Master Meeting G-F 2012

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Il nuovo Dritti allacolore meta dell’ospitalità

Roberto Naldi ROBERTO NALDI COLLECTION PASSIONE DI LUSSO

INCHIESTA

Così i leader vedono il turismo nel 2012 Franchising made in Italy. Nel bene e nel male LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Maria Luisa Ciccone INCENTIVE POWER & EVENTS EXPO 2015: SCOMMESSA ANCORA DA VINCERE

Quando il web nuoce alla brand reputation SPECIALI

Bologna a portata di Mice: vademecum per l’event manager Umbria: il cuore verde d’Italia

Giorgio Novaro OLIO NOVARO L’ECCELLENZA IN 150 ANNI DI STORIA

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0 II e III copertina_MM 03/02/12 10.29 Pagina 1


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INDICE INSERZIONISTI AC Hotel Bologna - Bologna

Direttore: Cornelia Giordani

tel. 051 377246

pag. 65

Aia Palas Soc. Consortile arl - Rimini

Presidente: Alba Pellegrini

tel. 0541 305874

pag. 107

Blastness srl - La Spezia

Presidente: Andrea Delfini

tel. 0187 599737

pag. 227

Borgo Egnazia Hotel Ville Spa Golf Savelletri di Fasano (Br)

General Manager: Alessandro Convertino

BTC 2012 - Rimini

tel. 080 2255000

IV cop.

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pag. 10

Cantina Sociale Santadi - Santadi (Ca)

Direttore: Raffaele Cani

tel. 0781 953007

pag. 209

Ch창teau Monfort - Milano

General Manager: Licinio Garavaglia

tel. 02 776761

pag. 43

Chia Laguna Resort - Domus De Maria (Ca)

Responsabile congressi & incentive: Valeria De Cherchi

tel. 070 92397

III cop.

Ente del Turismo Egiziano - Roma

Direttore: Mohamed Abd El Gabbar

www.egypt.travel

pag. 85

GHS Hotels - Palermo

General Manager: Lanfranco Rizzi

www.ghshotels.it

pag. 163

Grand Hotel Bristol - Stresa (Vb)

Direttore: Antonio Zacchera

tel. 0323 32601 www.zaccherahotels.com

pag. 9

Grand Hotel Des Bains - Riccione (Rn)

Direttore: Moris Delprete

tel. 0541 601650

pag. 161

Grand Hotel Dino - Baveno (Vb)

Direttore: Andrea Zacchera

tel. 0323 922201 www.zaccherahotels.com

pag. 9

Grand Hotel Savoia - Genova

Direttore: Walter Pescara

tel. 010 27721 www.grandhotelsavoiagenova.it

pag. 175

Grand Hotel Tiziano e dei Congressi - Lecce

Direttore Marketing: Viviana De Rinaldis

tel. 0832 272111

pag. 195

Grand Hotel Vanvitelli - Caserta

Direttore commerciale: Cristina Santaniello

tel. 0823 217111

pag. 243

Grand Visconti Palace - Milano

Direttore: Claudio Gnoni

tel. 02 540341

pag. 167

Hhonors Hilton Worldwide

Ufficio Vendite Italia:

tel. 02 69833000 hhonors.com/italia

pag. 5

Hotel Federico II - Jesi (An)

Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli

tel. 0731 211079

pag. 173

Hotel Parchi del Garda - Lazise (Vr)

Responsabile Eventi: Cristina Bussola

tel. 045 6499611

pag. 83

Hotel Principe di Savoia - Milano

Direttore: Ezio Indiani

tel. 02 62307920

pag. 3

Hotel Quirinale - Roma

Direttore: Johanna Fragano

tel. 06 4707

pag. 223

Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs)

Titolare: Silvia Dalla Bona

tel. 0365 290588 www.savoypalace.it

pag. 229

Hotel Simplon - Baveno (Vb)

Direttore: Massimo Zacchera

tel. 0323 924112 www.zaccherahotels.com

pag. 9

Hotel Splendid - Baveno (Vb)

Direttore: Raffaele Zacchera

tel. 0323 924583 www.zaccherahotels.com

pag. 9

Indel B - Sant'Agata Feltria (Pu)

Direttore commerciale: Gerardo Boschi

tel. 0541 848711

pag. 151

tel. 800 785589 www.ihg.com

II cop.

InterContinental Hotels Group MIL Marketing Incentive Leisure - Milano

CEO: Milena Mineo

tel. 02 8051822

pag. 131

Milan Marriott Hotel - Milano

Direttore: Linda Conforti

tel. 02 4852808 www.marriott.com/milit

pag. 101

Nero Hotel Group

Amministratore delegato: Gianluca Giglio

www.nerohotelgroup.com

pag. 179

Nova Yardinia Resort - Castellaneta Marina (Ta)

Direttore generale: Vincenzo Gentile

tel. 099 8204901

pag. 133

Palace Hotel Bari - Bari

General Manager: Antonio Barbieri

tel. 080 5216551

pag. 157

Palacongressi di Rimini - Rimini

Direttore: Stefania Agostini

tel. 0541 711500

pag. 111

Pedersoli - Assago (Mi)

Titolare: Martino Pedersoli

tel. 02 48844854 www.pedersoli.com

pag. 23

Pullman Timi Ama Sardegna - Villasimius (Ca)

Direttore: Patrick Recasens

tel. 070 79791 www.pullmanhotels.com

pag. 7

Roberto Naldi Collection - Roma, Lugano

Presidente: Roberto Naldi

www.robertonaldicollection.com

pag. 97

RomaEnergie - Roma

Amministratore: Roberto Amiconi

tel. 800 226600

pag. 12

San Paolo Palace Hotel - Palermo

Direttore: Marcello Pizzuto

tel. 091 6211112

pag. 129

Uptown Palace - Milano

Direttore: Fausto Simone

www.uptownpalace.com

pag. 159

Villa Sofia Hotel - Gardone Riviera (Bs)

Titolare: Silvia Dalla Bona

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4 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


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2 Sommario 1 2012_Layout 1 03/02/12 14.21 Pagina 6

SOMMARIO

4 Indice inserzionisti 11 Gli argomenti del mese Cover story

14 Nasce NERO Hotel Group. Il nuovo colore dell’ospitalità Inchiesta

18 Così i leader vedono il turismo nel 2012 24 Franchising alberghiero... All’italiana Le nuove frontiere del marketing

30 Lei non sa... che hotel sono io! 34 Dopo lo shopping arriva lo swapping... E il corporate barter Il manager del mese

40 Mauro Sacchetto. Se vuoi essere leader, sii sempre all’avanguardia. E prenditi cura delle persone Speciale

Umbria

70 Il cuore verde d’Italia Scenari del turismo

80 Expo 2015. Una scommessa ancora da vincere

84 Bit 2012. Formazione e turismo al centro 86 MGallery. La nuova collezione Accor di alta classe

90 Turismo on line. In Italia, una torta ancora da spartire

94 Perfetto meeting planner si diventa 98 L’Italia strizza l’occhio al nuovo Mediterraneo Zoom su Rimini

102 La nuova era dei maxi eventi comincia da Rimini

106 Aia Palas. Quando l’accoppiata tra pubblico e privato funziona

108 Cimino Hotels. Una famiglia al servizio dell’ospitalità

112 SGR. Per meeting di ultima generazione 114 Fine Dining Restaurant Nettuno Trend

116 Shopaholic goes to Italy 122 Berlino, capitale europea dell’hi-tech Fare business

124 Vendere e acquistare l’albergo al giusto valore 44 Bologna a portata di Mice Focus on

62 Grand Hotel Majestic “già Baglioni” 64 UNAWAY Hotel Bologna-Fiera e UNA Hotel Bologna

66 Bologna Art Hotels 68 Hotel Roma 6 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Risorsa Uomo

126 L’educazione al denaro Una metafora per crescere

128 Un bersaglio, un percorso, una motivazione La parola al fiscalista

130 Accertamento anticipato: accertamento pregiudicato


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SOMMARIO Il parere del legale

132 Turismo senza barriere Finance Confidential

134 Fare banca in un momento di crisi I grandi protagonisti dell’ospitalità

136 Roberto Naldi. Passione di lusso 140 Ilio Rodoni. La crisi? Un’opportunità per il cambiamento Double interview

142 Tany e Luigi Nardi. Due fratelli con la passione per l’hotellerie Nel nome del padre e del figlio

144 Benito e Roberta Mencucci People

146 Marco Confortola. Credere sempre, mollare mai Sai l’ultima?

152 Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità 162 A Umberto Michetti va il Premio Eccellenza Lido Vanni

164 Israele a tutto sport Aeronews

166 Notizie dal mondo Emirates Le location di MM

168 2Domus Group 170 Aqualux Hotel Spa Suite & Terme 172 Borgo Egnazia 174 Boscolo Exedra Nizza 176 Caesius Thermae & Spa Resort 178 CastelBrando 180 Hotel Corte Valier 182 Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast 184 Grand Hotel del Mare 186 Grand Hotel Gardone

190 Grand Hotel Timeo 192 Holiday Inn Salerno-Cava de’Tirreni 194 Du Lac et Du Parc Grand Resort 196 InterContinental Hotel Group (IHG) 198 Grand Hotel Imperiale & Spa Resort 200 Hotel Lido Palace 202 Loano2Village 204 Masseria Traetta Exclusive 206 Molino Stucky Hilton Venice 208 Palace Hotel Bari 210 Hotel Parchi del Garda 212 Radisson Blu Majestic Resort 214 Ramada Plaza Milano e Spa Suisse 216 Risorgimento Resort 218 Roxy Plaza Hotel 220 Russott Hotel San Giuliano Venezia 224 Four Points Sheraton Bolzano 226 Hotel Terme Capasso 228 Hotel Terme Rosapepe 230 Villa d’Este 232 Villa Maria Hotel & Spa Servizi

234 Cantina Santadi 236 Olio Novaro Le vie dell’incentive

238 Seychelles. 115 gemme da scoprire e riscoprire La mia città. I luoghi dell’anima

244 Marina Fiorato. La ladra della primavera Inside the character

246 Carlo Adolfo Martigli Vetrine

247 Libri 248 Auto. La nuova Lancia Thema 250 Indirizzi 8 1-2 2012 | www.mastermeeting.it



NT E V E LI G E D RA E I F LA

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21 22 LA FIERA DEGLI EVENTI

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3 Argomenti 1 2012_Layout 1 02/02/12 19.20 Pagina 11

GLI ARGOMENTI DEL MESE

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3 Argomenti 1 2012_Layout 1 02/02/12 19.20 Pagina 13

GLI ARGOMENTI DEL MESE NERO Il nuovo colore dell’ospitalità

Così i leader vedono il turismo nel 2012

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Qualcosa di nuovo si è affacciato sul mondo dell’ospitalità. Qualcosa che promette di far vivere esperienze uniche in alberghi d’eccezione. E’ NERO Hotel Group. Un brand/no brand di sviluppo business, nato dalla costola di Blastness – azienda leader nella fornitura di alta tecnologia, servizi e consulenza per alberghi, fondata da Andrea Delifini – che si propone di operare insieme e non per l’hotel partner, garantendo a quest’ultimo il giusto ROI. Complementare alle altre realtà operanti sul mercato, come catene di affiliazione e franchising, Nero consentirà anche all’albergo indipendente di usufruire di un team di professionisti capaci di supportarlo in tutte le attività di marketing e commercializzazione che saranno gestite con un approccio multimediale del tutto innovativo, grazie alla sinergia tra alta tecnologia e creatività. E ci sarà persino un tocco di black fashion, reso possibile dalla presenza nel team di Massimo Leonardelli, noto pr di prestigiose maison come Valentino e Gai Mattiolo. A dirigere NERO Hotel Group sarà invece Gianluca Giglio, manager ed executive director di alcune delle più importanti realtà alberghiere luxury in Italia.

Franchising alberghiero... all’italiana

Lo scorso gennaio i rappresentanti di alcuni tra i più importanti Paesi a vocazione turistica si sono riuniti a Madrid per fare il punto della situazione e confrontarsi sulle previsioni turistiche del 2012. Nonostante il turismo sia un fenomeno globale (rappresenta il 5% del Pil mondiale) e sia stato il primo settore a rialzare la testa, quando ancora la tempesta della crisi sferzava l’intera Europa, riuscendo a registrare nei paesi dell’Unione un aumento del 6% nello scorso anno, per molti governi non rappresenta ancora una priorità. Da qui la necessità, evidenziata dal segretario generale della UNWTO Taleb Rifai e sottoscritta da tutti i partecipanti, di creare un patto internazionale pubblico-privato che impegni tutti a sostenere le politiche turistiche nazionali in modo che la UE continui a rimanere la destinazione turistica numero uno del mondo. Per far questo Bruxelles propone di puntare sui Paesi del BRIC e sulla destagionalizzazione in particolare sul turismo “senior”.

Lei non sa... che hotel sono io!

In tutto il mondo alla crisi si risponde facendo affidamento sui grandi gruppi, sul loro vasto know how, sulla loro visibilità e sulla vocazione internazionale e globale. Ovunque, ma non in Italia, dove la formula del franchising si scontra ancora con la cultura monoproprietaria dell’albergatore che spesso non conosce tutti i vantaggi dell’affiliazione a un marchio forte. Vantaggi che si riassumono in una distribuzione e commercializzazione più ampia e competitiva attraverso i web channel e nella possibilità di far fronte più facilmente e celermente a ogni sorta di problematica. Con la formula del multibrand, inoltre, si possono diversificare sia i partner che l’offerta e, di conseguenza, i rischi.

Nell’epoca di internet la brand reputation è una questione delicata e complessa. Far capire bene sul web quale tipo di prodotto turistico si vende non è facile, perché l’informazione che passa attraverso i grandi aggregatori, come booking online, è spesso fuori controllo, poco affidabile e soprattutto omologata e quindi non in grado di indirizzare in modo corretto le libere scelte dei consumatori. “la prenotazione online che può arrivare anche all’80% del totale, è una trappola che distrae dalla ricerca della qualità” avvertono gli esperti, aggiungendo che “anche tenersi un cliente costa molto meno che acquisirne uno nuovo infedele per natura”. Pare infatti che la nuova generazione di clienti sia molto meno fedele al nome di un hotel rispetto a un tempo. Resta invece immutata l’importanza della qualità come fattore di scelta prioritario.

Bologna a portata di MICE

Valutare, acquistare e vendere un hotel. Senza rischi

Eletta capitale della Cultura e della Musica, con un patrimonio storico artistico di inestimabile valore e tante altre eccellenze - tra le quali un’offerta integrata di strutte e servizi di alto livello, con un ottimo rapporto qualità/prezzo - Bologna ha tutti i numeri per candidarsi anche come prossima capitale di un turismo Mice evoluto. Tanti sono i punti di forza della destinazione, a cominciare dalla posizione, centralissima e facilmente accessibile, per merito anche all’Aeroporto Marconi, uno degli scali più all’avanguardia nel mondo. Grazie poi al nuovo polo congressuale, la città è in grado di ospitare ogni tipo di evento, compresi i grandi congressi internazionali. Non mancano neppure le iniziative virtuose degli imprenditori locali, tra cui il Congresso Diffuso, un progetto che offre al congressista l’esperienza di vivere l’anima autentica della città, potendosi avvalere delle strutture e dei servizi migliori, ma, soprattutto, entrando in contatto con quelle eccellenze che rendono unico un luogo. Nel servizio, suggerimenti e indirizzi per organizzare al meglio un evento.

In un momento come quello attuale di sfiducia e recessione, fare acquisizioni e acquistare alberghi conviene per diversi motivi. Innanzitutto i valori immobiliari sono in flessione cosa che rende gli alberghi estremamente appetibili; anche i valori di riferimento si sono dimezzati rispetto al 2007, inoltre gestire direttamente una struttura commerciale in grado di garantire il 60% di occupazione porterebbe ad una differenza costi-ricavi superiore al 30%. Altro vantaggio: acquistando un hotel si acquisirebbe un bene immobile che qualora cambiassero le normative urbanistiche (trasformazione da albergo a residenziale), rappresenterebbe un affare immobiliare senza grandi rischi. Ma per potersi muovere senza passi falsi nella giungla della compravendita alberghiera – mercato dove, in Italia, c’è ancora tanta ignoranza e approssimazione anche da parte di quelli che dovrebbero essere gli esperti – è bene conoscere alcune regole e, soprattutto affidarsi a seri professionisti.

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COVER STORY

Tutto parte da Blastness

Il nuovo colore

dell’ospitalità Un’idea trasversale, un brand di sviluppo business capace di far vivere esperienze uniche in alberghi d’eccezione. Nasce NERO HOTEL GROUP, la somma di tutti i “colori della tavolozza” in un non-colore, puntando su strategie di marketing alternative e virtuali, creative e top level, con un tocco di black fashion Cristina Chiarotti

ualcosa di nuovo». Lo dice in maniera semplice Gianluca Giglio (foto in alto a sinistra), manager and executive director di alcune delle più importanti realtà alberghiere luxury in Italia, nell’atmosfera accogliente di Villa Athena ad Agrigento, in un pomeriggio d’inverno soleggiato, con i primi mandorli in fiore ed una stupenda vista sul Tempio della Concordia, così vicino

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che si ha la sensazione quasi di toccarlo. Parole dette con lucida semplicità, per spiegare un’idea trasversale, forte: una piattaforma globale, che pone le sue basi nella strategia elettronica e virtuale, nella creatività personalizzata, con un pizzico di glamour. NERO è un nuovo brand/no brand, che affianca l’hotel, ed è complementare alle altre realtà operanti sul mercato, come catene di affiliazione e franchising.

Insieme a Giglio c’è Andrea Delfini (a destra), presidente e fondatore di Blastness, azienda leader nella fornitura di alta tecnologia, servizi e consulenza per alberghi, e suo partner in questa avventura sicuramente accattivante e innovativa che si preannuncia di grande potenza commerciale. «Nasciamo nel 2005 come puri sviluppatori di business per alberghi», spiega Delfini, «blast come crescita, ness come business. Per intenderci, un dinamismo esplosivo: il mondo della distribuzione e della vendita delle camere (anche attraverso canali off line) è in continua evoluzione così come lo sono le metodologie di marketing e le azioni di sales. Il nostro compito è quello di cavalcare il cambiamento, fornendo un servizio a 360 gradi, di soluzioni personalizzate, che comprende anche strumenti all’avanguardia per l’analisi della redditività». Tre sedi – a La Spezia, Roma e Firenze – uno staff di 20 professionisti, Blastness segue in particolare lo sviluppo di nuove tecnologie elettroniche per il revenue management all’interno degli alberghi. Con oltre 500 hotels partner, 140 milioni di euro di prenotazioni transati sulle piattaforme Blastness nel 2011, e con una crescita di oltre +50% rispetto al 2010, era logico, a un certo punto, pensare a una “fase due”. NERO infatti è un’ulteriore piattaforma del sistema Blastness che mette a disposizione degli alberghi: persone, know how, tecnologie ed approcci commerciali di nuova generazione, basando il tutto sulla


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COVER STORY Nero è anche web radio, magazine e web 2.0

personalizzazione dei servizi offerti all’hotel partner: «abbiamo sempre creduto», continua Delfini, «che ogni singolo albergo abbia caratteristiche e esigenze uniche: un albergo a Porto Cervo ha bisogno di attività che sono completamente diverse rispetto a quelle di un albergo di Roma e nella stessa Capitale ogni hotel necessita di attività personalizzate per massimizzare lo sviluppo del proprio business». Ecco quindi l’esigenza di un nuovo livello, che estenda il contributo di Blastness per gli hotels a tutti i segmenti e a tutti i canali.

Nasce NERO Hotel Group «NERO Hotel Group», conferma Gianluca Giglio, AD del nuovo brand, «eredita e sviluppa la filosofia aziendale Blastness, sia nel porsi ad operare insieme all’hotel e non per l’hotel, sia nel garantire contrattualmente all’hotel partner il giusto Return on Investment».

NERO consentirà anche al piccolo hotel indipendente di avere a disposizione un team di professionisti capaci di supportarlo ed aiutarlo ad avere sia visibilità che contenuti a livello globale, multimediale e multicanale. L’attività di marketing sarà coadiuvata dalle pubbliche relazioni, con un approccio del tutto nuovo al processo di commercializzazione degli hotels, con campagne di marketing creativo ed uffici di rappresentanza dedicati presenti nelle maggiori città del mondo. NERO ha infatti già aperto tre basi operative, in due grandi capitali come Roma e Londra, e nella metropoli glamour per eccellenza d’oltreoceano, New York.

SMIX, una piattaforma S&M di nuova generazione «Credo che insieme ai canali classici di sales & marketing alberghiero, sia necessario esplorare strade nuove», continua Giglio, «magari anche da percorrere per la prima volta. NERO avrà largo sviluppo sul web, scegliendo contenuti media avanzati, article marketing, social network, contenuti web dinamici per tematiche e destinazioni, newsletters dedicate, campagne stampa e di advertising, blog tematici curati da opinion leaders internazionali e punti di riferimento nel settore in cui operano, pubblicati sia sul sito dell’albergo che sul canale web di NERO. Nascerà una Web Radio NERO, con cover di musica italiana mixata con ritmo jazz, un NERO Magazine cartaceo e digitale, sempre per creare un connubio ideale tra il mondo virtuale e il mondo reale. Abbiamo già sviluppato numerosi format per esperienze gastronomiche di

The Children For Peace Onlus NERO Hotel Group ha scelto The Children For Peace Onlus per realizzare un importante programma charity. È una ONG fondata nel 2005 con lo scopo di portare un aiuto concreto ai bambini orfani e malati di HIV attraverso l’istruzione e l’informazione su due delle grandi piaghe mondiali, l’Aids e la droga. Tante le iniziative nel mondo, come gocce d’acqua che riempiono un vaso, tutte portate direttamente sul campo, nei villaggi più poveri, soprattutto cercando di dare assistenza a coloro che aiutano i più piccoli. The Children For Peace riesce attraverso i suoi collaboratori ad arrivare sul posto e dare aiuto concreto. Come al villaggio in Etiopia di Haregewoin Teferra, eroina per caso ad Adis Abeba – più nota in Italia come “Mamma Africa” per il libro di Melissa Fay Greene – dove vivono bambini orfani e sieropositivi. The Children For Peace è attiva inoltre in Mali, in Uganda, in Darfur, in Palestina ed Israele. Ha ricevuto dall’UNESCO il riconoscimento per il grande impegno e per i progetti a livello internazionale. www.thechildrenforpeace.com 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 15


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COVER STORY

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1 Hotel Villa Athena - Agrigento -2 La Sommità Relais - Ostuni 3 Relais Villa Matilde - Romano Canavese (Torino) - 4 Hotel Poseidon - Positano - 5 UpTown Palace - Milano - 6 The Gray - Milano 7 Parco dei Principi Grand Hotel & SPA - Roma - 8 Hotel Capo d'Africa - Roma - 9 Borgo San Felice - Castelnuovo Berardenga (Siena) - 10 Grand Hotel Minareto - Siracusa - 11 Pratello Country Resort - Peccioli (Pisa) - 12 Centurion Palace - Venezia - 13 Grand Hotel Villa Cora - Firenze - 14 Colonna Pevero Hotel - Porto Cervo - 15 Tombolo Talasso Resort - Castagneto Carducci (Livorno) 16 Risorgimento Resort - Lecce - 17 Hotel L'Orologio - Firenze 18 Nazionale Hotel & Conference Center - Roma

Special Cooking, uniche e alternative, basate sul concetto di gusto e personalizzate da chef di livello internazionale. La nostra mission sarà creare esperienze di soggiorno assolute, in location uniche, con vantaggi tangibili sia per l’ospite che per l’hotel stesso, in termini di costi e ricavi». NERO vuole supportare gli alberghi partner anche sullo sviluppo di efficaci piattaforme di controllo di gestione. Quindi non solo misurare il cosiddetto REV/PAR, ma ancora di più. «Vogliamo misurare», continua 16 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

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Giglio, «il PROFIT/PAR. Lo sviluppo della piattaforma di Blastness Intelligence, permetterà agli alberghi NERO di avere in tempo reale, ed ovunque, dati fondamentali sulle performance».

NERO fashion Cominciamo a capire la scelta del nome. Nero: la somma di tutti i colori della tavolozza in un non-colore, quello naturalmente più elegante, glamour, fashion. E la moda non sarà un mondo così lontano... «NERO» – ci tiene a sottolineare

Giglio – «è un brand alberghiero con un’anima italiana vogliamo esprimere il meglio che l’Italia offre al mondo. Per la prima volta l’hotel viene considerato come un oggetto fashion e quindi comunicato come tale e attraverso i medesimi canali. In questo abbiamo una consulenza imprescindibile, fondamentale: il image consultant Massimo Leonardelli, uomo raffinato che proviene dal settore della moda e del cinema e che apporterà in NERO il suo patrimonio di relazioni internazionali. Con lui proget-


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Dicono di lui...

12 teremo eventi speciali di richiamo globale negli hotels partners. Per questo è stato sviluppato un ufficio creativo e di gestione delle Celebrities». Insomma la parola d’ordine è ribaltare gli applicativi business sempre con strategie creative ed alternative. Ogni offerta NERO è personalizzata, cucita addosso ad ogni struttura, in tre differenti moduli: Basic, Management, Management& Development. Ma, in ognuno, l’anima italiana di NERO sarà un’impronta indelebile.

Massimo Leonardelli lavora da oltre vent’anni nel settore della moda, arrivando a ricoprire ruoli di responsabile celebrities, relazioni pubbliche e uffici stampa italiani ed esteri nelle grandi maison di Valentino e Gai Mattiolo. Dal 2009 dà vita alla Leonardelli Image Consulting, con cui inizia a creare e organizzare eventi a livello internazionale. Per citare solo quelli più recenti, il concerto in onore di Sua Santità Benedetto XVI in occasione dell’incontro del Patriarca russo in Vaticano e il concerto in onore di Carlo Ponti con la presenza di Sophia Loren. Riservato, proprio per la sua altissima professionalità preferisce sempre rimanere in cabina di regia, pur avendo un potere di relazioni fuori dal comune. Suo il concetto di portare la moda, il cinema e il sistema fashion negli hotels, un’idea che lo rende unico e vincente. Lina Sotis, sul Corriere della Sera, lo definisce così “...quando ci sono uomini come Massimo Leonardelli, il decisivo ‘uomo ombra’, il gioco è fatto. Le eminenze grigie dunque ci sono ancora, ma stanno dietro e si vedono poco...».

Cristina Chiarotti

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INCHIESTA

Così i leader

vedono il turismo nel 2012 NELLA CAPITALE SPAGNOLA, SEDE DELLA UNWTO, SI SONO RIUNITI GLI ATTORI PRINCIPALI DEL MONDO DEL TURISMO, RAPPRESENTANTI DI PAESI, DESTINAZIONI E IMPRESE DEL SETTORE, PER FARE IL PUNTO SULLA SITUAZIONE, GUARDARE AL FUTURO E IMPARARE LA LEZIONE DA CHI HA AVUTO SUCCESSO Guadalupe Aranda

stato il primo settore dell’economia a rialzare la testa, quando ancora la tempesta della crisi sferzava l’intera Europa. È riuscito, nei paesi dell’Unione, a registrare un aumento del 6% nello scorso anno (horribilis per molti altri settori) risalendo oltre i valori pre-crisi. Impiega uno ogni dodici lavoratori nel mondo e, nelle previsioni, sembra avere davanti a sé un futuro di crescita del 3% medio annuo da qui al 2030. Eppure il turismo, perché è del turi-

È

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smo che stiamo parlando, non rappresenta ancora una priorità per molti governi in giro per il mondo (e non serve andar lontano), né si trova in cima alle agende delle discussioni internazionali su come fare tornare a crescere l’economia. Di questa mancanza e, di contro, delle potenzialità del mercato, hanno parlato i leader internazionali del mondo dei viaggi – dai rappresentanti di alcuni tra i più importanti Paesi a vocazione turistica, ai manager di grandi imprese del settore –

nel sesto Forum di ExcelTur sulla Leadership turistica lo scorso 17 gennaio. Quest’anno il tema dell’evento che ha preceduto il Fitur di Madrid è stato proprio “Tourismo,chiave della crescita economica e della creazione d’impiego”.

L’Europa difende il primato «Il turismosi è trasformato in un fenomeno globale, rappresenta il 5% del PIL mondiale e costituisce un importante contributo alla bilancia commer-


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INCHIESTA

In apertura: Si è tenuto a Madrid, alla vigilia del Fitur, il 6° Forum Exceltur sulla leadership turistica. Sul palco, Taleb Rifai, segretario generale della World Tourism Organization, Miguel Fluxá, presidente di Iberostar Hotel Group, Michael Frenzel, CEO di TUI AG, Antonio Vázquez, presidente IAG e Iberia, Charles Petrucelli, ex presidente Global Travel Services American Express, José Antonio Tazón, presidente de Amadeus, Mariano Pérez Claver, presidente NH Hoteles

ciale dei singoli paesi», ha sottolineato in apertura del forum il segretario generale della World Tourism Organization. «Eppure gli stati non prendono questo settore nella giusta considerazione. Ogni impiego nel settore del turismo genera tra

1,5 e 2,5 impieghi in altri settori, in una relazione fondamentale per raggiungere gli attuali obiettivi socioeconomici. Si fa sempre più urgente la creazione di un patto internazionale pubblico-privato che impegni tutti a sostenere le politiche tu-

ristiche nazionali». Al richiamo del segretario generale della UNWTO Taleb Rifai (foto sopra) fanno eco le parole del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l’industria e il turismo. «Il turismo è oggi vitale per la crescita dell’economia nell’Unione Europea. In questi tempi di tensioni economiche, finanziarie e sociali il turismo ha il potenziale reale di contribuire alla crescita e alla creazione d’impiego. Lo dimostra la capacità di resistenza del settore di fronte alla crisi: nel 2011 gli arrivi di turisti internazionali nell’UE hanno raggiunto quota 382 milioni, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente e il superamento dell’anno record del 2007. La UE deve riuscire a restare la destinazio-

I leader del settore del turismo guardano con fiducia al futuro, ma chiedono ai governi serie politiche di cooperazione. In alto: Taleb Rifai, segretario generale della World Tourism Organization 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 19


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Mariano Rajoy, primo ministro della Spagna, insieme con Sebastián Escarrer, vicepresidente de Meliá Hotels International e presidente uscente di Exceltur, e con Fernando Conte, neo-presidente dell’associazione turistica spagnola

ne turistica numero uno del mondo». Per far questo Bruxelles propone di puntare sui Paesi del BRIC (nel 2011 l’aumento dell’incoming è stato maggiore nelle economie avanzate, 5%, che in quelle emergenti, 3,8%) e sulla destagionalizzazione grazie al turismo “senior”, con l’ausilio del nuovo Marchio Europeo di Qualità Turistica che sarà lanciato nel 2012 e permetterà di valutare e riconoscere le migliori strutture turistiche nei Paesi membri.

A lezione di successo Ma ci sono Paesi dove la politica ha già affrontato con successo la scommessa sul turismo come motore dell’economia. Dalla loro esperienza si possono riconoscere formule e suggerimenti per poter avanzare e raggiungere gli obiettivi e 20 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

le opportunità offerte da uno scenario internazionale tanto complesso e mutevole. Messico, Egitto e Cina si sono dimostrati sul campo Paesi coscienti dell’importanza del turismo per la propria economia. «Il Messico vive un momento storico nel quale tutti i settori lavorano nella medesima direzione per favorire il turismo», ha affermato Gloria Guevara, ministro del Turismo del Paese latinoamericano. «Il 2011 è stato decretato Anno del Turismo e alla firma dell’Accordo Nazionale per il Turismo hanno partecipato tutti gli organismi e le istituzioni pubbliche e private per lavorare nel comune intento di valorizzazione turistica». 101 azioni concrete, nell’ambito di 10 assi strategici, tra i quali la realizzazione di 18mila chilometri di nuove strade per

congiungere più agevolmente i punti turistici di maggiore interesse, l’attuazione di facilitazioni per il credito alle imprese turistiche e l’inserimento del turismo tra gli obiettivi specifici di tutte i ministeri. Uno dei principali obiettivi è quello di portare il Messico entro il 2018 tra le cinque principali potenze turistiche del mondo (oggi si trova al decimo posto e dà lavoro a 2,5 milioni di persone direttamente e quasi cinque milioni indirettamente). Nel caso dell’Egitto, il ministro del Turismo, Mounir Fakhry Abdel Nour, ha previsto per il mese di aprile di quest’anno il ritorno alla normalità per il suo Paese. Senza negare che il 2011 sia stato un anno difficile per il turismo egiziano, il ministro si è detto cosciente che proprio questo settore rappresenta l’elemento chiave per l’economia dello stato. Per questo motivo nel Paese si sta lavorando alla creazione di infrastrutture per accogliere 30 milioni di turisti entro il 2017, diversificando i mercati di riferimento, includendo la Cina, il Messico e il Brasile. Il turismo in Egitto impiega un lavoratore su sette e rappresenta l’11,3% del PIL nazionale. La sicurezza, naturalmente, è statae continua ad essere uno dei principali obiettivi, in special modo dall’inizio della rivoluzione nel gennaio 2011. Come risultato in questo anno concitato non si è verificato nessun incidente che abbia coinvolto turisti. Il settore del turismo in Cina è cresciuto del 20,8% in termini di fatturato nell’ultimo anno ed ha contribuito più di ogni altro alla creazione d’impiego, tre milioni di posti di lavoro diretti e oltre 70 milioni indiretti, tra il


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Rajoy ed Escarrer, in compagnia di Taleb Rifai e di Antonio Vázquez. Pubblico, privato e istituzioni devono unire le forze per il comune obiettivo della ripresa economica trainata dal turismo

2006 e il 2010, a quanto ha riportato a Madrid il vicepresidente dell’Amministrazione Nazionale del Turismo Cinese, ZhuShanzhong. Altri grandi benefici attribuiti alla valorizzazione del turismo interno sono lo sviluppo delle zone rurali più povere della nazione e il coinvolgimento di minoranze etniche, immigrati, giovani e altri gruppi nelle attività connesse. «Grazie alla nostra politica nazionale abbiamo ottenuto 57,3 milioni di visitatori nel 2011, con un aumento del 3% rispetto al 2010», ha sottolineato ZhuShanzhong. La Cina, terza potenza turistica al mondo dietro Francia e Stati Uniti, nel 2011 ha raggiunto 356 milioni di dollari di fatturato turistico (+20,8%) e per il 2012 prevede una crescita del 14% che la porterà ad un fatturato di 407 milioni di dollari.

Pubblico e privato Priorità ben chiara a tutti è la realizzazione di una vera ed efficace collaborazione tra governi e imprese. Sono stati proprio alcuni tra i leader dell’imprenditoria turistica a indicare questa tra le principali sfide per il turismo 2012. «È necessario che il governo partecipi in aspetti molto importanti del settore», ha sottolineato Miguel Fluxá, presidente di Iberostar Hotel Group. «Per esempio con la regolazione dell’in-

dustria alberghiera, non per creare maggiore capacita, bensì maggiori facilitazioni per le strutture già esistenti con l’obiettivo di migliorare la qualità». Una collaborazione, quella con il governo, che deve tendere, al potenziamento dell’utenza dai mercati emergenti, attraverso l’applicazione delle regole della UE per semplificare i sistemi di sostegno al viag-

giatore e all’industria. Fondamentale nella reazione positiva del turismo alla crisi, secondo Fluxá, è stata la capacità delle imprese di utilizzare questa situazione per analizzare il mercato e trasformare la propria attività in funzione delle nuove necessità. Il cambiamento più radicale registrato negli ultimi anni si è realizzato attraverso la Rete. Fino a due anni fa, ha riferito il presidente di Iberostar, solo il 3% delle prenotazioni avvenivano via Internet, mentre ora la quota raggiunta è del 20% e si prevede che, nei prossimi cinque anni, si arrivi al 50%. Diventa così improrogabile un cambiamento negli investimenti. «Prima mettevamo tutto in mano alle agenzie,

La ricetta per la crescita Tempi incerti e difficili come quello attuale richiedono soluzioni innovative, strategie collaborative, flessibilità e leadership. Il turismo potrà rispondere in maniera adeguata se riuscirà a concentrare i propri sforzi sulle cinque key area identificate dalla UNWTO. 1. Avanzamento nell’utilizzo delle tecnologie, in termini di marketmonitoring – per conoscere i propri clienti e risponder in modo adeguato alle loro richieste – di marketing e promozione, tutto nel rispetto e nella garanzia di una crescita eco-compatibile e sostenibile. 2. Comprensione dei nuovi trend e dei nuovi mercati. I Paesi emergenti sono ormai i leader nell’outboundtravel, con tassi di crescita annuali fino a venti volte superiori di quelli dei mercati tradizionali. 3. Realizzazione di una nuova epoca di cooperazione tra pubblico e privato. È il momento di creare nuove strutture e nuove strategie per portare la collaborazione tra governi e imprese ad un nuovo livello. 4. Apertura dei confini. Le nuove tecnologie possono contribuire a migliorare la gestione dei visti e delle formalità relative. Rendere più semplice viaggiare vuol dire far sviluppare il turismo e stimolare la domanda. 5. Identificazione del turismo tra le priorità dei governi. È ormai evidente come il turismo sia uno dei principali strumenti per creare occupazione, favorire l’export e la crescita economica anche di settori paralleli come l’agricoltura, i trasporti e l’artigianato. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 21


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Mariano Rajoy, primo ministro della Spagna, Fernando Conte, neo-presidente Exceltur, Sebastián Escarrer, vicepresidente de Meliá Hotels International, e José Manuel Soria, ministro dell’Industria, Energia e Turismo spagnolo

mentre adesso bisogna lottare ogni minuto per ottenere fatturato», ha ammesso Fluxá. Della medesima opinione si è dimostrato il presidente di NH Hotels, Mariano Pérez. «La visibilità della nostra attività è diventata sempre più a breve termine e le prenotazioni dell’ultimo minuto sono sempre più frequenti. È necessario migliorare e ottimizzare le tecnologie a disposizione perché il consumatore vive praticamente incollato al Web». La maggior parte dei partecipanti (rappresentanti di com-

pagnie aeree, gruppi industriali e aziende internazionali di servizi) ha convenuto sulla necessità di gestire in maniera più agile e gratuita la questione dei visti turistici, fondamentale per permettere a grandi mercati come quello russo e cinese di raggiungere con maggiore facilità le destinazioni turistiche europee, nonché sull’opportunità di una regolazione del mercato, che garantisca finanziamenti adeguati per i progetti imprenditoriali del settore turistico e flessibilità nel mercato del lavoro.

«Questo è il turismo e io sono certo che, nonostante la pesante situazione attuale, il nostro settore troverà in se stesso la capacità di adattamento e innovazione», ha affermato Taleb Rifai a conclusione del forum internazionale di Exceltur. «Allo stesso modo, dovrà trovare nelle politiche governative a supporto della crescita gli argomenti necessari per continuare a prosperare, dimostrando di essere uno degli strumenti più promettenti e praticabili per lo sviluppo e la crescita economica». ■

Con Sebastián Escarrer, i rappresentanti di Messico, Cina ed Egitto (Gloria Guevara, Zhu Shanzhong, e Mounir Fakhry Abdel Nour) per portare esempi di efficaci politiche turistiche

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Franchising alberghiero...

all’italiana L’UNIONE FA LA FORZA, MA NEL NOSTRO PAESE QUESTA VERITÀ SI SCONTRA CON LA CULTURA INDIVIDUALISTICA E FAMILIARE CHE CARATTERIZZA, NEL BENE E NEL MALE, IL BUSINESS MADE IN ITALY. A DIFFERENZA DEGLI ALTRI MERCATI EUROPEI E D’OLTREOCEANO, IN QUELLO ITALIANO L’AFFILIAZIONE A GRANDI BRAND DELL’HOTELLERIE FATICA A PRENDERE PIEDE. MA LA CRISI RICHIAMA LE NUOVE GENERAZIONI DI IMPRENDITORI ALLA RESPONSABILITÀ DEL GIUSTO COMPROMESSO TRA L’INDIPENDENZA DEL SINGOLO E LA FORZA DEL GRUPPO Barbara Ainis 24 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


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In apertura: l’affiliazione a un brand internazionale aiuta le singole strutture alberghiere ad affrontare meglio le difficoltà dettate dalla crisi. Nella foto, l’Hotel Patria di Lecce MGallery, affiliato Accor

n tutto il mondo lo sviluppo dell’economia in generale e del settore alberghiero in particolare si fonda sulle logiche di catena e, sempre più, sull’utilizzo della formula del franchising, con risultati di crescita costante, nonostante la difficile contingenza. In tutto il mondo alla crisi si risponde facendo forza sulle solide spalle dei grandi gruppi, sul loro vasto know how, sulla loro visibilità e sulla vocazione internazionale e globale. Ovunque, ma non in

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Italia, dove questa formula di affiliazione si scontra ancora con la radicata visione monoproprietaria dell’albergatore nostrano, penetrando solo parzialmente nel mercato e nelle sue dinamiche. Se da un lato questo modello, frutto della lunga storia di ospitalità e accoglienza propria del nostro Paese, rappresenta la ricchezza e l’elemento caratterizzante del panorama alberghiero italiano, d’altro canto costituisce un limite all’evoluzione del turismo

in senso globale e un freno al suo potenziale sviluppo, in particolar modo in un momento difficile come quello attuale. «La soluzione del franchising non è la panacea di tutti i mali, ma uno degli strumenti che possono aiutare anche le medie imprese a evolvere verso il mercato internazionale», ci spiega Walter Pecoraro (sopra), presidente della catena G&W Hotels e di UniHotel Franchising Federalberghi. «Per l’albergatore italiano spesso è difficile capire l’importanza di fare gruppo per affrontare al meglio il mercato. Ma oggi la situazione è davvero difficile per il singolo, a meno che non si abbia una location assolutamente unica: la domanda scende, l’offerta è ampia e i prezzi si abbassano. Il turista, sia straniero sia italiano, ora che può permetterselo sceglie l’albergo di catena. Il franchising e l’appartenenza a un marchio internazionale di distribuzione aiuta ad affrontare la crisi, garantendo accordi e percentuali vantaggiose con i web channel e mettendo a si1-2 2012 | www.mastermeeting.it 25


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Un’attenta analisi della domanda e del territorio è alla base della scelta del brand a cui affiliarsi. Nelle foto: il Courtyard Rome Airport, affiliato Marriott

stema, a beneficio di tutto il gruppo, gli imprevisti e ogni tipo di problematica incontrata in precedenza da uno dei singoli alberghi affiliati».

I vantaggi del franchising «La domanda che si pone il singolo albergatore è sempre la stessa: perché dovrei mettermi nelle mani di un brand internazionale? Perché pagare fee d’ingresso, contributi per la comunicazione e dividere le royalties? La scarsa adesione al franchising alberghiero in Italia è spesso causata da una disconoscenza delle sue potenzialità da parte degli attori», sottolinea Massimo Bruno, amministratore di BMConsulting e consulente Assofranchising. «Ma la diffidenza sta venendo meno, a poco a poco, anche nel nostro Paese, soprattutto per le aperture delle nuove generazioni di imprenditori del settore alberghiero. Si sta comprendendo come i brand internazionali possano permettere al singolo albergatore di superare la crisi, sostenendolo nelle attività di marketing, ricerca e sviluppo, visibilità presso una clientela internazionale, richiesta e ottenimento di finanziamenti». L’affiliazione può essere una buona opportunità per strutture alberghiere già esistenti come per nuove realizzazioni. «Per gli alberghi già operanti, 26 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

si deve trattare preferibilmente di destinazioni medio-grandi e alberghi medio-grandi, che dovranno individuare il marchio adeguato attraverso un’analisi del territorio, dei competitors, dei flussi di mercato e, per ultimo, della tipologia di struttura. Non si deve partire dall’albergo e cercare il mercato, ma capire il mercato e comprendere cosa vuole», sottolinea ancora Walter Pecoraro, che per la propria catena ha scelto la formula del “multibrand”, affiliando le proprie strutture a marchi internazionali distinti (Courtyard Marriott Rome Airport Hotel e DoubleTree Hilton Milan), diversificando così rischi, mercati e partnership. Per le strutture da realizzare ex novo i vantaggi sono ulteriori. «Se si parte da zero», ci spiega Massimo Bruno, «le catene aiutano notevolmente con il loro layout, permettono di ottenere il massimo dell’efficienza e di evitare gli errori in fase di realizzazione». Nel processo industriale della catena alberghiera si fa frutto dell’esperienza del singolo a favore di tutti gli affiliati. «Già nella fase di costruzione», continua Walter Pecoraro, «il know how di gruppo internazionale permette di orientare le scelte all’ottimizzazione dell’economia di gestione, trovando il modo di conciliare design ed efficienza e ottenendo contenimento dei costi e aumento dei margini».

Nel mondo e in Europa Per comprendere la formula del franchising alberghiero è necessario allontanarsi idealmente dalle logiche dell’albergo di famiglia, forza e debolezza, al tempo stesso, del nostro sistema alberghiero, per considerare la logica delle catene alberghiere, o, per meglio dire, dei gruppi di catene alberghiere. Molte grandi compagnie multinazionali scelgono di coprire, con una varietà di brand, i diversi segmenti del mercato alberghiero e le diverse aree geografiche per rispondere alle esigenze della più vasta clientela. Ed è stato proprio grazie a questa logica industriale e fortemente orientata alla globalizzazione che i grandi gruppi alberghieri sono riusciti a registrare, anche in questi anni di crisi, percentuali di crescita con segno positivo. IHG, Wyndham Hotel Group, Hilton Worldwide, Marriott International e Accor hanno guidato le più forti evoluzioni del settore negli ultimi anni, facendo sempre più spesso ricorso alle formule di master franchising per la gestione delle macro aree geografiche di sviluppo, affidandosi a partner locali a cui trasferire il proprio


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know how attraverso contratti di affiliazione. Gli Stati Uniti riportano una penetrazione delle marche alberghiere che utilizzano la formula del franchising pari al 70%. Ma anche nel Vecchio Continente, complice la crisi, lo sviluppo di questo tipo di contratti si fa sempre più interessante. Accanto ai contratti di management, già largamente sviluppati, i grandi gruppi alberghieri stanno raccogliendo le affiliazioni di albergatori indipendenti che trovano nelle grandi reti di commercializzazione la forza per affrontare meglio la situazione economica contingente. In Germania, Francia, Gran Bretagna e anche in Spagna la formula del franchising è penetrata con successo, insieme con il consolidamento di forti brand nazionali e internazionali.

In Italia Il franchising alberghiero in Italia, come si è detto, non raggiunge neanche lontanamente le percentuali degli altri grandi Paesi a vocazione turistica. Le strutture affiliate a un brand nazionale o internazionale non superano il 5% degli alberghi di catena, ma l’interesse del mercato è in crescita. «Si tratta di una formula ancora giovane e in espansione che solo in riferimento agli alberghi in franchising ha un giro d’affari di 67

milioni di euro», afferma Italo Bussoli (foto), segretario generale Assofranchising. «In Italia lo sviluppo è stato meno incisivo a causa del sistema alberghiero nazionale composto da migliaia di piccoli e medi albergatori e dall’assenza di catene alberghiere nazionali con vocazione multinazionale. Ora si avverte un cambiamento poiché alcune grandi catene internazionali, entrate in Assofranchising, stanno sviluppando nel nostro Paese progetti in franchising. Per il prossimo futuro si prevede una crescita del numero di insegne e anche di fatturato». I gruppi esteri che applicano la formula del franchising in Italia sono sette, con 177 alberghi di cui 116 franchisee (dati BMConsulting relativi al 2010). I nomi sono prevedibilmente quelli dei grandi attori europei e mondiali: IHG, Starwood, Accor, Choice Hotels, Hilton Worldwide, Marriott e Wyndham. Discorso a parte per uno dei gruppi più importanti, Best Western, presente nel nostro Paese con oltre 170 alberghi e una formula del “franchising atipico”, una sorta di partecipazione cooperativistica. Per quanto riguarda le catene nostrane negli ultimi anni si è registrato un considerevole aumento delle strutture affiliate ai quattro franchisor italiani. Una Hotels presenta 11 alber-

ghi affiliati, le strutture in franchising di Ora Hotels sono sei in Italia e 13 all’estero, mentre la catena siciliana SHR Hotels & Resorts conta su sette alberghi in franchising tutti nell’isola. Da ultimo Motel K, una catena che per ora presenta un solo albergo, ma che sta trasformando questa struttura pilota originale e di successo in un modello da replicare con la formula dell’affiliazione commerciale. Nonostante la diffidenza, l’Italia può essere senza dubbio un terreno fertile per lo sviluppo del franchising alberghiero e l’interesse delle grandi catene internazionali ne è prova. «Nel nostro Paese la penetrazione delle catene internazionali non avviene in gestione diretta, a causa della difficile comprensione delle logiche e delle dinamiche del mercato italiano», ci spiega Walter Pecoraro. «Il franchising diventa la formula di gestione più adeguata. Per il prossimo futuro non si prevedono nuove aperture (la bolla immobiliare, che in Italia non si è ridotta, metterà in crisi i non proprietari e rallenterà lo sviluppo), ma conversioni di strutture esistenti che troveranno convenienza nell’adesione ai brand».

Con i marchi Mercure, All Seasons ed MGallery Accor dimostra di credere molto nelle potenzialità del mercato italiano, consapevole di non poter prescindere dagli operatori indi-

pendenti alla ricerca di una collaborazione basata su fatti concreti. «È per questo che, avendo assegnato all’affiliazione un ruolo primario nella strategia di sviluppo, abbiamo con-

Il punto di vista Accor Hospitality 61 strutture alberghiere in Italia, di cui 25 (il 41%) in franchising, Accor Hospitality è la catena alberghiera internazionale leader del mercato italiano.

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nicazione mirate. Tutte operazioni indispensabili all’albergo che vuole crescere ma per lo più inaccessibili al singolo».

Boscolo Hotels L’hotel All Seasons Venezia Marghera, affiliato Accor

seguentemente implementato l’organizzazione per mantenere fede, attraverso le divisioni di supporto, alla promessa di incremento di fatturato, profitto e qualità dei servizi dell’albergo affiliato», sottolinea Nicola Foschini (in basso), Direttore Sviluppo Franchising Accor Italia. «Ormai da diversi anni il mercato turistico è caratterizzato da una elevata mobilità: i

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flussi turistici non sono più stabili e regolari come in passato, ma sono sempre più imprevedibili e variabili. Nell’epoca della globalizzazione la singola impresa non è più in grado di operare da sola. Per questo molte aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni, per affrontare la situazione, entrano a far parte di una catena alberghiera con la formula del franchising, una formula che permette loro di far parte di un gruppo, senza perdere la propria identità e soprattutto la propria indipendenza imprenditoriale. Gli obiettivi: accrescere la visibilità del proprio prodotto, vendere di più e meglio il servizio offerto, avere accesso a iniziative di commercializzazione e promozione su vasta scala, beneficiare di economie di scala, affrontare la concorrenza agguerrita con strategie di marketing e comu-

Player autorevole nel mercato italiano delle strutture di eccellenza da oltre 30 anni, Boscolo Hotels, che oggi conta 23 strutture tra 4 e 5 stelle gestite, ha lanciato lo scorso novembre il brand Autograph Collection, frutto della partnership con Marriott International. «Autograph Collection è per Boscolo una piattaforma distributiva e di visibilità sui 5 continenti», ci spiega Giorgio Boscolo (sot-

to), vice Presidente di Boscolo Group, «ai clienti Marriott offriremo una straordinaria esperienza nelle nostre strutture, vere ambasciatrici del life-style italiano nel mondo. In poco meno di due mesi abbiamo raggiunto già ottimi risultati in termini di incremento di occupazione sulle quattro strutture 5 stelle che fanno parte della collection: Boscolo Palace Roma, Boscolo Venezia, Boscolo Prague e Boscolo Budapest [Boscolo Exedra Roma e Boscolo Milano si aggiungeranno nel 2012, ndr.]. L’accordo prevede da parte nostra l’attenzione al rispetto degli standard qualita-


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Palace Hotel Roma, affiliato Boscolo

tivi richiesti, ma la totale autonomia nelle scelte di gestione e di posizionamento sul mercato. Inoltre tutte le strutture mantengono la loro identità, il loro nome e le loro “insegne”. La logica di questo accordo va nella direzione di aumentare la visibilità e la presenza all’estero, negli Stati Uniti e nei paesi emergenti, sfruttando la capacità distributiva che Marriott possiede in ogni angolo del mondo. Oggi Russia, India, Cina, Dubai e il Brasile sono alcuni dei mercati che offrono le maggiori potenzialità per un turismo di alto livello. La possibilità di mantenere la propria identità ci offre l’opportunità di continuare il percorso di sviluppo di Boscolo Hotels in quei mercati in cui abbiamo maturato un know-how e un posizionamento distintivo, che ci conferma essere oggi la più grande catena di luxury hotel italiana.

affiliati», chiarisce Margit Hug – Managing Director – Choice Hotels Central Europe. «La forza e la visibilità della catena a livello internazionale e la possibilità per gli affiliati di usufruire delle numerose iniziative del gruppo rappresentano un punto di forza per l’affiliazione, a livello di marketing, comunicazione e vendite: dai piani di vendite globali e individuali adattati alle singole esigenze, alle attività di marketing a livello nazionale ed internazionale; dalla presenza a tutte le più importanti fiere di settore nazionali ed internazionali, alla presenza in internet con possibilità di prenotazione online senza alcuna commissione; dai controlli di qualità e i programmi di formazione per lo staff, fino ai contratti diretti con i maggiori third party web sites e con i wholesalers con com-

missioni favorevoli, solo per fare qualche esempio». Ma anche gli hotel affiliati devono fare la loro parte. «Essere parte di Choice significa allo stesso tempo aderire agli standard di qualità suggeriti dai differenti marchi ed è richiesto agli hotel affiliati il mantenimento di tali standard», sottolinea Vittorio Scarpello, «Manager Franchise Development - Choice Hotels Italia, «l’affiliazione a un gruppo internazionale come Choice Hotels rappresenta una grande opportunità per gli albergatori anche in momenti di

Comfort Hotel Bolivar Roma, affiliato Choice

crisi economica internazionale come questo, grazie alla maggiore visibilità presso il consumatore e alla forza di brand riconosciuti presso cui la clientela esprime fiducia». ■

Choice Hotels Choice Hotels International, leader al mondo nel settore del franchising alberghiero, è presente in Italia con 23 hotel affiliati ai marchi Comfort, Quality, Clarion e Clarion Collection. «Il gruppo Choice (oltre 6.100 hotel in più di 30 nazioni nel mondo) è sinonimo di garanzia per il viaggiatore grazie alla posizione e alla qualità degli hotel

Quality Hotel Excel Ciampino Airport 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 29


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Lei non sa... che hotel sono io! FAR CAPIRE BENE CHE PRODOTTO TURISTICO SI VENDE E QUALE È LA BRAND REPUTATION CHE LO RISPECCHIA NON È FACILE. SOPRATTUTTO NEL COMPLESSO MONDO DI INTERNET DOVE L’INFORMAZIONE È SPESSO FUORI CONTROLLO E PIÙ ALTO È IL RISCHIO DI OMOLOGAZIONE. ANCHE PRATICARE UNA CONCORRENZA SELVAGGIA SUL PRICING PUÒ RIVELARSI UN BOOMERANG. E, ALLORA, QUALI SONO OGGI LE STRATEGIE MIGLIORI PER FIDELIZZARE IL CLIENTE? LA QUALITÀ DEL SERVIZIO, INNANZITUTTO... Davide Deponti

Qualità

Brand Reputation

Community

condizionare le vostre scelte senza che voi ve ne accorgiate. Al contrario vogliamo sviscerare un argomento che è molto importante, soprattutto per quelle realtà imprenditoriali che operano nel settore alberghiero e che oggi, nel mondo di internet 2.0, vedono la loro brand reputation essere spesso in balia di fattori al di fuori della loro volontà. Sì, perché questa percezione che il mondo esterno ha di un marchio turistico, come può essere quello di un hotel ma non solo, può venire modificata, per non dire travisata, proprio attraverso l’universo magmatiSviluppo co e incontrollabile della rete.

Quando l’uso del web si trasforma in un boomerang ome fare per essere sicuri che l’opinione che hanno i consumatori o il pubblico di un prodotto sia sempre positiva o, comunque, in linea con lo standard di qualità che quel prodotto realmente esprime? Niente

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paura: anche se siamo in un mondo controllato elettronicamente alla “big brother” – e non ci riferiamo certo al pessimo programma televisivo da anni in onda in tv – non stiamo cercando di svelarvi come i guru del marketing riescono a

Identificare infatti la online reputation di un’azienda alberghiera interamente con la sua brand reputation rischia di gettare la capacità di scelta dei possibili clienti in un vortice di incertezza e cattiva informazione. Perché se è vero che nella rete agiscono diversi portali di


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING A sin. La brand reputation non deve essere lasciata in balia di fattori esterni ma seguita con cura anche nella grande rete di internet. A destra, un momento del convegno per l’ultima edizione del Sia Guest di Rimini

contenuti turistici interattivi, come il più noto e utilizzato Tripadvisor, è anche reale la possibilità che fantomatiche recensioni comparse su siti meno affidabili, ma magari molto cliccati, possano portare grosse problematiche commerciali in un momento già difficile per la crisi economica mondiale che imperversa. Quali strategie mettere in atto allora per fare si che, anche attraverso l’uso sempre più diffuso di internet, la brand reputation di una struttura alberghiera sia non solo veritiera ma anche in grado di indirizzare nel modo corretto le libere scelte dei consumatori? Se ne è parlato alla Fiera di Rimini, quando, durante l’ultima edizione della kermesse internazionale Sia Guest, è andato in scena il convegno, organizzato dalla società leader nel servizio del turismo e dell’industria dell’ospitalità Trademark Italia, intitolato “Chi ha paura della crisi? Consigli e suggerimenti d autore per affrontare il 2012”. Diversi gli ospiti illustri, tra i quali Richard Penner, docente della Cornell University che ha tenuto corsi e conferenze in tutto il mondo e per diversi anni è stato coordinatore dei seminari di design al Meeting Europeo di Interior Design di Rimini. Proprio secondo le idee del professor Penner, fondamentali spunti per rinnovare e riqualificare le strutture alberghiere possono essere dati da «strategie di marketing che vedano l’Italia tutta offrire un sistema nel quale si percepisca la programmazione, la volontà di portare a termine i progetti anche per attrarre investitori. Ci vuole più industria nel sistema turistico in modo che anche la percezio-

ne delle strategie messe in atto per la crescita, oltre alle strategie stesse, siano utili alla crescita della reputazione sul mercato».

Come tenersi il cliente Proveniente anch’egli dalla Cornell University, e in particolare dalla sua famosa School of Hotel Administration (la più nota università del mondo per l industria dell’ospitalità), il professor Giuseppe Pezzotti ha poi focalizzato il suo intervento sulla necessità di attrezzarsi per concorrere a una competizione globale. «La crisi

incrementare la fedeltà dei clienti; essere leali e mantenere le promesse date, trasmettere un’idea di austerità e non eccedere in omaggi; trasferire al cliente il proprio impegno per la sostenibilità ambientale; incrementare l’efficacia e l’efficienza dei servizi; sforzarsi di conoscere le richieste delle giovani generazioni, sempre più complicate da comprendere; mettere subito in pratica le aspettative individuate fra i giovani ospiti». Seduto alla stessa tavola rotonda anche Antonio Preiti, presidente di Sociometrica di Roma e fra i massimi esperti di turismo in

Il vero killer della brand reputation è l’uccisione della personalità che sul web è molto probabile chiede il raddoppio delle energie su un mercato dalla concorrenza sempre più aggressiva e che usa abbondantemente l arma del prezzo per attrarre clienti. Nonostante ciò cogliamo segnali positivi che potranno concretizzarsi nell’arco di un biennio, anche perché nel mondo ci saranno sempre più persone che si muoveranno per andare in vacanza. Però la competizione è globale, quindi bisogna attrezzarsi per concorrere. Ecco allora che devono essere sette le priorità che gli imprenditori turistici devono sforzarsi di perseguire per aumentare la brand reputation della loro attività: lavorare per

Italia, che ha invece ammonito chi vuole prendere sotto gamba queste tematiche. «Il 2012 sarà un anno ancora difficile perché la crisi sta mordendo l’economia reale. Gli imprenditori del turismo devono ritrovare l’origine del loro mestiere, cercando un contatto diretto con gli ospiti, accendendo di personalità il loro albergo e dimenticando che solo la competitività sul prezzo sia strumento di competizione. In questa logica c è anche il freno da porre ad un uso eccessivo di internet, strumento a cui ci si sta affidando in toto e che invece deve essere dominato dall’imprenditore. La prenota1-2 2012 | www.mastermeeting.it 31


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

zazione e dell’indistinzione. Magari usando uno strumento attualissimo e completo come i social network (ad esempio Facebook) per creare delle community dei propri clienti e fidelizzarli al massimo». «Tenersi un cliente», ha chiosato a tal proposito Carlo Fontana, general manager dell’Hotel Lugano Dante di Lugano e dell’Hotel Berna di Milano, «costa molto meno che acquisirne uno nuovo. Anche perché la nuova generazione dei clienti alberghieri è meno fedele in generale e questa sua infedeltà è più rivolta al nome che non alla qualità del servizio».

I grandi portali per le prenotazioni online danno visibilità ma tolgono personalità agli alberghi: non sempre è un vantaggio commerciale. A destra: scorcio della Fiera di Rimini, sede del convegno “Chi ha paura della crisi?”

zione online, che come abbiamo visto nel corso del convegno può arrivare anche all’80% del totale, è una trappola che distrae dalla ricerca della qualità e della personalizzazione. Il motivo è presto detto: puntare troppo sulle prenotazioni via internet vuol dire attuare delle politiche di web marketing che portano un hotel ad essere sempre presente tra le prime righe dei motori di ricerca, ma che così facendo ne uccidono qualunque personalità particolare, costringendolo a entrare in uno schema nel quale tutti gli alberghi sono indi32 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Qualità e sviluppo

stinguibili tra loro». Allo stesso modo i grandi aggregatori di prenotazioni, come i portali Venere.com e Expedia.com ad esempio, mettono a disposizione degli albergatori una grande platea ma non necessariamente aiutano gli imprenditori a vendere meglio. «Il vero killer della brand reputation», continua Preiti, «è l’uccisione della personalità, fattore che, sul web, è molto probabile. Internet è ovviamente importante, comodo e non si può cancellare. Occorre però inventarsi qualcosa di nuovo per risolvere il problema della generaliz-

Puntare sulla qualità è insomma sempre la migliore soluzione anche se non basta questo comandamento a rendere tranquilli gli imprenditori sulle impreviste curve in negativo della propria reputazione a causa del web. Sempre al Sia Guest di Rimini, infatti, sono stati presentati i risultati di una ricerca promossa dalla società Teamwork con i Giovani Albergatori di Federalberghi. È emerso che «per gli alberghi il modo di comunicare è cambiato totalmente», ha spiegato l esperto di Teamwork, Alfredo Monetti, «passando dalla brochure, dalle telefonate o dagli auguri di Natale, direttamente alla comunicazione via internet». Ma, nonostante ciò, la realtà oggi è che il turista non percepisce la qualità da ciò che comunica l’hotel, anche via web, bensì da ciò che egli stesso desume dalle innumerevoli recensioni online. «Basti pensare», spiega Monetti, «che sono ben 130 i siti principali dove compaiono i giudizi degli internauti. Senza dimenticare poi


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING Tenersi un cliente costa molto meno che acquisirne uno nuovo

l’efficacia dei social network o di You Tube, il secondo motore di ricerca più cliccato al mondo. Tutti hanno numeri che danno la dimensione del fenomeno: dal 2007 al 2011 la ricerca su Google con le parole “recensione hotel” è aumentata del 500%. Solo il 7% degli albergatori però replica ad una recensione, mancando in questo modo ad un prezioso appuntamento per incrementare quella che viene chiamata online reputation». Ma, allora, questa ricerca della qualità, da sola, non basta più? Presidente di Confindustria Alberghi e Consigliere di Presidenza di Federturismo Confindustria, oltre che proprietaria del prestigioso Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio, Maria Carmela Colaiacovo (foto in alto) è da sempre un’imprenditrice molto sensibile allo sviluppo delle aziende alberghiere nel mondo del web 2.0 e allo stesso tempo convinta che sia proprio la qualità dell’offerta il vero discrimine per le politiche commerciali del futuro. Anche per questo, oltre che per la sua grande esperienza nel settore, le abbiamo chiesto come valuta la creazione delle nuove dinamiche di brand reputation degli hotel, in rapporto con le strategie di marketing online sempre più invasive. «Sarà la mia provenienza dagli studi classici a suggerirmelo ma, da sempre, sono convinta che in medio stat virtus. Ed io come impren-

ditrice alberghiera infatti investo da tempo risorse per il posizionamento del sito internet del Park Hotel sui motori di ricerca. Allo stesso tempo però so bene che, soprattutto per una struttura di livello medio alto come quella de Ai Cappuccini, è fondamentale creare una alta reputazione in fatto di servizi di qualità. Sono infatti questi che creano quella brand reputation che poi possono trasmettere a tante persone via internet. Insomma un connubio ideale tra il vecchio modo di gestire l’azienda alberghiera e il nuovo è la via vincente, anche perché sono convinta che i trend del mercato vadano sempre seguiti e assecondati per quanto possibile, tenendo sempre in vista come obiettivo primario quello di rafforzare la propria identità di hotel». Esiste un modo perfetto allora di trattare il web, ma soprattutto suoi strumenti particolari come i social media e i social network? «Per sostenere l’attività del Park Hotel ai Cappuccini», spiega Maria Carmela Colaiacovo, «noi trattiamo il web in generale con molta cura, perseguendo in particolare due strategie: uno stretto rapporto con i social media e una puntuale interazione con le richieste di complain che tramite i network e il nostro sito ci arrivano. Inoltre devo aggiungere che le grandi realtà social oggi prestano grande attenzione direttamente alle diverse strutture recettive. Si tratta di una politica intelligente che permette loro di non dare false informazioni agli utenti e consente agli albergatori di ribattere con tempismo

alle complain non vere che spesso vengono spedite online. Come Presidente di Confindustria Alberghi devo aggiungere poi, che anche istituzionalmente abbiamo sviluppato dei rapporti diretti con i social media che ci permettono di rendere migliore il nostro lavoro e il loro, collaborando affinché venisse creata una esatta divisione in categorie delle strutture per portare un plus di contenuto a favore dell’internauta e una più giusta visibilità degli hotel». Insomma il web c’è e la brand reputation non può evitarlo. «L’esigenza di stare al passo con le novità della nostra società sempre più informatizzata e che cambia sempre più velocemente è inevitabile. Tuttavia l’evoluzione delle tecnologie e

dei media è oggi così rapida che non tutti gli imprenditori e albergatori riescono a gestirla al meglio. È per questo che come Associazione di categoria abbiamo creato un desk di aiuto ai nostri soci nei rapporti con i social e non solo. Tutto l’anno 2012 sarà dedicato allo sviluppo della conoscenza delle dinamiche web per far si che la percezione della reputazione delle strutture possa essere un’arma a vantaggio degli hotel. Sono sempre più convinta infatti che, nel nostro mestiere e non solo, oggi vince chi anticipa e conosce». ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 33


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

na volta c’era lo shopping, ora c’è lo swapping. Prima si spendeva, si investiva, si ungevano le ruote del mercato, oggi si baratta. Niente di nuovo in fondo. Il baratto è nato nella notte dei tempi. Prima del denaro. È stata la prima forma di commercio. E oggi come allora si ritorna alle origini. Perché si ha sempre meno. Non in termini di servizi o di beni, intendiamoci. Di quelli ce n’è una quantità eccessiva, ciò che manca oggi sono i diné. La moneta, ovvero il mezzo che storicamente ha reso più equi e facili gli acquisti, oggi, in controtendenza, li complica, li rende difficili. È depressa, quasi in letargo, non circola. E se non gira non crea mercato e la produzione, qualunque essa sia, implode. Perché se non ho denaro non lo posso spendere, se invece ce l’ho, risparmio in attesa dei tempi bui che sono nell’aria. Il meccanismo è semplice. Ciò tuttavia non ci preserva dall’avere necessità, bisogni che, in quanto tali, non possono non essere soddisfatti, prima o poi. E allora? E allora si accende la lampadina e si ritorna al do ut des latino: io ti do se tu mi dai.

U

Dopo lo shopping

arriva lo swapping...

e il corporate

barter

È IL TREND DEL MOMENTO MA IN REALTÀ È UNA PRATICA ANTICA COME IL MONDO. LO FANNO I PRIVATI, MA ANCHE, E SOPRATTUTTO, LE AZIENDE. È IL BARATTO. STRATEGIA ANTICRISI? SÌ, MA NON SOLO. QUEL CHE È CERTO È CHE FA GIRARE GLI INGRANAGGI DEL BUSINESS. BASTA SOLO SAPERE COME PRENDERLO... Marina De Falco 34 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Io swap, tu barter Si decidono i termini del baratto e si fa swapping. Lo fa l’upper class che lo considera fashion e lo pratica con disinvoltura, anche perché – forse – anche loro possono essere meno manibucate di un tempo. A questo proposito vi invitiamo ad andare a scovare su Youtube il servizio andato in onda su Ballarò il 19 ottobre scorso intitolato Comprare senza soldi. Gli studiosi, poi, ci dicono che è persino un antidoto alla soli-


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Swap, Il nuovo volto della cultura....

tudine. Il baratto lo adotta altresì chi vuole risparmiare o chi vuole sperimentare un modus vivendi alternativo, come ad esempio l’attrice Elena Guerrini (vedi box) che da anni usa il denaro solo per pagare benzina e bollette e per il resto vive di swapping. Guest star del trend non solo però la gente comune ma anche quelle comunità di persone che rispondono al nome di aziende. In questo caso il termine di riferimento cambia è da swap, swapping (letteralmente scambio) passa ad essere barter, ovvero compensazione multilaterale tra aziende o meglio corporate barter. Nome inglese, origine americana. Tutto risale a circa un’ottantina di anni fa, quando con la famigerata crisi del ’29 si è sentita l’esigenza di concentrare la propria attenzione su un tipo diverso di economia che facesse da salvagente in caso di bisogno. Da allora, Oltreoceano, il business tradizionale e quello in barter hanno viaggiato – e continuano a viaggiare – insieme, segno evidente che quel giovedì nero della borsa di New York ha la-

Il baratto è oggi senza dubbio un fenomeno sempre più attuale. C’è chi come Marina Martorana, giornalista del Corriere della Sera, vi ha dedicato un libro: I love Swapping, edito da Microlibrarsi e chi vede nel baratto un nuovo modo per creare aggregazione, pensare, fare cultura e anche perché no? Outdoor. Dal baratto culturale promosso dal locale romano Beere che ogni mercoledì invita gli avventori a scambiarsi libri per far circolare pensieri e punti di vista al Flash Swapping, l’iniziativa promossa lo scorso anno da Tim in collaborazione con il Ministero dell’Università e Ricerca Scientifica per far incontrare nel segno di oggetti culturali da scambiare centinaia e centinaia di studenti in Piazza Duomo a Milano. Al “Festival a Veglia, a teatro col baratto”. Mente dell’iniziativa l’attrice toscana Elena Guerrini che, da cique anni a questa parte, porta il teatro in tutta Italia. Il biglietto si paga a baratto, portando agli attori prodotti della terra e più in generale quello che si ha. L’ultima performance teatrale della Guerrini a Roma il 19 e 20 novembre presso gli spazi dell’occupato Teatro Valle dove è andato in scena lo spettacolo Orti insorti. La performance è stata organizzata in concomitanza con la Settimana nazionale del Baratto, festeggiata dal 14 al 20 novembre scorsi.

sciato un bella cicatrice nella mente e nelle tasche degli americani. «In America il baratto aziendale», ci ricorda Paolo Arnello di Ibarter, «è diventato però all’ordine del giorno con gli anni ’70, come evoluzione del media barter, lo scambio di pubblicità con prodotti». E da trent’anni, appunto, esiste all’Irta, acronimo di The International Reciprocal Trade Association, cioè un’associazione interna-

zionale e no profit, che ha come missione quella di promuovere il baratto come forma di economia alternativa. Nel 2009 si sono festeggiati i primi trent’anni di attività del network e lo si è fatto con un premio, il The Barter Legends Award che ha voluto rendere omaggio a quanti, pur non soci Irta, si sono sempre impegnati affinché la cultura del barter si diffondesse capillarmente.

