Master Meeting gen-feb 2013

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MASTER MEETING ITALY’S BEST MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO

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SOFIA GIOIA VEDANI PLANETARIA HOTELS 50 sfumature di rosa

RIMINI Città a tutto tondo


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Blastness srl - La Spezia

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Direttore Commerciale: Antonino Russo

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Corporate Communications Manager: Piero Zecchini

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Presidente: Avv. Flavio Termentini

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pag. 65

Consulente Direzione e Marketing: Alessandro Dorrucci

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Grand Hotel Tiziano e dei Congressi - Lecce

Direttore Marketing: Viviana De Rinaldis

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pag. 165

Hhonors Hilton Worldwide

Ufficio Vendite Italia:

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Ente del Turismo Turco - Roma Grand Hotel del Mare - Bordighera (Im)

Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Bardolino (Vr)

General Manager: Giacomo Sarnataro

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Hotel Federico II - Jesi (An)

Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli

tel. 0731 211079

pag. 51

Hotel Parchi del Garda - Lazise (Vr)

Responsabile Eventi: Cristina Bussola

tel. 045 6499640

battente II cop.

Hotel Principe di Savoia - Milano

Direttore: Ezio Indiani

tel. 02 62301

pag. 7

Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs)

Titolare: Silvia Dalla Bona

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pag. 163

India Tourism Milan - Milano

Direttore: Gobind C. Bhuyan

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pag. 10

Loano2Village - Loano (Sv)

Direttore Marketing: Paolo Madonia

tel. 019 67911

pag. 161

Nero Hotel Group

Amministratore delegato: Gianluca Giglio www.nerohotels.com

pag. 143

Nova Yardinia Resort - Castellaneta Marina (Ta)

Direttore generale: Vincenzo Gentile

tel. 099 8204901

pag. 157-159

Nuovo Trasporto Viaggiatori - Roma

Resp. Marketing e Servizi N.T.V: Gianluca Pinto

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Pedersoli - Assago (Mi)

Titolare: Martino Pedersoli

tel. 02 48844854 www.pedersoli.com

pag. 33

tel. 075 34643

pag. 239

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pag. 141

Perugia Plaza Hotel -Perugia

Direttore: Giorgio Mencaroni

Planetaria Hotels President Park Hotel - Acicastello (Ct)

Proprietari e Direttori: Salvo Vitale e Angelo Vitale

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pag. 121

Radisson Blu es. Hotel - Roma

Direttore Generale: Gianluca Capone

tel. 06 444841

pag. 237

Roberto Naldi Collection - Roma, Lugano

Presidente: Roberto Naldi

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pag. 191

Saint Vincent Resort & Casino - Saint Vincent (Ao)

Ufficio Commerciale:

tel. 0166 5231 www.saintvincentresortcasino.it

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pag. 4

Villa La Massa - Firenze Candeli

Hotel Manager: Giancarlo Rizzi

1-2 2013

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sommario

5 11

Indice Cari lettori

HOTEL&FINANZA

13

Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

L’INCHIESTA

22

Le migliori aziende per cui lavorare nel 2013

LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

28 34

L’intangible marketing che accelera il business Mi piace! Tutti i segreti del web marketing che le aziende devono conoscere

LA PAROLA ALLE AZIENDE

40

I piccoli artigiani che fanno grande il made in Italy

48

Energy Trading International

L’IMPRENDITORE DEL MESE

52

Luca Frigerio. Così reinvento il Casinò

DONNE AL TOP

54

Susanna d’Inzeo Spalletti Trivelli “Nella vita è tutta una questione di attenzione”

SCENARI DEL TURISMO

59

Bit 2013. Il business hub internazionale dove nascono le tendenze

60 62

Aspettando la Banca Popolare del Turismo

66 68 70

Dorchester Collection pensa al futuro Hilton Milan sempre più a portata di Mice Arezzo Fiere e Congressi

RIMINI CASE HISTORY

72

Rimini, città a tutto tondo

SELECTED BY MM

88 90 92

Centro Congressi SGR Best Western Premier Hotel Milton & Spa Hotel Vienna Ostenda

SPECIALE LOANO

94

Eccellenze di Liguria

SELECTED BY MM

100 102 104 106 108

Hotel Garden Lido Loano 2 Village Yacht Club Marina di Loano Ristorante Zeffirino Noberasco

IL MIGLIO D’ECCELLENZA

110

Tra Lazise e Bardolino. Dove l’accoglienza è arte e managerialità.

La rivoluzione planetaria di Accor

COVER STORY

114

Hotel Corte Valier

SELECTED BY MM

116 118 122 124 126

6

1-2 2013

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Aqualux Hotel Spa Suite & Terme Hotel Caesius Thermae&Spa Resort Hotel Parchi del Garda Parc Hotels Italia Poiano Resort


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LONDON

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PARIS

MILAN

LOS ANGELES

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GENEVA


SOMMARIO

I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

178

Sofia Gioia Vedani. 50 sfumature di rosa

LE LOCATION DI MM

NUOVE TENDENZE

128

Milena Mineo. Le destinazioni incentive più cool del 2013.

MI PIACE

132

Paolo Mieli. Amo gli alberghi d’atmosfera

RISORSA UOMO

134 138

Azienda ideale, istruzioni per l’uso Duemilacredici? L’Italia dei consumi tra crisi e speranza

UNA METAFORA PER CRESCERE

140

È tempo di doni

IL PARERE DEL LEGALE

142

Dispiaceri al ristorante

FINANCE CONFIDENTIAL

144

Un’informazione economica trasparente può fare risparmiare tutti

182 184 186 188 190 192 194 198 200 202 204 206

Baia Flaminia Resort Choice Hotels Europe Country Hotel Relais Monaco DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort Fantini Club Meeting Grand Hotel Baia Verde Grand Hotel Majestic “già Baglioni” Hotel Diana Roma Masseria Traetta Exclusive Verdura Golf & Spa Resort Vestas Hotels & Resorts Villa Maria Hotel & Spa

SERVIZI

208 210 212 214 216 218

Blastness. Il turismo scopre il baratto “evoluto” Cantina Santadi CWT Meetings & Events Italia H-Point Relactions Simmons. Salus Per Somnium

LE VIE DELL’INCENTIVE

220

Viaggi Post-Apocalittici

228

Alla scoperta della Scozia di Brave

SUITE EXPERIENCE

146

Suite Imperiale. Grand Hotel Imperiale Resort & Spa

UN TAVOLO A...

148 150 152

Derby Grill. Hotel de la Ville Il Giardino dei Limoni. Grand Hotel Gardone Il Verrocchio. Hotel Villa La Massa

SAI L’ULTIMA?

154

Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità

AERONEWS

AROUND THE WORLD

168

234

Notizie dal mondo Emirates

TREND

170 174

India. Un mercato Mice dalle grandi potenzialità

INSIDE THE CHARACTER Personal Guide: il turista fuori dal gregge

238

Marco Bianchi

Philanthropy Advisor. Un plus per l’azienda del futuro

242

Indirizzi

8

1-2 2013

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A beach in Andamans, far from the madding crowd. To know more, visit www.incredibleindia.org - info@indiatourismmilan.com


Cari lettori, il 2012 si è concluso, non siamo usciti dalla crisi – anzi, secondo gli esperti, il 2013 sarà un anno ancora più difficile – ma, come continuiamo a ripetere sulle pagine di questo giornale, siamo convinti che la crisi, se cavalcata con lo spirito giusto, possa essere un’opportunità di progresso. Diceva Albert Einstein: “è dalle difficoltà che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. E qualcosa, nel mondo del turismo, perlomeno a livello di intenzioni, si sta muovendo. Per esempio, Federalberghi ha recentemente stilato un ricettario per aiutare la destinazione Italia a crescere e a diventare più competitiva, dove le parole chiave sono governance,

innovazione, riqualificazione e visibilità. E sta per tradursi in realtà la prima Banca Popolare del Turismo, un istituto di credito fatto da chi opera nel settore e desidera imprimere un corso più proficuo alla relazione tra banche e imprese italiane. Ma se si vogliono cogliere i primi venti del cambiamento, l’happening da non mancare è la Bit. Barometro del mercato, osservatorio di tendenze e vetrina della bella Italia, la manifestazione, che da 33 anni consacra Milano capitale del turismo nel mese di febbraio, è oggi sempre più hub internazionale e occasione per fare business di qualità. Non resta quindi che darci appuntamento dal 14 al 17 febbraio a Rho fieramilano.

Mario Mancini 1-2 2013

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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

TURISMO

2013. UN ANNO DIFFICILE TRA CALO DEI PREZZI E DIMINUZIONE DEI CONSUMI HOTEL TRANSACTION

IL FUTURO DELL’IMMOBILIARE TURISTICO SARÀ IN CIRILLICO? TREND

LA MONTAGNA BATTE LA RECESSIONE! LA CONTRAZIONE DEI CONSUMI NON HA FERMATO LE VACANZE SULLA NEVE

ITALIAN HOTEL MONITOR

SCENARI

STRATEGIE

Gennaio-novembre 2012: la Room Occupancy scende al 64,6% mentre il prezzo medio camera cresce dello 0,5%. Venezia la città più cara.

Hotel investment hot spots in Europa: Londra, Varsavia, Vienna, Amsterdam, Parigi e Monaco si confermano i mercati chiave per gli investimenti a breve-medio termine.

Alcune catene internazionali raccontano le iniziative da mettere in campo per essere competitivi e cogliere le nuove opportunità di mercato.


Editoriale di Aureliano Bonini*

2013, che anno sarà?

S

econdo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) in Europa nel 2012 sono aumentati gli arrivi di turisti del 3% con due specifiche: in Francia la crescita è stata del 5%, nel Regno Unito del 4% (ma qui si sono tenuti i giochi olimpici di Londra). L’OMT dice anche che la Germania è diventata una delle nazioni più turistiche del Vecchio Continente (+7%). Il 2012, stando a questi dati, sembrerebbe un anno ottimo, ma in Italia il movimento balneare – lo dicono gli albergatori – lo ha reso un “anno da dimenticare”. Accertato che ogni nazione del pianeta rileva i dati turistici a modo suo e che la situazione italiana è nebulosa, ovattata dall’elusione, fonti attendibili affermano che la perdita di turisti (italiani e stranieri) si è attestata (come minimo) sugli 11 milioni di turisti. A una media di 4,6 giorni di permanenza, avremmo perso 50 milioni di presenze in 5 anni e “in soldoni” circa 5 miliardi di euro. Le previsioni già parlano di un 2013 difficile, un anno di improbabili svolte positive. I prezzi stanno scendendo, si vola di meno, il movimento autostradale continua a ridursi, gli alberghi vendono a prezzi stracciati e un certo numero di esperti ritiene che l’abbassamento dei prezzi sia frutto di una crescente “mentalità low cost” e di turisti incapaci di distinguere tra una branda e un letto Hastens da 7mila euro. Quando un viaggiatore sceglie gli alberghi con il fai da te pasticciando tra Trivago, Kayak e Tripadvisor, la qualità dell’ospitalità è l’ultima cosa che emerge. La diffusione dell’automazione, del self service informatico, dei servizi online, dei consumi improntati al low cost, sta de-

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teriorando l’ospitalità, il turismo e il valore degli alberghi. Se la psicologia low cost ha lungamente penalizzato l’andamento turistico, ora questa tendenza sembra destinata a interrompersi. Infatti pochi sanno che le compagnie aeree low cost (LCC) volano preferibilmente verso gli aeroporti regionali che assicurano, con denaro pubblico, fattori di carico eccellenti e che, per fare funzionare l’aeroporto e fare bella figura, incentivano i vettori low cost rendendo conveniente l’arrivo a destinazione. Conseguenza: i turisti volano quasi gratis, ma città, province e aeroporti che offrono servizi gratuiti, sconti sull’handling, etc., vanno in bancarotta. Inoltre, se un turista low cost paga 30 euro per volare a Barcellona ugualmente cercherà in quella città un hotel low cost da 30 euro a notte o poco più. Ora che la recessione rende improbabili i grassi incentivi pubblici alle compagnie aeree low cost, è facile prevedere che le LCC cancelleranno le destinazioni che non pagano. Lo scorso anno sono fallite una dozzina di compagnie low cost e altrettanti aeroporti hanno portato i libri in tribunale. In estrema sintesi nel 2013 l’aviazione “sovvenzionata” farà un passo indietro e i voli “quasi gratis” che piacevano a lobby e organizzazioni categoriali diminuiranno sensibilmente.

