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comieco.org
Progetto grafico e editoriale: Tita Finito di stampare nel mese di giugno 2015. Stampato su carta riciclata.
INDICE 1985-1990 Le origini dI Comieco di Carlo Montalbetti (Direttore Generale Comieco). . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 6 1990-1995 I primi progressi di Piero Attoma (Vice Presidente Comieco). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 12 1995-2000 A ognuno il suo compito di Edo Ronchi (Presidente Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile). . . . Pag. 18 2000-2005 Il circolo virtuoso di Piero Capodieci (Past President CONAI e Comieco). . . . . . . . . . . . . Pag. 24 2005-2010 L’altra faccia del macero di Irene Ivoi (Esperta in ecodesign). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 30 2010-2015 La carta unisce gli italiani di Ignazio Capuano (Presidente Comieco). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 36
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1985-1990
Le origini
di Comieco
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È il 1985. Reagan e Gorbacëv si incontrano per la prima volta a Ginevra. Viene eseguito il primo trapianto di cuore in un ospedale italiano. È l’anno del grande freddo e della grande nevicata… E l’anno in cui comincia l’avventura della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia.
Già, perché di raccolta differenziata in quegli anni non si parlava assolutamente. Solo alcune élite si occupavano della gestione, valorizzazione e riduzione dei rifiuti. È in questo contesto che un gruppo di imprenditori privati operanti nel settore cartario dà vita a Comieco, il Comitato per l’Imballo Ecologico. I “magnifici 7”, tanti erano i fondatori, pongono le basi per una vera e propria rivoluzione che ha trasformato silenziosamente ma in modo decisivo la nostra società: nell’economia, nel ruolo degli enti locali, nelle nostre abitudini quotidiane, nel modo di concepire il concetto di sostenibilità.
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Carlo Montalbetti Direttore Generale Comieco
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Tutto nasce da quella che si può definire una “visione lungimirante” delle aziende che in Italia si occupano di imballaggi cellulosici. Come tante idee rivoluzionarie, nasce dal bisogno di trovare soluzioni a problemi concreti. Negli anni ‘80, i rifiuti stanno diventando un’emergenza in tutto il Paese. I primi passi per affrontare questa sfida arrivano, non a caso, dal settore degli imballaggi cellulosici, che per loro natura sono riciclabili, compostabili e riutilizzabili. Si trattava “solo” di riuscire a intercettare il maggior quantitativo di rifiuto cellulosico in un sistema non organizzato.
Alcuni Comuni, insieme a Comieco, pongono le basi di quella che diventerà la modalità più efficiente di raccolta differenziata, che vede la collaborazione di amministrazione pubblica e imprese unite da un obiettivo comune: sottrarre materiali preziosi (di cui l’Italia è povera) alla discarica. I primi esperimenti di Torino e Milano con il progetto Cartesio prendono forma già in questi anni pionieristici. È in questo periodo che inizia a diffondersi il concetto di sviluppo sostenibile.
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Organizzazione e avanguardia sono le due parole che meglio descrivono il settore della carta. Qualche esempio? Nel 1888 l’industria cartaria costituì la prima associazione confindustriale dell’Italia unita – antenata di Assocarta – contando, all’epoca, 2000 dipendenti e 69 impianti che ne facevano la quarta industria nazionale. Oggi, Assocarta, Assografici e le Associazioni dei recuperatori rappresentano all’interno di Comieco l’intera filiera del “ciclo del riciclo” di carta e cartone. Mentre l’industria dà nuova vita a carta e cartone, questi assumono una vita propria. Mi è capitato più volte di vedere un fustino di detersivo diventare un portaombrelli. O addirittura uno sgabello! L’imballaggio protegge, conserva, informa e si trasforma pure.
Una semplice scatola in cartone racchiude in sé infinite qualità e funzionalità.
I NUMERI DEL 1985 5.181.000 tonnellate
: la produzione complessiva di carta e cartone
2.226.000 tonnellate
: la carta da macero utilizzata nella produzione
702.000 tonnellate: la carta da macero importata
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1990-1995
i PRIMI
PROGRESSI
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Piero Attoma Vice Presidente Comieco
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Una semplice scatola in cartone racchiude in sé infinite qualità e funzionalità. Tutti possiamo immaginare cosa c’è dentro un imballaggio in carta, cartone o cartoncino: pasta, cereali, biscotti, giochi, detersivi e tantissimi altri prodotti. Ma cosa c’è dietro? Ci sono studio e ricerca per migliorarne le performance e ridurne progressivamente l’impatto ambientale. C’è innovazione nelle modalità di selezione, macero, produzione e trasformazione.
