Bocca 2017 Master Meeting

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Communication Agency Int. srl Anno XXIII - Supplemento al N. 9-10/2017 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00

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idee innovative al servizio di turismo e ospitalità

Bernabò Bocca

LA STORIA GLI ALBERGHI


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L’intervista La storia Gli alberghi

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L’INTERVISTA

Bernabò Bocca

idee innovative al servizio di turismo e ospitalità n uomo che non lascia la presa e punta al risultato, con equilibrata determinazione. Questa è forse la definizione, e non è un ossimoro, che meglio descrive il modo di essere di Bernabò Bocca, presidente del gruppo alberghiero SINA Hotels, presidente di Federalberghi e, dal 2013, Senatore della Repubblica. Armonico nel conciliare i suoi ruoli, anche risoluto all’occorrenza, Bocca è sempre in prima linea per far sì che il turismo italiano e, di contro, tutto il settore industriale ad esso collegato, diventino finalmente adulti e rappresentino sempre di più dei fattori di crescita e sviluppo per l’Italia. Siamo o non siamo d’altronde “il Paese più bello del Mondo”? Sin dall’inizio del suo percorso in Parlamento si è considerato “un tecnico prestato alla politica”, concentrato sull’obiettivo di restituire centralità ad un comparto ancora oggi non sufficientemente potenziato, seppure in grado di portare numeri di tutto rispetto all’economia del paese. Bocca punta ad un turismo all’avanguardia, più competitivo, che rispecchi nelle sue quote di mercato il fascino che l’Italia da sempre esercita in tutto il mondo. Va da sè che il suo punto di vista sullo stato dell’arte dell’industria del Travel sia in qualche modo privilegiato, accompagnato peraltro dalla convinzione che far crescere il turismo significa far sì che l’Italia possa finalmente trovare la sua “pietra filosofale”, capace di trasformare il futuro in oro.

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Presidente Bocca, fare sistema, nel turismo e non solo, è sempre un modo per farsi forza davanti ai momenti difficili: la crisi per l’Italia dell’hotellerie è passata davvero? Quanto conta la “lotta” alle formule tipo airbnb per programmare il futuro dell’ospitalità tradizionale? «La nostra lotta non è contro il fenomeno di Airbnb, bensi contro l’evasione fiscale. Ci vengono a dire che quella degli albergatori è una lobby. Si forse è vero: siamo la lobby dei pagatori delle tasse, come dico sempre io. Le nostre strutture ricettive, riconosciute come tali, sono sottoposte ad una rigida serie di regole che non possiamo esimerci dal rispettare. Cosa che ritengo sacrosanta 3


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in una società che abbia a cuore diritti e doveri per il bene della comunità. Ma non ci aiuta sapere che il mercato degli affitti, in particolare delle locazioni brevi, sia sconvolto dall’imperversare di offerte non trasparenti sulle piattaforme on line. Siamo perfettamente consapevoli che il mondo ormai va nella direzione di un sistema orientato sul web. Ma trovo legittimo pretendere che ciò che si propaganda sul web sia limpido. Invece il sommerso nel turismo ha superato il livello di guardia, con gravi conseguenze per i consumatori, per la collettività e per il mercato. Una nostra ricerca ha rilevato che nello scorso aprile erano disponibili su Airbnb 214.483 alloggi italiani, con una crescita esponenziale continua (42.804 alloggi in più nel corso del 2016, pari ad un incremento del 25,6%). Consideriamo che le strutture censite dall’Istat di tipologia simile, come appartamenti in affitto e bed and breakfast, sono 103.459: è evidente ai nostri occhi l’esistenza di almeno 110.000 alloggi che sfuggono ad ogni controllo, senza contare che le strutture mancanti all’appello sono probabilmente il doppio. Bene farà alla nostra economia la misura stabilita dal Parlamento, che assegna ai portali il compito di prelevare alla fonte la cosiddetta cedolare secca, pari al 21% del prezzo pagato dai clienti degli appartamenti in affitto. L’unica perplessità è che si tratti di una misura che va comunque irrobustita affinchè, appunto, il mondo dell’hotellerie non debba più subire la concorrenza sleale e sappia difendersi meglio nei momenti di crisi».

E quella di Bernabò Bocca contro il mercato nel sommerso è da sempre proprio una lotta dura. Lo dimostrano anche importanti passaggi della Relazione che lo stesso Presidente di Federalberghi ha tenuto lo scorso maggio a Rapallo in occasione della 67a Assemblea Generale Ordinaria dell’associazione:

Tutto cambia, niente cambia. L’assemblea rappresenta il momento di maggiore aggregazione associativa della Federalberghi, in quanto vi partecipano i delegati ed i singoli albergatori associati provenienti da tutte le regioni d’Italia. Si tratta quindi del momento in cui ci incontriamo e ci scambiamo idee, progetti, sensazioni, prospettive e speranze. Un modo per ribadire il nostro desiderio di stare insieme, di fornire una risposta unitaria di categoria alle sfide che il nostro tempo ci pone. Dalla sua fondazione, avvenuta nel 1950, Federalberghi ha celebrato la propria assemblea in Liguria quattro volte: la prima proprio qui a Rapallo nel 1951 e la più recente a Sanremo, venti anni fa, nel 1997. Quante cose sono cambiate da queste due date, nella nostra vita quotidiana e nelle nostre imprese! E quante cose - invece - sono invece passate quasi intatte attraverso gli anni. Nel 1951 la nostra federazione, appena costituita, si affaccia sulla scena in un paese da pochi anni uscito da una guerra rovinosa. In quell’anno si succedono due governi, De Gasperi VI e VII. Giulio Andreotti è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo. 4


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È l’anno dell’alluvione nel Polesine (180.000 sfollati). Il Paese è alle prese con la questione fiscale, entra in vigore la riforma Vanoni che rende obbligatoria la dichiarazione dei redditi. Il mondo teme un’escalation nella guerra di Corea. In Europa sei paesi (Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) danno vita alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio, embrione della futura Comunità europea, oggi Unione europea. Nel 1997 l’Italia fa registrare una crescita economica dell’1,7%, significativa ma troppo bassa per consentire l’assorbimento di una disoccupazione che è al 12%. Presidente del Consiglio è Romano Prodi, Ministro dell’Industria, con delega al Turismo, Pierluigi Bersani. Nel 1997 entrano in vigore per il nostro Paese gli accordi di Schengen. In Europa sorge la stella di Tony Blair e, per la prima volta dopo secoli, gli scozzesi votano per il proprio Parlamento. Il mondo è sconvolto dai massacri in Algeria e dalla strage di turisti nella Valle dei re in Egitto. Nel mondo nasce Google e per la prima volta viene clonato un essere vivente, la pecora Dolly. La terra trema nelle Marche e in Umbria. Quindi molte cose cambiano, altre restano uguali, altre ancora si perpetuano. Cambia il mondo. Si afferma la tecnica: quella che vent’anni fa era una startup (Google) oggi è la seconda azienda al mondo per capitalizzazione – 528 miliardi di euro – e ha rivoluzionato il nostro modo utilizzare la nuova dimensione nella quale viviamo immersi ogni giorno, la rete. Cambiano le nostre società, sempre più multietniche e multiculturali, ma non cambia la conflittualità di fondo, a distanza di 60 anni i focolai di guerra sono gli stessi: la Corea, il Medio oriente. Si affermano leadership che contribuiscono a modellare il nostro tempo. Si afferma, con molte incertezze, l’idea di un soggetto comune europeo che sia erede e continuatore degli aspetti positivi dell’esperienza nata nei primi anni del secondo dopoguerra. Non cambia, o non riesce a cambiare, il nostro Paese. Alle prese con una natura lo ha voluto meraviglioso ma fragile, soggetto a periodiche calamità alle quali la mano dell’uomo, negligente quando non criminale, fa da amplificatore. Ieri il Polesine e il terremoto nelle Marche e nell’Umbria, oggi ancora terremoto, nelle stesse zone già martoriate. Vorrei ricordare lo spirito di solidarietà con il quale le nostre imprese hanno accolto e accolgono chi ha perso tutto a causa della tragedia. Non cambia la nostra politica, sempre presa dalle proprie alchimie, chiusa nei suoi rituali bizantini ormai incomprensibili anche per il più attento osservatore. Questo è, al netto del quotidiano ripetersi delle stragi che rappresentano il triste rituale di questa nostra età, l’aspetto più preoccupante: l’assenza di risposte. 5