*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.

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HOTEL TRANSACTION

Il futuro dell’immobiliare turistico sarà in cirillico? Rumors insistenti attribuiscono ai tycoon russi alcune delle operazioni più “calde” attualmente sul mercato italiano. Tra voci e smentite, ecco le piazze e i gioielli più appetibili

n attesa che siano i cinesi a menare le danze, gli investitori nel business immobiliare-turistico italiano parlano il russo, oltre all’arabo. Si tratta di rumors, beninteso, che vengono puntualmente smentiti in maniera ufficiale, ma le voci sono così insistenti, ricorrenti e circostanziate tanto da essere interpretate come il segnale di un forte e concreto interesse, preludio di una possibile trattativa. D’altronde già da tempo importanti investitori russi sono attivi sullo scenario nazionale, a caccia di pezzi pregiati dal punto di vista immobiliare e turistico. Diverse le operazioni finora siglate sulle rive dei laghi del Nord Italia, in Toscana, a Roma, nel Veneto, in Campania, Sardegna e in Sicilia. Insomma, stavolta sembra che nel mirino ci sia una importante struttura alberghiera di Sorrento (Napoli). Le voci, puntualmente smentite come detto, hanno interessato il Sorrento Palace che fa capo alla fa-

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miglia Russo. Non è uno scherzo del destino ma forse il preludio di una trattativa a parecchi zeri che dovrebbe riguardare anche altri immobili nell’area della Penisola sorrentina. Di recente si era vociferato di un interesse di investitori russi per lo storico Excelsior Vittoria, ricco di atmosfera e affacciato sul Golfo di Napoli. Interesse puntualmente smentito ma il pressing dei supermiliardari provenienti da Est deve essere stato molto forte perché si vocifera di numerosi incontri sia pure sempre tenuti nel massimo riserbo. Anche nel caso del Sorrento Palace la famiglia di riferimento ha smentito la cessione a fronte di una offerta che avrebbe ben valorizzato la struttura alberghiera sorrentina all’interno di un pacchetto ampio di proprietà in via di cessione. Del resto, si fa notare, i russi a Sorrento sono sempre più di casa. All’inizio del 2012 aveva infatti destato scalpore e rammarico la cessio-

ne alla russa Kamila Dhanashiya della storica Villa Tritone per circa 35 milioni di euro da parte della famiglia Pane. Al tempo stesso tra Capri e Sorrento gli yacht dei magnati russi spopolano durante la bella stagione e le occasioni immobiliari sono in cima all’agenda. Una recente indagine della Fiaip, ad esempio, ha messo in rilievo proprio il fatto che per il settore immobiliare italiano, e per quello degli immobili di lusso in particolare, il bacino degli investitori russi costituisce una opportunità di assoluta importanza. Per i russi oggi il mercato italiano degli immobili top class è al secondo posto. E finora i magnati dell’energia o dei metalli non hanno badato a spese. Se la giovanissima Dhanashiya ha fatto shopping a Sorrento, parlano russo la famosa Villa Feltrinelli di Gargnano, sul Lago di Garda e Villa Feltrinelli sull’Argentario. Ma c’è chi giura che nel mirino dei superricchi di Mosca ci sarebbe un’altra perla del Sud, quell’hotel Caruso di Ravello che oggi fa parte del gruppo Orient Express, oggetto di interesse da parte degli indiani di Tata e del fondo Charme. Ad alimentare le voci, le ricorrenti cerimonie organizzate da ricchi russi proprio a Ravello e all’Hotel Caruso. Ma anche in questo caso si tratta di rumors non confermati ufficialmente. Di sicuro però la partecipazione di operatori immobiliari italiani a meeting con investitori russi sta aumentando, così come i progetti che riguardano la Riviera romagnola, Rimini in testa, la Liguria, la Toscana e la Sardegna nel settore degli hotel di medio-piccolo calibro. Investitori russi a caccia di opportunità anche in Valle d’Aosta e in Trentino-Alto Adige. Il futuro dell’immobiliare turistico è dunque scritto anche in cirillico. 1-2 2013

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Investitori asiatici fanno incetta di alberghi australiani mentre il boom minerario riempie le stanze e grandi società del Real Estate asiatico con sede a Hong Kong e Singapore quali Shangri La Asia Ltd, Starhill Real Estate Investment Trust e Langham Hospitality Group, nel primo semestre del 2012, hanno stabilito un record di acquisti nel settore alberghiero australiano, per ben un miliardo di dollari. A riferirlo è la società di consulenza americana Jones Lang LaSalle Inc che ha evidenziato anche come il grande boom minerario, che sta interessando l’Australia, si stia riversando in un crescendo di viaggi d’affari nelle più importanti città del continente, sedi delle società minerarie. All’incoming d’affari si aggiunge poi la crescita sempre più imponente di turisti cinesi stimati per il 2012 attorno a 600mila. In questo momento gli investitori preferiscono acquistare piuttosto che costruire dal momento che, nel settore delle costruzioni, i costi si sono alzati parecchio. A vendere sono soprattutto società che vogliono disinvestire le attività ritenute non più parte del core business aziendale e fondi immobiliari d’investimento che intendono cedere proprietà ritenute ormai non più strategiche. La sola Shangri La ha acquistato a Sidney, per conto di un fondo governativo di Singapore nel giugno 2012, un albergo cinque stelle per 330 milioni di dollari australiani facendo poi immediatamente seguire l’acquisto di una Holiday Inn a Brisbane per 48 milioni di dollari australiani. Con queste operazioni, l’Australia è

divenuta per il gruppo Shangri La il terzo mercato dopo la Cina e gli Usa ed i vertici del gruppo nutrono atteggiamenti ottimistici sulla crescita dell’industria dell’hotellerie in Australia dove gli incrementi di visitatori dalla Cina sono previsti nell’ordine del 13,3% entro il 2014. Il tasso di occupazione delle camere d’albergo a Sydney (84,5%) e Melbourne (80,4%) è in effetti più elevato, secondo le statistiche di Jones Lange laSalle, rispetto a New Yor(80%), Londra (78,9%) e Tokyo 73,3% con previsioni di crescita della domanda del 2,3% che do-

vrebbe trascinare mediamente maggiori entrate per 5,5%. Anche per Starhill Real Estate Investment Trust gli investimenti in Australia sono stati significativi per l’acquisto degli alberghi Marriot a Sidney, Brisbane e Melbourne per un ammontare di 415 milioni di dollari australiani. Infine la Langham Hospitaly Group ha acquisito un albergo nel centro di Sidney da una società di New York (valore della transazione non rivelato) ad un prezzo che darà secondo il management significativi ritorni d’investimento.

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ITALIAN HOTEL MONITOR

Gennaio-novembre 2012: la Room Occupancy scende al 64,6% mentre il prezzo medio camera cresce dello 0,5% opo 11 mesi, il bilancio delle performance degli alberghi di 45 città capoluogo, tracciato dall’Italian Hotel Monitor di Trademark Italia, registra un leggero segno meno in termini di occupazione (–1,5%) accompagnato da una leggera crescita del prezzo medio camera (Average Daily Rate a 112,75) pari ad un +0,5%. Nel periodo in oggetto la Room Occupancy (R.O.) passa dal 66,1% dello scorso anno al 64,6% del 2012. Solo a Firenze viene superato il 70% di occupazione camere (72,3%), mentre la soglia “psicologica” del 60% di R.O. viene varcata dagli alberghi di 14 città. Il mese di novembre ha appiattito le performance, uniformandole tra le varie città. Si fanno comunque notare: • la conferma della performance negativa di Ferrara (in recupero però rispetto ad ottobre), dove l’occupazione tra gennaio e novembre 2012 è calata del –6,8% (il terremoto emiliano ha pesato negativamente); • l’andamento positivo di Napoli che produce un +2,3% di R.O. negli 11 mesi; • la diminuzione dei prezzi del 4,7% a Genova e del 5,9% a Verona (pesano le difficoltà del settore fieristico), ma anche del 3% a Bologna; • la crescita dei prezzi medi del +3,1% a Torino e del +2,2% a Milano; • l’aumento delle tariffe del segmento luxury di 1,4 punti percentuali (tariffa media 338,17 euro a notte).

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Analizzando le tariffe: Venezia si conferma la città più cara (tariffa media di 146,84 euro a notte in linea con lo stesso periodo 2011), seguono Milano (133,41 euro), Firenze (122,76 euro a notte) e Roma (119,34 euro). Per quanto riguarda l’occupazione rapportata alla tipologia alberghiera, si nota un’evidente uniformità delle performance con il segmento luxury che fa registrare una R.O. pari al 64,4% (–0,8% rispetto al 2011), quello upscale che si attesta sul 64,6% (–1,5%) e quello midscale al 62,9% (–1,1%).


REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-NOV 2012 Occupazione e Prezzo per Città Città

AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA

Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Gen-Nov Gen-Nov Var 2012 2011 12/11

52,6 59,4 61,0 67,8 59,2 45,5 64,1 58,8 51,8 52,4 57,5 60,1 68,6 61,1 51,4 57,8 57,3 54,2 61,6 50,6 55,0 63,2 65,4 59,1 72,3 64,2 66,2 58,8 63,4 49,4 69,5 50,2 48,9 49,6 54,2 62,4 59,1 44,3 55,4 45,8 52,2 59,4 54,9 58,5 57,7 54,9 64,6

53,6 60,7 64,4 70,3 58,7 46,6 67,4 61,7 53,0 53,3 57,6 60,1 69,9 62,7 54,7 58,4 58,2 53,1 60,7 57,4 57,9 63,7 67,4 59,7 75,6 64,4 66,5 59,6 65,1 52,4 70,6 52,5 50,3 48,5 56,6 60,1 60,7 46,5 56,0 45,3 53,3 58,4 54,5 61,4 58,0 56,9 66,1

-1,0 -1,3 -3,4 -2,5 0,5 -1,1 -3,3 -2,9 -1,2 -0,9 -0,1 0,0 -1,3 -1,6 -3,3 -0,6 -0,9 1,1 0,9 -6,8 -2,9 -0,5 -2,0 -0,6 -3,3 -0,2 -0,3 -0,8 -1,7 -3,0 -1,1 -2,3 -1,4 1,1 -2,4 2,3 -1,6 -2,2 -0,6 0,5 -1,1 1,0 0,4 -2,9 -0,3 -2,0 -1,5

Gen-Nov 2012

Prezzo Medio Gen-Nov Var 2011 12/11

87,72 105,70 96,87 133,41 109,73 89,12 94,82 94,84 88,38 90,06 92,62 91,22 146,84 100,35 86,93 85,56 85,74 88,93 95,29 94,88 99,51 90,91 93,82 69,25 122,76 92,38 98,36 89,42 88,43 90,89 119,34 86,56 86,21 84,75 91,44 103,71 94,19 84,98 82,90 78,83 83,85 96,77 84,23 94,00 95,20 87,73 112,75

87,80 102,57 101,61 130,59 108,46 89,92 95,92 96,36 91,31 88,60 92,73 90,80 146,33 106,64 86,98 88,03 87,85 89,07 97,32 97,35 102,62 92,50 94,64 69,45 121,43 92,06 99,09 92,26 91,01 92,55 117,53 88,31 85,78 84,32 92,33 102,90 95,21 86,33 83,11 77,67 85,99 99,56 84,27 96,29 95,42 88,84 112,14

-0,1% 3,1% -4,7% 2,2% 1,2% -0,9% -1,1% -1,6% -3,2% 1,6% -0,1% 0,5% 0,3% -5,9% -0,1% -2,8% -2,4% -0,2% -2,1% -2,5% -3,0% -1,7% -0,9% -0,3% 1,1% 0,3% -0,7% -3,1% -2,8% -1,8% 1,5% -2,0% 0,5% 0,5% -1,0% 0,8% -1,1% -1,6% -0,3% 1,5% -2,5% -2,8% 0,0% -2,4% -0,2% -1,2% 0,5%

Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale

Città

FIRENZE ROMA VENEZIA MILANO NAPOLI VERONA GENOVA TORINO BARI BOLOGNA TOTALE ITALIA

Città

64,5 64,5 65,5 63,0 64,4

Luxury

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA NAPOLI BOLOGNA TORINO GENOVA PALERMO BARI TOTALE ITALIA

382,95 303,15 404,69 319,39 338,17

72,3 69,5 68,6 67,8 62,4 61,1 61,0 59,4 59,1 55,0 64,6

66,7 69,7 68,6 66,6 62,6 64,3 62,3 59,3 61,2 58,1 62,9

Prezzo Medio Upscale Midscale

122,76 119,34 146,84 133,41 103,71 100,35 96,87 105,70 94,19 99,51 112,75

65,74 69,35 92,74 71,29 60,22 63,06 56,85 58,89 60,29 70,58 61,11

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Gen-Nov 2012

Occupazione Camere Gen-Nov Var 2011 12/11

64,4 64,6 62,9

65,2 66,1 64,0

-0,8 -1,5 -1,1

Gen-Nov 2012

Prezzo medio Gen-Nov Var 2011 12/11

338,17 112,75 61,11

333,34 112,14 62,16

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

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1,4% 0,5% -1,7%


SCENARI

Hotel investment hot spots in Europa econdo una recente ricerca di Jones Lang LaSalle, la difficile congiuntura economica in cui versa attualmente l’Europa non avrebbe scoraggiato gli hotel investitors, interessati, in particolare, ad effettuare, nel breve-medio periodo, transazioni nei mercati chiave di Londra, Varsavia, Vienna, Amsterdam, Parigi e Monaco, piazze dove, l’offerta particolarmente aggressiva sta facendo lievitare i prezzi, innalzando anche i valori dei tassi di capitalizzazione, altrove stabilizzati intorno a una media del 7.2%. A risultare più appetibile, sempre secondo la ricerca, è ancora il mercato del lusso, settore sul quale si concentrano le maggiori aspettative in Europa, nel Medio Oriente e in Africa (EMEA): il 28,8% degli intervistati ribadisce interesse per gli alberghi upscale, mostrando ottimismo sulla possibilità di concludere transazioni soprattutto nel breve periodo: in 19 delle 37 città prese in esame dalla ricerca, è atteso un aumento delle trattative nel corso del primo semestre 2013. Per il medio termine, invece, si nota un decremento: le città dalle quali ci si aspetta una crescita sono infatti 24 contro le 31 di sei mesi fa. Riguardo, invece, al sentiment generale per il mercato europeo, le previsioni più caute sono quelle riferite al Sud, regione più colpita dalla crisi, dove, in piazze come Madrid, Lisbona e Milano, il RevPAR è in calo già da qualche mese, mentre, tra i paesi in crescita, gli investitori mostrano fiducia nella Scandinavia, che sempre più si sta affermando come destinazione leisure, ma, soprattutto nelle città della Germania, con Monaco che si conferma una delle piazze a più alto potenziale di investimenti, accompagnata da Berlino e Amburgo. Buone le performance anche di Mosca e Londra. La capitale britannica, in particolare, conta 41 nuovi top hotels con 8100 camere in fase di realizzazione, mentre Mosca, con una popolazione di 11,6 milioni

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di abitanti, ne prevede 24 (6,200 camere), seguita da Berlino e da Amburgo con 23 new planned hotels

per un totale di 4,500 camere. A Istanbul, gli alberghi di prossima aperture sono, invece, 21 (5400 camere), mentre a Parigi sono previste 21 new entry per un totale di 9,800 camere. Ecco nel dettaglio la classifica delle 20 destinazioni top stilata dal leading provider, global b2b hotel data, tophotelprojects.com.

Top 20 cities in Europe (population / top hotel projects) Città

Abitanti

hotel projects

N° camere

Mosca

11,6 milioni

29

7600

Istanbul

8,5 milioni

21

5400

Londra

8,1 milioni

41

8100

San Pietroburgo

4,8 milioni

6

1100

Berlino

3,5 milioni

24

6200

Madrid

3,2 milioni

7

625

Kiev

2,8 milioni

10

2700

Roma

2,7 milioni

5

1600

Parigi

2,2 milioni

18

9800

Minsk

1,88 milioni

7

1700

Amburgo

1,83 milioni

23

4500

Budapest

1,73 milioni

6

1700

Vienna

1,73 milioni

14

2700

Varsavia

1,70 milioni

6

1500

Bucarest

1,67 milioni

2

467

Barcellona

1,61 milioni

8

962

Monaco

1,37 milioni

1

184

Sofia

1,29 milioni

1

200

TREND - REPORT

Le festività di fine anno premiano la montagna I dati dell’Osservatorio Turistico della Montagna 2012-2013 registrano un positivo riempimento di alberghi che fa dimenticare i vuoti del dicembre 2011 a generale incertezza economica e la contrazione dei consumi non hanno fermato le vacanze di fine anno. Osservando il movimento turistico e l’affollamento delle piste, nessuno avrebbe detto che l’Italia è una nazione in recessione. La reazione positiva degli italiani al grigiore dell’economia e della vita quotidiana secondo gli esperti interpellati è frutto di una perfetta congiuntura meteorologi-

L

ca tra sole e neve naturale, che ha convinto gli italiani a rinunciare ai lunghi voli verso Caraibi e isole dell’Oceano Indiano - La montagna sottrae presenze anche alle crociere - La montagna alpina e quella appenninica hanno in molti casi sostituito le escursioni nelle capitali europee - Dai voli low cost ai viaggi short distance questo è il trend previsto per l’anno 2013. In un contesto che resta economi-


camente difficile l’indagine flash di Trademark Italia fa emergere buoni risultati (come già previsto dal previsionale del nostro Osservatorio della Montagna) ed elevati livelli di soddisfazione degli operatori interpellati. Le festività di fine anno hanno premiato la montagna con arrivi e presenze, e gli esercizi turistici hanno fatto registrare eccellenti performance economiche su tutto l’arco alpino. Tenuto conto che nello stesso periodo dello scorso anno la montagna, a causa soprattutto dello scarso innevamento, aveva perso oltre il 10% di movimento turistico (con punte del 15%), in questo fine anno si è registrato un positivo riempimento di alberghi e appartamenti che ha fatto dimenticare i vuoti del dicembre 2011 (8 operatori su 10 risultano ampiamente soddisfatti delle vacanze di Capodanno e dichiarano una buona percentuale di “tutto esaurito”). Fare vacanze quando tutto costa di più era un’abitudine nazionale negli anni d’oro, abitudine che la recessione non ha fatto dimenticare. Così gli italiani hanno scelto un periodo nel quale sconti e promozioni sono una rarità, spendendo in questo modo mediamente il 5,5% in più dello scorso inverno. I maggiori costi sono stati determinati dagli aumenti di ospitalità, ristorazione, skipass, autostrade e carburanti, equipaggiamenti ed accessori sportivi. La montagna tira un respiro di sollievo in attesa delle prenotazioni per le settimane bianche.

Chi sale e chi scende L’Italia meridionale ha registrato il successo della montagna abruzzese (Altopiano delle 5 Miglia-Roccaraso-Rivisondoli); quella toscana ed emiliano romagnola ha visto riempirsi il Cimone, l’Abetone, il Corno alle Scale e il Cerreto. Mediamente la Montagna Appenninica ha fatto segnare un rassicurante +7% rispetto all’inverno passato. Sull’arco alpino la domanda ha scelto le destinazioni in grado di offrire non solo sport e piste “a 5 stelle” per manutenzione, servizi e sicurezza, ma anche entertainment pomeridiano e di prima serata (shopping, ristorazione da gourmet, cinema, musica e divertimen-

to). Salgono, com’è naturale, le località che offrono un’ospitalità alberghiera superiore alla media. Ai vertici, come sempre, le località dell’Alto Adige (Val Badia e Val Gardena) certamente le più ordinate, precise, impegnative per gli sport invernali ma anche le più generose in fatto di atmosfere di montagna, di SPA e di ristorazione esclusiva. Prima destinazione invernale del Veneto (e forse d’Italia) resta Cortina che ha dimenticato i blitz della Guardia di Finanza ed è tuttora la base di prestigiosi incontri politico-culturali. Segue Madonna di Campiglio, numero uno del Trentino, ormai leader assoluta per l’offerta alberghiera in quota. Le nuove offerte di ristorazione stellata Michelin, lo shopping di glamour ed entertainment di alto livello e il ritorno della Coppa del Mondo di sci alpino sulla mitica 3/Tre hanno prodotto una ricaduta positiva con molte prenotazioni last minute. Il distretto che, secondo l’indagine dell’Osservatorio Turistico della Montagna, ha avuto la migliore performance è Cormayeur-Prè Saint Didier (+9% rispetto all’inverno scorso). Grande affluenza di clientela internazionale, un innevamento fantastico e un’audience televisiva di 11 milioni di italiani per la trasmissione Rai di Capodanno. Sorrisi degli operatori anche nell’area di Bormio, inossidabile destinazione alpina, rifugio tradizionale dei lombardi e prima località italiana a proporre SPA con autentiche acque termali. Buone performance durante le festività anche per Livigno e Sestriere. Positive pure le valutazioni degli operatori della Valle di Fassa e di San Martino di Castrozza che hanno fatto registrare punte da tutto esaurito tra il 29 dicembre e il 2 gennaio.

