Master Meeting Italy's Best 3-2014

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MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Communication Agency Int. srl Anno XX - N. 3/2014 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00

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È TEMPO DI “ARIA” NUOVA

EXCELLENT 2014 THE GLAM NIGHT

LUCA PALERMO TNT POST ITALIA Le sfide non mi fanno paura

GREEN ROAD: VERSO UN TURISMO RESPONSABILE LA WISH LIST DELL’EVENT MANAGER WELFARE AZIENDALE. A CIASCUNO IL SUO DOVE IL BENESSERE È TOP QUALITY

SALVATORE NALDI FEDERALBERGHI NAPOLI Napoli pronta al rilancio

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Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli

Responsabile Eventi: Cristina Bussola

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Amministratore delegato: Gianluca Giglio

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Direttore: Gino Marchionna

Pedersoli - Assago (Mi)

Radisson Blu es. Hotel - Roma

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Rossocorsa - Milano

Titolare: Martino Pedersoli

Direttore Generale: Gianluca Capone

Presidente: Franco Roscioli

Responsabile Marketing: Lorenzo Carraro

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4

3 2014 www.mastermeeting.it

Sales & Marketing Manager: Ivan Quaglia

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Cari lettori, con l’insediamento del nuovo Governo il turismo è stato posto tra i punti chiave dell’agenda. Il nuovo ministro del Beni culturali, Dario Franceschini, ha fatto esplicito riferimento all’importanza del settore ricordando che il comparto vale più del 10% del Prodotto interno lordo e che i flussi di arrivi dall’estero sono in crescita nonostante uno scenario economico difficile. Franceschini ha doverosamente ricordato il valore inestimabile del patrimonio storico-artistico dell’Italia, sottolineandone doverosamente l’elevato potenziate come attrattore di investimenti soprattutto dall’estero. E’ questo un concetto nuovo che dovrà essere ulteriormente specificato ma, fin da ora, si può ipotizzare una svolta radicale se la difesa e la valorizzazione dei beni culturali verrà affiancata da una strategia di attrazione di investimenti. È un banco di prova importante sul quale però il nostro Paese, finora, si è mosso con grandi difficoltà, anche a causa della limitatissima esperienza e del fatto che tale strategia ha sollevato spesso polemiche (si veda il caso dell’operazione Della Valle per il Colosseo a Roma). Se il ministro Franceschini, che ha affidato l’incarico di capo di gabinetto all’esperto Giampaolo D’Andrea, saprà muoversi con accortezza, ma anche con decisione, potrà aprire la strada a un nuovo corso della valorizzazione del patrimonio italiano e, al tempo stesso, potrà dare un segnale molto forte agli investitori internazionali che da sempre apprezzano il binomio beni culturali-sviluppo turistico. Come detto, il potenziale è talmente elevato che è anche difficile immaginarne le dimensioni. La sfida è complessa ma, stavolta, ci giochiamo parecchio. Per il turismo ci vuole una strategia nazionale che dia le indica-

6

3 2014 www.mastermeeting.it

zioni di massima alle Regioni, in attesa che si arrivi – se le attese saranno confermate – a una revisione del Titolo V della Costituzione come accennato nelle strategie del Governo. Ma si sa che l’ingegneria costituzionale è lenta e complessa. L’attrazione di investimenti esteri deve invece essere necessariamente rapida, efficace e trasparente. L’industria turistica, nel suo complesso, aspetta dei segnali forti. I motivi di preoccupazione non mancano. Il comparto vale più del 10% del Pil, come detto, ma la domanda interna è in difficoltà. Gli stranieri nel nostro Paese viaggiano più degli italiani, che conoscono ancora poco l’Italia stessa. In più, l’industria dei viaggi sta soffrendo per le crisi localizzate in aree strategiche come il Mar Rosso, ad esempio. Occorre anche rilanciare misure ad hoc per la modernizzazione del settore. Il precedente Governo Letta aveva annunciato più volte come imminente un pacchetto di misure che andava da sgravi fiscali a incentivi alle concentrazioni, alla riforma dell’Enit. Il ministro Franceschini riparta da lì, dal lavoro già impostato e prenda le sue decisioni, evitando di riporre il lavoro nel cassetto, ma valorizzandone il meglio d’intesa con gli operatori. Si cambi pure, ma si faccia qualcosa di importante e condiviso, evitando di azzerare tutto, come nella migliore tradizione del turn over politico. Avremmo solo perso tempo. E le dichiarazioni sarebbero solo di facciata. Ennesimo esempio non positivo nel momento in cui occorre invece una strategia forte per rilanciare la competitività del Paese. Buona lettura

Mario Mancini


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SOMMARIO

4

Indice

6

Cari lettori

HOTEL&FINANZA

13

Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

PREMIO EXCELLENT 2014

28

Ripartiamo dalla nostra grande bellezza: il turismo

35 51

I premiati The Glam night

GREEN ROAD

60

Verso un turismo responsabile

GREEN ROAD COVER STORY

68

Aria Mobilità. È tempo di “ARIA” nuova

GREEN ROAD SELECTED BY MM

72 73 74 76

Atahotel EXPO Fiera Atahotel Varese Indel B. K EcoSmart Light Music Service

GREEN ROAD LA DESTINAZIONE ESTERA

78

Il volto verde del Principato

8

3 2014 www.mastermeeting.it

DOVE IL BENESSERE È TOP QUALITY

80 88 90 92 94 96 98 100 102

Benessere in trasferta Borgo Egnazia Centro Tao Park Hotel Imperial Cesenatico Bellavita Grand Hotel Alassio. Thalassio Spa Grand Hotel Excelsior Vittoria. Boutique Spa La Serra Grand Hotel Terme della Fratta Royal Hotel Sanremo. Royal Wellness Terme di Sirmione

L’INCHIESTA

104

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SOMMARIO

UNA METAFORA PER CRESCERE

154

Il tuffatore

LA PAROLA AL FORMATORE

155

Accademia, entertainment o training?

FINANCE CONFIDENTIAL

156

Bitcoin: moneta virtuale?

IL PARERE DEL LEGALE

158 110 118

The wish list dell’event manager Anno zero per il trasporto aereo

Novità in volo

SAI L’ULTIMA?

160

Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità

IL TOP MANAGER DEL MESE

AERONEWS

124

176

Luca Palermo. Tnt Post Italia

Notizie dal mondo Emirates

LA SCELTA

LE LOCATION DI MM

128

179 180 182 184

5 ragioni per scegliere il Grand Hotel di Como

SCENARI DEL TURISMO

130 134 136 138 140 142

Mobilità integrata. Un aiuto al business travel

Green Park Hotel Pamphili Roma Hilton Giardini Naxos Hotel Lunetta Rome Marriott Park Hotel e Milan Marriott Hotel

Come affrancarsi dalla dittatura delle Olta Ritorno al futuro per Bit, in vista di Expo 2015 Un’Europa più forte per Choice Hotels

LE VIE DELL’INCENTIVE

186

Chicago: destinazione di arte e musei

192

Copenaghen. Capitale cool&green

Napoli pronta al rilancio La città di Palladio svela la sua vocazione Mice

LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

146

Chekitan Dev. Come vincere le nuove sfide dell’hotellerie

RISORSA UOMO

150

Cercare lavoro? Un lavoro vero e proprio

10

3 2014 www.mastermeeting.it




Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

TURISMO

COSA SUCCEDERÀ NEI PROSSIMI MESI HOTEL TRANSACTION

EXPO 2015: UN’OCCASIONE (PIÙ CHE ALTRO) PER I BIG PLAYERS INTERNAZIONALI SCENARI

I VALORI ALBERGHIERI NELLE MANI DEI CLIENTI

ITALIAN HOTEL MONITOR

TREND

MORNING BUFFET E REPEATERS

Sul podio delle città con il miglior R.O. di inizio anno salgono Milano (67,0%) Roma (57,6%) e Bolzano (56,0%). Continua invece la discesa dei prezzi medi nei 4 stelle (–1,2%) e nei 3 stelle (–1,5%) mentre tengono le room rates dei 5 stelle (+0,2%).

Grazie all’alleggerimento del vincolo alberghiero, oggi ci si può proporre più facilmente sul mercato come “condo-hotel”, ovvero come albergo upscale composto di camere classiche e appartamenti alienabili, con i servizi di un 4/5 stelle. Un’idea che piace, in particolare, alla clientela nord europea e russa, ma che richiede, in chi l’adotta, una precisa consapevolezza di possibilità e rischi eventuali.

Chi sostiene che il mercato vada verso l’azzeramento dei servizi dovrebbe, forse, ricredersi. Se si osservano infatti i benchmark competitivi degli hotel di Milano, Roma e Firenze si scopre che ad ottenere i tassi di occupazione più alti sono gli alberghi che, nel prezzo della camera, includono un breakfast generoso. Lo show cooking mattutino piace, insomma, sempre di più. E anche i 4 stelle economici si adeguano.


Editoriale di Aureliano Bonini*

Cosa succederà nei prossimi mesi

I

l 2014 è stato annunciato come un anno spettacolare, ricco di eventi, ma turisticamente fragile. Dopo i giochi olimpici invernali di Sochi, l’attenzione internazionale sarà catturata dai Campionati mondiali di Calcio che si svolgeranno in Brasile tra giugno e luglio. Dall’Italia partiranno a migliaia con l’ottima scusa di promuovere l’industria, il commercio, il turismo, anche l’agricoltura. Carovane industriali, camerali, ministeriali, produrranno un formidabile aumento di arrivi e presenze in Brasile. Istat, Malpensa e Fiumicino registreranno un aumento di arrivi dal Brasile che altro non saranno poi che gli italiani di ritorno. A parte le aspettative per la vittoria finale (se dovesse vincere l’Italia per un po’ dimenticheremo i travagli nazionali), nel 2014 lo spettacolo non verrà solo dallo sport: ci sono infatti le elezioni, un po’ ovunque. Andrà al voto il 40% della popolazione mondiale, dall’India all’Indonesia, dall’Afghanistan al Brasile, dal Giappone all’Ucraina. In Italia si voterà per le elezioni europee e contemporaneamente si terrà un’impegnativa tornata di elezioni amministrative. La tensione elettorale e i costi della propaganda di solito non aiutano il turismo e con il perdurare della crisi gli italiani potrebbero viaggiare ancora meno, ridurre le giornate di vacanza, tagliare la spesa, far perdere alle strutture ricettive un ulteriore 9%. Speriamo bene, perché in fondo le elezioni del Vecchio Continente sono solitamente “fiacche” e vi partecipa meno della metà degli europei. Per capire come andranno nei prossimi mesi le cose del turismo, dell’ospitalità, degli alberghi, dei ristoranti e degli stabilimenti balneari, i dati economici non bastano, bisogna fare ricorso alla sociologia dei consumi. Citiamo, solo come esempio, i dati pubblicati da Eurostat per il 2013 che parlano di 2,6 miliardi di pernottamenti nelle località turistiche dell’Unione Europea (+1,6% rispetto al 2012), ma sono dati raccolti con metodologie differenti da paese a paese, cifre sommate tra loro e non comparabili, le quali ci dicono che una politica europea per il turismo non c’è e non ci sarà fino a quando “mani forti” non saranno chiamate a coordinare le nazioni che ogni anno spendono miliardi per

rivendicare la propria “grande bellezza”. La raccolta dei dati resterà a lungo disomogenea e influenzata da una profonda sistematica elusione delle registrazioni di alloggio e fatturazione, ma abbiamo qualcosa di meglio? Non ci resta che dare un orientamento numerico: Francia, Spagna, Italia, Germania e Regno Unito sono stati i Paesi che nel 2013 hanno riportato il più alto numero di pernottamenti (in gergo room nights) rispettivamente con 405, 387, 363, 355 e 320 milioni. Tra i 28 Paesi dell’Unione Europea, l’Italia è quella che ha ottenuto il peggior risultato sul fronte delle presenze turistiche. Tra il 2012 e il 2013 l’Italia ha infatti perso poco meno del 5% dei pernottamenti, che numerosi esperti attribuiscono a un’accelerazione dell’evasione fiscale. Qualcuno afferma che nel 2013 l’aumento dei turisti stranieri ha controbilanciato il vuoto creato dalla caduta della domanda italiana, ma per Eurostat i soggiorni degli stranieri sono in leggero calo: –0,5%. Ma ci sono anche altre fonti. Una recente indagine realizzata da PwC sull’andamento alberghiero di 18 città europee (interessanti per i lettori di Master Meeting) TABELLA PREVISIONI 2014-2015 DI RICAVI PER CAMERA DISPONIBILE* RevPAR growth rates by year (local currency) City

2014

2015

5,2%

3,8%

Londra

3,8%

5,2%

Parigi

3,8%

2,4%

Edimburgo

3,4%

2,8%

Dublino

Berlino

3,2%

1,8%

Francoforte

2,9%

2,6%

Vienna

2,7%

1,2%

Mosca

2,6%

2,8%

Zurigo

2,3%

2,7%

Praga

2,1%

3,2%

Milano

1,9%

1,3%

Roma

1,3%

2,0%

Barcellona

1,2%

1,7%

Ginevra

1,0%

0,4%

Valutare, acquistare e vendere un hotel

Lisbona

0,8%

3,4%

Amsterdam

0,6%

1,1%

Bruxelles

0,2%

1,2%

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Madrid

–2,8%

–1,6%

14

3 2014 www.mastermeeting.it

*Fonte: “PwC: 17th Annual Global CEO Survey” diffusa in occasione dell’incontro annuale del World Economic Forum di Davos. Report sul livello di fiducia, sullo sviluppo globale e del proprio business di 1.340 CEO provenienti da oltre 68 paesi, di cui oltre 50 italiani e il loro punto di vista sulle sfide del mercato attuale. Segnali di ripresa per l’economia globale nei prossimi 12 mesi del 2014 con un 39% di “molto ottimisti” in termini di aumento del fatturato della propria azienda.


prevede una crescita del RevPAR (ricavi per camera) sia per il 2014 che per il 2015. Ovviamente va evidenziato che il dato tratta prevalentemente il movimento d’affari e l’escursionismo metropolitano in alberghi midscale e upscale. Detto questo le migliori performance del 2014 si vedranno a Dublino, Londra, Parigi, Edimburgo e Berlino. Positivi anche i risultati di Milano e Roma. A grandi linee la crescita del movimento viene confermata anche dalla periodica ricerca EMEA di Jones Lang LaSalle (EMEA, marzo 2014). Quanto ai

prezzi (Average Daily Rate) le città più care, anche nel 2014, resteranno le città svizzere con Ginevra a 230 euro a notte, Zurigo a 196,40 euro; Londra si ferma al prezzo medio di 163 euro e Parigi a 155,20 euro. *Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.

HOTEL TRANSACTION

Expo 2015: un’occasione per i grandi players internazionali A giocare la partita in Italia non saranno tanto le realtà locali, quanto i big investors stranieri che utilizzeranno l’esposizione universale per consolidare/sviluppare la loro presenza sul mercato

L

a Cina costituisce sicuramente il più importante bacino turistico dei prossimi anni – insieme all’India – come più volte ricordato dal Wto dell’Onu, ma dal Paese asiatico si inizia ad assistere anche a un flusso di investimenti che ha da subito assunto un importante rilievo. Al tempo stesso, non bisogna dimenticare che, al di là delle schermaglie più che altro propagandistiche, i legami nel mondo degli affari tra Pechino e Taiwan si stanno rinsaldando sotto l’egida di un unico grande spazio economico per alleanze e investimenti. Di recente due importanti e storiche realtà turistiche italiane – il Relais del Sant’Uffizio di Asti e la Villa di Monte Solare di Perugia – sono state acquisite dal gruppo turistico Ldc Italia che fa capo alla holding taiwanese Hotel de Chine che a sua volta è tra i principali sviluppatori di grandi alberghi proprio nella Repubblica popolare cinese. A queste due proprietà la Ldc ha aggiunto un terzo investimento a Venezia, un palazzo storico rilevato da una operazione di dismissione del patrimonio storico locale. L’immobile è in una posizione strategica e sarà ristrutturato come albergo di lusso con la denominazione di Grand Canal Palace con una novantina di suites. E si tratta solo delle prime operazioni,

perché gli emissari della Hotel de Chine sono già al lavoro su altre operazioni. L’obiettivo è investire rilevando immobili storici o di particolare pregio per attività turistiche di fascia alta destinate alla domanda asiatica (e non solo) di livello top. In particolare, sono in corso di valutazione operazioni a Roma, Milano, Firenze (Toscana), Napoli (Campania), Puglia e Sicilia. Nessuna indiscrezione filtra dagli uffici di uno dei gruppi più attivi sul mercato turistico asiatico, ma secondo rumors bene informati sarebbe evidente la strategia: costruire una rete di immobili pregiati di proprietà per offrire servizi turistici di fascia alta a un mercato particolarmente esigente ed interessato al Belpaese, con proiezione sull’Europa. Non a caso la Hotel de Chine muove proprio dall’Italia ma al tempo stesso sta sviluppando importanti progetti con player turistici globali. Un’opportunità offerta dal nostro Paese avrebbe colpito l’interesse dei manager dagli occhi a mandorla: la disponibilità a sviluppare in Italia operazioni di investimento immobiliare-turistico con la formula dell’albergo diffuso facendo leva su borghi di particolare pregio. In particolare, in Toscana, ci sarebbe più di una opportunità da valutare attentamente, nelle aree tra l’asse

Firenze-Siena e la costa. Qualche bene informato sussurra che ci potrebbero essere delle intese anche con il Monte dei Paschi – interessato da un impegnativo e oneroso programma di riassetto e rilancio – per valorizzare asset immobiliari ad alta vocazione turistica. Dall’Asia si valutano con particolare interesse quelle opzioni che coniugano turismo, wellness, cultura, golf ed enogastronomia di alta qualità che faccia peraltro leva su brand già affermati sui mercati globali. E la Toscana – come altre realtà italiane – sotto questo profilo offre più di uno spunto di interesse per chi intende investire a lungo termine e sviluppare una strategia su più fronti. D’altronde capitali cinesi sono già in posizioni di riferimento in gruppi del calibro di Nh hoteles e Club Med che hanno una presenza consolidata in Italia in campo turistico. È possibile che si giochi una partita anche nei prossimi mesi nell’ambito del riassetto di importanti realtà alberghiere italiane del calibro di Atahotels, UNA Hotels & Resorts, gruppo Boscolo, solo per citare i dossier più importanti. E qui lo scenario si fa più complesso. Certamente leader mondiali del calibro del colosso transalpino Accor non staranno a guardare. Ma i dossier interessano anche realtà come 3 2014 www.mastermeeting.it

15


le spagnole Barceló e Sol Meliá. Se non in blocco, le operazioni sarebbero impegnative almeno con riferimento a particolari posizioni, un fattore di accelerazione sarà costituito dall’Expo di Milano nel 2015. Difficile che realtà interamente italiane riescano a giocare fino in fondo la partita da sole. Player internazionali tenderanno a far pesare il proprio ruolo utilizzando il dossier Expo per consolidare o per sviluppare la propria presenza sul mercato italiano, che attrae un crescente numero di stranieri. Il possibile matrimonio tra Alitalia e Etihad di Abu Dhabi costituirebbe il suggello ideale di uno scenario di questo tipo. La compagnia degli Emirati ha infatti interesse a giocare il ruolo di vettore leader nei flussi Est-Ovest sia tra Asia ed Europa che tra Asia e Nord America. Oltre naturalmente a far sì che si sviluppino investimenti nell’area del Golfo già oggi ben infrastrutturata a servizio dei nuovi bacini turistici asiatici (India e Cina). Annarita Maggi

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Camere

Location

4 stelle

78

Firenze

4 stelle

62

Milano

4 stelle

57

Milano

Asset di 4 alberghi a 4 stelle

206

Firenze

Asset di 3 alberghi a 3 e 4 stelle

220

Firenze

4 stelle

110

Rimini

4 stelle

70

Treviso

4 stelle

100

Taormina (ME)

4 stelle

107

Lamezia Terme (CT)

4 stelle

50

Bisceglie (BT)

4 stelle

70

Brindisi

4 stelle

85

Martina Franca (TA)

3 stelle

36

Torino

3 stelle

20

Rocca di Mezzo (AQ)

3 stelle

42

Salice Terme (PV)

3 stelle

38

Rimini

3 stelle

53

Bormio

Chi fosse interessato e volesse approfondire in modo riservato queste opportunità, può contattare Daniela: e-mail daniela.raffaldi@communicationagency.it

SCENARI

Condo-hotel in evoluzione

S

embra che il mercato immobiliare alberghiero si stia muovendo, avviandosi sul fronte turistico verso una lenta ripresa. Recentemente abbiamo visto rinascere l’interesse di investitori e operatori per l’area Mediterranea dove le valutazioni immobiliari degli hotel e dei resort avevano perso di logica e di senso. I valori degli alberghi tradizionali erano scesi al punto tale da non meritare né negoziati né transazioni. Tutto sembrava bloccato. Oggi si parla diffusamente di un alleggerimento del vincolo alberghiero che consentirebbe alle offerte alberghiere tradizionali, che hanno mediamente 50 anni, di diventare “condo-hotel” (che significa un albergo/resort upscale composto di camere clas-

16

3 2014 www.mastermeeting.it

siche e appartamenti da una o due stanze, alienabili, con tutti i servizi di un albergo a 4/5 stelle). Sembra una buona idea, solo in parte speculativa, che si allinea con la domanda dei turisti nord europei e russi in particolare, ma che va calibrata per realizzare il giusto mix di camere d’albergo per clienti tradizionali e appartamenti da vendere a clienti facoltosi che li usano tutto l’anno. I resort che assumono la forma di “condo-hotel” (con servizi condominiali efficienti, ristorazione compresa) a parità di location sono in grado di generare un fatturato del 20-25% superiore a quello delle superfici alberghiere e degli immobili residenziali (no hotel).


Chi investe in una trasformazione di questo tipo ha un orizzonte temporale abbastanza breve, deve chiudere gli accordi di vendita degli appartamenti e di gestione alberghiera entro due/tre anni, per evitare di ritrovarsi con parti di edificio invendute. Non solo, la proprietà deve anche garantirsi: a. un accordo finanziario che consenta di far fronte a eventuali casi di buy-back; b. una garanzia patrimoniale per chi acquista (la società proprietaria che vende deve dare garanzie di riacquisto semi-immediato); c. accordi corazzati con una banca di calibro nazionale che faccia da garante all’eventuale buy-back del 50% delle unità immobiliari alienate. Questa appare la parte difficile del business “condo-hotel”: la società proprietaria e quella incaricata di vendere e negoziare le vendite in chiave di marketing (quando l’edificio è di nuova costruzione) di solito sono separate, non vogliono e non possono condividere i tempi e i rischi d’impresa e di sviluppo. Entusiasmo e garanzie da un lato e prudenza e alto rischio dall’altro non combinano, così come non funziona l’idea che ad occuparsi di marketing e vendita delle unità immobiliari siano la proprietà e/o l’investitore. Il suggerimento finale, non meno importante, riguarda la gestione del “condo-hotel”, che non può essere affidata alla proprietà per evitare rivendicazioni e contestazioni. Occorre trovare il giusto brand di ge-

stione, ovvero una professionalità che abbia un’eccellente reputazione, una lunga esperienza nel settore degli hotel e resort e non fugga se qualcosa va storto. In questo senso la proprietà non può sbagliare il colpo, deve assicurare il completamento del “condo-hotel” nei tempi previsti, garantire il reddito promesso e il riacquisto, che significa essere il garante del valore della transazione senza economizzare nella fase di cantiere. È facile intuire che uno dei pilastri del modello “condohotel” è il concept di marketing iniziale, perché i potenziali acquirenti di unità immobiliari vorranno conoscere ex-ante il livello di esclusività, il brand della parte alberghiera, i servizi offerti e le date di apertura (se stagionale il valore immobiliare normalmente si riduce). Mentre a Roma si stanno studiando le soluzioni per superare il vincolo alberghiero, per evitare l’accendersi di false speranze avvertiamo che nel business dei “condo-hotel” saranno il marketing e il design a consentire di raggiungere un livello di vendite ottimale, senza “avanzi”. Il problema che si evidenzia invece è che sono rare le compagnie disposte a gestire le proprietà “condo-hotel” senza un solido e generoso contratto di management. La reputazione e l’autorevolezza di chi gestirà la parte alberghiera sono quindi fondamentali per non trovarsi a combattere frequentemente con gente insoddisfatta che può ricattare la proprietà chiedendo il buy-back.

SCENARI

I valori alberghieri nelle mani dei clienti

I

l valore immobiliare delle aziende alberghiere viene calcolato in base alla loro capacità di produrre reddito. È questo il principio guida utilizzato per la stima peritale del valore di qualunque complesso ricettivo turistico. Le unità produttive delle aziende alberghiere sono le camere, il cui prezzo di vendita, come per qualunque altro prodotto, è regolato dalla “legge della domanda e dell’offerta”: il prezzo finale viene fissato dall’incontro tra il prezzo che viene richiesto dal venditore ed il prezzo massimo che il compratore è disposto a pagare. Ma il valore di un bene risente anche della disponibilità di quel bene sul mercato: tanto maggiore sarà l’offerta esistente, tanto minore sarà il prezzo che il compratore è disposto a pagare. La rarità di un prodotto, al contrario, ne fa aumentare il valore. Ora, la congiuntura economica recessiva che si protrae ormai dalla fine del 2008, ha ridotto non solo il movimento commerciale e d’affari, ma anche i consumi e di conseguenza i viaggi, le vacanze e i soggiorni alberghieri. La risposta degli operatori del settore per mantenere livelli di occupazione camere adeguati è stata quella di agire quasi esclusivamente sulla leva dei prezzi, esasperando la competizione fra strutture della stessa categoria e anche di categoria inferiore. Parallelamente è aumentata l’incidenza di alcuni costi

sul giro d’affari alberghiero, come ad esempio il costo del personale, dell’energia (luce, gas, acqua) e di imposte e tasse, producendo una riduzione dei margini operativi. Questo progressivo restringimento della “forbice”, ovvero del reddito prodotto dall’azienda, che è l’indicatore che consente di valutare l’immobile, ha provocato negli ultimi anni una forte riduzione dei valori immobiliari. Solo un incremento della capacità di spesa e dei consumi dei clienti alberghieri (business o leisure che siano) potrà consentire un rialzo dei prezzi di vendita delle camere, con la conseguente inversione di questo trend. 3 2014 www.mastermeeting.it

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SCENARI

I programmi di fidelizzazione valgono ancora? l Center for Hospitality Research (CHR) della Cornell School of Hotel Administration ha di recente studiato il valore dei programmi di fidelizzazione degli alberghi. Dallo studio emerge in particolare l’efficacia di uno di questi, lo Stash Hotel Rewards, un fidelity program di grande successo utilizzato da centinaia di alberghi indipendenti negli Stati Uniti che ha prodotto un incremento dei ricavi agli alberghi aderenti. Gli ospiti frequenti sono diventati ancora più frequenti dopo aver aderito al programma e le entrate prodotte, non tanto da nuovi clienti attratti dal fidelity program, ma da quelli che già erano i migliori clienti hotel, sono aumentate del 50%. Grazie a

I

questo programma sono aumentate sia le tariffe medie giornaliere che il numero di notti trascorse in albergo durante l’anno... e dunque sono cresciuti i ricavi Al programma Stash partecipano: • hotel indipendenti da 3 a 5 stelle, con una media di 150-200 camere (piccoli hotel per gli USA); • hotel “amati”, che sono nel 35% dei casi al 1° posto su Tripadvisor o altre OTA nelle rispettive destinazioni (gli hotel partner di Stash hanno una valutazione media dell’86% su TripAdvisor); • hotel “riconosciuti”, che pubblicazioni come Condé Nast Traveler e Travel + Leisure hanno inserito tra i migliori alberghi del mondo;

• hotel per certi versi “unici”, in grado di regalare un’esperienza speciale ai loro ospiti. I vantaggi derivanti dall’adesione sono legati soprattutto al fatto che si sfrutta il segmento dei frequent travelers che, pur rappresentando solo il 10% di tutti i viaggiatori, prenotano però il 40% circa delle room nights complessive con una media di 30 notti all’anno fuori casa. Con tutte queste notti lontano da casa, i frequent travelers cercano qualcosa di rassicurante e dunque sono più propensi a considerare i programmi di fidelizzazione che possono con le loro attenzioni compensare tutte le cene perse in famiglia, garantire punti fedeltà, far sentire l’ospite un vero signore.

SCENARI

Focus sull’Italia all’International Hotel Investment Forum di Berlino o scorso marzo c’era anche l’“Associazione Italiana Confindustria Alberghi” all’IHIF (International Hotel Investment Forum) di Berlino. L’evento prevedeva infatti un focus sull’Italia. “È un segnale importante che l’IHIF di Berlino, considerato il principale evento mondiale dell’ospitalità alberghiera dove ogni anno si discute con i principali opinion leader ed i CEO delle grandi compagnie alberghiere a livello mondiale, abbia dedicato un focus al nostro paese», ha dichiarato il presidente dell’Associazione Giorgio Palmucci. La scelta di IHIF è una conferma che il patrimonio immobiliare turistico italiano sta tornando al centro dell’attenzione internazionale, come dimostrano anche recenti operazioni ad opera di big investors stranieri su alcuni trophy assets in Sardegna (Forte Village e Costa Smeralda) in Toscana (Hotel

L

18

3 2014 www.mastermeeting.it

Four Seasons Firenze) e nel Lazio (Hotel Eden di Roma). Operazioni

che probabilmente si intensificheranno dopo l’Expo.


ITALIAN HOTEL MONITOR 2013

Il 2013 si chiude con una lieve ripresa dell’industria dell’ospitalità italiana. Cresce il R.O. (+0,8%) ma scendono i prezzi (-1,7%), influenzati da OTA e booking. Firenze e Torino, le performance migliori

I

l bilancio annuale 2013 (gennaio-dicembre) presenta un andamento disomogeneo, segnato dalla crescita (leggera: +0,8%) dell’occupazione camere ma anche dalla flessione del prezzo medio (-1,7%). È la conferma di un trend registrato lungo tutto l’arco dell’anno con la buona performance occupazionale garantita da una spiccata flessibilità dei prezzi... soprattutto verso il basso. Le 46 città capoluogo monitorate dall’Italian Hotel Monitor presentano R.O. leggermente migliori di quelli dello scorso anno. Guardando nel dettaglio le singole località, emergono evidenti flessioni e sorprendenti incrementi, con due città che si elevano su tutte le altre: Firenze che fa registrare un +3,7 a livello di R.O. e un +2,5% di prezzo medio, e Torino con un +2,2% di R.O. e un +2% di prezzo medio. Le rilevazioni mensili di Trademark Italia, a consuntivo 2013, evidenziano la tenuta della città leader e le difficoltà delle città “minori”. Il barometro dell’economia alberghiera italiana mostra un passo avanti della Room Occupancy annuale in 17 capoluoghi di provincia (sui 46 monitorati), con 14 città nelle quali è stata superata la soglia “psicologica” del 60% di occupazione camere, riconosciuto sinonimo di “solidità gestionale”. Sopra quota 70%, anche quest’anno, solo la città di Firenze. Sono invece 10 le città, localizzate prevalentemente nel centro-sud, nelle quali l’occupazione camere si attesta al di sotto del 50%, segnale evidente di contrazione della domanda. In termini di occupazione camere dopo Firenze (74,5%), salgono sul podio Roma (69,8%) e Venezia (67,4%) entrambe in crescita rispetto al 2012. Per quanto riguarda il prezzo medio (a quota 110,04 euro su base nazionale), la città più “cara” è risultata Venezia con oltre 145 euro (-0,5% rispetto al 2012), davanti a Milano (125,97 euro, in calo del 4,2% sul 2012) e Firenze (124,37 euro, in salita di 2,5 punti percentuali). L’insieme degli indicatori mostra chiaramente un discreto andamento anche a Genova (dove la R.O. è cresciuta del +4,5%, miglior incremento a livello nazionale, a scapito di una leggerissima flessione dell’ADR 0,2%) e Como (+1% di R.O. e +0,1% di Average Daily Rate). Analizzando separatamente i diversi segmenti aIberghieri, IHM mostra che: • gli hotel 5 stelle e 5 stelle L mantengono la posizione con il +0,7% di occupazione camere e il medesimo livello delle tariffe; • la fascia Upscale (4 stelle) è più altalenante con +0,8% di occupazione camere ma a fronte di una flessione dei prezzi pari al -1,7; • le strutture Midscale (3 stelle) sono in marcata diffi-

INVITO AD ADERIRE A ITALIAN HOTEL MONITOR Un servizio completamente gratuito per i lettori di Master Meeting Il Monitor, punto di riferimento nazionale che si affianca ai benchmark attivi nelle maggiori città, consente agli albergatori (anche a quelli dei capoluoghi dove i benchmark non arrivano) di disporre a richiesta di scenari locali basati sull’indice di occupazione camere e sui prezzi medi mensili (Iva e breakfast compresi). IHM è uno strumento utile per capire il mercato e scoprire quanto pagano davvero i clienti. Aderire a Italian Hotel Monitor richiede meno di un minuto ma regala ai rispondenti una misura della loro performance e li aiuta a capire dove, come, perché, a che prezzo si muove la domanda. L’adesione da diritto a un report sulla performance alberghiera della città in cui l’albergo aderente si trova. Per aderire inviare una email a info@trademarkitalia.com

coltà con l’occupazione in calo dello 0,6% e i prezzi in discesa di ben 3 punti percentuali. Le prospettive per il 2014 sono orientate verso un mantenimento della performance e una minore remuneratività aziendale (lo prevedono 7 albergatori su 10). Potrebbero migliorare quelle città che dispongono di elevate quote di turismo internazionale sia leisure che business. Redditività e margini operativi, secondo gli albergatori del Panel, rimarranno stabili solo a fronte di marcate economie gestionali. 3 2014 www.mastermeeting.it

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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-DIC 2013 Occupazione e Prezzo per Città Città

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + +

Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Gen-Dic Gen-Dic Var 2013 2012 13/12

AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA

20

50,5 60,6 63,6 66,9 59,5 45,4 61,9 56,2 49,3 50,6 56,7 60,1 67,4 58,9 51,1 58,2 56,0 53,5 60,2 48,8 56,4 62,3 62,5 57,3 74,5 61,8 65,3 59,4 59,6 47,9 69,8 48,5 47,2 49,2 52,6 61,4 56,2 44,0 53,0 44,0 48,0 56,6 51,6 59,3 56,6 53,8 64,2

51,9 58,4 59,1 66,5 58,5 45,2 62,6 57,7 51,1 51,9 57,9 59,9 66,9 59,5 50,3 56,3 56,4 53,4 60,2 49,7 54,5 62,4 63,7 57,8 70,8 62,7 64,3 57,9 61,8 48,3 68,5 49,8 48,4 49,6 53,7 62,0 57,8 43,9 54,9 45,2 51,2 57,5 53,6 57,9 57,0 54,1 63,4

3 2014 www.mastermeeting.it

-1,4 2,2 4,5 0,4 1,0 0,2 -0,7 -1,5 -1,8 -1,3 -1,2 0,2 0,5 -0,6 0,8 1,9 -0,4 0,1 0,0 -0,9 1,9 -0,1 -1,2 -0,5 3,7 -0,9 1,0 1,5 -2,2 -0,4 1,3 -1,3 -1,2 -0,4 -1,1 -0,6 -1,6 0,1 -1,9 -1,2 -3,2 -0,9 -2,0 1,4 -0,4 -0,3 0,8

Gen-Dic 2013

Prezzo Medio Gen-Dic Var 2012 13/12

86,93 107,02 96,35 125,97 109,58 86,76 90,57 91,07 86,16 87,59 90,05 89,90 145,09 97,82 86,62 83,25 84,05 88,27 93,04 91,51 96,56 87,64 90,17 65,14 124,37 88,50 96,73 85,70 83,77 87,70 117,18 85,06 85,29 83,16 90,34 99,94 90,97 84,45 81,94 79,88 84,61 92,73 84,39 89,77 91,38 86,78 110,04

87,71 104,95 96,50 131,48 109,43 89,15 94,56 94,91 88,50 90,30 92,61 91,53 145,79 99,71 87,05 85,52 85,78 89,09 94,85 94,52 99,23 90,70 93,65 68,92 121,34 91,75 97,65 89,16 88,27 90,48 118,51 86,52 86,39 85,14 91,52 103,81 93,98 84,90 82,96 78,73 83,97 96,73 84,30 93,74 95,19 87,69 111,98

-0,9% 2,0% -0,2% -4,2% 0,1% -2,7% -4,2% -4,0% -2,6% -3,0% -2,8% -1,8% -0,5% -1,9% -0,5% -2,7% -2,0% -0,9% -1,9% -3,2% -2,7% -3,4% -3,7% -5,5% 2,5% -3,5% -0,9% -3,9% -5,1% -3,1% -1,1% -1,7% -1,3% -2,3% -1,3% -3,7% -3,2% -0,5% -1,2% 1,5% 0,8% -4,1% 0,1% -4,2% -4,0% -1,0% -1,7%

Città

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

Città

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale

64,7 61,3 65,5 64,1 63,8

Luxury

403,77 318,40 379,56 301,27 336,13

67,4 66,9 74,5 69,8 60,6 61,4 58,9 56,4 63,6 56,2 64,2

65,5 65,5 67,7 69,0 58,2 61,3 61,3 58,3 62,5 57,2 61,5

Prezzo Medio Upscale Midscale

145,09 125,97 124,37 117,18 107,02 99,94 97,82 96,56 96,35 90,97 110,04

90,76 68,33 63,95 66,86 57,23 57,01 61,22 66,03 55,47 56,31 59,05

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Gen-Dic 2013

63,8 64,2 61,5

Occupazione Camere Gen-Dic Var 2012 13/12

63,1 63,4 62,1

0,7 0,8 -0,6

Gen-Dic 2013

Prezzo medio Gen-Dic Var 2012 13/12

336,13 110,04 59,05

336,08 111,98 60,86

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

0,0% -1,7% -3,0%


ITALIAN HOTEL MONITOR GENNAIO 2014

Sul podio delle città con il miglior R.O. di inizio anno salgono Milano (67,0%) Roma (57,6%) e Bolzano (56,0%). Continua la discesa dei prezzi medi nei 4 stelle (-1,2%) e nei 3 stelle (-1,5%) mentre tengono le room rates dei 5 stelle (+0,2%)

I

nizia con il segno + il 2014, registrando nel mese di gennaio una generale crescita dell’occupazione camere. La maggior parte degli alberghi (indipendenti e di catena) dei capoluoghi italiani continua, quindi, a reggere alla crisi, ma con prezzi medi di vendita delle camere in ulteriore diminuzione (-1,2% nei 4 stelle, 1,5% nei 3 stelle): il crescente peso delle Online Travel Agency, la competizione tariffaria, le tattiche di pricing, comprimono sempre di più i margini operativi delle imprese. Al vertice della graduatoria di Italian Hotel Monitor* si situa la città di Milano (67,0%) unica città a superare la soglia del 60% come R.O. Seguono, con un’occupazione camere superiore al 50%, Roma (57,6%), Bolzano (56,0%), Firenze (55,9%), Siena (54,8%), Bergamo (52,1%) e Padova (50,8%). Completano la “top ten” Cagliari (48,9%), Torino (48,4%) e Taranto (47,8%). Nel dettaglio solo 9 città risentono della diminuzione dell’occupazione camere rispetto allo stesso mese del

2013, mentre 36 città dichiarano aumenti. In particolare: • 18 registrano incrementi superiori a 3 punti percentuali, • 8 addirittura oltre i 5 punti. A livello di alberghi Upscale (4 stelle), l’indice medio di R.O. (occupazione camere) si colloca al 51,5% (+3,1 punti rispetto al 2013). Il prezzo medio è di 98,67 euro (–1,2%). Per quanto riguarda la classe Midscale (3 stelle), occupazione camere (47,4%) in aumento di 1,7 punti sul 2013, mentre i prezzi registrano una ulteriore contrazione del -1,5% e si mantengono mediamente inferiori di circa il 45% rispetto quelli dei 4 stelle. Nei prossimi mesi il panel di IHM prevede un trend in generale negativo. *Italian Hotel Monitor, osservatorio della performance alberghiera nei 45 maggiori capoluoghi di provincia italiani in termini di movimento alberghiero, elaborato mensilmente da Trademark Italia grazie alle risposte di oltre 550 albergatori, gestori e dirigenti

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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GENNAIO 2014 Occupazione e Prezzo per Città Occupazione Camere Città

Luxury

AOSTA

Zoom sulle città Top Ten Prezzo Medio camera B&B

Upscale

Midscale

Occupaz. camere

44,2%

51,5%

48,1%

Luxury

Upscale

87,67

Midscale Prezzo Medio camera B&B

57,76

71,77

TORINO

48,4%

48,9%

48,6%

93,04

63,81

78,79

GENOVA

44,6%

47,7%

45,7%

86,37

52,47

74,46

67,0%

60,7%

64,1% 262,05 111,77

67,72

112,12

MILANO

53,6%

COMO

36,8%

38,0%

37,3%

88,24

49,50

71,47

BRESCIA

30,1%

39,5%

34,0%

78,00

42,78

63,31

BERGAMO

52,1%

42,4%

49,7%

82,15

46,37

73,01

PARMA

39,4%

53,0%

44,9%

86,00

55,78

73,81

REGGIO EMILIA

41,0%

44,6%

42,7%

84,44

47,95

66,89

MODENA

46,5%

42,5%

44,4%

85,33

47,68

66,07

TRENTO

43,8%

48,9%

46,5%

88,45

57,67

72,10

BOLZANO

56,0%

54,2%

55,1%

92,76

51,35

72,77

VENEZIA

39,6%

Città

Prezzo medio della camera Luxury Upscale Midscale

VENEZIA

400,05

129,65

65,52

MILANO

262,05

111,77

67,72

ROMA

231,65

100,29

66,30

FIRENZE

381,81

111,20

59,74

BOLOGNA

-

81,59

60,74 50,74

NAPOLI

-

84,41

TORINO

-

93,04

63,81

VERONA

-

88,30

55,44

GENOVA

-

86,37

52,47

BARI

-

88,33

50,66

294,47

98,67

54,76

TOTALE ITALIA

40,3%

37,1%

39,1% 400,05 129,65

65,52

150,23

VERONA

45,1%

42,7%

44,0%

88,30

55,44

73,92

VICENZA

43,7%

41,3%

43,0%

89,54

48,27

78,29

PADOVA

50,8%

43,3%

47,7%

83,28

49,24

69,44

TREVISO

43,2%

30,7%

37,9%

85,98

55,35

73,02

NORD-OVEST

56,0%

95,65

UDINE

41,8%

44,4%

43,2%

87,91

48,97

66,27

NORD-EST

43,1%

79,79

Occupazione e Prezzo per Area Area

Occupazione Camere

Prezzo Medio camera B&B

TRIESTE

41,7%

44,5%

42,7%

88,08

48,57

73,01

CENTRO

53,3%

97,15

FERRARA

29,6%

42,5%

36,9%

86,04

52,69

67,27

SUD-ISOLE

42,4%

73,91

BOLOGNA

46,2%

49,6%

47,3%

81,59

60,74

74,80

TOTALE ITALIA

49,4%

88,79

RAVENNA

46,2%

46,6%

46,5%

88,32

51,33

57,65

RIMINI

41,8%

43,0%

42,8%

88,34

45,93

52,27

44,7%

45,5%

45,0%

68,69

52,36

61,59

55,9%

48,7%

52,6% 381,81 111,20

59,74

111,42

PISA

44,5%

33,2%

39,8%

89,81

48,47

72,69

SIENA

54,8%

47,2%

51,3%

88,06

58,76

74,74

Tipologia

REP. SAN MARINO FIRENZE

47,8%

Occupazione e Prezzo per Tipologia Occupazione Camere

Prezzo Medio camera B&B

ANCONA

38,0%

32,3%

34,7%

86,02

52,49

66,30

Luxury

44,6%

294,47

PESARO

43,3%

35,0%

36,8%

73,24

37,74

45,56

Upscale

51,5%

98,67

44,57

67,32

Midscale

47,4%

54,76

TOTALE ITALIA

49,4%

88,79

PERUGIA

31,1%

ROMA

42,4%

31,9%

31,4%

79,59

57,6%

60,4%

57,1% 231,65 100,29

66,30

101,74

VITERBO

39,8%

39,2%

39,7%

83,36

42,57

76,79

LATINA

44,3%

39,9%

41,5%

83,97

45,50

59,54

RIETI

39,4%

40,0%

39,7%

81,29

44,62

61,01

PESCARA

44,1%

46,0%

45,2%

87,32

47,11

63,96

NAPOLI

42,7%

44,3%

43,2%

84,41

50,74

74,15

Crescita

Stabilità Diminuzione

BARI

44,1%

43,4%

43,9%

88,33

50,66

78,00

NORD-OVEST

16,7%

50,0%

33,3%

FOGGIA

38,5%

37,5%

37,9%

81,43

37,93

54,66

NORD-EST

14,3%

42,9%

42,9%

TARANTO

47,8%

41,2%

44,9%

84,91

42,87

66,08

CENTRO

16,7%

50,0%

33,3%

POTENZA

36,0%

37,3%

36,5%

82,31

44,25

68,33

SUD-ISOLE

18,2%

45,5%

36,4%

TOTALE ITALIA

16,1%

46,4%

37,5%

REGGIO CALABRIA

45,0%

37,2%

40,8%

81,27

43,55

61,01

PALERMO

39,0%

36,3%

38,3%

90,13

50,44

80,10

MESSINA

40,6%

39,6%

40,1%

83,64

46,87

65,42

CATANIA

42,9%

47,5%

44,7%

85,60

48,13

70,41

CAGLIARI

48,9%

48,3%

48,7%

88,96

48,21

75,99

SASSARI

45,3%

43,7%

44,5%

87,24

51,70

70,30

TOTALE ITALIA 44,6%

51,5%

47,4%

49,4% 294,47

98,67

54,76 88,79%

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Prospettive per il mese successivo Area

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia


MANAGEMENT

Vai, fai e porta i risultati. I rischi del management contract ranchising, affitto d’azienda, locazioni d’immobile o contratto di management: sono queste le soluzioni per gestire un albergo. Capita sempre più spesso di incrociare in giro per la Penisola alberghi gestiti da società che agiscono per conto della proprietà, la quale ritenendosi “incompetente” si affida a chi ne sa di più. È un modello relativamente nuovo, dal nome esaltante in una nazione dove solo il 4,5% della popolazione parla correntemente inglese: “management contract”. Dopo sei anni di crisi economica in quasi tutte le città italiane mancano dei locatari sicuri, così anche nel nostro Paese ha iniziato a diffondersi il “management contract”, un format contrattuale complesso, una decina di pagine che richiedono non solo una lettura attenta ma l’assistenza di un paio di esperti in grado di interpretarne le conseguenze. Il “management contract” nasce da un’ammissione del proprietario dell’albergo: “ti consegno le chiavi della struttura ricettiva, falla funzionare... Io non sono in grado. Tu pensa ai ricavi, sui quali riceverai un piccolo onorario e un premio finale. Quanto ai costi e ai pagamenti, sono a mio carico”. In sostanza il proprietario garantisce al responsabile del contratto di management che l’azienda abbia tutti i requisiti, nessuno escluso, amministrativi, di sicurezza, le licenze e quant’altro necessario per svolgere l’attività alberghiera, ristorativa, etc. e lo affida a chi è – o si dichiara – esperto di direzione operativa ed amministrativa, di sviluppo commerciale e di management alberghiero. La prova di questa esperienza la proprietà la evince da un business plan che garantisce nel tempo un ritorno economico ipotetico alla proprietà stessa. Il contratto di management è una delega (vai, fai e porta i risultati) a basso rischio per chi la assume ad alto rischio per chi la affida. Ovviamente se il contratto di management viene fatto con una catena come Hilton, Accor, Intercontinental, Marriott, la garanzia di esperienza e di effetti commerciali positivi è più alta di quella che può offrire una società di management priva di una propria rete distributiva, ma visto che negli ultimi anni chi possiede un albergo frequentemente fatica a trovare un locatario pronto a pagare un congruo canone d’affitto vanno bene anche le società senza rete. Che significa congruo? Congruo significa un canone annuale che va dal 5% al 9% del valore immobiliare stimato. Ma stimato quando, nel 2007 o nel 2013? Fino al 2013, per esempio, la formula preferita dai grandi gruppi assicurativi proprietari di immobili soggetti a vincolo alberghiero era la locazione con alcune varianti di cui citiamo le principali: 1. locazione d’immobile alberghiero (senza equipaggiamenti e attrezzature di scopo); 2. locazione d’immobile alberghiero attrezzato di equipaggiamenti essenziali per l’alloggio;

F

3. locazione d’immobile alberghiero “chiavi in mano”, che significa hotel quasi completamente attrezzato ed equipaggiato; 4. locazione di azienda alberghiera con tanto di nome, avviamento e arredi. Le differenze tra queste forme contrattuali (locazione d’immobile/affitto d’azienda) stanno nella durata del contratto (9+9) o nel caso di locazione aziendale una durata soggettiva di 6 anni prorogabile di altri 6 anni, ma anche di meno (ci sono casi in cui la durata è annuale). Una formula poco esercitata in Italia è il contratto di franchising (il più diffuso in Occidente) questo perché le catene in Italia rappresentano meno dell’uno percento dell’offerta ricettiva complessiva, non sono capillarmente distribuite sul territorio nazionale, quindi non sono in grado di “fare rete” e portare benefici ai propri franchisee. L’albergo gestito in franchising assicura alla proprietà degli standard internazionali certificati, un brand noto e famoso, un sistema di prenotazioni premiante e un’organizzazione manageriale opportunamente formata dalla compagnia (franchisor) che di solito dispone di manager e di assistenti per garantire gli standard di accoglienza e di servizio tipici del brand. Il proprietario-gestore (franchisee) in cambio di una percentuale sul fatturato (senza Iva né breakfast) gode di una evidente libertà di azione, di un marchio famoso sul tetto, di un supporto di marketing planetario e di personale qualificato che, nelle gestioni in franchising, può avere migliori prospettive di carriera. La formula più utilizzata in Italia è la gestione diretta, le locazioni rappresentano circa il 20% degli immobili alberghieri, il management contract solo il 3%.

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TREND

Perché gli alberghi alti fatturano più di quelli bassi? opo un paio di giorni al Mandarin Oriental di New York ho capito perché gli alberghi più alti stanno vincendo la gara per la migliore ospitalità, prezzo e indici di occupazione. Ci sono infatti oggettivi vantaggi per i clienti come la vista e la silenziosità ma anche soggettive paure, come quelle della sicurezza in caso di eventi straordinari. Ma ora si tratta di valutare se ci sono dei benefit reali di management a gestire un albergo che inizia al 39° piano dell’edificio

D

più alto della città. La mia versione è condizionata da vizi e abitudini. Come ospite di New York cerco la vista, chiedo le camere d’angolo che consentono magari di vedere sia il Central Park che il fiume Hudson; come manager e gestore vedo invece chiaramente il vantaggio di servire una cena al ristorante del 72° piano, che tutti pagano volentieri 50 dollari in più. Dal punto di vista della logistica, in Italia non siamo abituati a governare hotel in grattacieli da 600 metri di altezza e

d’istinto ci spaventano la pulizia dei vetri, la sicurezza, l’evacuazione in caso di incendio, l’arrivo dei fornitori, le consegne bagagli, la piscina piazzata al 50° piano insieme alla SPA e al centro fitness. Sono “stupidaggini” perché gli ascensori, le scale mobili, i montacarichi, le tecnologie, in questi alberghi ti portano in “paradiso” con estrema semplicità. E quello che conta sono i turisti i quali sono pronti ad occupare le tue camere pagando il 30% in più.

TREND

Il breakfast che genera ospiti repeaters

F

ino agli anni ’90 gli alberghi davano scarsa importanza al breakfast e in generale riservavano poche attenzioni alla ristorazione. Già allora si distingueva l’Alto Adige che sul buffet del breakfast ci metteva formaggi locali, salumi pregiati, frutta tagliata, yogurt, frutti di bosco e pane caldo. Nel giro di un paio d’anni, grazie al contributo di un’importante rivista del settore, riuscimmo ad esaltare la generosità del breakfast, a insegnare trucchi e stratagemmi a un centinaio di albergatori italiani, a formare due generazioni di specialisti e a diffondere le tecniche di preparazione del morning buffet che dilagò prima in Trentino, poi in Romagna, quindi in Lombardia e Veneto fino a diventare un punto di forza anche di alcuni hotel dell’Italia meridionale dove il breakfast fino ad allora era considerato superfluo. Nel 1995 il Palace di Bari vinse il prestigioso premio “Hotel of the Year” per il miglior breakfast italiano. Sono passati vent’anni, è cambiato quasi tutto e la ristorazione ha assunto un peso notevole soprattutto negli alberghi e resort di classe upscale e luxury. Anche le catene di stampo statunitense che, nel 1990 impararono a servire un morning food show che rendeva il continental breakfast un’offerta di prodotti (anche caldi) molto più simili a quelli dello standard “american breakfast”, oggi frequentemente utilizzano il breakfast come strumento commerciale di upgrading e ne fanno omaggio ai propri ospiti che acquistano ad esempio una camera superior (più cara). Sono numerosi i brand internazionali a 5 stelle che offrono buffet con decine

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di prodotti come uova, salsicce, bacon, fragole, ananas... addirittura il congee per i cinesi. Una rivoluzione: dalla colazione continentale con caffè caldo, un croissant, burrino, marmellata e pane, sui buffet sono arrivati muffin, croissant salati, focacce, formaggi da spalmare, salumi e frutta, e questa piattaforma è diventata uno standard anche degli alberghi midscale che spesso propongono ai propri ospiti non solo uova e pancetta ma anche crepes, frittelle, pancakes e cialde. Le persone che viaggiano hanno imparato a considerare il breakfast il pasto più importante della giornata e i nostri sondaggi dicono che i turisti italiani che normalmente fanno colazione al bar con cappuccino e brioche, quando sono in albergo si aspettano anche le uova, il pane tostato, la frutta tagliata, il succo d’arancia e una generosa scelta di cereali. E su questa linea gli alberghi italiani stanno crescendo. Qualcuno sostiene che il mercato va verso l’azzeramento dei servizi ma forse non è così! Se si osservano i benchmark competitivi degli hotel di Milano, Roma e Firenze si scopre che quelli che performano meglio, che ottengono i tassi di occupazione più alti (tra l’85 e il 95% base annua) sono quelli che nel prezzo della camera includono un breakfast più generoso. Recentemente anche nei 4 stelle economici si assiste a una simpatica esplosione dello show cooking (salsicce, uova crepes e pancakes, omelette preparate in diretta, davanti agli ospiti). Ma - chiede qualcuno conviene davvero dare agli ospiti ciò che vogliono? I bilanci possono soffrirne? Ci interessano anche le vostre opinioni: scrivete a info@trademarkitalia.com.


