L’INFORMAZIONE IN PILLOLE
SICUREZZA ANTINCENDIO ED EMERGENZA (dispensa informativa)
PREMESSA La presente dispensa informativa, relativa all’antincendio ed alle emergenze è strutturata nel seguente modo: la prima parte è composta da un test con lo scopo di autovalutazione delle proprie conoscenze, la seconda parte riprende le domande ai test e riporta le risposte corrette Gli argomenti trattati sono di natura generale al fine di fornire spunti riflessivi su alcuni argomenti inerenti gli argomenti trattati, si rimanda comunque alla consulenza con tecnico di settore per poter affrontare al meglio le varie questioni e poter mettere in atto le azioni più inerenti alla propria realtà aziendale. PARTE 1 TEST AUTOVALUTAZIONE 1- I liquidi infiammabili si dividono in tre categorie: A, B e C. VERO FALSO
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2- Le sostanze comunemente utilizzate per spegnere un incendio sono: acqua, sabbia, anidride carbonica(CO2), schiuma. VERO FALSO 3- Gli incendi vengono distinti in classi di incendio in base al materiale combustibile VERO FALSO 4- Nell’evoluzione dell’incendio si possono individuare quattro fasi caratteristiche: fase d’ignizione, fase di propagazione, incendio generalizzato, estinzione e raffreddamento. VERO FALSO 5- La combustione delle sostanze solide è influenzata dalla pezzatura e forma del materiale. VERO FALSO 2
6- Il legno allo stato di segatura è estremamente pericoloso e, allorchè disperso in aria, può addirittura dar luogo ad esplosioni. VERO FALSO 7- In un liquido infiammabile tanto più è bassa la temperatura d’infiammabilità tanto prima si ha la possibilità che si formino vapori in quantità tale da essere incendiati. VERO FALSO 8- I principali effetti dell’incendio sull’uomo sono: insufficienza di ossigeno, azione tossica dei fumi, riduzione della visibilità, azione termica. VERO FALSO 9- Le misure finalizzate alla riduzione dei danni sono suddivise in misure di protezione attiva e misure di protezione passiva VERO FALSO 3
10- Le misure di prevenzione incendi sono finalizzate alla riduzione della probabilità di accadimento di un incendio. VERO FALSO 11- Il raffreddamento rappresenta l'unica estinguente possibile in caso d'incendio.
azione
VERO FALSO
12- La combustione avviene ogni qualvolta si crea una miscela tra due materiali combustibili. VERO FALSO 13- La squadra antincendio ha tra i propri compiti quello di assicurare il rispetto delle condizioni e limitazioni di esercizio. VERO FALSO 4
14- L’incendio è una reazione chimica. VERO FALSO 15- Un impianto di rilevazione automatica non può azionare un impianto di spegnimento automatico. VERO FALSO
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PARTE 2 RISPOSTE AI QUESITI 1- I liquidi infiammabili si dividono in tre categorie: A, B e C. Vero, i liquidi sono caratterizza dalla temperatura minima alla quale emettono vapori in quantità tali da incendiarsi in caso di presenza di fonti di innesco Questo indice consente di classificarli in tre categorie in base alla loro temperatura di infiammabilità (Tinf). Categoria A: Tinf < 21°C Categoria B: Tinf tra 21°C e 65°C Categoria C: Tinf > 65°C 2- Le sostanze comunemente utilizzate per spegnere un incendio sono: acqua, sabbia, anidride carbonica(CO2), schiuma. Vero, le sostanze elencate sono le più comunemente utilizzate. Tutte quante intervengono su uno o più lati del triangolo del fuoco che illustra, graficamente, la regola dell’innesco e della propagazione del fuoco. Affinché ci sia un innesco ed una propagazione del fuoco sono richiesti tre elementi: calore, carburante, e comburente ( generalmente ossigeno). Intervenendo su uno dei lati del triangolo, può essere impedita la nascita o si può 6
spegnere il fuoco. La rimozione del carburante può avvenire per esaurimento o per sottrazione attraverso azioni meccaniche o chimiche Il metodo più classico per sottrarre calore è quello di utilizzare, ove possibile, l’acqua che, trasformandosi in vapore “sottrae” calore. L’ossigeno può essere rimosso da un incendio soffocandolo con sabbia, schiuma, gas inerti come ad esempio anidride carbonica. 3- Gli incendi vengono distinti in classi di incendio in base al materiale combustibile. Vero, gli incendi vengono distinti secondo in classi, secondo lo stato fisico dei materiali combustibili coinvolti. Classe A: fuochi da materiali solidi la cui combustione avviene con formazione di braci. Classe B: fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili. Classe C: fuochi da GAS. Classe D : fuochi da metalli. Classe F : fuochi da oli e grassi vegetali o animali