I principali fenomeni segnalati dagli operatori del Panel nel periodo delle festività: 1. soggiorni brevi con permanenze medie 4-5 giorni; 2. ritmi più lenti e pacifici; 3. minore esibizione di consumi vistosi e di abbigliamenti stravaganti... più understatement; 4. buoni livelli dei flussi turistici est europei in occasione del Capodanno.

Il BAROMETRO DEI COMPRENSORI (andamento rispetto allo scorso anno)

Valle d’Aosta

Piemonte

Lombardia

Trentino

Alto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

La Montagna Appenninica

Quest’anno gli italiani in montagna spenderanno un po’ di più dello scorso anno (+6%): 130-140 euro al giorno, comprensivi di pernottamento (parte preponderante della spesa), costi dell’attività sportiva (skipass, scuola sci/snowboard, noleggio attrezzatura), ristorazione (rifugi, bar e ristoranti) e shopping.

I NUMERI DEL “PIANETA NEVE” Stagione invernale

Giro d’affari complessivo

2007-2008

12,9 mld. di euro

2008-2009

11,4 mld. di euro

2009-2010

11,2 mld. di euro

2010-2011

10,9 mld. di euro

2011-2012

10,7 mld. di euro

2012-2013

10,8 mld. di euro (stima)

Elaborazione Trademark Italia su dati Astra Ricerche, FISI, Pool Sci Italia e Ac Nielsen

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Palazzo Medici Clarelli in vendita

Breaking news Hotel: sfide e strategie dei grandi per il 2013

Trend positivo per il turismo tedesco

HotelNewsNow.com società americana che fornisce informazioni alberghiere online (siti, newletters, etc.) ha recentemente chiesto ai vertici di alcune catene internazionali quali sono le strategie da mettere in campo per essere competitivi e cogliere le nuove opportunità di mercato. Chris Nassetta, presidente e a.d. di Hilton Worldwide, considera prioritaria la formazione dei dipendenti, dal momento che il gruppo di appresta ad aprire 960 hotel, molti dei quali in Cina. La sua ricetta ha, come ingrediente principale, la tecnologia intesa «come strumento adatto a migliorare l’esperienza dei clienti negli alberghi». «Pensavamo che fosse il servizio più che la tecnologia a fare ciò, ma Hilton la pensa diversamente e così sta sviluppando nuove applicazioni e automatismi per standardizzare il servizio». David Kong, numero uno di Best Western International, punta invece il dito sul costo crescente della distribuzione caratterizzata da un numero sempre più alto di attori nell’intermediazione turistica (OTA), per cui diventa fondamentale selezionare in modo restrittivo i canali distributivi più remunerativi e performanti. Incertezza economica, debolezza del settore creditizio e pressione fiscale saranno le questioni fondamentali da affrontare nel 2013 per Thorsten Kirschke, presidente Carlson Rezidor Hotel Group America. Secondo Kirschke «l’opportunità di marketing nel 2013 saranno i programmi di fidelizzazione, che considero ideali strumenti di marketing per generare nuovi e fedeli clienti».

Secondo i dati dell’Ufficio Federale di Statistica, la Germania si conferma una delle destinazioni più appetibili in Europa con una crescita, nel primo semestre, pari al 10% rispetto all’anno precedente. A guidare la classifica dell’incoming è l’Olanda, seguita dalla Svizzera, mercato che ha registrato punte di incremento addirittura del 16%. L’Italia, invece, con una quota del 5,3% si posiziona al quinto posto. Nella classifica di presenze spiccano poi i turisti del Regno Unito, con una quota di mercato del 6,3% suddivisa tra leisure e business: La Germania è vista come numero uno nel mondo per le fiere commerciali e, subito dopo gli Stati Uniti, per le conferenze internazionali. A contrassegnare il 2013 saranno poi importanti eventi culturali e politici quali il 200esimo anniversario della nascita di Wagner, il 150esimo anniversario della morte dei fratelli Grimm ed il 50esimo anniversario del Trattato dell’Eliseo che sancì la rappacificazione con la Francia.

Trivago sotto il controllo di Expedia La OTA americana acquista il 61,6% del metamotore tedesco Trivago e intensifica il presidio sul territorio europeo. Expedia, che già controlla Hotwire e Hotels.com, dal 2008 sta raddoppiando il proprio fatturato annuale, e la previsione per il 2012 parla di circa 100 milioni di euro di ricavi netti. Trivago, che dal canto suo offre risultati di ricerca su oltre 600.000 hotel di 30 Paesi in 140 siti di prenotazione, nel corso del 2012 ha fatto registrare oltre 100 milioni di ricerche legate al segmento alberghiero con previsioni di forte crescita in termini di fatturato. Il prezzo di acquisto è stato di circa 632 milioni di dollari (478 milioni di euro ca.) tra contanti e azioni comuni.

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Stoccolma: mercato alberghiero in crescita Continua l’interesse degli investitori per la piazza di Stoccolma. Dopo un 2012 decisamente positivo – solo nel primo semestre le transazioni alberghiere raggiungevano quota 100 milioni di dollari - si confermano ottimistiche anche le previsioni per il nuovo anno, grazie a un’economia sostanzialmente stabile che ha consentito l’incremento degli investimenti nel settore, dove si registra uno dei requisiti di rendimento più basso d’Europa, intorno al 5,9%. Durante lo scorso anno, l’operazione più rilevante è stata la vendita per 45 milioni del 4 stelle Renaissance Malmo (128 camere) alla società svedese Fastighets AB Balder. E sono in prevalenza ancora i marchi domestici a detenere il controllo degli investimenti alberghieri del paese, come dichiara Jon Hubbard, CEO di UK e del Nord Europa Jones Lang LaSalle Hotels «A parte la presenza di un esiguo numero di operatori stranieri, la Svezia rimane prevalentemente nelle mani dei marchi nordici, ben noti ai visitatori nazionali, che continuano a rappresentare la parte del leone della domanda, anche se, negli ultimi anni, si registra un crescente interesse ad attrarre anche capitale straniero».

Lo scorso novembre Italia Turismo Spa ha conferito un mandato in esclusiva alla società Jones Lang LaSalle per la vendita di Palazzo Medici Clarelli, prestigioso trophy hotel rinascimentale risalente alla seconda metà del sedicesimo secolo, ex residenza della famiglia Medici, situato in Via Giulia, nel centro storico di Roma. Il mandato comprende anche un portafoglio di beni immobiliari dislocati in tutta Italia, tra cui un appezzamento di terreno a Lerici, con splendida vista sul golfo di La Spezia, un ex fabbrica nel centro storico di Sansepolcro, un edificio situato a Saline di Volterra e alcuni appezzamenti sul lungomare di Agropoli (SA), Nicotera (VV) e Arenella (SR), particolarmente adatti alla costruzione di hotel e resort.

Starwood Preferred Guest (SPG) lancia un’innovativa applicazione per iPhone® Si chiama ‘app ‘Go-To’ e riunisce tutti i marchi Starwood utilizzando un’innovativa interfaccia sempre aggiornata sullo status di ciascun socio per fornire un servizio clienti personalizzato, suggerimenti, prenotazioni e informazioni di viaggio. È questa la nuova applicazione per iPhone e iPod Touch proposta dal premiato programma di fidelizzazione di Starwood Hotels & Resorts Worldwide, iniziativa che rientra nella politica di impegno costante da parte del Gruppo verso l’innovazione tecnologica, destinata a rispondere alle esigenze dell’odierno viaggiatore globale sempre connesso. L’azienda ha scoperto che le modalità di prenotazione delle camere da parte dei viaggiatori che utilizzano dispositivi mobili si distinguono notevolmente da quelle adottate da coloro che più tradizionalmente eseguono prenotazioni on line: per esempio, i due terzi delle prenotazioni da dispositivi mobili sono effettuate nelle 24 ore precedenti al soggiorno, in misura tre volte maggiore rispetto a quelle eseguite on line. Starwood è stata anche la prima società a offrire un servizio clienti FaceTime, caratteristica integrata nella nuova applicazione firmata SPG, la prima nel settore dei viaggi – e una delle prime applicazioni mai esistite – a utilizzare la tecnologia di controllo dello status, che realizza un’interfaccia capace di unire i nove diversi marchi di Starwood e i circa 1.100 hotel e resort, adattando la visualizzazione, l’ambientazione e i contenuti dell’applicazione in relazione all’utente e al fatto che questi stia organizzando il


Segnali dall’estero, colpo d’ala degli investitori alberghieri Negli Stati Uniti a fine 2012 il volume complessivo delle transazioni ha raggiunto un ammontare di circa 12-14 miliardi di dollari, in calo rispetto al dicembre 2011 (20 miliardi di dollari) ma in leggera ripresa secondo gli analisti. Il mercato sta lentamente ripartendo e gli investitori appaiono ottimisti, nell’ultimo studio di STR Global si nota anche che la tariffa media di vendita di una camera (capital cities comprese) è salita del 1,6% attestandosi nell’ultima parte dell’anno a 192mila dollari contro i 189mila del 2011. Nello stesso periodo però in Europa i valori delle camere d’albergo sono precipitati. Se si guardano le tavole New York si conferma la città con più compravendite alberghiere e un incredibile prezzo medio-camera di 628.000 dollari. Località

Contratti

Prezzo medio/camera

Importo complessivo

New York Washington D.C. California Centrale San Francisco Chicago Miami Boston Atlanta Nashville

10 5 4 5 8 4 5 6 6

628,000 $ 341,000 $ 296,000 $ 231,000 $ 221,000 $ 216,000 $ 174,000 $ 135,000 $ 107,000 $

1,62 mld. di dollari 400 mln. di dollari 120 mln. di dollari 380 mln. di dollari 480 mln. di dollari 200 mln. di dollari 190 mln. di dollari 190 mln. di dollari 120 mln. di dollari

Fonte: STR Analytics Segmento

Contratti

Prezzo medio/camera

Luxury Upper upscale Upscale Upper midscale Midscale Economy

14 41 46 43 11 43

471,000 $ 196,000 $ 168,000 $ 144,000 $ 32,000 $ 30,000 $

Fonte: STR Analytics

Nel Regno Unito, dove l’Euro non è mai arrivato, tra il 2010 e il 2012 sono stati venduti, acquistati, riqualificati 480 alberghi. Ne sono stati costruiti anche 150 nuovi e in questo le Olimpiadi di Londra hanno inciso. In genere, nei Paesi occidentali, quando un albergo passa di mano lo fa certificando il reddito che può produrre. Il moltiplicatore di valore nel 2013 non sono più le camere, perché le banche prestano soldi in base alla produttività e al GOP dell’hotel (una banca non sa che farsene di un’azienda che non saprebbe gestire). Ieri i consulenti finanziari, i fondi internazionali e i gestori di real estate capital, erano in pista per differenziare gli investimenti. Consigliavano l’acquisizione di quote di alberghi e di capitali alberghieri come beni rifugio. Adesso, nel mondo occidentale, migliaia di investitori “pasticciano” nel campo delle private equity e guardano al rapporto attuale tra prezzo al metro quadrato e costo di costruzione. Alcuni stanno invece aumentando la loro attenzione nei confronti delle strutture alberghiere europee. L’occhio punta ovviamente alle grandi capitali e alle città industriali come Francoforte, Milano, Monaco, Ginevra, Amsterdam, ma il ritmo delle acquisizioni è lentissimo perché i negoziati si incagliano su valori che rappresentano un terzo del valore di carico stimato nel 2006. Abbiamo notizie affidabili secondo le quali Blackstone, Lone Star e Colony Capital stanno facendo acquisizioni in Europa. Blackstone ha recentemente acquistato il famoso Burlington di Dublino per 67 milioni di euro (501 camere). Il Burlington nel 2006 era stato acquistato per 288 milioni di Euro. NH (ex Jollyhotels) riferisce di aver ricevuto un’offerta di acquisto per una ingente quota azionaria da parte di KKR (Kohlberg Kravis Roberts & Co., uno dei maggiori gruppi di private equity del mondo) a circa la metà del valore a bilancio. Secondo Bloomberg KKR avrebbe intenzione di investire, a breve, nel settore alberghiero oltre 500 milioni di dollari. Anche Starwood Capital annuncia un’offerta IPO (Initial Public Offering) per investimenti immobiliari europei di circa 500 milioni di dollari.

suo soggiorno, sia in viaggio o abbia già fatto il check-in in un determinato hotel.