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Le classi dirigenti delle nostre società sembrano aver abdicato al loro ruolo di guida. Una guida che, al contrario, appare sempre più necessaria. Lo scenario economico: secondo il Fondo monetario internazionale, nel 2016 la crescita globale delle economie è rallentata attestandosi al 3,1%. Per il 2017 la previsione è di una crescita del 3,4%. Entrambi i dati, rivisti al ribasso rispetto a precedenti stime, risentono delle incertezze politiche che hanno caratterizzato il 2016 e questi primi mesi del 2017. Anche se le reazioni dei mercati alla scossa Brexit e all’elezione di Donald Trump sono state rassicuranti e ordinate, l’impatto finale di questi cambiamenti rimane poco chiaro, sia per quanto riguarda le prospettive del divorzio tra Regno Unito e Unione europea, sia con riferimento alle conseguenze sulla crescita mondiale delle politiche protezionistiche preannunciate dal nuovo presidente. I numeri del turismo mondiale sono più confortanti. Secondo i più recenti dati forniti dall’Organizzazione mondiale del turismo, nel 2016 gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti del 3,9%, fino a raggiungere i 1.235 milioni. Il 2016 è stato il settimo anno consecutivo di crescita dalla crisi economico finanziaria del 2009. Rispetto ai valori assoluti pre-crisi del 2008, si sono registrati 300 milioni di turisti in più. Il rovescio della medaglia è dato dalla modesta performance dell’Europa (+2%) nella quale occorre peraltro distinguere i buoni risultati del nord Europa (+6%) da quelli risicati dell’Europa mediterranea (+1%). Anche le previsioni per il 2017 sono positive. A livello globale si prevede una crescita tra il 3 e il 4%, mentre il dato relativo all’Europa oscilla tra il 2 e il 3%. L’economia italiana: nell’anno trascorso la crescita economica del nostro Paese si è attestata poco al di sotto dell’un percento. Le previsioni per il 2017 e per il 2018 sono di un aumento dell’1,1% per ciascun anno. Nel 2016 la domanda interna ha contribuito positivamente alla crescita del PIL (1,4%) mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo (-0,1%). La spesa delle famiglie è aumentata, sebbene a un tasso assai modesto. Segnali positivi sono venuti anche sul versante dell’occupazione, dove l’ISTAT ha rilevato un incremento dell’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico – localizzato per lo più al centro-nord - accompagnato da una stabilizzazione del tasso di disoccupazione all’11,9%. Anche il turismo ha mostrato segni di ripresa. La domanda turistico-alberghiera ha registrato una variazione positiva complessiva dello 0,9% di presenze alberghiere, risultante da un incremento (+2,4%) dei pernottamenti degli italiani e da una diminuzione (-0,5%) di quelli degli stranieri. La bilancia dei pagamenti turistica ha fatto registrare un avanzo di 13.812 milioni di euro (+2%). Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia sono aumentate del 2,3%. 6


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Se da un lato si tratta di segnali confortanti, dall’altro occorre evidenziare che con questi incrementi decimali ci vorranno diversi anni prima di raggiungere valori e redditività pre-crisi. Uno sguardo rivolto al futuro: nel discorso inaugurale alla ITB di Berlino – un bellissimo discorso – il Segretario generale dell’Organizzazione mondiale del turismo, Taleb Rifai, ha detto: “Viviamo nel migliore e nel peggiore dei tempi. Un tempo in cui ci svegliamo con la paura del terrorismo, ormai alle soglie delle nostre case, e della disoccupazione crescente. Tempo di isolazionismo, di misure incredibili, come il travel ban - il divieto di ingresso negli Stati Uniti per i cittadini provenienti da alcuni paesi a maggioranza islamica - che non porteranno a una maggiore sicurezza ma a maggiori tensioni e incomprensioni. Ma nonostante tutte queste difficoltà, nonostante le limitazioni alle libertà di movimento e di viaggio, la stella del turismo continua a brillare nell’oscurità del nostro tempo (…) per costituire un ponte di dialogo tra i popoli di tutta la Terra”. Ho voluto riprendere questa lunga citazione, perché credo rappresenti al meglio il nostro stato d’animo in questi anni turbolenti. Le nostre preoccupazioni e le nostre speranze. E l’orgoglio di contribuire, con il nostro lavoro quotidiano, alla conoscenza reciproca e alla pacifica convivenza di tutti gli abitanti del pianeta. È per questo che – al di là dei numeri, che parlano di 2 miliardi di viaggiatori entro i prossimi 15-20 anni – noi crediamo che il turismo rappresenti il futuro non solo della nostra economia ma della nostra società. Un futuro che, per quanto ci riguarda, è già presente. Dico questo perché a tutti noi è chiaro che la domanda turistica è cambiata. Sono cambiate le persone, le nazionalità, i servizi che ci vengono richiesti. E, in parallelo, è cambiata anche l’offerta turistica. Sono cambiate le modalità con le quali esercitiamo le nostre attività, i canali attraverso i quali le promuoviamo. E sono cambiati anche gli attori del mercato, un mercato sempre più aperto, senza barriere e senza vincoli. E qui facciamo i conti con un primo paradosso: - da un lato, cresce il bisogno di identità, che si declina addirittura con l’auspicio di un ritorno ai confini, alle sovranità; - dall’altro viviamo la realtà di una società sempre più interconnessa, disintermediata, nella quale l’ordine tradizionale sembra ormai tramontato. E queste due facce non riescono a trovare uno spazio di mediazione, coesistono e spesso entrano in conflitto tra di loro, nella realtà quotidiana di ognuno di noi, nel nostro privato ma anche nella nostra professione. Questo fenomeno è amplificato da una mancanza alla quale ho accennato prima: la mancanza di una guida in grado di decifrare questa complessità e di proporre un modello condiviso per viverla. 7


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È una mancanza da attribuire alla classe dirigente, che non è solo politica, ma è anche culturale e sociale, e perciò ci riguarda tutti. Un’illegalità diffusa e tollerata: ho detto che l’offerta turistica è cambiata, che nuovi soggetti sono entrati nel mercato cambiandone le caratteristiche e alterando le condizioni competitive. Si tratta degli oltre duecentomila alloggi che – attraverso i diversi portali che permettono di affacciarsi al mercato globale – hanno completamente modificato sia l’arena competitiva del settore, sia le regole di ingaggio. E qui fatemi essere chiaro: noi albergatori non siamo contro la concorrenza! Se qualcuno vuole entrare nel nostro settore, sotto qualsiasi forma, con qualsiasi tipo di offerta, deve essere libero di farlo; anche chi vuole uscire dal settore dovrebbe essere libero di farlo, ma su questo fronte i nostri politici e amministratori, che pure sono dei campioni di liberismo, non ci sentono bene! Ma chi entra nell’arena competitiva deve rispettare un principio: stesso mercato, stesse regole! E invece il nostro settore è diventato un far west: - regole diverse da piazza a piazza, - regole che – beninteso - nessuno rispetta, - e nessuno sceriffo a fare giustizia. Anzi, qualche volta lo sceriffo dà man forte ai fuorilegge! Questo è il nostro turismo oggi! Al fisco risultano 33mila contribuenti che gestiscono locazioni brevi. Su Airbnb durante la settimana di pasqua c’erano 214mila annunci. Centinaia di migliaia di appartamenti privati affittati in tutta Italia senza nessuna regola, senza nessuna garanzia per i consumatori, senza nessuna tutela per i lavoratori, senza pagare un centesimo di tasse! E ci spiegano che questo è il futuro… No, cari amici, questo non è il futuro, questa è l’illegalità tollerata, legittimata e – in alcuni casi, istituzionalizzata. Questo è intollerabile! Ma siamo fiduciosi… Ci sono delle realtà dove si cerca di porre un argine a questa illegalità. Sono piccole cose, piccoli passi che vanno nel verso giusto. Ma ogni adempimento, anche il più semplice, sembra troppo per chi non vuole regole su di sé. Così l’iscrizione in un registro diventa un peso insopportabile, un’angheria. Insopportabile per chi, nello stesso momento, utilizza internet e i grandi portali per accrescere il proprio business. Una barzelletta! 8


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Ci sono poi alcuni commentatori che ci spiegano che noi saremmo contro il mercato, che saremmo una lobby, la lobby degli albergatori, che vuole impedire la concorrenza. Sì siamo una lobby: la lobby dei pagatori delle tasse! Ma stiano pure tranquilli, fortunatamente, o sfortunatamente, siamo sempre di meno… In realtà il vero nemico della libera concorrenza è questo Stato che accorda ad alcuni operatori del mercato un privilegio fiscale: lo sgravio totale dalle imposte. Servono dunque buone regole. Ma le buone regole servono a poco se non ci sono controlli efficienti e sanzioni adeguate. In giro per il mondo ci sono esempi di regolamentazioni che prevedono sanzioni significative, in grado di dissuadere i potenziali trasgressori. Ecco alcuni buoni esempi. Ad Amsterdam gli appartamenti privati possono essere affittati per non più di sessanta giorni all’anno e non possono ospitare più di quattro persone per volta. A Barcellona chi vuole affittare il proprio appartamento per periodi brevi deve chiedere una licenza. A Bruxelles può affittare casa per meno di 90 giorni solo chi rispetta una serie di requisiti rigidissimi e solo con il consenso di tutti i condomini del palazzo. A Parigi i proprietari degli immobili affittati per brevi periodi devono iscriversi in un registro pubblico, dichiarando le proprie generalità, l’indirizzo e le caratteristiche dell’alloggio. Cari amministratori pubblici, ripeto l’invito fatto ancora un anno fa a Saint-Vincent: non scherzate col fuoco. Non aspettate che i buoi siano usciti dalla stalla per prendere provvedimenti. Censite le attività, esigete l’identificazione dei clienti, pretendente che le regole di igiene e sicurezza siano rispettate. Fate pagare le tasse a tutti, non solo ai soliti noti. In questi giorni il Parlamento sta esaminando un decreto legge che assegna ai portali il compito di prelevare alla fonte la cosiddetta cedolare secca, pari al ventun per cento del prezzo pagato dai clienti delle locazioni brevi. Anche se la definizione di un’aliquota agevolata non ci esalta, apprezziamo il fatto che sia stato individuato un percorso per garantire il prelievo delle imposte. È bene chiarire che si tratta di una soluzione apprezzabile ma non sufficiente, che dovrà essere integrata con altre misure volte a garantire la concorrenza leale tra tutti gli operatori. Presidente Bocca, tutto cambia, niente cambia in Italia, siamo d’accordo: ma il mondo del lavoro turistico in che direzione va dopo l’abolizione voucher ad esempio? Che fine faranno i lavoratori “agili”: vinceranno la loro scommessa nel travel almeno? «Per prima cosa direi che non ci si arrende mai, neanche quando ci si imbatte in una decisione per noi non idonea come l’abolizione dei voucher, ovvero una misura 10


