Master Meeting Italy's Best 4-2014

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2 Cari lettori 4 2014_Layout 1 13/05/14 08.38 Pagina 6

Cari lettori, il Governo ha detto a chiare lettere di voler rilanciare una strategia nazionale per il turismo, riconoscendo al settore un ruolo chiave per lo sviluppo del Paese. Si prospetta la possibilità di costituire un comitato interministeriale di coordinamento guidato dallo stesso presidente del consiglio per mettere in campo una strategia-paese. Sono sicuramente segnali incoraggianti. Il premier Matteo Renzi è stato sindaco di Firenze e, come tale, conosce bene le problematiche del settore e le esigenze degli operatori, che le associazioni – FederturismoConfindustria, Confturismo-Confcommercio e Assoturismo-Confesercenti, per citare le principali – hanno da tempo manifestato al Governo. Il Governo di Enrico Letta aveva manifestato interesse alle proposte delle associazioni, dopo l’esperienza positiva del Governo di Mario Monti che, a sua volta, aveva rimesso mano a un Piano nazionale di settore. Piano delineato per grandi linee, circostanziate nel corso dell’esperienza di Letta con un raccordo maggiore con le associazioni di settore. In più occasioni era stato annunciato un pacchetto turismo che avrebbe dovuto far perno su un decreto di ampio respiro per intervenire su più punti, dalle semplificazioni fiscali agli aiuti alla ristrutturazione della rete di offerta ricettiva per arrivare allo sviluppo delle reti hi-tech e alla promozione coordinata. Questo provvedimento però non ha visto la luce e probabilmente verrà rimesso in agenda da Renzi e dal ministro Franceschini in un contesto rinnovato. Dalle associazioni c’è stato finora un atteggiamento attendista, dopo una fase di confronto. Certamente è auspicabile il rilancio di una nuova fase propositiva se dal Governo non arriveranno i segnali più opportuni. Di nodi da sciogliere ce ne sono diversi: dal riassetto dell’Enit al rilancio degli investimenti e a una politica di sostegno alla domanda interna. Al tempo stesso dall’Europa arrivano segnali molto evidenti, che non possono assolutamente essere disattesi. A Bruxelles sono pienamente consapevoli che i flussi turistici sono in aumento a livello mondiale e l’Europa, che non vuole farsi scappare le opportunità, sta cercando di rendere più flessibili i visti per aumentare ulteriormente gli arrivi. Un

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punto sul quale l’Italia dovrebbe essere in prima linea, visto che ci apprestiamo a ospitare l’Expo 2015 a Milano e abbiamo un obiettivo di almeno 20 milioni di turisti per l’appuntamento mondiale del prossimo anno. Sarebbe grave se fallissimo. L’altro punto chiave è rappresentato dalle dotazioni comunitarie che dovranno essere utilizzate il più possibile. Su questi punti alle associazioni degli operatori spetta un compito di estrema importanza: intervenire e monitorare l’operato del Governo, che ha ufficialmente voltato le spalle al metodo della concertazione, per sollecitare confronto e riflessione su ritardi e mancanze nell’attuazione degli interventi più necessari e urgenti per consolidare e rilanciare la competitività dell’offerta turistica italiana. Senza dimenticare che un elemento chiave è dato dalle iniziative degli enti locali dai quali arrivano segnali che stanno suscitando polemiche, come nel caso dell’introduzione o addirittura dell’incremento delle tasse di soggiorno. La platea dei comuni si sta allargando e a Roma si è arrivati addirittura alla protesta dell’intera filiera degli operatori turistici di fronte all’orientamento capitolino di aumentare la tassazione sui turisti. Questo è un punto sul quale le associazioni fanno bene a intervenire ma sul quale dovrebbe attentamente intervenire anche il Governo. Non facciamo certo una bella figura in campo internazionale se da un lato aumentiamo le tasse sui turista senza però dimostrare un’adeguata capacità di governance per il settore. Il caso Pompei è emblematico. Ci stiamo dimostrando inadeguati a gestire un sito Unesco di rilevanza mondiale. Alle associazioni di settore il difficile ma decisivo compito di fare quello che gli inglesi chiamano i “cani da guardia” dell’opinione pubblica nazionale e in questo caso mondiale, a difesa degli interessi dell’industria turistica che coincidono con gli interessi del paese ma anche, al tempo stesso, con gli auspici della comunità internazionale, visto che gran parte dell’Italia è dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Buona lettura

Mario Mancini


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Master Meeting Italy’s Best, magazine b2b leader nel target del turismo business, incentive e congressuale, si rivolge anche alla domanda Mice internazionale, attraverso speciali iniziative editoriali. Master Meeting offre ad hotel, aziende e destinazioni turistiche italiane, l’opportunità di promuovere la propria offerta nei principali Paesi stranieri partecipanti a Expo 2015 e nelle più importanti fiere di settore europee. La rivista – primo numero in distribuzione gennaio 2015 – uscirà in edizione bilingue, italiano e inglese. Oltre alla tradizionale distribuzione in Italia (8.300 copie destinate a event manager corporate, organizzatori congressuali e incentive house), sarà inviata, grazie a speciali accordi, a

Camere di Commercio, Consolati, Ambasciate estere in Italia e di Italia all’estero, alle sedi Enit del mondo e diffusa in occasione di Imex, Eibtm, Wtm, Mitt, Bit e Btc. La distribuzione di Master Meeting Special Edition Expo 2015, verrà fortemente amplificata con l’invio, nella versione on line sfogliabile, al nostro data base estero:15.000 nominativi profilati, event manager di primarie aziende situate in Germania, Inghilterra, Olanda, Spagna, Francia, Russia, Emirati Arabi, Stati Uniti, Brasile, Giappone e India.

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tphone (non solo dai dispositivi Apple come era prima). Verrà inviata, in fase di lancio, attraverso un link, alle 15.000 aziende presenti nel nostro data base estero, che potranno scaricarla gratuitamente. Il servizio internazionale di direct email marketing Germania, Inghilterra, Olanda, Spagna, Francia, Russia, Emirati Arabi, Stati Uniti, Brasile, Giappone e India a portata di click. Da oggi, i clienti di Master Meeting potranno promuovere la propria offerta anche nel mondo, attraverso l’invio di newsletter personalizzate a oltre 15 mila decision makers di primarie aziende estere, situate in Europa, America, Medio Oriente e Paesi Emergenti.

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sommario

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Indice

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Cari lettori

HOTEL&FINANZA

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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

INCHIESTA

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Start up. Arrivare sul mercato. E restarci. Creare valore condiviso per uscire dalla crisi

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FOCUS SARDEGNA

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Borgo Egnazia. San Domenico Golf Chervò Golf. Hotel Spa&Resort San Vigilio Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel & Resort UNA Hotels & Resorts Mitsubishi Electric

SPEED MEETING

74

L’evento che piace all’azienda

SPEED MEETING LE TRE SCELTE DI MM

76 78 80

AS Hotel Limbiate Fiera Hilton Worldwide: Milano, Firenze, Roma Sheraton Milano Malpensa Airport Hotel&Conference Centre

LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

82

Fare web marketing con ritorno

MARKETING & COMUNICAZIONE

84

Dimmi che nome hai...

UNA METAFORA PER CRESCERE

DESTINAZIONE GOLF

58

DESTINAZIONE GOLF SELECTED BY MM

Golf&turismo, un business in crescita

88

Nata da una costola

LA PAROLA AL FORMATORE

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Aziendal graffiti. Parte terza

FINANCE CONFIDENTIAL

90

Borse mondiali ai massimi. È in arrivo una nuova crisi?

IL PARERE DEL LEGALE

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Autisti temerari e responsabilità del tour operator


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SALA PEGASO 80mq per accogliere fino a 75 persone. La sala è situata al primo piano ed è dotata di luce naturale. Con disposizione fissa a platea, è dotata di podio, cabina regia, Wi-Fi, audiovisivi di base, videoproiettore.

SALA ROMANA La sala ha un’ampiezza di 50mq, si trova al terzo piano dell’edificio, con luce naturale. Dotata di tavolo ovale per lavori di gruppo, audiovisivi di base, Wi-Fi.

SALA CLARET Situata al piano terra, 50mq di superficie con luce naturale, è indicata per piccoli meeting con un massimo di 25 persone, attrezzata con audiovisivi di base, Wi-Fi.


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SOMMARIO

148 150 152 154

Grand Hotel Ritz Hotel Savoy Palace Klima Hotel Milano Fiere Villa Quaranta Park Hotel

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ GREEN EXPERIENCE

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Palacongressi di Rimini

156 158 160

Cegalin Group Energy T.I. diventa Group Franco Lapini. Argenterina fiorentina da oltre cinquant’anni

SCENARI DEL TURISMO

96 100 104 108 112 114

Per un rilancio della meeting industry italiana

MI PIACE

Travel Manager: le priorità L’avanzata cinese e l’anno che verrà Il green: un’opportunità per l’industria dell’ospitalità di lusso La nuova era del Grimaldi Forum Monaco Dolomiti Belluno Convention Bureau

SAI L’ULTIMA?

116 134

Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità Holiday Inn Nola Naples. Un hotel modello in Campania

AERONEWS

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Federico Francesco Ferrero

NUOVI SCENARI

Notizie dal mondo Emirates

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La sharing economy e il nuovo modo di viaggiare

IL PERSONAGGIO DEL MESE

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Mario Milana. Tutto è movimento sopra un pizzico di follia

COSTUME E SOCIETÀ

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L’intelligenza degli oggetti

LE LOCATION DI MM

142 144 146

Grand Hotel Villa Castagnola Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Hotel Indigo Rome - St. George

LE VIE DELL’INCENTIVE

172

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Convegni a Utrecht




4 Hotel & Finanza 4 14_Layout 1 13/05/14 08.39 Pagina 13

Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

SCENARI

IL LABIRINTO DEI VALORI ALBERGHIERI

HOTEL TRANSACTION

INVESTIMENTI. LA CORSA È COMINCIATA MARKETING

QUANDO L’ESPERTO SEO È MAESTRO IN CAMOUFLAGE

ITALIAN HOTEL MONITOR Il primo trimestre 2014 lancia segnali di ripresa. Prezzi stabili nei quattro stelle e R.O. in crescita nelle principali città. Ai vertici della performance trimestrale Milano (67%), e Roma (62,6%)

OSSERVATORIO TURISTICO DELLA MONTAGNA La stagione invernale 2013-2014 si chiude con una flessione del movimento turistico. Gli amanti della vacanza bianca si accontentano di brevi soggiorni destando preoccupazione nel 40,7% degli operatori

BABY BOOMERS. SONO LORO I “FUTURES” DEL MERCATO DEI VIAGGI Oggi, troppi albergatori (poco avveduti) danno la caccia ai nativi digitali, dimenticando che i turisti per eccellenza sono i baby boomers, figure autorevoli, benestanti, con un reddito sicuro, che hanno imparato a risparmiare soldi ma anche a goderseli


4 Hotel & Finanza 4 14_Layout 1 13/05/14 09.52 Pagina 14

Editoriale di Aureliano Bonini*

“Il labirinto dei valori alberghieri” ochi operatori si sono resi conto del crollo degli investimenti in alberghi e resort stagionali. E del fatto che nessuno investe in località “nuove” che, partendo da zero, richiedono sforzi di marketing per la creazione dell’appeal necessario per emergere. Nel 2014 si segnalano rarissimi interventi milionari in località affermate come Cesenatico, Salsomaggiore Terme, Venezia, Milano, la retromarcia innestata nel 2008 ha quasi azzerato gli investimenti per nuove attività alberghiere, uno stop che ha contagiato tutte le tipologie ricettive anche quella congressuale. Contemporaneamente sono sparite dal mercato le principali compagnie che gestivano villaggi turistici. Ma il dato più pesante è quello dell’interruzione totale degli studi d’area e delle analisi di fattibilità per alberghi a 3 stelle, villaggi vacanze e resort. Continua d’altra parte lo sviluppo delle masserie pugliesi, una mossa fortemente sentimentale più che commerciale. Quanto agli operatori che comprano alberghi sulle rive del mare non sbagliano perché, acquistando piccoli hotel a 40.000 euro camera (40 camere per 1,6 milioni di euro), possono ricavare un reddito lavorando 60-80 giorni all’anno. D’estate l’Italia va in vacanza quando tutto costa il doppio, senza guardare ai prezzi, e quindi le gestioni familiari possono ancora sopravvivere, anche senza investire in adeguamenti e ringiovanimenti. In questo quadro le richieste di prestiti alle banche si sono fortemente contratte, visto che ora gli istituti di credito pretendono delle valutazioni a reddito che garantiscano margini sufficienti per il rientro del debito (il G.O.P. deve essere brillante per assicurare il pagamento delle rate del mutuo). Nessuna banca vuole l’immobile in garanzia, non saprebbe più che farsene. Conclusione di questa fase: non facendosi più studi di mercato e analisi di fattibilità, quello che sappiamo di economia e finanza alberghiera si riduce ai dati del 2009, agli albori della crisi. Sul piano nazionale si possono intravedere occasionali investitori (sceicchi, fondi sovrani e fondi anglo-asiatici) che rilevano strutture ricettive di eccellenza, preferibilmente alberghi di lusso, nelle 4 città

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*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.

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chiave del Bel Paese (Milano, Roma, Firenze e Venezia). Altri fondi acquistano quote di villaggi turistici non più operativi ma situati in location tonanti del sud e delle isole, in vista di una ripartenza dell’edilizia turistica (es. Costa Smeralda). Nonostante dunque il dollaro debole rispetto all’euro i rari investimenti che vengono effettuati in Italia si concentrano su destinazioni mature, collaudate e rinomate, in grado di funzionare subito e di produrre cash flow: a Milano e Roma i cantieri sono visibili. Le società che gestiscono puntano ai movimenti di cassa in attesa della fine della crisi, perché adesso si può comprare una albergo a costi inferiori rispetto a quelli necessari per la sua costruzione, terreno compreso. E se serve il credito, il nulla osta per l’acquisto si ottiene solo con la valutazione professionale del reddito che l’albergo può produrre nei 5 anni a venire. Le banche hanno imparato a dotarsi di valutazioni di breve periodo perché con quelle ventennali si sono riempite di avanzi. La presenza nei bilanci bancari di sofferenze e di “bad company” spesso è dipesa dall’incompetenza e dall’eccessivo indebitamento, da locazioni affidate a brand poco seri, da affidamenti troppo generosi e poco chiari. In sostanza le catene alberghiere italiane (escluse un paio) si sono indebitate per ragioni tutt’altro che manageriali. Nella nostra lunga esperienza da consulenti alberghieri il 2013 è diventato un punto di svolta: tra penose leggende sui Bric e promesse esaltanti sull’EXPO, tutti si sono resi conto che investire negli alberghi è rischioso. Se osservate quello che accade nelle grandi città vedrete nascere alberghi quasi sempre privi di fattibilità economica, costruiti da compagnie che pensano di ottenere una market share superiore a quella dei competitors esistenti. Ricordate la miopia del 1990? Chi ha vissuto quel periodo ricorderà quanti investitori andarono in bancarotta, ma dopo un quarto di secolo il ciclo si rinnova e gli errori si ripetono.

Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti.


4 Hotel & Finanza 4 14_Layout 1 13/05/14 09.52 Pagina 15

HOTEL TRANSACTION

La corsa è cominciata Con i 2,5 miliardi di euro Ue destinati alla ristrutturazione del comparto alberghiero nei prossimi cinque anni, la macchina degli investimenti si riavvierà, creando in Italia nuove opportunità per gli investitori stranieri, grazie anche alla ritrovata stabilizzazione politica er il settore immobiliare-turistico lo scenario si presenta oggi certamente più favorevole. Per quanto riguarda specificamente l’Italia va intanto precisato che un banco di prova importante sarà costituito dalla gestione dei fondi comunitari. Per il comparto alberghiero, nelle pieghe della programmazione 2014-2020, si può arrivare a stimare una dotazione di risorse Ue che complessivamente ammonterebbe a circa 2,5 miliardi di euro, mettendo insieme diversi capitoli del complesso strumento di programmazione strutturale europea. E sì perché per mobilitare queste risorse occorre avere un’elevata capacità di progettazione e poi bisogna che vengano messe in campo risorse pubbliche nazionale e locali accanto a fondi di privati. Per la prima volta però si pone attenzione alla ristrutturazione del patrimonio alberghiero esistente e si vanno a sostenere nuove iniziative di sviluppo. Potrebbe essere la chiave per sbloccare oltre un centinaio di progetti di nuovi investimenti fermi per difficoltà finanziarie oltre che per lungaggini procedurali e burocratiche. Il riavvio degli investimenti immobiliari-turistici avrebbe però un effetto moltiplicatore. Se la macchina riparte i progetti di investimento aumentano e al tempo stesso si crea maggior valore nel settore. L’interesse degli investitori verso l’Italia resta in generale molto alto. La stabilizzazione della situazione politica sta contribuendo a dare ulteriori garanzie agli investitori esteri che valutano oggi l’Italia come un paese di buone prospettive e con valutazioni tutto sommato basse. Quindi con la possibilità di interessanti rivalutazioni. Un po’ tutte le grandi catene alberghiere internazionali hanno messo in campo

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massicci programmi di espansione, da Hilton a Marriott, da Accor a InterContinental e a Nh. In Italia, in particolare ci sono diversi dossier aperti che troveranno presto uno sbocco, da Una a Boscolo, da Ata ad Acqua Marcia, con in portafoglio ottime posizioni. Si sta poi intensificando la ricerca di immobili di alto pregio – ex conventi, strutture pubbliche in dismissione, castelli e masserie – che via via diventano resort di fascia alta. Da dove arrivano i capitali? Da Medio ed Estremo Oriente innanzitutto. C’è invece da valutare cosa accadrà sul fronte degli investitori russi dopo la crisi in Ucraina e le sanzioni internazionali verso il regime del presidente russo Vladimir Putin. Ma l’attenzione che dal Medio Oriente si sta mostrando verso l’Italia compensa ampiamente lo stallo sul fronte russo. Al tempo stesso dall’area cinese si rilancia sulle opportunità in Europa e in particolare in Italia. Sarebbero stati infatti aperti diversi dossier su quella miriade di proprietà che banche e assicurazioni hanno in Italia campo eno-turistico e alberghiero. Banche e assicurazioni hanno gestito finora degli autentici gioielli fuori però dal

loro core business. Location di charme servite più che altro come occasioni di ospitalità vip. Ora sembra arrivato il momento della razionalizzazione (i bilanci bancari in particolare non sono particolarmente floridi in questo momento) e molte proprietà ville, casali, interi borghi, cantine di lusso e piccoli resort stanno arrivando sul mercato. Chi le valuta? Arabi e cinesi, innanzitutto, ma c’è anche un grande ritorno degli americani. Il binomio vino e turismo è vincente sui mercati d’Oltreoceano. Gli operatori del settore sottolineano poi che sono diventate più profittevoli anche le gestioni di piccole proprietà di charme in location di richiamo e che una sfida importante sarà poi giocata sull’integrazione mare-hotel e sugli alberghi diffusi. In Italia ci sono circa 15mila borghi di alto interesse storico che attendono di essere valorizzati e rilanciati. La corsa è già cominciata e abbraccia un po’ tutto il paese. La novità su questo fronte è l’ingresso di capitali turchi e israeliani, tra Sicilia e Nord-Est. Insomma, una piccola rivoluzione è in atto. Annarita Maggi

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HOTEL TRANSACTION

Buone notizie per gli investitori... Parola di Barry Sternlicht economia del Vecchio Continente è destinata ad essere ok». Questo è il parere di Barry Sternlicht, CEO di Starwood Capital Group. Secondo uno dei “guru” dell’industria dell’ospitalità mondiale, saranno in particolare Spagna e Italia i paesi destinati a superare le difficoltà e ad emergere perché in questi paesi la domanda di alloggio “alto di tono” è superiore all’offerta. «Non vedo il rischio euro», ha detto recentemente Sternlicht il cui gruppo di private equity controlla 33 miliardi dollari di asset alberghieri in locazione, franchising e management contract. Sternlicht, fondatore di Starwood Capital Group e del brand W Hotels, vede grandi possibilità di sviluppo e di gestione in Europa per le catene che offrono ospitalità di lusso e upper upscale. La rimonta dell’Europa in effetti potrebbe prendere spunto dall’attuale scarso numero di hotel ad alto comfort, mentre circola una clientela internazionale più ricca e più esigente di quella che viaggia in altri paesi. Attualmente la domanda deve adattarsi e alloggiare in alberghi datati (mediamente con 50 anni di vita) che ora stanno riscuotendo l’interesse degli investitori internazionali i quali prevedono un cambiamento positivo dei fondamentali eco-

«L’

nomici europei e un quinquennio di dati positivi. In effetti tutti i benchmark indicano che il mercato del lusso non risente della congiuntura negativa e neppure dell’elevato indice di disoccupazione. Sembra che le difficoltà economiche, la scarsità di credito e la disoccupazione accentuino la domanda di qualità, di prestigio e di comfort da parte dei frequent travellers. Sternlich sostiene che «le nazioni indirizzate verso il miglioramento del business sono Spagna e l’Italia, perché dopo la paura si sono messe a lavorare seriamente e duramente». Ci sembra quasi incredibile che non siano la Germania e il Regno Unito a cavalcare l’onda dello sviluppo bensì le due nazioni più “chiacchierate” come Spagna e Italia. Gli albergatori, a questo punto, si chiederanno cosa fare e come farlo. Se è vero quello che prevede Sternlich, se la tendenza è davvero positiva... senza avere fatto nulla, quali azioni e iniziative intraprendere nel 2014? Sternlicht consiglia di non fare nulla al momento, suggerisce di aspettare e semmai espandersi in altre zone, verso Est... in nazioni come la Polonia, dove è possibile ottenere facilitazioni e rendimenti alberghieri elevati.

MARKETING

Quando l’esperto SEO è maestro in camouflage lmeno la metà di quelli che viaggiano nel 2013 ha fatto un giro su internet prima di prenotare. E continuerà ad accadere nel 2014, mentre l’onda delle transazioni economiche che seguono quel “giretto” su internet si ingigantisce. Gli inesperti, i turisti fai da te, ma anche chi si ritiene esperto, vanno su internet in cerca di ispirazione. Indagano su un albergo o un ristorante alla ricerca di una guida sicura prima di decidere dove andare, cosa fare o dove alloggiare... ma non sempre ci azzeccano! Perché la rete è una giungla, abitata da furbetti e con poche regole, insomma non è lo specchio della buona ospi-

A

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talità. I siti web che hanno preso il posto delle brochure, delle guide e dei magazine specializzati spesso non dicono la verità e allora che cosa devono fare i migliori albergatori per allertare i turisti affinché osservino attentamente e scelgano i segni caratteristici della buona ospitalità? Come si può incrociare la domanda inesperta e avvertirla mentre cerca queste informazioni? Il primo passo è avere un sito accattivante, con delle foto recenti ad alta definizione, foto suggestive che la dicano lunga sull’ospitalità e che non parlino di muri, finestre e pavimenti, ma di servizi e comfort, accoglienza e competenza, con testimonianze di clienti veri. I testi-

monial servono per combattere le finte recensioni e più celebri sono meglio è. Il secondo passo è conoscere come si muovono i motori di ricerca per possedere un sito che si faccia vedere frequentemente. A questo punto sentirete parlare di SEO (Search Engine Optimization) ovvero del processo che influisce sulla visibilità di una web page durante una spontanea e naturale ricerca di ospitalità in una certa destinazione o territorio. Il mercato si è riempito di esperti SEO e noi dobbiamo sperare che le loro tecniche di ricerca non migliorino perché già ora l’ottimizzazione spesso consente ai peggiori di sembrare migliori.


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Per essere una nazione turisticamente affidabile dobbiamo fare di tutto affinché i buoni alberghi non vengano spazzati via dai maghi delle tecnologie digitali e sperare che le aziende ricettive continuino a contare per quello che offrono non per quello che appaiono in Internet. Il web è diventato un reticolo informativo altamente frequentato da maestri del “camouflage” e da truccatori della qualità che nessuno sorveglia, dove potenziali clienti frettolosi e albergatori che utilizzano trucchi per ottimizzare la propria presenza sulla rete si incontrano. L’incontro avviene purtroppo con la complicità dei motori di ricerca che guadagnano fiumi di denaro ottimizzando on-page, off-page e “a video” un certo indirizzo, un certo nome. Con una scaltra indicizzazione delle pagine web i maestri del SEO possono assicurare ad alberghi di scarsa qualità un posizionamento che c’entra poco con quello che i viaggiatori veramente desiderano in termini di comfort e servizio. Siamo ancora senza un’authority, senza garanti della qualità ospitale, senza una classificazione alberghiera decente (in Italia è addirittura autodeterminata) quindi diventa inutile colpevolizzare gli alberghi che cercano di attirare i clienti e di ottenere maggiore visibilità dai frequent travellers che a milioni quotidianamente cercano un camera d’albergo tra 20 milioni di siti internet planetari. Per quanto è dato sapere dai nostri lettori-albergatori che nel 2013 hanno ottimizzato la loro presenza internet attraverso degli specialisti SEO, gli investimenti hanno inciso positivamente sulla loro attività facendo aumentare la Room Occu-

COMPRAVENDITE E LOCAZIONI DI HOTEL DISPONIBILI SUL MERCATO Categoria

Camere

Location

4 stelle

162

Firenze

Asset di 3 HOTEL 3/4 stelle

220

Firenze

4 stelle direttamente sul mare

130

Salento

4 stelle con spiaggia privata

110

Rimini

4 stelle

100

Bari

4 stelle

70

Treviso

4 stelle

107

Lamezia Terme (CT)

4 stelle

50

Bisceglie (BT)

4 stelle (business e leisure)

70

Brindisi

4 stelle

85

Martina Franca (TA)

4 stelle (castello)

24

Canavese (TO)

3 stelle commerciale

60

prossimità Verona

3 stelle

42

Salice Terme (PV)

3 stelle

38

Rimini

3 stelle

53

Bormio

3 stelle

60

Linate (MI)

3 stelle

45

Zocca (MO)

3 stelle (avviamento)

54

Milano

LOCAZIONI HOTEL 5 stelle apertura 2015

168

Salsomaggiore (PR)

3 stelle

38

Torino

3 stelle

56

Riviera Romagnola

informazioni riservate daniela.raffaldi@communicationagency.it

pancy ma talvolta hanno anche fatto perdere pezzi di customer satisfaction. Tra di loro qualcuno si lamenta per avere pagato crescenti commissioni alle Online Travel Agency, ma per una R.O superiore

Nota società di gestione con una rete nazionale di 9 alberghi CERCA in LOCAZIONE albergo 3-4 stelle a Milano per informazioni daniela.raffaldi@communicationagency.it

all’80%. Lamentarsi per le commissioni è sacrilego. Per battere il muro delle offerte ottimizzate si può ricorrere a degli stratagemmi, ad esempio ai video: un video sulle piccole colazioni (dal buffet di prodotti nobili a come si servono) un altro su come si preparano le camere e infine un video sull’accoglienza. Piacciono molto, più dei commenti di Tripadvisor e bastano per sedurre gli inesperti e gli ingenui del web in attesa di un authority autorevole. In un mondo nel quale troppi credono di potere scoprire l’hotel migliore e “meno caro” navigando, il rischio di essere assaliti da “filibustieri” è evidente ed è improbabile che diminuisca. 4 2014

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ITALIAN HOTEL MONITOR

Il primo trimestre 2014 lancia segnali di ripresa. Prezzi stabili nei quattro stelle e R.O. in crescita nelle principali città. Ai vertici della performance trimestrale ci sono Milano, con un tasso di occupazione superiore al 67%, e Roma (62,6%) l primo trimestre 2014 ha fatto registrare una leggera ma emblematica ripresa del tasso di occupazione camere con un +1,3%. Il dato medio nazionale tocca il 56,3%, con picchi di crescita di 4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si può definire “stabilità” l’andamento dei prezzi che flettono appena dello 0,1% assestandosi di poco al di sotto dei 102 euro di media (101,93 euro) negli hotel a 4 stelle. L’occupazione camere (R.O.), che nel 1° trimestre dell’anno è storicamente su livelli più bassi rispetto alla media annua, è cresciuta in quasi tutte le più importanti città della Penisola: +1,7% a Milano, +2,9% a Torino, +3,0% a Venezia, +4,0% a Roma, +4,2% a Napoli. Complessivamente il tasso di occupazione camere tra gennaio e marzo è sceso solamente in 10 città su 46. Sul fronte dei prezzi da segnalare in particolare • diminuzione delle tariffe a Catania (–4,2%), Bologna (–4,0%), Palermo (–3,5%), Ferrara (–3,2%); • aumento a Pesaro (+4,0%), Pisa (+3,2%) e San Marino (+3,0%). Interessante notare la ripresa trimestrale dei 3 stelle (+1,3 punti di occupazione camere pur con un –1,1% di prezzo medio camera). Quanto alla fascia Luxury e Upscale, in entrambi i casi R.O. in salita di oltre 2 punti percentuali e prezzi sostanzialmente stabili. Ai vertici della performance trimestrale ci sono Milano, con un tasso di occupazione superiore al 67%, e Roma, l’unica altra città italiana sopra la fatidica soglia del 60 percento (62,6%). Per quanto riguarda le tariffe di vendita al primo posto si conferma ovviamente Venezia con 139,64 euro di prezzo medio camera nel trimestre (+1,8% rispetto allo stesso periodo 2013), poi ci sono Milano (123,29 euro) e Firenze (111,24 euro) entrambe in lieve flessione, quindi Torino (102,34) e Roma (101,33 euro) queste ultime, invece, in leggera crescita.

I

SONDAGGIO ONLINE SULL’OSPITALITÀ 5 STELLE E 5 STELLE DE LUXE La parte migliore dell’ospitalità italiana ha bisogno di essere esaltata in quanto “faro” di immagine per il turismo internazionale. Master Meeting invita i professionisti del settore alberghiero (presidenti, proprietari, direttori e manager) e le persone che - come Lei - sanno sa cosa accade veramente negli alberghi a 5 stelle e a 5 stelle De Luxe a dedicare pochi minuti a questo sondaggio. Cosa vogliono e quali benefici si aspettano i turisti abbienti quando alloggiano nei 500 alberghi che ospitano la migliore clientela del pianeta? Il Suo parere assolutamente riservato è fondamentale per delineare quello che sta accadendo nella fascia più alta dell’industria dell’ospitalità.

INVITO AD ADERIRE A ITALIAN HOTEL MONITOR Un servizio completamente gratuito per i lettori di Master Meeting Il Monitor, punto di riferimento nazionale che si affianca ai benchmark attivi nelle maggiori città, consente agli albergatori (anche a quelli dei capoluoghi dove i benchmark non arrivano) di disporre a richiesta di scenari locali basati sull’indice di occupazione camere e sui prezzi medi mensili (Iva e breakfast compresi). IHM è uno strumento utile per capire il mercato e scoprire quanto pagano davvero i clienti. Aderire a Italian Hotel Monitor richiede meno di un minuto ma regala ai rispondenti una misura della loro performance e li aiuta a capire dove, come, perché, a che prezzo si muove la domanda. L’adesione da diritto a un report sulla performance alberghiera della città in cui l’albergo aderente si trova. Per aderire inviare una email a info@trademarkitalia.com

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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-MAR 2014 Occupazione e Prezzo per Città Città

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + +

AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA

Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Gen-Mar Gen-Mar Var 2014 2013 14/13

49,1 54,9 52,6 67,1 40,0 36,7 59,2 50,6 45,7 48,1 49,2 51,4 54,5 47,8 45,6 50,2 48,9 47,0 47,1 42,3 54,0 51,5 45,8 44,4 59,6 48,9 49,3 47,6 45,9 33,4 62,6 43,4 44,2 44,0 48,5 49,8 47,9 41,3 50,2 40,4 40,7 47,4 44,8 50,6 52,1 47,3 56,3

47,4 52,0 51,5 65,4 39,2 36,5 57,3 49,4 43,1 46,6 49,1 48,3 51,5 46,8 42,8 46,0 47,1 48,9 48,8 41,9 51,5 51,0 44,7 46,7 59,7 49,0 50,7 49,9 43,8 31,5 58,6 41,8 41,9 42,3 46,7 45,6 47,8 36,5 48,5 41,8 41,6 44,6 42,5 52,2 48,2 46,6 54,0

1,7 2,9 1,1 1,7 0,8 0,2 1,9 1,2 2,6 1,5 0,1 3,1 3,0 1,0 2,8 4,2 1,8 -1,9 -1,7 0,4 2,5 0,5 1,1 -2,3 -0,1 -0,1 -1,4 -2,3 2,1 1,9 4,0 1,6 2,3 1,7 1,8 4,2 0,1 4,8 1,7 -1,4 -0,9 2,8 2,3 -1,6 3,9 0,7 2,3

Gen-Mar 2014

Prezzo Medio Gen-Mar Var 2013 14/13

86,58 102,34 87,76 123,29 91,56 82,07 86,49 87,86 83,46 83,71 87,03 89,24 139,64 88,83 85,52 83,06 83,82 86,33 88,86 89,20 90,58 85,34 83,86 63,94 111,24 87,43 86,31 84,30 78,81 83,14 101,33 81,72 82,71 79,99 86,24 93,42 84,77 83,50 81,18 78,61 83,63 86,16 82,66 83,85 90,53 84,19 101,93

85,25 102,07 89,79 124,41 91,70 83,50 86,95 88,11 85,23 84,01 88,15 90,09 137,17 90,24 84,25 82,22 83,31 86,37 89,26 92,17 94,34 86,09 83,63 62,07 113,49 84,70 85,96 84,76 75,77 84,09 101,11 80,46 81,31 79,65 89,21 93,45 84,60 81,78 78,88 75,41 83,32 89,32 81,02 87,57 90,14 84,44 102,08

1,6% 0,3% -2,3% -0,9% -0,2% -1,7% -0,5% -0,3% -2,1% -0,4% -1,3% -0,9% 1,8% -1,6% 1,5% 1,0% 0,6% 0,0% -0,4% -3,2% -4,0% -0,9% 0,3% 3,0% -2,0% 3,2% 0,4% -0,5% 4,0% -1,1% 0,2% 1,6% 1,7% 0,4% -3,3% 0,0% 0,2% 2,1% 2,9% 4,2% 0,4% -3,5% 2,0% -4,2% 0,4% -0,3% -0,1%

Città

Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale

VENEZIA MILANO FIRENZE TORINO ROMA NAPOLI BOLOGNA VERONA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

50,9 59,7 51,5 52,30 53,4

Città

Luxury

VENEZIA MILANO FIRENZE TORINO ROMA NAPOLI BOLOGNA VERONA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

379,12 338,31 360,00 249,41 310,82

54,5 67,1 59,6 54,9 62,6 49,8 54,0 47,8 52,6 47,9 56,3

53,1 63,3 58,0 54,2 63,6 51,4 51,4 46,0 52,1 49,8 52,2

Prezzo Medio Upscale Midscale

139,64 123,29 111,24 102,34 101,33 93,42 90,58 88,83 87,76 84,77 101,93

79,67 66,25 61,11 59,58 63,05 51,90 57,53 52,77 51,25 51,26 54,67

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Gen-Mar 2014

Occupazione Camere Gen-Mar Var 2013 14/13

53,4 56,3 52,2

51,2 54,0 50,9

2,2 2,3 1,3

Gen-Mar 2014

Prezzo medio Gen-Mar Var 2013 14/13

310,82 101,93 54,67

311,57 102,08 55,29

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

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-0,2% -0,1% -1,1%


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OSSERVATORIO TURISTICO DELLA MONTAGNA

La stagione invernale 2013-2014 si chiude con una flessione del movimento turistico. Gli amanti della vacanza bianca si accontentano di brevi soggiorni, destando preoccupazione nel 40,7% degli operatori l turismo sta ripiegando e la stagione invernale 2013-2014 ha dato risultati poco soddisfacenti – La riduzione delle settimane bianche accompagnata dal consolidarsi di week end e short breaks sta assumendo caratteri dominanti nel 95% delle località alpine italiane – La particolare congiuntura meteorologica dell’inverno 2013/14, che ha portato abbondantissime nevicate sulle montagne italiane, ha però penalizzato proprio i turisti del week end, particolarmente meteosensibili – Si accentuano la spasmodica attenzione alla spesa e la caccia agli sconti via web con gli italiani inesperti che prima inseguono i prezzi e poi si lamentano in rete – Nonostante l’eccellente innevamento nella maggior parte delle località e l’apertura degli impianti, per Pasqua moltissimi operatori del ricettivo sono rimasti chiusi (il 52,4%). Gli appassionati della “vacanza bianca” in quota appaiono sopraffatti dalla crisi e si accontentano sempre più delle escursioni e dei brevi soggiorni di 2-3 notti. La caduta dei budget di spesa dei turisti preoccupano gli operatori turistici che vedono i loro ricavi contrarsi, mediamente oltre i 5 punti percentuali rispetto allo scorso inverno. C’è tuttavia un incredibile 13,5% di operatori del Panel che ha visto aumentare il proprio giro d’affari seppure di una percentuale compresa tra il 3 e il 4%... sono quelli attivi nelle località con elevate quote di turismo internazionale.

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L’Osservatorio Turistico della Montagna*, nel confronto con le stagioni precedenti, non certo segnate da performance brillanti, evidenzia che una fetta importante di operatori turistici è preoccupata e insoddisfatta: • il 40,7% ammette un significativo calo del giro d’affari nella propria struttura (mediamente compreso tra il 10 e il 12%); • il 45,8% dichiara di aver difeso i fatturati aumentando i prezzi (sull’esempio dei colleghi balneari nell’estate 2013). In sostanza, quasi la metà degli operatori ha ottenuto una “patta” economica con l’inverno passato archiviando tuttavia il calo delle presenze; * Le rilevazioni dell’Osservatorio della Montagna sono avvenute attraverso una serie di interviste telefoniche, e-mail e questionari auto-somministrati nel periodo 1-10 aprile. Il campione di riferimento è composto da operatori del settore ricettivo (453 tra alberghi, residence, agenzie di affittanze turistiche) e turisti italiani con almeno 5 anni di esperienza in fatto di vacanze in montagna. Con questi dati e grazie alla sua storica compartecipazione alla vita e all’evoluzione delle imprese alberghiere, Trademark Italia elabora un “barometro” dell’andamento turistico nei principali comprensori della montagna italiana raccogliendo continuamente informazioni congiunturali sulle maggiori località alpine svizzere, francesi e austriache.

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• il 16% si lamenta e accusa la pubblica amministrazione di negligenza. La riduzione dei consumi turistici è ormai un dato consolidato che neppure le politiche tariffarie, le iniziative promozionali, gli sconti e le offerte riescono a combattere. Lo spettro è lo stesso che circola nel sistema balneare italiano: logico temere per la qualità dell’offerta e complessivamente del prodotto. A determinare la flessione del movimento è la clientela italiana: la diminuzione dei turisti italiani (spesso in doppia cifra) viene confermata da 6 albergatori su 10, mentre la crescita di turisti stranieri registrata dal 45,7% degli operatori turistici (dato in progressiva crescita nell’ultimo triennio) non basta a tamponare la contrazione della domanda nazionale. Per quanto riguarda le provenienze estere, i mercati leader per la montagna italiana si confermano quello tedesco (20,8% dell’incoming estero), quello del Be.Ne.Lux (12,6%), quello polacco (11,5%) e quello russo (10%). Al di là dunque del dato apparente, secondo cui il 53,2% degli intervistati archivia una stagione di stabilità, la diminuzione delle presenze viene considerata allarmante, mentre la crescita dei prezzi di altissima stagione una soluzione tattica già largamente utilizzata dagli operatori italiani che hanno intuito che il grosso del mercato si muove quando comunque “tutto costa di più”. L’indagine conferma che • il 26,3% chiude l’inverno con il segno meno, • il 20,5% afferma che questa stagione è andata meglio dello scorso anno (tra +1 e + 5%, risultato comunque straordinario per gli operatori turistici dei comprensori con significative quote di mercato straniero: Valtellina, Ponte di Legno-Tonale, Val Gardena e Val Badia in particolare); • il 48,7% evidenzia il crollo delle settimane bianche, con i mesi di gennaio e febbraio che risultano negativi rispetto all’inverno scorso per tutti gli operatori; • il 32,3% considera soddisfacente l’andamento delle festività di Natale e Capodanno quando la montagna ha fatto addirittura registrato una crescita del movimento turistico. Per Capodanno (il periodo con i prezzi più elevati) il 94% degli intervistati ha dichiarato che la performance è stata in linea o superiore a quella dello scorso anno! Interpellati sulla spesa dei turisti, gli operatori del Panel dell’Osservatorio non sembrano avere dubbi: il 52,6% afferma infatti che i turisti (gli italiani in particolare) hanno tagliato i costi della vacanza: soggiorni più brevi, meno giornate di sci, meno lezioni di sci, contenimento delle spese extra (ristorazione, shopping, di-


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vertimento, etc.). Il dato è preoccupante se si pensa che già lo scorso anno il 51,3% degli intervistati aveva parlato di “contrazione della spesa”. In sintesi, in quasi tutti i comprensori si registra un diffuso pessimismo anche per la prossima stagione estiva: • in Valle d’Aosta anche il bilancio dell’inverno 20132014 non è positivo. I dati forniti dal Panel degli operatori evidenziano un leggero calo del movimento turistico che, però, sommato a quello dello scorso anno preoccupa non poco gli operatori. La progressiva contrazione del movimento nazionale sia in termini di arrivi che di presenze non è compensata dal buon andamento dei flussi internazionali. • in Alto Adige la stagione invernale fa registrare un lieve incremento rispetto allo scorso anno, dovuto nello specifico alla buona crescita dei flussi stranieri (che ormai rappresentano il 55% circa delle presenze) a fronte di una diminuzione del movimento nazionale. A fare la parte del leone nelle strutture ricettive altoatesine sono in particolare i turisti tedeschi, che pesano per oltre il 30% del movimento complessivo, ma buoni risultati li garantiscono anche il mercato svizzero, il Be.Ne.Lux e l’Austria. • “La troppa neve ha paradossalmente danneggiato il turismo invernale” è il paradosso circolante della stagione sciistica in Trentino. Gli operatori del Panel concordano: “nei mesi di gennaio e febbraio il cattivo tempo e le nevicate abbondanti hanno scoraggiato i turisti meteodipendenti, soprattutto quelli (sempre più numerosi) del weekend”, ma i dati forniti dalle società che gestiscono gli impianti sono contrastanti e parlano di aumenti del 4-6% degli sciatori. “Le condizioni della neve – dicono alcuni direttori APT – sono state ottime nel mese di marzo ma la situazione positiva non è stata sfruttata in pieno: a fine marzo molti alberghi infatti hanno già chiuso”. Forse con una efficace campagna di informazione sulla coda della stagione e sulla possibilità di sciare anche nella prima o seconda settimana di aprile le cose sarebbero cambiate. Sciatori a parte per il movimento turistico si parla (con prezzi di alta stagione al top) di una sostanziale tenuta territoriale, ma non per tutti. Sono andate meglio Fassa, Fiemme, Madonna di Campiglio, San Martino di Castrozza, tutte legate alla crescita dei flussi internazionali che hanno “tamponato” la costante flessione dei turisti italiani. A fare la parte dei protagonisti i turisti dell’Est (russi e polacchi su tutti), ormai con una capacità di spesa superiore a quella degli italiani... le corse per prenotare settimane bianche da parte degli italiani sono un ricordo; • in Piemonte gli operatori interpellati appaiono piuttosto soddisfatti. Le abbondantissime nevicate e la competitività dei prezzi grazie a promozioni e offerte speciali, permettono a molti operatori turistici di chiudere i bilanci in linea con lo scorso inverno; • in Lombardia il bilancio di fine stagione è lusinghiero, l’aumento del movimento turistico straniero (dai Paesi dell’Est in particolare) ha portato una boccata d’ossigeno agli operatori dei maggiori comprensori, dalla Valtellina all’Adamello. La crescita è lievissima,

quantificabile tra il +0,5 e il +1,5%; i valori immobiliari sono fermi al 2012; • in Veneto, sia a Cortina che negli altri comprensori regionali, gli operatori turistici del Panel registrano una contrazione della performance. La stagione è partita male sulle Dolomiti venete (la troppa neve, i black-out elettrici e le strade bloccate hanno reso difficile a turisti e sciatori il raggiungimento delle località) e il lieve recupero di marzo non è stato sufficiente a garantire un bilancio in linea con lo scorso anno. Tra l’altro, nonostante numerosi impianti aperti fino a Pasqua, la grande maggioranza degli operatori del ricettivo ha già chiuso le strutture; • in Friuli Venezia Giulia operatori non troppo soddisfatti a causa del maltempo che ha colpito le festività natalizie e numerosi weekend di gennaio e febbraio. A farne le spese soprattutto i turisti italiani che già colpiti dalla crisi hanno latitato sulle montagne friulane, e poco hanno potuto compensare i buoni flussi internazionali. Bilancio stagionale in lieve flessione rispetto allo scorso anno; • stagione poco incoraggiante anche per l’Appennino dell’Emilia-Romagna e per l’Appennino Abruzzese dove, nonostante l’abbondanza di neve, i prezzi competitivi e la vicinanza a grandi serbatoi di turisti (Bologna, Modena e Firenze nel primo caso, Roma e Napoli nel secondo), gli operatori hanno registrato performance ampiamente al di sotto delle prospettive di inizio stagione e neppure in linea con lo scorso anno. Ecco nel dettaglio l’andamento della stagione invernale nelle aree turistiche oggetto di indagine: IL BAROMETRO DEI COMPRENSORI MONTANI ED APPENNICI

VALLE D’AOSTA PIEMONTE LOMBARDIA TRENTINO ALTO ADIGE VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA APPENNINO EMILIANO-ROMAGNOLO APPENNINO CENTRALE (ABRUZZO E LAZIO) Elaborazione Trademark Italia - Osservatorio della Montagna

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TREND

I “futures” del mercato dei viaggi sono ancora i baby boomers olti giovani albergatori non riescono a capire i pesi, i valori, le quantità e le prospettive delle diverse generazioni che vorrebbero ospitare. Non hanno idea di chi siano i baby boomers, la generazione X, la generazione Y e i Millennials. Altrove il mercato dei consumatori funziona precisamente così, considerando gli aspetti generazionali. Chi dice che il mercato dei baby boomers (1946-1964) nel tempo si ridurrà fino a scomparire, non considera che la loro prospettiva di vita durerà per i prossimi 10-15 anni. Fino al 2020 quello dei boomers rimarrà il mercato prevalente, il più redditizio, il più “fedele” e anche quello con il quale si può parlare di periodi di ferie di un paio di settimane, anche di più. Senza i baby boomers il turismo non sta in piedi eppure nessun giovane navigatore di Internet si appassiona a loro perché sono un’anomalia per chi pensa “digitale”. Essendo tutti over 50 con evidente esperienza di viaggi e vacanze, i boomers sanno, se ne intendono, conoscono, e non li puoi liquidare con le e-mail. Da loro non puoi pretendere garanzie e porre condizioni capestro. Con loro si deve parlare cordialmente, trattare e negoziare dolcemente... rigorosamente “a voce”. Bisogna fidarsi di loro per conquistare la loro fiducia. Hanno soldi da spendere e, prima di prenotare, fanno un giretto sul sito internet dell’albergo per cercare di capire dove andrà il loro denaro e quanti cuscini riusciranno ad avere senza chiedere. Se questo è il mercato vero perché andare a caccia di giovani clienti sempre a corto di risorse, non sarebbe meglio riprendersi questo mercato vitale, solido, attento, capace di apprezzare le attenzioni, l’ascolto e il servizio? Oggi il mercato del turismo e dell’ospitalità si dedica troppo (forse) alla caccia del popolo degli smartphones, di quelli che si

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dichiarano “amici” perché sono su Facebook, mentre presta poca attenzione ai baby boomers, che sono milioni e senza di loro l’industria dell’ospitalità non starebbe in piedi. Eppure la comunicazione con loro si è praticamente interrotta per dirigersi sugli under 50, che non sono clienti affezionati degli alberghi di qualità, sulle famiglie, sugli sportivi, sui bikers, su tutti tranne i boomers. Possiamo ammettere che, per quanto i boomers abbiano problemi di costi quotidiani, in maggioranza hanno stipendi, rendite, risparmi e riserve che li rendono tuttora i “futures” del mercato dei viaggi. E se un albergatore capisce di marketing sa che con loro funzionano le conferme vocali, i segnali di fiducia, le prenotazioni sulla parola. In sostanza i baby boomers sono i “turisti per eccellenza”, figure autorevoli, abbienti, benestanti, con un reddito sicuro, che hanno imparato a contenere gli entusiasmi e le spinte giovanili, a risparmiare soldi ma anche a goderseli. Vanno “coccolati” di più e meglio, mettendo da parte blog, social network e comunica-

zione digitale che tendono a rivolgersi alle generazioni più giovani, più visionarie e spesso precarie!

I servizi connessi al cibo: primo desiderio anche degli ospiti in hotel La prima colazione compresa nel prezzo della camera è il servizio più desiderato dai viaggiatori internazionali. Secondo una recentissima ricerca di Hotels.com, al secondo posto “clamorosamente” non c’è come parrebbe scontato il wi-fi, ma l’esistenza di un ristorante. La ricerca realizzata su 260.000 strutture in tutto il mondo è servita a stilare la classifica delle facilities più richieste dagli ospiti: il desiderio di trovare il ristorante in hotel segna dunque il grande ritorno degli hotel “full service”, ma soprattutto evidenzia l’importanza dell’offerta gastronomica anche nelle strutture ricettive. “Solamente” al terzo posto il wi-fi, al top del sondaggio lo scorso anno, che deve essere però garantito nelle camere e non solo negli spazi comuni. Tra gli altri servizi maggiormente richiesti il parcheggio e le aree fumatori.

Importante azienda operante nell’area della comunicazione (editoria)

ricerca valido/a collaboratore/trice da inserire nell’area commerciale della propria struttura in fase di rafforzamento. La ricerca è rivolta a candidati con il seguente profilo: • buona preparazione culturale • spiccata propensione all’attività di vendita di beni/servizi • facilità di gestione delle relazioni con il mercato • doti di intraprendenza e dinamismo • attitudine a lavorare per obiettivi • gradita, ma non indispensabile, un’esperienza nel settore dell’industria turistica. Il candidato prescelto risponderà direttamente all’Amministratore Delegato L’Azienda offre: • prospettive di crescita economica e professionale • prodotti e servizi autorevoli concentrati specialmente nel campo dell’ospitalità • una retribuzione adeguata alla capacità del candidato di rappresentarla. Sede di lavoro: Milano con trasferte sul territorio nazionale. Si prega di inviare il proprio CV aggiornato a: email: humanresources681@yahoo.it


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Breaking news Alberghi in rampa di lancio Gli ultimi dati STR Global sulle prossime aperture alberghiere in Europa nel 2014 sottolineano che entro l’anno nel Vecchio Continente 925 alberghi, per un totale di 149.866 camere, saranno ultimati o avvieranno la costruzione a seguito di progetti confermati. Tra i Paesi più dinamici il Regno Unito con 11.087 camere seguito da Russia (9.140 camere), Turchia (6.962 stanze) e Germania (6.804 stanze): Più staccati Polonia (mercato in forte crescita con 2.484 stanze), Francia (2.445 stanze) e Italia (2.392 stanze).

Servizio limitato solo di nome, non di fatto Negli ultimi anni gli alberghi “limited service” (senza ristorante etc.) si sono avvicinati in termini di standard, servizio e comfort a quelli “full service” (con ristorante) e oggi la loro offerta è molto simile. Pur puntando sui servizi essenziali, gli hotel “limited service” dei grandi brand internazionali offrono infatti ai loro ospiti servizi ai quali i viaggiatori non sono più disposti a rinunciare: connessione wi-fi gratuita, un bedding eccellente, un bagno grande e molto illuminato, una piccola spa con una piccola palestra, una lobby confortevole ma soprattutto una proposta di ristorazione quantomeno originale anche se snella e conveniente. Il servizio in camera non c’è e nemmeno il ristorante à la carte (con lunghi menu spesso ossidati), al loro posto un’offerta gastronomica leggera, veloce, di qualità, fatta di prodotti noti, che godono di marchi di garanzia ancor meglio se si trattano prodotti locali. D’altra parte gli hotel con ristorante richiedono molta competenza, molto più capitale e più superfici coperte e attrezzate. Insomma costano di più anche in termini di organizzazione del lavoro, ma sono commercialmente avvantaggiati se si trovano in località di vacanza o in destinazioni d’arte e di cultura che ospitano turisti leisure. Al contrario, gli alberghi “limited service” sono più economici da costruire, più facili da gestire (richiedono meno competenza), sono più convenienti fino a quando il mercato non “tira”. Quando cambia vento, sono in grado di applicare tariffe uguali o addirittura superiori a quelle dei “full-service hotel”.

