La nuova politica agricola comune

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UNIONE EUROPEA

REGIONE MARCHE

PSR MARCHE 2007-2013

LA NUOVA POLITICA AGRICOLA COMUNE (P.A.C.) Con l’approssimassi del termine del periodo di programmazione dell’attuale politica agricola comunitaria previsto per il 2013 la Commissione Europea sta ragionando su come sarà la nuova programmazione. Per arrivare all’approvazione del nuovo periodo di programmazione sono previste una serie di tappe di avvicinamento che prevedono una discussione anche all’interno di ogni stato membro. Il percorso può essere rappresentato da questa tabella: 18 novembre 2010 Comunicazione della Commissione sul futuro della Pac

29 giugno 2011

Proposte legislative bilancio 2014-2020

12 ottobre 2011

Proposte legislative sulla nuova Pac 2014-2020

fine 2012

Approvazione della nuova Pac

1° gennaio 2014

Entrata in vigore della nuova Pac

La commissione dopo aver nel novembre 2010 fatto una comunicazione di massima su quale sarebbe stato il futuro della PAC e nel giugno del 2011 ha fissato l’impegno di bilancio, nell’ottobre scorso, ha elaborato una proposta legislativa sulla nuova Pac con l’obbiettivo di approvarla entro il 2012. Prima di addentrarci nella proposta vera e propria è opportuno puntualizzare alcuni aspetti che ci aiuteranno a leggere la stessa e precisamente il budget a disposizione che rimarrà invariato in valore assoluto e la durata della prossima programmazione che sarà dal 2014 al 2020. Questo significa che il peso economico della politica agricola sarà complessivamente ridimensionato proseguendo quel trend iniziato negli anni 80 che lo ha visto scendere da oltre il 60% al 41 % del 2014-2020. Come nell’attuale programmazione rimane la divisione del budget in due pilastri e precisamente il primo destinato ai pagamenti diretti e il secondo allo sviluppo rurale. PAGAMENTI DIRETTI Convergenza degli aiuti fra Stati membri E’ previsto un processo di convergenza del livello medio dei pagamenti diretti del I° pilastro tra i vari Paesi, al fine di ridurre le attuali disparità e promuovere una equa distribuzione del sostegno finanziario. Per ogni Stato membro viene fissato un massimale per i pagamenti diretti e, per l’Italia, il massimale è pari a 4,024 miliardi di € per il 2014 con una riduzione di circa il 6% rispetto al 2013.

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