Master Meeting

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MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO

Communication Agency Int. srl Anno XIX - N. 3/2013 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina 2,00

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LE NUOVE VIE DEL BENESSERE COME ACCRESCERE L’APPEAL DI UNA DESTINAZIONE VIAGGI D’AFFARI: INDICATORE ECONOMICO PREZIOSO FARE BUON VISO A CATTIVO TEMPO Roberto Giuli Energy Trading International S.p.A.

IL MIO MOTTO È “ENERGIA IN LIBERTÀ”

EXCELLENT 2013 The glam night

PIERGIORGIO MANGIALARDI GOLDEN PALACE HOTEL Il lusso per noi? Divertente e democratico

GRAND HOTEL EXCELSIOR VITTORIA Una spa da mille e una notte

L’INCHIESTA Startupper avanti tutta!


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Via Riccardo Forster, 24 00143 Roma Ufficio Commerciale: 06.989527 648-707 aranpark@barcelo.com

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Lungomare Duca degli Abruzzi, 72 Nuovo Porto Turistico 00121 Lido di Ostia (Roma) Ufficio Commerciale: 06.989527 648-707 aranblu@barcelo.com


MASTER MEETING ITALY’S BEST MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO

Lorenzo Giannuzzi Forte Village Resort

9 RAGIONI DI UNA CASE HISTORY D’ECCELLENZA Pagina 76

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NOVE RAGIONI DI UNA CASE HISTORY D’ECCELLENZA Location

Microclima

Ricettività

Flessibilità

Spettacolarità

Ristorazione

Talassoterapia

Divertimento e sport

Know How

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INDICE INSERZIONISTI

Aqualux Hotel Spa Suite & Terme - Bardolino (Vr)

Direttore Marketing: Lara Udovini

tel. 045 622 9999

pag. 105

Barcel贸 Hotels & Resorts - Roma

Direttore Commerciale Italia: Fulvio Badetti

tel. 06 98952-707/648 www.barcelo.com

II cop.

Blastness srl - La Spezia

Presidente: Andrea Delfini

tel. 0187 599737

pag. 10

Cantina Sociale Santadi - Santadi (Ca)

Direttore: Raffaele Cani

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pag. 12

Grand Hotel Baia Verde - Aci Castello (Ct)

Resp. Meeting e Congressi: Mario Platania

tel. 095 491522 www.baiaverde.it

pag. 161

tel. 0323 32601 www.zaccherahotels.com

pag. 62

tel. 0323 922201 www.zaccherahotels.com

pag. 62

tel. 031 346111 www.imperialemoltrasio.it

pag. 127

tel. 02 69833000 hhonors.com/italia

IV cop.

Grand Hotel Bristol - Stresa (Vb)

Grand Hotel Dino - Baveno (Vb)

Grand Hotel Imperiale - Moltrasio (Co)

Hhonors Hilton Worldwide

Direttore: Antonio Zacchera

Direttore: Andrea Zacchera

Direttore: Silvestro De Bolfo

Ufficio Vendite Italia:

Hotel Federico II - Jesi (An)

Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli

tel. 0731 211079

pag. 131

Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs)

Titolare: Silvia Dalla Bona

tel. 0365 290588 www.savoypalace.it

pag. 145

tel. 0323 924112 www.zaccherahotels.com

pag. 62

tel. 0323 924583 www.zaccherahotels.com

pag. 62

tel. 035 4522434 www.hpoint.it

pag. 169

Hotel Simplon - Baveno (Vb)

Hotel Splendid - Baveno (Vb)

H-Point - Milano

Direttore: Massimo Zacchera

Direttore: Raffaele Zacchera

Presidente: Giovanni Borriello

Move Hotel - Mogliano Veneto (Tv)

Direttore: Gabriele Fortunato

www.movehotel.it

pag. 109

Nero Hotel Group

Amministratore delegato: Gianluca Giglio

www.nerohotels.com

pag. 217

Nuovo Trasporto Viaggiatori - Roma

Resp. Marketing e Servizi N.T.V: Gianluca Pinto

italotreno.it

pag. 9

Palazzo Gattini - Matera

Direttore: Gino Marchionna

tel. 0835 334358

pag. 114

Pedersoli - Assago (Mi)

Titolare: Martino Pedersoli

tel. 02 48844854 www.pedersoli.com

pag. 14

tel. 070 79797001 www.accorhotels.com

pag. 7

Pullman Timi Ama Sardegna - Villasimius (Ca)

Direttore: Patrick Recasens

Radisson Blu es. Hotel - Roma

Direttore Generale: Gianluca Capone

tel. 06 444841

pag. 87

Roberto Naldi Collection - Roma, Lugano

Presidente: Roberto Naldi

www.robertonaldicollection.com

pag. 209

Roscioli Hotels Arl - Roma

Presidente: Franco Roscioli

www.rosciolihotels.com

pag. 195

Sala di Rienzo, Sala da Feltre - Roma

Resp. Centri Conferenze: Monica Andreozzi

tel. 06 585205251

pag. 225

Villa La Massa - Firenze Candeli

Hotel Manager: Giancarlo Rizzi

tel. 055 62611

III cop.

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SOMMARIO

5 11

Indice inserzionisti Argomenti del mese

PREMIO EXCELLENT 2013. IL REPORTAGE

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Scommettiamo che? I premiati 2013 The glam night

HOTEL&FINANZA

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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

COVER STORY

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Roberto Giuli. “Il mio motto è energia in libertà”.

L’ALTRA COPERTINA

76

9 ragioni di una Case History d’eccellenza. Forte Village Resort

L’INCHIESTA

80 88

Startupper avanti tutta! Questione di “look”

SCENARI DEL TURISMO

94 100 104

La strategia per il turismo Termometro business travel Il turismo piace tematico

SPECIALE

116 126

Le nuove vie del benessere Il parere del medico estetico

SELECTED BY MM

128 130 132 134 136 138 140 142 144 146

Borgo Egnazia Borgo San Felice Grand Hotel Alassio Grand Hotel Excelsior Vittoria Grand Hotel Terme di Sirmione Parco dei Principi Park Hotel ai Cappuccini Petriolo Spa Resort San Donato Golf Resort&Spa Grand Hotel Castrocaro Terme & Spa

MICE&NATURA

148

Grand Hotel di Como

L’IMPRENDITORE DEL MESE

RISORSA UOMO

106

150 152

Il lusso per noi? Divertente e democratico. Intervista a Piergiorgio Mangialardi

Come infondere fiducia a chi resta La nuova mobilità: e-bikes

LA PAROLA ALLE AZIENDE

UNA METAFORA PER CRESCERE

110

Cegalin Group. Un servizio di consulenza dinamico e competitivo

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112

Cooperativa Sociale Cristina. Quando fare bene significa anche fare del bene

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La guerra è bella anche se fa male

IL PARERE DEL LEGALE

155

Mal di pancia à la carte



SOMMARIO

194 196 198 200 202

Holiday Inn Salerno - Cava de’ Tirreni Klima Hotel Milano Fiere Nova Yardinia Events & Spa Rome Marriott Park Hotel Romeo Hotel

SERVIZI FINANCE CONFIDENTIAL

156

Ai tempi di internet, l’informazione ha il colore dei soldi

LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

158

204 206

Relactions. Il web marketing nell’era dei Bric Robur

LA CHICCA DI MM

210

Caffè Drogheria Flora. Benvenuti nel salotto delle spezie

Come fare buon viso a cattivo tempo

LE VIE DELL’INCENTIVE

TREND

162 164

Vacanze da scartare Musica, un driver per il turismo

MI PIACE

170

Claudio Sadler. L’hotellerie mondiale dovrebbe guardare al Giappone

STRATEGIE

172

Come tutelare il proprio brand

212

SAI L’ULTIMA?

176

Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità

Bahamas. Il fascino esotico di una meta evergreen

AERONEWS

AROUND THE WORLD

185

218

Passaggio in Kerala

220

Italia e Turchia. Un binomio dalle grandi potenzialità

Notizie dal mondo Emirates

LE LOCATION DI MM

186 188 190 192

Amapa Group Capurro Ricevimenti Delphina Hotel & Resorts Grand Hotel Villa Castagnola Lugano

INSIDE THE CHARACTER

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Francesco Uccello

223

Libri

226

Indirizzi




GLI ARGOMENTI DEL MESE

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ph. ales&ales


GLI ARGOMENTI DEL MESE

Premio Excellent 2013

La strategia per il turismo

Lo scorso 18 febbraio, il gotha dell’industria turistico-alberghiera italiana si è riunito all’Hotel Principe di Savoia di Milano per la 18esima edizione del Premio Excellent: evento di gala che ogni anno conferisce un riconoscimento ai nomi più altisonanti del settore ma anche a personalità del mondo delle istituzioni, della scienza, della finanza e della cultura, che più si sono adoperate per valorizzare l’eccellenza italiana nel mondo. Protagonista dell’edizione 2013 la milanesità rappresentata in questa occasione da Mario Boselli, Monsignor Mario Buzzi, Cesare Fiorentini, Anna Mozzoni Crespi, Roberto Napoletano e Livia Pomodoro.

Recuperare quote di mercato sui diretti competitor, creare 500 mila nuovi posti di lavoro e incrementare di 30 miliardi di euro il PIL nazionale entro il 2020. Sono questi gli obiettivi del piano per il rilancio del turismo proposto dall’ex ministro Piero Gnudi al nuovo governo e sottoscritto dal Segretario Generale del UNWTO Taleb Rifai. Nello specifico, sono nove le aree di intervento che rappresentano le criticità da risolvere più urgentemente, a partire dalla spinosa questione della governance.

Termometro business travel

Le nuove vie del benessere

I dati sulle trasferte di lavoro dei manager italiani possono essere letti come indicatori economici del Paese. Per esempio, la riduzione, rispetto al 2011, del 5.7% dei viaggi con pernottamento effettuati testimonia il perdurare di un trend negativo. Anche se non mancano spiragli di un possibile miglioramento: l’industria, più del terziario, pare essere positiva riguardo alla spesa per il business travel relativo al 2013, con ben il 58% dei travel manager che la prevedono in aumento. Intanto rimangono stabili l’ammontare dei pernottamenti e la durata media. Nel servizio le mete più gettonate.

Dalla dieta su misura allo Zumba Sentao, dal feng shui in hotel all’eustress in ufficio. Diverse sono oggi le strategie più efficaci per riconciliarsi con i bioritmi naturali, depurarsi dalle tossine fisiche e mentali, diventare più vitali e quindi più belli, trasformare l’ambiente che ci circonda in un luogo più congeniale. Tutto questo per affrontare il lavoro e la vita con rinnovato slancio. Perché, anche nel “fare” bene qualcosa, si può ritrovare la pienezza dell’essere.

Come infondere fiducia a chi resta in azienda

Il meteo che fa bene al turismo

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In Italia, non solo chi perde il lavoro, ma anche chi lo conserva vive spesso una situazione di grande incertezza. Ecco perché, per le aziende, oggi è ancora più importante saper dare alle proprie risorse umane, prospettive reali di crescita, sfida non facile dal momento che tra le esigenze odierne c’è anche quella di risparmiare sui costi. In tale contesto un aiuto può venire dalle società di formazione e di empowerment, purché quest’ultime siano di professionalità certificata e affidabili nel mantenere ciò che promettono.

Il nesso tra meteo e scelta della destinazione turistica è ormai un fatto evidente, grazie anche alla maggiore precisione delle previsioni e al proliferare sul web di siti dedicati. Un nesso che se ben sfruttato, può aprire interessanti sviluppi di marketing per destinazioni e alberghi. Per esempio, quando il bollettino meteo è positivo, gli albergatori potrebbero condividerlo sui loro canali social, in caso contrario, invece, potrebbero sempre mitigare la negatività con sconti e tariffe speciali che invoglino a partire. Tra dritte e strategie, ecco come fare buon viso a cattivo tempo!

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2013 XVIII EDIZIONE

PREMIO EXCELLENT o t n e m i c s Il Ricono o m s i r u T l italiano a

e g a t r o p e r Il


REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

18 febbraio 2013, diciottesima edizione del premio Excellent. L’appuntamento più atteso dall’industria turistico-alberghiera, e non solo, nei giorni della Bit si rinnova al Principe di Savoia di Milano. I nomi più altisonanti del settore ma anche personalità del mondo delle istituzioni, della scienza, della finanza e della cultura hanno varcato la soglia del cinque stelle lusso di Piazza della Repubblica per celebrare insieme, per una sera, quell’eccellenza italiana che ognuno di loro rappresenta a suo modo, con il proprio impegno e le proprie competenze. Questa appunto la ragione che portò il presidente di Communication Agency Mario Mancini a chiamare Excellent questa serata di festa e che oggi si dimostra quanto mai valida, attuale e con una valenza trasversale. Soprattutto a fronte di un’economia che vacilla e di una situazione Italia che – non nascondiamolo – sta vivendo in generale un momento di confusione.

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E allora? E allora per uscire da questa “nebbia” la ricetta è recuperare i punti saldi e sani del nostro sistema Paese. I nostri motivi di orgoglio, insomma. E ripartire proprio da questi.

Gli ambasciatori dell’eccellenza 2013 Per quanto riguarda il settore turismo, la giuria, presieduta dall’onorevole Ombretta Fumagalli Carulli, ha voluto premiare la capacità manageriale di alcuni imprenditori che hanno saputo promuovere il mood dell’ospitalità italiana anche fuori dei confini nazionali come Virginia Attanasio (proprietaria Hotel Il San Pietro), Roberto Berardi (presidente del Convention Bureau della Riviera di Rimini), Claudio Ceccherelli (general manager Grand Hyatt Cannes Hotel Martinez), Celso De Scrilli (presidente di Best Western), Vincenzo Gentile (general manager Nova Yardinia), Lorenzo Giannuzzi (general manager Forte Village Resort), Emanuele Nasi (general


REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Possiamo farcela. E che le ruote dell’economia, toccando le corde giuste, possano tornare a girare... La 18esima edizione del premio, ideato da Mario Mancini, e promosso da Communication Agency, non solo si è svolta sotto questo auspicio, ma – mai come quest’anno – attraverso i suoi premiati, ha voluto indicare “l’how to do” per ri-portare in auge l’Italia e l’italianità nel mondo ✒Marina De Falco foto di Janos Grapow

manager Le Méridien Oran Hotel & Convention Centre), il cui premio è stato ritirato da Francesco Brunetti (Milan Area manager director Starwood Hotels & Resorts). E ancora: Marina Toti (amministratore unico degli hotel Visconti Palace e Capo d’Africa - Roma) e Astrid Stocker (responsabile marketing e comunicazione) per il Gruppo Europlan, una delle realtà imprenditoriali di maggior successo del Lago di Garda. E, al lago di Garda e, in particolare al suo “Miglio d’Eccellenza”, compreso tra Lazise e Bardolino, sono andati i riconoscimenti speciali Communication Agency assegnati quest’anno a Aqualux Hotel Spa Suite & Terme, Hotel Caesius Thermae & Spa Resort, Hotel Corte Valier e Hotel Parchi del Garda, per l’impegno profuso nella valorizzazione della costa veronese del Benaco.

Roberto Zoffoli (sindaco di Cervia-Milano Marittima) e Giuliano Pisapia (sindaco di Milano). I primi cittadini delle due Milano italiane, insieme, a rappresentare simbolicamente l’impegno a fare sistema. Dalla Madonnina alla Romagna sulla via dell’eccellenza

Mario Mancini (presidente Communication Agency) e Roberto Napoletano (direttore Il Sole 24 Ore)

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013 Andrea Babbi (d.g. Enit) con Alessandro Lepri (senior partner research Trademark Italia) e Stefano Bonini (marketing & project assistant Trademark Italia). A destra, impegno e positività sono sempre stati alla base del rapporto tra il premiato Excellent Marco Confortola e lo sport, anche nelle difficoltà. Un bell’esempio per l’Italia di oggi e di domani

Celso De Scrilli (presidente Best Western Italia) tra Giovanna Manzi (d.g. Best Western Italia) e Sara Digiesi (direttore marketing Best Western Italia). In basso, Renzo Iorio (presidente Federturismo Confindustria e a.d. Accor Italia), Maria Carmela Colaiacovo (vice presidente Board A.I.C.A. Confindustria e a.d. Tourist SpA) e Bernabò Bocca (presidente Sina Hotels)

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Milano, orgoglio Made in Italy Dall’eccellenza turistica a quella di altri asset strategici per la nostra economia il passo è breve. Ecco quindi il premio Excellent 2013 all’alpinista Marco Confortola, che ha portato, non solo metaforicamente, la bandiera Italia sulle vette più alte del mondo a partire dalla lombarda Valfurva. Ed ecco protagonista la milanesità che,

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nella “casa” preferita dei milanesi, vince con Mario Boselli (presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana), con Monsignor Mario Buzzi (prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana), Cesare Fiorentini (direttore del Programma di Cardiologia del Centro Cardiologico Monzino), Anna Mozzoni Crespi (presidente dell’Associazione “Amici della Scala”), Roberto Napoletano (direttore Il Sole 24 Ore) e Livia Pomodoro (presidente del Tribunale di Milano). Vince, ma attenzione, senza nessun campanilismo. L’orgoglio di Milano è orgoglio per l’Italia, qualsiasi volto esso abbia, non importa se turistico, culturale, legato al mondo dell’informazione o delle istituzioni. Nessuna dicotomia dunque tra la parte e il tutto ma un’integrazione e una sinergia profonde tra essi. Come dire? Ogni strumento fa l’armonia. L’invito che parte dalla diciottesima edizione del premio Excellent è che allora ogni centro, ogni luogo – da intendersi non solo in senso esclusivamente geografico – ogni simbolo del nostro paese faccia la propria parte, cooperando per restituire al nostro Paese un’immagine virtuosa, dentro e fuori i confini nazionali. Un doveroso ringraziamento va, a conclusione di questa breve rassegna, a tutti coloro che hanno reso possibile il Premio Excellent 2013. Dagli sponsor all’ufficio stampa Dolp’s di Vanni e Lina Dolcini che ne ha curato la comunicazione presso i media, anche quest’anno numerosissimi e, ancora una volta, in crescita rispetto alle passate edizioni, a Tessa Gelisio che ha presentato la serata, allo staff di Communication Agency che, insieme con l’organizzazione del Principe di Savoia, ha lavorato dietro le quinte per rendere la serata del 18 febbraio scorso semplicemente ■ perfetta.


REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

CURIOSANDO SUI TAVOLI Il peccato di gola è da sempre uno degli assoluti protagonisti della serata Excellent. A cominciare dal momento del cocktail. Anche quest’anno, per l’aperitivo, trionfo di delicatessen, ostriche e calici di champagne Marguerite Guyot. Per la cena di gala invece le proposte dello chef Fabrizio Cadei sono state servite in abbinamento ai vini di Cantina di Santadi. A cominciare da un risotto al radicchio trevisano, Amarone Valpollicella e crescenza, accompagnato da Valli di Porto Pino Villa di Chiesa 2011; a seguire tournedos di stinco di vitello, carciofo spinoso stufato e crema di riso allo zafferano esaltato da un Carignano del Sulcis Superiore 2008 Terre Brune. Come dolce è stato servito un cremoso al fior di latte, agrumi e salsa di ribes con vino da uve stramature 2007 Latinia, quindi ecco caffè e frivolezze. E per gli irriducibili tiratardi l’Open Bar in Sala dei Cristalli.

Il maestro Mario Pinna che ha curato l’accompagnamento musicale della serata. Sotto, l’executive chef Fabrizio Cadei e la brigata di cucina del Principe di Savoia

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Achille Lineo Colombo Clerici (presidente Istituto Europa-Asia e Assoedilizia e vicepresidente Confedilizia) con Mario Boselli (presidente Camera Nazionale della Moda Italiana) e signora

La giuria del Premio Ombretta FUMAGALLI CARULLI, Presidente Direttore Istituto Giuridico, Università Cattolica del Sacro Cuore

Magda ANTONIOLI CORIGLIANO Direttore MET (Master in Economia del Turismo), Università Bocconi di Milano

Paolo BISCIONI Hôtelier

Aureliano BONINI Presidente, Trademark Italia

Francesco Saverio BORRELLI Procuratore Generale onorario presso la Corte Suprema di Cassazione

Paolo CASELLA Professore Ordinario di Diritto Commerciale, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Giovanella CASTELBARCO BENEVENTANO Achille Lineo COLOMBO CLERICI Presidente, Istituto Europa-Asia - Presidente, Assoedilizia - Vice Presidente, Confedilizia

Judith DAVIS BAER Presidente, JDB Associates

Jean Marc DROULERS Presidente, Villa Erba

Federico FALCK Presidente, Gruppo Falck

Guglielmo GUIDOBONO CAVALCHINI Delegato di Lombardia, Sovrano Militare Ordine di Malta

Mario MANCINI Presidente, Communication Agency Int. Srl.

Paolo PIRAS Presidente, Acentro Turismo S.p.A. Presidente, GEBTA (Gild European Business Travel Agent)

Mario SCOGNAMIGLIO Direttore, rivista ESOPO

Mario SILVANO Amministratore Unico, Silvano Consulting S.r.l.

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Roberto Napoletano Come Direttore de Il Sole 24 Ore, Roberto Napoletano ha saputo infondere nuova linfa al quotidiano, consolidandone il ruolo di pilastro nell’informazione economica del Paese.

Roberto Napoletano (direttore Il Sole 24 Ore) tra i premiatori Ombretta Fumagalli Carulli (presidente di giuria) e Achille Lineo Colombo Clerici (presidente Istituto Europa-Asia e Assoedilizia e vicepresidente Confedilizia)

Livia Pomodoro Nel suo duplice ruolo di Presidente del Tribunale di Milano e di promotrice della cultura, attraverso il teatro No’hma, Livia Pomodoro è un esempio di come il “potere” possa essere virtuoso se messo al servizio dei cittadini.

Livia Pomodoro (presidente del Tribunale di Milano) riceve il premio Excellent dalla presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli e Francesco Saverio Borrelli (procuratore generale onorario presso la Corte Suprema di Cassazione)

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Monsignor Franco Buzzi È grazie all’operato di Monsignor Franco Buzzi se, oggi, la Biblioteca Ambrosiana non è solo un prestigioso “spaziomuseo” ma un “luogo vivo” con vocazione globale, capace di attrarre un turismo di qualità.

La presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli e Guglielmo Guidobono Cavalchini (delegato di Lombardia, Sovrano Militare Ordine di Malta) premiano Monsignor Franco Buzzi (prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana)

Mario Boselli Mario Boselli rappresenta il simbolo di una delle più grandi eccellenze italiane riconosciute nel mondo e, nello specifico, uno dei massimi orgogli della città di Milano che, della moda, è da sempre l’emblema.

Mario Boselli (presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana) con Ines Pasini e Bernabò Bocca (presidente Sina Hotels)

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Anna Crespi Morbio Con gli “Amici della Scala” Anna Crespi Morbio dà prezioso sostegno non solo alla più importante istituzione culturale di Milano ma anche allo sviluppo della vita artistica e intellettuale della città.

Ezio Indiani (g.m. Hotel Principe di Savoia) premia Anna Crespi Morbio (presidente Associazione “Amici della Scala”)

Istituto Cardiologico Monzino, nella persona di Cesare Fiorentini Con il suo operato, Cesare Fiorentini rappresenta uno dei centri di eccellenza del sistema sanitario del capoluogo lombardo, da prendere a modello, sia sotto il profilo assistenziale, sia sotto quello della ricerca.

Il professor Cesare Fiorentini (direttore Programma di Cardiologia Centro Cardiologico Monzino) è premiato dall’avvocato Paolo Casella (professore ordinario di Diritto Commerciale, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano-Bicocca) e dalla presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Marco Confortola Con le sue imprese, Marco Confortola ha portato a livelli altissimi il nome dell’Italia grazie ad una disciplina estrema che è anche un esercizio di vita, in quanto insegna valori come il coraggio, il sacrificio, il rispetto degli altri e la passione. Per questo Marco Confortola rappresenta un esempio positivo anche per le nuove generazioni che, nello sport, cercano un modo per crescere e confrontarsi con se stessi.

L’alpinista Marco Confortola riceve il premio Excellent da Maria Carmela Colaiacovo (vice presidente Board A.I.C.A. - Confindustria e a.d. Park Hotel ai Cappuccini - Tourist SpA) e Mario Scognamiglio (direttore della rivista Esopo)

Virginia Attanasio La storia del San Pietro è la storia della Costiera Amalfitana. Gioiello unico al mondo, racchiude in sé tutti i valori che fanno di Positano una delle mete più romantiche ed esclusive a livello internazionale: fascino architettonico, servizio eccellente e una cultura dell’accoglienza che non ha eguali altrove.

Mario Mancini (presidente Communication Agency) e la presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli premiano Virginia Attanasio (proprietaria Hotel Il San Pietro)

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Lorenzo Giannuzzi Grazie alla guida di Lorenzo Giannuzzi, il Forte Village è oggi una vera e propria Case History d’eccellenza nel panorama italiano e internazionale.

Mario Mancini (presidente Communication Agency), Tessa Gelisio, la presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli e Lorenzo Giannuzzi (g.m. Forte Village Resort)

Claudio Ceccherelli Come direttore di uno dei migliori alberghi del mondo, Claudio Ceccherelli ha reso la città di Milano capace di distinguersi ai massimi livelli in un contesto internazionale sempre più competitivo e in continua evoluzione.

Maria Pia D’Angella (pwn Deutsche Bank SpA) e Madga Antonioli Corigliano (direttore MET Master in Economia del Turismo - Università Bocconi) premiano Claudio Ceccherelli (g.m. Grand Hyatt Cannes Hotel Martinez)

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Marina Toti Grazie ai successi ottenuti con l’eccellente amministrazione dei suoi due alberghi e all’impegno profuso in campagne di sensibilizzazione su temi sociali, Marina Toti è oggi indiscussa protagonista dell’ospitalità romana ed esempio di come i propri talenti siano ancora più preziosi quando li si mette a disposizione degli altri.

Marina Toti (amministratore unico di Visconti Palace e Capo d’Africa Roma) riceve il premio Excellent da Paolo Piras (presidente Acentro Turismo) e Florence Guyot (titolare Champagne Marguerite Guyot)

Roberto Berardi Nel suo ruolo di Presidente del Convention Bureau della Riviera di Rimini, Roberto Berardi svolge un’importante funzione nell’affermare la credibilità della meeting industry italiana anche in ambito internazionale.

Andrea Babbi (d.g. Enit) e Antonia Guidobono Cavalchini premiano Roberto Berardi (presidente Convention Bureau Riviera di Rimini)

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Emanuele Nasi. Ritira il premio Francesco Brunetti Come general manager di hotel esclusivi – ha diretto complessi alberghieri tra i più prestigiosi al mondo, svolgendo importanti incarichi anche in ambito Confindustriale – Emanuele Nasi ha sempre saputo coniugare, ai massimi livelli, impegno, professionalità e passione.

La presentatrice Tessa Gelisio, Francesco Brunetti (Milan Area managing director Starwood Hotels & Resorts) riceve il premio Excellent da Judith Davis Baer (presidente JDB Associates) e Aureliano Bonini (presidente Trademark Italia)

Celso De Scrilli Come presidente di importanti associazioni di categoria nel turismo e, in particolare, come presidente di Best Western Italia, Celso De Scrilli porta avanti con successo una visione moderna di gestione alberghiera che coniuga responsabilità sociale, ambientale e innovazione. Un esempio recente è il programma “Stay for the Planet”, che ha reso Best Western Italia una catena eco friendly di riferimento per l’intero comparto alberghiero.

Magda Corigliano Antonioli (direttore MET Master in Economia del Turismo - Università Bocconi) premia Celso De Scrilli (presidente Best Western Italia)

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Vincenzo Gentile Sotto la direzione di Vincenzo Gentile, Nova Yardinia è diventata una delle destinazioni MICE più importanti del bacino mediterraneo, coniugando mirabilmente tradizione e innovazione, nel pieno rispetto di un contesto naturalistico di eccezionale bellezza.

Renzo Iorio (presidente Federturismo Confindustria e a.d. Accor Italia) e Maria Laura Borrelli premiano Vincenzo Gentile (g.m. Nova Yardinia)

Astrid Stocker Se oggi il Lago di Garda è tra le destinazioni turistiche più apprezzate in Italia, lo si deve anche al Gruppo Europlan, fondato da Osvaldo Stocker, di cui Astrid Stocker è erede nel portare avanti un’attività promozionale che dura da cinquant’anni e che ha contribuito a far conoscere nel mondo le immense potenzialità attrattive della sponda veronese.

Jean Marc Droulers (presidente Villa Erba) e Giulia Simontacchi Clerici premiano Astrid Stocker (responsabile marketing e comunicazione Gruppo Europlan). Assegnata all’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort del Gruppo Europlan anche il riconoscimento speciale Communication Agency 3 2013

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2013

Riconoscimenti speciali Communication Agency La XVIII edizione del premio Excellent ha assegnato i riconoscimenti speciali Communication Agency a: • Aqualux Hotel Spa Suite & Terme • Hotel Caesius Thermae & Spa Resort • Hotel Corte Valier • Hotel Parchi del Garda Per aver contribuito a valorizzare la costa veronese del Lago di Garda in particolare del “Miglio d’eccellenza” compreso tra Lazise e Bardolino. A consegnare le pergamene Paolo Piras (presidente Acentro Turismo) e Mario Mancini (presidente Communication Agency)

Francesco Cirillo (g.m. Aqualux Hotel Spa Suite & Terme) e Mario Mancini (presidente Communication Agency)

Domenico Esposito (direttore uscente Hotel Corte Valier)

Giulio Bonizzato (titolare Hotel Parchi del Garda) e Mario Mancini (presidente Communication Agency)

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1 Mario Mancini (presidente Communication Agency). 2 Virginia Attanasio (proprietaria Il San Pietro - Positano) e Carmela Gambardella (proprietaria Hotel Santa Caterina - Amalfi). 3 Livia Pomodoro (presidente Tribunale di Milano). 4 Paolo Piras (presidente Acentro Turismo - Milano) e Anna Crespi Morbio (presidente Amici della Scala). 5 Achille Lineo Colombo Clerici (presidente Istituto Europa-Asia e Assoedilizia e vicepresidente Confedilizia) e Monsignor Franco Buzzi (prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana). 6 Astrid Stocker (responsabile marketing e comunicazione Gruppo Europlan) con il marito

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1 Martino Pedersoli (titolare System Management Services SpA), Fabio Formenti (titolare Gruppo Industriale Formenti) e Maria Luisa Tolentino (titolare MLT Studio - Ufficio stampa e relazioni pubbliche). 2 Ezio Indiani (g.m. Hotel Principe di Savoia), Florence Guyot (titolare Champagne Marguerite Guyot) e Attilio Marro (g.m. Bulgari Hotel - Milano). 3 Al centro Antonello Pilloni (presidente Cantina Santadi) con Umberto Trombelli (enologo consulente Cantina Santadi) e signora. 4 Giuseppe Bossi e Maria Pia D’Angella, entrambi pwm Deutsche Bank. 5 Mario Mancini (presidente Communication Agency) e Lorenzo Giannuzzi (g.m. Forte Village Resort). 6 Francesco Brunetti (Milan Area managing director Starwood Hotels & Resorts) e Sofia Gioia Vedani (a.d. Planetaria Hotels e presidente Associazione Albergatori Confcommercio Milano)

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1 Giuliano Rebellato (director of sales & marketing Four Points Sheraton Bolzano, Piera Vibbani (Onda Verde Viaggi), Domenico Esposito (direttore uscente Hotel Corte Valier) e Lara Udovini (sales & marketing manager Aqualux Hotel Spa Suite & Terme). 2 Francesco Saverio Borrelli (procuratore generale onorario presso la Corte Suprema di Cassazione) con la moglie Maria Laura. 3 Un primo piano di Magda Corigliano Antonioli (direttore MET Master in Economia del Turismo - Università Bocconi). 4 Alessandra Laterza (direttore commerciale Hotel Capo d’Africa - Roma), Renato Sala (g.m. JP Morgan Italia) e Marina Toti (amministratore unico Visconti Palace e Hotel Capo d’Africa - Roma). 5 Francesco Cirillo (g.m. Aqualux Hotel Spa Suite & Terme) e Janos Grapow (titolare Hotel Photography). 6 L’alpinista Marco Confortola e Clio Ninu (Champagne Marguerite Guyot)

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1 Chema Basterecchea (a.d. NH Hoteles Italia), Elena David (a.d. Una SpA) e Roberto Franchi (d.g. Atahotels). 2 Danilo Zucchetti (g.m. Villa d’Este) e Claudio Ceccherelli (g.m. Grand Hyatt Cannes Hotel Martinez). 3 Aldo Confalonieri (managing director System Management Services SpA). 4 Jean Marc Droulers (presidente Villa Erba) e Aureliano Bonini (presidente Trademark Italia). 5 Maria Carmela Colaiacovo (vice presidente Board A.I.C.A. - Confindustria e a.d. Tourist SpA) e un’ospite. 6 Palmiro Noschese (area manager Meliá Italia) e Renzo Iorio (presidente Federturismo Confindustria e a.d. Accor Italia)

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1 Un primo piano di Antonio Ducceschi (area director of sales and marketing Fairmont Monte Carlo). 2 Ciro Verrocchi (g.m. InterContinental de la Ville - Roma) e Giuseppe Giunta (titolare Angala Hotels). 3 Giacomo Sarnataro (g.m. Hotel Caesius Thermae - Bardolino) e signora. 4 Vincenzo Gentile (g.m. Nova Yardinia) con la moglie, Stefania Panetta (marketing executive Nova Yardinia) e Giuseppe Andrisani (marketing manager Nova Yardinia). 5 Al tavolo Roberto Berardi (presidente Convention Bureau della Riviera di Rimini) e Giovanna Manzi (d.g. Best Western Italia). In piedi, Elisabetta Grimaldi (Communication Agency). 6 In primo piano, Mara Rocchi (titolare LCM Eventi - Milano) e Piero Marini (g.m. Le MĂŠridien Rimini). Sullo sfondo, Dorella Lazzarotto (direttore commerciale Starhotels) e Emiliano Fucarino (corporate director of operations Starhotels)

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1 Al tavolo, Marco Zalamena (Cushman & Wakefield) e Alan Mantin (senior development director Southern Europe, North & West Africa Hilton Worldwide). In piedi, Carla Polverini (Communication Agency). 2 Un primo piano di Gianfranco Battisti (direttore Divisione passeggeri nazionale e internazionale e dell’Alta Velocità Trenitalia SpA e vipresidente Federturismo Confindustria). 3 Un primo piano di Saverio Colaianni (Gruppo Cegalin). 4 Ivano Airoldi (direttore business Sky Italia). 5 Luca Frigerio (amministratore unico Casinò de la Vallée). 6 Silvio Bessone e Mariangela Vinai (titolari Le Delizie Silvio Bessone Puro Cioccolato)

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1 Fernanda Speranza, Claude Costella (d.o.p. MGallery Accor Italia) e Jerome Lassara (direttore franchising Accor Italia). 2 Nicola Rex (complex general manager Hotel dei Mellini e Hotel dei Borgognoni - Roma), Federica Sardelli (responsabile marketing executive Italy & Eastern Mediterranean Hilton Worldwide) e Laura Brini (event manager Argentario Golf Resort & Spa). 3 Michele Pani (g.m. Palazzo Arzaga), Annalisa Gamba (titolare P&G Relazioni Pubbliche), Debora Ruvo Toscanini (Il Sole 24 Ore) e Tany Nardi (titolare Hotel de la Ville & La Villa - Monza). 4 Elena Sgrò (business development manager Hilton Milan) e Marcella Ercolini (Hilton Worldwide regional director). 5 Lia Guinta (sales & marketing Chervò Golf San Vigilio) e Pietro Apicella (presidente Chervò Golf Hotel San Vigilio). 6 Al tavolo, Giorgia Renica (commerciale Hotel Volver) e Marco Rondina (a.d. Hotel Volver). In piedi, Carla Polverini (Communication Agency)

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1 Cesare Fiorentini (direttore Programma di Cardiologia Centro Cardiologico Monzino) con la moglie. 2 Gloria Lovagnini (M-I-L), Elisabetta Grimaldi (Communication Agency), Linda Smiderle Barattieri (giornalista Communication Agency), Angelo Vignola (director of sales Eleganzia) e Milena Mineo (titolare M-I-L). 3 Gabriele Fortunato (g.m. Move Hotel - Mogliano Veneto) e Francois Droulers (proprietario D Hotels). 4 Guido Gellera (direttore sviluppo Planetaria Hotels), Damiano De Crescenzo (g.m. Enterprise Hotel - Milano), Sofia Gioia Vedani (a.d. Planetaria Hotels e presidente Associazione Albergatori Confcommercio Milano), Domenico Ieva (g.m. Hotel Pulitzer - Roma) e Licinio Garavaglia (g.m. Chateau Monfort - Milano). 5 Alessandro Cabella (g.m. Hilton Molino Stucky) con la moglie Isabelle Coninck e Ivan Zorloni (proprietario Grand Hotel Villa Castagnola - Lugano). 6 La signora Zorloni e Luca Borghi (Energy Trading)

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1 Roberta Davanzo (Hotel manager Sheraton Diana Majestic - Milano) e Domenico Miloni (manager Hotel Quirinale - Roma). 2 Claudio Tammaro (g.m. Gardaland Hotel Resort - Castelnuovo del Garda). 3 Al tavolo, Franco Orio (presidente Consorzio Portofino Coast), Delia Danese (Communication Agency) e Patrizia Di Forte (direttore Consorzio Portofino Coast). 4 Aldo Werdin (Grand Hotel Excelsior - Rapallo), Delia Danese (Communication Agency) e Luisa Chiesa (titolare Business Line Meetings & Incentives). 5 Gianna Mazzarella (g.m. Napoli TV) e Gianluca Picone (g.m. Royal Group Hotels & Resorts). 6 Bernabò Bocca (presidente Sina Hotels) e Valeriano Antonioli (a.d. Lungarno Hotels)

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1 Pia Carminelli (managing director SuperTO - Promozione Toscana) e Alessandro Augier (g.m. Hotel Principe di Piemonte - Viareggio). 2 Eduardo Bosch (direttore commerciale NH Hoteles Italia), Elena David (a.d. Una SpA), Maria Carmela Colaiacovo vice (presidente Board A.I.C.A. Confindustria e a.d. Tourist SpA) e Roberto Franchi (d.g. Atahotels). 3 Il commendator Santino Galbiati (titolare Mythos Hotels), Piergiorgio Mangialardi (titolare Golden Palace Torino) e Fabio Vigitello (g.m. Golden Palace Torino). 4 Paolo Bovina (Communication Agency) e Roberto Somaschini (titolare Somaschini Lane Srl). 5 Al tavolo, Emerico Amari (proprietario Baglio Villa Sicilia - Selinunte), Gianluca Giglio (ceo Nero Hotels & Resorts), Roberta Bonfanti (titolare Grand Hotel Imperiale - Forte dei Marmi) e Mirko Scarcella (direttore marketing Hotel Imperiale - Forte dei Marmi). 6 Giuseppe Lazzarotto (titolare Ci.Ti.Elle) e Fabio Moltrasio (titolare Moltrasio snc)

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1 Philip Haller (marketing manager Lungarno Hotels), Alessandro d’Andrea (g.m. Meliå Milano Hotel) e Paolo Mancuso (responsabile marketing Forte Village Resort). 2 Cristina Piccinotti e Stefano Plotegher. 3 Da destra, Vincenzo Maraio (assessore turismo Comune di Salerno) e signora. 4 Al tavolo, Silvio Di Iorio e Claudio Felix Gherardini (g.m. Saturnia Tuscany Hotel). In piedi, Carla Polverini (Communication Agency) e Aniello Ottiglio (amministratore unico Top Team). 5 Ivano Bencini (g..m. Polihotels), Aurora Lamperti e Francois Attardo (a.d. Euromet). 6 Giuliano Nardiotti (g.m. Hotel de la Ville - Milano) e Luigi Nardi (titolare Hotel de la Ville & La Villa - Monza)

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1 Carla Pellini (director of sales & marketing Grand Hotel Tremezzo e Grand Hotel di Como) e Gian Paolo Fumagalli (titolare Mizar Conventions). 2 Fabiana Cinquemani (direttore ESI - Executive Search International - Milano) e Silvia Calciolari (director of sales & marketing Radisson Blu Milano). 3 Daniela Poggiali (dirigente settore Turismo Comune di Cervia-Milano Marittima) e Roberto Zoffoli (sindaco di Cervia-Milano Marittima). 4 Mauro Santinato (presidente Team Work - Rimini) e Luciana Sidari (giornalista Communication Agency). 5 Michele Zanconato (g.m. Hotel Augustus - Forte dei Marmi) e Stefano Biscioni (presidente ESI - Executive Search International). 6 Al tavolo, Cinzia Montelli (g.m. Grand Hotel Bristol - Rapallo), Giuseppe Mariano (g.m. Hotel President - Lecce) e Marta Inguscio (responsabile commerciale & PR Vestas Hotels & Resorts). In piedi, Delia Danese (Communication Agency)

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1 Al tavolo, Amedeo Farina (titolare Hyundai Future Solutions) e Pier Antonio Pegoraro (Gruppo Cegalin). In piedi, Carla Polverini (Communication Agency). 2 Mara Rocchi (titolare LCM Eventi - Milano) e Dario Milana (titolare East & Studios - Milano). 3 Tommaso Tanzilli (g.m. Federalberghi Lazio) e Alessandra Laterza (direttore commerciale Hotel Capo d’Africa - Roma). 4 Paolo Ferraro (direttore San Donato Resort Golf & Spa) tra Silvia Bullo (titolare Silvia Bullo PR & Communication Manager) e Luna Stanford (Silvia Bullo PR & Communication Manager). 5 Ermanno Russo (responsabile piani e programmi di marketing Trenitalia). 6 Al tavolo Nicolò Mori (Hotel Vis à Vis - Sestri Levante) e signora. In piedi, Delia Danese (Communication Agency)

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1 Ezio Sacrini (g.m. Grand Hotel de la Minerve - Roma), Paolo Lorenzoni (g.m. The Gritti Palace - Venezia) e Daniel Barr (g.m. Palazzo Montemartini - Roma). 2 Liviana Zanetti (presidente Apt Servizi Emilia Romagna) e Lucio Berardi (presidente Palazzo dei Congressi di Riccione). 3 Michela Guggia (Officer Welcome 2Venice Convention Bureau) e Tiziano Simonato (g.m. BHR Treviso Hotel). 4 Vincenzo Monteleone (amministratore Euromet), un ospite e Daniele Del Zotto (g.m. Palazzo Barbarigo). 5 Angelo Vignola (director of sales Eleganzia), Cristiano Cabutti (direttore commerciale Borgo Egnazia - Savelletri di Fasano) e Leonardo Battiato (direttore As Hotel - Grassobbio). 6 Annalisa Ballaira (titolare Relactions - Roma), Philip Haller (marketing manager Lungarno Hotels) e Isabella Piscopo (responsabile commerciale Camar Srl)

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1 Andrea Tani (amministratore unico Quarto Piano Suite Restaurant) e Giorgia Gabellini. 2 Giancarlo Mastella (responsabile Villa della Torre Allegrini - Fumane) e Gabriele Galieni (g.m. Lido Palace Hotel - Riva del Garda). 3 Micaela Dionigi (presidente Gruppo SGR - Rimini) con Mauro e Cristina Orsi (titolari Art Hotels Bologna). 4 Stefania Agostini (direttore Convention Bureau della Riviera di Rimini), Andrea Babbi (d.g. Enit) e Daniela Babbi. 5 Andrea Prevosti (g.m. Castel Monastero), Paolo Mancuso (responsabile marketing Forte Village Resort), Magno Cristiani (resident manager Forte Village Resort) e Manuela Celestini (direttore commerciale Italia AC Hoteles by Marriott). 6 Giorgio Barattieri (consulente alberghiero), Celso De Scrilli (presidente Best Western Italia) e Linda Smiderle Barattieri (giornalista Communication Agency)

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1 Claudia Da Rin (responsabile marketing Mythos Hotel) e Francesca Blench (responsabile marketing Villa Crespi). 2 Giovanni CalĂŹ (funzionario Toscana Promozione) e Cristina Piccinotti. 3 Alessandra Bragoli (direttore Atahotel Quark e Quark Due Residence - Milano) e Eugenio Rigo (g.m. Carlton Hotel Baglioni - Milano). 4 Franco Vanetti (g.m. Duetorri Hotels) e Simone Argenti (area manager catene alberghiere Sky Italia). 5 Giovanni Paolo, Morena e Adriano Pedersoli. 6 Janos Grapow (titolare Hotel Photography) e Simona Ferro (sales & marketing manager Courtyard by Marriott Rome Central Park)

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1 Ana d’Anueva, Judith Davis Baer (presidente JDB Associates) e Robert Webber (g.m Palace Hotel & Hotel Barchetta Excelsior - Como). 2 Tiberio Biondi (g.m. Grand Hotel Majestic - Bologna) con Chiara Caliceti (a.u. Omnia Relations - Bologna). 3 Riccardo Gorla (resident manager Palace Hotel - Como) e Francesca Tiribocchi (partner & COO Relactions Srl). 4 Domenico Cimino (titolare Hotel Vienna Ostenda - Rimini) e Alessandro Confalonieri (Gruppo Pedersoli). 5 Maria Marinelli (proprietaria Lloyd’s Baia - Vietri sul Mare) e Marco Zuppetta (responsabile commerciale Royal Group Hotels & Resorts). 6 Un primo piano di Silvestro De Bolfo (g.m. Grand Hotel Imperiale - Moltrasio)

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1 Da destra Giuseppe Primicerio (direttore Masseria Traetta - Ostuni) e signora. 2 Un’ospite e Maurizio Faroldi (Hotel manager Hotel Milano Scala). 3 Mario Mancini (presidente Communication Agency) con Ines e Paolo Pasini (presidente Anest). 4 Un ospite e Giancarlo Buontempo (divisione passeggeri nazionale e internazionale vendita mercato responsabile Trenitalia). 5 Mike Eivers (marketing Boscolo Tours) e Paola Dimastromatteo. 6 Antonio Delfino (direttore Hotel Corallo - Sant'Agnello di Sorrento), Antonino Russo (director of sales & marketing Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast) e Antonio Iaccarino (direttore Aziende Turistiche Associate Penisola Sorrentina)

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1 Donato Rossi (titolare Do’Ro Gestione Progetti), Luca Rombi (direttore Hotel Lunetta - Roma) e Umberto Sgambati (a.d. Proger Hospitality SpA - Milano). 2 Massimo Catalano (g.m. Grand Hotel Terme di Castrocaro), Roberta Farinola (responsabile ufficio di direzione Grand Hotel Terme di Castrocaro) e Christian De Matteis (market development manager Hyundai Future Solutions). In piedi Janos Grapow (titolare Hotel Photography) e Carla Polverini (Communication Agency). 3 Andrea Prevosti (g.m. Castel Monastero), Alessandro Misani (g.m. ME Madrid) e Palmiro Noschese (area manager Meliá Italia). 4 Alberto Tita (g.m. Grand Hotel Rossini al Teatro - Imperia), Delia Danese (Communication Agency) e un’ospite. 5 Un primo piano di Gianni Di Fede (director of revenue sales Royal Group Hotels & Resorts). 6 Stefano Lai (g.m. Colonna Resort - Porto Cervo) e Nunzio Viscovo. In piedi, Carla Polverini (Communication Agency)

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1 Alessandro Meroni (distributore Santadi per Lombardia e Svizzera) e Umberto Trombelli (enologo consulente della Cantina Santadi). 2 Carla Padovan (segretario generale Consorzio Vicenza È) e Iolanda Meroni (distributore Santadi per Lombardia e Svizzera). 3 Massimiliano Consonni ( proprietario Tenuta Monacelle - Selva di Fasano), Delia Danese (Communication Agency) e Antonio Ladisa (g.m. Tenuta Monacelle). 4 Paolo Madonia (marketing manager Loano2Village) e signora. Al centro Delia Danese (Communication Agency). 5 Andrea Campaner (direttore commerciale Gruppo Industriale Formenti) e Lorenzo Bellini (titolare Lorenzo Bellini Associates). 6 Vincenzo Ianniello (revenue manager sales dpt Lloyd’s Baia - Vietri sul Mare) e Viviana Spirito (business division manager sales dpt Lloyd’s Baia - Vietri sul Mare)

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1 Gaetano Torino (g.m. Hotel Villa Medici - Firenze), Carla Polverini (Communication Agency) e Cristina BonduĂ (responsabile commerciale Grand Hotel Billia - Saint Vincent). 2 Davide Crema (direttore Grand Hotel Alassio) e Vincenzo Vasco (vice direttore Grand Hotel Alassio). Al centro Carla Polverini (Communication Agency). 3 Il notaio Mario Sessa. 4 Gianluca Giglio (ceo Nero Hotels & Resorts) e la giornalista Piera Carlomagno. 5 Carol e David Ross (titolari Sophisticated Italy). 6 Giuseppe Artolli (g.m. Grand Hotel Continental - Siena) e Claudio CrisĂ (responsabile business sales Sky Italia)

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1 Mario Mancini ed Enzo D’Elia (titolare D’Elia cultura). 2 Gli avvocati Anna Sammassimo (Consiglio Nazionale Forense) e Alberto Viviani. 3 Il capitano dell’Arma dei Carabinieri Daniele Bonazzi e l’avvocato Mattia Ferrero (Unione Giuristi Cattolici Milano). 4 Marina Toti (amministratore unico Visconti Palace e Hotel Capo d’Africa - Roma) e Giuliana Cesari (titolare Cantina Umberto Cesari - Castel San Pietro). 5 Un primo piano di Quentin Peel de Clerk (Gruppo Interparking). 6 Mohammad Agha Alì (Country Administrator Manager EuropeArabBank) e Venere Di Bella (Financial Controller EuropeArabBank)

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1 Erisinda Pennino (sales executive Palace Hotel & Hotel Barchetta Excelsior), Robert Webber (g.m Palace Hotel & Hotel Barchetta Excelsior - Como), Danilo Zucchetti (g.m. Villa d'Este) e Isabella Cillerai (director of sales Villa d’Este e Villa La Massa). 2 Stefano Olori (funzionario BPCI). 3 Mauro Orsi (titolare Art Hotel Bologna) e Aureliano Bonini (presidente Trademark Italia). 4 Valeriano Antonioli (a.d. Lungarno Hotels) e Florence Guyot (titolare Champagne Marguerite Guyot). 5 Andrea Farina (a.d. Hyundai Future Solutions) e Paula Demtseyork. In piedi Carla Polverini (Communication Agency). 6 Attilio Marro (g.m. Bulgari Hotel - Milano), Piero Marini (g.m. Le MÊridien Rimini), Elena Bazzocchi (Corporate account manager Hospitality & Export manager Europe Comfort Zone Skin Care Division Davines S.p.A) e Mauro Santinato (presidente Teamwork - Rimini)

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1 Marta Inguscio (responsabile commerciale & PR Vestas Hotels & Resorts), Arnaldo Tassi (direttore Suite Hotel Santa Chiara - Lecce) e la moglie Amaranta. 2 Un’ospite e Angelo Tirolese (Schirato Hotels Group). 3 Tonio Morganti e signora. 4 Andrea Camesasca (proprietario Ristorante Il Carrozziere - Merone) e Fabio Formenti (titolare Gruppo Industriale Formenti). 5 Roberto Napoletano (direttore Il Sole 24 Ore) e la presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli. 6 Carla Padovan (segretario generale Consorzio Vicenza Ăˆ) e Alessandro Martini (direttore Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso)

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1 Florence Guyot (titolare Champagne Marguerite Guyot), Doris Moser (titolare Hotel Maratscher - Merano), Clio Ninu (Champagne Marguerite Guyot) e Antoine Ninu (g.m. S2C SpA). 2 Linda Smiderle Barattieri (giornalista Communication Agency), Sara Digiesi (direttore marketing Best Western Italia), Celso De Scrilli (presidente Best Western Italia), e Giorgio Bianchi (amministratore unico R& D Hospitality). 3 Guglielmo Guidobono Cavalchini (direttore nazionale C.I.S.O.M.), Patrizia Signorini (console generale onorario della Repubblica di Lettonia e vice decano del Corpo Consolare di Milano e della Lombardia) e Angelo Provasoli (professore ordinario di Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda). 4 Giovanna Colombo Clerici, Uberto Perego di Cremnago e Fernanda Giulini. 5 Giua Arborio Mella, Eugenio Bergamasco e Rory Provasoli. 6 Arturo Bellini, Ines Pasini e Adolfo Carulli

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1 Liang Hui (console generale di Cina) e Achille Lineo Colombo Clerici (presidente Istituto Europa-Asia e Assoedilizia e vicepresidente Confedilizia). 2 Da destra Tiziano Teti (sindaco Torricella Peligna) con la figlia e Damiano De Crescenzo (g.m. Enterprise Hotel - Milano). 3 Luigi Arborio Mella con il viceconsole cinese. 4 Cino Tortorella e Cesare Zhang (direttore Radio China International). 5 Paola Dimastromatteo e Mario Sciacca. 6 Giuliano Pisapia (sindaco di Milano) e Ezio Indiani (g.m. Hotel Principe di Savoia)

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1 Raffaella Parisi (Il Giorno) e Vincenzo Chierchia (Il Sole 24 Ore). 2 Giancarlo Mazzuca (direttore Il Giorno). 3 Giorgio Bertoni (Italia Oggi) e Manuela Bertoni. 4 Paolo Gamberale e Roberta Ferrario (Il Giornale.it). Alle spalle, Lina Pupino Dolcini (titolare Dolp’s Studio - Ufficio Stampa e R.P. del Premio Excellent). 5 Lina e Vanni Dolcini (titolari Dolp’s Studio - Ufficio Stampa e R.P. del Premio Excellent) con Marisa Fumagalli (Il Corriere della Sera). 6 Viviana Guglielmi (Telelombardia) e Ruben Razzante (Quotidiano Travel)

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1 Gherarda Guastalla Lucchini (presidente Ferpi Servizi Srl e segretario generale dell’Oscar di Bilancio) con il marito e Carol e David Ross (titolari Sophisticated Italy). 2 Antonio e Anna Maria D’Annunzio con Anna Maria e Giulio Picone. 3 Serafino Lo Piano (responsabile VMNI/ vendite internazionali e charter). 4 Martino Pedersoli (titolare System Management Services SpA), Maria Pia D’Angella (pwm Deutsche Bank) e Mario Mancini (presidente Communication Agency). 5 Mario Silvano (amministratore unico Silvano Consulting). 6 Henry Abittan, il generale Benito Pocheschi con la moglie e Giuseppe Vismara

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1 Mario Mancini (presidente Communication Agency) e Tessa Gelisio. 2 Anna Abbona, la presidente di giuria Ombretta Fumagalli Carulli, Paolo Casella (professore ordinario di Diritto Commerciale, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi Milano-Bicocca) e Ernesto Abbona (presidente e a.d. Marchesi di Barolo). 3 Giuseppe Bossi (pwm Deutsche Bank) e Piergiorgio Benfenati (responsabile siviluppo Golden Tulip Italia). 4 Un primo piano di Maurizio Vagnozzi. 5 Ezio Indiani (g.m. Hotel Principe di Savoia) e Antonello Pilloni (presidente Cantina Santadi). 6 Paula Demtseyork, Nicola Rex (complex general manager Hotel dei Mellini e Hotel dei Borgognoni - Roma), Judith Davis Baer (presidente JDB Associates) e Ana D’Anueva

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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

OSPITALITÀ

PERCHÉ L’ITALIA ODIA IL BRANDING

HOTEL TRANSACTION

LA CINA METTE GLI OCCHI (E I SOLDI) SULL’EUROPA INDEX EUROPEAN HOTEL 2013

PARIGI GUIDA LA CLASSIFICA DEGLI HOTEL CON PIÙ ALTO VALORE IMMOBILIARE

ITALIAN HOTEL MONITOR 2012

SCENARI

TREND

In contrazione gli indici R.O. e i prezzi medi. Firenze, la città con i migliori tassi di occupazione

Gli ayatollah ripensano il ruolo del turismo. Stanziati dal governo 32 miliardi di dollari e trattamenti fiscali agevolati per gli investitori

Il boom degli hotel di lusso. In Italia negli ultimi 10 anni i 5 stelle hanno fatto segnare una crescita del 134%


Editoriale di Aureliano Bonini*

Perché l’Italia “odia” gli standard, i brand e il branding? I n italiano il termine branding non è traducibile. Possiamo tradurre brand (marca/marchio) m non riusciremo mai a descrivere gli alberghi Hilton o Starwood come risultati di un brand, ovvero di una marca di ospitalità. Noi siamo per l’ospitalità spontanea, contro gli standard, contro l’omologazione, contro l’idea che qualcuno possa fare meglio di noi... in qualunque campo. Noi siamo quelli dei boutique hotel. Siamo creativi, imbattibili artisti, albergatori unici e irripetibili... dunque migliori di tutti. Le catene alberghiere in genere ci fanno schifo. Accade così che le rare catene alberghiere italiane di standard ne abbiano uno solo: il courtesy service. Il resto, dal design alle luci, dai letti ai cuscini, dai televisori agli asciugacapelli, cambiano da albergo a albergo. Le nostre catene non ce la fanno a stare dentro i confini di un brand; architetti, designer e progettisti non ce la fanno a prendere in considerazione gli standard di qualità delle catene statunitensi, inglesi o francesi. Siamo italiani e di branding non ne vogliamo sapere. Chi in qualche modo ha provato a fare “standard” come Jolly Hotels, dopo un po’ ha cambiato padrone. Prima di Jolly lo aveva fatto Ciga Hotels, uno splendido brand sopravissuto come Luxury Collection) grazie a Starwood, un gruppo che di branding se ne intende. Durante la BIT ho esplorato gli hotel di Milano registrando che, ad esempio Boscolo, nella città della Madonnina (via Matteotti) propone un’accoglienza superiore al proprio standard (due altissimi ed elegantissimi car valet sulla porta simili a quelli del Plaza Athenèe di Parigi). Anche Starhotels va fuori brand con il Rosa, albergo che alza lo standard di ospitalità del primo gruppo alberghiero italiano. La stessa cosa accade alle piccole catene presenti in Italia: non hanno un brand, preferiscono presentarsi al mercato con modelli, atmosfere e layout differenti. Senza vincoli di brand gli archistar propongono agli albergatori prototipi di ospitalità creativi, con agganci culturali, ambientali, energetici, che non corrispondono ai parametri internazionali, agli standard di comfort, alle versioni di alloggio che i viaggiatori trovano in tutto il mondo. Con la scusa di essere unici e irripetibili costringiamo i turisti ad adattarsi, a sperimentare ad ogni tappa e in ogni albergo letti, colori, servizi, tecnologie diverse. Girare la penisola adattandosi non è il massimo ma l’Italia è bella perché è fatta così. Stiamo per affrontare un 2013 difficile con alberghi che al posto del brand hanno le stelle. Basta chiederle ed è facile averle. Un paese turistico come il nostro dovrebbe imporre delle regole per garantire la corrispondenza tra stelle e livello di ospitalità, invece preferisce premiare la vanità e raggirare i turisti con dei “simboli” truccati. Accade così che persino gruppi e delegazioni cinesi in escursione italiana scelgano i brand statunitensi che conoscono, anziché quelli italiani che sono “no brand”, quindi secondo loro, privi di garanzie di sicurezza, comfort e servizio. Eppure non siamo tonti, sappiamo apprezzare quella decina di brand alberghieri leader mondiali del lusso (Four Seasons,

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Ritz Carlton, Mandarin Oriental, Park Hyatt, Waldorf Astoria...) che fanno degli standard di alloggio e di servizio il loro punto di forza. Siamo però caparbi ed orgogliosi, testardi a tal punto da rifiutare, da un lato, persino gli standard delle catene economiche mentre, dall’altro, teniamo in vita, con una o due stelle sulla porta, delle strutture ricettive “vernacolari”, cadenti catapecchie che qualcuno azzarda definire tipiche e autenticamente italiane. Mentre noi puntiamo all’autentico, le catene alberghiere internazionali rastrellano la migliore clientela del mondo. È clamoroso che in una nazione turistica come la nostra non si capisca che • avere un brand produce fiducia, lealtà, prezzi e premi agli utilizzatori; • aiuta l’identificazione dell’albergo; • porta all’albergo nuovi clienti che si fidano del marchio; • comunica con certezza al cliente quale ospitalità otterrà; • indica anche che tipo di persone lo frequentano • consente di sapere in anticipo – senza indagare – la gamma dei servizi disponibili e il prezzo; • è un riconoscimento, un imprinting positivo per tutti i viaggiatori. Concludo evidenziando che scegliere un brand è impegnativo: non si può dare al cliente meno di quello che si è promesso, non si possono cambiare i prezzi a piacere, si è obbligati a mantenere il brand ovvero lo standard di gruppo. Forse per questo tanti albergatori rinunciano agli standard perché il marchio, la marca, il brand sono cose per forestieri, quindi se ne può fare a meno. Meglio l’ospitalità made in Italy! In sostanza, se un hotel italiano volesse diventare numero uno nella mente e nel cuore dei turisti internazionali, dei viaggiatori e dei migliori turisti, dovrebbe avere un brand riconoscibile, assomigliare per comfort e servizi a una catena internazionale di qualità certificata ma anche dotarsi di un manager e del miglior personale disponibile... Perché alla fine, la formula che genera unicità, indici di occupazione premianti e orgoglio nazionale, è proprio questa. *Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.

