“... Proposta [...] che apre la cellula (casa) verso l’esterno, creando spazi intermedi fra il privato e il pubblico: spazi semiprivati e semipubblici dove la casa possa espandersi a contatto con gli altri (vecchi, bambini, uomini e donne) a contatto con il lavoro e il tempo libero.” Paola Coppola Pignatelli, La casa: strumento di analisi psicologica e sociale, Roma
Valentin Guriyanov, Yogi Beeuwsaert, Giuseppe Gennaro, Li Lingxi Università IUAV di Venezia Workshop Nuove Visioni Prof. Aldo Cibic Ass. Tommaso Corà
Aa. 2010/2011
Agrivillaggio Anni
15% (50-59)
Anni
Anni
12,1% (40-49)
15% (60-69)
L’italia del 2030
240 Persone
Anni
10,5% (70-79)
Anni
11,3% (30-39)
Anni
Anni
10,5% (20-29)
8,8% (80+)
Anni
16,7% (0-19)
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Aa. 2010/2011
Dai 20 ai 29 anni Caratteristiche:
12 Studenti
- Gli studenti tornano solitamente nei weekend a casa in quanto studiano probabilmente lontano da casa - I lavoratori tornano solitamente la sera, nei weekend spesso escono. - Chi lavora ha una macchina, gli studenti non ancora. - Entrambi necessitano di una intensa vita sociale e quindi di molti amici. - I singol lavoratori spesso hanno bisogno di uno studio.
Perchè verrebbero ad abitare qui?
19 macchine
2 case da 2 o 3 persone l’una
- Il lavoratore richiede un’ ambiente tranquillo e rilassante per staccare dal lavoro. - Gli studenti vogliono passare del tempo con la propria famiglia. - Ritrovare gli amici del posto.
13 persone abitano ancora con le proprie famiglie 13 Lavoratori
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Aa. 2010/2011
Dai 30 ai 49 anni Caratteristiche:
27 Adulti dai 30 a 39 19 bambini dai 0 ai 9 12 coppie, 3 single
29 Adulti dai 40 a 49 21 bambini dai 10 ai 19
- Giovani famiglie che non hanno ancora una carriera stabile, spesso entrambi lavoratori, quindi con due macchine, bambini piccoli e vita frenetica. - Le famiglie più stabili economicamente hanno una vita più tranquilla, quindi con più spazio per attività extralavorative. Due macchine se non tre per i figli più vecchi. - I singol lavoratori indipendenti, sono spesso alla ricerca di un compagno, quindi necessitano di spazzi per socializzare.
Perchè verrebbero ad abitare qui? - Ambiente tranquillo rispetto alla frenesia quotidiana, sia per le famiglie che per i singol. - I bambini hanno molto spazzio per giocare, quindi sono molto stimolati, e hanno molte attività da svolgere d’estate. - Il cibo è vita e per una famiglia è molto importante la dieta dei propri figli, l’agricoltura on demand diventerebbe un modello sano e controllato della propria vita. - Famiglie e Singol di una certa età hanno bisogno di spazi verdi che possono essere orti o giardini, per scaricare lo stress quotidiano.
50 macchine
22 case da 3 o 4 persone 6 case da 2 o 3 persone 2 case da 2 o persone
12 coppie, 5 single Valentin Guriyanov, Yogi Beeuwsaert, Giuseppe Gennaro, Li Lingxi Università IUAV di Venezia Workshop Nuove Visioni Prof. Aldo Cibic Ass. Tommaso Corà
Aa. 2010/2011
Dai 50 ai 69 anni Caratteristiche:
36 Adulti dai 50 a 59 17 coppie, 2 single
- Persone non più lavoratori - Le persone più anziane hanno bisogno di stare a contatto con le proprie famiglie o a contatto con altre persone per non sentirsi sole. - I nonni si prendono cura dei propri nipoti. - Molti di loro non possiedono più la macchina ma spesso deside rano andare ad eventi e spettacoli. - Più tempo libero per attività extralavorative. - Due o tre macchine per le famigli che hanno un figlio che va e viene.
