Rischio ribaltamento dei trattori agricoli

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COLDIRETTI MACERATA

UNIONE EUROPEA

REGIONE MARCHE

PSR MARCHE 2007-2013

RISCHIO: RIBALTAMENTO DEI TRATTORI AGRICOLI

Tutti i trattori agricoli a ruote e a cingoli possono essere a rischio di ribaltamento, con conseguenze per il conducente anche molto gravi, fino ad arrivare alla morte. Quando si parla di ribaltamento ci si riferisce o al ribaltamento laterale o al ribaltamento longitudinale, anche se spesso hanno un’azione concomitante sull’esito finale dell’instabilità dei trattori. Il ribaltamento dei trattori avviene con una prima rotazione di 90°C rispetto all’asse verticale, che può proseguire con il capovolgimento completo di 180° C, fino ad innescare un rotolamento ripetuto. Questo fenomeno non riguarda soltanto le aziende con terreni in pendenza, poiché il ribaltamento può avvenire anche in pianura per cedimento del terreno, per presenza di ostacoli nascosti dal terreno inerbito, per errori di manovra con carichi sollevati, per manovre effettuate ad alta velocità, ecc.

Elementi generali che possono avere un ruolo importante nel ribaltamento dei trattori

Nella conduzione delle macchine agricole non bisogna mai dimenticare che si lavora all’interno di un sistema complesso composto: dal trattore e dalle macchine operatrici con i loro dispositivi; dalle caratteristiche, dalle condizioni e dall’orografia del terreno; dalle modalità di movimento del mezzo; dall’operatore addetto al lavoro.

Le caratteristiche del trattore

Le condizioni di pericolo nell’impiego del trattore variano notevolmente in relazione alle sue caratteristiche ed in particolare: al sistema di propulsione: due o quattro ruote motrici, a cingoli; alle caratteristiche geometriche: passo, carreggiata, posizione del baricentro; alla distribuzione delle masse: presenza o meno di zavorre; alle caratteristiche dei pneumatici: dimensioni, disegno e usura del battistrada, pressione di gonfiaggio; allo sviluppo di coppie molto elevate; all’affidabilità del mezzo: vetustà ed obsolenza, grado di manutenzione ed efficienza, presenza o meno di modifiche tecnico-costruttive effettuate che alterano la distribuzione delle masse (es. modifica delle zavorre, installazione ed uso di attrezzature inadeguate e non previste dal costruttore, installazione di gommatura non prevista, ecc.).

Caratteristiche del terreno

Le caratteristiche del terreno hanno una notevole influenza sugli incidenti di ribaltamento, gli elementi più importanti sono: la pendenza: pianeggiante, salita, discesa; il tipo: terra battuta, terreno agricolo, residui di coltivazione precedente, presenza di vegetazione erbacea, letto di semina; le condizioni: asciutto, bagnato, uniforme, sconnesso, tessitura (sabbioso, argilloso, ecc.), cedevole, franoso, presenza di buche, capezzagne, argini, ecc.. Per alcuni tipi di terreno sono stati determinati i valori medi del coefficiente di adesione (Ca) di seguito riportati: Superficie Strada pavimentata Strada in terra battuta Stoppie di grano Cotica erbosa Terreno umido Letto di semina

Ruote 0,90 – 1,00 0,60 – 0,65 0,40 – 0,50 0,45 – 0,55 0,20 – 0,35 0,25 – 0,30

Cingoli --0,85 – 0,95 0,70 – 0,80 0,60 – 0,70 0,50 – 0,60 0,40 – 0,50

Modalità di movimento del mezzo

L’operatore deve analizzare il comportamento del trattore in moto e valutarne le modalità con cui esso si muove lungo il percorso, in particolare la velocità, il senso di marcia, l’attraversamento di pendii trasversalmente lungo le linee di massima pendenza, ecc..

Tipo di lavoro svolto

Il rischio di ribaltamento può aumentare notevolmente in relazione alla tipologia delle lavorazioni svolte, in connessione con l’orografia dei terreni, con le sistemazioni idraulico-agrarie aziendali, ecc.. E’ opportuno effettuare un sopralluogo prima di dare inizio ai lavori, principalmente nei terreni non conosciuti. 1


Caratteristiche dell’attrezzatura collegata

Le attrezzature agganciate ai trattori hanno una notevole importanza sul rischio di ribaltamento e per valutarne il loro grado di incidenza gli elementi principali da prendere in considerazione sono: il tipo: portato, semiportato, trainato; le modalità di collegamento: barra di traino, attacco a tre punti, gancio di traino, attacchi fissi della trattrice.

