Master Meeting Italy's Best 9-10/2014

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MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO

Communication Agency Int. srl Anno XX - N. 9-10/2014 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00

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AD OGNI EVENTO LA SUA LOCATION:

GUIDA ALLA SCELTA DEI MIGLIORI SPAZI MEETING IN ITALIA IL VALORE DEL SAPERE INFORMALE IN AZIENDA 15 ANNI DI TURISMO NEL BELPAESE CONVENTION BUREAU. VALORE AGGIUNTO NON COMPRESO DA TUTTI

LUCA MIRABASSI STERNE INTERNATIONAL SPA Il made in Italy passa per il made in Umbria

ALESSANDRO MARCUCCI PINOLI ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL DI PESARO L’hôtelier con l’arte nel dna

Ezio Indiani Hotel Principe di Savoia

IL PRINCIPE E IL SUO FUTURO

PAOLA SCARPA GOOGLE ITALIA La mia vita multitasking tra Google e famiglia

GIOVANNI PEDONE LEE HECHT HARRISON/DBM Outplacement: qualcosa si muove




INDICE INSERZIONISTI Bettoja Hotels - Roma

Direttore Commerciale: Gerardo Forestiero

Blastness srl - La Spezia

Presidente: Andrea Delfini

Cantina Sociale Santadi - Santadi (Ca) Carlson Wagonlit Italia srl - Roma

Direttore: Raffaele Cani Head of Marketing & Communication, Italy: Sasa Carpaneda

www.cwt-meetings-events.it www.champagnemargueriteguyot.com tel. 0721 4421 www.edenviaggi.it Amministratore Delegato: Roberto Giuli www.energytigroup.it Direttore Generale: Aldo Werdin tel 0185 230666 www.excelsiorpalace.it Direttore: Bruno Campana tel 050 37031 www.grandhotelcontinental.it General Manager: Ezio Sacrini tel. 06 695201 www.grandhoteldelaminerve.com Direttore: Marco Migliaccio tel. 06 661028 www.hotelpamphili.com Ufficio Vendite Italia: tel. 02 69833000 iso.italy@hilton.com Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli tel. 0731 211079 www.wellnessfederico2.it Titolare: Silvia Dalla Bona tel. 0365 290588 www.savoypalace.it Direttore Commerciale: Pierantonio Pegoraro hotelvolver.com Direttore Commerciale: Gerardo Boschi tel. 0541 848711 www.indelb.com Direttore: Chilka Gangadhar www.indiatourismmilan.com Direttore: Daniele Farlotta tel. 392 9015153 www.lavoltadelvescovo.it Amministratore delegato: Gianluca Giglio www.nerohotels.com Resp. Marketing e Servizi N.T.V: Gianluca Pinto tel. 06 3636 italotreno.it Direttore: Robert Webber tel. 031 23391 www.palacehotel.it Direttore: Gino Marchionna tel. 0835 334358 www.palazzogattini.it Events Manager: Paola Tinti tel. 02 80287554 www.palazzomezzanotte.it Direttore Generale: Giuseppe Marchese tel 06 45661 www.palazzomontemartini.com Titolare: Martino Pedersoli tel. 02 48844854 www.pedersoli.com Responsabile Commerciale: Luca Palumbo tel. 0541 956499 www.rivieragolfresort.com Titolare: Roberto Necci tel. 06 4467215 www.robertonecci.it Executive Director of Sales&Communication: tel. 080 2255000 Elena Bruno www.sandomenicohotels.com Numero verde 800 232828 www.hotel.sky.it Responsabile Commerciale: Jaime Berria tel. 070 47405070 www.thotel.it Presidente: Enrico Pozzi tel. 0549 905302 www.titanka.com Direttore Commerciale: Antonino Russo tel. 081 3946700 www.towershotelsorrento.com Direttore: Fausto Simone tel. 02 305131 www.uptownpalace.com Sales Representative: Marta Inguscio tel. 0832 452447 www.vestashotels.it Direttore: Claudia Muscio tel. 035 587011 www.wintergarden-hotel.com

Champagne Marguerite Guyot - Damery (Fr) Eden Hotels & Resorts - Pesaro (Pu) Direttore Generale: Federica Arceci Energy Ti Group - Roma Excelsior Palace Hotel - Rapallo (Ge) Grand Hotel Continental - Tirrenia (Pi) Grand Hotel de la Minerve - Roma Green Park Hotel Pamphili - Roma Hhonors Hilton Worldwide Hotel Federico II - Jesi (An) Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs) Hotel Volver - Milano, Roma, Vicenza Indel B - Sant'Agata Feltria (Rn) India Tourism Milan - Milano La Volta del Vescovo - Piacenza Nero Hotel Group Nuovo Trasporto Viaggiatori - Roma Palace Hotel - Como Palazzo Gattini - Matera Palazzo Mezzanotte Congress Centre and Services - Milano Palazzo Montemartini - Roma Pedersoli - Assago (Mi) Riviera Golf Resort San Giovanni in Marignano (Bo) Roberto Necci - Roma San Domenico Hotels Savelletri di Fasano (Br) Sky TV T Hotel - Cagliari Titanka! Spa - Falciano (Rsm) Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast Castellammare di Stabia (Na) Uptown Palace - Milano Vestas Hotels&Resorts - Lecce Winter Garden Hotel - Grassobbio (Bg)

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tel. 800 860004 www.bettojahotels.it tel. 0187 599737 blastness.com www.cantinadisantadi.it

pag. 23 pag. 115 pag. 7 pag. 31 pag. 169 pag. 85 pag. 11-12 pag. 147 pag. 103 pag. 133 pag. 9 IV cop. pag. 87 pag. 129 pag. 99 pag. 35 pag. 143 pag. 59 pag. 109 III cop. pag. 57 pag. 151 pag. 3 pag. 37 pag. 45 pag. 47 II cop. pag. 149 pag. 5 pag. 89 pag. 105 pag. 145 pag. 131 pag. 153 pag. 33


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Cari lettori, oggi la sfida è dare una scossa al mercato domestico. Il ministro Franceschini ce la sta mettendo tutta, almeno sul fronte del turismo culturale. Le nuove regole sui musei con meno agevolazioni ma orari rimodulati e aperture promozionali sembrano aver dato ottimi frutti soprattutto perché, oltre ai grandi e consolidati poli museali, sono riuscite a rivitalizzare i poli minori. Ma nel complesso lo scenario resta a due velocità. Federturismo-Confindustria fa sapere che nel primo semestre del 2014, sono arrivati nel nostro Paese 35,6 milioni di stranieri (+2% su base annua) che, con una spesa pro capite di 414 euro, hanno generato un giro di affari di 14,7 miliardi di euro. I viaggi per vacanza/svago costituiscono la metà degli arrivi e il 60% della spesa, mentre alberghi e villaggi turistici si confermano la tipologia ricettiva privilegiata dal 53% degli stranieri con il 62% di spesa. Anche se provengono dal Centro Europa i 23 milioni di turisti stranieri in visita nel nostro Paese per una spesa di 7,9 miliardi di euro, il primato per spesa pro capite di 1100 euro rimane appannaggio di americani ed asiatici. Il punto resta la debolezza della domanda interna e il fatto che anche quest’anno, complice il maltempo e la crisi di redditi e consumi degli italiani, le famiglie abbiano razionalizzato ancora una volta il budget delle vacanze. Tutto ciò alimenta una corsa al ribasso che sta mettendo in difficoltà il settore. L’espansione delle attività abusive nel settore dei viaggi da parte di onlus, cral, associazioni culturali, religiose e sportive comporta un’evasione fiscale per centinaia di milioni di euro e la mancanza di coperture assicurative e di altre tutele per il consumatore, denuncia Assoviaggi-Confesercenti, a causa del mancato recepimento da parte delle Regioni degli articoli 4 e 5 del Codice del Turismo del 2011 (il primo stabilisce chi sono le imprese del turismo ed il secondo le regole per le associazioni e gli enti non professionali per operare) le attività abusive stanno provocando un danno erariale enorme allo Stato oltre ad eludere le tutele previste per i consumatori. Il ministro Franceschini ha avviato, per quanto di sua competenza, una riorganizzazione della governance con il commissaria-

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mento dell’Enit e la liquidazione di Promuovitalia, ma molto resta ancora da fare, razionalizzando la spesa e gli investimenti sull’estero. Nel Pd il confronto è aperto ma si delinea una convergenza di orientamenti. Il decreto Art Bonus rappresenta un primo passo fondamentale di una svolta nelle politiche per il turismo. «Per essere competitivi a livello internazionale serve, tuttavia, accelerare sulla strada indicata dal decreto e lavorare subito a una legge quadro del settore, in vista della riforma del titolo V della Costituzione», ha dichiarato Emma Petitti, deputata del Partito Democratico e componente dell’azienda Commissione Attività produttive della Camera. Non si tratta tuttavia – secondo Petitti, riferendosi ancora al decreto – che di un primo passo. «Ora occorre continuare sulla stessa strada impegnandosi in tempi rapidi per una vera riforma del titolo V. Porteremo per questo proposte concrete in Parlamento per cambiare la governance del turismo, rimettendola nella mani dello Stato, dopo gli eccessi federalisti, e tentare di superare il divario nella qualità del prodotto turistico tra le varie regioni italiane». Affermazioni importanti, ma vanno sostenute da un rilancio della domanda interna, altrimenti sarà difficile affrontare le sfide dei prossimi mesi. Sull’Expo del 2015 l’Italia si gioca la faccia come ha più volte affermato il premier Renzi. E si gioca anche una buona parte di competitività sullo scacchiere dell’industria turistica. Le iniziative si moltiplicano ma ancora c’è tanto da fare per raggiungere tutti gli obiettivi. Per l’Expo c’è bisogno di una mobilitazione di tutto il paese, per fugare le ombre e per valorizzare i punti di forza di una operazione che costituisce il progetto più importante dell’Italia negli ultimi anni. Dall’Expo il sistema turistico italiano deve uscire non solo rafforzato ma assai più competitivo e moderno. Deve uscire come un unico sistema che ha messo da parte i limiti e le contraddizioni del passato e si propone come un laboratorio d’avanguardia per gli altri paesi. Buona lettura

Mario Mancini


ph. ales&ales


SOMMARIO

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Indice

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Cari lettori

HOTEL&FINANZA

13

Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

COVER STORY

24

Ezio Indiani. Il Principe e il suo futuro

56 58 60 62 64 66 68

Atahotel Executive

70 72 74 76 78 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98

Forte Village

Atahotel Quark Ca’ Sagredo Hotel Centro Congressi Klima Hotel Milano Fiere Centro Congressi Sgr East End Studios Firenze Fiera

L’INCHIESTA

28

Outplacement. Qualcosa si muove

L’IMPRENDITORE DEL MESE

38

Luca Mirabassi. Il made in Italy passa per il made in Umbria

DONNE AL TOP

42

Paola Scarpa. La mia vita multitasking tra Google e famiglia

SPAZI MEETING: GUIDA ALLA SCELTA

48

A ciascun evento la sua location

SELECTED BY MM

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Abbazia di Spineto

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Grand Hotel Dino Grand Visconti Palace Hilton Worldwide Hotel Caesius Thermae&Spa Resort Hotel Parchi del Garda Masseria San Domenico Spa Thalasso&Golf Milan Marriott Hotel Rome Marriott Park Hotel Palace Hotel San Marino Terme e Grandi Alberghi Sirmione Verdura Golf&Spa Resort Villa Quaranta Park Hotel Villa Zerbo Grimaldi Forum Monaco


UN MEETING A ROMA?

UN’OASI VERDE NELLA CITTÀ ETERNA Vicino al Vaticano, collegato con tutta la città di Roma, il Green Park Hotel Pamphili offre camere confortevoli in un contesto di assoluto pregio naturalistico: un enorme parco privato. L’albergo ha un comodo ristorante, bar con veranda sul parco, una moderna palestra e quattro sale meeting perfettamente attrezzate per ogni tipo di convegno.

L.GO LORENZO MOSSA 4 00165 ROMA, ITALIA T +39 06 66 10 28 F +39 06 66 35 216 www.hotelpamphili.com info@gphotelpamphili.com

AULA MAGNA Una grande sala di 350mq per meeting fino a 250 persone; dotata di amplificazione, videoproiettore, audio registrazione, microfoni, Wi-Fi, 2 cabine di regia. La sala si trova al piano terra e gode di una bella luce naturale.

SALA PEGASO 80mq per accogliere fino a 75 persone. La sala è situata al primo piano ed è dotata di luce naturale. Con disposizione fissa a platea, è dotata di podio, cabina regia, Wi-Fi, amplificazione, videoproiettore.

SALA ROMANA La sala ha un’ampiezza di 50mq, si trova al terzo piano dell’edificio, con luce naturale. Dotata di tavolo ovale per lavori di gruppo, audiovisivi di base, Wi-Fi.

SALA CLARET Situata al piano terra, 50mq di superficie con luce naturale, è indicata per piccoli meeting con un massimo di 25 persone, attrezzata con audiovisivi di base, Wi-Fi.


SOMMARIO

I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

140

Alessandro Marcucci Pinoli. L’hôtelier con l’arte nel dna

SAI L’ULTIMA? RISORSA UOMO

100

142

Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità

Il valore del sapere informale in azienda

CAMERA CON VISTA - PROVATO PER VOI UNA METAFORA PER CRESCERE

108

156

Ville sull’Arno

Prendiamoci un caffè

LA SCELTA LA PAROLA AL FORMATORE

110

158

5 ragioni per scegliere il Lefay Resort&Spa

L’effetto Zeigarnik

LE LOCATION DI MM FINANCE CONFIDENTIAL

112

Politiche monetarie: austerity contro euforia

160 162

Hotel Diana Roof Garden Roma Palazzo di Varignana Resort & Spa

IL PARERE DEL LEGALE

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

114

164

Blastness Consulting ed Héra International insieme

166 168 170

Hotel Volver

Alberghi diffusi: il modello lombardo

SCENARI DEL TURISMO

116 120

15 anni di turismo in Italia

124 128 130 132 134

Business travel: cronache di un futuro passato

136

Euromic si unisce a IT&CM India 2014

Convention bureau. Valore aggiunto non da tutti compreso

Indel b. Flyingbar Simmons. Il letto? Un vero elemento di fidelizzazione

Strategica alleanza italo-cinese

MARKETING & COMUNICAZIONE

Bit 2015. Mice al centro

172

Investire nei social con ritorno

Btc 2014. Un evento sempre più internazionale Eibtm 2014. Ancora più smart e global connected

MICE DESTINATION

138

Croazia. Meta per eventi a “effetto wow”

LE VIE DELL’INCENTIVE

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Domenicana di Charme

186

In questo numero abbiamo parlato di...




Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

CUSTOMER CARE

L’ACCOGLIENZA CHE FA FINANZA HOTEL TRANSACTION

NON VENDERE! È IL MOMENTO DI COMPRARE SCENARI

“DILETTANTI” ALLA CONQUISTA DEI TURISTI RUSSI ITALIAN HOTEL MONITOR Il mercato da segni di lieve ripresa, registrando un incremento del R.O. sui primi due quadrimestri in ben 38 capoluoghi di provincia su 46 monitorati, con un dato medio nazionale che passa dal 63,2% del 2013 al 65,1% del 2014. A guidare la ripresa sono Como (+3,7%), Cagliari (+3,5%), Palermo (+3,4%), Napoli (+3,4%) e Milano (+3,1%).

L’IMPATTO DELLA SHARING ECONOMY SULL’HOTELLERIE

SITI DI RECENSIONI VERSUS HOTEL

Cresce la voglia di cercare alternative al tradizionale soggiorno in hotel. La formula di alloggio in affitto temporaneo piace soprattutto ai Millennials, nuova generazione di viaggiatori amanti delle proposte unconventional e no frills. Ma quello della condivisione di camere e stanze è un mercato che, per ora, galoppa, pericolosamente senza regole...

È sempre più compatto e pronto alla “guerra” il fronte degli operatori che si vedono “minacciati” dalle recensioni negative postate sui siti da ospiti scontenti (o presunti tali) in cambio di sconti, upgrading o gratuità. E, intanto, c’è chi, come Best Western, ha elaborato la sua personale strategia d’attacco


Editoriale di Aureliano Bonini*

L’accoglienza che fa Finanza L’

accoglienza è il primo pilastro per produrre reddito in un albergo di ottima fattura e posizione. Dopo mezzo secolo di lavoro non ho dubbi che un’accoglienza anonima, insignificante, omologata, a medio termine non consenta all’albergo strutturalmente migliore di pagare le rate dell’ipoteca, del mutuo o di garantire un ROI soddisfacente. Molti, troppi giovani albergatori credono che l’accoglienza tradizionale sia un ricordo del passato e che i clienti, entrando in albergo, vogliano poche storie, cerchino soluzioni rapide meglio se digitali, come andare in camera da soli e infilzare la scheda che fa risparmiare energia. Questa non è ospitalità. Ho dedicato la vita al restauro di formule di accoglienza classiche e più recentemente a cercare di nascondere le procedure digitali, a ripristinare il bon ton, a valorizzare l’utilizzo della voce nelle prenotazioni “al volo” e a raccomandare degli straordinari rapporti face-to face. L’obiettivo dei nostri discepoli receptionist è classico: benvenuto, sorridere guardando il cliente negli occhi, semplificare le procedure, le firme, le prese d’atto (che sono quasi sempre superflue), chiamare i clienti per cognome almeno 3 volte durante il processo di arrivo; quando il cliente è nuovo “accompagnamento in camera”. Burocrazia zero. Parecchi albergatori considerano superfluo accompagnare l’ospite che ha il trolley, dicono che non vuole dare mance e preferisce fare da solo. Non è vero, ma è una buona scusa per risparmiare un dipendente. Dopo sette anni di crisi, l’entusiasmo degli albergatori non c’è, e più durerà il ciclo di recessione e stagnazione più i turisti risulteranno disorientati, diffidenti, sospettosi verso chi, senza guardarti in faccia, impone di firmare fogli incomprensibili, consegnare documenti e carte di credito per ottenere il surrogato di una chiave. I turisti subiscono ma si ricordano. Ci sono hotel a 5 stelle affiliati a importanti catena internazionali che all’arrivo ti costringono ad accreditarti con delle modalità assurde, pignole e proterve. Nessuno al mondo se non un “orso” introverso può volere un’accoglienza senza sguardi amichevoli, senza ringraziamenti per avere portato il proprio denaro in quell’albergo anziché in un altro. Se l’accoglienza richiede 5 minuti di verifiche video e di indagini del tipo chi sei, che fai, hai i soldi per pagare, l’ospitalità è morta. Accidenti allora chi è stato a generare questo scempio dello stile italiano? Le tecnologie digitali certamente. Vedo crescere una generazione di robotici receptionist e dietro di loro un’orda di professionisti delle vendite online. Gente che sta otto ore sul video e che non guarda in faccia gli ospiti, giovani che senza internet non saprebbero vivere un rapporto commerciale. Le front line sono piene

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di impiegati che grazie alla velocità dei social media hanno dato l’amicizia a centomila persone senza avere un amico vero. Noi sappiamo che per avere delle ottime occupazioni camere alte bisogna consegnarsi agli ospiti, non imporsi ma ora che i giovani receptionist – e con loro tanti albergatori – credono che, a portare i clienti in hotel, siano le OTA, non la qualità, la cordialità, la cortesia, è ovvio che la front line tenda a sottovalutare il giudizio del cliente e a seguire la procedura semi-automatica senza distinguersi per produrre l’apprezzamento della clientela. In pratica il bilancio economico di numerosi hotel italiani non è stato penalizzato dalla crisi della domanda, ma dal comportamento della propria front line. Ho pubblicato numerosi manuali e tra questi uno dedicato ai Receptionist, best seller venduto in circa 30.000 copie. Ma dove sono finiti questi manuali? Ho spiegato come utilizzare il linguaggio del corpo, i gesti, le espressioni facciali, il tono di voce per stabilire una favorevole percezione di sé. Ho dimostrato che senza cortesia al telefono, senza eleganza del linguaggio, senza un’accoglienza straordinaria, senza sorrisi e sguardi vis-a-vis l’albergo perde circa il 40% della domanda. È un grido di allarme che chi l’ha colto oggi conta su indici di occupazione camere superiori alla media. Il “face-to-face nella comunicazione, tanto quanto la prenotazione a voce, hanno un valore inestimabile per l’albergo, ma richiedono passione, tempo, impegno e formazione. In cambio ti danno soddisfazione economica e sopratutto un ROI più alto. Guai allora a chi abbandona gli strumenti di vendita e di accoglienza più classici, quelli che si basano sulla voce, sulle strette di mano, sugli sguardi rispettosi, sull’eleganza dei gesti pensando che possano essere sostituiti dal web, da un controllo del credito, da un GPS o dalle tecnologie digitali. *Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.

Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti.


Per chi pensa di non farcela a prendere le prenotazioni a voce e ad accompagnare i clienti in camera posso suggerire una versione ibrida della moderna accoglienza: 1 preparare i receptionist e far loro sapere che li state per filmare mentre fanno gli arrivi; 2. mettere i receptionist davanti alla registrazione video in modo che possano vedersi; 3. mostrare chi si muove meglio, che sta facendo bene e semmai dare l’esempio; 4. insegnare agli “orsi” che non si parla con il cliente guardando il computer, neanche se è portatile o tablet;

5. darsi una gerarchia di priorità ad esempio: una telefonata è meglio di una e-mail, un messaggio con un buon testo è meglio di un tweet, un incontro di persona, faccia a faccia, è meglio di una videoconferenza... 6. investire nella formazione (breve) affinché gli impiegati di contatto, non solo i receptionist, sappiano quanto è importante essere felici, appagati e in grado di sorridere nel gioco quotidiano delle accoglienze indimenticabili che in più aiutano a salvare il posto di lavoro.

HOTEL TRANSACTION

Non vendere ora, questo e’ il momento di comprare Banche disposte a svendere hotel seminuovi al 40% del loro valore valori alberghieri non sono mai stati così bassi e così convenienti. Tanto convenienti da rappresentare un vero affare finanziario. L’overbuilding di camere e hotel verificatosi tra la seconda metà degli Anni ’90 e il 2010 ha creato un surplus di camere e di strutture ricettive, soprattutto periferiche, che ora si vendono a prezzi incredibili... quasi stracciati! Le banche e le società di leasing hanno in pancia decine di alberghi seminuovi o comunque adeguati, che hanno smesso di pagare le rate e non riescono più a stare in piedi con delle normali gestioni. Il debito li rende ingestibili. Bene, da qualche anno le banche, che di gestire alberghi non vogliono saperne, sono decise a liberarsi di questi beni e sono pronte a svenderli, anche al 30-40% del loro valore.

I

Facciamo due conti Costruire un albergo nuovo “commerciale” di 70 camere, categoria 3-4 stelle in una delle periferie metropolitane (Milano, Torino, Bergamo, Bologna, Firenze, Roma, etc.) negli anni duemila costava (chiavi in mano) circa 2.300-2.700 euro al metro quadrato progettazione compresa. Considerato che, mediamente, ogni unità produttiva (ovvero ogni camera) di 24/30 mq. ne richiede complessivamente altri 24/30 per servizi e spazi comuni, e che, mediamente, un hotel di 70 ca-

mere ha una superficie complessiva di 3.000/3500 mq, in quell’alber-

go l’investitore ha speso da un minimo di 6,9 mln. di euro (3.000 mq

HOTEL IN VENDITA Categoria

Camere

Location

4 stelle

70

Treviso

4 stelle

110

Rimini

4 stelle

100

Bari

4 stelle

107

Lamezia Terme (CT)

4 stelle

50

Bisceglie (BT)

4 stelle

70

Brindisi

4 stelle

85

Martina Franca (TA)

4 stelle

38

Madonna di Campiglio

3 stelle

60

dintorni Verona

3 Stelle

45

Zocca (Mo)

3 stelle

27

Lido di Camaiore

3 stelle

42

Salice Terme (PV)

3 stelle

38

Rimini

3 stelle

53

Bormio

3 stelle

54

Milano

HOTEL IN LOCAZIONE 5 stelle

168

Salsomaggiore (PR)

4 stelle

90

Venezia - Mestre

3 stelle

38

Torino

3 stelle

56

Riviera Romagnola

informazioni riservate daniela.raffaldi@communicationagency.it

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INVITO AD ADERIRE A ITALIAN LUXURY HOTEL MONITOR Master Meeting e Trademark Italia invitano i professionisti del settore alberghiero (presidenti, proprietari, direttori e manager) ad aderire al prossimo ITALIAN LUXURY HOTEL MONITOR, primo sondaggio sull’ospitalità 5 stelle e 5 stelle De Luxe realizzato in Italia. Il monitor nasce con l’obiettivo di fotografare trimestralmente lo scenario della fascia più alta dell’industria alberghiera, fornendo agli operatori di questo segmento uno strumento utile per intercettare nuovi bisogni e tendenze. L’adesione richiede solo qualche minuto e garantisce l’assoluto anonimato. Per aderire inviare una email a excellent@communicationagency.it.

x 2.300 euro al mq) a un massimo di 9,45 milioni di euro (3.500 mq x 2.700 euro al mq). Aggiungendo IVA, costo del terreno, oneri di urbanizzazione, etc. è facile arrivare ad investimenti pari a 120-160.000 euro/camera. Ecco l’affare per chi ha liquidità sufficiente e non vuole entrare nel vortice della speculazione finanziaria: acquisire un albergo commerciale, di buona fattura, costato 10/12 milioni di euro per 4/5 milioni di euro e metterlo a reddito in modo da rientrare del capitale investito in meno di 10 anni.

Meglio non essere del mestiere Per farlo non serve essere del mestiere, anzi forse “meglio non esserlo”. La gestione di un albergo senza grandi difetti, che offre camere a un prezzo medio di 80 euro, è abbastanza semplice. Basta che al comando ci sia una persona appassionata... questo sì che è essenziale! La passione per l’ospitalità, il contrario di quello che si fa nel mondo della finanza. Nell’albergo bisogna metterci testa e cuore, tempo, mani e gambe ma si può fare, perché in Italia 9 albergatori su 10 sono autodidatti.

Immaginiamo un hotel nuovo nella periferia di un capoluogo Ecco una veloce “botta di conti” immaginando un hotel di recente costruzione nella periferia di Milano, Firenze, Bologna o Torino: 70 camere x 365 giorni di apertura = 25.500 vendite potenziali x 55% di R.O. (occupazione camere) = 14.025 vendite (con un indicatore

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minimo 1,3 di B.O.- occupazione letti). Dobbiamo spuntare un prezzo medio di 80 euro per ottenere 1.122.000 euro di fatturato per l’alloggio, breakfast compreso. Lo standard prevede qualche extra tra minibar e bar, qualche riunione, ricevimento, diciamo un + 8% sul fatturato pari a 89.000 euro. Poi ci sarà un po’ di ristorazione (un minimo di 100.000 euro) per clienti alloggiati in modo da ospitare qualche seminario aziendale e soprattutto qualche gruppo di passaggio che spenderà volentieri 40 euro per un letto e 20 euro per la cena. Questo è il calcolo delle entrate:

1.122.000 + 89.000 + 100.000 = 1.311.000 euro. Se gestito direttamente da due persone che hanno ben chiare le regole, seguono gli standard europei e contengono il costo del lavoro intorno al 29/30%, questo albergo da 4/5 milioni di valore può produrre un margine operativo del 35% pari a 458.850 euro. Una bella cifra prima delle tasse, che però amministrando bene non saranno significative. Se l’investimento è di 4 milioni di euro si rientra in meno di 10 anni e, in più, l’investitore si sarà assicurato un reddito costante del 10% all’anno. Questo rapido conteggio non è compatibile con le aspettative di chi pensa alla finanza o immagina di comprare un albergo per darlo in locazione. Oggi è quasi impossibile trovare qualcuno che riesca a pagare 4.000 euro/camera all’anno per un hotel commerciale di periferia. Ma c’è qualche italiano con una disponibilità di 4 milioni di euro pronto a lavorare in un albergo 7 giorni su 7? Se qualcuno c’è le banche hanno “in pancia” degli eccellenti tesori.

HOTEL TRANSACTION

Russia avanti tutta Dopo gli arabi del Qatar, è l’ora della Russia, che rilancia sull’Italia con operazioni importanti, tra cui la recente acquisizione di Forte Village l mercato degli immobili turistici mostra segnali importanti anche se sconta un po’ la flessione delle quotazioni. Come dire: il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno? Guardiamo in positivo e il fatto che transazioni importanti si stiano concludendo, sia pure con qualche limatura sulle valutazioni fa comunque ben sperare per il futuro visto che restano aperti dossier rilevanti. L’operazione di maggior rilievo degli ultimi tempi riguarda sicuramente il principale polo per vacanze in Italia, ossia il Forte Village in Sardegna.

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Il Forte, che si trova a pochi chilometri da Cagliari, ora parla definitivamente russo essendo stato acquistato dalla famiglia Bazhaev, attraverso la società Progetto Esmeralda, che già gestisce da qualche mese il maxi-complesso turistico. Dopo il polo della Costa Smeralda, passato al Qatar, ora un altro pezzo importante dell’industria turistica italiana è oggetto di transazione per un valore stimato intorno a 180 milioni di euro: venditore Idea Fimit per conto di tre fondi immobiliari: Delta, Beta e Gamma. Stimata una minusvalenza dell’8% circa rispetto alle valutazioni preliminari.


Idea Fimit è stata assistita nell’operazione da Deloitte e dallo studio legale Bonelli Erede Pappalardo. Progetto Esmeralda Srl è stato assistito nell’operazione dallo studio Donato Vocca & Associates per gli aspetti fiscali e finanziari e dallo studio legale del professor Andrea Guaccero. Dunque dopo gli arabi del Qatar, che hanno rilevato la Costa Smeralda e vari hotel di gran pregio tra Milano, Roma e Firenze, adesso è l’ora della Russia, che rilancia sull’Italia. Dopo molti anni di abbandono, è stata venduta ad un imprenditore russo in questi giorni anche una delle più belle ville della costa toscana, ossia villa Godilonda a Castiglioncello, che fu dei gioiellieri Bulgari, il cui nome pare sia stato attribuito alla villa da Gabriele D’Annunzio. L’immobile, che si trova in un’area incantevole, sarà ristrutturata per riaprire come albergo extralusso che promette di continuare a essere di richiamo mondiale. Il valore della transazione, altissi-

mo se paragonato al Forte Village, è stato stimato in sei milioni di euro, spiegano dalla società immobiliare Lionard Luxury Real Estate che ha gestito la transazione. La villa venne già trasformata, negli anni 80, in un albergo dove hanno soggiornato grandi personaggi. Costruita sulla punta estrema di un promontorio, la villa è costituita da un edificio principale di 1700 metri quadrati con 28 camere, una spa e oltre 11mila metri quadri di parco a macchia mediterranea, una spiaggia privata. Sempre dalla Russia sono arrivati i sette milioni di euro serviti per acquisire Villa Pontello (transazione seguita sempre da Lionard luxury real estate) che si trova nell’area adiacente a Villa Godilonda. Si stima che in Italia vi siano in questo momento oltre tremila immobili di pregio che, sia pure con dimensioni contenute, costituiscono motivo di interesse per investitori nel settore turistico-immobiliare. Tutto ciò al netto del fatto che dovranno essere definiti diversi

dossier, dagli hotel in dismissione da parte di Boscolo al riassetto delle catene Una e Ata Hotels. Su quest’ultimo fronte fa riflettere l’accordo commerciale siglato da Ata (UnipolSai) con i giganti cinesi di Btg cui fanno capo numerosi asset in campo turistico. Il fronte cinese come quello arabo è sempre in movimento. Basti pensare alla contro-Opa su Club Med, che interessa quindi anche l’Italia, e all’operazione Waldorf Astoria, circa due miliardi di dollari spesi dal colosso assicurativo cinese Anbang per rilevare l’albergo di New York, tra i più conosciuti al mondo. Fiducia sul mercato immobiliareturistico è stata infine espressa da Ernesto Preatoni, che ha annunciato nuovi interventi in Egitto e in Asia e soprattutto ha rilevato nel mercato un ritorno di interesse per gli investimenti. A questo punto attenzione anche ai tedeschi, visto che i fondi immobiliari italiani stanno mettendo in dismissione numerose proprietà. Annarita Maggi

SCENARI

Siti di (cattive) recensoni versus hotel. Chi ha il coltello dalla parte del manico? e da un lato TripAdvisor e gli altri siti di recensioni sono certamente dei potenti strumenti di marketing per gli alberghi, dall’altro rappresentano anche delle minacce. Cresce infatti il fronte degli operatori che si vedono “minacciati” di recensioni negative da ospiti scontenti (o presunti tali) in cambio di sconti, upgrading o gratuità. In presenza di dati che danno la dimensione di quanto sia diffuso questo spiacevole fenomeno sia TripAdvisor che le strutture ricettive vittime di false recensioni si dichiarano disposti a combattere questo tipo di ricatto in ogni modo. «Purtroppo» - dicono dal colosso mondiale delle recensione online, «gli hotel, così come i ristoranti e le altre attività sottoposte a giudizio, devono accettare che un piccolo segmento di persone senza scru-

S

poli sfrutti l’influenza dei social media per ottenere dei vantaggi».

Fare buon customer care a cattivo gioco Gli operatori si trovano in una posizione difficile e il personale di front line ancora di più: cedere alle irragionevoli richieste di questi filibustieri per un giudizio positivo o tenere duro (per poi incolpati per una possibile recensione negativa)? Secondo Adele Gutman, V.P. vendite e marketing di Library Hotel Collection, spesso sono gli albergatori a confondere la frustrazione e la stanchezza di un cliente con un potenziale ricatto. Secondo la Gutman è fondamentale istruire il proprio personale ad essere empatico, quasi compassionevole così da disarmare gli ospiti arrabbiati e nervosi con la gentilezza e la disponi-

bilità. Anche nel caso in cui non si possa risolvere il problema, che almeno l’ospite veda che qualcuno ha preso veramente a cuore il suo reclamo e si adopera per rendere migliore il suo soggiorno. L’up-grading è una delle possibili tattiche per conquistare la simpatia dell’ospite. Qualora l’offerta di una camera migliore venga rifiutata e si capisce che non c’è nulla da fare per “tamponare”, il consiglio è quello disdire la prenotazione e aiutare il cliente inquieto a trovare una soluzione alternativa, più adatta alle sue esigenze. Anche se va in un altro albergo, siamo certi che si ricorderà di noi per il servizio offerto.

Battere il “nemico” sul tempo Oltre a queste tattiche, secondo 9-10 2014

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Bill Carroll, professore presso la Hotel School of Administration della Cornell University, esistono anche vere e proprie strategie per smussare l’effetto delle recensioni negative. Carroll sostiene in un articolo riportato da HotelNewsNow che se si viene ricattati una volta è possibile che succeda di nuovo perché si sta dicendo a queste persone che il proprio hotel soffre la “pressione” degli ospiti scontenti e insoddisfatti. Il consiglio degli esperti, in virtù anche di un protocollo di TripAdvisor che permette agli albergatori di segnalare un comportamento minaccioso, è quello di documentare tutto, sottolineando che si è tentato di fare tutto il possibile per l’ospite e lui ha rifiutato. E poi segnalare l’accaduto a TripAdvisor entro un’ora dalla conversazione

con l’ospite. La persona potrebbe infatti essere seduta nella hall a scrivere la recensione. La tempestività prima di ogni cosa!

La strategia di Best Western Nello stesso articolo (HotelNewsNow, 4 september 2014) viene citato l’esempio di Best Western International che, relativamente alle recensioni di TripAdvisor, ha stilato delle linee guida utili per gestire queste situazioni e fare in modo che TripAdvisor venga visto come uno strumento per interagire con gli ospiti e utilizzare a proprio vantaggio. Gli alberghi che rispondono a più del 50% delle recensioni aumentano infatti le probabilità di ricevere una richiesta di prenotazione del 24% rispetto a chi non risponde.

Un mercato impermeabile ai sondaggi

SCENARI

“Dilettanti” alla conquista dei turisti russi russi sono 142 milioni, solo un terzo però, circa 40 milioni, ha la possibilità di fare vacanze all’estero. Per l’Italia quella dei turisti russi è una solida realtà ma anche un’ottima prospettiva di tipo motivazionale: i russi, accertato l’alto numero di laureati, sono in grado di apprezzare gli aspetti salienti della nostra cultura, della nostra storia e della nostra arte, e gradualmente anche della nostra industria dell’ospitalità.

I

Il glam made in Italy non basta più L’approccio utilizzato fin qui dalle autorità turistiche italiane, che come spesso accade hanno creduto di capire non solo la Russia ma anche i russi e i segreti della commercializzazione, è stato spesso caratterizzato da spontaneismi locali, relazioni “pasticciate” e da modi fare tipici dei rappresentanti di commercio. Ma ha avuto successo grazie a una crescita strepitosa dell’appeal italiano legato al fashion e

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gente preziosa di pernottamenti, acquisti, movimenti aeroportuali, ecco perché bisogna dare vita a un portafoglio di tour operator affidabili e nel contempo cercare il “bandolo” di questo mercato assediato da faccendieri di lungo corso e da misteriosi intermediari. La Russia non è più un mercato da conquistare con semplici relazioni pubbliche, occorre strutturarsi perché soprattutto le compagnie di Stato pretendono ufficialità, toni, atteggiamenti e procedure diverse da quelle che sono state utilizzate fino qui dagli operatori pubblici e privati italiani. È essenziale capire chi guida davvero l’organizzazione dei trasporti e dei charter perché la Russia, superata anche questa congiuntura, potrebbe diventare quello che era la Germania negli anni ’60: la prima fonte di turismo internazionale per l’Italia.

9-10 2014

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al glamour del made in Italy e così il numero degli arrivi in Italia nel 2014 supererà il milione e duecentomila unità. Questo approccio un po’ artigianale andrebbe consolidato, per farlo serve l’ufficialità, serve uno Stato che, nonostante le sanzioni UE, le contromosse e la crisi del rublo, garantisca i necessari collegamenti aerei, imprescindibile piattaforma di base per costruire rapporti tra operatori dell’incoming italiani e intermediari russi.

La migliore fonte di incoming per 10 regioni italiane La convinzione che “i russi sono così e non cambiano ... con loro bisogna essere simpatici” ha accompagnato questa fase dello sviluppo frenando però la formazione di un establishment commerciale autorevole, affidabile e trasparente. La Russia oggi è la migliore fonte di movimento incoming per almeno 10 regioni italiane e una sor-

Pensate sia facile studiare e saperne di più su questo importante mercato turistico? Non lo è affatto. Prima di tutto la Russia non è terreno fertile per i sondaggi e interviste. I russi “in generale” non rispondono volentieri alle domande, sono sospettosi e diffidenti. Anche le statistiche ufficiali sono quello che sono, peggiori persino di quelle italiane. Quanto agli studi di marketing, il silenzio e il timore di essere chiamati a rispondere di dissidenza sono archetipi non ancora cancellati, per cui i russi continuano a considerare studi e ricerche probabili strumenti propagandistici. In sostanza pochi russi sono riusciti a dimenticare i decenni di regime che hanno influenzato la cultura, i consumi, i gusti e i comportamenti quotidiani. All’orizzonte però sta crescendo una generazione di Millennials sensibile all’odierna prosperità, alla libertà di espressione, che guarda avanti e può rappresentare una eccellente prospettiva per l’Italia. Per ora le notizie sul dove vanno in vacanza i russi sono provvisorie, “dipendenti” dai collegamenti aerei e dalle dinamiche aeroportuali. Sembra però che l’ora dei dilettanti stia volgendo al termine.


ITALIAN HOTEL MONITOR

Segnali moderatamente incoraggianti: occupazione in lieve ripresa e prezzi in tenuta

l consuntivo dei primi 8 mesi del 2014 elaborato dall’Italian Hotel Monitor e relativo alle performance degli alberghi di 45 città capoluogo, evidenzia una piccola crescita dell’indice di occupazione camere degli alberghi italiani (+1,9 punti percentuali) accompagnata da una lievissima risalita del prezzo medio camera (Average Daily Rate) del +0,6% che si attesta sui 108,24 euro. Si consolidano dunque i “segnali” che da inizio anno evidenziano la progressiva crescita della performance: l’analisi delle singole città rivela infatti un incremento della Room Occupancy (R.O.) sui primi due quadrimestri in ben 38 capoluoghi di provincia su 46 monitorati, con un dato medio nazionale che passa dal 63,2% dello scorso anno al 65,1% di quest’anno. A guidare la ripresa sono in particolare Como (+3,7 punti percentuali sul 2013), Cagliari (+3,5), Palermo (+3,4), Napoli (+3,4) e Milano (+3,1). Solamente 2 le città in cui viene superato il 70% di occupazione camere: Firenze con un eccellente 74,6% e Roma (71,1%). Venezia guida con il 68,9% di R.O. le 13 città che superano la soglia “psicologica” del 60%, sinonimo di solidità gestionale.

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Venezia la più cara Complessivamente i dati dell’IHM evidenziano un andamento più omogeneo rispetto al recente passato, caratterizzato anche dal segno più del prezzo medio che per molti mesi è stato in flessione. Da segnalare, a proposito di prezzi, gli aumenti registrati a San Marino (+7,3%), Napoli (+3,3%), Venezia (+2,9%) e Padova (+2,2%). Sul fronte delle tariffe, Venezia guida il ranking della città con la tariffa media più elevata: 144,44 euro a notte. Seguono Milano (124,19 euro), Firenze (122,14 euro) e Roma (114,83 euro). Mixando gli indicatori è facile notare come sia Firenze la città più performante nei primi 8 mesi del 2014 davanti a Roma, Venezia e Milano. Scendendo nel dettaglio dei segmenti alberghieri, cresce il giro d’affari per gli hotel Luxury (+2,4 punti di occupazione camere e +1,6% delle tariffe), si stabilizzano quelli di fascia Upscale (+1,9 punti di occupazione camere e + 0,6% del prezzo), mentre continua la sofferenza per le strutture Midscale (+0,7 punti l’occupazione; –1,0% il prezzo). 9-10 2014

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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-AGO 2014 Occupazione e Prezzo per Città Città

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Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Gen-Ago Gen-Ago Var 2014 2013 14/13

AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA

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52,4 58,4 64,6 67,9 61,9 43,4 63,3 55,7 49,4 49,2 55,2 60,2 68,9 58,8 50,5 59,0 54,7 55,1 58,4 48,3 56,6 61,4 65,3 56,3 74,6 63,0 66,3 58,6 61,0 46,9 71,1 46,8 46,6 46,6 54,5 62,9 54,8 44,5 52,5 42,8 48,2 60,9 53,2 59,1 58,5 53,6 65,1

9-10 2014

51,2 57,9 62,1 64,8 58,2 43,1 62,4 53,4 47,4 47,6 55,4 58,8 66,8 58,4 49,2 56,7 54,2 54,0 58,8 45,7 55,2 61,8 64,5 56,6 74,6 62,9 66,4 60,4 60,4 44,9 68,8 45,7 44,6 46,2 54,6 59,5 54,5 41,2 51,0 42,6 49,1 57,5 51,0 59,1 55,0 52,6 63,2

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1,2 0,5 2,5 3,1 3,7 0,3 0,9 2,3 2,0 1,6 -0,2 1,4 2,1 0,4 1,3 2,3 0,5 1,1 -0,4 2,6 1,4 -0,4 0,8 -0,3 0,0 0,1 -0,1 -1,8 0,6 2,0 2,3 1,1 2,0 0,4 -0,1 3,4 0,3 3,3 1,5 0,2 -0,9 3,4 2,2 0,0 3,5 1,0 1,9

Gen-Ago 2014

Prezzo Medio Gen-Ago Var 2013 14/13

85,93 106,55 91,83 124,19 108,86 84,31 88,74 89,14 84,26 85,70 87,84 87,75 144,44 94,77 85,14 84,62 83,94 86,65 90,99 91,16 94,30 85,86 86,91 70,21 122,14 87,27 97,66 84,42 81,89 85,03 114,83 83,11 84,18 81,68 87,98 101,07 86,27 83,18 71,61 79,43 83,59 88,01 83,69 88,39 87,17 84,77 108,24

85,98 -0,1% 104,86 1,6% 92,24 -0,4% 123,22 0,8% 108,21 0,6% 84,91 -0,7% 87,84 1,0% 88,93 0,2% 85,08 -1,0% 85,28 0,5% 89,01 -1,3% 89,32 -1,8% 140,34 2,9% 95,76 -1,0% 85,68 -0,6% 82,78 2,2% 83,06 1,1% 87,41 -0,9% 91,86 -0,9% 90,87 0,3% 94,78 -0,5% 85,85 0,0% 88,89 -2,2% 65,44 7,3% 122,64 -0,4% 86,83 0,5% 97,21 0,5% 84,71 -0,3% 81,38 0,6% 86,35 -1,5% 114,09 0,6% 83,93 -1,0% 83,26 1,1% 81,32 0,4% 91,42 -3,8% 97,84 3,3% 88,06 -2,0% 83,11 0,1% 80,73 -11,3% 77,41 2,6% 84,08 -0,6% 90,10 -2,3% 82,73 1,2% 89,61 -1,4% 89,76 -2,9% 86,05 -1,5% 107,57 0,6%

Città

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

Città

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale

66,1 63,4 65,5 66,0 65,4

Luxury

403,92 324,20 379,34 301,01 339,02

68,9 67,9 74,6 71,1 58,4 62,9 58,8 56,6 64,6 54,8 65,1

0,7 65,1 69,2 70,0 56,7 61,5 60,6 56,8 62,8 55,9 61,9

Prezzo Medio Upscale Midscale

144,44 124,19 122,14 114,83 106,55 101,07 94,77 94,30 91,83 86,27 108,24

89,57 66,76 62,11 65,14 57,28 56,81 58,32 62,06 54,79 54,63 57,19

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Gen-Ago 2014

65,4 65,1 61,9

Occupazione Camere Gen-Ago Var 2013 14/13

63,0 63,2 61,2

2,4 1,9 0,7

Gen-Ago 2014

Prezzo medio Gen-Ago Var 2013 14/13

339,02 108,24 57,19

333,56 107,57 57,76

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

1,6% 0,6% -1,0%


TREND

TREND

L’impatto della sharing economy sull’hotellerie

Chi sono i millennials?

a sharing economy (economia della condivisione o consumo collaborativo) è un trend in crescita anche nel settore delle vacanze. Condivisione, scambio e baratto stanno delineando le tendenze consumistiche dell’immediato futuro, nonostante le resistenze relative alla condivisione di beni di proprietà e alla fiducia verso gli altri. Che si tratti di Millennials (nati tra gli Anni ’80 e il Duemila) o X Generation (nati tra gli Anni ’60 e gli Anni ’80) sta affiorando la voglia dei viaggiatori di cercare alternative al tradizionale soggiorno in hotel. Con i loro diversi gusti culturali, con differenti bisogni di autenticità o semplicemente con una divaricante propensione alla spesa, alla luce anche della crisi galoppante, strizzano sempre più l’occhio alle formule di alloggio in affitto temporaneo.

el mercato turistico mondiale i Millennials (età compresa tra i 18 e i 35 anni) valgono oltre il 20% degli arrivi internazionali, per un totale di più di 200 milioni di unità. La metà circa è rappresentata dai ragazzi europei, con oltre 93 milioni di viaggi internazionali che, per la gran parte (66% dei casi), sono short trip al di sotto delle sette notti. Nel 2013, secondo i report di alcune società di ricerca tra cui Boston Consulting Group e IPK International, la spesa per viaggi e vacanze dei Millennials è cresciuta del 20% rispetto all’anno precedente e anche se l’ostello, per ora, resta l’alloggio preferito dal 33% dei ragazzi, cresce l’hotel scelto dal 32% dei viaggiatori (meglio se boutique o di design), mentre si mantengono stabili le quote di coloro che optano per l’appartamento (22%) o il couchsurfing (letteralmente “navigazione sui divani”, è il nome di un celebre servizio di scambio di ospitalità attivo dal 2003) fermo al 4%.

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Un modello senza regole Così anche il settore dei viaggi e delle vacanze si adegua e si moltiplicano, in termini sia di domanda che di offerta, le opportunità di ospitare persone in cambio di un reddito. L’affitto di divani, camere da letto o interi appartamenti non utilizzati a viaggiatori in cerca di alternative al tradizionale soggiorno in hotel sta dilagando. I canali di distribuzione si stanno consolidando, anche perché spesso queste transazioni sono tax free. Se così non fosse i vari canali di distribuzione (Airbnb, VRBO, HomeAway, FlipKey, Roomorama, CyberRentals, etc.) resterebbero a secco. La condivisione di case e appartamenti per ora galoppa senza regole, grazie soprattutto al gradimento dei Millennials che, più di altri, amano questo format di ospitalità. Quanto durerà? Difficile dirlo. Intanto diverse associazioni di imprenditori hanno cominciato a contestare la disparità di questo “modello gestionale e fiscale”.

