MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO
Communication Agency Int. srl Anno XIX - N. 6/2013 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00
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SPECIALE DONNE
IL TURISMO in VESTE ROSA MARKETING
10 RAGIONI PER ESSERE SOCIAL
Lorenza Lain Ca’ Sagredo
HOTEL
MANAGEMENT CONTRACT. CONVIENE?
«BENVENUTI A CASA MIA»
GREEN HOSPITALITY La natura che ispira il business
TOURIST SATISFACTION Brava Italia, 8!
FORMAZIONE Il pessimista che fa bene all’azienda
TREND On the road, again
LA SOLUZIONE PERFETTA PER IL VOSTRO EVENTO. QUALUNQUE ESSO SIA. 19 hotel e 4 marchi div diversi ersi per soddisfar soddisfare e ogni esigenza di budget RIUNIONI FINO A UN MASSIMO DII 25 P PARTECIPANTI PAR AR RTECIP PANTI
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Milano Milano
Hilton Milan, Milan, DoubleTree lton Mi lan Hilton byy Hi Hilton Milan DoubleTree b
Roma Roma
Venezia Hilton Hilton Molino Molino Stucky Stucky V enice Venezia Venice Sorrento Hi lton S orrento P alace Sorrento Hilton Sorrento Palace
Lecce Lecce
Rome R ome Cavalieri, Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels Resorts, W aldor f A storia H otels & R esor ts, Hilton Airport, Hi lton Rome Rome A irpor t, Hilton Rome Airport, Hi lton Garden Garden IInn nn R ome A irpor t, Hilton Rome Claridge Hi lton Garden Garden IInn nn R ome C laridge DoubleTree byy Hi Hilton Acaya Golf Resort DoubleTree b lton A caya G olf R esor t – LLecce ecce
Inf Info o e pr prenotazioni enotazioni : Ufficio Vendite Vendite Italia - T Tel. el. +39 02 6983 3000 - Email: ISO ISO.Italy@hilton.com .Italy@hilton.com *L’L’offer *L offerta ta “Meetings Made Simple” è soggetta alla disponibilità degli hotel par partecipanti, tecipanti, ai termini e condizioni completi dell’offer offerta ta e ai termini e condizioni di pr prenotazione enotazione dell’hotel. All’atto della pr prenotazione enotazione è richiesta la garanzia con una car ta di cr edito. Questa offer ta potr ebbe non esser e disponibile su carta credito. offerta ta non è cumulabile con altre altre offerte offerte o sconti. L’Loffer offerta potrebbe essere alcune date. L’Lo fferta partecipanti. tecipanti. Potr Potrebbero ebbero esser essere e offer ta è valida solo per le nuove nuove prenotazioni prenotazioni e per un massimo di 25 par applicate spese spesedidiannullamento annullamento. annullamento . **L’L’offer **L offerta ta è soggetta alla disponibilità degli hotel partecipanti. partecipanti. Possono applicarsi restrizioni restrizioni di date. L’Lo offer fferta ta è disponibile per gli ev eventi enti di almeno 25 par partecipanti, tecipanti, pr prenotati enotati tra il 1° giugno e il 31 agosto 2013, e che si sv svolgeranno olgeranno entro entro enotazioni. Al momento della pr enotazione, richieder e l’o offer ta il 31 dicembr dicembre e 2014. L’L’o offer fferta ta è valida solo per le nuov nuove e pr prenotazioni. prenotazione, richiedere fferta “Chi prima arriva…” arriva…”,, affinché i vantaggi e gli sconti qui delineati vengano vengano applicati al contratto di vvendita, endita, che rregolerà egolerà tutti i termini della medesima.
INDICE INSERZIONISTI
Borgo Egnazia Hotel Ville Spa Golf Savelletri di Fasano (Br)
Direttore Commerciale: Cristiano Cabutti
tel. 080 2255000 info@borgoegnazia.com
pag. 65
Cegalin Group - Milano, Roma, Vicenza
Direttore Commerciale: Pierantonio Pegoraro
www.cegalingroup.com
pag. 14
Energy Trading Int - Roma
Presidente: Carlo Pochy Rianò
www.energyti.it
pag. 9-10
Hhonors Hilton Worldwide
Ufficio Vendite Italia:
tel. 02 69833000 ISO.Italy@hilton.com
II cop.
tel. 045 7219100 www.hotelcaesiusterme.com
IV cop.
tel. 045 6471210 www.cortevalier.com
pag. 113
tel. 035 4522434 www.hpoint.it
pag. 119
Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Bardolino (Vr)
General Manager: Giacomo Sarnataro
Hotel Corte Valier - Lazise (Vr)
General Manager: Marco Baffoni
H-Point - Milano
Presidente: Giovanni Borriello
Nero Hotel Group
Amministratore delegato: Gianluca Giglio
www.nerohotels.com
pag. 12-95
Nova Yardinia Resort - Castellaneta Marina (Ta)
Direttore generale: Vincenzo Gentile
tel. 099 8204901 www.novayardiniaevents.com
pag. 62-63
Nuovo Trasporto Viaggiatori - Roma
Resp. Marketing e Servizi N.T.V: Gianluca Pinto
italotreno.it/aziende
pag. 3
Palazzo Borghese - Firenze
Direttore: Claudio Baggiani
tel. 055 2396293 www.palazzoborghese.it
pag. 111
tel. 075 9234 www.parkhotelaicappuccini.it
pag. 53
tel. 02 48844854 www.pedersoli.com
pag. 7
tel. 06 444841 radissonblu.com/eshotel-rome
pag. 79
tel. 019 6789160 zeffirinoloano.com
pag. 109
Park Hotel ai Cappuccini - Gubbio (Pg)
Pedersoli - Assago (Mi)
Radisson Blu es. Hotel - Roma
Ristorante Zeffirino - Loano (Sv)
4
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Direttore: Maria Carmela Colaiacovo
Titolare: Martino Pedersoli
Direttore Generale: Gianluca Capone
Responsabile Comunicazione: Manuela Pirozzi
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sommario foto copertina di Wladimiro Speranzoni
HOTEL&FINANZA
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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
COVER STORY
22
Lorenza Lain, gm Ca’ Sagredo: “benvenuti a casa mia”
SPECIALE DONNE
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Il turismo investe rosa
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Crisi. Il punto di vista delle donne
Sul ponte di comando. Cos’è cambiato a “casa nostra”
DONNE AL TOP
50
Elisabetta Fabri. Il turismo va tutelato come prodotto made in Italy
71 72 74 76
Paradise Resort Punta di l’Aldia EDIT Your Place Indel B Mitsubishi Electric
SCENARI DEL TURISMO
80 84 86 88 90
Le nuove proposte di Federturismo A Firenze con Hilton Nero Art. Quando l’arte “prende vita” in hotel Monte-Carlo: una venue imperdibile L’India punta sul turismo della fede
SPECIALE ECO&NATURA
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La natura che ispira il business
SELECTED BY MM
64 66 68 70
Abbazia Spineto Atahotel Naxos Beach Borgo Lanciano Hotel Milano Scala
LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING
92
Perché il futuro è già social
L’INCHIESTA
96 100
La fedeltà che premia. 5 regole per creare un efficace loyalty program Il voto dei turisti. Brava Italia... 8!
SAI L’ULTIMA?
106
Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità
AERONEWS
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Notizie dal mondo Emirates
SOMMARIO
PSICOLOGIA
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Ansia e panico. Amici o nemici?
UNA METAFORA PER CRESCERE
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L’ultimo uomo sulla luna
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Libri
LA MIA CITTÀ. I LUOGHI DELL’ANIMA
116
Nel Cerchio magico di Mats e Sara
INSIDE THE CHARACTER
118
Ignazio Tarantino
RISORSA UOMO
120
La lotta contro il gioco d’azzardo patologico
FINANCE CONFIDENTIAL
122
Boyd, Cloud, Bigdata. La sfida informatica al futuro è iniziata
LA PAROLA AL FORMATORE
124
Adottare un pessimista fa bene all’azienda
TREND
IL PARERE DEL LEGALE
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LE VIE DELL’INCENTIVE
Vacanze verdi
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Torna il mitico viaggio on the road
La Normandia, culla dell’impressionismo
GLI ARGOMENTI DEL MESE
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GLI ARGOMENTI DEL MESE
Pro e contro del contratto di management alberghiero
Donne una risorsa per l’impresa
Affidare a terzi la gestione del proprio hotel, quando non si hanno le competenze adeguate o la voglia per poterlo fare da soli, può essere una soluzione intelligente. A patto però che la società alla quale ci si affida sia seria. Per intenderci, se il contratto di management lo si fa con una catena affermata, la garanzia di esperienza e di ritorni commerciali è alta. Considerato però che in Italia le catene non brillano e che ci sono tante società millantatrici di professionalità ma in realtà non così serie, la delega può diventare un problema: a basso rischio per chi l’assume e ad alto rischio per chi l’affida. Occorre, allora, sapere come evitare brutte sorprese.
Nell’ultimo anno, in Italia, le aziende capitanate da donne sono aumentate di oltre 10 mila unità, a riprova del fatto che al gentil sesso le idee – e la capacità di metterle in pratica – non mancano. Peccato che, a causa di un pregiudizio culturale, in Italia la risorsa rosa non sia ancora adeguatamente riconosciuta e “sfruttata”. Basti pensare che nei consigli delle Camere di commercio siede solo il 10,2% del totale dei consiglieri. Va un po’ meglio nel turismo dove oggi le donne rappresentano circa il 70% dell’occupazione totale, costituendo una delle discriminanti di successo dell’ospitalità italiana. Ecco una serie di ritratti eccellenti e un punto di vista in rosa sulla situazione attuale in Italia.
La natura che ispira il business
Perché la mia azienda dovrebbe fare social?
15 26 54 92 96 100
Il concetto di eco sostenibilità è in continua evoluzione. E turismo e accoglienza si adeguano, proponendo strutture a basso impatto ambientale e soggiorni in cui il valore della cultura locale, il rispetto della natura, e il benessere dell’ospite rappresentano sempre più il cuore sia dell’offerta leisure, che di quella business. Un esempio è il green work, l’ultima tendenza dei meeting aziendali, in cui il contatto con la natura è un prerequisito sempre più ricercato per favorire la concentrazione e il brain storming durante un incontro di lavoro. Un trend che si sta affermando con successo anche in Italia. Ecco le ultime tendenze e gli esempi più virtuosi.
Social Network. Facebook, Twitter, Linkedin, tutti ne parlano, tutti vogliono esserci, ancor più quando si apprende, da un guru del web marketing, che una qualche azienda “ha fatto il colpaccio” su internet. Ma quale profitto realisticamente ci si deve aspettare da un profilo social? È la domanda che si fa ogni imprenditore desideroso di misurare il ritorno economico del proprio investimento. E qui casca l’asino. Perché, tanto è concreto e misurabile un “like” sul proprio social, quanto è virtuale e incalcolabile la conversione di questo like in fidelizzazione e acquisti effettivi. Allora che fare? Rinunciare ai social e tornare alle classiche strategie di vendita e marketing? Nient’affatto, basta conoscere “il segreto” ed ecco serviti almeno dieci motivi per essere social.
Loyalty program per il Mice
Brava Italia... 8!
Un programma di fidelizzazione vocato al Mice è una novità relativamente recente in Italia, ma in un panorama nel quale non mancano le esperienze di alto livello in grado di portare benefit esclusivi sia a clienti business che a singoli soggetti partner. È il caso ad esempio del programma di Hertz, che consente di prendere a noleggio l’auto e di restituirla con la stessa rapidità a fine viaggio e di godere di trattamenti esclusivi. Ma anche l’hotellerie offre diversi esempio di programmi ad hoc, come quello proposto da Hilton che permette ai propri soci di accumulare – durante un solo soggiorno – miglia e punti e di riscattare questi ultimi per avere qualsiasi stanza in qualsiasi momento e luogo, incluse le stanze più lussuose. I servizi ad personam più interessanti e le 5 regole per creare un efficace loyalty program
L’Italia passa l’esame della tourist satisfaction portandosi a casa un otto pieno. A decretarlo è il rapporto annuale “Customer Care Turisti” dell’Osservatorio Nazionale del Turismo. Un risultato che, di questi tempi, fa certamente piacere. Ai primi posti della classica di gradimento ci sono la bellezza del nostro paese, seguita dall’ospitalità della gente del luogo, e dal buon cibo. Voto alto anche per l’intrattenimento, mentre si abbassa quello assegnato alla sensibilità ambientale e all’organizzazione del territorio, ambiti, dove, secondo i turisti, specialmente quelli stranieri, si può fare bene e molto di più.
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STAY IN A SERVICE EXPERIENCE
NON BASTA RIORDINARE LA STANZA, BISOGNA OFFRIRE AI PROPRI CLIENTI L’ESPERIENZA DELLA PRIMA VOLTA. Quello che tradizionalmente viene rappresentato come semplice servizio di pulizie è in realtà un ambito altamente strategico, uno dei principali “post sensibili” su cui l’utenza misura il valore dell’accoglienza e su cui spesso una struttura ricettiva si gioca la propria reputazione. La crescita delle dotazioni tecnologiche e i nuovi strumenti di approccio e servizio, ci permettono oggi di parlare, non più di pulizie, ma di vero restoring: il processo mediante il quale l’ambiente è riportato alla sua condizione originaria. Servire una struttura alberghiera significa offrire alla clientela dell’hotel la possibilità di vivere un’esperienza unica nelle camere e nei locali, come se vi si accedesse per la prima volta. Il servizio di restoring ricrea nei vostri ospiti la sensazione di essere accolti in un ambiente nuovo. Non basta garantire una buona accoglienza, il mercato ci chiede oggi di offrire un’esperienza di soggiorno memorabile, per questo Cegalin ha rivoluzionato l’idea di riordino stanza, trasformandola in uno strumento fondamentale per la reputazione del vostro hotel.
Cegalin - Milano Roma Vicenza - cegalingroup.com
Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
MANAGEMENT
QUANDO CONVIENE AFFIDARE LA GESTIONE DELL’HOTEL CHIAVI IN MANO HOTEL TRANSACTION
L’UOMO CHE PIÙ DI TUTTI CREDE E INVESTE NELL’ITALIA SCENARI
A MILANO C’È CHI HA PERSO LA BUSSOLA WHAT’S NEW IN EUROPA?
NEW ENTRY NELL’HOTELLERIE
Gli ultimi dati relativi allo sviluppo alberghiero in Europa annunciano entro il 2013 l’apertura di oltre 800 alberghi per circa 135mila camere complessive
È nata a Londra GLH Hotel Management, una nuova società alberghiera creata dalla GuocoLeisure Ltd. di Singapore che possiede e gestisce 37 hotel in tutto il mondo
I BENI DEL DEMANIO TRASFORMATI IN RESORT Si chiama “Valore PaeseDimore” ed è il progetto del demanio volto a cedere in concessione cinquantennale i beni dello stato a imprenditori disposti a trasformarli in alberghi di charme
Editoriale di Aureliano Bonini*
Conviene affidarsi al contratto di management? apita sempre più spesso di incrociare alberghi gestiti da società specializzate che agiscono per conto della proprietà. È un sistema relativamente nuovo in Italia, con un nome accattivante per una nazione dove solo il 7% della popolazione parla correntemente l’inglese, ma mancando dei locatari sicuri anche nel nostro Paese si è cominciato ad utilizzare il management contract. SI tratta di un format contrattuale complesso che richiede l’assistenza di almeno un paio di esperti solo per essere interpretato e capito. Il contratto di management nasce da un’ammissione del proprietario dell’albergo il quale, ritenendosi incompetente relativamente alla gestione della struttura, confessa: io non sono in grado di fare questo mestiere, non ho tempo, voglia o competenze... quindi affido a qualcun’altro la gestione dell’albergo chiavi in mano perché è più bravo, competente, conosce il mercato e l’organizzazione del lavoro. Gli consegno le chiavi per farlo funzionare. Lui pensa ai ricavi sui quali riceverà un piccolo onorario e un premio finale. Quanto ai costi e ai pagamenti sono a mio carico. In sostanza il proprietario dell’immobile garantisce al titolare del contratto di management che l’azienda ha tutti i requisiti (nessuno escluso) amministrativi, di sicurezza, le licenze e quanto altro necessario per svolgere l’attività alberghiera, ristorativa, etc. e lo affida a chi è esperto di direzione operativa ed amministrativa, di sviluppo commerciale, sostanzialmente di gestioni alberghiere e, grazie a questa sua esperienza, presenta un business plan affidabile e credibile che garantisce nel tempo un ritorno economico “ipotetico” alla proprietà. In pratica si tratta di una delega (vai, fai e porta i risultati) a basso rischio per chi l’assume ad alto rischio per chi l’affida. Ovviamente se il contratto di management lo si fa con una catena come Hilton, Accor, Starwood o Intercontinental la garanzia di esperienza e di ritorni commerciali positivi è più alta di quella che può offrire un gestore privo di una rete commerciale consolidata. Considerato però che in Italia le catene non brillano, non si espandono e sono “sindacalmente torturate”, il proprietario di un albergo che non trova un locatario pronto a pagare un congruo canone d’affitto ha (quasi esclusivamente) 2 alternative: 1. assumere un direttore d’albergo di qualità al quale affidare la gestione, le assunzioni e la cassa; 2. affidarsi a una società di management che abbia esperienza e manager dal solido curriculum in grado di seguire e coordinare la direzione dell’albergo facendosi carico: • dell’immagine aziendale;
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• dell’orientamento dei servizi resi dal personale alle dirette dipendenze e in outsourcing; • dell’affiancamento e della formazione del personale alberghiero per la corretta applicazione delle procedure; • della promozione e della pubblicità; • dei rapporti con le agenzie di viaggi e gli operatori turistici in genere; • delle scelte di visibilità sulla rete Internet e distribuzione sui canali online; • della politica commerciale (prezzi delle camere e sistemi di intrattenimento e ricreazione); • dell’applicazione delle tecniche di Revenue Management (gestione della redditività); • delle scelte e gestione del credito verso la clientela e del debito verso i fornitori; • della gestione del Food & Beverage (F&B); • del monitoraggio del budget ricavi e degli scostamenti budgetari; • del coordinamento di tutti i servizi contrattati con terzi inclusi i servizi amministrativi e di controllo gestione; • del controllo di qualità; • della manutenzione e controllo impianti. Praticamente alla proprietà rimanere di pagare i conti e controllare i ricavi. Quanto costa tutto questo? In apparenza costa meno di quello che costerebbe un dirigente. Normalmente oltre ad una quota fissa annuale (Management Fee) ad esempio di 60.000,00 euro + IVA da corrispondere in 12 rate mensili di euro 5.000,00 si concorda un incentivo variabile del 3% del Margine Operativo Lordo (MOL) o del G.O.P. (Gross Operating Profit), da corrispondere trimestralmente sulla base dei calcoli forniti dal gestore. Se il gestore è come dev’essere, affidare l’albergo si può e può essere conveniente. *Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio gratuito di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti.
HOTEL TRANSACTION
L’uomo che crede fortemente nell’Italia Il maxipiano di investimenti dell’emiro del Qatar, Al Thani, tycoon che, negli ultimi anni, ha acquistato nel Belpaese noti brand del made in Italy, immobili e proprietà alberghiere, per un valore complessivo di circa 60 miliardi. E che, ora, sta già pensando a nuove ambiziose operazioni è un protagonista assoluto dell’economia italiana – protagonista anche in campo europeo e mondiale – e si chiama Hamad bin Khalifa Al Thani. In un momento così difficile per il nostro paese e l’intera Europa, l’emiro del Qatar è stato tra i pochi, se non l’unico in realtà, a credere in maniera ferma e impegnativa nelle possibilità dell’Italia. Nessuno come Al Thani ha investito in Italia negli ultimi anni, puntando su asset strategici del nostro Paese e mantenendo al tempo stesso un’attenzione senza pari a quelle che sono le perle del made in Italy. Al Thani ha dunque investito nel settore turistico-alberghiero dimostrando di aver maturato una grande attenzione per una risorsa italiana che peraltro non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Ha investito nella moda, rilevando uno dei marchi leader dell’italianità nel mondo, ossia la maison di Valentino. Ha investito nell’immobiliare con il 40% dell’operazione Porta Nuova, ossia l’intervento di riqualificazione urbana di maggior pregio e spessore non solo in ambito milanese ma nel più ampio panorama nazionale. E siamo appena agli inizi perché Al Thani vuole diventare partner strategico privilegiato per l’Italia. E, come detto, nessuno ha deciso di investire come e quanto lui in Italia negli ultimi tempi, sfidando le riserve che periodicamente verso la Penisola vengono avanzate dai nostri stessi partner europei. Indubbiamente l’emiro del piccolo Qatar, nel Golfo Persico, si è dimostrato un grande sul palcoscenico geopolitico globale. Grande per le intuizioni politico-istituzionali e grande per i risultati raggiunti. Fondazione e sviluppo di Al Jazeera rappresentano un modello vin-
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cente nel business delle comunicazioni ed hanno posto Al Thani e il Qatar all’avanguardia non solo nel mondo arabo-islamico ma su scala globale. Dal 1997 inoltre, sfidando il fronte conservatore del mondo arabo, Al Thani ha concesso il voto alle donne del Qatar. E più di recente il Qatar è stato all’avanguardia nella promozione della primavera araba che ha dato uno scossone alle fondamenta di regimi oramai cristallizzati nel mondo arabo intorno a figure despotiche. Al Thani è stato dunque tra i massimi promotori del processo di democratizzazione e modernizzazione del mondo arabo invocato da più parti. Insomma, Qatar e Al Thani sono sinonimi di progresso economico, investimenti e promozione turistico-culturale. E l’Italia rappresenta il banco di prova strategico per l’emiro che dal 1995 regge le sorti del Qatar, stato indipendente solo dal 1971, ma di tradizioni assai fiere e rigorose. Con poco meno di due milioni di abitanti e un reddito pro-capite di circa centomila dollari il Qatar è in cima alle classifiche della ricchezza, grazie alle risorse energetiche naturali, e Al Thani è tra gli uomini più ricchi del pianeta. L’Italia, come detto, è in cima alla sua agenda che può contare, si dice, su un pacchetto di investimenti nell’ordine dei 60 miliardi di euro. Una quota è stata spesa in Costa Smeralda, un’altra a Milano tra
l’Hotel Gallia e il megaprogetto immobiliare Porta Nuova, cui si aggiungono Valentino e una quota del rigassificatore di Rovigo. Una buona fetta degli interessi in Europa riguarda poi la Francia, con il Paris Saint Germain neocampione transalpino di calcio, oltre a grandi hotel e operazioni immobiliari (e al mondo del lusso), e la Gran Bretagna con i magazzini Harrod’s, il colosso bancario Barclays salvato dalla crisi grazie ai capitali del Qatar. Non manca poi la Germania con la presenza nella Volkswagen e nella Porsche. L’Italia poi è tutta da sviluppare. Si stimano investimenti nell’ordine di due o tre miliardi nell’arco di qualche anno per sviluppare il turismo in Sardegna e nel Centro-Nord Italia, con lo sbarco a Firenze dopo l’acquisto del Palazzo della Gherardesca. Al Thani è inoltre innamorato di Roma e del mare, come dimostra poi l’acquisto di numerose isole greche. Con Al Thani l’Italia dunque è alla svolta. Il maxipiano di investimenti in Sardegna, stimato nell’ordine del miliardo di euro, è il più importante sul tappeto sotto l’egida del turismo di lusso. Poi c’è la moda e si parla di nuove griffe dopo Valentino. Decisivo l’accordo strategico con il fondo Fsi (che fa capo alla Cassa depositi e prestiti) per almeno altri due miliardi di euro di investimenti. Insomma ad Al Thani dovremmo davvero fare un monumento. Annarita Maggi
“Nuovo grande albergo 5 stelle di 140 camere in primaria località termale cerca locatario-gestore, possibilmente di rete. Apertura 2014. Contatti riservati: Aureliano Bonini c/o Trademark Italia 0541.56111 - info@trademarkitalia.com”
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HOTEL TRANSACTION
What’s new in Europa? Gli ultimi dati relativi allo sviluppo alberghiero in Europa annunciano entro il 2013 l’apertura di oltre 800 alberghi per circa 135mila camere complessive n Europa, nonostante la crisi, il comparto alberghiero cresce. Tra gli investimenti e i progetti in fase di sviluppo più interessanti si segnalano: • InterContinental Hotels Group ha avviato i lavori di costruzione dell’Holiday Inn Express a Manisa in Turchia, 102 camere destinate ad essere inaugurate nella primavera 2014; • Hilton Worldwide ha annunciato l’ampliamento dei propri progetti di sviluppo in Turchia con 3 nuovi alberghi ad Antakya, a Istanbul Zeytinburnu e Corlu; • è stato da poco riaperto anche l’Hilton Garden Inn Milano Malpensa, che aveva già operato sotto lo stesso marchio dal 2008 al 2011. L’accordo in franchising è stato ristabilito con la nuova proprietà dell’immobile e sarà gestito da Bierwith & Kluth Hotel Management GmbH; • il 1° Maggio ha aperto l’Hampton by Hilton Amsterdam Airport Schiphol (181 camere) il primo albergo a marchio Hampton by
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Hilton nei Pesi Bassi (lo gestirà Vincent Hotel Group, società esperta nella gestione di alberghi aeroportuali); • Hyatt Hotels Corporation ha ribrandizzato 4 alberghi in Francia, tra cui il famosissimo Hotel Martinez di Cannes, ora Grand Hyatt Cannes Hotel Martinez. A questo si aggiungono l’Hyatt Regency Nice Palais de la Mediterranée l’Hyatt Regency Paris Etoile, ancora da svelare la quarta struttura che opererà sotto il marchio Andaz dopo una profonda riqualificazione; • Aedes Real Estate e UBM Realitätentwicklung AG hanno annunciato l’accordo con Hyatt per la gestione del prossimo Hyatt Regency ad Amsterdam, che aprirà nel 2015 con 211 camere; • il gruppo Accor allarga la propria presenza a Venezia con l’inaugurazione di una seconda struttura, il nuovo LaGare Hotel Venezia MGallery Collection (118 camere ospitate in un’antica vetreria del XIV secolo sull’Isola di Murano);
• Travelodge si espande. Ha da poco aperto il suo settimo albergo a Liverpool (125 camere per un investimento di 8 milioni di sterline, ca. 9,4 mln. di euro) mentre a Barcellona ha recentemente inaugurato il suo più grande albergo della città catalana (250 camere per un investimento di circa 30 milioni di euro); • Interstate Hotels & Resorts, società di management alberghiero multi-brand con oltre 350 strutture nel mondo, ha annunciato che entro il 2013 completerà l’espansione prevista in Europa con l’Hampton by Hilton Exeter Airport. Hanno infatti già avviato la loro attività l’Holiday Inn Express ad Arnhem, l’Holiday Inn Express Rotterdam Central Station, l’Hampton by Hilton Amsterdam Arena Boulevard, il Four Points by Sheraton Kecskemét Hotel and Conference Center (Ungheria) e The Marker a Dublino (hotel di lusso affiliato Leading Hotels).
SCENARI
È nata una nuova compagnia alberghiera nata da pochi giorni a Londra GLH Hotel Management, una nuova società alberghiera creata dalla GuocoLeisure Ltd. di Singapore che possiede e gestisce 37 hotel in tutto il mondo molti dei quali precedentemente gestiti dalla Guoman Hotel Management. GLH è guidata dal CEO Mike DeNoma e oltre allo sviluppo di un nuovo modello operativo a breve annuncerà il lancio di tre nuovi marchi alberghieri, il primo dei quali di lusso. DeNoma, già chairman, presidente e amministratore delegato di Chinatrust Commercial Bank, una delle più importanti private bank asiatiche, ha espresso il desiderio che GLH
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diventi un prioritario punto di riferimento per gli sviluppatori, i proprietari e gli investitori che cercano una società di gestione alberghiera “diversa”, che offra ampia autonomia ai singoli hotel: condizioni più flessibili e un diverso rapporto tra rischio e rendimento dell’investimento alberghiero. GLH punta a definire anche un modello ricettivo, l’ennesimo nuovo brand teso a differenziare le strutture e rendere unica l’esperienza degli ospiti. Con questo obiettivo ha creato (secondo le prime informazioni) una scuola di formazione certificata in collaborazione, tra gli altri, con la Cornell University.
SCENARI
C’è qualcosa che stona! ilano ha resistito alla crisi meglio di altre città, ha superato con qualche difficoltà il Salone del Mobile, gli alberghi del centro marciano su indici di occupazione molto positivi (considerando il periodo)... ma alcuni albergatori ora sembrano aver perso la bussola. Domani si darà la colpa al revenue manager, ma la macchia resta. Converrà parlarne nella prospettiva dell’Expo ricordando che Bologna, alla fine anni ‘90, percorse questa strada perdendo fiere, congressi, smalto e clienti. Prendiamo atto che il mercato è “libero”, che ciascuno a casa propria fa come gli pare, che i prezzi sono una leva essenziale per fare qualità, ma per noi che amiamo Milano e la consideriamo la migliore scuola di ospitalità italiana, questo è un evento epocale. Ci permettiamo allora di riferire cos’é accaduto. A nostro avviso è un esempio di pricing “drammatico” sfuggito al rito dell’ospitalità ambrosiana, un evento mai visto a New York, Londra, Mosca, Parigi e Venezia. Un caso di studio. Il fatto è questo: il 6 giugno 2013 sono apparsi sulle OTA dei prezzi straordinari per delle “quasi normali” camere d’albergo, prezzi
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che hanno generato una specie di panico tra gli albergatori: Milano è diventata la città più cara del mondo! Si tratta in effetti di prezzi ostili più che esagerati per degli hotel seppure ottimi ma non luxury. Non solo le offerte riguardavano un blocco non negoziabile di due notti, ma un’offerta di junior suite al Cavalieri per 2.549 euro e un’altra al De La Ville sempre bloccata due notti per una camera doppia
de luxe a 3.960 euro ci sembrano messaggi da giro del mondo. Meno ostile appare l’offerta del Rosa: una superior double room per due notti a 1.142 euro (571 euro per notte non è un prezzo clamoroso); lo è quello della camera singola da 1.450 euro a Palazzo Segreti. Pensare poi che l’OTA che vende quelle camere si mette in tasca in un colpo solo 6-700 euro è un’altra interessante variabile!
Piemonte: l’Italia che piace li ultimi dati sui flussi turistici verso il Piemonte riportati dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte fanno pensare a un rilancio della destinazione soprattutto per quanto riguarda l’incoming straniero – a fronte dei 4,3 milioni di turisti che nel 2012 hanno scelto il Piemonte, 1,6 milioni sono stranieri (+20%) in particolare provenienti dal Nord Europa. Il dato è ancora più significativo se confrontato con le altre regioni che segnano declini di presenze in media dell’8%. Una considerazione an-
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cora più positiva riguarda la spesa procapite del turista straniero che è stata superiore del 71% rispetto al turista italiano. Nella sua globalità il turismo in Piemonte può essere distinto per aree omogenee ciascuna con specifiche caratteristiche. La città e la provincia di Torino con il loro ricco patrimonio monumentale e con le manifestazioni culturali e musicali accolgono oltre 2 milioni di turisti e nell’anno registrano un lieve incremento di 17 mila turisti. Il turismo sui laghi ed in particolare sul Lago Maggiore (basti
pensare alla perla di Stresa) non è da meno con 935 mila presenze e con pernottamenti superiori alla media regionale. Per l’Alessandrino un supporto non indifferente arriva dal turismo commerciale dato dall’outlet di Serravalle Scrivia che con acquirenti provenienti da diverse regioni del nord Italia, contribuisce non poco alle 322 mila presenze registrate nel 2012 Subito dopo troviamo la provincia di Cuneo con 297 mila turisti a cui per assimilazione territoriale si possono aggiungere le Langhe e Roero con 262 mi6 2013
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la turisti e che insieme costituiscono la così detta Provincia Granda. Questo territorio situato nella parte sud occidentale del Piemonte ha un gradimento sempre più elevato da parte dei turisti nord europei per l’offerta enogastronomica (basti pensare alla strada del Barolo che attraversa colline con sullo sfondo castelli secolari) e per le bellezze naturali delle vallate alpine confinanti con la Francia che, non avendo subito gli effetti urbanistici conseguenti al turismo sciistico invernale, hanno conservato i sapori e le tradizioni del secolo scorso. Fra le tante citiamo la Val Maira dominata dalla cima del Brec de Chambey-
ron con 3398 metri che si sta lentamente ripopolando dopo l’abbandono negli anni Cinquanta seguito al processo di industrializzazione che ha interessato la pianura. L’Astigiano, pur avvicinandosi per caratteristiche enogastronomiche alle Langhe, non registra lo stesso appeal ed i dati ci parlano di presenze per 108 mila turisti sempre nel 2012. Le due aree restanti (Valsesia e Biellese) contano rispettivamente sugli 80 mila turisti. La prima potendo contare sul fascino del Monte Rosa e la seconda sulla bellezza dei Santuari sui quali spicca per maestosità quello di Oropa. Questi flussi concorrono al Pil re-
gionale nella misura del 4,4% e danno occupazione a 167 mila persone. In tale contesto il turismo straniero pesa nella misura del 31%. A trainare l’afflusso dei turisti stranieri si propone la Germania con 345 mila turisti, seguita dalla Francia con 241 mila arrivi, segue poi la Svizzera con 173 mila presenze ed infine il Benelux con 143 mila turisti. Pur essendo molto più contenuti i turisti russi ( 33 mila) gli stessi si incrementano del 60% rispetto al 2011. Ancora più sorprendente il dato riguardante il turismo cinese che raggiunge i 20mila arrivi denunciando una crescita del 79%. Gianni Cattaneo
TREND
L’Abruzzo punta sull’albergo diffuso orghi antichi, frazioni e centri storici sono il patrimonio artistico e culturale dell’Abruzzo, spesso, ahimè, lasciato all’incuria del tempo. Per fortuna un recente progetto di legge regionale ha deciso di riqualificare il turismo nei borghi e nelle località dimenticate dell’Abruzzo, promuovendo, attraverso una serie di incentivi agli imprenditori, la formula dell’albergo diffuso. I paesini e i vicoli dimenticati potranno così tornare a nuova vita e attrarre un turismo evoluto (che cerca il contatto con l’arte, la
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tradizione e la natura) sull’esempio di quanto è accaduto a Santo Stefano di Sessanio, esperimento riuscitissimo dell’imprenditore Daniele Kihlgren. Diversi gli imprenditori che hanno già mostrato interesse per l’iniziativa, convinti che il recupero di un patrimonio come quello abruzzese possa essere un volano per l’economia dell’intera destinazione: l’albergo diffuso è di fato uno modo diverso di vivere il “luogo” che coinvolge le attività locali, generando un indotto economico di rilievo.
Imu convertita in buoni vacanze, sconti e altre iniziative per attrarre i turisti a crisi colpisce e le località turistiche e gli alberghi contrattaccano, non sempre abbassando le tariffe, ma dando, piuttosto, più servizi allo stesso prezzo, offrendo convenzioni appetibili, chekout ritardati, sconti per ragazzi e famiglie con bambini e una serie di iniziative ad hoc. Per esempio il Consorzio Riccione Turismo ha pensato di convertire in buoni vacanza la quota Imu versata nel 2012 per la prima casa. Per accedere alla promozione è sufficiente andare sul portale www.visitriccione.com, cliccare su “Riccione trasforma l’Imu nella tua vacanza” e scegliere uno degli oltre 40 hotel aderenti all’iniziativa. L’operazione è valida per tutti i turisti che prenoteranno un soggiorno di vacanza di minimo 7 giorni per almeno due persone (o in camera doppia) nel periodo dall’ 1 giugno al 4 agosto e dall’ 1 al 30 settembre 2013, consegnando all’arrivo in hotel, copia del proprio F24. L’hotel rilascerà un “buono vacanza” del valore dell’I.M.U. pagata nell’anno 2012 per la prima casa, con un limite previsto per il rimborso – calcolato secondo la statistica pubblicata da “Il Sole24Ore” - di 150 euro per gli hotel a 1 stella, di 200 euro per gli hotel a 2 stelle, di 250 euro per gli hotel a 3 stelle e di 300 euro per gli hotel a 4 e 5 stelle. Qualora il cliente prenoti una camera singola anziché una doppia, il rimborso si ridurrà del 30%. Starà poi all’ospite scegliere se trasformare il bonus in giorni gratis di vacanza da utilizzare immediatamente a partire dall’ottavo giorno oppure in giorni gratis di vacanza da utilizzare successivamente tornando nello stesso hotel entro giugno 2014. E i clienti potranno anche passare il bonus ad amici e parenti, regalando loro un voucher da scontare equivalente a giorni gratis di vacanza da utilizzare entro giugno 2014. Mentre il comune di Bellaria Igea Marina, sempre nel litorale romagnolo, ha tolto la tassa di soggiorno. L’esercizio di inventiva riguarda tutte le fasce. C’è chi propo-
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ne l’advance booking, la prenotazione in anticipo con tariffa non rimborsabile, che fa risparmiare fino al 30%; oppure le offerte del “paghi due e stai 3 notti”, o chi come l”Excelsior di Rapallo che prolunga il servizio ristorante fino all’una di notte. L’Hotel Villa San Giovanni, vicino a Reggio Calabria, invece ha deciso di includere nel soggiorno un gustosissimo brunch a base di
prodotti tipici, un modo per promuovere le tradizioni del territorio. E, poi, ci sono le convenzioni con i mezzi di trasporto e i musei: in Friuli con la Fvg card si accede a 200 musei, e si viaggia gratis da Trieste a Grado, mentre, in Sicilia, per chi prenota attraverso il sito di Federalberghi Eolie il trasferimento dall’aeroporto o dai traghetti è gratuito. Annarita Maggi
Breaking news Wi-fi in hotel... un dilemma Il wi-fi è un servizio sempre più richiesto dei turisti di tutto il mondo e che gli alberghi non sempre offrono o non offrono gratuitamente. Una recente indagine di HRS (portale per viaggi soprattutto d’affari) ha analizzato oltre 250 mila alberghi in tutto il mondo scoprendo che in Europa solo il 67% degli alberghi midscale e upscale offre il Wi-Fi gratuito ai propri ospiti. In testa alla classifica in Europa per il Wi-Fi libero e gratuito è la Turchia con quasi l’85% degli hotel che offrono internet senza costi per l’ospite, seguita da Svezia con l’82%, Polonia (80,5%) e Repubblica Ceca (73,9%). La crescita del turismo in questi Paesi ha portato alla nascita di nuove strutture ricettive tecnologicamente al passo con i tempi. In fondo alla classifica si trovano infatti i Paesi dell’Europa meridionale, quelli dove le strutture alberghiere sono datate: Portogallo, Italia e Grecia sono in testa al no wi-fi gratuito. Nel nostro Paese una quota ridotta di alberghi (visto che il 70% dell’offerta è composta da alberghi di vacanza stagionali), il 53%, fornisce gratuitamente il wi-fi ai propri ospiti, un problema di prospettiva visto che molti turisti del futuro, i millennials nello specifico (i nati tra la fine degli anni ’80 e gli ultimi anni ’90), vogliono rimanere costantemente connessi ai social media gratis!
Le proprietà del demanio trasformate in hotel di charme Un’idea per recuperare il Pil viene dal progetto del Demanio «Valore Paese- Dimore», un’iniziativa volta a cedere in concessione cinquantennale i beni dello stato (attualmente se ne contano nella lista 115) a imprenditori disposti a trasformarli in alberghi di charme. Per esempio, tra i progetti, in Lombardia, si segnala l’idea di trasformare in strutture ricettive i due caselli daziari neoclassici che affiancano l’Arco della Pace a Milano. Mentre tra le operazioni già realizzate ci sono la Dogana vecchia di Molfetta (Bari), il faro di Capo Sparavento a Domus del Maria (Cagliari) e Villa Tolomei, a Marignolle (Firenze).
Budget design hotel a Malpensa Lo scorso 11 giugno la società che gestisce gli aeroporti milanesi, Sea, ha firmato un contratto con Inter hospitality per la realizzazione del primo budget design hotel a brand Moxy, presso il Terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa. La nuova infrastruttura, nata da una partership tra Ikea e Marriott, aprirà nel 2014 e sarà un 3 stelle con 150 camere doppie.
Nuova nomina in Hilton Dopo 30 anni in Mariott Inter-national, Paul Malcom è approdato in Hilton Worldwide come nuovo head of sales per l’Europa con l’obiettivo di incrementare la divisione eventi e i servizi commerciali della Compagnia. Il manager riporterà direttamente a Mark Wang, president of global sales & Hilton grand vacations, e affiancherà Simon Vincent, president, Emea di Hilton Worldwide.
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Lorenza Lain:
«Benvenuti a casa mia» Prima ancora che un hotel, Ca’ Sagredo è una dimora che accoglie con calore e stupisce per la sua bellezza unica. Situato in un palazzo museo sul Canal Grande, l’albergo è uno scrigno di opere e dettagli preziosi. Merito della padrona di casa, Lorenza Lain, che ha fatto della bellezza, dell’arte e dell’accoglienza la sua mission. Nel lavoro e nella vita
✒Luciana Sidari Per arrivare a Palazzo Sagredo si prende come punto di riferimento la splendida Ca’ d’Oro, significativo palazzo ma anche museo tra i più visitati di Venezia. Scesi dal vaporetto si percorre una calle e quindi si sfocia nella Strada Nova, vivace e ricca di tipicità della città. Da qui, si arriva in pochi istanti in Campo Santa Sofia, sul quale si affaccia la porta di terra dell’antico palazzo nobiliare veneziano, la cui struttura, tipicamente trecentesca, fu fatta costruire dalla famiglia Morosini, per poi passare, dalla metà del ‘600, alla famiglia Sagredo. All’antica corte del palazzo corrisponde la hall del cinque stelle lusso Ca’ Sagredo, dichiarato da Condé Nast Johansen’s “The most excellent hotel of the year 2012”. I lavori di restauro, durati più di sette anni e curati dalla Sovrintendenza alle Belle Arti di Venezia hanno restituito al palazzo la sua bellezza antica: i Sagredo erano collezionisti d’arte e la loro casa rimane ancora oggi una splendida testimonianza dell’importanza del loro casato. Governatori della Dalmazia, sarebbero arrivati a Venezia nel IX secolo dove entrarono a far parte del Gran Consiglio nel 1100 per aver riportato la città di Sebenico sotto la dominazione della Serenissima. Nell’acquistare il palazzo, il Procuratore di San Marco Gherardo Sagredo lo fece ristrutturare per renderlo adeguato alla posizione sociale della famiglia. Commissionò all’’architetto Andrea Tirali il progetto di una grandiosa scalinata coperta per sostituire la scalinata esterna già demolita. Le pareti della nuova scala furono decorate da Pietro Longhi nel 1734, con un affresco raffigurante La caduta dei Giganti, ispirato dalla Battaglia dei Giganti di Giulio Romano presente nel
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Chi è Lorenza Lain
Palazzo del Tè di Mantova. Altri artisti ricoprirono riccamente l’interno con stucchi, gran parte dei quali sono ancora nel palazzo. Lorenza Lain, general manager e consigliere d’amministrazione della GIMAL srl, evidenzia subito che Ca’ Sagredo, prima ancora che un hotel, era ed è una “casa”: «ciò che rende unica Ca’ Sagredo è il modo in cui ti accoglie», spiega Lain, «con lo stesso calore e amore per il bello tipico di una dimora privata. L’hotel è ricco di dettagli preziosi e opere d’arte, che spaziano dall’antico al moderno e che provengono da tutto il mondo». Per Lorenza Lain, essere general manager di un Hotel situato all’interno in un museo significa anche va-
Non proviene dall’hotellerie, ma nell’hotellerie ha trovato il modo di esprimere al meglio la propria personalità. Amante dei viaggi, dell’arte, della cultura e dell’accoglienza, quella con la A maiuscola, Lorenza Lain ama citare, come esempio di vita che più l’ha ispirata, la nonna materna Teresa, grande appassionata di viaggi una delle prime turiste ad essersi recata in Cina dopo la morte di Mao Tse Tung. La mentalità aperta e internazionale le derivano anche dal padre, generale Nato e diplomatico: a 10 anni si trasferisce a Bruxelles dove frequenta la prestigiosa Ecole Europénne. Sempre per studio si reca anche in Inghilterra e negli Stati Uniti. Dopo l’Erasmus in Francia, si laurea in cinese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, prende un master alla Sorbonne in Arte contemporanea Cinese e una seconda laurea a Pechino. Titoli di studio che, insieme al suo carattere espansivo e comunicativo, ne fanno una candidata eccellente per una carriera nell’alta ospitalità, oltre che una viaggiatrice appassionata e curiosa. Tra le sue mete di viaggio preferite l’Oriente, in particolare la Birmania, e destinazioni inconsuete come l’Alaska, Tofino, sull’Isola di Vancouver, l’Oman e il Medio Oriente, mentre tra i sogni nel cassetto, c’è la realizzazione di una serie di Club hotel esclusivi nel mondo gestiti da una fondazione d’arte e frequentati da vip e collezionisti appassionati di arte e cultura. Ai lettori di Master Meeting dà questo messaggio «Venezia è un valore, un bene non delocalizzabile, che non si può esportare. Per goderne, bisogna venire qua, vivere la città in ogni suo angolo e lasciarsi emozionare dalla sua bellezza. Un viaggio meraviglioso al quale ci si può preparare virtualmente, ancor prima di fare le valigie, visitando il geoportale esteso dell’hotel dove si trovano tutte le informazioni possibili, dal meteo all’orario dei vaporetti, fino alle offerte di Ca’ Sagredo e ai programmi della città».
lorizzare e promuovere una destinazione, Venezia, che proprio dell’arte e del bello fa il suo passaporto nel mondo: «durante l’anno, a Ca’ Sagredo ospitiamo numerosi eventi artistici e culturali aperti alla città, In alto Lorenza Lain, la manager ha curato anche il preopening di Ca’ Sagredo. Qui a fianco, la Sala della Musica (foto di Randy Jay Braun)
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COVER STORY Ca’ Sagredo Le 42 camere e suites dell’hotel (molte delle quali con vista sul Canal Grande) sono un’accattivante espressione di romantico stile veneziano che convive con il comfort di ultima generazione. Per pranzi e cene d’atmosfere, c’ è il ristorante L’Alcova sulla terrazza panoramica dove si gustano squisiti piatti della tradizione. Mentre per un aperitivo trendy l’appuntamento è al bar “L’incontro”. Infine, agli organizzatori di eventi, l’albergo mette a disposizione le settecentesche sale dell’antico palazzo, spazi unici, di diverse dimensioni in grado di accogliere fino a 200 persone.
