Angelo Stano il maestro di Dylan Dog
di Laura Scarpa e Angelo Stano © 2017 Angelo Stano e Laura Scarpa Illustrato da Angelo Stano Dove non diversamente indicato il © è dell’Autore © 2017 ComicOut I edizione: settembre 2017 Editing: Diego Coniglio e Sal Tascioni Impaginazione: ComicOut Grafica di copertina: Laura Scarpa In copertina: disegni di Angelo Stano © Angelo Stano e SBE Collana: Corsi d’Autore a cura di «Scuola di Fumetto Online» di Laura Scarpa e Sal Tascioni Associazione Culturale ComicOut via Prenestina, 18 00176 Roma web: comicout.com mail: info@comicout.org
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Angelo Stano e Laura Scarpa
ANGELO STANO il maestro di Dylan Dog
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SI COMINCIA: Per prima cosa la rileggo (una volta non basta). Cerco di individuarne l’essenza: l’impostazione specifica, ciò che la caratterizza, se vuoi “l’anima”. Ogni storia che si rispetti dovrebbe averne una, poiché la influenzerà graficamente. Un aspetto forse generalmente trascurato. Fase di preparazione generale: Faccio una prima visualizzazione, uno storyboard, se possibile di tutto. Studio i personaggi. Mi documento. Esecuzione tavola per tavola o a piccoli gruppi, per scena: Disegno a matita. Inchiostrazione finale. Ritocchi, se necessari.
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Studio dei personaggi
Le donne, o piuttosto le ragazze, sono importanti in Dylan Dog‌ ogni episodio ne presenta una. Spesso con riferimenti ad attrici, ma sempre con caratteri decisi, sentimentali o pazzoidi, energiche o paurose.
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Stano per ognuna di loro ha un volto.
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Tra Valentina e Chiara, entrambe giovani e carine, la differenza è notevole, ma non è solo la pettinatura a distinguerle: la grandezza degli occhi, gli zigomi e il mento più spiccati in Chiara, la bocca… Ma non si tratta solo di un aspetto fisico, anche se entrambe vivranno momenti di paura e grande tensione, le loro espressioni rappresentano due personalità diverse.
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Affascinante, ma anche piĂš matura, Abbie, una protagonista del western Mohawk river, scritto da Mauro Boselli.
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Per i pellirosse, sempre in Mohawk river, non si tratta solo di acconciatura, ma anche quella va curata correttamente.
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Uomini giovani e vecchi, di epoche diverse, per ognuno un volto diverso. I bambini si caratterizzano per la fronte piĂš alta, volto piccolo rispetto al cranio e collo sottile, perchĂŠ meno muscoloso.
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Come ho detto, credo che un disegnatore di fumetti debba essere innanzitutto un regista, ma anche un tecnico delle luci, uno scenografo, un costumista e anche un buon attore. Penso che la gestualità dei personaggi sia più credibile se la condividi. Un bravo disegnatore deve calarsi nei panni dei personaggi, ricostruendo lo stato d’animo, la postura, la gestualità, l’espressività, secondo criteri teatrali. Per fare questo, assumo quella postura e quell’espressione davanti allo specchio memorizzandola, oppure eseguendo direttamente uno schizzo che poi perfeziono sulla pagina.
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Mi documento: oggetti, scenari…
Per fortuna le strade cambiano meno degli abiti, ma cambiano anche loro, non scordate di aggiungere semafori e insegne… o di toglierne se dovete retrodatare. Un camion? Ogni camion ha le sue caratteristiche… documentarsi sempre! E non sottovalutate la bellezza di macchine e macchinari…
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La documentazione richiede pazienza e attenzione, e una dose di cultura, per saper riconoscere i materiali giusti, sia dai libri, e in particolare dai siti. Sbagliarsi fidandosi di una didascalia può essere causa di grossolani errori.
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Scale, ingressi, cancelli, scorci di strade. Ispirandosi a film inglesi, la documentazione risulterà in sintonia con le avventure dell’indagatore dell’incubo.
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Il fumetto è come il maiale… non si butta via niente (tranne il tempo). L’inquadratura di questa scala ricorre spesso nei thriller, qui sotto appare qualcosa di simile anche in Dylan Dog.
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Finito di stampare nel mese di settembre arti grafiche la moderna via di Tor Cervara, 171 – 0155 Roma per conto di ComicOut Associazione Culturale
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