Il Comitato per l’Imballo Ecologico segue e supporta questa spinta, pronto a cogliere le opportunità che si aprono anche su un altro fronte, quello dei Comuni, che in questi anni acquisiscono sempre maggiori poteri e compiti, tra i quali proprio quello della raccolta differenziata.
Ma prima ancora c’è una legge, la direttiva CE sugli imballaggi, che nel 1994 inizia a regolamentare la raccolta differenziata e il riciclo. Dalla giovane Unione Europea arriva una spinta importante, che l’Italia è pronta ad accogliere anche grazie al ruolo delle industrie cartarie che, attraverso il riciclo, possono aumentare la quota di macero per la produzione, sganciandosi ancora di più dal mercato estero.
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Inizialmente eravamo in pochi a credere nella forza della raccolta differenziata. Solo con il passare del tempo la separazione dei rifiuti si è radicata nelle abitudini delle famiglie ed è diventata una pratica quotidiana. E il contributo delle aziende è stato davvero importante.
Un po’ a macchia di leopardo, le Amministrazioni e i cittadini si dimostrano sempre più attivi e volenterosi, o meglio, “ricicloni”. Nell’aprile del 1993 a Milano si tiene la prima conferenza nazionale sul recupero e il riciclo di carta e imballaggi in cartone, in collaborazione con Regione Lombardia, Procarton e Legambiente. Dopo soli due anni, sempre a Milano, a seguito della chiusura improvvisa di una discarica, si attiva una raccolta differenziata spinta che in pochi mesi risolve in maniera definitiva l’emergenza rifiuti. L’anno successivo è Salerno il primo comune del Sud ad accogliere le sollecitazioni di Comieco per l’attivazione della raccolta comunale di carta e cartone.
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Oggi Milano, anche grazie a carta e cartone, ha raggiunto il prestigioso traguardo di prima città d’Europa sopra il milione di abitanti per la raccolta differenziata, a pari merito con Vienna. E Salerno è uno dei Comuni più virtuosi a livello nazionale.
Intanto cambiano i consumi degli italiani. E a cambiare sono anche gli imballaggi. Per rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, migliora la qualità dei packaging e nel contempo aumenta la loro quantità. L’accresciuta sensibilità ambientale delle aziende produttrici di beni innesca un circolo virtuoso. E oggi possiamo andare orgogliosi di imballaggi cellulosici “responsabili” e sostenibili.
Il nuovo punto di vista di produttori e utilizzatori di imballaggi, che nella mia vita lavorativa ho vissuto in prima persona, è quello di utilizzare al meglio le risorse, per andare verso un mondo low cost e high quality. Una sfida, ma anche una necessità. In molti casi è bastato ridurre di pochi millimetri le dimensioni di una scatola per consentire il risparmio di diverse tonnellate di materiale. Il valore e le prestazioni non le abbiamo mai cambiate, se non per migliorarle. Abbiamo però diminuito l’impatto ambientale. In poche parole, si vanno affermando tre punti saldi alla base di quella che oggi chiamiamo Green Economy: fare di più con meno, le 3 R (riduci, riusa, ricicla) e il principio della
responsabilità condivisa.
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1995-2000
A OGNUNO
IL SUO
COMPITO
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Responsabilità condivisa. È questa la svolta che abbiamo cercato di imprimere con il Decreto 22/97, il Decreto Ronchi, che ha spinto la creazione di un sistema circolare in cui tutti gli attori lavorano insieme sotto la guida di CONAI e dei Consorzi di filiera, come Comieco.
Quando si è trattato di recepire la direttiva europea, in Italia più dell’80% dei rifiuti urbani finiva in discarica e la raccolta differenziata era a livelli simbolici, parliamo di pochi punti percentuali e solo di alcune frazioni. Eravamo proprio indietro. La cultura della raccolta, del trattamento e del riciclo dei materiali non era ancora una caratteristica radicata nelle nostre abitudini, come in altri paesi membri. Come si poteva produrre un cambiamento rapido e radicale nella vita quotidiana degli italiani e negli obbiettivi di pubblico e privato?
La risposta, che si è rivelata vincente, è stata quella di coinvolgere direttamente produttori di materia prima e di imballaggi, produttori di beni di consumo, distributori e così via, costituendo un libero Consorzio di imprese per raccogliere gli imballaggi e riciclarli, impegnandosi a raggiungere determinati obiettivi. Questo è il vero successo, ed è un successo di tutti: un sistema che ha dimostrato di saper raggiungere e addirittura superare gli obiettivi fissati dal Legislatore, che crea lavoro, alimenta l’economia e ha portato innumerevoli vantaggi ambientali. E, soprattutto, che continua e cresce.