In alto la facciata del Palazzo, sul Canal Grande (foto di Randy Jay Braun); A destra, lo scalone del Tirali con l’affresco del Longhi “La caduta dei Giganti” 1734 (foto di Wladimiro Speranzoni)
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tra concerti, mostre, presentazioni di libri», spiega Lorenza Lain, «l’hotel è anche la base dell’Associazione Internazionale
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per il Carnevale di Venezia di Giovanna Barbiero». Una mission, quella di perseguire il bello, assai impegnativa, anche se paga e appaga. La giornata tipo di Lorenza Lain non è certo all’insegna del risparmio: «inizio molto presto», racconta, «non sono il direttore che sta solo in ufficio, voglio sapere chi arriva, chi parte, incontrare personalmente gli ospiti più importanti – abbiamo solo 42 camere e quindi mi è possibile farlo – e faccio tutto ciò che compete a un padrone di casa: guardo i conti, mi occupo dei fornitori e della gestione del personale, della cucina, della manutenzione, delle strategie di marketing e di ogni altro aspetto di ordinaria e straordinaria amministrazione». E come se non bastasse, Lorenza Lain fa anche parte del consiglio direttivo ed è tesoriere al secondo mandato dell’A.V.A (Associazione Veneziana Albergatori) per il quale sta studiando un progetto culturale in collaborazione con i Musei Civici Veneziani. «Partecipo alle riunioni», racconta, «e incontro gli agenti di viaggio, che, negli anni sono diventati amici. Ci rivediamo con piacere alle fiere e agli eventi. È un modo per rimanere nel network ma anche per
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La terrazza del ristorante L’Alcova (foto di Randy Jay Braun). Sotto, la suite Sebastiano Ricci, dove ha recentemente alloggiato la principessa Carolina di Monaco (foto di Wladimiro Speranzoni)
coltivare rapporti umani che sono sempre un arricchimento personale». La relazione umana è alla base anche dell’alta qualità del servizio di Ca’ Sagredo, grazie a uno staff giovane, multietnico, appassionato e very friendly. Le esperienze belle e interessanti proposte sono tante, dal tour storico guidato all’interno del Palazzo, alla cooking class con lo chef (anche per i bambini con idee davvero deliziose) ma ce n’è una, in particolare, che piace più di tutte, ci dice Lorenza Lain, «la spesa in gondola al Mercato di Rialto e poi si cucina e si mangia quello che si è comprato, oppure si fa un pic-nic in gondola». Ci sono inoltre i seminari di fotografia, nei luoghi dei Sagredo, le escursioni nelle isole, e non mancano neppure le opportunità per fare attività fisica all’aria aperta, tra jogging con il personal trainer e ginnastica in terrazza all’ultimo piano con vista sul Canal Grande. Tante idee che riscuotono successo, ci conferma l’ad di Ca’ Sagredo, e che sembrano sfatare l’impressione della crisi a Venezia, «non si può parlare di crisi tout court dice Lain, «ci sono infatti molte (anche troppe) aperture di nuovi hotel e b&b e affittacamere. Gli alberghi, quindi, reggono, anche a fronte di cambiamenti epocali come quelli che stiamo vivendo in Italia, e non solo. Tuttavia, sarebbe opportuno fare qualcosa di più, contrastare un certo appiattimento che si sta verificando, restituendo a Venezia il ruolo mondiale che le spetta. Molti turisti, mi riferisco in particolare ai croceristi e a una certa fascia di viaggiatori, visitano la città in giornata e dormono altrove. E chi si
ferma, ci sta in media due notti. A Ca’ Sagredo, per esempio, dove abbiamo molti americani, sud americani e europei, abbiamo anche clientela giovane (molti dei quali spinti a venire dai racconti dei genitori) che amano l’arte, la cucina, ma che non trovano altre attrattive; specialmente di sera mancano le opportunità di svago e i musei sono tutti chiusi la sera dopo le otto». Un capitolo a parte è il mercato emergente per antonomasia, quello cinese, per il quale Lorenza Lain nutre una vera passione «parlo e scrivo cinese e sono un’appassionata della storia e dell’arte di questo Paese», ci confida, «nel tempo ho coltivato relazioni culturali importanti, che mi hanno consentito di portare a Ca’ Sagredo artisti cinesi molto interessanti. A Ca’ Sagredo abbiamo anche turisti di alto livello, proveniente in particolare da Shangai, Pechino, Hong Kong, ma anche da Taiwan». ■
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SPECIALE DONNE
Il turismo investe rosa Anche se in percentuale non ancora elevata, nell’industria del turismo e dell’accoglienza cresce il numero di donne manager e imprenditrici, considerate un valore aggiunto capace di portare innovazione e attenzione, in particolare su temi di forte attualità, come l’eco-sostenibilità e la responsabilità sociale, dai quali possono scaturire risposte nuove alla crisi. Oggi, a sostegno della “risorsa donna”, ci sono anche diversi progetti da parte di istituzioni e associazioni di categoria. Ecco una panoramica a 360 gradi sull’occupazione rosa e le iniziative più interessanti
✒Sandra Sisinni Secondo una ricerca Eurostat relativa al 2012, l’Italia si posiziona agli ultimi posti per tasso di occupazione femminile nell’impresa, davanti solo a Croazia, Malta, Grecia, i paesi dell’ex Jugoslavia e Turchia. Uno scenario poco incoraggiante al quale, tuttavia, fa da contraltare un dato positivo: tra i comparti dell’economia italiana, il turismo e l’ospitalità sono quelli
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che registrano la maggiore presenza di quote rosa (circa la metà rispetto al totale delle persone impiegate) e che più rappresentano un’opportunità di crescita per l’economia del Paese e dell’intera Europa: secondo le stime della Direzione Generale per le Imprese e l’Industria della Commissione Europea, il turismo rappresenta più del 5% del Pil dei 27 paesi
SPECIALE DONNE ConCiliare tempo libero e famiglia Con il lavoro della Comunità. Nel settore della ricettività turistica europea sono impiegati 2,4 milioni di persone e l’occupazione totale dell’industria del turismo dell’UE è stimata in un range tra 12 milioni e 14 milioni di addetti. Anche se in percentuale non ancora elevata, nell’industria del turismo e dell’accoglienza è in aumento il numero di donne manager e imprenditrici, considerate un valore aggiunto capace di portare innovazione e attenzione verso tematiche attuali, come la sostenibilità e la responsabilità sociale dalle quali possono scaturire risposte intelligenti alla crisi. A riconoscere e a valorizzare il ruolo delle donne è in primis il governo con un piano a sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile, al quale si affiancano anche iniziative e proposte degli enti locali e delle associazioni di settore.
Con il 60% di oCCupazione roSa il pil CreSCerebbe del 7% In Italia le donne lavoratrici sono un patrimonio non adeguatamente sfruttato. La Banca d’Italia stima che, se l’occupazione femminile raggiungesse l’obiettivo europeo del 60%, il Pil crescerebbe del 7%. Il maggiore reddito delle donne porterebbe un grande contributo al benessere familiare, al gettito fiscale e previdenziale, e potrebbe generare occupazione e imprenditoria aggiuntiva. I dati Eurostat, aggiornati ad aprile 2013 rivelano, invece, che in Italia solo il 47,1% dei posti di lavoro è al femminile mentre nel Mezzogiorno la percentuale è del 31%. Nella media dei Paesi dell’Unione Europea il tasso di occupazione femminile supera invece il 58%. Islanda, Norvegia, Svizzera, Svezia e Olanda guidano la classifica Eurostat per Paesi, con quote superiori al 70% (vedi tabella Eurostat). Inoltre, nonostante ottengano risultati scolastici migliori rispetto agli uomini, le donne sono ancora sotto-rappresentate nelle posizioni di responsabilità e mediamente guadagnano il 72% del salario degli uomini. L’Unione Europea si è attivata con iniziative e interventi volti a migliorare la situazione ma ancora oggi l’economia globale continua a non utilizzare adeguatamente la “risorsa donna”. I fattori che concorrono a determinare il sotto-uti-
Nel settore del turismo si contrappongono le esigenze aziendali, che devono dotarsi di un’organizzazione flessibile, e quelle delle lavoratrici con carichi familiari. In questi ultimi anni il welfare aziendale si è evoluto verso l’organizzazione di forme di lavoro flessibile. La conciliazione fra famiglia e lavoro contribuisce a migliorare oltre alla soddisfazione dei lavoratori, la qualità e il livello di produttività aziendale. Tutto questo si traduce anche in una riduzione dei tassi di assenteismo e di ritardi. Tra le attività promosse dalle aziende, ci sono, per esempio, la banca delle ore, l’orario modulabile di entrata e uscita, la flessibilità sui turni. Il Ministero del Lavoro, in un’intesa con le Parti Sociali, ha puntato a sostenere con benefici fiscali gli interventi attivati a livello di contrattazione decentrata.
lizzo del lavoro femminile, sono diversi, per esempio retaggi sociali e culturali, discriminazioni salariali e difficile conciliazione fra lavoro e famiglia. Secondo lo studio “Donne in Italia: una grande risorsa non ancora pienamente utilizzata” realizzato da Italia Lavoro nel 2012, la crisi economica ha aggravato il fenomeno della caduta dell’occupazione femminile qualificata e ha prodotto l’aumento di quella non qualificata. In Italia poco più della metà delle donne è occupata o cerca lavoro mentre la situazione peggiore si registra a Malta. Nella media dei Paesi europei le donne attive sono quasi il 65%. Lo studio CNEL relativo al “Mercato del lavoro 2011-2012” evidenzia come la partecipazione delle donne al mercato del lavoro abbia conosciuto un deciso sviluppo nel corso dei decenni recenti. Dal punto di vista della domanda uno dei fattori che ha facilitato l’ingresso femminile – evidenziato anche dai dati Istat (2012) – è stato il progressivo sviluppo del settore dei servizi in cui le donne hanno trovato impiego più facilmente.
il lavoro delle donne nel turiSmo A dispetto del quadro generale, il comparto della ricettività rappresenta un importante fonte di lavoro per le donne in Europa: quasi il 60% a livello europeo. In particolare in ambito alberghiero e ristorativo, l’occupazione femminile arriva a toccare il 56% mentre solo il 34,4% delle donne è imprenditrice. Nel Belpaese, i risultati dell’indagine “Il lavoro delle donne nel settore del turismo”, pubblicata nel 2012 da Federalberghi con la collaborazione di Ente Bilaterale Nazionale Turismo, evidenziano che 6 posti su 10 sono 6 2013
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SPECIALE DONNE
occupati da donne: su un totale di 982.000 dipendenti nel settore turismo, le quote di genere sono pari a 556.000 unità (il 57%). Per quanto riguarda le imprese femminili, l’inchiesta di Federalberghi rileva che il turismo annovera in assoluto il maggior numero di aziende e che, dal punto di vita
della qualità delle carriere, un lavoratore su tre con la qualifica di quadro è donna.
in CreSCita le manager italiane Riscontri interessanti emergono dalla ricerca “Le donne nelle imprese turistiche”
TABELLA EUROSTAT PAESE/ANNO
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STATI UNITI 65,7 65,4 65,6 GIAPPONE 56,8 57,4 58,1 ISLANDA 80,1 78,8 80,5 NORVEGIA 72,6 72,2 71,7 SVIZZERA 70,7 70,3 70,4 SVEZIA 71,5 70,5 70,4 PAESI BASSI 66,0 65,8 66,4 DANIMARCA 70,5 71,6 71,9 FINLANDIA 65,7 65,6 66,5 GERMANIA 58,9 59,2 59,6 AUSTRIA 61,6 60,7 62,0 REGNO UNITO 65,3 65,6 65,8 ESTONIA 59,0 60,0 62,1 LITUANIA 58,4 57,8 59,4 LETTONIA 57,9 58,5 59,3 SLOVENIA 57,6 60,5 61,3 FRANCIA 58,2 58,2 58,4 UNIONE EUROPEA (15 PAESI) 56,2 56,9 57,6 CIPRO 60,4 58,7 58,4 LUSSEMBURGO 50,9 51,9 53,7 PORTOGALLO 61,4 61,7 61,7 UNIONE EUROPEA (27 PAESI) 54,9 55,5 56,1 UNIONE EUROPEA (27 PAESI) E CROAZIA 54,8 55,5 56,0 AREA EURO (17 PAESI) 53,8 54,6 55,4 AREA EURO (13 PAESI) 53,8 54,7 55,4 REPUBBLICA CECA 56,3 56,0 56,3 BELGIO 51,8 52,6 53,8 BULGARIA 49,0 50,6 51,7 IRLANDA 55,7 56,5 58,3 POLONIA 46,0 46,2 46,8 SLOVACCHIA 52,2 50,9 50,9 ROMANIA 51,5 52,1 51,5 UNGHERIA 50,9 50,7 51,0 SPAGNA 46,3 48,3 51,2 ITALIA 42,7 45,2 45,3 CROAZIA 46,7 47,8 48,6 MALTA 33,6 32,7 33,7 GRECIA 44,3 45,2 46,1 EX REPUBBLICA JUGOSLAVA DELLA MACEDONIA : : : TURCHIA : : : PERCENTUALE TASSI IMPIEGO OCCUPAZIONE FEMMINILE, ETÀ 15-64 ANNI, PERIODO 2003-2012 Fonte: Eurostat - Ultimo aggiornamento aprile 2013
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66,1 58,8 80,8 72,2 71,1 70,7 67,7 73,4 67,3 61,5 63,5 65,8 65,3 61,0 62,4 61,8 58,6 58,6 60,3 54,6 62,0 57,2 57,1 56,6 56,6 56,8 54,0 54,6 59,3 48,2 51,9 53,0 51,1 53,2 46,3 49,4 33,4 47,4 30,7 22,7
65,9 59,5 80,8 74,0 71,6 71,8 69,6 73,2 68,5 63,2 64,4 65,5 65,9 62,2 64,4 62,6 59,6 59,5 62,4 56,1 61,9 58,2 58,1 57,7 57,8 57,3 55,3 57,6 60,6 50,6 53,0 52,8 50,9 54,7 46,6 50,0 35,7 47,9 32,3 22,8
65,5 59,7 79,6 75,4 73,5 71,8 71,1 74,1 69,0 64,3 65,8 65,8 66,3 61,8 65,4 64,2 60,2 60,1 62,9 55,1 62,5 58,9 58,8 58,4 58,5 57,6 56,2 59,5 60,2 52,4 54,6 52,5 50,6 54,9 47,2 50,7 37,4 48,7 32,9 23,5
SPECIALE DONNE LA QUOTA DI PERSONALE FEMMINILE NELLE IMPRESE TURISTICHE % di Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, una società consortile per azioni “in house” al sistema camerale. Oltre la metà degli addetti delle imprese turistiche è donna: in media il 53,5% del personale fisso e il 53,4% degli stagionali. Nello specifico, la quota sale al 55,3% nelle im-
2009
2010
2011
2012
63,4 59,8 76,5 74,4 73,6 70,2 71,5 72,7 67,9 65,2 66,4 65,0 63,0 60,7 60,9 63,8 59,8 59,6 62,3 57,0 61,6 58,4 58,3 58,0 58,1 56,7 56,0 58,3 57,6 52,8 52,8 52,0 49,9 52,8 46,4 51,0 37,6 48,9 33,5 24,2
62,4 60,1 76,2 73,3 72,5 69,6 69,3 71,1 66,9 66,1 66,4 64,6 60,6 58,7 59,4 62,6 59,7 59,4 63,0 57,2 61,1 58,2 58,1 57,9 58,0 56,3 56,5 56,4 55,8 53,0 52,3 52,0 50,6 52,3 46,1 48,8 39,3 48,1 34,0 26,2
62,0 60,3 76,6 73,4 73,3 71,3 69,9 70,4 67,4 67,7 66,5 64,5 62,8 60,2 60,2 60,9 59,7 59,7 62,1 56,9 60,4 58,5 58,4 58,2 58,3 57,2 56,7 55,6 55,1 53,1 52,7 52,0 50,6 52,0 46,5 47,0 40,9 45,1 35,3 27,8
: : 77,8 73,8 73,6 71,8 70,4 70,0 68,2 68,0 67,3 65,0 64,7 61,9 61,7 60,5 60,0 59,8 59,4 59,0 58,7 58,6 58,5 58,2 58,2 58,2 56,8 56,3 55,1 53,1 52,7 52,6 52,1 50,6 47,1 46,2 44,2 41,9 35,3 28,7
53,5
■ Donne ■ Uomini
Fonte: elaborazioni Isnart
TAB. 1 - LA QUOTA DI PERSONALE FEMMINILE NELLE IMPRESE TURISTICHE PER TIPOLOGIA D’IMPRESA IN % Imprese turistiche ricettive Imprese turistiche ristorative Altre imprese turistiche Totale imprese turistiche
Addetti stagionali
Totale addetti
55,40 48,10 38,00 53,40
55,30 48,90 49,00 53,50
Fonte: elaborazioni Isnart
TAB. 2 - LA QUOTA DI PERSONALE FEMMINILE NELLE IMPRESE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA IN % Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale imprese turistiche
Addetti stagionali
Totale addetti
55,70 56,90 53,90 46,20 53,40
50,00 54,70 55,60 48,30 53,50
Fonte: elaborazioni Isnart
prese ricettive e si attesta al 48,9% nel settore ristorativo (vedi grafico e tabella 1). Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il Centro e il Nord Est primeggiano, rispettivamente con il 55,6% e il 54,70%, superando la media nazionale. Le percentuali differiscono leggermente per le lavoratrici stagionali, portando il Nord ai primi posti della classifica con punte del 56,9% nel Nord Est (vedi tabella 2). Da un confronto dei dati fra la distribuzione totale delle risorse e della occupazione femminile risulta una crescita delle quote rosa in ambiti professionali diversi dal personale di servizio. Più omogenea appare la distribuzione delle risorse umane complessive (maschili e femminili) nelle diverse attività professionali: gli addetti di sala incidono per il 20,9%, quelli al ricevimento per il 20,2% e il personale di servizio per il 18,3%. Più bassa è la per6 2013
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SPECIALE DONNE TAB. 3 - LA DISTRIBUZIONE DEL PERSONALE PER FIGURA PROFESSIONALE NELLE IMPRESE TURISTICHE IN %
Personale di servizio/servizio ai piani Addetti al ricevimento Personale di sala Figure manageriali Responsabile commerciale Altro Totale
TOTALE ADDETTI
TOTALE ADDETTI DONNE
IMPRESE RICETTIVE
IMPRESE ALTRE IMPRESE TOTALE RISTORATIVE TURISTICHE IMPRESE
IMPRESE RICETTIVE
IMPRESE ALTRE IMPRESE TOTALE RISTORATIVE TURISTICHE IMPRESE
21,70 22,90 17,50 14,40 4,50 19,00 100,00
3,40 9,10 36,70 14,40 4,90 31,50 100,00
34,80 21,80 15,10 12,70 4,20 11,40 100,00
5,90 11,80 38,00 12,90 4,50 26,80 100,00
16,40 11,70 14,10 16,00 16,00 25,80 100,00
18,30 20,20 20,90 14,40 4,80 21,40 100,00
9.80 16,30 7,60 13,00 18,50 34,80 100,00
29.40 19,90 19,00 12,70 4,50 14,50 100,00
Fonte: elaborazioni Isnart
centuale della figura manageriale (14,4%) e del responsabile commerciale (4,8%). In campo femminile è il personale di servizio a guidare la classifica (29,4%) ma si riscontra una certa crescita in altri settori professionali: addette al ricevimento 19,9%, personale di sala 19%, responsabile commerciale 4,5%. Le donne manager si attestano a quota 12,7%, una cifra che non si discosta di molto dal 14,4% del totale degli addetti. In particolare, le donne impiegate come personale di servizio nelle imprese ricettive salgono al 34,8% mentre le addette di sala raggiungono il 38% nelle aziende ristorative rispetto alla media del 19%. Il ruolo di responsabile commerciale arriva a quota 18,5% nella categoria “altre imprese turistiche” (vedi tabella 3). La suddivisione geografica evidenzia che il personale femminile di servizio è concentrato maggiormente nel Sud e nelle Isole (34%), le addette al ricevimento so-
un’opportunità Senza tornaConto? L’importanza del ruolo delle donne è una presa di coscienza che non si è ancora tradotta in una vera opportunità con un tornaconto economico: solo il 3,7% delle aziende dichiara di aver fatto domanda di finanziamenti specifici per l’imprenditorialità femminile, l’87,2% non ne ha richiesti e il 9,1% non li ha ottenuti.
no equamente distribuite in tutte le regioni, le impiegate come personale di sala sono al primo posto al Nord. Il Centro registra la percentuale maggiore di donne manager (15,10%) mentre il Nord Ovest guida la graduatoria del ruolo di responsabile commerciale, con differenze minime fra Centro e Sud (vedi tabella 4). Analizzando in maniera più dettagliata le singole figure professionali, la quota di donne impiegate come personale di servizio/servizio ai piani è pari all’84%, seguita dal 51,9% delle addette al ricevimento. Per gli altri impieghi, la differenza si assottiglia ulteriormente (vedi tabella 5).
l’innovazione è donna Il 51,3% del panel degli intervistati da Isnart – che comprende, fra gli altri, imprese turistiche ricettive, ristorative, di intermediazione, amministrazioni pubbliche e istituzioni – ritiene che la presenza femminile nel turismo contribuisca in termini di qualità e innovazione alla tenuta del settore. Alle donne viene riconosciuta anche l’attenzione nei confronti della sostenibilità e responsabilità sociale viste come mezzo per superare la crisi. La percentuale sale al 60% quando gli intervistati si riferiscono alla propria esperienza. L’apporto innovativo delle donne è rilevato per la maggior parte nel settore pro-
TAB. 4 - LA DISTRIBUZIONE DEL PERSONALE PER FIGURA PROFESSIONALE NELLE IMPRESE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA IN % TOTALE ADDETTI
Personale di servizio/servizio ai piani Addetti al ricevimento Personale di sala Figure manageriali Responsabile commerciale Altro Totale Fonte: elaborazioni Isnart
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TOTALE ADDETTI DONNE
NORD OVEST
NORD EST
CENTRO
SUD E ISOLE
TOTALE IMPRESE
NORD OVEST
NORD EST
CENTRO
SUD E ISOLE
TOTALE IMPRESE
17,00 20,00 23,10 14,70 5,10 19,90 100,00
17,80 18,70 20,30 14,70 4,10 24,40 100,00
19,00 22,10 17,80 16,00 4,80 20,40 100,00
20,70 19,90 21,00 11,70 4,70 22,00 100,00
18,30 20,20 20,90 14,40 4,80 21,40 100,00
26,50 20,20 22,60 13,00 4,90 12,80 100,00
30,40 19,30 20,70 10,50 3,60 15,50 100,00
29,80 20,40 15,80 15,10 4,40 14,60 100,00
34,00 19,90 14,90 10,90 4,20 16,00 100,00
29,40 19,90 19,00 12,70 4,50 14,50 100,00
SPECIALE DONNE TAB. 5 - LA QUOTA DI PERSONALE FEMMINILE PER FIGURA PROFESSIONALE NELLE IMPRESE TURISTICHE IN % Personale di servizio 84,4 Addetti al ricevimento 51,9 Responsabile commerciale 49,0 Personale di sala 47,8 Figure manageriali 46,3 Altri 35,5 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Fonte: elaborazioni Isnart
dotto e in percentuale minore nel marketing e nei processi produttivi delle imprese turistiche nella loro globalità (vedi tabella 6). Il lavoro femminile nel turismo risulta incisivo non solo nei mestieri esecutivi ma anche in quelli manageriali e imprenditoriali. Per continuare su questo cammino, la maggior parte degli intervistati ritiene che per fare impresa turistica al femminile occorrano informazione generica e specifica orientata alla creazione d’impresa, agevolazioni fiscali, apertura al credito e finanziamenti pubblici.
parola alle statistiche Una ricerca condotta presso l’Università di Berkley in California ha evidenziato come la presenza di donne manager nei consigli di amministrazione porti l’azienda ad avere maggior successo e numerosi ritorni economici. Non ci sono dubbi: le donne sono più adatte a ricoprire il ruolo di dirigente, più abili nel costruire un team di lavoro di qualità. Ad affermarlo Randstad WorkMonitor: l’indagine condotta nel primo trimestre 2013 in 32 Paesi, Italia inclusa, ha raccolto le interviste di 405 lavoratori fra
metti una donna nel Cda Dai dati forniti da Cerved Group, riportati nella relazione della Banca d’Italia “Il ruolo delle donne nell’Economia italiana” (2012), nei consigli di amministrazione delle circa 28.000 imprese italiane con oltre 10 milioni di euro di fatturato, la quota di donne si colloca attorno al 14% nel periodo 2008-2011, con una maggiore incidenza fra le aziende di piccole dimensioni. Circa il 9% è la quota femminile che riveste posizioni di alta dirigenza. La presenza è massima nei servizi alla persona, nel turismo e nella moda mentre è contenuta nei settori finanziario e assicurativo.
i 18 e i 65 anni di età. Dall’Italia arriva il gradimento maggiore, il 41%, un dato superiore sia alla media europea sia a quella dei 32 Paesi oggetto dell’indagine. A differenza di quanto accade negli altri Paesi del mondo, i lavoratori italiani dichiarano anche di preferire, dal punto di vista personale, le donne in posizioni al vertice. Allora perché si riscontra una presenza ancora bassa di quote rosa nella stanza dei bottoni? I lavoratori italiani, sempre secondo l’indagine, si rendono conto delle effettive condizioni relativamente alle pari opportunità di genere di Italia, che occupa l’87° posto nel mondo (su 135 Paesi) per partecipazione femminile alla
TAB. 6 - QUALE RITIENE L’AMBITO DELL’INNOVAZIONE NEL QUALE LE FIGURE FEMMINILI INCIDONO MAGGIORMENTE? % sul totale imprese turistiche che ritengono che le figure femminili abbiano dato una spinta all’innovazione
Imprese ricettive Imprese ristorative Altre imprese turistiche Totale imprese
Innovazione di prodotto
Innovazione nel marketing
Innovazione dei processi produttivi
Totale
70,60 65,60 63,20 69,30
20,60 20,90 15,80 20,50
8,90 13,50 21,10 10,20
100,00 100,00 100,00 100,00
Fonte: elaborazioni Isnart
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SPECIALE DONNE
tualmente solo il 7% delle aziende quotate ha un consiglio di amministrazione connotato da presenza femminile, ma diverse grandi realtà hanno iniziato ad adeguarsi.
forza lavoro (fonte The Global Gender Gap Report 2012, World Economic Forum). Infatti sembra che in Italia sia molto basso l’impulso aziendale alla promozione della leadership femminile: solo il 41% degli intervistati ritiene che le donne siano incentivate a ricoprire posizioni leader all’interno dell’azienda, collocando l’Italia al 29° posto della classifica. Per questo motivo il 64% dei lavoratori che hanno partecipato all’indagine ritiene opportuno l’intervento di una legge che imponga alle aziende la presenza di quote di genere in posizione apicale. Qui occorre ricordare una legge di recente approvazione che riguarda il mondo del lavoro italiano. Nel 2011 è stata introdotta una partecipazione rosa nei consigli di amministrazione delle aziende quotate in Borsa e delle società a partecipazione pubblica, che, a partire da agosto 2012, devono essere composti da 1/5 di donne (20% nel primo mandato) e da 1/3 dal 2015 (33,3% nel secondo mandato). At-
due eSempi Su tutti: aCCor e nH HoteleS Accor le vuole leader Esiste una disparità fra uomini e donne nell’accesso alle posizioni al vertice. Per questo il gruppo alberghiero Accor ha lanciato “Women At Accor Generation” un network creato per promuovere e sostenere le donne manager del turismo. Il network al femminile si pone l’obiettivo di raggiungere la parità fra i due sessi in ambito professionale, favorendo il conseguimento di posizioni apicali all’interno dell’azienda e nella gestione delle strutture alberghiere. “Women At Accor Generation” vuole valorizzare i talenti al femminile per raggiungere il 50% delle posizioni manageriali. Un percorso non facile, pieno di luoghi comuni da ab-
COMPOSIZIONE SETTORIALE DELLO STOCK DELLE IMPRESE FEMMINILI E CONFRONTO CON IL TOTALE DELLE IMPRESE REGISTRATE AL 31 DICEMBRE 2012 Valori assoluti e % IMPRESE FEMMINILI
Var. 2012/2011
DIVISIONE
Stock 2012
Val. ass.
Agricoltura, silvicoltura pesca Estrazione di minerali da cave e miniere Attività manifatturiere Fornitura di energia elettrica, gas, vapore Fornitura di acqua e reti fognarie Costruzioni Commercio Trasporto e magazzinaggio Attività dei servizi alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Noleggio, ag. di viaggio, servizi alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Attività artistiche, sportive, intrattenimento Altre attività di servizi Imprese non classificate Totale Italia
239.218 506 114.933 809 1.465 66.919 412.355 20.007 130.234 27.821 26.358 67.111 42.569 47.500 8.456 14.174 17.460 112.138 84.710 1.434.743
-5.257 -14 -832 241 46 1.172 -743 360 3.640 230 -64 951 747 935 187 494 394 1.102 3.709 7.298
Fonte: Osservatorio Imprenditoria Femminile Unioncamere-InfoCamere
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Var. %
-2,15% -2,68% -0,71% 42,43% 3,22% 1,77% -0,18% 1,82% 2,86% 0,83% -0,24% 1,43% 1,78% 2,00% 2,25% 3,59% 2,30% 0,99% 4,53% 0,51%
TOTALE IMPRESE
Var. 2012/2011
Stock 2012
Val. ass.
Var. %
818.283 4.697 606.126 8.564 10.739 894.028 1.549.034 177.598 401.507 126.491 116.335 282.238 196.360 161.146 26.782 34.844 67.601 231.884 378.901 6.093.158
-16.791 -112 –6.515 1.877 161 -7.427 8.005 62 11.438 2.206 166 3.107 4.576 5.505 663 1.201 1.795 1.023 11.095 22.035
-2,00% -2,30% –1,05% 28,01% 1,51% -0,82% 0,52% 0,03% 2,92% 1,76% 0,14% 1,10% 2,37% 3,51% 2,52% 3,54% 2,71% 0,44% 2,98% 0,36%
SPECIALE DONNE DISTRIBUZIONE REGIONALE DELLE IMPRESE FEMMINILI E CONFRONTO CON IL TOTALE DELLE IMPRESE REGISTRATE AL 31 DICEMBRE 2012 Saldo e variazione degli stock rispetto al 2011 – Valori assoluti e % IMPRESE FEMMINILI REGIONE
ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI-VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO - ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D’AOSTA VENETO ITALIA
Stock 2012
Saldo stock 2012
41.937 16.933 45.129 149.612 98.457 25.910 144.402 41.144 194.393 42.741 10.514 111.381 93.273 40.846 116.346 100.836 22.785 25.064 3.392 109.648 1.434.743
225 –29 251 258 475 –206 1.555 10 1.928 –11 –107 –14 141 157 787 1.286 182 84 34 292 7.298
TOTALE IMPRESE Var. %
Stock 2012
Saldo 2012
Var. %
0,54% –0,17% 0,55% 0,17% 0,48% –0,79% 1,09% 0,02% 1,00% –0,03% –1,00% –0,01% 0,15% 0,38% 0,68% 1,29% 0,80% 0,34% 1,01% 0,27% 0,51%
150.548 60.935 179.126 561.084 472.849 108.530 615.736 167.225 952.013 176.555 35.237 461.564 383.592 168.808 463.525 416.154 109.632 96.138 13.896 500.011 6.093.158
702 –77 1.178 5.346 –1.125 –798 9.710 274 6.508 –539 –44 –1.752 551 178 2.220 1.799 114 240 17 –2.467 22.035
0,46% –0,13% 0,65% 0,96% –0,24% –0,73% 1,60% 0,16% 0,68% –0,30% –0,12% –0,37% 0,14% 0,10% 0,48% 0,43% 0,10% 0,25% 0,12% –0,49% 0,36%
Fonte: Osservatorio Imprenditoria Femminile Unioncamere–InfoCamere
battere e di ostacoli da superare, ma che si lancia verso il primo traguardo: il raggiungimento del 35% delle quote rosa nel 2015. La diversità nel settore professionale viene vista da Accor in chiave di innovazione, con molti vantaggi dal punto di vista della competitività.
NH Hoteles punta al pari La catena alberghiera è da tempo impegnata nel garantire le condizioni di pari opportunità. All’interno della struttura, composta da 400 hotel presenti in 26 Paesi, offre condizioni di crescita professionale per entrambi i sessi, senza alcun tipo di discriminazione. Lo staff di NH Hoteles è composto per il 49,7% da donne che occupano il 49,3% delle posizioni manageriali (dati aggiornati al 2010). In Spagna questa percentuale sale al 50,2% in seguito all’accordo siglato con i rappresentanti sindacali, grazie al quale NH Hoteles è diventata la prima catena alberghiera a dichiarare ufficialmente il suo impegno verso l’eguaglianza di genere nella nazione ispanica. In Svizzera è stata insignita del Top Employer CRF per le opportunità di sviluppo carriera e crescita professionale offerte ai suoi addetti.
foCuS Sull’imprenditorialità Anche in tempo di crisi l’imprenditorialità femminile sembra avere una marcia in più. Gli ultimi dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Femminile di Unioncamere indicano una crescita delle imprese femminili superiore alla media nazionale (0,5 contro 0,3%), con il turismo che rappresenta il secondo dinamismo italiano (+2,9%). Infatti, alla fine dello scorso anno l’Osservatorio ha evidenziato che sono nate 7.298 imprese guidate da donne, con un saldo positivo di 1.434.743 unità. Le oltre 7.000 imprese costituiscono un terzo del saldo di tutto il sistema delle imprese. Le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+3.640 imprese) sono fra i settori con un saldo più significativo per le aziende al femminile. Su un totale di 401.507, ben 130.234 sono capitanate da donne. La crescita delle imprese femminili è comune a tutte le regioni italiane con le sole eccezioni apprezzabili del Molise (–1%) e del Friuli Venezia Giulia (–0,79%), mentre la distribuzione geografica delle imprese costituisce una caratteristica del Sud e delle Isole anche per il 2012 (vedi tabelle Unioncamere). 6 2013
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SPECIALE DONNE
un breve viaggio fra le regioni Vediamo la situazione di alcune regioni a campione, grazie ai dati forniti dal sistema camerale italiano: • Lombardia. Da un’elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, emerge che in Lombardia un’azienda su tre, tra ristorazione e servizi correlati, è guidata da una donna. È un dato che rispecchia la situazione lombarda in generale, dove un’impresa su cinque è al femminile. La conduzione rosa nella ristorazione cresce di circa il 2%, settore che, assieme a quello dell’hotellerie, vede la presenza di titolari femminili al 32%.
• Piemonte. Nel settore del turismo si riscontra un’elevata intensità occupazionale femminile. Il 36,8% delle 5.106 strutture ricettive censite nel 2011 in Piemonte ha come titolare una donna. • Emilia-Romagna. Nelle province di Forlì-Cesena, nel mese di giugno 2012 risultano attive 8.731 imprese femminili di cui il 10,9% riguarda l’ambito degli alberghi e dei ristoranti. • Materano. Nel periodo 2011-2012 le imprese capitanate dalle donne hanno sperimentato un saldo positivo di 32 nuove unità (+0,55%). Il turismo ha contribuito alla crescita con il 5%. • Sicilia. Più di 100.000 donne manager in una regione dove il terzo motore trainante dell’economia è il turismo, che ha
Undici imprenditrici e manager dell’ospitalità si raccontano Il lavoro delle donne si riconosce (e si fa apprezzare) anche e sopratutto per il contributo qualitativo, costituendo una delle discriminanti di successo dell’ospitalità italiana. Dopotutto l’accoglienza è una dote tipicamente femminile, così come lo è l’attenzione ai dettagli e al problem solving. Partendo da questa considerazione, Master Meeting propone undici ritratti eccellenti di donne, tutte professioniste del settore che, nei rispettivi ambiti, hanno dimostrato di saper dare quel tocco “rosa” in più capace di generare valore aggiunto.
Teresa Naldi CHAIRMAN ROYAL GROUP Teresa Naldi, nata e cresciuta a Napoli, una delle città che lei definisce «più contraddittorie ma anche più affascinanti del mondo», rappresenta nel Sud, ma non solo, un fulgido esempio di imprenditoria al femminile. Non a caso, recentemente, il Presidente Napolitano ha voluto insignirla dell’onorificenza Cavaliere del Lavoro. Mentre, nel 2006, ha ricevuto la Mela D’oro dalla Fondazione M. Bellisario per la Sezione Imprenditori ”Donne e Sud: Impresa possibile”. Proveniente da una famiglia di costruttori, dopo la laurea in Giurisprudenza, negli anni 90, prende in gestione una parte del patrimonio di famiglia. È così, direttamente sul campo e in prima linea, che comincia il suo apprendistato. Oggi è il Chairman di uno tra i maggiori cluster turistico-alberghiero d’Italia: il Royal Group, che comprende sei alberghi (4 e 5 stelle) situati nelle esclusive località di Napoli, Sorrento, Capri e Roma. È inoltre Membro del Consiglio di Reggenza e Censore della sede partenopea della Banca d’Italia. Dal 1999 è in Confindustria, mentre dal 2007 al 2012 è stata vicepresidente di Confindustria Alberghi, e attualmente fa parte della Board Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Il suo impegno volto a promuovere il patrimonio storico, culturale e turistico partenopeo, si traduce, nel 2008, in un’ulteriore impresa: il Napoli Bay of Excellence. Naldi è impegnata anche nella formazione e ricerca: collabora
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con docenti universitari della Federico II di Napoli per ricerche e statistiche, dal 2009, fa inoltre parte dell’Advisory Board della SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno – ed è sempre in prima linea nel promuovere sinergie tra pubblico e privato: «l’hotellerie campana», dice, «risente della crisi, il cui solo mezzo di contrasto è mantenere alto il livello del prodotto lavorando in sintonia il pubblico col privato. Poiché la vocazione dell’intera nazione è il turismo, vanno focalizzate tutte le risorse per rendere le nostre destinazioni raggiungibili, fruibili e vivibili. Questo significa voli low cost, apertura totale dei musei, trasporti, sicurezza, manutenzione ordinaria, e, ad adiuvandum, grandi eventi “veri” che possano durare diversi mesi, come è stato per la mostra del Caravaggio. Teresa Naldi è anche proprietaria di Asd Teldi, un’associazione che promuove lo sport equestre tra i giovani del Sud e sostiene diverse attività di recupero dei ragazzi residenti nelle zone più disagiate di Napoli, collaborando con Don Aniello Manganiello, insignito nel 2010 del premio Borsellino e in generale con Opera Don Guanella. Ha quattro figli, tra cui Gianluca Picone che, dal 2012, le è subentrato nel ruolo di CEO.
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fatto registrare le più alte variazioni percentuali grazie al proliferare di micro-attività ricettive come i bed & breakfast. È quanto emerge dai dati forniti dalla Camera di Commercio di Palermo in collaborazione con Infocamere. Il 23,8% delle imprese di Palermo e provincia parla al femminile, quota che raggiunge il 25% in tutta la regione. Un dato ragguardevole se paragonato alla percentuale nazionale, pari al 23,6%, che mette in luce la dinamicità della Sicilia nell’impiego delle risorse rosa non solo a livello dirigenziale ma anche nel fare impresa. Il settore del turismo a Palermo rileva 1.418 imprese che diventano 7.088 in Sicilia e 130.234 in Italia.
Comitati e progetti a favore dell’oCCupazione e dell’imprenditorialità femminile In Italia esistono diversi comitati e associazioni nati con l’impegno di sviluppare l’imprenditorialità femminile in tutti i settori economici, con una particolare attenzione al turismo, favorendo attività formative, informative e di supporto, assieme ad una serie di iniziative per facilitare l’accesso al credito. Allo stesso tempo enti locali e regionali hanno avviato una serie di progetti interessanti e innovativi, studiati per ampliare i percorsi di carriera e incrementare la formazione, qualificazione e riqualificazione professionale al
Giovanna Manzi CEO BEST WESTERN ITALIA Dal 2004 Giovanna Manzi guida con successo il noto Gruppo di alberghi individuali Best Western Italia (oltre 170 strutture in 120 diverse destinazioni italiane) con sede centrale a Milano. Grazie alla sua competenza, il brand, leader di mercato nel franchising, si distingue oggi per l’innovazione, soprattutto nell’utilizzo delle nuove tecnologie e del marketing digitale. La sua filosofia di management si ispira ai valori del gioco di squadra, ovvero responsabilità, coesione e condivisione degli obiettivi, principi che la Manager dice di aver appreso da bambina quando era capo scout. «Entrare negli scout è stato come fare un corso anticipato di management moderno: mi ha insegnato l’importanza dell’analisi e della verifica degli obiettivi e soprattutto del lavoro in team. E se diventi scout lo sarai per tutta la vita». Manager determinata, Giovanna Manzi mette sempre in primo piano la valorizzazione femminile, non è un caso che il 70% del suo team sia formato da donne (prevalentemente con ruoli direttivi) e che uno dei fattori di successo del suo management sia proprio la conciliazione tra lavoro e famiglia. Il mondo dell’ospitalità è stato per lei un colpo di fulmine. Laureata in economia e commercio a Perugia, dopo uno stage negli Usa, frequenta ad Assisi un Master ad indirizzo turistico che ne determinerà la carriera. Una società di ristorazione, la Hotel e Catering Consultant, è la sua prima esperienza seguita, nel 1995, da Best Western Italia (composta allora da 11 impiegati) in qualità di responsabile marketing, per passare, quasi subito, ad Amadeus, il colosso mondiale b2b, con mansioni direttive. Nel 2000 è chiamata da Travelonline per sviluppare e realizzare il progetto del portale. E, nel 2004 torna alla Best Western Italia al fianco del Presidente Celso De Scrilli, stavolta come Direttore Generale e con un obiettivo ambizioso: trasformare una cooperativa di albergatori in un’azienda. Obiettivo oggi pienamente raggiunto.
Franca Roveraro Cappelluto PRESIDENTE DELL’UNIONE PROVINCIALE ALBERGATORI SAVONESI Organizzazione: è questo il mantra di Franca Roveraro Cappelluto. Solo un’attenta e intelligente gestione delle attività giornaliere le permette di conciliare gli appuntamenti di lavoro con gli impegni familiari, al primo posto nella sua scala di valori di moglie, mamma e nonna di 4 nipotini. Ma grandissima è anche la dedizione che Franca Roveraro Cappelluto dedica al lavoro, che la impegna anche sul fronte istituzionale: è presidente dell’Unione Provinciale Albergatori Savonesi, ricopre diversi incarichi presso le Unioni Industriali, fa parte del Consiglio di Amministrazione di una banca ed è direttore del più grande complesso alberghiero e centro congressi della Liguria, fondato insieme al marito: Loano 2 Village, una vera destinazione nella destinazione. Secondo la signora Cappelluto, nella situazione attuale «occorre lavorare con cognizione e oculatezza, data la contrazione dei consumi che obbliga la famiglia italiana alla vacanza corta». Ma occorre anche ampliare i propri orizzonti. «Le strategie di marketing rivolte al mercato estero ci hanno consentito di conquistare nuove quote di mercato», dice l’imprenditrice, che ha alle spalle un’esperienza ultratrentennale. Oggi Loano 2 Village dispone di 360 camere, 4 piscine, campi da tennis, bocce e calcetto, tiro con l’arco, 3 ristoranti, terrazza panoramica, pizzeria, 2 bar, minimarket, garage e 7 sale meeting multimediali. Il tratto distintivo della struttura – dove lavorano 150 dipendenti, in prevalenza donne – è la ricca offerta di servizi stagionali modulabili. Accanto all’animazione bambini e senior e alle attività sportive, il complesso propone originali programmi personalizzati di Incentive e Team Building. Franca Roveraro Cappelluto – che, non a caso, nel 2010, è stata insignita del prestigioso Premio Excellent per il Turismo – si prepara a vincere le sfide del futuro puntando ulteriormente sull’alta qualità dei servizi e sulla customer satisfaction.
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femminile. Ne abbiamo citato qualcuno a titolo di esempio, senza avere la pretesa di essere completi ed esaustivi, perché si tratta di un fenomeno in crescita.
• Il sistema camerale Da diversi anni Unioncamere e il sistema camerale svolgono il loro impegno attraverso la rete dei 105 comitati presenti in tutte le Camere di Commercio. Fra le diverse attività a favore dell’auto-impresa, ricordiamo il coordinamento a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese donna, il “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa” (giunto alla quinta edizione, con 35 città coinvolte) e la creazione del portale www.imprenditoriafemminile.camcom.it. Fra le recenti attività di Unioncamere, ricordiamo “Il Turismo creato dalle donne:
Ivana Casagrande
Lucia Scapolatiello
AMMINISTRATORE DELEGATO
TITOLARE HOTEL SCAPOLATIELLO DI CAVA DEI TIRRENI E PRESIDENTE ASSOCIAZIONE ALBERGATORI FEDERTURISMO SALERNO
E SOCIO DI MAGGIORANZA DI VENICELAND
“Impara l’arte e mettila da parte” un proverbio che nel caso di Ivana Casagrande è più che mai azzeccato. La sua formazione avviene in un ambito diverso rispetto a quello dell’ospitalità, dal quale tuttavia impara una lezione importante per la sua professione futura. Prima di diventare amministratore delegato e socio di maggioranza di Veniceland – società che si occupa del reparto meeting ed eventi, del marketing e del management di Castelbrando, oltre che della gestione delle quattro aree museali e dei negozi – Ivana Casagrande lavora in una piccola società metalmeccanica che, al suo ingresso, conta solo quindici dipendenti e si rivolge unicamente al mercato interno. Qui impara a gestire e a far crescere un’attività complessa, che, grazie a lei, dopo ventitré anni conterà 5000 dipendenti e 33 sedi in quattro continenti. Oggi come ad di Veniceland, coordina e gestisce anche i due ristoranti, i 5 bar e il centro benessere di Castelbrando. «Ospitalità per me significa organizzazione e capacità di creare un ambiente sereno per gli ospiti e per chi ci lavora», dice Casagrande, «Castelbrando è una struttura complessa, è uno dei castelli più grandi e antichi d’Europa, con 2000 anni di storia e si trova in un territorio, quello della Marca Trevigiana, di grande appeal turistico. Tutto questo rappresenta un’opportunità, ma anche una sfida, un forte impegno. Impegno che tutti noi abbiamo preso con grande serietà e passione, e che non ha mancato di dare i suoi frutti. I commenti e i ringraziamenti degli ospiti sono il risultato più apprezzato e ci stimolano a fare sempre meglio».
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prospettive di crescita”, un’iniziativa lanciata in occasione della Tavola Rotonda che si è tenuta alla Bit 2013, in collaborazione con la Struttura di Missione per il Rilancio dell’Immagine dell’Italia. Gli obiettivi del progetto puntano a incoraggiare l’imprenditorialità femminile nel turismo e a valorizzarne le nuove tendenze, quali la sostenibilità ambientale, le peculiarità dei territori, delle culture e delle tradizioni. Il percorso vuole enfatizzare i punti di forza presenti nelle imprese femminili per facilitare i contatti fra turismo, territorio e imprese, mettendo in primo piano le eccellenze, le innovazioni e le tradizioni create dalle donne. A livello provinciale, dopo l’esperienza “Terre di Romagna”, un progetto di promozione dell’imprenditoria femminile in
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Hotelier per passione e vocazione (rappresenta la quarta generazione di una nota famiglia di albergatori salernitani) Lucia Scapolatiello è attualmente Presidente dell’Associazione Albergatori Federturismo di Salerno, oltre che proprietaria e manager dell’hotel Scapolatiello, imponente complesso alberghiero (oltre 1000 mq), che sorge a Badia di Cava, vicino a Cava dei Tirreni. Nato nel 1821 come locanda d’accoglienza frequentata soprattutto da turisti inglesi e tedeschi, l’albergo è stato trasformato, quarant’anni fa, dalla famiglia Scapolatiello, in un quattro stelle di livello e oggi offre 45 camere, 2000 metri quadrati di giardini e terrazze, piscina, centro benessere e tre ristoranti. «La sfida odierna per chi è imprenditore alberghiero», dice Lucia Scapolatiello «è trovare il giusto equilibrio tra risorse, investimenti e redditività, avendo sempre come obiettivo la soddisfazione dell’ospite, ospite che, sempre di più, si aspetta (e pretende) di essere stupito. È molto importante anche fare marketing territoriale in sinergia con gli operatori e le imprese locali, proponendo non più i singoli alberghi (come capitava una volta), ma l’intera destinazione, attraverso iniziative e pacchetti ad ampio raggio. Le istituzioni, in primis, dovrebbero promuovere questo modello, valutandone le ricadute positive sulla economia del territorio. Fare sistema è l’unica soluzione per sopravvivere alla crisi e conquistare nuove quote di mercato».
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generale, la Camera di Commercio sta valutando l’idea di attivare un percorso turistico rosa che vede al centro hotel e agriturismi a conduzione femminile a fianco di altre aziende agroalimentari, artigianali e centri benessere gestiti da donne.
È l’organizzazione rappresentativa delle imprenditrici associate al sistema Confcommercio, operanti nei settori del commercio, del turismo, dei servizi e delle piccole e medie imprese. Assieme alle altre sigle delle organizzazioni di donne imprenditrici, Terziario Donna fa parte di Rete Imprese Italia.
2012 di World Travel Market, GRT “Turismo responsabile dalla parte delle Donne” è un progetto imprenditoriale che si propone di far emergere il mercato delle donne occupate nel turismo responsabile. GRT, nato dall’idea della giornalista italiana Iaia Pedemonte, esperta di turismo, si esprime anche attraverso il sito www.genderresponsabiletourism.org: un network che, fra le diverse attività, promuove e informa sul settore del turismo sostenibile, inteso come leva di sviluppo per l’occupazione femminile. Il sito è collegato a UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) e AITR (Associazione Italiana del Turismo Responsabile).
• Gender Responsible Tourism (GRT)
• Donne nel Turismo
Presentato in occasione dell’edizione
Fondata nel 1992 a Chivasso (Torino) e
• Terziario Donna
Anna Citarella
Marilisa Allegrini
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE ALBERGATORI MAIORI E VICEPRESIDENTE PROVINCIALE FEDERALBERGHI SALERNO
PROPRIETARIA VILLA DELLA TORRE DI FUMANE (VERONA)
Da vent’anni Anna Citarella guida e promuove con successo, insieme alla sorella Nadia, i tre alberghi di famiglia, l’Hotel e il Residence 2 Torri e il San Severino Park Hotel, tutte importanti realtà dell’hotellerie salernitana. In particolare l’Hotel e il Residence 2 Torri appartengono ai Citarella da trent’anni e, a Maiori, sono un punto di riferimento per un turismo leisure di alto livello, grazie alla qualità del servizio e al superbo scenario in cui sono inseriti, quello della Costiera Amalfitana. Di recente apertura è invece il San Severino Park Hotel a Mercato San Severino, albergo business oriented – si trova in un’area dal ricco tessuto industriale - che completa l’offerta del Gruppo, con servizi dedicati al viaggiatore d’affari che qui trova 7 sale meeting attrezzate. Entro l’anno, l’hotel inaugurerà anche un centro benessere. Quella di Anna Citarella è una gestione spiccatamente marketing oriented, che valorizza l’intero territorio attraverso i nuovi canali di comunicazione, come il web 2.0: Citarella ha, alle spalle, una lunga attività di ricerca sui mercati a più alto potenziale turistico, portata avanti in sinergia con le principali associazioni di categoria. Lo scorso anno ha partecipato alla IV Edizione Venere d’oro, Premio all’imprenditoria femminile salernitana, intervenendo sui temi dell’eco-sostenibilità e delle nuove strategie di networking. Attraverso le realtà amministrate e nel suo doppio ruolo istituzionale – come Presidente Associazione Albergatori Maiori e Vice Presidente Provinciale Federalberghi Salerno – ha dato un impulso importante alla crescita dell’occupazione femminile del territorio.