Operatore

L’operatore deve conoscere le macchine da condurre non solo nelle caratteristiche funzionali, ma anche e soprattutto nei loro limiti. Esso non deve distrarsi durante la guida, deve essere sempre attento e pronto ad intervenire, non deve aver fretta e agire d’impulso. Deve essere sufficientemente informato, formato, addestrato e maturare una sufficiente esperienza, condurre le macchine quando è in perfette condizioni psicofisiche accertate dal Medico Competente tramite idonea sorveglianza sanitaria, accettare i consigli di persone esperte. L’operatore deve portare sulle macchine presidi sanitari di primo soccorso verificandone periodicamente il contenuto e integrarlo in caso di necessità. Inoltre deve disporre di strumenti atti a comunicare immediatamente l’emergenza.

Pericolo di ribaltamento laterale

Il ribaltamento laterale si ha quando il trattore effettua una rotazione trasversale perpendicolare alla linea di pendenza. Il pericolo di ribaltamento si manifesta con maggiore frequenza quando: si eseguono manovre brusche in condizioni difficoltose sia per la tipologia del terreno che per il cantiere in uso; si verifica un cedimento del terreno, soprattutto se si opera in vicinanza di argini, greppi, fossi, ecc.; si verifica uno sbilanciamento del carico o delle attrezzature a causa del loro non corretto collegamento; si affrontano curve a velocità troppo elevate; si trasportano carichi oscillanti o con il baricentro sensibilmente spostato rispetto al piano mediano longitudinale del trattore; si verifica un’ improvvisa rottura o foratura del pneumatico posto a valle, quando la trattrice lavora in una posizione limite della sua stabilità; si lavora in terreni con eccessiva pendenza in relazione alla tipologia del cantiere in funzione dove le forze in gioco agiscono provocando sostanzialmente due situazioni di pericolo: • uno slittamento laterale; • l’innesco del rovesciamento laterale. Lo slittamento laterale, fino ad un certo limite, può essere tollerato e corretto mediante l’utilizzo dello sterzo. Esso dipende dal tipo, dalle condizioni del terreno e dalle condizioni dei pneumatici, nonché dallo sforzo di trazione che esercita il trattore. Episodi importanti portano a gravi sbilanciamenti delle macchine, alla perdita di aderenza e all’innesco del ribaltamento laterale. Il rischio di rovesciamento laterale del trattore è tanto più alto tanto più ci si avvicina al limite di Ha α = angolo compreso tra pendenza, o pendenza massima, che è uguale al rapporto il profilo del terreno e α Bc tra la carreggiata del trattore e il doppio dell’altezza del l’orizzonte baricentro, ovvero dalla tangente dell’angolo compreso tra il profilo del terreno e l’orizzonte. In linea generale, ai fini della prevenzione del ribaltamento laterale, per trattori senza zavorre si possono indicare i seguenti valori di pendenza massima (I max) oltre il quale il rischio risulta molto alto: Per trattori a ruote 2 RM I max = 25 – 30 % α = 14° - 16,7° Per trattori a ruote 4 RM I max = 30 – 35 % α = 16,7° – 19,3° Per trattori a cingoli I max = 50 – 55 % α = 26,5° - 28,8°

Ribaltamento laterale su superfici pendenti

Superata la pendenza massima che è data dall’angolo limite di pendenza (che è l’angolo per il quale la verticale passante dal baricentro cade fuori dalla base di appoggio del trattore), si ha il sollevamento da terra degli organi di locomozione a monte e la rotazione della macchina verso valle. Tutto ciò dipende dall’altezza del baricentro e dalla larghezza della base di appoggio del trattore. Più è bassa la prima e ampia la seconda e meno il trattore è soggetto al ribaltamento laterale. Per tale ragione i trattori cingolati avendo un baricentro più basso rispetto ai trattori a

Punto di rotazione 2


ruote, hanno una maggiore stabilità. Inoltre a parità di condizioni di lavoro e di ingombro laterale, nei trattori cingolati il ribaltamento avverrebbe facendo perno sul margine esterno del cingolo di valle, mentre, nei trattori a ruote il ribaltamento si verificherebbe facendo perno nel centro delle ruote di valle. Pertanto, a parità di ingombro laterale i trattori cingolati sono più sicuri di quelli a ruote perché nel calcolo della base di appoggio di questi ultimi occorre sottrarre alla misura della larghezza la misura dello spessore di mezzo pneumatico.