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No frills, un modo diverso di vivere la vacanza Con un reddito medio inferiore ai 24mila euro l’anno la capacità di spesa è piuttosto ridotta: 40 euro a notte per l’alloggio e 60 euro per tutto il resto... La scelta di riduce ad alberghi scadenti, ostelli e piccoli appartamenti. Secondo gli analisti americani è un errore dire che i Millennials non hanno soldi da spendere, perché comunque investono in viaggi e vacanze una quota maggiore di denaro rispetto alle altre generazioni. Vivono il viaggio come un’esperienza e una scoperta, sono curiosi e più inclini a viaggiare all’estero, ma anche se la loro spesa per viaggi e vacanze sta progressivamente crescendo, il peso turistico resta ridotto e il segmento generazionale di riferimento per il settore turistico è quello dei Baby Boomers che, mediamente, per un giorno di vacanza hanno a disposizione almeno 200 euro! 9-10 2014

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Breaking news IL WALDORF ASTORIA DI N.Y. IN MANI CINESI I cinesi hanno conquistato uno dei simboli della Grande Mela e dell’hotellerie mondiale. Hilton ha infatti ceduto al gruppo assicurativo cinese Anbang Insurance il mitico Waldorf Astoria di New York per la considerevole cifra di 1,95 miliardi di dollari (1,55 miliardi di euro) I suoi ospiti forse non se ne accorgeranno, ma il prestigioso hotel al 301 di Park Avenue, tra la cinquantesima e quarantanovesima strada a Manhattan, è passato nelle mani del colosso assicurativo Anbang (gestisce circa 114 miliardi di dollari di asset) che lascerà comunque a Hilton Worldwide la gestione dell’albergo per i prossimi 100 anni. I cinesi pare anche che abbiano fatto un affare, perché se si prende in considerazione il prezzo a camera, la transazione non è neppure la più costosa mai avvenuta a New York: 1,3 milioni di dollari per camera sono infatti meno di quanto sono costati il Carlyle (1,9 milioni di dollari a camera), il Plaza (1,6 mln.) e il Park Hyatt di Midtown (1,8 mln.). Costruito nel 1931 in stile Art Decò dagli architetti Schultze e Weaver e acquistato da Conrad Hilton nel 1949, il Waldorf Astoria è certamente l’hotel più famoso del luxury brand di Hilton che attualmente conta 27 alberghi in tutto il mondo (Italia compresa). 1.415 camere e suite, alcuni celebri ristoranti come il Peacock Alley, la Bull and Bear Prime Steakhouse e la Oscar’s Brasserie, 2 lounge e bar, 15 sale congressi e la Grand Ballroom, e la Guerlain Spa rappresentano un unicum alberghiero a livello mondiale che, stando alle prime dichiarazioni del gruppo cinese e di Christopher Nassetta, CEO di Hilton Worldwide, sarà reso ancora più moderno e attuale... nel rispetto della sua grande tradizione. ATTENZIONE ALLE MULTE! Marriott International pagherà al governo americano 600.000 dollari di multa per avere disturbato con le proprie reti wi-fi i partecipanti alla conferenza che si teneva in uno dei suoi alberghi più grandi. Secondo l’accusa l’albergo (che significa il management dell’albergo) avrebbe costretto i propri ospiti a usare i servizi di comunicazione a pagamento della struttura. L’albergo a marchio Marriott è stato accusato dalla Federal Communications

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Commission (FCC) di avere deliberatamente limitato le telecomunicazioni dei partecipanti alla conferenza sfruttando la tecnologia wi-fi che blocca l’utilizzo delle linee. Pur accettando l’ammenda, gli avvocati di Marriott hanno difeso l’inceppamento delle telecomunicazioni dicendo di averla utilizzata a protezione dei propri ospiti per evitare clonazioni, furti di identità, insomma per evitare insidie e attacchi informatici. Marriott ha citato il caso di ospedali e di università che impediscono ai dipendenti l’accesso ai sistemi di comunicazione che possono disturbare il fluire dell’ospitalità. Da parte sua il governo ha risposto che le persone che acquistano i piani dati cellulari devono essere in grado di utilizzarli sempre, senza timore che qualcuno blocchi il loro collegamento libero con il resto del mondo. L’HOTEL REY JUAN CARLOS I DI BARCELLONA DIVENTA FAIRMONT Sarà Fairmont Hotels & Resorts a gestire l’Hotel Rey Juan Carlos I di Barcellona (432 camere). L’accordo, stipulato in collaborazione con Barcelona Projects and JLL Hotels & Hospitality Group, prevede un ampio progetto di rinnovamento della struttura a partire dal prossimo anno. L’albergo resterà comunque aperto durante i lavori. «Si tratta di un asset importante per il nostro portafoglio in una città chiave del mercato europeo», ha detto Jennifer Fox, presidente di FRHI international e Fairmont Brand. «Barcellona è una delle destinazioni più popolari in Europa e un hub strategico per il mercato Mice, segmento in cui Fairmont è leader». Inaugurato dal re e dalla regina poco

prima dei Giochi Olimpici di Barcellona nel 1992, l’imponente Hotel Rey Juan Carlos I – progettato dall’architetto Carlos Ferrater e situato nel rinomato quartiere Avenida Diagonal, con vista panoramica sul mare – ha vinto l’anno successivo all’apertura, il Premio Nazionale di Architettura 1993. L’hotel dispone di un’ampia offerta di spazi e servizi top quality, tra cui il ristorante Polo, il Club Lounge e il lobby bar. Agli organizzatori di eventi offre 2.500 metri quadrati, da utilizzare anche per la banchettistica. Vanta inoltre un rinomato centro benessere con piscine in e outdoor, 13 sale per trattamenti e palestra ed offre infine accesso diretto al Palazzo dei Congressi: oltre 4.000 metri quadrati di spazio espositivo e 2000 metri quadrati di auditorium. LOS ANGELES, NUOVO PARADISO PER GLI HOTEL INVESTORS Downtown L.A conquista sempre di più l’interesse degli investitori. La città, oggi vibrante centro urbano e di affari in continua evoluzione, ha un mercato immobiliare in grande fermento. Il Times cita un incremento del volume d’affari pari al 23% rispetto al 2013. Sembrerebbe, insomma, che da un po’ di tempo a questa parte tutti vogliano costruire o compare un hotel nella Città degli angeli. D’altra parte negli ultimi anni DTLA è diventata a tutti gli effetti una walking city, con circa 4 milioni di abitanti, dove la gente vive, lavora e si diverte e dove c’è ancora molto spazio per la crescita del mercato immobiliare, a differenza di altre grandi città statunitensi come San Francisco, Seattle e Houston in cui il mercato dell’hotellerie, cresciuto molti anni prima, sembrerebbe ormai prossimo alla saturazione.

TRE NUOVE IMPORTANTI TRANSAZIONI PER HOST HOTELS & RESORTS Host Hotels & Resorts – compagnia alberghiera leader nel segmento upscale con 99 strutture negli Stati Uniti e altre 15 nel mondo (per un totale di 59.300 stanze) – ha recentemente annunciato tre nuove importanti operazioni, a cominciare dall’acquisto del b2 Miami Downtown. Situato nel cuore di Miami, sul Biscayne Boulevard di fronte al Bayfront Park, l’hotel (242 camere), è stato comprato per 57.5 milioni di dollari. La Compagnia ha anche stretto un management agreement con Destination Hotels & Resorts per rilanciare la struttura che godrà, oltre alla magnifica vista mare, anche di una nuova immagine e di una nuova identità a partire dal prossimo anno. In Europa, invece, Host Hotels & Resorts ha comprato il 90% della società proprietaria del Grand Hotel Esplanade di Berlino (394 camere), con un investimento pari a 81.0 milioni di euro. L’hotel è situato nella parte occidentale di Berlino vicino al quartiere Mitte (il nuovo centro), e alle sedi delle principali ambasciate. La Compagnia ha poi deciso di ridurre la propria presenza nei mercati non strategici, vendendo il Tampa Marriott Waterside Hotel & Marina (719 room) per 199 milioni di dollari. Struan B. Robertson, executive vice president and chief investment officer, ha dichiarato: «la vendita dell’hotel Tampa Marriott Waterside è la positiva conclusione di un lungo processo in cui Host ha conseguito un utile significativo, che servirà a rafforzare la presenza del brand in mercati per noi, oggi, molto più strategici dove fino a ieri eravamo poco rappresentati, come, per esempio, quello di Miami».



COVER STORY

Il Principe e il suo futuro La debolezza economica italiana non ha inciso sull’accoglienza a 5 stelle dell’Hotel Principe di Savoia, che oggi veleggia verso risultati di fine anno a doppie cifre. Grazie anche alla presidenza italiana della Comunità Europea del secondo semestre 2014 e a Expo 2015

✒Linda Smiderle Barattieri Sopra, Milano. L’ingresso dell’Hotel Principe di Savoia. A destra, il g.m. Ezio Indiani

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«Questo è un anno molto favorevole», afferma Ezio Indiani, general manager dell’Hotel Principe di Savoia, icona del lusso milanese. «Abbiamo iniziato il 2014 con risultati straordinari che si sono via via confermati fino ad agosto e i prossimi mesi si preannunciano in continua crescita». Un risultato che fa, dunque, presagire orizzonti futuri all’insegna del successo per l’hotellerie milanese, in virtù anche dell’avvicinarsi di Expo, come conferma lo stesso Indiani: «già molte delegazioni sono venute a Milano per definire gli ultimi dettagli relativi ai rispettivi padiglioni

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e per organizzare le visite di dirigenti e funzionari. Arrivi che hanno generato un volume di lavoro notevole in città sin dallo scorso marzo». A fare da traino al settore, ricorda Indiani, è anche il secondo semestre di Presidenza Europea. «Al MiCo, il centro congressuale più grande d’Europa, che è il luogo deputato agli incontri ufficiali, si sono tenuti già diversi incontri comunitari negli ultimi tre mesi e altri sono previsti nelle prossime settimane con tutti i ministri economici della Comunità», sottolinea il general manager, ricordando anche,


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come evento propulsore, il vertice euroasiatico che vedrà a Milano, sempre durante il semestre di presidenza europea, l’arrivo di 54 Capi di Stato.

Obiettivi di budget ampiamente superati Per l’Hotel Principe di Savoia il trend positivo, iniziato a fine 2013, è proseguito nei mesi successivi, tanto che, nella formulazione del budget 2014, Ezio Indiani ha puntato su una crescita del 5%. Aspettativa che si è rivelata di gran lunga inferiore al risultato effettivamente raggiunto. «Oggi siamo già al 25%», dichiara con grande soddisfazione il general manager. A generare occupazione è principalmente il turismo d’affari che raggiunge l’80% dell’intero fatturato, inglobando un 20% circa del Mice, settore che, dopo un lungo periodo di sofferenza, sembra si stia ora riprendendo: «abbiamo molte prenotazioni già confermate, e ci aspettiamo che il

trend positivo continui nei prossimi mesi. Anche il mercato degli incentive ha ripreso quota, con arrivi soprattutto dall’America e questo grazie anche alla rete vendita internazionale di Dorchester Collection, un gruppo che comprende oggi dieci tra i migliori hotel di lusso in Europa e negli Stati Uniti contraddistinti da un comune fil-rouge che esalta la cultura e la tradizione del luogo che li ospita. «Siamo

Italia, primo mercato La clientela italiana continua ad essere il mercato principale dello storico cinque stelle milanese, anche se, precisa Indiani, «con una leggera flessione rispetto al passato – dal 33% la percentuale è scesa al 28% – calo dovuto all’apertura dei mercati emergenti. Al mercato italiano seguono quello americano, inglese (entrambi intorno al 16%) russo, mediorientale (circa il 5% soprattutto durante i mesi estivi) e del sud est asiatico». 9-10 2014

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COVER STORY Intervista al direttore Lei è il Delegato Nazionale dell’Ehma, l’associazione europea che raggruppa i più prestigiosi manager dell’ospitalità europea, di cui molti sono italiani. Come reagire a una crisi che in Italia sembra non finire mai? «Innanzitutto non bisogna crearsi degli alibi, giustificando ogni risultato negativo con la crisi. Proprio su questo tema abbiamo organizzato, la scorsa estate, a St Vincent, un convegno Ehma intitolato Cultura zero alibi dove, in sintesi, si evidenziava la necessità di assumersi le proprie responsabilità mettendo in campo voglia di fare e creatività. Un argomento scelto per ricordare a tutti che i grandi successi non arrivano solo quando si hanno tutte le circostanze a proprio favore, ma quando si è convinti delle proprie idee e del piacere che si prova nel vederle realizzate e non si ha paura di mettersi in discussione per cambiare lo status quo. Bisogna insomma credere in ciò che si fa, avere coraggio e, prima o poi, il successo arriva. Come dimostrano anche tante storie personali. Basti pensare, tanto per citare i casi più recenti, all’autrice diHarry Potter, J.K. Rowling,oggi la donna più ricca d’Inghilterra, che preferiva digiunare per poter pagare l’affitto e continuare a scrivere i libri che nessuno pubblicava, piuttosto che fare un lavoro che non le piaceva; o lo stesso Steve Jobs, che, nonostante i numerosi fallimenti iniziali, ha seguito caparbiamente la sua ispirazione, creando la Apple». Come uomo pluripremiato e all’apice di una invidiabile carriera, può dirci qual è stata la sua personale ricetta per raggiunge il successo? «La passione, la fortuna di fare un lavoro che mi piace. Confucio scriveva “trova il lavoro che ti piace e non lavorerai un solo giorno della tua vita”. Ho amato tutto quello che ho fatto: barman, cameriere, lavapiatti, cuoco, analista costi, direttore banchetti, direttore della ristorazione, direttore operativo e direttore generale». Cosa auspica per il futuro del Principe? «Auspico che continui ad essere il simbolo della grande tradizione dell’ospitalità italiana e il punto di riferimento per il jet-set internazionale, grazie al suo perfetto equilibrio tra stile classico e contemporaneità». riusciti a creare un efficiente networking, tra noi general manager, che ci consente di offrire un servizio di ospitalità tailormade per ogni cliente Dorchester nel mondo, che include tra varie possibilità anche quella di prenotare soggiorni in tutti gli altri alberghi della catena».

Un servizio impeccabile Per la sua clientela, l’hotel ha messo a punto una serie di servizi mirati – particolarmente graditi agli ospiti internazionali – che vanno dal butler in camera al servizio di limousine, dal pickup all’aeroporto, all’accoglienza in camera con un setup Vip: una bottiglia di Dom Pérignon, caviale, fiori, cioccolatini o l’acqua minerale preferita, impresa quest’ultima non sempre facile, come racconta lo stesso Indiani, «è capitato, per esempio, che ci venisse richiesta una marca non presente in

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Italia, e per reperirla, abbiamo dovuto mandare una limousine in Svizzera». A garantire l’alto standard del servizio è la filosofia di Dorchester Collection «che», spiega il gm,«al centro, mette sempre il dipendente, attraverso corsi di formazione e aggiornamento continui, volti, non solo ad accrescere le competenze


COVER STORY Gli atout del Principe «I nostri ospiti ci scelgono, oltre che per l’elevato standard del servizio,per i nostri esclusivi outlet», confida Ezio Indiani, «siamo l’unico hotel in città ad avere una spa panoramica – il Club 10 – al decimo piano, con trattamenti estetici all’avanguardia, piscina al coperto e palestra con attrezzature Technogym di ultima generazione che si affaccia su una terrazza solarium da cui si vede la nuovissima area di Porta Nuova, e, nelle giornate limpide,si scorgono persino le Alpi. Gli ospitiapprezzano moltissimo anche la cucina italiana che l’executive chef, Fabrizio Cadei, propone al nostro ristorante Acanto: unendo talento a tecniche culinarie innovative, Cadei crea piatti di qualità eccezionale».

professionali, ma anche a valorizzare i punti di forza di ciascun collaboratore». Altrettanto importante è la formazione del gruppo dirigenziale: «abbiamo un programma specifico per la leadership, elaborato da CCL (Center for Creative Leadership) che si chiama Inspire e che ha l’obiettivo di sviluppare, nei dirigenti,

competenze di auto-analisi del proprio e dell’altrui operato». Ma è soprattutto il sentirsi parte di un’unica grande famiglia, la ricetta di un gioco di squadra vincente. «Investire sul prodotto non basta, bisogna essere in grado di far sentire ospiti e personale fullyengaged», continua Indiani, «l’eccellenza nel servizio si raggiunge solo se, oltre ad essere bravo e competente, tutto il personale è coinvolto e motivato in prima persona. Per questo proponiamo al nostro staff numerosi training e incentivi».

Dall’alto, in senso orario: il ristorante Acanto, vero e proprio tempio gourmet aperto anche alla città. Al Principe è d’obbligo una pausa al Salotto, avvolgente luogo d’incontro in ogni momento della giornata. Per concludere la serata, il Principe Bar è il luogo privilegiato dove gustare deliziosi cocktail, in un’atmosfera magica e vibrante

Aspettando Expo 2015 L’appuntamento con Expo è ormai alle porte, e – Indiani ne è certo – tutto sarà pronto per tempo. «Ma Expo», ricorda il gm, «deve essere un punto di partenza, non di arrivo, per il rilancio del turismo italiano». Intanto, all’Hotel Principe di Savoia, sono stati previsti importanti interventi di restyling sia prima che dopo Expo che riguardano l’illuminazione dell’intero complesso e il completo rinnovo del centro congressi e dell’area dedicata ai banchetti. ■ 9-10 2014

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L’INCHIESTA

Outplacement

qualcosa si muove Con un giro d’affari di circa 25 milioni di euro, contro i 190 milioni in Germania e i 220 in Francia, in Italia il mercato della ricollocazione degli esuberi non vanta oggi grandi numeri. Ma le prospettive di crescita ci sono e la fiducia nel servizio aumenta, come dimostra anche la recente trattativa Alitalia-Etihad

✒Gaia Fiertler Outplacement, questo sconosciuto. Il servizio, che accompagna chi perde il lavoro nelle fasi di ricerca di un nuovo posto, è ancora poco diffuso in Italia, dove prevalgono politiche passive del lavoro di sostegno al reddito, piuttosto che politiche attive di orientamento e formazione. Tuttavia, la trattativa estiva Alitalia-Etihad ha aperto un spiraglio: per

È importante mettere al centro la persona, stimolandola a muoversi e a prendere coscienza dei propri punti di forza e aiutandola a orientarsi nel mercato attraverso nuovi canali social e forme di contratto flessibili

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L’INCHIESTA Statistiche AISO 2013 2013

Numero candidati

ca. 8000

% di sucesso quasi mille esuberi della compagnia di bandiera italiana è previsto il nuovo contratto di ricollocazione che, introdotto dalla legge di stabilità 2014, di fatto prevede un’assistenza intensiva nella ricerca di un nuovo lavoro, il che rimanda naturalmente alla task-force dell’outplacement.

Strumento d’eccellenza per rimettersi sul mercato Qualcosa si muove, quindi, in un settore ancora molto piccolo in Italia, che coinvolge appena 8mila persone all’anno, di cui solo il 13% dirigenti (dati AISO) e un giro d’affari di circa 25 milioni di euro,

76%

Età media

46 anni

Mesi medi

6,4

contro i 190 milioni in Germania e i 220 in Francia. «Eppure è lo strumento per eccellenza per rimettersi sul mercato dopo anni trascorsi nella stessa azienda», spiega Giovanni Pedone, general manager di Lee Hecht Harrison/DBM, la società di outplacement del gruppo Adecco. «L’outplacement è efficace perché è l’unico sistema che metta davvero al centro la persona, stimolandola a muoversi. Questa viene aiutata a prendere coscienza dei propri punti di forza e di quelli di miglioramento e a orientarsi nel mercato con gli strumenti giusti, come i nuovi canali social e forme di contratto flessibili», aggiunge Pedone.

Giovanni Pedone, general manager di Lee Hecht Harrison/DBM

Licenziamento, un discrimine che può essere positivo D’altronde, superare una prova impegnativa può essere una occasione di crescita e di sviluppo, ma non è facile accettarlo né comprenderlo subito quando ci si trova in mezzo. «Negli Stati Uniti, per esempio, avere l’esperienza del licenziamento è un discrimine positivo nel valutare le persone, perché vuol dire che si è dovuto e saputo gestire l’imprevisto, il cambiamento forzato». Ma non tutti riescono da soli, soprattutto se sono stati a lungo in una sola azienda e se, per ruolo e indole, non si sono mai guardati intorno. Così, una task-force di esperti di outplacement può aiutare a rimettersi in moto con metodo e costanza. E, prima o poi, i risultati arrivano. «L’80% delle persone supportate dalle società appartenenti ad Aiso rientra nel mercato del lavoro in circa sei mesi», precisa Cetti Galante, nuovo presidente di AISO, l’associazione italiana delle società di outplacement. «Il rammarico è che in Italia si lavora ancora su piccoli numeri, circa 8.000 persone l’anno, ma il riferimento sono paesi come la Francia dove l’outplacement è obbligatorio e una singola società ne segue 50mila l’anno, con un tasso di ricollocazione che non scende sotto il 70%. Se le persone sono affiancate con metodo, capendone la spendibilità a

Cetti Galante, presidente di AISO

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L’INCHIESTA Statistiche AISO 2013 Inquadramento candidati

19%

■ Dirigenti ■ Quadri ■ Impiegati ■ Operai

40%

13% 28%

Età candidati

■ <30 anni ■ Da 30 a 40 anni ■ Da 40 a 50 anni ■ >50 anni

41%

26%

31%

2%

Sesso

36%

64%

■ Donne ■ Uomini

360 gradi, accompagnandole passo passo nel proprio riposizionamento, con ritmo ed energia, le opportunità arrivano. L’importante è però rivolgersi a società serie e consolidate, che abbiano sviluppato competenze specifiche di supporto alla ricollocazione professionale e una profonda conoscenza del mercato del lavoro. Non è un mestiere che si possa improvvisare, come spesso invece accade fuori dalla nostra associazione».

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Storie di chi è “rinato” grazie all’outplacement Leonardo Borghesio, per esempio, 60 anni, a metà del 2012 perde il posto da amministratore delegato dell’azienda americana di dispositivi medici KCI per cambio di strategia ai vertici. Così, nel pacchetto di uscita richiede proprio l’outplacement, che in Italia è a carico dell’azienda licenziante e che solo tramite questa può essere utilizzato. «Credo sia importante non restare soli in un momento così difficile», racconta Borghesio. Tuttavia il manager, forse a causa dell’età, fatica a rientrare. A fine 2013, quando lo sento la prima volta, non ha ancora trovato niente, si sente vittima del sistema e il periodo di outplacement si sta concludendo. Poi però, nel giro di sei mesi, al telefono trovo un’altra persona, appena rientrata dal Canada e in partenza per la Svezia. Cos’è cambiato? «Sono cambiato io», racconta Borghesio, «ero talmente chiuso nel mio rancore per l’ingiustizia subita che non vedevo altro che la mia posizione fatta a pezzi e reclamavo il mio ruolo. Devo ammettere che l’outplacement mi ha dato la possibilità di lavorare di più su me stesso, focalizzandomi su cosa so fare meglio, su come pormi con gli altri, sugli errori commessi, insomma mi ha permesso di uscire in modo simbolico dal lutto. Ci ho messo un po’ a decidermi, ma a un certo punto il mio approccio è cambiato perché, in fondo, era cambiata la mia prospettiva: più possibilista, positiva e risolutrice, facendo valere ciò che potevo offrire al mercato. Così, se all’inizio ero scettico verso la consulenza, non la sentivo nelle mie corde e non ascoltavo i messaggi che mi arrivavano, a un certo punto mi sono aperto e ho iniziato. Forte delle mie competenze ed esperienza, tornavo nel mio mondo sotto un altro cappello», racconta Borghesio. Che ha puntato sull’estero e ha trovato opportunità in Danimarca, Germania e Canada e che, dopo uno studio di fattibilità per l’apertura della filiale italiana dell’azienda canadese KLOX Technologies, ora ne è responsabile, anche se come consulente. «Non è affatto male come “inquadramento”, sono soddisfatto del guadagno e, soprattutto, ho un rinnovato entusiasmo perché sto coordinando le diverse fasi di


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L’INCHIESTA

Leonardo Borghesio, consulente della società canadese KLOX Technologies

Massimo Allegritti, ingegnere delle telecomunicazioni

Alessandra Giordano, direttore delivery e politiche attive del lavoro di Intoo

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entrata sul mercato di una terapia per il trattamento delle ferite davvero innovativa, che utilizza la luce biofotonica». Non solo, ma proprio l’Italia è stata scelta per gli studi clinici sulla portata e scientificità di questa nuova terapia. In sostanza, con l’outplacement si lavora sulla percezione di sé e su come valorizzare i propri punti di forza, sull’aspetto psicologico e poi, in concreto, sulla stesura del cv, sulla gestione dei colloqui, sul personal branding nel proprio network fisico e online, sfruttando al meglio i social network. «L’outplacement mi ha dato più sicurezza nella gestione dei colloqui, grazie a una maggiore consapevolezza professionale circa le mie competenze e capacità», racconta Massimo Allegritti, 35 anni, ingegnere delle telecomunicazioni. «Tra l’altro, negli incontri settimanali il tutor non mi diceva cosa avrei dovuto fare, ma mi incoraggiava a riconoscere la situazione e a tirar fuori il meglio di me». Commodity manager in una multinazionale tedesca con la promessa di diventare quadro, a maggio Allegritti ha perso il lavoro perché l’azienda ha dimezzato il giro d’affari e ha centralizzato alcune attività, tra cui la sua funzione. Così, ha iniziato subito l’outplacement previsto dall’azienda e, a luglio, ha trovato da solo un nuovo impiego come commodity specialist in Sematic Group (Bg), azienda italiana multinazionale con 500 dipendenti e 170 milioni di euro di fatturato, che produce porte per ascensori. Il passaggio a quadro è certo rimandato, ora è specialist e non manager, ma è rientrato subito con un lavoro stabile e qualificato. «Oggi il mercato richiede competenze costantemente aggiornate, ma anche una maggiore flessibilità e la disponibilità anche a esperienze brevi e a inquadramenti diversi», racconta Alessandra Giordano, direttore delivery e politiche attive del lavoro di Intoo, la società di outplacement di Gi Group. «D’altronde, i ruoli manageriali si sono ridotti del 30% negli ultimi anni, specialmente nelle multinazionali. Ciò che più conta è restare il meno possibile fuori dal mercato: l’obiettivo primario deve essere rientrare. Tra l’altro, gli ultimi dati Istat ci dicono che meno del 20% delle persone oggi viene riassunto a tempo indetermi-

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nato, ma posso confermare che se le persone dimostrano di portare valore all’azienda i contratti poi vengono riconfermati». Come nel caso di Gianluca Colombo, 49 anni, cfo in Brita, confermato a luglio a tempo indeterminato, dopo quasi un anno di contratto a termine. Brita è il gruppo tedesco della caraffa che filtra l’acqua, in Italia con la sede a Bergamo. Il manager veniva da Torino e per lui lo sforzo è stato quello di trasferirsi, ma non si è tirato indietro: «Quando ho perso il lavoro non sapevo da che parte iniziare, avendo svolto tutta la mia carriera in una sola società, la Schréder (sistemi di illuminazione). Così, i mesi di outplacement mi hanno aiutato a fare chiarezza, a individuare i settori e le aziende, a scrivere un nuovo curriculum e mi sono stati forniti nomi e cognomi da contattare». In effetti, Colombo ha potuto scegliere fra tre proposte, due con l’aiuto di head hunter che I’hanno pescato nel bacino stesso dell’agenzia, e una scrivendo a un executive search. La maggior parte però si ricolloca attraverso il proprio network, potenziato e ampliato anche attraverso i nuovi mezzi social. Come Marco Petrarca, 45 anni, direttore tecnico dell’assistenza tecnica e ricambi in società dell’automotive fino a Yamaha Motor Italia, che a metà 2013 è stato travolto da un pesante ridimensionamento dell’organico (50%) e si è ritrovato a spasso. «È stata dura psicologicamente, in un mercato così colpito dalla crisi e senza aver mai avuto bisogno di cercare lavoro. Così, l’outplacement di 18 mesi proposto dall’azienda mi è stato davvero utile», dice il manager, «mi ha aiutato a costruirmi un’immagine verso l’esterno, tenendo conto di cosa chiede il mercato oggi ed evidenziando gli aspetti di successo del mio lavoro che, da tecnico, tendevo a sottovalutare. Ho scritto un nuovo cv con una precisa personalità professionale e ho creato un nuovo profilo Linkedin, forte anche di un metodo di ricerca e di allargamento della base di contatti che prima non avevo. In pratica, mi ha dato gli strumenti per sfruttare al meglio il mio network». Alla fine, il lavoro è arrivato tramite un imprenditore francese che Petrarca conosceva già e che voleva portare



L’INCHIESTA

Andrea Scianna, direttore di un istituto di alta formazione tecnica

Roberto Castelnovo, imprenditore soddisfatto

in Italia RPM Networks, una rete di centri di assistenza moto multimarca, già sperimentata con successo in Francia. Così, dopo un primo rapporto di consulenza è stato assunto a tempo indeterminato come service manager per gestire la start up di Milano. Una rinuncia però l’ha dovuta fare, la dirigenza. Invece, a manager con funzioni commerciali e di marketing in aziende multinazionali certi strumenti di relazione e network non mancano in partenza, come l’uso dei social, ma l’esperienza dell’outplacement viene comunque apprezzata. «Mi sono imposto di seguire tutte le attività, benché mi sembrasse di non averne bisogno, perché alla fine qualsiasi canale è buono e non va snobbato», racconta Andrea Scianna, all’epoca dirigente di una delle più importanti “blue chip” con una responsabilità europea, vittima di una ristrutturazione, «ammetto che all’inizio mi sarei aspettato un supporto da agente calcistico che ti risolve il problema, mentre l’outplacement ti insegna a pescare e a rinforzare il network, non ti trova il posto. Nel mio caso, in particolare, mi ha aiutato a non sentirmi del tutto solo, a casa, davanti al mio computer e a tutti i social network professionali del mondo». Dopo aver trascorso un anno in un’altra

Oggi il mercato richiede competenze costantemente aggiornate, ma anche una maggiore flessibilità e la disponibilità anche a inquadramenti diversi

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multinazionale, ora Scianna è direttore della Fondazione “Pavia città della formazione”, un istituto di alta formazione tecnica (ITS), selezionato attraverso un bando pubblico, dove sta portando la propria esperienza internazionale con accordi per organizzare stage all’estero e con l’obiettivo di offrire formazione executive agli iscritti degli Ordini degli ingegneri e degli architetti e dei Collegi di geometri e periti. «Non solo, sto potenziando il servizio di orientamento ai ragazzi, come mi ha insegnato l’outplacement: dalla chiarezza su cosa fare da grandi, alla stesura del cv, al colloquio, all’analisi di un settore di mercato dove proporsi». Cresce anche il numero di chi si riposiziona con la libera professione o l’avvio di una propria impresa, quasi un quinto di quelli che in Italia sperimentano l’outplacement. Se poi l’iniziativa fallisce, possono riprendere il programma interrotto. Il confronto con i tutor, infatti, aiuta a mettere a fuoco anche un know-how e delle capacità spendibili in progetti autonomi. Come nel caso di Roberto Castelnovo, 50 anni, ex responsabile vendite Europa nelle biotecnologie, il quale, perso il lavoro, ha dato vita a una idea che gli ronzava in testa già da un po’. «Il percorso di outplacement mi ha guidato nel mettere in piedi un’attività di con-


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L’INCHIESTA

L’outplacement aiuta la persona a non sentirsi sola in un momento di crisi, capendone la spendibilità a 360 gradi e accompagnandola con metodo nel proprio riposizionamento

sulenza per start up innovative, che ora cammina con le sue gambe», dice Castelnovo, «sono così soddisfatto che mi chiedo perché abbia aspettato tanto tempo a fare il salto, senza più la pressione dei risultati trimestrali di chi lavora nelle multinazionali». La nuova società NL 42 Management Consulting è approdata anche in Spagna: «Spesso alle idee innovative manca la capacità imprenditoriale di portarle sul mercato e di farle crescere. A questa parte ci pensiamo noi», conclude Castelnovo.

In Italia si punta ancora troppo al posto fisso Come mai allora è così poco diffuso in Italia, dove solo 1,9 per cento dei dirigenti di ManagerItalia ammette di aver usufruito delI’outplacement per ricollocarsi negli ultimi tre anni? E dire che i dirigenti del commercio lo prevedono nel contratto collettivo nazionale e, dal 2008, il servizio risulta per metà a carico delle aziende, anche se poi, di

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fatto, rientra nella buonuscita per chi lo richiede. Spesso, all’origine della diffidenza o delusione, ci sono aspettative troppo alte, condizionate dall’appartenenza delle agenzie a grandi gruppi di ricerca e selezione, poiché in Italia si punta ancora troppo al posto fisso. «Nei paesi anglosassoni, invece, dove la vita media delle aziende e nelle aziende è più bassa, all’outplacement viene riconosciuta la sua funzione reale (bilancio delle competenze, definizione dell’obiettivo e del piano d’azione) e viene fornito dalle aziende licenzianti come servizio a valore aggiunto, oltre alla buonuscita», dice Simone Oliva, Placement & Future Skill delivery manager di Right Management, la società di outplacement di ManpowerGroup. «In Italia, invece, è più trattato come merce di scambio e siccome non garantisce un nuovo posto, prevale ancora la mentalità di preferire l’equivalente monetario anziché un servizio qualificato per lo sviluppo e il riposizionamento». ■



L’IMPRENDITORE DEL MESE

Il made in Italy passa per il made in Umbria

Esempio eccellente di imprenditoria italiana, la Sterne International Spa è l’unica azienda in Italia in grado di garantire la tracciabilità totale dei capi. A guidarla è Luca Mirabassi insieme alla moglie, la stilista Lorena Antoniazzi, da cui prende il nome il marchio di maglieria in cachemire

✒Cristina Piccinotti Da sempre sinonimo di lusso e di qualità inimitabile, il made in Italy trova un esempio concreto nel made in Umbria che, grazie alle performance positive registrate nel 2013 dalle sue aziende, ha retto molto bene nonostante i pesanti venti di crisi. L’88% delle aziende di questa piccola regione di mezzo, il cuore verde d’Italia, è in utile e si attendono per il 2014 fatturati in lieve crescita: su 633 società italiane di capitali che operano nel comparto tessile, abbigliamento e tessitura – con un fatturato compreso fra 10 e 50 milioni di euro – le aziende umbre registrano i risultati migliori rispetto al dato nazionale (Fonte:

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Centro studi economico e finanziario Esg89, Il Sole 24 ore). Spicca, tra queste, la Sterne International Spa, l’azienda distributrice del brand di alta gamma Lorena Antoniazzi, fondata nel 1991 da Luca Mirabassi, braccio commerciale della società, insieme alla moglie, l’omonima stilista che da oltre trent’anni lavora nel campo della maglieria. Un’azienda relativamente giovane, con una bella storia alle spalle e un futuro brillante già iscritto nel suo nome: Sterne, che in tedesco significa stella, era il nome di una rivista in circolazione in Germania


L’IMPRENDITORE DEL MESE

Luca Mirabassi, imprenditore perugino del cachemire, Ad di Sterne International Spa, azienda che distribuisce il brand di maglieria d’alta gamma Lorena Antoniazzi

Perugia, la città che fa da sfondo alla genesi del marchio Lorena Antoniazzi, una realtà profondamente radicata nel territorio e nei valori della famiglia Mirabassi

negli anni in cui Luca Mirabassi, agli inizi della sua carriera, iniziava come rappresentante maturando, un passo alla volta, la sua innata vocazione di imprenditore. «Sono le passioni che muovono le azioni: da quando ho iniziato a lavorare il mio cuore mi ha sempre bisbigliato che avrei fatto l’imprenditore e che avrei chiamato la mia azienda Sterne». Dice Luca Mirabassi, che abbiamo incontrato nello showroom di Via Morimondo a Milano – indirizzo privilegiato scelto da molti brand di lusso della moda – appena tornato da uno dei tanti viaggi in tutto il mondo volti a promuovere la sua maglieria d’alta gamma e il vero Made in Italy. E, tra una risposta e altra, l’imprenditore del cachemire è riuscito anche a prepararci un risotto da grand gourmet.

La Storia Aveva da poco sposato Lorena quando le fece la seconda proposta più importante della sua vita: confezionare in tempo re-

cord 20 capi di abbigliamento estivo da presentare ad un evento in Germania. Lorena riuscì nell’impresa e la linea – caratterizzata da linee eleganti, filati prestigiosi e tecniche innovative –, si rivelò un successo. Poco dopo Mirabassi replicò a Milano Vende Moda: «eravamo giovani e intraprendenti, mia moglie ed io ci presentammo a quella che allora era tra le fiere di moda più importanti al mondo. Avevamo solo un tavolo, due sedie e i nostri capi di abbigliamento. La collezione piacque moltissimo e in quel momento iniziò davvero la nostra avventura».

+10% nel 2013 Energia, impegno, entusiasmo e una naturale propensione al rischio. «Rischiare non significa buttarsi nel vuoto in manie-

Tracciabilità brevettata dei capi in cachemire Proteggere il consumatore dalle contraffazioni e salvaguardare il vero made in Italy. È iniziato tre anni fa il progetto per la tracciabilità dei capi di maglieria in cachemire firmati Lorena Antoniazzi. Attraverso un microchip inserito nell’etichetta è possibile risalire a tutte le fasi produttive: filatura, tessitura, rimaglio, trattamenti, e inoltre date, spostamenti e luoghi di produzione del capo. Digitando un codice a barre o fotografando con uno smartphone il codice Qr indicato nell’etichetta, è possibile visualizzare, da una schermata del sito dell’azienda, tutte le informazioni relative alla storia e al processo produttivo del capo. Alla base la tecnologia RFid, inserita nell’etichetta grazie a un chip, unica al mondo e realizzata con il supporto di due aziende informatiche perugine.

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L’IMPRENDITORE DEL MESE

La famiglia Mirabassi al completo. Da sin. Nicola e Andrea, figli di Luca Mirabassi e Lorena Antoniazzi, nel quartier generale della Sterne International Spa a San Sisto, Perugia

Cresciuta in una famiglia di sarti, Lorena Antoniazzi, “La regina della treccia”, sperimenta tecniche sempre nuove, molte realizzate a mano. Qui a destra, la piccola stella portafortuna ricollegata al nome della Sterne International Spa. In alto a destra, solo filati prestigiosi, materie prime esclusive e tecniche innovative, in più un forte legame con l’Umbria, dove avviene tutta la produzione dei capi di maglieria Lorena Antoniazzi

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ra sconsiderata, sperando di non farsi male», dice Mirabassi, «ma continuare a far correre il pensiero, puntare sempre su idee nuove e innovative, provare a realizzarle anche in mancanza della certezza che vadano a buon fine». E i successi ottenuti dalla Sterne International la dicono lunga sulla validità delle idee di Mirabassi: «Nel 2013 la nostra società conferma il trend di crescita iniziato nel 2011: il fatturato si è chiuso con un +10% e per il 2014 prevediamo un’ulteriore crescita». Un successo reso possibile da una strategia che ha puntato su alcuni elementi fondamentali. «I nostri prodotti hanno 2 certificazioni: la prima sulla tracciabilità del processo produttivo, la seconda sulla non nocività dei prodotti utilizzati rilasciata dall’Associazione tessile e salute». Altro tassello importante, l’innovazione: «formazione continua dei giovani, brevetto microchip, strutture produttive moderne e all’avanguardia, metodi che si modificano in funzione delle continue evoluzioni del mercato di riferimento», spiega Mirabassi, che aggiunge: «conoscere i propri clienti è fondamentale, per questo viaggio continuamente per incontrare di persona i miei buyer. Solo nel 2013 ho speso più di centomila euro in biglietti aerei e ho volato in giro per il mondo quasi tutto l’anno. Questo è valso a Sterne un

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export di circa l’85% del fatturato e la previsione di un aumento dei ricavi a 18 milioni di euro nel 2014».

Nuove parternship e la difesa dei mestieri Mirabassi fa sapere che, anche per il futuro, è prevista un’importante crescita oltre i confini europei: «Continueremo a stringere nuove accordi con importanti par-


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Adler Spa Resorts Dolomiti Val Gardena

LUCA MIRABASSI IN VIAGGIO, PER PIACERE E PER LAVORO

tners koreani, taiwanesi, giapponesi e russi, ad investire in nuovi flagship store, show-room, temporary store, e in nuovi impianti e sistemi di produzione sempre più eco-sostenibili. Un altro asset su cui non smetteremo mai di puntare è la “difesa dei mestieri”, un progetto già in essere dedicato ai giovani talenti che intendono specializzarsi e riscoprire le antiche virtù e conoscenze artigianali coniugate con i più avanzati processi industriali». «Tutto questo», conclude Mirabassi, «un attimo prima di scappare ai fornelli a spadellare per noi, «per salvaguardare il vero Made in Italy e riportarlo al livello che merita». ■

Parlando di viaggi, si sposta più per lavoro o per piacere? «Viaggio principalmente per lavoro, da quasi dieci anni volo in giro per il mondo per conoscere i miei clienti e capire i loro gusti. Solo nel 2013 ho speso più di centomila euro in biglietti aerei» Le aree di maggior interesse per il suo business? «Negli ultimi tempi l’Asia e la Russia» Quando non lavora dove si rifugia? «Vado in barca a vela, adoro ascoltare il silenzio del mare» Che tipo di viaggiatore si considera? «Sono un avventuroso fin dai tempi in cui, giovane e inesperto con la “valigia di cartone” in mano, ho iniziato la mia attività in giro per il mondo» Parlando di alberghi, quali ha nel cuore? «L’Adler Spa Resort di Ortisei, un posto incantevole sia d’estate che d’inverno, dove vado con la mia famiglia per godere dello spettacolo delle Dolomiti e per la Spa dell’albergo: The Puli Hotel Shanghai nella grotta sotterranea con lago salino mi rigenero grazie agli effetti benefici del sale himalayano». Il viaggio che custodisce nel cassetto della sua memoria? «A Shangai, una metropoli in continua trasformazione. Ci sono stato pochi mesi fa, ma son certo che quando tornerò la troverò cambiata» Dove ha dormito? «Al The Puli Hotel Resort and Spa, uno dei miei alberghi preferiti, tradizionale e allo stesso tempo moderno: qui il fascino del vecchio mondo cinese incontra i comfort e le comodità del presente» Il suo prossimo viaggio? «Tornerò in Giappone» Il viaggio che consiglia ai lettori di Master Meeting? «A Tokyo: qui ho trovato una comunità di giovani eleganti, attenti alla moda, al buon gusto e interessati alla qualità. Se saremo bravi, noi imprenditori italiani del Made in Italy, potremo continuare a fare ottimi business in questi mercati»

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La mia vita multitasking tra Google e famiglia Paola Scarpa, manager di Google Italia e, ancor prima, manager di se stessa, ama le sfide impegnative, come quella di portare cultura digitale nelle imprese italiane. Fautrice in azienda di una gestione del tempo autonoma e responsabile, consente a se stessa e al suo team di conciliare obiettivi professionali e personali. Con serenità e profitto

✒Gaia Fiertler sul campo da golf dove stacca il telefono per cinque ore e, appena può, con un buon e-book in mano. «Iniziare la giornata con la lettura e un po’ di movimento nel silenzio della casa mi dà la giusta carica, così come ricaricare le batterie nel fine settimana in mezzo alla natura», racconta la manager milanese. Tra l’altro, per lei il golf è stato una vera scoperta, perché combina bene concentrazione, gestione delle emozioni e rilassamento. «Non sempre si vince, anzi mia figlia di 11 anni mi batte spesso; non sempre il tiro è perfetto e la pallina finisce dove vuole, ma è un modo sano per abituarsi anche a sbagliare. Il risultato è che, oltre a stare bene sul campo e a sfidarmi in modo di-

Paola Scarpa, direttore clienti largo consumo e retail di Google, indossa gli iper-tecnologici Google Glass, per ora disponibili negli Stati Uniti e nel Regno Unito

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Introversa d’origine, sociale e collaborativa d’adozione, Paola Scarpa è madre e manager in una realtà fortemente innovativa, Google Italia, dove sviluppa il business presso i clienti del largo consumo e del retail. Nonostante una vita intensa, sfidante e multitasking tra carriera e famiglia, non ha perso il gusto di ritagliarsi dei momenti per sé. La mattina presto sul tapis roulant di casa o nella palestra aziendale; nel week-end

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vertente, gestisco meglio la tensione anche in ufficio!».

L’amore per le sfide difficili Con una formazione classica, Paola Scarpa dà la prima virata alla sua vita con la scelta dell’università, il Politecnico di Milano: «Mi sono iscritta a ingegneria perché sapevo che sarebbe stata impegnativa e che avrei incontrato difficoltà venendo dal liceo classico. Sì, lo ammetto, ho sempre amato le imprese difficili!». Così, con in tasca una laurea in ingegneria gestionale, la giovane milanese inizia la propria attività nella consulenza strategica, preferendo ad altre società più blasonate l’americana Monitor Company che, più piccola, le dà più chance di crescita. Impara a confrontarsi con le grandi aziende e a comprenderne linguaggio, sfide e bisogni. A 29 anni è già dirigente, va su e giù per l’Europa e negli Stati Uniti, la carriera internazionale è avviata ma, a un certo punto, dopo sette anni di ritmi serrati decide di fermarsi:«Volevo trovare un maggiore equilibrio con la mia vita privata». Così si sposa, ma senza rimpianti. Nel frattempo, infatti, viene chiamata nella squadra che sta dando vita a Omnitel (fi-

ne anni Novanta), l’attuale Vodafone. Lei stessa se n’era occupata in un primo momento come consulente: «Era un sogno che si avverava, poter andare a lavorare in una vera start up italiana fatta da un gruppo di altissimi professionisti ed ex consulenti. Ero così riuscita a coniugare obiettivi personali e professionali senza rimpianti», racconta. Quando arrivano i figli, però, le cose cambiano, perché al rientro dalla maternità trova l’organizzazione trasformata e il suo ruolo un po’ da reinventare: una nuova area di business, nuovi capi e nuovi collaboratori. Anche la sua disponibilità però è cambiata, divisa fra la cura dei piccoli e l’impegno professionale. «Avere bambini è il progetto più bello e più grande che si possa realizzare ma, all’inizio, non permette di essere al cento per cento sul lavoro, soprattutto se è un nuovo lavoro. Si vive con un generale senso di colpa, verso i figli quando si è in ufficio e verso l’azienda quando si è a casa», ammette Scarpa.

L’ingresso in Google Così, dopo sette anni, chiude il capitolo Omnitel ed entra in Google, realtà più piccola in Italia ma altamente innovativa, dove trova un clima più adatto a lei. Direttore clienti del largo consumo e di recente anche del retail, ogni giorno da sette anni la manager si sfida nel portare cultura digitale nelle aziende italiane, tenendo conto dei loro dubbi nel cambiare modo di fare business. Ma anche cercando di far comprendere come stia cambiando il consumatore e le sue abitudini d’acquisto e quanto il digitale le possa aiutare nel raggiungere i propri obiettivi anche grazie agli strumenti di analytics. «Il digitale va integrato nei processi di business, e non aggiunto in coda come qualcosa da fare, ma che poi non si sa sfruttare al meglio. Servono certo investimenti, ma questa è la vera sfida del sistema Paese: riuscire a valorizzare i propri punti di forza rendendoli visibili all’estero con il digitale, rendendo al contempo più efficaci ed efficienti i processi interni con le nuove tecnologie», spiega la manager, che in questo campo così in fermento non si annoia mai. «Google è sempre diversa e ha principi e valori in cui mi riconosco. Difficile immaginarmi in questo momento in un’altra realtà». 9-10 2014

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Con il suo team a Bardonecchia per condividere strategie di business e rinforzare la squadra, tra una discesa di sci e una passeggiata nei boschi

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I collaboratori? Meglio sceglierli migliori di te Nel frattempo i bambini sono cresciuti, ora hanno 8 e 11 anni, ma come conciliare casa e ufficio e la tentazione della connessione h24? «Un buon manager dev’essere prima di tutto manager di se stesso: ascoltare i propri bisogni, darsi delle prio-

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ALBERGHI SÌ, ALBERGHI NO Anche quando viaggia e pernotta fuori casa, la manager di Google ricerca l’equilibrio che ha raggiunto nella propria vita. Per l’attività fisica quotidiana, per esempio, palestra o piscina non possono mancare in hotel, o almeno questo deve essere vicino a un parco per andare a correre. Così pure, per il senso di benessere che ricerca nella sua vita e che l’aiuta a ricaricarsi, le stanze devono essere ampie e luminose e i bagni moderni. «A Roma, dove vado spesso per lavoro, i miei preferiti sono l’NH di Villa Borghese e l’Una Hotel vicino alla stazione Termini, con parquet, cosmetici in bagno, asciugamani morbidi e una ricca colazione dolce e salata. A Londra e a Parigi, invece, altre frequenti mete di lavoro, non ho ancora trovato il giusto hotel, perché in genere sono belli nelle parti comuni ma le camere sono piccole, trascurate e un po’ vecchiotte», racconta Paola Scarpa. Gusti e preferenze non cambiano in vacanza.



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Il Golf Club Villa Carolina vicino a Novi Ligure, dove la manager ricarica le batterie nel fine settimana con la famiglia. Sotto, durante l’intervento al Women Summit, organizzato dal Politecnico di Milano, con le alumni ingegneri che hanno fatto strada

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rità, capire come essere più efficienti, quindi organizzarsi bene e non cedere alla tentazione della connessione continua. In pratica, se non è una emergenza, è meglio evitare di mandare mail al proprio team la sera e durante il week-end, per non innescare una reazione a catena che non fa staccare mai. Insomma, bisogna imporsi dei paletti per non invadere lo spazio privato altrui e salvare il proprio! E se si ha

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paura di dimenticarsi questo messaggio così importante, basta farsi un appunto». Al crescere delle responsabilità anche il suo stile di gestione è cambiato, puntando più sulla delega e sul controllo “misurato”: «Ho imparato a fidarmi degli altri, a lavorare in squadra e a non controllare tutto, lasciando spazio alle persone. Il segreto poi è sceglierle migliori di te, così impari anche da loro e sei sicura che, nel tempo, ce la faranno anche senza di te», sostiene Scarpa. In particolare, nella fase di esecuzione di un progetto lascia che i collaboratori seguano il proprio modo, con check intermedi più di supporto che non di controllo sull’avanzamento lavori, ma certo l’obiettivo dev’essere chiaro e condiviso fin dall’inizio. Anche la gestione del tempo è vissuta in autonomia, purché si rispettino le scadenze. «Se poi non sanno organizzarsi, li aiuto io a farlo. Per esempio, io sono in ufficio presto, alle 8 ed esco alle 19, ma nel corso della giornata posso avere anche impegni personali e, lo stesso, possono fare le mie persone. Qui c’è una cultura della responsabilizzazione che condivido del tutto; nessuna timbra, ma remiamo tutti nella stessa direzione e ci aiutiamo a vicenda, sia fra team, sia fra persone. Siamo sì competitivi, ma più verso l’esterno che non tra di noi». Altro segreto per una buona leadership è l’ascolto e la capacità di mettersi nei panni degli altri, che Paola Scarpa ha acquisito dai suoi maestri, buoni e cattivi: «Dai miei capi ho imparato cosa fare e cosa non copiare nei comportamenti, in base ai miei valori. Non siamo tutti uguali e un manager che per me è bravo può non esserlo per un altro, dipende da cosa cerchi. Io, per esempio, apprezzo i manager che trovano spazio per ascoltarti, che ti danno feedback per migliorarti senza puntare il dito, che ti danno fiducia e autonomia nelle decisioni e ti rispettano come persona». Quanto a lei, non ha dubbi che sia che si tratti di un figlio, del marito, di un collega o di un cliente, per stare bene con gli altri sia fondamentale mettersi nelle loro scarpe. Paola ha imparato anche a mostrare il fianco, a chiedere scusa quando sbaglia, ma anche a dire di no quando non è d’accordo su una decisione. ■



SPAZI MEETING: GUIDA ALLA SCELTA

A CIASCUN EVENTO LA SUA LOCATION Ecco tutte le cose da sapere per scegliere nel modo migliore – e sicuro – la cornice perfetta per il proprio meeting ✒Davide Deponti

I

l successo di un evento è imprescindibile dalla location. Ma scegliere il contesto più appropriato per quello che si vuole comunicare, soprattutto quando si tratta di situazioni lavorative o istituzionali, non è mai facile. A differenza di quanto sosteneva lo scrittore francese Marcel Proust, secondo il quale “è sempre in uno stato d’animo non destinato a durare che si fanno scelte definitive”, la scelta di una location presuppone una chiarezza di intenti durevole, subordinata all’analisi di diversi fattori: dimensione, durata, logistica, organizzazione degli spazi in e outdoor, messaggio

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da comunicare, numero dei partecipanti, dotazioni tecnologiche, assistenza e, ovviamente, budget. Senza dimenticare quegli elementi, per così dire impalpabili, come l’atmosfera o il contenuto emozionale, che sebbene non sempre siano “quantificabili” o concretamente riconducibili a una particolare location, a volte, risultano essere quelli decisivi per la riuscita di un meeting. Insomma, un evento per poter funzionare, deve trovare la “sua” giusta cornice, il che significa trovare il perfetto equilibrio tra istanze diverse e, a volte, pure difficilmente conciliabili.