Hilton Worldwide si estende nelle Filippine Hilton Worldwide ha recentemente firmato un management agreement con la

società Travellers international Hotel Group per la realizzazione del primo albergo Hilton nella capitale delle Filippine. L’Hilton Manila, la cui apertura è prevista per il prossimo anno, sorgerà a Newport Boulevard, vicino al Terminal 3 dell’aeroporto internazionale di Ninoy

Aquino, a 3,5 chilometri dal quartiere affaristico di Makati e offrirà 350 camere, due ristoranti, una spa, una piscina interna e un conference center. «Manila è un importante centro politico economico e sociale del Paese, con una presenza significativa di multinazionali nonché una leading gateway destination nel Sud Est Asiatico», ha dichiarato Andrew Clough, senior vice president, development Middle East&Asia Pacific Hilton Worldwide, «siamo certi che l’albergo rappresenterà una nuova pietra miliare della crescita del brand in questa regione del mondo».

Hyatt Hotels and Resort punta su Bangkok Hyatt Hotel Corporation ha annunciato un accordo con la Pioneer Property Company Limited per l’apertura a Bangkok di un nuovo albergo del brand “Place” – marchio molto noto e apprezzato negli Stati Uniti – L’hotel sorgerà nel cuore della capitale thailandese e andrà ad arricchire il portfolio del Gruppo in città, che, prevede anche, nel 2017, l’apertura di un Hyatt Regency e, nel 2014, di un Park Hyatt. In particolare l’Hyatt Place Bangkok, situato a Sukhumvit Road Soi 24, offrirà 229 camere e sette studio suites, complete di ogni comfort: gli ospiti avranno a disposizione un piacevole cozy corner con sofa, un ufficio con le migliori meeting facilities, lo speciale letto del Gruppo, “Grand Bed”, una Tv full HD 42 pollici, e un plug panel media center. Completeranno l’offerta una spettacolare piscina panoramica, un fitness center, spazi meeting attrezzati e una ristorazione varia e di qualità.

Nuovo resort Fairmont a Bali Fairmont Hotels&Resort ha da poco annunciato la costruzione di un resort sulla costa sud di Bali, in Indonesia. L’albergo, la cui apertura è prevista nel 2016, sorgerà in posizione privilegiata: arrampicato su una scogliera a picco sull’Oceano Indiano, offrirà una vista davvero impagabile, oltre a 170 lussuose camere, suite e branded residences. A firmare il progetto sarà il noto studio di design Denniston International che avrà cura di tradurre la cultura locale in stile contemporaneo. Notevole sarà anche l’offerta ristorativa e delle facilities che includeranno una spa e un campo da golf 18 buche. Sabbia di borotalco, mare cristallino e vegetazione tropicale costituiranno il contorno per sport e attività outdoor, ma anche per eventi e feste private.

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L’INCHIESTA

Le migliori aziende per cui lavorare nel 2013 Credibilità, rispetto, equità, orgoglio e cameratismo. Ecco dove questi valori sono rispettati al meglio e permettono ai lavoratori di sentirsi orgogliosi di appartenere a un gruppo

✒Beatrice Bartoli Con tassi di disoccupazione giovanile che superano il 37% può suonare strano parlare dell’eccellenza dei luoghi di lavoro. Sono tempi in cui averlo un lavoro è già un successo, è vero. Eppure non si può ignorare il fatto che questa triste constatazione è figlia non solo della realtà oggettiva di crisi nella quale viviamo, ma anche di una distorta prospettiva dalla quale ci siamo, ahimè, abituati ad osservare il mondo dell’impresa e del lavoro: quella secondo la quale il lavoratore è un costo e la qualità dell’ambiente di lavoro solo un benefit accessorio per chi se lo può e vuole permettere. Forse, proprio per questo, ha ancora senso dare rilievo alla ormai nota classifica di Great Place to Work (pubblicata a fine anno per le aziende italiane) e alle imprese da lei premiate. Per ribadire che un eccellente luogo in cui lavorare è uno strumento chiave del successo competitivo del business, che dipendenti aggiornati, diretti da capi competenti e coerenti, coinvolti nei processi decisionali e fatti crescere professionalmente si sentono parte attiva dell’azienda e sono pronti a contribuire al successo, dando sempre il proprio massimo per il raggiungimento degli obiettivi. Non sono solo vuote parole da imbonitore ben pagato per raccontare favole. È la realtà che vivono con successo e soddisfazione le aziende italiane piccole, medie e grandi che sono state incluse nella classifica di Great Place to Work del 2013.

Ecco come deve essere un luogo di lavoro eccellente nel settore dell’ospitalità E che dire dell’ambiente di lavoro delle imprese del turismo? Mentre lo scorso anno nella classifica italiana delle migliori piccole e medie imprese si contava la presenza almeno di Best Western Italia, nelle liste dell’eccellenza 2013 del nostro

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Paese non ci sono aziende del settore. Per trovarne bisogna scorrere gli elenchi 2012 (pubblicati a settembre dello scorso anno) delle Best Companies internazionali: al 6° posto troviamo Marriott, mentre al 19° si è classificata Accor. Ma cosa contraddistingue un luogo di lavoro eccellente nel settore del turismo? «La priorità per noi è garantire ai nostri associati la migliore esperienza lavorativa, perché abbiamo verificato che è questo lo strumento più efficace che possiamo adottare per far sì che i nostri ospiti siano soddisfatti”, spiega David A. Rodriguez, vice presidente esecutivo Marriott e direttore delle risorse umane. «Un ambiente di lavoro eccellente genera un servizio attento e di qualità, favorendo la fidelizzazione dei clienti e un legame emotivo con i nostri brand». Anche Accor punta sulla soddisfazione dei propri dipendenti, sicura di ottenere così il massimo da loro. «Dalla seconda e ultima analisi di clima aziendale oltre ad un incremento notevole del tasso di partecipazione (79%) rispetto alla prima analisi, è emerso che il 90% dei collaboratori è fiero di lavorare in Accor Italia», ci spiega Alessandro Arborio Mella (foto), Direttore Risorse Umane di Ac-

LA METODOLOGIA La classifica è originata in gran parte dal giudizio delle persone che, compilando il questionario, assegnano alla loro azienda il titolo di Best Workplace. I risultati del questionario Trust Index pesano infatti per i 2/3 del punteggio finale, mentre la restante parte è legata all’analisi delle pratiche di gestione delle risorse umane, descritte dalle aziende nel questionario Culture Audit. Il modello su cui si basa il questionario Trust Index, e da cui discende il processo


L’INCHIESTA

cor Italia. «L’87% ritiene di lavorare in buone condizioni ambientali, l’86% capisce come il proprio lavoro contribuisca ai risultati della propria direzione/hotel, tutto ciò è sintomo di come la worklife balance in azienda sia percepita positivamente dai collaboratori e li motivi nel proprio lavoro. Questo non significa che non ci siano aspetti sui quali migliorarsi. Come gruppo alberghiero puntiamo molto sulla formazione dei nostri dipendenti e allo sviluppo delle loro competenze: nel 1985 Accor è stata la prima azienda di servizi in Europa ad istituire una scuola interna di formazione. La soddisfazione del cliente è al centro della nostra strategia.

di valutazione, mette in evidenza come un ambiente di lavoro eccellente sia caratterizzato da tre relazioni fondamentali: una relazione di fiducia reciproca con il management aziendale, il rapporto di orgoglio per il proprio lavoro e per l’organizzazione di cui si fa parte e la qualità dei rapporti con i colleghi. Queste tre relazioni si sviluppano in 5 dimensioni: credibilità, rispetto ed equità, misurano la fiducia dei dipendenti nei loro manager, mentre le altre due, orgoglio e came-

Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile che tutto il personale sia altamente motivato e preparato adeguatamente per offrire servizi di qualità agli ospiti e ai clienti. Il Gruppo inoltre è da sempre impegnato nel costruire opportunità di sviluppo manageriale e nel favorire la mobilità internazionale, considerati due asset fondamentali. Uno strumento utile a questo scopo è il colloquio di valutazione annuo, un momento di condivisione che ogni collaboratore sostiene col proprio responsabile durante il quale si attua un bilancio degli obiettivi passati, si predispongono quelli futuri, si individuano insieme i bisogni formativi».

Accor, insieme a Marriott nella classifica internazionale delle Best Companies, testimonia che anche nel mondo del turismo la qualità dell’ambiente di lavoro premia il business. Nella foto: Hotel Parc Beaumont Pau - MGallery Collection

ratismo, mirano a valutare il rapporto dei dipendenti con il loro lavoro e la loro azienda, le loro sensazioni riguardo ad essi, e il divertimento nel luogo di lavoro con gli altri colleghi. In Italia sono state valutate oltre 98 aziende, con il coinvolgimento di più di 21.000 collaboratori, e sono state pubblicate due classifiche: quella delle 13 Best Large Companies (oltre 500 dipendenti) e quella delle 22 Best Small Medium Enterprises (da 50 a 499 dipendenti). 1-2 2013

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Best Workplaces Large Companies 2013 Italia I commenti dei dipendenti... 1. Microsoft Italia “Essere parte dell’azienda che rende possibile cambiare il mondo. Che aiuta tutti a essere più efficienti, più veloci, migliori!”