Ribaltamento dei trattori a seguito della spinta delle macchine trainate

Nell’accoppiamento con le macchine operatrici trainate, la retta d’azione della spinta coincide con la direzione del timone di attacco e l’entità della forza in gioco, con il peso che grava sul gancio, che spesso è la causa dell’alleggerimento delle ruote anteriori con la conseguenza che il trattore non riesce a cambiare direzione. Il rischio aumenta quando si svolgono lavori in discesa con macchine operatrici non dotate di sistema frenante autonomo, che possono esercitare una spinta notevole sul retroteno del trattore e farlo slittare contribuendo ad innescare le condizioni per il ribaltamento laterale dello stesso. Ciò è tanto più importante, tanto più vengono effettuate sterzate brusche e strette.

Raggio di curva

Prevenzione del rischio di ribaltamento laterale

Se si lavora in terreni con pendenze elevate occorre utilizzare trattrici larghe (L) e con baricentro basso (h); bloccare i pedali dei freni tra loro prima della guida per evitare che inavvertitamente si intervenga solo su una ruota, con il rischio di sbilanciare l’assetto del trattore; non effettuare frenate improvvise, ma eseguirle in maniera dolce e con gradualità; adeguare la velocità di percorrenza secondo le condizioni d’impiego del trattore; non effettuare brusche sterzate, rallentare e fare sterzate ampie a velocità ridotta quando si lavora su pendii ripidi; evitare, nel limite del possibile, di attraversare terreni declivi e pendii ripidi. Se si è costretti a farlo evitare buche, depressioni, sporgenze, terreni bagnati e franosi, ecc.. Non far saltare o rimbalzare il trattore su terreno sconnesso poiché se ne potrebbe perdere il controllo e si destabilizza l’equilibrio dinamico del trattore e della macchina operatrice; quando si avanza su terreno in pendenza con attrezzi montati lateralmente o sporgenti dal trattore, mantenere gli stessi sul lato a monte e sollevati il minimo indispensabile dal terreno; evitare di transitare nelle vicinanze di fossati, argini, terrapieni, sponde di fiumi, canali, ecc., i cui bordi potrebbero cedere; mantenere da parte del conducente un’elevata concentrazione che le consente di effettuare le scelte migliori e non come spesso avviene, che nella fase iniziale, tende ad aggrapparsi al volante per mantenere l’equilibrio, perdendo così secondi preziosi che potrebbero essere impiegati per cercare di contrastare, con opportune manovre, il ribaltamento del mezzo.

Pericolo di ribaltamento longitudinale (impennamento)

Tale pericolo riguarda principalmente, se non unicamente, i trattori a ruote. La stabilità longitudinale è quella relativa alla direzione di marcia e se essa viene a mancare, si può avere il sollevamento di uno degli assali del trattore che con maggiore frequenza è quello anteriore. Secondo l’entità di tale fenomeno, le conseguenze possono essere la perdita di aderenza degli organi di locomozione e il ribaltamento (impennamento). Per inquadrare correttamente il fenomeno del ribaltamento longitudinale, occorre considerare il tipo di collegamento tra il trattore e la macchina operatrice che può essere di tipo: trainato: dove il trattore esplica la funzione di traino e le macchine operatrici e i rimorchi scaricano tutto il loro peso a terra; portato: tutto il peso delle macchine operatrici si scarica sul trattore, essendo le macchine operatrici rigidamente connesse con lo stesso; semiportato: parte del peso si scarica sul terreno attraverso le ruote delle macchine operatrici. Il pericolo di ribaltamento longitudinale può manifestarsi con maggiore frequenza quando si: è in presenza di un sovraccarico del trattore causato dalle attrezzature portate; richiede uno sforzo eccessivo di traino; percorrono salite/discese con il carico rivolto a valle.