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rodata e di grande sostegno per i lavoratori. La Federalberghi ha sempre manifestato la propria preoccupazione riguardo le dinamiche che hanno investito il tema dell’occupazione nel settore turistico. La questione è chiara: il provvedimento relativo ai voucher non è stato sufficientemente ponderato, ma è stato prodotto più sulla scorta di considerazioni politico-ideologiche che poco hanno a che vedere con la realtà delle imprese e del mondo del lavoro e che crea oltretutto un vuoto normativo nel quale può insinuarsi l’odiosa pratica del lavoro nero. Nel nostro settore è fondamentale che per tutte le imprese si creino le condizioni per un più agevole ricorso a strumenti già esistenti, come il lavoro intermittente. In questo modo si garantisce almeno la possibilità di svolgere lavori occasionali che sarebbero affidati al cosiddetto “contratto a chiamata”: Il lavoratore sa di potersi rendere disponibile per una prestazione particolare in modo discontinuo o, appunto, intermittente, anche nell’arco di un intero anno. È una modalità di cui il nostro comparto necessita particolarmente. In che direzione andiamo potremo vederlo solo dopo un primo bilancio riguardo i frutti che darà il nuovo provvedimento sui voucher. Ammetto che fatico a credere che possano esserci buoni risultati». Ecco perché, ritornando all’intervento del Presidente alla 67a Assemblea Generale Ordinaria di Federlberghi, per il futuro quello che è da auspicare è certo un mercato differente: Un mercato più equo, senza posizioni dominanti. La battaglia per un mercato più equo, concorrenziale, trasparente, in grado di garantire consumatori e imprese dall’abuso di posizione dominante non riguarda solo i portali di affitti, ma anche e agenzie di viaggio online. Anche in questo campo, la metafora più calzante è quella del far west. Nell’ottobre del 2016 la Commissione europea e la rete delle autorità incaricate di garantire il rispetto delle leggi a tutela dei consumatori nell’Unione e nello spazio economico europeo hanno intrapreso un monitoraggio congiunto dei siti di prenotazione e di comparazione. Il risultato di questa analisi, svolta dalle autorità di 26 paesi dell’Unione, Norvegia e Islanda è che su 352 siti esaminati, ben 235 – due su tre – sono risultati non in regola con le norme in questione. C’è quindi anche in questo campo un enorme problema di legalità e di trasparenza delle condizioni contrattuali. Il commento sorge spontaneo: internet ha offerto ai consumatori ed alle imprese grandi opportunità. Nel contempo, l’esperienza, confermata dall’indagine dell’Unione europea, ci dice che in rete si trovano trabocchetti e tranelli. I cittadini devono prestare attenzione, le istituzioni devono dettare regole adeguate ai tempi che cambiano ed esercitare i controlli. È per questo che abbiamo salutato con entusiasmo, il 3 maggio, l’approvazione da parte del Senato del disegno di legge per la concorrenza ed il mercato, che sancisce l’abrogazione dell’obbligo di parity rate. 11


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Si tratta di un obiettivo che perseguiamo da tempo, per realizzare un migliore equilibrio nei rapporti tra gli alberghi e i grandi portali di prenotazione, a beneficio di tutto il mercato. Due anni fa, grazie alla segnalazione che Federalberghi presentò all’Autorità Antitrust, si mossero i primi passi. Ma, mentre noi procediamo al piccolo trotto, i competitor galoppano. Nel 2015, le clausole di parity erano vietate solo in Germania. Poi si è aggiunta la Francia, poi l’Austria. Anche la Svizzera è a buon punto. Confidiamo che la Camera dei Deputati provveda in tempi brevi alla definitiva approvazione della norma, per non ampliare il divario che ci separa dai nostri competitor. Il piano strategico: il turismo è un asset determinante non solo per l’economia italiana, ma per la vita stessa del Paese. Federalberghi ritiene che l’approccio al turismo debba essere di tipo strategico, improntato, cioè, a una programmazione pluriennale fondata sull’analisi dei fattori che determinano le condizioni attuali e le prospettive di sviluppo. Per questo abbiamo collaborato all’elaborazione di alcune delle tesi contenute nel piano, partecipando agli Stati generali del turismo e ai gruppi di lavoro che sono stati insediati dal Mibact. In particolare, riteniamo opportuna l’attenzione che il piano strategico rivolge al miglioramento del sistema dei trasporti e delle reti digitali, infrastrutture indispensabili per l’accoglienza turistica e, prima ancora, per la promozione e la commercializzazione del prodotto turistico. Per quanto riguarda la politica d’impresa, la nostra preferenza va alle misure di tipo “orizzontale”, rivolte cioè alla generalità delle imprese e perciò non discriminatorie. Per questo motivo riteniamo che, tra le misure previste dal piano strategico, debbano essere perseguite in via prioritaria quelle inerenti la riduzione della pressione fiscale, per incentivare gli investimenti, e il contrasto all’abusivismo, a tutela dei consumatori e delle imprese che operano correttamente. Inoltre, pur riconoscendo la valenza della cultura come driver per lo sviluppo turistico del Paese, riteniamo che analoga considerazione dovrebbe essere rivolta ai cosiddetti mercati maturi, che continuano a costituire la struttura portante dell’economia turistica italiana. Non è condivisibile un approccio che miri a redistribuire i flussi indirizzati ad alcune destinazioni, che attraggono e trattengono un’elevata percentuale del movimento turistico di stranieri e italiani. L’obiettivo del piano dev’essere quello di aumentare la domanda, non di redistribuirla. Occorre infine che le azioni previste dal piano strategico siano ordinate per tempi e priorità e adeguatamente finanziate, altrimenti il lavoro svolto si rivelerà l’ennesimo libro dei sogni, senza alcuna influenza pratica sull’operatività del settore. Un fardello sempre più pesante: stare sul mercato, rispondere in maniera adeguata 12


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alle esigenze della clientela, essere competitivi in un settore sempre più caratterizzato dall’innovazione tecnologica e di prodotto richiede investimenti significativi a fronte di un ritorno tutt’altro che garantito. È opinione diffusa che le aziende italiane – e quelle turistiche non fanno eccezione siano sottocapitalizzate e ricorrano in maniera non fisiologica ai capitali di terzi, che per la generalità delle aziende italiane significa al credito. Potremmo aggiungere che nella maggioranza dei casi tale ricorso avviene attraverso strumenti di breve termine, strutturalmente inidonei a soddisfare un fabbisogno di lungo periodo. Al di là delle considerazioni sulla facilità di accesso al credito, che sono sempre valide, vorrei richiamare la vostra attenzione su un punto in particolare. I margini delle nostre imprese, sempre più ridotti dalla competizione e dall’intermediazione sono falcidiati da una pressione fiscale che – stando agli ultimi dati resi disponibili da Eurostat – è 8,6 punti percentuali al di sopra della media dei paesi dell’Unione e 6,8 punti maggiore della media dei paesi dell’eurozona. La tassazione sugli immobili, nelle sue diverse componenti, ha raggiunto un peso insostenibile. Stimiamo che gli alberghi italiani paghino ogni anno circa 893 milioni di euro solo di IMU e TASI, equivalenti a una media di 26.487 euro per albergo e 817 euro per camera. L’onere è aggravato dal fatto che l’imposta si paga anche se la struttura è chiusa o vuota. In queste condizioni nessun autofinanziamento è possibile, nessun carburante può spingere l’innovazione e la competitività nelle nostre imprese. È vitale la riduzione della pressione fiscale: - sul lavoro, portando al 100% la deducibilità dall’IRAP del costo del lavoro relativo ai contratti a tempo determinato ed eliminando il contributo aggiuntivo dell’1,40% sui contratti a tempo determinato stagionali; - sui beni strumentali, escludendo gli immobili strumentali dall’IMU, o quantomeno rendendola interamente deducibile dal reddito d’impresa; - sugli investimenti, rendendo strutturale il tax credit per riqualificazione e digitalizzazione, aumentando le risorse stanziate e superando il meccanismo del click day. Buona parte dell’imposizione sulle nostre attività deriva tuttavia dai livelli territoriali di governo, rispetto ai quali proponiamo: - di definire un regolamento quadro dell’imposta di soggiorno, per evitare abusi e pericolose fughe in avanti; - di commisurare TARI e TASI all’effettivo utilizzo della struttura: è ingiusto pagare anche quando si sta chiusi. Purtroppo, in questi giorni non si parla di diminuire le tasse, ma di aumentare l’IVA. Si tratterebbe di un suicidio economico, che penalizzerebbe la domanda interna e con essa ogni possibilità di ripresa della nostra economia. Bisognerebbe che i nostri governanti ricordassero quanto ripeteva Winston Churchill: “Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico”. 13