Cresce Melià in Italia Il gruppo turistico spagnolo Sol Melià (350 alberghi e 87mila camere in 35 Paesi del mondo) investe in Italia e rilancia ancora su Milano. In vista anche dell’Expo aprirà infatti un nuovo hotel di segmento upsca-

le: il ME Milan Il Duca aprirà i battenti il prossimo anno in zona Piazza della Repubblica e nascerà da una ristrutturazione curata dallo studio Arassociati. La struttura, che rappresenta un passo avanti nel posizionamento internazionale degli alberghi ME, disporrà di 132 camere, delle quali 34 suite, diverse sale meeting con le più moderne tecnologie, un lounge bar, un ristorante e un roof bar che si estenderà su una superficie di 600 metri quadrati. In area stazione Centrale Milano, tra il 2015 e il 2016, l’offerta crescerà di oltre 500 camere, con naturali cambiamenti degli attuali favolosi indici di occupazione camere di quell’area.

“Walk in my shoes”, la novità del Peninsula di Beverly Hills È il nuovissimo programma di staff training del lussuoso Peninsula di Beverly Hills. Questo programma formativo prevede che tutti gli otto membri che compongono lo staff direttivo dell’hotel, general manager compreso, vestano i panni di un membro del personale di linea e di contatto per comprendere al meglio le problematiche dei colleghi a più stretto contatto con i clienti. Mezza giornata durante la quale anche Offer Nissenbaum, amministratore delegato

di The Peninsula, ha indossato la divisa da baggagista per vivere direttamente e sperimentare ciò che il personale di linea affronta ogni giorno. Il programma ha avuto un successo incredibile e ha contribuito a rendere ancora più efficiente, efficace e speciale il servizio di questo celebre albergo californiano. Questo utilissimo tipo di esperienze formative si effettuava già negli anni ‘70 (il gruppo Sonesta al Plaza di New York) e negli anni ‘80 da parte del gruppo Hilton ma è stato sottovalutato dai manager europei. Si tratta di tecniche formative raccomandate e pilotate ciclicamente da docenti della Hotel School della Cornell University che - stando alle affermazioni dei massimi dirigenti d’albergo del Vecchio Continente - appaiono inapplicabili negli hotel upper upscale europei. Dai tempi di Dale Carnegie la letteratura americana invita gli albergatori ad utilizzare le tecniche empatiche nel campo dell’ospitalità. Numerose citazioni sono diventate proverbiali: • per sapere cosa pensa un pellerossa devi indossare e camminare nei suoi mocassini per almeno una giornata; • per fare il cameriere devi metterti nei panni di chi devi servire; • per accogliere un turista non basta la simpatia, ci vuole l’empatia.

Starwood al top della soddisfazione e del brand value Il Market Metrix Hospitality Index ha rilevato, nel corso del 2013, quali sono le catene e i brand considerati più affidabili nel panorama alberghiero europeo, misurando la forza competitiva, la lealtà e la soddisfazione dei clienti. Ecco le prime 3 posizioni per ciascuna categoria: Segmento

Brand

Tasso di soddisfazione (max 100)

Luxury

Luxury Collection Starwood Kempinski Ritz-Carlton

86.4 86.1 85.3

Upper Upscale

Steigenberger Hotels Hilton Radisson Blu

84.2 83.8 83.8

Upscale

Rica Hotel Hilton Garden Inn Riu Hotels

88.4 85.4 84.8

Upper Midscale

Tulip Inn Comfort Golden Tulip

84.6 81.9 81.6

Midscale

Best Western Ramada Catalonia

82.4 82.0 81.1

Economy

Premier Inn B&B Hotels Travelodge

82.1 77.4 76.8

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Start up

Arrivare sul mercato. E restarci Crowdfunding e spin in: sono le ultime frontiere per finanziare nuove idee di business. Ma affinché un buon progetto decolli, i soldi non bastano

✒Gaia Fiertler Per partire, Fabtotum ha lanciato una campagna di raccolta fondi sul portale internazionale Indiegogo, raggiungendo l’obiettivo prefissato con 40 giorni di anticipo. Così, raccolti 589.000 dollari, pari a 100 volte quanto richiesto, ad aprile è iniziata la produzione della stampante 3D multifunzione Fabtotum sviluppata presso il PoliHub, l’incubatore del Politecnico

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di Milano gestito dalla Fondazione Politecnico, con le sue 39 start up. Da parte sua Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative quotato sul mercato Aim Italia, ha acquisito il 17,5% di DeRev, piattaforma italiana di crowdfunding che, da un lato, punta all’Europa e, dall’altro, lancia il crowdfunding civico per progetti locali d’interesse pubblico. A sua volta, la


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L’INCHIESTA

Consob ha appena autorizzato la nascita dell’equity crowdfunding, per ora riservato alle società innovative iscritte alla sezione speciale del Registro Imprese delle Camere di Commercio. Starsup e Assiteca Crowd sono i primi portali autorizzati a raccogliere finanziamenti per le giovani imprese, come vero e proprio azionariato, con la scommessa di piccole somme di denaro da parte di numerosi soggetti interessati ai progetti in vetrina. Siamo ai primi passi in Italia, ma il crowdfunding è la nuova frontiera per trasformare buone idee in business. Il sistema classico è quello basato sulle donazioni (una decina le piattaforme attive in Italia): sostenitori spontanei finanziano un progetto perché ne condividono la visione, le prospettive o vorrebbero usufruire di un servizio o di un prodotto non ancora disponibile. Le piattaforme più diffuse sono però quelle “reward based” che, come nel caso di Fabtotum, prevedono una ricompensa simbolica a chi ha creduto in loro e che può essere l’oggetto stesso della campagna, come una prevendita (ad oggi sono una quindicina le piattaforme di questo tipo). Fabtotum, per esempio, ha già 700 stampanti prenotate, ma entro l’anno i due ideatori, i 28enni ex studenti del Politecnico di Milano Marco Rizzuto e Giovanni Grieco, vorrebbero raddoppiare la produzione. «Il crowdfunding è un impor-

tante strumento di marketing per le start up, perché permette sia di sondare il mercato e capire se c’è reale interesse da parte del pubblico, sia di acquisire clienti disposti a “pagare” in anteprima un servizio o prodotto, per poi riceverlo quando sarà sul mercato», commenta Roberto Esposito, fondatore nel 2012 della piattaforma DeRev, che nell’agosto dello stesso anno ha ricevuto un investimento di 1,25 milioni di euro da Vertis Venture e da Withfounders. Certo, passare dal web per mettere in pista una nuova idea di business cambia la prospettiva per startupper e investitori, con pro e contro. Intanto, cercare fondi sulla rete è un primo check della validità della propria iniziativa. «Se non riesci a convincere neppure gli investitori non professionali, o la tua idea non funziona, o sei tu a non essere convincente. La scelta sarà ancora più selettiva con lo sviluppo del modello equity, come è successo nella Silicon Valley, dove investitori non istituzionali hanno puntato su imprese promettenti, ma solo su quelle»,

Marco Rizzuto e Giovanni Grieco, con il rendering della loro invenzione, il dispositivo Fabtotum che esegue stampe 3D con polimeri plastici e acquisisce oggetti e li riproduce in legno, schiume poliuretaniche, cera e metalli leggeri

Qui sotto, Roberto Esposito, fondatore della piattaforma di crowdfunding DeRev. A sin., Enrico Gasperini, fondatore e presidente di Digital Magics

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Tanti partono, ma pochi arrivano, perché insieme a una buona idea attrattiva, ci vogliono persone motivate e determinate in grado di implementare il progetto

spiega Francesco Inguscio, fondatore e presidente di Nuvolab, incubatore virtuale consulente per progetti corporate di grandi gruppi, tra cui www.officineformative.it, startup school gratuita per la formazione imprenditoriale online, promossa da Intesa Sanpaolo; www.corriereinnovazione.it, progetto editoriale di Rcs che racconta l’innovazione attraverso i suoi stessi protagonisti e www.360by360com-

Francesco Inguscio, fondatore e presidente di Nuvolab

petition.com, competition promossa dal venture capitalist 360 Capital Partners. D’altro canto, prosegue Inguscio, «raccogliere fondi sul web non porta con sé quelle competenze imprenditoriali e manageriali, che invece le società di investimento mettono a disposizione per essere sicuri che il progetto funzioni». In pratica, il denaro sarà sempre più accessibile attraverso la rete, ma a fare la differenza sarà il valore aggiunto che gli investitori sapranno fornire agli imprenditori in erba e, proprio questo plus, li renderà più o meno appetibili ai loro occhi.

La strategia dello Spin in Intanto, continua la caccia ai fondi per consolidare la propria avventura, visto che tra le start up hi-tech registrate nella sezione speciale del registro della Camera di Commercio solo il 10% ha ricevuto finanziamenti istituzionali. Così, oltre alla novità del crowdfounding, un’altra via da battere sarà il coinvolgimento delle pmi in start up che propongano soluzioni innovative per il loro stesso business. Piccola Industria Confindustria si sta impegnando in questa direzione con il progetto Adottup, ossia “Adotta una start up”, insieme a Banca Intesa Sanpaolo, con una selezione di giovani imprese innovative (ad oggi una quarantina) presentate nella “vetrina delle idee” del sito e in atte-

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L’INCHIESTA i numEri dELLE StArt up hi-tEch in itALiA

sa di adozione. Sembra estendersi alle start up quella logica di rete d’impresa, che fa unire le forze senza perdere la propria identità, con effetti moltiplicatori sul mercato. Del 10% delle nuove imprese tecnologiche finanziate, il 70% infatti riceve fondi da investitori istituzionali, quindi c’è spazio per altri soggetti, come le pmi, che potrebbero trarre vantaggio dalle idee e soluzioni messe in campo dalle nuove imprese. In pratica, è la strategia emergente dello “spin in”, già diffusa all’estero: le start up danno la spinta innovativa ad aziende che, a loro volta, offrono spazi, impianti, attrezzature, risorse umane (tecniche e imprenditoriali) e capitali o finanziamenti, mantenendo tutti la propria autonomia di bilancio. Confindustria di Verona, per esempio, ha lanciato il progetto “Impresa per impresa - Start up in azienda per crescere insieme”, che metterà in contatto le nuove idee con il tessuto imprenditoriale locale forte nell’alimentare, nell’automazione industriale e meccanica, nel digitale e nel fashion. Il 30 maggio ci sarà il primo incontro tra le start up selezionate da una commissione tecnica e le aziende potenzialmente interessate a farle crescere. Qualche bel caso c’è già, come Linz Electric, pmi del gruppo Pedrollo, che ha puntato su due start up: FreeTree, per entrare nel business delle microturbine eoliche e Myledesign, il cui ideatore, Andrea Manni, aveva in mente una lampada a led con cover intercambiabili. L’idea è piaciuta e in sei mesi il prototipo è stato ingegnerizzato e prodotto da Linz Electric. Un migliaio le prime lampade vendute, senza fare pubblicità. La società di sicurezza informatica Secure Network, invece, ha investito nella start up 18months che ha realizzato 18tickets, applicazione sul cloud che unisce la vendita di biglietti del cinema ai social network. In pratica, via smartphone si comprano i biglietti, snack e si informano gli amici dei social. È un business che gestisce le carte di pagamento, quelle di fe-

SEttori dELLE StArt up hi-tEch 73% Ict 16% Energia ed energie rinnovabili 9% Life Science

The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who (2013) è la prima mappatura realizzata da Italia Startup e dagli Osservatori del Politecnico di Milano, in base alle imprese hi-tech registrate alla sezione speciale del Registro Imprese delle Camere di Commercio, sezione introdotta con il decreto Sviluppo Passera. «In assoluto non sono molte, ma nell’ultimo anno e mezzo stiamo assistendo a un’accelerazione delle nuove iniziative e degli investimenti, rispetto a cui stimo siano pronti da mettere in campo 250 milioni di euro. Inoltre la nostra mappatura è limitata alle start up digitali registrate nella sezione speciale del registro e non esaurisce il mercato delle start up, che vorremmo mappare con la prossima edizione. Tutto il clima è positivo intorno al settore: politico, mediatico, culturale e imprenditoriale. Ormai un terzo dei miei studenti, futuri ingegneri, ha una prospettiva imprenditoriale», racconta Andrea rangone, responsabile degli Osservatori Ict & Management del Politecnico di Milano. Ecco i numeri in Italia:

1227 start up hi-tech 113 finanziate 97 gli incubatori e acceleratori (64 pubblici e 33 privati) 32 investitori istituzionali (6 pubblici e 26 privati) 40 i parchi scientifici e tecnologici (37 pubblici e 3 privati) 65 gli spazi di co-working 33 le competizioni dedicate alle startup 112 milioni di euro investiti nel 2012 in start up hi-tech 70% degli investimenti effettuato da investitori istituzionali (venture capitalist, società di investimento, fondi regionali...)

30%

degli investimenti effettuato da business angel, family office e incubatori/acceleratori.

deltà multisala e permette la profilazione dei clienti che danno il consenso.

il fattore umano Ma quali caratteristiche deve avere un’idea di business perché diventi un’impresa sostenibile e non si traduca in un fuoco fatuo? I soldi servono, ma non sono tutto, come insegna il successo di iniziative innovative quali Volagratis.com, il motore di ricerca partito nel 2004 con i soli 50mila euro dei due soci milanesi. La start up è cresciuta rapidamente, grazie al servizio offerto di comparazione veloce dei costi dei voli, e oggi fa parte del gruppo Bravofly, uno dei principali operatori europei nel settore dei viaggi online. In pratica, ci dev’essere un mercato per quell’idea, la quale più è “disruptive”, cioè di rottura rispetto alle soluzioni precedenti, risolvendo problemi e soddisfacen4 2014

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L’INCHIESTA Il denaro sarà sempre più accessibile attraverso la rete, ma a fare la differenza sarà il valore aggiunto che gli investitori sapranno fornire agli imprenditori in erba

do nuovi bisogni (si pensi al successo di Whatsapp e all’acquisto da parte di Facebook per 19 miliardi di dollari a febbraio), più ha probabilità di successo. Ma serve un altro ingrediente di base: la qualità delFausto Pasotti, direttore del Consorzio Speed Mi Up

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le persone e del gruppo, ossia un team affiatato e con le competenze necessarie. «Tanti partono, ma pochi arrivano, perché insieme a una buona idea attrattiva, ci vogliono persone motivate e determinate in grado di implementare il progetto. In gioco c’è una competizione europea, non una gara di quartiere. L’aiuto dei soldi arriva dopo, come terzo elemento, ma prima di tutto servono le idee e le persone, come dimostrano i casi di successo», spiega Andrea Rangone, responsabile degli Osservatori Ict & Management del Politecnico di Milano e professore ordinario di business strategy e e-business. «Il team dev’essere interdisciplinare e focalizzato sul core business», aggiunge Fausto Pasotti, direttore del Consorzio Speed Mi Up, promosso da Camera di Commercio, Comune di Milano e Università Bocconi per aiutare start up e freelance ad arrivare sul mercato e restarci (due bandi all’anno con la selezione finale di 5 idee di business e start up, ad oggi 10


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L’INCHIESTA

Michael Scatigna, giovane imprenditore fiorentino, ha lanciato l’e-commerce provider E-volve nella moda, il sito Exxtros nella cosmetica e HomuDesign nell’arredamento

incubate con l’obiettivo di arrivare a 20 entro quest’anno). «Soprattutto all’inizio i soci non possono comprare servizi e consulenza, quindi è necessario abbiano all’interno le competenze che servono per il proprio business. Nella nostra selezione la forza del team conta per il 45-50%». È anche un modo per non far cadere l’aspirante imprenditore nel “delirio dell’inventore”, innamorato della propria idea senza tener conto della situazione di mercato e dei potenziali clienti. Gli altri aspetti cruciali della selezione sono, infatti, la fattibilità (un business model che possa funzionare, su cui Bocconi se l’idea è buona dà supporto per rinforzarlo) e la competitività, ovvero che siano novità difficilmente copiabili da competitor più forti e noti, grazie alla continua innovazione. «L’innovazione non è esclusivamente tecnologica, ma può essere di prodotto, di processo o di scelta distributiva», precisa Pasotti. Per esempio, la start up D1 incubata in Start Mi up da quattro

giovani bocconiani, ha realizzato una collezione di orologi fashion, con standard di qualità svizzeri, e la distribuzione inusuale nei negozi di moda, anziché nelle gioiellerie, lavorando anche sul concetto di brand e di lusso percepito. In un altro caso, Michael Scatigna trentenne fiorentino, dopo aver lanciato il nuovo sito Guess nel 2008 per 19 paesi europei, in cinque lingue, due valute e 10 milioni di euro di vendite già nel primo anno di attività, nel 2011 lascia la sicurezza e crea la propria start up. E-volve, un e-commerce provider con già oltre 15 negozi online e come clienti alcune delle più famose griffe internazionali (Murphy & NYE, Uniqueness, Cycle, Pinko, Refrigi Wear, Stefano Ricci, Killah, MET, Miss Sixty, Energie, Braccialini, Colmar, The

Dario Spallone, Mattia Bodini e Alessandro Pedersoli della start up D1

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L’INCHIESTA

Aspetto cruciale per un investitore è la competitività, ovvero che il progetto presenti novità difficilmente copiabili da competitor più forti e noti

Roberto Pittia e Massimiliano Rizzo, ideatori di Cryptobrand

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Bridge), oltre a un sito multibrand di proprietà nel campo della cosmetica, Exxtros, e un sito di vendita di articoli di design, HomuDesign. Il segreto del successo nella scelta del canale web è stato la continuità d’immagine con i marchi presentati, in modo da far sentire a casa il consumatore, coccolato con tutta una serie di iniziative e “vicino” ai suoi brand preferiti. In cerca di un’azienda partner con cui sviluppare il proprio software è invece Cryptobrand, incubata in Start Mi up, che ha realizzato il prototipo funzionante di una piattaforma digitale anticontraffazione e antifrode, in grado di certificare l’autenticità di documenti e prodotti, verificabile dal consumatore attraverso un’app sul proprio smartphone. Il proget-

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to ha già ottenuto un brevetto in Italia ed è in attesa di quello europeo. Jusp invece, incubata in Polihub, ha ricevuto un finanziamento di circa 5 milioni di euro da Principia e Vertis e farà il lancio commerciale nei prossimi mesi: un dispositivo (mobile Pos) in grado appunto di “trasformare” smartphone e tablet in Pos e accettare così i pagamenti tramite le carte. ■

iL crowFundinG nEL mondo Nel 2012 il crowdfunding è cresciuto dell’81%, raggiungendo 2,7 miliardi di dollari (di cui 1,6 miliardi in Nord America), con un milione di campagne finanziate con successo e 453 piattaforme attive. Per il 2013 era previsto un raddoppio dei volumi globali, con il raggiungimento della quota di 5,1 miliardi di dollari. Questa cifra è stata invece raggiunta già a luglio 2013, per cui si stima che, alla fine del 2013, i volumi siano stati molto più elevati. In Europa la crescita dell’industria del crowdfunding si è attestata al 65%, con un risultato di 945 milioni di dollari, secondo le rilevazioni di due anni fa. Il Regno Unito è in testa con il 63% delle attività, seguito da Germania, Polonia, Francia, Italia e Spagna (fonte Massolution Report 2013 - The Crowdfunding Industry).


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L’INCHIESTA Un modello operativo vincente è quello del rating di filiera tramite il quale l’accesso al credito delle piccole imprese viene agevolato da aziende fornitrici più grandi che agiscono come agenzie di rating, valutando la condizione delle imprese sulla base di determinati criteri

Creare valore condiviso per uscire dalla crisi

Quando le sovvenzioni statali non sono più sufficienti a sostenere la produzione, il diktat è trasformare la gestione di impresa secondo criteri di sostenibilità e consapevolezza ad ampio respiro, per creare ricchezza e occupazione

✒Simona Lovati La storia economica insegna che per crescere e affrontare a testa alta le situazioni più critiche, la soluzione è abbattere ogni barriera di individualismo e puntare sull’aggregazione. È stato così nel Medioevo, con la nascita delle Corporazioni, per tutelare le attività commerciali di quanti appartenevano alla medesima categoria professionale, e lo è ancora oggi, nel momento in cui le aziende, soprattutto quelle di medie e grandi dimensioni, hanno compreso che per superare la complessa congiuntura economica attuale – che a detta degli esperti ci stiamo gradualmente lasciando alla spalle – è necessario cambiare il paradigma strategico, coinvolgendo e condividendo i profitti con tutti gli attori della catena produttiva, dai fornitori ai clienti, e non solo con gli azionisti. «Esistono diversi tipi di valore condiviso», spiega Francesco Daveri, professore ordinario di Politica Economica al-

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l’Università di Parma, «alcuni più tangibili, sia dal punto di vista micro economico, con un segno positivo sull’occupazione generata e sul numero di salari erogati, sia a livello macro economico, misurando l’impatto di un’azienda sugli altri tramite le tavole intersettoriali, che registrano quanto un settore acquista e a chi e a quanti vende, consumatori finali compresi. Altri sono meno concreti e riguardano, per esempio, il devolvere una parte dei ricavi ad attività benefiche, oppure la salvaguardia del territorio fisico. In questo senso, il valore non è solo monetario, ma diventa sociale a tutti gli effetti».

Condividere l’onere della crisi significa generare valore condiviso «In un periodo di difficoltà», continua l’economista, «l’attenzione delle aziende è rivolta alla riduzione dei costi e l’arma


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L’INCHIESTA

di difesa comune è scaricare il peso della loro ristrutturazione sulle casse dello Stato, che interviene con integrazioni di reddito per i lavoratori. Così facendo, l’impresa continua a creare valore per gli azionisti, ma diventa una responsabilità per tutta la società. Quando la situazione è molto grave, come da cinque anni a questa parte, e i soldi pubblici non sono più sufficienti per conservare i posti di lavoro e tenere in vita le ditte stesse, l’imperativo è trasferire parzialmente all’interno dell’azienda la condivisione del costo della crisi. Un modello operativo vincente è quello del rating di filiera. Si tratta di un metodo per cercare di agevolare l’accesso al credito delle piccole imprese, grazie al supporto di quelle più grandi di cui sono fornitori, che agiscono come fossero vere e proprie agenzie di rating, per valutare la loro condizione sulla base di alcuni criteri, quali le certificazioni di qualità ambientale e la capacità di versarei contributi agli istituti previdenziali. In Europa, invece, è interessante il caso di alcune imprese tedesche, che hanno concepito una compartecipazione della divisione delle ore lavorate di tutti i dipendenti così come dei profitti (un aspetto con pochi vantaggi, però, in tempi di recessione).

La nostra Silicon Valley è il made in Italy Premesso che tutti i settori possono dare il proprio contributo alla creazione di valore condiviso, l’esperienza americana mette in luce due indicazioni fondamentali, in grado di fare ripartire il moltiplicatore dei posti di lavoro: un segmento trainante di riferimento e l’esistenza di imprese trainate che ne abbiano giovamento. «Nel nostro Paese, purtroppo», rivela l’esperto, «il mercato trainante viene spesso spremuto e vessato dalla tassazione, perché lo Stato ha bisogno di risorse per finanziare la spesa pubblica. Di contro, per fare funzionare le aziende trainate, la soluzione migliore è dare loro credito, semplificare la burocrazia e limitare le imposte. E se gli States, da sempre terra delle grandi opportunità, producono high tech per storia e tradizione, l’Italia deve puntare e scommettere sul brand per il quale è conosciuta in tutto il mondo, cioè il made in Italy, nonostante ci siano non poche difficoltà nella messa a punto di

brevetti per determinati prodotti, specie quelli alimentari. È questa la nostra base di partenza, cercare di rafforzare le aziende del made in Italy, per consentire la creazione di nuovi posti di lavoro nell’indotto. Un aspetto che i Governi che si sono avvicendati nel corso degli anni hanno decisamente trascurato».

Quando il denaro pubblico non è più sufficiente a conservare i posti di lavoro e a tenere in vita le aziende, è necessario trasferire parzialmente all’interno dell’impresa stessa la condivisione del costo della crisi

L’importanza del genius loci «Per il business Mice», prosegue il docente, «un modo per innescare il processo di valore condiviso potrebbe essere quello di acquistare i prodotti agroalimentari del territorio di appartenenza, senza però cadere sotto l’egida del protezionismo, qualora le materie prime o i servizi proposti siano scadenti o non all’altezza delle aspettative. Questo processo potrebbe persino spronare la competitività degli imprenditori delle zone limitrofe alla filiera, nel tentativo di elevare e migliorare i propri standard, per entrare a fare parte del ciclo produttivo».

La ripresa? Lenta e graduale Gli addetti ai lavori sono perlopiù concordi: la recessione dovrebbe – condizionale d’obbligo data l’imprevedibilità della situazione – essersi conclusa nel secondo semestre del 2013, quando gli ordini industriali hanno registrato un incremento, soprattutto verso i mercati esteri. Ma è ancora presto per tirare un sospiro di sollievo, visto che la crescita prevista per

Responsabilità sociale e territoriale sono le parole chiave per cercare di rimettere in moto l’economia del Paese, creando valore condiviso. 4 2014

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L’INCHIESTA L’ImpreSa è IL motore deLLa CreSCIta: IL CaSo SanpeLLegrIno È pari a 1,1 miliardi di euro il valore creato in Italia nel 2012 da tutti gli interlocutori della filiera Sanpellegrino, una stima che equivale a 0,10 punti percentuali della produzione industriale nazionale, allo 0,07 % del PIL e a 2,4 volte il fatturato stesso dell’azienda. L’analisi dei dati, commissionati dal gruppo del beverage alla società Althesys sulla base dei ricavi del 2012, sono stati presentati alla stampa durante un incontro che ha avuto luogo a Palazzo Giureconsulti, nel cuore di Milano, al quale hanno preso parte Francesco Daveri, economista, Emilio Reyneri, sociologo del lavoro, Stefano Agostini, presidente e amministratore delegato Sanpellegrino e Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys. Con 1.559 dipendenti, 11 stabilimenti, 19 marchi e 130 Paesi nel mondo coinvolti nell’esportazione dei prodotti, gli effetti dell’attività del brand interessano altre 4.550 aziende, ovvero l’1% delle impreseproduttive italiane, suddivise tra fornitori (agricoltura, industria, servizi), logistica e canali distributivi, e ben 7mila addetti (lo 0,03% degli occupatidel Belpaese e lo 0,17% dei lavoratori nel settore industria). Ciò significa che per ogni dipendente Sanpellegrino vengono creati tre nuovi posti di lavoro. Non solo. Grazie alla sua produzione, il gruppo ha contribuito con 390 milioni di euro al gettito fiscale totale su scala nazionale e con 210 milioni di euro all’erogazione di salari lordi. «Crescita e occupazione non si creano per legge», afferma alessandro marangoni, «quando sono in atto significativi cambiamenti dei modelli economici, adattare alla situazione il modus operandi di fare impresa diventa un aspetto chiave». Questo scenario è la controprova che sta crescendo nelle imprese la consapevolezza che non è sufficiente creare valore, ma che è necessario che questo sia condiviso con l’insieme degli stakeholders, fino al consumatore finale, con una visione improntata sulla responsabilità e la sostenibilità sociale nel lungo periodo. «La creazione di valore condiviso», conferma Stefano agostini, «ha permesso a noi di Sanpellegrino di creare un link virtuoso e biunivoco tra qualità del territorio e competitività dell’impresa. Come azienda che imbottiglia acqua minerale siamo depositari di una risorsa strettamente legata al territorio, che non può essere delocalizzata, e che quindi ci permette di accrescere e accelerare la competitività del Paese».

l’anno in corso si attesta a moderatissimo mezzo punto percentuale del PIL e che raccoglieremo i frutti di questo nuovo input nell’arco di tre o sei mesi. «Per trasformare uno zero virgola in cifra tonda», conclude il professor Daveri, «è imprescindibile incentivare lo sviluppo di nuovi posti di lavoro attraverso il valore condiviso territoriale. Due le buone notizie all’orizzonte. La prima è il superamento dei test di qualità dei bilanci delle no-

Tra la fine della recessione e il rilancio dell’occupazione si registrerà uno scarto temporale molto significativo.

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stre banche, un fattore che permetterebbe di ricominciare a dare credito e che produrrà i primi risultati nella seconda metà del 2014. La seconda è la prosecuzione dei rimborsi dei debiti pregressi della Pubblica Amministrazione, che dovrebbe portare denaro fresco nelle tasche delle aziende e un conseguente rasserenamento dell’economia sul lungo termine».

occupazione sì, ma di buon livello Uno dei riflessi immediati della creazione di valore condiviso è la possibilità di sviluppare nuovi posti di lavoro, specie se questi richiedono un’alta qualificazione professionale. «Purtroppo in Italia non c’è solo carenza di occupazione», spiega Emilio Reyneri, professore emerito di sociologia del lavoro all’Università degli Studi di Milano Bicocca, «ma ancor più di occupazione qualificata. E questo spiega perché molti dei nostri giovani più brillanti decidono di cercare fortuna all’estero. La sfida per il Paese, molto difficile a dire il vero perché il nostro tessuto imprenditoriale è costituto da piccole e medie imprese, è riuscire a decentrare la manodopera meno qualificata e mantenere all’interno quella di livello superiore, tramite prodotti e lavorazione top quality. A causa di scarsa modernizzazione e di bassa intensità tecnologica, il rischio è quello di non reggere la competizione con le altre Nazioni».

Facciamo il punto Le statistiche, da sempre, tendono a guardare i dati della disoccupazione, ma in realtà è l’andamento dell’occupazione il segnale più importante, in quanto sono le persone che hanno un lavoro a contribuire alla crescita di un Paese. «L’indicatore principale per valutare la capacità di un sistema socio-economico di creare ricchezza e benessere», continua Reyneri, «è la percentuale degli occupati e in Italia non si è ancora stata registrata un’inversione di tendenza. La fascia di età considerata più critica è quella dei giovanissimi, cioè dai 15 ai 24 anni, anche se a onore del vero è altrettanto difficile la posizione tra i 25 e i 34 anni, dove il tasso di disoccupazione è meno elevato, certo, ma il numero delle persone in cerca di lavoro è altrettanto alto. Senza contare che si


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L’INCHIESTA

Se per gli Stati Uniti il futuro è nella Silicon Valley, per l’Italia la miniera d’oro è il made in Italy, anche se non è sempre facile affermarsi con nuovi prodotti

tratta di giovani che vivono fuori casa e sentono la necessità e il desiderio di costruirsi una propria famiglia. A causa di una serie di schemi mentali, non solo italiani, ma soprattutto europei, non viene ancora dato il giusto peso alla loro condizione. Per quanto riguarda le donne, soprattutto tra le meno istruite, l’Italia vanta il record del minor tasso di occupazione dei Paesi sviluppati. Il lato positivo è che la crisi non ha peggiorato la situazione, perché i settori maggiormente colpiti dalla recessione sono stati l’edilizia e l’industria manifatturiera, in prevalenza ad appannaggio maschile. Sul fronte degli over 55, il fenomeno è molto grave, ma non ha grandi dimensioni. Il problema di chi perde il posto in questa fase della vita è che, con molta probabilità, diventerà un disoccupato di lunga durata, provocando problemi al ménage familiare, visto e considerato che a questa età molti genitori hanno ancora figli a carico».

parola d’ordine: investimento L’unico modo per fare decollare l’occupazione è che le aziende tornino a inve-

stire. E questo presuppone una ripresa economica e politiche di intervento che accompagnino il processo, come la riduzione del cuneo fiscale. «I dati parlano chiaro», conclude il professor Reyneri, «la percentuale di persone in cerca di lavoro nel 2013 è stata pari al 12,5 percento. Ma tra la fine della crisi e la possibilità di trovare e creare occupazione lo scarto temporale sarà molto significativo. Il caso americano è emblematico. La ripresa economica a stelle e a strisce è iniziata circa un anno e mezzo fa, mentre l’occupazione solo da qualche mese. In Italia verso la fine dell’anno inizierà a rientrare la cassaintegrazione e si registreranno alcune timide assunzioni. Difficile prevedere se ci saranno settori o regioni trainanti, perché stiamo vivendo in un’epoca di shock improvvisi. In questo momento i riflettori sono puntati sull’export, mentre la nostra domanda interna è ancora molto depressa, a causa della disoccupazione che impoverisce le tasche degli italiani con un conseguente calo dei consumi. L’obiettivo è spezzare questo circolo vizioso. In caso contrario, il pericolo è quello di virare inesorabilmente verso la deflazione». ■ 4 2014

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FOCUS SARDEGNA

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Forte Village Ambasciatore dell’ospitalità made in Italy nel mondo L’esclusiva destinazione di Santa Margherita di Pula rappresenta il fiore all’occhiello dell’ineguagliabile tradizione dell’accoglienza italiana. Questo, anche grazie allo spirito imprenditoriale del general manager Lorenzo Giannuzzi che, in 19 anni, ha fatto vincere alla prestigiosa struttura il titolo di World’s Leading Resort per 16 volte consecutive

✒Annarita Maggi

Un tempo, a fare da custode alla grande tradizione alberghiera italiana c’era la Compagnia Italiana Grandi Alberghi. Oggi, in un contesto sempre più globalizzato e competitivo, il compito di salvaguardare gli stilemi della più autentica accoglienza made in Italy dal pericolo della omologazione, tipica delle multinazionali straniere dell’ospitalità, spetta quasi sempre all’iniziativa di singoli manager-imprenditori. Lorenzo Giannuzzi (nella foto a destra), da 19 anni alla direzione della pluripremiata struttura di Santa Margherita di Pula (Sardegna), è uno di questi. Nato ad Aiello Calabro nel 1950, un diploma all’Hotel Management School di Losanna, Giannuzzi ha alle spalle una brillante car-

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PH DARIO SEQUI

BARBIETM ©2014 MATTEL. ALL RIGHTS RESERVED

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riera nell’hôtellerie di lusso internazionale. Ha ricoperto, infatti, la carica di VicePresident Carribean and Western Atlantic per Forte Hotels&Resorts – gruppo di cui fanno parte hotel come il Sandy Lane di Barbados – e successivamente, per ben 15 anni, è stato AD di Le Méridien Hotels & Resorts Area Italia e Svizzera, catena che comprendeva i prestigiosi Hotel Eden di Roma, Palazzo della Fonte di Fiuggi, Excelsior Hotel Gallia di Milano e Des Bergues di Ginevra. Non solo, ha lavorato in alcune tra le più rinomate strutture in Australia, USA, Canada, Sud America, Parigi e Londra. La sua capacità gestionale è riconosciuta in tutto il mondo. L’esempio più evidente è riconducibile alla trasformazione attuata negli anni al Forte Village, che da tradizionale albergo di vacanza è diventato un villaggio d’alberghi di lusso. «Abbiamo scelto di puntare sull’eccellenza, sull’unicità e sull’italianità», racconta il gm, «il nostro è un servizio che nasce dal rapporto personale con l’ospite non da un manuale di procedura». E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: da sedici anni consecutivi il Forte Village detiene il titolo di World’s Leading Resort, rivendicando con orgoglio il ruolo di ambasciatore del made in Italy nel mondo. Un ruolo confermato anche dai numeri: «la percentuale di ospiti stranieri si aggira intorno al 75%», dice Giannuzzi. E, ad attrarre la clientela internazionale, sono anche le iniziative ad hoc pensate dal general manager come il progetto Chelsea Football Club, con allenatori delle squadre giovanili pronti ad allevare le nuove promesse del calcio, o l’ingaggio di cele-

brity chef del calibro di Gordon Ramsay, solo per citare alcune tra le tante idee indovinate. Ma il valore del Forte Village nasce anche dal suo stretto legame con il territorio. «La Sardegna, con le sue innumerevoli bellezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche uniche, è al centro della nostra offerta», dice. E che Giannuzzi, in primis, ami questa terra lo dimostra il suo impegno non solo nel promuovere il ricco patrimonio dell’isola durante tutto l’anno – il Forte Village è stato tra le prime realtà a puntare sul Mice e sul golf quali opportunità di destagionalizzazione – ma anche nel denunciare le carenze che ancora oggi rendono questa parte dell’Italia poco competitiva sul mercato del turismo business e incentive. «Il deficit più grave», spiega il gm, «è l’inadeguatezza infrastrutturale, specie per quanto riguarda i collegamenti aerei. Da anni se ne parla, tuttavia, ad oggi, la situazione è rimasta più o meno invariata. La deregulation si è rivelata un’arma a doppio taglio. Se da un lato ha favorito i collegamenti low cost con destinazioni considerate ancora poco appealing, dall’altro ha penalizzato l’operatività delle compagnie di bandiera, erodendone completamente il mercato. Dal canto nostro, questo passaggio ha

Per le ospiti più piccole divertimento garantito grazie alla BarbieTM Experience al Forte Village. A sin., il celebrity chef Gordon Ramsay

L’accogliente restyling della New Executive Mare dell’Hotel Castello

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FOCUS SARDEGNA COVER STORY Golf e benessere gli asset vincenti per il Mice Alla Sardegna non mancano gli atout per candidarsi a meta business ed incentive d’eccellenza: ricettività di alto livello, strutture convegnistiche tecnologicamente all’avanguardia, e un’offerta del territorio variegata e ricca, fruibile per buona parte dell’anno, grazie anche al clima mite. Tutti punti di forza che il Forte Village di Santa Margherita di Pula ha saputo capitalizzare molto bene nella propria offerta, puntando in particolare sugli abbinamenti post-congress: «non solo attraverso la valorizzazione dell’abbinamento golf e Mice, ma anche con l’accostamento tra mice e servizi per il benessere, binomio in cui Forte Village crede molto», dice Giannuzzi, «abbiamo il migliore centro di thalassoterapia del mondo, frutto di una rigorosa e accurata ricerca medico-scientifica, che sfrutta i benefici dell’acqua e dei fanghi marini, particolarmente ricchi di sale di magnesio e di iodio: la nostra acqua vanta una densità salina introvabile altrove che ha speciali proprietà terapeutiche». Da anni appartenente al prestigioso circuito Leading Spas Of The World, il centro è altresì la sede distaccata dei laboratori clinici del centro sperimentale di Talassoterapia dell’Università di Milano.

Training con gli istruttori PGA alla Forte Village Wentworth Academy. Al centro, in alto, benessere tra le piscine della Thalasso del Forte; sotto, nuovi spazi congressuali

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rappresentato un danno inestimabile, in quanto gli standard qualitativi dalle compagnie low cost non corrispondono a quelli abitualmente richiesti da una clientela esclusiva come la nostra». La situazione è questa, ma i manager-imprenditori della stoffa di Lorenzo Giannuzzi non possono di certo stare a guardare. Si rimboccano le maniche e fanno: «da qualche anno, al Forte Village, mettiamo a disposizione un servizio esclusivo di private jet con staff dedicato che consente un collegamento diretto tra l’aeroporto di Cagliari e gli scali delle principali capitali europee». E fare, per un bravo manager-imprenditore, significa anche sfruttare al meglio ciò che si ha, costruendoci intorno nuove opportunità. «Il mercato golfistico offre notevoli margini di sviluppo», dice Giannuzzi, «siamo stati tra i primi a puntare su questo tipo di turismo e, recentemente, abbiamo stipulato una partnership con il Wentoworth Golf Club,

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leggendario circolo golfistico britannico, creando al Forte Village la Wentworth Golf Academy, una vera eccellenza del training che si avvale di istruttori Pga e che si rivolge a professionisti e principianti». Alzare di continuo gli standard, inventarsi soluzioni a criticità (che, anche se non sono proprie ma del luogo, inficiano il rendimento di un hotel) e guardare sempre al futuro. Parrebbe, dunque, questa la ricetta di una case history alberghiera di successo, dove la discriminante resta comunque e sempre l’elemento umano, a partire dal direttore e dallo staff. E non è un caso che il Forte Village abbia meritato il più alto riconoscimento universitario al mondo. «Essere stati scelti come case study dalla Harvard Business School, valutati dal comitato di studenti dell’MBA


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COVER STORY FOCUS SARDEGNA

sotto la guida sapiente dal Professor Elie Ofek, rappresenta ulteriore motivo d’orgoglio», dice Lorenzo Giannuzzi, chiamato di persona ad illustrare, nell’istituzione bostoniana, strategie e modelli di sviluppo. Il Forte Village stesso è promotore di formazione di eccellenza. «Il Master Five Stars in Hotel Management, prodotto di punta delle Hotel Business School da noi fondata nel 2009, è stato premiato dalla EdUniversal con il quarto posto al mondo e si è riconfermato primo in Italia per la terza volta di seguito nell’ambito dei master riguardanti il settore ospitalità e turismo». Quella del Forte è un’ospitalità a tutto tondo: «ogni anno», continua il gm, «rinnoviamo la nostra offerta. Abbiamo riaperto a marzo con i tornei di tennis Itf e altre importanti novità tra cui il restyling dell’area ricevimento e delle camere

New Executive mare dell’Hotel Castello. Gli ospiti troveranno anche due nuove suite e, per chi cerca il massimo dell’esclusività e della privacy, ci sarà una nuova villa con servizio butler». Non mancano le novità neanche nel food & beverage, con l’apertura del primo ristorante Hell’s Kitchen al mondo e la conquista della Stella Michelin da parte del Belvedere, con il suo chef Antonello Arrus, e le attenzioni per i piccoli ospiti con il servizio dedicato “BarbieTM experience al Forte Village”. Infine, il gm fa sapere che «per gli organizzatori di eventi, dopo il restyling degli spazi congressuali, oggi in grado di accogliere oltre 2.000 persone, ci sarà un’offerta Mice ancora più accattivante e completa». ■

Evento Ferrari al Forte Village. Sotto: atleti al via durante la gara di Triathlon

La stagione dei grandi eventi al Forte Forte Village Resort, da anni, fa da cornice glam ad eventi di caratura internazionale e la stagione 2013 non è stata da meno. «Il 27 ottobre scorso, in particolare», racconta il gm, «ha segnato una tappa significativa per noi ma anche per il territorio con la prima edizione del Forte Village Triathlon. L’organizzazione della manifestazione – che è stato un grande successo – ha richiesto il coinvolgimento dei comuni di Pula, Domus de Maria e Teulada, oltre che di importanti sponsor, consentendoci di restare aperti fino ai primi giorni di novembre». La seconda edizione dell’evento è in programma per il 26 ottobre 2014. Altro happening sportivo ormai di casa al Forte Village riguarda i tornei internazionali di tennis ITF, «che», fa sapere Giannuzzi, «quest’anno, da 10 sono diventati addirittura 40», a conferma della bontà dell’iniziativa.

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FOCUS SARDEGNA

Sardegna, un Eldorado per il Mice

La bella isola italiana ha tutti i presupposti per essere una location ideale per il turismo business, ma deve imparare a organizzare meglio la mobilità e a destagionalizzare gli arrivi. Lo dicono gli esperti e gli stessi operatori del turismo sardo

✒Dante Daverio Paradiso in terra per gli amanti del mare (nella foto la spiaggia de La Pelosa), l'isola ha tanto altro da offrire anche in ottica Mice

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erra dalla bellezza unica e magnetica, nella quale i forti contrasti si esaltano reciprocamente, con strutture di eccellenza e infinite possibilità post congress, la Sardegna ha tutte le caratteristiche per essere la destinazione perfetta di incentive e meeting, anche di alto livello. Spesso però, le aziende che desiderano organizzare un evento sull’isola si scontrano con oggettive difficoltà legate a croniche carenze nelle infrastrutture e nei trasporti, da e verso l’isola, che rendono assai complicata la mobilità. Basti pensare che, ad oggi, la Sardegna è la regione con uno dei più bassi indici di dotazione infra-

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strutturale in Italia. Certo, anche per questo è forse così bella e selvaggia, ma il problema dei collegamenti va risolto se si vuole fare del turismo, in particolare d’affari e congressuale, un’opportunità per l’isola. Partendo magari dal percorso inverso: facendo si che l’isola, in primis, diventi una reale opportunità per questo tipo di turismo, oggi sempre più alle prese con l’esigenza di ottimizzare tempo e denaro e, di conseguenza, sempre più orientato a scegliere destinazioni facili da raggiungere. Una strada è sicuramente quella di sviluppare un piano di intermodalità che possa garantire collegamenti sicuri, costanti e a un prezzo di mercato in linea


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FOCUS SARDEGNA

con il resto dell’Italia e del comparto turistico business, oggi di nuovo in crescita nel Paese. In questo modo la Sardegna potrebbe diventare l’Eldorado Mice del Mediterraneo, considerando che già oggi vanta strutture ricettive di assoluta eccellenza per fascino, qualità e completezza dell’offerta e una qualità della vita invidiabile. Per usare le parole del poeta, Fabrizio De André: “La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”.

Onda su onda… Oggi, a ritenere il tema della mobilità sull’isola sempre più cruciale, non sono solo gli operatori, ma anche le istituzioni Confcommercio, Confesercenti, Confapi e Confindustria – che, lo scorso anno, hanno dato vita al Consorzio Sardegna Turi-

smo Servizi (STS). Il loro motto? “Sardegna, un’isola sulla cresta dell’onda”, che significa una destinazione magnifica, raggiungibile in tutte le stagioni, via nave o via aereo. Il consorzio rappresenta un’ ampia offerta di strutture ricettive (300 fra alberghi, campeggi e bed&breakfast) e di vettori, quali la compagnia aerea Meridiana e le compagnie di navigazione Tirrenia, Moby, Grimaldi Lines e Sardinia Ferries: sul portale www.sardegnasullacrestadellonda.it, i turisti (leisure e business) hanno la possibilità di prenotare comodamente una sistemazione sull’isola ma anche biglietti per aerei, navi e traghetti, scegliendo sempre la tariffa migliore. Il primo anno, partito quasi in sordina, ha registrato un buon successo con oltre 85.000 accessi e 7.500 preventivi richiesti. Di questi il 65% ha scelto la formula soggiorno + nave, mentre il 35% ha preferito l’aereo per raggiungere l’isola. Per il 2014, il numero degli aderenti, sia come strutture di accoglienza che come vettori, si è allargato e la volontà del consorzio è quella di ampliare il flusso degli arrivi aprendosi sempre più ai mercati destagionalizzati, come quello business.

L'anima antica e ospitale della Sardegna si declina in opportunità di accoglienza uniche al mondo. Sopra la processione di Iglesias

Un sistema complesso Agostino Cicalò, presidente del Consorzio Sardegna Turismo Servizi, oltre che di Confcommercio Sardegna è sicuro che

Agostino Cicalò, presidente del Consorzio Sardegna Turismo Servizi

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FOCUS SARDEGNA

La destagionalizzazione degli eventi è uno dei punti di forza dell'offerta della Sardegna, meta che permette infiniti spunti post congress, da quelli sportivi in mare (sopra) a quelli culturali a terra (sotto la Tomba dei Giganti).

l’iniziativa sia la via giusta per ridare slancio all’ospitalità sarda. «Il turismo è un sistema complesso», spiega, «che produce risultati profittevoli solo quando gli attori del sistema sono in grado di operare in modo coordinato e sinergico. In Sardegna, tra gli attori, svolgono un ruolo determinante gli operatori del trasporto marittimo e aereo. Un rapporto sinergico tra tutti è fondamentale per costruire un sistema capace di restituire alla Sardegna un ruolo primario nel mercato nazionale ed internazionale. Certo, sono molti gli aspetti che devono essere migliorati. I trasporti navali e aerei e la ricettività sono determinanti, ma altrettanto importanti sono i trasporti interni, il decoro urbano e la qualificazione delle identità e delle tradizioni che fanno della Sardegna una destinazione unica al mondo. Per esempio, al turismo balneare, che è il nostro plus distintivo, si possono affiancare altri tipi di turismo, altrettanto affascinanti e con potenzialità ancora da sviluppare». Il manager, poi, sottolinea come l’operazione “Sardegna sulla cresta dell’onda” promossa dal Consorzio Sardegna Turismo Servizi possa essere la chiave di volta anche per il segmento business. «Il miglioramento delle condizioni tariffarie per il turismo leisure

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non può che produrre una ricaduta positiva anche sul comparto business, contribuendo a rendere più accessibile la Sardegna anche per le imprese che intrattengono rapporti economici da e per l’isola. Purtroppo, negli ultimi anni, la percezione della Sardegna quale destinazione cara è stata causata in buona parte dai prezzi alti nei periodi di punta stagionale. La destagionalizzazione sarà dunque un’opportunità in più per scoprire una Sardegna inusuale e meno cara».

Per tutte le stagioni Sulla stessa linea d’onda è anche Alberto Scanu, Presidente di Confindustria Sardegna: «Uno dei target del consorzio STS è proprio quello di favorire i soggiorni Mice fuori stagione. Dopotutto i numeri dell’ul-

timo anno, grazie anche al consorzio, sono stati confortanti persino nei mesi non di punta, e questo significa che siamo sulla strada giusta». Anche per Sandro Salerno, presidente regionale di AssoturismoConfesercenti, il Mice è un mercato di riferimento. «Mi occupo proprio dell’organizzazione di eventi e conosco bene la materia», dice, «nei prossimi anni focalizzeremo sempre più la proposta per il turismo corporate e congressuale, creando, attraverso il portale, una serie di offerte ad hoc. Una conferma al fatto che gli eventi fuori stagione funzionano sono anche tutte le prenotazioni registrate ad oggi sul portale per un’importante gara di triathlon a livello europeo, che ho organizzato di persona e che si terrà prossimamente sull’isola».

La maggior parte dei turisti arrivati sull'isola attraverso il Consorzio STS (65%) ha scelto la formula soggiorno + viaggio via mare

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Anche fuori dalla stagione estiva il mare sardo offre interessanti possibilità per l'organizzazione di top events

Ugo Masciocchi, direttore commerciale Tirrenia

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In prima linea, per lo sviluppo del turismo in Sardegna, è anche la nuova giunta regionale sarda, impegnata a rinnovare infrastrutture e trasporti. L’assessore del Turismo, Francesco Morandi, parlando del sistema aeroportuale isolano ha recentemente spiegato: «Stiamo costruendo un futuro per la regione che preveda più integrazione tra il settore turismo e quello trasporti. Lo hanno chiesto con forza gli operatori e i territori. Ma il sistema dell’offerta va programmato in modo adeguato: già da maggio contiamo di delineare la stagione 2015 in un’ottica di medio periodo che ci porti a pianificare, insieme agli operatori, almeno, per i prossimi tre anni, con un’attenzione particolare alla bassa stagione. Occorre inoltre un’efficace campagna di marketing e comunicazione in grado di promuovere la Sardegna come meta ideale anche nei mesi non di punta, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione di eventi. E poi bisogna che servizi, infrastrutture, trasporti e collega-

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menti siano all’altezza e adatti ad accogliere un turismo internazionale evoluto ed esigente».

Non solo mare Non tutti gli operatori sono, però, concordi nel ritenere inefficienti i collegamenti, perlomeno quelli via mare, con la Sardegna. Tra questi c’è il vettore Tirrenia, che fa parte del Consorzio “Sardegna sulla cresta dell’onda”. Spiega infatti il direttore commerciale Ugo Masciocchi: «la Compagnia Italiana di Navigazione, che – ricordiamo – ha acquisito la Tirrenia di Navigazione nel luglio del 2012, garantisce per 365 giorni l’anno ben 66 collegamenti settimanali con l’Isola, collegando tutti i principali porti Olbia, Porto Torres, Cagliari, Arbatax con Genova, Civitavecchia, Napoli e Palermo. In quest’ultimo anno e mezzo», spiega Masciocchi, «la Compagnia, oltre a non avere mai omesso un collegamento, ha anche registrato la massima puntualità. Altra questione è la tariffa unica che riguarda principalmente il trasporto aereo. Noi operiamo con tariffe stabilite dalla Convenzione di Stato, che prevede una differenziazione tra i prezzi riservati ai residenti e quelli per i passeggeri ordinari. Da parte nostra, come soci di “Sardegna sulla Cresta dell’Onda”, siamo disponibili a lavorare insieme a tutti gli altri operatori per far sì che l’isola non venga percepita più solo come destinazione mare. Per esempio abbiamo già ampliato la fascia delle “offerte” speciali con campagne a tariffe low cost per alcune tratte, come Civitavecchia Olbia, per la quale,


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un passeggero spende, prezzo all inclusive, a partire da 32,07 euro. Con Meridiana, invece, abbiamo dato vita al package “Fly & Ferry” che, a un costo fisso di 600 euro, propone un mix di tratte in aereo e in nave, da e per la Sardegna, tra aprile e ottobre».