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HOTEL TRANSACTION

La Cina mette gli occhi (e i soldi) sull’Europa Con l’acquisizione di Nh da parte della multinazionale cinese Hna, il Paese della Grande Muraglia conferma il suo interesse a investire nell’hotellerie di alta gamma del Vecchio Continente, puntando in particolare, sull’Italia on solo arabi o russi per l’hotellerie italiana. Ora tocca ai cinesi. Un segnale molto forte è arrivato nelle scorse settimane con l’ingresso della conglomerata cinese Hna nella catena alberghiera spagnola Nh, di rilievo mondiale e che, in particolare, dopo l’acquisizione degli hotel Jolly, ha posizioni leader in Italia (una quarantina di strutture, tra cui alcune realtà di assoluto pregio). Gli spagnoli erano da tempo in difficoltà. I cinesi cercavano un’opportunità importante di investimento in Europa. Hna è presente a Bruxelles ed ora vuole crescere nel Vecchio Continente, così come tanti altri gruppi cinesi. Con l’operazione Nh il gruppo cinese, che è fortemente diversificato anche nel trasporto aereo passeggeri e nel tour operating, ha un obiettivo chiaro: gestire in posizioni leader il crescente flusso turistico dall’Oriente verso l’Europa e in questo scenario l’Expo di Milano nel 2015 giocherà un ruolo chiave. In maniera molto soft si stanno moltiplicando le intese tra operatori italiani e cinesi. La partita è molto importante. Le prospettive sono straordinariamente interessanti per il real estate e per il turismo. I cinesi hanno chiara la visione. Partiamo dal fronte retail. Come sottolineano gli esperti della Juwai, organismo di riferimento nel mondo immobiliare, oggi ci sono circa 64 milioni di cinesi pronti ad investire all’estero in proprietà immobiliari. Nell’ultimo anno i cinesi hanno investito oltre 50 miliardi di dollari per acquisire proprietà immobiliari (residenziali o turistiche) oltre frontiera. Come dire: la popolazione di un paese che equivale a poco meno di due terzi della Germania ha iniziato ad acquisire immobili oltre frontiera spendendo l’equivalente di

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una manovra finanziaria italiana o del giro d’affari globale di una multinazionale di medio livello. Il punto da sottolineare però è che sia i budget che il complesso dei soggetti crescono ogni anno a due cifre. Finora i cinesi hanno investito massicciamente in Australia, ma l’Europa è nel mirino, con Gran Bretagna, Francia e Germania in pole position. E l’Italia? Qualche operazione è venuta piano piano in evidenza a Milano e a Venezia con l’apertura, per esempio, di piccoli hotel a gestione cinese, ma si tratta solo delle prime avvisaglie. Con l’operazione Hna-Nh si compie un importante salto di qualità, come detto, accompagnato dal fatto che l’interesse degli investitori con gli occhi a mandorla è sempre più evidente. Se ne sono accorti a Moltalcino, dove sono presenti importanti protagonisti del jet set internazionale. Importanti società di real estate di alto livello sono state contattate per esplorare proprietà da acquisire con capitali cinesi. C’è molta discrezione ma si vocifera sia di operazioni di qualche miliardario orientale ma soprattutto di società interessate ad avere dei country resort di rappresentanza. Ci sono altre due aree di interesse, si tratta delle Marche e del Veneto. Ci sono dei contatti in corso, nu-

merosi emissari di investitori cinesi stanno valutando opportunità per residenze di fascia alta, possibilmente storiche e per soluzioni di rappresentanza. E poi c’è il capitolo Roma. Oggi, sul mercato sono presenti almeno dieci immobili storici in centro a destinazione turistica, e in posizioni invidiabili. Il flusso di turismo cinese verso la capitale italiana è in netta crescita. Le prospettive sono di sicuro interesse. Infine, il Nord con l’area di Milano, dove sta crescendo la rete di imprese (e quindi di manager) cinesi, proiettata verso l’importante appuntamento dell’Expo nel 2015. I cinesi sono una comunità importante in Lombardia. Migliaia di businessmen cinesi vengono in Lombardia per affari. Un’opportunità importante per gli operatori turistici e per quelli del real estate. E qualche investimento è già in corso di realizzazione. Quale futuro? Si può ritenere che i cinesi non resteranno fuori dalle opportunità che il mercato italiano offre. Probabilmente qualche altra catena alberghiera, oggi sul mercato, presto avrà gli occhi a mandorla così come tante proprietà di charme. A breve, probabilmente, oltre all’inglese sul Lago di Como si parlerà anche il mandarino. Luca Clementi

Precisazione La redazione di Master Meeting si scusa con la proprietà del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento e con i lettori per aver riportato, all’interno dell’articolo “Il futuro dell’immobiliare turistico sarà in cirillico? (MM 1-2 2013 pag. 15) voci e notizie tendenziose relative a un presunto interesse da parte di investitori russi all’acquisto del Grand Hotel. Precisiamo che, da parte della proprietà, non c’è mai stata alcuna intenzione in questo senso e che nessun incontro finalizzato a tale scopo ha mai avuto luogo.

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HOTEL TRANSACTION

Index European Hotel 2013 di HVS London

Parigi guida la classifica degli alberghi a più alto valore immobiliare, con un prezzo medio di 660mila euro a camera. Al quinto posto Roma, con 353.000 euro a camera li investitori affermano che i valori immobiliari degli hotel in Europa si manterranno sostanzialmente invariati rispetto al 2012. La valutazione 2013 di European Hotel Index di HVS passa in rassegna i valori immobiliari alberghieri di 32 mercati e mostra che, al vertice dei valori, ci sono ancora gli hotel di Parigi con un prezzo medio di 660.000 euro a camera, seguiti da quelli di Londra 625.000 euro a camera, Zurigo 492.000 euro a camera, Ginevra 451.000 euro a camera, e Roma 353.000 euro a camera). Secondo HVS il valore medio di una camera d’albergo in tutta Europa è di 240.000 euro e tale valutazione è destinata a restare com’è. La realtà italiana appare molto diversa da quella descritta da HVS: nel 2012 sono passati di mano alberghi dal brand internazionale a soli 40.000 euro per camera. È noto che gli analisti si riferiscono ai valori complessivi di hotel strategici (frequentemente di catena) situati in metropoli industriali e grandi capitali occidentali in grado di assicurare un reddito sicuro agli investitori e in prospettiva significativi incrementi del valore immobiliare.

emergono flessioni evidenti nell’andamento dell’indice di occupazione camere che passa dal 64,8% dello scorso anno al 63,4% (–1,4 punti percentuali) a fronte di un piccolo aumento del prezzo medio camera (+0,3%). Il barometro 2012 dell’economia alberghiera non volge dunque al bello, l’analisi delle singole città evidenzia un passo avanti della R.O. (Room Occupancy) mensile in 8 capoluoghi di provincia (sui 45 monitorati). In 12 città è stata superata la soglia “psicologica” del 60% di occupazione camere, che per gli addetti ai lavori significa “solidità gestionale”. A guidare la classifica delle città con i migliori tassi di occupazione c’è sempre Firenze (70,8% e unica città italiana sopra la fatidica soglia del 70% di occupazione), seguita da Roma (68,5%), Venezia (66,9%) e

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ITALIAN HOTEL MONITOR 2012

Si è chiuso un 2012 “grigio” per l’industria dell’ospitalità italiana Nei 554 alberghi dell’Italian Hotel Monitor il 2012 si è chiuso con una leggera contrazione degli indici di occupazione camere (R.O.) e dei prezzi medi che non recuperano neppure l’inflazione (+0,3%) li alberghi delle 45 città capoluogo protagoniste del consuntivo di IHM presentano risultati molto simili a quelli dello

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scorso anno, con la recessione che ha raffreddato la performance della maggior parte delle città italiane. Se si guardano le singole località,

Milano (66,5%). Completano la “Top Ten” annuale Siena, Rimini, Pisa, Bergamo, Ravenna e Napoli, tutte con occupazioni camere leggermente superiori al 60%. La maggioranza delle località (26) si attesta tra il 50 e il 60%. Mentre in 8 città l’occupazione camere si attesta al di sotto del 50%, segnale abbastanza evidente di crisi della domanda. Nonostante le positive previsioni di alcuni istituti di ricerca relative al movimento nelle città d’arte e cultura, per la maggioranza degli operatori le prospettive per il 2013 sono orientate verso una performance leggermente superiore in termini di occupazione, ma con una decisa contrazione della redditività e dei margini operativi.


REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-DIC 2012 Occupazione e Prezzo per Città Città

AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA

Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Gen-Dic Gen-Dic Var 2012 2011 12/11

51,9 58,4 59,1 66,5 58,5 45,2 62,6 57,7 51,1 51,9 57,9 59,9 66,9 59,5 50,3 56,3 56,4 53,4 60,2 49,7 54,5 62,4 63,7 57,8 70,8 62,7 64,3 57,9 61,8 48,3 68,5 49,8 48,4 49,6 53,7 62,0 57,8 43,9 54,9 45,2 51,2 57,5 53,6 57,9 57,0 54,1 63,4

53,1 59,8 62,4 68,6 58,0 46,0 65,4 60,3 52,0 52,6 58,2 59,8 68,1 60,8 53,3 57,3 56,9 52,3 59,7 55,9 56,8 62,8 65,8 58,7 74,1 63,2 64,9 58,4 63,4 51,0 69,2 52,1 49,9 48,4 55,6 59,6 59,6 46,3 55,5 44,7 52,5 57,0 53,6 60,6 57,0 56,0 64,8

-1,2 -1,4 -3,3 -2,1 0,5 -0,8 -2,8 -2,6 -0,9 -0,7 -0,3 0,1 -1,2 -1,3 -3,0 -1,0 -0,5 1,1 0,5 -6,2 -2,3 -0,4 -2,1 -0,9 -3,3 -0,5 -0,6 -0,5 -1,6 -2,7 -0,7 -2,3 -1,5 1,2 -1,9 2,4 -1,8 -2,4 -0,6 0,5 -1,3 0,5 0,0 -2,7 0,0 -1,9 -1,4

Gen-Dic 2012

Prezzo Medio Gen-Dic Var 2011 12/11

87,71 104,95 96,50 131,48 109,43 89,15 94,56 94,91 88,50 90,30 92,61 91,53 145,79 99,71 87,05 85,52 85,78 89,09 94,85 94,52 99,23 90,70 93,65 68,92 121,34 91,75 97,65 89,16 88,27 90,48 118,51 86,52 86,39 85,14 91,52 103,81 93,98 84,90 82,96 78,73 83,97 96,73 84,30 93,74 95,19 87,69 111,98

87,93 101,84 101,46 129,37 108,26 89,70 95,67 96,57 91,39 89,08 93,35 90,90 145,13 105,73 87,26 88,07 87,89 89,41 96,94 97,00 102,48 92,09 94,53 69,32 120,50 91,56 98,77 91,70 90,85 92,42 117,08 88,32 86,20 84,56 92,58 103,33 95,06 86,26 83,21 77,75 85,89 99,39 84,23 95,96 95,16 88,82 111,64

-0,3% 3,1% -4,9% 1,6% 1,1% -0,6% -1,2% -1,7% -3,2% 1,4% -0,8% 0,7% 0,5% -5,7% -0,2% -2,9% -2,4% -0,4% -2,2% -2,6% -3,2% -1,5% -0,9% -0,6% 0,7% 0,2% -1,1% -2,8% -2,8% -2,1% 1,2% -2,0% 0,2% 0,7% -1,1% 0,5% -1,1% -1,6% -0,3% 1,3% -2,2% -2,7% 0,1% -2,3% 0,0% -1,3% 0,3%

Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale

Città

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

Città

64,0 61,2 64,2 63,3 63,1

Luxury

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

402,99 316,17 382,04 301,15 336,08

66,9 66,5 70,8 68,5 58,4 62,0 59,5 54,5 59,1 57,8 63,4

66,6 65,6 65,7 68,9 57,9 62,5 62,6 58,0 60,9 60,4 62,1

Prezzo Medio Upscale Midscale

145,79 131,48 121,34 118,51 104,95 103,81 99,71 99,23 96,50 93,98 111,98

92,23 70,71 65,38 68,56 58,64 59,40 62,66 69,36 56,78 59,79 60,86

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Gen-Dic 2012

Occupazione Camere Gen-Dic Var 2011 12/11

63,1 63,4 62,1

63,7 64,8 63,1

-0,6 -1,4 -1,0

Gen-Dic 2012

Prezzo medio Gen-Dic Var 2011 12/11

336,08 111,98 60,86

330,75 111,64 61,98

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

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SCENARI

Gli ayatollah ripensano il ruolo del turismo li introiti del petrolio in caduta, a causa delle sanzioni economiche internazionali, la disoccupazione interna al 15%, il deprezzamento del rial che, rispetto al dollaro, ha perso, nel 2012, l’80% del proprio valore e una crisi economica che sta investendo tutti i settori dell’economia. Sono tutte contingenze che stanno imponendo, alla dirigenza della Repubblica Islamica, un ripensamento sul ruolo del turismo nello sviluppo del Paese. Ripensamento che diventa ancora più pressante se ci si confronta con la vicina Turchia, paese che ha visto crescere i turisti dai 10, 4 milioni del 2001 ai 31 milioni nel 2011, con entrate pari a 23 miliardi di dollari rispetto a un miliardo di dollari stimato per l’Iran. A rendere particolarmente bruciante questo confronto è la considerazione che l’Iran dispone di un patrimonio monumentale storico ed archeologico ben superiore a quello della Turchia, patrimonio che lo colloca tra i primi dieci paesi nella classifica mondiale delle destinazioni più d’appeal per le bellezze archeologiche. Gli ultimi dati raccolti stimano un afflusso di appena 2,8 milioni di visitatori. Includendo tra questi molti turisti pellegrini in visita alle città sante di Qom e Mashad provenienti dalle vicine repubbliche dell’Asia Centrale. In tale scenario, la presenza di turisti europei, di cui molti tedeschi e nord americani, si presenta quindi ancora contenuta (l’ultimo dato raccolto parla di un 10%). L’attrattiva maggiore, fra le perle turistiche iraniane, rimane Isfahan, considerata la Firenze dell’Asia Centrale, per la bellezze architettoniche realizzate nel periodo (oltre un secolo) in cui era capitale della Persia. Attraversata dal Zayanderud, unico fiume al mondo che non sfocia in un mare ma si perde in pieno deserto formando una laguna salata stagionale profonda non più di un metro, Isfahan annovera una delle più grandiose e belle piazze del mondo la Naqshe Jahan su cui si affacciano la moschea Sheikh Lotfollah e il palaz-

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zo Ali Kapu. Altro monumento ammirato dai turisti è la cattedrale armena Vank. I dati statistici del 2011 parlano di 75 mila turisti a Isfahan (50% europei, 18% del Medio Oriente) che globalmente hanno speso 61 milioni di dollari. Sotto l’aspetto della ricezione turistica, Isfahan non riesce però ancora ad offrire uno standard qualitativo di un certo pregio per la vetustà degli alberghi e per l’insufficiente preparazione del personale. Questo è il quadro che emerge da un’indagine che evidenzia un grado di insoddisfazione pari al 45%. Negli ultimi anni tuttavia, qualcosa si è mosso nella direzione di un ammodernamento delle strutture ricettive: sono entrati in funzione 235 alberghi, mentre altri 400 sono

in fase di costruzione. La strada per risalire, nella classifica mondiale per entrate turistiche, dalla 68esima posizione e raggiungere i 20 milioni di turisti previsti per il 2025, resta però ancora lunga, anche se l’Iran può mettere sulla bilancia i suoi tesori naturalistici, tra cui le bellissime spiagge e le catene montuose, e storici, come le città di Shiraz e Mashad. Probabilmente, a dare un input al comparto, aiuteranno gli stanziamenti governativi programmati per 32 miliardi di dollari e i trattamenti fiscali agevolati per gli investitori. La presenza alla BIT 2013 di Milano con uno stand di rilievo e l’organizzazione della sesta Fiera del turismo a Teheran documentano lo sforzo in questa direzione. Gianni Cattaneo

Arabia Saudita. Cresce il turismo religioso Un complesso ricettivo da 5,3 Mld di dollari per i pellegrini nella terra del Profeta Dopo il petrolio, il turismo è la seconda industria dell’Arabia Saudita, con un 8% dell’occupazione complessiva e un 3% del prodotto interno lordo. A trainare il settore è il pellegrinaggio religioso – in particolare nelle città sante di La Mecca e Medina – che, nel 2012, è cresciuto del 10% rispetto al 2011, portando all’economia del paese un gettito di 16,5 Mld di dollari. Buone anche le previsioni per il 2013, le stime parlano di un incremento annuo tra il 6 e l’8% nel prossimo triennio. Nell’ultimo periodo, alla crescita della domanda, è corrisposta anche una crescita dell’offerta ricettiva: ogni anno sorgono nuovi alberghi e attualmente è in fase di realizzazione uno dei più grandi progetti di sviluppo dell’area mediorientale ad opera della Jabal Omar Development Company che ha stanziato 5,3 Mld di dollari per la costruzione di 40 torri residenziali. Il complesso consentirà di ospitare 160.000 pellegrini e sarà dotato anche di uno spazio per la preghiera in grado di accogliere fino a 200.000 persone. Prima dell’inizio del Ramadan, come riferisce il giornale Arab News di Gedda, aprirà, vicino alla Grande Moschea, un albergo cinque stelle di 500 camere gestito da Hilton International, che occuperà due edifici a torre di 20 piani ciascuno. A questo si aggiungeranno a breve altri quattro hotel: Marriott Mecca, Hyatt Mecca, Conrad Mecca e Hilton Mecca Convention Hotel. Globalmente Hilton gestirà ben sei alberghi, mentre Marriott e Hyatt saranno presenti con tre alberghi ciascuno. Nel progetto sono coinvolte anche altri brand come Sheraton, Starwood Hotels & Resorts Worldwide e Blackstone Group e 28 società che gestiranno un insieme di 28 alberghi per un totale di 13500 camere. In un’intervista rilasciata recentemente dal presidente di Jabal Omar Development Company, Abdul Rahman Faqeeh il completamento del progetto creerà 11000 nuovi posti di lavoro di cui ben 3800 nel settore alberghiero. Per il finanziamento del progetto, il management societario, pur dichiarando di prediligere il ricorso al mercato dei bonds, a fine 2012, ha sottoscritto un accordo di finanziamento con banche locali per 5 Mld di Rials. Intanto, nel 2012, il titolo in borsa della Jabal Omar Development Company è salito del 57%. G.C.


SCENARI

Brunei sempre più meta di vacanze e incentive Turismo e ospitalità di lusso affiancano l’oro nero nel sultanato più ricco del Borneo. Oltre 220 mila presenze e un interesse sempre più forte per gli investimenti nell’hotellerie d’alta gamma er un Paese come il sultanato del Brunei, dove il 40% del Pil deriva dal petrolio e dai gas naturali (se ne estraggono circa 200mila barili al giorno) e dove, pertanto, è forte la dipendenza dalle fluttuazioni dei prezzi del greggio, diventa fondamentale poter puntare anche su altri asset. Una valida opportunità di diversificazione è rappresentata senz’altro dal turismo che, negli ultimi anni, non ha smesso di crescere, specie nel settore dell’hotellerie. Gli ultimi dati a disposizione parlano di arrivi nel piccolo stato per 225mila turisti, provenienti in prevalenza da Malaysia (56.450), Cina (39.610), Australia (17.181), Indonesia (18.552), Regno Unito (15.630), Filippine (15.366) e Singapore (14:797). Di questi ben il 44% ha dichiarato di aver scelto la destinazione come meta di vacanza, ma è altrettanto significativa la presenza di business traveller. In questo senso l’ambiente incontaminato della foresta pluviale offre molte possibilità di ecoturismo, come trekking, kayak, free climbing e mountain biking, ma anche le immersioni subacquee riscuotono grande successo per via della ricchezza di fondali corallini e della presenza di diversi relitti di navi. Non ultimo, la riscoperta della fede islamica sta dando una spinta anche al turismo religioso nelle comunità islamiche del territorio. È sensibilmente aumentato inoltre il turismo da crociera con 26 mila presenze nel 2012 contro le 21 mila del 2011. In quest’ultimo mercato l’ambizione del Brunei è quella di proporsi come competitor sia del Mediterraneo che, addirittura, dei Caraibi. In sintesi i dati evidenziano che il settore turistico, con 23300 lavoratori, contribuisce al 13,3% del totale dell’occupazione del Brunei, coprendo, con 1431,5 milioni di dollari, l’11,3% del valore complessivo dell’export del Paese.

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L’ambito dell’attività turistica non è però circoscritto al solo sultanato. Recenti accordi di collaborazione sono stati infatti siglati con India, Filippine ed Oman, in un ottica di sviluppo reso possibile grazie anche al potente braccio governativo della Brunei Investment Agency, che vanta una dotazione di 30 miliardi di dollari americani. Nell’Oman, in partnership al 50% con Omani Hospitaly Company, suddetta Agenzia ha firmato, lo scorso dicembre, un accordo per la realizzazione di un hotel extra lusso “Kempinski Hotel” che avrà 309 camere e 77 appartamenti. La costruzione

del complesso inizierà nei primi mesi del 2013 e sarà pronto per fine 2015, impiegando complessivamente 650 lavoratori. Per chiudere il capitolo delle presenze nel settore turistico alberghiero, si annovera l’attività d’investimento della Brunei Investment Agency a cui fa capo la Dorchester Collection, proprietaria in diversi paesi del mondo di 9 alberghi di lusso fra cui il Principe di Savoia di Milano. Lo scorso novembre, sempre la Brunei Investment Agency avrebbe fatto un’offerta di 900mila dollari per rilevare il Four Seasons Hotel di New York. Giovanni C.

TREND

Hong Kong: settore alberghiero in espansione opo l’introduzione nel 2003 della politica dei permessi multipli individuali, il totale dei turisti provenienti dalla Cina continentale nella città di Hong Kong ha raggiunto il 67% per un ammontare di oltre 34,9 milioni nel 2012 su un totale di 48 milioni, di cui il 51,6% si è limitato alla sola presenza giornaliera, facendo di Hong Kong una delle mete più visitate nel mondo con un incremento pari al 16% contro il 16,8% del 2011. A segnare la crescita del settore, ha concorso anche il tradizionale turismo estero con Taiwan in prima fila (più di 2 milioni di presenze pari al 6,1% del totale degli arrivi) seguita da Europa (4,9%), Giappone (3,7%), USA (3,3%) e Corea del Sud. I dati del 2011 parlano di un contributo all’economia di Hong Kong di 253 miliardi di dollari HK (+20,5% rispetto all’anno precedente) di cui il 66,6% in acquisti e 15,3% per alberghi come da ultime statistiche disponibili. Per il settore alberghiero, che a Hong Kong conta globalmente 175 alberghi con una capacità ricettiva di 60428 camere (dati 2011), lo sviluppo turistico annota una presenza media di 3,6 notti ed un tasso di occupazione camere del 87%. A documentare il peso sempre più significativo del turismo, sono i dati sull’occupazione dove gli addetti del settore sono passati, negli ultimi nove anni, dai 115mila ai 193,2 mila, registrando un 28,4% di nuovi posti di lavoro. Uno sviluppo che rende necessario un implemento della capacità ricettiva: attualmente sono state individuate 24 aree di attività industriale dismesse da destinare a uso alberghiero. Nell’intento di supportare le attività turistiche, le autorità cittadine intendono mantenere un basso livello di tassazione e, fra le diverse iniziative in cantiere, c’è anche quella di realizzare, entro la fine del 2015, un terminal per grandi navi da crociera con le relative infrastrutture ricettive. 컄

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Breaking news Osservatorio business travel: nel 2012 diminuiscono del 3,3% i viaggi d’affari in Italia rispetto al 2011

Il boom degli hotel di lusso n Italia negli ultimi 10 anni gli alberghi 5 stelle hanno fatto segnare una crescita del 134%. Nonostante la crisi dell’ultimo biennio, gli hotel di lusso in Italia si sono sviluppati passando dalle 164 strutture del 2002 alle 383 del 2011. Secondo i dati del gruppo Uvet, è la provincia di Napoli con 32 hotel a 5 stelle, il territorio con la più elevata presenza di alberghi di lusso, presenti soprattutto nelle località turistiche più rinomate come Ischia (6), Capri (4) e Anacapri (3). Al secondo posto la provincia di Roma, con 31 strutture di cui 29 nella Capitale. Terza, invece, Salerno, che sul territorio conta una ventina di strutture 5 stelle e 5 stelle lusso dislocate prevalentemente nelle località della Costiera Amalfitana. Al quarto posto si colloca Firenze con 19 alberghi a 5 stelle, mentre 17 ne hanno le provincie di Venezia e Bolzano. Solamente 15 gli hotel di categoria 5 stelle e 5 stelle lusso presenti nel milanese. Guardando alle singole città, quella con il maggior numero di strutture deluxe è Roma seguita da Venezia, Milano e Firenze. Tra gli incrementi più rilevanti c’è quello di Torino che, grazie alle Olimpiadi invernali del 2006, ha creato 4 nuove strutture di lusso (nel 2002 nel capoluogo piemontese non era presente nessun albergo 5 stelle).

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Lamborghini si avventura nella gestione alberghiera... in Oriente l celebre brand Tonino Lamborghini va alla conquista della Cina “avventurandosi” nelle gestioni alberghiere in partnership con il gruppo JoinIn, società con sede a Shanghai interessata a gestire hotel e resort. Dopo l’esperienza italiana dell’hotel di Collecchio (inaugurato nel 2006), il celebre marchio italiano Tonino Lamborghini è sbarcato nel 2012 nella Repubblica Popolare Cinese. Lo ha fatto a Suzhou con il Tonino Lamborghini Boutique Hotel Suzhou Jinji, un resort di lusso di 92 camere, prima tappa di un percorso che nei prossimi 3 anni dovrebbe portare all’apertura di 8 alberghi a brand Lamborghini sotto la gestione del Join-In Group. Quello di Suzhou è il primo albergo della Cina gestito da un italiano e viene considerato il prototipo di un possibile sviluppo. Si tratta infatti di un modello alberghiero di stile architettonico cinese (con il giardino che circonda una piccola pagoda, il ponte e l’acqua, i torrentelli che vivacizzano l’insieme) ma con chiari accenti italiani nel design delle stanze e degli spazi comuni (ristorante, centro benessere, palestra, piscina coperta, etc.). «Si tratta di un progetto ambizioso che rientra negli obiettivi del gruppo», afferma David Yin, brand manager del gruppo Join-In che a Suzhou possiede anche il Crown Plaza (gestito da IHG), «con questo nuovo brand esploreremo anche mercati esteri come Giappone e Nord America».

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In occasione della Bit di Milano, l’Osservatorio sul Business Travel ha presentato i suoi dati che, per il 2012, non sono stati lusinghieri. Il volume dei viaggi d’affari italiani è sceso ai livelli del 2001 attestandosi sui 29,9 milioni di viaggi, con una flessione del 3,3% rispetto al 2011, per un totale di 1,1 milioni di trasferte “perdute”. Dall’indagine emerge che l’ambito nazionale dei viaggi d’affari registra la contrazione maggiore (–3,9%), perde il 2,3% il fronte europeo (–2,3%) mentre resta quasi invariato (–0,3%) il movimento d’affari verso le destinazioni intercontinentali. L’ospitalità alberghiera costituisce il 26% della quota di spesa per le trasferte di lavoro (+2,6%). I trasporti costituiscono il 60% della quota totale; nel 2012 sono stati favoriti il treno e l’aereo, che hanno guadagnato un +4,1%, a scapito del trasporto su gomma, che ha perso invece il 3,2%. La contrazione maggiore si è avuta nell’ambito dei viaggi cosiddetti “collettivi”, cioè viaggi aziendali e di incentivazione, che hanno registrato un –6,7% rispetto allo scorso anno. In flessione anche le trasferte legate a riunioni aziendali (–5,2%) e agli incontri con clienti e fornitori (–3%). Resistono i viaggi legati alla partecipazione a fiere (soprattutto fiere estere), che calano soltanto dell’1,6%. Dall’analisi della durata dei viaggi, infine, lo studio rileva che i più penalizzati sono quelli brevi che non prevedono pernottamento (–5,9%) mentre quelli dalle due notti in su, rimangono pressoché stabili (–0,6%). La tendenza delle aziende è chiara: accorpare le trasferte per ridurre i costi.

Accordo NH per nuovi finanziamenti Nuovi partner finanziari per NH Hoteles: il gruppo cinese HNA, che acquisisce il 20% di Nh, e di Hospitality Properties Trust (HPT), con un prestito di 170 mln di euro (garantiti da 5 hotel NH). L’accordo con HNA prevede anche la creazione di una joint venture per consentire ad NH Hoteles di entrare in Cina e ad HNA di gestire le proprietà a marchio NH sul suolo cinese. L’accordo siglato con la società nordamericana, invece, oltre al prestito di 7 anni ad un


tasso di interesse annuale non inferiore al 10% include anche l’acquisto, da parte di HPT, di cinque strutture NH in America Latina che continueranno ad essere gestite dalla catena. Tra i due partners verrà fondata una joint venture per acquistare l’NH Jolly Madison Tower di New York, ristrutturarlo e gestirlo, forse con il brand Sonesta International Hotels. Nel 2012 NH Hoteles ha registrato perdite per 292 milioni di euro, contro un profitto di 6,2 milioni di euro nel 2011. L’accesso al mercato cinese (management contract di hotel di proprietà praticamente statale) è attualmente l’obiettivo più ambito dalle catene occidentali.

Peggiora il quadro socioeconomico peggiora la situazione turistica In un contesto sociale segnato dal peggioramento della situazione economica e dalla crescita della disoccupazione, gli esperti si aspettano anche agitazioni e disordini che potrebbero segnare negativamente l’andamento delle vacanze nel 2013. Molti investitori istituzionali temono infatti che in Italia, Spagna e Grecia nel 2013 possano diffondersi proteste e scioperi a oltranza che avrebbero effetti deleteri sulla clientela internazionale. I pubblici amministratori sono invece ottimisti e prevedono nel 2013 il ritorno in Italia della clientela internazionale. Parlano di sensazioni raccolte alle fiere europee, di dati ottenuti da fonti private, di tendenze verificate dai tour operators. D’altra parte gli analisti economici parlano di condizioni avverse allo sviluppo dei viaggi e delle vacanze. In tempi di recessione accade che i grandi capitali e gli investitori più forti vadano a caccia di aziende incagliate e di affari grandiosi. Tanti stanno guardando come falchi alle “occasioni” alberghiere che si presentano. In Italia al momento ci sono decine di alberghi in difficoltà e decine di banche che vogliono alleggerirsi degli hotel che hanno in carico. Sono più di cento gli alberghi passati dal portafoglio delle banche e delle società di leasing alle bad company e/o alle società di recupero crediti, le quali d’abitudine mettono sul mercato le “sofferenze” al 50% del valore dell’immobile da alienare. Sintesi estrema: ci sono alberghi bellissimi a 4 stelle in vendita per 40.000 euro camera. Ci sono hotel appena costruiti costati almeno 70.000 euro per la sola realizzazione (senza il costo del terreno). Ci sono grandi occasioni per chi saprà coglierle!

Nuova carica in Choice Hotels Mike Shemer è il nuovo vice presidente di Choice Hotels International. Nel suo nuovo ruolo, Shemer si occuperà di sviluppo e di It; in particolare lavorerà fianco a fianco con il management per aggiornare le procedure gestionali in un’ottica di maggiore efficienza. «La pianificazione è essenziale per un’organizzazione come la nostra che sta crescendo come sistema di franchising, adattandosi alle nuove tecnologie», ha dichiarato Shemer. In passato, il manager ha avuto un ruolo strategico nello sviluppo delle iniziative chiave della compagnia, in particolare ha seguito l’adeguamento alla Sarbanes-Oxley (legge statunitense volta a migliorare la corporate governance e garantire la trasparenza delle scritture contabili) e la gestione di progetti di finance management. Prima di approdare in Choice, ha svolto un importante ruolo manageriale presso la Jerfferson Wells International.

L’Hotel Laforet Tokyo diventa Marriott Mori Trust Group e Marriott International Inc hanno recentemente siglato un accordo per convertire il Gotenyama Garden Hotel Laforet di Tokyo (Shinagawa-ku, Tokyo) in un albergo Marriott Hotels & Resort. Indirizzo esclusivo, nel cuore storico di Shinagawa-Gotenyama, l’hotel metterà a disposizione sofisticati spazi design, corredati da tecnologie e facilities di ultima generazione, come l’atrio, la lounge, il ristorante e la bellissima terrazza panoramica sui giardini di Gotenyama. Per le cerimonie di nozze, l’hotel metterà a disposizione anche una deliziosa cappella immersa nel verde. L’apertura con il nuovo brand è prevista entro dicembre 2013. Alla firma dell’agreement, John Marriott, ViceChairman of the Board of Marriott International, Inc. ha dichiarato, «Siamo felici di collaborare in Giappone con Mori Trust. Ci unisce la condivisione di forti valori culturali». Con questa operazione il Marriott Tokyo Hotel sarà il quarto albergo del brand Marriott nel paese del Sol Levante, dove la catena è già presente a Okinawa, Nagoya e, nel 2014, aprirà anche a Osaka.

700 camere per il nuovo JW Marriott Hotel Dhaka Jamuna Builders Limited e Marriott International hanno firmato un accordo per la realizzazione di un albergo (700 camere), che aprirà, con il luxury brand

JW Marriott, a Dacca, in Bangladesh. La costruzione dell’hotel rientra in un più ampio progetto di sviluppo urbanistico che include anche la costruzione di negozi e uffici. «Siamo molto soddisfatti di questo progetto», ha dichiarato Simon Cooper, Marriott International’s president and managing director Asia Pacific, «Quella del Bangladesh è un’economia emergente, con una crescita annua che, nell’ultimo periodo è stata pari al 6%. Considerato che i mercati delle infrastrutture e dell’ospitalità di livello sono in continua espansione, l’apertura di un JW Marriott Hotel a Dacca (attualmente il secondo in città della Compagnia) è un investimento di sicuro ritorno, al quale seguirà, nel 2014, l’apertura anche di un Courtyard». Il JW Marriott Dhaka sorgerà nel centro della città e offrirà tre ristoranti, due bar, una spa e un centro congressi di 2280 metri quadrati.

Lussuoso Best Western nel Sud della Thailandia Best Western International ha annunciato l’apertura di un nuovo luxury resort sulla spiaggia dorata di Khao Lak nel sud della Thailandia: il Best Western Premier Khaolak Southsea. A poco più di un’ora da Phuket, il resort rappresenta il meglio dell’ospitalità thai cinque stelle e offre 25 camere, tutte con magnifica vista su una delle spiagge più belle dell’Asia, piscina, due ristoranti gourmet, di cui uno locale e l’altro con cucina internazionale. Il Best Western Premier Khaolak Southsea sarà il sedicesimo Best Western hotel nel Paese.

L’Hotel Bristol nel circuito Luxury Collection Dopo un restyling multimilionario, l’Hotel Bristol, storica icona dell’ospitalità di Varsavia, oggi di proprietà di Starman Poland, è entrato a far parte dell’esclusivo circuito The Luxury Collection Hotels & Resorts. «Siamo felici di aver introdotto il brand in Polonia, proprio con lo storico Hotel Bristol», dice Paul James, Global Brand Leader, The Luxury Collection. Situato nella parte storica della città, in Royal Route, vicino al Palazzo Presidenziale, l’Hotel Bristol, dall’anno della sua apertura, il 1901, è sempre stato il fulcro della vita mondana di Varsavia, nonché l’albergo preferito di personaggi del mondo della politica e dell’alta società. Dispone di raffinate camere (168) e suite (38) in stile Art Deco dove si respira ancora l’allure originaria. 3 2013

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Il mio motto

è “energia in libertà” Flessibilità ed efficienza sono le strategie di Energy Trading International S.p.A., società leader nella fornitura di gas naturale grazie allo spirito imprenditoriale di Roberto Giuli, che garantisce competitività e sicurezza su misura del cliente

✒Cristina Chiarotti Fino a pochi anni fa il settore della vendita di gas ai clienti finali era caratterizzato da tante piccole realtà frammentate in condizioni di monopolio. Con la liberalizzazione graduale del mercato dell’energia, si sono finalmente moltiplicate le opportunità. Oggi una di quelle piccole società è entrata nella top ten italiana di settore per volumi di gas naturale commercializzato con il nome di Energy Tra-

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ding International S.p.A., attiva nella gestione delle attività di approvvigionamento, shipping e vendita al city gate, con il preciso obiettivo di diventare un fornitore affidabile e competente cui demandare la gestione di gas naturale. Una società dinamica e in evoluzione che guarda anche al futuro, oltre i confini nazionali. La sua anima, il motore della sua crescita incessante, porta la firma di Roberto Giu-


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Il mercato unico è ancora molto frammentato, come tutto da scoprire è il campo delle energie rinnovabili. Per questo la strategia di Energy Trading di adattarsi alle esigenze del singolo cliente è risultata vincente

li, Direttore Generale. A lui e al suo spirito imprenditoriale si deve il costante upgrade che la società ha avuto in pochissimi anni. Ma quali sono state le caratteristiche fondamentali del successo di Energy Trading? Ne parliamo proprio con Roberto Giuli. «Sono sempre stato convinto che non sia necessario iniziare “in grande” per ottenere un grande risultato», spiega, «è importante non arrendersi al primo ostacolo ma, piuttosto, vedere quest’ultimo come un’occasione di crescita. Stiamo vivendo un momento della storia in cui la ricerca di nuove opportunità deve spingerci inevitabilmente in avanti, anche a cercare la collaborazione al di là dei mercati tradizionali e delle aree locali.

Credo che tassi di crescita più elevati possano celarsi in aree finora sconosciute, ma pur sempre alla nostra portata». Uno spirito forte quello di Roberto Giuli (foto sopra), senza dimenticare le sane regole di una imprenditoria lungimirante, che ha sempre inteso una società come una grande famiglia. «Il numero dei nostri dipendenti è cresciuto – conferma Giuli – ma il mio approccio è ancora a misura d’uomo. Di ciascuno conosco la storia, professionale e umana. Non importa a quale divisione aziendale un dipendente appartenga o quale ruolo svolga; quello che ritengo fondamentale è il coinvolgimento trasparente e responsabile di ognuno nel processo di vendita. La squadra è tutta l’azienda, unita nella condivisione dei valori societari e nella volontà di raggiungere i risultati per poter sviluppare business e fidelizzare i nostri clienti». Grazie ad una struttura organizzativa che copre l’intero territorio, composta da esperti agenti commerciali coordinati dalla direzione aziendale, oggi la Energy Trading International S.p.A. è in grado di garantire una diffusa presenza su scala nazionale. Da Nord Est a Nord Ovest, dal Centro al Sud Italia, è presente con sedi operative a Milano (uffici commerciali e ufficio marketing) e Roma (Sede Legale, Direzione Generale e uffici commerciali). Nel 2012 la società ha intrapreso un processo di internazionalizzazione che le ha permesso di affacciarsi sul mercato europeo ed extra europeo. «Il successo internazionale», continua Giuli, «è oggi alla portata di tutte le imprese, anche medie e piccole. Direi che è anzi una strategia fondamentale. È una sfida difficile, ma credo che competizione e innovazione, unite ad una visione di largo respiro, siano le uni3 2013

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COVER STORY NUOVI COMPONENTI CDA Con l’obiettivo di rendere maggiormente efficace e operativa la struttura, la Energy Trading International ha rinnovato il proprio Consiglio di Amministrazione, che attualmente si compone di professionisti con un consolidato background nel settore della vendita di Gas naturale e nella gestione di realtà complesse: Carlo Pochy Rianò (in alto a destra): nel 2012 consigliere del CDA di EnergyTI, oggi divenuto Presidente. Già Primo Dirigente del Ministero delle Finanze e poi della Difesa, è stato anche Amministratore unico della Alfa Sistemi Due srl e Direttore Generale della Nova Medica di Messina, nonchè Segretario Generale di Imprenditalia e Confimpresa; Jean Marie Pironnet (a destra, sotto), con il nuovo CDA, ha visto rinnovata la sua nomina di Consigliere con funzioni di Amministratore Delegato. In Total negli anni ’80-’90, poi in Eni nel ’92 come Direttore Sviluppo Esteri nella affiliazione e distribuzione, e in seguito Direttore Generale della Eni Suisse SA, è in Energy TI dal 2008; Gaetano Colucci (qui sotto): nel CDA di Energy Trading International in qualità di Consigliere, è fondatore e partner di Jason Consulting s.r.l., già Direttore Comunicazione e Rapporti Istituzionali di Sintonia SA (gruppo Benetton) e prima Responsabile dei Rapporti con il Governo e il Parlamento di ENI S.p.A.

che qualità in grado di innescare un circolo virtuoso per ogni società».

Espansione e internazionalizzazione Proiettarsi oltre i confini nazionali ha principalmente significato per Energy Trading la ricerca di nuove e più vantaggiose opportunità di approvvigionamento di materia prima: prima di tutto, ampliando la stretta collaborazione con i maggiori produttori di gas naturale, grazie alle

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importanti relazioni maturate in ambito internazionale dalla Società; poi assecondando l’esigenza di avere una presenza commerciale strutturata in paesi con mercati maggiormente liberalizzati limitrofi all’Italia. In questo contesto, Energy Trading International S.p.A. ha costituito società in Francia, Svizzera e Bielorussia, aprendo altrettanti sedi sul territorio. Ma la fase di espansione è ancora tutta in divenire, non solo logisticamente. Molti sono i progetti in fase di lancio, senza trascurare la produzione di energia da fonti rinnovabili che ben si concilia con l’attenzione che la Energy TI dedica alle problematiche ambientali. «Ritengo fondamentale», prosegue Giuli, partire da una puntuale analisi del mercato diversificando le fonti di approvvigionamento, elemento indispensabile per garantire la competitività e la sicurezza della fornitura ai propri clienti, proponendo un’offerta per ogni segmento di consumo e uno studio della “dual fuel”. Il mercato unico è solo ai suoi primi vent’anni e le frammentazioni nazionali sussistono ancora, come tutto da scoprire è il campo delle energie rinnovabili, la vera novità del futuro. Ma sono tut-


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te sfide che val la pena di superare per un’azienda dal carattere più globale». Energy Trading nell’ultimo anno ha investito particolare attenzione anche sulla propria immagine, definendo una nuova strategia di marketing e di divulgazione del proprio brand, nella forma e nei contenuti, per consolidare i risultati economici ottenuti implementandone il business e posizionarsi sul mercato secondo le regole moderne della comunicazione. Con questo obiettivo si sta rinnovando il sito web, nell’ottica di implementare il livello di servizio alla clientela garantendo maggiore fruibilità di comunicazione. Ul-

La Energy Trading International S.p.A. è in grado di garantire una diffusa presenza su scala nazionale con sedi operative a Milano e Roma. Per avere una presenza strutturata in paesi con mercati più liberalizzati limitrofi, ha costituito società anche in Francia, Svizzera e Bielorussia

IDENTIKIT DEL CLIENTE DI ENERGY TRADING INTERNATIONAL Professionalità e consolidata esperienza nel settore energetico sono i punti di forza per offrire risposte efficaci alle esigenze di ogni tipo di utilizzatore di gas. «Con il cliente», affermano i vertici dell’azienda, «ci relazioniamo con trasparenza, puntando a fornire concorrenzialità dell’offerta, qualità del servizio e innovazione». Negli anni sono stati acquisiti clienti operanti in molteplici settori produttivi dal target elevato, tra i quali importanti realtà imprenditoriali del settore turistico-alberghiero, come grandi strutture ricettive/luxury. Ecco in breve i diversi target: clienti industriali, grandi (consumo annuo di gas >10 mm3) e medi (consumo annuo di gas compreso tra 200.000 m3 e 10 mm3); clienti civili (<200.000 m3 anno), tra cui microbusiness come bar, ristoranti, professionisti e artigiani, e domestici, come condomini; distributori locali, società o enti pubblici che si occupano dell’attività di trasporto e vendita di gas naturale attraverso le reti di gasdotti locali a media e bassa pressione. timo, non meno importante, l’aspetto delle partnership con le grandi realtà sociali del nostro paese, come la collaborazione con la “Fondazione Veronesi” o con la società sportiva “Juventus”. Una dinamicità strutturale insita nelle sue radici, che l’ha resa scelta preferenziale sul mercato di riferimento. «Offriamo flessibilità ed efficienza senza dimenticare il nostro bagaglio di esperienze culturali ed umane», conclude Giuli, «perché la nostra strategia è adattata al singolo cliente, che vuole e deve poter scegliere. Ecco perché uno dei nostri claim che preferisco è “Energia in Libertà”». ■ 3 2013

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L’ALTRA COPERTINA

9 ragioni di una Case History d’eccellenza Soltanto un’ora di volo dalle principali città italiane e si è in paradiso. Basterebbe quest’unica motivazione per scegliere il Forte Village di Santa Margherita di Pula. Ma, di assi nella manica, questo sorprendente villaggio di alberghi ne ha molti di più, almeno altri otto. Tutti da scoprire. E riscoprire. Ce ne parla l’ad Lorenzo Giannuzzi

✒Annarita Maggi Intercettare nuovi mercati e trovare nuove occasioni per fidelizzare i clienti. In una parola, innovare. È questa la ricetta universale per superare i momenti di difficoltà. Ricetta sulla bocca di tanti ma messa in pratica – con successo – da pochi. Lorenzo Giannuzzi, direttore generale e ad di una delle più sorprendenti realtà dell’hotellerie italiana, il Forte Village di Santa Margherita di Pula, può dire, senza timore di smentita, di essere tra quelli che ce l’hanno fatta. In 18 anni di conduzione, ha trasformato, giorno dopo giorno, tra-

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guardo dopo traguardo, il Forte Village in un villaggio di alberghi (8 strutture e 1600 posti letto) che, oggi, fattura 65 milioni di euro e dà lavoro a 1000 persone, vantando un livello record di fidelizzazione superiore al 50%. Una case history d’eccellenza nel panorama italiano, ma anche internazionale, per molte ragioni – ne abbiamo contate almeno 9 – e sotto molti aspetti, tra cui senza dubbio il Mice, segmento al quale sono dedicati un’offerta e un servizio di altissima qualità. Ed è proprio sul servizio che Giannuzzi ha deciso


L’ALTRA COPERTINA 9 ragioni di una Case History Mice d’eccellenza. In un tweet LOCATION Un’ora di volo dalle principali città italiane e sei in una location straordinaria MICROCLIMA 300 giornate di sole all’anno, grazie alle montagne che proteggono il tratto di costa dai freddi venti del nord dell’isola RICETTIVITÀ 8 alberghi e 756 camere che offrono il più alto livello di ospitalità eleganza e raffinatezza FLESSIBILITÀ Spazi ed allestimenti modulabili per ogni esigenza SPETTACOLARITÀ Dai meravigliosi ristoranti sul mare a quelli immersi nel verde, dalle splendide piscine, alla piazza, non c’è angolo che non regali un’emozione unica RISTORAZIONE 3 chef stellati e una brigata di 80 cuochi “fantasisti” sempre a disposizione TALASSOTERAPIA Un percorso unico al mondo, immerso nella bellezza e nei profumi di un giardino tropicale. Ideale epilogo di una giornata di lavoro DIVERTIMENTO E SPORT Di tutto e di più per il team building, tra discoteca, pista di go-kart, di bowling, campi da calcio, da tennis e da basket, campo pratica di golf e percorso jogging KNOW-HOW Una straordinaria esperienza, collaudata negli anni, nell’organizzazione di eventi. Il nostro successo è confermato dal successo dei nostri ospiti

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L’ALTRA COPERTINA

di giocare il destino del Forte, puntando sull’unicità e sull’italianità e investendo moltissimo nella formazione. Scelta che ha dato i suoi frutti: nel corso degli anni il resort ha collezionato prestigiosi award, solo per citare i più recenti, nel 2012, ha vinto per la 15a volta consecutiva il

World’s LeadingResort e il World’s Leading Villa, ai quali si è aggiunta da poco un’altra grande soddisfazione: il quinto posto nella top 100 dei migliori master in hotel management del mondo e il primo posto in Italia. Un riconoscimento, quest’ultimo di cui Lorenzo Giannuzzi va

A TU PER TU CON LORENZO GIANNUZZI Lei e il Forte, un matrimonio che dura da 18 anni... «18 anni sono tanti ma, come in tutte le unioni d’amore che si rispettino, l’importante è mantenere sempre viva la passione. Forte Village è un prodotto che si rinnova di anno in anno, perseguendo la sua filosofia, coniata 15 anni fa, che consiste nel sapersi presentare ogni anno ai nastri di partenza con accattivanti novità». Qual è il suo ricordo più bello? «Sono tanti, per esempio aver ospitato alcuni degli eventi internazionali di più alto profilo, aver incontrato le personalità più importanti del mondo dell’imprenditoria, dello spettacolo, della finanza e aver “sfornato” una quantità incredibile di nuovi manager che oggi, col loro talento, si stanno distinguendo in ruoli dirigenziali in tutto il mondo». E il momento di crisi? «In 18 anni ce n’è stato più di uno, dalla crisi americana iniziata con l’attacco alle torri gemelle, fino all’at-

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tuale recessione economica, ma per fortuna abbiamo sempre reagito, adattandoci al cambiamento senza subirlo, e in alcune occasioni, portando a casa anche risultati eccellenti, come il premio, nel 2001, quale unica struttura ad essere riuscita a registrare un aumento di fatturato e presenze rispetto all’anno precedente del 30-40%, in un momento caratterizzato da una flessione generale». L’iniziativa di cui va più fiero? «Sicuramente è legata al mio arrivo al Forte Village. Venivo da diverse esperienze ai Caraibi e in America dell’ovest, quando chiesi ai vari responsabili degli uffici commerciali del gruppo Forte Le Méridien quale fosse la ricetta per risollevare la struttura che viveva allora momenti difficili. Mi risposero che la soluzione era quella di abbassare i prezzi in modo da aumentare i volumi occupazionali. Decisi invece di assumermi il rischio personale di fare esattamente il contrario, li alzai in maniera si-


L’ALTRA COPERTINA

FORTE, A PARTIRE DAI NUMERI

Fatturato raggiunto nel 2012: 65 milioni di euro

particolarmente fiero, «l’essere riusciti a colmare una lacuna che esisteva nell’ambito della formazione manageriale del turismo ci fa molto piacere. Abbiamo capito, prima dei nostri governanti, quanto sia importante offrire corsi di alta formazione a futuri manager che gestiranno in futuro il PIL del paese», dice. E alla domanda “cosa si aspetta dal 2013”, risponde di aspettarsi buoni risultati, soprattutto sul fronte estero, «stiamo raccogliendo i risultati di alcune iniziative lanciate già da qualche tempo sui mercati emergenti», dice, mentre per l’Italia le previsioni sono un po’ meno ottimistiche, «le strutture di lusso come la nostra», spiega, «pagano, oltre il prezzo della crisi generale, anche quello della “criminalizzazione” che si sta facendo sul consumo dei prodotti di lusso: spesometro, redditometro, limitazione dell’importo di spesa cash sono tutte misure che ■ indubbiamente ci penalizzano».

8 strutture ricettive 1600 posti letto 1000 dipendenti 100 eventi in un anno 12 campi tennis 3 campi da calcetto 1 campo da calcio regolamentare 1 campo da basket 8 piste da bowling 1 pista di go-kart 1 putting green 1 driving range 21 ristoranti 3000 metri quadrati di Spa con 6 piscine per la talassoterapia

gnificativa, puntando sulla bellezza del posto e sulle potenzialità che intravvedevo. Questo ha segnato in maniera indelebile il destino del Forte Village, facendolo diventare un’icona del turismo italiano, sia per la qualità dell’offerta che per i risultati economici conseguiti». Il premio che ancora manca nel paniere del Forte? «Abbiamo un’enorme stanza che raccoglie tutti i premi e i trofei vinti negli ultimi 18 anni. A questo punto avrei piacere che venisse ufficializzato il ruolo del Forte Village di ambasciatore del made in Italy nel mondo, anche se, di fatto, questo già avviene in alcuni Paesi». Qual è la sfida più difficile che deve affrontare oggi il general manager di una realtà esclusiva come il Forte Village? «Capire a adeguarsi al momento che stiamo vivendo. Oggi è tutto più veloce, più competitivo e, per non restare indietro e non farsi travolgere dal cambiamento, bisogna continuamente innovare, seguire una chiara strate-

gia di marketing, ma anche sapere fare squadra con le persone giuste: il senso di appartenenza è un pilastro imprescindibile di una buona gestione operativa». La “lezione” più importante imparata sul campo da trasmettere a un aspirante direttore d’hotel? «La soddisfazione che più mi rende orgoglioso è quella di aver formato grandi talenti manageriali, che una volta usciti dalle scuderie del Forte Village, sono stati capaci di collezionare importanti successi nei rispettivi ambiti lavorativi, applicando le filosofie manageriali che hanno reso unico il Forte Village: management by example, management by walking around (riuscire a creare un processo di osmosi tra i diversi reparti per capire le difficoltà dei collaboratori e far sentire la propria presenza, anche fisica), capacità di pensare “out of the box”, di non accettare mai un “no” come risposta ad una richiesta, e di fare squadra ed essere disposti a “sporcarsi” le mani, in caso di necessità». 3 2013

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L’INCHIESTA

Startupper avanti tutta!

Innovazione, confronto ma soprattutto contaminazione. Sono queste le carte su cui si gioca la partita del rilancio italiano. E, mentre le università cominciano a proporre corsi anche per aspiranti imprenditori, sempre più manager rimasti a casa si inventano nuovi business, alcuni dei quali davvero originali...

✒Gaia Fiertler La parola d’ordine è contaminazione. Lo scopo è quello di fare innovazione, per dare qualche speranza a questa povera Italia con le gomme a terra, con nuove imprese che funzionino e che facciano la differenza per l’alto contenuto innovativo e un solido business plan, ossia un piano di business fattibile, sostenibile e competitivo. Università, fondazioni, associazioni di categoria, imprese e investitori sempre più insieme in questo processo di contaminazione, per tirar fuori qualcosa di buono e ridare slancio al Paese. Le stesse business school, tradizionalmente votate alla formazione manageriale, ora propongono corsi anche per aspiranti imprenditori o imprenditori di ritorno, dopo una vita da manager.