2. Tetra Pak Packaging Solutions “Ho vissuto un’esperienza personale traumatica proprio appena dopo essere stata assunta, per mesi ho dovuto recarmi spesso in ospedale, assentarmi per operazioni e malattie. Al lavoro mi sono sempre sentita ben accetta e appoggiata nel difficile momento che stavo vivendo. Il dedicarmi al lavoro mi ha anzi aiutata a risollevarmi e per questo sarò sempre grata a questa azienda e alle persone che vi lavorano, alla loro fiducia nei miei confronti e a quanto hanno fatto per me per aiutarmi a portare a termine le mie mansioni anche se questo ha significato aggiustare i piani molte volte in funzione delle mie esigenze e di quelle aziendali”

3. Gruppo Dow Italia “È un’azienda dove le esigenze del singolo vengono tenute in reale considerazione, dove le persone non sono solo numeri. Coinvolgimento, crescita professionale, indipendenza e responsabilità dataci dall’azienda fanno di noi dipendenti persone più soddisfatte in quanto ci viene espressa fiducia in ciò che facciamo”

4. Quintiles “Il team è solido ed il management tiene molto al lavoro di squadra. I colleghi sono disponibili. Il Qday è molto apprezzato e mette in evidenza la sensibilità e l’impegno dell’azienda”

5. FedEx Express “La costante crescita, non solo in Italia anche a livello mondiale. Un FedEx è FedEx in tutto il mondo... Ed io sono FedEx”

6. Bricoman “Ci piace festeggiare le vittorie ed abbracciarci per farci forza per reagire e superare le sconfitte”

7. Eli Lilly Italia “Rimane l’unica azienda in cui le persone contano ancora veramente”

8. Unieuro “La disponibilità dei miei colleghi e soprattutto il carattere del nostro Store Manager che ci coinvolge nelle situazioni dell’azienda, che ci sprona a migliorarci e che ci incita nell’essere sempre migliori! È capace di farci sentire i pilastri dell’azienda! Cosa non presente nelle altre aziende”

9. Ikea Italia Retail “Le mie esperienze lavorative sono state tante e posso confermare, facendo un confronto, che in Ikea l’ambiente di lavoro è veramente unico e speciale. Gli esempi: il

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poter crescere, la disponibilità fra colleghi, l’ambiente giovane e fresco, gli strumenti messi a disposizione”

10. Unilever “È un’azienda in evoluzione che negli ultimi anni ha sradicato vecchi principi per impiantarne di nuovi e più stimolanti. Ha dato voce e attenzione al dipendente consentendo a quest’ultimo di sentirsi parte di ‘’qualcosa’’. Sono orgogliosa di farne parte e di crescere con essa”

11. Sanofi È un’azienda che non si tira mai indietro di fronte alle difficoltà dei dipendenti”

12. Leroy Merlin Italia “Io vengo da un’esperienza lavorativa lunga e molto simile, e sono qui da pochi mesi, la cosa bella del mio negozio che dal primo giorno mi sono sentita la benvenuta, mi sono già sentita a “casa”, la disponibilità dei responsabili e dei miei colleghi mi ha quasi lasciata a bocca a aperta, cosa che (avendo avuto altre esperienze professionali simili) in altre aziende non c’è. Mi sento parte viva del negozio ed è bellissimo dirlo dopo 2 mesi circa di lavoro”

13. Emc Computer System Italia “Le continue possibilità di crescita professionale. È un’azienda all’avanguardia. I tavoli a cui ci si siede con i clienti, a tutti i livelli, diventano entusiasmanti confronti per realizzare soluzioni che rendono EMC leader del settore. C’è sempre poi il continuo confronto con i colleghi da cui si impara molto. È un dare avere che fa crescere costantemente, giorno dopo giorno”

Best Workplaces Small Medium Enterprises 2013 Italia I commenti dei dipendenti... 1. Cisco Systems “Mi sento orgoglioso di lavorare in una azienda che comunque contribuisce a cambiare il modo di vivere, lavorare e imparare. So di lavorare in una azienda che contribuisce fortemente al futuro del mondo...”

2. W.L. Gore e Associati “I dipendenti sono coinvolti al punto da sentirsi veri e propri imprenditori. Spirito di “tutti nella stessa barca”. Approccio diretto tra dipendenti, “no ranks, no title”, tipico delle strutture a matrice”

3. Mars Italia “Apprezzo molte cose, in particolare il fatto che sia consentito a tutti di lavorare da casa (in modo da gestire il proprio tempo con flessibilità), a prescindere dall’inquadramento. Inoltre ritengo sia davvero unica l’attenzione che Mars ha nei confronti del tema “mobility”: tutti beneficiamo di agevolazioni per raggiungere il luogo di lavoro e ridurre costi e stress da traffico. Davvero un’azienda unica!!!” 1-2 2013

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4. PepsiCo Italia “Lavorare per questa azienda fa si che ad ogni vittoria lavorativa, ci sia la consapevolezza che il tuo lavoro faccia la differenza. Tali sentimenti motivano il dipendente e lo fanno sentire importante!”

5. Loacker Remedia “In questa azienda c’è clima famigliare si ride si scherza... e si lavora davvero bene. un esempio volete ? Posso dire che qui è tutto speciale... io in prima persona sto bene vengo a lavorare volentieri e sono orgoglioso del posto in cui lavoro, orgoglioso della mia azienda!”

6. National Instruments Italy “Lavorare in questa azienda è come lavorare in una grande famiglia dove vivono rispetto e considerazione. Non sei un numero, sei una persona”

7. SAS “Essere sempre avanti rispetto al mercato e fornire soluzioni innovative e di valore al cliente. Questo orientamento rende il lavoro sempre vario e mai monotono e consente ad ogni dipendente un elevato grado di creatività e innovazione”

8. Medtronic Italia “Contribuire alla salute delle persone rende il mio lavoro speciale; essere attorniato da persone che hanno quale fine il bene del paziente rende l’ambiente di lavoro molto motivante”

9. ConTe.it Admiral Group “È un posto diverso, con tantissima energia positiva, voglia di fare, di stare insieme e di divertirsi. Ma anche tantissima attenzione ai risultati, al raggiungimento dell’eccellenza, alla qualità del servizio per i nostri clienti... Tutti sanno di essere un tassello importante del puzzle e che abbiamo bisogno gli uni degli altri per stare bene e crescere insieme. Questa diversità si vede nell’organizzazione degli spazi, nell’organigramma, nei risultati ma soprattutto nei sorrisi delle persone”

10. In Job “Quello che percepisco di speciale in questa azienda è che non si ferma mai. Ricca di stimoli continui con una visione sul lungo periodo, orientata agli investimenti con un interesse particolare per le persone che la compongono. L’eccellente ambiente di lavoro viene percepito soprattutto nel quotidiano, sia per gli spazi prestigiosi sia per gli obiettivi ambiziosi”

11. Kellogg Italia “La collaborazione e il buon umore delle persone, anche di responsabilità. Questo aiuta a fronteggiare con facilità le situazioni di difficoltà generate da errori o da scadenze imminenti, e permette altresì di godere in modo completo delle soddisfazioni lavorative. Se capita di sbagliare è molto più semplice rialzarsi se c’è un clima sereno”

12. Intesys “L’impegno che la direzione mette nella soddisfazione del dipendente e alla voglia di mettersi in gioco per capire dove si possa fare meglio. Questo è un qualcosa che non tutte le aziende sono disposte a fare”

13. Zeta Service “Al lavoro mi sento come in famiglia, i responsabili (dal coordinatore al top manager) ci prendono in considerazione, ascoltano con attenzione le nostre esigenze e

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cercano di venirci incontro, ci aiutano quando ne abbiamo bisogno, cirispettano, ci spronano a raggiungere sempre nuovi obiettivi stabiliti in base alle attitudini e alle competenze di ognuno. Vengo a lavorare con il sorriso”

14. JT International Italia “Le persone si sentono parte dell’azienda e lavorano con motivazione, determinazione, e in armonia quasi come se l’azienda fosse loro. L’azienda ha un’alta considerazione di tutti i dipendenti, si avverte il riconoscimento del valore delle persone, ovvero il fatto che le persone debbano essere valutate secondo i propri meriti e solo per quello, a prescindere dalle differenze di lingua e di cultura e soprattutto dal fatto che si è più o meno simpatici al proprio manager...”

15. Mellin Spa - Danone Baby Nutrition “Farti sentire parte integrante è una sensazione che è difficile trovare in altre aziende. Essere accolto sempre a braccia aperte mi rende orgoglioso di fare parte di questa famiglia. Sapere che c’è sempre qualcuno pronto ad ascoltare le tue problematiche lavorative e aiutarti a risolverle è sintomatico del fatto che ci si trova in un fantastico ambiente lavorativo”

16. Volkswagen Financial Services “Sono convinta che la comunicazione e la trasparenza con i propri responsabili, il dialogo, la paura di non sentirsi ...sotto esame ...facciano di quest’azienda un eccellente ambiente di lavoro. Il clima che si respira è molto friendly, c’è dinamismo e questo stimola a migliorare e a dare di più.... La voglia di fare e di organizzare di questa azienda non è da tutte...”

17. Biogen Idec Italia “La capacità di farti sentire unica: il mio contributo sia professionale che personale è unica ed indispensabile per quest’azienda. Ti senti parte integrante di essa. Si imparano tantissime cose in pochissimo tempo”

18. EURAC Research Multiculturalità, internazionalità, curiosità delle persone, senso di appartenenza, ambiente poco formale, flessibilità di orario, attenzione alla persona, uffici esteticamente piacevoli, presenza di servizi (mensa, asilo, palestra, biblioteca). Tutti questi aspetti spingono a “dare di più” rispetto a quanto dovuto per contratto”

19. NaturalLook “Penso che sia tra le poche aziende in cui si accettano con molta positività le maternità e quindi le piccole vite che il cielo voglia dare alle mamme. Un’azienda in cui si offrono due calzature all’anno in omaggio. Un’azienda che organizza tanti eventi a cui possono partecipare tutti. Un’azienda in cui si mettono a disposizione tanti corsi di formazione, anche all’estero”

20. Mapa Spontex Italia “Il valore del gioco: fare le cose con il sorriso sulle labbra”

21. Prodotti Formenti “Viene sempre data la possibilità al personale interno, in via prioritaria, di crescere professionalmente quando si aprono posizioni organizzative”

22. Welcome Italia “Formazione tendente al miglioramento personale. Ottimo clima interno. C’è molta trasparenza fra colleghi, anche sui dati e le performances. Si può chiedere aiuto e parlarne francamente. La domanda più originale che mi è stata posta è “in che cosa l’azienda può contribuire per il tuo benessere personale?”. Si vuole che ci sentiamo tutti uniti” 1-2 2013

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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

L’Intangible Marketing che accelera il business I fattori intangibili, letti nella loro valenza di attrazione e coinvolgimento, sono capaci di trasformare il momento della vendita in un’esperienza di forte intensità. Sono efficaci generatori di un inedito plusvalore, veri e propri acceleratori di business

✒a cura di Tiziana Conte “Every business is a stage”, “tutto è palcoscenico”, dicono gli esperti di marketing statunitensi. E se è vero che tutto è palcoscenico – anche solo una cantina, una bottega, una terra – allora ci vuole un copione, una storia da narrare. Questo è il messaggio dell’Intangible Marketing che attraverso skills & tools, consente di elaborare plusvalore su prodotti e servizi, attraverso operazioni ed interventi di immaterialità. Massima esponente del marketing dei fattori immateriali, in Italia è Annamaria Milesi, autrice di un libro di successo dedicato all’argomento, “Il Peso

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dei Fattori Immateriali”. Specializzata in scrittura narrativa d’impresa, la Milesi redige anche “narrazioni” di aziende, territori, istituzioni, prodotti, servizi e insegna il loro utilizzo come innovative leve di business. «L’intangible marketing ci insegna a vendere dimensioni e non cose e ci suggerisce di utilizzare tutti i sensi come veri e propri strumenti di valorizzazione, perché i profumi, i sapori, i suoni, le emozioni, le immagini vanno a riempire la vecchia “cassetta degli attrezzi” del marketing come fossero nuovi e più moderni arnesi», ci spiega. Ci vogliono infatti nuove