Il barter in Italia: fenomeno nuovo dai numeri sorprendenti Il baratto tra aziende è quindi una certezza oltreoceano. In Europa invece – fatta eccezione per la Svizzera – non è così. Il vecchio continente ha preso atto di questa opportunità circa un decennio fa. In Italia primi brand specializzati nel settore, dalla toscana Banca Merci Italia alla lombarda BexB, hanno iniziato la propria attività tra il 2000 e il 2001, ma c’è anche chi, come nel caso della napoletana Cambio Merci, è nata pochi mesi fa ed è già una delle 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 35


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING Lo staff di Cambiomerci Barter System Network

principali realtà di questo settore forte però di un modus operandi ben consolidato. E lo stesso dicasi di Ibarter, che opera all’ombra della Mole, è una start up ma con un notevole background alle spalle. «Le risposte del mercato», ci dicono in entrambi i casi i rispettivi management, «sono ottime e prevediamo che il trend continui anche nel 2012». E intanto si moltiplicano le filiali italiane dei brand specializzati in questa forma di new economy. Il network bresciano BexB ha in mente di aprirne addirittura 30. Se pensiamo che, per quanto li riguarda, tutto è nato dieci anni fa dall’idea di quattro amici bresciani... Come si fanno conoscere questi nuovi attori dell’economia contemporanea in tempi di crisi? La rete: da Mr Google ai social network – che si rumoreggia tra gli addetti ai lavori non sono certo scevri dall’utilizzo dello strumento barter – a media vari ed eventuali. Anche se,

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come sempre, ancora una volta, è il passaparola a vincere la palma di mezzo di promozione più efficace. Quindi ecco che gli associati presentano ai propri circuiti di riferimento altri clienti e così via. BexB, poi, accanto ai canali di diffusione tradizionali, ha scelto di metterci letteralmente la faccia e di puntare sull’effetto agorà. Periodicamente infatti organizza nelle principali città italiane meeting convegno per presentare la propria attività. L’ultimo di questi incontri si è tenuto a Roma il 1 dicembre.

Nuova vita all’invenduto e al tuo biz A chi si rivolgono i circuiti di corporate barter? La domanda è retorica. Ovviamente alle aziende. Quindi commercianti ma anche fornitori di servizi. «A questi ultimi», ci dice Francesca Scarpetta, «forse il cambio merce conviene di più, perché non hanno materiale da

scambiare, ma in ogni caso anche le aziende con fondi di magazzino hanno il vantaggio di promuovere nel circuito il proprio invenduto». Protagoniste di questo trend, insomma, sono soprattutto le aziende ad elevata marginalità, le piccole-medie imprese – a sorpresa scopriamo però che anche le big guardano questa formula “alternativa” di business con grande interesse – lo zoccolo duro della nostra economia e quelle di fatto più colpite da questa situazione di down economico. Quelle che, per prime, risentono dei mancati saldi da parte dei propri clienti e che per questo fanno sempre più fatica ad avere fidi da parte delle banche. Quindi, in assenza di moneta tintinnante, si organizzano con un altro tipo di denaro, virtuale ma ugualmente valido. Puntando su di sé e sul proprio lavoro e offrendo la propria specificità in cambio di quei beni che, altrimenti, farebbero molta fatica ad acquistare. A proposito: lo scambio in compensazione può essere effettuato al 100% oppure pagando una parte in denaro. Diversamente da quanto accade per il baratto universalmente inteso – A che vende a B secondo esigenze e controvalori corrispondenti – il baratto tra aziende è multilaterale, cioè tra soggetti diversi, il che amplia e amplifica le possibilità di scambio – in questo caso A vende a B che vende a C che a sua volta vende ad A – finendo per valorizzare e monetizzare prodotti disponibili o quella che fino a quel momento era una capacità produttiva inespressa. I barter holic affermano così di incrementare il proprio biz, ar-


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

rivando ad intercettare clienti e aree territoriali che prima non erano mai riusciti a raggiungere. Altri ancora, sostengono di riuscire attraverso il baratto a mettere, come si dice in gergo, una pezza alla flessione dei propri bilanci.

Strategia anticrisi ma anche forma di marketing sempre percorribile Quanto c’è di vero però in questo entusiasmo e quanto, piuttosto, questo stesso entusiasmo non sia lì a fare sensazione, giusto il tempo necessario per promuovere la novità del momento? E come funziona realmente questo scambio in compensazione tra debiti, crediti e monete virtuali? Ve lo spieghiamo di seguito. La prima cosa su cui occorre far chiarezza è la definizione stessa di corporate barter, il cosidetto baratto tra aziende. «Di sicuro è uno strumento di pagamento complementare alla moneta tradizionale», sottolinea Simone Barbone, marketing account di BexB; «è una modalità di transazione tra aziende con forma di pagamento in merci e servizi», ricorda Paolo Arnello managing director di Ibarter, «e», ci tiene a sottolineare Niko Allegretti, general manager di Banca Merci Italia, «si inserisce nella cosiddetta finanza innovativa e creativa, tanto auspicata dall’ex ministro Tremonti». In concreto, insomma, consente di pagare gli acquisti che si fanno con la vendita dei propri prodotti. Un’altra certezza che abbiamo è che «il barter si è sempre diffuso nei tempi di crisi ma», come ci tiene ha sottolineare la

bresciana BexB, «è comunque una forma di marketing percorribile sempre», anche in periodi di economic growth. Abbiamo già accennato già al fatidico 1929 come data di inizio di questo settore negli Stati Uniti. E sempre a voler dare qualche cenno storico del fenomeno non possiamo non ricordare l’esempio di Wir, circuito di scambio svizzero nato nel 1934. Per affrontare la crisi di liquidità causata dalla Grande Depressione, alcuni imprenditori creano un circuito di scambio in cui non circola denaro: oggi Wir ha un istituto bancario, Wir Bank, e conta circa 60.000 PMI associate. Pratica diffusa da anni in America, il corporate barter, in Italia è una novità, viene quindi spontaneo domandarsi se la nostra economia sia pronta ad accoglierlo . «Lo è», dice Allegretti, «Soprattutto in questo momento storico di assoluta mancanza, in cui i magazzini sono pieni e non hanno liquidità per pagare gli stipendi fare barter aiuta». E di fatti le aziende si stanno avvicinando molto a questa realtà, come testimonia Paolo Arnello di Ibart «Personalmente ho gestito il mercato italiano negli anni Novanta per la più grande multinazionale del settore, la Atwood Richars Inc. Allora nessuno conosceva il corporate barter ma molte grandi aziende hanno aderito facendo operazioni importanti. Penso a Superga, Electrolux, Bruno Magli, Frette, Mantero seta, Caschi Agv, Inalca, Dietorelle. Oggi la crisi attuale mette assolutamente all’attenzione il corporate barter perché consente di fare fatturato e valorizzare le scorte di magazzino». Le aziende se ne stanno accorgendo,

Lo scambio di prodotti tra aziende in Usa è all’ordine del giorno, tanto da ispirare anche il mondo dei fumetti. Qui ne vediamo un piccolo esempio. In rete sono moltissimi i comics che spiegano il funzionamento del barter formato vignetta

anche se lentamente. «Lentamente perché», chiosa Francesca Scarpetta, direttore marketing di Cambio Merci, «pur rappresentando il futuro, questa forma di marketing desta ancora qualche diffidenza». Cosa che Oltreoceano non c’è e non c’è mai stata.

Barter all’americana e all’italiana Ma esistono anche altre differenze tra il modello americano e quello italiano: «una riguarda la dimensione delle aziende che fanno barter», ci spiega Niko Allegretti. «Da noi sono per lo più piccole e medie imprese, in America a sceglierlo sono anche le grandi dell’economia. Per non parlare della diversità relative alle norme vigenti in materia tra i due Paesi. Ma sa che in Italia due aziende non possono scambiarsi merci? Personalmente ho collaborato con il senatore Nocco per realizzare un disegno di legge in materia di barter, che regolamentasse quelle società che intendevano cimentarsi in quest’attività. Da noi una realtà che vuole entrare 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 37


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sia in termini di fatturato intermediato sia in termini di associati, tuttavia non possiamo negare che anche noi risentiamo del clima problematico che sta colpendo la maggior parte degli imprenditori italiani».

Un po’ di chiarezza

in questo mercato deve costituirsi come società erogante il servizio barter ma al tempo stesso essere gestore e garante del funzionamento del circuito. Il che, all’atto pratico, è un limite del nostro sistema. Attualmente non esiste in Italia una società di barter specializzata che possa dare piena soddisfazione a tutte le richieste di acquisti e/o vendite di beni merci e servizi in compensazione multilaterale». Il barter resta dunque una grande opportunità ma, secondo Allegretti, «non può certo risolve i problemi di questa crisi. Stipendi, utenze, tasse non sono barterizzabili. Il baratto aziendale fa risparmiare liquidità ma non la produce». Parere condiviso anche da Simone Barbone di BexB «Il nostro network cresce costantemente 38 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Sbirciando su Internet si legge che, al momento dell’ingresso nel network di un corporate barter, viene concesso un fido con cui si possono fare le prime transazioni di acquisto prima ancora che di vendita. Ma quando si entra, cosa esattamente viene dato e cosa richiesto? Cominciamo a dire che il termine fido è improprio: Arnello parla di disponibilità di acquisto, Barbone e Scarpetta di affidamento commerciale, che non genera interessi di alcun tipo, né attivi, né passivi. La sua unica funzione è quella di incentivare gli acquisti da parte delle aziende che entrano nel network. «Questo è pari al valore o ai servizi che il cliente garantisce al circuito. E viene concesso dopo che viene garantita la solvibilità dell’aderente», spiega il direttore marketing di Cambio Merci. «In sostanza», precisa Arnello di Ibarter, «si tratta di un impegno a vendere per piccoli importi che permette di iniziare le transazioni. Ogni azienda che aderisce al circuito apre automaticamente un conto del quale si gestisce la “contabilità” in entrata e uscita dei valori corrispondenti alle vendite o agli acquisti». Cosa succede nel ca-

so in cui l’azienda va a debito? «Si va a debito», dice Francesca Scarpetta, «quando si sfruttano i crediti a disposizione. Si salda semplicemente vendendo merce o offrendo un servizio per un importo pari a quanto acquistato. Se, poi a fine anno il saldo è negativo e non si vuole rinnovare la quota associativa, si salderà in denaro». Nel caso in cui invece si andasse a credito, quest’ultimo si estinguerebbe facendo acquisti in barter. «Non essendovi una data di scadenza», spiega Simone Barbone, «è possibile recuperare il credito in qualsiasi momento. I crediti in compensazione non sono però in nessun modo convertibili in denaro». E se l’azienda non dovesse trovare nulla per cui spendere il proprio credito, niente paura sarà la rete commerciale del network a trovarlo. Non è invece previsto alcun rimborso cash, così come non sono garantiti né volumi d’affari né guadagni. «Tutto dipende dalla dimensione e dal settore aziendale, ma anche dalla proattività dell’imprenditore o dei suoi referenti», rivela il marketing account di BexB. «Si guadagna se si mettono in pista transazioni». In altre parole, ogni azienda è artefice del proprio destino anche in materia di corporate barter. Arnello di Ibarter al riguardo ci spiega qualcosa di più: «Ogni associato ha la garanzia di poter entrare in contatto con nuovi potenziali clienti. I prodotti all’interno del circuito infatti sono più competitivi di quelli che si possono trovare altrove a parità di prezzo. Non possiamo tuttavia sapere come iBarter se l’offerta dei nostri associati sia davvero vantaggiosa e professionale,


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anche se mettiamo constante attenzione nel verificare che i prezzi siano allineati al mercato di riferimento e che non esistano false speculazioni che finirebbero per screditare il circuito disincentivando le transazioni. Il mercato è ugualmente selettivo sia nel circuito sia fuori». Quindi, riassumendo, abbiamo capito che un circuito di barter, a livello di business, si occupa sostanzialmente di gestire il network a livello amministrativo-contabile; assistere gli associati nelle trattative, se necessario, e promuoverne l’attività all’interno del network attraverso strategie di marketing concordate. La gamma di servizi si amplia nel caso di BMI che si occupa tra l’altro di organizzare anche corsi di formazione per agenti e promotori commerciali e per operatori commerciali trading. Il guadagno che ne ottiene il circuito X ovviamente sta nella percentuale che chiede all’associato in rela-

La schermata iniziale di Swap Island, la prima app-social network dedicata al baratto. Scaricarla è gratuito. A pensarlo per chi ha voglia di liberare cantine e solai e dare nuova vita ai propri oggetti in disuso Acrm, azienda romana specializzata in professional service

zione alle transazioni eseguite. Nel caso di Cambio Merci questa varia in base a quella di appartenenza dell’azienda associata, con iBarter si ha invece una provvigione secca del 5% sui movimenti. E non si fa barter con i propri associati, questa la politica di BexB. Il dato che più di ogni altro emerge è l’assoluta duttilità di questo strumento. Che si presta ad ogni tipo di applicazione. È uno di questi i casi in cui la realtà va oltre la fantasia e la supera. Ed è proprio qui che sta la golosità e quindi anche la forza del baratto. Nelle case history dei network intervistati troviamo – è il caso di Ibarter -

l’albergo che compra i frigoriferi per le sue stanze, l’avvocato che fa la vacanze in un albergo del circuito, il commercialista che acquisisce nuovi clienti accettando crediti in pagamento; l’azienda che rinnova il proprio parco pc, il produttore di vino che acquista fertilizzanti, l’agriturismo che si compra una nuova cucina. Ma anche l’azienda di recupero crediti, che ha speso il proprio bonus con Cambio Merci, contraendo un’assicurazione fabbricato con un’azienda associata e una consulenza fiscale con un commercialista del gruppo. A settembre di quest’anno, in casa BexB, invece, sono state realizzate due operazioni di ristrutturazione e completamento di edifici residenziali per un volume di affari rispettivamente di 920.000,00 E e 560.000,00 E con pagamento in barter al 40%. E sempre nello stesso periodo, ecco un altro esempio, in questo caso, di total barter: dieci mila euro di prodotti per la pulizia sono stati acquistati da un’azienda di servizi di pulizia del fiorentino presso un fornitore romano. Avete deciso allora se il barter fa al caso vostro oppure no? Pensateci, in caso, iniziate. Basta entrare nel gruppo, fare transazioni e il gioco è fatto. ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 39


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IL MANAGER DEL MESE

«Se vuoi essere leader,

sii sempre all’avanguardia. E prenditi cura delle persone» DICE MAURO SACCHETTO, AMMINISTRATORE DELEGATO DI DATALOGIC, SOCIETÀ LEADER MONDIALE NELLA PRODUZIONE DI LETTORI DI CODICI A BARRE CHE, OGGI, CONTA NOVE CENTRI DI RICERCA IN TUTTO IL MONDO, UN MIGLIAIO DI BREVETTI REGISTRATI E UN FATTURATO DI 424 MILIONI DI EURO. MA I NUMERI DA SOLI NON BASTANO A DECRETARE IL SUCCESSO DI UN’AZIENDA: COSÌ, COME UN BRAVO DIRETTORE D’ORCHESTRA, OLTRE A FAR SUONARE INSIEME TUTTI GLI STRUMENTI, SA BENE PER CHI STA SUONANDO, UN BRAVO IMPRENDITORE DEVE CONOSCERE ALTRETTANTO BENE IL MERCATO A CUI SI RIVOLGE Gaia Fiertler

ercare tutti i giorni l’eccellenza come fanno i musicisti di un’orchestra è anche il modo con cui Mauro Sacchetto (foto a sinistra) guida Datalogic, il gruppo bolognese quotato in Borsa, segmento Star, leader mondiale dei lettori di codici a barre. Un supermercato su tre al mondo usa i suoi scanner. Chiamato in piena crisi a risollevare l’azienda che perdeva il 30% di volume d’affari, Sacchetto, nel 2009, l’ha riorganizzata, chiedendo ai suoi di puntare all’eccellenza. «Come in una band, non basta fare bene, bisogna aspirare al meglio e soprattutto fare meglio degli altri. Se il tuo spettacolo è più bello degli altri, verranno a vedere il tuo. Così si relativizza la crisi, che può diventare un’opportunità dentro cui crescere», commenta Mauro Sacchetto. Non sono solo belle parole perché, dati alla

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mano, il gruppo nel 2010 è cresciuto del 26% e nel 2011 dell’8%, passando da 316 milioni di euro di fatturato nel 2009 a 424 milioni nel 2011, di cui il 90% realizzato all’estero. Certo anche con scelte difficili, come il trasferimento delle attività a basso valore aggiunto in Vietnam, dove, nel 2009, Datalogic ha aperto uno stabilimento e un centro ricerche per il lancio di tre nuovi prodotti per il mercato locale. Ma il cambio radicale è stato nella riorganizzazione da prodotto a mercato, strutturandosi in due divisioni, quella classica dei supermercati e negozi e quella industriale (industrial automation), che comprende uffici postali, aeroporti e corrieri, anche con due acquisizioni mirate, una delle quali conclusasi il 20 gennaio. Unico gruppo al mondo completamente dedicato alla produzione di lettori di codici a barre che sia presente in entrambi i mercati, l’azienda ha raddoppiato così la propria forza e ora controlla un terzo del mercato industriale. Un altro aspetto importante mutuato dalla musica è poi


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IL MANAGER DEL MESE

La sede di Datalogic a Bologna. A destra, Sacchetto con il suo team durante un meeting al Paladozza di Bologna

quello di capire bene per chi si sta suonando e quindi per chi si stanno studiando dei prodotti nuovi. In altre parole capire i bisogni del mercato. «Abbiamo colto l’esigenza di automatizzare i controlli a basso valore aggiunto, ma l’automazione va fatta bene, con accuratezza e precisione, perché sia efficace e aumenti la resa, non solo rispetto ai controlli a mano, ma anche rispetto a strumenti di lettura meno evoluti», aggiunge Sacchetto. Presto saranno nei supermercati scanner di lettura per due linee di cassa insieme con una sola cassiera, con una resa superiore al 95% (versus 80%). Mentre un nuovo software, sviluppato da una delle società acquisite, farà un riconoscimento visivo della merce in base alla forma e non al codice a barre. In questo modo, da un lato si accelera la registrazione nei casi in cui il codice cartaceo sia rovinato (spesso nei prodotti freschi) e, dall’altro, si riducono i furti grazie a una webcam cui non sfugge nulla (a meno che non sia chiuso in una borsa). La ricerca quindi in questo settore è fondamentale:

«Se vuoi essere leader devi essere sempre all’avanguardia», afferma Sacchetto. Che ha 400 ricercatori tra Italia (il 70%) e Stati Uniti (30%): ingegneri elettronici, softwaristi e matematici che sviluppano soluzioni sempre più avanzate per aumentare l’efficienza dei controlli. Circa trecento i brevetti sviluppati durante l’ultima gestione su un migliaio registrati dal gruppo, di cui solo un’ottantina provengono dalle due recenti acquisizioni americane. In tutto Datalogic ha nove centri di ricerca in giro per il mondo, in una logica di “customizzazione” dei mercati locali. «Negli Stati Uniti dobbiamo fare i tasti più grandi e in Cina il retail non esiste ancora», precisa Sacchetto. Fino all’apertura del 2009 a Saigon. «Il Vietnam è in una posizione geografica centrale per l’Asia, che per noi è un mercato in grande cresci-

ta e offre maggiori sicurezze istituzionali rispetto ad altri Paesi dell’area». Scelte logistiche e investimenti continui in ricerca (il 7-8% del fatturato all’anno), ma non solo, perché senza una squadra motivata non si va lontano. Sacchetto, della sua, è soddisfatto: «Il segreto sta nel dare passione per riceverne, se si vuole insomma che anche gli altri mettano passione in quello che fanno, bisogna trovare un modo soft per farli sentire importanti, un modo che li coinvolga anche sul piano emotivo», aggiunge Sacchetto. Che ha realizzato dei “pink parking” coperti e illuminati per le automobili delle signore nella sede di Bologna, che si trova in una zona isolata vicino all’aeroporto e “Il giardinetto dei benefit” che crescono se hai cura del tuo giardino, ossia dei tuoi risultati. Dopo la musica, la seconda passione di Mauro Sacchetto è infatti la sostenibilità: «È facile migliorare l’aspetto finanziario di un’azienda, più difficile fare scelte sostenibili nel tempo». Così anche la cura e l’attenzione alle persone, che

Lo stabilimento di Datalogic a Saigon, in Vietnam, aperto nel 2009 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 41


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IL MANAGER DEL MESE

ha imparato soprattutto dalla cultura orientale, fa parte del rendere sostenibile e forte nel tempo una impresa e un gruppo di lavoro. Il flusso informativo, per esempio, è molto curato all’interno. Dopo ogni consiglio di amministrazione le persone vengono informate delle decisioni prese, e Sacchetto comprende il valore di un caffè bevuto insieme alla macchinetta automatica. «Quando sono entrato in azienda ho voluto capire davvero il clima organizzativo intervistando e parlando con tutti i capi intermedi, che sono quelli che hanno davvero il polso della situazione. E ora si aspettano di parlare ancora con me». Per pudore non rivela quante ore al giorno lavora perché devono essere tante, forse troppe, ma dice che «si è prefissato

degli obiettivi importanti e deve pensare a 2600 famiglie». Il week-end, però, è sacro, in famiglia con la moglie insegnante e con la figlia che accompagna alle partite di pallavolo, anche in trasferta. Datalogic dà un contributo proporzionale al reddito anche per la retta degli asili dei figli dei dipendenti e presto introdurrà il cosiddetto “carrello della spesa” inaugurato con la crisi 42 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Mauro Sacchetto in India, ad Agra, davanti al mauseolo Tai Mahal, fatto costruire per una principessa. A fianco, operatore della Puma con uno strumento di rilevazione Datalogic

da Luxottica, sfruttando anche la relazione privilegiata con il mondo dei retailer. La sua terza passione, infine, sono i viaggi, la scoperta di nuove frontiere. «Tutto ciò che è nuovo mi appassiona, noi stessi come azienda stiamo crescendo e ci stiamo integrando con diverse realtà straniere, quindi è importante conoscere le diverse culture. Lo stile rimarrà italiano ma abbiamo da imparare anche dagli altri. Gli asiatici sono forti nelle relazioni sociali, nel prendersi cura delle persone; gli americani nelle procedure e noi nella velocità e nella creatività, ma ahimè senza procedure, e a volta il richiamo alla creatività è una scusa per non programmare, aspettare che i problemi ci cadano addosso e allora “reagire”, il che rende tutto più rischioso e costoso. Anche l’improvvisazione nel

jazz avviene su uno schema», spiega Sacchetto. Che negli ultimi anni ha scoperto l’Oriente, che l’ha affascinato: «Sono stato in India, Nepal e Birmania e il regalo più grande che mi concedo è di farmi accompagnare da una guida locale». Niente viaggi organizzati, quindi. Dell’Oriente l’ha colpito soprattutto la cultura olistica, il buddismo birmano, la ricerca di equilibrio, l’attenzione alla precisione e alla bellezza del gesto in sé, senza quell’ansia speculativa che domina l’Occidente. «Un po’ mi ricorda il clima di libertà che si respirava a Stanford 25 anni fa durante il master in business administration. Eravamo nel cuore dell’efficienza, nasceva la Sylicon Valley, ma senza la pressione speculativa che ha prodotto i danni degli ultimi anni», conclude Sacchetto. ■



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SPECIALE BOLOGNA

Bologna a portata di MICE

Centralissima e facilmente raggiungibile sia da Nord che da Sud, la città “dotta” è una destinazione che ha molto da offrire al turismo Mice evoluto: un patrimonio artistico-culturale di inestimabile valore, strutture ricettive e congressuali qualificate, servizi di alto livello e un ricco ventaglio di opportunità postmeeting. Abbiamo stilato per voi un vademecum ragionato di indirizzi e suggerimenti per organizzare al meglio un evento all’ombra delle torri degli Asinelli e della Garisenda Giulia Broggi

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SPECIALE BOLOGNA

A destra Casa Saraceni, edificio rinascimentale del secolo XV, storica residenza della nobile famiglia Saraceni che oggi ospita la sede della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

Una veduta area di Palazzo Podestà in Piazza Maggiore, in cui si intravede anche Palazzo Re Enzo che si affaccia da un lato su piazza Nettuno e dall’altro su Piazza Re Enzo

B

ologna. Chi non la conosce? Chi non c’è mai passato, scendendo verso il Sud, o salendo verso il Nord della Penisola? Certo, la città – dalla storia importante, e insignita, anche in tempi recenti, di prestigiosi titoli (è stata eletta capitale europea della cultura nel 2000 e della musica nel 2006) – la conoscono tutti, vuoi solo anche per l’inestimabile patrimonio d’arte che custodisce o per la sua eccellente e rinomata cucina di cui i tortellini sono l’emblema più famoso. Eppure si dice che neanche i bolognesi sappiano in realtà quanto sia bella la loro città, quasi che Bologna la si desse per scontata, quando scontata proprio non lo è. A definirla sono le sue

particolarità: situata sulla via Emilia, costeggiata dai fiumi Reno e Savena, gode innanzitutto di una posizione centralissima: nel cuore dell’Italia. Ed è piccola e grande allo stesso tempo. Piccola perché è una città degli angoli, inaspettatamente belli, dove tutto pare amorevolmente raccolto, come in un grembo materno. Guccini cantava: “Bologna è una donna emiliana di zigomo forte, Bologna capace d’amore capace di morte che sa quel che conta e che vale che sa dov’è il sugo del sale che calcola il giusto la vita e che sa stare in piedi per quanto colpita”. Protetta dai suoi portici, e dalle sue torri svettanti verso il cielo, rivela quasi con pudore i tanti tesori che custodisce: interni d’autore che si aprono all’improvviso su minuscoli e deliziosi cortili fioriti, chiese e palazzi incastonati ad arte nella planimetria medievale come le perle di una collana. La continuità delle strade e dei portici non consente infatti agli edifici di isolarsi ed ecco, quindi, stupendi palazzi della nobiltà rinascimentale e barocca stagliarsi con armonia, e in tutta la loro maestosa bellezza, sul filo della strada come guardiani senza tempo.

Al centro della cultura, della musica. E dei congressi Ma Bologna è anche la città del grande. Grande è la sua storia. Quattro millenni al-

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SPECIALE BOLOGNA

Un grande parco congressuale che guarda al futuro

La cinquecentesca Fontana del Nettuno, situata di fronte all’ingresso del Palazzo di Re Enzo. È chiamata dai bolognesi il Gigante per le sue dimensioni: è alta 3,20 metri e pesa 22 quintali

le spalle, dei quali conserva ancora le tracce: sotto molte antiche case bolognesi, di struttura medievale, si possono ritrovare oggi le fondazioni della città romana risalente al II secolo a.C. e in alcune addirittura resti di edifici appartenenti all’età del ferro. Nel VI secolo a.C. Bologna fu una delle più importanti città etrusche della pianura padana. Successivamente occupata dai galli, e nei secoli seguenti dai romani, tra alterne vicende, conobbe il suo massimo splendore nel XIII secolo. Bologna è inoltre grande per la sua arte – i suoi percorsi museali rappresentano un’autentica eccellenza – e per la cultura cosmopolita che vi si respira: ospita la più antica università d’Italia, tra le prime ad essere state fondate nel mondo e, da sempre, è tappa obbligata di artisti e scrittori; in particolare, in passato fu amatissima da Goethe e Stendhal, che vi si fermavano abitualmente ogniqualvolta dal nord scendevano verso Roma. Bologna è inoltre grande per la sua musica: è stata dichiarata dall’Unesco “Città creativa della musica”, prima in Italia e seconda in Europa dopo Siviglia, in virtù della sua ricca tradizione musicale e della sua continua voglia di sperimentare. Tutte doti che, ogni anno, fanno affluire in città un turismo colto, giovane nel senso di fresco, ma anche un

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Bologna e, più in generale l’Emilia Romagna, rappresentano oggi una destinazione Mice sempre più competitiva e internazionale, con un’offerta integrata di strutture e servizi di livello, dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. «Dal 2008», fa sapere Andrea Babbi (foto), amministratore delegato APT Servizi Emilia Romagna, «APT investe ogni anno100.000 euro per i progetti di promo commercializzazione del settore, cifra che, con l’intervento delle Unioni di Prodotto, supera i 300.000». A giustificare l’investimento, i numeri: la Regione vanta un parco congressuale di tutto rispetto con 10 qualificati centri congressi, 154 hotel dotati di moderne sale congressuali, 48 dimore storiche e 242 strutture tra auditorium, sale polifunzionali, palazzi del turismo, sale teatrali e complessi di vario genere. In particolare Bologna, con il Nuovo Polo Congressuale e grazie alla sinergia con il Policlinico si apre ai grandi congressi internazionali: «con l’Ambassador Project», dice Babbi,

turismo d’affari e Mice evoluto. Per le sue caratteristiche, Bologna offre infatti moltissimo a questo tipo di viaggiatore e non è azzardato prevedere, dopo la sua elezione a capitale della cultura e della musica, anche una sua prossima candidatura a Città dei congressi. Alla centralità geografica e alla facile raggiungibilità, si aggiungono, come suoi punti di forza, un’offerta ricettiva e di servizi congressuali di livello, sedi di pregio e grandi spazi polifunzionali - il quartiere fieristico, grazie anche al polo congressuale recentemente riqualificato, è in grado di ospitare ogni tipo di manifestazione, anche la più impegnativa dal punto di vista organizzativo e scenografico, dando la possibilità di sfruttare gli ampi spazi esterni. Non mancano infine le opportunità post congress, tra storia, arte, cultura e


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SPECIALE BOLOGNA Bologna è una destinazione di grande richiamo per gli amanti dei motori. Si possono organizzare diversi tour per esempio ai Musei Ducati, Galleria Ferrari e Lamborghini (nella pagina in senso orario)

«l’accordo stretto tra Bologna Congressi e il Policlinico Sant’Orsola Malpighi, lo scorso aprile sono arrivate in città 2000 persone provenienti da oltre 70 paesi per il Congresso europeo di Gerontologia e Geriatria. Non bisogna poi dimenticare il profondo valore identitario che Bologna ha con la sua Università, in grado di polarizzare l’attenzione di studiosi ed esperti di tutto il mondo». Pensando ai progetti futuri, non mancano le idee per valorizzare ulteriormente l’unicità e la ricchezza del territorio, «andrebbero promosse ancora di più», continua Babbi, «le tante eccellenze, come l’enogastronomia, attraverso proposte di corsi e lezioni di cucina per team building, visite alle aziende agricole e alle cantine – i nostri prodotti Dop e Igp ci hanno reso fa-

gastronomia, gli itinerari che si possono studiare non solo a Bologna, ma anche in tutto il territorio, sono davvero infiniti e pieni di sorprese.

Facile accessibilità. L’Aeroporto Fin dai tempi romani, la centralità geografica ha decretato la fortuna del capoluogo emiliano quale crocevia privilegiato per commerci e scambi culturali. Oggi la città continua ad essere uno snodo stradale di primaria rilevanza in Italia ma anche in Europa. Qui si incrociano le autostrade principali: A1 Milano-Napoli, A13 per Ferrara, Padova, Venezia e Trieste, e la A14 per la costa Adriatica fino a Bari. E qui, per chi si muove in treno, passa l’alta velocità: con la Frecciarossa in poco più di

mosi in tutto mondo – o, ancora, si potrebbero creare nuove opportunità di relax sfruttando le strutture termali e sportive. E come non fare leva sulla Motor Valley? Bologna e la sua provincia sono in grado di proporre visite a musei e collezioni private, ma anche a circuiti automobilistici di fama internazionale, come quello di Imola, o ai templi della tecnologia e dell’industria legati ai miti di Ducati e Lamborghini. E, per chi ama la Ferrari, c’è la vicina Maranello...». Insomma gli stimoli ci sono, e nonostante il difficile momento attuale, non manca neppure la fiducia nel futuro: «la fiducia ci ha già portato a Barcellona per l’EIBTM – dove l’Emilia Romagna ha presentato il nuovo sito web (www.meetiner.com) dedicato al mondo dei congressi in Regione – e, nel 2012, ci porterà a Parigi per il Meetex. In cantiere abbiamo, poi, tre educational tour, per incentive e corporate destinati ai mercati del Bric, la partecipazione – insieme a Federcongressi – al secondo appuntamento italiano di Ex-Meet-Ex (evento in cui saranno presenti oltre 100 buyers esteri) che si svolgerà a Bologna, e infine saremo presenti al Mice Work Net di Rimini, previsto per il prossimo settembre».

un’ora si arriva a Milano, in meno di un’ora e mezza a Venezia, in 37 minuti a Firenze, e in circa due ore e venti si raggiunge Roma. Grande impulso al turismo nella “città dotta”, proviene anche – e soprattutto – dall’Aeroporto Guglielmo Marconi, uno dei più importanti in Italia per numero di destinazioni internazionali servite, con un bacino di traffico di dieci milioni di persone di cui circa il 30% costituito da business traveller (con il 17% rappresentato da partecipanti a fiere e congressi). Nel 2011, a dispetto della difficile congiuntura economica, lo scalo ha chiuso con un +7% di passeggeri di cui circa 1 milione e 800 mila di viaggiatori d’affari. E per il 2012, le previsioni sono di ulteriore incremento grazie anche ai nuovi collegamenti. Recentemente l’aeroporto ha inol-

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BOLOGNA CONGRESSI

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rerà due anni», spiega Bruno Filetti (foto sotto), Presidente della Camera di Commercio di Bologna e Consigliere della società dell’Aeroporto di Bologna, «e verrà realizzato in fasi successive e a zone per non interrompere l’operatività dello scalo. La superficie totale passerà da 31.100 a 36.100 metri quadrati di cui 5.500 di shopping area, con un’unica area check-in di 4.100 metri quadrati, 10 varchi security e 24 gate di imbarco. Verranno inoltre realizzati due “fingers”, per l’accesso diretto dal Terminal agli aeromobili, ed un nuovo impianto “Bhs” per la gestione

In senso orario: l’Europauditorium, il padiglione della Fiera 19 adibito ad area espositiva in occasione di un congresso e il Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo adibito a business lounge (credits: © Bologna Congressi)

tre dato il via a un importante intervento di restyling ed ampliamento del terminal passeggeri (che dovrebbe raggiungere quota 7 milioni) per il quale sono stati stanziati 23 milioni e 650 mila euro, con l’obiettivo di migliorare fruibilità, servizi e dotazioni tecnologiche. «L’intervento duIl MAMbo, Museo di arte moderna che ripercorre la storia dell’arte italiana dal secondo dopoguerra a oggi

automatizzata dei bagagli in partenza». Per i businessmen è disponibile la Marconi Business Lounge, che combina eleganti spazi di relax ad un’articolata area meeting, già sede di eventi nazionali ed internazionali, dotata di un’ampia sala perfettamente attrezzata e di altre salette minori. Si può inoltre usufruire dell’accesso privilegiato alla sala imbarchi e al check-in veloce.

Bologna Congressi e il nuovo polo Con 30 anni di esperienza nella Meeting Industry, 3 sedi e oltre 30 sale, Bologna Congressi è un punto di riferimento affidabile per gli organizzatori di eventi che cercano location in grado di offrire alta tecnologia e comfort ai massimi livelli, capace di competere con le sedi internazionali più qualificate. Nel corso del 2011 la città ha ospitato, tra gli altri, il VII Euro48 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


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pean Congress of the International Association of Gerontology and Geriatrics (oltre 2.000 partecipanti da oltre 70 paesi), il XI Congress of the European Council Enterostomal Therapists (1.500 partecipanti di oltre 50 paesi). Tra gli eventi nazionali, invece, ha accolto il 35° Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacologia, il XIII Congresso Nazionale di Oncologia Medica, il XII Congresso Nazionale Unione Italiana per la Pneumologia e il XLI Congresso Nazionale Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri. E per il 2012 sono già previsti in calendario, il XXV Congress of the International Society of the University Colon & Rectal Surgeons, il Joint Society International Meeting in Neurogastroenterology and Motility, il XXVI Congress of the European Society for Vascular Surgery e il XVI Congresso Nazionale IPASVI. Grandi numeri, insomma, resi possibili in virtù del nuovo polo congressuale, fiore all’occhiello dell’offerta Mice di Bologna. «Grazie alla recente unione di Palazzo della Cultura e dei Congressi, la Sala Maggiore, storica sede della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, e il Padiglione 19-20», spiega Bruno Filetti, «la città può oggi giocarsi la carta della competitività e aprirsi ai grandi congressi internazionali, metten-

do a disposizione 11.000 posti complessivi, una sala plenaria in grado di accogliere fino a 6.000 persone, 4 sale congressi da 200 a 1.350 posti, 8 sale meeting con una capienza fino a 150 ospiti e 13.500 metri quadrati di spazi espositivi». Ad arricchire il parco sedi c’è anche Palazzo Re Enzo, prestigiosa cornice, al di fuori dal distretto fieristico, con elegante business lounge che coniuga lavoro e relax, perfetta per ospitare, durante le manifestazioni, delegati, espositori e clienti vip. Offre servizi di open bar, intrattenimento musicale, de-

Le due torri Asinelli e Garisenda, simbolo di Bologna. In basso Piazza Nettuno, un tempo luogo di mercato, su cui si affacciano edifici di varie epoche, da sempre accesso privilegiato e suggestivo per entrare in piazza Maggiore

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SPECIALE BOLOGNA

La Biblioteca Putti in San Michele in Bosco. Edificata nel 1517 e affrescata da Amico Aspertini, ospita circa 2000 volumi scientifici

gustazioni di prodotti enogastronomici e postazioni open wi-fi. Ulteriore input al sistema turistico del territorio viene da Bologna Welcome (www.bolognawelcome.it) – progetto di gestione coordinata ideato dalla Camera di Commercio, e realizzato in collaborazione con il Comune – che ha portato alla riqualificazione dei punti di informazione e accoglienza turistica della città. «L’offerta», spiega Filetti, «si articola in una sezione Incoming, con info point interattivi per prenotazioni alberghiere, biglietteria aerea, ferroviaria, marittima, prenotazione tour, itinerari e pacchetti speciali, e in una sezione Eventi, dove è possibile consultare un calendario sempre aggiornato degli happening in città, acquistare o prenotare i biglietti per concerti,

Palazzo Fava Con una superficie di oltre 2600 metri quadrati, Palazzo Fava ospita nei suoi spazi mostre di opere appartenenti alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e di opere provenienti da altre importanti collezioni pubbliche e private

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eventi sportivi e iniziative culturali. Per i partecipanti ai congressi c’è poi un desk che illustra l’intera offerta post congress con sconti e agevolazioni per l’accesso a musei, teatri, ristoranti, negozi, palestre e centri benessere e convenzioni con Trenitalia per i treni Alta Velocità. Al servizio si accede tutti i giorni con orario continuato dalle 09.00 alle 19.00 o dal sito internet che prevede aree dedicate alle singole manifestazioni e tariffe agevolate. L’organizzatore di eventi ha anche la possibilità di realizzare un proprio minisito. Infine si può scaricare dall’Apple store un’applicazione per iPhone, iPad che consente di scoprire, in tempo reale, tutti gli eventi organizzati nelle sedi di Bologna Congressi e di accedere alle informazioni per vivere al meglio Bologna».

Genus Bononiae Otto gioielli d’arte che disegnano un circuito museale di grande rilievo nel centro storico della città. È il progetto Genus Bononiae. Musei nella città – a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, che ha restituito ai cittadini, ma anche ai turisti di tutto il mondo, alcuni tra i complessi artistici più interessanti d’Italia. Un percorso – studiato in collaborazione con importanti Istituzioni e Sovrintenden-


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SPECIALE BOLOGNA

Città della Musica Città della Musica Unesco 2006, Bologna vanta una tradizione musicale di straordinaria rilevanza, che trae le sue origine fin dal Duecento, anche se è solo a partire dalla seconda metà del XV secolo che si registra una documentazione regolare della sua produzione. Grazie alla cattedra universitaria riservata alla musica da papa Nicolò V, la città diventa un polo d’attrazione elitario per musicisti, strumentisti e cantori. La più importante cappella musicale bolognese quella della basilica di S. Petronio, viene fondata nel 1436 da papa Eugenio IV e conosce il periodo di massimo fulgore nel 1657 con artisti del calibro di Giovanni Antonio Perti, Giovanni Battista Vitali e Domenico Gabrielli. Fioritura importante ha anche il genere dell’oratorio, considerato un efficace strumento di propaganda religiosa. Altra istituzione il Concerto Palatino della Signoria al servizio del Reggimento della Città, rimasto in auge fino al 1797. Tra il XVI e il XVII secolo vengono inaugurati il Teatro del Pubblico nel palazzo del Podestà, il Teatro Formagliari e il Teatro Malvezzi. In particolare, nel corso del Seicento vengono istituite diverse Accademie, tra cui la più nota è quella Filarmonica fondata dal nobile Vincenzo Maria Carrati, uno dei più importanti cenacoli musicali di tutti i tempi. Oggi la tradizione continua con un ricco calendario di eventi musicali di alto livello, e di vario genere. Da non perdere la stagione lirica al Teatro Comunale, quella sinfonica al nuovo Auditorium Teatro Manzoni che ospita anche una stagione cameristica in collaborazione con la Fondazione Musica Insieme. Da non dimenticare infine l’attività concertistica svolta dall’Orchestra Mozart di Claudio Abbado. ze e con il critico d’arte Philippe Daverio – che oggi ha anche un importante ruolo culturale e sociale: obiettivo della Fondazione è infatti quello di proporre i musei non come qualcosa di statico da ammirare, ma come un punto di riferimento da vivere in divenire attraverso il quale interpretare la complessa realtà odierna.

Gli otto gioielli di Genus Bononiae La Biblioteca di Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, in via Nazaro Sauro 20/2 racchiude il ricchissimo patrimonio librario della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e si fa notare per lo straordinario allestimento dell’architetto Michele De Lucchi e per le opere d’arte di Claudio Parmiggiani come il Campo dei Fiori nella sala di lettura, e di Piero Pizzi Cannella, suo è il ciclo Cattedrali. È possibile anche consultare la biblioteca virtuale Genus Bononiae Network, con volumi unici al mondo della storia e dell’arte bolognese. Riaperta nel 2010, la Chiesa di Santa Maria della Vita, in via Clavature 8-10, la cui cupola disegnata da Bibiena è un esempio spettacolare di barocco bolognese, ospita il capolavoro di Niccolò dell’Arca, Compianto sul Cristo morto. Annessi

al Santuario si trovano l’Oratorio dei Battuti con il Transito della Vergine di Alfonso Lombardi e il Museo della Sanità. Tesori d’arte di grande rilevanza sono racchiusi anche nell’antico Complesso di San Colombano, in via Parigi 5, acquisito sette anni fa dalla Fondazione ma aperto al pubblico da poco più di un anno. È un complesso chiesastico costituito da una serie di edifici aggregati nel corso dei secoli a partire dal ’600. Oggi si possono ammirare una crocifissione parietale duecentesca, una cripta medievale e una sepoltura del XIII secolo. La sede ospita anche la collezione di strumenti musicali antichi donata

San Colombano è un complesso chiesastico costi tuito da una serie di edifici aggregati nei secoli, a partire dal VII secolo

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SPECIALE BOLOGNA

Cuore di Genus Bononiae, Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna rappresenta un percorso museale dedicato alla storia, alla cultura e alle trasformazioni di Bologna, dalla Felsina etrusca fino ai nostri giorni

dal Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini e oltre diecimila volumi appartenuti al musicologo bolognese Oscar Mischiati. A gennaio 2011 è stato invece inaugurato Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni, in Via Manzoni, 2, affrescato, al piano nobile, da Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, abili pittori e narratori: erano capaci di inventare l’impaginazione del racconto direttamente dal testo poetico senza l’aiuto di un letterato che suggerisse loro come descrivere la storia. Non a caso Roberto Longhi ha definito il palazzo “un romanzo storico, immaginato sulla grande pittura precedente”, capace di “comunicare direttamente ad apertura, non di libro, ma di finestra”. Superbo gli Incanti notturni di Medea nella sala dedicata a Giasone, dove la maga viene raffigurata mentre si purifica nel ruscello sotto i raggi della luna. Il critico d’arte Andrea Emiliani ha definito “il primo nudo moderno della storia dell’arte”. Con i suoi 2600 metri quadrati modulabili, oggi Palazzo Fava è un centro espositivo d’eccellenza: nei suoi locali vengono allestite mostre di opere appartenenti alla Fondazione ma anche di opere appartenenti ad altre importanti collezioni. Acquistato nel 2003, Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna, in via Castiglione, 8 è una costruzione medievale magistralmente restaurata ed allestita dall’architetto Mario Bellini, con circa 6mila metri quadrati di spazio espositivo, articolato in 38 sale, servizi al museo, bo-

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okshop, in cui si racconta la storia della città attraverso tecniche espositive scenografiche e multimediali all’avanguardia. L’idea fondante era proprio quella di dare vita a un museo globale e interattivo di nuova concezione, in rapporto con la città e in grado di interagire con le altre realtà museali. In via Farini 15 si trova Casa Saraceni, storica residenza della famiglia Saraceni che risale alla fine del XV secolo, ed esempio di architettura Rinascimentale tra i più interessanti d’Italia. Ospita oggi la sede della Fondazione, mentre al piano terra vengono organizzate mostre d’arte. Conosciuta dai cittadini per i concerti che ospita da ottobre a maggio, la Chiesa di Santa Cristina, in piazzetta Morandi, è un bene dato in concessione dall’Arcidiocesi di Bologna e dalla parrocchia di San Giuliano, non di proprietà della Fondazione. Qui si trova la sede della Schola Gregoriana Benedetto XVI, che alleva professionisti del canto gregoriano. All’interno della Chiesa si possono inoltre ammirare opere di Giuseppe Mazza, Giovanni Tedeschi e Guido Reni, e un compendio di pittura bolognese dal Cinquecento fino al Seicento tra cui La Visitazione di Lucio Massari, L’Annunciazione e la Salita al Calvario del Passarotti e Santa Cristina aggredita dal padre di Domenico Maria Canuti. Infine nel Piazzale di San Michele in Bosco, così chiamato per la folta vegetazione che ricopre il colle, sorge l’omonimo Complesso, che, come la Chiesa di


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SPECIALE BOLOGNA

Bruno Stefanini dietro al banco di lavoro dove costruisce violini, viole e violoncelli

Santa Cristina è stato dato in concessione dall’Arcidiocesi. Al suo interno si segnalano il Monumento funebre del guerriero Ramazzotto de’ Ramazzotti realizzato da Alfonso Lombardi nel 1533, e diversi affreschi di importanti artisti del Seicento. Anche la sacrestia, vera e propria chiesa in miniatura, ospita magnifici affreschi tra cui lavori di Prospero Fontana e Girolamo da Carpi.

Il congresso diffuso Offrire al congressista e al meeting planner l’esperienza di vivere l’anima autentica della città, potendosi avvalere delle strutture e dei servizi migliori, ma, soprattutto, entrando in contatto con quelle eccellenze che rendono unico un luogo. Questo il concept ideale di accoglienza che Mauro Orsi (foto in basso) ha trasformato in realtà grazie al portale

Creare un violino è un’ operazione che richiede tanta competenza e pazienza: la scelta del ponticello adeguato, la migliore anima e il tipo di corde più appropriato

www.bolognaitaly.it, un consorzio di operatori che annovera, tra i suoi soci, società di servizi e strutture di grande pregio – tra alberghi del centro storico e dimore antiche – ma anche ristoranti e locali tipici, musei, teatri, negozi, agenzie di transfert e di supporto all’organizzazione di eventi. Insomma una vetrina di piccoli grandi tesori o, se vogliamo rubare una metafora al mondo della fiabe, una sorta di lampada di Aladino virtuale a misura di congressista, dove, anziché una “strofinata”, basta un click per potere veder realizzate tutte le più belle fantasie. «Vogliamo far vivere al congressista il tessuto della città», spiega Orsi, «sovente le strutture destinate ai grandi eventi sono fuori mano, o comunque lontane dal centro e l’esperienza che un ospite vive, tra una sessione di lavoro e l’altra, è spesso, per necessità, anonima, nel senso che potrebbe svolgersi in un qualsiasi altro contesto. Con il congresso diffuso, invece, si può approfittare anche di una breve pausa per assaporare la città in tutte le sue pieghe più sottili. Per esempio offriamo, tra gli altri, un servizio di personal shopper, ma non negli outlet. Tanto per dare un’idea, portiamo gli ospiti nell’ex ghetto ebraico, da un artigiano calzolaio, dove si

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I Portici Con quarantadue chilometri e mezzo di eleganti portici, Bologna è la città più “porticata” d’Italia. Inventati per prolungare esternamente i solai e recuperare spazio, permettevano agli artigiani di lavorare all’esterno delle botteghe in piena luce ma al riparo dal maltempo. 666 archi per 3,5 chilometri di lunghezza il Portico San Luca fu costruito per permettere alla Beata Vergine di salire e scendere senza bagnarsi arrivando “asciutta” a Porta Saragozza. Dopo aver scalato i difficilissimi 100 gradini che vanno dal 655esimo arco al 666esimo arco, si

può ammirare una meravigliosa e imponente croce e, salendo altri 70 gradini, il belvedere dalla balconata del Santuario. Il Portico del Pavaglione si snoda invece per 739 metri partendo da Piazza di Porta Ravegnana per arrivare a Piazza Galvani. Con trenta archi sorretti da trentuno colonne è oggi uno dei luoghi più frequentati di Bologna, dove, dal 1838, è situata anche la biblioteca comunale. Infine, il Portico della Certosa, disegnato da Ercole Gasperini nel 1811, parte dall’Arco del Meloncello e arriva fino al Cimitero Comunale. Vi si possono ammirare le sculture del Gibelli e del Putti.

possono ordinare scarpe su misura, scegliendo pellame, modello, finiture, colore, scarpe che poi si riceveranno comodamente a casa propria. Oppure portiamo i nostri ospiti in una bottega dove l’antica arte del pizzo e del ricamo è praticata oggi come ieri, e dove si possono acquistare splendidi tendaggi e corredi fatti a mano». Ma nel circuito sono inclusi molti altri indirizzi doc, come la Cantina Bentivoglio, hot spot cool, dove si riuniscono artisti e amanti del jazz e dove si gusta la vera cucina bolognese, sorseggiando ottime bottiglie del territorio, nel centro storico, c’è poi un antico negozio di liutai, dove è possibile assistere, passo dopo passo, alla nascita di un violino. Un post congress, quest’ultimo sempre molto apprezzato, fa sapere Orsi: «mentre il liutaio mostra come si costruisce lo strumento, partendo dalla 54 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

scelta del legno, ne racconta anche la storia e risponde, con grande amabilità, a tutte le domande che gli vengono rivolte». Orsi annuncia che c’è anche un altro progetto per ampliare ulteriormente il range di opportunità messe a disposizione dal congresso diffuso, «ci piacerebbe creare sempre più sinergie tra gli happening cittadini in calendario (mostre, concerti, sagre) e gli eventi aziendali, consigliando alle aziende il periodo più interessante per organizzare un convegno o un meeting. Per esempio, lo scorso febbraio in concomitanza con il Salon du Chocolat abbiamo organizzato una lezione sul cioccolato e sugli abbinamenti con baroli chinati, passiti, rum e grandi malti. Un evento che ha riscosso enorme successo. Per un’azienda potrebbe essere interessante anche organizzare un evento in occasione del rilancio di un’azienda storica come Moto Morini, oppure contemporaneamente alla Mille Miglia o alla riapertura del Teatro Comunale». Calendario a parte, tantissime sono le possibilità per “calarsi” nel tessuto del territorio, tra visite alle cantine, ai salumifici – dove vestiti con guanti e grembiuloni si imparano a fare gli insaccati – ai caseifici per partecipare alla nascita del Parmigiano Reggiano, cacce al tartufo con i cani, test drive in Ferrari e scuole di cucina. Insomma a Orsi l’inventiva non manca, e nemmeno l’entusiasmo. «Dopo Bologna vorrei portare il congresso diffuso anche a Parma e Ferrara, per poi arrivare a Ravenna e, perché no, anche a Firenze e Venezia che con il Frecciarossa sono raggiungibili in meno di un’ora».

Bologna “la grassa” Per la sua vocazione alla buona tavola, Bologna è nota fin dal Medioevo, con l’appellativo di “la grassa”. Il suo patrimonio gastronomico è davvero ricco, intessuto di sapori che nelle varie epoche si sono intrecciati con i saperi di diverse culture. Negli archivi di stato si possono trovare ancora oggi gli statuti delle antiche corporazioni di mestieri – macellai, lardaroli e salaroli – mentre la Biblioteca Universitaria custodisce uno dei più antichi codici di ricettari in volgare risalente al XIV secolo.


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Le altre torri Si racconta che un tempo, a Bologna, vi fossero circa duecento torri, fatte costruire dai nobili presso le loro abitazioni come luogo di difesa, o attacco, durante le rivolte popolari. Nel tempo, tuttavia, la maggior parte delle costruzioni, scomparve a causa di guerre, terremoti e riqualificazioni urbane. Oggi, oltre a alle due più famose, quella degli Asinelli e della Garisenda, ne rimangono in piedi altre sette: la Torre Prendiparte (59 metri) situata vicino al Palazzo Arcivescovile, con una bella decorazione a riseghe in prossimità della cima che le ha dato il nome di “Torre Coronata”, è oggi una dimora suggestiva in cui è possibile soggiornare; ospita infatti una lussuosa suite articolata su 3 piani. Alta solo 30 metri ma particolarissima, la Torre Galluzzi, situata dietro la Chiesa di San Petronio, possiede muri spessi oltre tre metri e vi si può accedere solo attraverso una finestra posta a metà altezza: i nobili della famiglia Galluzzi utilizzavano dei ponti mobili in legno collegati alle rispettive case. Alta sempre 30 metri, all’inizio di via Santo Stefano, si erge Torre Alberigi, alla cui base si trova il negozio più antico della città, aperto nel 1273. Ancora oggi si possono ammirare gli sportelli laterali che si abbassano sui muricciuoli a banco e lo sportello superiore che si solleva tipo ponte levatoio. La Torre Azzoguidi (60 metri), in via Altabella, stupisce invece per la perfetta verticalità: da qui il soprannome di Torre Altabella. Si eleva per 47 metri sulla volta a crociera del voltone del Podestà, la Torre dell’Arengo, che custodisce la campana di 47 quintali inalzata nel 1453 da Aristotele Fioravanti. Seguono infine la Torre Scappi (39 metri), all’inizio di via dell’Indipendenza, risalente al XIII secolo e inglobata nell’omonimo palazzo e la Torre Uguzzoni (30 metri), in vicolo Mandria, anch’essa del XIII secolo. A base quadrata, conserva l’antica porta e un cavalcavia con l’arco decorato da una ghiera di terrecotte.

L’atmosfera conviviale che si respirava nelle strade, dove botteghe e mercati impregnavano l’aria dei profumi di cibo genuino, non è affatto cambiata nel corso del tempo. Salumerie, macellerie, pescherie, pastai, bancarelle di verdure – i cardi e i finocchi dolci nascono come tipicità proprio qui – continuano a ravvivare con i loro profumi e colori le piazze e le vie delle città. Tra le eccellenze “verdi” locali vanno segnalate la patata di Bologna, l’asparago verde di Altedo, la cipolla di Medicina, i cocomeri e i meloni di S. Matteo della Decima, mentre tra le carni, si distingue il castrato di ovino – che compare sulle tavole come piatto caratteristico già nell’alto Medioevo, quando in questa zona la pastorizia ovina, di tradizione romana,

superava per diffusione quella suina. Altra tipicità è la pasta tirata e tagliata a mano, in particolare, le tagliatelle e i tortellini (in bolognese turteléin), antico piatto povero nato per riutilizzare la carne avanzata dalle tavole dei nobili.

La cucina tradizionale Per gustare la vera cucina tradizionale bolognese, bisogna provare questi indirizzi: la pasticceria con cucina Colazione da Bianca, (tel. 0515884425), il cocktail bar NU Lounge Bar (tel. 051222532), il ristorante con musica dal vivo Cantina Bentivoglio (tel. 051265416), mentre tra i ristoranti consigliamo Pappagallo (tel. 051232807), Annamaria (tel. 051266894), 051 Zerocinquantuno (tel. 051510515), Da Giampi e Ciccio (tel. 051268032), Tamburini (tel. 051234726), La Colombina (tel. 051231706) e Ristorante Diana (tel. 051231302) 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 55


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L’offerta ricettiva

Grand Hotel Majestic

A convalidare il ruolo di Bologna quale crocevia privilegiato per soggiorni business, congressi e viaggi culturali è la presenza in città di un’offerta d’accoglienza variegata e completa, rappresentata dalle principali catene, ma anche da singole strutture che vanno dall’albergo di charme all’hotel business oriented di ultima generazione. Nel panorama spicca inoltre un cinque stelle lusso storico (l’unico in città), situato nel cuore di Bologna, all’interno di un prezioso palazzo del XVIII secolo: il Grand Hotel Majestic “Già Baglioni” (via Indipendenza 8 - tel. 051225445 www.duetorrihotels.com - info.ghmajestic@duetorrihotels.com) che quest’anno, compie 100 anni (vedi pag. 62). «L’offerta e la qualità degli alberghi in città è decisamente valida e competitiva», dice il presidente degli albergatori di Bologna, Celso De Scrilli (foto), «a Bologna

ci sono 96 alberghi, per un totale di 6.176 camere – quasi tutti dotati di sale meeting di varie dimensioni e molti dei quali appena nati o rinnovati di recente – che offrono una vasta gamma di possibilità, per tutte le tasche: secondo una recente indagine Trivago sul rapporto qualità/prezzo degli alberghi situati in città, Bologna è risultata prima in Italia e terza in Europa». Un primato che, secondo De Scrilli, il capoluogo emiliano è in grado di mantenere, nonostante i venti di sfiducia generale che negli ultimi mesi hanno penalizzato in particolare il mercato degli eventi. «Il nostro settore è un indicatore importante per misurare l’andamento economico perché è quello che va in crisi per primo ma che per primo ne esce fuori. Anche se non siamo ancora usciti dalla crisi, sono abbastanza fiducioso. Negli ultimi tre mesi c’è stato un forte rallentamento dovuto a notizie a dir poco terroristiche che hanno bloccato il comparto: viaggi d’affari ed eventi sono stati rimandati ma, prima o poi, si faranno di nuovo. Non è possibile rimandare all’infinito riunioni e incontri di lavoro perché le aziende vivono di azioni commerciali e promozionali. Certo qualche preoccupazione c’è ancora, ma, ripeto, sono ottimista, per il 2012 ci sarà sicuramente una ripresa».

Le catene In città si trovano le principali catene alberghiere, tutte con alberghi dislocati in punti strategici. Vicino al centro storico c’è, per esempio, l’Hotel AC Bologna (via Sebastiano Serlio 28 - tel. 051377246 acbologna@ac-hotels.com - www.ac-hotels.com), moderno quattro stelle dal design minimalista con dotazioni hi tech di ultima generazione. Dispone di 3 sale meeting con luce naturale e capienza fino a 140 persone, 121 camere, di cui 2 suite, un ottimo ristorante, mentre, per il relax, ci sono un bagno turco e un fitness center. Accanto alla stazione ferroviaria e a venti minuti a piedi dal centro storico, sorge l’UNA Hotel Bologna (viale Pietramellara 41/42 - tel. 05160801 - una.bologna @unahotels.it - www.unahotels.it): 93 eleganti camere design, 6 suite complete di

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Hotel AC Bologna

ogni comfort, 3 sale riunioni, ristorante e bar con ampia terrazza. Nelle camere executive ci si può anche allenare con attrezzature fitness Technogym. In posizione ottimale, vicino alla Fiera, al Centro Congressi e a soli 2 km dal centro storico, c’è l’altro albergo della catena, l’UNAWAY Bologna Fiera (piazza della Costituzione 1 - tel. 05141666 - una.bolognafiera@unawayhotels.it - www. unahotels.it) con 162 camere, recentemente rinnovate, american bar, ristorante e 7 sale meeting in grado di accogliere fino 350 delegati (vedi pag. 64). Nel cuore storico, di fronte alla stazione ferroviaria, lo Starhotels Excelsior (viale Pietramellara 51 - tel. 051246178 - excelsior.bo@starhotels.it www.starhotels.com) è un albergo chic con dotazioni all’avanguardia, 193, tra camere e suite, ristorante (Avorio), dove gustare un’ottima cucina bolognese, bar e 5 sale meeting in grado di ospitare fino a 380 persone. Perfetto per accogliere viaggiatori d’affari, ma non solo, lo Zanhotel Europa (via Cesare Boldrini 11, tel. 0514210333 - info@zanhotel.it - www.zanhotel.it), in posizione centralissima, dispone di 101 camere elegantemente arredate in stile Impero, un centro congressi all’avanguardia, articolato in 7 sale con capienza complessiva fino a 495 persone. In pieno centro c’è anche lo Zanhotel Tre Vecchi (via dell’Indipendenza 47 - tel. 051231991 - hoteltrevecchi@zanhotel.it www.zanhotel.it) con 95 camere, modernamente accessoriate e due sale per riunioni fino a un massimo di 35 partecipanti. Notevole anche l’offerta congressuale dell’ultimo nato in casa Zanhotel, a Bentivoglio, lo Zanhotel&Meeting Centergross (via Saliceto 2 - tel. 0518658901 hotelcentergross@zanhotel.it - www.zanhotel.it) che mette a disposizione ben 12 sale modulari per un totale di 2500 metri quadrati, a cui si aggiungono 152 camere, un ristorante à la carte e un centro benessere. E sono due anche i Novotel del Gruppo Accor presenti in città: il Novotel Bologna Fiera (via Michelino 73 - tel.

UNAWAY Hotel

051637771 - H5172-RE@accor.com - accorhotels.com), design hotel di recente costruzione, nel cuore del quartiere fieristico, con 207 camere, 8 sale riunioni (300 posti), angolo business ristorante, bar e piscina, e il Novotel Bologna San Lazzaro a Villanova di Castenaso (via Villanova 31 - tel. 05160091 - H0391@accor.com www.accorhotels.com): moderno 4 stelle con 205 camere, un centro congressi dotato di 9 sale riunioni (500 posti), ristorante, 4 campi da tennis, giardino con ampia terrazza che si affaccia sulla piscina olimpionica, ideale cornice per eventi, cene e banchetti, e 450 metri quadrati di area espositiva. Sempre di Accor c’è l’hotel Mercure Bologna Centro (viale Pietramellara 59 - tel. 05142211 - www.accorhotels.com - h1310@accor.com). Di fronte alla stazione, dispone di 244 camere, 4 sale riunioni polifunzionali e modulari, con luce naturale in grado di ospitare fino a 65 persone e un parco verde di 5000 mq ideale cornice per eventi e cocktail, ristorante e bar. La catena Best Western è presente invece con tre strutture: in pieno centro con l’Hotel San Donato (via Zamboni 16 - tel. 051235395 - sandonato.bo@bestwestern.it - www.hotelsandonato.it/), completamente ristrutturato e situato nell’antico e elegante Palazzo Malvasia, vicino a Piazza Maggiore, offre 59 camere, particolarmente spaziose e confortevoli, con vista sulle due torri, una meeting room con capienza fino a 40 ospiti. Per cocktail e coffee break, c’è un’incantevole terrazza panoramica con vista sui tetti dell’antica Bologna. In pieno centro storico, appena fuori dalla zona a traffico limitato, il Best Western Hotel Re (tel. 051523322 - reenzo.bo@bestwestern.it - www.hotelreenzo. it) è un indirizzo conveniente per chi viaggia per affari, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Offre 51 camere molto confortevoli e dotate di tecnologie moderne. C’è anche la possibilità di prenota-

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Novotel Bologna Fiera

re, a 30 metri dall’entrata principale dell’hotel, camere-dependance, con ingresso indipendente. Per i meeting ci sono 4 sale modulari che, all’occorrenza, si possono trasformare in un’unica sala plenaria capace di contenere fino a 150 ospiti a platea. Completa l’offerta il ristorante pugliese Lacapagira, noto in città per le sue specialità a base di pesce fresco. A 15 minuti a piedi dal centro, immerso nel verde, si trova, infine, il Best Western City Hotel (via Magenta 10 - tel. 051372676 www.cityhotelbologna.it - city.bo@bestwestern.it), anche questo recentemente ristrutturato, con 92 camere, sala riunioni con capienza fino a 60 persone e cocktail lounge. A breve distanza dall’hotel, c’è inoltre la possibilità di praticare tennis e equitazione. Due sono gli alberghi di Nh: NH Bologna de La Gare (piazza XX Settembre 2 - tel. 051281611 - www.nh-hotels.it - nhbologna@nh-hotels.com): ideale non solo per chi viaggia per affari, si trova in centro, offre un’atmosfera raffinata – le aree comuni sono state rinnovate di recente – 156 camere, una junior e due suite con vista panoramica, ristorante, dove gustare sia la cucina tipica sia quella internazionale. E, per gli eventi, otto sale riunioni modulabili e attrezzate (capienza totale 240 persone). Ideale per banchetti, esposizioni ed eventi privati è anche l’NH Bologna Villanova a Villanova di Castenaso (via Villanova 29/8 - tel. 051604311 - nhbolognavillanova@nh-hotels.com - www.nhhotels.it), a pochi minuti dal centro storico della città, con cinque meeting room in grado di accogliere fino a 350 persone, 209 eleganti camere, area fitness con piscina coperta. Chi cerca flessibilità, oltre alla qualità, si troverà molto bene al B4 Bologna Tower (via Lenin 43 - tel. 0516005555 - ricevimento.bologna@b4hotels.com - www.b4hotels.com/) moderno ed elegante 4 stelle lusso appartenente a Boscolo Hotels, estremamente versatile, a 58 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Novotel Bologna San Lazzaro

poca distanza dall’aeroporto, con ampio parcheggio (400 posti) per meeting di qualsiasi dimensione. Comprende 12 sale progettate per eventi di diverse dimensioni (da 8 a 400 posti), tutte con luce naturale e tecnologie di ultima generazione. A disposizione inoltre ampi ed eleganti spazi per coffee break. Ottimo anche il servizio di catering, in particolare, per buffet di gala. Completano l’offerta 150 camere di diversa tipologia, un ristorante tipico e american bar. In posizione centrale, adiacente alla zona pedonale, il Royal Hotel Carlton Monrif (via Montebello 8 - tel. 051249361 - carlton@monrifhotels.com www.monrifhotels.it/RoyalCarltonHotel) è un altro indirizzo di riferimento per chi cerca eleganza, professionalità e un servizi di alto livello. Immerso in un grande giardino, ospita 236 camere, di cui 9 junior e 20 suite e una raffinata presidential suite di 145 metri quadrati con sala riunioni privata. Composto da 10 modernissime sale meeting, il centro congressi può accogliere fino a 450 persone. Ci sono infine un esclusivo centro benessere con palestra dotata di macchinari Technogym, ristorante, american bar e garage coperto di 400 posti. Adiacente all’aeroporto, si trova lo Sheraton Bologna Hotel & Conference Center (via dell’Aeroporto 34/36 tel. 051400056 - info@sheratonbologna.it www.starwoodhotels.com/), moderno, confortevole, totalmente insonorizzato, con 173 camere, un conference center articolato in 13 moderni spazi in grado di ospitare qualsiasi tipo di evento, bar e ristorante. La catena Abitalia è presente con il boutique hotel design 4 Viale Masini (viale A. Masini 4/3 - tel. 051255035 - info@4vialemasini.it - www.4vialemasini.it) con 82 camere, 3 sale conferenze, una bellissima lobby e lounge bar. A circa 3 chilo-


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4 Viale Masini

Hilton Garden Inn

metri dall’aeroporto si trova l’Alliance Hotel Bologna Airport (via M.e. Lepido 203/14 - tel. 051409211 - ahbologna@alliancealberghi.com - www.alliancealberghi. com) perfetta location per meeting che comprende ampi spazi congressuali polifunzionali con luce naturali fino a 250 posti. C’è anche un ottimo ristorante in stile tipica trattoria emiliana aperto tutti i giorni. La catena Hilton è presente invece a San Lazzaro di Savena con l’Hilton Garden Inn Bologna San Lazzaro (via Fantini 1 - tel. 0291483658 - hilton-garden-innbologna.h-rez.com - www.hilton.com), indirizzo business con 152 camere, conference e business center, ristorante, lounge bar e palestra. A pochi metri dal centro storico, infine, c’è il MOH Bologna (Viale Palmiro Togliatti 9/2 - tel.0514380027 www.myonehotel.it - bologna@myonehotel.it) di My One Hotel. Si tratta di un moderno 4 stelle che offre 103 camere confortevoli e tecnologicamente all’avanguardia e una luminosa sala riunioni in grado di ospitare fino a 110 persone.

Alberghi individuali Si trova a 400 metri dall’Ospedale Sant’Orsola e a pochi minuti a piedi dal centro storico e dal polo universitario, il quattro stelle Aemilia Hotel (via Giovanna Zaccherini Alvisi 16 - tel. 0513940311; www.aemiliahotel.it - booking@aemiliahotel.it). Ai businessman mette a disposizione 124 camere, 9 sale congressi per 200 ospiti, un ristorante e una palestra. In via F. Parri 9 (tel. 051361361; www. savhotel.it) il SavHotel, è un 4 stelle dal comfort moderno, a pochi metri dalla Fiera e dal Palazzo dei Congressi, vicino al centro storico e alla Stazione Centrale. Offre 4 luminose sale congressuali in grado di accogliere fino a 150 persone, 120 ca-

mere cablate wi-fi, un fitness point, un garage privato, un ristorante. Fa parte del circuito Small Luxury Hotels of The World il quattro stelle lusso I Portici Hotel (via Indipendenza 69 - tel. 05142185 www.iporticihotel.com - reservation @iporticihotel.com). Ai suoi ospiti offre: camere raffinate, tutte diverse una dall’altra, tra cui all’ultimo piano di Palazzo Maccaferri la Suite Imperiale di 160 metri quadrati, ideale per riunioni al vertice. Situato all’interno del Teatro Eden, il ristorante I Portici, una stella Michelin. Per un aperitivo, un caffè o una cena informale aperto anche alla clientela esterna è ideale il bistrot “La Terrazza”. E, accanto al bistrot, il luminoso Salone delle Feste, con meravigliosi affreschi Liberty. Sono riuniti sotto il brand Savoia Hotels i due quattro stelle superior Savoia Hotel Regency (via del Pilastro 2 - tel. 0513767777 www.savoia.it - regency@savoia.eu). Vicino al polo fieristico e immerso in un vasto parco con piscina, dispone di raffinate camere e suite, di 6 conference room modulabili da 6 a 70 persone, di una sala polivalente di 500 metri quadrati, suddivisibile in 8 aree in grado di accogliere fino a 600 ospiti, di un dehor (130 mq), una piscina e un fitness centre. E Savoia Hotel Country House (via San Donato 159 - tel. 0516332366 - www.savoia.it - countryhouse@savoia.eu), circondato dal verde, vicinissimo al centro, alla fiera e all’aeroporto. Per i meeting aziendali propone un business center attrezzato con le più moderne tecnologie che comprende: la Sala San Zenobio, affacciata sul giardino, la Sala Maggiore di 400 metri quadrati, suddivisibile in 6 sale per una capienza complessiva di 400 persone, la sala Lady G di 70 metri quadrati. Conclude l’offerta il ristorante Garganelli per cene di gala, eventi gastronomici e serate musicali live. A 8 chilometri dalla Stazione Centrale, a12 dal quartiere fieristico, e a venti minuti dal

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Hotel Commercianti

Hotel Corona d’Oro

Hotel Orologio

Hotel Novecento

centro città, l’Hotel Amadeus (via M.E. Lepido 39 - www. amadeushotel.it - info@amadeushotel.it) offre 99 camere ampie e arredate in stile contemporaneo, un centro congressi con sale polifunzionali luminose e tecnologicamente attrezzate in grado di ospitare fino a 130 persone, un parcheggio coperto da 70 posti, un attrezzato fitness centre con macchinari Zephyros by Panatta Sport.