Perchè verrebbero ad abitare qui? - Ambienti per giardinaggio, passeggiate all’aperto, giogging. - Il cibo è sano e se ne conosce la provenienza. - Non vogliono lo stress quotidiano. - I negozi sono più vicini quindi non necessitano di grandi spostamenti. - La possibilità di coltivare qualcosa in un proprio giardino
64 macchine
32 case da 3 o 4 persone 6 case da 2 o 3 persone
36 Adulti dai 60 a 69 16 coppie, 4 single
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Dai 70 ai 80+ anni Caratteristiche: - Persone molto anziane che necessitano di cure specializzate e assistenza 24 ore su 24. - Le famiglie personalmente non possono più occuparsi di loro. - Necessitano di ambienti sereni e funzioneli per le problematiche caratterizanti le loro età.
10 macchine
Perchè verrebbero ad abitare qui?
25 anziani dai 70 a 79 10 coppie, 5 single
- Ambienti rilassanti per giardinaggio, passeggiate all’aperto. - Il cibo è sano e se ne conosce la provenienza. - Non vogliono lo stress quotidiano.
10 case da 3 o 4 persone 5 case da 2 o 3 persone
21 anziani sopra gli 80
1 complesso con almeno 21 abitazioni per anziani
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Aa. 2010/2011
Totali Strutture integrate 143 macchine
Laboratorio alimentare
RISTORANTE
Piazza di mercato
ISTITUTO AGRICOLO
Creazione Posti di Lavoro
64 case da 3 o 4 persone
Personale Head farmer
19 case da 2 o 3 persone
6 o più aiutanti personale di gestione dei negozzi badanti
21 abitazioni per anziani Valentin Guriyanov, Yogi Beeuwsaert, Giuseppe Gennaro, Li Lingxi Università IUAV di Venezia Workshop Nuove Visioni Prof. Aldo Cibic Ass. Tommaso Corà
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“.....La residenza non è più solo un luogo fisico dove abitare, risposta ad un bisogno primario, ma anche e soprattutto un luogo sociale: punto di partenza in cui una struttura sociale può prendere forma, svilupparsi e cambiare rapidamente.....” “.....In una società in cui l’individuo si trova a gestire una sempre maggiore instabilità economica ed in cui il cambiamento tanto lavorativo quanto sociale costituisce una costante, diventa sempre più importante ripensare alla struttura residenziale come una struttura con il maggior numero di gradi di libertà possibili. Flessibilità, quindi, non solo in termini spaziali ma anche e soprattutto in termini funzionali.....” Francesca Cesi Bianchi 8 settemb 10Milano
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Tipologie Edilizie
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Case singole UnitĂ abitative non aggregate fra di loro con giardino privato di grandezza variabile,spesso monofamiliare, questa soluzione edilizia occupa una grossa estensione di terreno.
Ambientazioni troppo regolari e schematiche
Vi sono molte tipologie di case singole che si distinguono in base alla destinazione (abitativa, turistica...).
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Case a schiera Questa tipologia abitativa è caratterizzata dall’accostamento di più case, una a fiancoall’altra, le cui caratteristiche principali sono: -ingressi indipendenti; -giardini provati; -se non sono case di testa condividono due muri con le case adiacenti.
Inevitabilmente le case a schiera presentano solamentte due faccie per le vetrate, quindi meno luce solare in casa
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Case in linea Sono abitazioni accorpate intorno ad un collegamento verticale aggregate tra di loro in maniera lineare ( non necessariamente in maniera rettilinea), i piani che delle case di questa tipologia varia dai 3 ai 6 piani.
Agglomerato massificato, improponibile in un ambiente naturale come quello di campagna
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Case a blocco Sono una variante delle case in linea dove l’andamento lineare cambia direzione e tende a circosrivere uno spazio internamente all’edificio anche in questo case le unità sono accorpate da un elemento verticale (le scale), anche in questo caso il numero dei piani è variabile.