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competenze e nuovi strumenti per avvalersi con abilità e consapevolezza di questo nuovo capitale immateriale. «Dovremo ricorrere al marketing olfattivo, dei sensi e delle emozioni, ma soprattutto diventare esperti utilizzatori dei Fattori Immateriali: imparare a dematerializzare, ovvero spogliare un prodotto, un servizio, un paese, un territorio della sua fisicità per poi innervarlo, con un’operazione di immaterialità, di un importante valore aggiunto che lo trasferisca nella dimensione delle emozioni, dell’evocazione, dei suoi significati. E poi bisogna trovare un tema intorno al quale costruire il copione».

cultura possa essere applicata al turismo, un settore che in Italia necessita di nuove interpretazioni perché, come lei stessa sottolinea, «possedere un patrimonio non basta se non lo sappiamo gestire o raccontare con occhi, linguaggi e uomini diversi. Bisogna capire che promuovere un territorio o un’eccellenza ha a che fare con la dimensione dell’immaterialità e il nostro Paese, da questo punto di vista, è una fonte inesauribile ma non è comunicato nel modo in cui il mondo oggi richiede. Insomma ci vuole una vera e propria svolta culturale. Per esempio, si può fare di un luogo un posto irriproducibile, un “sito emozionale”, una “terra narrante”. «Sarà il percorso tematico ad attirare visi-

Annamaria Milesi insieme al sociologo De Masi durante il convegno “Napoli 2020:città e produzioni intelligenti” dedicato alle Smart Cities che si è svolto lo scorso giugno nella città partenopea. Sotto un momento del convegno (foto di Cesare Purini)

Turismo: un settore che necessità di nuove interpretazioni Il concetto è tematizzare un luogo o un Paese per consolidarne l’identità rafforzandola e valorizzandola per poterla narrare. La Milesi auspica che questa nuova 1-2 2013

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“Intangible Marketing. Il Peso dei Fattori Immateriali”, scritto da Annamaria Milesi, è un testo di marketing, ma in stile narrativo, che fornisce competenze e strumenti a coloro che dovranno confrontarsi con il peso che i fattori immateriali avranno sempre di più nelle imprese e sui mercati. L’autrice mette a nudo un nuovo patrimonio immateriale di grande valore di cui tenere conto. Analizza i contributi di marketing che ci sono arrivati dagli Stati Uniti negli ultimi dieci anni ed apre un’analitica ed innovativa riflessione sul ruolo che i fattori immateriali esercitano oggi in ogni ambito merceologico. Affondati in un pieno contesto di “Experience Economy”, i fattori intangibili sono letti nella loro valenza di attrazione e coinvolgimento, capaci di trasformare il momento della vendita in un’esperienza di forte intensità. Sono presentati come efficaci generatori di un inedito plusvalore e come veri e propri acceleratori di business. L’autore identifica competenze e strumenti di cui tutto il management deve oggi dotarsi per avvalersi con abilità e consapevolezza di questo nuovo “capitale immateriale”. Interessante ed istruttiva la ricca narrazione di case histories, presentati nella sezione dal titolo esplicativo: “Show me the way – Costruire Intangibilità, ma come?”. Annamaria Milesi, Intangible Marketing – Il Peso dei Fattori Immateriali, Ipsoa Editore – collana di management, Wolters Kluwer Group, Milano, maggio 2010, distribuito da Libreria Hoepli, librerie specializzate e on line.

tatori e viaggiatori del turismo di oggi. Quindi, sarà importante trasferire la fisicità, per esempio dei vigneti, in una dimensione impalpabile perché diventino strumenti identitari di quei luoghi per meglio promuovere il territorio e la ricchezza delle aziende locali. Vigneti o cantine saranno luoghi di visita e spazi narranti e la loro valenza commerciale e di business sarà allora più forte, più spendibile». Lo stesso principio vale, per esempio, nel caso dell’artigianato di cui il nostro Paese è ricco: capolavori da amare e da raccontare. «Ecco che allora un itinerario potrebbe intrecciarsi con l’altro: la storia, la natura, le passeggiate, i musei, l’arte, il cibo, le cantine, il vino, il clima, tutto potrebbe ricomporsi in un unico richiamo, in un’unica intensa narrazione che lascerebbe ricordi indelebili. E sono proprio i ricordi, i souvenir del nuovo viaggiare e del nuovo andar per il mondo. I ricordi, le

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emozioni, molto più delle cose. E poi, gli uni in funzione degli altri».

Alla conquista dei sensi Un esempio di intangible marketing applicato con successo è la campagna promozionale delle Marche, dove Dustin Hoffman, nel ruolo di se stesso, interpreta l’incanto di una regione unica attraverso la meraviglia dei cinque sensi. Co protagonisti della Campagna dell’immagine turistica marchigiana 2011/2012 sono i cinque sensi dell’attore, completamente conquistati dalle infinite suggestioni del viaggio attraverso la gastronomia, l’arte, la musica, i vini e i paesaggi. Il sapore intenso di un bicchiere di vino; l’aroma ineguagliabile del tartufo; la fascinazione di un’aria all’Opera; uno sguardo che si svolge dalle città alle colline al mare; la sensazione di toccare e indossare capi e manifatture di qualità prodotti da questa terra sinuosa e generosa. Ad ogni senso corrisponde un’immagine. Anche la campagna del 2010 era stata vincente con lo spot “Marche, le scoprirai all’infinito” - divenuto video culto su Youtube, decisivo


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nelle affluenze turistiche. In controtendenza con i dati nazionali, per il 7,9% (più del doppio dell’influenza esercitata sui vacanzieri che hanno visitato il resto d’Italia), ovvero per oltre 160 mila turisti, è stata decisiva l’influenza esercitata dalla pubblicità, quota che tra i soli italiani arriva fino all’8,6%. Il motivo conduttore dello spot era la celebre lirica di Giacomo Leopardi “L’infinito” recitata da Hoffman sulle suggestive immagini dei paesaggi marchigiani. Dopo aver fatto emergere le Marche come regione di cultura e turismo, l’obiettivo della seconda campagna promozionale è mettere in evidenza la qualità della vita che contraddistingue questa terra, per l’eccellenza dei prodotti enogastronomici, per il fiorire delle realtà industriali Made in Marche, per le attrattive naturali ancora tutte da scoprire, per la cultura diffusa tra musei biblioteche e teatri storici e i grandi eventi che contraddistinguono l’offerta tutto l’anno. Sulla scia di quanto realizzato nel 2010, la Regione prosegue nel consolidare un prodotto turistico fruibile tutto l’anno, che restituisca la percezione di una terra dove si vive bene, dalle radici antiche, misteriose, che aspettano di essere scoperte e nel contempo di una regione dove si muovono e operano persone, idee, imprese che guardano al futuro e a scenari cosmopoliti. Una regione che è in grado di offrire più turismi, che destagionalizzino l’offerta attorno a un unico fattore di coesione: il brand Marche. Secondo il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, Dustin Hoffman testimonia con il proprio volto e la sua straordinaria professionalità le emozioni, la bellezza e la capacità creativa della regione. «Hoffman racconta una comunità ricca di storia e piena di futuro, dove si creano idee e il tasso di imprenditorialità è il più elevato d’Italia. Una terra in cui il made in Italy ha la proprie origine, sostenendo la reputazione dell’Italia nel mondo. Grazie alla campagna di comunicazione, si rafforza un’immagine turistica di grandissima qualità, si restituisce la percezione di una terra in cui si vive molto bene, in quanto regione con la più alta speranza di vita in Europa. Non a caso la rivista americana Aarp, che conta 37 milioni di associati, ha definito le Marche uno dei 5 paradisi terrestri in cui vivere. Oggi la nostra regione

Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche

è maggiormente conosciuta nel mondo, anche grazie alla testimonianza di Dustin Hoffman, cui abbiamo voluto affidare anche per il 2011-2012 la nostra rappresentanza nell’Europa anglosassone e soprattutto negli Usa». conclude Spacca.

La narrazione che crea il business Un esempio, quello delle Marche, che avvalora quanto afferma la Milesi: «l’Italia deve diventare luogo narrante di storie che devono essere recepite nel mondo attraverso i loro significati immateriali». E lei in questo senso ha dato il suo contributo anche lavorando per Salemi e Napoli: due territori che stanno cercando di rilanciarsi e valorizzare turisticamente, per i quali ha suggerito nuovi ed interessanti spunti per “narrare” e non semplicemente promuovere con parole vecchie, le due città. La prima, Salemi, narrata attraverso il suo patrimonio intangibile, i suoi significati, il suo fascino, la sua tipicità con amore, passione e lucidità, lei la immagina come “il primo, ufficiale ed irripetibile “Intangible District” italiano, fortemente connesso a tutto un indiscutibile patrimonio tangibilissimo: la storia, le tracce di civiltà straordinarie sono segni marcati che conferiscono un’ulteriore ipotesi di lettura e di visita della città». E poi c’è Napoli dove, la Milesi scrive, “sentirsi in un certo modo” è la dimensione del tutto particolare che ti avvolge, che ti innerva e che ti lascia ricordi di emozioni forti. Na-

Ecco, infine, un altro esempio di “vetrina tematica” di successo: è la vetrina di “Replay” di Milano che mette sempre in scena vere “Narrazioni”: qui il tema è la giungla e vanno in onda un coccodrillo di tre metri e un rinoceronte a grandezza naturale, affondati in uno scanario di vera vegetazione ed acqua. I due animali sono stati realizzati dall’artista fiorentino Alessandro Gaggio modellando a mano una semplice rete per gabbie di conigli

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"Provenza" : qui si vede un bellissimo scatto fotografico di Provenza che poi viene ripreso da una creazione tutta di zucchero! A destra, "Small, Medium, Large": una vetrina dedicata alla personalizzazione del Marketing (gli scatti si riferiscono alla Pasticceria Marchesi)

poli: solo se la vedremo con occhi nuovi e diversi la sapremo narrare con parole nuove e diverse, la sapremo valorizzare, accettando con consapevolezza quello che non si può cambiare, combattendo con determinazione ciò che va cambiato, ma trasferendo agli altri tutta quella unicità che amiamo». Ed avverte: «È evidente che una nuova visione ed una nuova lettura per “una nuova città da raccontare” implichi una nuova cultura: il marketing dei Fattori Immateriali che affonda le sue radici nell’“Experience Economy”, nel marketing dell’esperienza, nel marketing dei sensi e nel marketing olfattivo».