In pieno centro storico In posizione unica, elegantemente arredati e in location di charme sono i quattro alberghi della catena Bologna Art Hotels (vedi pag. 66). All’ombra della Basilica di San Petronio, a due passi da Piazza Maggiore, dai musei, dai teatri e dalle aree commerciali, si trova l’Hotel Commercianti (via de’ Pignattari 11 - tel. 0517457511 - commercianti@inbo.it www.art-hotel-commercianti.it), quattro stelle dotato di camere e suite, elegantemente arredate e dotate di ogni comfort 60 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

che si affacciano su scorci della città di insuperabile bellezza. Per lo stile dell’accoglienza e l’elevata qualità del servizio, l’hotel, nel 2004, è stato premiato con il prestigioso award “Touring Club Italiano Stanze Italiane”. Affacciato su Piazza Maggiore e di fronte al Palazzo Comunale e all’antica Torre dell’Orologio, da cui prende il nome, l’Hotel Orologio (via IV Novembre 10 tel. 0517457411 - www.art-hotel-orologio.it - orologio@inbo.it) è un piccolo albergo di charme, con camere e suite calde e accoglienti. Inaugurato nel 2003, l’Hotel Novecento (P.zza Galileo 4/3 - tel. 05174573 www.bolognarthotels.it - novecento@inbo.it) è il mix perfetto tra una Casa in stile secessione viennese e il centro medioevale di Bologna. Completamente ristrutturato nel 2004, l’Hotel Corona d’Oro (via Oberdan 12 - tel. 051745761122 - www.bolognarthotels.it - corona@inbo.it) offre ambienti confortevoli ed eleganti e 5 sale riunioni dotate delle più moderne tecnologie (vedi pag. 66). A soli 50 metri da Piazza Maggiore si trova uno degli alberghi più antichi della città, Al Cappello Rosso Hotel Bologna (via de’ Fusari 9 - tel. 051261891 - www.alcappellorosso.it - info@alcappelloroso.it). Ai suoi ospiti pro-


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SPECIALE BOLOGNA

pone 32 camere tutte diverse una dall’altra e una suite mansardata da cui si gode una magnifica vista sulla città antica. Un ristorante, il Farina Living Restaurant che propone i piatti della tradizione petroniana ma anche le specialità di pesce in abbinamento a una selezione di pregiati vini del territorio. Per i businessman mette a disposizione una sala meeting, illuminata da luce naturale, in grado di accogliere fino a 25 persone disposte a platea. Situato in via D’Azeglio, il salotto di Bologna, l’Hotel Roma (via D’Azeglio 9 - tel. 051226322 - www.hotelroma.biz) è un tre stelle accogliente con 86 camere di cui 4 suite, confortevolmente arredate e dotate di ogni comfort e di un eccellente ristorante aperto anche alla clientela esterna (vedi pag. 68).

Sedi per eventi e sedi storiche Storica Dimora del 1700, Palazzo Isolani (via S. Stefano16 - www.isolani.it info@isolani.it) si affaccia sulla splendida piazza delle Sette Chiese e, a pochi passi dalle due Torri. Offre 8 sale (a partire da 38 fino a 77,50 metri quadrati), riccamente affrescate e arredate con quadri e mobili d’epoca. È la soluzione ideale per convention e meeting ma anche per riunioni al vertice. Costruito a cavallo del canale che portava l’acqua del Reno in città nella prima metà del Cinquecento e chiamato Gnudi dalla famiglia che ne entrò in possesso nel Settecento, Palazzo Gnudi (via R. Reno 75/3 - 77 - tel. 051271257 - www.palazzognudi.com - info@palazzognudi.com) è oggi una location affascinante che offre l’ambientazione ideale per meeting, ed eventi di charme. Inaugurata lo scorso dicembre, la Biblioteca Salaborsa (Piazza Nettuno 3 - tel. 0512194426 - www.bibliotecasalaborsa.it), offre uno spazio multimediale all’interno di Palazzo d’Accursio, antica sede del Comune che si affaccia su Piazza Maggiore. La struttura presenta due splendide sale sotterranee con decorazioni a stucco e pitture liberty, esaltate dalla luce di vetri trasparenti che illuminano i dipinti del cassettonato. Accoglie manifestazioni culturali di rilievo, convegni,

Hotel Roma

congressi e mostre la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio (Piazza Galvani 1 - tel. 051 276811 - www.archiginnasio.it archiginnasio@comune.bologna.it). Al primo piano si trovano due aule magne: la sala di lettura della Biblioteca, e la Sala dello Stabat Mater, quest’ultima è riccamente affrescata e prende il nome dall’esecuzione, il 18 marzo 1842, dello Stabat Mater di Gioachino Rossini, sotto la direzione del Donizetti. Il Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2 tel. 0512757211 - www.comune.bologna.it - mca@comune.bologna), ha sede all’interno di Palazzo Galvani che costeggia Piazza Maggiore e la chiesa di San Petronio. Nel cuore della zona universitaria è ubicata l’Accademia delle Belle Arti (via Belle Arti 54 - tel. 0514226411 - www. ababo.it). Insieme alla Pinacoteca Nazionale, occupa il complesso della Chiesa di Sant’Ignazio e Noviziato dei Gesuiti, eretto da Alfonso Torreggiani tra il 1728-1735. All’interno del Complesso Monumentale di San Giovanni in Monte (piazza San Giovanni in Monte 2 - tel. 0512097600 - www.complessosgm.unibo.it) si trova la prestigiosa Aula Giorgio Prodi. Composta da due sale e da un chiostro esterno, da sempre sede di eventi e congressi. Il Teatro Arena del Sole (via dell’Indipendenza 44 - tel. 0512910910 - www.arenadelsole.it) rende disponibili i propri spazi per convention, conferenze, e presentazioni. L’Auditorium del Teatro Manzoni (via de’ Monari 2 - tel. 051261303 - www.auditoriumanzoni.it) si propone anche come una raffinata sede congressuale con una capienza da 696 (la sola platea) a 1.234 ospiti, 2 sale riunioni da 90 a 200 partecipanti, doppio guardaroba e ampio foyer al piano interrato dal quale si sviluppa l’area dedicata alla ristorazione in grado di accogliere un light lunch per 1.200 ospiti. ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 61


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SPECIALE BOLOGNA FOCUS ON

Grand Hotel Majestic “già Baglioni” Rendez vous cinque stelle lusso, nel cuore antico della città, con ambienti di grande pregio storico-artistico, un’eccellente offerta ristorativa e un centro congressi da primato bienti ricercati spiccano importanti opere e arredi d’epoca – basti citare i meravigliosi affreschi dei fratelli Carracci che impreziosiscono il soffitto del ristorante (foto in basso) o i mosaici e i dipinti del XVIII secolo disseminati tra camere e aree comuni – che si integrano armoniosamente con le dotazioni (wi fi, tv satellitari al plasma, lettori dvd) e i comfort più moderni.

Very precious “nest” room

La presidential suite Giuseppe Verdi

U

nico cinque stelle lusso di Bologna – dal 1995 affiliato a The Leading Hotels of the World – il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” è l’albergo più antico e prestigioso della città, un’autentica eccellenza nel panorama dell’haute hotellerie italiana. Il palazzo in cui è ubicato, in via Indipendenza, in pieno centro storico, risale al XVIII secolo e fu realizzato su progetto dell’architetto Alfonso Torreggiani per desiderio del cardinale Prospero Lambertino (divenuto nel 1740 Papa Benedetto XIV), come Seminario Arcivescovile. È nel 1912 che la dimora diventa albergo di lusso, grazie a una sapiente rilettura architettonica che ne ripristina le strutture portanti del Torreggiani valorizzandone gli spazi, e dando rilievo alla vista ottagonale della Torre di Palazzo Fava. Una particolarità che conferisce ulteriore lustro alla 62 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Casa è la connessione tra la struttura architettonica dell’hotel e Palazzo Ghisilardi Fava, uno degli esempi più belli del Rinascimento bolognese, risalente al 1484, e inserito nel circuito Genus Bononiae (vedi pag. 50). Oggi il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, diretto da Tiberio Biondi, è un connubio esemplare di storia, arte e alta tecnologia. Nei suoi am-

Le camere in tutto 109, sono particolarmente ampie e di charme, in stile veneziano, con lampadari in vetro di Murano, caldi copriletti in piuma d’oca, alcune con letti a baldacchino, tessuti in broccato e pareti rivestite in pregiata seta. Ristrutturate di recente nel nuovo stile Ottocento francese, le junior suite hanno splendidi pavimenti in parquet, grandi bagni in


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SPECIALE BOLOGNA

La Sala Europa

marmo di Carrara e terrazzo privato. Le suite tra le più lussuose e ampie della città si ispirano ai più celebri artisti italiani. A Giuseppe Verdi è dedicata per esempio la Royal Suite: 150 metri quadrati, in stile classico veneziano, con ampio ingresso che separa gli ambienti, due camere con letti a baldacchino, velluti preziosi, tendaggi, bagni in marmo di Carrara – c’è an-

La hall

che la storica toeletta utilizzata dalla Principessa Lady Diana –. Di grande suggestione, la Presidential Suite Giambologna, dedicata all’omonimo scultore fiammingo, formata dall’unione di due camere in stile classico veneziano con magnifico salone arredato con mobili di antiquariato francese. Non manca poi il fiore all’occhiello, l’Art Deco Terrace Suite, in stile anni Trenta, con ascensore privato, ampio soggiorno con caminetto e due bagni in marmo di Carrara, bianco e nero e una terrazza di 70 metri quadrati che offre una vista mozzafiato sulla città ed è spesso scelta

come set per shooting fotografici, ma anche per cocktail e cene private.

Tra i migliori business hotel del Paese Ma veniamo all’offerta Mice – ça va sans dire – all’altezza di tutto il resto: nel 2005 l’albergo è stato inserito nella top seven dei Leading business hotel di Italia, un riconoscimento che si unisce ad altri award importanti tra cui quello del 2009 come First Large City Hotels in Europe. Le aziende che scelgono il Grand Hotel Majestic come sede per i loro eventi vi trovano l’optimum in termini di spazi, dotazioni e servizio. Non a caso la dimora è abitualmente frequentata da personaggi noti dell’industria, dello spettacolo e del giornalismo. Le sale, in tutto sette – di cui 3 storiche dal design classico e 4 di nuova generazione – sono illuminate naturalmente e in grado di ospitare complessivamente 250 persone a platea, di particolare atmosfera, la Sala Europa, con decorazioni a cassettoni del XV secolo. Per coffee break, buffet lunch, cocktail, ma anche per sfilate, c’è un foyer davvero scenografico, mentre per eventi con un numero più elevato di parteci-

Un dettaglio della presidential suite

panti, attiguo all’hotel, è a disposizione l’ex Oratorio dei Filippini, in grado di accogliere fino a 240 persone a platea. E dopo il lavoro, il piacere. La nuova Health&Wellness Area è una vera e propria oasi in città con bagno turco, sauna, docce emozionali, cromoterapia, sala relax, e c’è anche una palestra attrezzata con macchinari Technogym di ultima generazione.

Dulcis in fundo Chi desidera provare un’eccellente cucina bolognese rivisitata ma anche innovative ricette vegetariane e di pesce, in un ambiente prezioso come un museo, l’appuntamento è al Carracci Restaurant, aperto anche alla clientela esterna. Chi invece cerca un’alternativa più informale ma di uguale appeal, per soste enogastronomiche doc, si troverà magnificamente all’Enoteca Morandi: dedicata al pittore Giorgio Morandi. È una location davvero esclusiva dove si può scegliere tra una selezione di 300 etichette, tra le migliori del mondo. Dallo scorso maggio, inoltre, il cinque stelle in collaborazione con il progetto culturale Genus Bononiae, ha inaugurato il Café Letterario Carracci Fava, dove si celebra il matrimonio tra cultura ed enogastronomia con una serie di happening aperti a tutta la città. P.T. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 63


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SPECIALE BOLOGNA FOCUS ON

UNAWAY Hotel Bologna-Fiera e UNA Hotel Bologna Due hotel, due modi di vivere gli eventi al top. E un unico stile di accoglienza moderno e accattivante. Con la garanzia di un servizio di alta qualità Offerta Meeting UNAWAY Hotel Bologna-Fiera All’UNAWAY Hotel Bologna-Fiera, le aziende hanno la possibilità di organizzare il proprio evento su misura scegliendo tra diverse combinazioni e ricevendo anche un premio: • sala + 1coffee break + 1 lunch = internet free • sala + 2 coffee break + 1 lunch = internet free e un omaggio per ogni partecipante • sala + 2 coffee break + 1 lunch + 10 pernottamenti = internet free, un omaggio per ogni partecipante e 1 sala free Per info e prenotazioni: meeting.bofi@unawayhotels.it

I

n città la catena UNA Hotels & Resorts è presente con due indirizzi di punta dell’hotellerie business oriented, l’UNAWAY Hotel Bologna-Fiera e l’UNA Hotel Bologna, due alberghi contemporanei dalla personalità differente ma accumunati dalla medesima attenzione per il servizio e l’alta tecnologia. Situato all’uscita della tangenziale, strategicamente vicino al polo fieristico e congressuale, l’UNAWAY Hotel Bologna-Fiera rispecchia molto bene lo spirito dinamico della città, soddisfacendo appieno le esigenze del congressista nell’offerta di spazi e servizi. Dotato di 162 camere dal design moderno, dove lavorare in tutta comodità propone un centro congressi tecnologicamente all’avanguardia, articolato in 7 sale in grado di accogliere fino a 300 persone. Per gli organizzatori di eventi, l’hotel prevede inoltre interessanti pacchetti personalizzabili a seconda delle esigenze.

Negli ambienti appena rinnovati, il ristorante propone prodotti di stagione del territorio elaborati nell'ottima cucina della tradizione emiliana. Si trova invece di fronte alla stazione centrale, vicino quindi al centro storico ma anche alla Fiera, l’UNA Hotel Bologna, albergo metropolitano di nuova concezione in cui design, alta tecnologia e mood cosmopolita si sposano in una combinazione ideale: l’atmosfera è quella di un social gathering place, perfetto per chi viaggia per lavoro, ma anche per chi desidera andare alla scoperta della città. Particolari gli ambienti: illuminazione a fibre ottiche, vetro, metallo e colori accesi ricorrono ovunque,

Offerta Meeting UNA Hotel Bologna Speciale promozione valida fino al 31 marzo 2012 per prenotazione di eventi con almeno 15 persone: sconto del 20% sulla sala e una camera in omaggio. Per info e prenotazioni meeting@unahotels.it indicando il codice UNA meeting inverno

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nelle 93 camere e nelle 6 suite. Decisiva infine la dotazione tecnologica (dagli schermi LCD Philips ITV, al wi fi), ogni camera si trasforma così in una sorta di “business lounge” e in alcune c’è anche la possibilità di allenarsi con macchine Technogym o di riposarsi su una chaise-longue Frau. Per i meeting sono a disposizione 3 sale molto confortevoli e attrezzate con le tecnologie più attuali. P.T.



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SPECIALE BOLOGNA FOCUS ON

Bologna Art Hotels Quattro pezzi unici dell’accoglienza, nel centro storico. Dove batte il cuore artistico della città

“Q

uando l’albergo diventa destinazione di storia e di arte”. Si potrebbe dire così dei Bologna Art Hotels, quattro gioielli dell’ospitalità di charme nel cuore antico della città, a un passo da musei, teatri, monumenti e vie dello shopping. “Pezzi unici”, per chi è alla ricerca di qualcosa di speciale, ciascuno con un’anima ben definita, ma con la medesima cura del dettaglio e del servizio, quello con la S maiuscola, dove il soggiorno ha già di per sé un valore

esperienziale. Alla base del brand, una filosofia che rispecchia i valori di chi dirige i quattro hotel, Mauro e Cristina Orsi, vale a dire una grande passione per il bello e per la qualità, ma anche per la tecnologia: Pc, Wi-Fi gratuiti e, tramite il sito www.bolognarthotels.it la possibilità di consultare tutte le novità sulla città dando vita ad un vero e proprio servizio di marketing territoriale. L’ospitalità è anche estesa agli “amici a 4 zampe”, ad ognuno dei quali è offerto gratuitamente un kit con cuccia, gadgets dedicati e

un delizioso telo-zaino con la scritta di “benvenuto”. I Bologna Art Hotels si chiamano così non solo perché in essi sono contenute opere d’arte, ma anche perché offrono i loro spazi, ideali per ricevimenti e cocktail di vernissage, all’esposizione di pitture e sculture di prestigiose gallerie. Presso i Bologna Art Hotels sono anche disponibili il servizio parcheggio e l’uso gratuito di biciclette, per chi volesse godersi, con questo mezzo, le bellezze della città. Ma vediamoli uno ad uno.

stiva atmosfera. Anche le camere e le suite sorprendono per l’attenzione al particolare e gli scorci dalle finestre delle antiche torri medievali. Al business sono dedicate sale riunioni attrezzate con le più moderne tecnologie: dalla sala Asinelli dalle ampie e luminose vetrate oscurabili anche con ingresso indipendente, all’Azzoguidi più antica con soffitti a cassettoni e alla piccola e graziosa Sant’Alò.

Art Hotel Commercianti

Hotel Corona D’Oro Ad un passo dalle Due Torri, l’albergo è stato l’antica dimora della nobile famiglia degli Azzoguidi del sec. XIV e ne conserva la facciata esterna laterale con portico ligneo. All’interno, gli stucchi liberty della hall dialogano con i soffitti a cassettoni con dipinti antichi e quadri, creando una calda e sugge66 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Affacciandosi alla finestra di una delle camere o suite dell’Art Hotel Commercianti sembra quasi di poter toccare con mano la Basilica di San Petronio!


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SPECIALE BOLOGNA

gè, sobrie nella linea e preziose nella sostanza, sono, ovviamente, dotate di ogni comfort. Un consiglio: soggiornare nella suite Galileo, al IV piano dell’Hotel, con un balcone che si affaccia sul nucleo storico di Bologna e un bagno dall’architettura sorprendente.

Art Hotel Orologio Affacciato su piazza Maggiore, di fronte al Palazzo Comunale e all’antica Torre dell’Orologio (foto in basso), da cui il nome, l’albergo che risiede in un palazzo d’epoca del XIX secolo è una Casa di charme, dall’atmosfera riservata e gli ambienti caldi e molto accoglienti. Recentemente restaurato per venire incontro alle esigenze di un moderno globe trotter, l’Art Hotel Orologio è un tre stelle superior, ma con i confort di un hotel a quattro stelle. È talmente inserito nel cuore della città che non lo si può lasciare senza portare con sé il ricordo di Bologna. P.T.

La dimora, a due passi da Piazza Maggiore, si erge in effetti proprio all’ombra della Chiesa. Una posizione unica, un plus a cui si aggiunge la forte suggestione degli ambienti: l’albergo sorge nell’ex sede del Comune di Bologna risalente al XII secolo, palazzo di grande pregio di cui l’hotel ha mantenuto molti degli elementi strutturali originari. Autentica chicca, la suite ricavata nell’antica torre da cui si gode una vista spettacolare su piazza Maggiore e sulla Basilica.

Art Hotel Novecento Inaugurato nel 2003, è l’ ultimo nato dei Bologna Art Hotels (foto in alto). «Chi dice che gli alberghi nuovi sono tutti uguali, non ha mai visto un design hotel e, soprattutto, non ha ancora visto il Novecento», sottoscrive Mauro Orsi, e noi non possiamo che essere d’accordo: l’albergo, ubicato in un palazzo del Novecento, è un nido di raffinatezza esclusiva. Ti accoglie in un’atmosfera speciale che nasce da un innesto riuscito di una dimora in stile secessione viennese nel centro medievale di Bologna. Camere, suite, e suite house, in tutto 27, in tonalità naturali di beige e wen1-2 2012 | www.mastermeeting.it 67


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SPECIALE BOLOGNA FOCUS ON

Hotel Roma Ideale per chi cerca tranquillità, privacy e buona cucina, in un contesto elegante e confortevole come una dimora privata, l’albergo, in pieno centro storico, è da oltre un secolo un must dell’ospitalità cittadina

P

unto di riferimento storico dell’ospitalità bolognese – è sulla scena da 130 anni – l’hotel Roma sorge in via D’Azeglio, ovvero nel salotto della Bologna bene, a pochi metri da Piazza Maggiore, dove si concentrano le boutique più rinomate e le principali attrattive culturali: in pochi minuti a piedi sotto i “famosi portici” si raggiungono comodamente i monumenti più importanti della città. Ma l’hotel è raggiungibile anche in auto nonostante la zona sia a traffico limitato: sarà a cura dell’albergo trasmettere le targhe delle autovetture agli uffici competenti per consentirne l’accesso. L’albergo è un rifugio ideale per turisti, uomini d’affari e per chiunque cerchi tranquillità, privacy e attenzioni costanti ma discrete: il bello del Roma è che accoglie gli ospiti come una seconda casa. Qui hanno dormito, cenato e vissuto centinaia di personaggi illustri, del teatro, del cinema, della musica, dello sport e della politica. Le camere, in tutto 85, sono moderni nidi di comfort e benessere con dotazioni di ultima generazione, incluso il wi-fi, e molte vantano anche una meravigliosa vista sui tetti della città. 68 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Per i momenti conviviali ci sono il salotto e l’elegante zona bar, dove spesso vengono allestite mostre fotografiche e artistiche a dimostrazione del fatto che l’hotel Roma è aperto anche alla città, città che ama “raccontare” attraverso, appunto, happening ed eventi di richiamo. Una menzione a parte merita l’elegante ristorante “C’era Una Volta”, affacciato sulla pedonale via D’Azeglio e riportato all’ambientazione originaria da un recente restyling. Qui si mangia un’eccellente cucina bolognese stagionale, a base di prodotti genuini, con pane e grissini fatti in

casa. Per veloci business lunch, si può scegliere invece tra una ricca selezione di gustosi piatti unici, mentre per cene di gala, cerimonie e ricevimenti, oltre alle proposte à la carte, c’è la possibilità di concordare il menu con lo chef. Il ristorante propone, inoltre, colorate e soprattutto saporite serate a tema, come “La tagliatella, regina delle bionde”, “Il piacere della carne”, “Il tortellino ombelico del mondo”, “La zucca in tavola”, “Le variazioni sul tortellone”, solo per citare alcuni esempi. A disposizione anche un servizio di prenotazione auto per transfer, un garage privato e il noleggio gratuito di biciclette. Uno staff cordialissimo è, infine, sempre pronto a dare informazioni e suggerimenti su come godere al meglio il soggiorno in città. P.T.


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SPECIALE UMBRIA

Il cuore verde

d’Italia

Una piccola, splendida regione. Il cuore verde d’Italia. Una terra tranquilla, lontana dai rumori, dall’inquinamento, che si scopre piano e non si dimentica. Il web magazine turistico UMBRIAtouring.it la racconta in tutto il suo fascino e il neonato Convention Bureau, Umbria Congressi, punta a rappresentare la totalità della filiera MICE locale Cristina Piccinotti Foto di Michele Tortoioli (Archivio fotografico Regione Umbria, Servizio comunicazione istituzionale canale web)

G

iosuè Carducci l’aveva chiamata “Umbria Verde” ed Henry James, che la visitò nel 1872, nelle pagine del suo “Ritratto di Signora”, ricordò ad un ipotetico viaggiatore che in Umbria bisognava “...camminare lentamente e senza meta... Il verde è davvero ovunque”. E in effetti, 70 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

“il cuore verde d’Italia” sembra uno dei capolavori creati dal pennello del Pinturicchio o del Perugino (nati entrambi a Perugia nel 1400). Posta nel centro d’Italia, a poco più di 100 km da Roma e da Firenze, l’Umbria non confina né con il mare né con paesi esteri. Ha poco più di 900mila abitanti, nessuna metropoli, ma 92 co-

muni: solo piccole, splendide città, a misura d’uomo. Più del 30 per cento del suo territorio è costituito da boschi. Solo il 6 per cento è formato da pianure raccolte, quasi nascoste. E poi piccole montagne e una dolce distesa di colline e terreni ondulati, che da secoli sono coltivati, e rispettati, dall’uomo.


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SPECIALE UMBRIA

La Cascata delle Marmore, Terni. Con un salto di 165km è la più alta d’Europa. Di fronte al primo salto della cascata, il Balcone degli Innamorati dove, secondo la leggenda del “velo da sposa”, san Valentino, il primo vescovo e patrono della città, dimostrò la purezza della bella Nerina percuotendo la rupe col suo bastone pastorale e facendo così scaturire un getto d’acqua simile ad un velo da sposa

Perugia. Basilica di San Pietro. Edificata intorno al 996 sopra la precedente cattedrale, fu la prima sede vescovile di Perugia. Qui, il cortile d’ingresso del 1614

Campo di girasoli. L’Umbria è tra le regioni dove la coltura di questo fiore è più diffusa 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 71


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SPECIALE UMBRIA

Lago Trasimeno, Castiglione del Lago, Perugia. Tanti gli itinerari che circondano il lago da percorrere in mountain-bike o a piedi

Terra di santi e di artisti, di chiese e palazzi, castelli e musei. L’Umbria “intenerisce il core” di chiunque la visiti, con i suoi campi, i declivi leggeri, i pascoli, gli orti, i boschi, le cascate... a cui si aggiungono sette parchi regionali. Una regione dove il verde è dappertutto, che per il carattere morfologico così variegato del suo paesaggio sembra un vero laboratorio artistico. E a fare pandant con il verde dilagante, c’è l’azzurro del cielo e delle acque. Fonti, laghi, terme, ruscelli, fiumi che spuntano discreti come vene d’azzurro nel verde di boscose colline, vallate e pianure. Il Lago Trasimeno, ad esempio, sulle cui sue sponde 217 anni d.C. fu combattuta la celebre battaglia tra Annibale e i romani; e quello di Piediluco, piccolo, piatto e profondo, di72 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

ventato oggi la patria del canottaggio. Poco lontano da Terni, va in scena lo spettacolo della Cascata delle Marmore, la più alta d’Europa con il suo salto di 165 km. L’Umbria, è anche il luogo della penisola più ricco di acque minerali: imbottigliate alla fonte, dissetano, ogni giorno, milioni di italiani. Negli spazi pianeggianti, il Tevere, il mitico fiume di Roma, da secoli ha trovato la sua strada: per 210 km attraversa la regione, della quale ha segnato, oltre che il destino, anche il clima. E lontano anni luce dalla pazza folla e fretta delle grandi metropoli, l’Umbria si svela nelle sue tranquille città, piccoli scrigni di bellezze artistiche e di spiritualità, raccolte e ancora protette entro quelle mura antiche che in passato le hanno difese dagli

attacchi degli invasori. Perugia, il capoluogo, è un insieme perfetto di forme, colori, monumenti che si dischiudono strada per strada. Le sue porte, i saliscendi e i palazzi la arredano come fosse un museo a cielo aperto. Mentre i numerosi studenti universitari, i festival culturali e gli appuntamenti di musica jazz le conferiscono un carattere internazionale, nonostante il suo spirito millenario. Terni – la città di San Valentino dove sorge la basilica che custodisce il corpo del Santo, oggi eletto in tutto il mondo patrono degli innamorati – offre a 6 km dal suo centro lo spettacolo naturale della Cascata delle Marmore. Assisi, il principale centro religioso della regione e meta prediletta da molti pellegrini, dove spicca in tutto il suo splen-


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SPECIALE UMBRIA

Assisi. Basilica di S. Francesco. Sul colle ai piedi del monte Subasio, il complesso basilicale si compone di due chiese sovrapposte e una cripta, dove si trova la tomba del Santo. Secondo la tradizione Francesco chiese di essere sepolto nella collina inferiore della città dove venivano sepolti i “senza legge”

dore abbacinante la Basilica di San Francesco con gli affreschi di Giotto e Cimabue. Gubbio, chiamata anche la “città grigia” per via dei blocchi di calcare dei suoi edifici, è il centro più antico e medievale dell’Umbria, la cui origine remota è testimoniata anche dalle Tavole Eugubine, uno dei più importanti documenti italici. E poi Spoleto, dove si svolge ogni anno il “Festival dei Due Mondi”, un evento culturale dal carattere internazionale, Orvieto, Foligno, Città di Castello, Bastia Umbra, Narni, Norcia, Todi, nota per essere la città natia di Jacopone De Benedetti (chiamato appunto Jacopone da Todi). A completare l’affresco dell’Umbria, la zona del Lago Trasimeno, luogo di castelli, borghi, splendide spiagge, sole e sport, e quella

Orvieto, Duomo. Capolavoro di architettura gotica. Sulla facciata a mosaico si notano i simboli in bronzo dei 4 evangelisti: l’Angelo (San Matteo), il Leone (San Marco), l’Aquila (San Giovanni) e il Toro (San Luca) 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 73


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SPECIALE UMBRIA

delle Fonti del Clitunno, fiore all’occhiello del paesaggio naturalistico della regione, insieme a molte aree protette che circondano il Parco fluviale del Tevere, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il Parco del Monte Cucco e il Parco del Monte Subasio.

Nasce Umbria Congressi Il 2012 si apre con una notizia storica per la meeting industry umbra. Nasce Umbria Congressi, la società pubblico-privata i cui soci fondatori sono due con-

sorzi: Umbria Sì (il primo consorzio turistico per la promozione dell’Umbria, costituito al 50% da Confcommercio e al 50% da Federalberghi Perugia), che promuove il territorio migliorandone l’immagine e agevolando la fruizione della sua offerta; e Umbria Export (Confindustria), il cui core business è lo studio di servizi personalizzati per le aziende regionali che vogliono radicarsi nei mercati esteri. Obiettivo principale di Umbria Congressi, naturalmente, quello di creare in Umbria un sistema

Umbria Convention Bureau - I soci Assisi: Assisi Resort Domus Pacis Hotel Roseo Hotel Assisi Valle d’Assisi Hotel & Resort Foligno-Spoleto-Valnerina: Albornoz Palace Hotel La Bastiglia Hotel Brezzatour-Koale-Umbriaè (agenzia viaggi) Gualdo Tadino-Gubbio-Città di Castello: Mencarelli Group (catering) Park Hotel ai Cappuccini Orvieto: Grand Hotel Italia Moving (Pco) Perugia: Alla Posta dei Donini Resort Best Western Golf Hotel Quattro Torri - Centro Congressi Castello dell’Oscano Residenza d’Epoca Etruscan Chocohotel Giò Wine e Jazz Area-Perugia Centro Congressi Perugia Plaza Hotel CSC-Centro Servizi Congressuali (Pco) Etrusca Conventions (Pco) Euromeeting (Pco) Terni: Best Western Garden Hotel Holiday Hill Hotel Hotel Michelangelo Palace Hotel Umbria Hotel Valentino 74 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

turistico congressuale che integri e crei sinergie tra tutte le componenti operanti nella meeting industry della regione. Oltre a questo, l’intento è anche quello di riunire nelle mani di un unico soggetto, che faccia da capofila, un’offerta e una rete di servizi di qualità ad alto contenuto di professionalità. Ad oggi aderiscono al Convention Bureau venticinque strutture, così ripartite: 19 fra alberghi e resort, quattro Pco, un’agenzia viaggi e un catering, che con la loro offerta completa punteranno a soddisfare tutte le richieste del comparto MICE nazionale e internazionale, proponendo il meglio della cultura, dell’artigianato, delle tradizioni e dell’enogastronomia locali. Retto da un consiglio direttivo


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SPECIALE UMBRIA

LO SAPEVI CHE...

bria è una regione piccola ma bellissima, ricca di spunti per molti tipi di turismo, da quello religioso a quello artistico, da quello agrituristico a quello montano, ed è perfetta per le attività di team-building o incentive all’aria aperta». di durata triennale, Presidente del CB è Valeria Guarducci, Vice-Presidente è Giampiero Bianconi, e come consiglieri Maria Luisa Basili, Maria Pantini e Fabio Tulli. Destination manager è Elena Ronconi. «Il nostro ente nasce per comunicare all’industria italiana e mondiale dei congressi che l’Umbria è location ideale per eventi di ogni tipologia», spiega la Presidente Valeria Guarducci (foto), che aggiunge: «l’Um-

Ottimo rapporto qualità-prezzo E vale davvero la pena di organizzare un evento in Umbria. Secondo l’ultimo rapporto Isnart sul turismo congressuale umbro, rispetto a location finora molto utilizzate come Roma e Firenze, l’Umbria, per la sua posizione baricentrica e per gli sforzi messi in campo recentemente per qualificare ulteriormente l’offerta territoriale, è una destinazione privilegiata per ospitare flussi

Norcia. In questa pagina, la facciata della Basilica di S. Benedetto eretta sui resti della casa natale del Santo. All’interno si possono ammirare affreschi del 1500 e tele del 1600. A sin. il Campanile del Palazzo Comunale

...in Umbria c’è il teatro più piccolo del mondo? È il teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio in provincia di Perugia: ha 99 posti ed è la miniatura di un teatro classico all’italiana, con due file di palchi, le poltrone rosse e le decorazioni. Fu inaugurato nel 1808 e venne costruito così piccolo per essere proporzionato alla dimensione del paese.

Personaggi celebri L’Umbria è stata la culla di artisti di ogni genere e di ogni epoca, per citarne alcuni: Perugino (nome d’arte di Pietro di Cristoforo Vannucci, 14501523), Pinturicchio (nome d’arte di Bernardino di Betto, 1454-1513), l’Alunno (nome d’arte di Niccolò di Liberatore, 1430-1502), Aurelio De Felice (1915-1996) e Alberto Burri (1915-1995). Tra i poeti, scrittori e letterati: Francesco Beccuti detto il Coppetta (15091553), Jacopone da Todi (1236-1306), Sandro Penna (1906-1977). Tra i giornalisti: Walter Tobagi (1947-1980), Lamberto Sposini (1952), Giuseppe Prezzolini (1882-1982).

Da leggere Le cronache di Narnia di Clive Staples Lewis, un classico fantasy che si pensa sia stato ideato durante il soggiorno dello scrittore a Narni (il nome latino era Narnia) ispirato dalla bellezza del paese e dalla sua simbologia mitologica (i grifoni e il leone di pietra). Nido di topi di Michael Dibdin (Passigli), un imprevedibile giallo dei giorni nostri ambientato a Perugia, dove Aurelio Zen viene chiamato per indagare sul sequestro di un industriale.

Da vedere Fratello sole, sorella luna, di Franco Zeffirelli; Fumo di Londra di Alberto Sordi; alcune scene di Pinocchio e di La tigre e la neve, di Roberto Benigni.

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SPECIALE UMBRIA

Itinerari Capolavori d’Assisi Un weekend in Umbria visitando la città di San Francesco, i capolavori di Giotto e i resti delle antichità romane. Deliziando il palato coi piatti della tradizione umbra in una delle tante trattorie di una volta Perugia, weekend nella città del cioccolato Ogni Ottobre il capoluogo umbro diventa la patria del cioccolato: cornici commestibili, dolci per tutti i palati e fontane golose. Un vero e proprio Chocolate Show di prelibatezze, che si aggiunge alle altre bellezze della città Todi e dintorni: ritorno al Medioevo Tra le strade strette della città di Jacopone, nel teatro più piccolo del mondo a Monte Castello di Vibio e nei laboratori di ceramica a Deruta, per scoprire uno dei borghi più rilassanti dell’Umbria Sulle tracce di San Francesco, nel bosco riaperto dal Fai La foresta del Santo Poverello è il regalo del Fondo per l’Ambiente Italiano per i 150 anni dell’Unità. Recuperata, ripulita e restituita alla cittadinanza è un luogo magico e sospeso nel tempo, appena fuori dalle mura di Assisi

Gubbio. La facciata del Palazzo dei Consoli

Trasimeno in bicicletta Una pedalata lungo le rive del lago umbro, sulle orme dei Cartaginesi, tra oasi naturalistiche e rocche medievali. La fatica (poca), autorizza diverse soste per assaggiare i molti vini locali, la pasta allo zafferano e la celebre carpa regina in porchetta Orvieto, sulle tracce degli Etruschi Più volte distrutta e abbandonata, a Orvieto e nelle aree circostanti gli archeologi hanno trovato numerosi reperti ed edifici sacri che testimoniano una presenza importante della civilità etrusca. Sopravvivono, inoltre, tradizioni, costumi e una cultura popolare, celebrati ogni anno con feste e sagre enogastronomiche I sentieri della cascata delle Marmore Sono cinque, di lunghezza e difficoltà diversa, i sentieri che portano alla scoperta della Cascata delle Marmore e del Parco naturale che la circonda. Natura incontaminata e rigogliosa, grotte nascoste, canyon scavati nella roccia e punti privilegiati di osservazione... sulle note del fragore dell’acqua

di turismo congressuale, come spiega anche Giorgio Mencaroni, Presidente di Unioncamere Umbria: «La nostra regione è da sempre un crocevia di scambi, un luogo di incontri. Qui un tempo si celebravano i conclavi per eleggere i papi, e così anche oggi si organizzano importanti convegni nazionali dei partiti politici. In questa regione il turismo congressuale può svilupparsi bene e in un contesto ideale, per la posizione geografica, per la tranquillità, per la cucina eccellente e per le cose da fare e da vedere, prima e dopo l’attivi76 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

tà congressuale. Ma anche per lo straordinario rapporto qualità-prezzo delle nostre strutture ricettive, che è quasi imbattibile. Chi organizza un congresso in Umbria usufruisce gratuitamente di un inestimabile valore aggiunto: quello della qualità della vita, da assaporare, anche per pochi giorni». Ed è proprio il costo dell’alloggio e di tutti i servizi connessi il fattore dell’ospitalità turistica locale che, sempre in base al rapporto Isnart, soddisfa di più il turista business. «Alcuni dei nostri soci» riprende il Presiden-

Perugia. Piazza IV Novembre


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SPECIALE UMBRIA

te Guarducci, «offrono sale da 600-700 persone a prezzi assolutamente concorrenziali, per non parlare dei grandi palazzi storici di cui giustamente andiamo famosi e che, equipaggiati con la più moderna tecnologia, ben si prestano ad accogliere centinaia di congressisti in un affascinante accostamento di antico e di nuovo. Stiamo inoltre lavorando con l’aeroporto di Perugia e con Trenitalia per dare ulteriore facilitazione agli acces-

si dall’Italia e da ogni parte d’Europa, e nel contempo puntiamo a creare sempre più numerose relazioni tra gli operatori del territorio, così da mettere a sistema una filiera realmente onnicomprensiva».

UMBRIAtouring.it: il web magazine del cuore verde d’Italia Tutto il fascino di una terra con una storia millenaria, che vive in un presente fatto di eventi unici

Castelluccio di Norcia. Nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. A fine giugno, qui, si svolge la Festa della Fiorita

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SPECIALE UMBRIA

i t n e v E o i r a d n e l a C • Celebrazioni Valentiniane Terni - 08 / 21 Febbraio 2012 • Cioccolentino Terni - 10 /14 Febbraio 2012 • Nero Norcia: Mostra Mercato del Tartufo Norcia (Pg) - 17-18-19 / 24-25-26 Febbraio 2012 • Celebrazioni Benedettini Norcia (Pg) - 20 / 21 Marzo 2012 • Coloriamo i cieli Castiglione del Lago (Pg) -17 Aprile / 1 Maggio 2012 • Settimana internazionale della danza Spoleto (Pg) - 24 /31 Marzo 2012 • Festival Internazionale del Giornalismo Perugia - 25 /29 aprile 2012 • Settimana della Pasqua in Umbria 02Aprile / 09 Aprile 2012 • Rassegna Antiquaria d’Italia Todi (Pg) – 07/ 15 Aprile 2012 • Memorial Paolo D’Aloya” Regata Internazionale di Canottaggio Piediluco di Terni (Tr) - Aprile 2012 • Cantamaggio Terni - 24 Aprile / 24 Maggio 2012 • Assisi antiquariato” - Mostra Mercato Nazionale dell’Antiquariato Bastia Umbra (Pg) - 21 Aprile / 01 Maggio 2012

Spoleto. Cattedrale di Santa Maria Assunta

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• Corsa all’Anello Narni (Tr) - ultima settimana di Aprile / seconda domenica di Maggio 2012 • Calendimaggio Assisi (Pg) - 03 / 05 Maggio 2012 • Festa degli Statuti Medievali Fossato di Vico (Pg) - 11 / 13 Maggio 2012 • Festa dei Ceri Gubbio (Pg) - 15 Maggio 2012 • Umbria Water Festival Umbria, 17 / 20 Maggio 2012 • Celebrazioni Ritiane Cascia (Pg) - 21 / 22 Maggio 2012 • Palio della Balestra Gubbio (Pg) - 27 Maggio 2012 • Festa della Palombella Orvieto (Tr) - 27 Maggio 2012 • Giostra della Quintana Foligno (Pg) - prima metà di Giugno 2012 • Infiorate del Corpus Domini Spello (Pg) - 09 / 10 Giugno 2012 • Corpus Domini Orvieto (Tr) -10Giugno 2012 • Il Mercato delle Gaite Bevagna (Pg) -14 / 24 Giugno 2012 • Festival dei Due Mondi Spoleto (Pg) - 29 Giugno / 15 Luglio 2012 • Festa delle Acque Piediluco di Terni (Tr) - prima settimana di Luglio 2012 • Trasimeno Music Fest Magione (Pg) - 30 Giugno / 06 Luglio 2012 • Umbria Film Festival Montone (Pg) - Luglio 2012

• Festival Orvieto Ushuaia Classica Orvieto (Tr) - Luglio 2012 • Gubbio Summer Festival Gubbio (Pg) - Luglio /Agosto 2012 • Umbria Jazz Perugia - 06 / 15 Luglio 2012 • Gran Premio Italiano Mongolfieristico Todi (Pg) - 07 / 22 Luglio 2012 • Palio delle Barche Passignano sul Trasimeno (Pg) - fine Luglio 2012 • Trasimeno Blues Località intorno al Lago Trasimeno (Pg) 19 / 29 Luglio 2012 • Rievocazione degli Statuti Amerini e Palio dei Colombi Amelia (Tr) - fine Luglio / primi Agosto 2012 • Agosto Montefalchese Montefalco (Pg) - Agosto 2012 • Palio dei Quartieri Nocera Umbra (Pg) - prima settimana di Agosto 2012 • Corciano Festival Corciano (Pg) - primi 15 giorni di Agosto 2012 • Settimana della Montagna Costacciaro (Pg) -Agosto 2012 • Palio dei Terzieri Città della Pieve (Pg) - 7 / 19 Agosto 2012 • Donazione della Santa Spina Montone (Pg) - 12 /19 Agosto 2012 • Gubbio No Borders Festival Gubbio (Pg) - Agosto 2012

e di portata internazionale. Il portale UMBRIAtouring.it racconta l’Umbria in modo dinamico e interattivo, come si conviene ad un mezzo che, prima di tutto, vuole essere un utile strumento di informazione per chi vuole scoprire questa regione. News, curiosità, storie, emozioni, natura ed enogastronomia, navigando tra le varie sezioni del sito, sempre aggiornate con nuovi contenuti, agli internauti comincerà a svelarsi qui il fascino dell’Umbria. UmbriaTouring.it offre ai turisti anche una directory di alberghi, ristoranti, agriturismi e B&B, tutti rigorosamente selezionati e insigniti del marchio Ospitalità Italiana, una certificazione promossa dalle Camere di Com-


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SPECIALE UMBRIA

• Festival delle Nazioni Città di Castello (Pg) - Agosto / Settembre 2012 • Umbria FolK Festival Orvieto (Tr) - Agosto 2012 • Black Festival - Spettacoli di musica blues Narni (Tr) - fine Agosto/inizi Settembre 2012 • Bianco, Rosso e Blues Trasimeno (Pg) - Settembre/Ottobre 2012 • Umbria Music Fest Umbria - Settembre 2012 • Perugia Science Festival Perugia - 27 / 30 Settembre 2012 • Stagione del Teatro lirico sperimentale “A. Belli” Spoleto (Pg) - Settembre / Ottobre 2012 • Segni Barocchi Festival Foligno (Pg) - fine Agosto /Settembre 2012 • Todi Arte Festival Todi (Pg) - fine Agosto /primi di Settembre 2012 • Figuratevi - Festival internazionale delle Figure Animate - Perugia Perugia - Agosto / Settembre 2012 • Mostra del libro antico Città di Castello (Pg) - 31 Agosto / 02 Settembre 2012 • Cavalcata di Satriano Nocera Umbra - Assisi (Pg) - 01 / 02 Settembre 2012 • Mostra Nazionale del Cavallo Città di Castello (Pg) - Settembre 2012

mercio della regione e conferita alle sole aziende che hanno scelto la qualità come obiettivo da perseguire. E ancora, curiosando nel sito, si viene a sapere che per preparare la zuppa di farro secondo l’antica ricetta umbra, basta far bollire un osso di prosciutto, scolare il brodo e filtralo in un’altra pentola, versaci il farro e far bollire una mezz’ora, soffriggere a parte un trito di sedano, carota e cipolla e versalo nella zuppa, lasciare insaporire un’altra mezz’ora e poi servire con olio crudo e pepe; quali saranno gli ospiti d’eccezione della prossima stagione musicale; che molte imprese della tradizione locale riscuotono grande successo a livello internazionale; che l’Umbria, sede

• Assisi Festival Assisi (Pg) - Settembre 2012 • Giostra della Quintana - La rivincita Foligno (Pg) - Settembre 2012 • Sagra Musicale Umbra Perugia - Settembre 2012 • I Primi d’Italia Foligno (Pg) - 27 / 30 Settembre 2012 • Giochi de le Porte Gualdo Tadino (Pg) - 28 /30 Settembre 2012 • Mostra del Mobile in stile Città di Castello (Pg) - Ottobre /Novembre 2012 • Giostra dell’Arme Sangemini (Tr) - fine Settembre /inizi Ottobre 2012 • Appuntamenti d’Autunno Trevi (Pg) - 30 Settembre /31Ottobre 2012 • Celebrazioni in onore di San Francesco Assisi (Pg) - 03 / 04 Ottobre 2012 • Tiferno Comics Città di Castello (Pg) - 29 Settembre / 21 Ottobre 2012 • Eurochocolate Perugia - 19 / 28 Ottobre 2012 • Altrocioccolato Castiglione del Lago (Pg) - 13 / 14 Ottobre 2012

• Mostra Mercato dello zafferano purissimo di Cascia Cascia (Pg) - fine Ottobre /inizi Novembre 2012 • Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco e dei prodotti agro-alimentari Gubbio (Pg) - 31 Ottobre / 04 Novembre 2012 • Frantoi Aperti Umbria - fine Ottobre /primi di Dicembre 2012 • Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco Città di Castello (Pg) - Novembre 2012 • Immaginario Festival Perugia - 12 /18 Novembre 2012 • Umbria Libri Perugia e Terni - prima metà di Novembre 2012 • Mostra Mercato Nazionale del Tartufo di Valtopina Valtopina (Pg) - ultimi due fine settimana di Novembre 2012 • Umbria Gospel Festival Trasimeno (Pg) - 24 Dicembre 2012 / 06 Gennaio 2013 • Albero di Gubbio Gubbio (Pg) - 07 Dicembre 2012 / 09 Gennaio 2013 • Umbria Jazz Winter Orvieto (Tr) - 28 Dicembre 2012 / 01 Gennaio 2013

Passignano sul Trasimeno. Dal pontile si prende il traghetto che porta all’Isola Maggiore e all’isola Polvese. A Passignano è di casa George Lucas, il regista di Guerre Stellari

del Water Festival (dal 17 al 20 maggio 2012) è stata eletta la capitale mondiale dell’acqua... E molto altro ancora! Per chi vuo-

le scoprire l’Umbria, dunque, prima ancora di visitarla, e poi ritrovarla al ritorno, a portata di un click. ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 79


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SCENARI DEL TURISMO Finalmente l’Esposizione Universale di Milano, a tre anni esatti dal via, sta per trasformarsi da progetto avveniristico in realtà da toccare. Sotto: Un Expo all’avanguardia potrà fare da volano all’economia di tutto il sistema paese. A sinistra: “Expo La Scommessa”, volume che racconta gli scenari futuribili della kermesse milanese.

Expo 2015

scommessa ancora da vincere L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE È UN EVENTO VETRINA CHE PUÒ CAMBIARE L’ECONOMIA E IL FUTURO DI TUTTO IL PAESE. È NECESSARIO PERÒ ESSERE BRAVI AD ACCENDERE I RIFLETTORI NEL MODO GIUSTO Dante Daverio

rescono le adesioni internazionali a Expo 2015, l’esposizione universale che si terrà a Milano tra maggio e ottobre. Il grande e importante elenco di Paesi partecipanti è infatti recentemente salito a quota 68, grazie alle ultime conferme arrivate da Libano, Slovacchia, Tagikistan e Guinea Bissau. L’Expo 2015 – che, come tutti sanno, è una manifestazione di natura non commerciale (non è cioè una fiera), organizzata dalla nazione usci-

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ta vincitrice da una gara di candidatura e strutturata sulla partecipazione di altri stati invitati tramite canali diplomatici – avrà il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Per l’occasione saranno dunque proposte soluzioni innovative alla sfida mondiale dell’alimentazione.

Stimato un flusso di 30 milioni di visitatori L’evento rappresenta un’opportunità davvero unica per l’Italia. Innanzitutto, proprio per-

ché l’interesse mostrato da quasi settanta paesi – va ricordato che il comitato organizzatore aveva previsto l’obiettivo di raggiungere l’adesione di 50 stati entro il 2011, obiettivo ad oggi quindi ampiamente superato – non fa che confermare come questa esposizione possa diventare un vero volano per l’economia, oggi sempre più sotto stress, non solo della città di Milano, ma di tutto il sistema Italia. Con l’avvicinarsi della manifestazione (alla partenza della quale, è vero, mancano ancora tre anni, ma l’organizzazione di certi eventi globali va predisposta con largo anticipo) è, ad esempio, aumentato l’interesse di molte grandi aziende verso le opportunità di business generate dagli eventi collaterali all’Expo e organizzati in parallelo nel capoluogo lombardo. Non dimentichiamo infatti che in quel pe-


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SCENARI DEL TURISMO

riodo è previsto a Milano un flusso incoming pari a 200mila persone al giorno, per un totale di 30 milioni di visitatori nei sei mesi di attività dell’Expo. Insomma, anche solo da un punto di vista turistico e di accoglienza, una “miniera d’oro” per chi voglia darsi da fare.

Due miliardi e mezzo di euro di risorse mobilizzate Per questo motivo, se sarà in grado di prendere la giusta direzione e il giusto slancio, l’Expo milanese del 2015 potrebbe fare da apripista per una nuova primavera di tutto il Paese, concludendo la oramai troppo lunga stagione trascorsa sull’orlo della crisi economico-finanziaria e inaugurando quella del rilancio dell’economia, delle esportazioni e del turismo, della digitalizzazione, del nuovo posizionamento dell’Italia come polo del lusso, del bello e del buono. Ed è innanzitutto utile segnalare come molti addetti ai lavori siano ben coscienti di queste potenzialità. Secondo Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo

2015, «in un momento di difficoltà economica come quello attuale, l’Expo avrà sicuramente un impatto positivo sulla crescita. Aumenterà il lavoro per preparare dovutamente l’area in cui si svolgerà l’evento, e questo significa investimenti strutturali, e in tutti i servizi, dalla sicurezza all’informatica, dalla pulizia alla logistica. Bisogna poi aggiungere la somma che metteranno i Paesi partecipanti. In tutto fanno due miliardi e mezzo di euro di risorse mobilizzate direttamente dall’evento. Poi ci saranno le risorse legate all’indotto, servizi turistici e alberghieri». È importante dunque, sottolinea il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini, «non considerare Expo come un’opportunità futura ma come un’occasione già presente su cui concentrare da subito energie e creatività».

Un grande evento di comunicazione L’Expo è pertanto una scommessa da vincere: la posta in gioco è il futuro dell’Italia. E la puntata va conquistata costruendo una grande kermesse e comunicandola al meglio. Per fare ciò, l’Italia ha una sola strategia: quella di trasformare l’Expo in un grande evento di comunicazione integrata che sfrutti tutti i canali a disposizione. Come? Lo abbiamo chiesto a Maria Luisa Ciccone (foto in alto), amministratore delegato di Incentive Power & Events, società all’avanguardia nell’offerta di servizi intergrati per la costruzione di eventi, ma

soprattutto autrice, insieme a Diego Masi, di un recente volume intitolato Expo: La Scommessa (Fausto Lupetti Editore). Esperta di turismo, eventi ed incoming travel, Maria Luisa Ciccone ha redatto questo pamphlet ricchissimo di informazioni, dati e analisi, che traccia la storia dell’Expo, partendo dalla prima esposizione universale di Londra, nel 1851, e analizzando poi la manifestazione di Shanghai del 2010 per ripercorrere infine le tappe dell’acquisizione milanese. «Il libro nasce con un obiettivo dichiarato: dare suggerimenti alle aziende su come comunicare e rendersi visibili per cogliere al meglio tutte le opportunità turistiche insite in un evento globale come questo». Le dritte sono tante, tutte ugualmente importanti. Per esempio, spiega l’autrice «non bisognerà dimenticarsi di organizzare il fuori-Expo, e di capire quale ruolo avranno i quartieri di Milano e gli alberghi, nella grande kermesse e quali saranno le grandi opportunità commerciali per l’esportazione. Quello che, in sostanza, dovremo tutti sforzarci di fare, sarà costruire un grande evento che lasci un’eredità importante alla città e al Paese, riportando il brand Italia in cima alla classifica. Solo così la scommessa Expo sarà davvero vinta». Per fare “tredici”, tuttavia, bisognerà fare 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 81


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SCENARI DEL TURISMO

anche una comunicazione adeguata. «Fino ad oggi il percorso di preparazione a Expo 2015 è stato piuttosto accidentato, anche a causa di motivi politici e istituzionali», continua la Ciccone, «ora è il momento però di recuperare il tempo perduto e di capire come fare ad “ammaliare” i tanti milioni di visitatori previsti. In questo senso non dobbiamo dimenticare che Expo è comunicazione e che, oggi, la visibilità maggiore dovrà poggiare sulle nuove frontiere del digitale».

La prima Expo web 2.0 L’esposizione universale di Milano sarà infatti la prima ad essere interamente concepita nell’era del web 2.0 ed è giocoforza immaginarsi che tutti, paesi ospiti e turisti in arrivo da ogni dove, si aspettino di interagire con un evento quanto più social e multimediale. Non solo a livello di contenuti ma

per i turisti stranieri. Il fuori Expo mostrerebbe, a chi arriva, le infinite potenzialità della città ma anche di tutta l’Italia tutta, concentrando il meglio dell’offerta”. Un pensiero condiviso anche da Roberto Arditti, Communication Director di Expo 2015, secondo il quale «Expo 2015 dovrà essere soprattutto un evento popolare, non dedicato a speciali elite o agli addetti ai lavori, ovvero dovrà essere il pretesto per invogliare i turisti a prolungare il soggiorno per conoscere più da vicino le bellezze del nostro

paese». Allora, non si può che concludere con le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per il quale «l’esposizione universale sarà l’evento di maggiore rilievo ospitato dall’Italia negli ultimi decenni. Auspico per questo motivo che l’operoso concorso dei soggetti nazionali e internazionali coinvolti possa consentire di realizzare appieno le rilevanti potenzialità dell’Expo 2015, catalizzando le migliori capacità e risorse disponibili su scala mondiale». La sfida è iniziata. ■

Milano: lavori in corso

La città è da tempo in fermento e lavori importanti, come quelli della linea metropolitana 5, sono quasi in dirittura d’arrivo. Ma non basta. Tanti sono i progetti di riqualificazione dell’area urbana che devono essere predisposti sulla spinta dell’onda lunga dell’Expo e che potranno essere strategici per l’aumento del flusso turistico su Milano e non solo. Il sindaco Giuliano Pisapia e l’amministratore delegato di Expo 2015 Spa Giuseppe Sala hanno, ad esempio, recentemente presentato il piano di riqualificazione della Darsena di Milano e dell’area contigua. Si tratta del punto di partenza del più grande progetto delle “Vie d’Acqua”, che dovrà, entro il 2015, tradursi in un complesso di interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale degli spazi aperti nella cintura Ovest della città, dei Navigli e della rete irrigua che Expo lascerà in eredità a Milano e alla Tra le infrastrutture che nasceranno per l’Expo 2015 c’è anche l’ampliamento della linea metropolitana cittadina (foto: Wikimedia) Lombardia. E persino lo Stadio di San Siro ha in programma di rifarsi il look in vista anche e soprattutto a livello tudell’esposizione universale. Sono già cominciati infatti i lavori di ristico e di gestione dell’incoammodernamento del Meazza, in cui si svolgerà l’evento calciming. «Io sono dell’idea che si stico più importante d’Europa, la finale di Champions League. dovrebbe strutturare un “fuori Un settore dello stadio è già stato chiuso per permettere l’instalExpo” sulla falsariga del “fuori lazione di nuovi display multimediali all’avanguardia, mentre saSalone del Mobile” che da diranno realizzati due nuovi ristoranti per gli spettatori del primo versi anni funziona molto bene anello. come punto di aggregazione 82 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


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• Social Commerce: opportunità o minaccia? • E tu, a che posto sei? Strumenti e soluzioni per migliorare la presenza sui Motori di Ricerca • Siti di Recensioni & Travel blogger: gestire la reputazione online e trasformare la condivisione dell’esperienza in condivisione dell’acquisto • Il viaggio? Comincia in Agenzia. Come migliorare la Customer Experience all’interno del Punto Vendita • Social Media Strategies for Travel Industry • Mice, Turismo Congressuale e Business Travel Management • Tecniche di negoziazione e di vendita • Direct Marketing excellence & E-mail power • Scrittura creativa per il web 2.0 • Revenue Management • Destination Management: Incoming & Outgoing Strategies Completano il panorama delle aree destinate a incontri culturali due Destination Rooms nell’area The World: una Destination Room al pad. 2 e l’Adutei Destina-

tion Room al pad. 4, dedicate alle tematiche delle destinazioni.

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SCENARI DEL TURISMO

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strutture alberghiere, in particolare di MGallery, una collezione dai requisiti di alto profilo che completa l’offerta di eccellenza Accor. Ci può dire il perché di un nuovo brand upscale anche in Italia? «La penetrazione dei marchi sul mercato alberghiero italiano è molto limitata: solo il 4/5% rispetto alla media europea che si aggira sul 25/30%. C’è quindi spazio per una nuova realtà nel nostro Paese, particolarmente ricco di prodotti upscale di

pregio, che ben si prestano a far parte della collezione MGallery». Qual è la filosofia di MGallery? «Offrire luoghi con un’ identità e un’anima ben precise: la collezione MGallery raccoglie hotel di alto profilo, che si con-

Chi è Renzo Iorio è amministratore delegato e direttore generale di Accor Italia, entità del Gruppo Accor. È inoltre membro del “Management Committee” che riunisce il vertice internazionale del Gruppo. Dopo una breve esperienza al “Sole 24 ore”, entra in Accenture nel 1982, per poi approdare alla direzione finanziaria del Gruppo Fiat e alla direzione partecipazioni di IFIL S.p.A. Nel 1994, quando IFIL diventa azionista di Accor, assume il ruolo di CFO dell’entità italiana di cui è stato nominato CEO nel 2007. In ambito istituzionale, è stato presidente di Confindustria AICA dal 2004 al 2008. Attualmente è presidente di Federturismo Confindustria e coordina il gruppo di lavoro “Turismo Culturale, Attrattività e Ricettività” nell’ambito del Progetto EXPO di Confindustria ed è infine membro del Comitato Europa e del Comitato Investitori Esteri di Confindustria.


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SCENARI DEL TURISMO

traddistinguono per storia, posizione e design. Ciascuno è un mondo a sé che rende il soggiorno un’esperienza unica». Ci racconta come è iniziata la storia italiana? «È cominciata a marzo 2010, in concomitanza con l’inaugurazione di Palazzo Caracciolo a Napoli. I primi hotel a entrare

in MGallery sono stati Villa Torretta a Milano e i due ex Sofitel di Firenze e Venezia. Lo scorso anno si sono aggiunte due strutture in franchising, il Kalidria Thalasso Spa Resort a Castellaneta Marina e il Patria Palace a Lecce, e una in management, il Capovaticano Resort Thalasso & Spa a Ricadi».

Parallelamente, nel mondo la collezione MGallery conta 47 alberghi nelle destinazioni più prestigiose. Il prossimo step? «L’obiettivo è continuare l’espansione, forti del know how e della capacità distributiva che il gruppo Accor può offrire agli albergatori indipendenti».

MGallery in Italia

Capovaticano Resort Thalasso & Spa

Capovaticano Resort Thalasso & Spa. Un resort lambito da un mare cristallino con vista mozzafiato sullo Stromboli e le isole Eolie, in una delle destinazioni più suggestive e ricercate della costa calabra, Ricadi. 121 spaziose camere dal design sofisticato e moderno, con ampie verande sul giardino o terrazze vista mare, alle quali si aggiungono: un ristorante, il Mantineo, con cucina mediterranea, lo Stromboli Beach Bar & Restaurant situato a bordo mare per light lunch, un centro congressi con capienza massima di 180 persone e un vero paradiso per la remise en forme: l’istituto Thalassa sea & spa con 3 piscine di acqua di mare riscaldata, hammam, percorso flebologico, vasche idromassaggio, docce aromatiche e cabine per massaggi, e una ricca gamma di tratta- Palazzo Caracciolo

menti ispirati agli agrumi di Tropea e alle preziose fragranze mediterranee. Località Tono, Frazione San Nicolò 89865 Ricadi (VV). Tel. 0963 665760 - www.mgallery.com. Palazzo Caracciolo. Situato nel centro storico di Napoli, è una magnifica fortezza risalente al XIII secolo, che è stata residenza non solo dell’antica famiglia Caracciolo, ma anche del Re di Napoli, Gioacchino Murat. Eleganti, confortevoli e ricercate le 143 camere, alcune con terrazzo, tutte molto spaziose con misure che raggiungono, in alcune suite, anche i 70 metri quadrati. Un antico salone di epoca Angioina ospita la sala da the. Ottimi il ristorante la cucina, e il bar la cantina. Completa l’offerta un moderno centro congressi con 8 sale tecnologicamente attrezzate, con una capienza massima fino a 80 persone e la

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SCENARI DEL TURISMO

tino, creando ambienti caldi e raffinati sottolineati da un moderno comfort. Molto bella la sala breakfast sovrastata da un grande lucernario e intima l’atmosfera del Michelangelo wine bar. Le camere sono 83, inclusa una suite con magnifica vista, tutte estremamente curate negli arredi. Per i meeting, nelle immediate vicinanze, l’hotel è in grado di offrire soluzioni personalizzate, grazie

Hotel Papadopoli Venezia

possibilità di ospitare eventi fino a 500 persone, grazie alla collaborazione con l’adiacente Museo Diocesano. Via Carbonara 112, 80139 Napoli. Tel. 081 0160111 - www.mgallery.com. Hotel Papadopoli Venezia. A Venezia, al centro del sestiere di Santa Croce, antica area artigianale a vocazione tessile, è situato l’hotel Papadopoli, all’interno degli omonimi giardini, sul canale dei Tolentini. Accoglie gli ospiti una raffinata lobby che introduce al Giardino d’Inverno Papadopoli, il ristorante progettato nel 1970 dal maestro Pietro Porcinai, e al Caffé bar Salotto Veneziano. Dispone di 96 camere e suite, che riflettono lo splendore veneziano del XVIII secolo, con vista sul canale o sul verde dei giardini. Per piccoli meeting c’è una graziosa sala attrezzata in grado di accogliere fino a 45 persone. Santa Croce 245 Giardini Papadopoli 30135 Venezia. Tel. 041 710400 www.mgallery.com. Hotel Cerretani. Raffinatissimo albergo nel cuore storico di Firenze, ubicato in un palazzo del XVII secolo, con facciata bisellata mitigata da grandi finestre. Un’elegante scala in marmo introduce all’interno, dove dettagli in ferro e legno, marmi, velluti, colori e dorature ben coordinati rievocano l’autentico stile fioren- Grand Hotel Villa Torretta 88 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Hotel Cerretani

alla collaborazione con OPA, che dispone di uno spazio polifunzionale con sale da 40 a 100 persone. Via De’ Cerretani 68 - 50123 Firenze. Tel. 055 2381301 - www.mgallery.com. Grand Hotel Villa Torretta. Risale al Seicento il meraviglioso complesso di Villa Torretta, immerso nel verde del Parco Nord di Milano. Riportato ai fasti di un tempo con un impegnativo restauro fedele alla storia che lo ha generato, è oggi una


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SCENARI DEL TURISMO

Kalidria Thalasso Spa Resort

superba testimonianza del gusto e dell’arte di quell’epoca ben coniugati alla tecnologia e al moderno comfort. Le 78 camere e suite sono tutte diverse una dall’altra con pezzi unici d’arredo. Eccellente il ristorante Il Vico della Torretta, specializzato in piatti della tradizione milanese accompagnati da una sofisticata selezione di vini. La villa dispone infine di un elegante centro congressi con 9 sale di varia grandezza e un auditorium di 360 metri quadrati progettato da Renzo Piano con soffitto a velo d’alluminio per l’uniformità del suono. Via Milanese 3 - 20099 Sesto San Giovanni. Tel. 02 241121 - www.mgallery.com. Kalidria Thalasso Spa Resort. Modernissimo resort, all’interno della riserva biogenetica di Stornara, in un contesto naturalistico unico della Puglia jonica, con il mare e le dune di sabbia da una parte e una splendida pineta dall’altra. Un autentico eden del benessere con 3.500 metri quadrati di Thalasso & Spa, centro fitness, 2 piscine di acqua di mare riscaldata, idroterapia, cromotera-

pia, hammam, sauna, area relax e 45 cabine per trattamenti. Il resort offre 110 tra camere e suite dotate di ogni comfort, con terrazza, e due ristoranti – il Ben...é e il Mediterraneo – e 3 sale riunioni, con capienza massima fino a 600 persone. Località Principessa, S.S. 106 km 466.600 - 74010 Castellaneta Marina. Tel. 099 8201001 www.mgallery.com. Patria Palace. Situato nel cuore dell’aristocratica Lecce, in pieno centro storico, l’hotel sorge nel settecentesco Palazzo marchionale D’Anna-Petrarolo ed è un connubio riuscito tra antico, Art Deco e moderno. Offre 67 camere impreziosite da affreschi murali di John Duggan, con bagni in marmo prezioso e arredi personalizzati. Bellissimo il roof-garden, mentre, per gli eventi, è a disposizione un centro congressi di 7 sale riunioni, con capienza massima fino a 160 persone, elegantemente arredate e fornite di tecnologia all’avanguardia. Piazzetta Riccardi, 13 - 73100 Lecce. Tel. 0832 245111 - www.mgallery.com. ■

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SCENARI DEL TURISMO

Turismo on line made in Italy:

SEBBENE IN RITARDO RISPETTO A USA ED EUROPA, ANCHE IN ITALIA IL WEB STA CONQUISTANDO QUOTE DI MERCATO SEMPRE MAGGIORI NEL SETTORE DEI VIAGGI. I CONSUMATORI SONO PRONTI, GLI OPERATORI UN PO’ MENO. MA È TEMPO DI CORRERE ALLA CONQUISTA DEGLI AMPI MARGINI DI CRESCITA ANCORA DISPONIBILI, PER NON LASCIARE TUTTE LE OPPORTUNITÀ AI COLOSSI INTERNAZIONALI Testo di Aura Marcelli - Foto do BTO Educational

entre il mercato del turismo in generale ha sofferto pesantemente degli effetti della crisi globale, il settore del travel online ha dimostrato grande solidità, in special modo in Europa dove la Rete ha garantito al turismo il segno positivo anche nei momenti di maggiore difficoltà. Gli operatori che hanno saputo penetrare le logiche e gli spazi virtuali del mercato online si

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sono dimostrati capaci di un rapido adattamento al nuovo scenario. In Italia questo passaggio al digitale del mercato del turismo sta procedendo molto più lentamente che in altri paesi determinando, da un lato, una minor ripresa, dall’altro, grandi opportunità di business per chi voglia investire nel settore. È quanto emerge dalla ricerca condotta da PhoCus Wright e presentata durante l’ultima edizione di Buy Tou-

rism Online. Secondo l’Italian Travel Overview Report 2011 siamo il ventesimo Paese europeo in quanto ad adozione di Internet e solo il 52,4% della nostra popolazione è connessa alla Rete. Ma questo ritardo fa sì che l’Italia sia percepita internazionalmente come un mercato strategico per gli investimenti, con ampi margini di espansione e una percentuale di penetrazione del mercato del turismo da parte dell’online del 20%, ampiamente al di sotto del livello di saturazione stimato al 35%. Le più importanti imprese straniere del mondo del turismo se ne sono accorte e stanno cogliendo l’opportunità offerta, mentre i nostri operatori ancora tardano a guadagnarsi una fetta di questa torta digitale che oggi vale 4,2 miliardi di euro (dati 2011), ossia il 23% dell’intero mercato turistico italiano.