Spirito curioso e anticonvenzionale, Marilisa Allegrini all’inizio degli anni Ottanta, su espresso desiderio del padre Giovanni, entra a pieno titolo nell’azienda vitivinicola di famiglia come responsabile delle vendite e della comunicazione. La sua passione per il vino è così forte e il suo modo di trasmetterla così personale e determinato da persuadere mercati e opinion leaders (in quegli anni ancora scettici) dell’indiscutibile valore dei vini della Valpolicella. Grazie a lei i vini Allegrini diventano un brand di eccellenza anche all’estero, e una presenza fissa a tutte le più importanti fiere del settore. La stessa determinazione Marilisa Allegrini la mette in una seconda avventura: nel 2001, insieme al fratello Walter, fonda, in Toscana, Poggio al Tesoro a Bolgheri, dove ha modo di esprimere tutta la sua creatività. Nel 2007 acquisisce anche San Polo, splendida realtà di Montalcino, simbolo dell’enologia italiana da oltre cento anni. La sua cantina modernissima, amata da esteti ed ambientalisti diventa subito una case history di eccellenza. Amante del bello, dell’arte e della storia, Marilisa non poteva di certo lasciarsi sfuggire il legame profondo che c’è tra vino e cultura. Nel 2008 insieme alla sua famiglia diventa proprietaria di Villa Della Torre a Fumane, gioiello storico architettonico del Cinquecento (al cui progetto ha collaborato anche Giulio Romano) che sorge al centro dello storico vigneto Palazzo Della Torre, da cui proviene un vino di ripasso, punto di riferimento enologico per i wine-lovers di tutto il mondo. Oltre che per degustazioni e visite guidate, la Villa si presta a far da cornice ad eventi esclusivi, banchetti, concerti, mostre e matrimoni.
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operante a livello nazionale, l’associazione è stata creata da un gruppo di donne che opera per valorizzare e promuovere il settore turistico, dal segmento produttivo a quello dei servizi, dagli eventi e manifestazioni alle strutture ricettive. Attraverso lo scambio di idee e la partecipazione personale, l’associazione si pone gli obiettivi di rendere più efficace il ruolo della donna nell’industria turistica, di formare un network nazionale e internazionale e di creare nuove opportunità per partecipare in maniera attiva allo sviluppo del comparto del turismo.
• Terre di Mugello Unire la creatività femminile alla tradizione è lo scopo dell’associazione. Le socie intendono promuovere il Mugello nel
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• WMWB: Woman Manager Web Booking È un progetto promosso dal Comune di Trieste nell’ambito delle Pari Opportunità-Turismo e realizzato dall’associazione culturale per il Turismo Sociale “Trieste
Iris Tranfaglia
Alessandra Bragoli
AMMINISTRATORE DELEGATO HOTEL I GIGLI DI NOLA
GENERAL MANAGER ATAHOTEL EXPO FIERA
«Investire in un hotel non è un’operazione facile. Richiede risorse significative per l’acquisizione dell’area edificabile o per l’immobile da ristrutturare, (come nel mio caso)», dice Iris Tranfaglia, amministratore delegato dell’Hotel I Gigli di Nola, quattro stelle che sorge all’interno di un’importante area industriale, in provincia di Napoli, da cui si raggiungono facilmente i capoluoghi di provincia, i luoghi di culto e le mete turistiche e archeologiche più rinomate. «In particolare, nell’attuale congiuntura economica, avviare un’attività in questo settore è sicuramente un’impresa ardua: l’imprenditore si trova, in buona sostanza, “solo”, gli operatori che dovrebbero sostenere la nascita e la crescita delle imprese sono fermi: mi riferisco all’assenza di agevolazioni pubbliche, fondamentali per l’attuazione di una vera politica di sviluppo del settore turistico e all’eccessivo costo del credito che, quando erogato, impone rischi insostenibili per l’imprenditore. E anche quando si riesce ad avviare l’impresa, dopo aver pianificato un corretto studio di fattibilità, non basta esporre la targa “albergo” e offrire camera e colazione. Bisogna pensare a una politica di marketing e promozione concorrenziale e, soprattutto essere innovativi, proporre qualcosa di diverso. Oggi la parola d’ordine è “differenziazione”: un hotel deve saper giocare sull’elemento sorpresa, incuriosire gli ospiti. Non basta lo standard di servizio, ci vuole la personalizzazione, il tocco umano. Ed è qui che diventa fondamentale poter contare su uno staff qualificato e motivato. Personalmente ho la fortuna di lavorare con una squadra serena e coesa, che mette sempre l’ospite al centro».
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segno di un turismo di qualità incentrato sull’accoglienza familiare in aziende agrituristiche e bed & breakfast, oltre a qualificare il territorio coltivandolo con metodi biologici e/o secondo le norme della lotta integrata. L’associazione Terre di Mugello si adopera per valorizzare l’imprenditoria e il lavoro femminile in tutti i settori, mettendo il luce l’offerta turistica e agrituristica del territorio toscano con le sue produzioni tipiche e certificate.
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Manager con importanti esperienze nell’ospitalità di alto livello, Alessandra Bragoli è stata l’unica donna ad aver preso parte al comitato di accoglienza (formato dai nomi più significativi dell’hotellerie milanese), che, lo scorso aprile a Milano, ha organizzato il 40esimo General Meeting EHMA, l’associazione che raggruppa oltre 450 direttori che gestiscono, in 30 diversi paesi, i più prestigiosi hotel europei. Come time keeper & moderator, ha introdotto i relatori del convegno il cui tema, quest’anno, era “Come reinventare l’albergo di lusso”. «Un’esperienza davvero stimolante, un grande successo per EHMA e per Milano», afferma Alessandra Bragoli, «che ha coinvolto esperti del settore di fama internazionale su argomenti che spaziavano dal management alberghiero all’uso delle nuove tecnologie, dai nuovi trend del lusso ai mercati emergenti, ai concetti più esclusivi di design nelle suites, spa, ristoranti e bar, fino alle ultime ricerche di mercato nell’ambito dell’industria alberghiera europea». Dopo aver conseguito ben due diplomi nelle discipline turistiche e seguito corsi di approfondimento sia alla Cornell University, che alla Sda Bocconi, Alessandra Bragoli comincia il suo excursus nel mondo dell’ospitalità frequentando diversi stage all’estero – parla perfettamente inglese, francese, spagnolo – per poi fare esperienze sia in alberghi individuali, che in prestigiose catene internazionali dove arriva a ricoprire ruoli manageriali in diversi ambiti, tra cui ristorativo, congressuale e commerciale. Nel 2001, diventa direttore dell’Hotel Parma & Congressi di Parma (4 stelle) lasciato nel 2003 per il Grand Hotel Parker’s di Napoli (5 stelle). Nel 2005 entra in Atahotels, dirigendo, prima, il Golf Hotel Campiglio e, poi, il Capotaormina e dal Quark di Milano, oggi è General Manager di una delle perle business della catena, l’Atahotel Expo Fiera: il più grande complesso congressuale alberghiero del nord Italia con 462 camere, ristoranti, bar e sale meeting fino a 2.900 persone.
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al Centro”, su finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia. Il progetto, avviato a gennaio 2013 e della durata di un anno, è indirizzato a 15 donne con tre tipologie di profili: dipendenti già inserite nel mondo lavorativo della ricettività alberghiera che vogliono accrescere la propria professionalità e posizione lavorativa nel contesto aziendale; imprenditrici nel settore della ricettività turistica, anche con esperienze di micro-imprenditorialità, come gestione di affittacamere e bed & breakfast; studentesse, disoccupate o casalinghe che vogliono affrontare un percorso di imprenditorialità nel settore delle ricettività turistiche.
• I-New Il turismo è un settore che rappresenta
circa il 10% dell’economia mondiale, con forti prospettive di sviluppo. Attualmente ci sono molte donne inattive che, per motivi diversi, non sono impiegate e non cercano lavoro. Per loro è nato I-NEW “Nuove opportunità di lavoro nel settore del turismo per donne inattive”, un progetto formativo di partenariato transnazionale fra Slovacchia, Austria, Turchia e Italia. Il progetto, che si articola in 7 moduli e-learning, ha come obiettivo la formazione delle donne inattive per essere professionalmente competitive nel settore del turismo. Fra gli argomenti trattati: ricevimento, cameriere, relazioni con il pubblico, capacità relazionali, gestione delle risorse umane, corso di lingua inglese, competenze informatiche sul web 2.0. ■
Lorenza Lain
Lara Udovini
DIRETTORE GENERALE HOTEL CA’ SAGREDO
VICEDIRETTORE AQUALUX HOTEL SPA SUITE & TERME
Approdata alla direzione generale di Ca’ Sagredo nel 2007, dopo averne curato il pre-opening nel 2006, Lorenza Lain ha alle spalle una solida carriera manageriale nell’ospitalità d’alta gamma: è stata vicedirettore del cinque stelle lusso Hotel Luna Baglioni, e direttore operativo all’Hotel San Clemente Palace. La sua è una formazione internazionale, ha studiato alla scuola Europea di Bruxelles e ha conseguito due lauree in cinese (una alla Università Ca’ Foscari di Venezia e l’altra all’Università di Pechino, mentre lavorava in Starwood) e un dottorato in arte contemporanea cinese alla Sorbonne di Parigi. Lo scorso anno, la proprietà di Ca’ Sagredo ha deciso di nominarla, oltre che direttrice generale dell’hotel, anche consigliere di amministrazione della società di controllo. Lorenza Lain è inoltre tesoriere e consigliere dell’AVA, consigliere di amministrazione di VeneziaSì, nonché di A.T.I. srl, la nuova società creata da AVA per gestire le prenotazioni via internet. Situato in Campo Santa Sofia, a pochi passi dalla Ca’ d’Oro, l’Hotel Ca’ Sagredo, rappresenta per lei l’occasione per promuovere anche una destinazione unica per bellezza e valore artistico. L’albergo affacciato sul Canal Grande è un vero e proprio museo, dichiarato monumento nazionale con opere d’arte originali, saloni affrescati da Gaspare Diziani e dal Tiepolo e 42 camere gioiello arredate con mobili d’alto antiquariato. Ad affiancare la direttrice, una squadra giovane e multietnica che ogni giorno mette in pratica la filosofia d’accoglienza della Casa: «I nostri ospiti vengono da tutto il mondo per “vivere” Venezia», dice Lain, «quindi, oltre al servizio, offriamo loro esperienze da vivere nella città, come lo shopping, spostandosi in gondola, o la spesa al mercato di Rialto in compagnia dello chef». Una filosofia premiante che piace all’ospite: «recentemente, abbiamo ospitato la principessa Carolina di Monaco che ha espresso grandi apprezzamenti per il suo soggiorno in hotel».
Un’entusiasmante avventura. È così che Lara Udovini definisce il suo ruolo di vice direttore e direttore commerciale e marketing di Aqualux Hotel spa Suite & Terme, innovativo eco resort di Bardolino, primo hotel precertificato ClimaHotel oltre i confini della regione Trentino Alto Adige. Il suo è un impegno a 360 gradi: affianca la direzione in tutte le fasi organizzative dell’impresa, dalla ricerca del personale all’impostazione operativa e strutturale dei singoli reparti, fino al posizionamento del prodotto sui mercati nazionale ed internazionale. Un impegno non certo facile che le dà però grandi soddisfazioni: «dopo un anno dall’apertura, i risultati sono andati ben oltre le aspettative, e questo grazie anche a un ottimo lavoro di squadra», racconta con orgoglio la manager che crede fortemente nel team, all’interno del quale, dice «tutti devono essere protagonisti con rispetto, stima e umiltà». Il suo amore per l’hotellerie sboccia alla fine degli anni Novanta, quando prende in gestione una piccola realtà turistica di charme nella bassa veronese. È qui che acquisisce una visione e una competenza manageriale a tutto tondo. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, nel 2005, partecipa – prima in qualità di assistente di direzione e successivamente come sales manager e vice direttore – allo start up del cinque stelle lusso Byblos Art Hotel Villa Amistà di Verona. Esperienza che accresce ulteriormente le sue doti organizzative e operative e la prepara alla sua nuova sfida professionale all’interno dello staff dirigenziale di Aqualux, in cui entra a far parte nel settembre 2011.
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Sul ponte di comando, cosa è cambiato
a “casa nostra”
In un anno davvero difficile, le imprese in rosa sono aumentate di oltre 10mila unità, ma la presenza femminile nelle Camere di commercio territoriali è ancora scarsa nonostante la riforma del 2010. Nei consigli delle Camere di commercio siedono solo 280 donne: il 10,2% del totale dei consiglieri. E tra i 103 presidenti la “presenza rosa” è sconosciuta. Un’anomalia soprattutto alla luce del contributo sempre più dinamico e vitale che le donne danno allo sviluppo economico e produttivo
✒Tiziana Conte Le donne rappresentano un patrimonio di competenze spesso più elevate rispetto a quelle maschili, che va assolutamente promosso e incoraggiato. Ne è convinto Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere. E i dati lo dimostrano: in un anno davvero difficile le imprese in rosa sono aumentate di oltre 10mila unità. A fine marzo erano 1.424.798, il 23,5% di quelle totali. L’imprenditoria femminile è quindi il nuovo motore per la crescita, ma Dardanello esorta: «Dobbiamo affidare con con-
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vinzione tanti ruoli alle donne. Abbiamo delle forze e delle energie straordinarie in questo paese e le donne con le loro capacità possono permetterci di costruire meglio il nostro futuro». Secondo Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico, «bisogna dare speranza e sicurezza alle donne che magari non sanno di essere capaci. Il maschilismo porta a credere che non ci siano donne di questo tipo». La Sottosegretaria, ricordando le percentuali di crescita delle imprese rosa sottoli-
SPECIALE DONNE
Solo il 6,5% delle donne ricopre il ruolo di membro di giunta
nea come il dato assuma maggiore significato, se comparato alla percentuale di crescita totale delle imprese, solo lo 0,3%, nello stesso periodo. Nonostante questo, le imprenditrici hanno maggiori difficoltà rispetto agli uomini nell’accedere al credito: «vengono chieste garanzie superiori, insomma è ancora un miraggio», ribadisce, «ma per abolire le disparità è importante fare rete e formare ed informare sulle opportunità, come il fondo, che lo stato mette a disposizione». A marzo di quest’ anno è stato attivato un tavolo permanente sull’imprenditoria femminile, collegato con il fondo di garanzia per le Pmi che destina metà delle risorse, cioè 20 milioni di euro, alla componente rosa. Il campo nel quale si sono avuti risultati più concreti è quello giurisdizionale. «L’attività di questi organi ha dato legittimità alla questione femminile e al valore della parità, che si è quindi affermato principalmente nei tribunali», ci fa sapere l’avvocato del Foro di Palermo, Concetta Giallombardo, aggiungendo che «diverse volte, i giudici si sono trovati a censurare provvedimenti di nomina adottati con violazione dell’equilibrio di genere e del principio della pari rappresentanza».
«Dove c’è un concorso le donne vincono» ha detto Giuseppe De Rita, presidente Censis, presentando la ricerca “Donne sul ponte di comando”, di Censis-Terziario Donna Confcommercio, a Roma al convegno “Donne e Governance, un’impresa possibile”: «le donne hanno maggiore agilità mentale, capacità di ragionamento, voglia di studiare e analizzare i problemi; nella politica, invece, si sono fatte strada grazie alla passione e perché rispetto agli uomini sanno comunicare meglio». Con questa premessa, nonostante le capacità elencate da De Rita, stando ai dati emersi, nei consigli delle Camere di Commercio siedono solo 280 donne, il 10,2% del totale dei consiglieri. Di queste, solo 54 hanno avuto accesso al ruolo di membro di giunta, portando la presenza femminile in quello che rappresenta il vero e proprio ‘’organo di governo’’ camerale al 6,5%. Un’anomalia soprattutto alla luce del contributo sempre più dinamico e vitale che le donne danno allo sviluppo economico e produttivo. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli (foto sotto), fa sapere che «la cultura che è dietro la limitazione della presenza femminile nei ruoli chiave non ci appartiene, perché le imprenditrici sono una componente importante e preziosa del nostro Paese, in particolare nel terziario e nei servizi dove è molto diffusa e caratterizzata da un notevole dinamismo». Sangalli ricorda che «un’azienda su 4 ha una donna al comando e sono proprio queste imprese rosa a svolgere un’im-
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applicata, l’impatto è stato importante. Nelle “nuove camere” oltre a non esservi alcun caso di consiglio composto da soli uomini, più della metà (52,9%) vede una presenza femminile superiore al 25%, con una crescita complessiva di 16,3 punti percentuali. Ma le quote rosa possono bastare? Si chiede, il presidente di Terziario Donna Confcommercio Imprese per l’Italia, Patrizia di Dio (foto sotto). «L’approccio normativo può avere un ruolo importante ma è fondamentale attivare un percorso di tipo culturale che riguarda
Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico
portante funzione anticiclica di salvagente per l’Italia». Inoltre, il Presidente sottolinea che «nei settori di rappresentanza di Confcommercio la centralità della componente femminile nelle imprese viene premiata», ma ha lamentato che «non è così in altri settori e campi di attività come la politica»: di qui la constatazione che «il percorso di rafforzamento della presenza femminile ai vertici dei processi decisionali è ancora lontano dagli obiettivi prefissati». Occorre dunque «un’accelerazione, partendo da una maggiore valorizzazione delle competenze e del merito della componente femminile».
Le quote rose nelle “nuove camere” possono bastare? La ricerca del Censis evidenzia pure un dato sconcertante: nelle Camere di commercio tra i 103 presidenti la “presenza rosa” è sconosciuta. E dire che il Decreto legislativo numero 23 del 2010 era stato varato proprio con l’intento di introdurre, negli statuti camerali, norme volte ad assicurare condizioni di parità tra uomini e donne. A tre anni di distanza dall’approvazione della legge e a seguito del regolamento ministeriale dell’agosto 2011, e nel rispetto delle naturali scadenze consiliari, al minimo in 17 Camere di commercio si è provveduto al rinnovo degli organi secondo la nuova disciplina, ed in 5 sono in corso le procedure. Ciò non toglie, però, che laddove la norma ha avuto modo di essere
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l’intera società», precisa di Dio «senza donne non si cresce, senza donne non c’è futuro, anche se la presenza che noi desideriamo è qualitativa e non meramente quantitativa perché noi riteniamo di essere classe imprenditoriale che responsabilmente deve trovare delle soluzioni per questo Paese. Questa è la nostra prospettiva». Ma se la presenza femminile nelle camere di commercio sale, lo sbarramento vero lo si trova per l’accesso ai ruoli di vertici veri e propri. Solo un piccolo miglioramento: se prima del 2010 il 5,4% dei membri delle giunte erano donna, ora sono aumentate fino al 12,8%. Il quadro si fa più complicato però se leggiamo i dati per macro regioni territoriali. Se, infatti, al Nord-Ovest la presenza delle donne nei consigli è mediamente dell’13,1%, al centro scende all’11,7 e arriva al 10,4 per cento nel Nord-Est, fino a cadere in picchiata nelle regioni del Sud che registrano solo un 6,8%. Dalle interviste condotte tra aprile e maggio a 103 consigliere emerge che il 40% di loro sono laureate, che il 30% ha più di 55 anni e che e solo il 22,5% meno di 45, quasi tutte hanno alle spalle una storia di impegno e partecipazione che le ha portate, nella quasi totalità dei casi, a rivestire ruoli importanti alla guida delle rispettive associazioni, sia a livello locale
SPECIALE DONNE
Giuseppe De Rita presidente del Censis, l'istituto che ha condotto la ricerca “Donne sul ponte di comando” per Terziario Donna Confcommercio
(85%) che nazionale (38,3%). Un’esperienza che si è svolta però sempre nell’ambito dell’associazionismo, non solo di categoria (il 42,4% ricopre un ruolo nelle associazioni di volontariato); raramente però le donne si sono cimentate su un terreno, come quello della politica attiva, che pure avrebbe potuto essere il naturale complemento del loro processo di empowerment. Le donne che accedono ai ruoli camerali sanno di non avere nulla da invidiare ai colleghi: sono preparate, pragmatiche ed operative, autonome; sanno di avere tante frecce al proprio arco ma sono consapevoli al tempo stesso di avere poca confidenza con quei meccanismi che tanto peso hanno nel determinare l’accesso ai veri e propri ruoli di comando. Ben il 47,1% delle intervistate indica al primo posto, tra i principali ostacoli che si frappongono all’esercizio della loro funzione, proprio il doversi confrontare con logiche politiche che non appartengono a loro ma che sono però così endemiche al funzionamento del sistema. La maggioranza riconosce l’inequivocabile valore di interventi e normative volte a favorire la loro presenza nei posti che contano e il 28,7% valuta molto positivamente le novità introdotte dalla riforma delle Camere di commercio, mentre ben il 33,7% resta tendenzialmente tiepida nel valutarne gli effetti. Del resto, alla fine, solo il 23,5% reputa che nel sistema di governo camerale, dove pure sono presenti, sia garantita un’effettiva opportunità tra uomini e don-
ne; la maggioranza (il 76,5%) pensa infatti, al contrario, che non basta mettere le donne nei consigli, se poi è precluso l’accesso ai ruoli più importanti. È per questo che dalle rappresentanti femminili che risiedono ai vertici delle istituzioni camerali si leva un coro di voci, convinto e appassionato, che chiede un impegno e un lavoro profondo perché a tutti i livelli delle strutture di rappresentanza e delle istituzioni si adottino meccanismi “di reclutamento” che mettano al centro, più che il rispetto di quote o indici, il merito e le competenze.
Un problema di resistenza culturale «Attraverso la ricerca realizzata insieme al Censis abbiamo voluto verificare cosa è cambiato a “casa nostra”, nelle strutture di rappresentanza e di governo del mondo produttivo», conclude Patrizia di Dio. «La normativa per correggere il deficit di democrazia, anche nelle Camere di Commercio, ha prodotto i primi risultati, ma occorre fare di più: fa riflettere che non ci sia al momento nemmeno una presidente donna; è evidente che il problema è di resistenza culturale. Noi riteniamo che non è sufficiente portare le donne sul ponte di comando, occorre portarle ai comandi, per avere finalmente il doppio sguardo in termini di apporto e affermazione di una sostanziale democrazia paritaria, concreta e qualitativa e non meramente di facciata e quantitativa». ■ 6 2013
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SPECIALE DONNE
Crisi:
il punto di vista delle donne Lo sguardo femminile sulla realtà economica si rivela molto concreto e obiettivo. Ma le donne non hanno perso la loro capacità di rispondere al cambiamento e affrontano la crisi con saggezza e spirito etico
✒Testo e foto di Barbara Ainis Nella vita privata come in quella lavorativa, le donne affrontano ogni giorno la crisi con gli strumenti materiali ed emotivi propri dell’universo femminile. Ma quali comportamenti adottano le italiane per continuare a mantenere la qualità del proprio stile di vita e come interpretano la situazione attuale e le prospettive per il prossimo futuro? Sono queste le doman-
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de alle quali hanno cercato di rispondere due recenti ricerche, una condotta dal Cermes Bocconi (Centro di ricerca su servizi e marketing) e l’altra da Eurispes, quest’ultima sulla base dei dati utilizzati nella stesura del Rapporto Italia 2013, ma non integralmente pubblicati. Quel che ne è emerso è il racconto della nostra società vista attraverso lo sguardo delle donne,
SPECIALE DONNE
Tra lavoro e famiglia il 66,4% delle donne denuncia una situazione economica nettamente peggiorata rispetto agli anni passati
uno sguardo rivolto al contesto familiare, come al lavoro e al contempo proiettato verso il cambiamento.
Le donne e la crisi Sono le donne a sentire in maniera più pesante la preoccupazione per la difficile congiuntura che stiamo vivendo. Il 66,4%, secondo l’analisi condotta da Eurispes, denuncia una situazione economica nettamente peggiorata rispetto agli anni passati. Crisi economica, crisi sociale e instabilità politico-istituzionale determinano una condizione di grande instabilità e insicurezza che costringe la maggior parte delle italiane (62,2%) a utilizzare i risparmi messi da parte per pagare le spese ne-
cessarie al sostentamento della famiglia. È addirittura l’81,8% delle intervistate, vale a dire 4 donne su cinque, a sostenere che il risparmio è diventato impossibile. Le difficoltà per molte (40,2%) riguardano il pagamento delle rate del mutuo per la casa o quello del canone d’affitto (34,3%). In piena crisi recessiva, ad aggravare la situazione interviene anche il peso del carico fiscale, divenuto insostenibile. Il 40,5% delle donne ha riscontrato un netto aumento della spesa contributiva sostenuta nell’ultimo anno dalla propria famiglia e il 27,6% ha comunque rilevato un aumento, anche se lieve. La maggior parte delle intervistate (il 50,3%) ritiene che diminuire il carico fiscale equivarrebbe ad aumentare le possibilità economiche dei cittadini, riattivando i consumi. Il 31% è concorde nel ritenere che tasse più basse rappresenterebbero un fattore per il rilancio dell’economie e delle imprese. Ma le preoccupazioni delle donne non guardano solo al presente. Il futuro delle italiane è alquanto incerto e le intervistate da Eurispes hanno quasi all’unanimità (91%) inserito al primo posto, tra gli interventi che il Governo dovrebbe realizzare, l’aumento delle pensioni minime. A questo, tra le richieste più rilevanti, seguono l’introduzione di nuove politiche a sostegno delle imprese (90,3%), l’innalzamento
Per riattivare i consumi oltre la metà delle donne intervistate auspica una diminuzione del carico fiscale
«4 donne su cinque sostiene che il risparmio è diventato impossibile. Le difficoltà maggiori riguardano il pagamento delle rate del mutuo per la casa e quello del canone d’affitto» 6 2013
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CREDITS AIRPLUS
SPECIALE DONNE
Retribuzione, carriera e valorizzazione. Il lavoro incerto e insoddisfacente per la maggior parte delle donne, non permette di fare progetti per il futuro
delle tutele per i lavoratori (88,6%), l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo (88,5%), la riforma della legge elettorale (87,2%), l’introduzione di meccanismi di redistribuzione della ricchezza (86,9%), il rientro dei capitali dall’estero (85,9%) e la modifica dei meccanismi di accesso al credito (83%).
Le donne e il lavoro Donne concrete, dunque, quelle intervistate nella ricerca Eurispes, preoccupate di far quadrare i conti e di poter mantenere il proprio stile di vita nei prossimi anni. Sul fronte lavorativo spesso le cose non sono semplici. Il 50,9% delle italiane risulta non essere soddisfatto dalla retribuzione del proprio lavoro, a fronte di un 44,2% che si ritiene abbastanza soddisfatto e di un misero 4,9% che si può dichiarare pienamente soddisfatto. Altro motivo di pre-
«Il 63,2% delle italiane si dichiara non soddisfatto delle possibilità di carriera. Tra le cause di malessere, la pressione sui tempi di consegna del lavoro e il dover sostenere eccessivi carichi di lavoro»
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occupazione è la mancanza di opportunità per valorizzare le competenze acquisite nel percorso formativo. È addirittura il 63,2% delle italiane a non essere soddisfatto delle possibilità di carriera (26,5% non lo è per niente), mentre solo l’8,5% si dichiara molto soddisfatto. Purtroppo il 40% delle lavoratrici non di sente valorizzato per le proprie capacità e non vede realizzati in ambito lavorativo i propri interessi, le proprie aspirazioni e neppure le competenze acquisite nel proprio percorso formativo. Tutto ciò è fonte di stress costante per il 38,5% delle italiane lavoratrici. Tra le cause di malessere le intervistate hanno segnalato la pressione sui tempi di consegna del lavoro, il dover rispettare importanti scadenze e il dover sostenere eccessivi carichi di lavoro. A fronte di questi disagi, il 65,7% delle lavoratrici del nostro Paese ha dichiarato di non essere in grado di fare progetti per il futuro (41,3% poco e 24,4% per niente). Nel 63,2% le donne italiane si trovano in condizioni economiche e finanziarie insufficienti per sostenere spese importanti. Così si cerca un’altra occupazione (nel 38,2% dei casi) o ci si rivolge a parenti e genitori per chiedere aiuto nelle difficoltà quotidiane (29% in
SPECIALE DONNE I quattro identikit delle donne italiane (fonte Cermes Bocconi):
parte, 19,1% abbastanza, 9,5% molto). Queste difficoltà sono particolarmente evidenti nelle regioni del Nord-Est e del Sud, seguiti dal Centro e dalle Isole. La categoria di donne che soffre meno in questa situazione sembra essere quella delle 35-40enni che vivono nel NordOvest e nel Sud.
Le donne e i consumi In questa situazione di difficoltà, inevitabilmente, i consumi vengono ridotti. Il 76,6% delle italiane intervistate dall’Eurispes nel corso dell’ultimo anno ha constatato una diminuzione del proprio potere d’acquisto (35% molto, il 41,6% abbastanza). Come conseguenza le donne italiane attivano soluzioni, più o meno sofferte, per contenere le spese: il 92,4% del campione di italiane ha acquistato più prodotti in saldo, il 91,6% ha ridotto le spese per i regali, il 90,3% ha cercato punti vendita più economici per l’acquisto di vestiti, l’89,3% ha ridotto le spese per i pasti fuori casa, l’88,1% ha ridotto le spese per viaggi e vacanze, l’88,1% ha cambiato marca di un prodotto alimentare se più conveniente, l’86,5% ha ridotto le spese per gli articoli tecnologici, il 74,5% ha cercato punti vendita più economici per l’acquisto di prodotti alimentari. Proprio sul fronte del contenimento e del
Le native digitali (15,2% del campione) Donne in prevalenza tra i 18 e i 34, soprattutto del Centro Nord, studentesse o in cerca di occupazione. Tecnofile, usano il web per informarsi, condividere opinioni e fare acquisti. A causa della crisi devono spesso rinunciare a possedere il prodotto tecnologico più avanzato. Nell’ambito della cura del corpo tendono a fare da sole a casa piuttosto che frequentare estetisti, parrucchieri. Sono preoccupate per il loro futuro lavorativo. Si fanno portatrici di una richiesta di maggiore trasparenza e semplicità nei prodotti ma anche di un ruolo della donna più premiante nella pubblicità. Le combattenti (27,2% del campione) Donne soprattutto 25-44enni, in prevalenza del Sud e Isole, soprattutto casalinghe o disoccupate, sposate con figli, che vivono spesso in nuclei familiari monoreddito (del marito) medio-basso (il 75% percepisce meno di 30 mila euro). Poco orientate alla tecnologia. La crisi le preoccupa molto. Vanno alla ricerca dell’offerta nei diversi ambiti, tornano alle cose fatte in casa. Sono family oriented per quanto i riguarda i consumi: sono disposte a fare rinunce a favore di figli e del marito. La loro richiesta in quanto consumatrici donne riguardano un’esperienza d’acquisto libera dallo stress e da offerte e promozioni ingannevoli. Le consapevoli (30,5% del campione) Donne soprattutto over 45, prevalentemente del Nord, sposate con al massimo un figlio, una professione di medio livello e un reddito familiare medio-alto. Istruite e aggiornate, appassionate di tecnologia in generale, utilizzano internet per ricercare il prezzo migliore e fare acquisti. Si occupano spesso delle decisioni di acquisto anche in campi prettamente maschili (banche e assicurazioni).Tendono a farsi da sole in casa ciò che prima acquistavano fuori. Sono consce dei limiti imposti dalla crisi, ma pensano anche che essi costituiscano un buon insegnamento per ridurre gli sprechi. Il loro principale bisogno come consumatrici è quello di prodotti e servizi trasparenti, semplici e immediati. Le realizzate (27,2% del campione) Donne prevalentemente sopra i 55 anni, perlopiù separate, divorziate o vedove, senza figli conviventi. Casalinghe o pensionate con livello medio di istruzione e reddito di 30-40 mila euro (single) o superiore ai 70.000. Non sembrano particolarmente colpite dalla crisi. Più emancipate e indipendenti rispetto agli altri cluster, si occupano personalmente anche degli acquisti presso banche, assicurazioni. Sono portatrici di un bisogno di rivincita del target femminile per il quale chiedono maggiore considerazione da parte di aziende e prodotti.
cambiamento dei consumi al femminile si è concentrata la ricerca condotta dal Cermes Bocconi. «Da questo studio emergono diversi elementi sul modo in cui le donne stanno combattendo la crisi», spiega Stefania Borghini, docente di marketing in Bocconi e curatrice della ricerca insieme con la collega Francesca Valsesia. «Il primo è che le consumatrici stanno effettivamente mostrando un compor-
Guardare ma non comprare. Il 76,6% delle italiane intervistate nel corso dell’ultimo anno ha constatato una diminuzione del proprio potere d’acquisto
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SPECIALE DONNE
Oltre al lavoro tradizionale, le donne in tempo di crisi si ingegnano trovando soluzioni fai da te e lavori extra per far tornare i conti della famiglia
tamento di acquisto più ragionato e responsabile, a riprova che un certo consumo etico è ancora possibile. Anche le donne che dichiarano di risentire meno delle difficoltà economiche stanno riorientando alcuni consumi. Il secondo, di contro, è che anche gli ambiti di acquisto primari, come il cibo, diventano oggetto di tagli sempre più frequenti. Se la media delle donne che risparmiano sugli alimentari è il 27%, tra le fasce economicamente più deboli si arriva al 36%”. Nella ricerca del Cermes le intervistate sono state divise in quattro categorie, in base alle abitudini e alle condizioni di vita (vedi box), tutte colpite, sebbene in misura differente, della situazione di crisi che da diversi anni pesa sul nostro Paese e non solo. Il taglio delle spese ritenute eliminabili o riducibili è la naturale conseguenza di questa crisi. Si va dalle vacanze (72% delle intervistate) alle uscite serali (67%) fino all’abbigliamento (66%). Più preoccupante il dato che riguarda le spese mediche e in generale destinate alla salute: sotto la forbice della crisi si riducono non solo le spese del wellness e bellezza, ma anche visite di controllo ed esami clinici.
La necessità aguzza l’ingegno Con la crisi cresce la tendenza al fai da te e al fatto a mano: quel che si comprava
«L’austerità ha portato a un riorientamento generale dei consumi che rivela un comportamento di acquisto più etico e responsabile»
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fuori spesso oggi è fatto in casa, dalla cucina ai lavori di riparazione, fino alla cura di sé. Quel che non si può fare da soli si cerca di comprarlo spendendo meno. Per il 35% delle intervistate questo si è tradotto nel ricorso a prodotti a marchio della grande distribuzione, ma per il 27% la soluzione è stata più drastica e ha visto ridurre consistentemente gli acquisti (nelle fasce più deboli la percentuale sale al 36%). Quello delle spese per l’alimentazione è un tema molto delicato e anche la ricerca Eurispes lo ha indagato. Senza dubbio queste sono considerate tra le spese ritenute indispensabili e il 39,9% delle donne italiane non rinuncerebbero soprattutto ai prodotti alimentari di qualità (39.9%).
SPECIALE DONNE Gli ambiti della propria vita più penalizzati dalla crisi secondo le donne (fonte Cermes Bocconi)
Al secondo posto tra gli irrinunciabili si collocano gli spostamenti su mezzo privato (automobile, motoveicolo), indicati dal 18,7% del campione, al terzo i viaggi (12%). In misura decisamente più ridotta vengono citati abiti di marca (5,4%), articoli tecnologici (5,2%), trattamenti estetici e articoli di profumeria (2,9%), svaghi e divertimenti (2,7%). Tra gli indicatori di allerta maggiore c’è l’aumento del ricorso agli acquisti a rate e alle altre forme di finanziamento. Il 30,9% delle donne intervistate si è rivolto al credito al consumo, mentre il 31,6% è entrato in un compro oro per vendere i propri valori. Altre soluzioni per ovviare alla crisi di liquidità sono state lo svolgimento di servizi presso conoscenti (per il 29,9%
Salute (acquisto farmaci, visite) Telefonia Spesa alimentare Svago domestico (pay per view, abbonamento internet) Utilizzo dell’auto Cultura (cinema, libri, mostre) Tecnologia/prodotti tecnologici Cura del corpo (estetista, palestra, parrucchiere) Abbigliamento Uscite con amici/parenti Vacanze
20% 22% 27% 27% 39% 47% 54% 62% 66% 67% 72%
delle donne italiane si va dall’assistenza ad anziani, alla sartoria, al servizio di babysitter, alla vendita di oggetti autoprodotti, alle pulizie o al giardinaggio) e la vendita di beni o oggetti sui canali online di compravendita. E sono proprio gli acquisti in Rete quelli che hanno beneficiato di questa situazione di maggiore austerità. Il 61,7% delle italiane che navigano abitualmente sono iscritte almeno a un gruppo d’acquisto e il 32,2% ha fatto effettivamente acquisti attraverso questo canale. In questo caso i beni acquistati vanno dai pranzi/cene/aperitivi, comprati dalla metà delle intervistate, ai trattamenti estetici e ai pacchetti benessere (47,7%), dai viaggi (37%) alle apparecchiature tecnologiche (30%), e ai biglietti per mostre e spettacoli (25,9%). Ma si comprano in questo modo a prezzi scontati anche visite mediche (19,3%), corsi di diverso genere (15,2%)e prodotti alimentari (13,6%) prodotti alimentari. ■
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DONNE AL TOP
«I prezzi degli hotel in Italia sono i più bassi d’Europa, di contro, il costo del lavoro è proibitivo. Occorrere invertire i fattori», dice Elisabetta Fabri, ad di Starhotels. Imprenditrice di successo, divisa tra Italia e Stati Uniti, Elisabetta è anche mamma in prima linea: una donna a tutto tondo capace di conciliare lavoro e famiglia, non senza qualche piccola rinuncia, che però – assicura – non le pesa affatto
✒Linda Smiderle Barattieri
Elisabetta Fabri
Il turismo va tutelato come
prodotto
made in Italy 50
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Elisabetta Fabri è presidente e Ad di Starhotels – la catena fiorentina che comprende 22 alberghi 4 stelle, situati nelle più importanti città italiane e a Parigi – ed è Presidente di Starhotels International a cui fa capo il Michelangelo di New York. Figlia d’arte, dopo aver completato gli studi alla Georgetown University di Washington e all’Ecole Hoteliére di Losanna, entra nell’azienda di famiglia (fondata nel 1980 dal padre, l’ingegnere Ferruccio, che da poco ha iniziato a costruire alberghi) influenzandone già allora gusto e scelte stilistiche. Successivamente, alternando lo studio con esperienze di lavoro in catene internazionali, si laurea, nel 1989, con un Bachelor Degree in Business Administration alla John Cabot University di Roma. Dal 2000 assume la guida della Catena, puntando, con grande determinazione, al suo riposizionamento e alla sua espansione all’estero: una crescita accompagnata da scelte di investimento ponderate e da una visione innovativa. E i risultati sono eccellenti: nonostante la crisi mondiale, il 2011 viene archiviato come l’anno con il miglior fatturato raggiunto e il 2012 lo eguaglia, facendo vincere a Elisabetta Fabri il titolo di “imprenditore dell’anno” nella sezione Tra-
DONNE AL TOP
de&Services di Ernst&Young, riconoscimento che va ad aggiungersi ai molti altri, ugualmente importanti, meritatamente ricevuti negli ultimi 12 anni. L’abbiamo incontrata per chiederle un parere sul momento difficile che sta vivendo la nostra industria del turismo. «Il problema del nostro turismo è che non è mai stato considerato politicamente come una priorità. Al Paese manca una capacità di visione globale e, di conseguenza, non esistono programmi adeguati. Inoltre, chi ha buone iniziative, spesso, non ha sufficiente forza per metterle in atto». Di cosa avrebbe più bisogno il comparto? «Di una gestione intelligente capace di rendere l’Italia più competitiva. Per que-
sto urge un coordinamento nazionale in grado di promuovere in maniera unitaria la nostra offerta turistica, coinvolgendo tutti gli operatori in un confronto aperto con le istituzioni: troppo spesso le rappresentanza di categoria rimangono inascoltate e le loro istanze finiscono per essere autoreferenziali». L’accorgimento più urgente? «È stato appena fatto: l’accorpamento del ministero dei beni culturali e di quello del turismo; un segnale forte di un probabile cambio di rotta. Cultura e turismo sono il binomio per vincere la sfida di domani. Per troppo tempo, invece, la tutela dei tesori d’arte e la gestione delle attrattive turistiche sono state tenute separate, per non dire contrapposte, come se l’una fosse nemica dell’altra. Inoltre questo binomio è una grande opportunità per rilanciare il Sud e per attirare un turismo di qualità. Bisogna trattare il prodotto “turismo” come si fa con gli altri prodotti made in Italy. Il mondo chiede all’Italia prodotti di eccellenza e lo dimostra il fatto
In senso orario: particolare della lussuosa hall del The Michelangelo di New York, il ristogourmet l’Assaggio del Castille Paris, una delle camere superior del Michelangelo di Roma, inaugurato lo scorso giugno dopo un completo restyling, il terrazzo di una delle camere dello Splendid di Venezia, tra i palazzi antichi, si staglia l’inconfondibile sagoma del campanile di San Marco. In apertura Elisabetta Fabbri, presidente e ad di Starhotels
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DONNE AL TOP
A tu per tu con Elisabetta
L’elegante facciata del Savoia Excelsior Palace di Trieste
La lobby dello Starhotels E.c.ho di Milano arredata con originali pouf a forma di sasso e tavolini realizzati con tronchi di cedro profumato
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che solo i marchi di alta gamma stanno crescendo. Le politiche del turismo devono essere rivolte a creare un prodotto ospitalità di assoluta eccellenza. In fondo, i prezzi degli alberghi in Italia sono i più bassi d’Europa, di contro, il costo del lavoro è proibitivo. Occorre invertire i fattori». Quali strategie ha messo in atto Starhotels per contrastare la crisi? «Abbiamo continuato a investire nella ristrutturazione e nella riqualificazione degli hotels, mantenendo l’occupazione del personale (asset per noi fondamentale, in quanto garantisce un servizio di alto livello) e adottando iniziative di spending review». Come sono andati i primi mesi dell’anno e quali sono le previsioni per il secondo semestre? «Dopo un inizio di anno faticoso, siamo in linea con i risultati dello scorso anno e abbiamo buone prospettive di raggiungere il budget preventivato, anche se piuttosto ambizioso, grazie alla nostra task force particolarmente efficace sul mercato estero, che costituisce il 70% della nostra clientela. Per il mercato italiano è, invece, prematuro parlare di crescita».
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Qual è stata la sua sfida più difficile? «Riuscire ad avere figli». La rinuncia che le è costata di più? «Il tempo sottratto ai miei figli, che cerco, tuttavia, di portare con me ogni volta che posso e che sono liberi di entrare nel mio ufficio in qualsiasi momento della giornata». Cosa le piace fare nel tempo libero? «Amo stare con la mia famiglia e con gli amici. E poi mi piace vivere all’aria aperta. Dopo una giornata di mare sono felice». Il lato del suo carattere al quale non rinuncerebbe mai? «Il mio senso dell’umorismo». Come riesce a conciliare i suoi impegni di super manager con la famiglia? «Non so se ci riesco – dovremmo domandarlo ai miei familiari – ma di sicuro ce la metto tutta». L’insegnamento che vorrebbe trasmettere ai suoi figli? «Scegliete di fare quello che vi piace. Nel lavoro, come nella vita, ci vuole passione». C’è un personaggio femminile reale o della letteratura che ammira in modo particolare e al quale le piacerebbe ispirarsi? «Non credo molto nei modelli ideali. Piuttosto prendo ispirazione dalle tante eccezionali donne comuni che conosco. Ma se proprio dovessi fare un nome famoso citerei Martha Stewart, perché è stata capace di trasformare l’economia domestica in un business di successo senza concorrenti».
Ci sono obiettivi di sviluppo nel breve e medio periodo? «La novità principale è la riapertura dello Starhotels Michelangelo di Roma (179 camere) completamente ristrutturato ed ecofriendly. Ma stiamo valutando anche nuovi investimenti, in particolare a Londra, metropoli che, dopo New York e Parigi, rappresenta senz’altro una piazza molto interessante per Starhotels». L’E.ch.o di Milano è l’anima verde di Starhotels. Come è stato accolto? «Molto bene, specie dalla clientela straniera, in genere, molto attenta al rispetto dell’ambiente. L’hotel è completamente eco compatibile, dall’architettura all’impiantistica, fino agli arredi. E rappresenta la strada maestra che stiamo seguendo». ■
dimora storica contemporanea L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni. Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo. In questa cornice vi accoglie il Park Hotel ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.
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SPECIALE ECO&NATURA
La natura
che ispira il business La sensibilità ambientale e i comportamenti ecologici sono una delle cartine di tornasole più rilevanti per chi oggi si occupa di organizzazione di eventi e ospitalità e rappresentano anche un’opportunità per creare posti di lavoro e dare nuova linfa al sistema economico. Ecco i trend più attuali e gli esempi più virtuosi
✒Dario Ducasse È previsto che in futuro gli eventi a basso impatto potranno generare un giro d’affari superiore a quelli tradizionali
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erché vale la pena, anche negli affari e nel business turistico, avere un occhio di riguardo per la natura che ci circonda ed essere coerenti con le regole più avanzate di tutela ambientale? Forse perché, come diceva già tantissimi secoli fa Aristotele, “la natura non fa nulla di inutile”. Partendo da questa consapevolezza di un approccio green, rispettoso del mondo che ci circonda, e dalla sensibilità che sempre più persone dimostrano verso la questione ecologica, non si
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può, insomma, non notare come nella nostra vita quotidiana il concetto di eco sostenibilità sia in continua espansione ed evoluzione. E, naturalmente, anche turismo e accoglienza si adeguano, proponendo strutture a basso impatto ambientale e soggiorni, non solo leisure ma anche business, nei quali il rispetto della natura, il valore della cultura locale e il benessere dell’ospite rappresentano sempre più il cuore dell’offerta. Basti pensare al “green work”, l’ultima tendenza dei meeting aziendali, che considera il contatto
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con la natura come un prerequisito sempre più ricercato per favorire la concentrazione e il brain storming durante un incontro di lavoro.
Il maggior numero di strutture turistiche Ecolabel si trova in Italia Un trend che si sta affermando con successo anche in Italia. Anche perché il nostro Paese è tra quelli in Europa, che oggi vantano il maggior numero di strutture turistiche (oltre un centinaio) a cui è stato riconosciuto il prestigioso marchio Ecolabel, riconoscimento europeo usato per certificare il ridotto impatto ambientale dei prodotti o dei servizi offerti dalle aziende, turistiche e non, che ne hanno ottenuto l’utilizzo. Ma tra gli imprenditori dell’ospitalità grande interesse e successo riscuote oggi anche l’etichetta ecologica “dell’associazione del Cigno” che Legambiente rilascia alle strutture turistiche e agli hotel che rispondono a criteri di eco sostenibilità. In Italia sono già quattrocento gli esponenti dell’accoglienza leisure e business che aderiscono a questo progetto per un turismo più sostenibile. E i trentadue più meritevoli sono pure stati premiati con gli “Oscar dell’Ecoturismo” all’ultima edizione della fiera del turismo Bit di Milano. Il motivo di questo sviluppo? Innanzitutto il fatto che negli ultimi anni sono aumentati i singoli viaggiatori e i meeting planner del turismo business che, nella scelta di una destinazione, pongono grande interesse nel rispetto della natura e optano per alberghi e strutture ricettive che fanno della eco-sostenibilità un vanto e, soprattutto, una scelta strategica. «L’Italia, ricca di storia e paesaggi da cartolina» spiega Angelo Gentili (foto),
«responsabile di Legambiente Turismo», «non può privarsi di tutelare ciò che la distingue dagli altri, proprio in un settore che ne rappresenta la linfa vitale dell’economia. E siamo orgogliosi di dire che questa esperienza legata all’etichetta rappresenta oggi la più importante iniziativa italiana per la qualificazione in chiave sostenibile dell’ospitalità turistica e che gli stessi Oscar dell’Ecoturismo sono un modo per premiare quelle strutture che si muovono in questa direzione, dimostrando che l’idea di turismo basata sul rapporto con il territorio e la sostenibilità ambientale rappresenta davvero una scelta che favorisce sia l’economia che la tutela ambientale».