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Fertili contaminazioni per start up Contamination Lab è una nuova iniziativa dell’Università Ca’ Foscari di Venezia insieme con l’incubatore veneto H-Farm, che nasce per educare gli studenti alla cultura del rischio, abituandoli a confrontarsi con discipline diverse e imprenditorialità. Il fine è quello di dare stimoli per far nascere percorsi autonomi, con la presentazione di idee di business che hanno già avuto successo e lezioni specifiche sul tema del fare impresa; confrontandosi con le aziende del territorio, in collaborazione con Venetwork, network di imprenditori veneti; con workshop sull’innovazione e con la presentazione di idee di business a potenziali investitori, come con-


L’INCHIESTA Sta provando a fare l’imprenditore l’11% dei dirigenti che hanno perso il lavoro negli ultimi anni: ben 43.000 nel settore privato tra il 2008 e il 2011 e 11.600 a fine novembre 2012

clusione di un lavoro di gruppo supportato da un team operativo di Contamination lab. «Vogliamo insegnare agli studenti non tanto a “trovare” lavoro, ma a “creare” lavoro, attraverso innovazione e capacità imprenditoriale, traducendo in pratica le loro intuizioni», commenta il rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro. «Questa partnership consentirà di avvicinare di più il mondo imprenditoriale a quello accademico, creando una nuova cultura d’impresa tra i giovani e dando loro nuo-

ve chance. Sarà una opportunità di sviluppo e di innovazione per il territorio», aggiunge Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm, il venture incubator (con spazi a Ca’ Tron, Seattle, Londra e Mombai) in ambito web, digital e new media, che favorisce lo sviluppo di start up basate su innovativi modelli di business. A Milano invece è previsto per maggio il PoliHubstart up district & accelerator, una iniziativa della Fondazione Politecnico di Milano per lo sviluppo di start up innovative nelle tecnologie digitali, nuovi media, dispositivi medicali, tecnologie “green” ed efficienza energetica, città intelligenti (smartcity), aerospazio e disegno industriale. Un investimento da tre milioni di euro l’anno, con l’obiettivo di arrivare a 100 start up incubate nei prossimi tre anni. Lo scopo è quello di creare un ecosistema per attrarre attorno all’ateneo milanese nuove imprese, grazie alla presenza di infrastrutture, know-how, laboratori e domanda specifica, superando i confini dell’incubatore per dar vita a un vero distretto tecnologico. PoliHub, 5mila metri quadri nel polo della Bovisa, offrirà anche un programma di formazione con seminari, testimonianze e workshop su

Carlo Carraro, rettore dell'Università Ca’ Foscari di Venezia. In basso la sede dell'incubatore H-Farm a Ca’ Tron, in provincia di Treviso

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Mariella Enoc, vicepresidente di Fondazione Cariplo e presidente di Fondazione Filarete

temi chiave per le start up, come “business model design”, marketing online, gestione delle risorse umane, economia e finanza, sviluppo prodotti, innovazione. E sono previsti incontri con imprenditori di successo, top manager di aziende e operatori del venture capital italiano e internazionale. L’Università Bocconi di Milano, invece, ha appena presentato l’incubatore Speed Mi up - Officina di imprese e professioni, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e il Comune di Milano che hanno stretto un accordo per il sostegno a occupazione e imprenditorialità. A regime, verranno ospitati 20 start up e 40 professionisti per un massimo di due anni, che saranno accompagnati nello sviluppo del business con formazione mirata, tutoring e servizi. A dare un’accelerazione a tutto questo fermento (ci saranno poi abbastanza idee profittevoli per tutti questi spazi e iniziative?) contribuirà anche il lancio da parte di Microsoft, Fondazione Cariplo e Fondazione Filarete del progetto Startup revolutionary road, che quest’anno coinvolgerà 17mila giovani italiani, con strumenti informatici, competition e corsi

«Per creare valore occorre investire su due fattori chiave: le giovani generazioni e le imprese ad elevata intensità di ricerca, in grado di sviluppare nuovi paradigmi tecnologici» (Mariella Enoc, Fondazione Cariplo e Filarete)

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per trasformare un’idea in un business. Il progetto si inserisce nell’ambito nel programma mondiale di Microsoft Youthspark, che coinvolgerà 300 milioni di giovani. In Italia il gruppo di lavoro comprende Fondazione Filarete, che nasce nel 2008 come centro per il trasferimento tecnologico verso le pmi; TechGarage, associazione non profit nata nel 2008 volta a valorizzare il talento imprenditoriale e l’innovazione, introducendo gli startupper al mondo degli investitori; la Fondazione Politecnico di Milano, che gestirà il Polihub; I3P incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino e InnovAction Lab dell’Università di Roma Tre. «Per creare valore e uscire da questo periodo di congiuntura economica occorre investire su due fattori chiave: le giovani generazioni e le imprese innovative ad elevata intensità di ricerca, in grado di sviluppare nuovi paradigmi tecnologici», afferma Mariella Enoc, vicepresidente di Fondazione Cariplo e presidente di Fondazione Filarete.

Studi da manager per fare l’imprenditore Nuove idee imprenditoriali escono anche dalle business school, le scuole di gestione d’impresa che, oltre a formare manager, sempre più mettono a punto pro-


L’INCHIESTA

grammi ad hoc per dotare aspiranti imprenditori di competenze finanziarie e gestionali e, se possibile, della mentalità che serve. Ma la mentalità dell’imprenditore, votata a rischiare in proprio e a vedere quello che ancora non c’è e che gli altri non vedono (la cosiddetta «vision», o visione strategica) è innata o si acquisisce? Intanto, le scuole di alta formazione

offrono strumenti utili per mettere in piedi un progetto autonomo, complici le nuove tecnologie. Le start up più frequenti, generate dal bacino delle business school, sono infatti quelle del mondo digitale, dai siti di servizi alle sempre più numerose applicazioni (dette «app») per iPhone e Android. Dalle ultime edizioni del master in general management (Mim) di Escp Europe, per esempio, che è la business school internazionale con campus a Torino, Parigi, Berlino, Madrid e Londra, sono nate alcune iniziative imprenditoriali. Dal sito di servizi dove scambiare tempo e competenze (www.tamtown.it), alle stazioni di foto-

In alto, la sede dell'Università Bocconi di Milano, che ha appena inaugurato l'incubatore Speed Mi up. In basso, la sede del Mip, la business school del Politecnico di Milano, che ha programmi per startupper

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L’INCHIESTA

Bernardo Bertoldi, docente di imprenditoria e family business presso Escp Europe e l’Università degli Studi di Torino

copie gratuite per studenti (www.copycopy.it), alla personalizzazione di qualsiasi oggetto personale, compresi mazze da golf e ipad (www.ucustom.eu). «Oggi c’è bisogno più che mai di giovani con spirito imprenditoriale che possano creare il loro futuro e quello del nostro Paese. Credere fortemente nelle proprie iniziative è il valore che trasmettiamo ai nostri studenti», afferma Bernardo Bertoldi, docente di imprenditoria e family business presso Escp Europe e l’Università degli Studi di Torino. «Tutti noi qui a Torino, come in tutti i cinque campus, abbiamo frequentato un corso di tematica imprenditoriale con diretto collegamento al mondo del venture capital e ci siamo impegnati a realizzare un progetto di start up in sole due settimane», racconta Giulia Laugero, studentessa Escp Europe del Mim e Presidente dell’Associazione studentesca Jet. Dalla mente creativa di altri tre studenti è anche nata Build it up, associazione non profit per facilitare

POCHI E LIMITATI GLI INVESTIMENTI IN START UP IN ITALIA • Italia: 106 investimenti da parte di fondi pari a E 82 milioni • Francia: 371 investimenti per E 597 milioni • Germania: 544 investimenti per E 431 milioni • UK: 405 investimenti per £ 347 milioni (circa E 430 milioni) • Spagna: 336 investimenti per E 111 milioni • US: 973 investimenti per $ 10.1 miliardi Negli Usa l’investimento medio è pari a $ 7,12 milioni, in Europa quasi 4 volte meno, pari a E 1,48 milioni (equivalente a circa $ 1,89 milioni). In Italia, l’investimento medio ottenuto dalle imprese finanziate nel 2011 è compreso tra gli E 800.000 (fonte Aifi) e E 1 milione (fonte Vem).

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la creazione di start up. In pratica ogni idea che supera la prima selezione via mail ha un team di supporto con studenti di economia, comunicazione, design e ingegneria e architettura, a seconda del business, per fare lo studio di fattibilità, preparare il business plan e il piano di comunicazione e prepararsi a rispondere alle insidiose domande delle banche quando si va a chiedere un prestito. A sua volta il Mip, la business school del Politecnico di Milano, ha due corsi dedicati allo sviluppo di start up (Start up program e Summer start up program), cui partecipano giovani e meno giovani, proprio con l’obiettivo di dare una forma d’impresa alle proprie creazioni e applicazioni. Spesso sono infatti sviluppatori informatici che sentono il bisogno di acquisire anche competenze gestionali e imprenditoriali per allargare il business e fare una società con altri, per esempio. CTMobi Srls è un’applicazione che permette di vedere i più importanti canali televisivi italiani in diretta sul proprio telefonino e che ha raggiunto con diverse versioni oltre un milione di download solo in Italia. L’app What’s on air permette invece di ascoltare in real time oltre 3.000 stazioni radio, con 700.000 utenti in tutto il mondo. L’aspetto innovativo è che consente di inserire il titolo di una canzone e trovare la stazione radio che la sta trasmettendo, o di mettersi in attesa, e che è la prima al mondo a permettere la ricerca e l’acquisto di biglietti di concerti direttamente inapp, grazie alla partnership con Seatwave.com. L’applicazione è stata in prima posizione nel ranking dell’app store in Italia e Francia e nella top ten in Germania, Belgio e Uk. University2Business è invece un sito web con cui le aziende assegnano agli studenti universitari dei progetti, più o meno complessi, retribuiti con collaborazione occasionale (mistery shopping o fotografie a vetrine per merchandising, ma anche loghi aziendali fino ad attività di consulenza). Mentre MyEventz è una innovativa app per la ricerca e gestione degli eventi in ambito IT, dedicata a manager e professionisti che potranno cercare, salvare in agenda e gestire tutti gli appuntamenti sull’information technology. Il format sarà estendibile a eventi internazionali e replicabile in altre aree di business.


L’INCHIESTA

Le start up dei post manager Corsi per fare impresa vengono proposti anche dalle associazioni di categoria dei manager, che si rivolgono ai dirigenti usciti dalle imprese con la crisi degli ultimi anni, troppo a lungo inoccupati o stufi di sottostare alle logiche di ristrutturazione delle multinazionali. Nel caso di Manageritalia, l’associazione dei dirigenti del terziario, da un corso è scaturito un libro, «Post manager. Da manager a professionisti liberi» (edizione Franco Angeli 2012), risultato di un lavoro di gruppo di quattro post manager durante un percorso per imprenditori del Cfmt, il centro di formazione manageriale di Manageritalia e di Confcommercio. Il volume è uno strumento pratico per passare dall’impresa all’imprenditoria, imparando a orientarsi in un mondo diverso. Dal superamento del lutto, con la presa di coscienza dei punti di forza e di quelli ancora migliorabili, al tipo di società da costituire, anche in base alla propria situazione previdenziale. A distanza di un anno due degli autori, Savino Paolella e Bernardo Pandimiglio fanno i consulenti, mentre Laura Tramezzini lavora part-time in una organizzazione non profit e Lorenzo Ca-

stelli è rientrato in azienda. Non tutti ce la fanno a reinventarsi, perché è dura cambiare mentalità e rischiare in proprio, dopo tanti anni di carriera in azienda, con una serie di privilegi (bonus, benefit e status sociale) difficili da lasciar andare.

Una giornata del master in management di Torino dedicata alle nuove imprese. Giulia Laugero in cattedra

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L’INCHIESTA

Vittorio Costa, CEO & Founder VividaWeb

«Mettere in piedi un business non è da tutti, bisogna avere spirito imprenditoriale, credere molto nella propria idea, fare un business plan serio e avere disponibilità economica o saperla trovare», suggerisce il coautore Savino Paolella. Sta provando a fare l’imprenditore l’11% dei dirigenti che hanno perso il lavoro negli ultimi anni: ben 43.000 nel settore privato tra il 2008 e il 2011 e 11.600 a fine novembre 2012 (elaborazione Manageritalia su dati Inps e Istat). Anche dai corsi del Cfmt qualche iniziativa imprenditoriale è già nata. Colkasko è un giovane tour operator fondato da cinquantenni usciti dall’impresa, che hanno convogliato competenze manageriali e passione per la bicicletta in un business nuovo. Questo prevede percorsi in bicicletta in Italia per italiani (formula rara, perché in genere noi andiamo all’estero e dal nord Europa arrivano in Italia), facendo rete con operatori locali e disegnando nuovi tracciati, comodi, per persone che vogliano fare un po’ di moto, ma anche scoprire le nostre bellezze paesaggistiche e l’enogastronomia regionale. Il format sarà replicabile anche per corsi outdoor di team building aziendali. «Dopo 25 anni da manager in gruppi primari come Sony, Metro e Sonepar, ho sentito il bisogno di esprimermi con più autonomia dando spazio anche alle passioni personali e sfruttando le competenze di una vita in un progetto mio», com-

Ignazio Grandis, fondatore di Colkasko, durante un tour di Monferrato e Langhe

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I business angel italiani investono un terzo di quelli americani Secondo il report pubblicato nel 2012 dalla Silicon Valley Bank in collaborazione con Angel Resource Institute, l’investimento medio dei business angel individuali e dei gruppi strutturati di angel, dal 2010 al 2012, è stato di $ 1,05 milioni a operazione. In Italia emerge invece che l’investimento medio nel settore Ict sia stato di E 350.000, quasi un terzo di quello statunitense. Allo stesso tempo, la dimensione media del round di finanziamento al quale partecipano gli angel statunitensi insieme ad altri venture capital è di $ 3,5 milioni. Gli angel italiani, invece, partecipano a round di dimensioni inferiori che mediamente ammontano a E 1,16 milioni. (elaborazione Osservatorio start up Mip Politecnico di Milano su dati associazioni di categoria)

menta Ignazio Grandis, fondatore insieme a Stefano Benericetti di Colkasko. Anche Vittorio Costa ha partecipato ai corsi del Cfmt, e ha trasformato in un business profittevole una idea che aveva già nel cassetto quando era direttore vendite di Novarra, società di Chicago che sviluppava software per la telefonia mobile. Una volta acquistata da Nokia, infatti, nel 2010 la società era stata smantellata. «Benché fossimo in utile, non eravamo abbastanza “core”», racconta Vittorio Costa. Così, perso il lavoro, inizia a frequentare i corsi da imprenditore e, un anno fa, lancia la start up Vividaweb con Vincenzo Capuano, ex direttore tecnico di Novarra. Insieme mettono a punto una piattaforma software innovativa («Overbrowser»), applicabile a qualsiasi dispositivo mobile, che si sovrappone ai browser e, con una icona girevole, indirizza l’utente a un pannello personalizzato di aziende aderenti al progetto. Primo cliente un importante gruppo cinese. «Preferisco assumermi i rischi del mio promettente progetto, piuttosto che cercare di “ricollocarmi”, probabilmente con retribuzione decurtata e, sicuramente, alla mercé di nuove e fantomatiche ristrutturazioni», con■ clude Costa.



L’INCHIESTA

Questione di

“look” L’immagine di una destinazione orienta i gusti e le decisioni dei meeting planner: ecco come si può renderla maggiormente e sinceramente appetibile

✒Dante Daverio Quando gli amici lo adulavano per la grande reputazione che godeva nell’Europa di fine Settecento, il poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Schiller, con una certa dose di ironia, spiegava loro che “io sono certo migliore della mia fama”. Questa ovvia presa in giro dell’importanza della reputazione pubblica, che sia essa di un personaggio o, come interessa a noi, di un luogo, ci fa capire quanto oggi, inevitabilmente, i tempi siano cambiati e quanto sia invece importante avere una buona immagine per potere essere apprezzati dagli altri. Specie quando si parla di business. E quando poi si parla di travel business non si può non sottolineare come, vista la grande concorrenza nel settore delle destinazioni deputate a ospi-

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tare meeting ed eventi, poter costruire la giusta immagine della propria meta, per motivare i buyer a sceglierla, dovrebbe essere per tutti i professionisti degli enti del turismo e dei convention bureau una priorità. Certo si badi bene che per costruire non intendiamo dare un falsa immagine, anzi: essere in grado di far passare ai propri interlocutori istituzionali la corretta reputazione della propria destinazione, in modo che essa non sia sottostimata nel valore, piuttosto che recepita con caratteristiche diverse da quelle che ha, non è così semplice. Molti insomma si chiedono come sia possibile divulgare in modo assolutamente giusto queste informazioni, in modo che gli organizzatori di eventi, che oggi sono sempre in cerca di


L’INCHIESTA Roma, anche grazie al mitico Colosseo, è la meta italiana preferita dei meeting planner americani

nuove destinazioni, possano restarne colpiti. E poiché la scelta finale di un planner è legata a diversi fattori, primo tra tutte la percezione che egli ha di una determinata località, è possibile “influenzarla” per orientarli all’acquisto? Probabilmente si, ci dicono gli esperti di marketing turistico, anche se il primo passo da fare è sicuramente quello di interpretare e capire come gli organizzatori di eventi si costruiscono essi stessi l’immagine di una destinazione. E proprio da uno studio dell’agenzia di marketing statunitense DCI Development Counsellors International (www.aboutdci.com), presentato all’ultima edizione di IMEX America, si può essere in grado di partire per identificare le fonti che i meeting planner considerano più autorevoli e gli strumenti che ritengono più efficaci per farsi un’opinione delle destinazioni che non conoscono.

Personalizzare la meta Intitolata “A View from Meeting Planners:

«l’Italia è la prima nazione al mondo, con l’8,4%, ad essere preferita dai turisti americani» Winning Strategies in Destination Marketing”, l’analisi condotta dall’agenzia di marketing territoriale newyorkese DCI è stata pensata proprio con lo scopo di donare a convention bureau e organizzazioni di marketing territoriale quelle indicazioni necessarie per costruirsi efficacemente una buona immagine. Così, il primo punto interessante emerso dalle interviste condotte, su un campione di planner americani di aziende e di associazioni, è che lo strumento di influenza più efficace nei loro confronti, nel momento in cui essi stanno cercando una nuova destinazione, è l’incontro faccia a faccia alle fiere di settore. Si tratta insomma di un canale molto tradizionale, ma che resta comunque apprezzato per la capacità di dare maggiore fiducia e spessore alle informazioni ricevute in modo “impersonale”. Altri strumenti che influenzano la reputazione di una destinazione sono le presentazioni organizzate per loro, ma soprattutto gli articoli sulle testate di settore e quegli educational che consentono l’esperienza diretta di conoscenza di un luogo. La ricerca americana evidenzia però pure il fatto che i meeting planner preferiscono viaggi di studio multi-destinazione (64%), piuttosto che mono-destinazione (36%). Da sottolineare poi che i tanto oggi quotati social media, sorprendentemente, non sono considerati influenti nel plasmare le percezioni sulle destinazioni. Gli esperti di marketing della DCI non si sono però fermati qui e hanno cercato di rispondere ad altri quesiti legati alla reputazione di una possibile meta. Ad esempio è stato chiesto agli intervistati come essi di norma sono soliti raccogliere le informazioni utili alla scelta della destinazione? Tre sono risultate essere le fonti principali di informazione che aiutano a sviluppare la percezione dei meeting planner intorno alle migliori destinazione da scegliere per i propri eventi: gli incontri con i rappresentanti delle destinazioni stesse, per il 58%, il poter dialogare con i professionisti del settore, per il 55%, e l’aver fatto viaggi personali o di lavoro nel luogo probabile destinazione dell’evento, per il 53%. Ancora poi è stato richiesto ai planner di dire quali interlocutori essi ritengono primari per una corretta valutazione della reputazione di una destinazione. La maggioranza dei profes3 2013

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L’INCHIESTA

Parigi e le sue bellezze sono sempre al centro dell’interesse dei buyer internazionali

sionisti americani intervistati ritiene che sia il convention bureau (57%), seguito dagli alberghi (50%) e dalle DMC (27%). La maggioranza degli interpellati inoltre considera la mail come strumento principale per condividere e scambiare informazioni con i convention bureau.

Il ruolo dei bureau Insomma emerge fin da subito l’importante ruolo che giocano i convention bureau nella trasmissione di una buona immagine di un territorio ai buyer. In Italia, fortunatamente, abbiamo già esempi virtuosi di operati di CB, tra i quali c’è quello della Sicilia. In prima battuta sul proprio sito web, proprio per mostrare come l’isola offra la possibilità di ospitare ogni tipo di evento e di dare i più aggiornati servizi di supporto, il Sicilia Convention Bureau ha

«Ad oggi gli articoli su testate di settore si

confermano lo strumento di influenza più efficace nell’orientare la scelta di una nuova destinazione o location»

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infatti selezionato i migliori “meeting hotel” 3, 4, 5 stelle e 5 stelle lusso, che rispettano gli standard IFE, allo scopo di facilitare i propri interlocutori nella scelta della soluzione più adatta alle esigenze del momento. Altro esempio virtuoso e made in Italy è quello relativo alla presentazione organizzata dal Convention Bureau della Riviera di Rimini per il pubblico ei planner di Londra. Intitolata “Experience the Magic of Rimini”, la serata di networking dinner svoltasi giovedì 31 gennaio, presso il ristorante Bellaria di Londra, ha proposto un perfetto mix di informazioni e reputazione della destinazione. Protagonisti sono stati infatti migliori prodotti eno-gastronomici del territorio, le esibizioni del prestigiatore Richard Kettle e infine l’offerta congressuale della Riviera di Rimini con le ricchezze del suo territorio. «Abbiamo voluto dare un’impronta informale e magica alla serata», ci racconta Federica Lucini, coordinatrice Marketing del CBRR, «per poter meglio trasmettere ai professionisti intervenuti il senso di stupore che può vivere chi viene a spendere qualche giorno nella nostra Riviera. Per fare ciò abbiamo abbinato


L’INCHIESTA TREND 2013 Anche la meeting industry, come ogni settore di business, ha le sue tendenze. E come spesso accade, e pure in molti settori diversi tra loro, i trend più seguiti arrivano dagli Usa. È per questo che la catena alberghiera Destinations Hotels & Resorts ha condotto un’inchiesta intervistando 380 meeting planner, dalla quale emergono proprio i 5 trend per il 2013. Il primo riguarda la destinazione. Anche se il budget rimane una delle preoccupazione dei planner, nel 2013 si concentreranno maggiormente sulla scelta di una meta che di per sé è già un valore aggiunto dell’evento. Non manca l’ecologia. Scelte ecosostenibili non sono più una novità in materia di meeting, anzi il settore congressuale mostra molta più attenzione al rispetto ambientale della media nel comparto travel in generale. Segue l’importanza del fattore enogastronomico. È determinante per il 78% dei buyer che conoscono l’importanza del buon cibo. Altro trend è quello legato alla voglia di avventura. Secondo gli intervistati gli eventi del 2013 saranno spesso all’insegna dell’attività fisica, come team building dal gusto avventuroso. Non sarà sottovalutata infine l’importanza dei social media. Metà dei planner intervistati hanno ammesso di consultare uno o più social prima di scegliere la location per il loro evento.

Continuando quindi a scorrere i dati forniti dallo studio DCI si scopre come, subito dopo l’interazione con i bureau, gli organizzatori di eventi cercano contatti con gli operatori locali specializzati nel settore: gli hotel in primo luogo (50%), seguiti da DMC (27%) e PCO (12%), a conferma che per loro è importante conoscere nel dettaglio l’offerta di spazi e servizi. un’atmosfera accogliente e curiosa a una presentazione “non convenzionale” dell’offerta congressuale del nostro territorio. E devo dire senza falsa modestia che i 30 selezionati buyer inglesi intervenuti hanno dimostrato molto apprezzamento per la formula dell’evento e grande interesse nei confronti della destinazione».

Non solo web Siamo quindi arrivati alla ricerca della risposta “fatale” alla domanda principale posta ai planner, ovvero qual è secondo loro che la devono “subire”, la forma promozionale più efficace per una destinazione? Nonostante il 67% dei planner inFoto di gruppo per il Convention Bureau della Riviera di Rimini: il lavoro di team paga ancora

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L’INCHIESTA

Le bellezze italiane, come Trinità dei Monti, rendono il nostro un Paese ricco di appeal globale

tervistati ritenga che le pubblicazioni cartacee siano ancora importanti come capacità attrattiva delle destinazioni, è la pubblicità online a catalizzare in modo più efficace l’attenzione di un organizzatore nel 73% dei casi. E ancora la ricerca americana passa a tastare il polso sulle destinazioni specifiche, chiedendo quali sono quelle preferite per gli eventi internazionali: per i rispondenti americani, l’Italia risulta essere la prima nazione al mondo con l’8,4 % delle preferenze. La seguono Regno Unito (7,3%), Spagna (6,7%), Francia e Australia con poco più del 5%. Tra le capitali e le città più importanti, il predominio è di Londra con il 20,2% delle preferenze, seguita da Parigi e Barcellona con il 10,1%. Roma, prima città italiana si colloca in sesta posizione con il 6,2%. La notizia è quindi che le nostre mete sono sempre ben conosciute anche dall’altra parte dell’Atlantico: adesso la sfida è in mano a destinazioni e operatori italiani e al giusto strumento attraversi il quale possano raggiungere proprio questo pub-

blico che già li apprezza. La via principale, come abbiamo visto, sembra essere quella di operare sull’immagine di una destinazione attraverso la presenza caratterizzante dei convention bureau. Tanto più che indica questa soluzione anche un recente studio pubblicato dal German CB: nata per fornire una chiave di lettura dei trend che, a livello globale, avranno un impatto rilevante sul settore, e di cui chi opera nel mondo degli eventi deve tenere conto per mantenere competitivo il proprio business, questa analisi spiega come i bureau abbiano un grande potenziale per creare le giuste sinergie tra domanda internazionale e territorio per favorire l’economia locale, anche se spesso devono scontrarsi con un’offerta che in alcuni casi non è all’altezza delle richieste dei buyer. Oppure a volte pagano la mancanza di una proficua collaborazione tra settore congressuale espresso da loro e le istituzioni politiche locali. La loro opera è comunque spesso preziosa anche a livello “concettuale”.

Vince la qualità

«Metà dei planner intervistati hanno ammesso di consultare uno o più social prima di scegliere la location per il loro evento».

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Sono in particolare cinque le indicazioni che, secondo lo studio del German Convention Bureau, possono concretamente ispirare l’aumento della reputazione di una destinazione. In primo luogo c’è il


L’INCHIESTA

La spiaggia dello Zingaro e il Teatro Greco di Siracusa: luoghi unici come questi danno a una destinazione un valore intrinseco di immagine

ruolo dello “know how” locale che può essere determinante per la capacità delle destinazioni di attrarre eventi. Con la transizione verso l’economia dei servizi e della conoscenza, le destinazioni devono infatti attivare in maniera crescente le proprie risorse di eccellenza per acquisire e fidelizzare i clienti. I committenti tendono a portare il proprio evento là dove ci sono realtà attinenti alla propria sfera di interesse con cui potersi relazionare: grandi aziende, istituti di ricerca, opinion leader di fama, iniziative specifiche. La seconda analisi è quella che mostra come gli eventi di dimensioni più piccole potranno godere di maggiore “considerazione”. Si tratta di manifestazioni già da tempo numericamente in aumento. Per questo i fornitori di prodotti e servizi devono sempre più imparare a tenere nella giusta considerazione anche i piccoli meeting che privilegiano la qualità e che, in futuro, saranno catalizzatori di grandi volumi di business. La terza via è quella della personalizzazione. Poiché i tempi di programmazione degli eventi sempre più brevi, i fornitori tendono quindi a standardizzare le risposte, utilizzando format, magari evoluti e di qualità, che però risultano molto impersonali. Occorre invece che le destinazioni, le sedi per eventi e i fornitori di servizi si focalizzino sulle esigenze del cliente specifico e sui suoi obiettivi di business: fra le tante offerte, il cliente sceglierà quella inaspettata, unica, elaborata su misura per lui. Quindi si sottolinea

l’importanza della ricerca della sostenibilità: la prossima sfida sarà quella di produrre eventi che siano davvero green, ampliando le misure di sostenibilità anche al livello della tecnologia. Ultimo spunto è quello legati ai costi, che rimangono un fattore decisivo. Ma poiché tariffe e prezzi si stanno sempre più omologando a livello di destinazioni macro e micro, il nuovo valore aggiunto è pertanto costituito dall’”experience ROI”, cioè quell’insieme di fattori che rendono la destinazione competitiva anche dal punto di vista dell’esperienza. Regimi fiscali favorevoli, per esempio, ma anche condivisione del know how territoriale, qualità, trasporti efficienti e accessibili. ■

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SCENARI DEL TURISMO

La strategia

per il turismo L’ex ministro Gnudi ha lasciato in eredità al nuovo Governo il primo Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo nel nostro Paese. Critiche e soluzioni serie, da qui al 2020

✒Testo di Aura Marcelli, Foto di Barbara Ainis Tra città d’arte, patrimonio culturale e bellezze paesaggistiche l’Italia conta su un vantaggio competitivo assoluto. Eppure negli ultimi anni il nostro Paese ha perso posizioni sia a livello globale sia a livello europeo

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Finalmente è successo. Finalmente un ministro del Governo italiano (quello appena uscito di scena) ha avuto il coraggio di affermare l’ovvio e sostenere che il turismo è per il nostro Paese un’occasione unica di rilancio. Certo, parole simili erano già state spese in altre occasioni, da altri rappresentati politici, ma di fatto questa è la prima volta – e a sostenerlo è stato il Segretario Generale del UNWTO Taleb Rifai – che in Italia viene predisposto un piano del turismo che interpreti il comparto come un fattore di rilancio dell’intera economia. Il merito va all’ormai ex Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi che, poco prima di rimettere il mandato e passare il testimone al nuovo Governo, ha presentato il Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia, “Turismo Italia 2020”, in occasione dell’apertura della BIT 2013. Il piano, nella cui fase analitica è stato coinvolto lo stesso Taleb Rifai, propone reali strategie di intervento sul breve, medio e lungo termine, descrive e critica la situazione attuale del mercato turistico in Italia (che comunque rappresenta il 9% del PIL nazio-

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nale e il 10% dell’occupazione) e rivela senza mezzi termini ciò che tutti gli operatori del settore sanno benissimo: l’Italia come destinazione ha perso in competitività negli ultimi trent’anni perché il turismo non è mai stato posto al centro dell’azione governativa, né a livello nazionale né a livello locale. «Si è sempre pensato all’industria», ha accusato l’ex ministro intervenendo al Forum dell’ANSA dello scorso 18 febbraio, «ma non al turismo; se avessimo speso nel turismo un centesimo di quello che abbiamo speso nell’industria, ora il settore non sarebbe in queste condizioni». «Nel 1995 l’Italia era il primo Paese in Europa per arrivi, ma ora siamo solo terzi. Abbiamo le caratteristiche per tornare a essere leader». Recuperare quote di mercato sui diretti competitor, creare 500 mila nuovi posti di lavoro e incrementare di 30 miliardi di euro il PIL nazionale entro il 2020. Sono questi gli obiettivi che potrebbero essere raggiunti implementando le azioni indicate nel Piano, lasciato come preziosa eredità a chi dovrà occuparsi del turismo nel nostro Paese d’ora in avanti. A livello mondiale, negli ultimi dieci anni


SCENARI DEL TURISMO

il turismo è stato uno dei settori economici che ha avuto la crescita maggiore. Non solo la spesa dei turisti per viaggi all’estero è raddoppiata, ma si prevede che nei prossimi dieci anni aumenti di un ulteriore 50%. La crescita, ovviamente, è trainata dalle economie emergenti, in particolare i Paesi BRIC, ma questi si intendono sia come destinazioni, sia come immenso bacino di turisti da conquistare. Se, dunque, l’Europa è destinata a un ridimensionamento fisiologico, questo rende ancora più importante che l’Italia difenda la propria quota di mercato (oggi limitata all’11% dei viaggiatori internazionali, terza in Europa, dopo Francia e Spagna) e attragga quote di viaggiatori internazionali provenienti da Paesi in rapida espansione che, se in questo momento non rappresentano ancora valori significativi, sono destinate a raggiungerli in tempi molto brevi, crescendo insieme all’economia dei loro Paesi. Nonostante l’assoluto vantaggio competitivo del nostro Paese, in quanto a risorse turistiche, è ormai evidente che senza un approccio organico e una serie di interventi coordinati sul lungo periodo l’Italia non può che continuare a perdere occasioni di crescita e quote di mercato.

I punti critici Sulla base delle analisi, delle ricerche, delle interviste e della consultazione di tutta la documentazione disponibile, il Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia ha individuato alcune delle criticità principali per la definizione di una politica di sviluppo del turismo in Italia. Si tratta di nove aree sulle quali dovrà incentrarsi un insieme coordinato di azioni volto a riqualificare l’offerta turistica italiana nel suo insieme. 1. Governance del Turismo: si tratta della principale criticità che tutti gli operatori di settore segnalano. Manca una governance centrale forte, il settore turistico è lasciato ai margini della politica di sviluppo e soffre della frammentazione della catena decisionale tra Governo e autorità locali. Le scarse risorse economiche affidate al ministro senza portafoglio rendono inefficaci le iniziative locali e globali. 2. Comunicazione e promozione: il ruolo dell’Agenzia Nazionale del Turi-

smo (ENIT) è evidentemente insufficiente. Manca una promozione coordinata a livello di “Sistema Italia”, una strategia digitale del Paese per il Turismo e una “Direzione commerciale Italia” che lavori a supporto alle Regioni nella progettazione dei prodotti, anche interregionali, e nella definizione dei target economici che si devono raggiungere. 3. Canali di vendita: l’utilizzo dei canali di vendita digitali è ancora del tutto insufficiente, ma mancano anche accordi strutturati a livello Paese con tour operator outbound internazionali. L’Italia soffre ancora della disomogeneità tra i sistemi di rating degli hotel, oltre che della forte frammentazione dell’offerta di prodotti e servizi incoming. 4. Offerta prodotti: manca un coordinamento centrale nei confronti delle Regioni sui prodotti da sviluppare e da promuovere sui segmenti prioritari del-

Il settore turistico è stato lasciato ai margini della politica di sviluppo e non ha potuto contare su una governance centrale forte

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Dai canali di Venezia ai canali di vendita: l’utilizzo di quelli digitali è ancora del tutto insufficiente

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la domanda, come pure manca un piano centrale per quanto riguarda la strutturazione e la promozione di un calendario di eventi a supporto del turismo. Non sono state ancora sviluppate (se non in pochissimi casi) applicazioni per smartphone/tablet rivolte a turisti stranieri e in generale è carente l’innovazione dei prodotti turistici. Non sono stati realizzati focus sui segmenti target chiave in termini di dimensione e spesa e il nostro patrimonio culturale è poco valorizzato sia a fini turistici sia in termini economici. 5. Ricettivo: ci sono ancora troppe strutture antiquate e obsolete, mentre la qualità e gli standard sono molto variabili in relazione a sistemi di classificazione poco affidabili.

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6. Trasporti e infrastrutture: le infrastrutture esistenti non saranno in grado di accogliere i crescenti flussi turistici in arrivo nei prossimi dieci anni nelle “4 Città Top” (Roma, Venezia, Milano, Firenze). I collegamenti “ultimo miglio” tra aeroporto e destinazione finale sono inadeguati agli standard dei turisti internazionali. Rispetto ai Paesi competitor sono nettamente meno i voli diretti con i Paesi in forte crescita nettamente inferiore, come pure i voli low-cost verso l’Europa. 7. Formazione e competenze: le professioni del Turismo soffrono in generale di bassa attrattività per i giovani. Mancano scuole professionali di livello per direttori e management del turismo (es. École Hôtelière de Lausanne) e il


SCENARI DEL TURISMO

livello degli istituti professionali per il turismo non è adeguato alle necessità del settore. 8. Investimenti: il nostro Paese manca dei requisiti chiave per attrarre investimenti esteri. Gli investitori internazionali chiedono tre cose principali: stabilità fiscale, basso rischio Paese e approccio strutturato nel definire una “reason why” per investire. Pressione fiscale e difficile accesso al credito determinano un potenziale freno allo sviluppo degli investimenti nel settore da parte delle imprese esistenti. Manca un approccio strutturato e di coordinamento per attrarre investimenti turistici, sia italiani sia esteri. 9. Assetto normativo: i tempi e il processo di rilascio dei visti presentano

forti problematiche a fronte del numero di richieste in arrivo dai Paesi in forte crescita. La burocrazia è percepita come ostacolo allo sviluppo di nuovi poli turistici e alla gestione operativa delle imprese turistiche. Il peso della fiscalità non è coerente con un’ottica di sviluppo del turismo (ad esempio, penalizzazione derivante dalle aliquote Iva disallineate a quelle dei competitor). Mancano meccanismi efficaci per favorire la creazione di Reti d’Impresa seppur in presenza di fenomeni di aggregazioni spontanee.

Le Linee Guida del Piano Strategico indicano la via da seguire per restituire al turismo il valore economico e culturale che deve avere anche nel nostro Paese

Le linee guida Dopo la doverosa critica all’esistente e all’inesistente, il Piano “Turismo Italia 2020” presenta le iniziative che potranno 3 2013

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SCENARI DEL TURISMO

Il rilancio dell’ENIT permetterà all’agenzia di portarsi al livello delle migliori agenzie internazionali

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e dovranno risollevare il settore nell’immediato futuro e nei prossimi anni. La principale raccomandazione: tutte le azioni che vogliano intervenire efficacemente in favore dello sviluppo del settore non possono pretendere di agire se non in una prospettiva olistica, che tenga, cioè, in considerazione tutte le criticità evidenziate. Il successo dei prodotti turistici dipende sempre di più dalla capacità di intervenire su tutti gli elementi di criticità. Il documento ha individuato sette linee guida che raggruppano circa sessanta azioni concrete, alcune delle quali di tipo trasversale, cioè con un potenziale impatto su tutto il settore, e altre specifiche, quindi con impatto su singoli segmenti o poli/destinazioni del settore. 1. Governance: potenziamento del supporto e del coordinamento centrale. • Ad esempio: Iniziare un percorso che porti, nel lungo periodo, alla revisione del titolo V per ridare allo Stato il ruolo di propulsore del settore. Modificare il Titolo V della Costituzione facendo rientrare il turismo tra le materie a legislazione concorrente tra Stato e Regioni/Province Autonome. Rimettere il turismo al centro dell’Agenda del Governo e degli italiani, definendo materie, ruoli e responsabilità, in quanto è uno dei principali possibili driver della crescita del Pae-

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se nei prossimi anni. Da concludere in 2 anni. 2. Rilancio dell’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT): riprogettazione della missione e dell’organizzazione, in linea con le migliori agenzie internazionali per il turismo, con adeguata disponibilità di risorse umane e finanziarie. • Ad esempio: Rilanciare l’Agenzia Nazionale del Turismo, trasformando mandato e organizzazione e dotandola di risorse con competenze specifiche per diventare propulsore dello sviluppo del settore. Portare l’Agenzia Nazionale del Turismo al livello delle migliori agenzie internazionali, estendendo la mission alla promocommercializzazione in raccordo con le Regioni, ridefinendo ruolo, attività chiave e percezione tra gli operatori e la comunità internazionale. In 6 mesi. 3. Miglioramento dell’offerta: focus su 30-40 poli prioritari, innovazione, segmenti BRIC e affluent (per alzare il valore della spesa media per turista). • Ad esempio: Rafforzamento degli itinerari dello shopping (focus su 4 Città Top e aree limitrofe). Creare tour e opportunità di shopping con focus su turisti da BIC, Russia e Golfo, incentivando la creazione e il rafforzamento di itinerari di shopping di alto li-


SCENARI DEL TURISMO

vello, come outlet, department stores, strade della moda, anche mettendo in rete realtà già esistenti con un miglioramento di calendario eventi e offerta. Progetti di comunicazione ad hoc in lingua, rivolti ai paesi target per quanto riguarda lo shopping dei turisti. In 12 mesi. 4. Ricettivo: riqualifica e consolidamento. • Ad esempio: Supportare miglioramenti selettivi nel ricettivo con crediti di imposta e agevolazioni al credito, anche tramite l’utilizzo di un Fondo Rotativo co-finanziato dalle Regioni. Introdurre sgravi fiscali e un fondo rotativo per garantire un maggiore accesso al credito per interventi volti al miglioramento del ricettivo, come modifiche strutturali, interne (SPA, piscina, palestra, ecc.) ed esterne (entertainment per i giovani) mirate all’intrattenimento. Lanciare un tavolo con i principali istituti bancari per offrire strumenti di sostegno agli investimenti nel settore, favorendo la nascita nelle banche di una struttura dedicata al business turistico che sia specializzata nel supporto ad alberghi, ristoranti ed esercizi vari di accoglienza. Creare un fondo che sostenga il rinnovo delle imprese entrando nel capitale per 5-10 anni e che consenta di rafforzare la liquidità e le capacità manageriali degli imprenditori turistici. In 12-24 mesi. 5. Trasporti e infrastrutture: evoluzione coerente con i bisogni del turismo. • Ad esempio: Sviluppare voli diretti da e per Paesi in forte crescita, aumentando il numero e la frequenza delle tratte nelle connessioni con i BRIC, sostenendo Alitalia ovvero attraverso partnership strutturate con vettori alternativi di paesi in forte crescita. In 12 mesi. 6. Formazione e competenze: riqualificazione della formazione per tutta la turistica e attrattività delle professioni. • Ad esempio: Costruire competenze manageriali di eccellenza nel settore per alzare il livello medio utilizzando i fondi destinati alla Fondazione di studi universitari e di perfezionamento sul turismo, di cui all’Art. 67 del d.l. n. 83/2012, per creare una scuola specializzata di respiro internaziona-

le con corsi universitari dedicati e di qualità per la formazione di direttori e manager del Turismo (es. “Alta scuola internazionale alberghiera” sul modello Losanna), in rete con le migliori esperienze già esistenti. In 12 mesi. 7. Investimenti: attrazione degli investimenti tramite incentivi specifici e “burocrazia zero”. • Ad esempio: Destinare a un fondo per il Turismo una quota parte del gettito di IVA (da Turismo) che eccede quello che si avrebbe se fosse applicata la stessa aliquota dei Paesi competitor. Valutare col MEF la possibilità di destinare (in parte o in toto) l’extra gettito IVA convogliandolo in un fondo che si focalizzi sulla realizzazione delle azioni del Piano Strategico. In 6 mesi.

L’Italia non può perdere l’occasione di attrarre nuovi turisti dai mercati emergenti dei Paesi BRIC. È necessario creare un’offerta specifica con tour focalizzati e progetti di comunicazione ad hoc in lingua

Il Piano può essere operativo immediatamente, mediante l’adozione di quattro diversi tipi di iniziative: provvedimenti legislativi, assegnazione di finanziamenti a strumenti già esistenti, azioni da parte del Ministro del Turismo e azioni del Gover■ no e/o Inter-ministeriali. 3 2013

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SCENARI DEL TURISMO

Termometro business travel I viaggi d’affari degli italiani nel mondo sono un prezioso indicatore dell’andamento economico dell’industria tricolore

✒Davide Deponti

L’affollata platea per la presentazione della Business Travel Survey di Uvet

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Gli italiani preferiscono Sudamerica e Africa. Ma non stiamo parlando delle ultime tendenze in fatto di vacanze invernali al caldo, bensì dei trend legati al maggior numero di movimenti per motivi di lavoro. Trend che permettono anche di capire in modo piuttosto completo quali sono le più recenti indicazioni legate alle aree di business più interessanti per le aziende italiane. Per analizzare al meglio come i dati sui viaggi d’affari dei manager tricolori possono essere un prezioso termometro per misurare gli interessi strategici del nostro business è necessario però fare un passo indietro e dare un’occhiata ai dati più generali legati agli spostamenti per lavoro dei nostri connazionali. Sono quelli sviluppati dall’Istat nell’ultima sua ricerca sul mondo del viaggio italico. Ecco allora che scartabellando i numeri forniti dal-

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l’istituto nazionale di ricerca si scopre che, nell’anno passato, i viaggi con pernottamento effettuati in Italia e all’estero dai residenti sono stati 78 milioni e 703 mila. Rispetto al 2011 la riduzione è stata del 5,7%, dato che conferma la tendenza negativa avviata dal 2009. Rimangono stabili sia l’ammontare dei pernottamenti (501 milioni e 59 mila notti) sia la durata media dei viaggi (6,4 notti). Numeri in sostanza molto stabili come sono stabili anche i conteggi medi dei viaggi pro-capite (1,3 viaggi) e le durate medie dei viaggi di vacanza e di lavoro, pari rispettivamente a 6,9 e 2,9 notti. Anche, scendendo più nello specifico che ci interessa, i viaggi verso l’estero mostrano, nel complesso, una sostanziale stabilità, con un aumento dei flussi diretti verso i paesi extra-europei (+31,4%). E ancora secondo l’Istat nel


SCENARI DEL TURISMO

2012 i viaggi di lavoro sono stati prevalentemente effettuati per svolgere riunioni d’affari (26%), per partecipare a congressi, convegni o altri eventi (21%) o per attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili (11,4%). Seguono, con quote inferiori, i viaggi svolti per frequentare corsi di lingua o aggiornamento professionale (8,9%), i viaggi fatti per partecipare a fiere, mostre o esposizioni (7,1%). Eccoci insomma a dover commentare un quadro nel quale il dato quantitativo è rimasto sostanzialmente inalterato rispetto all’anno prima, ovvero quello che ci dice che i viaggi di lavoro degli italiani all’estero sono più o meno sempre numericamente gli stessi. Il che, ovviamente, non fa che confermare le descrizioni di una situazione di crisi economica ancora sostanzialmente in essere, anche se non brutalmente peggiorata e nella quale quindi si possono intravedere degli spiragli per un prossimo miglioramento. Molto più interessante però pare essere il dato qualitativo, quello secondo il quale è cresciuto molto il flusso dei viaggiatori diretti verso destinazioni extra-europee. E così ritorniamo al nostro interesse iniziale, quello di cercare di capire, attraverso proprio i dati sul segmento business travel, quali sono le aree del mondo nelle quali si sta maggiormente sviluppando il giro d’affari delle imprese italiane.

Dove si va, nel mondo? È proprio questa la stessa idea che ha mosso i ricercatori della Business Travel Survey di Uvet American Express, travel management company che ha monitorato i movimenti di un campione di 700 aziende italiane, medie e grandi, per capire in che direzione sta procedendo il futuro del nostro business. Il risultato è proprio questo, allora: nel 2012 gli italiani si sono spostati maggiormente verso Sudamerica e Africa. Le imprese italiane insomma, stanno sempre di più spostando i loro interessi strategici verso destinazioni nuove: dopo il grande balzo in avanti, nel 2011, fatto dei viaggi d’affari nei paesi BRIC (ovvero Brasile, Russia, India e Cina e altri come questi, che danno le iniziali per l’acronimo, considerati quelli con le economie più emergenti), quest’anno è innanzitutto il Brasile a registrare un au-

La durata media dei viaggi d’affari nel 2012 è stata di 2,9 notti

All’ultima edizione del Biz Travel Forum si è parlato di trend per il business travel

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SCENARI DEL TURISMO

Sempre più pianificate sono le trasferte di lavoro verso Sudamerica e Africa. In basso: Innocenzo Cipolletta ritiene i viaggi un ottimo indicatore economico

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mento del business travel italiano. Il grande Paese sudamericano infatti è l’unico del “quartetto” principale a registrare un aumento del business travel italiano, con un +36% che raddoppia il +16% dello scorso anno. Mentre in leggera diminuzione sono state invece le trasferte verso Cina (–2%), Russia (–3%) e soprattutto India (–12%), probabilmente a causa del rallentamento delle economie di quelle aree. Questi risultati, presentati da Uvet al recente BizTravel Forum di Milano (www.biztravelforum.it) hanno confermato allora in primis come i viaggi d’affari siano un indicatore attendibile per misurare, e in parte prevedere, l’andamento

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dell’economia nazionale. Che il ciclo economico del Belpaese non goda di ottima salute lo si rileva dunque anche dal calo generalizzato dei viaggi d’affari italiani: nei primi dieci mesi del 2012, la Business Travel Survey ha registrato una diminuzione del 4,7%, nel numero delle trasferte aeree, con la previsione di una chiusura d’anno in calo più consistente, che si attesterà sul –5,2% rispetto al 2011, ascrivibile in gran parte al decremento dei viaggi entro i confini nazionali (–8%) e nell’Unione Europea (–6%). Qui infatti si registrano flessioni nei pernottamenti business italiani del 3% a Londra, del 5% a Bruxelles, del 10% a Parigi e del 18% a Madrid. Grande movimento invece verso non solo il Brasile ma verso tutto il Sudamerica: se i pernottamenti a San Paolo del Brasile sono aumentati del 111%, si registrano flussi consistenti anche verso Buenos Aires (+66% dei pernottamenti) e Città del Messico (+53%). E tra le destinazioni “emergenti” per i viaggi di business degli italiani c’è pure l’Africa. I dati infatti raccontano di un +11% di trasferte verso i paesi del Maghreb e di un +27% verso gli altri paesi, in particolare verso il Sudafrica. L’Australia, isola di benessere economico, registra comunque anch’essa un +8% di movimento italiano rispetto al 2011. Analisi insomma precisa e puntuale, la cui attendibilità è confermata dalle parole di un illustre esperto come Innocenzo Cipolletta (foto), Presidente dell’Università di


SCENARI DEL TURISMO Il ruolo della politica

Trento e advisor Ambrosetti. «I viaggi d’affari sono uno straordinario indicatore dell’andamento economico, con un coefficiente di correlazione rispetto al Pil quasi coincidente. Lo si può dedurre non solo dai dati presentati direttamente da Uvet ma anche da uno studio, condotto da The European House Ambrosetti proprio sui dati dell’Uvet Travel Index, che ha elaborato un modello econometrico che potesse legare le variabili dei viaggi d’affari e le variabili economiche. Questo nuovo indice finanziario mostra come la correlazione tra economia e viaggi d’affari aiuti a leggere l’andamento della crisi recente, che sta segnando anche il settore delle trasferte aziendali. La comparazione tra i dati Uvet e le statistiche Istat permette di ricavare una chiara coincidenza fra l’andamento del business travel e gli andamenti di Pil e produzione industriale».

Una ventata d’ottimismo C’è un’ultima analisi infine che ci permette di gettare un occhio anche al futuro del business tricolore. È quella raccontata pochi giorni fa alla fiera Bit 2013 di Milano dagli esperti dell’Osservatorio “Business Travel” del dipartimento di scienze statistiche dell’università di Bologna. E le cifre presenti in questo studio, purtroppo, sono impietose: dal picco del 2007-2008, quando il numero delle trasferte totali è stato di oltre il 16% superiore a quello registrato dal primo report dell’Osservatorio nel 2001, si è ora appena al di sopra del dato di inizio millennio. A risentire della difficile congiuntura è stata, in particolare, la componente domestica della domanda, calata, nel 2012, del 3,9%, mentre quella intercontinentale ha registrato una sostanziale tenuta, riducendo le perdite a un contenuto –0,3%. Insomma tengono solo i viaggi verso business intercontinentali. Ha spiegato il professor Andrea Guizzardi dell’Università di Bologna, che «Il trend negativo riguarda soprattutto il terziario, mentre l’industria italiana continua ad andare all’estero, specialmente in destinazioni extraeuropee, per esportare e delocalizzare. Le trasferte internazionali segnano infatti un valore positivo nella spesa, registrando un +2,6% a fronte della flessione a –1,5% di quelle nazionali. In ambito trasporti i dati che costituiscono il 60% della quota

Strategie agili in tema di visti, in modo che una maggiore libertà di spostamento globale possa dar vita a un incremento dello sviluppo economico. Questo l’obiettivo per il quale due giganti dell’hotellerie mondiale, Hilton Worldwide e Marriott International, stanno lavorando insieme ai rappresentanti governativi del World Economic Forum nei settori aviation, viaggi e turismo. L’idea, innovativa, è di cooperare con i governi per promuovere un’azione globale nei confronti di politiche sui “visti intelligenti” sia a livello regionale entro il prossimo triennio, sia a livello globale entro il 2020. L’obiettivo è di rimuovere le inefficienze e i rallentamenti causati da politiche governative troppo rigide sul fronte del rilascio dei visti, adottando una linea che promuova la mobilità, massimizzando l’uso della tecnologia e facilitando al meglio gli spostamenti. Tra i paesi che stanno riconoscendo il beneficio economico del settore e mettono al centro dell’agenda politica la necessità di rendere i viaggi più facili e sicuri c’è la Turchia, che ha più che raddoppiato le visite internazionali in una decade fornendo i visti all’arrivo. La Cina ha invece approvato per 45 paesi l’esenzione del visto per soggiorni brevi a Pechino, mentre la Russia sta optando per viaggi visa-free da e per l’Unione Europea. Altri paesi, come Australia ed Emirati Arabi, hanno scelto di accelerare il rilascio dei visti utilizzando quelli elettronici, con una procedura online che richiede pochi minuti.

totale, ad esempio, dicono che nel 2012 sono stati favoriti il treno e l’aereo, che hanno guadagnato un +4,1%». «Comunque», conclude Guizzardi, «le previsioni per il 2013 lasciano spazio all’ottimismo. L’industria, più del terziario, pare essere positiva riguardo alla spesa per il business travel di quest’anno, con ben il 58% dei travel manager che la prevedono in aumento. Se il prossimo Governo, qualunque esso sia, saprà avviare politiche industriali e riforme che di stimolo alla crescita economica e ai flussi di investimenti esteri, il potenziale del segmento è notevole: la spesa aggregata legata ai viaggi d’affari potrebbe infatti, nelle giuste condizioni, raggiungere a fine anno un ■ incremento fra il 3 e il 6%».

I dati presentati in Bit parlano di crescita per il settore business travel

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SCENARI DEL TURISMO

Il turismo piace tematico Trend colto in anteprima alla scorsa Bit, il turismo a tema conquista sempre più l’attenzione degli operatori italiani, forte di un’offerta straordinariamente variegata e di qualità tra natura, cultura, gusto e avventura

✒Annarita Maggi

Molto ancora si può – e si deve – fare per il turismo italiano che, non dimentichiamolo, muove un giro d’affari di 85 miliardi di euro, occupando 2 milioni e 400 mila addetti, fra “diretti” e “indiretti” (pari al 10% della forza lavoro italiana). Di quello che si può fare si è parlato in particolare durante l’ultima edizione di Bit, quest’anno rinnovata nel format e ancora più business oriented. Ad aprire la manifestazione è stata infatti la presentazione ufficiale di un piano strategico per lo sviluppo del nostro turismo, avvenuta alla presenza del Ministro Piero Gnudi e del Segretario Generale dell’UNWTO Taleb Rifai. Una decisione, quella di presentare il piano durante la fiera, che conferma il ruolo di business hub oggi conquistato dalla Borsa Internazionale del Turismo. La kermesse milanese è considerata attualmente

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dagli addetti ai lavori la piattaforma relazionale più importante del settore, grazie anche ai diversi workshop organizzati tra cui Bit BuyItaly, primo workshop al mondo per il prodotto Italia, che ha visto la presenza di 600 top buyer da 50 paesi e più di 2.000 seller italiani, superando il numero di appuntamenti business del 2012, arrivando a quota 19mila152. Il 25% dei buyer presenti erano new entry, che non avevano mai partecipato a un workshop in Italia. Importante il riscontro dalle

economie emergenti: oltre alla Cina (paese ospite d’onore in questa edizione), erano presenti Kazakistan, Sudafrica; India, Russia e Israele. Oltre a Bit BuyItaly, si sono svolti diversi incontri su varie tematiche (nuove tecniche di vendita, marketing digitale - online e social), organizzati in collaborazione con Business International, ai quali hanno partecipato più di 2.000 persone. Anche quest’anno, inoltre, Bit si è confermata manifestazione trend setter, cogliendo in anteprima le tendenze vincenti, come quella del turismo tematico: grande novità di quest’anno è stata la decisione di presentare quattro macroaree rispettivamente dedicate a natura, cultura, gusto e avventura. Altro trend riguarda l’utilizzo sempre più mirato degli strumenti social. Per quanto concerne i social di Bit, sono oltre 28mila i fan che oggi popolano la pagina Facebook e più di 3.000 i follower dell’account Twitter @bitmilano #Bit2013. Mentre sono già oltre 20mila le persone che hanno scaricato l’app Facebook “Che viaggiatore sei?” per scoprire il proprio profilo di traveller con un divertente gioco-test. ■


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Il lusso per noi?

