L’INFORMAZIONE IN PILLOLE
SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO D.LGS 81/08 (dispensa informativa)
INTRODUZIONE IL D.LGS. N 81 DEL 4 APRILE 2008 Il decreto legislativo 81/ 08 prevede che vengano messe in atto precise misure, di prevenzione e protezione, destinate alla tutela della salute e alla sicurezza dei “lavoratori” presenti negli ambienti di lavoro. Il d.lgs 81/08 si prefigge l’obiettivo ricercare i rischi collegati allo svolgimento dell’attività lavorativa, che devono essere riportati nel documento di valutazione dei rischi, e di individuare ed applicare le idonee misure destinate alla loro eliminazione e, ove ciò non sia possibile, alla loro riduzione prima che possano cagionare danni. Al fine di attuare quanto sopra, è previsto il coinvolgimento attivo dei vari soggetti dell’organizzazione aziendale per ognuno dei quali sono previsti obblighi e sanzioni ed un’adeguata formazione ed informazione.
PARTE 1 TEST AUTOVALUTAZIONE 1
LA NORMATIVA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: -
Deriva dalla sovrapposizione di moltissime fonti di legge nazionali che sono state in parte assemblate nel D.Lgs. 81/08;
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Deriva solo da norme europee che vengono recepite in Italia;
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Deriva solo dalle norme regionali di applicazione delle norme nazionali.
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IL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL D.LGS. 81/08 È: †
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il solo settore privato †
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tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio †
-
il solo settore pubblico 1
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LA VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI CON LA CONSEGUENTE ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO
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è un obbligo non delegabile del datore di lavoro
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è un obbligo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione
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IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI: È un documento nel quale il datore di lavoro deve elencare i pericoli correlati all’attività lavorativa svolta nella sua azienda; È un documento nel quale il datore di lavoro deve valutare i rischi correlati all’attività lavorativa svolta nella sua azienda e individuare delle misure per eliminare o ridurre al minimo questi rischi;
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È un documento con il quale il datore di lavoro valuta i pericoli correlati all’attività lavorativa svolta e indica cosa intende fare per la loro eliminazione.
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QUAL È LA DEFINIZIONE CHE APPROSSIMA MEGLIO QUELLA DI DATORE DI LAVORO:
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Colui che programma e coordina l’attuazione delle attività;
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Colui che ha potere decisionale ed ha potere di spesa;
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Colui che produce il bene/servizio dell’azienda.
6 IL LAVORATORE È: -
persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. 2
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Persona assunta in base al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del settore di appartenenza
7 IL RSPP – RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE-:
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È un consulente del DL e come tale non ha alcuna responsabilità; È un consulente del DL e come tale non ha alcuna responsabilità diretta ma può essere coinvolto nei procedimenti in caso di sue errate valutazioni;
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Essendo responsabile di una delle attività più delicate della SSL, è passibile di ammende e arresto in applicazione del D.Lgs 81/08.
Il RLS:
8 -
È un rappresentante sindacale competente in materia di salute e sicurezza sul lavoro; È un consulente del DL in materia di salute e sicurezza sul lavoro; È un rappresentante eletto o designato dai lavoratori per essere rappresentati in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
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LA PREVENZIONE:
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È la prima regola della sicurezza perché comporta la sola eliminazione del rischio; Agisce nel senso di ridurre o eliminare il rischio agendo sul fattore probabilità; Agisce nel senso di ridurre o eliminare il rischio agendo sul fattore
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gravità. 10
LA PROTEZIONE:
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È la prima regola della sicurezza perché comporta la sola eliminazione del rischio; Agisce nel senso di ridurre o eliminare il rischio agendo sul fattore probabilità; Agisce nel senso di ridurre o eliminare il rischio agendo sul fattore gravità.
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11 LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELLA NORMATIVA ITALIANA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: -
Sono sullo stesso piano.
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Non hanno la stessa valenza in quanto la protezione è più importante nei confronti dei lavoratori esposti al rischio.
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Non hanno la stessa valenza in quanto la prevenzione ha maggiore importanza
12 QUALE DELLE SEGUENTI DEFINIZIONI ILLUSTRA MEGLIO LA DIFFERENZA TRA PERICOLO E RISCHIO: -
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Il pericolo dipende dal modo di utilizzo di una cosa rischiosa. Per esempio: se si corre troppo con la macchina si corre un pericolo. I pericoli sono attività svolte nelle attività lavorative che possono portare a infortunio a danni per le macchine e i luoghi, i rischi sono invece tipici delle macchine e delle sostanze. Il pericolo è una caratteristica intrinseca di qualcosa di causare danni, il rischio dipende invece dalle specifiche condizioni di uso e va determinato caso per caso.
13 GLI INFORTUNI E LE MALATTIE PROFESSIONALI: -
Si differenziano per gli indennizzi erogati dall’INPS; 4
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Si differenziano tra loro per le modalità di azione delle cause che li originano; Dal punto di vista della salute e sicurezza sul lavoro sono la stessa cosa.