Il Relais del Colle, tra le verdi colline marchigiane, è una delle strutture premiate da Legambiente. Sotto il brand Ecolabel che certifica l’ok in sostenibilità dalla UE
Il verde che attira Ma se le strutture italiane sono oggi appunto all’avanguardia in fatto di approccio green all’ambiente circostante, cosa si può dire a proposito di quegli eventi mice che molto spesso in esse vanno in scena? C’è, e quindi qual è, oggi la sensibilità eco anche in questo settore? Partiamo da una premessa, ovvero che di norma gli obiettivi che gli eventi si prefiggono di raggiungere sono ovviamente molteplici e diversi da una manifestazione all’altra, ma che una delle motivazioni che accomuna la maggior parte di essi è quella di generare turismo nella zona che li ospita. Certo nel caso di incontri business, come convegni o convention ad esempio, che hanno un fine più tecnico e contenutistico l’impatto col territorio è meno “invasivo” poiché si muovono da e per la meta di riferimento numeri più esigui di persone. In questo contesto però possono essere comunque sviluppati eventi green a basso impatto ambientale, in grado di fornire ulteriori elementi di attrattiva turistica sia verso quei target caratterizzati da un’alta sensibilità a queste tematiche sia per il tipo di appeal che queste manifestazioni generano a livello d’interesse e di attenzione. Si 6 2013
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Incontri business a basso impatto ottengono un sempre più alto livello di interesse e di attenzione dal mercato italiano del mice
è parlato proprio di queste possibilità importanti per il business travel lo scorso maggio a Perugia, in occasione di IT FITS – Forum Italiano sul Turismo e la Sostenibilità. E in particolare il tema è stato tratto nel focus group “Gli eventi fra turismo e sostenibilità”, che ha affrontato queste tematiche prendendo spunto da un progetto europeo, “Interreg IV C ZEN – Zero Impact Cultural Heritage Event Network”, che ha lo scopo di sviluppare un
«Un turismo basato sul rapporto con il territorio e il rispetto della natura rappresenta una scelta che favorisce l’economia»
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modello europeo di policy per il sostegno alla riduzione degli impatti degli eventi nei centri storici. Secondo Chiara Dall’Aglio di Sviluppumbria, società promotrice del progetto, «oggi sempre più importante è il discorso del place branding, cioè di come un evento arrivi a rappresentare l’identità dei territori ospitanti e incida nella loro attrattività turistica, attraverso un richiamo al nome stesso del territorio piuttosto che ad una sua importante cultura produttiva. Per questo l’approccio sostenibile diventa fondamentale sia a livello organizzativo che di marketing e promozione, vista la crescente consapevolezza sui temi ambientali. La discussione e l’analisi su come gli eventi a basso impatto ambientale generano e
SPECIALE ECO&NATURA «L’organizzazione di un evento a basso impatto ambientale, comincia dal place branding e dal green procurement, ovvero dalla capacità di utilizzare prodotti eco sostenibili»
possono generare in futuro un giro d’affari importante e superiore rispetto agli eventi “tradizionali” è solo all’inizio, vista la storia abbastanza recente e ancora poco frequentata degli eventi green. Le potenzialità di business emerse sono però elevate». Insomma un approccio green può partire dalla base di un evento. E diventa allora importante sottolineare come, nell’organizzare un incontro a basso impatto ambientale, una delle azioni più semplici da attuare, e di maggior impatto nei confronti dei partecipanti, è quella di dotarsi di prodotti di consumo e forniture per i lavori che rispondano a precisi criteri di sostenibilità. Seguendo la pratica che è comunemente definita col nome di “green procurement”, o acquisti verdi.
Consigli per gli acquisti Infatti, dalla comunicazione al food e beverage, passando per la segreteria organizzativa e la gestione dei rifiuti, è oggi possibile trovare diverse soluzioni green che si adattino al tipo di iniziativa che si deve costruire. Esempi? Materiale informativo realizzato in carta riciclata o gadget provenienti dal mercato equo e solidale. È chiaro quindi che la scelta di una pratica di questo tipo ha chiaramente un vantaggio comunicativo, dato dal rafforzamento dell’immagine sostenibile che l’evento assume verso i vari stakeholder. A questo si associa la sensibilizzazione verso l’utilizzo di questi prodotti o oggetti, che spinge le aziende produttrici ad in-
vestire in partnership o sponsorship per promuoversi in un contesto molto ricettivo e potenzialmente interessato ai loro prodotti. E se oggi vari soggetti legati al mondo mice hanno dedicato una pagina apposita al mondo del green procurement per eventi sostenibili, non va dimenticato che se la politica di green procurement nasce in realtà nel solco della pubblica amministrazione, il problema degli acquisti verdi legati agli eventi viene affrontato marginalmente dagli enti pubblici. Ecco allora che sono nate manifestazione che sono delle vere kermesse dedicate agli acquisti verdi, primo tra tutti il Forum CompraVerde – BuyGreen. Manifestazione giunta ormai alla settima edizione (in programma a Milano i prossimi 30 e 31 Ottobre), nasce per mettere in mostra le migliori realtà del green procurement di tutti i settori in un evento organizzato, ov-
Due momenti dell’ultima edizione del Forum CompreVerde – Buy Green, mecca del green procurement per eventi sostenibili
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L’allestimento sensibile all’ambiente circostante realizzato da EcoCongress per un evento dello scorso anno
Alla premiazione dell’Award Sostenibilità sono state protagoniste le imprese impegnate nela creazione di eventi green
viamente, in modo sostenibile. «La “green economy” non è soltanto una parola», spiega Marco Gisotti, direttore scientifico dell’evento, «ma è la vera speranza per l’ambiente e per le nuove generazioni. I trend di crescita nel settore dimostrano che investire sulla sostenibilità ambientale è un ottimo modo per creare posti di lavoro, motivare i giovani e dare nuova linfa a tutto il sistema economico». La pensano allo stesso modo anche esperti del mondo mice, ovvero il vice presidente di Federcongressi & Eventi del Lazio Emilio Milano e la delegata dello stesso ente per la Lombardia Anna Grossi. Che, animatori di due eventi andati in scena a fine maggio, a Milano e a Roma, proprio sul tema dei meeting ecosostenibili, han-
no raccontato al pubblico numeroso e interessato di addetti ai lavori che: «esiste nel business travel oggi sempre più attenzione verso l’ambiente e le modalità di protezione del mondo che ci circonda. Sempre più spesso le aziende chiedono agli operatori mice di prendere in considerazione l’organizzazione di eventi tenendo conto l’impatto ambientale e la realizzazione di progetti eco-sostenibili. Ma un conto è la produzione di materiali dei quali sia possibile definire nel dettaglio i livelli di inquinamento e di conseguenza i rimedi, un conto è fare la medesima valutazione nel momento che si eroga un servizio, dall’impatto difficilmente quantificabile. Questo oggi è insomma il vero impegno: quello di costruire una “griglia” organizzativa condivisa che permetta di creare e gestire eventi a bassissimo impatto ambientale».
La parola alle imprese E che la sostenibilità sia un buon affare lo testimoniano diverse case history aziendali, prima tra tutti quella di EcoCongress, società tra le altre cose vincitrice del premio “Vendor Rating” proprio all’ultima edizione del Forum CompraVerde – BuyGreen. Nata infatti con lo scopo di organizzare meeting e congressi che mirano a ridurre l’impatto sul territorio e veicolare l’impegno per la sostenibilità, contribuendo a generare benefici economici, sociali e ambientali per le location e per
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gli attori coinvolti nei nostri progetti, EcoCongress è all’avanguardia anche perché ha lei stessa sviluppato EBI 2012, il disciplinare italiano per l’organizzazione di eventi a basso impatto e la misurazione del livello di sostenibilità di qualsiasi tipo di manifestazione. Di che cosa si tratta? In pratica di una svolta importante nel settore degli eventi in Italia, perché è un regolamento che unisce alla classica forma delle linee guida la sua natura di “strumento di misura”, e quindi la possibilità di valutare quantitativamente i risultati associati alle azioni concrete che vengono suggerite all’organizzazione per la messa in opera di un evento a basso impatto. Ogni evento insomma con EBI 2012 viene analizzato prendendo in considerazione le sei categorie di impatto che lo contraddistinguono (organizzazione, location, food&beverage, trasporti, comunicazione, ospitalità) e poi valutato secondo uno schema a tre livelli. Nella fase iniziale di progettazione pre-evento il soggetto organizzatore, compilando l’apposita scheda, dichiara quali politiche sostenibili intende portare avanti nelle sei categorie appena dette; nelle fasi di svolgimento e post-evento verrà dunque verificata, ad opera di un ente terzo qualora richiesto, l’effettiva implementazione di tali politiche attraverso sopralluoghi e riscontri documentali ai fini della validazione dell’evento. Al termine dell’analisi, infatti, ogni evento riceverà un attestato che testimonia il livello di sostenibilità raggiunto, misurato tramite lo schema di punteggi numerici predisposto. Certo non tutte le imprese italiane, comprese quelle che hanno un approccio green nell’organizzazione di eventi sono cosi all’avanguardia. Lo testimoniano i dati del Rapporto “GreenItaly 2012” di Unioncamere e Symbola: secondo questa recentissima ricerca solo il 23,6% delle imprese italiane punta sulla green economy per uscire dalla crisi. Si potrebbe fare molto meglio insomma, come sostiene anche il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello: «L’economia verde può rappresentare una chiave strategica per superare questa lunga crisi, uscendone più forti e meglio in grado di costruire un futuro diverso, più sostenibile e più ricco di possibilità. Grazie ad un modello di sviluppo che si fonda sui valori tradizionali dei territori e dei si-
stemi produttivi italiani di piccola impresa: qualità, innovazione, eco-efficienza, rispetto dell’ambiente. Una ricetta che oggi dimostra di saper sposare i valori etici alla competitività e che ha il grande merito di favorire la coesione tra i territori. Una coesione che coinvolge migliaia di piccole e medie imprese, sempre più spesso operanti in rete tra loro, nel dare vita a questo che è ormai un vero e proprio “laboratorio verde” dell’Italia di domani».
Il turismo è un industria “pesante” per il territorio e i suoi effetti vanno monitorati con cura e indirizzati con politiche sostenibili
Quando la meta è green? Non manca però, nell’universo dei comportamenti green legati all’ospitalità, business e leisure, l’idea di un corretto approccio alla gestione ambientale di una meta di vacanza. Se ne è parlato proprio qualche giorno fa a Stintino, in Sardegna, nel corso di un convegno internazionale centrato sui tempi dell’ambiente e della sostenibilità. Intitolato appunto “Gestione ambientale di una destinazione turistica: 6 2013
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Hilton Worldwide porta avanti nelle sue strutture, come il Doubletree by Hilton Acaya Resort di Lecce, dal 2009 un piano strategico per la tutela dell’ambiente circostante
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ambiente naturale e culturale, acqua, energia e rifiuti”, e organizzato dal Comune di Stintino, con il patrocinio del Fondo Sociale dell’Unione Europea, del Ministero dell’Ambiente, della Regione autonoma della Sardegna e della Provincia di Sassari, ha visto prendere la parola alcuni esperti del settore dell’approccio green al turismo. Tra questi anche Arnaldo Bibo Cecchini, Direttore del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica dell’Università di Sassari, il quale ha parlato di relazioni future e sostenibili nel rapporto tra turismo di massa e pianificazione del territorio. «Il turismo è un’“industria pesante” e come tale i suoi effetti sui territori investiti dal fenomeno sono significativi sia nel bene (sviluppo economico diretto, “apertura”, indotto) sia nel male
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(iniquità nella ripartizione dei benefici, impatti ambientali e sociali, rischi di monocultura). In realtà più che di turismo si dovrebbe parlare di turismi, più che pensare ai turisti come gruppo separato dai residenti dovremmo pensare a diverse popolazioni che in un territorio vivono, lavorano o studiano, comprano, si divertono. È per questo che per ottenere effetti positivi dai turismi servono politiche pubbliche che siano in primo luogo politiche territoriali, ma di lungo periodo, resilienti, adattabili, sostenibili. Politiche adatte ai luoghi, ai tempi ed ai contesti, da attuare ad esempio rinunciando all’ingenua pretesa di attrarre turisti ovunque e non rinunciando a rivendicare un’equa ripartizione dei benefici generati dal turismo anche per le zone coinvolte. E politiche che siano sostenibili perché le risorse che rendono attraenti un’area si consumano rapidamente con effetti devastanti». Renato Drusiani di Federutility, federazione che riunisce le aziende di servizi pubblici locali che si occupano di energia elettrica, gas e acqua, ha posto l’accento invece sull’importanza delle scelta consapevole del turista che, oggi sempre più informato, è sempre più attento a premiare chi si occupa del proprio territorio preservandolo anche come destinazione di viaggio. «La gestione del servizio idrico è proprio l’esempio migliore di un fattore che se adeguatamente considerato permette a una meta di richiamare nella propria area una presenza turistica evoluta e
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che dispone di strumenti di informazione 2.0, legati al web, grazie ai quali non solo controlla la sostenibilità pregressa alla sua permanenza ma può poi diventare un polo di persuasione positiva o negativa in base alla sua esperienza personale».
Focus sull’hotellerie Fino a qui abbiamo visto le ultime linee guida e le prospettive che le imprese e gli organizzatori di eventi stanno seguendo per costruirsi un futuro green e di successo pensando a un mice eco sostenibile. Ma se gli organizzatori di eventi sono in molti casi all’avanguardia nelle loro attività con prospettiva ecologica, che cosa si può dire di quelli che spesso sono i loro partner favoriti, ovvero le (grandi e piccole) società alberghiere ben introdotte nel circuito mice? Si può dire sempre meglio sicuramente perché sono diversi anni che molti tra gli alberghi, e le catene mondiali dell’ospitalità, operano in direzione del corretto approccio green del loro business. La dimostrazione? Ecco due esempi importanti che, a due diversi livelli, ovvero globale e locale, mostrano come molte e importanti realtà del settore hanno ben compreso l’importanza del pensare “in verde”. «La sostenibilità?», spiega il Ceo di Hilton Worldwide Christopher J. Nassetta, «È semplicemente un buon affare. Soprattutto per un’azienda mondiale come la nostra che accoglie, per eventi o semplici soggiorni, migliaia e migliaia di persone ogni giorno. Siamo insomma una realtà che nel mondo vive profondamente e che opera volentieri per preservarne le bellezze naturali, che poi sono quelle che tutti i viaggiatori, leisure o business che siano, vogliono trovare e ammirano». Ecco allora che proprio Hilton Worldwide nel 2009 ha avviato un programma quinquennale, che si concluderà quindi l’anno prossimo, di iniziative green all’interno del proprio codice di ospitalità. Ridurre il consumo di energia del 20%, le emissioni di CO2 del 20% e il consumo di acqua del 10% sono alcuni dei target operativi che alla catena internazionale si sono posti di raggiungere. Facendo della sostenibilità ambientale un vero brand da sviluppare. E per mostrare la voglia reale di conseguire risultati in quest’ambito Hilton Worldwide ha dato vita a un vero e proprio sistema di misurazione delle performance
dell’azienda in tema di sostenibilità. Si chiama LightStay ed è un valore aggiunto che la catena mette a disposizione di ogni singolo hotel per aumentare le proprie performance in fatto di rispetto dell’ambiente e di riduzione dei consumi. Di quest’ultimo fa parte anche il cosiddetto “Meeting Calculator” che permette di misurare l’impatto ambientale di ogni evento organizzato in una struttura del gruppo Hilton Worldwide. Chi non si preoccupa invece del suo influsso sull’ambiente circostante, ma solo perché è stato fino dalla sua recentissima costruzione, un albergo totalmente improntato all’eco-sostenibilità, è l’Hotel Milano Scala del gruppo Worldhotels First Class, vincitore dell’“Hospitality Award 2012” nella categoria “Management & Project Innovation” per gli accorgimenti a basso impatto ambientale adottati nella struttura e condivisi dagli ospiti: dalla linea di cortesia nei bagni bio degradabile al 99%, alle schede magnetiche delle camere, fino al consumo contenuto dell’acqua, grazie all’utilizzo di filtri che ne riducono il flusso. ■
All’Hotel Milano Scala tutto, a partire dal progetto originale di restauro dell’immobile storico, è stato pensato in ottica green
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Prova a immaginare il massimo. Noi ti daremo di più. Nova Yardinia accoglie i tuoi sogni e ospita i tuoi desideri, per concederti il lusso di personalizzare il tuo evento e misurare la tua creatività con l’efficienza della nostra organizzazione MICE. Nova Yardinia è la Convention & SPA Resort d’eccellenza nel cuore del Mediterraneo, un luogo speciale stretto nell’abbraccio del mare cristallino e della riserva naturale, uno spazio capace di coniugare architettura, benessere e comfort per rendere unico il tuo evento.
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5 km di Spiaggia privata
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Abbazia Spineto In un monastero del Mille, nelle terre di Siena, silenzio e contatto con la natura creano un luogo ideale per il lavoro e lo studio, in cui il rispetto per l’ambiente si traduce in materiali e pratiche a impatto zero
L’
abbazia di Spineto, antico convento Vallombrosano nel cuore delle colline senesi, non è una tradizionale soluzione residenziale, quanto piuttosto un’inedita location per attività di carattere formativo, artistico, scientifico e culturale, incontri di studio, workshop e seminari. È nata infatti con l’obiettivo di riproporre oggi i valori che hanno guidato la comunità dei monaci che qui hanno vissuto per secoli: studio, educazione e lavoro. Questo impegno si è tradotto anche in un’opera di restauro fedele alle caratteristiche originarie dell’edificio, come spiega la General Manager Marilisa
Premio di ecologia umana 2013 Come riconoscimento e omaggio ad artisti e scienziati che si sono distinti per aver sensibilizzato il pubblico sui temi del rispetto per l’ambiente, dallo scorso anno l’abbazia di Spineto ha istituito il Premio di Ecologia Umana, che quest’anno sarà attribuito a Fritjof Capra, l’autore de “Il Tao della fisica”.
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Cuccia: «il rispetto e l’amore per questa terra intatta, così come l’abbiamo trovata 24 anni fa al momento dell’acquisizione del complesso, ci ha spinto a creare un luogo in
cui fosse possibile rivivere l’atmosfera dell’antica abbazia e che si inserisse in modo armonico nel paesaggio. In questa direzione, quindi, va anche la scelta di ridurre al minimo l’impatto della struttura e delle sue attività sull’ambiente circostante». Il progetto di recupero ha perciò privilegiato materiali locali ed ecofriendly come legno e pietra, mentre sono stati adottati accorgimenti per la riduzione dei rifiuti e dei consumi elettrici, oltre ad aver installato un impianto fotovoltaico in grado di produrre oltre il 15% dell’energia necessaria. Il rispetto per il verde si concretizza anche nella
possibilità di organizzare eventi del tutto carbon-free, in cui le emissioni di CO2 prodotte vengono compensate dalla piantumazione di nuovi alberi. Grande attenzione è inoltre dedicata alle risorse del territorio: la cucina, rigorosamente stagionale, si ispira alla tradizione toscana e utilizza in prevalenza ingredienti a km 0. L’olio che condisce i piatti, poi, è quello biologico prodotto dall’azienda agricola interna al complesso. Per quanto riguarda gli spazi e l’ospitalità l’abbazia dispone di una sala plenaria da 200 posti e di altre aule polivalenti, con la possibilità di utilizzare il parco esterno di oltre 800 ettari per portare gli eventi nel verde; 98 le camere, distribuite in undici poderi, che ospitano chi partecipa agli eventi. P.T.
Abbazia di Spineto Via Molino di Spineto 8 53047 Sarteano (Siena) Tel. 057823271-265555 fax 0578266174 www.abbaziadispineto.com info@abbaziadispineto.com
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Atahotel Naxos Beach Un complesso eco-friendly immerso in un magnifico parco di uliveti, agrumeti e fiori di ogni specie dove mare, gastronomia, sport, divertimento e cultura sono i must che identificano l’ospitalità proposta
✒Linda Smiderle estinazione Sicilia. Siamo sulla costa orientale dell’isola, esattamente a metà strada tra Messina e Catania (l’aeroporto Vincenzo Bellini si raggiunge in 45 minuti d’auto), nell’incantevole baia di Giardini Naxos – prima colonia Greca e Taormina “Perla dello Ionio” – con un bellissimo litorale, punto di incontro della movida locale. Proprio ai piedi di Taormina – sullo sfondo la maestosa sagoma dell’Etna – immerso in uno splendido parco di uliveti e agrumeti, sorge l’Atahotel Naxos Beach, una struttura con spiaggia privata, ideale per vacanze da sogno ma anche per incontri d’affari e per chiunque desideri lasciarsi alle spalle lo stress cittadino e ri-
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lassarsi nella natura: l’hotel è un ottimo punto di partenza per visitare le meraviglie custodite in questa terra straordinaria. Concepito secondo i più moderni criteri di eco sostenibilità, il resort esprime al meglio la filosofia della Catena a favore dell’ambiente, utilizzando fonti energetiche alternative e accorgimenti anti spreco, e garantisce agli ospiti una full immersion di relax e benessere, molto gradita anche dalla clientela business che, qui,
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La politica “green” di una Catena in continua evoluzione Atahotels è stata la prima catena alberghiera italiana a imporre la cultura dell’ecosostenibilità in campo alberghiero sostenendo che: “La cura per l’ospite passa anche attraverso la tutela dell’ambiente in cui sono situate le strutture: al fine di preservare la splendida natura che li ospita”. Dal 2004 infatti Atahotels utilizza nei propri Resort esclusivamente energia rinnovabile: eolica, fotovoltaica, solare, geotermica, idroelettrica, da maree e moto ondoso e da biogas.
trova la giusta ispirazione e concentrazione per i momenti di lavoro. Agli organizzatori di eventi il resort mette a disposizione 14 sale riunioni da 10 a 250 posti e una sala plenaria da 780 posti a teatro e modulabile con tecnologie di ultima generazione nonchè numerosi spazi interni ed esterni dedicati ai servizi ristorativi e attività di team building. Completano l’offerta 4 bar, 5 ristoranti, un anfiteatro, 4 piscine (di cui una olimpionica e due per bambini) uno shopping center, campi da tennis e parcheggio privato. Nel corpo centrale dove si trova la reception, ci sono 170 camere Classic ed Executive, distribuite su 4 piani, con vista mare (frontale o laterale) e 19 raffinate Junior suite. 453 sono invece le unità abitative di varie tipologie e grandezze, suddivise in piccole villette composte da un piano terra e un primo piano con 9 o 12 camere ciascuna, immerse nel verde di un curatissimo prato all’inglese: tutte con terrazzo o giardino privato. Piccoli viali, ombreggiati da alberi e siepi fiorite, collegano le ville ai servizi comuni, alla piazzetta centrale, alle piscine e alla spiaggia privata.
ambiente rustico, accogliente e riservato. Molta l’attenzione riservata anche ai piccoli ospiti, al ristorante Cucciolo, infatti, lo chef propone una cucina delicata e dedicata. Ai ristoranti si aggiungono quattro bar, tutti ben localizzati e molto confortevoli, dove gustare deliziosi cocktail e long drink della casa: il Calypso, in piazzetta, lo Stella di Mare, e il Piscina del Parco, adiacente alla bellissima piscina olimpica, con ampio terrazzo solarium e, per chi ama la musica dal vivo, ogni sera all’Olimpus, c’è il pianobar. Non manca neppure l’intrattenimento per i bambini con tre club (seguiti da personale dedicato), aperti 6 giorni la settimana: il Baby Club (da 0 a 4 anni), il Mini Club (da 4 a 12 anni) e lo Junior Club (da 12 anni in su). Decisamente non ci si annoia al Naxos Beach. Qui, ogni giorno, ci si può dilettare tra corsi, animazione, sport, danza (da provare il corso di danze caraibiche), yoga e streching, mentre di sera, vanno in scena divertenti spettacoli di musical e cabaret. E per i tiratardi c’è infine la discoteca. ■
Un paradiso per i buongustai La ristorazione è un altro motivo di vanto del resort con una cucina che eccelle per la qualità delle materie prime e la ricchezza delle proposte ispirate alla tradizione. L’Oasys, all’interno dell’edificio centrale e il Del Parco, sono ristoranti che offrono ambienti grandi e luminosi, La Stella di Mare, vicino alla spiaggia, propone un menu a la carte a base di specialità di pesce o carne mentre, tipici antipasti siciliani e una speciale pizza rigorosamente cotta in un forno a legna come da tradizione, si potranno gustare in un antico casolare, La Casa del Massaro: un
Atahotel Naxos Beach Via Recanati 26 - 98035 Giardini Naxos (Messina) www.atahotels.it/naxos
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Borgo Lanciano Un antico borgo ai piedi del Castello Giustiniani, immerso nel verde di un parco, ha scelto energie alternative e materiali sostenibili per inserirsi armonicamente nel paesaggio delle dolci colline marchigiane ateriali tutti naturali, come legno e pietra, un grande impianto fotovoltaico per produrre energia, cibi e vini a km 0: Borgo Lanciano, immerso nelle colline marchigiane, è un luogo che ha fatto del rispetto dell’ambiente e della riscoperta del vivere slow i propri tratti distintivi. Inserito armonicamente nel paesaggio, nei pressi di Castelraimondo, a pochi chilometri da Camerino e ai piedi dell’antico Castello Giustiniani, il Relais 4 stelle è na-
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to nel 2006 da un progetto di ricostruzione dell’originario villaggio medievale, con l’obiettivo di dare continuità alla storia e alle caratteristiche dell’area. Giocoforza quindi l’aver adottato tutta una serie di accorgimenti ed elementi strutturali che avessero il minimo impatto possibile sull’ambiente, come il grande impianto fotovoltaico, situato nel parcheggio esterno, che permette al complesso di essere in larga parte autonomo dal punto di vista energetico, o la scelta di pietra viva, legno e ferro battuto per arredi e rivestimenti. La volontà di contatto diretto con la natura per Borgo Lanciano si traduce anche nella possibilità di vivere un’esperienza ormai inusuale: insieme alle altre torri del territorio fa parte delle cosiddette Rocche Celesti, luoghi storici che, grazie all’impegno della comunità montana di Camerino e alla mancanza di inquinamento luminoso della zona, sono diventati un punto privilegiato di osservazione delle stelle.
Team building a impatto zero Il complesso, articolato in 4 diversi edifici che offrono 49 camere, di cui 9 suite, è circondato da otto ettari di parco inconta-
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Uno spazio polivalente per meeting su misura
minato. Qui è possibile non solo ritrovare un miglior equilibrio con se stessi e vivere per un giorno lontani dalla frenesia delle normali attività quotidiane, ma anche partecipare a team building originali e formativi. In questa cornice si organizzano, infatti, workshop e seminari per insegnare o perfezionare le strategie per controllare l’ansia, migliorare i processi decisionali, gestire meglio il tempo e i propri rapporti all’interno dell’azienda. Il grande giardino può diventare la base di partenza anche per attività più ludiche: l’orienteering nei boschi che circondano il Borgo, la speleologia nelle vicine grotte di Frasassi e le attività di investigazione da polizia scientifica nelle simulazioni organizzate all’interno del Relais. Il territorio attorno Borgo Lanciano offre inoltre tantissime possibilità per ideare attività post-congress, dai percorsi strutturati per andare alla scoperta del territorio e della sua offerta storico-artistica ed enogastronomica, a proposte più originali, come sperimentare un emozionante volo in mongolfiera o partecipare a una cena medioevale in costume. A impatto zero anche le proposte gastronomiche. Il ristorante Due Angeli offe infatti una cucina tradizionale marchigiana rivisitata con creatività, ma sempre basata su prodotti e ingredienti del territorio. Grazie alla collaborazione con le aziende agricole locali, lo chef Erich Branchini propone piatti allo stesso tempo ricercati e rispettosi delle radici storiche e culturali della zona. Ad accompagnare il menù una ricca cantina di vini basata su etichette regionali, che si possono anche trovare nell’Enoteca del Borgo. Per cenare, oltre alla grande sala al pianterreno, affacciata sul parco e sulle colline circostanti, la struttura offre al primo piano una saletta ovale più raccolta, per massimo venti invitati, mentre per banchetti più impegnativi si può utilizzare il grande salone con camino. Tutti questi spazi sono a disposizione per cene placée o a buffet, degustazioni enogastronomiche, colazioni di lavoro e coffee break.
Il connotato rurale di Borgo Lanciano non deve trarre in inganno: spazi e servizi per meeting e congressi sono tecnologicamente all’avanguardia e offrono una location in grado di accogliere qualsiasi tipologia di evento, da conferenze e meeting a seminari, focus group e congressi. Cinque le sale a disposizione per una capienza complessiva di 200 partecipanti e la possibilità di sfruttare la connessione Wi-Fi presente in tutte le aree comuni per videoconferenze. Creare un evento su misura significa anche poterlo modellare sulle esigenze delle aziende, grazie ai servizi aggiuntivi di traduzione, segreteria organizzativa e ideazione di percorsi per il tempo libero.
A conclusione di una giornata di lavoro, infine, benessere e relax si possono ritrovare attraverso i trattamenti idroterapici proposti dal Centro Ricerca Lanciano, che ha ideato percorsi di recupero psicofisico nella Spa Kimben. A disposizione due piscine, una interna e una esterna di 24 metri, per nuoto libero e controcorrente, e una sauna finlandese con hammam. G.G.
Borgo Lanciano Loc. Lanciano 5 - 62022 Castelraimondo (Macerata) Tel 0737642844 - fax 0737642845 www.borgolanciano.it - info@borgolanciano.it
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Hotel Milano Scala È il primo hotel a emissioni zero della metropoli meneghina e unisce una serie di soluzioni innovative per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale
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ssere ubicati nel vero cuore di Milano, in via dell’Orso a due passi da Brera e dal Duomo, e non preoccuparsi del proprio influsso sull’ambiente circostante in quanto si è un albergo a emissioni zero. È questo l’incredibile ma avveniristico caso dell’Hotel Milano Scala, struttura che dalla sua recentissima costruzione (2010) si è totalmente improntata all’eco-sostenibilità. Inserito anche nella collezione Ecoluxury con strutture green di tutto il mondo, infatti, l’albergo è davvero un
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esempio virtuoso unico nel panorama dell’hotellerie italiana perché è l’unico, in un centro storico, ad avvalersi di un sistema di produzione energetica che, senza rilasciare CO2 nell’atmosfera, viene alimentato ad elettricità. L’hotel, inoltre, adotta una serie di accorgimenti pensati anche per ottimizzare i consumi e ridurre gli sprechi, e nel pieno rispetto del comfort degli ospiti, naturalmente. Si tratta insomma di un progetto alberghiero responsabile che ha deciso di voler contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, rendendo il soggiorno dei suoi ospiti eco-sostenibile in tutto, pure senza rinunciare ad offrire caratteristiche di lusso ed esclusività. Tanto è vero che, durante l’ultima edizione 2012 dell’EIRE, Expo Italia Real Estate, proprio all’Hotel Milano Scala è stato assegnato il riconoscimento “Hospitality Award 2012” nella categoria “Management & Project Innovation”. Il motivo? Alcune delle sue soluzioni eco, che non solo sono adottati nella struttura, ma anche condivisi con gli ospiti. Dall’adozione di pompe di calore per la produzione di riscaldamento e aria condizionata, alla linea di cortesia nei bagni bio degradabile al 99%, con packaging in materiali ri-
ciclati per ridurre le fonti di inquinamento. E ancora le camere sono gestite da schede per ottimizzare i consumi, mentre le finestre sono dotate di contatti magnetici che, in caso di apertura, bloccano il funzionamento degli impianti stessi. Ma non basta: al Milano Scala il consumo di acqua nelle camere viene contenuto grazie alla adozione di filtri che ne riducono il flusso pur garantendo il massimo comfort, mentre in cucina le piastre a induzione permettono di cuocere rapidamente e senza dispersione termica, così come i forni a convezione termo-ventilata. E per muoversi nel centro di Milano senza inquinare? Lo staff ha a disposizione una city car elettrica al 100% non inquinante per le commissioni. È per tutto questo che, un albergo ospitato in uno storico palazzo milanese dell’Ottocento, completamente riadattato, è diventato un esempio di come si possa conciliare il concetto di ospitalità contemporanea e la sensibilità ai temi ambientali. Tanto che, sulla terrazza panoramica che d’estate diventa il fulcro dell’hotel e cornice dell’aperitivo eco-chic, è ospitato un vero orto cittadino dove crescono erbe aromatiche poi usate per i cocktail. Dd
Hotel Milano Scala Via dell’Orso 7 - 20121 Milano Tel. 02870961 - fax 0287096096 www.hotelmilanoscala.it info@hotelmilano scala.it
SELECTED BY MM SPECIALE ECO&NATURA
Paradise Resort Punta di l’Aldia A cavallo sulla spiaggia di La Cinta. In ultraleggero, sorvolando la costa fino agli insediamenti nuragici della Baronia. O a piedi sul Monte Nieddu. L’incentive in Sardegna si fa wild experience
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tanti piace farlo selvaggio. L’incentive, ovviamente. È una tendenza sempre più consolidata, infatti, che le aziende scelgano di ambientare incentive e sessioni di teambuilding in contesti avventurosi e scenografie immerse nella natura più verace. Perché impattano positivamente sui partecipanti, innescano un buon clima lavorativo, scatenano comportamenti di crescita e sviluppo, offrendo spunti originali per motivare, cre-
scere e comunicare. Volete mettere una cavalcata sulla battigia, lungo il cordone retrodunale della spiaggia di La Cinta (una delle più belle della Sardegna!) con la vista che incrocia il volo di cormorani e aironi cinerini in libertà? Oppure un’esperienza in ultraleggero sopra le coste più selvagge dell’isola, sorvolando le spiagge di San Teodoro e addentrandosi fino in Baronia, per ammirare dall’alto gli antichi insediamenti nuragici? I più temerari possono lanciarsi nella scalata (a piedi o in mountain bike) del Monte Nieddu, mille metri sul livello del mare e un panorama da mozzare il fiato. Per rinfrescarsi, basta un tuffo nelle cascate che sgorgano sulla sua sommità e poi si riprende la competizione! Le wild experience sono all’ordine del giorno per gli ospiti di Paradise Resort, incastonato nell’Area Marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo, nella parte nord-orientale della Sardegna. Anche la semplice tintarella si presenta come un’esperienza degna di nota: la spiaggia di Lu Impostu su cui aggetta il resort si raggiunge a piedi in un attimo attraversando la rigogliosa macchia mediterranea. E per effetto delle maree si allarga e si restringe la-
sciando in superficie una lunga striscia di fine sabbia bianca, circondata da acque cristalline e un ecosistema praticamente intatto. Anche le sessioni di lavoro godono di un contesto invidiabile: la sala meeting del Paradise Resort (80 metri quadrati, capacità massima 50 posti a sedere) affaccia da un lato sulla spiaggia, dall’altro sulla piscina del resort. È dotata di vetrate a tutt’altezza che possono essere oscurate integralmente per assicurare la giusta concentrazione, o aperte totalmente per comunicare con le aree comuni. Lo spazio antistante è già attrezzato con divani e ombrelloni pronti ad accogliere un coffee break o un aperitivo dedicato. Poco più in là risiedono le camere degli ospiti: 111 tra villas, camere e suite, ognuna con la propria veranda (vista mare o vista giardino) e alcune con una torretta al piano superiore, dalla quale poter godere di un panorama ammaliante sul mare della Sardegna. Un verdeggiante giardino privato si snoda lungo i vari edifici del resort, garantendo il giusto corollario alle (poche) pause di relax e silenzio. P.T.
Paradise Resort Punta di l’Aldia Via Tavolara, Loc. Lu Impostu 8020 San Teodoro (OT) Tel. 07841908000 - 07841908001 www.paradiseresortsardegna.com info@paradiseresortsardegna.com
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SPECIALE ECO&NATURA SELECTED BY MM
EDIT Your Place Prima e unica location per eventi in Italia certificata a Impatto Zero®, ha sviluppato un protocollo interno per ridurre le emissioni inquinanti causate dalle proprie attività e da quelle che ospita e organizza
idurre i consumi e, quando non è possibile, compensarli attraverso la creazione e la tutela di nuove foreste, in Italia e nel mondo: queste sono le parole d’ordine di un progetto nato due anni fa e che oggi è diventato il primo, e al momento unico, spazio polifunzionale per eventi nel nostro Paese certificato a Impatto Zero® da LifeGate. Spazio EDIT, struttura di inizio Novecento ed esempio tra i più riusciti a Milano di inserimento di un’architettura moderna in un contesto storico, nasce come grande edificio industriale ristrutturato dall’architetto Antonio Citterio attraverso il recupero degli imponenti spazi preesistenti.
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È diventato così un ambiente open space di design, arioso e costruito attorno a una caratteristica corte milanese, dominata da un grande albero, con un forte connotato contemporaneo per agli ampi spazi illuminati da alte vetrate e atmosfere calde – grazie all’uso del legno e del bianco – che ricordano quelle dei loft newyorkesi. L’edificio, dopo aver ospitato per anni l’Agenzia Fotografica Grazia Neri, è stato di recente trasformato in un ambiente multifunzionale, che vuole superare il concetto di tradizionale location per eventi e diventare un laboratorio aperto di idee e progetti. Collabora quindi con aziende, istituzioni e agenzie per dar vita a business events, mostre ed eventi culturali, momenti off delle grandi fiere internazionali, convention, temporary showroom, produzioni televisive e servizi fotografici, sfilate e presentazioni di prodotto. Per i propri clienti mette a disposizione non solo gli spazi e le strutture, ma anche le idee, la capacità progettuale ed organizzativa del team per elaborare e anticipare insieme le tendenze di domani. «Il nostro lavoro – spiega Sandro Scetti, co-fondatore di EDIT – non è soltanto ospitare eventi, ma anche elaborare proposte innovative e realizzarle in tutti i lo-
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Le diverse anime di Milano «Ci troviamo in una posizione strategica rispetto al centro e ai grandi punti di interesse di cui è ricco il quartiere Porta Nuova-Garibaldi, uno dei più dinamici di Milano, in piena fase di rinnovamento e ascesa – racconta Scetti –. Via Maroncelli è una strada su cui si affacciano case ottocentesche e dove si ritrova ancora l’atmosfera della città più elegante e discreta. Venendo dal centro si attraversano Corso Garibaldi, via di gallerie d’arte, negozi di modernariato e di ricerca e studi professionali fucine di creatività, e Corso Como, nota per le boutique, gli show-room e i locali alla moda. Oltre ancora svettano i nuovissimi grattacieli e il grande progetto immerso nel parco di Porta Nuova, la zona, pronta ad accogliere l’EXPO, con lo spirito più internazionale». Insomma, un connubio di stili, modi di vivere e strutture urbanistico-architettoniche che hanno trasformato il distretto in un luogo di scambi, nuove opportunità e idee d’avanguardia.
ro aspetti. In coerenza a questa mission, offriamo ai nostri clienti anche la possibilità di realizzare attività a Impatto Zero®, riducendo l’impronta ambientale del loro progetto, e i costi, e caratterizzandolo in chiave sostenibile, importante leva per la comunicazione e l’immagine dell’azienda, del prodotto o dell’idea che si vuole promuovere. Abbiamo stilato un protocollo green, una serie di consigli che permettono di abbattere lo spreco e diminuire consumi e scarti. Certo non tutti gli aspetti di un evento, o tutti gli eventi, si prestano a essere a ridotto impatto, ma laddove non possiamo intervenire direttamente, il lavoro fatto per la certificazione ci permette di compensare le emissioni di gas serra con la piantumazione di nuovi alberi e la tutela delle foreste già esistenti sotto il controllo di parchi, associazioni ambientaliste ed enti certificatori». Sostenibilità, però, per EDIT significa anche: «l’aver dato vita a un progetto non effimero, ma con una visione di lungo periodo. È forse una considerazione sottile, ma per esempio il fatto di riprogettare e ristrutturare un edificio esistente in maniera efficiente ma flessibile, per differenti tipologie di fruizione, significa evitare i costi e lo spreco di installazioni, movimentazioni e materiali che sarebbero impiegati nel caso di soluzioni effimere, realizzate appositamente per un evento e quindi destinate a essere dismesse». «Crediamo molto in questo progetto – continua –, e prima di aderirvi a gennaio di quest’anno ho voluto personalmente verificarne tutti gli aspetti, anche quelli di rigore scientifico e procedurale, in modo
da poter dare un piccolo ma reale contributo a una migliore gestione delle risorse naturali». «Anche per il futuro – conclude Scetti – i nostri progetti vanno nella direzione di una sempre maggiore attenzione nei confronti dei vincoli e delle risorse che la realtà e i tempi ci impongono, in un’ottica di continua innovazione e sviluppo. In questo senso è il settore del food uno di quelli che ci vedrà più impegnati: il cibo ha molte valenze positive, significa socialità, salute, ambiente, ma può far bene – oltre che al gusto – anche all’economia, come è stato ben delineato nel progetto di EXPO 2015. In fondo, l’Italia è leader nel mondo e molto amata per le sue tre “Big F’s”: Fashion, Forniture, Food». G.G.
Edit Your Place Via Maroncelli 14 - 20154 Milano Tel. 0229062986 - fax 0263793194 www.editmilan.com - info@editmilan.com
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SPECIALE ECO&NATURA LA PAROLA ALLE AZIENDE
Indel B Un perfetto connubio tra tecnologia design ed eco sostenibilità. Con il nuovo minibar K ECOSMART, l’azienda santagatese offre agli alberghi un prodotto altamente innovativo in grado di garantire il massimo risparmio energetico. Ce ne parla il direttore commerciale Gerardo Boschi
Il nuovo minibar a compressore K40 ECOSMART, consuma solo 0,12 kWh/24h ed è in classe di efficienza energetica A+++
I minibar K ECOSMART sono disponibili anche con elegante porta in vetro
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zienda santagatese (in provincia di Rimini) specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi di refrigerazione, in particolare per il settore alberghiero, dell’automotive e della nautica, Indel B rappresenta una case history di eccellenza nell’ambito dell’innovazione tecnologica ed ecosostenibile. Nata nel 1967, si fa subito notare per una grande intuizione: sfruttare il compressore semiermetico per produrre freddo in piccole dimensioni. Nel 1982 la Nasa sceglie Indel B per fabbricare un frigorifero da installare sullo Shuttle Columbia, in grado di funzionare in assenza di gravità e con rotazioni a 360 gradi. Oggi l’azienda continua sulla strada dell’evoluzione tecnologica: «l’unica ricetta», dice il direttore commerciale Gerardo Boschi, «per contrastare la crisi e la concorrenza dei paesi low cost» e punta sulle tecnologie a basso impatto ambientale. Dopo il successo del minibar K Plus – apprezzatissimo dagli hotel e vincitore del Premio
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Excellent 2009 per l’attenzione all’ambiente e l’alto risparmio energetico – l’azienda presenta oggi l’ultima novità attestandosi in classe A+++: il minibar K ECOSMART «si tratta di un prodotto di ultima generazione», spiega Boschi, «rispetto al K Plus che lavorava con accumulo di freddo e timer, rimanendo spento durante i periodi di riposo dell’ospite (nonostante il livello di rumorosità sia molto basso anche da acceso), l’ECOSMART, brevettato da Indel B, autogestisce il proprio funzionamento attraverso l’energy saver e garantisce un eccezionale risparmio energetico grazie ai maggiori isolamenti e al nuovo gas CFC-free utilizzato. Il minibar consuma 0,12 kWh/24h, l’equivalente di una lampadina a LED da 5 watt, con un risparmio di circa il 90%, rispetto ai minibar tradizionali ad assorbimento, men-
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Indel B è partner eco tecnologico per la camera d’albergo. Realizza, oltre ai minibar, tutti gli accessori, come casseforti e serrature elettroniche, televisori LED (in partnership con Philips), illuminazione a LED (in partnership con Linea Light) asciugacapelli, cantine refrigerate per vini e frigo latte per il settore restaurant. Indel B collabora inoltre da anni con le maggiori case produttrici di veicoli industriali e pullman (Scania, Iveco, Daf, Renault, Volvo, Kenworth, Peterbilt, Irizar, Irisbus, Karosa) offrendo per loro prodotti altamente personalizzati.
tre, in modalità Smart, il risparmio è addirittura superiore quando la camera non è occupata». Una scelta etica e di mercato, che è sempre più apprezzata dagli ospiti degli hotel, «da una recente ricerca risulta che il 90% della clientela preferisce soggiornare in un albergo ecofriendly anche se non è disposto a pagare di più per questo, ritenendo gli accorgimenti green un “dovere” dell’hotel. Sulla porta di ciascun minibar gli ospiti dell’hotel troveranno un’etichetta green che spiega la scelta ecosostenibile adottata dall’albergatore. E gli albergatori cosa ne pensano? A giudicare dai risultati – hanno scelto Indel B, solo per fare qualche nome, Nh Hoteles, Fairmont, Four Seasons, Armani Hotels, AC Hotels, Una Hotels, Idea Hotels – sembrerebbe che anche da parte loro ci sia una crescente attenzione a offrire ai propri ospiti, un prodotto bello, che rispetti l’ambiente e che sia anche conveniente. «Negli
L’etichetta green, posizionata sulla porta di ogni minibar, spiega la scelta eco-sostenibile adottata dall’albergatore
ultimi anni, la sensibilità per le tematiche green è aumentata considerevolmente» spiega Boschi, «basti pensare che nel 2003, in Italia, solo il 10% dei clienti Indel B sceglieva il sistema K in classe di efficienza energetica A, mentre oggi è il 70% a preferire il K ECOSMART in A+++. Il 30% continua a utilizzare il minibar tradizionale ad assorbimento (che Indel B continua a produrre), convinto erroneamente che quello a compressore sia più rumoroso». Gianna Bellotto Rosa
La gamma di prodotti Indel B per la camera d’hotel comprende anche: casseforti e serrature elettroniche, televisori LED, illuminazione a LED, asciugacapelli, cantine refrigerate per vini. A sinistra, il direttore commerciale di Indel B, Gerardo Boschi
Indel B Località Ca’ Baldone 47866 - Sant’Agata Feltria (Rimini) Tel. 0541848711 - fax 0541848000 www.indelb.com - info@indelb.com
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SPECIALE ECO&NATURA LA PAROLA ALLE AZIENDE
Con Mitsubishi Electric l’hotel si fa eco Grazie all’innovativa tecnologia della pompa di calore è possibile trasformare, o realizzare ex novo, un albergo con importanti caratteristiche di eco sostenibilità ambientale
L'interno dell'Hotel Dunant che utilizza il sistema a recupero di calore Mitsubishi Electric
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l mondo è sempre più green e anche l’industria del turismo, sia business che leisure, sta imparando che adeguarsi a questa sensibilità ambientale è sempre di più un “doppio” buon affare. Si attirano infatti con più forza le fasce di clientela medio alta, ovvero quelle di norma più sensibili al discorso della sostenibilità, e si riesce pure a risparmiare sui grandi costi di gestione delle strutture di accoglienza, grandi e piccole che siano. Non c’è dubbio insomma che, oggi, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico siano diventati aspetti fondamentali anche negli hotel di ogni categoria, ovvero edifici altamente “energivori” perché “in funzione” notte e giorno di continuo. Come allora unire questa rinnovata sensibilità verso l’ambiente, la necessità di consumare meno energia, l’essere virtuosi e l’offrire ambienti di massimo comfort per i clienti? Una delle più interessanti soluzioni per chi si occupa di hotellerie è quella di indirizzarsi sempre più verso fonti rinnovabili ed impianti in grado di fornire elevate prestazioni. E per soddisfare proprio questa esigenza, un’importante società internazionale come Mitsubishi Electric ha sviluppato, dopo un percorso tecnologico durato anni,
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l’innovativo sistema VRF a pompa di calore ECODAN. Di che cosa si tratta? In pratica è un sistema unificato di climatizzazione, riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria che garantisce un comfort totale. Per raccontarci e raccontare a chi, esperto di business turistico ma magari non di tecnologia, vuole capire qualcosa di più sulle grandi opportunità che offre questo sistema integrato abbiamo fatto una chiacchierata con Fabrizio Maja (foto sotto), Air Conditioning Systems Division Manager di Mitsubishi Electric. «Se mi chiede se si può dire che oggi la sostenibilità non è solo un trend “di moda” ma è sempre più un buon affare in particolare per chi si occupa di ospitalità, le rispondo di sì. Ed è un buon affare per diversi motivi, prima di tutto etici e poi pratici: nell’hotellerie la filosofia green paga in quanto è una forte attrattiva sia per un pubblico giovane che per un target culturale elevato. La nostra sempre
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più stretta collaborazione col mondo dell’ospitalità ci ha fatto ben comprendere come l’ospite gradisca sempre di più che un hotel abbia attenzione per l’ambiente. E tanto più quando un albergo viene percepito come struttura di elevata qualità nel servizio. Ecco allora che un sistema come il nostro ECODAN, che fa parte della Linea Systems firmata Mitsubishi Electric e dedicata ai grandi impianti, con una pompa di calore che dà caldo e freddo senza produrre assolutamente inquinamento, è una soluzione perfetta e di successo anche per strutture situate ad esempio nelle grandi città. Per quale motivo? Perché l’utilizzo e l’ìnstallazione di una pompa di calore permette all’albergatore di recuperare valore economico anche in quanto a risparmio degli spazi. Non serviranno più grandi locali tecnici e quegli ambienti prima destinati agli impianti di riscaldamento e raffreddamento potranno venire utilizzati in altro modo. Magari come ampliamento della zona garage se sotterranei – e sappiamo bene il valore di un parcheggio nel centro storico di una città – oppure come recupero di aree meeting se ubicati ai piani alti e in collegamento agli sfiati del tetto. Insomma, grazie alla nostra soluzione innovativa, permettiamo a un hotel di dire al proprio cliente: non solo ti do un approccio eco nel cibo, nelle forniture e nei corredi, ma ti mostro che faccio un grande sforzo an-
che per andare contro l’inquinamento, producendo comunque riscaldamento e climatizzazione altamente funzionali».