Valorizzare il turismo Per Eliana Marino, direttore commerciale di Moby «non esiste una “soluzione”/”risposta” ad una situazione che è definita dalla particolare conformazione geografica del territorio. Certo si può e si deve», dice Marino, «lavorare tutti insieme per una mobilità sempre più integrata. La nostra compagnia è in prima linea nel rendere l’isola più accessibile, con un fitto calendario di partenze, e attraverso l’adesione a iniziative sinergiche come quella del Consorzio Sardegna Turismo Servizi. L’impegno di Moby è forte e costante anche sulla questione tariffe. Quest’anno, ben più della metà delle oltre 1.500 partenze di Moby da e per l’isola è stata assoggettata ad un abbassamento che va dal 10% al 50%: percentuali importanti, che non riguardano solo partenze di bassa stagione o ad orari improponibili, ma anche partenze nei mesi di giugno e luglio, inclusi i weekend. E nei casi in cui non siamo riusciti ad abbassare le tariffe, abbiamo comunque cercato di tenerci in linea con lo scorso anno. In quest’ottica, poi, l’iniziativa “Sardegna sulla cresta dell’onda” è un tassello importante nel piano di promozione turistica che incentiva l’afflusso dei turisti attraverso modalità di prenotazione più semplici e a tariffe convenzionate, molto interessanti anche per il segmento business. Moby è l’unica compagnia in grado di offrire frequenti collegamenti con la Sardegna da tutti i principali porti di partenza, con partenze durante tutto l’anno da Livorno verso Olbia e, a partire dalla primavera, con collegamenti giornalieri o plurigiornalieri, sempre per Olbia, anche da Genova, Piombino e Civitavecchia».

po’ troppo i costi a causa della concorrenza selvaggia. È evidente che le tariffe con l’auto a un euro, ad esempio, erano impossibili da mantenere. Oggi, tutti abbiamo regolamentato le tariffe e siamo in grado di offrire prezzi giusti soprattutto per le partenze flessibili. Un passo importante per il rilancio turistico. Anche noi abbiamo aderito al consorzio, lanciando diverse promozioni per turisti locali e non. Gli accordi intermodali sono importanti e siamo aperti a partnership con operatori nazionali che programmano viaggi in Sardegna anche durante la bassa stagione. In quest’ottica ritengo interessante il mercato business, visto che, sulle rotte per la Sardegna, navighiamo tutto l’anno». Dello stesso parere è Francesca Marino, responsabile passeggeri di Grimaldi Lines, «In Sardegna», spiega «nell’ultimo periodo il cambio della guardia nella giunta regionale ha portato meno tensione e maggiore apertura. Oggi siamo soddisfatti del rapporto col consorzio STS e pensiamo che sia prioritario promuovere un servizio regolare da e per l’isola, con tariffe congrue. Per il futuro, auspichiamo anche noi una ripresa dei viaggi business verso l’isola: aiuterebbe a promuovere la destinazione tutto l’anno». ■

Raoul Zanelli Bono, direttore commerciale di Corsica Sardinia Ferries. Sopra, un ferry Moby in navigazione verso l'isola

Spunti per il team building e attività post congress sono innumerevoli in Sardegna

Accordi che valgono «Non tutto il male della Sardegna» dice Raoul Zanelli Bono, direttore commerciale di Corsica Sardinia Ferries, «viene dai trasporti, anche se bisogna ammettere che nel 2010 si è arrivati a perdere di vista un 4 2014

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Atahotel TANKA Village Natura incontaminata, mare cristallino, spiaggia di sabbia finissima. È in questo scenario che sorge il resort di Villasimius, perfetto esempio di alta ospitalità made in Italy radicata sul territorio. Che si presta ad ogni occasione di viaggio e di evento

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nserito in uno straordinario ambiente naturale, all’interno di un’area marina protetta, a soli 50 km da Cagliari, appena fuori dalla pittoresca Villasimius, il Tanka Village è il villaggio resort più noto e caratteristico della parte sud-est della Sardegna. A fargli da contorno, 43 ettari di macchia mediterranea affacciata sulla stupenda baia di Simius e su un mare stupendo. Il resort si affaccia direttamente sulla bellissima omonima spiaggia, bordata dall’Isola dei Cavoli e dall’Isola di Serpentara. Atahotels, da sempre sinonimo di qualità Made in Italy, si conferma quindi prezioso punto di riferimento per il mondo dell’ospitalità del Bel Paese, grazie al giusto

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mix di tradizione e innovazione, servizi personalizzati e capacità di ideare e realizzare soluzioni tailor-made in grado di soddisfare ogni qualsiasi tipo di esigenza. Il villaggio dispone infatti di numerosi atout, dal campo di golf 18 buche alla spiaggia, dalle piscine ai campi da tennis ed equitazione, sino alla bellissima Spa con talassoterapica. Questo straordinario complesso dispone di sistemazioni dotate di ogni comfort, suddivise in accomodations di tipologie diverse tra loro, sia per ubicazione all’interno del resort, che per i servizi ad esse abbinati. Gli ospiti del Tanka Village potranno quindi scegliere tra bellissimi bungalows o confortevoli camere di varie dimensioni e categorie. A chi ricerca l’esclusività sono suggerite le camere Domus, dotate di reception, caffetteria e ristorante dedicato.. Le famiglie potranno invece godere di confortevoli Family Rooms. Tutte le sistemazioni sono collegate alle aree e servizi comuni da vialetti e strade pedonali e ciclabili. I ristoranti, i bar, la pizzeria, i negozi, le boutiques e le piscine sono situati nella parte centrale del resort, e distano soli 50 metri dalla spiaggia. I buffet dei ristoranti variano ogni giorno, con grande offerta di prelibatezze locali, specialità di carne e di pesce, mentre nei diversi bar, dislocati in posizioni strategiche, durante il giorno è possibile gustare snack veloci. La sera si trasformano invece


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in piacevoli luoghi di ritrovo, per gustare aperitivi o cocktail. Ovviamente anche chi ama fare le ore piccole ha ampie possibilità di divertimento, grazie al pianobar ed alla discoteca. Il Tanka Village è particolarmente indicato anche per le esigenze del mondo Mice: nell’area centrale del resort troviamo un moderno centro congressi, con 5 sale riunioni da 50 a 500 persone, dotato di ampio foyer, segreteria e sala regia. Di grandissima potenzialità, inoltre, la presenza di ampi spazi polifunzionali esterni alle sale meeting, che grarantiscono continuità tra le attività previste e le aree deputate alla ristorazione per i partecipanti ai meeting. La straordinaria possibilità di organizzare beach challenge, regate veliche, caccia al tesoro, orienteering, e giochi di squadra fa del Tanka Village uno dei resort più adatti per realizzare corsi di formazione e/o team building di successo. Per queste attività, così come per i momenti di puro svago , si può fare affidamento sulla professionalità ed esperienza dei molti partner utilizzati, specializzati nell’ organizzazione di escursioni guidate (4x4, barca, bus, quad) e di attività sportive (beach soccer, beach volley, canoa, escursioni a cavallo, diving, tiro con l’arco, windsurf, trekking). La Spa e il Centro Benessere, attrezzati con palestra Technogym, si trovano in un’area riservata del resort, a pochissimi metri dalla spiaggia: 1.500 metri quadrati di paradiso, per la remise en forme e il relax. Sempre qui si trova la “Dream Bay”, promenade dove si innestano le piscine di talassoterapia e di idromassaggio, il solarium e il Bio Bar. A disposizione dei coccolati ospiti del Tanka Village anche hammam, sauna finlandese, docce emozionali aromatizzate e 12 salette illuminate da luce naturale per trattamenti estetici e massaggi. Per gli amanti del golf, nelle immediate vicinanze del villaggio si trova il Tanka Golf & Country Club: un campo da golf di 18 buche (par 70) dal bellissimo percorso di oltre 5.400 metri, progettato da Luigi Rota Caremoli, uno dei più qualifi-

cati professionisti del settore, che si snoda su 40 ettari di macchia mediterranea, con una vista mozzafiato sull’area marina protetta di Capo Carbonara. A corollario di questa meraviglia verde-azzurra troviamo anche un campo pratica con dodici postazioni coperte e quindici scoperte, ed uno splendido putting green: entrambi permettono divertenti sfide in notturna perché sono supportati da un valido impianto di illuminazione. L.S.B.

Pacchetti Speciali Al Tanka Village organizzare un evento di successo è estremamente facile e conveniente, grazie a pacchetti personalizzati che coniugano alta qualità, ottimo servizio e prezzi concorrenziali. Alcuni esempi: per meeting fino a 49 delegati si parte da 69 euro a persona, mentre per eventi oltre i 50 partecipanti il prezzo a persona scende a soli 59 euro. In queste tariffe sono inclusi la meeting room (dalla 9:00 alle 18:00), 1 light lunch (1 portata, con bevande e caffè incluso), 2 coffee breaks base, e la strumentazione tecnica (proiettore schermo e lavagna fogli mobili). Per informazioni e preventivi telefonare a +39 02 89526268 / 287, oppure inviare e-mail a: events@atahotels.it

Tanka Village Via degli Oleandri 7 - 09049 Villasimius (Cagliari) Tel. 0707951 www.atahotels.it - booking@atahotels.it

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Chia Laguna Resort Struttura tra le più versatili e innovative della Sardegna, il Chia Laguna Conference Centre è il frutto di un’ingente opera di riqualificazione che ha coinvolto, oltre agli spazi congressuali, anche diversi ambienti del Resort. A connotarla, oggi, oltre alla flessibilità e all’alta tecnologia, è un’eccellente offerta di iniziative volte a promuovere le unicità del territorio

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na struttura all’avanguardia, in uno dei luoghi più suggestivi d’Italia: la costa sud-occidentale della Sardegna. Il Chia Laguna Conference Centre, fiore all’occhiello del Chia Laguna Resort, si trova a Chia, un paradiso naturale a 40 chilometri da Cagliari, ed è ideale per rendere unico qualsiasi tipo di evento, che si tratti di un congresso istituzionale, una convention aziendale, il lan-

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cio di un prodotto o un team building. Il centro congressi attuale (uno dei più grandi dell’isola, con una capacità complessiva di 950 persone) è nato da una ristrutturazione integrale della struttura precedente ed è parte di una serie di azioni di riqualificazione degli ambienti del Resort per la quale sono stati investiti 20 milioni di euro negli ultimi tre anni. Il risultato è una delle location più moderne della Sardegna, sia a livello di design che di tecnologie. Il Chia Laguna Conference Centre occupa una superficie di 1.550 mq, con un foyer di 500 mq, illuminato con luce naturale. Questo ambiente è una cornice ideale per coffee-break, segreterie congressuali e aree espositive, e può essere “vestito su misura” secondo le esigenze del cliente. Riguardo agli spazi meeting, la sala Plenaria Chia è in grado di accogliere fino a 700 persone ed è modulabile in 3 sale, per ospitare eventi anche in contemporanea. La Sala Spartivento può essere utilizzata intera o divisa in 4 sottosale, ognuna con accesso indipendente. Al di fuori del centro congressi, il Chia Laguna offre la possibilità di organizzare riunioni di lavoro anche nell’esclusiva Terrazza Meeting Room di 400


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mq e di utilizzare, per piccoli incontri executive, le break-out rooms del cinque stelle Hotel Laguna. Il Resort, inoltre, propone molteplici soluzioni a livello di hôtellerie, grazie ai quattro alberghi presenti nella location per un totale di 436 camere. Oltre al 5 stelle Hotel Laguna, sono a disposizione dei clienti anche il nuovo Spazio Oasi (quattro stelle prestige), l’Hotel Village (quattro stelle) e l’Hotel Baia (tre stelle).

momenti di svago e divertimento. Infine, tra le novità più recenti c’è il Pool Restaurant per eleganti cene a bordo piscina.

Le tendenze e le sfide del 2014 I punti di forza Nella stagione 2013 il Chia Laguna Conference Centre ha ospitato eventi di importanti aziende nazionali e internazionali dei settori bancario, farmaceutico, assicurativo, grande distribuzione, cosmetico, automotive, telecomunicazioni, oltre a convegni e incontri istituzionali organizzati da enti pubblici e parti sociali. I punti di forza, che ne hanno decretato il successo e che continuano a essere i principali plus anche nel 2014, sono la versatilità della struttura congressuale e l’ampia possibilità di personalizzazione degli spazi, l’eccellenza dell’organizzazione, che mette a disposizione del cliente un event manager per tutta la durata dell’evento, e l’esclusività di sale e location anche in contemporanea. Inoltre, varie sono le opportunità a livello di banqueting, non solo per la qualità delle materie prime e del cibo, ma soprattutto per la vasta scelta di spazi dove organizzare cene, aperitivi e momenti conviviali. Come la Piazza degli Ulivi e il Dune Restaurant: la prima ha una capacità massima di 500 persone ed è perfetta per cene di gala in un ambiente unico, sotto il cielo stellato, con la vista della Torre di Chia e del mare in lontananza. In più, la piazza è dotata anche di un palco per esibizioni. Il Dune Restaurant, invece, può accogliere fino a 400 ospiti. Si trova a due passi dalla spiaggia, dove è possibile realizzare aperitivi con la splendida vista delle dune di sabbia. Totalmente diversa l’ambientazione del Luna Restaurant (capienza massima 300 persone): grazie alla discoteca collocata sotto il ristorante, è una scelta perfetta anche per

Per quest’anno Chia Laguna punta in modo particolare sulla valorizzazione del territorio attraverso la promozione dei prodotti locali, grazie a percorsi enogastronomici legati alle case vitivinicole e alle aziende agricole regionali. Inoltre, una terra ricca di suggestioni come la Sardegna offre innumerevoli spunti per attività di ogni genere: non solo food, ma anche incentive e team building a contatto con la natura. Per il prossimo futuro, la struttura – che fa dell’eccellenza sarda il suo tratto distintivo – mira a consolidare la sua posizione nel mercato italiano e a collocarsi come prodotto Mice di alta gamma a livello internazionale. Elena Corti

Chia Laguna Conference Centre - Chia Laguna Resort Viale Belvedere - 09010 Località Chia (Cagliari) Tel. 07092393475 - fax 0709230141 www.chialagunaresort.com - mice@hotelchialaguna.com

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Delphina Hotels & Resorts 5 conference center e 17 sale meeting per incentive e meeting esclusivi in Sardegna

locali. Ricco infine il programma di escursioni via terra e via mare (Delphina possiede anche una flotta di barche): oltre agli sport nautici, si può scegliere tra campi pratica golf, campi da tennis, calcetto.

Novità 2014

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ulla scena dal 1992, Delphina Hotels & Resorts è oggi uno dei principali gruppi alberghieri del Nord Sardegna, con 8 strutture (due 5 stelle, un 4 stelle superior, quattro 4 stelle e un prestigioso residence) situate lungo la costa, in Gallura: tra la Costa Smeralda, l’Arcipelago di La Maddalena, l’Isola Rossa e Badesi. Tutte sono immerse in grandi aree verdi e direttamente sul mare, con spiagge di fine sabbia bianca. Il Gruppo si connota soprattutto per la sua eccellente offerta Mice: 5 conference center e 17 sale meeting, tutte dotate di impianti di ultima generazione, in grado di ospitare fino a 450 persone. Location da sogno, cura di ogni dettaglio ed eccellenza dei servizi hanno permesso al Gruppo di affermarsi nel mondo degli eventi corporate e privati: per i matrimoni, per esempio, propongono sfizio-

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si banchetti nuziali e cerimonie simboliche sulla spiaggia. Per il post congress, si possono organizzare svariate attività, dalle più classiche nell’entroterra gallurese alle più avventurose alla scoperta delle isole dell’Arcipelago di La Maddalena. Uno staff qualificato è sempre a disposizione per dare supporto sia nell’organizzazione del soggiorno che nelle attività outdoor. Ogni struttura ha il proprio carattere, così come ogni conference center è in grado di soddisfare differenti esigenze. L’ultimo arrivato è il Conference Center “Anton Paolo Vincentelli”, all’interno del Resort Valle dell’Erica Thalasso & SPA, 5 stelle di Santa Teresa Gallura. Inaugurato nel 2013, è uno spazio moderno e funzionale di 476 mq, in grado di ospitare eventi fino a 450 posti. Il centro dispone inoltre di 4 salette da 20 a 50 persone e di un accogliente foyer. Arricchiscono l’offerta 6 centri benessere, di cui quattro specializzati nella talassoterapia, ad uso esclusivo degli ospiti e dotati di ampi spazi per trattamenti e fitness. Altro punto di forza è l’eccellente ristorazione, curata da premiati chef che esaltano i prodotti dell’isola, con particolare attenzione alla qualità degli ingredienti: carne, pesce, frutta e verdura freschissime a km zero, alimenti e ottimi vini tipici

Delphina investe ogni anno nel miglioramento delle proprie strutture (tutte di proprietà) ed anche per il 2014 ha previsto importanti opere di rinnovo e interessanti novità. Prima fra tutte la ristrutturazione delle Family Suite dell’Hotel I Ginepri, 4 stelle del Resort & Spa Le Dune, che diventeranno ancora più spaziose e funzionali. Il restyling riguarderà anche alcune camere del 5 stelle Hotel Capo d’Orso Thalasso & SPA di Palau, e le due suite “Arcipelago” dell’Hotel La Licciola nel Resort Valle dell’Erica Thalasso & Spa (5 stelle) che verranno impreziosite con piscine ad uso esclusivo, mentre gli amanti dell’enogastronomia gallurese, potranno prendere lezioni di cucina al ristorante tipico “Li Ciusoni”. P.T.

Delphina srl Loc. Cala di Lepre 07020 Palau (Ot) www.delphina.it


ph. ales&ales


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FOCUS SARDEGNA

SELECTED BY MM

Due Lune Resort Golf & Spa Spiagge bianche, mare cristallino e un panoramico campo da golf immerso nel verde della costa di Puntaldia: è tutto a portata di mano in questo quattro stelle superior, tra le mete business più suggestive dell’isola

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a prossima stagione è alle porte e il Due Lune Resort, sulla costa orientale della Gallura, a pochi chilometri da Olbia, si prepara a questo appuntamento (l’inaugurazione è il 9 maggio) non solo con nuove proposte e offerte, ma anche aderendo all’iniziativa del Consorzio Turismo Sardegna Servizi, per offrire ai suoi ospiti l’accesso a tariffe agevolate per traghetti e voli. Il problema della mobilità verso la Sardegna, difficoltosa e dai costi molto elevati, è infatti un elemento che da anni penalizza la vivacità turistica dell’isola. Come spiega il General

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Manager del Resort, Gian Paolo Fumagalli: «opero da molto tempo nel segmento alberghiero sardo e la questione dei trasporti verso questa regione non ha ancora trovato una soluzione. La conseguenza più evidente è stata la perdita di molte opportunità e di numeri significativi di potenziali turisti». Da queste considerazioni nasce l’adesione del Due Lune all’iniziativa, lanciata lo scorso anno, dal Consorzio: «abbiamo sposato questa possibilità e la stiamo spingendo con i nostri clienti: oltre ad averla inserita nel sistema di prenotazione, la promuoviamo sul nostro sito. Un sistema simile sarebbe adatto anche ad attirare la clientela business, ma con l’accortezza di creare proposte ad hoc, sia con il potenziamento dei voli da diverse città italiane a tariffe più concorrenziali, in particolare nel periodo di bassa stagione, sia attraver-


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FOCUS SARDEGNA

so accordi con le compagnie di navigazione per offrire un servizio più ampio, in cui l’evento ha inizio già sulla nave, per poi proseguire in hotel».

Mare e golf: tutto a portata di mano Spiagge bianche, mare cristallino e un panorama mozzafiato, in cui praticare diverse attività sportive (il golf in primis), ma anche per immergersi nella natura incontaminata della costa nordorientale della Sardegna, tra San Teodoro e il Golfo di Orosei: questo lo scenario che vi accompagnerà durante il soggiorno al Resort. Da non dimenticare, però, anche l’entroterra, suggestivo e pieno di vestigia del passato. Ricco di siti archeologici, come il santuario nuragico di Cabu Abbas, il castello di Pedreso, le “tombe dei giganti” nel territorio di Arzachena, vi permetterà di scoprire i tratti più autentici di una terra ancora in gran parte ai margini rispetto alle rotte turistiche tradizionali. Per gli amanti dello sport all’aria aperta non può mancare una puntata nel Golf Club Puntaldìa, un percorso a 9 buche, impegnativo e sfidante, adatto sia per gli esperti, che qui devono sfoderare tutta la loro abilità tecnica, sia per i principianti, cui è riservato il campo pratica. Il golf è un’opportunità anche per inserire un’attività di team building o un momento di relax all’interno di un programma congressuale o di incentive, scegliendo, a seconda del livello dei partecipanti e del tempo a disposizione, di partecipare a una lezione presso la Golf Accademy, di gareggiare in uno dei tornei, come il Trofeo Due Lune Resort Golf & SPA, organizzati nel corso dell’anno, o semplicemente usufruire di pacchetti completi che includono green fee e accesso alla Spa. La Spa Due Lune è infatti l’altro cardine della struttura, che abbina un percorso benessere articolato in sauna, bagno turco, docce aromatizzate e vasche idromassaggio, oltre alla palestra appena rinnovata nell’attrezzatura, a una ricca proposta di trattamenti specifici, per il viso e il corpo, e massaggi della tradizione orientale ed

occidentale con effetti energizzanti, tonificanti, rilassanti e linfodrenanti.

L’offerta business La primavera è il momento ideale per godere di tutto il fascino della Sardegna: la bella stagione è arrivata, la natura è nel periodo di maggiore rigoglio e si è ancora lontano dal caos dell’estate. Proprio nella bassa stagione si moltiplicano le offerte del Resort, che ospita convegni, incontri di lavoro, stage e incentive nei 120 posti complessivi delle due sale meeting con luce naturale e negli spazi espositivi. Completamente personalizzabile se si vuole disporre della struttura in esclusiva, conta 66 camere, tutte dotate di una propria personalità, ma accomunate da uno stile sobrio e dalla vista sul mare. Tra le novità di quest’anno la connessione wi-fi gratuita in tutto l’hotel, mentre per attività e team building fuori dal comune il filo conduttore rimane il territorio, con le sue bellezze e le sue tradizioni: dalle gare di pasta tipica sarda alle visite con degustazione alle cantine della zona, fino, per i più avventurosi, alla Sardegna experience, un programma che prevede trekking, mountain bike e discese con i gommoni. G.B.R.

Due Lune Resort Golf & Spa Loc. Puntaldia - 08020 San Teodoro (Olbia-Tempio) Tel. 0784864075 - fax 0784864017 www.duelune.com - info@duelune.com

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Pullman Timi Ama Sardegna Un contesto naturalistico di rara bellezza, un mare polinesiano e un appeal internazionale. Il resort 5 stelle di Villasimius è l’ideale per soggiorni leisure e incentive di alto livello in cui si richiedano eccellenti servizi e atout unici

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ituato in una posizione incantevole nel sud-est della Sardegna, a meno di un’ora dall’aeroporto di Cagliari, il Pullman Timi Ama Sardegna si trova nell’area marina protetta di Capo Carbonara, all’interno di 11 ettari di macchia mediterranea, tra un lago salato naturale e una bellissima spiaggia di sabbia bianca. Il complesso, dall’affascinante esterno arabeggiante, è stato recentemente sottoposto a un restyling, in linea con lo stile Pullman, il brand up-scale di Accor, che ha fatto dell’innovazione la propria cifra: dalla lobby alla reception, dagli intimi chill-out space alla connettivity lounge, ai new-concept di ristorazione, tutti gli spazi comuni sfoggiano oggi eleganti arredi dal design contemporaneo. «Work in progress», annuncia il GM Patrick Recasens, «abbiamo già definito il progetto di restyling delle camere che prenderà avvio dal prossimo inverno e, per il futuro, è in previsione un nuovo ed efficientissimo centro congressi». Il resort propone 275 camere molto confortevoli, incluse 4 raffinate suite, una piscina esterna e spiaggia privata, 4 bar e 3 ristoranti con un’ampia offerta gastronomica che spazia dalla tradi-

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zionale cucina mediterranea alle ultime tendenze Fusion a cui si abbina il nuovo concept di Vinoteca con una vasta selezione di vini locali e internazionali. L’hotel è inoltre sensibile alle tematiche green con un’offerta F&B sempre più incentrata sulla filosofia km zero. C’è, infine, un’area beauty con centro estetico, sala fitness e una grande Spa: l’esclusivo Istituto Thalassa sea & spa con percorso di acqua marina riscaldata, sala relax, sauna, bagno turco, docce aromatiche, va-

sche idromassaggio e cabine per trattamenti individuali e massaggi. Eccellente l’approccio che il Pullman Timi Ama Sardegna propone per l’organizzazione di eventi business: assistenza personalizzata con event manager e IT solutions manager, altissima tecnologia e spazi flessibili e modulabili. Il 5 stelle dispone di 4 sale congressi con capacità fino a 350 persone e terrazze polifunzionali con stupenda vista panoramica. Originali le proposte per le pause relax. Si può scegliere, per esempio, tra Wii sports, speciali massaggi e narghilé breaks. Con il “coach à la carte”, l’hotel propone inoltre diversi tipi di animazione e di team building sia indoor sia outdoor che spaziano dalle escursioni nell’affascinante entroterra alle attività sportive e ludiche. E, a solo 700 metri, c’è un bel campo da golf 18 buche. L.S.B.

Pullman Timi Ama Sardegna Viale dei Ginepri 3 - 09049 Villasimius (Cagliari) Tel. 07079797001 - Email: H3040-cg@accor.com www.accorhotels.com - www.thalassa.com


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SPA STORY AL THOTEL

FOCUS SARDEGNA

Respiri nella nebbia “Avevo appoggiato la nuca sulla superficie mosaicata, alzato lo sguardo verso l’irraggiungibile volta stellata della stanzetta...” Nella SPA del THotel, ogni suggestione è una storia diversa. Ogni ospite, qui, trova la sua isola delle meraviglie

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uel mattino, a colazione, indossava un ampio abito nero, mordicchiava vorace una arancia fresca, i movimenti lenti a segnare la sua imperturbabile eleganza. Era stato per me inaspettato vederla entrare nella SPA del THotel appena una mezz’ora dopo. Avevo prenotato un percorso acqua journey, rinomato per il suo prezioso contributo nel trasformare in sollievo ogni pensiero, e stavo cercando di sgomberare la mente quando l’ombra del suo corpo fragile aveva incontrato il mio campo visivo, dall’altra parte dell’ampia vasca nella quale una coppia respirava a pieni polmoni la ritrovata libertà. L’avevo osservata sciogliersi l’ampio asciugamano di dosso, portarselo alle narici per impossessarsi dell’aroma [comfort zone] lasciatovi dall’assistente in entrata, appoggiarlo sul lettino con l’accuratezza di una madre apprensiva. Aveva sfilato le bianche ciabattine dell’hotel attraversando scalza i pochi metri che la separavano dall’acqua, delicata, quasi impaurita nel toccare le piastrelle tiepide, le spalle curve, un piccolo ciuffo ribelle che ancora le ricadeva sulla fronte nonostante l’elastico. Si era seduta nel primo ciclo di getti idromassaggianti, aveva inarcato la schiena, gettato delicatamente la testa indietro, socchiuso gli occhi, appoggiato le braccia allo schienale abbandonando il corpo. Tutto attorno un danzare di bolle, giocose nel mescolare il tenue rosa del suo corpo al ceruleo della vasca, attenuandoli con il bianco dell’acqua calda smossa. Non so quanti minuti erano passati da quando mi ero stesa, i colori nella stanza cambiavano e credo di esserne rimasta ammaliata, riflessi nella vasca come un sole cangiante. Con un colpo di reni mi ero alzata, ero entrata nel calore del bagno turco e avevo chiuso alle mie spalle la porta a vetri. Ero stata accolta dalla piacevole sensazione del tempo che si arresta e i muscoli che si distendono, la resa impalpabile del mondo e il dimenticare la propria quotidianità. Ed eccola entrare, accennare pochi passi, sedersi di fronte a me. Ne scorgevo il profilo della caviglia destra, attenuato dalla fitta nebbia che riempiva lo spazio. Avevo appoggiato la nuca sulla superficie mosaicata, alzato lo sguardo verso l’irraggiungibile volta stellata della stanzetta, luci a segnare strade, a definire ricordi, a sfumare verità, le mani a correre lungo la seduta liscia seppur irregolare. Ne sentivo il respiro, così vicino seppur attutito, l’ondulazione dell’aria attraverso le labbra schiuse. Alzandomi aveva sussurrato, sottile e impercettibile, un “a presto” sorridendo nella foschia, promessa di eternità. ■

THOTEL Cagliari Sardinia Via Dei Giudicati 66 09131 Cagliari Tel. 07047400 reservation@thotel.it www.thotel.it/it

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Tanka Golf

GOLF


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DESTINAZIONE GOLF

un business in crescita Aumenta il giro d’affari dell’ospitalità legata allo sport “green” per antonomasia: le cifre e i segnali del mercato dicono che è arrivato il momento per sviluppare con decisione il settore anche in Italia ✒Davide Deponti

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arà il binomio golf&hotellerie, secondo gli esperti, a dominare la scena turistica e alberghiera del 2014. I numeri legati al mercato golfistico confermano infatti una domanda in crescita, a fronte della quale sono previsti importanti investimenti in diverse regioni italiane. Il golf potrebbe essere dunque il volano turistico dei prossimi anni. Sempre più praticato a livello nazionale, oltre che portato all’attenzione del grande pubblico dai media, il golf muove un turismo high level, con alta capacità di spesa, composto non solo da individuali ma anche da gruppi e corporate traveller. In particolare questi ultimi dimostrano di apprezzare gli hotel con campo da golf, in quanto location di alto livello in contesti di fascino, dove, collateralmente a un evento o a un meeting, è possibile organizzare competizioni sportive che facilmente si possono trasformare in team building. Va detto, inol-

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tre, che oggi il golf non è più quello sport d’estrema elite che era una volta (in Italia, soprattutto, perché, ad esempio, nelle isole britanniche e negli Stati Uniti è da sempre uno sport praticato da tutte le fasce sociali) ma si è trasformato in un evento più trasversale, come dimostrano recenti dati e numeri. Nel mondo, infatti, ci sono circa 60 milioni di giocatori, circa 6 dei quali sono residenti in Europa, e circa centomila sono italiani (alla data del 31 dicembre 2013 i tesserati della Federazione Italiana Golf sono 93.129, ndr). Lungo la penisola inoltre si trovano oggi ben 416 campi attivi, sempre secondo i dati di Federgolf che dimostrano come l’Italia sia in grado di offrire strutture adatte a favorire un maggiore sviluppo, non solo della pratica amatoriale, ma anche del turismo nazionale e, soprattutto, internazionale legato al golf. Certamente si tratta di un’occasione da perseguire subito e con forza, anche se per attirare nelle strutture


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DESTINAZIONE GOLF

italiane il golfista giocatore, italiano o internazionale che sia, non basta cantare le lodi dei giovani talenti sportivi che sono nati nel Belpaese, come i fratelli Molinari, vincitori dalla World Cup, o il più giovane Matteo Manassero. «Quella che è appena terminata», spiega Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf, «è stata una stagione di grandi contenuti per il golf italiano, esaltante dal punto di vista sportivo, che fa ben sperare per il futuro: la maggior parte delle vittorie è stata conseguita dai giovani a testimonianza che esiste continuità tra i giocatori già affermati e quelli emergenti. Il successo a Wentworth di Matteo Manassero, che ha appena vent’anni, ha segnato un momento straordinario nell’annata, ma penso anche a quello di Giulia Molinaro, che si è imposta negli Stati Uniti. E poiché anche i dilettanti hanno fatto la loro parte, la certezza è quella di avere in casa un movimento assolutamente in crescita capace di portare con sé un “indotto” di giocatori e di appassionati sempre più vasto e allargato».

L’Italia c’è... Insomma i numeri fotografano la forza d’impatto di un mercato dal valore stimato in 40 miliardi di dollari per effetto di

20 milioni di viaggi all’anno e grazie a turisti che spendono tre volte di più rispetto alla media e che si muovono nei periodi della nostra bassa stagione. Senza contare che i 3.000 nuovi campi in costruzione nel mondo nei prossimi cinque anni favoriranno una crescita dei viaggiatori/golfisti con un aumento intorno al 5% annuo. E l’Italia in tutto questo panorama in crescita come si pone? Sempre meglio per fortuna. Basti pensare che proprio a metà aprile si è tenuta presso il Golf Club Monticello di Como, la presentazione di International Golf Travel Market 2014. Si tratta dell’evento numero uno al mondo per l’industria del turismo golfistico, che si terrà per la prima volta in Italia, dal 27 al 30 ottobre, a Villa Erba di Cernobbio (Como). Presenti alla conferenza, oltre ai media di golf, travel e business, le istituzioni del territorio e quelle del golf, circoli, operatori di viaggi e agenzie di comunicazione: realtà diverse, ma tutte consapevoli dell’impatto economico del golf legato al turismo e del grande potenziale ancora inespresso di questo settore in Italia. Tra gli altri ha preso la parola Jean-Marc Droulers, presidente di Villa Erba, il centro espositivo sede di IGTM e promoter della manifestazione, per raccontare la genesi dell’evento. «Questo progetto è importante innanzitutto per la sinergia creata tra pubblico e privato», ha spiegato JeanMarc Droulers. «In totale, per organizzare la manifestazione è prevista una spesa di 1.100.000 euro, di cui quattrocentomila finanziati dalle istituzioni e il resto dai privati. In particolare, bisogna ringraziare il sistema alberghiero coma-

Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf. In apertura, la buca 18 del Verdura Golf Spa Resort

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DESTINAZIONE GOLF

Sopra: la storica e lussuosa struttura di Villa Erba, a Cernobbio, ospiterà, per la prima volta in Italia, l’edizione 2014 dell’International Golf Travel Market. Sotto: uno scorcio del Salsomaggiore Golf & Country Club

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sco, che ha accettato di ospitare gratuitamente 450 dei partecipanti a IGTM per i quattro giorni della fiera. È una grandissima soddisfazione: ci siamo assunti un forte rischio, ma il nostro coraggio è stato premiato». Il merito dunque è del lavoro di squadra di un gruppo di partners, tra i quali Villa Erba, che si è assunta il rischio economico dell’organizzazione in loco dell’evento. Le istituzioni pubbliche quali Regione Lombardia, Provincia di Como, Regio Insubrica, Camera di Commercio di Como e Lecco si sono unite al-

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la Federazione Italiana Golf, al sistema alberghiero di Como e a Villa Erba al fine di ospitare al meglio i partecipanti, in particolare provenienti dall’estero. A Peter Grimster, exhibition manager di IGTM, è spettato il compito di raccontare i contenuti della fiera alla sua 17esima edizione. «Si tratta di un evento B2B, non aperto al pubblico, che riunisce circa 1.300 delegati selezionati provenienti da 65 paesi», ha spiegato Grimster, «oltre 600 supplier (tra golf resort, hotel, circoli, enti turistici, operatori di incoming) incontreranno 350 tour operator specializzati (fra cui golfbreaks.com, il più importante operatore inglese) e circa 100 rappresentanti dei media internazionali. Tutte insieme, queste realtà rappresentano l’80 per cento del mercato mondiale del turismo golfistico, che ha un valore di 12 miliardi e mezzo di euro l’anno e che è in continua crescita. Abbiamo scelto Como perché oggi, nel mondo, l’Italia è famosa soprattutto per la cucina e per l’arte. Ma noi crediamo che abbia tutte le potenzia-


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DESTINAZIONE GOLF Il golf in Italia nel 2013

(fonte Federgolf) N. CAMPI

REGIONE

lità per affermarsi anche come meta golfistica e Como, in questo senso, è una destinazione perfetta». Lo sviluppo del golf in Italia avrebbe una ricaduta importante sul sistema alberghiero, come spiegano i numeri forniti da IAGTO, la Associazione internazionale dei Tour Operator per il Golf. Ebbene nel 2013, i membri di IAGTO hanno servito 1,7 milioni di golfisti, per un valore di 1,6 miliardi di euro. Il mercato più importante è stato quello del Nord America (6 milioni di giocatori in Canada e 26 milioni negli Stati Uniti), seguito da quello asiatico (14 milioni di giocatori) e da quello europeo (6 milioni di appassionati). In totale, a livello mondiale, si contano circa 54 milioni di golfisti, a quali bisogna aggiungere almeno 5 o 6 milioni di giocatori “nascosti”, non tesserati e non iscritti a golf club. E il 25% di loro prenota almeno una vacanza legata al golf all’anno. Insomma si tratta di cifre che mostrano bene come il golf in Italia si potrebbe in fretta trasformare in un affare importante, innanzitutto convincendo i tanti golfisti turisti business a scegliere maggiormente l’Italia per le loro spese turistiche legate al gioco.

Un fascino unico Il potenziale di crescita e le idee, insomma, non mancano: ora è indispensabile tradurre questa volontà nella capacità di far funzionare al meglio binomio turismo-golf. A tal proposito, un parere importante sul tema è quello di Elena Da-

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Piemonte

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Emilia Romagna

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Veneto

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Lazio

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Toscana

39

Liguria

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Trentino Alto Adige

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Marche

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Friuli Venezia Giulia

9

Sardegna

12

Valle d’Aosta

7

Umbria

11

Puglia

9

Abruzzo

7

Campania

6

Sicilia

7

Calabria

4

Molise

2

TOTALE

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vid, amministratore delegato di UNA Hotels & Resorts, alla quale abbiamo chiesto, in particolare, se ritiene che lo sviluppo del golf possa intercettare sempre più, oltre alla domanda degli appassionati, anche quella degli event manager aziendali, target, quest’ultimo che, secondo recenti sondaggi, dimostra di apprezzare gli hotel con campo da golf, in quanto location di alto livello in contesti di fascino. «Sono d’accordo sul fatto che sia cresciuta la sensibilità verso questo sport», dice David, «ma penso che in Italia vi sia ancora molto potenziale ine-

Elena David, amministratore delegato di UNA Hotels & Resorts e una veduta dell’UNA Golf Hotel Cavaglià, resort adagiato sui colli del Piemonte orientale

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DESTINAZIONE GOLF

Il Modena Golf & Country Club fa parte della rete regionale Emilia Romagna Golf, il primo territorio a organizzare un consorzio per promuovere il turismo golfistico

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spresso su cui lavorare, sia a livello di domanda che di offerta. Da sport d’élite, oggi, il golf sta appassionando un pubblico sempre più ampio e, se a questo, aggiungiamo una conformazione territoriale e bellezze naturalistiche e culturali adatte a soddisfare le necessità e i gusti dei golfisti (ma anche dei loro accompagnatori in cerca di destinazioni ricche di attrattive), si comprende come gli investimenti a favore di questo segmento siano un punto più che mai strategico che dovrebbe far parte di una strategia turistica complessiva del Paese». Come pensa si possa implementare questa strategia? «Declinerei la riflessione su due piani. A livello generale, occorrono investimenti infrastrutturali, che permettano, ad esempio, di collegare facilmente un campo da gioco all’altro. A livello individuale è necessario proporre offerte ad ampio spettro in grado di promuovere e diffondere la cultura di questo sport appassionante. In questo senso, per esempio, i pacchetti per le aziende che abbinano il meeting al golf come opportunità di team building, sono una strategia vincente con ritorno immediato per la struttura. La nostra azienda ha scelto la “Golf Clinic” proprio come formula rivolta alle aziende. A Poggio dei Medici, ad esempio, le aziende possono usufruire di diverse opzioni, come la “Meet & Golf”,

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due ore di primo approccio con lo sport ed esercitazioni unite ad un torneo, oppure la “Mini Clinic”, che comprende due ore al giorno col maestro, inserite in un programma di meeting di almeno tre giorni». Secondo lei le strutture che hanno la fortuna di disporre di un campo da golf annesso o nelle immediate vicinanze dovrebbero riformulare la loro offerta sempre più anche in chiave business oriented? «Avere un campo da golf è un valore aggiunto che, oltre a destagionalizzare i flussi turistici, consente di pensare a offerte business più complete. Certamente la struttura deve essere attrezzata per accogliere il turismo business anche fuori dal campo. Ad esempio l’UNA Poggio dei Medici offre ben 10 sale meeting che possono ospitare fino a 200 persone e tutti i servizi per svolgere incontri in una location d’eccezione». Come vede il futuro del binomio golf-hotellerie in Italia? «Le stime indicano che negli ultimi anni questo tipo di turismo ha generato per il settore ricettivo centinaia di milioni di euro. Credo quindi che sia un momento propizio per gli investimenti. UNA Hotels è stata tra le prime realtà ad aprirsi a questo mercato: da 5 anni organizza L’UNA Golf Cup 2014, circuito di gare di golf dilettantistico che si svolge su i più bei percorsi italiani e che si inserisce nell’ambito di


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DESTINAZIONE GOLF

Il Golf Club Bologna e l’Adriatic Golf Club Cervia (sotto) sono 2 dei 44 campi da golf dell’Emilia Romagna, terza regione italiana per green dopo Lombardia e Piemonte

una serie di iniziative volte a promuovere, in un ottica di sistema – l’UNA Golf Cup si gioca su ben 14 campi – la cultura e la diffusione di questo sport in Italia. Parallelamente abbiamo intrapreso interessanti operazioni di co-marketing con aziende del settore o comunque interessate a questo mercato. Quest’anno, per esempio, abbiamo stretto una partnership con BioNike, che da sempre promuove alti standard qualitativi e costituisce un punto di riferimento tra le più importanti aziende di dermocosmesi».

Esempio virtuoso Anche Maurizio De Vito Piscicelli, promoter di Emilia Romagna Golf e consulente per la Federazione Italiana Golf, concorda che il golf in Italia potrebbe diventare in tempi brevi un affare turistico molto interessante. «Occorre innanzitutto», spiega, «dare atto ai circoli di golf regionali di aver capito che il turismo golfistico, se gestito con oculatezza e all’interno di un consorzio regionale, è una grande opportunità per riempire il campo da golf nei giorni storicamente meno frequentati dagli appassionati locali e che, grazie a queste risorse, è possibile mantenere le quote associative ad un livello più contenuto e come conseguenza finale arrivare a un più facile reperimento di nuovi soci. Tra le regioni, l’Emilia Romagna è stata la prima a capire che i campi da golf devono essere considerati importanti risorse regionali, da utilizzare per attirare un turismo straniero di qualità e non oasi per ricchi avulse dal contesto regionale. Tutto questo ci porta a concludere quindi che, ad oggi, la creazione di un “consor-

zio” di campi da golf è fondamentale per agevolare l’arrivo di un maggior numero di golfisti dall’Italia e dall’estero ma anche di aziende interessate a inserire il golf come opportunità post congress o di team building. Un passo decisivo sarebbe anche la possibilità di usufruire di un’unica centrale di prenotazione e di un unico interlocutore in grado di fornire, ai giocatori e ai tour operator specializzati, l’assistenza e tutti i servizi richiesti come prenotazione tee times e di alberghi, noleggio di auto o di pullman, transfer, attività extragolfistiche, accoglienza in aeroporto, i migliori prezzi sul mercato, personale che parli le lingue straniere. L’Emilia Romagna, attualmente, è l’unica regione italiana che è riuscita a mettere in rete l’intera offerta golfistica regionale, presentando pacchetti turistici ad hoc, ed è anche ritenuta unanimemente la regione meglio organizzata nel settore del turismo golfistico nazionale». ■

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16 SG Borgo Egnazia_Layout 1 13/05/14 09.06 Pagina 64

DESTINAZIONE GOLF SELECTED BY MM

Borgo Egnazia San Domenico Golf

Immersa tra gli ulivi della campagna pugliese, il mare e i reperti archeologici dell’antica città di Egnathia, questa struttura è un perfetto connubio di sport, natura e cultura. Ideale per eventi aziendali, offre la possibilità di organizzare speciali Corporate Golf Days con il supporto di un team dedicato

B

orgo Egnazia è un resort che unisce tradizione e modernità. Circondato dalla suggestiva campagna di Savelletri di Fasano in provincia di Brindisi, si compone di diversi complessi: dalle lussuose camere e ville, distribuite in diversi edifici, alle aree meeting, ai ristoranti, fino agli ambienti per lo sport e il relax. Fiore all’occhiello della struttura è il San Domenico Golf, un campo 18 buche affacciato sul mare: 6300 metri di prati sinuosi che si susseguono tra gli ulivi se-

colari lungo la costa adriatica. Inoltre, Borgo Egnazia è un setting ideale per eventi Mice, grazie alla poliedricità dei suoi spazi e delle sale meeting (la più grande è di 400 mq), che consentono di organizzare eventi corporate, convegni e team building . In particolare, la location propone il pacchetto “B.E in Business - Borgo Egnazia in Business”, con tariffe a partire da 220 euro in camera doppia uso singola e colazione. Tra gli ambienti che formano la struttura, molto suggestivi sono il Beach Club Cala Masciola, perfetto per degustare il pesce sfilettato dello chef, e la Piazza del Borgo, un luogo unico per convention o cene buffet a base delle specialità locali. Per i momenti di relax, infine, sono a disposizione degli ospiti le piscine e la VAIR Spa. Elena Corti

CURIOSITÀ Giocare a golf immersi nella storia. Il campo del San Domenico Golf Club confina con l’antico centro di Egnathia (V sec. a.C.), colonia di epoca greco-micenea trasformata poi in città romana. Accanto alla partenza della buca 8 si può ammirare una parte della necropoli che comprende testimonianze che vanno dal V secolo a.C. al III d.C. A 200 metri si trovano invece reperti archeologici che vanno dal VII secolo a.C. all’VIII d.C.

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DESTINAZIONE GOLF

DESCRIZIONE CAMPO DA GOLF Inaugurato nel 2003, San Domenico Golf ospita tornei nazionali e internazionali e sorge tra l’antica città di Egnathia e il porticciolo di Savelletri. Creato su progetto dell’European Golf Design di Londra, il campo presenta un percorso che è un classico links, caratterizzato dalla vegetazione mediterranea. Nella scelta delle erbe per i fairway è stata utilizzata la bermuda, per i roughs la festuca, mentre per i green il pencross, che consente di avere superfici molto veloci. Le buche più rappresentative sono la 3, un par 3 da oltre 200 metri; la 7, un par 4 che finisce in un uliveto secolare; e la 16, un par 5 di 560 metri e la buca più vicina al mare. Gli ambienti del San Domenico Golf sono perfetti per eventi e team building, come il “B.E in Business & Golf” (a partire da 280 euro in camera doppia, con colazione e partecipazione al team building Golf contest). La struttura è in grado di organizzare suggestivi Corporate Golf Days, grazie a un team dedicato che assicura supporto in tutte le fasi dell’evento: dalla progettazione, all’allestimento, alla creazione di un reportage fotografico e video da omaggiare agli ospiti.

Borgo Egnazia - San Domenico Golf 72010 Savelletri di Fasano (Brindisi) Tel. 0802255000 - fax 0802255001 info@borgoegnazia.com - www.borgoegnazia.com

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17 SG Chervò San Vigilio (2)_Layout 1 13/05/14 09.07 Pagina 66

DESTINAZIONE GOLF SELECTED BY MM

Chervò Golf Hotel SPA & Resort San Vigilio Con un campo da golf aperto tutto l’anno, la struttura offre il plus di giocare anche nei mesi invernali. Non mancano poi le proposte pensate appositamente per il Mice: dalle prove di tiro, ai team building sul green, alle gare aziendali con premiazione finale

U

no stile di accoglienza all’insegna della multisensorialità, come sottolinea il claim della struttura “the 5 senses of hospitality”. Chervò Golf Hotel Spa Restaurant Events & Resort San Vigilio offre una pluralità di proposte, servizi ed esperienze che coinvolgono tutti i sensi. La location si distingue non solo per il suggestivo paesaggio del Lago di Garda in cui è inserita, ma anche per la particolarità di essere costruita attorno a un’antica abbazia del XII secolo. Ulteriore tratto distintivo è la ristorazione: il ristorante, all’interno della club-house, propone sia piatti della tradizione italiana che cucina internazionale, oltre a vantare una ricercata carta di vini. La struttura è ideale per cene di gala, buffet o light

lunch, matrimoni e feste che si possono organizzare anche nella caratteristica sala degustazioni con cantina. In più, è possibile personalizzare i menu e gli spazi disponibili, tra cui le terrazze esterne, o organizzare corsi di cucina. Nella club-house, poi, si trovano anche 7 sale congressuali dotate delle più moderne tecnologie. Sul fronte dell’accoglienza e dei servizi, la location mette a disposizione 75 camere di diverse tipologie e, a breve, 80 suite apartments anche con servizio hotel, 1.000 mq della Spa San Vigilio, le piscine e idromassaggi esterni, la palestra e il centro sportivo con tennis, beachvolley e calcetto. Elena Corti CURIOSITÀ Oltre al golf, al centro sportivo e al centro benessere, la struttura offre numerose opportunità per team building o per intrattenimento e relax sfruttando i molteplici servizi interni e tutte le attrattive del lago di Garda e delle vicine città come Verona. Il Resort è tra i top a livello nazionale ed internazionale e ospita molti eventi e summit importanti grazie alla qualità infrastrutturale e dei servizi. Per chi vuole poi investire in modo sicuro con rendita garantita o trovare la propria oasi di tranquillità, a disposizione anche unità immobiliari diversificate e dotate dei sistemi più all’avanguardia in un contesto storico e paesaggistico di ineguagliabile valore e bellezza.

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DESTINAZIONE GOLF

IL CAMPO DA GOLF Perfetto sia per golfisti esperti che per giocatori alle prime armi, il green di Chervò Golf Hotel SPA & Resort San Vigilio propone tracciati immersi in una cornice naturale di grande bellezza e con diversi gradi di difficoltà. Progettato dall’architetto Kurt Rossknecht, vanta un tracciato 36 buche (27 da campionato e 9 executive) che comprende ostacoli d’acqua, bunker strategicamente posizionati e piste dal profilo articolato, contornate da ampi rough. Il circuito, poi, include un ampio driving range con numerose posizioni di tiro coperte. Ai giocatori sono offerti anche vari servizi: dal caddy master, al noleggio di attrezzature e golf cart fino alla Golf Academy, con quattro professionisti che mettono a disposizione la loro competenza ed esperienza. Per i momenti corporate la struttura ha pensato a uno speciale pacchetto che comprende la possibilità di ricevere una prima infarinatura del gioco del golf ed effettuare gare tra i partecipanti, ai quali possono essere distribuiti gadget che la struttura mette a disposizione durante il momento della premiazione.

Chervò Golf Hotel SPA & Resort San Vigilio Loc. San Vigilio - 25010 Pozzolengo (Brescia) Tel. 03091801 - fax 0309180999 www.chervogolfsanvigilio.it - info@chervogolfsanvigilio.it

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18 SG Sheraton Parco dei Medici_Layout 1 13/05/14 09.07 Pagina 68

DESTINAZIONE GOLF SELECTED BY MM

Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel & Resort Un percorso di ben 27 buche, che circonda tutte le aree comuni e ricettive, in uno spazio verde di quasi 80 ettari. Un’oasi natural green, a due passi dal centro della Capitale, arricchita da 42 sale meeting e proposte banqueting di alto livello

È

il più grande branded hotel d’Italia, con un’offerta d’eccezione sia per il turismo leisure che per quello business, grazie alle sue 818 camere, 42 meeting rooms, 4 ristoranti, 4 bar e uno splendido campo da golf da 27 buche di richiamo internazionale. Il tutto in 80 ettari di verde a pochi chilometri dal centro di Roma, dal business district dell’Eur e dall’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Le camere sono suddivise in diverse categorie: superior, chalet e villini, deluxe, executive, executive deluxe, junior suites, se-

nior suites e presidential suites. La maggior parte ha il parquet, alcune piccoli balconcini, patio o giardinetti. La vista è vasta e rilassante molte camere affacciano sulle piscine, sulle aree comuni verdeggianti o sul campo da golf, vero fiore all’occhiello della struttura. Grazie all’estrema versatilità dei suoi spazi, il complesso è un paradiso anche per il congressista. Ormai meta conosciuta della Capitale, anche per la sua anima natural green, il Resort mette a disposizione i suoi spazi anche per grandi eventi privati, romantici matrimoni e suggestive cene a bordo piscina. Grandi energie sono dedicate al banqueting, arricchendo l’offerta gastronomica che è di altissima la qualità. Ben tre i ristoranti à la carte: il “Savoia” con il suo arredamento caldo e accogliente che propone cucina mediterranea; il “Rinascimento”, con spazi più luminosi e moderni e una cucina più internazionale; la “Club House”, un ambiente più rustico aperto solo a pranzo. C.C. CURIOSITÀ Il Golf Club Parco de’ Medici vanta ben 27 buche (percorso bianco par 35, blu par 37 e rosso par 35; corse rating 72,9, slope rating 135) 3 Putting Greens, campo pratica con 12 postazioni coperte e 30 scoperte. Il Golf Club è ubicato all’interno del complesso alberghiero e circonda tutti gli spazi comuni e ricettivi. È senz’altro un percorso tecnico di grande interesse, che ogni anno accoglie diversi tornei e gare nazionali e internazionali.

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18 SG Sheraton Parco dei Medici_Layout 1 13/05/14 09.07 Pagina 69

DESTINAZIONE GOLF

IL CAMPO DA GOLF Il Golf Club è un tracciato tecnico di grande interesse, adatto agli appassionati ma anche ai professionisti. Nel percorso Bianco, dalla 1 alla 9, Par 35, 3056 mt, la buca più difficile del campo è la 9, Par 4 che ha come prima prova impegnativa l’acqua. Un dogleg gira poi a destra ed è fondamentale mantenere il tee-shot sul lato sinistro della buca per poter approcciare sul putting green, in fondo non difficile. Il percorso Blu, dalla 10 alla 18, Par 37, 3247 mt ha al centro del fairway 18 alcune rovine romane, difficilmente raggiungibili dal tee-shot. La Club House è dotata di un pratico Pro Shop, di un accogliente bar e di un ristorante con servizio buffet a pranzo. Molto vantaggiosi i pacchetti proposti per gli appassionati e non solo: con “Gioca a golf nella Città Eterna” per esempio, è incluso il soggiorno in camera superior, colazione a buffet e IVA (tassa di soggiorno esclusa), il libero accesso alla piscina esterna stagionale e non riscaldata, l’ingresso gratuito alla palestra, e un servizio di navetta da/verso il centro città (a pagamento, secondo disponibilità).

Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel & Resort Viale Salvatore Rebecchini 39 - 00148 Roma Tel. 0665288 - fax 0665287060 www.sheraton.com/golfrome - info@sheratongolf.it

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DESTINAZIONE GOLF SELECTED BY MM

UNA Hotels & Resorts

UNA Poggio dei Medici

Sale meeting e pacchetti golfistici si sposano con splendide location per una vacanza all’insegna del relax. I resort di UNA Hotels sono la soluzione ideale per aziende, turisti italiani e internazionali e, naturalmente, amanti del golf alla ricerca di un’oasi di tranquillità e divertimento

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ue strutture immerse nel verde, in grado di offrire agli amanti del golf e a coloro che sono in cerca di relax il meglio delle bellezze del nostro territorio.UNA Poggio dei Medici a Scarperia (Fi) e UNA Golf Club Cavaglià, nel Biellese, fanno entrambi capo alla catena alberghiera UNA Hotels & Resorts. Situato nella vallata del Mugello, UNA Poggio dei Medici offre 70 spaziose camere ricavate dal restauro di antiche coloniche, che si trovano su uno dei più bei campi da golf italiani. La struttura è dotata di piscina e fitness

Villa Le Maschere

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room, SPA e ristorante di alto livello. Sono disponibili inoltre 10 sale riunioni, alcune ospitate anche dalla seicentesca Villa di Cignano, la più grande delle quali è in grado di accogliere fino a 200 persone. Passione per lo sport e turismo anche per gli ospiti dell’UNA Golf Hotel Cavaglià, raggiungibile dalle principali direttrici del Nord Italia, con le sue 37 camere in stile modern country, palestra e piscina. L’annessa Steak House Rosso Cuoco è perfetta per gustare grigliate di carne, mentre la terrazza che si affaccia sul green è ideale per banchetti e pranzi di gala fino a 250 persone. Infine, le 7 sale meeting accolgono fino a 150 partecipanti e le nuove sale “Master Green” e “Blu” godono di vista su campo da golf e piscina. P.T. CURIOSITÀ Nelle vicinanze di UNA Poggio dei Medici si trova anche il resort 5 stelle Villa Le Maschere, dimora storica affacciata sul lago del Bilancino, splendida cornice per l’organizzazione di meeting nelle 7 sale decorate e dotate di tutte le tecnologie e di grandi eventi nei magnifici spazi interni ed esterni. La struttura ha 65 camere, tutte diverse, che evocano il fascino del Rinascimento fiorentino, un suggestivo ristorante con affaccio sulla vallata, due piscine e uno splendido centro benessere. Inoltre, il personale dell’Hotel è a disposizione della clientela per l’organizzazione di escursioni di ogni tipo per scoprire il territorio toscano e i suggestivi paesi limitrofi ricchi di fascino e storia.


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DESTINAZIONE GOLF

UNA Golf Hotel Cavaglià

UNA Poggio dei Medici

UNA Poggio dei Medici

IL CAMPO DA GOLF Inaugurato nel 1992, con 18 buche, par 73 e un percorso della lunghezza di 6.468 metri, il campo dell’UNA Poggio dei Medici Golf Club è uno dei più prestigiosi d’Italia. Dal 1999 al 2003 è stato sede dell’Open Femminile Italiano di golf e dal 2010 ospita il Mugello Tuscany Open, tappa dell’European Challenge Tour. Riconosciuto come “Miglior Nuovo Campo”, all’apertura, Poggio dei Medici è stato recentemente premiato da CondèNast Traveller che lo ha inserito nelle proprie “Hot List” come “Il Miglior Golf Club”. Tra i pochi a poter contare su una struttura alberghiera di alto livello annessa, offre agli ospiti molteplici combinazioni sia per i giocatori esperti che per i loro accompagnatori. Da non perdere i pacchetti validi fino al 31 ottobre 2014, “Golfing in Tuscany” per 4 notti, “Golf Break” per 2 notti, “Settimana del golfista” per 7 notti e altri ancora. Particolarmente interessanti, anche in ottica di team building, le numerose golf clinic. In una delle aree più suggestive del Piemonte, l’UNA Golf Hotel Cavaglià offre un percorso a 9 buche, par 73 e un altro a 6 buche, par 19 ed è situato in una posizione strategica per raggiungere altri importanti circoli golfistici italiani. L’accogliente resort è ideale per iniziare la pratica del golf con il pacchetto “Easy Start”, che comprende 5 lezioni individuali, il noleggio dell’attrezzatura e due mesi di accesso al campo pratica. Gli amanti dell’enogastronomia potranno provare il pacchetto “Golf &Degustazioni”, che unisce una lezione di golf a visite sul territorio e degustazioni.

UNA Poggio dei Medici Via San Gavino 27 - 50038 Scarperia (Firenze) Tel. 05584350 - fax 0558430439 una.poggiodeimedici@unahotels.it - www.unahotels.it

UNA Golf Hotel Cavaglià

UNA Golf Hotel Cavaglià

Via Santhià 75 - 13881 Cavaglià (Biella) Tel. 0161966771 - fax 0161966620 una.cavaglia@unahotels.it - www.unahotels.it

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DESTINAZIONE GOLF L’AZIENDA

Mitsubishi Electric Il Golf Club Le Rovedine ha scelto il sistema VRF di Mitsubishi Electric per riscaldamento, raffreddamento e produzione di acqua calda sanitaria. Un progetto ecosostenibile innovativo in grado di ridurre i consumi energetici fino al 35%

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l Golf Club Le Rovedine di Noverasco di Opera, alle porte di Milano, è da oltre trent’anni un esempio d’eccellenza tra i campi da golf della Lombardia e punto di riferimento per tutti gli appassionati. Sono oltre 10.000 le persone che hanno iniziato a giocare qui e in tanti affollano tutti i giorni il campo pratica dotato di 60 postazioni coperte e illuminate e 40 scoperte, utilizzabili fino alle 23 di sera per la maggior parte dell’anno. Una club house per gli appassionati di golf e per coloro che vogliono avvicinarsi a questo sport, ma anche un luogo di aggregazione e interazione in un ambiente raffinato ed elegante. Un complesso sportivo che ha scelto la sostenibilità ambientale come “visione” per garantire massimo comfort, non solo sul green, ma nell’intera struttura. L’attività sportiva viene svolta esclusivamente all’aperto, mentre la struttura si articola in un edificio destinato ai vari usi che vanno dai locali per il relax, a zone ristorante, alla sala destinata agli incontri sociali, alle zone utilizzate per gli spoglia-

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toi completi di servizi e docce, nonché locali destinati alla segreteria, reception ed uffici. Da poco il Golf Club Le Rovedine è stato rinnovato con l’obiettivo di rendere l’intera struttura efficiente, sostenibile, innovativa ed efficace dal punto di vista della gestione e della manutenzione degli impianti. In quest’ottica è stato inserito un nuovo impianto di irrigazione in grado di ottimizzare l’uso di energia e il consumo d’acqua e un impianto di climatizzazione, riscaldamento e produzione di acqua calda a emissione zero di anidrite carbonica. Alla varietà di destinazioni d’uso dell’edificio e all’irraggiamento solare corrispondevano varie necessità termiche con il risultato di avere in contemporanea per alcuni spazi il riscaldamento e per altri il


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DESTINAZIONE GOLF

RMI (Remote Monitoring Interface), sviluppato in Italia da Mitsubishi Electric, è un sistema basato su Cloud Computing per la gestione remota, la supervisione, il monitoraggio energetico e la manutenzione delle soluzioni CITY MULTI VRF, Commerciale e Residenziale, e dei moduli idroniciEcodan dell’azienda. Per la gestione in mobilità tramite smartphone e tablet basati su sistemi operativi Android e Ios è possibile scaricare la App dedicata, disponibile gratuitamente sugli store online Google Play e AppStore (www.rmi.mitsubishielectric.it).

raffreddamento, utilizzando come unica fonte l’energia l’elettricità. Per soddisfare queste esigenze la scelta è ricaduta sul sistema VRF di Mitsubishi Electric per il riscaldamento, il raffreddamento e la produzione di acqua calda sanitaria. «Si tratta di un impianto a recupero di calore che consente di non disperdere le energie passive sottratte negli ambienti ma di reinserirli nel ciclo termodinamico. L’assenza di centrale termica e della relativa alimentazione a gasolio o a metano annulla le emissioni di CO2 sul posto e questo significa soprattutto indubbi benefici ambientali. Un progetto ecosostenibile in grado di ridurre fino al 35% i consumi energetici rispetto ad un sistema tradizionale», dichiara Fabrizio Maja (nella foto a sinistra), Air Conditioning Systems Division Manager di Mitsubishi Electric.

Pioniere con una scelta impiantistica d’avanguardia, il Golf Club Le Rovedine si conferma ancora oggi una struttura d’eccellenza con lo sguardo rivolto al futuro. Proprio per questa visione la struttura è una delle prime in Italia che, da inizio 2014, ha adottato la tecnologia Cloud Computing RMI (Remote Monitoring Interface) di Mitsubishi Electric, che permette la gestione, il monitoraggio energetico e la manutenzione dell’impianto tramite App per smartphone e tablet o via internet con area web dedicata. «Una tecnologia completamente sviluppata in Italia che il nostro gruppo giapponese ha deciso di adottare edi estenderla anche in Europa. Abbiamo testato il nostro sistema al Golf Club Le Rovendine che è diventato per noi una case history importante non solo in termini di innovazione, ecosostenibilità ed efficienza ma soprattutto una testimonianza di fiducia e della qualità e affidabilità che il nostro marchio può garantire», conclude Fabrizio Maja. RMI permette la gestione dell’impianto di climatizzazione, di riscaldamento e di produzione di acqua calda, monitorandone continuativamente lo stato al fine di incrementarne i livelli di efficienza operativa, diagnosticandone preventivamente problematiche di campo ed intervenendo minimizzando i disservizi del sistema. Tutto ciò si traduce in due vantaggi fondamentali: aumento della percezione del comfort da parte del cliente e dell’efficienza energetica dell’impianto stesso. P.T.

Mitsubishi Electric Europe B.V. Italian Branch - Centro Direzionale Colleoni, Viale Colleoni 7 20864 Agrate Brianza (MB) www.mitsubishielectric.it

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SPEED MEETING

Speed Meeting l’evento che piace all’azienda

Massimizzare tempi e obiettivi. È questo il segreto di uno Speed Meeting di successo. Non stupisce, pertanto, se le strutture alberghiere preferite da multinazionali e non siano quelle dislocate in prossimità di aeroporti e uscite autostradali, per facilitare l'arrivo dei pattecipanti provenienti da ogni angolo del globo. Il must: spazi per concedersi qualche momento di piacere e di evasione

Al bando tabelle di marcia estenuanti e riunioni troppo nozionistiche. La nuova frontiera dei business meeting sono incontri performanti ed efficaci che si svolgono nell’arco di una giornata. Meglio se in location strategiche ✒Simona Lovati arola d’ordine: velocità. È stato così agli inizi del Novecento con l’avvento del Futurismo di Marinetti, che ha fatto di questa parola il credo di un gruppo di intellettuali che ha abolito dal proprio vocabolario la parola staticità contro ogni tipo di classicismo, a favore di tutto ciò che rac-

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chiudeva il significato di movimento. Lo stesso, con un’accezione diversa, vale per la società odierna, focalizzata sull’ottimizzazione dei tempi (e dei costi), per raggiungere il migliore risultato possibile. La nouvelle vague, ancora una volta, arriva dagli States e si chiama Speed Meeting. Si tratta di riunioni

e convention di breve durata, qualche ora o una giornata al massimo, che possono coinvolgere sia le divisioni interne all’azienda, sia gli interlocutori esterni, per fare il punto sulla situazione, oppure presentare un nuovo prodotto o progetto. I luoghi privilegiati? Gli hotel situati in luoghi nevralgici. In testa, quelli


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SPEED MEETING

messaggio non viene veicolato nel modo appropriato in relazione alla platea che si ha di fronte, correndo il rischio di parlare ascoltando se stessi, senza prestare attenzione al feedback degli interlocutori. Il motivo di questo gap risiede nel nostro retaggio culturale, che ha sempre messo al centro il peso dei contenuti anziché il risultato, a differenza di quanto accade nel mondo anglosassone. Basti pensare che ancora oggi i professori sostengono esami per dimostrare di conoscere la materia, ma mai per dare prova delle loro abilità comunicative, penalizzando anche gli alunni».

Strategie logistiche e leisure time nelle vicinanze di aeroporti e snodi autostradali, per agevolare lo spostamento dei partecipanti e cercare di coprire le lunghe distanze. Anche il nostro Paese sta iniziando a recepire questo modo di fare business, non senza gli opportuni adattamenti, per cercare di avvicinarlo al “pensiero mediterraneo”.

Chiarezza espositiva «Il primo step per rendere davvero persuasiva una riunione», spiega Roberto Re (foto sopra), formatore e Mental Coach, «è appunto riuscire ad accorciarne i tempi. Non c’è motivo di esprimere un concetto in un’ora e mezza, se il medesimo effetto è raggiungibile anche in un quarto d’ora. Di contro, però, la velocità non deve mai andare a scapito dell’efficacia, né il tempo deve essere ritenuto l’unica unità di misura di un meeting. La chiave del successo rimane comunque il raggiungimento degli obiettivi».

L’importanza del linguaggio È questa la base imprescindibile dalla quale occorre partire per pianificare una convention. «Purtroppo, raramente in Italia i manager si mettono in discussione in materia di marketing e comunicazione», continua l’esperto, «e spesso il

Non esiste una regola universale, ma avere a disposizione punti di incontro facilmente raggiungibili rappresenta un grande vantaggio. «Questo vale soprattutto per le grandi società o multinazionali», commenta il Coach, «che hanno strutture di vendita o ramificazioni distribuite su tutta la Penisola, e non solo. Da qui, la semplificazione di organizzare meeting itineranti, per facilitare la presenza dei partecipanti. A meno che non ci sia l’interesse da parte dell’azienda di mostrare la propria sede operativa». Anche i momenti di svago giocano un ruolo da non trascurare. «Se non si tratta di puri momenti ricreativi studiati solo per rendere più glam un evento», chiosa Re, «sono una buona occasione per fare squadra al di fuori del rapporto di lavoro e generare energia positiva».

Minima spesa, massima resa Spesso, per elaborare una buona idea basta davvero poco. Lo conferma Marina Barut (a destra), PA della Direzione Generale & Travel Management di Carglass. «I nostri Speed Meeting sono rivolti alle risorse umane», spiega la manager, «durante la fase di interviste e colloqui per reclutare nuovo personale, oppure sono dedicati a presentazioni

importanti riservate a gruppi settoriali, in grado di realizzare in poche ore la mise en place di un nuovo progetto. Per questo motivo il numero di partecipanti è variabile, ma non supera mai le 15/20 persone. Anche il tempo a disposizione è concentrato: si parte da un minimo di due ore a un massimo di mezza giornata. Sul fronte location, è innegabile che la logistica gioca un ruolo fondamentale, quando la tempistica è davvero ridotta. Tutto poi dipende dalle esigenze di ciascun incontro. Negli ultimi tempi stiamo organizzando circa quattro meeting all’anno, in preparazione di eventi particolari». Le strutture privilegiate dalla società sono quelle in prossimità degli aeroporti, come lo Sheraton Malpensa al Terminal 1 (vedi pag. 80) e il Novotel di Bologna San Lazzaro, così come destinazioni in punti strategici, quali l’AC Hotels Brescia e l’NH Hotel in zona Fiera a Milano. Il budget a disposizione è variabile a seconda della tipologia di congresso. In linea di principio, il costo di una sala riunioni per circa 15 persone si aggira attorno ai 200 euro. «Ciò che la nostra azienda ritiene indispensabile», conclude Barut, «è la supervisione da parte di un tecnico della struttura, per supportare ed eventualmente risolvere i problemi in corso d’opera, perché ci sono situazioni che noi non possiamo e non riusciamo a gestire da soli. Le apparecchiature e i servizi imprescindibili sono sistemi di videoproiezione e il wi-fi in ogni angolo dell’hotel. Un occhio di riguardo è rivolto alla presenza di una Spa o di un centro benessere, vivamente caldeggiata dai partecipanti ai nostri meeting, per beneficiare di qualche istante di relax dopo il lavoro». ■ 4 2014

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SPEED MEETING

LE TRE SCELTE DI MM

AS Hotel Limbiate Fiera Facilmente accessibile e situato in posizione strategica, l’hotel dispone di tutti i servizi e plus necessari per l’organizzazione di meeting a 360 gradi, secondo un concetto di ospitalità moderno che contempla ogni aspetto di un evento omfort, funzionalità, tecnologia ed efficienza. Questi i must dell’AS Hotel Limbiate Fiera, a Limbiate, in posizione strategica sulla Monza-Saronno, a pochi minuti da Milano e dal lago di Como, perfetto per raggiungere gli aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio, oltre che il polo fieristico di Rho-Pero e l’area Expo 2015. Un vero punto di riferimento per le aziende e le diverse realtà business del territorio. Il nuovo design Hotel

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offre ambienti moderni, spaziosi e confortevoli, dallo stile tutto italiano. 183 le camere – business, junior suites, suites e family rooms – ideali per soddisfare elevati standard di ospitalità con esclusive tipologie di soggiorno e servizi differenziati per ogni cliente, a tariffe speciali e convenienti.

Comodo il servizio navetta da e per la vicina stazione ferroviaria di Bovisio Masciago, per raggiungere il centro di Milano, e da e per la fiera di RhoPero durante le principali manifestazioni fieristiche. L’eccezionale offerta si completa con la presenza di un moderno centro congressi con 7 sale meeting modulabili, sullo stesso piano, tutte dotate di tecnologia all’avanguardia, per eventi di stile fino a 400 persone; ingresso riservato con welcome desk e 170 posti auto, anche al coperto. Ricchi di vantaggi i pacchetti su misura e davvero originali le proposte post meeting: all’autodromo di Monza, a soli 13 km, possibilità di tour del circuito, simulazioni di pit stop e giri in pista su auto GT ad alta velocità, escursioni sul Lago di Como a bordo di affascinanti auto d’epoca e visite alla località di Crespi D’Adda (villaggio operaio di fine Ottocento, dichiarato Patrimonio dell’Unesco). Sul fronte gastronomico

degustazioni e divertenti team building tra i fornelli, come il richiestissimo format del “Cooking Contest”. Per degustare i piaceri della buona tavola, con piatti della cucina Mediterranea, Internazionale e delle tradizioni locali, da provare Corso Como 52 Restaurant: 130 posti in sala con possibilità di accogliere fino a 400 ospiti modulando gli spazi a disposizione; perfetto per business lunch, colazioni, cene di lavoro ed eventi aziendali. Ideale per incontrare collaboratori e clienti, oltre che per aperitivi davvero trendy il Corso Como 52 Lounge Bar, con ampio dehor esterno. AS Hotel Limbiate Fiera, classe ed ospitalità a portata di mano. C.G.

AS HOTEL LIMBIATE FIERA Corso Como 52 20812 Limbiate (Monza Brianza) S.P. 527 Saronno - Monza Tel. 029967641 - fax 029967644 limbiate@ashotels.it www.ashotelimbiatefiera.it www.ashotels.it

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SPEED MEETING

LE TRE SCELTE DI MM Hilton Florence Metropole

Hilton Worldwide: Milano, Firenze, Roma Le location meeting del brand Hilton Hotels & Resorts si confermano leader per professionalità, qualità del servizio e staff dedicato nelle più importanti città italiane, garantendo sempre eventi di successo a costi competitivi

Hilton Florence Metropole

Hilton Milan, l’elegante hotel milanese situato a pochi passi dal quadrilatero della moda e da Brera, è stato ampiamente rinnovato negli ultimi anni e attualmente la lobby, l’Executive Lounge e la nuova ballroom Milan, come le 100 camere executive, vantano un look tutto nuovo. Dispone di 319 confortevoli camere, di una terrazza esterna all’ottavo piano e di una al primo piano. Il ristorante “Pacific Milano” fonde i sapori classici della tradizione italiana con un’innovativa cucina vegetariana, mentre il “Cosmopolitan Bar & Lounge” offre un’ampia selezione di vini e cocktail. A 10 minuti dal centro storico e a 3km dall’Aeroporto Internazionale di Firenze, ecco l‘Hilton Florence Metropole, vicino

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ai principali sbocchi autostradali, con 212 camere elegantemente arredate e dotate di ogni comfort e moderne tecnologie. Un’area fitness con palestra e zona relax attrezzata con cascata svedese e cromoterapia arricchisce l’offerta. Ancora, il raffinato ristorante “Luci della Città” unisce la cucina internazionale con

Hilton Milan

i sapori tipici della gastronomia toscana, mentre l’Executive Lounge al 15° piano offre una vista mozzafiato sulla città. A disposizione degli ospiti un ampio parcheggio per 130 posti auto e un servizio navetta gratuito per il centro. L’Hilton Rome Airport è collegato ai terminal 1, 2 e 3 dell’Aeroporto Leonardo da Vinci con un tunnel pedonale coperto. Offre 517 camere, di cui 108 Executive e 15 suite. Ampia la scelta dei servizi che possono essere allestiti all’interno delle sale, nel foyer di 400 mq oppure nei due ristoranti dell’albergo, “Le Colonne” e il “Caffè Tevere”. L’hotel offre un ampio fitness center con sauna e bagno turco, piscina interna e campi da calcetto. C.C.


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SPEED MEETING

IL VALORE AGGIUNTO

LE DOTAZIONI L’Hilton Milan si presta benissimo a qualsiasi tipo di evento, inclusi gli “speed meeting”, con un’ampia offerta per la clientela. La nuova ballroom può ospitare fino a 200 persone e il centro congressi, completamente ristrutturato, offre 13 moderne sale riunioni con luce naturale e tecnologie di ultima generazione che, uniti alla qualità e al servizio offerti, sono elementi di garanzia per un meeting di successo. L’Hilton Florence Metropole è perfetto per accogliere gruppi anche di una certa consistenza, ospitare meeting di mezza giornata oppure per convegni e riunioni di una giornata intera e oltre. A disposizione un ampio centro congressi, dotato di 10 sale meeting per 1000 delegati. L’Hilton Rome Airport mette a disposizione degli organizzatori 21 sale meeting (la più grande fino a 800 persone con luce naturale), oltre al piano ‘Hilton Meetings’ che offre 15 sale fino a 40 persone, tutte con luce naturale e ideali per essere utilizzate come break-out in caso di grandi eventi oppure per piccole riunioni in giornata.

L’Hilton Milan si propone con una più ampia offerta rispetto al passato. Le proposte spaziano da “Hilton Meeting Simplified”, valida in tutti gli hotel del Gruppo in Europa, che offre pacchetti per tutte le riunioni più piccole fino a 25 partecipanti, inclusi servizi di ristorazione, coffee breaks tematici e signature menus. Con una capienza meeting pari a 1000 partecipanti, spazi congressuali luminosi e modulabili e uno staff professionale, l’Hilton Florence Metropole integra spesso speed meeting di tipo commerciale o di carattere formativo con attività di team building fortemente integrate sul territorio. Uno dei plus più importanti dell’Hilton Rome Airport è invece l’estrema versatilità degli spazi e i pacchetti dedicati. Il “Gran Salone dei Cesari” ha porte scorrevoli sull’esterno per agevolare il carico/scarico di merci o mezzi. Per ogni evento, dal board meeting alla grande convention, l’organizzatore avrà a disposizione un team dedicato con dinamiche proposte di food&beverage. Spesso, in quanto a tutti gli effetti location aeroportuale, vengono organizzati meeting “walk in”. Inoltre, l’Hotel dispone di due ampi parcheggi fino a 450 posti auto, riservabili in esclusiva in caso di lancio o esposizione di autovetture.

Hilton Milan

Hilton Rome Airport

HILTON MILAN www.milan.hilton.com - Tel. 02 69831 HILTON FLORENCE METROPOLE www.florencemetropole.hilton.com Tel. 055 78711 Hilton Rome Airport

HILTON ROME AIRPORT www.rome-apt.hilton.com - Tel. 06 65258

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LE TRE SCELTE DI MM

Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Centre Con accesso diretto al Terminal 1 l’hotel di Milano Malpensa offre grandi spazi estremamente flessibili e uno staff preparato e creativo che garantisce la buona riuscita di ogni evento naugurato nel gennaio 2010, lo Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Centre è un albergo di nuova concezione, con accesso diretto al Terminal 1 di Malpensa, ma allo stesso tempo immerso tra le Alpi e del Monte Rosa. Un albergo che consente a chi transita per affari e per piacere di sostare in un ambiente lussuoso e accogliente senza uscire dall’aeroporto, ma anche di raggiungere il centro di Milano in soli 30 minuti con il treno Malpensa Express. Il design, la scelta dei materiali e l’offerta di servizi del nuovo Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel trasmettono in maniera chiara concept di comodità, connessione al mondo, condivisione, accessibilità, familiarità e ospitalità, valori tipici del brand Sheraton con un distintivo tocco di italianità. Progettato dagli studi King Roselli Architetti e Saporiti Hotel Design, il complesso include un edificio principale in acciaio e vetro collegato ad ali laterali con facciate curvilinee. L’albergo è quindi di per sé un edificio dal design unico, e si sviluppa su tre piani dove trovano posto uffi-

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ci e 433 camere insonorizzate,di cui 19 suite e 58 camere Club, che unitamente a 200mq di Club Lounge costituiscono quasi un albergo nell’albergo. In tutte l’inconfondibile SheratonSweetSleeperBed®, studiato in esclusiva per il marchio Sheraton e in grado di garantire il massimo comfort e un eccellente riposo. Esclusiva del brand Sheraton anche il Link@Sheraton SM experienced

with Microsoft® che permette a tutti gli ospiti di navigare in rete, guardare una partita con gli amici, leggere o inviare una cartolina video in spazi discreti e dedicati.

Le Dotazioni L’hotel dispone di un centro congressi d’eccezione, con oltre 2.000 mq di aree insonorizzate, provviste di tecnologia audiovisiva all’avanguardia e di Star Meeting Concier-


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SPEED MEETING

ge (SM), un servizio esclusivo di assistenza per i partecipanti a riunioni e congressi. Tutte le sale sono situate sullo stesso piano, tra cui un salone multifunzionale principale di 1000 mq frazionabili in 8 sezioni con soffitti alti fino a 6 metri che permettono l’organizzazione di qualsiasi evento. Ulteriori 22 sale riunioni da 16 a 285 mq, in grado di ospitare fino a 350 persone, completano un’invidiabile assortimento di spazi a disposizione dei clienti. L’offerta, personalizzabile per coffee break ed esibizioni, si estende anche dalla Lobby al Foyer, fino ad arrivare al terzo piano. L’hotel è nato con l’intento di diventare il riferimento principale per soggiorni di lavoro e non, per meeting, congressi ed eventi in un territorio che è crocevia naturale tra le arterie che portano a Milano Centro, Rho Fiera, e dintorni. Infine, per favorire la clientela business,

sono state realizzate 12 business room, comode stanze trasformabili in salette riunioni nella massima privacy.

Il valore aggiunto Per uno spuntino veloce o un cocktail rinfrescante ci si può fermare al Monterosa Bar, dove ogni giovedì si tiene l’aperitivo GLAM (Glamorous Lounge Aperitifat Malpensa). La scelta migliore per un pranzo o ce-

na per condividere con amici e colleghi è il ristorante Il Canneto con la sua Wine Tower, una torre in vetro alta più di 6 metri con all’interno una selezione dei migliori vini da tutto il mondo e possibilità di degustazione grazie al nuovo programma Sheraton Social Hour. Fedele alla filosofia della perfetta armonia tra corpo e mente, la Shine SPA forSheraton, il centro wellness di 1000 mq all’interno della struttura, offre la possibilità di rigenerarsi dopo un lungo viaggio, dedicarsi al relax e al benessere tra una coincidenza e l’altra, dopo una riunione, o durante il tempo libero. Ai trattamenti specifici si affianca Sheraton Fitness programmed by Core Performance, il programma di allenamento messo a punto esclusivamente per gli affezionati Sheraton, che si abbina a suggerimenti per la salute e perl’alimentazione dei viaggiatori. C.C.

SHERATON MILAN MALPENSA AIRPORT HOTEL & CONFERENCE CENTRE Aeroporto Malpensa 2000, Terminal 1 21010 Ferno (Varese) Tel. 0223351 - call center 80032535353 www.sheratonmilanmalpensa.it www.facebook.com/sheraton.milan.malpensa

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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Fare web marketing

con ritorno

Mobile è la parola d’ordine, real time è la chiave, le persone sono il focus: nell’ultima edizione di Be-Wizard!, i guru del settore hanno spiegato come creare una strategia on line vincente

✒Annarita Maggi

A destra, Enrico Pozzi, Direttore Commerciale TITANKA!, Web Company organizzatrice di Be-Wizard!

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È stato un evento record, la VI edizione di Be-Wizard!: mille partecipanti in arrivo, al Palazzo dei Congressi di Rimini, da tutta Italia, cinquantasei relatori, di cui dieci internazionali, quattro sessioni specifiche per un totale di oltre 60 interventi di approfondimento e 5 workshop tematici. Tra questi, affollatissimo il seminario Le Sfide del web marketing per l’Industria dell’Ospitalità del professore della Cornell University, Checkitan Dev, che della consulenza turistica ha fatto il suo mestiere. Per i settori travel e ospitalità uno dei temi affrontati è stato quello controverso delle Ota: a dare la ricetta, Italo Paltrinieri secondo cui «l’ideale per un operatore turistico che si occupa di ricettività sarebbe mantenere il 50% di vendite dirette. L’obiettivo è raggiungibile identificando al massimo tre o quattro grandi canali distributivi a cui affidarsi. Altrettanto fondamentale la promozione attraverso siti e portali territoriali con cui instaurare partnership e poi non bisogna sottovalutare piattaforme e canali tematici in grado di generare traffico».

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Un ulteriore mezzo su cui le aziende turistiche devono puntare è il canale You Tube, secondo motore di ricerca al mondo, universo virtuale a cui Greg Garboe ha suggerito di approdare per una strategia di web marketing integrata di successo, consigliando, sulla base di una recente ricerca di Unruly Analytics, di indirizzarsi verso contributi ad alto impatto emotivo sugli utenti: «i dati parlano chiaro: i viaggiatori guardano mediamente oltre un’ora di video su You Tube prima di scegliere la destinazione della propria vacanza». Questa edizione dell’evento ha determinato, inoltre, che acquisire un’attitudine real time è oggi fondamentale per ogni tipologia di impresa sia per comunicare con il mercato, permettendo alle proprie risorse umane un’interazione immediata in tempo reale, che per monitorare cosa accade


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

in rete. La parola d’ordine è: agire ora! «Nel mondo, oggi, ci sono più persone che hanno un dispositivo mobile di quante hanno acqua corrente in casa», ha sottolineato David Meerman Scott, esperto statunitense conosciuto in tutto il mondo per i suoi best-seller sul Real-time Marketing & PR «Ogni hotel dovrebbe abbracciare la filosofia del real time», suggerisce, «prendiamo il caso di una brutta recensione ricevuta da una struttura recettiva su Facebook: rispondere subito, in modo definito e chiaro, eviterà che la recensione rimanga lì per ore, o magari per giorni, minando la percezione che gli utenti che arriveranno successivamente sulla pagina potranno leggere... Non abbiate paura di intervenire, fatelo subito». Altro elemento fondamentale, secondo Scott, è avere una strategia di creazione e condivisione dei contenuti. Per essere appealing e diventare virali basta cavalcare l’onda delle notizie, ancora una volta in tempo reale, «sfruttare le news last minute per creare un’offerta speciale legata ai maggiori trend online, è la strategia vincente, oggi, mentre risulta già superata quella del responsive «Il focus si sposta dai dati alle persone», secondo Avinash Kaushik, in collegamento video dalla Silicon Valley «perché oggi è tempo di contestualizzare in base agli utenti e al contesto in cui utilizzano i dispositivi mobili in tempo reale. Il segreto è creare report non più sulle visite e sul tempo di permanenza su un sito, dati che non sono garanzia di una conversione commerciale, bensì è fondamentale analizzare le persone

per definire segmenti specifici tra i propri utenti per strutturare contenuti di marketing e comunicazione in modalità mirata. Pensare ai soggetti è la chiave». Altro trend contemporaneo, nell’epoca del marketing conversazionale, è il Social Engagement: le persone esprimono e dichiarano, attraverso i social network, interessi e passioni personali che per le aziende diventano spunti preziosi per creare relazioni dirette e favorire la conversione commerciale. ■

A sin., Justin Cutroni. Dall’alto, Paolo Zanzottera e David M. Scott. Alex Kornfeind e Chekitan Dev. In basso, David M. Scott

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MARKETING & COMUNICAZIONE

Dimmi che nome

hai... Scegliere il nome giusto per il proprio business è fondamentale per creare un rapporto positivo tra marca e consumatore. Ma occorre anche saperlo adeguare alle necessità di un mercato sempre più esigente e in continua evoluzione

✒Dante Daverio

Investire nella creatività e scegliere il nome giusto è un passo essenziale per posizionarsi sul mercato e avere un ritorno economico

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In un mercato globale e complesso come quello odierno, il brand naming” ovvero scegliere il nome giusto per un’impresa o un business (anche turistico), è sempre più un key factor, nonché argomento di discussione di grande attualità. Di brand naming si è parlato, per esempio, anche in un seminario all’ultima Btc di Rimini, durante il quale l’esperta di marketing Beatrice Ferrari (foto) ha ribadito quanto emerso da un importante studio internazionale di settore (Meaningful Brand) e cioè che, in generale, nel mondo, la performance finanziaria dei brand con il maggiore “indice di significatività” è stata superiore del 120% alla media del mercato azionario, dimostrando concretamente la correlazione tra il positivo rapporto marca-consumatore e i risultati economici delle aziende. Questo, nonostante negli ultimi anni ci sia stato, a livello globale, un generale calo di fiducia nella marca dovuto al fatto che oggi i consu-

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matori sono molto più esigenti, attenti e informati. Per esempio il 71% degli intervistati a livello mondiale e ben l’83% degli italiani crede che un marchio noto dovrebbe mettere la propria visibilità al servizio di cause sociali e ambientali. Il rischio, per chi non si adegua è patire una disaffezione che si traduce poi in perdite di quote di mercato.

Senza nome, il brand non esiste La scelta del nome crea l’identità di un prodotto: quando l’identità emerge per differenziazione rispetto ai concorrenti, (per esempio, tramite il sapiente uso grafico di lettere e colori), si ottiene il posizionamento del prodotto, un obiettivo fondamentale del marketing. Ma questo processo di costruzione, detto appunto naming, è spesso sottovalutato: non tanto dalle aziende di largo consumo, abituate a investire nella creatività, quanto da chi opera nei servizi, come le imprese turistiche. A tal proposito il primo principio da tenere presente è che dietro ogni simbolo c’è sempre appunto un nome che è, dice


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RebRanDing, quanDo il nome fa flop Quando un marchio fa crac o ottiene un fallimento importante si pone il problema di cosa fare a livello di branding: eliminarlo o trasformarlo? La prima è ovviamente la soluzione più semplice ma che magari fa perdere anche tanti anni di valore positivo del nome conquistati sul campo prima del tracollo. Ecco allora che spesso è più vantaggioso trasformare il brand, operazione che non significa solo rinnovare il logo o il nome, ma soprattutto cambiarsi d’abito. Si tratta in realtà di un lavoro complesso, che faccia ripensare il brand, affronti discorso identitario, percezione della clientela, qualità dei prodotti, aspetto del servizio, sensazioni, e tanto altro. La goccia deve scavare la pietra della diffidenza, in primis sul web. Ecco perché una compagnia di navigazione con una lunga e positiva storia come Costa Crociere non ha deciso di cambiare nome all’indomani della grande tragedia dell’Isola del Giglio. Meglio rinnovare invece la percezione dell’azienda sul mercato in termini di sicurezza e affidabilità: operazione che al momento sembra riuscita, in primo luogo a livello commerciale. Altro esempio del fatto che non c’è bisogno di ribattezzare il marchio, per migliorarlo, ma che a volte è sufficiente un piccolo maquillage del nome. Kentucky Fried Chicken, lo storico brand americano che identifica i fast food legati al pollo fritto, da un po’ di tempo si è ridotto al semplice acronimo KFC. Perché? Ha ripulito il nome dal “fritto” e si è dato un’immagine più contemporanea e salutista. Anche in questo caso ha funzionato.

Beatrice Ferrari, «l’elemento primario ed essenziale per comunicare qualsiasi proposta commerciale». Senza nome, insomma, il brand non esiste. Secondo fattore è l’impatto di un nome a livello fonetico: «il nome è prima di tutto un suono, e solo in secondo momento rimanda a una serie di immagini, sensazioni ed emozioni inerenti al prodotto che identifica». Ecco perché esistono marchi molto famosi e rico-

i bRanD più foRti Secondo BrandFinance la società di consulenza che pubblica ogni anno il Brand Finance Global 500, classifica dei maggiori marchi a livello globale nei settori B2B e B2C, il brand è uno dei tanti asset che guidano la crescita di un’azienda, ma gli attributi di “ricchezza” e “forza” ad esso correlati si riferiscono a due diversi ambiti. Il valore del brand attiene principalmente alla sfera economica, legata a fatturati, margini, investimenti e performance di business. Il potere del brand, invece, è legato alla qualità percepita, all’influenza sui consumatori e ai valori che veicola. Quali sono e come si posizionano allora tra i 500 brand più importanti quelli più ricchi e legati all’ambito del turismo? Innanzitutto va detto che sono soprattutto nomi legati all’ambito del comparto aereo, primo tra tutti (al 71° posto) quell’Airbus che lega il suo nome a molti degli aeromobili che volano oggi nel mondo. E lo segue l’altro nome che si occupa dello stesso business, Boeing (107° posto). Ecco poi le linee aeree: Emirates (234°), Delta (286°), American Airlines (298°), Lufthansa (331°), United (379°) e Singapore Air (458°). Il primo tour operator in classifica è invece l’anglosassone TUI Travel (360° posto). Una classifica insomma fortemente anglofila a livello turistico anche se è proprio l’Italia, con il brand Ferrari a dominare il vertice per quanto riguarda la classifica della “forza” del brand. «Il Cavallino rampante su sfondo giallo è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo, anche dove non ci sono ancora strade asfaltate», spiega David Haigh (foto), Ceo di BrandFinance. «Ai suoi ammiratori, in Italia e nel resto del mondo, il brand Ferrari ispira molto più che la semplice fedeltà: è un brand di culto, che arriva a generare una devozione quasi religiosa». Del resto, Ferrari è una delle sole 11 aziende nel mondo a poter vantare, secondo le valutazioni di BrandFinance, il rating di brand massimo, cioè AAA+. Gli altri sono Google, Coca-Cola, Walt Disney, PriceWaterhouse Cooper, L’Oréal, Hermès, Red Bull, Unilever, Rolex e McKinsey.

noscibili (foneticamente forti) come ad esempio Xerox, Chanel o Kodak, quest’ultimo inventato dal fondatore dell’azienda George Eastman per richiamare il rumore di uno scatto fotografico ed evocare un’idea di potenza e rapidità. «Ho scelto il nome Kodak», era solito raccontare Eastman, «perché era un nome breve, vigoroso, facile da pronunciare e che non significava nulla».

Coerenza e stile «Il nome dura nel tempo», continua Ferrari, «tutto il resto evolve: lettering, logo, packaging, formula. Un esempio? Barilla, impresa che nel corso della sua storia ha 4 2014

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MARKETING & COMUNICAZIONE Tra i tanti interessanti workshop dell’ultima edizione della Btc di Rimini c’è stato anche quello di Beatrice Ferrari

cambiato ben 23 versioni grafiche del suo marchio, ma mai il nome. Naturalmente ci sono anche esempi (non molti) di nomi che sono cambiati, adattandosi all’evoluzione del mercato. Ottimo esempio, nel campo turistico, è quello di Club Mediterranee ribattezzato in un più moderno ed efficace Club Med. Ecco allora che i compiti del naming commerciale sono molteplici: identificare attraverso l’utilizzo di una parola, differenziarsi dagli altri, personalizzare la proposta “commerciale”, facilitare la comunicazione, proteggere dalla contraffazione, capitalizzare gli investimenti e moltiplicare il valore dal brand a livello internazionale». Un compito tutt’altro che semplice: come portarlo a termine? Seguendo innanzitutto tre considerazioni fondamentali, suggerisce Ferrari. «È assolutamente necessario sapere a cosa serve il nome e quali sono i suoi compiti di branding, ovvero di definizione di un marchio; conoscerne i criteri di fattibilità e tutti i limiti imposti dal contesto in cui si opera e incanalare l’intero processo in una metodologia creativa chiara che porti a un risultato efficace».

posizionarsi bene Tutto chiaro, tutto semplice? Forse no, come ha raccontato in un altro seminario a TTG Incontri, la docente di Semiotica della pubblicità all’università di Torino

il valoRe eConomiCo Del nome In termini di valore economico, il primato è però del brand Apple, insidiato da vicino da Samsung. In questo senso di valore economico del nome il primo brand italiano è Generali, situato all’86° posto del ranking con un valore di quasi 13 miliardi di dollari ma in discesa di 5 posizioni rispetto al 2013. Telecom Italia è 148° e perde ben 46 posizioni per un valore di brand di 8 miliardi di dollari; seguono Eni, in rialzo al 153° posto, Enel, al 163° e anch’essa in rialzo, UniCredit (186°), Fiat (253°), Prada (268°) e Ferrari (350°), ultimo brand italiano presente nella classifica di valore economico. Il paese che detiene invece il maggior numero di brand ad alto valore economico sono gli Stati Uniti, presenti nella classifica dei 500 con ben 185 aziende, per un valore complessivo di quasi 2mila miliardi di dollari. L’Italia è al 13° posto: nonostante abbia solo 8 brand nel ranking, raggiunge un valore economico di 57 miliardi di dollari (+11%). Numeri insomma che fanno girare la testa ma che bene fanno capire quale sia l’importanza per un’azienda, anche turistica, di riuscire a declinare nel modo corretto e proficuo il suo nome e il suo marchio per renderlo unico e immediatamente riconoscibile nel mercato di riferimento.

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Laura Rolle (foto a sin.). «Il nome di quello che vendiamo», spiega Rolle, «non è un’etichetta ma un microtesto, che deve “dialogare” con il target di riferimento. Per questo motivo l’auto Fiat destinata ai giovani è stata chiamata “Panda” e non “Rustica”, che era anch’essa una delle idee iniziali, e i famosi dolcetti Perugina, “Baci” e non “Cazzotti”, poiché si pensava


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MARKETING & COMUNICAZIONE

tab. 1 - la classifica dei brand più di valore Rank 2014

Brand Value (milioni di dollari)

1. Apple

104.680

2. Samsung Group

78.752

3. Google

68.620

4. Microsoft

62.783

5. Verizon

53.466

6. GE

52.533

7. AT&T

45.410

8. Amazon.com

45.147

9. Walmart

44.779

10. IBM

41.513

11. Toyota

34.903

12. Coca-Cola

33.722

13. China Mobile

31.845

14. Telekom

30.607

15. Wells Fargo

30.242

fonte: BrandFinance

ricordassero la forma di un pugno». Senza dimenticare che se il naming è errato o non abbastanza lungimirante si possono avere gravi ripercussioni sul budget: un nome troppo specifico, ad esempio, anche se ha successo potrebbe poi limitare le evoluzioni o la percezione futura del prodotto. «Perlana ha dovuto investire per comunicare ai suoi clienti che il de-

tab. 2 - i brand del turismo nella classifica brandfinance Rank 2014

Brand Value (milioni di dollari)

71. Airbus

14.599

107. Boeing

10.943

178. Priceline.com

6.950

234. Emirates

5.481

286. Delta

4.736

298. American Airlines

4.563

331. Lufthansa

4.165

360. TUI Travel

3.960

379. United

3.831

458. Singapore Air

3.250

fonte: BrandFinance

tersivo era perfetto anche per altri tessuti», racconta Rolle. Secondo la studiosa quindi, le aziende italiane che operano nell’hospitality e nel turismo dovrebbero chiedersi quale sia l’investimento in marketing più opportuno. Spesso occorre uno sforzo per posizionarsi in modo più deciso, per esempio caratterizzando maggiormente il proprio prodotto o servizio; nelle realtà di piccole e medie dimensioni occorre soprattutto valorizzare quanto già presente, anche attraverso un naming più accurato: ovvero ad esempio trovando nomi più evocativi per i servizi e le soluzioni ricettive proposte. ■

Quali sono i brand più forti al mondo? Ogni anno BrandFinance pubblica la classifica per i settori B2B e B2C

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UNA METAFORA PER CRESCERE

a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com

Nata da una costola Salgo sul bus a Milano e con me una mamma ed un bambino di 8 anni. Il bimbo non esita a sorprendersi: “Mamma, guarda l’autista è una donna!” La dipendente dell’azienda comunale dei trasporti sorride. È una signora “normale”, non una corpulenta e mascolina figura, con le maniche della camicia virilmente arrotolate. È gentile, un filo di trucco, i capelli pettinati e guida un bus di 12 metri. Devo dire che lo fa molto bene, con delicatezza; sembra tener conto persino dei passeggeri. Tina invece siede vicino a me in aereo. Ha una lunga treccia di capelli rossi spessa come il polso di un uomo e bellissime lentiggini sul volto. È Israeliana, parla 5 lingue e lavora come accompagnatrice turistica. Durante il suo servizio militare addestrava Le truppe d’assalto, tutti uomini e volontari. Lei si divertiva a vedere il loro stupore alla prima adunata. Mentre mi racconta questa storia, stranamente mi viene in mente quando giocando con i pompieri della playmobil di mio figlio, mi sono accorto che il 50% dell’equipaggio dell’autoscala aveva qualcosa che non andava: cielo! Le figurine hanno il seno ed i capelli lunghi! Ma allora sono donne pompiere. E mi sorprende pensare a quanti film hanno ritratto il pompiere macho nel ruolo del salvatore e la giovane donna in quello del salvato. Che sia anacronistica questa lettura dell’eroismo? D’altra parte la storia della donna su questo sciagurato pianeta era iniziata proprio male: nascere dalla costola del maschio che è nato direttamente da mano divina. Nascere per far sentire meno solo lo stesso maschio opera raffinata del divino demiurgo. La donna prendeva il suo posto tra le creature viventi con un debito di riconoscenza superiore a quello dell’uomo. Poi per qualche

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oscuro motivo, quasi per vendetta, debole, ma ambiziosa preda del maligno, era lei stessa che convinceva il povero maschio a cogliere il frutto della conoscenza condannando l’Umanità intera alla sofferenza. Questo è il mito. Eppure nella preistoria le cose non erano così malvagie per l’altra metà del cielo. Certo l’uomo considerava la donna solamente un essenziale contenitore della sua voglia di eternità, ma alla cintura di ogni cacciatore, una statuina della dea madre, accompagnava le giornate pericolose dell’homo sapiens. Le divinità preistoriche erano sempre rappresentate con donne opu-

lente responsabili di fecondità e prospettiva di vita. E così anche le prime civiltà occidentali, riservarono parte dell’olimpo alle divinità femmine, finché poi il cristianesimo di stato (dell’Impero Romano, s’intende), con malcelata misoginia, costruì intorno alla donna il recinto della totale dipendenza dall’uomo relegandola a fare la portatrice d’acqua della storia umana. L’uomo, preda del delirio da innamoramento, immaginava con ignoranza, che nella donna albergasse il maligno e giù a bruciare streghe per quasi mille anni. L’ultima, Anna Göldi, uccisa nel 1782 a Glarona in Svizzera e riabilitata ufficialmente solo nel 2008. Ma in realtà se ne cacciano ed uccidono ancora. Cos’altro sono i brutali femminicidi che insanguinano le nostre strade e le nostre case italiane e le nostre anime occidentali? Non sarà ora di farla finita? Sogno un mondo dove io possa vedere la tua Diversità, capirla e non temerla, dove la donna, figlia, madre, compagna, sia naturalmente considerata capace delle stesse abilità, dove non si parli più di quote rosa, dove non ci sia bisogno di vestire i bambini di blu e le bambine di rosa, dove il capo è il capo indipendentemente dal suo genere ed unicamente per il suo merito. Ce la faremo mai? Chiamatemi femminista se volete, ma non chiamatemi idealista. Questo salto di qualità deve investire in maniera progettuale le prossime generazioni e le famiglie e la scuola devono educare al superamento della Diversità di genere ed in generale a considerare tutte le Diversità, fantastiche opportunità di arricchimento. Invoco la dea madre di darci una mano in questa difficile partita che alcuni paesi del Nord Europa, stanno cominciando a vincere. E da noi quando succederà? ■


28 Formatore 4 2014_Layout 1 13/05/14 09.12 Pagina 89

a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it

LA PAROLA AL FORMATORE

Aziendal graffiti PArte terzA

Dalle caverne a oggi ovvero il potere delle storie

Nel post precedente ci si chiedeva quale fosse il principale strumento usato dagli esseri umani per fondare e trasmettere la cultura di un’organizzazione. La risposta è forse molto semplice: tramite le storie che raccontiamo. Ovviamente a voce. Ci sono molti modi di interpretare questo fenomeno “naturale” all’interno delle organizzazioni. Ad esempio secondo Jim March di Stanford i pettegolezzi non sono poi così male. Già perché, al di la di qualche inevitabile malignità non sono che notizie che devi sapere su persone

che devi conoscere. Un mezzo inevitabile e, forse l’unico disponibile, per capire se un’altra persona è affidabile. Ma le storie sono più di questo. Le storie sul lavoro stesso, e sulla sua natura hanno provato essere più efficaci della documentazione scritta per aiutare i colleghi a risolvere problemi. Innanzitutto perché è più facile capire una persona che spiega un processo piuttosto che leggere una documentazione tecnica, e soprattutto perché sentiamo il bisogno di interazione, di fare domande, di ascoltare consigli.

«Come mai Salomone era riconosciuto come il più saggio degli uomini? Perché conosceva più storie degli altri. Grattando la superficie di un tipico consiglio di amministrazione scopriamo di essere ancora uomini delle caverne con la valigetta, ansiosi di ascoltare storie raccontate da una persona saggia» Alan Kay, vice presidente della Walt Disney

E ancora le “favole” e i “miti” trasmessi oralmente hanno un eccezionale potere di comunicazione non solo internamente ad una organizzazione ma anche esternamente, verso i clienti, i partner ed anche i concorrenti. Questo perché si rivolgono ad entrambe le parti della mente: quella razionale e quella emotiva. Inoltre parlando di cambiamento o sfide future le storie aiutano a creare una mappa per disegnare la strada da percorrere. Non che gli aspetti logici e razionali non servano, ma trascurare quelli emotivi sarebbe un errore perché sappiamo benissimo il ruolo delle emozioni nei nostri processi decisionali. Tra l’altro il fenomeno del raccontare non va innescato, fa parte della natura umana ed è inevitabile; il punto non è raccontare, il punto è stare a sentire e far leva su un ricchissimo capitale di conoscenza già disponibile. In sintesi le storie sono un mezzo meraviglioso poiché incorporano in un formato compatto informazioni, conoscenza, contesto ed emozioni. Creano conoscenza, cultura e danno direzione. Oggi come secoli fa, quando passavamo le serate attorno al confortante fuoco che ci proteggeva dalle fiere ed imparavamo a diventare uomini e le regole della nostra società dalle parole dei vecchi saggi. Il concetto non è una novità e infatti molte organizzazioni si stanno muovendo per raccogliere, trasmettere, creare storie per comunicare internamente ed esternamente. E funziona. Ovviamente a patto di usare le “giuste parole” come racconta in modo meraviglioso Benigni in uno spezzone del film “La tigre e la neve”. Ma questa è un’altra storia. ■ 4 2014

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FINANCE CONFIDENTIAL

a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Borse mondiali ai massimi:

è in arrivo una nuova crisi finanziaria? Una buona notizia finalmente: in questi giorni l’andamento della quotazione delle Borse Europee e degli Stati Uniti d’America sono ai massimi da sempre, con la sola eccezione del FTSE di Londra (l’indice dell’andamento della Borsa della Gran Bretagna). Guardando la situazione con una lente di ingrandimento ossia entrando nello specifico dei singoli settori produttivi, definiti “ comparti settoriali” si evincono valori di assoluta eccellenza segno apparente che la crisi finanziaria sia volta al termine. In linea con l’andamento generale questi giorni si registra anche il massimo storico del valore della Borsa Italiana mentre ben sappiamo che a questa floridezza finanziaria non corrisponde un altrettanto benessere sociale, con il tasso di disoccupazione generale oltre al 13%, un’inflazione mensile intorno allo 0,4% e un PIL che non accenna a crescere. Riguardo questa stagnazione economica non siamo soli nel vecchio continente in quanto il fenomeno italiano è diffuso in quasi tutta l’eurozona, tanto che anche la virtuosa Germania ha visto crescere sino al 5% il tasso di disoccupazione, la Spagna è paragonabile a noi mentre la Francia ci segue di qualche lunghezza. L’andamento virtuoso delle Borse sta allargando pericolosamente la forbice tra rendimenti del capitale finanziario e la qualità della vita della base sociale, e neppure i rischi legati dalla crisi nella vicina Ukraina sembra aver destabilizzato l’euforia dei mercati, avvenimento questo che in passato avrebbe decretato il crollo dei valori. Tra gli addetti ai lavori tuttavia c’è chi sta lanciando allarmi inquietanti convinto che siamo entrati nell’ennesima bolla speculativa che è destinata a scoppiare e quindi causare inesorabilmente una nuova crisi finanziaria, e quindi c’è da chiedersi che succederebbe in Paesi come l’Italia nei quali la crisi del primo decennio del millennio è ancora ben presente.