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Cause principali dell’impennamento di un trattore

Le cause principali dell’impennamento di un trattore possono essere sinteticamente riassunte: Il trattore effettua lavori su un pendio con un’eccessiva pendenza. Accoppiamento non corretto tra il trattore e la macchina operatrice trainata. Nei trattori a ruote l’accoppiamento trainante può avvenire tramite ganci che possono essere di tipo basso, regolabile nel solo piano orizzontale (denominato spesso anche “barra di traino”) e di tipo alto, regolabile in altezza, con un’influenza notevole sulla stabilità operativa del trattore. Nell’accoppiamento trainante, la retta d’azione dello sforzo di trazione coincide con la direzione del timone di attacco: se questo non è orizzontale vengono generati sforzi verticali che possono alleggerire eccessivamente uno dei due assali. Se l’attacco è alto si migliora l’aderenza ma si peggiora la stabilità, tanto più evidente nelle due ruote motrici

Se l’attacco è basso si peggiora l’aderenza ma si migliora la stabilità, tanto più evidente nelle due ruote motrici

I trattori agricoli a ruote e a cingoli scaricano la loro massa sul terreno in maniera differente quando si trovano allo stato fermo, in fase di movimento e in fase di traino. La ripartizione della massa nel trattore a 4 ruote motrici allo stato fermo è di circa il 40-45% sulle ruote anteriori e il 60-55% sulle ruote posteriori, mentre il trattore cingolato mediamente scarica la massa a terra per il 55% sulla parte anteriore e per il 45% sulla parte posteriore. In fase di movimento il peso dei trattori subisce un certo spostamento verso l’asse posteriore con un alleggerimento di quello anteriore. Tutto ciò è tanto più grande quanto più è elevata la massa delle macchine operatrici portate, mentre per le macchine trainate dipende dalla forza al gancio e dall’altezza dello stesso rispetto al terreno. Se consideriamo l’equilibrio dinamico di un trattore che effettua un tiro orizzontale e valutiamo le forze e le linee direttrici delle stesse, si rende evidente che la macchina operatrice trasferisce dalla ruota anteriore alla ruota posteriore del trattore una forza la cui entità deriva dallo sforzo al gancio (ft), dall’altezza della linea di tiro rispetto al terreno (h) e dal passo della ft trattrice (b), provocando un alleggerimento dell’asse anteriore e generando un “appesantimento dinamico”. Se l’attacco è inclinato rispetto alla linea di tiro orizzontale, la forza in gioco si decompone in h una forza orizzontale e in una forza verticale, quest’ultima è tanto più b grande, a parità di sforzo al gancio, quanto più ampio è l’angolo di tiro e grande è la distanza dalla linea della direzione orizzontale di tiro stesso. Il tutto genera un maggiore “appesantimento dinamico” delle ruote posteriori del trattore, al quale corrisponde un analogo alleggerimento delle ruote anteriori, favorendo l’impennamento dello stesso. Il trasferimento di carico non deve superare certi valori per assicurare la guidabilità del trattore ed evitare il pericolo dell’impennamento. Per i trattori a ruote il corretto equilibrio rispetto al pericolo di impennamento si verifica se almeno il 20% del suo peso si scarica sull’asse anteriore sterzante, considerando anche la massa dell’attrezzatura portata all’attacco a tre punti o l’eventuale carico sul gancio di quella trainata. Nei trattori cingolati è presente una traversa in acciaio munita di una serie di fori che permettono di fissare nelle posizioni volute una barra longitudinale portante il gancio di traino. Il punto di attacco della barra longitudinale è posizionato verso la parte anteriore del trattore in maniera tale da impedire l’alleggerimento della parte anteriore dei cingoli. In questo modo si riduce la tendenza all’impennamento e la componente trasversale della forza di trazione che tende a favorire la deviazione dalla regolare linea di tiro. Vengono effettuate trazioni eccessive e con irruenza. Uno dei maggiori pericoli di ribaltamento del trattore è dovuto alla trazione quando la forza tende ad appesantire le ruote motrici posteriori come ad es