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Una promozione adeguata: il referendum del 4 dicembre 2016 ha confermato l’assetto istituzionale del nostro Paese e con esso la ripartizione delle competenze tra Stato centrale e Regioni. È un dato di fatto, sul quale nessuno di noi ha il potere di incidere. Quello su cui invece possiamo e dobbiamo dire la nostra è sulle modalità con cui le autonomie locali esercitano il potere conferito loro dalla Costituzione. Se questo potere non viene esercitato in maniera coordinata e strategica, ogni tentativo, ogni azione, ogni risorsa sono spese invano, quando non a danno del turismo. Analogamente ci auguriamo che il nuovo ENIT sia messo in condizione di svolgere il proprio compito, anche ricercando sinergie con gli altri enti e amministrazioni che si propongono di promuovere il made in Italy. Collaborazione, cooperazione, sinergia queste sono le parole d’ordine che indichiamo a coloro che hanno la responsabilità di promuovere il turismo italiano e al tempo stesso questo è l’impegno che prendiamo nei loro confronti. Presidente Bocca, un tema a lei caro è quello della qualità dell’offerta: e oggi la professionalità è un valore sul quale gli alberghi fanno sempre più leva: come fare a renderla davvero “virale”? Basta una formazione delle singole aziende o sarebbe meglio pensare “più in grande”? E come? «Quello della formazione è un tema centrale. Abbiamo assistito questa estate al manifestarsi di un problema tutto nostro: a fronte di un’ampia offerta di impiego – per quanto stagionale – da parte delle imprese del turismo, la risposta non è stata soddisfacente nonostante vi sia un alto tasso di disoccupazione giovanile. La verità è che una struttura alberghiera va vista come un microcosmo all’interno del quale si intersecano varie professionalità con le loro singole specificità: queste ultime si possono costruire e consolidare solo in un sistema che investe sulla formazione. In un contesto estremamente competitivo come quello del nostro comparto, non ci si può più affidare all’improvvisazione. L’auspicio è che vengano destinati alla causa maggiori investimenti». Formazione, lavoro e strumenti di lavoro, quindi anche tasse e sistema dei voucher: è grande la confusione sotto il cielo, ma anche in questo caso il Presidente di Federalberghi nella sua relazione di Rapallo ha tenuto la barra dritta confidando in una ricetta che non cambi come tira il vento: La competitività delle nostre imprese è legata al territorio. E una delle caratteristiche più importanti dei territori è la professionalità diffusa, il patrimonio di conoscenze e competenze turistiche che si è accumulato attraverso gli anni. Questo patrimonio, di cui sono portatori in nostri collaboratori, deve essere difeso e incrementato. Con questo obiettivo Federalberghi – insieme alle organizzazioni dei lavoratori – si è impegnata sui temi della stagionalità, anche attraverso il giusto riconoscimento di un 14


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L’INTERVISTA

trattamento di disoccupazione che consenta una vita dignitosa ai nostri dipendenti e alle loro famiglie. Ci siamo battuti per la revisione della NASpI e abbiamo ottenuto qualche successo. Ma la strada è lunga e non dobbiamo perdere di vista il risultato che abbiamo in mente di ottenere: una pari dignità per le attività stagionali, già troppo penalizzate dalle caratteristiche della domanda. Il patrimonio di professionalità può essere incrementato attraverso la formazione. In questi anni attraverso gli strumenti contrattuali della formazione continua abbiamo finanziato attività per milioni di euro. Lo considero un investimento essenziale, un investimento che – anche grazie all’impegno di Federalberghi – non pesa sulle casse delle imprese. La scelta di una continua interlocuzione con le organizzazioni sindacali ha consentito di avere regole contrattuali adeguate alle esigenze delle nostre imprese, sia sotto l’aspetto degli strumenti di gestione delle risorse umane, sia con riferimento al contenimento dei costi. Mi riferisco agli accordi contrattuali che hanno prorogato la vigenza del contratto collettivo, contenendone i costi, ma anche agli avvisi comuni che accrescono la visibilità delle nostre proposte, cosi come agli accordi di detassazione che consentono di ridurre il cuneo fiscale proponendo soluzioni innovative. Purtroppo ciò non vale per la legislazione del lavoro, che dopo alcune azioni promettenti è tornata a penalizzarci. Mi riferisco in particolare alla recente abolizione dei buoni lavoro, che rappresentavano uno strumento assai utile per le nostre aziende. Si è preferito cedere al furore ideologico e buttare via il bambino con l’acqua sporca. Non sarà facile individuare uno strumento alternativo altrettanto valido nel coniugare la possibilità di effettuare prestazioni di breve durata, consentendo al lavoratore un trattamento fiscale di favore e la possibilità di continuare a fruire dell’indennità di disoccupazione. Quando una cosa funziona, c’è sempre chi fa a gara per distruggerla! Presidente Bocca, guardiamo al futuro: nelle sue conclusioni nella relazione di Rapallo ha sottolineato: All’inizio di questo mio intervento ho evocato l’immutabilità dei problemi che affliggono il nostro Paese, il nostro turismo, la nostra società. Ma non credo che la soluzione possa essere gettare la spugna, la passiva accettazione di ciò che è stato e che è. Credo che il nostro lavoro, il nostro impegno, la dedizione e l’amore che riversiamo quotidianamente nelle nostre imprese non debbano cadere nel vuoto o essere accolte dalla rassegnazione. Per questo rinnovo oggi l’invito a tutti noi a stare uniti, a lavorare insieme per difendere e promuovere le nostre imprese e il nostro lavoro. Alla politica, all’amministrazione, alla società, all’opinione pubblica chiedo di prestare attenzione al nostro lavoro e alle nostre richieste. 15


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L’INTERVISTA

Il turismo lavora per l’Italia, facciamo in modo che questo contributo sia giorno dopo giorno più rilevante e più prezioso. E quindi, per approfondire ulteriormente questo aspetto, allora le chiedo: incoming vs mercato interno o incoming + mercato interno; quale sarà il trend del futuro davvero vincente per l’hotellerie italiana? «L’incoming nel nostro comparto deve sempre essere un obiettivo. In Italia abbiamo un organismo come l’Enit che è deputato a promuovere all’estero il nostro paese anche per favorire un maggior afflusso di turismo internazionale. Mi spiace ripetermi, ma anche in questo caso sarebbe necessario dedicare a queste attività maggiori risorse. Quest’anno l’Italia si è confermata una delle destinazioni preferite anche da parte degli stranieri, un dato che ovviamente ci conforta. Ma non è sufficiente a rassicurarci, sapendo bene che indirettamente viviamo gli effetti della paura del terrorismo che ha mutato gran parte dei flussi turistici internazionali. Anche il turismo interno tiene: l’italiano ha imparato ad apprezzare maggiormente il proprio paese e sempre più di frequente, per le sue vacanze, sceglie di rimanere per così dire “a casa”. Anche in periodi di crisi globale si può intravedere un futuro vincente: fatto con il lavoro di chi crede ed investe nel comparto, dalla consapevolezza che oggi adeguarsi all’innovazione tecnologica è un must, dalla sensibilità alle nuove forme di turismo, ma soprattutto dal valore aggiunto delle nostre risorse umane: l’ospitalità italiana è un brand di eccellenza che, se correttamente sostenuto, avrà sempre una prospettiva grandiosa».

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LA STORIA

La storia della famiglia e di SINA Hotels n progetto di famiglia: si potrebbe anche definire in questo modo la lunga storia della compagnia alberghiera SINA Hotels. La sua storia infatti non solo è iniziata con il progetto del Conte Ernesto Bocca di creare un gruppo di alberghi qualitativamente superiori, grazie ad una paziente ricerca in tutta Italia, ma si è anche costantemente trasformata in realtà durante quasi sessant’anni di storia grazie all’operato dei due figli del Conte, Matilde e Bernabò. E proprio Bernabò Bocca, oggi presidente del gruppo, è diventato l’icona di un’azienda che fa del bello e del Made in Italy la sua forza che ogni giorno si concretizza con successo nel competitivo settore dell’ospitalità luxury. Ma andiamo con ordine e, innanzitutto, torniamo a quell’ormai lontano 1958, quando il Conte Ernesto Bocca viveva a Torino con la sua famiglia ricoprendo il ruolo di Amministratore Delegato della più importante industria conciaria italiana, appartenente alla stessa famiglia da tre generazioni. Sensibile al gusto del bello oltre che grande e appassionato viaggiatore, Ernesto Bocca decise anche di trasformare questa sua passione in qualcosa di più grande e, allo stesso tempo, di tramandare l’antica arte dell’accoglienza per una clientela di lusso. Nacque con questo scopo, proprio nel 1958, la SINA: Società Internazionale Nuovi Alberghi. Passano appena due anni ed è nel 1960 che il primo hotel della compagnia vede la luce a Firenze. È infatti nella magnifica e turisticamente unica città toscana che l’antico Palazzo dei Baroni de Renzis Sonnino, dopo essere stato accuratamente restaurato, diventa un lussuoso albergo a cinque stelle. Un hotel unico che fin dall’inizio della sua attività ospita tra i suoi clienti personalità uniche come lo Scià di Persia e la moglie Farah Diba, ai quali seguiranno nel corso degli anni un lungo elenco di Vip e personalità, comprendente regnanti e personaggi celebri nel mondo della cultura e dell’arte.

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Dalla Città Eterna alla Versilia Passano alcuni anni ma la passione del Conte Bocca per un’accoglienza d’alta gamma non si placa, anzi. Siamo allora giunti al 1973, anno nel quale Ernesto Bocca, sempre sostenuto e appoggiato dalla moglie, la Contessa Ida Bocca, decide finalmente di dare vita a una vera collezione di alberghi di lusso. A questo scopo, dopo la prima apertura in quel di Firenze, la scelta non può non cadere su un’altra delle perle del turismo della Penisola, la Città Eterna. E proprio nel 1973 allora SINA Hotels sbarca anche a Roma dopo avere acquistato lo storico Bernini Bristol, hotel che vanta una tradizione di ospitalità fin dal 1874. Situato nel cuore della Capitale il Bernini Bristol diventa ben presto il punto di riferimento “romano” per personalità e capitani d’industria, tutti affascinati dall’unicità e dalla grande bellezza di un luogo che sprigiona un’atmosfera unica e inimitabile, come il tessuto degli stupendi arazzi del XVIII secolo, silenti e affascinanti testimonianze degli antichi fasti del pa17


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LA STORIA

lazzo romano. Nello stesso anno poi un altro importante passo della storia di SINA Hotels viene compiuto: la figlia Matilde, erede della stessa passione del padre, affianca con entusiasmo il Conte Bocca nell’impresa. Dopo un altro decennio di successi per le strutture di SINA a Firenze e a Roma giunge finalmente il tempo di allargare l’offerta della compagnia: ecco così che nel 1981 nasce il terzo albergo SINA. È l’Hotel Astor di Viareggio e la scelta non è casuale ancora una volta: la graziosa cittadina della Versilia toscana è infatti da sempre il luogo di villeggiatura più frequentato dalla buona società fiorentina e non solo. E gradevolmente affacciato sulla passeggiata a mare, l’Hotel Astor, grazie anche al suo rinomato ristorante, inizia ad accogliere gli ospiti con le sue specialità a base di pesce e le rinomate insalate curate dallo chef.