Divertente e democratico È questo lo spirito con il quale Piergiorgio Mangialardi ha deciso di rilanciare lo storico Golden Palace Hotel di Torino. Oggi indirizzo di sicuro appeal per il turismo Mice, ma anche hot spot della movida cittadina, grazie a un ricco calendario di eventi e di mostre

✒Gabriella Maggio

Qui sopra e in basso due scatti dell’Hotel Golden Palace di Torino

Nove mesi fa, dopo una lunga pausa, ha finalmente riaperto i battenti lo storico Golden Palace Hotel di Torino. Un vero e proprio evento e non solo perché il cinque stelle è sempre stato espressione di quell’alta ospitalità che tutto il mondo ci invidia, ma anche perché, a inaugurare la sua seconda vita, è un concept totalmente nuovo e, per certi versi, persino provocatorio. «Volevo restituire ai torinesi il loro hotel simbolo, ma volevo anche creare una location capace di dialogare

La filosofia del brand si può sintetizzare iconograficamente con un sorriso

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L’IMPRENDITORE DEL MESE CHI È PIERGIORGIO MANGIALARDI

con il tessuto vivo della città. Un albergo capace di fregiarsi di una storia importante, e al contempo capace di presentarsi in una veste accattivante e trendy», spiega Piergiorgio Mangialardi (foto sopra), direttore di Turismo Re, società del Gruppo Antoitalia, specializzata in consulenza per il settore immobiliare turistico-alberghiero che ha recentemente acquisito il cinque stelle torinese. Oggi il Golden Palace offre un lusso divertente e democratico, con un’offerta molto più ampia ed eterogenea: «si va da 109 ai 3000 euro al giorno», continua Mangialardi, «ma quel che più conta è lo stile d’accoglienza – che io amo definire col sorriso – l’ottimismo e l’atteggiamento friendly sono i valori cardine della nuova gestione, affidata a un amministratore delegato di grande professionalità, il piemon-

Nato a Bari il 29 giugno 1971, una laurea in Economia e Commercio e un master in international business al MIB di Trieste, sposato, con un figlio, Nicola, Mangialardi inizia la sua carriera nel mondo dell’hotellerie già durante l’università, lavorando come sommelier in Puglia, per poi approdare alla consulenza organizzativa per hotel. Il primo albergo preso in gestione diretta è stato il Golf Hotel ad Aviano. Mangialardi ha maturato, poi, diverse esperienze come manager, in multinazionali importanti del calibro di Candy, Bormioli Rocco e Omnitel-Vodafone. Imprenditore da oltre 10 anni con esperienze anche nel mondo del vino senza solfiti, è inoltre autore di testi di management nel settore alberghiero. Qual è l’esperienza che più l’ha “forgiata” in campo alberghiero? «Quella al Forte Village, al fianco di un grande “direttore d’orchestra” dell’ospitalità di lusso come Lorenzo Giannuzzi». L’hotel che ama di più in Italia? «Il residence Agritrulli in Puglia, gestito da mio padre». Il modello imprenditoriale vincente? «Quello di Antoitalia realizzato da Fabio Tonello attraverso l’acquisizione di soci e partners, tutti coesi nel voler crescere con etica e professionalità». Il traguardo raggiunto di cui va più fiero? «Il Golden Palace». E quello che vorrebbe tagliare un domani? «Realizzare una catena alberghiera capace di fare conoscere al mondo il più autentico spirito italiano». Rispetto alla formazione nell’hotellerie di alta gamma, su quale aspetto bisognerebbe insistere maggiormente? «Bisognerebbe sviluppare nei manager una maggiore propensione all’imprenditorialità».

tese Fabio Vigitello (foto in basso), che è anche socio investitore». Come hanno reagito i torinesi alla novità? «Direi bene. Il fatturato è cresciuto così come il comparto degli eventi internazionali. Recentemente abbiamo ospitato meeting dell’ONU e del Chelsea». Cosa offrite in particolare alle aziende? «Due centri congressi, di cui uno illuminato naturalmente, in grado di accogliere fino a 480 persone e una capienza massima per sala di 330 ospiti». Quali iniziative sono previste per l’estate? «Realizzeremo un locale estivo con il

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L’IMPRENDITORE DEL MESE

Immagini della spiaggia privata, del beach resort Baia dei Farglioni, nel Gargano

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supporto di noti pr torinesi. Tutte le sere ci sarà musica lounge e feste speciali one night con dj. È prevista anche la sponsorizzazione di una casa automobilistica di lusso. Inoltre, con il progetto ROOM for ART, supporteremo gli artisti di passaggio a Torino con un’offerta speciale». Come valuta oggi la piazza di Torino? «La città ha tutti i requisiti per attrarre il turismo corporate e leisure. Sono sempre di più gli stranieri, soprattutto russi e americani, che scoprono e apprezzano Torino, tanto da includerla nel novero delle loro destinazioni preferite in Italia». Che risultato vi aspettate per l’anno in corso? «Il primo semestre promette bene e siamo fiduciosi nel lavoro che farà il nostro ottimo team commerciale (composto da 6 persone di cui un tedesco e una russa). Per quanto riguarda invece il Gruppo, prevediamo di superare quest’anno i 10 mln di euro». Oltre al Golden Palace, il Gruppo AntoItalia si è recentemente aggiudicato anche la gestione del 5 stelle lusso

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“Baia dei Faraglioni Beach Resort” di Mattinata, in Puglia. Ce ne parla? «È uno splendido beach resort nel Gargano, con spiaggia privata, inaccessibile dall’esterno e magnifica vista sui due faraglioni, simbolo del mare pugliese. Il resort è la meta ideale per gli innamorati in cerca di puro relax e di una vacanza all’insegna del divertimento». Il turismo e, in particolare, l’hotellerie risentono pesantemente della crisi: gli indici di occupazione scendono, così come si abbassano i prezzi medi delle camere. Qual è secondo lei la strategia più efficace che un albergo dovrebbe adottare per resistere e rilanciarsi? «Sono tre le cose da fare: aumentare la flessibilità dell’offerta e la velocità di risposta alla domanda del mercato. Scovare nuovi target (nel caso del Golden Palace, per esempio gli artisti). E aumentare l’efficienza attraverso partnership con aziende di alta professionalità». Come valuta l’attuale patrimonio immobiliare alberghiero italiano? «Di grande fascino ma anche con qualche “scheletro nell’armadio” a causa della bolla immobiliare esplosa nel 2010 e non ancora rientrata». Le piazze più interessanti, in particolare in riferimento al segmento up scale? «Oltre alle solite Roma, Milano e Venezia, reputo appetibili regioni come Sicilia e Puglia». L’offerta ricettiva italiana è estremamente eterogenea e non sempre in linea con gli standard internazionali, anche quando si fregia di numerose stelle. Qual è la sua opinione a riguardo? «Gli italiani sono un popolo di poeti, santi e navigatori, e quindi mal si adeguano ai rigidi standard delle catene internazionali. Noi stessi abbiamo provato a dialogare con alcune di queste ma con risultati finora che non ci hanno spinto a firmare. Penso che i grandi brand avranno ancora molti problemi ad affermarsi in Italia». ■



LA PAROLA ALLE AZIENDE

Cegalin Group Un servizio di consulenza dinamico e competitivo fa di Cegalin Group un partner irrinunciabile nella gestione dell’outsourcing per ogni ospitalità di qualità

✒Francesca Natanne

Il Gruppo Cegalin offre agli albergatori innovativi servizi di pulizia e organizzazione del lavoro. A destra, il direttore commerciale della società, Pierantonio Pegoraro

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Oltre vent’anni di esperienza nel mondo dell’hotellerie, sempre a fianco del cliente. Oggi Cegalin Group – con le sue tre sedi di Milano, Vicenza e Roma – è una realtà consolidata nella gestione dell’hotellerie di lusso, in grado di offrire agli alberghi un servizio estremamente professionale e a tutto tondo che comprende una consulenza competente in attività di outsourcing, pulizia e facchinaggio, gestione della linea cortesia e accessori, tutto con la formazione diretta di un personale altamente selezionato e qualificato. «La nostra professionalità», conferma il Direttore Commerciale di Cegalin Group Pierantonio Pegoraro, «risiede sia nella capacità di offrire una consulenza finalizzata alla competitività che in un modo nuovo di

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pensare all’accoglienza, in cui l’innovazione sia il suo fondamento strategico». Negli ultimi anni il mercato turistico alberghiero ha visto una continua trasformazione, sia nella domanda che nell’offerta, rendendo indispensabile per gli hotel un upgrade dei servizi costante e altamente qualificato. «Valorizzare il proprio albergo significa consolidarne il prestigio. Un aspetto», conferma Pegoraro, «che oggi è irrinunciabile vista l’estrema attenzione del viaggiatore moderno, che osserva, giudica (magari recensendo il suo soggiorno sui social più diffusi), e condivide quasi in tempo reale la sua personale esperienza. Gli hotel sono costantemente osservati da occhi attenti provenienti da tutto il mondo, un motivo in più per cui è proibito sbagliare». La strategia di Cegalin Group ha invertito la tendenza generale, considerando i social network vere e proprie indagini di mercato, gratuite per altro, sul proprio status e una vera e seria indicazione di cosa la clientela apprezza e cosa invece dovrebbe essere migliorato. Offrendo servizi di pulizie e di organizzazione del lavoro, Cegalin raggiunge l’obiettivo di andare incontro alle esigenze dell’albergatore e quindi a quelle della sua clientela. «Noi di Cegalin Group», continua Pegoraro, «facciamo molta at-


LA PAROLA ALLE AZIENDE

tenzione ai segnali, proprio perché sappiamo che le pulizie e la qualità dell’aria sono elementi primari e strategici. Non bisogna opporsi al flusso della rete, ma comprendere cosa ci sta chiedendo e rispondere migliorando i servizi e la qualità generale dell’accoglienza. Questa è la vera innovazione di Cegalin».

Tecniche all’avanguardia e ecosostenibili Ogni servizio di Cegalin Group è personalizzabile su qualsiasi esigenza, comprendendo sempre la programmazione della pulizia giornaliera delle camere, il controllo e smistamento della biancheria, la fornitura dei prodotti di consumo e dell’attrezzatura relativa, la programmazione della gestione delle pulizie periodiche “a fondo”. I prodotti impiegati nelle operazioni di pulizie e igienizzazione da parte di Cegalin Group rientrano nelle tipologie approvate dal Ministero della Sanità. Vengono utilizzati solo prodotti all’avanguardia in grado di offrire risultati ottimali nel rispetto della sicurezza dell’operatore e dell’ambiente. Le attrezzature ed i macchinari utilizzati sono rigorosamente conformi alle norme della buona tecnica (CEI) ed i regola con le norme vigenti in materia di prevenzione infortuni come previsto dal D.L. 81/08. Un altro dei punti di forza di Cegalin Group è l’utilizzo di tecnologie moderne e capaci di costanti upgrade qualitativi, come la scelta dell’ozono per i macchinari specifici per la pulizia di interni, in grado di garantire un livello di purezza profondo e adeguato agli standard qualitativi richiesti dal mercato. A questo si aggiunge un servizio di facchinaggio, che attinge ad un concetto tradizionale di accoglienza alberghiera. La figura professionale del facchino ricopre un ruolo di fondamentale importanza nel servizio dell’hotel dato che spesso accoglie l’ospite al momento dell’ingresso. Le mansioni di questa figura professionale non si limitano al trasporto bagagli ma spaziano tra diversi ruoli di responsabilità (es. allestimento sale meeting). Per questo l’addetto

al facchinaggio è selezionato e formato professionalmente per rappresentare l’eccellenza dell’hotel. In questa logica, Cegalin Group ha avviato con successo un percorso di formazione del proprio personale. Proprio in virtù dei tempi che sono mutati, lo staff dedicato deve acquisire competenze sempre più tecniche e professionali, deve specializzarsi ed essere in grado di rispondere ad esigenze che fino a qualche anno fa non esistevano. In conclusione, ecco perché Cegalin ha come obiettivo principe il creare un forte legame di condivisione con gli hotel, in grado di ottimizzarne risorse e qualità, incrementando la competitività dell’interna struttura. «La nostra mission», conclude Pegoraro, «è quella di creare con il nostro cliente una serie di sinergie: insieme studiamo le soluzioni migliori per rispondere alle varie richieste, insieme costruiamo strategie di gestione, spesso ottimizzando i risultati del personale a tutto vantaggio degli ambienti dell’hotel e della soddisfazione del■ la clientela».

L’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e i costanti upgrade qualitativi come l’uso dell’ozono per la pulizia degli interni, sono solo due dei plus di Cegalin Group

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Quando fare bene significa anche fare del bene Costruite a mano, una per una, dai ragazzi disabili della Cooperativa Sociale Cristina, le mini scatole di Luciano Goso sono un’idea bella e originale per eventi privati e aziendali. Personalizzabili in ogni dettaglio, si prestano a diversi utilizzi e costano veramente poco

✒Cristina Marina Sopra, alcune miniscatole in cartone, con chiusura a calamita. Adatte ad accogliere un piccolo pensiero, le miniscatole ideate da Luciano Goso (nella foto a destra, con il campionario) si prestano come eleganti segnaposto o originali biglietti di auguri aziendali al posto delle solite buste

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A Levone Canavese, un delizioso paesino in provincia di Torino, proprio sulla piazza della chiesa, c’è una piccola realtà imprenditoriale che si è inventata un’originale idea regalo, perfetta per personalizzare un evento aziendale o una festa privata. Si tratta di mini scatole a libro da costruire ad hoc in base ai propri gusti ed esigenze: dalla copertina, al tipo di rivestimento, dal colore alle scritte e ai loghi, ogni dettaglio viene deciso dal committente e, per chi non avesse in mente qualcosa di preciso, c’è sempre il responsabile, Luciano Goso, a consigliare, con la sua Cooperativa Sociale Cristina – che dà lavoro a sei ragazzi disabili – quell’idea in più capace di trasformare un semplice oggetto in un gioiellino artigianale, il cui uso non si esaurisce con l’occasione, ma di-

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venta, oltre che un bel ricordo, anche un contenitore per piccole cose utili o preziose, da lasciare sul comodino o portare in borsa. Siamo andati a trovare Luciano Goso, che ci ha accolti con la sua vice, Lucia Colella, nel suo laboratorio. Appena entrati restiamo subito colpiti dall’atmosfera alacre e gioiosa dei ragazzi, ciascuno straordinariamente abile nel proprio compito. C’è chi si occupa di tagliare la stoffa o la carta, chi incolla, chi fa i ri-


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vestimenti, e tutto è sincronizzato alla perfezione, ma non assomiglia affatto a una catena di montaggio, quanto piuttosto a una famiglia dove ciascuno dà il suo piccolo contributo, in base alle proprie capacità, a un bel progetto comune. La Cooperativa Sociale Cristina esiste dal 1997 ma è solo dal 2009 che si è specializzata nella produzione artigianale di cartotecnica, come ci racconta Luciano Goso: «all’inizio, rilegavamo libri, poi è arrivata la crisi, e per non lasciare a casa i ragazzi, ci siamo reinventati costruttori di scatole. Guido Gobino è stato il nostro primo cliente, anche se la prima partitura gliela abbiamo regalata perché era venuta veramente male. Per fortuna, ci siamo rifatti poco dopo, con un’idea che avrebbe avuto grande successo. Avendo rilegato libri per anni, mi è venuta l’idea di creare una scatola che ricordasse proprio un libro in miniatura. C’era solo un problema, la scatola rimaneva aperta e bisognava pensare a un modo per chiuderla. La soluzione l’ho trovata applicando al coperchio una doppia calamita, in grado di sostenere un peso di 150 grammi». Le mini scatole costruite a mano dai ragazzi disabili della Cooperativa Sociale Cristina sono davvero belle, costano poco (si parte da 1,50 euro l’una) e si prestano a svariati utilizzi: possono essere usate come bomboniera o come piccolo dono nella camera d’albergo – la catena Atahotels, per esempio, le ha distribuite ai suoi ospiti, con all’interno un cioccolatino, in occasione di due eventi – ma sono perfette anche come gadget pubblicitari: foto,

loghi, scritte possono essere stampati su copertina, dorso e retro; per chi lo desidera, è a disposizione anche un ricco catalogo di immagini, ma è possibile stampare qualsiasi cosa si desideri – per un’occasione speciale, si possono applicare anche strass e Swarovski – è possibile inserire, piccoli regali, messaggi a tema o pensieri celebrativi: per Natale e Pasqua, per esempio, si possono far stampare immagini sacre e inserire all’interno un piccolo presepe o un uovo pasquale. Insomma, non c’è davvero limite alla fantasia. E, quando fare bene una cosa significa anche fare del bene, la soddisfazione è ancora più grande. ■

In senso orario: miniscatole create per il Gianduiotto d’Oro dal maître chocolatier Silvio Bessone (in azzurro quella con il dipinto di Ermes Mantovani). La sede della Cooperativa Sociale Cristina a Levone Canavese (To). I cinque ragazzi della cooperativa con Lucia Colella (seconda da sin.). L’ultima creazione, la miniscatola con strass e orologio e con il presepe

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alazzo attini Nel cuore di Matera, un boutique hotel dal fascino antico e dal comfort contemporaneo. Dove anche il più piccolo dettaglio è arte Prima, antica dimora nobiliare, poi convento religioso, oggi Palazzo Gattini è un raffinato cinque stelle lusso che domina la città di Matera dall’alto dello sperone che divide Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Il suo design esclusivo è opera di Ettore Mocchetti, firma d’eccellenza dell’hotellerie moderna, che ha saputo creare in ognuna delle 20 stanze un ambiente a sé, conciliando armoniosamente epoche e stili diversi. Veri gioielli le cinque suite, con soffitti a volta finemente decorati, scenografiche sale da bagno, dettagli preziosi unici e vista mozzafiato sulla città. Tra cisterne e grotte scavate nel tufo, si snoda il centro benessere, autentico cocoon dove provare gli ultimi ritrovati in tema di remise en forme. E, per un vero assaggio di Lucania, l’appuntamento è al Don Matteo Ristorante: ambiente suggestivo con cantina caveaux per degustazioni e serate a tema.

Piazza Duomo 13/14 75100 Matera, Italy Tel. 0835 334358 - Fax. 0835 240100 www.palazzogattini.it - info@palazzogattini.it


Vivi intensamente ogni piccola cosa della tua vita, perchè un giorno, queste piccole cose, sembreranno grandissime. (Jim Morrison)


SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE

Le nuove

vie del benessere

Dalla dieta su misura allo Zumba Sentao, dal feng shui in hotel all’eustress in ufficio. Tecniche e suggerimenti per vivere, viaggiare e lavorare al meglio ✒Barbara Ainis

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SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE

In vacanza o in ufficio, nelle accoglienti sale di palestre e centri benessere o tra le mura di casa, ci sono molti luoghi, molte occasioni e molti modi (seri e sicuri) per stare bene con se stessi e il proprio corpo. Oggi più che mai si deve comprendere che la ricerca del benessere non è un’accessoria perdita di tempo, né un lusso superfluo da tagliare nei momenti di crisi, ma rappresenta l’unico modo per poter davvero vivere e lavorare al meglio. Prendersi cura del proprio corpo e della propria mente, ricordando che, di fatto, non esiste tra di loro una separazione, deve diventare parte integrante del nostro quotidiano, andando a toccare i molteplici aspetti di cui il concetto di benessere si compone. Dall’attività fisica all’alimentazione, dalla medicina olistica alla qualità dell’ambiente di lavoro, fino al rispetto e alla cura per la vita privata, ecco le strategie più nuove ed efficaci per riconciliarsi con i bioritmi naturali, depurarsi dalle tossine fisiche e mentali, diventare più vitali e quindi più belli, trasformare l’ambiente che ci circonda in un luogo più congeniale, per affrontare il lavoro e la vita con rinnovato slancio. Perché, anche nel “fare” bene qualcosa, si può ritrovare la pienezza dell’essere.

Patrizia Bollo, dietista docente all’Università Statale di Milano, nel suo ultimo libro non propone una dieta valida per tutti, ma insegna i principi scientifici che sono alla base di una corretta alimentazione e permettono di dimagrire senza rischi

Come scegliere la dieta giusta Arrivata la primavera sboccia, assieme ai fiori, un’incontrollabile quantità di diete, super-diete, trucchi e illusioni alimentari che promettono di far riconquistare a tutti un fisico da ventenne (che neanche a vent’anni...) senza fatica e senza sacrifici. Posto che ognuno fa quel che crede, qui abbiamo preferito dar voce a una dietista che non ha mai inventato una sua dieta. «No, non ho mai proposto la Dieta Bollo», ci dice col sorriso Patrizia Bollo, dietista docente all’Università Statale di Milano, nonché autrice del bel libro “Come scegliere la dieta giusta per te” (Tea Edizioni). «Avrei potuto farlo senz’altro, ma non è quello che mi interessa. Ho lavorato tanto in ospedale e nel sociale e ritengo sia più importante divulgare la scienza (perché quella dell’alimentazione è una scienza!) e fornire gli strumenti perché ognuno possa prendere in carico la propria salute e la propria alimentazione. Senza mai dimenticare il significato della parola “dieta”: dal greco “dìaita”, ossia stile di vita».

Il libro della Bollo si legge con piacere, se non altro per come prende in giro alcune mode alimentari di oggi, dalle insalatone ai cibi light. Ma soprattutto perché fornisce alcune regole semplici, ma fondamentali, per scegliere la propria dieta e impostare un’alimentazione e uno stile di vita corretti.

Da fare • Attività fisica: non deve voler dire necessariamente palestra o piscina, ma l’abbandono della pigrizia. Camminare, fare le scale, scendere una fermata di autobus prima e lasciare la scala mobile a chi ne ha davvero bisogno sono piccole abitudini sufficienti a mantenere il tono muscolare, ad aumentare il metabolismo basale e, dunque, a consumare di più, rendendo più efficace la dieta. 3 2013

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SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE

• Non saltare i pasti: bisogna fare almeno i tre pasti principali, dando alla prima colazione la stessa dignità del pranzo e della cena. Per recuperare energie, meglio spezzare il digiuno con un piccolo spuntino ben calibrato a intervalli abbastanza regolari (senza dimenticare di bere molta acqua, d’inverno come d’estate). Il nostro organismo ha la capacità di adattamento anche a situazioni molto stressanti, ma questo non vuol dire che sballare troppo gli orari giovi alla salute. • Cinque porzioni tra frutta e verdura al giorno. Sono fonte di ossidanti, più efficaci degli integratori. • Cambiare sempre il menù. Variare gli alimenti anche in base alla stagione garantisce una dieta più completa.

Da non fare • Evitare diete che esasperano qualche aspetto (iperproteiche o con limitazione totale dei carboidrati), in quanto possono portare a una serie di rischi, sia a breve termine (malessere, svenimenti, debolezza, alitosi, stitichezza, spossatezza) sia, se seguite per tempi lunghi, a lungo termine (squilibri a livello metabolico e di organo). • Evitare le esclusioni assolute di gruppi alimentari fondamentali (frutta, o carboidrati, o latte e latticini). • Evitare le diete che dicono che puoi mangiare quello che vuoi, dimagrendo lo stesso. Non è possibile e ci deve essere un trucco, magari l’assunzione di prodotti che determinano un cattivo assorbimento intestinale. • Evitare l’assunzione di prodotti di origine non chiara, soprattutto se venduti sul Web.

In forma con lo Zumba Sentao Anche il più strenuo sostenitore del dolce far niente sa di non poter difendere a lungo la propria pigra e indolente scelta di vita. Se è vero che il divano può regalare una momentanea sensazione di Nirvana al ritorno da una dura giornata di lavoro, sta di fatto che è l’attività fisica a regalare salute, benessere, allegria ed energia da spendere durante tutta la giornata. Perciò, se deve essere, che fitness sia, magari proprio con la più nuova e divertente delle discipline: lo Zumba Sentao. Forse dello

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Zumba molti avranno sentito parlare, ma la sua versione “seduta” è davvero una scoperta. Dopo otto ore fermi davanti a una scrivania, ecco che la sedia si trasforma in un attrezzo per divertirsi e rimettersi in forma. Come nella versione originale,


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creata dal ballerino e coreografo Alberto “Beto” Perez negli anni ’90 a Miami, lo Zumba Sentao coinvolge con i ritmi e movimenti della musica afro-caraibica, mixati a movimenti tradizionali dell’aerobica, ma questa volta si balla sopra e attorno a

una sedia. «L’atmosfera di festa è sempre quella dello Zumba, ma nello Zumba Sentao i movimenti della danza sono un po’ meno impegnativi a livello coreografico, mentre il livello di allenamento è più intenso», ci spiega Alena Rodriguez, trai-

Lo Zumba Sentao trasforma una noiosa sedia in un attrezzo per divertirsi e fare allenamento. Per ora questa disciplina è un’esclusiva Virgin Active per l’Italia

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SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE BURN OUT Tra le conseguenze più serie c’è la Sindrome di Burn Out (bruciarsi, esaurirsi), ossia l’esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone con alto carico lavorativo, cariche di responsabilità e sempre più pressanti richieste di “prestazione lavorativa” quando costoro non rispondono più in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro li porta ad affrontare. Tali soggetti cominciano a sviluppare un lento processo di logoramento psicofisico dovuto alla mancanza di energie e di capacità per sostenere lo stress accumulato, con deterioramento del benessere fisico e sintomi psicosomatici. Conseguenze: atteggiamento negativo verso i collaboratori, colleghi, verso se stessi, verso il lavoro, con calo della soddisfazione lavorativa e riduzione della qualità di vita, con peggioramento dello stato di salute. (Fonte CAM Polidiagnostico) Naturalmente anche il lavoro o l’ambiente di lavoro possono essere fonte di stress. La ripetitività di un compito o il cattivo rapporto con colleghi e superiori, ma anche i timori e le pressioni che caratterizzano periodi di crisi economica possono minare profondamente l’equilibrio, la salute e, quindi, la capacità lavorativa di un individuo. Esiste una legge dal 2008 (DL 81/08) che rende obbligatoria la valutazione in tutti i posti di lavoro di tutti i rischi professionali, incluso lo stress. L’ottemperanza a questa legge dovrebbe tutelare il lavoro e il lavoratore da quelle condizioni strutturali, organizzative e gestionali che potrebbero provocare stress lavorocorrelato, ossia quel disequilibrio percepito dal lavoratore quando le richieste dell’ambiente lavorativo eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste. Ma di fatto, senza una precisa volontà di affrontare culturalmente la questione, la valutazione obbligatoria rischia di rimanere solo un adempimento formale. «Il lavoro in quanto tale non è stressante», ha chiarito Marco D’Orso, responsabile scientifico Medicina del Lavoro CAM e docente presso l’Università di Milano Bicocca, durante il convegno recentemente organizzato presso il Centro Analisi Monza, proprio sul tema dello stress lavoro-correlato. «Lo stress dipende dall’interazione con il lavoratore. Iperattività o non far nulla? Tutto può andar bene, nel caso in cui sia ciò che desidera la persona. Spesso il problema è a monte. È un problema di un’inadeguata azione di selezione del personale. Spesso si tratta solo della persona sbagliata al posto sbagliato».

ner di Zumba Sentao nel centro Virgin Active di Corso Como a Milano, l’unico per il momento in Italia a presentare, in esclusiva, questo corso divertente (solo 20 sedie con prenotazione!). «Si tratta di un allenamento che va bene per tutte le età, le taglie e il livello di fitness. Non c’è il rischio di annoiarsi e i benefici sono molti: grazie al lavoro aerobico è un potente bruciagrassi, ma garantisce anche la tonificazione di gambe, glutei, addominali, dorso e braccia, oltre all’aumento della forza e della resistenza».

Lo stress che dà la carica Si tratta forse della “condizione patologica” più diffusa al giorno d’oggi. È lo stress e accompagna nella loro esistenza

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frenetica la maggior parte dei lavoratori, a tutti i livelli e di tutti i settori. Chiariamo subito un primo punto: lo stress in sé non è una malattia. Anzi si tratta di una reazione del tutto fisiologica del nostro organismo, importantissima per rispondere in modo adeguato a situazioni di pericolo o di disagio, o più in generale ad agenti stressanti di varia natura. Insomma, esiste uno stress “buono”, chiamato eustress, che ci dà tono e vitalità, ci permette di affrontare la situazione e di adattarci ad essa risolvendo il problema. Ma se il fattore stressante ha un’intensità eccessiva o se si protrae troppo a lungo nel tempo questo stato di disequilibrio si può cronicizzare, facendo fallire il processo di adattamento. Questo è lo stress “cattivo”, chiamato distress, che può portare abbassamento delle difese immunitarie, stanchezza, irritabilità, malattie cardio vascolari e molti altri sintomi, più o meno gravi.

Risolvere i problemi con la Mindfulness Ad ogni modo esistono delle soluzioni per migliorare la situazione e tenere lo stress sotto controllo. Una di queste si chiama Mindfulness: è un modo di affrontare lo stress, ma anche un diverso modo di rapportarsi all’esperienza e alla vita con maggiore consapevolezza. Sviluppata nel 1979 da Jon Kabat-Zinn presso il Medical Centerdella University of Massachusetts, questa terapia unisce la saggezza orientale alla psicologia scientifica occidentale in un percorso fatto di tecniche per uscire dallo stress. “Si tratta di un modo per stare concentrato sul presente, qui e ora consapevolmente”, ha spiegato durante lo stes-

Welfare in azienda e in trasferta Quando si viaggia per lavoro sono molti i possibili fattori stressanti che possono rendere la trasferta pesante per il lavoratore e poco produttiva. Ma alcune di queste fonti di stress possono essere controllate, magari semplicemente scegliendo in maniera oculata l’albergo nel quale risiedere. «Edison ha improntato la sua policy di viaggio alla flessibilità», ci racconta Andrea Peduto, gestore programmi Edison Welfare aziendale. «Il dipendente non viaggia in classe business, ma gli è garantita una


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so convegno Alberta Motta, psicologa, psicoterapeuta e Mindfulness trainer. «Per liberarsi dallo stress è necessario staccare la spina, tirarsi fuori almeno per qualche minuto dalla routine. Così facendo si riesce a disinserire gli automatismi, a sgombrare la mente dalle preoccupazioni per permettere di trovare soluzioni diverse ai problemi (problem solving)». Consigli anti-stress (della psicologa e psicoterapeuta Annalisa Orsenigo): • Evitare di fare molte cose contemporaneamente • Contemplare dei momenti di pausa • Riconoscere che abbiamo dei limiti • Mantenere un atteggiamento distaccato per ridurre il coinvolgimento emotivo • Avere chiaro l’obiettivo e raggiungerlo attraverso step progressivi

Migliorare la visione con il Metodo Bates Quando si parla di medicina olistica si pensa al benessere del corpo in tutte le sue parti, ma raramente ci si ricorda di includere i nostri occhi. Anche chi si affida a metodi alternativi per prendersi cura della propria salute difficilmente avrà mai pensato che esiste un modo naturale e un modo innaturale di vedere e che i difetti della vista possono essere interpretati e affrontati semplicemente guardando meglio il mondo e noi stessi. È questo che sostiene il Metodo Bates, una tecnica elaborata nel 1919 dal medico statunitense William Horatio Bates. Contrastato dalla scienza ufficiale quanto scelta ampia di hotel di buona qualità (3-4 stelle come minimo), entro la quale può operare la sua preferenza. Inoltre il dipendente viaggia in prepagato e non è tenuto ad anticipare alcuna spesa, proprio per contenere eventuali disagi o stress». Il benessere, infatti, è un fattore basilare anche nella scelta di un hotel, sia per viaggi d’affari sia per quelli leisure. Questo non si traduce per forza nella presenza di una SPA o di un centro benessere, ma può concretizzarsi in molte altre particolari attenzioni dedicate, ad esempio, ad

basta da suscitare per lo meno curiosità, questo metodo insegna a cambiare alcune abitudini. «Chi ha problemi di vista sta usando gli occhi in modo errato: abitudini sbagliate portano ai difetti visivi», ci spiega Maurizio Cagnoli, sociologo ad indirizzo psicologico, esperto in percezione visiva e insegnante del Metodo Bates (www.metodobates.it). «Alcune di queste abitudini sono molto evidenti. Come il tenere lo sguardo fisso – indice di poca mobilità e poca curiosità, derivato anche dall’abitudine a usare gli occhiali che costituiscono un freno a mano sul libero movimento degli occhi – o il ridotto battere le palpebre – naturalmente si dovrebbero battere le palpebre ogni 3, massimo 7 secondi, per inumidire gli occhi, ma anche

Le cure alternative per il benessere olistico si occupano anche della salute del nostro sguardo. Il Metodo Bates insegna come tornare a un modo naturale di vedere

una architettura che segua i principi del feng shui, ad un contesto paesaggistico che favorisca attività outdoor e un migliore equilibrio psicofisico, o all’offerta ristorativa, come suggerisce Romano Ambrogi, presidente ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziendali Industriali). «Per quanto mi riguarda, durante un viaggio di lavoro mi rilassa una location che mi permetta di fare qualcosa nei momenti liberi: una passeggiata, una visita culturale e soprattutto una gratificante esperienza gastronomica». 3 2013

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“Anche le aziende devono capire che lo sviluppo del futuro dipenderà proprio da quanto investiranno nei loro dipendenti, nella loro formazione, nella loro salute, nell’ambiente di lavoro”. Gary Becker (Premio Nobel per l’Economia)

Non una terapia ma una serie di attività rilassanti e innocue. Il Metodo Bates, raccontato nel libro “La vista dei bambini” (LEF), si propone di aiutare anche gli occhi dei più piccoli attraverso giochi visivi e buone abitudini

per attivare gli emisferi cerebrali e per resettare la messa a fuoco rendendola più efficiente – o il trattenere il respiro di fronte alla concentrazione e fermare il corpo». Secondo il Metodo Bates lavorando consapevolmente su queste abitudini è possibile migliorare la visione, condizionata anche da ragioni psicologiche. «Tutte le attività del metodo prevedono che gli occhi debbano muoversi e debbano farlo naturalmente», continua Cagnoli. «Questo si ottiene favorendo il rilassamento, la consapevolezza delle abitudini ed esercitando la centralizzazione contro la diffusione dello sguardo, ossia contro la tendenza a cercare di vedere tutto insieme qualcosa di troppo grande (ad esempio

4 SEMPLICI ESERCIZI PER GLI OCCHI Scegliere il luogo e il momento giusto, ripetere almeno due volte alla settimana, non trattenere il respiro e, soprattutto, rilassarsi (Fonte www.metodobates.it) 1. Palming: davanti a un tavolo, copri gli occhi con le mani e appoggia tutto il peso del capo sui palmi delle mani. Occhi chiusi, osserva l oscurità, o immagina scene naturali. Resta così per 2 o 3 minuti. Fallo spesso, molte volte al giorno, per riposare gli occhi. 2. Rotazioni del collo: guardati negli occhi in uno specchio. Fai SI enfaticamente con la testa per 10 volte senza perdere il contatto con i tuoi occhi riflessi. Fai palming per un minuto e osserva le tue sensazioni. Poi fai NO enfaticamente per 10 volte, sempre senza perdere il contatto visivo. Fai palming per un minuto e osserva. Infine ruota in un gran cerchio la testa mantenendo il contatto con i tuoi occhi 10 volte. Ripeti nell altra direzione. Palming per 1 minuto. 3. Otto “pigri” e farfalle: segui un dito con gli occhi mentre fai il segno dell infinito (tieni la testa ferma). A occhi chiusi segui il contorno di una farfalla immaginaria a 5 cm dal tuo naso. Palming per 1 minuto. 4. Vicino e lontano: avvicina e allontana una penna (o qualsiasi oggetto colorato) dagli occhi, mentre la osservi. Respira, batti spesso le palpebre. Fai palming per un minuto e osserva le tue sensazioni.

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un viso), perdendo in nitidezza. Chi ha una vista naturale continuerà, invece, a esplorare il viso, mettendo a fuoco una miriade di particolari (fino a 3.600 al minuto) nitidi e focalizzati, che il cervello ricostruirà in un’immagine nitida». Per togliere la tensione quando si lavora al computer, si guarda la televisione, il cinema, stimolando micromovimenti degli occhi, si possono indossare gli occhiali stenopeici, strani occhiali che, al posto delle lenti hanno una miriade di buchini. Esteticamente non sono il massimo, ma sono sicuramente un’alternativa efficace per non impigrire gli occhi, rilassarli e stimolarne i micromovimenti.

Benessere organizzativo e wellness coach Passiamo al lavoro buona parte della nostra giornata, è lì che viviamo tensioni, relazioni e sfide impegnative. Non si può parlare di benessere, dunque, senza considerare l’impatto che l’ambiente di lavoro ha e può avere sulla qualità della vita, sulla salute e sull’equilibrio psicofisico di ogni lavoratore. Ma qual è la sensibilità delle imprese italiane al tema del benessere dei dipendenti? «Siamo ancora all’inizio, ma, rispetto a qualche anno fa, sono sempre di più le aziende che si interessano al rapporto lavoro-qualità della vita», ci spiega Carlo Bisio, psicologo del lavoro ed ergonomo, amministratore della Cesvor, società di consulenza e formazione che si occupa di risorse umane e benessere organizzativo. «Stiamo andando a diverse velocità. La maggior parte delle aziende adempie unicamente


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all’obbligo di valutazione rischio stress, ma questo può essere solo un adempimento formale. Al contrario ci sono aziende che hanno compreso il senso del concetto di benessere organizzativo, ossia il fatto che alla radice della prestazione aziendale c’è una persona che deve essere soddisfatta». Un aspetto particolare del benessere aziendale è costituito dall’ergonomia in ambiente di lavoro. Per ergonomia comunemente si intendela sola ergonomia degli oggetti, ma questa scienza comprende anche lo studio del rapporto tra la persona e l’ambiente, sulla base del flusso di comunicazione, dei ritmi, dei tempi, degli spazi e delle competenze, con lo scopo di migliorare la soddisfazione della persona e l’insieme delle prestazioni del sistema. «L’ergonomia si occupa del miglioramento del lavoro fatto a misura della persona», continua Bisio. «Per assicurare l’ergonomicità dell’attività sono necessari interventi basati sulla comprensione dell’attività di chi lavora, una comprensione profonda delle persone e delle loro attività. Per migliorare salute, sicurezza e pre-

stazioni si interviene con analisi sul campo per individuare le criticità, le competenze e i flussi di comunicazione. Poi, insieme al gruppo interno, si deve operare per rinforzare i fattori che consentono di gestire gli imprevisti e per incidere sui fattori che rendono più difficile il compito». Tutti questi interventi di ergonomia si possono attivare a posteriori, su una situazione già esistente, ma anche e più efficacemente in fase di preventiva, quando si programma l’ampliamento di un settore produttivo e la realizzazione di nuovi ambienti di lavoro. Ma l’azienda è fatta di singole persone per le quali il concetto di benessere può declinarsi in maniera soggettiva. È importante prevedere anche la possibilità di interventi che stimolino il personale talent e le risorse che ognuno ha dentro di sé. «Di questo si occupano le mie figure Wel-

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In azienda o durante un evento, il benessere dei dipendenti può essere favorito da buone pratiche e veri e propri training olistici. Nella foto in alto, la life design coach Sara Cicolani (www.saracicolani.it), durante un intervento in azienda per migliorare il benessere e le performance del gruppo e dei singoli

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partecipanti. Il Wellness Coach, studia e suggerisce una serie di interventi comunicativi e olistici per mantenere alta la soglia di attenzione: parole chiave idonee, ma anche olii essenziali e colori che favoriscono l’attenzione e la concentrazione. In Giappone, ad esempio, sono anni che vengono utilizzate queste soluzioni». ■

Case History

Edison per te

lness Coach® e Holistic Coach®», ci spiega la life design coach Sara Cicolani. «Queste due figure intervengono in azienda, direttamente one-to-one o su un team di lavoro, per migliorare le performance dei singoli prima di una riunione, di un evento, di una presentazione. C’è chi ad esempio ha paura di parlare in pubblico, o non si sente all’altezza, o ancora, è troppo aggressivo, o pretende troppo da se stesso o dagli altri. C’è chi non si sa relazionare affatto, chi è insicuro, chi si sente troppo sotto pressione». Fornendo gli strumenti individuali per affrontare le proprie sfide, si evita l’accumularsi dello stress e, quindi, il disagio personale e un calo nelle prestazioni. Questo naturalmente vale anche in occasione di eventi. «Chi deve salire sul palco può avere bisogno di un supporto per l’orazione e di un supporto personale di motivazione», continua la Cicolani, «Durante un evento o un convegno, inoltre, bisogna cercare di catturare e mantenere l’attenzione dei

Edison è tra le aziende che maggiormente hanno investito sul Welfare aziendale. “Edison per te” è un programma diviso in quattro aree: famiglia, salute e benessere fisico, tempo per te (time saving) e acquisti. L’intento è di rendere la vita più semplice ai dipendenti e di favorire il loro benessere, aumentando il loro potere d’acquisto senza intervenire sugli stipendi. «Attraverso un portale online tutti i dipendenti possono accedere ai servizi», ci spiega Andrea Peduto, gestore programmi Edison Welfare aziendale. «Si va dai prestiti e dalle vacanze studio per i figli, alla consulenza psicologica e alle campagne di prevenzione per la salute, dalla consulenza legale e fiscale online e dal servizio di disbrigo pratiche di pubblica amministrazione, alla discount card e alle convenzioni per acquisti agevolati, solo per fare qualche esempio. Nel 2012 il 54% dei dipendenti ha fruito di almeno un servizio, mentre in media i lavoratori hanno fruito di 4,5 servizi nell’arco di un anno. Secondo una recentissima ricerca sul programma relativa al 2012, tra l’80% e il 90% dei dipendenti hanno dichiarato che l’azienda dedica molta attenzione al loro benessere. Il ritorno di questo tipo di investimenti è solo immateriale, ma identificabile attraverso la soddisfazione dei dipendenti e la loro motivazione. Altri obiettivi sono il contenimento dell’assenteismo, il rafforzamento dell’immagine dell’azienda, l’orgoglio di appartenenza e il grado di retention o di attraction di talenti e, soprattutto, di giovani talenti». 3 2013

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SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE IL PARERE DEL MEDICO ESTETICO

a cura del dottor Valerio Finocchi Unità Operativa Chirurgia Plastica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma

Triple program Dalla medicina estetica una tecnica innovativa per ringiovanire viso e corpo senza chirurgia

Negli ultimi anni, la medicina estetica si è evoluta notevolmente sviluppando tecniche anti aging non invasive in grado di garantire un alto standard qualitativo e di ridurre i rischi di un intervento chirurgico. Tra queste una particolarmente efficace è la terapia cellulare (TC) nata da ricerche effettuate presso l’Università degli Studi di Roma di “Tor Vergata”. «Si tratta di una terapia iniettiva con tecnica cannulare (le cannule sono piccole e atraumatiche) ad azione polidistrettuale. In pratica è una biostimolazione biorivitalizzazione congiunta che va a stimolare tutte le funzioni della cellula dermica, utilizzando sia i precursori di collagene e acido ialuronico (minerali, aminoacidi, antiossidanti non enzimatici, oligoelementi), sia i prodotti finali della cellula fibroblasto, ossia acido ialuronico non cross-lincato. Attraverso la biostimolazione si ottiene un aumento del potenziale ossidativo di membrana, una stimolazione del DNA mitocondriale e un aumento della produzione cellulare di collagene, di elastina e di mucopolisaccaridi funzionali per la matrice extracellulare. La procedura non la-

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scia generalmente segni e gli eventuali arrossamenti o edemi sono in genere di lieve entità e di breve durata. I risultati si ottengono in tempi veloci e si manifestano con una pelle maggiormente luminosa compatta ed elastica e con una riduzione delle microrugosità. Per un risultato ancora più eclatante la terapia cellulare viene associata alla radiofrequenza frazionale e alla luce pulsata che, aumentando la temperatura della zona trattata, stimolano sinergicamente la cellula del fibroblasto. ■

TRIPLE IN PILLOLE A cosa serve Migliora la skintexture con un effetto lifting e riduce rughe superficiali e macchie cutanee Per chi è indicato Uomini e donne a partire da 25 anni Durata del trattamento 2-3 mesi di trattamento: 10/12 sedute di radiofrequenza bipolare frazionale associate a terapiacellulare con tecnica cannulare a cadenza settimanale. Ad ogni tre sedute di radiofrequenza bipolare frazionata si associa una seduta di luce pulsata. Risultati L’effetto lifting è osservabile fin dai primi giorni dopo il trattamento e raggiunge il suo massimo livello entro i primi 2 mesi. La durata dei risultati è mediamente di un anno/un anno e mezzo. Vantaggi Procedura non cruenta, rapidità di esecuzione, assenza di rischi e di terapia pre e post trattamento. Svantaggi I risultati estetici sono comunque ben più modesti di quelli ottenibili con tecniche chirurgiche, come il lifting cervico-facciale associato a lipofilling.



Vair Borgo Egnazia Un altro modo di concepire il benessere che parte dal concetto di “vero” traduzione della parola vair in dialetto pugliese. La Spa di Borgo Egnazia è un capolavoro architettonico affacciato sul mare che trae la sua ispirazione dal territorio

✒Letizia Di Peppo Arroccato tra le rovine dell’antica cittadina romana di Egnazia a due passi da Fasano, in Puglia, il raffinato cinque stelle Borgo Egnazia si completa con la nascita della nuova Spa, Vair. Estesa su 1800 mq, con 14 cabine trattamenti e terme romane, Vair, (“vero” in dialetto locale), rappresenta un nuovo modo di concepire il benessere. Un benessere legato innanzitutto alla tradizione e alle risorse di questa terra magnifica: tutti i trattamenti hanno un nome in dialetto locale come “Fc d’Ind”, Fico d’India, velo cosmetico a base di fico d’India o il massaggio “U mor”, il mare, massaggio rilassante ispirato alle onde del mare. Una sezione speciale è dedicata alle donne e propone di-

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versi trattamenti come la “Tarant”, antico rituale terapeutico usato per alleviare il forte stress psico-fisico. E ai prodotti della terra pugliese si ispira anche la filosofia alimentare promossa dal resort, che esalta i frutti dell’olivo e della vite, proclamati dall’Unesco patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Ad accrescere il valore di Vair sono anche le persone che vi lavorano: naturopati, dermatologi, ortobionomisti, specialisti in idroterapia, terapisti formati alla scuola Kneipp ma anche architetti, musicisti, campioni sportivi. L’ospite qui trova un’equipe completa e di primissimo ordine. Per le aziende sono molto interessanti le attività di team building come la “Danza delle spade” o

le lezioni di yoga con il metodo originale del maestro Iyengar che promette di rallentare l’invecchiamento corporeo. Non mancano aree relax, bagno turco e sauna, palestra, area trucco e parrucchiere. Sempre alle aziende il resort – che conta 63 camere dalle pareti di tufo, con vista panoramica sul golfo, 28 ville e 92 casette che compongono un’altra parte della struttura – mette a disposizione 3800 metri quadrati per meeting ed eventi e tecnologie di ultima generazione. Borgo Egnazia 72010 Savelletri di Fasano (Brindisi) Tel. 0802255000 - fax 0802255001 www.borgoegnazia.com info@borgoegnazia.com


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Dicono di noi «La Puglia è il punto di partenza del viaggio, ma anche l’ideale destinazione: una Puglia autentica che racconta di tradizioni popolari ancestrali, di terapie naturali efficaci e salutari, ma anche di un popolo ospitale e solare», afferma Patrizia Bortoli, Spa Director, «nascono così trattamenti che levigano dolcemente il corpo, avvolgono, sciolgono, rilassano e aiutano a riscoprire l’essenza delle cose».

La danza delle spade Si tratta di un’inusuale lezione di balli locali ed evocativi dove il movimento è particolarmente rinvigorente e dove lo sguardo diventa elemento di connessione: attraverso la relazione con il proprio partner si scoprono nuovi modi di essere e di confrontarsi con l’altro. È un’esperienza molto bella che non si può spiegare a parole, bisogna viverla. Si arriva alla danza attraverso il teatro, la musica, la voce, la consapevolezza del corpo e dello spazio. È ideale come attività di team buil-

ding perché favorisce la percezione e l’ascolto dell’altro, la comunicazione non verbale e la determinazione.

I Prodotti Vair utilizza prodotti brandizzati Borgo Egnazia, realizzati da specialisti del luogo. Per diversi trattamenti è stata realizzata una partnership con Bakel, marca di prodotti d’alta gamma, completamente naturali e made in Italy.

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Dicono di noi Un posto unico, sospeso nel tempo, dove rigenerare anima e corpo, per un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, dal gusto per la sua gastronomia, all’olfatto per i suoi profumi, alla vista per il suo paesaggio.

Centro Benessere

Borgo San Felice Alla scoperta dei trattamenti basati sul concetto di “Tuscany Pleasure”, un viaggio a 360° tra le atmosfere tipiche del Chianti e la ricchezza del suo territorio

✒Rita Maggio Aperto nel 1991, e dal 1992 parte del circuito Relais & Chateaux, Borgo San Felice è un antico nucleo di origine medievale nel cuore del Chianti, mirabilmente rinnovato e ristrutturato, pur mantenendo una forte impronta rurale coerente

con l’autenticità del territorio circostante. Il Centro Benessere offre percorsi personalizzati e trattamenti Tuscany Pleasure principalmente incentrati sull’utilizzo di cosmetici a base di vino e olio. È un’area di 350mq completamente

Il trattamento consigliato da Master Meeting Da provare le eccezionali proprietà, per la bellezza del viso e del corpo, della Vinoterapia, come ad esempio l’“Idillio toscano”. Il trattamento inizia nella zona umida, con una sosta nella bio-sauna per liberare il corpo dalle tossine e allentare le tensioni; a seguire una doccia aromatica, per poi entrare nella cabina privata. Una nuvola di essenze avvolge il corpo, una doppia colatura di olio e mosto si fondono con un massaggio che mescola gli odori dei frutti naturali del territorio. Il corpo viene avvolto da un caldo lenzuolo e, durante la posa, il viso viene massaggiato con una gelatina esfoliante per rinnovare la pelle; segue un impacco nutriente all’oliva massaggiato con manualità distensive, e la stesura

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di una crema ad effetto velour. Dopo una doccia purificante, ci si immerge in una vasca dove viene versata un’effervescente soluzione di essenze, magari degustando un calice di vino di Borgo San Felice. Un piacevole massaggio conclude il trattamento.

Prodotti Spa I prodotti della Zona Benessere sono tutti naturali, prevalentemente a base di olio e vino. Si utilizzano, per esempio, una crema e un tonico al resveratrolo, un antiossidante naturale contenuto nelle uve e nel vino, e la crema al mosto di uve rosse.

dedicata alla cura del corpo e dei sensi. Nel Centro vengono proposti trattamenti frutto di una innovazione costante volta a offrire veri e propri “viaggi polisensoriali”, sollecitando primo fra tutti il senso dell’olfatto. La ricerca sulle fragranze si esprime attraverso la creazione di prodotti di cosmesi esclusivi, garantendo un livello di altissima qualità grazie all’attenta selezione delle materie prime. Di fronte al Centro Benessere si trova una palestra attrezzata con i macchinari più all’avanguardia. Borgo San Felice accoglie gli ospiti nelle sue 29 camere e 17 suites, in un ambiente romantico ed elegante.

Hotel Borgo San Felice Località San Felice 53019 Castelnuovo Berardenga (Siena) Tel. 05773964 - fax 0577359089; info@borgosanfelice.it reservation@borgosanfelice.it



Thalassio SPA Grand Hotel Alassio Trattamenti esclusivi ispirati alla filosofia orientale e una linea cosmetica ricca di principi attivi, che rende ogni applicazione fortemente rigenerante. Tutto nella splendida cornice del Gran Hotel Alassio, perla della Riviera Ligure

✒Cristina Chiarotti Una SPA su tre piani di 1500 mq, creata con l’obiettivo di garantire il massimo comfort in un ambiente armonico e riservato, completamente dedicato alla salute e al benessere. È la Thalassio SPA, fiore all’occhiello del Grand Hotel Alassio, icona di lusso, comfort e raffinatezza della Riviera Ligure. Con una piscina interna dotata di diverse tipologie di idromassaggio, riempita con acqua di mare, riscaldata e microfiltrata ad una temperatura che oscilla tra i 30/35° per mantenere intatte le proprietà organolettiche marine, un Percorso Acque Talassoterapiche (Kneipp), cromoterapia e una vasta proposta di trattamenti ispirati alla filosofia orientale, tra cui cure disintossicanti, antiaging, dimagranti e mas-

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so-fisioterapiche, nonché cabine dotate di vasche Niagara, Osmosis, Vicky Talasso e Talax idro, la Thalassio SPA è davvero un’oasi di benessere esclusiva. Ad arricchire l’offerta, l’area fitness, con attrezzature di ultima generazione, personal trainer e ambulatorio di medicina-estetica e dietologia, e l’ampio ventaglio di attività sportive di Alassio: dall’accesso a uno dei più prestigiosi Tennis Club d’Italia, con sette campi in terra in un parco secolare di oltre 12mila mq, al golf, con un percorso di 18 buche, alle immersioni, per ammirare fauna marina e reperti archeologici. A questo si aggiungono l’utilizzo di prodotti cosmetici esclusivi sempre ispirati alla filosofia talassoterapica, sfruttando elementi naturali

di origine marina come alghe, sali, fanghi e impacchi marini, che favoriscono la naturale detossinazione, il rilassamento e la tonicità tissutale mentre aiutano il rilassamento di corpo e mente. Terminata una recente fase di attento restyling, il Grand Hotel Alassio è tornato al suo splendore originale. Espressione di un raffinato stile neoclassico, l’Hotel si affaccia sulla spiaggia ed offre 61 camere eleganti e moderne, nonché ampi spazi dove organizzare eventi privati e aziendali come la sala ristorante e la meeting room vista mare (attrezzata con le migliori tecnologie) entrambe in grado di accogliere fino a 70 persone. Ottima anche al qualità dei servizi, in particolare del catering.


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Dicono di noi «È per un mix di fattori che gli ospiti ci apprezzano», dice il vice direttore Vincenzo Vasco, «la posizione sul mare, il microclima temperato tutto l’anno e la qualità dei servizi che offriamo: per esempio, una cosa molto gradita è che nella spa tutti i trattamenti siano eseguiti con prodotti di cosmesi naturale».

Trattamento Total Thalasso Per un rigenerazione completa di anima e corpo, è imperdibile il “Trattamento Total Thalasso” (drenante, riducente, detossinante), un’esperienza unica di 90 minuti. Comprende: balneoterapia “Niagara” con idromassaggio e oli essenziali marini; esfoliazione con sale delle saline di “Guerande”; avvolgimento alle “tre” alghe dalle proprietà riducenti, detossinanti e rimineralizzanti; applicazione phytoterapica dell’algoserum; avvolgimento alla foglia d’alga laminaria gigante; massaggio finale con crema specifica. Da provare anche il “Trattamento

Rassodante” di 60 minuti, che comprende, dopo la balneoterepia e l’esfoliazione, un impacco all’alga spirulina ricco di vitamina “A” ed equiseto, per finire con un massaggio all’olio di alga undaria e il “Percorso Polinesia”, da effettuarsi in coppia nella cabina suite.

I Prodotti La Thalassio SPA utilizza i prodotti dei Laboratoires BeWell esperti nel raccogliere dalla natura, e in particolare dal mare, principi attivi purissimi e concentrati.

Grand Hotel Alassio via Gramsci 2/4 17021 Alassio (Savona) Tel. 0182648778 - fax 0182648682 www.grandhotelalassio.it

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Boutique Spa La Serra

Grand Hotel Excelsior Vittoria Realizzata in una serra del XIX secolo ristrutturata, l’area benessere del cinque stelle lusso di Sorrento è un eden esclusivo, dove i rituali dell’antico Oriente si combinano con gli ultimi ritrovati della bellezza e della remise en forme

✒Annarita Maggi Pochi altri alberghi in Italia e nel mondo sono in grado di regalare agli ospiti così tante suggestioni come il Grand Hotel Excelsior Vittoria. Qui la storia – è stato inaugurato nel 1834 – si combina con la più alta tradizione dell’ospitalità, portata avanti da cinque generazioni dalla famiglia Fiorentino, e si fa arte, non solo per la cura degli arredi e dei dettagli, ma anche perché proprio qui sorgeva la villa dell’Imperatore Augusto. Ancora oggi nel parco privato di 20mila metri quadrati si possono ammirare capitelli, colonne in marmo, i resti di un complesso termale e una cripta che un tempo conduceva al porto. E se questo non bastasse, dalla sua più famosa suite, la Caruso, Lucio Dalla compose forse la sua canzo-

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ne più bella, un omaggio al tenore, che vi soggiornò nel 1921, ma anche al mare di Sorrento che al Grand Hotel Excelsior Vittoria si fa ammirare da ogni angolo, con il Vesuvio sullo sfondo. Qui da sempre passa il bel mondo: teste coronate, capi di stato, star e artisti hanno lasciato la propria impronta, portandosi via, nell’anima, un pezzetto di questo magico luogo. Realizzata in una serra del XIX secolo ristrutturata, immersa nell’agrumeto, la Boutique Spa la Serra racconta di questa magia, coniugando ai massimi livelli benessere e raffinatezza. 150 metri quadrati, progettati secondo i criteri della bio architettura e del Feng –Shui, la spa (aperta anche alla clientela esterna) propone i trattamenti più all’avanguar-

dia, tra cui l’ultima frontiera del facial antiage, l’Environ e gli esclusivi Signature con oli biologici essenziali di piante e frutti mediterranei. I trattamenti hanno luogo in due suites, una singola e una doppia per le coppie. Bellissimo il rituale Honeymoon, che prevede un massaggio corpo con olio di sandalo, seguito da un bagno in vasca idromassaggio doppia con l’acqua addolcita con olio di gelsomino. Le suite hanno tutte vasca idromassaggio, doccia, spogliatoio e giardino privato, dove ci si rilassa sorseggiando squisite tisane. Ci sono inoltre un cabina per massaggi shiatsu e una per manicure e pedicure. Da provare i programmi Day Spa, con due o più trattamenti per una remise en forme olistica.


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Dicono di noi «Ho avuto il privilegio di alloggiare in molti alberghi eleganti come il George V a Parigi, e posso dire che al Grand Hotel Excelsior Vittoria ho trovato una delle migliori accoglienze in assoluto. A partire dal direttore Nicolino Grigio, fino al capo concierge Galano e il suo staff. Ma ricordo volentieri anche i nomi di Marco, alla reception, Danielle, alle prenotazioni e di Tina e Salvatore due gentilissimi camerieri. Per quanto riguarda il cibo, c’è una ricca colazione a buffet dove c’è tutto quello che si può desiderare. Dopo 7 notti al Vittoria Excelsior sono quasi sicuro che io e mia moglie ci ritorneremo anche per ritrovare i tanti amici che abbiamo lasciato lì». Postato il 7 giugno 2012 su Trip Advisor

Delizia al limone Un rituale che celebra l’agrume, simbolo di questa terra, ricco di vitamina C e sali minerali dalle virtù rivitalizzanti, anti invecchiamento e antiossidanti. L’azione energizzante delle argille al limone unite ai sali del Mar Morto è una panacea per distendere e tonificare viso e corpo e restituire una pelle straordinariamente luminosa e morbida. Il rituale prevede massaggio integrale di viso e corpo, bagno con olio energeti-

co antistress e relax con tisana all’ombra dei pini mediterranei, tra i gelsomini in fiore nel giardino privato della suite.

I Prodotti La Spa offre un'ampia scelta di trattamenti che utilizzano i prodotti della casa francese Cinq Mondes che si ispirano ad antichi rituali esotici, come quello tradizionale dell’Oriente, il rituale di Bali e il rituale Sublime di Polinesia.

