UNIONE EUROPEA
REGIONE MARCHE
PSR MARCHE 2007-2013
“DIRETTIVA NITRATI”, E’ ARRIVATA LA PROROGA
E’ stata recentemente concessa all’Italia la deroga ai vincoli imposti dalla direttiva Ue sui nitrati dopo la richiesta italiana di rivedere i parametri di applicazione. La deroga è riferita ai limiti massimi di spandimento di azoto, a determinate condizioni, rispetto a quelli fissati dalla direttiva generale: da 170 Kg di azoto di origine organica si è passati a 250 Kg per ettaro. Il vincolo sull’utilizzo dei nitrati riguarda le cosiddette “ aree vulnerabili” nelle quali rientrano i terreni agricoli che vanno dal Piemonte al Veneto, passando per la Lombardia e Emilia Romagna. Sono tutte aree a forte vocazione zootecnica, dove è concentrata gran parte degli allevamenti di bovini sia da carne che da latte e di suini. Il mantenimento del vincolo dei 170 Kg di azoto per ettaro, avrebbe comportato la drastica riduzione degli allevamenti zootecnici, una situazione inaccettabile per la nostra zootecnia e per l’economia nazionale, già fortemente deficitaria di derrate alimentari di origine animale. La tesi sostenuta dall’Italia per ottenere una revisione dei parametri di applicazione della “direttiva nitrati” si basa su due principi: a) le nuove conoscenze tecniche e scientifiche, che non scagionano ma limitano fortemente la responsabilità degli allevamenti; b) responsabilità anche di altri soggetti, come gli scarichi civili e industriali. A sostegno di questa tesi giungono i risultati dell’Ispra ( istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che aprono alla possibilità di una revisione delle aree vulnerabili, oggi fortemente penalizzante per gli allevamenti. La deroga che l’Italia sta incassando, e già ottenuta da molti altri paesi membri della Ue, come l’Olanda che vanta concentrazioni zootecniche importanti, è stata salutata con toni positivi dalla Coldiretti, che ora chiede di “ distribuire il peso dei vincoli in misura proporzionale tra le diverse fonti di inquinamento a partire dalla depurazione civile e dagli inquinamenti industriali responsabili, in prevalenza, dall’impatto ambientale dell’azoto” Tuttavia, la partita non è ancora conclusa perché senza una nuova ridefinizione e riduzione delle aree vulnerabili e una diversa distribuzione delle responsabilità, in tema di inquinamento, per gli allevamenti zootecnici si profila una situazione difficile.