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Edo Ronchi Presidente Fondazione Sviluppo Sostenibile
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Nel 1997 nasce il sistema di CONAI e dei Consorzi di filiera. E Comieco diventa Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base Cellulosica: una struttura organizzativa (e non produttiva) senza scopo di lucro. Il suo compito è quello di garantire il raggiungimento degli obiettivi nazionali di recupero e riciclo degli imballaggi in carta e cartone fissati dalla legge, “secondo criteri di trasparenza, efficacia, efficienza ed economicità”.
Questo obiettivo è perseguito principalmente attraverso la promozione e l’incentivazione economica della raccolta differenziata urbana, individuata come mezzo, non come fine, per alimentare l’industria del riciclo. Ora tutti sono coinvolti nel “ciclo del riciclo” di carta e cartone. I cittadini, che danno il via alla raccolta differenziata. Le Pubbliche Amministrazioni, che ne organizzano il ritiro. E poi Comieco, che con la sua rete di piattaforme di selezione e cartiere garantisce l’avvio a riciclo, in modo sussidiario al mercato e su tutto il territorio nazionale.
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Mi fa piacere ricordare che, grazie alle sinergie attivate, già nel 2006 l’Italia ha raggiunto – o meglio superato – con due anni d’anticipo gli obiettivi prefissati dalla normativa europea per il recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici. Questo ha portato benefici economici, sociali e ambientali generalizzati all’intera collettività, a dimostrazione che il riciclo degli imballaggi di carta e cartone conviene. A tutti.
Attraverso il recupero dei materiali, l’economia del riciclo contribuisce in maniera sostanziale all’eco-efficienza generale del sistema. I benefici ambientali dello sviluppo di raccolta differenziata e riciclo sono evidenti. Innanzitutto si è verificata una diminuzione delle discariche, del loro impatto e del consumo di territori. In più, abbiamo risparmiato materie prime, evitato processi di estrazione e di lavorazione e ridotto le emissioni di gas serra. Oggi, l’industria italiana del riciclo è una delle più dinamiche del Paese: non è solo un tassello nella gestione dei rifiuti, ma una componente importante e imprescindibile del tessuto industriale ed economico nazionale. Un sistema virtuoso.
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2000-2005
IL CIRCOLO
VIRTUOSo
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Piero Capodieci Past President CONAI e Comieco
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Virtuoso è il primo aggettivo che associo al sistema CONAI e Consorzi di filiera: un sistema efficace ed efficiente, tanto da risultare quello a minor tasso di evasione in tutta Europa. Ricordo ancora l’esperienza di primo presidente di CONAI come una delle avventure più stimolanti. Nell’ottobre del ’97, con un primo CDA di ben 29 membri, c’era il rischio della paralisi. CONAI aveva una missione importante: cambiare la modalità di gestione dei rifiutin in Italia, costituita prevalentemente dagli imballaggi. La raccolta differenziata era il primo anello della catena da attivare ma nel contempo occorreva dare uno sbocco ai materiali raccolti, creando un sistema capace di assicurare l’effettivo avvio a riciclo con un ritorno anche economico a sostegno dei Comuni che gestivano il servizio di raccolta comunale.
Col mandato delle imprese italiane, abbiamo dimostrato di essere capaci di organizzarci liberamente per perseguire un obiettivo di interesse collettivo: il recupero dei materiali e la salvaguardia dell’ambiente. Abbiamo trasformato un obbligo legislativo (la gestione del rifiuto di imballaggio cellulosico) in opportunità di sviluppo e di mercato, dimostrando che interesse pubblico e interesse privato non solo possono convivere, ma è dalla loro interazione che nasce uno sviluppo migliore.
Il merito di questo successo va a tutti gli attori che insieme ai Consorzi di filiera animano il “ciclo del riciclo”. Le imprese, che gestiscono il riciclo e la trasformazione; i Comuni, che si occupano della sensibilizzazione e i cittadini.
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Si è attivata in pratica una doppia responsabilità : quella dei produttori e utilizzatori degli imballaggi, che versando un contributo ambientale consentono al sistema CONAI/Consorzi di filiera di garantire il riciclo delle varie tipologie di imballaggio, e quella dei cittadini, chiamati a partecipare direttamente attraverso la raccolta differenziata.
Con l’aprirsi del nuovo millennio, entriamo in una stagione di consapevolezza, in cui i valori di sostenibilità e di bene comune conquistano il loro spazio nello stile di vita di moltissime persone. In questo contesto, Comieco gioca le sue carte promuovendo la cultura della raccolta differenziata e del riciclo a tutti i livelli: istituzioni, famiglie, imprese, commercianti, uffici e scuole.