Grand Hotel Excelsior Vittoria Piazza Tasso 34 80067 Sorrento (Napoli) Tel. 0818777111 - fax 0818771206 www.exvitt.it

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Grand Hotel Terme Terme di Sirmione

Il cinque stelle di Terme di Sirmione amplia l’offerta dedicata al benessere con 3 grandi novità di relax esclusivo: Private Spa, Spa Castello e Sala Relax

✒Giulia Broggi All’esterno uno dei panorami più incantevoli di Sirmione, le dolci acque del Lago di Garda e il Castello Scaligero del borgo medievale, all’interno un ambiente elegante e un mondo di benessere e di salute tutto termale che nasce dall’esperienza centenaria di Terme di Sirmione. Il cinque stelle Grand Hotel Terme, annoverato tra i locali storici d’Italia, offre 57 raffinate camere, di cui 22 junior suite e 6 suite, e una ricercata cucina, quella del ristorante L’Orangerie, che delizia i suoi ospiti nella suggestiva sala dallo stile classico affacciata sul lago e nella nuova sala che guarda direttamente il Castello. Nel giardino si trova una splendida piscina termale con idromassaggi, lettini effervescenti e getti a collo di cigno, mentre all’interno un reparto termale e un’area benessere fanno dell’albergo un tempio della salute,

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della bellezza e del relax. Qui si trova la Spa Castello, inaugurata a Pasqua. Un’autentica oasi di lusso con vista panoramica, minipiscina Jacuzzi, sauna finlandese, bagno di vapore, cascata di ghiaccio e docce emozionali. Da poco è stata ultimata anche la Private Spa: un’area, da riservare in esclusiva, con accoglienza dedicata, sauna finlandese, doccia a cascata, Jacuzzi e lettini per trattamenti e massaggi di coppia. Nuovissima è anche la Sala Relax: ampie vetrate sul giardino, sul lago e sulla piscina termale. Raggiungibile direttamente dai piani delle camere con un ascensore interno, la sala ha lettini per rilassarsi, un salottino con caminetto, la tisaneria e l’accesso alla piscina termale esterna. Il Grand Hotel Terme è solo una delle strutture di Terme di Sirmione. Una realtà in cui, da 120 anni,

salute, benessere e ospitalità si fondono in unico elemento: l’acqua termale. Oltre al cinque stelle ci sono l’Hotel Sirmione e Promessi Sposi (4 stelle) e l’Hotel Fonte Boiola (3 stelle), due centri termali, il Centro Benessere Termale Aquaria e il Palazzo dei Congressi PalaCreberg Sirmione. A Terme di Sirmione, il wellness è abbinato anche al business. Qui si trova tutto ciò che si può desiderare per un convegno di alto livello, viaggi incentive, lanci di prodotto o eventi vip: sale meeting con luce naturale e alcune affacciate sul lago, originali idee post congress, dai voli in mongolfiera alla scoperta del lago in motoscafo ad Aquaria, che con i suoi oltre 10 mila mq tra piscine termali, idromassaggi, lettini effervescenti, saune, bagni di vapore e aree relax può essere riservata per grandi eventi in esclusiva.


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Dicono di noi Cinque stelle pienamente meritate: posizione perfetta, vista magnifica dalle camere e dalla fantastica piscina a bordo lago, colazione ricca e varia in sala panoramica, camera ampia, accogliente, perfettamente insonorizzata, dotata di ogni comfort: dal minibar gratuito alle dotazioni omaggio (compresi i campioncini degli ottimi prodotti termali) alla biancheria anche a misura di bambino, al personale molto gentile e disponibile fin dai primi contatti via mail e telefonici. Un week end davvero indimenticabile. Postato il 18 marzo su Tripadvisor

Private Spa You&Me Il luogo perfetto dove ritrovare il benessere in un contesto di esclusività e privacy, con un’accoglienza dedicata. La nuova Private Spa è questo e tanto relax. Le vetrate si affacciano sul lago, l’atmosfera è resa magica da luci, profumi ed essenze per regalare romantici momenti a due. Il pacchetto Private Spa You&Me, della durata di tre ore, include sauna finlandese, doccia a cascata e Jacuzzi. Esperienze intervallate da un lungo e rilassante massaggio di coppia. A disposizione degli ospiti un Set Spa della linea Aquaria Thermal Cosmetics e una bottiglia di Brut

Franciacorta con frutta fresca per rendere davvero unico il momento. La proposta migliore per festeggiare un anniversario, un’occasione speciale o semplicemente per stupire la dolce metà.

Set Spa Terme di Sirmione ha lanciato da pochi mesi Aquaria Thermal Cosmetics. La nuova linea, viso e corpo, è formulata senza parabeni, petrolati e con estratti vegetali. Il 100% dell’acqua presente è acqua termale che unisce i benefici delle acque sulfuree e delle acque salsobromoiodiche.

Grand Hotel Terme Viale Marconi 7 25019 Sirmione (Brescia) Tel 0309904922 www.termedisirmione.com booking@termedisirmione.com

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Prince Spa Parco dei Principi Un’atmosfera magica per abbandonarsi a trattamenti esclusivi e multisensoriali, in ambienti concepiti per garantire il massimo benessere in completa intimità. Nel cuore della Capitale

✒Cristina Chiarotti La Prince Spa del Parco dei Principi Grand Hotel&Spa di Roma è davvero una location unica. La sua attenzione agli ambienti, alla qualità dei materiali e al design è stata già premiata da numerosi riconoscimenti dalla sua apertura, tra cui il premio come migliore “Contemporary Spa” agli Spa Award nel 2011, ed è senz’altro il Centro Benessere più esclusivo della Capitale. Importante anche l’ultimo riconoscimento, “Condé Nast Johansens Recommended Spa”, ottenuto nel 2012. Questo grazie anche alle dimensioni, ben 2.000 mq impreziositi da legno, pietra e bamboo, che richiamano la natura e i suoi elementi e conferiscono eleganza agli ambienti, concepiti per garantire la tranquillità e l’intimità dei suoi ospiti. Mozzafiato è la maestosa piscina interna di 25mt igienizzata ad ozono, con un magnifico cielo stellato tappezzato di cristalli Swarovski, che crea un’atmosfera magica mentre ci si abbandona in uno degli idromassaggi e giochi d’acqua affiancati da

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due vasche per il percorso kneipp. Nella Zona Umida ci si può rilassare tra bagno turco e sauna, cascata di ghiaccio e docce emozionali, prima di godersi un momento di puro relax distesi su una delle preziose chaises longues, magari sorseggiando una tisana. Nelle 12 cabine multisensoriali di cui si compone la Beauty Area si possono scoprire le proposte Wellness per viso e corpo. Particolari le due Spa Suite, che ospitano i trattamenti di coppia: la Suite Imperial nella quale domina l’oro, con un bagno turco privato, il lettino Aquaveda e la vasca idromassaggio Aquarelax e la Golden Suite dove la madreperla si unisce all’oro ed offre un ambiente quanto mai suggestivo, che candele, champagne, musica, profumi e giochi di luce rendono indimenticabile. All’interno della Prince Spa anche un’ampia Area Fitness, fornita di attrezzature cardio di ultima generazione, con un servizio di personal trainer per ogni disciplina. Cornice ideale per incontri ed eventi specia-

li, il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa è un’oasi nel cuore urbano di Roma, affacciato su Villa Borghese e a pochi passi da via Veneto. Offre 179 camere eleganti e confortevoli, la maggior parte con balcone o terrazzo. Particolari le 24 suites ed unica nel suo genere la Royal Suite, un appartamento di 350mq con terrazzo panoramico e cucina privata. Il Centro Congressi del Parco dei Principi dispone di 18 sale modulari, molte delle quali con luce naturale, ottime location anche per convention e banchetti. Dotato di accesso indipendente dall’Hotel, può ospitare fino a 900 persone con allestimento a platea. Il Parco dei Principi Grand Hotel & SPA è parte della Roberto Naldi Collection, che a Roma annovera anche l’Hotel Splendide Royal, situato a pochi passi da Via Veneto e l’Hotel Mancino soli pochi metri da Piazza Venezia. A Lugano, fanno capo alla Roberto Naldi Collection l’Hotel Splendide Royal ed il Grand Hotel Eden.


SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE Selected by MM

Dicono di noi «Grazie all’investimento che la Roberto Naldi Collection ha sostenuto con l’apertura di Prince SPA, 2000mq di puro benessere, il Parco dei Principi Grand Hotel & SPA è annoverato tra le migliori strutture 5 stelle di Roma e non solo. Gli ospiti ne restano particolarmente colpiti per gli ambienti, l’atmosfera, le innovative tecniche dei trattamenti, gli esclusivi prodotti utilizzati, ma soprattutto dalla “calda” professionalità che esprime l’intero team Prince SPA». Gerardo Fruncillo General Manager.

Onde di felicità Non è solo un pacchetto benessere, ma un viaggio emozionale verso Paesi lontani, da vivere nella suggestiva Area Beauty della Prince Spa. Dopo aver deliziato il proprio palato con squisite fragole accompagnate da un flute di champagne, ci si immerge nella vasca della Imperial Suite per godere di una rilassante balneoterapia agli oli essenziali, petali di rosa e cromoterapia. A seguire “Sweet Prince”, un trattamento al cioccolato che accarezza la pelle e risveglia i sensi attraverso la produzione nell’organismo di endorfine, le ‘molecole della felicità’. Completa il

trattamento l’esclusivo “Oriental Prince”, un incontro tattile di antichissime tecniche orientali, come il Thai, lo Shiatsu e l’Ayurveda. La digitopressione del Thai e dello Shiatsu rallenta le tensioni articolari e muscolari, mentre la tecnica olistica dell’Ayurveda rilassa la mente.

Parco dei Principi Grand Hotel & Spa Via G. Frescobaldi 5 - 00198 Roma Tel. 06854421 www.robertonaldicollection.com reservations@parcodeiprincipi.com

I Prodotti La sapiente gestualità delle operatrici della Prince Spa si accompagna alla raffinatezza delle miscele aromatiche della casa francese Decléor, che offre una vasta gamma di prodotti per viso e corpo contraddistinti da affascinanti aromi in grado di regalare un’esperienza sensoriale indimenticabile.

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Cappuccini Wellness & Spa

Park Hotel ai Cappuccini A Gubbio, piccolo borgo di pietra nel cuore verde d’Italia, nella quiete di un esteso parco con alberi secolari e un magnifico oliveto, un tempio dedicato al benessere psichico e fisico

✒Cristina Piccinotti Quiete e riposo, per curare lo spirito. Sport, sana alimentazione e trattamenti di mani esperte, per il benessere del corpo. È nella commistione di questi preziosi ingredienti che affonda le sue radici la filosofia olistica del Cappuccini Wellness & Spa, un luogo dove la stessa attenzione riposta nella realizzazione degli ambienti è stata dedicata allo studio di un’offerta tutta orientata al recupero del benessere psichico e fisico dei suoi ospiti. Recentemente rinnovato, e in continuo costante miglioramento, il centro benessere del Park Hotel ai Cappuccini, a Gubbio, è moderno ed elegante, spazioso ed accogliente: nella zona Spa a disposizione degli ospiti ci sono saune finlandesi, un’area relax ampia e riservata con angolo tisane, luci soffuse e musiche rilassanti che stimolano la meditazione, un bagno turco, un bagno mediterraneo e docce emo-

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zionali. Oltre alle cabine per massaggi e trattamenti di bellezza, anche una zona con lettino, doccia abbronzanti e ossigenoterapia. Appartiene alla categoria delle attività energizzanti il percorso wasser paradise che, grazie all’acqua nebulizzata sulla pelle, riattiva la circolazione dall’alto verso il basso aiutando il corpo a rigenerarsi. Per chi invece cerca qualcosa di più, le frontiere del benessere si raggiungono con il Raxul, la cabina che si ispira alla metodologia delle antiche terme romane, concepite come autentici “templi di piacere”. Per gli amanti delle attività in acqua al Cappuccini Wellness & Spa il nuovo Parco Acque indoor, firmato dall’architetto Simone Micheli ed inaugurato nel 2012, si compone di due spazi: il primo di 350 mq, denominato Acque Emozionali, è dotato di un’ampia piscina con corsie natatorie, vasca baby, nuoto contro-

corrente e area idromassaggio a 30°C; il secondo, più intimo e riservato, è uno spazio con una vasca idromassaggio circolare, una a forma di arca che utilizza acqua addizionata con magnesio e potassio e una terza vasca per la talassoterapia. E per gli amanti dello sport un’ampia palestra con area cardiofitness, power-training e sala corsi; un campo da tennis o calcetto; noleggio mountain bykes. Novità 2013: La tradizione fitoterapica di Marc Mességué incontra l’ospitalità del Cappuccini Wellness & Spa. Con il programma “Percorsi Mességué”, per trenta settimane Marc Mességué in persona sarà a disposizione degli ospiti per far conoscere la sua rivoluzionaria, eppure antichissima, filosofia di benessere, in cui la ricerca e l’utilizzo delle erbe e l’alimentazione sana si integrano con la medicina, la fisioterapia e l’estetica.


SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE Selected by MM

Dicono di noi «Dopo una giornata di lavoro non c’è niente di meglio per liberarsi dallo stress, di un bel bagno rilassante o un massaggio magari seguito da un trattamento di bellezza. Al Park Hotel ai Cappuccini c’è anche la possibilità di prenotare una lezione privata con l’istruttore: si può scegliere tra pilates, ginnastica dolce, tonica o facciale, yoga, controllo psico-motorio e gestione dello stress».

Ciclo Raxul: il rituale dei fanghi Attraverso la bioclimatologia si possono ottenere sorprendenti benefici salutari e raggiungere uno stato di relax che coinvolge tutti i sensi. Durante il trattamento il corpo del cliente viene sottoposto ad esfoliazione e ricoperto con diversi tipi di impacchi (fanghi, argille, sale, cioccolato, mela, uva). L’impacco scelto viene applicato sul corpo e portato all’essiccamento tramite un innalzamento della temperatura. La successiva emissione di vapore, per-

mette di riportare il prodotto allo stato umido. A conclusione, una pioggia tropicale miscelata con l’essenza di maracuja, crea una dolce disintossicazione ed idratazione dello strato profondo della pelle.

I prodotti della Spa La Cappuccini Wellness & Spa utilizza i prodotti AVEDA, a base di essenze pure derivate da fiori e piante (Purescriptions™) particolarmente efficaci

Park Hotel ai Cappuccini Via Tifernate 06024 Gubbio (Perugia) Tel. 0759234 - fax 0759220323 www.parkhotelaicappuccini.it info@parkhotelaicappuccini.it

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Petriolo Spa Resort Benessere olistico a 5 stelle nell’incantevole location toscana dove si ritrova l’equilibrio psicofisico coccolati da emozionanti rituali e trattamenti innovativi che abbinano elementi naturali alla preziosa acqua termale

✒Linda Smiderle Barattieri È nella campagna toscana, a pochi passi da Siena, in Val di Farma, che sorge Petriolo Spa, il resort firmato Atahotels. Immerso in boschi secolari è un tempio dedicato agli amanti del wellness e del puro relax che scelgono le proprietà terapeutiche delle antiche terme di Petriolo per curare corpo e anima. Caratterizzata da un moderno ed elegante design che utilizza materiali pregiati come marmo, legno e pietra, l’esclusiva struttura offre 3500 metri quadrati di Spa, 80 tra camere e suite, tutte luminose e molto confortevoli con superba vista sui 100 ettari di riserva naturale privata, due ristoranti e tre bar, sale riunioni per il business leisure, spaziose aree comuni, numerose terrazze panoramiche e coreografiche piscine esterne: tutto è stato pianificato per assicurare un’indimenticabile esperienza a contatto

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della natura, della bellezza e del benessere. La grande Spa, vera anima della struttura, è realizzata sul modello delle antiche Terme Romane e si sviluppa intorno al percorso Rigeneraque: alimentato con acqua termale ricca di zolfo, preziosi minerali ed oligoelementi, che sgorga dalla fonte a 43 °C, ingloba, infatti, Calidarium, Tepidarium, Laconicum e Frigidarium. Le vasche, a temperature differenziate, sono ideali per ritrovare l’energia perduta, migliorare la circolazione sanguigna, il tono muscolare e lo sviluppo cardiovascolare grazie a idromassaggi subacquei, cervicali, dorsali e plantari, rigeneranti cascate e getti d’acqua, percorso Kneipp, bio-sauna con aromaterapia alle essenze, e varie aree relax con rasserenante vista sui boschi. Una filosofia, quella che permea la

Spa di Petriolo, che parte dalla costante ricerca scientifica unita alla riscoperta dell’utilizzo dei prodotti naturali del territorio toscano e l’acqua termale. Fiori, piante ed erbe aromatiche diventano gli ingredienti primari dei trattamenti effettuati nelle cabine dalle grandi vetrate con vista panoramica sulla splendida Val di Farma. Esperte mani di professionisti effettuano i differenti massaggi, da scegliere all’interno di un generoso carnet tra quelli tradizionali occidentali, quelli ispirati alle discipline olistiche orientali, gli emozionali, i rituali in coppia, e i trattamenti termali viso e corpo effettuati con frutta e verdura, rigorosamente bio e stagionale, preparata al momento. Completano l’offerta i programmi speciali come Aging, Stress, Antiox e Running che coniugano l’efficacia dell’acqua termale alle più avanzate metodiche del benessere.


SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE Selected by MM

Dicono di noi «È impossibile non trovarsi bene alla Spa dei Bagni di Petriolo. Le notevoli proprietà terapeutiche delle sue acque calde, ricche di sali minerali si conoscono fin dagli etruschi. I trattamenti sono vari e si può scegliere davvero quello più adatto alle proprie esigenze. L’acqua di Petriolo è un autentico toccasana per la bellezza e la rigenerazione della pelle, e arreca benefici anche agli apparati respiratorio e scheletrico».

Petriolo metodo termale Si tratta di una straordinaria combinazione tra innovazione e tradizione proposto nella versione 7 giorni (600 euro) o in quella intensiva di 3 giorni (350 euro). Il percorso comprende: visita medica specialistica, rieducazione posturale globale (50 min), percorso in acqua termale e sorgiva (30 min), massaggio fisioterapico (50 min), fango termale con massaggio complementare (50 min), Strigilis: trattamento al fango termale e all’olio d’oliva (50 min). Lo stesso metodo è previsto distintamente sia per il viso, sia per le gambe con trattamenti diversificati.

I Prodotti Nella Spa si utilizzano prodotti Salin de Biosel a base di una nuova generazione di oligoelementi con potente effetto rigenerante, i Phytoligo. Questi ultimi, incapsulati all’interno dei liposomi, vengono veicolati in modo rapido e profondo grazie anche alla formula vegetale Bioséquentielle che ne dinamizza ulteriormente l’azione. Il risultato è il ripristino dell’equilibrio energetico e la ristrutturazione dei tessuti.

Petriolo Spa Resort Località Petriolo Pari 58045 Civitella Paganico (Grosseto) Tel. 05649091 www.petriolosparesort.com info@petriolosparesort.com

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LE VIE DEL BENESSERE Selected by MM

Dicono di noi «Il vero punto di forza», dice il Direttore Paolo Ferraro, «è senz’altro l’offerta ampiamente variegata del San Donato Golf Resort&Spa, dal benessere al relax, fino allo sport, grazie al nostro campo a 18 buche. Il tutto, immersi in un panorama mozzafiato».

La SPA

San Donato Golf Resort&Spa Una posizione strategica e una grande capacità di servizi offerti: ecco come il San Donato Golf Resort&Spa è diventata la location ideale per soggiorni leisure ed eventi mice, sempre all’insegna del benessere

✒Francesca Natanne Il San Donato Golf Resort&Spa sorge nel cuore dell’Abruzzo, a pochi passi dall’antico borgo di Santi e a soli 15 minuti dall’Autostrada dei Parchi e dalla città del L’Aquila. Fiori all’occhiello, un Conference Center modernamente attrezzato, composto da 3 sale modulabili per

ospitare meeting ed eventi di qualsiasi genere con una capienza massima di 500 persone – tra cui la sala ricevimenti “Il Ciliegio” con una capienza fino a 300 posti a sedere – ma soprattutto una splendida SPA completamente dedicata al benessere, un luogo dove il tempo perde

Il trattamento consigliato da Master Meeting Diversi i trattamenti beauty e le tipologie di massaggio offerti da uno staff professionale completamente dedicato al cliente. Tra questi il “Massaggio del Golfista”, una tecnica decontratturante che va incontro a tutte le necessità soggettive, con la possibilità di una estrema personalizzazione concordata con il terapista, che prevede manovre di frizione, di modellamento, di sfioramento e pressione. Grazie anche ad un’ampia area fitness, dedicata all’allenamento cardiovascolare specificamente studiato per la to-

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nificazione muscolare, qualsiasi percorso benessere garantisce un rilassamento completo del corpo e della mente, richiamando l’antica ritualità della ricerca dell’armonia.

Prodotti Per una nuova filosofia del benessere, la SPA utilizza una interior cosmesi che appaga tutti i cinque sensi grazie ai “Rituali benessere Fisiosphere”, applicati con manualità specifiche che galvanizzano al massimo i principi attivi delle texture utilizzate.

ogni ritmo frenetico, permettendo agli ospiti di vivere un’esperienza sensoriale unica immersi nella natura. La SPA vanta una superficie di oltre 850mq e propone pacchetti wellness esclusivi: dal piacevole Percorso Acqua, che prevede Sauna Vision, bagno turco, bagno mediterraneo, docce emozionali, Water Paradise, parete di sali del Pakistan, area relax e idromassaggio, fino al ricco menu di trattamenti estetici. Per il benessere a due è ideale l’accogliente “Private Spa”, un ambiente riservato che permette di condividere un’esperienza indimenticabile con il proprio partner. Per eventi speciali, c’è la possibilità di riservare in esclusiva il Centro Benessere. San Donato Golf Resort&Spa Strada Provinciale per Menzano snc Santi - l’Aquila Tel. 0862461943 - fax 0862601400 www.sandonatoresort.it info@sandonatoresort.it



La Clinica del Ben Essere Grand Hotel Castrocaro Terme & Spa Nell’atmosfera ricca di suggestioni che caratterizza il complesso, trova spazio la concezione più moderna del benessere, attraverso un’offerta che contempla i trattamenti più innovativi sia nella terapia termale che in quella medico-estetica

✒Francesca Natanne Il Complesso delle Terme di Castrocaro rappresenta la destinazione ideale per chi desidera godere delle proprietà benefiche delle acque salsobromoiodiche e sulfuree e dei fanghi a maturazione naturale o, più semplicemente, per chi intende ritagliarsi del tempo per rigenerare il proprio equilibrio psicofisico. Dotato di piscine con idromassaggio, idropercorso vascolare e di un attrezzato centro di riabilitazione, il comparto integra le proprietà curative delle acque termali con le più moderne tecniche fisiochinesiterapiche. Inoltre, presso la Clinica del Ben Essere è possibile avvalersi della consulenza specialistica di un’equipe di medici e operatori per trattamenti personalizzati, tra cui spiccano i percorsi del Programma Long Life Formula. La Clinica del Ben Essere è una struttura dedicata alla prevenzione e all’impostazione di un corretto stile di vita, in un ambiente caratterizzato dalla massima qualità dell’accoglienza e dell’attenzione verso l’ospite. La sua filosofia si basa sul

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concetto di benessere nel senso più globale del termine, una condizione di perfetto equilibrio che si raggiunge attraverso la completa armonia tra mente, corpo e ambiente circostante, con un’offerta che contempla trattamenti più innovativi sia nella terapia termale che in quella estetica. Altro elemento caratterizzante è l’ampia metratura dei locali, concepiti per garantire la tranquillità e l’intimità dei propri ospiti. Le strutture sono circondate da uno splendido parco dei primi del Novecento, otto ettari con 16km di percorsi che si snodano in un affascinante susseguirsi di sequoie centenarie, lecci, querce, cedri dell’Himalaya, fiori e piante officinali. Le Terme di Castrocaro hanno acquisito negli ultimi anni una crescente importanza, collocate in un contesto paesaggistico, culturale e storico di notevole interesse. Oltre alle Terme Mediche, classificate dal Ministero della Salute di 1a Categoria Super, e alla Clinica del Ben Essere, il complesso gode di un’altra prestigiosa real-

tà, il Grand Hotel Terme & Spa. L’Hotel, 4 stelle superior, offre il più moderno comfort in un’atmosfera carica di suggestione Liberty e Art Decò grazie alla sua originale architettura risalente agli anni ’30. Dispone di 117 camere, tra cui 10 junior suite e 6 suite. Ricercata location per eventi Mice, l’Hotel offre anche lo splendido Salone Piacentini che può ospitare convention aziendali, eventi e cene per un totale di 300 persone. A questo si aggiungono altre 14 salette business dotate di apparecchiature tecnologiche di ultima generazione che possono contenere fino a 150 persone. Alle sale del Grand Hotel Terme & Spa, si aggiunge lo storico e adiacente Padiglione delle Feste, vero fiore all’occhiello dell’intera struttura, immerso nel verde del parco che può ospitare fino a 400 persone a cui si aggiungono 4 sale annesse per un totale di altre 150 persone, e può essere utilizzabile anche per convention, sfilate, mostre o manifestazioni culturali di vario genere.


SPECIALE LE VIE DEL BENESSERE Selected by MM

Dicono di noi «Un centro di eccellenza che propone programmi di benessere e prevenzione, tagliati su misura e proposti sulla base di una approfondita conoscenza dello stato di salute. Un percorso fondamentale per apprendere il corretto stile di vita».

Long Life Formula È un percorso di salute e benessere ideato da Lucia Magnani, basato su un metodo scientifico innovativo, che propone 7 differenti profili con obiettivi specifici (Clean, Weightloss, Evergreen, Relax, Energy, Sport, Re-start), tutti caratterizzati dai seguenti step: check up medico; valutazione fisiatrica e termale; analisi approfondita dello stress ossidativo; valutazione nutrizionale; valutazione dello stato di fitness; personalizzazione dei trattamenti. A seconda delle valutazioni e dei desideri del cliente si può scegliere tra: Clean, per chi desidera disintossicarsi; Weightloss, per chi vuole riprendere il peso forma; Evergreen, per chi desidera un aspetto più tonico; Relax, per chi ha un rit-

mo di vita sregolato o soffre di insonnia; Energy, per chi vuole migliorare la propria resistenza fisica; Sport, per chi vuole praticare attività sportiva; Re-start, per chi deve recuperare periodi di convalescenza, o ha predisposizione a problemi cardiovascolari.

I Prodotti della Spa

La linea Long Life Formula® è costituita da integratori alimentari fisiologici e da cosmetici esclusivi anti-ageing, formulati sulla base di studi scientifici sulla ricerca antiinvecchiamento e capaci di veicolare altissime concentrazioni di anti-ossidanti, svolgendo una funzione riparatrice evidente e duratura.

Grand Hotel Castrocaro Terme & Spa Via Roma, 2 Castrocaro Terme (Forlì Cesena) Tel. 0543767114 - fax 0543768135 info@termedicastrocaro.it grandhotel@termedicastrocaro.it benesseregh@termedicastrocaro.it

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MICE & NATURA

Grand Hotel di Como Un’ideale continuità con il verde del grande parco che circonda la struttura, in cui organizzare dai più tradizionali rinfreschi a team building e originali meeting all’aperto, caratterizza questa proposta ricettiva tra il Lago, Como e Cernobbio

Una decisa impronta green, negli spazi e nelle attività proposte, sta caratterizzando sempre di più l’offerta del Grand Hotel di Como, suggestiva location a pochi minuti a piedi da Cernobbio, ai confini della città e vicina al Lago omonimo. Vero e proprio Resort urbano, ha il suo cardine e punto di forza nel grande parco che lo circonda, attorno a cui ruotano la vita dell’hotel e le offerte destinate al mondo business soprattutto con l’arrivo della bella stagione. Questo polmone verde ai margini di Como si estende su oltre 15 mila me-

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tri quadrati e permette una grande varietà di utilizzi, offrendo spunti insoliti per rendere piacevole e rilassante qualsiasi incontro di lavoro. Nel parco, giardini e vialetti si trasformano in un contesto non solo per una passeggiata o per praticare jogging, ma diventano elementi essenziali degli appuntamenti business. Si può spaziare dall’organizzazione di feste, rinfreschi e aperitivi alla costruzione di momenti conviviali più originali, disseminando letteralmente nell’area i diversi corner di ristoro. Chiacchierando con i propri ospiti si può quindi percorrere il parco, fermandosi alle tipiche bancarelle che offrono una salumi e formaggi del territorio, un’altra piccole delizie fritte sul momento, un’altra ancora salatini e canapè, per poi ritrovarsi tutti presso l’enorme griglia del Kincho, churrascheria immersa nel verde con cucina di ispirazione sudamericana, per grigliate di carne e pizze. Il parco può anche essere utilizzato per i pic-nic, una soluzione originale per un lunch aziendale, ma si presta alle più diverse attività di team building, dalla caccia al tesoro alle competizioni atletiche e sportive. La presenza del vicino Lago di Como favorisce poi la pratica di sport


MICE & NATURA

nautici, con gare in barca a vela o più tranquilli tour in battello. La continuità tra interno ed esterno è evidente anche nell’Auditorium Spazio Como, struttura polifunzionale per eventi e incontri dal design avveniristico, con una capienza molto elevata e, soprattutto, con soluzioni originali per permettere un costante contatto con la natura e il verde. Inaugurato nel 2007, l’edificio è frutto del progetto del noto architetto Attilio Terragni, che ha creato un’inedita struttura poligonale magicamente sospesa sull’acqua, con una serie di aperture sulle pareti, veri e propri tagli con diverse angolazioni, il cui obiettivo è quello di permettere un’illuminazione costante durante tutto il giorno, minimizzando però l’effetto della luce diretta. L’ideale contiguità con l’esterno si fa concreta anche grazie all’uso sapiente del vetro, che permette di spaziare con la vista sul parco e regala un suggestivo panorama. Proprio in virtù di queste particolarità, lo Spazio Como ha conquistato il Premio Maestri Comacini 2009 nella categoria nuove costruzioni. Complesso per incontri, convention, congressi plenari e presentazioni, offre nei suoi 5.400 metri quadrati 350 posti, una capienza inedita per l’area. Perfetta la qualità audio, grazie alla struttura poligonale e all’uso di materiali antiriverbero, tanto da essere stato utilizzato per spettacoli, concerti e serate danzanti, mentre l’ampia metratura e l’altissimo soffitto permettono di creare giochi di luci ed effetti speciali, ideali per sfilate di moda o persino per accogliere presentazioni di auto. Alcune aree del parco possono essere inoltre utilizzate per la creazione di “isole” dove esporre i

modelli di vetture, mentre i test drive si possono organizzare lungo le strade panoramiche del Lago di Como. Accanto a questo spazio, anche soluzioni più tradizionali: all’interno del centro convegni dell’albergo si trovano 10 sale modulari, per una capienza complessiva di tutta la struttura che raggiunge le 1.000 persone. Dal punto di vista della ristorazione, oltre alla possibilità di sfruttare gli spazi del parco, il Grand Hotel propone tre diverse soluzioni: il grill/pizza Kincho immerso nel parco a bordo piscina, il Ristorante Gusto che offre una cucina italiana tradizionale rivisitata in chiave moderna, e il Kitchen, intimo concept restaurant, per piatti sorprendenti e innovativi, che seguono il ritmo e utilizzano gli ingredienti di stagione. G.G.

L’IDEA IN PIÙ Perché non cambiare le regole e rendere piacevole e rilassante anche una riunione di lavoro? Al Grand Hotel Como è possibile utilizzare la grande piscina riscaldata (la temperatura è infatti di 32°) con idromassaggio per godere degli effetti benefici dell’acqua mentre si discute con colleghi e clienti. Attorno alcune panche a U, che creano comodi salottini. 3 2013

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RISORSA UOMO

Come infondere fiducia a chi resta Tempi duri per chi perde il lavoro ma anche per chi lo conserva. Oggi, una delle sfide più impegnative è quella di dare certezze e prospettive di crescita a chi ha mantenuto l’impiego. Ne parliamo con il consulente di Otherwise Giulio Di Santo

✒Rita Maggi In Italia il mondo del lavoro sta attraversando uno dei momenti storici più difficili degli ultimi anni. Tra ristrutturazioni e tagli del personale, la spending review sta falcidiando risorse, non solo economiche, ma anche umane, con il duplice obiettivo di ridurre i costi e produrre di più. Una situazione, paradossale, quasi schizofrenica, perché, se da un lato le aziende sono costrette a eliminare posti di lavoro, dall’altro devono spendere per riqualificare il personale. Esigenza quest’ultima che chiama direttamente in causa le società di formazione e di empowerment. In Italia ce ne sono diverse, alcune molto valide, altre un po’ meno ed è fondamentale, per un’azienda che necessita di una consulenza in quest’ambito, imparare a discernere le une dalle altre. Abbiamo chiesto a Giulio Di Santo di Otherwise (nella foto), affermata società milanese di trai-

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ning e counsulting management, come fare a destreggiarsi in un mercato particolarmente affollato e competitivo, quali sono le sfide più difficili da affrontare oggi e quali sono gli strumenti più efficaci per riqualificarsi sul lavoro e gestire lo stress del cambiamento. «Oggi la difficoltà più grande sta nel gestire chi ha mantenuto il posto di lavoro», spiega Di Santo, «non è facile, in questo momento, creare uno stato di fiducia nel futuro, dimostrare che ci sono opportunità di crescita sia per l’organizzazione che per le persone nell’organizzazione. E questa fiducia occorre darla concretamente e non solo come fatua promessa». Cosa chiedono di più oggi le aziende a una società di training? «Chiedono di avere un impatto immediato sui risultati di business. Immediatezza che non è senza ostacoli: adattare i propri


RISORSA UOMO Chi è

comportamenti di vendita o di relazione a un nuovo processo richiede tempo, così come richiede tempo l’adozione di nuovi strumenti di lavoro. Tempo di comprensione, di adattamento, di accettazione e di interiorizzazione». E come si vince questa corsa contro il tempo? «Preparandosi. Giocando d’anticipo. Abbiamo la tendenza a vivere il presente, a reagire alle urgenze e agli stimoli immediati; meno a prevedere, a strutturarci, ad anticipare il futuro, a mettere le persone (clienti e dipendenti) al centro». Come riconoscere una società di formazione seria all’interno di un’offerta estremamente ricca ed eterogenea? «Ci sono due aspetti da valutare. Il primo è la professionalità: questo è un mestiere dove non ci si improvvisa, o meglio, non ci si dovrebbe improvvisare. È importante aver vissuto in prima persona l’esperienza aziendale perché questo consente di conoscerne tutte le dinamiche. Prima si studia, ci si dota di strumenti, si imparano metodi di lavoro e approcci relazionali. Poi si fa l’apprendistato, la gavetta, l’esperienza. Quest’ultima, da sola, spesso non basta. Il secondo aspetto è la concretezza. Chi decide di frequentare un corso di formazione non ha bisogno di modelli teorici, bensì di tornare sul posto di lavoro e applicare immediatamente i nuovi strumenti, le nuove pratiche, i comportamenti affinati. Una società di training seria deve aiutare le persone a fare questo passaggio». Quali qualità deve possedere un buon leader per gestire il proprio team in un momento di difficoltà? «In questi tempi un buon leader è chiamato più che mai a dimostrare la propria capacità sia di tenuta, di fronte alla pressione, sia di visione, oltre il contingente. E questo significa avere carattere ed essere strutturati. Solo chi ha maturato questa forza ed è capace di trasmetterla alla squadra con il proprio esempio è un buon leader». Quali sono le tre regole d’oro per cavalcare il cambiamento senza rimanerne travolti, ma al contrario sfruttandone le potenzialità creative di sviluppo? «Rimettersi in discussione, credere nelle proprie capacità, prendersi il tempo ne-

Torinese, classe ’64, una laurea in Economia e Commercio, Giulio Di Santo ha maturato importanti esperienze in multinazionali; nel 1999 è entrato a far parte della svizzera Krauthammer, nel settore Training&Coaching, con responsabilità di vendita e gestione di progetti di sviluppo manageriale. Nel 2009 avvia insieme a due soci Otherwise, società di formazione (spin-off della filiale italiana di Krauthammer), che fa parte del network internazionale People and Performance. La società si occupa di accompagnare le aziende attraverso il percorso di cambiamento, offrendo servizi di coaching (di gruppo o individuali), management consulting e attivazione integrata, una metodologia innovativa che integra le 2 competenze precedenti. Tra i clienti annovera diverse aziende del comparto farmaceutico (BMS, Merck Serono, Actelion, Genzyme), fashion&lusso (Gucci, Swarovski) e manifatturiero (Tetrapak, Electrolux). Info www.otherwise.it

cessario per riflettere e poi agire con coraggio». C’è un settore che, a dispetto del trend generale, sta dando prova di buone performance? «Sì, uno in particolare è il fashion&luxury, che sta andando bene, dimostrando di avere ancora margini di crescita». Quali sono le condizioni perché un intervento formativo sia davvero efficace? «Secondo me è fondamentale che i percorsi di sviluppo non siano dei palliativi, scollegati da strategie aziendali e dal contesto. Altrettanto importante è che non venga intesa come la cura alla sfiducia, alla mancanza di coinvolgimento e di motivazione; piuttosto un allenamento continuo coerente con la cultura aziendale, integrato con pratiche e processi e soprattutto vissuto in modo coerente da chi se ne fa promotore». ■ 3 2013

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a cura di Alessandro Lazzaroni

RISORSA UOMO

ale.lazza@libero.it in collaborazione con Silvia Testi silviatesti@hotmail.com

La nuova mobilità:

e-bikes

Le bici elettriche, queste sconosciute L’Italia è, tra le altre cose, il Paese dei motori. Il rombo di un’auto, di una moto o anche solo di un motorino esprime tante emozioni: scarica le tensioni e dà un senso di potenza e mascolinità. E’ anche per questo, oltre che per motivi strutturali e storici, che tutto ciò che è elettrico fatica a svilupparsi nel nostro Paese. Se per le auto il contesto è una variabile fondamentale (necessità di una rete di rifornimento adeguata e di prodotti competitivi – almeno in certi aspetti – con quelli tradizionali), esiste una categoria di prodotto poco nota ma che in alcune aree di Europa è più diffusa e che, almeno teoricamente, potrebbe avere successo anche da noi. Mi riferisco alla bici elettrica, o meglio a pedalata assistita (EPAC - Electric pedal assisted cycle): un mezzo di trasporto a metà tra la bicicletta e il ciclomotore, che unisce i vantaggi ecologici della prima con la comodità del secondo. Si tratta di un mezzo di trasporto (che non richiede nessun patentino) col quale, dando un colpo di pedale, una sorta di volàno elettrico imprime ulteriore velocità (non oltre i 25 km/h), consentendo di muoversi con poca fatica anche in salita. A discapito di questi possibili vantaggi, il mercato della bici elettrica, o più modernamente e-bike, seppur in crescita, fatica a esplodere in Italia (con l’eccezione dell’Alto Adige), per una serie di motivi. In primo luogo, le e-bikes sono relativamente costose: quelle più belle e leggere (il peso della batteria è uno degli elementi che distingue un modello dall’altro: i modelli top hanno la batteria al litio) si collocano in una fascia di prezzo paragonabile a un ciclomotore (si arriva a 2/3000 euro) e di fatto si rivolgono a un target medio-alto, spesso metropolitano, che va in ufficio con l’e-bike, distinguendosi dalla massa e sentendosi rispettoso dell’ambiente. In quest’ottica, l’e-bike potrebbe essere un originale benefit aziendale per

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quadri o dirigenti che vogliano sentirsi fashion-green. Un ulteriore evoluzione sono poi le bici elettriche pieghevoli, che rappresentano però una nicchia di mercato ancora più piccola. In questa fascia di alta gamma le bici elettriche hanno assunto ormai un design lineare e piacevole (aspetto fondamentale per il consumatore italiano), che riprende spesso quello delle bici tradizionali, mentre i vecchi modelli di bici elettriche sembravano un brutto ibrido tra motorini e biciclette. Oltre al prezzo, non bisogna dimenticare fattori di contesto che non aiutano la dif-

fusione di questi mezzi, tra cui la cronica carenza di piste ciclabili nelle nostre città (soprattutto quelle più grandi) e il timore di furti. Esistono comunque dei modelli più economici, meno accattivanti esteticamente, che richiedono una spesa superiore a


RISORSA UOMO

quella di una bicicletta ma inferiore a quella di un ciclomotore (dai 750 euro circa). La spesa per un’e-bike tende ad essere sottostimata dal consumatore perché confrontata con quella di una bicicletta, quando invece essa è spesso piuttosto un’alternativa al ciclomotore. La spesa per l’acquisto di un’e-bike verrebbe ammortizzata in caso di utilizzo frequente (niente spese per bollo, casco, assicurazione, oltre che per la benzina): soprattutto in caso di uso su medie distanze, magari con dislivelli, dove con una bicicletta si farebbe troppa fatica e con un motorino si spenderebbe alla lunga molto di più. L’e-bike di gamma più bassa trova oggi in Italia il suo pubblico principale in perso-

è spesso un duro e puro e potrebbe vivere male l’aiutino del motorino elettrico Se invece allarghiamo lo sguardo all’Europa Centrale, o anche solo al Sud-Tirolo, scopriamo che la cultura della bicicletta elettrica è molto più diffusa e compatibile con la cultura della bicicletta tradizionale. In quelle zone si passa in modo più disinvolto dalla pedalata tradizionale, per motivi sportivi, all’uso dell’e-bike quando non si vuole fare fatica, ad esempio per muoversi in città o per turismo. Il settore del cicloturismo è interessante per questa tipologia di mezzo che consente di vivere la natura percorrendo me-

ne mature, spesso donne e pensionati, che vogliono/devono fare poca fatica o non hanno la patente. Il ciclista tradizionale, invece, soprattutto se giovane, tende a usare la bici soprattutto per sport o per piacere, meno spesso come mezzo di trasporto vero e proprio. Da noi il ciclista

die distanze senza fare fatica, rendendo così questa esperienza accessibile a tutti e non solo ai più allenati. Anche per gli hotel può essere un’occasione quella di rendere disponibili ai propri clienti delle e-bikes per godere dei dintorni di una località. ■ 3 2013

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UNA METAFORA PER CRESCERE

a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com

La guerra è bella

anche se fa male “La guerra è bella anche se fa male”, questo particolare verso della nota canzone di Francesco De Gregori mi è stato a lungo oscuro. Cosa ci possa essere di bello nel conflitto violento ed omicida è davvero un mistero, se non quel momento che i nostri genitori e nonni hanno potuto provare: la fine della stessa.

fende la dignità umana, esiste un’arte della strategia bellica che trova nei secoli studio e affinamento e addirittura una letteratura. Se riusciamo quindi a superare il “mostro bellico” che tutti terrorizza, possiamo proporre scenari di confronto tattico e strategico per manager che vogliano confrontarsi sui temi della leadership e del lavo-

Eppure se approcciamo in maniera generalizzata al significato antropologico di guerra, non possiamo fermarci solo agli aspetti della violenza e dell’aggressività. La guerra è una macchina strategica programmata e guidata con fredda razionalità ed è anche una macchina molto pesante che una volta in movimento non si riesce a fermare se non pagando un prezzo immenso. Cosa c’entra tutto questo con la formazione? È difficile e credo scusate, davvero coraggioso, affrontare un argomento simile, quando da sempre i notiziari ci presentano, immagini di morte e distruzione in 100 diversi focolai di guerra nel mondo. La guerra, quella simulata, può essere strumento di formazione: occorre riconoscere che accanto alla spregevole forza distruttiva che of-

ro di gruppo. Personalmente mi è difficile proporre questo tipo di programma: provo un acre sapore di vergogna nell’offrire questa “scatola dei giochi”: ci sono ovviamente altri sistemi e strumenti pacifici. Ma senza ipocrisia, occorre ricordare che da sempre i bambini giocano alla guerra per cimentarsi con l’esigenza di crescere, di vincere, di sopravvivere alla competizione, mostrando il proprio valore. Romanzi per bambini come “I ragazzi della via Pal” di Ferenc Molnar o “La Guerra dei Bottoni” di Louis Pergaud hanno appassionato generazioni di lettori e colgono il senso di questo pugnare per crescere. Anche in questo momento contingente, nel quale le aziende hanno vera fame di mercati, che consentano una ripresa della produttività,

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la metafora del confronto bellico simulato richiama alle teorie sociologiche che fanno risalire la necessità della guerra per i primitivi alla scarsità di risorse, e dunque alla concorrenza fra gruppi per accaparrarsi beni necessari alla sopravvivenza. Abbiamo quindi messo le mani avanti per non cadere e per giustificare una pratica formativa attraverso la simulazione di tattiche militari con l’ausilio delle armi giocattolo (softair). Così ci si ritrova a camuffarci da commando nella speranza che nell’attività, prevalga l’aspetto strategico ed organizzativo su quello prettamente destinato ad abbattere l’avversario. Non è facile distogliere il partecipante dall’istinto predatorio, ma quando si riesce a farlo si possono avere interessanti opportunità di declinare i contenuti della metafora in insegnamenti sulla responsabilità in gruppo, sull’assertività, sulle decisioni condivise, sull’iniziativa. Le armi softair, cioè giocattoli tecnologici dotati di motore elettrico che lanciano palline biodegradabili, sono innocue se usate in maniera adeguata e con le giuste protezioni. I partecipanti affrontano l’ambiente naturale ostile e la sensazione dell’incertezza, nella convinzione che un nemico è lì in attesa di prenderli. Il gruppo lavora coeso e l’iniziativa individuale, ma anche il senso di responsabilità sono alla base del successo della missione, che a volte, nelle occasioni più fortunate si risolve senza dover ricorrere all’arma giocattolo in dotazione. Uomini e donne sperimentano sé stessi nel mantenere un contegno adeguato al gioco strategico anche sotto effetto di scariche di adrenalina. Alla fine tutti hanno una possibilità in più: comprendere quanto sia un lusso poterci permettere di giocare, mentre altri cadono ogni giorno per un presunto ideale, nel delirio della guerra come soluzione ■ per un cambiamento.


IL PARERE DEL LEGALE

a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Mal di pancia

à la carte Il celebre caso Leitner ha fatto da apripista: per un’intossicazione da salmonella, contratta nel ristorante di un villaggio in Turchia, la signorina austriaca ha visto riconosciuto dalla Corte di Giustizia CE un risarcimento comprensivo, oltre che dei danni fisici subiti, anche del danno morale causato dal mancato godimento della vacanza (sentenza 12

marzo 2002). Ma si tratta di un caso “da manuale”, dato che, oltre alla sfortunata turista austriaca, altri clienti dello stessa struttura sono stati colti dagli stessi inconfondibili sintomi. Nella stragrande maggioranza dei casi, invece, l’ospite “intossicato” che agisce in giudizio contro l’albergatore si vede negare ogni risarcimento poiché si trova investito di un onere della prova molto gravoso, che tecnicamente si chiama “prova diabolica”: in altre parole, la responsabilità del gestore dell’albergo viene esclusa dai giudici se non riesce a fornire la prova certa che l’infezione sia stata generata dal consumo di pasti in hotel. Il che

non deriva automaticamente dalla pacifica consumazione di uno o più pasti presso l’esercizio incriminato, dato che non è possibile escludere l’assunzione di altri cibi all’infuori di quelli somministrati dall’albergo nel quale si è alloggiati. Certo, sarebbe dirimente la prova scientifica che l’infezione si annidasse nelle vivande servite dall’esercizio o nelle cucine, ma dipende in larga misura dalla tempestività dell’intervento della pubblica autorità (che deve raccogliere campioni di cibo e procedere con tamponi e prelievi), nonché dalla circostanza fortuita che il cibo contaminato non sia stato nel frattempo smaltito o esaurito. Pertanto, non resta che affidarsi alle leggi statistiche: un’intossicazione di massa all’interno dello stesso hotel in un ragionevole lasso di tempo depone chiaramente per la respon-

sabilità del soggetto che ha confezionato i pasti. Sugli stessi binari è stato condotto il ragionamento della Suprema Corte che ha lasciato a bocca asciutta una sfortunata turista che si è recata in vacanza in un villaggio all inclusive ed è tornata a casa con un’infezione da salmonellosi. Vero è che, contemporaneamente, si erano avuti diversi casi di salmonella in persone che soggiornavano o lavoravano in comuni diversi nonché in diverse strutture alberghiere. Vero è, anche, che gli esami microbiologici eseguiti presso l’albergo avevano dato esito negativo. Ergo, secondo i giudici di legittimità, non esiste alcun “serio e ragionevole criterio di probabilità scientifica alla luce del quale possa affermarsi che una persona che trascorre un periodo di vacanza presso un certo albergo, con la formula pensione completa, si astenga – in modo assoluto – dall’assumere alimenti in altri esercizi”. Possibile, infatti, che durante tutta la vacanza la signora non avesse mangiato nemmeno un gelato, ottimo veicolo per la salmonella? (Cass. Civ., sez. ■ III, 5 giugno 2007, n. 13082).

Si è arreso all’evidenza statistica anche il Tribunale di Modena: all’esito di un banchetto nuziale, ben sessanta dei 158 invitati che presero parte al pranzo ebbero ad accusare nell’arco delle ore successive un disturbo da intossicazione alimentare, con vomito, crampi addominali, diarrea o febbre, sintomi per i quali un certo numero di partecipanti al simposio furono costretti a rivolgersi al pronto soccorso ospedaliero, rendendosi addirittura necessario il ricovero per uno di essi. Pur essendo i cibi analizzati e campionati il giorno seguente dall’Ufficio Igiene presso il ristorante risultati conformi alle norme in materia e non a rischio, “l’insorgenza delle problematiche di salute, che risulta essere avvenuta mediamente dopo 12 ore dalla partecipazione al pranzo, l’alta percentuale degli intossicati e la stagione estiva e calda depongono sul piano logico e razionale per ritenere il pranzo di nozze unico evento che aveva accomunato gli intossicati nelle ore precedenti, come la causa della tossinfezione alimentare riscontrata dai commensali”. Con soddisfazione del padre dello sposo che, per pronuncia del giudice, si è visto esonerato dal pagamento del corrispettivo dello sventurato banchetto nuziale del figlio (sez. I, 19 giugno 2012, n. 964). Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it 3 2013

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FINANCE CONFIDENTIAL

a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Ai tempi di internet

l’informazione ha il colore dei soldi Chiunque condivida l’affermazione “l’informazione è potere” ed ha dimestichezza con internet, deve riconoscere che poter fruire dell’immenso numero di informazioni annegato nella rete globale, senza un grande sforzo, è una fantastica opportunità. Attraverso l’interrogazione della rete, seduti comodamente nel proprio soggiorno, si può reperire una prima indicazione necessaria ad avviare approfondimenti e via di seguito con una ricerca sempre più mirata o sempre più allargata: non è più necessario effettuare ricerche estenuanti nelle fonti cartacee, acquistare enciclopedie a fascicoli, annoiarsi attendendo il proprio turno in file di attesa presso le biblioteche, e fotocopie dei testi di interesse. Tutto ciò oramai è solo un romantico passato di molti, il presente è ben più comodo. Con tale vastità di informazioni immediatamente fruibili il rischio semmai è quello di perdersi nell’immenso catalogo che appare per la consultazione e quindi circoscrivere la ricerca ovvero approfondire i temi trattati per verificarne l’attendibilità e soprattutto il loro aggiornamento. Il primo passo della ricerca in internet, sia che si cerchi un ristorante, un’indicazione stradale o un testo di psicologia, è quasi sempre l’attivazione di un motore di ricerca: si procede nel digitare nell’apposito spazio l’argomento richiesto e dopo pochi istanti vengono elencate migliaia di possibili indirizzi che trattano quanto richiesto. In Europa il motore di ricerca più utilizzato nell’anno 2012 è stato Google, il colosso statunitense ha raggiunto una quota di mercato dell’80%, e per questo ha in corso un’indagine da parte dell’autorità di Vigilanza Europea che contesta un trattamento poco trasparente dei dati con una gestione della Privacy difforme da quanto previsto nei Paesi della Comunità Europea. Da parte sua Google aveva già dichiarato l’intenzione di apportare dei correttivi per il mercato europeo dopo una prima tirata

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d’orecchie, ma soprattutto dopo gli oltre due anni di indagini da parte della Federal Trade Commission statunitense istituita nel lontano 1919 e deputata a vigilare sull’antitrust (esercizio di posizione dominante a danno della concorrenza). Ebbene dopo due anni di indagini, corsi e ricorsi, all’inizio del mese di gennaio Google è stata di fatto assolto patteggiando una migliore distribuzione delle proprie licenze a produttori terzi che usano tecnologie particolari oltre alla promessa di modificare alcuni algoritmi delle proprie applicazioni. La battaglia in corso tra le società che offrono motori di ricerca tra le quali si ricordano Bing (Microsoft), AOL, Yahoo, ma anche Amazon e facebook sta acquisendo contorni epici: l’indagine da parte dell’antitrust negli USA infatti è partita anche a seguito di una denuncia di Microsoft con la quale veniva sottolineato come nel proporre i risultati delle ricerche Google privilegiasse i propri servizi ed i prodotti delle società clienti per volumi pubblicitari. Il marketing via web ha raggiunto volumi impressionanti, per fare un esempio concreto del denaro che rappresenta questo mercato, si pensi che Amazon, società storica dell’e-commerce specializzata nella vendita on-line di libri, supporti audio visivi ma non solo, ha dichiarato di aver fatturato con riferimento al 30 settembre 2012 negli ultimi nove mesi 1.800 milioni di dollari (circa 1,4 miliardi di euro) come “altri ricavi”, ossia proventi non riconducibili ai contratti di distribuzione della merce venduta e quindi presumibilmente del puro marketing. Parliamo di miliardi di dollari, una cifra di per sé impressionante e collegabile ai 188 milioni di contatti che Amazon dichiara di possedere, numero ben inferiore ad altri colossi operanti su internet con analoga strategia di marketing, fatevi due conto di quanto valga il mercato. Ultimamente la guerra dei motori di ricerca ha coinvolto direttamente gli utenti: a


FINANCE CONFIDENTIAL

chi usa internet non sarà sfuggito come scaricando aggiornamenti o programmi di qualunque genere, quasi sempre si installa inconsapevolmente un piccolo software che cancella l’indirizzo esistente di accesso ad internet visualizzandone un secondo, partner della software house. Le battaglie epiche del resto non escludono colpi bassi o forzature e le società che offrono i motori di ricerca sono consapevoli che molto spesso gli utenti non hanno la dimestichezza necessaria a contrastare queste aggressioni mascherate, decidendo in proprio quale motore di ricerca attivare. Avviando una ricerca, via internet, all’utente interessa trovare le risposte ai propri bisogni e non quelle fornite in base all’interesse economico del motore di ricerca utilizzato, tuttavia il primo non esclude il secondo ed il tema rischia di scivolare più sul piano filosofico che rimanere sul piano dell’opportunità. Vero è che, avviata una ricerca, una volta trovate un paio di risposte soddisfacenti non sempre si ha tempo e voglia di esaminare le migliaia di pagine proposte, quindi per un fornitore di prodotti o servizi ma anche

del marketing che li promuove, rientrare nelle prime 3 o 4 videate è fondamentale. Questo scontro titanico virtuale non ammette cedimenti, ma ad esempio quanto vale Google? Il 10 febbraio scorso il suo valore complessivo era di 256,6 miliardi di dollari, (200 miliardi di euro circa), il titolo azionario quotato al NASDAQ (la borsa tecnologica statunitense) a luglio 2012 nel suo momento peggiore degli ultimi 18 mesi, ossia quando era sotto attacco da parte dei concorrenti e dell’antitrust USA, quotava 571 dollari, mentre al 10 febbraio raggiungeva i 778 dollari con una previsione degli analisti in crescita sino ai 829 dollari. Chi avesse acquistato azioni Google nel luglio scorso, al 10 febbraio avrebbe avuto un guadagno in soli sette mesi del 36% che rappresenta un interesse annuale del 62%, non male per un’azienda che offre informazioni o un modo per trovarle. “L’informazione è potere”, diceva tra l’altro J.E. Hoover, nell’ultimo remake cinematografico, ma evidentemente anche un mucchio di denaro, la battaglia prosegue, seguiremo con attenzione i prossimi sviluppi. ■ 3 2013

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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Fare buon viso a cattivo tempo Gli intrecci tra meteo e turismo sono diventati fondamentali negli spostamenti per viaggi domestici weekend o short break e gli albergatori devono fare i conti con turisti sempre più attenti alle previsioni del tempo ✒a cura di Tiziana Conte Le previsioni meteo fanno bene al turismo. Parola di Colonnello, quello reso famoso dal piccolo schermo, Mario Giuliacci (foto). «Incoraggiano i viaggi più di quanto li sconsiglino e oggi sono molto attendibili anche a cinque giorni», ci dice, precisando che quelle del lunedì per il weekend, sono esatte nel 90% dei casi, mentre venti anni fa le probabilità di successo erano del 65%». Oggi, le previsioni giocano un ruolo fondamentale negli spostamenti del turismo domestico dei weekend o short break se consideriamo che l’80% dei viaggiatori italiani si informa prima di mettersi in viaggio o prenotare un soggiorno. È chiaro, quindi, che i siti meteo e i meteorologi che stanno dietro, influenzano in maniera quasi determinante i flussi turistici, prevedendo una media di 80-90 giorni all’anno di pioggia, contro i 280-270 giorni di bel tempo nel Belpaese. Da una decina di anni il meteo è disponibile online e siamo la nazione con più

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portali al mondo, trecento di cui 50 fanno previsioni ma, come avverte Giuliacci, «solo una decina di questi si avvale di veri professionisti, ovvero laureati in fisica che abbiano fatto un corso di specializzazione, come quelli attendibili di Aereonautica, delle Arpat (agenzie regionali di prevenzioni ambientali), di meteo.it di Epson o del neonato meteogiuliacci.it curato, oltre che dal Colonnello, dal socio laureato anche lui in fisica. Fondamenta-


LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

le, quindi, «consultare i siti realizzati da professionisti, altrimenti non ci si può lamentare se le previsioni sono errate», ammonisce Giuliacci.