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Eppure se il valore delle azioni sale significa che ci sono investitori che credono in un’ulteriore crescita e quindi acquistano titoli al massimo e ciò mentre si guarda con preoccupazione la crisi del settore manifatturiero cinese e la diminuzione del prezzo del petrolio indice che si produce meno e ragionevolmente si venderà meno: chi avrà ragione i falchi ottimisti o le colombe prudenti? È vero che in economia ti insegnano come l’aumento del tasso di disoccupazione e quindi del numero dei licenziamenti determini maggiori utili alle società in prospettiva ed una struttura economica di costi tale da far prevedere risanamenti e risparmi per il futuro, ma è altresì vero che diminuendo il potere di acquisto delle famiglie per via della perdita del lavoro in maniera generalizzata ed aumentando nel contempo le tasse per far fronte alla diminuzione delle entrate fiscali, si comprimono i consumi e quindi le vendite delle stesse imprese che stanno volando in Borsa. È vero altresì, anche se è scomodo ammetterlo, che la finanza ragiona con parametri differenti rispetto al benessere sociale, che le due realtà spesso mostrano andamenti totalmente divergenti, perché mentre la prima viene mossa da leggi complesse per lo più matematiche e si appoggia a transazioni globalizzate rapidissime, il benessere sociale ha sia un componente umano meno asettico e tempi molto più lunghi per realizzare i propri equilibri soprattutto quando la politica non funziona come dovrebbe nella rappresentazione dei bisogni e mediare i due mondi. Rimanendo in tema puramente finanziario, ritengo degno di menzione Mr. Warren Buffet, un avvocato ottantatrenne di Omaha nel Nebraska, definito uno dei Guru della finanza, che da decenni si lancia in previsioni a medio lungo termine che si rivelano esatte: cinque anni fa Mr. Buffett in piena crisi finanziaria mentre le


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FINANCE CONFIDENTIAL

Borse mondiali crollavano, suggeriva di comprare, perché la storia insegna che nei momenti di grande crisi si fanno i migliori affari, e così fece, d’accordo con gli altri soci indebitò la sua società di investimenti la Berkshire Hataway e con il denaro raccolto aumentò gli investimenti. L’avvocato Buffett, nonché magnate e filantropo, un paio di anni fa venne definito uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti, con le sue ricette semplici e di buon senso. Buffett afferma che negli investimenti non bisogna fare cose straordinarie per raggiungere risultati straordinari, e nel corso della sua lunghissima carriera (iniziò nel 1965 rilevando una società tessile e trasformandola in un polo finanziario) solo in due anni non portò risultati positivi ai propri soci. Lo stile Buffett venne ovviamente preso per esempio anche da alcuni fondi di investimento che cercarono e cercano tuttora di replicare quello che Mr. Buffett non solo suggerisce ma che poi realizza rischiando il patrimonio in prima persona, e che come tutte le ricette antiche di buon senso è di una certa semplicità: cercate società prevalentemente di grandi dimensioni che mostrano risultati modesti rispetto ad altri concorrenti ma che hanno un buon rapporto utili sul capitale investito, ossia rispetto alla smania di cercare dei risultati a breve termine, guarda-

te alla solidità delle aziende, al capitale che hanno, ed alla loro visione a lungo periodo perché con questi parametri i risultati arrivano con il tempo. Strenuo sostenitore dell’orientamento di gestione definito “value”, il suo consolidato approccio pragmatico, e la conoscenza delle società private statunitensi gli ha dato ragione nel corso degli anni: sottolineando che nello scegliere dove investire è necessario conoscere ciò che si acquista. In considerazione di quanto detto in precedenza riguardo alle ipotesi di un rischio bolla speculativa è forse tardi per seguire Mr. Buffett negli investimenti, però se qualcuno è interessato al suo operato può sempre acquistare delle azioni della società che dirige ed indirizza la Berkshire Hataway, oppure seguire gli acquisti che ha effettuato nel dicembre scorso e che si trovano sul Web, in particolare ha acquistato azioni della Goldman Sachs, della Grahman Holdings, della USG Corporation, della De Vita Healtcare e General Electric. In attesa che i due mondi, quello della finanza e quello del benessere sociale possano riavvicinarsi perché non cercare di prendere qualche beneficio dal primo, visto e considerato che tenere BOT nel cassetto ossia sostenere il debito pubblico e con esso il costo della politica è da anni che non porta costrutto? ■ 4 2014

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IL PARERE DEL LEGALE

a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Autisti temerari e responsabilità

del tour operator

Due paesi esotici, due autisti spericolati, stesso epilogo tragico e stessa condanna del tour operator al risarcimento dei danni. Sul presupposto che l’organizzatore o il venditore di viaggi che si avvalga di “altri prestatori di servizi” (vettori, albergatori, ecc.) nell’esecuzione dei propri obblighi contrattuali è, comunque, tenuto a risarcire al consumatore i danni derivanti dai disservizi imputabili a questi ultimi (art. 93, comma 2, codice del consumo); fatto salvo, naturalmente, il diritto dell’operatore turistico di rivalersi nei confronti dei terzo, ossia dei prestatori che hanno reso i rispettivi servizi. La ratio del principio giuridico è quella di consentire al turista di ottenere con maggiore facilità il risarcimento del danno patito, individuando nel tour operator (che gli ha venduto il “pacchetto turistico” e garantito una buona e serena vacanza) il soggetto tenuto all’integrale risarcimento, anche se fa ricorso a servizi forniti da terzi. Il primo caso ha per teatro la magica India. In data 8 gennaio 1998, durante il trasferimento in taxi verso Nuova Dehli dall’aeroporto di Jaipur, ove l’aereo, proveniente da Udaipur era stato costretto ad un atterraggio “d’urgenza” per le av-

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verse condizioni atmosferiche, l’autista aveva violentemente tamponato un autobus che lo precedeva ed a propria volta arrestatosi bruscamente per un altro incidente. È fuori di dubbio che il sinistro sia avvenuto per colpa del tassista, il quale “guidava spericolatamente e teneva addirittura la testa fuori dal finestrino per orientarsi nella nebbia”: ma è altrettanto indubbio che l’attività del conducente di taxi fosse ricompresa nel pacchetto turistico, con conseguente assunzione di ogni rischio in capo al tour operator (Cass. civ., sez. III, 11 dicembre 2012, n. 22619). Gli straordinari paesaggi del Sinai fanno, invece, da sfondo all’incubo

del 12 settembre 2008, con lo schianto di una jeep contro un muretto di cemento, in pieno deserto, ed un bilancio drammatico: tre turisti italiani morti e altrettanti feriti. La tragedia ha avuto luogo durante l’escursione nel deserto “Supersafari” che prometteva giro a dorso di dromedario in riva al mare e bagno finale. Un volta saliti sui mezzi, però, i viaggiatori si erano resi conto che “erano privi dei dispositivi di sicurezza” e che i piloti “non erano adeguatamente nutriti” per il digiuno del Ramadan; addirittura, il conducente, soprannominato Shumacher, prima di schiantarsi aveva ingaggiato una gara con l’altro fuoristrada lungo il rettilineo. A distanza di cinque anni dalla tragedia, due turisti brianzoli rimasti gravemente feriti nello scontro, si sono visti riconoscere un risarcimento complessivo di 385mila euro, posto a carico del tour operator che ha venduto il pacchetto all inclusive. Ad avviso del giudice monzese, infatti, era emersa chiaramente la diretta partecipazione del tour operator all’organizzazione dell’escursione. Inoltre, l’organizzatore del viaggio avrebbe dovuto valutare a priori le ricadute sulla “prontezza dei riflessi” dell’autista, conseguenti al “digiuno forzato dovuto alla pratica religiosa del Ramadan” (Tribunale di Monza, I sez. civ., ottobre 2013). ■

La responsabilità del tour operator trova fondamento nel rischio connaturato all’utilizzazione dei terzi nell’adempimento delle proprie obbligazioni. Da un punto di vista normativo, ai sensi dell’art. 14, comma 2, del D. Lgs. n. 111 del 1995: “L’organizzatore o il venditore che si avvale di altri prestatori di servizi è comunque tenuto a risarcire il danno sofferto dal consumatore, salvo il diritto di rivalersi nel loro confronti”. Del pari, l’attuale art. 43, comma 2, del codice del turismo stabilisce che: “L’organizzatore o l’intermediario che si avvale di altri prestatori di servizi è comunque tenuto a risarcire il danno sofferto dal turista, salvo il diritto di rivalersi nei loro confronti”. Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it



31 GE Palacongressi Rimini_Layout 1 13/05/14 09.13 Pagina 94

Green Experience

Palacongressi di Rimini Struttura di nuova concezione che fa della filosofia green il suo punto di forza raggiungendo elevati risparmi energetici e alti standard di qualità ambientale. Il tutto all’insegna dell’efficienza a 360° e delle tecnologie più avanzate. Utilizzando il QR code è possibile vedere una presentazione del Palacongressi

n centro congressi di livello europeo che soddisfa le più moderne esigenze della meeting industry, facendo dell’eco-sostenibilità e del rispetto dell’ambiente il suo tratto distintivo. Il nuovo Palacongressi di Rimini (39 sale con capienze che variano dai 4.700 posti della Sala della Piazza ai 20 posti delle breakout room, per una capacità totale di 9.000 persone) ha un cuore verde, come dimostrano le scelte progettuali e di gestione: dall’uso di materiali eco-compatibili, al controllo della radiazione solare, alla luce naturale negli spazi interni, all’attento impiego di acqua e combustibili. Il Palacongressi di Rimini, inoltre, produce ridotte emissioni di CO2, grazie all’adozione di parametri costruttivi/funzionali

U

Tecnologie a sostegno della sostenibilità BMS (Building Management System) è il sistema per il controllo degli impianti meccanici, elettrici e di sicurezza del centro congressi. Consente alle macchine a servizio delle sale di gestire automaticamente la verifica del microclima, il “lavaggio” notturno dell’aria dei locali interni con completo utilizzo di aria esterna. Per l’illuminazione, invece, sono stati adottati sistemi dimmerabili con lampade fluorescenti dotate di reattori elettronici in grado di regolare l’intensità luminosa in base alle reali esigenze visive. Le lampade di segnalazione delle vie di fuga, poi, sono equipaggiate con tecnologie LED. Infine, soluzioni di ultima generazione caratterizzano anche le caldaie a condensazione con trasformatori a perdita ridotta.

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tipici dell’edilizia eco-sostenibile e alla messa in atto di comportamenti virtuosi per quanto riguarda il supporto all’uso di trasporti ecologici, il contenimento


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GREEN EXPERIENCE

Efficienza anche nella ristorazione Ogni aspetto dell’attività del Palacongressi è stato improntato alla massima efficienza e rispetto dell’ambiente. Anche per quanto riguarda la ristorazione, i prodotti utilizzati sono quelli tipici della cucina locale e reperiti secondo la logica del km 0. Dal piccolo buffet alla cena di gala, la struttura è in grado di soddisfare le diverse esigenze della clientela.

del consumo di carta e plastica e la raccolta differenziata dei rifiuti. Sul fronte degli impianti, un sistema di recupero delle acque piovane assicura l’irrigazione delle aree verdi, la conservazione delle falde acquifere e l’alleggerimento del carico idrico alle fognature bianche o miste. Il 70% del consumo d’acqua impiegato per l’irrigazione viene infatti compensato dall’utilizzo di acqua accumulata

Il progetto Raggio Verde Il Palacongressi di Rimini è inserito all’interno di un progetto di riqualificazione del verde urbano, un vero “raggio verde”, un sistema di parchi pedonali e ciclabili che unisce il mare al centro città, rendendo la struttura congressuale facilmente raggiungibile anche a piedi e in bicicletta. È un’area di oltre 30.000 metri quadrati, di cui 3.000 occupati da un lago creato artificialmente, sopra il quale passa il nuovo ponte che porta al Palacongressi.

all’interno della vasca di prima pioggia. Per quanto concerne invece il raffreddamento degli ambienti, all’interno del Palacongressi si trova un sistema di accumulo del ghiaccio, costituito da più serbatoi di stoccaggio nei quali, durante la notte, si raccoglie l’energia frigorifera necessaria per generare il ghiaccio stesso. L’accumulo viene poi utilizzato di giorno per il condizionamento del fabbricato. Le implementazioni e azioni correttive svolte sugli impianti, insieme al miglioramento delle procedure di gestione, hanno portato dal 2012 ad oggi a risultati molto significativi: riduzione del consumo di elettricità fino al 30% e diminuzione dell’uso di gas fino al 33%. e.c.

La luce naturale come fattore estetico I 5.500 mq di foyer (con altezze che vanno dai 5,60 m ai 17,80 m e ampiezze dai 7 ai 23 m) sono illuminati direttamente dalla luce naturale grazie ai 4.000 mq di superfici vetrate che permettono di rimanere in “contatto visivo” con l’esterno.

PALACONGRESSI DI RIMINI Via della Fiera 23 47923 Rimini Tel. 0541711500 fax 0541711505 www.riminipalacongressi.it info@riminipalacongressi.it

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SCENARI DEL TURISMO

Per un rilancio

della meeting industry italiana Gli esperti del settore concordano col neo ministro Franceschini: il turismo, anche quello congressuale, va rimesso al centro della programmazione futura

✒Davide Deponti Come rilanciare la meeting industry italiana? Secondo i principali esperti italiani del settore è possibile innanzitutto riportando in auge il progetto del convention bureau nazionale e riformando il titolo V della Costituzione, quello riguardante il coordinamento delle materie turistiche. Di questo si è parlato a Venezia durante la tavola rotonda di Federcongressi&Eventi che ha visto riuniti, insieme al nuovo ministro del turismo Dario Franceschini, il direttore generale dell’Enit Andrea Babbi, il coordinatore tecnico della Commissione Turismo Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Gianluca Caruso, il presidente Asshotel Filippo Donati, il presidente Federturismo-Confindustria

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Renzo Iorio, il vice-presidente Confturismo-Confcommercio Marco Michielli.

Superare i problemi Moderato dalla vice-presidente di Federcongressi&Eventi Carlotta Ferrari l’incontro è stato introdotto dal professor Armando Peres, Presidente del Comitato Turismo dell’OCSE, che ha innanzitutto voluto indicare le criticità del settore, prima tra tutte quella della governance. «In Italia manca un coordinamento nazionale che sia in grado di risolvere i problemi più urgenti che sono la carenza infrastrutturale, l’inadeguatezza degli spazi congressuali (spesso inadatti ad accogliere grandi numeri, e non sempre facilmen-


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SCENARI DEL TURISMO Il neo ministro Dario Franceschini si sbilancia: incentiveremo il turismo e le sue imprese per far crescere il sistema Paese

te accessibili dagli hotel) una fiscalità eccessivamente onerosa e la scarsa formazione professionale. Aiuterebbe la nascita di un convention Bureau nazionale, ma bisognerebbe intervenire anche sul titolo V della Costituzione, per portare al centro il coordinamento delle materie turistiche. Servirebbe poi un sistema di raccolta dati efficiente. La sfida è anche che pubblico e privato imparino a lavorare in sinergia, sull’esempio di quanto già avviene con successo all’estero». Carlotta Ferrari ha ricordato che da tempo le associazioni di categoria si battono per un sistema di promozione e sviluppo dell’offerta congressuale più funzionale. «Le leve non mancano», dice Ferrari, «l’appealing della destinazione è indiscutibile manca però un progetto di commercializzazione unitario dell’offerta che deve essere affidato agli operatori privati, quelli che da sempre sono in prima linea e dispongono delle risorse finanziarie. Le quattro grandi

Si riParte? Positività quindi dagli attori del sistema turistico sulle possibilità a breve di un rilancio della meeting industry italiana alla quale fa eco, ed è la prima volta da quattro anni a questa parte, la positività di chi organizza viaggi incentive. Gli operatori del settore infatti oggi si esprimono in modo più ottimistico riguardo all’andamento del mercato: il sentiment predominante è che l’incentive sia in ripresa e che le aziende, nel corso dei prossimi tre anni, torneranno a investire in maniera crescente nei viaggi e negli eventi motivazionali. Per due motivi principali: da un lato, le maggiori disponibilità di budget date dal graduale miglioramento dell’economia; dall’altro, la consapevolezza dell’impatto dei viaggi di incentivazione sulle performance di vendita e la necessità di elevare ulteriormente quelle performance per rimanere competitive. Questo dicono i dati della più recente Site Index Annual Survey, l’indagine che Site (Society of Incentive Travel Executives), l’associazione internazionale che riunisce i professionisti della motivazione, conduce annualmente sui propri soci – committenti e fornitori. Dai dati emerge un largo consenso fra gli intervistati sull’incremento dei viaggi incentive come strumento motivazionale: il 48% sostiene che se ne vedrà un consistente aumento già nei prossimi 6 mesi, il 69% punta su un arco temporale di 12 mesi e quasi tutti, l’87%, convengono che entro 3 anni il mercato sarà cresciuto significativamente.

associazioni di categoria hanno deciso di condividere integralmente un progetto di Convention Bureau Italia “business oriented”, che funga da principale interlocutore di Enit sul congressuale, in collaborazione con le Regioni e in totale autonomia economica. In pratica la mission del convention bureau sarà portare business in Italia, facilitando l’incontro fra domanda e offerta, diffondendo la cultura Mice, attraverso un’adeguata formazione degli operatori privati, e collaborando alla realizzazione dell’osservatorio congressuale italiano. Il modello di organizzazione è quello della Rete d’Impresa, che lascia grande autonomia alle singole imprese e consente l’ingresso di altre aziende anche dopo la stipula. Abbiamo previsto una durata di cinque anni, il tempo che riteniamo sufficiente a stimolare la nascita di convention bureau locali nei territori che attualmente ne sono sprovvisti. Il modello è quello della long term partnership,

«L’obiettivo del governo nei prossimi quattro anni è potenziare sempre più il legame tra turismo e cultura, rivitalizzando le imprese, che patiscono la disintermediazione con la quale oggi si prenotano i viaggi, e incentivando l’incoming dai paesi emergenti». DARIO FRANCESCHINI 4 2014

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SCENARI DEL TURISMO Le associazioni di categoria sposano integralmente il progetto di Convention Bureau Italia “business oriented”, il cui modello di organizzazione è quello della Rete d’Impresa, che lascia autonomia alle singole imprese e consente l’ingresso di altre aziende anche dopo la stipula con la partecipazione delle destinazioni suddivise su due livelli, sull’esempio del cb di Norvegia. Budget iniziale stimato: 332.000 euro».

È l’ora del bureau nazionale

Sopra, Andrea Babbi, direttore generale Enit. Qui sotto, Mario Buscema, presidente Federcongressi &Eventi

Nel loro intervento Mario Buscema e Andrea Babbi hanno sottolineato l’importanza della presenza, alla tavola rotonda, del Ministro Franceschini, in un’ottica di una sempre più proficua relazione tra pubblico e privato. Il direttore generale dell’Enit, Andrea Babbi, in particolare, ha ricordato le annose vicissitudini del precedente esperimento di convention bureau nazionale, aperto nel 2011 e chiuso a fine 2012. E ha notato come l’Italia sia posizionata subito dopo la Spagna, nelle classifiche internazionali, nonostante l’assenza di una campagna promozionale ad hoc. «Oggi», ha detto, «il Ministro ha la fortuna di fare la sua prima uscita come titolare del dicastero in un ambiente assolutamente favorevole in termini di sentimento, di propositività e di disponibilità ad investire da parte dei privati». Dal canto suo Buscema ha ricordato la grande occasione dell’Expo 2015, la cam-

pagna Enit 2014 e la prospettiva di affidare la promozione del Paese anche alle nuove tecnologie: altro passo in avanti fondamentale per dare slancio al business travel italiano. Gianluca Caruso, il coordinatore tecnico della Commissione Turismo Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ha voluto invece rimarcare come il progetto congiunto sul congressuale «non sia solo una firma tra soggetti diversi, ma un autentico patto di sistema e i tempi sono buoni perché si concretizzi. In Italia c’è un osservatorio nazionale che è bloccato da anni, e non mi riferisco solo a quello congressuale ma a tutto il sistema della raccolta dati turistici. C’è un comitato di coordinamento per il turismo che non è mai stato convocato. Insomma questo tavolo di coordinamento pubblico-privato nato a fine luglio 2013 è quello che ci voleva e le Regioni ne sono parte attiva e convinta». Pienamente d’accordo il Presidente Federturismo-Confindustria Renzo Iorio: «Siamo tutti d’accordo sull’utilità del convention bureau nazionale. È evidente che così la macchina (che costa un miliardo di euro all’anno) non funziona. Abbiamo 13 mila enti pubblici dedicati al turismo e alla fine quelli che fanno qualcosa sono i privati. La destinazione Italia deve crescere, non può più aspettare e per farlo deve lasciarsi alle spalle i localismi territoriali e pensare in funzione dell’Europa, che è la meta turistica numero uno al mondo».

Un brand da spingere Marco Michielli ha chiamato infine in causa direttamente il neo ministro Dario

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SCENARI DEL TURISMO i 5 trenD Dell’ottimiSmo Franceschini. «Tutti noi operatori del congressuale nutriamo grande speranza e fiducia nel contributo che il nuovo dicastero potrà dare. In primo luogo perché riesca finalmente a partire l’effettiva sinergia tra cultura e turismo, che sono le due eccellenze del sistema Italia. Non me ne vogliano le Regioni, ma questa modifica del Titolo V deve necessariamente essere passata al vaglio. Nessuno vuole togliere competenze specifiche ai bravi assessori al turismo, ma un brand come il made in Italy non può non avere un coordinamento unitario. Se si considera che, ad esempio, il marchio Veneto oltre confine non lo conosce nessuno, ci rendiamo conto di quante opportunità perdiamo come Paese. Sono convinto che, se si ridefiniscono i compiti, si otterranno risultati in breve tempo. Ovviamente restano problemi urgenti da risolvere come l’inefficienza dei servizi di rete adsl, grande penalità in una fase storica in cui il turismo viaggia in rete e poi l’inadeguatezza infrastrutturale». Gli fa eco il presidente Asshotel Filippo Donati che ha detto «negli ultimi anni si è parlato molto e si è agito troppo poco. Emirates Airlines e Qatar Airways hanno appena investito 125 miliardi di dollari per l’acquisto di aeromobili. Questa è la concorrenza con la quale ci dobbiamo confrontare. C’è bisogno dunque di un piano nazionale che posizioni il turismo come industria strategica, come è successo in Usa e in Germania. Mentre in Italia si discute ancora su come far venire i cinesi, in questi paesi si costruiscono gli hub».

Parola al ministro «Credo che non ci sia nulla di più importante per la crescita del nostro Paese che investire su ciò che rende l’Italia unica in un mondo sempre più globalizzato dove si annullano differenze, distanze e frontiere e dove ogni economia nazionale, se vuole sopravvivere, deve investire sui propri punti di forza», ha detto il ministro Dario Franceschini, «per l’Italia ciò significa investire su storia, arte, e bellezza. Già con il governo Letta abbiamo lavorato affinché il trasferimento della delega del turismo alla cultura non fosse passeggero. Il legame turismo e cultura è ciò che più ci contraddistingue a livello turistico. L’obiettivo nei prossimi quattro an-

(fonte: Site)

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Cresce la convergenza fra viaggi incentive e meeting di lavoro Il 77% degli intervistati ritiene che entro 3 anni questo sarà un trend consolidato.

2

Più focus sulla misurazione dei risultati I planner aziendali vogliono sempre più il valore degli eventi che organizzano: il 79% degli intervistati ritiene che la misurazione dei risultati assumerà maggiore rilievo.

3 4

maggiore attenzione verso il destination marketing Aziende e agenzie intervistate guardano con attenzione agli strumenti che le destinazioni utilizzano per promuoversi.

5

meno social media per la promozione Due terzi degli intervistati utilizzano i canali social per la promozione ma per i prossimi 12 mesi i dati rilevano un crollo delle intenzioni di utilizzo (ad esempio Facebook –21%).

ok a flessibilità e programmi personalizzati Le aziende intervistate richiedono maggiore flessibilità, nelle policy di cancellazione, sia da parte di destinazioni e alberghi che da parte delle incentive house.

ni è potenziare sempre più questo legame, agendo su fronti diversi, rivitalizzando per esempio le imprese, che patiscono la disintermediazione con la quale oggi si prenotano i viaggi, e incentivando l’incoming dai paesi emergenti. Credo molto anche nelle potenzialità di sviluppo del congressuale: apprezzo il progetto di un convention bureau nazionale fatto dai privati, che ha infranto finalmente un tabù che oggi non ha più ragione d’essere e condivido anche la necessità di riformare il titolo V. Tuttavia una riforma del genere richiede tempi lunghi che noi non ci possiamo permettere. Dobbiamo anticipare il percorso, per esempio, riportando al centro il ruolo dell’Enit, compatibilmente con l’attuale normativa». ■

Filippo Donati, presidente Asshotel

«L’appealing della destinazione è indiscutibile manca però un progetto di commercializzazione unitario dell’offerta che deve essere affidato agli operatori privati, quelli che da sempre sono in prima linea e dispongono delle risorse finanziarie». CARLOTTA FERRARI 4 2014

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SCENARI DEL TURISMO

Travel Manager:

le priorità Il contenimento delle spese è sempre in cima alla lista. Ma l’obiettivo del risparmio passa dall’innovazione, dalla mobile technology e dal continuo aggiornamento della travel policy

✒Barbara Ainis Il 70% dei travel manager mette al primo posto il risparmio. Un obiettivo difficile, dal momento che, per i prossimi mesi le previsioni danno in crescita il numero di viaggi effettuati dalle aziende, come pure le tariffe dei servizi. Credits: © Barbara Ainis

Come ogni anno, specie negli ultimi complicati tempi, anche nei prossimi mesi i travel manager si troveranno a confrontarsi con il solito, ma sempre più arduo, dilemma: come garantire performance, sicurezza e comodità nei viaggi d’affari, ferma restando la necessità di risparmiare soldi e tempo. Questo compito, degno di equilibristi esperti e senza paura, spinge coloro che si occupano di business travel, dentro e fuori le aziende, a trovare soluzioni e collaborazioni che mirino a ottimizzare al meglio il sistema, senza sacrificare la funzione principale delle trasferte: generare valore aggiunto. E così torna a fare il punto sulla situazione e a spingersi in previsioni future l’analisi approfondita condotta da Carlson Wagonlit Travel sul tema: Travel Management Priorità per il 2014. I risultati dell’indagine, condotta sulla base

L’innovazione corre a ritmi vertiginosi e per l’anno in corso è atteso lo sviluppo di nuovi servizi di near-field communication, pagamento via mobile e gestione delle spese tramite app.

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di un questionario sottoposto a 970 travel manager, mostrano come la ricerca di nuove modalità per risparmiare resti in cima alla lista delle priorità, ma anche che i travel manager attribuiscono (quasi) altrettanta importanza alle nuove tecnologie, che mettano in grado di assistere i viaggiatori d’affari in ogni fase del viaggio e di aumentarne la sicurezza, alla disponibilità di dati, che rendano possibile l’ideazione di servizi su misura, alla collaborazione tra funzioni aziendali e, anche, alla qualità dell’esperienza dei viaggiatori.

Risparmiare viaggiando di più Pur con alcune differenze nell’ordine delle singole priorità tra diverse aree geografiche, il primo posto nella lista delle preoccupazioni che terranno impegnati i travel manager nei prossimi mesi è occupato dalla ricerca di innovazione nei processi e negli strumenti per ottenere risparmi. La sfida, condivisa dal 70% degli intervistati, risulta essere ulteriormente complicata, dal momento che per i prossimi mesi le previsioni danno in crescita il numero di viaggi effettuati dalle aziende, come pure le tariffe dei servizi. Tra le soluzioni prese


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SCENARI DEL TURISMO ViAggi seMpRe più ResponsABili Tra le priorità espresse dai travel manager cresce il tema della responsabilità sociale. Quella del rafforzamento dei programmi di Corporate Social Responsibility, è una preoccupazione che sta acquisendo sempre più importanza (un rispettabilissimo 16% degli intervistati la mette tra le prime sette priorità) sia per rispondere alle aspettative degli stakeholder sia per le normative più stringenti. Sono molte le aziende che vanno oltre i minimi richiesti dalla legge e siglano accordi volontari di pratiche sostenibili da un punto di vista etico e ambientale, come la Global Compact Initiative dell’ONU e il Carbon Disclorure Project. Molti aspetti dell’organizzazione dei viaggi d’affari ne sono coinvolti e sempre più spesso vengono declinati secondo le indicazioni di specifiche policy di CSR: la valutazione nella selezione dei fornitori e la definizione della travel policy, i consigli pratici forniti ai viaggiatori per aumentare la sicurezza durante i viaggi e le azioni di controllo dello stress del viaggio, il contenimento delle emissioni di CO2 nella pianificazione di meeting, nella selezione delle location e nella progettazione degli eventi.

in considerazione per ottenere questo difficile risultato ci sono, in particolare, l’implementazione di sistemi automatizzati per il tracking e il re booking delle tariffe aeree più convenienti, ma pure la prenotazione di servizi door-to-door, che coprano l’intera trasferta (che tengano conto dei costi di roaming, taxi, food and beverage, intrattenimento, parcheggi e trasporti pubblici), e l’adozione di strumenti per lo Strategic Meeting Management, vale a dire la gestione integrata e completa degli eventi.

concreti dell’utilizzo di simili strumenti vanno dalla riduzione dei costi di transazione alla riduzione dei prezzi medi dei biglietti (per una responsabilizzazione del viaggiatore), dall’aumento della conformità alla travel policy alla maggiore efficienza del processo di prenotazione. L’adozione degli online booking tool rappresenta un fattore chiave per ottimizzare i processi di viaggio in tutte le fasi della gestione della trasferta – dalla pianificazione alla prenotazione, dal supporto on-the-go alla nota spese e alla reportistica dopo il rientro, in un’ottica end-to-end. I maggiori risultati si possono ottenere nell’ambito della gestione integrata delle note spese, resa possibile da sistemi automatizzati.

L’implementazione di sistemi automatizzati per il tracking e il re booking delle tariffe aeree più convenienti è uno degli strumenti presi in considerazione per la riduzione dei costi. Credits: Qantas Airways

I travel manager attribuiscono importanza anche alla soddisfazione dei viaggiatori, che passa anche da attività turistiche e di svago svolte al di là delle attività lavorative. Credits: © Barbara Ainis

self booking e Mobile Anche la possibilità che sia il viaggiatore a gestire la propria trasferta, dal pc e quando vuole, risulta essere considerata tra gli strumenti al servizio della riduzione dei costi. L’uso delle nuove tecnologie e di strumenti di prenotazione online offre la possibilità di visualizzare in fase di prenotazione tutti i costi, le opzioni di viaggio, la durata dei trasferimenti (e le relative emissioni di CO2), l’accesso via mobile e la geolocalizzazione. I vantaggi 4 2014

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SCENARI DEL TURISMO i consigli peR oTTiMiZZARe le spese • Limitare i viaggi in giornata • Limitare il numero di trasferte verso destinazioni ricorrenti per massimizzare il ritorno sugli investimenti • Integrare le linee guida su servizi ancillari, rimborsi spese, uso dei social media e di dispositivi/applicazioni mobile • Evidenziare la politica ambientale dell’azienda e, più in generale, la responsabilità dei viaggiatori per il successo dell’intero processo di gestione dei viaggi

La possibilità che sia il viaggiatore a gestire la propria trasferta, dal pc e quando vuole, aumenta la soddisfazione personale, l’adesione alla policy e il contenimento dei costi di viaggio. Credits: in alto, Malaysia Airlines; in basso, Cathay Pacific

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Le tecnologie mobile offrono un enorme potenziale non ancora del tutto sfruttato dalle aziende e molti travel manager se ne stanno rendendo conto e il 37% degli intervistati dichiara di voler sviluppare una strategia mobile in futuro. L’innovazione, del resto, corre a ritmi vertiginosi e per l’anno in corso è atteso lo sviluppo di nuove soluzioni da parte dei fornitori, compresi servizi di near-field communication, di pagamento via mobile e di gestione delle spese tramite app. Parallelamen-

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Un lAVoRo inTeRconnesso Il lavoro dei travel manager è molto cambiato negli ultimi anni, ponendo obiettivi sempre più ambiziosi e richiedendo competenze sempre più ampie. Questa è la percezione diffusa nella totalità degli intervistati. La gestione dei viaggi aziendali è diventata un lavoro sempre più interconnesso con altre funzioni aziendali, dalle risorse umane all’Information Technology, dalla comunicazione all’amministrazione, dalla sicurezza al procurement e alla CSR. Le diverse aree e il loro management devono collaborare tra loro e con l’agenzia di riferimento per delineare soluzioni adeguate e ottimizzarne l’esecuzione in azienda.

te cresce l’utilizzo dei social media per promuovere ulteriormente la gestione del business travel. Se ad oggi solo l’11% dei travel manager utilizza i social per raccogliere feedback e per stimolare i viaggiatori a condividere suggerimenti e informazioni, circa il 50% degli intervistati sta pensando di farlo. Così pure cresce l’interesse dei travel manager nei confronti della cosiddetta gamification: il 15% degli intervistati sta pensando di attivare giochi, competizioni tra colleghi, sistemi di premio e motivazione per incentivare il rispetto della travel policy.

i Big Data Altre azioni rilevanti per controllare la spesa saranno il costante monitoraggio


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SCENARI DEL TURISMO

Prenotazione di servizi door-to-door, supporto on-the-go, nota spese e reportistica dopo il rientro, in un’ottica end-to-end. Un efficace lavoro del travel manager attraversa tutte le fasi del viaggio. Credits: © Barbara Ainis

degli indicatori chiave di performance, l’aggiornamento delle travel policy (un work in progress senza fine), ma anche la gestione centralizzata dei profili dei viaggiatori e la possibilità di inviare messaggi automatici nelle diverse fasi del viaggio. Novità interessanti possono arrivare dalle nuove soluzioni per la gestione dei BigData. L’analisi incrociata di dati provenienti da diverse fonti, se condotta con intelligenza, può consentire di identificare con maggiore precisione gli elementi della policy su cui intervenire per migliorare la produttività o rispondere in modo più efficace alle esigenze dei diversi profili di viaggiatori. Ma più grandi sono i dati, più grandi sono le sfide: consolidare le di-

Buone notizie per i viaggiatori d’affari

verse fonti, verificare le informazioni, assicurare la sicurezza dei dati e, soprattutto, fare le domande giuste per ottenere le giuste risposte. ■

le top priority dei travel manager per il 2014 priorità (globale)

% intervistati

Innovazione per il risparmio

70%

Adozione di strumenti online

55%

Ottimizzazione processi end-to-end

54%

Travel program

54%

Aggiornamento Travel Policy

42%

Mobile strategy

37%

CSR

16%

Fonte: CWT Travel Management Institute. Basato su interviste online a 970 travel manager internazionali (Novembre 2013) priorità (europa, Medio oriente & Africa)

% intervistati

Innovazione per il risparmio

66%

Adozione di strumenti online

53%

• Crescita costante dell’offerta di treni ad alta velocità

Ottimizzazione processi end-to-end

52%

Aggiornamento Travel Policy

49%

• Possibilità di utilizzare i dispositivi elettronici in aereo durante il decollo e l’atterraggio

Travel program

47%

Mobile strategy

21%

CSR

16%

• Graduale eliminazione dei costi di roaming nell’Unione Europea

• Rapida crescita dei vettori low-cost nell’area Asia-Pacifico

Fonte: CWT Travel Management Institute. Campione di 393 travel manager regionali intervistati (Novembre 2013)

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SCENARI DEL TURISMO

L’avanzata cinese e l’anno che verrà Da Federalberghi alle società di gestione aeroportuali AdR e Sea si moltiplicano le iniziative atte a rendere il nostro Paese sempre più chinese friendly anche se permangono i problemi legati alla carenza di voli diretti e al rilascio dei visti, a vantaggio dei nostri competitor europei

✒a cura di Tiziana Conte

Giancarlo Dall’Ara

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Tra i mercati emergenti quello cinese ha potenzialità molto forti per l’Italia. I numeri, i ritmi di sviluppo, le tendenze, tutto sembra confermarlo. I cinesi che viaggiano all’estero potrebbero diventare 100 milioni nel 2015. Un’occasione d’oro per il Belpaese che richiama un immaginario fatto di arte, moda, e buon vivere. Secondo gli organizzatori di Expo la più grande ondata di turisti per Milano 2015 arriverà dall’estremo Oriente. E dalla Cina ne sono attesi 1 milione. Ma siamo pronti a ricevere la grande ondata? Che cosa si sta facendo per rendere il Paese il più possibile fruibile dal turista cinese? Un aiuto in questo senso ci viene da Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing nel turismo, che ha scritto molto sull’argomento e che ha dato vita ad una filiera Chinese Friendly aggiornando gli aderenti – una cinquantina tra musei, campi da golf, uffici turistici, alberghi e operatori – sulle aspettative del turista cinese e sulle opportunità di marketing che questo mercato offre. Inoltre, Dall’Ara organizza workshop ed incontri con gli operatori cinesi sia in Italia che in Cina. I “chinese friendly” sono molto attivi sul web, in Cina, e fanno parte di un network internazionale. «Scrivo e tengo seminari su come accogliere i turisti cinesi da molti anni e da sempre sostengo che il marketing che funziona di più (e che costa di meno) è quello dell’accoglienza. E quando vedo che le mie idee sono condivise non posso che esserne contento», ci fa sapere, riferendosi all’iniziativa China Friendly lanciata di recente da Federalberghi Roma. «Con Federalberghi cercherò di collaborare per lo sviluppo di quel progetto che riprende la logica che caratterizza i miei». Secondo il docente e scrittore, le agenzie e i To per ben posizionare il prodotto Italia sul mercato cinese dovranno proporre nuovi prodotti,

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«meno stereotipati rispetto a quelli del passato e più esperienziali». Se si vuole competere in Cina e se non si vuole trattare unicamente sulla base dei prezzi, avverte, «non ci si può limitare a offrire camere da letto, escursioni e transfer: la nuova generazione di turisti cinesi chiede nuovi prodotti che sappiano abbinare il passato e la modernità del nostro Paese, con modalità originali e di fascino».

L’esperienza di BAO Un italiano a Pechino Ma quali sono le difficoltà che può riscontrare un To che risiede in Cina e cerca di proporre l’Italia come meta di vacanze? Lo abbiamo chiesto a Simone Sturla, italiano ma pechinese di adozione, fondatore nel 2013 di BAO (italybao.com) To specializzato nei viaggi incentive e di lusso verso l’Italia. Sturla, prima di fondare BAO ha maturato un’esperienza lavorativa per l’operatore cinese (Avion) che gli ha consentito di verificare, di prima mano, le dinamiche su cui si basa realmente il turismo cinese. «Dinamiche fatte di numerose variabili che solitamente noi stranieri non prendiamo in analisi», ci spiega, «aspetti legali che costituiscono un costrutto con cui è necessario relazionarsi; la mentalità di approccio al viaggio del cliente appartenente a diversi strati sociali e regioni della Cina (è spesso poco corretto parlare di turista cinese, ne esistono diverse tipologie con appetiti ed aspettative diverse fra loro); la stessa mentalità ed approccio dell’operatore cinese al prodotto ed al cliente e le modalità di commercializzazione e marketing che si stanno sviluppando nel Paese di Mezzo, per citarne alcune». «L’industria turistica cinese è giovanissima e presenta anomalie determinate dal contesto economico-sociale che sono uniche e non riscontrabili


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SCENARI DEL TURISMO IL deCALOgO Per TO e ALBergATOrI Il turismo cinese è ad una svolta: a viaggiare sono sempre di più i turisti indipendenti e i piccoli gruppi anche se in Italia arrivano per lo più gruppi “tradizionali”. «Ma le cose stanno cambiando più in fretta di quanto non si potesse immaginare», ci dice Dall’Ara, sottolineando che «in albergo, per esempio, cercano la qualità dei servizi e un’accoglienza relazionale come tutti, ma naturalmente sono abituati a trovare bollitore in camera, ciabattine e spazzolino e se non li trovano sono piuttosto contrariati. E, poi, sono abituati alla segnaletica in caratteri cinesi e a volte, quando non la trovano, soffrono un effetto di spaesamento. Per il resto, con poche piccole accortezze accettano volentieri tutte le tipologie di ospitalità made in Italy, se i gestori mostrano rispetto nei loro confronti e nei confronti della loro cultura». Ecco allora che dall’Ara, suggerisce un decalogo sul comportamento che gli albergatori o To devono assumere con i turisti cinesi: 1) rispetto e accoglienza, 2) offerta che rispecchi la nostra atmosfera, 3) segnaletica in cinese, 4) Wi-Fi gratuito, 5) bollitore e sevizi di cortesia in camera; 6) canali TV in cinese; 7) Acqua bollente e tè a disposizione nel ristorante; 8) sito web e menu anche in lingua cinese; 9) giornali cinesi disponibili nella hall, 10) aggiornarsi sulle aspettative di servizio e di visita. «Insomma, diventiamo “Chinese Friendly” senza perdere la nostra identità italiana ma anzi, valorizzandola».

nei nostri paesi». Fra le motivazioni che spingono i cinesi a visitare l’Italia, secondo Sturla, ci sarebbe il viaggio come mezzo di conoscenza e svago, ma anche come definizione di uno status non differentemente percepito rispetto ad altri beni di lusso per i quali i cinesi si stanno facendo una nomea, internazionalmente, come acquirenti importanti. «Il fatto che questi beni all’estero costino meno che in Cina, e che vengano loro restituite le tasse, fa si che il viaggio diventi anche un’importante opportunità di shopping». Ma quali sono le lacune della nostra offerta turistica? «A mio parere, basandosi esclusivamente sulla richiesta il mercato rimane sterile e poco interessante e si sarà sempre in ritardo rincorrendo i clienti

che qualcun’altro ha già portato in Italia seguendo una sua intuizione». Il fondatore di BAO ritiene l’offerta fondamentale per sviluppare alternative importanti, in grado di attrarre nuovi segmenti di mercato. «Il ritmo di rinnovamento della società e dei trend in Cina è altissimo: pochi anni fa nessuno parlava di barche rompighiaccio o delle Maldive, mentre oggi rappresentano un must del quale nessun operatore cinese può fare a meno nella propria programmazione».

Simone Sturla, fondatore di BAO (italybao.com)

Come attirare i turisti cinesi Ma quali le mete italiane che hanno più chance di attirare turisti dalla Cina e perché? Secondo l’esperienza di Simone Sturla, l’Italia ha dalla sua il fatto di essere l’icona del viaggio in Europa soprattutto grazie a Venezia, Milano, Firenze e Roma, ma per tutto il resto il lavoro di comunicazione è fondamentale. «Nessun cinese conosce la Basilicata, ma è anche vero che nessuno gliene ha mai parlato nella maniera corretta. Il patrimonio storico, artistico, culinario e di tradizione, italiano, è vastissimo e suscettibile di grande successo in Cina, se comunicato adeguatamente. Questa è la lacuna che riscontro come fondamentale, e che mi pone maggiori sfide nel momento in cui vado a proporre mete e visite o attività non “convenzionali». E il fatto che il cliente accetti o meno una di queste mete – che vanno a comporre il mosaico più ampio della sua esperienza di viaggio – dipende oggi dalla mia abilità di mostrarla sotto una luce per lui attrattiva in base ai suoi riferimenti sociali e culturali. Il turista cinese oggi – e non vuol dire che a breve possa essere diverso – non è particolarmente indipendente. I viaggi individuali sono ancora una percentuale minore rispetto a quelli di gruppo. Il fatto che ci siano – eventualmente – persone di staff nell’accoglienza che parlino cinese (o segnaletiche e strumenti diversi) possono sicuramente rappresentare un’attrattiva, ma ritengo sia più prevedibile che anche i cinesi (o quel tipo di turista indipendente) imparino l’inglese, piuttosto che la nostra penisola si trasformi in un Paese “chinese friendly”. Non dimentichiamo che in Italia ci sono voluti anni prima che si arrivasse ad avere un’ospitalità “english-friendly”, e che il processo è 4 2014

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SCENARI DEL TURISMO

Tommaso Tanzilli

ancora lungo dal dirsi concluso. E per gli incentive spesso vengono preferite mete più vicine (dall’Indocina a Dubai) che permettono di contenere il budget anche per quanto riguarda il volo. A meno che non vi siano specifiche dall’attrattiva unica (o percepita come tale) nel setting italiano. Il monopolio dei voli diretti sul nostro paese è mantenuto da Air China con Milano e Roma, che rappresentano quindi i due soli porti di entrata. Questo ovviamente limita in qualche misura l’accesso alle diverse regioni della penisola, e la loro stessa presenza nella conoscenza che il mondo cinese ha del nostro Paese. Voli diretti verso altre regioni favorirebbero notevolmente l’esplorazione del sud, per esempio».

Sempre più China Friendly Crescono ma a ritmi non sostenuti come in altri paesi europei, i numeri dei turisti cinesi in Italia: dai 220.000 del 2009 si è passati ai 433.000 nel 2012 e ai 537.000 nel 2013. E la stima per il 2014 è di 667.000. Quanto a Roma a dicembre 2013 gli arrivi negli alberghi sono stati 10.446, +9,6% rispetto al 2012 (9.531). Così, per rispondere alle esigenze di questo particolare target di clientela, l’Italia del turismo si attiva con tante iniziative. L’ultima, quella romana di Federalberghi, prevede una selezione di hotel “China Friendly” riconoscibili da un apposito bollino e che garantiscono servizi ad hoc come, per citare qualche esempio, il personale che parli mandarino e cibi cinesi nel menù, il bollitore in cameNel libro “Il mercato turistico cinese” edito da Franco Angeli, lo scrittore e docente di marketing nel turismo, Giancarlo Dall’Ara, analizza le opportunità del mercato cinese per il sistema di offerta italiano e individua gli ostacoli al suo sviluppo, proponendo linee di marketing e buone prassi per avere successo nel mercato turistico cinese. Il manuale, ricco di consigli, casi concreti e testimonianze di chi vive quotidianamente l’esperienza del turismo cinese, si rivolge agli operatori del turismo e dell’ospitalità, agli enti turistici, agli studenti e agli esperti di turismo. È un invito a conoscere meglio questo mercato, ad assumere un atteggiamento attivo, a ripensare alla propria proposta e recuperare lo spirito pionieristico che ha fatto del nostro paese una delle mete turistiche leader nel mondo. Per informazioni: E-mail: giancarlo.dallara@gmail.com.

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ra con selezione di thè, il wi-fi. Questa lista di alberghi verrà poi promossa attraverso le agenzie di turismo cinese. «L’obiettivo, raggiunto, era quello di essere operativi dalla Pasqua in poi», ci fa sapere il direttore generale di Federalberghi Roma, Tommaso Tanzilli, precisando che «in una fase iniziale gli alberghi con il bollino previsti erano una cinquantina». «Voglio confermare la collaborazione che abbiamo avviato con Federalberghi Roma per migliorare l’accoglienza dei turisti cinesi», dice Ma Ningyi, rappresentante dell’ufficio commerciale dell’Ambasciata cinese in Italia. Questa necessità nasce anche dalla mutazione che il turismo cinese ha avuto negli ultimi anni. «Siamo passati da un turismo organizzato in gruppo e con tempi molto stretti», spiega Enrico Toti, delegato Lazio della fondazione Italia-Cina, «ad una seconda generazione consapevole e più esigente e che inizia a viaggiare anche individualmente», ha concluso Toti. Ed è questa un’esigenza da tenere sotto costante osservazione, considerati i dati raccolti finora che parlano di un turismo asiatico destinato a crescere nel prossimo futuro. Le prenotazioni alberghiere per il periodo gennaio-febbraio 2014 hanno evidenziato un incremento del 5% sugli arrivi. Ma proprio in vista dell’ondata di cinesi prevista per il 2015 che il presidente di Federalberghi Lazio, Giuseppe Roscioli, si dice preoccupato. «L’hub aeroportuale di Fiumicino non è ancora in grado di servire completamente il flusso previsto e non ci sono abbastanza voli diretti. E se non si risolve il problema dei visti, per il cui rilascio ci sono ancora troppe problematiche, allora i nostri sforzi diventano inutili».