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Tra le iniziative più importanti, che ancora oggi riscuotono moltissimo successo, c’è RicicloAperto, il porte aperte della filiera cartaria che ogni anno accoglie oltre 15 mila visitatori. Ci sono anche le Cartoniadi, una gara di raccolta tra quartieri o città a chi raccoglie più e meglio carta e cartone. E ancora il PalaComieco, che in 10 anni ha portato il “ciclo del riciclo” in oltre 100 piazze italiane.
Col tempo, grazie anche all’attività di divulgazione di Comieco, l’atteggiamento degli italiani nei confronti della raccolta differenziata di carta e cartone è maturato. Così come è maturato il loro senso civico: i cittadini iniziano a pensare alla collettività prima che all’esclusivo tornaconto personale. Oggi, 8 italiani su 10 ritengono molto utile fare la raccolta differenziata, si impegnano quotidianamente per farla al meglio e la ritengono un importante indicatore del proprio senso civico.
I numeri parlano più di ogni altra cosa. Dalla costituzione di Comieco in Consorzio, la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia è triplicata, passando da uno a tre milioni di tonnellate l’anno. Anche al Sud, dove la resa è sempre stata inferiore, i volumi di raccolta sono aumentati di 12 volte, passando dalle 50 mila tonnellate del 1998, alle oltre 600 mila nel 2014. Oggi, carta e cartone
raccolti e riciclati sono una vera risorsa per l’Italia.
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2005-2010
l’altra
faccia del macero
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Oggi, carta e cartone raccolti e riciclati sono una vera risorsa per l’Italia. Una risorsa economica, ma anche creativa. Accanto allo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo di carta e cartone, cresce il “mondo nascosto” del macero, costituito da tutti quei prodotti cartacei “extra packaging” che, seppur nati da pratiche anche cartotecniche e ancora limitati per quantità, mostrano subito interessanti prospettive.
La normativa italiana sugli acquisti pubblici verdi (GPP - Green Public Procurement) ha dato una spinta in avanti visto che prevedeva l’obbligo di acquisto, per le amministrazioni pubbliche, di beni realizzati con materiali riciclati.
Proprio a fronte di questa normativa, l’Osservatorio Nazionale Rifiuti ha realizzato un Repertorio dei materiali e dei manufatti ottenuti con materiali riciclati. E “L’altra faccia del macero”, un atlante di prodotti e artefatti a base di macero, edito da Comieco per la prima volta già nel 2002, ha dato una risposta a queste esigenze.
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Irene Ivoi Esperta in ecodesign
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I prodotti (non imballaggi) realizzati con macero sono oggi molto diffusi. Tuttavia, quando abbiamo iniziato a catalogarli e recensirli con Comieco, erano espressione principalmente creativa di un artigianato testimone del grande “saper fare” del nostro Paese, ancora circoscritto in un’area di nicchia.
“L’altra faccia del macero” nasce dalla necessità e dalla curiosità di esplorare i confini applicativi di carta e cartone riciclati, auspicando anche impieghi e sviluppi in Italia: inizialmente si sono visti mobili, lampade, cartoleria, sculture, maschere di carnevale e pupi da presepe. Poi sempre più gioielli, prodotti fashion, gadget, giocattoli, componenti per edilizia, e molto altro.
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Con sorpresa, la carta si rivela un materiale contemporaneo, seppur di tradizione antichissima, capace di vestire tante identità. Il suo linguaggio è diventato lessico e noi di Comieco, promotori e attuatori di questa ricerca ed evoluzione, tuttora ci stupiamo di quello che scopriamo. Le applicazioni di carta e cartone riciclati ci mostrano quanto la tradizione possa essere attuale e moderna e quanto la creatività possa innescare circuiti virtuosi, non solo utili, ma anche di grande appeal.
Se paragonato all’industria dell’imballaggio, il settore degli usi alternativi del macero ha un peso economico ancora marginale. Ma la sua valenza simbolica, oltre che educativa, è davvero incredibile. Sostenibilità, economia, qualità e creatività s’intrecciano in un processo di cui Comieco è promotore attivo. Si è comunque voluta dare una dimensione di questo comparto e, nel 2009, Value Quest ha realizzato per Comieco lo studio “Carta riciclata: un’analisi dei tradizionali settori di impiego e delle nuove applicazioni” dove emerge che “L’altra faccia del macero”, per quanto riguarda la produzione equivalente in peso è di circa 12.700 tonnellate, il fatturato generato nel 2009 è di circa 10,5 milioni di euro, e il valore aggiunto è pari a 2,2 milioni di euro.