Il Conte Ernesto Bocca con un piccolo Bernabò nel giorno della Prima Comunione

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SINA, un affare di famiglia Passano appena cinque anni ed è nel 1986 che viene scritta una nuova importante tappa nella storia di SINA Hotels: in quell’anno infatti è proprio Bernabò Bocca, fratello di Matilde e figlio del Conte Ernesto, a fare il suo ingresso in azienda, affiancando il lavoro della stessa sorella. E nel corso degli anni saranno proprio loro due, con il loro operato e le loro intuizioni, a creare un sodalizio destinato a far crescere esponenzialmente successo di SINA Hotels. Sempre aiutati dall’energia e dall’intuito del capostipite che, sempre nel 1986, con un colpo di fulmine decide di acquistare il Brufani di Perugia. È la quarta perla della collana SINA Hotels e conserva ovviamente lo stile e lo charme delle altre location. Il Brufani è infatti un hotel di lusso all’interno del quale si conserva l’antico sapore dell’ospitalità d’alta gamma, e nel quale ogni dettaglio è davvero un “pezzo” unico. I grandi camini in pietra, i pavimenti in legno pregiato, gli stucchi dipinti: grazie alla sua elegante unicità il quarto anello della collezione SINA è da subito destinato a proseguire nella sua incredibile storia di accoglienza e tra i tanti ospiti illustri spicca il nome della Regina Madre d’Inghilterra. Arriviamo così al 1989 e la collezione di alberghi di lusso fondata dal Conte Bocca aggiunge un altro gioiello al suo tesoro: si tratta dell’Hotel De La Ville di Milano, città da sempre leader dell’economia italiana e nella quale SINA decide, con giusta intuizione, di dover essere presente con la sua formula di accoglienza d’elite. E perfetto alla bisogna è proprio il De La Ville, albergo situato in una posizione strategica dell’antico centro cittadino, tra il Duomo, il Teatro alla Scala e i negozi più eleganti di Via Montenapoleone. Anche per questo motivo poi il Bar “Visconteo” dell’hotel diventa in breve tempo uno dei più importanti punti d’incontro della società meneghina. Ma la crescita non si ferma e ancora nel 1989 alla collezione di SINA Hotels si aggiunge anche un albergo della elegante città di Parma, il Palace Maria Luigia. Siamo nel cuore anche gastronomico dell’Emilia Romagna e di tutta l’Italia, e anche per questo qui lo stile della SINA oltre ad una accoglienza di lusso si declina anche con un’offerta ai suoi ospiti della vera tradizione culinaria nazionale. Senza dimenticare


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LA STORIA

che l’hotel Palace porta il nome della Duchessa di Parma Maria Luisa d’Austria: un personaggio storico unico, oltre che moglie di Napoleone Bonaparte, che ha lasciato nella struttura una testimonianza forte della sua presenza. Dal Canal Grande alla Madonnina Dopo diversi anni di duro lavoro e di consolidamento del business della compagnia, i figli del fondatore Matilde e Bernabò Bocca continuano con grande entusiasmo a pensare in grande e in particolare a realizzare il sogno di loro padre che avrebbe voluto acquistare un hotel a Venezia per garantire ai viaggiatori di percorrere il tour classico “Roma - Firenze - Venezia”, avendo la possibilità di trovare lo stesso clima di ospitalità degli hotel SINA. È così che nel 2002 entra nella collezione SINA Hotels anche Palazzo Sant’Angelo: si tratta di un “boutique hotel” che si affaccia direttamente sul Canal Grande, in posizione strategica con poche ma raffinate camere e con una vista stupenda sul paesaggio acquatico della Serenissima e sul passaggio delle gondole. Passa appena un anno e si consolida la voglia di crescere della famiglia Bocca. La meta prescelta torna ad essere Milano, città sulla cresta dell’onda come sempre e dove architetti di grido da tempo si cimentano a creare alberghi di design all’interno dei quali ogni dettaglio è un pezzo unico fatto di materiali nuovi ed effetti speciali. Per SINA Hotels è una nuova sfida e la compagnia si affaccia su questo nuovo modello con successo, trasformando un palazzetto dalla facciata liberty nel cuore di Milano nell’hotel The Gray. Dotato di “appena” 21 camere, una diversa dall’altra, questo albergo innovativo diventa subito un must milanese che attira personaggi della moda, del cinema e dello spettacolo in cerca di un trend che si differenzi dagli altri. Dalle finestre di alcune camere del The Gray si vede attraverso la famosa Galleria Vittorio Emanuele, il “salotto” di Milano e il luogo nel quale la vita ferve notte e giorno.

Bernabò Bocca ha iniziato da giovane la carriera nell’azienda di famiglia

Una storia nella storia Il 2004 segna invece una sorta di ritorno a casa. È in quest’anno infatti che SINA Hotels si scopre “nostalgica” delle sue origini torinesi, decidendo quindi di trasformare la settecentesca villa della famiglia Bocca in un Relais di grande fascino circondato da un parco lussureggiante e nella quale si respira la tradizione della dimora dell’aristocrazia di un tempo. È nato così il Relais Villa Matilde: siamo a Romano 19


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LA STORIA

Sopra, festeggiando la Coppa del Mondo di calcio 2006. In basso, con il presidente emerito Giorgio Napolitano

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Canavese, grazioso borgo posto a 35 chilometri dal centro di Torino, in direzione nord verso la Francia e la Svizzera. Questi sono i luoghi nei quali la famiglia Bocca trascorreva i mesi estivi godendo della bellezza della campagna circostante. Villa Bocca, prima di essere aperta al pubblico però, è stata anche oggetto di un restauro molto attento e particolareggiato, che è riuscito a coniugare gli spazi e gli arredi dell’epoca con le esigenze richieste dagli ospiti di oggi. Un tuffo nel passato tra saloni affrescati, ampie camere con vista sul parco e il Ristorante ricavato nelle antiche Scuderie. Un successo segue l’altro e in un batter d’occhio ci ritroviamo al 2008, anno che segna il cinquantesimo anniversario della fondazione di SINA Hotels da parte del Conte Ernesto Bocca. Tante sono state le celebrazioni andate in scena negli hotel della compagnia e non solo: tra questi va sicuramente ricordata la mostra fotografica dal titolo “1958-2008: cinquant’anni di innovazione nella tradizione”. Ma non è tutto: in occasione di questo importante traguardo il gruppo SINA osa ancora una volta e decide di festeggiare al meglio aggiungendo alla sua collana la decima perla. Si tratta di un albergo davvero unico come tutti gli altri della collezione ma forse un po’ di più: il Centurion Palace infatti è un cinque stelle che si affaccia sul Canal Grande di Venezia. Ancora una volta Venezia quindi, questa volta non con un “boutique hotel” ma con una struttura di grande charme ricavata da uno dei più bei palazzi veneziani sul Canal Grande. Anche se la sorpresa non manca: e al momento dell’apertura uffi-


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LA STORIA

ciale avvenuta nel 2009 si scopre che all’interno del Centurion Palace la scelta innovativa e vincente di SINA è stata quella non di replicare un hotel in stile veneziano ma invece di incaricare l’architetto Guido Ciompi – già creatore con successo del The Gray a Milano – di realizzare un hotel di design. E se dieci anni prima questa poteva sembrare una scelta azzardata, il Centurion Palace diventa subito un richiamo internazionale. Un albergo unico che mixa innovazione e tradizione e all’interno i colori si sposano con gli arredi e l’unicità della storia della Serenissima. Senza contare che posto a lato della Chiesa della Salute, il Centurion vive tutti i giorni anche la frenetica vita dello storico quartiere veneziano di Dorsoduro tra i musei Peggy Guggenheim e Punta della Dogana. Lo stile italiano prima di tutto Con il 2015 parte un biennio di ennesime grandi novità. Si parte dal logo: la SINA Hotels decide di cambiare look e abbandona il vecchio brand, creando al suo posto la più attuale Conchiglia. Oggetto che si presta ad essere insieme simbolo di casa, unicità, eleganza e accoglienza. Successivamente inizia una partnership con il Gruppo Sorgente Immobiliare che affida alla SINA Hotels il management di due suoi gioielli dell’accoglienza luxury, ovvero il Bellevue Suites & Spa a Cortina d’Ampezzo e, soprattutto, il Castello di Mirambeau in Francia, nella splendida regione tra Bordeaux e Cognac. Grazie a quest’ultima operazione quindi finalmente, e siamo giunti al 2016, il gruppo alberghiero SINA Hotels, guidato da Bernabò Bocca sbarca all’estero. E lo fa con un hotel di lusso, lo Chateau Mirambeau, appartenente al circuito dei “Relais & Chateaux”. Posto nella regione Charente-Maritime tra Bordeaux e Cognac, è il dodicesimo hotel della collezione SINA Hotels. Unico e inimitabile però il Castello di Mirambeau affonda le radici nell’XI secolo quando sul sito venne realizzata una fortezza medievale: nell’arco dei secoli e dopo numerose vicissitudini ha preso le sembianze attuali, molto affini a quelle dei castelli della Loira sia nell’impronta architettonica rinascimentale che nella bicromia dell’avorio delle pareti esterne col grigio antracite dei tetti d’ardesia, all’inizio dell’Ottocento. Nel 2002 è stato trasformato in residenza alberghiera e nel 2005 è entrato a far parte del circuito Relais & Châteaux. Distante circa 70 chilometri dalla città di Bordeaux e circondato da 8 ettari di parco secolare, con 2 campi da tennis e piscina, il Castello dispone inoltre di 2 sale meeting e una Spa totalmente rinnovata. Fiore all’occhiello del Castello di Mirambeau è infine il ristorante gourmet guidato dallo chef stellato Maxime Deschamps. Siamo così infine giunti ai giorni nostri: tempi complicati e allo