Le iniziative di Adr e Sea Anche AdR e Sea si sono attivate per cercare di rendere ancora più piacevole il benvenuto ai cinesi che sbarcano nei rispettivi aeroporti di gestione, il Leonardo Da Vinci e il Milano Malpensa, dotandoli di mini-sito in lingua cinese, navigabile anche da tutti i dispositivi mobili, in grado di fornire un’informazione completa e aggiornata su servizi in aeroporto, voli, collegamenti da e per la città, negozi, consigli turistici. Inoltre, considerando che un turista cinese spende in media per lo shopping oltre 800 euro a soggiorno,


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SCENARI DEL TURISMO L’ImPegnO deLL’AgenzIA enIT

entrambi gli aeroporti hanno introdotto lo Shopping Helper: un supporto all’acquisto in madrelingua cinese che ha coinvolto, per esempio a Fiumicino durante i periodi di maggiore intensità di traffico, alcuni studenti di lingua cinese, provenienti dalle Università della Capitale, nel presidio di desk distribuiti su tutto l’aeroporto. La collaborazione con tour operator specializzati nella gestione di flussi di turisti cinesi incoming/outgoing ha permesso di distribuire ai passeggeri cinesi di Malpensa, una carta sconto denominata “Fascination” con l’obiettivo di incentivare lo shopping in aeroporto. È stata introdotta la lingua cinese nelle principali segnaletiche aeroportuali di servizio al fine di agevolare gli spostamenti dei passeggeri all’interno dell’aeroporto. Il rapporto commerciale e culturale che lega l’Italia alla più popolosa nazione del mondo è sempre più stretto e lo dimostrano le cifre dello scalo romano: 300.000 passeggeri nel 2013, registrati sui tre collegamenti diretti per le maggiori destinazioni della Cina continentale: Pechino, Shanghai e Wenzhou con una crescita del 107% rispetto al 2010. Un dato a cui si somma il volo operato da Cathay Pacific verso Hong Kong, uno dei centri finanziari internazionali più importanti del mondo. «Anche nel 2013 la Cina si è confermata tra i più dinamici mercati di lungo raggio, consolidando il trend di crescita, in atto da diversi anni, di passeggeri cinesi che scelgono Roma come Hub europeo – dichiara Raffaele Pasquini, Responsabile Sviluppo per i mercati asiatici». E se AdR da tempo è impegnata sullo sviluppo delle connessioni con l’Estremo Oriente, rispondendo positivamente alle nuove esigenze di questo mercato che con la Cina registra il più alto tasso di crescita tra i paesi emergenti, Sea, la società che gestisce gli scali milanesi, sta portando avanti le trattative con Air China per intensificare le frequenze, mentre sia per i voli passeggeri sia per i voli cargo, sono aperti contatti con i vettori cinesi China Southern, China Eastern e Hainan per l’apertura di nuovi collegamenti. Lo scalo di Milano Malpensa è collegato con tre delle principali destinazioni cinesi: Shanghai, Hong Kong e Pechino. Nel 2013 i passeggeri che hanno scelto di volare da o per Milano da queste destinazioni sono stati

Anche l’Enit guarda con attenzione al mercato cinese. Lo dimostra la nuova sede dell’Agenzia Nazionale del Turismo in Cina, presso il Ging Guang Centre di Pechino. «È impegno dell’Agenzia diventare sempre più un punto di riferimento per il lavoro dei To e della stampa cinesi anche in vista dell’Expo 2015», fa sapere il dg, Andrea Babbi ricordando che i dati che si riferiscono a questo mercato sono importanti: «i cinesi in viaggio per il mondo sono stati 83 milioni nel 2012, 90 nel 2013 e stando all’Organizzazione Mondiale del Turismo diventeranno oltre 100 milioni nel 2015. Le presenze in Italia sono state oltre 4 milioni nel 2012, circa il doppio rispetto all’anno precedente e la spesa 316 milioni di euro (+29%) secondo i dati registrati dalla Banca d’Italia». Si spiega così anche la partecipazione dell’Agenzia-Enit, per la prima volta, alla settima edizione dell’International Luxury Travel Market (ILTM) di Shanghai, la più importante fiera dell’Asia per i viaggi di lusso. Sono stati 8 gli operatori italiani presenti, specializzati nel turismo “su misura” del lusso e l’Enit, con la Regione Lombardia e Promos ha presentato l’Expo 2015 attraverso incontri B2B con i buyers internazionali qualificati. Una presenza che si giustifica con gli ultimi dati del Rapporto del World Tourism Barometer dell’Omt: con un incremento del 40%, rispetto all’anno precedente, la Cina registra nel 2012 una spesa di ben 102 miliardi di dollari per viaggi outgoing, classificandosi al primo posto nella graduatoria dei Paesi che spendono di più per i viaggi all’estero. «L’Italia è il paese europeo che concede più visti ai cinesi (quasi il 19% di aumento lo scorso anno) che sono viaggiatori con un’elevata capacità di spesa ed una delle comunità che dimostra un grande interesse per l’Italia, tradizionalmente ed internazionalmente riconosciuta come una destinazione a forte immagine, ricca di un patrimonio storico e culturale, ma veicolata anche dalle sue marche più note della moda, del lusso e di tutti i servizi connessi al turismo», dichiara il presidente dell’Agenzia Enit, Pier Luigi Celli. «I turisti cinesi sono “globe shopper”, si spostano per fare acquisti griffati e scattare foto dei luoghi visitati da mostrare una volta rientrati», aggiunge Babbi, «e la capacità di spesa pro capite di quelli che viaggiano verso l’Europa ammonta a circa 11 mila euro. Prediligono in generale, soprattutto in Italia, la qualità dell’offerta. L’abbigliamento e gli accessori, ma anche la gioielleria e gli orologi, costituiscono i principali attrattori».

circa 570.000, in particolare 223.000 su Shangai, 228.000 su Hong Kong e 118.000 su Beijing. Traffico elevato anche verso altre destinazioni come Wenzhou con 85.000 passeggeri, Taiwan con 30.000 passeggeri mentre 65.000 passeggeri si sono diretti in altre città. Le compagnie aeree cinesi con voli diretti per la Cina da Malpensa sono Cathay Pacific che opera tutti i giorni su Hong Kong, Air China che opera sette giorni su sette su Shangai e collega Pechino cinque volta alla settimana (orario estivo 2014). I volumi di traffico Milano-Cina hanno registrato una costante e significativa crescita in termini di passeggeri con un incremento assoluto del 179% negli ultimi 5 anni e una crescita media ponderata (CAGR) del 23%. ■

Giuseppe Roscioli

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SCENARI DEL TURISMO

Il green: un’opportunità per l’industria dell’ospitalità di lusso La sostenibilità ambientale e lo sviluppo del turismo al centro del 41esimo General Meeting Ehma, tenutosi lo scorso marzo a Monaco. Presenti oltre150 soci

✒Linda Smiderle Barattieri

Sopra, una suggestiva vista notturna di Montecarlo

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“Hospitality, Sustainability... What’s next?”. È questo il titolo che ha ispirato l’ultima edizione del meeting internazionale dell’Ehma - European Hotel Managers Association, svoltosi dal 28 al 30 marzo scorsi a Monaco. Un argomento attualissimo, quello dell’eco-socio compatibilità, che riguarda da vicino il settore alberghiero e impegna ricercatori, analisti ed esperti a trovare sempre nuove modalità per la salvaguardia dell’ambiente. Particolarmente indovinata è stata la scelta della destinazione: il Principato di Monaco sta infatti coinvolgendo il comparto turistico, le istituzioni, le aziende private e i cittadini in un articolato programma di azioni eco-responsabili, condivise dallo stesso Alberto II che, con la sua Fondazione Internazio-

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nale, è in prima linea nella lotta contro gli effetti del cambiamento climatico, l’inquinamento dei mari e la desertificazione attraverso la promozione di iniziative virtuose come l’utilizzo delle energie rinnovabili, la preservazione della biodiversità, il riciclo dell’acqua e la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Una tre giorni intensa A fare da cornice al convegno due splendide location al Larvotto, situate a pochi passi l’una dall’altra: il Monte Carlo Bay Hotel & Resort e Le Méridien Beach Plaza. Nel primo albergo si è svolto, in apertura, lo University Day, momento di formazione accademica che rappresenta uno dei principali obiettivi perseguiti dal-


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SCENARI DEL TURISMO

l’EHMA. Interessante la lezione tenuta dall’ingegnere chimico IIham Kadri, Presidente di Diversay Care-Sealed Air, che ha spiegato, con dovizia di particolari, come il concetto della sostenibilità sia un fattore chiave per il futuro dell’industria alberghiera in grado anche di aumentare la redditività, ottimizzando consumi e costi di acqua eenergia. Michael Hartmann – Ecole Hotelière di Losanna (EHL) Advisor for Sustainability Strategy – ha richiamato, invece, l’attenzione su i tre assi portanti della sostenibilità: ambiente, società e profitti, coinvolgendo nell’intervento anche i professori di EHL, tra gli organizzatori dell’evento. La giornata si è poi conclusa con un pantagruelico welcome dinner-buffet a cui hanno partecipato, oltre ai soci, i numerosi sponsor e gli accompagnatori che hanno approfittato dell’attraente programma “leisure” alla scoperta delle bellezze del Principato e della Costa Azzurra. E di formazione si è parlato anche, il secondo giorno, a Le Méridien Beach PlazaMonaco durante l’Educational Day. Dopo il discorso d’apertura del Presidente del comitato organizzatore, Manuel De Vasconcelos, del Segretario di Stato, Jacques Boisson e del Presidente Ehma,

Hans E. Koch, è intervenuto il guru del food & beverage mondiale Robbie Bargh Gorgeous Group London, che, grazie alla sua ventennale esperienza nel mondo dell’ospitalità, ha portato numerosi esempi di idee “green” e nuovi concetti di design contemporaneo, da tutto il mondo, in tema di ristorazione. Simpatica l’iniziativa di allestire grandi tavolate per agevolare l’aggregazione tra gli ospiti, o quella, in spazi verdi, di cucinare direttamente al proprio tavolo la carne. Un’altra moda curiosa riguarda l’apertura di piccoli ristorantini nelle laundry cittadine. Andrea Pinabell, Direttore of Sustainability, Global Citizenship for Starwood Hotel & Resorts Worlwide, Inc, ha poi parlato della strategia perseguita dal suo Gruppo per l’ecosostenibilità nei brand di lusso, mentre il coach & consultant about cross culture, Daniel Tschudy ha sottolineato l’importanza di conoscere le peculiarità delle singole culture nel mondo dell’ospitalità per evitare spiacevoli incidenti diplomatici come quello capitato a Obama quando ha

In alto a sin, Hans E. Koch, presidente Ehma mentre consegna il piatto ricordo a Guillaume Rose, direttore Monaco Government Tourist Office. A destra, da sin. Richard Duvauchelle, Jesta Capital France, Pascal Camia gm Hotel Hermitage Monaco, Manuel de Vasconcelos, gm Le Méridien Beach Plaza Monaco and Chairman OC, Sergio Mangini gm MonteCarlo Bay Hotel & Resort, Sigfried Poppe gm Riviera Marriott Hotel La Porte deMonaco. Sotto, a sin. Jacques Boisson Segretario di Stato Monegasco. A destra alcuni partecipanti all’University Day con al centro da sin. Manuel de Vasconcelos, Chairman Organizing Committee EHMA Monaco 2014, Hans E. Koch, presidente Ehma, Sergio Mangini gm Monte Carlo Bay

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SCENARI DEL TURISMO DUe ecceLLentI LocatIon per IL MIce Aperto nel 2005 e guidato da Sergio Mangini (italiano di nascita, con importanti esperienze internazionali), il Monte Carlo Bay Hotel & Resort (prima foto a destra), del Guppo Monte Carlo SBM, è un imponente, ultra moderno e raffinato 4 stelle immerso in quattro ettari di giardini e terrazze, dove spicca una stupenda laguna artificiale (con sabbia vera) che s’innesta nella piscina coperta riscaldata. Offre 334 camere molto confortevoli dal look fresco e ricercato, tutte con balcone, 3 ristoranti, bar, casinò, palestra, e una Spa esclusiva, le CinqMondes con hammam, saletta relax e cabine per trattamenti. Per gli eventi, è infine a disposizione, un centro congressi con 11 sale, da 15 a 600 posti, e spazi polifunzionali in grado di accogliere 1.600 persone. A pochi passi dal Monte Carlo Bay si trova Le Méridien Beach Plaza Monaco (seconda foto a destra), di Starwood Hotels & Resorts Worldwide Inc, diretto dal portoghese Manuel J.S. De Vasconselos (delegato nazionale EHMA Francia & Monaco, con un background in catene di lusso internazionali). L’hotel, ideale per chi ama un’atmosfera chic e contemporanea, propone 403 camere e suite, tutte con vista mare e molte con balcone privato, un bar e un ristorante gourmet, dove si tengono anche corsi di alta cucina e che si apre sulle terrazze esterne e le due piscine antistanti la spiaggia privata (l’unico albergo con questo atout). C’è un’area wellness con fitness centre, sauna e piscina interna riscaldata. Per le manifestazioni, infine, c’è il Sea Club: un centro congressi con tecnologia d’avanguardia di 3.000 metri quadrati capace di ospitare eventi fino a 2.000 persone con 2 sale plenarie per 520 delegati e numerose sale illuminate da luce naturale, vista mare e accesso diretto alle terrazze esterne e a bordo piscina. Francois Delahaye, gm dell’Hotel Plaza Athenee di Parigi ritira il premio Hotel Manager of the Year 2013

baciato, in un incontro ufficiale, il premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi, dimenticandosi che nella cultura birmana un gesto simile è sconveniente. Fondata a Roma nel 1974, l’Ehma - European Hotel Managers Association conta oggi 29 paesi rappresentati dai 428 direttori di 350 tra i più prestigiosi hotel europei 4 e 5 stelle (92.000 camere), il cui giro d’affari è stimato intorno ai 6 miliardi di euro. Attuale presidente è Hans E. Koch, Ceo KKL Luzern Management AG, mentre il Delegato Nazionale per il capitolo italiano è Ezio Indiani (a destra), general manager dell’Hotel Principe di Savoia Milano

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Di strategie e nuovi trend si è parlato con Robin Rossmann, Director Travel, Hospitality & Leisure Deloitte LLP che ha evidenziato come, in Europa, siano sempre Parigi e Londra le città più appetibili per gli investimenti. Non sono mancate, infine, le case history green di V-Group (Venturi Automobiles) e MVE (Electrical Cars Manufacture) aziende create dal giovane Gildo Pallanca Pastor, monegasco e appassionato ambientalista. Importante anche l’intervento di Roberto Giuli, Amministratore Delegato di Energy Ti Group che ha presentato la sua azienda di Gas ed Energia anch’essa molto attenta alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Dopo un apprezzato lunch offerto da


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SCENARI DEL TURISMO

Energy Ti Group, l’intero pomeriggio è stato dedicato all’assemblea EHMA alla quale hanno partecipato, oltre al Presidente di Hotrec, Kent Nystrom, Patrice Monti dell’International New York Times, Klaas Wybo van der Hoek, Vice Presidente di Stenden Hotel Management School e Charles van Goch, Presidente di FXE (Food Executive Europe). Riflettori puntati, inoltre, sulla presentazione dei 15 nuovi soci (tra cui 6 italiani) tra i quali sono stati sorteggiatii partecipanti ai corsi executive offerti dalla Cornell University e dalla Ecole Hotelière di Losanna. Annunciata inoltre Ginevra come città sede del prossimo (42 esimo) General Meeting 2015 mentre Cipro si è proposta per il 2016. La convention si è poi conclusa con un aperitivo al Casinò di Monte Carlo, recentemente riportato agli antichi splendori, al quale ha fatto seguito la cena di gala nella Salle Empire dell’Hotel de Paris dove era presente anche il Direttore del Monaco Government Tourist Office, Guillaume Rose. Verso la fine della serata sono stati annunciati, infine, il nome dell’“Hotel Manager of the Year award 2013”, Francois Delahaye, dell’Hotel Plaza Athénée di Parigi e quello dell’“EHMA Sustainability Award by Diversey Care 2014’’, Fabrice Moizan dell’Hotel Fouquet’s Barriere di Parigi. ■

Da sin. Manuel de Vasconcelos, Chairman Organizing Committee Ehma Monaco 2014, Manuel Otero, Ehma Vice President, Valentina Rettondini, Ehma Secretariat, Kurt Dohnal, Ehma first Vice President, Johanna Fragano, Ehma Treasurer; Hans E. Koch Ehma President

Qui sotto, Robbie Bargh, Gorgeous Group London. A destra, dall’alto, IIham Kadri, Presidente di Diversay Care Sealed Air. Daniel Tschudy coach & consultant about cross culture

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SCENARI DEL TURISMO

La nuova era

del Grimaldi Forum Monaco In dirittura d’arrivo, il total restyling interno del centro congressi monegasco, iniziato nel 2010 con un investimento pari a 15 milioni di euro e finalizzato ad accrescere il già eccellente appeal internazionale della struttura

✒Linda Barattieri

Grimaldi Forum. Sopra, l’esterno in vetro e acciaio del centro convegni. A destra, una delle sale di sottocommissione al livello –2 con il nuovo impianto di illuminazione. Qui sotto, lo spazio Diaghilev con le balaustre a pannelli di vetro decorato. Per consentire ai visitatori di muoversi facilmente all’interno del Grimaldi Forum, il flusso verso le diverse aree è facilitato dalla segnaletica dinamica

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Luminosità, trasparenze, nuovi arredi e attrezzature high-tech. Sono questi gli elementi di arredo ultramoderni che caratterizzano gli spazi comuni del Grimaldi Forum Monaco. Una rivoluzione voluta dal Governo per rendere il Complesso (icona monegasca dell’ospitalità Mice) punto di riferimento mondiale ancora più all’avanguardia. Il progetto di rinnovamento, iniziato nel 2010 in occasione del decimo anniversario della nascita, ha visto uno stanziamento di 15 milioni di euro ed è stato affidato, per l’ideazione e la proget-

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tazione, all’architetto ceco Eva Jiricna, mentre, per l’attuazione dei lavori, al monegasco Christian Curau che sta portando a termine la ristrutturazione senza interferire con il calendario degli eventi. La grandiosa hall di vetro, cuore pulsante dell’edificio, dalla quale si accede ai 4 livelli del Grimaldi, ingloba oggi un centro accoglienza completamente ridisegnato, con biglietteria e reception che formano un blocco unico di servizi, in un ambiente luminosissimo con pareti trasparenti, al posto di quelle in pietra, balaustre arricchite da pannelli in vetro decorato e scorrimano in acciaio; mentre una artistica cortina di alluminio zincato nasconde e separa il Café Llorca, al primo piano. Ingegnoso l’utilizzo del sistema di riscaldamento trasformato, nella relaxationarea, in comode sedute bianche e funzionale è il sistema di segnaletica dinamica che guida il flusso degli ospiti verso le differenti aree: 60 schermi Lcd dislocati strategicamente in tutto il complesso, informano i visitatori di quanto sta avvenendo nei vari spazi. L’accesso, infine, alla Salle des Princes, il celebre teatro del Grimaldi Forum, è stato ampliato e abbellito da un pannello su misura. Anche il piano –1 è ora più accogliente e pratico, con pilastri rivestiti e pareti tirate a stucco, mentre la grande porta di servizio dello Spazio Diaghilev, con le pareti in vetro illuminate ai bordi e il pavimento in mattonelle flessibili, crea un affascinante collegamento sospeso tra due spazi. Al livello –2, il centro più importante del-


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SCENARI DEL TURISMO

Sono diversi i plus che rendono il Principato una meta eccellente per meeting ed eventi: il clima, la posizione geografica, l’offerta di qualità delle strutture alberghiere (oltre 2.500 camere in Palace e alberghi di 4 e 5 stelle) quasi tutte walking distance, la sicurezza e la comodità dei trasferimenti (tra l’eliporto sulla Rocca, l’aeroporto di Nizza, una moderna stazione sotterranea, e lo svincolo autostradale). Fiore all’occhiello dell’offerta ricettiva Mice, il Grimaldi Forum, offre una perfetta sinergia tra competenze, innovazione e vitalità. Inaugurato nel 2000 con caratteristiche eco-responsabili (certificazione ISO 14001) è tra i primi centri congressuali “green” in Europa. Mette a disposizione: 35.000 metri quadrati di superfici flessibili, 10.000 metri quadrati di spazi espositivi, 3 auditorium, 22 sale riunione, 2 aree di ristorazione e un parcheggio da 600 posti.

la zona congressuale con sale e auditorium, ci sono nuovi spazi illuminati da luce naturale e un bar ancora più bello e ampio. Al piano inferiore delle sale, pannelli di onice retro-illuminati con aperture bordate da cornici in vetro, applicati alle pareti, aumentano la luminosità, rendendo lo spazio più caldo e moderno. Sono già in fase di ultimazione anche i lavori di armonizzazione del Complesso: le nuove modifiche nel livello –1 e nella Salle des Princes comprenderanno nuovi banchi reception, le scale mobili diventeranno bianche, le scale di accesso in legno saranno rifatte in granito con balaustre di vetro e alluminio, e l’illuminazione della balconata della Salle des Princes verrà rimodernata insieme al pavimento.

Una sofisticata tecnologia per immagini, video e suoni Il rinnovamento riguarda anche le attrezzature high-tech che comprendono il più potente video-processore al mondo, il Vista Spyder, in grado di mixare molte fonti tecnologiche (software, video e telecame-

re) in più finestre indipendenti (fino a 32) e capace di proiettare ogni tipo di effetto dinamico su maxi schermo. Utilissimo per presentazioni professionali in grandi spazi, eventi pubblici che necessitano di alte prestazioni video o conferenze ed eventi aziendali. Non da meno sono i due video-proiettori Christie Roadster HD 18 K per la gestione degli HD che si basano su altissima tecnologia (tri DLP) e che hanno una potenza di 18.000 ANSI lumen. Altro formidabile atout del Grimaldi è oggi anche il suono: Dopo 10 anni di operatività, la Salles des Princes (il teatro di 1900 posti) già molto apprezzata per la qualità della sua acustica, è ora dotata di una tecnologia di diffusione sonora basata sul principio Line Array che permette una copertura ottimale del teatro e assicura la stessa qualità del suono da ogni postazione: lo spettatore che si trova, ad esempio, sulla balconata (600 posti) percepirà il suono esattamente come quello seduto in prima fila. ■

Dall’alto, la lobby del livello –2 dove si affacciano le breakout room e la hall in vetro e acciaio con il nuovo centro accoglienza dal quale si accede ai diversi livelli del centro congressi e a parte della relaxation area. A sin. La lobby del piano inferiore con, alle pareti, i pannelli in onice retro illuminati e le aperture bordate da cornici in vetro

Grimaldi Forum Avenue Princesse Grace 10 98000 Principato di Monaco (Monte-Carlo) Tel. 37799992100 - fax 37799992101 www.grimaldiforum.mc - gf@grimaldiforum.mc 4 2014

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SCENARI DEL TURISMO

Dolomiti Belluno Convention Bureau La bellezza della natura alpina e la maestosità delle Dolomiti come coach per meeting attivi

✒Luciana Sidari Sopra, in bicicletta lungo l’ex ferrovia a scartamento ridotto tra Calalzo, Cortina e Dobbiaco. Anello della “Lunga via delle Dolomiti”, rete di itinerari ciclabili tra il bellunese e il sud Tirolo. A. Barioli – Arch. Consorzio Dolomiti. Sotto, il Centro Polifunzionale Alexander Girardi Hall di Cortina d’Ampezzo. Photo Bandion.it

Tira aria di montagna nel mondo del Mice. Sempre di più, le aziende o PCO scelgono le location per i loro meeting in base a parametri che non sono gli stessi di un tempo: le sale hanno spesso, come tetto, il cielo, come pareti, i boschi e le rocce e, come pavimento, i prati fioriti. E come coach? La natura e coloro che non si sono mai discostati dai suoi insegnamenti: guide alpine, guide naturalistico-ambientali e istruttori di sport alpini.

La proposta 2014 del Dolomiti Belluno Convention Bureau Dolomiti Belluno Convention Bureau – struttura coordinata dal Consorzio Dolomiti che si occupa di promuovere, in Italia e all’estero, le Dolomiti bellunesi e tutto il territorio della Provincia come destinazione Mice – propone, alla meeting industry, un’offerta straordinariamente ricca di bellezze e particolarità che spazia dai magnifici ed imponenti scenari delle Dolomiti, dichiarate nel 2009 patrimonio Unesco, al glamour di Cortina d’Ampezzo, dalla dolcezza dei declivi delle Prealpi, alla ricchezza di storia ed arte di città come Belluno e Feltre e concede mille interpretazioni per un evento tailor made.

Opportunità stimolanti tutto l’anno Il sistema di strutture esistenti (hotel congressuali, centri congressi, dimore storiche) e il meraviglioso contesto naturalistico, offrono opportunità sempre nuove e stimolanti in tutto l’arco dell’anno. Le attività di team building o post congress acquistano significati nuovi: in inverno, protagonista è la neve, con tutte le attività che si possono fare, mentre, quando il paesaggio cambia nuance e il bianco lascia posto al verde e ai colori delle stagioni più calde, è il momento di passeggiate (con la guida di un esperto botanico per conoscere fiori ed erbe selvatiche), cacce al tesoro, orienteering, canyoning, trek-

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SCENARI DEL TURISMO

king a cavallo, escursioni a piedi e in mountain bike alla scoperta del meraviglioso territorio. Ad arricchire, inoltre, incentive e meeting di note saporite ci pensa un’antica e rinomata tradizione gastronomica: cene a tema, cene tipiche in rifugio, degustazioni di prodotti locali e corsi di cucina per imparare i segreti dei deliziosi piatti delle Dolomiti.

Il ruolo del Dolomiti Belluno Convention Bureau Qualunque impresa di montagna richiede di condividere obiettivi e strategie. Per questo il C.B. mette a disposizione gratuitamente la sua esperienza e conoscenza del territorio. Ecco un breve elenco delle attività che possono dare un valore aggiunto ai meeting in quota: passeggiate erboristiche alla scoperta della flora delle Dolomiti e tour sulle tracce degli animali che le popolano nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi o nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo; escursioni all’alba e al tramonto per contemplare le Dolomiti in tutte le loro varianti cromatiche con colazione e cene in rifugio; camminate nei luoghi della Grande Guerra; scuola di roccia e vie ferrate; gite in bicicletta sulla Lunga Via delle Dolomiti. Le guide alpine e le guide naturalisticoambientali, grazie alla profonda conoscenza del territorio e alla grande professionalità, sapranno creare sempre nuove

Il lago del Sorapiss e l’anfiteatro di cime che lo avvolge. Arch. Consorzio Dolomiti. Qui a fianco, una sala congressi a Cortina d’Ampezzo. In basso, spezzatino di cervo con polenta, specialità tipica del bellunese. Arch. Consorzio Dolomiti

e interessanti proposte ad hoc per attività di formazione outdoor, di svago e post congress, in base alla località prescelta, al numero di partecipanti all’evento e alla difficoltà, ovvero in relazione alle capacità dei partecipanti stessi e agli obiettivi da raggiungere. ■

Dolomiti Belluno Convention Bureau c/o Consorzio Dolomiti Via Mezzaterra 84 - 32100 Belluno Tel. 0437941148 - cell. 3465002739 www.belledolomiti.it - conventionbureau@belledolomiti.it 4 2014

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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi

Extro Hotels e Il Sipario Musicale nuova partnership artistica Il gruppo alberghiero italiano Extro Hotels in partnership con Il Sipario Musicale, tour operator specializzato in rappresentazioni e spettacoli teatrali, hanno dato vita ad un’iniziativa che unisce performance d’alto livello all’ospitalità milanese d’eccellenza. Il progetto vede protagonisti l’Uptown Palace di Milano, albergo quattro stelle Superior di extro Hotels e il Teatro alla Scala. Accedendo direttamente al sito www.uptownpalace.com, nella sezione Pacchetto Opera tutti gli ospiti potranno prenotare gli eventi in cartellone alla Scala. Oltre ai biglietti per l’opera, l’offerta include un pernottamento di due notti in camera doppia, con colazione a buffet al ristorante dell’hotel o in camera, un welcome drink presso l’Up Café e una cena nell’Uptown Restaurant. Info: ilenia.pielich@extrohotels.com.

Alessandro Maurizio Cabella è il nuovo General Manager del Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts Lo scorso 30 aprile, Hilton Worldwide ha annunciato la nomina di Alessandro Maurizio Cabella (foto) a general manager del Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts, hotel icona dell’accoglienza made in Italy che, lo scorso anno, ha festeggiato il mezzo secolo e che nel 2015 è pronto a celebrare 20 anni della Pergola, il ristorante tre stelle Michelin dello chef Heinz Beck. Grande protagonista del mondo dell’hotellerie, Cabella ha diretto per 20 anni importanti strutture in Francia, Monaco, Portogallo. Nel 2012 ha gestito l’apertura del Conrad Algarve, splendido hotel di lusso (Leading Hotel del Por-

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togallo ai World Travel Awards), e, prima di approdare al Rome Cavalieri, ha diretto anche l’Hilton Molino Stucky Venice. Jean Faivre, area

vice president di Hilton Worldwide, ha così commentato «Alessandro ha una propensione straordinaria a dirigere con successo hotel di lusso in ambienti meravigliosi. Ha una profonda conoscenza del mercato e sono sicuro che sarà insuperabile nell’offrire agli ospiti del Rome Cavalieri l’esperienza unica di un servizio firmato Waldorf Astoria». Cabella sostituirà l’attuale general manager Serge Ethuin, che, dopo aver trascorso una prestigiosa carriera con Hilton Worldwide per oltre trent’anni, e dopo aver seguito il rebranding del Rome Cavalieri - facendo vincere all’hotel importanti riconoscimenti, come quello di Best Spa in Europe dalla rivista Travel and Leisure - ritorna nella sua patria d’origine, la Francia, in cerca di nuove esperienze.

Hilton Vienna Plaza si rinnova integralmente È costato 20 milioni di euro il progetto di restyling integrale che donerà all’Hilton Vienna Plaza un layout architettonico ancora più appealing e funzionale, ispirato alla storia architettonica dell’edificio e alle opere realizzate in stile Art Deco e Wiener Werkstätte. Al momento chiuso, l’hotel ricomincerà ad accogliere gli ospiti a giugno per poi ripartire con il nuovo look a settembre. A curare l’interior design – che sarà caratterizzato da linee geometriche stilizzate – è lo studio di architettura londinese, Robert Angell Design International. Verranno rifatte tutte le 254 camere dove gli ospiti troveranno anche aree dedicate al relax e al lavoro, oltre al letto Hilton Serenity. Tutti i bagni saranno in marmo e saranno riviste anche le cinque suite al Penthouse Floor, dotate di terrazzo privato con vista straordinaria sulla città. La ristrutturazione riguarderà poi l’area congressi affacciata su Ringstraße, al primo piano dell’hotel: le 10 sale conferenze saranno ancora più luminose e completamente attrezzate, e potranno accogliere fino a 150 delegati. Sullo stesso


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SAI L’ULTIMA?

piano, l’Executive Lounge potrà ospitare 70 persone. Cambierà anche il concetto di accoglienza: agli ospiti verrà offerta un’esperienza ancora più personalizzata, con i Plaza Host deputati a fungere da punto di riferimento dall’arrivo alla partenza. www. vienna-plaza.hilton.com

Frida Kahlo al Qurinale di Roma Fino al 31 agosto, alle Scuderie del Quirinale, ci sarà una grande mostra (la prima in assoluto in Italia) dedicata a Frida Kahlo. Nota per gli autoritratti espressivi, il tratto folklorico dei suoi dipinti, ma anche per essere un’anticipatrice del movimento femminista e “figlia della rivoluzione messicana”, Frida Kahlo è anche marchio di culto del merchandising, seducente soggetto

del cinema hollywoodiano. Per gli ospiti, l’hotel romano propone uno speciale pacchetto dedicato all’artista, a partire da euro 176,00 (camera a partire da euro 144,00 + 2 biglietti a euro 16,00 ognuno) per camera standard a notte, piccola colazione e 10% Iva inclusi. Tassa di soggiorno di euro 3,00 per persona per notte non inclusa.

La mostra romana riunisce capolavori assoluti provenienti dai principali nuclei collezionistici, opere chiave appartenenti ad altre raccolte pubbliche e private in Messico, Stati Uniti, Europa. Completa il progetto una selezione dei ritratti fotografici dell’artista, tra cui quelli realizzati da Nickolas Muray negli anni Quaranta. www.hotelquirinale.it.

Le Méridien Rimini torna Savoia Hotel Una scelta voluta dalla proprietà, in controtendenza con la situazione che vede luoghi storici di Rimini passare in mani straniere. È questo che significa per l’hotel riminese riappropriarsi del suo nome storico “Savoia Hotel” e non c’è dubbio che la decisione sia da interpretare come un segnale forte per tutta la città e per il suo tessuto economico locale. Costruito nei primi del Novecento, il Grand Hotel Excelsior Savoia era considerato, con il Grand Hotel di Rimini, l’“Albergo” per eccellenza della città. Prima, “Grand Hotel Hungaria”, poi Grand Hotel Savoia, infine Excelsior Savoia. Nel 1998 da quelle ceneri, nasce, con la famiglia Morandi, l’Hotel Excelsior Savoia. Due anni dopo (era il 2000), la struttura alberghiera, seppur rimanendo di proprietà della storica famiglia riminese, entra a far parte de “Le Meridien”, marchio prestigioso che ne incrementa gli standard di servizio. Oggi dopo 14 anni, ritorna il Savoia Hotel con il suo modo unico di fare turismo “made in Rimini”: l’offerta, il comfort, l’approccio personalizzato e professionale dell’hotel viaggiano - grazie a una serie di partnership con rinomate aziende del posto - sullo stesso binario glocal delle eccellenze nel campo enogastronomico di Rimini: gli ospiti troveranno acqua “Galvanina”, caffè “Pascucci”, e vini della Cantina “San Patrignano”. Inoltre, in omaggio, riceveranno un packaging contenente una confezione di piade de “La Lella”, mentre al ristorante “Soleiado”, potranno gustare pane, pasta dolci e gelato, realizzati al momento con prodotti lo-

cali, dalla signora Paola e dallo chef Luca. Grande attenzione verrà data all’accoglienza, con la figura dell’Holiday Coach, coadiuvato da un personal trainer, un personal shopper e una guida esclusiva al territorio. Altro valore aggiunto: il salone dell’hairstylist Aldo Coppola, situato all’interno della SPA e aperto anche alla clientela esterna. Dai primi di maggio infine, al piano terra, aprirà le porte la più grande palestra (oltre 1.000 mq), con macchinari Technogym, in zona Marina Centro. L’hotel dispone di 110 camere, 1 piano executive, 1 parcheggio auto sotterraneo con 85 posti auto, 8 sale da un minimo di 20 ad un massimo di 300 posti, 1.125 posti a sedere totali, 1.151 mq di sale, 1 Spa di 550 mq.

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cettivo dotato di ogni comfort, con possibilità di ospitare tavoli fino a 500 invitati. La location propone inoltre programmi personalizzati di incentive e di team building, ed è dotata di tre cucine completamente attrezzate per organizzare cene di gala e serate. Info: tenutasantantonio@tenutasantantonio.net

Nasce Angelina’s Home Wow your event al Parco dei Principi Il resort romano Parco dei Principi Grand Hotel & Spa, agli event manager che scelgono entro il 1° novembre l’hotel come location per i loro meeting, suggerisce il pacchetto, valido da aprile a marzo 2015, “Wow your event”. La promozione include la scelta di un benefit gratuito tra: cocktail di benvenuto per i delegati, bottiglia di vino rosso in camera all’arrivo, omaggio di prodotti gastronomici nazionali (due confezioni di pasta tradizionale da 500 gr., una confezione di peperoncino rosso e aglio, un grembiule da cucina con il logo del 5 stelle), un soggiorno in junior suite ogni 20 delegati confermati (massimo quattro junior suite). Inoltre, per i mesi di luglio, agosto, novembre, dicembre e per i primi tre mesi del 2015 offre il pernottamento in camera doppia uso singola a partire da 175 euro a notte inclusa prima colazione e pacchetto meeting a partire da 79 euro con business lunch di tre portate, due coffee break, sala plenaria e wifi in meeting room. Lo stesso pacchetto prenotato invece nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre propone il pernottamento a partire da 235 euro per camera a notte con prima colazione inclusa, e il pacchetto meeting a partire da 116 euro con business lunch di tre portate, due coffee break, sala plenaria e wifi in meeting room. Il Centro Congressi del Parco dei Principi è composto da 18 sale meeting luminose e tecnologicamente attrezzate, tra cui la Sala Fernandes (nella foto), dotata di luce naturale e accesso indipendente è in grado di ospitare fino a 900 persone con allestimento a platea. Negli spazi antistanti le sale meeting, si possono allestire coffee break o esposizioni. Info: www.parcodeiprincipi.com.

Tenuta Sant’Antonio, una villa per mille occasioni Se si desidera organizzare un evento in un’atmosfera che ricordi le grandi dimore nobiliari del Settecento, la Tenuta Sant’Antonio è il luogo adatto, estesa com’è su 30 ettari di parco lambiti dalle sorgenti delle Acque Albule di Tivoli, a pochi chilometri da Roma. La Villa, fortemente scenica, presenta un facciata di circa 100 metri e accoglie il visitatore con la Fontana delle Ninfee. Molti gli spazi a disposizione, come l’ingresso con dependance e saloni che si apre verso il

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lato nord, lo studio, la biblioteca e l’antico appartamento, ideale per esempio per ospitare gli sposi; o i due grandi saloni del lato sud, di circa 500mq, che si aprono su una terrazza a livello di oltre 300mq, un suggestivo ambiente che si affaccia su Tivoli e sui Monti Tiburtini, oltre che sull’ampia corte interna, coronata dalla Fontana del Ghiaccio e dalla Cappella gentilizia. Anche le antiche scuderie, in cui negli anni Cinquanta venivano allevati purosangue campioni di concorsi ippici internazionali, sono diventate oggi un grande ambiente ri-

Recentemente inaugurato nel prestigioso quartiere Prati di Roma, a pochi passi da piazza Cavour Angelina’s Home è un’elegante bed & breakfast ricavato da una residenza nobiliare del primo ‘900. La Casa, nata dal grande senso estetico ed artistico di Anna Paola Lo Presti che ne ha curato il design, richiama l’atmosfera calda e raffinata di una dimora privata in cui ogni dettaglio acquisisce un forte potere evocativo. La personalità distinta di ogni camera arredata con mobili art déco, tessuti pregiati, lampadari in ferro battuto e cor-

da, riserva agli ospiti un’accoglienza esclusiva. Molto gradevoli anche gli spazi comuni impreziositi da opere d’arte di autori contemporanei, grazie alla collaborazione di Anna Paola Lo Presti con gallerie d’arte internazionali, tra cui Emmeotto Living Gallery di Roma. Una nota di merito va sicuramente alla pasticceria della prima colazione, torte e dolcetti sono squisiti e si possono gustare in ogni momento della giornata. Agli ospiti che desiderano conoscere più da vicino i piatti della tradizione italiana sono dedicati i corsi di cucina, dove, anche in poche ore, si possono sperimentare deliziose ricette gastronomiche locali. Info: www.angelinashome.com.



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SAI L’ULTIMA?

Con i marchi Clarion e Quality Choice Hotels conquista la Cina

Al voto con Italo Per le elezioni europee e amministrative, in programma il prossimo 25 maggio, Italo propone agli elettori che viaggiano in classe Smart sulle offerte base, economy e low cost una riduzione del 60% sul prezzo del biglietto. L’offerta è valida per viaggi di andata e ritorno tra il 15 maggio e il 4 giugno. Per fruire della promozione, è sufficiente contattare Pronto Italo (tel. 060708) ed esibire il certificato elettorale o la dichiarazione sostitutiva.

Save The Food sul lago Maggiore Per la prima volta una destinazione congressuale come il Lago Maggiore si mette in gioco sul tema della riduzione degli sprechi e della condivisione dell’abbondanza organizzando giovedì 5 giugno al Grand Hotel Dino di Baveno, in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Onlus e Last Minute Market e con il patrocinio di Federcongressi e Expo2015, il convegno “SAVE THE FOOD - Il contributo del settore congressuale”. Con Banco Alimentare è stata avviata la sperimentazione del recupero di cibo delle prime colazioni degli alberghi Grand Hotel Dino di Baveno, Regina Palace e Grand Hotel des Iles Borromees di Stresa: pane e prodotti secchi come torte, brioche e biscotti avanzati dalla prima colazione verranno ritirati da una struttura caritatevole e consumati in giornata dai suoi ospiti. L’iniziativa rientra nel programma di Fondazione Banco Alimentare Onlus “Siticibo”, nata a Milano nel 2003 come prima applicazione italiana della Legge 155/2003 (cosiddetta del Buon Samaritano) con lo scopo di recuperare il cibo cotto e fresco in eccedenza nella ristorazione organizzata (hotel, mense aziendali e ospedaliere, refettori

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scolastici, esercizi al dettaglio) e che dal 2009 recupera anche le eccedenze alimentari dai punti vendita della GDO. Nella sola città di Milano, Siticibo – che opera con 33 mense e 3 alberghi – ha recuperato nel 2013 ben 250.000 porzioni di cibo cotto, oltre 68 tonnellate di prodotti da forno e 102 tonnellate di frutta. Info: http://savethefood5giugnobaveno.wordpress.com.

Capurro Ricevimenti incontra Villa dello Zerbino Dal 5 maggio Villa dello Zerbino di Genova entra a far parte delle location di Capurro Ricevimenti, società di catering e strutture per eventi affidata per il sales alla brava manager Simona Chiavaccini. Dimora del ‘500 nel cuore della città, circondata da un grande parco con vista mare, la Villa è una cornice prestigiosa per cocktail, cene di gala, mostre, sfilate e servizi fotografici. Offre 10 sale riccamente affrescate, molto bello il salone del piano terra affacciato sul parco, mentre la sala al primo piano si apre su una balconata con vista sul giardino, quest’ultimo ideale per eventi en plein air anche intorno alla scenografica piscina. Info: tel 0103773514 - info@capurroricevimenti.it - simona.chiavaccini@capurroricevimenti.it.

Choice Hotels International firma un accordo con Boli Hotel Management Company Ltd per lo sviluppo di Quality Hotel e Clarion Hotel, marchi di Choice. L’intesa segna il lancio dei primi alberghi Clarion e Quality in Cina. Lo sviluppo inizierà ad Hangzhou, una delle destinazioni turistiche più popolari della Cina, con progetti di espansione in tutta la regione. Nota per i suoi reperti storici e le sue bellezze naturali, Hangzhou fornisce a Choice Hotels un contesto panoramico di rilievo. «Con numerosi alberghi Comfort Inn di successo, già situati in Cina, rappresenta una tappa naturale per l’introduzione di altri marchi Choice Hotels nella regione», dice Mark Pearce, Senior Vice President della divisione internazionale di Choice Hotels. «La nostra collaborazione con Boli Hotel Management Company è una pietra miliare, perché segna l’inizio del nostro impegno per l’incremento di alberghi Clarion e Quality in Cina, oltre a fornire agli sviluppatori locali l’opportunità di collaborare con una catena alberghiera internazionale».

Ivan Artolli, nuovo direttore generale al Verdura Golf & Spa Resort Ivan Artolli assume l’incarico di direttore generale del Verdura Golf & Spa Resort della catena Rocco Forte Hotels «uno dei motivi che mi hanno convinto ad accettare l’incarico in Sicilia è stata la possibilità di contribuire allo sviluppo di un resort meraviglioso che si estende su una superficie di 230 ettari, con quasi 2 chilometri di costa privata: un complesso che offre 203 camere, tre campi da golf, quattro ristoranti, cinque bar e una spa di 4mila metri quadrati». L’incarico include anche la responsabilità della costruzione, vendita e gestione delle 87 ville nel perimetro del resort. Artolli, con 35 anni



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SAI L’ULTIMA?

di esperienza nel settore dell’accoglienza, è in Rocco Forte Hotels dal 2000 in qualità di general manager dell’Hotel Savoy di Firenze, dell’Amigo di Bruxelles e del Balmoral di Edimburgo.

Varignana Bonjour Nell’incantevole borgo antico di Varignana in provincia di Bologna il brunch è ancora più goloso se assaporato a bordo piscina, abbinato magari a una passeggiata nel parco o al percorso benessere nella Varsana SPA. Dal 25 aprile tutte le domeniche e nei giorni di festa Palazzo di Varignana Resort&SPA spalanca le sue porte e propone agli ospiti il gustoso pacchetto Varignana Bonjour che include oltre al brunch la piscina e la spa. Per scegliere la tua giornata di festa speciale: tel. 05119938300 - www.palazzodivarignana.it.

Un format nuovo che unisce benessere e lavoro Con “Oly Convention”, Tuscan Spirit presenta un nuovo modo di concepire l’evento aziendale che coniuga luoghi di charme, in grado di favorire il rilassamento e la contemplazione, a discipline olistiche come yoga, meditazione e tai chi, e a percorsi di coaching aziendale finalizzati a promuovere una maggiore consapevolezza di sé e a sviluppare il proprio potenziale creativo. Vissuto così, l’evento aziendale, diventa parte di un percorso strutturato di crescita sia personale che professionale dove le persone imparano a gestire al meglio le criticità e a creare un ambiente di lavoro più collaborativo e sereno. Tutte le location proposte da Tuscan Spirit, che comprendono ho-

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Eventi in promozione all’Hilton Molino Stucky Venice Contemporaneo ed elegante hotel del gruppo Hilton Worldwide sull’isola della Giudecca, l’Hilton Molino Stucky Venice, con il centro congressi più grande e all’avanguardia di Venezia, lancia una promozione per le aziende che sceglieranno l’hotel come location per i loro eventi nei mesi di settembre e dicembre. In questi mesi i meeting planner avranno la possibilità di usufruire gratuitamente del trasferimento di gruppo dall’aeroporto all’hotel e della connessione a internet. L’ offerta è resa ancora più allettante dai costi: nel mese di settembre la camera per notte partirà da 249 euro e il costo giornaliero per delegato da 85 euro. Per il mese di dicembre, invece, le tariffe per camera partiranno da 129 euro e, per ogni delegato, da 75 euro al giorno. Il centro congressi di Molino Stucky Venice è distribuito su una superficie complessiva di 2.600mq. Per maxi eventi la Venetian Ballroom è in grado di accogliere fino a 1.000 delegati e può essere anche suddivisa in cinque sale insonorizzate con accesso indipendente. Nel foyer di 700mq, adiacente alla Ballroom, si possono allestire esposizioni o coffee break e cocktail fino a un massimo di 750 ospiti. Completano l’offerta Mice 14 sale riunioni, un business center e una executive boardroom, spazi dotati dei migliori comfort e attrezzati con le tecnologie più avanzate. Info: tel. 0412723525 - venice. events@hilton.com.

tel di prestigio, dimore storiche e resort benessere, sono inserite in contesti paesaggistici di particolare fascino e dispongono di spazi adeguati sia per i meeting che per le lezioni di discipline olistiche. I manager che vogliono provare l’esperienza di Oly Convention possono approfittare dello speciale pacchetto di business coaching “La felicità del Manager”. L’offerta è valida per un minimo di 10 partecipanti, a partire da 185 euro a persona e include: un soggiorno di 1 notte in camera doppia in una delle location Oly Convention (Albergo Le Terme, Grotta Giusti e Bagni di Pisa, Il Grande Prato, Palazzo San Lorenzo, Tombolo Talas-

soResort, Villa Il Poggiale, Villa Undulna – Terme della Versilia), colazione a buffet, utilizzo della sala meeting, due coffee break e un lunch. Il corso di coaching aziendale della durata di 7 ore è personalizzabile in base alle esigenze aziendali e alla location scelta. Info: tel. 3348959033 - 0572904187 www.tuscanspirit.com.

Il Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast cambia nome in Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast Nato nel 2004 dalla riconversione di un vecchio opificio industriale, il Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast è un quattro stelle affacciato


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SAI L’ULTIMA? Tre temi per una vacanza a Palazzo Gattini Luxury Hotel

sul mare tra il Golfo di Napoli e la Penisola Sorrentina, in posizione strategica per raggiungere facilmente tutte le mete turistiche della regione, dalla costiera Amalfitana a Capri, da Napoli a Pompei. L’attenta opera di recupero e ristrutturazione del complesso ha permesso di valorizzare un’architettura moderna mantenendo le caratteristiche della struttura precedente, caratterizzata dalle due torri che dominano il mare, e combinando rigore estetico con le più moderne funzioni di ricettività. «Vogliamo cominciare a scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo hotel» afferma Antonino Russo, Director of Sales & Marketing dell’albergo. «Piuttosto che affidarci ad un’insegna internazionale, anche se di sicuro appeal, abbiamo preferito optare per un brand che enfatizzi le peculiarità del resort, rassicurando l’ospite fidelizzato ed esercitando al tempo stesso un maggior richiamo verso il nuovo cliente alla ricerca di una destinazione esclusiva. Abbiamo dunque optato per un nome che richiami immediatamente il genius loci, valorizzando il know-how acquisito in questi anni e l’alto livello di standard qualitativi ai quali la nostra clientela è ormai abituata». L’hotel offre 150 camere dal design contemporaneo, un’ampia piscina, un molo d’attracco, una spiaggia privata, un centro congressi con 5 attrezzate sale meeting, l’esclusivo centro benessere Spamarine e il Convivio Ricevimenti con vista sul Golfo di Napoli. Info: www.towershotelsorrento.com.

Castelronda alla scoperta dei castelli più belli tra Bolzano e dintorni Un vero e proprio tuffo nella storia altoatesina, un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di castelli e grandi saghe cavalleresche. Si chiama Castelronda, ed è la tre-giorni (dal 13 al 15 giugno) dedicata alla scoperta delle dimore storiche a Bolzano e dintorni. Sei i

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Tre magnifiche occasioni per passare un soggiorno da favola nel Cinquecentesco Palazzo Gattini Luxury Hotel di Matera. Si può scegliere tra: Active Matera ( fino al 31 ottobre a partire da 370 euro) tre notti in camera matrimoniale deluxe, ricca prima colazione a buffet, percorso Spa con accesso a bagno turco, docce sensoriali, area relax con servizio tisaneria e piscina con idromassaggio, cena a lume di candela e la possibilità di scegliere una delle seguenti attività: walking (8 km) dai Sassi di Matera a Cristo la Selva passando per la Grotta dei Pipistrelli, Grotta funeraria, Jazzo di Lama Quacchiola, Cristo la Selva e il villaggio Saraceno. Cycling tra le colline materane (35 km), costeggiando la diga di San Giuliano. Sedute individuali di Tahi Yoga Massage, Pranayama (tecniche di respirazione) e Shiatsu Tantrico. Valido fino al 31 ottobre anche il pacchetto Romantica Matera (1 notte a partire da 200 euro in camera doppia deluxe), prima colazione a buffet, percorso Spa, massaggio di coppia (50 minuti), cena a lume di candela. È rivolta a chi vuole scoprire la magia dei Sassi senza però rinunciare allo charme e al relax l’offerta Matera Cult & Relax (2 notti a partire da 200 euro a persona in camera doppia deluxe) che, oltre alla prima colazione a buffet al percorso Spa e al wi-fi, include una visita guidata per scoprire la storia dei Sassi di Matera. Info: tel. 0835334358 - www.palazzogattini.it.

luoghi coinvolti, Castel Firmiano, ospita tra le sue mura MMM Firmian, museo della montagna voluto da Reinhold Messner, che accoglierà i visitatori, per raccontare storie di montagna e per rispondere alle domande. Sabato 14 giugno sarà invece proiettato il film Messner. Molto interessanti anche gli appuntamenti in programma a Castel Roncolo, autentico gioiello della regione: costruito nel 1237 e situato all’imbocco della Val Sarentino, questo castello ospita il ciclo di affreschi a soggetto profano più grande e meglio conservato del Medioevo. Da non perdere anche la visita a Castel Mareccio, una delle dimore più eleganti di Bolzano, un maniero di epoca medioevale poi trasformato all’inizio dell’età moderna in esempio di arte rinascimentale: durante Castelronda nel

cortile interno verrà organizzato un concerto di musica antica. Ancora Medioevo a Castel MoosSchulthaus di Appiano, lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige – suggestivo castello di caccia in stile gotico: qui si potrà visitare la cappella Rosengarten, ma anche vedere una mostra di arte contemporanea, o assistere alle conferenze di Bernhard Böhm (professore di strumenti a fiato in legno storici) e del barone Alexander von Hohenbühel (quest’ultima dedicata proprio alle residenze di Appiano). Nel paese dei vigneti si trova anche un altro protagonista di Castelronda: Castel d’Appiano, la cui sagoma incastonata su uno sperone roccioso è uno dei tratti distintivi del territorio. Qui, dal 13 al 15 giugno, sarà ricreato un autentico scenario medievale con battaglie, giochi tra-


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SAI L’ULTIMA?

dizionali, artigianato tipico del tempo dei cavalieri, intrattenimento musicale e gastronomia a tema. Ultima tappa dell’itinerario nella storia è Castel Forte, a Ponte Gardena, uno dei più grandiosi complessi fortificati di tutto l’Alto Adige: anche in questo caso incontri con storici ed esperti di musica renderanno la visita ancora più coinvolgente. Chi parteciperà a tutte e sei le visite di Castelronda, parteciperà al concorso che mette in palio un fine settimana per due persone a Bolzano, dieci Bolzano Bozen Card e diversi zainetti con vini doc di Appiano. Info: tel. 0471633488 - www.stradadelvinoaltoadige.it - www.bolzanodintorni.info - info@bolzanodintorni.info.

Nuova direzione per Westin Excelsior e St. Regis Roma Passaggio di testimone a Roma con l’arrivo di Marc Lannoy (foto), che assume la direzione di due templi dell’ospitalità romana: il Westin Excelsior e il St. Regis Roma. Nato in Belgio, Marc Lannoy, inizia la sua carriera in Starwood nel 1979 come assistente food & beverage manager allo Sheraton di Bruxelles. In seguito, sempre per Starwood, ricopre ruoli di primo piano in hotel a Djibouti, Mexico City, Cancun, Acapulco, Casablanca, Amsterdam e Rotterdam e Isole Cana-

Suite con vista su Roma Sulla riva destra del Tevere Il Visconti Palace Hotel offre le suite più belle del quartiere Prati. Situate agli ultimi due piani dell’albergo, le suite 7th Heaven, Premier e Studio sono ampie, luminose e panoramiche, alcune con terrazzo privato, altre con vetrate che spaziano tra cielo e terra. Tutte una diversa dall’altra, offrono un arredamento design ricercato e sono attrezzate con i comfort e le tecnologie più moderne. In particolare le Suite 7th Heaven (nella foto, 50 mq, a partire da 360 euro), si trovano al settimo piano e sono perfette per chi cerca raffinata eleganza e privacy: sono dotate di ampie finestre che danno su un terrazzino privato, con vista panoramica sulla Capitale. Ideali per chi viaggia per lavoro, le Premier Suite del sesto piano, luminosissime e confortevoli, si adattano molto bene anche alle esigenze di una famiglia, grazie al comodo divano letto nel soggiorno. Il prezzo parte da 340 euro. Una diversa dall’altra, le due Studio Suite (a partire da 320 euro) offrono entrambe ambienti molto belli e particolari: La Studio Suite dell’ultimo piano mette a disposizione una bella terrazza privata con solarium; mentre la suite al 6° piano è composta da due stanze e offre una magnifica veduta di Roma. Info: tel. 063684 www.viscontipalace.com.

rie. Prima di approdare al Westin Excelsior e al St. Regis Roma come complex general manager ha guidato con successo il Westin Palace di Madrid. Il suo arrivo coincide con il 120esimo compleanno del St. Regis Roma e con i 108 anni del Westin Excelsior di Via Veneto. Info: tel. 0647081 - www.westinrome.com.

Apre a Milano la mostraevento che valorizza marchio e giovani artisti Dal 6 al 15 giugno in via Dante 14 a Milano, 11 talenti emergenti dell’arte rielaboreranno creativamente il marchio storico di 11 aziende di fa-

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ma internazionale quali Bonduelle, Braccialini, Braulio, Bugnion, Collistar, Colussi, Ducati, Guzzini, Ignis, Lindt e Riello. Dalla pittura alla scultura, dal design alla fotografia, dai video alle installazioni luminose. In Branding Art convivranno diverse forme d’arte che daranno vita a una mostra-evento tridimensionale, sinestetica e coinvolgente. L’anteprima per stampa e istituzioni sarà giovedì 5 giugno alle ore 18,30. Per l’occasione lo chef stellato Ilario Vinciguerra delizierà i palati degli ospiti con uno show coking, mentre il duo jazz Standards Duo farà da sottofondo sonoro all’inaugurazione.