Le strategie di marketing Di turismo e meteo se ne è parlato nel panel “Piove, madonna come piove... guarda come viene giù” presentato alla scorsa edizione di Bto da Robert Piattelli (a destra), co-founder e presidente BTO Educational, che in quell’occasione aveva sottolineato l’intreccio ormai indissolubile tra meteo e scelta della destinazione turistica (per un fine settimana o per gli short break) ma anche nuovi sviluppi di marketing ad esso associato e con una premessa, l’importanza della linguistica. Perché chi opera nel turismo non può fare confusione fra clima, ovvero quelle condizioni medie che si dispongono su un’area, sulla base di osservazione annuale di minimo trent’anni, e tempo, da inten-

dersi come quelle condizioni reali osservate in un certo giorno, in un certo istante. Quindi previsioni del tempo e non del clima. Ed un operatore turistico così co-

I meteorologi influenzano i flussi turistici prevedendo una media di 80-90 giorni all’anno di pioggia

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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

“sfruttare” di più il marketing enfatizzando per esempio le temperature ottimali per attirare visitatori». Purtroppo accade molte volte che le previsioni meteo appaiano come degli avvisi di imminente calamità e spesso falsi allarmismi diffusi dai media danneggiano soprattutto le località turistiche, ma oggi grazie alle nuove tecnologie e ai social network si può cercare di arginare il danno utilizzando e veicolando sulla rete, immagini e filmati che dimostrano il contrario.

Webcam e stazioni meteo

La webcam collegata a stazioni meteo può essere una strategia di marketing efficace per attrarre turisti

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me un agente di viaggi ha il dovere di informarsi sul clima della destinazione scelta dal cliente per evitare di rovinargli la vacanza. Non avrebbe senso, infatti, mandare qualcuno alle Maldive in agosto, mese soggetto a piogge e tempeste tropicali. Certo, tutto poi può accadere, come è successo alla sottoscritta che tanti anni fa si è recata in vacanza alle Seychelles ed ha trovato dieci giorni di splendido sole a dicembre, ma non accadeva da 30 anni. Trarre vantaggio dalle previsioni meteo si può utilizzando le giuste strategie di marketing. Quando sono positive, gli albergatori le possono condividere sui loro canali social, nel caso contrario, invece, è possibile, per esempio, disinnescare la negatività della pioggia annunciata, con sconti e tariffe speciali che invoglino a partire. Roberto Piattelli ha sottolineato che «anche le destinazioni turistiche dovrebbero

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Arturo Salerno, consulente e formatore in web marketing turistico e hotel internet marketing, nel Blog di Web Marketing Turistico Giorgiotave.it, sottolinea quanto una webcam con una stazione meteo in tempo reale, che scatti delle immagini, possa essere strumento potentissimo per fare marketing turistico. «Immaginate cosa può suscitare un’immagine in tempo reale di una forte nevicata, a chi è appassionato di sport invernali, o il forte vento che increspa il mare a chi è appassionato di windsurf, kitesurf», sottolinea. Le webcam e le stazioni meteo possono, quindi, essere una strategia molto efficace, poiché, spiega, «creano interesse nel visualizzare la propria pagina web con grande frequenza (brand awareness), creano inconsciamente un’associazione tra immagini scattate e voglia di vedere in futuro, dal vivo, quel luogo (bisogno latente) e creano condizioni utilissime per fare promozione incrociata, spontanea e allargata (cross marketing). Salerno suggerisce, poi, come ottenere link e visibilità con webcam e stazioni meteo in cinque distinte fasi e cita anche i costi. «Attuando questa strategia», spiega, «si possono ottenere ottimi risultati usando un approccio strategico diverso dal classico modo di fare turismo online, valorizzando la località e chi eroga un servizio di indubbia qualità per gli utenti». Poi rimanda, come esempio, ad alcuni siti fra cui www.latonnara.it/webcam-amantea, dove la webcam, che si aggiorna ogni 15 minuti, oltre a consentire di vedere l’Isola di Stromboli, nelle giornate più limpide, testimonia la vicinanza della struttura al mare e la sua spiaggia privata. E conclude: «Vi meraviglierete nel vedere dove andrà a finire il link della vostra webcam». ■



TREND

Vacanze da scartare I pacchetti-regalo sono oggi le opzioni più pratiche e gradite per regalarsi, o regalare, una vacanza coi fiocchi

✒David Acito I cofanetti Smartbox sono regali sfiziosi e originali per tutti i gusti: si spazia tra degustazioni enogastronomiche, viaggi alla scoperta delle città, del benessere o dello sport. Qui sopra, scatto romantico a Viareggio. Nell’altra pagina, in senso orario: il London Eye di Londra, tempio a Hohhot, storica capitale della Mongolia interna, Cappella Colleoni e Santa Maria Maggiore a Bergamo Alta, tramonto dalle mura veneziane a Bergamo

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È sempre più difficile fare una sorpresa regalando qualcosa di bello, utile e personalizzato ai propri cari, specie quando il tempo per andare in giro a caccia di idee è poco e la ricorrenza vicina. Ecco allora che la smart box diventa la soluzione giusta per ogni occasione. Declinabile secondo gusti, possibilità economiche e tempo a disposizione, la vacanza-pacchetto è un cadeau perfetto per regalare o regalarsi un weekend sulla neve, al mare, al lago, o – perché no – anche in città, in beauty farm e in una locanda gourmet. Ed è anche la soluzione più comoda e pratica: basta infatti acquistare un buono, in rete ma anche in libreria o al supermercato, che potrà essere speso entro un certo lasso di tempo. La scelta ovviamente verterà sui gusti personali del destinatario, e sarà davvero ampia, con tante idee originali anche per una semplice gita fuori porta. Le regole da seguire sono poche ma fondamentali. Bisogna sempre conservare lo

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scontrino fino a quando il pacchetto non viene utilizzato e verificare la data di scadenza prima di prenotare. Generalmente il pacchetto ha una durata massima di un anno e mezzo. È utile anche accertarsi delle condizioni per disdire o modificare


TREND

la data di partenza. Necessario, infine, controllare sempre cosa è incluso nell’offerta. A lanciare per prima l’idea della vacanza da scartare è stata, nel 2003, la società francese Smartbox, sbarcata in Italia nel 2007, ma oggi sono tante le aziende che propongono prodotti analoghi, tra cui anche alcune note catene alberghiere che, sul proprio sito, mettono in vendita pacchetti regalo per tutte le occasioni, Natale, Pasqua, San Valentino, Halloween, o weekend benessere all’insegna di sport, divertimento e buona tavola: i cofanetti golosi sono tra i più apprezzati, tra l’altro offerti con un ottimo rapporto qualitàprezzo (sono incluse degustazioni di vini, cioccolato e specialità locali). E per i più tecnologici c’è anche la mail regalo. Insomma una tendenza che piace sempre più e che riflette molto bene anche lo spirito del tempo: oggi ognuno è agente di viaggio di sé stesso, abituato a vivere la propria vacanza dei sogni, prima ancora che sul luogo, virtualmente sul web, dove trova tutte le informazioni possibili e immaginabili e dove può scambiarsi pareri e suggerimenti nei vari blog specializzati. I nuovi strumenti di prenotazione segnano di fatto un incremento del 10% per quanto riguarda il popolo italiano e, secondo le statistiche attuali, ben il 79% degli italiani vorrebbe ricevere in dono un cofanettoviaggio regalo, un’alternativa al regalo tra-

dizionale che ben si confà anche all’attuale regime di spending review: negli ultimi anni il budget destinato ai regali si è ridotto del 9% – con una spesa media annua di 340 euro pari a una media di 8,5 doni di cui 3 regalati in comune – fatto che rende la scelta di un regalo gradito e personalizzato ancora più difficile. Con la smart box, si può, invece, unire l’utile al dilettevole. Facilmente e convenientemente. ■

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Musica

un driver per il turismo Musica come identità, esperienza, cultura, socialità ma anche come attrattore. E l’utilizzo di web, social media e mobile gioca un ruolo importante e crea nuovi business ✒TiCo Musica e turismo, un binomio vincente in grado di suscitare forti emozioni, di fissarle nella memoria e di muovere le masse, basti pensare all’Home Festival che ha radunato a Treviso quasi 90000 presenze nella quattro giorni dello scorso anno, o all’Heineken Jammin’ Festival che alla sua quattordicesima edizione ne ha viste sessantamila in tre giorni. Quante volte ci sarà capitato di ascoltare un motivo che ci ha fatto venire in mente un luogo, una vacanza. Le note di Mamma Mia degli Abba fanno volare la fantasia sulle spiagge delle isole greche, soprattutto dopo il successo dell’omonimo film. La musica sta diventando sempre più un driver per il

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turismo. Lo sanno bene anche quegli Enti preposti che per promuovere il proprio territorio utilizzano sempre più i video musicali postandoli anche su Youtube e veicolandoli attraverso i social network. Un esempio dall’estero è il video ufficiale di Tomorrowland 2012 (Festival musicale nelle Fiandre) che, al termine dell’evento, totalizzava un milione di visite. Un merchandising sempre più diffuso, in grado di trainare anche un’offerta di pacchetti di viaggio legati alla destinazione. E non è un caso se Turismo Fiandre ha posto proprio i Festival (di generi musicali assai diversi) al centro della sua offerta. Musica come attrattore, quindi, ma anche come


TREND

identità. Ascoltiamo il flamenco e pensiamo alla Spagna, il suono della cornamusa ci riporta all’Irlanda. E in Italia? Il Paese del Belcanto potrebbe giocare meglio le sue carte. I dati presentati dalla ricerca Future Brand del Country Brand Index (l’indice delle Marche Paese) dimostrano che l’Italia non figura neppure tra i primi 15 paesi, se l’indice considerato è l’autenticità. Il panel “Sarà la musica che gira attorno”, presentato allo scorsa BTO a Firenze, ha mostrato come anche la musica può essere un volano per lo sviluppo di una destinazione turistica se fa riferimento a valori di autenticità. Lo hanno capito Puglia e Basilicata, le regioni più attive da questo punto di vista: la promozione dei loro territori passa moltissimo attraverso la musica. «La musica popolare ha il potere di condensare i tratti di un territorio», ci dice il coordinatore artistico del Festival La Notte della Taranta, Sergio Torsello, precisando che, «negli anni Novan-

ta la Pizzica ha avuto il merito di far scoprire il Salento e veicolare un’idea nuova di turismo in grado, oggi, di attirare ben 250 mila presenze spalmate su 15 serate nei comuni salentini». Un Festival che, ci ricorda, «nato nel 1998 intercettava una domanda del mondo giovanile legata ai temi della riflessione sull’identità in un Mediterraneo in fermento». E nonostante i suoi 15 anni la manifestazione rappresenta ancora una grande attrattiva. La Fondazione del Festival della Taranta, costituitasi nel 2009, gode di finanziamenti pubblici di circa 800/900 mila euro l’anno ma come si evince da un’indagine svolta dall’Università Bocconi, il suo festival ha una ricaduta economica enorme: il rapporto è di 1 a 5, (un euro di investimento, 5 di ritorno economico). Inoltre, sempre dalla citata inchiesta emerge che più del 40% dei turisti intervistati dichiara di andare in Salento proprio per assistere al Concertone finale de La Notte della Taranta a Melpignano. Ogni anno le nuove presenze equivalgono al numero di quelle fidelizzate, grazie al supporto del web e dei social network che raccolgono consensi sempre più numerosi anche dall’estero. E le cifre parlano da sole: la pagina Facebook ufficiale della Notte della Taranta in un anno ha raccolto oltre 22.000 fan, nei giorni del festival ha raggiunto 3.000.000 di visitatori mentre gli ascolti su Cielo sono stati di circa 1.700.000 fra satellite e canale digitale. La sera del Concertone di Melpignano, l’hashtag #taranta è stato per la prima volta fra i dieci trend topics (le parole maggiormente ricercate) di Twitter. Il sito lanotte-

Melpignano. Notte della Taranta 2012, un momento del concerto

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Il Festival della Taranta attira 250 mila presenze distribuite su 15 serate nei comuni salentini

dellataranta.it nei giorni del festival arriva a raggiungere oltre 20.000 accessi unici al giorno.

L’esempio vincente di Puglia e Basilicata La musica, quindi, è efficace nel comunicare emozioni legate al territorio come dimostra uno dei più grandi festival internazionali di musica di tradizione popolare diventato driver del turismo salentino. Da questa considerazione nasce, nell’aprile del 2011, Puglia Events: il progetto della Regione Puglia attuato dall’ente Teatro Pubblico pugliese, primo sistema di comunicazione integrata della Regione per la promozione e la diffusione, in Italia e all’estero, degli eventi di cultura, spettacolo, sport e della tradizione del territorio. La pagina di facebook di Puglia Event ha circa il quadruplo di “like” della pagina Viaggiare In Puglia è molto più seguita di quella ufficiale del Turismo pur essendo una sua costola. «Abbiamo lanciato un

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progetto che potesse raccontare il nostro territorio attraverso gli eventi non solo musicali», spiega Viviana Neglia (qui sopra), responsabile comunicazione progetti FESR gestiti dal Teatro pubblico pugliese. Puglia Event esiste grazie agli organizzatori ma anche ai turisti e individui che riempiono il portale, i cui contenuti circolano sui social network. «Nei primi due anni abbiamo lavorato su tre obiettivi: costruire una nuova community online legata al nuovo brand, diventare un punto di riferimento per chi vuole informazioni sugli eventi e, attraverso questi, promuovere la destinazione turistica». Obiettivi raggiunti considerato i numerosi seguaci su facebook e i followers su twitter. «La nostra strategia si basa su elementi fondamentali come la community e il dialogo con chi vuole parlare di eventi: quelli musicali sono i più seguiti grazie anche al fatto che consentiamo l’interazione e la partecipazione con video blogging, high blogging e video realizzati in loco dalla nostra redazione e postati sul nostro canale Youtube». Si spiega così perché La Focara, evento musicale della tradizione popolare che si tiene nel Salento a gennaio, è stato seguitissimo anche dall’estero. Con Puglia Sounds, invece, la Regione ha recentemente messo in campo un programma con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’intera filiera musicale (artisti, imprese, etichette discografiche, festival, organizzatori che operano sul territorio ed Enti Locali ecc.) a beneficio del pubblico e dell’indotto generato. Le attività di Puglia Sounds sono finalizzate alla crescita e alla valorizzazione del comparto musicale regionale, segmento produttivo in grado di favorire lo sviluppo culturale, turistico ed economico del territorio. Il progetto, finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sostiene il sistema musicale attraverso l’erogazione di servizi e finanziamenti disciplinati da


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avvisi pubblici sul sito web www.pugliasounds.it e promossi capillarmente attraverso i principali canali di diffusione, al fine di adottare criteri di selezione e parametri di accesso trasparenti e oggettivi. Un inno alla Basilicata quello dei Krikka Reggae con il video Lukania che, in esclusiva su www.basilicataturistica.com fino al 30 settembre 2012 ha raccolto, da ottobre scorso quasi 39 mila visualizzazioni su Youtbe. «Abbiamo provato a parlare di Basilicata in modo innovativo, con un video dove protagonista è una band lucana che suona reggae», spiega Gianni Lacorazza (foto a destra), che cura la comunicazione di Btwic (Basilicata Turistica, Web Innovazione, Creatività). Comunicare con una musica non locale è già successo con il jazz nel film Basilicata Coast to Coast che ha dato grande notorietà a questo spicchio d’Italia. «È la voglia di emergere, un modo di comunicarsi e portare nella regione le identità di tante parti del mondo», precisa. Un progetto innovativo, quindi, che ha vinto molti premi e ancora oggi viene utilizzato per promuovere la regione, crocevia di contaminazioni, come si evince dal claim “Basilicata bella scoperta”. Dal convegno BTWIC, l’evento di web marketing turistico definito dall’acronimo BTWIC (Basilicata Turistica, Web Innovazione, Creatività), la regione ha cominciato un percorso insieme ad altri musicisti locali. «Abbiamo anche tanta Basilicata nella nostra identità», spiega Corazza, sottolineando il successo del video dove il chitarrista lucano Graziano Accini comunica forti emozioni recuperando la tradizione musicale attraverso un linguaggio giovanile, utilizzando le chitarre elettriche, sulle immagini del Volo dell’Angelo, attrattore turistico della Basilicata. Basilicataturistica.com di recente si è anche arricchita di un contenitore social e di una visual radio con racconti e musica degli autori lucani dal 500 ad oggi. Sull’esempio della Basilica si è mosso anche il Friuli Venezia Giulia che ha voluto dare un’immagine nuova, frizzante ed emozionale realizzando un video musicale dei Carnicats, la band rap che canta in carnico il brano Paisàn. «L’obiettivo era promuovere il nostro territorio facendolo conoscere a più persone possibili e aumentando il nostro appeal», fa sapere Mikaela Bandini (qui a fianco), Di-

gital Diary FVG. «Cosa che sta accadendo grazie alle interazioni», precisa. Da giugno 2012 il video postato su Youtube ha totalizzato quasi 12 mila visualizzazioni. Sul sito del Turismo Friuli Venezia Giulia l’autore del Like a song, Jonah M. Kessel, definisce il Friuli, «una canzone che può essere raccontata in mille modi diversi: ognuno qui scrive la propria canzone guardando gli stessi posti e raccontandoli a modo suo. Poi le canzoni sono diverse ma con un ritmo della vita comune».

Eventi musicali e social media I numeri dimostrano che l’utilizzo di web, social media e mobile diventa un grande alleato, direttamente e indirettamente, per la promozione degli eventi musicali e del territorio ad essi collegato. L’esperienza di un evento musicale va oltre la musica; è fatta di atmosfere, luoghi, emozioni, socialità, ma la ricerca di eventi non è cosa semplice e diventa spesso complicata e dispersiva per l’eccesso di offerta e informazioni disponibili sulla Rete. Partendo da questa premessa è nata la Start up italiana tutta al femminile, Frestyl, con

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Sessantamila spettatori in tre giorni, all’Heineken Jammin’s Festival che quest’anno si è svolto all’Arena Concerti della Fiera di Rho

sede a Roma e Berlino. Un servizio geolocalizzato che permette ad appassionati di musica, organizzatori, band e gestori di locali di condividere in modo semplice ed efficace gli eventi musicali a cui partecipano o che promuovono, permettendo agli utenti di individuarli rispetto alla loro posizione geografica. Consultando il sito, si potranno scoprire le novità legate al panorama musicale, le band emergenti e supportare gli artisti. Il servizio permette di trovare eventi live che si svolgono in pub, cocktail bar o ristoranti. «Tre anni fa, io e le mie due socie, abbiamo pensato di realizzare un progetto per cercare di risolvere il problema della ricerca degli eventi musicali», spiega Arianna Bassoli (foto sopra). Solo a Roma, per esempio, ci sono mille eventi al mese. «Il nostro approccio è creare un collegamento diretto fra gli organizzatori di eventi ed i fan che cercano i concerti», spiega, «Siamo partite due anni fa da Roma creando una

piattaforma web social in cui gli utenti fan, organizzatori di concerti e band possono postare video, commenti, o canzoni; abbiamo creato dei filtri per navigare le informazioni, una piattaforma geolocalizzata per vedere gli eventi che ci sono al momento e creato un algoritmo che consente maggiore risalto agli eventi più apprezzati dalla community». Frestyl lavora con più di 30 realtà fra locali e promotori di eventi per cercare le soluzioni migliori, incentivi e promozioni ad hoc per attirare più gente e far crescere il business legato alla musica. «A Berlino stiamo lavorando sul progetto mobile per una scoperta last minute degli eventi», fa sapere Bassoli. «A questo scopo abbiamo creato dei filtri:

raccomandazioni della community e da trend setter locali, una sezione geolocalizzata con gli “eventi intorno a me” e una social “dove sono i miei amici” oltre alle offerte speciali». Possono essere diversi, infatti, i fattori decisionali che spingono ad un concerto offerte, presenza di amici ecc.. Frestyl mobile è stato studiato anche pensando ad un target di turisti grazie all’integrazione della piattaforma Airbnb portale online e community che mette in contatto persone da tutto il mondo che cercano un alloggio a breve termine. Una start up, Frestyl, che mette potenzialmente in connessione attraverso i social e la socialità che sprigionano, un territorio, chi organizza e chi va a vedere le band, dando un valore aggiunto all’esperienza ■ stessa dell’evento musicale.

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MI PIACE

L’hotellerie mondiale dovrebbe guardare al Giappone È in Oriente, e in particolare nel Paese del Sol Levante che lo chef stellato Claudio Sadler trova esempi di eccellenza (e spunti di ispirazione) per l’ospitalità e per la grande ristorazione

✒Giorgio Vizioli Per chi si occupa di alta ristorazione, viaggiare è assolutamente indispensabile: dalla conoscenza delle cucine tradizionali locali e delle avanguardie internazionali, i grandi chef ricavano indicazioni, intuizioni, idee e approfondimenti che arricchiscono la loro professione e soprattutto fungono da stimolo alla loro creatività. La professione di chef, una delle più ambite nel mondo di oggi, non si esercita solo ai fornelli, ma anche documentandosi nei ristoranti di tutto il mondo. Per saperne di più, abbiamo chiesto a uno tra i più autorevoli chef italiani, Claudio Sadler, il cui ristorante (due stelle Michelin) è un tempio dell’altissima ristorazione, di tracciare un bilancio delle sue esperienze di viaggiatore, chiedendogli, prima di tutto, quale tipo di viaggiatore consideri se stesso. «Per me, viaggiare è bello: amo andare in posti nuovi, ma anche frequentare luoghi conosciuti, nei quali, col tempo, ho creato piccole abitudini e soprattutto dove so di ritrovare situazioni, cose e ambienti che mi sono cari». In base a quali criteri effettua la scelta degli alberghi (sia quando viaggia per piacere sia quando si sposta per motivi di lavoro)? «Guardi io mi considero fortunato perché, quando mi muovo per lavoro, sono quasi sempre invitato e quindi, in particolare se ho occasione di andare all’estero, ho

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la possibilità e il piacere di soggiornare in alberghi bellissimi: 5 stelle lusso, eccezionali per eleganza, posizione e qualità dell’accoglienza e del servizio. Anche quando sono in vacanza, o comunque viaggio per piacere personale, amo frequentare hotel di qualità, ma mi piacciono anche molto gli alberghi a conduzione familiare, piccoli ma accoglienti, gestiti con grande professionalità ma al tempo stesso in grado di regalare alGrand Hyatt Fukuoka


MI PIACE

Grand Hotel Eden Lugano

l’ospite calore e gentilezza. Alberghi di questo tipo si trovano soprattutto in Aldo Adige e sono veri gioiellini, dove non mi stanco mai di andare». Ci fa il nome di qualche albergo dove si è trovato particolarmente bene? «In Giappone – dove vado abbastanza spesso per ragioni di lavoro e perché sono affascinato dalla cucina locale – ho avuto modo di frequentare, negli anni, quasi tutte le catene alberghiere più prestigiose, ma mi sono molto affezionato al brand Grand Hyatt, per le camere che sono davvero belle e per il servizio. Per quanto riguarda l’Italia, prediligo i Relais & Chateaux». La prima cosa che nota in un hotel? «La pulizia e l’igiene che devono essere ineccepibili. Poi apprezzo l’ampiezza: quando entro in una stanza guardo come sono distribuiti gli spazi e se il bagno e la doccia sono sufficientemente grandi ed eleganti. Un altro elemento per me importante, specie quando viaggio per piacere, è la vista, mi piace poter aprire la finestra e godermi il paesaggio, e poi noto il tipo di chiave: preferisco quelle elettroniche a quelle tradizionali in metallo, ingombranti e poco pratiche».

Se dovesse condensare il lusso in un dettaglio? «Direi le lenzuola di lino, un classico intramontabile, e le grandi vasche da bagno». Il ristorante d’albergo dove hai mangiato meglio? «È stato in Giappone, anni fa, in un Ryokan, un tipo di albergo il cui fascino è rimasto pressoché immutato nel tempo e dove la cucina è proprio quella della tradizione, e di elevatissima qualità, ricercata sia nei piatti che nella presentazione; ricordo ancora la cena servita sul tatami della camera: è stata un’esperienza di una raffinatezza indimenticabile». Quanto influisce la presenza di una bella spa nella scelta di un hotel? «È importante soprattutto quando viaggio per lavoro. Nuotare in una bella piscina e fare la sauna mi rilassano e mi aiutano a recuperare le energie». Il viaggio che consiglierebbe ai lettori di Master Meeting? «Consiglio sempre a tutti un viaggio in Oriente, un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. E suggerisco di soggiornare in un hotel della tradizione, se si vuole entrare veramente nell’anima del luogo, ma anche di provare un grande albergo internazionale se ■ si vuole avere un assaggio del vero lusso». Hotel Sant’Orso, Cogne

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Il web e l’e-commerce sono potenziali canali di diffusione della contraffazione dei marchi

Come tutelare

il proprio brand Nell’epoca di internet il marchio è per un’azienda un valore in sé che va protetto da possibili abusi grazie agli strumenti garantiti dalla legge. Ecco quali sono

✒Davide Deponti Il tema della tutela di un brand, sia quest’ultimo molto noto o di nuova introduzione, riveste oggi un’importanza economica particolare: con l’impatto sempre più potente di internet, e della sua filosofia di libertà estrema, nella nostra vita quotidiana è sempre più difficile controllare che a nessuno, in nessuna parte del vasto mondo della rete globale, venga in mente di abusarne in modo illegale. Insomma, dato che fin dall’inizio della sua storia il web è stato sinonimo di liberalismo totale, come è possibile, parlando di business e di strumenti di business legati alla propria attività aziendale, essere garantiti dalle modalità di libertà della rete? E ancora qual è il li-

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mite oltre il quale la libertà di internet finisce con il ledere la libertà delle persone e delle singole attività commerciali? Dove si può mettere l’ipotetico confine tra libertà e anarchia della rete? Secondo due illustrissimi membri della comunità web mondiale non bisogna esagerare nel voler regolamentare la rete. Secondo infatti il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg e l’ideatore di Google Eric Schmidt i governi di tutto il mondo devono evitare una troppo severa regolamentazione di internet. «La gente mi dice che da un lato è bello che il web abbia giocato un ruolo così importante nelle sommosse arabe in primavera», ha spiegato Mark Zuckerberg,


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«ma fa anche un po’ paura il fatto che la stessa rete abbia consentito viceversa di raccogliere informazioni riservate sulle persone. Tuttavia è difficile avere l’uno senza l’altro. Non è possibile isolare alcune cose che ti piacciono di internet e controllare le altre cose che non vanno bene». «La tecnologia si muoverà più velocemente di quanto possano fare i governi», spiega Eric Schmidt, «e bisogna imparare a non dettare legge prima di capire le future conseguenze delle regole». Insomma è chiaro come ogni giorno, in tutto il mondo, la tutela della proprietà intellettuale e commerciale su internet sia oggetto di un ampio dibattito, nel quale si susseguono e sovrappongono voci diverse e tutte autorevoli.

Diritto e controllo E diversi importanti esempi di autorevolezza sulla questione della tutela del brand li hanno avuti anche i partecipanti a un davvero interessante convegno organizzato da Assorologi poco tempo fa a Milano. Intitolato “Strumenti a tutela del brand: fidelizzazione e controllo dei canali distributivi selettivi”, e organizzato proprio dall’Associazione imprenditoriale dell’Orologeria in partnership con Convey Intelligence & Knowledge di Torino e con il Dipartimento di Diritto Industriale e della Concorrenza dello Studio Legale Sutti di Milano, l’incontro ha voluto sondare in profondità la realtà attuale di un mercato sempre più illuminato dalla luce del fenomeno internet. La rete infatti oggi ha sempre con più evidenza scardinato la territorialità della distribuzione commerciale e dell’acquisto, imponendo al titolare di un marchio di avere un’elevata capacità di monitoraggio dell’uso dello stesso brand sul web da parte dei diversi soggetti, autorizzati e non. Siano essi appartenenti alla catena distributiva o no. E ancora di avere una altrettanto attenta azione a tutela dei diritti di proprietà industriale nell’estremamente variegato settore dell’e-commerce. La complessità delle variabili e delle situazioni da individuare, analizzare e comprendere in tempi brevi travalica sempre maggiormente le tradizionali possibilità e le normali capacità organizzative e tecniche di un brand owner e sembra richiedere invece l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative ed

adeguate. Proprio con questa premessa “operativa” i relatori del convegno milanese hanno voluto innanzitutto presentare metodologie e tecnologie di “internet brand intelligence” che potessero essere in grado di verificare il comportamento di una rete commerciale ufficiale, in termini di adeguamento alle “internet policies aziendali” e, allo stesso tempo, di eseguire un monitoraggio continuativo e approfondito delle attività commerciali online di tutti quei soggetti non autorizzati che costituiscono il cosiddetto “mercato parallelo”. Tecnologie che siano inoltre in grado di permettere l’emersione delle effettive dimensioni quantitative, qualitative ed economiche del fenomeno. Come quella messa a punto dalla stessa Convey Intelligence & Knowledge. «Oggi si calcola che il 35% delle pagine web legate all’ecommerce e gli stessi social media», ha spiegato l’amministratore unico di Convey Giuseppe Provera, «sono potenzialmente delle “macchine” da contraffazione. Appare chiaro così che, per monitorare questa vasta zona grigia commerciale alla ricerca degli abusi sul proprio brand, le aziende debbano assolutamente utilizzare degli strumenti di intelligence evoluti e quindi in grado di analizzare tutti i potenziali canali di rischio: dai siti web alle comunità social, dai motori di ricerca ai portali di e-commerce. È insomma sì un mondo vasto, ma comunque controllabile grazie agli adeguati strumenti di internet brand intelligence».

Secondo il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg la libertà della rete è un valore ambivalente e difficile da controllare

Il mercato del falso in Italia vale circa 7 miliardi di euro, valore al quale corrisponde poi anche un’evasione fiscale di altri 1,7 miliardi 3 2013

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STRATEGIE

Il manager di Google Eric Schmidt è un fautore di regole per la rete, che non ne trascurino l’aspetto sociale. Sotto: monitorare siti e comunità social per tutelare un brand è possibile grazie alla tecnologia per l’intelligence

Numeri e commercio Nel convegno milanese, grazie agli esperti dello Studio Legale Sutti sono stati poi affrontati, sotto il profilo giuridico, i principali nodi critici che i titolari dei brand devono affrontare quotidianamente: tra que-

La rete ha scardinato la territorialità della distribuzione commerciale e dell’acquisto, rendendo necessario un monitoraggio più severo dell’uso del brand sul web da parte dei diversi soggetti, autorizzati e non

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sti è proprio la contraffazione a rappresentare la minaccia principale. I più recenti dati diffusi dal Censis, infatti, raccontano che il mercato del falso in Italia vale circa 7 miliardi di euro, valore al quale corrisponde poi anche un’evasione fiscale di altri 1,7 miliardi. Gli stessi dati statistici hanno quindi stimato che la produzione complessiva degli stessi beni contraffatti fatta in canali ufficiali assorbirebbe circa 110.000 unità di lavoro a tempo pieno. Se poi i prodotti contraffatti fossero venduti sul mercato legale si avrebbero 13,7 miliardi di euro di produzione aggiuntiva con conseguenti 5,5 miliardi di euro di valore aggiunto. La produzione aggiuntiva genererebbe acquisti di materie prime, semilavorati e servizi dall’estero per un valore delle importazioni pari a 4,2 miliardi di euro. Insomma è davvero molto chiaro come una maggiore tutela del brand aziendale e commerciale, oggi sarebbe non solo un dovere giuridico ed economico, ma anche una risposta non parziale ai problemi finanziari che affliggono l’Italia e non solo. «Uno dei primi passi da fare nella direzione della legalità», ci spiega l’avvocato Gianluca Gilar-


STRATEGIE

Hotel e marchi registrati

di, «sarebbe quello di realizzare un’educazione commerciale per i consumatori, soprattutto per quelli che fanno acquisti online. E non solo perché i numeri ci dicono che è ben l’84% degli italiani ad avere fatto almeno una spesa di e-commerce. L’optimum infatti sarebbe quello di educarli in modo che essi stessi diventino i primi “controllori” delle pratiche di ecommerce. Non dimentichiamo che il cliente si relaziona prima di tutto col venditore poi con il brand. Esso pare allora un soggetto da proteggere anche per non trasformarlo in un consapevole o connivente con i processi di violazione del marchio. Anche perché pare che sia ancora troppo limitata la consapevolezza dell’importanza strategica di azioni e strumenti a difesa del brand quale decisivo asset aziendale. E non solo da parte di aziende e consumatori, ma anche da parte dell’ordinamento giuridico che evidenzia una bassa percezione della gravità della lesione dei diritti di proprietà intellettuale e industriale».

Principi di legalità Proprio per rispondere a questa richiesta di aumento del monitoraggio, nel corso dell’evento milanese, ecco che è stata la Guardia di Finanza a presentare il suo nuovo progetto SIAC (Sistema Informativo AntiContraffazione). Concepito e realizzato grazie ai finanziamenti europei del “PON-Sicurezza”, è questo un nuovo sistema telematico (in funzione da gennaio) che vuole agevolare le stesse forze dell’ordine nelle loro attività anticontraffazione, anche attraverso il coinvolgimento attivo da parte delle imprese. Le quali, in questo modo, nell’ottica di valorizzare ulteriormente i rapporti di partenariato, potranno mettere a disposizione degli organi di polizia il patrimonio informativo di cui sono in possesso. «Si tratta di una logica virtuosa di scambio informativo», ha raccontato il maggiore della Finanza Antonio Sassi, «nella quale le stesse aziende danneggiate dall’industria del falso potranno ricevere dal sistema utili risultanze conoscitive riguardanti i sequestri di prodotti fabbricati e commercializzati in violazione dei loro diritti di privativa industriale ed intellettuale». Un punto di vista molto apprezzato dal presidente Assorologi Mario Peserico, che ha chiosato:

Da tempo impegnate a sfruttare le soluzioni web per promuovere i loro brand, le tante realtà dell’industria dell’ospitalità italiana attive su internet con i propri siti aziendali spesso non hanno ben compreso l’importanza del corretto utilizzo dei motori di ricerca, tipo Google e similari, da parte dei potenziali clienti. La dimostrazione? È che spesso e volentieri inserendo il nominativo di un qualunque hotel italiano nella stringa di ricerca di un motore di ricerca appunto, apparirà si il nominativo dell’albergo ma inserito all’interno di una “online travel agency”. Ovvero di una delle sempre più numerose agenzie di intermediazione internet del settore turistico – tra le più note ci sono ad esempio Expedia e Opodo – che rivendono in rete camere, pacchetti e servizi su licenza degli stessi hotel. Insomma è importante che le aziende turistiche sappiano come lavorare bene per tutelare e posizionare il proprio brand online, senza fare si che siano altri a godere dei frutti dei loro sforzi. Bisogna allora che le stesse aziende si attivino a livello di formazione dei dipendenti delegati al lavoro via web e alle strategie di marketing, in modo che essi siano sempre a conoscenza dei meccanismi sofisticati che sono finalizzati al controllo della distribuzione online, ma non solo. È infatti anche grazie proprio alla registrazione degli stessi marchi degli alberghi, che altro non sono che una proprietà intellettuale dell’impresa, che si comincerà davvero finalmente a pensare al brand come a un vero asset aziendale da gestire in ogni sua manifestazione. È solo una volta che si ha un marchio registrato poi che è possibile procedere a realizzare un’informativa di tutela del suo utilizzo verso tutte quelle organizzazioni che in rete lo “sfruttano”. E nel caso delle “online travel agency”, esse potranno continuare a usarlo ma solo su autorizzazione (finalmente e legalmente legata a un contratto di sfruttamento dell’immagine e quindi a maggiori introiti) dello stesso hotel.

«Rafforzare da parte di tutti, istituzioni e aziende, l’impegno a tutela della legalità, dei brand e degli stessi consumatori è sempre più necessario. Oggi infatti è troppo facile per qualsiasi consumatore imbattersi in prodotti o brand falsi oppure usati in modo fraudolento, oppure ancora distribuiti da operatori non autorizzati. Siamo convinti perciò che si debba lavorare in parallelo, sia sul piano della sensibilizzazione culturale e sociale sia su quello dell’affinamento degli strumenti di tutela effettiva ed efficace dei diritti in gioco». È con piacere allora scoprire che per favorire una sempre maggiore tutela dei brand italiani nei mercati esteri, il ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato di recente 4,5 milioni di euro favore delle piccole e medie imprese. Soldi che serviranno in toto alle aziende tricolori per tutelare i propri prodotti sui mercati esteri, registrando il proprio marchio a livello comunitario e internazionale, sia nei paesi dell’Unione Europea che in ■ quelli extra Ue.

Secondo Mario Peserico di Assorologi la difesa del marchio è anche difesa del consumatore

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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi re della magnifica terrazza esterna del locale, che si affaccia direttamente sul Canale della Giudecca.

The Leading Hotels of the World: Federica Damiani Director Consumer Marketing per l’Italia The Leading Hotels of the World ha annunciato la nomina di Federica Damiani (nella foto) a Director Consumer Marketing per l’Italia. Damiani sarà responsabile per lo sviluppo del mercato italiano, seg-

Compleanno a tutto meeting al Rome Cavalieri Raffinati coffee break e buffet, sale meeting di ultima generazione: questi gli elementi vincenti della più recente proposta Mice del Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts che, quest’anno, celebra il suo primo mezzo secolo di attività. Per l’occasione l’hotel lancia il pacchetto Mice 2013 S.P.Q.R. - Sì, Porto Qui la Riunione che comprende: colazione di lavoro in piedi (buffet freddo con 2 primi caldi); 2 coffee break; supporti tecnologici multimediali. Inoltre per meeting fino a 50 delegati, il wi-fi sarà gratuito; mentre per incontri con oltre 50 delegati il wi-fi sarà scontato del 50%. Il pacchetto viene proposto alla tariffa di 105 euro per delegato, al giorno (IVA inclusa). Validità: un anno (fino al 28 febbraio 2014).

Bacaromi, la nuova dining experience dell’Hilton Molino Stucky Venice L’atmosfera accogliente del Bacaro si percepisce non appena varcata la soglia. Gli arredi e le decorazioni alle pareti sono vintage, mentre il pavimento propone un mosaico di bellissime piastrelle colorate, che richiamano l’atmosfera conviviale dei Bacari veneziani di un tempo. Il tutto presentato all’insegna del glamour e della modernità: i vini, pro-

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tagonisti indiscussi di ogni Bacaro che si rispetti, provengono esclusivamente dalla zona del Triveneto e vengono imbottigliati direttamente dalla damigiana. Cinque cicchetti tipici veneziani e cinque piatti, creati appositamente dall’Executive Chef dell’Hotel, Ivan Catenacci, compongono il menu, scritto in dialetto veneziano con la sola traduzione in lingua inglese, che come Signature Dish propone Fritto Misto & Pasta e Fasoi. «Questa nuova apertura è un’ulteriore testimonianza del nostro impegno a rivisitare l’offerta Food & Beverage del nostro Hotel, nel segno della gastronomia - partendo dalla tradizione e reinventandola - e del design contemporaneo», sottolinea con soddisfazione Alessandro Cabella, gm dell’Hotel. Il Bacaromi è aperto tutti i giorni a cena dalle 18.00 alle 22.30. Durante la stagione estiva, gli ospiti potranno gode-

mento di primaria importanza per il gruppo LHW. In particolare si occuperà di acquisire nuovi Leaders Club Members, sviluppare partnership strategiche con brand di lusso, creare promozioni online e offline e rafforzare la conoscenza e brand awarness di LHW in Italia. Inoltre si concentrerà sulla promozione del film “Viaggio Sola”, per la regia di Mariasole Tognazzi, che racconta la vita di un’ispettrice di The Leading Hotels of the World. La carriera di Federica Damiani inizia come giornalista; per 15 anni ha lavorato nel dipartimento Sales & Marketing del gruppo STB (Società Terme e Benessere), fino ad assumere il ruolo di Direttore della Comunicazione e a diventare la responsabile sales e stampa del lancio delle proprietà STB sui marcati


SAI L’ULTIMA? Tele di Tiziano e ospitalità a quattro zampe al Quirinale

russo e americano. A supportare Federica Damiani nell’uffico di Milano ci sarà Sara Guerini.

Primavera con Prosecco Non pensate a manifestazioni florovivaistiche, i fiori in questione si degustano e si chiamano Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP. La rassegna “Fiori d’inverno” – arrivata alla settima edizione e promossa da Regione del Veneto, UNPLI, Provincia di Ve-

nezia, Provincia di Treviso e diversi Comuni – rappresenta un’occasione unica e “ghiotta” per assaporare con occhi e palato, un territorio ricco di arte e storia come la Marca Trevigiana. Del Radicchio e della sua particolare coltivazione si ha testimonianza sin dal XVI secolo, ma bisogna attendere il 20 dicembre del 1900 perché il fiore dell’inverno sia consacrato il simbolo della città. Tutta la provincia da novembre ad aprile ogni anno è pervasa da mostre mercato e da stand enogastronomici e ben 9 Consorzi che tutelano i prodotti a marchio Veneto. Altrettanto significativa è La Primavera del Prosecco, una manifestazione eno-turistica che da marzo a giugno, nel territorio collinare promuove la zona storica di produzione del Prosecco Superiore. Conegliano-Valdobbiadene. Per le aziende che volessero approfittare di queste manifestazioni per vivere un team building o un incentive, sono a disposizione diverse tipologie di strutture ricettive. Tra le migliori l’Hotel Cadelach di Revine Lago, location ideale per potersi muovere agevolmente sia nelle terre del Fiore Rosso sia nelle colline del Prosecco. Dal Cadelach, che of-

Fino al 16 giugno le Scuderie del Quirinale ospiteranno una grande mostra monografica dedicata a Tiziano. Per l’occasione l’Hotel Quirinale propone da marzo la camera doppia con piccola colazione a partire da 134 euro a camera (la tassa di soggiorno di 3 euro a persona è esclusa). I 47 dipinti esposti ripercorrono sessant’anni dell’evoluzione pittorica di uno dei maestri della storia dell’arte del pieno Cinquecento, dagli esordi veneziani in seno alle botteghe di Giovanni Bellini e Giorgione all’autonomia acquisita con le grandi tele per i dogi, gli Este e i Della Rovere fino ad arrivare alle committenze imperiali di Carlo V e di Filippo II.

Quasi quasi mi prenoto la “cuccia” All’Hotel Quirinale i piccoli amici animali sono i benvenuti con menu “à la carte” curato dallo chef Diego Colladon, giardino dove giocare o passeggiare e camere attrezzate di cuccia, ciotola e croccantini. Proprio ai “pelosini” (per i quali è previsto un supplemento di 30 euro) l’hotel dedica un’offerta speciale che, a partire da 189 euro per la camera doppia, include la piccola colazione a buffet. L’Hotel Quirinale sostiene anche il progetto “Turisti a 4 zampe” (www.turistia4zampe.it), una guida online che raccoglie gli indirizzi di bar, ristoranti, pizzerie, fast food, hotel, residence, campeggi, agriturismi, villaggi e spiagge che accolgono gli animali. Info: tel. 064707; www.hotelquirinale.it.

fre una struttura a resort, ottima cucina, sale meeting e una Spa, si arriva in un soffio a Castelfranco, città murata patria del grande pittore Giorgione, oppure a Conegliano città dell’altrettanto famoso Cima o a Follina, gioiello medioevale o nella romantica Asolo. Famose

case vinicole come Bortolomiol, guidata dalle quattro signore del Prosecco o produttrici come la distilleria Andrea Da Ponte di finissima Grappa, o aziende come il caseificio di Emanuela Perenzin e Carlo Piccoli realizzano interessanti percorsi enogastronomici. 3 2013

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SAI L’ULTIMA?

Borgo Scopeto tra i 100 migliori hotel Gourmet d’Italia “Il recupero di questo grande borgo medioevale è stato realizzato con notevole cura e colpo d’occhio.” – recita Metedivine, guida che racchiude strutture che coniugano ospitalità e ristorazione gourmet di alto livello – “Una fila di cipressi e appena varcato il cancello, l’impatto è veramente notevole. Un luogo stupendo, ristrutturato in modo ineccepibile, c’è anche una torre autentica e una SPA con la propria linea di cosmetici naturali. Indimenticabili le colazioni nel giardino con meravigliosa vista su Siena. E poi ancora ampie camere, arredamenti in stile e gran comfort anche al ristorante, dove gustare una buona cucina del territorio, mitigata dalle radici mediterranee dello chef, ed abbinare i piatti ai vini e agli oli prodotti nella tenuta”. La guida, curata dal giornalista Luigi Cremona e da Lorenza Vitali, è alla sua seconda edizione ed è distribuita nelle librerie specializzate in viaggi e ristorazione. Il Borgo Scopeto Relais di Castelnuovo Berardenga, Siena, è membro di NERO Hotel Group, il nuovo brand capace di far vivere ogni giorno esperienze uniche in alberghi d’eccezione. NERO Hotel Group è presente nel Chianti, a Cortina d’Ampezzo, a Forte dei Marmi, sul Lago Maggiore, a Milano, Ostuni, Porto Cervo, Positano, Roma, Siracusa e Viareggio. www.nerohotelgroup.com.

Al Move Hotel di Mogliano fantastiche novità di primavera Il Move Hotel di Mogliano, recentemente salito agli onori della cronaca per il riconoscimento internazionale che ha premiato il suo originale progetto architettonico, è punto di riferimento sicuro nel panorama congressuale trevigiano. Dispone di una bella sala congressuale con luce naturale (550 posti e con le salette fino a 800) e di ampi

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Una new entry nella gioiosa Marca trevigiana: Relais Barco Zonca Il Veneto non finisce mai di stupire: da ottobre scorso ha aperto le sue magnifiche porte, il Relais Barco Zonca di proprietà del conte Agostino dalla Zonca. Ad Arcade, facilmente raggiungibile dall’A27 e dal casello di Treviso nord, l’antica dimora, risalente al 1467 e fin dall’origine centro di cultura e mecenatismo, ha ospitato, nel corso del ’700 e successivamente nell’800, grandi personaggi del mondo della cultura, dell’arte e della politica. L’insieme è costituito dalla Villa padronale (dove hanno luogo eventi, meeting, cene di gala fino a 250 persone) e da due Barchesse. Il parco secolare rappresenta la scenografia ideale per ambientare eventi romantici e team building. Venti camere elegantemente arredate si affacciano sul parco, impreziosito da un bel giardino all’italiana, da statue, piante di agrumi e da una peschiera. In questo ambiente bucolico non mancano l’alta tecnologia (rete wifi free in tutte le camere) e ottimi, moderni servizi. info@relaisbarcozonca.com.

spazi espositivi (fino a 670mq). In primavera questa bella struttura, dilata i suoi spazi offrendo anche funzionali spazi esterni, attrezzati per le attività outdoor, ai quali si aggiungono una splendida piscina e una Spa. Inoltre, tutti i mercoledì,

si svolgono serate jazz e, da fine maggio, happy hour e cena attorno alla piscina. L’hotel può ospitare cene a buffet e tavoli d’appoggio fino a 650 persone ed è l’unica struttura che possa, in caso di pioggia, proteggere un evento, spostandolo


SAI L’ULTIMA?

all’interno. Inoltre un famoso pizzaiolo propone pizze “evento” davvero originali, accompagnate da birre presentate da un maestro birraio e da vini di pregio. I menu estivi a base di carne e pesce sono proposti a prezzi sorprendenti per il rapporto qualità prezzo. L’Hotel si trova ad un quarto d’ora dall’aeroporto di Venezia e da Piazzale Roma, una navetta lo collega alla stazione di Mestre e al Marco Polo, quindi chi volesse trascorrere un week end tra Venezia e Treviso può usufruire di un servizio eccellente ancora prima di arrivare in hotel... provare per credere!

Le nuove frontiere dell’ospitalità a Venezia Venezia Isola S. Servolo. IVH, società leader nella consulenza in ambito di outsourcing alberghiero, ha programmato per il 18 aprile un convegno sull’innovazione nell’ho-

Pernottamento free per i soci di Choice Privileges

no festeggia i cinquant’anni) pronunciano di notte per far muovere gli occhi di un ritratto e che, dietro all’alfabeto “serpentino” (alfabeto segreto che scompone le parole in sillabe e, dopo ogni sillaba, aggiunge la esse seguita dall’ultima vocale del gruppo), cela la parola Anima. Anima intesa come calore, autenticità, simpatia e capacità di far convivere intrattenimento leggero e cultura “alta” tipiche dei romagnoli. In calendario 300 eventi, tra concerti, spettacoli, reading, mostre, degustazioni, ristoranti aperti all night long e l’immancabile appuntamento con la musica all’alba. (www.lanotterosa.it).

Bastano solo due soggiorni separati e i soci accumulano punti Choice Privileges sufficienti a trascorrere una notte gratuita in uno degli oltre 250 alberghi aderenti in Europa. Il pernottamento gratis può avvenire tra il 16 aprile e il 31 maggio 2013. Tra le strutture che partecipano all’offerta ci sono, ad esempio, il Clarion Collection Hotel Garden Lido sulla riviera italiana, il Quality Hotel Marseille Vieux Port nel cuore del vecchio porto di Marsiglia, il Quality Hotel Plaza di Dresda e il Comfort Inn St.-Pancras-Kings Cross di Londra. I soggiorni possono essere prenotati online su www.ChoiceHotels.eu oppure telefonicamente al numero +800 800 44 800.

LCG presenta il nuovo sito per il B2B LCG World società specializzata nella commercializzazione di strut-

tellerie incentrato sui temi dell’outsourcing e della web reputation. Tra i partecipanti Federalberghi Veneto, AVA, VEGA, Trip Advisor, economisti, esperti IT. Info IVH Venezia; www.iniziativevenete.com; eventi@iniziativevenete.it.

Notte Rosa 2013 C’è un “mantra” che caratterizzerà l’ottava edizione della Notte Rosa e che, da venerdì 5 luglio, verrà ripetuto dal tramonto all’alba sulle spiagge, nelle piazze, ai concerti, nei ristoranti da Comacchio a Cattolica. È AsaNIsiMAsa, la formula magica che i bambini protagonisti di “8 e 1/2” (celebre pellicola di Federico Fellini che proprio quest’an-

Villa Olmi Resort entra in MGallery Villa Olmi Resort, esclusivo hotel 5 stelle a pochi chilometri dal centro di Firenze, si unisce alla collezione MGallery del gruppo Accor che in Italia annovera ben 10 strutture. Immersa in un parco secolare di sei ettari a Bagno a Ripoli, a 6 km dal cuore di Firenze, l’antica tenuta di campagna del XVIII secolo nell’aprile del 2006 è stata trasformata in una dimora di charme (soffitti in legno e cotto, intonaci calce, pavimenti in cotto dell’Impruneta) con 62 camere tra cui 11 suite e junior suite e 2 appartamenti da 4 camere ciascuno. Info: www.mgallery.com 3 2013

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SAI L’ULTIMA?

Istria. Da scoprire e riscoprire Crocevia delle civiltà, l’Istria, è una regione ricca di storia e di bellezze naturali con i magnifici verdi colli baciati dal sole e i boschi rigogliosi che arrivano fino al limpido mare, ma l’Istria è famosa anche per l’eccellente qualità dei suoi vini come il Terrano e il Refosco perfetti con la selvaggina o il Moscato di Momiano che si accompagna perfettamente ai dolci. Visitando il territorio istriano si scopre un mondo di odori e sapori: pesce, crostacei e conchiglie insaporiti da rosmarino, alloro, basilico e timo ma anche asparagi e tartufi conditi con olio extravergine d’oliva locale. Di qualità anche l’ospitalità, quasi tutti gli hotel sono dotati di attrezzature sportive e Spa. Moltissime anche le iniziative rivolte ai turisti come la giornata del tartufo, la festa delle castagne, il week-end dei funghi o la rassegna delle acquaviti istriane. Info: www.istra.hr. Nella foto da sin. il Console Generale Croato Ivan-Dani Marsan e il direttore Ente Turismo Croato Dario Matosevic.

ture ricettive in Italia, da marzo ha messo on line la nuova versione del sito istituzionale www.lcgworld.com ricco di informazioni dettagliate sulle 26 strutture in portafoglio e di un’approfondita sezione di offerte e programmi ad hoc.

Nuova apertura Equinoxe in Puglia Nel cuore del parco naturale Costa Otranto, affacciato sul mare, l’Equinoxe Resort Le Capase è la location ideale per un soggiorno meraviglioso alla scoperta delle bellezze naturalistiche e culturali del Salento. Frutto del recupero di un immobile degli anni Settanta, il resort richiama le eleganti masserie della zona e offre 14 camere situate nel corpo principale, più altre tre in dependance e un ristorante con incantevole vista sul ma-

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re. Attualmente l’Equinoxe Resort Le Capase è proposto a un prezzo lancio di 1200 euro per camera doppia “Classic Giardino” con trattamento di mezza pensione. Sono esclusi voli, assicurazione medicobagaglio (20,00 euro a persona), assicurazione annullamento del 3.25%. Info: tel. 0118185270 www.equinoxe.it.

La rivoluzione del cubismo a Roma Ogni anno, in occasione delle grandi mostre stagionali, l’Hotel Splendide Royal propone un pacchetto speciale in collaborazione con il Complesso del Vittoriano. Questa primavera, l’offerta è legata alla mostra “Cubisti Cubismo”, che si svolgerà dall’8 marzo al 23 giugno 2013. Protagonisti non solo i grandi maestri cubisti (da Pablo Picasso e

Georges Braque, fino a Leger, Gris, Picabia, Gino Severini e Ardengo Soffici) ma anche il Cubismo come linguaggio rivoluzionario, nuovo paradigma di un mondo in mutamento sconvolto da rapidi cambiamenti politici e sociali. Il pacchetto, proposto a partire da 960 euro, include: due notti per due persone in camera della tipologia prescelta; brindisi di benvenuto servito al Bar della Terrazza panoramica; prima colazione a buffet servita alla Terrazza “La Limonaia”; cena di tre portate, bevande escluse, presso il Ristorante “Mirabelle”; due ingressi omaggio alla mostra del Vittoriano fino al 23 giugno 2013. In suite benvenuto in camera con il libro omaggio della mostra. Tel. 06421689 - fax 0642168800 www.splendideroyal.com; reservations@splendideroyal.com.

Il Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast riapre alla grande Giusto il tempo di effettuare alcuni interventi di manutenzione all’impiantistica e il Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast ha riaperto alla grande, cominciando con un evento del sindacato delle Poste Italiane, che ha visto la presenza di oltre 250 persone. La forte vocazione Mice rende l’albergo location ideale per eventi aggregativi di alto livello e di ogni tipo: dal meeting al viaggio incentive fino ai lanci di prodotto, l’ultimo è stato quello per la nuovissima Audi 3 Sportback al Convivio Ricevimenti, mentre, nel calendario eventi dei prossimi mesi figurano nomi come Hyundai, Bausch & Lomb e Malesci. La location è adatta anche per eventi privati grazie al Convivio Ricevimenti, spazio tra i più ambiti del Golfo di Napoli. Al Convivio si aggiunge uno dei centri congressi più attrezzati e all’avanguardia della Costiera Sorrentina, (recentemente è stato effettuato un up-date di tutto il sistema tecnologico). Per la bella stagione, l’hotel prevede interessanti pacchetti mice e leisure tutti


SAI L’ULTIMA?

consultabili nella sezione offerte del sito (fresco di restyling) Info: www.crowneplazasorrento.com. Tel. 0813946700.

Un nuovo modo di viaggiare tra Milano e Roma easyJet, primo network di trasporto aereo in Europa e terza compagnia aerea in Italia, introduce il nuovo modo di viaggiare tra Milano Linate-Roma Fiumicino: facile, accessibile, veloce e per tutti. Da oggi i voli collegano l’aeroporto Forlanini di Milano Linate a Roma Fiumicino, con tariffe a partire da 29,75 euro disponibili per l’acquisto sul sito web di easyJet e sui sistemi di distribuzione delle agenzie di viaggio. 5 collegamenti quotidiani, in entrambe le direzioni, collocati nella prima fascia del mattino e nell’ultima del pomeriggio-sera e prezzi accessibili a tutti. A disposizione una App e la easyJet Plus! card che, a un costo annuale di 180 euro, consente di accedere ai varchi di sicurezza dedicati in entrambi gli aeroporti, all’imbarco prioritario e di usufruire dei posti premium a bordo degli aerei. Per la clientela business sono previste tariffe Flexi, disponibili sul sito easyJet a partire da 90,50 euro, che permettono di cambiare la data di partenza del volo gratuitamente, e che includono tutti i servizi per rendere più veloce e comoda l’esperienza di viaggio.

HILTON WORLDWIDE CONTINUA LA SUA CRESCITA RECORD Hilton Worldwide continua a essere il gruppo con il più elevato tasso di crescita nell’industria dell’ospitalità con 85.000 camere in costruzione. Nel 2012 ha arricchito il proprio portfolio globale di 171 Hotel (con oltre 28.000 camere) e oggi ha conseguito il primato non solo nel suo settore ma anche nella propria storia con una previsione di circa 1.000 Hotel in apertura nei prossimi anni. In particolare il Gruppo, in Europa centrale, è pronto ad aprire 10 nuovi hotel attraverso un accordo di sviluppo strategico con gli esperti del settore alberghiero Foremost Hospitality Management GmbH (Foremost). Le nuove strutture si uniranno sotto i brand Hampton by Hilton e Hilton Garden Inn. Le proprietà saranno nelle principali località tedesche, ma anche in Austria si sta valutando l’opportunità di aprire alcune strutture. Hampton by Hilton Norimberga e Hampton by Hilton Stoccarda, dovrebbero essere inaugurati rispettivamente nel 2014 e nel 2015. In Italia, invece, il Gruppo prevede di creare entro l’anno 82 nuovi posti. DREAM RESORTS. UNA HOT LIST DA NON PERDERE Hilton HHonors, il programma di fidelizzazione legato a 10 diversi brand di Hilton Worldwide, invita i propri soci a vivere l’affascinante

esperienza di una vacanza, proponendo una “hot list” di resort e l’ultimissima speciale offerta 7 notti “Dream Resorts”, con uno sconto fino al 30% sul costo della camera in Bed&Breakfast. Tra le destinazioni top: Conrad Algarve, Portogallo alla tariffa di 1.734,60 euro. Hilton Ras Al Khaimah Resort & Spa, Emirati Arabi Uniti (4704 AED); Hilton Mauritius Resort and Spa, Mauritius (1.323 euro); Hilton Vilamoura As Cascatas Golf Resort & Spa, Portogallo (950,60 euro); DoubleTree by Hilton Resort - Kos Helona, Grecia (686 euro).

