UNIONE EUROPEA
REGIONE MARCHE
PSR MARCHE 2007-2013
IGIENE DELLE PRODUZIONI AGRICOLE: LOTTA ALLE BLATTE (Scarafaggi) Le blatte, dette comunemente scarafaggi, sono insetti primordiali, originari dell’oriente, più precisamente della Russia, dalle dimensioni estremamente variabili, da piccolissime a molto grandi (le dimensioni delle specie di blatte presenti in Italia oscillano da pochi millimetri fino a oltre 35). Hanno due paia di ali (di cui un paio coriaceo) ma volano poco, soprattutto le femmine di Blatta orientalis; sono provviste di zampe pelose, apparato boccale masticatore che le permette di cibarsi di una larga varietà di materiali. Hanno corpo appiattito con il capo ricoperto da un disco dorsale chiamato pronoto. Delle blatte se ne conoscono circa 3.500 specie di cui 400 hanno colonizzato il nostro paese e di queste sono poche quelle dannose per l'uomo, perché in generale vivono nei boschi, in natura ove contribuiscono a rinnovare l’humus. Le più note e diffuse sono la: Blattella germanica chiamata comunemente, blatta grigia, fuochista; Blatta orientalis chiamato comunemente scarafaggio nero; Surpella longipalpa chiamata comunemente blatta dei mobili che colonizzano ambienti tra loro anche molto diversi. BLATTELLA GERMANICA E’ la specie infestante tipica della filiera alimentare, non avendo un habitat esterno ad essa. Colonizza facilmente industrie alimentari, abitazioni, bar, bagni, ospedali. Le caratteristiche anatomiche delle zampe della Blattella germanica la rendono capace di scalare pareti levigate e soffitti, riuscendo così ad infestare anche le plafoniere. A differenza di altre specie, abbandona l’ooteca(1) soltanto alcune ore prima della schiusa. L’abitat preferito per il loro sviluppo è caratterizzato da ambienti molto caldi ed umidi, tanto ché è possibile trovarle facilmente nelle aree circostanti i depositi dei fondi di caffè nei banconi dei bar, oppure nelle lavastoviglie, ecc. BLATTA ORIENTALIS E’ una specie che facilmente troviamo nelle industrie alimentari, abitazioni, cantine, bagni, discariche, fognature. Queste ultime costituiscono il loro habitat naturale e pertanto se non adeguatamente disinfestate costituiscono una fonte inesauribile di blatte. Le aree dove si trovano le Blatte orientalis sono le parti basse degli ambienti dato che è incapace di scalare pareti levigate e soffitti. Una via preferenziale di accesso ai locali sono gli imballaggi. SURPELLA LONGIPALPA (blatta dei mobili) Si ritrova con molta facilità nelle abitazioni, negli uffici, negli ambulatori, nelle biblioteche. Essa non è strettamente legata alla filiera alimentare e sembra raggiungere i luoghi da infestare attraverso imballaggi non necessariamente di prodotti alimentari. La sua capacità di nutrirsi di carta o di tessuti le consente di colonizzare soggiorni, camere da letto, uffici con relativi arredi ed apparecchiature. Le esche attrattive, alimentari o a feromoni utilizzate nelle trappole adesive in commercio, risultano quasi sempre inefficaci e quando si vuole monitorare una infestazione da 1
L'ooteca, o ovoteca, è l'involucro in cui sono contenute le uova deposte con funzioni protettiva.