Breaking news C’è tutto da imparare dal Philly lifestyle “Visit Philadelphia”, l’ufficio del turismo della Città dell’Amore Fraterno, ha costruito negli ultimi anni un solidissimo rapporto con gli hotel della città, producendo una crescita dei pernottamenti per vacanza addirittura del 228% dal 1997 a oggi, una media di oltre il 14% l’anno. In una recente intervista con il guru del marketing alberghiero Larry Mogelonsky, la presidente Meryl Levitz ha spiegato i motivi di questo successo e il funzionamento del Visit. “Visit Philadelphia” è parzialmente sostenuto da quella che potremmo connotare come la locale tassa di soggiorno (county hotel tax). Lo staff lavora a stretto contatto con gli alberghi locali, che sono rappresentati anche nel consiglio di amministrazione del Visit. Lo staff di questa organizzazione è quotidianamente impegnato a valorizzare offerte e iniziative degli alberghi, produce comunicati stampa, rende note agli americani le novità e i vantaggi autentici di pacchetti alberghieri che amplifica sui social media anche con campagne mirate. A grandi linee questo è quello che facevano le migliori aziende di soggiorno italiane fino agli anni ’70. Visit Philadelphia sa quali sono i migliori alberghi e li aiuta a vendere le camere d’albergo che producono clienti leali. Non spreca denaro ed energie promuovendo, come fanno gli enti pubblici italiani, gli alberghi peggiori insieme a quelli migliori garantendo in questo senso la customer satisfaction e l’aumento dei clienti repeaters. “Visit Philadelphia” ha un sito web e un insider blog che viene utilizzato come riferimento dallo staff degli alberghi dell’hotel sia per ottenere informazioni che per condividerne. Il calendario degli eventi, per esempio, è utilizzatissimo dagli addetti al ricevimento degli hotel cittadini per ottenere informazioni e fornirle ai loro ospiti. Meryl Levitz sottolinea poi l’importanza per gli alberghi di diventare parte integrante della comunità. Negli ultimi anni Philadelphia ha visto aprire molti alberghi che hanno contribuito a definire un nuovo Philly lifestyle che ha assecondato anche i mutevoli gusti dei viaggiatori. Una cosa importantissima è anche la crescente reputazione dei ristoranti e dei bar degli hotel che sono diventati punti di incontro non solo per i turisti ma anche per i cittadini.

NH ristruttura per combattere la crisi Il gruppo alberghiero NH, quinta catena alberghiera in Europa e una delle prime

25 al mondo con 384 hotel (tra proprietà, locazioni e gestioni) e circa 58mila camere in 28 Paesi, ha da alcuni mesi avviato un piano di ristrutturazione teso a ripianare il bilancio, che si fonda sull’eliminazione degli hotel economici (gestiti col marchio Express), sulla dismissione delle strutture con elevati costi di affitto ma soprattutto sulla creazione del brand NH Collection... un investimento da centinaia di milioni di euro. E l’Italia in tutto questo è il modello organizzativo di riferimento, dal momento che fin qui ha garantito un ROI del 15% e vale quasi il 20% dei ricavi totali, con un taglio delle spese operative del 2,5% e degli affitti pari al 6,9%. Attualmente il gruppo spagnolo in Italia dà lavoro a oltre 1.300 persone e ha elaborato un piano di investimenti del valore di 65 milioni di euro per fare espansione sul territorio e ristrutturare alcuni alberghi. Roma, Milano, Torino, Venezia, Firenze, Bari, Napoli ma anche Parma e Trento sono le città target della catena spagnola, che per il proprio sviluppo punterà soprattutto sul nuovo brand upscale e upper upscale NH Collection, che entro la fine dell’anno arriverà a contare una decina di strutture in Italia.

A lezione dai migliori Four Seasons, una delle migliori (se non la migliore) catene alberghiere mondiali in termini di qualità ospitale, sta per introdurre nelle sue camere un letto che offre agli ospiti la possibilità di scegliere e personalizzare il proprio riposo. Non si tratta di un nuovo materasso, ma di un sistema di bedding che offre una scelta tra tre diversi livelli di rigidità e morbidezza per evitare che l’ospite debba, ad ogni tappa del suo viaggio, adattarsi al letto cambiando modo di dormire. Il sistema di bedding si basa su un coprimaterasso progettato specificamente per Four Seasons in grado di offrire agli ospiti tre scelte di comfort differenti e modificabili in pochi minuti. I clienti potranno trovare il letto completo del topper preferito all’arrivo o richiederlo quando sono già alloggiati. Il vantaggio di questo topper è che assorbe il calore in eccesso, non trattiene l’umidità e non fa sudare. Insieme al topper ci sarà poi una scelta di cuscini e di servizi speciali “da comodino”, che riguarderanno interruttori, prese elettriche, dimmer, collegamenti internet. Bisognerà aspettare qualche mese perché tutta la rete dei Four Seasons venga aggiornata. Pazienza!

Sorpresa: 9 recensioni su 10 sono positive La maggior parte dei viaggiatori sono sod-

disfatti dei loro soggiorni in hotel. Lo afferma una recentissima analisi ReviewPro basata su 15.399.132 giudizi online. Una sorpresa: oltre 2/3 degli ospiti si dichiarano soddisfatti e solo il 10,28% dei recensori si sono lamentati dell’ospitalità. Un miracolo al quale nessun albergatore crederebbe visto che lo standard degli insoddisfatti in hotel a 5 stelle è mediamente di 2 su 10 ospiti. Le recensioni analizzate da ReviewPro per un anno (novembre 2012novembre 2013) e in 24 lingue sono il frutto del movimento di 100 OTA (agenzie di viaggio online e siti di recensioni). ReviewPro ha utilizzato la sua tecnologia per rivelare i linguaggi più diffusi – e con quali lingue sono state prodotte le recensioni più lunghe –. Tra gli ospiti che utilizzano l’alfabeto latino e la lingua inglese (il 36,2%) le recensioni sono più lunghe (una media di 528 caratteri). I più prolissi sono gli italiani (387 caratteri); le recensioni francesi mediamente hanno 315 caratteri, quelle spagnole 310 caratteri, le tedesche 283. Per numero di recensioni la lingua inglese rappresenta il 55,78% del totale il tedesco l’8,4%, il francese il 7,6%, lo spagnolo il 6,3%... come l’italiano (6,3%). Volete sapere cosa dicono quelli che vivono in nazioni dove il silenzio è d’oro? I commenti dai mercati outbound emergenti come la Russia e la Cina sono ancora relativamente bassi con l’1,9% e l’1% del totale, segno evidente che in queste nazioni non si utilizzano per ora le OTA. È una cattiva notizia per i blogger che ogni giorno raccontano di essere in contatto con questi mercati e di farli crescere. La ricerca in buona sostanza svela che sono poche le invettive, i reclami e le recensioni negative: un duro colpo al comune pensare per cui la gente che viaggia “non perde tempo a scrivere di ospitalità normali, già viste, senza acuti”. I numeri della ricerca di ReviewPro sembrano dire il contrario: gli ospiti amano scrivere perché sono felici di avere alloggiato in tutti i tipi di immobili, vecchi, nuovi, modesti, eccellenti, cari e a buon mercato. Sarebbe una benedizione per i peggiori alberghi del mondo, visto che su 15,3 milioni di recensioni analizzate solo 1,5 milioni sono negative. È legittimo d’altra parte ipotizzare che numerose recensioni siano inventate per diventare un supporto commerciale per le strutture ricettive. Insomma il mondo ci consegna conti positivi sulle esperienze alberghiere planetarie e questo significa che è urgente formare un’intelligence internazionale che vigili e che svolga un lavoro di “rating” sui giudizi riportati sulle OTA da parte di Ospiti Non Identificati.

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2014 XIX EDIZIONE

PREMIO EXCELLENT o t n e m i c Il Riconos o m s i r u T l a o n a i l a t i

e g a t r o p e r Il


REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2014

Ripartiamo dalla nostra grande bellezza: il turismo

I campioni dell’ospitalità made in Italy al Principe di Savoia di Milano. Una grande festa per celebrare un comparto che può (e deve) essere il driver per il rilancio del Sistema Paese, in vista, anche, dell’ormai imminente appuntamento con Expo 2015. Tra i 14 premiati di quest’anno, alcuni nomi eccellenti del mondo culturale, scientifico e sportivo

✒Davide Deponti Da sinistra: Esthel Lapierre, assistente del professor Zichichi, Francesco Saverio Borrelli e signora, la Presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli, il professor Antonino Zichichi, Virginia Attanasio dell’Hotel Il San Pietro di Positano e Ernesto Abbona, Marchesi di Barolo

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Una serata per rendere merito a chi quotidianamente si impegna a fare del turismo e dell’ospitalità un’eccellenza italiana e per ribadire il ruolo strategico che questo comparto ha nel rilancio economico del Paese. Prima di tutto è questo il significato che si è voluto dare alla cena di gala che lo scorso 14 febbraio ha rinnovato, nella storica location milanese dell’Hotel Principe di Savoia, l’appuntamento più atteso da tutti i principali attori dell’indu-

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stria turistica e alberghiera italiana, il Premio Excellent. Giunto alla sua diciannovesima edizione, il prestigioso riconoscimento ideato dall’editore Mario Mancini e promosso da Communication Agency, anche quest’anno ha voluto premiare quegli imprenditori e manager del comparto turistico e alberghiero che contribuiscono, con le loro attività, allo sviluppo e alla valorizzazione dell’industria dell’accoglienza, vero asset strategico del


REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2014

nostro Paese. Come di consueto la Giuria del Premio, presieduta dall’onorevole Ombretta Fumagalli Carulli, ha conferito un riconoscimento speciale anche ad alcune personalità appartenenti al mondo istituzionale, culturale, scientifico e sportivo che, con il loro operato, si impegnano ad affermare il brand Italia nel mondo.

Il giusto cammino Arrivare all’eccellenza non è impresa facile, e lo è ancor meno oggi in un contesto sempre più globalizzato e di crisi generale. Ci vogliono passione e coraggio, oltre che competenza e determinazione. Aristotele diceva: “il piacere nel lavoro aggiunge perfezione al compito che svolgiamo”. Una massima che potrebbero sottoscrivere anche tutti i quattordici premiati di questa edizione: Stefano Biscioni (Presidente ESI, Esecutive Search International), Gianluca Capone (Direttore Generale Radisson Blu Es. Rome), Christopher

Cowdray (CEO Dorchester Collection), Sebastiano e Isabella De Luca (titolari Gruppo Gais Hotels), Elisabetta Fabri (Presidente&CEO Starhotels), Marino Finozzi (Assessore al Turismo Regione Veneto), Lidia Fiorentino (CEO e Presidente Grand Hotel Excelsior Vittoria), Federico Leo (Campione automobilistico, vincitore titolo GT Open - serie GT2), Andrea Monti (Direttore de La Gazzetta dello Sport), Luca Parmitano (Astronauta e Militare dell’Aeronautica Italiana, premio ritirato dal Generale Mario Renzo Ottone, Comandante della 1ª Regione Aerea e del Presidio Militare di Milano), Antonello Passera (premio alla memoria per un grande manager dell’industria alberghiera italiana, ritirato dalla sorella Bianca), Patrick Recasens (Managing Director Pullman & Leisure Thalasso Division Italy e Direttore Generale Pullman Timi Ama Sardegna), Antonio, Andrea, Massimo e Gabriella Zacchera (titolari Gruppo Zacchera Hotels) e Antonino Zichichi (scienziato). Sono questi i protagonisti di Excellent 2014, tutte personalità che, nel loro lavoro, mettono, in giusta dose, passione,

Da sinistra in alto in senso orario: il Direttore dell’Apt Emilia Romagna Emanuele Burioni e Andrea Monti, Direttore de La Gazzetta dello Sport. Mario Mancini, Presidente di Communication Agency. Il Presidente di Sina Hotels Bernabò Bocca. Il giornalista e scrittore Vittorio Feltri

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2014

Durante il cocktail, grazie a Sky, gli ospiti hanno potuto seguire, sul megaschermo, la diretta delle Olimpiadi di Sochi, esclusiva della pay tv satellitare. Lo sport, quale elemento attrattivo del turismo, è da sempre uno dei temi portanti del Premio Excellent. Quest’anno il riconoscimento è andato al giovane campione automobilistico Federico Leo, vincitore titolo GT Open - serie GT2

La giuria del Premio Ombretta FUMAGALLI CARULLI, Presidente Direttore Istituto Giuridico, Università Cattolica del Sacro Cuore

Magda ANTONIOLI CORIGLIANO Direttore MET (Master in Economia del Turismo), Università Bocconi di Milano

Paolo BISCIONI Hôtelier

Aureliano BONINI Presidente, Trademark Italia

Francesco Saverio BORRELLI Procuratore Generale onorario presso la Corte Suprema di Cassazione

Paolo CASELLA Professore Ordinario di Diritto Commerciale, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Giovanella CASTELBARCO BENEVENTANO Vice Presidente, Associazione “Amici Grandi Alberghi”

Achille Lineo COLOMBO CLERICI Presidente, Istituto Europa-Asia - Presidente, Assoedilizia - Vice Presidente, Confedilizia

Judith DAVIS BAER Presidente, JDB Associates

Jean Marc DROULERS Presidente, Villa Erba

Federico FALCK Presidente, Gruppo Falck

Guglielmo GUIDOBONO CAVALCHINI Delegato di Lombardia, Sovrano Militare Ordine di Malta

Mario MANCINI Presidente, Communication Agency Int. Srl.

Paolo PIRAS Presidente, Acentro Turismo S.p.A. - Presidente, GEBTA (Gild European Business Travel Agent)

Maria Pia D’ANGELLA Director, Deutsche Bank - Deutsche Asset & Wealth Management

Clemente MIMUN Direttore Responsabile, TG5

Ezio INDIANI General Manager, Hotel Principe di Savoia

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2014

professionalità, creatività e coraggio. A festeggiarli, negli esclusivi saloni dell’Hotel Principe di Savoia, c’erano oltre 400 ospiti illustri, in rappresentanza delle 2000 migliori strutture quattro e cinque stelle italiane, tra proprietari, titolari di società di gestione, rappresentanti di catena e general manager. Ma anche nomi importanti delle istituzioni e della cultura come Andrea Babbi, direttore generale dell’Enit e il giornalista, scrittore Vittorio Feltri, tutti concordi nell’esprimere fiducia nella capacità di rilancio del Paese, partendo proprio dal turismo. «L’Italia è da sempre la depositaria di una tradizione di eccellenza unica al mondo che ha caratterizzato la nostra storia fino dai tempi più antichi», ha detto lo scienziato Antonino Zichichi, «è in nome di questa grande tradizione che dobbiamo tutti adoperarci affinché la nostra cultura e la nostra capacità di fare bene siano co-

nosciute ed apprezzate nel mondo. In questo senso il turismo rappresenta un’occasione ideale di rilancio in quanto promuove, non solo la bellezza dell’Italia, ma anche la sua Storia». Parere condiviso pienamente dal Diretto-

Da sinistra in alto in senso orario: Ivano Airoldi, Direttore Business Sky Italia e Mario Mancini. La presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli e Ezio Indiani, General Manager del Principe di Savoia. Il Tenente Colonnello Vincenzo Nazzaro e il Comandante Mario Renzo Ottone e Francesco Saverio Borrelli. Fabio Formenti, Gruppo Industriale Formenti, sponsor della serata, e Maria Luisa Tolentino, titolare di Mlt, studio Ufficio Stampa e Relazioni Pubbliche

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2014

Sopra: Mario Mancini con la collaboratrice Luciana Sidari di Communication Agency e l’Assessore al Turismo della Regione Veneto Marino Finozzi. Al centro: Giorgio Novaro, titolare di Olio Novaro, sponsor della serata, il figlio Angelo e un ospite

Da destra: Raffaele Cani e Antonello Pilloni, rispettivamente Direttore Amministrativo e Commerciale e Presidente di Cantina di Santadi, sponsor della serata. Tessa Gelisio, presentatrice della serata, introduce la brigata di cucina del Principe di Savoia

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re della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti che ha dichiarato «non c’è bisogno di cambiare il nostro panorama, la nostra ospitalità e la nostra cultura millenaria: c’è però bisogno di fare squadra e capire che lo sviluppo del turismo è fondamentale al progresso dell’intero Paese».

Diamo i numeri La speranza allora è quella che le prossime grandi opportunità – pensiamo alla forza attrattiva di un Expo, ma non solo – riescano finalmente a fare breccia nel cuore dell’Italia per procedere tutti insieme sulla strada dell’eccellenza, tenendo sempre come faro guida il filosofo Aristotele che, a proposito dei comportamenti virtuosi, diceva, “noi siamo quello che facciamo, sempre: l’eccellenza non è un atto ma un’abitudine”. Non sprechiamo allora un patrimonio che già oggi ha numeri importanti: secondo una ricerca di Trademark Italia, oggi, infatti, il Paese vanta una ricettività totale rilevante che comprende 7.800.000 posti letto di cui 2.300.000 in hotel, 1.400.000 in

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campeggi e villaggi, 3.200.000 in alloggi turistici e 900.000 in altre soluzioni abitative. Per non parlare degli occupati, ben 2.200.000 complessivi (1.500.000 occupati in modo “diretto” e 700.000 in modo “indiretto”) e soprattutto del giro d’affari diretto generato dal comparto che raggiunge gli 84 miliardi di euro, cifra pari al 5,5% del PIL nazionale. Interessante notare che ben il 64% di questi introiti arrivano dal turismo interno dei viaggiatori (leisure e business) italiani. E ancora più interessante è scoprire che questi 84 miliardi diventano addirittura 130 miliardi (pari a circa il 12% del PIL), considerando nel conto economico anche l’indotto del comparto “viaggi e turismo”.


REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2014

Non si può infine non osservare come l’Italia sia una meta turistica davvero completa, poiché la distribuzione delle presenze turistiche si declina su un ventaglio che comprende ben 6 macro-destinazioni. Prima tra tutte la macro-destinazione “mare” che riceve il 31% del turismo in Italia. Ad essa seguono, con numeri altrettanto ottimi, la “città d’arte e cultura” con il 26% e la “montagna” con il 13%. Non mancano presenze anche nelle tre aree minori – ovvero “laghi” che attira l’8%, “terme” il 3% e collina il 4% – come pure un 15% che raggiunge tutte le altri minori tipologie di mete, come ad esempio quelle legate al golf o alla bicicletta. Come auspicato, allora, anche dagli “ec-

cellenti” premiati di quest’anno, il turismo in Italia può e deve tornare a essere ancora più decisivo per le sorti dell’economia nazionale. «È ora di impegnarci di più tutti insieme perché emerga la qualità del sistema Italia», sostiene Elisabetta Fabri, Presidente Starhotels. Assolutamente concorde anche l’editore, Presidente di Communication Agency, Mario Mancini che conclude dicendo: «è nel turismo che va cercata la leva per risollevare l’economia italiana, creando valore tutti insieme e cogliendo ogni opportunità, a partire da Expo 2015, momento in cui l’Italia e le sue bellezze saranno al centro del mondo. Un appuntamento al quale dobbiamo presentarci orgogliosi e preparati». ■

Da sinistra: Emanuele Burioni e Liviana Zanetti, rispettivamente Direttore e Presidente dell’Apt dell’Emilia Romagna, e il Direttore Generale Enit Andrea Babbi. Sotto, la presentazione degli sponsor della serata al Principe di Savoia

Al successo della serata di gala svoltasi lo scorso 14 febbraio nei prestigiosi saloni dell’Hotel Principe di Milano, hanno contribuito in qualità di sponsor: Pedersoli, Energy Trading Int., Simmons, Deutsche Asset &Wealth Management, Olio Novaro, Assoedilizia, Mil, Blastness - Nero Hotel Group, Cantina di Santadi, Champagne Marguerite Guyot, Silvio Bessone, Hotel Photography. A fare gli onori di casa, come di consueto, l’eccellente patron dell’hotel, Ezio Indiani, coadiuvato dal suo staff.

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ringrazia

ASSOEDILIZIA ASSOCIAZIONE MILANESE DELLA PROPRIETÀ EDILIZIA FONDATA NEL 1894

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i premiati

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2014

La Presidente di Giuria, Ombretta Fumagalli (a destra) con il premiato Antonino Zichichi e la presentatrice Tessa Gelisio

Antonino Zichichi, Scienziato fisico MOTIVAZIONE: In virtù del suo genio scientifico ma anche grazie al suo costante impegno come uomo di sapere a favore del progresso della società, Antonino Zichichi rappresenta un vero e proprio patrimonio italiano, quanto di più alto una nazione possa vantare. Un talento capace di rendere grande il nome del nostro paese nel mondo, nonché un esempio per le generazioni future. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «L’Italia è da sempre, e dovremmo tutti ricordarcelo, la depositaria di una tradizione di eccellenze uniche al mondo. In nome di questa tradizione, il nostro compito è fare conoscere e apprezzare sempre di più l’Italia a livello internazionale. Il rilancio del paese passa proprio dal saper valorizzare in modo adeguato questo patrimonio. Recentemente, la Corte dei Conti ha confermato che il turismo culturale in primis è la chiave per poter portare turisti e risorse al nostro Paese. Ma sono tanti altri i settori in cui possiamo distinguerci. Ciascuno, nel proprio ambito, dovrebbe sentirsi chiamato ad essere ambasciatore dell’eccellenza italiana. Di primati, l’Italia ne può vantare molti. Non dimentichiamo che è stata anche la patria della scienza, con Galileo Galilei, oltre quattrocento anni fa. Il valore del nostro patrimonio è inestimabile: se mettiamo su una bilancia la Pietà di Michelangelo e l’oro, vince sempre l’opera del grande genio italiano».

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Andrea Monti, Direttore de La Gazzetta dello Sport MOTIVAZIONE: Le sue doti di grande comunicatore, dimostrate nei diversi incarichi di guida in prestigiosi settimanali e mensili nazionali, hanno portato Andrea Monti a conferire alla Gazzetta dello Sport, il quotidiano più letto in Italia, una veste giornalistica ancora più accattivante e vigorosa.

Andrea Monti (a sinistra), riceve il premio da Guglielmo Guidobono Cavalchini, membro della Giuria, Delegato di Lombardia, Sovrano Militare Ordine di Malta e da Fumagalli Carulli

Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Oggi più che mai è fondamentale che l’Italia faccia squadra e spinga sul turismo, che a livello storico e artistico, è già un’eccellenza assoluta nel mondo. Non c’è bisogno di cambiare il nostro panorama, la nostra ospitalità, la nostra cultura millenaria: sono già il meglio del meglio. Occorre però che tutti gli italiani, a cominciare da chi comanda, si rendano conto di quale incredibile opportunità sia lo sviluppo del turismo per il progresso dell’intero paese. C’è bisogno che dietro questa meravigliosa Italia, artistica, culturale e paesaggistica che tutto il mondo ci invidia, ci sia una nuova Italia, un sistema paese capace di mettere a rendita questo immenso patrimonio, promuovendolo in tutti i suoi aspetti che sono davvero tanti. Io ho la fortuna di viaggiare moltissimo per lavoro e posso dire che l’Italia è ancora il paese che amo di più, che ho più voglia di rivedere e scoprire».

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Il Gen. Mario Renzo Ottone (a sin.) ritira il premio di Luca Parmitano, consegnato da Ombretta Fumagalli Carulli insieme ad Achille Lineo Colombo Clerici, membro della Giuria, Presidente, Istituto Europa-Asia - Presidente, Assoedilizia - Vice Presidente, Confedilizia

Luca Parmitano, Astronauta e Militare dell’Aeronautica Italiana (premio ritirato dal Generale Mario Renzo Ottone, Comandante della 1ª Regione Aerea e del Presidio Militare di Milano) MOTIVAZIONE: Primo italiano ad aver passeggiato nello spazio, Luca Parmitano ha portato il nome dell’Italia oltre i confini del mondo. Con la sua grande professionalità, il suo amore per la ricerca e le sue doti umane, è il simbolo di un Paese che può ancora arrivare lontano, nonché espressione eccellente della nostra Aeronautica Militare. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Non credo esista un’unica vera ricetta», dice il Generale Mario Renzo Ottone, «ma c’è sicuramente un modello di comportamento che dovremmo seguire, ed è quello di fare squadra. Tutti, a partire dalle persone che questa sera sono qui in rappresentanza delle tante eccellenze dell’Italia, continuando con le istituzioni ma anche i comuni cittadini, dobbiamo credere di più nel paese ed essere coesi nella voglia di rilanciarlo, tutti insieme e alla grande».

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Federico Leo, Campione automobilistico, vincitore titolo GT Open (serie GT2) MOTIVAZIONE: Con i titoli guadagnati e il costante talento dimostrato in pista a soli 25 anni, Federico Leo è un vanto per lo sport italiano, grazie anche alla sua relazione professionale con Ferrari, ulteriore eccellenza del nostro Paese, nonché simbolo di un’Italia che guarda al futuro e al potenziale delle sue nuove generazioni. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Il mio punto di vista è ovviamente quello di uno sportivo abituato a confrontarsi quotidianamente con sfide e avversari diversi (piloti e case automobilistiche) provenienti da tutto il mondo. Questo mi ha insegnato a mettere tanta passione in quello che faccio ma anche a sentirmi responsabile: nel mio ambito rappresento l’Italia. Ecco, io penso che essere convinti, appassionati e fieri di quello che si è e di ciò che si rappresenta, sia il primo passo per fare bene e per rilanciare il Paese nel mondo. Penso anche che occorra partire dai giovani, le future generazioni, che non sempre purtroppo hanno il giusto supporto. Anche nel mio settore, per esempio, non è facile emergere senza sostegno, persino quando si hanno le qualità. E questo è un peccato perché in Italia ci sono tanti giovani in gamba».

L’Amministratore Delegato di Planetaria Hotels, Sofia Gioia Vedani (a sin.) consegna la targa a Federico Leo, insieme al General Manager dell’Hotel Principe di Savoia, Ezio Indiani

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Da sin. Christopher Cowdray riceve il premio dal Presidente di Sina Hotels, Bernabò Bocca

Christopher Cowdray, CEO Dorchester Collection MOTIVAZIONE: In qualità di Amministratore Delegato della Dorchester Collection, Christopher Cowdray ha creato e sviluppato con successo in Italia e nel mondo la vision della compagnia: una società di gestione alberghiera con la passione per l’eccellenza e l’innovazione, dedita a valorizzare l’ individualità dei suoi hotel, tutti icone del lusso. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Ottimistico. Sul mercato internazionale, l’Italia è considerata, da tutti gli operatori del settore, in grande crescita. Negli Stati Uniti ad esempio i numeri più recenti dicono che c’è stata e continuerà ad esserci nei prossimi anni un’importante ripresa del flusso dei viaggiatori a stelle e strisce proprio verso l’Italia. Ci sono poi l’amplissimo bacino dei mercati emergenti, e quello della Cina, in particolare, che saranno il futuro per il turismo di questo paese. Un’opportunità che bisogna sfruttare bene, facendoci trovare preparati, a cominciare da Expo Milano».

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Marino Finozzi, Assessore al Turismo Regione Veneto MOTIVAZIONE: In qualità di Assessore al Turismo regionale, Marino Finozzi ha saputo valorizzare il mercato Mice nel Veneto, incoraggiando la nascita di sette convention bureau e contribuendo in maniera decisa alla promozione di tutte le destinazioni del territorio. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Innanzitutto penso che il primo passo sia chiarire competenze e ruoli all’interno della nostra industria turistica. Penso ad esempio al ministero del Turismo, prima abolito e poi recentemente riportato in auge, nella speranza di trovare la ricetta giusta per vendere al meglio il paese e le sue bellezze. Come assessore regionale, posso confermare che le Regioni stanno svolgendo bene il proprio compito di promozione turistica. Se ora ci fosse anche la tanto auspicata “regia” nazionale, si potrebbe, forse, fare il salto di qualità. Sui grandi mercati, e penso a quelli estremamente eterogenei dei paesi del Brics, non ci si può presentare ciascuno con il proprio orticello, bisogna fare squadra, supportati da una regia super partes. E lo dico io che ho la fortuna di poter “sfruttare” un nome di forte richiamo internazionale quale appunto è Venezia: nel 2013 abbiamo avuto dei risultati più che buoni, con circa sedici milioni di arrivi! Ma l’Italia è tutta bella, dalle Alpi alla Sicilia, e va promossa come unica grande destinazione».

Magda Antonioli Corigliano, membro della Giuria, Direttore MET Master in Economia del Turismo, Università Bocconi di Milano (al centro) e Jean Marc Droulers, membro della Giuria, Presidente, Villa Erba (a destra) consegnano il premio a Marino Finozzi (a sin)

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Da sinistra la premiata Elisabetta Fabri accompagnata dalla figlia Desideria Corigliano, ritira il premio da Ombretta Fumagalli Carulli e da Bernabò Bocca

Elisabetta Fabri, Presidente&CEO Starhotels MOTIVAZIONE: Come Presidente & CEO Starhotels, Elisabetta Fabri ha portato i 22 alberghi di proprietà della catena a livelli di qualità elevati. In particolare, con l’innovativo E.c.ho. ha creato una case history d’eccellenza nel settore dell’eco-sostenibilità, dimostrando ancora una volta come il brand Starhotels sia sempre più proiettato al futuro e consapevole dell’importanza di operare nel rispetto dell’ambiente. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Per il turismo la parola chiave è qualità. Io sono assolutamente certa che in questo paese abbiamo tutto per potere arrivare al top del mercato turistico mondiale, ma per farlo bisogna lavorare tutti insieme puntando all’eccellenza e all’innovazione. Senza innovazione non c’è crescita e quindi non c’è futuro. l’Italia è la patria del genio, non può restare indietro. Ultimo, ma non per importanza, fattore decisivo per il rilancio dell’Italia è la formazione. Il capitale umano è la nostra più grande risorsa. In Starhotels, per esempio, puntiamo molto sui giovani, dando loro gli strumenti per poter, un domani, fare bene in questo settore, a livello globale: è fondamentale confrontarsi con il resto del mondo, imparando prima di tutto le lingue. Almeno l’inglese lo devono sapere parlare tutti!»

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Sebastiano e Isabella De Luca, Titolari Gruppo Gais Hotels MOTIVAZIONE: Con il Gais Hotels Group di Taormina, la famiglia De Luca rappresenta, in Sicilia, 120 anni di grande ospitalità italiana, oggi portata avanti con la medesima passione dai figli Stefania e Sergio, manager preparati e attenti, che dimostrano come la famiglia sia ancora oggi una risorsa fondamentale in questo settore.

Da sin. Sebastiano e Isabella De Luca, ricevono il riconoscimento da Ombretta Fumagalli Carulli e da Mario Mancini

Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Il rilancio dell’Italia? Difficile nella situazione in cui siamo», dice Isabella De Luca, «Noi ci occupiamo di hotellerie da cinque generazioni e una crisi politica del genere non si era mai vista. Il primo pensiero sarebbe quello di abbandonare la mia Sicilia e l’Italia e di andare a lavorare in un paese dove sia davvero apprezzato lo sforzo di un imprenditore. Bisognerebbe fare piazza pulita di tutti quelli che non sono in grado di fare il loro mestiere, in primis, la maggioranza dei nostri politici: invece di fare il bene dei cittadini “mangiano” le risorse che dovrebbero servire a rinnovare il Paese anche dal punto di vista turistico. Bisognerebbe prendere ad esempio quello che è successo dopo la seconda guerra mondiale, quando si lavorava alla ricostruzione e la gente aveva davvero la passione per la politica, intesa come voglia di fare qualcosa per gli altri. Oggi, invece di voglia di fare ce n’è poca. Per cambiare il paese occorrerebbe prima di tutto cambiare mentalità. Ma sarà possibile farlo fino in fondo?»

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Da sin. Il Direttore Generale ENIT, Andrea Babbi, e il PWM Deutsche Bank, Maria Pia Dangella, premiano Lidia e Guido Fiorentino

Lidia Fiorentino, CEO e Presidente Grand Hotel Excelsior Vittoria MOTIVAZIONE: Proprietaria del Grand Hotel Excelsior Vittoria, che quest’anno festeggia i 180 anni, Lidia Fiorentino incarna la storia dell’ospitalità della Penisola Sorrentina, destinata a proseguire con la nuova generazione, egregiamente rappresentata dal figlio Guido. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «È una domanda impegnativa... Penso, tuttavia, che questa serata ci fornisca un ottimo spunto. Dobbiamo mirare all’eccellenza, che significa innanzitutto qualità nell’accoglienza. Oggi le aspettative della clientela sono alte. Noi stessi riceviamo sempre più richieste di sistemazioni di alto livello, da parte di stranieri, ma non solo. Occorre insomma sapersi rinnovare nel servizio, nella cura dell’ospite, e questo non vale solo per i cinque stelle ma per tutto il sistema d’accoglienza. Perche al mondo non ci si può presentare come singole realtà a se stanti: l’offerta turistica del paese, per essere competitiva, va proposta e promossa in modo unitario».

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Antonio, Andrea, Massimo e Gabriella Zacchera, Titolari Gruppo Zacchera Hotels MOTIVAZIONE: Titolari del Gruppo Zacchera Hotels, i fratelli Andrea, Antonio, Massimo e Gabriella Zacchera portano avanti la tradizione di famiglia con massima attenzione al servizio, impegnandosi a valorizzare strutture e territorio attraverso continui investimenti e innovazioni.

Da sin. Margherita e Antonio Zacchera ricevono il premio da Elisabetta Falck

Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Il primo vero atto, è l’istituzione di un ministero del Turismo che faccia da collante alla variegata offerta turistica nazionale. Va costruito e promosso un brand Italia. Ancora oggi – e noi lo sappiamo bene perché frequentiamo diverse fiere internazionali – il Paese viene percepito male e in maniera disomogenea. L’idea di rete promozionale andrebbe estesa a tutta l’offerta: artistica, culturale, enogastronomica. Sarebbe utile anche una nuova modalità di fruizione del credito bancario da parte delle imprese del settore: occorrerebbero nuove regole per consentire all’industria turistica di finanziarsi correttamente, senza avere continue spade di Damocle sulla testa. C’è poi la questione Expo 2015. L’evento è alle porte e per far sì che sia un volano decisivo per l’incoming anche nei prossimi anni è necessaria una visione politica unitaria: l’iniziativa non deve essere lasciata in mano solo alle regioni ricche».

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Patrick Recasens, Managing Director Pullman & Leisure Thalasso Division Italy e Direttore Generale Pullman Timi Ama Sardegna Patrick Recasens (al centro) ritira la targa da Andrea Babbi e da Maria Laura Borrelli (a destra)

MOTIVAZIONE: Nel suo duplice ruolo di Managing Director Pullman & Leisure Thalasso Division Italy e Direttore Generale del Pullman Timi Ama Sardegna, Patrick Recasens ha saputo trasformare uno storico albergo della Sardegna in un vero e proprio Landmark, contribuendo ad accrescerne l’appeal a livello internazionale. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «L’Italia è un Paese dalle potenzialità turistiche uniche e inimitabili, e lo dico volentieri anche se sono francese di origine. Ma oggi, per crescere a livello globale, serve altro. Ad esempio ci vuole un forte ministero del Turismo che indichi a tutti gli operatori una strada precisa da seguire. E soprattutto ci vuole un movimento turistico che cresca insieme, all’unisono: basti pensare infatti che negli anni Ottanta l’Italia, per il giro d’affari turistico, era al sesto posto ed oggi, dopo circa trent’anni, è ancora al sesto posto. Nel frattempo però la crescita mondiale dell’industria turistica si è praticamente quadruplicata e ciò significa che noi italiani siamo rimasti al palo. Un fatto inaccettabile. Per questo ci vuole un unico forte soggetto nazionale che si faccia carico delle necessità e dei problemi del settore e metta in atto tutto quanto a sua disposizione, a livello politico, per risolverli. Solo così il turismo italiano potrà diventare una vera industria».

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Gianluca Capone, Direttore Generale Radisson Blu Es. Rome MOTIVAZIONE: Nel suo ruolo di General Manager, Gianluca Capone ha messo la sua esperienza ultraventennale nel settore turistico/alberghiero a servizio del Radisson Blu Es. di JSH Hotels and Resort, facendone una struttura di riferimento dell’ospitalità capitolina e italiana.

Il membro della giuria e Presidente del Gruppo Falck, Federico Falck, premia Gianluca Capone (ultimo a destra) insieme a Tessa Gelisio e Ines Pasini

Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Io credo che occorra partire dalla valorizzazione dell’ospitalità. L’accoglienza è il primo biglietto da visita. È importante che il turista si senta come a casa propria o, addirittura, meglio. Ecco perché è necessario formare i direttori d’albergo e i giovani che vogliono intraprendere questa carriera, in modo adeguato, puntando all’eccellenza. In questo ambito l’Italia può e deve fare di più. Aiuterebbe anche un governo un po’ più presente nei fatti, invece, purtroppo, capita spesso che imprenditori capaci e con tanta voglia di fare vedano vanificati i loro sforzi per la mancanza di risorse. La prossima Expo metterà Milano e l’Italia al centro del mondo turistico, ma un solo evento non basta a far sì che le persone abbiano voglia di tornare. Bisogna essere in grado di riservare ai turisti una grande accoglienza. Dovremmo prendere ad esempio gli Stati Uniti, paese in cui la formazione è il primo requisito della qualità».

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Da sin. La proprietaria dell’Hotel Il San Pietro di Positano, Virginia Attanasio e Tessa Gelisio consegnano la targa a Stefano Biscioni, insieme ad Achille Lineo Colombo Clerici

Stefano Biscioni, Presidente ESI, Executive Search International MOTIVAZIONE: Come Presidente della compagnia ESI, Executive Search International, Stefano Biscioni dà un grande contributo alla formazione di figure professionali di alto livello nel settore alberghiero, condizione imprescindibile per far fronte a un mercato in continua evoluzione e sempre più competitivo. Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Credo che la migliore strategia per la crescita del paese sia quella di ridare slancio al comparto tagliando quei legacci di tasse e spese che soffocano l’impresa turistica e le impediscono di essere competitiva a livello internazionale. Detto ciò, non bisogna rinunciare a un approccio positivo: l’Italia è la patria di tante eccellenze, da quelle paesaggistiche a quelle artistiche e culturali, un plus che nessuno potrà mai toglierci, ma che spetta a noi mettere a frutto con intelligenza. L’Italia non può e non deve più farsi surclassare da paesi che, in termini di qualità della proposta turistica, offrono molto meno di noi. E non deve nemmeno lasciarsi sfuggire le grandi occasioni, come quella di Expo 2015. Affinché l’esposizione universale possa essere veramente un volano per l’economia turistica del paese, è necessario, ribadisco, svincolarsi dai lacciuoli della cattiva vecchia politica. Speriamo che la nuova giovane classe dirigente, in questo senso, lavori bene».

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Antonello Passera, premio alla memoria (Premio ritirato dalla sorella Bianca Passera) MOTIVAZIONE: Grande manager dell’industria alberghiera italiana, ha ricoperto ruoli cruciali all’interno della storica C.I.G.A., Compagnia Italiana Grandi Alberghi, contribuendo, con la gestione delle strutture di famiglia, alla valorizzazione turistica del lago e della città di Como.

Ombretta Fumagalli Carulli e Mario Mancini consegnano, a Bianca Passera (a sin), il premio alla memoria del fratello, Antonello Passera

Il suo pensiero per il rilancio dell’Italia? «Mai come in questo momento storico» spiega Bianca Passera, sorella di Antonello, «si avverte la necessità di puntare al massimo della qualità. Per farlo bisogna recuperare valori che si sono un po’ persi per strada, come, per esempio, la competenza. Tanti si presentano oggi sul mercato, garantendo un servizio turistico di eccellenza ma sono pochi quelli che lo sanno dare davvero. E poi è necessario mettere a frutto le risorse che ci sono. Parlo, per esempio, del Lago di Como, dove, nel 2013, tutti noi operatori del settore siamo stati testimoni di una crescita, nonostante la crisi generale, e questo perché si è voluto investire nella qualità dell’accoglienza. Ciò significa che se si lavora bene i risultati arrivano. Ora ci aspettiamo molto da Expo. Nel frattempo continuiamo ad essere propositivi e a investire nella formazione e nella valorizzazione del territorio e delle sue strutture che vanno migliorate costantemente. Se questa strategia sta funzionando bene per il Lago di Como, non vedo perché non potrebbe funzionare anche per tutto il Paese».

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The glam night


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1 Silvia Desideri (Svp Sales & Distribution Accor Italy, Greece, Israel e Malta), Linda Smiderle Barattieri (giornalista Communication Agency), Nicola Foschini (Vp Operations Luxury & Upscale Brand Accor Italy Greece Israel Malta). 2 Da sin.: Sara Digiesi (Chief Marketing Officer Best Western Italia) e Linda Smiderle Barattieri (giornalista Communication Agency). 3 Da sin.: Antonino Russo (Director of Sales & Marketing Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast) e Paolo Sepe (Liuni S.p.A.). 4 Carla Polverini (Communication Agency), Pippo Russotti (titolare Russott Finance Spa) Florance Guyot (titolare Champagne Marguerite Guyot, sponsor della serata) e Silvia Calciolari (Director of Sales and Marketing Radisson Blu Hotel Milano). 5 Elisabetta Fabri (Presidente e Amministratore Delegato Starhotels) con il marito David Corigliano e la figlia Desideria Corigliano. 6 Da sin.: Franco Vanetti (Direttore Generale Due Torri Hotels), Giorgio Barattieri (consulente alberghiero) e Aldo Confalonieri (Managing Director System Management Services Spa)

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1 Da sin.: Roberto Franchi (Direttore Generale Atahotels), Carlos Diaz Ruiz (Director of Business Development Starhotels), Eduardo Bosch (Direttore Commerciale NH Hotels Italia). 2 Linda Smiderle Barattieri (giornalista Communication Agency) e Martino Pedersoli (titolare System Management Services Spa, main sponsor della serata). 3 Jean Marc Droulers (Presidente Villa Erba e componente della giuria del Premio Excellent) e Maria Pia D’Angella (Deutsche Bank PWM, sponsor della serata). 4 Bianca Passera (sorella di Antonello Passera - premio alla memoria), Paolo Piras (Presidente Acentro Turismo, Presidente, GEBTA Gild European Business Travel Agent e componente della Giuria del Premio Excellent). 5 Flaviano Torresan (Direzione Promozione Turistica Integrata Regione Veneto) e Lara Udovini (Resident Manager Aqualux Suite & Hotel Spa). 6 Da sin.: Tullio GalfrÊ (Direttore Welcome2Venice Convention Bureau Venezia) e Francois Droulers (titolare D Hotels)

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1 Da sin.: Raffaele Cani (Direttore Amministrativo e Commerciale Cantina di Santadi), Elisabetta Grimaldi (Communication Agency) e Cristina Orsi (titolare Bologna Art Hotels). 2 Lidia Russo Fiorentino (CEO e Presidente Grand Hotel Excelsior Vittoria) con il figlio Alessandro Fiorentino e sua moglie la signora Tazuko. 3 A sin.: Antonella Chiesa (Director of Marketing and Public Relations Villa d’Este & Villa La Massa), Robert Webber (General Manager Palace Hotel e Hotel Barchetta Excelsior) con la moglie. 4 Tany Nardi (titolare Hotel de la Ville & La Villa - Monza). 5 Leonardo Groppelli, al centro (Amministratore Delegato di Extro Hotels) con la moglie e un’ospite. 6 Da sin.: Aureliano Bonini (Presidente Trademark Italia), Ettore Zampiccoli (giornalista) e Stefano Bonini (Trademark Italia)

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1 Team Blastness (sponsor della serata). 2 Architetto Sofia Gioia Vedani (Amministratore Delegato Planetaria Hotels) e Damiano De Crescenzo (Direttore Generale Planetaria Hotels). 3 Piercarla Del Piano (Presidente Fondazione Stelline) e Pietro Accame (Direttore Fondazione Stelline). 4 Da sin.: Luisa Pellegrino, Pasquale Cioffi (Direttore settore moda ed eventi expo 2015 per la provincia di Milano), Ugo Picarelli (Amministratore Leader srl e Direttore Fare Turismo). 5 Elena Sgrò (Director of Sales and Marketing Hotel Principe di Savoia). 6 Da sin.: Massimo Macchi (Direttore Klima Hotel Milano Fiere), Gianluca Patruno (Direttore Atahotel Executive), Giorgio Galli (Direttore Commerciale Atahotels)

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1 Marzia Brioschi (Communication Agency) e Eugenio Galli (Direttore Commerciale Klima Hotel Milano Fiere). 2 Da sin.: Elisabetta Grimaldi (Communication Agency), Angelo Vignola (International Sales Director Gruppo Eleganzia) e Milena Mineo (ceo dell’agenzia Mil). 3 Da sin.: Emanuele Nasti (Direttore Generale Htms International), Elisabetta Boschetto (Direttore Bari Convention Bureau) e Marco Truffelli (General Manager Borgo Egnazia). 4 Niccolò Mori (Direttore Hotel Vis à Vis) e signora. 5 Da sin.: Aldo Werdin (General Manager Excelsior Palace Hotel di Rapallo), Franco Orio (Presidente Consorzio Portofino Coast) e Luisa Chiesa (titolare Business Line Meetings e Incentives). 6 Arch. Franco Melis (Responsabile Eventi Palazzo Ducale Genova) e signora

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1 Da sin.: Salvo Iavarone (Presidente Fondazione Campi Flegrei e Presidente dell’Associazione ASMEF), Mario Iavarone (Ingegnere e Consulente aziende internazionali) e Rosanna Palazzolo (Communication Agency). 2 Francesco Brunetti (Milan Area Managing Director Starwood Hotels & Resorts) con la moglie Claudia. 3 Patrick Recasens (Managing Director Pullman & Leisure Thalasso Division Italy e Direttore Generale Pullman Timi Ama Sardegna) con la moglie e il figlio Matteo. 4 Da sin.: Gianmarco Albani (Direttore Ufficio del Turismo e dei Congressi del Principato di Monaco di Milano), Luca Virgilio (General Manager Hotel Eden Roma) e Giuseppe De Martino (General Manager Sheraton Roma Hotel & Conference Center). 5 Da sin., in piedi: Andrea Zacchera, Raffaele Zacchera, Antonio Zacchera, Paolo Fortina, Enrico Fortina; seduti: Anna Fortina, Gabriella Zacchera, Margherita Zacchera, Massimo Zacchera. 6 Giuliana Cesari (titolare Azienda Umberto Cesari) e Gianfranco Battisti (Direttore divisione passeggeri Trenitalia)

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1 Da sin.: Giuseppe Roscioli (Presidente Comfcommercio e Federlaberghi Roma) e Tommaso Tanzilli (Direttore Generale Federalberghi Lazio). 2 Da sin.: Elena De Santis (General Manager Grand Hotel Tremezzo), Carla Pellini (Director of Sales and Marketing Grand Hotel Tremezzo e Grand Hotel Como), Valentina De Santis (owner and Ceo Grand Hotel Tremezzo), in piedi Gianrico Esposito (General Manager Sheraton Malpensa) e un ospite. 3 Da sin.: Riccardo Gorla (Vicedirettore Palace Hotel Como), Silvestro De Bolfo (Direttore Grand Hotel Imperiale), Massimo Dorino (Resident Manager Villa d’Este). 4 Da sin.: Domenico Cimino (titolare Cimino Hotels) e Roberto Squeri (Responsabile Ufficio Eventi Palacassa - Fiere di Parma). 5 Da sin.: Letizia Ciaccafava (Marketing e Sviluppo GGF Group), David Foschi (Direttore Hotel Bernini Palace) e un ospite. 6 Da sin.: Vanni e Lina Dolcini (Ufficio stampa Dolp’s Studio) e Andrea Monti (Direttore La Gazzetta dello Sport) Il reportage fotografico completo della serata è disponibile sul sito www.mastermeeting.it nella sezione Premio Excellent - Fotogallery

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Verso un turismo responsabile È uno dei trend protagonisti del presente e del futuro del settore, finalizzato ad armonizzare il rispetto per l’ambiente e le realtà locali con lo sviluppo economico delle destinazioni. Il successo, in questo caso più che in altri, passa dalla cultura e dall’informazione ✒Testo e foto di Barbara Ainis Sono sempre di più i turisti disposti a spendere fino a un 10-20% in più per non danneggiare l’ambiente

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Forse fino ad ora non è emerso in tutta la sua forza rivoluzionaria perché si è guardato al turismo responsabile come a una qualsiasi altra forma di turismo, identificabile e identificata dai viaggiatori, scelta in quanto tale, quasi fosse un partito al quale aderire. C’è chi ama il turismo culturale e chi quello balneare, chi preferisce la montagna e chi il mare. E c’è chi sceglie il turismo responsabile? Le cose non stanno proprio in questi termini, almeno per la maggior parte delle persone. Se è vero che esistono alcuni (pochi) appassionati

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sostenitori del turismo responsabile, che scelgono le proprie vacanze espressamente in base a criteri di sostenibilità ambientale, etica e sociale, questa forma di turismo è più spesso una sorta di concetto diffuso che coinvolge trasversalmente le intenzioni di viaggio di molti, moltissimi. Realtà, autenticità, esperienze, scoperte, vicinanza alle abitudini delle comunità locali. Magari il turista non ne è pienamente cosciente, ma se cerca qualcosa del genere nei suoi viaggi, allora quello che vuole è una forma di turismo responsabile. «Bisogna tenere in considerazione il fatto che non si tratta di un settore separato», ha affermato Luigi Cabrini, direttore per lo sviluppo sostenibile del turismo dell’Unwto, in occasione


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della fiera spagnola Fitur, che ampio spazio ha dedicato al turismo green, dal 22 al 26 gennaio scorsi. «Si tratta di rendere più sostenibile tutti i tipi di turismo, ridurre l’impatto negativo e aumentare quello positivo. Quando un hotel offre cucina locale, favorisce la produzione del territorio, reinveste nell’economia locale e aumenta la qualità dei prodotti è un circolo che si chiude». Il prezzo e il comfort restano elementi primari nella scelta, ma è vero anche che, sempre più spesso, i turisti di oggi pretendono qualcosa di più.

I numeri del turismo responsabile italiano Che si tratti di viaggi leisure o d’affari, il viaggiatore di oggi vuole comunque vivere un’esperienza. L’anonimato di una cucina senza identità, l’assenza di stimoli fatta eccezione per la comodità delle sdraio a bordo piscina, le escursioni fatte in serie, tutto questo non funziona più. È quanto emerge dal IV Rapporto Italiani, turismo sostenibile e ecoturismo, commissionato dalla Fondazione UniVerde e realizzato lo scorso febbraio 2014 da IPR Marketing. Dall’analisi del rapporto emerge che il turismo, per gli italiani, è soprattutto conoscenza e cultura (per il 46% degli intervistati) e, come seconda opzione, è ritenuto momento di svago e divertimento. Le bellezze naturali sono appaiate alla cultura come principali attrattori turistici: i beni culturali (65%) e la natura (60%), seguiti da enogastronomia, divertimenti e sport. Il timore che il turismo rechi danno all’ambiente è molto alto ed in crescita (dal 45% del 2011 al 49% oggi) e la prima preoccupazione resta la cementificazione, seppure in riduzione, dal 63% al 49%, mentre crescono i timori dovuti all’inquinamento (dal 10% al 15%) e all’iper-sfruttamento (20%). Cresce la conoscenza

del turismo sostenibile (dal 63% al 75 %), ritenuto eticamente corretto (35%), vicino alla natura (31%), mentre sono ormai pochi a considerarlo utopico (9%) e costoso (4%). Il 4% lo ritiene un freno allo sviluppo, mentre il 48% è convinto sia un’opportunità di crescita e il 41% lo considera una necessità. Resta alta, ma diminuisce, la percentuale degli italiani che vede in crescita la sensibilità verso turismo sostenibile ed ecoturismo (dal 65% scende al 55%), una nota pessimistica forse collegata alla crisi. «Natura e cultura sono i motori dell’ecoturismo in Italia e un volano per la ripresa economica del Bel Paese e per la creazione di nuova occupazione», sostiene Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e docente di turismo sostenibile presso le Università degli Studi di Milano Bicocca e di Roma Tor Vergata. «Lo stop al consumo di suolo è, per gli italiani, la prima emergenza per un turismo davvero sostenibile».