pittogrammi della classificazione dei fuochi 7
4- Nell’evoluzione dell’incendio si possono individuare quattro fasi caratteristiche: fase d’ignizione, fase di propagazione, incendio generalizzato, estinzione e raffreddamento. Vero, nell’evoluzione dell’incendio possono essere individuate 4 fasi caratteristiche di cui si riportano le caratteristiche principali: Fase di ignizione Questa fase dipende dai seguenti fattori:
Caratteristiche del combustibile (infiammabilità, caratteristiche superficiali, grado di partecipazione al fuoco , ecc.)
Caratteristiche geometriche degli ambienti(possibilità di propagazione della fiamma, ventilazione dell’ambiente, ecc)
Fase di propagazione Questa fase è caratterizzata dai seguenti fattori:
produzione dei gas di combustioni con caratteristiche tossiche e corrosive con conseguente riduzione delle visibilità a causa dei fumi
aumento della partecipazione alla combustione dei combustibili; 8
aumento rapido delle temperature e dell’energia di irraggiamento
Incendio generalizzato (flash-over) Questa fase è caratterizzata dai seguenti fattori
brusco incremento della temperatura e crescita esponenziale della velocità di combustione;
partecipazione di tutti i materiali presenti alla combustione con conseguente aumento di produzione di gas di combustione
Estinzione e raffreddamento
Si verifica quando l’incendio non coinvolge più tutto il materiale combustibile con conseguente riduzione della temperatura e dissipazione del calore attraverso i fumi
5- La combustione delle sostanze solide è influenzata dalla pezzatura e forma del materiale. Vero, la combustione delle sostanze solide è caratterizzata da diversi parametri che potremmo così riassumere: pezzatura: materiali di piccole pezzature e definiti da forme irregolari agevolano la combustione porosità: materiali porosi, rispetto a materiali compatti, agevolano la combustione 9
umidità: materiali che contengono poco umidità, rispetto a materiali che contengono un grado maggiore di umidità, agevolano la combustione ventilazione: la ventilazione, apportando maggiori quantità di comburente. agevolano la combustione
6- Il legno allo stato di segatura è estremamente pericoloso e, se disperso in aria, può addirittura dar luogo ad esplosioni.
Vero, le esplosioni sono caratterizzate da una rapida espansione di gas, conseguente alla reazione chimica della combustione ed hanno come effetto la produzione di calore, onda d’urto ed un aumento di pressione. Le esplosioni vengono classificate in base alla loro velocità di propagazione, prendendo come riferimento la velocità del suono. Se la velocità è maggiore di quella del suono si parla di detonazione, se la velocità è minore si parla di deflagrazione. I danni conseguenti sono direttamente proporzionali alla velocità raggiunta durante questi fenomeni 7- In un liquido infiammabile tanto più è bassa la temperatura d’infiammabilità tanto prima si ha la possibilità che si formino vapori in quantità tale da essere incendiati. Vero, il parametro dell’infiammabilità dei liquidi è caratterizzata dalla loro capacità di emettere vapori, tanto minore è la temperatura alla quale i liquidi emettono 10
vapori tanto maggiore è la loro infiammabilità. A titolo esemplificativo si riportano alcuni valori Sostanza Benzina Gasolio Olii lubrificanti
Temperatura di infiammabilità -20°C 65° C 150°C
8- I principali effetti dell’incendio sull’uomo sono: insufficienza di ossigeno, azione tossica dei fumi, riduzione della visibilità, azione termica. Vero, durante la combustione si ha la produzione di gas, fiamme, calore e fumo che hanno effetti diretti sull’uomo che potremmo così elencare: Anossia, causata dalla riduzione di ossigeno nell’ambiente. Azione tossica dei fumi prodotti durante la combustione quali ad esempio ossido di carbonio, anidride carbonica, anidride solforosa, acido cianidrico ecc. Riduzione della visibilità causa dalla propagarsi dei fumi. Azione termica causata da un incremento della temperatura che possono portare a disidratazione, difficoltà o blocco della respirazione ed ustioni.