Uno “scambio” che conviene
Un'avveniristica stanza del Dunant, hotel di Castiglione delle Stiviere dall'approccio green ed eco sostenibile
Siamo davvero allora davanti a una possibilità unica e totalmente vocata all’ambiente grazie alla tecnologia firmata Mitsubishi Electric. Anche se siamo curiosi di sapere da Fabrizio Maja qualche dettaglio (non troppo tecnico...) in più sul funzionamento di questo brevettato sistema VRF a pompa di calore ECODAN. «Innanzitutto e con orgoglio devo dire che l’impianto è oggi utilizzato già da varie strutture alberghiere di alto livello e di grande dimensione. Perché il sistema non ha limiti di ampiezza degli spazi da coprire. Come funziona? Diciamo che una pompa di calore lavora sfruttando una fonte che è l’aria o l’acqua e agisce ottenendo uno scambio di energia dal caldo col freddo. Per fare un esempio pensiamo all’estate: l’impianto Mitsubishi Electric agisce estraendo il caldo dalle stanze e dai locali dell’albergo e quindi rinfrescandoli, ma allo stesso tempo senza perdere qual calore che è stato assorbito. Anzi, lo stesso caldo viene utilizzato dall’impianto per riscaldare l’acqua necessaria ai clienti per la doccia o al personale per le pulizie e i lavaggi in cucina. La conclusione è che nel passaggio da caldo a freddo non butto via niente: estraggo, catturo e accumulo il 6 2013
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Il design contemporaneo del Milano Scala, la magnifica torre del 1400 del Brunelleschi e una suite dell'hotel fiorentino
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calore da utilizzare per altri scopi. In inverno il procedimento è inverso e in pratica la pompa di calore mi permette di produrre riscaldamento con un rendimento che è tre volte superiore rispetto al consumo di energia che serve. In sostanza, per fare un esempio “numerico” diciamo che consumo 1 per produrre 4 e tutto questo senza fare nessuna emissione nociva di CO2 nell’ambiente». Va poi detto che il sistema VRF è modulare ed è per questo in grado di adattarsi perfettamente a diverse soluzioni progettuali. Così abbiamo ancora approfittato della competenza del Manager di Mitsubishi Electric Fabrizio Maja per capire come può un hotel arrivare a conoscere e sfruttare questa tecnologia innovativa. «Il sistema ECODAN ha il grande pregio di fornire una gamma amplissima di soluzioni che si adattano sia a strutture di dimensione famigliare sia a grandi alberghi del segmento lusso. E il tutto unito a un servizio di assistenza alla clientela puntuale ed efficace che è garanzia di serietà e qualità in quanto emissione di un brand come Mitsubishi Electric che da sempre fa di questi fattori un suo cavallo di battaglia. C’è infine da sottolineare che il nostro primo partner sono gli studi di progettazione ai quali si rivolgono gli alberghi che vogliono sistemare o realizzare ex novo i loro impianti in modalità green. Loro utilizzano con fiducia le nostre soluzioni tecnologiche e insieme sono i nostri primi biglietti da visita nei confronti del mondo del l’hotellerie. Sono in primis i progettisti infatti i motori dell’innovazione e della crescita di sensibilità verso scelte etiche legate all’eco sostenibilità». E l’hotellerie italiana regala già esempi importanti di strutture che hanno sfruttato la tecnologia Mitsubishi Electric per creare un’offerta di accoglienza eco. Tra questi c’è
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l’Hotel Milano Scala che, ubicato in centro città, è una struttura totalmente a emissioni zero, anche grazie alle soluzioni sviluppate dall’azienda giapponese. Altro albergo che offre un’ospitalità all’insegna della sostenibilità e del risparmio energetico è l’Hotel Brunelleschi di Firenze che ha integrato con ottimi risultati le soluzioni Mitsubishi Electric pure in una splendida torre del Quattrocento. E ancora l’Hotel Dunant, grande quattro stelle di Castiglione delle Stiviere, si è affidato a questa tecnologia che gli ha permesso una drastica riduzione di emissioni inquinanti, con 116 tonnellate di CO2 prodotte in meno. Infine è in costruzione l’hotel HL di Baranzate: tra i primi a sorgere nell’area dell’Expo Milano 2015, sfrutterà la tecnologia giapponese per ridurre del 38% i consumi di energia elettrica nei 12 piani di edificio. Davide Deponti
Mitsubishi Electric Centro direzionale Colleoni Viale Colleoni 7 20864 Agrate Brianza (MB) Tel. 03960531 - www.mitsubishielectric.it
SCENARI DEL TURISMO
Le nuove proposte Il ruolo del turismo nel Libro Bianco della Federazione, presentato in occasione del ventennale di Federturismo
✒TiCo Il Belpaese per ogni presenza turistica genera in media 103,4 euro di valore aggiunto, per un valore complessivo di 83 miliardi. Aumentando le presenze del 20% attraverso un turismo più sinergico si potrebbe arrivare a 5 miliardi
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«Sono stati venti anni in salita per Federturismo Confindustria: da 18 soci costituenti a 64 associazioni di categoria, 11 soci impresa e numerose sezioni turismo territoriali di Confindustria». Così Renzo Iorio (foto), presidente di Federturismo, ha aperto la giornata celebrativa del ventennale della Federazione Nazionale dell’Industria dei Viaggi e del Turismo, nell’Auditorium della Tecnica di Confindustria, a Roma, sintetizzando in un excursus la storia della Federazione, forte leva sul turismo europeo, dal Trattato di Lisbona alla comunicazione sui visti turistici. Una giornata in cui è stato presentato il Libro Bianco “Turismo una rinascita competitiva: la visione delle imprese”. La pubblicazione, stilata da Federturismo,
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ha coinvolto 350 imprenditori del settore e sintetizza il lavoro di un’assise itinerante dell’industria turistica italiana durata 15 settimane. L’Italia si posiziona al terzo posto nella classifica internazionale per incidenza del turismo sul Pil (5,4%), non molto distante da Spagna e Francia, nostri principali competitor e può ancora migliorare. Il Belpaese per ogni presenza turistica genera in media 103,4 euro di valore aggiunto. Un aumento delle presenze, quindi, garantirebbe una crescita significativa per i territori. Inoltre, quanto
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più il turismo sviluppa un’offerta sinergica in modo efficiente con altri settori (balneare, culturale, agroalimentare, ecc.) tanto più la ricaduta sul Pil sarà maggiore. E così, se in Italia si stima un valore turistico, diretto, di quasi 83 miliardi, aumentando le presenze del 20% – e con un turismo più sinergico tra i vari settori – si potrebbero ottenere facilmente 5 miliardi di valore aggiunto in più. A snocciolare i dati, davanti alla platea di imprenditori, il direttore generale Srm, Centro studi Intesa SanPaolo, Massimo Deandreis. Migliorare, quindi, si può, ma «serve innanzitutto la revisione del Titolo V della Costituzione», avverte Iorio, «le Regioni hanno troppi poteri e manca un progetto turismo». Per questo, è stato stilato il Libro Bianco sull’Italia turistica, che analizza i fattori che frenano la competitività dei nostri territori e indica le possibili soluzioni per ridare slancio e crescita al settore e al Paese. «Partendo dal punto di vista delle imprese, si sono
evidenziate le differenti criticità che riducono l’attrattività e la competitività delle destinazioni e incidono sull’operato delle singole aziende turistiche», ha spiegato, «con l’obiettivo di identificare le problematiche relative alla governance operativa, alla promo commercializzazione, ai prodotti turistici, alla visibilità in rete delle destinazioni». Uno strumento utile, quindi, in grado di fornire le linee guida per innovarsi e far sì che l’Italia possa recuperare la propria competitività turistica. L’Italia è infatti il quinto Paese più visitato nel mondo «ma rischia di retrocedere al sesto, occupato dall’Inghilterra, o all’ottavo dove si trova la Germania», ha fatto sapere il professor Josep Ejarque, amministratore delegato di FourTourism, che nella sua relazione ha rimarcato la mancanza di un “master plan”, che definisca le strategie nazionali sul settore. Il Professore rimprovera poi all’Italia troppi marchi turistici: «ad ogni cambio di assessore si cambia brand», e cita l’esempio della Sicilia dove dal 2006 si sono susseguiti 11 differenti brand. «Affinché un marchio sia riconoscibile occorrono almeno 10 anni», e avverte: «Il rischio vero è la retrocessione dietro Paesi meno attraenti del nostro, ma con forti canali di distribuzione, piani strategici dettagliati, una migliore qualità dell’offerta e una governance collaudata». Gli fa eco Renzo Iorio: «Per la riqualificazione e per il rilancio del settore è fondamentale la sinergia tra imprese, banche e territorio. Occorre individuare insieme le soluzioni più adatte a migliorare la competitività turistica dei nostri territori, promuovendo maggiormente la logica di rete anche tra imprese di settori diversi seppur collegati
Il turismo genera circa il 10% del Pil del Paese e dà lavoro a circa 2,5 milioni di lavoratori, ma ancora non sfrutta appieno l’enorme patrimonio artistico-culturale
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SCENARI DEL TURISMO Le Cifre deL Turismo in iTaLia Nel 2012 oltre 98 milioni di turisti tra italiani e stranieri sono arrivati nel Belpaese generando 362 giorni di permanenza. Con 47,4 milioni di turisti stranieri l’Italia si posiziona al quinto posto nella graduatoria mondiale (la Francia è al primo posto, con 70 milioni di turisti stranieri all’anno) e al terzo posto per l’impatto che il settore svolge sul Pil, non molto distante da Spagna e Francia. Lo scorso anno però, anche a causa della crisi, il nostro Paese ha registrato una variazione negativa degli arrivi (5%) e delle presenze (6%) e per quest’anno le imprese turistiche italiane prevedono un -7% in termini di fatturato. I numeri sono della ricerca messa a punto dal centro studi Srm Intesa Sanpaolo che rivela alcuni altri interessanti dati come quelli sull’occupazione nel settore alberghiero e della ristorazione: in Italia sono 1,2 milioni, di cui il 22% nel Mezzogiorno, pari al 6% degli occupati. Inoltre, il valore aggiunto del turismo italiano è di 83 miliardi, pari a circa il 6% del valore aggiunto totale dell’economia, incidenza molto vicina a quella del settore delle costruzioni. La spesa turistica straniera ammonta, nel 2012, a 32 miliardi, di cui 13% nel Mezzogiorno, +3,8% rispetto al 2011. Gli alberghi in Italia sono 33.911 con 2,2 milioni di posti letto, di cui il 28% nel Mezzogiorno. A parità di spesa ogni presenza aggiuntiva, in Italia, genera 103,4 euro di valore aggiunto. Ciò significa che un aumento di presenze turistiche garantirebbe una crescita significativa di ricchezza per i territori. La capacità di creare ricchezza cambia in base alla tipologia di turismo: quello enogastronomico attiva più ricchezza rispetto a quello balneare (119,6 euro contro 83,8 euro). Ne consegue che – secondo lo studio – quanto più il turismo sviluppa un’offerta sinergica in modo efficiente, con altri settori come la cultura e l’agroalimentare, tanto più la ricaduta sul Pil sarà maggiore. Gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti nel mondo del 4% nel 2012, toccando per la prima volta 1 miliardo. «Affinché un marchio sia riconoscibile occorrono almeno 10 anni, in Italia, alcune regione cambiano brand ad ogni cambio di assessore. Solo in Sicilia, dal 2006, se ne contano 11», dice Josep Ejarque, ad FourTourism
al turismo, affinché possano operare in sinergia nell’ambito di progetti centrati sul territorio, sulla qualità e sulla diversificazione dell’offerta». Secondo Federturismo Confindustria la proposta del Governo di disporre il passaggio totale, con l’emendamento al DL 43/2013, delle competenze in materia di turismo dalla Presidenza del Consiglio al Mibac «non pare coerente alla dichiarata volontà governativa di ridare ruolo e prospettive al turismo italiano». L’Associazione definisce condivisibile puntare sulla
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cultura come attrattore chiave del Paese, la più complessa filiera produttiva dell’industria turistica italiana, ma «non si può rischiare di vedere derubricato il turismo a mero ufficio secondario di un dicastero l’ultimo elemento centrale di governance Paese. Un settore chiave per coesione dei territori, crescita economica ed occupazione rischia di fare le spese di un trasloco in fretta e furia, che non risponde alle esigenze reali del settore e senza il supporto di una riflessione meditata». «Il turismo ha sofferto di politiche disattente verso il patrimonio culturale e paesaggistico: viviamo con la convinzione che questo patrimonio attragga da solo i turisti, ma serve un sostegno moderno», si è espresso il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, che chiede che il piano Strategico per il turismo, messo a punto dal precedente governo, venga attuato, «perché serve un’azione strategica». «Confindustria è per Federturismo una casa aperta. Un’associazione inclusiva, democratica e trasparente», ha ribadito il
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presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Non è mancato un appello alle istituzioni: «Ci devono essere sostegni per il settore che sta soffrendo e una maggiore apertura da parte delle banche», ha detto, ricordando che Il turismo genera circa il 10% del Pil del nostro paese e dà lavoro a circa 2,5 milioni di lavoratori, ma si fatica a intercettare flussi turistici e non sfrutta appieno l’enorme patrimonio artistico-culturale». Il turismo, ha continuato Squinzi, «deve essere trattato come una questione nazionale a pieno titolo come in Francia e Spagna, perché è un settore strategico che genera però meno ricchezza e occupazione rispetto ad altri Paesi che hanno un’offerta culturale inferiore alla nostra. È necessario, quindi, un progetto industriale che promuova un’offerta globale di qualità su infrastrutture, burocrazia, degrado del territorio, patrimonio culturale». Per il Presidente di Confindustria, «raddoppiare il contributo che il turismo dà al Pil non è un sogno impossibile ma un obiettivo raggiungibile. È ora di tornare a essere un
Paese che non si accontenta di vivere di luce riflessa ma che ha voglia di scommettere sul cambiamento». «Il turismo non è un settore ma un mercato, un modo di essere, di fare, di vivere di una comunità di persone che tocca in modo significativo tutte le altre leve di beni e servizi». Interviene Luigi Abete (foto), presidente di Assonime, e «il valore più importante per sviluppare questo mercato è quello di far star bene coloro i quali ci stanno dentro, che utilizzano il prodotto», perché, «l’attività di promozione à importante ma non è centrale e si deve puntare soprattutto su infrastrutture e servizi». ■
Nell’Auditorium della Tecnica di Confindustria, a Roma, i vertici del turismo nazionale nella giornata celebrativa del ventennale di Federturismo
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A Firenze con Hilton Incoraggianti segnali di ripresa sul fronte Mice per Hilton, grazie a due strutture che propongono un ventaglio di servizi al top
✒Cristina Chiarotti
Un fam trip da non dimenticare quello dello scorso 30-31 maggio, ospite la stampa specializzata, alla scoperta non solo di due splendide strutture Mice Hilton a Firenze, l’Hilton Florence Metropole e l’Hilton Garden Inn ma delle molteplici chicche culturali ed enogastronomiche che riserva la città fiorentina. Prima di tutto, Daniele Fabbri, Hotel Manager dell’Hilton Florence Metropole dal 2011, ha confermato i segnali di ripresa sul fronte Mice per Hilton: attualmente «circa il 28-30% del giro d’affari è rappresentato dal segmento Mice, in ripresa rispetto ai mesi passati. Il 36-37% proviene invece dal segmento leisure; il resto da gruppi ed eventi sociali come concerti o raduni». La struttura congressuale del Hilton Florence Metropole è situata a soli 4 km dal centro storico, in una posizione strategica ideale per viaggi di piacere e d’affari. Ogni ora è collegata al centro della città e alla stazione ferroviaria di Santa Ma-
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ria Novella grazie a un servizio di navetta gratuito, che consente di raggiungere facilmente le bellezze di Firenze e di visitare il patrimonio artistico, storico e paesaggistico che la città ha da offrire. Hilton Florence Metropole dispone di 212 camere tutte dotate di connessione internet ad alta velocità, con un design ricercato e un arredamento moderno. La struttura alberghiera dispone di una sala meeting al piano terra e di una al primo piano. Il centro congressi al piano terra, illuminato da luce naturale, ha pareti divisorie alte quasi 4 metri, che permettono di suddividere lo spazio di 500mq in 3 sottosale, ognuna dotata di ingresso indipendente. Il centro congressi ha un accesso diretto al parcheggio esterno ed è location ideale per mostre, esposizioni e lanci di prodotti. La sala meeting del primo piano, molto flessibile, può essere divisa in 7 sottosale di diversa dimensione. Questo spazio, con pareti di oltre 5 metri, offre una tecnologia all’avanguardia e tutti i servizi necessari a garantire il successo degli eventi. «Per migliorare l’offerta», continua Fabbri, «cerchiamo di venire incontro alle aziende con benefit come il transfer da e
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verso l’aeroporto. C’è una risposta del mercato ai nostri input anche se sicuramente c’è ancor molto da fare. Nel 2012 abbiamo avuto un +12% di occupazione camere e un +10% di room revenue rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda il 2013 non abbiamo ancora dati definiti ma i mesi migliori per il Mice sono stati gennaio ed aprile, tradizionalmente meno interessati da eventi e congressi, segno di un nuovo modo di guardare al segmento da parte di aziende e organizzatori». In serata, il gruppo ha potuto assaggiare le specialità vinicole del territorio al Castello da Verrazzano e gustare quelle gastronomiche nel ristorante vicino al Castello. Il giorno seguente, dopo una visita all’Accademia della Crusca e in compagnia del Resident Manager Alessandro Carletti, il gruppo ha potuto effettuare una site ispection dell’Hilton Garden Inn, parte del marchio pluripremiato a tariffe convenienti di Hilton Worldwide, che intende assicurare a chi viaggia oggi per lavoro tutti i servizi e le strutture per poter svolgere la propria attività. Situato a pochi minuti dal centro storico, Hilton Garden
Inn Florence Novoli si trova in una posizione strategica rispetto all’aeroporto Amerigo Vespucci e alle principali uscite autostradali, all’interno di un parco nella nuova area business-residenziale nella zona nord di Firenze, dove è dislocato anche il nuovo Tribunale e il nuovo polo universitario. Dispone di 119 camere con vista panoramica e di 2 suite. L’arredamento delle camere, in un caldo stile contemporaneo con pavimento in parquet e letto con Garden Sleep System, si compone di una spaziosa scrivania da lavoro e di pezzi di design prestigioso quali Mira®, la sedia ergonomica disegnata da Hermann Miller. Le camere sono tutte dotate di accesso gratuito a internet ad alta velocità e possibilità di stampare dalla camera direttamente presso il Business Centre dell’hotel aperto 24 ore su 24. La sala meeting dell’hotel da 156mq può ospitare fino a 150 delegati a seconda dell’allestimento scelto. La sala è illuminata da luce naturale ed è equipaggiata con sofisticate attrezzature tecnologiche. A seconda delle esigenze, è possibile suddividere lo spazio in due sottosale da 60 posti ciascuna. Per piccoli eventi, Hilton Garden Inn Florence Novoli dispone anche di una board room con luce naturale di 24mq, ideale per meeting fino a 18 delegati. ■ 6 2013
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Nero Art
Quando l’arte “prende vita” in hotel L’albergo come laboratorio dove l’ospite vive, in prima persona, l’emozione della creazione artistica. È il progetto innovativo e visionario lanciato da Gruppo Nero Hotel per stimolare sensi e mente, anche in chiave business
✒Giulia Broggi
Arte in hotel, che vada oltre lo scopo decorativo. Ecco la novità che non ti aspetti. Se fino a oggi le strutture alberghiere che si sono dotate di opere artistiche lo hanno fatto quasi solo con lo scopo di arredare e rendere piacevoli per i clienti gli spazi comuni e le camere – tanto che alcuni operatori hanno creato vere e proprie collezioni private – è stato Nero Hotel Group ad andare finalmente oltre questa visione solo estetica, pensando a una componente artistica che per l’ospitalità mice può essere occasione di business. In che modo? Con un progetto innovativo, chiamato Nero Art, grazie al quale il brand, che unisce tanti hotel d’eccezione nelle più belle mete d’Italia, mostra come alloggiare in una struttura alberghiera arredata con opere artistiche, non solo possa essere molto stimolante per i sensi, ma
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sia anche un’opportunità per far lavorare la creatività degli ospiti, aprendo nuove modalità di soggiorno ed esperienza di gruppo. «La volontà di andare al di là dell’utilizzo delle opere d’arte come oggetti d’arredo è alla base del nostro nuovo progetto, spiega Gianluca Giglio, AD di Nero Hotel Group, «che innanzitutto prevede il contatto diretto degli ospiti con gli artisti, le loro opere ed il loro processo creativo. L’idea è che l’arte “prenda vita” negli alberghi sotto gli occhi degli ospiti, offrendo loro la possibilità esclusiva di vivere da vicino il momento unico ed emozionante della “creazione artistica”. L’intenzione è trasformare gli alberghi del gruppo in veri e propri laboratori creativi. D’altronde anche l’ospitalità è un’arte, ed oggi l’albergo diventa sempre più un capolavoro di design funzionale ed emozionale: il suo incontro con l’arte in senso stretto mi sembra un ottimo connubio ed anche una sua naturale evoluzione. Sono convinto, inoltre, che gli artisti, grazie alla loro sensibilità siano in grado di percepire prima degli altri i cambiamenti sociali. Porre attenzione all’arte, di qualsiasi genere essa sia, ed entrarvi in stretto contatto, da vicino, è sempre stato il modo migliore per comprendere ciò che sta accadendo intorno a noi, e talvolta anche per intuire ciò che sarà».
Rafforzare la corporate indentity e la comunicazione aziendale attraverso l’esperienza artistica Come è nato il progetto Nero Art? Grazie alla collaborazione tra Nero Hotel Group e Startè, associazione che da alcuni anni promuove e sostiene l’arte contemporanea in Italia e nel mondo attraverso espo-
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sizioni in spazi istituzionali e pubblici, svolgendo un’azione di mediazione tra arte ed impresa (in questo caso alberghiera) e trovando soluzioni proficue per entrambe. E da questa unione è scaturita un’idea di ospitalità legata all’esperienza artistica che può essere perfetta per quei meeting planner che cercano una soluzione unica sulla quale declinare eventi di team building come di rafforzamento di corporate identity, di formazione manageriale come di comunicazione aziendale o di gruppo. In che modo? Con la presenza in hotel di un artista che collabori attivamente con un formatore regalando suggestioni strettamente collegate alla didattica artistica. E ancora Nero Art si propone di offrire agli artisti una residenza, per una durata da 5 a 15 giorni, durante i quali pensare e realizzare un progetto, e contemporaneamente essere disponibili per gli ospiti ed interagire con loro. È per questo che il progetto pensato da Nero Hotel Group, oltre a coinvolgere artisti italiani che hanno già conquistato le scene dell’arte contemporanea internaziona-
le, si propone di essere un fucina per giovani di talento, segnalati dalle Accademie d’Arte di tutta Italia. Tra questi c’è il ventitreenne Federico Ellade Peruzzotti, artista che è stato il protagonista del primo degli eventi “Nero Art Live & Inspired”, andato in scena dal 22 al 25 giugno e dal 4 al 7 luglio presso il Nero Uptown Palace – Mgallery Collection di Milano. Nel corso della sua trasferta artistica al Uptown Palace, Peruzzotti ha incontrato gli ospiti dell’albergo, coinvolgendoli in un suggestivo percorso creativo. L’artista è noto per l’utilizzo non convenzionale dei materiali che trova nell’ambiente in cui vive, attingendo sovente alla propria dispensa: famose sono, per esempio, le sue opere al cioccolato. «L’Italia è il paese della bellezza», aggiunge Paolo Asti, Presidente e Fondatore di Startè, «qui la natura ha creato un paesaggio incantevole e l’arte l’ha dotata di un patrimonio unico. Noi dobbiamo proseguire sulla strada della ricerca del bello, esserne moderni fabbricanti: Nero Art può divenire un creatore di nuova bellezza ed arricchire il nostro Paese». Ma i progetti innovativi griffati Nero Hotel Group non si fermano qui: in autunno arriveranno Nero Music, in collaborazione con il dj e producer Sergio Cerruti della Just Entertainment, e Nero Fashion in collaborazione con l’esperto Massimo Leonardelli. Proprio l’Uptown Palace di Milano lo scorso febbraio ha tenuto a battesimo la prima collezione pret a porter di Antonio Grimaldi. ■
Qui sopra, la vista dall’Uptown Palace di Milano. A sin. dall’alto: Francesco Vaccarone Cinqueterre, 2004. Sotto, Giovanni Frangi, alcune immagine delle opere esposte alla mostra IL ROSSO E IL NERO nel dicembre 2012 presso il Parlamento Europe.
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Monte-Carlo: una Venue imperdibile Il leitmotiv della vacanza monegasca: divertimento, cultura e haute cuisine con appuntamenti di grande appeal per tutti
✒Linda Smiderle
Esterno del Grimaldi Forum. Lo spazio Ravel fino al 15 settembre ospita la mostra “Monaco celebra Picasso”
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Il Principato di Monaco si conferma sempre più destinazione leisure imperdibile con mostre, balletti, concerti, personali fotografiche, galà, gare sportive, tornei, festival di musica, animazioni estive, concorsi, esposizioni e addirittura, un master di bocce. La proiezione di un cortometraggio di mezz’ora durante la conferenza stampa del’Ufficio del Turismo – tenutasi lo scorso 4 giugno a Milano presso il Visionaire (lo spazio dell’ex cinema Cavour trasformato in una design gallery) – con interviste ai rappresentanti del mondo dell’ospitalità, ha passato in rassegna le eccellenze e l’attualità estiva nel Principato. Nel carnet delle innumerevoli proposte, la parte del leone spetta naturalmente al Grimaldi Forum Monaco, punto di riferimento sia congressuale sia culturale per il Principato, che mette in primo piano la mostra-evento “Monaco celebra Picasso” allestita nei 4.500 metri quadrati dello spazio Ravel dal 12 luglio al 15 settembre. Una produzione ideata in omaggio al 40esimo anniversario della scomparsa del celebre artista con una inedita prospettiva di 150 quadri, molti dei quali esposti per la prima volta al grande pubblico, che evidenziano il forte legame di Picasso con la Costa Azzurra e una splendida selezio-
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ne di grandi opere provenienti da una importante collezione privata. Due le tematiche evidenziate dalla mostra: la prima Picasso e la Costa Azzurra che raccoglie schizzi e quadri di piccole dimensioni realizzati tra il 1920 e il 1946, periodo in cui il pittore spagnolo amava trascorrere lunghi periodi estivi in luoghi incantevoli come Antibes Juan-les-Pins, Golfe-Juan, Mougins, Cannes, attratto dalla luce, dal mare e dal litorale che lo ispiravano e che ha straordinariamente riprodotto nei suoi dipinti. La seconda: Picasso nella Collezione Nahmad che punta invece i riflettori sui capolavori dell’artista catalogati nella ricca collezione costituita da Ezra e David Nahmad nel corso degli ultimi 50 anni e che ne rappresentano una delle voci più significative. Curatori della mostra sono Jean-Louis Andral – direttore del Museo Picasso di Antibes – Marilyn McCully – esperta di Picasso – e lo scrittore Michael Raeburn. Sostenuta dalla Compagnie Monégasque de Banque (CMB), d’Amico e Museo Picasso di Antibes, la mostra si potrà visitare dalle 10 alle 20 tutti i giorni – il giovedì fino alle 22 – al costo di 10 euro con riduzioni per gruppi, studenti, anziani e gratuità per i minori di 18 anni (www.grimaldiforum.com). In onda, tra l’altro, sempre al
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Grimaldi, spettacoli come il festival della televisione monegasca, danze con il London Royal Ballet (l’Histoire de Manon), West Side Story il celeberrimo musical. Non solo, in prima linea c’è anche la SBM che quest’anno festeggia il 150 esimo della creazione del suo primo casinò e per l’occasione pubblica 150 anni Monte Carlo SBM, un libro con prefazione del Principe Alberto II che celebra la storia della Société des Bain de Mer con foto d’epoca, documenti e testi inediti, mettendo in risalto il ruolo fondamentale avuto nello sviluppo economico e culturale del Principato. Tante le iniziative straordinarie proposte da SBM a partire dal “Monte-Carlo Sporting Summer Festival” con artisti di fama internazionale (www.montecarlosbm.com). Un programma eccellente in cui tutti fanno la propria parte, alberghi inclusi, a partire dal Fairmont Monte Carlo dove, anche quest’anno, approderà nello spa-
In senso orario: la terrazza del Monte Carlo Beach, la magnifica vista dalla terrazza dell’Horizon Deck Restaurant & Champagne Bar del Fairmont Monte Carlo, la Sealounge SBM, esterno del Monte Carlo Bay Hotel & Resort, la nuova piscina del Metropole Monte Carlo
zio-piscina della panoramica terrazza situata al settimo piano dell’albergo il “Billionaire Sunset Lounge”: un appuntamento dedicato ai nottambuli che possono concludere la serata in maniera eccitante dopo aver consumato una cena “sublime” all’Horizon Deck (www.fairmont.com/ monte-carlo/dining/horizon) Quest’anno sono proprio loro, gli chef stellati, una delle accattivanti attrattive del Principato che propongono le loro creazioni in ristoranti innovativi o appena inaugurati, come l’Odyssey dell’Hotel Metropole Monte Carlo, adiacente alla piscina decorata da Karl Lagerfeld con pannelli che riproducono la storia del viaggio di Ulisse, oppure nelle lussuose strutture della SBM come il Monte Carlo Bay e il Monte Carlo Beach che, in riva al mare, propongono sempre novità esclusive ai propri ospiti. ■ 6 2013
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L’India
punta sul turismo della fede Una mappa completa dei circuiti religiosi e un piano per migliorare le infrastrutture e i servizi dedicati ai pellegrini. Questo l’obiettivo del governo indiano, che conta, entro il 2017, di attrarre l’1% del turismo mondiale
✒Testo e foto di Mario Masciullo
Tempio della dea Karni Mata (impersonificata dal ratto). Qui sopra, una donna onora la dea con omaggi floreali per ottenere grazie e protezione. A destra, fedeli in attesa di entrare nel tempio
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La fede è uno dei principali driver dell’ingoing turistico indiano. Tra la religioni indu (80,5%); musulmana (13,4%); cristiana (2,3%); sikh (1,9%); buddista (0,8%); giainista (0.4%), il Paese è ricco di luoghi sacri visitati da centinaia di migliaia di pellegrini, specie in occasione delle festività religiose. Ed è proprio su questa tipologia di turismo che punta il programma ministeriale Multicultural India, attraverso una serie di iniziative volte a sviluppare nuovi circuiti turistico-religiosi. Il governo ritiene infatti il turismo della fede “a prova di recessione” e ha messo in atto diverse iniziative promozionali rivolte ai paesi dell’ASEAN (Association of South East Asia Nations) per incoraggiare l’arrivo dei pellegrinaggi, in particolare verso i centri buddisti, e quelli Sufi (22). Recentemente è stato aperto anche un centro ebraico a Kochi, dove esiste la più antica sinagoga al mondo. «Dobbiamo avere un approccio proattivo », ha detto il segretario del Turismo Parvez Dewan al recente incontro ITB di Berlino, aggiungendo che «Il governo ha affidato a un consulente
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nazionale il compito di tracciare la mappa completa dei circuiti religiosi. Sono previsti inoltre piani per collegare i centri di pellegrinaggio del nord con quelli del sud. La carenza infrastrutturale è infatti uno dei problemi più urgenti da risolvere, denunciato anche dal ministro del Turismo K. Cheeranjeevi. «Dobbiamo essere sensibili alle esigenze delle persone che visitano questi centri, migliorando la viabilità e i servizi», ha sottolineato Dewan in occasione di una recente tavola rotonda sul turismo svoltasi nella capitale. «Per esempio, gli alberghi, situati nei pressi dei centri jain dovrebbero offrire una ristorazione che tenga conto delle abitudini alimentari imposte da quel tipo di religione». Dopo la recessione e l’attacco terroristico di Mumbai, il flusso dei turisti stranieri ha ripreso a crescere ed è intenzione del governo mantenere questo slancio: il gruppo di lavoro della Commissione sulla Pianificazione del Turismo, rivela che l’India ha tra i suoi obiettivi quello di attrarre l’1% del movimento turistico mondiale (nel 2012 ha superato il miliardo) entro la
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fine del 12esimo Piano Quinquennale (2017), mentre ad oggi, la quota degli arrivi turistici internazionali nel Paese arriva allo 0,64%. Secondo il World Travel Tourism Council (WTTC), sono circa 40 milioni gli indiani attualmente impiegati nel settore del turismo con un potenziale di crescita elevato sia per quanto riguarda il mercato interno (favorito sicuramente dall’aumento del reddito disponibile e dal deprezzamento della rupia che ha frenato i viaggi all’estero ndr) sia per gli arrivi internazionali. Tanto per dare una dimensione numerica del fenomeno, dal 2004 al 2010 il livello di crescita è stato pari al 2,04% annuo, mentre le statistiche del ministero del turismo indicano che 851 milioni di turisti nazionali hanno viaggiato all’interno del paese nel periodo gennaioottobre del 2012, rispetto ai 748 milioni del 2011 e ci si aspetta una crescita del turismo interno del 12%, entro il 2017. Anche il ricettivo straniero, nel 2012, è cresciuto, raggiungendo quota 6.683.018 di turisti (+23% circa rispetto al 2011) con un introito finanziario di 17.74 miliardi di dollari. Il valore del settore, indubbiamente uno dei principali motori dell’economia nazionale, ha spinto il governo ha snellire le pratiche burocratiche relative ai visti turistici, abolendo le restrizioni imposte alla maggior parte dei visitatori
stranieri. E, considerando il volume di traffico generato dal web, il ministero ha messo in agenda anche la realizzazione di un portale per promuovere l’offerta completa del paese, «che comprenderà, ovviamente, anche un’ampia sezione dedicata al turismo della fede», ha detto Dewan. ■
Sopra, scultura fioriera dedicata alla vacca strettamente connessa con la dottrina della reincarnazione. In basso, giovani fedeli al tempio induista di Nuova Delhi
Ufficio del Turismo Indiano Via G. Albricci 9 - 20122 Milano Tel. 02804952 - info@indiatourismmilan.com
Tour Operator Top Travel & Tours Nuova Delhi www.topindiatour.com - topindiatour.it@gmail.com
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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING
Perché il futuro
è già social L’arte di fare social spiegata a chi, ancora, ha qualche dubbio sulla sua reale efficacia ✒Sara Paleari Non c’è giorno ormai in cui non si senta parlare di social media, social network, pagine Facebook, Twitter, Linkedin, hashtag e video virali, o in cui non si racconti di una qualche virtuosa azienda che “ha fatto il colpaccio” su internet ed è entrata a far parte delle statistiche snocciolate a ogni piè sospinto da guru del web marketing, sociologi e opinionisti che tentano di convincerci che “il futuro è social”. E chi non è social, ci si chiede con sempre maggiore apprensione, non ha futuro? Ecco che allora ci si affanna a creare la pagina Facebook aziendale, magari affidandola ad una risorsa interna un po’ “smanettona” che butta qua e là contenuti senza una logica, e raccoglie qualche casuale “mi piace”. Oppure si stanzia un budget per affidare il progetto ad un’agenzia specializzata in comunicazione sul web, che confeziona un bel pacchetto di piattaforme e pubblica contenuti “potenzialmente virali” a nome dell’azienda, mietendo click e “like” come se non ci fosse un domani. Eppure il dubbio, quello rimane: “Perché la mia azienda dovrebbe fare social?”.
Un potenziale ancora tutto inesplorato Se infatti da un lato sono lontani già i tempi d’oro del boom economico, in cui quei pochi pionieri che investivano in azioni Yahoo e Google, erano in grado di monetizzare in poche ore grazie alla frenesia della novità, dall’altro si sta scoprendo che il potenziale su questi nuovi canali di comunicazione c’è, si mantiene vivo, ma è ancora tutto inesplorato. Vuoi per la mancanza di strategie integrate
«è il valore insito nei contenuti che si trasmettono, a colpire il lettore, il cliente, il follower»
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concrete o di professionisti in grado di metterle in atto, vuoi perché le aziende sono ancora in qualche modo scettiche sulla possibilità di guadagno a fronte degli investimenti iniziali richiesti (in risorse, tecnologia, acquisizione del know how minimo e indispensabile) per entrare in questo mercato, e quindi investono poco e male, vuoi per la difficoltà di misurare in maniera univoca il successo degli sforzi intrapresi che porta in breve tempo a scoraggiarsi. Si, perché anche l’imprenditore più illuminato e coraggioso di questo mondo a un certo punto desidera misurare un ri-
10 motivi per essere social 1. Su Facebook (Twitter, Youtube, Linkedin...) ci sono tutti. È la prima argomentazione per spiegare in azienda l’utilità di essere sui social: «tutti sono sui social, i nostri competitor sono sui social, anche noi dobbiamo essere sui social». Vero, purché il tutto sia analizzato sotto la lente di ingrandimento della logica e della statistica: che cosa fanno esattamente i competitor sui social? Che grado di condivisione riescono ad ottenere? Si ha un prodotto/servizio appetibile per i social? Si posseggono sufficienti risorse da destinare a questa attività? Sono solo alcune delle domande che un imprenditore dovrebbe porsi prima ancora di aprirsi un profilo social. 2. Con un’immagine innovativa e dinamica dell’azienda e del brand, sarà più facile rendere appetibili i propri prodotti e servizi. Vero, purché non si stia pensando ad una alternativa meno costosa e più semplice rispetto al rinnovare i prodotti/servizi offerti: ricordiamo che la minestra riscaldata non piace a nessuno. 3. I social e il sito internet servono come primo punto di contatto per chi cerca informazione sull’azienda. Verissimo, e già solo per questo motivo bisognerebbe rendersi disponibili nel migliore
LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING «tanto è tracciabile e concreto un “like” quanto è sfuggente e poco misurabile la sua conversione in un cliente fidelizzato» torno economico al proprio investimento, mentre la comunicazione su web, così come ai suoi tempi la classica comunicazione pubblicitaria su carta, non dà che poche risposte certe, ed effettivamente quantificabili. Poiché tanto quanto è misurabile e concreto un “like” sulla propria pagina, o un reindirizzamento che genera traffico sul proprio sito web, altrettanto sfuggente e meno misurabile diventa la conversione di queste attività in fidelizzazione e mantenimento della clientela o in acquisti effettivi. Mollare tutto e investire sulle aree classiche di vendita e marketing, magari ormai sature e fossilizzate su tecniche ormai rodate, sembra la soluzione migliore per chi abbandona la via nuova per tornare alla vecchia, senza rendersi conto che i vecchi modi, ormai, non sono più in grado di fare fronte alle nuove esigenze del mercato e dei nuovi consumatori ivi presenti. Consumatori come non si sono mai visti, e come ancora non si riescono a inquadrare: esigenti e capricciosi, mossi da dri-
ver di acquisto complessi e a volte in conflitto fra loro (risparmiare ma avere un servizio di qualità, acquistare un pacchetto con servizi fissi ma personalizzarlo fino all’ultimo dettaglio), pronti a vendersi al migliore offerente ma capaci di una fedeltà ad un brand che sconfina nel patologico.
La maggior parte degli italiani on line durante l’orario di lavoro In questo, le statistiche parlano chiaro: secondo Audiweb, sono 29 milioni gli Italiani che si sono collegati a internet almeno una volta da PC nel solo mese di aprile 2013, e 14 milioni gli utenti che, mediamente, sono online durante il giorno: 6,2 milioni nella fascia oraria tra le 9:00 e le 12:00 e oltre 7 milioni di utenti durante tutto il pomeriggio, ovvero durante le ore di lavoro, e tutto ciò non può che significare che il valore c’è, è misurabile. Un piccolo segreto, che non è più segreto or-
dei modi su questi canali: un profilo sempre aggiornato, con belle immagini e contenuti curati è il miglior biglietto da visita che anche i venditori potranno presentare. 4. Sui social si generano nuovi lead potenziali Vero, ma una volta generati bisogna saperli curare, coinvolgere, motivare. 5. Si può instaurare una relazione diretta e forte con i propri clienti con un basso costo per contatto Vero, ma non bisogna dimenticare che anche l’incontro viso a viso vuole la sua parte, soprattutto nel caso dei clienti storici, clienti fidelizzati, buyer e partner che compongono il core business di un’azienda. I social possono aiutare a raggiungere le grandi masse o il proprio target potenziale di clienti nella comunicazione quotidiana, ma per loro stessa definizione fanno comunicazione veloce, poco approfondita, a volte decontestualizzata. Aiutano a farsi seguire, insomma, ma il cliente va seguito e il valore va creato. 6. I social contribuiscono a mantenere un rapporto preferenziale tramite una comunicazione efficace e di valore. Vero, per questo l’azienda si dovrà impegnare a creare contenuti di valore e valore attraverso i propri contenuti. Di pagine Facebook ce ne sono a milioni, ma quelle che si fanno veramente conoscere, e ricordare, sono quelle utili: quelle che generano contenuti sempre nuovi e interessanti, che si mettono al servizio del proprio cliente, che mantengono una comunicazione costante, senza però troppo premere il pedale della promozione pubblicitaria. 7. I social network possono aiutare a vendere, ma non servono principalmente a quello. Vero. Purtroppo si è ormai bombardati dalle pubblicità tan-
to da diventarne intolleranti: non fanno eccezione gli utenti del web, stanchi di essere aggrediti da promozioni, sconti e pubblicità non richieste. Ciò non significa non fare assolutamente pubblicità, ma farla in maniera intelligente, offrendo qualcosa di valore in cambio: utilità, un servizio o, se proprio non ci sono alternative, uno sconto appetibile. 8. I social ci permettono di effettuare customer care con un basso costo per contatto e un alto ritorno di immagine. Nulla di più vero: un servizio di customer care ben somministrato è il modo più rapido per arrivare al cuore del proprio cliente, e rimanerci. Chiedere a Ikea, TNT e Apple per credere. 9. I social network possono essere utili nel processo di acquisto. Vero. La stragrande maggioranza dei consumatori ammette di fidarsi ormai più delle recensioni e valutazioni disponibili sui social, sulle community o nei forum, che delle informazioni date direttamente dalle aziende sui propri prodotti tramite il proprio sito internet o le proprie pubblicità. Meglio quindi stimolare il dibattito e la condivisione di critiche, purché siano costruttive e aiutino l’azienda a correggere il tiro e il cliente a fidarsi dell’azienda e dei suoi prodotti. Infatti: 10. I social network possono migliorare la reputation dell’azienda. Nulla di più vero: la trasparenza e l’impegno a migliorare ripagano sempre.
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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING «i vecchi modi non sono più in grado di fare fronte a un mercato esigente e complesso, mosso da driver di acquisto spesso in conflitto fra loro» mai a nessuno, nascosto in kilobyte e kilobyte di informazioni e conversazioni che si susseguono ogni giorno nella Grande Rete. La percezione stessa dei modi di comunicazione, e di tutta la sfera dell’interagire sociale, non solo privato ma anche aziendale, così come i comportamenti di acquisto, si sono già irrimediabilmente modificati, a dispetto dell’insuccesso profetizzato dagli scettici, proprio con l’avvento ed il successo dei social network e delle piattaforme di comunicazione web. Ricordiamo ancora quando si diceva che le agenzie viaggio potevano dormire sonni tranquilli, poiché mai nessun “freddo e impersonale” canale di vendita informatico avrebbe potuto offrire quella personalizzazione del servizio che un buon operatore sapeva dare accogliendo e supportando il proprio cliente nel processo di acquisto. Poi è arrivata la crisi, e con essa canali sempre più specializzati, comodi e user friendly, che hanno quasi completamente soppiantato le attività agenziali (la biglietteria aerea e ferroviaria?). E allo stesso modo per le pagine social, i blog, i forum, le community e i gruppi di conversazione: alzi la mano chi non è iscritto o non partecipa (anche passivamente, tenendosi informato sui trend del momento) a uno di questi flussi di informazione e contenuti.
Il segreto Ebbene, anche in questo caso, la vera risposta alle numerose domande non si trova solo nel canale di comunicazione o nel modo di comunicare il proprio prodotto o servizio, ma nel prodotto o servizio stesso. Il modo in cui lo si comunica è solo un altro modo in cui valorizzarlo, e sfruttarne appieno il potenziale, che va a sommarsi alle azioni che già l’azienda intraprende a livello marketing e vendite: il community manager o il social media manager, nuova misteriosa figura che si aggira per i corridoi dell’azienda o comunica sulle pagine social da qualche imprecisa località geografica, non è altro che un venditore che invece di utilizzare il telefono o di visitare fisicamente i clienti utilizza internet. E ne colpisce a migliaia con
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un solo tweet, ma in modo diverso. Il segreto, infatti, sta tutto nel saper creare valore: è il valore che ciascun professionista sa dare secondo le proprie capacità e i propri talenti, ad essere trasmesso veramente al potenziale cliente così come a quello acquisito: il valore che si crea e si veicola in molti modi diversi, e che a volte trova nuovi modi e nuove vie per raggiungere il proprio target. È il valore insito nei contenuti che si trasmettono, a colpire il lettore, il cliente, il follower: più valore avranno i contenuti (i prodotti, i servizi) dell’azienda, più l’audience verrà attirata verso di essi, e più continuerà a ricercare i vostri contenuti, servizi, prodotti, poiché l’esperienza che ne ha avuto è stata positiva, e la sua fiducia ne è stata conquistata. È la comunicazione attiva, non passiva, il segreto. Comunicazione generata da contenuti e che a sua volta genera condivisione. Inutile negare che si tratta di un processo molto complesso, impegnativo e a tratti lungo, ma non troppo differente dalle classiche operazioni di conquista e mantenimento della propria clientela: riconoscere il proprio target, costruire un’offerta che ne soddisfi le reali esigenze, offrire il servizio migliore, essere costanti, presenti e supportivi, cercare di coinvolgerlo nelle proprie attività con eventi e promozioni, stimolarne l’interesse, sono l’ABC del perfetto imprenditore. L’imprenditore può quindi stare tranquillo: il nuovo impianto di comunicazione social non può prescindere dalla quotidiana attività della sua azienda, ma permette di riempire quegli spazi “vuoti” che inevitabilmente si creano quando i clienti, o potenziali tali, diventano tanti, troppi per permettergli di seguirli uno ad uno. Sostegno, rinforzo e sviluppo di un potenziale ancora completamente sommerso, e non alternativa più giusta o più “alla moda” alla cara vecchia attività di ricerca, sviluppo e cura dei propri contatti. In fondo, il ritorno economico immediato lascia un po’ il tempo che trova: un certo numero di clienti casuali che acquistano sull’onda del momento o sensibili alle leve di prezzo, saranno pronti ad abbandonare un brand per un concorrente che abbasserà ulteriormente il prezzo. Ma un cliente soddisfatto e fedele, quello è per sempre. ■
L’INCHIESTA
La fedeltà che premia In tempi di crisi, fidelizzare il cliente ha la stessa importanza di trovarne uno nuovo. Ecco perché si moltiplicano sempre di più i loyalty program: ecco alcuni esempi del settore turistico
✒Dario Ducasse
Le tessere fedeltà sono tra i benefit più diffusi dei loyalty program aziendali
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Fidelizzare il consumatore è da sempre una delle parole d’ordine del marketing, oltre che uno dei programmi più ambiziosi e importanti per le aziende che oggi si trovano a competere su un mercato, turistico e non, nel quale il cliente si configura come la risorsa più importante da cercare e da possedere. Proprio per questo quella del curare il rapporto con la propria clientela è solo una delle fasi della fidelizzazione del cliente, certo una delle più importanti e alla quale dedicare il maggior numero di risorse, ma non si deve dimenticare che la stessa fedeltà, intesa come concetto più ampio, coinvolge anche in modo intenso gli ambiti delle comunicazione e della pubblicità. Vista in un’ottica marketing centrica quindi, la fidelizzazione si presenta come l’insieme delle attività e delle tecniche di comuni-
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cazione e informazione che hanno lo scopo di agevolare l’instaurarsi di un rapporto fiduciario e duraturo nel tempo tra un’azienda, o un brand, e il consumatore. Per fare ciò le più importanti società di marketing hanno realizzato diverse strategie di customer relationship management che hanno come punto di partenza la cura del cliente e l’attenzione per le sue esigenze e le sue richieste. Fidelizzare il proprio pubblico allora, vuol dire in primo luogo mettere in atto una serie di processi (dalla pubblicità “classica” al direct marketing) che comportino l’elargizione di vantaggi e benefici per il consumatore. Offrire loro un vantaggio, economico o in termini di qualità maggiore nel servizio, è insomma un comportamento chiave per invogliare i clienti a ritornare in un certo hotel o destinazione di vacanza, come anche a ripetere l’acquisto di un pacchetto o il noleggio di un servizio, magari perfino aumentando la propria propensione di spesa. Secondo una regola che dice che offrire un beneficio al proprio cliente vuol dire stimolarlo ad avere fiducia nelle azioni dell’azienda. Sono diversi tra loro comunque i vantaggi che uno stretto rapporto di fedeltà tra impresa e utente possono generare. Se è vero infatti che un cliente fidelizzato è un cliente che ritorna e ripete i suoi acquisti, ancora meglio è avere un consumatore che riconosce la qualità del prodotto e che per questo rinnova il processo di acquisto o comunque predilige un prodotto dell’azienda che lo ha conquistato rispetto a quello di un concorrente. Per un’azienda, anche turistica, poi, è evidente come un cliente fidelizzato è innanzitutto un risparmio, in primo luogo perché esso ha un costo dalle 3 alle 20 volte inferiore rispetto a quello che si deve invece sostenere per arrivare a un nuovo contatto commerciale. In secondo luogo poi un cliente fedele è ovviamente un guadagno, poiché è portato a spendere mediamente di più, reputando il brand che lo ha fidelizzato come affidabile e portatore di benefici. Certo è che la
L’INCHIESTA
fidelizzazione del cliente è un processo che si genera nel tempo, ma che una volta solidificato è difficile da scindere, anche se è necessario lavorare molto per ottenerlo. La fidelizzazione tra azienda è cliente è paragonabile al rapporto di fiducia che intercorre tra due persone: una volta che si genera una connessione empatica è difficile scioglierla, ma, allo stesso modo, è necessario spendersi in prima persona per ottenerla.