Ed è qui che entra in gioco il meeting planner, il decision maker a cui spetta il compito di scegliere la location, facendo, per così dire, quadrare il cerchio. Ma quali sono i criteri che ne orientano la scelta?

Cosa cercano i meeting planner Secondo una recente indagine della so-

cietà di destination marketing DCI – condotta in collaborazione con l’International Association of Conference Centers (IACC) – che ha interpellato 100 meeting planner europei dai 18 ai 66 anni, i criteri di scelta non sarebbero sempre uguali per tutti, ma varierebbero a seconda dell’età di chi sceglie.

In alto: l’eleganza degli spazi del Lefay Resort & SPA Lago di Garda: lo stile della location è un elemento fondamentale per i planner. Sotto, una sala meeting del Grand Hotel Timeo di Taormina: chi organizza eventi punta su tecnologia e connettività degli spazi

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Sopra, la facciata del Grand Hotel Palazzo di Livorno, struttura che offre camere con dotazioni business. Sotto, circondato dalla natura, il Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio è una location che attrae per le sue peculiarità

Considerato dunque che l’attuale mercato Mice assorbe ben 4 generazioni di professionisti – senior (dai 66 anni in su), baby boomer (dai 47 ai 65 anni), generazione X (dai 33 ai 46 anni) e millennial (dai 18 ai 32 anni) – si presuppone che vi siano diversi consumer buying behavior.

La differenzia più sostanziale riguarda la modalità di ricerca. Per esempio, i millennial dichiarano di preferire il web come media attraverso il quale reperire informazioni sulle location disponibili sul mercato, mentre senior e baby boomers, dimostrano di preferire i media tradizionali

UN PERCORSO COMPLESSO Premesso che tante sono le variabili in gioco quando si tratta di trovare il perfetto equilibrio tra diverse necessità e che non esiste una ricetta univoca, anche se bisogna attenersi a una serie di comportamenti, (precauzioni, conoscenze e criteri) la domanda è: da dove partire per scegliere la location più adatta? In primo luogo dall’idea che il successo di un evento non è legato solamente alla

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felicità dei partecipanti e all’assenza di incidenti di percorso, ma è direttamente proporzionale alle aspettative, agli obiettivi e ai vincoli organizzativi richiesti dal committente (azienda o associazione che sia). E questo significa non solo ascoltare ciò che chiede, ma indagare al di là delle parole e delle riunioni: cioè vuol dire cogliere lo “spirito” dell’evento, le aspettative anche immateriali del


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e gli incontri di persona, come gli appuntamenti in fiera e le site inspection.

Gli elementi decisivi Sempre secondo l’indagine DCI, in generale, il primo criterio di valutazione, sarebbe la ubicazione e l’accessibilità (75%) della location, seguite dalla verifica dell’idoneità degli spazi, che devono rispondere all’esigenze dell’evento (52%). Terzo criterio il rapporto qualità/prezzo (47%) seguito dalle dotazioni tecnologiche (19%). Pensando invece alle caratteristiche più importanti che una location deve avere, sono 7 gli elementi chiave da valutare: 1) il costo degli spazi meeting 2) la tecnologia e la connettività wi-fi 3) la qualità del food & beverage 4) lo stile e il design delle sale 5) la presenza di camere per gli ospiti con dotazioni business

6) la vicinanza a siti dove svolgere attività collaterali 7) la presenza di uno staff dedicato.

Come devono essere gli spazi meeting

All'Idea Hotel Milano Watt Tredici si uniscono design e tecnologia, due elementi amati dai planner

Per i meeting planner interpellati è fondamentale che gli ambienti prescelti stimolino l’apprendimento e l’aggregazione, abbiano quindi anche aree informali con arredi mobili e caratteristiche che consentano ai partecipanti di riunirsi e socializzare.

cliente. È sulla base di tutti questi elementi che va dunque individuato il tipo di location, scegliendo tra albergo, centro congressuale e spazio non specializzato (museo, castello). Senza dimenticare, ma il bravo meeting planner lo sa sempre, che un evento complesso si può inceppare anche per un solo dettaglio. Anzi, che il successo di un

evento è fatto di tutti i dettagli ben riusciti. E questo è il motivo per cui le migliori location per meeting hanno un event planner interno che conosce perfettamente la struttura, ha una casistica che può essere utile a chi sceglie e può dare consigli utilissimi e fare proposte migliorative, affinché ogni dettaglio sia curato nei minimi particolari.

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FARSI LE DOMANDE CORRETTE Il luogo scelto è facile da raggiungere? Domanda meno scontata di quello che sembra. Bisogna infatti tenere conto da dove arrivano e come si spostano i partecipanti al meeting. Conoscono la zona e arriveranno in auto? Un centro congressi in periferia fa risparmiare e può essere gradito per la facilità di parcheggio. Ma se è troppo fuori mano può far perdere tempo prezioso a tutti, compresi i delegati. A proposito: arriveranno usando treno o aereo? Meglio scegliere sempre una location poco lontana da una stazione o da uno snodo principale, a meno che lo scopo dell’evento non sia proprio quello di “isolare” al massimo i partecipanti. Lo spazio a disposizione è adatto al tipo di evento? Fondamentale è pensare bene a quante persone saranno presenti al meeting e alle attività che dovranno essere svolte. Ci sarà bisogno di far alzare le persone o dividerle in gruppi, o resteranno sempre sedute? Quanto spazio servirà per fare stare tutti comodi? Ci sono tutte le attrezzature necessarie, elettroniche e non? Nel caso manchino lettori dvd, collegamento internet wi-fi, proiettori, microfoni o altro che sia necessario al meeting aziendale, dovranno essere messi in preventivo i costi per l’affitto. Il costo della location rispecchia il tipo di ambiente e di servizi offerti? Inutile nascondersi: il rapporto qualità prezzo è ovviamente un fattore essenziale. Senza pretendere di ottenere offerte fuori mercato, bisogna ricordarsi a volte del detto delle nonne: “chi più spende meno spende”. Ovvero, pagare un po’ di più per avere una sala riunioni meglio attrezzata, dei servizi extra, una garanzia di affidabilità e professionalità può alla fine garantire un migliore svolgimento, limitando i rischi di imprevisti e traducendosi, a conti fatti, in risparmio. E l’immagine dell’azienda committente? Fare attenzione all’impatto e all’immagine del luogo prescelto è particolarmente importante quando si devono incontrare clienti o potenziali tali. Fondamentale quindi pretendere sempre una sala riunioni in perfette condizioni e comunque cercarne una che sia in linea con la propria immagine aziendale. Quando è necessario, infine, ricordarsi di “brandizzarla”, per quanto possibile, utilizzando pannelli o altro materiale ad hoc.

L’eleganza del Donnafugata Golf Resort può essere cornice adatta quando l'organizzatore ha esigenze di riservatezza

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In caso poi l’evento preveda premiazioni o interventi di particolare importanza è richiesta la presenza di un palco o comunque di un’area che consenta un’ampia vi-

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sibilità nella sala. Caratteristica, quest’ultima, particolarmente apprezzata dai senior, ma non fondamentale per i millennial. La ricerca, infine, evidenzia altri due elementi: l’età dei partecipanti all’evento, presa in considerazione dal 55% dei manager intervistati e, per l’85%, la possibilità di comunicare in inglese qualora la scelta ricadesse su una location di un paese straniero.

Cosa vogliono le associazioni, zoccolo duro del comparto eventi Analizzato il comportamento di scelta dal punto di vista del meeting planner, proviamo ora a riformulare l’analisi dalla prospettiva del committente “associazione”. Anche in questo caso con l’aiuto di uno studio statistico: il Report Congressi


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membri almeno una volta l’anno), che genera volumi importanti in termini di partecipanti, produce un elevato numero di giornate di presenza dei delegati e costituisce una fonte considerevole di indotto economico per i territori, che se li contendono a suon di candidature.

realizzato da Meeting Consultants, società di consulenza specializzata in destination marketing e formazione per la meeting industry. La ricerca è stata condotta su un panel di 40 rappresentanti italiani di associazioni del territorio legate a organismi internazionali operanti nei più svariati settori (medicina, commercio, finanza, farmaceutica, energia, agricoltura, sport, tempo libero, volontariato, turismo e trasporti). Va ricordato che gli eventi associativi, anche se hanno meno appeal di quelli aziendali, costituiscono lo zoccolo duro del comparto: al contrario dei meeting promossi dalle aziende, che seguono logiche di budget e sono legati alla congiuntura economica, i congressi associativi rappresentano un segmento stabile (ogni associazione, per statuto, deve riunire i propri

Anche nel caso dei committenti, il primo criterio è l’accessibilità della destinazione, ovvero la garanzia di un sistema di trasporti efficace. Al secondo posto ci sono le caratteristiche della location/sede dell’evento, della quale si considerano: 1) gli spazi 2) le attrezzature 3) la qualità del servizio, 4) il prezzo

In alto: una grande sala congressi non è adatta a tutti i tipi di eventi: compito del planner decidere per il meglio. In basso: se il post congress è una necessità, strutture sul mare come il salentino Hotel La Giurlita sono una soluzione interessante

Gli altri fattori che influenzano l’interesse delle associazioni sono: – la disponibilità di alberghi di livello adeguato vicino alla sede del congresso – il supporto della destinazione attraverso l’erogazione di benefit di diverso tipo – la presenza di un convention bureau efficiente – l’attrattiva generale della destinazione – la presenza sul territorio di centri di eccellenza legati ai temi del congresso. ■

L’HOTEL PERFETTO SECONDO GLI ITALIANI Skyscanner, il sito globale di ricerca viaggi online, ha svolto un sondaggio tra 1.000 viaggiatori italiani (sondaggio condotto da OnePoll per Skyscanner su 1.000 viaggiatori italiani: alcune domande erano a risposta multipla), per scoprire cosa rende perfetto un hotel. Incredibilmente – ma forse è solo il segno dei tempi – gli italiani mettono al primo posto delle loro preferenze il wi-fi gratuito (31%), addirittura prima della colazione inclusa nel costo del soggiorno (29%) e della posizione che occupa l’albergo (13%). Per quanto riguarda la camera, quella perfetta dovrebbe avere la vista mare (67%), con all’interno il rinfresco gratuito (26%) e un balcone (22%). Gli uomini apprezzano, all’interno della loro stanza d’albergo, la tv, alla quale segue subito dopo il bidet, vera istituzione per gli italiani. Per le donne lo strumento indispensabile, che non dovrebbe mai mancare, è l’asciugacapelli, seguito ovviamente dall’altrettanto fondamentale bidet. Per quanto riguarda i servizi, i più richiesti dagli italiani sono la piscina (29%), a pari merito con la Spa (29%) e con la presenza di un ristorante gourmet di qualità (22%), perché il relax ben si abbina alla buona cucina, soprattutto se c’è anche la comodità di averla nel proprio albergo. Le catene internazionali di hotel sono le preferite dagli italiani (30%), al secondo posto gli hotel a gestione familiare (19%) e poi le piccole catene alberghiere (16%).

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ABBAZIA DI SPINETO Un antico convento rivive oggi con il progetto Campus, per offrire alle aziende seminari, corsi di formazione e incontri di lavoro all’insegna della full immersion nel contesto incontaminato delle colline senesi e dell’esclusività degli spazi

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on il solito centro congressi, ma un complesso dalla storia millenaria per organizzare seminari, laboratori e momenti di formazione che mettono al centro l’individuo, proponendo soluzioni in esclusiva, con totale immersione nella natura (il parco in cui è inserito si estende per 800 ettari), nella quiete e nel silenzio. L’Abbazia di Spineto nasce dal progetto di ristrutturazione e cambio di uso di un antico convento sulle

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colline di Siena, che offre spazi e servizi per eventi ma in cui la vocazione principale è la riscoperta dei valori che per secoli hanno guidato la famiglia di monaci che l’ha abitata: studiare, meditare, lavorare e tramandare il patrimonio culturale. Oggi, infatti, il complesso, articolato in foresteria e 11 poderi (in cui si trovano le 98 camere e alcune aule) raccolti attorno al corpo principale, l’ex convento vero e proprio, ha assunto i caratteri tipici

delle sedi universitarie americane, i campus appunto, in cui ogni spazio è autonomo ma appartiene a un sistema che interagisce e comunica, per offrire privacy a ogni sessione di lavoro o incontro di studio favorendo allo stesso tempo la collaborazione e lo scambio. Il piano di restauro ha invece voluto mantenere i tratti originari dell’architettura e dello stile dell’Abbazia, così armoniosamente integrata nel paesaggio, e rispettare il contesto naturalistico incontaminato in cui si trova. Questo ha significato la scelta di materiali di costruzione, arredi e decorazioni a basso impatto ambientale (su tutti dominano legno e pietra), oltre agli accorgimenti necessari per ridurre i consumi e ottimizzare le risorse,


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IL PLUS

LA NOVITÀ DEL 2014 Sono stati presentati alla fine di settembre i nuovi corsi di mindfulness che, in collaborazione con l’Associazione Mindfulness Toscana, si potranno organizzare negli spazi dell’Abbazia. Questa pratica ha importanti applicazioni sia per il benessere globale della persona sia in ambito professionale, perché insegna a concentrarsi in modo consapevole sul presente, contribuendo a indurre una sensazione di rilassamento ma anche maggiore decisione e determinazione nell’affrontare le complessità della vita di tutti i giorni. Lo stress e le patologie correlate si riducono, aiutando a vivere e lavorare meglio e in modo più produttivo. L’Abbazia propone sessioni in esclusiva, da due giorni o nel fine settimana, per i manager o per le aziende, in una sorta di ritiro nella pace e nel verde.

dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico che produce parte dell’energia necessaria al fabbisogno della struttura al corretto smaltimento dei rifiuti, per arrivare alla creazione di eventi completamente

DOTAZIONI

carbon-free: le inevitabili emissioni di CO2 sono compensate dalla piantumazione di nuovi alberi. Territorio, stagionalità e prodotti a km 0 sono i tratti distintivi anche della cucina, che utilizza ingredienti coltivati nel complesso e l’olio biologico dell’azienda agricola interna. P.T.

Attività di carattere formativo, artistico, scientifico e culturale, incontri di studio, workshop e seminari, ma anche soluzioni per il team building emozionanti e coinvolgenti. L’Abbazia di Spineto, grazie all’enorme spazio verde in cui è immersa e alla bellezza e alla ricchezza del territorio, il paesaggio variegato delle colline senesi, tra i laghetti, i boschi e i camminamenti nella roccia, permette di allestire aule all’aperto e organizzare i più svariati eventi en plein air. Tra le location più suggestive sicuramente l’arometo, sorto su quello che una volta era l’orto dei monaci, e la voliera, 160 mq vicino alla sala congressi principale, con connessione Wi-Fi e climatizzazione. La più ampia è invece la sala plenaria, da 200 posti, cui si affiancano varie soluzioni più raccolte distribuite tra il corpo principale e i poderi.

Numero sale e capienza: 7, da 12 a 200 posti + le aule del progetto campus, la voliera e l’arometo all’aperto • Spazi espositivi: parco da 800 ettari • attrezzature e servizi meeting: segreteria, schermi, podio, impianti audio-video con registrazione, cabine traduzione, ristorazione fino a 200 posti in unico ambiente • Altri servizi: 98 camere distribuite in 11 poderi e una foresteria, con possibilità di ampliamento a strutture vicine convenzionate, parco, attività culturali/artistiche/scientifiche, team building, corsi di mindfulness • Parcheggio: 100 posti auto

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ATAHOTEL EXECUTIVE

Un simbolo dell’ospitalità 4 stelle del turismo d’affari milanese con un centro congressi polifunzionale di 2000 metri quadrati. Nel cuore della nightlife cittadina

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na struttura dal design raffinato, che sorge in una location privilegiata, di fronte alla Stazione di Porta Garibaldi, a pochi passi da Brera, l’affascinante quartiere degli artisti e dall’area di Corso Como: l’esclusiva isola pedonale, fulcro dell’entertainment e della movida notturna milanese con i suoi caffè, bar, ristoranti, negozi, boutique e discoteche. Facile da raggiungere – sia dall’autostradale di Viale Certosa, sia con i numerosi mezzi di trasporto cittadini di superficie e underground (Metropolitana M2 linea verde e M5 linea lilla) – consente di arrivare ovunque in città in breve tempo: è possibile raggiungere il polo fieristico di Pero-Rho in soli 15 minuti con 4 fermate della nuova linea del passante ferroviario. Ha una spiccata vocazione per il

mondo degli eventi a cui offre un centro congressi con 18 sale meeting, di cui 6 modulari, dotate di tecnologia all’avanguardia che pos-

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 1 sala plenaria da 800 posti, sala Cristallo da 300 posti con accesso diretto anche per carico e scarico, 4 smart meeting rooms a tema, 3 sale da 10 a 30 posti, 3 sale da 30 a 60 posti, 5 sale da 60 a 100 posti, 1 sala da 100 a 200 posti, 3 sale da 200 a 230 posti, 2 sale da 230 a 480 posti • Spazi espositivi: fino a 2.000 mq • Attrezzature e servizi meeting: connessione WI-FI nelle aree comuni, sale riunioni e camere; impianto di amplificazione fisso, telefono diretto-schermo, podio- pedana, tavolo oratori, lavagna a fogli mobili, cabina di regia, prese elettriche 220 V e trifase-Linee ISDN per teleconferenza (in sala Zaffiro) • Altri servizi e dotazioni su richiesta: ufficio congressi e banchetti, hospitality desk/area di registrazione, guardaroba, business center, servizio segreteria, assistenza audiovisivi (a pagamento), radiomicrofoni-Tv a circuito chiuso, multi visione teleconferenza, traduzione simultanea, freccia laser, proiettore diapositive, sistemi di proiezione in video e pellicola, registrazione audio e video

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sono ospitare fino a 800 persone e 4 smart meeting rooms: salette sofisticate e arredate in stile giapponese, arabo, inglese e americano con salotto e sala riunione attrezzata con tecnologie di ultima generazione. Numerosi i servizi offerti che lo rendono punto di riferimento dinamico del mercato: grazie alla vastità degli spazi comuni, l’albergo ospita spesso rassegne culturali ed esposizioni artistiche organizzate ad hoc. Le 419 camere con bagno o doccia e di diversa tipologia, sono tutte insonorizzate e dotate di grandi vetrate luminose, molto spaziose e confortevoli con wi-fi ad alta velocità. Punto nevralgico dell’hotel è la grandiosa hall che accoglie il ricevimento, il bar con salotto e immette nell’accogliente e spazioso ristorante il Giardino. L.S.B.

IL PLUS A rende il quattro stelle particolarmente appealing per la clientela business e congressuale è la sua posizione strategica: nel cuore del nuovo centro direzionale di Milano a ridosso di corso Como e della stazione Garibaldi.


Villa d’Este Hotels


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ATAHOTEL QUARK

Il tecnologico centro congressi di 6.100 metri quadrati e il look recentemente rinnovato eleggono il quattro stelle milanese a punto di rifermento ideale anche per grandi eventi

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aestoso e moderno, posizionato vicino ai più importanti svincoli autostradali e alle grandi tangenziali – incluse quelle per la fiera di Pero/Rho e per gli aeroporti di Linate, Malpensa, Orio al Serio – l’Atahotel Quark è il più grande albergo congressuale 4 stelle di Milano. Recentemente rinnovato nel look (sono stati rifatti il ristorante, gli spazi comuni e alcune camere), è situato nella zona Sud di Milano nelle immediate vicinanze del caratteristico quartiere dei Navigli e della sua vita notturna. Perfetto per chi cerca una struttura

tecnologica con ampi spazi per grandi numeri, ma non solo. Il centro congressi è disposto su tre piani con una superficie totale di 6.100 metri quadrati che ingloba 38 sale meeting di varie grandezze tra cui una sala plenaria di 1.450 metri quadrati senza colonne e una

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IL PLUS

L’albergo si contraddistingue per i suoi spazi congressuali ed espositivi unici per capienza a Milano.

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seconda di 800 metri quadrati. Adatto quindi a ospitare meeting da10 a 250 persone e congressi fino a 1.200 che abbiano necessità di salette di sottocommissioni e grandi spazi espositivi, assemblee aziendali ed eventi di ogni genere. L’hotel è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza organizzativa e tecnica disponendo di uno staff altamente professionale e di numerose sale banchetti e spazi ideali per coffee break, buffet, cocktail e cene di gala. Luminose e insonorizzate le 283 camere (la più piccola è di 36 metri quadrati), tutte molto confortevoli, grandi ed eleganti, con bagno o doccia. Il quattro stelle, tra i tanti atout, propone un accogliente lobby Bar e un ristorante gourmet con menu alla carta, il Quam, dalla rinnovata offerta enogastronomica, con specialità internazionali e della tradizione locale a base di prodotti stagionali del territorio di eccellente qualità. L.S.B.

Numero sale e capienza: Sale con disposizione a teatro: 11 fino a 10 persone, 16 fino a 30 persone, 7 fino a 40 persone, 3 fino a 90 persone, 1 fino a 250 persone, 1 sala plenaria da 1.450 m² senza colonne, proiettore e amplificazione dedicata, 1 sala plenaria da 800 m² con altezza soffitto 8 m e americana fissa • Spazi espositivi: ricca offerta di spazi multifunzionali fino a 3.850 mq • Attrezzature e servizi meeting: lavagna fogli mobili, lavagna luminosa, cancelleria, linea telefonica passante per il centralino • Altri servizi e dotazioni su richiesta: 283 camere, amplificazione per le sale al di sotto delle 40 persone, video proiettori, assistenza tecnica dedicata, allestimenti con scenografie particolari, pannellature, impianti elettrici e luci supplementari • Parcheggio: 700 posti


IlIlconte sto iideale deale pper err oogni gni tipo di ev ento contesto evento Cornistraordinaria, ce strraordinarcon ia, aambienti mbienti ddal al ttratto rattto nnobile, obilee, sscenografica cenografi f ca nnegli egli sp azi ininterni terrni ed Cornice spazi ed es ter r n i, i , I d ea l e p er r el e g a n z a , a tm o sf f e er r a, a ,sa p o r i , d i me n sio n i esterni, ideale per eleganza, atmosfere, sapori, dimensione

consente Impeccabili cola azioni di Il catering interno di “Gotico Ricevimentiâ€? consente impeccabili colazioni di l a v o r o , r a ffi f n ce n e d i g a l a , g r a d ev o l i l i g u sto s i c o f ffe e b r eak e e cockttail di a te g h t l u n c h , lavoro, raffinate cene di gala, gradevoli light lunch, gustosi coffee break e cocktail di benvenuto benvenuto. IlIl meeting meeting center center polifunzionale, polifunzionaleee,, modernamente moderrnamente attrezzato, atttrezzato o,ospita ospitafino finoa a400 400 congressisti in comoditĂ ed efficienza congreessistti in comoditĂ ed efficienza

Residenza La Volta del Vescovo VIA ROMOLO MOIZO, 78 - 29121 PIACENZA Tel. +39 3929015153 www.lavoltadelvescovo.it contatti@lavoltadelvescovo.it


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CA’ SAGREDO HOTEL Affacciato sul Canal Grande, tra la Ca’ D’Oro e il Ponte di Rialto, Palazzo Sagredo, riconosciuto Monumento Nazionale per il pregio storico artistico, è oggi un esclusivo hotel che conserva intatto il suo fascino di antica dimora nobiliare

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umerose sono le testimonianze di un passato glorioso che si possono ammirare nelle 42 camere e nei saloni di Ca Sagredo: splendido palazzo veneziano del XV secolo, classificato Monumento Nazionale e trasformato in hotel dopo un attento restauro filologico-conservativo. Agli organizzatori di eventi, l’hotel sul Canal Grande mette a disposizione

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spazi meeting e conviviali di notevole pregio, tra cui il Ristorante l’Alcova, con la sua bellissima terrazza affacciata sul canale, di fronte al Mercato di Rialto. A curare la cucina, a base di primizie a chilometro zero, è lo chef Michele Potenza che sceglie personalmente le materie prime: prodotti freschi di terra e di mare, che ispirano i suoi menu creativi e leggeri. L.S.

IL PLUS Il Palazzo è un autentico hotel museo: nei suoi interni, campeggiano i dipinti dei più rappresentativi pittori veneziani del XVII e XVIII secolo. Passato e presente si intrecciano armoniosamente nelle cinque sale preposte agli eventi (meeting, gala, dinner aperitivi e cene aziendali, matrimoni) impreziosite da affreschi e dipinti. Albergo pluripremiato, vanta titoli come “Miglior Hotel dell’anno” (Condè Nast Johansen), “Miglior Hotel Europeo nominato dagli agenti di viaggio” (Small Luxury Hotels of the World) e “Miglior Hotel per Matrimoni, Party ed Eventi speciali” (Condè Nast Johansen) e, ora, concorre come finalista al premio di “Miglior Hotel d’Europa”.


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GLI SPAZI

POST EVENTO

Le sale del piano nobile sono perfette per ogni tipo di evento: occasioni private, cene di gala, banchetti, cocktails, meeting e conferenze. Il Portego è un ambiente luminoso, raffinato, in grado di accogliere fino a 150 ospiti, con trompel’oeil del Settecento alle pareti e gotiche finestre affacciate sul Mercato di Rialto e sul Canal Grande. Immediatamente adiacente, la Sala Amigoni costituisce il trait-d’union con gli altri spazi del piano nobile. Decorata con eleganti medaglioni in stucco colorato, si presta perfettamente come stanza d’appoggio per eventi e cocktail. Mentre, la meravigliosa sala del Doge, così chiamata per il ritratto del doge Nicolò Sagredo, è l’ambiente perfetto per cene esclusive a lume di candela (può accogliere fino a 50 persone). Per piccoli meeting o banchetti c’è la Sala del Tiepolo dedicata al “gigante” della pittura veneziana del XVIII secolo, cui è attribuito il dipinto a soffitto “Omaggio a Venezia”. La sala può essere utilizzata anche come hospitality suite per l’adiacente Salone della Musica: l’ambiente di rappresentanza più importante del Palazzo. La sua bellezza avvolgente e le sue decorazioni uniche lo rendono particolarmente adatto per ricevimenti, sfilate di moda, matrimoni e occasioni speciali.

Lorenza Lain è la General Manager di Ca’ Sagredo Hotel, felice location dove è possibile fare una full immersion di atmosfera veneziana, prima, durante e post Evento, grazie alla perfetta intesa della GM con lo Chef e l’intero Staff e alla loro creatività e passione che si rinnovano ogni giorno, generando originali iniziative. Come, per esempio il “Tour con lo Chef Michele Potenza al Mercato di Rialto”: si attraversa il Canal Grande a bordo della gondola di Santa Sofia e si fa spesa al Mercato Storico di Rialto con lo chef, imparando a riconoscere e ad acquistare non solo il pesce fresco, ma anche tutti i prodotti delle Isole di Venezia e del suo territorio. E, dopo la spesa, tutti a “Lezione di cucina”: per scoprire alcuni segreti della grande cucina di Michele Potenza e imparare a cucinare i prodotti appena acquistati. Infine, a coronamento della giornata, la Cena al tavolo dello Chef, ovvero in cucina, nel Sancta Sanctorum del gusto!

DOTAZIONI Numero sale e capienza: Sala della Musica: 156 mq, capienza: banchetti 110, cocktail 150, teatro 100; Portego: 183 mq, capienza: banchetti 150, cocktail 200; Sala Amigoni: 66 mq, capienza: cocktail 30, teatro 40; Sala del Doge: 59 mq; capienza: banchetti 40, cocktail 50; Sala del Tiepolo: 49 mq; capienza: banchetti 40, cocktail 50 • Attrezzature e servizi meeting: 2 microfoni, 1 video proiettore, schermo, wi-fi gratuito • Altri servizi: 42 camere, pacchetti half day/full day meeting, pranzi e cene aziendali, aperitivi, cocktail reception, cene di gala, matrimoni. 9-10 2014

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CENTRO CONGRESSI KLIMA HOTEL MILANO FIERE In vista di Expo 2015, questa struttura si sta preparando ad accogliere il flusso di ospiti internazionali, incluso il congresso mondiale del WFTO dedicato al fair trade, proponendo soluzioni per green event e spazi a impatto zero

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n grande giardino verticale da una parte e un impianto fotovoltaico a tutta parete dall’altra su una torre da 15 piani: la prima impressione quando si guarda il Klima Hotel Milano Fiere è quella di un edificio avveniristico e dai grandi spazi. Poi si scopre qual è la vera anima di questo progetto, inaugurato due anni fa alle porte del polo fieristico di Rho-Pe-

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ro: unico hotel a Milano in classe A per l’efficienza energetica, ha scelto di adottare tutte le soluzioni necessarie per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle proprie attività. I pannelli solari hanno quindi il compito di produrre in autonomia buona parte dell’energia necessaria al suo fabbisogno, mentre il giardino verticale compensa le inevitabili emissioni di CO2. Di recen-

te sono state anche installate due postazioni per ricaricare i veicoli elettrici, mentre la posizione in cui si trova, vicino alla fermata del passante ferroviario di Milano-Certosa, non è casuale, ma studiata per facilitare chi preferisce utilizzare i mezzi pubblici. Il centro congressi è stato naturalmente modellato sulle esigenze di riduzione dei consumi e attento uso delle risorse energiche che caratterizza l’intero hotel, per eventi al 100% green. Inoltre, basso impatto significa anche un diverso modo di lavorare, in cui ritrovare lo spazio per sé: oltre alle 6 soluzioni meeting, per un totale di 600 posti, con sala plenaria, o Sala Expo, al piano terra e green business center al primo, sono infatti presenti sale ionizzate per seminari di meditazione, in cui recuperare motivazione e risorse interiori, con lampade di sale, incensi, diffusore di propoli e fontana energetica, mentre la Spa con area fitness è il luogo ideale per ritemprare mente e corpo dopo una giornata di lavoro. Anche la ristorazione propone


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LA PAROLA AL DIRETTORE COMMERCIALE

IL PLUS

«Abbiamo grandi aspettative per l’Expo e già molti eventi in programma in quei mesi», racconta il Direttore Commerciale Eugenio Galli, «il principale sarà il congresso mondiale del WFTO dedicato al fair trade, alla fine di maggio, che ci proietterà sulla scena mediatica mondiale. Oltre a questo, di cui siamo molto orgogliosi, abbiamo il calendario occupato da svariati eventi legati all’esposizione, cui offriamo l’unica struttura completamente green di Milano e la totale riorganizzazione del reparto Food and Beverage. Studiato per incontrare i gusti di una clientela internazionale, è anche molto attento a proporre menu speciali, per i vegetariani, per chi segue i dettami della macrobiotica, per i celiaci o chi ha altre forme di intolleranza alimentare. In particolare, siamo orientati verso una cucina basata su prodotti biologici e biodinamici, su cui il nostro staff segue corsi settimanali di aggiornamento sotto la guida di un esperto di Organic Food».

Qualsiasi evento in questo green hotel, certificato anche per l’impatto acustico sull’ambiente circostante, non può che essere low impact. Meeting, convention, incontri aziendali e cene si trasformano così in green event, in cui ogni dettaglio è in linea con la volontà di gestire al meglio le risorse energetiche e compensare le emissioni prodotte. Il business center, per un totale di 6 sale da 10 a 400 posti con area espositiva da 400 mq, non dispone solo di attrezzature tecnologiche all’avanguardia, in grado di massimizzare l’efficienza riducendo i consumi, ma anche di tutta una serie di accorgimenti per limitare l’uso dell’elettricità (come le lampade a led) e lo spreco di acqua (con i riduttori di flusso). Anche i materiali, come penne e fogli, provengono tutti da fonti rinnovabili e sono biodegradabili. Un impegno che prevede inoltre la presenza di un vero e proprio green tutor, in grado di orientare verso le soluzioni ottimali non solo relative all’incontro di lavoro, ma anche a tutti gli aspetti che questo comporta. Un esempio su tutti la ristorazione: i menu si basano su prodotti da agricoltura biologica e biodinamica o sono acquistati nei circuiti del commercio equo e solidale, sia per la prima colazione sia per ogni momento conviviale legato all’evento, dai coffee break alle cene di gala.

piatti green: nel Ristorante Visconteo il menu, che si basa su prodotti a km 0 e da agricoltura bio, segue il ritmo delle stagioni e si può declinare a seconda delle esigenze (menu vegetariani e vegani, gluten free, ipocalorici). P.T.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 6, da 20 a 400 posti • Spazi espositivi: interni 400 mq • Attrezzature e servizi meeting: cabina regia, wifi gratuito, segreteria, traduzione simultanea, maxi-schermi, videoconferenza a circuito chiuso, sale ionizzate per la meditazione, ristorazione fino a 240 posti • Altri servizi: 115 camere da minimo 25 mq, centro benessere, area fitness, 2 distributori di energia per ricaricare veicoli elettrici, menu speciali e prodotti bio • Parcheggio: 400 posti auto

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CENTRO CONGRESSI SGR Flessibilità, innovazione e tecnologia nel cuore della Riviera Romagnola per eventi organizzati in ogni dettaglio attorno alle esigenze del cliente

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posti complessivi in 8 sale modulari e 170 nel ristorante Quartopiano, che ospitano ogni anno oltre 400 eventi: questi i numeri del Centro Congressi SGR, uno dei più frequentati del territorio riminese. Comodo per raggiungere il centro città, vicino agli stabilimenti balneari, questo progetto rappresenta oggi, a poco più di 10 anni dall’apertura, una destinazione in continua evoluzione. Dopo aver lanciato la formula del temporary office dedicata a imprese, professionisti e

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start-up per offrire spazi e servizi in linea con le esigenze attuali del business, valorizzando i principi della condivisione e dello scambio all’interno di strutture ad alta dotazione ma a basso impatto economico, rinnova e potenzia l’infrastruttura tecnologica. L’obiettivo è mettere a disposizione un sistema di comunicazione più competitivo: sistemi di regia più performanti, maggiore possibilità di interfacce per la pubblicazione delle immagini, miglioramento del servizio di videoconferenza, evolu-

zione della pubblicazione di contenuti sul web, presenza dello staff tecnico per l’intera durata dell’evento per poter gestire in autonomia gli impianti audio-video. In previsione anche la creazione di nuovi e attrezzati spazi meeting per rispondere alle esigenze di mercato proponendo soluzioni non convenzionali al di fuori dei circuiti congressuali classici. Le sale, la maggior parte illuminate da luce naturale, possono ospitare sino a 250 persone per laboratori, workshop, corsi di formazione e convegni in un unico spazio, mentre un’ampia area esterna può essere allestita per coffee break, aperitivi, cene di gala, sfilate e presentazioni di prodotti. Destinata ad aziende, ordini professionali, associazioni del territorio ma non solo, la struttura attrae una clientela sia nazionale che internazionale grazie all’aeroporto, a pochi minuti dal centro congressi, che collega Rimini ad alcune grandi città europee e alla stazione ferroviaria in pieno centro. Il Centro Congressi ha inoltre stipulato partnership con diverse strutture alberghiere del territorio, tutte di qualità superiore, adatte anche a un pubblico molto esigente. P.T.


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IL PLUS

POST CONGRESS

Personalizzazione e flessibilità delle proposte, mai scontate ma adattate di volta in volta alle esigenze del cliente, sono al centro di ogni evento organizzato nei suoi spazi, a partire dall’offerta ristorativa dell’apprezzatissima cucina gourmet del Quartopiano e del nuovo QP Lunch per pranzi veloci e genuini. Un ambiente elegante (che con la bella stagione si apre all’esterno, grazie al roof garden con vista sulla costa) in cui la cura dei dettagli scenografici è preludio all’attenzione nella preparazione dei piatti: ricette mediterranee e suggestioni del territorio rivisitate con creatività. L’executive chef Silver Succi propone una carta innovativa ma sempre di classe e coinvolge i clienti in un percorso alla scoperta della propria arte culinaria, tra degustazioni e live cooking, in grado di accompagnare qualsiasi tipo di evento. Le serate del Quartopiano si animano poi grazie a iniziative enogastronomiche che puntano su qualità ed eccellenza.

Non solo spiaggia, mare e vita notturna: Rimini può contare su un entroterra molto ricco di proposte, tra città d’arte, percorsi enogastronomici o in mezzo alla natura, occasioni di shopping e sport. Poco conosciute ma ricche di fascino le terre della Valconca, della Valmarecchia, del Rubicone e del Montefeltro tra borghi medievali, castelli e sorprendenti scorci paesaggistici, da abbinare a visite alle cantine ed esperienze culinarie. Tra arte e fede il Cammino di San Vicinio è l’occasione per ritrovare il piacere di vivere a passo lento.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 8, da 10 a 250 posti • Spazi espositivi: interni 400 mq, esterni 500 mq • Attrezzature e servizi meeting: proiezione su doppio schermo, lavagna carrellata interattiva touchscreen 70”, videoconferenza e videoregistrazione, telecamera, sala regia, cabine traduzione, Wi-Fi, ristorante con roof garden • Altri servizi: cene aziendali con intrattenimento, creazione e spedizione inviti, fotografo, segreteria, hostess, convenzioni alberghiere, transfer • Parcheggio: 380 posti

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EAST END STUDIOS È l’events point di maggiore appeal a Milano, felice esempio di archeologia industriale, modernità e fantasia, a poche centinaia di metri da Linate. Unconventional e cosmopolita, con le sue diverse location, offre 10 mila metri quadrati di spazio alle idee

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ici East End Studios e subito pensi a format televisivi di successo, come Master Chef o l’Isola dei famosi, tanto per citarne alcuni, ma anche a sfilate di moda, shooting fotografici, congressi e convention di importanti brand internazionali, e capisci come una location, già grande di suo (10 mila metri quadrati), può diventare contenitore/contenuto di qualcosa di ancora più grande, di intangible va-

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lue, come sono le idee, che non hanno confini. E sì, perché gli East End Studios di Via Mecenate, a poche centinaia di metri dall’aeroporto di Linate e dalla Tangenziale Est, si configurano come una vera e propria cittadella degli eventi, con spazi polifunzionali, estremamente versatili, in grado di essere “vestiti” a piacimento a seconda dell’occasione. Ma anche in grado di “vestire” ogni even-

to con un tocco di personalità inconfondibile, dal mood british e unconventional. Ricavati dalla ex fabbrica di aeroplani “Caproni di Taliedo”, ricordano, con i loro esterni in mattoni rossi e le ampie vetrate, i Docks londinesi e, di sicuro, in città, rappresentano un felice esempio di archeologia industriale, oltre che di innovazione tecnologica. Il recupero degli spazi – bellissimi anche gli interni con le travi in acciaio, i tubi colorati, l’ascensore in cristallo e i soffitti a shed – ha preservato ottimamente il patrimonio storico e architettonico di quest’area cittadina, dando vita a una delle zone più suggestive e di tendenza del tessuto metropolitano milanese. P.T.


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IL PLUS

LE LOCATION Spazio Antologico: è il primo spazio ad essere stato inaugurato e quello che più conserva il fascino della location post industriale. Offre 1.300 mq, un soppalco di 500 mq e può accogliere fino a 800 persone. Studio Novanta: 4.400 metri quadrati, suddivisi in 6 aeree che variano dai 300 ai 1.600 mq in grado di ospitare ogni tipologia di evento, con parcheggio interno. Spazio Litometalli: adiacente e collegabile con lo Spazio Antologico, dispone di 1.300 mq quadrati, 9 metri di altezza con un sistema di ganci sul soffitto che consente l’appendimento di scenografie elaborate. Spazio Luce: situato accanto allo Spazio Litometalli e ad esso collegato attraverso un accesso interno, caratterizzato da diversi ambienti collegabili e cortile open air, è una vera e propria location alternativa, un splendido loft di 500 mq per 170 persone con sala principale di 235 mq, piano superiore con due stanze, balconata perimetrale in affaccio sulla sala più grande. Spazio Progetto: piccolo gioiello di recupero architettonico e design, dispone di 600 mq tra pianterreno e primo piano per 250 persone.

Modularità, flessibilità, funzionalità e felice connubio di archeologia industriale e modernità. Sono questi i punti di forza che fanno dell’Event Point di via Mecenate un must per gli incontri e le kermesse di tendenza, richiestissimo dal mondo della comunicazione, della moda, del design. Si possono organizzare convegni, lanci di prodotto, sfilate di moda, party, serate e cene di gala, programmi televisivi, eventi fieristici, spot pubblicitari e shooting fotografici. A disposizione ci sono diverse location con ingressi autonomi (che consentono la realizzazione di più eventi in contemporanea), ma collegabili tra loro, in modo da ospitare anche un unico evento. A fare di East End Studios un’eccezione nel panorama cittadino sono anche le metrature, le altezze (fino a 13 metri), i pavimenti senza limiti di portata e i soffitti che, grazie a maglie reticolari e particolari ganci consentono l’allestimento di ring di americane e complessi apparati scenografici e tecnologici. Senza dimenticare gli spazi esterni – con ampi cortili per welcome, anche questi personalizzabili – che agevolano le operazioni di logistica, di carico e scarico.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 6 per un totale di 3.970 persone • Spazi espositivi: 10.000 mq lordi • Attrezzature e servizi meeting: su richiesta • Altri servizi: parcheggio, pulizie prima e durante l’evento, assistenza elettrica, wi fi • Parcheggio: numero posti totali inclusi 110, fino a 500 su richiesta

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FIRENZE FIERA Con 48 anni di storia del congressuale, il polo fieristico-congressuale fiorentino si colloca tra i grandi protagonisti della scena Mice internazionale dei prossimi anni. Grazie a un’offerta di location e servizi di prim’ordine e a una serie di iniziative sinergiche volte sia a promuovere lo sviluppo turistico della destinazione che a valorizzare l’“Italia dei congressi” nel mondo

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n uno scenario globale sempre più competitivo, Firenze Fiera Congress&Exhibition Center si posiziona come realtà capofila per uno sviluppo turistico sul territorio a rete d’impresa, in grado di proporsi sul mercato internazionale con un’offerta sempre più differenziata e all’avanguardia, per spazi, servizi e tecnologie. Principale polo congressuale della Toscana e del Centro Italia, oggi il quartiere fiorentino dispone di strutture di charme fra tradizione e modernità, ciascuna in grado di rispondere ottimamente alle più diverse esigenze della domanda ita-

Auditorium, Palazzo dei Congressi

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Sala Verde, Palazzo dei Congressi

liana ed estera. Per i maxi congressi internazionali, per esempio, c’è

la Fortezza da Basso, sede di BTC, con i suoi 55.000 metri quadri. Mentre il Palazzo dei Congressi, ricavato nell’ottocentesca Villa Vittoria, si presta a fare da cornice ad eventi esclusivi fino a 1.500 posti, con un Auditorium da 1.000 posti e sale riunioni di grande fascino fino a 200 persone (sala Verde). Per meeting, simposi workshop, mostre e sfilate si può usufruire, infine, del Palazzo degli Affari, location moderna e modulare che si estende su 4.000 metri quadrati, con una capienza massima di 1.800 persone. G.B.


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LA PAROLA AL PRESIDENTE LUCA BAGNOLI Professore Ordinario di Economia Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Firenze, Luca Bagnoli è il nuovo Presidente di Firenze Fiera Congress and Exhibition Center. Sarà dunque lui a traghettare il polo fieristico congressuale verso l’ambizioso traguardo di fare di Firenze il centro propulsore per lo sviluppo turistico della destinazione toscana e un modello organizzativo congress oriented da estendere anche al resto della Penisola. Quali sono le potenzialità, i plus e le iniziative su cui intende puntare per il rilancio del distretto? «Firenze Fiera ha al suo attivo 48 anni di storia del congressuale mondiale (nel 1965 la nascita del primo Centro Internazionale dei Congressi di Firenze) ed è pronta a presentarsi nel sempre più competitivo scenario della meeting industry con un carnet ricco di assist vincenti. In primo luogo, la centralità geografica e l’appeal di Firenze, ai quali si aggiunge l’unicità e il fascino impareggiabile delle nostre strutture, con ambienti al contempo storici e moderni. Abbiamo investito su polifunzionalità e flessibilità, dotandoci recentemente di tecnologie d’avanguardia, quali il sistema Wi-Fi di 4a generazione che assicura una connessione veloce e in totale sicurezza. E, agli organizzatori di eventi, oltre a un’ampia gamma di servizi personalizzati, garantiamo l’assistenza di un staff altamente professionale. Oggi l’obiettivo è potenziare ulteriormente il comparto corporate attraverso una fitta rete di rapporti con le grandi aziende su scala internazionale». C’è un piano per raccordare la realtà di Firenze Fiera con altre realtà simili della regione e con l’offerta ricettiva del territorio? «Sì. Seguendo un modello organizzativo mutuato da quello tedesco, stiamo creando una rete di collaborazioni sempre più sinergiche fra i diversi soggetti che concorrono ad erogare l’offerta congressuale, per muoverci sul mercato con un’offerta differenziata ma compatta che sia in grado di sfruttare localmente tutte le opportunità di business che si presentano a livello globale». Come valuta l’impatto della prossima BTC nella percezione della Destinazione Italia? «Il riposizionamento e rafforzamento della destinazione Italia nei mercati internazionali sarà uno dei punti cardine al vaglio della prossima BTC che, dall’11 al 12 novembre alla Fortezza da Basso, accoglierà i più accreditati hosted buyer europei e provenienti da mercati di lungo raggio, top spender nel segmento eventi, come Emirati Arabi, Brasile, Cina, India e Stati Uniti». Nella valorizzazione del segmento Mice sui mercati internazionali, si potrà parlare di un “modello Firenze” per la Destinazione Italia? «Direi proprio di sì. Non è un caso che proprio nel centro di Firenze, una delle città italiane più appetibili per i big investitors stranieri, sia ubicato il nostro quartiere fieristico-congressuale, a due passi da Palazzo Vecchio, dai principali monumenti e dalle vie dello shopping. Stiamo lavorando per mettere a punto un percorso illuminato di integrazione con la città come unicità dell’offerta Mice, con l’intento di posizionarci al vertice nella scelta delle location congressuali su scala mondiale».

Fortezza da Basso: Cavaniglia

I PROSSIMI GRANDI EVENTI INTERNAZIONALI Come il primo, anche il secondo semestre 2014 sarà all’insegna dei grandi eventi. Tra i più importanti appuntamenti internazionali in calendario si segnalano: la 18a Assemblea Mondiale dell’Unesco sulla conservazione e tutela del patrimonio culturale, al Palazzo dei Congressi dal 10 al 14 novembre e il 31° Congresso della Società Italiana di Medicina Generale in programma dal 27 al 29 novembre, appuntamento fisso nel calendario annuale di Firenze Fiera. Info: www.firenzefiera.it

Villa Vittoria, sede del Palazzo dei Congressi

La Basilica, Fortezza da Basso

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FORTE VILLAGE Un successo internazionale dai grandi numeri, con un’offerta eccezionale di spazi per qualsiasi tipo di evento, illimitate proposte leisure, clima sempre mite, mare cristallino e totale immersione nella natura incontaminata

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ontinua a rinnovarsi il Forte Village Resort, versatile complesso nell’area meridionale della Sardegna, nei pressi di Pula, circondato da una natura rigogliosa e affacciato su un tratto incontaminato di costa. La novità per il 2014 è il completo restyling del foyer del Centro Congressi e di due degli spazi più ampi e rappresentativi: la sala plenaria e la sala panorama. Un intervento radicale, sia sul piano strutturale che su quello tecnologico, che lo ha trasformato nell’unica destinazione del Mediterraneo in grado di ospitare meeting fino a 2.500 persone. Questa offerta senza paragoni in-

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clude altre 16 sale di diversa fisionomia e dimensione, oltre a spazi espositivi che si estendono per un totale di 3.000 mq. Lo scenario in cui sono immersi, un parco da 47 ettari, nasconde un’altra recente innovazione: il Pala Forte, una tensostruttura personalizzabile in ogni dettaglio a partire dalla copertura, in grado di accogliere fino a 2.000 persone per convention e congressi, ma che si può trasformare in una location per concerti, in uno spazio espositivo o nella cornice di cene sedute da 1.500 partecipanti. Ma non sono solo gli spazi a caratterizzare il Forte Village: eletto per 16 anni consecutivi World’s Lea-

ding Resort, ha saputo costruire dopo 30 anni di esperienza un caso di successo internazionale, grazie a un mix vincente di ingredienti: la più calorosa accoglienza italiana, clima sempre mite e natura incontaminata, servizio impeccabile e un’infinita varietà di spunti, attività e soluzioni per il leisure. 10 piscine, sport academy per praticare rugby, calcio (il Resort ospita la scuola del Chelsea Football Club), pallacanestro, cricket, tennis e da quest’anno anche la bike, la Thalasso del Forte, vero e proprio centro di thalassoterapia con le sue sei vasche di acqua marina, a diverse temperature, all’interno di un giardino tropicale e il Parco Ayurvedico inaugurato lo scorso anno, sono solo alcune delle opportunità per team building o momenti post-congress coinvolgenti. Da non perdere i corsi esclusivi di cucina con maestri d’eccezione per scoprire i grandi classici della cucina italiana, all’insegna di prodotti a km 0, ingre-


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IL PLUS

dienti bio e ricette mediterranee. A fare da guida gli chef stellati che hanno plasmato l’offerta ristorativa dei 21 ristoranti del Forte Village, da Gordon Ramsay, ad Antonello Arrus, che ha conquistato la sua prima stella Michelin nel 2014 con il ristorante Belvedere, da Rocco Iannone, l’anima del ristorante Forte Gourmet, a Giancarlo Perbellini, l’interprete dell’offerta del ristorante La Locanda, fino a Carlo Cracco,

che ha deliziato il palato degli ospiti del Resort durante tutto il mese di agosto. P.T.