Possibilità di avere giardini interni comuni
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Edifici a torre Queste case sono caratterizzate dai seguenti punti: -isolamento su tutti i fronti; -ripartizione in unità su ogni piano; -almeno un elemento verticale contenente le scale; -forte sviluppo verticale. Questa soluzione venne promossa nella prima metà del 1900 perché occupava una superficie molto minore rispetto alle altre tipologie.
Architetture artificiali come i grattacieli, non sono contestualizzabili in aperta campagna
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Case introverse ed estroverse Le varie tipologie abitative finora descritte si possono dividere in due insiemi, indice molto spesso della struttura sociale di un popolo, questi insiemi sono: -case di tipo introverso; -case di tipo estroverso; Le abitazioni del primo tipo denotano una struttura sociale rigida distinta per famiglie, e spes-
so denotano scarsi rapporti sociali (soprattutto per donne e bambini), esempi di dimore introverse sono la domus romana, la casa arabo-mussulmana (si noti che anche nelle città dove gli spazzi sono ridotti il giardino interno è sostituito da una sala interna), e la casa giapponese (dove per marcare la divisione tra esterno e interno è sott lineato dal rito di levarsi le scarpe). Il secondo tipo indica una maggiore comunicazio-
ne dove la vita si concentra in particolar modo sulla strada dove le case si affacciano. Esempi di tali abitazioni sono le case delle città italiane, o le case dei nuovi quartieri danesi(il soggiorno con ampie vetrate che danno sulla strada, che diventa come un teatro).
stanza interna di una casa giapponese
“La casa: strumento di analisi Psicologica e sociale” Paola Coppola Pignatelli, Roma
giardino interno di una casa giapponese Valentin Guriyanov, Yogi Beeuwsaert, Giuseppe Gennaro, Li Lingxi Università IUAV di Venezia Workshop Nuove Visioni Prof. Aldo Cibic Ass. Tommaso Corà
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domus romana
grandi vetrate
casa arabomussulmana
facciate principali con vetrate
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Spazi privati La casa molto spesso viene associata alla caverna , all’utero materno, molto spesso un bambino piccolo che disegna per la prima volta una casa la disegna simile ad una tasca tutta chiusa, collegata all’esterno da un solo accesso (Oliver Mare). Essa rappresenta un luogo di pace e di sicurezza. Prima dell’industrializzazione la “privacy” non era vista come un problema legato all’abitazione (esso è legato alla trasformazione dalla famiglia di tipo patriarcale in unità famigliare), le prime avvisaglie di questo problema si possono notare nel ‘600 con l’introduzione del letto a baldacchino (dove la coppia si isolava dalla servitù che dormiva nella stessa stanza). Durante il periodo medioevale la casa era aperta a tutti (una parte adibita a bottega aperta verso la strada e le camere con uso indefinito), si solito nei piani inferiori si lavorava e mangiava mentre nei piani si dormiva, e la famiglia non costituiva una unità privata. Chi dimorava in queste casa aveva vita attiva con l’esterno, la gente,qualsiasi condizione sociale o età o altro, si mescolava. Fu con il rinascimento che si inizio ad imporre il problema dell’abitazione, con una continua ricerca di migliorare le proprie condizione di vita, e con l’avvento dell’illuminismo si iniziarono a categorizzare le funzioni e gli spazi; le città vennero suddivise e in base al ceto sociale delle persone vennero raggruppate le abitazioni. Di certo il processo venne favorito da un incremento delle popolazione delle città che dovette comportare delle modifiche strutturali.