Nel mondo e in Italia Il booking online passa per la maggior parte dalle grandi OTA internazionali

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I numeri del mercato internazionale si discostano molto da


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SCENARI DEL TURISMO

Indietro in quanto a penetrazione dell’online tourism, ma ai primi posti per quella degli mobile device. L’Italia turistica deve parlare ai viaggiatori via smartphone

quelli italiani. Negli USA la quota di mercato turistico, leisure e business, organizzato direttamente via web dagli utenti è pari al 39% del totale, in Europa (il più grande mercato di viaggi al mondo, che nel 2013, nelle previsioni, supererà gli USA in quanto a penetrazione del travel online) si attesta al 36%, staccando Asia e America rispettivamente al 24% e al 21%. Spagna, Cina, Cile, Argentina, Colombia, Perù e Italia sono tra i mercati con minore penetrazione per quanto riguarda il travel online, ma sono anche quelli con tassi di crescita più dinamici. «L’Italia ha sofferto dell’instabilità politica ed economica degli ultimi anni», ha affermato Florence Kaci (foto a destra) direttrice commerciale Emea e specialista del mercato europeo di PhoCusWright nel presentare in anteprima al BTO i risultati della ricerca. «Oggi rappresenta solo il 5% del mercato europeo, ma è un Paese che offre grandi opportunità. Nel 2010 i prodotti più

acquistati nel web sono stati proprio i viaggi. I consumatori stanno cambiando, cercano le offerte più convenienti, facendo crescere l’online travel market del 19%». Le proiezioni per il 2013 vedono un’ulteriore crescita con il raggiungimento di 4,8 miliardi di euro di intermediazioni online nel mercato turistico, pari al 24% del totale. Ma gli attori di questa crescita sono per ora le grandi Online Travel Agency straniere che dominano il 47% del mercato, superando le compagnie aeree, low cost e tradizionali, gli hotel, le ferrovie, i car rental, e i Tour Operator. Venere.com, dunque Expedia che ne possiede l’intero pacchetto dal 2008,è prima in Italia tra le OTA, se-

guita da Booking.com e da Edreams. «Le agenzie di viaggio tradizionali oggi hanno un’enorme parte nel mercato italiano e gestiscono la relazione con i fornitori. I fornitori sono più preoccupati di compromettere la relazione con le agenzie di viaggio tradizionali che di fare profitti online», continua Florence Kaci, segnalando come solo il 6% delle prenotazioni alberghiere siano avvenute online attraverso i siti degli hotel nel 2011, mentre il 40% delle loro vendite siano passate dalle OTA. «Gli attori internazionali ne hanno approfittato, entrando nel mercato senza timore di rovinare le relazioni con le agenzie e liberi da ogni vincolo. Hanno aggre1-2 2012 | www.mastermeeting.it 91


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SCENARI DEL TURISMO

dito il mercato facendo una massiccia promozione,lavorando molto bene anche con le agenzie di viaggio per conquistare potenziali clienti offline». Uno dei principali obiettivi del BTO è proprio quello di stimolare l’imprenditoria italiana a investire in innovazione e nell’online. «Bisogna riportare il fatturato del turismo online italiano in Italia, visto che attualmente circa un miliardo di euro, su un fatturato di 4 miliardi, va in commissioni a soggetti esteri», afferma Giancarlo Carniani (in alto), co-founder e coordinatore di BTO. È per far questo che l’evento educational più importante in Europa sul turismo online si è concentrato in questa quarta edizione sulla presentazione delle migliori esperienze internazionali (200 relatori di 10 nazionalità, 35 realtà internazionali selezionate) e delle più interessanti start up italiane. «Uno dei messaggi chiave che abbiamo voluto trasmettere con la nostra iniziativa», continua Giancarlo Carniani, «è che la tecnologia permette agli operatori di rendersi progressivamente autonomi rispetto alle grandi OTA straniere e di trattenere margine da reinvestire nel nostro Paese».

Generazionemobile La chiave dello sviluppo italiano, tanto per gli organizzatori di BTO, quanto per i ricercatori 92 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

di PhoCusWright, risulta essere il mobile. Grazie all’enorme diffusione di cellulari e smartphone nel nostro Paese, in aumento progressivo tra i business frequent traveller, sta cambiando il modo in cui la gente sceglie i propri viaggi. La mobile penetration in Italia raggiunge il 90%, seconda al mondo solo a quella del Giappone. Il 75% di coloro che fanno più di cinque viaggi di lavoro all’anno utilizza assiduamente uno smartphone per attività legate al travel, dal-

la consultazione di mappe alla ricerca di ristoranti e hotel, fino alla ricerca e alla prenotazione di voli e trasporti. E ancora, il 47% dei giovani tra i 18 e i 24 anni possiede uno smartphone e il 40% del traffico di Google avviene da dispositivo mobile. Gli hotel e gli operatori turistici italiani che vogliono cogliere questa opportunità di sviluppo, quindi, devono rapidamente ripensare la loro web strategy, trasformandola in una mobile strategy e adattando tutti gli strumenti e i servizi al nuovo tipo di “engagement” permesso dagli smartphone. Blog, foto e video sharing, podcast e viaggi virtuali. Oggi internet e i dispositivi mobili per accedervi, dagli smartphone, ai tablet, ai laptop superleggeri, rendono l’esperienza del viag-


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SCENARI DEL TURISMO

Il turismo è social

Mirko Pallera, direttore di Ninja Marketing, è considerato uno dei maggiori esperti di comunicazione nella network society

gio sempre più personalizzata e accessibile. Si passa così dal turismo di appartenenza a un turismo di identità, ossia alle nicchie di turismo sempre più numerose e spesso non inquadrabili a priori in schematizzazioni. La domanda cambia rapidamente e l’offerta spesso non riesce a stare al passo. Ma è

Si è tenuta a Firenze lo scorso dicembre l’ultima edizione di Buy Tourism Online (anche a destra), che ha attirato quasi tremila partecipanti

Il fenomeno del social travel nasce da un dato acquisito: il processo decisionale del turista medio è cambiato e prima di prenotare una vacanza oggi gli utenti cercano opinioni, consigli e suggerimenti nei social network (FaceBook e Twitter), sui portali di User Generated Content (Zoover e VirtualTourist) e nelle travel community (TripAdvisor, Travelpeople e Minube). Dunque, l’interazione sociale influenza la scelta definitiva di un albergo o di una meta e non può più essere sottovalutata dagli operatori del settore, i quali devono associare la propria impresa ad un’attività di promozione online attraverso i social network del tutto nuova. Rivalità e competitività devono lasciare il passo a momenti di condivisione, collaborazione e partecipazione alla community, da cui trarre gli spunti per la propria struttura o attività ricettiva. Chi sceglie di fare social media marketing, prima di pensare al guadagno immediato, deve impegnarsi per essere parte del web, garantendo la propria presenza come autorevole, riconoscibile, autentica, credibile e aperta verso il proprio pubblico di riferimento, permettendo l’interazione in tempo reale. Un discorso a parte merita il social commerce. Le piattaforme che offrono agli utenti registrati vantaggiosissimi flash deals, vedi Groupon per tutte, rappresentano un fenomeno ormai capillarmente diffuso nel settore dell’ospitalità. Una ricerca condotta dal Progetto WTM su un panel di albergatori che hanno utilizzato la formula del social commerce mostra come siano discordanti le opinioni sulla sua utilità. Per l’80% degli albergatori le commissioni sono eccessive e il 65% si dichiara insoddisfatto delle condizioni contrattuali, spiegando che con i margini residui dalle operazioni di flash deals si coprono a malapena i costi. Il 36% degli intervistati non vuole ripetere l’esperienza, ma la stessa percentuale del 36% rappresenta coloro che, invece, intendono replicarla considerandola uno strumento di marketing e un modo per far conoscere la struttura, oltre ad una leva promozionale per contribuire al riempimento dell’hotel. La febbre da special deals sembra voler scavalcare i confini delle stesse piattaforme: il 36% degli albergatori pensa di ripetere le stesse offerte direttamente ai propri clienti e alcune OTA stanno lanciando in parallelo i loro special deals attraverso il sito, le newsletter, il mobile e le notifiche push aperti a tutti i visitatori.

questa la sfida da raccogliere, perché se la destinazione è il primo elemento di scelta, la componente 2.0 del web influenza nel 67% dei casi le reali prenotazioni. Perché il settore dei viaggi italiano possa recuperare il gap rispetto ai principali competitor e affrontare il mercato globale come attore protagonista il marketing turistico deve fare proprie queste innovazioni culturali e di processo. In altre parole, il marketing turistico non dovrà più vi-

vere di immagine, ma di reputazione, basandosi su idee innovative, ricchezzadi contenuti di qualità e capacità di ascoltare e conversare con le persone attraverso tutti i media. ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 93


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SCENARI DEL TURISMO

Perfetto meeting planner

si diventa

QUALI SKILL DEVE AVERE UN PROFESSIONISTA AL TOP DEL SETTORE CONGRESSUALE? LO SPIEGA UN VOLUME PREPARATO DAGLI ESPERTI INTERNAZIONALI DI MPI Dante Daverio

a summa delle competenze e delle professionalità di chi voglia occuparsi con successo di meeting planning è oggi racchiusa nelle 87 pagine di un prezioso vademecum, intitolato Meeting & Business Events Competency Standards e pubblicato sotto l’egida del Canadian Tourism Human Resource Council, per la cui realizzazione sono stati necessari ben quattro anni di lavoro. Queste informazioni – che sono ora disponibili a tutti gli addetti ai lavori, anche gratuitamente in forma elettro-

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nica, previa iscrizione al sito www.mpiweb.org - sono frutto della lungimiranza di MPI (Meeting Professionals International), associazione privata operante nell’industria congressuale mondiale che, fondata nel 1972, conta nel 2012 oltre 25.000 soci nel mondo suddivisi in 69 capitoli nazionali, tra i quali c’è quello italiano. Ente no profit, MPI è da sempre un’importante fonte di risorse a disposizione di chi opera nel settore dell’organizzazione di eventi e con la creazione di questo volume dedicato spe-

cificatamente al lavoro dei meeting planner, conferma la sua capacità di fare formazione di alta qualità in un settore che ha sempre bisogno di professionalità all’avanguardia. «Il nostro progetto chiamato Meeting & Business Events Competency Standards», ha spiegato il presidente e ceo di MPI International Bruce MacMillan, «può essere considerato come una delle più importanti risorse per lo sviluppo professionale nel settore meeting e, soprattutto, vuole rappresentare un percorso affidabile per profes-

Un evento di formazione firmato MPI Italia, il capitolo tricolore dell’associazione internazionale per professionisti e planner. Sopra, la copertina del vademecum Meeting & Business Event Competency Standards

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SCENARI DEL TURISMO Le capacità del bravo professionista

sionisti che vogliano perseguire davvero una crescita strategica della loro carriera». Perché, allora, questo vademecum è così innovativo e unico nel suo genere? Innanzitutto perché racchiude in sé le descrizioni e le competenze di tutte le differenti discipline che un professionista del meeting planning dovrebbe essere in grado di conoscere per operare al meglio in un settore così strategico per il settore congressuale, ma anche così complesso e articolato. Non per nulla nelle pagine della guida redatta dagli esperti di MPI sono evidenziate per prima cosa le 12 aree di competenza (vedi box) che fanno capo a questa professione e che a loro volta si articolano in ben 33 skills – tra i quali ci sono specializzazioni come “disegnare il layout della location” oppure “ingaggio degli speaker” – e inoltre 80 i sotto-skills (come “identificare le risorse disponibili” o “determinare potenziali criticità”) che vengono elencati come quelli che dovrebbero rappresentare il corretto bagaglio personale di un professionista del settore. Si tratta insomma di un vero e proprio insieme di abilità che si devono unire per poter ambire ad essere considerato un meeting planner al top e anche per questo è necessario operare sul campo per un certo periodo di tempo per poterle acquisire al meglio. Nel volume Meeting & Business Events Competency Standards sono per questo indicati anche quelli che vengono ritenuti i tempi giusti perché un professionista possa assimilare ogni tipo di differente conoscenza di uno skill e quale la frequenza di utilizzo di questi stessi skill è ne-

Dodici sezioni per dodici aree di competenza che il perfetto meeting planner deve imparare a conoscere e gestire nel corso della propria carriera. Senza dimenticare tutti i numerosi skill e sotto-skill (sono oltre 100) che, poi, il vademecum Meeting & Business Events Competency Standards ritiene necessari per padroneggiare ognuna di esse.

1. Strategic Planning 2. Project Management 3. Risk Management 4. Financial Management 5. Administration 6. Human Resources 7. Stakeholder Management 8. Meeting or Event Design 9. Site Management 10. Marketing 11. Professionalism 12. Communication cessaria alla padronanza sul campo.

Formazione all’avanguardia Insomma, poiché sempre più spesso la creazione di un perfetto meeting significa, non solo fare un ottimo business, ma anche dare un migliore biglietto da visita della propria professionalità in tempi di crisi a tutti i livelli, l’esperienza del volume proposto da MPI vuol essere un punto di riferimento importante per tutto ciò che riguarda la formazione nel settore degli eventi. Definendo con coerenza e precisione gli standard e le competenze che ogni planner dovrebbe possedere per operare a un livello di qualità professionale elevata, il volume aiuta la crescita di tutto il settore. Ed è proprio questo valore propedeutico e formativo che sta molto a cuore a Paola Casentini (foto), presidente del capitolo di MPI Italia e fondatrice di Motivation Mice, agenzia specializzata nello sviluppo di programmi speciali, viaggi d’incentivazione, meeting e convegni. «Come sanno bene le migliaia di nostri associati nel mondo, la

mission di Meeting Professionals International non è solo quella di valorizzare le potenzialità dell’industria congressuale evidenziandone l’importanza a livello individuale e territoriale, ma anche, se non oserei dire soprattutto, in questi difficili tempi di reflusso economico globale, di contribuire alla crescita professionale dei manager che operano in questo settore, preparandoli ad affrontare una realtà, come quella del mercato congressuale, caratterizzata da dinamiche sempre più articolate, attraverso una formazione completa e all’avanguardia. Si spiega così anche la

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SCENARI DEL TURISMO

un percorso di crescita che preveda innanzitutto la conoscenza delle abilità indispensabili al ruolo. La formazione poi continuerà sul campo, ma sarà solo un completamento operativo. È finito infatti il tempo nel quale bastava improvvisare. Il mondo è cresciuto, il settore è ultra competitivo e la formazione va messa al primo posto». Oggi quindi meeting vuol dire sempre più business: quanto è importante formare la professionalità, anche attraverso un manuale come questo, per portare credibilità e sicurezza? «Si tratta di fattori che oggi sono fondamentali», sottolinea Paola Casentini, presidente di MPI Italia, «e che infatti dovrebbero assolutamente essere legati al concetto Gli esperti professionisti di MPI International hanno impiegato quattro anni di lavoro per completare di corporate social il volume preziosissimo per i meeting planner responsability. Non sario farsi una dura gavetta in si danno infatti credibilità e sidiato a Roma, ho inviato una prima linea che serva a capire curezza a questo mestiere senlettera aperta ai ministri nella quello che nessun manuale ti za badare sempre più alla perquale, da professionista e da sona prima che al valore delpresidente di MPI Italia, chiedespiega. E cioè che, se non lo l’evento. Essere concentrati vo che fosse finalmente riconoami, questo mestiere non ti persulle persone e non più solo sciuto il ruolo di peso che la mette di comprenderlo e assisulle cose è la strategia che vinnostra attività dovrebbe avere milarlo fino in fondo. Così nel contesto economico e sol’opera di formazione che fa ce e che farà fare il salto di quaciale italiano. Siamo una realtà MPI International, con volumi lità a ogni futuro meeting planin crescita e il futuro ci dice come questo ma non solo, è ner. Stimolare la sensibilità e il che diventeremo sempre più sempre di più volta allo scopo rispetto nei confronti dell’essedi mostrare ai giovani planner o re umano innanzitutto è la chiadei manager “consulenti”, dei manager che si avventurano in ve giusta per creare una profesprofessionisti al servizio di un questa carriera quali sono le sionalità vincente nel settore. committente che sarà sempre strade giuste da seguire per Avere a disposizione i tanti skill più partner e sempre meno conquistare la vera professioche compongono questo ruolo cliente. E infatti torniamo al nalità e per poi sfruttarla al meè allora fondamentale per esseconcetto della formazione ad re in grado di “sbucciare” la dohoc: oggi un meeting planner glio quotidianamente. E per famanda e rendere il servizio davche voglia essere competitivo re questo sottolineo che bisosul mercato deve essere necesgna essere sempre un passo vero utile ed efficace per il sariamente educato attraverso avanti, anche nell’utilizzo delle ■ committente».

creazione del volume Meeting & Business Events Competency Standards, ovvero con la volontà di dare uno strumento di formazione che nasca dall’esperienza di chi ha già operato sul campo e ne ha tratto le indicazioni più proficue. Sia chiaro, però, che, a mio avviso, per poter poi fare al meglio questa complessa professione è neces-

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nuove tecnologie, ad esempio». Possiamo dire allora che il manuale Meeting & Business Events Competency Standards è importante per la sua funzione di definire competenze precise al ruolo: evidenzia appieno il nuovo percorso di crescita professionale per il futuro del meeting planner? «Appena il nuovo governo Monti si è inse-


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All in one collection Roberto Naldi Collection è un portfolio esclusivo di alberghi di lusso ubicati in affascinanti città e destinazioni turistiche europee, realizzati per soddisfare le esigenze della clientela internazionale e far vivere ai suoi ospiti un’esperienza unica. Roberto Naldi Collection is an exclusive portfolio of luxury hotels, located in fascinating cities and European tourist destinations, created to satisfy the needs of the international clientele and offer them a unique guest experience.

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SCENARI DEL TURISMO

L’Italia strizza l’occhio

d un anno dalla Rivoluzione dei Gelsomini, apripista di tutta una serie di proteste e rivolte che hanno investito il Maghreb e l’Egitto, lo scenario politico di quell’area suscita dubbi e incertezze in Occidente. Fidarsi o no dei partiti islamici che hanno preso il potere dopo le rivolte arabe? Porteranno democrazia? Al momento, a queste domande non ci sono risposte. Anche perché “la democrazia” come scrive il giornalista e scrittore Tahar Ben Jelloun, “non è un gadget, è una cultura e il mondo arabo lo sta imparando.

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Queste rivoluzioni di oggi avranno almeno un vantaggio: più niente sarà come prima né all’interno del Paese né all’esterno”. E quello che è certo è che l’Italia deve darsi una politica nuova verso un Mediterraneo che è profondamente cambiato. E deve portarsi dietro in questo anche l’Europa, dominata da una Germania che guarda principalmente a nordest. «Lo sconcerto occidentale per una possibile deriva islamista in Medioriente è un grave errore», sottolinea Antonio Badini (foto), già ambasciatore

d’Italia in Egitto, «I paesi delle primavere arabe hanno voluto una democrazia che assecondasse la loro millenaria tradizione islamica; noi dobbiamo rispettare questa scelta. anche perché sarebbe impensabile una democrazia all’occidentale». L’ex ambasciatore ha quindi citato i nuovi governi di Tunisia, Marocco e Egitto che «hanno offerto una prova di saggezza della classe politica emergente», suggerendo un atteggiamento di fi-


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SCENARI DEL TURISMO

LA VISITA A GENNAIO SCORSO DEL MINISTRO TERZI IN EGITTO E TUNISIA, NEL QUADRO DELLA RAFFORZATA ED ATTIVA STRATEGIA MEDITERRANEA DEL GOVERNO ITALIANO, HA CONFERMATO IL RUOLO CHIAVE DEL PARTENARIATO CON ENTRAMBI I PAESI Tiziana Conte

I numerosi visitatori nel tempio funerario di Hatshepsut, a Deir al- Bahri, sono i segnali della ripresa del turismo

ducia da parte dell’occidente «che commetterebbe un gravissimo errore se dovesse passare dal paternalismo all’indifferenza ovvero a giudizi pregiudizievoli per lo sviluppo di rapporti economici basati sul partenariato produttivo». Secondo Badini, «iniziative di produzione congiunta darebbero il corretto sostegno alle giovani democrazie che coniugano i principi religiosi con i valori laico-repubblicani per la nascita di una nuova geo-economia del Mediterraneo». E ha annunciato che «c’è un piano italiano di investimenti pari a 3 miliardi di dollari per lo sviluppo del turismo

Tunisia, Mahdia: le danze di benvenuto ai turisti, negli alberghi,dimostrano la calorosa accoglienza del popolo tunisino e l’attenzione verso i visitatori stranieri

in Egitto», riferendosi anche alla costruzione di una banchina per l’attracco di imbarcazioni italiane nel porto di Alessandria. Intanto, i Fratelli Musulmani lanciano rassicurazioni ai tour operator: «i turisti sono liberi di vestirsi, bere e mangiare come vogliono», fa sapere Ahmed Suleiman, numero uno del comitato turismo del partito Libertà e Giustizia, sottolineando l’intenzione di promuovere un turismo a 360 gradi: culturale, balneare, incentive e precisando di non voler «imporre i valori islamici ai turisti stranieri» anche perché, come tiene a ricordare, il ministro del Turismo Mounir Fakhry Abdel Nour, «il turismo è un settore trainante dell’economia del Paese che prima del 2011 sviluppava il 10% del Pil e se nel 2010 aveva prodotto entrate pari a $12.5 billion nel 2011 ha fatto registrare entrate pari a US$8.8 billion». La maggior parte degli osservatori economici però, ritiene che l’economia, dopo lo shock dei mesi scorsi, sia orientata nel breve termine verso un moderato miglioramento. I consumi dovrebbero trarre giovamento dall’estensione ai lavoratori del settore privato del salario minimo a 700 lire mensili dal primo gennaio 2012 e dagli aumenti salariali attuati negli scorsi mesi per i dipendenti pubblici (6 milioni di per-

sone, pari al 25 per cento della forza lavoro): atteso che gli incrementi riguardano nella stragrande maggioranza dei casi le fasce basse di reddito è probabile che essi alimentino la spesa piuttosto che il risparmio. La domanda interna continuerà a beneficiare del tradizionale effetto di stimolo proveniente da turismo e rimesse, la cui performance dovrebbe gradatamente progredire anche se secondo un recente comunicato del Ministero del Turismo, per l’intero 2011 il numero di turisti in arrivo dovrebbe sfiorare gli 11 milioni – in flessione del 25 per cento rispetto al record di 14,8 milioni registrato nel 2010 – e le entrate del settore dovrebbero ragguagliarsi a 10 miliardi di dollari (quasi il 5 per cento del PIL), con una riduzione di circa il 20 per cento in rapporto al 2010 (ma molti osservatori considerano tale stima eccessivamente ottimistica).

Il sostegno dell’Italia L’Italia è il primo partner europeo dell’Egitto ed il secondo in assoluto dopo gli USA, con un interscambio di 2,8 miliardi di dollari, ed è il principale mercato dell’export egiziano e l’Egitto è il “partner ideale” nella cooperazione contro l’immigrazione clandestina (accordo siglato nel 2007) e nella gestione dei flussi migratori regolari. «Ab1-2 2012 | www.mastermeeting.it 99


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SCENARI DEL TURISMO

Egitto, Port Ghalib: i turisti stanno tornando ad affollare le belle spiagge del Mar Rosso

biamo profondo rispetto per il processo politico che auspichiamo rispetti i principi dei diritti dell’uomo e del diritto internazionale per raggiungere i livelli di democrazia ai quali aspira il popolo egiziano», ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi (foto) al quotidiano Al Ahram, in occasione della

sua visita al Cairo. Terzi ha riconosciuto che i recenti fatti hanno avuto un effetto negativo sul turismo, confermando che l’Italia sosterrà l’Egitto con i suoi investimenti. «Le imprese italiane sono rimaste nei recenti momenti difficili e resteranno per aiutare la crescita dell’economia egiziana», ha confermato, annunciando l’immediata riconversione del debito egiziano per un valore complessivo di 100 milioni di dollari da investire in progetti di sviluppo. Da parte sua, il ministro degli Esteri Amr ha garantito che le imprese italiane che operano nel Paese e gli investitori italiani che decideranno di andare in Egitto «possono sentirsi in pace e al sicuro. Qualsiasi problema dovesse sorgere sarà affrontato nel rispetto della legge e sarà nostro potere proteggere 100 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

le imprese. Le aziende italiane non saranno mai a rischio». Per quanto concerne la cooperazione: l’Italia, uno dei principali paesi donatori dell’Egitto, ha attualmente in atto iniziative per 158 milioni di euro. La visita a gennaio scorso del ministro Terzi in Tunisia, nel quadro della rafforzata ed attiva strategia mediterranea del governo italiano, ha confermato il ruolo chiave del partenariato tra Italia e Tunisia. Il Ministro ha assicurato che l’Italia, secondo partner commerciale della Tunisia dopo la Francia, «è pronta a lanciare una collaborazione in tutti i settori strategici del Paese, come l’energetico, i trasporti, il turismo e lo sviluppo delle piccole e medie imprese», per le quali la cooperazione ha già finanziato nel 2011 programmi per oltre 90 milioni di euro (di cui 17,5 a dono). Dal canto suo, il ministro degli Esteri tunisino, Rafik Abdessalem, ha cercato di rassicurare gli investitori italiani sottolineando che «grazie alla stabilità politica la Tunisia sta diventando più attraente per le imprese straniere». Il 20 febbraio a Napoli Terzi e Abdelassem co-presiederanno la riunione del gruppo 5+5 per il Mediterraneo, un appuntamento che secondo Terzi, «potrà essere un contributo di grande rilevanza nei processi di pacificazione nella regione». Anche la Tunisia come l’Egitto punta molto sul

rilancio del turismo. Dal 1° gennaio al 20 dicembre di quest’anno sono giunti in Tunisia 4,595 milioni di cittadini stranieri, con una diminuzione del 31,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo più significativo viene dagli europei (–44,3%); notevole anche il –20,1% dei maghrebini, dovuto in buona parte al –37,3% del mercato algerino. Per quanto riguarda i tradizionali clienti della Tunisia, il dato maggiormente negativo riguarda l’Italia (–66%), seguita dalla Francia (–42%), dalla Germania (–41,4%) e dall’Inghilterra (–35,4%). A picco i mercati di Spagna (–78,3%) e Scandinavia (–83,3%). Ecco quindi che gli islamici tunisini di Ennahada, vincitori delle prime elezioni libere dopo la rivoluzione, rassicurano i turisti e fanno sapere che non ci sono divieti e che potranno indossare costumi da bagno. Inoltre, si sta puntando ad ampliare l’offerta turistica puntando sugli aspetti della cultura e dell’ambiente, al turismo d’avventura nel deserto, oltre che a quello balneare. In una intervista al quotidiano panarabo Asharq Alawsat, pubblicato a Londra, Ghannouci ripete che «Ennahada è un partito islamico moderato, che non toccherà la libertà di espressione e i diritti delle donne; che il turismo rappresenta una risorsa essenziale per la nostra economia, e la Tunisia è un paese aperto al mondo esterno». E promette: «Lavoreremo per sviluppare l’industria turistica diversificando l’offerta per diventare una destinazione attrattiva per i turisti. E, non soltanto conserveremo la nostra partnership con l’Unione europea, ma lavoreremo per potenziarla». ■



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SCENARI DEL TURISMO ZOOM SU RIMINI

La nuova era dei maxi eventi

comincia da Rimini

CON L’AVVENIRISTICO PALAZZO DEI CONGRESSI, LA CITTÀ ROMAGNOLA SI APRE AL MERCATO DEI MEETING AZIENDALI AD ALTA RICETTIVITÀ: UN SEGMENTO CORPORATE SEMPRE PIÙ STRATEGICO E DALLE ESIGENZE BEN DEFINITE, COME RIVELA UN RECENTE STUDIO DI MARKETING COMMISSIONATO DAL CONVENTION BUREAU DELLA RIVIERA DI RIMINI, L’ENTE CHE OGGI GESTISCE IL PALAZZO. MA LA STRUTTURA, GRAZIE ALLA FLESSIBILITÀ DEGLI SPAZI, È UNA LOCATION PERFETTA ANCHE PER EVENTI PIÙ PICCOLI Anna Longai

.000 mq di superficie, 9.000 posti, 39 sale – di cui la principale in grado di accogliere fino a 4.700 ospiti – 11.000 mq di spazi espositivi attrezzati, 3 ingressi, 500 posti macchina in parcheggi sotterranei, ampio bus terminal, un’area di sosta per 10 pullman. E, poi, estrema flessibilità d’utilizzo con possibilità di organizzare più eventi in contemporanea, finiture e arredi pregiati, tecnologie di ultima generazione e forte attenzione all’ambiente. Questi i numeri e le credenziali del Palazzo dei Congressi di Ri-

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mini, avveniristica struttura tra le più grandi mai realizzate in Italia e, senza dubbio, la sfida imprenditoriale più coraggiosa con cui la città romagnola si appresta ad entrare nella nuova era dei maxi eventi, aprendosi anche al mercato internazionale. Un balzo nel futuro, compiuto sotto la direzione esperta del Convention Bureau della Riviera di Rimini che, oggi, mette in campo tutto il suo know how ultradecennale maturato nel segmento Mice, facendosi apripista di strategie di marketing e studi scientifici di settore sempre più profilati.

Come nel caso della recente ricerca commissionata a Master Meeting con la collaborazione dell’Istituto Loghia, allo scopo di verificare esigenze e aspettative delle aziende promotrici di eventi ad alta ricettività organizzati in Italia, un segmento corporate, quest’ultimo, di sempre maggiore rilevanza strategica, ma finora ancora poco esplorato. L’indagine interpellava un campione di 300 event manager di aziende italiane e di multinazionali (solo nel caso in cui la decisione relativa all’organizzazione dell’evento venisse


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SCENARI DEL TURISMO

LOGHÌA Loghìa è un istituto di ricerche che propone una gamma completa e innovativa di metodologie, strumenti e servizi per la ricerca sociale e di mercato. Fondato nel 2006 da Claudia Amoresano, l’Istituto collabora in diversi settori con aziende ed Enti, realizzando ricerche che spaziano in tutti i principali ambiti strategici di mercato: il brand; il cliente; il prodotto e la comunicazione. Loghìa adotta un orientamento multidisciplinare che integra in modo sinergico competenze specifiche in vari ambiti di ricerca, qualitativa e quantitativa. Distintiva è la capacità di unire alla ricerca un alto contenuto di servizio per dare valore ai propri clienti, con un approccio flessibile, collaborativo e concreto. Dal 2011 Loghìa collabora con Communication Agency per la realizzazione e promozione di studi dedicati al settore del turismo d’affari.

presa dalla sede italiana) che, negli ultimi tre anni, avessero organizzato eventi ad alta ricettività (con almeno trecento partecipanti) e/o che avessero in programma di organizzarne nei prossimi dodici mesi, in strutture esterne all’azienda e in Italia. Dallo studio è emerso che le aziende in grado di soddisfare tali parametri appartengono perlopiù al settore industriale (39%) e di servizio (38%) e si concentrano soprattutto nel Nord Ovest (54%): a fare da traino la regione Lombardia (46%), seguita da Lazio (13,3%), Emilia Romagna (11,3%) e Veneto (10,3%). Per quanto riguarda, invece, le previsioni a medio termine, poco meno della metà del cam-

pione ha affermato di avere in programma almeno un evento nei prossimi 12 mesi. Il 12% è rappresentato da aziende che promuovono questo tipo di eventi per la prima volta. Complessivamente si può affermare che, rispetto al 2010, le indicazioni lasciano intendere un trend in crescita (vedi slide qui sopra), con un calo solo apparente nel 2011 dovuto al fatto che le interviste riguardavano i primi sei mesi dell’anno. In riferimento ai successivi 12 mesi, le aziende intenzionate ad organizzare eventi salgono invece al 48,7% del campione.

Convention: le più organizzate Tra gli eventi ad alta ricettività (vedi slide sotto) spiccano le

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SCENARI DEL TURISMO

convention, organizzate prevalentemente da aziende di servizi (38,3%), seguite dai lanci di prodotto, organizzati in particolare dal settore industriale (20,7%), meeting e workshop supportati soprattutto dal settore commerciale (18,8%). La maggior parte degli eventi registra una ricettività di circa 400 partecipanti. Mentre la percentuale di aziende che organizzano eventi con oltre 1000 partecipanti si attesta al 19% in riferimento agli ultimi tre anni e al 17% in riferimento ai prossimi 12 mesi. La maggior parte degli eventi descritti sono di carattere nazionale e durano perlopiù un giorno.

Le mete e location preferite Tra le località prescelte, negli ultimi tre anni, figurano le metropoli e le città d’arte (72,2%) in particolare di Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, seguite a distanza da centri urbani minori (17,1%), località marine (7,2%) e località turisti-

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che (4,9%). Mentre per quanto riguarda le location, oltre a centri congressi – scelti dal 28% degli intervistati per gli spazi ampi, i servizi particolari e la possibilità di svolgere più attività contemporaneamente, figurano gli alberghi, quando si cerca una location centrale (24%), e le dimore storiche, quando l’obiettivo è di immagine (16%). È da notare il ricorso a sedi diverse (cinema, teatri, locali di intrattenimento, sedi istituzionali e strutture in snodi di trasporto e sportive) da quelle tradizionalmente destinate ad ospitare eventi corporate (44%). In merito ai criteri di scelta di una location, dai dati è chiaro che gli event manager dichiarano che “tutto è importante”, ov-

vero fanno una valutazione complessiva in cui tutto concorre al successo di un evento. Fattori imprescindibili sono la capacità ricettiva (52%), la facile raggiungibilità (44%) e la reputazione della location (27%). Ci si aspetta inoltre pieno supporto nei servizi e nella consulenza. Nel settore industriale, in particolare, si cerca anche

Paper reputation versus online reputation Dall’indagine si evince che la carta stampata di settore qualificata svolge ancora un ruolo determinante nel creare quel background di riferimento da cui emergerebbe, secondo l’inchiesta effettuata, la brand reputation di una struttura o di una destinazione. Gli aggregatori on line, infatti non sempre riescono ad evidenziare le particolarità e il valore aggiunto delle singole strutture, obbligando queste ultime a rientrare in schemi predefiniti che tendono a standardizzare l’informazione. La carta stampata, al contrario, consente una comunicazione più personalizzata che aiuta a identificare e a ri-conoscere la struttura e la destinazione.


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SCENARI DEL TURISMO

CONVENTION BUREAU DELLA RIVIERA DI RIMINI

un’offerta all inclusive (22,4%), mentre in quello dei servizi sono importanti anche la dotazione tecnologica (24%), l’elevata possibilità di personalizzazione degli spazi (20%) e la certificazione di qualità (10%). Nel settore commercio sono apprezzate inoltre le proposte di soluzioni creative (16%) e la gradevolezza architettonica della struttura. Mentre, per questa tipologia di eventi, ad alta ricettività, non sembra così rilevante ciò che avviene all’esterno della struttura.

Le fonti di informazione più utilizzate L’indagine ha rivelato che la ricerca di informazioni relativa alla scelta della location viene interpretata dagli event manager soprattutto come ricerca di informazioni di dettaglio (vedi slide a fianco). Infatti gli intervistati dichiarano di avere un background di riferimento che consente loro di muoversi con sicurezza entro una rosa di strutture selezionate che già godono di una reputation di livello, quest’ultima acquisita in particolare attraverso la comunicazione sulla stampa di settore e il passaparola. Mentre per le informazioni di dettaglio e i confronti con altre location analoghe, lo strumento più uti-

Con la gestione del Palazzo dei Congressi, il Convention Bureau della Riviera di Rimini compie un ulteriore importante step verso la crescita qualitativa dell’offerta congressuale del territorio. «Ora la sfida», dichiara il direttore del CBRR Stefania Agostini (foto a sinistra), «è lanciare la destinazione Rimini – che oggi vanta già oltre 2.700.000 presenze congressuali all’anno – con il suo gioiello sulla scena nazionale ed internazionale. Con questa nuova struttura, elegante, flessibile, innovativa siamo pronti a candidarci ad accogliere eventi che prima ci erano preclusi e che possono trovare in questa sede le migliori soluzioni alle esigenze del cliente, dalla realizzazione di progetti sceno-tecnici personalizzati, alle opportunità di valorizzare l’immagine della propria azienda attraverso attività di comunicazione e marketing, per non dimenticare poi il supporto e la consulenza gratuita, che lo staff di CBRR garantisce nella ricerca di competenze professionali, collaborazioni tecniche e stakeholder istituzionali necessari per il successo dell’evento». Per agevolare il cliente a ottimizzare la fruibilità del territorio e della sua offerta, il CBRR sta sviluppando inoltre specifiche applicazioni per smartphone e tablet che permetteranno ai partecipanti di conoscere in tempo reale non solo le attività in corso nel Palacongressi, ma anche le novità dell’offerta culturale e di svago della destinazione. «Sul fronte della ricettività», fa sapere Stefania Agostini, «il cliente potrà contare inoltre sul Consorzio AIA Palas, un’ampia rete di alberghi selezionati con standard qualitativi specificatamente dedicati al settore business».

lizzato è internet. Alla domanda “cosa faciliterebbe ulteriormente la ricerca di informazioni”, gli intervistati hanno risposto: usability del sito (50%), possibilità di consultare schede tecniche e planimetrie, sia cartacee che on line (47%), e

possibilità di stabilire un pricing, anche orientativo, già via web (22%). Seguono, al 19%, la possibilità di effettuare site inspection, (se la struttura è facilmente raggiungibile) e il contatto telefonico quando immediatamente efficiente. ■

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23 Aia Palas_Layout 1 02/02/12 19.37 Pagina 106

SCENARI DEL TURISMO ZOOM SU RIMINI

Quando l’accoppiata

tra pubblico e privato funziona AIA PALAS, IL CONSORZIO RIMINESE CHE RIUNISCE 70 ALBERGHI CONGRESSUALI DELLA CITTÀ È PARTNER UFFICIALE ESCLUSIVO DELLA SOCIETÀ DEL PALAZZO DEI CONGRESSI E DEL CB DELLA RIVIERA DI RIMINI. UNA SINERGIA CHE FA BENE ALL’ECONOMIA DI TUTTO IL TERRITORIO Gianna Bellotto Rosa

unione fa la forza. Dice la saggezza popolare e l’Aia Palas (www.aiapalas.it) di Rimini ne è la prova. Nato all’interno dell’Associazione Albergatori di Rimini, il consorzio è oggi un affermato brand di qualità dell’accoglienza congressuale della Riviera che riunisce ad oggi settanta hotel (dai tre ai cinque stelle) tra le migliori strutture a vocazione business ed è anche partner ufficiale ed esclusivo della Società del Palazzo dei Congressi e del Convention Bureau della Riviera di Rimini. «Un esempio uni-

L’

106 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

co in Italia di sinergia tra pubblico e privato, uniti dal comune intento di rendere grande il prodotto Rimini», dice il presidente di Aia Palas Alba Pellegrini (foto), «crediamo fortemente in questo progetto, il rapporto esclusivo con il Palazzo dei Congressi e la grandissima esperienza dell’Associazione Albergatori sono solo due dei pilastri che rendono concreta questa collaborazione e che hanno convinto i nostri albergatori a investire le proprie risorse, guardando oltre, in una ottica di rilancio. Ci auguriamo che

tale collaborazione si allarghi ad altri progetti e ad altre categorie imprenditoriali per creare un effetto volano che faccia crescere la nostra città e la nostra economia». Nel progetto sono coinvolti come enti pubblici, Camera di Commercio, Provincia, Comune e Società del Palazzo dei Congressi. «Ogni albergatore che aderisce ad Aia Palas usufruisce di un canale eccezionale di promo-commercializzazione: quando un’azienda decide di fare un congresso in città si rivolge al Convention Bureau il quale oltre al Palazzo con le sue enormi potenzialità, propone Aia Palas con le sue eccellenze per l’ospitalità congressuale». Il Consorzio è inoltre un passepartout per entrare a 360 gradi nella destinazione: grazie a esclusive convenzioni, è in grado di offrire tariffe preferenziali, non solo sugli alberghi ma anche su trasporti, ristorazioni, centri benessere, negozi, escursioni, locali notturni, mostre e musei. Ed è in grado di suggerire pacchetti ad hoc in base alle esigenze di pco, event manager e organizzatori di eventi, e sempre a condizioni di mercato estremamente vantaggiose. C’è infine un servizio di assistenza durante l’evento, a disposizione anche per prenotazioni last minute. È possibile anche prenotare direttamente on line. ■


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Un congresso a Rimini è molto più di un appuntamento di lavoro. È un’occasione per scoprire una città ricca di storia, eventi e opportunità, in un ambiente accogliente per tradizione. AIA PALAS è il marchio di qualità dell’ospitalità riminese rivolta alla Meeting Industry: un’ampia rete di alberghi selezionati a vocazione congressuale, partner ufficiale del nuovissimo PalaCongressi di Rimini.

Gli hotel AIA PALAS ACASAMIA WELCHOME HOTEL

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24 Cimino (2)_Layout 1 02/02/12 19.37 Pagina 108

SCENARI DEL TURISMO ZOOM SU RIMINI

OSPITALITÀ E CORTESIA, ELEGANZA E DISCREZIONE, TRADIZIONE E IMPEGNO PER IL RINNOVO. QUESTO IL BIGLIETTO DA VISITA DI UNA CATENA CHE BEN RAPPRESENTA LA VOGLIA E LA CAPACITÀ DI FARE TURISMO IN ITALIA Elvira Mantegazza

CIMINO HOTELS Una famiglia al servizio dell’ospitalità 108 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


24 Cimino (2)_Layout 1 02/02/12 19.37 Pagina 109

SCENARI DEL TURISMO

cco un bell’esempio di imprenditoria familiare italiana. Partita da Teggiano, paese in provincia di Salerno, e approdata a Rimini, la famiglia Cimino è un nome che rappresenta bene la storia di un certo turismo made in Italy, un turismo fatto di imprenditori incapaci di risparmiarsi, costantemente in prima linea, non solo per fare profitto, ma anche per creare lavoro e rilanciare l’economia di un territorio con una visione di sistema e sempre prestando attenzione a tematiche attualissime, come la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente. La fortuna dei Cimino – oggi il gruppo comprende 4 alberghi a Rimini e uno ad Atena Lucana, in provincia di Salerno – inizia a fine anni 60, nella Riviera Romagnola, già all’epoca meta d’oro del turismo balenare. E inizia da una piccola pensione di appena venti camere, puntualmente sold out. In poco tempo la cordialità, il servizio attento e puntuale offerto dalla famiglia divengono un plus distintivo della pensione, incoraggiando l’imprenditore ad aprire altre strutture che, con il tempo, diventeranno immobili di proprietà e alberghi non solo estivi. In un’epoca in cui non si parlava ancora di destagionalizzazione, Paolo Cimino aveva, insomma, già dato prova di vederci lungo, preoccupandosi di creare occupazione dodici mesi all’anno e migliorando la professionalità del personale, un altro must imprescindibile ed evergreen di una buona accoglienza. Ma Cimino non si ferma al successo ottenuto a Rimini. L’impegno e la determinazione lo portano fuori dai confini italia-

E

ni: sarà il primo tra gli albergatori riminesi ad andare a New York per promuovere le proprie strutture, ma anche per far conoscere agli americani le bellezze del paese Italia. Il suo sforzo a favore del turismo verrà premiato: nel 2002 l’Università Internazionale di Studi Superiori di New York lo proclama Dottore Honoris Causa in Scienza Turistica Alberghiera, il primo di una serie di importanti riconoscimenti che l’albergatore riceverà durante la sua carriera, tra i quali vanno segnalati “L’Italia che lavora” e “L’Ercole d’Oro”. Il fatto di avere sempre guardato oltre il proprio naso, ha reso i Cimino capaci di cavalcare i cambiamenti del mercato – anche nei momenti più difficili – e di proporre, innanzitutto, qualità e innovazione, sia nelle strutture che nei servizi. Perché è solo adeguandosi alle esigenze e agli standard di chi viaggia in tutto il mondo che si può vincere la partita della competitività. Oggi la Catena Cimino Hotels è famosa in tutta Italia, e la sua brand reputation – il sito Trivago, assegna all’Hotel Osman di Atena Lucana un settimo posto nella classifica dei migliori alberghi per famiglia in Campania, e un tre-

dicesimo posto in quella dei migliori hotel di lusso – si regge proprio sui capisaldi della filosofia del suo titolare: marketing, tecnologia e qualità.

Gli alberghi del Gruppo Fiore all’occhiello del Gruppo, il Grand Hotel Osman di Atena Lucana situato nella splendida cornice del Parco Nazionale del Cilento, nasce da un sogno, quello di dare al Sud Italia una struttura-destinazione rappresentativa di una grande

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SCENARI DEL TURISMO

ospitalità, in cui servizio, contesto naturalistico, storia, arte e cultura si sposassero alla perfezione. Non hanno badato a spese, i Cimino, per realizzare il loro progetto. Progetto che ha anche un forte valore affettivo: l’albergo ha preso infatti il nome dal figlio Osman, morto in un incidente stradale. Doveva essere un hotel business oriented ma, strada facendo, il progetto si è ampliato, con l’aggiunta di un centro congressuale, due piscine, un centro benessere, due ristoranti, e ampi spazi espositivi che hanno trasformato l’Osman in un indirizzo di riferimento privilegiato del turismo campano. Eletto tra i migliori hotel della Day Dreams, figura tra gli alberghi più belli e all’avanguardia anche per il suo centro benessere e per le sue dotazioni congressuali. Ma è anche un’ ideale cornice per soggiorni romantici e lune di miele. Di nuova costruzione, sorge all’interno del Vallo di Diano, in un area di 8000 metri quadrati immersa in uno splendido scenario naturale e offre 52 eleganti camere dotate dei comfort più moderni, che comprendono una suite presidenziale, 2 royal suite e 7 junior suite.

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A Rimini, il gruppo è presente invece con quattro strutture. Il quattro stelle, recentemente ristrutturato, Hotel Vienna Ostenda, diretto da Domenico (foto), figlio di Paolo Cimino, è prossimo al lungomare, vicino alla zona di Marina Centro e offre tutti i migliori comfort e un ottimo servizio. In particolare, si distingue per l’accogliente atmosfera degli interni, il ristorante e il centro conferenze costituito da tre eleganti sale di dimensioni diverse, in grado di accogliere fino a 90 persone. A disposizione, inoltre, un parcheggio interno. A pochi passi dal mare, si trova il tre stelle Hotel Britannia, diretto dalla moglie di Paolo, Maria Antonietta Cimino, ristrutturato nel 2009, con spiaggia riservata, in posizione tranquilla e centrale al tempo stesso, confortevoli moderne camere, bar e ristorante. Soluzione perfetta per la fami-

glia, l’Hotel Residence Maria Grazia è una graziosa struttura, a un passo da viale Regina Elena, che offre appartamenti di diverse metrature dotati di angolo cottura e di tutti i comfort. A di-

sposizione anche una spiaggia convenzionata con baby club, aerobica, acquagym, palestra e campo da beach volley. Infine a Viserba si trova l’Hotel Stella d’Italia, un tempo Grand Hotel di Viserba e meta ambita di personaggi illustri. L’albergo sorge sulla piazza principale della cittadina, a pochi passi dal mare e a pochi minuti dalla stazione di Rimini e dal nuovo quartiere fieristico. Le camere, con balcone vista mare, sono particolarmente luminose e arredate in stile moderno. C’è anche un ristorante dove ogni settimana vengono organizzate serate romagnole con musica dal vivo. ■


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25 SGR Rimini (3)_Layout 1 03/02/12 10.43 Pagina 112

SCENARI DEL TURISMO ZOOM SU RIMINI

Per meeting di ultima generazione IL CENTRO CONGRESSI SGR DI RIMINI OFFRE SERVIZI TECNOLOGICI E ACCOGLIENZA AL TOP. E VANTA ANCHE UN PRIMATO: È L’UNICA SEDE FISSA IN ITALIA DELLA BAA, ALUMNI BOCCONI ASSOCIATION Davide Allevi

la città di Federico Fellini e dei monumenti rinascimentali, come Castel Sismondo e il Tempio Malatestiano, ma è anche la capitale della divertente e notturna Riviera romagnola e ancora un antico centro Romano, come testimoniano l’Arco di Augusto e il Ponte di Tiberio. Rimini è, insomma, una destinazione unica per chi vuole sfruttare una location dall’atmosfera allo stesso tempo internazionale e accogliente. Pro-

È

prio a due passi dal centro del capoluogo romagnolo e della sua lunga spiaggia dorata si trova un luogo perfetto per coniugare queste esigenze “ambientali” con tutta la qualità e l’innovazione che deve offrire una struttura per meeting di ultima generazione. È il Centro Congressi SGR, location polifunzionale e dotata di ampi spazi, che si sviluppa su ben 1.500 metri quadrati di superficie congressuale e che è dotata di 7 sale modulabili con una ca-

pienza massima da 10 a 650 posti, oltre che di un ampio parcheggio e di un esclusivo ristorante panoramico. Energia, Acqua, Aria, Fuoco, Sole, Luna e Terra: questi gli elementi fondamentali e vitali che danno i nomi alle sale della struttura. Si tratta di sei spazi modulabili e collegabili a circuito chiuso, ognuno dei quali racchiude in sé un allestimento tecnologico di prima categoria che comprende sistema di proiezione video su doppio schermo in in-

Una panoramica della platea allestita per un congresso recentemente ospitato dalla riminese SGR

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SCENARI DEL TURISMO Foto di gruppo all’inaugurazione del chapter Rimini dell’Association Alumni Bocconi

terconnessione con tutte le sorgenti elettroniche disponibili (computer portatile, dvd, bluray), telecamera da banco per proiezione documenti, circuito per videoconferenza, impianti audio-video professionali e collegamento internet via cablaggio strutturato o wi-fi. Senza dimenticare che sono anche disponibili cabine di traduzione, sale ad uso ufficio per i meeting planner o per i relatori e sistema di accesso per disabili.

Servizi che facilitano Grazie a questa sua versatilità ambientale e all’ampia offerta di tecnologia di ultima generazione il Centro Congressi SGR non solo offre servizi logistici, organizzativi e di comunicazione per meeting, congressi, corsi di formazione ed esposizioni, ma si fa anche carico di gestire le eventuali necessità post evento dei partecipanti. Basta sottolineare come il Centro Congressi riminese sia convenzionato con alcuni tra i migliori alberghi presenti nella zona – come il mitico Grand Hotel Rimini – e offra pure ai propri clienti un servizio di booking alberghiero, pensato proprio per risolvere ogni problematica collegata al soggiorno in città. Sempre legati alla complessa organizzazione di un evento congressuale ci sono poi altri servizi che SGR propone ai suoi clienti business: sono quelli di allestimento di sala stampa ad hoc e di aree per coffee break sia all’interno della struttura che, durante la bella stagione, in esterni, tra le terrazze e il grazioso giardino. Proprio quando le temperature salgono è pure possibile godere della vista dello splendido roof garden posizionato sopra

al ristorante Quartopiano. Questo è il locale interno al Centro Congressi e nel quale è possibile scoprire un menu stagionalmente variato dallo chef Silver Succi, che unisce i sapori delle materie prime locali alle suggestioni della cucina internazionale.

re progetti formativi di carattere manageriale e progetti di cooperazione con il territorio. Inaugurato lo scorso anno, questo chapter riminese è costituito da due spazi interni al Centro Congressi. Sono l’Aula

Un prestigio bocconiano C’è poi un’altra caratteristica che rende unico il Centro Congressi SGR, e non solo nella realtà riminese: è il fatto che la struttura business sia infatti anche l’unica sede fissa in Italia della BAA Alumni Bocconi Association (www.alumnibocconi.it/area-rimini). Ente privato al quale fanno riferimento persone cresciute professionalmente e culturalmente all’interno del mondo Bocconi, l’associazione si propone di mantenere i rapporti tra alunni e mondo Bocconi e di promuove-

Una delle 7 sale del Centro Congressi posto a pochi passi dal mare romagnolo

Bocconi e la Sala Bocconi: quest’ultima è adiacente all’aula da 30 posti ed è allestita con tavolo riunioni, postazione pc, stampante multifunzione, maxischermo tv satellite e digitale terrestre e sistema per video conferenza. ■

La Sala Acqua pronta per ospitare eventi business 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 113


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SCENARI DEL TURISMO ZOOM SU RIMINI

Fine Dining Restaurant Nettuno SUL LUNGOMARE DI RIMINI NELL’ESTATE 2010 HA RIAPERTO IL MITICO NETTUNO DOVE, NEGLI ANNI ’50-’60 SI FESTEGGIAVA L’INCONTRO FRA L’ORGOGLIO RIMINESE E GLI OSPITI CHE GIUNGEVANO DA TUTTO IL MONDO Lorena Pezzi

ulle ampie e panoramiche terrazze del Nettuno è facile darsi appuntamento, incontrare amici persi di vista o riflettere da soli, magari all’ora del tramonto, quando i colori della spiaggia e del mare si fondono

S

in un amalgama unico e caloroso. E poi c’è il bar per le prime colazioni, il buffet degli aperitivi a pranzo e cena, e il rinomato ristorante. Fine Dining Restaurant Nettuno si afferma come ristorante raffinato ed elegante, una proposta gastrono-

mica da gourmet per gustare il pesce fresco, a pochi passi dagli hotel Mercure Rimini Artis e Mercure Rimini Lungomare, tra i più innovativi della città romagnola.

I raviolini in farcia di bufala dello chef Paolemilio Lo Chef Matteo Paolemilio, sempre attento alla stagionalità dei prodotti e alla freschezza delle materie prime, presenta uno dei piatti di punta del menù, dove sapori e colori si combinano con eleganza e sapienza con un risultato eccellente per il palato. Raviolini in farcia di bufala campana e scampi con crema allo zafferano e cipollotti Ingredienti: Pasta all’uovo 1 kg • Scampi nostrani 1 kg • Patate bollite 200 gr • Mozzarelle di Bufala 200 gr • Erba cipollina 30 gr • Cipolle 2 • Carote 4 • Aglio 1 • Sedano 100 gr • Zucchine 2 • Zafferano in polvere 4 bustine • Burro 50 gr • Farina 50 gr • Sale, pepe ed olio extra vergine di oliva quanto basta

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Procedimento:

Togliamo la polpa dagli scampi. Con i gusci e le verdure mettiamo sul fuoco una bisque che poi filtreremo, legheremo leggermente con del roux e insaporiremo con sale, pepe e zafferano. Prendiamo le patate bollite e sbucciate, le schiacciamo e vi incorporiamo la polpa degli scampi tagliata grossolanamente, la bufala tagliuzzata a cubetti e lasciata precedentemente scolare del latte, l’erba cipollina e l’olio extra vergine d’oliva. Stendiamo con il mattarello la pasta all’uovo e con la farcia chiudiamo a triangolino i nostri ravioli. Dopo averli cotti in abbondante acqua salata, saltiamo in padella i ravioli con la bisque allo zafferano e li serviamo accompagnati da punte di cipollotti croccanti.


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SCENARI DEL TURISMO

Nella terrazza esterna sono serviti coffee break e lunch informali fino a 200 persone, mentre all’interno dell’ampia sala, da 150 posti, la cucina propone le migliori ricette di mare reinterpretate con creatività, grazie alla mescolanza di profumi e sapori mediterranei. Il Fine Dining Restaurant Nettuno è l’ideale per le occasioni speciali, matrimoni, cene aziendali, meeting e banchetti creati su misura per ogni singolo evento. Dispone anche di una sala panoramica riservata per 50 persone che può essere utilizzata per incontri esclusivi. Questa rotonda sul mare adriatico è, dunque più di un ristorante, ma anzi tutto un porto sicuro per chi ama mangiare bene nel rispetto del rapporto qualità/prezzo. A pochi passi dal ristorante, si trovano il Mercure Rimini Artis e il Mercure Rimini Lungomare, due hotel della città che si ispirano a un concept di accoglienza contemporaneo. Un ristorante e due alberghi con un denominatore comune: la sapiente gestione di Teo Lima. Le strutture, di nuovissima concezione, si caratterizzano per il design curato ed elegante, all’insegna dell’essenzialità. De-

stinate a una clientela esigente, che cerca spazi ampi e il confort di un servizio d’eccellenza, offrono molto di più di una tradizionale residenza estiva sulla riviera romagnola. Tutte le camere, molto luminose, grazie alle vetrate che permettono di godere della vista del mare, dispongono di un ampio terrazzo affacciato direttamente sul blu. Punto di forza di entrambi gli hotel è il momento della colazione, che propone un ricco buffet dolce e salato con ingredienti freschi e preparati al momento, aperto fino a mezzogiorno, per accontentare anche chi si sveglia più tardi. Il Mercure Rimini Lungomare (sopra), accoglie i suoi ospiti in 48 camere, tutte con letto king-

size e connessione internet gratuita, dove domina il caldo colore del legno di palissandro a contrasto con il rivestimento in pietra dei bagni. Tra i servizi anche televisore con canali satellitari multilingua e coffee-maker. Destinato sia alla clientela leisure sia al mondo business, il Mercure Rimini Artis (foto in basso) anch’esso a marina centro, a breve distanza dal Quartiere Fieristico e dal Palazzo dei Congressi, dispone di spazi congressuali ed espositivi, di dotazioni tecnologiche all’avanguardia e di uno staff specializzato, sia per l’ideazione e l’organizzazione di convention e incontri di lavoro, sia per la progettazione di team building e delle attività postcongress. Per chi pernotta in albergo la scelta è tra tre diverse soluzioni: la junior suite, camera di oltre 30 mq, con terrazzo panoramico, l’executive room, con angolo salotto e la superior room, anch’essa di generose dimensioni. Oltre alla piscina esterna riscaldata con idromassaggio e al servizio di city bike per muoversi in autonomia, ogni sera è offerto a tutti gli ospiti l’aperitivo, un modo per ritrovarsi e concedersi un momento di relax. ■

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TREND

Shopaholic goes to Italy IL TURISMO DELLO SHOPPING, DIVENTATO UN VERO E PROPRIO FENOMENO DI MASSA, ATTRAVERSA UNO STATO DI PIENA EVOLUZIONE GRAZIE ALL’ESPANSIONE DEI FACTORY OUTLET CENTRE DIVENTATI “ATTRATTIVA DEL BELPAESE” PER TANTI TURISTI CHE, SOPRATTUTTO NEI PERIODI DEI SALDI, USUFRUISCONO DI TOUR ORGANIZZATI E VOLI CHARTER DEDICATI. E ROMA, NAPOLI E MILANO RISULTANO TRA LE CITTÀ DOVE SI FANNO I MIGLIORI AFFARI a cura di Tiziana Conte 116 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


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TREND Kuala Lumpur: Il Pavilion Mall durante l’annuale Malaysia Year End Sale, famoso festival dello shopping

l turismo dello shopping, che affonda le sue radici negli Stati Uniti negli anni Trenta, inizia a svilupparsi in Italia nel Duemila con l’apertura dei primi outlet nel Nord dello Stivale. Ed oggi rappresenta un vero e proprio fenomeno di massa e attraversa uno stato di piena evoluzione grazie all’espansione dei factory outlet centre, diventati “attrattiva del Belpaese” per tanti turisti che, soprattutto nei periodi dei saldi, usufruiscono di tour organizzati e voli charter

I

dedicati. E partendo per lo shopping ci si ritrova in luoghi di straordinaria bellezza, tra borghi medievali e luoghi ricchi di storia, cultura e convenienti opportunità di acquisto negli outlet della moda e dell’enogastronomia di cui regioni come le Marche, la Toscana o il Lazio, per citare qualche esempio, abbondano.

Le vie da non perdere Gusti e tendenze dei turisti europei fruitori di questo fenomeno turistico sono stati fotogra-

fati anche in un recente sondaggio svolto da uno dei più importanti portali di recensioni di viaggi, TripAdvisor, sui 4500 opinionisti della sua community, di nazionalità spagnola, francese, tedesca e italiana. Fra le curiosità emerse è risultato che un viaggiatore italiano su due (45%), fa regolarmente shopping in vacanza, ma solo un modesto 15% dichiara di aver in programma una vacanza espressamente dedicata agli acquisti. E ancora: i tedeschi (29%) risultano i più orientati allo shopping in viaggio, seguiti da spagnoli (27%) e francesi (17%). I risultati del sondaggio rivelano inoltre che le città italiane sono fra le migliori destinazioni di viaggio sia per il forte richiamo delle loro vie principali che per il fascino dei loro centri storici. Le mete dei saldi invernali più gettonate sarebbero New York, Londra e Milano, mentre le città dove si fanno migliori affari risulterebbero, per l’Italia, Roma, Napoli e Milano; quest’ultima supererebbe Parigi anche per i commessi più cortesi. Fra “le vie dello shopping da non perdere”, la più visitata sempre secondo la community TripAdvisor, è via Condotti a Roma che supererebbe Via Montenapoleone a Milano. E per “le città estere con le migliori offerte”, New York, Londra e Hong Kong dominano la lista delle capitali da non perdere secondo gli intervistati italiani. Sarà per l’atmosfera suggestiva che offrono ai visitatori o forse per la ricca varietà di prodotti tipici, prelibatezze locali e opere d’arte proposte, i mercatini superano di gran lunga i grandi centri commerciali nella lista dei luoghi dello shopping pre1-2 2012 | www.mastermeeting.it 117


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TREND

Roma: Il negozio di Dior, con le sue belle vetrine, attira numerosi turisti anche grazie alla felice ubicazione, a Piazza di Spagna

feriti dai viaggiatori italiani. Arricchiscono la classifica outlet e bazar.

Gli acquisti più gettonati Tra i viaggiatori europei coinvolti nel sondaggio, gli spagnoli sono i più inclini ad acquistare abiti ed accessori stravaganti durante le proprie vacanze rispetto agli italiani, che appaiono invece più controllati; I francesi più di tutti comprano gioielli quando sono in vacanza, rispetto ad una modesta percentuale di italiani (7%). 118 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Meno di 1 italiano intervistato, su due, dichiara di dedicare lo shopping in vacanza soprattutto all’abbigliamento, percentuale sorprendentemente sotto la media. Più di 1 viaggiatore italiano su 10, intervistato, (11%) tende ad acquistare calzature quando è in vacanza, con una percentuale al di sotto della media europea (17%). Brand e insegne non presenti in Italia sono i fattori chiave che spingono gli Italiani a fare shopping quando sono in vacanza (49%). Le specialità locali sono gli articoli più acquista-

ti dai viaggiatori italiani in vacanza (47%), ben al di sopra della media europea (37%). I souvenir sono ormai obsoleti e solo una modesta percentuale di italiani (10%) continua a comprarli.

Quando lo shopping è un festival Se è vero che lo shopping non è la motivazione principale per l’italiano che vuole viaggiare all’estero è pur vero che il turista del Belpaese non si lascia certo sfuggire l’occasione di fare un salto negli outlet village se si


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TREND

Roma: Sermoneta a Piazza di Spagna è una delle tappe storiche del turismo dello shopping. I guanti made in Italy rappresentano uno degli articoli più acquistati dagli stranieri

trova all’estero, soprattutto se capita negli Stati Uniti dove il fenomeno del turismo dello shopping assume proporzioni strabilianti ed è anche più strutturato: si contano 225 villaggi dello shopping, oltre 15mila factory store e si compra con il 70% di sconto sul prezzo di listino. E vi sono riviste specializzate ed associazioni come la Shop America Alliance il cui core business è il turismo dello shopping; fondata nel 1998 propone più di 150 shopping tour in 30 città attraverso principali tour operator e

partner di viaggi. Inoltre, l’Associazione pubblica la rivista specializzata Shop America Magazine. Comunque, tutti i grandi centri commerciali che si rivolgono allo shopping di alto profilo e a livello internazionale hanno una divisione interna che si occupa solo di turismo. E fra le mete più amate dagli italiani, per lo shopping, c’è anche Dubai (porto franco), dove da più di 15 anni si svolge lo shopping festival, evento che attrae ogni anno oltre 2 milioni che possono godere di sconti fino al 70% e già esentasse. Per questa manifestazione, il Comitato Organizzativo prepara un programma che in un mese prevede numerosi eventi con artisti provenienti da tutto il mondo: concerti, esibizioni teatrali, artisti di strada e molto altro ancora. Altra meta dove è difficile resistere allo shopping è la Thailandia so-

prattutto durante l’Amazing Thailand Grand Sale il più grande festival dello shopping che si svolge nel “Paese delle orchidee”, ogni anno d’estate e per tre mesi, organizzato dall’Ente Nazionale per il Turismo Thailandese (TAT). Giunto alla sua 14° edizione nel 2011, il festival coinvolge 15.000 attività tra cui grandi magazzini, centri termali, compagnie aeree, hotel, ospedali, duty-free, gioiellerie, campi da golf e agenzie di viaggi. L’iniziativa consente di usufruire di sconti fino all’80% su una vasta gamma di prodotti e servizi, di vincere interessanti premi e cogliere l’opportunità di conoscere meglio la cultura thailandese attraverso eventi e pacchetti turistici a prezzi molto convenienti. Lo scorso anno è stata riservata particolare attenzione alla promozione e alla vendita di prodotti artigianali realizzati dagli abitanti 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 119


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TREND

Malesia, Kuala Lumpur: Il Pavilion Mall è il famoso ed enorme centro commerciale, tappa d’obbligo dei turisti che possono acquistare a buon prezzo anche capi di importanti griffe internazionali

dei villaggi grazie al programma One Tambon One Product (OTOP) che gode del sostegno del governo durante il processo di commercializzazione, distribuzione e vendita contribuendo alla creazione di posti di lavoro e alla riduzione della povertà nelle province. Merita di essere citato anche il Malaysia Year End Sale che per l’annuale appuntamento, da metà novembre al 1 gennaio, attira numerosi turisti con sconti e promozioni anche sui brand internazionali, presentandosi come occasione unica per vivere, gustare e apprezzare i colori e la moda malese attraverso l’esibizione di abiti inediti e tessuti tipici che prendono vita durante le diverse sfilate di moda e per le strade di Kuala Lumpur. Per la passata edizione ha visto il debutto di Premium Outlets®, il grande brand americano del lusso che ha aperto il suo primo punto vendita lo scorso dicembre nello stato di Johor, crocevia fra la NorthSouth Expressway e la Second Link Expressway di Johor, a 120 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

sole tre ore da Kuala Lumpur. Premium Outlet giunge in Malesia quale quinta tappa della sua espansione internazionale, dopo aver conquistato Giappone, Messico, Corea e Puerto Rico. Il brand statunitense si distingue per la vastità della scelta e la qualità dei prodotti che propone, sempre attribuibili a firme importanti, il tutto con un risparmio garantito che oscilla fra il 25 ed il 65%. Il Johor Premium Outlet ripropone quindi la classica e sempre vincente ambientazione outdoor ed ospita più di 80 marche internazionali. Si prevede che il centro attirerà l’attenzione dei turisti che vorranno rivivere l’esperienza Premium Outlet – così tipicamente statunitense – in un contesto dal fascino esotico. Lo stato di Johor, in particolare, è conosciuto per offrire al visitatore ogni tipo di prodotto, dall’abbigliamento alle ceramiche, senza rinunciare alla qualità del manufatto artigianale. Lo stato è anche famoso per i suoi numerosi centri commerciali, situati nel cuore delle

principali città, fra i quali uno dei più antichi della Malesia è in Holiday Plaza a Johor Bahru. Alta moda e tessuti orientali, batik, songket ed haute couture occidentale si incontrano a Johor per creare un’atmosfera di moderno incanto cosmopolita. Il festival dedicato allo shopping offre ogni anno sconti e promozioni anche sui brand internazionali, presentandosi come un’occasione unica per vivere, gustare e apprezzare i colori e la moda malese attraverso l’esibizione di abiti inediti e tessuti tipici che prenderanno vita durante le diverse sfilate di moda e per le strade di Kuala Lumpur. Un’occasione in più per un viaggio all’insegna dello shopping è il Malaysia Shoes Festival di Kuala Lumpur, alla sua terza edizione dopo l’esorbitante successo della prima del 2010 che registrò un’affluenza di oltre 48.000 visitatori, tra popolazione locale e stranieri, ed un ricavo in termini di vendite intorno ai 5 milioni di RM (1 milione di euro circa) con oltre


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TREND

100 brand internazionali. Anche quest’anno il Festival rinforzerà la posizione della Malesia come uno dei più importanti produttori ed esportatori di calzature di qualità nel mondo. L’Ente del Turismo della Malesia rilancia l’iniziativa, dedicata a tutti gli appassionati fashionistas aprendo le porte al pubblico dal 6 all’8 aprile presso il Putra World Trade Centre a Kuala Lumpur.

Il successo dei FOC Tra le motivazioni che spingono il consumatore a frequentare i Factory Outlet Center – strutture commerciali extraurbane, ad architettura esperenziale che concentrano punti vendita monomarca e autogestiti, caratterizzati da un assortimento di brand e griffe di elevato appeal e prezzi convenienti – c’è sicuramente il fattore risparmio, la comodità in termini di concentrazione di negozi e varietà di prodotti. Il più gran-

Kuala Lumpur: nel Pavillon Mall una turista mostra soddisfatta le buste del suo ricco shopping

de Network Italiano di Outlet è Fashion District che con 3 Factory Outlet (Mantova, Valmontone e Molfetta) conta 400 negozi per lo shopping e offre vantaggiosi sconti in ogni stagione dell’anno. Forte del nuovo assetto societario e della nuova compagine, che ha visto il Gruppo Hopa (il cui azionista di riferimento è Mittel Spa) salire al 67% del capitale mentre il restante 33,3% è detenuto da Mixinvest Spa, Fashion District si prepara ad affrontare una nuova sfida dopo aver chiuso, lo scorso 30 settembre l’esercizio fiscale con un incremento dell’Ebitda del 15/20% sullo stesso periodo dello scorso an-

no e dopo aver registrato un volume d’affari dei primi nove mesi d’esercizio incrementato del 7% rispetto allo stesso periodo del 2010. Si chiama Street High & Loft la nuova sfida di Fashion District: un progetto che coinvolgerà l’outlet di Molfetta con un concept più innovativo, legato all’urban e al lifestyle con tre aree tematiche: Street, Loft e Innovation. Un progetto che intende andare oltre l’idea tradizionale dell’outlet arricchendo l’offerta di negozi non presenti in genere negli outlet e con la formula del full price che consentirà di trovare collezioni attuali sul mercato. ■

Roma, Via Condotti con i suoi negozi del lusso è una delle vie dello shopping più famosa e più amata dai turisti di tutto il mondo 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 121


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TREND

Berlino

capitale europea dell’hi-tech

Berlino. Potsdamer Platz nel quartiere Tiergarten, al confine con Mitte, qui sono numerosissimi gli iPad cafés, dove di giorno i giovani manager lavorano in rete e la sera, in barba al freddo, festeggiano insieme ai giovani colleghi venuti da tutta la Mitteleuropa

OGGI LA CAPITALE TEDESCA È UNA CITTÀ RICCA DI FERMENTO CREATIVO, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA L’IMPRENDITORIA DEL WEB. SONO MOLTI INFATTI I RAGAZZI CHE, PARTITI DAI GARAGE, UN PO’ COME STEVE JOBS, OGGI HANNO TRASFORMATO BERLINO NELLA TERRA PROMESSA DELLA NEW ECONOMY David Acito

l giorno d’oggi sono in molti a rinominare Berlino Siliconallee, ossia una nuova Silicon valley in salsa europea. La Friedrichstrasse, con tutti i suoi bar, è diventata un punto di ritrovo strategico per tutti coloro che hanno voglia di confrontarsi e scambiarsi nuove idee su inedite iniziative per l’online. Si lavora sempre insomma. Non c’è più distinzione tra casa e ufficio. Non si ha tempo di riposarsi neppure nei vari iPad cafes, sparsi tra Mitte e Kreuzberg, fino alla zona di tendenza di Berlino Est Prenzlauerberg, dove si è perennemente connessi in rete per ragioni di business ai ritmi di manager cinesi. Solo la sera si può trovare un po’ di tempo per svagarsi nei vari club, discoteche e concerti rock e incontrar-

A

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si con i propri giovanissimi colleghi provenienti da Polonia, Russia, Repubblica Ceca, Ungheria ma sempre più ormai anche da Londra e Stati Uniti. Questi nuovi imprenditori del settore dell’hi-tech sono tutti molto giovani, figli del postMuro se tedeschi o del postThatcher e Reagan se rispettivamente inglesi o americani. La capitale della Germania è diventata la prima location europea per le aziende start-up. I numeri superano persino quelli della creativissima Londra, la capitale culturale del mondo, e anche in questo momento di profonda crisi, i giovani imprenditori della rete tedeschi riescono perfino ad offrire lavoro ai coetanei. Il fenomeno ha avuto inizio solamente tre o quattro anni fa. Un boom di aziende con migliaia di addetti

e un fatturato talmente alto e improvviso che è piuttosto difficile da calcolare.