LE NOVITÀ PER IL 2014 Se nel 2013 era stato inaugurato il Pala Forte, la tensostruttura hi-tech per incontri, eventi non convenzionali e concerti, quest’anno a cambiare è stato l’impatto estetico del foyer, con un nuovo progetto illuminotecnico che permette di modificare il colore del soffitto a seconda delle scelte scenografiche, 7 monitor collegati con la cabina regia principale e la personalizzazione, tramite grafiche stampate, di colonne e pareti, insieme alle dotazioni e alla fisionomia delle due sale più capienti. La sala plenaria, da 1.000 posti, non solo è stata rinnovata con un significativo aumento dell’altezza, che arriva fino a 6,5 m, per assicurare ancora maggiore flessibilità, ma è stata completamente cablata per audio, video ed ethernet. Il suo soffitto, ora completamente nero, mette maggiormente in risalto le scenografie, mentre i colori neutri delle decorazioni fanno da sfondo per qualsiasi tipo di allestimento. Le ampie vetrate sul parco caratterizzano invece la sala panorama, con nuove infrastrutture tecnologiche e restyling completo.

Un centro congressi con una capienza di 2.500 persone, 8 strutture alberghiere con 750 camere, 21 ristoranti, 10 piscine, un centro di thalasso terapia, diversi campi sportivi: la varietà di proposte del Forte Village Resort è enorme, così come la sua capacità di accogliere eventi di qualsiasi tipologia e soprattutto dimensione. Rappresenta infatti l’unica struttura in tutto il Mediterraneo in grado di ospitare tutti questi partecipanti in un unico spazio, accompagnando ogni iniziativa con attività, team building o momenti di svago sempre diversi. Un esempio su tutti è Leisureland, un’area in cui divertirsi tra i gokart e il bowling o ballare nella discoteca aperta tutte le sere. Con questi numeri c’è solo l’imbarazzo della scelta: il Resort è un microcosmo che offre “everything and more”, qualsiasi siano le esigenze degli ospiti.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: oltre 20 sale, fino a 2.500 posti • Spazi espositivi: 3.000 mq • Attrezzature e servizi meeting: tensostruttura da 2.000 posti, 45 break out room, accoglienza e segreteria, Wi-Fi, cabine regia, impianti audiovideo, staff tecnico dedicato, ristorazione fino a 1.500 posti in unico ambiente • Altri servizi: 750 camere in 8 diverse strutture alberghiere, 10 piscine, centro benessere di Thalassoterapia, Sport Academy e campi sportivi, Leisureland con go-kart e bowling, 21 ristoranti, parco da 47 ettari, spiaggia • Ampio parcheggio disponibile

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GRAND HOTEL DINO Lo charme di un hotel sul lago dagli atout esclusivi, con un centro congressi all’avanguardia: 4.500 metri quadrati e una sala plenaria, la Grand Ballroom Carlo di 1.200 mq

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orge a Baveno, la celebre cittadina che si affaccia sul lago Maggiore e fa parte del Gruppo Zacchera Hotels. Scenografico, con le sue grandi cupole di vetro lavorato in stile liberty e le pareti di cristallo che frantumano la luce in mille riflessi colorati, il Grand Hotel Dino è una struttura versatile, eco compatibile e con una vista panoramica mozzafiato sulle Isole Borromee e sulle montagne che lo circondano.

Una location perfetta per regalare emozioni, con uno standard di servizio che ne fa punto di riferimento 4 stelle per una clientela business, leisure e Mice internazionale. Alle 383 camere, di cui 20 suite e 2 suite presidenziali, particolarmente confortevoli, tecnologiche e arredate col buon gusto tutto italiano, si aggiungono 3 ristoranti, ciascuno contraddistinto da una ambientazione e da un tipo di cucina particolari, ma tutti molto attenti alla

LA PAROLA AL DIRETTORE «Ad oggi abbiamo superato le più rosee previsioni di budget tanto che prevediamo di allungare la stagionalità e di chiudere con il segno più l’anno in corso», dice Andrea Zacchera, responsabile congressi e incentive del Gruppo che include oltre al Grand Hotel Dino, lo Splendid e il Simplon a Baveno, il Bristol di Stresa e rappresenta la più importante realtà Mice sul lago Maggiore. «Ripongo grandi aspettative anche per il 2015 che si prospetta particolarmente interessante per Expo. Siamo in posizione strategica: a poca distanza dall’aeroporto di Malpensa e dai principali svincoli autostradali».

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qualità dell’offerta enogastronomica. Ultimo il “Last hall” inaugurato a giugno di quest’anno che usa solo materie prime scelte e a km Zero. Con un centro congressi di 4.500 metri quadrati con 36 sale meeting modulabili e 40 room-studio per riunioni di alto profilo spiccano la sala plenaria illuminata da luce naturale di 1.200 metri quadrati e la Grand Ballroom Carlo. Il complesso offre inoltre due bar, due piscine esterne e una interna, uno splendido parco secolare, attracco privato e il Dino Health Club, un angolo di paradiso dedicato al benessere con palestra, solarium, sauna, bagno turco e sala massaggi. LSB


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IL PLUS Fiore all’occhiello dell’albergo e dell’intera catena Zacchera Hotels è la Grand Ballroom Carlo (da 5 a 7 metri di altezza), illuminata naturalmente con un vasto foyer e accesso diretto ad una parte dei giardini, è perfetta per congressi fino a 1.000 persone, presentazioni aziendali, sfilate e cene di gala.

DOTAZIONI

UN GRAND HOTEL TUTTO GREEN Il Grand Hotel Dino è stata uno delle prime strutture ad aderire al progetto Lago Maggiore Green Meeting ed ha recentemente ottenuto il certificato europeo Emas – il sistema di eco-gestione e audit adottato dal Consiglio Europeo per la protezione dell’ambiente –. Il Grand Hotel Dino è oggi dotato di: 7 caldaie a basso consumo, controllo automatico delle luci in tutte le camere e le parti comuni, panelli solari per il riscaldamento delle piscine, lampade a led, Condizionatori a scambio termico con prelievo dell’acqua di lago a 150 metri dalla riva e a 50 metri di profondità.

Numero sale e capienza: 36 da 10 a 1.200 posti. Sala plenaria (Ballroom Carlo): mt 20,3 x 60 x 5,20/7 00 h, 40 room studio tutte con luce naturale fino a 15 persone • Spazi espositivi: 4.500 mq • Attrezzature e servizi meeting: Wi-Fi 154 mb, lavagna a fogli mobili, schermo, videoproiettore lcd, impianti A/V, Tv a circuito chiuso, pedana, podio, tavolo relatori • Altri servizi: 383 camere, 3 ristoranti sul lago: Tre Isole (600 persone) con una terrazza sul lago in grado di accogliere fino a 200 posti, Panorama (150 ospiti), Last Hall (80 persone), e 2 bar affacciati sul lago. Aperitivi, cocktail, cene di gala, coffe break: fino a 900 pax • Parcheggio: 300 posti

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GRAND VISCONTI PALACE Nel centro di Milano, proposte business eleganti con un cuore verde: il grande parco per occasioni di socialità e team building lontani dal caos della città

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l meglio dell’ospitalità italiana nel cuore di Milano trova la sua cornice ideale in questo city resort dal perfetto equilibrio tra antico e moderno. Il Grand Visconti Palace offre spazi accoglienti e funzionali, tutti illuminati dalla luce naturale e raccolti attorno al grande parco, un’oasi di silenzio e pace nella città, in cui organizzare occasioni conviviali o team building coinvolgenti. Convention, presentazioni di prodotto, allestimenti particolari sono inscenati in diversi ambienti, da quelli più tradizionali, come la sala plenaria da 300 posti, la Sala Porta Romana, per conferenze stampa o congressi grazie alle dotazioni audio-video, la cabina di traduzione simultanea e la regia autonoma, alle scenografie imponenti del Salone Visconti, uno spazio elegante con pavimentazione in marmo e grandi lampadari in cristallo di Murano, fino al giardino d’inverno, una struttura liberty dalla forma ottagonale, caratterizzata dall’architettura in stile serra, chiusa da ampie vetrate e immersa tra le siepi di azalea del giardino. L’area verde è infatti uno dei tratti

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salienti dell’offerta Mice dell’hotel: qui sono organizzati welcome coffee, coffee break e business lunch, con punto di appoggio nel grande patio coperto e racchiuso da pareti trasparenti completamenti rimuovibili, vicino al salone dei banchetti per alternare momenti all’aperto a cene sedute più formali. La cucina è quella del ristorante Al V piano-Attico gourmet, al quinto e ultimo piano dell’edificio, dove ricette mediterranee e specialità regionali si fondono in un connubio all’altezza dei palati più esigenti.

Per soggiorni più lunghi, una delle facilities più richieste è la Spa, con la sua piscina coperta, ma affacciata sul parco, da 120 mq: uno spazio per il relax totale, da accompagnare a percorsi benessere tra la sauna, il bagno turco e la vasca idromassaggio e ai trattamenti viso e corpo, che abbinano diverse tecniche di massaggio a base di prodotti naturali a tecnologie come Re Oxigen, mirato a ridurre gli effetti del tempo sulla pelle grazie ai sieri all’acido ialuronico, e gli ultrasuoni. P.T.


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IL PLUS

LA PAROLA AL DIRETTORE «Entro la fine dell’autunno rinnoveremo i nostri spazi meeting, che avranno un design dall’impronta contemporanea e saranno ancora più funzionali», ci racconta Claudio Gnoni, il direttore del Grand Visconti Palace. «L’arredo minimale e la scelta di limitare gli aspetti più decorativi nasce dall’esigenza di rendere le sale massimamente flessibili, per poterle adattare alle diverse esigenze, e richieste, dei nostri ospiti. Un primo passo in tal senso è stato appena fatto con le nuove dotazioni audio-video del centro congressi, in particolare i nuovi proiettori con schemi full HD da 16 decimi, per valorizzare l’impatto visivo nel corso di convegni ed eventi».

Dentro l’area individuata dalle antiche mura di Milano non è scontato trovare un grande parco, un ritaglio di verde per il relax e le attività all’aperto che permetta di rimanere all’interno del contesto urbano offrendo al contempo uno spazio per attività formative o di team building open air. Il Grand Visconti Palace offre un giardino da 1.000 mq, attorno a cui si aprono sia il salone dei banchetti sia la sala plenaria. Le grandi pareti trasparenti della struttura della sala-serra creano una continuità suggestiva con il parco, punteggiato da gazebo e da un ampio dehors, che può essere chiuso da vetrate per cocktail o cene anche durante la stagione fredda.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 14, da 10 a 300 posti • Spazi espositivi: interni 1.150 mq, esterni 1.000 mq • Attrezzature e servizi meeting: sistemi audio-video con proiezione e schermi full HD, sala regia, cabine traduzione, Wi-Fi, sale con luce naturale, ristorante gourmet e parco con dehors • Altri servizi: 172 camere con 10 suite esclusive, Spa con piscina da 120 mq, area fitness • Parcheggio: 70 posti.

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SPAZI MEETING: GUIDA ALLA SCELTA Hilton Molino Stucky Venice

HILTON WORLDWIDE Location uniche, open space, atmosfere sofisticate o funzionali, terrazze da sogno. La scelta ideale per ogni evento che voglia lasciare il segno

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modi di dire meeting, 5 stili diversi per grandi e piccoli eventi congressuali, proposti in città che offrono il meglio dell’Italian style. Il mondo Mice di Hilton Worldwide è di mille colori. A cominciare dalle atmosfere classiche nella Venezia senza tempo dell’Hilton Molino Stucky Venice, punto di riferimento degli happening Mice della Laguna che, grazie ai suoi ampi spazi, all’elevato livello di servizio e all’utilizzo delle tecnologie più sofisticate, e soprattutto alla sua posizione, diventa la lo-

cation ideale e di altissimo prestigio per l’organizzazione di riunioni, conferenze e mostre di livello internazionale. Ogni happening può inoltre essere arricchito con numerose attività d’imperdibile fascino: da visite private al Museo Peggy Guggenheim o a Palazzo Grassi a itinerari storici alla scoperta dei segreti di Venezia, fino a un viaggio nella tradizione gastronomica veneta in spazi dedicati e itinerari fluviali, in gondola o galeone. Due le soluzioni per chi sceglie la

Rome Cavalieri. Salone dei Cavalieri theater setup

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Capitale: il Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts e l’Hilton Rome Airport. Il primo apre i suoi spazi alle più importanti manifestazioni internazionali e a meeting d’eccezione. Unico il “Salone dei Cavalieri”, rivoluzionato da un radicale restyling ad opera dello Studio Giammetta e Giammetta, un immenso open space di 2.000 mq che può ospitare oltre 2.000 persone, con ambienti modulabili illuminati da un innovativo sistema che ne può cambiare atmosfera e destinazione d’uso. Imperdibili le novità incentive, tra le più gradite il nuovo “Cinematic Tour” - passeggiate alla scoperta delle location de “La Grande Bellezza”, guidati da una storica dell’arte, per rivedere la Fontana dell’Acqua Paola sul Gianicolo o il Tempietto di San Pietro in Montorio o piazza Farnese fino ad entrare nel palazzo privato del marchese Sacchetti, fino alla “Scuola di Gladiatore”, lezioni aperte ad adulti e bambini di età superiore ai sette anni con “kit” dedicato completo. Per arricchire il meeting con un viaggio nel gusto a 3 stelle Michelin, ideali le esclusive “Terrazza degli Aranci”, e “Terrazza Monte Mario”.


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Hilton Florence Metropole. Sala plenaria Hilton Rome Airport

L’Hilton Rome Airport privilegia invece la posizione strategica, direttamente collegato ai Terminal 1, 2 e 3 dell’Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci attraverso un tunnel pedonale coperto, e il massimo confort, con centro fitness e piscina interna con Jacuzzi. Viaggio nel gusto e nella tradizione gastronomica e artistica italiana anche all’Hilton Florence Metropole e all’Hilton Sorrento Palace, nel rispetto delle caratteristiche peculiari di posizione, clima e cultura di ogni struttura alberghiera, una filosofia che ha reso Hilton un brand unico al mondo. Serate gastronomiche a tema, come grigliate di mare o di terra, sempre con prodotti tipici regionali, escursioni artistiche e culturali o piacevoli dopocena con musica dal vivocaratterizzano l’offerta Mice di queste due strutture, alla scoperta di nuovi luoghi e nuovi colori per rendere davvero un evento Mice un’esperienza coinvolgente al di là di ogni aspettativa. C.C.

DOTAZIONI

PROMOZIONI HILTON WORLDWIDE L’Hilton Molino Stucky Venice propone Free Group Transportation&Wi-Fi, con trasporto di gruppo gratuito dall’Aeroporto Marco Polo e wi-fi gratuito, fino al 31 dicembre 2014 per eventi che si svolgono tra il 1° dicembre 2014 e il 31 marzo 2015. Per marketing conference, l’Hilton Florence Metropole offre pacchetti all inclusive con accesso free all’Area Relax. Entro il 31 ottobre 2014, al Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts per il mese successivo uno su 10 ospiti è gratuito, per gruppi di minimo50, con connessione internet enoleggiosala riunioni. All’Hilton Rome Airport Special Event Offer “1 in 10”: ogni 10 camere , una gratis, offerta valida per un minimo di 50 camere e disponibile per eventi tra ottobre e il 15 gennaio 215. Speciale Novembre/Dicembre 2014 anche all’Hilton Sorrento Palace con: trasporto gratuito dall’aeroporto di Napoli in autobus da 50 posti per ogni 50 camere giornaliere, e pacchetto meeting a tariffa giornaliera con incluso un business lunch (3 portate), 2 co ee break e sala meeting.

Hilton Sorrento Palace. Ginestre con passerella

Hilton Molino Stucky Venice: 2.600 mq; Ballroom fino a 1.000 persone disposte a cocktail, suddivisibile in 5 sale insonorizzate con accesso indipendente; il foyer di circa 700 mq fino a 750 persone; meeting room 6-40 persone; breakout rooms 6-12 posti; boardroom fino a 16 posti. Hilton Florence Metropole: 2 sale meeting di 500mq fino a 1000 delegati, divisibili in max 7 meeting room. Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts: 9.000 mq suddivisi in 25 sale meeting e break out areas, fino a 5.500 delegati; Salone dei Cavalieri, open space di 2.000 mq fino a 2.000 persone; “Sala Michelangelo” di 590 mq fino a 500 ospiti in piedi e 400 a teatro; “Sala Belle Arti”, di 460 mq fino a 350 ospiti a teatro e 430 a banchetto. Hilton Rome Airport: 2500 mq, con 21 sale meeting; due Ballroom, fino a max 800 delegati; foyer di 400 mq; “Giardino dei Consoli”, sala catering fino a 350 persone. Hilton Sorrento Palace: 3.500 mq; 24 sale meeting con auditorium da 1.500 posti.

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HOTEL CAESIUS THERMAE & SPA RESORT Un Resort aperto tutto l’anno, icona di tutti i “turismi” che il Lago di Garda propone: leisure per individuali e gruppi; business per coloro che viaggiano per lavoro, con un occhio di riguardo per le signore manager; Mice per il mondo degli eventi; e wellness per il turismo legato alla salute

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iamo a Bardolino, cittadina che tutto l’anno è campione di accoglienza, per qualità della vita, arredo urbano, abbondanza di parcheggi e alto livello dell’hotellerie. Hotel Caesius Thermae & Spa Resort, 185 camere, si è distinto, a partire dal 2006, per larghezza di vedute e investimenti di Europlan, proprietaria della struttura, che ha portato alla creazione di un importante centro congressi e della Spa ayurvedica più grande d’Europa, voluta da Oswald Stocker lungimirante fondatore di Europlan.

Oggi, con la direzione del General Manager Giacomo Sarnataro, l’Hotel si è ulteriormente imposto per qualità della ristorazione e professionalità dello staff, quest’ultimo guidato dal Vicedirettore Valentina Liberati e dal Capo-Ricevimento Paola Sartori. Hotel Caesius è uno dei pochi hotels dove si investe sul “capitale umano”, sia con corsi, anche trasversali, sia con attività di team building ed eventi legati a ricorrenze, che rappresentano il modo più diretto di far emergere le doti di creatività, organizzazione, originalità. L.S. Il G.M. Giacomo Sarnataro, Antonella Clerici, Evelina Flachi

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IL PLUS L’acqua e ancora l’acqua: nel cuore dell’hotel composto oggi da 5 blocchi residenziali, sgorgava la fonte d’acqua termale, una falda proveniente dal monte Baldo. Quest’acqua veniva poi imbottigliata e bevuta per le sue eccezionali proprietà organolettiche. Oggi la stessa acqua continua ad alimentare le 5 piscine esterne, immerse in un giardino di 40.000 mq e sgorga nella fonte interna alla Spa, dove è possibile fare cure idropiniche, e cure termali nelle piscine all’interno della Spa, dove si distingue anche la vasca per thalasso terapia. L’acqua quindi è il tesoro della Spa, diretta da Irene Coatto, e del Beauty center dove a prendersi cura degli ospiti è la brava beauty manager Sabina Bonvissuto. E attorno all’acqua si è sviluppato anche il Centro Ayurvedico diretto dal dottor Silvano Pomari. Oltre alle cure (analisi del polso trattamenti personalizzati a seconda del dosha), Pomari ha sviluppato, insieme con lo chef Alessandro Salandini, un programma specifico di alimentazione ayurvedica.


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CONGRESS & POST CONGRESS

Maddalena Bellei, Paola Sartori, Alessandro Salandini, Valentina Liberati, Filippo Lauria

LE LINEE DEL GUSTO All’Hotel Caesius non c’é nulla di casuale: dalla linea di cucina legata alla cultura del territorio (piatti con pesce di lago e pesce di mare, verdure e frutta stagionali delle vicine colline), alla linea ayurvedica, tutto viene curato nei minimi dettagli dallo chef Salandini coadiuvato dalla sua eccellente brigata e dal restaurant manager Filippo Lauria. I piatti, adattati al gusto italiano, sono curativi e originali, da provare anche nel menu degustazione del ristorante à la carte. Terza linea proposta è la Penta-Dietox, novità dell’estate del 2014 messa a punto con la nutrizionista Evelina Flachi: una cucina detossinante, curativa, leggera ed energetica.

Il Centro Congressi mette a disposizione 8 sale congressi con spazi flessibili e personalizzabili. La Sala Gardenia, la più capiente, offre 300 posti e uno spazio ideale per cooking show, serate gourmet e ayurvediche, tutte iniziative proposte come post congress, con grande successo, dalla direttrice del centro Maddalena Bellei. Professionale (viene dal mondo degli eventi quindi si mette sempre empaticamente dalla parte del committente azienda), e molto creativa, Maddalena propone intriganti team building in e outdoor, visite a cantine e oleifici, tour culturali (Verona è a due passi) e, in estate, le uscite a bordo del Veliero San Nicolò (fino a 30 pax).

Il veliero san Nicolò

Marta Massaro, Evelina Flachi, Irene Coatto, Silvano Pomari, Sabina Bonvissuto, Antonella Clerici, Gino Faggionato

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 7 sale da 435 mq a 104 mq da 300 a 30 posti + Sala Augustus, 126 mq, 40 posti • Spazi espositivi: foyer + 803 mq Sala Erica, Gardenia, Iris • Attrezzature e servizi meeting: flipchart, lavagna luminosa, schermi, videoproiettore per PCvideoconferenza, linea telefonica diretta, accesso internet, microfoni fissi e mobili, impianto Tv, videoregistrazione per tutti i sistemi • Altri servizi: 185 camere, wi-fi free in tutto l’hotel • Parcheggio: coperto 200 posti auto

La Sala ammiraglia, Gardenia 300 pax

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HOTEL PARCHI DEL GARDA Fin dalla sua inaugurazione a Lazise ha stupito tutti per il suo nuovo modo di fare hotellerie, contribuendo ad imporre il Lago di Garda come destinazione Mice IL PLUS

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otel Parchi del Garda è nato nel 2010, collocandosi con eleganza e coerenza in un contesto naturalistico e paesaggistico di pregio: Lazise, una cittadina del Garda veronese ricca di storia e di suggestioni. Il forte legame col territorio si è esplicitato in un interessante progetto architettonico, rispettoso del paesaggio gardesano nel quale il resort si è inserito con cinque edifici che racchiudono una corte interna, come in un tipi-

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co borgo lacustre. L’Hotel offre 233 camere di cui 15 spaziose suite e quattro camere “Experience” che ricordano i numerosi Parchi tematici per i quali il Garda è giustamente famoso. A completare l’offerta per il Mice, un Congress Centre di oltre 2.000 mq con 6 spazi dedicati agli eventi, 3 break out rooms, 2 ampi foyer, tre sale ristorante e uno staff eventi a completa disposizione per realizzare qualsiasi tipo di evento. L.S.

L’offerta del resort si può sintetizzare in un claim: “Tutto in un’unica location!” La varietà degli spazi a disposizione e la loro versatilità ispirano event manager e pco per infiniti allestimenti che spaziano da fiere ad expo, da gala dinner a sfilate, da set up a platea o banchi scuola a show room. A questo si aggiunga un direttore artistico interno a disposizione per organizzare suggestivi intrattenimenti, in base al budget del cliente, che può scegliere tra spettacoli, cene a tema con testimonial o gruppi musicali. Precisione, flessibilità ed efficienza sono le parole chiave per descrivere la professionalità di tutto lo staff di Hotel Parchi del Garda, abituato a lavorare con il cliente, come suo “partner” e a gestire le più svariate esigenze del mondo Mice. Diventa così possibile una grande varietà di soluzioni, anche con velocissimi cambi di set up: la sala Benacus si trasforma in poche ore da sala meeting a sala banchetti per cena di gala fino a 650 ospiti.


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CASE HISTORY

NOVITÀ 2014: “OPERA - ARTE NEL GUSTO” La struttura si è sempre distinta per l’entusiasmo e l’intraprendenza, ogni anno infatti presenta nuove proposte, creative ed originali. L’estate 2014 ha visto il debutto di “Opera - Arte nel gusto”, un’eccellente proposta ristorativa, allestita in una suggestiva location interna alla struttura e aperta anche al mercato Mice come valida alternativa per lunch e dinner informali. “Opera - Arte nel gusto”, è frutto della ricerca e della lavorazione di ingredienti naturali DOP, selezionati fra le eccellenze italiane e propone prodotti di altissima qualità: i superlievitati e i gelati. Il superlievitato Opera è molto di più di una pizza: è un impasto di farine biologiche selezionate, macinate a pietra e lievitate con lievito madre. Il processo di lievitazione è studiato per far raggiungere all’impasto il massimo della fragranza e della morbidezza, garanzia di leggerezza e di digeribilità. La farcitura avviene con la massima cura e precisione abbinando gusti ricercati ad ingredienti selezionati per rendere ogni proposta una piccola “opera d’arte”. Può essere anche declinato nella formula “Experience” con degustazione di superlievitati e gelati, soluzione perfetta per il Mice.

Hotel Parchi del Garda si conferma la scelta vincente soprattutto per eventi con particolari esigenze logistiche, con numeriche importanti e con richieste di attività post congress, dai team building fino ai test drive. La sala Benacus, un open space di oltre 870 mq con luce naturale e senza colonne, ha una caratteristica unica nel panorama dell’offerta gardesana: l’accesso diretto “anche” dal garage. Spesso infatti l’Hotel viene selezionato da case automobilistiche per car launch o da aziende e pco per realizzare mini-fiere, presentazioni di prodotti, convention, meeting o congressi organizzati nell’ambiente esclusivo dell’Hotel. Tra le ultime importanti aziende ospitate, MDM Group, leader nel settore estetico e medicale, che ha realizzato con successo presso Hotel Parchi del Garda due delle sue convention aziendali da 650 ospiti ognuna.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 6 sale e 3 break out rooms, da 25 a 800 posti • Spazi espositivi: interni 650 mq • Attrezzature e servizi meeting: proiezione su doppio schermo, videoconferenza, cabina regia, accesso a internet, americane, americane attrezzate, amplificazione, lavagna a fogli mobili, palco mobile, passerella per sfilate, PC, schermo fisso, schermo mobile, videoproiettore • Altri servizi: 233 camere, coffee break, cene aziendali, lunch aziendali, staff eventi dedicato, direttore artistico interno, piscina scoperta, su quotazione: traduzione simultanea, spettacoli, transfer, hostess • Parcheggio: 130 posti coperto, 200 posti scoperto. 9-10 2014

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MASSERIA SAN DOMENICO SPA-THALASSO & GOLF L’acqua è il filo conduttore dell’offerta di questa struttura cinque stelle lusso, che nasce dalla trasformazione di un’antica masseria e propone, da quest’anno, percorsi di salute e benessere all’insegna della dieta mediterranea

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na torre di avvistamento del Quattrocento, attorno a cui è stata costruita una masseria fortificata, circondata da 100 ettari di terreno punteggiati da ulivi secolari: questo è il cuore della Masseria San Domenico, trasformata in un luxury resort e, dal 2003, membro di The Leading Hotels of the World. L’edificio principale, ristrutturato ma in cui è ancora ben visibile nell’architettura e nei materiali l’impronta dei secoli di storia vissuti, si trova lungo la litoranea che collega Bari a Brindisi, a poche centinaia di metri dal mare. Ed è proprio il mare, o meglio la sua acqua, la protagonista assoluta dell’offerta, sia leisure che Mice, della struttura: non solo riempie la grande piscina dalla forma irregolare, incastonata tra le rocce e il verde del parco, ma rappresenta anche il filo conduttore dell’esperienza di benessere del centro thalassoterapico. La Spa, luogo per ritemprarsi e per accostarsi a uno stile di vita più sano, offre trattamenti a base di alghe, ricche di sali minerali utili all’organismo e alla circolazione, e

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di acqua marina, estratta dal sottosuolo, purificata e riscaldata, con effetti detox e tonificanti. Il centro mette inoltre a disposizione spazi diversi per la cura del corpo (sauna, bagno turco, docce emozionali, palestra attrezzata) e soprattutto un servizio di consulenza alimentare, basato sulla salutare dieta mediterranea e sui i suoi sapori tipici. Dal 2011, l’offerta dell’hotel si è arricchita di un nuovo spazio: il San Domenico al Mare. Situato sulla spiaggia dispone di 4 camere panoramiche – che si aggiungono alle 40 dell’hotel – e di un ristorante “La Nassa”, a pelo d’acqua, dal menu rigorosamente a base di pesce. L’altro ristorante, nel corpo principale, è il San Domenico, che occu-

pa l’antica sala del frantoio. Qui la migliore cucina pugliese si incontra con gli ingredienti a km 0: gli ortaggi, l’olio e buona parte della frutta sono coltivati e prodotti nell’azienda agricola biologica della Masseria. Entrambe le location

IL PLUS La dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità Unesco, non solo contribuisce al buono stato di salute complessivo, ma ripropone anche prodotti della tradizione, ricette profondamente legate al territorio (a volte vere e proprie riscoperte) e specialità antiche. La cucina della Masseria, in questo senso, oltre ad avere un valore salutistico ha anche un valore sociale, rispettando la conservazione della biodiversità e delle tradizioni locali. Proprio per promuovere la dieta mediterranea come stile di vita, dal 2012, la Masseria organizza il premio Cuciniamo mediterraneo, la cui edizione di quest’anno è stata vinta dal giovane chef del ristorante stellato bolognese I Portici, Agostino Iacobucci.


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POST CONGRESS possono fare da cornice a cene di gala, buffet aziendali e party, mentre il parco attorno alla piscina è ideale per standing buffet e cocktail. Per quanto riguarda gli spazi meeting, alla fine dell’inverno sarà conclusa l’opera di restyling della sala principale, il salone San Domenico (fino a 150 posti). Presente anche un secondo ambiente, più raccolto, da 15 persone, mentre il ristorante San Domenico può ospitare fino a 100 commensali. G.G.

La Puglia è ricca di attrazioni più o meno conosciute. Ancora oggi, infatti, rimane viva la memoria delle culture e dei popoli che l’hanno abitata, dai greci ai romani, dai bizantini ai normanni agli spagnoli, per cui è d’obbligo un tuffo nella storia, con visite guidate agli insediamenti archeologici che punteggiano l’area: Alberobello con i suoi trulli, Ostuni, la città bianca, oppure le rovine della roccaforte romana di Egnathia. Proprio per valorizzare questa ricchissima collezione di luoghi e memorie del passato, nella Masseria ha sede la Fondazione San Domenico Onlus (nata per volontà della famiglia Melpignano), che riceve il 2% dei suoi ricavi per progetti di recupero e conservazione del patrimonio della civiltà rupestre un tempo insediata tra Fasano e Monopoli. Lo stesso resort mette a disposizione una serie di spazi per attività post congress: dalla spiaggia attrezzata alla pista ciclabile che si snoda tra gli ulivi secolari del parco, dai campi da tennis al San Domenico Golf, percorso con vista mare da 18 buche, a 3 km dalla struttura, che ospita ogni anno la finale dell’European Challenge Tour.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 2, da 15 a 150 posti • Spazi espositivi: giardino da 100 ettari • Attrezzature e servizi meeting: impianti audio-video, wi-fi, ristorazione fino a 100 persone • Altri servizi: 44 camere, ristorante a pelo d’acqua e bar-champagnerie, centro thalassoterapico, palestra, piscina all’aperto con acqua marina, spiaggia attrezzata, percorso ciclabile, campo da golf 18 buche, campi da tennis, visite alle attrattive del territorio • Parcheggio: ampio parcheggio gratuito 9-10 2014

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MILAN MARRIOTT HOTEL

Nel centro città, il quattro stelle offre, agli organizzatori di eventi, un’ambientazione raffinata e all’avanguardia per tecnologie, servizio e qualità dell’accoglienza

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ituato nel cuore di Milano, a poca distanza dal MiCo e dal sito di Expo 2015, con un centro congressi di oltre 2.300 metri quadrati articolato in 21 sale modulari, il Milan Marriott Hotel (321 camere) è uno degli indirizzi dell’hotellerie business e Mice più grandi ed eleganti del centro della città. Grazie ai suoi spazi, dotati di tecnologie all’avanguardia, e all’alto standard qualitativo di staff e servizi, è perfetto per organizzare ogni tipo di evento: cene di gala, congressi espositivi, convegni, sfilate di moda, car clinic, lanci di prodotto. Tra le sale, la Washington (1.100 mq x h 7,5 m) è la più scenografica – è predisposta anche per il montaggio di strutture americane – con moquette, splendidi affreschi in stile barocco contemporaneo e una capienza di 1.200 persone a platea

IL PLUS Il numero delle sale e la posizione centrale, in Via Giorgio Washington, fanno della location un punto di riferimento elettivo per gli organizzatori di eventi. L’hotel è infatti comodamente raggiungibile con i mezzi (Linea MM1, fermata Wagner) e collegato in maniera ottimale ai principali centri d’interesse di Milano.

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e di 1.000 per banchetti. Dotata di luce naturale e di accesso diretto alla strada per il carico/scarico merci, si presta molto bene come

sala plenaria per congressi, show room e cene di gala, grazie alla vicinanza alla cucina riservata. Sempre per cene di gala, esposizioni e meeting esclusivi c’è la Sala Le Baron, al piano terra: un ambiente raffinato e intimo con luce naturale, moquette, preziosi specchi alle pareti e grandi colonne a separare gli spazi – particolare, quest’ultimo, che esalta il set up espositivo – e c’è, inoltre, l’accesso diretto alla strada per le attività di carico e scarico merci. Ai suoi ospiti il quattro stelle mette a disposizione anche un ottimo ed elegante ristorante, La Brasserie de Milan, con cucina tipica, italiana e internazionale, in abbinamento a un’accurata selezione di vini, una palestra e un comodo garage di 400 posti. P.T.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 1 sala plenaria da 1.200 posti a luce naturale e con accesso diretto anche per carico e scarico, 3 salette di sottocommissione a pareti modulabili da 40 a 50 posti, Sala Le Baron, da 300 posti a luce naturale, 1 sala da 600 posti completamente ristrutturata nel 2012, 3 sale da 120 a 150 posti interamente ristrutturate nel 2013, 4 sale da 20 a 70 posti, 3 sale a luce naturale da 30 a 60 posti, 1 sala Gazebo a luce naturale da 150 posti, sala Club Bar da 150 posti • Spazi espositivi: fino a 2.000 mq • Attrezzature e servizi meeting: connessione wi-fi nelle aree comuni, sale riunioni e camere; impianto di amplificazione, telefono diretto-schermo, podio-pedana, tavolo oratori, lavagna a fogli mobili, cabina di regia, prese elettriche 220 V e trifase - Linee ISDN per teleconferenza. Si possono inoltre richiedere ufficio congressi e banchetti, hospitality desk/area di registrazione, guardaroba, servizio segreteria, assistenza audiovisivi, radiomicrofoni, traduzione simultanea, freccia laser, proiettore diapositive, sistemi di proiezione, registrazione audio e video • Altri servizi: 321 camere, palestra interna, parcheggio fino a 400 posti con accesso diretto in hotel, business center, TV a circuito chiuso


HOTeL exCeLSIOR, PeSARO, ITALY

Servizi a 5 stelle per il meeting: benessere, sale attrezzate, ospitalità e ristorazione gourmet Excelsior è il luogo migliore per organizzare un evento aziendale di successo. Business e Wellness diventano sinonimi, coadiuvati da un’ospitalità superiore, da una ristorazione di altissimo livello, da una SPA interna con vista mare, diretta da professionisti che vi promettono relax, bellezza e ampie possibilità di fitness. Excelsior si distingue perché è un congress hotel versatile e di grande appeal. Ideale per ospitare enti, aziende e organizzazioni in momenti di incentive, confronto o strategia.

A Member of

Lungomare Nazario Sauro 30/34 | 61121 Pesaro, Riviera Adriatica, Marche, Italia tel +39 0721 630011 | www.excelsiorpesaro.it | seguici anche su facebook e pinterest


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ROME MARRIOTT PARK HOTEL Con 601 camere e un’area meeting di 11.000 metri quadrati, articolata in 40 sale riunioni, è tra gli hotel con centro congressi più grandi d’Europa

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ome location congressuale, il Rome Marriott Park Hotel vanta ben più di un punto di forza. A cominciare dalla posizione: nel mezzo di un rigoglioso parco mediterraneo di 7 ettari, vicino all’Aeroporto Internazionale di Fiumicino e a circa 17 km dal centro storico di Roma. Tra i suoi atout c’è poi la capienza ricettiva: 601 lussuose camere, tra deluxe (30 mq), executive (42 mq) junior suite (45 mq), suite (60 mq) e presidential suite, (90 mq). Ma a farne un albergo da primato sono l’ampiezza e la versatilità del suo centro congressi, tra i più grandi d’Europa. 11.000 metri quadrati che comprendono 40 sale riunioni modulari, in grado di ospitare fino a 7.000 partecipanti. Tutte le sale hanno luce naturale e dispongono di supporti tecnologici audio video all’avanguardia, fra cui, connessione a fibra ottica, internet wi-fi, schermi e proiettore LCD, cabine di regia, cabine per traduzioni simultanee, sistemi per videoconfe-

IL PLUS La grandezza e la flessibilità del centro congressi dotato di 40 sale modulabili in grado di accogliere ogni tipo di manifestazione grazie anche a dotazioni tecnologiche all’avanguardia

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renza e business center aperto 24 ore al giorno. E per un meeting o un happening speciale c’è anche

l’esclusivo spazio panoramico al sesto piano, dove allestire banchetti e ricevimenti fino a 800 persone, mentre, per gli incontri open air, c’è il parco mediterraneo, che si aggiunge agli altri spazi outdoor del Pool Bar e del Pool Restaurant. Un team di professionisti è inoltre a disposizione per seguire ogni fase dell’evento. Completano l’offerta dell’hotel il ristorante Brasserie (160 persone), la Lobby Bar & Lounge – ideale per pasti leggeri e cocktail la sera –. E per la remise on forme, c’è una bellissima area Fitness & SPA di 1.700 metri quadrati con attrezzature e trattamenti di ultima generazione. P.T.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: Salone Michelangelo – può ospitare da 2.360 a 3.500 persone con allestimento a teatro. Salone Tiziano – con una capienza di 1.200 persone con allestimento a teatro. Sale Multifunzionali per banchetti e eventi con una capienza fino a 7.000 persone. Sala panoramica al 6° piano, in grado di ospitare banchetti per 800 persone • Spazi espositivi: fino a 7.000 mq • Attrezzature e servizi meeting: connessione wi-fi nelle aree comuni, sale riunioni e camere ; impianto di amplificazione, telefono diretto-schermo, podio- pedana, tavolo oratori, lavagna a fogli mobili, cabina di regia, prese elettriche 220 V e trifase - Linee ISDN per teleconferenza. Su richiesta: ufficio congressi e banchetti, hospitality desk/area di registrazione, guardaroba, servizio segreteria, assistenza audiovisivi , radiomicrofoni, traduzione simultanea, freccia laser, proiettore diapositive, sistemi di proiezione, registrazione audio e video • Altri servizi: 601 camere, palestra interna, SPA, parcheggio fino a 350 posti, Business center, TV a circuito chiuso



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PALACE HOTEL SAN MARINO

800 posti in un unico spazio, scelto per ospitare anche il San Marino Film Festival, nel più grande centro congressi della Repubblica sul Titano

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randi numeri per grandi eventi: il Best Western Palace Hotel, nel cuore di San Marino, propone un mix di spazi e servizi per creare occasioni business tagliate su misura. Nove le sale, tra cui la più ampia può contenere da 650 ad 800 persone secondo l’allestimento, e una vera e propria exhibition hall che occupa buona parte del primo piano, da allestire non solo per presentazioni, lanci di prodotti o come show room, ma anche per grandi feste o banchetti (gli standing buffet contano fino a 2.000 presenze). Altri sei ambienti più piccoli fino a 170 posti rappresentano invece la parte flessibile del centro congressi, in cui inscenare eventi di diversa tipologia, sempre accompagnati da sistemi audio-video e cabine di regia hi-tech. Non manca la buona cucina, dal brunch alla cene di gala à la carte, con una spiccata predilezione per i piatti della tradizione romagnola da gu-

stare in tre diverse sale, la principale, fino a 80 coperti, la lobby che può accogliere 30 persone e una saletta riservata per 16, oppure il roof garden con piscina e giardino pensile, dove sotto i gazebo vengono serviti cocktail e aperitivi dell’american bar. I momenti più conviviali possono poi essere accompagnati da spettacoli teatrali o funambolici, oppure trasformati in cene con delitto o in rievocazioni dell’ambientazione – e della cucina – medieva-

le. Altrettanto variegare le occasioni per lo svago o la creazione di team building e momenti post congress: visite al Museo FerrariAbarth, con prova su pista delle vetture che hanno fatto la storia dell’automobilismo italiano, tour alla scoperta dell’arte e dell’architettura del borgo antico o una giornata all’insegna del relax nel centro benessere tra sauna, bagno turco, docce emozionali e la piscina di acqua salata. Gianna Bellotto Rosa

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 9, da 12 a 800 posti • Spazi espositivi: interni 2.000 mq; esterni 1.600 mq • Attrezzature e servizi meeting: sala regia, registrazione audio-video, servizi fotografici, connessione wi-fi, traduzione simultanea, ristorante con 4 sale di diverse dimensioni e fino a 1200 coperti nell’area espositiva, roof garden panoramico • Altri servizi: 91 camere, piscina, centro benessere, area fitness • Parcheggio: 350 posti auto

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IL PLUS Il Business center più grande dell’intera Repubblica di San Marino, con i suoi 800 posti in un unico spazio, oltre a svariate altre soluzioni di dimensioni più ridotte, ospita dal 2012, proprio grazie alle sue ambientazioni contemporanee e alle dotazioni tecnologiche all’avanguardia, il San Marino International Film Festival. Inaugurato da Sophia Loren, non è solo un’occasione per scoprire artisti internazionali e fare spazio a ciò che c’è di più innovativo nel mondo del cinema, ma anche una vetrina internazionale per la Repubblica e la sua offerta in ambito culturale e business.


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ISOLA DELLE POSSIBILITÀ

CONFERENZE CONGRESSI EVENTI

Alta ospitalità in uno scenario moderno creato per stimolare idee e realizzare progetti L’illuminazione naturale, le tecnologie audiovisive all’avanguardia, gli spazi modulari per oltre 300 partecipanti, la gastronomia che esalta i sapori locali, gli ambienti riservati a incontri, coffee break e cene di gala fanno del T Hotel il contesto ideale per congressi, conferenze, eventi, seminari e meeting. La vivacità, la storia e il mare di Cagliari, città finalista al titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, contribuiscono al successo di ogni manifestazione.

T Hotel Via dei Giudicati, 66, 09131 Cagliari – Italia Tel: +39 070 47400 Email: congress@thotel.it www.thotel.it FINALISTA

C A G LI A R I


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TERME E GRANDI ALBERGHI SIRMIONE L’acqua termale è il filo conduttore e lo scenario per molteplici occasioni Mice nelle diverse strutture di Terme di Sirmione, tra alberghi, stabilimenti termali e un centro benessere

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na stretta lingua di terra circondata dal Lago di Garda, una cittadina a misura d’uomo inserita in un territorio dalle molteplici attrattive: Sirmione è da sempre una destinazione che attrae il turismo internazionale alla ricerca del benessere e del relax. Qui, da 125 anni, Terme e Grandi Alberghi Sirmione fa dell’acqua termale la base del suo versatile business, sviluppato tra l’ospitalità, il benessere e la salute. Ad accompa-

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gnare le proposte hospitality, anche un mix di spazi e servizi altrettanto versatili per le attività Mice. Le sale meeting presenti nelle strutture alberghiere dell’azienda sono spazi polifunzionali per riunioni, convention, workshop e laboratori. Tutte con luce naturale e vista sul lago, possono ospitare da 10 a 500 persone, con la comodità dei servizi d’hôtellerie: 217 camere, bar e ristoranti sul lago per tutte le esigenze, terrazze e spazi verdi, re-

parti e piscine termali in ciascun hotel. Proprio in questo ambito la proposta 5 stelle, il Grand Hotel Terme, ha ampliato l’offerta dedicata al benessere, aprendo la Spa Castello, con piscina Jacuzzi, bagno di vapore, docce emozionali, cascata di ghiaccio e sauna finlandese, la Private Spa e una Sala Relax, riservabile in esclusiva, con accesso alla piscina termale all’aperto affacciata sul lago. Al relax e alla rigenerazione di mente e corpo è interamente dedicata Aquaria, centro benessere termale da oltre 10 mila mq, per eventi in esclusiva, post congress emozionanti e attività incentive. Qui, oltre al relax tra le piscine termali che danno direttamente sul lago, le saune, i bagni di vapore, le docce aromoterapiche e le aree relax polisensoriali, si possono utilizzare il grande parco e i molteplici spazi al coperto, tra cui un punto ristoro con veranda panoramica. All’insegna del benessere, ma senza rinunciare al gusto, anche l’offerta ristorativa. Nel ristorante L’Orangerie, all’interno del Grand Hotel Terme, con due sale, una


SPAZI MEETING: GUIDA ALLA SCELTA prospiciente lo specchio d’acqua e una il castello medievale, i prodotti locali incontrano le ricette della migliore cucina italiana, in un ambiente elegante da allestire in esclusiva per pranzi, cene di gala e coffee break. G.B.R.

IL PLUS Tre hotel di diversa categoria (oltre al 5 stelle, anche il 4 stelle Hotel Sirmione e Promessi Sposi e il 3 stelle Hotel Fonte Boiola), tre ristoranti e Aquaria, il centro benessere termale sul lago, rappresentano altrettante location per organizzare incontri, congressi ed eventi di tipologia, dimensione e impatto molto differenti. Proprio sfruttando il mix tra spazi, benessere e territorio si possono creare meeting di più giorni in ambienti sempre vari, abbinando al momento di lavoro team building originali, post congress particolari tra le terme e il lago, degustazioni di alto livello e servizi esclusivi, come spostamenti in elicottero e in motoscafo.

DOTAZIONI L’OFFERTA POST CONGRESS A metà strada tra Milano e Venezia, in posizione strategica e facilmente raggiungibile grazie ai sei aeroporti dell’area, Terme e Grandi Alberghi Sirmione è anche l’occasione e il punto di partenza per andare alla scoperta di un territorio ricco di scorci suggestivi e bellezze poco conosciute. Tante anche le attività sportive, come il golf, da praticare negli 8 campi della regione gardesana, e le proposte per team building o semplicemente per lo svago: escursioni in mongolfiera sul lago, gare automobilistiche su un percorso storico con auto d’epoca, o ancora visite al patrimonio architettonico e artistico di Verona o Mantova.

Capienza sale: da 10 a 500 posti • Attrezzature e servizi meeting: schermi, videoproiezione, connessione Wi-Fi, lavagne luminose, podio/palchi, allestimenti dedicati, sistemi per teleconferenza, staff dedicato, 3 ristoranti con terrazze sul lago e spazi all’aperto • Altri servizi: reparti salute e benessere termale, aree fitness, accompagnamento con elicottero e motoscafo, attracco barche, organizzazione attività post-congress e programmi ad hoc, ospitalità in 3 alberghi di diversa tipologia (217 camere), reparti benessere e piscine termali negli hotel, transfer • Ampio parcheggio disponibile

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VERDURA GOLF & SPA RESORT Qui ogni evento è possibile, grazie ad un’ampia gamma di experience e activities capaci di rendere ogni soggiorno incentive davvero unico, esclusivo e indimenticabile 43 ai 112 mq, una sala da ballo con alti soffitti (355 mq) che può ospitare sino a 250 delegati e uno scenografico anfiteatro all’aperto che può ospitare sino a 500 persone, e un ventaglio vastissimo di attività di team building, tutte personalizzabili. Tutte le sale meeting dispongono inoltre di cortile privato, godono di luce naturale e offrono una splendida vista degli uliveti circostanti. Il Resort propone infatti un’ampia gamma di experience. I programmi, personalizzabili in base a qualsiasi esigenza, si declinano in:

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ono tre i fattori principali di successo di una struttura unica come il Verdura Golf & Spa Resort di Sciacca: la location, lungo la costa agrigentina in una Sicilia dai mille colori; l’edificio, moderno ed elegante, costruito in materiali naturali preziosi e aperto alla luce in ogni ambiente; la grande capacità di activities proposte, da quelle classiche legate alla ricchezza di offerta del Verdura a quelle dedicate alla scoperta del territorio. Prima fra tutte, lo splendido campo da Golf, 2 percorsi da campionato da 18 buche ciascuno e un campo pratica da 9 buche disegnati da Ky-

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le Phillips, architetto golfistico di fama, e la Verdura SPA, 11 sale trattamenti, piscina coperta e riscaldata da 25 metri e 4 piscine talassoterapiche. Ma in questa location unica ci si può dedicare anche agli sport acquatici su un mare cristallino (come surf, windsurf, paddleboarding in piedi, kayak e snorkeling), agli sport di terra approfittando della Tennis Academy by Sunball Tennis, con sei campi in terra battuta e tennis clinic. Al Verdura Resort è possibile ideare qualsiasi evento mice, grazie a 10 sale riunioni su due diversi livelli, 7 delle quali dai


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LA PAROLA AL DIRETTORE La ricchezza della proposta del Verdura Golf e & SPA Resort rende questa perla italiana della Compagnia Rocco Forte Hotels la destinazione perfetta per conferenze, incontri di lavoro, sessioni creative, viaggi incentive ed eventi privati, dal lancio prodotti ai fashion shows, fino ai meeting di colossi del business internazionale. «Il nostro punto di forza», afferma Daniele Trombacco, direttore sales & marketing, «è una professionalità di altissimo livello unita ad una grande esperienza e ad un’attenta personalizzazione di ogni dettaglio. In questo ci aiuta un territorio generoso come quello siciliano».