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Si commettono errori nell’accoppiamento portante costituito da un dispositivo di attacco a tre punti posto nella parte posteriore del trattore che può raggiungere forze di sollevamento molto elevate, proporzionali alla potenza del trattore, ma che in determinate condizioni può rendere longitudinalmete instabile il trattore stesso. Con le operatrici portate la stabilità viene influenzata dalla macchina portata che grava tutta sul trattore, fa arretrare il baricentro del sistema trattore-operatrice, alleggerendo l’asse anteriore ( baricentro ante e post collegamento trattore–operatrice). Tuttavia, dopo una prima rotazione, la macchina operatrice funge da puntone e impedisce una ulteriore rotazione. Con l’attacco a tre punti non vanno collegate operatrici eccessivamente lunghe, specie utilizzando trattori cingolati. Aumento improvviso degli sforzi di trazione e aumento dell’aderenza tra i pneumatici e il terreno. Per comprendere tale fenomeno occorre considerare la modalità di trasferimento della forza motrice dal motore alle ruote. Il trattore nell’esecuzione dei lavori agricoli deve superare la resistenza nell’avanzamento comprensiva del suo peso, del peso della macchina operatrice portata o dello sforzo al gancio per le macchine trainate e delle caratteristiche del terreno in cui si opera. L’entità massima dello sforzo che un trattore può rendere disponibile è limitata dall’aderenza, oltre la quale gli organi di propulsione iniziano a slittare. Il trasferimento della potenza dal motore agli organi di propulsione Mot ore Pign avviene attraverso il cambio e il pignone che trasferiscono il moto one Friz rotatorio alla corona (coppia conica), innescando il rotolamento delle cam ione bio ruote sul terreno. Nel caso di sforzi Pignone eccessivi e con alta aderenza le ruote non Coro na Corona Frizione avanzano più sul terreno ma rimangono Motore cambio bloccate al suolo ed è il pignone che si arrampica sulla corana fissa, trascinando dietro tutto il corpo del trattore, dando inizio all’impennamento dello Asse del stesso. Con il sollevamento delle ruote anteriori si annulla baricentro la reazione dovuta alla loro azione, inoltre il baricentro, 6& ruotando attorno all’asse della ruota posteriore, riduce il Braccio del baricentro Xb suo braccio “xb” per cui si riduce progressivamente l’effetto Xb “Xb” stabilizzante del peso. L’impennamento del trattore una Punto critico di volta avviato avviene molto rapidamente e si conclude in un tempo non ritorno molto breve seguendo il percorso come da figura posta a lato. L’operatore può solo intervenire in una frazione di secondo 1 schiacciando la frizione del trattore. SECONDO

Prevenzione del rischio di ribaltamento longitudinale

SECONDO

Se previste, utilizzare sempre le zavorre anteriori del tipo indicato dal costruttore; partire lentamente ed aumentare la velocità in modo graduale e senza strappi. Non aumentare i giri motore e non usare la frizione per aumentare la trazione, specialmente se si traina un carico pesante; guidare sempre lungo la direzione perpendicolare alla linea di livello sui pendii; muoversi in retromarcia lungo il pendio quando viene trasportata posteriormente una maccchina operatrice pesante agganciata all’attacco a tre punti e in avanti quando si scende lungo il pendio. Di contro in retromarcia quando si trasporta un carico frontale, ed avanzare in avanti quando si sale; mantenere le attrezzature portate il più basso possibile rispetto al livello del terreno; utilizzare la barra di traino approvata dal costruttore del trattore e solo con il perno che la blocca in posizione; non effettuare operazioni di traino collegandosi a punti posti sull’assale posteriore o su qualsiasi altro punto al di sopra della barra di traino; utilizzare la barra di traino collegata ai bracci del sollevatore idraulico per il traino di rimorchi e macchine operatrici solo se previsto dal costruttore e secondo le sue indicazioni; prestare attenzione a che la macchina trainata non trovi impedimenti nell’avanzamento; impiegare trattori di massa adeguata alla macchina trainata o all’attrezzatura; verificare che la linea di traino sia in asse con quella del trattore.

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Conseguenze per l’operatore in caso di ribaltamento trasversale o longitudinale

Le conseguenze negative per l’operatore possono essere dovute a: caduta dal trattore ad una distanza che varia con la velocità di rotazione del mezzo; schiacciamento tra parti della macchina e suolo; urto contro ostacoli esterni; urto contro le strutture del trattore.