Dal sottoscala ad un’azienda di oltre cento dipendenti Tutto è cominciato, come spesso accade, nei sottoscala o in microlocali-magazzino di massimo dodici metri quadrati. Nei vari quartieri della città ad alta densità di giovani in parecchi si sono rimboccati le maniche e hanno dato vita a tutto questo sensazionale processo con le proprie piccole aziende innovative. Nel 2003, anno di crisi pesante per l’economia tedesca, e nel mezzo della crisi del biennio 2008-2009, in molti hanno avuto il coraggio di osare e rischiare e ora stanno raccogliendo i frutti di queste fortunate ma anche coraggiosissi-


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TREND Berlino è diventata prima location europea delle aziende start-up. E, nella tempesta perfetta della grande crisi dell euro i ragazzi imprenditori in erba della rete offrono lavoro ai loro coetanei, strappandoli alla povertà

me iniziative. Un esempio concreto è fornito dall’esperienza di Kai Bolik che ha fondato nel 2003 Game Duel con sede a Berlino, una start-up che fornisce videogames online da scaricare e tutto il software necessario. Un’azienda nata poco più per scommessa Game Duel e che ora invece dà lavoro a più di cento dipendenti, con vendite in tutta Europa.

Il cioccolato su misura Ci sono poi piccole aziende non strettamente legate alla tecnologia ma ugualmente geniali. Michael Bruck e Franz Dude si sono inventati ad esempio Chocri, la start-up delle leccornie. Di cosa si occupa Chocri esattamente? L’azienda produce cioccolata fatta su misura, come un abito o un arredamento per la casa insomma. L’idea di base è semplice: si crea un sito, i clienti si collegano e leggono online quante migliaia di tipi di cioccolata esistono e in quale forma averla, tavolette o praline. Non solo fondente o al latte quindi ma anche al sapore di mandarino o mango, zenzero o

di pistacchio, potendo così dare libero sfogo alla propria fantasia. Si ordina quindi la propria particolare ricetta e Chocri la produce a tempo di record nella confezione che più si desidera e la consegna all’indirizzo desiderato.

Il sarto virtuale Nel campo della moda invece troviamo il global player della moda berlinese Zalando, con

I NUMERI DI BERLINO Abitanti:

3,5 milioni

Centri di ricerca e università:

70

Nuove aziende start-up partite da zero registrate solo nel 2010: 105 Percentuale di berlinesi che utilizzano abitualmente internet:

70% Aziende di prossimo sviluppo in tre o quattro anni:

più di 400 Capitale dei potenziali investitori presenti al Tech Tour di maggio: 10 miliardi Start-up berlinesi, con oltre mille dipendenti:

1000

oltre mille dipendenti e spazi pubblicitari in prime time su reti tv pubbliche e network privati con vendite in tutta Europa. Ma anche Upcload. Questa azienda tedesco-israeliana ha inventato infatti un sistema per utilizzare la webcam in modo da prendere le misure a qualsiasi cliente, così che il cliente si senta trattato come dal sarto ma sempre nella comodità di casa propria, ordinando quindi online e low cost abiti su misura di proprio gusto. Prese le misure e scelta la stoffa e gli accessori, l’ordine viene recapitato in Israele dove l’abito viene confezionato e inviato velocemente per posta aerea. Berlino non pensa quindi al futuro ma vive correndo il presente. Mettendo insieme perciò le grandi radici culturali della città, i bassi costi, i mutamenti a velocità supersonica degli ultimi 20 anni e la massa di giovani migranti qualificati si ha il mix vincente per tale successo. ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 123


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FARE BUSINESS

Vendere e acquistare l’albergo al giusto valore n’Italia di alberghi datati, con almeno mezzo secolo di vita, i cui gestori, spesso anziani autodidatti, sono poco inclini a riqualificare l’hotel, a cambiare atteggiamento organizzativo e a cedere il comando a giovani manager. Questo è il quadro che emerge dalle ultime analisi di Trademark Italia. Quadro che spiegherebbe anche la tendenza da parte degli stanchi gestori a vendere l’albergo, non sempre però al giusto valore. In parallelo, il ricambio generazionale ha consentito ad albergatori più giovani (under 50), più aggressivi e dinamici di occupare spazi di mercato per mantenere i quali devono spesso farsi in quattro e... a loro non piace farsi in quattro. Questa è una delle ragioni che li porta a mettere in vendita l’albergo a condizioni spesso sfavorevoli. Infatti la crisi e la recessione in atto rendono il

quadro del settore sempre meno positivo. Vediamo perché. I valori degli immobili alberghieri sono crollati dopo il 2001 e ancora dopo il 2007, perché la proprietà spesso non era in grado di dimostrare il reddito lordo di gestione. Essere proprietario e gestore di un albergo di 40 camere a Milano può essere molto positivo se l’albergo è centrale, ma poco positivo se si trova in area fiera, a Rho-Pero. Trovarsi in prossimità di una stazione della metropolitana vale il 10% in più, solo se l’albergo si trova dentro il 3° anello. A Roma essere in via Nazionale o in via Veneto ha grande valore, non solo per la posizione, ma perché se l’albergo è ben tenuto e il gestore “usa la testa” si raggiunge facilmente il 90% di occupazione camere e il reddito in quel caso diventa straordinario. Un albergo di questo tipo a Roma, è stato recentemente

U

acquistato cash per 300.000 euro/camera. Ma se l’albergo si trova ad Ancona o a Livorno quanto valgono quelle 40 camere? Abbiamo numerose case histories di affari conclusi con prezzi variabili da 95.000 a 150.000 euro camera. Recentemente un albergo di Pisa, zona centralissima, è stato venduto a 200.000 euro camera, mentre un piccolo albergo da ristrutturare a pochi passi è passato di mano per 70,000 euro camera. L’esempio serve a ribadire che i valori alberghieri non sono più legati al costo costruttivo, ovvero al metro quadrato di superficie edificata. Il costo di costruzione di un albergo commerciale viene stimato praticamente ovunque tra 2.000 e 2.300 euro al metro quadrato. Considerato che una camera d’albergo anni ’60, corridoi, servizi e spazi comuni compresi mediamente pesa da 35 a 40

2011 HOTEL NEWS - COMPRAVENDITE LOCATION

CAMERE

STELLE

RICHIESTA X CAMERA

PREZZO ACQUISTO X CAMERA

INTERMEDIARI

MILANO** COMO* TORINO* BERGAMO** TREVISO** VENEZIA* CHIOGGIA*** RIMINI *** RICCIONE * FORTE M. *** VIAREGGIO* NAPOLI ** BARI*** PAESTUM* TAORMINA***

44 52 37 60 70 18 50 62 58 59 66 90 120 80 72

3 4 3 3 4 3 3 3 3 4 3 4 4 4 3

180 220 200 210 180 400 150 170 160 270 200 180 250 220 350

170 190 140 195 180 370 150 155 130 220 200 168 210 220 N.D.

SI NO SI SI SI SI NO SI NO SI SI SI SI SI NO

* albergo ristrutturato post 2000 - ** albergo da ristrutturare - *** albergo costruito post 2004 124 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


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FARE BUSINESS metri un albergo di 40 camere dovrebbe avere complessivamente una superficie di 14001600 mq, che moltiplicati per 2.000 o 2.300 significa 2.8/3.6 milioni di valore (per camera tra 70 e 92.000 euro tutto compreso). Ecco perché la valutazione a reddito conviene! Se nel 2000 ritenevamo che la grandezza dell’albergo fosse tutto e che la condizione economica migliore fosse quella degli alberghi di oltre 100 camere perché consentiva un uti-

lizzo del personale da manuale e vantaggi sugli acquisti collettivi, oggi tra outsourcing e assunzioni a tempo la ridotta dimensione dell’albergo è diventata una variabile positiva, un attrattore per nuovi gestori che hanno intuito la forza dei boutique hotels rispetto a quella degli alberghi omologati, concept Holiday Inn. Ora conviene condividere i vantaggi ottenibili dal temporaneo disprezzo del mercato per tutto ciò che significa omologazione.

Fare l’albergatore è ancora uno status apprezzabile? I proclami contro gli evasori fiscali, le affermazioni dei dirigenti della statistica nazionale per i quali oltre il 50% degli alberghi italiani evade, elude, sottrae, rendono la professione dell’albergatore sempre meno prestigiosa. Abbinati ai proprietari di stabilimenti balneari, gli albergatori puntano a ritirarsi, a vendere o affittare l’albergo. Consideriamo le caratteristiche di chi adesso intende alienare o dare in locazione l’albergo, con tanto di avviamento commerciale. • la prima variabile è la stagionalità; • la seconda è la data dell’ultima ristrutturazione o l’anno di costruzione; • la terza è la dimensione, che serve a capire se il destino dell’albergo è quello di lavorare con la clientela individuale-indipendente-fidelizza-

ta oppure di puntare sulle OTA, sui tour operator e sul collettivo commerciale; • la quarta, forse la più importante, è la localizzazione (location): Roma, Firenze, Milano, Venezia, Lago di Garda, Ancona, Rimini, Roccaraso, Madonna di Campiglio ... sono location emblematiche di differenze abissali. Quanto alla performance, in certe location essere bravi, esperti, dinamici, aggressivi serve a poco. La location è la variabile determinante che delinea il destino economico del 99% delle imprese alberghiere.

La variabile “brand” Il marchio di una catena internazionale incide sensibilmente nel ciclo delle acquisizioni e nella formazione della domanda alberghiera. Un brand internazionale, un marchio di quali-

Come valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting, forte di 40 anni di esperienza e credibilità nel settore, offre ai suoi lettori un nuovo servizio gratuito di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri collaboratori e consulenti.

tà regala ogni sera all’albergo una quota di occupazione camere. Prima di Expedia e Booking, appartenere a una catena garantiva il 15-20% di camere occupate al giorno, ma gestire alberghi di catena internazionale impegna l’albergatore al rispetto di standard e parametri gestionali, cosa che ai gestori italiani piace poco. La gestione di un hotel a marchio internazionale garantisce personale migliore e valori di vendita più alti di quelli degli alberghi indipendenti. Se il brand non è internazionale ma è un semplice marchio commerciale che tende ad unire sotto lo stesso ombrello più alberghi che non hanno uno standard di comfort definito, i vantaggi e gli svantaggi diventano soggettivi, cambiano da nome a nome, da sito a sito, da prezzo a prezzo.

Perché conviene comprare oggi In un momento come quello attuale di sfiducia e recessione, fare acquisizioni e acquistare alberghi conviene perché: • i valori immobiliari sono in flessione e gli alberghi estremamente appetibili. Si rischia di acquistare un albergo che rende 500.000 euro per anno a meno di 5 milioni di euro chiavi in mano; • i valori di riferimento (anche nelle piccole città di provincia) si sono dimezzati rispetto al 2007; • gestire direttamente una struttura commerciale che garantisce il 60% di occupazione porta ad una differenza costi-ricavi interessante, superiore al 30%; • si acquisisce un bene immobile che qualora cambiassero le normative urbanistiche (trasformazione da albergo a residenziale) può rappresentare un affare immobiliare senza grandi rischi. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 125


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RISORSA UOMO

L’EDUCAZIONE

a cura di Alessandro Lazzaroni ale.lazza@libero.it in collaborazione con Silvia Testi silvia testi@hotmail.com

AL DENARO IL RAPPORTO CON IL DENARO SI COSTRUISCE DA PICCOLI n questi ultimi anni i temi economici sono diventati sempre più rilevanti, e mai come oggi le dinamiche economiche macro (la finanza globale) e micro (la gestione economica delle spese correnti e dei risparmi) sono state così collegate. Anche la psicologia può dare il suo contributo alla lettura dei fenomeni economici. Oggi ci concentriamo su un aspetto che, anche nell’esperienza clinica e nei contatti con i genitori, sembra spesso problematico: come gestire il denaro nei rapporti con i figli. Quando i bambini iniziano ad avere una sufficiente consapevolezza del ruolo del denaro, a partire dalla scuola elementare, si possono trovare due approcci principali nell’educazione al denaro: il chiedi e ti sarà dato o la paghetta. Il primo approccio comporta per il genitore il vantaggio di un pressoché totale controllo su quello che i figli comprano, dovendo questi passare dal genitore-Bancomat prima di esse-

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re in grado di effettuare acquisti: il figlio deve condividere e giustificare le sue scelte economiche. Questo sistema può rassicurare il genitore, che non si sentirà in colpa perché non lascia mai il figlio senza soldi. L’altro lato della medaglia è fatto però, innanzitutto, dal rischio di scontri crescenti col crescere dell’età del figlio. Inoltre, questa modalità rende difficile al genitore l’utilizzo del premio in denaro come incentivo al raggiungimento di un obiettivo (ad esempio scolastico): se il denaro è praticamente sempre erogato su richiesta, non viene percepita dal figlio l’eccezionalità del premio in seguito ad un merito. Inoltre, cosa forse ancor più grave, non permette al figlio di sperimentare dei limiti né di pensarsi in prospettiva, acquisendo il concetto di risparmio in vista di una spesa futura. La paghetta richiede una gestione più pianificata da parte degli stessi genitori, che innanzitutto devono stabilirne con chiarezza l’ammontare e quale

tipo di spese può coprire: solo quelle “superflue” (come giochi o locali), o anche quelle “necessarie” (come trasporti e spuntini quotidiani)? Un tema con implicazioni complesse, che si rivela spesso collegato a quello del denaro, è la gestione delle spese per il cellulare: se ad esempio il genitore decide che tali spese riguardano il figlio, riuscirà poi a gestire l’ansia di avere un figlio in giro senza credito nel cellulare? In primo luogo è quindi necessaria chiarezza negli accordi tra genitori e figli ed è utile che il genitore si confronti con il figlio e giustifichi le sue decisio-


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RISORSA UOMO

ni. Dopodiché, è evidente che una paghetta regolare aiuta lo sviluppo del senso di autonomia e la responsabilizzazione del ragazzo. Anche in questo approccio apparentemente più razionale possono però far ca-

polino delle paure, come il timore dei genitori che i figli usino questi loro soldi per acquisti considerati sbagliati (es. sigarette o alcolici). Non bisogna dimenticare che la comunicazione è lo strumento principale

a disposizione di una famiglia: se non si possono controllare i gusti dei figli, è diritto del genitore chiedere come il figlio usa i soldi. Quindi l’erogazione del denaro ha il suo peso nel veicolare dei messaggi ai figli, ma non dobbiamo cadere nell’errore di quantificare tutto in denaro: ad esempio, togliere i soldi al figlio per non fargli fare determinate cose, oppure motivarlo a studiare solo con la promessa di un ritorno economico. Al di là di questo approccio pavloviano fatto di rinforzi, il dialogo resta lo strumento principale con cui il genitore può cercare di far capire al figlio il perché delle proprie decisioni e dei propri divieti. Oltre a ciò, è fondamentale l’esempio che il genitore dà: è difficile che il figlio si abitui a una certa gestione del denaro se vede i genitori fare l’opposto nella propria economia domestica. Non c’è quindi una ricetta migliore in assoluto, conta anche la personalità dei genitori. Il sistema della paghetta consente anche di utilizzare premi in cambio di piccoli lavori, educando alla meritocrazia: la fatica viene premiata, come dovrebbe essere poi nel lavoro. Ma non significa che una gestione da paese della cuccagna sia per forza deleteria: è importante che in risposta alle richieste di denaro non arrivino sempre e solo dei sì da parte dei genitori: sperimentare la frustrazione (da parte del figlio, ma anche da parte del genitore che vede il figlio deluso nella sua richiesta) fa parte del percorso educativo in generale, non solo nella gestione del denaro. ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 127


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UNA METAFORA PER CRESCERE a cura di Leonardo Frontani mm@twt-team.it

Un bersaglio, un percorso,

una motivazione a freccia ha un solo ostacolo che gli impedisce di centrare il bersaglio: l’arciere”. Acilia, zona sud di Roma, a metà del percorso che separa la città dal mare. Cerco un indirizzo anonimo trovato su internet. Palazzi spogli intorno a me, tutti in costruzione; le strade non asfaltate. Silenzio, vuoto, incuria. Sembra impossibile, ma come in una sorta di macchina del tempo, mi trovo subito proiettato nel 1600 del Giappone feudale, dove un autentico Dojo si nasconde in una quiete irreale. E’ una cattedrale di silenzio e concentrazione. Un luogo di meditazione ed umiltà, è

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il luogo del Kyudo, la Via dell’Arco. Qui una passione trasversale coinvolge uomini e donne sul cammino della consapevolezza. I samurai imparavano questa arte un po’ maniacale per la nostra cultura occidentale tutta votata all’azione e all’obiettivo; queste persone qui, sebbene indossino strani abiti cerimoniali, non sembrano guerrieri, ma forse lo sono in senso metaforico: questa vita non è forse per qualcuno una battaglia? Un maestro mi accoglie ruvido: “l’Arco ti ha chiamato, cosa sei disposto a fare per imparare questa disciplina?”. Osservo incantato i gesti leggeri e decisi che tendono all’esecuzione perfetta. Imparo subito che 128 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

centrare il bersaglio non è fonte di orgoglio, ma a volte di vergogna in dipendenza di quello che si fa per centrarlo. “Tutti qui cercano qualcosa.” Il maestro chiede, ma non è veramente interessato ai “perché”; cerca piuttosto negli aspiranti allievi una purezza d’intenti, una voglia di ricerca, una passione per la scoperta. Imparo che arciere, arco, freccia e bersaglio, appartengono ad uno stesso sistema dotato di una sua legge di causa ed effetto. Imparo che non si pratica il Kyudo per imparare a centrare il bersaglio, ma per imparare ad imparare. Nel silenzio del Dojo, ascolto il sibilare delle frecce, scagliate dagli allievi. Il maestro alza lo sguardo selettivamente per osservarne alcune; sembra riconoscere la voce di quelle che sono frutto di un progetto corretto e sono destinate a nobilitare l’arciere con una traiettoria indiscutibile. Si parla e si discute in compagnia di una tazza di tè scurissimo e sorprendente. Per una esecuzione degna di essere chiamata tale, occorre ascoltare se stessi nel corpo e nella mente. Non ci sono alternative, la Via indica una sola soluzione, quella che rispetta l’arciere, i suoi obiettivi e quell’arte praticata da centinaia di anni e da migliaia di persone.Forse è questo che s’impara qui: mi viene in mente un modello di leadership etica, nel quale si teorizza uno stile di focalizzazione dell’obiettivo non ad ogni costo, ma solo nel rispetto del proprio benessere e di quello di tutti coloro che sono connessi al progetto. Il

maestro mi dona un libro e nel farlo si muove per farmi pesare il peso di questo gesto. Lo ha scritto il suo maestro giapponese. Lo apre a caso e legge: “Oggi ho 85 anni e da 60 pratico il Kyudo. La mia età non mi impedisce di mettere a segno nove frecce su dieci. Sebbene questo possa essere considerato un risultato notevole, nella mia vita non ho mai smesso di cercare di migliorare e nemmeno un attimo ho pensato di essere arrivato a destinazione. La mia vita è stata ed è una ricerca e questo è il cammino dell’Uomo”. Lui mi guarda e teatralmente chiude il libro e me lo consegna. Lo ringrazio e comincio a capire, perché in un pomeriggio qualsiasi di un anonimo autunno, ho deciso di recarmi lì con il progetto di nutrire il mio ego con la pratica di una “disciplina di elite”. Apparire od essere, vivere o consumare ? Mi chiede se intendo provare. Lo ringrazio e rifiuto la sua offerta e sento che questo è il mio momento di apprendimento. “Maestro, rispetto l’arco e per questo non tirerò.” Il maestro mi osserva inquisitorio e finalmente sorride. Impariamo a connetterci con le nostre risorse per attivare processi di ricerca ambiziosi che ci consentano di crescere ad ogni livello. Non cerchiamo la performance e l’immagine, ma nobilitiamoci nel miglioramento continuo che non si misura con il fatturato, con le pagine del nostro curriculum, con le esperienze superficialmente vissute e solo consumate. Impariamo a raggiungere obiettivi con in mente gli effetti delle nostre azioni. Connettiamoci al sistema e il sistema ci restituirà valore. ■



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LA PAROLA AL FISCALISTA a cura di Giuseppina Dipierro

Accertamento anticipato: accertamento pregiudicato attività istruttoria che precede l’emissione dell’avviso di accertamento può essere condotta secondo modalità differenti, sia presso le sedi dei soggetti verificati che nei locali dell’amministrazione. È auspicabile che tale fase sia sempre ispirata al principio di collaborazione tra fisco e contribuente in modo da evitare che i soggetti sottoposti all’attività di controllo subiscano accertamenti per questioni che possano trovare immediato chiarimento nel confronto tra le parti. Nel caso di accessi, ispezioni o verifiche, lo statuto del contribuente stabilisce una serie di garanzie a tutela del soggetto, tra le quali la possibilità per il contribuente di comunicare osservazioni e richieste all’ufficio, entro sessanta giorni dal rilascio del processo verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organi di controllo (art. 12, comma settimo, legge del 27 luglio 2000, n. 212). Tale disposizione si fonda sul “principio di cooperazione tra Amministrazione e contribuente” richiamato dalla medesima disposizione. Ne consegue che tra la chiusura delle operazioni di verifica e la successiva emissione dell’avviso di accertamento deve intercorrere un termine minimo di sessanta giorni. In questo modo viene consentita l’effettiva applicazione della norma, permettendo, da un lato, al contribuente di formulare osservazioni e richieste sull’operato degli uffici impositori e, dall’altro lato, all’ufficio di esaminare le osservazioni e le richieste prodotte dal contribuente. È pur vero che, in casi di particolare e motivata urgenza, è con-

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sentita l’emanazione dell’avviso di accertamento prima della scadenza del termine richiamato. Viene da chiedersi se, in carenza dei presupposti di particolare e motivata urgenza, l’emissione dell’avviso di accertamento prima dei sessanta giorni previsti dallo statuto del contribuente possa invalidare l’atto impositivo. Sul punto si sono susseguiti indirizzi giurisprudenziali differenti che hanno portato, talvolta, a declaratorie di annullamento dell’accertamento anticipato, talaltra, al mancato accoglimento della richiesta di declaratoria. I sostenitori dell’illegittimità dell’avviso di accertamento, emesso prima del termine indicato dallo statuto del contribuente, hanno basato la propria argomentazione sulla natura perentoria del termine indicato dal legislatore. In particolare, la sanzione della nullità dell’accertamento sarebbe insita nella perentorietà dell’espressione letterale usata nella disposizione ovvero nella natura sovraordinata della norma dello statuto del contribuente che condurrebbe ad un’applicazione più rigida della stessa. Secondo altra corrente del medesimo filone giurisprudenziale, invece, la nullità dell’avviso di accertamento anticipato è un’invalidità derivata in quanto dovuta a violazioni di norme procedurali avvenute in fase endoprocedimentale. Diversamente, i sostenitori della validità dell’atto ritengono che, in assenza di esplicita comminatoria di nullità, l’atto non può essere considerato invalido, conformemente al brocardo “ubi lex voluit dixit” per cui se il legislatore avesse voluto far conseguire, alla violazione della norma, la

nullità o l’annullabilità dell’atto, lo avrebbe previsto espressamente. Tale conclusione si giustifica anche alla luce della natura programmatica della disposizione statutaria, priva di efficacia cogente rispetto alla più comune prassi amministrativa. Infatti, come osservato dalla CTR Lazio, con la sentenza n. 55 del 5 maggio 2005, “appare irragionevole, in difetto di espressa comminatoria della legge, far discendere dal mancato rispetto di quel termine un effetto non proporzionato alla garanzia che il legislatore esplicitamente ha voluto assicurare. La garanzia è quella di consentire interventi collaborativi del contribuente: è infatti chiarito, nel predetto articolo 12, che in quello spazio temporale, l’interessato può fare comunicazioni ed avanzare richieste. Dunque, egli si può attivare per introdurre prove, eccezioni, elementi di giudizio, nella sede amministrativa, ma senza che ne discenda alcuna preclusione, neanche per il contribuente, a far valere ogni difesa anche nell’eventuale sede giurisdizionale”. Tanto è stato confermato dalla recente sentenza della suprema corte n. 21103 del 14 ottobre 2011. Dopo pronunce altalenanti sulla questione, la corte di cassazione ha dichiarato la legittimità dell’avviso di accertamento anticipato dal momento che resta garantito l’interesse partecipativo del contribuente al procedimento accertativo. Infatti, anche in caso di mancato rispetto del termine, il diritto di difesa del contribuente non subisce alcuna definitiva e irrimediabile compressione sia in via amministrativa che giurisprudenziale. ■


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IL PARERE DEL LEGALE a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Turismo senza barriere anno appena passato ha regalato alle persone diversamente abili due importanti interventi per tutelare il loro diritto di godere del tempo libero senza ostacoli e discriminazioni. Nel marzo 2011, il Consiglio di Stato ha sancito che le strutture adibite a B&B ed affittacamere dovranno essere in regola per l’accesso ai disabili, pena la revoca della licenza. Come in effetti è avvenuto per una struttura del quartiere Esquilino della capitale che, non rispettando le leggi vigenti in materia di sicurezza e di accessibilità per le persone portatrici di handicap, ha subito l’annullamento dell’autorizzazione comunale da parte del Tar del Lazio “a causa della estrema ristrettezza degli spazi, della mancanza di «spazi calmi», intesi come luoghi comunicanti con vie di esodo [...] tali da rendere estremamente difficoltosa la capacità di fuga di soggetti con ridotta capacità motoria ai sensi del D.M. n. 236 ed, altresì, di diverse categorie di persone come anziani, bambini o obesi”. Il Consiglio di Stato ha confermato in toto la decisione di primo grado del Tar, creando un significativo precedente e dando concreta attuazione al decreto ministeriale 14 giugno 1989 n. 236 che, più di vent’anni fa, aveva già stabilito: “ogni struttura ricettiva (alberghi, pensioni, villaggi turistici, campeggi, etc.) deve avere tutte le parti e servizi comuni ed un determinato numero di stanze accessibili anche a persone con ridotta o impedita capacità motoria” (Consiglio di

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Stato, sez. V, 8 marzo 2011, n. 1437). Altrettanto decisa la presa di posizione del nuovo Codice del turismo, entrato in vigore nel giugno 2011, che ha affrontato apertamente il tema del turismo accessibile e lascia intravedere un legislatore sensibile alle esigenze delle persone portatrici di disabilità, nella prospettiva di un reale abbattimento delle barriere architettoniche. In sostanza, le nuove norme consacrano il diritto di tutti a fruire del prodottovacanza, con pari opportunità: il che si traduce nell’abbattimento del prezzo aggiuntivo per i servizi extra, che sono indispensabili per le persone con disabilità. I ogni caso, va tenuto presente che i giudici hanno dato ampio rilievo ai continui disagi con cui devono misurarsi i portatori di handicap ospitati in strutture non idonee, ancor prima delle occasioni di tutela introdotte nel 2011. Vale la pena di ricordare, fra le tante, la decisione del Tribunale di Roma che ha condannato un operatore turistico al pagamento in favore di una cliente

della somma di euro 600,00 a titolo di danno morale, per averla alloggiata in un bungalow di Villasimius sprovvisto di servizi igienici adatti ai disabili e circondato da gradini, benché fosse a conoscenza della menomazione della propria ospite (sez. IX civ., 19.5.2003). Adeguato ristoro hanno ricevuto anche le legittime lagnanze di un turista brianzolo che, dopo aver prenotato una sistemazione alberghiera nell’isola di Santorini ed aver chiaramente specificato di essere non deambulante (con carrozzina larga 70 cm.), ha visto trasformarsi l’agognata vacanza in un incubo: sul volo era stato posizionato in quinta fila – senza possibilità di accedere alla toilette –, durante i trasferimenti dall’aeroporto all’hotel era stato utilizzato un autobus privo di pedana idraulica – da cui l’obbligo di issarlo a braccia -, l’albergo era dotato di scivoli con pendenza del 60% e, per finire, le dimensioni del bagno non consentivano alcun movimento in carrozzella (Trib. Monza, sez. distaccata di Desio, 6.9.2005). ■

Il nuovo Codice del turismo dedica l’art. 3 ai “Principi in tema di turismo accessibile”, così stabilendo: “1. In attuazione dell’articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva con la legge 3 marzo 2009, n. 18, lo Stato assicura che le persone con disabilità motorie, sensoriali e intellettive possano fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi al medesimo livello di qualità degli altri fruitori senza aggravi di prezzo. Tali garanzie sono estese agli ospiti delle strutture ricettive che soffrono di temporanea mobilità ridotta. 2. Ai fini di cui al comma 1, lo Stato promuove la fattiva collaborazione tra le autonomie locali, gli enti pubblici, gli operatori turistici, le associazioni delle persone con disabilità e le organizzazioni del turismo sociale. 3. È considerato atto discriminatorio impedire alle persone con disabilità motorie, sensoriali e intellettive, di fruire, in modo completo ed in autonomia, dell’offerta turistica, esclusivamente per motivi comunque connessi o riferibili alla loro disabilità”. Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it



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FINANCE CONFIDENTIAL a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Fare banca

in un momento di crisi no dei nemici visibili, obiettivo dei contestatori di oggi contro la crisi, è sicuramente la banca: nelle manifestazioni di piazza è diventato consueto oramai, devastare o imbrattare le vetrine delle filiali bancarie presenti lungo il percorso delle manifestazioni pacifiche di protesta. Condannando senza riserva, prescindendo dalle motivazioni sottostanti, ogni atto illegale perpetrato da teppisti o peggio da gruppi che hanno bisogno di obiettivi concreti su cui sfogare la propria violenza, è opportuno cercare di capire perché le banche sono diventate uno dei simboli da colpire nella voglia di contestare il sistema finanziario. In teoria la banca è una Istituzione che raccoglie il denaro dei risparmiatori corrispondendo un interesse e lo presta ad altri soggetti che lo utilizzano per le proprie necessità: le persone fisiche per acquistare un immobile con prestiti a lungo periodo ossia mutui, ma anche consentire spese temporanee quindi prestiti personali; le società, per sostenere le differenze dei flussi di cassa ossia il periodo temporale tra i pagamenti ai fornitori e gli incassi dai propri clienti. La differenza di interesse poi, tra quanto la banca paga a chi deposita presso di loro il denaro e chi accede ad una qualsivoglia forma di prestito è il guadagno della banca. I tassi di interessi per i finanziamenti a terzi vengono stabiliti di volta in volta dagli Istituti centrali, nel nostro caso Banca d’Italia e quindi sono controllati; i tassi di interesse corrisposti a chi deposita il de-

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naro sono decisi dalla banca stessa secondo proprie linee commerciali. Raccogliere denaro da persone sconosciute e prestare denaro, in un mondo ideale possiamo definirla una funzione sociale, mette in contatto sconosciuti per consentire ai primi di ricevere un interesse sui propri risparmi ed ai secondi a sviluppare la propria attività o a coronare un sogno di acquistare un immobile pur non avendo il denaro necessario. Il sistema bancario tuttavia è molto complesso, deve tener conto di moltissime variabili; variabili statistiche, variabili

macroeconomiche e microeconomiche di settore e territorio: la banca semplicisticamente deve far fronte con i propri mezzi a valutazioni errate riguardo chi ha ricevuto il denaro per evitare di vedersi respingere la restituzione e sostenere i propri costi per far funzionare il sistema. Si aggiunga che mentre in passato, bene o male le banche avevano un indirizzo prevalente, ossia delle specializzazioni imposte dal proprio Statuto (ad esempio alcune banche finanziavano solo mutui, altre solo aziende nel proprio territorio, altre ancora solo attività com-


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FINANCE CONFIDENTIAL

merciali), oggi per competere a livello internazionale le banche hanno dovuto crescere di dimensioni inglobando in quella formula che si definisce banca universale, ossia, che offre prodotti di tutti i generi, e ciò a scapito della competenza o dell’eccellenza che vantava nel suo settore di origine. Questa evoluzione è avvenuta mediante fusioni tra banche con indirizzi differenti, ma anche esplorando aree di servizio sconosciute, iniziando da zero l’esercizio di attività per coprire costi crescenti o per alleggerire dei rischi sulle attività tradizionali e cercare di rimanere in un settore sempre più globalizzato.

Laddove il servizio, come quello bancario, ha necessità di utilizzare capacità di analisi, valutazione dei rischi, competenze specifiche e soprattutto statistiche storiche sull’andamento dell’economia di settore e non in presenza di fattori esterni, alcune volte si sono trovate in difficoltà, non avendo sufficiente esperienza e competenze umane. Non è semplice infatti, da un lato trasferire ai propri dipendenti che parlano con le persone agli sportelli le conoscenze necessarie per allargare le proprie aree di competenza, così come non è semplice valutare il risultato dell’attività effettuata sulla base delle norme sempre più stringenti relative la tipologia specifica dell’attività effettuata. Ciò può determinare in alcuni casi che la banca, avendo ad esempio prestato una somma rilevante di denaro nella forma dei mutui, in presenza di una crisi del settore immobiliare debba emettere proprie obbligazioni e se queste non dovessero venire sottoscritte, si veda obbligata a fermare l’erogazione di quella e di altre forme di finanziamento o in alternativa, ma anche qui se ha margini di intervento, richiedere a chi le ha ricevute di restituire i soldi: i comuni mortali si vedono quindi recapitare una richiesta di rimborso inspiegabile, si innervosiscono e non capiscono in effetti, oppure si vedono aumentare il tasso di interesse perché la banca per mantenere quell’impegno deve farsi prestare altro denaro da altre banche ad interesse superiore. Tutto ciò senza contare le operazioni straordinarie che le banche effettuano, magari do-

vendo rilevare dei crediti di aziende fallite oppure acquistando azioni o aziende messe a garanzia e poi dovendo rivenderle o sottoscrivendo in proprio operazioni di copertura (cosiddetti derivati). In sintesi, il sistema bancario sia da parte delle attività effettuate che da parte delle regole è così complesso, che spesso si deve intervenire in emergenza per tamponare le differenze rispetto ai parametri di controllo attesi, e non più con la programmazione per dare impulso allo sviluppo dell’economia. Con riferimento a questo problema il sistema bancario è concorde di essere vittima, l’obiezione più diffusa riguarda il fatto che la globalizzazione ha imposto una necessità di crescita, di aumento delle attività e dei volumi, per poter competere a livello internazionale. Piano piano siamo arrivati a definire un sistema di regole la cui applicazione determina da un lato la possibilità di effettuare tutta una serie di attività, dall’altro lo stallo di molte di queste già effettuate in capo alle banche e quindi di rimando alle aziende che hanno bisogno del loro sostegno, e quindi a noialtri, senza peraltro riuscire a salvaguardare maggiormente chi presta i denari, rispetto al passato. Fare poche cose, ma farle bene dovrebbe essere sempre il pensiero coscienzioso di chi fa impresa, con diligenza ed accuratezza, e forse, in momento di crisi come l’attuale, anche le banche come tutti noi dovrebbero, se ancora possono, fare un passo indietro per organizzarsi sul territorio e sostenere una crescita di cui il Paese ha ■ estremo bisogno. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 135


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I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

Passione di lusso È NEI MOMENTI DI CRISI ECONOMICA CHE BISOGNA INVESTIRE ED È IMPORTANTE SAPER ANTICIPARE LE ESIGENZE DEGLI OSPITI”: QUESTO È IL MOTTO VINCENTE DI ROBERTO NALDI E DELLA SUA COLLECTION, NATA SOTTO LA STELLA DI UNA GRANDE TRADIZIONE FAMILIARE DEL MADE IN ITALY Cristina Chiarotti

mprenditore lungimirante e di successo, con alle spalle una famiglia di lunga tradizione nell’hotellerie di lusso, Roberto Naldi (foto sopra) è proprietario e presidente – anzi quasi la sua vera anima – della Roberto Naldi Collection, un brand recentemente rilanciato con nuovi e mirati investimenti nelle strutture e con una fase di strategica riorganizzazione del management e delle principali

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funzioni commerciali. 58 anni, una laurea in Economia e commercio, segno zodiacale Capricorno ascendente Scorpione, un cuore e una passione inesauribile. Roberto Naldi è un manager instancabile, cordiale e affabile, consapevole della fondamentale importanza che una gestione diretta e altamente qualificata rende ogni risultato una crescita concreta nella giusta direzione. Dottor Naldi, Lei ha un’energia da vendere e, soprattut-

to, un grande intuito e un’innata capacità di anticipare i tempi... «Sì, l’intuito è forse il vero segreto di una strategia vincente. Sono cresciuto nei grandi alberghi, respirando da sempre un’atmosfera di ospitalità di alto livello, un’esperienza che mi ha lasciato un naturale sesto senso nel mettere in atto le giuste strategie. Saper osservare ed ascoltare gli ospiti per adeguare il servizio e le strutture alberghiere alle esigenze dei clienti abituali e delle nuove generazioni di ospiti è fondamentale». Se dovesse condensare in un motto l’anima dei suoi alberghi? «Tutto in un’unica collezione. Direi che ciò che definisce il brand Roberto Naldi Collection è senz’altro uno stile classico delle strutture alberghiere unito alla grande tradizione del-


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I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ Accanto al titolo, Roberto Naldi. In queste pagine, il ristorante e la piscina della SPA dell’Hotel Parco dei Principi a Roma

l’accoglienza tipica degli alberghi di grande lusso, ubicati in affascinanti città e destinazioni europee uniche, realizzati per soddisfare le esigenze della clientela internazionale e far vivere ai propri ospiti un’esperienza irripetibile». Essere protagonisti dell’hotellerie di lusso oggi non è facile... «Il concetto di lusso di oggi è condensato nel desiderio di avere tutto in poco tempo. Direi che è cambiato il concetto stesso dell’ospitalità, anche se si basa su criteri validi sempre, primo fra tutti un servizio eccellente. Nell’hotellerie di alto livello è necessaria una grande flessibilità nel soddisfare le esigente degli ospiti e contemporaneamente nello stare al passo con i tempi». Quattro luxury hotels con un approccio internazionale, ma con il migliore spirito del Made in Italy... «La mia soddisfazione più grande è proprio aver creato alberghi con una loro precisa identità e percepire la soddisfazione degli ospiti che vivono un’esperienza unica, sia per il calore degli ambienti che per l’ospitalità ricercata ma familiare». Cosa cerca il viaggiatore di oggi? «Il viaggiatore moderno è un cosmopolita internazionale,

che ha la possibilità di fare esperienze uniche negli hotel di tutto il mondo. E quindi come tale è costantemente alla ricerca di hotel ai massimi livelli, ma ne apprezza fortemente anche il servizio e la caratterizzazione locale». Siamo in un momento difficile, eppure il trend positivo conferma la vostra strategia di investimenti... «Sono dell’idea che anche in momenti di congiuntura difficile, a volte soprattutto in questi frangenti, sia importante continuare a investire, come ritengo sia fondamentale anticipare di continuo le esigenze degli ospiti».

I suoi figli, Giovanni e Adele, sono le prossime generazioni di una famiglia con una grande tradizione nell’ospitalità di lusso. Cosa che vorrebbe trasmettere loro? «Quanto sia importante avere passione per il lavoro, e come questa possa diventare un’energia contagiosa, a volte capace di grandi risultati». Lei lavora in maniera instancabile, ma per nulla al mondo rinuncerebbe a... «Posso confessarlo? A una partita a calcetto con gli amici».

Servizio personalizzato e altissimi standard di professionalità La filosofia della Roberto Naldi Collection ha le sue solide basi nel connubio naturale tra tradizione e innovazione. In ogni albergo del gruppo l’ospitalità e il servizio estremamente personalizzato sono accompagnati da altissimi standard di profes-

Luxury Hotels di prestigio internazionale La famiglia Naldi vanta una grande tradizione alberghiera, iniziata nel 1950 con Roberto Fernandes, nonno dell’attuale presidente e proseguita con Giovanni Naldi, padre di Roberto Naldi, che ha portato negli anni ad una serie di investimenti della famiglia nel campo degli immobili destinati all’hotellerie di lusso. La Roberto Naldi Collection è un portfolio esclusivo di alberghi e comprende oggi quattro strutture a cinque stelle lusso, dal carattere italiano, ma fortemente proiettate sul mercato internazionale: il Parco dei Principi Grand Hotel & SPA di Roma, con la sua Prince SPA che fa dell’albergo un vero e proprio Urban Resort, posizionato di una location privilegiata a ridosso di Villa Borghese; lo Splendide Royal, sempre a Roma, situato a Porta Pinciana, tra via Veneto e piazza di Spagna con una vista impareggiabile sulla città; lo Splendide Royal di Lugano, magnifica cornice sullo splendido paesaggio del Lago Ceresio; il Grand Hotel Eden, sempre a Lugano in una delle zone più belle e soleggiate del Canton Ticino.

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I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

L’Hotel Splendide di Roma, con la magnifica hall, il ristorante Mirabelle, la terrazza La Limonaia e una delle meeting room

strutturazione e miglioramento degli Hotels del Gruppo.

Investire in tempo di crisi, anticipando le esigenze degli ospiti Il motto di Naldi “investire in tempi di crisi anticipando le

Centro Congressuale e Prince Spa da Awards

sionalità, una qualità peculiare e imprescindibile per tutte le maggiori catene alberghiere internazionali. Lo stile classico e gli spazi ampi sono in aperta controtendenza con il minimalismo delle strutture in stile contemporaneo, nell’ottica di rispettare le esigenze della clientela ricercata che ama però sentirsi “a casa” anche quando soggiorna in un hotel. Oggi, rilanciando le sue caratteristiche salienti, massimo confort e ospitalità di prestigio, la Roberto Naldi Collection punta oltre, con un generale rilancio del brand dello storico marchio avvalendosi di un nuovo team con esperienza internazionale. Giuseppe Rossi, già direttore 138 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

dello Splendide Royal di Lugano, è stato nominato Direttore Generale della nuova Roberto Naldi Collection ed è affiancato dai direttori Gerardo Fruncillo del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa e da Nicolaas Wiemeijer dell’Hotel Splendide Royal di Roma. Inoltre, è stato creato un ufficio vendite e marketing centralizzato, per unificare le strategie e creare sinergie tra le strutture del gruppo. Stessa procedura per l’ufficio prenotazioni, che intensificherà anche la formazione del personale, e per la creazione di un nuovo portale che riunirà le quattro strutture della catena. Già avviata una serie di investimenti in lavori di ri-

Cornice ideale per incontri ed eventi speciali, il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa dispone di 18 sale modulari, molte delle quali con luce naturale, ottime location anche per convention e banchetti. Con accesso indipendente dall’hotel, la sala Fernandes è stata ampliata e può oggi ospitare fino a 900 persone con allestimento a platea, 580 persone per banchetti e 760 per i cocktails. Inoltre, di recente è stata aperta la nuova sala Sforza, da 500 posti. Puntando sull’accoglienza congressuale, anche nelle altre strutture alberghiere, il Gruppo Roberto Naldi Collection perfeziona i servizi della ristorazione e dell’area wellness, soprattutto grazie alla splendida Prince Spa inaugurata a ottobre 2010. Una strategia già vincente in partenza, visto che la Prince Spa di Roma è stata di recente incoronata miglior “Nuova Spa” ai prestigiosi Italian Spa Awards.


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I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

Una junior suite e una sala ristorante dell’Hotel Splendide di Lugano, che si affaccia sul Lago Ceresio

esigenze degli ospiti” è il vero leitmotiv di un gruppo di grande tradizione capace di rinnovarsi. I risultati confermano un costante trend di crescita, la migliore gratificazione per vincenti strategie di pianificazione delle risorse, con una rinnovata attenzione al settore congressuale e al wellness. Un esempio per tutti, i lavori di ampliamento del Centro Congressi e della nuova “Prince Spa” presso il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa a Roma, quartier generale del gruppo e della famiglia. Il centro benessere di 2.000 metri quadri è stato concepito per garantire la tranquillità e l’intimità dei suoi ospiti, dotato di una maestosa

piscina interna di 25 metri con un magnifico cielo stellato dai colori avvolgenti e soffusi, 10 sale estetiche per trattamenti e massaggi, sala relax, solarium, area fitness di circa 500 mq. Importanti anche i lavori di ampliamento del Centro Congressi, che oggi ha 18 sale modulari in grado di accogliere fino a 900 persone, continuando ad attrarre una clientela nuova che sceglie di soggiornare in questo urban-resort dalle caratteristiche uniche. Allo stesso modo, un rinnovamento costante e ulteriori progetti di miglioramento sono in atto negli altri hotel, intensificando per esempio la ricercatezza gastronomica del Ristorante dello Splendide Royal di Roma, il “Mirabelle”, luogo di incontro

ormai privilegiato dall’elite italiana e internazionale. In più, il gruppo Roberto Naldi Collection ha già in cantiere nuovi futuri obiettivi, con la ristrutturazione di due nuovi edifici a Parigi e a Roma, da aggiungere al portfolio esclusivo di alberghi di lusso della famiglia Naldi. Per trasmettere una lunga tradizione alla nuova generazione, i figli Giovanni e Adele. ■

Sala meeting e SPA del Gran Hotel Eden, sempre a Lugano

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I PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

La crisi? Un’opportunità per il cambiamento ILIO RODONI, GENERAL MANAGER DI HILTON MILAN, GUARDA AL 2012 CON OTTIMISMO. PUNTA DECISO SUL TURISMO BUSINESS PRESENTANDOSI AL MERCATO CON UN PRODOTTO ECCELLENTE E UN CENTRO CONGRESSI TUTTO NUOVO Linda Smiderle Barattieri

ato in Svezia da papà torinese e mamma svedese, Rodoni (foto sopra) è approdato a Milano nel 2008 dopo essersi perfezionato, trasferendosi da un hotel Hilton all’altro, in giro per il mondo e lavorando nelle più prestigiose catene internazionali. Un’esperienza a tutto campo che oggi gli consente di tenere saldo il timone di Hilton Milan e puntare la barra dritta verso il successo. L’appuntamento con il general manager è al nono piano del

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hotel full-service business milanese (319 camere). Ilio Rodoni ci riceve in una delle più accoglienti suite di rappresentanza dell’executive floor: un must del Gruppo che prevede un piano interamente dedicato con accesso gratuito all’esclusiva Vip Lounge. Iniziamo subito chiedendogli che ripercussione, pensa, avrà la crisi sull’hôtellerie. «Certamente le cose stanno cambiando. Da settembre del 2008, con il collasso della finanza mondiale, siamo tutti sull’altalena dell’up and

down dei mercati alle cui esigenze facciamo però fronte rinnovandoci nell’offerta e nei servizi che sappiamo essere graditi ai nostri ospiti». Una affermazione che lascia intuire la positività del general manager, «con il giusto atteggiamento e le giuste risorse, la crisi può diventare una sfida, un incoraggiamento a fare ancora meglio, puntando ulteriormente sulla qualità del prodotto, che, poi, è ciò che richiede il cliente e ciò che un marchio come il nostro può garantire. Da noi l’ospite si sente come a casa propria, e la prova è che ritorna». A frequentare l’Hilton Milan erano soprattutto italiani, ma, grazie al sistema di prenotazione Hilton Worldwide e all’efficiente ufficio commerciale diretto da Elena Sgro, arrivano anche numerosi turisti stranieri, «quest’anno sono tornati gli americani», fa sapere Rodoni, «mentre, durante il periodo della moda, registriamo un aumento anche della clientela cinese e indiana». Ma veniamo alla grande novità. Oggi, dopo, un importante restyling, l’Hilton Milan, si presenta con un rinnovato primo piano di oltre 830 metri quadrati, interamente dedicati ai meeting e agli eventi, frutto della collaborazione artistica tra design italiani e inglesi. «Il piano», spiega il general manager, «comprende 10 eleganti sale riunioni illuminate da luce na-


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I PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

turale con capienza da 6 a 180 persone. La scelta di colori caldi, nelle nuance del beige e del marrone gianduia, l’arredo personalizzato e guardaroba annessi, e l’alta tecnologia – ciascuna sala è dotata di sistema di amplificazione e proiezione a scomparsa, casse integrate, internet wireless – offrono un comfort molto apprezzato che, unito al business centre con personale specializzato e dedicato, garantisce un servizio al top». Ma questa non è l’unica grande novità dell’hotel. È stato rifatto

anche il look della terrazza esterna: 200 metri quadrati di prato verde con tavoli, sedie, piante, ombrelloni e impianto di riscaldamento esterno che ne consente l’uso anche nelle giornate più fredde, come cornice ideale per aperitivi, cocktail, finger buffet, coffee break, ma perfetta anche per meeting informali e piccoli rendez vous pomeridiani, tutte occasioni per sperimentare la nuova ristorazione: «Il nostro executive chef Paolo Ghiradi ha collaborato con un cuoco specializzato nella cucina vegetariana,

che ci ha consentito di differenziare l’offerta ristorativa proponendo menù nuovi e leggeri». Iniziative che si sono rivelate vincenti. L’hotel, nonostante la crisi, ha chiuso con un bilancio eccellente, «abbiamo lavorato molto bene incrementando l’occupazione delle camere e del food&beverage, migliorando addirittura il prezzo medio dei ricavi». E, per il 2012, le previsioni sono altrettanto positive: «come Hilton Milan e come Gruppo Hilton scommetto che supereremo addirittura i risultati del 2011» conclude con un largo sorriso Ilio Rodoni. ■

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DOUBLE INTERVIEW

Due fratelli con la passione per l’hotellerie Arcangelo, detto Tany, dirige con il fratello maggiore Luigi (più grande di cinque anni) il quattro stelle Hotel de la Ville di Monza. Nato in una stanza d’albergo nel periodo di chiusura invernale, Tany conserva splendidi ricordi dei suoi primi anni di vita in albergo: i giochi nella hall con i clienti, i dispetti al barman, le ore passate con il concierge a imparare a contare in tedesco e, nel guardaroba, a piegare i frangini puliti insieme alla governante. Dopo il diploma all’Ecole Hotelière di Losanna, lavora per 19 anni al Forte Village in Sardegna (dove conosce la moglie, con la quale ha avuto 2 figli) e nel ‘94 rientra a Monza per occuparsi della piccola azienda di famiglia.

Luigi da giovane sognava di viaggiare e voleva fare il giornalista. Pensava che per un figlio di albergatori diventare un albergatore fosse una scelta banale. Ma crescendo cambia idea, e sulla scia dell’incoraggiamento paterno «la vita è tua, decidi tu!» si iscrive e si diploma alla rinomata Ecole Hotelière di Losanna (frequentata anche dal fratello Tany). Oggi, oltre alla passione per l’hotelleriè e per la sua casa-albergo, l’Hotel de la Ville di Monza, Luigi è appassionato di lettura, viaggi in moto (a 16 anni fece il suo primo tour della Provenza a bordo di una vecchia Lambretta di quarta mano), colleziona oggetti d’arte antica e modernariato... rigorosamente in coppia con il fratello minore Tany.

Nome Arcangelo (per tutti Tany) Cognome Nardi Anni 60 Che rapporto hai con tuo fratello? Straordinario! È il mio riferimento di vita Il ricordo più bello con lui... Tutti i viaggi insieme, soprattutto a New York negli ultimi 20 anni La cosa che non gli hai mai detto? Mai avuto segreti con lui Il suo miglior pregio? Difficile limitare la risposta ad uno solo. Direi: correttezza, onestà e coscienziosità ...e il peggior difetto? A volte l’eccessiva essenzialità Cos’ha tuo fratello che tu non hai ma vorresti avere? Un naturale pragmatismo e una sconcertante lucidità in ogni situazione La cosa che ti rende più orgoglioso di lui? La sua dignità ...e quella che ti fa arrabbiare di più? Le rare situazioni di eccessivo pessimismo e parsimonia

Nome Luigi Cognome Nardi Anni 65 Che rapporto hai con tuo fratello? Profondo Il ricordo più bello con lui... Gli anni trascorsi insieme all’Ecole Hotellerie di Losanna (1971-1973) La cosa che non gli hai mai detto? Una sola bugia Il suo miglior pregio? La generosità ...e il peggior difetto? La suscettibilità Cos’ha tuo fratello che tu non hai ma vorresti avere? Fantasia e ottimismo La cosa che ti rende più orgoglioso di lui? La sua cultura alberghiera ...e quella che ti fa arrabbiare di più? La poca flessibilità nelle scelte strategiche A parte L’Hotel de La Ville, quali altre passioni condividete? La cultura del mondo alberghiero e i viaggi (che io faccio in moto)

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DOUBLE INTERVIEW

A parte L’Hotel de La Ville, quali altre passioni condividete? I viaggi e la buona tavola Chi è il filosofo e chi il tecnologico tra voi? Lui è il filosofo, io il tecnologico (anche se poco dotato) Sei più elegante o sportivo? Un giusto mix, ma forse mi sento più elegnate Moderno, contemporaneo, antico o... eclettico? Direi eclettico Cosa del tuo lavoro ti appassiona maggiormente? La possibilità di creare ed esprimermi con nuove iniziative che vengano apprezzate tanto dagli ospiti quanto dai miei collaboratori Se non ci fossi tu in albergo, cosa proprio non andrebbe? Credo ne soffrirebbe l’attività di marketing online, la creatività negli investimenti, la scrupolosità negli standard operativi Figli di albergatori, eredi di un sapere trasmesso di generazione in generazione... è ancora possibile “offrire ospitalità” alla vecchia maniera? Tenendo viva la passione che motiva l’orgoglio professionale, sì... ma purtroppo le nuove generazioni hanno una limitata cultura del servizio alberghiero e ciò impedisce di riconoscere come importanti quegli standard che in passato erano aspettative intransigibili da una clientela di livello Tre cose che rendono unico il tuo albergo... Personalità, posizione e gestione improntata sulla soddisfazione del cliente (obiettivo raggiunto soprattutto grazie al nostro staff) Cosa è cambiato di più nel mondo dell’hotelleriè d’oggi? L’evoluzione tecnologica ha influenzato, positivamente, l’offerta alberghiera. Ma se da un lato internet ha soddisfatto le aspettative della nuova domanda, dall’altro ha distratto molti albergatori portandoli a cercare attrezzature sofisticate o design trendy in luogo di una maggiore professionalità, disponibilità e vera cordialità Il tuo albergo preferito in Italia? Tanti che non posso menzionarli tutti (anche perché mi sentirei in colpa se ne dimenticassi qualcuno). Diciamo, uno fra tanti, Villa d’Este, anche per i ricordi di gioventù che mi legano a questo posto magico ...e nel mondo? Come sopra, tanti. Prediligo i Four Seasons nel mondo, ma ho ricordi indimenticabili anche dei Peninsula di Hong Kong e Bangkok, di molti Small Luxury, Leading Hotels e di altri straordinari piccoli e poco noti alberghi in Europa, Oriente, Sud America, Usa e Caraibi ...cosa ti aspetti da questo nuovo anno? Incrocio le dita e spero in un recupero dell’economia nazionale ed europea

Chi è il filosofo e chi il tecnologico tra voi? Io sono il filosofo, ma sono anche pragmatico! Sei più elegante o sportivo? Mi sento più elegante Moderno, contemporaneo, antico o... eclettico? Contemporaneo Cosa del tuo lavoro ti appassiona maggiormente? L’organizzazione e il controllo di gestione Se non ci fossi tu in albergo, cosa proprio non andrebbe? Mancherebbe una figura operativa alla quale poter fare riferimento sempre. Credo dipenda molto dal fatto che sono il componente più anziano della famiglia Figli di albergatori, eredi di un sapere trasmesso di generazione in generazione... ma è ancora possibile “offrire ospitalità” alla vecchia maniera? Per la mia concezione dell’hotellerie è certamente possibile, a prescindere dalla classifica in stelle. È tutta una questione di cultura professionale, di attitudine e di passione Tre cose che rendono unico il tuo albergo... Staff, location e atmosfera Cosa è cambiato di più nel mondo dell’hotelleriè d’oggi? Tempi e modi di gestione, rivoluzionati dall’avvento delle nuove tecnologie Il tuo albergo preferito in Italia? Domanda imbarazzante. Sarebbero troppi da elencare tutti. Agli alberghi design preferisco quelli ricchi di storia, con un’anima, grande servizio e un fascino che ha il sapore del passato ....e nel mondo? Il Peninsula Hotel di Hong Kong, ai tempi della gestione di Peter Borer ...cosa ti aspetti da questo nuovo anno? Una ripresa economica e la riconquista della nostra dovuta credibilità di nazione Cristina Piccinotti

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NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO Intervista di Cristina Chiarotti

BENITO MENCUCCI

ROBERTA MENCUCCI

È al timone degli Atlante Hotels. Da ragazzo aveva deciso di andare a lavorare in Canada, ma poiché non concedevano i visti, e non avendo parenti in Nord America, rinuncia al suo sogno d’oltreoceano. Di origini marchigiane, comincia a lavorare a Roma con varie mansioni negli alberghi, fino al 1962 quando inizia la sua avventura alberghiera, con un’attività di 7 camere. Grazie a una grande tenacia e una grande passione per il suo lavoro, oggi dirige l’Hotel Atlante Star di via Vitelleschi e l’Hotel Atlante Garden di via Crescenzio insieme ai suoi figli.

È Direttore Marketing degli Atlante Hotels. Respira da subito l’atmosfera della grande tradizione dell’hotellerie romana, tanto che comincia da subito a lavorare negli alberghi di famiglia insieme alla sorella Francesca, che si occupa dell’amministrazione, e del fratello più giovane Federico. Solare e piena di energia, non dimentica mai che il miglior biglietto da visita di un albergo è il suo servizio e la sua atmosfera.

Benito Mencucci 75 Cancro

Nome Cognome Anni Segno zodiacale

Roberta Mencucci 43 Cancro, come mio padre!

Proprietario degli Atlante Hotels

Lavoro attuale

Direttore Marketing degli Atlante Hotels.

Ho uno splendido rapporto con tutti e tre i miei figli, Roberta, Francesca e il più giovane, Federico.

Che rapporto hai con tua figlia/tuo padre?

Siamo legatissimi, passiamo molto tempo insieme lavorando a stretto contatto, ma non potrei fare diversamente...

Nessuno in particolare, e tutti. Lavoriamo molto insieme, ogni giorno.

Il ricordo più bello con tua figlia/tuo padre?

Inevitabile pensare a quando ero bambina...

Non ci sono cose non dette tra me e Roberta, sappiamo leggerci negli occhi.

La cosa che non gli hai mai detto?

Mio padre mi conosce molto bene, e io non resisterei a non dirgli qualcosa.

Roberta è una donna determinata, solare e di grande energia, direi contagiosa.

La migliore qualità di tua figlia/tuo padre?

Un grande lavoratore, ma anche un visionario, uno che riesce a immaginare le cose con un grande intuito.

Che non sa dire di no, il lavoro per lei viene sempre prima di tutto. Io che ho qualche anno in più le dico sempre di guardare avanti.

E il suo peggior difetto?

È un gran testardo!

Non posso dire che sia una qualità, per me il lavoro è sempre stato una priorità assoluta. In fondo, ognuno porta il vestito che ha scelto.

La tua migliore qualità?

Ma, forse la mia energia, mi piace questo lavoro e lo faccio con passione.

Forse sono troppo diretto, mi piace dire quello che penso quando lo penso, in maniera chiara. E la sera dopo pochi minuti addormentarmi sereno.

E il tuo peggior difetto?

Mi ritaglio poco tempo libero!

Ho cominciato giovanissimo, e ho trovato in maniera naturale la mia strada.

Mai pensato di fare qualcos’altro?

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Mi sarebbe piaciuto molto un lavoro creativo, artistico, come la fotografia. Un sogno che ho ancora nel cassetto.


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NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO Rubare con gli occhi è fondamentale.

La prima cosa che hai pensato entrando in un albergo?

Sono molto attenta alla prima sensazione, all’atmosfera iniziale; nel bene o nel male mi affido a quella.

Professionali tante, ma sono molto contento, in particolare, che i miei figli abbiamo seguito i miei passi, e in armonia tra loro.

La soddisfazione professionale più grande?

Vivo nel presente, con un occhio al futuro. Di soddisfazioni ne ho avute molte, ma non smetto mai di impegnarmi.

Errori se ne fanno sempre, non bisogna avere paura di sbagliare.

L’errore da cui hai imparato di più?

La passione che mette nel suo lavoro.

La cosa che ti rende più orgoglioso di tua figlia/tuo padre?

Mi piace la sua forza e la sua tenacia, per me è una sicurezza.

Tanti anni fa, acquistai i lavatoi sopra l’Hotel. Mi diedero dal pazzo, ma io vedevo già una magnifica terrazza.

La tua idea vincente?

Direi che la sfida di oggi è esserci per le proprie qualità, forse è questa la vera strategia che definirei vincente.

L’aver saputo valorizzare tutti i punti di forza dei nostri alberghi.

E l’idea vincente di tua figlia/tuo padre?

Senz’altro aver immaginato il “Roof Garden” quando ancora non esistevano! Mio padre viaggiava molto e ogni volta, al ritorno, portava idee nuove.

Dietro un grande nome, deve esserci un grande lusso.

Grandi alberghi o grande lusso?

Lavoro di squadra, senza dubbio. Occuparsi in maniera diretta delle cose dà al cliente una sensazione di essere al centro dell’attenzione.

Grandi direttori o ottimo lavoro di squadra?

E me lo chiede? Ottimo lavoro di squadra!

Sicuramente l’affabilità e perfezione del servizio, che prima era quasi naturale.

Cosa manterresti della tradizione alberghiera del passato?

Direi il grande servizio e l’atmosfera familiare.

Lo sa, delle volte penso che siano necessarie le stesse cose del passato.

Cosa ci vuole invece per vincere la sfida con il turismo di oggi?

Grande dinamicità, che non va confusa con un eccesso di proposte.

Modesto. Elegante dentro.

Modesto/a o vanitoso/a? Elegante o sportivo/a?

Dagli errori si impara sempre!

Imprescindibili l’uno dall’altro.

Vorrei tanto essere vanitosa! Un giusto equilibrio. Ebook, ne sono affascinata!

Ebook? Scherziamo! Vuol mettere un bel libro da stropicciare!?

Libro stampato o ebook?

Una sensazione che si respira, un’armonia tra tanti elementi che rendono un soggiorno davvero unico.

La tua definizione di “lusso”?

Il lusso può essere un’idea astratta, diventa realtà se si trova la giusta alchimia.

Be’ il cliente “vicino” può tornare, anche se il cliente lontano porta con sé, all’estero, un ricordo che conta.

Mercato italiano o mercato internazionale?

Il mercato internazionale, per la location dei nostri alberghi, è fondamentale, ma il vero investimento è il mercato nazionale.

Me lo chiedo spesso...

La globalità aiuta?

Non se ne può fare a meno...

Di servizio, senza dubbio.

Questione di servizio o questione di prezzo?

Un ottimo servizio deve avere il suo valore.

Molti anni fa, soggiornai in una nuovissimo albergo giapponese a Berlino Est. Mi sembrava di sognare. Ci tornai anni dopo, ma quella magia non c’era più.

Il tuo albergo preferito?

Il Plaza di New York, per me rimane nel cuore.

Che sono molto orgoglioso di lei.

Una cosa che vuoi dire adesso a tua figlia/tuo padre?

Adesso? Be’, la giornata è lunga...

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PEOPLE

Marco Confortola Crederci sempre, mollare mai

È STATO LA PIÙ GIOVANE GUIDA ALPINA D’ITALIA E D’EUROPA, OLTRE CHE MAESTRO DI SCI E VOLONTARIO DEL CORPO NAZIONALE DI SOCCORSO ALPINO. MA IL RAGAZZO DI SANTA CATERINA VALFURVA HA NEL SUO CURRICULUM PRODEZZE BEN PIÙ ESTREME. SI CHIAMANO EVEREST, SHISHA PANGMA, ANNAPURNA, CHO OYU, BROAD-PEAK E K2 Cristina Piccinotti

più facile vivere che sopravvivere, soprattutto se ti trovi da solo, in condizioni climatiche estreme. In momenti come quelli, l’unica cosa che desideri è anche l’unica che non puoi avere: un letto confortevole, la compagnia dei tuoi affetti, il calore della tua casa», raccon-

«È

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ta Marco Confortola, alpinista estremo e “cacciatore di ottomila”: ha già scalato l’Everest, il Shisha Pangma, Annapurna, Cho Oyu, Broad-Peak e K2. «La montagna è tutto per me, è il mio elemento naturale, ma certo non posso dire che sia comoda. Anche se non posso immaginarmi in un altro posto che non siano le cime innevate

della mia Valtellina, devo ammettere che la vita in quota è molto dura e spartana. Ma io sono un “selvatico” (me lo dice sempre mia madre), come i camosci, gli stambecchi, i cervi e tutti quegli animali che non si lasciano addomesticare. E qui mi sento a casa». Nato a Uzza, dove la neve, il ghiaccio e le pareti di roccia


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PEOPLE

Everest

8848 metri

Gran Zebru

Broad-Peak

3854 metri

8047 metri

Marco Confortola in vetta all’Everest (8848 m) mostra tutta l’emozione per il suo primo ottomila. E ci confida: «il primo ottomila è come il primo amore: non si dimentica mai»

non arredano solo il paesaggio, ma forgiano anche i volti e i caratteri, Marco è un ragazzo schietto, pragmatico, semplice e profondamente determinato. E, naturalmente, sempre in salita! Sin da bambino arrampicava di tutto, sassi, pietre, alberi, sfruttando ogni momento del suo tempo libero per stare a contatto con la natura. «E anche quando non mi era consentito andar per boschi e sentieri, ero comunque lì, con il pensiero. Ho sempre saputo che avrei trascorso la mia vita all’aria aperta, in una condizione di rapporto privilegiato con la montagna». E così è stato. Marco Confortola, che oggi a 40

anni ha un palmares di ottomila di tutto rispetto, ha trasformato la sua passione per la natura e la montagna in un lavoro. «Non senza difficoltà», precisa lui con il piglio di chi sa di avercela fatta e la semplicità tipica di un ragazzo che non si è montato la testa, «lottando sempre e non mollando mai».

Le vette più alte del mondo «Confrontarmi con gli ottomila è stato naturale per me, come

se, dopo aver sciato e scalato tutte le montagne della mia valle, non potessi fare altro». È il 2004 e Marco affronta il suo primo ottomila: l’Everest, il gigante himalayano, una montagna impressionante, il tetto del mondo, la madre di tutte le montagne. «Al suo cospetto mi sono reso conto che è lei che comanda, che detta le regole». E nonostante la paura iniziale, condita da un pizzico di ripensamento, alla fine Marco porta a termine con successo un’av1-2 2012 | www.mastermeeting.it 147


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PEOPLE Agosto 2008. Marco sulla vetta del K2. Durante la spedizione persero la vita undici alpinisti

Confortola (anche in basso) sulla vetta dell’Ortler (3905 m). In quello stesso giorno l’alpinista scalò anche la parete nord Gran Zebru, del Piccolo Zebru e del Tresero, e dedicò questo grandioso traguardo a tutte le mamme del mondo

ventura che gli aprirà la strada ad una sfida ancora più grande: il K2, o Hannapuria, la seconda montagna più alta della terra (8.611 metri) dopo l’Everest, detta anche la grande montagna o la montagna selvaggia per i suoi “record” agghiaccianti: ogni 4 alpinisti che tentano la sua scalata, uno muore. «L’ottomila non è un gioco: è fatica, disciplina, sacrificio. Tornato dalla spedizione sull’Everest ero molto carico, mi sono riposato il giusto, allenato e preparato, e mi sentivo pronto per ripartire». Nonostante gli sforzi, però, al primo tentativo di conquistare la cima del K2, Marco fallisce: «è stata una delle delusioni più cocenti della mia vita», scrive Marco nelle pagine del suo libro Giorni di 148 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Ghiaccio, «uno schiaffo tremendo al mio orgoglio, al punto che pensavo di aver chiuso per sempre con le imprese estreme. Avevo sofferto troppo e mi ripromisi che non avrei

più scalato un ottomila». Fino a quando l’occasione non solleticò nuovamente il suo insopprimibile istinto di conquistare alte vette. E, ripresosi dalla delusione, dal 2004 al 2007, Marco conquista cinque dei quattordici ottomila del mondo: Everest, Sisha Pangma, Annapurna, Cho Oyu, Broad Peak. E proprio dalla vetta del Broad Peak, intravedendo in lontananza la cima del K2, promette a se stesso: «L’anno prossimo torno da te a prendermi la mia rivincita… Per piacere, fammi arrivare in cima». Fu con questo impegno preso con se stesso, che dopo pochissimo arrivò anche l’occasione giusta.


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PEOPLE

Il K2: la montagna degli italiani Secondo Reinhold Messner, l’alpinista più famoso al mondo, è l’ottomila più difficile da scalare. La difficoltà del K2 è dovuta all’estrema ripidezza in tutti i suoi versanti, alla presenza di tratti di arrampicata impegnativi in prossimità della vetta e all’assenza, quasi totale, di posti adatti per allestire un campo base. A queste altitudini si scatenano spesso violente tempeste, che rendono ancora più impegnativa la spedizione. E così può capitare che un’impresa sportiva, condotta al limite delle possibilità umane, si trasformi in tragedia. Com’è stata quella che si è consumata tra il primo e il due agosto 2008, alla quale partecipò anche Marco Confortola, unico sopravvissuto di un gruppo di dodici alpinisti. «Tutto è cominciato con il crollo di un serracco all’altezza del collo di bottiglia (il canalone di roccia e ghiaccio che porta alla vetta), che ha dato il via ad una catena di eventi imprevedibili e alla morte di undici alpinisti», racconta Marco che, dopo aver conquistato la cima, è diventato un impotente spettatore dell’atroce destino dei suoi

Marco è quasi in cima allo Shisha Pangma (8027 m). Con lui nell’impresa tre grandi amici: Silvio Mondinelli, Michele Enzio e Christian Gobbi

compagni di scalata. «Paura, disperazione, dolore, fatica, mi sentivo inerme di fronte a quello che stava accadendo sotto i miei occhi. Ma non mi sono arreso. Perdere le speranze, abbassare il livello di guardia, avrebbe significato lasciarsi morire. Io invece ho resistito e ce l’ho fatta, ma non potrò mai dimenticare quello che ho vissuto».