Bernabò Bocca riceve il titolo di Cavaliere del Lavoro dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

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LA STORIA

La Regina Madre Elisabetta ricevuta da Bernabò Bocca al Brufani di Perugia

stesso tempo forieri di grande sviluppo per il turismo italiano. Settore che come sempre però può trovare nei SINA Hotels e e nel suo presidente icona Bernabò Bocca la forza e le capacità di dare vita a soluzioni di accoglienza luxury che hanno sempre la giusta coerenza con il particolare stile Made in Italy dell’ospitalita di alto livello. Trasferendo nell’attivita imprenditoriale il gusto personale, la ricerca del bello e del savoir faire di una grande famiglia, SINA infatti oggi rappresenta la compagnia privata italiana che più e meglio ha tratteggiato “l’idea” del Made in Italy nell’ospitalita. Uno stile inconfondibile, creato, passo dopo passo, in perfetto equilibrio tra tradizione e modernita, senza cedere alle tentazioni di facili mode passeggere, puntando su un calibrato mix tra la varieta delle destinazioni e la personalita delle singole strutture, siano esse City o Resort. Una filosofia semplice ma impegnativa che si traduce nella capacita di esprimere un carattere profondamente italiano dell’accoglienza, unico e non replicabile, fatto di stile, benessere ed eccellenza, per condividerlo nel mondo con chi ama il Bel Paese. 22


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GLI ALBERGHI

SINA Villa Medici - Firenze Il SINA Villa Medici è un palazzo storico della fine del 1700, situato dove un tempo si ergeva l’edificio di Sant’Anna sul Prato, un ex monastero nella zona fiorentina del Prato. Oggi, grazie a nove mesi di lunga e minuziosa ristrutturazione, il prestigioso SINA Villa Medici si presenta nuovo e splendente: i lavori hanno interessato l’intero albergo nel rispetto del fascino e della storia di un palazzo che ha attirato numerose personalità illustri nel corso degli anni. Il SINA Villa Medici attualmente offre 100 camere e suite suddivise in stile classico (54) e contemporaneo (46), arredate in stili diversi ma sempre con una speciale attenzione ai minimi dettagli. Tutte le camere sono dotate di parquet, mobili in stile moderno, tessuti nelle tonalità dei grigi che si abbinano ai colori riposanti delle pareti; TV a partire da 42 pollici, prese USB e luci distribuite per creare atmosfera negli ambienti; un nuovo look è stato adottato anche nei bagni, tutti completamente rinnovati. Quasi tutte le camere dispongono di balcone o terrazza con vista sul lussureggiante giardino privato dell’hotel e sui monumenti di Firenze. Al piano terra la hall, la galleria ed il lounge bar sono stati arricchiti con pezzi di modernariato tra i quali spiccano le belle opere fotografiche che rappresentano Caterina de’ Medici e alcuni dettagli della quadreria degli Uffizi, create appositamente per il SINA Villa Medici dall’artista Marco Lanza. Unica è da sempre la cornice dell’hotel che corrisponde all’impareggiabile oasi verde completa di un grande giardino e della piscina, pur trovandosi nel centro storico di Firenze, a due passi da tutti i più grandi e importanti monumenti cittadini. Del Il SINA Villa Medici fa poi parte anche il nuovo ristorante Da Pescatore dello chef Daniele Pescatore, il migliore locale di pesce della città, che offre un’esperienza culinaria d’eccezione a tutti i suoi ospiti e non. Per quanto riguarda invece la parte Meeting & Eventi il Il SINA Villa Medici mette a disposizione dei suoi ospiti oltre 500 mq di area per riunioni ed eventi. Tutte le sale hanno luce naturale e 2 delle 5 sale offrono un’impareggiabile vista a 360 gradi sulla città di Firenze.

SINA Villa Medici Via Il Prato, 42 - 50123 Firenze Telefono +39 055 277171 E-mail sinavillamedici@sinahotels.com

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GLI ALBERGHI

SINA Bernini Bristol - Roma

Icona del lusso “made in Italy” a Roma, il SINA Bernini Bristol è l’hotel 5 stelle che da oltre 140 anni è il punto di riferimento della grande hotellerie della capitale. Il SINA Bernini Bristol nacque infatti nel 1874 in un antico palazzo nel cuore della città, portando il nome in onore del primo Baronetto di Bristol, vescovo del XVIII secolo. Dalla sua posizione privilegiata tra Piazza Barberini e via Veneto, e a pochi minuti da Fontana di Trevi e Piazza di Spagna, offre una delle terrazze con vista più belle del centro della Città Eterna. Il SINA Bernini Bristol quindi dispone di 112 camere e di 15 suite arredate con particolari in stile classico e contemporaneo: è importante sottolineare che sono soluzioni abitative diverse l’una dall’altra, dove allo stile tradizionale con mobili d’epoca e ricche tappezzerie si alterna quello contemporaneo. Tra queste, la più ricercata è la Suite Tritone, nella quale si trovano piscina con idromassaggio e terrazza privata. Per completare un soggiorno all’insegna di lusso, l’hotel mette a disposizione degli ospiti il ristorante con terrazza all’ultimo piano “Giuda Ballerino”, diretto dallo chef Andrea Fusco, già Stella Michelin. Al SINA Bernini Bristol non manca un Centro Benessere Erato Wellness nel quale è possibile trascorrere momenti di puro relax. Erato Wellness è predisposto per ascoltare i bisogni dell’anima e del corpo proponendo uno spazio ideale in cui ritrovare il proprio benessere. Ancora il SINA Bernini Bristol offre interessanti soluzioni per chi cerca una speciale location per i suoi Meeting & Eventi: nell’albergo infatti sono a disposizione 7 sale polifunzionali all’interno delle quali si possono ospitare meeting fino a 100 persone e banchetti o eventi fino a 190 persone.

SINA Bernini Bristol Piazza Barberini, 23 - 00187 Roma Telefono +39 06 488931 E-mail reservationsbb@sinahotels.com

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GLI ALBERGHI

SINA Centurion Palace - Venezia Il SINA Centurion Palace è un elegante albergo che domina il Canal Grande alla foce del bacino di San Marco, sul versante di Dorsoduro, in una posizione straordinaria tra la Basilica di Santa Maria della Salute e Punta della Dogana, sede della Fondazione François Pinault, e il Museo Peggy Guggenheim. Costruito negli ultimi anni del XIX secolo in stile neogotico, il Palazzo Genovese che ospita l’albergo, ben si adatta al contesto architettonico veneziano, anche perché alle decorate linee della facciata abbina unici ed eleganti interni di design creati in esclusiva proprio per la struttura. In complesso si è creato nel SINA Centurion Palace un edificio che “vive” in perfetta armonia col “sestiere” veneziano all’interno del quale sorge, che è forse il più antico di Venezia ma che ormai ospita l’eccellenza dell’arte contemporanea. Il SINA Centurion Palace inoltre ospita 50 tra camere e suite, tutte diverse una dall’altra e caratterizzate da affacci suggestivi e colori intensi che si alternano creando combinazioni uniche. Per quanto riguarda le soluzioni per il settore Meeting & Eventi poi, il SINA Centurion Palace mette a disposizione dei clienti diverse sale per riunioni e ricevimenti che hanno tutte luce naturale ed una magnifica vista sul Canal Grande. Da notare inoltre che in concomitanza con la “Biennale d’Arte di Venezia – 57a Edizione”, il SINA Centurion Palace ospita le prestigiose installazioni temporanee degli artisti Richard Orlinski e Helidon Xhixha. Infine da sottolineare che il SINA Centurion Palace offre un servizio navetta gratuito per raggiungere in massima comodità e relax la piazza San Marco e l’area più centrale della città di Venezia.

SINA Centurion Palace Dorsoduro 173 - 30123 Venezia Telefono +39 041 34281 E-mail sinacenturionpalace@sinahotels.com

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GLI ALBERGHI

SINA Palazzo Sant’Angelo - Venezia

Lungo il Canal Grande, tra il Ponte di Rialto e San Marco, nel vero cuore della Serenissima, si scopre il SINA Palazzo Sant’Angelo, albergo che è posto in una posizione davvero privilegiata e quindi perfetta per chi vuole con un soggiorno sia business che leisure anche assaporare l’atmosfera unica e mitica della città di Venezia. Il SINA Palazzo Sant’Angelo poi ospita 26 camere, 14 delle quali sono suite, tutte elegantemente arredate con raffinati dettagli dal classico gusto veneziano. Da sottolineare anche che la sala per la piccola colazione, in boiserie e tappezzeria dai colori tenui, è un angolo raccolto ed intimo.

