è generalmente compresa tra 5 e 30 anni. È lo strumento finanziario maggiormente utilizzato per acquistare
terreni,
immobili
aziendali
e
per
la
ristrutturazione del debito.
Leasing. Contratto di affitto o di noleggio di un bene immobile o mobile, con la possibilità, alla scadenza del contratto, di acquistare il bene stesso a un prezzo prestabilito. La società di Leasing è quindi proprietaria del
bene
e
concede
il
godimento
del
bene
all’utilizzatore contro il versamento di un corrispettivo (canone) periodico.
Il Merito Creditizio ed il Rating L’attuazione della normativa Basilea II, impone agli Istituti finanziatori ormai da oltre un decennio, di erogare credito sulla base del “Merito di Credito” espresso dal soggetto finanziato (persona o azienda). Nello specifico, nel momento in cui chiediamo un prestito ad un soggetto finanziatore, per esempio ad una Banca, quest’ultima ci chiederà una serie di 4
documenti attestanti la nostra capacità di reddito (come ad esempio i bilanci d’esercizio/Modelli Unici per le aziende o ultime dichiarazioni dei redditi, busta paga, eventuali rendite, per i privati/dipendenti/autonomi). Inoltre la Banca potrà accedere anche ad una serie di informazioni “qualitative” sull’andamento dei finanziamenti che un’azienda o un privato ha già in essere, al fine di verificarne il corretto utilizzo e rimborso (esempio: le rate sono state pagate puntualmente alle scadenze prestabilite oppure sono state pagate in ritardo? Se sono state pagate in ritardo, quando è accaduto? Con quale frequenza?). Sulla base di informazioni “Quantitative” (reddito e spese da sostenere) e “Qualitative” (pagamento delle rate di altri finanziamenti in corso), la Banca attribuirà al soggetto che richiede un prestito, il cosiddetto “Merito Creditizio”. Tale merito di credito è sintetizzato dal termine “Rating”, che è rappresentato da un numero o da una lettera oppure da un valore alfanumerico, a seconda della scala di valutazione adottata dall’istituto finanziatore (ogni istituto ha una propria scala di rating). Il Rating esprime la Probabilità di Default, ovvero la probabilità che un soggetto si renda inadempiente alla restituzione del capitale ottenuto e dei relativi interessi maturati. L’identificazione del rating associato al soggetto che richiede un prestito, permetterà all’istituto finanziatore di quantificare il relativo rischio di credito. Infatti, maggiore sarà il rischio di credito del soggetto finanziato, 5
maggiore sarà l’accantonamento di capitale che l’istituto di credito finanziatore sarà obbligato ad effettuare per attenuare il rischio di insolvenza. Di conseguenza, peggiore sarà il Rating del cliente, più probabile sarà il rischio che il cliente possa non restituire il finanziamento. È per questo motivo che ad un rating non positivo la Banca associa un tasso d’interesse più alto! Viceversa, se un cliente ha un buon merito di credito avrà un buon rating e di conseguenza potrà ottenere un tasso di rimborso del finanziamento sicuramente più vantaggioso.