Dalle vette alle convention aziendali Un’esperienza impressionante, che Marco ha saputo capitalizzare. Dopo il suo ritorno a casa, ha bisogno di tempo per riprendersi sia fisicamente (viene sottoposto ad un intervento di amputazione di tutte le dieci dita dei piedi a causa del loro congelamento) che psicologicamente. Un doppio trauma, superabile solo con una grinta e una determinazione eccezionali. Che Marco ha dimostrato

di possedere entrambe: «ero sopravvissuto alla “montagna selvaggia”, e miracolosamente ero tornato a casa. A quel punto non potevo arrendermi. Dovevo riprendermi. Ho cercato la forza dentro di me, trovandola nella mia testa: non conta, infatti, quale deficit fisico o limite tu abbia, è la voglia di riuscire a decretare il successo (o insuccesso) di un’impresa», racconta Marco, che è passato dalle cime più alte del mondo alle convention aziendali. «Prima di ogni partenza, un alpinista deve prepararsi fisicamente e mentalmente, oltre che equipaggiarsi. Se in quota ti accorgi di aver dimenticato qualcosa, non puoi tornare indietro né aspettarti di trovarla lungo il cammino. Saper economizzare le forze, le energie, il cibo e le scorte, imparare a bilanciare quel che si ha a disposizione e non perdere mai di vista l’obiettivo vale tanto per un al1-2 2012 | www.mastermeeting.it 149


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PEOPLE

Madesimo. Il Canalone

pinista quanto per un manager d’azienda e imprenditore». Anche fare squadra, in montagna come nell’ambiente lavorativo, è basilare: «con il gruppo di spedizione si piantano le corde, si condividono i giorni e le notti, i momenti buoni e quelli cattivi. Si arriva alla vetta insieme e solo se non si creano conflitti e rivalità nel gruppo. Il team deve essere coeso e le persone collaborative». Così com’è importante saper calibrare bene le proprie forze: «è alla fine di un’impresa, sia essa sportiva o lavorativa, che si deve dare il massimo. In montagna, come in un progetto di lavoro, è un errore dare tutto in salita. Una volta in cima, infatti, si è solo a metà dell’opera. E calpestata la vetta non si deve rimanere a lungo a contemplare. La discesa, infatti, è anche più impegnativa della salita: l’emozione del successo appena ottenuto può addirittura far perdere la lucidità e compromettere il ritorno a casa». E, continua Marco: «se per cacciare un sogno e raggiungerlo servono forza, determinazione, costanza e un istinto infallibile, è altrettanto vero che in montagna, come nella vita e nel lavoro, in vetta si arriva poco alla volta, campo base dopo campo base, rispettando i tempi e le fasi di acclimatamento. Lo stesso vale per la carriera: chi brucia le tappe, alla lunga, fallisce». Ascoltando Marco diven150 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

ta chiaro anche che nella vita conta l’umiltà di saper riconoscere i propri limiti e di accettarli, come atto di coraggio, ammissione di verità: «non riuscire alla prima occasione, non preclude la possibilità di farcela una seconda volta. Un errore compiuto per orgoglio può risultare fatale, in montagna come nel mercato. È fondamentale imparare a saper perdere, ricordando che spesso l’insuccesso reca in sé il seme del successo». E lo stesso vale per la paura, «un principio positivo che è dentro ognuno di noi, grazie al quale spesso ce la caviamo. Il segreto è gestirla e incanalarla nella giusta direzione. L’alpinista che si ferma davanti ad un crepaccio perché ha paura e sente il pericolo, non è codardo, al contrario dimostra coraggio e si salva. Allo stesso modo un imprenditore che non si getta in attività ad

Bresaola, pizzoccheri e altre specialità valtellinesi

alto rischio, alla lunga salvaguarda i suoi interessi e quelli della sua azienda». E, conclude Marco: «c’è una voce dentro ognuno di noi, che ci dice cosa fare e dove andare. Ogni volta che ho sentito quella voce dentro di me, l’ho ascoltata e ho fatto bene. Molte volte mi ha portato in vetta e, in altri casi, mi ha suggerito di rinunciare. Come un alpinista, anche l’uomo d’affari dovrebbe sempre ascoltare la voce del buon senso, facendola prevalere sulle logiche del mero guadagno e del successo». ■

Il potere curativo dell’acqua termale di Bormio ha favorito la guarigione di Confortola dopo l’amputazione delle dita dei piedi



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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi Rocco Forte Hotel Abu Dhabi: sconti per il Mice fino a marzo

Destinazione Monaco: mai stata così competitiva per il Mice Il Monaco Convention Bureau e il Grimaldi Forum Monaco, da tempo uniti all’insegna del pacchetto Monaco Meetings, sono pronti per il 2012 ad accrescere ulteriormente l’impatto e la concretezza della loro offerta MICE. Il restyling del sito www.monacomeetings.com, quasi in concomitanza con la recente nomina di Sandrine Camia al timone del Monaco Convention Bureau, mette in luce i diversi vantaggi esclusivi per gli organizzatori di eventi che prevedano 1200 o più pernottamenti, un utilizzo significativo del Grimaldi Forum Monaco e di minimo 2 hotels. Il Principato di Monaco diventa in questo modo una destinazione assolutamente competitiva, con prezzi da 150 euro (hotel 3★★★) a 190 euro (hotel 4★★★★), per camera singola/doppia, per notte, prima colazione compresa, nel periodo tra novembre e marzo.

Martuscelli all’Hotel Lafodia Di Dubrovnik Umberto Martuscelli conferma la sua grande esperienza nel mondo alberghiero continuando la sua attività come direttore del Hotel Lafodia Lopud a Dubrovnik in Croazia. Romano, sposato con due figlie, Martuscelli viene da una vita nell’hotellerie, dove ha ricoperto quasi tutti i ruoli del settore in quasi quarant’anni di attività. Giovanissimo, dopo aver completato i suoi studi presso l’Istituto del Turismo a Roma, ha lavorato in numerosi hotel internazionali di prestigio nelle principali capitali europee, come New York, Londra, Parigi, Montecarlo, Roma. L’ultimo più recente impegno, 152 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Primo indirizzo medio-orientale del gruppo, il Rocco Forte Hotel Abu Dhabi (281 camere, 7 ristoranti e bar e una magnifica Spa) è stato pensato interamente per rispondere alle particolari esigenze del business traveller. Le sale riunioni, super tecnologiche, vantano tutte ingresso e ascensori autonomi. A disposizione inoltre un’area lounge per check-in privati, trasferimento in limousine da/per l’aeroporto, prima colazione gratuita e utilizzo complimentary di una sala riunioni e un centro servizi con segreteria. La ballroom è in grado di accogliere fino a 700 persone. Fino al 31 marzo 2012, prenotando una sala riunioni per un minimo di 10 delegati, si ha diritto a uno sconto del 10% sul conto finale e a un benefit esclusivo a scelta. www.roccofortehotels. com.

Villa Leoni set ideale per eventi di charme sul lago di Como

fino al 2008, lo ha visto Direttore Generale dell’Ambasciatori Palace Hotel in Via Veneto. È stato poi consultant manager del Direttore Generale in un Grand Hotel Resort a Perugia. Cavaliere della Repubblica Italiana, è Presidente, e fondatore, dell’Associazione Direttori d’Albergo.

Situata sulle sponde del Lago di Como, Villa Leoni è una splendida dimora degli anni Quaranta, progettata da Pietro Lingeri, uno tra i maggiori esponenti del razionalismo lariano, e classificata monumento storico dai Beni Culturali. Recentemente tornata al suo antico splendore, è ora pronta ad accogliere una clientela esigente, alla ricerca di atmosfera, servizio e alti standard tecnologici. In particolare, la Villa si presta ad essere location di grande charme per meeting, eventi, set fotografici, cinematografici e occasioni importan-


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SAI L’ULTIMA?

150 espositori da 30 Paesi e 70 buyers internazionali a Paestum per la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico ti. Grazie agli ampi e suggestivi spazi, sia interni che en plein air, e alla facile raggiungibilità, via terra e via lago; è inoltre a soli 20 km dalle uscite autostradali. La dimora sorge al centro di un parco di piante secolari ed è dotata di eleganti sale interne comunicanti e con vista lago, patio di 270 mq, gazebo, terrazza panoramica (100 mq), solarium e due 2 tensostrutture. www.villaleonilocation.it.

Quarantacinque appuntamenti in quattro giorni, un ricco programma scientifico tra convegni, conferenze, incontri con la partecipazione di 300 relatori. 8mila i visitatori tra cui 2mila studenti. Con importanti numeri ha chiuso i battenti a Paestum alla fine di novembre la XIV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. L’iniziativa è stata promossa e realizzata dalla Provincia di Salerno in collaborazione con la Regione Campania e il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il sostegno del Ministero per i Beni e le

Un nuovo programma fedeltà per le aziende IHG Prenotare un meeting non è mai stato tanto appagante grazie all’iniziativa Meet&Get di Intercontinental Hotel Group. Per ringraziare i suoi clienti aziendali, il gruppo alberghiero regala iPad 2 e diverse tipologie di iPod, a seconda della spesa in prenotazioni di meeting effettuata entro il 20 aprile 2012. Durante i mesi dell’iniziativa, 3.000 euro spesi in meeting verranno premiati con un iPod Shuffle, 5.400 euro con un iPod Nano, 6.600 euro con un iPod Touch e 14.000 euro con un iPad 2. Info: www.businessclub.ihg.com/meetandget/en.

E da oggi l’Eden parla anche mandarino Per accogliere il crescente numero di turisti cinesi che visitano l’Italia, l’Eden Hotel ha introdotto nel proprio staff personale qualificato in grado di parlare e comprendere perfettamente il mandarino standard, lingua ufficiale parlata in tutta la Cina, in Malaysia e a Singapore. Anche i menu saranno tradotti in mandarino e si potranno scegliere piatti di influenza orientale a partire dal breakfast. www. edenroma.com.

Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, dell’ICCROM, dell’OMT e dell’UNESCO. Presenti all’evento, ideato e diretto da Ugo Picarelli della Leader sas, 150 espositori su 17.000 mq, di cui 30 paesi esteri tra cui per la prima volta Etiopia, Estonia, Bosnia-Herzegovina, Arabia Saudita. 70 i buyers esteri selezionati dall’Enit provenienti da 12 Paesi (Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Repubblica Slovacca, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera) che hanno aderito all’incontro tra domanda e offerta al quale si sono iscritti più di 300 operatori dell’offerta turistica. 18 affascinanti progetti presentati ad Archeovirtual, prima mostra internazionale di tecnologie virtuali a cura del Virtual Heritage Lab dell’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR. Ad Ahmed Mahjub, Direttore del sito archeologico di Leptis Magna in Libia e Adriano La Regina, Presidente Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, il Premio Paestum Archeologia. Viva soddisfazione è stata espressa dal Presidente della provincia onorevole Edmondo Cirielli. Mentre: «Anno dopo anno continua l’impegno della Borsa a portare a Paestum tutto quanto di meglio nel mondo viene espresso in termini di studio e di crescita culturale del settore», ha sottolineato il Direttore della Borsa Ugo Picarelli, che la ideò 14 anni fa. «Accanto all’offerta esposta sui 17mila metri quadrati del salone e agli effettivi scambi commerciali ogni anno incrementati con nuove qualificate presenze, la Borsa è l’unico momento di incontro culturale che non tralascia alcun segmento, né dal punto di vista geografico, né istituzionale, né rispetto alle nuove scoperte e ai passi avanti fatti dalla ricerca». 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 153


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SAI L’ULTIMA?

La notte più romantica dell’anno alla Terrazza dell’Eden Per la festa degli innamorati lo chef Fabio Ciervo del ristorante capitolino La Terrazza dell’Eden ha ideato un menu intrigante e afrodisiaco da gustare a lume di candela, con musica live e vista romantica sulla città: mille foglie di fegato grasso e pane speziato, chutney di mele e prugne marinate all’Armagnac, come antipasto, cuori di gnocchi di carote e zenzero con mazzancolle e menta, come prima portata, e per secondo, filetti di San Pietro con cottura confit all’olio delle colline Santagatesi, scorza nera alla vaniglia, gamberi di fiume e dressing alla rapa rossa, per finire con il dolce di San Valentino. Ma alla Terrazza ogni giorno dell’anno e ogni occasione è quella buona per provare le fantasiose ricette di Ciervio e... toccare il cielo con un dito. Info: LaTerrazzadellEden.Roma@lemeridien.com.

Nuovo piano di trasformazione per lo Sporting d’Hiver di Montecarlo È stato presentato dalla Société des Bains de Mer, alla presenza delle autorità monegasche, il nuovo piano di trasformazione del complesso dello Sporting d’Hiver di Montecarlo, lo storico edificio costruito nel 154 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

1932 in stile Art Decò che negli anni passati ha ospitato eventi di prestigio, dal Ballo della Rosa ai gran galà di Natale del Principato. Il progetto urbanistico prevede la costruzione, al posto dell’attuale struttura, di tre nuovi palazzi che rispondono alle nor-

me di sostenibilità ambientale, con aree destinate ad attività commerciali e boutique di lusso, ad appartamenti e super attici, a uffici e spazi per lo svago e la cultura. L’area congressuale sarà di 3.000 mq e includerà una sala proiezioni dotata di tecnologia all’avanguardia e

Hilton Milan si rifà il look. Da oggi meeting en plein air L’Hilton Milan (319 camere) ha concluso i lavori di restauro del proprio centro congressuale e oggi propone agli ospiti un’offerta rinnovata per meeting ed eventi, che comprende anche la possibilità di utilizzare la terrazza esterna dell’hotel. Gli spazi vantano un look nuovo, che si caratterizza per uno stile elegante e raffinato e che si distingue per una tecnologia all’avanguardia, facilitando gli ospiti nello svolgimento del proprio lavoro. Tutte le 10 sale meeting godono di luce naturale e sono dotate di nuovi impianti, tecnologicamente all’avanguardia, che comprendono per ogni sala un sistema di amplificazione e una proiezione a scomparsa, casse integrate e accesso wireless a internet. C’è inoltre la possibilità di regolare autonomamente luci e audio. Info: www.hiltonworldwide.com.


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SAI L’ULTIMA?

uno spazio espositivo di 800 mq. Situato nel cuore del Carré d’Or di Monte-Carlo, sulla Place du Casino, lo Sporting d’Hiver è celebre per la Salle des Arts, la sala più rappresentativa, che verrà riprodotta all’interno del nuovo complesso. I lavori inizieranno nel 2016 e verranno terminati nel 2020.

Patrizia di Patrizio, regional sales director Mainland Europe per Rocco Forte Hotels Entrata nel team Rocco Forte nel 2007 come conference&incentive sales director per il Re-

gno Unito, l’italiana Patrizia di Patrizio ricopre oggi la carica di regional sales director Mainland Europe. Rocco Forte Hotels ha recentemente annunciato la nomina di diversi nuovi manager regionali, che si inseriscono in un’ottica di rafforzamento del proprio Sales Team a livello globale. Info: www. roccofortehotels.com.

Hilton Worldwide apre due nuove strutture all’aeroporto di Francoforte A dicembre Hilton Worldwide ha annunciato l’apertura di due nuove strutture, l’Hilton Frankfurt Airport (249 camere) e l’Hilton Garden Inn Frankfurt Airport (334 camere), che fanno parte del rinnovato e futuristico complesso The Squaire, una delle più imponenti costruzioni a livello architettonico presenti in Europa. Progetto nuovo per Hilton Worldwide in Europa che vede due strutture di marchi distinti operare l’una a fianco dell’altra “sotto lo stesso tetto”. I due hotel sono situati al di sopra della stazione ferroviaria ICE, che li collega in soli 15 minuti con il centro della città. L’Hilton Frankfurt Airport presenta due piani executive dedicati ai meeting con una lounge esclusiva e dieci moderne sale riunioni illuminate da luce naturale e dotate di tecnologie di ultima generazione. Entrambi gli hotel dispongono di una ballroom, che può contenere fino a 570 delegati.

bili, il Salone Pascoli del Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa – il primo Renaissance Hotel della Toscana, situato nel cuore della Garfagnana (Lucca) – non è solo un elegante e scenografico teatro, ma uno spazio davvero flessibile che può essere “ridisegnato” di

volta in volta a seconda delle esigenze. La nuova gestione e il nuovo brand de Il Ciocco, Renaissance Hotels hanno già introdotto importanti novità, come “Intriguing Meetings”, un nuovo modo di vivere i meetings basato sul design ricercato e su

Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa presenta il Salone Pascoli Con una capienza massima di 990 posti, 27 metri x 25, posti a sedere completamente removi1-2 2012 | www.mastermeeting.it 155


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SAI L’ULTIMA?

nuove atmosfere. Per conoscere l’intera offerta del resort, da oggi, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30, è attivo anche il numero verde 800 82 00 12. Info: www.ciocco.it.

Luca Nardi presidente golf di Verdura Golf & Spa Resort

Starhotels ama Genova “aMIamo Genova”: è il titolo della serata svoltasi lo scorso 26 gennaio al Teatro degli Arcimboldi di Milano che ha visto salire sul palco artisti del calibro di Gino Paoli, Cristiano de Andrè, Francesco Baccini. Tutti genovesi, come Corrado Tedeschi, che ha presentato l’evento, dedicato alla raccolta di fondi per le famiglie delle vittime dell’alluvione dello scorso novembre nella città ligure. Starhotels, presente in tutte e due le città con un totale di 7 alberghi, ha subito aderito all’iniziativa, divenendo sponsor della serata alla quale

ha invitato 50 ospiti selezionati tra i suoi maggiori clienti. “...quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi mentre guardiamo Genova” cantava Bruno Lauzi. Adesso, anche grazie all’impegno di artisti e aziende italiane come Starhotels, si potrà guardare di nuovo Genova. Disincantati, ma sempre ammaliati dalla sua lanterna.

Nuovo riconoscimento per il Sofitel Roma Villa Borghese Il Sofitel Rome Villa Borghese risulta, nella classifica Condé Nast Traveler, uno dei migliori

Premio Turismo è Comunicazione

Rocco Forte Hotels ha annunciato la nomina di Luca Nardi a presidente golf di Verdura Golf & Spa Resort, il gioiello della catena a Sciacca, in Sicilia. Classe 1969, Nardi vanta un solido background nel ramo sportivo e promozionale. In qualità di sales & marketing director di Infront Motor Sport, ha curato importanti iniziative su scala nazionale e internazionale, tra cui la gestione della joint venture tra FG Sport Iberia ed FG Sport EE (Praga). È inoltre senior partner di Re-Innova 2, dove un team di professionisti supporta nella gestione delle delicate fasi di start up, crescita o crisis management. Il primo appuntamento caldo del suo mandato sarà a marzo con il Sicilian Open, torneo di golf dell’European Tour promosso dalla Regione Sicilia. Info: www.roccofortehotels. 156 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Lo scorso dicembre, a Venezia, Federcongressi&eventi ha ricevuto il prestigioso premio Turismo è Comunicazione. Il riconoscimento è stato assegnato «per l’indiscusso impegno dimostrato, in questi anni di affermazione, nell’affrontare le tematiche legate al turismo in tutti i suoi aspetti e criticità, oltre che per l’attenzione posta nello studio di soluzioni, sostenute e condivise con i soci». Il premio è stato consegnato da Eric Maskin, Nobel per l’Economia 2007. Lo hanno ritirato Annamaria Ruffini CMP, componente del Comitato Esecutivo, responsabile dei rapporti interassociativi e coordinatrice dell’area Incentive & Motivation programs management, ed Enrico Jesu CMP, coordinatore della delegazione regionale veneta. Da sinistra l’Assessore al Turismo del Comune di Venezia Roberto Panciera, il Premio Nobel Prof. Eric Maskin, il Presidente di Endar e del Venezia Convention Bureau Luca Caruti, Annamaria Ruffini ed Enrico Jesu.


P ALACE HOTE L B ARI Via F r a n c e s c o Lo m b a r d i, 13 - 70122 B a r i t e l. 080 5216551 in f o @p a la c e h o t e lb a r i.it - h t t p :/ / w w w .p a la c e h o t e lb a r i.it


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SAI L’ULTIMA?

alberghi della capitale, con un totale di 88.4 punti, distinguendosi per raffinatezza, classe e servizi eccellenti. La posizione – sul parco di Villa Borghese con la Terrasse Cuisine & Lounge all’ultimo piano, da cui godere di una magica vista su tutta città – e le camere risultano in questo caso i punti di forza dell’albergo, rispettivamente con 92.2 e 90.2 punti. Il prestigioso riconoscimento si aggiunge a quelli ottenuti di recente, il “Prix Villégiature 2011” per la migliore terrazza d’albergo e “Best in the World

2011” di Condé Nast Traveler, che lo ha giudicato tra i migliori alberghi del Sud Europa, inserendolo al secondo posto della classifica per Roma. www.sofitel.com.

Teambuilding per tutti i gusti con Portofino Coast Portofino Coast ha studiato una serie di proposte originali e coinvolgenti per motivare i partecipanti di un meeting o un evento aziendale in Riviera. Le inziative spaziano dal gioco allo sport, dall’avventura all’arte, dalla natura all’enogastrono-

mia, e sono personalizzabili in base alle specifiche esigenze. Info www.portofinocoast.it.

Al Meliá Genova, soggiorni a partire da 99 euro Situato nell’elegante quartiere residenziale di Carignano, uno dei più importanti di Genova, il Meliá Genova rappresenta il perfetto compromesso per i viaggi business o leisure, offrendo la passione di Meliá per l’ospitalità, che si respira nel servizio caldo e curato e nell’attenzione ai piccoli dettagli. L’edificio è stato disegnato dall’architetto genovese Giuseppe Crosa di Vergagni nel 1929 ed è stato ristrutturato nel 2007. Acquisito da Meliá nel settembre 2011, l’hotel segue le nuove linee guida del brand, che ne innalzano il livello qualitativo e di servizio attraverso anche la presenza di installazioni di luci paritcolari e opere di artisti e fotografi importanti. Offre 99 camere, un’avveniristica Spa, ristorante gourmet e lounge bar. Fino al 31 marzo, l’hotel propone tariffe promozionali a partire da 99 euro in camera singola e da 114 per la camera doppia comprensive di pernottamento e prima colazione. Info: www.melia.com.

Grande promozione Mice al Molino Stucky Hilton Venice Da oggi, chi sceglie Venezia per eventi aziendali, potrà usufruire di una grande promozione. L’Hotel Molino Stucky Hilton Venice 5*, il centro congressi più ampio e all’avanguardia di Venezia situato sull’Isola della Giudecca, lancia l’offerta Book now & Save dedicata a tutti i clienti che scelgono l’hotel come location per eventi Mice durante i mesi di luglio, agosto, novembre e dicembre 2012. La promozione è valida per eventi prenotati entro il 1° marzo e prevede una tariffa speciale per i delegati a partire da 169 euro a notte e include, a scelta: welcome cocktail gratuito, una camera gratis ogni 25 prenotate, il 25% di sconto sull’affitto della sala meeting. L’offerta, inoltre, permette di guadagnare 120.000 punti bonus extra del programma Hilton HHonors Event * (equivalente ad un soggiorno di 2 notti presso un Waldorf Astoria Hotel). Info: tel. 0412723525 venice.events@ hilton.com. 158 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

Borgo di Conti Resort. Per eventi principeschi Nel comune di Perugia, immerso in un bosco secolare di uliveti, il Borgo di Conti Resort è un nuovo indirizzo di fascino per eventi nel segno dell’esclusività. Ricavato da un’antica fortezza del XIII secolo, e trasformato in complesso residenziale nel XIX dal proprietario, il pittore Lemmo Rossi Scotti, oggi la struttura conserva tutto il pregio artistico originario, a


Anche

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SAI L’ULTIMA?

Tanis Italia: soluzioni tecnologiche all’avanguardia La Tanis Italia S.r.l. nasce nel gennaio 2009 dalle professionalità di Luca Fragano (foto), Serafino Quartarone e Andrea Picciati. Società di servizi in grado di progettare e sviluppare qualsiasi tecnologia informatica e audio/video, la Tanis Italia considera la sua mission poter soddisfare qualsiasi esigenza del cliente, dal piccolo ufficio al centro di elaborazione dati di una grande azienda. La società è in grado di elaborare risposte e soluzioni elaborate in tempi rapidi, dedicando particolare attenzione a proteggere l’investimento dei clienti nel tempo. Tra le principali attività, l’organizzazione di riunioni aziendali e di eventi di comunicazione, compreso il coordinamento e l’assistenza in tutte le fasi del progetto. In particolare, la Tanis è in grado di fornire progettazione e noleggio impianti congressuali audio, video, luci; riprese video, noleggio laptop e desktop, impianti di traduzione simultanea; consulenza e vendita di macchine per l’Office Automation Consulenza e realizzazione chiavi in mano di C.E.D.; vendita e consulenza di piattaforme integrate, progettazione di reti informatiche complesse e de localizzate digitali e VoIP, con partnership e certificazioni con Cisco, IBM Business, HP Business e altri. Un esempio di fornitura ed assistenza impianti A/V, in particolare per la Celgene Corp. lo scorso ottobre presso il Cavalieri Hilton di Roma.

partire dalla configurazione stilistica del castello, con corti interne, dedalo di percorsi, giardino all’italiana e all’inglese, laghetti pittoreschi, e all’interno, soffitti affrescati, dipinti importanti intarsi e pregiati mobili d’epoca. Offre 58 camere, 8 appartamenti, 12 raffinate suite, tutte con dotazioni tecnologiche modernissime, un ristorante tipico, La Limonaia, e un’area congressi dotata di ampie terrazze e splendido anfi160 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

teatro all’aperto con vista sulle colline umbre. Ci sono anche una spa, un centro fitness, campi da tennis, pallavolo, ba-

sket e una scenografica piscina all’aperto. Info: www.borgodeicontiresort.com.

Rennovation Awards per l’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici Si è svolta lo scorso mese a Verona l’annuale premiazione Hotel Stars Awards durante la quale l’InterContinental Hotels Group (IHG) dà un riconoscimento agli hotel della catena e allo staff in base ai risultati raggiunti. Grande soddisfazione per l’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici di Roma che ha ricevuto il Renovation Award, per aver completato con successo la ristrutturazione dell’hotel tra maggio 2010 ed aprile 2011. A ritirare il premio è stato chimato il direttore generale dell’albergo Andrea Davide Russo. ■



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SAI L’ULTIMA?

A Umberto Michetti va il Premio Eccellenza Lido Vanni Si è tenuta lo scorso novembre 2011 al Teatro Dal Verme di Milano, davanti a una platea di 1.500 invitati, la sesta edizione del Premio Eccellenza Lido Vanni, il riconoscimento biennale promosso da Manager Italia (l’organizzazione nazionale dei manager del terziario) in collaborazione con Confcommercio (Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo) e Cfmt (Centro Formazione Management del Terziario) Linda Smiderle Barattieri

ei i manager e sei le aziende premiate. Il premio per l’Eccellenza a cinque stelle è stato conferito dalla giuria a Umberto Michetti, direttore generale NH Jolly Madison Tower di New York con questa motivazione: “Stimato da tutti, sempre calmo e sereno, rassicurante, affabile, gentile, positivo e disponibile ad aiutare il prossimo specialmente i più giovani. Affermato professionista dell’hotellerie internazionale dalle indiscusse capacità di leadership. Ha grande fiducia

S

nei giovani su cui ha sempre investito e ai quali ha sempre trasferito conoscenze: oggi quei giovani ricoprono ruoli importanti nel settore alberghiero italiano ed estero. Lavoratore instancabile, leale e corretto, ha sempre tenuto alta l’immagine della compagnia e dell’Italia rappresentandola all’estero con personalità, grandi capacità manageriali e relazionali”. Nato a Domodossola nel 1954, Umberto Michetti ha svolto la sua lunga carriera con numerosi ruoli esecutivi e dirigenziali interamente in Jolly Hotels, grande catena alberghiera italiana con alberghi a Londra, Parigi e New York, acquisita nel 2006 dalla spagnola NH Jolly Hotels. Dal 2010 dirige l’NH Jolly Hotel Madison Towers di New York. L’ambito riconoscimento, nato nel 2000 con l’obiettivo di valorizzare aziende e manager capaci

di distinguersi in campo professionale, sociale, culturale, associativo ed etico che si sono resi protagonisti, con il loro lavoro e le loro idee, dello sviluppo del settore terziario e dell’economia italiana, viene assegnato grazie alle segnalazioni di colleghi, familiari, altri iscritti e aziende aderenti ai settori contrattuali di Manageritalia. Il premio, che ha valenza anche benefica, viene realizzato grazie al contributo di Aviva e Ubi Assicurazioni, tradizionali sponsor della serata che dopo la premiazione prevede sempre uno spettacolo offerto gratuitamente agli ospiti con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare a importanti onlus. Il ricavato delle donazioni del 2011 è stato intermente devoluto alla Lega Italiana per la lotta alla Fibrosi Cistica. Per informazioni: www.manageritalia - premio.eccellenza@manageritalia.it

TUTTI I VINCITORI DEL PREMIO ECCELLENZA 2011 MANAGER • L’eccellenza nell’advertising di valore: Pinuccia Algeri direttore comunicazione Mediamarket • L’eccellenza silenziosa di un grande manager: David Bevilacqua, amministratore delegato Cisco Italia • L’eccellenza nella salvaguardia della salute: Daniel Jacques Cristelli, amministratore delegato Italia Sanofi Pasteur Msd • L’eccellenza contro la povertà: Marco De Ponte, segretario ActionAid • L’eccellenza a cinque stelle: Umberto Michetti, general manager New York NH Hotels • L’eccellenza nel dare speranza: Laura Maria Zemella, socio onorario Care & Share

AZIENDE • L’eccellenza nel migliorare la vita: Amplifon, soluzioni per l’udito • L’eccellenza nella nuova comunicazione: Carat, media e comunicazione • L’eccellenza nel liberare cultura: la Feltrinelli, editoria e distribuzione • L’eccellenza nell’animare sogni: Maga, animazione digitale • L’eccellenza nel valorizzare le persone: ManpowerGroup, servizi per il lavoro • L’eccellenza nel client service: Nital, fotografia e imaging

PROFESSIONISTI DELLA FORMAZIONE • L’eccellenza nella partnership: Logotel, innovazione collaborativa nelle imprese • L’eccellenza nella formazione: Umberto Totti, formatore e consulente aziendale LA GIURIA: a selezionare i manager meritevoli del premio Eccellenza è stata un giuria presieduta da Giorgio Del Mare (presidente Methodos, società di consulenza direzionale), composta da cinque ex vincitori delle passate edizioni (Ombretta Coda, Presidente di Mc Elettrici; Elena David, Presidente UnaHotels, Valentino Fabbian, Presidente Gruppo Cremonini; Gian Andrea Farina, Presidente di Itway; Stefano Sala, presidente e a.d. del Biteb – Banco Informatico tecnologico) e da cinque personaggi del mondo del lavoro, dell’economia, dello spettacolo, dello sport e della cultura: Daniele Agiman, direttore d’orchestra; Oriana Bandiera, economista London School of Economics; Davide Oldani chef; Josefa Idem, campionessa mondiale e olimpica di canoa; Paolo Madron, giornalista, fondatore e direttore di Lettera43.

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SAI L’ULTIMA?

Israele, a tutto sport L’ESPERIENZA DI CORRERE DOVE L’ANTICO SI ARMONIZZA CON IL MODERNO, TRA LE RADICI DI UNA STORIA LUNGA TREMILA ANNI. IN DUE STRAORDINARI APPUNTAMENTI SPORTIVI: LA MARATONA DI GERUSALEMME E, SUBITO DOPO, QUELLA DI TEL AVIV panti un percorso unico attraverso i luoghi santi più suggestivi della città vecchia: il Monte Scopus, la Knesset e per ultimo il Sacher Park. Per un’esperienza da togliere il fiato, che farà scoprire ai partecipanti come la Gerusalemme antica si armonizzi con i moderni quartieri della città. E grazie alla collaborazione tra la Municipalità di Gerusalemme, il Ministero del Turismo e la EL AL, linee aeree israeliane, sono stati creati convenienti pacchetti turistici, tanto per atleti, professionisti e non, quanto per le loro famiglie, che offriranno a molti l’opportunità di

Nazareth

o sport è vita. È allenamento per il corpo e nutrimento per lo spirito. A maggior ragione se si tratta di una corsa in Terra Santa, tra le strade e i vicoli di due città simbolo di spiritualità nel mondo. Questi gli appuntamenti imperdibili in programma per la prossima primavera in Israele: il 16 marzo 2012 si correrà la seconda edizione della maratona di Gerusalemme e, il 30 marzo, si replica a Tel Aviv, detta anche la Grande Arancia del Medio Oriente. Tra scenari spettacolari e luoghi che raccontano una storia millenaria, con i suoi impianti sportivi ultra-moderni, Israele si candida dunque a diventare una destinazione sportiva davvero unica nel suo genere. E dopo il successo dello scorso anno, la prossima Jerusalem International Marathon non mancherà di offrire ai parteci-

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Mura e torre di Davide


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SAI L’ULTIMA?

Cesarea Acquedotto romano

vivere la straordinaria esperienza di correre nella Città Santa. E subito dopo Gerusalemme, si corre di nuovo a Tel Aviv, la città più vivace ed emozionante del Medio Oriente, simbolo di modernità, con i suoi 300 giorni di sole all’anno, i 450 bar e ristoranti sempre aperti, i 14 km di splendide spiagge e gli oltre 1.300.000 tu-

risti provenienti da tutto il mondo nel 2010. Per chi volesse approfittare di questa occasione sportiva e prolungare il suo soggiorno, la Terra Santa è un luogo tutto da scoprire. Betlemme, Tel Aviv, Gerusalemme, con la Chiesa di Sant’Anna, la Via Dolorosa di Gesù, il quartiere arabo, il Santo Sepolcro. Un pellegrinaggio lungo la Valle del Giordano, con sosta al monte Tabor e visita alla basilica che ricorda il mistero della Trasfigurazione. E poi Nazareth, cittadina della Galilea entrata nella storia con gli avvenimenti della

vita di Gesù, il lago di Genessaret, area del ministero di Gesù in Galilea, il Monte delle Beatitudini, che ricorda il discorso della montagna di Gesù, Tabgha, la chiesa benedettina della moltiplicazione dei pani e dei pesci e la chiesa del Primato di Pietro. E ancora, la visita al sito archeologico della cittàporto di Cesarea, voluta e costruita da Erode il Grande nel corso del primo secolo d.C. E lungo il percorso che porta alla scoperta dei luoghi della Passione di Gesù, meritano una sosta il sion cristiano e il Monte degli Ulivi, per terminare nell’orto del Getzemani, luogo del tradimento di Giuda e dell’arresto prima della crocifissione. Ma Israele è anche deserto: quello del Neghev, con la sua fortezza voluta da Erode il Grande, testimonianza del tragico suicidio degli ultimi Zeloti, e le sue oasi, come quella En Gedi, in prossimità del Mar Morto, narrata anche nel Cantico dei Cantici. Cristina Piccinotti

Calendario 2012 delle principali manifestazioni sportive 16 marzo 2012 - Jerusalem International Marathon Possibilità di correre la maratona, la mezza maratona e un percorso di 10 km Per informazioni ed iscrizioni: www.jerusalem-marathon.com 30 marzo 2012 - Maratona di Tel Aviv Possibilità di correre la maratona, la mezza maratona, due percorsi brevi, uno da 10 e l’altro da 4.2 km, handcycle race di 21,5 km e una corsa di 21.5 km sui pattini nella formula in line skating Per informazioni ed iscrizioni: www.tlvmarathon.co.il - www.facebook.com/TelAvivMarathon 23-25 Aprile 2012 - Campionati Europei di Triathlon Eilat, perla sul Mar Rosso israeliano, è stata scelta per ospitare i campionati europei di Triathlon. Attesi migliaia di atleti per l’evento. Per informazioni:www.triathlon.org.il/en_ita/en_ita.php# dicembre 2012 - II edizione Mezza Maratona del Deserto Per informazioni:www.desertrun.info

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AERONEWS

Notizie dal mondo Emirates www.emirates.com

Un logo per il 40° anniversario degli Emirati Arabi Uniti Per festeggiare la costituzione degli Emirati Arabi Uniti avvenuta nel 1985, la Compagnia Emirates sfoggerà il logo appositamente disegnato per la ricorrenza, sulla livrea dei suoi A380 nel mondo. Il logo sarà presente in 16 aeroporti di 14 Paesi nel corso dei prossimi tre mesi.

Rotta su Buenos Aires RADDOPPIATI I VOLI DA VENEZIA dal prossimo 25 marzo l’Italia sarà ancora più vicina a Dubai, grazie al secondo volo giornaliero da Venezia. La compagnia, che ha cominciato a volare a Venezia nel luglio 2007, è a oggi l’unica a offrire un collegamento diretto con Dubai. Il secondo volo giornaliero, EK 137, partirà da Dubai alle 15:45 ora locale e arriverà a Venezia alle ore 20:00 ora locale mentre il volo di ritorno, EK 138, partirà dall’aeroporto Marco Polo di Venezia alle 21:50, atterrando a Dubai alle 05:35 del giorno successivo. Il collegamento sarà effettuato a bordo di un Airbus 340-300 da 267 posti, suddivisi nelle tre classi di prenotazione: First, Business ed Economy. «Il bacino veneto ha doppia importanza, turistica ed economica ed Emirates vuole essere il miglior partner per garantire ancora la diffusione e la crescita del made in Italy nonché per incrementare il turismo, settore di fondamentale importanza. Esattamente un anno fa iniziavamo ad offrire il servizio di First Class anche da Venezia e i risultati ci hanno dato ragione. Siamo oggi sicuri che la nuova frequenza porterà ottimi risultati» ha dichiarato Massimo Massini, Area Manager Italy & States of ex Yugoslavian Republic.

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Emirates fa il suo ingresso nella terra del tango. Per annunciare il nuovo scalo, lo scorso mese è stata organizzata una cena di Gala presso il Centro Costa Salguero alla quale hanno partecipato 800 ospiti, provenienti dal mondo del turismo e dell’industria, e il presidente dell’Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner. I partecipanti hanno anche avuto l’opportunità di ammirare in prima persona alcune componenti dell’A380.

Check-in chiusi in 60 minuti dalla partenza Da dicembre Emirates chiude i banchi check-in 60 minuti prima dell’orario di partenza del volo, che saranno aperti almeno da tre ore prima della partenza. I passeggeri dovranno quindi presentarsi al check-in non oltre 90 minuti prima della partenza, in linea con l’impegno che la compagnia aerea pone verso una maggiore efficienza e una migliore esperienza di viaggio.

Potenziati i collegamenti tra Dubai e l’Africa Emirates SkyCargo, divisione cargo di Emirates, ha lanciato un nuovo collegamento sulla fiorente rotta commerciale tra Dubai e l’Africa. Un Boeing 747-400F con una capacità di 117 tonnellate vola ogni venerdì tra Dubai e Ghana, supportando esportazioni e importazioni di una delle realtà economiche a più rapida crescita al mondo. Dal 2004 Emirates è operativo con un servizio passeggeri su Accra, con una capacità settimanale di 120 tonnellate a tratta nella stiva di un Airbus A330-200. Il nuovo servizio – sul Kotoka International Airport – sarà attivo via Lome, Togo, nel viaggio di andata e via Francoforte, Germania sul ritorno a Dubai.



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LE LOCATION DI MM

2Domus Group LA STORICITÀ DELL’ATMOSFERA PARTICOLARE LEGATA ALLA GRANDE MODERNITÀ E LA CAPACITÀ DI ACCOGLIENZA MICE DEL “ROME CONGRESS & EXPO CENTRE” SONO LE CARTE VINCENTI DELLE DUE DOMUS ROMANE, OGGI RIVITALIZZATE DA UN NUOVO START UP

L’esterno suggestivo di Palazzo Carpegna e l’atmosfera raccolta del chiostro. Accanto, la Tower Prestige suite.

n complesso immerso in un parco secolare di 10 ettari, un polo multifunzionale capace di un’eccezionale offerta meeting, il tutto poco distante dal Vaticano e dal centro di Roma. Ne fanno parte due splendide strutture, che insieme danno vita ad uno dei maggiori meeting centre della Capitale, il “Rome Congress & Expo

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Center”, la Domus Mariae Palazzo Carpegna e la Domus Pacis Torre Rossa Park. Di proprietà dell’Azione Cattolica Italiana, una grande Associazione laicale che ha dato nuova vita a queste due strutture nate negli anni Cinquanta, ma già trasformate in alberghi nel 2002, sono oggi entrambe gestite dalla 2Domus Group, un’azienda da anni ai massimi livelli del turismo congressuale romano. Collegato da un percorso pedonale privato, il “Rome Congress & Expo Centre” dispone di ben 2800mq di spazi congressuali walking distance, tutti dotati di connessione WiFi, con 2 Auditorium, 5 Expo Area e 13 Meeting Room, per una capacità di accoglienza complessiva di oltre 2000 posti a sedere, in grado di ospitare ogni tipo di evento. «La nostra è un’offerta assolutamente unica sul mercato di Roma, dove la storicità dell’atmosfera ben

si armonizza con la modernità e le tecnologie del Centro Congressi», ci conferma la General Manager Laura Vigilante (foto). «In più», continua la direttrice, «la polivalenza delle strutture e la grande capacità di accoglienza rende le due Domus di Palazzo Carpegna e di Torre Rossa Park meta ideale dove poter offrire al cliente risposte per ogni budget. La vicinanza delle strutture, solo 5 minuti a piedi tramite un percorso interno attraverso il parco di Villa Carpegna, permette l’ottimizzazione ulteriore dei costi abbattendo il problema primario dei transfer per i congressi in grandi città. Ad aggiungere linfa vitale e rinnovato entusiasmo per il 2012, il nuovo start up con la nuova ge-


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LE LOCATION DI MM

stione, per ritrovare la vera mission con la consapevolezza delle eccezionali risorse mice e incentive di cui disponiamo».

Domus Mariae Palazzo Carpegna La formula d’oro delle due Domus è semplice: storia, contemporaneità e natura. La Domus Mariae Palazzo Carpegna, uno degli alberghi più suggestivi della capitale, è ospitato in un palazzo d’ispirazione rinascimentale, e accoglie i propri clienti in un’atmosfera rilassante e cosmopolita. Il tutto, immerso nel verde con vista su Villa Carpegna e Villa Pamphilj, due tra i parchi più belli del centro di Roma. L’Hotel offre 200 camere, classic, executive e prestige suites, per tutte le esigenze di massimo comfort. Tre i ristoranti, che propongono piatti della tradizione mediterranea rivisitati e impreziositi grazie a una ricerca attenta delle materie prime: “Il Chiostro”, un lounge cafè bistrot a cielo aperto che accoglie i suoi ospiti nella bella stagione; “Il Colonnato”, la sala più ampia dell’hotel, una location perfetta per banchetti e cene di gala; “Le Restaurant”, una sala riservata dallo stile sobriamente retrò, per chi desidera una serata speciale. Alle spalle del chiostro sorge una chiesa di ispirazione rinascimentale, luogo ideale per attività concertistiche e cerimonie religiose. Importante l’offerta meeting. L’Auditorium Bachelet vanta una capacità di oltre 500 posti nei suoi 400mq di superficie ed è dislocato su due livelli. Il Conferenze Arcade, un’ampia e luminosa galleria, è il complemento ideale per gli eventi in

Alcuni grandi spazi espositivi del Torre Rossa Park Hotel. Nei mesi caldi è aperto il ristorante Torrerossa Garden

corso, ampliandone gli spazi di accoglienza. Le sale meeting, ben 11, variabili in capienza tra i 10 e gli 80 posti e in superficie tra i 16mq e gli 88mq, godono tutte di illuminazione naturale.

Domus Pacis Torre Rossa Park Costituito da un cuore pulsante che ospita l’elegante lobby lounge, il ristorante e l’area congressuale, l’Hotel Domus Pacis Torre Rossa Park è un vero e proprio mini resort nel centro di Roma. È infatti la scelta perfetta per una clientela mice cosmopolita, che predilige uno stile contemporaneo. Dispone di 250 camere estremamente eleganti. Tutte le camere “Classic” sono progettate per servizi di massimo confort, ma per maggiori esigenze sono disponibili le camere “Smart”, con ampi spazi e connessione

Wi-Fi. Grazie all’ispirazione internazionale dello chef del ristorante “Torrerossa Cafè Bistrot”, la ristorazione dell’hotel è costantemente al passo con i tempi. Raccolto invece nel delizioso giardino privato, aperto nei mesi più caldi, il ristorante Torrerossa Garden accoglie i suoi ospiti all’ombra della vicina torre settecentesca. Ma il vero cuore è l’eccezionale offerta Congress ed Expo. La sala dell’Auditorium Michelangelo, disposta su due livelli, dispone di un’ampiezza di oltre 700mq per una capacità di circa 800 sedute. A questo si aggiungono tre ampi spazi, la Expo Area con le sale Raffaello, Giotto e Bramante, dai 200mq agli oltre 400mq. Collegate tra loro grazie ad un ampio foyer, le sale rappresentano la soluzione ottimale per esposizioni di ogni genere. C.C. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 169


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LE LOCATION DI MM

Aqualux

Hotel Spa Suite & Terme UN NUOVO CONCEPT DEL BIEN VIVRE CHE GUARDA AL FUTURO. QUESTA, IN SINTESI, LA FILOSOFIA DELL’HOTEL DI BARDOLINO: UN PROGETTO INNOVATIVO CHE CONIUGA MICE E WELLNESS AI MASSIMI LIVELLI, NEL TOTALE RISPETTO DELL’AMBIENTE alla primavera del 2012, grazie all’apertura di Aqualux Hotel Spa Suite & Terme, progettato dall’architetto veronese Lino Rama, sarà possibile sperimentare a Bardolino, perla del lago di Garda veronese, il piacere di una nuova dimensione di ospitalità che potremmo definire “contemporanea”. Il binomio Aqualux Hotel Spa Suite & Terme e Bardolino dà forma a una nuovo modo di sentirsi in armonia sia che si scelga l’albergo per un meeting o che vi

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si soggiorni per piacere: un’esperienza di rigenerante benessere che lancia un nuovo concept del bien vivre, fondato sui principi attualissimi di sostenibilità e charme. Concept che posiziona Aqualux Hotel Spa Suite & Terme sulla rampa di lancio che contraddistinguerà l’hôtellerie del futuro. L’albergo è infatti la prima struttura non situata in Alto Adige ad aver ottenuto la pre-certificazione Clima Hotel che attesta con rigore la sua anima eco. La proposta di Aqualux dedica-

ta al mondo Mice è ampia e variegata: 1.200 mq di moderno ed efficiente spazio congressuale, con un foyer, due sale plenarie (rispettivamente per 250 e 120 persone) e tre altre meeting room di differenti misure. Tutte le sale dispongono di dotazioni hi-tech e attrezzature di ultima generazione. Il versatile Centro Congressi rappresenterà il nuovo punto di riferimento di tutto il Garda veronese e non solo. Ogni ambiente è funzionale e valorizzato da sistemi impiantistici certificati Clima Hotel. Le sale sono corredate da impianti tecnologici d’eccellenza firmati Creston, azienda leader del settore. La sala Colombara (273 mq) può essere suddivisa in sala Novello (166 mq) e sala Riviera (107 mq); la sala Bardo, a forma di botte, è perfetta per meeting, esposizioni, presentazioni di autovetture e motociclette. La sala Zerbetto (54 mq) è l’Executive Board Meeting, ideale per incontri esclusivi; la


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LE LOCATION DI MM

sala Gramole (49,50 mq) può accogliere invece meeting di piccole e medie dimensioni. Fiore all’occhiello dell’area meeting: una cantina di vini e olii selezionati tra i prodotti migliori del Garda.

Un eden del benessere Cuore della struttura è una corte sconfinata che ospita l’Aqualux Park caratterizzato dalla presenza di 7 piscine di acqua termale, di cui 3 esterne: una di queste misura ben 250 mq e comunica con un’altra interna raggiungibile a nuoto. Nella zona esterna sono presenti inoltre stazioni idro e aeromassaggio, una vasca di acqua salina dedicata al relax – situata a un differente livello rispetto alle altre – e una piscina Whirpool. Quattro anche le piscine indoor tra cui figurano una vasca a forma di T rovesciata e una vasca Whirpool circolare a forma di “coppa di champagne”che sembra emergere dalle acque sottostanti.

Il Mondo SPA di Aqualux, con i suoi 1000 mq, rappresenta un autentico paradiso del wellness, grazie a 6 cabine per i trattamenti estetici, idro e fangoterapia, una Private SPA, quattro saune, due bagni a vapore, una fontana di ghiaccio, un calidarium e un solarium. Oltre all’area benessere è presente una zona fitness di 130 mq. Aqualux Hotel conta 113 camere (33 suite). Quasi tutte si affacciano sulla corte e i loro cromatismi si richiamano prevalentemente alla gamma delle terre naturali. Molto interessante anche l’offerta gour-

met dei due ristornati: Italian Taste è riservato alla clientela residente in struttura e la decisione di puntare sulla valorizzazione della cucina italiana – con un occhio di riguardo per il biologico e le eccellenze a km 0 – corrisponde a una scelta precisa che ha uno dei sui cardini nella ricerca della qualità e nell’originalità delle ricette. L’area Grill & Wine è un mondo a parte pensato anche per chi non soggiorna nell’hotel. I cibi alla griglia la caratterizzano con un’ampia selezione di tagli di carne nazionale di pregio. L.S.

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LE LOCATION DI MM

Borgo Egnazia META DI LUSSO SULLA COSTA BRINDISINA, IL RESORT PRESENTA NOVITÀ E OBIETTIVI PER IL NUOVO ANNO, IN CUI PUNTA AD AFFERMARSI COME UNA DELLE STRUTTURE D’ECCELLENZA PER IL TURISMO BUSINESS on l’inizio della stagione 2012, Borgo Egnazia, struttura del Gruppo San Domenico tra le più eleganti e innovative sulla costa pugliese, traccia un bilancio dei risultati conseguiti durante lo scorso anno e delle novità che presenterà ai suoi ospiti a Savelletri di Fasano, sulla costa brindisina. Ne parliamo con Cristiano Cabutti (foto), Direttore Vendite e Marketing del Resort. Come è nato il progetto Borgo Egnazia? «L’idea risale a una decina di anni, quando la Famiglia Melpignano ha deciso di investire in un nuovo concept che permettesse colmare un gap: se l’offerta ricettiva pugliese è prevalentemente composta da masserie, Borgo Egnazia si rivolge a un pubblico più vasto, con un occhio rivolto alle giovani coppie, alle famiglie e agli eventi aziendali più impegnativi, coniugando all’eccellenza dell’ospitalità un viaggio nella storia e nella cultura locale. Il resort, cinque stelle, si basa infatti sulla ricostruzione fedele di un piccolo borgo dove trionfa l’architettura tradizionale pugliese, circondato da giardini arabi e prospiciente il mare». In termini di fatturato e presenze potete dirvi soddisfatti dei risultati del 2011? «L’anno scorso è stato un momento decisivo, che ha superato anche le nostre più rosee aspettative. La struttura ha infatti riscosso un notevole successo, come ci confermano i numerosi fe-

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edback positivi ricevuti dagli ospiti e il fatto di aver triplicato in un solo anno le presenze rispetto a quello di apertura. E questo vale sia per la clientela leisure sia per quella business». Quali sono le novità per il 2012 ? «Innanzitutto la Spa, che abbiamo deciso di chiamare Vair (vero in dialetto fasanese). A dicembre abbiamo inaugurato i nuovi spazi dedicati al benessere, in cui offriamo, oltre a programmi costruiti ad hoc che partono dalle ricette e dagli ingredienti del territorio, pacchetti specifici per gli ospiti business e questo è un elemento che ci caratterizza. Per esempio, tra i nuovi ambienti realizzati, c’è lo Spa cinema per momenti di relax durante gli incontri di lavoro o per la proiezione di video aziendali in una location insolita e più informale. Tra i pacchetti il più originale è senz’altro quello legato alle tradizioni pugliesi, che include anche uno stage di danza delle spade. L’altra novità del 2012 è il Kid’s club aziendale, creato sia per i

dipendenti di Borgo Egnazia sia per gli ospiti. Un utile servizio che permette ai genitori di lasciare i propri figli durante la giornata di lavoro in uno spazio attrezzato e con personale qualificato». Cosa offrite a chi viaggia per lavoro? «Gli ospiti Mice apprezzano la nostra struttura per diversi aspetti. Innanzitutto la logistica, dato che ci troviamo in posizione equidistante dai due principali aeroporti pugliesi, Bari e Brindisi. Quindi la calda accoglienza del nostro personale, frutto di un’attitudine all’ospitalità che è innata nei pugliesi. La scenografia del luogo e il suo design rendono il Resort, inserito in un contesto naturale di grande bellezza, circondato dagli ulivi che caratterizzano la regione e vicino al mare, un destinazione di fascino e al contempo di assoluta tranquillità, ideale per ospitare produzioni cinematografiche e proiezioni di prime. Le ampie dimensioni, a oggi sono 182 le soluzioni ricettive per una capacità di 550 posti letto, permettono anche l’uso della location, magari in esclusiva, per il lancio di prodotti, eventi e congressi. Gianna Giglioli


• NUOVO RISTORANTE CON SPECIALITÀ REGIONALI • SALE BANCHETTI da 10,100,150,300,400 persone • AMERICAN BAR • PISCINA COPERTA riscaldata • PISCINA ALL’APERTO • MODERNISSIMO CENTRO BENESSERE • PARCO GIARDINO • PARCHEGGIO PRIVATO • GARAGE CHIUSO • ELIPORTO • SALE CONGRESSI e CONVEGNI da 10 a 500 persone per oltre 1000 posti complessivi • 130 CAMERE con 21 SUITES • NUOVE CAMERE SUPERIOR • SALA MULTIFUNZIONALE di 600 mq modulabile in 2/3 sale e foyer. CASA COLONICA • Appartamenti con angolo cottura • ingresso indipendente • parcheggio privato


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LE LOCATION DI MM

Boscolo Exedra Nizza RECENTEMENTE RINNOVATO, IL CINQUE STELLE È OGGI TRA GLI HOT SPOT PIÙ À LA PAGE DELLA COSTA AZZURRA. A DIRIGERLO È STATO CHIAMATO SILVIO CATALANO, GIÀ DIRETTORE COMMERCIALE DEGLI ALBERGHI FRANCESI DEL GRUPPO BOSCOLO

ilvio Catalano (foto sotto) è il nuovo direttore generale dell’Hotel Boscolo Exedra di Nizza, un gioiello del Boscolo Group situato nel boulevard centrale della perla della Costa Azzurra. La struttura, premiata di recente con 5 stelle nella nuova classificazione francese, è stata totalmente ristrutturata e riaperta nel 2009. Proprio a seguito di importanti lavori infatti, l’Hotel Boscolo Exedra ha acquisito una nuova luce, coniugando in maniera armonica i nobili tratti originari al candore luminoso dei nuovi ambienti interni. L’edificio conserva ancora la magnifica facciata e tutti i suoi decori. Le parti comuni e le 113 camere, rivisitate in una nuova chiave progettuale, sono l’emblema di una raffinata contemporaneità. Il destino dell’Hotel sembra quello di essere a Nizza la residenza di riferimento per ospiti esigenti, dai gusti ricercati.

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La sfida ideale quindi per Silvio Catalano. Nato a Strasburgo, cinquant’anni, una lunga carriera nel mondo dell’hotellerie internazionale, Catalano inizia la sua carriera in CIGA Hotels. Entra nel 1990 nella Charming Hotels come direttore vendite, contribuendo alla creazione e allo sviluppo della catena, lasciando il brand ormai affermato nel 1999 con la posizione di direttore esecutivo. Dopo alcune esperienze di successo come l’apertura nel 2000 della guest house “The Inn at the Spanish Steps”, affiliato alla Small Luxury Hotels, inizia nel 2004 una lunga collaborazione lo Splendide Royal di Roma rilanciando l’immagine dell’albergo e contribuendo all’ottenimento della stella Michelin, dal 2007, per il ristorante Mirabelle. Oggi, dopo quasi otto anni, raccoglie una nuova sfida, complice il ritorno nel suo paese d’origine, non solo come direttore generale del Boscolo Exedra di Nizza, ma anche come direttore commerciale degli alberghi francesi del Boscolo Group, l’Hotel Plaza e il Park a Nizza, il Grand Hotel a Lione, oltre naturalmente all’Exedra. Chiamato in origine Hotel du Rhin, il Boscolo Exedra di Nizza venne intenzionalmente costruito nel cuore della città, immerso nel verde

e nella quiete del boulevard Victor Hugo, lontano dalle zone più mondane, vantando da subito una clientela raffinata che preferiva la tranquillità esclusiva alla folla del lungomare. Centotredici tra camere e suites, tra cui una executive suite, due presidential suite e cinque junior suite. Rivestimenti raffinati, come il marmo e il parquet in legno chiaro, i toni dell’avorio e del crema alle pareti, fanno da sfondo agli eleganti arredi bianchi. L’hotel, oltre ad offrire un bar dall’atmosfera futurista, un esclusivo ristorante italiano à la page – La Pescheria – entrambi con terrazza esterna, gode di una grande area Fitness&SPA di 500 mq, completa di piscina coperta con l’esclusivo circuito Deep Nature by Algotherm. Lo spazio business offre 140 mq di ambienti modulari per meeting e congressi, ma anche per eventi e incontri prestigiosi. Le eleganti sale riunioni, illuminate da luce naturale e perfettamente equipaggiate sia a livello di dotazioni che di servizi disponibili, possono ospitare fino a 150 persone. C.C.



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QUALITÀ, AFFIDABILITÀ, PROFESSIONALITÀ. PAROLE D’ORDINE DEL 2012

Caesius Thermae & SPA Resort

oerente con la sua politica di ricerca del benessere e della qualità, perseguita da anni e confermata dai buoni risultati del 2011, l’hotel Caesius Thermae & SPA Resort di Bardolino, situato sulla sponda del Garda Veronese, manterrà lo stesso in-

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dirizzo di marketing e di gestione attenta alla “persona”. Parola di Lupetto! Lo dice Giacomo Sarnataro (foto sopra), general manager del magnifico Resort. Infatti per Sarnataro – così come per tutto il Gruppo Europlan, di cui l’Hotel rappresenta la perla più splendente – l’ospi-

te è prima di tutto una persona. Da cosa si vede? Dall’accoglienza al ricevimento, istruito dalla room division manager Valentina Liberati. Ma si vede anche dalla professionalità, o meglio dire vocazione, della responsabile congressi Laura Brini e del suo assistente Davide Rappazzo, dall’attenzione della governante Ornella Giorno e del suo manipolo di cameriere ai piani. E, ancora, si vede dalla qualità della cucina capitanata dallo chef Alessandro Salandini e del ristorante curato dal maitre, Filippo Lauria, dal f&b manager Felice Rama e dal maitre gourmet Lorenzo Cozzani; qualità che inizia manifestarsi sin dalla sontuosa colazione del mattino, procedendo in un crescendo rossiniano fino alla cena dei residenti o alle cene di gala. Si vede nella presenza assidua dei medici Pomari, Faggionato, e Formenti che prendono in cura gli ospiti della SPA; si vede dalla empatia con la quale il re-


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sponsabile Andrea Daducci insieme a tutto il personale del wellness, e la responsabile Sabina Bonvissuto del beauty center si rapportano con gli ospiti. Inizia un anno, il 2012, che invita tutti a fare di più, meglio, lasciando da parte avventure di marketing e gestioni improvvisate, di affidamenti a direttori e collaboratori inesperti. Caso, che non riguarda certo il Caesius Thermae & SPA Resort:

l’hotel è affidabile sempre, sia che ci si soggiorni per piacere, sia che lo si scelga per lavoro. Condotta con mano di ferro e guanto di velluto, la regia di Sarnataro rivela grande professionalità, ma anche grande solarità e passione. Passione che il gm mette in tutto quello che fa, in particolare nella cucina che qui, al Caesius, si esprime addirittura in tre linee ugualmente all’insegna dell’eccellenza. Per verificare la qualità e l’eterogeneità dei pacchetti offerti dal resort, basta navigare nel sito dell’hotel: incentive house, aziende, pco, meeting planner, società di team buil-

ding, business women e manager stressati dalle autostrade e dai conti, ma anche coppie che vogliono prendersi un week end di pausa e relax, tutti troveranno più di un motivo valido per scegliere il Caesius ad occhi chiusi. Insomma non ci sarà bisogno di declamare “Oh specchio, specchio delle mie brame, qual è il resort più bello del reame”? Più bello ma anche più affidabile, perché, mai come da quest’anno conteranno i soldi che le aziende o le singole persone spenderanno, quindi è bene mettersi in mani sicure. Benvenuti all’Hotel Caesius Thermae & SPA Resort! L.S.

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CastelBrando A CISON DI VALMARINO, IN UN CONTESTO DI GRANDE FASCINO, L’HOTEL OFFRE UN’OSPITALITÀ DI TRADIZIONE, STORIA E ALTA TECNOLOGIA. PER EXPERIENCE MEETING

astelBrando è un borgo medioevale magnificamente inserito nel paesaggio collinare della Via del Prosecco, a soli 50 minuti da Venezia. Una funicolare panoramica permette di raggiungere il castello, che dalla vallata si mostra con ampi terrazzamenti e mura merlate. Un po’ di storia... Il primo castrum venne eretto a partire dall’età romana come struttura di controllo e difesa della Via Imperiale Claudia Augusta, che collegava l’Adriatico al nord Europa. Nel corso dei secoli conobbe una serie di ampliamenti: fu dimora dei Signori Da Camino, i quali lo cinsero interamente di una imponente merlatura alla guelfa e vi eressero una torre centrale; passò poi sotto il controllo della Repubblica di Venezia, che lo diede in feudo prima a Marin Faliero e poi ai capitani di ventura Giovanni Brandolino ed Erasmo da Narni. Con la famiglia Brandolini, nel cinquecento, il maniero venne ampliato nella sua parte centrale con gusto sansoviniano che ne impresse un garbo veneziano. L’ultimo a sorgere è il corpo settecentesco a ferro di cavallo progettato dall’architetto Ottavio Scotti di Treviso. Rimase di proprietà dei

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spone di piscina idromassaggio, bagno turco, saune finlandesi, percorso Kneipp, sala fitness, area relax e terrazzamenti prendisole. La beauty farm offre un ampio ventaglio di trattamenti estetici e massaggi. Conti Brandolini fino al 1959, anno in cui venne venduto ai padri Salesiani che lo riadattarono a centro di studi spirituali. Nel 1998 CastelBrando viene acquistato e restaurato dalla famiglia Colomban. Oggi la dimora è un magnifico hotel con 80 eleganti camere ubicate in tre contesti diversi di grande fascino: 50 all’interno del castello, 16 presso la Dependance e 14 in Villa Marcello Marinelli. L’ala settecentesca ospita il raffinato Ristorante Sansovino e l’informale Ristorante Pizzeria La Fucina. Nella cornice dell’ala più antica del castello si trova la suggestiva Principessa Gaia Spa che di-

Congressi ed eventi nella storia All’interno delle splendide sale del castello si sviluppa un centro congressi ed eventi tecnologicamente all’avanguardia, composto da tre teatri e sette sale: il Teatro Sansovino (200 mq), il Teatro Magno (550 mq), il Teatro Tenda, con uno spazio di 1.000 mq, e le sale del ’700 (50/80 mq ciascuna). CastelBrando è il punto di partenza per la visita a numerose località di grande interesse ed offre una serie di itinerari tra città d’arte, luoghi di cultura e tesori enogastronomici che rendono queste terre molto apprezzate. L.S.



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LE LOCATION DI MM

Hotel Corte Valier UN HOTEL APERTO TUTTO L’ANNO, CHE NON FA RIMPIANGERE I PARADISI ESOTICI. CON UN TOCCO DI CHARME E TUTTI I PLUS DI UN CINQUE STELLE, TRA CUI UNA MAGNIFICA SPA DI 1300 METRI QUADRATI. A LAZISE orte Valier è un hotel per tutte le stagioni, non solo perché è in effetti una delle poche strutture del Garda orientale aperte tutto l’anno, ma soprattutto perché la bellezza, la grazia, lo charme, sono valori che non cambiano con le stagioni. All’originalità e alla finezza dell’architettura corrisponde un paesaggio “di luce”, nel senso che il sole, le nuvole, la pioggia, la nebbia, giocano con l’acqua del lago, disegnando strabilianti effetti ottici che solo un fotografo o un pittore potrebbero ritrarre. Domenico Esposito, gm del Corte Valier ha dato una sua impronta sin dai primi passi della struttura, aperta a metà del 2010. Da subito ha deciso di valorizzare la cucina d’auto-

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Il gm del cinque stelle Corte Valier, Domenico Esposito (primo da destra) con il suo staff di preziosi collaboratori

re, firmata Peter Brunel chef trentino stellato, ma anche quella del territorio, quindi lacustre, tanto apprezzata perché abbastanza rara. Ha puntato non solo sugli ospiti di lingua tedesca o comunque internazionali, ma anche sulla cliente-

la italiana: coppie, ladies in viaggio d’affari, top manager, piccoli e selezionati gruppi. E, in particolare, ha scommesso sul Mice, offrendo una location ideale a incentive house, aziende, PCO e Meeting Planner. E la prova che le sue “puntate” si


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sono rivelate vincenti è l’ospite che, venuto a Corte Valier per un meeting, ci torna poi per un weekend di piacere, magari con tutta la famiglia. E viceversa, l’ospite che, scoperto l’albergo come location leisure, lo sceglie anche come sede per il suo prossimo evento o meeting. Ma qual è il segreto di tanto successo? Il calore, la cordialità del suo general manager che ha allevato uno staff di collaboratori a sua immagine e somiglianza potremmo dire scher-

zosamente, sempre pronto, disponibile e generoso. La struttura offre 84 camere, tutte con vita lago e dotazioni di ultima generazione. Altrettanto belle e funzionali le sale meeting Space A e Space B, ognuna delle quali può ospitare fino a 100 delegati nella formazione a teatro. Entrambe vengono servite da un guardaroba e da un grande foyer, ideale per coffee break. Dal foyer si accede al Ristorante Dome, dove la cucina, per la felicità di tutti i gourmant, racconta un mondo di

“favole” a lieto fine, su gusto, leggerezza, creatività, e sull’abbinamento di sapori e ottimi vini. Per non parlare, poi, della grazia con la quale viene apparecchiato un tavolo per una cena aziendale o della cura del servizio... e sappiamo tutti che il successo di un meeting è il risultato della somma di più fattori, tra cui la cucina è uno dei principali e quando quest’ultima delude le aspettative anche l’evento viene offuscato. Ragion per cui è bene affidarsi a chef esperti, come nel caso di Corte Valier, dove lo chef e la sua brigata hanno grande pratica non solo nella ristorazione à la carte ma anche nella banchettistica. In un territorio così ricco di eccellenze, Domenico Esposito e la sua squadra hanno da offrire molto anche per quanto riguarda le opportunità post congress escursioni, serate di lirica e spettacoli all’Arena di Verona, visite a frantoi e ad aziende vinicole della Valpolicella alla scoperta dell’Amarone... Un cenno infine alla Spa Laguna – alla quale gli ospiti accedono liberamente – un vero viaggio di piacere multisensoriale che si svolge in 1300 metri quadrati. Allora, fatevi del bene, sia che stiate organizzando un meeting sia che pensiate ad una piccola evasione, Hotel Corte Valier vi attende! L.S. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 181


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Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast DOPO UN 2011 CHE HA CONFERMATO IL TREND DI CRESCITA NEL SETTORE MICE, LA STRUTTURA DEL BRAND INTERCONTINENTAL HOTELS GROUP DIVERSIFICA LA CLIENTELA E GLI SPAZI PER IL MONDO CONGRESSUALE

n poco meno di dieci anni dall’apertura il Sorrento Coast, albergo quattro stelle categoria superiore del brand Intercontinental Hotels Group, situato lungo la costa che si affaccia sul mare della Costiera Sorrentina, ha saputo qualificarsi come una delle strutture di punta del segmento Mice in Campania. Una destinazione nota e apprezzata dai vacanzieri, ma che si sta velocemente facendo strada tra le mete più richieste nel mondo meeting&congress italiano. Dopo un 2011 che ha visto un significativo incremento di richieste da parte di aziende e operatori del settore, oltre a registrare la piena occupazione durante il fine settimana soprattutto nella bella stagione che si trasforma nel tutto esaurito di agosto, anche il nuovo anno si presenta sotto i migliori auspici. L’Hotel, dal design minimalista, all white per richiamare le caratteristiche dell’edificio indu-

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striale da cui deriva, un vecchio cementificio, punta infatti a posizionarsi quale leader indiscusso del mercato congressuale nella penisola sorrentina. Come sottolinea il Direttore Commerciale, Antonino Russo: «il Sorrento Coast è l’unica destinazione in loco in grado di offrire un servizio completo al mondo business. A partire dal molo di attracco privato, il solo nella zona che può accogliere imbarcazioni in grado di ospitare più di 100 persone, alla po-

sizione strategica, vicino a Napoli, Sorrento e all’aeroporto di Capodichino, che lo caratterizza come luogo di partenza ideale per andare alla scoperta, via mare o via terra, delle isole del Golfo di Napoli (Capri, Ischia, Procida), della Costiera Amalfitana e dei siti archeologici. Da poco abbiamo anche riacquisito la gestione di Stone Beach, già di nostra proprietà, una spiaggia privata che costituisce la naturale prosecuzione dell’albergo, cui è collegata


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dalla passeggiata lungo la costa, riconosciuta da tutti come uno dei migliori Beach Club del Golfo di Napoli. Questa è una delle location che sfruttiamo di più per l’organizzazione dei team building, cui possiamo abbinare la possibilità di usufruire del nostro centro benessere con Spa, tra i più grandi della regione». «Dallo scorso anno – continua Russo – accanto al corpo principale, abbiamo lanciato e consolidato sul mercato un’altra struttura destinata a ospitare banchetti, pranzi di nozze, cene di gala, cocktail e feste azien-

dali. Si tratta di Convivio ricevimenti, una vera e propria villa sul mare, con vista panoramica sul circondario, che dispone di una sala interna, per 200 persone sedute, e di una magnifica terrazza all’aperto. La cucina qui offerta, ispirata alle ricette mediterranee, si basa sugli ingredienti locali e i prodotti utilizzati provengono tutti dal territorio. Con l’ampliamento del complesso abbiamo fatto un vero salto di qualità. Non solo per il buon riscontro ottenuto nel segmento banchettistica, ma anche perché costituisce per noi un plus in grado di attirare il mondo meeting&congress». «In generale», aggiunge, «siamo soddisfatti del nostro posizionamento e vediamo delle buone prospettive per il futuro. Ci stia-

Meet&Get Per festeggiare il buon andamento del segmento Mice, le aziende che organizzeranno un meeting al Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast potranno aderire alla speciale campagna Meet&Get, elaborata da Intercontinental Hotels Group. Fino al 20 aprile di quest’anno, i clienti, a seconda della spesa effettuata in prenotazioni, saranno premiati con iPod e iPad 2.

mo, per esempio, sempre più aprendo a nuove tipologie di clientela. Se il mondo delle convention e dei congressi, fino a qualche anno fa, era appannaggio delle grandi case farmaceutiche, delle assicurazioni e delle banche, oggi, invece, la richiesta è maggiormente diversificata e proviene sempre più spesso dal mondo industriale. Quello che comunque accomuna tutto il settore è il fatto che sia molto difficile programmare a mediolungo termine. La tendenza prevalente è il last minute, ma la nostra struttura, flessibile e dinamica, ha saputo adattarsi alle nuove esigenze espresse dal mercato, mantenendo alti gli standard qualitativi». «Un evento che, nonostante quanto detto prima, è già stato fissato a calendario», conclude

il manager, «riguarda il mondo della ristorazione d’eccellenza nel nostro Paese. All’inizio di giugno avremo in casa alcuni tra i più noti chef stellati d’Italia, che si incontreranno per partecipare a un’iniziativa ideata da Gennaro Esposito, nome notissimo dell’arte culinaria campana: la Festa a Vico, che quest’anno giunge alla sua nona edizione. La presenza dei migliori chef al Sorrento Coast conferma il legame tra la struttura e la gastronomia di qualità, che si è anche espressa, a giugno dello scorso anno, con l’evento Gente del Fud. L’albergo ha ospitato per l’occasione i food blogger di tutta Italia per una due giorni di incontri nell’ambito del progetto organizzato da Garofalo, il pastificio di Gragnano». Patrizia Cabrio

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Grand Hotel del Mare UNA STRUTTURA DAL FASCINO ANTICO SUL PROMONTORIO CHE DOMINA BORDIGHERA, APERTA SIA AL TRADIZIONALE TURISMO LEISURE SIA AL SEGMENTO MEETING&CONGRESS

a Liguria, e in particolare la Riviera di Ponente, come si sa, è una destinazione molto amata e frequentata dai vacanzieri, attratti da sempre da questa destinazione mediterranea che offre un clima particolarmente mite durante l’inverno e caldo e ventilato durante la stagione estiva. La sfida, dunque, per una struttura di categoria supe-

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riore che voglia accogliere la clientela nel corso di tutto l’anno, non è semplice. Eppure il Grand Hotel del Mare, albergo di fascino che offre un’atmosfera di signorile eleganza all’interno del piccolo e tranquillo centro di Bordighera, ha saputo qualificarsi come meta capace di coniugare al tradizionale turismo estivo l’offerta per il segmento Mice.