Identikit del turista responsabile Ma quali sono le caratteristiche di questo viaggiatore sui generis? «Salvo eccezioni, non esiste un turista totalmente responsabile», chiarisce Jesus Blazquez, direttore dell’agenzia Pangea e cofondatore del Centro Spagnolo di Turismo Responsabile (CETR), sempre in occasione del Fitur. «Tutti siamo poliedrici, ci può piacere visitare una località balneare poco sostenibi-

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Conoscere da vicino le abitudini e le tradizioni delle destinazioni turistiche vuol dire rispettarne l’identità

le, senza che questo ci impedisca di voler rispettare i costumi locali. I viaggiatori responsabili hanno in comune una certa attenzione rivolta al rispetto delle zone che visitano, dal punto di vista sociale e ambientale. Tutte le altre caratteristiche economiche e sociologiche possono variare”. Secondo il Rapporto di UniVerde si tratta di persone che vivono la tutela dell’am-

«Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori». Definizione adottata da AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) al meeting di Cervia nell’anno 2005

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biente come un’esigenza da sempre (42%) o comunque dagli ultimi anni (43%). Sono viaggiatori disposti, nel 45% dei casi (dato in crescita rispetto al 39% dello scorso anno), a pagare fino a un 1020% in più per non danneggiare l’ambiente, e sempre meno interessati al solo costo economico del viaggio (dato che scende dal 42% al 33%). L’alloggio preferito è decisamente l’albergo (45%, in crescita rispetto agli scorsi anni), ma notevole è il favore dimostrato nei confronti dei B&B (37%, contro il 23% del 2013). Il 34% di loro, prima di scegliere una struttura turistica, si informa sul livello di attenzione che ha per l’ambiente, principalmente attraverso Internet (88% dei casi), ma anche con il passaparola e chiedendo direttamente alla struttura (24% entrambi), o attraverso tv, giornali e riviste specializzate (13%). Scelgono alberghi costruiti con criteri ecologici e con prodotti e servizi eco, sempre e comunque, nel 21% dei casi, solo a parità di prezzo, nel 65% dei casi. Sono i pannelli solari (51%) seguiti dai menù bio e a km zero (29%) e dal risparmio idrico (27%) le scelte che comunicano più attenzione all’ambiente. La stragrande maggioranza (76%) dei cosiddetti turisti responsabili predilige mete raggiungibili con il treno e sceglie sempre i ristoranti che offrano prodotti da agricoltura biologica o a km zero (ri-

Gli hotel che propongono cucina locale favoriscono la produzione del territorio, reinvestono nell’economia locale e aumentano la qualità dei prodotti


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spettivamente nel 28% e nel 44% dei casi). Apprezzano in particolare luoghi dove sia possibile provare prodotti enogastronomici tipici e fare escursioni per conoscere aree archeologiche, borghi storici e le tradizioni del luogo. I turisti sensibili ai temi della responsabilità ambientale e sociale sono in prevalenza persone ben informate e attente. Questo vale anche per quanto riguarda l’EXPO 2015. Sono al corrente che il tema della prossima esposizione universale è “Nutrire il pianeta” e si augurano di veder valorizzata dall’EXPO l’agricoltura a denominazione di origine e dei prodotti tipici (36%) e la piccola agricoltura contadina e l’agricoltura senza chimica (49%). Speranza che sembra raccolta dal Protocollo di Milano, un accordo globale sull’alimentazione e la nutrizione da sottoscrivere a Expo2015, presentato durante i lavori del V Forum on food and nutrition dal Barilla center for food&nutrition, il cui coordinamento è stato affidato proprio a Carlo Petrini, patron di Slow Food.

La sostenibilità fa rete Oltre alle singole esperienze d’eccellenza di hotel eco-virtuosi, sono nate negli ultimi anni in Italia delle reti che promuovono il turismo sostenibile e lo certificano, con particolare attenzione alla gestione e ai servizi offerti. La rete degli Alberghi

ecologici di Legambiente (www.legambienteturismo.it), raccoglie centinaia di hotel, ma anche campeggi, ristoranti, stabilimenti balneari, in tutto il territorio nazionale, che adottano una serie di procedure, stilate e periodicamente verificate dall’associazione, per orientare le strutture alla sostenibilità: dalla preparazione dei pasti in cucina, alla scelta di prodotti di stagione, a km zero o biologici, alle pulizie, gli acquisti, la raccolta differenziata, l’installazione di dispositivi per il risparmio idrico ed energetico. Altro network è quello del turismo responsabile del Wwf, che segnala diversi tour operator, accreditati dall’associazione sulla base della propria Carta di Qualità, la cui offerta ha come principale vetrina il sito www.wwfnature.it, di recente certificato

Il turismo responsabile non è un settore separato, ma coinvolge in un processo di sostenibilità tutti i tipi di turismo, riducendone l’impatto negativo e aumentandone quello positivo

DETRAZIONI FISCALI Migliorare l’efficienza energetica degli edifici, alberghi inclusi,conserva interessanti vantaggi anche per il 2014 e il 2015. Il Governo, con l’ultima Legge di Stabilità (Legge 27 dicembre 2013, n. 147), ha prorogato le detrazioni fiscali del 65% per il risparmio energetico (ex 55%) e del 50% per le ristrutturazioni (l’ex 36%) per tutto il 2014 e, in misura ridotta, per il 2015. In dettaglio le detrazioni per gli interventi di efficienza energetica dall’Irpef o dall’Ires, ripartite in 10 quote annuali di pari importo, sono state prorogate in quota del 65% per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 e in quota del 50% per le spese sostenute dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.

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I turisti cercano sempre più spesso esperienze autentiche, anche e soprattutto legate all’enogastronomia

Travel life internazional– Sustainability in tourism, a testimoniare la conformità agli standard del Global SustainabletourismCouncil(istituito da Unep e UNWTOOrganizzazione mondiale del turismo). La rete dei soci dell’Associazione italiana turismo responsabile (www.aitr.org), risponde a criteri più ampi includendo principi di giustizia sociale ed economica,

IL CASO “SMART ISLANDS” Le “Smart Islands” sono un esempio concreto di eco-innovazione per un turismo sostenibile, basato su un intervento sistemico. Il progetto è sviluppato dal maggio 2011 da ENEA e sta realizzando un intervento pilota nell’arcipelago delle Isole Egadi (nell’ambito del più ampio Progetto “Eco-innovazione Sicilia”), la cui strategia si basa sulle esigenze e sulle regole di un turismo sostenibile. L’arcipelago delle isole Egadi (Favignana, Marettimo e Levanzo) è una realtà significativa del patrimonio naturalistico e paesaggistico delle isole minori del Mediterraneo e presenta tutte le tipiche problematiche delle aree ristrette ed isolate, soprattutto in concomitanza del periodo turistico quando la “pressione” sull’am-

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oltre che ambientale e culturale. La Carta europea per il turismo sostenibile nelle aree protette (www.european-charter.org) è insieme uno strumento metodologico e una certificazione volontaria approntata da Europarc Federation, per una gestione delle aree protette e del turismo migliore e più condivisa dagli attori del territorio. Ad oggi, in Italia, sono 34 i parchi ad aver ottenuto la certificazione, tra i quali spiccano il Parco Naturale delle Alpi Marittime, prima area protetta italiana ad aderire alla Carta, e il Parco Naturale Adamello Brenta, dove la collaborazione tra l’ente parco e gli operatori ha coinvolto anche una realtà turistica della caratura di Madonna di Campiglio. Che l’attenzione e la tensione del settore verso la sostenibilità non sia più un fatto episodico e che riguardi tutto il settore ricettivo, lo dimostra la nascita, recente, di Asta, l’Alta scuola di turismo ambientale di Legambiente e Parco nazionale delle Cinque Ter-

biente e sui servizi è massima: a fronte di una popolazione residente di circa 4.500 persone, nel mese di agosto l’isola di Favignana arriva ad ospitare circa 60.000 presenze giornaliere. A queste criticità si somma più in generale la difficoltà di “fare sistema” con altre realtà turistiche similari e geograficamente limitrofe e la difficoltà di trasferire operativamente a livello locale “buone pratiche” già sperimentate con successo in altre realtà. Le priorità di questa piccola comunità sono tipiche delle isole minori mediterranee: dalla gestione della risorsa idrica, del ciclo dei rifiuti, delle risorse naturali alla necessità di valorizzare l’offerta turistica con azioni di certificazione ambientale e creazione di marchi di qualità. La necessità di migliorare la situazione di tali criti-


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re (www.vivilitalia.it), destinata a funzionari di amministrazioni pubbliche ed enti Parco e a manager di aziende private esperti in pianificazione del territorio.

Turismo motore della Green Economy Il turismo è stato uno dei primi settori dell’economia nazionale a cogliere e beneficiare del potenziale economico del patrimonio ecologico nazionale: della biodiversità, delle culture enogastronomiche che ne sono nate, dei paesaggi. Oggi lo sviluppo del settore comporta l’aumento a livello locale e globale di problematiche ambientali ed energetiche tali da mettere a rischio la conservazione delle stesse ri-

sorse turistiche e ambientali che ne costituiscono la principale fonte d’attrazione. Così un orientamento sostenibile dello sviluppo turistico, anche e in particolare in Italia, diventa una necessità urgente e, al tempo stesso, un’opportunità di rilancio e stimolo per l’intera Green Economy del nostro Paese. «L’attenzione della Green Economy per attività in grado di promuovere lo sviluppo, di ridurre l’impatto ambientale e di utilizzare in modo sostenibile le risorse, trova piena applicazione nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio culturale» sottolineano Marcello Peronaci, Roberto Luciani, Antonio Di Lorenzo, impegnati nel progetto Smart Islands di

cità è inoltre resa ancor più urgente dal fatto che l’arcipelago è sede dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi (AMP), la più grande area marina protetta del Mediterraneo. La strategia dell’intervento si basa su un “compromesso” virtuoso che ha condotto all’individuazione di tre linee di intervento prioritarie: la gestione sostenibile della risorsa idrica, la gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti, la gestione sostenibile delle risorse naturali. Una quarta linea di intervento, che costituisce la sintesi degli interventi precedenti, mira direttamente a realizzare degli strumenti di incentivazione del turismo sostenibile, basati sul miglioramento della qualità ambientale del territorio e sul coinvolgimento degli operatori turistici in un percorso di sostenibilità da realizzare an-

Lo sviluppo del turismo sostenibile soddisfa i bisogni dei turisti e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro”, WTO (World Tourism Organization)

che attraverso la diffusione della certificazione ambientale volontaria e la creazione di marchi locali di qualità ambientale. In quest’ottica partecipativa è essenziale fornire informazioni ai cittadini e ai turisti (attraverso il sito progetto egadi.enea.it, brochure, eventi a Favignana e questionari) sulle attività progettuali, sui risultati previsti e ottenuti, sulle azioni che i singoli devono attuare per il successo delle iniziative e per il loro mantenimento (innanzi tutto un’efficace raccolta differenziata). Altrettanto importante è la formazione di personale in loco, principalmente giovanile, che collabora con ENEA alle attività progettuali e che sarà coinvolto nella gestione delle attività future, che verranno realizzate dopo la fine del Progetto. 3 2014 www.mastermeeting.it

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La mobilità sostenibile è un aspetto imprescindibile in un processo di valorizzazione e riqualificazione responsabile delle località turistiche. Expo 2015 sarà un banco di prova eccezionale per lo sviluppo responsabile del turismo italiano

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Enea, nel quale l’eco-innovazione e un approccio integrato, al servizio del turismo sostenibile, stimolano strategie di impresa e di governance innovative. «Si comprende quindi come, sempre più spesso, in ambiti progettuali locali, vengano integrate competenze multidisciplinari riconducibili alla Green Economy, al fine di armonizzare, in una logica di sostenibilità, efficienza e valutazione di impatto ambientale, interventi per l’efficienza energetica diffusa, che puntano non solo a interventi strutturali sui singoli edifici di pregio storico-artistico, ma piuttosto si prefiggono di ottenere vantaggi in termini di risparmio energetico complessivo». In un quadro di valorizzazione turistica sostenibile (quanto mai d’attualità visto l’approssimarsi dell’EXPO 2015), intere aree o centri storici potrebbero e dovreb-

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bero essere coinvolti in processi di riqualificazione, che comprendano interventi per l’efficienza energetica, ma anche una revisione critica più ampia che consideri le esigenze di una fruizione sostenibile. Vale a dire: mobilità sostenibile, adeguamento delle strutture per l’accoglienza, iniziative per la destagionalizzazione dei flussi del turismo culturale, nuove strategie di comunicazione, promozione e competitività. Una politica di sviluppo turistico orientato alla sostenibilità, oltre a rispondere a un’imprescindibile esigenza e a incontrare il favore e l’interesse dei turisti di oggi, può favorire e aprire spazi di ricerca e innovazione. Il turismo responsabile porta con sé la necessità di studiare, progettare e implementare in molti ambiti diversi tecnologie e sistemi eco-compatibili. Si


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CASE HISTORY TUI SPAIN Il Gruppo internazionale TUI Travel PLC, con la sua divisione spagnola TUI Spain, offre vacanze in tutto il mondo con un alto valore aggiunto in termini di sostenibilità. I clienti, non solo accedono a servizi turistici di qualità, ma sanno che con i loro viaggi aiuteranno progetti per lo sviluppo sociale delle destinazioni che visitano e per la tutela dell’ambiente. «Con lo slogan “Spreadingsmiles” (condividendo sorrisi) abbiamo creato una sezione speciale all’interno del nostro sito web dove si trova una vasta collezione di storie reali che mostrano, grazie ad una galleria fotografica di volti sorridenti, molte delle iniziative che stiamo portando aventi», afferma Pablo Rodriguez, direttore Marketing di TUI Spain. «Ogni utente può consultare i progetti nei quali l’azienda è impegnata e, come sostegno al progetto che apprezza di più, può inviare la foto del proprio sorriso. In questo modo TUI Spain è al corrente della misura in cui questi progetti disegnano sorrisi nei veri protagonisti della storia». Sono centinaia le iniziative comprese nel Piano di Sostenibilità dell’azienda: alcune riguardano la conservazione della biodiversità, come nel caso della piantumazione di alberi autoctoni; alcune sono progetti di turismo sostenibile nelle comunità locali che permettono di aumentare i benefici economici che apporta il turismo e il mondo dei viaggi; un forte impegno è indirizzato alla protezione dei bambini attraverso progetti educativi e di aiuto per prepararsi a trovare lavoro nel settore turistico; programmi di formazione per lavoratori, fornitori e collaboratori hanno il fine di migliorare le pratiche di sostenibilità; TUI Travel PLC lavora con gli hotel e le destinazioni per progetti di gestione sostenibile dei rifiuti e per l’ottimizzazione del consumo di acqua, per lo sviluppo di progetti di potabilizzazione, per la riduzione delle emissioni di CO2 e il rispetto delle normative sulla salute degli animali. A oggi il gruppo collabora con oltre 850 hotel di tutto il mondo che presentano certificazioni di sostenibilità e ha realizzato uno studio basato su 4mila clienti che ha dimostrato che il 50% di loro sarebbe disposto a fare vacanze più sostenibili. Per il 2015 TUI Travel PLC ha stabilito quattro obiettivi chiave: portare i clienti in hotel con certificazioni di sostenibilità riconosciute; garantire trasporti con le aerolinee più efficienti d’Europa in quanto a consumo di combustibile per un risparmio di oltre 20mila tonnellate di CO2; coinvolgere i lavoratori della compagnia in progetti di volontariato per la sostenibilità; sensibilizzare i clienti al tema della sostenibilità dei viaggi. va dallo sviluppo di sistemi di gestione sostenibile dell’acqua – trattamento e riuso delle acque reflue, sfruttamento delle acquegrigie e della pioggia, risparmio idrico – a quello dei rifiuti – raccolta differenziata, di recupero di materie prime e di valorizzazione del rifiuto stesso – dallo sviluppo di nuove soluzioni per il risparmio energetico e l’efficienza energetica, in particolare nell’edilizia civile e nella illuminazione pubblica – nuovi prodotti per l’integrazione del fotovoltaico nell’edilizia e per l’arredo urbano, maggior ricorso all’utilizzo di sorgenti di energia rinnovabile – allo sviluppo di sistemi integrati di trasporto – dove possibile con mezzi elettrici –; dallo sviluppo di nuove tecnologie di eco-building alle analisi sul ciclo di vita dei prodotti in ambito di eco-progettazione. ■ 3 2014 www.mastermeeting.it

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COVER STORY

È tempo di “ARIA” nuova Impatto ambientale a emissioni zero, migliore circolazione nei grandi centri abitati, vantaggi per la clientela alberghiera convenzionata. Questi i punti di forza del progetto dell’electric car-sharing di Aria Mobilità ✒Cristina Chiarotti

Un’idea innovativa e socialmente importante. Questa la mission green oriented di“Aria Mobilità”, brand di Aria Group insieme ad Aria Energia, che trae la sua forza da un circuito virtuoso tra la componente utilitaristica del car-sharing, l’esperienza di Aria Energia nel settore della fornitura energetica e in particolare di quelle alternative e il fondamentale supporto dato dalle strutture ricettive convenzionate alla realizzazione dell’iniziativa, creando così un servizio esclusivo di forte impatto sociale. È proprio in questo progetto coordinato e all’avanguardia che le migliori strutture alberghiere di Roma potranno trovare una chiave di volta importante intorno a cui far ruotare l’efficienza dei loro servizi dedicati ai clienti.

Car-sharing elettrico, la mobilità del futuro Minor numero di auto parcheggiate, migliore sicurezza stradale, impatto ambientale a emissioni zero. Oggi il car-sharing è una realtà a portata di mano che su larga scala garantirebbe alle grandi metropoli una diminuzione del traffico urbano in percentuali a due cifre. In Italia l’idea

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era partita con slancio, ma complici problemi d’inquinamento non risolti, non era riuscita a decollare come sperato. Negli ultimi anni, invece, la tecnologia automobilistica ha goduto di una forte accelerazione impegnandosi con decisione in investimenti mirati, come le city car tipo la Renault Twizy, una quattro ruote elettrica dove i 2 passeggeri siedono uno davanti all’altro come su un motociclo, garantendo vantaggi per la mobilità collettività e soprattutto abbattendo i livelli di inquinamento cittadino. Ecco che allora il carsharing, un servizio su prenotazione attivo nelle capitali densamente popolate che permette di utilizzare un’automobile alimentata completamente ad energia elettrica pagando in ragione dell’utilizzo effettivo, diventa la strada maestra per le aziende lungimiranti e innovative. Ne parliamo con Roberto Amiconi, presidente di Aria Group: «è indubbio che, negli ultimi anni, il concetto di qualità sta viaggiando di pari passo con l’idea di ecosostenibilità, una sfida che Aria Mobilità


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non poteva mancare. Per questo abbiamo messo a punto una partnership con un’importante casa automobilistica leader del settore, la Renault, e l’abbiamo coinvolta in un progetto che riguarda il turismo. Il viaggiatore di oggi, sia leisure che business, ha finalmente un’anima green, organizza eventi con un’attenzione particolare all’aspetto ecosostenibile e apprezza anche la possibilità di scoprire l’offerta del territorio in maniera non invasiva. D’altro canto, le grandi strutture alberghiere hanno radicalmente cambiato molte dinamiche di gestione interna, ottimizzando tutti i costi di consumo sia di energia elettrica (con installazione di luci led a basso consumo) che di gas (con sistemi di autogenerazione di impianti termici). Noi vogliamo aggiungere un piccolo tassello, creare un ponte tra esigenze diverse. Il servizio di electric car-sharing di Aria Mobilità crede nella trasformazione di un bene di consumo in un bene di servizio». L’iniziativa è rivolta quindi ad un target preciso e offre all’utente un’ampia gamma di vantaggi. Prima di tutto, Aria Mobilità si prende carico di tutte le incombenze e le spese relative alla gestione dell’auto elettrica. Per l’utente è invece possibile circolare nelle zone a traffico limitato (ZTL) compresi i giorni in cui vigono limitazioni a targhe alterne, non pagare la tariffa per il parcheggio pubblico (su striscia blu), percorrere le corsie preferenziali dei taxi e i corridoi per la mobilità. E nel traffico di una grande città come Roma già questi presupposti sono preziosissimi.

Sopra, Roberto Amiconi, presidente di Aria Group. Al centro, la plancia di comando della electric city car Renault Twizy (in alto)

Un’offerta dinamica e competitiva La proposta di electric car-sharing di Aria Mobilità è basata su un parco auto elettriche marca Renault, modelli Twizy (2 posti) e Zoe (4 posti), che saranno offerte in dotazione esclusiva a grandi hotel 4★ e 5★ nel cuore di Roma. Al momento dell’affitto delle vetture, ciascuna delle quali sarà dotata di un router Wi-Fi, i fruitori potranno scegliere uno tra i circa 20 itinerari prestabiliti e di varia tipologia (storici, artistici, legati a determinati argomenti ecc) messi loro a disposizione attraverso il download di un’App funzionale sia per 3 2014 www.mastermeeting.it

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CHI È ARIA GROUP nasce dall’esigenza di raggruppare quattro aziende di diversa natura, settore e scopo in un’unica grande realtà con a capo Roberto Amiconi, Presidente, e Vittorio Ricerni, Direttore Generale. Al suo interno, ARIA GROUP racchiude: Aria Sport, Aria Servizi, Aria Food e Aria Energia. Quest’ultima – nata nel 2007 con il nome di Romaenergie – è attiva nel settore della vendita di energia elettrica e gas naturale e si articola in differenti rami d’azienda rispettivamente operanti nel settore della vendita di energia elettrica e gas naturale, gestione impianti sportivi e mobilità sostenibile. Il principale scopo di Aria Energia S.p.a. è sviluppare business in settori innovativi con alto potenziale di crescita. Fra questi, il mercato delle auto alimentate a energia elettrica è uno dei suoi interessi principali. Tramite il ramo d’azienda dedicato, l’azienda si occupa di mobilità sostenibile e relativo sviluppo tecnologico, interconnettività di sistema, electric car-sharing, costruzione e installazione della rete di ricarica pubblica e privata per auto elettriche in collaborazione con università, enti locali, imprese e soggetti d’interesse.

La Renault Zoe, versione ad alimentazione elettrica della Renault Clio

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l’attivazione del servizio che per l’accesso a tali contenuti. I clienti potranno prenotare anticipatamente il servizio oppure acquistarlo in loco e saranno tenuti alla restituzione della vettura nello stesso punto del prelievo. L’affitto della vettura elettrica sarà gratuito per tutti i clienti degli hotel convenzionati che pernotteranno in una suite. Per tutti gli altri invece sarà a pagamento, ma avrà un costo decisamente competitivo rispetto a quanto proposto dagli altri attori del mercato. Molti i

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i servizi a corredo proposti alla clientela. Primo fra tutti un portale web con la descrizione delle varie funzionalità dell’App, una demo dimostrativa utile sia agli utenti che alle strutture ricettive interessate al servizio; possibilità di electric car-sharing giornaliero per 24h o più senza limitazioni kilometriche; una pratica tessera magnetica per usufruire delle oltre 80 stazioni di ricarica per l’automobile elettrica; un carica-batterie universale per smartphone in doppia presa d’alimentazione; libero accesso hotspot rete Wi-Fi integrata nell’automobile con raggio di copertura fino a 15 metri e infine facile fruizione del servizio di consegna e ritiro dell’automobile grazie al supporto dell’hotel di residenza.

Strutture alberghiere con stella green Ma quali sono i motivi che hanno spinto Aria Group a investire in questa idea? «La nostra offerta», continua Roberto Amiconi, «differisce sensibilmente da quanto proposto dagli altri attori del mercato. Essa, infatti, non è pensata per essere rivolta al generico mercato del turismo in vasta scala, ma è studiata nei dettagli per un mercato di nicchia, la clientela business e leisure di grandi hotel 4★ e 5★ di Roma. Volevamo proporre un servizio fresco, rapido, innovativo ed esclusivo in maniera immediata. Che si tratti di un businessman o di una famiglia in viaggio a scopo turistico, in entrambi i casi, gli ospiti potranno sentirsi privilegiati nell’avere accesso ad un servizio unico nel suo genere. Inoltre, l’essere protagonista in prima persona di un progetto dal positivo e forte impatto sia sociale che ambientale rappresenterà un motivo in più di soddisfazione per la scelta della struttura alberghiera promotrice di tale attività, nonché un motivo d’orgoglio per aver scelto la mobilità ad emissioni zero in loco senza dover raggiungere aree dedicate. È proprio in questo quadro che il nostro progetto di electric car sharing fornito direttamente dalle strutture alberghiere darebbe un valore aggiunto alla struttura e alla percezione di una qualità innovativa e sustainable di viaggio per il cliente più esigente. Chissà che in futuro non esista una stella green di qualità». ■


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IL FUTURO È ELETTRICO La vera sfida non è muoversi, ma muoversi meglio. Il nuovo progetto di car sharing zero emission, ideato dal ramo Mobilità di Aria Energia, offre agli ospiti del tuo hotel una marcia in più! Una flotta di auto elettriche gratuite per chi alloggia nelle suite e con un piccolo costo giornaliero per gli altri clienti. Scopri il nuovo servizio per la mobilità sostenibile e dai una nuova energia ai tuoi spostamenti. Per maggiori informazioni sull’attivazione del servizio all’interno del tuo hotel, scrivici a info@ariaenergiaspa.it

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Atahotel EXPO FIERA Eco-sostenibilità, tecnologia avanzata e personale dedicato: questa la carta d’identità dell’imponente struttura, dotata di un centro congressi in grado di accogliere fino a 2.900 persone

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randioso, innovativo, luminoso. Progettato con le più avanzate tecnologie nel rispetto dei protocolli ambientali di Kyoto (che dovranno essere globalmente applicati entro il 2020), l’Atahotel Expo Fiera è inserito nel più grande polmone verde della città, il nuovo Parco Naturalistico di Rho che, con i suoi 47 mila metri quadri, è perfetto per attività di team building outdoor. Questo hotel 4 stelle è strategicamente situato vicino al polo fieristico di Rho Pero e ottimamente servito dalle grandi autostrade, dagli aeroporti di Linate e Malpensa. È inoltre comodamente raggiungibile dal centro di Milano grazie alla linea rossa della metropolitana (fermata Molino Dorino), a cui è collegato con un servizio di navetta gratuito. Di importanza strategica l’ubicazione della struttura, in prossimità dell’area dove si svolgerà l’EXPO 2015. Interamente wireless, dispone di 462 camere di varie categorie e grandezza, con arredi in legno e marmo, insonorizzate e luminose: quasi tutte dispongono di terrazzo privato, con vista panoramica sul parco o sulla città. Al sesto piano si trova l’Executive Floor, con le sue 42 junior suite di 55 mq, tutte dotate di ampio balcone e solarium privato. Ampi spazi, design e grande luminosità sono quindi le caratteristiche

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connaturate di questo hotel, che si espande su di un’area di 58.000 mq. Grandiosa la hall, con bar incorporato, ottimo il Magellano, ristorante da 110 coperti con superba cucina a vista, gradevolissima la Sala Colazioni per 150 persone, caratterizzata da un lungo e ricco banco buffet. Accattivanti il lounge open-air coperto ed il dehor di 600 mq nel parco: spazi multifunzionali perfetti per ospitare, nella bella stagione, ogni tipo di evento, anche per grandi numeri. Lo straordinario centro congressi (6.000 mq) tecnologicamente all’avanguardia, può ospitare fino a 2.900 persone. Si compone di varie sale, tra cui due plenarie (di 1.200 e 1.100 mq) illuminate da luce naturale, una sala quadrata di ben 600 metri quadrati e due ampi foyers, arricchiti da ampi spazi esterni coperti e da un business centre adeguatamente attrezzato. Tutte le attività vengono seguite da uno staff dedicato, in grado di approntare qualsiasi tipologia di evento con proposte taylor made, dalle molteplici possibilità di personalizzazione. LSB

L’Atahotel Expo Fiera rappresenta un eccellente esempio di eco sostenibilità. Assicura infatti la riduzione delle emissioni di CO2 attraverso un contenuto consumo di energia per il riscaldamento e la climatizzazione: il teleriscaldamento, considerato una fonte di energia assimilabile a quelle rinnovabili, avviene infatti grazie all’utilizzo di energia derivante dall’incenerimento dei rifiuti, adeguatamente stoccati e trattati. Oltre a logge bioclimatiche e pannelli fotovoltaici, in questa struttura sono presenti estese superfici vetrate, che fungono da captatori solari. All’isolamento termico ed al controllo costante della temperatura interna provvedono, invece, fan coils e free cooling dotati di regolatori intelligenti. Per chiudere, l’intera illuminazione del complesso si basa sull’elevato rapporto lumen/watt, e l’irrigazione dell’area verde viene assicurata dalla raccolta preventiva dell’acqua piovana in apposite cisterne.

Atahotel EXPO FIERA Via Keplero 12 20016 Pero Tel. 06 69646964 www. atahotels.it/expofiera


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SELECTED BY MM

Atahotel VARESE Un “green hotel” di ultima generazione, che domina dall’alto l’Ippodromo della “città giardino”

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Varese (definita “città giardino” per via dell’invidiabile posizione geografica, tra l’omonimo lago e le verdi colline che nascondono eleganti ville Belle Epoque), posto sul declivio che domina l’Ippodromo Le Bettole, sorge un bellissimo complesso ricettivo: il 4 stelle Atahotel Varese, design hotel di ultima generazione, certificato CENED in classe A. Inaugurato nel 2008 per i Campionati Mondiali di ciclismo, offre 220 ampie e confortevoli camere (tra cui 28 junior suite e 12 suite, arredate in stile moderno, con elementi di design e tutte dotate di ampio terrazzo semi coperto). Molto luminosa la hall circolare, circondata da ampie vetrate. Qui, oltre alla reception, si possono apprezzare una scala scenografica in marmo che porta ai piani superiori, il bar Mosaique, perfetto per incontri d’affari o rilassanti momenti di pausa e, infine, il ristorante panoramico Derby,

modulabile e con cucina a vista, in grado di accogliere fino a 600 persone, di grande appeal per chi ama la buona tavola in un contesto elegante. Versatile, dotato di tecnologie all’avanguardia, il centro congressi si compone di una sala plenaria modulabile da 800 posti, una sala riunioni per 180 persone e 6 sale meeting da 10 a 35 persone. Questo ambiente è interamente wireless, come anche il resto dell’hotel. Non mancano, inoltre, un’area relax, un fitness centre Technogym ed un ampio parcheggio privato. Gli ospiti che godranno dell’ospitalità dell’Atahotel Varese durante la bella stagione avranno infine a loro disposizione una piscina scoperta, con idromassaggio e solarium. Altro plus della struttura è sicuramente la sua facile raggiungibilità: vicinissimo all’aeroporto di Malpensa, dista poco più di 50 km dal centro di Milano e solo 10 dal confine svizzero. LSB

Completamente autonomo nella produzione di acqua calda (grazie ai pannelli solari) ed in larga misura indipendente per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, (prodotta da pannelli fotovoltaici), l’Atahotel Varese vanta un’eccellente coibentazione, in grado di assicurare un perfetto isolamento acustico ed abbattere drasticamente, al contempo, i consumi per riscaldamento e climatizzazione e limitando quindi la produzione di CO2. L’area verde in cui è inserita questa struttura alberghiera veramente “green” è irrigata con acqua piovana, preventivamente raccolta in apposite cisterne.

Atahotel VARESE Via Albani 73 21100 Varese Tel. 06.69646964 www.atahotels.it/varese

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SELECTED BY MM

K EcoSmart La più evoluta soluzione di minibar per hotel, prodotta da Indel B, che unisce l’assoluto silenzio ai minimi consumi

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mart, Silent e Saver. Intelligente, silenzioso ed economico. Il minibar K EcoSmart di Indel B si distingue per le elevate prestazioni ecofriendly: in classe di efficienza energetica A+++ consente un risparmio di energia dell’83% rispetto ai più evoluti minibar attualmente sul mercato con un consumo di 0,12 kWh/24h. Rispettoso dell’ambiente ed elegante, con un design moderno, questo minibar rappresenta l’eccellenza grazie ai nuovissimi compressori che garantiscono la migliore performance, all’isolamento a ciclopentano, al gas di raffreddamento (R600) e alla piastra eutettica che mantiene costante la temperatura durante la

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notte (con compressore in fase OFF). Tre le modalità di funzionamento: normale, con timer e con sistema smart (brevetto depositato). In modalità normale, è possibile selezionare, con uno switch, le opzioni minimo e massimo freddo.

Impostando il termostato, si ha un ciclo frigorifero normale, con sbrinamento elettronico. La modalità timer consente, invece, di programmare i tempi di funzionamento del compressore, mentre il sistema smart regola l’accensione e lo spegnimento del compressore in base alla presenza o assenza dell’ospite in camera. L’utilizzo di quest’ultimo richiede la presenza in camera di un Energy Saver: una tasca porta card per il risparmio energetico, che rileva la presenza dell’ospite in camera e mette in funzione il compressore solo quando l’ospite esce.

K Ecosmart è disponibile sia in serie (con porta cieca o con porta in vetro) che in versione personalizzabile.

INDEL B S.p.A. Località Ca’ Baldone, 47866 Sant’Agata Feltria (Rimini) Tel. 0541848 711 fax 0541848 741 www.indelb.com info@indelb.com


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Light Music Service Tecnologie di ultima generazione ed ecosostenibilità. Sono questi i punti di forza dall’azienda brianzola specializzata in progettazione e consulenza tecnica di eventi tailor made ad alta definizione

Concerto con orchestra e coro in piazza Esedra a Cesano Maderno

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zienda giovane e dinamica, Light Music Service è una bell’esempio di realtà top quality nel campo della progettazione e realizzazione tecnica degli eventi. Nata nel 2011 dall’incontro di due professionisti del settore, Mario Rossetti, con un know how di tecnico del suono e musicista, e Fabio Soffiati, con alle spalle una solida esperienza come elettricista e tecnico delle luci, questa impresa, piccola di dimensioni ma estremamente flessibile e completa nell’offerta dei servizi, risponde con professionalità ed efficienza alle esigenze più attuali del mercato. Tecnologie nuove ed eco sostenibilità, in particolare per quanto riguarda il risparmio energetico, sono infatti i suoi punti di forza, ai quali si aggiunge un valore capace di fare la differenza: la possibilità di operare all’interno di una rete di partners altamente qualificati, come spiega Mario, «ci avvaliamo di professionisti specifici, in questo modo siamo in grado di offrire un servizio tailor made per ogni tipologia di evento, nel settore pubblico e privato, che va dalla progettazione all’allestimento con tecnici e personale qualificato. Forniamo, per esempio, istallazioni di domotica e di audio video e luci per locali, aziende ed enti, allestimenti temporanei per concerti, eventi aziendali, congressi e fiere, attrezzature professionali come diffusori, mixer, amplificatori, videoproiettori,

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schermi, luci a led per interni e esterni, fari motorizzati, e console luci. Per quanto riguarda le strutture, invece, mettiamo a disposizione palchi, pedane, tralicci in alluminio, tensostrutture, elevatori telescopici. E ovviamente garantiamo assistenza tecnica, in ogni fase dell’evento». Puntare sull’ecosostenibilità è senza dubbio una scelta premiante sotto il profilo della domanda – il trend, stando a tutti i principali indicatori, è in crescita, e anche in Italia si avverte una sempre maggiore

“Fa la cosa giusta 2013” kermesse organizzata con B2GREEN


GREEN ROAD Evento privato con concerto dei Dik Dik allestito nel convento dei Neveri a Barlano (Bergamo). In basso, sfilata etnica svoltasi in occasione della Festa dei Popoli a Limbiate

sensibilità per le tematiche ambientali – ma è anche una scelta coraggiosa, in quanto richiede la messa in campo di competenze e tecnologie costose... «Sì è un impegno notevole, soprattutto per una realtà come la nostra che si colloca tra le piccole e medie imprese», spiega Mario, «perché non basta acquistare luci a led o amplificatori che consumano meno energia, ma bisogna, un passo alla volta, educarsi ed educare, specie in un settore come quello degli eventi e delle fiere dove il messaggio che il progetto si prefigge di trasmettere deve “passare” in un lasso di tempo relativamente breve e in modo efficace. È importante anche, per essere competitivi, lavorare all’interno di un network qualificato. Noi, per esempio facciamo, parte di B2GREEN». Quali sono oggi le esigenze/richieste più frequenti? «il cliente ci chiede sempre di più l’evento chiavi in mano. Vuole avere un unico interlocutore che interpreti con creatività e professionalità l’idea del progetto. In questo senso, l’opportunità della rete offre quel valore aggiunto e quell’innovazione capaci di fare la differenza». Che tipo di eventi organizzate principalmente? «Abbiamo iniziato la nostra attività supportando alcuni partner nel settore congressuale e delle convention ma, come azienda full service, ci occupiamo anche di concerti, fiere e sfilate di moda».

Ci può raccontare un paio di case history particolarmente riuscite? «“Fà la cosa giusta 2013”: è stata la prima esperienza di lavoro in rete, non semplice, ma sicuramente stimolante. Per l’occasione, abbiamo allestito uno stand di 250 mq dove l’evento sostenibile veniva proposto con un’attenzione particolare al design e al valore estetico. Un’altra case history riguarda una sfilata di abiti etnici ambientata in una chiesa sconsacrata, un evento meno impegnativo dal punto di vista delle risorse impiegate ma che ha avuto un importante ritorno di immagine. In questo caso, siamo riusciti a creare un’atmosfera particolarmente suggestiva, valorizzando volte e affreschi con luci a led. Entrambi i progetti hanno consolidato il nostro percorso di crescita aziendale orientandolo sempre più verso l’ecosostenibilità».

B2GREEN un network d’eccellenza Oggi è sempre più importante lavorare in una logica di network dove il legame tra qualità ed eco sostenibilità sia sempre più evidente. Dal 2013 Light Music Service fa parte della rete B2Green, un Progetto che si è classificato al 33esimo posto su 358 domande e 88 progetti ammessi al bando della Regione Lombardia “Ergon” per la Promozione e Animazione delle Aggregazioni di Imprese «L’opportunità oggi è proprio questa», spiega Mario Rossetti, «lavorare in rete con altre aziende sfruttando al massimo il proprio potenziale per avere un prodotto più competitivo. Certo il lavoro non è facile, perché ogni azienda ha già la sua esperienza, il suo modo di operare, ma le aspettative sono molto interessanti». Di B2GREEN, fanno parte anche “5Media”, per la comunicazione, “Gamma allestimenti” per la parte di relativa alla costruzione di stand e strutture per eventi, “BBA architetti” per la progettazione e la certificazione della ecosostenibilità dell’evento, il ristorante “Tarantola” per la parte del catering bio ed “EcoWord Hotel”.

LIGHT MUSIC SERVICE Via Alleanza, 11 20812 Limbiate (Mb) cell. 3932948221 - 3319939563 www.lightmusicservice.it info@lightmusicservice.it

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LA DESTINAZIONE ESTERA

Il volto verde del Principato Difesa dell’ambiente e sviluppo durevole attraverso azioni eco-responsabili che spaziano dal trasporto pubblico all’edilizia, alle manifestazioni carbon neutral: questi gli obiettivi perseguiti dal Governo e dagli operatori del turismo di Monaco insieme alla Fondazione Alberto II

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ltre ad essere capitale del fascino e del glamour, Monaco, oggi, si connota sempre più anche come destinazione green all’avanguardia, grazie alla sua forte sensibilità verso le tematiche ecosostenibili, espressa, non da ultimo, dal Principe Alberto II e dalla Fondazione cui fa capo e che mette in primo piano la lotta contro la desertificazione e il cambiamento climatico, attraverso la riduzione di emissioni di CO2 su scala mondiale e la promozione delle energie rinnovabili e della biodiversità. Tra le iniziative più recenti, c’è il Carbon Offsetting (MCO): un programma volontario, non a scopo di lucro, di riduzione e compensazione delle emissioni di gas a effetto serra, rivolto a privati, aziende, organismi ed enti il cui scopo è favorire comportamenti virtuosi nell’ambito delle singole attività

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sia a livello locale che internazionale. Ad esempio, l’Association des Industries Hôtelières di Monaco (che raggruppa noti palace e hotels 5 e 4 stelle per oltre 2.500 camere), sin dal 2007, ha firmato una carta ambientale, impegnandosi a creare dei “Green Teams” interni agli alberghi per incoraggiare il risparmio energetico, una più adeguata gestione dell’acqua, la raccolta differenziata dei rifiuti e il riciclaggio. Un percorso impegnativo che porta, chi lo segue, ad ottenere la certificazione internazione della gestione ambientale Iso 14001. Anche Novotel Monte Carlo si è recentemente dotato del marchio qualità e al tema dell’ecosostenibilità aderiscono pure i celebrity chef come Alain Ducasse e Joel Garault (SBM), Joel Robuchon (Metropole Monte Carlo) e Nobuyuki (Fairmont Monte Carlo) che preparano le loro specialità prediligendo prodotti locali a chilometro zero. Non solo, anche l’edilizia è da tempo entrata nei piani green del Principato: il Grimaldi Forum Monaco, l’avveniristico centro dei congressi e della cultura del Principato, è nato, per esempio, come struttura eco-responsabile, ottenendo nel 2008 la

• Sulla Costa Azzurra, Monaco occupa un territorio di 2,5 km2 che ingloba la penisola del Larvotto dove, oltre alle spiagge, c’è una riserva sottomarina delimitata e regolamentata per la salvaguardia delle specie vegetali e animali. • Gli spazi verdi pubblici coprono 270.000 m2 e riuniscono una biodiversità vegetale straordinaria che invita a stupende passeggiate a piedi o in bicicletta rese possibili da ascensori e scale mobili disseminati nel Principato. • I trasporti pubblici sono caratterizzati da autobus che funzionano a Diester e sono conformi alle norme EEV. D’estate c’è un battello-bus elettrico che attraversa il Porto Hercule e collega Monte Carlo a Monaco Ville (Rocca, Palazzo, Cittadella, Museo Oceanografico, Cattedrale).

certificazione Iso 14001. Notevoli le iniziative messe in atto dall’intero staff nella produzione di eventi culturali e commerciali quali congressi, esibizioni, mostre, balletti, opere e concerti. Da anni, inoltre, accoglie eventi internazionali come i saloni “Ever Monaco” e “Luxe Pack” che mettono a tema le ultime innovazioni sullo sviluppo durevole. Linda Smiderle Barattieri

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A MONTE-CARLO Il Principato di Monaco è da sempre un paese impegnato e ascoltato in materia di problematiche ambientali, di protezione degli oceani e di sviluppo sostenibile su scala mondiale. In quest’ottica, il Governo del Principe, il Grimaldi Forum - centro congressi eco-certificato e tutti i professionisti del turismo si mobilitano, ogni giorno di più, per portare avanti tutte le tematiche dello sviluppo sostenibile. L’impegno per la conservazione del pianeta è una causa indispensabile per il nostro destino. Scegliere il Principato di Monaco vuol dire usufruire di competenze ed esperienza per garantire il successo del vostro evento.

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Alimentazione, attività fisica e tanta cura di sé. Anche durante un viaggio di affari sono le mosse vincenti per mantenere un sano equilibrio psico-fisico e non soffrire gli effetti del jet leg ✒Simona Lovati

In vacanza, ma anche in viaggio per lavoro, non c’è benessere senza terme. Almeno per quanto riguarda la tradizione del Belpaese. Tutto merito degli antichi Romani, che per primi hanno diffuso il concetto di bagni, terme e Spa, giunto pressoché invariato fino ai giorni nostri, e suffragato dalla ricchezza e dalle varietà specifiche delle nostre acque termali, che come attestato da innumerevoli ricerche scientifiche sono in grado di curare malattie e affezioni che interessano apparato respiratorio, gastroenterico, vascolare, ginecologico, urinario, osteo-articolare, pelle e molto altro ancora. Recentemente, le stazioni termali sono state il fulcro dal quale ha preso il via una vera e propria cultura del benessere termale a 360 gradi, che ha consolidato nel tempo i valori dello stare bene, non solo dal punto di visto terapeutico, ma anche per riequilibrare e dare un po’ di respiro a corpo e mente, imbrigliati nei mille impegni e doveri della quotidianità.

L’andamento del settore Il comparto termale è riuscito a tenere testa alla recessione fino al biennio 20102011, quando si sono registrati i primi segnali di ridimensionamento dell’attività, consolidatesi poi nell’anno successivo, con un calo del valore aggiunto a prezzi correnti del 3,6 %, pari a 436,3 milioni di euro. Da uno studio effettuato da Federteme, sulla base dei ricavi aziendali del

2012, emerge che le cause sono imputabili a due fattori, il clima di sfiducia e la tassazione, che hanno impoverito le tasche degli italiani, costringendoli a rivedere il loro budget di spesa, salute compresa. Lo dimostra la flessione registrata per alcune voci del paniere Istat, tra le quali, vacanze all inclusive (–6,9 % in termini monetari), servizi alberghieri e alloggi in generale (–2,8%), prestazioni sanitarie e medicinali (–2,4 %). Senza contare la diminuzione di ben due punti percentuali dei costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale per le prestazioni assistenziali erogate in regime di convenzione o accreditamento. Dal canto loro, le aziende hanno limitato i piani di investimento, penalizzate dai margini di potenzialità produttiva inutilizzata, da un peggioramento delle aspettative, dalle difficoltà di accesso al credito, dai ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e dal tardivo aggiornamento degli accordi tariffari. A ciò si aggiunga una decrescita del numero degli occupati nell’industria termale, che ha contratto la spesa della gestione del personale di quasi tre punti percentuali.

Meno terapie e servizi per la cura di sé I ricavi totali del settore nel 2012, calcolati al lordo del ticket sui cicli di cura e delle imposte sulle vendite, sono stati di 719,3 milioni di euro, il 65% dei quali as-

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High tech e discipline olistiche

Per scoprire in anteprima quali saranno le tendenze in materia di fitness e benessere per i prossimi mesi, la destinazione è Rimini Wellness, in programma dal 30 maggio al 2 giugno 2014 nei padiglioni di Rimini Fiera e nelle location simbolo della Riviera Romagnola. Tra le iniziative più interessanti di quest’anno, ci sono le attività del Bio Stage, un format che comprende diverse discipline olistiche naturali, come la Danza TaiJi, che prende ispirazione da un’arte marziale cinese, declinata in chiave femminile, rilassante e introspettiva, le Danze del Golfo Persico, coreografie mediorientali, con musiche, movenze e costumi tipici di quel territorio e il Veda Mantra Meditation, che prevede la recitazione di mantra (suoni primordiali con il compito di lavorare sul conscio e sull’inconscio) per calmare corpo e mente. Molto accattivante anche lo Yoga del dimagrimento, che abbina la filosofia e le conoscenze di yoga tradizionale a sequenze di movimenti e respirazioni più dinamiche, in grado di bruciare i grassi. Dal canto suo, il fitness allo stato puro diventa sempre più high tech e sempre più flessibile. L’ultimo nato in casa Matrix, multinazionale del settore sportivo, si chiama M-Power ed è un sistema integrato che permette di monitorare l’allenamento in qualsiasi luogo ci si trovi, inoltre, grazie al software My Zone e a una fascia telemetrica che registra il battito cardiaco, è possibile memorizzare i dati dell’attività svolta e scaricarli in un centro affiliato, in modo che il trainer possa seguire lo sviluppo dell’allenamento. Infine, dedicata al segmento dell’hospitality, ci sono diverse App scaricabili su tablet e smartphone, che sono veri e propri tutorial per imparare a utilizzare i macchinari quando, per esempio, ci si trova in una palestra d’hotel e non si ha a disposizione un trainer.

sorbito da quattro regioni, Veneto, Campania, Emilia Romagna e Toscana. Questa flessione di sei punti percentuali rispetto all’anno precedente è da ricondurre a una riduzione delle entrate per le cure termali (–7,8 %), un dato confermato da una survey commissionata dal Ministero della Salute, che ha dimostrato come le prestazioni termali convenzionate abbiano subito un battuta di arresto quantificabile attorno a 122 milioni di euro (–11,5%). La metà di questa cifra è stata ad appannaggio delle strutture del Nord, il 33% di quelle del Sud e il restante 17% di quelle del Centro. Sebbene Federteme non disponga ancora di dati analitici, è probabile che il crollo del fatturato dell’intero segmento sia dovuto anche a una minore richiesta di altri beni e servizi, come le prestazioni per il benessere – massoterapia, medicina estetica, fisiochinesiterapia, massaggi, etc. –, oltre che a un minor numero di presenze turistiche negli alberghi.

Focus sulla redditività operativa Per effetto del più consistente calo del valore della produzione rispetto ai costi, il saldo della gestione caratteristica ha assunto un segno negativo, passando dai +12.843 milioni del 2011 ai –3.157 milioni del 2012, con un conseguente peggioramento della redditività operativa, come suffragato dal valore dei due indicatori di bilancio, il ROS (Return on sales) e il ROI (Return on investment). Nel 2012 il primo indicatore, che com’è noto è ottenuto rapportando il risultato operativo ai ricavi delle vendite e delle prestazioni, è stato pari al -0,44% (contro il +1,68% del 2011), mentre il secondo, che per semplicità è stato calcolato rapportando il risultato operativo allo stock di capitale fisso, anziché al complesso delle attività patrimoniali, si è posizionato su un valore di –0,17% (contro il +0,70% del 2011).

Verso il futuro La recessione è ormai solo un lontano ricordo? Forse sì, ma quel che è certo è che secondo un’indagine di Federterme, che ha preso in considerazione un campione di imprese associate, nel periodo gennaio-settembre 2013 il giro di affari e il risul-

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tato operativo del comparto ha osservato qualche timido segnale di miglioramento, nonostante l’attività degli stabilimenti abbia continuato a risentire della debolezza del quadro congiunturale negativo e di un aumento della perdita dei posti di lavoro. Durante i primi nove mesi dell’anno passato, i ricavi sono rimasti pressoché invariati rispetto allo stesso periodo del 2012, ma la diminuzione del fatturato delle cure (–3%) è stata riassorbita dall’incremento degli introiti di altre attività (+2%). «L’emorragia della domanda registrata negli anni precedenti sembrerebbe essersi fermata», conferma Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme, «e complessivamente il calo molto pesante degli anni scorsi non è più così critico. L’obiettivo per il 2014-2015, anche alla luce del rinnovato dialogo con il Servizio Sanitario Nazionale, è quello di recuperare il terreno perduto e mettere in campo iniziative innovative. Un aspetto che dà forza all’intero comparto è anche la forte cultura termale radicata nei nostri connazionali».

tare una serie di percorsi riabilitativi in ambito termale, che da un lato possano alleggerire le liste di attesa in materia di riabilitazione e dall’altro fare risparmiare importi significativi al SSN. «Inoltre, la nostra associazione», continua Pecci, «è impegnata da diverso tempo sull’implementazione di una normativa europea (Direttiva 2011/24/UE del 9 marzo 2011), che cerca di favorire la libera circolazione all’interno dell’Unione dei cittadini europei che abbiano manifestato interesse per l’offerta terapeutico-termale italiana. Senza contare poi che il nostro centro di ricerca (www.fondazioneforst.it) è al lavoro per realizzare nuove proposte nel settore delle biotecnologie, che dovrebbero valorizzare le metodiche tradizionali. L’intento è quello di sviluppare progetti all’avanguardia per essere efficaci ed esaustivi nei confronti di alcune patologie in aumento, come quelle dell’apparato respiratorio, dovute a un peggioramento dell’inquinamento atmosferico e alle escursioni termiche, che creano sempre più problemi alla popolazione».

Nuove frontiere

Le preferenze degli italiani

Lo spunto per un nuovo rilancio potrebbe essere rappresentato anche da una ricerca avviata nel 2012 e finalizzata a proget-

In cima alla wish list ci sono destinazioni come Toscana, Lombardia orientale, La-

L’Italia è il Paese europeo con la migliore offerta termale, tanto da essere preso ad esempio dai competitors Francia, Slovenia, Croazia, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Un asset che andrebbe valorizzato sui mercati internazionali secondo una logica di sistema (nella foto Petriolo Spa Resort)

Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme

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Se fino a una decina di anni fa i clienti termali tipo erano soprattutto over 60, oggi si registra una crescita degli under 30 e dei 40-50enni (Nella foto Grand Hotel Castrocaro Terme)

zio, Emilia Romagna, Veneto (grazie soprattutto alle zone di Abano e Montegrotto), in modo disomogeneo anche la Campania e l’Isola d’Ischia, quest’ultima alle prese con esigenze di riqualificazione dell’ospitalità alberghiera. «I grandi numeri nel privato», rivela il presidente, «si registrano nelle località di grande interesse paesaggistico, territoriale e culturale, capaci di mettere a punto un’offerta integra-

Salute in viaggio

Il dottor Guido Calleri responsabile Ambulatorio Medicina dei Viaggi ASL TO 2 di Torino. Secondo l’esperto durante un viaggio è indispensabile curare l’alimentazione e l’idratazione per mantenersi in piena forma

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ta. È chiaro che i luoghi lontani dalle attrazioni turistiche risultano penalizzati». L’identikit del turista termale? Tutt’altro che semplice da tracciare. Se fino a una decina di anni fa i clienti tipo erano persone che avevano superato i 60 anni, oggi, circa il 10% delle presenze ha meno di dieci anni, e stiamo assistendo a una ricrescita degli under 30 e dei 40-50enni. Sempre massiccia la domanda degli over

Viaggiare per lavoro può essere molto faticoso. Avere scadenze da rispettare, riunioni importanti, spesso con persone mai conosciute fino a quel momento, affrontare lunghe ore di volo e code, cambiare stanze d’albergo, orari e abitudini: tutto concorre ad aumentare lo stress. Se poi si aggiunge la variabile salute, allora rischiamo di sottoporre il nostro fisico a ulteriori disagi dovuti ai vari cambiamenti a cui si va incontro, negli stili di comportamento, nelle condizioni ambientali, nel microclima. Indubbiamente uno dei fastidi più temuti è quello legato al fuso orario: la difficoltà a prendere sonno e ad adattarsi ai nuovi orari e a un nuovo ambiente rischiano spesso di compromettere la serena riuscita di un viaggio di lavoro. «Se lo spostamento dura solo 48 ore», spiega Guido Calleri, responsabile Ambulatorio Medicina dei Viaggi ASL TO 2, di Torino, «è inutile cercare di adattare il fisico al nuovo fuso. Se invece il soggiorno è più lungo occorre tenere sotto controllo due fattori fondamentali per i nostri ritmi circadiani, ovvero l’alimentazione e la luce solare pertanto è utile fin da subito assumere i pasti secon-


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65, anche perché i parametri che definiscono la terza età si sono decisamente evoluti rispetto al passato. «Il nostro Paese è il migliore in materia di offerta termale», conclude Jannotti Pecci, «non a caso siamo presi ad esempio anche dai nostri competitors, quali Francia, Slovenia, Croazia, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Il problema è che il turismo, in Italia, è diventato una competenza regionale, un aspetto che rende la situazione molto frammentata. Secondo il parere della nostra associazione, invece, lo Stato dovrebbe presentarsi sui mercati internazionali valorizzando un asset rispetto al quale siamo leader incontrastati».