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Surpella longipalpa occorre inserire nelle trappole adesive alcune gocce di blatticida in gel, sfruttando la presenza di potenti attrattivi in questo tipo di insetticida. La capacità infestante della Surpella longipalpa è nettamente superiore a quella della Blattella germanica, è una specie che si muove molto velocemente ed il maschio, che ha lunghe ali, può compiere piccoli voli. CICLO BIOLOGICO Le blatte non costituiscono delle vere e proprie colonie, ma hanno una notevole tendenza all’aggregazione che pare sia provocata dall’emissione di feromoni chiamati proprio “dell’aggregazione”. Sono dotate di ghiandole speciali in grado di produrre un liquido puzzolente, particolarmente ripugnante in presenza di infestazione elevata. Tutti gli scarafaggi generalmente sono molto attivi nelle ore notturne, pertanto se compaiono di giorno c’è da sospettare di essere in presenza di un’infestazione molto elevata. Le blatte sono onnivore mangiano di tutto e in ogni luogo. Nei loro movimenti sono velocissime e rifuggono la luce, tanto ché è sufficiente accendere la luce in un locale buio e se c’è la presenza di blatte si notano subito perché corrono immediatamente a ripararsi nelle fessure o crepe in cui vivono e costruiscono preferibilmente i loro nidi. Tale comportamento viene ad attenuarsi in caso di infestazioni molto elevate poiché soltanto quando il numero di blatte è elevato si attenua l’istinto lucifugo e l’istinto di aggregazione su base feromonica. Le blatte hanno un corpo appiattito che gli consente di rifugiarsi in spazi molto stretti delle dimensioni di pochi millimetri e pertanto nelle fessure delle pareti e pavimenti, dietro i battiscopa scollati, dietro i coprifili delle porte, nelle tubazioni, all’interno di rivestimenti e isolanti. Lo sviluppo delle blatte avviene attraverso graduali metamorfosi(2), passando attraverso tre stadi di sviluppo: uovo, ninfa, adulto. Le uova vengono deposte in gruppi all’interno di ooteche (capsule di rivestimento) che vengono abbandonate molto spesso all’interno dei luoghi di rifugio. Le ooteche sono in grado di proteggere le uova dai trattamenti insetticidi per cui è possibile che dopo una infestazione si ripresenti a breve la presenza delle blatte. Le ooteche sono facilmente trasportabili e possono essere introdotte facilmente negli ambienti frequentati dagli animali, come ad esempio materiali di imballaggio, abbigliamento, derrate alimentari ecc. Le ninfe emergono dalle uova e normalmente assomigliano ad un adulto in miniatura, anche se talvolta di colore diverso. Le ninfe si nutrono autonomamente e in maniera indipendente, crescono, fino a raggiungere lo stadio di adulto attraverso le mute. La blatta orientalis e la blattella germanica presentano differenze fondamentali ai fini di una corretta disinfestazione; la Blattella germanica si arrampica con una certa facilità su superfici verticali lisce e soffitti ed inoltre è in grado di volare, mentre Blatta orientalis non è in grado di volare e non si arrampica. Queste differenze sono molto importanti quanto si definisce una strategia di lotta, perché si dovranno eseguire trattamenti a terra per la Blatta orientalis, e trattamenti a terra, ma anche su pareti e soffitti per la Blattella germanica.
Metamorfosi: mutamento, nella forma e nella struttura, di un organismo vivente nelle varie fasi del suo sviluppo
2
2
5-10
M 2,5 cm F 3,2 cm
44
Nerastro. Variabile dal marrone scuro al nero
Vita media della ninfa (neanide)
Dalle 24 alle 140 settimane
Vita adulto in gg
35 - 180
Temperatura ottimale (°C)
16-20
Colore
Incubazione uova in giorni
Lunghezza
Blatta orientalis
N° uova fecondate per ooteca
N° Ooteche
IDENTIKIT DELLE BLATEE A CONFRONTO
20/29
Testa: medio-piccola. Torace: piccolo. Addome: medio-grande (rappresenta circa il 50% del corpo). Antenne: lunghe, molto mobili. Ali: presenti solo nel maschio, lasciano scoperti gli ultimi 5-6 segmenti dell’addome. Uova: ooteca marrone scuro; asimmetrica non incollata al suolo, deposte in luogo tranquillo vicino al cibo. Stadio uovo: da 37 a 81 giorni. Prole in un anno: circa 200.
Ooteca attella germanica
4-8
30/40
10-15
17
Marrone-rossastro. Presenza due bande brune parallele sul pronoto con andamento longitudinale. Testa: piccola. Torace: piccolo con due strisce divergenti nere sul pronoto. Addome: medio-grande (rappresenta il 50% del corpo). Antenne: lunghe, molto mobili. Ali: presenti coprono tutto l’addome. Uova: ooteca marrone brillante, deposte in crepe poco prima della chiusura. Stadio uovo: da 14 a 35 giorni. Stadio ninfa: 7 stadi ninfali per un periodo totale dalle 6 alle 31 settimane. Prole in una anno: 10.000 in 2 generazioni
30/60
100/200
30/35 30-40% di U.R.
Ooteca
3
Surpella Longipalpa
6/15
12
10/14
40
Giallo-marrone con addome color crema. Si evidenzia facilmente nell’adulto una banda trasversale color giallo chiaro o crema alla base delle ali..