Ne parliamo con il direttore Francesco Polzoni, che spiega: «ci siamo resi conto che nell’area, da sempre focalizzata sul segmento leisure, mancava una proposta all’avanguardia indirizzata alla congressistica e questo ci ha spinto a investire nel progetto del nuovo centro congressi. Inoltre, con il riposizionamento dell’hotel sul mercato, non potevamo tralasciare l’aspetto wellness, indispensabile per una struttura 5 stelle come la nostra. È nata così la scelta di dotarci anche di un centro benessere, che fino a oggi era stato dato in gestione. Unendo lo charme del complesso alla tecnologia delle attrezzature e alle opzioni per il benessere e il relax siamo in grado di offrire una location competitiva per organizzare incontri o eventi di qualsiasi tipo». Il Grand Hotel del Mare inaugura quindi la stagione 2012


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con due importanti novità. Innanzitutto il rinnovato centro congressi polifunzionale, dotato di tre sale, da 8 a 200 posti. Due di queste sono adiacenti, mentre la terza si trova a un diverso piano, per incontri riservati che hanno bisogno di maggiore tranquillità e privacy. Lo spazio più ampio, percorso da una vetrata che offre una vista panoramica sul mare, è pensato per inscenare incontri e occasioni business di maggiore portata. Così come il centro congressi, anche la Spa ha subito un’importante opera di rinnovamento degli spazi e delle attrezzature da poco più di un anno, passando, inoltre, dal 2012, sotto la gestione diretta da parte dell’hotel. Questo cambiamento non solo permetterà di offrire un servizio aggiuntivo ai clienti

della struttura, ma anche di posizionare il Grand Hotel del Mare come destinazione in cui al momento meeting&congress si associano il relax e il benessere dello Spa & Wellness Club, che offre percorsi, massaggi e trattamenti esclusivi mirati al rilassamento ed al raggiungimento del benessere psico-fisico in un atmosfera unica e preziosa. In più, il ristorante dell’hotel, il Narvalo Blu, ha rinnovato la sua offerta gastronomica. Lo chef, Diego Vivo, giovane e creativo, propone ricette che

Solo per i primi mesi dell’anno e solo prenotando dal sito www.grandhoteldelmare.it, è possibile accedere a una speciale offerta pensata soprattutto per le coppie, che siano in fuga romantica per un fine settimana o vogliano rilassarsi per qualche giorno in più. Il pacchetto Spa & Wellness propone due notti in hotel con colazione a buffet, una cena per due nel ristorante Narvalo Blu, un massaggio anti-stress e il percorso benessere che include la piscina coperta, sauna, bagno turco e doccia emozionale.

partono dagli ingredienti del territorio, conditi con il rinomato olio ligure, oltre al pesce fresco e a una vasta selezione di vini locali e non, sia per gli ospiti della struttura, sia per una clientela esterna all’albergo, sia, infine, per l’organizzazione di cene di gala e lunch aziendali. «A questi elementi», continua, «si aggiunge anche lo stretto legame con il territorio, che ci permette di ideare e proporre soluzioni per team building e convention creative e personalizzate, sfruttando le tante opportunità presenti sulla Riviera dei Fiori. Per esempio, portiamo i nostri ospiti alla scoperta delle attrazioni della zona, dal famoso Teatro Ariston di Sanremo alla meno nota Biblioteca Bicknell di Bordighera». «Dopo un 2011» conclude Polzoni, «che si è chiuso con un incremento del 16% in termini di occupazione rispetto all’anno precedente, abbiamo avuto la conferma che il trend di crescita è costante e che il progetto di sviluppo che stiamo portando avanti dal 2010 è fondato. Il principale obiettivo di questo investimento è stato offrire ai clienti un’esperienza indimenticabile puntando sulla qualità del servizio. Siamo consapevoli che è proprio al servizio che gli ospiti sono sempre più attenti e che le loro esigenze in termini di standard qualitativi sono sempre più alte». g.g. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 185


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Grand Hotel Gardone PRIMA STRUTTURA RICETTIVA A ESSERE COSTRUITA SUL LAGO DI GARDA, COME TESTIMONIA LA NUOVA EDIZIONE DEL VOLUME CHE NE RACCONTA LA STORIA, ANCORA OGGI RAPPRESENTA UNA DELLE METE FAVORITE DAL TURISMO ITALIANO E INTERNAZIONALE eeting @ Grand Hotel Gardone! Why not?: questo potrebbe essere il pay-off che accompagnerà la nuova stagione, con inizio il 31 marzo, dello storico albergo di lusso che si affaccia direttamente sul Lago di Garda. Prima struttura ricettiva a essere costruita sulle sue sponde, nel 1884, vanta una tradizione di

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ospitalità che dura da quasi 150 anni e che oggi permette di vivere in un’atmosfera d’altri tempi ma al contempo di respiro internazionale. Proprio al Grand Hotel Gardone va riconosciuto il merito di aver lanciato il turismo sul lago, trasformando la località nella più frequentata stazione climatica invernale mitteleuropea. Ancora oggi il Grand Hotel Gardone

offre uno spaccato di storia. Entrare nelle sue sale significa immergersi nella quiete di una residenza elegante e senza tempo. Aperto da aprile a ottobre, è dotato di 167 tra camere e junior suites, con terrazze panoramiche che si affacciano direttamente sullo specchio d’acqua, e propone ai suoi ospiti tutti i servizi necessari per un soggiorno di piacere o di lavoro. A partire dalla ristorazione, con due diverse soluzioni: il ristorante a lume di candela ”Il Giardino dei Limoni” e quello principale. Il primo, che si trova a bordo lago, è stato inaugurato nel 2000 e offre menu à la carte con piatti del territorio e suggestioni internazionali, per un totale di 45 posti a sedere. Il


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nome è un omaggio agli agrumi che ornano l’ambiente e che caratterizzano la sponda occidentale del Garda, detta anche “Riviera dei limoni”. Nel secondo, con veranda che affaccia sul panorama lacustre, è possibile organizzare pranzi di lavoro e cene di gala per 300 invitati. L’hotel offre anche un servizio di coffee break e lunch direttamente a bordo lago. Incontri e convegni sono ospitati nel centro congressi, articolato in cinque sale da 40 a 80 posti e che ha il suo fulcro nel grande Salone delle Feste, in grado di contenere fino a 300 persone. Qui si trova anche l’Internet Point, ma in tutte le sale comuni è possibile accedere a un servizio di connessione ad alta velocità in modalità Wi-Fi. Per il benessere e il relax sono a disposizione una piscina esterna riscaldata con sdra-

io e lettini, la spiaggia privata e la terrazza solarium attrezzata a sbalzo sul Lago, con possibilità di attracco delle imbarcazioni. Presente anche una piccola Zona Wellness, con sauna, bagno turco e centro benessere in cui effettuare trattamenti estetici e massaggi. Gli spazi e i servizi offerti dall’albergo, insieme alle attrattive del circondario, permettono di associare al momento business sia attività ludiche, come le visite guidate con degustazione nelle cantine e negli oleifici per scoprire i prodotti del territorio del Garda Bresciano, sia occasioni di relax e incontro informale, come, per esempio, l’aperitivo servito a bordo lago o la musica del vivo al Winnie’s Piano Bar dopo cena. Il locale è stato così chiamato per ricordare un ospite prestigioso, Sir Winston Churchill,

che amava sorseggiare il suo champagne preferito, il “Pol Roger”, proprio in questo ambiente.

La storia Nei suoi quasi 150 anni di storia hanno soggiornato nel Grand Hotel Gardone personaggi storici, teste coronate e grandi scrittori. Una breve scorsa al volume celebrativo, dal titolo “Grand Hotel Gardone, albergo storico del Garda dal 1884”, pubblicato nell’aprile del 2011 in una ristampa riveduta, ampliata e con nuovo apparato iconografico rispetto all’edizione del 2004, permette di leggere i nomi celebri che ne hanno firmato il registro, da re Giorgio di Sassonia a Gabriele d’Annunzio, da Sir Winston Churchill agli scrittori Vladimir Nabokov e Somerset Mau-

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gham, dall’astronauta russa Valentina Tereskova, prima donna nello spazio, al ricercatore Albert Sabin, scopritore del vaccino contro la poliomielite. Il libro racconta le origini dell’hotel, a opera dell’ingegnere austriaco Luigi Wimmer, che nel 1875 si ritirò a Gardone Riviera per curarsi e si innamorò della bellezza dei luoghi e della dolcezza del clima. Dopo aver deciso di stabilirsi in via definitiva nella località, aprì anche un piccolo albergo in riva al Lago, adiacente alla passeggiata che lo circonda. Piccolo hotel che, nel corso del tempo, si sarebbe trasformato in un albergo da 300 stanze tutte affacciate sul Lago e sui giardini con vegetazione tropicale, in grado di offrire i più moderni confort dell’epoca: fu uno dei primi ad 188 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

essere dotato di luce elettrica, riscaldamento a caloriferi e bagni privati. Meta esclusiva per il turismo di nobili e intellettuali provenienti da tutta Europa, i suoi saloni delle feste videro passare un’epoca. Nel 1921, per esem-

pio, vi soggiornò Gabriele d’Annunzio, aspettando che venisse approntata Villa Cargnacco, sua futura dimora e oggi monumento storico, insieme ai suoi numerosi ospiti. Letterati, artisti, musicisti e nobildonne, qui ospitati in attesa di essere ricevuti dal Vate, diedero all’albergo il soprannome di “Succursale del Vittoriale”. Oggi, a poco più di 50 anni dal passaggio alla nuova proprietà, che dal 1957 è della Famiglia Mizzaro, il Grand Hotel Gardone, completamente rinnovato, è una delle proposte ricettive più interessanti a bordo al Lago, grazie al sapiente connubio tra la tradizione e la storia da una parte e l’innovazione dall’altra. Se negli anni Sessanta si concluse il primo grande remaquillage con l’obiettivo di restituire alle facciate i colori originari, nel 1988, oltre un secolo dopo


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5 buone ragioni per scegliere Grand Hotel Gardone • La location suggestiva, il Lago di Garda, su cui si affacciano tutte le stanze e gli spazi comuni • L’atmosfera, di eleganza senza tempo, che lo caratterizza come un angolo di quiete e tranquillità perfetto per gli incontri di lavoro o per un week-end lungo o una vera vacanza • La posizione, vicina alle grandi città industriali del Nord Italia, ma al contempo appartata e rilassante • La grande professionalità dell’accoglienza e il servizio personalizzato • La ristorazione di qualità con proposte gastronomiche locali e suggestioni internazionali la costruzione del primo albergo Wimmer, furono ultimati i restauri delle sale e di parte delle camere, con ammodernamento delle dotazioni, dall’aria condizionata alla tv satellitare, e inaugurazione del Winnie’s bar.

ca struttura è coinvolta la terza generazione, rappresentata dai fratelli Orietta e Federico Mizzaro. Grazie al loro impegno e

a conferma dell’intelligente e scrupolosa opera di conservazione della vasta proprietà immobiliare, l’Associazione culturale “Locali storici d’Italia” nel 1986, ha inserito il Grand Hotel Gardone nell’elenco degli alberghi più antichi d’Italia. Inoltre, se già nel 1953 l’albergo era diventato il soggetto di uno dei francobolli della serie “Italia Turistica” emessa dalle Poste italiane e intitolata ai più famosi centri italiani, fra cui Capri, Cortina e Taormina, nel 2009 gli è stato nuovamente dedicato un francobollo d’autore della serie “Locali storici”. ■

La proprietà La Famiglia Mizzaro, che ha più di ogni altra proprietà caratterizzato l’albergo, possiede la struttura da più di mezzo secolo. Alla scomparsa, che risale al 1981, del primo proprietario, Enrico, la conduzione è passata al figlio Franco, già da oltre un ventennio attivo nell’azienda familiare, coadiuvato dalla moglie Graziella Cochis, anch’ella figlia di albergatori. Oggi, nella gestione della stori-

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GRAND HOTEL TIMEO UNA FULL IMMERSION NEL LUSSO, CON VISTA BREATHTAKING SULLA BAIA DI TAORMINA E SULL’ETNA. PER SOGGIORNI ED EVENTI ESCLUSIVI rroccato sullo sperone più suggestivo di Taormina con vista sul Teatro Greco e sulla baia di Naxos – si vede anche l’Etna – il Grand Hotel Timeo vanta la meritata reputazione di buen retiro glam dell’Isola. Una fama che risale già all’Ottocento, quando l’hotel era il crocevia estivo obbligato del jet set internazionale che amava darsi appuntamento sulla sua terrazza letteraria, per godere dell’impagabile vista su uno dei mari più belli del mondo. Nel suo albo d’oro figurano le firme delle più note star del cinema internazionale del secolo scorso, i cui nomi fanno so-

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gnare ancora oggi: Liz Taylor, Audrey Hepburn, Sofia Loren, Marcello Mastroianni, solo per citarne alcuni... Una fama desti-

nata a perdurare nel tempo. Entrato a far parte, da circa un paio di anni (insieme a Villa Sant’Andrea, altra splendida di-


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mora a cinque chilometri di distanza, adagiata in riva al mare di Mazzarò) dell’esclusivo carnet Orient-Express, l’albergo ha riaperto i suoi eleganti battenti a maggio 2010, dopo un importante restyling che ne ha ridotto il numero delle camere a favore di un maggiore spazio e comfort. Oggi è senza dubbio il più elegante e mondano albergo della cittadina. Ciò che il cinque stelle promette di vivere ai suoi ospiti è, infatti, molto più di un soggiorno. È un’autentica full immersion experience nel lus-

so, in una dimensione dove tutto, a partire dalla più piccola attenzione, è personalizzato ai massimi livelli. E il contesto è a dir poco paradisiaco: sei ettari di lussureggiante parco con piscina panoramica, 70 camere e suite in elegante stile barocco, molte delle quali con terrazze e balconi dove guastare una sublime prima colazione, un centro benessere bomboniera, persino un passaggio esclusivo che collega il Timeo al Teatro Greco e ovviamente un’eccellente cucina improntata alla sicilianità ma che propone anche le migliori ricette della tradizione mediterranea con estro e grande eleganza scenografica. Almeno una volta nella vita, se ce lo si può permettere, per un soggiorno indimenticabile, bisogna provare a svegliarsi al mattino nella Presidential Suite, una cornice da sogno anche per eventi speciali: 200 metri quadrati di terrazza con vista breathtaking sulla baia di Taormina,

sull’Etna, e sul villaggio medievale di Castelmola, fino alla baia di Naxos e il Teatro Greco. E c’è pure una vasca jacuzzi! Gli ospiti del cinque stelle potranno infine usufruire della spiaggia privata del Sant’Andrea, altro magnifico hotel, ex dimora nobiliare inglese che risale al 1830, praticamente a un passo dall’acqua cristallina del mare, collegata al Timeo da una navetta: 60 camere arredate con pezzi di antiquariato, un ristorante gourmet, una terrazza spettacolare, un giardino rigoglioso e un servizio, anche qui, da mille e una notte. E a proposito di notte, la movida aspetta tutti a Taormina! Insomma, il soggiorno – anzi il sogno – continua... P.T.

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Holiday Inn Salerno-Cava de’ Tirreni DOPO SOLI DUE ANNI DI ATTIVITÀ, LA STRUTTURA ALLE PORTE DELLA COSTIERA AMALFITANA HA GIÀ RICEVUTO IMPORTANTI RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI GRAZIE ALL’ECCELLENZA DEL SERVIZIO CHE PUNTA ALLA MASSIMA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE

ato da soli due anni, l’Holiday Inn SalernoCava de’ Tirreni, elegante ed accogliente albergo che fa parte della compagnia Intercontinental Hotels Group, ha già consolidato la propria posizione nel mercato del Sud Italia e ottenuto i primi riconoscimenti internazionali. Vincitore del premio Torchbearer Award nel 2010, lo scorso anno è stato infatti insignito con il Quality Excellence Award 2011. Entrambe

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le attestazioni sono attribuite con cadenza annuale da IHG all’hotel che si sia maggiormente contraddistinto per la qualità del servizio offerto. Oggi la struttura si differenzia rispetto al panorama alberghiero dell’area salernitana per la sua architettura moderna ed essenziale, che introduce in un’atmosfera soft, e per la possibilità di vivere esperienze gastronomiche di alta qualità. I due elementi, combinati all’eccellenza del servizio, rappresentano la giusta miscela per un soggiorno all’insegna del confort e dell’accoglienza, sia per la clientela leisure, sia, e soprattutto, per il segmento business. Come spiega Francesco Ottaviano, General Manager dell’hotel: «nell’area siamo ormai con-

siderati un punto di riferimento per il mondo meeting & congress. E questo lo dobbiamo innanzitutto alla nostra capacità di rispondere alle richieste di spazi e servizi da parte di un segmento molto più esigente rispetto a quello leisure». E aggiunge: «per potenziare ulteriormente la nostra offerta a partire dalla primavera abbiamo in programma di organizzare degli appuntamenti infrasettimanali di intrattenimento per gli ospiti che soggiornano da noi per lavoro. Dopo la riunione o il convegno si potranno, per esempio, riunire nel lounge bar che si apre sulla hall per concludere piacevolmente la giornata con un aperitivo. Per il fine settimana, invece, proponiamo già adesso delle tariffe scontate per coloro che prolun-


55 Holiday Inn Cava dei Tirreni_Layout 1 02/02/12 21.45 Pagina 193

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gano la loro permanenza, magari facendosi raggiungere dalla propria famiglia e approfittandone per una breve vacanza alla scoperta del territorio tra Salerno e la Costiera Amalfitana».

La struttura Dotato di 73 camere, tutte insonorizzate e arredate secondo uno stile che cerca l’eleganza nell’essenzialità, dal design semplice ma contemporaneamente innovativo e curato nei minimi particolari, l’hotel offre innanzitutto la possibilità di restare sempre aggiornati e di lavorare comodamente, grazie alla presenza della connessione

Internet High speed Lan e Wi-Fi in tutte le soluzioni abitative. Quindi, per l’organizzazione di eventi aziendali e meeting mette a disposizione cinque sale incontri, in grado di accogliere da 5 a 150 partecipanti. Lo staff dell’hotel, oltre all’ideazione e alla gestione del momento congressuale, propone svariate soluzioni per arricchire la dotazione degli spazi con materiale tecnico e servizi su misura del cliente. La cucina proposta nel ristorante La Badia, curata da due chef con esperienze internazionali, Luigi Suarato e Rosario Sarno, accompagna poi gli

ospiti alla scoperta della gastronomia locale, offrendo una ristorazione basata sulle ricette e gli ingredienti del territorio: ogni giorno i piatti di pesce tipici amalfitani sono serviti insieme alle migliori combinazioni a base di pasta fresca, condita secondo le tradizioni campane. I prodotti di qualità e la creatività degli chef rendono ragione del successo crescente di questa destinazione, che, dal 2012, si completerà con l’inaugurazione, prevista per la primavera, di un secondo bar nella struttura, con ampia terrazza, disponibile sia per coffee break, pranzi informali o cocktail sia per ospitare eventi in esclusiva. Infine, l’Holiday Inn SalernoCava de’ Tirreni si trova in una posizione strategica per visitare i luoghi più famosi della Campania, dalla Costiera Amalfitana a Sorrento, da Napoli a Pompei, per arrivare fino a Paestum e a Salerno, ma anche per scoprirne le località meno note anche se altrettanto suggestive. In questo senso si caratterizza come punto di partenza ideale per itinerari nella storia, nella cultura e nella gastronomia locale. Giulia Chiapucci

Pacchetto business L’hotel offrirà a coloro che prenoteranno un meeting presso il suo centro congressi, nel periodo compreso tra il 1° aprile e il 31 agosto, un ulteriore sconto del 5% sul costo totale. La prenotazione dovrà avvenire tra il 1° febbraio e il 31 marzo. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 193


56 Hotel Du Lac (2)_Layout 1 02/02/12 21.46 Pagina 194

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Du Lac et Du Parc Grand Resort UN’AREA RECEPTION PIÙ MODERNA E FUNZIONALE E NUOVI ARREDI NELLE CAMERE E NEI BUNGALOW. QUESTE ALCUNE DELLE SORPRESE CHE L’ALBERGO DI RIVA DEL GARDA HA IN SERBO PER I SUOI OSPITI

gni anno l’Hotel Du Lac riserva delle sorprese ai suoi ospiti. In un momento storico per molti hotel un po’ difficile, al Du Lac non si lesina sugli investimenti per arricchire continuamente l’offerta e, se lo scorso anno erano state rifatte completamente oltre 50 camere classic, nella pausa invernale che prelude all’apertura che avverrà il 5 aprile, è in corso di ristrutturazione l’area reception, che risulterà più funzionale e moderna. Così pure nell’Ala Parco si sta ristrutturando il terzo piano, ne risulteranno 11 camere classic, con parquet e nuovo arredo. Altra novità, dopo aver dotato i Bungalow di aria condizionata, per quest’anno è previsto il lifting degli arredi dei bungalow superior dal 10 al 17 e dei bungalow classic dal 19 al 28. L’Hotel Du Lac è un punto di riferimento per Riva del Garda, non solo per il leisure, che si concentra nei mesi estivi ed in alcune festività, rappresentato soprattutto dal

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mercato nordico, ma anche per il Mice. Riva del Garda è stata tradizionalmente dall’inizio del XIX secolo una stazione di cura e soggiorno prediletta dalla nobiltà e dalla ricca borghesia austro-ungarica che le ha conferito quella allure mitteleuropea che la rende così unica. Oggi gli scenari, le cure sono cambiate, ma il fascino di Riva è rimasto immutato così come l’affezione che i popoli nordici (basti pensare che la squadra di calcio del Bayern Monaco ha scelto proprio il Du Lac per il ritiro estivo) hanno mantenuto nei confronti di questo scampolo di Trentino, dal clima mediterraneo e dal paesaggio multiforme: dallo specchio del lago dove si praticano windsurf e vela, si passa in poco tempo alla montagna del Baldo, il Giardino d’Europa, famoso per le sue specie botaniche, ma anche per i sentieri dedicati al biking e al nordic walking. Da Riva si può raggiungere in

poco tempo sia in motonave, sia con la propria auto, anche la costa bresciana, così come il Garda veronese, per esempio gli incantevoli borghi di Malcesine e Torri del Benaco. La stagione estiva è punteggiata di una ricca offerta che comprende festival e spettacoli di ogni tipo, ma sempre di qualità. Il Mice è sempre tenuto in grande considerazione al Du Lac, e tanta attenzione si riassume con l’offerta di belle e capienti sale, di spazi ristorativi informali o eleganti, all’interno o all’esterno da scegliere a seconda delle occasioni; senza contare i menu che tengono conto anche delle tipicità locali, la stupenda SPA, il parco pieno di fiori che si affaccia direttamente sul lungolago e infine le camere generose di metratura e di amenities. All’Hotel Du Lac et Du Parc Grand Resort tradizione fa rima con ricerca del nuovo: ogni anno, all’apertura della season, la struttura si presenta come uno scrigno da aprire. A voi scoprire le novità. s.l.


Tiziano Lecce 1_09:Layout 1 23/01/09 12:16 Pagina 1


57 IHC Hotel Group (2)_Layout 1 02/02/12 21.46 Pagina 196

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InterContinental Hotels Group (IHG) UN RILANCIO DEL BRAND CON INVESTIMENTI IMPORTANTI, UN’ATTENTA POLITICA DI REVENUE MANAGEMENT E LA SCOPERTA DI NUOVI MERCATI, LANCIANO IHG AL TOP TRA LE MIGLIORI COMPAGNIE AL MONDO

Crowne Plaza Verona

er l’InterContinental Hotels Group (IHG) si prospetta un periodo d’oro. Un gruppo che ha saputo conquistare risultati importanti, soprattutto per l’eccezionale offerta di cui dispone. Oltre 4.500 hotel in 100 paesi di tutto il mondo, un ventaglio unico per soddisfare le esigenze di ogni viaggiatore. Qualunque siano le esigenze di viaggio, da un hotel di lusso a un resort per tutta la famiglia o a un hotel adatto per soggiorni prolungati, per soggior-

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InterContinental Roma

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Crowne Plaza Padova

ni mice o leisure, IHG è in grado di essere al top level dell’offerta alberghiera. Numeri alla mano. In più, in questo ultimo periodo sta mettendo a segno anche una serie di successi, complice una grande attenzione alla formazione del personale, ad un costante upgrade delle strutture e non ultimo ad un utilizzo ottimale e intelligente delle tecnologie elettroniche. Ha di recente riorganizzato

le aree finanziarie, che adesso si chiamano Americhe, Europa, Medio Oriente e Africa, Asia e grande Cina (divisione che comprende anche Hong Kong, Macao e Taiwan). Nei tre trimestri terminati il 30 settembre scorso, solo la grande Cina ha generato milioni di dollari di profitto operativo e vendite. I risultati del 2011 verranno resi noti alla fine di febbraio, ma le prospettive sono tutte positive. Stesso discorso per l’area marketing online, dove IHG è riuscito, per esempio, a migliorare l’esperienza dei clienti e ridurre i costi di storage spostando tutto sul cloud. Il successo dell’operazione è stato tale che il gruppo sta ricostruendo il suo sistema di prenotazioni, che elabora oltre 345 milioni di transizioni al giorno, per spostarlo nel cloud, ma diventa fondamentale, e non solo per il mercato italiano, poter usufruire di una larghezza di banda che non ne vanifichi le potenzialità. Non ultimo, IHG si qualifica come tra le migliori compa-


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gnie dove lavorare nella classifica del FORTUNE’s 100 Best Companies to Work For in America. Insomma un periodo davvero importante anche per le prossime sfide future. Ne parliamo con Damiano Zennaro (foto) Lead Director Hotel Performance Support del Gruppo IHG. Il 2011 si è appena concluso e con la fine dell’anno si è soliti fermarsi per un periodo di bilanci. Quali pensa siano ad oggi i risultati migliori ottenuti con l’importante piano di rilancio globale dei marchi Holiday Inn e Holiday Inn Express? «Il gruppo ha beneficiato di un investimento davvero importante in un periodo a dir poco complicato, difficile, quasi imprevedibile dal punto di vista dei risultati. Ma devo dire che l’investimento è stato premiato da una grande risposta delle strutture, un appoggio e un impegno totale da parte dei nostri franchisees che si è rivelato anche in una attenzione al restyling delle strutture. Questo ha dato risultati imme-

Holiday Inn Salerno-Cava de’ Tirreni

Holiday Inn Ravenna

diati testimoniati anche grazie all’introduzione di uno nuovo sistema tutto on-line per la misurazione della soddisfazione del cliente. Un riscontro positivo, in crescita, senza dubbio». Come sono cambiate l’immagine e l’offerta di accoglienza negli alberghi del brand, e in particolare, che cosa trova di nuovo l’ospite congressuale? «Non è solo l’ospite congressuale che può toccare con mano un rinnovarsi dell’offerta del gruppo, ma in generale tutta la clientela, sia leisure che mice. Il nostro è stata un’operazione di rilancio non solo materiale, apparente, nelle restyling delle strutture per esempio con i nuovi loghi, ma soprattutto un rilancio mentale, che ha interessato e continuerà a coinvolgere tutto il gruppo con corsi per migliorare l’attenzione al cliente e anche di revenue management per rafforzare la motivazione del personale soprattutto coinvolgendolo in

maniera forte sulle nuove tecnologie. Non per nulla IHG e’ entrata nelle FORTUNE’s 100 Best Companies to Work For in America». Dopo il rilancio Holiday Inn, quali saranno i prossimi importanti traguardi del Gruppo? «Sarà il turno del brand Crowne Plaza con una trasformazione nel tempo per rilanciare questo brand in forte crescita a livello globale, un’ attenzione maniacale al cliente e allo stesso tempo al personale e un forte investimento sulle risorse internet come i social media: la clientela vuole essere ascoltata». In particolare, quali scelte commerciali sono previste per il segmento Mice nel 2012? «A livello tecnologico continueremo a focalizzare su Meeting Broker un sistema che ci permette di rispondere alle offerte meeting in tempo quasi reale. Inoltre i nostri Key Account Director saranno affiancati da una persona dedicata per il settore meeting. Infine il nostro MICE team basato a Milano sarà sempre più attivo sul territorio italiano continuando l’ottimo lavoro fatto l’anno scorso. Abbiamo davanti una sfida importante, siamo sponsor dei prossimi Giochi Olimpici con tutto ciò che può implicare l’organizzazione dell’ospitalità nelle nostre strutture. In più, quest’anno debutterà un brand interamente dedicato al mercato cinese, una scelta del gruppo per ora orientata verso le città minori, con alte potenzialità di sviluppo». C.C.

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58 Imperiale Moltrasio (2)_Layout 1 02/02/12 21.47 Pagina 198

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Grand Hotel Imperiale & Spa Resort CON IL NUOVO PAY-OFF “INNOVATIVO PER NATURA”, LO STORICO ALBERGO AFFACCIATO SUL LAGO DI COMO PRESENTA LE NOVITÀ PER IL 2012: IL RINNOVO DEGLI SPAZI PER GLI EVENTI E LA NUOVA I-SPA PER IL BENESSERE l Grand Hotel Imperiale, dimora Liberty affacciata sul lago di Como a Moltrasio, inaugura il 2012 con spazi rinnovati e il plus rappresentato dalla nuova Spa. Il nuovo anno di una delle destinazioni più glamour del Nord Italia inizia, infatti, all’insegna delle novità. Con la riapertura

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prevista per marzo sarà presentata agli ospiti un’intera ala dedicata al benessere, che comprende 21 camere doppie Deluxe Spa dotate di docce emozionali, cromo e aromaterapia, pensate per un relax totale e orientate al ripristino dell’equilibrio della mente e del corpo. Accanto ad esse la nuovissima

I-Spa, il cui obiettivo è una remise en forme integrale, che abbini all’aspetto fisico anche l’elemento psicologico, secondo una concezione olistica della persona. Moltissimi i trattamenti offerti, che puntano a rinnovare e a potenziare l’energia.

Tra le attività proposte sauna finlandese, bagno a vapore, percorso con docce emozionali, bagni di reazione, piscina indoor con idromassaggio, la grotta del sale, sala relax – la sala del silenzio – e settore beauty. La I-Spa, che si estende su un’area di 400 metri quadrati, è 198 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


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stata suddivisa su due piani per poter ospitare sia la sala fitness attrezzata con apparecchiature Technogym, sia gli spazi per i trattamenti e la Sweet Spa, una suite per la coppia. Tutta la struttura è costruita con materiali locali, come la pietra di Moltrasio, e se possibile si è preferito sempre utilizzare prodotti naturali, per inserirla in modo armonico nel contesto circostante e favorire il contatto con l’autenticità dei luoghi e delle cose. Il tutto con un occhio all’innovazione, come testimonia il nome, che riprende sia la lettera iniziale dell’Imperiale, sia la particella che ogni più recente tecnologia utilizza (è il caso di iPhone, iPad e simili). L’altra grande novità del 2012 è l’apertura di Villa Imperiale, un edificio che si trova all’interno del parco dell’Hotel, ma che si configura come uno spazio separato, un luogo in grado di far da cornice a eventi in esclusiva in assoluta tranquillità e privacy. Questa residenza, in stile tardo Liberty come il resto del complesso, può accogliere gli ospiti in 11 camere Deluxe, tutte con parquet a intarsio e arredi di tipo tradizionale dai colori caldi e riposanti, oltre a una Junior Suite con ampio terrazzo coperto affacciato sul Lago. Al piano terreno si trova il Bar Regina a lago, accanto alla piscina, un punto di incontro confortevole per l’ora dell’aperitivo o per il dopo cena.

Per quanto riguarda l’offerta meeting&congress, da quest’anno il centro congressi del Grand Hotel Imperiale & Spa Resort si amplia con un nuovo spazio polifunzionale da 250 metri quadrati, la Sala Lario. Illuminata dalla luce naturale, è affacciata sul verde ed è divisibile in due sale da 100 persone con pareti completamente insonorizzate. Accanto a questa, altre dieci soluzioni pensate per riunioni e trattative riservate per un massimo di 30 partecipanti. Oltre agli spazi per incontri aziendali e convention, la presenza dello specchio d’acqua accanto alla struttura rappresenta un’ottima occasione per abbinare agli impegni lavorativi diverse attività. Tra le più richieste la possibilità di noleggiare barche e motoscafi, l’organizzazione di regate in collaborazione con la Canottieri Moltrasio e gli sport acquatici.

Dall’acqua si passa al verde del golf: sono a disposizione un putting green con nove buche e due driving range nel parco dell’hotel, mentre nel raggio di cinquanta chilometri si trovano nove campi da golf. Per chi soggiorna nell’albergo la prenotazione è gratuita e in numerosi campi convenzionati il green fee è a prezzo scontato. All’interno del complesso dell’Imperiale, aperta durante la stagione estiva, anche la piscina outdoor, immersa nel giardino e prospiciente il Lago. Per finire, la gastronomia è sicuramente uno dei plus della struttura: il Ristorante Imperialino, destinazione premiata con quattro forchette Michelin nella guida 2012, dal cui interno si gode la vista sul panorama lacustre, offre piatti gourmet seguendo, nella scelta degli ingredienti e negli abbinamenti, lo scorrere delle stagioni. Durante l’anno si può partecipare ad alcuni appuntamenti gastronomici: dalle serate ai bordi della piscina con buffet spettacolari e scenografici, alle cene a tema che propongono piatti regionali e locali. Albina Zottarelli

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Hotel Lido Palace L’HOTEL LIDO PALACE DI RIVA DEL GARDA, PRIMO 5 STELLE LUSSO DEL TRENTINO, È LA LOCATION IDEALE PER MEETING E CONVENTION: TRA TECNOLOGIA DI ULTIMA GENERAZIONE E UN AMBIENTE VOTATO AL TOTAL RELAX eeting, incontri di lavoro, incentive e team building hanno trovato la location ideale per riunioni high-tech in un contesto incantevole. La cornice suggestiva è quella del Lido Palace di Riva del Garda, primo 5 stelle lusso del Trentino – inaugurato a giugno 2011 – che gode di una posizione unica: si affaccia direttamente sul Lago e sorge in uno splendido parco con alberi secolari. Gli spazi adibiti agli incontri di lavoro offrono grande comfort, funzionalità, eleganza e guardano con attenzione anche alla soddisfazione dei partecipanti, perché in un ambiente rilassante e piacevole si lavora decisamente meglio.

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Immerse nella quiete del parco le 3 sale meeting sono full optional, illuminate da luce naturale e connessione wi-fi. La sala congressi Adige è la più grande (65 mq) ospita fino a 60

persone (con disposizione a platea). Dispone di un tavolo relatori fornito di microfoni e rack audio per la lettura di cd e dvd, videoproiettore e schermo motorizzato per presentazioni


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a fondo sala, sedie con ribaltina a scomparsa. La sala Sarca (di 46 mq) è ideale per incontri di 10-12 partecipanti, dispone di un largo tavolo dalla forma ovale, di videoproiettore, schermo mobile e lavagna magnetica. Infine la Albola (di 28 mq), la più piccola, si affaccia sul parco su due lati. È consigliata per un allestimento a ferro di cavallo e ospita piccole riunione per un massimo di 10 persone. Tra le sue dotazioni videoproiettore, schermo mobile e lavagna magnetica. Per i partecipanti sono sempre a disposizione cartellette e cancelleria per prendere appunti. L’offerta dei menu per le cola-

zioni di lavoro e i coffee break è personalizzabile grazie all’eccellente cucina diretta dallo chef Giuseppe Sestito (stella Michelin). Due i ristoranti, entrambi contenuti in uno scenografico involucro in cor-ten con ampie vetrate a forma di prua che si protende verso l’acqua. Il bistrot Tremani, è orientato verso piatti più leggeri (anche dietetici e ipocalorici), perfetti per un light lunch durante una giornata di lavoro. Il raffinatissimo ristorante à la carte Il Re della Busa è invece aperto solo la sera e pone un forte accento sul pesce di mare e di lago, viziando i gourmet con pietanze prelibate. 42 le stanze dell’hotel (tra camere e suite) in un ambiente dal design contemporaneo con vista sul Lago e le montagne circostanti. Dulcis in fundo, ci si può concedere qualche momento di relax nella SPA Centoundici (CXI) di 1500 metri

quadrati. Il centro benessere è all’avanguardia e utilizza prodotti cosmetici esclusivi come il brand super prestige KaneboSENSAI e come la linea cosmeceutica all’uva bianca, creata in esclusiva per l’hotel. Due le piscine di cui una interna, l’altra esterna lunga 30 metri. Il servizio è inappuntabile, qui davvero c’è l’imperativo categorico di prendersi cura dell’ospite! L.S.

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60 Loano2Village_Layout 1 02/02/12 21.50 Pagina 202

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Loano2Village LA TRADIZIONALE LOCALITÀ DI VILLEGGIATURA SI TRASFORMA E, GRAZIE ALLA NUOVA FORMULA, TRA L’HOTEL E IL RESORT, PROPOSTA DA QUESTA STRUTTURA, LOANO DIVENTA UNA DESTINAZIONE INCENTIVE DA TENERE D’OCCHIO on la formula, a metà tra il resort, che dispone di tutti i servizi e degli spazi necessari per ospitare meeting, incentive ed eventi e l’hotel tradizionale, affollato durante la bella stagione per un turismo di carattere leisure, il Loano2Village si qualifica come una delle strutture più innovative della Riviera di

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Ponente. Si trova a Loano, paese amato dai vacanzieri estivi, ma in una posizione leggermente appartata, sia perché a cinque minuti dalle spiagge, sia perché immerso in un parco che garantisce tranquillità e privacy ai suoi ospiti. Complesso di notevoli dimensioni, propone due diverse soluzioni residenziali: la tradizionale camera d’albergo e il mini appartamento, che permette di essere indipendenti, usufruendo comunque di tutti i comfort dell’hotel. Gli appartamenti, rinnovati di recente, sono mono, bi e trilocali, per accogliere da due a sei ospiti, all’interno di piccole costruzioni a tre piani, inserite nel verde. In totale si tratta di 360 sistemazioni,

per un totale di 1.200 posti letto, la maggior capacità ricettiva di tutta la Liguria. Nella struttura anche quattro piscine, di cui una al coperto, riscaldata, per la stagione invernale, e la possibilità di praticare alcuni sport grazie al campo da tennis, ai due da calcetto a cinque, a quello per le bocce e alla postazione per il tiro con l’arco. Da marzo a settembre, il Loano2Village assume poi la fisionomia di un vero villaggio vacanze, con animazione, mini e


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junior club per le famiglie con bambini e tre diverse sale ristorante. Ma, grazie alla scelta di tenere aperta la struttura tutto l’anno, il Village si è orientato anche verso il settore meeting&congress. Il centro congressi offre diversi spazi, tra cui il più capiente è la sala plenaria Portofino, da 100 a 500 posti, in grado di trasformarsi in un’area espositiva di quasi 700 metri quadrati. Accanto a essa altri sei ambienti più riservati, per incontri, convention o workshop da 20 a 120 persone, e una saletta con funzioni di accoglienza e segreteria. Tra i servizi, un internet point gratuito e connessione Wi-Fi disponibile nelle aree comuni dell’albergo. Il merito di aver progettato e creato questa destinazione va alla proprietaria e direttrice Franca Roveraro Cappelluto (nella foto a sinistra), insignita due anni fa del Premio Excellent per l’opera di valorizzazione e innovazione che ha saputo portare nel settore turistico, e in particolare nel segmento Mice, della Regione. «La Liguria», esordisce l’imprenditrice, «è una destinazione principalmente leisure ed è da questo comparto che proviene la maggior parte dei nostri ospiti, soprattutto in estate e nei periodi di alta stagione. Aver deciso di puntare sul mercato Mice ci ha consentito di

migliorare notevolmente le nostre performance anche nella bassa stagione, secondo una strategia che aveva come obiettivo lo slegare la nostra offerta dai flussi turistici tradizionali. E oggi i risultati ci danno ragione. Il Loano2Village ha visto un costante aumento delle presenze lo scorso anno, raggiungendo i 175 mila ospiti totali. La leggera flessione del mercato nazionale è stata compensata dal ritorno della clientela internazionale, che rappresenta il 42% di coloro che soggiornano da noi». E per quanto riguarda l’offerta destinata al mondo congressuale racconta: «una delle carte vincenti in questo settore è la capacità di integrare ai servizi, che devono essere d’eccellenza per soddisfare le necessità di questo tipo di pubblico, ben più esigente di quello degli altri segmenti, l’uso delle risor-

se che mette a disposizione il territorio. Nel caso degli incentive è ovviamente il mare il filo conduttore degli eventi che proponiamo, dalla vela alle altre attività sportive in acqua grazie alla collaborazione con il centro diving. Tutto da scoprire per i nostri ospiti è invece l’entroterra, costellato di tanti piccoli borghi antichi e caratteristici, in cui ritrovare la Liguria più autentica e gustare la sua migliore tradizione culinaria. Per chi cerca lo svago puro una delle attrazioni maggiori in loco è il Parco acquatico Le Caravelle, ma si possono anche organizzare delle serate sulla spiaggia a Loano». Per concludere uno sguardo al futuro: «il prossimo step sarà la realizzazione di un’area benessere attrezzata, accanto all’ampia piscina coperta e riscaldata che i nostri ospiti possono già utilizzare, un elemento importante nell’economia di un incentive o di un evento aziendale che si articoli su più giorni. A questo si aggiungerà anche un secondo bar all’aperto, un nuovo spazio per aperitivi e coffee break che darà sulle piscine esterne». gg.

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Masseria Traetta Exclusive UNA DESTINAZIONE CHE HA RICONVERTITO UNA TRADIZIONALE MASSERIA PUGLIESE IN UNA STRUTTURA RICETTIVA A CINQUE STELLE mmaginate un panorama suggestivo, tra boschi, macchia mediterranea e uliveti, accanto a Ostuni, una delle località più note e frequentate della Puglia. Qui sorge Masseria Traetta, nata da

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un’opera di conversione di una tradizionale costruzione locale, con origini che risalgono alla fine del XIX secolo, interamente ristrutturata, fino a trasformarla in una delle location più esclusive per il turismo luxury

nel Sud Italia. Grazie all’acquisizione da parte della famiglia D’Agosto-Cioffi, la Masseria è stata rimodernata esaltando le caratteristiche originarie dell’edificio e trasformandone i locali per ricavare quattro eleganti suite. Oggi questa struttura intima e raccolta, che ha meritato 5 stelle categoria lusso, rappresenta una destinazione unica sia per cerimonie, matrimoni e banchetti, sia per eventi e incontri di lavoro. Come racconta il direttore Giuseppe Primicerio, la Masseria punta infatti a qualificarsi come location per meeting ed eventi di livello. Tra gli elementi che maggiormente colpiscono e interessano coloro che scelgono questa struttura per le proprie necessità business c’è innanzitutto: «l’aspetto culi-


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nario e gastronomico, inteso nell’ottica della ricerca della salute e del benessere. Il fatto di posizionarci sul mercato come cornice di banchetti e cerimonie favorisce senz’altro questo connubio». Non è da sottovalutare il fatto che la Masseria si trovi in Puglia, meta sempre più gettonata sia per il turismo leisure sia per quello aziendale. Secondo il direttore: «Ostuni è da sempre considerata la perla della Regione, ma basta fare pochi chilometri e si scopre che tutto il territorio dell’alto Salento ha molto da offrire, dalla sua storia al paesaggio, dal buon cibo alla possibilità di visitare monumenti e località d’arte e cultura». Questa ricchezza permette di spaziare e di proporre sempre nuovi spunti e attività. Anche nel caso del momento post-congress, o di team building e incentive, l’offerta è quanto mai variegata: «le attività», spiega però Primicerio, «vanno studiate e individuate caso per caso, qui non può esistere uno standard. Quello che abbiamo notato è una richiesta che punta in modo sempre più deciso verso la personalizzazione e che vuole l’esclusiva». Parlando, invece, di obiettivi e

progetti futuri, dopo «un 2011 che ha confermato, in termini di presenze e fatturato, le attese», in vista ci sono alcune grandi trasformazioni che interesseranno tutta la struttura. La maggiore riguarderà la co-

struzione di un complesso alberghiero a fianco delle attuali sistemazioni, dotato di tutti i servizi necessari per il confort degli ospiti, ma senza abbandonare il tratto distintivo di Masseria Traetta, vale a dire il suo carattere intimo e raccolto, che si abbina alla privacy e alla tranquillità del luogo. Inoltre sarà attrezzata una spiaggia

privata, in cui potranno recarsi, grazie a un servizio di shuttle dedicato, coloro che soggiornano nella struttura, e che si troverà a pochi minuti di viaggio. Per quanto riguarda gli spazi che già oggi sono a disposizione del mondo congressuale, si tratta di tre sale, per un totale di 200 posti. La più capiente è la sala Bianca, con disposizione a platea o a banchi di scuola. Accanto a questa la sala Rossa, da 24 partecipanti massimo, quindi la sala con camino, in grado di ospitare da tre a sette persone. Tutti gli ambienti ruotano attorno a un vasto salone centrale, o area lounge, un’anticamera con funzioni di accoglienza e segreteria, fino a 100 posti. Inoltre, accanto alle sale convegni tradizionali, la Masseria ha il suo cuore nel salone delle feste, utilizzato soprattutto per pranzi di nozze o banchetti privati, ma che si presta anche per cene di gala e business lunch. All’esterno si trovano la piscina e un’ampia terrazza panoramica, che, grazie al clima mite che arride alla Puglia durante tutto l’arco dell’anno, si possono utilizzare in ogni stagione per organizzare cocktail di benvenuto o aperitivi post-meeting. Anche il centro congressi ha in vista un’opera di ampliamento, che prevede la creazione di due nuove sale, per arricchire la sua dotazione e ospitare eventi più articolati. G.G. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 205


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LE LOCATION DI MM

Molino Stucky Hilton Venice UN CINQUE STELLE LUSSO IN UNA LOCATION UNICA PER EVENTI AL TOP DAI GRANDI NUMERI, FORTE DEL SUO CENTRO CONGRESSI, IL PIÙ GRANDE E IL PIÙ ATTREZZATO DELLA CITTÀ LAGUNARE

e il più grande centro benessere di Venezia, dalla sua esclusiva posizione, affacciato con fierezza sul Canale della Giudecca, l’albergo offre un’incomparabile ed indimenticabile vista su Venezia. rmai è un punto di riferimento della città lagunare, una nuova pietra miliare di Venezia che ha davvero superato ogni migliore aspettativa. Oggi, Molino Stucky Hilton Venice si impone come location d’eccellenza per qualsiasi evento al top dai grandi numeri. Situato sulla Giudecca, un gruppo di otto isolette collegate tra loro e disposte a forma

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di gondola, l’Hotel si trova solamente a pochi minuti da Piazza San Marco e dalle principali attrazioni della città, in uno splendido edificio del XIX secolo, magnificamente restaurato, che in passato fungeva da mulino e granaio. Con 379 camere, di cui 88 executive, 44 splendide suites e una presidential suite sulla sommità della torre, due ristoranti diretti dallo chef Ivan Catenacci

Best business destination Considerata una delle strutture più imponenti e peculiari dell’Isola, l’Hotel vanta tra i suoi molti primati il Centro Congressi più grande e attrezzato di Venezia. Grazie ai suoi ampi spazi, all’elevato livello di servizio e all’utilizzo delle tecnologie più sofisticate, è una location ideale per tutti i


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tipi di eventi, anche di grandi dimensioni, nel cuore della città. È proprio grazie a queste peculiarità che l’Hotel si è aggiudicato il premio come miglior hotel in Italia nella categoria Best Business Hotels nel concorso The Business Destinations Travel Awards 2010, indetto dalla prestigiosa rivista inglese Business Destinations. 2600 metri quadrati dotati delle migliori tecnologie, e una ballroom – la Venetian Ballroom – che, da sola, può accogliere fino a 1000 ospiti e che, all’occorrenza, si può suddividere in cinque sale insonorizzate e con accesso indipendente. Adiacente alla sala, c’è poi un ampio foyer di 700 metri quadrati per esposizione, coffee break e cocktail fino a 750 persone. E, a disposizione, ci sono anche 14 sale riunioni, un business center e una executive boardroom, tutti spazi dotati dei migliori comfort e attrezzati con le tecnologie più avanzate, secondo gli elevati standard qualitativi Hilton. Ogni sala Hilton Meetings vanta infatti la certificazione Hilton Meetings Quality – benchmark dell’eccellenza

per i meeting – che assicura la presenza di strutture di alta qualità e un servizio dedicato impeccabile nel soddisfare ogni esigenza. Ogni evento è possibile al Molino Stucky Hilton, dal congresso alla convention, dalla serata di gala al meeting, fino all’esclusiva riunione al vertice. Il Molino Stucky Hilton Venice offre anche spazi alternativi per intrattenere i propri ospiti durante le notti in Laguna. È possibile, infatti, gustare i raffinati manicaretti dello Ivan Catenacci presso l’Aromi Restaurant, situato sulla terrazza che affaccia al canale, oppure godersi la serata allo Skyline Rooftop Bar, sorseggiando i creativi cocktail di Riccardo Semeria di fronte a una vista notturna di Venezia senza paragoni.

Offerte speciali Tra le tante iniziative Mice del

nuovo anno, e per venire incontro alle esigenze del turismo business, iI Molino Stucky Hilton Venice mette a disposizione delle aziende diverse proposte, studiate appositamente: per tutti i clienti che scelgono l’hotel come location Mice durante i mesi di luglio, agosto, novembre e dicembre 2012 è attiva una promozione valida per eventi prenotati entro il 1° marzo che prevede una tariffa speciale per i delegati a partire da 169 euro a notte e include, a scelta: welcome cocktail gratuito, una camera gratis ogni 25 prenotate, il 25% di sconto sull’affitto della sala meeting. L’Hotel ha raggiunto un traguardo importante anche per quanto riguarda il tema ambientale: ha dimostrato infatti di possedere i requisiti e gli standard che gli consentono di essere qualificato nel ristretto numero delle aziende certificate Uni en Iso 140012004 testimoniando un’attenzione per il rispetto e la tutela dell’ambiente da parte dell’organizzazione che si impegna a ricercarne sistematicamente il miglioramento in modo coerente, efficace e soprattutto sostenibile. C.C.

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Palace Hotel Bari TRA VISITE PRESIDENZIALI E INCONTRI DELLA COMUNITÀ ORTODOSSA IN ITALIA, L’ALBERGO CONFERMA LA SUA VOCAZIONE AD ACCOGLIERE EVENTI DI RILEVANZA NAZIONALE

Giorgio Napolitano con il gm dell’hotel Antonio Ladisa

a fine del 2011 per lo storico albergo del capoluogo pugliese ha rappresentato la degna conclusione di un anno di successi, che ha visto il suo progressivo affermarsi come destinazione di eventi di rilievo nazionale. All’inizio di novembre, a rinnovare una tradizione che aveva avuto origine con Sandro Pertini, il Palace Hotel ha ospitato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In occasione della giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il primo cittadino ha infatti preso parte alle celebrazioni ufficiali presso il Sacrario dei Caduti d’Oltremare e quindi soggiornato nella Suite Presidenziale dell’hotel, stanza che ha accolto negli anni importanti personalità. In occasione, invece, della presenza dei più alti vertici della Chiesa Ortodossa Russa, che si sono dati appuntamento a Bari a metà dicembre, l’albergo è stato il punto nevralgico degli incontri, a conferma del forte legame tra la città e la comunità dell’Europa dell’Est. Il banchetto conclusivo è stato servito nel rinnovato Salone delle Feste del Palace, che ha da poco concluso i lavori di restyling.

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Il Salone delle Feste, fulcro e cuore della struttura, in cui si organizzano cerimonie e cene di gala, è stato, infatti, oggetto di un’opera di rinnovamento che lo ha riportato agli antichi splendori. Sono stati impiegati tessuti pregiati e particolare attenzione è stata posta al soffitto, tutto in legno, arricchito da tre lampadari firmati Venini del 1960 e da opere pittoriche risalenti al XVII secolo, di scuola Fiorentina, in attesa del ritorno dal restauro dei quattro arazzi della stessa epoca, di scuola italiana, dipinti a succo d’erba su tela. Anche il Ristorante Terrazza Murat, dopo i lavori di ammodernamento, torna ad aprirsi sia agli ospiti dell’hotel sia alla città. Qui, al settimo piano dell’albergo con vista sui tetti di Bari, lo chef Vito Paradiso e il Restaurant Manager, Roberto Giuliani, continuano a proporre la migliore cucina della

tradizione pugliese, in cui dominano i sapori del mare, accanto a suggestioni internazionali e a un’ampia carta dei vini. Ingredienti e bottiglie sono selezionati a partire da quanto di meglio offre il territorio, nell’ottica di raccontare attraverso l’enogastronomia cultura e tradizioni locali. Grazie anche all’opera di restyling con cui si inaugura la stagione 2012, lo storico albergo di Bari si conferma come una delle location più interessanti della città. Con le sue 200 camere è anche il più grande del capoluogo pugliese e questo gli permette di ospitare eventi, convention, product launches e incontri di livello, anche per un gran numero di partecipanti. Il centro congressi ed esposizioni con le sue 16 sale, articolate su tre piani, raggiunge una capienza complessiva di 1500 delegati e ha il suo cardine nel Salone degli Specchi, da 450 posti. Dotato di luce naturale e di tutti i supporti tecnici e tecnologici necessari, è una tra le più grandi sale congressi in Italia interna a un hotel situato in centro città. M.F.


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Hotel Parchi del Garda LA VERSATILITÀ FATTA HOTEL. COSÌ LA STRUTTURA STILE BORGO GARDESANO DI LAZISE, FORTE DEI RISULTATI CONQUISTATI AD OGGI, SI PREPARA A VINCERE LE FUTURE SFIDE ual è il segreto del successo che ha visto più di 150.000 presenze a poco più di un anno e mezzo dall’apertura? Sicuramente qualità, comodità ed accessibilità: Hotel Parchi del Garda sorge a Lazise, a pochi km dai caselli di Peschiera e di Affi, a pochi km dall’aeroporto di Verona e dalle stazioni ferroviarie di Peschiera e Verona; offre 233 moderne camere, 3 sale ristorante per ospitare fino a 600 persone e un centro congressi di oltre 2000 mq. Ma la chiave del successo

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dell’Hotel è la sua versatilità: grazie alla possibilità di trovare tutti i servizi necessari all’interno di un’unica location e alla flessibilità degli spazi e dello staff, ogni giorno può essere indossato un “cappello” diverso dalla struttura.

Mentre a Pasqua e d’estate prevalgono i gruppi leisure e le famiglie, durante tutto il resto dell’anno i protagonisti sono gli ospiti del Mice in tutte le sue sfaccettature. La Sala Benacus con i suoi 870 mq senza colonne, con luce na-


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turale e accesso diretto dal garage, è supportata da un ampio attiguo foyer e da altre 5 sale con capienze da 30 a 315 persone, tecnologicamente attrezzate. Il Congress Center è perfetto per eventi di qualsiasi tipo: convention, team building, lancio prodotti, cene di gala, car training a concessionari e venditori; è adatto inoltre a mini fiere, eventi b2b con set up a stand: dalla camera, al ristorante, alla fiera senza uscire dalla struttura e senza costi di transfer! I training aziendali back to back in occasione di lanci auto,

possono avvalersi di alcuni ulteriori plus come la possibilità di esporre le auto all’interno delle sale dell’area mice, all’ingresso della struttura e nei parcheggi esterni ed interni; per i test drive c’è il SouthGardaKarting a Lonato, raggiungibile in 15-20 minuti, ma si possono studiare anche meravigliosi percorsi nei dintorni; a ciò si aggiunga un distributore con lavaggio posizionato proprio di fronte alla struttura e il vicino Museo Nicolis (auto d’epoca) a Villafranca – 25 km. La location si presta anche a sfilate di moda, grazie a 2 back

stage presenti nella sala Plenaria, congressi medici, meeting e convention aziendali, corsi Ecm e gruppi incentive. Per il post congress, l’offerta del territorio è ricchissima tra parchi tematici (Gardaland, Parco Giardino Sigurtà, Parco Natura Viva, Parco Jungle Adventure, Movieland Studios...), possibilità di organizzare degustazioni di vini e prodotti tipici nella vicina Valpolicella, visite culturali in splendide città comodamente raggiungibili, team-building in barca a vela e cene di gala in location esclusive... S.L.

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65 Radisson Galzignano_Layout 1 02/02/12 21.54 Pagina 212

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Radisson Blu Majestic Resort ACQUA, TERRA E FANGO. SONO I TRE PILASTRI SU CUI SI REGGE L’OFFERTA BENESSERE DEL QUATTRO STELLE DI GALZIGNANO TERME: MAGNIFICA STRUTTURA COSTRUITA SU UNA SORGENTE NATURALE CON 6 PISCINE TERMALI, PER UN TOTALE DI 2400 METRI QUADRATI DEDICATI ALLA BALNEAZIONE Galzignano Terme, a pochi km dal casello autostradale Terme Euganee sull’A13, servita da comodi aeroporti – Venezia, Verona, Bologna – sorge un complesso imponente, una vera cattedrale del benessere, che poggia su ideali pilastri: l’acqua salsobromo-iodica nasce pura, incontaminata nei bacini delle piccole Dolomiti e del Monti Lessini nelle Prealpi, scende a 3000 metri sotto terra, fa un percorso di 80 km arricchendosi di preziosi sali minerali, per riaffiorare, dopo 30 anni, nelle Terme di Galzignano, ad 87 gradi! L’argilla naturale dei colli vulcanici, mescolata all’acqua, creano un composto naturale che agisce sul sistema immunitario rendendo l’organismo più

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resistente, detossinandolo, e migliorando il benessere. Il fango incubato in vasche per 6 mesi è usato per la terapia termale, che prevede 4 fasi. Per tutto l’anno nel Resort sono a disposizione 6 piscine ter-

mali interne ed esterne per un totale di 2400 mq dedicati alla balneazione. Se in estate è meraviglioso abbandonarsi alle piacevoli acque calde, perennemente a 36 gradi (quindi raffreddate rispetto agli 87 origi-


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nari), in inverno, oltre che piacevole, è suggestivo perché il contrasto tra la temperatura esterna (magari 0 gradi) con il caldo dell’acqua crea un effetto nuvola, da mondo incantato. Naturalmente, oltre alla zona termale, si può fruire di un Revital Beauty & SPA meta di coloro che cercano un benessere totale. «Per tutto il 2012», dice il gm Michele Zanconato, «ci sono pacchetti speciali dedicati a leisure, benessere/bellezza e sport. Festività, ricorrenze, ponti rappresentano una bella scusa per un soggiorno al Radisson Blu Majestic Resort. soprattutto se si è degli sportivi, appassionati di golf o di tennis. Galzignano è infatti il paradiso del golf: gli amanti di questo sport hanno a disposizione ben 12 golf club, quello a 9 buche del Resort e altri 11 distanti da 3 a 120 km! È possibile poi scegliere la golf o la tennis clinic per migliorare le proprie performance». Il soggiorno avviene in una bellissima struttura, il Majestic Radisson Blu, restaurata ex novo nel 2010, che offre 97 camere, eleganti, contemporanee,

luminose, dalle quali si gode la vista di un paesaggio incontaminato. Si può soggiornare inoltre presso lo Sporting, una struttura più classica dotata anche di due sale meeting, per trasformare un incontro di lavoro in un’esperienza di benessere. Nel Resort – fa sapere Zanconato – è prevista la realizzazio-

ne di un nuovo Centro Congressi da 300 posti e di una SPA con un giardino d’inverno: quando l’opera verrà ultimata, il complesso potrà offrire una location ideale non solo per i soggiorni termali, per prevenzione e cura, ma anche un paradiso per il Mice: aziende, Pco, incentive house, e meeting planner potranno programmare qui i loro eventi speciali. Si lavorerà in un’oasi di sport e benessere, a pochi km di distanza da Verona, Ferrara, Venezia, Padova; dove si potranno visitare le eccellenze del territorio, come le Ville Venete o le città murate, gustare i prodotti tipici di una terra generosissima, e offrire piccoli o grandi benefit nelle piscine termali o nel beauty center. Carnevale, Pasqua, le anteprime dell’estate, le vacanze di ferragosto... ogni occasione sarà insomma quella giusta per scegliere il Resort di Galzignano, basta volersi bene. S.L. 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 213


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Ramada Plaza Milano e Spa Suisse UN RESORT METROPOLITANO DI NUOVA CONCEZIONE, AL CENTRO DI UN MAGNIFICO PARCO. CON PUTTING GREEN, AVVENIRISTICA SPA, E AMPI SPAZI INTERNI E EN PLEIN AIR. PER “NON-CONVENTIONAL MEETING”

Worldwide e si caratterizza per il design in stile visual anni Settanta. Offre 165 camere, di cui 35 executive, 19 suite, 2 presidential suite e 96 appartamenti.

Scelto dalle grandi aziende n nuovo modo di fare meeting, a zero stress, in città. Lo propone il Ramada Plaza Milano e Spa Suisse, urban resort dal concept innovativo, immerso in un’oasi verde di 3000 metri quadrati, in via Stamira d’Ancona, alle porte di Milano: una posizione ideale per muoversi e godere dei privilegi

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della città. La struttura, pensata per l’uomo d’affari, con tecnologie all’avanguardia, è estremamente versatile e creativa. Non c’è davvero limite alla libertà nell’organizzare il proprio evento, aziendale o privato, grazie all’ampia offerta di spazi interni e outdoor. Il resort, sviluppato in cinque torri, fa parte del gruppo Wyndham

Soltanto nel primo anno di vita, il Ramada Plaza Milano ha organizzato una media di 1,2 eventi al giorno, ospitando 100 eventi di brand noti, come Coca-Cola, Illy Caffè e Fiat, tra meeting aziendali, conferenze stampe e lanci di prodotti. Un successo reso possibile dalla qualità del servizio e delle dotazioni offerte. Il centro con-


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gressi, di ultima generazione, si articola in cinque sale, tutte illuminate naturalmente attraverso grandi lucernai, di cui quella principale è modulare e divisibile in tre aree separate, in grado di accogliere fino a 300 persone. A queste si aggiungono 300 metri quadrati di aree espositive e ampi spazi en plein air: nel parco, oltre alla possibilità di organizzare even-

ti, ci si può anche allenare a golf sul putting green a 7 buche. Completano l’offerta altre due sale conferenze più piccole, al primo piano e, al sesto piano di una delle due torri, il roof lounge: 220 metri quadrati con ampia terrazza panoramica e cucina privata, ideale cornice per eventi e cene riservate fino a 70 ospiti. L’atmosfera che si respira al Ramada è davvero piacevole. Quando si entra nella hall, si resta subito colpiti dalle linee essenziali degli arredi e dalla

luce, valorizzata dagli specchi e dai colori delle pareti. I dettagli sono quelli di una casa privata, lo si capisce ancora di più entrando nelle camere, con pavimento in pregiato parquet, molte anche con ampio balcone sul parco, e tutte superaccessoriate per rendere il soggiorno confortevole al massimo: gli ospiti trovano macchina per tè e caffè, wi fi ad alta velocità, tv con schermo lcd e Mediaset Premium gratuito. Di grande qualità anche l’offerta ristorativa, personalizzabile per pranzi d’affari, cene di gala e post congress. Due le sale, per 50 e 110 persone, dove gustare piatti tipici e le migliori specialità internazionali, accompagnate da una ricca selezione di vini e liquori. Una menzione speciale va ai dolci della casa, davvero squisiti. E veniamo alla novità più recente: lo spazio dedicato al benessere, gestito da Spa Suisse. Affacciata sul verde, si estende su due livelli e offre bagno turco, tiepidarium marino (cabina con aria iodata ideale per le vie respiratorie), percorso kneipp, docce emozionali, 5 ampie cabine dove provare gli ultimi ritrovati della remise en forme, un’area relax e tisaneria. È proprio il caso di dirlo, al Ramada Plaza Milano, il business è stress free. P.T.

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Risorgimento Resort PREMIATO COME MIGLIOR ALBERGO DEL 2011, LA STRUTTURA PUGLIESE SI INSERISCE ALL’INTERNO DI UN PROGETTO VOLTO A PROMUOVERE LA CULTURA DELL’IMPRESA TURISTICA DI QUALITÀ NELLA REGIONE

Le immagini si riferiscono al Risorgimento Resort

orriere della Sera, ultimo giorno del 2011. Nella rubrica Scorribande, a firma di Roberto Perrone, noto ai lettori del quotidiano più diffuso in Italia per le sue cronache sportive, il Risorgimento Resort di Lecce è stato premiato come miglior albergo dell’anno. Questo riconoscimento, ottenuto grazie al pregio della location, ma anche all’accoglienza riservata a tutti gli ospiti da un personale sollecito, sorridente e professionale, rappresenta l’ennesima conferma per il Gruppo Vestas Hotels & Resorts, che da anni promuove una cultura d’impresa turistica di qualità nel Salento. Il management possiede da tempo la consapevolezza di come questo territorio, sempre più meta di consistenti flussi

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turistici, con le sue risorse che spaziano dalle bellezze naturali all’autenticità delle sue tradizioni, dalle attrattive storiche e culturali all’eccellenza della gastronomia, sia dotato di enormi potenzialità, e lavora per promuovere non solo le proprie strutture alberghiere, ma anche per valorizzare il contesto in cui sono inserite, sostenendo tutte quelle iniziative artistiche, culturali e sociali capaci di favorire la crescita di Lecce e del territorio salentino. Il Gruppo Vestas Hotels & Resorts, profondamente radicato nella Regione, articola oggi la propria offerta in tre strutture. Tutte situate a Lecce, rappre-

sentano tre diversi prodotti, per target e facilities, accomunati però da due elementi: il design ricercato ed elegante degli edifici e la profonda comunione con la città, la sua cultura e le sue tradizioni. Lo stretto legame con il territorio, di cui richiamano lo stile nell’architettura e negli arredi, la ricchezza e l’autenticità della tradizione culinaria nei piatti preparati e lo spirito della più calda accoglienza nel servizio, costituisce perciò il tratto distintivo dell’hotellerie firmata Vestas, la cui avventura in questo settore ha origine negli anni Settanta. In questo periodo il Gruppo che fa capo alla Famiglia Montinari inaugura l’Hotel President, pensato per la clientela business, uno dei primi alberghi in Italia di concezione moderna, dotato di ampie sale congressuali, un ristorante e 150 camere. Nato nei pressi di Piazza Mazzini, nel cuore commerciale della città, ma non lontano dal centro storico, l’ampia struttura dell’albergo 4 stelle Superior ha il suo fulcro nel Centro Congressi, in grado


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In questa pagina. Qui sopra, una camera e spazi comuni dell’Hotel President. In basso tre scatti dell’Eos Hotel

di accogliere fino a 500 persone nello spazio più ampio, per un totale di nove sale, oltre a diverse soluzioni espositive e sale polifunzionali. Come racconta il General Manager del Gruppo, Giuseppe Mariano (in basso a sinistra), è stato proprio questo hotel il primo a essere oggetto di un’azione di riposizionamento sul mercato, con l’obiettivo, raggiunto, di renderlo attrattivo per il segmento business. L’espansione ha poi visto l’acquisizione nel 2002 di un secondo albergo destinato agli ospiti più esigenti, il Risorgimento Resort, di categoria 5 stelle lusso. Nel 2008, l’offerta è stata completata con l’Eos Hotel, 30 camere, pensato per accogliere un turismo giovane, dinamico e curioso. La scelta di investire in tre diverse strutture all’interno di una città tutto sommato piccola come Lecce è stata il frutto di una strategia imprenditoria-

le che ha saputo guardare lontano e che ha compreso che il mercato del turismo in Puglia stava andando sempre più verso il leisure e il Mice, ma anche che le potenzialità del territorio erano ancora da scoprire. Il Risorgimento Resort è così diventato set di film e fiction, grazie anche alla presenza della Fondazione Apulia Film Commission, voluta dal Presidente Vendola per lanciare la destinazione e trasformatasi in una vetrina eccezionale per la Regione e le sue strutture, con consistenti ricadute turistiche. In programma per il 2013, per esempio, due produzioni all’interno della struttura 5 stelle lusso del Gruppo Vestas. Pensato per un segmento high level, questo Resort, collocato in pieno centro città, tra la Piazza del Duomo e l’Anfiteatro, all’interno di un’elegante dimora storica, offre ai suoi ospiti 47 camere, di cui 6 suite, e il ristorante gourmet Le Quattro Spezierie, che dal 2008 è sotto la direzione di Donato Episcopo, chef di impor-

tanti realtà alberghiere e di ristoranti di pregio in tutta la Penisola, che è tornato nel Salento, sua terra natale, per riscoprire i sapori locali e gli ingredienti delle ricette della tradizione, proposti in nuovi e creativi abbinamenti. L’albergo non può mancare di un’area benessere, una Spa con bagno turco, docce cromo-aromaterapiche, un ambiente riservato per trattamenti estetici e terapeutici e una zona relax con tisaneria. Ultimo arrivato nel Gruppo Vestas, l’Eos Hotel nasce da un concorso di progettazione di camere d’albergo, che ha dato come risultato una struttura dal design d’avanguardia, pensato per una clientela giovane, che cerca un ambiente informale, ma contemporaneamente ricco di servizi e facilities. Oltre alle 30 camere, di quindici diverse tipologie, la struttura, connessa in Wi-Fi in tutte le aree comuni, offre un Wine Lounge Bar, centro fitness e servizio di baby-sitting, sempre a pochi passi dal centro città. G.V.

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ROXY PLAZA HOTEL SOAVEMENTE A SOAVE. NON È ABBASTANZA TAUTOLOGICO? QUANDO SI ARRIVA A SOAVE CI SI RENDE CONTO DI QUANTO SIA ADATTO QUESTO AGGETTIVO AL BORGO, CINTO DA MURA E DIFESO DA TORRI. PROPRIO FUORI DALLE MURA, SORGE IL ROXY PLAZA HOTEL, QUATTRO STELLE RECENTEMENTE RISTRUTTURATO E IDEALE SEDE PER MEETING, EVENTI E INCENTIVE MEMORABILI

a storia di Soave è complicata: nel 568, una tribù di Svevi fondò su un preesistente villaggio romano situato ai piedi dei Monti Lessini, il nucleo di un borgo che dal nome Schwaben della tribù prese nome Suaves, Suevi e quindi Soave. La storia, affascinante e feroce, ci dice che nel X° secolo Federico Barbarossa affidò ai conti di San Bonifacio di Verona tutto il feudo e che successivamente il Castello fu espugnato dal terribile Ezzelino da Romano e da i della Scala di Verona, i Visconti di Milano, i Carrara di Padova, i Gonzaga di Mantova, la Sere-

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nissima, gli Asburgo, Napoleone, per finire nuovamente nelle mani dei Gritti di Venezia – toccando il fondo della decadenza – per risorgere a fine ’800 grazie al Senatore del Regno d’Italia, Giulio Camuzzoni di Verona, la famiglia del quale ancora oggi è proprietaria. Insomma da qui è passata la Storia, con la S maiuscola. Oggi il castello ed il borgo di Soave, svettano sulle colline, zona di produzione del famoso omonimo vino, riconosciuta a denominazione di origine controllata. Il Soave DOC che si produce con le uve di due vitigni, il Garganega e il Trebbiano

di Soave, è il vino bianco per eccellenza, prodotto nelle tre vallate: Val d’Illasi, Val Tramigna, Val d’Alpone, famose anche per il Recioto, per l’Amarone e per il Durello. Dal 2003 il Comune di Soave può fregiarsi anche della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, un riconoscimento, una certificazione del pregio monumentale ed ambientale di Soave, della sua storia, della sua ricchezza culturale, dell’ospitalità, della sua enogastronomia. Questi ingredienti fanno sì che Soave possa rappresentare una destinazione eccellente per meeting, incentive, eventi.