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SAI L’ULTIMA?

Apre la stagione del più grande parco acquatico termale della Slovenia All’interno del polo termale di Terme Catež, situato nell’omonima cittadina, sorge il più grande parco acquatico della Slovenia. La Riviera Termale Estiva offre più di 10.000 mq di superfici acquatiche termali con temperature variabili dai 26 ai 36°C e attrazioni per tutta la famiglia. Per gli amanti dell’avventura, la vacanza ideale si completa con un soggiorno presso il Golfo dei Pirati o nel Villaggio indiano mentre, per chi è alla ricerca del relax, il comparto piscine coperte e gli alberghi con spa, tutti all’interno della stessa cittadina termale, sono facilmente raggiungibili a piedi. Curata da uno staff di 420 dipendenti, la variegata proposta turistica di Terme Catež attira turisti internazionali e, facendo riferimento all’Europa, l’Italia rappresenta il primo mercato estero. Con circa 700 mila pernottamenti registrati nel 2013, che equivalgono al 7% relativamente a tutta la Slovenia, Terme Catež ha coperto un quarto degli ingressi totali rilevati dall’Associazione Terme Slovene, realtà di cui fa parte insieme ad altri 14 centri.

Green Key 2013 per Hilton Milan l’Hilton Milan, ha recentemente conquistato la Green Key 2013, riconoscimento che la catena Hilton assegna ogni anno alle strutture che meglio si sono distinte in materia di sostenibilità ambientale. L’hotel di Milano è risultato al-

l’avanguardia per l’installazione di luci led in tutte le aree comuni e di sensori di movimento, per il riciclo della carta, dei tappi, degli abiti usati e per la realizzazione di un efficace piano di training per i dipendenti. Info: tel. 0269831

Primavera in Alta Pusteria: Fino al 19 giugno, il design hotel Monika di Sesto Alto Adige propone uno speciale pacchetto benessere e natura (a partire da 415 euro a persona) che include: 4 notti da domenica a giovedì al prezzo di 3 in camera matrimoniale superior (3240 m²) a scelta mezza pensione da buongustai del Monika, prima colazione fino alle 11.00, pomeriggi culinari a tema ricchi di varietà, alla sera menu di 5 portate con possibilità di scelta, buono benessere di

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25,00 euro a camera e una sessione di nordic walking accompagnati. Situato in un contesto paesaggistico unico al mondo, l’hotel vanta una spa all’avanguardia di 800 metri quadrati e una rinomata cucina più volte premiata dalla guida Gault Millau. Gli ospiti possono scegliere tra ben 14 stili diversi di stanze mentre gli sportivi si possono cimentare sulla palestra di roccia più alta d’Italia la Dolomitenarena (ci sono lezioni di avvicinamento a questo sport anche per i bambini) che offre 500 metri quadrati di superficie arrampicabile e circa 45 percorsi predefiniti, sia per principianti sia per esperti climber. Per chi ama camminare, invece, ci sono le gite guidate, organizzate dall’hotel, con nordic walking coach e con guide alpine. Chi vuole può approfittare del noleggio free di una mountain bike. A disposizione gratuitamente anche un campo da tennis e una piscina scoperta.

La casa sull’albero presenta la nuovissima proposta Deluxe Per offrire ai propri ospiti un’esperienza sempre più di charme e qualità, la Casa sull’Albero (www.casasullalbero.eu), dimora esclusiva di design a Malgrate (Lc) membro del Sterling Design Preferred Hotel, presenta in collaborazione con “Chef e Cultura” (www.chefecultura.it) il suo nuovo pacchetto deluxe che comprende: pernottamento nella suite vista lago o vista parco, fragole e spumante all’arrivo e una cena speciale cucinata dallo chef


RADISSON BLU es. HOTEL, ROMA Via Filippo Turati 171, 00185 Roma Tel. +39 06 444 841 | Fax +39 06 444 843 97 info.rome@radissonblu.com www.radissonblu.com/eshotel-rome


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SAI L’ULTIMA?

Vacanza “pet friendly” a Cogne Viaggiare con i propri amici a quattro zampe senza rinunciare al comfort e ai piaceri di un albergo che offre ogni lusso è il sogno di molti amanti dei cani. All’Hotel du Grand Paradis, uno degli hotel più suggestivi e antichi della cittadina di Cogne in ogni camera i proprietari di cani troveranno oltre a un kit con ciotola e copertina una mappa degli itinerari più belli da percorrere a 6 zampe. Proprio agli ospiti pelosi fino al 3 luglio è riservata la promozione Weekend lungo (a partire da 76 euro al giorno a persona), che, per un soggiorno di tre notti in mezza pensione, prevede la colazione in camera e la terza notte gratuite per uno degli ospiti. Info: tel. 016574275/74821 - www.cognevancanze.com.

Giorgio Cabella, creatore di Chef e Cultura ed esperto di cucina ecosostenibile. Per rendere la serata davvero irripetibile, la cena verrà servita dal maggiordomo direttamente nella propria camera, per un’atmosfera intima e personale, oppure nella honesty kitchen immersa nel meraviglioso parco. Il parcheggio privato e coperto è compreso. La Casa Sull’Albero si compone di due ville con 12 camere, sala fitness, sala riunioni, library e piscina. Ogni camera è dotata degli standard più elevati a livello qualitativo e di comfort internazionale. Grazie alle parenti realizzate interamente in vetro che consentono di ammirare le bellezze paesaggistiche del Lago di Como, si ha la sensazione tangibile di ritrovarsi immersi nella natura. Inoltre, l’utilizzo di materiali come il legno e la pietra del luogo contribuiscono alla creazione di un senso di unicità e semplicità allo stesso tempo.

Hilton Frankfurt Airport è Best Airport Hotel

New entry in Dorchester Collection

Lo scorso 26 marzo, a Barcellona, l’Hilton Frankfurt Airport è stato insignito del premio Best Airport Hotel in Europa durante la serata degli Skytrax World Airport Awards. L’hotel si è anche aggiudicato il quinto posto tra le strutture alberghiere aeroportuali più richieste nel mondo. Conosciuto come un esempio della nuova generazione di hotel aeroportuali con strutture all’avanguardia per meeting ed eventi, l’Hilton Frankfurt Airport unisce al design futuristico, servizi di alto livello ed eccellente ospitalità.

Laura Fiore (nella foto) è il nuovo director of sales & marketing dell’Hotel Eden di Roma. La manager entra nel gruppo Dorchester Collection lasciando il precedente incarico come responsabile sales & marketing dell’Hotel Castello di Casole a Siena. Precedentemente

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MERAVIGLIOSI MOMENTI IN PUGLIA

Savelletri di Fasano (Brindisi) Puglia - Italy Per informazioni e prenotazioni T: +39 080-225-50-00, Mail: info@sandomenicohotels.com www.sandomenicohotels.com


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SAI L’ULTIMA?

I trattamenti in Südtirol da provare in due Trattamenti wellness da vivere in coppia per fare il pieno di armonia. Al Belvita Hotel Völlanerhof di Foiana-Lana in provincia di Bolzano, il pacchetto Spa Romance for 2 (165 euro ) propone un bagno arricchito di oli essenziali a lume di candela, seguito da un massaggio con oli mediterranei e da un cocktail di prosecco, fragole e praline. Sempre a Foiana-Lana l’hotel Waldhof (175 euro) suggerisce un bagno di panna e oro seguito da un frizzante bicchiere di prosecco e praline e da un massaggio con candele. A Valdaora la Spa del Belvita Hotel Mirabell è specializzata in trattamenti ayurvedici. Secondo questa filosofia di benessere si parte determinando la personalità di una persona e il suo tipo di pelle. Secondo i tre tipi di Dosha - Vata, Pitta e Kapha – è stata creata una linea di prodotti: AyurSpirit. Si inizia con un bagno Rasul, con peeling e maschera nel bagno di vapore, seguito da un massaggio Abhyanga a due mani e un bagno ayurvedico con sali e oli essenziali. Il prezzo è di 290 euro per due persone. Info: tel. 0473499499 - www.belvita.it.

Fiore ha lavorato all’Hotel Majestic e al St Regis Grand & The Westin Excelsior di Roma e all’International Sales Manager di Orient-Express Hotels a New York. Info: www.dorchestercollection.com/it/r oma/hotel-eden.

Hilton Worldwide da l’ok alla riforma sui visti U.E. Hilton Worldwide accoglie con favore le proposte di riforma sui visti dell’Unione Europa che rafforzeranno l’appeal dell’Europa come destinazione di viaggio. «Nonostante sia la principale destinazione turistica al mondo, l’area Schengen perde milioni di potenziali viaggiatori a causa delle lunghe e complesse procedure per ottenere i visti», dice Simon Vincent, President, Europe, Middle East & Africa di Hilton Worldwide (nella foto), «la proposta della Commissione porta con sé soluzioni concrete,

Bagno romantico al Belvita Hotel Mirabell

Sposi al Belvita Hotel Waldhof

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come procedure di applicazioni online e visti elettronici, che miglioreranno l’attrattiva dell’Europa quale destinazione turistica, garantiranno la competitività a lungo termine e stimoleranno la crescita economica». Secondo un recente studio norme più flessibili sui visti possono portare ad un aumento, tra il 30% e il 60%, dei viaggi all’interno dell’area Schengen da mercati chiave, come Cina, India e Arabia Saudita. ■



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SAI L’ULTIMA?

Un hotel “modello” in Campania Unico albergo del distretto Nola a marchio internazionale, situato all’interno del centro servizi Vulcano Buono, l’Holiday Inn Nola Naples è un eccellente esempio di hotel business&leisure con un’offerta variegata e di qualità in grado di attrarre un turismo internazionale di livello

perto a Nola, nel 2007, all’interno di Vulcano Buono (il centro servizi disegnato da Renzo Piano), l’Holiday Inn Nola Naples è una vera e propria destinazione nella destinazione. I suoi punti di forza sono, oltre all’ottima offerta di spazi e servizi, la posizione e l’accessibilità: al centro, tra CIS (la città degli affari con 1.000.000 mq di superficie servizi merceologici) e Interporto Campano, (1.800.000 mq superficie di stoccaggio e magazzini e unico stabilimento di NTV per le manutenzioni dei treni Italo), l’hotel è equidistante dalle maggiori attrattive del territorio (Costiera Amalfitana e Sorrentina, Pompei, Napoli e Caserta con la sua Reggia Vanvitellia-

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na). Ed è inoltre raggiungibile facilmente dai principali snodi autostradali: dista 1 km dal casello autostradale di Nola. A dirigerlo, fin dall’apertura, è Roberto Riccio (foto a destra), che oggi, oltre ad esserne il gm è anche l’amministratore. Classe 1974, una laurea in Economia del Turismo e un Master in Economia alla Bocconi di Milano, con specializzazione in marketing alla Cornell University di Ithaca (New York), Riccio ha seguito in prima linea ogni fase dello start up e dell’affiliazione al marchio IHG. «La struttura è l’unico albergo del distretto Nola a marchio internazionale ubicato all’interno di un distretto economico», spiega Riccio, «questo ci ha dato il vantaggio di poter coniugare l’offerta business con quella leisure. Il distretto offre tante possibilità: una grande piazza centrale, elemento fortemente caratterizzante e aggregativo, dove si svolgono sia importanti eventi commerciali che incontri culturali, un centro benessere con Spa e fitness center di 3000 mq, accessibile direttamente dall’hotel, una galleria

commerciale di 160 negozi, un cinema The Space, store Ferrari, area food con 30 punti ristoro e una piazza centrale di 22.000 mq dove si ospitano eventi e concerti». A fare dell’Holiday Inn Nola Naples un hotel di successo sono anche le idee del management, volte a sfruttare al meglio le potenzialità del distretto come il progetto di rilanciare il settore Mice portando la capienza da 200 a 700 posti, utilizzando, al mattino, come sala plenaria il cinema, o quello di potenziare il segmento leisure in modo da creare occupazione anche nel weekend,

puntando sull’offerta ristorativa e su iniziative speciali, per esempio una “Membership card Vulcano” che consentirebbe di usufruire di uno sconto sugli acquisti. Riccio sottolinea, infine, anche, l’importanza di dare maggiore impulso al comparto fieristico e agli eventi «l’idea sarebbe quella di organizzare 4-5 importanti eventi b2b durante l’anno, ma anche incontri culturali in collaborazione con il mondo universitario e scientifico, manifestazioni fieristiche e concerti», conclude Riccio, auspicando la realizzazione di un convention bureau e di un grande evento volto a promuovere tutte le opportunità di Vulcano Buono, dove invitare i più importanti operatori del settore. P.T.


MM Canide 2013_Layout 1 24/06/13 16.41 Pagina 1

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AERONEWS

Notizie dal mondo Emirates www.emirates.com Con un investimento complessivo di 2,53 milioni di euro Emirates vuole offrire ai passeggeri di First e Business Class e ai membri Platinum e Gold di Emirates Skywards una esperienza di viaggio esclusiva. A disposizione degli ospiti un ricco buffet di specialità gourmet italiane e internazionali, oltre a un servizio bar, con vini, champagne e distillati di alta qualità.

Emirates limita i voli verso 41 destinazioni per 80 giorni

Emirates Airline atterra al Dubai Mall Sua Altezza lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al-Maktoum (nella foto al taglio del nastro), Chairman and Chief Executive di Emirates Airline & Group, ha ufficialmente lanciato al Dubai Mall, uno dei centri commerciali più grandi del mondo, l’Emirates Official Store. Nello store si avrà la possibilità di acquistare l’intera gamma del merchandise della compagnia, dagli aeromodelli all’abbigliamento dagli accessori da viaggio alla linea completa di maglie delle squadre sponsorizzate dalla Compagnia. Il negozio è decimo punto vendita Emirates nella regione, e il primo in un centro commerciale. Nel Village del Dubai Mall, i passeggeri (che riceveranno un punteggio in base alla loro performance) potranno sperimentare anche il simulatore di volo the Emirates A380 Experience che consente di vivere l’emozione dell’atterraggio e del decollo, in diverse condizioni atmosferiche.

Emirates inaugura la sua 35a lounge È all’insegna dell’esclusività la nuova lounge di Emirates, situata nel Terminal 3, pochi metri oltre il controllo passaporti. Estesa su una superficie di 920 metri quadrati è elegantemente arredata con pavimenti in marmo italiano, mobili in mogano, orologi Gold Rolex alle pareti e 156 poltrone in pelle. Tra i servizi offerti una sala conferenze con Wi-Fi, sale tv e di lettura, locali con doccia e una sala per la preghiera.

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Dal primo maggio per 80 giorni a causa dei lavori alla pista del Dubai International Airport Emirates ridurrà i voli verso 41 destinazioni e modificherà alcuni orari. Questi cambiamenti non creeranno disagi ai viaggiatori che hanno prenotato i voli tra maggio e luglio. I clienti o agenti di viaggio alla ricerca di opzioni di volo con Emirates vedranno solo i voli disponibili. Info: www.emirates.com

Upgrade Emirates A 380 per Vienna Per festeggiare i suoi primi 10 anni in Austria la compagnia aerea di Dubai inaugurerà il 26 maggio un volo straordinario per Vienna con l’A380. Il servizio A380 sostituirà l’EK 125 e l’EK 8126 con partenza da Dubai alle 17,15 e arrivo a Vienna alle 21,10. Il volo lascerà Vienna alle 00,20 per arrivare a Dubai alle 08,00 del giorno successivo. Emirates vola in Austria dal maggio 2004, ed ha progressivamente aumentato i suoi servizi passando da 4 a 13 voli settimanali, attualmente operati da B777 300ER. Dal 2004, Emirates ha trasportato oltre due milioni di passeggeri sulla rotta tra Vienna e Dubai.


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IL PERSONAGGIO DEL MESE

Tutto è movimento in equilibro

sopra un pizzico di follia Vivace, curioso, amante delle sfide, con quella stravaganza tipica degli inventori, il giovane designer Mario Milana è convinto che oggetti e ambienti debbano poter cambiare forma e mood, giocando con luce, materia e spazio. Senza perdere, però, la loro funzione e la capacità di stupire

✒Manuela Mancini

Il giovane designer Mario Milana per la prima volta al Salone Del Mobile 2014 con la sua collezione limitata di sedute Spring, realizzate in ferro piegato e saldato. La M del Logo segue esattamente la linea dello schienale “a molla” della sedia

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Vive tra le due capitali mondiali del design, Milano e New York, e sogna di progettare hotel, reinventandone mood e ambienti, a partire dai materiali e dagli oggetti di uso comune. Di certo, a Mario Milana, milanese, classe ’81, l’ambizione non manca, così come non mancano il know how e il talento, quest’ultimo, in parte, già inscritto nel suo dna. Non si dice, in fon-

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do, che il frutto non cade mai lontano dall’albero? Ebbene l’albero in questione è Dario Milana imprenditore, artista-progettista e sperimentatore, che, con il suo sistema-non sistema, ha dato un senso nuovo (e ardito) al concetto di exhibition design – suo è l’avveniristico events point East End Studios di via Mecenate a Milano, la più grande struttura privata per convegni in Italia, più che uno spazio, un laboratorio scenografico –. Ma molti lo conoscono anche come D Tao, il nome con cui firma le sue opere, installazioni sensoriali e sculture realizzate con materiali di scarto come lamiere bruciate e superfici corrose, che raccontano un processo creativo in cui si celebra la vita nel suo incessante divenire per opposti, e che, in un certo senso, ricordano la storia del fiore di loto le cui radici nascono nel fango. Ma Mario Milana deve molto anche a mamma Alda, appassionata studiosa d’arte, che gli ha trasmesso l’importanza di conoscere la storia, di risalire sempre alle radici, anche nella progettazione: «è la lezione che più mi è rimasta», racconta Mario, «mamma non si stanca mai di ripetermi che il primo passo, quando si lavora a un progetto, è analizzare tutto ciò che è stato fatto prima, in particolare nell’antichità, quando di un oggetto contavano innanzitutto la funzione, il senso, e le cose superflue erano veramente poche».


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IL PERSONAGGIO DEL MESE

Come suo padre Dario, anche Mario – che, all’ultimo Salone del Mobile, ha presentato con grande successo la sua prima collezione di sedie Spring – crede che ci sia continuità tra vita, arte e lavoro, e che ogni esperienza sia potenziale portatrice di un’idea-creativa. «Papà è il mio mentore, e anche il mio ingegnere: mi aiuta a tradurre in realtà le idee che a volte, lo ammetto, sono un po’ pazze». Vivace, curioso, amante delle sfide, con quell’impazienza e quel pizzico di follia tipiche degli inventori, Mario, alla laurea in architettura, preferisce un diploma in industrial design «da buon pragmatico, avevo fretta di mettermi al lavoro», racconta, aggiungendo che ha anche una specializzazione in computer graphic. A 22 anni, arriva la prima grande occasione, uno stage con Denis Santachiara nel suo atelier sui Navigli «è stata un’esperienza formativa basilare. Denis è un artista incredibile», dice, «un omone pratico e di poche parole, che racchiude in sé l’animo di un poeta. Da lui ho imparato che bisogna partire sempre da un concetto il più possibile chiaro e preciso e, su questo, poi, costruire, inventare e trasformare tutto il resto. Ricordo che ad ogni presentazione era solito dire “signori, l’idea è questa”. Ed è così: l’ispirazione nasce dall’esperienza, da una necessità: occorre capire ciò di cui si ha bisogno, partendo anche da domande banali, che poi banali non sono mai, come, per esempio, cosa mi aspetto da questa sedia? Mi aspetto che dia un corretto supporto alla schiena, ma che abbia anche armonia

nelle forme e nello stesso tempo sia capace di stupire...». Di Santachiara, Mario Milana fa suo anche il concetto della trasformabilità, intesa, però, non come vezzo estetico artificioso, ma come prerogativa di un uso funzionale. «Un oggetto, così come un ambiente, deve potersi adattare alle esigenze delle persone. Deve quindi essere ripensato in chiave dinamica e versatile e messo in relazione giocosa con aria, luce e movimento». Dopo aver lavorato fianco a fianco con il noto designer milanese, Mario decide che è venuto il momento di fare un’esperienza all’estero. «Avevo voglia di vedere e imparare cose nuove, ma non avevo il tempo di girare il mondo, così ho pensato di andare a New York, la città-destinazione per eccellenza per chi cerca nuovi stimoli». Anche qui il destino gli è amico. Fa uno stage con Karim Rashid, il quale, poco dopo, lo assume nel suo team, per poi promuoverlo senior designer, «e così, i sei mesi di trasferta, sono diven-

Le sedute del ristorante Tommasi di Milano sono un’edizione limitata della dePostura (collezione Spring). Sia i sostegni delle gambe della sedia, che quelle dei tavoli, non seguono un ordine geometrico preciso, per sottolineare l’approccio dinamico del ristorante che si ritrova anche nel menu dove i piatti sono divisi per carne, pesce, pasta piuttosto che per portata. Anche il capitonné dei divanetti è random.

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IL PERSONAGGIO DEL MESE

tati nove anni» racconta, «è stata per me l’esperienza decisiva. Karim è un personaggio stravagante, per certi versi estremo, o lo ami o lo odi, ma è un genio assoluto dell’industrial design, capace, come pochi altri, di dare una forma visiva al fu-

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turo, interpretando, in modo unico e intrigante, i bisogni non ancora manifesti della cultura dei consumi». Da Karim, Mario impara a muoversi sul confine dell’innovazione, reinventando ogni cosa e trasformando, un po’ come faceva Andy Warhol, gli oggetti di massa in opere d’arte. «Quello che Karim è riuscito a fare con il packaging è assolutamente di rottura: la confezione non è più qualcosa che contiene e nasconde il prodotto, ma qualcosa che lo esalta e, a sua volta, si esalta». Stimolato dal maestro, dopo nove anni al suo fianco, Mario sente che è ora di mettersi in gioco da solo, così torna a Milano, e dopo aver rinnovato il loft dei genitori, si cimenta con successo nella ristrutturazione di un locale storico di Milano, la paninoteca Tommasi in Piazza Giovine Italia 2, che lui trasforma in un bar-ristorante di tendenza, realizzando artigianalmente sedie, tavoli e pannelli. «L’idea era quella di ricreare l’atmosfera di una tipica brasse-


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IL PERSONAGGIO DEL MESE

cente alla cucina, mi sono inventato panche-divano e tavolini in grado di cambiare layout e diventare comodi tavoli e sedute da pranzo». L’equilibrio tra gli elementi è l’altra direttrice su cui si muove il lavoro di Mario Milana. Per lui ogni cosa deve abitare lo spazio con naturalezza e lievità, senza turbare l’armonia generale. E deve avere il proprio carattere: «mi piace che un oggetto racconti la sua storia, per questo, nelle mie sedie Spring, non ho voluto coprire i punti di saldatura. Dopotutto, è bello che un’opera riveli anche il lavoro che c’è dietro, la sua genesi». ■

Nella pagina a sinistra, rispettivamente, la versione notturna e diurna del Ristorante Tommasi rese possibili dal “Cielino”, soffitto in pannelli montati su una cornice esterna realizzata in profili estrusi di alluminio e distanziata dal soffitto. Gli specchi, disposti a muro sopra ai divanetti delle pareti di testa e coda, riflettono all’infinito la ripetizione equidistante dei pannelli. Grazie ai perni centrali di collegamento, ogni elemento ruota sul proprio asse centrale, permettendo l’allestimento di due diverse situazioni; finitura in alluminio stropicciato verniciato bianco per il pranzo e nero, con piccole luci ambientali che ricreano un cielo stellato, per la cena

rie newyorkese, giocando soprattutto sull’illuminazione come elemento dinamicoemozionale. Volevo un locale che fosse arioso e luminoso di giorno, e caldo, intimo e avvolgente di sera. Così ho rivestito il soffitto con particolari pannelli bianchi che, di giorno, riflettono la luce valorizzando l’ampiezza dello spazio e di sera diventano come un cielo stellato. Per il ripiano dei tavoli ho adottato invece una copertura doubleface, utilizzando dei magneti, che ne consentono il doppio uso». Improntati al dinamismo e alla versatilità sono anche le sue sedie. «Poiché mancava il guardaroba, ho pensato di creare una sedia con lo schienale alto che fosse anche ergonomica ed “elastica”, in grado cioè di adattarsi perfettamente alle diverse esigenze di seduta della persona. Così ho utilizzato per lo schienale un pezzo unico di ferro piegato che crea l’effetto “molla”. Mentre per il lounge bar, First Class, ricavato dalla piccola stanza adia4 2014

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LE LOCATION DI MM

Grand Hotel Villa Castagnola Più una seconda casa che un hotel di gran classe, una piccola oasi di buon gusto, intimità ed eleganza che accoglie con naturalezza ogni suo ospite

Il Grand Hotel Villa Castagnola, membro dei Small Luxury Hotels of the World, è l’unico albergo 5 stelle Superior di Lugano. L’elegante edificio, costruito nel 1860, gode di una posizione privilegiata all’interno di un parco sub-tropicale poco distante dal centro città, con una splendida vista direttamente sul lago, e combina lo charme di epoche passate con la cura e le comodità di un albergo moderno di lusso. È il fascino senza tempo delle aristocratiche dimore di famiglia dell’Ottocento, prima di nobili russi, poi di una famiglia

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svizzera che trasforma la Villa in albergo. Dopo una ristrutturazione totale negli anni Ottanta, la Villa torna ai suoi antichi splendori e mantiene anno dopo anno i più alti standard di comfort e ospitalità. Qui nulla è stato lasciato al caso, e ogni piccolo dettaglio contribuisce a far sentire l’ospite benvenuto. «Mi piace pensare», confida il Direttore Ivan Zorloni, «che Villa Castagnola sia una seconda casa per chi la sceglie, una piccola oasi di buon gusto, intimità ed eleganza che li accoglie con naturalezza in ogni suo spazio, circondandoli di attenzioni». Una casa di lusso, quasi una galleria d’arte privata, dove eleganti oggetti d’arte sono sparsi nelle varie aree aperte al pubblico: arazzi Gobelin d’Aubusson del XVII secolo nel Salone Camino, dipinti di vari maestri italiani in Sala Bridge e di maestri fiamminghi in Sala Colonne. Grazie al suo charme pluriennale, Villa Castagnola è diventata nel corso degli anni, la meta preferita di aristocratici, politici, uomini d’affari, banchieri, artisti, scrittori, tutti alla ricerca di intimità e tranquillità in un luogo riservato ma sofisticato. L’albergo dispone di 78 camere vista lago,


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di cui 28 fra junior suite e suite, tutte elegantemente arredate con un tocco di personalità e arricchite da moderni servizi di comfort incluso uno spazio esterno, un balcone a terrazzo o loggiato. Gli spazi interni, in luce naturale, sono ideali per riunioni o eventi, che sia un banchetto o un pranzo di lavoro informale, una riunione di lavoro o una conferenza, una festa privata o un indimenticabile pranzo nuziale. Ciascuna delle 10 sale riunioni, con una capacità massima fino a 120 posti “stile teatro”, ha un decoro elegante, con opere d’arte originali, luce diretta con ampie finestre che guardano sul parco, e sono munite di materiale tecnico audio-visivo di alta qualità (video conferenza, microfoni, proiettori, amplificazione, etc.). È possibile scegliere fra piccoli salotti e sale riunioni di varie grandezze come Le Pavillon, che si affaccia con la sua terrazza direttamente sul parco, oppure la Sala delle Palme, imponente e orientaleggiante con le sue panoplie indiane del Rajasthan, le porte afgane del XIX secolo e la serra interna piena di palme e alberi.

Delizie gourmet sul lago

ture di artisti contemporanei internazionali che si avvicendano ogni sei mesi, dove l’Executive Chef Frank Oerthle (16 punti GaultMillau) propone variazioni innovative e originali su specialità di pesce di mare e di lago, il risultato è sempre un’esperienza gastronomica unica, un viaggio nei sapori. Durante la bella stagione, si aprono anche le terrazze esterne, che insieme al Cocktail-Bar e al Banano Bar garantiscono serate d’atmosfera a lume di candela. Villa Castagnola vanta inoltre una spettacolare piscina interna con vista sui giardini, zona fitness, sauna, bio-sauna, bagno turco e solarium, oltre al campo da tennis in terra battuta e ad una terrazza privato sul lago. A completare un quadro di estrema ricercatezza, al limitare del parco c’è una piccola cappella con affreschi del XVII secolo. La chiesetta è ancora funzionante ed è il luogo ideale per un matrimonio privato o un battesimo. Ecco perché ogni soggiorno a Villa Castagnola rimane nel cuore di ogni ospite come inaspettato e magico. C.C.

Ma è anche nella proposta gastronomica che si rinnova il piacere epicureo di una lunga tradizione. Che si scelga il ristorante “Le Relais”, classico e d’atmosfera, dove l’Executive Chef Christian Bertogna reinterpreta la cucina mediterranea, cui sono valse 14 punti GaultMillau, leggera ed innovativa in un equilibrio di colori e sapori delicati non facili da dimenticare, o il ristorante affacciato sul lago “Galleria Arté al Lago”, 1 stella Michelin, un luogo unico impreziosito da opere d’arte e scul-

Grand Hotel Villa Castagnola au Lac Viale Castagnola 31 - 6906 Lugano (Svizzera) Tel. 0041 91 973 25 55 - fax 0041 91 973 25 50 www.villacastagnola.com - info@villacastagnola.com 4 2014

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Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Una nuova ricerca. Una nuova consapevolezza. Una nuova offerta. Per soggiorni business & light meeting a Bardolino Aria di leggerezza e di novità all’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort di Bardolino: dopo anni di investimenti e di ricerca che hanno portato alla creazione di uno trai più importanti centri ayurvedici in Europa, diretto dal Dottor Silvano Pomari, sarà ancora una nota personalità del mondo del ben-essere a dare vita ad un progetto ambizioso finalizzato a promuovere una nuova consapevolezza, una nuova dimensione del benessere e del “vivere light”, concetto che il turista individuale, oggi, intuisce e ricerca, ma che non è stato ancora recepito dal mondo del Mice.

La filosofia di Evelina Flachi e i Light Meeting all’Hotel Caesius La Dottoressa Evelina Flachi (al centro nella foto sotto), specialista in scienza dell’alimentazione e nutrizionista e vice presidente di Food Education Italy, ha messo a punto il sistema Penta Dieta, un programma di alimentazione che insegne-

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rà agli ospiti del resort a nutrirsi in modo corretto, leggero e senza sacrifici estremi. La Penta Dietox verrà estesa anche all’offerta Mice, da oggi, quindi, anche i meeting saranno più light. Utile per detossinare, drenare, tonificare i tessuti e stimolare la perdita di peso, la Penta dieta abbina anche l’utilizzo e i benefici dell’acqua oligominerale Caesius e dei trattamenti spa (una descrizione più ampia si trova sul sito www.hotelcaesiusterme.com). Tutto questo per un benessere davvero integrale: sono molti i centri wellness che parlano di “detossinazione”, ma nessuno, finora, ha esteso questo concetto anche alla mente, oltre che al corpo. All’Hotel Caesius Thermae, invece, il direttore Giacomo Sarnataro (foto a sin.) invita le aziende che stanno programmando un evento a prendere in seria considerazione la possibilità di organizzare un meeting in un luogo dove sia piacevole lavorare ma anche attenuare lo stress mentale e fisico. I “meeting della leggerezza” prevedono 5 momenti di “ detossinazione e ricarica”: la colazione del mattino, il coffee break salutistico, il light buffet, che non sacrifica sapori e quantità, lo spuntino pomeridiano e la cena. Il risultato è sicuro, l’occasione del meeting porta a scoprire una nuova dimensione che, per comodità, può essere definita “vivere light”. Il direttore sottolinea, inoltre, che i partecipanti al meeting avranno a disposizione un parco di 40.000 mq, camere accoglienti, dove é possibile dormire serenamente, con menu pillow, che dà la possibilità di scegliere il cuscino più adatto alle proprie esigenze, servizi accurati, un kit benesse-


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re (per piscina interna ed esterna e spa) e un garage gratuito di 200 posti auto.

Pillole di ben-essere ed estate in leggerezza

E la leggerezza sarà il tema anche dell’offerta estiva dell’Hotel Caesius. Un’attenzione speciale sarà dedicata alle famiglie e ai piccoli ospiti: l’hotel è un resort, ed è perfettamente organizzato in modo che genitori e bambini possano trascorrere ore tranquille, serene, ma anche giocare, fare sport, conoscere tutte le bellezze e bontà del territorio. L.S.

Gli chef con lo staff medico del resort

Durante l’anno, l’Hotel Caesius organizza diverse serate gastronomiche a tema (ispirate ai punti di forza dell’offerta del resort), con cooking show condotti dallo chef Alessandro Salandini, molto bravo a tenere viva l’attenzione coinvolgendo attivamente anche gli ospiti presenti. Grande successo, tra le iniziative recenti, hanno riscontrato gli incontri dedicati all’Ayurvedica, tenuti dal Dottor Silvano Pomari, che, insieme allo chef, ha ideato gustosi menu, fedeli ai valori della cucina indiana, ma rivisitati in chiave occidentale e a base di prodotti stagionali, del territorio, mentre lo scorso 5 aprile, si è svolta la serata “Vivere light” durante la quale i conduttori tv Luca Sardella o Janira Majello hanno parlato dei nuovi concetti del benessere. All’evento, oltre agli ospiti, erano presenti noti giornalisti del settore tra cui Luigi Cremona.

LE doTazioni L’Hotel si trova a Bardolino, fronte lago, ed è composto da 158 camere e 27 suite, 6 sale meeting modulabili, la più capiente per 300 pax; 3 i ristoranti che offrono diverse opportunità: il ristorante Benaco, la Terrazza prospiciente il giardino, la Terrazza dell’Augustus e la Sala Augustus. A disposizione, infine, 3000mq dedicati al benessere, 5 piscine esterne e 2 interne.

Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Via Peschiera 3 - 37011 Bardolino (Verona) Tel. 0457219100 - fax 0457219700 www.hotelcaesiusterme.com - caesius@europlan.it 4 2014

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Hotel Indigo Rome-St.George Primo Hotel Indigo in Italia, ecco il boutique hotel che racconta storia, arte e stile della sua città, in una cornice cinque stelle lusso

Quando si pensa a Roma, spesso vengono in mente luoghi come Piazza Navona o Fontana di Trevi, icone della Capitale nel mondo ma che, forse, non raccontano con la giusta ottica la vita quotidiana della Città Eterna. Se, invece, capita di percorrere via Giulia, proprio lì a due passi dal lento scorrere del Tevere, l’atmosfera cambia di colpo. Rumori soffusi di botteghe al lavoro, splendidi palazzi romani di epoca rinascimentale. Un salto nel tempo. Ed è proprio qui che siamo andati a visitare il primo Hotel Indigo in Italia, l’Hotel Indigo Rome-St.George, inaugurato con il nuovo brand a metà marzo di quest’anno. «Hotel Indigo», racconta il direttore Paolo Falchi (nella foto), «è un brand pluripremiato che privilegia le boutique hotel

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più esclusive nel mondo. Ogni struttura è progettata e modellata per riproporre e riflettere l’architettura, lo stile, l’atmosfera e la storia della città e del quartiere in cui è situata. Ecco perché Hotel Indigo ha scelto questa struttura di via Giulia, che, sono certo, non solo sarà l’esempio cardine del carattere e della filosofia unica di questo brand, ma innescherà anche un grande interesse in tutto il Paese, creando nuove opportunità di sviluppo». Disegnata su progetto del Bramante all’inizio del Cinquecento, via Giulia divenne in breve tempo la strada più alla moda, con grandi palazzi di mercanti e banchieri, chiese dalle alte facciate e botteghe su strada. Al civico 62, nel vecchio Palazzo dei Tribunali, nel 2007, viene inaugurato il St.George, di recente affiliato alla catena IHG con il nuovissimo brand Hotel Indigo. L’albergo, categoria 5 stelle lusso, regala, al visitatore, un’atmosfera elegante e moderna, subito resa accogliente da elementi classici, dalle mura di travertino a vista, agli archi, al chiostro della zona ristorante con luce naturale. Dispone di 64 camere tra standard, executive, executive suite, family deluxe e suite, ognuna con una precisa tipologia di design, sia nei colori e nelle nuance di arredamento


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che nei dettagli, con grandi foto a tema che ne caratterizzano lo stile, dal rosso bordeaux del Bramante, al nero di Caravaggio, fino a richiami alla Dolce Vita con la mitica Fiat 500. «La nostra clientela è principalmente leisure», spiega Falchi, «attenta al comfort e alla qualità del servizio. Per questo investiamo molto anche nella formazione del personale, che è anche in grado di raccontare il quartiere in cui siamo e indirizzare la clientela alla scoperta della vera anima della città, un altro elemento che caratterizza fortemente il nostro brand. La stessa ricercatezza contraddistingue la nostra proposta gastronomica, rigorosamente legata al territorio, riflettendo l’identità, la tradizione culinaria di Roma». Al ristorante “I Sofà” – aperto anche alla clientela esterna – si possono gustare ottimi prodotti tipici e locali. Anche il Wine Bar, con i suoi spazi intimi e raccolti, sceglie cantine laziali e birre artigianali oltre ai classici cocktails. Il Roof Top Bar & Restaurant, invece è il luogo ideale per vivere Roma in estate, durante un aperitivo al tramonto o una romantica cena. L’hotel dispone inoltre di una lussuosa Spa con sauna, bagno turco e un’ampia offerta di trattamenti di bellezza. «I nostri punti di forza», conclude Guendalina Scavia, Director of Sales &

Marketing, «sono l’estrema dinamicità della nostra offerta, rafforzata da strumenti di fidelizzazione e tecnologia mobile su cui la catena sta investendo molto, e un mix vincente di elementi di carattere storico e artistico in piena armonia con un servizio estremamente accurato ma personalizzato. Da noi l’ospite si sente a casa, e ritrova pur negli spazi di un hotel raffinato, uno stile e una riservatezza unica e accogliente». L’Hotel Indigo RomeSt.George offre la connessione wi-fi gratuita in tutte le aree e nelle camere, insieme ad una postazione internet con stampante ed una sala meeting per 10 persone con luce naturale e accesso diretto al giardino interno. IHG gestisce più di 4.500 strutture in oltre cento paesi, per un totale di 672mila camere con altri marchi importanti come InterContinental Hotels & Resorts, Crowne Plaza, Holiday Inn. L’Hotel Indigo Rome-St.George sarà gestito in franchising dalla società Hotel Invest Italiana. Cristina Chiarotti

Hotel Indigo Rome-St.George Via Giulia, 62 - 00186 Roma Tel. 06686611 - fax 0668661230 www.hotelindigorome.com - stgeorge@hotel-invest.com 4 2014

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45 Grand Hotel Ritz (Location)_Layout 1 13/05/14 09.21 Pagina 148

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Grand Hotel Ritz Dopo oltre due anni di attento restyling, riapre nel quartiere Parioli a Roma un albergo di grande profilo, per una clientela raffinata ed elegante, in linea con lo stile e la privacy che da sempre lo contraddistingue

Situato in uno dei quartieri più eleganti della città, quello dei Parioli, il Grand Hotel Ritz è uno degli alberghi storici di Roma. Aperto nel 1960 per volontà dell’Ing. Gino Puccini, da allora è stato sempre gestito dalla famiglia, prima dal figlio Cav. Lav. Avv.to Fausto, poi dalle sue figlie Kiki e Desirée ora affiancate dai nipoti, Emanuele e Fabiola. Una particolarità che ne ha garantito un costante upgrade e che ha reso l’hotel negli anni un prestigioso punto di riferimento per una clientela leisure di riguardo, nonché dimora preferita sia di personaggi del mondo dello sport che di attori, artisti e musicisti di fama nazionale e internazionale, complice la vicinanza con l’Auditorium della Musica poco distante. Dopo oltre due anni di restyling, oggi il Grand Hotel Ritz riapre

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con rinnovato splendore e una nuova strategia di marketing. Ne parliamo anche con Filippo Tomaselli, General Manager della struttura: «Le novità strutturali dell’hotel sono in perfetta linea con un’inversione di rotta voluta dalla proprietà, che mira principalmente a riposizionare il nostro albergo nella fascia di mercato che più gli è congeniale, una clientela leisure e business medio alta, attenta al dettaglio e alla ricerca di un servizio professionale altamente qualificato, ma allo stesso tempo accogliente, direi personalizzato». Ecco perché le sue 103 camere sono state rinnovate negli arredi, ora tutte con un gusto classico ma sempre arricchite da dettagli di pregio, in alcuni casi appositamente commissionati. Al sesto piano, si trovano 5 splendide suite, ispirate ai grandi maestri italiani della musica, con spazi dai 70 a più di 170 mq a disposizione, di cui 4 in stile moderno, arricchite da un ampio soggiorno con office corner, sulle cui pareti campeggiano brani di partitura musicale, materassi kingsize con molle indipendenti, ampie cabine armadio e comodi bagni in marmo con doppio lavabo e vasca o doccia a idromassaggio, sempre gratificate da un terrazzo che garantisce agli ambienti luce naturale. La quinta suite, la più grande, vanta invece uno stile impero, rivisitato ovviamente in chiave moderna, uno spazio unico per ampiezza e colpo d’occhio, con una zona bagno divisa in tre sezioni e una splendida cascata in mosaico al centro e una zona notte e living raffinata e personalizzata da affreschi floreali sui soffitti e nuances delicate nei decori a mano, in perfetta armonia con la continua ricerca di luce e di ele-


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ganza che caratterizza tutti gli ambienti dell’hotel. E in questo si vede il tocco di Kiki Puccini, che ha curato il restyling in ogni sua fase, supervisionando personalmente gli ultimi dettagli: «Ho avuto il grande privilegio», ci confida, «di iniziare giovanissima a lavorare qui come centralinista, il modo ideale per entrare in un’impresa familiare così sfaccettata come la gestione di un grande albergo. Poi, nel tempo, mi sono occupata di tutti i reparti e mentre crescevo ho assistito ai grandi cambiamenti del mercato turistico, compresa una fase pur importante di predominanza dei tour operator. Qualcosa da allora è cambiato, soprattutto nel viaggiatore più esigente. Oggi il Gran Hotel Ritz, che ho in mente insieme a mia sorella Desirée, è un albergo di grande profilo con collaboratori di alto livello professionale, per una clientela raffinata ed elegante, che possa assaporare e apprezzare lo stile e la privacy che vogliamo ci contraddistingua. Insieme agli architetti Marcello Ceccaroli e Giovanna Iadarola, siamo riusciti a realizzare ambienti luminosi e rilassanti, con un tocco di personalità. Molte delle nostre camere sono

state decorate a mano da Antonia Bove con il supporto di mia madre, donna di grande gusto ed eleganza». «In questo», continua Desirée Puccini, Mice Manager, «ci è stato vicino il GM Filippo Tomaselli, che è riuscito a coordinare sapientemente tutte le fasi di un restyling così importante e impegnativo. Tutta la famiglia Puccini ha creduto in questo progetto e in un così forte cambiamento d’immagine, una convinzione che vogliamo ritrovare nei clienti che avranno riscoperto il gusto di venire al GrandHotel Ritz». L’hotel, già aperto ma che sarà inaugurato ufficialmente a giugno, dispone anche di un ristorante panoramico sul roof garden del settimo piano, dove lo chef Gaetano Costa stupirà gli ospiti con una gastronomia equilibrata, volta a riscoprire l’essenza del gusto, privilegiando le materie prime della tradizione culinaria italiana. Tra gli spazi dove rilassarsi anche l’american bar nella Lounge, affiancato dauna elegante sala colazione. L’hotel vanta anche un Centro Congressi, con 5 sale tutte dotate di luce naturale, con capienza da 10 a 500 ospiti, e un Centro Benessere. C.C.

Grand Hotel Ritz Via Domenico Chelini 41 - 00197 Roma Tel. 06802291 www.grandhotelritzroma.com - info@grandhotelritzroma.com Da sin., Desirée e Kiki Puccini

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Hotel Savoy Palace Location ricca di fascino e storia, è stata ristrutturata senza alterare le suggestioni dello stile Liberty che caratterizzavano la struttura originaria. Unisce così i più moderni comfort agli ambienti raffinati che hanno ospitato importanti personaggi del Novecento

Una formula che abbina storia e innovazione, con una varietà di proposte e servizi che rendono la location ideale per soddisfare le esigenze sia dei clienti business che leisure. L’Hotel Savoy Palace è un 4 stelle che sorge a Gardone Riviera, in provincia di Brescia, e si affaccia sul Lago di Garda. Circondato da un giardino secolare, l’albergo è nato agli inizi del Novecento su progetto dell’architetto Enrico Shafer e nel corso degli anni ha ospitato personalità illustri quali D’Annunzio, Churchill e Umberto di Savoia. L’eleganza della Belle Époque contraddistingue ancora oggi le 60 camere dell’hotel (suddivise tra Standard, Superior e

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Deluxe), la maggior parte delle quali ha una splendida vista sul lago. Lo stile delle stanze si caratterizza per l’atmosfera d’altri tempi che si rivela nelle linee morbide e ricercate degli arredi, nella scelta dei tessuti e nel gusto per il dettaglio. Senza però trascurare le esigenze degli ospiti di oggi, che trovano in ogni camera tutti i comfort come telefono diretto, tv a ricezione satellitare, frigo bar, cassaforte, impianto di riscaldamento e climatizzazione autonomo. L’offerta dell’hotel a livello di ristorazione è di alta qualità. L’albergo mette a disposizione della clientela il ristorante “Angelo Landi” – diretto dallo chef Gugliemo Mauri – che crea sofisticati menu a base di specialità della cucina nazionale e internazionale ed è dotato di una sala che può ospitare fino a 200 persone per banchetti ed eventi. I clienti possono anche cenare a bordo piscina, in un suggestivo scenario. Tra gli altri plus che contraddistinguono l’albergo, ci sono il bar “Muse”, che prende il nome dalle donne che ispirarono D’Annunzio, il piano bar (proposto due volte alla settimana), la palestra attrezzata e gli spazi dedicati al relax come il centro benessere che effettua diverse tipolo-


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gie di massaggi, la sauna, il bagno turco, il solarium a raggi UVA, l’idromassaggio e la sala relax con tisaneria. Mirando al concetto di benessere globale, i trattamenti proposti uniscono i principi fondamentali dei rituali di antica tradizione alle tecniche più innovative del wellness contemporaneo: dal massaggio Shiatsu, al Reiki, al trattamento con i fiori di Bach, allo Stone Massage, tipico della tradizione sciamanica che utilizza il potere terapeutico delle pietre calde alternate a quelle fredde ecc. Interessanti anche i suggerimenti e i servizi per lo sport e per effettuare escursioni alla scoperta del territorio circostante: dai campi da tennis e da golf situati nelle vicinanze dell’albergo, all’opportunità di andare in barca a vela, di fare surf, trekking o di visitare l’entroterra di Gardone Riviera e dei comuni limitrofi percorrendo itinerari, pensati appositamente per la mountain bike, che partono dal piazzale dell’hotel. L’offerta congressuale dell’Hotel Savoy Palace, poi, rende la location particolarmente adatta all’organizzazione di congressi, convegni, team building e incontri di lavoro. La struttura è dotata di tre meeting room: la sala Churchill di 76 mq ha una capienza massima di 70 persone, la sala Duse (84 mq) può ospitare fino 80 partecipanti, la sala Wimmer (56 mq) 50 persone, mentre la sala Plenaria (132 mq) può contenere fino a 140 partecipanti. Tra le attrezzature fornite, l’hotel garantisce connessione wi-fi, schermo, lavagna a fo-

gli mobili, microfono e impianto audio, videoproiettore e hospitality desk. Inoltre, sulla terrazza D’Annunzio, da cui si gode di una vista mozzafiato del lago, si possono organizzare coffee break e welcome drink, mentre la raffinata cucina del ristorante “Angelo Landi” permette di realizzare colazioni di lavoro, light lunch e cene esclusive. Per rendere unici gli eventi che si svolgono presso l’Hotel Savoy Palace, lo staff dell’albergo propone visite guidate presso località suggestive e apre le porte del centro Savoy Wellness ai clienti business per offrire momenti di relax attraverso percorsi benessere, massaggi e tecniche della tradizione orientale utili a ritrovare l’energia vitale. Tra le attività presentate, la visita al Vittoriale (la casa di Gabriele D’Annunzio), al Giardino Botanico Fondazione Heller, a una cantina locale con degustazione di vini e olio e all’Isola del Garda, oltre a piacevoli escursioni in barca. Infine, l’hotel è in grado anche di organizzare programmi ad hoc e serate a tema su richiesta. el.cor.

Hotel Savoy Palace Via Zanardelli 2/4 - 25083 Gardone Riviera (Brescia) Tel. 0365290588 - fax 0365290556 www.savoypalace.it - info@savoypalace.it

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47 Klima Hotel (Location)_Layout 1 13/05/14 09.22 Pagina 152

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Klima Hotel Milano Fiere Expo 2015 si avvicina e Klima Hotel, nato proprio per soddisfare le esigenze di ospitalità e spazi meeting legate all’evento, presenta le sue nuove proposte per offrire alle aziende una struttura all’avanguardia totalmente green e team building ispirati all’esposizione

Situato di fronte all’area dove si svolgerà l’Expo 2015, Klima Hotel Milano Fiere è una location ideale per accogliere partecipanti e visitatori della manifestazione. La sua innovativa struttura è stata costruita con le più avanzate tecniche del

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settore edilizio e con le più recenti tecnologie antisismiche, ottenendo così l’etichetta di green hotel. La facciata anteriore dell’albergo è composta da pannelli fotovoltaici che forniscono buona parte dell’energia necessaria al funzionamento dell’edificio, la parete posteriore invece è un giardino verticale. La struttura è in classe A per efficienza energetica ed è certificata per quanto riguarda il basso impatto acustico sull’ambiente circostante. Inoltre, ogni aspetto della vita dell’hotel rispecchia la sua vocazione green. La carta disponibile nelle camere e quella utilizzata per i congressi è riciclata, le linee di prodotti di cortesia sono certificate Ecolabel, il reparto Food & Beverage è stato riorganizzato con cucina biologica e biodinamica e nel parcheggio esterno dell’albergo sono stati installati due distributori di energia elettrica per la ricarica di auto e moto elettriche.


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LE LOCATION DI MM

La location, classificata 4 stelle Superior, ha 115 camere, un raffinato ristorante & lounge bar (che offre anche menu specifici per celiaci, vegani, vegetariani, menu dietetici e ipocalorici), una sala fitness e un centro benessere (con bagno turco, sauna e area relax con una parete in salgemma per i trattamenti di haloterapia) a disposizione esclusiva dei clienti. L’albergo include anche un moderno centro congressi con 4 sale riunioni, equipaggiate con tutti i servizi tipici di un hotel di alto livello. Klima Hotel Milano Fiere è una soluzione ideale per le aziende che vogliono organizzare eventi e meeting a impatto zero o che desiderano utilizzare gli spazi congressuali dell’hotel durante l’Expo proprio per la loro vicinanza all’area espositiva. Le sale riunioni sono dotate di luce naturale e hanno una capienza da 10 a 400 persone per una capacità totale complessiva di 600 partecipanti. La sala plenaria, Sala Expo, è ubicata al piano terra e presenta due entrate principali e tre entrate laterali per accogliere manifestazioni durante le quali sia necessario esporre materiali voluminosi quali ad esempio auto o attrezzature particolari. Gli altri spazi meeting si trovano al primo piano: la Sala Duomo può ospitare fino a 110 persone, mentre la Sala Brera e la Sala Navigli sono adatte a riunioni di minori dimensioni. Tutte le aree del centro congressi sono dotate di attrezzature di ultima generazione e connessione wi-fi gratuita. In particolare, nella Sala Expo è disponibile un’ampia cabina regia con due zone separate per traduzioni simultanee.

Tra le proposte dedicate alle aziende, l’hotel ha ideato due pacchetti meeting con team building connessi alle tematiche dell’Expo: “Team Cooking EXPO Cluster: Cacao – Il Cibo degli Dei” e “Leonardo da Vinci: coach per un giorno”. Il primo, ispirato a uno degli undici cluster dell’Expo (il cacao), nasce dall’idea che la cucina sia una perfetta metafora delle dinamiche aziendali, favorendo attività quali incrementare la capacità di lavorare in squadra, stimolare la creatività, affermare la leadership e gestire la competitività. I partecipanti potranno così cimentarsi nella realizzazione di praline e dolci al cioccolato, dando spazio alla fantasia sotto la guida esperta di un Maître Chocolatier. Il secondo team building, che coniuga cultura e divertimento facendo assaporare il clima storico e culturale dell’epoca di Leonardo, è incentrato sugli aspetti psicologici delle dinamiche individuali e di gruppo. È un progetto formativo della durata di un giorno, strutturato con laboratori creativi volti a favorire la messa in atto di abilità quali flessibilità, leadership, problem solving e team working. Un gruppo di coach psicologi seguirà i partecipanti dando feedback in itinere e una successiva restituzione all’azienda circa le dinamiche del gruppo e il raggiungimento degli obiettivi concordati. Entrambi i pacchetti includono, in particolare, l’affitto delle sale meeting per una giornata intera, due pause caffè, lunch a buffet e la possibilità di utilizzare la connessione wi-fi (10MB per il download e 3MB per l’upload). el.co.

