L’INFORMAZIONE IN PILLOLE
Pubblicazione realizzata con il contributo della CCIAA delle Marche CUP progetto H72E20000000003 COR progetto 3276788
Premessa Questa pubblicazione è stata elaborata raccogliendo gli input provenienti dall’esperienza dello “sportello informativo”, attivato nell’ambito del progetto “Strumenti per favorire la competitività e lo sviluppo delle imprese agricole marchigiane”, realizzato con il contributo camerale 2020. I quesiti più frequenti che sono stati proposti da cittadini e da aziende sono stati strutturati in modo da fornire in modo semplice e diretto informazioni utili a chi avesse curiosità e/o necessità di chiarimenti in tema di CONCIMAZIONE DELL’ULIVETO
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1. Nella concimazione dell’oliveto, quali
concimi si consiglia usare? I concimi da usare sono diversi a seconda delle condizioni fisiologiche della coltura ed in base alla tecnica di coltivazione attuata. L’elemento nutrizionale principale è l’Azoto (N), importante è anche l’apporto di Boro, Fosforo e Potassio. In regime di coltivazione convenzionale si consiglia usare concimi di sintesi con buon rapporto costo/Azoto. La presenza di Boro ed altri elementi minerali sono accettati. In regime di coltivazione biologica vanno usati concimi ammessi in BIO come letame di vario tipo. Quando necessario si può intervenire anche con concimi fogliari specifici derivanti da base vegetale o animale: esempio estratto di alghe.
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2. Quando concimare per ottimizzare il
prodotto? I tempi di concimazione sono diversi a seconda dello stato vegetativo della coltura e delle caratteristiche intrinseche del concime. I suggerimenti che seguono valgono sia per la tecnica di coltivazione convenzionale e sia per la coltivazione in biologico. Generalmente il concime granulare o in pellets viene distribuito nei mesi di ripresa o riposo vegetativo. A seconda della capacità di rilascio degli elementi nutritivi la concimazione sarà più o meno distante dalla ripresa vegetativa. Inoltre se abbiamo bisogno di eseguire una concimazione mirata per uno specifico stadio fenologico, allora si potrebbe intervenire con concimi fogliari di rapida assunzione. 3. Quantità ottimali da usare? Una indicazione puntuale e precisa non è facile definirla anche se, dal punto di vista scientifico, con la concimazione si intende apportare le quantità di elementi nutritivi asportati dall’oliveto mediante la 3
produzione di olive ed altri parti di pianta come rami e foglie che spesso vengono bruciate. Indicativamente, dal punto di vista scientifico, un oliveto con produzione pro-pianta di circa kg 20 di olive, tenendo conto degli elementi asportati e di quelli utilizzati per la crescita, le quantità di elementi nutritivi da reintegrare si aggirano intorno ai 480 g di azoto, 80 g di fosforo e 420 g di potassio/propianta. 4. Il
letame bovino è buono per la concimazione di produzione? Se SI, quando e quanto usarlo.