Programmi di mantenimento Che i loyalty program siano uno strumento fondamentale di incentivazione dei consumi e fidelizzazione della clientela è ben noto in Paesi come Stati Uniti e Canada che applicano da tanti anni le teorie di marketing più avanzate nell’ambito commerciale e industriale. Una recente ricerca di un’università a stelle strisce a tal proposito mostra come il 28% dei clienti dei due stati abbia riferito di essere estremamente propenso ad aumentare gli acquisti in aziende che offrono programmi fedeltà. Ma che cosa è esattamente un loyalty program? Innanzitutto va detto che in esso si identificano tutte quelle azioni di marketing volte al mantenimento della clientela già esistente, (prima linea di difesa di ogni azienda), associato all’acquisizione di nuova clientela. Inoltre non si deve dimenticare che il principale obiettivo di un loyalty program è lo sviluppo comportamentale dell’acquisto ripetuto, nei segmenti di clientela scelti dall’impresa ideatrice del progetto. La fidelizzazione della clientela viene così stimolata e promossa studiando particolari progetti di marketing, che prevedono l’elargizione di benefici, vantaggi o premi da parte dell’azienda promotrice nei confronti dei suoi consumatori. Tra i progetti più utilizzati ci sono il rilascio di card o tessere sconto/regalo, le campagne di sconto per acquisti ripetuti, i servizi di assistenza al top della qualità e i servizi di direct marketing targhettizzati (come ad esempio le newsletter) che permettono di cogliere direttamente l’interesse del consumatore. «Trovare un innovativo strumento di fidelizzazione per i nostri clienti, in una congiuntura economica piuttosto difficile, è il principale motivo che ci ha spinto a creare PartneRed». Non ha dubbi Roberto Ferretti, Sales Director
di Alessandro Rosso Group, sui motivi che hanno spinto l’azienda del settore incentive a inventarsi questo ambizioso loyalty program tutto pensato per il comparto Mice. «L’idea che sta alla base è innanzitutto quella di spingere e invogliare le aziende che già ci hanno conosciuto a lavorare nuovamente con noi, senza disperdere le loro possibilità economiche tra più agenzie. Il funzionamento è semplice: si parte da un “entry level” dal quale si cresce come punteggio per ottenere sempre più servizi e qualità nelle offerte. Da sottolineare che si tratta di un progetto ad ampio spettro che vuole coinvolgere anche diverse aziende nostre partner commerciali. I clienti infatti accumulano punti che poi possono “spendere” acquisendo bonus di servizio messi a disposizione proprio da questi partner. La definizione dei bonus poi è molto importante per dare qualità e livello al nostro loyalty program: l’idea è di concentrarsi su formazione ed eventi istituzionali che poi possano rivelarsi anche momenti di networking che servano alle aziende clienti stesse per crescere con noi e attraverso noi. L’ultimo in ordine di tempo è andato in scena dentro le sale delle mostra “Leonardo 3 – Il Mondo di Leonardo” e ha visto professionisti di vari settori, da Pirelli a Deutsche Bank, confrontarsi tra loro e scoprire cose in comune».
Roberto Ferretti di Rosso Group: la fidelizzazione del cliente è fondamentale in momenti di difficoltà
Servizi doc per il businessman Un programma di fidelizzazione vocato al Mice è una novità in Italia, ma in un panorama nel quale non mancano certo le esperienze di alto livello nella proposizione di servizi di customer relationship management che possano portare benefit esclusivi sia a clienti business che a sin6 2013
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L’INCHIESTA
Il networking che Rosso propone col suo Partnered si è già svolto durante l’evento organizzato in occasione della mostra Leonardo 3
goli soggetti partner. È il caso ad esempio del programma di membership predisposto da Hertz, uno dei nomi più noti a livello internazionale quando di parla di autonoleggio, turistico o business. Questo del “rent a car” infatti è un settore nel quale un fattore tipicamente chiave della preferenza verso una compagnia o l’altra è dato dalla fidelizzazione. Un cliente che misura l’affidabilità di un’auto – prodotto che deve essere sicuro e “non lasciare a piedi” per eccellenza – poi tende a non cambiare, ma molto importante è anche catturare la sua attenzione a livello di qualità del servizio e di disponibilità. «Appartenere al programma di fedeltà Gold Plus Rewards, quello precedentemente chiamato Hertz #1 Club Gold, è oggi un bel vantaggio che milioni di iscritti in tutto il mondo mostrano di apprezzare. Perché far parte del fidelity club più importante di Hertz significa, al momento della presa dell’auto, godere di benefici e trattamenti esclusivi, i quali possono letteralmente cambiare la vacanza di un cliente», spiega Manlio Olivero, Presidente e Ceo di Global Distribution Sales and Marketing, società referente B2B del car rental Hertz in Italia. «Basta fare un semplice esempio per mostrare l’importanza di un servizio di fidelizzazione come questo: appena arrivati all’aeroporto negli Stati Uniti oppure in una destinazione europea, i membri di Hertz Gold hanno una corsia
Da destra Massimo Fede, direttore sales, e Manlio Olivero, Presidente Global Distribution
preferenziale che gli permette di non fare la fila con i clienti comuni oppure di andare direttamente al parcheggio e qui cambiare l’auto da soli, se quella destinata non è di gradimento. Infine, tutti i parametri preferenziali relativi al noleggio, come se si desidera riconsegnare l’auto senza il pieno di carburante, vengono riconosciuti nel profilo-cliente corrispondente al numero della carta fedeltà. Quest’ultima, tra l’altro, è nominativa anche se intestata all’azienda. Estrema semplicità di prendere a noleggio l’auto e di restituirla con la stessa rapidità a fine viaggio sono insomma i principali plus che il nostro loyalty program dà: sono questi due proprio gli aspetti principali che apprezza chi, di solito, ha bisogno del noleggio di una vettura. Tanto è vero che la tesserà fedeltà Hertz fu storicamente introdotta in Europa nel 1992 dagli Stati Uniti, dove può accadere di fare file di ore prima di essere al volante della macchina noleggiata, proprio perché i passeggeri arrivano dai voli internazionali o interni tutti nello stesso momento».
Punti su punti Se le esperienze mice e autonoleggio sono esempi di programmi di fidelizzazione che vanno a colpire degli aspetti particolari del variegato mondo del turismo, non bisogna dimenticare quella dei loyalty program è una filosofia che viene applicata, anche se con modalità spesso diverse tra loro, anche negli ambiti più ricchi di
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L’INCHIESTA
pubblico del settore, come quello delle linee aeree e dell’hotellerie. Quest’ultimo è un settore che ad esempio vede diversi esempi di sviluppo di attività di marketing legate alla fidelizzazione. Ne fa parte uno degli storici vettori di pubblicità per una delle storiche catene alberghiere più diffusa al mondo, Hilton Worlwide. Che da anni propone ai suoi clienti più importanti il programma di fidelizzazione denominato Hilton HHonors. Al momento ne fanno parte ben 34 milioni di soci in tutto il mondo, che hanno ogni giorno in ognuno dei quasi 4mila hotel appartenenti ai 10 brand del gruppo (Waldorf Astoria Hotels & Resorts, Conrad Hotels& Resorts, Hilton Hotels & Resorts, DoubleTree by Hilton, Embassy Suites Hotels, Hilton Garden Inn, Hampton Hotels, Homewood Suites by Hilton, Home2Suites by Hilton e Hilton Grand Vacations) e distribuiti in 90 Paesi del mondo, la possibilità di convertire i punti accumulati in esperienze che vale davvero la pena condividere. I soci di HHonors infatti possono riscattare i punti per avere qualsiasi stanza in qualsiasi momento e luogo, incluse le stanze più lussuose, usando a scelta uno dei seguenti quattro programmi: Premium Room Rewards, Room Upgrade Rewards, Points & Money Rewards e Standard Room Rewards. Inoltre, i soci HHonors possono anche usare i punti accumulati per acquistare vari articoli e pacchetti di viaggio, fare donazioni di beneficenza ed altro ancora. «Hilton HHonors», spiega Jeff Di-
skin, executive vice president, Hilton Worldwide, «è l’unico programma di fidelizzazione del settore dell’hotellerie che permette ai propri soci di accumulare punti e miglia durante un solo soggiorno. Ovviamente poi è un loyalty program che è in grado di premiare in diverse modalità, modulate in base alle necessità degli ospiti, i propri membri e la loro fedeltà al brand, creando un valore aggiunto per ognuno di loro». ■
Hilton, con il suo programma HHonors regala, ai clienti business, plus interessanti in strutture top come il Molino Stucky di Venezia
5 regole Per creare un efficace loyalty Program
creare un programma fedeltà di successo si deve costrui1 Per re un progetto non “equivalente” con ciò che è già presente sul mercato, ma pensare a una strategia marketing su misura dell’azienda, tenendo conto dei target di riferimento, degli obiettivi che l’azienda stessa si è prefissata e dei budget che si vogliono mettere in gioco. il loyalty program, è importante fornire una forma2 Costruito zione a tutti i livelli all’interno della propria struttura. Il coinvolgimento e la piena comprensione del progetto di fidelizzazione da parte di tutti i dipartimenti aziendali sono alla base per la corretta diffusione della strategia di loyalty che si sta lanciando. il sistema in ogni sua parte: molte sono le attività da 3 Impostare considerare, incluso il processo di iscrizione, identificazione e monitoraggio dei clienti fedeli. Il supporto tecnologico scelto deve essere in grado di gestire in modo semplice ed efficace la creazione di promozioni, l’analisi della redemption e del comportamento di acquisto di ciascun cliente. Siamo nell’era social. legale non deve essere trascurato. Ogni loyalty pro4 L’ambito gram infatti richiede il rispetto di importanti adempimenti amministrativi e di privacy, necessari per la tutela dei diritti di coloro che desiderano aderire al programma di fidelizzazione. pari passo al programma deve agire un piano di comunica5 Dizione verso il cliente finale, che metta continuamente in evidenza i numerosi vantaggi e benefici che derivano dal progetto di fidelizzazione adottato.
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L’INCHIESTA
Il voto dei turisti
Brava Italia... 8! Promozione piena in tourist satisfaction per le nostre destinazioni turistiche che si fanno apprezzare, soprattutto, per la bellezza dei luoghi, l’ospitalità della gente e la qualità del cibo
✒Aura Marcelli In un momento di difficoltà, quando le presenze diminuiscono e la competizione si fa sempre più pesante diventa ancor più importante verificare e monitorare la soddisfazione dei turisti, per analizzare il mercato in dettaglio, ma soprattutto per definire il livello di attrattività delle nostre destinazioni turistiche e la capacità degli operatori di rispondere in modo adeguato alle aspettative dei turisti. Sensazioni e percezioni legate all’immaginario e alle attese di viaggiatori sempre più preparati ed esigenti diventano un elemento fondamentale per valutare e migliorare l’offerta turistica di un territorio. A questo ha inteso rispondere il rapporto annuale “Customer Care Turisti” dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, realizzato in collaborazione con UnionCamere. Giunto al suo settimo anno di svolgimen-
to, il rapporto coinvolge i turisti italiani e stranieri in vacanza in Italia durante il loro soggiorno presso strutture ricettive o abitazioni private.
Turisti soddisfatti (quasi sempre) (tabella 1) L’Italia passa l’esame con un bell’otto tondo, tondo. L’anno passato conferma l’attrattività delle nostre destinazioni turistiche, con una valutazione positiva da parte della domanda nei confronti dell’esperienza di soggiorno. Margini di miglioramento ce ne sono, eccome, ma sta di fatto che i turisti si sono definiti più che soddisfatti rispetto agli elementi ritenuti più importanti durante un soggiorno turistico, primi tra tutti (per la metà dei visitatori interpellati) l’ospitalità della gente del luogo e la qualità del mangiare e del
Tabella 1. Aspetti ritenuti più importanti durante il soggiorno possibili 3 risposte: % calcolata sul totale turisti Anno 2012 Italiani
La cortesia/ospitalità della gente La qualità del mangiare e bere L’offerta di intrattenimento Il rispetto per l’ambiente/urbanizzazione/inquinamento L’organizzazione del territorio L’offerta culturale L’accoglienza nelle strutture di alloggio La pulizia del luogo Il costo della ristorazione Informazioni turistiche Il traffico La pulizia dell’alloggio Il costo dell’alloggio Accessibilità via terra/via mare Il costo dei trasporti locali Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
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58,3 46,2 30,3 22,5 21,3 17,0 15,2 16,7 13,0 7,1 8,4 4,6 6,3 4,1 2,7
Europei
Stranieri Extraeuropei
Totale
54,5 47,3 29,2 22,3 19,0 21,6 18,3 14,4 15,7 13,8 6,3 8,2 5,3 2,6 2,8
59,3 46,4 25,8 19,3 17,7 23,3 15,1 16,2 13,6 9,8 8,0 3,9 5,0 4,4 5,2
54,9 47,2 28,9 22,0 18,9 21,8 18,0 14,6 15,5 13,4 6,4 7,8 5,3 2,7 3,0
Totale
56,7 46,7 29,6 22,3 20,2 19,3 16,5 15,7 14,2 10,1 7,5 6,1 5,8 3,5 2,8
L’INCHIESTA Tabella 2. Giudizio medio sul soggiorno (dove 1 è il minimo e 10 il massimo) Anno 2012 Europei
Stranieri Extraeuropei
Totale
8,0 7,8 8,1
8,0 7,7 8,0
7,9 7,7 8,0
8,0 7,7 8,0
8,0 7,7 8,1
7,6 7,6 8,0 7,6 7,7 7,7 7,7 8,0 7,4 7,5 7,3 7,9
7,6 7,5 8,0 7,6 7,7 7,6 7,7 7,9 7,5 7,5 7,3 7,8
7,4 7,5 8,2 7,5 7,4 7,5 7,6 8,0 7,7 7,3 7,4 7,7
7,6 7,6 8,0 7,6 7,6 7,6 7,7 8,0 7,5 7,5 7,3 7,8
7,6 7,5 8,0 7,6 7,7 7,6 7,7 8,0 7,5 7,5 7,3 7,8
8,0 7,7 7,7 7,9 7,8 8,0 7,6 7,5 7,9 7,8 7,6 7,9
7,9 7,6 7,7 7,8 7,8 7,9 7,5 7,5 7,9 7,8 7,5 7,9
7,9 7,2 7,4 7,6 7,9 7,8 7,4 6,9 7,9 7,7 7,5 7,8
7,9 7,6 7,6 7,8 7,8 7,9 7,5 7,5 7,9 7,8 7,5 7,9
8,0 7,7 7,7 7,9 7,8 7,9 7,6 7,5 7,9 7,8 7,5 7,9
Italiani
Offerta turistica nel complesso Destinazione/Territorio Cortesia/ospitalità della gente Adozione di misure di sostenibilità ambientale (raccolta differenziata, mezzi pubblici, ...) Atmosfera legata all’identità locale Accessibilità del territorio Pulizia del luogo Presenza di connessioni wi-fi gratuite Rispetto per l’ambiente/urbanizzazione/inquinamento Coerenza con l’immagine/aspettative Presenza di aree verdi Attività di sensibilizzazione verso i turisti Informazioni turistiche Organizzazione del territorio Strutture di alloggio Informazioni nelle strutture di alloggio (personale, materiale informativo, Internet Misure di sostenibilità ambientale nelle strutture di alloggio Capacità di problem solving Valorizzazione dell’identità locale Accoglienza nelle strutture di alloggio Coerenza con l’immagine veicolata (sito/immagini/informazioni) Pulizia dell’alloggio Promozione dei prodotti tipici Professionalità del personale Conoscenza delle lingue straniere Rapporto qualità prezzo Costo dell’alloggio
Totale
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
bere. Il voto medio attribuito alla buona tavola italiana è stato di 8,2, mentre l’accoglienza calorosa Made in Italy si è meritata un 8,1. In particolare i turisti si sono dimostrati soddisfatti della varietà dell’offerta gastronomica e della promozione di prodotti tipici locali, come pure dell’organizzazione di eventi enogastronomici (voto 7,9), ma anche delle informazioni ricevute nelle strutture di alloggio (voto 8), della coerenza con l’immagine che la struttura trasmette nelle campagne informative e pubblicitarie, della valorizzazione dell’identità locale, della professionalità del servizio e del costo dell’alloggio (per tutti voto medio di 7,9).
Piace l’intrattenimento, un po’ meno il rispetto per l’ambiente (tabelle 2 e 3) Un altro elemento ritenuto importante e
determinante nell’esperienza di vacanza dei turisti nazionali e internazionali (un visitatore su 3) è l’offerta di intrattenimento. Nel nostro Paese lo scorso anno questa è stata valutata con un voto medio di 7,7. Le informazioni disponibili sul territorio in merito all’offerta culturale e di divertimento è stata valutata più che soddisfacente, conquistando un voto medio pari a 7,8. Il rispetto per l’ambiente e l’organizzazione del territorio, al quarto e quinto posto nella scala di importanza dei turisti che hanno visitato le nostre destinazioni turistiche, hanno ricevuto, invece voti più contenuti. Sono soprattutto i turisti extraeuropei a restare un po’ delusi dalla sensibilità ambientale della nostra offerta turistica, attribuendole un 7,5, mentre è trasversale ai turisti nazionali e internazionali la valutazione di non eccellenza (voto 6 2013
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L’INCHIESTA Tabella 3. Giudizio medio sul soggiorno (dove 1 è il minimo e 10 il massimo) Anno 2012 Europei
Stranieri Extraeuropei
Totale
7,8 8,2 7,7
7,8 8,2 7,7
7,7 8,1 7,5
7,8 8,2 7,7
7,8 8,2 7,7
7,7 7,9 7,9 7,5
7,7 7,8 8,0 7,4
7,8 7,9 8,0 7,3
7,7 7,8 8,0 7,4
7,7 7,9 7,9 7,4
7,5 7,9 7,4 7,5 7,5 7,5 7,5 7,4
7,5 8,0 7,4 7,4 7,6 7,5 7,5 7,3
7,4 8,1 7,3 7,4 7,4 7,5 7,7 7,4
7,5 8,0 7,4 7,4 7,6 7,5 7,5 7,3
7,5 7,9 7,4 7,5 7,6 7,5 7,5 7,4
7,3 7,9 7,4 7,4 7,2 7,2 7,1 7,7 7,6 7,6 7,6 7,5 7,5
7,2 7,9 7,4 7,3 7,4 7,3 7,2 7,7 7,7 7,7 7,6 7,5 7,6
7,1 7,9 7,2 7,1 7,2 7,1 7,0 7,7 7,8 7,7 7,6 7,5 7,6
7,2 7,9 7,4 7,3 7,3 7,3 7,2 7,7 7,7 7,7 7,6 7,5 7,6
7,2 7,9 7,4 7,3 7,3 7,3 7,1 7,7 7,6 7,6 7,6 7,5 7,6
7,7 7,8 7,8 7,7
7,6 7,8 7,8 7,8
7,7 7,8 7,8 7,7
7,6 7,8 7,8 7,8
7,7 7,8 7,8 7,8
Italiani
Ristorazione Qualità del mangiare e bere Azioni di sensibilizzazione ambientale verso la clientela Presenza di menù per persone con esigenze speciali (celiachia, intolleranze, bambini piccoli, ecc.) Varietà dell’offerta Promozione dei podotti tipici Tipicità dell’offerta Misure di sostenibilità ambientale nei luoghi di ristoro (ristoranti, bar, aree pubbliche) Organizzazione di eventi enogastronomici Costo della ristorazione Trasporti Bike sharing/car sharing Informazioni sui trasporti locali Accessibilità via terra/via mare Presenza e qualità dei collegamenti (strade, nodi si scambio, ecc.) Attenzione alle esigenze speciali di mobilità (scivoli, semafori per non udenti, ecc.) Costo dei trasporti locali Piste ciclabili Offerta dei porti turistici Accoglienza nei porti turistici Prezzi nei porti turistici Traffico Attività Occasioni di socializzazione (eventi a tema, ecc.) Varietà dell’offerta per il tempo libero Rapporto qualità prezzo delle attività ricreative Informazioni sull’offerta cultutale Fruibilità dell’offerta (orari e giorni di apertura, accessi gratuiti. ecc.) Offerta culturale legata al territorio (eventi folcloristici e della cultura locale) Informazioni sull’offerta di intrattenimento Offerta culturale (musei, monumenti, chiese, castelli, ...) Offerta di intrattenimento (cinema, teatri, discoteche, ecc.)
Totale
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
7,3) dell’organizzazione del territorio nelle destinazioni turistiche italiane. Altro ambito nel quale resta ampio il margine di miglioramento è quello dei trasporti. Dal traffico (voto 7,1) all’attenzione alle esigenze speciali di mobilità (voto 7,2), fino all’offerta, l’accoglienza e i prezzi dei porti turistici (voto 7,3) i turisti nazionali e internazionali, pur riconoscendo la sufficienza, non hanno mostrato piena soddisfazione.
Identikit del turista (tab. 4 e 5) Ma chi sono questi turisti che tutto sommato hanno espresso un giudizio più che
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positivo sulla destinazione Italia? Sono italiani (60,7% delle presenze) e stranieri (39,3%) che hanno fatto registrare 845 milioni di presenze (in calo del 3,7% sull’anno precedente a causa della forte contrazione del turismo interno, pari all’11,7%). Sono turisti che nella metà dei casi (53% degli italiani e 49,3% degli stranieri) scelgono le località turistiche nostrane per trascorrere la vacanza principale dell’anno, quanto a durata e a spesa. Tra i turisti stranieri che hanno visitato l’Italia nel 2012 è maggiore l’incidenza del mercato tedesco (32,9%) seguito da quello francese (17,6%) e da quello inglese (13,7%). Sei
L’INCHIESTA Tabella 4. Identikit del turista (%) Anno 2012 Europei
Stranieri Extraeuropei
Totale
63,5 36,5 100,0
70,7 29,3 100,0
67,9 32,1 100,0
70,5 29,5 100,0
66,8 33,2 100,0
2,8 23,0 27,3 22,6 12,8 11,5 100,0
3,1 21,9 29,2 22,7 12,5 10,6 100,0
7,7 26,6 22,7 22,0 6,1 15,0 100,0
3,5 22,4 28,6 22,6 11,8 11,0 100,0
3,1 22,7 27,9 22,6 12,4 11,3 100,0
2,0 14,3 54,4 29,3 100,0
1,5 10,8 54,4 33,2 100,0
2,3 13,9 51,9 31,9 100,0
1,6 11,1 54,2 33,1 100,0
1,8 12,8 54,3 31,1 100,0
27,9 48,8 21,3 2,1 100,0
29,1 46,7 23,2 1,0 100,0
29,9 44,4 25,2 0,5 100,0
29,1 46,5 23,4 1,0 100,0
28,5 47,7 22,3 1,6 100,0
69,9 8,8 5,1 8,3 7,9 100,0
71,3 8,6 3,5 7,6 9,1 100,0
64,8 12,5 3,1 8,0 11,5 100,0
70,7 8,9 3,4 7,7 9,3 100,0
70,3 8,8 4,3 8,0 8,6 100,0
Italiani
Sesso Maschio Femmina Totale Età 18-20 anni da 21 anni a 30 anni da 31 a 40 anni da 41 a 50 anni da 51 a 60 anni oltre 60 anni Totale Titolo di studio Licenza elementare Scuola media inferiore Diploma scuola media superiore Laurea Totale Stato civile Single Sposato/convivente con figli Sposato/convivente senza figli Altro Totale Professione Occupato Ritirato Disoccupato/inoccupato Casalinga Studente Totale
Totale
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
turisti stranieri su dieci hanno visitato l’Italia più di una volta, mentre nel 47,2% dei casi tornano nella stessa località turistica. Quanto ai turisti italiani, vengono per il 17% dalla Lombardia, per il 9,2% dal Lazio, per l’8,8% dal Piemonte e per l’8,7% dall’Emilia Romagna, seguite da Campania e Toscana (7%), Veneto (6,8%) e Puglia (5,3%). Il target più numeroso (28%) è composto da persone tra i 31 e i 40 anni. Aumenta la durata media del soggiorno, 12 notti per gli italiani (2 notti in più del 2011) e 10 notti per gli stranieri (1 notte in più). Il 46,9% dei turisti, soprattutto italiani (54,6%), sceglie di soggiornare in abitazioni private (seconda casa 19,3%, alloggi in affitto 9%, ospiti presso parenti e
amici 18,6%) mentre il 34% pernotta negli hotel (40,8% degli stranieri). A seguire il 7,4% soggiorna nei B&B e il 6,1% in campeggio.
I criteri di scelta (tab. 6) Tra le motivazioni di scelta emergono fattori chiave della nostra offerta turistica, ma anche nuovi interessi di nicchia che stanno acquisendo sempre più una valenza di rilievo per il futuro del settore. I turisti cercano in Italia relax (26%), natura (23% turisti italiani e 27% turisti stranieri) e arte/storia, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri (11,7% rispetto al 6,5% degli italiani). Cresce però il peso dello sport (nuoto, sci, ciclismo e trekking), 6 2013
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L’INCHIESTA
Tabella 5. Identikit del turista (%) Anno 2012 Italiani
Stranieri Extraeuropei
Europei
Totale
Totale
Dirigenti d’azienda
4,4
4,7
7,2
5,0
4,6
Piccoli imprenditori
15,2
16,9
15,0
16,7
15,9
Professionisti e tecnici
19,1
22,9
20,8
22,7
20,8
4,2
4,7
3,6
4,6
4,4
Lavoratori autonomi
15,3
16,0
12,0
15,6
15,5
Operai e impiegati dell’industria e dei servizi a elevata qualificazione
20,7
19,7
23,3
20,1
20,4
Operai e impiegati dell’industria e dei servizi a medio-bassa qualificazione
14,8
11,2
12,3
11,3
13,2
6,3
3,8
5,6
4,0
5,2
Ritirati dal lavoro benestanti
Lavoratori atipici Altro Totale
0,0
0,0
–
0,0
0,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
Tabella 6. Motivazione principale del soggiorno possibili più risposte, % calcolata sul totale turisti Anno 2012 Europei
Stranieri Extraeuropei
Totale
26,6 23,0 15,5 14,7 8,9 12,0 8,3 6,5 12,3 8,9 8,8 4,7 6,0 4,1 4,1 5,3
26,4 27,8 17,1 17,0 20,1 12,1 11,4 11,2 4,8 5,3 4,9 9,0 6,6 9,5 9,5 4,4
21,4 17,5 9,0 12,3 20,7 11,0 10,9 17,5 3,3 6,5 4,9 4,9 12,3 6,6 6,1 2,8
25,9 26,9 16,4 16,6 20,2 12,0 11,3 11,7 4,7 5,4 4,9 8,6 7,2 9,2 9,1 4,2
26,0 24,8 15,9 15,6 14,2 12,0 9,7 9,0 8,7 7,2 6,9 6,6 6,5 6,5 6,5 4,8
5,8 2,5 3,7 3,0 3,0 2,2
3,4 6,0 3,7 4,1 2,8 2,2
3,0 4,5 2,2 6,0 3,4 3,7
3,4 5,9 3,6 4,3 2,9 2,3
4,7 4,1 3,7 3,6 2,9 2,2
Italiani
Posto ideale per riposarsi Bellezze naturali del luogo Posto ideale per praticare un particolare sport Per i divertimenti che offre Il desiderio di vedere un posto mai visto Prezzi convenienti Decisione altrui Ricchezza del patrimonio artistico/monumentale Abbiamo la casa in queste località Ho i parenti/amici che mi ospitano Vicinanza Interessi enogastronomici Località esclusiva Shopping Per il gusto dell’avventura Posto adatto per bambini piccoli Perché siamo clienti abituali di una struttura ricettiva di questa località Per conoscere usi e costumi della popolazione locale Benessere, beauty farm, fitness Eventi (musicali, culturali, religiosi, sportivi) Motivi di lavoro Partecipare ad eventi folcloristici e della cultura locale Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
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Totale
L’INCHIESTA
Tabella 7. Spesa sostenuta per il viaggio e l’alloggio dai turisti che non hanno utilizzato pacchetti Anno 2012 (spesa media a persona in euro) Italiani
Viaggio A/R (media a persona) Alloggio (media giornaliera a persona) Spesa media giornaliera a persona
88,73 42,63 66,44
Europei
Stranieri Extraeuropei
Totale
130,10 45,42 67,81
490,69 54,33 75,70
164,39 46,10 68,54
Totale
122,53 44,35 67,43
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
che nel 2012 ha attratto il 16% dei turisti, e dell’enogastronomia (6,6%). È in crescita la sensibilità ai prezzi più convenienti, che rappresentano un elemento sempre più importante nella scelta di una destinazione (12% contro il 7,3% dello scorso anno). Una volta giunti a destinazione, quattro turisti su dieci cercano informazioni attraverso Internet (15% degli stranieri e 10,4% degli italiani), o recandosi direttamente all’ufficio informazioni locali.
ro del 2012), sia per gli italiani che per gli stranieri. Si tratta innanzi tutto di spese presso ristoranti, pizzerie e bar (il 19,3% del totale), ma anche quelle per prodotti agroalimentari (il 14%, con un aumento del 43% rispetto al 2011), souvenir e artigianato (vedi grafico). ■
Le spese dei turisti in Italia 2008-2012 stima - alloggio e spese sul territorio - valori in migliaia di euro 90.000.000 80.000.000 70.000.000
77.432.000
75.861.000
72.412.000
70.736.000
72.222.000
60.000.000
2008
2009
Spese degli italiani
2010
2011
Spese degli stranieri
30.774.000
41.448.000
33.645.000
37.091.000
10.000.000
30.020.000
20.000.000
42.392.000
30.000.000
31.812.000
40.000.000
44.049.000
50.000.000
31.017.000
L’impatto economico sul territorio italiano generato dai turisti nazionali e stranieri durante il loro soggiorno è stimato intorno ai 72,2 miliardi di euro. Si tratta di spese per l’alloggio e spese sul territorio. Rispetto all’anno precedente si registra una sostanziale stabilità nei consumi dopo la costante diminuzione registrata dal 2008 (–6,7%). Ma ciò che di più indicativo si rileva è il cambiamento nei comportamenti di acquisto dei turisti, con una tendenza al risparmio per il viaggio e l’alloggio e una maggiore propensione a spendere di più una volta arrivati a destinazione. Complessivamente le spese per il viaggio A/R diminuiscono, sebbene con trend differenti tra italiani e stranieri: aumenta la spesa per il viaggio dei turisti italiani (che passa dai 63 euro del 2011 agli 89 euro del 2012), mentre si riduce notevolmente quella degli stranieri (passando dai 229 euro spesi inmedia nel 2011 ai 164 euro di quest’anno). Per l’alloggio, che costituisce il 27,3% della spesa, si spende di meno, da parte dei turisti italiani (50 euro in media al giorno nel 2011, 43 euro nel 2012), ma soprattutto degli stranieri (74 euro nel 2011, 46 euro nel 2012), mentre ad aumentare sono le spese extra sostenute sul territorio nel corso della vacanza (si passa dai 52 euro spesi in media al giorno nel 2011 ai 67 eu-
46.415.000
Le spese in viaggio (tab. 7)
2012
Totale spese
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
Distribuzione della spesa turistica (%) stima - anno 2012 Altro Agroalimentare Attività ricreative, culturali, intrattenimento
4,0
14,0
27,3 Ricettivo
17,6 Abbigliamento e calzature e altro manufatturiero
17,9
Ristoranti, pizzerie, bar
19,3
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere
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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À
Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi
Una terrazza sui Fori Imperiali Godere di una vista privilegiata dei Fori Imperiali, immersi in una città senza tempo, comodamente seduti in prima fila. Questo è l’Hotel Forum di Roma, elegante 4 stelle della Capitale ubicato in uno storico palazzo del XVIII secolo, le cui 78 camere e suite – spaziose e di lusso, arredate con eleganza e gusto – garantiscono ad ogni ospite un’emozione unica. L’equilibrata ricercatezza degli esterni si ritrova all’interno negli ambienti ben distribuiti, con la sua importante hall rivestita di pregiata boiserie e tappeti persiani, e il bar con un bellissimo pavimento in cotto antico. Grazie alle ampie finestre, gran parte degli ambienti dell’hotel è illuminata da luce naturale. La magnifica terrazza del piano attico è invece riservata al ristorante Roof Garden Roma, capace di ospitare fino a 150 persone, a cui si aggiunge l’american bar, suggestivamente posto a fianco del campanile romanico della chiesa vicina. Ottima anche la capacità congressuale, in un ambiente professionale e funzionale: la Sala Meeting dell’Hotel Forum può ospitare fino a 100 persone e dispone delle più moderne attrezzature. La colazione di lavoro viene servita sulla terrazza panoramica Roof Garden. Considerata la diversa tipologia della clientela, proveniente da tutte le parti del mondo, il Ristorante dell’Hotel Forum si pregia d’offrire un menu ricco di specialità nazionali e internazionali ma sempre con materie prime di alta qualità. L’Hotel Forum è anche meta privilegiata delle coppie in luna di miele (non a caso, l’albergo propone soggiorni in Suite, in un’atmosfera romantica e accogliente) e da personaggi di levatura internazionale, del mondo politico, del cinema e dello spettacolo.
Hilton Sorrento Palace e Salvador Dalì L’Hilton Sorrento Palace, situato nella magnifica cornice della penisola sorrentina con vista incantevole sul Golfo di Napoli e il Vesuvio, propone due pacchetti speciali legati alla rassegna “The Dalì Universe Sorrento”, un’esposizione unica che comprende oltre cento opere del Maestro del Surrealismo.
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La mostra, che si terrà a Villa Fiorentino fino al 29 settembre 2013, è organizzata in collaborazione con Fondazione Sorrento e il Comune di Sorrento. Con il pacchetto The Dalì Universe Sorrento” gli ospiti riceveranno in omaggio i biglietti di ingresso alla mostra, pernottamento in camera doppia, ricca colazione a buffet e un delizioso regalo di benvenuto in camera. Tariffa
a persona a notte a partire da 77,00 euro*. Il secondo pacchetto è invece all’insegna dell’alta gastronomia dell’hotel firmata dallo chef Pietro Staiano, e propone cena gourmet con tre portate “il Dalì menu” dedicate al grande Maestro. Il primo piatto, gli Spaghetti Dalì Style, con acciughe, tonno, aglio, sale, olio, basilico, prezzemolo e salvia è ispirato al quadro La percezione della memoria. Nella creazione della seconda portata il Dentice alla Marinara, lo Chef si è invece ispirato a una famosa battuta del pittore: “Per fare un buon dentice alla marinara occorrono tre tipi di persone: un pazzo, un avaro e un prodigo. Il pazzo deve tenere vivo il fuoco, l’avaro mettere l’acqua e il prodigo l’olio”. Dulcis in fundo, il dessert – Semifreddo torroncino e miele – ispirato all’opera Il Miele è più dolce del sangue. Tariffa a persona a notte, cena compresa, a partire da 105,00 euro. I pacchetti sono validi dal 14 giugno al 29 settembre 2013 per un soggiorno minimo di 2 notti e sono soggetti alla disponibilità. Info: sorrento_reservations@hilton.com Per gli orari della mostra visitare il sito www.fondazionesorrento.com.
Milano conquista il congresso mondiale del trasporto pubblico 2015 Si svolgerà, nel 2015, a Milano il 61esimo UITP World Congress and Mobility & City Transport Exhibition, congresso mondiale della International Association of Public Transport, per il quale sono attesi oltre 6mila delegati. Una grande opportunità per il capoluogo lombardo che tra i suoi punti di forza vanta viabilità e infrastrutture di ottimo livello. Da segnalare l’azione sinergica di ATM e Ferrovie Nord Milano – che si sono adoperate con successo nella promozione della location milanese presso le sedi internazionali competenti dell’Associazione – e di Fiera Milano Congressi, che dispone del più moderno e capiente centro convegnistico euro-
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peo – il MiCo, Milano Congressi. «Questo risultato», commenta con soddisfazione l’amministratore delegato di Fiera Milano, Enrico Pazzali, «è frutto di grande impegno e professionalità. Ma anche di un esemplare lavoro di squadra, che dimostra cosa si possa ottenere quando il tanto auspicato “fare sistema” passa dal mondo delle idee a quello dei fatti».
Mice&Nice a Milano Grande successo di partecipazione al primo workshop Mice&Nice organizzato lo scorso giugno al Klima Hotel di Milano da PNP che ha visto coinvolte oltre 300 persone interessate a conoscere da vicino tutte le proposte dei partner di PNP. A entusiasmare è stato in particolare il felice connubio tra momenti b2b e momenti di entertainment con musica live, animazione, grand buffet, drink non stop ed estrazioni premi. Visto il successo del debutto, il presidente Gianmarco Albani ha già fatto sapere che ci sarà una seconda edizione dell’evento.
Loredana Sarti nuovo Segretario generale di Aefi Un’esperienza pluriennale nel mondo associazionistico e fieristico maturata sul fronte nazionale ed internazionale, Loredana Sarti è stata eletta nuovo Segretario di Aefi (di cui era consulente dal 2004), con il compito di affiancare il Presidente Ettore Riello nel coordinamento delle iniziative di promozione e nell’organizzazione dei rapporti interni ed esterni dell’Associazione, che quest’anno festeggia i suoi primi 30 anni di attività. Dopo la Laurea in Economia Politica conseguita con il massimo dei voti presso l’università L. Bocconi di Milano, Loredana Sarti ha iniziato la sua carriera nel campo delle Associazioni nel 1979 con l’ingresso in Federlegno-Arredo e, sempre nello stesso anno, è stata nominata Segretario della neo-costituita Assarredo, Associazione che raggruppa le imprese del settore mobile e ar-
Rivive la Primavera di Klimt a Villa Spalletti Trivelli Si è svolta nella splendida cornice di Villa Spalletti Trivelli, in via Piacenza a Roma, la grande sfilata della stilista Vittoriana dal titolo “La Primavera di Klimt”, tableaux vivants di abiti ispirati alle opere dell’artista Gustav Klimt, con la regia Giovanna Silvestri. Vittoriana, da oltre 50 anni, è un’autentica artigiana di alta classe che approda alla Moda negli anni Settanta quando inventa i sandali alla schiava, una novità assoluta per l’epoca, indossati da Diana Vreeland, direttrice di “Vougue”, da Sophia Loren, Brigitte Bardot e da altre famose dive del momento. Palcoscenico unico, Villa Spalletti Trivelli, villa patrizia dei primi del Novecento affacciata su uno splendido giardino, rappresenta la quintessenza della tradizione dell’ospitalità italiana, una delle soluzioni di accoglienza più originali ed esclusive tra i boutique hotel, le ville e gli hotel di lusso a Roma. Le foto della sfilata sono di Andrea Paoni.
redamento. Sempre in FederlegnoArredo, Sarti ha ricoperto dal 1994 il ruolo di Direttore dell’Area Associativa, con responsabilità delle As-
sociazioni che le fanno capo, e successivamente assunto le funzioni di Vice Direttore Operativo e Vice Direttore Generale. Dal 2003 svolge 6 2013
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attività di consulenza in ambito strategico e promozionale per Associazioni ed imprese, con una specializzazione a livello internazionale. Loredana Sarti subentra nell’incarico all’uscente Rodolfo Lopes Pegna, Fondatore, Presidente di Aefi dal 1983 al 1989 e successivamente segretario dell’Associazione dal 1989 ad oggi.
Nuovo resort a Varignana Simona Lollini, 41 anni, è stata nominata Direttrice Sales & Marketing del Palazzo di Varignana, nuo-
copre anche il ruolo di Direttore Commerciale e Marketing per il duoMo hotel di Rimini. A partire dal 2008 torna con Baglioni Hotels come Direttore Commerciale e Marketing al Grand Hotel Baglioni e prosegue nel ricoprire il ruolo quando la gestione viene ceduta a Duetorrihotels fino al 2011. Dal 2011 al 2013 entra in JSH Hotels & Resorts come Director of Sales & Marketing Resort Properties, gestendo 6 Resort. Palazzo di Varignana Resort & SPA, offrirà, a partire dalla prossima estate, 88 camere e suites ideate con alti standard tecnologici, un ristorante gourmet, una Spa di 1800 mq e un centro congressi per 260 persone.
Notte Rosa in Riviera Romagnola
vo raffinato resort 4 stelle lusso situato a Varignana, sulle dolci colline emiliane a pochi chilometri da Bologna. Simona Lollini si affaccia al mondo dell’hospitality, lavorando al front office del Grand Hotel Baglioni di Bologna (Baglioni Hotels). Dopo pochi anni, viene trasferita alla Direzione Generale di Compagnia dove inizialmente ricopre il ruolo di Area Sales Manager per la Lombardia per poi passare al Carlton Hotel Baglioni come Direttore Commerciale. Nel 2005 entra in Exclusive Hotels of Italy con l’obiettivo di sviluppare e incrementare il comparto Mice sia italiano che estero per i 4 alberghi di Compagnia e nel 2007 entra nella consulenza alberghiera affiancando la GHMT, Società per la quale ri-
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La Riviera dell’Emilia Romagna mostra la sua ANIMA. Anima intesa come il calore, l’autenticità dei romagnoli, l’innata vocazione all’ospitalità, al buon vivere della Riviera. Anima come Federico Fellini, la piadina romagnola e il fritto di pesce, il bagnino playboy, la passione per “e’ mutor! (che qui è la moto), il ballo liscio e il rito del bombolone appena sfornato dopo la notte in discoteca, il Sangiovese e lo Squacquerone. Dal tramonto di venerdì 5 a quello di domenica 7 luglio, la riviera da Comacchio a Cattolica sarà in festa, dando il meglio di sé con oltre 300 eventi tra concerti, feste in spiaggia, intrattenimento per bambini, enogastronomia, dj set e tanto altro, con viali, piazze, monumenti, hotel, stabilimenti balneari “vestiti” di rosa. Stesso colore anche per gli oltre 2 milioni di ospiti che ogni anno si riversano in Riviera per questo evento, che per entrare il più possibile nello spirito della festa si trasformeranno in una gigantesca onda rosa pulsante, indossando migliaia di cappellini, t-shirt, sciarpe e occhiali rigorosamente “pink”. Tanti gli ospiti noti presenti quest’anno, tra cui Gino Paoli con Giuliano Palma & Orchestra, Michael
Nyman, Boosta dei Subsonica, Malika Ayane, Antonello Venditti, Pooh, Niccolò Fabi, i Cugini di Campagna, Trilok Gurtu, Enrico Rava, l’etoile Raffaele Paganini, il dj Benny Benassi, PB Underground, Jerry Calà e la sua band, Kelly Joyce, Cristina d’Avena con i GEM Boy. Inoltre per due sere, venerdì 5 e sabato 6 luglio, a Bellaria la Notte Rosa diventa la notte dei Bambini, protagonisti di questa edizione, ai quali è dedicato il tema d’ispirazione: l’alfabeto “serpentino, dietro il quale si cela la parola Anima. Per godere al meglio di questo indimenticabile fine settimana, gli operatori turistici hanno creato appositamente pacchetti soggiorno in hotel all’insegna della convenienza e dell’all inclusive per tutte le tasche e le esigenze (www.lanotterosa.it) E, a Rimini e Riccione l’atmosfera della Notte Rosa si respirerà già dai giorni precedenti con una serie di eventi di contorno che trasformeranno la banchina, in un enorme dancefloor sotto le stelle.
A Reggio Emilia Italo debutta con sei collegamenti «La nuova stazione Mediopadana di Reggio Emilia risolve un problema vero e indica una nuova strada», dichiara l’amministratore delegato di Ntv, Giuseppe Sciarrone, «Per prima cosa offre un servizio finalmente adeguato a un’area dove abitano e lavorano oltre un milione di persone. E poi, con la sua stazione Av lontana dai centri storici e adiacente all’autostrada, rappresenta un interessante progetto pilota per l’Italia che potrebbe aprire nuovi scenari per il trasporto ferroviario». Sciarrone aggiunge inoltre che « ai 7 collegamenti giornalieri attuali, se ne aggiungeranno altri 6 a partire dal prossimo 15 dicembre sulla Milano Bologna Ancona». La nuova Mediopadana è la tredicesima stazione del network di Ntv e Reggio Emilia è la decima città servita da Italo. Da Reggio Emilia a Milano Rogoredo con Italo basteranno 39 minuti di viaggio
Tel: +39 019 67891 | Mob: +39 366 5941667 | Mail: direzione@bflyclub.com
bflyclub.com zeffirinoloano.com
La Spiaggia, elogio del Piacere.
Il Ristorante Zeffirino, incanto per il palato.
BFly Disco Club, il gusto di fare tardi.
Non c’è posto migliore del Bfly Beach Club per capire il significato profondo della parola comfort. Estesa per 16.000 metri quadrati di sabbia fine, il Bfly Beach Club è una spiaggia multifunzionale suddivisa in tre Aree: l’area Family accoglie le famiglie con bambini, con spazi gioco e un servizio baby sitting; la Relax Area è perfetta per chi decide di coltivare l’ozio, con lettini sospesi e lettoni a baldacchino, una zona gioco carte e musica soft pensata per il riposo; la B-free Area è per gli appassionati di sport, con corsi di fitness, beach volley, beach tennis e pallanuoto.
Ogni momento della giornata può essere quello giusto per assaporare la filosofia del buon vivere di Marco Zeffirino Belloni, che firma con la sua raffinata esperienza le proposte del suo ristorante. L’elegante struttura si sviluppa attraverso un raffinato salone interno, una terrazza in teak di 400 metri quadri affacciata sull’Isola Gallinara e un salotto con Wine Bar e ampia cantina vini a vista che prelude alla Terrazza Lounge, perfetta per chi decide di lasciarsi andare al puro relax godendo di una vista incantevole a 360°.
Se sei tra coloro che amano fare tardi, la Disco Beach Estiva ti conquista con la sua struttura aperta, fatta di tendoni bianchi che regalano alla vista ampie porzioni di cielo stellato. Di giorno si trasforma in un gran buffet per i clienti della spiaggia e non solo, è infatti aperto al pubblico proveniente dalla terra e dal mare. In inverno la discoteca si trasforma nel Bfly Winter Club e ti accoglie nella sua versione “coperta” nella struttura Belvedere sul Molo Centrale: il posto perfetto per proseguire la serata ascoltando ottima musica e sorseggiando cocktail d’autore.
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Molo Centrale Belvedere 2 17025, Loano (SV) + 39 366 5941667 +39 019 668547
SAI L’ULTIMA?
(61 fino a Garibaldi); sempre da Reggio per Roma Tiburtina, 2 ore e 28 minuti e 3ore e 39 minuti fino a Napoli. Le partenze giornaliere in direzione Sud (Bologna-FirenzeRoma-Napoli e Salerno) sono alle 7:26 (con arrivo a Roma alle 10), 15:26, 18:26. In direzione Nord (Milano e Torino) sono alle 10:24, 13:24 e 20:24 e nei prossimi giorni si aggiungerà un settimo collegamento che permetterà di raggiungere Milano alle 9 e Torino alle 10. Gli arrivi da Bologna sono alle 10:22, 13:22 e 20:22; da Milano alle 7:24, 15:24, 18:24.
We Are In Puglia “We Are In Puglia”, si chiama così la nuova campagna di comunicazione che promuove il tacco d’Italia nelle maggiori città d’Europa, realizzata da Pugliapromozione in co-marketing con Nikon. «Con una campagna di comunicazione che tocca Londra, Parigi, Berlino, Bruxelles, Francoforte, Monaco, Zurigo, Ginevra e Berna, la Puglia parte quindi per una nuova sfida puntando ai principali mercati turistici con un doppio brand: quello dell’Italia e quello di una regione che intende promuove la vacanza come un’esperienza unica, slow, autentica, a piedi e in bicicletta, per esperienze all’aria aperta e degustazioni nelle masserie», annuncia Silvia Godelli, assessore regionale al Turismo. Obiettivo della nuova campagna: accrescere la notorietà della Regione nei mercati collegati con voli diretti agli aeroporti di Bari e Brindisi; allungare la stagione turistica; incrementare gli arrivi che negli ultimi anni hanno fatto registrare buoni risultati dal mercato tedesco, scandinavo, inglese, francese e belga, anche se a fare la parte del leone sono i russi, le cui presenze crescono a doppia cifra (+40%). Con “We Are In Puglia” Pugliapromozione punta sul web, e su mezzi outdoor, attraverso alcuni scatti di Francesco Italia, fotografo Nikon NPS, che immortalano Punta della Suina a Gallipoli, la Riserva
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naturale di Torre Guaceto ed una masseria ad Ostuni. A rafforzare l’azione di co-marketing, Nikon ha donato alla Regione un archivio fotografico di 600 scatti realizzati nel mese di maggio da utilizzare in tutte le azioni finalizzati a promuovere il territorio.