Il Tasso D’Interesse: Tasso Fisso o Tasso Variabile? In linea generale, il tasso d’interesse praticato dall’istituto finanziatore è una diretta conseguenza/funzione di tre fattori: 1) Rischiosità dell’operazione (il Rischio di credito) 2) Andamento dei mercati (il Costo della provvista) 3) L’efficienza della banca (i Costi amministrativi e servizi) La scelta della tipologia di tasso, non può che ricondursi alla redditività aziendale ed alle caratteristiche dell’intervento che s’intende realizzare. Prevedere l’evoluzione dei tassi futuri per capire l’evoluzione dei pagamenti è, naturalmente, un’impresa molto difficile e di fatto quasi impossibile. 6
In linea generale è plausibile specificare che: 1) se il finanziamento è finalizzato ad acquistare un bene strumentale (ad esempio un trattore, attrezzatura agricola o per il punto vendita, automobili, furgoni), generalmente si attiva un finanziamento chirografario che prevede una durata massima del rimborso pari a sette anni (spesso cinque anni). In questo modo si utilizzerà una linea di credito con una durata di “medio termine”, per cui accendere un finanziamento con un tasso d’interesse variabile può andar bene, sempre che la differenza con il tasso fisso sia evidente. 2) se il finanziamento è finalizzato ad acquistare beni durevoli (esempio terreni, fabbricati, impianti colturali, impianti di energie rinnovabili) spesso si attiva un mutuo ipotecario che prevede generalmente una durata compresa tra dieci e 30 anni. In questo modo si utilizzerà una linea di credito con una durata di “lungo termine”, per cui accendere un finanziamento con
un
tasso
d’interesse
variabile
potrebbe
generare
scompensi futuri in caso di aumenti del tasso di riferimento Euribor. Di conseguenza, è plausibile consigliare un tasso fisso di mercato, che prevede una rata fissa (e costante) in linea con la capacità di rimborso dell’azienda. È bene specificare che il tasso fisso ed il tasso variabile offerti dagli istituti di credito, si riferiscono a due diversi indici:
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1) TASSO FISSO: si basa sull’EURIRS (detto anche IRS) ed è parametrato rispetto alla durata del mutuo (esempio mutuo a dieci anni si baserà sull’IRS 10A; mutuo a quindici anni si baserà sull’IRS 15A e così via); 2) TASSO VARIABILE: si basa sull’EURIBOR e può essere ad un mese, tre mesi, sei mesi o un anno. È quindi un tasso che non è parametrato sulla durata del mutuo. Di conseguenza, si potrebbe sottoscrivere un mutuo decennale con Euribor da 1mese a 1Anno. Vista la variabilità del tasso, chi opta per il tasso variabile deve essere ben consapevole che la rata del finanziamento/mutuo subirà un aumento e potrebbe superare la soglia di sostenibilità inizialmente prevista.
Quanto mi costa il finanziamento/mutuo: T.A.N., T.A.E.G. ed I.S.C. Prima di sottoscrivere un qualsiasi contratto di finanziamento, a parità di tipologia di linea di credito, è consigliabile paragonare più offerte da parte di più istituti finanziatori. La banca
comunica
finanziamento/mutuo,
il
Tasso ma
di
evidenzia
ammortamento anche
altre
del spese
accessorie (come ad esempio i costi d’istruttoria, costi incasso rata) e costi relativi alle coperture assicurative obbligatorie (come ad esempio la copertura incendio e scoppio sugli immobili). 8
Perché la banca mi parla di tasso T.a.n., tasso T.a.e.g. o tasso I.S.C.? Quando la banca comunica il Tasso di ammortamento del finanziamento/mutuo, si riferisce al T.A.N., mentre quando comunica il tasso comprensivo delle spese accessorie ed assicurative, si riferisce al T.A.E.G./ I.S.C.. Nello specifico avremo: 1) T.A.N.=Tasso Annuo Nominale. È il tasso di interesse puro che si applica ad un finanziamento/mutuo e rappresenta l'interesse annuo calcolato sul prestito, cioè la somma in più che va riconosciuta al finanziatore al termine dell'anno e maturata sull'importo erogato. 2) T.A.E.G.= Tasso Annuo Effettivo Globale. È il tasso d’interesse globale e quindi reale, ovvero comprensivo di tutte le spese accessorie e delle polizze assicurative obbligatorie. 3) I.S.C.= Indicatore Sintetico di Costo è un modo alternativo per indicare il Taeg. Di conseguenza, nel confrontare le offerte dei diversi istituti di credito, è bene confrontare sicuramente il TAN, ma ancor di più il TAEG, in quanto l’effettiva rata del finanziamento/mutuo potrebbe essere molto diversa, poiché i costi degli oneri accessori
ed
i
costi
relativi
alle
polizze
assicurative
obbligatorie, potrebbero incidere notevolmente.