Il letame bovino è un ottimo concime organico che andrebbe sempre usato come concime da fondo in fase di preparazione del nuovo impianto di oliveto poiché interviene nel terreno migliorando la struttura dello strato agrario oltre che incrementare la % di sostanza organica presente. E’ ottimo anche per la concimazione di “produzione”. Essendo un “concime” a lento rilascio di elementi nutritivi i tempi di distribuzione consigliati sono stagione invernale. In merito alle quantità è bene conoscere lo stato di 4
maturazione del letame e % di elementi nutritivi presenti. 5. Si parla spesso di concime fogliare. Cosa
significa e quando effettuare la concimazione Il concime fogliare è un prodotto che viene distribuito sulla chioma mediante polverizzazione dello stato liquido. Generalmente il prodotto commerciale, liquido o solido, viene sciolto in acqua e poi distribuito con l’uso di atomizzatori. Questi concimi possono essere sia di natura chimica, molto usati in coltura convenzionale, che biochimica ottenuta da colture erbacee come le alghe, usati in coltura biologica. Questi concimi sono importanti ed utili quando la pianta ha necessità di specifici elementi nutritivi per un determinato stato fisiologico. La concimazione fogliare viene consigliata in prefioritura con apporto di elementi nutritivi come Azoto (N), Boro (Bo) ed altri minerali minori come Potassio (K) e Ferro (Fe). 5
6. E’ vero che la trinciatura della ramaglia
di potatura è considerato concime organico? VERO. Tutto ciò che è di origine organica si biodegrada in sostanza organica che va a migliorare il rapporto C/N presente nel terreno. Sostanza organica che nel tempo rilascia lentamente nel terreno elementi nutritivi come Azoto, Boro, Potassio ed altri elementi minerali. 7. Il sovescio è una ottima tecnica colturale
per l’apporto di sostanza organica? Sì. E’ una tecnica colturale consigliata nei primi anni dell’oliveto in “sostituzione” del letame. Con il sovescio di leguminose, come il favino, si ha apporto di sostanza organica ricca di azoto organico che interrandolo migliora lo stato strutturale e minerale del terreno.
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8. Nella scelta dei concimi è meglio optare
per concimi costosi? La scelta è prettamente imprenditoriale. Spesso per apportare elementi nutritivi essenziali è sufficiente usare concimi di ottimo rapporto Costo/%Minerale. Inoltre la scelta spesso è vincolata alle analisi chimiche del terreno ed alle esigenze nutrizionali dell’olivo. 9. E’ vero che il pascolamento di animali
nell’oliveto è concimazione?
buon
metodo
di
Sì. Una pratica molto utile ed interessante è quella di far pascolare gli animali come pecore, galline, oche all’interno dell’uliveto, in modo tale che brucando mantengono bassa l’erba, rendendo superflui i tagli e contribuendo a concimare con le loro deiezioni. Questo metodo richiede recinzioni fisse per la difesa contro animali selvaggi come lupi, faine ed altri.
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10. Le analisi del terreno sono utili per
definire le concimazioni in qualità e quantità? SI. Spesso nonostante gli apporti di nutrienti sulle piante si notano sintomi particolari come ingiallimento, o una crescita stentata generale, può risultare utile un’analisi del terreno per verificare i parametri di base come il ph e la dotazione di elementi, quest’ultima peraltro molto variabile nel tempo. Le analisi del terreno sono anche consigliate in pre-impianto al fine di capire le caratteristiche del terreno come tessitura, struttura e presenza di macroelementi. 11. Si può usare la pollina come concime
biologico? Sì. La pollina è un concime consentito in agricoltura biologica in quanto completamente naturale: si tratta infatti degli escrementi di galline, pollame altri uccelli. Le deiezioni devono essere compostate, in modo da evitare malattie alle piante. Come concime 8
la pollina contiene meno azoto organico rispetto ad altri fertilizzanti, infatti la maggior parte di azoto è in forma di ammoniaca e acido urico, per questo motivo l’azoto si lava via più facilmente con le piogge rispetto ad esempio al letame, e questo la rende meno adatta come concime di fondo. 12.E’ vero che la pollina “brucia” le piante
giovani? Se si usa poco matura o se si concima troppo la pollina può bruciare le piante, rovinando l’apparato radicale e tende anche ad aumentare la salinità del terreno. Inoltre un eccesso di fertilizzante tende anche ad aumentare la forza vegetativa delle piante a scapito dei frutti. SI consiglia nell’orto questo concime biologico, specialmente per ortaggi a lungo ciclo e per quelle verdure che sono particolarmente esigenti (ad esempio le solanacee (patate, peperoni, pomodori e melanzane) e le cucurbitacee (zucca, zucchino, cetrioli, meloni e angurie). Si tratta di un concime che contiene una quantità elevata di elementi nutritivi, superiore al letame di 9
altri animali. Per questo motivo bisogna stare attenti a utilizzarla con moderazione, mediamente si consiglia 1 o 2 etti di pollina compostata per ogni metro quadro, ma la dose dipende da quanti residui vegetali sono stati usati nel compostarla, conviene seguire le quantità consigliate dal produttore. 13.E’ possibile eseguire il trattamento con
boro anche dopo la fioritura? Se SI quando? Il boro dopo la piena fioritura dell'olivo è inutile. Questo microelemento migliora la fertilità del fiore aumentando la vitalità del polline. Questo si traduce in una maggiore fecondazione che dà luogo ad una produzione di frutti superiore. E' quindi evidente che il boro va dato prima della piena fioritura dell'olivo. Recenti studi hanno dimostrato che il boro viene traslocato rapidamente, in circa tre giorni dall'assorbimento, dalle foglie fino ai fiori o agli altri tessuti che abbisognano dell'elemento.