14 COSA SIGNIFICA LA SIGLA DPI: † - Dispositivo Prevenzione di Incendio † - Dispositivo di Protezione Individuale † - Dotazione di Pronto Intervento 15 I DPI: - Devono rispondere a norme precise congruenti con i rischi particolari dai quali proteggono; - È sufficiente che sano marcati CE; -
Devono essere marcati CE accettati dal lavoratore
PARTE 2 RISPOSTE AI QUESITI 1
LA NORMATIVA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO:
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Deriva dalla sovrapposizione di moltissime fonti di legge nazionali che sono state in parte assemblate nel D.Lgs. 81/08;
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Deriva solo da norme europee che vengono recepite in Italia;
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Deriva solo dalle norme regionali di applicazione delle norme nazionali.
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Risposta La risposta al quesito la troviamo nella lettura del comma 1 dell’articolo 1, nel quale c’è scritto che : Le disposizioni contenute nel decreto legislativo 81/08 costituiscono attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testo normativo.
2 IL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL D.LGS. 81/08 È: † - il solo settore privato † - tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio † - il solo settore pubblico Risposta La risposta al quesito la troviamo nella lettura del comma 1 dell’articolo 3, il quale, definendo il campo di applicazione recita: “Il presente 6
decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio 3 LA VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI CON LA CONSEGUENTE ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO -
è un obbligo non delegabile del datore di lavoro
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è un obbligo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione
Risposta La risposta al quesito la troviamo nelle definizioni degli obblighi che sono in capo al Datore di Lavoro. All’interno del decreto sono individuati due tipi di obblighi ai quali deve assolvere il datore di lavoro: - obblighi non delegabili - obblighi delegabili In particolare, all’articolo 17 vengono definiti gli obblighi non delegabili che sono: - la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento … - la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.
4 IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI: -
È un documento nel quale il datore di lavoro deve elencare i pericoli correlati all’attività lavorativa svolta nella sua azienda; È un documento nel quale il datore di lavoro deve valutare i rischi correlati all’attività lavorativa svolta nella sua azienda e individuare delle misure per eliminare o ridurre al minimo questi rischi;
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È un documento con il quale il datore di lavoro valuta i pericoli correlati all’attività lavorativa svolta e indica cosa intende fare per la loro eliminazione. 7
Risposta -
La risposta al quesito la troviamo nella lettura dell’articolo 28 il quale ci indica l’oggetto della valutazione dei rischi
Nello specifico la risposta la troviamo alle lettere a) e b) del comma 2 del citato articolo i quali ci dicono che il documento di valutazione dei rischi deve contenere una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per ala sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa e deve contenere le indicazioni delle misure di prevenzione e di protezione attuate
Rischio = P x D P = probabilità D = danno
5 QUAL È LA DEFINIZIONE CHE APPROSSIMA MEGLIO QUELLA DI DATORE DI LAVORO: -
Colui che programma e coordina l’attuazione delle attività; Colui che ha potere decisionale ed ha potere di spesa; Colui che produce il bene/servizio dell’azienda.
Risposta La risposta al quesito la troviamo nelle definizioni riportate all’art 2 del d.lgs 81/08. 8
All’interno del citato articolo il Datore di Lavoro viene definito come: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. 6 -
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IL LAVORATORE È: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Persona assunta in base al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del settore di appartenenza
Risposta Anche in questo caso la risposta al quesito la troviamo nelle definizioni riportate all’art 2 del d.lgs 81/08. All’interno del citato articolo il Lavoratore viene definito come: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. 7 Il RSPP – Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione-:
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È un consulente del DL e come tale non ha alcuna responsabilità; È un consulente del DL e come tale non ha alcuna responsabilità diretta ma può essere coinvolto nei procedimenti in caso di sue errate valutazioni;
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Essendo responsabile di una delle attività più 9
delicate della SSL, è passibile di ammende e arresto in applicazione del D.Lgs 81/08.
Risposta La risposta al quesito la troviamo all’articolo 32 il quale ci dice che le capacità ed i requisiti professionali dei responsabili e degli addetti ai servizi di prevenzione e protezione interni o esterni devono essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative. Ci dice inoltre che è richiesto, ai soggetti individuati che siano in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore nonché di un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative. Per lo svolgimento della funzione di responsabile del servizio prevenzione e protezione, oltre ai requisiti di cui al precedente periodo, è necessario possedere un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione
8 Il RLS: -
È un rappresentante sindacale competente in materia di salute e sicurezza sul lavoro; È un consulente del DL in materia di salute e sicurezza sul lavoro; È un rappresentante eletto o designato dai lavoratori per essere rappresentati in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Risposta La definizione della figura la troviamo all’articolo 2 del D.Lgs 81/08 ed è la “persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro”. 10
Fa da portavoce per gli altri dipendenti dell’impresa in materia di salute e sicurezza sul lavoro ed assicura che nell’azienda o nell’unità produttiva vengano rispettate le norme stabilite dal Testo Unico sulla sicurezza. Il lavoratore eletto o la persona designata necessita di una nomina da parte degli altri lavoratori (o delle rappresentanze sindacali aziendali) e di una formazione specifica, accompagnata da corsi di aggiornamento
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LA PREVENZIONE:
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È la prima regola della sicurezza perché comporta la sola eliminazione del rischio; - Agisce nel senso di ridurre o eliminare il rischio agendo sul fattore probabilità; - Agisce nel senso di ridurre o eliminare il rischio agendo sul fattore gravità. Risposta La prevenzione è l’insieme delle disposizioni e delle misure che devono essere messe in atto per evitare o, se ciò non è possibile, ridurre i rischi professionali Pertanto potremmo dire che la prevenzione ha lo scopo di ridurre la probabilità che si verifichi un evento dannoso .