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LE LOCATION DI MM Il castello di Soave

Proprio fuori dalle possenti mura medioevali che circondano il Borgo ed il Castello sorge il Roxy Plaza Hotel, un quattro stelle appena riaperto dopo un restauro importante. L’abitato è a un paio di km dal casello dell’A4 Soave-San Bonifacio, a pochi km dal Garda, e da Venezia e a mezz’ora dalla stazione di Verona (27 km). Le 43 camere sono molto spaziose, in stile classico e dotate di tutti i più moderni comfort, mentre l’offerta congressuale consta di tre sale da 20 a 100 posti, attrezzate con tecnologie di ultima generazione, coffee break e servizi conviviali, serviti nella magnifica hall. Al Roxy non si va solo per incontri d’affari o soggiorni di piacere. Si va anche per gli eventi fantastici che si possono organizzare grazie alla notevole offerta enogastronomica delle tre vallate, alle magnifiche dimore storiche tra ville e castelli che si trovano a pochi km dal Roxy Plaza e alla bellezza del paesaggio, prevalentemente a vegetazione mediterranea, con caratteristiche geologiche uniche al mondo come l’area dei fossili di Bolca, visitabile e sfruttabile per un

evento fuori dagli schemi: c’è infatti una zona riservata dove, muniti di martelletto, si può cercare un fossile da portarsi a casa... Per chi desidera organizzare un incentive memorabile, Roxy Plaza Hotel garantisce il massimo supporto grazie anche alla collaborazione con Soave Incoming che propone itinerari doc alla scoperta delle eccellenze del territorio, tra i frantoi che producono il delicato e fruttato olio Bonamini, le cantine Rocca Sveva e Ca’ Rugate, famose per la produzione del Soave, la cantina Trabucchi, nota per l’Amarone, e quella Marcato famosa per il Durello. E poi ci sono i caseifici che producono formaggi da competizione, come la Casara di Roncà. Ma le possibilità per gli organizzatori di eventi non finiscono qui. Il Roxy Plaza Hotel ha studiato anche intriganti pacchetti incentive con cene di gala presso il Castello di Bevilacqua o presso le numerose Ville Venete disseminate tra Verona e Vicenza; visite a musei, escursioni nelle vallate circostanti e attivi-

tà di nordic walking o di biking. Per chi cerca l’esclusività, c’è anche la possibilità di sorvolare in elicottero Verona e la Val d’Adige, per poi atterrare sul lago di Garda, in una delle amene cittadine rivierasche, e godersi un pranzo tipico in un ristorante locale. Quello che colpisce è la qualità e la varietà dell’offerta ma soprattutto l’entusiasmo da parte del titolare dell’hotel Roberto Ferroli e del suo staff che sanno bene di offrire qualcosa di veramente unico: un castello dove rivivere con l’immaginazione la Storia – magari con serate a tema medioevale – che è un paradiso per la gioia del palato e di tutti gli altri sensi, dove è istintivo e immediato vivere soavemente un soggiorno di lavoro o di piacere. Complice anche lo scenario: percorrendo le valli d’Illasi, Tramigna e d’Alpone si ha, a volte, l’impressione di essere in Toscana, tanto qui il paesaggio è dolce, ondulato, terrazzato, pettinato dagli olivi e dalle viti, e in primavera punteggiato delle chiome rosa dei peschi o di quelle bianche dei ciliegi. Pur tuttavia si “sente” che si è nel Veneto, perché c’è una dolcezza, una grazia e una luce riscontrabili solo negli affreschi di Tiepolo o del Veronese. Si intuisce un paesaggio “colto”, umanizzato da secoli di dominio delle grandi Signorie e soprattutto di Venezia: a fare da guardia al borgo felice sono sempre il Leone di San Marco ed il vessillo della Serenissima! L.S.

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Russott Hotel San Giuliano Venezia UN PONTE TRA LA LAGUNA, IL CENTRO STORICO DI VENEZIA E LA TERRAFERMA. IL QUATTRO STELLE, VICINO AL PARCO DI SAN GIULIANO, È UN PUNTO DI RIFERIMENTO IMPRESCINDIBILE PER IL MICE. MA ANCHE PER IL TURISTA LEISURE CHE DESIDERA ANDARE ALLA SCOPERTA DELLA SERENISSIMA E DELLE SUE MAGNIFICHE ISOLE

ollocato in posizione strategica, a poche centinaia di metri dal Ponte della Libertà e dal Parco di San Giuliano (il polmone verde di Mestre) e otti-

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mamente servito da due aeroporti e da una rete autostradale e ferroviaria, il Russott Hotel è, fin dalla sua apertura nell’87, un punto di riferimento d’elezione per il turismo Mice, busi-

ness e leisure: qui sono passati illustri personaggi della cultura, della politica, di Confindustria, dell’economia nazionale ed internazionale, della medicina, della chimica, ma anche gruppi di turisti attratti dal brand che è una garanzia, o businessmen che cercano il comfort e l’accoglienza di una dimora privata. L’Hotel è affidato al gm Daniele Del Zotto (foto a sinistra), formatosi professionalmente presso Grand Hotel Excelsior del Lido di Venezia, il Cristallo Palace di Cortina d’Ampezzo, il Principe di Savoia e il Palace di Milano, il Savoy di Londra e il Prince de Galles di Parigi, nonché in gruppi internazionali come Louvre Hotels. Già Consigliere in Unindustria Padova (2007) oggi è Consigliere in A.V.A. - Federalber-


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ghi e negli ultimi due anni Presidente del Centro Studi A.V.A. Dal 2008 è General Manager

dell’Hotel Russott di Venezia (ex brand Ramada) che conta 180 camere, ristoranti e bar oltre ad un centro congressuale che può ospitare fino a 1000 persone. Dal Gruppo Russott è coinvolto nell’organizzazione Sales & Marketing degli altri alberghi del Gruppo: Marriott Park Rome, Marriott Milan e Hilton Giardini Naxos. La grande passione di Daniele Del Zotto è la cucina: tra lui e Francesco Librizzi (foto a destra), coordinatore della ristorazione del Gruppo, c’è un’identità di vedute su quello che deve rappresentare la cucina non solo presso l’Hotel di San Giuliano, ma anche presso tutti gli altri hotel del brand. Librizzi, siciliano di Enna, dal 1969 è nel Veneto dove ha lavorato come F&B per CIGA (Gritti e Europa&Regina), Grand Hotel des Iles Borroméés e ATA. Oltre che dall’hotellerie, la sua esperienza formativa deriva dalla collaborazione con un grande gruppo vicentino di ristorazione collettiva che con-

fezionava 15000 pasti al giorno. «Questa esperienza», racconta, «mi ha dato una visuale diversa, nella gestione e controllo dei costi, che si è rivelata importante per le aperture di San Giuliano, Milano, Roma, Taormina Giardini Naxos, e che certamente tornerà utile anche per la prossima apertura Siracusa (dove è stato acquisito lo storico Palazzo delle Poste, all’ingresso di Ortigia, di inizio ’900, opera dell’arch. Fichera. ndr)». L’esperienza e la passione condivisa con il general manager Daniele Del Zotto, fanno sì che

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69 Russott San Giuliano_Layout 1 02/02/12 21.59 Pagina 222

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Ricetta di “Trancio di Ricciola in brodetto di gamberi con pane e pecorino” INGREDIENTI PER 4 PERSONE: ricciola kg 1400 lordo pecorino siciliano mezzano gr 40 pomodoro maturo gr 90, olio extravergine di oliva gr 60; mollica di pane gr 60, vongole gr 60 cozze gr 60 gamberoni n.4 vino bianco 1 bicchiere, crostoni di pane n. 8 prezzemolo, aglio, origano qb. la stessa cura riservata al singolo piatto venga offerta anche durante pranzi e cene aziendali con oltre 1000 partecipanti (presso l’Hotel Roma si va dai 1500 posti a tavola fino ai 3000 a buffet). In ogni Marriott, la ristorazione offre due linee, una prettamente siciliana ed una del territorio. All’Hotel Russott San Giuliano, per fare un esempio, nel menu siciliano il piatto icona è il “Trancio di Ricciola in brodetto di gamberi”, mentre, in quello locale è il “Risotto di zucca e radicchio”. Per quanto riguarda, invece i progetti per il 2012, c’è in serbo un piano di ristrutturazione per riposizionare l’albergo nel segmento Mice e adeguare l’offerta di servizi e tecnologie agli

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ESECUZIONE: Sfilettare la ricciola, passarla in olio extravergine di oliva poi in mollica di pane fresco, condita con aglio, origano, prezzemolo tritato, pezzettini di polpa di pomodoro e pecorino siciliano mezzano. Per il brodetto: mettere le bucce dei gamberoni, le lische della Ricciola e la cipolla trita in un pentolino, rosolare leggermente e bagnare con vino bianco, lasciar evaporare poi aggiungere l’acqua, il rimanente pomodoro e un po’ di peperoncino; cuocere a fuoco lento per un’ora circa e passare al setaccio schiacciando le lische in modo da ottenere il meglio del succo. Cuocere la ricciola in forno o lentamente su una piastra; in una padella piccola far saltare le cozze, le vongole e i gamberi, con olio ed uno spicchio di aglio, bagnare con vino bianco, lasciare evaporare, coprire il tutto e cuocere per un paio di minuti; appena si schiudono le vongole e le cozze aggiungere il brodetto. Per impiattare: mettere in un piatto fondo prima il brodetto, poi i crostini di pane, raccolti in un angolo, adagiare con cura i trancetti di ricciola e spruzzare il tutto con prezzemolo tritato standard europei. Gli organizzatori di eventi potranno, inoltre, contare sempre sull’accoglienza calorosa e professionale di Daniele del Zotto e del suo staff, e su proposte culina-

rie d’eccellenza per pranzi e cene, esaltate da vini di pregio, molti dei quali siciliani, come tutti i prodotti selezionati da Librizzi e fatti arrivare da piccoli produttori siciliani. l.s.



70 Sheraton Bolzano_Layout 1 02/02/12 22.01 Pagina 224

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Four Points Sheraton Bolzano INCONTRARSI DOVE SI INCONTRANO TRE LINGUE E TRE CULTURE PER GENERARE IL MEGLIO DELL’OSPITALITÀ

hiunque abbia soggiornato, per piacere o per business, a Bolzano si è reso subito conto, passeggiando per la città, di essere in una località italiana ma con un’allure mitteleuropea, un’impronta marcatamente nordica. Siamo infatti nel Sud Tirol, una regione che i Romani colonizzarono intorno all’anno 15 a.C. e che, dopo varie dominazioni, appartenne ininterrottamente agli Asbur-

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go,dal 1363 al 1919, quando passò al Regno d’Italia acquisendo la denominazione Alto Adige, con quelle operazioni chirurgiche che solo la Storia è capace di fare. Oggi questa regione, insieme col Trentino, forma una delle cinque regioni autonome italiane e in questo territorio convivono tre lingue, il tedesco, l’italiano, il ladino. Perché questa introduzione? Perché Bolzano emana un sottile fascino. Da un lato, c’è l’or-

dine, il rigore, l’armonia che si estendono dal sé alla famiglia, alla casa, fino alla città e al paesaggio – non dimentichiamo che qui c’è una parte delle vette dolomitiche recentemente incluse da UNESCO nel patrimonio dell’umanità – e dall’altro, la creatività, per esempio nel design, la voglia di vivere, il piacere dell’enogastronomia e dello shopping... Sono queste due anime a dare una connotazione a Bolzano e ad attirare in ogni stagione flussi turistici da tutte le parti: per chi arriva dal Nord (Germania, Austria soprattutto) Bolzano ha i pregi del Sud, e per chi arriva dal Sud, la città ha il fascino del Nord: non c’è molta differenza infatti tra l’atmosfera che si respira a Bolzano e quella che regna in Piazza Walther o a Marienplatz di Monaco di Baviera, o in qualche “gasse” che conduce a Stephansplatz a Vienna. Bolzano è


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dunque una meta da prendere in considerazione, perché offre i piaceri di due culture. Recentemente l’offerta museale della città si è notevolmente arricchita con l’acquisizione e la sistemazione del Museo di OETZI, il cacciatore preistorico arrivato a noi perfettamente intatto, grazie al ghiacciaio del Similaun o grazie alla indefessa attività di Reinhold Messner, il grandissimo alpinista, che ha aperto in Bolzano MMM, il Messner Mountain Museum, per raccontare il rapporto tra l’uomo e la montagna, ovvero la storia dell’alpinismo con la A maiuscola. Tanto per essere coerenti con quanto appena scritto, da sei mesi la direzione del Four Points by Sheraton Bolzano è stata affidata a un siciliano, Isidoro Di Franco, già direttore di Hilton Giardini Naxos e di altri importanti hotels nazionali ed internazionali, a Vienna e a Roma, general manager particolarmente attento al dettaglio e alla qualità. Ma in caso di Mice, cosa offre l’hotel? Grandi spazi modulabili, sei sale a luce naturale che possono diventare 11, la sala Maggiore, che ha un’altezza di 8 metri, può ospitare 360 persone a teatro (e, se non bastano, vista la vicinanza alla Fiera di Bolzano, sono previste molte convenienti e sinergiche forme di collaborazione).

L’albergo dispone poi di 189 camere tutte a due letti, le classic da 27 mq e le suite da 72 mq, fruibili come uffici quando occorre. Anche la ristorazione merita un cenno, infatti, cominciando dalla prima colazione – sontuosa come vuole la tradizione nordica – per poi proseguire con i pranzi di lavoro, gli aperitivi, le cene di gala (a buffet fino a 450 persone) anche la cucina si sdoppia nelle due anime, italiana e di ispirazione altoatesina e locale. Sotto la piramide, il grande lucernaio sospeso sull’Atrio, avvengono feste, ricevimenti di nozze, aperitivi tirolesi, apprezzati moltissimo anche dagli abitanti di Bolzano, in particolare dai giovani. La SPA con sauna e bagno turco di 600 mq, unica a Bolzano è appena stata rinnovata e rappresenta un grande punto di forza. Si sviluppa al settimo piano e dalla sua terrazza si può godere di un paesaggio mozzafiato. Dalle 6 del mattino alle 22 è a disposizione degli ospiti. Il Four Points Bolzano è

famoso anche per le proposte “energetiche” i team building, la possibilità di fruire di percorsi di ciclocross, di circuiti di gokart, per il safety park, per i percorsi e strade per guida sicura, ghiacciate o bagnate, per le attività di rafting, canoying, nordic walking, biking, palestre di alpinismo indoor ed outdoor ecc. Per le incentive house, merita appuntarsi che attorno a Bolzano ci sono Castel Flavon, Castel Katzenzungen, i giardini di Trauttmansdorff per visite o serate di gala e un ventaglio di itinerari della birra, del vino e del gusto: saporiti canederli, salumi, formaggi, pane squisito, di tutti i colori e con tutti i cereali, dolci peccaminosi, per esempio la classica torta di cioccolato, la Sacher Torte, in vendita anche in Piazza Walther, o i Krapfen o i Kaisersmarren, un migliaio di calorie per le quali non è il caso di versare lacrime di coccodrillo. Allora “Herzlich Willkommen” al Four Points Sheraton di Bolzano! L.S.

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71 Terme Capasso_Layout 1 02/02/12 22.02 Pagina 226

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Hotel Terme Capasso IL CENTRO BENESSERE TERMALE SALERNITANO, OLTRE ALL’ESPERIENZA CURATIVA E RIVITALIZZANTE DEI TRATTAMENTI, SI PROPONE COME LOCATION INSOLITA PER INCONTRI E INCENTIVE

Hotel Terme Capasso è una piccola e accogliente struttura a Contursi Terme, borgo di origini antiche nell’entroterra salernitano, che domina dall’alto della collina su cui si trova l’intera valle del Sele. Le proprietà delle sue acque erano già note ai Romani: ne scrisse tra gli altri nel primo secolo d.C. Plinio il Vecchio, autore dalla conoscenza enciclopedica che morì a seguito dell’eruzione del Vesuvio che distrusse le vicine Pompei ed Ercolano. Solo nel Novecento però, con lo sviluppo del turismo, questo centro incominciò a essere conosciuto e oggi è una meta rinomata per le cure terma-

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li. Cinque le fonti, che raggiungono anche i 60°, ricche di fanghi naturali, un fenomeno unico che permette di usufruire delle piscine esterne anche durante l’inverno. Le acque curative e i fanghi rigeneranti sono però solo due delle possibilità offerte per il benessere e il recupero della forma fisica. La struttura si articola, infatti, attorno alla Spa, spazio attrezzato con vasche per l’idromassaggio, docce aromo-cromoterapiche, percorsi vascolari e fitness in acque benefiche. Ed è proprio il plus rappresentato dalla proposta benessere, oltre alla posizione in cui si trova l’hotel, punto di partenza per

escursioni alla scoperta del territorio circostante e di centri come Paestum, la Costiera Amalfitana o i Parchi naturali del Cilento o dei Monti Picentini, a caratterizzare l’hotel quale location originale e insolita per meeting e incentive. Nella struttura sono presenti due sale incontri, da 100 posti, destinate a presentazioni, riunioni aziendali e congressi di medie dimensioni, con servizio catering per l’allestimento di coffee break, lunch e buffet a base di finger food. Inoltre, il ristorante interno all’albergo propone una cucina salutare, caratterizzata dal ritorno alle ricette contadine della regione, rivisitate e ripresentate in chiave low-fat, con utilizzo di ingredienti a km 0. Trentanove le camere a disposizione degli ospiti, accessibili ai disabili, e dotate Tv satellitare con schermo al plasma, programmazione SKY e linea internet ADSL. Fabrizia Patrucco

Pacchetti relax e cultura Per il 2012 l’Hotel Terme Capasso punta sull’abbinamento benessere, relax e cultura, attraverso l’offerta di pacchetti della durata di una settimana, che prevedono sia l’accesso alle piscine e alla Spa, sia la possibilità di andare alla scoperta del territorio, in buona parte sconosciuto o comunque poco frequentato dal turismo di massa, circostante. 226 1-2 2012 | www.mastermeeting.it



72 Terme Rosapepe_Layout 1 02/02/12 22.01 Pagina 228

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Hotel Terme Rosapepe STRUTTURA A METÀ TRA IL CENTRO BENESSERE E IL RESORT, SI TROVA A CONTURSI, LOCALITÀ PREMIATA TRA LE DESTINAZIONI D’ECCELLENZA PER IL TURISMO ACQUATICO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

unto di partenza per numerose escursioni e visite nel territorio salernitano, l’Hotel Terme Rosapepe è uno degli indirizzi preferiti dal turismo termale a Contursi, nota località nella Valle del Sele. La struttura sorge accanto alle fonti di acqua curativa, note fin dall’antichità per le loro proprietà nella cura di patologie dermatologiche, lesioni cutanee, psoriasi e vasculopatie. Dalle fonti sgor-

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gano naturalmente anche i fanghi, caratterizzati da aspetto e composizione differenti rispetto a quelli tradizionali di derivazione argillosa, dato che il ricco contenuto di minerali conferisce loro un colore bianco. Lasciati decantare in apposite vasche, so228 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

no utilizzati sia per trattamenti terapeutici che cosmetici. Il complesso si articola in due corpi distinti. Da una parte si trova l’albergo, completamente restaurato e rinnovato di recente, un elegante edificio con 75 camere e spazi conviviali tra il salone, la sala lettura e il terrazzo sul giardino esterno. Dall’altra il Village, una struttura pensata per ricreare l’atmosfera di un resort, e che contiene le piscine termali. Distribuito su quattro livelli, ciascuno intitolato ai diversi spazi in cui erano suddivise le antiche termae romane, offre bar, sala giochi, ristorante e fast food, oltre a un’area dedicata allo shopping e al passeggio. Il primo livello, o Solarium, è attrezzato con due vasche termali a idromassaggio naturale, il secondo, il Tepidarium, propone cinque piscine con acqua che deriva direttamente dalle fonti, dove è possibile nuotare, tuffarsi o semplicemente rilassarsi, adat-

te anche ai bambini e ai principianti. Nel Gastridarium si trova il ristorante, che propone le specialità gastronomiche del territorio, e lo shop per l’acquisto dei prodotti locali. Infine c’è il Calidarium. Qui l’acqua termale è utilizzata per inalazioni, idromassaggio e percorso vascolare. Ai più piccoli è dedicato uno spazio gioco con baby piscina dotata di scivolo, mentre l’animazione coinvolge gli ospiti in attività come le lezioni di ginnastica aerobica in acqua termale, giochi di gruppo e stage di ballo. A differenza di molte altre strutture termali, l’Hotel Rosapepe mette a disposizione i propri spa-

zi anche per il mondo meeting& congress. Grazie alla presenza di ambienti flessibili e modulabili, è possibile ospitare diverse tipologie di evento, dalle riunioni operative alle colazioni di lavoro, dalle conferenze stampa alle convention aziendali, con il plus di abbinare al momento business sia il relax offerto nel Village sia il benessere delle Terme. G.G.


Savoy Gardone 1_10_Layout 1 24/03/10 11.00 Pagina 1

L’Hotel Savoy Palace è il luogo ideale per conferenze, congressi, seminari ed incontri di lavoro. Le tre sale Wimmer, Churchill e Duse sono attrezzate per accogliere da 30 a 180 persone. Fra un incontro ed una conferenza potete apprezzare la bellezza del lago con una pausa per il caffè sulla nostra terrazza panoramica. Colazioni di lavoro e cene di gala, con un servizio cortese e sempre attento saranno occasioni perfette per rendere indimenticabile ogni tipo di evento. A disposizione degli ospiti il centro benessere con palestra, sauna e bagno turco. HOTEL SAVOY PALACE Ufficio Prenotazioni Tel. 0365 290588 Fax 0365 290556 Via Zanardelli, 2/4 25083 Gardone Riviera www.savoypalace.it info@savoypalace.it

Villa Sofia, dimora storica in stile liberty, completa l’ospitalità alberghiera per un totale di 95 camere.

VILLA SOFIA Ufficio Prenotazioni Tel. 0365 22729 Fax 0365 22369 Via Cornella, 9 25083 Gardone Riviera www.savoypalace.it villasofia@savoypalace.it


73 Villa d'Este_Layout 1 02/02/12 22.02 Pagina 230

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Veduta di Villa d'Este e della piscina galleggiante sul Lago

Villa d’Este

IL GRUPPO VILLA D’ESTE, CUI, OLTRE AL FAMOSO RESORT SUL LAGO DI COMO DA CUI PRENDE IL NOME, APPARTENGONO ALTRE TRE STRUTTURE IN ITALIA, PRESENTA IMPORTANTI NOVITÀ IN VISTA DELLE RIAPERTURE PER LA STAGIONE 2012 l 2011 ha rappresentato per Villa d’Este un altro anno di significativi riconoscimenti internazionali che premiano la qualità della sua offerta, a partire dalla nomina a Favorite Hotel Worldwide da parte del quotidiano britannico Daily Telegraph. Il Centurion Magazine (USA) ha eletto la struttura Top Favourite Resort in Europe, mentre Andrew Harper, noto opinion leader nel settore del turismo internazionale, l’ha indicata tra i suoi Top 20 Food and Wine Resorts. Inoltre la rivista italiana Class l’ha definita Miglior Hotel in Italia e tra i primi 4 nel mondo. Oggi, quindi, a chiusura della sua 138esima stagione, Villa d’Este può affermare di aver agevolmente

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superato la crisi iniziata nel 2009, riportandosi agli importanti livelli di redditività che da lungo tempo ne contraddistinguono la gestione. Una seconda novità ha invece coinvolto i vertici dell’azienda: Jean-Marc Droulers, anima e guida di Villa d’Este sin dal 1967, ha lasciato l’incarico di Amministratore Delegato passando il testimone a Danilo Zucchetti nel ruolo di direttore generale del Gruppo. Già direttore del resort da alcuni anni, Zucchetti, che ha una pluridecennale esperienza nell’hotellerie italiana e internazionale, rappresenta per Villa d’Este una scelta di continuità per il futuro. Premi e cambiamenti a livello

Particolare della terrazza a Lago di Villa d'Este


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direzionale anticipano la riapertura delle due strutture di lusso. Il 1° marzo 2012 inaugurerà la nuova stagione la residenza di Cernobbio che, come di consueto, rinnova una grande tradizione per la clientela d’elite che la raggiunge da ogni parte del mondo. Costruita all’interno di un ampio parco privato dominato da un maestoso platano plurisecolare, Villa d’Este nasce dalla conversione dell’antica residenza estiva del Cardinale Gallio e ne ha mantenuto intatti il fascino e lo stile. Oggi accoglie i suoi ospiti in tre eleganti dimore. Accanto al corpo principale, che offre 152 camere, una diversa dall’altra e tutte arredate con mobili di gusto rinascimentale, nel giardino si trovano due ville private, di minori dimensioni e adatte per soggiorni più intimi e raccolti, Villa Malakoff e Villa Cima. Nel complesso più di dieci sale sono destinate a ospitare feste, cene, cocktail o incontri di lavoro. L’altra dimora rinascimentale, Villa La Massa, si affaccia sulle rive dell’Arno, a pochi chilometri dal centro di Firenze, e riaprirà il 22 marzo. Antica residenza estiva di nobili fiorentini, è stata trasformata in albergo di lusso nel corso del Novecento, e poi riportata agli antichi splendori dalla nuova proprietà a fine anni ‘90. La Villa accoglie i suoi selezionati ospiti in sole 37 camere, arredate con mobili d’epoca e tessuti lavorati da storiche tessiture fiorentine. Tra queste anche la Presidential Suite con giardino privato sull’Arno e una nuova Parco Suite che sarà inaugurata la prossima stagione. M.C.

Veduta di Villa La Massa a Firenze, Candeli

La terrazza del Ristorante "Il Verrocchio" di Villa La Massa che affaccia sull'Arno

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74 Villa Maria_Layout 1 02/02/12 21.57 Pagina 232

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Villa Maria Hotel & Spa NELLA SPLENDIDA NATURA ABRUZZESE, TRA MARE E MONTAGNA, SI SCOPRE UNA LOCATION CON SERVIZI CONGRESSUALI ALL’AVANGUARDIA E UN’OFFERTA DI BENESSERE CHE CONQUISTA

mmerso nella tranquillità di una vera e propria oasi verde, abbracciato da un parco di pini marittimi e ulivi secolari che si specchiano proprio di fronte al mare d’Abruzzo, il Villa Maria Hotel & Spa è un moderno ed esclusivo albergo a quattro stelle che regala una location ideale per organizzare eventi business nei quali ci sia lo spazio necessario anche per rigenerare il corpo e la mente. Situato a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti ma a pochi minuti dall’aeroporto di Pescara (raggiungibile in pochi minuti con la navetta gratuita dell’hotel), il Villa Maria permette di godere di una posizione davvero ottimale, al

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centro di una regione dai panorami vari e variegati come quella abruzzese. È infatti il luogo ideale sia per chi vuole godersi un post congress fatto di mare e di una spiaggia ampia e assolata, sia per chi pensa a una visita, organizzata, nel comunque vicino, selvaggio e incontaminato Parco Nazionale della Majella. Per i momenti di lavoro e di incontro, per un congresso o per un evento esclusivo e raffinato, il Villa Maria Hotel & Spa mette a disposizione dei suoi ospiti business le sue 7 sale meeting, con capienza fino a 180 persone, e una esclusiva segreteria congressi dedicata. Non mancano naturalmente neppure i servizi congressuali

all’avanguardia: nell’ampia Sala Auditorium, ad esempio, sono a disposizione uno schermo motorizzato (dimensioni: 3 metri per 4) e una tecnologica sala regia, mentre tutte le altre sale sono attrezzate a loro volta con schermo, lavagna luminosa, computer con videoproiettore, servizio hostess e di videoconferenza. Per gli ospiti che amano le comodità della rete internet 2.0, inoltre, ecco la connessione internet wi-fi (gratuita) che raggiunge tutti gli spazi e le camere dell’albergo.

A tutto relax Ai meeting planner che vogliono offrire, ai partecipanti di un incontro, non solo lavoro, ma


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LE LOCATION DI MM

anche deliziosi momenti di benessere a tutto tondo, Villa Maria offre le speciali attività di relax della sua esclusiva spa. È il Centro Benessere Linfa, un

contemporaneo e rilassante spazio che unisce parco privato, piscine esterne e interne, sauna, bagno turco, cabine per trattamenti viso ed estetici,

doccia solare e area fitness dotata di attrezzature Technogym. Dopo avere lavorato duramente in una giornata congressuale allora, è bello poter scegliere se tuffarsi in un idromassaggio o godersi una doccia emozionale, trattamento che riunisce acqua, profumi, colori e suoni in un mix che dona ristoro psicofisico garantito. A disposizione degli ospiti poi un elenco di programmi benessere top, come l’Holistic o il Remise en Forme. Senza dimenticare che, chi ama rilassarsi anche a tavola, al Villa Maria Hotel & Spa, trova un ristorante di alto livello nel quale un ampio menu mixa con sensibilità piatti di carne e ricette di pesce, cucina internazionale e gusti tipici abruzzesi. E, alla sera, per il giusto riposo, gli ospiti si godono le camere standard e superior, le junior suite e le master suite: tutti ambienti spaziosi ed eleganti, ingentiliti dalle innumerevoli opere di artisti contemporanei, da Bassiri a Giuseppe Restano. d.d.

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75 Cantine Santadi (2)_Layout 1 02/02/12 22.00 Pagina 234

SERVIZI

Cantina Santadi UNA PRODUZIONE DI QUALITÀ, NON MASSIFICATA E DESTINATA A UN MERCATO CHE RICONOSCE IL VALORE DEL BUON BERE, CARATTERIZZA I VINI DI QUESTA COOPERATIVA, CHE HA DA POCO FESTEGGIATO I 50 ANNI DI ATTIVITÀ onostante il segno meno che i mercati hanno registrato lo scorso anno», esordisce il direttore della Cantina Santadi, Raffaele Cani «per noi l’andamento è stato positivo. Io

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credo che i nostri consumatori ci abbiano voluto premiare sia per la qualità del nostro vino, che si esprime tanto nelle produzioni più alte di gamma come il Terre Brune, quanto in quelle meno pregiate, sia per una politica commerciale che

ha cercato di mantenere invariati i prezzi, assorbendo l’aumento delle spese». E il 2011 si è chiuso proprio con un altro importante riconoscimento della qualità e dell’autenticità dei prodotti della Cantina, azienda sarda nata nel 1960 grazie all’iniziativa di un gruppo di produttori di uva che si sono riuniti in cooperativa. A fine anno, infatti, ha ricevuto i Tre Bicchieri dal Gambero Rosso per il Terre Brune 2007, mentre dal Touring Club Italiano e da Duemilavini ha ricevuto il massimo punteggio, Corona e 5 Grappoli, per due produzioni: Terre Brune 2007 e Latinia. «Per il futuro», prosegue Cani, «sappiamo che dovremo continuare nella nostra azione rivolta sia ai consumatori che già ci conoscono e a cui dovremo


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SERVIZI

sempre offrire produzioni di qualità, sia a nuovi contesti. Dal 2012 parte un progetto di espansione nel mercato cinese che durerà tre anni e ci vedrà coinvolti in incontri in Cina e in Italia, mentre, dall’altra parte dell’Oceano, la nostra posizione si sta consolidando negli Stati Uniti e da qualche anno abbiamo ottenuto risultati incoraggianti anche in Brasile». Oggi, dopo aver festeggiato i primi 50 anni di attività, infatti, la Cantina rinnova il suo impegno verso la produzione di vini dai forti legami con il territorio ma di respiro internazionale. Le produzioni firmate Santadi sono vendute non solo in Italia e in Europa, ma anche in America, in Australia e in

Giappone, con la prospettiva di aprirsi sempre di più al mondo asiatico. Lo spirito che guida la cooperativa, però, e che ne ha permesso l’espansione e la pene-

trazione sul mercato, è la capacità di coniugare imprenditoria e rispetto del territorio. Da piccola cooperativa locale situata nel Sulcis, nella parte sud-occidentale dell’isola, una delle sue aree meno dinamiche dal punto di vista economico, ad azienda che, grazie al lavoro di squadra di tutta la dirigenza e delle maestranze, ha saputo produrre un vino in linea con le esigenze dei consumatori di oggi, sempre più attenti alla qualità di ciò che bevono. I vini della Cantina Santadi nascono tutti nei suoi quasi 600 ettari di vigneti, che si estendono nell’arco di 30 chilometri dalle Cantine e si distribuiscono tra circa 200 produttori, per un totale di circa 1,7 milioni di bottiglie di vino l’anno. Una produzione che, dagli anni Ottanta, diventa sempre più selezionata e prestigiosa. I suoi vini, a partire dal Carignano, primo vitigno piantato e ancora oggi il più ampio, sono entrati nei mercati nazionali e internazionali, che riconoscono in queste produzioni un prodotto non massificato, ma di qualità e forte identità, per un segmento di livello medio-alto. Martina Giuliani

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SERVIZI

Olio Novaro I PRODOTTI DI QUESTA PICCOLA IMPRESA LIGURE, DESTINATI ALLE STRUTTURE RICETTIVE, RACCONTANO L’ECCELLENZA DELL’OLIO AUTENTICO, CHE SFUGGE ALLE LOGICHE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE Giulia Gagliardi

amore per l’olio di qualità della Famiglia Novaro ha origini antiche, che risalgono alla fine dell’Ottocento. Se oggi la proprietà è di Giorgio Novaro, che ha aperto l’azienda nel 2001, le radici di questa impresa si collocano nel 1860, quando il bisnonno Agostino Novaro fonda a Oneglia l’omonima ditta olearia e, grazie al successo conseguito, nel giro di pochi anni diversifica il marchio e fonda una società il cui nome è conosciuto in Italia e all’estero: la P. Sasso e Figli, così chiamata in onore della moglie Paolina Sasso. I loro quattro figli maschi continuano nello sviluppo dell’azienda, ampliandone il business e raggiungendo, con mezzi anche di fortuna, destinazioni in tutto il mondo, come il nonno di Giorgio, che attraversò le Ande a dorso di mulo per commercializzare i suoi prodotti in America Latina. Accanto a lui il fratello Angiolo Silvio Novaro, noto come poeta e fondatore della rivista La

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La produzione Giorgio Novaro comprende: olio di oliva, olio extravergine “Selezione Speciale”, olio mosto, extravergine filtrato, aceto balsamico, crema di aceto balsamico.

Riviera, ma anche valente assaggiatore di olio. Accademico d’Italia, unì la sua passione per la letteratura allo spirito imprenditoriale, motivo per cui omaggiava coloro che acquistavano le cassette di olio della Sasso con una copia del periodico da lui creato. Per quasi 150 anni la Famiglia Novaro, grazie all’ingresso nella gestione dell’azienda delle nuove generazioni, ha continuato a selezionare, imbottigliare e commercializzare i migliori oli italiani, fino agli anni Ottanta, quando la Sasso fu acquisita da De Benedetti. Nel 2001 Giorgio Novaro, deciso a ripercorrere l’antica via tracciata dal bisnonno, ma rein-

terpretandola in chiave moderna, fonda la G. Novaro & C., una società nuova nel panorama oleario, ma ricca di tradizione e di storia. Dal passato ha ereditato la passione per l’olio, la competenza nel riconoscerne le caratteristiche organolettiche, la capacità di vagliare e scegliere i migliori prodotti e produttori, la volontà di condividere con gli altri le sue selezioni e le conoscenze per muoversi in un mercato sempre più frammentato. Oggi è quindi in grado di raccontare la secolare passione della sua Famiglia per l’olio attraverso un’offerta di qualità, lontana dalla massificazione dei prodotti che si trovano in commercio e destinata al-


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SERVIZI

Imperia. Giorgio Novaro (anche in basso nel suo studio) con i figli Enrico (a sin.) e Angelo

Attenti all’olio che comprate Giorgio Novaro, da intenditore di olio ed esperto conoscitore delle tecniche per la sua produzione, ha scelto di puntare in modo deciso sulla qualità dei prodotti, selezionando solo la migliore materia prima e vagliando attentamente le sue caratteristiche organolettiche prima dell’imbottigliamento. Le sue bottiglie non sono destinate al piccolo consumatore, ma, grazie alla esperienza acquisita negli anni, ci racconta di come un olio buono «non possa scendere sotto i 6 euro al litro». «Quello che si trova nella grande distribuzione, a cifre molto inferiori», spiega, «rischia di essere olio di provenienza non italiana e nemmeno comunitaria (mentre la Spagna esporta un liquido di ottima qualità e dal buon sapore), che subisce un’opera di trasformazione per fargli abbassare l’acidità, visto che ci sono dei limiti stabiliti dalla legge in tal senso. Per esempio l’acidità massima di un olio che si voglia fregiare del nome di extra vergine deve essere dello 0,8%. Quello offerto da molte aziende oggi non è altro che olio cosiddetto lampante, lo stesso che si usava per alimentare le lampade e che è spesso prodotto con olive non raccolte dall’albero, ma cadute a terra, magari con un principio di muffa. Deodorato in modo che perda le caratteristiche organolettiche cattive, viene poi aggiustato con una percentuale di olio extra vergine per dargli un profumo e un sapore accettabili. Di tutto questo l’etichetta non riporta traccia e i consumatori, credendo di acquistare un prodotto di qualità, in realtà rischiano di utilizzare oli scadenti e non genuini».

Gli oli Giorgio Novaro sono i preferiti dagli chef dei più prestigiosi ristoranti d’albergo di catene del calibro di Starwood, Ciga, Hilton, Sheraton e Marriott

le realtà alberghiere più attente nella scelta degli ingredienti della propria cucina. Collabora con grandi Gruppi come Hilton, Starwood – Ciga, Sheraton e Marriott, Baglioni, Zacchera, Sina e MSC Crociere, esportando la sua produzione anche nel mondo mitteleuropeo, dall’Austria alla Svizzera, fino alla Germania, e puntando per il futuro all’espansione nel resto d’Europa e negli Stati Uniti. L’azienda, dopo un’attenta selezione della materia prima, imbottiglia e commercializza cinque diversi tipi di olio: d’oliva,

extra vergine d’oliva, extra vergine speciale, extra vergine Dop e extra vergine mosto. L’olio extra vergine Dop viene prodotto utilizzando le migliori olive taggiasche che nascono da piante secolari radicate sulle colline della Riviera Ligure di Ponente, quindi sottoposte a un processo di frangitura a freddo. Il risultato è un olio a bassa acidità, fragrante e delicato, imbottigliato in confezioni fasciate in lamina dorata per difendere il liquido dalla luce. La produzione si è diversificata negli ultimi tempi e la Olio Novaro offre alla sua clientela anche l’aceto balsamico, certificato dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena, la crema di aceto balsamico e l’aceto rosso, oltre alle conserve (le olive taggiasche, il paté di olive taggiasche e soprattutto il tipico condimento ligure, il pesto). ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 237


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LE VIE DELL’INCENTIVE

115 gemme

da scoprire e riscoprire ICONA DELLE ISOLE DA SOGNO NELL’OCEANO INDIANO, LE SEYCHELLES SONO UNA DESTINAZIONE TURISTICA DI ASSOLUTO VALORE, SCOPERTE DA TEMPO ED APPREZZATE SOPRATTUTTO DAI TURISTI ITALIANI IN TUTTE LE STAGIONI E NON SOLO PER VIAGGI DI NOZZE INDIMENTICABILI. MERITO DI CIÒ SONO SICURAMENTE LE BELLEZZE NATURALI, LA SIMPATIA DEGLI ABITANTI, IL CLIMA MITE TUTTO L’ANNO, I COMODI VOLI DIRETTI DI AIR SEYCHELLES, L’ALTISSIMA QUALITÀ DELLE STRUTTURE ALBERGHIERE E DELL’OFFERTA TURISTICA IN GENERALE, MA ANCHE L’ACCURATA REGIA E PROGRAMMAZIONE DEL TOURISM BOARD NAZIONALE DIRETTO DA ALAIN ST. ANGE, CHE CON UN AMBIZIOSO MASTER PLAN HA TRACCIATO LA STRADA DI SVILUPPO PER QUESTA DESTINAZIONE NEL MEDIO-LUNGO TERMINE Leonardo Felician 238 1-2 2012 | www.mastermeeting.it


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Immagine da cartoline sulla spiaggia Anse Union dell’isola di La Digue

L’arrivo a Frégate Island dal mare: si vedono alcune delle grandi ville private con maggiordomo individuale

La spiaggia dell’isola di Praslin con le palme che arrivano al mare

ostenibilità, rispetto e protezione di un ambiente naturale davvero unico, con due siti (la Vallée de Mai sull’isola di Praslin e l’intero atollo di Aldabra) dichiarati patrimonio universale dell’Unesco, sicurezza, facilità di spostamenti, comodità e alta qualità dell’offerta sono i capisaldi di una strategia che si rivolge a viaggiatori dalla cultura medio-alta, indipendentemente dalla capacità di spesa. Non ci sono soltanto i grandi resort, ma anche sistemazioni alla portata di tutti, a partire dagli appartamenti

S

da prendere in affitto. Alle Seychelles è tutto facile: spostarsi tra le isole e sulle isole, con buoni mezzi di comunicazione interna, voli, barche, autobus di linea, taxi, auto, moto e biciclette a noleggio, con guida a sinistra all’inglese; trovare ristorantini all’aperto sulla spiaggia; fare la spesa nei supermarket o sulle bancarelle; fermarsi e fare il bagno dove càpita su spiagge bellissime e deserte.

Tante isole, tutte diverse una dall’altra Piccole, ma diversissime, le 115 isole del più piccolo stato indipendente dell’Africa (fino agli anni ’70 era protettorato britannico) si estendono su un milione e mezzo di chilometri quadrati di oceano, a est della

costa del Kenia e a nord del Madagascar, poco sotto l’Equatore. Sono isole molto diverse tra loro e parte del fascino del viaggio sta nella scoperta delle loro individualità. A grandi linee le isole interne dell’arcipelago raccolto intorno all’isolacapitale di Mahé sono alte e rocciose, con massi granitici a picco sul mare e rilievi montuosi importanti, alti fino a 1000 metri e ricoperti di vegetazione e lussureggiante; le isole più esterne invece sono sorprendentemente diverse, assolutamente piatte e di origine corallina. Per visitarle non sono richiesti visti dall’Italia ed è sufficiente il passaporto in corso di validità; dovunque si parla inglese, anche se il francese, residuo della prima 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 239


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Un aereo di Air Seychelles, compagnia utilizzata per voli interni tra le isole

la temperatura sono costanti tutto l’anno, con prevalenza di venti da sud-ovest nella nostra estate, con clima più secco e mare più ondoso, mentre i venti soffiano da nord-est in inverno, portando un clima più umido e mare più calmo. I mesi migliori per la visita sono quelli a cavallo tra le due stagioni, in particolare ottobre è considerato l’ideale.

Camere ampie e lussuose come piccole ville e infinity pool

La lunga spiaggia di Beau Vallon sull’isola di Mahé

La foresta primordiale del Coco De Mer sull’isola di Praslin

colonizzazione, e il creolo sono molto diffusi. La popolazione è in grande maggioranza cattolica e si vedono spesso chiese dai tetti aguzzi, dall’ar240 1-2 2012 | www.mastermeeting.it

chitettura un po’ inglese, fuori contesto a queste latitudini; non sono necessarie vaccinazioni né particolari attenzioni nel mangiare e bere. Il clima e

L’isola più grande e più nota è Mahé, dove sorge la capitale e dove si trova l’aeroporto internazionale. Ma è Praslin l’isola delle Seychelles più amata e più visitata dai turisti italiani: è una destinazione molto romantica e prediletta per i viaggi di nozze, ma anche dai golfisti per la presenza dell’unico campo di golf delle isole. Non lontana da questa, La Digue è rimasta più selvaggia, viste anche le piccole dimensioni, mentre va segnalata la particolarità di alcune isole private, il cui accesso è cioè riservato ai pochi ospiti dei resort: le Seychelles offrono il meglio dei resort proprio nella categoria cinque stelle lusso. Alcuni tratti sono comuni, ma ciascuno è in grado di personalizzare la propria offerta. I resort migliori sono da piccoli a piccolissimi, quanto a numero di camere, in modo da poter offrire privacy e qualità di servizio inimitabile: dalle proprie finestre e terrazze non si vede nessuno, soltanto il verde della foresta e il blu dell’Oceano. Spesso le stanze sono lussuose ville private di metratura molto ampia, da 80 a 200 metri quadrati, tenuto con-


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Una grande villa sulla spiaggia con piscina privata del Banyan Tree Seychelles

to dei “salotti” esterni all’aperto, con una copertura per evitare occasionali scrosci di pioggia. Sono frequenti le ville con piscine private a sfioro (“infinity pool”), in aggiunta a grandi piscine comuni e a spiagge attrezzatissime. L’alta qualità della ristorazione non è mai in discussione, il pesce e i crostacei locali sono ingredienti di base, anche se non mancano mai piatti di carne importata spesso dall’Australia o dalla Nuova Zelanda. Il gusto parte dai sapori decisi della cucina creola, ma è molto diffusa anche la cucina orientale di qualità, i piatti mediterranei e di cucina internazionale e cosmopolita, nonché concessioni ai gusti del medio oriente. Gli executive chef a volte europei, a volte asiatici, hanno sempre grande esperienza internazionale e sovraintendono due-tre diversi ristoranti anche nei resort più piccoli. Il buffet della prima colazione è un vero e proprio pasto, soprattutto la frutta esotica fa la differenza.

za alle Seychelles: l’atmosfera e la posizione sono magiche, la preparazione del personale, di origine asiatica o locale, è fuori discussione. Un po’ meno diffusi sono gli spazi e le sale per convegni e conferenze: la destinazione non è ancora stata “scoperta” dai pianificatori di meeting e incentive italiani, anche a causa della distanza, ma in realtà è una destinazione pronta al decollo anche su questa pista. Qualche suggerimento per scegliere il resort adatto alle proprie esigenze: sulla costa sud ovest dell’isola principale, non

lontano dall’aeroporto, il Banyan Tree Seychelles associato al prestigioso marchio dei Leading Hotels of the World si distende su un’ampia insenatura privata immersa in una natura generosa. Il resort che digrada sulla baia dell’Intendenza, 800 metri di spiaggia privata bianchissima, si compone di 60 ville indipendenti di lusso su palafitte, alcune in fronte spiaggia, altre più alte sul fianco della collina. Curatissime negli esterni, non meno che negli arredi, ricordano un cottage di architettura vittoriana, con ampi spazi e sale da bagno, una

Una scelta Mice d’elite Immancabili sono le Spa, uno dei punti di forza di una vacan-

Piscina e jacuzzi in una villa privata a Frégate Island 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 241


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Tavolini del ristorante e la piscina centrale poco sopra la spiaggia del Banyan Tree Seychelles sull’isola di Mahé

splendida veranda esterna con piscina privata a sfioro. Anche gli spazi comuni sono in stile vittoriano, con una grande zona piscine sull’oceano e sulla spiaggia attrezzata. L’enogastronomia è affidata all’executive chef siciliano Filippo Abisso con tre ristoranti, “Saffron” con cucina asiatica e thai di alto livello, “Chez Lamar” d’ispirazione creola e “Jardin d’Epices” dai sapori mediterranei. Grande esperienza nella Spa, punto di forza e marchio caratteristico del gruppo Banyan nel mondo. Ancora su Mahè, ma nella par-

te settentrionale sull’ampia baia di Beau Vallon, il Northome Hilton Resort & Spa si trova in posizione comoda facilmente raggiungibile dalla capitale Victoria, cittadina i cui vivaci mercati sono da sempre un’attrattiva turistica molto apprezzata. È il più piccolo degli Hilton nel mondo, un vero boutique hotel di solo 42 ville con ampie terrazze – 26 sulle collina e 16 fronte mare – immerso in un giardino lussureggiante. I bungalow sul mare, costruiti per la prima volta nel 1917, sono stati completamente rinnovati nel 2005. Curatissimo l’ar-

Le ville sulla spiaggia del Northolme Hilton Resort, sull’isola di Mahé

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redamento che per l’elegante boiserie interna di legno scuro ricorda lo stile marinaro. La Duniye Spa è un piccolissimo padiglione di sole tre stanze a picco sulle rocce e sull’oceano. Tre i ristoranti curati da un bravissimo chef scozzese-tedesco. Tra le isole private aperte al turismo la più esclusiva è Frégate Island, un microcosmo con sole 16 ville da oltre 200 mq con grande piscina privata, costruite in mogano indigeno e rivestite in teak, appartate nella vegetazione e a picco sul mare per una vacanza indimenticabile. Lussureggianti interni tropicali e natura prorompente, sette diverse spiagge di sabbia bianca finissima una flora e una fauna unica, con una delle più grandi colonie di tartarughe, ristorazione di altissimo livello in due diversi ristoranti oltre ai pranzi in casa o in mezzo alla natura, con un maggiordomo privato per ogni villa. E inoltre eliporto, cappella, boutiques, una spettacolare Spa, fitness e yacht club e un museo sull’eredità marittima dell’Oceano Indiano. Insomma una destinazione completa. All’insegna dell’esclusività. ■


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LA MIA CITTÀ. I LUOGHI DELL’ANIMA

Il mistero Un furto d’arte, un sicario spietato e un amore proibito. Nella Firenze di Lorenzo il Magnifico. Su questi accordi Marina Fiorato compone la trama della sua ultima avvincente opera letteraria: La ladra della Primavera Maria Teresa Nicolello

irenze 1482. La giovane prostituta Luciana Vetra posa per il maestro Sandro Botticelli il quale la vuole per dare il volto a Flora, uno dei suoi personaggi della Primavera. Luciana è perfetta per questo ruolo ma, involontariamente, provoca l’ira del pittore che decide di non pagarla più. La ragazza per vendetta ruba il disegno preparatorio e se ne va. Da questo momento è in serio pericolo: qualcuno si mette sulle sue tracce e inizia ad uccidere tutti coloro che hanno a che fare con lei. Questa l’avvincente trama de La Ladra della Primavera, l’ultimo romanzo – il primo tradotto in Italia – di Marina

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Fiorato, nata a Manchester ma di origini veneziane, laureata in Storia ad Oxford, ex addetta stampa della rock band degli U2. L’abbiamo incontrata all’Hotel Manin di Milano per farci raccontare come è nato il romanzo. Partiamo dall’inizio... «Tutto è cominciato dal dipinto La Primavera di Botticelli. Avevo 14 anni quando lo vidi per la prima volta durante una vacanza a Firenze. Subito mi innamorai della figura di Flora, era così straordinariamente viva e moderna e allo stesso tempo misteriosa, come se custodisse un segreto. Pensai che sarebbe stato affascinante chiederle di uscire dal quadro a

raccontarmi la sua storia. Ed è esattamente quello che poi ho fatto nel libro facendo appello alla mia fantasia di scrittrice». Luciana Vetra, la protagoni-


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LA MIA CITTÀ Ambientato nella Firenze di Lorenzo il Magnifico La ladra della Primavera (Nord, 19,60 euro) è un “tuffo” nelle atmosfere rinascimentali italiane tra avventura, romanticismo, intrighi, fughe e misteri

Qui sopra, Firenze. Notturno di Ponte Vecchio. Sotto, Marina Fiorato

sta, e la doganessa, sua madre, si muovono in un mondo maschile, rozzo e brutale, con l’arguzia e il dinamismo di due donne moderne. A chi si è ispirata per creare queste due figure femminili? «Sono entrambe delle prostitute che sfruttano gli uomini per denaro, ma mentre Luciana è una comune prostituta di strada, sua madre è una cortigiana che, attraverso il matrimonio, ha elevato il proprio status. Mi sono limitata a descrivere due donne dell’epoca, senza giudicarle. Nel Rinascimento le donne avevano poche chance di riscatto, senza l’aiuto di un uomo. Elisabetta I di Inghilterra fu un’eccezione. Mi intrigava anche l’idea di una Luciana in cerca di una madre ideale, una sorta di angelo che esisteva solo però nella sua fantasia, perché la realtà era molto più dura e anche molto più ambigua nella distinzione tra male e bene». La trama del romanzo è dav-

vero avvincente e coinvolge grandi personaggi della storia. Tra questi, quali ha rivisitato con maggiore fantasia e perché? «Lorenzo dei Medici, che per me rappresenta l’incarnazione ideale dell’uomo del Rinascimento: colto, intelligente, mecenate dell’arte, ma anche una persona di grande acume finanziario. Nel libro lo presento come un imperatore. E, anche se, nella realtà, forse, non si spinse mai ai livelli che ho immaginato nel libro, sicuramente è stato abbastanza acuto da costruirsi le giuste alleanze per accrescere la sua fortuna». Una delle figure storiche più intriganti del romanzo è sicuramente quella di Botticelli. Cosa la lega a questo pittore? «Amo Botticelli. I suoi quadri sembrano così vivi e attuali. Quando ho visto per la prima volta La Primavera ho sentito che Flora ed io avremmo potuto avere un dialogo. C’era qualcosa di sottile che ci univa. Mi è sempre piaciuto anche credere che la figura di Marte fosse Botticelli stesso. Dopotutto, nel Rinascimento, l’uomo poteva elevarsi a Dio». Firenze è la città in cui tutto ha inizio e tutto finisce. Che rapporto ha con questa città e cosa più l’affascina del suo passato? «Trovo sorprendente che da una piccola città della Toscana sia nata una cultura grande come quella rinascimentale e in così poco tempo!. Al culmine della dinastia dei Medici un mondo intero è fiorito: non solo la pittura e la scultura, ma anche la poesia e la prosa. In quell’epoca si sono gettate inoltre le basi economi-

che e sociali della civiltà moderna». Il romanzo racconta una appassionata storia di amore, quella tra una cortigiana e un religioso, due mondi che all’epoca non erano poi così lontani, Guido però a differenza di altri confratelli, è capace di provare un sentimento profondo e sincero tanto da mettere in discussione la propria fede. Anche per lei l’amore è un valore che giustifica ogni scelta? «Assolutamente sì. Negare l’amore significa mentire a se stessi e a tutto il resto. Guido rimane, indipendentemente dalla scelta che fa, un uomo buono e integro. Quando capisce di amare Luciana, abbandona l’abito talare perché continuare a indossarlo avrebbe significato mentire a se stesso e anche a Dio. Tra essere un cattivo monaco e un bravo marito, ha preferito essere quest’ultimo». Lei vive a Londra, ma ama molto Firenze. Cosa le piace di Londra che Firenze non ha e viceversa? «Londra è insuperabile per il cinema, il teatro, le mostre e le gallerie d’arte, la musica. Anche il mondo dell’editoria è parecchio effervescente. E poi è una delle capitali mondiali del business. Ma non ha il sole di Firenze e neanche la pasta. Firenze è poi un gioiello ineguagliabile di arte, storia e cultura. Ma se voglio gustarmi il mio drink preferito, il the bollente con il latte, devo tornare a Londra...». Se dovesse eleggere il suo luogo dell’anima? «Venezia. Mi scorre nelle vene». Tre parole per descriverlo... «Acqua, luce e mistero». ■ 1-2 2012 | www.mastermeeting.it 245


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INSIDE THE CHARACTER di Red Penugo Liberamente ispirato al questionario di Bernard Pivot rivolto agli artisti della trasmissione “Inside the Actor’s Studio”

Carlo Adolfo Martigli

Segni particolari? Tutti La parola che ami di più? Quella detta dalla persona amata La parola che ti piace di meno? Indifferenza La paura più grande? Svegliarmi e trovarmi morto Hai mai pianto per amore? Molte volte E al cinema? Con Oblomov, di Mikhalkov Il sacrificio più grande? Mettere in ordine i vestiti Vai su tutte le furie per? L’arroganza ignorante Il tuo tallone d’Achille? I miei figli La prima cosa che guardi in una donna? I fianchi Quanto tempo fai passare prima di richiamare qualcuno con cui hai avuto un primo appuntamento? Un paio di minuti La donna ideale? La mia Cosa ti deve dire una donna per conquistarti? Con lo sguardo, tutto Da cosa dipende la tua felicità? Dall’appagamento La cosa che ami di più del tuo lavoro? Scrivere, scrivere, scrivere La cosa di cui faresti a meno? Pagare le multe per eccesso di velocità La persona verso la quale ti senti debitrice per quello che sei oggi? Il mio agente letterario Ottimista o pessimista? Sono un pessimo ottimista Vendetta o perdono? Il perdono è la mia vendetta Avaro o prodigo? Più del figliolo evangelico

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Meglio l’uso o il possesso? Il possesso senza uso è come l’amore senza un bacio Il tuo rifugio? In me stesso La tua sveglia? Mattutina la fisica, più tarda la mentale Il tuo debole? La vera mozzarella che si mangia in Campania Passatempo preferito? Suonare la chitarra Il piatto che ti riesce meglio? Rostinciana di maiale alla toscana Il lavoro domestico che non ti annoia? Mettere in ordine razionale i piatti nella lavastoviglie Un errore che non rifaresti? Fidarmi di chi mi disse di fidarmi Il tuo ultimo acquisto? Ebook reader La cosa più stravagante per cui hai speso dei soldi? Una gigantesca mano di legno del ‘600 L’oggetto più prezioso che possiedi? La memoria La tua peggiore abitudine? Fumare in auto La qualità di cui vai più fiero? Non fermarmi in superficie L’indumento a cui non puoi rinunciare? Mezzi guanti per scrivere d’inverno con la finestra aperta Il sogno che non hai ancora realizzato? Lanciarmi con il paracadute Nel tuo frigorifero non può mancare... Spumante italiano Che cosa proprio non ti riesce? Fare la dichiarazione dei redditi Cosa ti annoia di più? Fare la dichiarazione dei redditi La tua ispirazione? Di notte, al buio, penso Il gesto più romantico che hai fatto? Lasciare libera la persona che amavo

Il rimpianto più grande? Non aver continuato gli studi di musica Come ti diverti? Scrivendo Mai più senza? Macbook L’invito più gradito? A giocare Felicità è? Un attimo, che può ripetersi Cosa ti emoziona di più? I prodromi amorosi Il regalo che fai più spesso? Un fischietto Un regalo che vorresti ricevere? Il Nobel? Il tuo miglior nemico? La mia pigrizia Dici basta a cosa? Alla guerra e all’ignoranza Quanto è importante il superfluo? Quando si ha tutto, molto. Quando si ha poco, niente Una vacanza memorabile... In crociera sul Nilo Sei mai scappato da un albergo? Sì, ma sono tornato perché avevo dimenticato il portafoglio in camera La cosa migliore che hai rubato in un albergo? Un posacenere vintage Un vizio capitale? L’accidia Cosa vorresti che Dio ti dicesse una volta arrivato in paradiso? Hai visto? E tu che non ci credevi! E chi vorresti incontrare per primo? A quel punto, suo figlio

Madre pianista, padre violinista, architetto, critico d’arte e bibliofilo. In questo contesto eclettico e in una Livorno cosmopolita, matura lo spirito di Carlo Adolfo Martigli. Le medie ai Gesuiti gli aprono la mente e gli danno il gusto della ricerca storica e filosofica. Dopo alcuni anni come dirigente di banca, nel 1995, decide di dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Pubblica due romanzi storico fantasy e alcuni saggi. Il successo arriva con il thriller storico 999 L’ultimo Custode. Attualmente è in libreria con L’eretico (Longanesi, 17,60 euro), un thriller storico incentrato sulla figura del conte Pico di Mirandola, «alcuni anni fa», racconta Martigli, «mi imbattei in un commentario sulle conclusioni cabalistiche di Giovanni Pico di Mirandola e rimasi del tutto affascinato dalla semplice profondità – tipica dei geni – dei suoi pensieri. A quel punto cominciai a fare delle ricerche sulla sua vita. Così un giorno lessi il suo epitaffio catera norunt et Tagus et Ganges forsan et Antipodes, (conoscono il Resto e il Tago e il Gange forse anche gli Antipodi), non ne capii il significato, ma scoprii che da 500 anni neanche gli studiosi di Pico riuscivano a dare un senso a questa enigmatica frase. In quel momento cominciò la ricerca di quella soluzione e l’idea del romanzo...».


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INSIDE THE CHARACTER

LIBRI a cura di M.M. e C.M.

Autore: Bernard Cornwell Titolo: L’ultima fortezza Casa editrice: Longanesi costo: 18,90 euro Cornwell ci regala ancora una volta un romanzo avvincente in cui combattimenti, eroismo, amori e armi hanno un ruolo importante senza però mai dominare la linearità della storia. La trama è incentrata sulla vicenda vera di John Moore, un ragazzo che, nell’estate del 1779, in piena guerra di indipendenza americana, viene spedito a difendere un avamposto britannico a est del Massachussets, insieme a un manipolo di uomini... Autore: Luis Sepúlveda Titolo: Ultime notizie dal Sud Casa editrice: Guanda Costo: 16,00 euro Undici storie magiche che si leggono in un batter d’occhio, disegnando un ritratto commovente della Patagonia, una terra antica e splendida che sta scomparendo a causa degli interessi aggressivi dei paesi industrializzati. C’è il liutaio che non accetta, per costruire un violino, un legno qualsiasi, ma vaga da un posto all’altro per trovare quello giusto. C’è l’ubriaco che giura di essere un discendente di David Crockett. C’è, soprattutto, Delia, novantacinque anni compiuti e nelle mani un dono pazzesco: la fertilità. Autore: Patrick Rothfuss Titolo: La paura del saggio Casa editrice: Fanucci Costo: 19,90 euro Secondo volume della trilogia fantasy Le cronache dell’assassino del re. Kvothe, orfano, povero e intelligentissimo, all’Accademia si specializza in materie classiche e magiche, per diventare un Arcanista; poi, però, è costretto a partire e comincia a viaggiare, dando al lettore la possibilità di capire meglio la geografia del mondo creato da Rothfuss. Anche la storia avanza permettendoci di scoprire qualcosa in più sui misteriosi Chandrian, che gli hanno sterminato la famiglia, e sugli Amyr. Fantasy magistrale e coinvolgente. Da leggere Autore: Ruta Sepetys Titolo: Avevano spento anche la luna Casa editrice: Garzanti Costo: 18,00 euro L’autrice racconta, attraverso la storia di Lina e della sua famiglia, la deportazione di migliaia di lituani, estoni e lettoni verso la Siberia, tra lavori, violenze di ogni tipo, sporcizia, fame e freddo regalandoci un prezioso documento sulle persecuzioni sovietiche e sulla lotta di tante persone normali per non perdere la loro umanità. Doloroso e bellissimo Autore: NinaGarcia Titolo: The Style Strategy Casa Editrice: De Agostini Costo: 20 euro Una guida intelligente all’eleganza - impreziosita dalle splendide illustrazioni di Ruben Toledo per imparare a conciliare moda e portafogli, diventando strateghi dello shopping. L’autrice, famosa fashion editor, suggerisce come punto di partenza l’analisi del contenuto del proprio armadio, vero e proprio scrigno di tesori in attesa di essere valorizzati nel modo giusto. Si può quindi procedere a rimpolpare il guardaroba con gli oggetti del desiderio. Comprare è un’avventura, per la quale occorre partire preparati. Essenziale un mix di creatività, astuzia e lungimiranza, per identificare i capi rispondenti al proprio stile e con il miglior rapporto qualità-prezzo. Indispensabile

Autore: Mario Bianco Titolo: Via col ventre - Piatti chiari, amicizia lunga Casa editrice: Editrice Compositori Costo: 14 euro Dalle trovate umoristiche dell’autore, alle citazioni comiche sull’universo culinario, fino ai legami tra cinema e enogastronomia. Non mancano nemmeno gli strafalcioni nei menu e le ordinazioni demenziali dei clienti nei ristoranti, così come una carrellata sulle cucine internazionali con relativo abbecedario, sempre condito da battute e giochi di parole. Una maniera per lasciarsi andare alla terapia della risata, perché, come ricorda lo stesso autore citando Mark Twain: “Inutile prendere sul serio la vita, tanto non se ne esce vivi”. Divertente Autore: Raymond Moody Titolo: Schegge di eternità Casa editrice: Corbaccio Costo: 14,60 euro L’autore, in questo volume, raccoglie le storie di quanti si sono trovati al capezzale di una persona cara in punto di morte. Non dà risposte certe, ma ipotizza che nel nostro cervello ci sia un modulo che ci permette di metterci in contatto con il divino, e che non sappiamo come attivare volontariamente. Da leggere, male non fa Autore: Jael McHenry Titolo: La cucina degli ingredienti magici Casa editrice: Garzanti Prezzo: 16,60 euro Per Ginny, l’improvvisa apparizione del fantasma della nonna nella propria cucina, non rappresenta un evento sconvolgente, ma un segreto da nascondere a sua sorella Amanda e un occasione per indagare sui propri genitori... Incantevole romanzo d’esordio che affronta con delicatezza il tema della diversità e della morte. Emozionante Autore: Angela Buttolph Titolo: Kate Moss Style Casa editrice: TEA Costo: 16,00 euro Sempre a proposito di stile. Che cosa trasforma una persona famosa in un’icona? L’autrice cerca di rispondere sbirciando nel guardaroba della top model più discussa del pianeta con l’occhio esperto della. fashion editor concentrandosi sulla moda e sui look di Kate. Dagli stivali per la pioggia indossati ai festival musicali, agli amati look total black, dalle pellicce, alle linee seventies. Curioso Autore:Gwyneth Paltrow Titolo: Appunti dalla mia cucina. 150 ricette sane e semplici da un’icona del nostro tempo Casa editrice: Salani Costo: 29,00 euro Forse non tutti sanno che la bionda icona glam ANN ERM SILV N ELLE di Hollywood ha un’altra grande passione: cucinare. Ha imparato da suo padre, raffinato gourmet, iniziando a mettere alla prova il suo talento ai fornelli a diciotto anni, quando tra un casting e l’altro arrotondava in un ristorante di Los Angeles. Da allora di strada ne ha fatta tanta, anche in cucina, sperimentando con inventiva piatti sani e facilmente replicabili

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81 Auto Lancia Thema_Layout 1 03/02/12 09.12 Pagina 248

AUTO

La nuova Lancia Thema lancisti irriducibili grideranno allo scandalo o correranno in massa dai concessionari? La nuova Lancia Thema, frutto dell’alleanza tra la casa torinese e il colosso americano, deriva papale-papale dalla Chrysler 300 con solo qualche lieve ritocco estetico per addolcire il carattere yankee e adattare il design ai gusti europei. Da brava americana, ha dimensioni abbondanti (507 centimetri di lunghezza, e 190 di larghezza). E sempre da auto made in Usa è anche la trazione posteriore: una novità, dopo decenni di trazioni anteriori, che dà alla torinese-astelle-e-strisce un’arma in più per contrastare le rivali tedesche, che la trazione posteriore non l’hanno mai abbandonata. Ma, se il quadro tecnico non permette grandi voli pindarici (il cambio automatico, di serie, ha solo 5 marce, contro le 7/8 delle rivali, ad esempio), dovendo adattare quello che c’è in casa, dove la cura torinese si è fatta sentire maggiormente sono gli interni con sedili in pelle, atmosfere soft e spazio in abbondanza. Anni luce dalle plasticose berline made in Usa (anche di fascia medio-alta). Completano il quadro una dotazione tecnologica inte-

I

ressante, a partire dallo schermo a sfioramento di 8,4 pollici (di serie) per gestire la radio con ricezione sia analogica sia digitale, il lettore dvd e il navigatore. E poi ci sono il regolatore di velocità adattivo che rallenta l’auto per tenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede. Lo stile della nuova Lancia Thema mostra dettagli come i sottili fari frontali con proiettori bixeno, che a partire dall’allestimento intermedio (Platinum) passano automaticamente da abbaglianti ad anabbaglianti quando si incrociano altri veicoli, in modo da non disturbare i loro guidatori. Anche a bordo, quello che colpisce

sono le dimensioni generose e l’eleganza. Di serie, già a partire dalla versione base (la Gold) i sedili ampi in nappa. La più ricca (Executive) ha anche la plancia rivestita in pelle Poltrona Frau. quelli anteriori sono sia riscaldabili (per tutta la gamma), e dal livello intermedio anche ventilati per non far sudare la schiena in estate. Riscaldabile pure il divano. E se davanti si apprezzano le ampie regolazioni elettriche (incluse quelle del volante e della pedaliera) con memorie per il posto di guida, dietro è la tendina parasole del lunotto, con salita e discesa automatica, a dare un tocco da auto di lusso. I prezzi vanno da 41.400 per la versione 3.0 V6 Multijet 190 CV Gold a 50.900 per il top di gamma 3.0 V6 Multijet 239 CV Executive. I motori disponibili sono due, uno a gasolio e uno a benzina. La gamma a gasolio è differenziata con due livelli di potenza (190 e 239 CV) e due diversi allestimenti. L’unica versione benzina è quella con motore 3.6 V6 Pentastar da 286 CV. Cri. Mar

Scheda tecnica

Lancia Thema 3.0 V6 Mjet II Executive Motore: 6 cilindri turbodiesel, 2987cc, 239cv (176kw) a 4000 giri • Trasmissione: trazione posteriore, cambio automatico a 5 marce • Dimensioni: lunghezza 507cm, larghezza 190cm, altezza 149cm, bagagliaio 460 litri • Prestazioni: velocità massima 230 km/h, accelerazione da 0 a 100 km/h 7.8 secondi, consumo medio 7.2 litri/100km • Prezzo: 50.700 euro

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Esempio leasing Lancia Thema 3.0 V6 Mjet II Executive 239 cv E5 Prezzo promo: Anticipo: Mesi: Canoni mensili: Spese gestione pratica: Valore residuo: Tan: *Tutti gli importi sono al netto IVA

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81 Auto Lancia Thema_Layout 1 07/02/12 09.53 Pagina 249

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Cristina Chiarotti, Tiziana Conte, Davide Deponti, Barbara Ainis, Gaia Fiertler, Giulia Gagliardi, Cristina Piccinotti, Linda Smiderle Barattieri, David Acito, Alessandro Lazzaroni, Leonardo Frontani, Roberta Borghini, Andrea Moscatelli, Giuseppina Dipierro, Gianna Bellotto Rosa, Luciana Sidari, Maria Teresa Nicolello, Leonardo felician, Giulia Broggi

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INDIRIZZI

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Borgo Egnazia 72010 Savelletri di Fasano (Brindisi) Tel. 0802255000 www.borgoegnazia.com - info@borgoegnazia.com

Hotel Terme Rosapepe Via Nazionale 10 - 84024 - Contursi Terme (Salerno) Tel. 0828995663 - fax 0828995826 www.termerosapepe.it - info@termerosapepe.it

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Hotel Roxy Plaza Via San Matteo 4 - 37038 Soave (Verona) Tel. 0456190660 - fax 0456190676 www.hotelroxyplaza.it - info@hotelroxyplaza.it Hotel Corte Valier Via della Pergolana 9 - 37017 Lazise (Verona) Tel. 0456471210 - fax 0456471223 www.cortevalier.com - info@cortevalier.com Molino Stucky Hilton Venice Giudecca 810 - 30133 Venezia Tel. 0412723 311 - 0412723311 www.molinostuckyhilton.com venice.info@hilton.com Hotel Exedra Nizza 12 Boulevard Victor Hugo 06000 Nizza (Francia) Tel. (+33) 0497038989 www.boscolohotels.com

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Hotel Parchi del Garda Pacengo di Lazise - Lago di Garda (Verona) Tel. 0456499611 - fax 0456499600 www.hotelparchidelgarda.it - congress@hpdg.it

Grand Hotel Timeo Via Teatro Greco 59 - 98039 Taormina Tel. 09426270200 - fax 09426270606 www.grandhoteltimeo.com - info@hoteltimeo.net Villa d’Este Via Regina 40 - 22012 Cernobbio (Como) Tel. 0313481 - fax 031348873 www.villadeste.com - info@villadeste.it

Loano 2 Village Riviera delle Palme Via degli Alpini 6 - Loano (Savona) Tel. 01967911 - fax 019671765 www.loano2village.it - info@loano2village.it

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