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Per migliorare l'allegagione, quindi, il periodo limite per distribuire il boro va dall'inizio alla piena fioritura. In realtà è stato anche dimostrato che l'integrazione con boro fogliare può essere proficuamente distribuita a gennaio, con positivi effetti sulla produttività. Infatti il boro viene “immagazzinato” nelle radici per poi essere distribuito al momento del bisogno. 14.Spesso capita di vedere piante con
molte foglie gialle. Quale è la causa? Le cause sono diverse, sia di natura pedoclimatica e sia di natura fisiologica. Stress idrotermici (freddo, caldo, siccità,stagno idrico) e/o attacchi parassitari e fungini possono indurre una senescenza prematura delle foglie. In particolari situazioni pedologiche e colturali si possono avere ingiallimenti fogliari, anche abbastanza marcati, riconducibili a deficienze nutrizionali (es. azoto, calcio, boro). Alcuni ingiallimenti sono da ritenersi fisiologici e dovuti ad insufficiente accumulo di sostanze di riserva nei 11
rametti nelle stagioni precedenti o nell’anno in corso (scarso allungamento dei germogli per carenze idrico/minerali e/o eccesso di produzione). In quest’ultimo caso una idonea concimazione con Azoto ed altri nutrienti minerali minori è la soluzione migliore. 15. Concimare in fase inizio maturazione
delle drupe è utile? L’olivo è una pianta da frutto come altre molto più note. La fase di ingrossamento della drupa e relativa maturazione è importante per diversi motivi come % di polpa presente e % di olio prodotto e quindi presente nel frutto. Le fasi di sviluppo, accrescimento e maturazione delle drupe si hanno principalmente nel periodo estivo. Data la particolare stagione e vista la notevole necessità di macroelementi, la pianta necessita essenzialmente di Acqua, Azoto, Potassio ed altri microelementi importanti per la fotosintesi clorofilliana. In sintesi l’acqua e l’Azoto sono gli elementi principali che l’olivicoltore deve apportare all’oliveto. L’acqua può essere apportata con 12
impianto d’irrigazione oppure “manualmente” con irrigazione di soccorso. L’azoto può essere apportato mediante fertirrigazione oppure concime granulare sotto chioma. 16.Le concimazioni azotate possono influire
sulla produzione delle olive? Sì. La presenza di una buona concentrazione di elementi nutritivi nell’apparato radicale delle piante è di buon auspicio sia per la “quantità” come peso di drupe raccolte e sia come quantità di fiori presenti in fase di fioritura. Difatti dal punto di vista fisiologico l’induzione a fiore delle giovani gemme avviene in due momenti importanti: fase d’indurimento e fase di viraggio. La fase d’indurimento si ha nel periodo estivo e coincide con l’indurimento dei germogli vegetativi dell’anno oltre che dell’indurimento del nocciolo della drupa. In questa fase è stato notato scientificamente che la presenza di una elevata concentrazione di elementi nutritivi sulla pianta coincide con una elevata presenza di germogli indotti 13
a fiorire. La fase di viraggio si ha d’inverno ed è una induzione termica grazie alle basse temperature.
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