Vita della ninfa (neanide) in gg
Vita adulto in gg
30/60
100/200
Tempera tura ottimale (°C)
Cooure
Incubazione uova in gg
Lunghezza (mm)
N° uova fecondate per ooteca
N° Ooteche
IDENTIKIT DELLE BLATEE A CONFRONTO
30
Ooteca
4
RISCHI SANITARI Le blatte non sono solo un problema dal punto di vista estetico e dell’immagine di un’azienda, ma possono essere una vera emergenza igienico-sanitaria. Sono insetti che possono essere vettori di microrganismi patogeni (batteri, virus e parassiti intestinali), a causa della frequentazione di fognature e servizi igienici (contaminazione oro-fecale). Da tempo è stato scientificamente dimostrato, con test di laboratorio e test di campo, che le blatte possono trasportare passivamente sulla superficie esterna del corpo ed all’interno del canale alimentare, un elevato numero di specie di microorganismi patogeni, responsabili ad es. di dissenterie batteriche, febbri tifoidi, botulismo, colera, poliomielite e forse epatite. Sono capaci di trasportare altresì uova di Elmenti (Ascaridi, Tenie e Anchilostomi), e Protozoi altamente patogeni come l’Ameba, Giarda ed il Toxoplasma. In molti casi è stata riscontrata anche la diffusione di Enterobatteri, Pseudomonas aeruginosa, Stafilococchi e Micobatteri. Per il Vibro comma, responsabile del colera, e numerose specie di Salmonella, responsabili di tipo e paratifo, le blatte sembrano avere un ruolo attivo con la capacità di consentire l’insediamento e la moltiplicazione di questi patogeni all’interno del loro corpo. La diffusione dei batteri ecc. che vivono all’interno dell’apparato digerente delle blatte è molto facilitata dalla caratteristica di questi insetti di rigurgitare continuamente il cibo assunto a causa di un rigurgito riflesso e di defecare durante il pasto contaminando in questo modo gli alimenti. Da qualche tempo la ricerca sta mettendo sempre di più in evidenza l’importanza del ruolo delle blatte nell’insorgenza di patologie respiratorie di natura allergica, indotte da allergeni contenuti nella saliva, nelle deiezioni e nel corpo stesso degli animali. Le particelle allergeniche hanno dimensioni superiori a 10μ (micron) inducendo, nelle esposizioni croniche, condizioni di iper-reattività della mucosa bronchiale, invece di attacchi di asma in senso stretto. I test di reattività cutanea contengono già alcuni allergeni estratti dalle blatte. TRATTAMENTO DI LOTTA CONTRO LE BLATTE Nel trattamento contro le blatte occorre considerare che per tutte le specie i cicli si accavallano durante l’anno e che nello stesso periodo e nelle stesso ambiente si possono trovare adulti, neanidi (individui adulti ma senza ali), ninfe (con abbozzi alari) di ogni età e le ooteche. Una deblattizzazione efficace prevede l’intervento in almeno tre fasi: le operazioni preliminari; l’intervento di lotta vera e propria; il monitoraggio e il mantenimento. OPERAZIONI PRELIMINARI Controllo della presenza e dell’integrità delle barriere anti-intrusione delle blatte; Sollevamento da terra per almeno 20-30 cm dei piani bassi delle scaffalature; In ristoranti e centri di cottura perseguire l’accurata pulizia delle attrezzature di cucina con particolare attenzione alle cappe aspiranti e ovunque vi sia presenza di interstizi e di materiale termo-isolante. Questi materiali subiscono nel tempo scollamenti e divengono facilmente punti di nidifica per Blattella germanica; Ispezione efficiente ed efficace delle strutture: a. – Dotarsi di una torcia elettrica possibilmente a fascio stretto, di guanti monouso, di contenitori ove riporre le blatte catturate vive o rinvenute morte. b. - Eseguire l’ispezione nelle ore notturne e quando è possibile per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, alla riapertura della pausa notturna, soprattutto se la pulizia dei locali non viene effettuata immediatamente dopo la chiusura dell’attività. Ciò perché durante le ore di chiusura notturna le blatte raggiungono i detriti di alimenti abbandonati, anche di insignificanti dimensioni, gli oggetti sporchi di liquidi zuccherini ecc.. 5