Strumenti di protezione

Il rischio ribaltamento delle trattrici agricole è INELIMINABILE, ma può significativamente essere ridotto limitando le conseguenze del suo verificarsi. Attualmente le soluzioni adottate si ispirano alla prevenzione passiva, cioè lasciare che il ribaltamento avvenga, ma minimizzarne le sue conseguenze. Per ottenere ciò e nel rispetto di quanto previsto dal punto 2.4 parte II dell’allegato V del D.Lgs. n° 81/08 e s.m.i., si devono utilizzare sistemi di protezione capaci di mantenere l’operatore all’interno di un “volume di sicurezza” o “zona libera” che ipotizza l’operatore seduto normalmente al posto di guida. Per raggiungere questo risultato occorre che il trattore sia contemporaneamente dotato di: a) una idonea struttura di protezione rigida installata direttamente sul trattore che in caso di capovolgimento possa al massimo deformarsi assorbendo l’energia generata dal ribaltamento, senza invadere la zona di sicurezza; b) un dispositivo che trattenga l’operatore al posto di guida (cinture di sicurezza). I trattori possono essere dotati di: • telaio a due montanti: sono costituiti da un arco in acciaio fisso o abbattibile collegato alla trattrice posteriormente o anteriormente al posto di guida. Nel caso di telai a due montanti anteriori fissi o abbattibili è necessaria l’applicazione di un telaio rigido posteriore avente la funzione di garantire, in caso di ribaltamento, la non intrusione del cosiddetto “piano di terra” (la superficie sulla quale il trattore, dopo il ribaltamento, è supposto giacere) nel volume di sicurezza. • telaio a 4 montanti: costituiti da profilati in acciaio fissati alla struttura portante del trattore; • cabine: costruite con telaio a 2, 4 o 6 montanti al quale viene applicata la struttura generalmente in lamiera e vetro. La cabina non garantisce la “trattenuta dell’operatore” in quanto essa, in caso di ribaltamento, si deforma, i vetri si infrangono e l’operatore se non trattenuto da cinture di sicurezza, può essere comunque sbalzato fuori. Il dimensionamento delle strutture di protezione prende in considerazione il volume di sicurezza definito a seconda della tipologia delle strutture di protezione come di seguito riportato

Volume di sicurezza per struttura di protezione a quattro montanti. Dimensioni in mm.

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Fonte: Linee guida INAIL. L’installazione dei dispositivi di protezione in caso di ribaltamento dei trattori agricoli o forestali – Revisione n. 4 – Aprile 2014 Volume di sicurezza per struttura di protezione a due montanti posteriore (a sinistra) ed anteriore (a destra). Dimensioni in mm.


Il posizionamento dei telai di sicurezza sui trattori deve avvenire in riferimento al punto “S” del sedile, che rappresenta il punto da cui Volume di sicurezza per struttura di protezione a quattro montanti a profilo compatto. Dimensioni in mm.

Punto “S”

Individuazione del punto S del sedile

partire per la determinazione del Volume di sicurezza. Inoltre per ottenere la massima efficienza del sistema di protezione il progettista e l’installatore deve considerare il “Volume Utile di Collegamento”, che rappresenta il volume all’interno del quale il telaio di protezione deve essere collegato ai dispositivi di attacco. Le misure e le dimensioni possono variare ma entro una tolleranza massima del ± 5%.

Sistemi di ritenzione del conducente

Il sistema di ritenzione del conducente in un trattore è costituito dalla “CINTURA DI SICUREZZA”, fissata: 1. sul sedile di guida in caso di trattori dotati di sedile mobile predisposti con punti di ancoraggio; 2. sul sedile o in altre parti fisse del trattore nel caso di sedile fisso predisposti con punti di ancoraggio. In caso di sedili non predisposti dal costruttore di punti di ancoraggio, occorre procedere alla loro sostituzione.

Cintura di sicurezza

Per sistema a cintura di sicurezza si intende una cintura comprendente una qualunque fibbia, un regolatore di lunghezza, eventualmente un riavvolgitore e sistema di ancoraggio al trattore, che sia allacciata sulla posizione pelvica per assicurare la corretta trattenuta dell’operatore. Le cinture devono avere l’omologazione del costruttore all’uso sui trattori e devono essere accompagnate da istruzioni comprendenti almeno le seguenti informazioni: istruzione per l’istallazione e il corretto fissaggio; istruzioni per l’uso che possono essere incluse nel manuale d’uso del trattore; l’importanza di indossare le cinture in tutti i percorsi; il modo corretto d’indossare la cintura (la posizione prevista per la fibbia, la necessità di portare la cintura ben aderente, la corretta posizione delle cinghie e la necessità di evitare che si attorciglino, la necessità che ogni cintura sia usata ogni volta da un solo occupante, la funzione della fibbia, il funzionamento del regolatore, il funzionamento degli arrotolatori quando presenti ed il metodo che consenta di controllare che siano bloccati, la pulizia della cintura, la necessità e i segnali visivi che consigliano/obbligano la sua sostituzione, la necessità che la cintura non deve essere modificata, come riporre la cintura quando non è utilizzata). I principali sistemi di ritenzione utilizzabili sono: • Cintura di sicurezza statica regolabile: la cintura è allacciata e regolata manualmente dall’operatore; • Cintura con arrotolatore a blocco comandato: l’allungamento della cintura avviene attraverso l’azionamento di un pulsante posto sull’arrotolatore, la cintura viene agganciata manualmente, dopo di che l’operatore ritorna a premere il pulsante in modo da consentire all’arrotolatore di adeguare la lunghezza della cintura al conduttore. • Cintura con arrotolatore a blocco automatico, con dispositivo antistrozzamento/stringimento: la regolazione avviene in modo automatico.