Voglia di Lago all’Hotel Principe di Savoia Le sponde del Lago Maggiore, sono da sempre una meta seducente per la ricchezza della sua storia e per il clima mite in ogni stagione. Proprio per far conoscere da vicino, ai suoi ospiti, le bellezze di questo territorio, l’hotel Principe di Savoia, ha creato il pacchetto (valido fino al 30 Settembre a partire da 457,67 euro per camera, a notte) Le meraviglie del Lago Maggiore che, con un soggiorno di almeno tre notti, include: colazione a buffet al ristorante Acanto, transfer con au3 2013

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Ombretta Fumagalli Carulli esperta dell’OSCE per la libertà religiosa Ombretta Fumagalli Carulli (nella foto), Direttore dell’Istituto Giuridico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Accademico Pontificio delle Scienze Sociali, è stata nominata, dall’Ambasciatore Janez Lenarcic, componente del comitato di esperti sulla libertà di religione e credo costituito in seno all’Ufficio per le Istituzioni Democratiche ed i Diritti dell’Uomo dell’OSCE. Tale comitato è costituito da 12 membri ed ha il compito di assistere l’OSCE e gli Stati membri dell’OSCE nelle questioni relative alla libertà religiosa come, ad esempio, la revisione della legislazione in materia, l’attuazione degli impegni assunti in sede internazionale, l’adozione di best practice. L’OSCE - Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione è la più grande organizzazione internazionale a carattere regionale. Essa si estende sull’intera regione euro-atlantica ed euroasiatica e ne fanno parte 57 Stati partecipanti (tutti gli Stati europei, comprese la Turchia e le repubbliche ex-sovietiche, nonché USA, Canada e Mongolia). Sin dall’atto finale di Helsinki, l’OSCE ha posto il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali tra i principi fondamentali per lo sviluppo di relazioni pacifiche tra gli Stati, dando particolare rilievo alla libertà religiosa. Ombretta Fumagalli Carulli è stata scelta per l’alto incarico in virtù della lunga esperienza in materia di tutela della libertà religiosa maturata in contesti e circostanze diverse, scientifiche e politiche. Prima donna in Italia a ricoprire una cattedra di diritto canonico ed ecclesiastico, ha all’attivo oltre 35 anni di insegnamento di diritto canonico ed ecclesiastico e più di 150 pubblicazioni mentre da Sottosegretario all’Interno nel governo D’Alema-II ha avuto la delega alla libertà religiosa. Nell’esprimere grande soddisfazione per la nomina, Ombretta Fumagalli Carulli ha dichiarato: «spero di poter dare un contributo positivo all’attività dell’OSCE in favore della libertà religiosa. Purtroppo, nonostante i tanti impegni assunti a livello internazionale, si verificano ancora troppe, violazioni della libertà religiosa e, come dimostrato dai recenti casi davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, neppure le democrazie più mature sono immuni da tali violazioni».

tista da e per Stresa, visita all’Isola dei Pescatori con battello privato e pranzo di due portate con dessert, acqua e caffè al ristorante Belvedere. Su richiesta, è possibile prenotare anche la visita all’Isola Bella. Per prenotazioni tel. 0262305555; reservations.hps@dorchestercollection.com.

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Pullman inaugura il primo hotel in Vietnam Situato nel cuore di Hanoi, sul Delta del Fiume Rosso, a pochi minuti dal centro storico e nei pressi del Tempio della Letteratura, il Pullman Hanoi Horison dispone di 242 camere confortevoli e tecnologicamente all’avanguardia, un ristoran-

te, il Cheminée che offre specialità locali e internazionali, il Mint bar, nella lobby, ideale per un drink o per intrattenersi con gli amici in un’atmosfera rilassante e di charme. Per una pausa di totale relax a disposizione anche la Pullman Fit & Spa Lounge con sauna, jacuzzi, palestra sempre aperta. Per i businessmen ci sono diverse sale riunioni e spazi con una capienza massima fino a 600 persone. Infine, tutti coloro che partecipano agli eventi hanno diritto alla Pullman Connectivity Lounge in partnership con Microsoft®, che consente di rimanere in contatto con colleghi o clienti, stampare documenti e lavorare.

Brain Food al Radisson Blu Come rimanere sani e attenti per tutta la durata di un meeting? La risposta di Radisson Blu è Brain Food, un menù che mantiene stabili i livelli di zucchero nel sangue e garantisce una nutrizione ottimale per il cervello consentendo ai partecipanti di mantenere un elevato livello di attività e reattività cerebrale. Alcune ricerche effettuate nel corso degli ultimi anni hanno dimostrato che assimilare i corretti nutrienti, nei giusti momenti della giornata, migliora la nostra abilità di apprendimento e di concentrazione, favorisce reazioni più rapide e addirittura riduce i livelli di stress. Il Brain Food è stato sviluppato in stretta collaborazione con il noto nutrizionista Christian Bitz. Lavorando con Bitz, i talentuosi cuochi di Radisson Blu hanno acquisito la libertà creativa di servire le proprie creazioni Brain Food in ogni hotel. E sempre per ottimizzare il rendimento durante un meeting, Radisson propone anche la Brain box, un’alternativa alla classica sala meeting, ovvero un ambiente non convenzionale che favorisce lo sviluppo di nuove idee, stimolando la creatività. Sale da 20 a 50 m2 possono accogliere dalle 3 alle 14 persone a seconda dell’obiettivo del formatore.


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che possono essere accumulati e riscattati al Shopping Mall Hilton HHonors per prodotti di orologeria, gioielleria, elettronica e altro ancora. www.HiltonHHonors.com.

FishandShips alla Fiera del Levante

A marzo l’offerta Italo “fa primavera” Italo si prepara alla campagna di primavera. Il ventaglio dei prezzi dell’offerta Economy si amplia consentendo di trovare, nelle fasce orarie meno “calde” e richieste, anche prezzi inferiori rispetto a quelli attuali. Così per esempio sulla tratta Roma Milano in Smart l’offerta Economy a 61 euro con la nuova formula può variare da un minimo di 55 euro agli stessi 61 attuali fino a un massimo, di 75 euro. Un extra risparmio del 5% premia inoltre gli acquisti contestuali di viaggi andata e ritorno. La promozione interessa tutte le offerte commerciali: Base, Economy, Low cost e Promo, anche combinate tra loro a scelta del viaggiatore tra andata e ritorno. A disposizione, infine, per chi vuole usufruire della riservatezza e dell’esclusività del Salotto Club, due nuove formule di acquisto: “Salotto x Due” per viaggiare in coppia con biglietto di tipo Economy, avendo a disposizione l’intero spazio di un salotto, per un prezzo a persona di poco superiore al biglietto Base di Prima (+5%). E ancora, “Salotto in Famiglia” che consente a tutti gli under 15 accompagnati da adulti di viaggiare gratis dal venerdì alla domenica nel Salotto di Club.

Wish you were here Hilton Worldwide lancia Wish You Were Here, una nuova promozione esclusiva che offre una tariffa di prenotazione scontata e la possibilità di guadagnare fino a un milione di punti HHonors per meeting ed eventi organizzati nel Regno Unito, Europa, Medio Oriente e Africa presso le proprietà di tutto il portfolio Hilton Worldwide, che include Waldorf Astoria Hotels & Resorts, Conrad Hotels & Resorts, Hilton Hotels & Resorts, DoubleTree by Hilton, Hilton Garden Inn e Hampton by Hilton. Le prenotazioni MICE effettuate entro il 31 maggio 2013 presso gli hotel che partecipano alla promozione potranno usufruire per tutto il 2013 e il 2014 di uno sconto del 20% sul totale. In Italia sono molti gli hotel del Gruppo che hanno deciso di adottare questa promozione; a cominciare dal Rome Cavalieri, Waldorf

Astoria Hotels & Resorts con un centro congressi di 8.700 metri, l’Hilton Molino Stucky, 2.500 mq di spazi meeting, l’Hilton Milan, con la sua nuova Ballroom per eventi fino a 200 partecipanti, l’Hilton Sorrento Palace, l’Hotel che affaccia direttamente sul Golfo di Napoli e il Vesuvio, è parte di questa promozione, con il suo Centro Congressi tra i più ampi e all’avanguardia del Mediterraneo, che si estende su una superficie di 8.800 mq, con 24 sale meeting. Inoltre, tutti coloro che prenoteranno direttamente 500 o più notti in hotel durante il periodo promozionale saranno premiati con un milione di punti HHonors, sufficienti per una vacanza di lusso di 10 giorni o 20 fughe nel fine settimana. E per ogni prenotazione di 500 o più notti effettuata da terzi presso gli hotel aderenti all’iniziativa saranno assegnati 100.000 punti event bonus,

A Bari, la Fiera del Levante dal 25 al 28 aprile, propone Fishand Ships, un contenitore che vuole parlare di mare come stile di vita accessibile a tutti e per questo il layout espositivo è stato diviso in quattro aree interne e tre esterne: Mare e Terra, spazio dedicato a pesca sportiva, turismo nautico, scuole di nautica, eventi culturali ed editoria di settore; Learning&food area dedicata ai momenti di apprendimento, dai laboratori marini alla preparazione e degustazione di pesce; Sopra il mare, strumenti ed accessori tecnici per la dotazione di bordo e per la sicurezza della navigazione, accessori vari, dagli arredi alla biancheria, abbigliamento marino, scafi da diporto a motore e a vela, gommoni, moto d’acqua, tavole per il surf, kayak e canoe; Sotto il mare, approfondimento sul diving con attrezzature, scuole, prove in immersione, fotografia e turismo subacqueo, queste le sezioni al coperto nel nuovo padiglione da 15mila metri quadri. Le tre sezioni su superfici scoperte sono invece: Nuovo&Usato, 10mila mq dedicati all’esposizione di imbarcazioni nuove e usate con il supporto dell’assistenza di consulenti tecnici per la guida all’acquisto; Fish&Go, 4.000 metri quadri con punti di ristoro per la preparazione di specialità a base di pesce, con ricette ispirate alla tradizione marinara; Darsena e piscine del CUS, dedicati all’esposizione di imbarcazioni da turismo, charter di pesca e pesca turismo, prove di immersione e corsi di avvicinamento alla navigazione. Per non parlare del buon cibo, a base di pesce crudo e cotto, dal sushi alla sardina sotto sale, che sarà protagonista con diversi stand espositivi. «Bari e 3 2013

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Una notte al Brown’s a meno di 20 sterline Era il 1837 quando James Brown e sua moglie Sarah – rispettivamente maggiordomo e donna di servizio di Lord e Lady Byron – aprivano in Dover Street il primo hotel di Londra: il Brown’s. Oggi, per festeggiare l’anniversario, l’hotel londinese propone lo speciale pacchetto 175 Years Suite: tutti gli ospiti che prenoteranno un soggiorno minimo di 2 notti in una delle lussuose suite del Brown’s, pagheranno infatti la seconda notte solo £ 18.37, cifra che richiama l’anno di inaugurazione dell’hotel. Il pacchetto include: soggiorno in suite per 2 notti in B&B e costo della seconda notte pari a £ 18.37; servizio unpack/pack bagagli all’arrivo e alla partenza; stiratura degli indumenti la sera dell’arrivo; utilizzo gratuito di un telefono cellulare per chiamate locali; internet, visione gratuita di film in camera. L’offerta è valida su prenotazioni minime di 2 notti per soggiorni fino al 1 dicembre 2013 in Suite di tipologia Classic, Deluxe e Signature. www.roccofortehotels.com.

la Fiera del Levante costituiscono il luogo ideale per costruire un evento che abbia come protagonista il mare», sostiene Leonardo Volpicella, direttore generale della Fiera, «la Puglia, con i suoi 800 km di coste è una regione a forte vocazione marinara. La formula completamente nuova che intendiamo sperimentare è un’ulteriore scommessa dell’ente, impegnato in un percorso di crescita complessiva che lo porti a vincere la sfida del rilancio sul mercato fieristico nazionale ed internazionale» Info: FishandShips (costo d’ingresso 5 euro; abbonamento per 4 giorni 10 euro) sarà aperto ai visitatori dalle 10,00 alle 21,00.

Presentati i dati dell’Osservatorio Congressuale Siciliano Sono stati presentati oggi a Siracusa i dati dell’Osservatorio Congres-

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suale Siciliano 2012, seconda edizione della ricerca realizzata da Sicilia Convention Bureau in collaborazione con UniCredit. La ricerca, a cui hanno preso parte 110 aziende siciliane, rileva il numero e la tipologia degli eventi confermati sul suolo siciliano, le aree geografiche scelte e le sedi di svolgimento degli eventi, la tipologia dei clienti promotori e dei servizi richiesti, il numero e la provenienza dei partecipanti, il numero di giornate di presenza congressuale, la spesa diretta generata dagli eventi e le ipotesi di impatto economico sul territorio. Gli eventi censiti e confermati si sono svolti soprattutto a Catania (563), Palermo (125), Agrigento (117), Taormina (93). Le location predilette sono risultate meeting hotel (777), resort congressuali (100), dimore storiche (17). La provenienza geografica della committenza del-

l’evento vede in testa l’Italia (858), seguita da Usa (21), Francia (12), Inghilterra (8), Germania (8) e a seguire Belgio, Israele, Svizzera. Gli 858 eventi confermati di provenienza Italia sono stati acquisiti da agenzie italiane (321), agenzie siciliane (61) e direttamente dal cliente finale (476). La tipologia degli eventi confermati vede una prevalenza di meeting aziendali (24%), seguita da congressi (18,3%), conferenze (13,1%), presentazione e lancio di prodotti (10,8%), viaggio incentive (9,1%), meeting associativo (6,9%), eventi sportivi (4,8%), convention (3,8%) e altre tipologie (7,5%). Il settore merceologico prevalente è quello medico/scientifico (23,1%) seguito dalla grande distribuzione (20,3%).

The Leading Hotels of the World presenta il nuovo sito Il Gruppo prosegue le celebrazioni del suo ottantacinquesimo anniversario con il lancio del nuovo sito internet LHW.com. Interamente ripensato e riprogettato, il sito si avvale delle più avanzate tecniche di programmazione web e rappresenta il primo passo nell’implementazione di una nuova strategia digitale. LHW.com è il luogo virtuale dove confluiscono tutte le novità legate ai Leading hotel, con numerosi contenuti di interesse e utilità. Il suo design fluido è stato craeato pensando agli iPad e ai tablet in generale. Phil Koserowski, Vicepresidente per il Marketing Interattivo, spiega: «Il sito è il primo gradino nell’evoluzione della nostra strategia digitale, che mira a raggiungere i clienti LHW tramite molteplici canali web e social». «Siamo particolarmente orgogliosi di avere portato a compimento questo obiettivo e di poter fornire ai nostri clienti una ricerca potenziata e un sistema di prenotazione che semplifica il processo in termini di funzionalità, offrendo informazioni estremamente accurate» ha dichiarato Claudia Kozma Kaplan, Senior Vice Presi■ dent e Direttore Marketing.


AERONEWS

Notizie dal mondo Emirates www.emirates.com

Moaza Al Falahi Vice President Cargo e Sviluppo di Prodotto Dopo aver intrapreso la carriera in Emirates, Moaza si iscrive al programma della Compagnia “Graduate Training” per i cittadini degli Emirati Arabi Uniti con il Dipartimento di Information Technology. Ha successivamente continuato a svolgere compiti di analista di volo – acquisendo una preziosa esperienza commerciale – prima di lavorare con SkyCargo in qualità di Performance Development Manger.

un Airbus A330-200, è il primo servizio internazionale ad offrire un prodotto di prima classe in Polonia. Gli Emirati Arabi Uniti sono il più grande partner commerciale della Polonia in Medio Oriente, raggiungendo quasi 1 miliardo di AED l’anno, questo nuovo servizio prevede di migliorare ulteriormente i legami economici tra i due paesi. Il volo Emirates EK 179 decolla tutti i giorni da Dubai

Emirates Wolgan Valley Resort & Spa “Best Hotel” in Australia TripAdvisor, il sito di viaggi più grande al mondo, ha riconosciuto Emirates Wolgan Valley Resort & Spa come “Top Hotel and Top Luxury” Hotel in Australia per il “Traveler’s Choice Awards 2013”. Situato in un punto panoramico a tre ore di macchina da Sydney, il resort di lusso si trova tra due parchi nazionali nel “Greater Blue Mountains World Heritage Area”. La struttura di proprietà di Emirates dispone di 40 suite, ognuna con la propria piscina al chiuso/ all’aperto, veranda privata, soggiorno e zona notte separate, lussuoso bagno interno e camino.

Voli giornalieri per il Sud Australia La Compagnia ha ulteriormente rafforzato il proprio impegno in Sud Australia con l’introduzione di tre voli in più a settimana, garantendo un servizio non-stop giornaliero tra Dubai e Adelaide. Il maggior volume di voli per Adelaide arriva appena tre mesi dopo che Emirates ha lanciato a novembre i quattro voli settimanali dal suo quinto accesso australiano. Ci saranno altri 1.062 posti a settimana per chi viaggia da e per l’Australia, con una previsione di 200.000 passeggeri sulla rotta ogni anno.

Lanciato il volo giornaliero non-stop da e per Varsavia Da oggi Emirates mette in collegamento Varsavia con le 129 destinazioni internazionali del suo network. Il volo giornaliero di Emirates a Varsavia, operato con

alle 07.30 e atterra e a Varsavia alle 10.45 – il servizio viene effettuato con Airbus A330-200 con 237 posti a sedere con una configurazione a tre classi. Il volo di ritorno EK 180 partirà da Varsavia alle 13.50 e arrivo a Dubai alle 22.15 lo stesso giorno.

Il primo impianto “Facility Fully Open” per A380 è aperto Emirates e gli Aeroporti di Dubai hanno annunciato a febbraio il completamento del lancio graduale del “Concourse A” - la casa degli A380 nonché primo impianto al mondo costruito appositamente per l’aereo All’Aeroporto Internazionale di Dubai. Tutti e 20 gli A380 saranno in grado di essere in collegamento tramite i gate e la lussuosa Lounge di First Class e Business Class di Emirates, compresa nei 29.000 metri quadri di struttura, sono ora pienamente operative dopo un periodo transitorio di prova di 5 settimane. 3 2013

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LE LOCATION DI MM

Amapa Group Il Courtyard by Marriott Rome Airport Hotel è l’ultima chicca del Gruppo, da 15 anni sulla scena dell’hotellerie romana e, oggi, tra le realtà più qualificate nel management alberghiero

Qui sopra, due immagini del Courtyard by Marriott Rome Airport Hotel. In basso, l’esterno e una sala di OP Hotel

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La nuova gestione del Courtyard by Marriott Rome Airport Hotel è solo l’ultima tappa in ordine di tempo della crescita graduale e costante di Amapa srl, gruppo che ha visto un’azienda nata dalla grande esperienza e voglia di qualità di due imprenditori, entrare prepotentemente sulla ribalta dell’ospitalità romana. Circa 15 anni fa, la società mette a frutto un percorso professionale trascorso in grandi gruppi alberghieri, passando attraverso diversi step, prima l’acquisizione e ristrutturazione di strutture di pregio, poi la gestione in prima persona come proprietà di strutture dalle caratteristiche uniche. Il Courtyard by Marriott Rome Airport Hotel è l’ultima chicca del Gruppo. Offre 187 camere e ben 9 sale riunioni, modulabili

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secondo le esigenze e pronte ad accogliere fino a 220 persone. La location è ideale, a pochi minuti dall’Aeroporto internazionale di Fiumicino e a soli 6 km dal nuovo polo fieristico di Roma, dei cui ospiti ed espositori l’Hotel è metà preferenziale. Gli ambienti interni propongono un’ospitalità gradevole, con ottime soluzioni modern living. Ma quali sono state le tappe fondamentali che hanno portato il Gruppo Amapa srl ad una presenza così incisiva sul mercato? Ne parliamo con Francesco Azzolini, dal gennaio 2013 General Manager dell’Hotel. «La prima data fondamentale è stata senz’altro il 2010, con l’apertura di OP Hotel (in via dell’Oceano Pacifico a Roma) un progetto basato interamente su un’idea originale di architettura dello studio GPAIA di Toronto, che ha offerto all’EUR District una struttura capace di stupire con i suoi giochi di linee e colori che traggono spunto dal connubio tra la US East Coast e la modernità nel nostro quartiere, un’originalità che si ritrova nelle forme idealizzate di foreste di sequoia o nell’acquario all’ingresso, in linea con alcuni richiami di arredamento alberghiero molto ricercati sulla costa pacifica. Da luglio del 2010 sono bastati pochi mesi all’OP Hotel


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Francesco Azzolini per porsi in posizione di riferimento, ben inserendosi in dinamiche già consolidate». È anche vero che negli ultimi anni si è assistito ad un forte incremento del mondo corporate nell’Eur District di Roma, un motivo in più che ha permesso ad una struttura al di fuori degli schemi, proposta in maniera strategicamente adeguata, di bruciare i tempi di start up. «Abbiano due core business», continua Azzolini, «uno più corporate durante la settimana, uno leisure nei weekend. Questo ci ha portato a differenziare in maniera dinamica le nostre proposte, in grado di competere oggi sia sul mercato nazionale che internazionale. Poco dopo l’apertura sono partite anche le sale meeting, un’altro dei nostri punti di forza, come fondamentale è il concetto di ristorazione che proponiamo, per noi fiore all’occhiello di grande qualità». Le sale meeting arrivano ad una capienza 120 persone, in 3 spazi modulari con un’area esterna e foyer, studiati appositamente per la massima resa. L’alto profilo dl “Ristorante Gavius” – aperto anche alla clientela esterna – privilegia un concetto di gastronomia ricercato ma sano ed equilibrato, come testimonia l’adesione alla certificazione Cucina Wellness. «Tra i nostri progetti futuri», ricorda Azzolini, «c’è la realizzazione dopo l’estate di 9 Suite all’ultimo piano dell’Hotel, che andranno ad aggiungersi alle 115 camere di cui 4 Deluxe già esistenti». Il trend positivo del Gruppo di cui Amapa srl fa parte si è consolidato soprattutto nel 2012 con l’apertura di 3 diverse location: a luglio, l’Hotel Salus Terme di Viterbo, dove è già iniziata una fase di ristrutturazione graduale, grazie ad un importante investimento della proprietà,

Classe 1970, Azzolini è dal 1° gennaio 2013 il nuovo General Manager del Courtyard by Marriott Rome Airport Hotel (Amapa Group), già GM anche degli altri alberghi del Gruppo. Forte di una lunga esperienza come Direttore Vendite di Hilton Rome Airport e poi Managing Director in All Time Relais&Sport Hotel è stato anche Direttore Sales&Marketing ed Operativo di Aran Hotels, ora Barcelò.

In alto a sinistra, l’Hotel Salus Terme. Qui sopra, due ambienti del GP Hotel. In basso. l’MM Hotel

che riporterà la struttura allo splendore che merita; a settembre, il GP Hotel (in via Giorgio Perlasca a Roma) che da aprile 2013 diventerà parte del prestigioso brand Holiday Inn Express; a novembre scorso, l’MM Hotel (in via Massimiliano Massimo), con sale meeting fino ad 80 posti. «L’Amapa Group sta crescendo in maniera sana e oculata», conclude Azzolini, «creando un forte bacino di occupazione e privilegiando il massimo comfort unito ad una eccellente qualità». C.A.

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Capurro Ricevimenti Con i due più recenti accordi per ospitare eventi e congressi nel Palazzo della Meridiana di Genova e a Villa Durazzo, di Santa Margherita Ligure, si completa il catalogo per l’ospitalità firmata Capurro

In questa pagina, Villa Durazzo. In alto, veduta della Villa dal porticciolo di Santa Margherita Ligure. Sotto, allestimento del catering nel parco

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Più di cento anni di storia e non li dimostra. Capurro Ricevimenti, fondata nel 1901, nasce da una piccola bottega di dolciumi nel cuore di Genova per trasformarsi negli anni nella struttura di catering e banqueting che è diventata oggi. La proprietà, rimasta alla Famiglia Capurro, ha saputo interpretare i tempi e ha scelto di specializzarsi nell’allestimento di pranzi, banchetti, cene e rinfreschi per ogni occasione, in location suggestive ed eleganti, concentrate tra Genova e la riviera ligure. Gli accordi, spesso in esclusiva, permettono a privati ed aziende di usufruire di spazi attrezzati in cui organizzare convention, congressi, workshop, sfilate o riunioni, accompagnate da momenti di alta cucina e degustazione della migliore tra-

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dizione enogastronomica ligure e mediterranea, di terra e di mare. Attenzione alla qualità degli ingredienti, mise en place curata, semplicità e rigore degli elementi decorativi, oltre a un occhio di riguardo per gusti ed esigenze diverse, per cui vengono proposti menu etnici, light, gluten-free o vegetariani, sono i tratti distintivi dell’offerta di Capurro Ricevimenti. Dalle cene futuriste degli anni Venti, si arriva oggi al progetto “Emotivatevi!”, la nuova linea enogastronomica creata sulla base di prodotti d’eccellenza del territorio, che segue i cicli delle stagioni e utilizza solo ingredienti da coltivazioni o allevamenti biologici e a km 0. I nuovi menu “consapevoli” nascono dalla necessità di abbinare la buona cucina alla salute, basandosi su un consumo responsabile e rispettoso dell’ambiente, a partire da quello ittico: solo pesci di stagione, preferibilmente locali, che rispettino una taglia minima, e delle specie meno sfruttate.

Alta cucina per location che hanno fatto la storia della Liguria Il catalogo delle strutture di Capurro Ricevimenti è ampio e variegato, spaziando tra ville e residenze di charme affacciate sul mare, dimore storiche, siti museali e strutture moderne e polifunzionali. Due tra le più recenti acquisizioni sono il Palazzo della Meridiana a Genova e Villa Durazzo a Santa Margherita Ligure.


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Grazie a un accordo in esclusiva per la fornitura dei catering e l’allestimento di cene di gala, pranzi e ricevimenti, è possibile organizzare qualsiasi tipo di evento all’interno di un palazzo di origine cinquecentesca, che prende il nome dall’orologio solare che decora la facciata e si trova nel cuore del centro storico di Genova. Completamente rinnovato di recente, dopo un’opera di restauro che ne ha mantenuto intatti i caratteri salienti, e soprattutto l’armoniosa commistione di stili e architetture, il Palazzo della Meridiana è diventato teatro di eventi, congressi e grandi banchetti, all’interno di una scenografia d’eccezione. Notevole il grandioso Salone decorato con gli affreschi di Luca Cambiaso che coprono l’intero soffitto, illuminato dai colori vivaci delle scene rappresentate, al quarto piano, circondato da altri otto spazi di minori dimensioni, alcuni con accesso diretto sul giardino esterno, per una capienza complessiva di 600 persone. Più moderno nell’allestimento il salone Novecento, che viene utilizzato per convegni, workshop e riunioni plenarie. A Santa Margherita Ligure, invece, si trova il complesso di Villa Durazzo, che domina l’intera cittadina, poco al di sopra

del porticciolo e del mare. Oltre alla villa vera e propria, palazzo signorile di origine seicentesca, all’interno del parco si aprono altri edifici storici, dalle ottocentesche Villa San Giacomo e Villa Nido, al Castello fino alla Chiesa di San Giacomo, dallo stile barocco. Oltre a essere un’ambientazione molto ricercata per cerimonie nuziali e servizi fotografici, è stata più volte anche il set di spot pubblicitari e cornice per mostre ed esposizioni. Cuore e fulcro del complesso è il parco secolare, inserito nel circuito “Grandi Giardini Italiani”. Da qui si può ammirare il golfo sottostante che fa capolino tra scorci suggestivi, percorrendo siepi e sentieri che si intersecano e creano balconi e finestre naturali sul mare. Oltre alla grande terrazza antistante la villa, da allestire per cocktail e buffet, ogni singolo edificio dispone di svariate soluzioni per ospitare meeting e incontri, dalle salette di Villa Nido (da 12 a 20 posti), inclusa quella multimediale con 12 postazioni PC e connessione internet, ai saloni delle Ville Durazzo e San Giacomo, in grado di accogliere fino a 250 persone. G.B.R.

Dall’alto, due immagini dell’ingresso principale di Villa Durazzo, location ad uso esclusivo di Capurro Ricevimenti. Sotto, due ambientazioni per un evento, l’open bar e il pranzo placè all’aperto

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Delphina Hotels & Resorts Nuove sale e una propensione sempre più Mice per il Resort Valle dell’Erica, una della otto strutture del Gruppo che ha scelto la sola costa nord della Sardegna per i suoi hotel quattro e cinque stelle

Il 2013 per il Gruppo Delphina Hotels & Resorts, otto strutture sulla sola riviera settentrionale dell’isola, in Gallura, tra la Costa Smeralda, l’arcipelago di La Maddalena e l’Isola Rossa, si apre all’insegna del potenziamento dell’offerta Mice. Nato negli anni ’80, dispone oggi di una capacità ricettiva eccezionale, 1.500 camere, tutte concentrate in una delle zone più suggestive della Sardegna, ma continua, nonostante la posizione di rilievo ormai raggiunta, a innovare, puntando in modo deciso sugli spazi e i servizi per il segmento business. Le novità per il 2013 si concentrano nel Resort Valle dell’Erica Thalasso & SPA, che si trova ai confini del Parco Naziona-

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le di La Maddalena e di fronte alle isole del sud della Corsica. In occasione della riapertura di maggio, infatti, sarà inaugurato il nuovo centro congressi, da 470 metri quadrati che potrà ospitare fino a 450 delegati, con altre 4 salette lavoro adiacenti, in grado di accogliere dalle 20 alle 50 persone. Incrementata anche la disponibilità di camere, grazie alla creazione dell’area Licciola, che completa l’offerta del Resort con 116 soluzioni, tra Superior Room e Suite, e in cui si trova un ulteriore spazio business da 40 posti. La stessa


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propensione all’innovazione ha caratterizzato anche l’offerta ristorativa, da quest’anno ulteriormente arricchita. Oltre alla possibilità di cenare direttamente sulla spiaggia, nel ristorante fronte mare Li Zini, che propone grigliate di pesce fresco, si potrà degustare l’autentica cucina sarda nel nuovo ristorante Li Ciusoni. Il concept che ha guidato la creazione dei nuovi spazi rimane quello che ha caratterizzato la struttura fin dalla sua nascita: la possibilità di un soggiorno esclusivo all’insegna del relax all’interno di uno scenario naturale unico. Se, infatti, il Resort è circondato da 1.400 metri di costa incontaminata ed è dotato di un Centro Thalasso & Spa, Le Thermae, immerso nella macchia mediterranea intorno ad affascinanti rocce di granito e composto da quattro vasche per il percorso thalasso esterne multifunzione, non manca un’area Exclusive, con propria piscina di acqua dolce e una vista che spazia a 180° sul panorama marino circostante. Grande attenzione è stata riservata anche al tempo libero, con le nuove salette per giocare con Wii e Xbox, l’area libreria, internet point e un campo da golf, 3 buche pitch & putt e 18 buche putt & putt, in cui prendere lezioni o organizzare mini tornei. Il Resort si trova nei pressi di una grande spiaggia libera, ma è possibile anche andare alla scoperta delle vicine e suggestive calette, mentre i dintorni forniscono moltissimi spunti diversi per svagarsi o costruire programmi ad hoc a margine di un evento aziendale: escursioni via mare verso le isole, la Corsica e La Maddalena,

visita a Porto Cervo e alla Costa Smeralda per chi vuole immergersi nella night life di queste rinomate località, fino ai percorsi nell’entroterra per conoscere un nuovo e inedito volto della Sardegna, quello dei paesi montani ricchi di tradizioni della Gallura. La vocazione incentive si traduce anche in molteplici soluzioni per attività indoor e outdoor, dalla navigazione a bordo di un veliero d’epoca, alle escursioni in jeep o in quad con caccia al tesoro o giochi di ruolo che riproducono l’esperienza di naufraghi arrivati su un’isola disabitata, dal tour archeologico tra i nuraghi ai corsi di cucina. Gianna Bellotto Rosa

I numeri del Delphina Hotels & Resorts • 8 strutture 4 e 5 stelle concentrate sulla costa settentrionale della Sardegna • 1.500 camere di diversa tipologia tra cui scegliere • 4.000 posti letto complessivi • 6 centri benessere e talassoterapia, con piscine di acqua marina o dolce, sauna, hammam, bagno turco e palestre attrezzate • 25 ristoranti e 18 bar, molti dei quali attorno alle piscine o direttamente sulla spiaggia • 5 centri convegni e 17 salette meeting 3 2013

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Grand Hotel Villa Castagnola Lugano Atmosfere accoglienti ed eleganti dal massimo comfort, tra arte, benessere e gastronomia d’eccellenza, con una vista incantevole e magica sul lago Ceresio

Il fascino di Villa Castagnola è un qualcosa che si conquista nel tempo, ed è uno dei motivi per cui molti manager e businessmen la scelgono come location ideale per i loro incontri d’affari: un gioiello immerso nel verde in cui lavoro, piacere e relax si fondono armonicamente. Il Grand Hotel Villa Castagnola, membro degli “Small Luxury Hotels of the World”, è l’unico 5 stelle superior di Lugano e gode di una posizione privilegiata, posizionato com’è all’interno di uno splendido parco subtropicale e con un’incantevole vista sul lago Ceresio. L’elegante struttura, che risale al 1880, combina il fascino senza

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tempo di una residenza antica con l’accoglienza e il comfort di un albergo di lusso. Pur essendo a due passi dal centro di Lugano, dove si trovano i musei ed i negozi più lussuosi e caratteristici della città, spesso la sensazione di chi arriva a Villa Castagnola è quella di essere trasportato in un ambiente incontaminato. L’Hotel è ben collegato alla stazione ferroviaria, agli aeroporti (dista soltanto 7 km dall’aeroporto di Lugano Agno) e alle principali uscite autostradali. L’area dedicata al business è diversificata e adatta ad ogni tipo di incontro con 8 elegantissime sale di diversa ampiezza, tutte dotate delle più moderne funzionalità high tech e dei necessari supporti tecnici. A rendere unici questi spazi, inoltre, sono la posizione eccezionale, l’incantevole vista sul parco e il servizio professionale e discreto. Tra le più ampie, la Sala delle Palme e la Sala Pavillon, che possono ospitare fino a 120 persone: la prima, 150 mq, si affaccia su una veranda con palme ed è decorata con preziosi arazzi del Rajastan e con porte afgane del XIX secolo; la seconda, di 98 mq, è decorata da luminosi affreschi italiani e dispone di uscita sul parco per riunioni all’aperto. Villa Castagnola è nota, inoltre, anche per il suo design d’autore. Opere di artisti internazionali caratterizzano tutti gli ambienti della lussuosa villa, dal giardino alle stanze, dalle sale conferenze al noto “Ristorante Galleria Arté al Lago”, costantemente circondato da sculture di artisti di fama mondiale. L’albergo offre 78 camere, di cui 28 Suites e Junior Suites, arredate con differenti design che


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rendono gli ambienti elegante e personalizzato. Tutte godono di una splendida vista sul lago e sul monte San Salvatore. Villa Castagnola offre anche un ventaglio molto ricco di proposte per piacevoli momenti di relax, sia in albergo che all’esterno. Imperdibile rifugio di quiete durante la giornata lavorativa è il Wellness Corner con piscina coperta, area fitness, bio sauna, calidario, bagno turco e solarium ma anche con un’area benessere in cui lasciarsi tentare da trattamenti e massaggi specializzati. Fiore all’occhiello di Villa Castagnola è infatti il Clarins Beauty Corner, un angolo per la bellezza con personale qualificato che offre ai propri ospiti un’ampia scelta di trattamenti estetici e massaggi esclusivi e personalizzati, adatti ai desideri e alle esigenze di tutti gli ospiti. Altissimo il livello gastronomico dell’Hotel, grazie al ristorante con terrazza Le Relais, guidato da Christian Bertogna, e al ristorante Galleria Arté che si affaccia direttamente sul lago di Lugano ed è guidato da Frank Oerthle, l’unico chef stellato della città ticinese. I suoi chef, citati dalle migliori guide, prendono spunto dalla cucina ticinese, reinterpretando con arte questo autentico patrimonio di cultura e sapori. Il ristorante Le Relais ha ricevuto 14 punti dalla Guida Gault Millau, e propone una cucina mediterranea leggera e innovativa, un’armonia di accostamenti di colori e sapori delicati, nella cornice di una magnifica terrazza che affaccia sul parco; qui la Sala Rosa e la Sala Goya sono ideali per celebrare eventi particolari. Il ristorante Galleria Artè al Lago, decorato con sculture di artisti di fama, gode di una splendida vista e propone una cucina delicata e raffinata con specialità di pesce. La sua caratteristica è l’esposizione di opere di artisti internazionali adatta a creare un ambiente in grado di appagare più di un “senso” degli ospiti. Molteplici le attività sportive ed escursionistiche disponibili nei dintorni. Per gli appassionati di golf, si possono raggiungere facilmente alcuni dei migliori campi

da golf europei; oppure ci si può dedicare all’equitazione e, nei periodi che lo consentono, al windsurf o allo sci nautico. Tra le attività più sfiziose per gli uomini d’affari in cerca di svago durante i loro viaggi, Villa Castagnola organizza corsi di alta cucina per gruppi esclusivi e degustazioni di vini pregiati. Molto apprezzate sono anche le visite culturali di Lugano e dintorni e le serate al Casinò. C.A. 3 2013

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Holiday Inn Salerno - Cava de’ Tirreni La struttura salernitana di Intercontinental Hotel Group da quest’anno punta su un’offerta enogastronomica sempre più attenta ai sapori del territorio

“Great Hotels Guests Love”: questo il concept di uno dei più grandi gruppi alberghieri al mondo, l’Intercontinental Hotel Group, che quattro anni fa ha aperto una struttura nei pressi di Salerno, l’Holiday Inn Salerno - Cava de’ Tirreni. L’idea di fondo è quella di coniugare a un contesto moderno dotato di tutti i comfort e le tecnologie necessarie un servizio accogliente e cordiale, ma allo stesso tempo individualizzato e mirato. Proprio la qualità del servizio ha permesso alla struttura di vincere per due anni consecutivi il premio Torchbearer Award, riconoscimento che il Gruppo attribuisce con cadenza annuale all’hotel che si sia maggiormente contraddistinto in questo ambito, a partire dalle valutazioni date dagli stessi ospiti sulla base dell’esperienza vissuta durante il soggiorno, e il premio di eccellenza 2012 di Tripadvisor. L’hotel, in posizione strategica sia per raggiungere le grandi arterie stradali della Campania sia per andare alla scoperta dei dintorni, dai siti archeologici di Pompei, Ercolano e Paestum, fino al Vesuvio, alla Costiera Amalfitana, Sorrento e il Parco Nazionale del Cilento, si trova immerso nello scenario di una valle ricca di verde, per un soggiorno, di lavoro o di piacere, innanzi-

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tutto rilassante e cucito su misura del cliente.

Al lavoro L’Holiday Inn Salerno - Cava de’ Tirreni si caratterizza anche per una precisa vocazione Mice, che si traduce in uno staff dedicato, spazi attrezzati e la possibilità di sperimentare una cucina di alto livello, in cui le parole d’ordine sono autenticità e raffinatezza. Quest’ultima, offerta nel ristorante La Badia, si basa infatti sui sapori, i profumi e gli ingredienti della tradizione mediterranea, dal pesce fresco ai migliori piatti di pasta, condita secondo le ricette del territorio. Da quest’anno, poi, si è scelto di dedicare un’attenzione specifica al servizio colazione, proponendo una vasta selezione di prodotti di pasticceria home made. Dal punto di vista degli spazi, l’hotel dispone di cinque diverse sale meeting, per una capienza massima

di 130 posti in un unico ambiente, per eventi, convention, riunioni e workshop, da accompagnare con light lunch, coffee break e cene di gala grazie al servizio catering dedicato, all’interno di un ambiente interamente coperto da connessione Internet High speed Lan e Wi-Fi. In primavera ci si sposta poi nella grande terrazza, adiacente la hall, per cocktail e aperitivi all’aperto. Dotato di 73 camere, tutte insonorizzate e arredate secondo uno stile che cerca l’eleganza nell’essenzialità, dal design semplice ma contemporaneamente innovativo e curato nei particolari, l’hotel si propone come punto di partenza per fine settimana alla scoperta delle bellezze architettoniche e naturali che caratterizzano l’area o per qualche ora di relax visitando le isole o godendosi il mare. F.C.

Pacchetti Meeting 2013 Organizzare un meeting all’Holiday Inn Salerno - Cava de’ Tirreni conviene. I pacchetti promozionali per il 2013 permettono infatti di usufruire di una sala attrezzata (impianto audio-video, microfonia, schermo per la proiezione, videoproiettore) e di pause caffè arricchite dal nuovo servizio di pasticceria artigianale, a prezzi competitivi. Si parte dai 35 euro per la mezza giornata fino ai 120, sempre a persona, per il Day Delegate, con lunch e pernottamento, un’occasione per abbinare al giorno lavorativo qualche ora di relax, arrivando fino a Napoli e Sorrento o visitando un sito archeologico come Pompei, Paestum o Ercolano.



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Klima Hotel Milano Fiere Primo albergo milanese totalmente ecosostenibile, all’etichetta di green hotel si aggiunge un ambiente rilassato, sobrio, moderno e silenzioso e un ristorante gran gourmet

Allo scoccare dei suoi primi 6 mesi di vita, il Klima Hotel Milano Fiere è già diventato leader dal punto di vista corporate della sua zona o, come meglio precisa il direttore Massimo Macchi (nella foto), «della sua piazza: Via Stephenson». Situata a nord di Milano, oltre la stazione ferroviaria di Milano Certosa, Via Stephenson, che fu un grande centro industriale lombardo, è oggi al centro di un

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ambizioso progetto di riqualificazione urbanistica in vista di Expo 2015. «Siamo immersi in questa zona in continuo divenire, soffriamo un po’ della presenza dei cantieri, ma il disagio maggiore ad oggi e per tutto il 2013 sarà la chiusura del ponte di Via Stephenson. Nell’attesa che i lavori di realizzazione del sito di Expo Milano 2015 e del nuovo ponte sulla A4 siano terminati, teniamo duro», dice Macchi. In quest’area, infatti, a ridosso del sito che ospiterà l’esposizione mondiale nel 2015, sorgerà il cosiddetto “Stephenson Business District”, un quartiere futuristico che si candida a diventare uno dei centri più attrattivi d’Italia, con banche, società del settore privato e pubblico, attività commerciali. E in questo contesto urbanistico in grande trasformazione svetta alto ed elegante nei suoi 15 piani la torre dell’hotel Klima, che oltre al primato di essere il più nuovo della zona è anche il più ecologico di Milano. Costruito con le più innovative ed avanzate tecniche nel settore edilizio e con le più recenti tecnologie antisismiche, l’hotel, classificato 4 stelle Superior,


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incarna perfettamente il concetto di ecosostenibilità: a partire dalla facciata esterna, composta totalmente da pannelli fotovoltaici che forniscono buona parte dell’energia necessaria alla struttura per il suo funzionamento. La parete esterna posteriore, invece, è un verdeggiante giardino verticale. Nel parcheggio privato dell’hotel, che con il silos interno conta fino a 400 posti auto, sono installati 2 distributori di energia elettrica per la ricarica di auto e moto elettriche. Sono 115 le camere, tutte molto spaziose nei loro 25 mq circa (di cui 8 per disabili, con accesso facilitato all’interno della hall), e 5 le sale riunioni per eventi da un minimo di 20 ad un massimo di 400 persone. Altro fiore all’occhiello dell’albergo è il suo ristorante, guidato dallo chef napoletano Giuseppe Gaglione, che mette alla base della sua cucina l’utilizzo di prodotti freschi e di alta qualità. In un ambiente rilassante, contraddistinto da arredi moderni e ampie vetrate con motivi floreali, si può gustare la tradizionale cucina italiana, la cucina internazionale ed assaporare speciali menu predisposti per la clientela vegetariana, per la clientela celiaca e vegana. Il ristorante è aperto tutti i giorni, a pranzo e a cena, proponendo, anche alla clientela esterna, un menu a la carte a cena e un buffet “easy and speedy” a pranzo. «Puntiamo a fare del nostro ristorante un punto di riferimento per cene di gala, serate gastronomiche, banchetti, ma anche per pranzi veloci: per questo agli esterni che lavorano in zona», dice Macchi, «proponiamo a pranzo un ricco buffet, veloce e ad un prezzo interessante. Il tutto in un ambiente rilassato e silenzioso, con piatti caldi e freddi di alta qualità. Inoltre, a breve, serviremo anche la pizza, naturalmente quella napoletana, nella formula Pizza&Drink». E a metà del 2013, è prevista l’apertura del centro benessere dotato di sauna, bagno turco, gym club e, unica a Milano, della grotta del sale dove sarà possibile godere di innovativi trattamenti esclusivi di haloterapia. C.P.

Il centro convegni è composto da 5 sale, tutte dotate di luce naturale e di attrezzature di ultima generazione, con una capienza da 10 a 400 persone per una capacità totale complessiva di 600 persone. La sala plenaria, detta Sala Expo, è posta al piano terra e dispone di due entrate principali e di tre entrate laterali per accogliere eventi e manifestazioni di qualsiasi entità e portata. La Sala Duomo, che è la sala principale, può ospitare fino a 110 persone. Le altre tre sale, dette Brera, Navigli e La Scala, quest’ultima con accesso riservato direttamente dal Garage dell’albergo, sono ideali per incontri più ristretti. Tutte dotate delle attrezzature più avanzate di ultima generazione, nella sala Expo è inoltre disponibile per un’ampia cabina regia con possibilità di traduzione simultanea.

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Nova Yardinia Events & Spa Una struttura che non ha bisogno di presentazioni, in cui i numeri parlano di un successo arrivato grazie sia alla varietà degli spazi, sia alla capacità di costruire ogni evento su misura del cliente

Nova Yardinia, il più grande Convention & Spa Resort d’Italia, sulla costa ionica pugliese, rappresenta sicuramente un unicum nel panorama alberghiero della Penisola. All’interno di uno scenario naturalistico protetto, quello della riserva biogenetica della Stornara, tra la vasta pineta e il mare, il complesso racchiude un microcosmo progettato per ospitare target diversi, da quello leisure alla ricerca di una vacanza di tutto relax al mondo business. Una scelta che ha dato i suoi frutti, come dimostrano i risultati della passata stagione con un’occupazione media del 90% durante i mesi estivi. Anche il 2013 si apre con un calendario già ricco di appuntamenti. Su tutti spicca il quinto campionato mondiale di karate, manifestazione ufficiale della World Karate Confederation, che si svolgerà proprio all’interno di Nova Yardinia a ottobre, coinvolgendo tutte le strutture ricettive del Resort. Saranno 1.300 i delegati presenti, tra atleti, società sportive e pubblico. La crescita del turismo internazionale è infatti uno degli obiettivi principali della struttura, che già lo scorso anno ha visto un incremento del 5% di ospiti stranieri. Come spiega il general manager Vincenzo Gentile: «nonostante il momento di crisi, Nova Yardinia continua a crescere, e ciò accade, evidentemente, sia per la nostra capacità di accogliere eventi molto diversi tra loro – grazie alla qualità e

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varietà dei nostri spazi e servizi – sia per la flessibilità operativa del nostro Mice department, che è in grado di dare la risposta migliore e più efficiente a ogni richiesta». Nel corso dell’anno i Resort di Castellaneta Marina saranno coinvolti in altre manifestazioni di grande prestigio, confermando la presenza di convention di grandi aziende farmaceutiche, assicurative e tecnologiche, per presentare nuovi prodotti


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regimi dietetici speciali è certo uno dei fiori all’occhiello della ristorazione del Resort.

Spazi non convenzionali e contesti scenografici inediti e tracciare un bilancio delle attività, e l’arrivo di nuove tipologie di eventi, tra cui, alla metà di maggio, un doppio incontro sindacale di livello nazionale. Sempre a maggio si ritroveranno qui 1.800 studenti del programma Erasmus, provenienti da tutta Europa, mentre in occasione della Pasqua ebraica una comunità israelitica alloggerà al Calané e utilizzerà l’ampio centro congressi per i suoi momenti di riflessione e di preghiera. L’impegno per la migliore accoglienza in questo caso passerà anche dalla cucina, rigorosamente kasher: l’attenzione e la disponibilità di

Nova Yardinia propone spazi e strutture per qualsiasi esigenza: accanto alle tradizionali soluzioni per ospitare meeting e convention, si trovano sale polifunzionali, saloni modulari, teatri e contesti scenografici indoor e outdoor, disponibili tutto l’anno, e una location originale e inedita, il Teatro dei colori. Costruito sul modello di un anfiteatro a gradinate, con palco e platea, è in grado di ospitare fino a 700 persone sedute e trasformarsi all’occorrenza in un grande spazio all’aria aperta grazie al tetto panoramico, per serate di intrattenimento o cene di gala sotto le stelle. L’apparato audio-video permette inoltre di proiettare immagini e video su tutta la superficie della struttura, con un’ampiezza di 360°, garantendo un’esperienza intensa e molto coinvolgente. Qui è possibile organizzare anche cene a tema e momenti di alta gastronomia: la cura di un evento al Nova Yardinia si traduce anche nella varietà dell’offerta ristorativa, dalle location più raffinate ed eleganti ai grill-restaurants all’aperto o sul mare. A guidare la brigata di cucina lo chef Vito Semeraro, unico pugliese entrato nella Nazionale Italiana Cuochi. Motivo conduttore delle sue ricette gli ingredienti e i sapori del territorio: la Puglia è sempre stata un crocevia di popoli, culture e tradizioni, grazie a cui ha sviluppato piatti semplici ma ricchi di gusto, a base dei prodotti della terra, pescato sempre fresco, ortaggi e frutta a coltivazione diretta, l’olio di oliva tipico e i vini pugliesi per eccellenza, Primitivo e Negramaro. G.G. 3 2013

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Rome Marriott

Park Hotel

Batte un cuore leisure nel business centre capitolino più grande d’Europa Immerso in un parco mediterraneo di sette ettari, a meno di 14 km dal centro di Roma e distante solo 10 minuti dall’aeroporto di Fiumicino, il Rome Marriott Park Hotel è tra i centri congressi più grandi d’Europa. Dotata di 40 sale meeting e 601 camere lussuose e accoglienti, la struttura capitolina può ospitare eventi di ogni tipologia: dal piccolo board aziendale al più vasto congresso internazionale. Tratto caratterizzante della sua offerta business è la flessibilità tanto delle sale meeting, personalizzabili in funzione dell’evento, quanto del personale, competente e sempre a disposizione del cliente in tutte le fasi di preparazione dell’evento. A garantire unicità ad ogni evento è la grande cura dei dettagli organizzativi, la stessa sia che si tratti di un evento da 3500 persone che di un piccolo meeting. Oltre alle sale, tutte con luce naturale, per eventi molto speciali è disponibile anche un esclusivo spazio panoramico al sesto piano, ideale per banchetti e ricevimenti fino 800 persone. Accogliente, per le sue dimensioni, e molto suggestiva, per il grande olio su tela di 283 metri quadrati realizzato da Antonella Cappuccio (pittrice ufficiale del Vaticano e madre di Gabriele e Silvio Muccino), è l’immensa hall dell’albergo. Parte del brand Marriott, forte e conosciuto in tutto il mondo per gli alti standard qualitativi di ser-

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vizio e ambienti, l’“italianità” è presupposto imprescindibile dell’albergo: il ristorante La Brasserie offre il meglio della cucina mediterranea insieme a pietanze internazionali; le 601 camere e suites, queste ultime con doppio bagno, sono arredate con mobili di alta manifattura siciliana, vetri e specchi intarsiati di Murano. E ad aggiungere valore al soggiorno al Rome Marriott Park Hotel, la possibilità per gli ospiti di godere della tranquillità e del benessere del centro Our Spa, che offre trattamenti termali e massaggi personalizzati, oltre che di un fitness center aperto giorno e notte. Ad uso degli ospiti


LE LOCATION DI MM Milan Marriott Hotel Prestigioso 4 stelle nel cuore di Milano, a poca distanza da FieraMilanoCity, unisce al comfort delle sue 321 camere – tutte con letto Marriott Style Collection, TV LCD satellitare con sistema on demand e pay-per-view, doppia linea telefonica e connessione free internet Wi-Fi e, nelle suite, anche vasca e doccia idromassaggio e terrazzo privato – un centro congressi tra i più grandi ed eleganti della città: 2.300 metri quadrati, 20 sale riunioni modulari per eventi fino a 1.200 persone a platea. Fra le sale, la Washington è la più scenografica: moquette rossa, splendidi affreschi in stile barocco contemporaneo, luce naturale in tutti i 1.100 metri quadrati della sua superficie, per una capienza fino a 1.200 persone a platea e fino a 1.000 persone per banchetti. La sala Le Baron è ideale per cene di gala grazie all’ambiente raffinato, all’atmosfera intima e accogliente disegnata dai giochi del beige della moquette e dai caldi riflessi della luce naturale sugli antichi e preziosi specchi che rivestono le colonne. Tra gli altri servizi del Milan Marriott Hotel: Ristorante La Brasserie de Milan, Club Bar, Wine Bar 66, Boutique, Fitness Centre, Executive Lounge e garage custodito fino a 400 posti auto.

è anche la piscina all’aperto e una spettacolare vasca idromassaggio riscaldata, affacciata su un’area verde esterna e riservata, impreziosita da piante di olivi. C.P.

GABRIELE MOLARI Nato a Padova, Gabriele Molari, da giovanissimo, aiuta lo zio nel bar di famiglia e a 22 anni vola in Inghilterra dove ricopre diversi ruoli in vari hotel. Mentre è gm all’Hitchin Priory Hotel e, poi, al Moor Hall Hotel and Spa, consegue la laurea in Hospitality e un MBA. Viene incaricato di occuparsi dell’apertura del Cork International Airport Hotel, in Irlanda, e subito dopo entra in Marriott come direttore al Marriott Hotel in Ashbourne. Oggi, dopo 5 anni, lo incontriamo al Rome Marriott Park Hotel. Inizia per lei una nuova sfida in una location tutta italiana che fa parte di un brand dall’imprinting decisamente internazionale... «Dopo 24 anni all’estero si è avverato il mio desiderio di rientrare in patria. Il nuovo ruolo che mi è stato affidato in Marriott rappresenta per me un’incredibile sfida: io credo che il successo di un hotel, al di là del brand di cui fa parte, risieda nelle persone che ci lavorano. Per questo il primo compito che mi sono prefissato è proprio di sviluppare e supportare il mio team per offrire un servizio di prima classe, adeguato alla nostra struttura 4 stelle e in perfetto accordo con la reputazione del brand Marriott». Il Rome Marriott Park Hotel è tra i pochi alberghi business in Italia che ha in più un’anima leisure. Come gestirà i due diversi target? «Al target di categoria business, che rappresenta per noi l’80% della clientela, offriremo un servizio ancora più efficiente e personalizzato. Sto lavorando per rendere ancora più forte e compatto il team di persone che si occupano della gestione degli eventi. Il nostro albergo deve essere in grado di superare la concorrenza dei più grandi business centre europei e per questo deve soddisfare ogni tipo di esigenza. Per quanto riguarda la clientela leisure, riserviamo agli ospiti che soggiornano da noi per meritate vacanze un servizio puntuale e discreto: li coccoliamo con cibi gustosi e momenti di relax nella nostra Spa, ma la vera attrattiva è la città di Roma, raggiungibile anche con le nostre navette in pochissimo tempo». Tre ragioni per scegliere il Rome Marriott Park Hotel? «Una su tutte il fatto che l’albergo è un cinque stelle nonostante sia classificato come un quattro. Dalle stanze agli ambienti comuni, dalla Spa al ristorante fino al servizio offerto agli ospiti il Rome Marriott Park Hotel è a tutti gli effetti una struttura che ha una stella in più».

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LE LOCATION DI MM

Romeo Hotel Con un ristorante che ha appena conquistato una stella Michelin e un convention center all’avanguardia, la struttura partenopea offre un’esperienza di soggiorno al top

Si apre sotto i migliori auspici il 2013 per il Romeo Hotel di Napoli: il suo ristorante Il Comandante, a meno di un anno dall’insediamento del nuovo chef executive, Salvatore Bianco, è stato insignito di una Stella dalla Guida Michelin, vera e propria Bibbia per gli amanti della cucina. Il riconoscimento è solo uno dei premi che hanno costellato la storia di questa struttura, segnalata tra i migliori alberghi del mondo dalla rivista di viaggi e turismo Condé Nast Traveller già nel 2010.