Destinazione: leggerezza Il viaggio è una splendida metafora della vita, forse un po’ meno piacevole quando per motivi professionali si è costretti a salire da un aereo all’altro e a visitare, per così dire, i quattro angoli del globo in tempi ridotti, senza che il nostro corpo riesca ad adattarsi alla nuova situazione. «L’organismo è regolato dal cosiddetto ciclo circadiano», spiega la dottoressa Gabriella Mazzolari, nutrizionista a Milano, «un vero e proprio orologio biologico che governa le nostre funzioni vitali nell’arco delle 24 ore, sintonizzando le varie fasi di luce diurna e notturna in modo da permetterci di distinguere tra il giorno e

la notte. Quando questo ritmo viene a mancare si accusano disturbi nel meccanismo sonno/veglia e un calo della vigilanza, con conseguenti alterazioni sulla digestione, sull’umore, oltre che una variazione della temperatura corporea e dei livelli ormonali. L’obiettivo dell’alimentazione è evitare queste problematiche. Per questo motivo, la raccomandazione è consumare cibi e ingredienti capaci di ridurre il senso di stanchezza, nervosismo, inappetenza, nausea, e di aiutare l’intestino a riconoscere se il soggetto sta dormendo o meno, per non correre il rischio di metterlo in stand by, anche a causa del fuso orario». Prima di partire, acquistare in farmacia una confezione di melatonina che aiuta a regolare il ciclo sonno/veglia (la dose ideale è da uno a quattro-cinque milligrammi, in base alla condizione della per-

do i nuovi orari, evitando l’errore di saltare il pranzo o la cena, ed è fondamentale rimanere svegli durante le ore diurne. Un altro consiglio è quello di cercare di avvicinarsi ai nuovi orari già due o tre giorni prima della partenza; inoltre può essere di aiuto assumere un integratore a base di melatonina la sera successiva al nostro arrivo». Resta poi sempre valida la regola di prestare attenzione agli standard igienici degli alimenti che ci vengono offerti, specialmente in mete ad alto rischio come Asia, Africa e America Latina e di prediligere i cibi cotti o sbucciati e l’acqua minerale in confezione sigillata. Un altro aspetto da non sottovalutare è il benessere durante il volo aereo: la pressurizzazione, infatti, causa una discreta perdita di liquidi provocando una lieve disidratazione che unita alle lunghe ore di immobilità può provocare disturbi anche seri, come i trombi. Per cui è importante bere acqua e succhi di frutta e fare semplici esercizi sul posto, come stirare schiena, gambe e braccia, contrarre ritmicamente i muscoli o meglio ancora camminare su e giù per il corridoio».

La dieta è fondamentale per garantire una buona prestazione lavorativa. Se si è in trasferta di lavoro in Oriente è meglio prediligere le pietanze povere come pesce, verdure saltate e riso thai, basmati e quinoa

Ovviamente per viaggiare tranquilli è una buona abitudine prima di partire preparare assieme al nostro bagaglio anche un kit essenziale contente i farmaci di prima necessità (antidolorifici, antipiretici, antibiotici a largo spettro per le infezioni intestinali e urinarie, cerotti e pomate antistaminiche per eventuali punture di insetti) e quelli per uso personale che potrebbero non essere facilmente reperibili nel Paese dove soggiorneremo. È utile poi informarsi presso uno dei vari Centri medici presenti in Italia circa le condizioni sanitarie del Paese che si deve raggiungere, per eventualmente intraprendere una profilassi farmacologica o vaccinale. Infine, se la nostra meta è un Paese dell’Unione Europea, bisogna dare uno sguardo alla propria Tessera Sanitaria (la Carta Regionale dei Servizi): controllare che non sia scaduta, che riporti la scritta Tessera Europea di Assicurazione Malattie e che i dati personali indicati siano esatti. In caso contrario bisogna rivolgersi all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Silvia Fissore

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DOVE IL BENESSERE È TOP QUALITY L’arte del massaggio I protagonisti della prossima stagione saranno ancora una volta i massaggi di tradizione asiatica, capaci di affascinare e di consentire una sorta di evasione dalla quotidianità. Tra questi il più noto è il Champi, il tradizionale massaggio indiano della testa che aiuta a riequilibrare l’organismo, migliorando l’ insonnia, favorendo la ricrescita dei capelli e apportando sollievo a dolori e tensioni muscolari, in quanto le manipolazioni non si limitano solo alla nuca, ma coinvolgono anche collo, spalle, parte alta della schiena e braccia. Procedendo verso Est, si incontra il Sea Malay Massage, chiamato anche massaggio di Medan, dalla città indonesiana dove viene praticato da diversi secoli. In passato era considerato il cerimoniale delle regine ed è caratterizzato da 50 manualità lunghe, fluide e avvolgenti che disegnano sulla schiena percorsi geometrici, facendo uso anche degli avambracci. Essendo pensato per il dorso, è ideale per allontanare stress e contratture. Molto interessante è anche il suo lavoro sui primi quattro chakra – i punti energetici del corpo –, che presiedono la vita di relazione e le diverse forme di amore. Sulle isole al confine con la Malesia, crocevia di incontri tra popoli differenti, si è sviluppato il Nusantara, una particolare tecnica che associa la digitopressione cino-giapponese eseguita con i pollici a movimenti con il palmo della mano di derivazione indiana. Si tratta di un rituale forte e profondo che sollecita i punti riflessogeni ed energetici del nostro organismo per garantire energia e vitalità, sia mentale sia fisica. Ultimo, ma non per ordine di importanza, è il massaggio total body balinese, che si avvale di lunghe frizioni con pressioni intense sui punti di agopressione e prevede l’utilizzo di essenze aromaterapiche che migliorano l’ossigenazione cellulare e risvegliano il Qi, la forza vitale. Da provare dopo l’attività sportiva e per dare sollievo a emicrania, problemi ad addormentarsi, stress, ansia, allergia e affezioni respiratorie.

Si ringrazia per la consulenza FabioMeardi, massaggiatore e insegnante CIDESCO, nella foto, mentre pratica una dimostrazione di massaggio balinese

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sona), fare un pasto leggerissimo, evitando carboidrati, dolci, alcol e tutti gli eccitanti come caffè e tè – è ammesso solo il tè verde perché privo di teina –, privilegiare invece le fonti proteiche e le verdure. Durante il volo, sì a spuntini light per non sovraccaricare l’organismo, niente bevande gassate, tè, caffè, ma bere acqua a piccoli sorsi per combattere la disidratazione generata dalla pressurizzazione della cabina e riequilibrare la quantità di liquidi diminuita dal calo della temperatura corporea. Se necessario, assumere integratori di sali minerali con un blando complesso vitaminico. Infine, fare due passi nel corridoio in modo da stimolare intestino e digestione a funzionare al meglio. Arrivati a destinazione, consumare alimenti ricchi di fibre e cercare di mantenere l’orario dei pasti dell’origine per la


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Il decalogo per viaggiare in forma prima giornata, permettendo all’organismo di adeguarsi più facilmente. Così facendo, i sintomi del jet leg dovrebbero scomparire nel giro di un paio di giorni. «In generale», conclude Mazzolari, «i Paesi extra-europei hanno una cucina caratterizzata da piatti molto calorici ed elaborati, ma carente in vitamine e sali minerali, in quanto non abbondano di frutta e verdura. Se viaggiamo verso Oriente, cerchiamo di favorire le loro pietanze povere, per esempio riso (thai, basmati, quinoa, etc.) e verdure saltate, a scapito di fritti e dolci, carichi di zuccheri. Se invece la rotta parte dagli Stati Uniti dirigendosi verso l’Europa, è d’obbligo attingere dalla nostra dieta mediterranea, la più completa in assoluto. A colazione, in tutti i casi, scegliere un frutto con uno yogurt, latte parzialmente scremato e tè verde». ■

1. Non saltate i pasti e mangiare leggero la sera. Livelli costanti di energia aiutano a rimanere attenti. 2. Per minimizzare gli effetti del fuso orario, che altera il nostro normale ritmo, provate a regolare il vostro orologio all’inizio del volo e a regolare i pasti sull’orario del posto che state andando a visitare. Dormite sull’aereo se è notte nella vostra destinazione, viceversa state svegli durante il volo se è giorno. 3. Mangiate un pasto sano e leggero prima di viaggiare. 4. Bere spesso durante il volo per evitare la disidratazione. 5. Restate fisicamente attivi approfittando di eventuali centri fitness e benessere presenti nella struttura che vi ospita. 6. Preparate un kit con i medicinali essenziali e quelli di uso personale. 7. Verificate le condizioni sanitarie del Paese da raggiungere e intraprendere eventuale profilassi. 8. Portate tra i documenti di viaggio anche la Tessera Sanitaria, quando la meta è un Paese dell’Unione Europea. 9. Evitate cibi i cui standard igienici non siano garantiti. 10. Limitate il consumo di caffè e the per facilitare il riposo notturno. S.F.

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Borgo Egnazia Vair Spa inaugura una nuova era del benessere: quella della psico-spa

Il pacchetto Golf&Spa

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l pluripremiato cinque stelle di Savelletri di Fasano, Borgo Egnazia, alza ulteriormente l’asticella, presentando un nuovo concetto di benessere che va oltre la concezione di star bene per piacersi: «ciò che vogliamo offrire», spiega la direttrice di Vair Spa Patrizia Bortolin, «è il risultato di un anno di ricerche su un tema profondo: l’appagamento della nostra psiche». I trattamenti vengono proposti come viaggi interiori: Avemmarì realizzato da Stefano Battaglia, esperto orthobionomista aiuta a identificare il percorso intimamente più appropriato; Kiuv e Aquann (la vasca di galleggiamento salina ispirata a quelle di deprivazione sensoriale) aiutano a sciogliere i blocchi emotivi e fisici, Abbel bel è un massaggio-carezza per il viso che riconduce all’infanzia, Nu suun Vair, è un trattamento di musicoterapia guidato dal compositore psicologo Gianni Rotondo, mentre A Strignul

L’offerta include: 3 notti in camera doppia; trattamento vip all’arrivo; upgrade su disponibilità; colazione a buffet; 3 cene al San Domenico Restaurant (bevande escluse); uso gratuito di sauna, bagno turco e palestra; late check out su disponibilità. Per lui: 2 green fee 18 buche al San Domenico Golf; scelta tra 1 golf car o 1 sacca per 2 giorni. Per lei: 1 massaggio (drenante; tonificante; riducente o antistress); 1 trattamento viso all’olio d’oliva. Per entrambi: sconto 10% sull’acquisto di pacchetti giornalieri di Talassoterapia. Il pacchetto è offerto a 690 euro per persona in camera doppia superior, dal 2 aprile al 15 maggio.

è una speciale lezione di danza delle spade, di pizzica e di tamburello con Giuseppe Ciciriello, attore, musicista e ballerino. Tarant è invece uno spazio dedicato alle donne che vogliono riscoprire o valorizzare la propria femminilità. Non mancano poi gli incontri con le psicologhe di Vair, che ascoltano, massaggiano e accolgono, il programma di alimentazione naturale e quello di remise en forme all’aperto, Fùre, con esercizi di Yoga Iyengar, danza locale, ping pong, giocoleria e musicoterapia. G.G.

BORGO EGNAZIA 72010 Savelletri di Fasano (Brindisi) Tel. 0802255000 - fax 0802255001 www.borgoegnazia.com

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Ascoli Piceno - Marche www.hotelcasale.it

Centro Congressi

Ristorante e Camere

Relax e Benessere

Un grande Auditorium da 1.300 persone, sale private, catering e servizi per eventi e meeting di ogni genere.

L’eccellenza dell’arte culinaria picena e dell’ospitalità a tavola.

Un’esperienza rigenerante per il corpo e per lo spirito, cullati in una cornice unica ed esclusiva.

AttivitĂ di team building, incentive, servizi navetta.

Numerosi saloni per svariate soluzioni, location ideale sia per piccoli banchetti cosĂŹ come per grandi cerimonie e per eventi

Personale altamente qualLĆFDWR

“Per lavoro e per relax� Il complesso ricettivo, situato nel verde dell’entroterra piceno ed a pochi chilometri dal mare Adriatico, abbraccia con lo sguardo le vette appenniniche e i colori esotici delle palme. E’ ricavato dalla ristrutturazione di un antico borgo a cui il proprietario ha voluto dedicare la cura che si riserva ad un’opera d’arte.

Hotel Casale Via Casale Superiore, 146 - 63079 - Colli del Tronto (AP) E-Mail: info@hotelcasale.it

facebook: HotelCasale

www.hotelcasale.it

+39 0736 814720


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Centro Tao Park Hotel Imperial La Natural Medical Spa di Limone è un angolo d’Oriente sulle rive del Lago di Garda, dove ritrovare equilibrio e armonia grazie alla medicina tradizionale cinese Relax nelle nuove Junior Suite

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mmerso in un rigoglioso giardino mediterraneo, tra palme, agrumi, olivi e agavi, Park Hotel Imperial di Limone sul Garda (Brescia) è un’oasi di tranquillità, specializzata da oltre venticinque anni nell’attenzione verso la salute dei propri ospiti grazie al Centro Tao, la Natural Medical Spa dell’albergo. L’hotel è un raffinato cinque stelle, con 53 stanze e 11 suite, dotato di 2 ristoranti, 2 bar, numerose attrezzature sportive (1 palestra, 3 piscine di cui una per bambini, 1 campo da tennis) e un’area wellness comprensiva di idromassaggio, hammam, aromarium e docce emozionali. Fiore all’occhiello della struttura è il Centro Tao, ideato da Arianna Risatti che appartiene a una famiglia di imprenditori alberghieri con un’esperienza di ospitalità lunga mezzo secolo. I clienti della Spa possono godere i benefici di dedicare attenzione al proprio corpo e alla propria mente, affidandosi a

Un rifugio dove rilassarsi, godendosi lo splendido panorama del lago. Questa è l’idea alla base delle cinque nuove junior suite, realizzate dall’architetto Giorgio Muzzati per i clienti di Park Hotel Imperial e gli ospiti del Centro Tao. Le camere presentano pareti rivestite in tessuto e arredi in legno laccato, il tutto nei morbidi toni dell’avorio, a cui si unisce la trasparenza del cristallo nell’area che separa la zona letto dal bagno. L’illuminazione diffusa, poi, crea una delicata atmosfera di benessere.

uno staff di professionisti, tra cui naturopati, agopuntori e massaggiatori. La filosofia del centro si basa sui dettami della medicina tradizionale cinese, che insegna a prevenire prima che curare. Il metodo Tao ha come obiettivo l’ottenimento dell’equilibrio tra le energie, per riconquistare l’armonia e raggiungere un benessere psico-fisico, fonte di salute e bellezza. La Natural Medical Spa, attraverso gli accertamenti medici ed energetico-funzionali, le terapie di riequilibrio nutrizionale, energetico e fisico e le lezioni di Tao, si propone così di condurre i propri clienti sulla “via del benessere”. Inoltre, la struttura mette a disposizione dei suoi ospiti 3 esclusive linee cosmetiche (Energia e Bellezza, Elisir d’Arianna ed Energia e Natura), basate sui principi dell’estetica energetica e della fitocosmesi, e gli speciali piatti proposti da Denny Bertolasio, cuoco esperto in dietetica Elena Corti

CENTRO TAO PARK HOTEL IMPERIAL Via Tamas 10 25010 Limone sul Garda (Brescia) Tel. 0365954591 www.centrotao.com www.parkhotelimperial.it info@centrotao.com

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Cesenatico Bellavita Il consorzio di hotel della wellness destination romagnola punta sull’innovazione e sul concetto di benessere a 360 gradi: un’idea vincente per offrire ai clienti sempre più qualità e servizio, in un’ottica di rete d’impresa

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enessere declinato in tutte le sue varianti per 365 giorni l’anno. Questo è ciò che propone Cesenatico Bellavita, consorzio che riunisce un’accurata selezione di hotel di qualità, luoghi del “bel vivere”, dove comfort, wellness, gusto, divertimento e ospitalità sono una consuetudine. Gli albergatori del consorzio hanno come comune denominatore il fatto di investire sulla destinazione, valorizzando la città e il suo territorio e ottenendo così risultati concreti anche a livello individuale in una logica di sistema. Il nome scelto, Cesenatico Bellavita, è un po’ il manifesto di tutto il progetto. La località romagnola è infatti una delle wellness destination per eccellenza, una città di mare a misura d’uomo, che contagia per i ritmi rilassati e vivaci al tempo stesso, per i profumi della sua cucina,

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DOVE IL BENESSERE È TOP QUALITY I MEMBRI DEL CONSORZIO Attualmente sono 25 gli hotel, da 3 a 5 stelle, appartenenti a Cesenatico Bellavita:

per i colori dell’entroterra e del litorale. Ecco quindi la decisione di mettere a disposizione dei clienti un’esperienza multisensoriale completa. A cominciare dalle strutture per il relax (tra cui, per esempio, piscine, idromassaggio, aree benessere), fino alle innumerevoli proposte per le attività all’aria aperta e lo sport (fitness, nuoto, vela, sci nautico, surf e kite surf, beach volley, equitazione, calcio, tennis, golf ecc). Cesenatico Bellavita offre ai propri ospiti convenzioni con i centri sportivi della città, settimane all’insegna dell’attività fisica e del wellness e tutte le informazioni utili per soddisfare qualsiasi desiderio di star bene in movimento. E nella terra di Pantani non poteva mancare un’attenzione particolare al ciclismo e cicloturismo. Il consorzio ha dato vita a GiroHotels (uno speciale progetto che include strutture che forniscono un circuito di servizi integrati agli amanti delle due ruote) e, tra le iniziative per il 2014, delineerà l’area d’azione di Cesenatico Bike, ramo di Cesenatico Bellavita dedicato ai cicloturisti. Inoltre, tra le altre opportunità da vivere en plein air, apprezzando nello stesso tempo la cultura del territorio, ci sono le Spiaggia Cesenatico

Grand Hotel Da Vinci Grand Hotel Michelangelo Internazionale Miramare Executive Ambasciatori Lungomare Excelsior Valverde & Residenza Esplanade Stacchini Beau Soleil Elisabetta Cavour Wivien Sport Tiffany & Resort Santa Martina Renzo Gaia Roxy & Beach San Pietro Imperiale Giamaika

www.grandhoteldavinci.com www.grandhotelcesenatico.com www.dalmohotels.com www.hinternazionale.it www.welcompany.it/miramare www.clubfamilyhotel.com www.dolcihotels.com www.hlungomare.com www.excelsiorhotel.com www.riccihotels.it/valverde/ita www.happydayshotel.it www.pasinihotels.com www.hotelbeausoleil.it www.hotelelisabetta.it www.hcavour.it www.biondihotels.it www.riccihotels.it/sport/ita www.hotel-tiffany.it www.hotelsantamartina.com www.renzohotel.it www.hotelgaia.it www.hotelroxy.net www.pollinihotels.com www.imperialecesenatico.com www.hotel-giamaika.it

escursioni con barche storiche del Museo della Marineria riservate ai clienti del consorzio. Nella filosofia dell’hotel collection, poi, una cura speciale è dedicata ai gusti e sapori autentici della Romagna, per stimolare i piaceri della tavola e la vita sana. I clienti possono così assaporare pesce fresco, pasta fatta in casa, tipicità a kilometro zero, in un’ottica tradizionale e al contempo moderna che privilegia il concetto di slow food e la riscoperta delle ricette di una volta. Cesenatico Bellavita, infine, si distingue non solo per il suo concept innovativo, ma anche per le modalità di comunicazione della propria offerta turistica, che coinvolgono tutti i principali media. Elena Corti

CESENATICO BELLAVITA Viale Mazzini 93 - 47042 Cesenatico (Forlì-Cesena) Tel. 0547679389/81983 - fax 0547679388 www.cesenaticobellavita.it marketing@cesenaticobellavita.it

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Thalassio Spa Grand Hotel Alassio I benefici dell’acqua marina, insieme a prodotti naturali e rituali rilassanti ed energizzanti, sono il punto di forza del centro benessere di questo elegante cinque stelle sulla Riviera dei Fiori

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truttura di origine ottocentesca dall’architettura spiccatamente neoclassica, oggi il Grand Hotel di Alassio rappresenta l’indirizzo più elegante e raffinato della Riviera dei Fiori. Posizione privilegiata, a pochi metri dal mare e dal centro della cittadina ligure, con il suo famoso budello e il rinomato “muretto”, ambienti sofisticati e servizi cinque stelle, tra cui la nuova Thalassio Spa, un’area benessere articolata su 1.500 metri quadri, sono gli elementi attorno a cui si costruisce l’offerta di questa struttura, 61 camere e meeting room da 70 posti, che ha riaperto nel 2010 dopo un profondo

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restyling volto a mantenerne intatti stile e fascino. Il centro benessere, dislocato su tre piani, rappresenta una vera e propria oasi per il relax e il recupero dell’equilibrio psicofisico, che trova il suo punto di forza nella grande piscina interna con idromassaggio. L’acqua di mare, microfiltrata e portata a temperatura, tra i 30° e i 35°C, in modo da conservarne le proprietà benefiche ma anche per accogliere gli ospiti in un caldo abbraccio rilassante, riempie questa vasca circondata da vetrate, che permettono di immergersi nella luce delle lunghe giornate della Riviera. Se la piscina è il centro nevralgico del percorso benessere denominato Thalasso, grazie agli effetti delle sue acque e dei getti idromassaggio rivolti in diversi punti del corpo, questo non può dirsi completo senza un più ampio trattamento che si basa su un gradiente decrescente di temperatura e umidità. Si parte con la sauna finlandese, a 90°C secchi, per passare al bagno aromatico e quello turco, 50° e massima percentuale di


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umidità, fino alle docce saline e alla fontana di ghiaccio, che ha un intenso potere tonificante e rinvigorente proprio a causa alle basse temperature. Per un percorso orientato alla bellezza, oltre che al benessere, la Spa offre i “Rituals”, tra massaggi, scrub e trattamenti viso e corpo. Tutti i prodotti cosmetici utilizzati sono composti esclusivamente a partire da ingredienti naturali, in prevalenza di origine marina, come alghe, sali e fanghi. Per chi è attento alla forma fisica è a disposizione un’area fitness con personal trainer, ma anche un ambulatorio di medicina estetica e dietologia, per orientare ogni ospite verso le migliori soluzioni e i giusti trattamenti. Essere in un buon equilibrio psicofisico, però, vuol anche dire mangiare bene e sano: il menu del ristorante interno, da 60 posti coperti e 40 sulla terrazza fronte mare, si basa su ricette e ingredienti tipicamente liguri e regionali, per piatti dall’identità decisa, ma sempre secondo i dettami della dieta mediterranea. G.G.

In attesa dei nuovi pacchetti per la primavera-estate della Thalassio Spa, sono già disponibili delle offerte tutto incluso che prevedono il soggiorno presso la struttura più libero accesso all’area benessere e la possibilità di ricevere trattamenti e rituali di diverso tipo: detox, rivitalizzanti e dimagranti. Oltre al percorso Thalasso, da non perdere anche le altre vasche, come la conchiglia di vapore con effluvio salino e cromoterapia, o la vasca di acqua di mare con massaggio subacqueo, per un relax totale. A partire da 850 euro per tre notti.

GRAND HOTEL ALASSIO Via Gramsci 2/4 - 17021 Alassio (Savona) Tel. 0182648778 - fax 0182648682 www.grandhotelalassio.it - spa@ghalassio.com - info@ghalassio.com

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Grand Hotel Excelsior Vittoria Boutique Spa La Serra Inaugurata nel 2006, fin dal principio la Spa si è affermata come luogo di eccellenza per il benessere in tutta l’area della costiera amalfitana

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a Boutique Spa La Serra è aperta sia agli ospiti dell’albergo, sia ai clienti esterni ed è stata concepita secondo un approccio di tipo olistico quale luogo ideale per ritrovare l’armonia del corpo e dello spirito. La Serra offre, infatti, ai propri clienti la possibilità di curare il proprio benessere personale in modo

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completo e profondo o anche semplicemente di regalarsi un momento di pausa per ricaricarsi. Immersa nel verde del rigoglioso giardino mediterraneo dell’Excelsior Vittoria, la Spa è situata nell’antica serra del XIX secolo che è stata ristrutturata secondo i principi del Feng-Shui. Al suo interno è caratterizzata da un ambiente moderno, raffinato e pieno di morbida luce naturale, dove lo staff accoglie i clienti e li assiste nella scelta dei trattamenti di benessere più indicati. Grazie all’avvolgente luce naturale, le atmosfere sono nell’insieme soffuse, distensive e rasserenanti, ciò che predispone a vivere un’esperienza di totale relax e benessere. Uniche nel loro genere e nel settore Spa sono le eleganti suite di trattamento dotate di ogni comfort, vasca per idroterapia e giardino privato. Una vera e propria “chicca” è rappresentata dalla suite doppia, con vasca idromassaggio per due persone e patio esterno. Questa suite è generalmente scelta da coloro che vogliono celebrare una ricorrenza romantica in coppia o regalarsi il piacere di un rituale di benessere in compagnia. Anche la bella nail suite, con


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UN TRATTAMENTO DA SOGNO: PETITE LUXE

vista sulla piscina, è dotata di doppia postazione per soddisfare le richieste delle persone che desiderano fare manicure e pedicure in compagnia in un ambiente curato ed elegante. Il personale della Boutique Spa La Serra è qualificato e viene costantemente aggiornato per assicurare la massima soddisfazione di tutti i clienti della Spa. Ampia la scelta di trattamenti di benessere e bellezza realizzati con cosmetici naturali, di alta gamma in esclusiva presso la Boutique Spa La Serra. Dai rituali Signature per un relax completo caratterizzati dall’utilizzo di essenze agrumate tipiche della penisola sorrentina, ai trattamenti specifici For Men dedicati al pubblico maschile, agli avvolgenti rituali viso e corpo Cinq Mondes Paris fino ai trattamenti viso antiage Environ ricchi di vitamine e di grande efficacia per il mantenimento di una pelle giovane e luminosa. Infine, per il trattamento di mani e piedi sono utilizzati i famosi smalti e gel-color della OPI. I clienti che desiderano proseguire a casa i trattamenti di benessere trovano in vendita

Questo trattamento è concentrato in aree specifiche del corpo per un effetto benessere e bellezza. Si inizia con un massaggio ai piedi con olio di mandorle e olive per un immediato rilassamento e con effetto levigante e purificante, si prosegue con un massaggio a collo, schiena e spalle ideale per sciogliere le tensioni eseguito con olio essenziale caldo di limone e mandarino. Dopo avere rilassato e sciolto il corpo si passa al viso con un facial ai cinque fiori ricco di principi fito-attivi ideale per lenire e idratare la pelle e per restituire al viso una carnagione luminosa e di aspetto più giovane. Tempo totale di trattamento: 50 minuti.

presso Boutique Spa La Serra gli esclusivi prodotti di skin care e i voucher per regalare trattamenti e rituali di benessere presso la Spa. C.C.

GRAND HOTEL EXCELSIOR VITTORIA Piazza Tasso 34 - 80067 Sorrento (Napoli) Tel. 0818777877 - fax 0818771206 www.exvitt.it - laserra@exvitt.it

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Grand Hotel Terme della Fratta Situato in un parco di 13 ettari, l’hotel sorge in una località unica per varietà e ricchezza di acque termali da cui si ricava un’eccellente linea di trattamenti benessere Week End DiVino 2 notti

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e Terme della Fratta, località dell’entroterra forlivese, fanno parte di quelle rare strutture in grado di offrire una varietà di acque incredibilmente ampia: solo nel raggio di un chilometro all’interno di un grande parco, sono attive 11 sorgenti, da cui sgorgano 7 diverse acque termali ciascuna con proprietà uniche su cui si fondano i trattamenti termali e del benessere proposti dal Grand Hotel Terme della Fratta. Immerso in 13 ettari di verde, l’albergo con elegante e accogliente Centro Termale, Centro Benessere e Beauty Farm, fa tutt’uno con il territorio. Tanti i percorsi da provare, oltre a quello ludico-salutistico

Il pacchetto comprende: soggiorno in camera doppia, con trattamento di mezza pensione (bevande escluse) in formula SPA, libero accesso al Percorso Armonie Naturali (idropercorso vascolare, sauna, cascata di ghiaccio, bagno turco, bagno romano, pediluvio kneipp, wasser paradise, docce emozionali, 2 piscine termali con idromassaggi, cromoterapia, salette e spazi relax), minibar, Spa kit, controllo medico, utilizzo della palestra Technogym, trattamento Rasul alla polvere di vite (45 minuti) e un massaggio all’olio di vinaccioli (30 minuti), È prevista, inoltre, una visita guidata alla cantina vinicola Poderi del Nespoli con piccola degustazione e stuzzichini. Prezzi, per due notti, a partire da 270 per persona. Validità fino al 3 agosto (escluso periodo pasquale 18/21 aprile).

“Armonie Naturali” c’è anche quello enogastronomico “Strada dei Vini e dei Sapori: le Terme della Fratta si trovano ai piedi del colle di Bertinoro, antico insediamento arroccato su un colle, famoso per i suoi vini pregiati. E questa è anche la terra del padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi. Imperdibile la vista a “Casa Artusi”, un vero e proprio tempio della cultura gastronomica casalinga. Ma Bertinoro è anche il “balcone della Romagna” da cui si intravedono il mare e i grattacieli di Milano Marittima, famosa località marittima a soli 30 chilometri. A.M.

GRAND HOTEL TERME DELLA FRATTA Via Loreta, 238 47032 Fratta Terme di Bertinoro (Forlì-Cesena) Tel. 0543460911 - fax 0543460473 www.termedellafratta.it info@termedellafratta.it

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Business & Pleasure, Sweet Wellness & Gourmet Experience: un piacevole meeting di successo.

Via Sempione Nord, 123 - 28838 Stresa Lago Maggiore (Verbania) Italia Telefono +39.0323.933 818 - Fax +39.0323.933 955 www.villa-aminta.it - sales@villa-aminta.it


Speciale Benessere

Royal Wellness Royal Hotel Sanremo Trattamenti esclusivi, percorsi emozionali e ambienti lussuosi per ritrovare l’armonia psicofisica e concedersi una pausa di relax: il Royal Hotel Sanremo accompagna la sua offerta meeting con proposte benessere a cinque stelle nel suo Royal Wellness

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venti esclusivi nel cuore della Riviera dei Fiori al Royal Hotel Sanremo, struttura cinque stelle lusso che coniuga eleganza senza tempo a moderne tecnologie, membro della The Leading Hotels of the World. Ad accogliere gli ospiti 126 camere e suite, ampi saloni

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con vista panoramica, una ristorazione di gran classe, che mescola con creatività i piatti della cucina ligure e mediterranea alle suggestioni internazionali, in abbinamento a una selezione di vini dalle etichette più prestigiose, e un servizio impeccabile. All’offerta di spazi e dotazioni per meeting e convegni – 6 le sale disponibili, con capienza fino a 300 posti – si affianca quella benessere nel Royal Wellness, una raffinata oasi da scoprire per una pausa da dedicare a se stessi e una completa remise en forme. I suoi 700 mq circa sono suddivisi in zona umida no prescription, dotata di ampia vasca idromassaggio, docce emozionali con getti d’acqua colorati e profumati con effetto tonificante e rilassante, bagno turco a 40°, Vitarium a 60° e zona secca dedicata a trattamenti esclusivi e massaggi con prodotti di eccellenza. Presente anche un’area relax per godersi piacevoli momenti di intimità in un’atmosfera soffusa e sala fitness con attrezzi di ultima generazione per un sano esercizio fisico.


SPECIALE BENESSERE

Tra i trattamenti offerti spiccano le coccole rigeneranti per viso e corpo, adatti anche a soddisfare i bisogni delle pelli mature e di quelle più sensibili, e altri dedicati al corpo, come quelli mirati a restituire leggerezza alle gambe. I rituali si ispirano alla sinergia tra oli essenziali, minerali e preziose sostanze naturali, tra cui l’uva rossa Sangiovese del vigneto Tauleto, ricca di polifenoli e altri oligoelementi dall’elevato potere antiossidante e nutriente, che contribuiscono a combattere l’invecchiamento della pelle e ne favoriscono la rigenerazione. Completano l’offerta benessere altri due spazi per il relax, attorno a cui costruire anche eventi non convenzionali: il parco

subtropicale di 16.000 mq, dalla lussureggiante vegetazione sempre in fiore, che si affaccia sul mare e offre una suggestiva vista sul Mediterraneo, e la scenografica piscina esterna d’acqua di mare a temperatura costante, progettata da Giò Ponti. Per la forma fisica, sono a disposizione all’interno della struttura anche un campo da tennis e uno da minigolf, mentre nelle vicinanze si trovano lo Yacht Club per fare scuola di vela e il Circolo Golf degli Ulivi, 18 buche immerse nel verde delle colline sopra Sanremo, in cui organizzare lezioni di pratica o veri e propri tornei. Gianna Bellotto Rosa

ROYAL WELLNESS EXPERIENCE Da provare il pacchetto Royal Wellness Experience. Due notti in camera doppia vista mare, in cui sperimentare il percorso benessere a 360 gradi della Spa, con accesso libero all’area umida dotata di vasca idromassaggio, docce emozionali, bagno turco, Vitarium, area relax con angolo tisaneria e sala fitness. Accanto ad essa, la possibilità di scegliere tra un rilassante massaggio svedese che favorisce la circolazione e il tono muscolare o un trattamento viso per Lei/Lui con i prodotti Decléor Paris, a base di oli essenziali e aromi naturali. Costo: a partire da 294 euro, con colazione a buffet e con angolo biologico e wi-fi, presente in tutto l’albergo, inclusi.

ROYAL HOTEL SANREMO Corso Imperatrice 80 - 18038 Sanremo Tel. 01845391 www.royalhotelsanremo.com reservations@royalhotelsanremo.com

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Dove il benessere è top quality

Terme di Sirmione Una spa destination dalla tradizione secolare. Nelle strutture di Terme di Sirmione, aziende, pco e incentive house trovano la migliore accoglienza e un’offerta benessere completa e di prim’ordine. Con una punta d’eccellenza: il Grand Hotel Terme

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a vocazione all’ospitalità e al benessere, a Terme di Sirmione, è storia antica. Da oltre 120 anni, qui, attorno alla fonte di acqua termale, si è sviluppato via via un turismo di qualità, che oggi, sempre più, richiama aziende, incentive house e turisti corporate alla ricerca di un’offerta integrata di wellness e business di livello e per tutte le esigenze di budget. Insomma questo incantevole territorio, lambito dalle dolci acque del Lago di Garda con il caratteristico borgo medievale dominato dal Castello Scaligero, è un’autentica spa destination dove si trova tutto ciò che si può desiderare per un convegno, un viaggio premio, un lancio di prodotto o un evento esclusivo: dal cinque

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stelle Grand Hotel Terme, al quattro stelle Hotel Sirmione e Promessi Sposi fino al tre stelle Hotel Fonte Boiola. Ma fanno parte del gruppo Terme di Sirmione anche due centri termali, il centro Benessere Termale Aquaria e il Palazzo dei Congressi PalaCreberg Sirmione. Uno staff di professionisti del settore Mice è inoltre a disposizione per suggerire e realizzare pacchetti “chiavi in mano”, dove non mancano originali idee post congress: dai voli in mongolfiera alla scoperta del lago in motoscafo ad Aquaria, che, con i suoi oltre 10 mila mq tra piscine termali, idromassaggi, lettini effervescenti, saune, bagni di vapore e aree relax, può essere riservata per grandi eventi in esclusiva.


DOVE IL BENESSERE È TOP QUALITY

Punta di diamante dell’offerta è il cinque stelle Grand Hotel Terme, Locale Storico d’Italia, immerso in un bel parco dove spicca una splendida piscina termale con idromassaggi, lettini effervescenti e getti a collo di cigno. Dotato di 57 raffinate camere, di cui 22 junior suite e 6 suite e un elegante ristorante gourmet con vista, L’Orangerie, l’hotel affaccia sul lago e garantisce la massima privacy, con un esclusivo reparto wellness, lontano dai rumori del traffico, in cui spicca la Spa Castello, dove provare piscina Jacuzzi, sauna finlandese, bagno di vapore, cascata di ghiaccio e docce emozionali. Raggiungibile direttamente dai piani delle camere con un ascensore interno, c’è una bella sala relax con ampie vetrate panoramiche dove riposarsi su comodi lettini. E, per chi vuole, c’è anche un grazioso salottino con caminetto, una tisaneria e l’accesso diretto alla piscina termale esterna. L’hotel mette inoltre a disposizione una Private Spa con personale dedicato,

riservabile in esclusiva, un’idea molto apprezzata dalle aziende. Sempre per le aziende, al piano terra, si trovano 3 sale meeting, tutte dotate delle tecnologie più attuali con luce naturale e vista sulla piscina termale esterna o sul giardino: per coffee break e cocktail, si può utilizzare la Sala Catullo (da 40 a 120 posti), mentre per workshop e riunioni c’è la sala d’Annunzio (per 20 persone), infine, collegata alla Sala Catullo, c’è la Sala Virgilio (per 30 persone), perfetta come spazio espositivo o saletta di appoggio in caso di meeting con molti partecipanti. Annarita Maggi

PRIVATE SPA YOU&ME Per festeggiare un anniversario, un’occasione speciale o semplicemente per stupire il proprio partner, il Grand Hotel Terme propone lo speciale pacchetto Private Spa You&Me: tre ore all’insegna della vera esclusività, dove, tra una sauna finlandese, una doccia a cascata e un idromassaggio, con vista sulle placide acque del lago, ci si può abbandonare a un lungo e rilassante massaggio in coppia. Arredi eleganti, giochi di luce, essenze profumate, rendono questa piccola enclave privata di benessere un posto unico ed emozionante, dove tutto è predisposto per accogliere gli ospiti al meglio a partire dai piccoli, grandi, dettagli come il Set Spa firmato Aquaria Thermal Cosmetics e una bottiglia di Brut Franciacorta con frutta fresca.

GRAND HOTEL TERME Viale Marconi 7 - 25019 Sirmione (Brescia) Tel. 03091682821 www.termedisirmione.com - sales@termedisirmione.com

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L’INCHIESTA

Welfare aziendale A ciascuno il suo In tempi di spending review, la parola d’ordine è un’offerta di beni e servizi il più possibile flessibile a prezzi calmierati: dai master alle vacanze studio per i figli, dagli asili nido alle tate, fino alle polizze assicurative di responsabilità civile e infortuni anche extraprofessionali. Così le aziende riescono a soddisfare i bisogni individuali dei propri dipendenti e a contenere i costi

✒Gaia Fiertler

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L’INCHIESTA

Messe insieme, crisi e tecnologia aiutano il moltiplicarsi di piani di welfare aziendale per il benessere dei dipendenti. Sempre più organizzati su piattaforme online, con ricchi panieri di beni e servizi tra cui scegliere con un click, fino a esaurimento del proprio borsellino elettronico. In pratica, la nuova tendenza nelle aziende è di stabilire un tetto massimo di spesa per tutti o per categorie omogenee (per lo più impiegati e quadri) e farli scegliere in base ai loro bisogni. Come dire, a ognuno il suo, lungo l’intero ciclo di vita professionale.

no «flexible benefit», ossia flessibili e su misura per ciascuno. Comprendono master e vacanze studio per i figli; asili nido, tate, badanti e «mariti aggiusta tutto» a prezzi calmierati; previdenza e assicurazione sanitaria integrativa, ma si spingono fino al pagamento degli interessi passivi dei mutui in Sas, alle consulenze legali in Fiera Milano e alle polizze assicurative di responsabilità civile e infortuni anche extraprofessionali in Fondazione Fiera Milano e in Ntv - Nuovo trasporto viaggiatori.

Flexible benefit

La piattaforma “WellFair” di Fiera Milano

A una giovane madre potrà far comodo un aiutino alla retta dell’asilo nido, a una famiglia libri scolastici e check-up sanitari, mentre a un single farà gola la palestra o la vacanza pagata, in parte, dall’azienda. Nel paniere, le proposte sono sempre più varie fino a contributi un po’ inusuali, che riflettono le attuali necessità della popolazione. La logica è infatti di favorire davvero il benessere dei dipendenti, in un’epoca di scarso potere d’acquisto, con stipendi bloccati, il carovita che sale e uno Stato in agonia. Per questo si chiama-

Il piano di Fiera Milano, per esempio, è uno dei più freschi, lanciato a gennaio con il portale «WellFair» per i 400 dipendenti, fra impiegati e quadri. La piattaforma comprende un po’ di tutto: istruzione, cassa sanitaria, fondi pensione integrativi, baby-sitter e operatori socio-assistenziali, sport, pacchetti vacanze, cultura, buoni spesa, consulenze legali e manutenzioni domestiche. I più gettonati nella survey preparatoria erano comunque risultati i servizi alla famiglia, in particolare baby-sitter, asilo nido e integrazione del fon-

Monica Pera, Hr e organization director di Fiera Milano spa

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L’INCHIESTA

per creare motivazione e fidelizzazione in un contesto economico ancora difficile, favorendo il benessere dei dipendenti ma contenendo i costi aziendali», spiega Monica Pera, Hr e organization director di Fiera Milano spa.

«Welfare for You» di Gucci Anche Gucci, a settembre, ha inaugurato la piattaforma «Welfare for You» per 1500 dipendenti, che ora ha esteso a tutte le società del marchio in Italia, cioè ad altre 700 persone. In pratica, oltre a polizza sanitaria integrativa, previdenza complementare e metà retta dell’asilo nido per tutti, il gruppo fashion mette a disposizione 300 euro spendibili, a scelta, in istruzione, baby sitter, badanti e sport. «La piattaforma è flessibile, semplice, intuitiva e, con la funzione di geomarketing, personalizza ancora di più I’offerta», spiega Micaela Le Divelec, vicepresidente di Gucci.

Col welfare ci si guadagna

Un piano welfare ben articolato porta, nelle aziende senza esperienze precedenti, a un 30% in più di engagement con effetti anche sulla produttività: l’assenteismo per l’assistenza agli anziani si riduce del 15% e le assenze per maternità si abbreviano

do pensione. Fiera Milano ha già un contratto aziendale di secondo livello che prevede flessibilità di orario, part-time per le mamme e prestiti ai dipendenti, ma la piattaforma con tutta questa varietà e un tetto di spesa per tutti è una novità assoluta, in via sperimentale per il triennio 2014-2016. «Il welfare fa parte di quegli strumenti discontinui, rispetto alle normali politiche retributive, che adottiamo

Ma tutto questo, perché possa rientrare in un programma di welfare (non soggetto a imposte e contributi per il dipendente e oggetto di risparmio per l’azienda), deve andare sotto il cappello delle tre categorie di istruzione, assistenza e tempo libero, descritte nel testo unico delle imposte sul reddito (Tuir). «Questa è la vera utilità del welfare aziendale: oltre ad aumentare il benessere, abbatte il cuneo fiscale e contributivo», sostiene Fabio Carniol, ad della società di consulenza Towers Watson. In pratica, il dipendente

Welfare on top o agganciato ai risultati aziendali? La scelta di agganciare i flexible benefit alla parte variabile dello stipendio, come il premio di risultato, è una tendenza avviata negli ultimi anni dai contratti integrativi del mondo bancario e, ora, seguito anche da altre aziende. Come Ntv, che da gennaio ha esteso il welfare alla retribuzione variabile, a scelta sul 50% o 100% del totale, mentre negli ultimi tre anni aveva destinato 1 milione e 200mila euro per tutti «on top» ai risultati, con una quota parte di circa 300 euro a scelta tra diverse opzioni. Sas, invece, che progetta sistemi di business intelligence, dopo un iniziale interesse ha fatto dietrofront, preferendo invece stabilire un tetto uguale per categoria, indipendente dai risultati azien-

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dali. Impiegati, quadri e dirigenti hanno un certo numero di “punti flex” da spendere anche nel 2014. «Con il welfare offriamo molto di più di quello che sarebbe un aumento in busta paga. Senza tassazione, infatti, ne aumentiamo il potere d’acquisto, mentre attendiamo pronunciamenti ufficiali sull’estensione al variabile», così motiva Elena Panzera (foto), direttore risorse umane Sas. Infatti, a fine giugno del 2012 l’Agenzia delle Entrate risponde all’interpello della società di consulenza Willis, approvandone un piano di welfare indipendente dal reddito e non convertibile in denaro, con l’ulteriore precisazione che non avrebbe approvato una versione collegata alla retribuzione va-


L’INCHIESTA

Oggi, il tempo è una delle risorse più scarse nella nostra società e la conciliazione lavorofamiglia, con una società che invecchia e uno stato sempre più assente, è uno degli obiettivi che le aziende devono realizzare, se vogliono collaboratori coinvolti e produttivi.

beneficia di beni e servizi per un valore dove netto e lordo sono molto vicini. Non solo, ma anche il valore percepito può arrivare fino al 70% in più del costo reale sostenuto dall’azienda (ricerca McKinsey & Company per Valore D). Tanto più, quanto più quel benefit è difficile da reperire sul mercato o troppo costoso per il singolo, come la cura degli anziani, le azioni «salva tempo» come il maggiordomo in azienda, la banca ore o la cena take-away, i congedi parentali extra retribuiti e la flessibilità d’orario. Oggi, il tempo è una delle risorse più scarse e la conciliazione lavoro-famiglia, con una società che invecchia e uno Stato sempre più assente, uno degli obiettivi che le aziende devono realizzare, se vogliono collaboratori coinvolti e produttivi.

Con il work-life balance cresce l’engagement La ricerca McKinsey sostiene infatti che un piano welfare ben articolato porti, nelle aziende senza esperienze precedenti, a un 30% in più di «engagement», come senso di appartenenza e coinvolgimento nel lavoro, e del 15% in più in quelle che già forniscono alcuni servizi. Investire sul benessere organizzativo avrebbe effetti anche sulla produttività: l’assenteismo per l’assistenza agli anziani si riduce del 15%, le assenze per maternità si abbreviano (–1,6 mesi) e si è disposti a lavorare un 5% in più, purché in modo flessibile. La giornata del lavoro agile lanciata il 6 febbraio dal Comune di Milano, per esempio, con oltre 500 aziende aderenti, è un segnale forte di questo biso-

riabile. Manca però una circolare ufficiale della suddetta Agenzia e, subito dopo, un’altra azienda pubblica, Equitalia, adotta la linea opposta per i propri dipendenti nel contratto integrativo dell’agosto 2012. Benché Willis sostenga non ci siano dubbi sulla risposta ricevuta, la linea seguita da Equitalia ha creato stupore e le aziende si sono divise su due fronti, quelle più

Fabio Carniol, ad della società di consulenza Towers Watson

prudenti e quelle più disinvolte. Lo stesso Testo unico è soggetto a letture diverse. Ubi Banca, per esempio, che ha un contratto integrativo che prevede la conversione di una parte del variabile in benefit, selezionati tra quelli non soggetti a tassazione dal Tiur, come istituto di credito, fa prevalere la natura dei singoli componenti rispetto all’aspetto della retribuzione variabile. Ma c’è chi invita a frenare, come Diego Paciello, fiscalista dello studio Capellini-Galli De Magistris: «Meglio essere prudenti, in particolare se il premio è previsto in forma monetaria con la scelta di convertirlo in beni e servizi. Perché sarebbe come lasciare al singolo la facoltà di decidere se i valori debbano o meno essere soggetti a tassazione e contribuzione». Un motivo in più, questa varietà di interpretazioni, per scoraggiare le imprese straniere a investire in Italia.

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L’INCHIESTA

Laura Bruno, direttore risorse umane di Sanofi

gno sociale di flessibilità d’orario e, quindi, di un miglior «work-life balance». In pratica, un giorno alla settimana si lavora da casa grazie alle tecnologie mobili, ma si risolvono anche altre esigenze personali. La farmaceutica Sanofi, per esempio, ha iniziato a introdurre questa flessibilità logistica, dando la priorità alle neomamme, da cui viene la maggior parte delle richieste (80%), ai genitori single con figli minori e a chi abita a più di un’ora dalla sede. «Per l’azienda si tratta di un approccio organizzativo e culturale importante, che mira a stimolare una maggiore sensibilità verso la conciliazione tra vita professionale e privata, oltre a favorire una relazione di maggiore fiducia tra capo e collaboratore e un senso di maggiore responsabilità in ogni singolo

Un approccio «win-win» che piace ai sindacati Poiché solo un quarto della spesa pubblica per il welfare è a supporto di famiglie, invalidi e poveri (1.800 euro a testa, contro i 3100 della Francia, i 2400 della Germania e 2.200 della Gran Bretagna), mentre per la maggior parte è concentrata su pensioni e sanità, gli interventi di welfare aziendale sono davvero in una logica «win-win», ormai usati anche al tavolo delle trattative con i sindacati come preziosa merce di scambio. «Il welfare è un modello vincente che soddisfa entrambe le parti e contribuisce a distendere le relazioni sindacali», spiega Gabriele Fava (foto), presidente dello studio legale Fava&Associati, chiamato da imprese medio-grandi e associazioni industriali territoriali al tavolo della contrattazione. Vodafone, per esempio, è stato il primo caso in cui il welfare è stato usato per gestire una crisi, in particolare l’esubero di 700 risorse a maggio 2013. In più, il pacchetto welfare prevedeva la possibilità di convertire il premio di risultato in beni e servizi a condizioni fiscali agevolate.

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collaboratore», commenta Laura Bruno, direttore risorse umane di Sanofi e anch’essa mamma. Quando si incide sull’organizzazione del lavoro è richiesto un cambio culturale profondo da parte di tutti, ma può valerne la pena. Nella sede di Assago della Nestlè, per esempio, che ha aderito alla giornata del lavoro agile, da questa primavera tutti i dipendenti avranno un pc portatile e timbreranno solo per ragioni di sicurezza. «Da anni abbiamo iniziato un percorso per affermare la cultura della performance rispetto a quella della presenza, dedicando alle nostre persone un ampio e innovativo programma di welfare aziendale, di cui il lavoro agile è solo uno dei progetti», racconta Giacomo Piantoni, direttore risorse umane Gruppo Nestlé in Italia. Nell’ultimo anno, sono stati 670 i collaboratori del gruppo alimentare che hanno già usufruito del lavoro agile, per un totale di circa 5.000 giornate (nella sola sede di Milano oltre 500 persone, per un totale di circa 4.000 giornate) e ora, entro giugno, le stesse sono invitate a usufruire di un’altra giornata da casa per soddisfare esigenze occasionali o improvvise, che impediscono di lavorare dalla consueta postazione. Tra le altre iniziative a favore della popolazione aziendale, sempre frutto di negoziazione con le rappresentanze sindacali, Nestlè propone il telelavoro, il Progetto 90 giorni, che accoglie i figli in sede nei periodi di chiusura delle scuole; l’estensione del congedo di paternità a due settimane retribuite; gli asili nido aziendali e la distribuzione del Maternity & Paternity Kit ai futuri genitori.