Sheraton Roma festeggia 30 anni Ci vuole molto carattere per essere considerato, per 30 anni, la meta preferita del business nella città di Roma e per affermarsi, ancora oggi, come l’indirizzo più esclusivo dell’EUR nella scelta di eventi di alto profilo, incontri culturali, d’affari e mondani. Una vera “Oasi urbana”, posizionata tra Roma ed il mondo, sull’asse che unisce la capitale, ed il suo quartiere più dinamico – l’EUR – al polo aeroportuale di Fiumicino. Aperto al pubblico nel marzo del 1983 come primo Sheraton Hotel in Italia, l’albergo si è aggiudicato nel corso degli anni numerosi riconoscimenti come miglior albergo business d’Italia, se-
condo i lettori di Condé Nast Traveller. Oggi, dopo un investimento di 23 milioni di euro ed un ampio progetto di ristrutturazione durato tre anni, l’hotel festeggia il trentesimo compleanno con nuova veste che ne ha migliorato i già alti standard di accoglienza. E a dare un rinnovato impulso all’albergo contribuisce anche l’arrivo del nuovo Direttore Generale Giuseppe De Martino che, dal 2008 ad oggi, ha accompagnato il rinnovo e la rinascita del Westin Europa & Regina di Venezia. Un manager di talento e del migliore stile italiano, con visione ed esperienza, molto attento alle tendenze più significative.
L’Hotel President Giovinazzo di nuovo in Space Hotels Disteso su una penisoletta e circondato dal mare azzurro: così si presenta al visitatore il centro storico di Giovinazzo, con le possenti mura, la Cattedrale del XII secolo di stile romanico-pugliese, gli antichi palazzi. Proprio in questa dina-
Accor riposiziona il brand Pullman Accor ha presentato recentemente il nuovo posizionamento di Pullman, in linea con le nuove esigenze della clientela che viaggia per affari. Accelerazione dello sviluppo della propria rete, impegno attivo in materia di design e di arte contemporanea, arricchimento dell’identità visiva sono tra i punti chiave della strategia. Con Cuisin Motionby Pullman, il marchio propone anche un concetto moderno della ristorazione d’albergo con il desiderio di creare in ogni hotel un’offerta culinaria originale. A qualsiasi ora del giorno e in diverse aree dell’hotel, Pullman propone una ristorazione 24 ore su 24 e nuovi concetti con i servizi: “Tapastryby Pullman” per un dopo lavoro conviviale, la “Vinoteca by Pullman”o” tè Deli by Pullman” alla scoperta dei sapori del mondo, “Open Kitchen”che mette in scena la cucina come uno spettacolo.
Azienda Solidale 2013 Il Gruppo Accor si aggiudica il premio di Azienda Solidale 2013 assegnato ogni anno da A.I.L.eS. (Associazione per l’Inclusione Lavorativa e Sociale delle persone svantaggiate), alle imprese socialmente responsabili nei processi di inclusione lavorativa. L’impegno di Accor sui temi sociali inizia nel 2003 con la creazione del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile, nel 2006 dà vita al programma Earth Guest nato con il fine di definire priorità e azioni su progetti di responsabilità ambientale e sociale e nel 2012, lancia il nuovo programma di sviluppo sostenibile Planet 21.
Palazzo Borghese NOBILE RESIDENZA ALDOBRANDINI DEL ’400
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per un massimo di 80 persone, una suggestiva piscina nel parco e un ampio parcheggio. www.spacehotels.it
Appia Park Hotel
Village Paraiso Tropical in un Brasile da amare Il Village Paraiso Tropical si affaccia sul mare settentrionale della località Morro de São Paulo sull’isola di Tinharé, parte di un arcipelago posto di fronte alle coste dello Stato di Bahia in Brasile. Il Villaggio si propone come scelta ideale per coloro che amano coniugare la ricerca di una natura selvaggia lontana dai ritmi di vita frenetici odierni con la calorosa ospitalità brasiliana, unita a standard e qualità dei servizi internazionali. La struttura si estende su un parco di 33.000mq caratterizzato da una vegetazione tropicale ricca e lussureggiante dominata da palme, cocchi e banani. Le 52 camere, raggruppate in piccole costruzioni, suddivise in classiche, classiche duplex e lusso, immerse nel vasto parco tropicale, sono tutte ampie, silenziose e dotate dei comfort più moderni. Ci sono inoltre una piscina, un’area svago per i bambini, due ristoranti di cui uno anche bar sulla spiaggia privata. Ai congressisti, l’hotel mette a disposizione una moderna sala congressi con capacità di oltre 100 persone e un’area riservata per atterraggio di elicotteri privati. L’isola di Tinharé e il Morro, che ne costituisce la località principale, sono caratterizzati da una natura selvaggia padrona incontrastata del paesaggio e dei ritmi di vita locali: una barriera corallina di notevole dimensione, forse unica in tutto il Brasile, consente di godere di un mare cristallino, calmo e trasparente tipicamente tropicale. Gli spostamenti sull’isola avvengono a piedi, a cavallo o per tragitti più lunghi e spostamenti da una spiaggia all’altra, al traino di un trattore. L’isola è abitata da pescatori e abilissimi artigiani del legno e di tessuti, ma è altresì popolata da numerosi bar, ristoranti e deliziosi negozi che creano un clima di festa e allegria soprattutto durante le frequenti feste notturne. Info: www.villageparaisotropical.com.br.
mica zona della Puglia, a soli 12 km dalla città di Bari, torna a rinsaldarsi il legame fra Space Hotels (90 alberghi da 3 a 5 stelle in oltre 50 località) e l’Hotel President Giovinazzo, una destinazione affermata e dalle grandi possibilità. Costruito nel 2004, l’Hotel President (68 camere) dista appena 12 chilometri, dal centro di Bari nella frazione di
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Giovinazzo. Per la sua posizione questo confortevole ed elegante albergo è particolarmente indicato sia per i viaggi di affari sia per i soggiorni di vacanza: si trova, infatti, a soli 100 metri dal mare e a 7 km dall’aeroporto Bari Palese, da e per il quale offre un servizio navetta. A disposizione un ristorante panoramico sul mare, 3 sale meeting
Immerso in un’oasi verde, l’Appia Park Hotel è ubicato in una zona strategica e ben collegata di Roma. L’Hotel gode infatti di una posizione invidiabile, a pochi passi dalla prestigiosa area archeologica dell’Appia Antica “Regina Viarum” e pochi chilometri dal centro della Capitale e dall’Aeroporto di Ciampino. Oggi l’Appia Park Hotel è una delle mete del turismo mice di riferimento della Capitale, grazie anche all’impronta dinamica del suo Direttore, Romano Spadano. Spadano, che ha ricoperto per molti anni la carica di Direttore Generale della LO.AN, nell’agosto del 2011 viene contattato dalla famiglia Schiaffini, proprietaria dell’Appia Park e dell’Ardeatina Park Hotel, per ricoprire la figura di Direttore Generale di entrambi e rilanciarne la vera vocazione, il turismo leisure e congressuale. «La scelta dell’Appia Park Hotel», racconta Spadano, «è stata una scelta di vita ma soprattutto una scelta dettata dal cuore, per l’amicizia ventennale che mi lega alla famiglia Schiaffini». In effetti, l’ingresso di Spadano alla guida delle strutture porta un’aria di cambiamento generale, capace di far risalire produzione, fatturato e occupazione alle strutture che quest’anno hanno segnato un trend positivo e ora viaggiano in una direzione che ben fa sperare per il futuro. In solo due anni il suo apporto ha permesso all’Appia Park Hotel – con il suo Centro Congressi di 9 sale meeting fino ad una massima capienza nella Sala Imperiale di 300 persone – di ritrovare il suo splendore come negli anni migliori, e all’Ardeatina Park Hotel, benché struttura aperta solo nel 2009, di raggiungere un’occupazione elevatissima. Elegante nello stile e dotato di ogni comfort, l’Appia Park Hotel dispone di 90 came-
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re doppie, 10 camere triple e 2 junior suites, tutte arredate con cura, insonorizzate, dotate di aria condizionata, cassaforte elettronica, TV satellitare, telefono diretto, frigobar. Nei suoi ampi ed accoglienti saloni, che possono ospitare fino a 250 persone, l’Appia Park Hotel assicura un servizio accurato nell’organizzazione di cene di gala, ricevimenti, cocktail. Info: tel. 06716741 prenotazioni@appiaparkhotel.it
Nuovo Head of Sales per Hilton Worldwide Europa Dallo scorso giugno Paul Malcom è il nuovo Head of Sales di Hilton Worldwide per l’Europa. Dopo aver iniziato la sua carriera come Director of Sales all’Intercontinental Hotel di Atene nel 1981, Malcom è entrato sempre ad Atene, al Marriott Hotel in qualità di Director of Sales and Marketing. Da allora, ha ricoperto diversi ruoli in Marriott, assumendo cariche di prestigio in Egitto e in Europa occidentale. Di recente è stato Vice President, Sales Europe per Marriott International. Info: www.hiltonworldwide. com.
Best Western Hotel Galles impegnato nel sociale Grazie a un accordo con Decoderm e DIBI Milano, che hanno messo a disposizione i prodotti e tre professioniste della bellezza, lo scorso maggio, il Best Western Hotel Galles ha offerto alle proprie ospiti la possibilità di acquistare una seduta di make up, il cui ricavato è stato devolto a favore del LILT, associazione che raccoglie fondi destinati alla prevenzione dei tumori femminili. Tre le postazioni di trucco allestite e ricchissimo il buffet, curato dallo Chef Moreno Ungaretti del Ristorante La Terrazza, e organizzato all’interno del ristorante del 6° piano: una location d’eccezione capace di regalare una vista meravigliosa su tutta la città.
Premio di laurea alle reti d’impresa «Il recente stanziamento di 8 milioni di euro per il finanziamento delle reti d’impresa nel turismo», dice il Presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio, «può essere un valido strumento per favorire la realizzazione e la promozione di un’offerta integrata sul territorio anche attraverso le nuove tecnologie - ottimizzare i costi e avviare iniziative di formazione del personale. Certo, resta il limite operativo e concettuale, dell’esclusione dal sostegno delle Pmi che potrebbero invece dare senso, competenze e corpo a molti progetti. In quest’ottica Federturismo ha avviato un percorso con RetImpresa Confindustria, che sarà strutturato nei prossimi mesi, per lanciare progetti di formazione nei territori per i giovani laureati in materie turisti-
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che e per istituire un premio di laurea legato alle reti d’impresa turistiche».
Da luglio in Spa con gli animali Per le vacanze, quest’anno, non ci sarà bisogno di affidare a qualcuno i propri amici a 4 zampe, basterà prenotare un soggiorno a Fonteverde, Bagni di Pisa o Grotta Giusti, i tre esclusivi resort termali di Fonteverde Collection, dove cani e gat-
ti sono sempre i benvenuti. Nei mesi di luglio, agosto e settembre i pelosini – senza alcun supplemento – troveranno: menu ad hoc, un kit composto da ciotola, coperta e borsetta e grandi spazi verdi per correre e arrampicarsi sugli alberi. A disposizione (su richiesta) anche un servizio di dog sitter. Nel resort Fonteverde, inoltre, è disponibile una piscina termale dedicata utile per curare gli animali affetti da artriti, artrosi e malattie cutanee. ■
Errata corrige Si precisa che nella foto n° 5 a pag 45 del Reportage Premio Excellent 2013 (MM 3), nessuno dei signori ritratti è direttore dell’As Hotel Grassobbio, essendo la struttura invece denominata Winter Garden Hotel e diretta dalla Signora Claudia Muscio. Per l’errore ci scusiamo con i diretti interessati e i lettori.
AERONEWS
Notizie dal mondo Emirates www.emirates.com
Nuovi voli per Colombo e Tripoli
La Compagnia di Dubai incrementa di 127 posti la capacità del terzo volo su Milano Malpensa, che sarà effettuato su un Boeing 777-300. A disposizione 12 posti in First Class, 42 in Business Class e 310 in Economy. Durante tutto il volo i passeggeri potranno godere dei premiati servizi in volo di Emirates, come il sistema di intrattenimento ice, che offre centinaia canali di musica, film, notizie e programmi per bambini. Ogni giorno, il volo Emirates EK102 partirà da Milano Malpensa alle 10.15 e arriverà a Dubai alle 19.20. Il volo di ritorno, EK101 partirà da Dubai alle 03.40 e arriverà a Milano Malpensa alle 07.45.
Decollo verso Haneda Lo scorso 3 giugno Emirates ha festeggiato il via del suo volo giornaliero no-stop da Dubai al Tokyo International Airport di Haneda, con il decollo del volo inaugurale. Il volo Emirates EK312, effettuato a bordo di un Boeing 777 200LR parte da Dubai alle ore 9:35, ed atterra ad Haneda all’1:00 del giorno successivo. Il volo di ritorno EK313 parte da Haneda all’1:30 ed arriva a Dubai alle 7:05 dello stesso giorno. L’aereo è dotato di otto lussuose suite private nella First Class, con 42 dei suoi nuovissimi sedili reclinabili lie-flat nella Business Class, e con un ampio spazio per 216 passeggeri in Economy Class.
Da oggi la Compagnia ha aggiunto tre nuovi voli settimanali tra Dubai e Colombo, il lunedì, il giovedì e la domenica, portando a quattro il numero dei voli, effettuato in ognuno di quei giorni tra le due città e a 31 il numero totale dei collegamenti settimanali che servono Colombo. Il volo Dubai-Colombo EK 654 partirà da Dubai alle ore 6:45 e arriverà a Colombo alle 12:45. Il volo di ritorno partirà da Colombo alle 14:10 e arriverà a Dubai alle 16:55. A partire da settembre Emirates ripristinerà inoltre tre voli settimanali verso Tripoli, a bordo di Boeing 777-200 ER con configurazione a tre classi, che faranno scalo a Malta ogni domenica, martedì e giovedì. Il volo Emirates EK745 decollerà da Dubai alle ore 9:30 con arrivo a Malta alle 13:25. Il servizio riprenderà da Malta alle 14:45 con arrivo a Tripoli alle 15:55. Il volo di ritorno lascerà il Tripoli International Airport alle 17:25 e atterrerà a Dubai all’ 1:00.
Una lounge di 926 metri quadrati al Charles de Gaulle Recentemente la Compagnia ha inaugurato la lounge ristrutturata dell’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle per i passeggeri di First Class e di Business Class oltre che per i membri Gold e Platinum di Skywards (il programma dedicato ai frequent flyer della compagnia). La nuova lounge si estende su 926 metri quadrati, in grado di accogliere fino a 156 passeggeri e offre una vasta gamma di servizi di qualità: una scelta di posti a sedere formali o per il relax, docce, una zona pranzo e cena, una colazione a buffet calda o fredda e un ampio servizio di bevande, tra cui una eccellente selezione di vini francesi
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LA MIA CITTÀ, I LUOGHI DELL’ANIMA
Nel cerchio magico di Mats e Sara Gli autori svedesi Mats Strandberg e Sara Bergmark Elfgren ci portano nel cuore misterioso di Engelsfors, la cittadina dove si ambienta il loro romanzo d’esordio, Il Cerchio: un fantasy in testa alla classifica dei libri più letti dai giovani in ben 23 Paesi
MAGNUS LIAM KARLSSON
✒Riccardina Corgnati
Il Cerchio (Salani, 16,80 euro), è il primo volume di un’apprezzata trilogia urban fantasy scritta a due mani dagli svedesi Mats Strandberg e Sara Bergmark Elfgren
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Primo volume di una trilogia urban fantasy per young adult, Il Cerchio (Salani, 16,80 euro) segna il debutto nella narrativa della coppia svedese Mats Strandberg e Sara Bergmark Elfgren. Giornalista lui e sceneggiatrice cinematografica lei, i due giovani autori condividono la passione per la scrittura e le storie mistery. In questa loro opera prima raccontano la storia di sei studentesse, apparentemente molto diverse tra loro, coinvolte nell’uccisione di un compagno di scuola. Tutti a Engelsfors, una cittadina industriale in degrado, circondata da impenetrabili boschi, pensano a un suicidio, ma le ragazze sono certe che la morte del giovane si colleghi ad altri misteriosi casi di sparizione avvenuti in città. Oltre a questa consapevolezza, c’è qualcos’altro che unisce le sei studentesse: una forza misteriosa sembra attirarle nel bosco durante le notti di luna rossa. È qui che scoprono di essere delle streghe e di avere ciascuna un potere particolare, legato agli elementi della terra, e di posse-
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dere anche un famiglio, un animale guida. Abbiamo incontrato gli autori per farci raccontare la genesi del romanzo. Il libro racconta l’eterna lotta tra bene e male. Perché avete scelto proprio la scuola come ambientazione? S. Perché il mondo della scuola, che poi è quello dei giovani, si presta ad esprimere molto bene la radicalità di questo eterno conflitto: d’altronde si sa, quando si è giovani si tende a vivere emozioni e sentimenti in modo estremo. M. La scuola è anche un microcosmo abitato da ragazzi, molto diversi tra loro, per carattere, estrazione sociale, desideri, talenti, pulsioni, ragazzi che sono costretti a convivere in uno stesso spazio in virtù soltanto dell’età anagrafica. E questo conferisce un’ulteriore tensione alla trama. Ogni strega rappresenta uno stereotipo di adolescente: c’è la ragazza popolare ma odiata da tutti, quella presa sempre di mira, la dark, la studiosa e via dicendo. È una scelta funzionale alla storia o è un modo per tratteggiare un quadro rappresentativo dell’adolescenza femminile? S. Entrambe le cose. Più che altro volevamo scrivere una storia in cui le adolescenti di tutto il mondo potessero rispecchiarsi e il fantasy è un genere in cui i giovani si identificano facilmente e molto volentieri. M. La scelta di caratterizzare in modo così preciso ogni ragazza, corrisponde anche al desiderio di far vivere al lettore un’immedesimazione catartica che, in alcuni casi, diventa occasione di rivalsa, come nel caso di Anna Karin, la ragazza presa di mira ed emarginata, perché grassottella, bruttina e zotica (vive in una fattoria) che ha il potere di controllare le menti altrui a proprio vantaggio. Il sogno di tutti i frustrati. Come si crea l’alchimia in coppia? S e M: Divertendosi. Noi abbiamo scelto un metodo un po’ particolare: dopo aver
LA MIA CITTÀ
studiato insieme la trama generale e la caratterizzazione dei personaggi, ci siamo divisi la stesura dei capitoli, facendo l’editing ciascuno del lavoro dall’altro. In quale personaggio vi riconoscete di più? S. In Minoo, la ragazza studiosa e di buona famiglia e Anna Karin, la nerd del gruppo. È stato divertente anche immedesimarmi in Vanessa, la ragazza più bella e popolare della scuola. M. Come Anna Karin, anch’io provengo da una piccola cittadina come Engelsfors, e da ragazzo mi sentivo uno sfigato. Quando poi mi sono trasferito a Stoccolma, sono diventato come Vanessa, molto social e molto richiesto alle feste. C’è qualche personaggio che nel corso della storia ha preso una strada diversa da quella “progettata”? S. Non c’è personaggio che non ci abbia sorpreso. Qualcuno ci ha messo un po’ a rivelarsi, altri si sono imposti invece con grande vivacità e intelligenza. M. È andata proprio così. Per esempio, Vanessa e Linnea che inizialmente, dovevano odiarsi, alla fine diventano complici e amiche. Minoo, a differenza delle altre ragazze, acquisisce il suo potere tardi, è un po’ l’outsider del gruppo che poi diventa leader... S e M. Sì anche il personaggio di Minoo ci ha sorpresi, imponendosi come capogruppo al di là di ogni nostra aspettativa. Non è un caso che sia la strega alla quale abbiamo dedicato più capitoli. A cosa vi siete ispirati per dare vita al mondo magico di Engelsfors? S e M: Abbiamo fatto un mix delle principali tradizioni del fantasy. Non volevamo un romanzo di stampo prettamente occi-
dentale-cristiano con la croce che salva dal mostro... Ci siamo ispirati anche all’oriente e alla cultura sciamanica. La storia si ambienta in una città di fantasia. Da quali elementi avete tratto spunto per crearla? S e M. Ci sono tantissimi dettagli della nostra vita di adolescenti e di quella dei nostri amici. Alcuni lettori si riconoscono così tanto in Engelsfors che ci scrivono “è proprio come la mia scuola, stessa atmosfera cupa e deprimente. Menomale che almeno a Engelsfors c’è la magia...”. Che cosa dobbiamo aspettarci nel sequel? S e M: il lettore conoscerà meglio ciascun personaggio e il mistero dei ragazzi eletti. E poi ci saranno pericoli e nemici ancora più temibili. ■
Le vicende narrate ne Il Cerchio si ambientano nell’immaginaria cittadina industriale svedese di Engelsfors, povera e circondata da misteriosi boschi dove sei ragazze delle superiori apparentemente non connesse da nessun legame scoprono di essere streghe, dotate ognuna di un dono particolare. Diversissime per carattere e stile di vita, dovranno superare le diversità e i pregiudizi che nutrono l’una nei confronti dell’altra e lavorare insieme per salvare la cittadina e loro stesse da un antico male
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INSIDE THE CHARACTER
di Red Penugo Liberamente ispirato al questionario di Bernard Pivot rivolto agli artisti della trasmissione “Inside the Actor’s Studio”
Ignazio Tarantino
Segni particolari? Non visibili a occhio nudo. La parola che ami di più? Terra La parola che ti piace di meno? Fame La paura più grande? Alzheimer Il film che non consiglieresti mai? Uno qualsiasi di quelli recensiti da Yotobi Il libro da tenere sul comodino? I Buddenbrook di Thomas Mann Il tuo tallone d’Achille? Sono vulnerabile in geografia La prima cosa che guardi in una donna? Le labbra La donna ideale? Non deve essere arrendevole La donna che più ti annoia? La sentimentale Cosa ti deve dire una donna per conquistarti? Basta che non mi dica che il Barocco era l’arte del 1300 Da cosa dipende la tua felicità? Dalle scoperte La cosa che ami di più del tuo lavoro? Non è ripetitivo La cosa di cui faresti a meno? L’automobile La persona verso la quale ti senti debitore per quello che sei oggi? Me stesso Il tuo rifugio? San Miniato al Monte Quali sono le tue ricerche più frequenti su Google? Tutto ciò che ha a che fare con la scienza
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La tua sveglia? Ho un orologio biologico ben funzionante Il tuo debole? La bellezza Se potessi mettere qualcosa in una macchina del tempo e farla trovare ai tuoi discendenti tra duecento anni, cosa metteresti? Uno scherzo di carnevale Il piatto che ti riesce meglio? Pasta al pomodoro Il lavoro domestico che non ti annoia? Nessuno Un errore che non rifaresti? Niente di irreparabile. La cosa più stravagante per cui hai speso dei soldi? Quali soldi? L’oggetto più prezioso che possiedi? Il caricabatterie del cellulare Il vizio che non riesci a toglierti? Non lo posso dire perché ho già detto a tutti che ho smesso La tua peggiore abitudine? Fare il bucato quando non ho più niente da mettermi La qualità di cui vai più fiero? La puntualità, a patto che non mi si dica di arrivare un’ora prima. L’indumento a cui non puoi rinunciare? Felpa con cappuccio Il sogno che non hai ancora realizzato? Fare un regata Sei invisibile. Qual è la prima cosa che fai? Forse ciò che farebbe Ataru Moroboshi da invisibile Nel tuo frigorifero non possono mancare... I pomodori Che cosa proprio non ti riesce? Disegnare qualcosa di diverso da una casetta con tetto spiovente e comignolo fumante Cosa ti annoia di più? La monotonia La tua ispirazione? La gente Il gesto più romantico che hai fatto? Regalare un mazzo di rose rosse a gam-
bo lungo per poi sparire dopo una settimana Il successo che non ti saresti mai aspettato? Aver fatto la bicicletta durante una partita di calcetto Mai più senza? Adrenalina Felicità è? Cibo per tutti Cosa ti emoziona di più? La gioia dei bambini Il regalo che fai più spesso? Libri d’arte Un regalo che vorresti ricevere? Tutto tranne che libri e profumi perché troppo personali La tua nemica migliore? L’ansia Vacanza in albergo 5 stelle o in sacco a pelo? L’importante è che ci sia uno spazio comune dove incontrarsi Una vacanza memorabile... In Corsica La tua serata preferita? Quando niente è programmato e va tutto bene Un vizio capitale? Uno solo? Cosa vorresti che Dio ti dicesse una volta arrivato in paradiso? “Ce ne hai messo ad arrivare!” E chi vorresti incontrare per primo? Vorrei vedere se Beatrice è così bella come si dice
Ignazio Tarantino, classe 1974, pugliese di Monopoli vive a Firenze, dove lavora nel campo dell’arte contemporanea. Il suo debutto nella letteratura, avviene lo scorso maggio con il fortunato romanzo “Sto bene. È solo la fine del mondo” pubblicato da Longanesi (304 pagine, 14,90 euro) che racconta la storia di una madre e di un figlio presi nella rete di una setta religiosa.
a cura di Alessandro Lazzaroni
RISORSA UOMO
La lotta
ale.lazza@libero.it in collaborazione con Silvia Testi silviatesti@hotmail.com
contro il gioco d’azzardo patologico Occorre tornare alla cultura della fatica anziché a quella del vincere facile Quasi tre anni fa scrivevo un articolo su questa rivista parlando di gioco di azzardo patologico. Era un periodo in cui la moda era il poker online, che godeva di molta visibilità anche mediatica. In questi mesi sembra esplosa nell’opinione pubblica l’attenzione in particolare verso la diffusione di sale slot (o meglio VLT). Tutto ciò in un contesto di crisi economica che rende queste tentazioni ancora più pericolose.
Le VLT i nuovi mostri Le cosiddette macchinette sono diventate il nuovo oggetto di demonizzazione dei media. Le critiche hanno un fondamento, benché si tratti di attività legali. Le VLT sono l’evoluzione delle slot machines: se in queste ultime si inserivano monete o gettoni per vincerne, eventualmente, una cascata, con le VLT si vince un tagliando con cui si può procedere all’incasso. La mancanza del ticchettio della moneta vinta, che potrebbe impoverire emotivamente il gioco, è compensata da effetti luminosi e sonori che hanno una funzione ipnotizzante e stimolante. Inoltre, diversamente dalla classica slot machine che prevede un unico gioco, la VLT consente la scelta di diverse strutture di gioco e ambientazioni (es. dagli egizi al safari nella giungla) che ne rendendo meno noiosa la fruizione. Inoltre, la velocità di gioco di queste slot favorisce il loop e la dipendenza. Le sale VLT sono molto visibili dall’esterno con le loro insegne colorate, ma celano quello che succede all’interno. Se questo può aiutare a non attirare ad esempio i minori (che però continuano a poter accedere alle macchinette dei bar), dall’altro nasconde i giocatori dal giudizio sociale e ne favorisce il vizio. Un’altra caratteristica che differenza le VLT dalla singola macchinetta tradizionale è di essere in rete: il jackpot potenziale
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non è solo quello costituito dalle monetine accumulatesi in una singola macchina, ma è legato alla somma degli incassi di tutte le VLT della rete (e quindi molto più allettante).
Un esempio di reazione Di fronte al diffondersi di casi di gioco patologico, si stanno moltiplicando le iniziative che cercano di affrontarlo. Abbiamo contattato un’associazione che sembra avere obiettivi ambiziosi ma anche le potenzialità per perseguirli. L’associazione senza scopo di lucro Vinciamo il Gioco, è nata nel 2008 dal desiderio di alcuni Lions di reagire di fronte ad un problema che ancora non aveva la rilevanza mediatica attuale. Il presidente Roberto Pozzoli spiega perché nonostante i servizi pubblici delle Asl, con i Sert e centri sulle dipendenze, abbiano ampliato il loro raggio di azione a queste nuove forme patologiche, c’è posto anche per iniziative private: «spesso la risposta del SSN è poco tempestiva perché hanno tante altre cose da fare: per noi è cruciale non giocarci il giocatore nel momento in cui arriva a chiedere aiuto». Una caratteristica interessante dell’associazione è lo sforzo di fare rete: da un lato, mettendo a disposizione competenze diverse, dallo psicoterapeuta all’avvocato; dall’altro, sviluppando relazioni con figure del territorio che possono intercettare il problema e convogliarlo nell’associazione
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(scuole, comuni, associazioni e in prospettiva medici di base). Continua Pozzoli «abbiamo allestito una serie di servizi, come uno scaffale pieno di prodotti: ci vuole una rete per distribuirli; una rete che abbiamo formato per essere in grado di prendere in carico i casi e nella quale lo psicoterapeuta è il perno centrale». Infatti, la persona che riconosce di avere un problema di gioco (e il sito www.vinciamoilgioco.org consente di fare un breve test per misurare la propria dipendenza) ha a disposizione un numero verde (800-135903) che accoglie la richiesta e la indirizza al case manager di zona, che effettua un primo colloquio e propone un percorso terapeutico (individuale o di gruppo). L’altro punto di forza dell’associazione è, almeno potenzialmente, la capillarità: si stanno sviluppando corsi in varie zone d’Italia. La rete Lions potrebbe ulteriormente favorire questo processo. Se l’attenzione mediatica sul tema è la benvenuta per sollevare il problema, bisogna però guardarsi anche dal rischio di banalizzazioni e derive populiste. Ad esempio, in termini di prevenzione rivolta agli adolescenti, allontanare le sale Slot dalle scuole non è – secondo il presidente Pozzoli – una soluzione utile: «l’adolescente più che entrare nelle sale slot, che vede come luoghi da vecchi, può giocare online o nei bar. A livello più culturale, dobbiamo riportare i nostri ragazzi alla cultura della fatica, del costruire qualcosa, invece che a quella del vincere facile. ■ 6 2013
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
Boyd, Cloud, Bigdata, la sfida informatica al futuro è iniziata Il futuro del mondo del lavoro, della finanza e delle imprese verrà ad essere plasmato da tre fenomeni informatici che ritengo inarrestabili e che pur determinando degli effetti significativi già oggi, in proiezione sono solo ipotizzabili ma che saranno fattori discriminanti per il successo di imprese e quindi dei loro lavoratori. Iniziamo a conoscere la sigla del primo fenomeno: boyd (Bring Your Own Device), letteralmente prendi il tuo terminale, manca una parte della frase che più correttamente dovrebbe essere “prendi il tuo terminale e vai”. Il concetto di lavoro delocalizzato viene estremizzato nel concetto di prendere un terminale intelligente e lavorare ovunque tu possa accedere alle informazioni necessarie: il terminale può essere un personal computer, un Apple Mac, ma anche un tablet, o uno smart phone (iPhone, BlackBerry, Samsung Android). Il Boyd è una grande sfida per gli informatici che lavorano nelle aziende e che devono superare vincoli di dimensione del video dei terminali, passaggio dei dati ed omogeneità degli stessi nonché sicurezza e privacy. A noi utilizzatori sembra banale che ad esempio prenotare un biglietto ferroviario con il telefonino debba poter essere realizzato indipendentemente che il telefonino sia un iPhone o un BlackBerry o un Samsung: eppure così non è, ognuno di questi telefoni ha un software sottostante differente, ha una dimensione video differente, ha chiavi di sicurezza differenti: per la prenotazione, noi attiviamo una funzione di accesso in internet che prima di tutto deve tener conto delle limitazioni del terminale e che deve risolvere. I telefoni di ultima generazione, non sono più da considerarsi telefoni ma veri e propri terminali così come i tablet devono essere considerati dei “surrogati” di computer; visto che in prevalenza non consentono il salvataggio delle informazioni ma quasi esclusivamente l’accesso, una variabile tra le variabili da gestire a livello informatico. Le aziende del futuro investendo in termi-
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nali disomogenei ma mobili, avranno la possibilità di allargare i mercati internazionali senza dover aver sedi fisse quindi consentire l’accesso ai propri cataloghi controllandoli dalla sede centrale, sviluppare vendite o contatti con marketing mirato e con una limitata delocalizzazione con risparmio di tempo e investimenti. La riflessione sul Boyd ci introduce ad un successivo fenomeno: il cloud (la nuvola). Partendo dai cosiddetti social network (facebook, messanger, twitter) si sono aumentate le possibilità di contatto con potenziali consumatori, analogamente il Web in sé è un canale di contatto aggiuntivo ai tradizionali canali distributivi (uffici commerciali, filiali, agenzie) per le aziende che intendono promuovere i propri servizi o prodotti. Le aziende che vogliono crescere, e competere nei mercati futuri, hanno la necessità di accedere a queste forme differenziate di contatti, ma anche di essere in grado di gestirli realizzando statistiche, effettuando promozioni ed infine arrivando a plasmare la produzione ed i relativi costi, in funzione delle risultanze ottenute in modo così eterogeneo; si consideri altresì che allargandosi geograficamente la propria area di influenza si differenziano le possibilità di contatto ed in ultima analisi i dati da dover gestire. A livello informatico ogni transazione deve essere gestita da un software specifico ed ogni archivio deve essere allineato per poter recepire le informazioni ed interagire con altri programmi e ed altre applicazioni, preservando non solo la correttezza dei dati ma anche il trattamento degli stessi ed il loro mantenimento anche rispettando la normativa di controllo e di informazione relativa: ne sia di esempio il trattamento dei dati a tutela della privacy. Molte aziende quindi prima di iniziare l’attività in un mondo economico così complesso e competitivo, per gestire tutte queste informazioni e renderle attive nei propri processi di analisi e gestionali, dovrebbero effettuare rilevanti investimenti nell’informatica, programmazione (soft-
FINANCE CONFIDENTIAL
ware) e macchine (hardware) e in personale specializzato. Tutto questo viene in massima parte evitato e limitato con l’adesione al “cloud”. La nuvola consente di trasferire ad altri tutta la gestione delle problematiche dei dati, della gestione del software di funzionamento, del funzionamento delle procedure informatiche interne inclusa la contabilità e l’estrazione dei dati direzionali, contro il riconoscimento di un corrispettivo per l’utilizzo dello stesso, ovviamente secondo una modulazione che ogni azienda ritenga maggiormente idonea.. Se da un lato il cloud consente sia di abbattere i costi che si dovrebbero sostenere per creare e gestire in proprio il sistema informatico, sia di ottenere l’immediata fruizione di soluzioni funzionanti, per contro l’utilizzo di un service esterno vincola le aziende ad adottare gli standard presenti nel cloud stesso, realizzando un forte vincolo tra fornitore ed azienda. Se ad un certo momento della vita aziendale i programmi non fossero adeguati a sostenere lo sviluppo futuro in assenza di una tempestività di intervento del fornitore si correrebbe il rischio di dover ritardare la fase di vendita dei prodotti o servizi di nuova introduzione. Arriviamo infine al terzo fenomeno, che riguarda il futuro prossimo del mondo delle informazioni gestite dal mondo informatico, ossia i cosiddetti “Bigdata”. Tutte le informazioni provenienti da diversi terminali e gestiti internamente o esternamente dai cloud, hanno una loro fisicità, devono essere archiviati o gestiti. Si è visto che con l’attivazione dei nuovi strumenti di comunicazione Boyd, sono aumentate le possibilità di contatto, ma anche le tipologie di contatto, e la necessità di archiviarle e gestirle: gli esperti del settore prevedono che questo aumento di dati, transazioni, archivi e interrogazioni
sarà esponenziale, tanto che nel 2020 i dati digitali aumenteranno di decine di volte rispetto ad oggi , da qui la definizione di “Bigdata”. Con questo scenario risulta indispensabile attrezzarsi per gestire la crescita: IBM, Oracle, Sap per fare qualche nome di colossi del settore, stanno concentrando i propri sforzi per arrivare a poterli gestire ma anche a fornire il servizio per gli eventuali clienti esterni, clienti cloud inclusi, con ipotesi di fatturato importanti. In presenza di questa problematica diversi i responsabili dei sistemi informativi di grandi aziende hanno deciso di investire direttamente nell’informatica realizzando sistemi propri per non affidarsi ai fornitori di cloud esterni di cui non conoscono la competenza per la gestione di Bigdata e con la convinzione di riuscire a domare la crescita incontrollata attesa. Le piccole e medie imprese invece non hanno la capacità di sostenere gli investimenti per gestire i Bigdata e quindi saranno destinate anche per questo fenomeno ad affidarsi a terzi, o rivedere il loro modello aziendale, primo tra tutti l’adozione o meno dei “cloud”. In sintesi il futuro che ci attende a livello informatico, anche per effetto dell’avvento dei tablet e degli smart phone e quindi del boyd, è complicato e difficilmente prevedibile; come sempre non esiste una unica soluzione ma tante, ognuna differente per ciascuna azienda,, come sempre si tratta di fare scelte e, alle volte, scendere a compromessi. Con questo scenario, ritengo che la valutazione della strategia delle imprese in ambito informatico ed i relativi investimenti siano oggi importanti quasi quanto le strategie commerciali e di prodotto per la determinazione del potenziale competitivo e dei risultati attesi nel medio periodo. ■ 6 2013
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LA PAROLA AL FORMATORE
a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
Adottare un pessimista non può che fare bene Nell’articolo dello scorso mese relativo al pessimismo accennavo all’utilità di avere un pessimista di buon livello nella nostra squadra. Certo, potendo scegliere, chi vorrebbe nel suo team un brontolone, sarcastico, noioso e menagramo personaggio che ammazza costantemente l’entusiasmo con le sue preoccupazioni? Eppure se ben gestito e se il resto del team è costituito da un numero ragionevole di persone decentemente positive e propositive, il ruolo del pessimista può diventare prezioso. Innanzitutto però dobbiamo capire se il nostro pessimista lo è “di sostanza”, quindi utile, o “di forma”, altamente tossico. Il pessimista di forma usa la negatività come arma di perversa leadership, in sostanza cerca di emergere non brillando di luce propria ma cercando di offuscare la luce degli altri denigrando progetti, idee ed iniziative. Il suo pessimismo è più orientato quindi al “chi” che al “cosa”. Non è però difficile disinnescare l’oscuro boicottatore. Basta invertire il comportamento che l’istinto ci suggerirebbe di tenere. Facciamo un esempio: stiamo per guidare una riunione con il nostro team per il lancio di un progetto e ci aspettiamo proposte operative e prese di responsabilità da parte dei partecipanti. Temiamo dal pessimista “di forma” grandi scuotimenti di testa, ipotesi di fallimento e precise indicazioni sul cosa non funzionerà e l’attacco costante alle nostre proposte. E allora istintivamente tenderemo a farlo parlare il meno possibile. Ma non sarà possibile e alla fine dedi-
cheremo la maggior parte della riunione a cercare di smontare le sue obiezioni fino a che la conversazione e la riunione in sintesi non sarà monopolizzata dal nostro negativo interlocutore. Pessimista 1 manager 0. Per invertire il processo dovremo invece agire all’opposto. Invece di cercare di evitare l’entrata in gioco del pessimista dovremo favorirla. Invece di cercare di smontarlo dovremo valorizzare il suo contributo negativo. Ad esempio aprendo la riunione con la richiesta formale di fare un elenco di problemi che vede nel progetto. E quindi ascoltarlo attentamente fino a che non avrà finito. Ringraziando per il contributo potremo quindi passare ad ascoltare le proposte fa-
Se tutti la pensano allo stesso modo significa che c’è Generale Patton qualcuno che non pensa.
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vorevoli preparate dagli altri. Normalmente i pessimisti di forma quando vedono che il loro contributo negativo non funziona “contro” ma viene incorporato e gestito come parte del processo sotto la leadership del manager perdono la loro carica e si ridimensionano automaticamente. Detto questo passiamo al contributo del pessimista “di sostanza”. La prima utilità di questo personaggio è legata al fatto che probabilmente è l’unico che ha il coraggio di dar voce a qualche forma di dissenso. Capita spesso nei gruppi che le persone tendano a tener per sé le opinioni che sembrano contrarie al trend del gruppo stesso generando quello che in gergo si chiama “falso consenso”. Invece il contributo del nostro pessimista può catalizzare i dubbi degli altri, renderli espliciti e permettere di lavorarci sopra. Il secondo punto è legato per definizione al comportamento dei superpositivi. L’entusiasmo per un’idea od un progetto tende infatti a non far vedere possibili oggettivi problemi. Al contrario il pessimismo “di sostanza” non è altro che l’estremizzazione di una attitudine profondamente analitica e orientata a valutare lo scenario complessivo. Dare retta al pessimista ci aiuta ad individuare e risolvere in anticipo potenziali ostacoli per il successo del problema. Se il nostro team è quindi costituito da persone molto propositive e positive, sempre in linea con i progetti e gli obiettivi che come manager impostiamo, forse è il momento di adottare un pessimista. Non può che farci bene. ■
IL PARERE DEL LEGALE
a cura dell’avvocato Roberta Borghini
Vacanze verdi Quasi tutti gli alberghi utilizzano lampadine a basso consumo, praticano la raccolta differenziata dei rifiuti e consigliano ai clienti un uso consapevole dell’acqua per evitare sprechi. Ma ci sono strutture amiche dell’ambiente che vanno molto oltre, dedicano una particolare attenzione al rapporto tra attività turistica e natura e adottano strategie operative affinché tale rapporto sia all’insegna dell’armonia e del rispetto: provvedono alla ristorazione con prodotti bio a filiera corta, promuovono l’uso delle fonti energetiche rinnovabili e propongono persino soluzioni alternative ai mezzi di trasporto privato per le visite di piacere. Un resort che sorge sull’arcipelago delle Eolie si è addirittura schierato in prima linea nella lotta alle emissioni di carbonio che minacciano il futuro del prezioso ecosistema. Sulla scia di questo trend Legambiente, nell’ambito dell’ultima BIT di Milano, ha assegnato gli “Oscar dell’Ecoturismo” a 32 strutture per il loro impegno ecosostenibile, all’insegna dello slogan “investire sulla bellezza significa investire sul futuro”. Il prestigioso premio quest’anno era suddiviso in cinque categorie: per la qualità della gestione, per l’alimentazione sana e l’eccellenza enogastronomica, per l’impegno sociale, per l’eco-sostenibilità e infine per la promozione del territorio. Eppure, queste strutture virtuose sembrano insufficienti se è vero che, secondo le statistiche, un turista su quattro è green. Certo è che sempre più cittadini sono consapevoli dei danni che il turismo può portare all’ambiente, soprattutto in termini di speculazione edilizia e costruzione selvaggia. Insomma, nelle principali città italiane il turismo ecosostenibile è carente: l’unica città che supera di poco la sufficienza è Firenze. Da qui un pullulare di convegni ed iniziative che si innestano in un quadro normativo in continuo divenire. Allo stato, merita di essere ricordata la “Carta Europea per il
Turismo Sostenibile nelle Aree Protette” (CETS) che è uno strumento metodologico ed una certificazione che permette una migliore gestione delle aree protette per lo sviluppo del turismo sostenibile. L’elemento centrale della Carta è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento della gestione del turismo nell’area protetta a favore dell’ambiente, della popolazione locale, delle imprese e dei visitatori. La CETS è coordinata da Europarc Federation che, col supporto delle sezioni nazionali della federazione (come Federparchi-Europarc Italia), gestisce la procedura di conferimento della
Carta alle aree protette e coordina la rete delle aree certificate. A livello nazionale, l’Associazione Italiana Turismo Responsabile ha presentato nel 2002 la “Carta Italia” (ispirata alla filosofia del “bel paese buon turismo”) che consta di una serie di raccomandazioni che hanno come destinatari i viaggiatori, gli organizzatori di viaggio e le comunità ospitanti; a ciascuno di questi destinatari la Carta rivolge alcuni consigli, che valgono per le tre fasi dell’esperienza turistica: il prima, il durante e il dopo viaggio. Affinchè il turismo attento e consapevole non diventi l’ennesimo “prodotto di nicchia”. ■
La CETS è basata su 10 principi, che ispirano tutte le azioni della Carta. 1. Lavorare in partnership: coinvolgere tutti coloro che sono implicati nel settore turistico dell’area protetta, per il suo sviluppo e la sua gestione 2. Elaborare una strategia: predisporre e rendere effettiva una strategia per il turismo sostenibile ed un piano d’azione per l’area protetta con la responsabilità di tutti gli attori coinvolti 3. Tutelare e migliorare il patrimonio naturale e culturale: proteggere le risorse da un turismo sconsiderato e ad alto impatto 4. Qualità: garantire ai visitatori un elevato livello di qualità in tutte le fasi della loro visita 5. Comunicazione: comunicare efficacemente ai visitatori le caratteristiche proprie ed uniche dell’area 6. Prodotti turistici specifici locali: incoraggiare un turismo legato a specifici prodotti che aiutino a conoscere e scoprire il territorio locale 7. Migliorare la conoscenza, formazione: potenziare la conoscenza dell’area protetta e dei temi della sostenibilità tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico 8. Qualità della vita dei residenti: assicurare che il sostegno al turismo non comporti costi per la qualità della vita delle comunità locali residenti 9. Benefici per l’economia: accrescere i benefici provenienti dal turismo per l’economia locale 10. Monitoraggio dei flussi, riduzione degli impatti: monitorare i flussi di visitatori indirizzandoli verso una riduzione degli impatti negativi. Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it 6 2013
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a cura del dottor Marco Bellato psy.bellato@gmail.com
PSICOLOGIA
Ansia e Panico: amici o nemici? Nella mia esperienza clinica è in continua crescita il numero di persone che manifestano sintomi legati o comunque riconducibili all’ansia. Lo stato d’ansia, il sentirsi in ansia è una condizione estremamente difficile da tollerare, un compagno di viaggio poco gradito ai più; eppure l’ansia, come tutte le reazioni emotive facenti parte del nostro bagaglio genetico, ha una funzione adattiva. Un comportamento è definito adattivo quando favorisce il raggiungimento degli obiettivi fondamentali degli esseri viventi: sopravvivenza, crescita, riproduzione, padronanza dell’ambiente. Molteplici situazioni delle nostra vita quotidiana producono ansia ma non sempre questa condizione quindi è negativa; se di fronte ad una qualsiasi aggressione esterna non si attivasse questo meccanismo non potremmo difenderci, fuggire o mettere in atto strategie per la sopravvivenza, se prima di un esame non fossimo “stressati” probabilmente non saremmo portati ad impegnarci a fondo. Premesso tutto ciò, va detto che esistono condizioni ansiogene che non vanno trascurate perché, pur conservando la funzione di “segnalazione” di un disagio, possono sfociare in veri e propri disturbi psicologici gravi ed invalidanti, come ad esempio l’insorgenza di un attacco di panico. Un attacco di panico è un periodo di paura molto intensa, di durata variabile dai 3 ai 10 minuti, durante il quale ai sintomi fisici (tachicardia, sudorazione, nausea, vertigini) vengono associati sintomi psichici (paura di morire, di impazzire, di perdere il controllo) in un meccanismo di auto rinforzo, cioè gli uni innescano gli altri e viceversa; non è chiaro come e perché si manifesti il primo attacco, ma quelli successivi (disturbo
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da attacchi di panico), nascono quasi sempre dalla paura di rivivere quella prima terribile esperienza. Generalmente le persone colpite da un attacco di panico non lo riconoscono ed iniziano percorsi medici e diagnostici lunghi e complicati che nella maggior parte dei casi non portano a scoperte significative; al contrario trascurare l’aspetto psicologico di un attacco di panico significa esporsi volontariamente al rischio concreto che si ripeta e che vi si associ una fobia “indotta”. Luca si sta preparando alla partenza per le ferie estive con la moglie e i suoi 2 bambini; fatte le valige e prenotato il traghetto per la destinazio-
PSICOLOGIA
ne prescelta come altre decine di volte entra in autostrada; giunto al casello, una volta rallentata l’auto si ferma per attendere che la coda formatasi pian piano si esaurisca; improvvisamente viene colto da una vampata di calore allo stomaco e al viso, il fiato diviene corto e inizia a sudare abbondantemente; si guarda intorno, vorrebbe uscire o accostare ma è circondato da centinaia di automobili ferme come la sua, si sente in trappola; la moglie se ne accorge e si agita, gli fa continue domande che non hanno risposta, tutto questo rinforza e accresce lo stato di agitazione del marito. Il pensiero che maggiormente affligge Luca è che la situazione in cui si trova non è
nuova, non è strana, non è pericolosa di per sé; mille altre volte ci si è trovato, quindi deve per forza esserci qualcosa che non va. Dopo circa 15 minuti l’emergenza rientra, Luca molto provato e pallido si ferma in un’area di servizio, inizia a fare grandi respiri e ripensa allo scampato pericolo; da quel giorno ogni volta che si metterà alla guida il suo corpo starà in guardia, i livelli di attivazione saranno molto elevati ed egli cercherà di evitare il più possibile di viaggiare nelle ore di punta, di occupare le corsie centrali, insomma di non ricreare quella situazione (sviluppo di una fobia specifica ed invalidante). In letteratura gli esempi e i racconti riferiti dai pazienti su questo tema sono numerosissimi; è importante sottolineare il carattere subdolo ed imprevedibile dell’attacco di panico; esso infatti si manifesta perlopiù in circostanze e setting conosciuti e banali, già frequentati e riconosciuti come innocui ma che improvvisamente divengono minacciosi e terribili a seguito di un’associazione mentale che seppure palesemente errata, avviene automaticamente. È facile intuire come da qui allo sviluppo di fobie specifiche (ascensore, autostrada, seggiovie, aerei, treni) il passo sia breve; il nostro cervello tenderà cioè ad evitare tutto ciò che ci ricorda quella prima terribile situazione, entrando così in un meccanismo di evitamento di molteplici situazioni, perlopiù banali, che per forza di cose si rivelerà sempre più invalidante e tendente all’autolimitazione. È importante, infine, non fare l’errore di trascurare queste manifestazioni ritenendole episodi isolati ma al contrario è consigliabile farsi aiutare da uno specialista eventualmente associando alla psicoterapia un periodo di assunzione di farmaci ansiolitici o antidepressivi. ■ Per maggiori informazioni Dott. Marco Bellato, Psicologo – laureato a Padova in psicologia clinica e di comunità – vive e lavora a Bolzano. Specialista nella diagnosi e trattamento delle new Addictions (gioco d’azzardo patologico - shopping compulsivo - dipendenza da lavoro - dipendenza da internet - disturbi della sessualità). Studio Professionale: Via Grappoli 50 - 39100 Bolzano (www.liberatidalgioco.org) e-mail: psy.bellato@gmail.com
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UNA METAFORA PER CRESCERE
a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com
L’ultimo uomo sulla Luna «Tutto quello che abbiamo fatto è stato volare sulla Luna. Possa lo spirito di pace nel quale siamo andati, essere riflesso sulla vita di tutta l’Umanità». Così l’astronauta Eugene Cernan rispondeva ai giornalisti in occasione del rientro della missione Apollo 17 nel dicembre del 1972. Lui è i suoi compagni non sono stati i primi, ma la loro missione è stata ugualmente unica: prendere a calci una pietra lunare, sperimentare realmente l’assenza di gravità, guardare la terra da lassù grande e florida come non mai e poi comprendere come solo una grande idea comune può realizzare un grande sogno individuale.Il sacrificio e la devozione alle proprie passioni lo hanno sorretto quando nel 1969, non veniva scelto per il pri-
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mo viaggio, quello della sfida, del superamento delle colonne d’Ercole dello Spazio. Prima del grande “balzo” per 3 volte Eugene ha avuto il privilegio di guardare la culla dell’uomo dal silenzio siderale. Ogni volta è tornato a riabbracciare la sua famiglia, gli amici e a raccontare storie uniche, limpide come la neve in alta montagna.Poi l’addestramento, la preparazione, la paura e la fede di potercela fare affidandosi ad un team di amici pronti a tendere il grande elastico della fionda tecnologica che lo avrebbe scagliato tra le stelle. Essere ultimi, ma ugualmente grandi, con l’umiltà che solo l’uomo che ha lavorato con dedizione può ostentare. Mettere da parte l’orgoglio per far posto alla voglia di condividere raccontando
quanto è grande ciò che la NASA è riuscita a fare per lui come se lui non avesse fatto nulla per noi tutti. Questa è quella che definisco con malcelata retorica la “Leadership del servizio”. Grande uomini generosi, capaci di mettersi da parte ed attendere il loro momento, donando le loro capacità ed i loro sogni ad una causa importante per tutta l’Umanità. Uomini spesso invisibili, dimenticati perché non sono stati i primi, in questo caso come se fosse di routine farsi lanciare a 18.000 chilometri dalla terra, atterrare sulle rocce lunari, farsi due passi e tornare incolume raccontando il miracolo dell’esplorazione.La nostra cultura della competizione, ci stimola ad essere attratti solo da quelli che per primi tagliano il traguardo e improvvisamente ciò che non esisteva ci sembra assimilato. Dimentichiamo il talento di Schumacher così come abbiamo scordato il nome di Christian Barnard, di Martin Luther King e di tanti altri. Grandi leader, esempi di comportamento con il loro raffinato bisogno di costruire ed innovare che sono messi velocemente in pensione in attesa che qualcun altro solletichi la nostra voglia di modelli vincenti; sono modelli che a volte vogliamo emulare, ma più spesso stiamo a guardare confortati dal fatto che almeno loro ce l’hanno fatta. Ebbene, io brindo a tutti quegli uomini che non brillano come gemme finemente lavorate, ma che servono in silenzio da grandi leader quali sono, con il lavoro e la generosità, soprattutto facendo dei loro sogni un libro aperto a disposizione di tutti coloro che vogliono condividere le loro passioni. Come Eugene Cernan, ci sono intorno a noi, centinaia di esempi di valore che in azienda, in famiglia, nella vita di tutti i giorni, dobbiamo imparare a riconoscere per aiutarli nella loro impresa silenziosa affinché loro possano aiutarci a superare noi stessi. ■
LIBRI a cura di M.M. e C.M.