SINA Palazzo Sant’Angelo San Marco, 3878/b - 30124 Venezia Telefono +39 041 2411452 E-mail sinapalazzosantangelo@sinahotels.com

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GLI ALBERGHI

SINA Brufani - Perugia Situato nel cuore della Perugia medievale e in posizione panoramica, il SINA Brufani è un albergo storico che vanta una tradizione nell’hotellerie di lusso iniziata addirittura nel lontano 1884, ospitando famiglie reali e personaggi illustri. Da allora il SINA Brufani è l’unico albergo 5 stelle della città, ma soprattutto ospita particolari artistici e architettonici protetti dal Ministero dei Beni Culturali. Uno dei gioielli nascosti del SINA Brufani è il SINA Wellness Club: la piscina che si trova al suo interno e che è stata ricavata sotto le volte medievali dell’edificio perugino, con un fondale trasparente ed illuminato che rende visibili le rovine di un insediamento etrusco risalenti a circa tremila anni fa. Senza dimenticare che tutto il SINA Wellness Club è un mondo di benessere a portata dell’ospite con angolo fitness, sauna, bagnoturco e il servizio massaggi “in-room SPA service” che offre piacevoli momenti di relax per gli ospiti dell’hotel, direttamente nella loro camera. Il SINA Brufani inoltre ospita 94 tra camere e suite, tutte arredate in stile classico e con rifiniture di pregio, mobili antichi e atmosfere d’altri tempi. La combinazione di colori e sapori unici di questa magnifica terra umbra poi si trasformano in una straordinaria esperienza di piacere all’insegna della tradizione regionale che si unisce perfettamente alla creatività degli chef del Ristorante Collins’, altro fiore all’occhiello dell’ospitalità del SINA Brufani. Da sottolineare che durante la bella stagione è possibile riservare per eventi privati la suggestiva terrazza panoramica all’ultimo piano dell’albergo con una splendida vista sulla città e sulla vallata umbra. Sempre per quanto riguarda poi l’offerta relativa al segmento Meeting & Eventi, il SINA Brufani propone ai suoi ospiti business ampi ed eleganti saloni, ideali per convegni, ricevimenti e banchetti tutti realizzabili con un’atmosfera e un ambiente esclusivo. Infine un dettaglio curioso: proprio davanti al SINA Brufani, nel cuore di Perugia, ogni quarta domenica del mese si svolge il “Mercatino dell’Antiquariato”, dove gli amanti delle cose d’altri tempi possono girare tra le bancherelle con la possibilità di acquistare oggetti d’epoca.

SINA Brufani Piazza Italia, 12 - 06100 Perugia Telefono +39 075 5732541 E-mail sinabrufani@sinahotels.com

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GLI ALBERGHI

SINA Villa Matilde - Romano Canavese

Una villa d’epoca, una residenza di famiglia, un gioiello nella campagna piemontese, per accogliere gli ospiti amanti del bello: il SINA Villa Matilde conserva ancora oggi il fascino di un’epoca e offre ai clienti un’atmosfera unica, calda ed accogliente. Immersa nel verde della campagna piemontese, terra di

vini e tradizioni, l’intera dimora è stata conservata come era oltre trecento anni fa. Oggi però il SINA Villa Matilde ospita soprattutto 43 camere tutte diverse una dall’altra e caratterizzate da elementi di arredo originali tipici di una residenza d’epoca con pareti dai colori tenui e tendaggi alle grandi finestre affacciate sul parco. La gastronomia, quella tradizionale piemontese, inoltre siede al posto d’onore, per scoprire ogni segreto di questa splendida terra al prestigioso Ristorante Le Scuderie. Al SINA Villa Matilde infatti sono le antiche scuderie ad essere state trasformate in un ristorante dall’eccezionale restyling. Piccoli dettagli ricordano le sue origini; il pavimento, le mangiatoie trasformate in oggetti d’arredo, i box per i cavalli oggi originali separé per regalarvi una cena intima. Per quanto riguarda in particolare poi l’offerta Meeting & Eventi, il SINA Villa Matilde mette a disposizione ben 3 sale molto eleganti e accoglienti, la Sala Biblioteca, la Sala Azzurra e la Sala Rosa. In questo contesto, sotto gli alberi secolari del grande parco, intorno alla piscina o nel Salone Reale con soffitto a cupola affrescato, il SINA Villa Matilde spesso si trasforma poi anche un una perfetta location per matrimoni che promette agli sposi di vivere emozioni impareggiabili, all’indietro nel tempo. Per quanto riguarda poi l’offerta benessere, il SINA Villa Matilde propone agli ospiti le cura uniche del SINA Wellness Club, un vero angolo di relax, un ambiente sereno e confortevole dove dedicarsi alla cura del proprio corpo e spirito. Da non dimenticare infine che il SINA Villa Matilde è inserito in un luogo magico del Piemonte come il Canavese: è un’area geografica posta nella zona settentrionale della provincia di Torino, a nord-est della città e il suo centro principale è Ivrea. Da vedere nel centro di Ivrea a proposito ci sono il Duomo ed il seminario vescovile, costruito su progetto di Filippo Juvara. Interessante anche l’abitato di Agliè, antico borgo medioevale dove si possono visitare la chiesa barocca di Santa Marta ed il Castello Ducale di Casa Savoia, recentemente diventato celebre come scenario della fiction “Elisa di Rivombrosa”. SINA Villa Matilde Viale Marconi 29 10090 Romano Canavese Telefono +39 012 5639290 E-mail sinavillamatilde@sinahotels.com

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GLI ALBERGHI

SINA The Gray - Milano SINA The Gray è un design hotel a cinque stelle che fino dalla sua nascita si è caratterizzato come sinonimo di stile, eleganza ed eclettismo. Situato nel cuore pulsante di Milano, a soli cento metri di distanza dal Duomo, il SINA The Gray ha una facciata in stile liberty mentre il suo design interno è opera della fantasia ed originalità di alcuni fra i più vibranti architetti e designer di interni. Ecco perché allora le 21 camere e suite del SINA The Gray sono le stanze di un vero boutique hotel che, situato strategicamente nel vero e antico centro di Milano, mette a disposizione degli ospiti un design moderno con richiami etnici, letti sospesi come altalene al soffitto, e in alcuni casi una piccola palestra privata o un bagno turco. Ogni camera è diversa dall’altra ma tutte sono all’insegna del lusso con tecnologie avanzate, materiali altrove introvabili, discrezione, benessere e relax al servizio del cliente più esigente. I corridoi poi sono connotati ciascuno da un colore diverso riverberato da luci led nascoste nel controsoffitto e da fibre ottiche incastonate in pilastri. E ancora c’è il contemporaneo Gbar che non è solo un bar ma soprattutto è una location ideale per una pausa piacevole dopo lo shopping. E ancora c’è ARIA che è un lounge bar con terrazza, intimo e raffinato, dove ogni giorno si consuma il rituale dell’aperitivo che proprio qui a Milano è stato inventato e che può essere declinato in mille modi per un momento meeting di alto livello. Entrambi gli spazi, Gbar e ARIA, sono stati pensati e realizzati in perfetto equilibrio con lo stile dell’albergo che li ospita, dando vita ad ambienti moderni e assolutamente originali, nati da una profonda attenzione per ogni minimo dettaglio. In più, la filosofia della terrazza ARIA è semplice ed efficace: creare nel cuore di Milano un lounge esclusivo, intimo e raffinato da vivere a cielo aperto, dove nuove tendenze e una continua innovazione trovano la giusta dimensione. E rivolgendosi poi in particolare al settore di Meeting & Eventi, il SINA The Gray offre al suo interno diversi spazi perfetti per incontri di lavoro riservati ed eventi di successo.

SINA The Gray Via San Raffaele, 6 - 20121 Milano Telefono +39 02 7208951 E-mail sinathegray@sinahotels.com

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SINA De la Ville - Milano

Il SINA De la Ville è situato in posizione strategica nel centro di Milano, a soli cento metri dal Duomo, tra la stessa imponente Basilica, il Teatro alla Scala e il Quadrilatero della Moda milanese, e ogni giorno accoglie l’ospite

in un ambiente dallo stile classico e raffinato. Il SINA De la Ville è una struttura a quattro stelle che ospita 108 tra camere e suite tutte arredate con cura e raffinatezza e rifinite sia in stile classico che contemporaneo ed è uno tra i pochi alberghi di Milano che possiede e mette a disposizione degli ospiti tutto l’anno una terrazza solarium all’ultimo piano con rilassante piscina con vista sulle guglie del Duomo. Il Ristorante L’Opera è invece una location elegante e coinvolgente ai tavoli del quale sono serviti solo autentici piatti della cucina mediterranea. Senza dimenticare che per chi cerca un luogo di incontro business il SINA De la Ville mette a disposizione il suo Bar Visconteo e la sua Champagnerie, due location ideali per l’organizzazione di momenti di incontro sia professionale che informale. A disposizione degli ospiti c’è poi anche un moderno centro benessere nel quale sono a disposizione un vero “hammam”, oltre a sauna, palestra, e trattamenti estetici. Si chiama “amaTi Wellness & Beauty” ed è la SPA che è recentissimamente nata all’interno del SINA De la Ville, diventando in poco tempo sinonimo di rifugio urbano per il corpo e lo spirito e offrendo tutti i rituali del benessere in un contesto esclusivo, dove ritrovare il piacere di prendersi cura di sè. Per gli ospiti dell’hotel, e non solo, “amaTi” è il luogo ideale dove ricaricare le energie, concedersi una pausa per dedicarsi alla propria bellezza e al proprio star bene, lasciandosi coccolare dallo staff e dalle magiche atmosfere degli ambienti. La SPA offre i più svariati servizi e trattamenti, ha un bagno a vapore, sauna, doccia cromoterapeutica, trattamenti estetici eseguiti da personale altamente specializzato con prodotti ricercati, a base naturale, testati e anallergici. Una profonda conoscenza delle discipline olistiche e delle varie tecniche di massaggio orientale sono poi il plus della SPA. Per soddisfare infine appieno le esigenze del settore Meeting & Eventi il SINA De la Ville mette a disposizione dei suoi ospiti 3 spaziose ed eleganti sale meeting, tutte con luce naturale, che possono ospitare fino a 170 persone.