Controlli

I controlli che occorre eseguire devono essere sia di natura visiva che funzionale, essi schematicamente possono essere indicati: Presenza di corrosioni Condizioni Criteri di valutazione Interventi Ottima Nessun segno di corrosione e verniciatura pressochè Nessun intervento intatta

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Condizioni Buona

Criteri di valutazione Verniciatura degradata ma senza segni di corrosine superficiale (foto n. 1) Sufficiente Segni di corrosione interessante una profondità inferiore al 20% dello spessore dell’elemento strutturale (foto n. 2) Insufficiente Segni di corrosione avanzata interessante una profondità superiore al 20% dello spessore dell’elemento strutturale (foto n. 3)

Interventi Riverniciatura preceduta dalla stesura di un idoneo prodotto anticorrosivo Rimozione della ruggine, bonifica della zona, stesura di un idoneo prodotto anticorrosione e riverniciatura Sostituzione del dispositivo di protezione.

Fonte: Documento tecnico redatto da gruppo di Lavoro Nazionale istituito presso INAIL. Controllo periodico dello stato di manutenzione ed efficienza dei trattori agricoli o forestali

Presenza di microfratture denominate “cricche” (foto n. 4 – 5 - 6) che si formano sulla superficie e/o all’interno degli elementi strutturali e sono rappresentate da microscopiche fratture, più frequenti su spigoli o punti di discontinuità, che diverranno sempre più grandi provocando inaccettabili e improvvise rotture dell’elemento di protezione. Al manifestarsi del fenomeno occorre intervenire immediatamente bonificando la zona o sostituendo l’elemento interessato al fenomeno; Deformazioni (foto n. 7) della struttura di protezione che inficia le caratteristiche di resistenza della struttura stessa. Gli interventi possibili sono la sostituzione completa del dispositivo di protezione, o di singole parti. Serraggio dei collegamenti effettuati con viti da effettuare periodicamente per controllare il grado di tenuta; Parti strutturali non metalliche spesso usate per la riduzione della trasmissione delle vibrazioni, in caso di necessità si deve procedere alla loro sostituzione; Sedile del conducente e del passeggero. I controlli principali riguardano il mantenimento del corretto ancoraggio dei sedili al trattore e la loro integrità strutturale, nonché le condizioni strutturali delle cinture di sicurezza che non devono essere sfilacciate, strappate, usurate ecc. e la posizione e il grado di funzionamento dei dispositivi delle cinture. Foto n. 3 Foto n. 4 Foto n. 1

Foto n. 2 Foto n. 5

Foto n. 6

Fonte: Documento tecnico redatto dal gruppo di Lavoro Nazionale istituito presso INAIL. Controllo periodico dello stato di manutenzione ed efficienza dei trattori agricoli o forestali

Foto n. 7

Esecuzione dei controlli

I controlli devono essere effettuati da personale competente con una frequenza che deve essere biennale ovvero ogni 1000 ore di utilizzo, e comunque al raggiungimento di uno dei due parametri o al bisogno. I risultati dei controlli devono essere opportunamente registrati su documenti cartacei specifici per ogni singolo trattore e conservati per almeno tre anni. Elaborato realizzato nell’ambito del progetto di informazione n° 10367/2013, - PSR-Marche, Misura 1.1.1. Sottomisura lettera b) - lettera c), che prevede la partecipazione della Comunità Economica Europea. Si ringrazia la ditta SIR.TE.CO.s.r.l., via Pannaggi,13 - Sforzacosta - Macerata, per la supervisione tecnica di quanto sopra.

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