“Escursioni” alla scoperta della Sicilia, “Enogastronomia” tra cultura e tradizione, “On the Road”, “Team building” e “Cene a tema”. Imperdibile il Tour in FIAT 500 o Vespa alla scoperta di Segesta, Erice, Sciacca, e della Riserva Naturale Torre Sal-

sa a bordo della tradizione italiana o le visite e degustazioni di prodotti tipici a Caltabellotta o presso la cantina Planeta o ancora a Marsala, per una degustazione di vini e delizie gastronomiche locali alla Cantina Florio. C.C.

MICE PIÙ FACILE CON “EXCLUSIVE SICILY” Da non perdere l’offerta valida per prenotazioni di gruppi a partire da 10 camere, con validità da settembre 2014 a giugno 2015. Tariffe vantaggiose per le camere (doppia Deluxe, uso singolo, a partire da euro 145 a notte, doppia Deluxe, uso doppio, a partire da euro 165 a notte), inclusa colazione americana a buffet e accesso al Centro Benessere di 4.000 mq. In più, l’offerta include: un upgrade e una camera “complimentary” ogni 25 camere prenotate, e il 12% di over-commission sulle camere e dell 8 % sui servizi F&B. Per chi prenoterà un business dal valore minimo di euro 20.000 entro il 31 dicembre 2014, riceverà 7 notti gratis per due persone inclusa la prima colazione (sempre previa disponibilità).

DOTAZIONI

IL PLUS Situato su un meraviglioso tratto di costa nel sud ovest della Sicilia, alle porte della caratteristica città di Sciacca, il Verdura Golf & Spa Resort è divenuto in poco tempo la meta Mice più suggestiva d’Europa. Il Resort gode di 230 ettari di splendido paesaggio con circa 2 km di costa orlata da un mare turchese e dispone di 203 camere, di cui 50 Suite, ognuna delle quali offre un reale senso di spazio e privacy.

Numero sale e capienza: 10 sale meeting, tra cui: una sala da ballo a doppia altezza che ospita fino a 250 persone (frazionabile in 3 salette), due saloni da 150 ospiti ciascuna, 7 stanze tra i 43 e i 112 mq • Spazi espositivi: interni 500 mq, esterni 1.000 mq • Attrezzature e servizi meeting: business centre 24 ore su 24, video conferenze, attrezzature audio-video all’avanguardia, Wi-Fi, servizi di segretariato e traduzione, check-in/check-out espresso • Altri servizi: tutte le sale meeting dispongono di area privata esterna e godono di luce naturale • Parcheggio: 300 posti.

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VILLA QUARANTA PARK HOTEL Non è facile trovare una struttura dalle molte sfaccettature, dove un’azienda possa organizzare un evento Mice cambiando continuamente scenografia pur restando nella stessa location. Ebbene a Villa Quaranta Park Hotel si può

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olete una struttura moderna con un Centro Congressi all’avanguardia? Una dimora storica dove organizzare una serata di gala? Una SPA con centro termale? Un tempio del Gusto dove degustare eccellenze internazionali? O ancora una cucina in cui mettere in scena uno showcooking? Tutto questo è possibile a Villa Quaranta Park Hotel, un complesso dalle molteplici opportunità che stupisce per la grandiosità del parco secola-

re, della villa secentesca, della SPA e del Centro Congressi e che si trova a Pescantina, in Valpolicella: una posizione strategica a due passi da Verona e non lontano dal suggestivo Lago di Garda, quindi a poca distanza dalle uscite di Verona nord, sud o Affi, dalla stazione ferroviaria di Verona e dall’Aeroporto “Valerio Catullo”. La struttura offre 85 camere, belle e spaziose, suddivise tra standard, de luxe, mini suite, junior suite e suite. P.T.

POST CONGRESS Se si desidera offrire momenti di benessere ai propri congressisti, è a disposizione la SPA “Terme della Valpolicella” di 2.500 mq, con thermarium, piscine termali, fitness e centro estetico dove provare la Vinoterapia, una linea di trattamenti a base dei vini Valpolicella e Amarone dalle proprietà idratanti, antiossidanti e anti-aging. Si possono poi visitare le cantine dei Tommasi e di altri produttori storici di Amarone della zona. Anche l’offerta nei dintorni è notevole con, per esempio, le serate di lirica all’Arena e i balletti al Teatro Romano di Verona.

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SPAZI MEETING: GUIDA ALLA SCELTA IL PLUS

GLI SPAZI DEDICATI AL GUSTO Per i servizi conviviali, coffee break, aperitivi, pranzi e cene si hanno diverse soluzioni: si spazia dalla Corticella storica, al ristorante Borgo Antico adattoanche a serate di gala, alla Bottega del Gusto e alla Cantina in Villa dove si organizzano degustazioni guidate. A Villa Quaranta l’offerta enogastronomica è davvero speciale: il complesso è di proprietà dei Tommasi, famiglia storica produttrice di Amarone, Valpolicella, Ripasso, Recioto e da qualche tempo anche di vini toscani e pugliesi di grande qualità. Basti dire che il prestigioso Wine Spectator ha assegnato due bicchieri al ristorante Borgo Antico per l’eccellente carta vini (ben 750 etichette ricercate, con possibilità di realizzare su richiesta degustazioni “verticali” di 5-6 annate), in armonia con la cucina che propone: antiche ricette per gli amanti della pasta fresca, selezionedi salumi e formaggi prodotti alla vecchia maniera; composte, marmellate e mostarde fatte in casa, carni scelte, frutta e verdura a km 0. Inoltre, a partire da ottobre, si organizzano corsi di cucina, show cooking, ideali iniziative anche perpost congress. La villa secentesca offre il meglio di sé in occasione di cene romantiche e ricevimenti di nozze. Per questi ultimi sono stati studiati “I sapori del Sì”, menù di semplice ricercatezza, come vuole la tradizione veronese.

Chi sceglie di organizzare un congresso, un meeting o un incentive a Villa Quaranta ha la fortuna di poter utilizzare diversi ambienti, pur restando nella stessa location. Le sale meeting sono 15, dislocate tra Villa e Centro Congressi: ogni azienda in fase di progettazione, assistita da un efficiente staff, può scegliere quella più idonea per capienza, allestimento, esigenze espositive interne ed esterne. Tutte le sale sono dotate di attrezzature audio-video di ultimissima generazione: dallo scorso settembre sono dotate di maxischermi, proiettori full-HD, altoparlanti ad alta definizione con gestione indipendente attraverso touch screen direttamente da parte dello stesso relatore. Una connessione internet gratuita superveloce a 20 Mb/s simmetrica garantisce una connessione multipla anche per conference call. Il Centro Congressi ospita fino a 450 persone e mette a disposizione 8 sale modulari insonorizzate e con luce naturale, altamente personalizzabili per ogni esigenza. È prevista l’assistenza tecnica per l’avvio e naturalmente on demand per tutta la giornata del convegno. Infine per esposizioni e showroom, una rampaesterna permette un ingresso facile per automobili o grandi strutture.

DOTAZIONI Numero sale e capienza: 15 sale da 2 a 450 pax • Spazi espositivi: interni 600 mq, esterni 11.000 mq • Attrezzature e servizi meeting: proiezione su doppio schermo motorizzato, proiettori a soffitto full HD, altoparlanti alta definizione, pannello di controllo touch screen in ogni sala per controllo diretto di audio/video, sala regia, cabine traduzione, wi-fi gratuito • Altri servizi: 85 camere, aperitivi con prodotti tipici del territorio, business lunch, buffet lunch, cene aziendali, gala dinner, degustazioni, show cooking, centro benessere, parcheggio esterno gratuito fino a 180, parcheggio bus dedicato garage gratuito fino a 60 posti auto

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SPAZI MEETING: GUIDA ALLA SCELTA

VILLA ZERBO Da residenza familiare a luxury location per meeting, incontri e cerimonie di alto profilo. In un magnifico parco secolare, a mezz’ora da Milano

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a quasi un anno di vita il progetto di Villa Zerbo, luxury location a mezz’ora da Milano, immersa nel verde di un parco secolare, trasformata da residenza familiare in un complesso elegante e unconventional per cerimonie, eventi e incontri. Dopo l’opera di ridefinizione necessaria per aprire la villa al pubblico, che ne ha mantenuto tuttavia intatti gli spazi che ricordano una residenza di campagna inglese dell’Ottocento, oggi rappresenta un’esclusiva, che all’inizio di ottobre è stata presentata a buyer, agenzie di eventi e pr e aziende per una cinque giorni di open day. Due le aree che, in modo autonomo o interagendo tra loro, possono ospitare eventi di diversa tipologia e dimensione: da una parte gli spazi interni alla villa, che comprendono gli ambienti eleganti e caratteristici del soggiorno, dello studio-biblioteca e della sala di pranzo; dall’altra l’ampio parco esterno, diviso nel giardino che si apre davanti al porticato della villa e offre la possibilità di interagire comodamente con la parte al coperto, e nel resto dello spazio verde. Per quanto riguarda le sale interne, lo spazio, un tempo utilizzato come soggiorno, è adesso la solu-

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zione più ampia, in grado di accogliere fino a 50 persone, mentre lo studio-biblioteca e la sala da pranzo si raccolgono attorno a un grande tavolo centrale, che può ospitare rispettivamente 20 e 15 delegati. Meeting, incontri del top management, convention e conferenze rappresentano la tipologia di eventi più adatti per queste location, cui abbinare servizi, dotazioni e strumentazioni tecnologiche ad hoc. All’esterno, invece, le dimensioni del parco e del giardino permettono di allestire non solo eventi, standing buffet e cene di gala,

ma anche di essere utilizzati come set per shooting fotografici e riprese di spot e film. Molto particolare la chiesetta interna al parco, vera e propria gemma architettonica che risale al Settecento. Realizzata sulla base di una pianta ottagonale, cattura lo sguardo per il suo soffitto a volta affrescato e per il dipinto di Madonna con Bambino, rinominato “La madonna dello Zerbo”, che ha dato il nome alla chiesa. A lungo cappella di famiglia, oggi è ancora consacrata e utilizzata per cerimonie religiose. G.G.


SPAZI MEETING: GUIDA ALLA SCELTA

IL PLUS Villa Zerbo, ai margini del comune di Besate, a circa mezz’ora di viaggio da Milano, in piena pianura lombarda, si trova lungo la riva sinistra del Ticino ed è immersa nel suo meraviglioso Parco. Lo spazio verde in cui è inserito l’edificio principale è certamente uno degli elementi caratteristici della location, come dimostra anche l’apertura che ogni anno viene fatta alla comunità locale, rispettando un’antica consuetudine. Allestito con tensostrutture e gazebo può ospitare fino a 1.000 persone per standing buffet, ma anche trasformarsi per cene placè e feste aziendali sotto le stelle. Qui, ogni dettaglio è studiato sulla base delle particolari esigenze ciascun evento: dagli allestimenti di spazi, decorazioni e fiori, ai servizi audio-video e di registrazione.

EXPO 2015 L’Expo 2015 è un’occasione che porterà grande movimento per le location del territorio. Villa Zerbo si prepara alla fiera più importante del prossimo anno con proposte ad hoc relative soprattutto a momenti conviviali, cene e intrattenimento. Facilmente raggiungibile dal polo fieristico e dalla città, a richiesta con un servizio di limousine, offre una combinazione tra eleganza degli spazi, privacy per gli eventi e possibilità di una full immersion in una contesto rilassante e armonico, nel grande parco che circonda la villa.

DOTAZIONI Numero sale interne e capienza: 3, da 15 a 50 posti • Spazi espositivi: giardino da 600 mq • Attrezzature e servizi meeting: service audio-video, Wi-Fi, segreteria e accoglienza, servizio sicurezza, realizzazione materiale fotografico e video, allestimenti floreali, ristorazione fino a 1.000 persone nel parco e fino a 500 placè/buffet nel giardino interno • Altri servizi: completa personalizzazione degli spazi e delle dotazioni, catering, organizzazione attività e team building • Parcheggio: 500 posti auto

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LA DESTINAZIONE ESTERA

GRIMALDI FORUM MONACO

Dopo 15 anni di successi, l’avveniristica location congressuale di Monte-Carlo stila il suo manifesto di eccellenze: “La fabbrica degli eventi” e annuncia un nuovo sito

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n buon affare è l’arte più bella” diceva Andy Warhol. Parole che hanno ispirato la nuova campagna di comunicazione del Grimaldi Forum di Monte-Carlo, una delle venue più appealing nel mondo dei congressi, dove il business non è mai disgiunto dall’arte: proprio come, nella filosofia cinese, i concetti complementari di Yin e Yang muovono l’universo in tutti i suoi aspet-

ti, così, al Grimaldi Fourm, business e arte si compenetrano dando vita a un unicum, che va oltre la singola location, estendendosi a tutta la destinazione e che rispecchia la mission originaria del Palazzo: promuovere congiuntamente cultura popolare (attraverso l’arte) e aziendale (attraverso meeting, incentive e congressi), in modo che l’una tragga ispirazione dall’altra. Linda Smiderle

IL PLUS Oggi, dopo 15 anni di successi, il Complesso compendia e ribadisce la sua mission in un manifesto intitolato “La fabbrica degli eventi”, iniziativa di comunicazione che ricapitola, punto per punto, i plus della location, promuovendo, nel contempo, la ricca offerta di tutto il Principato. Qui gli organizzatori di meeting possono contare su spazi avveniristici ed ecosostenibili, alta tecnologia, professionalità, idee post congress e know how ai massimi livelli. Ma è soprattutto lo stimolo continuo alla creatività a rendere unica questa venue: il Grimaldi Forum è molto di più di una semplice location. È uno stato mentale in cui non esistono limiti alla fantasia. Grazie al talento e all’esperienza del suo staff, può garantire all’organizzatore la realizzazione di un evento realmente unico, così come è unica un’opera d’arte. Credenziali che ne fanno un’“etichetta”, una certificazione di qualità in grado di amplificare la reputazione e il successo di ogni iniziativa qui organizzata. E, dopo il manifesto, il Grimaldi Forum è pronto a lanciare un nuovo sito web che verrà presentato in anteprima all’Eibtm di Barcellona.

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DOTAZIONI Numero sale e capienza: 3 auditoriums: da 400, 800 1.850 posti, 11 breakout rooms suddivisibili, da 50 a 220 posti, e diversi spazi catering • Spazi espositivi: 2 aree comunicanti di 4.000 metri quadrati per esposizioni ed eventi fino a 2.500 persone • Attrezzature e servizi meeting: palco e supporto tecnico per conferenze audiovisive, spazi design, catering e welcome • Parcheggio: 600 posti



RISORSA UOMO

Il valore del sapere informale

in azienda

Cosa è rimasto dell’eredità di Adriano Olivetti? In occasione della seconda edizione del Festival Olivettiano, formatori, manager e imprenditori si sono interrogati sull’attualità del modello di impresa proposto dal grande innovatore di Ivrea, che credeva fortemente nell’uomo e nella sua capacità di reinventarsi di continuo nel lavoro e nella vita

✒Gaia Fiertler

Adriano Olivetti davanti alle Officine ICO (acronimo di Ing. Camillo Olivetti) a Ivrea nel 1959. Per gentile concessione della Fondazione Adriano Olivetti

Cultura e formazione a tutto tondo: non solo tecnica ed economica, ma anche umanistica. Era questo obiettivo a muovere tutte le iniziative di Adriano Olivetti in azienda e sul territorio. Il Festival di cultura olivettiana ha riunito ad Ancona a inizio giugno studiosi, formatori, imprenditori, professionisti e giornalisti per interrogarsi sull’eredità e l’attualità del modello di impresa e di comunità di Adriano Olivetti.

ALLA OLIVETTI LAVORANO INTELLETTUALI, SCRITTORI, ARTISTI, ALCUNI CON RUOLI DI VERTICE. LA CULTURA QUI HA MOLTO VALORE

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La business school Istao - Istituto Adriano Olivetti di studi per la gestione dell’economia e delle imprese, che ha formato la classe dirigente marchigiana degli anni ’80 e ’90, per la seconda edizione del Festival ha proposto una riflessione sul ruolo della formazione tecnica e manageriale, della cultura aziendale e della cultura in azienda, alla luce del pensiero dell’imprenditore illuminato. Olivetti credeva fortemente nella crescita dei propri collaboratori e la incoraggiava con una formazione a 360 gradi. Molteplici infatti le iniziative aperte ai dipendenti e al territorio, come il cineforum, la grande biblioteca aziendale con migliaia di volumi tecnici e di narrativa e


RISORSA UOMO LA CULTURA PRIMA DI TUTTO

l’emeroteca, le mostre, gli spettacoli teatrali e le conferenze con personaggi di primo piano, come Pier Paolo Pasolini. «La cosa straordinaria», racconta durante il convegno la figlia Laura Olivetti, presidente della Fondazione Olivetti, «è che tutta questa attività culturale avvenisse durante la pausa lavorativa, a parte forse il cineforum la sera. In pratica, non invadeva il dopo lavoro serale o il week-end e, a volte, avveniva durante le ore lavorative. Non c’era mai l’obbligo ed erano iniziative aperte anche alla cittadinanza di Ivrea. Ricordo per esempio uno straordinario Galileo di Brecht con Tino Buazzelli di giorno, oppure i film con presenti i registi che ne parlavano».

Contaminare i saperi Degli anni di Olivetti si ricordano anche le prestigiose assunzioni da mondi lontani dall’impresa. Adriano chiama a lavorare con sé architetti e designer come Marcello Nizzoli, che firmerà molte macchine per scrivere, come la Lettera 22 vincitrice nel 1954 del Compasso d’Oro ed esposta nella collezione permanente di design del Museum of Modern Art di New York; grafici, artisti e intellettuali che porteranno nuove idee e parteciperanno con ampia autonomia a gruppi di lavoro interdisciplinari. Tra gli scrittori Olivetti chiama a sé Franco Fortini, Tiziano Terzani, Furio Colombo, Gene Pampaloni, quest’ultimo a capo della biblioteca e Paolo Volponi a capo del personale. Come ha osservato Laura Olivetti, certamente uno scrittore come

L’attenzione a una cultura diffusa, all’educazione e allo studio accurato e approfondito di qualsiasi aspetto dell’attività industriale, dal sistema di fabbrica al welfare aziendale, dalla produzione al rapporto con la comunità, deriva certamente da un ambiente familiare già di per sé di grande cultura per l’epoca. Il padre Camillo, per esempio, ingegnere, fondatore della fabbrica di macchine per scrivere nel 1908, per un anno a fine ’800 aveva insegnato a Stanford. In America, in prima battuta, era andato per accompagnare il suo professore, che non sapeva l’inglese, al primo congresso di elettrotecnica di Chicago. Camillo invece lo parlava bene, come ha ricordato Laura Olivetti durante il convegno, perché la madre Elvira Sacerdoti, figlia di banchieri e originaria di Modena, era una donna di cultura mitteleuropea che parlava quattro lingue e aveva insistito perché il figlio imparasse l’inglese. Dal padre, invece, che apparteneva a una famiglia borghese ebraica di Ivrea, Camillo prese lo spirito imprenditoriale e l’amore per il progresso. A sua volta la madre di Adriano Olivetti, Luisa Revel, era figlia di un pastore valdese che era un apprezzato biblista. «La matrice valdese, combinata con lo spirito socialista, si traduceva in un rigore a operare per il prossimo, che diede all’azienda le caratteristiche che si conoscono», racconta Laura in una intervista. Adriano Olivetti, prima di morire, aveva anche tentato di trasformare l’azienda in fondazione proprio nell’ottica di farne un bene comune, coinvolgendo il Comune di Ivrea, il Politecnico di Torino, i dipendenti e gli azionisti. Ma l’idea non trovò seguito in famiglia.

Volponi, che scrutava nell’animo delle persone per creare i suoi personaggi, avrebbe compreso meglio di un ingegnere o di un tecnico gli umori e le necessità delle persone.

Uno Steve Jobs ante litteram Insomma, Olivetti credeva già allora nel valore della contaminazione dei saperi per crescere come persone e per favorire l’innovazione in azienda. In un’altra forLaura Olivetti, presidente della Fondazione Olivetti, al tavolo dei relatori con i rappresentanti di importanti aziende

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RISORSA UOMO CULTURA D’IMPRESA, AZIENDE A CONFRONTO Nella tavola rotonda dedicata ad aziende che hanno a cuore il capitale umano e guardano con responsabilità alla società nel suo complesso, abbiamo raccolto le testimonianze di Inaz, di Generale Conserve (Asdomar) e del Gruppo Elica. Inaz, specializzata in soluzioni per le risorse umane, negli anni ’80 ha collaborato con la Olivetti allo sviluppo dei software gestionali. «La commodity è l’hardware, non il software dove, mettendo la testa, l’intelligenza e la creatività, si può fare davvero molto per migliorare i processi lavorativi e semplificare la vita agli

Tavolo dei lavori con Gilli, Gulli e Casoli

imprenditori, spesso schiacciati da troppa burocrazia. Proprio con la Olivetti condividevamo questa forte attenzione al software!», racconta Linda Gilli, presidente e ad Inaz. Società di persone per le persone, nata negli anni ’60 per organizzare e razionalizzare il personale, nel tempo ha sviluppato una forte sensibilità verso i collaboratori e la formazione umanistica, che negli ultimi anni ha tradotto nella collana “Piccola Biblioteca d’Impresa” sui temi della responsabilità e dello sviluppo, pubblicazioni curate dall’economista Marco Vitale. «Oggi si capisce più che mai quanto sia importante e strategica la cura delle persone, senza lasciarsi schiacciare dall’operatività che ci allontana dalle cose importanti. Io mi dico sempre di fare la cosa più importante, perché tanto quella più urgente torna! Bisogna conoscere

le proprie risorse, se no si rischia di perdere le migliori, magari presenti in qualche società acquisita», spiega Gilli, che aggiunge: «Condivido l’orgoglio di Olivetti che diceva di avere una missione da svolgere qui e ora». La seconda testimonianza è stata quella di Vito Gulli, presidente di Asdomar, già ospite sul numero di maggio della nostra rivista. Nonostante un costo orario in Portogallo di un quarto o un quinto rispetto all’Italia, l’imprenditore genovese ha deciso di portare la produzione del tonno in Italia, a Olbia, con un investimento di 20 milioni di euro. «Volevo fare profitto nel tempo senza speculare. Perché fare impresa è una cosa difficile, se la fai con facilità non farai profitto nel tempo. Siccome senza lavoro muore il mercato interno e l’Italia è un paese di piccole imprese senza la forza di esportare, ho voluto darle una mano creando nuovi posti di lavoro», ha commentato l’imprenditore genovese. Parla invece dalla prospettiva del mercato globale Francesco Casoli, presidente di Elica (cappe da cucina), che esordisce dicendo «Non mi piace il successo, ma il succederà». La sua sfida, con 3.400 dipendenti di cui 2.400 fuori dall’Italia, è trovare i migliori talenti in giro per il mondo e trattenerli; creare una comune cultura aziendale e puntare sulla crescita professionale dei suoi collaboratori. «La formazione è un modo incredibile per trattenere le persone, che noi facciamo crescere anche con esperienze internazionali. Il cinese può venire in Italia, il messicano andare in Cina, il polacco in Germania. La nostra apertura è completa, ma il primo comandamento della nostra azienda è quello di amare i clienti e di servirli con passione. Il 5 giugno ero a Shangai per lavoro ed era il mio compleanno. Nella camera d’albergo ho trovato la torta con una candelina accesa e un biglietto di ringraziamento per aver scelto di trascorrere con loro una data così importante. Questo per me è il piacere di servire: essere contenti di farlo! Dovremmo imparare in Italia...», conclude Casoli.

ma, può essere il tentativo di oggi di far emergere il sapere informale di una organizzazione e la creatività dei dipendenti, attraverso community digitali spontanee, gruppi di lavoro interfunzionali e una formazione ad ampio raggio, anche su temi laterali, oltre a quella tecnico-professionale. Com’è stato osservato, Olivetti negli Stati Uniti avrebbe potuto essere uno Steve Jobs cinquant’anni prima. Anche l’inven-

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tore dell’iPhone e dell’iPad attinse infatti alle arti e al pensiero umanistico per arrivare a creare i suoi oggetti cult, pur frutto di alta tecnologia. Sul fronte strettamente formativo, già nel 1936 Olivetti istituisce la scuola di formazione per meccanici per preparare al lavoro i figli dei dipendenti dopo quella dell’obbligo, istituto equiparato a un istituto superiore. Negli anni ’50 fonda a Torino, con Vittorio Valletta di Fiat, la prima


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RISORSA UOMO LA FABBRICA NON PUÒ GUARDARE SOLO ALL’INDICE DEI PROFITTI. DEVE DISTRIBUIRE RICCHEZZA, CULTURA, SERVIZI, DEMOCRAZIA scuola di management su modello americano, Ipsoa, dove applica il metodo dei casi, i corsi sono in inglese e i docenti internazionali. Mentre in fabbrica, negli stessi anni, istituisce un servizio di ricerche sociologiche e di studi sull’organizzazione guidati da sociologi come Luciano Gallino e Franco Momigliano.

Perché investire nella formazione Andrea Merloni, presidente di Istao. A destra, Adriano Olivetti vince il Compasso d’Oro per la Lettera 22 di Marcello Nizzoli nel 1954. Per gentile concessione della Fondazione Adriano Olivetti

Il presidente di Istao Andrea Merloni, membro del board di Indesit Company, in apertura dei lavori ha ricordato come la formazione sia un investimento per la vita, uno strumento essenziale per la competitività dei nostri giovani, oltre i problemi del mercato del lavoro. «Lo scopo dell’alta formazione è di creare la mentalità giusta per affrontare la complessità e il cambiamento continuo, più veloce di qualsiasi modello o teorizzazione. Il nostro compito è fornire loro strumenti per essere flessibili e aperti per gareggiare alla pari con il giovane indiano che studia a Stanford da casa, perché ormai la competizione dei talenti è davvero a livello globale». Merloni ha infatti incoraggiato a continuare a studiare nonostante i numeri sconfortanti della disoccupazione giovanile (sopra il 42%) e ha aggiunto: «Se sarà

Il tavolo dedicato alle business school

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necessario andranno all’estero come hanno fatto i nostri nonni, ma almeno con la formazione superiore avremo dato loro una chance in più!». Così, durante la tavola rotonda dedicata al mondo accademico, il rettore della Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi ha evidenziato che il dato della disoccupazione andrebbe disaggregato. «La percentuale si abbassa con i laureati, chi è più competitivo ha meno difficoltà. Piuttosto, le aziende del territorio non riescono a soddisfare il proprio fabbisogno di ingegneri, agronomi ed economisti con il nostro numero di laureati». La percentuale di laureati in Italia è infatti ancora bassa, al 13%, mentre l’Europa ci chiede di arrivare al 20% e i Paesi baltici laureano tre volte tanto i nostri giovani. Tuttavia, sono tutti d’accordo sul favorire



RISORSA UOMO Valori e dialogo con le imprese: la ricetta della formazione manageriale Formare persone con la fiducia in se stesse. Questo il primo compito di una business school per Marella Caramazza, direttore generale Fondazione Istud, al tavolo sul futuro della formazione manageriale. «Noi combiniamo la prospettiva manageriale con una prospettiva umanistica, offrendo contenuti dalle discipline più diverse, come la filosofia, la fisica e la sociologia. Li alleniamo ad allargare lo sguardo sull’intero processo e ad anticipare le tendenze. Facciamo anche molta attività di mentoring e coaching proprio per aiutarli a sviluppare la consapevolezza di se stessi», precisa Caramazza. Questo era anche il fine ultimo del fondatore di Istao, l’economista Giorgio Fuà negli anni Sessanta: formare persone autonome, capaci di pensiero critico, offrendo un valore aggiunto rispetto al lavoro svolto dalle università. «Noi vogliamo creare la leadership del nostro Paese, introducendo in aziende di qualsiasi dimensione valori come l’assunzione di responsabilità personale. Quanto alle richieste da parte dei giovani, diamo loro le leve tecniche e comportamentali per muoversi in questo mondo, ma trovare il lavoro è compito loro», afferma Giuliano Calza, direttore generale di Istao. Il modello valoriale viene ribadito da Vladimir Nanut, direttore scientifico di Mib school of management di Trieste e presidente Asfor: «È nostro compito far passare dei valori e puntare all’eccellenza proprio nel periodo di incubazione dei giovani. L’esperienza del master deve cambiare loro la vita, restare un patrimonio per tutta la vita». Internazionalizzazione e customizzazione dell’offerta formativa gli altri temi emersi, come ha sottolineato Enzo Peruffo, professore di Corporate Strategy alla Luiss Business school. In pratica, una maggiore flessibilità nel comprendere le esigenze delle aziende e, pur nel rigore scientifico, progettare percorsi di rilevanza pratica. «Noi abbiamo uno stretto rapporto con le aziende nella progettazione e la scelta dell’internazionalizzazione è stata vincente nel 2001, visto il progressivo indebolimento del mercato interno». Anche Sdoa, la scuola di direzione e organizzazione aziendale di Vietri sul mare, punta a corsi di specializzazione che siano d’aiuto alle aziende, partendo da una co-progettazione per fornire personale adeguatamente preparato, con nel caso di controller ed export manager.

Giuliano Calza, direttore generale di Istao

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un maggior raccordo tra ricerca e impresa, il cosiddetto “trasferimento tecnologico”, ma anche di attivarsi di più con l’orientamento in entrata per ridurre gli abbandoni e con il placement finale degli studenti, ossia l’occupazione. Un giovane italiano su tre non lavora e non studia neppure. Per svolgere in modo efficace il proprio ruolo, il mondo accademico deve adeguarsi di più ai nuovi scenari, alla sfida della globalizzazione, deve entrarvi in contatto creando partnership e accompagnando le aziende in questo processo di internazionalizzazione, certo mantenendo l’autonomia del sapere, ma tenendo aperto un canale permanente di comunicazio-

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ne con il territorio e i suoi bisogni di forza lavoro, incoraggiando anche il “Lifelong learning” con la formazione post laurea. I rettori di Ancona, Perugia e Bari hanno ammesso infatti che se ne parla tanto nei dibattiti, ma che si pratica ancora poco un dialogo stretto tra modelli accademici e impresa. Marco Luchetti, assessore all’Istruzione della Regione Marche, ha sottolineato co-


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tanto nelle Marche è riuscito ad attivare 180 dottorati di ricerca dentro le imprese, finanzia i tirocini nelle aziende e punta sugli Its, gli Istituti Tecnici Superiori ad alta specializzazione tecnologica per formare precise professionalità. Finora tre nelle Marche e, in tutta Italia, una sessantina. Funzionano. ■ me la stessa formazione tecnica in Italia sia considerata residuale, mentre nel modello tedesco c’è una osmosi tra studi tecnici e impresa. «Da noi invece non si parlano, facciamo una gran fatica ad alternare scuola e impresa. Chi saranno i nuovi imprenditori? La vecchia guardia nasceva dalle imprese. Quello era il tempo del fare, ora lo è del sapere?», si chiede provocatoriamente l’assessore, che in-

Gli studenti di Istao ospiti del Festival Olivettiano. A sin., dall’alto, Villa Favorita, la sede della business school di Ancona e il pubblico presente all’evento su Adriano Olivetti

TUTTI I METODI IN UN LIBRO “Formazione”, a cura dallo psicologo della formazione Gian Piero Quaglino, è una summa ragionata di tutte le possibili forme di apprendimento per adulti, con interventi autorevoli per ogni sezione. Si va dai metodi classici, rivisitati alla luce delle ultime pratiche e dei più recenti supporti digitali (per esempio nel business game), che comprendono lezione, caso, esercitazione, role play, insieme a T-group e outdoor, fino ai metodi basati sulla messa in scena. Questi richiamano la dimensione narrativa sia come specchio, sia come trama, sollecitando forme di apprendimento per modellamento o per creatività, come il cinema, il gruppo fiaba, il teatro e lo storytelling che, a detta del curatore, è l’ambito tra i più promettenti visti gli sviluppi che già si intravedono. E ancora il libro passa in rassegna i metodi centrati sul gruppo, come la conference, il gruppo analitico e il gruppo operativo; sulle competenze e l’organizzazione, dalla capacity building all’action learning; sull’individuo (come il coaching, il counselling e la consulenza filosofica, come più recente proposta); metodi centrati sulla tecnologia (e-learning, serious game, video interattivo) e sulla persona, al confine tra formazione ed educazione per uno sviluppo personale (scrittura di sé, pratiche filosofiche, pratica immaginale).

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a cura di Leonardo Frontani

UNA METAFORA PER CRESCERE

edu@leonardofrontani.com

Prendiamoci un caffè

Questo articolo parla di marketing o forse della società contemporanea o forse semplicemente di quanto siamo diventati rompiballe. A Napoli un’abitudine nobilita la borghesia tradizionalista: il caffè sospeso. Si usa pagare due caffè e consumarne uno per lasciarne un secondo a beneficio di uno sconosciuto bisognoso. Ascolto, sorrido, imparo, non mi lascio sfuggire l’occasione per un’esperienza filantropica inconsueta e cambiato bar provo anche io. La gentile cassiera mi risponde che queste cose non sono per i furestieri. Il caffè è la bevanda preferita in tutto il mondo e viene assaporata in modo diverso in ogni paese. Non c’è nulla di più familiare e rassicurante del gorgoglio del caffè che sale sul fornello di casa, mentre il suo delizioso aroma è parte fondamentale di ciò che chiamiamo famiglia. Spesso lo si consuma al bar; a volte dai distributori a monete o con la chiavetta. Almeno uno al giorno ed alcuni arrivano a 7 o 8 senza rimorsi. La pausa caffè ha una sua liturgia, per alcuni significa ricreazione, per altri vizio, per altri un rimedio alla noia.

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Negli ultimi anni, mi è parso di scoprire che nell’incessante tentativo di rivendicare una nostra individualità in questa società dei consumi di massa, il caffè rappresenti un’occasione unica di personalizzazione. Già è evidente la differenza sociale tra consumarlo seduti al tavolo o al banco e non solo per un motivo legato al costo. Sedersi per sorseggiare un caffè significa avere il tempo per farlo ed è già uno status symbol. Abbiamo imparato molto sul consumo di questa “droga leggera”. Possiamo scegliere spesso la miscela preferita, deviare saggiamente in rispetto del nostro cuore sul caffè d’orzo, optare per il deca (decaffeinato), anche se gira voce che faccia male boh... Non ci siamo fermati all’essenza della bevanda, ma siamo andati ad esplorarne gli aspetti fisici: freddo, caldo, molto caldo, shakerato a seconda della stagione e dei gusti. Poi abbiamo messo mano al dolcifican-

te con una scelta di zuccheri che va dal fruttosio, allo zucchero di canna al dolcificante ed ora alla stevia. I puristi dicono: “Io prendo il caffè sempre senza zucchero”. Il caffè si prende liscio, ma può essere corretto e la fantasia non si ferma in quanto a correttori. Poi c’è l’americano, il caffè doppio, quello corto e quello lungo ed il macchiato che ovviamente sarà freddo o caldo. Attenzione se caldo possiamo chiederlo con o senza schiuma: c’è una grande differenza. Potevamo accontentarci? La risposta è negativa: prendiamo atto che il contenitore è fondamentale quanto il contenuto e così ecco la tazza piccola o quella grande ed il vetro che nell’eventualità possono essere chiesti freddi o riscaldati per contribuire alla buona riuscita dell’operazione. Per quelli che non amano il caffè, ma credono nella caffeina abbiamo la crema dello stesso ed i pasticciacci cioccolatosi che sono di gran moda negli autogrill. Non ho capito ancora come classificare il macchiatone ed il mocaccino, ma sembrano solo derivati. Prendere un caffè non è una questione di gusto, di benessere, di vizio. Prendere un caffè oggi, con la gentile collaborazione dei pazienti baristi, è un’espressione dei nostri orientamenti e della nostra determinazione a dimostrare che sappiamo scegliere e che lo facciamo anche nelle piccole cose. Siamo unici anche in questo o forse abbiamo solo tanta paura di non esserlo. A tale proposito suggerisco di orientarci verso qualcosa di completamente diverso e se non sapete cosa, chiedete a George Clooney cosa beve un uomo bello e di successo. ■

“Ah che bell’ ‘o cafè / pure in carcere ‘o sanno fâ / co’ â ricetta ch’a Ciccirinella / compagno di cella / ci ha dato mammà” Fabrizio De André - Don Raffaè



LA PAROLA AL FORMATORE

a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it

L’effetto Zeigarnik e le to do list Vi è mai capitato di sentire un piccolo pezzo di una canzone e in seguito, magari per tutta la giornata, la stessa canzone ha continuato a tornarvi in mente? E se mai avete visto una soap opera avrete notato che ogni puntata tende a terminare in mezzo ad una scena che non si conclude. Sono due facce di un meccanismo interessante che si chiama effetto

Zeigarnik e, oltre che con le canzoni e le soap opera, ha a che vedere con il successo planetario delle famigerate to do list. Ma andiamo per ordine: questo effetto è stato “scoperto” dalla psicologa tedesca Bluma Zeigarnik grazie all’osservazione di un cameriere che riusciva a ricordare un nu-

mero incredibile di ordinazioni fatte dai clienti fino al momento di servirli. Dopo aver evaso le ordinazioni non ricordava più che cosa avesse servito. La psicologa fece altri studi e in sintesi scoprì che un compito incompleto, un attività lasciata a metà, crea una tensione psichica che ci costringe a completare e concludere, impedendoci o se non altro rendendoci molto difficile concentrarsi su altri processi mentali. Ecco perché le canzoni lasciate a metà continuano a tormentarci, ecco perché siamo costretti a vedere come “va a finire” la soap interrotta sul più bello. Ed ecco perché tanti personaggi famosi e non della storia si sono molto seriamente appoggiati alle to do list: in sintesi una volta che abbiamo scritto una cosa da fare il nostro subconscio ci stressa inviandoci segnali che ci spingono a terminarla. A volte ci frusta letteralmente per stimolarci a chiudere quello che abbiamo lasciato aperto. Scoperte recenti hanno poi approfondito l’effetto Zeigarnik eviden-

«LE FRUSTATE DEL SUBCONSCIO E LE TO DO LIST. DOVUNQUE SI GUARDI NELLA STORIA DELLA CULTURA, SI TROVANO LE LISTE» UMBERTO ECO

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ziando che i pensieri “disturbanti” che ci invia il subconscio non siano volti a farci proprio terminare il compito in sospeso. Invece pare che il subconscio chieda al conscio di fare un piano, visto che apparentemente non è in grado di farlo da solo. E parliamo proprio di un piano con step specifici e obiettivi Smart. Una volta che questo piano è fatto finalmente il subconscio smette di tormentarci con i suoi “richiami” al completamento. Comunque sia pare sia una cosa da accettare siamo uomini, siamo fatti così, dobbiamo chiudere i cerchi, mettere i puntini sulle i. E o lo facciamo subito o almeno dobbiamo pianificare. Ed ecco perché le to do list sono uno strumento usato dalla notte dei tempi (pare che le prime risalgano ai Sumeri) accendono uno strano effetto psicologico che ci infligge la tortura dell’ansia da completamento. Non senza problemi però. Per esempio è stato dimostrato che uno dei difetti delle to do list è cercare di fare troppe cose assieme con conseguente conflitto di obiettivi. E quindi maggior stress e problemi. Inoltre la to do list porta talvolta l’incapacità di interrompere un lavoro fino a quando non l’abbiamo finito o l’incapacità di lavorare in multitasking a causa dell’urgenza psicologica di affrontare un lavoro per volta. Quale può essere una morale? Sicuramente quella di usare la to do list con parsimonia, limitandoci a pochi specifici elementi non in conflitto tra di loro. Fare diversamente ci condanna a subire le frustate del subconscio e ad intrappolarci con le nostre mani a sentire la “canzone” delle cose da fare in testa tutto il giorno. ■


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FINANCE CONFIDENTIAL

a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Politiche monetarie:

austerity contro euforia, chi ha ragione? Il sistema economico finanziario mondiale è da anni impantanato in una crisi che è stata innescata dalla dissennata politica statunitense degli anni 2000, che, probabilmente per ottenere favori elettorali, aveva promesso ai propri connazionali una casa per tutti, ma proprio tutti anche a chi non aveva soldi o prospettive di rimborsare i debiti per poter aspirare ad avere una casa acquistata. Le banche e le finanziarie statunitensi davano soldi a chi ne faceva richiesta, e coprivano il rischio sottoscrivendo dei contratti derivati che unitamente o disgiuntamente ai mutui venivano poi rivenduti nel mondo, spostando il rischio all’estero contagiando di famosi titoli tossici tutti i mercati. Tutto ciò è storia acclarata, come oramai sono storia le dichiarazioni successive nelle varie commissioni di inchiesta da parte di chi doveva regolare questa ondata di titoli tossici e non l’ha potuto fare e di chi pensava che anche in mancanza di regolamentazione il mercato avrebbe da solo trovato i correttivi necessari: sappiamo come si è conclusa, o meglio come non si è conclusa in quanto tuttora la stiamo vivendo. In quel momento tutti persero soldi, tutti gli Stati, tutte le banche, ad anche tutti i risparmiatori, direttamente dovendo sopportare perdite di denaro per incauti investimenti ed indirettamente in quanto appartenenti agli Stati o, azionisti, obbligazionisti e semplici correntisti delle banche colpite. Questa situazione magmatica e indefinita portò le banche e gli operatori del mondo finanziario a non fidarsi più gli uni dagli altri. Inevitabilmente ne fecero le spese chi emetteva titoli di Stato e aveva bisogno che qualcuno li sottoscrivesse, nella confusione generale seguendo una catena lunga nessuno prestava più denaro e nessuno pagava i propri debiti, neppure la massaia all’artigiano.

I criteri differenti di Stati Uniti, Giappone ed Europa Indipendentemente dalle responsabilità, se politiche o finanziarie, si doveva ripar-

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tire e le Nazioni hanno cercato di trovare una soluzione per rimettere in movimento il sistema ed in questo Stati Uniti, Giappone ed Europa hanno adottato criteri differenti. Per spiegare le decisioni politiche assunte dalle principali economie mondiali dobbiamo scomodare uno dei padri dell’economia Adam Smith scozzese morto nel 1790, il quale nel suo libro La ricchezza delle Nazioni, trattando del debito pubblico degli Stati tra l’altro affermava come i governanti che non gestiscono il debito pubblico e lo incrementano per pagare l’interesse, sono miopi, e la conseguenza è la bancarotta della Nazione governata: tuttavia a distanza di due secoli, registriamo come nessuna Nazione abbia dichiarato bancarotta perché non è stata mai chiamata a pagare per intero i suoi debiti. Negli Stati Uniti, culla indiscussa del capitalismo, ed oggi titolare di un enorme debito pubblico, scenario di passate importanti crisi finanziarie per evitare lo spettro della bancarotta, fu costituita nel 1913 la Federal Reserve (Fed) formata dalle stesse banche del Paese con il compito di indirizzo, di controllo ed intervento, ma anche di stampare moneta e supportare la Nazione. Il governo quindi per uscire dalla crisi chiese alla Fed di comprare dei titoli governativi appositi che avrebbe immesso sul mercato a sostegno delle banche, la Fed (quindi le banche) per comperarli, hanno stampato nuova moneta ed hanno prestato i soldi al governo che a sua volta


FINANCE CONFIDENTIAL

lo ha girato alle banche: ci serve del denaro?, Stampiamolo! Avrebbe anche approvato Totò. E così è avvenuto, e l’economia statunitense è ripartita lentamente con in circolazione tanta carta in più che all’inizio del corrente anno stanno lentamente eliminando. In Giappone, il Primo Ministro dopo un braccio di ferro con relativi cambi di poltrone alla Banca Centrale ha più o meno seguito la stessa linea, con una variante, le aziende che avessero preso il denaro di nuova stampa avrebbero dovuto cercare di effettuare acquisti all’estero in modo di mitigare eventuali rischi interni per il volume di carta emesso: a distanza di 18 mesi, il Giappone non se la passa bene ma non è nella stagnazione dell’Europa. In Europa tutto è molto più complicato, abbiamo una moneta unica per 18 Stati, abbiamo una Banca Centrale Europea che per stampare carta deve chiamare 18 capi di governo che rappresentano anime politiche differenti alle volte in contrasto, la parola d’ordine è stata austerity, perché le Nazioni virtuose non pagassero i debiti e le inefficienze di quelle superficiali: quindi controllo stretto sui conti, subendo tra l’altro la valutazione dei singoli Stati non da un organismo di rating interno ma addirittura esterno quale Standard & Poor’s che è una società privata con sede negli Stati Uniti (!).

Interventi a sostegno dello sviluppo In momenti di crisi, le distonie di questa Europa sono evidenti. Gli Stati Uniti hanno un Parlamento, un esercito, una polizia, un sistema giudiziario ed un sistema fiscale, in Europa abbiamo solo una moneta comune, ma tutto il resto è moltiplicato per il numero degli appartenenti, e come possiamo competere? Come possia-

mo fare una spendig review efficace con tutte queste duplicazioni per essere competitivi nel mondo globalizzato? In questo pantano di allineamento di conti, di spending review domestiche, il governatore Draghi alla BCE cercando di immettere un po’ di linfa nel mercato, e ci si immagina dopo quante mediazioni, ha abbassato il tasso di interesse con il quale presta soldi alle banche allo 0,15%, un livello mai così basso da quando esiste la Banca Centrale, se ci si immagina che solo nel luglio 2008 lo stesso tasso era del 4,25%; ed operando ciò ha affermato che la soluzione alla crisi non è finanziaria ma politica: 18 politiche differenti, per 18 Stati. Il suggerimento per l’Italia è quanto meno opportuno, ma l’intervento a sostegno dello sviluppo è decisamente tardivo: in Italia nel primo semestre sono fallite più di 8.000 imprese con un incremento del 10% rispetto al 2013 che a sua volta aveva visto il fallimento di oltre 14.000 imprese e che al tempo segnava un incremento del 14% sul 2011. Dal 2009 ad oggi sono fallite 70.000 imprese, imprese che falliscono, debiti non rimborsati, lavoratori senza lavoro, mutui non pagati. Quando un’impresa fallisce non restituisce i soldi e i prestiti che non vengono restituiti alle banche sono proporzionalmente in aumento, tanto è che si parla di sofferenze dei crediti per il 15% del totale prestiti erogati, una cifra enorme. La BCE abbassa i tassi sollecitando le banche affinché prestino il denaro, le banche se oggi prestano il denaro alle imprese rischiano di perderne il 15% e per annullare questo rischio dovrebbero prestare soldi a tassi oltre la soglia legale e quindi cosa fanno? Prendono dalla BCE il denaro allo 0,15% e sottoscrivono i CTZ a due anni allo 0,385% annuo: così facendo non perdono soldi prestandoli alle aziende che poi falliscono e guadagnano qualcosa utilizzando della carta che non vogliono e non hanno chiesto: la domanda di CTZ nell’asta del 23 settembre ha superato del 70% i titoli a disposizione, il governo forse è soddisfatto, la credibilità del Paese è in crescita, il sistema è in stallo e non si intravedono soluzioni e noi osservatori pragmatici attendiamo di contare il numero delle aziende che chiuderanno entro Natale. ■ 9-10 2014

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IL PARERE DEL LEGALE

a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Alberghi diffusi:

il modello lombardo A dispetto della dilagante esterofilia, la formula ospitale “albergo diffuso” è un marchio made in Italy, oggetto di studi e importazione da parte di numerosi paesi esteri. Si tratta di un albergo orizzontale e per questo si differenzia dagli alberghi tradizionali che spesso assomigliano a dei condomini: infatti non vi è una struttura appositamente creata per accogliere i turisti, né una ubicazione unitaria, bensì l’utilizzo di immobili preesistenti situati in un centro storico o altre località turistiche. La prima regione che ha riconosciuto e classificato l’albergo diffuso come tipologia ricettiva è stata la Sardegna nel 1984. Il riconoscimento lombardo di questa originale forma di ospitalità è giunto con la legge regionale del 9 febbraio 2010 n. 8 che ha affiancato l’“albergo diffuso” e la “baita diffusa” alle tipologie ricettive già note. Va da sé che il legislatore lombardo punta alla salvaguardia e al recupero del patrimonio edilizio già esistente, soprattutto nei piccoli centri delle comunità montane a rischio di abbandono; mira altresì al rilancio economico di realtà montane come le valli comasche e bergamasche, offrendo concrete e durevoli opportunità ai loro abitanti. Il modello lombardo si adatta perfettamente alle peculiarità del territorio: non a caso ha previsto l’applicabilità della disciplina dell’albergo diffuso anche alle baite, piccole costruzioni usate come stalle, fienili e cascine, con pareti di legname che servono come ricovero nelle zone alpine più elevate. Di baite, soltanto nella bergamasca Val Taleggio se ne contano circa mille. Bisogna considerare, però, che difficilmente il modello pratico “baita diffusa” presenterà tutti gli elementi per rientrare nei parametri del modello teorico “albergo diffuso”. La legge regionale prevede, infatti, che gli edifici destinati ai

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singoli alloggi distino non oltre quattrocento metri dalla struttura ricettiva unitaria adibita ai servizi comuni, mentre le baite per definizione sono ubicate in un vasto contesto territoriale e spesso dislocate su diversi piani altimetrici. La normativa lombarda classifica l’”albergo diffuso” nell’ambito delle strutture ricettive alberghiere con la conseguente obbligatoria estensione di tutta la disciplina propria degli alberghi tradizionali, senza deroghe urbanistiche o tributarie. La legislazione lombarda si basa, inoltre, sulla centralizzazione dello stabile che funge da reception per i servizi in funzione delle camere e degli alloggi – dislocati in edifici

separati –, nonché sulla gestione unitaria dell’albergo, anche se lo stabile centrale e le camere e/o alloggi separati possono appartenere a soggetti diversi. Non ha, invece, trovato ingresso nella legge regionale lombarda il modello “baita and breakfast”, idea innovativa di ospitalità autogestita nella quale il turista gestisce autonomamente l’abitazione ed anche la colazione, a base di prodotti tipici. Comunque, legge o non legge, esiste uno splendido e funzionante esempio di “baita and breakfast” a Sottochiesa di Taleggio, acquistata e ristrutturata dal Comune, con tanto di sauna e laboratorio multimediale. ■

L’art. 1 della Legge Regione Lombardia 9 febbraio 2010 n. 8, statuisce che: “Dopo la lettera e) del comma 1 dell’art. 23 della legge regionale 16 luglio 2007, n. 15 (Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo) è aggiunta la seguente: e bis) albergo diffuso: albergo caratterizzato dalla centralizzazione in un unico stabile dell’ufficio ricevimento ed accoglienza, ed eventualmente delle sale di uso comune, ristorante e spazio vendita per i prodotti tipici locali, e dalla dislocazione delle camere o alloggi in uno o più edifici separati, anche con destinazione residenziale, purché situati nel medesimo comune o in quelli limitrofi a una distanza non superiore a metri 400 dal corpo centrale, purchè sia garantito il rispetto dei requisiti strutturali ed igienico sanitari previsti dalla vigente normativa per lo svolgimento dell’attività alberghiera; lo stabile centrale e gli edifici adibiti a camere o alloggi possono essere di proprietà di soggetti distinti a condizione che venga garantita la gestione unitaria dell’albergo a norma dell’art. 22, comma 1; lo stesso servizio, con i medesimi requisiti, può essere offerto anche nelle baite presenti sul territorio montano, così come identificato dalla legge regionale 15 ottobre 2007, n. 25 (Interventi regionali in favore della popolazione dei territori montani”. Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it



SCENARI DEL TURISMO

15 anni di turismo in Italia Tre lustri di arrivi, partenze e soggiorni, raccontati da Bankitalia, tra globalizzazione, crisi e occasioni mancate ✒Testo di Aura Marcelli, foto di Barbara Ainis Per chiunque operi nel settore del turismo – e con la crisi ha a che fare ormai da alcuni anni – non sarà una sorpresa leggere le ennesime percentuali al ribasso. Eppure non è cosa facile ingoiare il boccone amaro offerto dall’ultimo occasional paper di Banca d’Italia sul tema International tourism in Italy. Lo studio, condotto sui dati raccolti dal 1997 al 2012 relativi ai comportamenti di spesa dei turisti stranieri in Italia e degli italiani all’estero, descrive il progressivo depauperamento degli introiti del settore

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nel nostro Paese. Lungi dal riuscire a sfruttare appieno l’ineguagliabile patrimonio storico, artistico, culturale e naturalistico della penisola (in special modo le grandi risorse del Meridione), l’Italia nei 15 anni presi in esame dallo studio di Bankitalia ha continuato a scendere nella classifica delle mete favorite del turismo internazionale. Sebbene la bilancia dei pagamenti del settore continui a essere in attivo (e si tratta dell’unico ambito del Conto delle partite correnti che continua a mostrare un sur-


SCENARI DEL TURISMO

Nella impietosa fotografia di Banca d’Italia, la storia d’amore tra l’Italia e il turismo mostra tutte le sue fragilità. Dal 1997 al 2012 il contributo dei turisti stranieri è diminuito a ritmo di quasi l’1% annuo

VELOCITÀ DIVERSE DA NORD A SUD plus consistente), il decremento della spesa dei turisti stranieri, pari quasi all’1% annuo, ha inciso negativamente sul nostro Pil e sulla salute delle nostre imprese.