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Leisure hotel dalla spiccata vocazione Mice, il Romeo rappresenta una delle proposte più innovative della città: una struttura dal lusso contemporaneo e dinamico, proiettata verso un’ospitalità di carattere internazionale. Il cinque stelle, 83 tra camere e suite, che si trova nel cuore pulsante del capoluogo campano, affacciato sul Molo Beverello e il Porto Turistico, di fronte a una delle vedute più famose d’Italia, dal Vesuvio al Golfo fino a Capri, è nato alla fine del 2008 dall’opera di recupero e restauro dello storico Palazzo Lauro. Il rinnovamento, curato dal celebre Studio Kenzo Tange e Associati di Tokyo, lo ha reso la sintesi perfetta di architettura contemporanea, design sofisticato, preziosi oggetti di antiquariato e installazioni d’arte. Oggi l’albergo, da dieci piani, è uno dei punti di riferimento dello skyline del centro cittadino, a pochi passi dalla piazza del Municipio e dal Maschio Angioino e a cinque minuti a piedi da Piazza del Plebiscito e dal Teatro San Carlo. Di recente ha anche inaugurato due nuovi spazi: la Dogana del Sale, lussuoso centro benessere di 1000 mq, e il Beluga Skybar & Restaurant, al nono piano dell’edificio, con vista a 360° sulla baia di Napoli e il Vesuvio. Quest’ultimo, con terrazza e pi-


LE LOCATION DI MM

UNA NUOVA STELLA BRILLA A NAPOLI Il riconoscimento tributato dalla Guida Michelin 2013 al ristorante del Romeo Hotel nasce da una combinazione di fattori, che comprendono la qualità delle materie prime, lo stile e la personalità impressi dallo chef ai piatti, la capacità di sviluppare le ricette. Il merito è anche di Salvatore Bianco, che guida la brigata di cucina dal febbraio 2012. Giovane, ma con alle spalle una comprovata esperienza nelle migliori strutture d’Italia, propone piatti eleganti, a partire da materie prime di grande qualità, lavorate al minimo per non alterare sapori e valori nutrizionali. Una cucina quindi essenziale, che nasce dalla selezione e dal rispetto degli ingredienti, alla ricerca di combinazioni inedite che non ne mutino le caratteristiche originarie. All’interno della sala, che accoglie un massimo di 40 persone e guarda al panorama della baia e del Porto, anche lo chef’s table, il tavolo curato direttamente dallo chef. Qui i commensali, non più di 10, possono vivere un’esperienza culinaria di livello, guidati dall’estro di Bianco, che propone un menu degustazione “a mano libera”. scina, è stato pensato per eventi, aperitivi di lusso e cene esclusive e va a completare l’offerta ristorativa dell’hotel, composta, oltre che dal ristorante gourmet Il Comandante, anche dallo Romeo Sushi Bar & Restaurant, in cui gustare i sapori dell’Oriente. La Dogana del Sale, centro benessere con area umida, 8 cabine per i trattamenti, zona fitness e postazione tecnologica per il Virtual golf, si affianca alla Lobby, salotto da cui si accede alla Cigar room, ampio open space riservato a tutti i cultori dei sigari, conservati in umidor appositamente disegnati da Don Davidoff, da accompagnare alla sceltissima selezione di cioccolato e di liquori, alla Biblioteca e al Salotto dei Giochi, con calciobalilla, scacchiera, biliardo, jukebox e slot machine, che sono dei veri e propri pezzi d’epoca. Attento ed esclusivo il trattamento riservato agli ospiti business: vasta scelta di quotidiani e periodici a disposizione, attrezzato Business Center aperto 24 ore al giorno, accesso alla rete veloce in modalità wireless, macchine fotografiche digitali, telefoni cellulari, laptop e docking station per iPod su richiesta, noleggio elicot-

tero e limousine. Per quanto riguarda gli spazi, un intero piano è dedicato a incontri convention e workshop: attorno al foyer si aprono 3 sale e un’area relax, per un totale di 200 posti, con sistemi audiovideo, collegamento internet e attrezzature all’avanguardia, oltre a un servizio di catering e coffee break roll-in-lunch. G.B.R.

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SERVIZI

Relactions

Il web marketing nell’era dei BRIC Grandi cambiamenti sono in atto nello scenario socio-economico e politico mondiale per l’avanzata inarrestabile delle cinque superpotenze emergenti: sono i Paesi dell’area BRIC, un bacino di nuovi turisti su cui vale davvero la pena di puntare. Con Annalisa Ballaira, CEO della web agency Relactions, abbiamo visto come una strategia di webmarketing coordinata possa portare alberghi e operatori turistici nazionali a penetrare con successo in questi mercati

✒Cristina Piccinotti Entro il 2020 le economie comunemente dette avanzate perderanno la loro centralità per lasciare il posto a quelle nuove superpotenze oggi note a tutti come emergenti. Si tratta dei cosiddetti Paesi dell’area BRIC – Brasile, Russia, India, Cina –, quattro mercati ad altissimo potenziale di sviluppo stimabile, ma impossibile da calcolare con certezza. Caratterizzati da tassi di crescita demografica ed economica molto elevati e da un PIL che sale a ritmi sorprendenti, i Paesi dell’area BRIC si affermeranno a livello globale nel giro dei prossimi dieci anni, determinando cambiamenti che influenzeranno le dinamiche economiche e commerciali di tutto il mondo e imponendo nuove metodologie di approccio da parte di coloro che vorranno trarne profitto. Come il web marketing possa assicurare Il nuovo sito dell’Hotel Excelsior Lido di Venezia, progettato da Relactions ed ora in fase di realizzazione, punterà sui nuovi mercati, con una versione dedicata alla clientela russa ed una specifica attività di promozione sui motori di ricerca

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all’industria turistico alberghiera italiana e ai suoi operatori un ruolo primario nello scenario economico del domani, ce lo spiega Annalisa Ballaira, founder & Ceo della web agency Relactions (foto), che dal 2006 accompagna con successo catene alberghiere e operatori turistici italiani ed europei verso la distribuzione online, definendo per loro strategie di commercializzazione per il web con professionalità e creatività e tracciando percorsi di promozione “out-of-the box” che combinino qualità, innovazione e risultati concreti. «Una strategia di web marketing valida e funzionale al raggiungimento di risultati soddisfacenti dev’essere, innanzitutto, coordinata e targettizzata», dice Annalisa Ballaira. «Per attrarre turisti dai nuovi mercati, strumenti e canali web devono


SERVIZI FOCUS: IL KIT DI STRUMENTI Questa la “cassetta degli attrezzi” consigliata da Relactions per costruire una strategia di web-marketing efficace per i Paesi emergenti. Progettare il sito in maniera multiculturale Oltre alla questione basilare dell’alfabeto, vanno valutate le dinamiche proprie di ciascun paese. Un sito cinese, ad esempio, deve tenere conto del fatto che le connessioni in questo paese sono particolarmente lente e l’infrastruttura di rete è controllata dal governo. Per accedere all’enorme bacino di utenti cinesi é necessario prevedere una localizzazione del server ed un’estensione di dominio localizzata, che favorisca gli utenti e soprattutto Baidu, il motore di ricerca che detiene il 78% del mercato, nonché porta principale di accesso al mercato cinese. Declinare i contenuti in maniera multiculturale Anche i contenuti del sito devono essere in linea con il Paese a cui si rivolgono: vanno rispettate abitudini, tradizioni, educazione e tutti gli aspetti culturali di una popolazione ed evitare qualsiasi “incidente diplomatico”. Per fare un esempio da manuale Bergdorf Goodman, il grande magazzino di lusso a New York, in occasione della Festa di Primavera cinese, ha istituito una vetrina a tema, aggiunto personale madrelingua nel punto vendita e integrato il tradizionale cinese “hong bao”, la busta rossa personalizzata, come strumento di promozione. Un buon sito dovrebbe essere pensato come la vetrina di Bergdorf Goodman. Adottare un approccio niche-oriented In una platea tanto sterminata di viaggiatori emergeranno sempre nuove nicchie a cui rivolgersi: dal viaggiatore indipendente al business traveller individuale (uomo e donna), dal viaggiatore giovane a quello over 60. Saranno sempre di più i turisti che, dopo un primo viaggio organizzato in Europa, torneranno come indipendenti, aggirando le fonti di informazione e i canali intermediati tradizionali, delegando l’organizzazione del loro viaggio “fai da te” agli stru-

essere definiti in base ai mercati di riferimento. E ciascun Paese ha le sue specificità, che non devono essere sottovalutate: lingua, tradizioni, legislazione, educazione, retaggio culturale. Uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione è la crescente segmentazione e sofisticazione dei turisti provenienti dai Paesi emergenti. Sono questi i viaggiatori del futuro, e tenderanno a differenziarsi sempre di più tanto nelle motivazioni quanto nelle modalità di viaggio. Per fare un esempio di quanto variegato geograficamente, socialmente, economicamente e culturalmente sarà l’universo dei viaggiatori del futuro si pensi, ad esempio, alla classe media della zona Asia-Pacifico che se oggi arriva a 700 milioni di persone triplicherà entro i prossimi vent’anni» dice ancora Annalisa Ballaira. Ecco, dunque, che per affrontare i cambiamenti già in atto e previsti per il futuro oc-

menti offerti dal Web. Per gli operatori diventa quindi centrale individuare i vari segmenti a cui rivolgersi conformemente al loro prodotto nonché i giusti canali di promozione e visibilità per posizionare il proprio marchio in maniera distintiva. Per esistere bisogna essere Social Sempre di più gli utenti utilizzano i social media per condividere esperienze e consigli di viaggio. Relativamente a questo aspetto, l’approccio ai mercati va valutato in maniera attenta. Per fare un esempio: un hotel di lusso più che la solita pagina Twitter, oggi dovrebbe investire su VKontakte, un social molto popolare anche tra gli agenti di viaggio che conta già più di 140 milioni di utenti localizzati soprattutto in Russia, Ucraina e Bielorussia. Parola d’ordine: il mobile Nelle economie emergenti hanno saltato quasi completamente la fase della telefonia fissa e sono approdati direttamente al mobile. Con la diffusione ormai estesa del 3G e prossima del 4G, in mercati come India, Indonesia, Cina e Corea, l’utilizzo degli smartphone per chi viaggia per lavoro o leisure è particolarmente elevata. Un sito web non ottimizzato per i dispositivi mobile rischia di vanificare ogni altro investimento. Non solo Google Google non è il player dominante ovunque: Yandex detiene circa il 60% della quota di mercato in Russia (e sta facendo bene anche in altri mercati molto interessanti come la Turchia); Baidu in Cina sfiora l’80% ed è probabile che consolidi ulteriormente la sua posizione. Queste aziende adottano proprie tecnologie e logiche di indicizzazione che devono portare gli operatori ad agire in maniera consapevole e differenziata sui vari motori di ricerca.

corre che alberghi e operatori turistici declinino la propria web marketing strategy su più fronti e utilizzino un mix di strumenti diversi a seconda delle loro esigenze. ■ La Lungarno Collection, prestigiosa collezione di luxury & design hotels, dimore storiche e ville, punta sui mercati emergenti: le attività curate da Relactions puntano al posizionamento anche sui mercati BRIC

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SERVIZI

Robur C’è la cultura del bello e del ben fatto nei sistemi innovativi ROBUR: sicure, ecologiche, a basso impatto ambientale e alta efficienza energetica, le pompe di calore ad assorbimento a metano ed energie rinnovabili sono anche una scelta responsabile, che può davvero fare la differenza

✒Cristina Piccinotti

Una storia nata 55 anni fa, che dura tutt’oggi. Le soluzioni integrate per il riscaldamento e la climatizzazione Robur – pompe di calore, refrigeratori e termorefrigeratori a gas ad assorbimento – sono soluzioni uniche sia per la loro tecnologia innovativa che per gli alti rendimenti che garantiscono in termini di risparmio energetico. Da officina meccanica ad azienda che oggi esporta in tutto il mondo i suoi sistemi di riscaldamento ad energia rinnovabile, Robur progetta macchine, di fatto, ma dotate di coscienza. Per l’esattezza di coscienza ecologica. Le pompe di calore Robur ad assorbimento a metano, sono apparecchiature che

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realizzano appieno i fattori più critici del nostro tempo, le cosiddette “tre E”: Efficienza, Economia ed Ecologia. Studiate, sviluppate e prodotte interamente in Italia – nella sede produttiva di Zingonia, in provincia di Bergamo –, le soluzioni di riscaldamento Robur, così come il modus operandi dell’azienda e l’attitudine delle persone che in essa lavorano, si ispirano interamente ai sette valori fondanti dell’organizzazione: condivisione, di sogni, strategie e obiettivi aziendali; formazione, che è curiosità e stimolo a fare sempre meglio; qualità totale; innovazione tecnologica, vera chiave strategica del vantaggio competitivo di un’azienda; servizio,


SERVIZI

che significa sviluppare tecnologie nel rispetto dell’ambiente, contribuire alla crescita e allo sviluppo delle capacità personali di tutti i collaboratori, ottenere dai clienti una referenza attiva totale; responsabilità sociale, tappa qualificante dello sviluppo umano di un imprenditore e della sua impresa; testimonianza, ovvero promozione sul luogo di lavoro di valori positivi come progresso, passione, umanità, giustizia, qualità e bellezza.

Robur per il settore ricettivo e alberghiero A riprova del valore aggiunto delle soluzioni Robur, presentiamo le case history di tre alberghi dove sono state installate le pompe di calore ad assorbimento a metano + energie rinnovabili. Tre soluzioni una diversa dall’altra, per esigenze del cliente e tipologia di impianto, da cui emergono unanimi riscontri positivi e un alto grado di soddisfazione.

BOSCOLO ETOILE ACADEMY A Tuscania, in provincia di Viterbo, nel monastero duecentesco che ospita la scuola di cucina con annesso albergo è stato realizzato un sistema di riscaldamento e condizionamento con pompe di calore Robur ad assorbimento a metano + energia rinnovabile aerotermica. «L’impianto di riscaldamento scelto per la nostra struttura», dice Rossano Boscolo, Amministratore di Boscolo Etoile Academy, «risponde perfettamente alla vocazione ambientalista della proprietà e, insieme, contribuisce a innalzare la classe energetica del nostro edificio. È un impianto estremamente semplice nella gestione. È come non sapere di averlo!».

HOLIDAY INN A Mozzo, in provincia di Bergamo, l’impianto di riscaldamento e climatizzazione realizzato installando 5 gruppi ad assorbimento pre-assemblati Robur – costituiti da pompe di calore ad aria reversibili, refrigeratori per raffreddamento e con recupero di calore posizionate sul tetto, evitando così l’utilizzo di spazi tecnici interni – è valso all’hotel Holiday Inn il titolo di 1° albergo in Italia in classe energetica A. Alta efficienza energetica, minimo impegno elettrico, ecologia e integrazione con il solare sono gli aspetti che hanno contribuito a far diventare l’Holiday Inn di Mozzo il fiore all’occhiello delle strutture alberghiere nazionali; l’impianto installato a Mozzo esemplifica concretamente la sinergia tra tecnologia, amore per il ben fatto, riduzione dei costi gestione e salvaguardia dell’ambiente.

VANTAGGI PER L’HOTEL: • Risparmio dei costi di climatizzazione del 29% rispetto ai sistemi tradizionali • Impegno elettrico ridotto di 1/8 rispetto a una soluzione elettrica

VANTAGGI PER L’HOTEL: • Risparmio economico pari a 12.000 E all’anno rispetto a sistemi tradizionali di condizionamento • Impegno elettrico ridotto di 1/10 rispetto a una soluzione elettrica 3 2013

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SERVIZI

4 BUONI MOTIVI PER SCEGLIERE LE POMPE DI CALORE AD ASSORBIMENTO A MENTANO + ENERGIE RINNOVABILI 1) sono ecologiche Perché utilizzano metano e fino al 40% di energia rinnovabile. 8.028* Pompe di Calore già installate fanno risparmiare ogni anno 12.845 TEP evitando l’emissione di 33.718 t di CO2. CO2 equivalente alle emissioni di 16.056 auto ecologiche o a quanto viene assorbito da 4.808.772 alberi. *Aggiornato al 28 febbraio 2013

2) fanno risparmiare Ogni anno si risparmiano fino al 40% sulle spese di riscaldamento: rispetto alle migliori caldaie a condensazione, collocando il tempo di ammortamento dell’impianto tra i 2 e 4 anni. 3) valorizzano gli immobili L’installazione di pompe di calore ad assorbimento a metano valorizzano gli immobili perché ne aumenta la classe energetica contribuendo ad alzarne il valore al metro quadro. 4) sono perfettamente integrabili con impianti esistenti o nuovi all’interno del patrimonio edilizio italiano Le pompe di calore Robur, con un’efficienza termica superiore fino al 40% rispetto alle migliori caldaie a condensazione, integrano perfettamente le caldaie tradizionali pre-esistenti e/o gli impianti solare termici, incrementando notevolmente l’efficienza totale dell’impianto.

PALAS CEREQUIO, BAROLO CRU RESORT Nel cuore delle Langhe, a La Morra in provincia di Cuneo, il luxury resort nasce dalla ristrutturazione di un’antica borgata risalente al 1781: 800 mq di superficie, 9 suites dotate di zona benessere, piscina, sala degustazione, enoteca e cantina a temperatura controllata. Per rispondere a esigenze energetiche importanti, sono state installate in questa struttura due pompe di calore reversibili ad assorbimento a GPL + energia rinnovabile aerotermica, due caldaie a condensazione e due refrigeratori ad assorbimento completi di recuperatore di calore per fornire energia termica gratuita durante il normale funzionamento estivo dell’unità. L’impianto Robur consente un risparmio notevole sui costi annuali di riscaldamento e condizionamento che, insie-

me alla produzione gratuita di acqua calda ad uso sanitario durante il condizionamento, costituiscono un grande valore aggiunto per il luxury resort.

VANTAGGI PER L’HOTEL • Riduzione del 40% dei costi annuali di riscaldamento rispetto ai sistemi tradizionali • Produzione gratuita di acqua ad uso sanitario durante il condizionamento • Ridotto impegno elettrico

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LA CHICCA DI MM

Benvenuti nel “salotto delle spezie” Una raffinata bottega d’altri tempi dove trovare un raro ed eccellente assortimento di droghe speciali, infusi, caffè e herbal tea. Flora e Simone ci conducono alla scoperta del loro regno, il “Caffè Drogheria Flora” di Borghetto S. Spirito

✒Patrizia Capuano

Flora tra le spezie e miscele rare racchiuse in boule e vasi nella sua bottega di Borghetto Santo Spirito (Savona)

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Profumate e colorate come fiori e frutti, resinose e ricche di principi aromatici e oli essenziali. Trucchi del mestiere usati dai cuochi più sagaci per esaltare il gusto delle ricette, in particolare i piatti di carne e pesce, ma anche per insaporire antipasti e formaggi. Sono le spezie – dal latino speciès, per indicare le “specie” per eccellenza – droghe speciali che raccontano una storia antica di cinquemila anni, le cui radici affondano in culture etniche e tradizioni lontane. Procuriamoci un mortaio e pestiamo Pepe nero, Cumino, Coriandolo, Cannella, Curcuma, anche Chiodi di Garofano, Zenzero, Noce Moscata, Fieno greco e Peperoncino: ed ecco servita una formulazione classica del Curry, miscela che varia in base alla zona di provenienza, presenta una vivace cromia di rossi e gialli per i pigmenti di curcuma. Ma per conoscere più da vicino il variegato e ricco mondo delle spezie siamo andati a trovare chi fa di queste sostanze vegetali una professione al dettaglio qualificata, sviluppata attraverso anni di studio, ricerca e affina-

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mento continuo: il Caffè Drogheria Flora in via Michelangelo 19 a Borghetto S. Spirito. Siamo in provincia di Savona, in un viaggio virtuale fra accenni a cultivar e consigli alimentari e stiamo per accomodarci nella drogheria di Flora e Simone, una delle più esclusive “botteghe” della Riviera di Ponente che propone spezie rare, talune quasi introvabili in Italia. Prendiamo appunti su abbinamenti che emozionano in cucina, rievocando storia, cultura e mistero delle antiche rotte delle spezie: Pepe Voatsiperifery con involtini Mangia & Bevi; mousse di Montezuma Spices e gorgonzola, agnolotti burro e salvia con Semi di Papavero blu. Sugli scaffali nessun prodotto già confezionato, perché, ci spiega Flora, «il cliente deve vedere cosa preparo. Desidero si senta sicuro di ciò che serviamo. Proponiamo ogni giorno qualcosa di semplice e di buono». Tra riflessi e trasparenze di boule e vasi ornamentali – quelli classici in vetro soffiato che proiettano il fascino antico verso un life-style contemporaneo – ci addentriamo, circondati da più di una dozzina di specie di Curry e quasi duecento varietà fra spezie e miscele di prima qualità, ben allineate sugli scaffali in legno laccato e il bancone su tre lati con top in marmo. Masala dolce e piccante, quelli più famosi Tandoori e Garam, «quest’ultimo», ci spiega la proprietaria, «è una miscela tipica della cucina indiana e pakistana, il


LA CHICCA DI MM

cui nome significa spezia calda, bollente, anche nel senso di pungente e piccante». C’è poi uno scaffale fitto di Paprika, dall’Ungheria, che si declina fra dolce, affumicata, agrodolce e piccante. Galgant (Galanga officinale), Kummel (Carvi), Trigonella, Macis (Fiore di Noce Moscata), Ajowan o “erba del vescovo” e semi interi di Finocchiona. «In particolare l’Ajowan», racconta Flora, «è ricavata da una spezia rara dal sapore simile al timo, con gusto meno aromatico e leggermente amaro e piccante. Nella cucina indiana è usato principalmente con i legumi. Oltre a insaporire le pietanze ha effetti carminativi e facilita la digestione». C’è inoltre una vastità di pepi della Pianta Piper Nigrum e altre famiglie botaniche, fra cui Pepe Lungo dell’Indonesia, Pepe del Borneo Vanigliato, Pepe di Giamaica o Garofanato, Pepe Voatsiperifery «profuma di agrumi e muschio», prosegue Flora, «è raro e gli chef lo usano anche col cioccolato e con creme di ortaggi, come il carciofo e gli asparagi. Cresce in Madagascar da una liana spontanea che fruttifica a oltre dieci metri di altezza». Il nostro viaggio prosegue tra miscele di spezie da tutto il mondo, confermando il profilo ricercato dell’assortimento del “Caffè Drogheria Flora”, fra cui Cookies, Cajun e Los Angeles (America), Tsire (Senegal), Harissa e Tabil (Tunisia), Carioca (Rio), Colombo (Antille), Ras El Hanout (Marocco), Baharat (Iran), Churrasco (Messico), Colorado detta “carne infuocata” (Texas), Sumak (nella cucina mediorientale sostitui-

sce limone e aceto), Berberitzen (Iran, usata per insaporire il riso, ricca in Vitamina C), Pampa Argentina, ottima per la carne alla brace. Specialità confettate come Carvi, Semi di Anice, Cardamomo e specialità dolci candite come Petali di Rosa, Violetta, Mimosa e foglie di Menta. E, sugli scaffali più alti, in posizione dominante, Sua Maestà il Peperoncino, come Naga Viper, un mix genetico delle tre specie più potenti al mondo con piccantezza pari 1,5 milioni nella scala Scoville, comunque inferiore al “Peperoncino del diavolo”, Trinidad Moruga Scorpion, fra le specie che detengono il primato di piccantezza (2 milioni nella scala Scoville). Le delizie rare da Flora non finiscono qui. Oltre alle spezie, su arredi d’epoca di fine Ottocento, la “bottega” offre una pregiata selezione di infusi e più di settanta varietà di tea provenienti delle migliori coltivazioni al mondo. Dolcificatele con Stevia in foglie. Da provare anche il caffè della casa, servito con una golosa friabile fetta ■ di crostata appena sfornata.

Al Caffè Drogheria Flora si trovano esclusive idee regalo, come i sublimi aceti balsamici e le creme di balsamico dell’Acetaia Leonardi, e si affermano anche nuove tendenze food & beverage, come il “Mangia e Bevi”, esperienza degustativa di qualità superiore

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LE VIE DELL’INCENTIVE

Il fascino esotico di una meta evergreen

Da covo di pirati a destinazione turistica di eccellenza. Le isole caraibiche rappresentano un autentico eden per gli eventi: alberghi e location all’avanguardia in contesti naturalistici d’incanto e un colossale centro conferenze

✒Leonardo Felician Bahamas: già il nome ricorda la località esotica più alla moda dei Caraibi, destinazione prediletta da americani e inglesi, ma frequentata in estate e in inverno anche da canadesi, francesi e italiani. Scoperto da Cristoforo Colombo, questo arcipelago di 700 isole e isolette si trova a soli 80 km a est della costa della Florida ed è facilmente accessibile dagli aeroporti di Miami o Fort Lauderdale, oltre che con voli diretti dall’Europa e da altre città degli Stati Uniti. Storico covo di pirati, le isole divennero colonna britannica nel 1717 e ottennero la piena indipendenza nel 1973. In tempi recenti sono diventate un importante centro di servizi finanziari offshore e una destinazione turistica di eccellenza: la popolazione di carnagione scura caraibica complessivamente raggiunge i 340 mila abitanti, il clima è sempre piacevole e mai troppo caldo, l’atmosfera è sempre festosa e molto variopinta.

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Alcune isole sono destinazioni turistiche sviluppate, altre sono rimaste ancora allo stato selvaggio: per spostarsi è indispensabile l’aereo o l’idrovolante per cui sono le isole meglio collegate quelle in cui si concentra il flusso di attività turistiche ed economiche.

NASSAU La capitale è Nassau, sull’isola di New Providence, testimonianza della storia delle isole e meta turistica per eccellenza, toccato di continuo da numerose grandi navi da crociera nei Caraibi. Il centro della cittadina si gira in fretta e presenta molte colorate costruzioni coloniali e chiese risalenti al XVIII secolo che danno alla città una forte impronta britannica, tra cui la Government House in stile neoclassico che e oggi residenza del Governatore Generale, la chiesa di Saint Andrew con l’antica torre campanaria da


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cui si narra che il famoso pirata Barbanera spiasse le navi che entravano nel porto, il curioso museo Pirates Of Nassau (www.pirates-of-nassau.com) in cui si può conoscere e ascoltare le gesta dei più famosi pirati della storia e il National Historical Museum dedicato alla storia del paese; in una residenza ottocentesca da poco ristrutturata si trova inoltre la National Art Gallery of The Bahamas (www.nagb.org.bs). Non mancano i negozi di souvenir e di superalcolici, l’acquisto di rhum è un must di una visita alle Bahamas. La spiaggia più bella dell’isola è Cable Beach, a metà strada tra il centro e l’aeroporto internazionale, sulla quale sorgono diversi centri residenziali e alberghi. Tra questi il più adatto per meeting & incentive è il Sandals, un grande resort di 408 camere immerso in un curatissimo giardino tropicale: si compone dell’edificio storico, con bianchi colonnati simili all’Inghilterra edoardiana, che ha ospitato i reali inglesi e i Beatles, un altro grande edificio più moderno e la zona del Royal Village, un piccolo enclave con una serie di villette a due piani immerse nel giardino con patii, logge e piscine semiprivate. Due grandi piscine principali offrono

un’alternativa alla spiaggia di sabbia bianchissima, un isolotto con spiagge private a pochi minuti di barca, indicato anche per matrimoni o eventi privati esclusivi si trova proprio di fronte al resort. L’atmosfera che si respira è al tempo stesso europea e neocoloniale: tre Spa, una sull’isolotto e due a terra, campi da tennis, fitness, numerose boutique, un vasto teatro e un bel centro conferenze, 9 bar di cui uno in mezzo alla piscina e ben 10 ristoranti diversi, tra cui alcuni molto ele-

Nassau. La chiesa di St Andrew. Qui sopra, il Sandals. In apertura: la spiaggia di Atlantis

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LE VIE DELL’INCENTIVE

ganti, completano l’offerta che si avvale della formula super all inclusive, che comprende anche bevande alcooliche di qualità e gli sport d’acqua motorizzati.

PARADISE ISLAND Di fronte a Nassau, Paradise Island è una piccola isola dalla forma allungata dotata di lussuose strutture ricettive per accogliere al meglio la crescente domanda internazionale di viaggiatori da tutto il mondo. Il suo motore pulsante è Atlantis, il complesso più grande dei Caraibi con 3400 camere in cinque alberghi e un colossale centro conferenze e convegni: la costruzione più significativa, che caratteIn alto, navi da crociera al porto di Nassau. A sinistra, Atlantis. Qui sotto, Paradise Island

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LE VIE DELL’INCENTIVE

rizza il panorama dell’isola e si nota anche dall’aereo per la sua altezza ed imponenza sono le centrali Royal Towers, costruite nel 1999 e congiunte da un ponte sopraelevato. Da un lato si trovano il Coral Towers e il Beach Tower, due alberghi storici ristrutturati e rimessi a nuovo, mentre nella parte più recente del lussureggiante giardino che circonda gli alberghi sorgono The Reef Atlantis, destinato ad appartamenti di proprietà e The Cove Atlantis, aperto nel 2007 con 600 camere di grande eleganza. Tra i due grattacieli di 24 piani si estende l’area della family pool, la piscina per i ragazzi e le famiglie: davanti ad essa la Paradise Beach, splendida spiaggia illuminata dal sole fino al tramonto. Su una piccola punta ai piedi del Cove si trova la piscina soltanto per adulti, tranquillissima e dotata di 20 cabine individuali. La grande Mandara Spa, un intero casinò interno, il centro fitness, una sfilata di negozi di grandi marche, diverse spiagge, un vero parco di divertimenti acquatico con numerosi lunghi scivoli denominato Aquadventure offrono agli ospiti ogni tipo di svago all’interno del resort. Ci sono anche le lagune dove nuotare in compagnia delle mante o osservare l’habitat marino da sotto l’acqua, una vasca per foche e delfini che si possono avvicinare, e un immaginifico “museo” sotterraneo di Atlantide. C’è anche un marina dove attraccare con yacht e motoscafi. La ristorazione non offre che l’imbarazzo della scelta e va dai grandi chef con stelle Michelin ai piccoli bar informali dove mangiare qualcosa di veloce

con oltre due dozzine di possibilità diverse. Il centro congressi sta in una costruzione a parte, con due enormi sale per riunioni plenarie e numerose salette. Il cinque stelle più esclusivo di Paradise Island, che appartiene alla stessa proprietà dell’Atlantis, è un’antica dimora privata immersa in un parco con un prato all’inglese punteggiato da alte palme, entrata a far parte del gruppo One&Only con il nome di Ocean Club. A fianco dell’edificio storico centrale che ospita la reception e la biblioteca, si allargano due ali di suite su due piani, con spettacolare vista sull’oceano. Tre ville esclusive con piscina privata e tre cottage nel verde si aggiungono alle 104 camere: per tutte è previsto il servizio di maggiordomo personale. Giochi per bambini, biciclette, campi da tennis, centro fitness, una bella Spa con otto ville indipendenti per i trattamenti, una piscina sono a disposizione, così come i lettini sulla lunga spiaggia di sabbia corallina bianchissima davanti al resort. L’attività di riunioni ed eventi è limitata a un piccolo edificio neocoloniale con una sala da consiglio di amministrazione per riunioni esclusive fino a 22 persone. La ristorazione è un punto di forza, sotto la direzione dell’executive chef Jean-Georges Vongerichten che al ristorante Dune serve à la carte prime colazioni, pranzi e ce-

Il Palazzo del Governatore a Nassau. Sotto, il One&Only Ocean Club

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LE VIE DELL’INCENTIVE

Immagini di Port Lucaya

ne sotto un colonnato sulla terrazza ai bordi della piscina.

GRAND BAHAMA Lunga e quasi completamente disabitata, Grand Bahama è l’isola più ricca di parchi e riserve naturali che permettono un contatto diretto con la natura incontaminata: il Lucayan National Park racchiude la distesa di grotte marine piu lunga del mondo con 7 km di caverne sottomarine mentre il Rand Nature Centre ospita una numerosissima colonia di fenicotteri rosa. I centri da visitare sono Port Lucaya e Freeport, con shopping, ristoranti e divertimento notturno. Sulla bianca spiaggia corallina di Fortuna Beach, a un quarto d’ora dall’aeroporto e non lontano da Port Lucaya, sulla costa meridionale dell’isola, il Viva Fortuna Beach è un resort in puro stile caraibico, formato da più edifici di due piani con tutte le 276 stanze che guardano l’oceano. È l’unico resort all inclusive su Grand Bahama, con ristorazione e bar sempre a disposizione com-

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presi gli alcolici ed è molto frequentato dagli italiani sia perché la catena Viva fondata da Ettore Colussi parla italiano, sia per il collegamento charter diretto da Malpensa durante l’estate. Sono a disposizione attività acquatiche, windsurf e catamarano, dive centre per immergersi nelle acque cristalline dei Caraibi, biciclette, campi e scuola di tennis, pallavolo, tiro con l’arco, sala fitness, miniclub fino ai 12 anni, animazione continua con giochi e attività organizzate durante tutta la giornata, tre i ristoranti con cucina internazionale, italiana e orientale, situati proprio al centro del resort, sale per meeting ed eventi e un capace teatro per gli spettacoli di animazione serale o privati. ■ SANDALS ROYAL BAHAMIAN Cable Beach Nassau - Bahamas www.sandals.com ATLANTIS PARADISE ISLAND One Casino Drive Paradise Island - Bahamas www.atlantis.com ONE & ONLY OCEAN CLUB Casino Drive Paradise Island - Bahamas www.oneandonlyresorts.com VIVA WYNDHAM FORTUNA BEACH Churchill Drive Grand Bahama - Bahamas www.vivaresorts.com



AROUND THE WORLD

Passaggio in Kerala Dai templi della capitale Trivandrum, ai templi del benessere ayurvedico, dalle foreste alle backwaters, dalle riserve di tigri e animali esotici alle vette del Ghats. La regione è un paradiso all’insegna della biodiversità, dove natura, storia, arte e religione sono un unicuum tutto da scoprire

✒Mario Fantelesto

Qui sopra, una delle tigri del Periyar National Park. A destra il trattamento ayurvedico dello Shirodhara

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Da tempo classificato una tra le 50 mete al mondo da non perdere, il Kerala è un vero proprio paradiso turistico con chilometri di spiagge, colline verdeggianti, festival magici, monumenti storici e culturali e gastronomia eccellente, che ben merita l’appellativo “La terra di Dio (God’s Own Country)”. La regione confina a sudovest con il Mare Arabico, a occidente con la catena montuosa “Ghats” (che raggiunge fino i 2700 metri) e una rete di 47 fiumi. La capitale Trivandrum deve il proprio nome (città del serpente sacro) alla dea Padmanabha che, racconta la leggenda, era solita cavalcare il serpente Anantha reclinata sulla sua schiena. La enorme statua lunga sei metri si trova nel tempio Sri Padmanabhaswamy ubicato nella Chalai Bazaar Road. Un capolavoro architettonico al cui interno ci sono 360 colonne perfettamente allineate, affreschi e sculture. Nei mesi di marzo, aprile, ottobre e novembre le folle invadono l’immenso tempio per partecipare ai festival e rituali che includono la cerimonia del bagno delle statue degli dei. A breve distanza si trova il Puthe Maliga Palace, un tempo storica residenza dei maharaja di Travancor, regnanti di questo stato da secoli, e oggi museo. Il palazzo, costruito 200 anni fa, è un capolavoro di rara architettura. Tra i suoi arredi ci sono due bellissimi troni: uno

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scolpito da un blocco unico di puro cristallo di Boemia, l’altro con zanne di avorio. Ma tantissimi sono gli oggetti che testimoniano la vita opulenta di una delle più famose famiglie reali indiane. Nei mesi di gennaio e febbraio il palazzo ospita un festival di musica occidentale con concerti che si svolgono nei saloni illuminati da calde lampade a olio. Nonostante sia gremita tutto l’anno, la città è considerata, secondo lo standard indiano, tranquilla. Ma basta allontanarsi dal centro per trovare una realtà completamente diversa: giardini fioriti e case tradizionali dagli attraenti tetti di tegole rosse. Una più serena tranquillità si può godere anche navigando sulle famose Backwaters (l’influenza delle maree notturne inverte il corso delle acque dei canali). Un sistema intricato di canali, laghi fiumi e lagune che si estendono all’interno del territorio per molti chilometri lungo la costa lasciando scoperte limitate strisce di terra su cui vivono comunità indigene raggruppate in villaggi che malgrado lo spazio limitato riescono ad allevare animali, crostacei e pesci non solo per la lo-


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ro sopravvivenza e arrotondano le loro economie anche con i derivati dell’albero da cocco da cui ricavano corda, reti da pesca e barche rudimentali. L’attrattiva turistica delle backwaters include le Houseboats, chiatte da trasporto agricolo in disuso trasformate in eleganti appartamenti galleggianti. Le Houseboats sono gestite da importanti catene alberghiere ma anche da agenzie di viaggio. L’affitto della Houseboat include lo skipper, il cuoco e un cameriere, o più personale, secondo il numero di ospiti. La navigazione, da uno o più giorni, si svolge lenta nella pace della natura tra palme da cocco, trabucchi per la pesca e il dolce sciacquio delle acque con la colonna sonora del canto degli uccelli e del chiacchierio degli abitanti dei villaggi che si incontrano a breve distanza dal fiume. La pace assoluta mentre si prende il sole, si scrive o si conversa all’ombra della veranda e si gode il sapore speziato della cucina locale: i prodotti sono forniti giornalmente dai villaggi. Se questo non è il Paradiso quanto meno ne è l’anticamera. È possibile anche navigare in costume adamitico, nelle zone lacustri, basta una foglia. In quanto all’equipaggio, l’addetto entra nella zona ospiti solo per servizio con chiamata. Le fitte foreste ospitano il più grande santuario degli animali selvaggi dell’India: elefanti, bisonti, varie specie di daini indiani, macachi e il bue allo stato brado le cui dimensioni raggiungono i due metri di altezza. In particolare il parco naturalistico di Periyar Thekkady è conosciuto come riserva delle tigri. Oltre il 25 percento della flora indiana è concentrato nelle dense foreste dell’altipiano del Gats occidentale, dove l’altitudine media è di 1500 metri. La biodiversità è particolarmente ricca. Si trovano felci, piante da fiore, funghi, licheni, muschio, orchidee, anturium, balsamo, e specie rare di alberi incluso tek, mogano, rosewood, e sandalo. Oltre a piantagioni di the, caffè, gomma e cardamomo. Questo è anche il regno delle piante officinali raccolte da mani esperte da secoli e trasformate in olii essenziali per le cure di Ayurveda di cui il Kerala vanta l’origine e la specializzazione nel mondo. Uno tra i tanti centri specializzati è il Bela Ayurvedic Health Centre, Isola di Cocco Ayurvedic Beach Resort :www.isoladicocco.com

La diversità culturale e religiosa della popolazione del Kerala si può paragonare alla varietà della sua natura: hindu, musulmani, ebrei, e cristiani convivono da secoli. Aperte al Mare Arabico le coste del Kerala sono state da sempre punto di approdo di commercianti del Medio Oriente, del Corno d’Africa e altre zone. I sistemi di pesca simile al “Trabucco” (originante dalla Cina) sono la testimonianza che la comunità cinese ha vissuto lungo le coste del Malabar per generazioni mentre la sinagoga a Cochi serve una delle più vecchie comunità ebraiche al mondo. I cristiani del Kerala rivendicano l’origine della loro fede dovuta all’apostolo Tommaso. Le cantilene delle loro messe si allineano a quelle delle comunità ortodosso-cristiane in Siria, Egitto, Etiopia. La secolare colonizazione portoghese ha lasciato importanti testimonianze del cattolicesimo e dell’architettura delle chiese. La lingua del Kerala, il malayalam è un melange di parole derivanti dalla cultura araba, siriana e sanscrito. La gente, il territorio, la cultura, la storia, le arti del sud dell’India sono un microcosmo del patrimonio del Paese. Cennai, Bangalore e lo stato del Kerala sono visita d’obbligo per chi desidera ■ completare l’esperienza indiana.

Le Backwaters del Kerala: 900 chilometri di laghi e lagune collegati da canali, un paesaggio intenso dove organizzare una crociera di lusso

• Periodo migliore: alta stagione (dicembre-maggio) • Programmi di ringiovanimento: (periodo monsonico) giugno-novembre • Come arrivare dall’Italia: Air India da Francoforrte via New Delhi o Mumbay su Thiruvananthapuram, Bangalore o Chennai. Qatar Airways Via Doha, Emirates via Dubhai, Gulf Air via Baharain, Turkish Airlines Via Istanbul. • Visto d’entrata: ottenibile presso il consolato indiano di Milano per i residenti nel nord Italia e dall’ambasciata a Roma per i residenti al centro sud. • Operatore turistico specialista sull’India dall’Italia: Top Travel & Tours (topiandiatours.it@gmail.com, www.topindiatour.com) • Ufficio Nazionale del Turismo Indiano: Via Albricci 9, 20122 Milano, Tel. 02804952, info@indiatourismmilan.com

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AROUND THE WORLD

Italia e Turchia

Un binomio dalle grandi potenzialità Mare, archeologia, storia, cultura e gastronomia. Sono tanti gli elementi che accomunano il tesoro turistico dei due Paesi, oggi ancora più vicini nel promuovere i rispettivi patrimoni, grazie a un partenariato che sta già dando ottimi frutti

✒Testo e foto di Mario Masciullo

Istanbul, dettaglio del grande bazar. A destra, l’aereo di Turkish Airlines decorato con le foto dei 30.000 dipendenti nel mondo

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L’industria del turismo rappresenta da decenni uno dei settori trainanti dello sviluppo economico, sociale e culturale del bacino del Mediterraneo, prova ne è il fatto che quest’area, nonostante i venti di crisi, continua a registrare oltre il 30% dei flussi turistici internazionali e dell’intero Mediterraneo. In questo contesto l’Italia e la Turchia rappresentano due tra le destinazioni a più alto potenziale, dal cui partenariato può scaturire un competitivo e duraturo sviluppo turistico dell’intero bacino. La Turchia, in particolare, esercita un fascino unico, attrae flussi turistici che producono cifre invidiabili per numero e reddito: quest’ultimo ammonta a 23.4 miliardi di dollari USA. Sono soprattutto i turisti tedeschi a primeggiare nella classifica dell’incoming con oltre 5 milioni di presenze, seguiti dai russi (3.6), inglesi (2.5), bulgari e georgiani con (1.5), olandesi, iraniani e francesi con oltre 1 milione. Gli italiani si posizionano all’undicesimo posto in graduatoria con 714mila presenze. Risultati più che apprezzabili e in un certo senso inaspettati, come ha dichiarato Enis U˘gur

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direttore dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia di Roma, «la crisi economica europea è stata avvertita anche in Turchia», ci confida, «ma l’allarmismo iniziale degli albergatori nel 2012 si è placato davanti al soddisfacente consuntivo finale, e a fine anno, malgrado le preoccupazioni, siamo riusciti a registrare, rispetto al 2011, un aumento totale di turisti internazionali dell’1,04%. Questo risultato è stato possibile anche grazie al movimento del turismo interno, al quale hanno contribuito i settori pubblico e privato che si sono attivati nel promuovere pacchetti a basso costo».

Una macchina organizzativa potente e tempestiva Tra gli obiettivi del 2013 c’è l’espansione verso i paesi del BRICS con l’apertura di uffici di rappresentanza turistica negli specifici territori. «Il generoso aumento del budget da parte del Governo permetterà ad ogni ufficio di rafforzare l’immagine della Turchia», spiega Enis U˘gur, «in Italia pianifichiamo una campagna pubblicitaria outdoor (con affissioni sui mezzi di trasporto) e sui principali media, con un interesse particolare rivolto alle città di Roma, Milano, Genova, Torino. Saremo poi presenti alle fiere più importanti così come parteciperemo a incontri virtuali


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(sessioni di e-learning) con le agenzie di viaggio. La nostra campagna ruoterà intorno a temi cari ai turisti italiani, che sono delle vere e proprie eccellenze della Turchia, come cultura, storia, archeologia, gastronomia e soprattutto mare: nell’estate 2012 abbiamo conquistato il quarto posto nella classifica delle Bandiere Blu internazionali con 355 assegnazioni per le spiagge e 19 per le marine».

Sopra, i Camini delle Fate a Göreme in Cappadocia, patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco dal 1985. A fianco, cerimonia tradizionale. In alto, a sin. Enis Ugur, direttore dell’ufficio cultura e informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma

Non solo mare Istanbul è il punto di arrivo e tappa di soggiorno obbligata per il 60% dei turisti, prima di procedere verso le aree archeologiche di cui la Turchia è ricca come ad esempio Efeso (in Provincia di Izmir), Troia e Pergamo, la Cappadocia, Antalya e la Costa Turchese, la Provincia di Mu la (con le famose località di Marmaris, Bodrum e Fethiye) oppure verso destinazioni inserite nel Patrimonio UNESCO, di cui 11 già ufficiali e 37 candidate a diventarlo. «Questo “tesoro” storico ed archeologico», fa sapere Enis U˘gur, «sarà incluso tra gli obiettivi di sviluppo della destinazione».Un governo attento alla conservazione del bene comune da tramandare alle future generazioni. Ma quanto costa tutto questo al governo? «Tutto pianificato», risponde Enis U˘gur, «il Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia (è un unico Ministero) gestisce i proventi del turismo investendone una parte in cultura, archeologia e arte. Nel 2011 sono stati spesi 50 milioni di lire turche solo per gli scavi archeologici. Attualmente sono in corso 245 scavi da parte di gruppi stranieri di cui 7 italiani». Anche i musei sono ritenuti un importante patrimonio. «Nel 2011 i visitatori di zone e luoghi culturali sono stati 30 milioni. Il ricavato dei biglietti venduti è stato investito nella costruzione e manutenzione dei siti», spiega U˘gur. Un circuito ideale che contribuisce allo sviluppo del turismo, così come allo sviluppo del turismo

contribuirebbe anche un più solido e proficuo rapporto di scambio tra Turchia e Italia: per ora i turisti turchi in Italia ammontano appena a 180 mila (nel 2012). Tra i motivi principali la difficoltà di ottenere il visto.

Un potenziale tutto da sviluppare La prospettiva di sviluppo tra Italia e Turchia è solo agli inizi: solo una minima parte delle attività congiunte è stata ad oggi realizzata, ma il potenziale, in grado di legare in un circolo virtuoso sviluppo turistico ed economico, è davvero enorme. A questo stanno lavorando gomito a gomito l’ISIAMED (l’Associazione di Amicizia e Cooperazione Italia-Turchia) e l’Ambasciata di Turchia a Roma, un partenariato che ha mosso i primi passi nel 2011 evidenziando da subito risultati positivi. L’Ufficio Cultura e Informazioni gestito da Enis U˘gur a Roma è diventato punto d’incontro culturale della città e senza ombra di dubbio il più attivo in Italia grazie anche alle numerose iniziative, come ad esempio l’organizzazione periodica (una al mese) di mostre d’arte di autori turchi nei campi della pittura, scultura e artigianato, felici di incontrare amatori italiani e far parlare di sé la stampa. Una forma originale e strategica per mantenere attiva l’immagine del Paese e stimolar■ ne la sua visita. 3 2013

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INSIDE THE CHARACTER

di Red Penugo Liberamente ispirato al questionario di Bernard Pivot rivolto agli artisti della trasmissione “Inside the Actor’s Studio”

Francesco Uccello

Segni particolari? Un polpo, il mio animale preferito, sulla spalla La parola che ami di più? Amore La parola che ti piace di meno? Muoviti La paura più grande? Soffrire per una malattia Il film che non consiglieresti mai? Uno di quelli sul genere Vacanze di Natale Il libro da tenere sul comodino? Mo te lo spiego a papà La prima cosa che guardi in una donna? Le gambe La donna ideale? Quella ha fascino e intelligenza La donna che più ti annoia? Quella che parla sempre della stessa cosa Cosa ti deve dire una donna per conquistarti? Non importa cosa mi dice, ma come mi guarda Da cosa dipende la tua felicità? Dal buon rapporto con le persone che amo La persona verso la quale ti senti debitrice per quello che sei oggi? Mia moglie per tutto l’amore che ha mostrato verso di me anche quando non lo meritavo Quali sono le tue ricerche più frequenti su Google? Significato di una parola, qualche regola di grammatica, offerte di viaggi

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La tua sveglia? I miei figli Il tuo debole? Il cibo Se potessi mettere qualcosa in una macchina del tempo e farla trovare ai tuoi discendenti tra duecento anni, cosa metteresti? Tutto quello che ho scritto, anche i post-it su cui annoto le mie idee La cosa più stravagante per cui hai speso dei soldi? Un paio di guanti di camoscio a 18 anni al costo di 60.000 lire L’oggetto più prezioso che possiedi? Un orologio subacqueo con profondimetro Citizen La qualità di cui vai più fiero? Una mente creativa e il pensiero divergente L’indumento a cui non puoi rinunciare? La camicia bianca Il sogno che non hai ancora realizzato? Sono Napoletano, se lo dico non si avvera. Sei invisibile. Qual è la prima cosa che fai? Vado a spiare le commistioni tra mafia e politica Nel tuo frigorifero non può mancare... La bottarga Che cosa proprio non ti riesce? Aggiustare le cose Il gesto più romantico che hai fatto? Ho chiesto a mia moglie di prendere tre giorni di ferie senza dirle dove saremmo andati. Siamo atterrati a Parigi e nella chiesa di Notre Dame le ho chiesto, dandole un anello, di sposarmi Il successo che non ti saresti mai aspettato? Un post che ho scritto sulla diversità pubblicato su Style.it Mai più senza? Un pantalone lungo d’estate

Il regalo che fai più spesso? Fiori Un regalo che vorresti ricevere? L’attrezzatura subacquea per le mie immersioni perché quella che ho è straconsumata Vacanza in albergo 5 stelle o in sacco a pelo? 5 stelle Una vacanza memorabile… In Australia con mia moglie e una coppia di amici La tua serata preferita? Una cena romantica a base di pesce e frutti di mare Un vizio capitale? La gola Cosa vorresti che Dio ti dicesse una volta arrivato in paradiso? Hai visto che bello stare qui? È solo il viaggio per arrivarci che costa un po’ di fatica E chi vorresti incontrare per primo? Leonardo da Vinci

Una laurea in lettere moderne e una specializzazione in comunicazione per ragazzi, Francesco Uccello si definisce un «educAutore». È educatore dal 1998 nella cooperativa sociale Terra e Libertà, che si occupa di infanzia e adolescenza in provincia, ed è autore del blog Mo te lo spiego a papà da cui è tratto anche il libro (Tea, 12 euro) in cui Francesco offre un punto di vista diverso, ma non troppo, da quello di una mamma e infatti il titolo è la frase tipica, tra pazienza e terrore, che un padre pronuncia prima di rispondere a una di quelle domande stravaganti dei bambini. Uccello ama le immersioni subacquee, specie quelle tra i fondali di Ustica, la sua isola preferita. Attualmente vive a Napoli con la moglie Stefania e i loro due figli.


LIBRI a cura di M.M. e C.M.

Autore: Jennifer Probst Titolo: Contratto indecente Casa editrice: Corbaccio Costo: 13,90 euro Romance per adulti sulla scia della trilogia della James dove il giovane rampollo sexy e irritante si innamora dell’attraente e ingenua donna alle prime armi amatoriali. I tempi cambiano, i costumi seguono le mode, le autrici si adeguano alle richieste e noi, ex-bambine, continuiamo a sognare tra le righe. Terapeutico Autore: M.J. Heron Titolo: Implosion Casa editrice: De Agostini Libri Costo: 9,90 euro Si può dire che la storia di questo romanzo sia figlia dei nostri tempi: Implosion viene pubblicato lo scorso ottobre in ebook e resta in classifica per oltre un mese tra gli ebook più venduti e ora è nelle librerie in versione cartacea. Un fantasy che si mescola al thriller e che tiene incollato il lettore fino alla sua conclusione. Bellissimo Autore: Michael Crichton Titolo: Micro Casa editrice: Garzanti Costo: 18,80 euro Crichton era molto avanti nella stesura del libro, quando venne a mancare nel novembre 2008. Dietro di sé aveva lasciato un terzo del romanzo, un trattamento e un cast di personaggi ben definito. Il romanzo segue le vicende di un gruppo di giovani laureati che vengono attirati alle Hawaii per lavorare per una misteriosa compagnia biotecnologica, specializzata in microrobotica... Autore: Katherine Howe Titolo: La casa di velluto e cristallo Casa editrice: Salani Costo: 16,80 euro Dopo il bestseller Le figlie del libro perduto, un nuovo sorprendente paranormal romance sullo sfondo della prima guerra mondiale e dell’affondamento del Titanic. Come nel precedente romanzo, la protagonista è una donna ignara delle sue discendenze magiche e del suo retaggio prodigioso che improvvisamente si ritrova coinvolta in intrighi misteriosi e amori appassionati. Entusiasmante Autore: Wilbur Smith Titolo: Vendetta di sangue Casa editrice: Longanesi Costo: 19,90 euro Hector Cross è un uomo che cerca vendetta e giustizia per la morte della moglie e della figlia. E che, in un vortice di emozioni e scene violente, mostra tutto il suo carattere deciso, ruvido e fuori dagli schemi. Romanzo che si legge tutto d’un fiato. Come sempre, quando c’è di mezzo Wilbur Smith, scrittore da 120 milioni di copie vendute in tutto il mondo

Autore: Lev Tolstoj Titolo: Anna Karenina Casa editrice: Garzanti Costo: 9,90 euro Centro della vicenda è la tragica passione di Anna, sposata senza amore, per il brillante ma superficiale Vronskij. Parallelo a questo amore infelice è quello felice di Kitty per Levin, un personaggio scontroso e tormentato al quale Tolstoj ha fornito i propri tratti. Tra i primi lettori, il romanzo, ebbe Dostoevskij, che così ne scrisse: “Anna Karenina è un’opera d’arte assolutamente perfetta”. Immortale Autore: Albert Espinosa Titolo: Se mi chiami mollo tutto... però chiamami Casa editrice: Salani Costo: 13,50 euro Dani vive in Spagna e si guadagna da vivere rintracciando bambini e adolescenti scomparsi. Un giorno riceve una telefonata di lavoro: dovrà andare a Capri per trovare un bambino rapito. Per Dani, che da poco è stato lasciato dalla fidanzata, Capri è un luogo speciale: era infatti già stato sull’isola in passato, e vi aveva conosciuto una persona molto importante per la sua vita... Autore: Alessia Gazzola Titolo: Sindrome da cuore in sospeso Casa editrice: Longanesi Costo: 11,60 euro Godibile libricino che racconta come la simpatica e un po’ sconclusionata Alice Allevi sia arrivata alla decisione di diventare anatomopatologa. Consigliato a chi è già affezionato ad Alice e a chi vorrebbe conoscerla, visto che la lettura è breve, spensierata e sempre piacevole, come gli altri romanzi dell’ autrice Autore: Janet Evanovich Titolo: Stephanie ammazza 7 Casa editrice: Salani Costo: 16,00 euro Il compito di Stephanie questa volta è semplice, deve trovare un latitante, accusato di contrabbando di sigarette dalla Virginia. Ormai quasi in pensione il ricercato, non ha perso le buone abitudini e la sua scomparsa scatena l’inferno...Stephanie e i personaggi che le ruotano intorno sono simpatici e strampalati. Le situazioni certo a volte sono un po’ strane , ma si ride ad ogni pagina, rimanendo con il fiato sospeso Autrice: Anne Rice Titolo: Risveglio Casa editrice: Longanesi Costo: 14,90 euro Non è una vera e propria scoperta, la trilogia della Bella Addormentata era già stata pubblicata in Italia negli anni Ottanta. In questo primo libro la Rice va oltre la fiaba seguendo le avventure della Bella Addormentata dopo il suo risveglio e indagando quello che è il suo rapporto con un Principe fuori dal comune, un principe tiranno di una corte perversa che, tanto per spezzar ancora quello che è lo schema classico della fiaba, non sarà l’oggetto dell’amore della sleeping beauty

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Cala di Lepre 07020 Palau (Olbia-Tempio) Tel 0789790078 - fax 0789790079 www.delphina.it - incentives@delphina.it

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Resort Cala Di Falco Località Monti di Corru - Cannigione 07020 (Olbia-Tempio) Tel. 0789899200 - fax 0789899202

Resort & Spa Le Dune Klima Hotel Milano Fiere Via Venezia Giulia 8 - 20157 Milano Tel. 02455046.1 - fax 023557386 www.klimahotelmilanofiere.it commerciale@klimahotelmilanofiere.it

Nova Yardinia Resort Località principessa S.S. 106 KM 466.600 74010 Castellaneta Marina (Taranto) Tel. 0998204901 www.novayardiniaevents.com congress@novayardinia.it

Località Li Junchi Badesi Marina 07030 Badesi (Olbia-Tempio) Tel 079610200 - fax 079610333

Via Portuense 2470 - Fiumicino www.marriott.it/courtyard-rome-airport

Grand Hotel di Como

Hotel Marinedda Thalasso & Spa

Golden Palace

Località Isola Rossa - 07038 Trinità D’Agultu (Olbia-Tempio) Tel. 079694185 - fax 079694026

Via dell’Arcivescovado 18 - 10121 Torino Tel. 0115512704 - fax 0115512800 www.goldenpalace.it marketing@goldenpalace.it

Hotel Capo D’orso Thalasso & Spa Località Cala Capra - 07020 Palau (Olbia-Tempio) Tel. 0789702000 - fax 0789702009

Holiday Inn Cava de’ Tirreni

Via Tanca della Torre - 07038 Isola Rossa Trinità D’Agultu (Olbia-Tempio) Tel. 079694155 - fax 079694163

Via del Pianeta Giove 64 - 00144 Roma Tel. 065203265 - fax 065201367 www.cegalingroup.com info@cegalingroup.com

Courtyard by Marriott Rome Airport Hotel

Loc. Cala di Lepre 07020 Palau (Olbia-Tempio) Tel 0789702142 - fax 0789702127

Via Pratolongo 6r - 16131 Genova Tel. 0103773514 - 0103773527 fax 0103773731 - 0103773734 www.capurroricevimenti.it info@capurroricevimenti.it

Cegalin Group Cons. Spa

Viale Castagnola 31 6906 Lugano - Switzerland Tel. +41 (0)91 9732555 fax +41 (0)91 9732550 www.villacastagnola.com info@villacastagnola.com

Via per Cernobbio 41 A - 22100 Como Tel. 0315161 - fax 031516600 www.grandhoteldicomo.com info@grandhoteldicomo.com spaziocomo.grandhoteldicomo.com

Park Hotel & Spa Cala Di Lepre

Capurro Ricevimenti

Corso Mazzini 274 84013 Cava de’ Tirreni (Salerno) Tel. 0892132401 - fax 089349381 www.hisalernocavadetirreni.com www.holidayinn.com/cavade’tirreni

Grand Hotel Villa Castagnola au Lac

Hotel Relax Torreruja Thalasso & Spa

Resort Valle dell’Erica Thalasso & Spa Loc. Valle dell’Erica 07028 Santa Teresa Gallura (OlbiaTempio) Tel. 0789750020 - fax 0789750137

Relactions Via Saturnia 55 - 00183 Roma Tel. 0670393242 www.relactions.com info@relactions.com

Cooperativa Sociale Cristina Piazza Giacoletto 2 Levone Canavese (Torino) Tel. 0124475802 - 333/5804560 www.cooperativacristina.com lucianogoso@me.com

Otherwise Srl Via Vincenzo Monti 8 - 20123 Milano Tel 0246712739 - 347 1410428 www.otherwise.it - gds@otherwise.it

Rome Marriott Park Hotel Via Colonnello Tommaso Masala 54 00148 Roma Tel. 066588 2810 - fax 0665882961 www.romemarriottpark.com

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