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9- Le misure finalizzate alla riduzione dei danni sono suddivise in misure di protezione attiva e misure di protezione passiva Vero, la sicurezza antincendio è orientata alla salvaguardia dell’incolumità delle persone ed alla tutela dei beni e dell’ambiente. L'attuazione di tutte le misure per ridurre il rischio mediante la riduzione della sola frequenza viene definita prevenzione, mentre l'attuazione di tutte le misure tese alla riduzione della sola gravità viene, definita protezione. Le misure di protezione sono divise in misure di protezione attiva e misure di protezione passiva: -la protezione passiva non richiede l’intervento di un operatore o di un impianto ( distanze di separazione, resistenza al fuoco dei materiali ecc.); -la protezione attiva richiede l’intervento di un operatore o di un impianto ( estintori, impianti di spegnimento automatici ecc)
10- Le misure di prevenzione incendi sono finalizzate alla riduzione della probabilità di accadimento di un incendio. Vero, le misure di prevenzione sono l’insieme delle disposizioni che devono essere messe in atto per evitare o, se ciò non è possibile, ridurre i rischi professionali.
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11- Il raffreddamento rappresenta l'unica estinguente possibile in caso d'incendio.
azione
Falso, il raffreddamento non é l’unica azione estinguente possibile, ne esistono altri che, come quello appena elencato vanno ad intervenire su uno dei lati del triangolo del fuoco
12- La combustione avviene ogni qualvolta si crea una miscela tra due materiali combustibili.
Falso, la combustione è una reazione di ossidazione del combustibile ad opera del comburente. La rappresentazione più semplice del fenomeno della combustione è data dal Triangolo del Fuoco, dove i tre lati del triangolo sono: combustibile ( es: legno, carta, plastiche ecc) comburente ( es: ossigeno) sorgente di innesco ( accensione diretta, attrito ecc)
13- La squadra antincendio ha tra i propri compiti quello di assicurare il rispetto delle condizioni e limitazioni di esercizio. Vero, gli addetti antincendio, con l’assunzione della nomina, si assumono anche tutti i compiti di controllo ed accertamento dell’efficacia delle misure di sicurezza.
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14- L’incendio è una reazione chimica. Vero, la combustione è una reazione chimica di ossidazione. Durante questa trasformazione si assiste ad un cambiamento fisico della sostanza ed ad una liberazione di energia direttamente proporzionale alla velocità del processo di ossidazione.
15- Un impianto di rilevazione automatica non può azionare un impianto di spegnimento automatico. Falso, tali impianti rientrano tra i sistemi di protezione attiva. Sono finalizzati alla rivelazione tempestiva del processo di combustione prima cioè che questo degeneri nella fase di incendio generalizzato. Dal grafico che descrive le fasi caratterizzanti l‘incendio si deduce che è fondamentale riuscire ad intervenire prima della fase di propagazione ed ancor prima il verificarsi del “flash over” ossia prima che l’incendio abbia coinvolto tutti i materiali presenti e quando le temperature sono ancora relativamente basse. Da quanto sopra si evince che l’utilità dei sistemi di rivelazione automatica sta nel ridurre il tempo necessario per avviare un tempestivo allontanamento delle persone presenti nel luogo interessato dall’incendio ed attivare i sistemi di protezione contro l’incendio (manuali e/o automatici di spegnimento).
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Pubblicazione realizzata con il contributo della CCIAA delle Marche CUP progetto H72E20000000003 COR progetto 3276788