Il turismo incoming Negli stessi anni che hanno visto il turismo internazionale crescere a ritmi sostenuti e contribuire in maniera sempre più rilevante alla crescita economica globale, il surplus del turismo italiano si è, invece, dimezzato, passando dall’1,1% allo 0,6% del Pil. Stando allo studio della Banca d’Italia, mentre la spesa degli italiani all’estero, con una crescita annua dello 0,2%, è rimasta praticamente invariata (passando dal 1997 al 2012, dall’1,4% all’1,3% del Pil), il contributo del turismo internazionale alla salute del settore nel nostro

Le diverse macro-regioni italiane hanno vissuto in modo differenziato gli anni a cavallo della crisi. Il Nord-Est, che nel 2007 ha scontato gli effetti di una sfortunata stagione sciistica, ha vissuto con minor sofferenza gli anni 2008-2009. Mentre nel resto del Paese la stagnazione e poi il declino si facevano sentire, le regioni nord orientali dell’Italia sono riuscite già nel 2010 a recuperare, in termini di introiti, i livelli del 2007 e a superarli, nel 2012, di 11 punti percentuali. Nel Centro, la macro-regione più rilevante in valore assoluto, la caduta degli introiti del 2009 è stata più drammatica rispetto alla media nazionale. Così pure, però, è stato più rapido della media il recupero dei livelli pre-crisi, praticamente raggiunti nel 2012 (stesso risultato del Nord-Ovest). Il Sud e le isole, invece, al 2012 si sono trovati ancora al di sotto dei valori del 2007 per una percentuale del 4%. Qui la caduta in termini di introiti del turismo è proseguita anche durante il 2010, confermando, purtroppo le difficoltà del Meridione di competere a livello nazionale e internazionale, nonostante i consistenti miglioramenti nell’offerta turistica e la disponibilità di nuove rotte e voli low-cost.

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SCENARI DEL TURISMO

Nel Centro e nel Nord della penisola l’offerta turistica è stata in grado di recuperare tra il 2010 e il 2012 i livelli pre-crisi. È, al contrario, il Sud Italia ad aver dimostrato le maggiori difficoltà di competere a livello nazionale e internazionale

Paese è stato negativo, avendo registrato un calo medio annuo dello 0,9% nel periodo preso in esame. Sono stati gli anni, non solo – più recentemente – della crisi, ma innanzi tutto della tendenziale diminuzione della durata media dei viaggi, dell’aumento dell’offerta di destinazioni dentro e fuori i confini europei, dell’espansione delle compagnie aeree low cost sulle medie distanze. Fatto sta che tra il 1982 e il 2012 l’Italia è passata dal detenere il 7,9% degli introiti del turismo mondiale (6,3% nel 1997) a un ben più modesto 3,7%. Nello stesso periodo i due principali competitors, Francia e Spagna, hanno subìto riduzioni decisamente meno consistenti, rispettivamente dal 6,9% al 4,8% e dal 7% al 5%. A farci perdere punti nei confronti dei cugini d’Oltralpe e iberici, nonostante ritmi

inferiori di diminuzione degli introiti del turismo nei primi tempi della recente crisi, è stata soprattutto l’incapacità del nostro Paese di tenere il passo della – se pur difficile – ripresa degli ultimi anni.

Da dove vengono i turisti Gli introiti del turismo internazionale in Italia derivano prevalentemente dalla visita di turisti provenienti da Paesi vicini, favoriti dalle distanze inferiori e, nel caso di quelli appartenenti all’Unione Monetaria, dalla valuta comune. In testa si conferma la Germania, nonostante un progressivo calo nelle presenze,

SPESE A PREZZI CORRENTI, NUMERO DI TURISTI E DURATA DEL SOGGIORNO PER PAESE D’ORIGINE 1997 -2012 Variazione percentuale media annua nelle spese (%)

Spesa giornaliera procapite (in euro a prezzi correnti)

Numero di turisti (migliaia)

Durata media del soggiorno (giorni)

1997-2012

1997

2012

1997

2012

1997

2012

–1,2

58,0

85,5

15.818

11.713

8,2

6,1

Stati Uniti

1,4

135,4

128,1

1.816

3.076

12,3

10,8

Francia

3,3

64,0

90,1

9.370

10.260

6,8

6,4

Regno Unito

3,2

96,3

104,1

1.840

3.660

9,1

6,9

Svizzera

2,3

85,8

143,4

9.456

13.166

6,7

4,4

Austria

0,1

78,1

103,9

6.557

6.949

5,8

4,5

Spagna

6,2

78,5

74,8

925

2.638

7,7

7,3

Russia

3,1

225,2

150,4

256

1.050

13,0

8,3

Olanda

5.2

65,7

81,5

946

1.927

8,9

7,5

Altri Paesi Europei

–0,7

152,1

106,9

3.439

4.641

11,4

12,4

Altri Paesi non Europei

3,6

79,8

83,6

9.454

17.655

11,0

6,7

Totale

1,3

85,6

97,8

59.878

76.734

8,6

7,0

Germania

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SCENARI DEL TURISMO INTROITI DAL TURISMO INTERNAZIONALE DURANTE LA CRISI IN FRANCIA, ITALIA E SPAGNA (prezzi correnti; fatto 100 il valore 2007)

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che sono passate dai 15,8 milioni del 1997 agli 11,7 milioni del 2012, come pure nella spesa, passata dai 6,5 miliardi di euro a 5,3 miliardi, e nella durata del soggiorno, da 8,2 giorni a 6,1. I turisti tedeschi, che pure confermano la propria preferenza per l’Italia, hanno subìto l’attrazione delle spiagge della Croazia, a scapito in particolar modo delle destinazioni del Nord-Est.

Francia

Italia

Spagna

105 100 95 90 85 80

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Fonte: dati basati su Banca d’Italia e Eurostat.

Fatta eccezione per la Germania, nell’arco dei 15 anni presi in esame da Bankitalia, sono aumentati in numeri assoluti i turisti stranieri, in particolare britannici, passati da 1,8 milioni nel 1997 a 3,66 milioni nel 2012, statunitensi (da 1,8 a 3,07 milioni), spagnoli (da 0.9 a 2,6 milioni), russi (da 0,2 a 1,05 milioni) e i turisti extraeuropei (da 9,4 a 17,6 milioni). Diminuisce alquanto uniformemente la permanenza media dei turisti stranieri, mentre la spesa giornaliera media, che in generale è passata in 15 anni da 85,6 euro a 97,8, è addirittura diminuita in alcuni casi particolari (USA da 135,4 euro a 128,1, Russia da 225,2 euro a 150,4 e Spagna da 78,5 euro a 74,8).

Come spendono i loro soldi A partire dal 2002 lo studio della Banca d’Italia ha monitorato le diverse voci di spesa che generalmente ricorrono nei viaggi internazionali: trasporti, soggiorno, ristoranti e bar, shopping e altri servizi

(intesi come musei, concerti, spettacoli, visite guidate, noleggio auto, ecc.). Il soggiorno risulta essere la voce di spesa predominante, rappresentando costantemente circa il 40% degli esborsi dei turisti stranieri in Italia. Se il 2009 è stato l’anno di maggior riduzione delle spese, queste sono risalite nel 2011 e nel 2012. L’incidenza delle spese per la ristorazione è rimasta alquanto stabile intorno al 2021%, mentre a oscillare vistosamente sono state le voci relative allo shopping (acquisto di beni e prodotti) e ai servizi, in una tendenza al ribasso, per la prima voce (dal 23,3% del 2002 al 20,1% del 2012), e a un lieve rialzo per la seconda (dal 4,1% del 2001 al 5,8% del 2012). A crescere in maniera rilevante sono state le percentuali relative ai trasporti, in particolare a causa dell’aumento dei prezzi dei carburanti e dei servizi di trasporto. Questa voce, che nel 2002 rappresentava il 9,3% delle spese dei turisti stranieri in Italia, nel 2012 ha inciso per il 12,7%. ■

La Spagna durante gli anni della crisi ha subito una diminuzione degli introiti dal turismo mondiale decisamente più contenuta rispetto al nostro Paese. I turisti italiani che visitano il paese iberico sono quasi raddoppiati in 15 anni

GLI ITALIANI ALL’ESTERO Quando escono dai confini nazionali gli italiani prediligono la Francia. La vicinanza e le sue celeberrime attrazioni turistiche spingono i nostri connazionali a spendere Oltralpe il 10% della spesa totale all’estero (2,057 milioni nel 2012) e a passare qui lunghi periodi di soggiorno. Seguono, nella lista delle destinazioni preferite in termini di spesa turistica, gli Stati Uniti, che hanno visto, però, dal 1997 al 2012 una riduzione della spesa dei turisti italiani del 10%. È invece quasi raddoppiata negli stessi 15 anni la spesa dei turisti provenienti dal nostro Paese in viaggio per la Spagna, segno di un interesse in continuo aumento, fatto salvo per la brusca frenata del 2012, che ha segnato un -11%. La Cina è cresciuta come destinazione in maniera decisa, pur contando ancora su una spesa di 629 milioni di euro, mentre negli ultimi anni si è decisamente ridotto il favore degli italiani rivolto a destinazioni esotiche, ma vicine, come l’Egitto e il Marocco.

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SCENARI DEL TURISMO

Convention bureau Valore aggiunto non da tutti compreso

Mentre all’estero il ruolo di questi uffici del turismo è ampiamente riconosciuto come propulsore per lo sviluppo economico di una destinazione, in Italia non è sempre così. Vediamo perché

✒Dario Ducasse In Italia i convention bureau sono spesso poco considerati ma il loro ruolo è importantissimo, come dimostra il successo che hanno nel segmento mondiale del business travel. Motivo? Se ben organizzati, sono veri e propri uffici del turismo, o ancora meglio rete di imprese, declinate sulle esigenze degli organizzatori di eventi e dei viaggiatori d’affari ai quali offrono un servizio di accompagnamento altamente qualificato. E allora, viene da chiedersi, come mai in Italia i cb godano ancora di scarsa considerazione, nonostante le esperienze positive di alcuni bureau regionali e cittadini come quelli di Sicilia, Rimini e Firenze e

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nonostante la recente creazione di un cb nazionale per la destinazione Italia: l’Italia Convention Bureau, alla cui guida è stata chiamata Carlotta Ferrari, già vice presidente di Federcongressi&eventi e direttore del Firenze Convention Bureau. Finalmente, quindi, avremo anche noi un organismo deputato a coordinare la promozione verso l’estero della nostra ricca offerta Mice, che farà anche da volano a nuove opportunità di business e di formazione. Si tratta di un progetto indubbiamente complesso, promosso da un ampio parterre di associazioni di categoria (Confesercenti-Assoturismo, Confturismo-Conf-


SCENARI DEL TURISMO

genere è vitale per lo sviluppo del turismo business in Italia e per la formazione dei professionisti qualificati che operano nel settore». E proprio la formazione, da qualche anno, è al centro del piano di sviluppo del turismo congressuale. «È fondamentale continuare a promuovere la cultura Mice in tutta la Penisola», continua Ferrari, che non si stanca mai di ripetere inoltre che «per una destinazione turistica, un convention bureau è un valore aggiunto, importantissimo anche per la sua capacità di dialogare con le istituzioni». Ferrari sottolinea poi che la nascita dell’ufficio nazionale è per l’Italia un traguardo storico, al quale si è giunti rapidamente e con un numero di adesioni – tra pubbliche e private – superiore alle aspettative, numero che, ci si aspetta, continuerà a crescere. «Finalmente anche l’Italia, al pari delle grandi nazioni europee, avrà un ente in grado di coordinare e promuovere in maniera unitaria la nostra ricca e variegata offerta Mice, e questo darà forza propulsiva unica a tutta l’industria del settore». Oggi che il mondo degli eventi è sempre più complesso il destination marketing è un fattore sempre più determinante nel settore Mice

commercio, Federalberghi, Federcongressi&eventi, Federturismo-Confindustria), col pieno accordo dell’Enit e delle Regioni rappresentate all’interno del Tavolo di coordinamento Mice, che prevede una partecipazione articolata per destinazioni e venues, sull’esempio del Convention Bureau di Norvegia.

Forza propulsiva unica Come stanno allora le cose davvero? È vero che in Italia nonostante il loro buon operato e la nascita dell’ufficio nazionale, i bureau non raccolgono ancora la giusta considerazione da parte degli addetti ai lavori? Lo abbiamo chiesto proprio a Carlotta Ferrari, «Senz’altro le associazioni di categoria ne riconoscono l’importanza, prova ne è il fatto che hanno mostrato subito grande interesse e apprezzamento per il cb nazionale. Lo stesso Ministro del Turismo Dario Franceschini ha convenuto che il ruolo di istituzioni del

Martin Sirk, Ceo di Icca (International Congress & Convention Association)

Verso un nuovo turismo Che la presidente del Convention Bureau Italia rimarchi le qualità e i meriti del ruolo di questo tipo di ente è giusto e non fa che confermare che, anche in Italia, gli esempi di uffici territoriali deputati al destination marketing ci sono e funzionano bene. Non abbiamo però ancora risposto con completezza alla domanda: perché allora, pur funzionando bene, i cb godono di scarsa considerazione tra gli operatori, (categorie di settore citate a parte)? Secondo il Ceo di Icca (International Congress & Convention Association) Martin Sirk, intervenuto al Marriott Park Hotel durante il Summit annuale dell’associazione, il problema potrebbe essere dovuto alla rapida e continua evoluzione del mercato: «la transizione dal vecchio mondo turistico al nuovo è oggi praticamente conclusa, ma non è stata sempre facile. Ha richiesto innanzitutto un cambiamento di mentalità», spiega Sirk. «Due decenni fa, le destinazioni incentravano le proprie strategie di marketing sugli aspetti turistici e sulle infrastrutture.

Carlotta Ferrari, direttore del Firenze Convention Bureau

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Col nuovo contentino bureau l’Italia è finalmente alla pari delle altre grandi Nazione europee

Oggi, invece, si guarda sempre più anche al trasferimento della conoscenza e al capitale intellettuale come fattori di competitività e di sviluppo economico: basti

Tab. 1 - Su quale “concetto” positivo è opportuno incentrare la comunicazione dell’Italia come destinazione turistica? Il buon cibo

55,20

L’eleganza

4,50

La simpatia

4,00

La cultura

48,30

La bellezza del paesaggio

61,90

Il buon clima

11,40

L’inventiva

2,80

Altro

2,60

Non indica

0,20

Totale

190,90

Casi

1762

(Fonte: Impresa Turismo Unioncamere)

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pensare che, per lo sviluppo delle loro strategie di destination marketing, enti e camere di commercio cercano sempre più sinergie con le università».

I nuovi fattori di competitività Oltre alla rapida evoluzione, c’è un altro elemento che influenza in maniera significativa il modo di fare destination marketing oggi: la crescente complessità del mondo degli eventi, sempre più personalizzati e integrati nei programmi di Crm. «Le destinazioni meeting», continua Sirk, «si devono confrontare con nuovi fattori di competitività. Oltre al trasferimento di conoscenza, per esempio, sempre più, emerge la necessità di lavorare insieme ad altre destinazioni, anche concorrenti, per realizzare iniziative di marketing congiunte». E c’è anche la spinta a costruire eventi propri che contribuiscano ad attrarre flussi aggiuntivi nella destinazione: «eventi te-


SCENARI DEL TURISMO

Tab. 2 - Classifica mondiale 2013 per numero di meeting organizzati 1 Usa

829

2 Germania

722

3 Spagna

562

4 Francia

527

5 Regno Unito

525

6 Italia

447

7 Giappone

342

8 Cina

340

9 Brasile

315

10 Paesi Bassi

302

(Fonte: ICCA, International Congress & Convention Association)

PIÙ FORMAZIONE PER ELEVARE LA QUALITÀ DEL PRODOTTO CONGRESSUALE In un recente intervento sul tema “elevare e migliorare la qualità complessiva del prodotto congressuale di un territorio”, anche il direttore del Convention Bureau di Rimini, Stefania Agostini, ha voluto sottolineare come tra i compiti primari di un cb ci sia quello di elevare la qualità dell’offerta congressuale, attraverso la formazione e la ricerca: «è fondamentale che un cb contribuisca a stimolare e a produrre ricerche, studi, sondaggi e ogni altra di iniziativa che vada a beneficio di tutto il territorio. Solo così addetti e non addetti ai lavori potranno comprenderne il ruolo strategico nel favorire lo sviluppo del business travel a 360 gradi»

matici per specifici settori merceologici», spiega Sirk, «ma anche eventi culturali per il grande pubblico in modo da rendere la destinazione più autonoma quindi rispetto ai criteri di rotazione dei grandi congressi associativi internazionali». Tra i nuovi fattori di competitività c’è poi, ovviamente, l’integrazione dei nuovi media, vedi canali web e social netowork. «Infine», ricorda Sirk, «da non sottovalutare la sempre più importante centralità del cliente: destinazioni, centri congressi e agenzie devono passare dallo status di “fornitori” a quello di “partner”, attraverso l’affermazione di una mentalità di servizio che li porti a comprendere e condividere gli obiettivi e le esigenze del cliente». ■

Dario Franceschini, Ministro del Turismo

Tab. 3 - Report storico internazionale per numero di meeting organizzati Periodo

N° Meeting

1963-1967

1.795

1968-1972

2.695

1973-1977

4.057

1978-1982

5.977

1983-1987

8.585

1988-1992

12.260

1993-1997

16.861

1998-2002

25.535

2003-2007

40.823

2008-2012

54.844

Totale

173.432

(Fonte: ICCA, International Congress & Convention Association

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SCENARI DEL TURISMO Entro la fine del 2014, il 20% delle prenotazioni alberghiere per viaggi d’affari saranno generate da dispositivi mobili

Business travel:

cronache di un futuro passato Oggi, il mercato dei viaggi d’affari sembra più orientato al pubblico del futuro, quello dei “millennials”. Sarà la scelta giusta? La generazione dei “baby boomers” va già dimenticata?

✒Dante Daverio Nativi digitali, “millennials”, “generazione Y”: tre modi per chiamare i giovani che hanno oggi tra 20 e 30 anni e che, nel 2020, saranno la parte più consistente della forza lavoro italiana e mondiale. Il loro approccio (sempre più digitale) al mondo cambierà anche il business travel? È probabile di sì. C’è infatti da aspettarsi che il loro ingresso in massa nel mercato del lavoro crei nuove abitudini di viaggio e nuove aspettative. Alcuni segnali, quali, ad esempio, l’internet delle cose e l’uso degli smartphone come strumenti di pagamento di servizi digitali, già stanno impattando sul mercato e sulla filiera dei fornitori del mondo del business travel,

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alberghi in primis. Non bisogna però dimenticare l’altra faccia della medaglia: quello dei nativi digitali è un mercato sul quale si stanno buttando tutti a pesce, ma non è un target sempre interessante per gli alberghi di alto livello, in quanto corrisponde a un profilo di viaggiatore scostante, piuttosto qualunquista, più attento al prezzo che alla qualità, oltre che poco incline al rapporto umano e quindi difficilmente fidelizzabile. È possibile, dicono gli analisti, che ci si stia dimenticando un po’ troppo in fretta del segmento dei baby boomers, ovvero di quella fascia, oggi tra i 50 e i 60 anni, con reddito fisso, buona capacità di spesa e, soprattutto, tendenza


SCENARI DEL TURISMO

a valutare un hotel in base a parametri di qualità e di relazione. Dove è la verità? Per scoprirlo occorre capire, innanzitutto, come gli alberghi vivono, oggi, il rapporto con il futuro e come, in particolare, si stiano già attrezzando per essere pronti a rispondere ai bisogni dei nuovi clienti digitali, conquistandoli e fidelizzandoli.

Sempre connessi A comprendere lo scenario, ci dà una mano l’Osservatorio sul Business Travel di HRS, il portale di prenotazione alberghiera per viaggi d’affari, che ha da poco realizzato una ricerca sui trend futuri del mercato turistico business. Dall’indagine è emerso che i nativi digitali hanno una spiccata indole social che si declina non soltanto nell’attività sulle community web, ma anche nella voglia di aggregazione in contesti reali. Già oggi alcuni hotel mettono a disposizione dei “millennials” spazi condivisi, postazioni di co-working e offerta gastronomica 24 ore su 24, bar che sono anche zone hi tech con connessione wifi, proponendosi, insomma, in maniera accattivante, come il centro della vita del viaggiatore in trasferta, un punto di riferimento accogliente, informale e amichevole dove organizzare meeting di lavoro e, al contempo, trascorrere il tempo libero. Per i nativi digitali è fondamentale poi il collegamento web gratuito: l’85% degli intervistati lo considera un elemento indispensa-

bile. Un ruolo decisivo nel futuro del business travel, lo gioco senz’altro il mobile: gli utenti che navigano su internet con questi dispositivi sono in crescita esponenziale. Secondo i dati dell’Osservatorio di HRS, in Italia, il 25% degli utenti internet già oggi naviga il web più in mobilità che da postazione fissa, percentuale destinata a crescere nei prossimi 2 anni. Smartphone, tablet e app stanno dunque modificando le abitudini di viaggio delle persone, e la previsione è che, entro la fine del 2014, il 20% delle prenotazioni alberghiere per i viaggi d’affari saranno generate da dispositivi mobili.

Il viaggiatore d’affari del futuro cercherà velocità e flessibilità: le avrà grazie alla tecnologia già oggi in rampa di lancio, come hanno raccontato gli esperti al recente Travel Technology Day di Milano (nella foto qui sopra l’apertura dei lavori). A sin., il 65% dei millennials è propenso ad allungare una trasferta di lavoro per fare una vacanza, contro il 49% dei viaggiatori business che hanno 31-45 anni e il 35% di quelli d’età compresa tra i 45 e i 65 anni

Il fattore “bleisure” Sempre in relazione al pubblico della generazione Y, l’indagine di HRS ha rilevato che, mediamente, chi prenota un albergo tramite applicazioni mobile lo fa con breve anticipo: 3 prenotazioni su 4 sono per lo stesso giorno o il giorno successivo, e oltre la metà per una notte solamente e per una camera singola. Questi dati suggeriscono che il target principale del mobile travel è il viaggiatore d’affari, il quale, nella prenotazione alberghiera, cerca velocità e flessibilità. I viaggiatori d’affari di età compresa fra i 20 e i 30 anni hanno anche alcuni comportamenti peculiari: per esempio, in hotel spendono mediamente il 42% della propria diaria in cibo (gli ospiti business di età compresa tra i 30 e i 65 anni arrivano al 26%) e il 37% di loro richiede il servizio in camera (21% per il campione 30-65 anni). Sono inoltre più propensi ad allungare una trasferta di lavoro per fare una vacanza: lo fa, o è disponibile a farlo, il 65% dei millennials, contro il 49% dei viaggiatori business che hanno 31-45 anni e il 35% di quelli di età compresa tra i 45 e i 65 anni. Il fenomeno, chiamato “bleisure” (termine che nasce dalla contrazione delle parole business e leisure e descrive l’usanza di unire una 9-10 2014

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SCENARI DEL TURISMO

Parlare ai senior, facendo leva anche su aspirazioni e progetti e non solo sulle criticità legate all’invecchiamento, sarà la priorità per i marketers del futuro

breve vacanza ai propri impegni professionali), è più diffuso fra chi ha meno legami familiari, maggiore spirito di adattabilità e flessibilità. Resta però un quesito in sospeso: i viaggiatori di età più matura non arriveranno a richiedere gli stessi servizi smart e digitali, avendo al contempo una propensione più marcata sia di spesa che di ricerca di soluzioni di ospitalità di alto livello? Non sarà il caso di pensare ancora anche a loro?

Il ritorno dei baby boomers Di una cosa è certa il futuro dell’industria turistica – e non solo – sarà sempre più all’insegna della globalizzazione dei mercati, dell’internazionalizzazione delle imprese e della diffusione tecnologica. Di questo si è parlato anche all’ultimo Travel Technology Day di Milano. In particolare, per quanto riguarda l’uso delle tecnologie nell’organizzazione di un viaggio di lavoro, i fattori chiave saranno rapidità, efficienza e capacità di evolversi. Quest’ultima discriminante sembrerebbe favorire i

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millenials, idealmente più pronti a seguire il progresso tecnologico, rispetto alla generazione dei baby boomers. Ma siamo proprio sicuri che questi ultimi vadano esclusi dal mercato? Tutt’altro. Come ha spiegato molto bene l’Account Manager di TNS Italia (azienda specializzata nelle ricerche di mercato ad hoc e nella consulenza di marketing), Vincenzo Ricca che, in una relazione proprio sull’argomento ha sottolineato l’inarrestabile ascesa dei baby boomers nello scenario dei consumi italiano: «non dimentichiamo», ha detto, «che l’Italia oggi è un paese “senior”: la quota di popolazione degli over 65 ha superato il 20% del totale. Si tratta di 12.301.537 su un totale di 60.626.442. E nel 2021 la percentuale crescerà ancora arrivando a 16.441.000 e quindi al 26% della popolazione. Anche la vita media infatti si allungherà fino ad arrivare agli 82,2 anni per gli uomini e agli 87,5 anni per le donne (fonte Istat, ndr). Molto importante però è sottolineare che quella dei senior non è già e non sarà più un’età del declino, ma di un “encore stage”, un ritorno sul “palcoscenico”. Sta per nascere infatti una “nuova” generazione di baby boomers: quella composta da persone dall’età più elevata ma con uno straordinario potenziale ancora da valorizzare. Anche perché costituita da persone fisicamente in forma ed autonome, grazie alla grande attenzione sempre più dimostrata verso il benessere fisico. E come consumatori come sono questi “nuovi” baby boomers? Esigenti e attenti ai prezzi, ma fedeli. Tendono per esempio ad andare in un unico punto vendita e a replicare acquisti abituali. E questo vale anche in ambito turistico. Inoltre, sono persone sensibili alle promozioni e molto attratte dalla notorietà di un brand. Subiscono e


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subiranno un digital device rispetto ai “millennials”? «Probabilmente no», risponde Ricca, «in quanto sono già oggi sempre più informatizzati. E sempre di più il web sarà anche per loro un nuovo canale per comunicare. Nel 2013, rispetto all’anno precedente, i nuovi baby boomers, uomini utenti attivi on line sono cresciuti del 17%, le donne del 22% (fonte Audiweb). È una generazione insomma, quella dei baby boomers informatizzati, che ha ancora tanta voglia di essere protagonista e non solo testimone dei cambiamenti della società e degli stili di vita. Desidera cogliere nuove opportunità e fare nuove esperienze e rappresenterà anche la prima generazione di “senior” digitalizzati in massa, grazie a un livello di istruzione elevato, e a una buona capacità di spesa. Non è un caso che il 17% degli utenti Facebook in Italia sono proprio “baby boomers”. Di 23.162.540 utenti in Italia, 2.920.440 (12,6%) hanno 45-54 anni e 1.189.980 (5,1%) hanno 55-64 anni (fonte: www.socialbakers.com).

Oltre la crisi Conclusione? «È assolutamente necessario abbandonare gli stereotipi», insiste Ricca, «i baby boomers non saranno gli anziani. Anzi bisogna iniziare a pensare a loro come a una nuova fase del ciclo di vita dell’uomo. Parlare ai senior, facendo leva anche su aspirazioni e progetti e non

solo su criticità e problemi legati all’invecchiamento, sarà la priorità commerciale del futuro». Ovviamente anche in ambito di turismo e turismo business. Anche perché un’altra caratteristica che si riconosce ai baby boomers è il “desiderio di protagonismo”. In generale si tratta di persone che vogliono continuare ad essere al centro dell’attenzione: sono stati protagonisti già in passato e non vogliono smettere di esserlo, insomma non vogliono mollare. Ad esempio, anche in azienda, vogliono restare al vertice e la leadership la conquistano quotidianamente con grandi sforzi, soprattutto, per non rimanere indietro sul fronte tecnologico. «E chi fa marketing», conclude Vincenzo Ricca, «oggi più che mai, non si deve far sfuggire l’utilizzo del web fatto proprio dai baby boomers che, oltre ai social, usano la rete per viaggi, entertainment e informazione. La conferma che il superamento della crisi e della recessione, anche in campo turistico, dipenda dai baby boomers arriva dagli Usa. Secondo quanto sostiene PhocusWright i viaggiatori leisure americani sono i primi che tornano a spendere. L’azienda internazionale, leader nella ricerca specializzata in turismo, spiega, infatti, che la percentuale degli americani adulti che hanno effettuato un viaggio di piacere nel 2013 è cresciuta di quattro punti percentuali, arrivando a quota 65%. ■

I nativi digitali hanno una spiccata indole social che si declina non soltanto nell’attività sulle community web, ma anche nella voglia di aggregazione in contesti reali, come postazioni di co working

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SCENARI DEL TURISMO

Strategica alleanza italo-cinese Atahotels e BTG Jianguo Hotels&Resort hanno siglato una partnership di interscambio culturale che vede coinvolti 16 alberghi Nella foto da sin. Roberto Franchi, direttore generale Atahotels, Mrs. Li Xi in rappresentanza del Consolato Generale di Milano, Gian Luca Santi presidente Atahotels e direttore generale area immobiliare Unipol Sai, Mr. Fu Tianzhu, CEO BTG Jianguo, Mrs. Shi Chen, Gene ral Manager of BTG International Travel & Tours

Lo scorso 16 settembre, all’Atahotel Executive, uno dei più importanti business hotel milanesi della Catena italiana che oggi fa capo a Unipol Gruppo Finanziario Spa di Bologna (colosso che opera nel campo assicurativo e bancario con 50 mld di investimenti finanziari e 5 mld di patrimonio gestito nel real estate) è stata presentata ufficialmente la partnership tra Atahotels e BTG-Jianguo Hotels & Resort. Una branca, quest’ultima della grande holding del turismo cinese – la Beijing Tourist Group – che controlla 91 alberghi business e resort di 5 e 4 stelle nelle varie provincie cinesi e numerose attività collaterali. «L’intesa», ha sottolineato Gian Luca Santi Presidente di Atahotels e Direttore generale area Immobiliare Unipol Sai, «è indirizzata all’intercettazione e al consolidamento anche per gli anni a venire, dei flussi turistici previsti in occasione dell’Expo, stimati in circa 1 milione di persone, attraverso la promozione reciproca dell’offerta ricettiva con programmi anche di cross selling tra le due catene». «È la prima partnership effettuata in campo alberghiero con investi-

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menti mirati a raggiungere uno standard qualitativo che valorizza il nostro concetto di ospitalità», ha precisato Roberto Franchi, direttore generale Atahotels, nella presentazione dell’accordo e degli alberghi coinvolti, «ed è attualmente basata su un cross-training, road show e food promotions che coniuga cucina e formazione favorendo l’ interscambio di know how». L’accordo prevede infatti, oltre alla promozione dei due brand attraverso i canali tradizionali, la possibilità di gustare le innumerevoli prelibatezze della cucina cinese e di usufruire di particolari servizi ad hoc in 8 dei più prestigiosi alberghi (business e leisure) di Atahotels: il Principe di Piemonte di Torino, il Golf Hotel di Madonna di Campiglio, l’Atahotel ExpoFiera e Atahotel Executive di Milano, l’Atahotel Bologna, l’Atahotel Villa Pamphili di Roma, l’Atahotel Capotaormina in Sicilia e il Tanka Village in Sardegna. Cultura cinese quindi in tutte le sue sfumature accostata alla classica ospitalità italiana che da sempre caratterizza Atahotels. E in occasione del capodanno cinese, il prossimo gennaio, gli chef italiani di Atahotels inizieranno la forma-

zione dei colleghi cinesi su come selezionare le materie prime di qualità per valorizzare le eccellenze della enogastronomia italiana e, in particolare, quella presente nelle regioni sedi degli alberghi prescelti: in quel periodo, negli 8 alberghi selezionati da BTC jianguo Hotels & Resort per l’interscambio commerciale, e presentati dall’ad della Compagnia Fu Tianzhu sono già in programma alcune settimane completamente dedicate all’Italia. Sarà pertanto la cultura italiana a primeggiare negli alberghi Jianguo Hotel Beijing, il Qianmen Jianguo Hotel Beijing e il Minzu Hotel a Pechino; il Jianguo Hotel a Guangzhou, il Jianguo Hotel a Xi’an, il Jianguo Hotel a Zhengzhou, il Jiangou Runhe Jianguo Hotel di Hangzhou e l’Aegean Jianguo Hotel di Sanya. Linda Smiderle Barattieri



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Bit 2015. Mice al centro La meeting industry sarà la grande protagonista della prossima edizione della tre giorni milanese dedicata al turismo. Dal 12 al 14 febbraio a fieramilano Rho

Formula “all in one” e ancora più business oriented. Così si preannuncia la prossima edizione di Bit che si svolgerà a fieramilano, Rho da giovedì 12 a sabato 14 febbraio. La manifestazione dedicherà un focus al turismo business attraverso un percorso espositivo ad hoc che prevede la presenza di oltre 2.000 aziende e di 1.500 buyer profilati (sia italiani che stranieri) che incontreranno i seller in base a un’agenda di incontri prefissati inclusa nel pacchetto espositivo. Sono attesi, inoltre, più di 70 mila visitatori e 3.000 giornalisti accreditati. Numeri importanti insomma per Bit 2015 che, per valorizzare e promuovere ulteriormente il comparto Mice, ha messo in campo una partnership con MPI - Meeting Professionals International. Ma importanti novità sono previste anche per i comparti leisure e tecnologico. Riguardo al primo, all’interno della sezione Italia, ci sarà uno spazio dedicato alla promozione di Arte & Cultura ed Enogastronomia con momenti formativi tra eventi e talk show. Mentre gli espositori e travel buyer del lusso troveranno una sezione interamente a loro dedicata: il Lu-

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xury World, un club dell’eccellenza, con Luxury Buyer Lounge e Luxury Restaurant. Anche le tecnologie innovative avranno la loro vetrina: il Digital World, un’area espositiva e di matching rivolta a OLTA, operatori e servizi multimediali e digital marketing italiani e stranieri, in cui sono previsti diversi eventi coinvolgenti e innovativi. Centrale sarà infine la parte formativa, con il Congresso Annuale del Turismo by Bit, un’occasione di confronto con esperti internazionali dove si farà il punto sullo scenario attuale, sui trend e sui comportamenti di viaggio del prossimo fu-

turo, avvalendosi anche del knowhow condiviso con la travel community, attraverso l’iniziativa di studio e ricerca “Think with Bit”. Senza dimenticare l’on line: già dallo scorso ottobre sul sito www.bit.fieramilano.it sono disponibili sezioni dedicate, come il portale di trend, le notizie di www.webitmag.it e i social con blog e network. Un’opportunità da cogliere al volo con le proposte speciali previste per l’edizione 2015: pacchetti espositivi da 1.620 a 4.500 euro + Iva, oltre tariffe al metro quadro molto concorrenziali. P.T.



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BTC 2014

Un Evento sempre più internazionale Un’area espositiva più grande con tanti nuovi sellers, un palinsesto ancora più ricco di contenuti e sempre più hosted buyers stranieri ad alta capacità di spesa. Per una kermesse b2b nel segno del “più”

dei massimi creativi di eventi in Italia.

Cb nazionale e competitività al Politicians’ Forum

La trentesima edizione della Fiera degli Eventi si preannuncia la più ricca in assoluto. Tante sono infatti le novità che gli operatori del settore troveranno in BTC, dall’11 al 12 novembre presso la Fortezza da Basso di Firenze. A cominciare da un’area espositiva più grande. Oltre ai tradizionali sellers provenienti da tutti i segmenti dell’offerta italiana e straniera (convention bureau, enti del turismo, catene alberghiere, location di charme, come il teatro La Fenice di Venezia) ci saranno anche gli enti nazionali per il turismo di Croazia e Santo Domingo, mentre la Svizzera raddoppierà la sua presenza.

Le new entry Quest’anno debutteranno anche una location unconventional, l’outlet Fidenza Village, il tour opera-

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tor di lusso, l’Italy Events 5 stars, il portale di prenotazione alberghiera HRS e la ditta di noleggio auto Pushstart (che gestisce i test drive di Maranello) e molte saranno le new entry dell’hotellerie, tra alberghi indipendenti e di catena. Mentre gli hosted buyers proverranno per i due terzi dall’estero (Europa Stati Uniti, Brasile, India, Cina, Giappone) e per un terzo dall’Italia.

Formazione in primo piano Ricchissima sarà inoltre l’offerta formativa, che – lo ricordiamo – è gratuita. Tra i vari argomenti si parlerà di: Bitcoin, la moneta virtuale, gestione del web marketing dal punto di vista legale, WOW-Effect, Lead management, nuove tecniche di mash up per abbattere il muro fra chi parla e chi ascolta, LEGO Serious Play, innovazione nelle sedi, Mobile first strategy; approccio cross-culturale per comunicare in Cina e Russia; ISO 20121, Expo, experience design, content marketing, gamification, storytelling e web marketing alberghiero. Da segnalare che il keynote speech sarà tenuto da Alfredo Accatino, uno

Grande attesa anche per il Politicians’ Forum (evento nato per sensibilizzare il mondo politico sull’importanza strategica del settore congressuale per l’economia turistica del Paese) che si terrà martedì 11 novembre e si focalizzerà sul ruolo della politica per la competitività della destinazione-Paese e sul nuovo Convention Bureau nazionale.

Networking tra business e leisure L’edizione BTC sarà infine ancora più social oriented con un programma “networking” che prevede il giorno prima dell’apertura, una welcome dinner buyers-only presso le Serre Torrigiani (il più grande hortus conclusus d’Europa); e martedì 11, dopo la cena – solo per i buyer – after dinner in due locali storici, e, per concludere, party Florence Night Fever, aperto a tutti, nella favolosa discoteca YAB del centro storico. E non mancheranno nemmeno accattivanti post-tour, per consentire ai buyer internazionali di “provare sul campo” destinazione, location e servizi. Insomma, BTC 2014 non sarà semplicemente la fiera degli eventi, ma l’“Evento degli eventi”. P.T.


GRAND HOTEL DE LA MINERVE, UN GIOIELLO INCASTONATO NEL CUORE DI ROMA. Il Grand Hotel de la Minerve, cinque stelle lusso, è ospitato in un magnifico palazzo seicentesco, nel centro storico di Roma di fronte al Pantheon ed a pochi passi da Piazza Navona, Fontana di Trevi e Piazza di Spagna. L’Hotel, completamente rinnovato per meglio soddisfare le sofisticate e moderne esigenze della clientela, ha conservato nelle sue linee nobili ed eleganti l’atmosfera di una “casa” aristocratica. 135 lussuose camere tra Classic, Superior, Deuxe, Grand Deluxe, Junior Suites e Suites. Location ideale anche per realizzare i vostri importanti incontri di lavoro, briefing, cene e pranzi aziendali. Dispone di un'ampia e raffinata sala in grado di accogliere fino a 120 persone in un'unica soluzione ed altre 4 salette per piccoli meeting da 10 fino a 25 persone. Il ristorante “Minerva Roof Garden” aperto tutto l’anno per pranzi e cene, è un vero fiore all’occhiello di gourmandise e seduce i propri ospiti con una vista mozzafiato su Roma. Grand Hotel de la Minerve, l’accoglienza di un lusso senza tempo.

Piazza della Minerva, 69 00186 Roma Tel. 06 695201 - Fax 06 6794165 Email: info@grandhoteldelaminerve.com www.grandhoteldelaminerve.com www.minervaroofgarden.it


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EIBTM 2014 Ancora più smart e global connected 15.000 professionisti del mondo Mice si danno appuntamento a Barcellona, dal 18 al 20 novembre, per l’evento globale più importante del settore. Che, quest’anno, prevede nuove interessanti opportunità per essere up to date e incrementare le proprie relazioni d’affari

✒Annarita Maggi Saranno oltre 15mila i professionisti della meeting industry che si riuniranno a Barcellona, dal 18 al 20 novembre per l’edizione 2014 di EIBTM: la community globale di riferimento del mondo degli eventi che offre la possibilità al meeting planner sia di fare business one to one che di aggiornarsi professionalmente, prendendo ispirazione dai nuovi trend del settore.

Questa edizione si preannuncia particolarmente ricca di novità, a cominciare da “My Association, My Club” (www. eibtm.com/myclub), iniziativa dedicata ai meeting planners che consente ai buyer di creare la propria agenda di incontri e di scegliere le “education session” propedeutiche ai propri business. Non mancherà poi l’atteso momento formativo con l’EIBTM Knowledge Programme (www.eibtm.com/knowledge), articolato programma di aggiornamento professionale con seminari, workshop e conferenze su i principali temi di attualità e sugli scenari prossimi venturi. Aperto a tutti, prevede l’intervento di numerosi esperti a disposizione per approfondimenti e consigli su come potenziare il proprio business e migliorare la propria carriera. So-

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SCENARI DEL TURISMO

no già state confermate più di 30 sessioni dinamiche ed innovative rivolte a tutti gli operatori: associazioni, aziende e agenzie. Durante il Knowledge Programme – che quest’anno prevede un maggiore coinvolgimento interattivo dei partecipanti – si parlerà, tra i vari argomenti, anche di “meeting design”, di innovazione tecnologica, etica lavorativa, e trend futuri, fino al 2020, grazie alle ultime ricerche del settore elaborate appositamente per la fiera. Grande attesa, in particolare per il Trend Watch Report di Rob Davidsons, ormai un “must” di EIBTM, che ancora una volta farà un bilancio, con esame dettagliato dell’andamento del mercato relativo al 2014 e annuncerà le previsioni anche per prossimi anni, in particolare per il 2015. E ci sarà anche un debutto interessante che piacerà a sellers, buyers e trade visitors: il “Neuromarketing for the Event Industry”, sessione formativa presentata da Wenda Kielstra, CEO di Consumatics che racconterà la sua esperienza e spiegherà le applicazioni pratiche del neuromarketing e delle dinamiche del subconscio. Altro momento clou della manifestazione sarà quello dedicato alle nuove tecnologie, sempre applicate al settore. E, per i patiti delle applicazioni, ci sarà anche il “Planet of the Apps” che mostrerà le app più originali e nuove in grado di semplificare la vita dell’event manger e gli ultimi dispositivi di tecnologia smart da indossare.

proseguire con EIBTM Club Night e il Networking Hour. Non mancheranno infine gli incontri tailor made rivolti a target specifici, come l’ICCA Personal Connections, per l’associazione dei meeting planner e il Meetings Leadership Summit, evento solo su inviti, dove i leader dell’industria Mice potranno incontrarsi, scambiarsi idee, condividere esperienze e stringere relazioni d’affari, oltre a partecipare alla serata di gala a cui interverranno noti guest speakers del settore. Insomma, tante saranno le novità e le attrazioni di EIBTM 2014, senza dimenticare – tra i fattori appealing – la città di Barcellona, una delle destinazioni più belle e vivaci di Europa, dove c’è sempre qualcosa di nuovo da fare e da vedere ■ Ogni anno EIBTM accoglie oltre 3.000 espositori da 150 paesi, in rappresentanza di hotel, venue, destinazioni, agenzie, società di servizi e tecnologie. Per la prossima edizione è previsto l’arrivo di oltre 4.000 hosted buyers – provenienti dai paesi con il più alto Pil del mondo – che, nel corso della tre giorni, saranno impegnati in 65.000 appuntamenti prefissati.

A corollario del Knowledge Programme, ci saranno poi diversi eventi social, sia per buyers che per espositori, a cominciare dall’Welcome Party ufficiale, per poi

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SCENARI DEL TURISMO

Euromic si unisce a IT & CM India 2014 Euromic, uno dei gruppi leader nel mondo delle società di gestione di destinazione, ha partecipato con successo all’IT & CM India 2014, la tre giorni Mice, svoltasi, lo scorso agosto, al Kempinski Ambience Hotel Delhi

✒Mario Masciullo Lo scorso agosto all’IT & CM India 2014, (www.itcmindia.com) – il più importante evento Mice internazionale dello stato indiano, svoltosi, per l’occasione, al Kempinski Ambience Hotel Delhi – ha partecipato anche il gruppo specializzato nella gestione di destinazioni, Euromic, rappresentato per l’occasione dall’India’s leading DMC, Creative Travel. Il Direttore esecutivo di Euromic, Christophe Verstraete, ha così commentato la partecipazione del Gruppo all’evento: «L’India è la terza economia mondiale con il più alto tasso di crescita, e ben posizionata per uno sviluppo trasversale nel settore viaggi e turismo, un’opportunità che non poteva non essere colta». Parole che trovano riscontro nello scenario attuale: «mentre le aziende indiane cercano opportunità di business in tutto il mondo, cresce esponenzialmente, nel

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Paese, il mercato dei viaggi d’affari, degli incentive e dei congressi. Si stima addirittura che la crescita di questo comparto sia superiore a quella del settore leisure», precisa il direttore di Euromic, aggiungendo che, «i nostri associati vedono un crescente interesse per le destinazioni a lungo raggio come mete Mice e l’Asia, in particolare l’India, è tra le scelte emergenti. Da sempre meta incantevole per i turisti provenienti da tutto il mondo, la destinazione si sta infatti connotando sempre più anche come hub per il turismo Mice, offrendo, in generale, un’eccellente accessibilità, sistemazioni di alto livello, opzioni di incentivazione uniche e dall’ottimo rapporto costo-efficienza. Ed è qui che entra in gioco l’esperienza creativa di viaggio del nostro partner locale, Creative Travel, uno dei migliori DMC nella regione indiana, con decenni di


SCENARI DEL TURISMO

esperienza di gestione clienti e un’offerta di programmi di grande interesse che stanno guadagnando popolarità sempre più forte nel mercato indiano, rafforzando il ruolo di DMC a livello di conoscenza locale, itinerari speciali e servizi su misura» Facendo eco ai commenti di Verstraete, il direttore generale vendite di Creative Travel, Ashish Sehgalha ha dichiarato: «IT & CM è la principale fiera della regione per l’industria degli incontri e degli eventi. Come principale player sul mercato indiano, Creative Travel ha ritenuto utile partecipare a un evento della portata di IT & CM India in grado di garantire la partecipazione del nostro target di riferimento, ovvero i decision makers di alto livello».

IT & CM INDIA 2014 è un evento Mice di rilevanza internazionale, in grado di creare occasioni di confronto e di business tra espositori, buyer e media. Lanciato nel 2012, l’evento, della durata di 3 giorni, riprende la collaudata formula del programma IT & CM che si articola in un’agenda di appuntamenti b2b prefissati, seminari, workshop, esposizioni e visite guidate. La fiera, posizionata nel segmento luxury travel, fa parte degli eventi di IT & CM organizzati da TTG Events, gruppo d’affari di TTG Asia media. www.ttgasiamedia.com www.itcmindia.com.