L’INCHIESTA

Una tendenza che dal mondo bancario si è estesa a quello imprenditoriale è la scelta di agganciare i flexible benefit alla parte variabile dello stipendio, come premio di risultato, anziché stabilire un tetto uguale per categoria

Anche Fondazione Fiera Milano, nell’alveo di una lunga tradizione di attenzione alla comunità sociale, ha un sistema di welfare molto articolato e frutto di successivi contratti integrativi, senza tetti massimi, ma solo entro le condizioni e i limiti imposti da ciascun servizio. Per esempio, una futura mamma ha la copertura delle spese mediche della gravidanza e di quelle pediatriche fino ai sei mesi del bimbo, ma usufruisce anche dell’integrazione dei libri scolastici se ha figli più grandi (contributo variabile a secondo del reddito), della previdenza integrativa e di una polizza assicurativa morte e infortuni. La Fondazione prevede anche 24

ore all’anno di permessi retribuiti aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal contratto collettivo nazionale e numerose forme di sostegno al reddito come in caso di necessità sanitarie, anche di familiari con cure speciali. L’investimento complessivo è sui 200mila euro all’anno per quaranta dipendenti tra impiegati e quadri. ■

La farmaceutica Sanofi ha introdotto la flessibilità logistica, dando la priorità alle neo-mamme, da cui viene la maggior parte delle richieste (80%)

Attività ricreative in Nestlé per i figli dei dipendenti dai 3 ai 14 anni durante il periodo estivo di chiusura delle scuole

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L’INCHIESTA

La wish list

dell’event manager Al bando il pacchetto chiavi in mano. Nel settore eventi, le prestazioni più richieste sono quelle taylor made, che puntano soprattutto su tecnologia, savoir-faire ed emozionalità

✒Simona Lovati In una società che viaggia a mille, l’obiettivo primario è massimizzare i risultati, ottimizzando tempi e costi. Pericolo di omologazione? Non proprio. Lo hanno ben compreso le aziende, soprattutto in materia di pianificazione eventi. Da una recente survey condotta dall’agenzia di consulenza statunitense Pompan Hospitality Global, intervistando realtà imprenditoriali americane e canadesi, emerge come il pacchetto “chiavi in mano”, composto da servizi audio-visivi, ristorazione completa, camere, parcheggio, palestra, e così via non sia più in cima alla wish list dei responsabili meeting delle imprese. Preme sull’acceleratore, invece, l’offerta personalizzata, che permette di modulare le richieste con un’abile operazione sartoriale, per soddisfare il cliente a 360 gradi, eliminando le voci di spesa considerate superflue, a favore di atout indispensabili, in base alle esigenze dei diversi settori merceologici. Confermano questa tendenza anche i responsabili marketing & sales di prestigiosi hotel con centro congressi da nord a sud dello Stivale, che abbiamo coinvolto in un’indagine campione sull’argomento. I dati raccolti confermano anche nel nostro Paese la necessità di creare un even-

Non solo business. L’esigenza delle imprese è coinvolgere ospiti e collaboratori in esperienze e attività ricreative che sfruttano l’appeal del territorio.

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to su misura, con un occhio di riguardo al portafogli. Le prerogative irrinunciabili sono i dispositivi high tech, come schermi e impianti di ultima generazione, sale riunioni efficienti, ma allo stesso tempo confortevoli, e wi-fi in ogni angolo della struttura, per potere lavorare sfruttando dispositivi mobile e ambientazioni coinvolgenti, come il giardino o la sala da tè. Riflettori puntati


L’INCHIESTA

sulle proposte benessere, per le quali si sacrificano persino alcune dotazioni tradizionali, per esempio uno dei coffee break, e sull’aspetto culinario, che si arricchisce però di connotazioni accattivanti, come la possibilità di allestire pranzi e cene in terrazza con vista panoramica, oppure in diver-

se location in città. E nel nostro Belpaese, di nome e di fatto, la guest star è il fascino del territorio, in grado di sublimare ogni tipo di convention, grazie a una dimensione unica al mondo. Segnali dal futuro? Gli interpellati sono pressoché unanimi. Quando l’economia ripartirà a pieno regime, le aziende, italiane e non, torneranno a puntare sul settore M.I.C.E., una vetrina indispensabile per fare conoscere la propria attività.

La creatività prende vita Il colore neutro della pietra, la purezza del design, il cielo azzurro che scivola in un abbraccio nell’immensità di un mare cristallino. Tutto questo è Borgo Egnazia, parte del gruppo San Domenico Hotels, nel brindisino, una struttura che la3 2014 www.mastermeeting.it

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L’INCHIESTA

A Borgo Egnazia, a favore di un evento, gioca la magnificenza degli spazi che consente di coniugare le esigenze degli ospiti meeting, con quelle del turismo individuale

scia libero spazio alla fantasia per la realizzazione di eventi taylor made. «Chi decide di programmare una convention di alto livello», commenta Elena Bruno, Executive Director of Sales and Communication, «ha il desiderio di realizzare una mise en place a regola d’arte e questo richiede tempo e grande sensibilità. Per un pranzo aziendale può ancora essere sufficiente la formula di un pacchetto preconfezionato, nonostante questo tipo di meeting abbia subito una flessione negli ultimi anni, probabilmente perché molte imprese dispongono di sale interne, oppure

Elena Bruno, Executive Director of Sales and Communication di Borgo Egnazia

perché preferiscono premiare i collaboratori con un bonus in denaro». Resiste invece una parte indispensabile per le società, come la presentazione di prodotti, per la quale la flessibilità mentale si rivela una prerogativa indiscussa, stuzzicata in questo caso dal fatto di avere a disposizione un piccolo mondo a sé, dove la natura regna sovrana. «Il pacchetto su misura», continua la manager, «viene creato dopo l’inspection, che può durare fino a un paio di giorni, per mostrare al potenziale cliente il territorio e le nostre location, spiaggia compresa, un’ambientazione originale per elaborare nuove strategie marketing all’ombra di un uliveto. Senza dimenticare la Vair Spa, un vero e proprio laboratorio dedicato alla meditazione e al recupero psicofisico. A nostro favore gioca la magnificenza degli spazi, che ci permette di coniugare, specie in alcuni periodi dell’anno, le esigenze degli ospiti meeting, con quelle del turismo individuale».

Il fascino dell’high tech Tecnologia sì, purché sia veloce ed efficiente. È questa la sfida del gruppo Marriott Hotels per soddisfare la clientela congressuale, che rappresenta una fetta importante del suo core business. «L’80% del nostro giro d’affari», conferma Gabriele Molari, direttore del Rome Mar-

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L’INCHIESTA

riott Park Hotel, «si concretizza con l’organizzazione di meeting e convention, anche se nell’arco di un paio di anni abbiamo assistito a un calo delle presenze dovuto alla difficile congiuntura economica mondiale. Per fare fronte a questa perdita e cercare di attirare sempre nuovi potenziali clienti ci rendiamo disponibili a 360 gradi in termini di personalizzazione e flessibilità. La cosa più importante per noi è analizzare il mercato, le mosse e le proposte dei nostri competitors a livello nazionale ed europeo, per mantenere alta la qualità dell’offerta». L’atout irrinunciabile per i business men dell’era digitale? La possibilità di avere un accesso wi-fi rapido e high performance in qualsiasi zona dell’hotel, dalla lobby al ristorante. «Il futuro sarà sempre più difficile», commenta Molari, «e la strategia vincente è quella che prevede buone doti di elasticità mentale, di adattamento e comprensione rispetto alle esigenze degli ospiti e, soprattutto, strumentazione tecnologia e appetibilità di prezzi».

L’appeal del territorio Offerte su misura e presentazioni accattivanti. È questo il segreto per conquistare il cliente in tempi di crisi. Obiettivo? Abbattere i costi, ça va sans dire. «Oggi, il packaging congressuale diventa terra di mezzo tra un full day e un half day mee-

Gabriele Molari, direttore del Rome Marriott Park Hotel

ting», spiega Gerardo Fruncillo, General Manager del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa a Roma, «dove servizi come i tre canonici coffee break vengono sostituiti da un’altra prestazione, che nel nostro caso, avendo a disposizione una Spa di due mila metri quadrati, può essere un rituale wellness di circa 30 minuti». Per questo motivo, la direzione della struttura, al momento della richiesta di disponibilità, invia proposte che esulano dal tradizionale “tutto compreso”, indicando il prezzo minimo e massimo di ogni singola voce, dall’allestimento alla ristorazione, dalle tecnologie audio-video al benessere. Così facendo, il potenziale acquirente può realizzare il proprio pacchetto su misura. «Il nostro punto di forza», continua Fruncillo, «è lavorare con grandi multinazionali estere, un aspetto che ci permette di sfruttare nel migliore dei modi la nostra straordinaria location, proponendo menu tipici romani e del Lazio, oppure la possibilità di fare jogging

Anche la Spa può diventare location esclusiva in occasione di un evento, ancor più quando è ampia ed elegante come la Prince Spa dell’Hotel Parco dei Principi di Roma dove gli ospiti hanno a disposizione ben duemila metri quadrati. A sin., Gerardo Fruncillo, general manager del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa

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L’INCHIESTA

i 12 mesi, anziché solo nei periodi di punta. Secondo la nostra esperienza, sul breve termine, la caratteristica che sarà premiata è la personalizzazione, ai più alti livelli».

Il savoir-faire dell’albergatore

Giacinto Marchionna, Director of Sales and Marketing di Palazzo Gattini con il XIV Dalai Lama del Tibet

nella vicina Villa Borghese. E ancora, programmare il tour della città eterna in Vespa o un aperitivo in Via Veneto, prospettive molto stimolanti, che spingono la clientela a rinunciare persino ai più sofisticati device tecnologici – anche perché la penetrazione di tablet e smartphone ha raggiunto livelli impensabili in passato – per godere di un momento di evasione. Siamo convinti che per il 2014 la sfida maggiore sarà ancora il contenimento del budget, per esempio, spalmando il periodo di organizzazione congressuale su tutti

In tempo di crisi si ricorre sempre più spesso a conference call e web seminar, che richiedono però alta qualità e un’offerta specializzata

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Se in passato l’agenzia di comunicazione era l’interlocutore privilegiato per organizzare un evento, oggi, il cliente si rivolge direttamente alla struttura scelta. «Questi ultimi anni hanno rivoluzionato il mondo dell’hotellerie», commenta Giacinto Marchionna, Director of Sales and Marketing di Palazzo Gattini a Matera, «e l’esperienza alberghiera ci insegna a prendere in considerazione i nuovi concept. Il compito dell’albergatore del Terzo Millennio è quello di caratterizzare l’offerta meeting secondo le esigenze dell’acquirente, dal transfer alle attività ricreative. Il punto di partenza è l’ascolto delle necessità dell’azienda, che noi personalizziamo con proposte innovative, coadiuvati sia dalla nostra location, che


L’INCHIESTA

dispone di servizi di alto livello, come la Spa, un ristorante enfatizzato da una terrazza con vista sui famosi Sassi, spettacoli pirotecnici, escursioni notturne e pesca d’altura, sia un’ambientazione territoriale mozzafiato, che mantiene alta l’attrattiva della clientela e ci permette di aumentare, anno dopo anno, la percentuale delle richieste». Anche per Palazzo Gattini, la fruibilità di Internet, in tutte le sale dell’hotel, riveste un ruolo di primordine. La tendenza dominante è quella dell’aggregazione, pertanto, il must è potere lavorare in luoghi piacevoli, come il bar, la hall o il giardino, come fossero dei veri e propri job desk. Lo stesso dicasi per le sale meeting, diventate nel tempo sempre più accoglienti e confortevoli. «La nostra carta vincente», prosegue il manager, «è avere bandito un’eccessiva dose di rigidità e formalità, perché abbiamo compreso che i business men, dopo una giornata impegnativa trascorsa lontano da casa, preferiscono interagire con il personale e valorizzare il rapporto umano».

ma Luisa Arena, responsabile meeting dei CremonaHotels.it, «riscontrando scarso interesse da parte degli operatori. In prevalenza ci pervengono richieste con esigenze quasi sempre diverse, sulla base delle quali cerchiamo di proporre i nostri servizi con un’offerta personalizzata, tenendo in considerazione soprattutto la disponibilità di budget del cliente, per formulare una proposta economica adegua-

Il coffee break e il business lunch sono ancora più d’appeal se ambientati in un contesto di fascino open air come una bella terrazza panoramica (Grand Hotel de la Minerve)

Luisa Arena, responsabile meeting Cremonahotels.it

Eventi promo ed educational: il segreto scaccia-crisi Nemmeno la pubblicità on line risveglia l’appeal per soluzioni standardizzate. «Abbiamo più volte provato a promuovere su siti Internet di settore M.I.C.E. pacchetti meeting tutto compreso», confer3 2014 www.mastermeeting.it

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L’INCHIESTA

città di Stradivari. «Considerando il difficile momento finanziario, che costringe tutto il mondo business a tagliare il più possibile i costi, penalizzando molto questo segmento di mercato, ritengo che con l’inizio di una ripresa, per rilanciare le proprie attività commerciali, le aziende punteranno in modo massiccio su meeting formativi e promozionali, eventi incentive e congressi».

Marco Sarlo, direttore generale Royal Hotel Sanremo

Standardizzazione? No, grazie

Miriana Verga, Director of Sales and Marketing CastaDiva Resort & Spa con lo chef Davide Oldani

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ta. Il primo step, per noi, consiste nell’instaurare un contatto diretto (spesso telefonico) con la persona di riferimento, perché crediamo sia fondamentale creare empatia per agevolare il buon esito della trattativa. Nei limiti del possibile assecondiamo tutte le esigenze in materia di servizi e attrezzature, anche se non previste nella nostra dotazione di base, avvalendoci della collaborazione di provider e figure professionali esterne». Tra le peculiarità indispensabili per gli acquirenti salgono sul podio la luce naturale in sala conferenze, strumentazioni high tech, assistenza tecnica e ristorazione di vario genere, dal semplice coffee break al light lunch servito presso il roof garden “Al Quarto”, con vista mozzafiato sulla

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A nessuno piace omologarsi, tantomeno alle aziende che attraverso convention e presentazioni devono valorizzare la propria immagine, il proprio credo, nonché convalidare una chiara strategia di azione. «Già da qualche anno», conferma Marco Sarlo, direttore generale del Royal Hotel Sanremo, «la tendenza dominante è fare in modo che i meeting riescano a soddisfare le esigenze, le abitudini e la gestione del tempo dei clienti, che devono potere sviluppare ciò che si sono configurati nella mente». La maestria degli addetti ai lavori risiede nella capacità di cogliere le differenti richieste e di dare delle risposte pertinenti. «Il nostro team ha una mentalità aperta», continua Sarlo, «e grazie a una ridotta dimensione possiamo gestire molto bene il periodo congressuale, che coincide con la bassa e media stagione. La peculiarità della città dei fiori poi è un’ottima cornice, che consente di programmare attività di varia natura, dalle escursioni alle serate al casinò, grazie anche alla collaborazione di alcuni partners, come il golf e lo yatch club o il centro equitazione». Un aspetto irrinunciabile sono i dispositivi high tech. Per questo, nonostante la sale riunioni siano dotate di una tecnologia di base piuttosto elevata, i clienti possono scegliere comunque l’appoggio di un service esterno. Lo stesso vale per la ristorazione. «È una caratteristica che gioca un ruolo fondamentale, sia negli spazi interni all’hotel sia per pranzi e cene outdoor. Per esempio, in occasione di un recente congresso americano riservato ai manager europei, ad eccezione del welcome dinner e della cena di gala, i momenti conviviali venivano distribuiti in diversi ristoranti che l’acquirente aveva selezionato con noi, per consentire ai partecipanti una scelta diversa ogni girono. Cosa


L’INCHIESTA

ci riserverà il futuro? L’andamento del settore va di pari passo con il mercato economico. Quando la crisi sarà alle spalle, le aziende di nuovo in quota avranno la necessità di formare e mandare nuovi messaggi produttivi alle loro fonti».

Vincenzo Perrone, direttore Radisson Blu Resort Terme di Galzignano

L’esperienzialità che fa la differenza «Negli ultimi anni il settore M.I.C.E. ha sicuramente mostrato una flessione che non si limita alla richiesta del pacchetto all inclusive», precisa Miriana Verga, Director of Sales & Marketing del CastaDiva Resort & Spa sul lago di Como, «e le aziende, a causa della situazione economica internazionale, sono molto attente ai budget. Parliamo non solo di piccole imprese, ma anche di luxury brands, che tendono ad organizzare i propri eventi all’interno dell’azienda stessa, una scelta spesso legata a una questione di immagine, in quanto anche chi può permettersi di appoggiarsi a location esterne di prestigio sceglie di non farlo per “non apparire”. Potremmo dire che a differenza di quanto accadeva in passato, dove si faceva a gara per organizzare il meeting più esclusivo, l’ultimo triennio si è rivelato quello del low profile». La capacità di offrire un servizio personalizzato a 360 gradi è quello che, oggi, contribuisce in maniera sostanziale al successo di una struttura ricettiva. Sempre più il cliente si allontana dalle proposte standardizzate per avere “un abito su misura”, che risponda alle proprie esigenze e che, allo stesso tempo, gli regali un’esperienza da portare con sé. «Le prerogative irrinunciabili», continua la manager, «sono i servizi tecnologici, come il wi-fi, perfettamente funzionante in ogni parte della struttura, la possibilità di organizzare video-conferenze, streaming in diretta e assistenza tecnica. Nel breve termine, ci aspettiamo una ripresa del settore, parallelamente a un miglioramento della situazione economica generale. I primi segnali positivi per il 2014 e 2015 sono già arrivati!».

Ottime materie prime, servizio accurato e una tipicità che lascia il segno «Sono almeno cinque anni che le aziende si muovono in maniera alternativa rispetto ai tradizionali pacchetti all inclusive»,

dichiara Vincenzo Perrone, direttore di Radisson Blu Resort Terme di Galzignano, «complice la crisi e le molteplici potenzialità della comunicazione, la preferenza è sfruttare diversamente le sinergie provenienti da tecnologia, ambiente ed emozionalità. Tre risorse che rappresentano il perfetto corollario della nostra struttura, immersa in 35 ettari di verde secolare a ridosso del Parco Regionale dei Colli Euganei, e forte di un complesso termale all’avanguardia, un campo da golf a nove buche, sei campi da tennis, uno da beach volley e nove sale meeting high tech. Sappiamo che prodotto e servizio congressuale devono essere interpretati come una realtà in continua evoluzione e non come una mera vendita di spazi, attrezzature e prestazioni standard. Il cliente non può fare a meno di un interlocutore professionale che sappia comprendere e interpretare le sue esigenze. Le finalità di un convegno variano a seconda delle aziende e degli organizzatori. Tanto più si riesce a entrare in sintonia con l’obiettivo richiesto, tanto più certo sarà il successo dell’evento e la soddisfazione del cliente». La componente tecnologia riveste oggi un ruolo chiave, anche per le attività outdoor, che necessitano di un’impiantistica moderna ed efficiente. Così come la ristorazione, dal semplice coffee-break, nutrito e variegato, alla più impegnativa cena di gala capace di lasciare un ricordo indelebile. «Il settore ha subìto un calo negli ultimi anni a causa della difficile congiuntura economica», conclude il manager, «e oggi predominano conference call e web seminar, che richiedono un’offerta specializzata e una qualità di livello maggiore. Chi riuscirà a soddisfare questo nuovo tipo di domanda potrà anche permettersi di pensare positivo». ■ 3 2014 www.mastermeeting.it

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Anno zero per il trasporto aereo

Pronto per essere approvato, il nuovo piano di riordino del sistema aeroportuale potrà essere un punto chiave di svolta per la crescita del turismo business

✒Dario Ducasse Anno nuovo, ma già da un po’ per la verità..., governo nuovo. Uno dei ministri però che il neo presidente del consiglio Matteo Renzi ha mantenuto rispetto al precedente esecutivo guidato da Enrico Letta è il responsabile dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il cui dicastero, proprio qualche settimana prima del cambio di rotta a Palazzo Chigi, aveva presentato un importante documento per il futuro del sistema aeroportuale del nostro Paese. Si tratta appunto del nuovo piano di organizzazione degli scali italiani che è stato pensato con l’obiettivo di riordinare e razionalizzare il sistema degli aeroporti della penisola. La presenza allora dello stesso ministro nel nuovo governo da pochi giorni in carica

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lascia presagire che la continuità voluta nelle stanze dei comandi del ministero dei Trasporti possa portare con sé anche la definitiva attuazione di questo piano, che, ripetiamo, al momento è stato solo presentato dai tecnici del dicastero alla Conferenza delle Regioni in sostituzione di quello proposto invece a gennaio 2013, ma mai approvato, dal precedente ministro Corrado Passera. Qual è l’importanza di questo piano ci si può chiedere? È grande perché vuole andare finalmente a rendere logico e omogeneo il sistema degli scali italiani – che comprende 112 aeroporti in tutto: va detto però che 47 di questi sono aperti a voli civili non di linea e 11 a uso esclusivamente militare –, indi-


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Un aereo Emirates in fase di parcheggio: le grandi compagnie mondiali continuano a puntare sui principali scali italiani come Roma, Milano e Venezia

viduando quelli sui quali dovrà essere nel prossimo futuro prioritario e strategico investire. Si, perché un sistema nazionale turistico che funzioni bene, sia a livello di business che di leisure travel, non può ovviamente prescindere da un’organizzazione logica e strutturata della rete aeroportuale. Una sistemazione che renda finalmente razionale e ben fruibile anche dai grandi vettori internazionali, oltre che da quelli nazionali e low cost, gli scali delle mete più importanti del turismo d’affari e vacanziero insieme. È tempo infatti che chi comanda prenda atto che i tempi cambiano e che bisogna adeguare il sistema al nuovo modo di viaggiare delle persone.

In volo, ma non solo A questo punto infatti, prima di andare a capire come dovrebbe essere organizzato il piano e quali sono le prime reazioni degli addetti ai lavori, occorre aprire una

piccola parentesi per far capire quanto sia cambiato, rispetto al recente passato, il sistema di priorità aeroportuale a disposizione di chi viaggia innanzitutto per affari. Ecco allora che basta andare a vedere quello che racconta l’ultima release della Business Travel Survey di Uvet Amex, società del Gruppo Uvet specializzata nei viaggi d’affari. Secondo i suoi dati infatti, nei primi mesi del 2014, la maggioranza dei business traveller italiani, ma non solo, ha privilegiato il treno all’aereo per spostarsi da Milano a Roma, ovvero lungo quella tratta che è da sempre la più affollata d’Italia. Una vittoria probabilmente definitiva, anche se già anticipata dall’andamento dello scorso anno, quando la quota di mercato ricoperta dal treno era salita al 49% rispetto al 35% del primo trimestre del 2011. È indubbio infatti che il sistema ferroviario ad alta velocità col suo grande e repentino sviluppo nel nostro Paese stia cambiando le abitu-

Personale di terra Alitalia a Fiumicino, l’aeroporto strategico per il centro Italia secondo il piano

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TRA STORIA E CRONACA È chiaro a questo punto che il fatto che negli ultimi 25 anni gli aeroporti in Italia siano nati e si siano sviluppati in modo piuttosto caotico, senza una pianificazione o una strategia, venga considerato una scelta folle e scellerata. Da, finalmente, correggere. Anche perché si tratta di decisioni prese, spesso, solo sulla base di interessi elettorali della politica locale, piuttosto che da ragioni di convenienza economica o da logiche di interesse nazionale. Questa politica di “un aeroporto per ogni campanile” era infatti già stata duramente criticata dall’ex ministro Corrado Passera. Anche il suo piano mai attuato infatti, come quello di Lupi, che si spera ora possa presto vedere la luce per davvero, aveva principalmente lo scopo di razionalizzare il sistema a livello nazionale e in modo integrato. In modo finalmente di selezionare un ridotto numero di aeroporti di interesse strategico e nazionale, investire su questi e chiudere o smettere di investire sugli altri e di sprecare, in molti casi, il denaro dei contribuenti. Attualmente infatti quasi tutti gli aeroporti sono di proprietà del demanio statale anche se poi gestiti da società private o miste pubbliche e private. Tanta strada è stata fatta, a terra e in cielo da quel primo gennaio 1914, anno in cui, giusto un secolo fa, il primo passeggero pagante salì a bordo di un volo di linea. In particolare era il sindaco della cittadina della Florida St. Petersburg Abram Pheil, che si assicurò per 400 dollari l’unico posto sul primo collegamento aereo commerciale della storia, il volo di 23 minuti da St. Petersburg a Tampa, effettuato con un idroscivolante Benoist. E nei cento anni che sono seguiti, come sottolinea l’associazione internazionale del trasporto aereo IATA in una sua recente ricerca, l’aviazione commerciale ha avuto un impatto sulla vita di miliardi di persone in tutto il mondo, divenendo uno dei settori cruciali di sviluppo che connette culture, aprendo mercati e riunendo persone. Basti pensare che da quel primo volo con un unico passeggero, si è passati agli 8 milioni di passeggeri che volano ogni giorno. Anzi, secondo i dati IATA, nel 2013 i passeggeri degli aeromobili di tutto il mondo sono stati 3,1 miliardi, e la stima è che entro fine 2014 si raggiungerà il tetto dei 3,3 miliardi, cioè il 44% della popolazione mondiale. Spiegano ancora i numeri IATA che il settore dell’aviazione genera oggi 57 milioni di posti di lavoro e 2,2 triliardi di dollari in attività economica complessiva: con un contributo diretto alle economie di 540 miliardi di dollari, si posiziona come il 19° settore industriale più ricco del pianeta. IATA stima inoltre che il fatturato globale delle linee aeree raggiungerà nel 2014 i 743 miliardi di dollari, con un margine di profitto netto del 2,6%. Tony Tyler, Ceo IATA, l’associazione internazionale del trasporto aereo

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dini e le modalità di spostamento di chi viaggia per affari facendo privilegiare il treno come mezzo di trasporto. Sempre secondo lo stesso studio, svolto coinvolgendo un campione di 700 aziende con spese di viaggio comprese tra 20mila e 15milioni di euro all’anno, altra caratteristica a favore del treno è anche il costo dei biglietti, diventato sempre più competitivo. L’ingresso della libera concorrenza, che ha permesso l’entrata sul mercato di Italo, ha infatti fatto diminuire nell’arco di due anni il prezzo medio dei biglietti del 10%. E infatti ci dicono i numeri Uvet, per fronteggiare il cambiamento di abitudini, l’avanzare delle preferenze per l’alta velocità e la presenza di compagnie aeree low cost sulla tratta Milano-Roma, anche i prezzi dei biglietti aerei si sono abbassa-


L’INCHIESTA

ti mediamente del 15% tra il primo e il secondo semestre del 2013. Altro importante dato di questa ricerca, che riguarda proprio sempre il sistema aeroportuale italiano, è poi quello che dice che se il traffico aereo nazionale risente negativamente dello sviluppo dell’alta velocità ferroviaria, quello europeo e intercontinentale stanno invece recuperando volumi. Nel 2013, ad esempio, sono stati i paesi CIVETS (Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia and Sudafrica, NDR) a dimostrarsi come più attrattivi a fronte comunque di un piccolo calo registrato dai BRIC (Brasile, Russia, India, Cina, NDR).

Gli scali d’Italia Insomma i tempi cambiano, gli scenari del trasporto business pure e alla mag-

gior parte degli addetti ai lavori pare giusto che al governo si pensi a una più attuale sistemazione del modello aeroportuale. Come si presenta quindi il sistema proposto dal ministero guidato da Lupi? Innanzitutto suddividendo l’Italia in 10 aree geografiche, quindi indicando per ognuna di esse un aeroporto “di primo livello”, cioè di interesse strategico, sul quale investire. Nello specifico stiamo parlando di Milano Malpensa per il nordovest, Venezia per il nord-est, Bologna per il centro-nord, Roma Fiumicino per il centro, Napoli per la Campania, Bari per la zona mediterraneo-adriatica, Lamezia Terme per la Calabria, Catania per la Sicilia orientale, Palermo per la Sicilia occidentale e Cagliari per la Sardegna. Ai quali, secondo le indicazioni del ministe-

Check in a Linate: per il piano, lo scalo è di interesse nazionale ma non strategico come Malpensa

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LE REAZIONI DEL MERCATO «Oggi siamo entrati finalmente in un mercato aereo globale», sottolinea Silvia Tagliaferri, Direttore Commerciale e Marketing Italia di Cathay Pacific, «nel quale noi, come compagnia orientale, operiamo con criteri diversi ed eterogenei. Siamo contenti però di sottolineare come anche il mercato italiano stia diventando, anno dopo anno, sempre più importante e strategico. E non solo per quei passeggeri business che amano il nostro comfort di bordo. Guardiamo con positività a una razionalizzazione del sistema aeroportuale italiano e, viste le prospettive di crescita futura nel Paese, continueremo a investire. Senza dimenticare che siamo stati tra le prime compagnie a stringere un accordo sulla mobilità integrata treno aereo, con NTV. Expo è alle porte e sarà un vero banco di prova per il sistema dei trasporti italiano». «Tutte le innovazioni e le rotte che da tempo abbiamo portato e stiamo portando in questo Paese», racconta Araci Coimbra, General Manager TAP Portugal in Italia, «dimostrano che non abbiamo paura di investire nel mercato della penisola, per noi il terzo mercato a livello europeo. Spingiamo, e continueremo a farlo, in particolare su scali strategici come Roma, Venezia e Milano Malpensa. Ci auguriamo che lo stesso principio di organizzazione e razionalizzazione portato avanti sul sistema aeroportuale nazionale nella sua interezza porti benefici al comparto».

ro, si potrà aggiungere eventualmente solo il nuovo polo aeroportuale Firenze-Pisa, che sarà considerato strategico solo se saranno realizzate la gestione unica e In decollo da Fiumicino per Milano ma la battaglia sulla tratta con le ferrovie è, forse, definitivamente perduta

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l’integrazione societaria fra i due scali. Così, una prima differenza rispetto al mai attuato piano Passera è subito evidente: in questa proposta si può arrivare a un massimo di 11 aeroporti strategici di primo livello, contro i 31 previsti da quella precedente. Sempre secondo il nuovo piano poi altri 26 aeroporti vengono definiti di interesse nazionale: ovvero rimarranno comunque di proprietà dello Stato e continueranno a beneficiare del finanziamento previsto dalla legge. Si tratta in questo caso degli aeroporti civili, aperti al traffico civile e commerciale di: Milano Linate, Torino, Bergamo Orio al Serio, Genova, Brescia, Cuneo, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Reggio Calabria, Crotone, Comiso (Ragusa), Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Brindisi, Taranto, Olbia e Alghero. In totale quindi il piano Lupi prevede 37 aeroporti prioritari (calcolando gli 11 di interesse strategico più i 26 di interesse nazionale), contro i 31 previsti lo scorso anno da Passera, per i quali lo sviluppo di scali e infrastrutture di collegamento, sia viarie sia ferroviarie, saranno a carico dello Stato. Tutti gli altri aeroporti, che in base al piano Lupi sono classificati per lo più di interesse locale, non sono stati considerati prioritari e non saranno sostenuti con soldi dallo Stato: anzi l’ipotesi è che quelli tra questi di proprietà dello Stato vengano ceduti alle Regioni, sulle


L’INCHIESTA

ROBERTO MARONI PUNTA SU MALPENSA «Malpensa ha una naturale vocazione internazionale, è un aeroporto fondamentale per tutto il nord, non solo per la Lombardia, e si trova all’interno di un’area che ha enormi potenzialità che dobbiamo sfruttare. Per farlo, però, occorre unire le forze, con un piano aeroportuale di tutto il sistema lombardo e una grande alleanza dei territori, della Lombardia, e di tutti i suoi scali: Malpensa, Linate, Orio e Montichiari», ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni».

quali ricadrà l’onere del finanziamento e che potranno disporne la chiusura o una diversa destinazione d’uso.

Finalmente un piano È insomma proprio il caso che anche il nostro Paese non perda l’occasione di stare al passo con l’evoluzione mondiale dei trasporti e faccia di tutto per realizzare un sistema aeroportuale, magari anche integrato a livello di mobilità con altre forme di movimento come il treno ad esempio, che possa dare un ulteriore spinta alla crescita del turismo, business e non solo, su tutto il nostro territorio. «Mi pare che questo piano», ci dice Umberto Solimeno, direttore per l’Italia di un vettore internazionale come Air Canada, «sia stato rivisitato, rispetto al precedente di Passera peraltro mai attuato, con dei criteri un po’ diversi, soprattutto a livello di omogeneità geografica e topografica. A mio avviso è rimasto in questa nuova sistemazione un livello troppo alto di liberalizzazione. Insomma credo ci siano ancora troppi aeroporti considerati di

interesse anche solo nazionale. Certo l’Italia ha una geografia particolare e di questo va tenuto conto, ma non bisogna dimenticare che, per esempio, la vicina Francia ha la metà degli aeroporti che abbiamo noi. E lo stesso problema c’è anche a livello di licenze per i vettori, anche questi ultimi, forse, troppi. Ora il piano è pronto e deve solo essere messo in atto, il passo successivo è dare il via anche alla nuova Autorità dei Trasporti, il soggetto che dovrà controllare e gestire le problematiche del settore, sgravando l’Enac che, per sua natura, è solo un organo di vigilanza. Con ordine e raziocinio la situazione del turismo italiano per me non potrà che migliorare. Se poi mi si chiede se con la nuova strutturazione il sistema degli scali italiani sarà in grado di soddisfare meglio le esigenze delle compagnie aeree internazionali, questo al momento non lo so dire. Bisognerà vedere sul campo. Intanto occorre creare un sistema più adeguato di mobilità integrata che coinvolga non solo aereo e treno ma anche auto e trasporti pubblici». ■

Dai due terminal di Malpensa decollano voli di linea e low cost di interesse strategico internazionale

Umberto Solimeno

IL PIANO AEROPORTI SECONDO IL MINISTERO DEI TRASPORTI Bacini di traffico

Aeroporti strategici

Restanti aeroporti di interesse nazionale

Nord-Ovest

Milano Malpensa

Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo

Nord-Est

Venezia

Verona, Treviso, Trieste

Centro-Nord

Bologna, Pisa/Firenze*

Rimini, Parma, Ancona

Centro Italia

Roma Fiumicino

Roma Ciampino, Perugia, Pescara

Campania

Napoli

Salerno

Mediterraneo/Adriatico

Bari

Brindisi, Taranto

Calabria

Lamezia

Reggio Calabria, Crotone

Sicilia orientale

Catania

Comiso

Sicilia occidentale

Palermo

Trapani, Pantelleria, Lampedusa

Sardegna

Cagliari

Olbia, Alghero

* a condizione che si realizzi la gestione unica

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IL TOP MANAGER DEL MESE

Le sfide non mi fanno paura Il numero uno di Tnt Post Italia, Luca Palermo, racconta come è riuscito a fare dell’azienda il primo operatore postale privato in Italia, con il 13% del mercato

✒Gaia Fiertler I confini gli sono sempre andati stretti. Da ragazzo, nei primi anni Ottanta, quando avrebbe voluto fare l’istituto alberghiero per girare il mondo. Da trentenne, fine anni Novanta, quando si è trovato in prima fila nelle start up di Internet, per quella passione incontenibile per le sfide e per tutto ciò che ancora è da costruire. Luca Palermo, amministratore delegato di Tnt Post Italia controllata dal gruppo olandese PostNL, ha traghettato l’azienda all’attuale status di primo operatore postale privato in Italia, con il 13% del mercato. Frutto della ristrutturazione del 2009, dove è stata fatta una scelta di campo: passare dal ruolo di subfornitori a quello di competitor. In pratica, sono stati dismessi i business non a valore aggiunto, come la posta non indirizzata, e sono stati valorizzati altri servizi, come Formula certa, primo caso di tracciabilità di lettere e pacchi già dal 2007. All’epoca, il mandato era «O la va o la spacca», perché in alternativa il gruppo olandese sarebbe uscito dal mercato italiano. Ma Luca Palermo ha sempre adorato le situazioni sfidanti e, ancora una volta, ce l’ha fatta. Lui che, in fondo, le sfide se le è sempre un po’ cercate. «Non ho mai avuto paura di rischiare, meglio fare e sbagliare che non fare nulla. Certo mi aiutano uno spiccato spirito d’intraprendenza e una rapida capacità di decisione».

I primi passi in una multinazionale

«Ad Aosta mi mandavano in un’azienda che aveva un buyer che mi respingeva, finché non ho trovato il modo di rispondergli e me lo sono conquistato»

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Così, dopo la laurea in economia a Pavia, fuori dai confini regionali di provenienza, la piemontese Ivrea, fa uno stage in Olivetti ma, anziché proseguire lì, quasi a intuirne le sorti, entra in Johnson&Johnson come venditore. Ha 25 anni. «La multinazionale mi ha insegnato che le aziende funzionano se hanno clienti e qualcosa da offrire». Ma è sul campo che il neolaureato impara a trattare con i clienti, anche


IL TOP MANAGER DEL MESE

prendendosi qualche porta in faccia. «Ad Aosta mi mandavano in un’azienda che aveva un buyer che mi insultava, mi respingeva, finché non ho trovato il modo di rispondergli e me lo sono conquistato. Avevo trovato la chiave giusta, era entrata in azione l’empatia».

Gli anni del cambiamento epocale: internet e l’e-commerce Nel suo dinamismo, Palermo passa quindi al trade marketing della tedesca Bosch, dove ha la gestione degli agenti. Sono gli anni in cui iniziano a cambiare i canali di vendita, ma sono gli stessi in cui è in arrivo una trasformazione epocale, quella di internet e dell’e-commerce. Palermo non può farsi scappare una simile occasione e, prima, assiste alla crescita velocissima dell’agenzia web Matrix, partita in un garage di via Fatebenefratelli a Milano, poi entra in Fineco, la banca online, di cui gestisce i clienti. Finché la società di outsourcing del call center, Acroservizi, non lo vuole con sé come direttore generale.

La scalata in Vodafone È il Duemila, Luca Palermo ha 29 anni. La sua passione, intraprendenza e velocità non erano passate inosservate e, in due anni, porta la società di servizi al secondo posto nella classifica dei maggiori fornitori di outsourcing. «Così, mentre proponevo alle grandi aziende il nostro modello di call center, inciampo in Vodafone che mi recluta subito». Inizia la sua scalata nel gruppo di telefonia mobile, prima come customer care manager, poi come business sales director, rinforzando le sue capacità manageriali anche con un corso executive alla prestigiosa business school di Losanna Imd.

cambiamento viene intercettato da Tnt Post. È il 2007, gli affidano una business unit come direttore vendite, poi un’altra, finché nel 2009 viene nominato amministratore delegato e guida la ristrutturazione, portando l’azienda al riposizionamento di oggi. Ma come si è portato dietro anche la squadra, in una riorganizzazione così profonda? «Prima di tutto parlando chiaro ai miei collaboratori e spiegando bene la mission, gli obiettivi e la direzione da prendere, quindi, con un al-

In alto a sinistra Luca Palermo con il direttore del General Management Program di Harvard, Sunil Gupta, alla premiazione di fine corso nel novembre 2013. Sotto, durante una convention con i clienti

Da direttore vendite a capo di Tnt Post Intanto si avvicina l’epoca della liberalizzazione del mercato postale e l’uomo del 3 2014 www.mastermeeting.it

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IL TOP MANAGER DEL MESE

In alto, due momenti del periodo trascorso negli Stati Uniti per il corso di General Management ad Harvard. A sinistra, a settembre al “10th Annual Brian J. Honan 5K Road Race” di Allston; a destra durante una gita a novembre al Chatham Pier Fish Market. Sotto, momenti di relax sul Mar Rosso all’inizio dell’anno

lenamento continuo di punta tacco». In pratica, con una doppia azione di coaching sul singolo e di team building sul gruppo. «Ognuno di noi in certi momenti ha bisogno di una sorta di “fine tuning”, cioè di risintonizzarsi, con l’aiuto di facilitatori, come i coach». Senza però trascurare la dimensione del team, investendo quindi in team building, delega e ascolto attivo. «L’importante è parlarsi con chiarezza, perché dirsi le cose è una regola di vita. Tanti problemi sorgono proprio quando non ci si ascolta e non ci si parla». Allora sorgono le incomprensioni che possono far inceppare la macchina. Ma, da buon scorpione impulsivo, ammette di aver dovuto imparare a contare fino a dieci prima di aprir bocca. Le cose vanno dette, certo, ma nel giusto modo e al momento giusto. «L’ora in auto per raggiungere l’ufficio mi serve per pensare e riflettere».

Le passioni, tra corsa, viaggi e hotel Oltre al dialogo sincero, è l’attività fisica l’altro canale in cui il top manager convoglia stress e stanchezza che assalgono anche chi, come lui, ama tanto uscire dalla zona di comfort. Runner come altri suoi colleghi manager, ha corso per le strade di New York in occasione dell’annuale maratona, ma non trascura nemmeno la palestra, prima di andare in ufficio. «Quando non devo partire, un paio di volte alla settimana alle 6 sono già fuo-

«L’importante è parlarsi con chiarezza, perché dirsi le cose è una regola di vita»

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ri casa, alle 7 in palestra a Milano e alle 8,30 in ufficio», ci rivela Palermo. E il movimento fisico è talmente importante per lui che, quando è in trasferta, sceglie hotel con palestra o, meglio ancora, che siano nei pressi di parchi, come l’NH Vittorio Veneto di Roma di fronte a Villa Borghese, il suo preferito nella capitale. Anche nelle riunioni residenziali con la prima linea, sceglie luoghi riposanti in mezzo alla natura, come Cascina Erbatici della catena francese Chateauform, in provincia di Pavia, con le sale riunioni nel vecchio mulino, oggi decisamente hitech. Ma non trascura neppure l’aspetto umano: «Tendo a tornare dove mi riconoscono e mi fanno sentire accolto, come al Meridien di New York». Gli hotel devono essere puliti e funzionali e non asfittici, come accade spesso in certi hotel del nord Europa. «Per salvarti devi scegliere una catena internazionale, come l’NH in Olanda, dove per ovvie ragioni mi reco spesso», ammette Palermo. Nei viaggi di piacere gli piacerebbe andare ancora all’avventura, come quando in moto è arrivato fino a Capo Nord o come quando, tre anni fa, ha fatto il giro della Costa Rica, ma ora, con tre bambini, è tutta un’altra musica e la meta delle vacanze sono i family hotel trentini e i villaggi family friendly, come quelli sul Mar Rosso. Niente male comunque.


IL TOP MANAGER DEL MESE

Le location scelte per meeting e convention Il manager di Tnt Post è molto sensibile anche al tema delle convention, dove si espone in prima persona con speech appassionati e appassionanti. «La convention annuale è il momento per rinnovare il patto con i 92 partner, i distributori dell’ultimo miglio, farli salire a bordo e farli sentire parte dell’azienda, in un contesto che unisce l’utile al dilettevole». La logica è anche quella di creare rete d’impresa e consorzi stabili, per far sopravvivere anche i più piccoli con forte knowhow territoriale, garantendo loro formazione, tecnologia e assistenza. Palermo è anche presidente di Fise Are, il sistema

delle aziende private di recapito e distribuzione postale del sistema Confindustria servizi. Le location scelte per le convention sono quelle classiche italiane, dal Forte Village in Sardegna a Villa Igiea In Sicilia, fino al Nova Yardinia a Castellaneta Marina in Puglia lo scorso anno. Per i grandi clienti predilige invece luoghi più ricercati, come il Byblos Art Hotel di Verona, in un’antica villa tra opere d’arte e degustazioni di amarone, o nello scenario naturale di Riva del Garda, all’Hotel Lido Palace. Lì hanno appreso la cucina veloce e di qualità, senza spendere una fortuna, dello chef mediatico Simone Rugiati, che di recente ha aperto un ristorante a Milano sul tartufo a buon mercato (Il Tartufotto). A Milano, Palermo li ha invece incontrati al Teatro Nazionale, in una serata esclusiva, con uno spettacolo in stile Full monty. Ma lui, dove si proietta nei prossimi anni? Oltralpe ovviamente. ■

Due immagini del Byblos Art Hotel di Verona. Sotto, una spiaggia del Forte Village, due alberghi in cui il manager ama soggiornare, in particolare, per lavoro

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LA SCELTA

5 ragioni per scegliere il Grand Hotel di Como

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ul Lago di Como, a circa 45 minuti da Milano e dai suoi aeroporti, il Grand Hotel di Como è un’enclave di eleganza, riservatezza e tecnologia, ideale sia per chi vuole rilassarsi e scoprire le meraviglie del Lago di Como, sia per chi è alla ricerca di una location esclusiva, tranquilla e comoda da raggiungere, dove organizzare il proprio evento. Immerso in un parco di oltre 11.000 metri quadrati, l’hotel dispone di moderne e attrezzate conference room in grado di accogliere fino a 1.000 persone e di un avveniristico auditorium multifunzionale, Spazio Como, fiore all’occhiello della struttura. A questo si aggiungono 153 camere, una bella piscina all’aperto con vasca idromassaggio, 3 ristoranti, 2 bar, area benessere con palestra, sauna e solarium, e ampio parcheggio con 50 posti nel garage interno, 120 posti esterni e 3 parcheggi per i pullman. Ma ecco in dettaglio l’offerta del Grand Hotel di Como declinata in cinque plus che da soli valgono un meeting in questa location. UN RESORT IN CITTÀ. Il Grand Hotel di Como gode di una posizione speciale, che coniuga esclusività e facile raggiungibilità. A una manciata di minuti dal centro storico di Como e di Cernobbio, il lago e le sue ville famose a pochi passi, e, tutt’intorno, il verde di un grande parco con piscina e solarium attrezzati. E, per le attività outdoor, ci sono anche le biciclette a noleggio.

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SPAZIO COMO. È il non plus ultra per ogni evento: avveniristico design, impianti audio-video di ultima generazione e illumina-

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zione naturale. In grado di accogliere fino a 350 persone, l’auditorium Spazio Como è una struttura poligonale, magicamente sospesa sull’acqua, che si affaccia sul grande parco, dove è possibile organizzare coffe break e ogni altra attività complementare: dai team building agli show room. CUCINA D’ECCELLENZA. Dal banchetto, allestito nel parco o nella lounge interna, ai pranzi e alle cene in uno dei 3 ristoranti, l’hotel offre una soluzione ad hoc per ogni esigenza: il ristorante Gusto propone un ambiente classico e

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raffinato, per l’estate c’è, invece il Kincho, elegante gazebo a bordo piscina, mentre per eventi intimi ed esclusivi la scelta giusta è il Kitchen, fresco di restyling, dove gustare i piatti del rinomato chef Paolo Lopriore. VERSATILITÀ. Congressi, conferenze, eventi, inaugurazioni, presentazioni di prodotti, workshop: non c’è limite alla tipologia di evento che si può realizzare nel Centro Congressi, direttamente collegato a Spazio Como e composto da 10 sale modulari in grado di accogliere complessivamente fino a 1.000 persone. E, ad affiancare l’event manager, è a disposizione un team di professionisti dedicato, pronto a seguire il progetto in tutte le fasi.

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LE CAMERE. 153 in tutto spiccano per l’ampiezza e per il design sobrio ed elegante, oltre che per i comfort di ultima generazione. Da scoprire le nuovissime Deluxe Terrace con solarium privato.

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SPAZIO COMO

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VERSATILITÀ

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LE CAMERE

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Mobilità integrata.

Un aiuto al business travel Un’integrazione efficace tra traffico aereo e ferroviario, orchestrata in chiave dinamica da un provider terzo, può far risparmiare sensibilmente il travel manager, sia in termini di tempo che di spese di viaggio, incrementando flussi turistici in hotel e destinazioni

✒Daniele Dappiano Se la mobilità integrata è “la” sfida che sempre più si impone al settore dei trasporti per diventare competitivo nell’era di massima crescita del turismo globale, non sono solo gli attori del mercato aereo e ferroviario a guardare con interesse e favore all’aumento di accordi e partnership tra il mondo della rotaia e quello dell’alta quota. «La nostra azienda», spiega Giuseppe Bonollo, Director of Marketing and Promotions NTV, «sta sviluppando una serie di progetti di mobilità integrata per servire al meglio le città del nostro network. L’obiettivo? Quello di facilitare la possibilità di spostamenti rapidi nel Paese sia al passeggero italiano che al turista straniero. Per questo motivo abbiamo concluso alleanze con compagnie aeree interessate anche al mondo del business travel, come ad esempio Cathay Pacific: abbiamo infatti la volontà di dare un senso ancora più concreto al concetto di

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“fare sistema in Italia” per semplificare la vita del viaggiatore». Il professore della Bocconi ed esperto di marketing aeroportuale David Jarach, durante un evento organizzato da Carlson Wagonlit ha approfondito ancora di più la questione da un punto di vista del business travel. «Nel mondo gli esempi di successo relativi alla mobilità integrata non mancano. L’offerta di aereo e treno, mixata a partire da un punto nodale di interconnessione, è ormai prassi comune in Europa, non solo negli scali hub. A Colonia, ad esempio, si intersecano voli low cost con un’offerta ferroviaria ad alta velocità. In Scandinavia invece, è possibile accedere a numerose destinazioni attraverso la sinergia integrata aereo-nave. E, ancora, a livello mondiale, l’accessibilità agli scali aeroportuali per i passeggeri di business e first class è spesso garantita da un’offerta di noleggio auto con conducente. Con la mobilità integra-


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ta, del resto, ci guadagnano tutti, sia i fornitori di servizi di viaggio sia gli utilizzatori finali. I fornitori innanzitutto perché in un ambiente ipercompetitivo, come quello dell’intera filiera del transportation, l’imperativo per ottimizzare il ritorno sull’investimento è la cooperazione, o “coopetizione”, tra i singoli player. Per quanto riguarda le aziende che fanno viaggiare i propri dipendenti, invece, un’integrazione efficace tra le soluzioni di mobilità, orchestrata in chiave dinamica da un provider terzo quale la travel management company, eventualmente supportata da un technology provider, può generare una riduzione del total travel time e un minore impatto delle spese di viaggio. Insomma parliamo di una tipologia di servizi che davvero consente di risparmiare tempo e denaro. E ormai se ne sono resi conto anche i travel manager».

Un bene per gli hotel Non è un caso, perciò, che in tutte quelle mete che desiderano sviluppare o anche solo consolidare la loro posizione nel settore dei viaggi congressuali, la presenza di una linea ferroviaria che arrivi direttamente all’interno del terminal aeroportuale, in modo da consentire ai viaggiatori

collegamenti rapidi con la destinazione stessa – che sia essa un centro cittadino oppure no – appare fondamentale. Anzi, a sottolineare il fatto che proprio questa corsa all’intermodalità dei trasporti sembra poter essere l’arma vincente per incrementare la competitività nell’acquisizione di eventi congressuali – e di conseguenza il fatturato alberghiero ad esso collegata – arriva un recentissimo studio a stelle e strisce. Secondo la ricerca “A New Partnership: Rail Transit and Convention Growth” (commissionata dall’American Public Transportation Association e dalla US Travel Association) le strutture alberghiere delle mete con accesso ferroviario diretto dal centro al terminal aeroportuale registrano quasi l’11% in più di entrate per camera rispetto agli hotel delle destinazioni nelle quali non esiste questo tipo di collegamento. «Dalla nostra ricerca si capisce molto bene», spiega il presidente e Ceo di APTA, Michael Melaniphy, «che, dagli investimenti nei sistemi ferroviari locali traggono beneficio non solo i residenti, bensì anche l’intero settore dei viaggi e dell’ospitalità. Nel dettaglio della case history americana presa in esame dallo studio, quindi, i maggiori ricavi per camera si traducono, per le “rail city” americane, in un potenziale di 313 milioni di dollari di entrate l’anno. Altro dato interessante riguarda il fatto che il trend di crescita appare particolarmente evidente per gli hotel di fascia alta, che generalmente sono quelli preferiti dai viaggiatori d’affari e dai delegati a con-

In apertura: treni in partenza a Milano: la città lombarda è una delle tre in Italia ad avere un collegamento su binario per l’aeroporto (Malpensa). Qui sopra, l’ingresso di Italo nel business dell’alta velocità ferroviaria ha indotto un veloce sviluppo dell’intermodalità nei trasporti

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Trenitalia tra aeroporto e stazione: le ferrovie hanno siglato partnership commerciali già con ben otto compagnie aeree internazionali

gressi e convention. Proprio queste strutture infatti hanno registrato, nelle destinazioni con un collegamento ferroviario all’aeroporto, un tasso d’occupazione più alto del 5,7% e tariffe medie più alte del 12,4%».

Cresce la competitività Insomma, il manager dell’American Public Transportation Association sottolinea come sia proprio il pubblico legato agli eventi e al business travel quello più sensibile all’accessibilità delle destinazioni dall’aeroporto. A tal punto che, l’intermodalità treno-aereo è diventata davvero, negli Stati Uniti, un fattore di competitività nell’acquisizione di maxi congressi. Ovviamente però, anche se i risultati della ricerca si riferiscono all’industria turistica americana (lo studio è stato condotto sul-

C’È ANCHE LA START UP... Si chiama trenOvolo (www.trenovolo.it, al momento online con la versione beta, ndr) ed è il portale frutto di una start up nata al Parco Tecnologico in Sardegna di Pula e dedicata agli utenti che devono pianificare uno o più trasferimenti in Italia o in Europa e desiderano ottimizzare tempi e spesa proprio grazie alle interconnessioni della mobilità integrata. Ma come funziona quindi esattamente trenOvolo? Si tratta in pratica di un motore di ricerca multimediale che confronta orari e prezzi di treni ad alta velocità, ma anche di molti Intercity, con quelli dei voli che operano la medesima tratta, ad esempio la Milano-Roma. E quindi Italo con Frecciarossa e questi con i voli di linea o low cost. È insomma un servizio che permette di conoscere, grazie a un’unica ricerca, tutte le possibilità di collegamento tra due città, attraverso treno, aereo, autobus e anche car pooling, e che si rivolge a una fascia di clientela “multimodale” ovvero orientata a combinare più modalità di viaggi

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le performance alberghiere di Atlanta, Chicago, Washington, Minneapolis, Portland e San Francisco, ndr) le conclusioni sono valide anche per quella italiana. Ma come è la situazione nel nostro Paese? Innanzitutto c’è un dato che deve fare riflettere: sono solo tre le città italiane che dispongono di un collegamento ferroviario con l’aeroporto, ovvero Torino (verso lo scalo di Caselle), Milano (da e per Malpensa) e Roma (dal centro a Fiumicino). Uno scenario, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, che presenta enormi margini di miglioramento, anche se non bisogna dimenticare che nel complesso panorama turistico del nostro Paese esistono molte destinazioni con potenzialità sul mercato degli eventi congressuali che non hanno nemmeno possibilità di avere collegamenti aerei soddisfacenti. Nonostante ciò, resta il fatto che sviluppare l’intermodalità treno-aereo sia un tema essenziale per incrementare l’incoming del business travel. Non è un caso che negli ultimi anni si stiano facendo passi in avanti in questa direzione, per esempio attraverso gli accordi, sempre più numerosi, che le due concessionarie ferroviarie ad alta velocità (Trenitalia e NTV) stanno concludendo con grandi e piccole linee aeree.