Un settore, quello della carta da riciclo, che genera effetti positivi in ogni direzione.
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2010-2015
la carta unisce gli italiani
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Ignazio Capuano Presidente Comieco
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Un settore, quello della carta da riciclo, che genera effetti positivi in ogni direzione. Effetti positivi che coronano il trentesimo anniversario di Comieco. Quest’anno si conclude il mio mandato di Presidente e per l’occasione mi è stato chiesto di tracciare un bilancio di questi primi 30 anni. Farlo è stato un piacere, ma anche una scoperta, perché ho avuto l’opportunità di ripercorrere, come si potrebbe fare con un album di famiglia, una storia davvero ricca. Ogni materiale recuperabile e riciclabile ha una sua storia. Quella della raccolta differenziata e del riciclo di carta e cartone in Italia è la storia di Comieco.
Da comitato ad associazione. Da associazione a Consorzio. Una storia in continua evoluzione, sempre al passo con le richieste di un mercato e di un Paese che cambia, con le sue abitudini di consumo, l’impegno dei cittadini e delle amministrazioni pubbliche. Oggi potremmo definire olistico il nostro modus operandi, avendo coinvolto nei processi gestionali e decisionali del Consorzio tutte le componenti della filiera del riciclo di carta e cartone: produttori, utilizzatori, trasformatori e recuperatori.
Grazie al contributo di tutti questi attori, si è innescato un circolo virtuoso che ha visto triplicare la raccolta differenziata comunale di carta e cartone, passata da uno a tre milioni di tonnellate l’anno. In poco più di 15 anni, quasi 40 milioni di tonnellate di carta e cartone sono stati sottratti alle discariche e riciclati.
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Possiamo andare fieri dei risultati raggiunti a livello nazionale. Tuttavia ci sono ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto nelle regioni del Sud, dove l’indice di raccolta differenziata di carta e cartone è storicamente inferiore al Nord e al Centro. Per questo dallo scorso anno abbiamo reso operativo insieme ad ANCI un bando per sostenere i Comuni medio-piccoli con deficit di raccolta. Per la prima edizione abbiamo finanziato a fondo perduto ben 89 amministrazioni, con un investimento di 1,7 milioni di euro utilizzati per l’acquisto delle attrezzature necessarie per effettuare o ottimizzare il servizio e attivato puntuali attività di comunicazione locale.
Quest’anno, oltre a replicare il Bando - con risorse pari a 2 milioni di euro - Comieco ha messo a punto un vero e proprio “Piano per il Sud”, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, che, con una dotazione di 7 milioni di euro, porta a 9 milioni di euro le risorse che il Consorzio mette a disposizione dei Comuni con deficit di raccolta.
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Il ruolo di Comieco è quello di favorire e garantire il riciclo di carta e cartone. Attività che ha sicuramente un valore ambientale, ma anche economico, e che si realizza attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera: i cittadini che con il loro gesto quotidiano danno il via al virtuoso “ciclo del riciclo”, i Comuni che si occupano del servizio di raccolta, le piattaforme di selezione, le cartiere e l’industria cartotecnica che trasforma la carta per il riciclo in nuovi imballaggi e prodotti. Il nostro impegno è continuare ad accrescere questo valore, con tutti voi.
Da 30 anni nuova vita alla carta. Insieme.
I nostri risultati 51,7 kg quantità media di carta
e cartone che ogni italiano ha raccolto in modo differenziato nel 2014
5,2 miliardi di euro saldo netto dei benefici per
la comunità, derivati dalla raccolta differenziata di carta e cartone, dal 1999 al 2014
80% tasso di riciclo degli imballaggi in
carta e cartone raggiunto nel 2014
10 tonnellate quantità di macero che viene riciclata ogni minuto in Italia
Oltre 1 miliardo di euro corrispettivi erogati ai Comuni dalla nascita del Consorzio
Il Consiglio d’Amministrazione al 30/06/2015 PRESIDENTE VICEPRESIDENTE CONSIGLIERI
Ignazio Capuano Piero Attoma Massimo Angelillo Michele Bianchi Alessandro Castelletti Enrico Giliberti Giovanni Losito Alberto Marchi Michele Mastrobuono Giuliano Tarallo
COLLEGIO DEI REVISORI
Alessia Bastiani Carlo Bellavite Pellegrini Gianangelo Benigni
DIRETTORE GENERALE INVITATI PERMANENTI
Carlo Montalbetti Piero Capodieci Paolo Culicchi Claudio Covini Massimo Medugno Roberto Romiti Tiziana Ronchetti Andrea Nervi