A inizio anno Euromic ha presenziato con successo al suo primo evento IT & CM a Shanghai. «L’evento IT & CM China è stato organizzato con grandissima professionalità», ha commentato Verstraete, «dandoci l’opportunità non solo di essere presenti in questo importante mercato emergente Mice, dove c’erano le principali agenzie cinesi del settore, ma anche di fare conoscere le nostre destinazioni e i nostri servizi agli hosted buyers europei, in particolare, durante il post-show tour a Shanghai e Hangzhou. Un’esperienza positiva che ha fatto da preludio all’altrettanto positiva partecipazione di Euromic all’IT & CM India dello scorso agosto. ■

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MICE DESTINATION

Croazia Meta per eventi a“effetto wow” Daniel Maruši´c, presidente di Dt Croatia, agenzia leader nell’organizzazione di congressi e incentive in Croazia, spiega perché, oggi, la destinazione è tra le più quotate del mercato Mice

✒Annarita Maggi Sopra, Dubrovnik. Qui a fianco, Daniel Maruši´c, Ceo & President Dt Croatia - Dubrovnik Travel Dmc

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Con migliaia di incantevoli isole, un ricco patrimonio di arte e di storia, una movida giovane e frizzante e un’offerta ricettivainfrastrutturale di alto livello e dall’ottimo rapporto qualità prezzo, la Croazia è oggi tra le destinazioni Mice più appealing del Mediterraneo. «Value for money. È questa la Croazia di oggi», dice Daniel Maruši´c, Ceo & President Dt Croatia - Dubrovnik Travel Dmc. Facile da raggiungere da tutte le capitali europee e competitiva nei prezzi, la destinazione continua a crescere. Non è un caso, infatti, che sempre più multinazionali la eleggano a loro meta Mice preferita del Mediterraneo. «Dubrovnik, in particolare, piace per i grandi congressi e gli incentive», spiega Maruši´c, «mentre Hvar, conosciuta come la party island, ricca com’è di locali e ri-

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storanti trendy, è perfetta per gli eventi di media grandezza e unconventional; senza dimenticare il fascino di Spalato – con ol-


MICE DESTINATION

tre 1700 anni di storia, e i suoi monumenti Unesco come il Palazzo di Diocleziano – e Zagabria, destinazione emergente e in continua trasformazione». Insomma, oggi, la Croazia piace e ha tutti i presupposti per piacere sempre di più alle aziende, tenendo conto anche dei suoi ampi margini di crescita. «Molto ancora si può fare», sottolinea Maruši´c, «per esempio, si potrebbero implementare i collegamenti aerei durante la stagione invernale che regala un clima eccezionalmente mite. È auspicabile inoltre la creazione di un convention bureau non politico capace di far crescere il settore – comparto strategico per l’economia del paese – e promuoverne in maniera unitaria la ricca offerta». Certamente, rispetto a ieri, la mentalità imprenditoriale sta cambiando. «Oggi», evidenzia Maruši´c, «ci sono sempre più operatori preparati e dinamici, in grado di stare al passo con l’evoluzione dello scenario mondiale, come, per esempio, Dt Croatia, la migliore e la più sicura realtà DMC del paese e una delle migliori a livello internazionale». Dt Croatia si avvale di uno staff di profes-

sionisti e di un network altamente profilato di partners in grado di garantire al congressista un’assistenza personalizzata prima durante e dopo l’evento. «Seguire i global trend è importante, dice Maruši´c, «ma è altrettanto importante fidelizzare i clienti, offrendo loro sempre il meglio. La stagione 2014 ci ha premiati e anche per il 2015 le previsioni sono buone, seppure i recenti problemi in Ucraina, Medio Oriente e Africa potrebbero influire sull’orientamento della domanda. Ma teniamo a ribadire che la Croazia è una meta sicura e che Dt Croatia, con la sua notevole esperienza e conoscenza del territorio, è per le aziende un partner assolutamente affidabile e di grandi risorse per chiunque cerchi una cornice ad effetto Wow per i propri eventi. ■

Dall’alto, Hvar e Zagabria

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I grandi protagonisti dell’ospitalità

L’hôtelier con l’arte nel dna Artista, mecenate, amante del bello. Il conte Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina si destreggia con passione tra i suoi impegni di albergatore – innamorato della sua città, Pesaro – e le sue opere: è scultore e poeta. Coltivando un sogno, che è anche la sua ispirazione di vita: restare bambino nell’animo

✒MANUELA MANCINI di tesori inaugurato nel 2008 dal critico d’arte Vittorio Sgarbi.

Qui sopra, il Conte Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina. Sotto, Alexander Museum. La vetrata della hall dall’esterno

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assione, in parte genetica – i suoi genitori ne erano grandi conoscitori – e in parte coltivata attraverso studi e viaggi in giro per il mondo, l’arte è il fil rouge che percorre la vita privata e lavorativa di Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina. Conte, appartenente a un casato millenario, avvocato, console e ambasciatore, Alessandro Marcucci Pinoli, per gli amici semplicemente Nani, è conosciuto anche e soprattutto come proprietario di uno specialissimo albergo museo: l’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro. Uno scrigno

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L’amore per il bello ha guidato la sua vita fin dall’inizio. «Sono nato e cresciuto nella bellezza: le mie case, le mie città dell’anima: Pesaro, dove sono nato, e poi Gubbio e Bergamo, dove ho vissuto», racconta Pinoli, aggiungendo che essere immersi nel bello non basta tuttavia per goderne, «bisogna mantenere uno sguardo vergine, non dare mai nulla per scontato. Tutto conta». Ed è proprio quello che si percepisce non appena si varca la soglia del suo magnifico hotel: ogni cosa è al posto giusto, e non c’è dettaglio che non rimandi a un pezzo di Storia. Ciascuna camera è affrescata con dipinti di pittori importanti, e in ogni angolo si respira un’armonia di forme e di linee ma anche di spirito che fa stare subito bene: «tutto deve avere un senso più “alto”, anche i semplici gesti quotidiani, come mangiare e dormire, per questo ho voluto creare hotel che fossero innanzitutto posti di ristoro per l’anima», dice Pinoli, che non si accontenta di vivere immerso nell’arte. Lui, l’arte la crea anche e con successo. I suoi manichini in pose plastiche sono esposti in diverse gallerie e mostre. Figure slanciate ed eleganti il cui sguardo bianco, cieco, rimanda a un insight profondo. Ma il conte Pinoli è anche scrittore, compositore e poeta. Nei suoi scritti, come in tutte le sue opere artistiche, l’elemento autobiografico dei ricordi di infanzia si amplia in una prospettiva universale, diventando emblema di un’umanità mai disgiunta dalla ricerca del senso ultimo della vita. Così nella bella poesia “Preghiera finale”, l’autore, appagato di una vita vissuta con pienezza, esprime curiosità e fiducia per l’altra dimensione che ci aspetta al termine del viaggio terreno, mentre nell’ opera “Chi sale, chi precipita”, ricorda che ogni


La sala breakfast

Camera 108 “Vento”

Galleria degli Specchi

Camera 118 “White Room”

ascesa è anche caduta, e che è tra queste due tensioni estreme che si gioca la partita dell’umanità. Non c’è un lavoro di Pinoli che non sia intriso di un profondo senso religioso. «Sono molto credente», dice, «crederei in Dio anche se Lui stesso mi dicesse che non esiste». Un senso religioso che ha orientato anche la sua vita privata. «Sono felicemente sposato da 48 anni. Quando tengo conferenze sull’arte ripeto che l’arte è come una persona amata, bisogna conoscerla per capirla e apprezzarla. Se non avessi conosciuto profondamente mia moglie non l’avrei amata per 48 anni!». Esterno Alexander Museum con “Stele di Enzo Cucchi”

Parole che allargano il cuore e che fanno intravedere uno scenario di speranza in un momento, come quello attuale, dove la speranza sembra disattesa un po’ in tutti campi, da quello politico, economico a quello lavorativo e artistico. Certo, ricette per la felicità il conte Pinoli non ne ha, lui stesso non è molto positivo riguardo alle sorti dell’Italia, ma sicuramente crede nell’impegno individuale come leva per una rinascita collettiva. «Esperienza e conoscenza sono i pilastri, ma poi bisogna avere anche il coraggio di sperimentare, di mettersi in gioco anche in ambiti diversi», dice e, di sicuro lui, in questo, per i giovani di oggi, è un esempio. Nella sua vita, ha creato di tutto: opere d’arte, libri, sculture e alberghi, con una, anzi due costanti, che forse sono anche il segreto del suo successo: l’amore per il bello e la capacità di rimanere bambino nell’animo. «In futuro», confida, «vorrei continuare a credere e a realizzare i miei sogni». ■ Alba sulla piscina

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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi cettiva del territorio», dichiara Antonio Perrone, revenue manager Best Western Plus Leone di Messapia Hotel & Conference, «l’affiliazione al Gruppo con il brand descriptor Plus rappresenta inoltre un ulteriore elemento di distinzione in termini di stile, comfort ed esclusività». Info: bestwestern.it.

Ilio Rodoni all’Hilton Molino Stucky Venice

Marisa Berenson musa di bellezza Sofitel

È Ilio Rodoni (nella foto), 48 anni, italiano di origine svedese, il nuovo general manager dell’Hilton Molino Stucky Venice. Il manager vanta un’esperienza ventennale nell’ospitalità internazionale di alto livello per gruppi come Hilton, Starwood, Oberoi e Le Meridien. Dopo 6 anni

«La bellezza è sia dentro che fuori», dice Marisa Berenson (nella foto), e proprio la bellezza è stata la fonte d’ispirazione che ha portato Sofitel e la nota attrice e modella a dare vita al programma SoLife Mental & Body Detox, un circuito depurativo olistico che comprende la sauna giapponese Iyashi Dome, un’alimentazione sana e gustosa e sessioni di coaching ad personam. Il trattamento sarà disponibile in anteprima questo inverno al Sofitel Marrakech Lounge & Spa. Info: www.sofitel.com.

Nuovo look per il Best Western Hotel Duca d’Aosta A Pescara, in pieno centro e a 200 metri dall’uscita della tangenziale e ad appena 500 metri dalla spiaggia, il Best Western Duca d’Aosta è un moderno 3 stelle superior che ha appena completato il restyling delle 72 camere, oggi, insonorizzate e con pavimenti in parquet di legno naturale. Albergo storico in città, il Best Western Duca d’Aosta è perfetto sia per la clientela business – a disposizione 5 sale meeting per 100 persone – che leisure e aderisce ai programmi del brand riservati a chi viaggia su due ruote (rider friendly) o con animali (pet friendly).

Nel Salento con Best Western Plus Leone di Messapia Hotel & Conference In posizione strategica, a pochi passi dagli aeroporti di Brindisi e

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Bari e da località come Gallipoli, Ostuni, Santa Maria di Leuca e Porto Cesareo, il Best Western Plus Leone di Messapia Hotel & Conference, ultimo nato di Casa Best Wester, è un moderno 4 stelle con 108 camere affacciate sul verde nelle tipologie: comfort, superior, deluxe, junior suite e executive loft. Per meeting e incentive, l’hotel offre un attrezzato centro congressi composto da 5 sale panoramiche e luminosissime in grado di accogliere da 30 a 450 ospiti. Cene di gala, ricevimenti e coffee break trovano la loro cornice ideale nel ristorante dell’hotel, che offre un’ottima selezione di specialità internazionali e del territorio. Completano l’offerta un servizio shuttle per raggiungere le spiagge e l’aeroporto e un parcheggio privato. «L’ingresso in Best Western rappresenta una grande opportunità per noi e per lo sviluppo dell’offerta ri-

in veste di cluster general manager per Hilton Milan e Hilton Firenze è oggi gm del 5 stelle veneziano. Come responsabile del management dell’hotel, Rodoni si occuperà di consolidare il posizionamento della struttura al centro dell’accoglienza turistica veneziana di alto livello, valorizzando l’eccellenza ristorativa e promuovendo la struttura anche come location per meeting e congressi a Venezia. Con 379 camere, di cui 88 executive, 44 suites e una presidential suite sulla sommità della torre, L’Hilton Molino Stucky Venice, sull’isola della Giudecca, è immerso in un’oasi di pace, a poca distanza dall’aeroporto e dalla stazione ferroviaria. Perfetto per ospitare grandi eventi, of-


Accendi una candela

Piantagioni di tè a Munnar. Per saperne di piÚ visita il sito: www.incredibleindia.org - info@indiatourismmilan.com

Riaccendi una storia

Trova quello che cerchi


SAI L’ULTIMA? Italo: nuovi collegamenti e nuove super offerte

fre 2.600 mq di aree Mice, un centro benessere, una piscina e un bar sul roof all’ottavo piano, oltre a due ristoranti.

Hans Memling alle Scuderie del Quirinale Dopo il successo della mostra di Vermeer nell’autunno 2012, tornano i fiamminghi alle Scuderie del Quirinale con il celebre ritrattista Hans Memling (10 ottobre - 18 gennaio). La mostra è la prima in Italia dedicata a Memling, quindi occasione unica per un’introduzione alla sua opera. Per questo appuntamento, l’Hotel Quirinale, al numero 7 di via Nazionale, propone un pacchetto a partire da 378 euro che include, oltre ai 2 biglietti per la mostra: soggiorno di due notti in camera doppia superior con omaggio in camera il giorno dell’arrivo, cena di 3 portate per due persone (vini esclusi) al Ristorante Rossini. Tassa di soggiorno di euro 6,00 per persona a notte non inclusa. Info: tel. 064707 - www.hotelquirinale.it.

Festa rockabilly per le prime 40 candeline del Visconti Palace di Roma La grande terrazza al settimo piano del Visconti Palace Hotel, lo scorso 24 settembre, è stata protagonista dei festeggiamenti per il quarantesimo compleanno del Visconti Palace Hotel: una festa in stile anni ’50 in un’ambientazione allegra e coloratissima, fra festoni e mega schermi e camerieri vestiti in stile rock’n’roll. La Dj Lalla Hop ha animato la serata con una selezione di musica vintage, mentre le deliziose mini pizze espresse di Antonino Esposito, - noto pizzaiolo napoletano e maestro degli impasti a lunga lievitazione - hanno rallegrato i palati degli ospiti. «La costruzione di questo albergo», dice l’amministratore delegato Marina Toti «ha significato davvero molto per me perché qui è nato il mio impegno nel settore alberghiero che oggi, oltre ad essere un lavoro, è soprattutto la mia passione. Il Visconti Palace

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Dal 15 dicembre ci saranno 18 nuove partenze NTV da Roma (tutte le stazioni) e 18 da Milano, per un totale di 36 collegamenti al giorno. Sarà possibile prenotare corse su Italo fino al 14 gennaio. Raddoppiano anche i collegamenti da/per la stazione Mediopadana di Reggio Emilia, con dodici treni al giorno in arrivo o in partenza da Nord, dalla tratta TorinoMilano o, da Sud, dalla Bologna-Firenze-RomaNapoli. Il treno rosso di NTV conferma inoltre le dieci corse giornaliere tra Roma e Venezia, e altri due collegamenti dalla laguna allungano il percorso su Napoli. L’offerta sulla città partenopea risulta, quindi, potenziata con altri otto collegamenti giornalieri, che si vanno a sommare ai ventidue già esistenti. Mentre da ottobre a gennaio, NTV dedica ai suoi oltre 450 mila iscritti Italo Più, l’offerta “Speciale Più”: una riduzione del 50% sul prezzo Base, per viaggiare dal martedì al giovedì su tutti i treni, negli ambienti Smart, Smart XL, Prima e su tutte le tratte servite da Italo. Per utilizzare l’offerta, basta effettuare il login con le proprie credenziali Italo Più prima dell’acquisto del biglietto. Infine, ritorna per le coppie o per chi viaggia in compagnia, l’offerta “Dolce Metà”, già lanciata con successo durante l’estate: chi acquista dal primo ottobre un biglietto per due persone – per viaggi dal 4 novembre al 4 dicembre – riceve uno sconto del 50% sul secondo passeggero. La riduzione viene applicata automaticamente al momento della prenotazione, senza necessità di inserire un particolare codice promozionale, ed è valida per le offerte Base, Economy e Low Cost, su tutte le tratte, sia in ambiente Smart, sia in Prima. Il cambio del nome è sempre gratuito. Hotel è nato quarant’anni fa da un’idea di mio padre Silvano che, con lungimiranza, volle creare in una location eccezionale: un albergo che non fosse solo innovativo e funzionale dal punto di vista architettonico ma che rappresentasse una vera e propria rivoluzione di modernità nel panorama dell’hôtellerie della Capitale. L’Hotel, negli anni, è diventato un punto di riferimento non solo per i turisti, ma anche per i romani».

Si apre la Spa al Quality Hotel San Martino Il brand Choice Hotels amplia l’offerta di servizi benessere anche nelle strutture business. Lo scorso 5 ottobre è stata inaugurata la luxury Spa del Quality Hotel San Martino di Garbagnate Monastero

(Lecco). Il nuovo centro benessere San Martino Beauty Day Spa dispone di un salone parrucchiere e di una area fitness. I trattamenti di bien etre spaziano tra Gold (un esercizio Kneipp seguito da un massaggio purificante), e Dolce Vita (con percorso Hammam Berbero e Argilla Ghassoul per un’esfoliazione e idratazione completa). Sulla superstrada Milano-Lecco, a breve distanza dal lago di Como e di Lecco e a poche decine di chilometri da Milano, Monza e Bergamo, il Quality Hotel San Martino offre 92 moderne ed eleganti camere, con arredi di design e wifi free. A disposizione degli ospiti anche un ristorante che propone menu studiati ad hoc per meeting e presentazioni e un ampio parcheggio gratuito.



SAI L’ULTIMA?

Alessandro Rocco director of sales Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio Il Grand Hotel Principe di Piemonte, storico hotel di lusso sul lungomare di Viareggio, ha oggi un nuovo Director of Sales, Alessandro Rocco (nella foto). 39 anni, un curriculum di primo piano nel mondo dell’ospitalità high level internazionale, Rocco, dopo un inizio carriera in importanti strutture londinesi, è stato sales manager di due grandi alberghi a Londra e in Italia con diversi incarichi tra cui assistant director of sales e business development manager. Oggi, come director of sales, è responsabile della performance commerciale del Grand Hotel Principe di Piemonte, con focus sul revenue e coordinamento del marketing e delle vendite. Info: www.principedipiemonte.com.

Soft opening del TI’ME Renero Hotel & Resort & Azzurra Suites a Sahl Hashees Bay Si è svolto lo scorso novembre il soft opening del TI’ME Renero Hotel & Resort & Azzurra Suites, la cui apertura ufficiale è prevista a gennaio 2015. Come Owner’s Representative per l’apertura del resort è stato chiamato Andrea Modesti. Gestita da TI’ME Hotels & Resorts, all’interno del Red Sea Azzurra Resort, la magnifica struttura si trova a 18 km da Hurghada City Center, in località Sahl Hashees Bay e offre 87 camere, 110 Suite, 500 appartamenti, 7 piscine (di cui una riscaldata), 2 piscine per bambini, 5 solarium, Grand Spa & Fitness Center e un GC 18 buche (entrambi entro il 2015). Ampia anche l’offerta ristorativa con Sea View Ginger Restaurant, Pool Bar & Barbecue, Concept Restaurant a Old City e Private Beach Club Le Clessidre (a 2 km dal Resort). Andrea Modesti debutta nel mondo del lusso come re-

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sponsabile Conference & Events al Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels & Resorts per poi ricoprire il ruolo di Director of Operations. Dal 2009 al 2012 si trasferisce in Sicilia come Cluster General Manager dell’ Excelsior Hilton e del Grand Hotel et Des Palmes di Palermo e successivamente a Taormina come General Manager dell’ Hilton Giardini Naxos. Da marzo 2012 a novembre dell’anno successivo si occupa poi insieme all’amico Vincenzo Panella, per MasterPiece Consulting di consulenza alberghiera concentrandosi in particolare sulle procedure di qualità e di promozione per il mercato Mice.

Palazzo Giacomelli, punto di incontro tra industria, cultura e società Dopo un accurato restauro e un adattamento funzionale, Palazzo Giacomelli, splendida dimora settecentesca nel centro storico di Treviso con vista sul fiume Sile, diventa la Casa delle 2.400 imprese socie di Unindustria nonché prestigiosa cornice di iniziative di comunicazione aziendale, ma anche spazio espositivo, sede di concerti e di incontri culturali aperti alla città. Palazzo Giacomelli - Spazio Unindustria Treviso, questo il nome che lo caratterizzerà, restituisce a nuova vita un grande palazzo nobiliare, recuperando in tal modo lo spirito progressista e cosmopolita del salotto creato qui nel Settecento dalle famiglie Orsetti e Dolfin e continuato nell’Ottocento da Sante Giacomelli. Info: Unindustria Treviso, tel. 0422294295 - 294276

Ospitalità di charme fuori dai percorsi più conosciuti. Con i Lovely Hotels Buona brand reputation, massima attenzione e disponibilità nei confronti del cliente, attenta cura nella gestione alberghiera e nel servizio, rispetto per l’ambiente: questi gli elementi cardine su cui si basa la selezione delle strutture affiliate al nuovo Gruppo dell’ospitalità Love-

ly Hotels, fedele al concept “Ospitalità di charme fuori dai percorsi più conosciuti”. Attualmente Lovely Hotels rappresenta diverse strutture sul territorio nazionale, nelle categorie: Lovely Country Resorts, Lovely Mountain Retreats, Lovely Spa Experience, Lovely Unique City Escapes, Lovely Seaside Getaways, e conta di accrescere la collezione entro il prossimo anno. Ai suoi associati Lovely Hotels offre l’opportunità di scegliere tra diversi servizi e livelli di affiliazione, di godere di visibilità e di contatti diretti con operatori nazionali e internazionali, il know how di un brand affidabile, garantendo all’affiliato il mantenimento della propria individualità e indipendenza. Info: www.lovelyhotels.it.

New entry per Dorchester Collection Ana Brant (nella foto), è stata recentemente nominata Director for global guest experience and innovation di Dorchester Collection. Il suo obiettivo sarà garantire agli ospiti un’esperienza di soggiorno indimenticabile, in linea con la filosofia del brand “Iconic Hotels in Iconic Places”, attraverso la continua ricerca di attività e servizi innovativi. Ana Brant, croata, dopo la laurea in “Hotel e Resort Management” ha iniziato la sua carriera nell’hotellerie al The Ritz-Carlton Hotel di Boston. In Dorchester Collection dal 2010 – la manager ha ricoperto diversi ruoli: Quality and Productivity manager al New York Palace, Area director of quality and productivity per il The Beverly Hills Hotel e il Bel-Air Hotel. Negli ultimi due anni è stata anche Director of organisational performance, lavorando a fianco di ogni hotel per garantire il raggiungimento degli obiettivi e l’implementazione di


hôtellerie couture L’incanto di inizio secolo rivive in ogni dettaglio dell’ Excelsior Palace. Dentro la fresca, intramontabile eleganza, fuori il profumo dei gelsomini e del Mediterraneo. 5 stelle Lusso ed oltre 100 anni di esperienza per indimenticabili soggiorni.

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SAI L’ULTIMA?

procedure strutturate. Inoltre, Brant supervisiona e guida la Commissione Innovazione di Dorchester Collection.

Nuovo chef a I Caracci di Bologna Dallo scorso agosto, alla guida de I Caracci, il ristorante dello storico Grand Hotel Majestic già Baglioni di Bologna, c’è Giuliano Tassinari. Una vita trascorsa tra ristoranti di altissimo livello tra la Romagna e il bolognese, e soprattutto tanto estero (dal Canada alla Cina, dagli Emirati all’Iran e all’India), Tassinari è stato anche cuoco privato di star del calibro di Ralph Lauren, Flavio Briatore, Kevin Costner e i Reali d’Inghilterra. La sua è una cucina caratterizzata da un forte legame con la tradizione e i prodotti del territorio. Formaggi, pasta e dolci fatti a mano sono il suo marchio di fabbrica. Da provare: i cappelletti allo squacquerone, realizzati secondo la tradizionale ricetta tramandata dalla mamma e il dolce alla melanzana, che abbina il delicato sapore della melanzana alle bucce di limone caramellate, un piatto che, dalle cucine bolognesi, Tassinari ha esportato con successo in India. Per una pausa relax, un brunch o un aperitivo ci sono anche il Café Marinetti e l’Enoteca Morandi, storica cantina con etichette selezionate e menù creativi che diventano veri e propri percorsi di sapori. Info: www.duetorrihotels.com

Andrea Frabetti a Palazzo Arzaga Hotel Spa & Golf Resort Dallo scorso aprile, Andrea Frabetti è alla direzione di Palazzo Arzaga, Golf Resort del Gruppo Blu Hotels a Calvagese della Riviera sul lago di Garda. «Il mio primo obiettivo come general manager», spiega Frabetti, «sarà quello di valorizzare la struttura elevando ulteriormente la qualità dei servizi e di fare rete con le eccellenze del territorio per offrire agli ospiti un soggiorno ancora più ricco ed emozionate».

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Nuova vita per Castelfalfi Con il ripristino del Castello, può ormai dirsi completa la rinascita dell’intero Borgo di Castelfalfi, entrato recentemente a far parte del Convention Bureau Firenze. Insediamento antichissimo (il Castello fu fondato nel 700 dal longobardo Faolfi, da cui il nome), il Borgo di Castelfalfi era caduto in abbandono negli ultimi decenni per poi essere riportato a nuova vita con un’intelligente e sostenibile opera di recupero ad opera della TUI AG, multinazionale tedesca del turismo, che dal 2007 a oggi ha investito 180 milioni di euro. La riapertura del Castello chiude un ciclo iniziato anni or sono con la progettazione del Campo da Golf (2010-2011), l’apertura della Trattoria Il Rosmarino (2011) e di un boutique hotel di 31 camere nell’antica Tabaccaia (2013), la ristrutturazione degli edifici e dei 41 appartamenti del Borgo (il 90% già venduti), la nascita di 11 botteghe, il restauro del parco, la ricostruzione del complesso Le Piscine (4 piscine affacciate sulla valle) e delle vie che conducono al Castello. Lo scorso 7 giugno, è stato inaugurato all’interno del Castello anche il ristorante gourmet La Rocca di Castelfalfi, affidato alla guida del giovane chef bergamasco Michele Rinaldi (prima stella Michelin nel 2011, a soli 27 anni). Allievo di Gualtiero Marchesi e forte di grandi esperienze in ristoranti internazionali (a Montecarlo, Copenaghen e San Sebastián) e nazionali (come Executive Chef all’Acquacotta delle Terme di Saturnia e consulente del ristorante Da Vittorio), Rinaldi propone una cucina classica del territorio rivisitata. Molto suggestiva anche l’ambientazione dove spiccano i materiali della tradizione locale: legno, pietra, intonaco e cotto. Per cene e pranzi più informali c’è invece il Bistrot. In abbinamento alla cucina c’è una eccellente selezione di vini. I 1100 ettari che circondano il Castello, appartengono alla Tenuta del Toscana Resort Castelfalfi, con le sue produzioni tipiche di vino e olio e il suo celebre golf con doppio percorso a 27 buche (18 buche Mountain Course, 9 buche Lake Course). Per meeting, eventi e feste private, al primo piano del Castello, sono poi disponibili locali polivalenti, tutti con vista mozzafiato. Altri locali sono stati concepiti per la scuola di cucina, la Rosso Toscano Cooking School, che propone corsi di ogni genere. In futuro saranno ristrutturate anche le cantine del Castello che ospiteranno anche un raffinato wine bar.


MERAVIGLIOSI MOMENTI IN PUGLIA

Savelletri di Fasano (Brindisi) Puglia - Italy Per informazioni e prenotazioni T: +39 080-225-50-00, Mail: info@sandomenicohotels.com www.sandomenicohotels.com


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Bolognese, Frabetti vanta un curriculum nell’hotellerie di tutto rispetto maturato presso catene del calibro di Monrif, Jolly Hotels, Accor, Abitalia, brand per il quale ha curato l’avviamento di 4 strutture e Boscolo Hotels, occupandosi del rilancio del Boscolo di Bologna e dello start up del B4 di Milano. Dimora quattrocentesca affiliata a The Leading Hotels of the World, Palazzo Arzaga sorge in una tenuta di 155 ettari e offre una meeting room per 200 persone e 6 sale più piccole, un ristorante di cucina italiana e del territorio, un’enoteca, una avveniristica spa con 2 piscine, palestra, sauna e un ampio menù di trattamenti. Per i matrimoni è a disposizione anche una deliziosa chiesetta consacrata. A golfisti e congressisti il resort offre anche 2 campi da golf (27 buche) progettati da Jack Nicklaus II e Gary Player e una Golf Academy.

All’asta i mobili dell’Hotel de Paris L’asta di parte dei mobili dell’Hotel de Paris (il catalogo è disponibile su www.artcurial.com) verrà organizzata nella salle Empire dal 25 al 28 gennaio e sarà preceduta da quattro giorni di mostra. Saranno oltre 3000 i pezzi che verranno battuti tra cui i mobili di alcuni spazi comuni e dei ristoranti, di 130 suite e camere compresa la suite Winston Churchill, 400 stoviglie, biancheria con il monogramma dell’hotel ricamato. Si tratta di un’occasione unica per acquistare parte della storia di questo tempio del lusso che ha al suo attivo 150 anni di storia. La vendita è stata affidata ad Artcurial, società francese di vendita all’asta di fama internazionale e sarà diretta da François Tajan e Stéphane Aubert. Info: www.montecarlo.mc

Forte Village Resort premiato con il Web Award 2014 L’associazione americana Web Marketing Association – impegnata da anni nell’individuazione dei migliori

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standard d’eccellenza per i siti internet e il marketing online – quest’anno, ha assegnato il premio come miglior website nella categoria Hotel and Lodging al Forte Village Resort. Il sito www.fortevillageresort.it ideato, disegnato e sviluppato da 77Agency è stato valutato dalla giuria secondo i sette criteri da sempre cardini del premio: design, facilità d’uso, copywriting, interattività, uso della tecnologia, innovazione e contenuto. Grazie al design grafico accattivante, moderno, ricco di suggestive fotografie che trasportano il visitatore nei meravigliosi scenari della Sardegna, nelle limpidissime acque del Mediterraneo e nelle splendide strutture messe a disposizione della propria clientela, gli utenti si possono immergere da subito nel mondo Forte Village. Il sito è, disponibile in cinque lingue (italiano, inglese, russo, tedesco e francese) e ottimizzato per Google, Bing, Yahoo Yandex. Info: www.fortevillageresort.it. Nella foto il gm Lorenzo Giannuzzi.

#NonCiFermaNessuno by Best Western Un’intenzione e un hashtag, #NonCiFermaNessuno, attraverso cui raccontare una generazione composta da tutti coloro che non vogliono farsi scoraggiare dalle difficoltà della vita, ma fare fronte comune per realizzare il proprio sogno. Con questo spirito, ha preso il via lo scorso 25 settembre dalla facoltà di economia dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma il tour Universitario #NonCiFermaNessuno, che nella prima tappa ha registrato una grande partecipazione di studenti, grazie all’interesse scaturito dal “racconto - spettacolo” di Luca Abete.

Tra gli sponsor anche Best Western, la catena di hotel più diffusa in Italia, che si è assunta l’impegno di incontrare gli studenti e di dare loro la possibilità di lavorare in Best Western Italia e negli alberghi del gruppo. Dopo Roma, il tour toccherà 14 città italiane (Varese, Urbino, Bari, Salerno, Cosenza, Palermo, Siena, L’Aquila, Venezia, Parma, Potenza, Milano, Pescara e Napoli).

Quasi 36 milioni gli stranieri in Italia nel primo semestre 2014 Nel primo semestre del 2014, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Federturismo- Pragma, sono arrivati nel nostro Paese 35,6 milioni di stranieri (+2% su base annua) che, con una spesa pro capite di 414 euro, hanno generato un giro di affari di 14,7 miliardi di euro. I viaggi per vacanza/svago costituiscono la metà degli arrivi e il 60% della spesa e alberghi e villaggi turistici si confermano la tipologia ricettiva privilegiata dal 53% degli stranieri con il 62% di spesa. Anche se provengono dal Centro Europa i 23 milioni di turisti stranieri in visita nel nostro Paese per una spesa di 7,9 miliardi di euro, il primato per spesa pro capite di 1100 euro rimane appannaggio di americani ed asiatici.

Nascono “Le Terre di Piero della Francesca” Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Marche insieme nella promozione congiunta del primo “museo a cielo aperto” dedicato al padre della prospettiva pittorica e alle sue opere: Piero della Francesca – Tanti itinerari lungo i sei comuni (Rimini, Urbino, Sansepolcro, Monterchi, Arezzo, Perugia) che ospitano i capolavori del maestro quattrocentesco (dalla Madonna del Parto al Polittico di Sant’Antonio, passando per la Flagellazione e il ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo), attraversando suggestivi paesaggi e


alazzo attini

Nel cuore di Matera, un boutique hotel dal fascino antico e dal comfort contemporaneo. Dove anche il più piccolo dettaglio è arte Prima, antica dimora nobiliare, poi convento religioso, oggi Palazzo Gattini è un raffinato cinque stelle lusso che domina la città di Matera dall’alto dello sperone che divide Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Il suo design esclusivo è opera di Ettore Mocchetti, firma d’eccellenza dell’hotellerie moderna, che ha saputo creare in ognuna delle 20 stanze un ambiente a sé, conciliando armoniosamente epoche e stili diversi. Veri gioielli le cinque suite, con soffitti a volta finemente decorati, scenografiche sale da bagno, dettagli preziosi unici e vista mozzafiato sulla città. Tra cisterne e grotte scavate nel tufo, si snoda il centro benessere, autentico cocoon dove provare gli ultimi ritrovati in tema di remise en forme. L’appuntamento per l’aperitivo poi è al Duomo Cafè, con vista sulla magnifica Piazza Duomo. E, per un vero assaggio di Lucania, l’appuntamento è al Don Matteo Ristorante: ambiente suggestivo con cantina caveaux per degustazioni e serate a tema.

Piazza Duomo 13/14 75100 Matera, Italy Tel. 0835 334358 - Fax. 0835 240100 www.palazzogattini.it - info@palazzogattini.it


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Eventi hi tech e benessere vista lago al Lefay Resort & SPA Lago di Garda Autentica perla dell’accoglienza di charme, il Lefay Resort & SPA Lago di Garda è un luogo unico che si offre agli ospiti business come destination SPA in un unicum con l’ambiente circostante. Alle aziende che desiderano organizzare meeting, presentazioni, cocktail e team building di alto profilo, l’hotel offre tre sale tecnologicamente attrezzate di nuova costruzione affacciate sul lago e immerse nel verde del parco. A disposizione anche un ampio foyer e due sale, (la sala Goethe per 80 persone e la sala Lawrence per 36 ospiti) entrambe vista lago e affacciate su un giardino interno, quest’ultimo ideale per coffee break e pause tra una sessione di lavoro e l’altra. Per riunioni al vertice e presentazioni fino a 10 ospiti, ma anche per aperitivi e cocktail c’è poi, vicino al Lounge Bar, la sala Caminetto. Per tutte le attività post meeting, fiore all’occhiello del Resort, è la Lefay SPA, 3.000 metri quadrati di benessere con 3 piscine riscaldate, 3 aree relax, 5 saune, 21 cabine per trattamenti e due “private spa” per massaggi e rituali di benessere che uniscono i principi della medicina classica cinese con la ricerca scientifica occidentale per ritrovare armonia tra anima e corpo e recuperare l’energia vitale. Degni di nota anche i due ristoranti: il raffinato La Grande Limonaia con vista spettacolare sul lago e la Trattoria La Vigna che offre una cucina basata sulla ricerca delle materie prime nel rispetto della stagionalità. Info: tel 0365241800 - meeting@lefayresorts.com www.lefayresorts.com.

panorami che lo ispirarono – Alla base del progetto, un sito web dedicato (www.terredipiero.it), video di presentazione di ciascun territorio con le sue peculiarità culturali ed enogastronomiche, una guida in italiano e inglese, nonché, a breve, una app per smartphone con gli itinerari e i consigli di viaggio.

Meet in Zagabria A poche ore di volo dall’Italia la capitale della Croazia è una città con un’offerta ricettiva variegata e di qualità che offre locali alla moda, musei e importanti siti archeologici comodamente raggiungibili a piedi. Tra le cose da non perdere il giro sulla funicolare che porta alla parte antica della città dove è assolutamente da visitare il curioso Mu-

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seum of Broken Relationships dedicato alla fine delle relazioni amorose o la visita al Dolac uno dei mercati all’aperto più vivaci d’Europa con i suoi ombrelloni rossi, per una piacevole full immersion tra l’animata popolazione locale. Anche il bellissimo e pluripremiato complesso del Ferro di Cavallo di Lenuci – una serie di parchi e piazze che si susseguono in pieno centro città – merita attenzione in qualsiasi stagione ci si trovi a Zagabria. E, per vedere la città dall’alto, c’è lo Zagreb Eye, al sedicesimo piano di un grattacielo fine Anni Cinquanta, affacciato su piazza Ban Josip Jelacic, vero baricentro della città: da qui la vista può spaziare a 360 gradi sullo splendido panorama, spingendosi oltre i con-

fini cittadini. Ai meeting planner che vogliono conoscere meglio la destinazione per organizzare eventi e lanci di prodotto il Zagreb Tourist Board & Convention Bureau, organizzazione no profit di promozione, offre un ventaglio di alberghi con meeting room attrezzate, ampie e luminose e centri congressi come quello della Fiera di Zagabria, in grado di accogliere eventi fino a duemila persone. Ma sono numerosi anche i musei che aprono le porte alla meeting industry, come il Mimara, dai sontuosi interni, l’archivio di Stato, tra i più begli esemplari di Art Decò del Paese, o la neobarocca Golden Hall, nella città alta. I servizi del Zagabria Convention Bureau comprendono anche un servizio di ricerca locale, suggerimenti per la scelta di PCO e DMC e consigli per post congress sul territorio. Info: www.zagrebtouristinfo.hr

La strategia dei leader all’ultima edizione del Sia Guest L’attuale incertezza e l’aumento della competitività su scala mondiale costringono le aziende alberghiere a fornire prestazioni e servizi di livello sempre più alto e a creare valore aggiunto per il cliente. Ma come fare per ottenere performance all’altezza delle aspettative del mercato? A dare una risposta ci ha provato, lo scorso 9 ottobre al Sia Guest di Rimini, il professore della Cornell University - nonché regional managing director di Belmond Hotels (ex Orient Express) – Ali V. Kasikci. Intervenuto come guest speaker al workshop “Strategic Leadership in turbulent times”, il professore ha spiegato come sfruttare al meglio le proprie risorse e capacità individuali per implementare le strategie e differenziarsi all’interno di uno scenario sempre più omologato. Ha ricordato che un leader strategico deve sapere guidare il cambiamento a partire dall’interno dell’hotel, massimizzando creatività ed efficienza



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dello staff e che è fondamentale allineare la gestione con la leadership, la cultura con i valori e la strategia con la vision. A sponsorizzare l’incontro formativo, svoltosi sotto il patrocinio dell’Ehma sono stati nomi importanti del settore come Pedersoli e Simmons.

Nuova responsabile meetings&events al Parco dei Principi Grand Hotel & Spa Francesca Romana Giancola (nella foto), dallo scorso settembre, ricopre il ruolo di director of meetings&events al Parco dei Principi Grand Hotel & Spa di Roma. 52 anni, Giancola vanta un’esperienza ventennale nel settore dell’ospitalità Mice. Dopo un’esperienza in Jolly Hotels e NH Hotels, dove ha ricoperto i ruoli di booking office regional leader e di responsabile Centro Congressi è oggi a capo di una squadra di quattro collaboratori. «Sono onorata di questo prestigioso incarico», dice Giancola, «mettendo a frutto le mie precedenti esperienze professionali e potendo contare su un team di professionisti molto affiatati, sono sicura che riusciremo a rendere la struttura una delle più importanti sedi congressuali in Italia, soprattutto in occasione del 50esimo compleanno del resort, che si festeggia proprio quest’anno». Disposto su tre livelli, il Centro Congressi del 5 stelle offre 18 sale meeting. Molto belle la Sala Fernandes, dotata di luce naturale ed accesso indipendente per 900 persone a platea, la Sala Farnese per 400 ospiti e la Sala Sforza – inaugurata nel 2010 – un ampio spazio multifunzionale per 450 delegati.

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In forma per l’inverno In autunno il corpo ha bisogno di rinnovarsi, seguendo i ritmi della natura, e l’arrivo dei primi freddi invita a dedicare una grande attenzione a noi stessi. L’Alto Adige, dove si trovano gli splendidi Belvita Leading Wellnesshotels, è un territorio assolutamente privilegiato, dove questa stagione è d’oro, nel vero senso della parola. Il Belvita Hotel Alpenschlössl & Linderhof di Cadipietra (BZ) inaugura il proprio nuovissimo Spa & Health Resort con ben sette piscine (due piscine interne e due esterne, Sky Pool, piscina all’acqua salina Royal, vasca per bambini), Sky Lounge (riservata agli adulti) con sauna panoramica e Sky Pool, lettini idromassaggio e oasi relax con vista sulla Valle Aurina. Da provare il bagno rigenerante all’olio di pino mugo. Il personal trainer e maestro di Shiatsu, Andreas Steger, è a disposizione degli ospiti per consigli di salute e percorsi personalizzati di benessere. Qui si organizzano ogni giorno escursioni e attività sportive: aquagym, pilates, stretching, bodyshaping, Qui-Gong, aerobica. Il costo del soggiorno parte da 115 euro a persona al giorno, con trattamento Premium All inclusive. Con splendida vista sul Meranese, il Belvita Hotel Hohenwart di Scena (BZ), mette a diposizione invece La VistaSpa, rifugio dei sensi che propone saune e bagni dai profumi seducenti e tranquilli, spazi per il riposo con grandiosa veduta panoramica. Quattro giorni di pensione speciale Hohenwart (dalla domenica al giovedì) inclusi 200 minuti di coccole nella VistaSpa (che corrispondono a 3 trattamenti benessere a scelta) sono proposti a partire da 636 euro a persona. Stessa formula per tre pernottamenti (dal giovedì alla domenica) con 150 minuti di benessere a persona, a partire da 501 euro a persona. Per i gourmand che, al benessere, vogliono abbinare la cucina, il Belvita Hotel Paradies di Laces (BZ) propone sette pernottamenti con cucina gourmet di primo livello, inclusa una serata gastronomica con menu a base di cervo e una degustazione di vini nella cantina, e ancora: due escursioni guidate adatte a tutti, tra cui una favolosa gita a Merano con una passeggiata sulle orme dell’Imperatrice Sissi, e un aperitivo presso “Pur Südtirol”. Gli ospiti hanno libero accesso al mondo delle piscine del Paradies con 5 diverse saune e LaVita SPA. Il prezzo del pacchetto parte da 1.029 euro a persona con ¾ di pensione comfort. Anche al Belvita Hotel My Excelsior di San Vigilio di Marebbe (BZ) non mancano le occasioni per riposarsi e rimettersi in forma. Tamara Call, proprietaria e ispiratrice della Spa, propone trattamenti ideali per il cambio di stagione, quando la priorità assoluta è rinforzare la pelle e il corpo, preparandoli ad accogliere il freddo. Ecco Pausa Spa Alpin, della durata di 50 minuti e proposto a 89 euro, o in alternativa, Pausa Spa Thalasso: stessa durata e costo, che consiste in un frizzante peeling con sale marino e olio e un impacco ricco di elementi marini per un benessere totale di corpo e pelle. Infine, per un rilassamento totale, da provare la Magia del Cirmolo, 50 minuti, al prezzo di 69 euro. Il prezzo del soggiorno al Belvita Hotel My Excelsior parte da 118 euro a persona al giorno con ¾ di pensione benessere. www.belvita.it. ■


MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Abbonamento annuale al costo di soli 30 euro Incluso supplemento annuale a Master Meeting “Guida Excellent” e spese di spedizione Per abbonarsi: • effettuare un versamento tramite bollettino postale sul c/c 55001911 intestato a: Communication Agency Int. Srl - via S. Simpliciano 4, 20121 Milano specificando nella causale: abbonamento annuale Master Meeting • fotocopiare e inviare per fax a Communication Agency, Milano

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CAMERA CON VISTA PROVATO PER VOI

Ville sull’Arno Relax resort nel cuore di Firenze, riapre dopo un’opera di ristrutturazione che ha riportato in luce i tratti dell’originario edificio rinascimentale, adagiato lungo le rive dell’Arno

✒Gianna Bellotto Rosa

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opo un piano di restauro che ha voluto mantenere intatti i carattere originari e più autentici dell’edificio quattrocentesco, riapre Ville Sull’Arno, a pochi passi dal cuore storico di Firenze, limitrofo al quartiere Santa Croce e vicino al Ponte Vecchio, che si raggiunge con una breve passeggiata. Il Relax Resort cinque stelle di Planetaria Hotels rinasce grazie a un pro-

getto curato in prima persona dall’architetto Sofia Gioia Vedani, Amministratore Delegato del gruppo, con l’obiettivo di raccontare attraverso gli spazi e il loro design la storia del complesso, una storia che si è stratificata a partire da quando era dimora di campagna di nobili famiglie fiorentine, tra cui gli Alighieri, fino all’Ottocento, quando iniziò una seconda vita come bottega d’arte dei Macchiaioli. Oggi è una Maison de Charme sulle rive dell’Arno, con vista che spazia sugli edifici, i monumenti e le chiese della città, e si affaccia sul mercato come destinazione di lusso e benessere, per offrire esperienze di soggiorno uniche.

Tra storia e contemporaneità Tre sono le Ville che compongono il complesso alberghiero, per un totale di 45 camere. Ciascuna racchiude un’epoca, uno stile e un’atmosfera diversa, a partire dal corpo principale, la Villa, che riprende i tratti della classica dimora toscana rinascimentale. Accanto ad essa il Loggiato dell’Artista, di ispirazione neoromantica, con elementi e dettagli che richiamano la bottega d’arte dei pittori macchiaioli, immersa nel verde del giardino e con vista sul fiume da questi tanto amato, e il Villi-

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CAMERA CON VISTA

Spazi raccolti per meeting non convenzionali La peculiare conformazione della Villa, rispettata nel corso dell’opera di restauro, si basa sul principio di spazi raccolti e riservati. Questo carattere permea anche gli ambienti destinati a incontri di lavoro e meeting. Il primo è rappresentato da una della due sale in cui si può suddividere l’area del ristorante. Completamente separabile grazie a una parete in vetro scorrevole, contiene circa 50 posti ed è dotata di impianto audio-video per presentazioni, seminari o conferenze. Il secondo è invece la Serra d’inverno, una struttura tutta vetri inserita nella natura del parco che circonda il complesso, utilizzata anche per riunioni di piccole dimensioni (la capienza è di circa 20 partecipanti), o come punto di appoggio per quella che è la vera vocazione di questo boutique hotel: i team building e le occasioni conviviali. Sempre flessibili, possono sfruttare sia i suoi spazi, sia l’ampissima offerta di Firenze, una destinazione che racchiude buona parte del patrimonio artistico, storico e architettonico del Paese, mentre la cucina del ristorante Flora e Fauno accompagna cene di gala, pranzi più informali o feste aziendali.

no, dal fascino contemporaneo, creato intorno al concept del benessere taylor-made e adagiato sulle sponde dell’Arno.

Benessere e natura Vero e proprio Relax Resort, Ville sull’Arno nasconde luoghi suggestivi per un soggiorno all’insegna della rigenerazione e del benessere, come il Giardino Segreto, un’oasi di verde incantata con piante aromatiche, fiori, sculture e reperti che testimoniano i secoli di storia del complesso. Sempre all’esterno si trova la piscina, circondata dal giardino e con area idromassaggio per godersi una pausa di relax di fronte al fiume, mentre all’interno della Villa si apre la Spa, un ambiente elegante, fatto di materiali preziosi e dettagli artigianali, per percorsi benessere tra il calidarium, le docce emozionali, la cromoterapia e le idrosuite private, e trattamenti per la bellezza e la cura del corpo. Anche il ristorante Flora e Fauno, integrato armoniosamente nella natura e con ampi spazi al coperto, è un tassello dell’offerta benessere: cucina naturale, ma con gusto, che

rivisita con creatività i piatti della migliore tradizione toscana. Dedicato alla storia il Dante’s Bar, in perfetto stile inglese con il suo bancone autentico di fine ‘800. ■

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LA SCELTA

5 ragioni per scegliere il Lefay Resort & SPA Lago di Garda

n nuovo modello di soggiorno, all’insegna di lusso, benessere globale e sostenibilità ambientale, conferisce un’impronta decisa alla prima struttura della collezione di questo brand tutto italiano. Incastonato sulle rive del Lago di Garda, a Gargnano, rappresenta un unicum, che in pochi anni (l’apertura risale al 2008) ha saputo conquistare molti riconoscimenti internazionali, non solo come “resort socialmente responsabile”, ma anche come una delle migliori proposte per vacanze di lusso e fughe romantiche nel Belpaese. Partner dei prestigiosi network Small Luxury Hotels of the World, Healing Hotels of the World, Virtuoso e Kiwi Collection, nasce dalla vision della Famiglia Leali, che si può sintetizzare nella formula “creare luoghi sognati”: l’obiettivo è dare corpo e sostanza ai desideri dei viaggiatori più esigenti, che non chiedono solo spazi eleganti e servizio attento e discreto, ma vogliono anche potersi stupire ed emozionare.

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“NUOVO LUSSO LEFAY”. Creato secondo i principi dell’Italian style and living, il lusso è la riscoperta del tempo e dei ritmi propri, per ritrovarsi nel silenzio e nella natura. Abbinato ai più alti standard di raffinatezza, cura dei dettagli e attenzione all’ospite, come le 93 camere, che offrono un’esperienza di comfort ed eleganza.

si” (“Miglior Trattamento” agli European Health & SPA Award 2014), Lefay SPA – tra le migliori Destination Spa 2013 e 2014 ai Readers Travel Award di Condé Nast Traveller – unisce medicina occidentale e secolare sapienza dall’Oriente. Ma il benessere Lefay è molto di più: percorsi per il movimento e il relax nel grande parco, cucina sana e gustosa, programmi ad hoc.