Con passare del tempo il divario tra i vari ceti si accentuò e con gli inizi del 1800 inizia a separarsi il lavoro dall’ambito domestico, in questo periodo si vengono a formare le fabbriche, di conseguenza si viene a formare la casa privata, ogni singola stanza assume una precisa funzione ed ad ognuno viene assegnato un locale, le varie persone entrano ed escono dalle proprie stanze senza incontrarsi. Una rivista “The personality of the house” scrive sull’importanza che vi sia una stanza per l’uomo che gli offra sicurezza e lo aiuti a convogliare i suoi sentimenti. Inizia la separazione completa tra gli spazi pubblici e quelli privati, l’avvento dell’acqua corrente priva le donne dello spazio di incontro della fontana per il lavatoio. Nel 1956 uno vignetta che compare nella rivista “House Beautiful” reclamizza l’autosufficienza della casa che offre tutto quello che una volta bisognava prendere fuori. Ormai si forma una ostilità verso ogni forma che tenti di introdurre spazzi intermedi in modo che la porta di casa non rappresenti un muro invalicabile, per formare luoghi dove la gente possa incontrarsi. Da questo si può notare che più la casa è separata è divisa dallo spazio pubblico più c’è la presenza di ruoli fissi (lo dimostrano degli studi attuati dentro ai campeggi dove gli spazi non risultano essere fortemente divisi non vi è la presenza forte di ruoli). Secondo la prof. arch. Paola Coppola Pignatelli il processo di razionalizzare della città ha comportato la degradazione dell’ambiente.
Boudoir
Open space & Cohousing
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Critica al condominio Una critica ad aglomerati abitativi quali sono i condomini è data dal libro di James Graham Ballard, scrittore londinese che si occupa anche di satira sociale, “il condominio” (anche se questo non era l’intendo del libro), nel quale il grattacelo si pone come un insieme eterogeneo di persone e viene riproposta la divisione sociale delle persone(nei piani alti sta la gente benestante e a scendere sempre meno ricchi, dove nell’edificio vi è la possibilità di trovare tutti i confort, ma la convivenza forzata con altre persone genera rivalità e screzi.
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Proposta Come soluzione abitativa per l’agrivillaggio abbiamo pensato di utilizzare principalmente una soluzione intermedia tra le casein linea(ingresso comune) e case singole divise su due piani. Il piano terra sarà una parte con una demarcazione meno netta tra spazio pubblico e spazio privato e i locali avranno ampie vetrate. Il primo piano che ospiterà le camere da letto avrà una dimensione privata. A queste tipologie di case verranno affiancate delle case in linea costituite da una media di quattro-sei appartamenti non siperiori ai tre piani di altezza.
Bifamiliare Valentin Guriyanov, Yogi Beeuwsaert, Giuseppe Gennaro, Li Lingxi Università IUAV di Venezia Workshop Nuove Visioni Prof. Aldo Cibic Ass. Tommaso Corà
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Schizzi
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Bifamiliare da tre persone ciascuna
10 Bifamiliari da 3 persone 1 entrata/zona comune centrale 2 piani
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Varianti modulari
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Bifamiliare da quattro persone ciascuna
20 Bifamiliari da 4 persone 1 entrata/zona comune centrale 2 piani
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Aa. 2010/2011
Varianti modulari
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Bifamiliare mista
10 Bifamiliari miste da 3 o 4 persone 1 entrata/zona comune centrale 2 piani
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Varianti modulari
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Flessibilità architettonica Differenti tipologie strutturali di porticcioli comuni
Abbinamenti misti tra case da 3 e 4 persone
Edifici da 1 e 2 piani
Possibili tettoie e passerelle comuni
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Complementi architettonici Tettoie tipiche italiane
Camminamenti perimetrali giapponesi
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Interni
Open space tradizionali con travi a vista
Open space moderni
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Monolocale
2 complessi con 6 Monolocali ciascuno da 1 o 2 persone per giovani studenti, lavoratori, singl, e coppie giovani conviventi 1 entrata/zona comune centrale 2 o 3 piani
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Flessibilità architettonica
Complesso con più piani sfalsafi con la possibilità di avere differenti terrazze
Incroci di strutture differenti per altezze
Possibili tettoie e passerelle comuni
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Monolocale
Interni caldi ed avvolgenti
Aree esterne comuni
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Complesso per anziani
1 Complesso per 21 anziani in coppia o da soli entrate comuni ed un ampio spazio comune centrale 1 o 2 piani
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Flessibilità architettonica
Piani sfalsati con possibilità di grandi terrazze e tettoie e camminamenti comuni Le soluzioni architettoniche anche in questo caso sono molteplici
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Open space
Grandi vetrate
Giardini e camminamenti esterni
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Raffronto spazi occupato 1 acro = 0,4 ettari (circa) =4096mq
una unità per acro. 2 piani
due unità per acro. 2 piani
quattro unità per acro. 2 piani
quindici unità per acro. 2 piani
sedici-ventiquattro unità per acro. 2 piani
trentadue unità per acro. 2 piani
quaranta unità per acro. 3 piani
centoventisei unità per acro. 6 piani
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Studio di blocchi di 1 ettaro
Edifici posizionati senza regolarità eccessiva. Sicuramente di aspetto meno artificiale rispetto a tipici agglomerati geometrici.