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Verso oriente... Partiamo dalle FS: sono ben otto le compagnie aeree con le quali la Società ha siglato accordi di partnership commerciale finalizzati a una più semplice, efficace e conveniente integrazione anche nei sistemi di vendita, a livello internazionale, con i Global Distribution System (GDS). Così già partner di Trenitalia sono Air Canada, Air China, Air Transat, Egyptair, Emirates, Qatar Airways, Thai e Livingston, ma sono in via di definizione altri accordi con Alitalia, British Airways, United, Turkish, Aeroflot, Tap Portugal, Kuwait Airways, Us Airways e Finnair. Il tutto per portare FS a intercettare un bacino di potenziali clienti stimabile in 5,3 milioni di passeggeri che potranno muoversi lungo la penisola utilizzando le Frecce a condizioni agevolate. «Sono tutti accordi di estrema rilevanza», spiega Gianfranco Battisti, direttore della Divisione Passeggeri Nazionale e Internazionale di Trenitalia, «che hanno l’ambizioso ma realistico obiettivo di incentivare in modo particolare il turismo internazionale e i viaggi d’affari». Particolarmente spostato verso oriente il mirino di NTV: la società di Italo ha infatti stretto un accordo con Hahn Air Systems, leader mondiale della distribuzione nel comparto aeronautico, che da

marzo distribuirà i biglietti NTV su tutti i sistemi di prenotazione delle compagnie aeree. I viaggiatori d’affari internazionali in Italia potranno così beneficiare dei vantaggi derivanti dagli accordi di biglietteria “interline” firmati con 262 compagnie del mondo, tra le quali Air China, Emirates, Qatar Airways, Singapore Airlines, Etihad e El Al. A questa operazione più ampia si aggiunge la partnership più stretta già siglata lo scorso anno tra Italo e Cathay Pacific e con la quale la compagnia ha la possibilità di offrire ai propri passeggeri in partenza e arrivo da alcuni scali italiani un transfer gratuito proprio fatto a bordo dei treni NTV. ■

Lo scalo di Caselle: Torino è una delle poche città italiane dove la mobilità integrata trenoaereo funziona

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Come affrancarsi dalla dittatura delle Olta Disintermediazione, web marketing, social network, ma anche spending review e innovazione: questi i temi discussi durante la XI edizione di Albergatore Day a Roma, giornata dedicata al futuro dell’ospitalità, dove non è mancato neppure un focus sul mercato cinese che, da qui al 2015, assicurerà all’Europa non meno di 100 milioni di visitatori

✒TiCo

Strategie possibili che consentano di affrancarsi dal dominio delle Olta che ormai detengono il controllo del mercato e le cui commissioni sfiorano il 25%. A suggerirle Massimo Metrangolo (foto a destra) di Artura Lab, nel suo intervento al forum sui social network e le nuove modalità di disintermediazione, nell’ambito dell’undicesima edizione di Albergatore Day: manifestazione ideata e organizzata da Federalberghi Roma e riservata agli albergatori del Lazio e delle regioni limitrofe. Quarantatre le aziende espositrici e 750 i partecipanti hanno affollato i saloni dell’hotel Parco dei Principi, a Roma, interessati sia agli stand dei fornitori di servizi e prodotti per l’hôtellerie che al ricco programma di seminari. «I social network sono il futuro della disintermediazione», ha precisato Metrangolo, ricordando l’importanza del mobile, tramite il quale entro il 2017 si effettueranno il 50% delle prenotazioni alberghiere. «Rendiamo quindi i siti degli hotel navigabili da mobile», esorta, ed anche appetibili, «con video e storytelling per un approccio social che interagisca con i cinque sensi». Importante, poi, aumentare la percezione che gli altri hanno

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del proprio brand tenendo presente che gli hotel sono al primo posto fra ciò che si cerca sui social network. E se è vero che aprire una fan page su Facebook è diventato quasi un “must”, per far si che questa diventi una pagina di riferimento per i potenziali clienti «è importante postare suggerimenti, informazioni su eventi e mostre della città dove è situata la propria struttura alberghiera, senza però abusare delle opzioni promo-pubblicitarie». Seguitissimi anche i seminari sui temi del risparmio e ottimizzazione dei costi; sull’innovazione, il web-marketing e il focus sul mercato cinese che da qui al 2015 assicurerà all’Europa non meno di 100 milioni di visitatori e che necessita di un’accoglienza mirata.

Roma e i maxi eventi Soddisfazione espressa dal presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli che ha sottolineato l’aumento del 20% del-


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le presenze rispetto alla scorsa edizione dell’Albergatore Day e l’incremento degli espositori. «Con questo evento, diventato un appuntamento costruttivo e propositivo, Federalberghi assolve a una delle sue funzioni primarie: fornire ai propri iscritti nuove chiavi di lettura dei mercati, nuove tecniche di vendita, sistemi di razionalizzazione dei costi aziendali e un aggiornamento su prodotti e servizi dei vari fornitori». Per il turismo romano il 2013 ha registrato il 5,32% in più di turisti (12 milioni e 635mila) contro gli 11 milioni 997mila del 2012. Cresciuto del 6,22% risulta il numero dei turisti italiani (5 milioni 292mila) e del 4,68% quello degli arrivi dall’estero (7 milioni e 343mila i turisti stranieri). «Il turismo va bene», rassicura dell’Assessore a Roma Produttiva di Roma Capitale Marta Leonori, nel suo intervento, «anche grazie al ruolo importante di paesi come l’America Latina, complice il Papa, il Sud Est Asiatico e la Russia». Giuseppe Roscioli si dice ottimista per i prossimi mesi ma sul temuto aumento della tassa di soggiorno, avverte: «l’aumento comporterebbe una diminuzione di flussi turistici; lo temevamo già nel 2013 e siamo riusciti a fermarlo e ora stiamo facendo la stessa cosa. Il turismo va agevolato e non ostacolato». E Roma cresce anche a livello internazionale nel Congressuale. «Nel 2016 la Capitale ospiterà il Congresso internazionale di cardiologia che porterà nella Città Eterna 30 mila presenze. Inol-

BASTA CON LA DOLCE VITA «Crescono i turisti che arrivano dal Bric (Brasile, Russia, India e Cina) ma molti di loro non conoscono Roma; spesso chiedono dov’é il Partenone e solo il 2% conosce la carbonara». A denunciarlo è il vicepresidente Giovani Albergatori di Federalberghi Roma, Alessandro Zucconi, che mette l’accento sulla informatizzazione ormai imprescindibile per l’albergatore che può attirare la clientela internazionale potendo contare su un paese che vanta anche il più vasto e importante patrimonio mondiale Unesco o promuovendo l’immagine attraverso nuovi spunti suggeriti dalle immagini dei più recenti film di successo come, per esempio, quelli della “Grande Bellezza”. «Basta con la Dolce Vita e Vacanze Romane, la città offre molto di più ma bisogna comunicarlo anche tramite il proprio sito internet, postando video e foto di luoghi meno conosciuti ma non per questo meno suggestivi». A chiudere i lavori della giornata, allietando i partecipanti, l’esilarante e dinamica lezione di inglese di John Peter Sloan (foto) dedicata agli errori dell’ospitalità alberghiera. L’eclettico attore, cantate e show man esploso a Zelig e ai vertici delle classifiche con il best seller “English da zero” ha fornito utili indicazioni per un approccio vincente con l’ospite straniero.

tre, sono stati stanziati 100 milioni di euro che serviranno per il completamento della Nuvola di Fuksas, previsto a inizio 2015, prima che parta l’Expo di Milano», ricorda il Presidente. Intanto, aumentano anche i turisti cinesi, in tutta Italia e nella Capitale: 381.000 nel 2011, 433.000 nel 2012 con una stima di 537.000 per il 2013 e 667.000 per il 2014. Quanto a Roma a dicembre 2013 gli arrivi di turisti cinesi negli alberghi sono stati 10.446, +9,6% rispetto al 2012 (9.531) e le presenze del +3% sul 2012 (17.418). E gli albergatori romani si adeguano dotandosi di servizi dedicati e lanciando, tramite Federalberghi, l’iniziativa che prevede, da Pasqua, di dotare di bollini “China Friendly” una cinquantina di hotel che offrono servizi ad hoc come per esempio una ristorazione attenta alle esigenze dei turisti cinesi, personale che parla la loro lingua; il wi-fi ed altri servizi. ■

Il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli

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“Ritorno al futuro”

per Bit, in vista di Expo 2015 Grazie al successo dell’ultima edizione, importanti espositori hanno già confermato la loro presenza per il 2015. Vincente si è rivelata la formula ancora più business oriented dell’evento e la partnership strategica con la prossima Esposizione Universale, con oltre 750 incontri tra la società organizzatrice e gli operatori internazionali

✒Annarita Maggi 1980 ha meritato alla manifestazione il nome di “borsa”. Risultati che hanno avuto un riscontro speculare in Rete. Secondo un Osservatorio realizzato da Mimesi, società del gruppo DBInformation che opera nel settore del media monitoring, Bit 2014 ha suscitato un’eco importante anche sui social network: oltre 12 mila i contenuti postati prima e durante la manifestazione, con un picco di quasi 3.500 post nella sola giornata inaugurale. «Partecipo a Bit da 28 anni e sono tornato a vedere una Bit efficace e propositiva», ha commentato ad esempio Alberto Corti, Responsabile Settore Turismo di Confcommercio. Il successo si è tradotto anche in un’attività di rebooking che vede già importanti espositori confermare la loro presenza anche per il 2015. Ma sarebbe forse più esatto parlare di “ri-

È stata definita quella del “ritorno alle origini”, la 34a edizione di Bit - Borsa Internazionale del Turismo che si è tenuta lo scorso febbraio in fieramilano a Rho. Una definizione venuta dagli stessi operatori professionali, tornati a visitare in massa la manifestazione – oltre 62 mila le presenze – che hanno respirato la stessa atmosfera di vivaci scambi che sin dal

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torno al futuro”, tante erano le novità che hanno caratterizzato il nuovo concept ancora più business: dal nuovo calendario da giovedì a sabato, che aiuta a pianificare meglio visita e appuntamenti, al nuovo format dei workshop, diventati un’agenda di appuntamenti prefissati direttamente agli stand: più di 1.000 gli hosted buyer internazionali, che hanno incontrato i seller in oltre 20.400 business match (+5% sul 2013). «Il nostro giudizio sulla nuova formula è molto positivo», ha aggiunto Giovanni Bastianelli, Direttore dell’Agenzia Regionale del Turismo del Lazio, «portare gli operatori agli stand crea molto più movi-

mento e ci consente di far conoscere tutte le nostre province». Soddisfazione è stata espressa anche da Michela Stancheris, Assessore al Turismo della Regione Siciliana: «Ho registrato anche personalmente momenti di grande vivacità, a conferma che è in atto una ripresa di interesse per l’offerta turistica italiana, che questa edizione della manifestazione ha rispecchiato». Giudizi significativi perché provengono da due Regioni che sono ritornate in Bit dopo alcuni anni di assenza. Vincente si è rivelata in particolare la partnership strategica con EXPO 2015, con oltre 750 incontri tra la società organizzatrice e gli operatori internazionali interessati in modo specifico ai pacchetti legati all’evento, che hanno generato decine di accordi con un importante effetto volano sull’intera industria turistica italiana. Con l’edizione 2014, dunque, Bit si riconferma a pieno titolo la manifestazione protagonista nazionale del turismo e un driver fondamentale per quella necessità di “fare sistema” che gli operatori del settore invocano da tempo, per restituire al turismo il suo ruolo centrale nell’economia italiana. Anche in quest’ottica Bit e Fiera Milano hanno supportato ENIT nell’organizzazione della collettiva che, sotto l’egida dell’Agenzia Nazionale del Turismo, ha portato l’Italia a GITF - Guangzhou International Travel Fair, la più importante manifestazione del turismo in Cina, che si è tenuta a fine febbraio, con la presenza di istituzioni come le Regioni Calabria e Toscana o il Comune e la CCIAA di Milano ed organizzazioni di livello internazionale come Explora e la stessa EXPO 2015. L’appuntamento con Bit 2015 è in fieramilano a Rho da giovedì 12 a sabato 14 febbraio 2015. (Twitter @bitmilano #Bit2015). ■ 3 2014 www.mastermeeting.it

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Un’Europa più forte per Choice Hotels Il nuovo Management Consultant del Gruppo, Georg Schlegel, presenta il piano di sviluppo per il 2014, una strategia di larghe vedute che sta già dando i suoi risultati

✒Cristina Chiarotti

Qui sotto, una camera del Comfort Hotel di Friedrichshafen in Germania. A destra, la sala ristorante del Clarion Collection Hotel Griso di Malgrate (Lecco)

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Più di 6.300 hotel in tutto il mondo, una presenza in oltre 30 paesi, più 500.000 stanze in booking. Questi sono i numeri di Choice Hotels International®, azienda leader del franchising alberghiero, che racchiude al suo interno Choice Hotels, Choice Hotels International, Choice Privileges, Comfort Inn, Comfort Suites, Quality, Sleep Inn, Clarion, Cambria Suites, Main Stay Suites, Suburban Extended Stay Hotel, Econo Lodge, Rodeway Inn, Ascend Hotel Collection e Sky Touch Technology, tutti marchi brevettati di com-

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mercio e marchi servizio di Choice Hotels International, che includono solo hotel di proprietà e a gestione indipendente. La divisione Choice Hotels Europe™offre ben quattro marchi per tutte le esigenze specifiche del mercato, Clarion®, Clarion Collection®, Quality™ e Comfort™, e per il 2014 ha pronto un piano di sviluppo di larghe vedute. Ne parliamo con Georg Schlegel (foto), Management Consultant di Choice Hotels per l’Europa Centrale, esperto in attività di franchising e in sviluppo dell’ospitalità di brand alberghieri internazionali, presente alla Borsa Internazionale del Turismo 2014 a Milano proprio per illustrare le novità del Gruppo per il Vecchio Continente. «Ultimamente si sente parlare solo di Cina, Cina, Cina!», racconta Schlegel, «per un’azienda americana è più che naturale scegliere il mercato cinese. Choice Hotels si posiziona da sempre su una fascia medio-alta, ma in questo segmento di mercato la competizione interna cinese è molto forte. In Cina si passa da un estremo all’altro: dal “luxury brand” internazionale, sicuro e d’immagine, al “middlemarket”, preferibilmente nazionale. Investire qui non sarebbe facile. Meglio rafforzare la nostra presenza in Europa dove un brand come il nostro, dinamico e con altissimi standard di qualità e servizio, ha ancora grandi chance di sviluppo. Abbiamo strutture anche nel Regno Unito e Repubblica Ceca, ma possiamo crescere in


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Austria e Polonia. Bisogna avere larghi orizzonti, pensare in prospettiva, e per noi la prospettiva giusta è il mercato middle-europeo». Choice Hotels sta investendo anche nell’area orientale del Vecchio Continente, in paesi emergenti come la Turchia. «Istanbul in particolare è un mercato molto interessante per noi», continua Schlegel, «la Turchia è un paese emergente con una grande domanda di alberghi proprio dalle caratteristiche a noi più congeniali e una situazione favorevole per gli investimenti». Non si può dire lo stesso per l’Italia... «Il vostro Paese rimane una colonna strategica del nostro portfolio alberghiero. Proseguiremo la nostra espansione e grazie alla dinamicità dei nostri marchi saremo di certo più competitivi rispetto ad altri grandi gruppi internazionali. Milano, Firenze, Napoli, Verona saranno gli obiettivi di breve periodo per arrivare a circa 40-50 strutture su tutto il territorio». Oggi Choice Hotels è presente in Italia con 20 strutture. I proprietari di più alberghi possono diversificare il proprio portfolio sfruttando i quattro marchi Choice per meglio bilanciare l’offerta. Il Gruppo mette anche a disposizione soluzioni per l’ottimizzazione dei costi, come un’interfaccia online per la gestione dell’albergo, e collegamenti con le più importanti agenzie di viaggio e siti d’intermediazione. «Il principio fondamentale su cui Choice Hotel struttura le sue proposte di ospitalità», continua Schlegel, «è il value traveller. Il viaggiatore è oggi consapevole e attento al rapporto qualità-prezzo.

Per questo stiamo investendo molte risorse sul web, con strategie di social integrate, programmi di marketing personalizzabili, e due novità: l’accordo con una grande agenzia olandese che realizza siti internet per dare al franchisee un’immagine brand a costi competitivi e la diffusione di un nuovo pms integrato (ChoiceAdvantage) in grado di sfruttare la tecnologia Cloud al meglio. A questo, si aggiunge il nostro nuovo programma di fidelizzazione ChoicePrivileges®, un piano reward con oltre 19 milioni di soci in tutto il mondo, i cui membri tendono a spendere di più e a soggiornare più a lungo della media degli ospiti.”Insomma, una strategia in controtendenza quella di Choice Hotels Europe, ma dalle idee molto chiare. «I tre elementi», conclude Georg Schlegel, «da non perdere di vista sono prezzo, location e reviews. Un triangolo magico che sta dando grandi risultati». ■

Sopra, a sin. Una sala riunioni del Quality Hotel Green Palace a Monterotondo (Roma). A destra, business center del Clarion Congress Hotel di Olomouc, nella Repubblica Ceca

Qui a fianco, la reception del Clarion Congress Hotel Prague a Praga. Sotto, a sin. Una delle sale riunioni del Quality Hotel San Martino di Garbagnate Monastero (Lecco). A destra, la piscina del Quality Hotel Atlantic Turin Airport a Borgaro (Torino)

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Napoli pronta al rilancio Per il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi, tre sono i punti cardine per far ripartire il turismo, in particolare quello congressuale: un rapporto più sinergico con le istituzioni, la creazione di un sistema in rete di imprese private e un programma di promozione adeguato

✒Annarita Maggi Il rilancio del turismo a Napoli passa sempre più attraverso il rapporto sinergico con le istituzioni e l’ideazione condivisa di eventi ed iniziative sul territorio. Ne è fermamente convinto il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi, che presiede anche il Consorzio di albergatori Napoli Business&Leisure ed è consigliere di Federalberghi Roma, oltre ad essere il patron di importanti alberghi come Renaissance Naples Hotel Mediterraneo e il Marriott Grand Hotel Flora Rome. A dargli ragione sono i numeri. Secondo i

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dati di Federalberghi, il 2013 ha infatti segnato nella città partenopea una crescita dell’occupazione di 3 punti percentuali rispetto al 2012 passando dal 62% al 65%. Una leggera ripresa c’è stata anche a Capodanno con un’occupazione camere pari al 91% e, dato ancora più interessante, contrariamente agli altri anni, i turisti, approfittando del calendario favorevole, hanno soggiornato in città anche per 3 giorni consecutivi. Un incremento dovuto proprio anche a una serie di buone iniziative proposte dalle istituzioni che hanno


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offerto ai turisti la possibilità di scoprire Napoli in tutta la sua bellezza anche nei suoi aspetti meno noti e che hanno determinato un cambiamento negli stili di consumo: «di solito», spiega Naldi, «la media di soggiorno non oltrepassa l’1,7 giorni, in quanto i visitatori si spostano poi in Costiera Sorrentina o in quella Amalfitana e nelle isole». Va detto tuttavia che non per tutti l’incremento occupazionale si è tradotto in crescita di fatturato: molti alberghi hanno infatti ridotto le tariffe per andare incontro alle esigenze di una clientela composta all’80% da turisti di fascia media. Resta comunque il fatto che la strada delle sinergie tra pubblico e privato ha dato buoni risultati e va portata avanti. «Le amministrazioni locali», continua Naldi, «possono utilizzare i fondi ricevuti per realizzare nuovi eventi appealing sul territorio: ad esempio Federalberghi ha partecipato insieme a Confindustria (sezione Turismo) alla creazione di un opuscolo promozionale per il “Maggio del Monumenti». Il turismo congressuale è un altro importante settore su cui puntare per rilanciare la destinazione Campania nel mondo, anche se, fa notare Naldi, «al momento, manca un Convention Bureau in grado di coordinare e di dare assistenza all’organizzazione di eventi e congressi su tutto il territorio». Per il futuro, Naldi auspica un’intesa territoriale tra le strutture congressuali, la C.C.I.A.A. il Comune e la Regione e anche la creazione di un sistema in rete di imprese, che consentirebbe di non dipendere troppo dai contributi pubblici. «È necessario, poi», conclude Naldi, «un buon programma promozionale in grado di comunicare tutte le iniziative e valorizzare al meglio le risorse della destinazione». ■

In apertura, Castel dell’Ovo, il castello più antico di Napoli e uno degli elementi che spiccano maggiormente nel panorama del golfo. Si trova tra i quartieri di San Ferdinando e Chiaia, di fronte a Mergellina. Sopra, Il roof dell’Hotel Mediterraneo Napoli. In basso a sinistra, il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi

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La città di Palladio svela la sua vocazione Mice

Il legame di Vicenza con il geniale architetto cinquecentesco è il fil rouge attorno al quale fiorisce una straordinaria offerta per un turismo business e congressuale di alto livello

✒Luciana Sidari Vicenza, città di Palladio e, più in generale, città vocata all’arte – tante e interessanti sono le mostre anche di autori contemporanei ospitate nei suoi palazzi storici – è una destinazione che oggi si connota sempre più anche per un’offerta Mice di prim’ordine. Oltre a mettere a di-

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sposizione delle aziende una rosa di strutture di livello (hotel, centro congressi, palazzi e dimore storiche) Vicenza, con le sue botteghe artigianali, le sue boutique e i suoi luxury brand conosciuti in tutto il mondo, è un bell’esempio di Made In Italy che molto ha da offrire, co-


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me opportunità post congress, a pco e organizzatori di eventi: in questo senso il Convention Bureau è l’interlocutore privilegiato per conoscere i diversi tour alla scoperta delle unicità e delle attrattive del territorio.

Un polo culturale e artistico internazionale Se si cammina per la città si è sovrastati dalla bellezza, dall’armonia degli edifici, tra tutti Il Teatro Olimpico e la Basilica palladiana che sarà a breve dichiarata

monumento nazionale. Dopo un importante restauro, la “Basilica”, che rappresenta uno dei capolavori più noti al mondo dell’architetto vicentino, è diventata per la città berica un vero e proprio attrattore di eventi. Oltre alla sua sala espositiva indipendente che ospita mostre di fama internazionale, vanta una terrazza panoramica che si affaccia su Piazza dei Signori, prestandosi perfettamente, grazie alla sua posizione a eventi prestigiosi; con la saletta attigua ospita fino a 150 persone per incontri di diverso tipo, dal

Veduta panoramica di Vicenza

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SCENARI DEL TURISMO

UN FIGLIO ADOTTIVO, ANDREA, CHE SCEGLIE VICENZA PER LAVORARE E DIVENTARE IMMORTALE Andrea, figlio di Pietro della Gondola e di Marta, nasce nel 1508 a Padova, in un’abitazione nei pressi di Prato della Valle. Il padre lo mette a bottega dai Cavazza, perché impari il mestiere di scalpellino, ma l’orizzonte è limitato e, dopo due tentativi di fuga, Andrea si stabilisce a Vicenza. Qui va a bottega dai maestri di Pedemuro e si iscrive alla Fraglia dei murari. Tra il 1534 e il ‘40 conosce e frequenta Giangiorgio Trissino, grande mecenate e studioso, che gli impone il nome “Palladio” e lo introduce presso nobili famiglie che saranno i suoi futuri committenti, a Vicenza e in altre città. A Venezia viene bocciato il suo progetto per il Ponte di Rialto, in compenso conosce Vasari che lo introduce all’Accademia di disegno di Firenze. Nel 1570 pubblica i Quattro Libri dell’Architettura, diventata sin dal suo apparire, la bibbia dell’architettura europea, lo stile palladiano viene preso a modello architettonico anche secoli dopo in Russia come negli Usa. Muore nel 1580, dopo avere progettato e costruito palazzi, ville e teatri, oggi dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Vicenza è considerata la vera patria di Andrea Palladio e il legame di Vicenza con il geniale architetto è visibile, è un fil rouge che continua a rafforzarsi.

Sopra, a sinistra, la Basilica Palladiana in Piazza dei Signori a Vicenza. A destra, Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, sede della Provincia di Vicenza. Qui a fianco, Villa Godi Malinverni. Uno dei saloni allestito per la cena di gala

convegno a rassegne musicali, spettacoli di intrattenimento e ricevimenti. Il 4 maggio chiuderà la mostra “Verso Monet” come pure la Mostra “Jacopo Bassano, i suoi figli e la bottega” a Palazzo Thiene. Tutta Vicenza è coinvolta in questo fervore espositivo: da visitare Palazzo Chiericati appena restaurato, con la pinacoteca e il Tempio di Santa Corona, il Palladio Museum a Palazzo Barbarano e Palazzo Leoni Montanari con le sue magnifiche collezioni. Insomma la città è diventata un polo culturale internazionale, la prossima mostra che verrà inaugurata il 24 dicembre è “Van Gogh e Tutankamen”.

Il Made in Vicenza Vicenza è anche la terza provincia italiana per export, con una grande tradizione nel campo dell’oreficeria e del manifatturiero

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di lusso, che si impone in Italia e all’estero con brand come Diesel, Dainese, Bottega Veneta e, nel settore orafo, Pianegonda, Cielo Venezia, Comete, Misis, Nanis. Lo shopping e le visite a queste aziende rappresentano una proposta di postcongress sempre più apprezzata sia dal turista straniero che da quello italiano.

Dimore storiche come location per eventi esclusivi. E spazi attrezzati per congressi ed esposizioni Il legame col Palladio si intensifica e si declina scoprendo e riscoprendo decine


SCENARI DEL TURISMO

di ville e palazzi sparsi su tutto il territorio vicentino, incastonati sui colli o nel cuore di una miriade di piccoli e grandi comuni. Dimore storiche, signorili, raffinate, ma anche “case di campagna”, location che coniugano eleganza e semplicità e che, con lo sforzo sempre maggiore dei proprietari o gestori per quanto riguarda tecnica e allestimenti, sono oggi ideali sedi per le più diverse tipologie di eventi, anche aziendali. Sono a disposizione di meeting planner, event manager e pco gli importanti spazi espositivi e congressuali, recentemente restaurati di Vicenza Fiere, il centro Con-

gressi di Confartigianato, il CUOA, il Teatro Comunale, il Palazzo del Turismo Millepini di Asiago, il Centro Congressi di Tonezza e una trentina di Hotel 4 stelle che mettono a disposizione spazi meeting in grado di soddisfare ogni esigenza, in città e provincia. ■

In alto, il centro congressi CUOA nella settecentesca Villa Valmarana Morosini a Altavilla Vicentina. Sotto, il Centro Congressi Fiera di Vicenza. Crediti foto La Press Palladio Theatre

VICENZA CONVENTION BUREAU facilita l’accesso alla città, suggeren do location e in iziative post con gress Vicenza Convention Bureau è il ramo d’azienda di “Vicenza è”, il Consorzio di promozione turistica di Vicenza e provincia, che si occupa della promozione della città quale sede per eventi. Il servizio, gratuito, include la prenotazione delle camere (disponibili diverse tipologie di alberghi), l’assistenza nell’individuazione della sede per l’evento e i contatti con i molteplici fornitori di servizi locali per l’organizzazione dell’evento. Vicenza Convention Bureau punta, in particolare, sulle location palladiane, a partire dalla Basilica, con la sua terrazza panoramica nel centro cittadino, ai saloni delle ville seicentesche (tutte modernamente attrezzate) e sul nuovissimo e all’avanguardia Centro Congressi di Fiera Vicenza, di recente inaugurazione.

Vicen za Con ven tion Bureau c/o Consorzio Vicenza è Via Montale 25 - 36100 Vicenza Tel. 0444994770 - fax 0444994779 info@vicenzacb.com www.vicenzacb.com info@vicenzae.org www.vicenzae.org

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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Chekitan Dev

come vincere le nuove sfide dell’hotellerie Per la prima volta al Be Wizard! di Rimini, la beautiful mind del web marketing turistico alberghiero, Chekitan Dev spiega come si costruisce una “vera” brand reputation. Mettendo in guardia imprenditori e general manager del settore dagli errori più comuni

✒Annarita Maggi

Professore associato presso la facoltà di Hotel Administration della Cornell University, autore di importanti libri sul turismo, e tra le 25 most extraordinary mind nel sales e marketing, Chekitan Dev è stato il relatore “sorpresa” all’ultima edizione del Be Wizard!, la kermesse più accreditata del web marketing in Italia, svoltasi il 21 e il 22 marzo scorsi al Palazzo dei Congressi di Rimini e organizzata da Titanka!. Il workshop sul turismo di quest’anno, realizzato in collaborazione con Teamwork, è stato un vero e proprio evento, dal momento che, mai prima di allora, il professor Dev aveva partecipato a un simile incontro in Italia. Al Be Wizard! era presente, come media partner,

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anche Master Meeting che ha subito colto l’occasione per chiedere al guru mondiale del sales and marketing turistico e alberghiero un’opinione in merito allo scenario attuale e alle migliori strategie per affrontare le nuove sfide del mercato. Uno dei cambiamenti che più ha inciso sul mercato, negli ultimi anni, è quello provocato dalle OTA, sicuramente una benedizione per i viaggiatori ma un boomerang per molto realtà. In particolare in Italia, le OTA hanno imposto una vera e propria dittatura, per quanto riguarda politiche tariffarie e brand reputation. Cosa pensa di questo fenomeno? «Le agenzie di viaggio online possono di-


LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

CHEKITAN DEV Autore prolifico, il Professor Chekitan Dev ha pubblicato più di 100 articoli, ottenendo dalle principali testate del settore prestigiosi riconoscimenti e onorificenze per le sue ricerche, tra cui il premio John Wiley and Sons Award. Nel 2009 è stato selezionato tra le Top 25 Most Extraordinary Minds in

Sales and Marketing dalla Hospitality Sales and Marketing Association International (HSMAI). Più volte lodato per la sua eccellenza nell’insegnamento, Dev tiene corsi di marketing, branding e e-commerce. Come consulente, ha lavorato con organizzazioni legate al turismo in più di 40 paesi sui 6 continenti ed è anche autore del saggio HospitalityBranding. La sua decennale esperienza comprende consulenze per Disney, Expedia, Four Seasons, Hilton, e tantissime altre eccellenze internazionali in ambito alberghiero e turistico. Al Be Wizard! ha parlato delle nuove sfide del web marketing per l’industria dell’ospitalità e del turismo e delle strategie per ottenere il massimo vantaggio dai new media.

ventare un partner indispensabile per gli alberghi, a patto che le parti si accordino in maniera reciprocamente vantaggiosa, instaurando rapporti di fiducia. Le OTA sono in grado di procacciare un elevato numero di clienti a livello mondiale, eseguono molte ricerche sulle tendenze del mercato e forniscono un supporto commerciale di elevata qualità. Tuttavia per sopravvivere e prosperare, hanno bisogno di alberghi che i clienti possano prenotare. Quando il rapporto è conflittuale, le OTA e gli hotel si fanno la guerra su prezzi, disponibilità, commissioni, margi-

I SETTE PECCATI CAPITALI DEL WEB MARKETING SECONDO CHEKITAN DEV Ecco gli errori di marketing più comuni che un imprenditore/manager alberghiero dovrebbe evitare: 1. Avere una scarsa definizione dei clienti, cioè chi sono e cosa vogliono. 2. Un inadeguato monitoraggio della concorrenza, ovvero non sapere chi sta facendo cosa per preservare e far crescere la propria quota di mercato. 3. Considerare i canali di distribuzione (OTA e tour operator) come nemici anziché come partner strategici. 4. Concedere sconti troppo facilmente, mentre, in realtà, gli operatori intelligenti rinunciano all’ultimo prezzo, il primo valore aggiunto. 5. Sprecare soldi nello scegliere dei media al fine di “rafforzare l’ego”. Le imprese intelligenti hanno sprecato le risorse di comunicazione in cose noiose come cartelloni pubblicitari e l’ottimizzazione dei motori di ricerca. 6. La mancanza di innovazione: non si lavora abbastanza duramente per migliorare continuamente le offerte. 7. Ragionare sulle entrate piuttosto che sul profitto: molte aziende a cui ho prestato la mia consulenza hanno scoperto che, calcolando il profitto per cliente, in alcuni casi ci rimettevano.

ni e supporto commerciale e ciò non giova a nessuna delle parti. Se invece la relazione è solida, gli alberghi possono collaborare con le OTA per coprire i “periodi in cui i clienti scarseggiano”, alle volte, spuntando margini migliori rispetto ai contratti commerciali privati e apparendo sulla prima pagina e fra i top dieci delle liste di ricerca. La chiave consiste nel saper gestire un contratto che permetta di fruire al meglio dell’aiuto delle OTA e che consenta all’hotel di aumentare il proprio volume di affari». Oggi si sa che diverse recensioni sui siti web sono comprate, così come è noto che certi “blog” sono pilotati. Come si costruisce una brand reputation “vera”? «Per essere credibile e godere di una buona reputazione, un marchio deve rispondere a quelle che io chiamo le quattro T del di marketing digitale: Tecnologia, Trasparenza, Testimonianze, Tempestività. I marchi hanno quindi bisogno di: 1. sfruttare al meglio la tecnologia mobile per affermarsi nell’era del commercio turistico digitale; 2. essere completamente trasparente, quindi complimenti e lamentele devono essere riportate sul sito web; 3. carpire l’attenzione di molti fan e incentivare i fan a far parte del team di marketing e branding; 4. rispondere in modo tempestivo a tutti i 3 2014 www.mastermeeting.it

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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Sopra, Enrico Pozzi, Direttore commerciale di Titanka!, la società organizzatrice del Be Wizard! A destra, Marco Baroni, direttore servizi web Titanka!

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clienti, prima, durante e dopo il soggiorno». Cosa pensa dei canali tradizionali di comunicazione come la carta stampata? Alcuni sostengono che siano superati... «La ricerca ci dice che i media tradizionali o istituzionali, come i giornali, possono essere molto efficaci e aiutare a indirizzare il traffico verso siti web. La chiave consiste nel migliorare le metriche utilizzate per valutare un “paniere” di opzioni multimediali così da trovare il giusto equilibrio tra media tradizionali e quelli nuovi, sull’asse di tre fattori: il prodotto commercializzato, il periodo dell’anno e i diversi mercati (paesi sviluppati rispetto a paesi in via di sviluppo)».

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C’è una regola base per una politica di marketing e comunicazione vincente? «Sì, ed è lo spelling della parola BRAND: Bold, Relevant, Authentic, Novel, Different. In pratica siate audaci, pertinenti, autentici, innovativi e originali». Una sua valutazione sul mercato turistico alberghiero attuale? «Molto difficile! Clienti esigenti, concorrenza spietata, canali affamati, dipendenti più intelligenti, aumento dei costi operativi e normativi, resistenza ad accettare l’aumento dei prezzi da parte dei clienti, scelte pubblicitarie confuse e diffuse, cambi di tecnologia, concorrenza globale e condizioni economiche incerte. Tutto questo rende l’ambiente operativo ostico». Come ci si può preparare ai prossimi cambiamenti? «Tenendo il passo con le tendenze globali, capendo i clienti attuali e futuri, espandendo la portata del proprio business e accettando la competizione in maniera intelligente. In una parola: innovandosi!». ■


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Servizi a 5 stelle per il meeting: benessere, sale attrezzate, ospitalità e ristorazione gourmet Excelsior è il luogo migliore per organizzare un evento aziendale di successo. Business e Wellness diventano sinonimi, coadiuvati da un’ospitalità superiore, da una ristorazione di altissimo livello, da una SPA interna con vista mare, diretta da professionisti che vi promettono relax, bellezza e ampie possibilità di fitness. Excelsior si distingue perché è un congress hotel versatile e di grande appeal. Ideale per ospitare enti, aziende e organizzazioni in momenti di incentive, confronto o strategia.

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RISORSA UOMO

Cercare lavoro? Un lavoro vero e proprio Oggi, trovare un’occupazione richiede ancora di più metodo e costanza. Un aiuto può venire dalla guida pratica scritta dall’esperto del settore Giovanni Pedone Lauriel, che spiega come orientarsi in questo mare tempestoso, non privo però di opportunità

✒Gaia Fiertler L’emergenza lavoro è all’ordine del giorno a tal punto che, prima ancora di accorgersene, chiunque potrebbe venirne travolto. Di conseguenza, nella cassetta degli attrezzi di ciascun lavoratore, manager, impiegato, operaio o professionista che sia, non possono più mancare gli strumenti per affrontare i passaggi lavorativi sempre più frequenti e diffusi. L’azione di cercare una nuova occupazione, infatti, è diventata essa stessa un lavoro, da svolgere con metodo e costanza, lavoro che, come qualsiasi altro, va prima di tutto appreso. Ne è sempre più convinto un esperto del mercato del lavoro e di processi di ricollocamento come Giovanni Pedone Lauriel (foto), direttore generale di Lee

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RISORSA UOMO Oggi la disoccupazione è diventata una condizione frequente e come tale può anche essere vista come un momento di passaggio, che fa parte di un processo di cambiamento

Hecht Harrison/Dbm, società di outplacement del gruppo Adecco, autore del volume appena pubblicato «Trovare lavoro. Come affrontare i passaggi di lavoro e scegliere il proprio futuro» (Guerini e associati). Una guida pratica, scritta con l’agilità, la sensibilità e la concretezza di chi è del mestiere, che dà strumenti e suggerimenti su come cercare, e trovare, un nuovo lavoro o un lavoro migliore. Perché, per usare una metafora del libro, «il mercato del lavoro può apparire un mare in tempesta, ma non cessa di offrire opportunità e approdi a chi sa raggiungerli». Chiediamo quindi a Pedone una bussola per orientarci meglio in questo mare in burrasca. Lei dice che gli equilibri fra impresa e lavoratore sono cambiati del tutto e che, una volta compreso questo, si accetteranno meglio gli inevitabili passaggi lavorativi, governandoli anziché subirli. «Esattamente. Di fatto, si è invertito il rapporto tra la vita media lavorativa degli

individui e la vita media delle imprese. Un tempo, le aziende restavano uguali a se stesse e molte persone si avvicendavano nell’arco del loro ciclo di vita, oggi invece sono le persone a cambiare molte aziende». La globalizzazione ha dato la sua bella spinta... «Sì, certo. Oggi le imprese, per sopravvivere e crescere, sono sottoposte a un continuo cambiamento di processo e prodotto, di strategia, di business e, di concerto, staff e organizzazione vanno adeguati alle nuove esigenze, sempre più globali. Come effetto immediato, però, c’è un cambio di percezione rispetto alla persona disoccupata o a chi ha svolto tutta la propria attività professionale nella medesima azienda e, così, molti pregiudizi sono diminuiti». Non solo è finita l’era del posto fisso, ma non è neanche più desiderabile? «Oggi è sempre più difficile pensare al posto fisso, per quanto possa ancora essere desiderabile. Al tempo stesso, la persona disoccupata non è necessariamente guardata in modo strano, come se avesse un problema personale. Oggi la disoccupazione è diventata una condizione frequente e come tale può anche essere vista come un momento di passaggio, che fa parte di un processo di cambiamento. Da questo punto di vista può essere a volte un’opportunità per fare cose nuove e trovare un nuovo lavoro, magari migliore del precedente». Lei sfata anche altre convinzioni, che oggi sembrano non valere più... «Sì, faccio due esempi che sono spesso alibi di cui consiglio di liberarsi in fretta, per gestire una transizione professionale con metodo e buone chance di successo. Primo, l’essere disoccupati non è per forza uno svantaggio nel cercare lavoro, rispetto a chi lo cerca da occupato. L’importante è avere un profilo che risponda ai bisogni dell’azienda, la quale anzi avrebbe il vantaggio di avere subito libere e operative persone in grado di risolvere i loro problemi, anziché dover aspettare il tempo del preavviso o dover gestire patti di non concorrenza». Secondo luogo comune? «L’età. Spesso si sente dire: “Chi mi prende a 50 anni?”. Di certo l’età è una variabile indipendente su cui non possiamo agi3 2014 www.mastermeeting.it

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RISORSA UOMO

PENSARE POSITIVO Le 5 cose da fare per coltivare un atteggiamento positivo 1. Mantenere la fiducia, perché la vita sta cambiando, non sta finendo. 2. Pensarsi con un nuovo lavoro, temporaneo: quello di cercare lavoro, per cui bisogna raccogliere tutte le capacità e l’esperienza accumulate. 3. Non tormentarsi né auto-commiserarsi. L’energia serve per essere propositivi. 4. Decidere il proprio piano professionale, in base ai propri punti di forza e quelli migliorabili, studiando il mercato e capendo bene dove si vuole andare. La motivazione personale e le idee chiare sono driver vincenti. 5. Non tenere segreta la ricerca, ma neanche lamentarsi o pietire attenzione dagli altri, bensì darsi il tempo per assorbire il colpo e poi preparare una strategia di comunicazione.

re, mentre possiamo procurarci ciò che ci manca in termini di competenze. Tuttavia, l’età non è sempre un ostacolo ed è dimostrato dai dati che abbiamo raccolto: uno su due i candidati che si ricollocano attraverso il nostro servizio di outplacement ha un’età compresa tra i 41 e i 50 anni (si ricolloca il 75% in questa fascia d’età). Il 13% è over 50, di cui trova un nuovo impiego il 75%, mentre il 32% è under 40 e si sistema il 71%. Come si vede, l’età non è così determinante nel ritrovare lavoro». I pro e i contro dell’essere senior? «In genere i giovani dicono che le aziende preferiscono i senior perché hanno più esperienza, mentre i senior si demoralizzano perché sanno di costare troppo rispetto ai junior. Tuttavia, il cinquantenne non smania dalla voglia di far carriera, perché l’ha già fatta. Quindi per l’azienda, in prospettiva, sarebbe meno impegnativo di un under 40 che, invece, vuole crescere. È altrettanto vero che un manager navigato è meno plasmabile di un giovane, ma potrebbe avere subito competenze spendibili per risolvere qualche problema all’azienda. Quindi l’età, di per sé, è un

LE 4 MOSSE PER ESSERE PIÙ “IMPIEGABILI” DI ALTRI 1. Avere competenze che facciano la differenza sul risultato economico di un’azienda. 2. Essere cittadini del mondo, disposti a trasferirsi, con almeno l’inglese fluente. 3. Essere flessibili sul tipo di contratto. 4. Avere le idee chiare sul proprio progetto professionale.

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fattore neutro, che va calato di volta in volta nelle diverse realtà aziendali». Lei punta sul network come “arte dell’incontro” e sostiene bastino due gradi di separazione per trovare lavoro! Davvero? «Spesso, quando si chiede ai top manager la chiave del loro successo, rispondono “il caso” o, tutt’al più, l’essersi trovati nel posto giusto al momento giusto, quindi la fortuna. Entrambi i casi sono veri solo in parte, perché caso e fortuna li facciamo accadere noi, proprio attraverso quel lavoro continuo che è l’intessere relazioni e allargare il giro delle conoscenze che, in termini moderni, chiamiamo network. Inoltre, l’esplosione di internet ha ridotto

I 3 STEP DELLA CACCIA AL LAVORO 1. Decidere il proprio progetto professionale, con una sintesi tra l’analisi delle proprie competenze, delle proprie motivazioni e delle necessità del mercato. 2. Imparare a usare bene gli strumenti di comunicazione per far sapere che si è sul mercato: stesura del curriculum; utilizzo di banche dati, di siti di job search e presenza attiva su social network come Linkedin. 3. Gestione efficace del colloquio di selezione: prepararsi con simulazioni, allenarsi alla sintesi e conoscere bene l’azienda per cui si è candidati.


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quei sei gradi di separazione che ci dividono, secondo una teoria del 1929, da qualsiasi altro abitante del pianeta. In più, ogni grado moltiplica esponenzialmente la nostra capacità di relazione. Se infatti conosciamo anche solo dieci persone e ognuna ne conosce altre dieci, con il messaggio giusto noi possiamo arrivare a cento persone (secondo grado), a mille al terzo e a 10mila al quarto. È anche dimostrato che, a volte, le opportunità di lavoro arrivano proprio dai legami più deboli. Si sente dire: “Mi è arrivata una telefonata da uno che non conoscevo nemmeno”. Per questo, è fondamentale continuare ad allargare il giro di conoscenze». Bisogna anche dire le cose giuste... «Ah sì, il messaggio dev’essere efficace, se no sprechiamo il nostro network! Dire solo “fammi sapere se c’è qualcosa in giro” non fa attivare le persone. Andare invece con tre obiettivi e realizzarne almeno uno smuove le cose. Le tre cose da chiedere in sequenza sono se l’interlocutore ha un lavoro per noi; se ci mette in contatto con qualcuno che può fare al caso nostro e, infine, se sa di qualcuno che sta cercando, in pratica una segnalazione. Per aiutare la risposta, però, l’atteggiamento dev’essere attivo, di scambio di informazioni, di conoscenza del mercato, in modo che si parli alla pari, anche se il vero favore lo sta facendo l’altro. Ma la vita è una ruota che gira. A quel punto l’altro è in credito, ha fatto bella figura e, in futuro, potrebbe aver bisogno lui!». D. Si parla infatti di “solidarietà” della rete e del network... «Proprio così, ma non per buonismo, bensì per business, è puro marketing di se stessi. L’incertezza è tale che nessuno può più considerarsi al riparo da possibili rovesci di fortuna». Una buona ragione per scegliere il servizio di outplacement nel pacchet-

to di buonuscita in fase di licenziamento? «Per imparare a cercare un nuovo lavoro. Uno staff di professionisti aiuta prima a stilare il progetto professionale e, poi, a usare al meglio tutti gli strumenti esistenti, per intercettare sul mercato il posto giusto per il candidato. Oltre a incontri individuali con un coach dedicato e a workshop di gruppo sia funzionali che tematici, le società di outplacement mettono a disposizione uffici, giornali, pc, telefono e servizi di segreteria, che, in certi momen-

ti, aiutano anche a non cedere alla tentazione di isolarsi, che è la cosa peggiore da fare». Ma non trovate loro il lavoro, vero? «No, non è il nostro mandato, ma mettiamo a disposizione i database e i contatti che il gruppo di appartenenza possiede, che sono un bel bacino, e insegniamo come usare queste fonti. Noi, infatti, non ci sostituiamo al candidato nella ricerca del lavoro, ma lo accompagniamo perché lo faccia nel modo più sistematico e preciso possibile». ■

Allargare il proprio giro di conoscenze, fare network, aumenta le probabilità di trovare lavoro. L’esplosione del web ha poi ridotto a due i sei gradi classici di separazione che dividono una persona dall’altra, aumentando esponenzialmente la capacità di relazione del singolo individuo

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UNA METAFORA PER CRESCERE

a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com

Il tuffatore Si lanciano per stupire ad Acapulco così come in molte altre parti del mondo ed è un lavoro e non ha niente a che vedere con le pur meravigliose evoluzioni tecniche che vediamo in piscina. I tuffatori non professionisti, sfidano la natura, il mare, la roccia tagliente, il vento. Lasciano cadere sé stessi, nel vuoto in un viaggio interminabile verso l’ignoto, verso l’acqua: una sorta di ritorno nel luogo dove tutto è cominciato. Una volta in Giamaica mi ci sono trovato invischiato. Luogo splendido, tramonto, scogliera, gabbiani, brusio di ricchi occidentali, prevalentemente targati USA, che seduti al Rich’sCafè, si godono la vita guardando gli altri prendere rischi. Gli altri sono giovanotti muscolosi dalla pelle scura, che a mani e piedi nudi, arrampicano la parete di roccia per poi lanciarsi nel vuoto nel mare color smeraldo. Gli applausi ed i gridolini delle signore dalla pelle bianchissima e lentigginosa, sono una conferma per questi ragazzi che si guadagnano da vivere così. Ma questo è un posto speciale. Ci si tuffa in una sorta di gigantesco pozzo di roccia, dove il mare entra ruggendo. La parte Ovest è dedicata a chi sa tuffarsi e prendere rischi. La Est è per l’uomo qualunque, il turista esibizionista, l’avventuriero per hobby. Ad Est la roccia è meno tagliente e ci si tuffa da 15 metri contro i 25 dell’Ovest. Okay, ci sono, ora salgo in pedana, una piattaforma di roccia levigata dall’uomo sulla quale riesco a far stare a malapena i miei piedi uniti. Sul lato Ovest, Michael, rasta di 25 anni, esibisce sprezzante le sue natiche nere muscolose, per la gioia delle single e non solo. Poi con incredibile sprezzo della vita stessa, si lancia con un salto mortale all’indietro. Il mare lo accoglie, lo riconosce come elemento non estraneo. Purtroppo è il mio turno. Forse 100 persone mi osservano distratte, forse no. Forse potrei anche fare un errore e

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allora! Ad un tratto non sento più i gabbiani, il brusio, ma solo il mio respiro ed i battiti selvaggi del mio cuore. Guardo giù, ma non è una buona idea. Parte il balletto dell’autocoscienza sul cosa, sul come e sul perché di questa assurdità: “ma chi te lo fa fare?”, “Ma sei sicuro?”, “Se succede qualcosa ti sei rovinato la vacanza” “Pensa a tua madre!”, “Come pensi di tuffarti?”, “Non ti faceva male la spalla?”, “Aspetta un po’, guarda gli altri come fanno”, “E se poi tocchi il fondo?”, “Ma perché devi fare ‘sta cosa?”, “Cosa devi dimostrare ?”, “Sei un insicuro!”; e poi anche “Se non lo fai ci fai una figuraccia” “Dai, dimostra a te stesso che non hai paura”, “Forza in fondo è un attimo”. Coscienza, coscienza, spinte primordiali, dialogo interno, processo cognitivo. In un attimo, forse pochi secondi, ti processi, ti assolvi, ti condanni, ma alla fine i tuoi piedi restano inchiodati e non salti, non ce la fai, non puoi. Non è così la vita in ogni suo istante ? Quanta differenza c’è tra desiderio ed azione. Alcuni sono capaci di non ascoltarsi nel momento che precede il loro agire. Si buttano incuranti del rischio, prevalentemente connessi con il Qui ed Ora della loro vita. Altri restano inchiodati, altri ancora vanno e vengono dalla pedana attendendo il momento giusto (chissà come capire che è proprio giusto), altri ancora non ci salgono nemmeno. Io so con certezza che nel momento del salto, la razionalità non serve. A chi non è professionista del vuoto, occorre mettere la

punta dei piedi oltre il limite della pedana, centrare il proprio corpo e lasciarsi cadere. Quest’azione è vicina al suicidio, un istante solo, nel quale decidi di non ascoltare più nessuna delle voci che rumoreggiano nella tua coscienza. Ti lasci semplicemente cadere e agisci. Forse il cuore si ferma per un istante e forse perdiamo la nostra imperfetta umanità annullando completamente l’istinto di conservazione che tanto ci caratterizza come esseri biologici. Il momento del tuffo è il momento del nostro confronto solitario con la morte intesa come stato in divenire fuori da qualunque possibilità di controllo. Così è “agire”, è saltare facendo tacere anche sé stessi. È un istante in cui si accetta il lutto della propria coscienza cioè si rinuncia al proprio protettore che a volte è anche il nostro padrone. Ma non preoccupiamoci, è solo un istante. Poi gli effetti ci riportano il controllo della situazione e abbiamo davvero tantissime risorse per gestirli. A questo dobbiamo credere con un atto di fede. E così mi lancio. L’ultimo lampo di coscienza mi accompagna con un grido che decido di regalare ai presenti: “Viva l’Italia!”. Un po’ demodè, mi rendo conto, ma molto gradito dal circo del tuffatore. È l’acqua elemento materno a risvegliarmi. Sono vivo e ce l’ho fatta. Ho fatto una gran cosa ed ora posso goderne il risultato. Il perché ora è ancora più evidente: saltare è la strada per l’energia, ed è il cibo della vita. Mentre galleggio felice, mi viene in mente la tomba del tuffatore, esempio mirabile di arte della Magna Grecia. L’immagine di quell’uomo nel fiore dei suoi anni che ignudo e libero da ogni peso, si lancia verso la sua trasformazione e la sua nuova vita. Meravigliosa. La vita è questo, una storia di lutti che affrontiamo quotidianamente lasciandoci alle spalle qualcosa in nome della nostra trasformazione e forse della nostra crescita. ■


a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it

LA PAROLA AL FORMATORE

Accademia,

entertainment o training?

Di crisi si parla tanto, tantissimo, forse troppo. E si parla sovente di quello che servirebbe per “uscirne” o per gestirla. Tra le tante cose che si dicono, due mi paiono particolarmente importanti: il coraggio e la flessibilità. Il coraggio di rischiare in prima persona, ed anche di provare a fare le cose in modo diverso. E la flessibilità per adattarsi al continuo e più rapido mutamento dei mercati, della società, della vita. Se ci pensiamo bene queste capacità sono proprio quelle su cui si è fondata ed è cresciuta l’economia italiana negli anni del boom. E oggi cosa succede? Si è persa questa capacità? Se dobbiamo giudicare dall’approccio generale che le persone e soprattutto i manager hanno verso la formazione dovremmo tristemente rispondere di sì.