BENESSERE GLOBALE. Rilassare la mente e ritemprare il corpo eliminando le scorie della routine quotidiana. Premiata per il rituale rigenerante “La Vita nei Sen-

SOSTENIBILITÀ. Tra i 10 migliori eco-hotel al mondo per la CNN, premiato da Tripadvisor con il livello Platino nel programma GreenLeaders, la sostenibilità am-

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bientale è il leitmotiv del Resort. Come? Integrando armoniosamente la struttura nel paesaggio, e, a regime, adottando tutte le misure necessarie per risparmio energetico, autoproduzione da fonti rinnovabili, corretto smaltimento dei rifiuti e abbattimento delle emissioni di CO2. OFFERTA RISTORATIVA GOURMET. Prodotti naturali, ingredienti di stagione e ispirazioni locali e tradizionali: il Lefay Vital Gourmet rappresenta l’impegno per garantire il massimo del benessere e della salute anche a tavola. Due le location: il ristorante La Grande Limonaia, una sala elegante vista lago dove il menù si rinnova con le stagioni, e la Trattoria La Vigna, atmosfera calda e intima per gustare i piatti del territorio.

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MEETING ALL’AVANGUARDIA. Natura, quiete e sostenibilità. Nel nuovo centro congressi (2 sale immerse nel parco e affacciate sul lago, fino a 80 posti, con luce naturale), ogni dettaglio è funzionale, ma al contempo eco-friendly, come le proposte di attività e team building: escursioni con mezzi di trasporto slow, scoperta di modi di vivere e lavorare low impact (come i corsi di cucina) e sport sul lago e nel verde.

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LA SCELTA

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NUOVO LUSSO LEFAY

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BENESSERE GLOBALE

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SOSTENIBILITÀ

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GOURMET

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MEETING ALL’AVANGUARDIA

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LE LOCATION DI MM

Hotel Diana Roof Garden Roma Grande valorizzazione degli spazi e un’attenta scelta gastronomica per un hotel che fa della tradizione e del servizio il suo punto di forza da quattro generazioni

L’Hotel Diana è un elegante 4 stelle situato proprio nel centro di Roma, non lontano dalla Stazione Termini, accanto al Teatro dell’Opera e a pochi passi da via Nazionale e dalla Basilica di Santa Maria Maggiore. Il Diana Roof Garden dispone di 160 camere inclusa una junior suite, tutte dotate di telefono diretto, aria condizionata, minibar gratuito, Pay TV e connessione wi-fi gratuita. Resa ancora più accogliente da ambienti recentemente rivisitati, la struttura propone camere personalizzate e di

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gusto, mantenendo il parquet in alcune e giocando su nuances armoniche per gli arredi, con grande cura per ogni dettaglio.

Roof Garden Gourmet L’attenzione alla ristorazione è al centro della valorizzazione degli spazi living, tra cui un attico a 360° al settimo piano dell’edificio che vanta una terrazza immersa nel verde di ulivi, limoni e piante mediterranee; un vero e proprio giardino e una gradita sorpresa impensabile nel centro della Capitale. Romantico ed esclusivo, il ristorante “L’Uliveto” offre una vista impareggiabile sui tetti del centro storico. Dal mese di maggio, la terrazza s’illumina all’imbrunire di luci soffuse e, per la cena, offre agli ospiti deliziose specialità della cucina mediterranea a la carte, con ricette tradizionali romane e gustose tipicità di cucina napoletana, anche con piatti senza glutine. In questa cornice, ideale per eventi, cocktail, feste esclusive, piccole cerimonie e anche raffinati pranzi e cene di lavoro, è davvero possibile soddisfare gusto e vista in una perfetta armonia di sapori e di atmosfere.


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Meeting ed eventi aziendali Ampia anche la gamma di servizi incentrati sul congressuale, come una conciergerie aperta 24 su 24, possibilità di transfert per l’aeroporto o di servizio di auto privata con autista, fino alla prenotazione di tour per la città su pullman privati e open bus o di visite guidate per piccoli gruppi, alla scoperta delle bellezze artistiche della Capitale. Modernamente attrezzata, la zona meeting si compone di 4 sale riunioni, con una capienza massima di 80 posti a platea. Tutte le sale godono di luce naturale e sono dotate di schermo elettrico a scomparsa, proiettori collegati con PC, impianto audio, televisori al plasma 42”, il tutto comandato da una saletta di regia completa di monitor e amplificatori. C.C.

Prodotti selezionati e pasticceria home made Anche le sale dell’Hotel, sia la luminosa e accogliente“Trompe l’oeil” che la moderna ed elegante “Design”, sono pensate come ambienti ideali per accogliere gli ospiti fin dal mattino. Al Diana Roof Garden si gusta una sana e ricca prima colazione a base di prodotti sempre freschi e prelibatezze cucinate sul momento. Si può iniziare la giornata al meglio gustando un caffè o un cremoso cappuccino, accompagnato dai prodotti di pasticceria rigorosamente home made come le morbide brioches, le fragranti torte e crostate e le soffici fette di ciambelline, mentre, per gli amanti dell’intramontabile american breakfast, c’è una vasta gamma di prodotti salati attentamente selezionati: uova, bacon, wurstel, prosciutto cotto, salame, tacchino arrosto, ricotta fresca, formaggi e diverse varietà di pane di giornata. Chi invece preferisce mantenersi leggero, potrà scegliere gustosi succhi di frutta e spremute, yogurt da abbinare a muesli e cereali, e la tagliata di frutta fresca con ananas, melone e kiwi. Attenta alle esigenze di tutti, anche la colazione propone una vasta scelta di prodotti senza glutine, sempre nel rispetto del prontuario dell’Associazione Italiana Celiachia. Per un rapido snack all’insegna della qualità, ideale il Lounge Bar “La Brasserie”, con un’ampia scelta di cocktail, prestigiosi whiskey e una selezionata carta di vini italiani e birre, da gustare insieme a deliziosi stuzzichini o piatti più completi.

“Candle light menu” in Torretta La Torretta è il punto più in alto della terrazza e, durante la bella stagione, può diventare il luogo ideale per un piacevole momento di riposo o per gustare un delizioso cocktail in riservatezza. In serata è uno spazio esclusivo e ricercato per accogliere piccole cene private con menu dedicati (Candle light menu).

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LE LOCATION DI MM

Palazzo di Varignana Resort & Spa Dimora storica in un antico borgo medievale, il Palazzo coniuga il profondo legame con il territorio alla passione per l’ospitalità e alla cura dei dettagli

Dopo tre secoli di storia l’antica Villa Bentivoglio ha cambiato destinazione d’uso trasformando quella che era una tipica residenza di villeggiatura in una struttura alberghiera contemporanea, sulle colline dell’Appennino Tosco Emiliano. L’imponente opera di restauro ha scelto di conservare il profondo legame con il territorio che da sempre caratterizza il luogo. Gli spazi sono stati infatti ristrutturati secondo un principio conservativo: lo stile è stato mantenuto, i materiali di costruzione originari rispettati, per una struttu-

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ra in cui dominano le tonalità della terra, del legno e della pietra. Qui la luce si riflette e gioca con texture diverse come il guscio d’uovo, il corda, il terra di Siena, il wengè, vestendo gli spazi di emozione. Il complesso, articolato in cinque edifici, ospita 90 camere, ciascuna con una sua personalità ma accomunate da una palette cromatica che richiama la natura, in consonanza con l’ampio parco che le circonda.

Un territorio ricco di suggestioni La vallata dell’entroterra bolognese, con i suoi sapori, i suoi profumi e l’eccellenza di ingredienti entrati nella lista delle migliori produzioni italiane, è il filo conduttore delle proposte gastronomiche del resort, offerte nel ristorante gourmet Il Palazzo, che propone una rivisitazione, in chiave moderna, della cucina locale. Creatività, tradizione e attenzione ai dettagli caratterizzano un menù raffinato, da gustare nelle cinque salette, con capienza fino a 50 ospiti o, per occasioni speciali, nella saletta privé attigua da 30 posti. Più informale il Pool & Lounge Bar and Restaurant, immerso nel verde del parco, in cui organizzare eventi a tema o cene e aperitivi a bordo piscina. Da quest’estate, ha aperto anche un nuovo dehor sulla terrazza panoramica, un’area esclusiva in cui le specialità regionali e internazionali si accompagnano a un’originale carta di pizze.


LE LOCATION DI MM

Meeting all’avanguardia tra storia e tradizione Posizione strategica, a meno di 20 km da Bologna, con la sua stazione e l’aeroporto internazionale, spazi versatili e scorci suggestivi: il Centro Congressi Belvedere, collegato direttamente alla Villa tramite un percorso sotterraneo che nel passato ospitava le cantine, è divisibile in tre parti, tramite pareti modulari. La sala in seduta plenaria è in grado di accogliere eventi fino a 260 partecipanti, cui si aggiunge lo Spazio Belvedere, un ambiente polifunzionale da 400 mq con foyer, che d’estate si apre all’esterno grazie all’ampia terrazza, integrata nel verde, ideale per cocktail, buffet e serate con musica dal vivo, ma anche manifestazioni en plein air ed esposizioni o sfilate. L’investimento per dotare il Centro di un’infrastruttura tecnologica all’avanguardia non ha tuttavia snaturato la sua anima più autentica: lo stretto rapporto con il territorio e la volontà di proporre un’esperienza di scoperta delle tradizioni e della cultura locale. Attraverso le partnership instaurate con alcune realtà dell’area, si propongono originali format per il team building, dalle competizioni e lezioni sul green in collaborazione con il Golf Club le Fonti, allo shopping nell’outlet Castelguelfo, dalle visite alle case che hanno fatto la storia dell’automobilismo italiano, come Pagani, Ferrari, Lamborghini e Ducati, con possibilità di scendere in pista con le due posti sui circuiti di Imola e Misano, a intere

giornate dedicate a conoscere i segreti dell’enogastronomia della regione.

Ispirazioni wellness Prospettiva olistica, prodotti naturali e percorsi ad hoc nei 1.800 metri quadrati di Spa, che si articola lungo un circuito di vasche e docce sensoriali, tra bio-sauna, sauna finlandese, bagno turco, cascata di ghiaccio, vasca sonora, percorso Kneipp, piscina con getti e lama d’acqua, sedute idromassaggio e area relax. Le cinque cabine, le tre Spa Suite per la coppia e la cabina multifunzione offrono un’ampia gamma di trattamenti personalizzati. Per la forma fisica, oltre alla palestra con attrezzature di ultima generazione e personal trainer, nel parco si snoda il percorso “Trekking del Benessere”, mentre, durante la bella stagione, l’acqua è assoluta protagonista dell’esperienza di Varsana: la grande piscina esterna è infatti collegata attraverso cascate d’acqua a due più piccole, incastonate nella collina, mentre l’ampia vasca idromassaggio forma un tutt’uno con le piscine interne, per un’immersione totale nel benessere. P.T. 9-10 2014

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Blastness Consulting ed Héra International insieme Un nuovo approccio per garantire la sostenibilità degli investimenti in ambito alberghiero La crisi economica ha comportato negli ultimi anni una riduzione del potere di spesa e parametri più stringenti di accesso al credito, con un conseguente impatto negativo su tutti i principali settori, tra i quali anche quello turistico-alberghiero. Negli ultimi 4 anni il ricavo medio degli alberghi italiani si è infatti mediamente ridotto del 10% all’anno, a fronte di costi di gestione e tassazione in aumento. Lo scenario italiano attuale mostra numerose strutture alberghiere in difficoltà, spesso

non più in grado di sostenere la posizione debitoria contratta, nonché molti progetti di sviluppo rallentati o sospesi in attesa di ulteriori investimenti. Inoltre, in questo contesto, gli istituti di credito hanno sempre più la necessità di identificare soluzioni sostenibili a medio termine per i propri NPL alberghieri (Non Performing Loans, attività che non riescono più a ripagare il debito), in modo da mettere in sicurezza i finanziamenti erogati.

BLASTNESS - THE GLOBAL HOSPITALITY PARTNER Il Gruppo Blastness è un partner prezioso per lo sviluppo del business alberghiero: certificato come il primo provider in Italia di sistemi di prenotazione online per hotel a 5 stelle, offre le proprie soluzioni ed esperienze a tutti i segmenti del mercato, vantando oggi oltre 500 strutture nel proprio portafoglio. Il Gruppo offre piattaforme tecnologiche, consulenza e formazione finalizzati allo sviluppo della distribuzione elettronica e in particolare del sito proprietario come canale diretto di vendita; strumenti di reportistica automatizzata e Business Intelligence; affiancamento continuativo sulle attività di Revenue Management, Governance e Controllo di Gestione; nonché consulenza strategica e studi di fattibilità alberghiera. Blastness Consulting è la società del Gruppo che si occupa di consulenza strategica focalizzata sul settore Turistico Alberghiero, per rispondere alla richiesta di supporto qualificato sia in ambito operativo, sia su tematiche strategiche ed economico-finanziarie. www.blastness.com

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HÉRA INTERNATIONAL REAL ESTATE Héra International Real Estate è un player italiano specializzato nella valorizzazione di asset immobiliari di pregio destinati ad una clientela internazionale, privata ed istituzionale. La Sede di Milano coordina le 4 sedi internazionali a Mosca,Londra, New York e Pechino, alle quali si aggiungerà a breve una prossima a Dubai, attuando da hub tra il mercato italiano ed i mercati internazionali. Héra ha recentemente sviluppato divisioni specializzate nel Property Management, nell’articolata gestione degli asset immobiliari di provenienza bancaria in sofferenza (Non Performing Loans) e nel settore Hotellerie.www.heracorporate.com

In questo scenario nasce la partnership tra Blastness Consulting ed Héra, che uniscono le proprie expertise complementari per fornire servizi e consulenza nella gestione delle attività di compravendita di immobili e attività alberghiere. Héra e Blastness Consulting lavorano in modo sinergico, identificando e selezionando le migliori opportunità del mercato – ovvero quelle con una redditività tale da ripagare l’investimento – con l’obiettivo di commercializzarle attraverso attività mirate in Italia e all’estero.

Soluzioni finanziarie tecniche ad hoc Le due aziende partner identificano inoltre soluzioni finanziarie tecniche alle problematiche degli asset alberghieri stressati, supportando il dialogo con investitori nazionali e internazionali, sia privati che istituzionali. Inoltre il Gruppo Blastness, con le sue altre divisioni operative, può intervenire (anche con soluzioni di condivisione del rischio) sia per supportare la struttura alberghiera nello sviluppo della propria redditività, in modo da facilitarne la vendita, sia per affiancare l’investitore nel

raggiungimento degli obiettivi definiti nei business plan prospettici prodotti. L’unione di competenze ed esperienze consolidate nello sviluppo del business alberghiero con know-how strategico ed economico-finanziario e con la capacità di intermediazione immobiliare a livello internazionale, costituiscono una realtà unica nel mercato, capace di selezionare le migliori opportunità di investimento nel mercato alberghiero e di garantirne la sostenibilità. P.T.

NPL - schema dei livelli di sofferenza dei crediti: • Incagli: Crediti che in un congruo periodo di tempo si suppongono recuperabili. • Esposizioni Ristrutturate: una banca modifica le condizioni contrattuali a causa di un deterioramento delle condizioni finanziarie del debitore. Può risolversi in un riscadenziamento del debito. • Esposizioni scadute e/o sconfinanti: Crediti non onorati da oltre 180 giorni. Per alcuni crediti di questo tipo le disposizioni di Vigilanza fissano in soli 90 giorni il termine massimo di rientro. • Sofferenze: crediti la cui riscossione non è certa da parte degli intermediari che hanno erogato i finanziamenti, in quanto i soggetti debitori risultano in stato di insolvenza.

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Hotel Volver Grazie a Gea Mobile e agli workshop tematici, Volver sta rivoluzionando il modo di concepire l’organizzazione del cleaning, e non solo, delle maggiori strutture alberghiere Un mercato sempre più social oriented «Il mercato italiano», conferma il Direttore Marketing Vincent Spaccapeli, «sembra faticare ad adeguarsi alle dinamiche del web, mentre arrivano addirittura già segnali di un superamento del web stesso, a beneficio di un business sempre più social oriented. Caso esemplare l’approccio di tante aziende nei riguardi di realtà come Tripadvisor, capace di innescare flussi di gradimento, positivi o negativi, ma anche di dare miccia a polemiche continue nei riguardi di uno strumento utilizzato ormai con assiduità da qualsiasi clientela. Sappiamo che molti operatori del settore non amano il meccanismo della recensione on line, a volte spietato e altre volte sospetto, ma è anche vero che manca la capacità reale di sfruttare le grandi opportunità di sistemi come questi che offrono in definitiva un’analisi gratuita del posizionamento della propria azienda. Bisogna acquisire la capacità di analizzare i dati e le informazioni, mettersi in ascolto. L’attenzione e la pronta replica sono parole d’ordine fondamentali. Basti pensare che le strutture alberghiere che rispondono ai loro clienti vedono aumentare il loro bacino di utenza mediamente del 20% in più di click. I social non sono più un gioco e il business si sta spostando tutto su queste dinamiche. Dobbiamo affrettarci a colmare il gap».

Workshop Volver Hotel Volver è una realtà integrata e ricca di servizi che si completano e si implementano, ideata e costruita utilizzando risorse trasversali, consapevole di un mercato in continua evoluzione soprattutto in direzione della qualità dei servizi, della trasparenza e della tecnologia. Grazie ad una continua analisi dei trend internazionali, non è sfuggito, allo staff di Hotel Volver, il progressivo indebolimento del mercato interno nei riguardi dei competitor esteri, a causa più della mancanza di un atteggiamento dinamico che non del ventaglio di risorse a disposizione.

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È anche per questo che Hotel Volver organizza mini-workshop strutturati e informativi che si confermano essere un format davvero utile per gli operatori di settore. Una platea in crescita, dove, agli ultimi appuntamenti, la metà dei partecipanti erano new entry, direttori e manager non ancora clienti, interessati agli argomenti e al profilo culturale degli incontri proposti. «Abbiamo sempre avuto l’obiettivo», continua Spaccapeli, «di costruire iniziative che, oltre alle finalità commerciali, potessero contribuire alla cultura di settore. I workshop sono diventati a tutti gli effetti


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un tour. Abbiamo già in calendario incontri nelle principali città italiane». Dopo il successo della prima tappa, Hotel Volver ha replicato infatti a Genova. Davanti a un selezionato pubblico di intervenuti, il relatore Vito Rinaldi ha chiarito i passaggi più importanti della contrattualistica nell’outsourcing. «Abbiamo riscosso un successo tale che abbiamo inserito altre quattro tappe, il 23 e 30 Settembre e il 2 e 8 ottobre», racconta Alessandra Ravasi, che si è occupata di curare questo appuntamento, «mentre abbiamo inaugurato “Gea Mobile Workshop” a Milano, ed è già pronto il tour che porterà anche questo appuntamento nelle principali piazze italiane, mentre stiamo terminando di strutturare il format dedicato al facility management e al lighting grazie a Maurizio Manzoni e Massimiliano Noce».

Gea Mobile, planning in tempo reale L’organizzazione del lavoro e una comunicazione in tempo reale tra cameriere, governante e reception sono fondamentali per aumentare le performance dell’hotel e ridurre del 60% le comunicazioni inutili tra i piani. Per questo Hotel Volver ha lanciato con successo la tecnologia Gea Mobile, un software che nasce per organizzare e monitorare in tempo reale il lavoro di pulizia, lavanderia, manutenzione e mini bar nelle stanze e nelle zone comuni. Ogni stanza è monitorata da un pannello di controllo e lo stato di pulizia è visibile

costantemente. I dipendenti sono collegati tramite palmari al sistema centrale e recepiscono e restituiscono informazioni sullo stato dei lavori che la direzione può verificare anche a distanza semplicemente collegandosi ad internet. È il sistema attualmente più evoluto in questo settore che sta rivoluzionando il modo di concepire l’organizzazione del lavoro nelle stanze e nelle zone comuni delle strutture alberghiere. «Grazie al nostro software Gea Mobile tutti sanno cosa fare», conclude Spaccapeli, «in qualsiasi momento, in qualsiasi punto della struttura, tutti lavorano con piacere, rapidità e nel silenzio più totale, un salto di qualità e di efficienza senza precedenti in questo ambito. Stiamo discutendo dei temi legali e contrattuali dell’outsourcing, presenteremo presto tutte le novità in tema di hccp e sicurezza alberghiera e manutenzione. Ci sono inoltre interessanti sviluppi sul fronte finanziario, in materia di incentivi per l’utilizzo di energie rinnovabili o riqualificazione del parco luci degli hotel, che sarà uno dei temi del prossimo format». C.C.

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FLYINGBAR Ergonomia, libertà di spazi ed eco-design: il minibar di Indel B si rivoluziona e si trasforma in elegante complemento d’arredo per la camera d’hotel

Il FLYINGBAR Indel B è il nuovo minibar sospeso con porta in vetro che concilia la consolidata tecnologia Smart Indel B con un design di ultima generazione, sfruttando il sistema refrigerante a risparmio energetico in spazi estremamente ridotti. Il sistema Smart consente la regolazione dell’accensione e dello spegnimento del minibar in base alla presenza o assenza dell’ospite in camera, attraverso l’utilizzo di una tasca porta card (Energy Saver): ospi-

te in camera, minibar in stand-by e viceversa. Tale tecnologia riduce notevolmente il consumo energetico del minibar e garantisce assoluto silenzio durante il riposo dell’ospite. In assenza di Energy Saver, il funzionamento del minibar può essere programmato da un timer elettronico.

Il più bello e il più sottile Flyingbar non è solo innovativo nella tecnologia, ma anche unico nel design e pratico nell’utilizzo: è infat-

FLYING ROOM Il FLYINGBAR è parte integrante del progetto Flying Room, concept sviluppato dallo stesso Architetto Mussapi, che reinterpreta il concetto di stanza d’albergo secondo il principio della funzionalità unito ad una forte valenza estetica.

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ti il più sottile minibar sul mercato (profondità 20 centimetri) e, grazie alla sua grande versatilità, permette un’installazione più libera e funzionale, favorendo una maggiore accessibilità e fruibilità per il cliente dell’hotel, anche in caso di disabilità. Nato dalla collaborazione di Indel B con il noto architetto milanese Massimo Mussapi, questo gioiello del design italiano favorisce massima libertà negli spazi e nell’arredamento della camera d’hotel grazie all’innovativo sistema di fissaggio a muro e alla linea estremamente sottile, che ne permette diversi posizionamenti: montaggio a muro, incasso nei mobili anche di profondità minima, sotto un piano d’appoggio, nelle nicchie d’arredo, nei comodini e ovunque l’arredatore desideri installarlo. P.T.



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Il letto?

Un vero elemento di fidelizzazione per l’hotellerie Sempre più, in albergo, il comfort si sposa con l’ergonomia. Ecco perché Simmons, marchio leader mondiale nel settore del “bedding”, è oggi il partner più accreditato nell’hospitality di livello, per qualità del prodotto e professionalità del servizio «Dal 1870 Simmons progetta materassi e letti per l’hotellerie e le case più raffinate, e noi li produciamo su licenza esclusiva per l’Italia», dichiara Fabio Formenti (nella foto in basso) titolare delle omonime Industrie, «un settore in grande evoluzione grazie alla continua ricerca scientifica che ci consente di applicare ai nostri prodotti soluzioni altamente innovative». Come sta andando il 2014? «C’è una notevole ripresa degli investimenti sia da parte delle catene che delle strutture indipendenti, in particolare del segmento upscale, che hanno compreso

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la fondamentale importanza di offrire, alla propria clientela, un sonno di qualità. Basti pensare che, sul web, nei sistemi di valutazione di un hotel, il giudizio riguardante la qualità del letto è considerato sempre più un fattore discriminante per chi cerca un albergo dove soggiornare, mentre per l’albergatore rappresenta un vantaggio competitivo: l’ospite che dorme bene in una struttura ci ritorna e la suggerisce anche ad amici, parenti e colleghi». Qual è il vostro prodotto top? «Sicuramente il materasso “Black Diamond” della linea “Pillow Top Renew”,


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un prodotto molto apprezzato e innovativo che si avvale di uno speciale sistema, il NoFlip che concentra le imbottiture sul lato di utilizzo, rende il materasso particolarmente confortevole e nello stesso tempo ne facilita la manutenzione, non richiedendo più la periodica rotazione sottosopra. Il Pillow Top Renew è un morbido strato cuscinetto che, oltre ad assicurare la migliore ergonomia, è facilmente asportabile grazie a cerniere longitudinali che ne permettono una comoda sostituzione, mantenendo inalterata la struttura portante del materasso. Il che significa: maggiore igiene, grande praticità e durata prolungata». Qual è oggi la tendenza generale in termini di riposo notturno? «Rispetto a un tempo, oggi c’è maggiore sensibilità: gli stessi albergatori propongono sempre più un “sistema letto” ovvero la migliore combinazione tra materasso, topper e sommier (la base del letto). In genere si tende a preferire un materasso di maggiore spessore, abbinato ad un topper – lo strato cuscinetto aggiuntivo utilizzato in appoggio sul materasso – che aumenta il comfort garantendo un maggiore benessere all’ospite ma che, nel

contempo, allunga anche la vita del materasso, preservandolo da sporcizia e usura. Tutto questo si traduce anche in un risparmio di costi». Avrete novità per il 2015? «Moltissime! Ma l’unica che vi posso anticipare è “Fold Down” un letto supplementare pieghevole, pratico, con un buon impatto estetico e un grande comfort; un prodotto con la tipica alta qualità di Simmons che andrà a soddisfare un bisogno dell’hotellerie fino ad ora trascurato». L.S.B.

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Investire nei social

con ritorno Per le aziende che operano nel turismo la vera opportunità è creare un’esperienza sociale che consenta agli web users di sentirsi parte di una community. Così aumentano brand awareness e fatturato. Ecco i consigli degli esperti per fare affari con il networking

✒Dante Daverio

CREDITO FOTO DI MHKMARKETING

Il viaggio? Gli italiani lo condividono sui social, dai quali, i siti web specializzati traggono informazioni su mete e location

Lavorare nel turismo e fare marketing in un mondo, nel quale l’importanza del web e del networking cresce ogni giorno sempre di più, non è semplice. Così come non è semplice sfruttare intelligentemente la propria presenza sui social in modo da averne un reale ritorno economico. Di sicuro, in questo caso, il fai da te non basta. Come ci si deve muovere, allora? L’abbiamo chiesto a chi di professione analizza proprio le implicazioni business dei social network. «I social media stanno assumendo sempre maggiore influenza sul processo decisionale del consumatore, con riferimento sia alle informazioni fornite, sia alla pos-

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sibilità di scambiare opinioni e feedback con gli altri utenti», dice Margherita Pagani, docente di Web Marketing presso la EMLYon Business School, di Lione in Francia, e presso l’Università Bocconi di Milano. «Non stupisce, pertanto, che le aziende presenti in rete stiano progressivamente integrando le loro tradizionali strategie commerciali di marketing con le opportunità offerte proprio da questi nuovi strumenti digitali».

L’ottica dell’ecosistema Facendo particolare riferimento al turismo, Pagani sottolinea che «il ruolo del social media si gioca su varie piattaforme


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(web, mobile)», ma soprattutto che «nel mondo turistico si parte da un punto di vista non univoco ma di “ecosistema” dove le diverse realtà (strutture ricettive, servizi, infrastrutture, eccetera) devono lavorare sinergicamente, in modo da creare valore per l’utente finale».

Il soggiorno come esperienza sociale «In tale ecosistema i social media svolgono un ruolo centrale come generatori di esperienze sociali e per la capacità di raccogliere e profilare gli utenti», continua Pagani, «in tal modo il consumatore vive un’esperienza sociale (appartenenza a un gruppo) che lo porta ad avere un più forte coinvolgimento col brand. Si capisce così perché, per un’azienda che opera nel turismo, la vera opportunità da sfruttare nei web media è quella di creare un’esperienza sociale che permetta al cliente di sentirsi parte di una community. In tal modo il consumatore viene stimolato ad essere attivo all’interno del gruppo e, grazie a questa sua attività, l’azienda ha la possibilità di, tracciarne gusti, opinioni e abitudini e profilare sempre di più la propria offerta di beni e servizi dando all’utente un valore aggiunto».

In pratica si tratta di un processo di loop che, generando soddisfazione nel cliente, stimola quest’ultimo ad essere ancora più attivo sui social e a farsi conoscere sempre meglio dall’azienda. «Certo è che oggi, sul web c’è ancora molto affollamento: esistono numerosi social media, ciascuno rivolto a una audience specifica», continua Pagani, «ma tale dispersione, in futuro, si ridurrà notevolmente. Diminuirà il numero dei social media presenti sul web, che saranno, però, più grandi. Il motivo è semplice ed è insito nella stessa natura dei social: più una rete è grande, più garantisce all’user una maggiore mole di “informazioni” profilate ad hoc e più, di conseguenza, è interessante parteciparvi. Allo stesso modo anche l’azienda ha tutto l’interesse ad entrare in una grande community e ad aumentare così la propria esposizione nel mercato potenziale».

Margherita Pagani, docente di Web Marketing presso la EMLYon Business School

Nuovi media In quest’ottica la social tv, media che Pagani conosce molto bene, ha ottime prospettive commerciali per le aziende, anche se in Italia è ancora poco utilizzata. «La piattaforma», spiega Pagani, «consente la visione dei canali web e allo stesso tempo dà la possibilità di commentare e interagire con la propria rete di contatti social. Cambia in tal modo l’esperienza di fruizione della televisione facendo più leva sulla condivisione dell’esperienza. Per un brand diventa allora possibile usare la social tv come strumento emozionale, in grado di stimolare l’interattività degli utenti coinvolti in un’esperienza di visione condivisa e in grado fornire in presa diretta un feedback su gusti e opinioni 9-10 2014

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Marc Charron, President TripAdvisor for Business

di chi commenta: l’abilità dell’azienda starà nello sfruttare a livello commerciale le informazioni trovate. Non dimentichiamoci che su i social gli utenti discutono in piena libertà di un brand, rappresentando, per i rispettivi contatti, una fonte sia di informazione che di fiducia». Smartphone e tablet sono compagni di viaggio onnipresenti: nel mondo, il 91% dei viaggiatori afferma di portarli sempre con sé e, in Italia, il dato sale addirittura al 95%

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Condividere il viaggio A questo punto stringiamo lo sguardo sul mondo del turismo e sul suo rapporto con i social. Da una recente ricerca di TripAdvisor sul comportamento dei viaggiatori in rete si evince che ben l’82% de-

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gli italiani è influenzato dalle recensioni postate sui social e che il 76% si fa condizionare dal punteggio delle strutture sui siti di recensioni. Ma l’esperienza social non si esaurisce nella fase di ricerca/prenotazione di un viaggio: «il 51% usa lo smartphone in loco per trovare ristoranti, il 39% per attrazioni e attività e il 27% per trovare hotel», dichiara Marc Charron, President TripAdvisor for Business. Il report insomma conferma che il telefono cellulare è un compagno di viaggio onnipresente: nel mondo il 91% dei viaggiatori afferma di portarlo sempre con sé e, in Italia, il dato sale addirittura al 95%. Eppure ad oggi il marketing non sembra ancora avere massimizzato il potenziale commerciale di questi media: solo il 56% degli albergatori a livello mondiale, e il 49% in Italia, spiega di usare i siti di recensione come canale di marketing per il proprio business. Addirittura una percentuale inferiore, 52% a livello globale e 41% in Italia, utilizza il proprio sito web per lo stesso motivo. Considerando che 4 proprietari su 5 usano il loro sito internet per generare prenotazioni, non utilizzare la


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In futuro diminuirà il numero dei social media presenti sul web, che saranno, però, più grandi. più una rete sarà grande, più garantirà all’user una maggiore mole di “informazioni” profilate ad hoc

propria piattaforma web per strategie social che portino a obiettivi di marketing sembra oggi più che mai un’opportunità persa».

Il modello c2c Usare i social per incrementare il proprio business turistico non è tuttavia né semplice né immediato, come spiega Roberta Milano, consulente e docente di Web Marketing per il Turismo presso la Facoltà di Economia dell’Università di Genova, ideatrice e organizzatrice del Master universitario in Marketing e Web Marketing Turistico Territoriale e autrice di un blog di successo (www.robertamilano.com). «Oggi Internet propone al marketing nuovi business model che creano scenari inediti», spiega Milano, «Oltre ai tradizionali e consolidati rapporti di infomediazione b2b e b2c (rispettivamente business to business e business to consumer, ndr) assistiamo agli inediti modelli c2c (consumer to consumer, ndr), nei quali i consumatori si aggregano attraverso blog, forum e social network tematici. Ma mai come nell’era del web è necessario, perciò, rielaborare nuovi modelli di marketing che sappiano riproporre un approccio strategico in questi mutati scenari e che sappiano cogliere le nuove oppor-

tunità di creazione di valore per il cliente. Senza dimenticare che, in ambito turistico, i social media servono alla promozione dei luoghi e delle location: basta pensare che il secondo argomento in assoluto di cui sui parla su queste piattaforme sono i viaggi. Sarebbe una follia per un operatore dell’industria turistica ignorare i feedback degli utenti».

Brand reputation: da informativa a emotiva Una cosa va tenuta però presente: i social media sono solo uno strumento, non

Roberta Milano, consulente e docente di Web Marketing per il Turismo presso la Facoltà di Economia dell’Università di Genova

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TABELLA 2 - ENTRO IL 2015 (B)... I 5 modi più comuni d’utilizzo degli smartphone da parte dei viaggiatori saranno: • Fare foto • Usare le mappe • Cercare un ristorante • Cercare luoghi di interesse • Fare il check in prima di un volo (fonte: Internet)

conto nelle strategie comunicative future. I nuovi social non vanno usati come i vecchi media, in maniera unidirezionale. Oggi bisogna partire dall’ascolto e cercare una relazione sempre più stretta con gli utenti consumatori».

La visibilità on line non basta

Usare i social media vuol dire sempre di più avere la possibilità di scambiare opinioni in tempo reale con gli altri utenti, anche a proposito di un viaggio

l’obiettivo, e come tali devono rientrare in una strategia ad ampio raggio, che consente di comprendere meglio le nuove abitudini dei viaggiatori. «Con la diffusione di smartphone e tablet, ad esempio», continua Milano, «il linguaggio è progressivamente mutato e l’attenzione si è spostata dall’informazione all’emozione, dall’oggettivo al soggettivo. Non esiste più solo la brand reputation informativa, quella relativa a pulizia, presenza di servizi o metri quadri della stanza d’albergo. Esiste anche una brand reputation emotiva che pochi, ancora, monitorano e presidiano. Questo è, a mio avviso, il trend emergente del quale tener

TABELLA 1 - ENTRO IL 2015 (A)... Si prevede che 9 consumatori su 10 avranno uno smartphone e lo useranno per: • scovare tariffe e tratte aeree più vantaggiose attraverso un app = il 29% • trovare sconti e promozioni sul prezzo di un hotel attraverso un app = il 30% • aiutarsi durante un viaggio trovando informazioni in tempo reale = l’85% • segnalare la loro posizione in vacanza grazie a Facebook o FourSquare = il 46% (fonte: Internet)

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Sempre più dunque l’evoluzione del mercato del turismo non potrà prescindere da quella dei web media, ed è ormai chiaro che la sola visibilità in rete non sarà più sufficiente a garantire a un’azienda il successo: «se non c’è un giusto approccio alla comunicazione e all’utilizzo delle piattaforme social non si ha futuro», hanno ribadito gli esperti invitati dalla Associazione Italiana Confindustria Alberghi a un incontro sul tema “I Social Media e la Web Reputation nell’industria dell’ospitalità”, organizzato in collaborazione con Unindustria e con il contributo di LUISS Business School. In particolare Stefano Fiori, presidente della Sezione Industria del turismo e del tempo libero di Unindustria, ha sottolineato che «oggi le imprese del turismo devono confrontarsi con nuove realtà e devono imparare a monitorare la web reputation e ad analizzare le performance, se vogliono acquisire un vantaggio competitivo. E in questo senso il mondo dei social network rappresenta una leva strategica e operativa sempre più importante nel travel. Se si guarda agli investimenti avviati nel business online, il ricettivo italiano è indietro rispetto ad altri Paesi europei. Ciò però vuol dire che il Belpaese ha ancora un altissimo margine di crescita». E il primo mattone resta, come sottolineava la professoressa Margherita Pagani, quello di far agire gli utenti all’interno dei social e di poi porsi in ascolto per monitorarne i giudizi e i pareri. ■


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Dominicana di Charme

Oltre i grandi resort all inclusive, più in là dei ristorante buffet dal sapore internazionale e lontano dalle escursioni di gruppo fatte in serie, un’altra Repubblica Dominicana accoglie con eleganza, bellezza e attenzione personalizzata i turisti più esigenti

✒testo e foto Barbara Ainis Si dice Repubblica Dominicana o, magari, con una metonimia geografica, Santo Domingo, e si pensa alle lunghe spiagge bianche di Bavaro e Punta Cana, ai grandi alberghi tutto incluso e a esperienze di viaggio, magnifiche e rilassanti sicuramente, ma che di dominicano hanno solamente lo show del venerdì sera. Eppure questo affascinante Paese caraibico, che si spartisce con la più sfortunata Haiti le meraviglie dell’isola di Hispaniola, come la battezzò Cristoforo Colombo, offre molto di più di questo a chi sia pronto a lasciare le rotte più battute per scoprire la sua affascinante capitale coloniale, le sue magnifiche foreste tropicali, i

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deserti, i fiumi e le cascate, le spiagge segrete, le cittadine in stile vittoriano e le immense distese di palme che incorniciano baie indimenticabili. Niente paura. Non si tratta di un itinerario per globe trotter zaino in spalla. Al contrario, anche i luoghi meno conosciuti della Repubblica Dominicana offrono oggi accoglienza in esclusivi boutique hotel, nei quali lusso ed eleganza si accompagnano a un servizio attento e personale.

SANTO DOMINGO Un grande fermento anima di questi tempi la capitale della Repubblica Dominicana. Le strade lastricate, i prestigiosi edifi-


LE VIE DELL’INCENTIVE

La Repubblica Dominicana non è solo spiagge bianche e resort di catene internazionali. Santo Domingo è una antica e affascinante città coloniale, oggetto di un importante progetto di recupero e restauro

ci, la cattedrale (la più antica del Nuovo Mondo) e le ampie piazze alberate del suo affascinante centro storico coloniale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, sono oggetto di un profondo e accurato intervento di restauro e rinnovamento, che sta restituendo l’originaria bellezza, e una rinnovata eleganza e accessibilità, alle magnifiche testimonianze della sua storia di oltre cinquecento anni. L’investimento pubblico di quasi 30 milioni di dollari, che a settembre concluderà la sua prima fase (liberando anche degli ultimi cantieri le vie del centro), ha coinvolto in questa benefica febbre di rinnovazione anche molti privati che si stanno attivando per rendere ancora più affascinante la capitale restaurando antiche case private.

Un “albergo diffuso” 5 stelle in stile coloniale L’esempio più rilevante e interessante è costituito dal Casas del XVI, una sorta di

albergo diffuso di gran lusso membro di Small Luxury Hotels of the World, un ambizioso progetto di recupero, condotto da un imprenditore dominicano, che coinvolgerà venti affascinanti case dell’epoca coloniale, via via convertite all’accoglienza turistica 5 stelle. Ad oggi, due delle case sono state riportate agli antichi splendori e offrono magnifiche e ampie stanze, arredate con grande gusto ed eleganza, affacciate su caratteristici patii coloniali. Gli ospiti possono contare su di un servizio davvero impeccabile, con tanto di butler e consierge a completa disposizione, tanto all’interno della casa quanto in giro per Santo Domingo, grazie all’iPhone di cortesia.

Sulle colline di Bahoruco, verso il confine con Haiti, si trova il Casa Bonita Tropical Lodge, un elegante boutique hotel affacciato al mare turchese, immerso nella natura lussureggiante e rispettoso dell’ambiente

BARAHONA Arrivati a Santo Domingo, praticamente tutti i turisti proseguono in direzione Est, alla volta delle magnifiche spiagge caraibiche e dei resort della costa orientale dell’isola. 9-10 2014

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A poca distanza dalla costa il panorama cambia radicalmente e gli imponenti alberi di mango e platano lasciano il posto al lago salato più grande di tutti i Caraibi, santuario dei fantastici fenicotteri rosa, a 40 metri sotto il livello del mare, e, qualche chilometro oltre, al deserto di cactus. Qui sopra: Puerto Plata, sulla costa settentrionale dell’isola, è una animata cittadina dalle bellissime e originali case in stile vittoriano. In alto a ds: Elegante ed esclusivo, il Casa Colonial Beach & Spa si trova sulla riservata spiaggia di Playa Dorada. Sotto, le acque incredibilmente trasparenti de la Playita, vicino a Las Galeras, bagnano uno degli angoli più affascinanti della Penisola di Samanà

Ma chi sceglierà di muoversi controcorrente per dirigersi verso Barahona e Pedernales scoprirà uno degli angoli più affascinanti della Repubblica Dominicana e del Caribe, una natura lussureggiante affacciata al mare turchese, incredibili spiagge deserte (Bahíalas Aguilas è davvero mozzafiato e accessibile solo via mare) e scogliere suggestive, fiumi di acqua cristallina e piscine naturali.

Casa Bonita, eco- boutique hotel tra i più belli del Paese Ma è nelle magnifiche colline che dominano il paesino costiero di Bahoruco che si trova uno dei più affascinanti boutique hotel di tutto il Paese, il Casa Bonita Tropical Lodge, pure membro di Small Luxury Hotels of the World. Immerso letteralmente nella frondosa vegetazione, questo elegante e sobrio hotel, un tempo casa di vacanze della famiglia dominicana Schiffino che ancora ne è orgogliosa proprietaria, è assolutamente votato all’ecoturismo: le stanze e le parti comuni sono decorate con materiali naturali, nel delizioso ristorante criollo si cucinano le verdure del magnifico orto nascosto nella selva e la splendida Spa è composta da diverse cabañas tradizionali circondate dalla lussureggiante vegetazione e aperte alla brezza e ai suoni della selva. Dalla spettacolare piscina dell’hotel si gode di una indimenticabile vista al Mar dei Caraibi.

PUERTO PLATA Attraversando il centro della Repubblica Dominicana, da Sud a Nord, lungo la Autopista Duarte, si ha l’occasione di scoprire un’altra unicità di quest’isola caraibica:

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l’imponente Cordigliera Central, dominata dal Pico Duarte, che con i suoi 3mila metri di altitudine è la montagna più alta delle Antille. I fertili pendii di questa catena montuosa hanno rappresentato a lungo la principale ricchezza dell’isola e ancora oggi, tra coltivazioni di cacao, caffè e tabacco, rendono questa zona della Repubblica Dominicana decisamente avanzata e benestante. Pochi chilometri più a Nord di Santiago, la principale città dell’interno della repubblica, si raggiunge la vigorosa costa settentrionale dominicana, meta turistica privilegiata dagli amanti degli sport acquatici e delle vacanze piene d’energia. E in effetti a Puerto Plata, curata cittadina vittoriana dall’elegante lungomare e dalle affascinanti e antiche case in legno colorato, e nei più piccoli centri di Sosua e Cabarete si respira un’energia speciale e potente, che viene dal mare e dal vento (queste coste sono un paradiso per gli appassionati di Kite Surf), ma anche dalla multiculturalità dei loro abitanti, dominicani, statunitensi e molti europei.

Casa Colonial Beach & Spa, un’alternativa di charme agli all inclusive della zona Se Sosua e Cabarete si sono votate naturalmente a un turismo più “casual”, Puerto Plata ha definito negli anni, lungo le

sue belle spiagge, degli standard di eleganza. L’esempio più interessante e affascinante è rappresentato dal boutique hotel Casa Colonial Beach & Spa. Si tratta di un prestigioso ed esclusivo resort, elegante fusione tra l’eleganza coloniale e i dettagli impeccabili di uno stile contemporaneo, opera di Sarah Garcia, figlia del proprietario Don Isidro e architetto di fama internazionale, e diretto con grande savoir faire dall’italiano Roberto Casoni, marito di Sarah e Vice Console Onorario in Puerto Plata. Affacciato sulla spiaggia di Playa Dorada, all’interno dell’area turistica più esclusiva di Puerto Plata, si offre come alternativa di charme ai più grandi e tradizionali all-inclusive della zona. E da questi si distingue per l’eccellenza dell’offerta di cui sono esempi formidabili la magnifica Bagua Spa e l’eccellente ristorante Lucia diretto magistralmente dallo chef italiano Roberto de Carlo.

La piccola Cayo Levantado è un’isola di sogno nella Bahia de Samanà. Proprio qui vicino, tra gennaio e marzo, si possono avvistare le grandi megattere durante i rituali di corteggiamento

PENISOLA DI SAMANÁ Altro angolo intatto e meraviglioso della Repubblica Dominicana è la Penisola di Samaná, all’estremo Nordest dell’isola. Quella che fino a meno di duecento anni fa era un’isola a sé stante, è oggi un paradiso turistico sconosciuto ai più, nonché il luogo al mondo con la maggiore concentrazione di palme da cocco. E proprio queste immense foreste di alte palme di9-10 2014

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LE VIE DELL’INCENTIVE SENZA SCORDARE PUNTA CANA... Se è vero che la Repubblica Dominicana è molto più delle sue destinazioni più note e frequentate della costa orientale, non si può parlare di accoglienza di charme ed eleganza nell’isola senza ricordare il magnifico boutique hotel Tortuga Bay. All’interno dell’immensa area privata del Punta Cana Resort& Club, paradiso dei golfisti e del Real Estate, che da quest’anno conta anche con il nuovo Westin Punta Cana, l’elegante e impeccabile Tortuga Bay mantiene una sua identità a sé stante, ritagliando per i suoi fortunati ospiti un angolo di paradiso, bellezza e tranquillità del tutto privato. Le magnifiche ville e suite in perfetto stile coloniale, disegnate e decorate dallo stilista Oscar de la Renta (comproprietario dell’intero resort insieme, tra gli altri, a Julio Iglesias), sono affacciate direttamente sulla fantastica spiaggia di sabbia bianchissima e sul mare turchese. I fortunati ospiti possono godere non solo dell’impeccabile servizio, che include il personal consierge, e dell’ottimo ristorante Bamboo, affacciato sulla elegante piscina, ma anche delle altre piacevoli offerte del Punta Cana Resort& Club: il magnifico campo da golf vista Oceano disegnato da P.B. Dye, gli eccellenti ristoranti tra i quali spicca l’ottimo La Yola, i rilassanti trattamenti della SixSenses Spa e la natura intatta ed esuberante della Riserva Ecologica Ojos Indigenas, nella quale regalarsi l’emozione di un rigenerante bagno in una delle piscine naturali d’acqua dolce popolate da una miriade di tartarughe.

La lunga spiaggia bianca di Punta Cana, di fronte all’esclusivo e lussuoso boutique hotel Tortuga Bay

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segnano il profilo delle splendide colline di un verde irreale che fanno da scenario alle incantevoli e solitarie spiagge di sabbia bianca e al mare dalle mille sfumature.

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Ma se le spiagge sono spesso deserte, la vita nella cittadina de Las Terrenas è dinamica e divertente. Ristoranti di ogni tradizione gastronomica, locali, bar e negozi animano i giorni e le notti di questo che un tempo era un paesino di pescatori e oggi si è trasformato in un piacevole centro turistico. Attraversando il centro della penisola, dove la natura è protagonista assoluta assieme alla magnifica cascata El Limón, si raggiungono alcune delle spiagge più spettacolari, la Playita, ElRincón, Madama e Frontón, nei dintorni del tranquillo paesino di Las Galeras. La curata città di Santa Barbara de Samaná, al Sud, è il porto di partenza delle escursioni più belle, verso il Parco Nazionale de Los Haitises, verso la paradisiaca isola di Cayo Levantado e alla scoperta dei rituali di accoppiamento delle megattere che passano di qui ogni anno da gennaio a marzo.

Due autentici gioielli dell’ospitalità a Las Terrenas Da poco inaugurato, il boutique hotel Sublime Samaná, sulla bella spiaggia di Co-


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són e membro di Small Luxury Hotels of the World, a pochi chilometri da Las Terrenas, è senza dubbio uno degli alberghi più eleganti della penisola, dotato di una spettacolare piscina che lo percorre per centinaia di metri, dal ristorante fino alla spiaggia, disegnando geometrie davvero impressionanti. Poco distante, nascosto da sguardi indiscreti e affacciato sullo spettacolo dell’Oceano dall’alto di una collina, si trova il Peninsula House, un gioiello d’eleganza coloniale, decorato con pezzi d’artigianaSopra, Las Terrenas, fino a pochi decenni fa solo un borgo di pescatori, è oggi un piacevole e animato paesino turistico, circondato da belle spiagge, cascate e immense distese di palme da cocco. Qui sotto: il Peninsula House è una originale e lussuosa guest house, considerata, per la sua eleganza e per la qualità del servizio, come uno dei migliori hotel di tutti i Caraibi

to provenienti da tutto il mondo. Solo sei meravigliose stanze, tutte attorno ad un affascinante patio in perfetto plantationstyle, un servizio assolutamente perfetto e l’esuberante bellezza della vegetazione tropicale fanno di questo hotel, assolutamente unico, uno migliori dei Caraibi. ■

Dove dormire Casas del XVI Calle Padre Billini 252 Ciudad Colonial, Santo Domingo Tel. +1 809 6884061 - www.casasdelxvi.com Casa Bonita Tropical Lodge km 17 Carretera de la Costa, Bahoruco-Barahona Tel. +1 809 5405908 - www.casabonitadr.com Casa Colonial Beach & Spa PlayaDorada, Puerto Plata Tel. +1 809 3203232 - www.casacolonialhotel.com Sublime Samaná Bahía de Cosón, Las Terrenas Tel. +1 809 2405050 - www.sublimesamana.com Peninsula House Calle Cosón, Las Terrenas Tel. +1 809 9627447 - +1 809 8477540 www.thepeninsulahouse.com Tortuga Bay Punta Cana Resort & Club Tel. +1 809 9592262 - www.puntacana.com

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