Autore: Marisa Ranieri Panetta Titolo: Vesuvius Casa editrice: Salani Costo: 10 euro Attimi di felicità e di tristezza, tormentosi segreti e brillanti carriere, vissuti da uomini e donne inconsapevoli che la bella e chiassosa città di Pompei stia per essere travolta da una catastrofe inimmaginabile. Appassionante romanzo storico consigliato a tutti quelli che subiscono il fascino eterno della Roma imperiale Autore: Graeme Simsion Titolo: L’amore è un difetto meraviglioso Casa editrice: Longanesi Costo: 14,90 euro Romanzo originale e divertente che avvalla la teoria secondo la quale gli opposti si attraggono. Una storia d’amore non banale che si legge tutta d’un fiato introducendo con leggerezza il lettore nel mondo rigidamente organizzato di Don che, pian piano, a trent’anni, impara a muoversi nel rigido mondo delle convenzioni sociali. Lettura d’evasione di qualità consigliata a tutti Autore: Amanda Coplin Titolo: L’albero delle mele Casa editrice: Guanda Costo: 20,00 euro Cupo e maestoso romanzo d’esordio ambientato nel 1900. Due sorelle affamate e incinte rubano alcune mele dal banco di frutta di Talmadge, un uomo che ha un vuoto da riempire. Talmadge ha perso il padre nel crollo di una miniera quando aveva nove anni, sua madre è morta tre anni dopo, e la sorella adolescente è scomparsa dal loro frutteto ai piedi delle Cascade Mountains nel 1865. Ormai superati i cinquant’anni, Talmadge sogna ancora che la sorellina possa sbucare dagli alberi... Autore: Vikas Swarup Titolo: Apprendista per caso Casa editrice: Guanda Costo: 18,50 euro Per Sapna è l’occasione della vita: lasciare l’impiego da commessa e l’appartamento alla periferia di Delhi per diventare amministratore delegato di una delle più grandi aziende indiane. Il colpo di fortuna arriva dall’incontro con uno degli uomini più ricchi del Paese. Per ottenere il posto però Sapna deve superare sette test. La ragazza correndo con tutte le forze verso il traguardo imparerà a conoscere le proprie qualità e i propri limiti, mentre prenderà forma il sospetto di essere soltanto una pedina nelle mani di un miliardario annoiato. Avvincente Autore: Giuseppe Conte Titolo: Il male veniva dal mare Casa editrice: Longanesi Costo: 18,80 euro Dopo cinque anni dalla pubblicazione de L’Adultera, l’ultimo affascinante romanzo del poeta e romanziere ligure Giuseppe Conte. Nella Baia degli Angeli, a Nizza, tre eventi si incrociano: la presenza di una nave da crociera, il ritrovamento del cadavere di una ragazza di colore col viso squarciato e l’apparizione misteriosa di alcune macchie luminescenti sul mare… Questi sono gli ingredienti di partenza per un romanzo che racchiude in sé un’ampia gamma di generi letterari: fantascienza, fantasy, thriller, avventura
Autore: Ruta Sepetys Titolo: Una stanza piena di sogni Casa editrice: Garzanti Costo: 17,60 euro Dall’autrice di Avevano spento anche la luna un piccolo giallo di grande fascino e bellezza, ambientato tra le strade del quartiere francese di New Orleans, scenario di incontri e di sesso ma anche di omicidi e innamoramenti. Insomma, un romanzo che vibra e dialoghi netti, per chi ama non solo i libri e la lettura ma anche i luoghi dove entrambi s’incontrano. Interessante Autore: Extence Gavin Titolo: Lo strano mondo di Alex Woods Casa editrice: Garzanti Costo: 16,40 euro Da quando ha dieci anni Alex soffre di attacchi epilettici che riesce a controllare solo ascoltando musica classica ed enumerando i nomi delle costellazioni. Un giorno, mentre fugge dall’ennesimo pestaggio, Alex cade e rotola in un giardino. Quando apre gli occhi si trova la canna di un fucile piantata in faccia. A imbracciare l’arma è il signor Peterson, un bislacco vedovo molto solo con una ferita nel cuore che non ha intenzione di rivelare a nessuno. Fra i due nasce un’amicizia, fatta di coltivazione di sostanze stupefacenti e letture dei romanzi più dissacranti. Ma quando il signor Peterson scopre di avere una grave malattia per Alex giunge il momento di intraprendere il più strambo dei viaggi. Perché solo lui può salvarlo... Autore: Tess Gerritsen Titolo: L’ultima vittima Casa editrice: Longanesi Costo: 16,40 euro Nuova avventura per Maura Isles e Jane Rizzoli. In questo romanzo, ritroviamo il “club Mefistofele”, fondato da Anthony Sansone, tycoon impegnato a studiare e combattere il male nelle sue varie manifestazioni. Parecchi i colpi di scena che l’autrice ci regala sino alla fine, confermandosi regina del thriller contemporaneo Autore: Ferdinand Von Schirach Titolo: I colpevoli Casa editrice: Longanesi Costo: 14,90 euro Qual è la giusta pena per chi elimina accidentalmente un serial killer? E l’imputazione corretta per una moglie che uccide un marito spietato e violento? Dove sono i limiti del diritto alla difesa se la linea del silenzio può lasciare impuniti gli autori di uno stupro di gruppo? Sono questi alcuni degli interrogativi intorno ai quali ruotano i nuovi racconti di Ferdinand von Schirach, avvocato penalista che da anni si trova al centro di clamorosi casi giudiziari o di strabilianti vicende custodite finora dal segreto professionale. Autore: Julie Kibler Titolo: Tra la notte e il cuore Casa editrice: Garzanti Costo: 18,60 euro 1930 Stati Uniti. Un’adolescente di buona famiglia si innamora di un giovane uomo di colore, ma il loro rapporto innesca una catena straziante di eventi. Storia semplice e accattivante che racconta di un amore impossibile, di un’amicizia senza tempo e di come la vita a volte ci può regalare una seconda occasione. Da leggere
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Torna il mitico viaggio
On the Road
Quest’anno 5 milioni di italiani hanno rinunciato alle vacanze, nonostante le numerose offerte dell’advance booking, scegliendo prenotazioni last minute, all’insegna del risparmio. Ecco allora tornare di moda il viaggio On The Road anni Settanta, lungo la penisola. In testa alle mete più gettonate si posizione la Puglia seguita dalla Sicilia e fra le destinazioni emergenti la Basilicata. All’estero cresce invece Dubai per l’ottimo rapporto qualità prezzo
✒Tico
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TREND
Torna il mitico viaggio On the Road anni Settanta, quello lungo la penisola con amici e familiari. Un modo di viaggiare che nella bella stagione, più che mai, coinvolge anche gli appassionati delle due ruote, dopo i recenti festeggiamenti per 110 anni della Harley Davidson che si
sono celebrati a Roma. Una vacanza che, oltre ad assicurare la piena libertà, consente di risparmiare, in linea con l’attuale congiuntura economica. Secondo i dati di Confesercenti-Swg la crisi ha tenuto a casa ben 5 milioni di italiani in più rispetto all’anno scorso. Rispetto al 2012 (eravamo al 66%) salgono di otto punti coloro che hanno gettano la spugna: complessivamente sono 18 milioni le persone che hanno dichiarato, quest’anno, di non potersi permettere un periodo di riposo (e di questi 14 milioni ha indicato proprio la crisi come prima causa di defezione), mentre sono 25,7 milioni quelli che si concederanno comunque qualche giorno di svago e relax. La vacanza degli italiani vale, quest’anno, in totale, 24,5 miliardi, con una spesa media a persona di 961 euro, inferiore ai 1.056 euro rispetto al periodo prima della crisi, vale a dire il 2008. Agosto, il mese da sempre più gettonato, ha segnato una 6 2013
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Giorgio Lotti, direttore commerciale di Open Travel Network
flessione nelle preferenze degli italiani passando dal 55% del 2012 al 52% di quest’anno. Premiati invece i mesi di giugno e luglio (4 punti in più) evidentemente per la convenienza economica. Il fattore economico appare dominante per le famiglie italiane assediate dalle tasse, dalla disoccupazione, dall’erosione dei risparmi. S’impenna così dal 39% al 44% il numero di coloro che giudica determinante il reddito disponibile per programmare le vacanze. Un italiano su due (il 53%) lega la rinuncia alla vacanza al fatto che non se la può permettere. E come primo effetto gli italiani hanno detto addio ai Tropici preferendo il meno impegnativo viaggio nei confini del Belpaese prediligendo le località balneari che vedono al primo posto la Puglia ed in particolare il Salento che coniuga perfettamente svago, relax e cultura con un ottimo rapporto qualità prezzo delle strutture ricettive.
Operatori alla finestra A confermarlo è Giorgio Lotti, direttore commerciale di Open Travel Network che conta 650 agenzie di viaggi affiliate su tutto il territorio nazionale. «Ci sono state poche prenotazioni, nonostante le numerose offerte dell’advance booking», ci spiega, «si aspetta di vedere quanto resterà nelle tasche dopo aver pagato le tasse». Molti insomma confidano in qualche offerta last minute, magari a settembre. Lotti fa sapere che le scelte dei “vacanzieri” si indirizzano perlopiù verso quelle destinazioni considerate meno care, come la Puglia, in particolare il Salento, che offre svago relax, cultura e un mare pulito oltre ad un ottimo rapporto qualità prezzo delle strutture ricettive. Ma ci sono pure la Sicilia e la Calabria e la riscoperta della Basilicata.
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Per il medio raggio, si fa sentire il calo delle prenotazioni su Egitto e Tunisia che «hanno subito flessioni importanti per il loro clima di incertezza politica, lasciando il posto a Dubai che, invece, grazie alle nuove campagne promozionali e offerte molto vantaggiose per tutti i target registra buone performance», precisa il direttore commerciale OTN. Un pacchetto all inclusive con soggiorno in albergo di prima categoria sfiora i 500 euro. Per quanto riguarda il corto raggio le mete più gettonate restano la Spagna con Ibiza, Formentera in testa; la Grecia con le gettonate Rodi, Creata, Corfù, la Croazia e la Turchia; la soluzione preferita dalle famiglie resta la crociera nel Mediterraneo che con un budget abbordabile mette d’accordo i grandi, e i piccini che, con i ragazzi, viaggiano gratis». A soffrire di più, invece, è proprio il lungo raggio dove «le quote salgono soprattutto per le destinazioni che non sono servite dalle low cost o che non sono proposte con pacchetti che prevedono i voli charter».
Le mete più cool Lonely Planet ha decretato le 10 mete più cool di quest’anno. Al primo posto troviamo lo Sri Lanka, un’isola che negli ultimi anni ha visto tanta sofferenza (guerre e tsunami). I voli sono ancora low cost e offre ai turisti numerose bellezze naturali come le spiagge dell’Oceano Indiano e attrazioni uniche come le antiche capitali. A seguire troviamo le acque limpidissime e le belle spiagge del Montenegro che si conferma la nuova tendenza per le vacanze giovani. Un Paese ancora lontano dal turismo di massa e dalle località ricche di storia: tra queste spicca Kotor (Cattaro) bagnata dalle cosiddette Bocche di Cattaro, i più grandi e meravigliosi fiordi del Mediterraneo. Al terzo posto c’è la Corea del Sud, che da poco tempo ha dato il via all’ingresso turistico di massa: destinazione perfetta per gli sportivi, merito di grandi eventi che avranno luogo qui: gli Asian Indoor and Martial Arts Games a Incheon (tra giugno e luglio) e i Campionati mondiali di Canottaggio sul lago di Tangeum di Chungju a fine agosto. Seguono il Sud America con l’Ecuador e i suoi scenari mozzafiato, la Slovacchia meta multiculturale, dinamica, sempre più in voga; le Isole Salomone, in Oceania, per soggior-
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Slovenska Beach a Budva, in Montenegro, è fra le nuove mete del turismo gay
ni di puro relax in un ambiente primordiale e sport acquatici nelle acque limpide e dai ricchi e variopinti fondali. In settima posizione c’è l’Islanda con le atmosfere glaciali e le sue cascate spettacolari, vulcani inaspettati, aurore boreali e fiordi. Segue la Turchia, la nazione che esprime al meglio l’incontro tra Oriente ed Occidente: due stili di vita, due mentalità, due economie. Da Istanbul a Midyat, passando per Gaziantep e Mardin: ogni città vanta un motivo diverso per essere visitata. Chi, invece, va a caccia di mondanità dovrà dirigersi verso Bodrum. Sulla costa meridionale poi sono particolarmente affascinanti le spiagge di Gumbet, Bitez, Ortakent, Karaincir e Akyarlar. Altre spiagge che vale la pena di vedere sono: Oludeniz, considerata da molti la più bella dell’intero Paese, Calis, una lingua di sabbia bianchissima con mare caraibico, Ovabuku, nella penisola di Datca, circondata da pinete e boschi in cui si trovano hotel e ristoranti e le due piccole spiagge della Baia di Hisaronu. Il nono posto spetta alla Repubblica Dominicana: sole, sabbia e surf: sono le tre S che ne determinano il successo e il turismo cresce anno dopo anno. Il Madagascar chiude la classifica al decimo posto: un luogo da sogno per tutti coloro che amano la natura allo stato puro. A fianco a queste mete paradisiache e ricche di fascino spicca pure la Campania: una meta tutta italiana, ricca di bellezze naturali e di tesori archeologici, con Napoli dal golfo che mozza il fiato.
Da prendere in considerazione per una vacanza ci sarebbe anche San Francisco, la città che guida la classifica Best in Travel 2013 di Lonely Planet, amata per la posizione geografica e il clima mite e apprezzata per il suo melting pot culturale e la sua accoglienza calorosa. San Francisco ha conquistato il prestigioso riconoscimento di Everybody’s Favorite City, assegnato dai lettori di Condé Nast Traveller, grazie ai suoi splendidi edifici, a un’esplosione di artisti di strada, alle sue tradizioni gastronomiche e a una baia che fa da sfondo a centinaia di cartoline e che è stata scelta, nel mese di luglio, come cornice della 34esima Coppa America. “Best in Travel”, la classifica elaborata dall’autorevole guida turistica Lonely Planet dà precise indicazioni sulle mete assolutamente da non perdere. Tra le località più economiche al primo posto c’è Rio de Janeiro in pieno fermento per le prossime Olimpiadi del 2016 che saranno precedute dai Mondiali di Calcio nel 2014.
Quello che piace ai giovani In Italia, Rimini e Riccione sono sinonimo di divertimento, le località più frequentate dai giovani d’estate, grazie anche alle discoteche più famose dello Stivale e ai prezzi accessibili. Da qualche anno, poi, sono sempre più gettonate le spiagge della Puglia e in particolare Monopoli e Gallipoli con locali alla moda e discoteche sulla spiaggia e sempre più numerosi sono quelli attratti dal Concertone di Melpigna6 2013
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Il Concertone di Melpignano con “La notte della Taranta” è una delle più importanti attrattive dell’agosto pugliese
no, “La notte della Taranta”, che ad agosto fa sempre il pienone con moltissimi ragazzi che si scatenano nel tradizionale ballo della Pizzica. Il Tacco d’Italia piace perché consente di spendere poco magari affittando un appartamento con gli amici. Al nord, anche in Veneto e Friuli Venezia Giulia ci sono mete che offrono molteplici possibilità di svago: Jesolo, Caorle e Lignano Sabbiadoro. Coloro che scelgono la Sardegna, invece, optano per l’appartamento in affitto a San Teodoro e Santa Teresa di Gallura, ma soprattutto nei mesi di basa stagione quando i prezzi sono più accessibili. Per l’estero le scelte si indirizzano verso e isole della Grecia da raggiungere in traghetto, visitare in moto e pernottare nelle case dei pescatori. In testa alle preferenze c’è Mikonos. Qui infatti, durante i mesi estivi, si riversano decine di migliaia di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte d’Europa per tuffarsi nelle sue
Ibiza, soprattutto d’estate, è fra i luoghi più gettonati dai giovani e dai gay
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acque crtistalline, ma soprattutto per partecipare all’incredibile vita notturna che la anima. Un luogo dove fanno le ore piccole ballando ai ritmi della musica selezionata dai migliori dj in circolazione così come accade ad Ibiza, in Spagna, altra isola preferita dai giovani.
La vacanza gay friendly Si stima che il 10% del fatturato mondiale in termini di turismo sia da attribuire alle vacanze gay friendly che comprendono tutte quelle destinazioni in cui l’offerta è ampia e variegata e include: discoteche e locali notturni, ristoranti, hotel e guest houses, destinate a persone del medesimo orientamento sessuale. Il turismo gay in Italia vale circa 3,2 miliardi di euro, il 7% del fatturato complessivo del comparto turistico. Un business intercettato dagli operatori del settore, pronti a dar vita a tour operator specializzati. Il primo ad
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l’isola di Mykonos è al primo posto nella classifica delle destinazioni gay friendly
importare questa moda in Italia è QuiiKy che, sul modello dell’International Gay & Lesbian Travel Association, ha dato vita ad un’agenzia di viaggi on-line. Da sempre l’isola di Mykonos, in Grecia, è al primo posto nella classifica delle destinazioni più gay friendly. Meta cosmopolita, è apprezzata per la sua vita mondana e trasgressiva: lo Scandinavian Bar, il Paradise Club, il CavoParadiso e lo Spacedance sono solo alcuni dei punti di riferimento della movida. Anche per questo Mykonos è l’antagonista per eccellenza della spagnola Ibiza, che, insieme a Madrid e Barcellona, fa della Spagna la nazione del turismo gay per antonomasia. Ce lo conferma Marco Coretti, noto stilista dell’alta moda e grande viaggiatore. «Il Blue Marlin di Ibiza – uno dei club beach più cool dell'Isola – ha fatturato, grazie ai turisti gay, ben 2 milioni e mezzo di euro da giugno a settembre 2012», ci informa, «è un posto dove si esibiscono i più famosi Dj del mondo». L’Isola è stimolante anche dal punto di vista intellettuale: «Incontri pittori, scrittori, attori e partecipi a mostre e feste esclusive frequentate da famosi stilisti e designer». Molte catene alberghiere di lusso si sono adeguate alle esigenze di questa clientela perché hanno capito che i gay sono un segmento high spender più di quello delle famiglie anche se appartenenti ad un ceto alto. «In quest’ultimo ventennio Ibiza è cambiata e i gay hanno contribuito ad innalzare il livello qualitativo degli alberghi che si sono trasformati in resort proprio per soddisfare questa esigente tipologia di turista che,
non a caso, costituisce l’80% della clientela delle agenzie immobiliari dell’Isola, fra coloro che scelgono le case più costose». Stiamo parlando di una destinazione dove ci sono le ville più belle del mondo costruite da architetti di fama mondiale. «E per prenderle in affitto devi far parte di un circuito preciso e passare da un’immobiliare o su alcuni canali internet», precisa Coretti. Gli omosessuali sono spesso pionieri, basta guardare a Mykonos. «Fra le nuove mete gay friendly troviamo Budva e Kotor (Cattaro) in Montenegro, dove puoi alloggiare senza essere circondato da famigliole con bambini». Negli ultimi anni anche paesi come l’Argentina ed il Brasile vedono in aumento i propri turisti omosessuali. In Italia fra le località più gettonate c’è la Toscana con Torre del La-
Gallipoli, in Puglia, piace ai giovani per l’ottimo rapporto qualità prezzo e la movida
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Lo Chalet nel Doch in Trentino: ideale rifugio per staccare la spina dal resto del mondo. A destra, il Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar per soggiorni di puro relax
go, Immerso tra il lago di Massaciucoli e il Mar Tirreno, tra le Alpi Apuane ed il Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, rappresenta un ideale punto di partenza per chi vuol scoprire i segreti delle vicinissime città storiche della Toscana. La sua marina è affollatissima e la vita notturna animata da numerosi locali in provincia di Viareggio l’Emilia Romagna ed il Salento dove a fare la parte del leone è Gallipoli.
Eremiti deluxe Una torre, un maso, un agriturismo. Ci sono luoghi dove è possibile staccare la spina dal resto del mondo: spegnere cellulari, tablet, notebook e cercare di essere irraggiungibili. Oasi felici e di lusso dove ad avere il predominio è solo la natura. Nelle massicce mura del XIII secolo il segnale non passa ovunque. il Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar (BZ) non ha installato la rete W-Lan dappertutto ed anche per questo si definisce un albergo
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“detox”. Molti ospiti confermano anche di riuscire a dormire meglio nella torre storica, perché si accorgono che il cellulare non riceve. Nell’elegante hotel altoatesino, a conduzione famigliare, si può ammirare una collezione artistica degna di nota (oltre duemila opere da Klimt a Picasso). Qui, dove il tempo scorre lento, si percorrono sentieri da trekking e si nuota nel Laghetto di Fiè, uno dei 6 laghi italiani ad aver ottenuto 5 vele da Legambiente. Chi vuole disintossicarsi dal frastuono cittadino sceglie lo Chalet nel Doch, membro di Trentino Charme. Nel Parco Naturale di Paneveggio-Pale di San Martino (TN), ci si rifugia in un maso alpino che unisce il calore dei materiali tradizionali ad un design moderno. Nella valle in cui è immerso, tra l’immortale Cima d’Asta, la selvaggia catena del Lagorai e la fatata bellezza delle Pale di San Martino, si sente solo quel “sound of silence” che favorisce la meditazione e aiuta a ritrovare se stessi. La colazione Continental è con prodotti a km 0 e dove possibile bio e con prodotti della casa, l’ideale per cominciare la giornata col sorriso. Tra i gioielli di Trentino Charme, l’Hotel Vivere Suites and Rooms di Arco (TN) è un agriturismo attorniato da vigneti che somiglia ad un grande e luminoso loft dalle linee leggere e modernissime, ma perfettamente integrato con la natura circostante, a partire dalle montagne che si specchiano nella grande piscina. Riservatezza e libertà sono i requisiti di questo luogo a cinque chilometri dal Lago di Garda. Nella Sardegna del Sud, quella più selvaggia, c’è un Resort
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che si mimetizza con la laguna e le dune sabbiose di Chia (Ca): è l’Hotel Aquadulci: solo spiagge da tropici e mari caraibici. Nessun inquinamento luminoso né frastuono da classico luogo di villeggiatura. Una struttura eco-attenta a tinte tenui, linee essenziali e materiali naturali ispirati alla macchia mediterranea e alle calette sarde. Attorniato da 22 ettari di bosco, da prati verdi e da più di 2000 tra ulivi ed alberi da frutto, il Romantik Hotel Tenuta di Canonica di Todi è spesso meta di romanzieri e poeti con il desiderio di ascoltare solo i propri pensieri ed al contempo la voglia di essere coccolati con discrezione. Il lussureggiante giardino si affaccia come una terrazza sulla valle del Tevere e sulle colline circostanti, offrendo uno splendido panorama. Una posizione a strapiombo, in un silenzio che da solo costituisce un lusso ineguagliabile. La struttura dispone di tredici camere arredate con mobili d’epoca e impreziosite dai tessuti della locale tradizione umbra. Prezzi a partire da 150 euro a notte per persona in camera doppia con colazione. Alle pendici del Monte Subasio, a 700 metri di altitudine, al Romantik Hotel Le Silve ci si concede il semplice lusso di un incontro con la natura nelle terre di San Francesco. In un territorio in cui il tempo sembra essersi fermato, è il luogo ideale in cui trascorrere alcuni giorni per rigenerarsi ed avvicinarsi agli abitanti della tenuta: volpi, tassi, istrici e cinghiali sono
solo alcuni degli animali che vivono nel Parco del Monte Subasio. A pochi chilometri ci si ritira spiritualmente nell’Eremo delle Carceri, dove il santo si chiudeva a meditare accanto a grotte naturali frequentate da eremiti già in età paleocristiane, e si passeggia nel Bosco di San Francesco, inaugurato due anni fa dal Fai: 64 ettari e 800 anni di storia da esplorare in solitudine, attraverso boschetti e uliveti. Il suo messaggio di armonia tra uomo e creato, Francesco lo insegnò proprio a partire da questi luoghi. Prezzi a partire da 690 euro a persona per sei pernottamenti e trattamento di mezza pensione.
L’Hotel Vivere Suites and Rooms di Arco (TN) è un agriturismo attorniato da vigneti, a 5 km dal Lago di Garda, che garantisce riservatezza e libertà
Formato famiglia Un target importante, quello delle famiglie, che arriva ad incidere fino al 70% sul fatturato di molti operatori turistici; specialmente di quelli che propongono i soggiorni al mare, in Italia. Lo conferma la crescente offerta di soluzioni mirate con sconti e formule di soggiorno in grado di mettere d’accordo grandi e piccini. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sul Turismo Giovanile, l’83% delle famiglie con bimbi piccoli sceglie l’Italia prediligendo la Puglia, l’Emilia Romagna e la Toscana. Il mare rimane al top delle preferenze (nel 74% dei casi), ma cresce l’interesse per parchi naturali e di divertimento. Fra le soluzioni di soggiorno più gettonate, il villaggio e la crociera. ■ 6 2013
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La Normandia culla dell’Impressionismo Giardini incantevoli, profumi, colori, una magica luce. Ma anche storia, arte e cultura. Una terra che stimola i sensi e l’immaginazione come poche altre al mondo ✒Alessandra Caputo Dejeuner sur l’herbe, Manoir de Villers, la foto si ispira al quadro di Claude Monet, in mostra al Musée d’Orsay di Parigi © OTC Vallee de Seine Normandie JFLange
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Colline boscose, ampie valli, splendore architettonico romano e gotico, abbazie, cattedrali. La Normandia è un tributo all’arte e alla cultura, alla natura e agli incantevoli paesaggi da ammirare e nei quali abbandonarsi al relax e alla contemplazione. La valle della Senna, con Rouen, è il grande asse commerciale dell’Alta Normandia. Il ricco pays d’Auge, invece, è celebre per il sidro, il calvados, i formaggi e i castelli. Facile lasciarsi conquistare dalle
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grandi emozioni che questa terra delle meraviglie regala e dai suoi sapori Doc.
L’affascinante Rouen e l’incantevole Giverny La città dell’Impressionismo, antica capitale del Ducato di Normandia, “città dai 100 campanili”, Rouen, custodisce un mistero che affascina da sempre viaggiatori, scrittori e pittori. La capitale storica della Normandia sorprende e ammalia attraverso i giardini, le abbazie e i musei. A ogni
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ora del giorno vi apparirà in maniera diversa, caratterizzata da una tavolozza di colori in continuo fermento, tanto da conferirle volti sempre nuovi e affascinanti. Rouen e la valle della Senna godono di un patrimonio d’arte e storia esclusivo. Qui lo charme francese si respira nell’aria. Percorrete le strade pedonali e osservate le caratteristiche case a graticcio, le stradine lastricate, le chiese gotiche. Visitate il quartiere degli antiquari e i tanti musei (Musée des Beaux-Arts, Musée de la Céramique e le Secq des Tournelles, Gros-Horloge, Musée d’Histoire Naturelle, Musée des Antiquités, Musée Corneille,), la Place du Vieux-Marché e la Chiesa Sainte Jeanne d’Arc, i tanti parchi, giardini e la Valle della Senna. La celebre Cattedrale Notre Dame, immortalata nella famosa serie di dipinti di Claude Monet, è l’emblema della città, un edificio spettacolare con vetrate colorate inondate di luce. Questo è il perfetto inizio per un tour da dedicare all’Impressio-
nismo. Costruita tra il XII e il XVI secolo, la facciata rappresenta una preziosa testimonianza dell’evoluzione che ha segnato l’arte gotica: i tre portali e la serie di campanili sono cinti da due torri di stile diverso. Nel 1892 e nel 1893 Monet piantò il suo cavalletto di fronte alla cattedrale e, munito di infinita pazienza, maestria e passione, colse sulla tela le sfumature e le evoluzioni della luce nelle diverse ore del giorno. Variazioni sullo stesso tema, una trentina di quadri in totale, unici nella storia dell’arte. Le guglie della Cattedrale dominano l’antico centro ricco di monumenti e storia, come il quattrocentesco Palais de Justice, le belle chiese in stile gotico di SaintOuen e Saint-Maclou. È deliziosa la passeggiata lungo la rue du Gros-Horloge che dalla cattedrale vi condurrà all’arco con l’orologio simbolo della città e alla place du Vieux-Marché, dove nel 1431 Giovanna d’Arco fu messa al rogo.
Le terrazze dei caffè e le caratteristiche case a graticcio in rue Martainville a Rouen © Atout France/Hervé Le Gac
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L’imponente e maestosa Cattedrale di Rouen © Jonathan - Fotolia.com
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La città conta una cinquantina di monumenti storici e musei fra i più ricchi di Francia e del mondo. A valle, la Senna disegna grandi anse sinuose e rivela un fascino unico: la Strada della frutta, e la Strada delle chaumières, le tipiche case dal tetto di paglia, nel cuore del Parc Naturel Régional des Boucles de la Seine Normande lo testimoniano. Davanti agli occhi si staglia uno scenario da cartolina: meli in fiore, tetti di paglia, mucche normanne al pascolo e una luminosità magica di cieli trasparenti. Tutti luoghi che hanno conquistato pittori e scrittori. Potrebbe essere un’occasione per abbandonarsi di fronte a questi inebrianti spazi poetici e a questa natura evocativa, proprio come Monet, Renoir,
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Gauguin, Pissarro o Sisley che qui, sulle rive della Senna, hanno intravisto quella luce unica lasciandosi percorrere da emozioni fugaci che poi hanno riprodotto nei loro quadri. Le abbazie sono veri e propri tesori d’architettura pulsanti di devozione medievale. Da percorrere la Strada delle Abbazie.
Giverny. La città degli artisti Nei dintorni di Rouen non può mancare una visita a Giverny che, a un’ora da Parigi, conserva tutto lo charme di un tempo. Nel 1883 Monet si trasferì nel villaggio insieme alla sua compagna, Alice Hoschedé, e ai loro otto bambini. Affittò una grande casa con un frutteto e un orto, e si
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ne un nuovo approccio per comprendere meglio la storia di questo movimento internazionale e le sue influenze sull’arte contemporanea. Presenta ogni due o tre anni mostre temporanee che riuniscono i più grandi nomi dell’Impressionismo, in particolare la colonia di pittori di Giverny e della Valle della Senna. Qui si può visitare la Casa di Claude Monet (www.fondation-monet.com) e immergersi nel suo immaginario: i giardini, le ninfee, sinfonie di colori in qualsiasi stagione. Si entrerà nell’atelier delle Ninfee e si proseguirà la visita nella casa rosa e verde che domina il giardino.
Una tappa della Véloscenie © Marc Lerouge
Nel cuore della Normandia
dedicò alle sue passioni: la pittura e la botanica. Il pittore trasformò un modesto orto in un affascinante giardino alla francese, il clos Normand. A eccezione di qualche soggiorno in Francia e all’estero, non abbandonò più questa casa, traendo dal suo giardino, continuamente fiorito, lo stile della sua opera. Tra il 1884 e il 1914 la cittadina diventò oggetto di una vera e propria colonizzazione artistica, si trasferirono Pissarro, Caillebotte e Heleu, Sisley, Cézanne, Rodin, Renoir, Berthe Morisot. Le colline verdeggianti, i frutteti e i giardini in fiore vi incanteranno. A due passi dalla casa e dai giardini di Claude Monet, il Musée des Impressionnismes (http://www.mdig.fr/) propo-
Se si desidera conoscere meglio il cuore della Normandia vale la pena visitare anche la costa e la piccola cittadina marittima di Honfleur, ricca di attività per il tempo libero e sede di diverse manifestazioni culturali e feste tradizionali. Passeggiate lungo le graziose e pittoresche stradine, il Vieux Bassin e intorno al campanile di Ste-Catherine. La città ha preservato le testimonianze di un ricco passato mantenendo intatto il centro storico con le sue stradine, le facciate a graticcio, le piccole boutique, i ristoranti e gli hotel di charme. Anche qui il panorama ha regalato capolavori, infatti sull’estuario della Senna, le luci particolari hanno ispirato Courbet, Monet e Boudin. Nelle vicinanze recatevi a Deauville, città nota per la raffinatezza e il lusso, gli stabilimenti balneari e per l’eleganza delle manifestazioni che la animano tutto l’anno. Questa stazione balneare si è sviluppata dal XIX secolo, arricchendo il territorio di bellissime ville. L’appuntamento da non perdere per la nobiltà europea è quello con le corse ippiche. 6 2013
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In alto: una splendida immagine aerea di Mont Saint Michel © Atout France/R-Cast In basso a sin: con oltre 440 km di piste ciclabili, la Véloscénie offre un percorso eccezionale che collega la cattedrale di Notre Dame di Parigi alla baia del Mont Saint Michel © Marc Lerouge A destra: le luci del tramonto sull’isolotto Patrimonio dell’Unesco © Atout France/Daniel Gallon - Dangal
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Mont Saint Michel Circondato da una bellissima baia, teatro delle più grandi maree d’Europa, Mont St. Michel, eletta “Meraviglia dell’Occidente”, è uno spettacolo grandioso. Da sempre questo isolotto roccioso, che si innalza a 80 metri di altezza per 1 km di circonferenza, ha affascinato per la sua ricchezza, la particolarità architettonica e la storia. L’insolito ritmo silenzioso e spettacolare delle maree, il mistero che avvolge questo luogo di pellegrinaggio e i gabbiani che svolazzano sull’isola conferiscono a Mont Saint Michel un fascino esclusivo. Situata tra la punta bretone di Gouin (Cancale) e la punta normanna di Cham-
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peaux (verso Granville), la Baia del MontSaint-Michel, iscritta nella lista dei siti Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale dell’Unesco, si unisce all’isola grazie a una diga insommergibile costruita nel 1878. La tradizione racconta che l’abbazia fu edificata dopo i tre sogni che nel 708 eb-
LE VIE DELL’INCENTIVE LA NoRMANdIA A tAvoLA Il patrimonio agro alimentare della Normandia si esprime in quattro grandi categorie di prodotti: prodotti caseari, del mare, sidricoli e dolci. Con 600 km di coste immensamente varie, la Normandia è una regione marittima: sogliole, rombi, naselli, sgombri, pesci capone si offrono ai palati dei buongustai. È anche la prima regione produttrice di ostriche, cozze, buccini, capesante (con certificazione Label Rouge dal 2002). Con 10 milioni di meli che fioriscono e costituiscono il 60% della produzione nazionale di mele da sidro, i frutteti normanni danno origine a prodotti sidricoli prestigiosi, tutti insigniti dell’AOC: il sidro fresco e fruttato, il Pommeau, aperitivo dolce e leggero, i Calvados e il Poiré, lo “champagne normanno”. A Saint-Pierre-sur-Dives, Gérard Samson condividerà con voi la sua passione e cultura del vino. Grazie al clima e alla ricchezza dei pascoli, anche i prodotti caseari sono eccezionali. Tra questi 4 AOC ben noti ai gastronomi: Camembert di Normandia, Pont l’Evêque, Livarot, Neufchâtel (dal cuore così tenero), panna e burro (AOC d’Isigny), oltre a yogurt, panne, dolci a base di latte, latte fermentato e teurgoule (dolce a base di riso al latte e cannella). Inoltre si troverà un’ampia gamma di specialità (frollini normanni, gallette, caramelle, madeleine, sfogliatine, marmellate, miele) così come rinomati prodotti di drogheria (caffè, cioccolato).
be Aubert, vescovo d’Avranches e consacrata poi nel 709. Trasformata in prigione dal tempo della Rivoluzione fino al Secondo Impero, venne affidata nel 1874 ai Monuments Historiques e dal 1969 una comunità monastica assicura una presenza spirituale permanente. La visita dell’Abbazia consente di capire meglio la vita religiosa attraverso mille anni di architettura. Sono tanti i gioielli architettonici da scoprire: la Chiesa pre-romanica, la chiesa abbaziale del XI e del XV secolo, i complessi conventuali romanici e gotici.
edizione del Festival Normandia Impressionista. Il pubblico ha l’opportunità di scoprire tutta la creatività e l’eccezionale patrimonio della terra natale del movimento impressionista. All’insegna dell’acqua, questo evento pluridisciplinare svelerà l’impressionismo sotto tutti i suoi aspetti, su tutto il territorio alto e basso normanno: pittura, arte contemporanea, musica, cinema, teatro, danza, fotografia, video, letteratura, conferenze, suoni e luci, colazioni sull’erba, ecc. Cinque grandi mostre sono il punto di forza dell’edizione: Il colore riflesso – L’impressionismo sulla superficie dell’acqua al Museo di Belle Arti di Rouen, Un’estate in riva all’acqua – Svaghi e Impressionismo al Museo di Belle Arti di Caen, Pissarro nei porti al Museo di Arte Moderna André Malraux di Le Havre e Signac, i colori dell’acqua e un omaggio alle celebri Ninfee di Monet reso dal pittore contemporaneo giapponese Hiramatsu Reij al Museo degli Impressionisti di Giverny. Sono in programma circa 600 eventi culturali e
Uno scorcio della cittadina marittima di Honfleur © Eric Lorang. In basso: il Festival Normandia Impressionista al Museo delle Belle Arti di Rouen © L. Williamson CRT
Festival Normandia Impressionista Fino al 29 settembre le città e i luoghi della regione saranno animati dalla seconda 6 2013
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Terrazze nel centro storico di Rouen © Atout France/CRT Normandie/J-C Demais Nella pagina a fianco, l’incantevole ponte nel giardino di Monet a Giverny dove fiori, ninfee e spettacolari giochi di luce stupiscono i visitatori © Pierre Jeanson
animazioni. Info: www.normandie-impressionniste.eu.
Laboratori sul tema dell’Impressionismo Se la cattedrale di Rouen ha risvegliato una vena artistica che non si pensava di avere, ci si può mettere alla prova con tavolozza e pennello sullo stesso soggetto, frequentando uno dei tanti laboratori artistici dei pittori impressionisti. A distanza di un secolo, nello stesso studio in cui lavorò Monet, si avrà la possibilità di rappresentare a modo proprio, guidati da un’esperta di arti plastiche, la serie delle cattedrali, pietra miliare della storia dell’arte. Per info www.rouentourisme.com. La cucina secondo Monsieur Monet pren-
de una dimensione nuova. A tutti i golosi e buongustai, principianti o esperti, c’è un appuntamento da non perdere. Régine Boidin insegnerà a cucinare in casa propria le ricette (tutte a base di prodotti stagionali) di Claude Monet, in un corso della durata di circa 4 ore. Info: www.lehavretourisme.com. Meritano una visita anche i tanti impressionisti nei dintorni di Giverny, a bordo di un biplano, insieme a Pascal e ai suoi piloti si può vivere un’esperienza davvero unica. In trentacinque minuti sorvolerete la Valle dell’Eure ma anche il Castello di Bizy e il superbo parco, la casa e i giardini del pittore, nonché il nuovo Museo degli Impressionisti di Giverny. Per informazioni http://ulm-avion-eure.over-blog.com. ■
ShoppING e tRAdIzIoNe Calvados, sidro e un liquore speciale, la Bénédectine, oltre ai formaggi e ai dolci, sono fra gli acquisti di prodotti tipici da non perdere. Per i golosi c’è un indirizzo d’eccellenza a Rouen che fa al caso vostro: Auzou che, da quasi un secolo, è produttore di cioccolatini squisiti e di macarons, su ricetta ottocentesca della nonna Jeanne Auzou, a base di mandorle, zucchero e bianco d’uovo, negozi in rue Gros Horloge 152 e 163, e fabbrica visitabile il mercoledì mattina a Valde-Reuil (www.auzou-chocolat.fr). Rouen è una delle capitali della produzione della maiolica della prima metà del XVIII secolo, quando in città c’erano ben 22 laboratori. Una tradizione che continua ancora oggi, per farvi un’idea fate un giro a la Faïences Saint Romain al 56 di rue Saint Romain (www.faiences-rouen.com).
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In agenda
ente turismo Francese www.rendezvousenfrance.com www.normandie-tourisme.fr/it
Il ristorante propone una cucina tradizionale con la specialità delle famose omelette di Mont Saint Michel e l’agnello.
dove doRMIRe
dove MANGIARe
hotel Normandy Barriére 38 Rue Jean Mermoz 14804 Deauville www.lucienbarriere.com Riconoscibile dalla sua silhouette di maniero anglosassone, questo palazzo del 1921 è il simbolo della stazione. L’hotel è caratterizzato da un’eleganza semplice, dal bar decorato da Jaques Garcia alle raffinate stanza e suites accoglienti e confortevoli. Molto bello il lussuoso ristorante che ricrea l’ambiente della Belle Epoque, con tavoli anche nella bella corte normanna durante il periodo estivo.
Relais Saint Michel www.lemontsaintmichel.info L’abbazia come sfondo e l’elegante mobilio in stile inglese, contribuiscono allo charme di questo relais che si presenta con una cucina tradizionale. La sala da pranzo offre una visita sul Monte.
hotel Mercure Centre 7 Rue de la Croix de Fer 76000 Rouen www.mercure.com Situato nella Vecchia Rouen, è un hotel molto comodo e centrale. Il palazzo a graticcio dedica le sue decorazioni alla letteratura e alcune camere si affacciano sulla celebre cattedrale. È il punto di partenza ideale per esplorare le attrazioni di questa città medievale, l’antica piazza del mercato e la torre dell’orologio Gros Horloge. Auberge Saint-pierre Grande Rue 50170 Mont Saint Michel (Le) www-auberge-saint-pierre.fr Nel cuore di Mont Saint Michel, situato sulla stradina che porta verso l’abbazia, quest’hotel vi riporta all’epoca medievale, con una struttura classificata come monumento storico. La dimora del secolo XIV ospita il ristorante e l’hotel, con delle piccole camere deliziose. Brasserie, sala da pranzo sul piano o sulla terrazza.
Restaurant Les Nympheas 109 Rue Claude Monet, 27620 Giverny www.giverny-restaurant-nympheas.fr Il ristorante si trova davanti alla casa e ai giardini di Monet, in una vecchia fattoria risalente all’epoca del pittore. Offre una bella terrazza immersa nella natura e nei fiori, ricordando l’atmosfera tipica dei quadri impressionisti. La cucina è tipica della Normandia e propone specialità come il Menù Monet e il Menù Bio, che variano di giorno in giorno. Restaurant L’orangeraie 12 Quai Monrival, 14800 Bonneville-sur-Touques www.lorangeraie-touques.com Situato in una casa del XIV secolo, dal sapore rustico, propone una cucina di alto livello che segue le stagioni. Per dessert niente carta ma un piatto degustazione. Restaurant La Couronne 31 Place du Vieux Marché, 76000 Rouen www.lacouronne.com.fr/ Questa dimora del 1345 è la più antica Auberge della Francia. Caratterizzato da un’atmosfera rustica, il ristorante offre un’ampia scelta di menù e un’ottima carta dei vini e durante l’estate presenta una terrazza fiorita.
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Luciana Sidari, Gianna Bellotto Rosa, Aureliano Bonini, Cristina Chiarotti, Annarita Maggi, Davide Deponti, Paolo Mazzaglia, Marco Bellato, Barbara Ainis, Giulia Gagliardi, Linda Smiderle Barattieri, Alessandro Lazzaroni, Leonardo Frontani, Roberta Borghini, Andrea Moscatelli, Tiziana Conte, Mario Masciullo, Sandra Sisinni, Sara Paleari PUBBLICITÀ Piemonte, Valle d’Aosta Paolo Bovina c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327-3356942914 - Fax 02863856 - paolo.bovina@communicationagency.it Lombardia Direzione - Elisabetta Grimaldi - Carla Polverini Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Luciana Sidari - Tel. 3476404360 - luciana.sidari@alice.it Liguria e Puglia Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Emilia Romagna, Marche e Sardegna Elisabetta Grimaldi - Tel. 02862327-3803074565 - elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Toscana e Umbria Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Lazio e Abruzzo Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Campania Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Sicilia e Calabria Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Enti del Turismo Stranieri Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it
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