c.- Ispezionare accuratamente tutti i locali ponendo particolare attenzione nell’accensione della luce perché la Blatta orientalis sarà sicuramente visibile per molti secondi, ma la Blattella germanica o la Surpella longipalpa potrebbero essere così veloci nella fuga da lasciare incerti su cosa si è creduto di vedere. d. -– Controllare: d.1 - lo stato dei bordi delle grigliere, dei fognini, delle canalette grigliate ecc., soprattutto quelle strutture dove si potrebbero creare ristagni e perdita di umidità perché le blatte sono attratte dall’acqua; d.2. - attentamente lo stato delle pareti alla ricerca di fessure anche di piccole dimensioni. Porre attenzione nel controllo delle piastrelle nella fila più alta, gli infissi, gli stipiti delle porte ed i paraspigoli, ecc. perché possono costiture un rifugio sicuro per le blatte. In definitiva tutte le fessure dovranno essere sigillate con silicone; d.3. – pensili appesi ai muri, gambe vuote dei tavoli, altre strutture cave dove facilmente si annidano le blatte o vengono incollate le ooteche; d.4 – macchine, attrezzature o oggetti riscaldati; d.5. – ascensori, montacarichi ecc.; d.6. – gli impianti elettrici attraverso l’apertura delle scatole delle prese elettriche e degli interruttori; d.7. – periodicamente le plafoniere se le specie infestanti individuate solo la Blattella germanica e/o Surpella longipalpa; Tutte le attrezzature possono diventare zone di ricovero per le blatte, con la conseguente necessità di eseguire interventi mirati di disinfestazione e. - Eseguire una ricognizione delle blatte con eventuale impiego di trappole adesive, al fine di confermare l’infestazione e valutarne la sua entità e l’estensione. f. - Quando è possibile catturare una blattea per identificare la specie e indirizzare l’intervento di deblattizzazione. INTERVENTI DI DISINFESTAZIONE Si ritiene opportuno precisare che, nei locali di conservazione, manipolazione e sommistrazione di alimenti e bevande, gli interventi con prodotti chimici deblattizzanti devono essere effettuati da ditte specializzate. L’intervento dell’operatore alimentare potrà essere eseguito utilizzando solo ed esclusivamente prodotti non tossici ed espressamente autorizzati, nonché con mezzi di cattura meccanici. Ogni intervento di disinfestazione deve essere condotto nella piena consapevolezza che i formulati impiegati (i presidi medico chirurgici – biocidi) non devono costituire fonte di pericolo, in termini di residui, per gli ambienti dove sono stati applicati. Ogni intervento sarà preceduto da un’ispezione dei locali dove si deve intervenire, per accertare l’assenza di alimenti esposti o stoviglie in genere. Le possibilità di condurre una lotta chimica contro la blatte si possono riassumere in tre modalità i cui interventi sono eseguiti entrambi o nel volgere di breve tempo. a. trattamento delle superfici di probabile transito con prodotti in grado di persistere per un discreto periodo di tempo In questo caso l’insetto si avvelena camminando sulle superfici trattate. Si tratta di una forma di lotta a volte posta in crisi dall’esecuzione di lavaggi delle superficii particolarmente intensi (con idropulitrice). Se l’infestazione è derivata da Blatta orientalis il trattamento deve essere completato con l’applicazione dell’insetticida anche negli scarichi, scoli e raccordi fognari dello stabile. I formulati insetticidi ottenuti con la tecnica della microincapsulazione solitamente sono in grado di esprimere elevati livelli di azione residua nel tempo. b. Trattamenti con idonee attrezzature di tutti gli anfratti (crepe, fessure, interstizi) che si ritiene possano fungere da riparo per le blatte 6
In questo caso sono spesso utilizzati biocidi ad effetto “snidante”, ovvero in grado di provocare una eccitazione dell’insetto che lo costringe ad una reazione di fuga uscendo allo scoperto per allontanarsi dall’area trattata. Se il prodotto utilizzato è in grado di contaminare irreversibilmente le blatte, possono essere ottenuti buoni risultati. Il metodo richiede grande esperienza nella localizzazione di tutti i luoghi di possibile rifugio. Il prodotto stanante deve essere somministrato dopo che è stato distribuito insetticida residuali. c. Trattamenti mediante applicazione di formulati insetticidi composti da una esca alimentare e da un insetticida persistente, attivo per ingestione (esche in gel). L’intervento consiste nel: 1. Posizionare le esche alimentari tossiche in gel nei locali da disinfestare secondo le modalità raccomandate del produttore; 2. Provvedere ad accurata pulizia dei locali per rimozione delle blatte morte I formulati commerciali pronti sono caratterizzati da elevata stabilità nel tempo della base adescante e attivati con insetticidi in grado di