Struttura della filiera carne

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UNIONE EUROPEA

REGIONE MARCHE

PSR MARCHE 2007-2013

STRUTTURA DELLA FILIERA CARNE La razza bovina marchigiana è una razza a spiccata attitudine alla produzione della carne. Si è diffusa in tutta l’Italia centrale e meridionale, partendo dalle Marche, finché dagli anni 1970 è stata esportata in vari Paesi tra i quali Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Gran Bretagna, Australia e Olanda. L’evoluzione della razza marchigiana verso il tipo da carne è stata progressiva e significativa, le caratteristiche di razza si sono fissate su un modello più standard, le masse muscolari si sono sviluppate notevolmente, i diametri trasversali e longitudinali si sono accentuati, gli arti e la testa sono divenuti più leggeri. Per carne bovina di qualità si intende la carne bovina certificata proveniente da allevamenti convenzionali o biologici e in particolare di bovini di razza marchigiana. Il concetto di qualità rispecchia le giuste garanzie richieste dal consumatore dopo le emergenze sanitarie, ma è anche l’elemento fondamentale per la riqualificazione della produzione di carne bovina, comparto che nel tempo ha subito nella regione un sostanziale ridimensionamento strutturale. Inoltre la razza marchigiana si collega alla valorizzazione di produzioni qualitativamente elevate in grado di esprimere la loro tipicità e il proprio legame con il territorio. L’allevamento

Eʹ importante chiarire un problema di ecologia sulle tecniche di allevamento. Si parla di allevamento estensivo quando gli animali sono liberi di muoversi e pascolare su una superficie di media o grande estensione, allʹaria aperta e senza ricoveri contro le intemperie. Al contrario, lʹallevamento intensivo vede gli animali raccolti negli spazi delle stalle, in totale dipendenza dallʹuomo per lʹalimentazione e il riparo. Eʹ evidente che il sistema estensivo, con qualche semplice accortezza, è quello più economico, infatti i costi dellʹalimentazione degli animali sono molto ridotti. In molti paesi europei tale tipo di allevamento è senzʹaltro possibile a motivo delle grandi superfici agricole disponibili, che permettono di sfruttare il territorio contemporaneamente per le coltivazioni e per il mantenimento del bestiame. LʹItalia, da questo punto di vista, è purtroppo un paese sfortunato: gran parte del territorio è infatti costituito da alture che poco si prestano alle coltivazioni e allʹallevamento dei bovini. Nelle zone di pianura, di conseguenza, la terra coltivabile costituisce un bene prezioso su cui esercitare risparmio, dovendo tra lʹaltro competere con la presenza dei grandi insediamenti urbani e delle


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