Perché? Innanzitutto perché ci sono ancora manager che vedono la formazione come uno spreco di tempo e sbuffano di impazienza quando un collaboratore deve “assentarsi” per se-

guire questo o quel corso. Salvo poi pretendere dallo stesso iniziativa, spirito di sacrificio, creatività e velocità. Nel migliore dei casi poi se si dice di sì alla formazione si fanno spesso delle scelte discutibili. Il mercato dello sviluppo professionale delle competenze vede in sostanza 3 linee guida cui si rivolgono le organizzazioni: • Accademia: le Business School sanno attirare soprattutto quel top management che ha bisogno di fregiarsi di titoli sul curriculum. Nel nostro Paese raggiungono punte di eccellenza in merito al trasferimento di conoscenza, alla sintesi e alla presentazione di modelli teorici. In fondo un mio professore di università, quando qualcuno gli diceva che le Università Americane erano più efficienti delle nostre rispondeva: “è importante che un giovane si doti di buona e solida teoria, per meglio affrontare il mondo del lavoro”. Sì, un giovane! A parte che oggi si è giovani fino a 70 anni, le nostre aziende oggi, a maggior

ragione, hanno bisogno anche di modelli di comportamento virtuosi da imitare. Conoscere le cose non è affatto garanzia di comportamenti efficaci nel quotidiano, soprattutto quando bisogna motivare chi resta in azienda, quando occorre prendere decisioni, quando è richiesta più flessibilità. Insomma quando parliamo di leadership o di vendita, la conoscenza non ha alcun impatto sul comportamento. • Destressare: in tempi di forte stress, un secondo canale è alleggerire la tensione dei collaboratori, coinvolgendoli in tutta una serie di attività ludico-sportive, cui i nostri manager, in maglietta e pantaloncini, partecipano con entusiasmo: golf, barca a vela, tiro con l’arco, trekking, orientering, camminata sulle braci et voilà: il gioco è servito! Infinite, in fondo, sono le analogie tra leadership e sport! Lo chiamano training, ma forse sarebbe più giusto chiamarlo entertaining. • Training come allenamento. Ho visto al Sestriere una tedesca dell’est (era il 1988) allenarsi sui 100 e i 200 metri per le olimpiadi di Seul. Trascinava con un’imbracatura, uno pneumatico di TIR; allenava lo scatto in partenza. Purtroppo allenamento significa spesso fatica, sudore, disciplina, ripetizione dei gesti: solo così uno sportivo o un artista possono sperare di raggiungere l’eccellenza. Tra l’altro gli atleti continuano ad allenarsi anche quando sono campioni, perché i manager evitano di farlo? Perché il training, quello che funziona, è duro, fa sudare e fa uscire dalla nostra zona di comfort. Perché rischi il ridicolo e rischi l’errore. Perché abbiamo perso la voglia di sudare? Dov’è la pulsione verso l’ automiglioramento e la voglia di mettersi in gioco? ■ 3 2014 www.mastermeeting.it

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FINANCE CONFIDENTIAL

a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Bitcoin: moneta virtuale? L’ideatore di bitcoin è avvolto nel mistero come in parte è misteriosa la genesi del progetto che sembra essersi avviato in Giappone nel 2008 secondo alcuni ad opera di oscuri programmatori che si nascondevano sotto lo pseudonimo di Nakamoto Satoshi e che idearono un algoritmo atto a scambiarsi flussi di dati criptati tra computer. Dopo una prima fase di costruzione della rete, nel 2010 il sig. Nakamoto dichiarò sempre in rete di lasciare il progetto del bitcoin per dedicarsi ad altro, dichiarazione anch’essa curiosa in quanto avvenuta nel momento in cui il progetto iniziava ad aver successo, ulteriore mistero legato a questa vicenda che ha ancora una strada molto lunga da percorrere visto e considerato che attualmente i bitcoin in circolazione sono circa 12 milioni e che gli ideatori hanno previsto di arrivare al massimo alla cifra di 21 milioni nel 2040.

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Bitcoin è definita una moneta virtuale non regolamentata che attraversa i continenti e le valute esistenti realizzando un proprio mercato, un proprio valore determinato dall’incontro della domanda e dall’offerta, infischiandosene delle norme che regolano le banche centrali dei Paesi nei quali le transazioni vengono effettuate, determinando il successo ma anche l’alea di pericolo dell’iniziativa. Tutti coloro che hanno un computer collegato in rete possono possedere bitcoin: esistono siti dove gli attuali proprietari possono vendere ad illustri sconosciuti i propri biticon seguendo il processo che viene definito peer to peer, o in alternativa acquistando dei software che consentono alla Bitcoin (società ideatrice di bitcoin) di utilizzare la memoria del singolo computer per sviluppare nuovi algoritmi e quindi, a fronte di questa cessione di lavoro macchina, riconoscere a sorteggio pacchetti di 25 bitcoin (50 bitcoin sino all’anno scorso, inflazione docet). Avendo realizzato un mercato di acquisto e di vendita di bitcoin, è stato creato un sistema che determina un valore di scambio che si modifica continuamente e che al momento della stesura del presente pezzo equivaleva a 658 euro, ma il cui valore nel corso della sua breve storia aveva toccato i 1.200 euro sino a crollare a 175 euro alla fine di febbraio quando è scoppiato il caso MtGox che ha portato l’opinione pubblica ad interessarsi a questa moneta virtuale che tanto virtuale non sembrerebbe. MtGox è una società giapponese che regolava le transazioni di mercato dei bitcoin e che ha presentato richiesta di fallimento dopo che degli hacker hanno violato i suoi codici e hanno rubato agli ignari possessori (si stimano essere 550.000 in tutto il mondo) che hanno visto congelati i propri conti virtuali, 740.000 bitcoin per un valore stimato al momento dell’effrazione di 270 milioni di euro. Poiché MtGox come società ha capitale per 20 milioni di euro e 40 milioni di debiti, qualora venisse ad essere


FINANCE CONFIDENTIAL

ritenuta responsabile di scarsa attenzione nella vigilanza della piattaforma che gestiva e che permetteva le transazioni, non avrebbe da che rimborsare i truffati. Tuttavia MtGox non era la sola ad effettuare quel servizio e quindi, seguendo la normale filosofia di internet le transazioni hanno cercato altri nodi per i loro regolamenti ed il sistema si è rimesso in moto lasciando defraudati parte dei legittimi proprietari di bitcoin, ma forse è anche questo un rischio legato alla potenzialità di incremento di valore. Malgrado questa estrema debolezza nel garantire la sicurezza, ad un sistema di moneta virtuale da parte della rete, il valore che nei giorni dello scandalo era crollato a 175 euro ha già recuperato sino ai 650 euro attuali, dimostrando sia l’estrema volatilità del corso del bitcoin come moneta che la sua propensione a diventare un ottimo strumento di speculazione e ciò malgrado gli ideatori abbiano cercato di affrancarla a questo genere di attacchi: prima fra tutti la regola per cui, chi possiede bitcoin può venderli una sola volta e tutti insieme ma non può negoziarli come fossero titoli o valute regolamentate. Con i bitcoin si possono ovviamente acquistare beni e servizi presso molti esercizi commerciali nel mondo, che vendono per internet o con catene di negozi tradizionali e che accettano il pagamento con bitcoin, tra l’altro questo mezzo di pagamento supera i problemi di cambio della valuta del possessore che viene scaricata sulla piattaforma stessa, divenendo di fatto una moneta mondiale o come qualcuno ha definito una moneta del popolo in con-

trasto con le monete esistenti che sono monete di espressione politica o di debolezza nazionale. Qualcuno segnala che il bitcoin è altresì oggi lo strumento ideale per il riciclaggio di denaro sporco derivante da attività illecite di ogni genere effettuate in ogni luogo del pianeta, con la possibilità di conversione dello stesso in bitcoin per poi chiedere successivamente il rimborso in altra valuta o semplicemente trasferendo i codici assegnati con i bitcoin a terzi di fatto infischiandosi allegramente di tutte le norme di antiriciclaggio e privacy dei mercati regolamentati. Mentre nel nostro Paese si pensa ad eliminare progressivamente i pagamenti con denaro contante pensando che virtualizzando tutte le transazioni attraverso le banche si riesca ad intercettare somme guadagnate senza il pagamento delle imposte, nel mondo la virtualizzazione delle monete consente il trasferimento di milioni di euro o l’acquisto di beni e servizi su piattaforme informatiche che risiedono in Paesi in cui non vigono regolamenti così severi e quindi senza alcun controllo del rispetto della normativa valutaria, di imposizione Iva o di liceità delle transazioni per i soggetti che le realizzano. Quando i mercati diventano globali nella sostanza ossia quando gli utenti possono parlarsi senza intermediari controllati da Organi Ufficiali, con piattaforme internet aperte, basta poco per perdere il controllo non solo della moneta ma della sovranità dello Stato stesso delle sue leggi e regolamenti in materia valutaria ed economica e considerare bitcoin solo una moneta virtuale è molto pericoloso. ■ 3 2014 www.mastermeeting.it

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IL PARERE DEL LEGALE

a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Novità in volo

Considerata la vastità del traffico aereo, ritardi, cancellazioni e disservizi vari sono all’ordine del giorno. Eppure, malgrado le norme già esistenti, solo una piccolissima percentuale di sfortunati passeggeri ottiene realmente un risarcimento dopo aver presentato una denuncia contro la compagnia aerea responsabile. Ben vengano, quindi, nuove regole UE su viaggi e rimborsi aerei. Si tratta del progetto di legge approvato il 5 febbraio 2014 dal Parlamento europeo, a Strasburgo, che potrebbe essere operativo già dal prossimo anno. Con le nuove regole, i ritardi aerei non saranno calcolati più alla partenza, bensì al punto di arrivo. Ogni compagnia dovrà mettere a disposizione personale di contatto presso ogni aeroporto per informare i passeggeri sui loro diritti, per fornire loro assistenza e per raccogliere gli eventuali reclami. Anche le ore di attesa in aeroporto nella più totale incertezza dovrebbero essere archiviate: in caso di voli ritardati, le informazioni sulla riprogrammazione del viaggio dovranno essere fornite entro e non oltre 30

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minuti dopo l’orario iniziale di partenza. Inoltre, dopo un certo delay, scattano i rimborsi: 300 euro dopo 3 ore di ritardo sui voli fino a 2.500 chilometri; 400 euro per 5 ore; 600 euro dopo un rinvio di 7 ore. Buone notizie anche sul fronte del bagaglio a mano, con l’introduzione di maggiore flessibilità. Le compagnie saranno tenute a pubblicare meglio le informazioni e a tutti i viaggiatori dovrà essere consentito di portare in cabina, gratuitamente,

anche soprabiti e una borsa di dimensioni standard con gli acquisti effettuati in aeroporto. Prevista anche l’eventualità del fallimento della compagnia aerea, che non potrà più ripercuotersi sui passeggeri, grazie a meccanismi di garanzia e assicurazioni. Il nuovo provvedimento istituisce il criterio del “silenzio-assenso”, secondo il quale il vettore ha due mesi di tempo per fornire una risposta completa al mittente del reclamo, al termine dei quali le sue istanze saranno da considerare accolte. Se il rimborso viene negato per “circostanze eccezionali”, il passeggero ha diritto ad una spiegazione completa per iscritto: il testo prevede un elenco esaustivo di tali circostanze, che includono l’impatto con volatili, l’instabilità politica e le vertenze di lavoro impreviste. Nel caso di “circostanze straordinarie” di lunga durata – come la crisi della nube di cenere del 2010 –, il passeggero ha diritto ad un alloggio pagato per un massimo di 5 notti. Il Parlamento europeo ha approvato la sua posizione in prima lettura; il prossimo step è l’approvazione del Consiglio dei ministri dei 28 paesi dell’Ue che, secondo la procedura di codecisione, potrà ora accettare la posizione dei deputati o adottarne una propria e discuterla successivamente con il Parlamento. ■

A decorrere dal 31 gennaio 2014 entrano in vigore le nuove regole per il trasporto dei liquidi da portare in cabina (sulla scorta del Regolamento di esecuzione (UE) N. 246/2013 della Commissione del 19 marzo 2013). In sintesi, a partire dalla predetta data, i liquidi acquistati al duty free di qualsiasi aeroporto o compagnia aerea possono essere portati come bagaglio a mano: il liquido del duty free e la prova di acquisto devono essere sigillati al momento dell’acquisto dentro un sacchetto di sicurezza dotato di bordo rosso, che non deve essere aperto sino all’arrivo alla destinazione finale. Si possono portare a bordo, nel bagaglio a mano, anche liquidi in contenitori di capienza non superiore a 100 ml. inseriti in un sacchetto di plastica trasparente, richiudibile, di capienza non superiore a 1 litro. Ed ancora, medicinali e prodotti dietetici particolari - come alimenti per neonati - necessari per il viaggio (potrebbe essere richiesta la prova di autenticità di tali prodotti). Non si possono, invece, portare tutti gli altri liquidi, aerosol e gel che devono essere inseriti nel bagaglio da stiva. Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it


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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi

Clarion Hotels sponsor hockey su ghiaccio Per i prossimi due anni, l’intera associazione di hockey su ghiaccio ceca potrà pernottare gratuitamente nei Clarion Hotels del Paese ed usufruire di tutte le offerte di catering, grazie alla sponsorship del brand alberghiero presente sul mercato ceco da 20 anni. «Questa cooperazione», dice Miroslav Bukva, direttore del Clarion Congress Hotel Prague, «rappresenta l’unione di due partner forti. Sono fiero che il nostro Clarion Congress Hotel Prague sia il primo albergo ad ospitare la squadra nazionale ceca e a dare così inizio a questa collaborazione di successo». «Il punto forte dei Clarion Hotels è la posizione eccellente sia a Praga sia nelle altre località. Ma non possiamo neanche dimenticarci della cordialità, della tranquillità, delle comodità e dell’eccezionale cucina», ha dichiarato l’allenatore della nazionale, Alois Hadamczik, www.ChoiceHotels.it. Nella foto da sin Miroslav Bukva, Alois Hadamczik, Patricie Rosenbergova e i giocatori della nazionale Petr Nedved e Jiri Novotny.

Da Expo Milano 2015 a Expo Dubai 2020 Milano e Dubai sempre più strategicamente vicine. Lo scorso febbraio, in vista dell’Esposizione Universale, il Commissario Unico per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala e lo sceicco Ahmed Bin Saeed Al Maktoum, CEO di Expo Dubai 2020 e di Emirates Airlines si sono incontrati allo Zabeel Palace di Dubai per firmare un accordo di partnership, a seguito dell’incontro avvenuto tra il premier Enrico Letta e il Primo Ministro degli Emirati Arabi e Ruler di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Il documento, primo in assoluto tra due Esposizioni Universali, definisce un piano di azioni congiunte tra Milano e Dubai che prevede la condivisione di conoscenze, competenze

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ed esperienze sui sistemi e sui processi sottesi all’organizzazione di un’esposizione universale e il supporto nella gestione e nel reclutamento delle risorse umane. «È un accordo molto significativo», ha spiegato il Premier Enrico Letta, «il primo nel suo genere, che apre importanti prospettive alle imprese italiane in vista di Dubai 2020. E che conferma il grande interesse degli Emirati per il Made in Italy e la tecnologia del nostro Paese».

L’Emilia Romagna lancia il contest fotografico digitale #myER Un contest fotografico per raccontare sul web e via social network la grande bellezza dell’Emilia Romagna dove si trovano 12 tra i borghi più belli d’Italia, 20 cittadine rico-

nosciute dal Touring Club come “Località eccellenti”, 5 borghi e 1 comunità montana definiti “Autentici” dal BAI Club e 13 paesi certificati dal Movimento Città Slow. È questa l’essenza di #myER, progetto facente parte della strategia di promozione turistica integrata di APT Servizi regionale che, fino a novembre, coinvolgerà la community regionale di Instagram in un’attività di reportage territoriale a tema (http://www.travelemiliaromagna.it/myer/). La raccolta delle immagini fotografiche, sia professionali che amatoriali, avviene tra l’1 e il 20 di ogni mese, senza limite al numero di fotografie. L’elezione della foto più bella è affidata agli utenti che potranno esprimere la propria preferenza on line il 21 di ogni mese. Gli autori delle immagini vincitrici vivranno esperienze inconsuete sul territorio. Un esempio? La gita aerea a bordo di una mongolfiera sulle campagne piacentine. (http://www.travelemiliaromagna.it/social-wall/).

Veneto: prima Mice destination italiana Con 62 milioni di presenze nel 2013 il Veneto si è aggiudicato il titolo di prima destinazione congressuale italiana. A conferma dell’importanza economica del settore Mice, è nato il brand Venice Region Convention Bureau Network che riunisce tutti i 7 sette Convention & Visitors Bureau provinciali: Dolomiti Belluno Convention Bureau c/o Consorzio Dolomiti; Padova Terme Euganee Convention & Visitors Bureau di Consorzio DMO Padova; Convention Bureau Meet in Polesine c/o Consorzio di Promozione Turistica CARD del Po; Convention Bureau Marca Treviso; Welcome2Venice Convention Bureau; Verona & Lago di Garda Convention Bureau c/o Consorzio Verona Tuttintorno; Vicenza Convention Bureau. Il brand, il cui obiettivo è promuovere l’offerta congressuale della regione nel mondo, è stato presentato ufficialmente allo scorsa


SAI L’ULTIMA?

Grimaldi Forum Monaco sempre più eco

Bit di Milano. Presenti all’evento Mario Buscema presidente Federcongressi&eventi, l’assessore al Turismo del Veneto Marino Finozzi e Giovanni Cher, coordinatore del Consorzio di Convention Bureau del Veneto.

Alessandro Rocco nuovo Business Development Manager Hilton Milan Alessandro Rocco (foto), milanese, 39 anni, torna nel Gruppo Hilton, per contribuire allo sviluppo dell’Hilton Milan ed arrivare puntuale all’Appuntamento Expo 2015. «Accetto questa sfida con grande entusiasmo», ha dichiarato, «dopo oltre 7 anni trascorsi in un’altra catena, è un piacere ritornare in Hilton e contribuire, con l’esperienza maturata, allo sviluppo dell’hotel milanese, specialmente in previsione di

Expo 2015». Nel suo nuovo incarico, Rocco, un’esperienza ventennale nel settore a livello internazionale, si occuperà di sviluppare ulteriormente il mercato mondiale e di supportare con nuove strategie commerciali l’implementazione dell’offerta sia Mice che leisure, valorizzando le caratteristiche che contraddistinguono l’hotel, come la ballroom di recente inaugurazione e in grado di ospitare fino a 200 delegati, e la posizione privilegiata della struttura, a pochi passi dall’elegante quartiere di Brera.

Frecce + Navi Veloci da oggi conviene Il futuro della mobilità è sempre più all’insegna dell’integrazione. Durante tutto il 2014, i passeggeri con biglietto GNV beneficeranno di sconti sui biglietti Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca o In-

Con la conquista, nel 2008, dell’ISO 14001, il Grimaldi Forum Monaco è stato uno dei primi centri congressuali in Europa ad ottenere la certificazione che qualifica le strutture con un eccellente sistema di management ambientale. Priorità del centro congressi sono state lo scorso anno, l’acqua, l’energia, la raccolta differenziata, l’uso della carta e la prevenzione dei rischi. In particolare, il consumo di acqua, negli ultimi cinque anni, è diminuito del 29%, grazie all’adozione di rubinetti specifici, agli sciacquoni differenziati, ma anche a un’accorta politica di prevenzione dei rischi. In termini di risparmi energetici, invece, il 2013 ha registrato il miglior rapporto tra consumo di elettricità e occupazione camere (+32%) dal 2007. Oggi, sulle circa 18.500 luci che compongono il parco fisso del Grimaldi Forum, il 71% è a basso consumo. Nuovi impianti di illuminazione hanno ulteriormente migliorato l’efficienza energetica della struttura, consentendo una misurazione precisa e dosata dei consumi. Gli obiettivi del 2013 per il consumo di carta erano pari al -2%. Con un adeguamento dei comportamenti interni e la dematerializzazione di una parte del processo amministrativo si è arrivati attualmente al 10%. Buoni risultati anche per la raccolta differenziata. Nel 2013, sono stati smaltiti attraverso percorsi specifici, il 52,4 % dei rifiuti, con l’obiettivo di raggiungere il 45%. L’ammontare dei rifiuti in legno ha visto un drammatico aumento nel 2013 raggiungendo il 140 %, o 192 tonnellate contro le 80 tonnellate del 2012. Il tipo di eventi ospitati, con l’elevato numero di palchi, spiega in parte tale volume. La messa in servizio di un compattatore di cartone all’inizio del 2013, ha ulteriormente migliorato lo smaltimento di IDR (Imballaggi Domestici Riciclabili), passato al 10% per 14 tonnellate nel 2013 contro le 12 tonnellate del 2012. Il 2013 è stato anche l’anno della comunicazione. Il Grimaldi Forum ha lanciato la sua rivista e-news dedicata allo sviluppo sostenibile nel Principato, il MAG (Monaco Act Green) che da oggi si arricchisce di una nuova rubrica: Zoom, scaricabile gratuitamente dal sito www.grimaldiforum.com) che su questo numero si concentrerà sul Madagascar.

tercity – con destinazione Genova, Civitavecchia, Roma, Napoli, Palermo e Termini Imerese – in 1a classe/Livello Business e in 2a/Livello Premium/Standard. Grandi Navi Veloci, contestualmente, riconosce ai clienti titolari di biglietti Trenitalia, la possibilità di acquistare, tramite le Agenzie di Viaggio abilitate e il Contact Center GNV, biglietti marittimi con la riduzione del 10% calcolata sulla tariffa in vigore. I biglietti ferroviari e marittimi possono essere acquistati e utilizzati solo congiuntamente. Info: Contact Center di GNV tel. 0102094591.

Italo spiega la mobilità ecologica ai giovani Partito nel 2012, il progetto formativo “Esperienza Italo”, torna anche quest’anno per sensibilizzare i più giovani sul tema dell’ecosostenibilità nel settore dei trasporti e spiegare le soluzioni tecnologiche più innovative attualmente disponibili in campo ferroviario. A circa 63 mila alunni (dagli 8 ai 18 anni) e a 105 mila familiari, NTV distribuirà 2400 kit didattici e indirà un concorso per raccontare il nuovo mondo della mobilità, in cui il treno rappresenta un’alternativa sicura, ecologica, innovativa, confortevole 3 2014 www.mastermeeting.it

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SAI L’ULTIMA?

ed economica rispetto ad altri mezzi di trasporto. Tra i mesi di aprile e maggio, 9 classi di scuola primaria, 6 di scuola secondaria di 1° grado e 3 di scuola secondaria di 2° grado potranno vincere un viaggio di andata e ritorno nella tratta più vicina alla loro città. Per ulteriori informazioni e per il regolamento del concorso, cliccare su www. scuola.net/esperienzaitalo.

Choice Hotels International: catena dell’anno Choice Hotels International conquista il podio nella categoria “Ca-

Puglia, brand di qualità Lo scorso 14 febbraio, la Regione Puglia e Puglia Promozione hanno presentato alla Borsa internazionale del turismo di Milano la conferenza stampa #WEAREINPUGLIA. Durante l’evento – al quale hanno partecipato il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, con gli assessori al Mediterraneo, Cultura e Turismo Silvia Godelli e alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni – si è parlato della nuova campagna di comunicazione e della strategia di promozione per il 2014, che sarà sempre più integrata tra btob e btoc. Dal riscontro positivo del Buy Puglia Meeting & Travel Experience, realizzato lo scorso ottobre, e dai riconoscimenti prestigiosi ricevuti da National Geographic Traveller e di Lonely Planet, prendono impulso le iniziative di promozione nelle principali città d’Europa, con particolare attenzione alla Russia. Il road show di Puglia Promozione tocca 7 tappe tra Milano, Vienna, Berlino, Amsterdam, Parigi, Monaco e Londra, dove si chiuderà con la prima mondiale del musical ambientato in Puglia, “Walking on sunshine”, per il quale è stata predisposta una importante campagna in co-marketing.

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La cucina vicentina protagonista all’hotel d’Inghilterra di Roma Per cinque giorni, lo scorso mese, all’Hotel d’Inghilterra, gli chef Nicola Negrello e Antonio Vitale hanno deliziato gli ospiti con piatti esclusivi della tradizione vicentina veneta, tra cui i bigoli con ragù di anitra di corte con radicchio rosso di Treviso, riso e patate con fusa di asiago pressato fresco e una crema fritta con croccante di noci al pepe nero. Glam e in tema, anche l’aperitivo, arricchito da deliziosi finger food, che spaziavano tra baccalà mantecato su crostini di pane, polenta con sopressa, sarde e radicchio di Treviso in saor, focaccia di casa vicentina con sopressa e asiago e frittura di verdurine fresche in pastella. L’idea è nata dall’esperienza e dalla voglia di sperimentare dello chef Vitale, approdato all’Hotel d’Inghilterra nel 2011, e dal suo incontro con Negretto che ha donato un tocco di artistica visionarietà ai piatti creati, rendendoli unici. «Sono entusiasta dell’iniziativa», afferma il Direttore Generale dell’Hotel, Marco Milocco, «volevamo offrire ai romani l’opportunità di scoprire i sapori di una tradizione gastronomica diversa. La collaborazione con l’Hotel Villa Michelangelo di Vicenza e il suo staff ha reso questa occasione davvero indimenticabile».

tena alberghiera dell’anno” di IMA 2014 Italian Mission Awards 2014 che ha decretato i finalisti per il primo evento italiano dedicato ai viaggi d’affari; La proclamazione è avvenuta lo scorso 18 marzo durante la serata di gala al Grand Visconti Palace – MGallery Collection – di Milano.

Ogni domenica al Boscolo Aleph, buffet gourmet firmato Costa Per la primavera, l’esclusivo hotel romano lancia un’accattivante iniziativa gastronomica: “Il Pranzo della Domenica con Gaetano Costa”. Dalle ore 12.30 alle 15.00, al prezzo (bevande escluse) di 38 euro per gli adulti, e 25 euro per i bambini, gli ospiti potranno comodamente gustare, seduti sulle poltrone e sui divani nelle sale dell’ho-

tel, un buffet ricco e variegato, dagli antipasti ai dolci, realizzato con materie prime eccellenti e accompagnato da un’importante carta dei vini. A disposizione l’animazione per i piccoli ospiti, a partire dai 3 anni, con divertenti giochi a tema.

Italo con un touch È arrivata Italo treno la nuova app di Ntv, l’applicazione gratuita per iPhone, iPod touch e iPad che ren-



SAI L’ULTIMA?

de l’acquisto digitale facile e veloce. È disponibile nell’App Store di iTunes. Un tocco sullo schermo per gestire il proprio viaggio, consultare gli orari, acquistare e modificare biglietti in alta velocità, ricevere notifiche e informazioni sul servizio, chiedere eventuali rimborsi, restare sempre aggiornati sulla circolazione in tempo reale dei treni Italo. L’app consente di usare la carta di credito, per acquistare i biglietti, in sicurezza, anche nella modalità preregistrata. Nel processo di acquisto è possibile utilizzare eventuali voucher, codici promo e punti fedeltà (basta eseguire il login del proprio account).

Nuova direzione per l’Hilton Florence Metropole È Katharina Schlaipfer, il nuovo General Manager dell’Hilton Florence Metropole. La manager si occuperà in particolare di implemen-

tare il comparto Mice, uno degli asset più rilevanti dell’hotel. Schlaipfer vanta un’esperienza di oltre 17 anni nel gruppo Hilton Worldwide prima come F&B Assistant e successivamente come Yield e General Manager. Prima di approdare all’hotel fiorentino, è stata gm dell’Hilton Brussels City e dell’Hilton Strasbourg.

Le città d’arte dell’Emilia Romagna in un “blog” ebook Una guida fatta dai viaggiatori per i viaggiatori. Questo è “The Art Ci-

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Cresce il turismo del lusso Con Prima Classe Italia, socio di Federturismo Confindustria, nasce la prima Associazione nazionale delle dimore e dei servizi di alto profilo personalizzato (aerei privati, yacht). «Il turismo del lusso e di alta gamma», dichiara il Presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio, «è un segmento in forte espansione che negli ultimi anni è cresciuto a ritmi sostenuti e per il quale si prevede fino al 2020 un’ulteriore crescita della spesa e della durata media dei viaggi. Se fino a due anni fa solo il 35% dei clienti prenotava più di quattro viaggi di lusso, oggi questa percentuale ha raggiunto il 50%. I globe shopper per eccellenza sono i russi e i cinesi che scelgono come destinazione preferita per i loro acquisti Milano seconda in classifica dopo Parigi». Nella foto, da destra, il Presidente di Prima Classe Italia Giorgio Caire di Lauzet e Renzo Iorio.

ties of Emilia Romagna”. Disponibile sulla piattaforma digitale turistica della regione, è una raccolta di appunti di viaggio di venticinque travel bloggers internazionali provenienti da Europa, Usa, Canada, Nuova Zelanda ed Australia che sono andati alla scoperta delle dieci città d’arte emiliano romagnole. Nell’eBook gli autori includono informazioni utili, raccontano, attraverso immagini, video. Per ogni destinazione sono indicati i quattro “must” da non perdere, le tradizioni, gli indirizzi da conoscere e i buoni sapori tipici (in alcuni casi con ricetta inclusa). “The Art Cities of Emilia Romagna”, rappresenta l’espressione diretta e la sintesi di Blogville, progetto digitale di promozione turistica di APT Servizi avviato nel 2012 che ha coinvolto in due anni ben 120 bloggers internazionali provenienti da Europa, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Sfoglia l’ebook

“The Art Cities of Emilia Romagna” bit.ly/cda_ebook; www.aptservizi. com.

A Napoli, 30 icone russe dedicate alla Madonna Ortodossa Lo scorso mese, la città di Napoli è stata protagonista di un grande evento, ospitando, presso il Museo Diocesano la mostra “Le Icone della Madre di Dio”, promossa dall’Arcidiocesi di Napoli e dall’Associazione “Amici dei Musei di Napoli” in collaborazione con Intesa



SAI L’ULTIMA?

Sanpaolo. I visitatori hanno potuto ammirare trenta icone russe, datate tra XVII e XIX secolo, provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo ed esposte nel coro delle monache.

Trattamenti di bellezza a Matera Ricavata fra cisterne e grotte scavate nel tufo, la beauty Spa di Palazzo Gattini a Matera, propone per la primavera il “trattamento corpo cocco papaya e mandola” super energizzante ed esfoliante (100 euro, 75 minuti) per preparare la pelle al sole. Grazie all’olio di cocco utilizzato

da secoli dalle donne di Tahiti come elisir di bellezza e la papaya che, oltre ad essere un importante concentrato di vitamine A E C ed enzimi antiage, è un ottimo peeling naturale che leviga l’epidermide favorendo un tournover cellulare potente. Arricchito poi con olio di mandorla, questo trattamento elasticizza la pelle rendendola compatta. Info: www.palazzogattini.it.

Una boutique maison nel cuore di Roma Profumo Maison d’Hôtes è una nuovissima guest house boutique nel cuore della Capitale, in via di San Giovanni in Laterano 108, Rio-

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L’Excelsior Palace Hotel vince al Luxury Travel Mart di Mosca Durante la serata di gala al Luxury Travel Mart di Mosca, alla quale hanno partecipato oltre 800 persone, Aldo Werdin (nella foto, primo da sinistra), direttore dell’Excelsior Palace Hotel di Rapallo, ha ritirato il premio per il sostegno dimostrato all’evento nei numerosi anni di partecipazione. Lo storico albergo di Rapallo è stato l’unico hotel indipendente a ricevere il riconoscimento accanto a catene internazionali del calibro di Ritz-Carlton, Dorchester, Starwood e Four Seasons. La manifestazione, svoltasi al Ritz-Carlton Moscow e giunta quest’anno alla decima edizione, mette in contatto domanda e offerta nel segmento luxury in relazione al mercato di lingua russa (www.luxurytravelmart.ru). Info: tel. 0185230666 - www.excelsiorpalace.it.

ne Monti, giusto a due passi dal Colosseo, da via dei Fori Imperiali, dalla Basilica di San Giovanni in Laterano e dalla Scala Santa e vicinissima alla splendida Basilica di San Clemente. Le sue 10 stanze, tutte con vista mozzafiato, sono decorate combinando tra loro materiali nobili: travertino, marmo e legno con decorazioni bianco écru e tocchi di nero. I mobili di design, su misura, aggiungono bellezza e lussuoso confort a tutti gli ambienti. Ottima la posizione, a soli 600 metri dalla stazione della metropolitana. Ogni mattina è possibile gustare una ricca colazione continentale a buffet con prodotti dolci da forno, che nella bella stagione viene proposta sulla terrazza della struttura. info@profumomaisonroma.com.

NH promuove il rugby in Italia La Federazione Italiana Rugby (F.I.R) sceglie Nh Italia s.p.a. per le

performance e la qualità. Per siglare la partnership, l’amministratore delegato di NH Italia, Josè Maria Basterrechea, e il Presidente di F.I.R. Alfredo Gavazzi si sono incontrati all’hotel NH Vittorio Veneto di Roma «I valori etici e morali di questo sport, quali motivazione, rispetto delle regole e spirito di squadra, accomunano NH Hotel Group al mondo dello sport e del rugby in particolare», ha detto José Maria Basterrechea. Entusiasta anche Gavazzi che ha dichiarato: «al pari dello staff tecnico, sono convinto che le strutture alberghiere firmate da NH Hotel Group potranno essere un importante valore aggiunto per la nostra Nazionale».

Brunch a Roma. Pauline Borghese Gourmet Restaurant Tutte le domeniche dalle 12:30 alle 15:00 gli amanti del brunch troveranno al Pauline Borghese Gourmet Restaurant dell’hotel Parco dei Principi di Roma, un ricchissimo



SAI L’ULTIMA?

menu che segue stagionalità e freschezza. Si inizia con un’insalata di polipo fresco, una selezione di formaggi accompagnati da miele e noci, un fragrante angolo rustico dei salumi toscani ai gamberi presentati in diverse soluzioni di gusto, dal cocktail alla preparazione alla catalana. Per un vero brunch all’italiana non può mancare la pasta: proposta con carne, pesce e verdure. Ancora carne e pesce per i secondi. E poi, insalate fresche, verdure grigliate e carciofi alla romana. Sempre molto ampia e ricca la selezione di dolci. Alle proposte gastronomiche si accompagna un’eccellente carta di vini e succhi. Il costo è di 35 euro a persona, vini esclusi, con uno sconto del 30% per i bambini fino a 10 anni.

La Città Eterna dà il benvenuto all’Hotel Indigo Novità in via Giulia, una delle strade più belle di Roma. Si tratta del nuovo Hotel Indigo Rome-St. George

(sotto, una delle camere), boutique hotel di InterContinental Hotels Group. Situato a breve distanza da alcuni dei principali punti di interesse della Capitale, come Campo dei Fiori, Trastevere, Piazza Navona e Città del Vaticano, l’Hotel Indigo Rome-St. George è il punto di partenza ideale per partire alla scoperta di Roma. Offre 64 confortevoli camere cablate wifi che combinano design ed elementi rinascimentali, una magnifica Spa con bagno turco, il ristorante I Sofà di Via Giulia e, nei mesi estivi, è piacevole godersi la spettacolare vista della Cupola di San Pietro dalla terrazza del bar e del ristorante. www.ihg.com/hotelindigo.

La Masseria San Domenico si rifà il look La Masseria San Domenico, nel rispetto del suo stile di sobria raffinatezza che l’ha resa famosa nel mondo, ha rinnovato la maggior parte delle sue camere doppie deluxe, trasformandole in junior suite e suite, per un maggiore comfort degli ospiti. Le nuove camere sono più spaziose, insonorizzate, arredate in maniera elegante e attrezzate con le più moderne dotazioni tecnologiche. Gli ambienti sono ampi, con bagni spaziosi, vasca e grande doccia, servizi separati e un patio esterno più esteso per una maggiore privacy. Un’altra importante no-

vità riguarda l’apertura a fine maggio di Masseria Nuova Ostuni. Info: tel. 0804827769 - www.masseriasandomenico.com - info@masseriasandomenico.com.

Richard Gere al Risorgimento Resort di Lecce Richard Gere, nel Salento per le riprese dello spot pubblicitario di una bevanda, ha scelto di soggiornare al Risorgimento Resort di Lecce, che, per l’occasione, gli ha riservato l’esclusiva Duomo Suite all’ultimo piano, un mini appartamento di tre camere, affacciato sul roof garden, l’unico giardino con vista sul centro storico e sul Duomo che durante la bella stagione diventa location esclusiva per eventi e cene gourmet. Sportivo convinto, durante la sua permanenza in hotel Richard Gere è stato tra i più assidui frequentatori del fitness centre e della spa Salus per Aquam. Per la prima colazione Gere ha chiesto di poter scegliere tra una selezione di miscele di tè verde e marmellate artigianali. L’attore ha

poi cenato al ristorante dell’hotel Le Quattro Spezierie, prediligendo specialità del territorio rivisitate con estro dallo chef Cosimo Simmini. «Tornerò nel Salento», ha promesso il divo, che per ringraziare lo staff dell’albergo ha lasciato una dedica sul libro degli ospiti. Lo stesso sul quale hanno espresso il loro apprezzamento altre personalità: da Kerry Kennedy a Ferzan Ozpetek che, della suite presidenziale dedicata a Tito Schipa ha fatto la sua seconda casa. Nella foto, Richard Gere con Giuseppe Mariano, gm del Risorgimento Resort.

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SAI L’ULTIMA?

green fee 18 buche, l’ingresso alla Spa Salus per Aquam, una cena gourmet a Le Quattro Spezierie. www.risorgimentoresort.it.

Sunday brunch a Roma

Cristina Tasselli è il nuovo direttore di BIT Cristina Tasselli è il nuovo direttore della Borsa Internazionale del Turismo. Alla manager, esperta conoscitrice del mercato del turismo e delle sue dinamiche, spetterà il compito di delineare le nuove strategie competitive e l’innovativo format commerciale di Bit 2015 a pochi mesi dall’avvio di Expo. Comincia così il percorso di rinnovamento di una delle più prestigiose manifestazioni di Fiera Milano, che, da oltre trent’anni, rappresenta il riferimento nel settore del turismo italiano e internazionale. Tasselli, nata a La Spezia, una laurea in economia e commercio, un master in Business Administration e una specializzazione alla Columbia University di New York in competitive strategy nei beni di largo consumo, vanta esperienze in corporate development, vendite e marketing, acquisite in diverse aree di business: trasporti, hospitality, servizi alla persona, automotive, in società leader nazionali e multinazionali, tra cui Kuoni, Carglass - Belron, Jolly Hotels, Alitalia.

Golf Break al Risorgimento Resort Il Risorgimento Resort, propone, in partnership con il Golf Club Acaya il pacchetto Golf Break, dedicato ai golfisti. Oltre al soggiorno di una notte in una delle raffinate camere dell’hotel e a una deliziosa colazione a base di prodotti tipici del Salento, il pacchetto comprende un

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Il Rome Times Hotel e il Rome Life Hotel aprono, dalle 12,00 alle 15,00, agli ospiti il Sunday Brunch, un vero e proprio rito quando nel weekend ci si alza più tardi del solito. Un po’ prima colazione e un po’ pranzo, il brunch vede imbandire ricchi buffet o portate al tavolo da condividere in compagnia. Alle aziende, prenotando con il codice promocor e il nome della società, gli hotel riservano il prezzo specia-

le di 10 euro a persona che comprende un ricco buffet dolce & salato e una bevanda calda. Info: tel. 0699345101 - info@rometimeshotel.com - info@romelifehotel.com bookig@aghotels.it

Expo3 by Ventana Group EXPO3 è il nuovo concept, che punta all’EXPO 2015 per vivere la manifestazione in maniera “tridimensionale”, lanciato alla Bit da Ventana Group, leader nel settore M.I.C.E. e Leisure Travel. Tre gli asset. EXPO1-Explore the Exhibition riunisce il meglio della tradizionale offerta Ventana, concentrandosi sui servizi di hospitality, ticketing e boo-

Una Pasqua speciale all’Hilton Florence Metropole A 10 minuti dal centro storico e a 3 chilometri dall’aeroporto internazionale di Firenze, l’Hilton Florence Metropole dall’11 aprile al 4 maggio, per un soggiorno minimo di 2 notti, propone il Pacchetto Pasqua che, a partire da 95 euro per camera a notte, include: ricca prima colazione a buffet, sorpresa gastronomica al ristorante dell’hotel Luci della Città, regalo di benvenuto in camera, parcheggio gratuito. Agli ospiti, l’hotel in via del Cavallaccio 36, offre 208 eleganti camere, il ristorante Luci della Città e l’executive lounge al 15esimo piano con vista mozzafiato sulla città. A disposizione anche un servizio navetta gratuito per il centro e un’area fitness con palestra, cascata svedese, cromoterapia e zona relax. Ai manager è riservato, infine, un ampio centro congressi composto da 10 sale meeting per 1000 delegati. Info: tel. 05578718010 - www.florencemetropole.hilton.com.


alazzo attini

Nel cuore di Matera, un boutique hotel dal fascino antico e dal comfort contemporaneo. Dove anche il più piccolo dettaglio è arte Prima, antica dimora nobiliare, poi convento religioso, oggi Palazzo Gattini è un raffinato cinque stelle lusso che domina la città di Matera dall’alto dello sperone che divide Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Il suo design esclusivo è opera di Ettore Mocchetti, firma d’eccellenza dell’hotellerie moderna, che ha saputo creare in ognuna delle 20 stanze un ambiente a sé, conciliando armoniosamente epoche e stili diversi. Veri gioielli le cinque suite, con soffitti a volta finemente decorati, scenografiche sale da bagno, dettagli preziosi unici e vista mozzafiato sulla città. Tra cisterne e grotte scavate nel tufo, si snoda il centro benessere, autentico cocoon dove provare gli ultimi ritrovati in tema di remise en forme. L’appuntamento per l’aperitivo poi è al Duomo Cafè, con vista sulla magnifica Piazza Duomo. E, per un vero assaggio di Lucania, l’appuntamento è al Don Matteo Ristorante: ambiente suggestivo con cantina caveaux per degustazioni e serate a tema.

Piazza Duomo 13/14 75100 Matera, Italy Tel. 0835 334358 - Fax. 0835 240100 www.palazzogattini.it - info@palazzogattini.it


SAI L’ULTIMA?

king. EXPO2-Experience Sustainability si focalizza sul tema cardine dell’EXPO: Nutrire il pianeta. Energia per la vita, attraverso prodotti e servizi attenti alla sostenibilità, tra cui il programma “BeSt” – Beautiful Sustainable events and travels, nato dalla joint venture con il WFP Italia, il Comitato Italiano del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite che combatte la fame nel mondo. «Con i prodotti della linea ‘BeSt’, spiega Luca Tonelli, ad di Ventana Group, «si sperimenta in modo diretto cosa voglia dire fare business in modo sostenibile a 360 gradi. Quindi no alle auto individuali, sì all’utilizzo di trasporti pubblici, oppure no a catering che possono provocare sprechi ma buoni per attività di ristorazione esistenti. Perché l’approccio agli eventi deve cambiare». Con la terza dimensione, EXPO3Expand your mind, Ventana propone di scoprire l’Italia attraverso itinerari di tipo culturale in occasione dell’Esposizione Universale. Tra questi, in partnership con Poste Italiane, il “Kit del turista”, una soluzione integrata di servizi multicanale, che segue il visitatore dal “progetto di viaggio” al soggiorno (attraverso una carta PostePay ad hoc) e ne prolunga l’esperienza dopo il ritorno, grazie a una piattaforma e-commerce. Info: www.ventanagroup.it.

Doppio riconoscimento per l’Hotel Four Points by Sheraton di Bolzano Isidoro di Franco, general manager del Four Points by Sheraton di Bolzano ha ricevuto dal presidente di EMEA Starwood, Michael Wale, gli award Franchise Hotel of the Year e Rooms Excellence 2013, durante la cerimonia di gala della Starwood Worldwide Ceremony svoltasi a Francoforte lo scorso febbraio. L’hotel, che festeggia quest’anno il decimo anniversario, si è distinto per l’impegno personale, l’attenzione al cliente individuale, alla qualità e all’innovazione, oltre al rispet-

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Luna di Miele all’Hilton Molino Stucky Una vacanza a Venezia, la città più romantica del mondo è ancora più bella se si soggiorna all’Hilton Molino Stucky Venice. Il cinque stelle alle coppie propone il pacchetto Luna di Miele – valido per tutto il 2014 – che, per un soggiorno minimo di 2 notti (a partire da 208 euro per camera a notte) offre: camera con vassoio di dolci, petali di rosa e candele, colazione in camera il primo giorno, bottiglia di Prosecco e fragole, prima colazione a buffet. Info: venice.info@hilton.com - tel. 0412723508.

to per i criteri di igiene, sostenibilità e innovazione tecnologica. «Sono estremamente orgoglioso del mio team che ritengo abbia più che meritato questi riconoscimenti internazionali, chiosa il general manager Isidoro di Franco, «questi risultati si possono raggiungere solo con passione e grande impe-

gno personale. Bolzano ha dimostrato di saper tenere il passo con città come Dubai, Mosca e Berlino. Consideriamo i premi uno stimolo a sviluppare nel tempo il nostro desiderio di qualità». Nella foto lo staff dell’Hotel Four Points di Bolzano. Info: www.fourpointsbolzano.it.



SAI L’ULTIMA?

Best Western Italia promuove HotelRun Ispirato alla cattiva abitudine da parte di alcuni ospiti di portare via “souvenir” dalle camere d’hotel, HotelRun è un running game a scorrimento orizzontale che vede protagonista un cliente, in fuga dal concierge, che troverà sulla propria strada oggetti da raccogliere e ostacoli da evitare. Elemento innovativo di HotelRun è che i giocatori registrati a Best Western Rewards® concorreranno ad una doppia classifica che mette in palio oltre un milione di punti del programma fedeltà di Best Western: ogni settimana e ogni mese. Il concorso, che si concluderà il 28 dicembre, permette di accumulare punti da convertire in notti gratuite, buoni acquisto, travel card, miglia aeree e sconti per l’acquisto di prodotti dei partner Best Western Italia. Info: www.hotelrun.bestwestern.it.

Nuovo Best Western a Milano Ideale per soggiorni business, il nuovo Best Western Hotel Mirage è un 4 stelle in posizione strategica, vicino al polo fieristico di Rho Fiera Milano, alla stazione di Milano Certosa e agli svincoli autostradali. Offre 86 camere insonorizzate e dotate di wi-fi, pay-tv e angolo con coffee maker. Agli organizzatori di eventi l’albergo propone 3 sale – Patrizia, Carolina e Augusta – dotate di luce naturale per 120 delegati. Completano l’offerta una palestra, un bar e un ristorante. A disposizione anche un parcheggio privato interno e un servizio navetta gratuito che collega l’hotel con il centro di Milano. Info: www.bestwestern.it.

Jewels Hotels & Resorts Collection sbarca in Turchia Il brand Jewels Hotels & Resorts Collection ha deciso di investire in maniera importante sul mercato turco aprendo una nuova sede di rappresentanza a Istanbul. Gli uffi-

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ci si trovano nel distretto di Fulya, all’interno del quartiere Be ikta , uno dei più caratteristici dell’intera città e cuore business di Istanbul. L’apertura della nuova sede rappresenta un traguardo importante nel percorso di continua crescita non solo per Jewels Hotels & Resorts, ma in generale anche per Lcg World, azienda proprietaria del marchio. «Il nostro obiettivo è quello di crescere insieme alle strutture nostre clienti», afferma Gerardo Forestiero, ceo di Jewels Hotels & Resorts Collection, «investendo su segmenti di nicchia e mercati in fase di sviluppo come appunto quello turco».

180 anni per l’Excelsior Vittoria di Sorrento Il Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento, storico hotel del Gran Tour spegne quest’anno 180 candeline. Nato nel 1834 ad opera della famiglia Fiorentino, membro di Leading Hotels of the World, dei Locali Storici d’Italia, nella classi-

fica di Condé Nast Traveler Gold List e di Travel + Leisure - World’s Best Hotels, ha ospitato numerose celebrità, tra cui Wagner, Enrico Caruso, Jack Lemmon, Marylin Monroe, Sofia Loren, Lucio Dalla. In omaggio alla sua lunga storia nella stagione estiva, il cinque stelle di Sorrento ha messo in calendario due concerti jazz. Il 18 luglio l’ospite d’eccezione sarà Diane Schurr, affermata cantante jazz statunitense, mentre il 18 agosto sarà la volta della cantante ed autrice jazz Sara Jane Morris, accompagnata da Henry Leonard Thomas, Samuel Martin Barker, John Eacot, Adriano Silva Pinto.

Licinio Garavaglia alla guida di Terme di Saturnia SPA & Golf Resort Licinio Garavaglia (nella foto), 50 anni, è il nuovo direttore del wellness resort Terme di Saturnia SPA & Golf Resort, riconosciuto di recente dall’emittente televisiva statunitense CNN come il miglior centro termale al mondo. La priorità del general manager sarà quella di dare ulteriore impulso alla internazionalizzazione del resort.

Garavaglia ha, al suo attivo, una grande esperienza professionale nel settore alberghiero maturata presso importanti strutture come il Grand Hotel Principe di Savoia Milano, il Grand Hotel Villa d’Este di Cernobbio, l’Hotel Regina Baglioni di Roma, il Carlton Hotel Baglioni di Milano e Château Monfort, di cui ha gestito l’apertura e il lancio.


SAI L’ULTIMA?

Colazione in hotel, quanto mi costi Croissant, uova strapazzate, pancake, caffè e spremuta d’arancia sono i prodotti più richiesti al risveglio nei buffet degli hotel di tutto il mondo. Ma quanto costa la prima colazione in hotel? Secondo i dati emersi da una ricerca HRS non sempre è tutto compreso nel prezzo, il servizio per esempio viene considerato extra in due alberghi su tre. Gli ospiti degli alberghi italiani pagano per la colazione 10,50 euro in più, collocando il nostro Paese al decimo posto delle nazioni più care in Europa. Il bel paese risulta essere più caro di Grecia (10,44), Turchia (10,33), Spagna (10,17), Portogallo (10,14), Svezia (9,09), Lituania (8,55), Croazia (8,40), Repubblica Ceca (8,27), Germania (8,16), Lettonia (8,14), Finlandia (7,64) e Polonia (6,40). Belgio, Olanda e Danimarca si piazzano nei primi tre posti rispettivamente con 15,05, 14,41 e 13,90 euro. Nei paesi extra UE colazione cara per gli ospiti degli hotel di Singapore il cui prezzo medio nazionale è di 16,86 euro, della Svizzera (16,05 euro) e della Gran Bretagna con 13,91 euro. Brasile (8,49 euro) e Cina (8,83 euro) i luoghi dove il breakfast costa meno.Un viaggiatore d’affari su sette (14,3%) richiede e paga a parte la early bird breakfast servita dal 15% dei business hotel. Il prezzo medio di una colazione in un hotel cinque stelle in Svizzera è di 31,19 euro, in Germania di 27,71 euro e in Belgio di 27,50 euro. Un hotel a sei stelle svizzero raggiunge il picco di 39,65 euro di costo extra per la colazione.

L’aeroporto migliore del mondo? In Giappone Conoscere in anticipo, il grado di efficienza degli aeroporti può essere molto utile per i business traveller che si spostano da una parte all’altra del globo. Interessante e curiosa, a questo proposito, è la ricerca commissionata dall’agenzia

Viaggio gourmet in Alto Adige La primavera è golosa a San Vigilio di Marebbe, Val Pusteria e sull’Alpe di Siusi. Tra piatti tipici rivisitati, grandi vini, menu ad hoc e corsi di cucina. Prelibatezze culinarie al quattro stelle superior Hotel Almhof Call di San Vigilio di Marebbe (Bolzano), che propone piatti della tradizione accompagnati a grandi vini del territorio. Agli amanti dei dolci l’hotel propone il Buchteln con salsa alla vaniglia, soffici dolcetti serviti caldi preparati con farina, zucchero, uova, latte e burro ripieni di marmellata di albicocche fatta in casa. A Brunico, l’Hotel Post Spa&Gourmet, propone invece una cucina tipica altoatesina dal tocco mediterraneo con cene tematiche di pesce, asparagi, primi piatti. Cucina pluripremiata, infine, quella a cura di Stefan Pramstrahler, patron del Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar. Pramstrahler, prepara piatti regionali attenti alla tradizione, ma allo stesso tempo sperimentali e organizza corsi di cucina. Tra le ricette più amate dagli ospiti, la pasta e il pane fatti in casa. Ottima la selezione di vini conservati in una cantina scavata nella roccia. Disponibili anche piatti senza lattosio e glutine.

di viaggi online eDreams, che ha preso in esame gli aeroporti con un traffico superiore ai 10 milioni di passeggeri l’anno. I parametri presi in esame sono stati la qualità delle infrastrutture, la facilità di accesso ai gate, la sicurezza, il comfort dei terminal, la segnaletica, i tempi di attesa, i trasporti. Attenzione particolare è stata riservata alle categorie. shopping, comfort sale d’attesa, servizi bar e ristoranti. In cima alla classifica con un punteggio di 4,62 si è posizionato l’aeroporto Narita International di Tokyo, seguito dal Changi Airport di Singapore. Mentre la medaglia di bronzo è andata al thailandese Suvarnabhumi Air-

port (primo lo scorso anno). Il peggiore invece è risultato essere quello di Dusseldorf, in Germania. Male anche per l’Aeroporto di Roma Fiumicino che si situa in sesta posizione con un punteggio di 3,48: i clienti lamentano soprattutto le lunghe file ai varchi di sicurezza e per ritirare i bagagli, l’assenza di una metropolitana e il costo eccessivo dei taxi. Ma è la Francia la vera novità di quest’anno, ben tre aeroporti transalpini sono presenti nella black list: l’aeroporto Nizza Costa Azzurra in terza posizione, l’aeroporto Parigi - Orly in nona posizione e l’aeroporto di Paris - Charles de Gaulle, decimo. ■ 3 2014 www.mastermeeting.it

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AERONEWS

Notizie dal mondo Emirates www.emirates.com consueto logo “Fly Emirates” adornerà le magliette degli ufficiali di gara, ed Emirates avrà il suo marchio raffigurato in tutti gli stadi di Inghilterra e Giappone, dove si disputeranno le partite durante le sei settimane dei lunghi tornei.