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LA PROTEZIONE: È la prima regola della sicurezza perché comporta la sola eliminazione del rischio; Agisce nel senso di ridurre o eliminare il rischio agendo sul fattore probabilità; Agisce nel senso di ridurre o eliminare il rischio agendo sul fattore gravità.
Risposta La protezione è l’insieme delle misure che devono essere messe in atto per ridurre le conseguenze di un incidente nel momento in cui si 11
verifica. Pertanto potremmo dire che: a differenza delle misure di prevenzione, che riducono la probabilità di accadimento di un evento, esse contengono esclusivamente le conseguenze e limitano i danni derivanti da un incidente 11 LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELLA NORMATIVA ITALIANA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO:
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Sono sullo stesso piano. Non hanno la stessa valenza in quanto la protezione è più importante nei confronti dei lavoratori esposti al rischio.
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Non hanno la stessa valenza in quanto la prevenzione ha maggiore importanza Risposta
Come indicato nelle risposte precedenti le misure di prevenzione sono l’insieme delle misure previste per evitare che si verifichi un evento dannoso. Mentre le misure di protezione sono l’insieme delle misure previste e finalizzate a limitare le conseguenze di un evento dannoso, dal momento che si verifica. Da quanto sopra è evidente che le misure di prevenzione hanno un’importanza maggiore rispettoa quelle di protezione proprio perché evitare che si verifichi un evento avverso è sempre meglio rispetto al caso di doverne gestire le conseguenze. 12 QUALE DELLE SEGUENTI DEFINIZIONI ILLUSTRA MEGLIO LA DIFFERENZA TRA PERICOLO E RISCHIO: -
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Il pericolo dipende dal modo di utilizzo di una cosa rischiosa. Per esempio: se si corre troppo con la macchina si corre un pericolo. I pericoli sono attività svolte nelle attività lavorative che possono portare a infortunio a danni per le macchine e i luoghi, i rischi sono invece tipici delle macchine e delle sostanze. Il pericolo è una caratteristica intrinseca di qualcosa di causare danni, il rischio dipende invece dalle specifiche condizioni di uso e va determinato caso per caso. 12
Risposta La risposta al quesito la troviamo nella lettura delle lettere r) ed s) dell’articolo 2 del D.lgs 81/08 che riportano le seguenti definizioni: «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione 13 Gli infortuni e le malattie professionali: -
Si differenziano per gli indennizzi erogati dall’INPS; Si differenziano tra loro per le modalità di azione delle cause che li originano; Dal punto di vista della salute e sicurezza sul lavoro sono la stessa cosa.
Risposta La differenza tra infortuni e malattia professionale risiede prevalentemente nella modalità di azione La malattia professionale , meglio definita come tecnopatia, è una patologia che si contrae in occasione delòlo svolgimento dell’attività lavorativa in conseguenza all’esposizione del lavoratore a fattori di rischio nell’ambiente di lavoro e che si può manifestare, nel medio o lungo periodo, a seguito di un’esposizione prolungata L’infortunio è anch’esso collegato agli ambienti lavorativi ma si verifica in modo rapido ed incide, a seguito di un evento traumatico, in modo istantaneo; si verifica cioè a seguito di una causa violenta.
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COSA SIGNIFICA LA SIGLA DPI: † Dispositivo Prevenzione di Incendio † Dispositivo di Protezione Individuale † Dotazione di Pronto Intervento
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Risposta La risposta al presente quesito la troviamo all’articolo 74 del d.lgs 81/08, il quale al comma 1 recita: Ai fini del presente decreto si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. 15 I DPI: -
Devono rispondere a norme precise congruenti con i rischi particolari dai quali proteggono; È sufficiente che sano marcati CE;
- Devono essere marcati CE accettati dal lavoratore Risposta I DPI devono rispondere a norme comunitarie specifiche e devono inoltre a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore; b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; d) poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità. Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a rischi multipli che richiedono l’uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell’uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti. 14
Pubblicazione realizzata con il contributo della CCIAA delle Marche CUP progetto H72E20000000003 COR progetto 3276788