agire in piccole quantità. Il risultato finale che si ottiene è in relazione alla capacità dell’operatore di posizionare correttamente le esche avvelenate. In caso di infestazioni molto elevate è preferibile attivare questa forma di lotta dopo aver ridotto la presenza delle blatte con i metodi tradizionali. L’impiego degli insetticidi in gel si rileva solitamente più efficace nel controllo della Blattella germanica. d. Interventi di irrorazione e/o nebulizzazione Negli interventi di irrorazione e/o nebulizzazione di prodotti insetticidi, tutte le derrate alimentari dovranno essere allontanate dai locali da sottoporre a disinfestazione, provvedendo a: a. – distruggerle immediatamente se deperibili o anche semplicemente sospettate di essere state contaminate dalle blatte; b. – custodirle in locali sicuramente protetti contro la penetrazione delle blatte e dove siano stati eseguiti trattamenti disinfestanti senza ricorso ad insetticidi liquidi irrorabili o nebulizzabili, ma utilizzando esclusivamente esche alimentari tossiche in gel, coadiuvante delle trappole adesive impiegate per il monitoraggio di verifica; c. – allontanare dai locali tutte le attrezature, contenitori, ecc utilizzati per le lavorazioni; d. – coprire con teli i macchinari che non possono essere spostati; e. – ventilare ed areare i locali prima di accedervi; f. – sottoporre ad operazioni di pulizia e sanificazione e lavaggio tutti i locali; g. – sottoporre ad operazioni di pulizia, lavaggio e disinfettazione tutte le attrezzature; h. – ricollocare nella sede originaria le derrate alimentari soltanto dopo aver accertato, secondo le procedure in uso, che la sede di stoccaggio temporanea non sia infestata da blatte, allo stadio adulto e allo stadio di neanide, al momento in cui venga deciso il trasferimento della merce nella sede originaria MONITORAGGIO e MANTENIMENTO L’attivare procedure di monitoraggio prima della realizzazione di qualsiasi intervento e dopo l’intervento per valutarne la sua riuscita è di fondamentale importanza. Ciò deve avvenire tramite l’installazione di trappole adesive, addizionate con goccia di gel blatticida (operazione consigliata per ampliare la superficie di competenza di ogni trappola e per renderla attrattiva nei confronti di Surpella longipalpa se presente). Le trappole devono essere posizionate in numero idoneo nelle vicinanze delle zone buie e nascoste, delle fessure, delle crepe, dietro le scaffalature e in prossimità dei servizi igienici. Le trappole in commercio dotate di attrattivi ormonali ed alimentari non sono tossici e la loro sistemazione all’interno delle trappole ne rende comunque impossibile il contatto con gli 7
alimenti e gli operatori. Nel corso dei controlli delle esche si possono avere le seguenti situazioni: Numero di individui catturati per trappola Assenza totale di forme mobili, di catture e di tracce 1-5
Giudizio
Strategia di intervento
Ottima: Assenza Nessun intervento di infestazione Accettabile Infestazione sotto controllo: interventi di disinfestazione con l’utilizzo di paste insetticide 6-15 Non conforme Necessario intervento di bonifica - > 15 Non conforme – Intervento di bonifica - Presenza di forme mobili e Molto scadente: tracce nell’ambiente grossa infestazione in atto. I controlli dopo interventi generali di deblattizzazione devono essere ripetuti ogni due giorni finchè non risulta l’assenza totale di blatte allo stadio adulto (tollerate neanidi di recente schiusura nelle trappole). Qualora si effettui un controllo visivo esso deve essere effettuato sia di giorno che di notte e non ci deve essere riscontro di blatte vive o morte; Nel caso si riscontri infestazioni per le quali siano necessari interventi di disinfestazione questi devono essere eseguiti alla distanza di 30 giorni l’uno dall’altro, il primo per colpire i soggetti adulti e le neanidi, il secondo per colpire i soggetti nati dalle uova che sono resistenti agli insetticidi perché protette dalle ooteche. Elaborato realizzato nell’ambito del progetto di informazione nel settore agricole e forestale - n° 4589/2010 – Bando PSR Misura 1.1.1. b)c) dal titolo “Condizionalità e pacchetto igiene: valorizzazione delle produzioni nella media e bassa collina maceratese”, che prevede la partecipazione comunitaria. La bibliografia è presso Federazione Provinciale Coldiretti Macerata
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