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Studio di blocchi di 1 ettaro Ispirandoci all’esempio di Hertfordshire Village, in un area pari ad 1 acro, un quadrato di 64 metri di lato, possiamo disporre almeno 6 abitazioni con all’incirca 40 persone
1 Acro = 64 x 64 m = 4000 mq
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Stradine interne
Percorsi interni per creare ambientazioni comuni nei diversi quartieri
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Gazzebi e punti di ritrovo
Zone interne che potrebbero essere adibite a chioschetti comuni e punti di ritrovo per i bambini
Valentin Guriyanov, Yogi Beeuwsaert, Giuseppe Gennaro, Li Lingxi UniversitĂ IUAV di Venezia Workshop Nuove Visioni Prof. Aldo Cibic Ass. Tommaso CorĂ
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Chioschi
Aree per picknick
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Vegetazione interna
Una disposizione che permetta di creare dei punti ciechi tra le varie abitazioni
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Agricoltura urbanizzata La pianta definitiva presenta delle diramazioni modulari percorse da strade e corsi d’acqua. Una soluzione che cerca di comporre una disposizione sì modulare, ma allo stesso tempo amorfa e dinamica.
Proposta per l’agrivillaggio Hertfordshire Village Valentin Guriyanov, Yogi Beeuwsaert, Giuseppe Gennaro, Li Lingxi Università IUAV di Venezia Workshop Nuove Visioni Prof. Aldo Cibic Ass. Tommaso Corà
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Divisione strade principali Le strade non seguono uno schema geometrico come quello a curie romane, ma possiedono una diramazione più naturale possibile. I percorsi che verranno così a formarsi saranno dinamici e stimolanti da percorrere.
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Viali alberati
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Divisione appezzamenti di terra La divisione in appezzamenti anch’ essi posizionati conuno schema più liberò è l’ideale per creare ambientazioni immerse nella natura senza quindi dover limitarsi da schematiche filiere d’alberi e geometrici orti o giardini. La diversità di ambientazioni è fondamentale per la creazione di un agglomerato agricolo.
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La natura non ha schemi
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Corsi d’acqua Possibili canali d’acqua interni al quartiere, e 2 laghetti balneabili o da pesca.
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Laghetti
Corsi d’acqua e canali
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Zone verdi Zone verdi che possono essere adibite a parchi, giardini o frutteti
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Parchi gioco e picknick
Parchi comunali
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Alberi e frutteti
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Sentieri
Raccoglitore in pausa dalla raccolta nei frutteti
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Divisione per circa un acro di superficie Questa divisione stà ad indicare l’unità edificabile, ogni regione è della superficie approssimata di un acro, con la possibilità di posizionarvi mediamente dai 6 ai 7 moduli bifamiliari per un totale di 35 / 45 persone, ovvero 12 famiglie.
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Divisione per età Anziani Giovani studenti/lavoratori
Giovani famiglie
Famiglie più grandi e stabili
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Piazza mercato Importante punto di ritrovo, la piazza mercato non può essere posizionata eccessivamente distante dall’agglomerato.
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Piazze circolari
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Luoghi comuni All’interno di ogni unità di superficie, ogni acro, vi sono diverse possibilità di creare luoghi di ritrovo condivisibili dai gruppi di abitazioni comuni
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Possibile distribuzione edilizia Sfruttanto le diverse combinazioni dei moduli abitativi possiamo creare dei quartieri dinamici e stimolanti
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Soluzione finale
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Prospetto del villaggio agricolo Zona di lavoro: -Caseificio -Stalla -Serra -Vasche liquami Area abitativa
Campi coltivati
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