Voli giornalieri non stop Dubai-Taipei

La compagnia di Dubai e la Rugby World Cup Limited (RWCL) hanno annunciato un accordo di sponsorizzazione per le Rugby World Cup 2015 e 2019 che si terranno rispettivamente in Inghilterra e in Giappone. Emirates ha anche esteso la sponsorizzazione degli ufficiali di gara del Rugby Board (IRB) fino alla fine del 2019, che include per la prima volta nella storia della Rugby World Cup (RWC) i diritti di sponsorizzare delle maglie degli Ufficiali di Gara sul campo di gioco durante il torneo. Fin dall’inizio della RWC nel 1987, nessun marchio ha mai rappresentato gli indumenti sportivi di giocatori o arbitri. «Il Rugby è una parte fondamentale del portfolio delle sponsorizzazioni sportive di Emirates», ha dichiarato Tim Clark, Presidente di Emirates Airline, «abbiamo sostenuto il rugby in tutto il mondo per oltre 20 anni, e siamo lieti di aver contribuito a collegare centinaia di migliaia di appassionati di rugby in tutto il mondo attraverso questi eventi. Il torneo 2011 in Nuova Zelanda è stato il Rugby Cup più trasmesso al Mondo, e prevediamo che le prossime due Coppe del Mondo di Rugby saranno le più spettacolari». «Siamo entusiasti di rinnovare la nostra duratura e prestigiosa partnership con Emirates. La riconferma di questo accordo con un marchio di fama mondiale, nonché leader indiscusso nel settore del trasporto aereo, sottolinea ulteriormente l’enorme prestigio della Rugby World Cup nei mercati mondiali di sport e business», ha dichiarato Brett Gosper, IRB Chief Executive e Managing Director della Rugby World Cup limited. Il

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Taipei, centro economico e culturale con sette milioni di abitanti è da oggi una nuova destinazione per passeggeri di Emirates. A inaugurare il servizio giornaliero non stop Dubai/Taipei è stato il volo EK366 atterrato Taiwan Taoyuan International Airport. Ad accogliere i passeggeri il tradizionale saluto, un getto d’acqua spruzzato da idranti mentre, a fare gli onori di casa, c’erano Yin Chen - Pong, presidente di Taipei Taoyuan Airport Authority, Barry Brown, Emirates Divisional Senior Vice President, Commercial Operations Oriente e Edwin Lau, Emirates Vice Presidente Hong Kong e Taiwan. «Dubai e Taipei sono molto simili, entrambi sono importanti centri di scambio e il collegamento di oggi aiuterà a costruire un commercio bilaterale», ha detto Sua Altezza lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, Chairman e Chief Executive di Emirates Airline & Group. Il servizio di Emirates su Taipei è operato con Boeing 777 - 300ER, dotato di otto lussuose suite private in First Class, 42 poltrone completamente reclinabili in Business Class e un ampio spazio per 304 passeggeri in Economy Class. Il velivolo dispone anche di “ice”, pluripremiato sistema di intrattenimento in volo di Emirates che vanta oltre 1.600 canali che mostrano gli ultimi successi, i film di Hollywood sottotitolati, musica, TV e giochi. www.emirates.com.


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LE LOCATION DI MM

Green Park Hotel Pamphili Roma Centrale, accogliente e riservato, con una proposta meeting dinamica e variegata

Circondato da un ampio parco, in un’atmosfera tranquilla e rilassante, il Green Park Hotel Pamphili si trova in una zona residenziale centrale di Roma, vicino alla stazione della metropolitana Cornelia, una posizione strategica da cui raggiungere il centro città, la Città del Vaticano, ma anche l’Aeroporto di Fiumicino. Le 153 camere dell’hotel propongono un design classico, rifinito con mobili in legno e pavimenti in moquette o parquet, dotate di aria condizionata, connessione Wi-Fi, TV e minibar. Per la sua posizione, il Green Park Hotel Pamphili è indicato per grandi e piccoli meeting, con un Centro Congressi di 4 sale attrezzate con tutte le più moderne tecnologie in grado di ospitare ogni tipologia di evento. Ma quali sono i punti di forza dell’offerta? «Sicuramente»,

conferma il direttore Marco Migliaccio (foto), «la condizione sine qua non della nostra offerta Mice è rappresentata dalle sale, moderne e funzionali. Anche la nostra posizione è strategica: siamo facilmente raggiungibili per chi arriva in auto, e nello stesso tempo ottimamente collegati al centro città. Disponiamo inoltre di un ampio parcheggio, un valore aggiunto nella Capitale. Le nostre proposte leisure completano l’offerta: tra queste, un ottimo ristorante dove poter scegliere tra un piatto veloce e leggero o un menù più elaborato, gustando le prelibatezze della tipica cucina romana. Il bar si affaccia su una piacevole terrazza e offre la possibilità di godere di un polmone di verde dove ritemprarsi a fine giornata. Per chi vuole mantenere la forma fisica, abbiamo una ma-

gnifica palestra, equipaggiata con le più moderne attrezzature Technogym, senza dimenticare che l’ampio parco che circonda l’edificio può anche essere utilizzato per un salutare jogging». Dinamica e variegata la capienza delle sale meeting. «Le sale», continua Migliaccio, «sono tutte dotate di luce naturale: la sala Aula Magna è la più grande, e con i suoi 283mq può ospitare fino a 250 persone in qualsiasi tipo di allestimento; la sala Pegaso al primo piano, può accogliere fino a 75 persone; la sala Claret posizionata al piano terra è ideale per piccoli meeting, fino a 25 persone; infine la sala Romana è adatta a sessioni lavorative di piccoli gruppi e si trova al terzo piano dell’edificio. Il nostro staff, cortese e preparato, coadiuva il meeting planner in ogni fase dell’organizzazione con proposte e assistenza tecnica, pronto a risolvere qualsiasi problema si dovesse verificare in corso d’opera. Tutti questi servizi fanno sì che la nostra offerta sia davvero completa e allettante per ogni tipologia di clientela». C.C.

Green Park Hotel Pamphili Largo L. Mossa 4 - 00165 Roma Tel. 06661028 - fax 066635216 www.greenparkhotelpamphili.com info@gphotelpamphili.com

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LE LOCATION DI MM

Hilton Giardini Naxos Massimo comfort e paesaggio incantevole, tra i colori e i sapori della grande tradizione siciliana

L’Hilton Giardini Naxos è posizionato come un elegante palcoscenico sul mare, incastonato in un’oasi senza tempo della costa ionica siciliana, che va dall’antica colonia greca di Naxos fino alla maestosità del vulcano Etna e allo spettacolare panorama naturale della vicina Taormina, meta del turismo internazionale. A soli 40 minuti dall’aeroporto di Catania, l’hotel offre ambienti eleganti ed esclusivi, massimo comfort e accoglienza di alta qualità. Spaziose e confortevoli le sue 296 camere e suites in stile classico e ricercato, dove una studiata qualità degli spazi assicura un soggiorno ideale sia al cliente business che a quello leisure. Tutte vantano un elenco accurato di servizi per gli ospiti e un’ampia area di lavoro dotata di connessione internet ad alta velocità. In particolare, la tipologia delle camere è stata recentemente rivisitata per garantire un’ulteriore ottimizzazione degli spazi living e un up-grade dei servizi in linea con

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il brand. Oltre al massimo comfort, è l’autentica essenza siciliana una delle caratteristiche principali dell’Hilton Giardini Naxos. Immerso in un’atmosfera di grande fascino e dai mille colori, l’ospite può rilassarsi nel Restaurant “La Sciara” oppure nel Ristorante “Panarea”, con la sua splendida terrazza affacciata sul mare, dove riscoprire la tradizione gastronomica della cucina siciliana ricca di sapori dalle antiche contaminazioni. In alternativa, il Lobby Bar è un punto di ritro-

vo dove gustare la deliziosa pasticceria siciliana, famosa e apprezzata in tutto il mondo. Grande attenzione anche al turismo congressuale e meeting. L’Hilton Giardini Naxos dispone infatti di un centro congressi di ben 11 sale, con una capienza totale di 2000 persone, dotate di luce naturale e aria condizionata, tutte su un unico piano con accesso diretto al giardino mediterraneo e alla spiaggia privata. Vero fiore all’occhiello dell’Hilton Giardini Naxos è però il Wellness Centre “OUR SPA”, inaugurato nel 2009 e impreziosito

nel 2012 con la realizzazione di una piscina riscaldata talassoterapica dalla vista mozzafiato. A disposizione degli ospiti un’ampia scelta di percorsi benessere, tutti accompagnati con attenzione da un’équipe di esperti professionisti. Oltre alla “sauna finlandese” e al “calidarium”, il percorso rigenerante del centro SPA con le docce aromatizzate ed energizzanti è l’ideale per riattivare la circolazione e il metabolismo, oltre che per ritemprare lo spirito e dare nuova energia e vitalità alla mente. C.C.

AD OGNUNO I SUOI SPAZI Hilton Giardini Naxos propone nuove tipologie di camere, dalle Guestroom e Guestroom Plus di 32mq, con balcone, letto Kingsize o 2 letti Queensize, fino alle Deluxe, vista mare, free wi-fi e tea&coffee maker. Per chi viaggia con bambini ideali le Family Room, con un divano letto o un letto aggiunto, o le Exclusive, top floor con vista mare, free wi-fi e turn down serale. Grande comfort per le Suite, con la Corner Suite di 56mq con 2 balconi e vista mare, la Duplex Suite, su due livelli con due bagni, vista mare con balcone, e la Presidential Suite, con vista mare, top floor, ampio soggiorno separato e bagno in marmo.

Hilton Giardini Naxos Viale Jannuzzo 47 Giardini Naxos (Me) Tel. 094251931 Fax 094256128 email: CTAGN_Sales@hilton.com



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Hotel Lunetta Un hotel dal fascino d’altri tempi e dalla bellezza unica, dove antico e moderno si fondono, creando una magica e indimenticabile atmosfera

Un’elegante boutique hotel, questa è la definizione migliore per l’Hotel Lunetta di Roma, struttura a 4 stelle situata nel cuore storico della Capitale, in piazza del Paradiso, a due passi da Campo de’ Fiori, Piazza Navona e dal Pantheon. Un hotel che racconta la storia della Città Eterna fin dal suo edificio, l’Antico “Albergo della Luna” risalente al 1368, poi nel 1782 diventato “Hotel della Lunetta” complice la mezza luna che appare sullo stemma della facciata. A conferma del valore storico del Palazzo, durante i lavori di ristrutturazione terminati nel 2011, sono stati trovati sotto le sue fondamenta ampi resti dell’antico Teatro di Pompeo. «Questo teatro fu inaugurato nel 55 a.C. è nell’ottica di una intelligente politica di salvaguardia del

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patrimonio archeologico», ci racconta il direttore Luca Rombi, «le sue mura sono state lasciate “a giorno” grazie all’utilizzo di particolari pannelli di cristallo che consentono agli ospiti di godere di questi preziosi resti storici meravigliosamente conservati nel tempo, senza danneggiarli». L’hotel è la location ideale sia per i turisti alla scoperta dei monumenti storici e artistici, che per gli amanti della “Dolce Vita” romana. Dispone di 30 camere, dotate tutte dei più moderni comfort come finestre insonorizzate, connessione Wi-Fi, telefono con linea diretta, parquet, cassaforte elettronica per laptop, minibar, aria condizionata indipendente e grandi TV a schermo piatto con programmi Sky. Molto ricca le scelta delle tipologie di camere a disposizione, che può spaziare dalle confortevoli camere classic, con letto matrimoniale o francese alle caratteristiche camere superior, con romantici travi in legno che danno un tocco di atmosfera, perfettamente coniugata con il design moderno dei dettagli di ricercato arredo. Per gli ospiti più esigenti, invece, l’Hotel Lunetta mette a disposizione ampie camere de luxe con un letto kingsize o due letti separati evista su due delle piazze


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più antiche di Roma. Le famiglie possono invece scegliere tra le eleganti junior suite, per max 3 persone, con un letto matrimoniale ed angolo living e le comodissime family suite composte da due camere separate unite da un ingresso privato. Infine, per un week end all’insegna del massimo comfort, l’Hotel Lunetta offre ai suoi ospiti una suntuosa city suite, dotata di una grande terrazza e una romantica vista sui tetti della città eterna. In perfetto stile con l’edificio, tutti i bagni sono rigorosamente decorati in marmo bianco e nero così come tutti i preziosi corridoi dell’hotel.

La SPA All’interno delle mura del Teatro di Pompeo è stata realizzata una splendida SPA di oltre 300 mq con vari ambienti multifunzionali per la salute del corpo e della mente. La Spa dispone di piscina interna di 15 mq con idromassaggio e lame d’acqua per i muscoli cervicali, sauna finlandese, bagno turco, con cromoterapia, doccia emozionale, una splendida Suite

Spa per terapie di coppia e varie cabine per i più avanzati trattamenti. «Volevamo ricreare un angolo di paradiso», conferma il direttore, «così difficile da trovare nel centro storico di Roma, un luogo dove gli ospiti possono raggiungere sensazioni di benessere assoluto, di armonia e relax immersi in un’atmosfera antica. Tra l’altro quest’anno la SPA del Lunetta verrà gestita direttamente dall’Hotel in collaborazione con ONE on ONE. Il nostro è un hotel dal fascino di altri tempi e dalla bellezza unica, una caratteristica da preservare, dove antico e moderno si fondono creando una magica armonia che colpisce ogni viaggiatore». C.C.

Hotel Lunetta Piazza del Paradiso, 68 - 00186 Roma Tel. 0668395056 - fax 0668216048 www.hotellunetta.com - info@hotellunetta.com

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Rome Marriott Park Hotel e Milan Marriott Hotel Grandi spazi meeting, massima flessibilità e comfort, in perfetta linea con il brand, rendono le due strutture luoghi ideali per ogni tipo di evento: dal congresso alla sfilata di moda, dal car clinic fino agli spettacoli musicali

Il Centro Congressuale del Rome Marriott Park Hotel è uno dei più grandi in Europa, con una superficie complessiva di 11.000 mq dove è possibile organizzare ogni tipologia di evento. Ben 40 le sale riunioni, fra cui il Salone “Michelangelo” che può ospitare da 2.360 a 3.500 persone con allestimento a teatro, il Salone “Tiziano”, con una capienza di 1.200 persone in allestimento a teatro e diverse sale multifunzionali per banchetti e eventi con una capienza fino a 7.000 persone. Unica nel suo genere, la Sala “Da Vinci” al sesto piano, in grado di ospitare banchetti per 800 persone. A soli dieci minuti dall’aeroporto di Fiumicino e a pochi chilometri dal centro di Roma, il Rome Marriott Park Hotel grazie alle sue dimensioni gode di spazi notevoli, per di più immersi in un rigoglioso parco mediterraneo di 7 ettari. Notevole anche l’offerta e varietà delle camere, 601 tra camere e suites, tutte elegantemente arredate e rifinite nei dettagli per garantire il massimo comfort di cui: 532 Deluxe di 30mq, con 2 bagni in marmo; 28

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Executive di 42mq con in più una zona living per piccoli meeting e accesso all’Executive Lounge; 24 Junior Suites di 45mq con letto king size, una “sala” da bagno, balcone privato e accesso all’Executive Lounge. Le 14 Suites di 60mq offrono anche un’area meeting separata, letto super king, 2 ampi bagni e un panoramico terrazzo privato, mentre le 3 Presidential Suites di 90mq costituiscono un vero capolavoro di ospitalità con un’elegante salotto, un’ampia camera da letto con 2 bagni in marmo e una splendida terrazza di 100mq. Gli ospiti possono scegliere fra piatti della tradizione mediterranea e internazionale presso il ristorante “La Brasserie” o optare per uno snack più veloce nella “Lobby Bar & Lounge”, in tutte le ore del giorno. Durante la stagione estiva, gli spazi meeting si arricchiscono del “Pool Bar” e del “Pool Restaurant” per una sosta piacevole e di atmosfera a bordo piscina. Per riposarsi in totale relax, la “Fitness &SPA” del Rome Marriott dispone di una superficie totale di 1.700mq con attrezzature di ultima generazione, mentre l’“Our Spa” propone terapie studiate per assicurare un armonico benessere psico-fisico.


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Aspettando Expo 2015 Completato il primo step di restyling del centro congressi del Milan Marriott hotel Con uno spazio polifunzionale di oltre 2.300mq che comprende 20 sale riunioni modulari, il Centro Congressi del Milan Marriott Hotel – uno dei più grandi ed eleganti situati nel centro della città – propone un’offerta di spazi meeting molto flessibile. Raggiunto il primo step di totale rinnovamento di parte del centro congressi, la struttura si prepara per l’Expo 2015. Fra le sale, la “Washington” – con i suoi 1.100mq – è la più scenografica e spettacolare, caratterizzata da splendidi affreschi in stile barocco contemporaneo. Può ospitare fino a 1.200 persone a platea e fino a 1.000 persone per banchetti, e gode di luce naturale e accesso diretto dalla strada che facilita gli allestimenti. La Sala “Le Baron”, sempre al piano terra, è invece in grado si esaltare maggiormente il set-up espositivo grazie alla presenza di grandi colonne che aiutano a separare gli spazi, mentre le cene di gala trovano nella Sala “Le Baron” la loro location ideale, dall’atmosfera intima e accogliente. Per l’organizzazione di ogni tipologia di evento, un team competente è a completa disposizione del cliente, dall’ideazione alla sua gestione, per garantire la completa attenzione anche al più piccolo dettaglio.

Fiore all’occhiello, il Ristorante “La Brasserie de Milan” che propone il meglio della cucina tradizionale italiana. In perfetta linea con il brand, anche qui l’ospite ritrova il comfort assoluto nelle 321 camere dell’hotel, lussuosamente arredate e rifinite nei dettagli per un soggiorno da non dimenticare. C.C.

Rome Marriott Park Hotel Via Colonnello Tommaso Masala 54 - 00148 Roma Tel. + 39 06 658821 - Fax + 39 06 65882776 www.romemarriottpark.com - sales.romepark@marriotthotels.com

Milan Marriott Hotel Via Washington 66 - 20146 Milano Tel. +39 02 48521 - fax +39 02 48522803 www.milanmarriotthotel.com - mhrs.milit.sales@marriotthotels.com

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Chicago:

destinazione di arte e musei La metropoli americana che ha fatto la storia dell’arte contemporanea è Chicago. Con tre milioni di abitanti sulla sponda sud-occidentale del lago Michigan è un centro nevralgico per le comunicazioni del Paese, ma anche una città che ha saputo riconvertirsi da un’economia industriale a un’economia basata sul turismo: anche per questo è una sede originale, inaspettata e per certi versi sorprendente per incontri di lavoro e meeting negli Stati Uniti, con una stagione molto gradevole nell’arco dell’anno, se si eccettuano i mesi invernali che sono davvero troppo freddi

✒Leonardo Felician A volte la fortuna di un luogo nasce da circostanze imprevedibili: fu il grande incendio del 1871, che distrusse quasi completamente le case di legno dell’epoca del centro cittadino, che fornì l’occasione per ricostruirlo secondo un piano regolatore moderno e razionale, fatto di ampie strade perpendicolari tra loro. Il cuore della città di Chicago oggi è chiamato “The Lo-

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op” ed è percorso da un trenino sopraelevato sul livello stradale. Quasi tutte le costruzioni racchiuse in esso sono alti grattacieli, diversissimi uno dall’altro e appartenenti a tre stili inconfondibili: quelli storici, di fine ’800, primi anni del ’900, quelli ipermoderni, costruiti negli ultimi decenni e quelli contestuali, cosiddetti perché la loro forma si ispira alla posizione, ri-


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Sopra, grattacieli nel centro, l’ultimo palazzo a destra con bandiera è sede della Chicago Tribune. Qui a fianco: edifici di abitazione lungo il Chicago River

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specchiando nelle propria facciata ad esempio le acque del fiume o le forme dei grattacieli vicini. A Chicago si va anche per ammirare i grattacieli: i migliori punti di osservazione della skyline del centro, nonché del lago grande quanto un mare a est e della pianura dell’Illinois che si estende sterminata nelle altre direzioni, sono le terrazze panoramiche della nerissima Hancock Tower e ancor più della Willis Tower (www.willistower.com), che con i suoi 442 metri è stato per un quarto di secolo il grattacielo più alto al mondo. Ma per godere da vicino questo spettacolo di grattacieli citato in tutti i libri di ar-

Hyde Park

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chitettura val la pena di vederli dall’acqua, dai due bracci del Chicago River che taglia proprio il centro della città: l’escursione di un paio d’ore della Architecture Foundation River Cruise a bordo della Chicago’s First Lady Cruise (www.cruisechicago.com) è accompagnata dal commento accurato di esperti in storia dell’arte che svelano i segreti e le curiosità della città e delle sue costruzioni sviluppatesi in verticale, lasciando spazio sul fronte lago a giardini, parchi, istituzioni culturali, zone pubbliche e di divertimento. Anche una passeggiata per il centro, percorribile a piedi, permette di scoprire parti-


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ramente aggiunta a questa lista e la visita richiede certo alcuni giorni di tempo. Si comincia con l’Art Institute of Chicago (www.artic.edu), ben 300 mila opere d’arte di pittura e scultura di tutte le epoche, tra cui la più grande collezione di impressionisti e postimpressionisti al di fuori della Francia. Il Field Museum of Natural History (www.fieldmuseum.org) appassionerà ragazzi ed adulti: si viene accolti nell’enorme hall principale dal più grande e meglio conservato scheletro di T-Rex al mondo, un dinosauro femmina affettuosamente chiamata Sue. Uno dei più grandi acquari al mondo è lo Shedd Aquarium (www.sheddaquarium.org) con oltre 8000 specie viventi, esibizioni, spettacoli ed esperienze dal vivo. L’Adler Planetarium entusiasmerà gli appassionati di astronomia; il Museum of Science and Industry (www.msichicago.org) è un po’ più lontano dal centro, ma raggiungibile con i mezzi pubblici o con taxi molto economici rispetto agli standard italiani: vi si trova tantissima tecnologia, con aerei, sommer-

L’edificio dell’hotel The Drake. In basso, l’ingresso dello Shedd Aquarium

colari inaspettati come l’antica chiesa con chiostro semisepolta dai grattacieli, la Torre dell’Acqua e l’ornato grattacielo in stile gotico sede del famoso quotidiano Chicago Tribune.

ARTE Chicago è città di musei ricchissimi, anche per il mecenatismo di numerosi imprenditori e industriali cittadini che hanno donato parte delle loro fortune a collezioni museali permanenti. Chi pensa che solo New York, Boston e Washington possiedano musei paragonabili ai più grandi musei europei si sbaglia: Chicago va sicu3 2013 www.mastermeeting.it

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Inconsueti grattacieli. I piani più bassi sono riservati ai parcheggi

gibili e una sala di trenini di dimensioni sterminate. In pieno centro un lungo molo si allunga verso il lago: è il Navy Pier (www.navypier.com), un tempo campo di esercitazione per l’aviazione della marina militare. Oggi è un grande centro di divertimenti, con ristoranti, bar spettacoli, giochi e una grande ruota panoramica da cui si può ammirare la skyline da una prospettiva diversa. Sempre in lungolago il Millennium Park, con grandi fontane e spazi verdi in fronte lago, ospita un’originale struttura a specchio a forma di fagiolo, da cui il nome “The Bean”, davanti alla quale bisogna proprio farsi fotografare.

OFFERTA MEETING La via più elegante della città è senza dubbio il Magnificient Mile, una lunga sfilata di edifici eleganti, negozi di marca e aree per lo shopping. In questa zona sorgono gli hotel più eleganti e di più alto livello che offrono spazi congressuali importanti. Quando l’architetto Ben Marshall costruì The Drake (www.thedrakehotel.com) sulla Gold Coast di Chicago a pochi passi

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dalla riva del lago, si trattava di un grande resort balneare con 800 camere; oggi, dopo numerosi attenti restauri, l’ultimo dei quali nel 2009, questo edificio storico di importanza nazionale che fa parte del gruppo Hilton dispone di 535 camere più spaziose, disposte su 10 piani, l’ultimo dei quali riservato all’executive lounge e alle 55 camere executive. Ci sono anche 74 suite arredate in maniera individuale, comprese le due presidenziali una delle quali intitolata alla Principessa Diana che vi soggiornò. Spesso utilizzato per convegni, banchetti e matrimoni con quattro grandi sale perfettamente equipaggiate, la Gold Coast Ballroom, la Grand Ballroom con ben 24 finestre sul verde e sul lago, la Drake e la French Room, e inoltre ulteriori 14 salette di dimensioni minori per un totale di oltre 3000 metri quadrati, offre un’atmosfera d’altri tempi nel Palm Court, raffinata sala di conversazione al primo piano, dove si può fare anche uno spuntino leggero, o in quella che era la biblioteca tutta rivestita in legno, trasformata nell’International Club con accesso riservato ai soci. Alla Drake Bras si servono colazioni e pranzi. Al piano terra con accesso anche da una galleria dalla strada si trova il Whisky Bar Coq D’Or, aperto nel dicembre 1933 appena abolito il proibizionismo e il Cape Cod, il ristorante più importante frequentato da innumerevoli celebrità del jet set che serve pesce freschissimo dell’Atlantico e del Pacifico. Il Four Seasons di Chicago (www.fourseasons.com/chicagofs/) ha un ingresso atipico per un albergo: nel salone cui si accede dalla strada ci sono soltanto gli ascensori, perché la lobby si trova al settimo piano, sopra sei piani di negozi di uno dei più famosi centri commerciali del Magnificient Mile. La lobby, in cui dominano i colori chiari, è una specie di galleria d’arte perché è stata rinnovata lo scorso anno con l’inserimento di numerose opere di artisti contemporanei. Ma le curiosità non sono finite: al piano della lobby si trova ancora il ristorante, il bar, i salottini da conversazione e alcune sale riunioni, mentre le camere vanno dal 30-esimo al 46-esimo piano di questo alto grattacielo, il 25-esimo per altezza di tutti gli Stati Uniti, con una vista spettacolare sulla città e sul lago. Aperto nel 1989, il Four Seasons di Chicago conta 345 tra camere


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standard, de luxe suite ed executive suite, con una suite reale e una presidenziale. Al settimo e ottavo piano uno spazio notevole è destinato a conferenze e convegni, con una sala grande di rappresentanza che può contenere fino a 500 persone e numerose salette più piccole; c’è inoltre la Spa, aperta anche agli ospiti esterni, con cinque salette per trattamenti e il lussuoso centro fitness. Al ristorante Allium la cucina è in stile americano moderno, se non proprio a chilometro zero, perlomeno con prodotti di aziende del territorio: l’executive chef è Kevin Hickey, originario di Chicago, ritornato a casa dopo molte esperienze in giro per il mondo. The Talbott (www.talbotthotel.com): real Chicago, questa è la promessa che nasconde questo piccolo albergo immerso tra i grattacieli a nord del centro. È un boutique hotel di 16 piani con 149 camere e ampie suite dall’’atmosfera in stile europeo, con un ingresso intimo, quasi da palazzo privato, con tanto legno e un salottino con poltrone, divani e caminetto. Il palazzo costruito negli anni ’20 diventò albergo negli anni ’80, ma un rinnovamento di molti milioni di dollari lo ha trasformato in un luogo alla moda, di cui si parla sui social media, con stanze ipertecnologiche compresa la Apple TV. L’albergo mantiene il suo punto di forza nell’attenzione individuale e nella personalizzazione del servizio per la clientela individuale di turisti americani ed europei. Per il segmento business sono a disposizione tre eleganti sale riunioni flessibili, che si prestano a diversi allestimenti in funzione dell’evento. La sala Delaware contiene fino a 110 persone a teatro, la Victoria fino a 65, mentre la piccola sala Gallery si presta a party privati o consigli di amministrazione con i suoi 30 metri quadrati. Al Talbott la prima colazione si serve nella sala al piano terra all’insegna di Little

Market American Brasserie, aperta anche per pranzo e per cena con ingresso dalla strada. Si mangia una cucina veloce a prezzi accessibili, con piatti da bistrò francese e contaminazioni americane: c’è l’immancabile filetto mignon con le patatine fritte, ma anche gli gnocchi di patate con il granchio delle nevi dell’Alaska. ■

A sin., The Bean, uno dei monumenti più rappresentativi di Chicago. Qui sopra, The Loop visto dall'alto della Willis Tower

SITO UFFICIALE www.cityofchicago.org SITI DI MUSEI E ATTRATTIVE TURISTICHE www.artic.edu www.fieldmuseum.org www.sheddaquarium.org www.msichicago.org www.cruisechicago.com www.willistower.com www.navypier.com HOTEL CONGRESSUALI The Drake 140 East Walton Place Chicago, Illinois, USA Tel. 001 312 7872200 Sito: www.thedrakehotel.com Four Seasons Hotel Chicago 120 East Delaware Place Chicago, Illinois, USA Tel. 001 312 2808800 www.fourseasons.com/chicagofs/ The Talbott 20 East Delaware Place Chicago, Illinois, USA Tel. 001 312 9444970 Email: reserve@thetalbott.com Sito: www.talbotthotel.com

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Copenaghen capitale cool & green

Una delle città più ecologiche al mondo che stupisce per la qualità della vita, la sublime accoglienza e la variegata offerta culturale ✒Alessandra Caputo København, l’accogliente capitale della Danimarca, conquista con le sue caffetterie, i negozi, i migliori ristoranti della Scandinavia, le vie sinuose, i grandiosi palazzi reali della città vecchia, le guglie delle chiese, il Tivoli, la Sirenetta, gli edifici d’epoca e quelli più all’avanguardia. È una piccola città suddivisa in quartieri molto caratteristici. I laghi segnano il

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confine settentrionale del centro e da qui iniziano le aree residenziali di Nørrebro, Østerbro e Frederiksberg. Muoversi da un quartiere all’altro è molto facile e comodo grazie all’efficiente rete di autobus, treni, metro e harbour bus. Non c’è l’imbarazzo della scelta per sfruttare ogni minuto del soggiorno: castelli da favola, un’interessante architettura, il


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design innovativo a Christiania, il leggendario parco di divertimenti Tivoli e il pittoresco Nyhavn. Le proposte culturali sapranno soddisfare i vostri gusti, grazie alle gallerie, ai teatri, le performance di danza e i locali con musica dal vivo. I buongustai avranno di che soddisfare i loro esigenti palati perché la stellata cucina danese è cambiata radicalmente negli ultimi vent’anni, unendo alle influenze del sud Europa la ricchezza dei prodotti naturali del proprio Paese, come gli eccellenti latticini, la qualità dei prodotti, la frutta e la verdura biologica e gli ingredienti freschi delle acque circostanti. La capitale gourmet della Scandinavia influenza il pa-

norama culinario globale attraverso nuovi ristoranti e chef stellati che vi attendono per farvi assaggiare le loro squisite specialità. Custodisce gelosamente un notevole aspetto gustoso che l’ha portata a classificarsi come meta gastronomica di alto livello, vantando il maggior numero di stelle nel Nord Europa. Si consiglia di non pianificare ogni tappa della propria visita ma di vivere la città passeggiando e scoprendola nei suoi angoli più curiosi, nei suoi interessanti segreti da svelare, nell’arte più nascosta, nelle sale dei musei e nei tanti negozi di design che incontrerete. Certamente ci si fermerà a osservare Rå-

Gli incantevoli scenari dei laghi a Copenaghen ©Adrian Lazar copenhagenmediacenter.com

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Tipiche casette colorate nel quartiere Nyhavn ©Henrik Stenberg VisitDenmark

Il castello di Rosenborg che ospita i gioielli della Corona ©Wonderful Copenhagen, copenhagenmediacenter.com

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dhuspladsen, la piazza del Municipio, non lontano dalla stazione centrale, e il palazzo del Municipio con Rådhustårnet, ovvero la torre alta 106 metri sulla cui cima potrete godere del panorama sulla città. Da qui si percorre lo Strøget, asse fondamentale del centro storico, un lungo viale con numerosi negozi. Nelle strade adiacenti sono tanti i palazzi da osservare prima di raggiungere Gammeltorv (la Vecchia Piazza) con al centro la Caritas Fountain e poi Nytorv (la Nuova Piazza). Una delle chiese più antiche della capitale è Vor Frue Kirke, la cattedrale che sorge all’inizio di Nørregade. In una delle piazze più note e belle di Copenaghen, cuore del centro storico, Amagertorv, scoprite Storkespringvandet (la Fontana delle Cicogne che in realtà rappresenta degli aironi). La zona di Nyhavn, il nuovo porto, è l’ideale per lunghe e piacevoli passeggiate di giorno e per la sera perfetta se volete vivere la vivacità notturna della città. Da qui si raggiunge l’elegante Bredgade, una

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delle principali arterie caratterizzata da chiese, musei e numerosi palazzi antichi, oltre a negozi d’antiquariato e sedi di prestigiose società danesi; non lontano, vicino a Kongens Nytorv (la Piazza del Re), di fronte ai vostri occhi ecco Amalienborg, la residenza reale. A soli 45 minuti da Copenaghen e nelle immediate vicinanze del famoso castello di Amleto, Kronborg, dall’autunno scorso è possibile esplorare un mondo di avventure marine nel Museo Marittimo (www.mfs.dk/en) a Helsingør. La struttura del museo è progettata dallo studio di architettura di fama mondiale BIG, Bjarke Ingels Group. Al museo si accede attraverso rampe e ponti futuristici che portano a un vecchio molo prosciugato. La mostra si sviluppa nelle aree sotterranee intorno al molo, lasciando la superficie


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superiore libera per l’allestimento di eventi all’aperto. Sono esposti elementi legati al mondo dei marinai, dalla moda ai tatuaggi, strumenti per la navigazione e affascinanti modelli di imbarcazioni. Viene lasciato molto spazio a interattività e coinvolgimento.

In città batte un cuore green Eletta Capitale Verde d’Europa per il 2014 dalla Commissione Europea per l’Ambiente, Copenaghen porta l’innovazione anche negli hotel “green”, nella cultura della bici e nel cibo biologico. L’ambiente e l’eco-sostenibilità sono argomenti importanti per la città che lo scorso gennaio ha inaugurato il suo anno verde con una cerimonia al Municipio. Durante tutto l’anno saranno tanti gli eventi e gli incontri volti a sottolineare soluzioni

sostenibili della capitale che possano essere utilizzate anche altrove. Tra tutti è da segnalare il Festival del raccolto ad agosto, quando i giardini comuni della città, i produttori alimentari locali e gli agricoltori urbani inviteranno tutti i residenti e visitatori a una grandissima festa del raccolto nel cuore della città (per maggiori informazioni su tutto il programma dell’anno verde vi consigliamo di consultare il sito http://www.sharingcopenhagen.dk). La Danimarca è stata sempre all’avanguardia per quanto riguarda la preservazione dell’ambiente e Copenaghen è la prima città della Scandinavia ad avere una politica ambientalista obbligatoria, facendo della terra e degli spazi verdi un elemento da tenere presente nella pianificazione di nuovi progetti. Recentemente insignita dell’INDEX:

Strøget, una delle aree centrali della città è anche la più lunga zona pedonale dedicata allo shopping in Europa, nonché il più grande quartiere commerciale della Scandinavia. ©Ty Stange, copenhagenmediacenter.com

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Ancora Strøget, delimitata a ovest da Radhuspladsen, la piazza centrale, da Copenaghen City Hall e a est da Kongens Nytorv ©Kim Wyon, VisitDenmark

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Award 2013, il premio internazionale più importante in tema di design, grazie a un piano climatico solido e proattivo per il futuro, all’insegna di un influsso massivo di soluzioni di design ecosostenibili, la capitale danese è anche la favorita a diventare la prima città al mondo “carbon free” entro il 2015, avendo sviluppato un lifestyle incentrato su modi di pensare e vivere ecosostenibili (dai corsi d’acqua puliti alla cultura della bicicletta, dagli hotel ecologici alla cucina a km zero). Ecco perché quando si visita questa città occorre comportarsi da eco-turisti e vivere ogni spazio nel rispetto dell’ambiente. Circa il 55% degli abitanti utilizza la bicicletta, grazie a oltre 160 km di piste ciclabili, non a caso, infatti, l’Unione internazionale dei Ciclisti ha nominato Copenaghen “città ufficiale della bici”. I turisti possono scoprire la città in sella a una bici seguendo i diversi tour organizzati come i Bike Mike Tours (http://bikecopenhagenwithmike.dk/) Cycling Copenhagen

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(http://www.cycling-copenhagen.dk/) e le escursioni con gps con Bike the City. Anche la scena gastronomica riflette le ambizioni ambientali. Con più del 60% del territorio in Danimarca riservato all’agricoltura, il cibo locale rappresenta la seconda natura per i danesi e un pilastro portante della cucina per una vasta gamma di ristoranti della città, tra i quali gli stellati Noma e Geranium, i pionieri del movimento della Nuova Cucina Nordica, basata su ingredienti locali e di stagione. Altri luoghi gastronomici, come ad esempio BioM, si assicurano che tutto sia curato nel rispetto dell’ambiente, dalle sedie in plastica riciclata alla pittura e alle candele ecologiche, mentre lo stand di hot dog Døp serve salsicce biologiche. Non sono da meno gli hotel, sì perché anche loro sono fortemente orientati al green; più della metà delle strutture alberghiere in città adotta un piano ambientale che riguarda acqua, lavanderia, pulizie, rifiuti, consumo di energia, cibo, fumo e riscaldamento. Il 63% delle camere d’hotel sono certificate dal punto di vista ecologico. L’hotel simbolo di questa tendenza è il Crowne Plaza Copenhagen Towers, con ben 25 piani lussuosi ed ecosostenibili. Per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, gli ospiti dell’Hotel Kong Arthur o dell’Ibsens Hotel possono pagare il soggiorno con una quota di Co2, ovvero un permesso di rilasciare una tonnellata di anidride carbonica nell’atmosfera. L’Hotel Guldsmeden, invece, è un gruppo certificato Green Globe che impegna sforzi ecosostenibili in ogni aspetto


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del vivere quotidiano, inoltre tutti gli hotel di questa catena in città sono stati premiati con l’etichetta ufficiale Golden Ø, in quanto garantiscono più del 90% di cibo biologico. Capitale nel settore meeting, a Copenaghen c’è il più grande centro congressi della Danimarca, Bella Center, recentemente investito in misure di risparmio energetico. Appena fuori l’ingresso ci sono alcune aree verdi protette ed è certificato Green Key, un’etichetta riconosciuta a livello internazionale.

cerca del suo principe. La testa della statua riprende i lineamenti della ballerina Ellen Price, mentre per il busto lo scultore si ispirò a sua moglie. La statua originale in bronzo è stata presentata al comune di Copenaghen il 23 agosto 1913.

Sopra, caffetterie e noleggio kajak ©Kim Wyon, VisitDenmark. In basso, Amalienborg Palace ©Klaus Bentzen, copenhagenmediacenter.com

Novità nel settore alberghiero Il settore è in continua crescita, offrendo scelte adatte a tutti i gusti: dalle strutture esclusive ai cinque stelle e alle camere di design low cost del più grande ostello cittadino d’Europa.

La Sirenetta L’icona nazionale per eccellenza del Paese è Lille Havfrue, la famosa sirena della favola di Andersen. Dal 1913 la statua della Sirenetta è stata visitata da milioni di turisti da tutto il mondo e nel 2013 ha festeggiato il suo centesimo compleanno. Andersen scrisse una favola su di lei pubblicata nel 1837, la Disney produsse il film sulla Sirenetta che si innamora di un principe umano sacrificando la sua vita in mare e Copenaghen conserva una statua in suo onore, attrazione turistica più grande della Danimarca. Quando il produttore di birra danese Carl Jacobsen (fondatore della Carlsberg) assistette a una performance del maestro di ballo Hans Beck “La Sirenetta” nel 1909, ne rimase entusiasta e fu colpito dalla primadonna Ellen Price, ordinando così di erigere una statua in onore della storia. Fu lo scultore Edward Eriksen a creare la statua da posare su una pietra di granito a Langelinie con lo sguardo ansioso alla ri3 2013 www.mastermeeting.it

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è mantenere prezzi contenuti, standard elevati e design trendy attraverso l’arredamento dei migliori produttori danesi e la possibilità di usufruire di splendide viste sulla città regalando agli ospiti un’esperienza unica.

Eventi Sono tanti e variegati gli eventi che animeranno i prossimi mesi: mostre, festival, musica, feste, tornei e anniversari dei principali maestri del design danese. Il 2014 segna importanti appuntamenti tra i quali alcuni centenari: quello del pittore, ceramista danese Asger Jorn, tra i fondatori del gruppo artistico COBRA e quello di due maestri del design danese quali Hans Wegner e Børge Mogensen.

Teglgaardsstraede ©Cees van Roeden, VisitDenmark. Sotto, Frederiksberg Garden è uno dei giardini più romantici in Danimarca, qui potete navigare lungo il canale che lo attraversa o godervi l’acqua dai prati in giardino ©Tuala Hjarnø, copenhagenmediacenter.com

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Ad aprile la catena alberghiera Brøchner Hotels inaugurerà un nuovo ed esclusivo albergo nel quartiere latino. Nel cuore della città rinascerà l’odierno Hotel Fox, con il nome di Hotel SP34, un 4 stelle con 118 stanze, una sala congressi disposta su due piani, due ristoranti, due bar, una palestra e un cinema privato da 25 posti, ottima soluzione per gente d’affari, congressisti e turisti di lusso. Il nome non è che l’abbreviazione dell’indirizzo dell’hotel, Sankt Peders Stræde 34 e rispecchierà l’ambiente fisico e quell’atmosfera particolare e unica del quartiere latino, dove è situato. Un’altra novità arriverà in estate in casa Arp-Hansen, sarà il Wakeup Copenhagen Borgergade, hotel cool e moderno progettato dall’architetto Kim Utzon. L’obiettivo

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ARKEN Museum of Modern Art: Hundertwasser Fino al 1 giugno Il pittore austriaco, architetto, attivista ecologico, designer, poeta e filosofo Friedensreich Hundertwasser sognava di creare un mondo e una vita migliore attraverso la bellezza dell’arte. ARKEN invi-


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ta il pubblico a condividere le visioni dell’artista in una mostra di dipinti, modelli architettonici, arte grafica e design. Ordrupgaaard: Frizione di idee: Van Gogh, Gaugain, Bernard Fino al 22 giugno Questa speciale mostra è l’impresa più ambiziosa degli ultimi tempi del museo Ordrupgaard e rappresenta eccezionali opere di due dei più grandi nomi della storia dell’arte, Vincent van Gogh e Paul Gaugain, così come del loro comune amico e collega, il giovane artista geniale Émile Bernard. La mostra racconta la storia degli eventi drammatici provocati da discussioni e disaccordi tra i tre artisti. Statens Museum for Kunst (Galleria Nazionale d’Arte): ASGER JORN - Restless Rebel Fino al 15 giugno La mostra principale di questa primavera dello Statens Museum for Kunst celebra il 100º anniversario della nascita dell’artista danese, per conoscere la vita di Asger Jorn, artista di fama internazionale.

Design Museum Danmark: Hans J. Wegner semplicemente una buona sedia! Fino al 2 novembre Hans J. Wegner è stato uno dei designer più prolifici che il mondo abbia mai visto. I suoi mobili hanno aperto la strada per il successo internazionale del design danese negli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Nel 1949 ha creato la “Sedia Tonda”, che gli americani hanno soprannominato “The Chair”. Design Museum Danmark: Mobili per la gente! 100 anni di Børge Mogensen Dal 9 maggio Børge Mogensen progettò mobili per le case danesi. Come studente di Kaare Klint, ha continuato la tradizione danese, raggiungendo il rinnovamento modificando i tipi di mobili storici. Design Museum Danmark: La pratica rende perfetti Dal 16 maggio L’architetto e designer Kaare Klint ha avuto un impatto determinante sul successo del design danese dopo la seconda guerra

Lo splendido castello Frederiksborg ©Kim Wyon, VisitDenmark

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The National Museum of Denmark ©copenhagenmediacenter.com

La calda luce del tramonto nel nuovo porto, Nyhavn ©Jorgen Schytte Visit Denmark

mondiale, sia nel contesto danese sia in quello internazionale.

to Copenaghen possa essere il nuovo paradiso della gastronomia.

Festival della Birra 22 - 24 maggio Un’occasione imperdibile per conoscere e gustare a fondo il vino del nord e la birra danese. Qui anche il bevitore più scettico avrà la possibilità di apprezzare non solo la variegata produzione danese, rinnovata negli ultimi anni dalla nascita di innumerevoli micro-birrifici, ma anche una vasta selezione internazionale. Per l’esattezza oltre mille varietà di birre provenienti da 200 birrifici in Europa, USA e Canada.

Mercato Medievale 6 - 9 giugno Il Mercato Medievale di Copenaghen ti riporta indietro al tempo dei cavalieri, dei vichinghi e dei tornei mortali con più di mille attori. Sperimentate la “Battaglia delle Nazioni” (Campionato del Mondo di Battaglia Medievale) e andate a fare shopping in stile medievale al mercato con 160 bancarelle.

Copenhagen Cooking 22 - 31 agosto Copenhagen si trasforma in un gran ristorante ricco di prodotti della Cucina Nordica. Potrete fare un giro tra le bancarelle che offrono cibi prelibati, oppure far vivere ai bambini un’esperienza in cucina. I ristoranti stellati Michelin, per l’occasione, riducono i prezzi per farvi scoprire quan-

Copenhagen Fashion Week 7 - 11 agosto La Copenhagen Fashion Week propone al pubblico una vasta gamma di eventi. Il festival comprende concorsi, feste, fashion lounge, sfilate di moda, spettacoli e molto altro. Golden Days Festival 5 - 21 settembre Questo festival mira a intrattenere e coinvolgere tutti nella storia della città. Alterna eventi popolari a momenti ad alto contenuto culturale, proponendo un modo sofisticato e comunicativo per far conoscere la storia della città. Notte della cultura 10 ottobre Oltre 500 offerte culturali sparse per la città saranno aperte al pubblico (dalle 18 alle 24). Il programma include tutti i maggiori musei, chiese, librerie, scuole e organizzazioni, oltre a una serie di luoghi normalmente chiusi al pubblico. Luoghi pubblici sono trasformati in palcoscenici per spettacoli musicali, lettura di poesie, esibizioni d’arte e molto altro ancora. L’acquisto del badge della Notte della Cultura dà libero accesso a tutte le manifestazioni, oltre al trasporto gratuito sui mezzi pubblici.

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LE VIE DELL’INCENTIVE Da assaggiare i dolci tipici danesi, qui la pasticceria Kransekagehuset ©VisitDenmark

Fælledparken, si svolgerà una spettacolare gara di auto storiche. Il Copenhagen Historic Grand Prix è una delle più grandi e avvincenti gare su strada, dopo il Gran ■ Premio di Monaco.

In agenda Visit Denmark www.visitdenmark.com

Dove dormire Copenhagen Jazz Festival 4 - 13 luglio L’annuale festival jazz, che vanta famosi artisti e gruppi sia danesi sia stranieri, prende vita sia al chiuso in club e locali, sia all’aperto in posti scenici come parchi e piazze che si trasformano per l’occasione. Ogni anno ospita una grande varietà di gruppi e musicisti esordienti nonché veterani danesi e internazionali. Copenhagen Blues Festival 24 - 28 settembre Il Copenhagen Blues Festival presenta numerosi artisti blues di fama nazionale e mondiale. Definito come “city club festival”, l’evento non si svolge in un’unica location ma nei diversi club di Copenaghen. Maratona di Copenaghen 18 maggio La maratona di Copenaghen è una delle più vecchie maratone cittadine in Europa. Il percorso è suddiviso in tre giri, ciascuno di ca. 14 km. Il primo e terzo giro sono quasi identici e assicurano che i partecipanti attraversino le strade di Copenaghen, passando dai luoghi più significativi della città. Challenge Copenhagen – Ironman 24 agosto 3,8 km di nuoto, 180 in bici e 42 km di corsa. Situata in una delle capitali più verdi d’Europa, vi aspetta un evento unico sia per atletici che per spettatori. Copenhagen Historic Grand Prix 2 - 3 agosto Proprio al centro di Copenaghen, intorno a uno dei parchi principali della città, il

Hotel d’Angleterre 34, Kongens Nytorv 1050 Copenhagen www.dangleterre.dk Si vivono soggiorni da sogno nel venerando hotel recentemente riaperto dopo due anni di ristrutturazione. Costruito come un palazzo neoclassico originale, mantenendo le sue integrazioni storiche del 1870, l’hotel unisce elementi della sua eredità originale alle ultime novità relative a servizi, eleganza e tecnologia. Robbie Williams, Michael Jackson, Madonna, Rolling Stones, Bruce Springsteen e JustinTimberlake sono solo alcune tra le tante stelle che hanno trascorso notti nel lusso di queste mura. Ognuna delle 90 camere e suite spaziose ed elegantemente arredate si distinguono l’una dall’altra, con tocchi moderni e un tradizionale design elegante perfetto per viaggi d’affari o di piacere.

Dove mangiare The Standard Havnegade 44 1058 Copenhagen http://www.thestandardcph.dk/ Uno speciale ambiente jazz e gastronomico che unisce la musica al buon cibo. Suddiviso in tre ristoranti, Almanak, Studio e Verandah oltre al Jazz Club, questo locale gastromusicale nasce da un progetto di Claus Meyer, padre fondatore del movimento della Nuova Gatronomia Nordica, e di Niels Lan Doky, leggenda del jazz. Aperto recentemente ha già riscontrato un gran successo. Kähler Tivoli, Vesterbrogade 3 1630 Copenhagen http://www.kahler-i-tivoli.com/ Qui il design si sposa con i prodotti omonimi al buon cibo danese nei giardini di Tivoli. Questo concept restaurant oltre agli innovativi sandwich aperti e un menù per la cena (vitello danese, trota al vapore e frutti di bosco danesi), propone anche una vendita al dettaglio delle celebri ceramiche Kähler. Höst Nørre Farimagsgade 41 1364 Copenaghen http://cofoco.dk/hoest_restauranten.php Ristorante con ottimo rapporto qualità/prezzo, premiato al Restaurant & Bar Design Awards per il suo esclusivo design nordico e come miglior ristorante europeo.

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Da sempre il partner di fiducia della vostra comunicazione Direttore Responsabile Manuela Mancini - Tel. 02.862327 int. 110 - manuela.mancini@communicationagency.it Caporedattore Cristina Marina - Tel. 02.862327 int. 110 - cristina.marina@communicationagency.it Responsabile traffico pubblicitario Daniela Raffaldi - Tel. 02.862327 int. 111 - daniela.raffaldi@communicationagency.it Responsabile Internet Ilaria Invernizzi - Tel. 02.862327 int. 114 - ilaria@communicationagency.it Segreteria/Abbonamenti Daniela Raffaldi - Tel. 02.862327 int. 111 - daniela.raffaldi@communicationagency.it Grafica Gianluca Ubezzi Stampa AG Printing srl - Via Milano 3/5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI) Servizi Speciali Linda Smiderle Barattieri Commmunication Agency Int. srl - Direzione, redazione, amministrazione Via San Simpliciano,4 - 20121 Milano Tel. 02.862327 - Fax 02.863856 - www.mastermeeting.it - info@communicationagency.it A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO

Simona Lovati, Elena Corti, Gaia Fiertler, Luciana Sidari, Annarita Maggi, Aureliano Bonini, Cristina Chiarotti, Davide Deponti, Paolo Mazzaglia, Barbara Ainis, Giulia Gagliardi, Linda Smiderle Barattieri, Leonardo Frontani, Gianna Bellotto Rosa, Roberta Borghini, Andrea Moscatelli, Tiziana Conte, Alessandra Caputo, Silvia Fissore, Leonardo Felician PUBBLICITÀ Piemonte, Valle d’Aosta Paolo Bovina c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327-3356942914 - Fax 02863856 - paolo.bovina@communicationagency.it Carlo Cermelli c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - carlo.cermelli@communicationagency.it Lombardia Direzione - Elisabetta Grimaldi - Carlo Cermelli - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Luciana Sidari - Tel. 3476404360 - luciana.sidari@communicationagency.it Liguria, Puglia e Basilicata Delia Danese c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - delia.danese@communicationagency.it Emilia Romagna, Marche e Sardegna Elisabetta Grimaldi - Tel. 02862327-3803074565 - elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Toscana Marzia Brioschi c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - marzia.brioschi@communicationagency.it Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Umbria Carlo Cermelli c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - carlo.cermelli@communicationagency.it Lazio e Abruzzo Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Campania Rosanna Palazzolo (Napoli, Caserta, Benevento) - rosanna.palazzolo@communicationagency.it Pacifico Marinato (Salerno, Avellino) - pacifico.marinato@communicationagency.it Sicilia e Calabria Direzione Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - info@communicationagency.it Enti del Turismo Stranieri Direzione Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - info@communicationagency.it

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