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Quali garanzie richiedono le Banche e Finanziarie per la concessione di un prestito? Per attenuare il rischio finanziario a cui si espone chi eroga il credito, trasferendone parte a carico del patrimonio di terzi, si utilizzano le cosiddette GARANZIE. Quando il debitore principale è inadempiente, questo soggetto terzo risponde dell'obbligazione col proprio patrimonio. È bene precisare che le garanzie non incidono e non influenzano la valutazione degli elementi quantitativi e qualitativi in capo al Privato e Impresa. In altri termini, occorrerà dimostrare di poter restituire il prestito nei tempi pattuiti, al di la della valenza delle garanzie offerte all’istituto erogante. La garanzia non sostituisce il rispetto dei parametri di merito creditizio.
Quali forme di garanzia si utilizzano per mitigare il rischio di credito? Tra le tipologie di garanzia maggiormente richieste dagli Istituti di Credito, annoveriamo le:
GARANZIE PERSONALI (Fidejussioni; avvalli) 10
GARANZIE REALI (Ipoteca; Pegno; il privilegio) ALTRE GARANZIE (Statali; Consorzi fidi)
LE GARANZIE PERSONALI La fideiussione è una garanzia personale che si configura quando un soggetto (fideiussore) presta la propria garanzia per l’adempimento di un’obbligazione altrui. Di fatto il fideiussore è quindi obbligato personalmente nei confronti del creditore e il contratto di fideiussione è stipulato tra creditore e fideiussore. L’avvallo o avvallo cambiario è una garanzia personale che è diventata molta rara. A differenza della fideiussione, in questo caso il debito è rappresentato da una cambiale, che viene sottoscritta per avvallo anche dal terzo garante.
LE GARANZIE REALI La caratteristica delle garanzie reali è quella di gravare su beni, che possono essere mobili o immobili. Tra le garanzie reali, l’ipoteca è senza dubbio quella più conosciuta e utilizzata, soprattutto quando si accende un mutuo o si richiede un finanziamento di una certa entità. Nel caso dell’ipoteca, l’oggetto della garanzia è un immobile o un bene mobile registrato. Il vantaggio per il debitore è quello 11
di mantenere la disponibilità del bene, che potrà essere aggredito dal creditore solo in caso di inadempimento. L’ipoteca va iscritta in un pubblico registro e questa operazione viene eseguita da un notaio. Il pegno è invece una garanzia reale che ha come oggetto un bene mobile, che in questo caso viene consegnato alla banca. Si può trattare, ad esempio di titoli, crediti o somme di denaro. Al contrario dell’ipoteca, nel caso del pegno non occorre l’iscrizione in un pubblico registro. Il privilegio ha caratteristiche diverse dal pegno e dall’ipoteca, perché non può essere concordato tra le parti, ma è stabilito per legge allo scopo di tutelare determinate categorie di crediti. Nello specifico rappresenta quella garanzia reale che dà preferenza ad alcuni crediti piuttosto che altri.
LE GARANZIA STATALI O DI CONSORZI FIDI Le garanzie statali sono quelle che vengono concesse dallo Stato ad un soggetto per facilitare l’accesso al credito. Tra le più utilizzate dalle imprese, annoveriamo quelle rilasciate dal Medio Credito Centrale e da Ismea, che offrono idonea garanzia affinché le imprese possano ricevere finanziamenti bancari. Questa garanzia statale spesso si sostituisce ad altre forme di garanzia, come ipoteca o fideiussione, e permette alla 12
banca di azzerare il rischio di inadempimento da parte dell’impresa beneficiaria del finanziamento. Le garanzie consortili sono piuttosto simili, ma in questo caso la garanzia è prestata da un Consorzio di Garanzia Fidi, che può essere statale, pubblico o privato.
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