SINA De la Ville Via Hoepli, 6 - 20121 Milano Telefono +39 02 8791311 E-mail sinadelaville@sinahotels.com

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SINA Maria Luigia - Parma

Posizionato proprio nel cuore di Parma, città d’arte e di grande tradizione musicale e gastronomica, il SINA Maria Luigia è un albergo di grande charme che rende onore, con la propria accogliente atmosfera, alla Duchessa da cui prende nome ed ispirazione. Maria Luigia era infatti il nome della moglie di Napoleone che regnò sulla città: un personaggio che è un vero mito ancora oggi, ricordo indelebile nel cuore dei parmigiani. Con questo stile elegante e senza tempo allora il SINA Maria Luigia propone ai suoi ospiti ben 101 tra camere e suite tutte arredate in stile classico o moderno per soddisfare ogni tipologia di esigenza. Da no dimenticare poi che nell’albergo si trova un must della ristorazione cittadina: è il Maxim’s, affascinante locale nel quale una sobria eleganza e un’accogliente atmosfera regalano nel contempo piacere e familiarità. Oltretutto si tratta davvero di un tempio del buongusto, all’interno del quale si possono gustare tutti i sapori antichi della cucina emiliana, rivisitati con fantasia dalle mani di creativi chef. A disposizione poi del settore Meeting & Eventi, il SINA Maria Luigia offre ben 7 sale tra le quali ce ne sono 2 modulari

e 5 con luce naturale, con capienza fino a 130 persone e tutte le strutture tecnologiche all’avanguardia. Completa l’offerta business del SINA Maria Luigia infine il Bar L’Aiglon: completamente rinnovato da poco, è la location ideale per prendere un ottimo aperitivo e regalarsi un momento di relax.

SINA Maria Luigia Viale Mentana, 140 - 43121 Parma Telefono +39 0521 281032 E-mail sinamarialuigia@sinahotels.com

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SINA Astor - Viareggio

Il SINA Astor è un albergo storico e unico, che domina l’elegante Lungomare di Viareggio, vantando affacci privilegiati sulla famosa “passeggiata” con i suoi negozi esclusivi, sulle ampie spiagge, sulla pineta versiliana e le Alpi Apuane. Si tratta di una struttura a quattro stelle che da poco ha completato un’importante opera di restyling che ha coin-

volto le aree comuni, oltre ad aver aggiunto un nuovissimo piano di camere. Oggi allora il SINA Astor offre ai suoi ospiti 76 tra camere e suite disposte su sei piani tutte luminosissime arredate sia in stile classico che contemporaneo. Fa parte quindi dell’offerta di qualità del SINA Astor il Ristorante La Conchiglia: realizzato in un ambiente accogliente e familiare e con un’ampia vista sul mare si trova al secondo piano della struttura. La sua proposta gastronomica si concentra sui prodotti locali e soprattutto sulle specialità a base di pesce sempre fresco. Inoltre, grazie alla luminosa sala con vetrate affacciate sulla “passeggiata” di Viareggio e grazie alla annessa terrazza per la bella stagione, il ristorante diventa non solo sala colazione, ma è operativo a pranzo e cena sia per gli ospiti dell’albergo che per quelli esterni, presentandosi perfettamente adatto per accogliere banchetti e incontri di ogni tipo. E proprio al settore Meeting & Eventi, il SINA Astor propone anche tre sale meeting polifunzionali capaci di ospitare fino a 200 persone. La Sala Alcione e la Sala Ermione sono collegabili tra loro e quindi ad esse si aggiunge la Sala Tritone, oltre ad altre più piccole salette separate e disponibili per sottogruppi di lavoro dislocate in diverse sezioni e piani dell’albergo. Tutte sono comunque accoglienti e modernamente attrezzate. Diverse sono infine le oasi di benessere e riposo che il SINA Astor offre ai suoi ospiti in diversi punti della sua struttura: come il solarium sul roof dell’edificio, che regala una dimensione di privacy e relax con vista a 360 gradi sulla costa della Versilia; e come il SINA Wellness Club che offre un’area dedicata alle attrezzature fitness firmate Technogym ed una specifica per trattamenti e cure per il corpo e la mente. Un percorso unico per rigenerarsi, che si snoda dalla palestra affacciata sul lungomare dove tonificare il corpo, alle virtù terapeutiche di sauna, bagno turco e Jacuzzi con cromoterapia, fino all’area dedicata ai trattamenti estetici ed olistici (su appuntamento). Infine fiore all’occhiello del SINA Astor è la piscina coperta e riscaldata (8 x 15 metri) aperta in tutte le stagioni.

SINA Astor Viale Carducci, 54 - 55049 Viareggio Telefono +39 0584 50301 E-mail sinaastor@sinahotels.com

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Bellevue Suites & Spa - Cortina d’Ampezzo

L’Hotel Bellevue Suites & SPA di Cortina d’Ampezzo è uno storico albergo situato nel cuore della Regina delle Dolomiti di fronte alla centrale zona pedonale di Corso Italia. L’albergo ha 20 camere e 46 suite ciascuna della quali dotata di ampi spazi, fino a 3 camere da letto. Gli arredi di tutte sono ispirati alla tradizione ampezzana con delicati punti luce e balconi affacciati sul suggestivo panorama delle Dolomiti. I locali foderati con legno di abete o di cirmolo sono decorati da colonne con cornici intagliate e capitelli. I soffitti a cassettoni hanno al centro un rosone intagliato detto “el canpo”. I motivi delle tappezzerie riprendono i soggetti floreali dei mobili dipinti a mano. Combinando gusto e semplicità, il ristorante Stella Polare e il ristorante Bellevue propongono una cucina tradizionale; gli ingredienti sono rivisitati e riattualizzati, dando vita a piatti straordinari per gusto e stile. Dal radicchio trevigiano ai fagioli di Lamon, dal carciofo veneziano al mais Marano da polenta, senza contare i formaggi più noti come l’Asiago, il Montasio e il Grana Padano. Prodotti che hanno caratterizzato piatti cult come le sarde in saor, risi e bisi, fegato alla veneziana, baccalà mantecato, panada di agnello, fritolin. Erato Wellness Spa è poi un’oasi di benessere ritemprante dopo le escursioni per stimolare i sensi e ritrovare l’ar-

monia tra mente e corpo. Il centro wellness è dotato di sauna finlandese, bagno di vapore, bagno mediterraneo, doccia emozionale alle essenze, tisaneria, zona relax con pareti di Sale del Tibet che ionizzano l’ambiente e 3 cabine per trattamenti estetici di alto livello, eseguiti da qualificati professionisti. I massaggi e trattamenti Erato Wellness sono eseguiti con un approccio mirato ad ottenere i migliori risultati, valutando lo stato presente della Vostra pelle al momento del trattamento e non soltanto la sua tipologia generale, utilizzando protocolli estetici unici che combinano tradizioni antiche e tecniche moderne.

Bellevue Suites & Spa Corso Italia, 197 - Cortina d’Ampezzo Telefono +39 0436 883 400 E-mail hotel@bellevuecortina.com

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Chateau de Mirambeau - Bordeaux

Situato tra terra e mare, in una rinomata regione vinicola a metà strada tra Bordeaux e Cognac, lo Chateau de Mirambeau è la residenza ideale per scoprire e condividere i sapori della regione, soggiornando in un castello rinascimentale situato nella calma della campagna francese. L’hotel a 5 stelle ha 40

camere, tra le quali 18 da poco ristrutturate e situate nell’Orangerie, vicino alla SPA dotata di piscina riscaldata, jacuzzi, sauna e 2 cabine per trattamenti. Lo Chateau de Mirambeau dispone di sala fitness, piscina all’aperto e 2 campi da tennis. Tutte le camere sono arredate con tappezzerie e tende di seta, mobili in stile, letti a baldacchino e lussuosi bagni in marmo bianco e nero. Uno dei punti di forza del castello è il ristorante, dove lo chef Maxime Deschamps propone una cucina raffinata basata su prodotti locali. Il castello dispone inoltre di 2 sale riunioni e di una sala dedicata al vino e al Cognac: la “Cognathèque”, perfetta per degustazioni o per rilassarsi dopo cena. La SPA dello Chateau de Mirambeau poi è uno spazio dedicato al benessere, nel quale ci sono poi anche tre cabine, di cui una duo, sono disponibili per trattamenti estetici di alto livello eseguiti da professionisti con prodotti del brand Carita. Da sottolineare infine che lo Château de Mirambeau porta avanti una politica di sviluppo turistico sostenibile: consapevole delle sfide ambientali l’hotel si sforza di integrare questi valori nelle procedure interne e nei rapporti con i fornitori. La cucina dello chef propone prodotti locali come il caviale dall’estuario della Gironda o il miele di Mirambeau. Per preservare l’habitat naturale, l’hotel cerca di ridurre l’uso di pesticidi ed erbicidi nel parco. Un “art de vivre” in armonia con la politica di Relais & Châteaux. Chateau de Mirambeau 1 Avenue des Comtes Duchatel 17150 Mirambeau, Francia Telefono +33 (0)5 46 04 91 20 E-mail reservation@chateaumirambeau.com

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L’intervista La storia Gli alberghi

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Communication Agency Int. srl Direzione, redazione, amministrazione Via San Simpliciano 4 - 20121 Milano Tel. 02.862327 - Fax 02.863856 www.mastermeeting.it - info@communicationagency.it Direttore Responsabile Manuela Mancini Tel. 02.862327 int. 110 - manuela.mancini@communicationagency.it A cura di Davide Deponti Foto di copertina Gianmarco Ceccotti Grafica Gianluca Ubezzi Stampa AG Printing srl - Via Milano 3/5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI)


Communication Agency Int. srl Anno XXIII - Supplemento al N. 9-10/2017 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00

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idee innovative al servizio di turismo e ospitalità

Bernabò Bocca

LA STORIA GLI ALBERGHI


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