Klima Hotel Milano Fiere Via privata Venezia Giulia 8 - 20157 Milano Tel. 024550461 - fax 023557386 referente Eugenio Galli www.klimahotelmilanofiere.it - meeting@klimahotelmilanofiere.it 4 2014

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48 Villa Quaranta (Location)_Layout 1 13/05/14 09.23 Pagina 154

LE LOCATION DI MM

Villa Quaranta Park Hotel Il vino è il fil rouge (a volte anche blanc e profumatissimo) che anima gli eventi, originali e intriganti, di questa raffinata dimora, capace di offrire ad aziende e pco un’accoglienza davvero impeccabile

Luca Carrara e Enerico De Togni

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Villa Quaranta profuma di vino o se preferite ha un’anima rossa e complessa come l’Amarone. La proprietà, che appartiene alla famiglia Tommasi da più di un secolo, si estende infatti su 20.000 metri quadrati di vigneti, in Valpolicella e produce vini rinomati in tutto il mondo. La struttura è composta da un nucleo antico (la secentesca Villa Quaranta, con 4 sale affrescate, la maggiore da 120 posti, la Loggia dell’Angelo che si proietta verso il parco di 10.000 mq) e da volumi contemporanei moderni e funzionali. L’Hotel, quattro stelle, dista 10 km da Ve-

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rona e mette a disposizione 85 camere spaziose, 15 sale congressi, il centro benessere Terme della Valpolicella, e Villa Quaranta, la dimora storica con ristorante e sale per eventi.

Le sale congressi Le otto sale del centro congressi & eventi sono distribuite su 600 mq di superficie, hanno un ingresso separato dalla reception e permettono l’accesso anche alle auto, nel caso di presentazioni di nuovi mo-


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LE LOCATION DI MM

delli, nella sala plenaria perfettamente attrezzata e con una capienza di 450 posti.

Spazi per eventi esclusivi Villa Quaranta è la cornice che aggiunge valore a un incontro, aziendale o privato, di prestigio. Luca Carrara, il direttore, sottolinea che le aziende hanno a disposizione la Bottega del Gusto, un luogo incantevole ed intimo, con giardino storico dagli scorci romantici, dove si possono ambientare degustazioni con prodotti tipici del territorio oppure gourmandises internazionali e nazionali abbinate a calici di vini pregiati. In questo sancta sanctorum del gusto, si possono organizzare anche corsi di cucina, in e outdoor, un vero laboratorio per stupire e mettere in confusione i cinque sensi. Molto bello anche il Cafè Quaranta dove ci si può riunire per la pausa caffè o per aperitivi e dopocena, sicuri di essere viziati dal barman Andrea. Il caffè offre spazi anche all’aperto, tra piante e fiori. Sempre per degustazioni enogastronimiche, c’è la Cantina in Villa, suggestiva cantina storica che offre una valida alternativa al ristorante. E chi vuole portarsi via le delizie della casa può scegliere tra vini pregiati veneti, toscani e pugliesi prodotti da Tommasi, oppure “peccare”, acquistando salumi e formaggi freschi e stagionati, accompagnati da miele, conserve, gelées, dolci e piccanti, tutti squisiti prodotti a km zero. Nel ristorante Borgo Antico di Villa Quaranta gli chef, con le loro creazioni culinarie, danno un saggio di

quello che è possibile acquistare offrendo agli ospiti spunti per pranzi e cene gourmet da replicare a casa: con un risotto all’Amarone o al Monte Veronese è facile stupire familiari e colleghi.

Il filo rosso che porta al vino Per ravvivare un momento aggregativo, si può giocare col vino, proponendo, per esempio, l’eno test (gioco che premia i veri intenditori) o il wine tasting, durante i quali si impara a conoscere a degustare, in un crescendo rossiniano, i gioielli di famiglia: l’Amarone, il Valpolicella Ripasso e il Recioto. Il vino è protagonista anche alle Terme, la stagione estiva è iniziata e c’è l’imbarazzo della scelta per decidere se stare nei 2500 mq di spazio termale o nelle piscine esterne. In ogni caso sono da provare i trattamenti di vino terapia, rigeneranti e antiage. Visitando il sito www.villaquaranta.com si trovano tutte le offerte della primavera estate 2014. E il vino, anzi, in questo caso, il vigneto, è al centro di team building e post congress con amene passeggiate a piedi o in bicicletta tra i filari. L.S.

Villa Quaranta Park Hotel Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto di Pescantina (Verona) Tel 0456767300 - fax 0456767301 www.villaquaranta.com - info@villaquaranta.com 4 2014

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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

Cegalin Group Leader nella gestione dell’outsourcing, pulizia e facchinaggio per l’ospitalità di lusso, il Gruppo guarda avanti per un servizio sempre più integrato e all’avanguardia «Valorizzare il proprio albergo significa consolidarne il prestigio». Ne è certo Pierantonio Pegoraro (nella foto sotto), direttore commerciale di Cegalin Group, un’azienda che da oltre vent’anni è leader nel mondo dell’hotellerie per consulenza competente in attività di outsourcing, pulizia e facchinaggio, gestione della linea cortesia e accessori, con formazione diretta di personale altamente selezionato e qualificato. Uno dei punti di forza di Cegalin Group è senz’altro l’utilizzo di tecnologie moderne e capaci di costanti upgrade qualitativi.

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Proprio per sottolineare anche la fondamentale importanza del monitoraggio e della visualizzazione in tempo reale dello stato delle stanze, è stato di recente presentato il software GEA MOBILE, un sistema integrato che permette di monitorare su pc, tablet e smartphone l’attività del personale e lo stato di preparazione. Il software consente di segnalare mancanze e di creare report per la direzione, ottimizzando la capacità gestionale dell’intera struttura alberghiera a tutto vantaggio del brand. Una filosofia che mira alla qualità, premiata giustamente sul campo. Gli utenti di Venere.com hanno scelto l’Hotel Milano Scala di Milano per il premio “Top Clean 2013”, una grande soddisfazione per il gruppo Cegalin, partner di Hotel Volver. «La nostra professionalità», spiega Pierantonio Pegoraro, «risiede sia nella capacità di offrire una consulenza finalizzata alla competitività che in un modo nuovo di pensare all’accoglienza, in cui l’innovazione è il fondamento strategico. La nostra mission finale è creare con il cliente una serie di sinergie: insieme studiamo le soluzioni migliori per rispondere alle


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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

varie richieste, insieme costruiamo strategie di gestione, spesso ottimizzando i risultati del personale, a tutto vantaggio degli ambienti dell’hotel e della soddisfazione della clientela». Con le sue tre sedi di Milano, Vicenza e Roma, Cegalin Group è ormai una realtà consolidata nella gestione degli alberghi di lusso. Ogni servizio di Cegalin è personalizzabile in base a ciascuna esigenza, e comprende sempre la programmazione della pulizia giornaliera delle camere, il controllo e smistamento della biancheria, la fornitura dei prodotti di consumo e dell’attrezzatura relativa e la programmazione della gestione delle pulizie periodiche “a fondo”. I prodotti impiegati nelle operazioni di cleaning e igienizzazione da parte di Cegalin Group rientrano nelle tipologie approvate dal Ministero della Sanità. Vengono utilizzati solo prodotti all’avanguardia, in grado di offrire risultati ottimali nel rispetto della sicurezza dell’operatore e dell’ambiente. Le attrezzature e i macchinari sono rigorosamente conformi alle norme della buona tecnica (CEI) e in regola con le norme vigenti in materia di prevenzione infortuni come

previsto dal D.L. 81/08. In questa logica, Cegalin Group ha avviato con successo anche un percorso di formazione del personale. Lo staff dedicato deve acquisire competenze sempre più tecniche e professionali, specializzarsi ed essere in grado di rispondere a esigenze che fino a qualche anno fa non esistevano. Ecco perché Cegalin Group ha come obiettivo principe creare un forte legame di condivisione con gli hotel, in grado di ottimizzarne risorse e qualità, incrementando la competitività dell’interna struttura. Molti i progetti e gli obiettivi per il futuro, tra cui un’importante novità anticipata da Pegoraro: «Il mercato è in costante trasformazione, con una richiesta di servizi sempre più articolata. È nostro dovere cercare di anticipare le richieste e soddisfare i nostri clienti, per questo a breve sarà inserita la linea cortesia nel costo camera». Un servizio sempre più integrato, una politica vincente che il gruppo Cegalin sta portando avanti già con importanti consensi da parte del mercato e della clientela. C.C.

Cegalin Milano Corso Buenos Aires 43 - Tel. 0254019880

Cegalin Roma Via del Pianeta Giove 64 - Tel. 065203265

Cegalin Veneto Via Divisione Folgore 7/C - Tel. 0444924955 4 2014

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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

Energy T.I. diventa Group Non solo gas. La nuova vision della holding Energy T.I. Group è puntare all’ampliamento dell’offerta energetica, affiancando al gas naturale l’offerta nei settori dell’energia elettrica, del teleriscaldamento e del fotovoltaico

Con la sua presenza in Italia, in Francia e in Svizzera, Energy T.I. Group è diventata in breve tempo la sintesi tra internazionalizzazione, solidità e prospettive di sviluppo, sempre nel rispetto dell’eco-sostenibilità. Il suo costante riposizionamento sul mercato è il risultato di un ricco patrimonio di conoscenze e di competenze tecniche e manageriali e di un impegno a fornire da sempre un servizio d’eccellenza rispondendo alle esigenze del cliente. Tutti risultati possibili grazie a un efficace mo-

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dello di business diversificato nel panorama italiano ed europeo. Ma cosa s’intende per diversificazione del business? «La nostra attuale strategia», confermano gli amministratori delegati della Energy TI Group, Massimo Lazzaretto e Roberto Giuli, «vede l’entrata del gruppo industriale in una nuova linea di attività, caratterizzata da acquisizioni ed alleanze strategiche in settori paralleli. Una scelta che punta a limitare il rischio correlato alla vendita di solo gas naturale che spesso ha, per lo più, carattere stagionale o ciclico». Una svolta importante, che ha portato in breve tempo la holding a consolidarsi come un’azienda con dieci società di primo livello, tutte distribuite tra le città di Roma, Milano, Verona, Torino, Lamezia Terme per Italia, e a Parigi e Lugano per l’estero. «Da quando abbiamo iniziato ad oggi, sono cambiate molte cose», prosegue il numero uno della società Roberto Giuli, «la trasformazione in holding rappresenta una grande evoluzione, dalla diversificazione dell’offerta energetica all’ampliamento delle risorse umane, dal rafforzamento del brand al diverso posi-


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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ EnErGy T.I. FrancE: un nuovo opEraTorE sul mErcaTo FrancEsE Energy T.I. France è stata presentata ufficialmente a febbraio scorso agli stakeholder e alla stampa. Obiettivo principale le grandi potenzialità dei grandi e piccoli consumatori commerciali di gas naturale con un consumo annuo di gas tra 20 MWh (commercianti, locali di piccole imprese) e 5 GWh (grandi caldaie, e processi industriali). Anche l’idea di sviluppo del business studiato per il mercato francese sarà basato sulla forte rilevanza di un’offerta a prezzi fissi per 2 anni a tariffe regolate da GDF Suez. Ambiziosi sono i risultati a lungo termine della politica commerciale, come conferma il presidente della società Pironnet: Entro il 2014 è previsto un ulteriore ampliamento del mercato con un potenziamento dell’offerta di energia elettrica che nel 2015 potrebbe garantire l’ingresso nel retail.

zionamento territoriale con l’apertura di nuove sedi». Energy T.I. Group è attiva, attraverso le sue controllate CNE e LUX, nella vendita di gas naturale ai clienti finali. In Svizzera, invece, opera dal 2012 la Energy T.I. Suisse: trading e commercializzazione all’ingrosso di gas naturale sono la mission della società con base a Lugano. Per la Francia, a Parigi, c’è Energy T.I. France, recentemente inaugurata, che ha ricevuto lo scorso autunno l’autorizzazione alla vendita di gas sul territorio dal Ministero dell’Economia francese, e che ha tra le sue priorità la vendita di gas naturale a clienti industriali e retail. Energy Farm è invece posizionata sulla progettazione, costruzione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Accanto alla Farm, c’è Pegason Gas & Power SpA, che esegue operazioni di acquisto e vendita di gas naturale sul mercato upstream. Sul segmento della cogenerazione si posiziona invece la Luvika, una holding finanziaria co-partecipata da Energy T.I. Group S.p.A., e la Schneider Industrie S.p.A., che ha come attività proprio la progettazione, l’installazione e la gestione di grandi impianti di cogenerazione con annesse reti di riscaldamento urbano. La TEC è una società che opera nel settore dell’energia con particolare riguardo alla progettazione, costruzione, messa in servizio e manutenzione di impianti di cogenerazione alimentati da fonti rinnovabili o tradizionali. L’innovazione tecnologica di TEC trova in Energy T.I. Group il suo partner ideale sia dal punto di vista commerciale che di supporto logistico.

Parte del Gruppo sono anche Cne Gas & Power Europa e Lux Gas &Power Italia, due novità nel mercato energetico italiano: la prima è un gas player di caratura internazionale dedicato al segmento dei clienti finali industriali; la seconda è dedicata al segmento dei clienti finali retail e small business. Ancora, la Nord Energia, new entry nel mondo Energy T.I., ma realtà consolidata nel campo energetico. Neonata della holding, la Energy Technology copre il segmento della ricerca e dello sviluppo nel settore energetico e ambientale, grazie ad un team di professionisti impegnati in molteplici servizi: dalla consulenza scientifica e tecnologica alla progettazione nel settore. «Il percorso compiuto fino ad oggi», conclude Roberto Giuli, «è per noi significativo e rilevante, risultato di un tenace spirito imprenditoriale che, anche in periodi particolarmente difficili, non ci ha mai abbandonato. Dinamismo e identità sono le nostre parole d’ordine, individuando opportunità economiche e sviluppando nuove idee per un business moderno, alla nostra portata». c.c.

A destra, il presidente della Energy T.I. France, Jean Marie Pironnet e a sinistra l’amministratore delegato Roberto Giuli in occasione della presentazione alla stampa francese della società il 12 febbraio 2014

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51 Lapini (Top Quality)_Layout 1 13/05/14 09.29 Pagina 160

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

Franco Lapini Da oltre cinquant’anni il laboratorio di argenteria fiorentino realizza preziose creazioni dal design classico e raffinato. Una particolare linea dedicata all’hôtellerie è nata per impreziosire alberghi e ristoranti con un tocco di classe e con l’eccellenza dell’alta qualità

Una vera e propria “fabbrica del bello”, dove la preziosità e l’eleganza delle lavorazioni fanno di ogni creazione un oggetto raffinato e di pregio. Forte di un’esperienza lunga ormai mezzo secolo, il laboratorio di argenteria Franco Lapini produce candelieri, centri tavola, tavolini, vassoi e altri oggetti in argento, tutti rigorosamente realizzati a mano nel rispetto degli antichi sistemi di lavorazione del XV secolo. L’attività dell’azienda inizia negli anni Sessanta, grazie al fondatore Franco Lapini che, dopo aver frequentato l’Istituto d’arte di Porta Romana e Botteghe Scuola a Firenze, apre un suo laboratorio e co-

mincia a ideare e modellare oggetti su proprio disegno creando la linea “Franco Lapini”. I materiali usati si distinguono per l’elevata qualità: la collezione in argento “fatto a mano” è prodotta in prezioso argento massiccio 925/1000 e gli articoli silver plated 999/1000 sono creati con un sistema di elettro-placcatura che gli conferisce una qualità costante nel tempo, in grado di rispondere alle diverse necessità della clientela, dall’uso privato al professionale.

La collezione Hotelleria Proprio per soddisare le esigenze del settore dell’hôtellerie è nata la collezione Hotelleria, ispirata ai sontuosi banchetti del Cinquecento fiorentino. La linea comprende vassoi portavivande, carrelli per il ser-

vizio, porta caviale, centritavola, fruttiere, candelieri e molti altri preziosi pezzi pensati apprositamente per raffinati alberghi, ristoranti e ville. Una perfetta sinergia di idee, design e abilità artigianale che dona agli oggetti prodotti bellezza e funzionalità al tempo stesso. Oltre alla linea dedicata al settore della ristorazione e dell’accoglienza, la ditta Franco Lapini ha sviluppato altre tre collezioni: Argenteria, fatta interamente a mano in argento massiccio; Interior, dedicata ad arricchire l’ambiente con complementi di arredo realizzati con materiali preziosi, argentati e decorati; e Medio Oriente, ispirata ai colori e alle forme di questi luoghi. Gli oggetti realizzati dal laboratorio sono venduti in molti paesi in Europa e oltreoceano: a garanzia della loro autenticità sono firmati e protetti da copyright internazionale. Elena Corti

Franco Lapini Via Grosseto 7 - 50142 Firenze Tel. 0557325558 fax 055 4644139 www.francolapini.it info@francolapini.it

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Abbonamento MM 2014_Layout 1 26/03/14 15.29 Pagina 1

MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Abbonamento annuale al costo di soli 30 euro Incluso supplemento annuale a Master Meeting “Guida Excellent” e spese di spedizione Per abbonarsi: • effettuare un versamento tramite bollettino postale sul c/c 55001911 intestato a: Communication Agency Int. Srl - via S. Simpliciano 4, 20121 Milano specificando nella causale: abbonamento annuale Master Meeting • fotocopiare e inviare per fax a Communication Agency, Milano

Master Meeting: Fax 02 863856..

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MI PIACE

Federico Francesco Ferrero

Viaggio e cibo, un binomio imprescindibile È dalla cucina di strada, viaggiando in giro per il mondo, che il vincitore della terza edizione di MasterChef, Federico Francesco Ferrero, trae le idee e i sapori per le sue creazioni culinarie

✒silvia Fissore

Il nuovo MasterChef d’Italia, Federico Francesco Ferrero è nato a Torino, dove vive ed esercita la professione di medico nutrizionista. Per Rizzoli, Ferrero ha pubblicato “Missione leggerezza”, disponibile anche in e-book. Le ricette raccolte sono state realizzate al ristorante La Credenza, di San Mauro Canavese (To), uno dei locali preferiti dall’autore

Sostenitore di una cucina in cui “il cibo può essere straordinariamente bello, sorprendentemente buono, ma ugualmente sano”, Federico Francesco Ferrero, torinese, classe 1973, dallo scorso 6 marzo è il nuovo Master Chef d’Italia. E se la tv ha già “sfornato”, è proprio il caso di dirlo, un nuovo personaggio, consacrandolo come il “geniale antipatico” di Master Chef, Federico ci racconta che in trasmissione è arrivato quasi per caso, così come la sua passione per i fornelli è nata spontaneamente, curiosando tra le pentole di nonna e mamma. Un’educazione culinaria, la sua, che Federico ha saputo conciliare perfettamente con la sua professione di medico nutrizionista. Parliamo di viaggi: in che modo e quanto hanno inciso suoi gusti a tavola? «I viaggi sono stati e continuano a essere una parte fondamentale nella mia formazione. La cucina è soprattutto memoria e il gusto si forma educando il palato proprio attraverso i vari sapori che si assaggiano nei paesi che si visitano. A chi non è capitato di associare un sapore a un luogo particolare?». Turismo e gastronomia, come vede questo binomio? «È imprescindibile. Ma il cibo non deve essere proposto in modo retorico. In Italia, per esempio, il turista

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non deve avere in mente solo pizza e spaghetti, ma calarsi nella cultura enogastronomica del nostro paese, che è ricchissima, e fare esperienze gustative diverse che lo inducano a tornare». Come medico nutrizionista, cosa consiglia di mangiare in viaggio? «La cucina di strada, quella tradizionale». Cosa non manca mai nella sua valigia? «Un barattolo di vetro nel quale raccolgo spezie comprate al mercato locale, oppure erbe raccolte lungo la strada. O, se sono al mare, il sale che fiorisce sugli scogli». Il suo viaggio ideale? «Di conoscenza. Non viaggio per vedere, ma per capire. Per entrare in contatto con le persone del posto, con la loro cultura e le loro abitudini. È in questo modo che formo la mia “memoria” culinaria». Il suo hotel tipo? «Una struttura raccolta, con poche stanze, atmosfera familiare e un servizio di livello, attento ai dettagli».

Quando è fuori casa, Federico Ferrero predilige gli hotel dall’atmosfera familiare, ma con un grande servizio. Nella foto l’Hotel Capo d’Africa


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MI PIACE

Come deve essere una camera di hotel per farla sentire a suo agio? «Intanto non devono esserci oggetti inutili. Quello che conta è la luminosità, una bella vista e la comodità. È importante che la camera sia funzionale, che abbia, per esempio, un armadio capiente, uno spazio pratico per sistemare valige e oggetti personali, e le luci nei punti giusti. Quale tra i Paesi visitati le ha lasciato un ricordo speciale? «La Grecia e in particolare le Cicladi dove torno ogni anno e soggiorno almeno un mese. Qui mi rigenero, recupero l’ancestralità delle abitudini, dei gusti e dei gesti quotidiani». Parlando della sua esperienza a MasterChef, può dirci chi è stato l’avversario che ha temuto di più? «Devo dire che è stata una gara in cui più che sugli avversari ero concentrato su me stesso. MasterChef è stato soprattutto un percorso di crescita personale e di riflessione sulla mia passione per la cucina. In questo senso l’aspetto puramente competitivo è passato in secondo piano». Come si è trovato con i tre giudici di MasterChef? «Nonostante la notorietà televisiva che li circonda hanno confermato di essere soprattutto tre grandi professionisti, molto seri e scrupolosi».

Ampia, luminosa, funzionale e possibilmente con una bella vista. È questo il tipo di camera che il campione di MasterChef ama trovare in hotel. Nella foto la Casa sull’Albero di Malgrate (Lecco)

Cosa ricorda di ognuno? «Barberi è un grandissimo palato. Cracco è genialità e creatività. Bastianich rappresenta una visione della cucina proiettata al futuro». Quale è stato il momento più difficile della gara? «La prova in cui ho avuto solo trenta minuti per preparare il mio piatto. La cucina, infatti, ha bisogno di tempo. In questo caso, invece, l’obiettivo era la velocità». Quale sarà la meta del suo prossimo viaggio? «L’Oriente, la Cina. O meglio ciò che ancora rimane di questa cultura millenaria prima che venga completamente spazzata via dalla modernità e dalla globalizzazione». ■

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NUOVI SCENARI

La sharing economy

e il nuovo modo di viaggiare Si sta affermando sempre più un nuovo stile di vita basato sulla condivisione. È lo sharing economy: una vera spinta dal basso che porta le persone ad organizzarsi per scambiarsi beni e servizi sfruttando le potenzialità della rete

✒a cura di Tiziana Conte

La sharing economy segna il passaggio dalla proprietà all’accesso, rompe gli schemi, diffonde e moltiplica le possibilità reali grazie alle connessioni virtuali

Un modello che, complice la crisi economica, ha già cambiato il modo di viaggiare di molte persone. Basti pensare al couchsurfing che consente di girare il mondo dormendo gratis da chiunque offra l’ospitalità o al carpooling per condividere la macchina abbattendo i costi. C’è addirittura chi pensa che il viaggiatore del futuro non comprerà più niente. «Le nuove generazioni non vogliono esperienze di viaggio preconfezionate, vogliono essere viaggiatori, non turisti. E gli interessa costruire un’esperienza insieme alle

«Il viaggiatore del futuro? Non più acquirente, ma solo fruitore di esperienze, interessato a vivere la realtà del luogo a 360 gradi»

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persone e ai luoghi che visitano, contribuendo alla vita reale delle comunità, non limitandosi a osservarla dall’esterno», ci dice l’esperto di sharing economy Neal Gorenflo (a sin.), co-fondatore ed editore di Shareable Magazine. Ecco spiegato il successo, per esempio, di Airbnb che consente di affittare un posto letto nelle case di privati per vivere in maniera più autentica i luoghi che si visitano. Secondo dati aggiornati allo scorso novembre, le persone che hanno alloggiato in Italia utilizzando il sito di scambio case Airbnb, sono aumentate del 280%, mentre gli alloggi disponibili sono cresciuti in un anno del 110%. Sono sempre di più coloro che vogliono conoscere le comunità che visitano per vivere proprio come loro. Bisogna quindi che gli


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NUOVI SCENARI

operatori del turismo se ne facciano una ragione e si preparino ad accogliere questa nuova generazione di viaggiatori. Per esempio gli albergatori, secondo Gorenflo, «devono lavorare con i professionisti locali trovando soluzioni che possano mettere i loro ospiti in condizioni di entrare in relazione con gli abitanti del luogo ma devono anche trasformare gli hotel in veri e propri luoghi d’incontro tra viaggiatori e popolazione locale».

Il Sacro Graal del turismo Philip Wolf (foto a destra), fondatore di PhoCusWright, una delle più importanti società americane di ricerca e consulenza turistica, precisa che «chi lavora nel business dei viaggi non potrà trascurare la sharing economy, proprio come nel ’95 4 2014

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NUOVI SCENARI «Per stare al passo con i tempi, gli albergatori dovranno trasformare sempre più i loro hotel in autentici spazi di incontro tra turisti e persone del posto».

Il Sacro Graal del turismo è riassunto dalle tre azioni fondamentali del cliente: scegliere, acquistare, condividere

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non si poteva ignorare il web». Ovviamente un ruolo fondamentale della nuova strategia commerciale nel travel 2.0 è come sempre la tecnologia. In questo senso, per Wolf, il Mobile diventerà sempre più determinante per capire dove siamo (il mapping); per prenotare in tempo reale e anche last minute e per ottenere una tariffazione mirata. «Il Mobile sa chi sei, dove sei, cosa ti piace; inoltre può farti fare alcune attività e mostrarti cosa puoi fare: sarà quindi sempre più importante nel futuro per progettare viaggi». Il Sacro Graal del turismo, per Philip Wolf, è riassunto dalle tre azioni fondamentali del cliente: scegliere, acquistare, condividere. E sa-

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ranno la trasparenza e la condivisione le forze motrici del turismo del futuro. «L’evoluzione della tecnologia ha permesso in primo luogo ai programmatori di condividere il codice (Linux), alle persone di condividere la loro vita (Facebook) e le proprie esperienze (YouTube). L’attuale fase di “sharing economy” è dedicata alle attività. Oltre a quelli già citati, sono tanti i marchi che si sono affermati: RelayRides, DriveNow, Lyft, TaxiMagic, SideCar, AutoShare, SnappCar, DuckSeat, HomeAway, FlipKey, HouseTrip, 9Flats, ParkAtMyHouse, ParkPlease. E la lista cresce di giorno in giorno. Tra le nuove realtà emerge Gnammo: la community dove il cibo diventa esperienza social, strumento di conoscenza e scoperta reci-


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NUOVI SCENARI

proca fra persone sconosciute che s’incontrano a tavola. «Il portale permette, previo iscrizione, di organizzare un evento culinario mettendo alla prova la propria abilità ai fornelli o di parteciparvi», spiega Gian Luca Ranno (sopra), Ceo e fondatore di Gnammo precisando che «gli incontri possono essere in case private ma anche in locali o ristoranti e la registrazione è gratuita sia per i cuochi – che possono essere privati o personal chef – sia per gli gnammers che sul portale potranno scegliere (in base alla città, al co-

sto, allo chef) l’evento a cui intendono partecipare pagando la cifra richiesta con carta di credito. «Lo scopo è creare l’occasione per uscire dalla Rete e riprendere ad interagire nel mondo reale», precisa Ranno. I primi eventi sono stati organizzati da Gnammo da giugno dell’anno scorso e da allora è stato tutto un crescendo.

L’esempio di Marriott Le persone hanno imparato a barattare tempo, oggetti, competenze ma, soprattutto, servizi. In tempi di crisi, le aziende non possono esimersi dall’accostare alla propria attività commerciale forme di condivisione che vadano incontro alle esigenze degli individui. «La sharing economy segna il passaggio dalla proprietà all’accesso, rompe gli schemi, diffonde, moltiplica le possibilità reali grazie alle connessioni virtuali ed è un fenomeno che avviene tra privati», precisa Miriam Bertoli (foto in basso), formatrice e consulente di marketing digitale ch esorta a guardare all’interessante esperimento della catena Marriott che in partnership con Work Space, la start up che affitta a tempo sale riunioni anche last minute, mette a disposizione dei co-workers (workspaceondemand.marriott.com) le sale “invendute” dei suoi alberghi raggiungendo, al contempo, l’obiettivo di impiegare spazi altrimenti non utilizzati e cogliere un’ulteriore opportunità di far conoscere i propri servizi. «È una modalità furba di sfruttare qualcosa che è inutilizzato», commenta Bertoli. ■

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COSTUME E SOCIETÀ

L’intelligenza degli

oggetti

Dal pallone smart alla pianta che parla e chiede più acqua, dallo spazzolino che controlla come ci laviamo i denti, al cuscino che monitora i cicli del nostro sonno. Fino alla tutina intelligente che misura temperatura, respiro e movimenti del bebè. Microchip e sensori inseriti negli oggetti di uso comune, anche in quelli più piccoli e ordinari, cambieranno le nostre vite. Ecco come

✒Cristina Piccinotti Telecomanderemo tutto via Internet. Più di quanto non facciamo già con computer, telefonini, tablet, in misura ancora relativa televisori e automobili. In un futuro molto vicino, una lunga serie di oggetti fin’ora inanimati acquisteranno voce e saranno abilitati alla trasmissione di informazioni grazie al web. E così lampadine, vestiti, braccialetti, elettrodomestici e tante altre cose ordinarie come calzini, occhiali, orologi e chi più ne ha più ne pensi (o ne indossi), con la semplice integrazione di un microchip, cambieranno la nostra vita.

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Non è il solito proclama dei visionari dell’hitech. È il futuro. E presto sarà una realtà alla portata di tutti. Le piante chiederanno di essere annaffiate o spostate perché prendono troppo sole. Lo spazzolino ci dirà se ci stiamo lavando bene i denti e su quale molare o incisivo conviene spazzolare di più per evitare carie. E ancora, il frigorifero leggerà i nostri sms e le lampadine potranno essere controllate, programmate e regolate senza fili tramite un’app dal nostro smartphone. Persino i calzini, grazie ad un tessuto speciale che rileva la cadenza dei passi e la distribu-


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COSTUME E SOCIETÀ Da Lg a Samsung i grandi produttori di dispositivi elettronici commercializzeranno presto elettrodomestici intelligenti, capaci di riconoscere frasi semplici, di accendersi e spegnersi ubbidendo ad un sms o a un comando vocale d’affari pari a 1,9 miliardi di dollari. Cifre considerevoli, che stanno già facendo girare la testa ai grandi colossi dell’hitech.

zione del peso sul piede, mentre cammineremo ci “parleranno”, suggerendoci come meglio appoggiare il piede per evitare di prendere storte e farci male.

Sarà il boom dei microchip. Lecito chiedersi l’utilità di un esercito di minuscoli sensori intelligenti nella nostra vita quotidiana. Qualsiasi sia la risposta, nulla comunque frenerà la loro avanzata. Basti guardare alla tendenza già in atto nelle grandi aziende del settore tecnologico – Intel, Cisco, Lg e Samsung – che stanno investendo in maniera massiccia in ricerca e sviluppo di nuovi microchip. La società Cisco, per esempio, ha creato lo scorso ottobre una divisione specifica e prevede nei prossimi anni un incremento del mercato fino alla soglia dei 19 mila miliardi di dollari. E i dati del comparto parlano chiaro: la società di consulenza Gartner ha stimato che le cose connesse nel 2020 saranno 26 miliardi, rispetto alle 900 milioni del 2009, generando un giro

L’internet delle cose andrà ben oltre la quotidianità e le mura domestiche. Si estenderà al tessuto cittadino, producendo benefici sia per l’ambiente che per la socialità. Sono i cosiddetti smart territories, e il loro elenco è destinato ad aumentare: l’applicazione di adeguate tecnologie dell’informazione e della comunicazione su un territorio è in grado di migliorarne l’efficienza. Come? Abbattendo gli sprechi e dando una sforbiciata alla spesa pubblica. Il che significa maggiore competitività e minore consumo di risorse, ovvero risparmio energetico e conservazione delle risorse naturali. Un esempio su tutti è Barcellona, che ha già installato nelle condutture dell’acqua una rete di sensori in grado di individuare immediatamente i guasti. Così facendo, i contribuenti risparmiano in manutenzione circa 3,1 miliardi di dollari l’anno. E poi San Paolo e Pechino dove con un sistema di sensori che dialoga con un ufficio di elaborazione dati, sono state dimezzate le perdite dello stesso liquido. Una «terza rivoluzione industriale». La definisce così il settimanale The Economist che prospetta l’ingresso di soluzioni basate sul web anche nelle fabbriche: catene di montaggio controllabili a distanza per intervenire in maniera immediata se qualcosa si inceppa; reti di sensori che analizzano i flussi, minimizzano gli sprechi e ottimizzano la logistica; robot che, quando è possibile, fanno il lavoro dell’uomo. I risultati maggiori, secondo le proiezioni degli analisti, si potranno però avere sul sistema sanitario: i medici, grazie a indumenti oppure orologi che misurano i parametri vitali e altri indicatori generali di salute dei loro pazienti, potranno monitorarne lo stato di salute in maniera costante, riducendo le emergenze e l’incidenza dei costi. Ma la privacy? «L’internet delle cose è terribilmente insicuro», titola un articolo 4 2014

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COSTUME E SOCIETÀ TuTTo in un sensore

Flower Power by Parrot è il microchip che inserito nel vaso farà parlare le nostre piante: collegato allo smartphone, attraverso un’app ci terrà costantemente aggiornati sullo stato di salute dei nostri fiori, ortaggi e alberi che ci diranno se vogliono più acqua, o più luce

della rivista Wired, in cui si afferma che un oggetto con un chip al suo interno può diventare estremamente vulnerabile agli attacchi esterni. Gli hacker professionisti potrebbero prendere il controllo della nostra auto, o entrare indisturbati nelle nostre case senza scassinarle insinuandosi nel sistema di controllo elettronico. Inoltre, addio privacy: la cosiddetta pubblicità in target che i grandi brand ci propinano esaminando i nostri “mi piace” su Facebook, le e-mail e i siti che visitiamo abitualmente diventerà sempre più virale, mirata. Fino a farsi ossessiva. Un sensore rivela che dormiamo male? Che appoggiamo in maniera sbagliata il piede sinistro? Che soffriamo di pressione alta? Ecco allora che il nostro smartphone ci suggerirà di provare una camomilla o un medicinale specifico per l’insonnia, ci indicherà il plantare o la calzature adatta a migliorare il nostro modo di camminare. E ancora, il sensore del frigorifero rivela che nella nostra scorta abituale non mancano mai alcuni alimenti? E quello dell’automobile che andiamo sempre nello stesso supermercato? Analizzando le nostre abitudini i guru del marketing potranno riservarci sconti e promozioni ad hoc, inducendoci all’acquisto – più o meno necessario – e fidelizzandoci al loro brand con un’offerta sempre più in linea con i nostri bisogni - e non bisogni -, di consumo.

Lumus Vision, compagnia israeliana ha lanciato al CES 2014 gli occhiali intelligenti con display VGA integrato nella lente. Riusciranno a spodestare i Google Glasses?

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i più divertenti: Flower Power di Parrot è un microchip che inserito nella terra accanto a piante, fiori, ortaggi e alberi darà voce a madre natura; i sensori nello spazzolino Kolibree inviano allo smartphone informazioni sul modo di lavarci i denti, consigliandoci come e dove spazzolare per evitare carie; Fitbark si collega al collare del nostro amico a quattro zampe e ci dice se si muove durante la notte e se dorme abbastanza; la Cabina Fotografica 3D di 3D Systems permetterà di scattare una foto del proprio volto e, dopo aver scelto l’acconciatura e il vestito che più ci va, stampa un “selfie” 3D; elektra nails, ovvero unghie artificiali che conducono l’elettricità e consentono ance a chi non vuole rinunciare ad una manicure perfetta di utilizzare gli schermi touch. La tecnologia che si indossa: i calzini sensoria Fitness della Heapsylon sono in un tessuto speciale che rileva la cadenza dei passi e la distribuzione del peso sul piede mentre si cammina o si corre; Mimo è un sensore integrato in una tutina che registra tutti i parametri del bebè e trasmette le info sullo smatphone; spree è una fascia per la testa che traccia battito cardiaco, temperatura corporea e movimento; June di Netatmo è un accessorio in grado di analizzare la quantità di raggi UVA ricevuta e consigliare quale protezione usare; PrioVrT è un sistema di sensori da sistemare su braccia e gambe per giocare in prima persona al proprio sparatutto preferito. i chip che facilitano la vita: grazie al sistema HomeChat di Lg sarà possibile controllare gli elettrodomestici con un sms; le lampadine a Led WeeMo smart della Bekin si controllano con un’app; iGrill mini di iDevices misura a quanti gradi cuociono i cibi, mentre l’app fornisce consigli sulla temperatura ideale e permette di non bruciare nulla; gli occhiali intelligenti Lumus Vision hanno un display VGA (che presto diventerà HD) integrato nella lente; il termostato smart di nest, azienda comprata da Google per 3.2 miliardi di dollari, si comanda con un’app, memorizza la temperatura gradita e si programma da solo.

“Mi misuro quindi sono”. L’internet delle cose controllerà le nostre vite. Si chiama Quantified Self e significa “mi misuro, quindi sono” la filosofia di vita che nasce nel 2007 come piccola follia di un gruppo di geni, geek e matematici un po’ stram-


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COSTUME E SOCIETÀ Sensoria rileva dati e informazioni mentre camminiamo o corriamo e ci suggerisce come meglio appoggiare il piede per evitare di prendere storte e farci male memorizzando le nostre performance

palati della Silicon Valley. In pochi anni la “quantificazione del sé” ha contagiato tutti, anche i cittadini comuni, diventando per molti un’abitudine al limite dell’ossessione. Sempre più persone misurano e registrano tutto ciò che fanno nel corso della giornata, comprese le attività più inutili: dagli espressi bevuti quotidianamente alle calorie consumate, dalle e-mail inviate e ricevute ai passi compiuti in una giornata e in media in un periodo. E poi pressione arteriosa, battiti cardiaci, ore dormite, gradini saliti e scesi, grassi nel sangue... Il tutto rilevato da braccialetti, orologi, fasce per la testa, per le braccia e il torace, per la vita e le gambe, così come spille, sensori di ogni tipo, smart ring (ovvero anelli con display per le notifiche). A preoccupare di più gli psicologi sono proprio gli effetti che la “tecnologia indossabile” avrà sugli utilizzatori più accaniti. E dopo la misurazione, la condivisione: in tempo reale su iPod, smartphone e avanzatissimi processori che permettono di comunicare al community virtuale dei social network le proprie performance, obiettivi raggiunti, miglioramenti, peggioramenti. È il lifelogging, e trasforma chiunque in attore protagonista nel web. Quali conseguenze un abuso di questa tendenza alla quantificazione di sé avrà sulla salute mentale degli utilizzatori più accaniti non è ancora chiaro, ma il progredire delle nuove tecnologie indossabili e l’accessibilità d’acquisto di sensori, chip e applicazioni che nascono come funghi certamente rischia di trasformare il Quantified Self in una vera e propria mania collettiva. Sul fronte degli psicologi è la volontà di controllo di se stessi la ragione principale che spinge a quantificare. Come se, misurandosi, il soggetto si senta padrone del proprio destino in un periodo, come il nostro, contrassegnato dall’incertezza. Per alcuni coach, invece, la misurazione di sé è vista come uno stimolo costante verso il miglioramento continuo e potrebbe portare al raggiungi-

nerD, GeeK o KeeG? Una volta erano i Nerd. Manici della tecnologia un po’ anni ‘80, poco inseriti socialmente, amanti della programmazione e affascinati dai gadget tecnologici. Sono più Android (iani) che Apple(iani). Poi sono arrivati i cugini Geek, appassionati di tecnologia quanto i Nerd, ma un po’ più “fighi”: aspetto meno pallido, senza i classici occhiali con la montatura nera e lo scotch tra le lenti, utilizzatori di Facebook, Twitter, etc... I Geek sono più integrati socialmente. Fino agli ultimi arrivati, i Keeg (geek scritto al contrario), odiati dai due precedenti sono i nuovi utenti informatici, quelli del “io sì che ne so”, con un sacco di amici su Facebook e i propri post sempre pieni di like... In termini di conoscenza informatica sanno poco o nulla – basta chiedere loro se hanno mai formattato l’hard disk perché lo stacker lo rallentava –, ma sono surfer professionisti e sempre up-date.

mento di obiettivi sempre più alti. Dal punto di vista pratico, il ritorno positivo del Quantified self sull’individuo è ancora un’incognita. In particolare, negli Stati Uniti, dove i datori di lavoro pagano l’assicurazione sanitaria ai propri dipendenti in relazione alle caratteristiche personali: oltre all’età, alla predisposizione alle malattie e allo stato di salute generale, i datori di lavoro potranno utilizzare come parametri di selezione anche le misurazioni fatte dall’individuo stesso, prediligendo quelli che hanno una corretta alimentazione, uno stile di vita sano, che svolgono attività fisica in maniera costante. Per questi, infatti, il prezzo dell’assicurazione sarà più basso rispetto a quello che dovrà pagare il titolare per dipendenti super nutriti, sedentari e con il colesterolo a mille. “Non fai almeno 10mila passi al giorno? Bevi troppi caffè? Fumi, hai la pressione alta, soffri di insonnia? Per queste ragioni, abbiamo valutato che non sei adatto per lavorare con noi”. ■

Heapsylon è un chip “indossabile” in grado di parametrare qualsiasi attività umana: battito cardiaco, pressione sanguigna, calorie bruciate durante la sessione di allenamento

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Convegni

a Utrecht

Una città a misura d’uomo, con numerose attrattive storico-artistiche, hotel, sedi congressuali di alto livello, ottimi ristoranti, e un pittoresco centro storico circondato dall’acqua, ad appena mezz’ora di treno da Amsterdam. Per assaporare l’atmosfera di un’Olanda meno nota, ma non per questo meno appealing

✒Leonardo Felician L’Olanda è un paese ideale per organizzare meeting ed eventi: facile da raggiungere dall’Italia anche con comodi voli low cost, organizzata ed efficiente, non troppo fredda d’inverno e non troppo calda d’estate, sufficientemente piccola per avere tutto a portata di mano senza lunghi spostamenti, presenta città del massimo interesse e strutture d’accoglienza

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all’altezza delle aspettative, perché la vocazione turistica fa parte del piano di investimento e di sviluppo dell’economia del Paese. Amsterdam naturalmente è la città più nota, ma proprio per questo a volte inflazionata, nel senso che è già ben conosciuta e peraltro molto amata dai turisti italiani che la visitano in tutte le stagioni.


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Un’idea un po’ più originale per la location di un evento è di prendere il treno, con gli efficienti e comodi servizi di trasporto olandesi, che partono proprio al piano di sotto dell’aeroporto internazionale di Schijphol, e raggiungere una della numerose città storiche del Paese: ci si troverà così in un’Olanda non ancora invasa dai turisti, più autentica, meno da cartolina, dove si potrà godere la storia e la cultura del luogo senza essere intruppati in disordinate comitive di varie nazionalità. Utrecht si trova a solo mezz’ora di treno da Amsterdam: è una città dalla lunga storia, dapprima accampamento, poi castello di origine romana a difesa di un passaggio su un braccio del Reno (Ultrajectum,

da cui il nome attuale), poi principale città olandese e centro di diffusione della religione cattolica nel Paese a partire dal VII secolo. Qui fu fondata la seconda università dei Paesi Bassi e il primato economico e culturale fu mantenuto fino al XVI secolo, quando la Riforma investì le province olandesi. Ancora a inizio ’700 la città ebbe rilevanza storica con la firma del celebre trattato di Utrecht del 1713 che pose fine alla lunga guerra di successione spagnola e che viene considerato il primo trattato europeo “globale”. L’irresistibile ascesa di Amsterdam legata ai traffici marittimi la relegò poi nel ruolo di città di provincia, oggi con 300.000 abitanti, ma al tempo stesso fu la sua fortuna perché preservò l’intero centro storico dalla rivoluzione architettonica dei secoli moderni: oggi si presenta con un aspetto rinascimentale quasi intatto, punteggiato di chiese e campanili, dove è piacevole passeggiare di giorno e di sera, alla luce di alcune artistiche installazioni luminose che formano un percorso permanente, illuminato dal tramonto alla mezzanotte, denominato Trajectum Lumen che permette di toccare tutti i punti più suggestivi della città.

A sinistra, il centro di Utrecht sul canale Oude Gracht. Qui sopra, Trajectum Lumen Illuminazione in Notturna

Il centro storico Il nucleo storico, un tempo racchiuso da bastioni di difesa, in parte ancora visibili, è stato poi contornato da un canale di nome Singel, come ad Amsterdam: una parte di esso, interrata per ragioni di circolazione nei pressi della stazione ferroviaria, è in corso di recupero per ricostruire l’intera atmosfera del piccolo centro storico quasi tutto pedonale contornato dalle ac4 2013

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Sopra, il chiostro della Domkerk. In basso, la Paushuize palazzo fatto erigere nel 1517 da Papa Adriano VI

que. Gran parte della riva del Singel è adibita a passeggiata alberata e parco cittadino: non è raro vedere i locali fare jogging o pedalare in bicicletta, mezzo di trasporto di elezione per gli olandesi. Oltre a questo, il centro è tagliato in due da un altro canale più vecchio, chiamato Oude Gracht: lungo le sue due rive si allineano le tipiche case strette olandesi dai tetti a punta, basse a Utrecht rispetto alle alte facciate di Amsterdam: il modo migliore per vederle è dall’acqua, con un giro in barca oppure nella stagione estiva noleggiando una canoa, un kayak o un pedalò. Girare a piedi tra i negozi di antichità, i bar e i locali del centro, spesso affacciati sull’acqua, è un’esperienza gradevole: ci si imbatte in larghe piazze e chiese antiche, costruzioni del ’600, silenziosi spazi alberati. Il centro della città coincide con la Domtoren, torre della cattedrale che è un po’ il simbolo della città. È alta 112 metri, a pianta quadrata con tre corpi che

si restringono man mano che si sale ed è naturalmente il punto panoramico migliore per chi si sente di affrontare i suoi 465 scalini. La torre campanaria è curiosamente staccata dalla Domkerk, la grande cattedrale gotica protestante che doveva essere nei piani il transetto di una chiesa più grande, un po’ come l’odierno Duomo di Siena. Di chiese da vedere ce ne sono parecchie altre, come la chiesa romanica di San Giovanni (Sint Janskerk), davanti alla quale di sabato mattina si tiene un coloratissimo mercato dei fiori. Un altro edificio degno di nota che si trova nel centro storico è la Paushuize, che

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ricorda Adriano VI, l’ultimo Papa non italiano fino al pontificato di Karol Woytila, da cui il nome che significa appunto “casa del Papa”. Nativo di Utrecht, Adriano VI volle farsi costruire nel 1517, mentre era a Roma, un imponente edificio rinascimentale secondo i gusti dell’epoca in Italia, molto diversi dall’architettura dei Paesi Bassi, ma non ebbe mai modo di vederlo, perché morì dopo poco tempo, probabilmente avvelenato. Nella piazza del Duomo, a fianco del romantico chiostro gotico, c’è la sede monumentale dell’università, le cui facoltà sono poi sparse in tutta la città: anche questo dà un’atmosfe-

ra animata e giovane a Utrecht, con un gran numero di studenti a tutte le ore del giorno in giro a piedi o in bicicletta. Vista la sua storia antica, Utrecht possiede parecchi musei interessanti da visitare, a partire dal Centraal Museum dedicato alla storia bimillenaria della città con collezioni di arte antica e moderna, nonché arte applicata. Visto il numero di chiese e la storia legata alla diffusione di due grandi religioni, il cattolicesimo e il protestantesimo, non sorprende che il museo di arte sacra, negli spazi suggestivi del convento di Santa Caterina (Catharijneconvent) costruito nel ’400, raccolga

La cattedrale gotica di Utrecht

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Le banchine dell’Oude Gracht. In basso, Organetti meccanici allo Spelklok Museum

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una delle più ricche collezioni di ori e argenti del Paese. Il museo più inusuale è però lo Speelklok Museum, che espone soltanto strumenti musicali automatici: la collezione di organetti e carillon d’epoca, alcuni vecchi di secoli, incredibilmente

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ingegnosi e ancora funzionanti permette anche di sentirli all’opera. Alcuni grandi organetti con musiche eseguite da rulli di schede perforate arredavano i locali da ballo fino all’avvento dei primi dischi grammofonici.


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Per il Mice Dotata di buone strutture ricettive e di diversi ottimi ristoranti, Utrecht nasconde un grande albergo carico di storia e ben attrezzato per l’attività congressuale. Il suo nome, Karel V, ricorda il Sacro Romano Impero e il suo imperatore Carlo V molto legato alle province olandesi che a Utrecht si recò più di una volta. Il palazzo che lo ospita ha una bianca facciata monumentale ottocentesca, a tre piani con timpano triangolare e una grande hall: sul fianco si apre un edificio più moderno, che insieme delimita sul retro un vasto giardino verde, proprio a ridosso del centro storico. L’origine del palazzo si nota meglio sul retro, dove è rimasta la sala capitolare dal tetto a gradoni dei cavalieri teutonici che proprio qui avevano sede per secoli. Dopo un lungo periodo in cui fu usato come ospedale militare, è stato ristrutturato e trasformato in hotel a 5 stelle soltanto 15 anni fa. Le camere e suite di diverse categorie sono 121; c’è un ampio parcheggio sul davanti e una zona fitness nell’edificio separato più moderno. L’albergo ha una sala ristorante formale, con un grande caminetto d’epoca che reca le insegne di Carlo V, cui è intitolato: è usato anche per le prime colazioni a buffet. Dispone anche di una Birreria, di nome Goeie Louisa, con ingresso separato dal retro del complesso. Aperta anche al pubblico locale, che la frequenta volentieri d’estate per la sua ampia terrazza sul retro con i tavolini all’aperto, propone un menù Carolus di tre portate ciascuna abbinata a una raffinata scelta di vini. La birreria è formata da due stanzoni, la cucina e la sala, con ambiente informale da antica osteria, dai tavolini un po’ riservati e grandi piatti di peltro usati come sottopiatti. La stanza con la cucina a vista nel mezzo è ricoperta alle pareti da antiche piccole piastrelle bianche e blu. I tavoli sono illuminati da candele. La sala di fronte è più tranquilla, silenziosa, un po’ più formale, arredata con grandi tavolate in legno scuro. I coperti sono in tutto 86,

ma d’estate si può mangiare fuori, nell’ampio cortile recintato sotto la facciata intonacata dell’antico palazzo dei cavalieri. Lo chef stellato Michelin che sovraintende la cucina è l’olandese Vito Reekers. A disposizione per congressi, meeting, conferenze e matrimoni da 2 a 200 persone, ci sono 14 sale più gli spazi esterni e le terrazze: ogni sala porta il nome di un personaggio storico più o meno coevo a Carlo V. Si può tenere un seminario nella sala della torre dove il Comandante dei Cavalieri nascondeva i suoi documenti più riservati o nell’auditorium dove una volta dormivano i monaci oppure in una luminosa sala dal tetto in legno a botte rovesciata dove venivano istruiti i giovani cavalieri. La sala Maria d’Ungheria ha pavimenti in marmo, alto soffitto, lampadari a candeliere, grande caminetto e arazzi alle pareti. La sala Re Guglielmo I ha alte finestre e si affaccia sulla fontana esterna, permettendo di lavorare anche a porte aperte in estate e di servire l’aperitivo all’esterno presso la fontana. I giardini dell’albergo con ingresso dalla Springweg nel centro di Utrecht sono un luogo appartato e tranquillo, ideale per i break di lavoro. L’attività convegnistica solitamente è organizzata su misura, ma esistono anche package standard a prezzi speciali basati su una o due sessioni da mezza giornata ciascuna: sono sempre a disposizione proiettori, lavagne a fogli mobili, cancelleria, coffee break con caffè, tè, acqua minerale, bevande e pasticceria. ■

Hotel Karel V: la sala Maria di Ungheria. A sin. il Grand Restaurant Karel V

Ente per il Turismo Olandese: www.holland.com/it/turismo.htm Città di Utrecht: www.visit-utrecht.com Grand Hotel Karel V Geerebolwerk, 1 Utrecht (Olanda) Tel. 0031 302337524 - www.karelv.nl 4 2013

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