Il profumo che promuove

Natale con le candele di Cereria Pernici: sono candele fasciate da un foglio ancora di cera, metallizzato e stampato, esclusive di Pernici. Bag Lulù è la borsetta di cera creata da Cereria Pernici: cera di soia, stoppino di legno profumato che quando arde emette un crepitio simile al fuoco che arde nel caminetto. È disponibile in sei colorazioni diverse e sei profumazioni diverse

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Fra i numerosi interventi nel marketing sensoriale la Milesi lavora con i profumi ed i suoni: «Le architetture sonore e olfattive stanno sempre di più diventando i nuovi strumenti identitari di un’azienda. Il

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marketing olfattivo è sempre più utilizzato, basti pensare a MaxMara, Marella, Sony e ci sono anche molti marchi dell’hotellerie che hanno fatto del profumo un segno distintivo. Ma la costruzione di un’identità olfattiva è un percorso lungo e sofisticato», avverte la Milesi che attualmente sta preparando la narrazione di un profumo che Ercolano ha fatto creare per promuoversi nel mondo attraverso l’odore della ginestra e della pietra lavica. Il profumo si chiamerà “Ginestra del Vesuvio”. Fragranze e odori vengono quindi utilizzati anche in Italia come strumenti di promozione turistica. E già all’estero sono stati sperimentati a New York riproducendo gli odori di alcuni quartieri e in Francia dove è stata realizzata una guida turistica olfattiva. Far ripartire i fatturai partendo dal capitale immateriale che si possiede ma non si utilizza. Le “storie” sono il nuovo capitale di un’azienda e la capacità di narrarle sarà sempre più la nuova e ricercatissima competenza manageriale. «Perché dovranno essere racconti in grado di emozionare e coinvolgere senza perdere di vista l’obiettivo principale che è quello di penetrare il mercato», precisa la Milesi. Questa scrittura narrativa d’impresa può funzionare in qualsiasi ambito merceologico. Lo sanno bene i titolari della cereria Pernici di Bergamo, un’azienda di 120 anni, alla quarta generazione che sul suo sito internet scrive: «Le Creazioni Pernici nascono ancora oggi da mani artigiane e da una convergenza di manualità e di creatività che le rende uniche e irriproducibili. Per questo, anche solo per piccoli dettagli, una è sempre un po’ diversa dall’altra: irripetibili, appunto. Un tratto distintivo particolare? Il loro tratto evocativo. Sono creazioni sensoriali ed emozionali: esprimono sentimenti, accendono emozioni, creano atmosfere e dimensioni della mente». Un’azienda che ha introdotto la cultura dell’immaterialità e sensorialità per raccontarla al mondo con il marketing olfattivo, sensoriale ed emozionale. ■



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Mi Piace! Tutti i segreti del web marketing che le aziende devono conoscere per non perdere terreno nel complesso mondo di internet 2.0

✒Dario Dossena Che cosa c’è dietro un “mi piace”? Qualsiasi cosa sia, alle aziende conviene scoprirlo. Perché? Perché basta fare una piccola ricerca online per sapere che gli esperti di web marketing calcolano che siano stati circa 1,13 triliardi i “mi piace” cliccati su Facebook, e sugli altri social network, dal loro debutto nel 2004. Da quel momento, quella che è nata per essere una semplice espressione di gradimento del proprio cantante o del dolce preferito, è divenuta il principale mezzo con

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cui le aziende più informaticamente evolute interagiscono con gli utenti e li coinvolgono nel proprio mondo attraverso le pagine web. Certo, è necessario anche dire che al momento non c’è una misurazione sicura e scientifica per dimostrare il vero”ritorno” (economico e/o di immagine) che ogni “like” da social garantisce. In primo luogo perché il significato di ogni “mi piace” può essere diverso da tutti gli altri e variare in base al tipo di contenuto che lo raccoglie, al luogo virtuale nel qua-


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brand, ovvero una pagina “vetrina” di un’azienda su FB: inoltre confermano di usarla per vedere post e seguire aggiornamenti di stato. All’interno dei “follower” poi c’è un altro 82% di utenti che pensa che Facebook sia una piattaforma adatta per interagire con le aziende mentre è più bassa, pari al 35%, la percentuale di coloro che ritengono di essere più ascoltati dai brand su Facebook che non altrove. E quindi di poter interagire più direttamente con loro. Proseguendo con l’analisi delle interazioni tra utenti e pagine, dall’analisi americana si scopre che il 50% degli intervistati pensa che la pagina FB di un brand sia più utile, perché più ricca, più aggiornata e più interessante, del sito web del marchio stesso. A mostrare però che non è tutto oro quello che luccica c’è poi il dato successivo, quello per il quale è ben il 69% ad ammettere che ha espresso un “like” per una pagina brand soltanto perché l’aveva già fatto un amico. Anche se poi il 75% degli utenti, quando diventa fan della pagina social, si sente più vicino al brand.

L’80% dei navigatori si informa sul sito di un’azienda prima di fare un acquisto, sia online che offline

A chi piace...

le è espresso e alla tipologia web che lo dà. Tra le più interessanti ricerche sul vero significato e sull’importanza dei “like” su Facebook, e non solo, c’è lo studio recentemente divulgato sul suo sito internet dalla società americana di ricerche di marketing Lab42. Il modus operandi è stato semplice: sono stati intervistati mille iscritti a Facebook ed è stato chiesto loro di definire il significato del “mi piace”, delle modalità con il quale viene dato e le motivazioni che ne determinano o meno l’attribuzione dentro i social media. La prima domanda fatta dai ricercatori riguarda la “popolazione” dei “like”: ben l’87% degli utenti intervistati hanno messo il “mi piace” ad almeno una pagina

Una vicinanza che è, giustamente, anche interessata: a dimostrarlo è questa volta la classifica delle principali ragioni che spingono un utente a cliccare “mi piace” su una pagina brand. E le due principali sono infatti proprio quelle di avere accesso a sconti e promozioni (34%) e di ricevere gadget o premi (21%). Al terzo posto c’è il perché si è già clienti fidelizzati del brand (14%), quindi perché si ha fiducia nel brand (11%). Lab42 si interroga poi sullo step successivo: cosa succede quando l’utente, cliccato il fatidico “like” e divenuto fan della pagina, inizia a interagire con il marchio? Succede che questo, in primo luogo, deve essere pronto a stimolarlo, coinvolgerlo e fidelizzarlo proponendogli contenuti e attività che lo trattengano sulla pagina. Si scopre allora che le tre principali attività del fan sulle pagine brand sono stampare coupon che danno diritto a sconti, esprimere altri “like” e

«Le aziende non si spingono fino a raccogliere i dati provenienti dai social in maniera strutturata e non li integrano nelle strategie aziendali» 1-2 2013

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non essere più interessato a quella azienda, ha avuto una cattiva esperienza con quel marchio. Secondo Lab42 i brand che vogliono riguadagnarsi il like di queste tipologie di utenti hanno la possibilità di dare più gadget e premi, postare contenuti meno frequentemente, permettere di nascondere che si è fan di quella pagina

Blog e forum: i canali di informazione più affidabili Facebook batte LinkedIn, come rapporto nel numero di utenti, per 3 a 1

postare commenti e conoscere i nuovi prodotti del marchio. È anche vero che, come sottolineano i ricercatori americani, essere fan di una pagina brand porta pure vantaggi concreti: il 77% ha risparmiato soldi e in particolare, il 66% ha risparmiato più di 20 dollari nell’ultimo anno e il 17% più di 100 dollari.

E a chi non piace Esiste poi l’universo opposto, quello al quale appartiene il 13% dei navigatori intervistati e ai quali non piace alcuna pagina brand. Le loro motivazioni, secondo lo studio, sono principalmente quattro: non amano che la loro bacheca FB sia ingombrata di contenuti del brand (47%), non vogliono essere contattati e subire proposte commerciali (36%), vogliono mantenere intatta la privacy (30%), utilizzano i social media solo per postare contenuti legati alla loro vita privata (27%). Pare evidente allora che, per quanto riguarda questa tipologia di utenti, le possibilità che un’azienda possa cercare di coinvolgerli nella propria attività siano piuttosto scarse. Diverso è il discorso nei confronti di quegli utenti che seguivano una pagina brand ma poi hanno smesso di seguire una pagina brand. Il 73% di questi utenti lo ha fatto per tre motivazioni principali: il brand postava contenuti troppo frequentemente, ha scoperto di

«il 93% dei buyer di business ritiene che tutte le aziende debbano avere una presenza sui social media»

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A completare il quadro, dal punto di vista opposto, quello dei consumatori ci pensa invece l’annuale studio realizzato dalla eBit Innovation e Demoskopea presentato nell’ambito della Settimana della Comunicazione. Cosa cercano i consumatori sul web? Cosa li porta a “likkare” una pagina e ad acquistarne il prodotto? I dati confermano che il web è oggi una delle principali piattaforme di incontro e comunicazione tra le aziende e i clienti/consumatori. L’80% dei navigatori infatti, prima di decidere un acquisto, si informa sul sito ufficiale dell’azienda, ma, ed è questa la novità, cresce la percentuale di chi considera blog, forum e social network i canali più affidabili come fonte informativa. In particolare la percentuale di questi utenti è passata dal 41% del 2011 al 64% del 2012. A tal proposito, Fabrizio Angelini, CEO di Demoskopea, spiega: «Aumenta l’importanza delle attività di community e social media che rappresentano ormai il principale strumento di influenza nella decisione di acquisto da parte dei consumatori on-line. Il moderno “consumatore internauta” è inoltre sempre più parte attiva partecipando a blog e forum, dando feedback e “mi piace”, proponendo suggerimenti e nuove idee di sviluppo di prodotti e servizi alle aziende». Non stupisce quindi scoprire che il 74% degli intervistati ha un profilo personale su Facebook al quale accede giornalmente dal computer. Ed è poi ben il 42% di essi ad essere iscritto alla pagina FB di un’azienda, la cui consultazione avviene in media 7,5 volte al mese. Così non sorprende sapere che l’investimento delle aziende sui social network è in costante crescita, rappresentando mediamente il 6,4% del budget marketing totale. Oltre alla pagina Facebook, il 52% delle aziende attive sui social ha un account su più network, in


LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

maggioranza su Linkedin. Ancora, oltre il 40% pianifica campagne pubblicitarie sui social e il 45% mette in atto strumenti e processi di analisi delle conversazioni dei propri fan e community. «Le aziende», racconta il CEO eBit Innovation Gianluca Borsotti, «stanno capendo l’importanza dei nuovi trend sui media digitali e di conseguenza innovando le proprie strategie di comunicazione, sviluppando nuovi strumenti di relazione con il proprio target digitale. Pur in periodo di crisi economica, continua la crescita dell’investimento delle imprese dedicato a queste attività, come dimostrato dalle dichiarazioni dei manager intervistati che prevede, per il prossimo triennio, una crescita media nell’ebusiness di oltre il 25%».

Non di solo Facebook... Se, oggi, come abbiamo visto, un’azienda che vuole essere in costante contatto con i suoi clienti non può essere assente da Facebook, dove ci sono più utenti che in ogni altro social media, altrettanto importante è saper utilizzare bene LinkedIn. So-

prattutto nel caso si vogliano portare avanti anche politiche di web marketing B2B. È sul social business per antonomasia infatti, che si trovano i profili di decision maker e professionisti, e dove c’è un più alto livello di attività e interazione tra aziende. Secondo gli esperti dell’agenzia di marketing digitale BOP Design, che hanno svolto di recenti degli studi sul problema, il vantaggio più evidente di LinkedIn è che la sua utenza è composta esclusivamente di professionisti di tutti i livelli, che vi si iscrivono per fare networking nel proprio ambito professionale (61%), essere in contatto con colleghi (55%) ed esponenti del settore in cui operano (61%) e promuovere il proprio business. Il social network è insomma stato compreso e utilizzato nel suo scopo. Certo, se si considerano i “freddi” numeri, il successo di Facebook è senza confronti, perché è molto più alto il numero di utenti. Negli Stati Uniti ci sono 155 milioni di utenti FB, contro 55 di LI, mentre in Italia sono 21 contro 3. Inoltre su FB è molto più alto il numero di adulti tra i 35 e i 64

Il 36% di chi usa i social media desidera tutelare la propria privacy rispetto alle proposte commerciali

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mente vocata all’interazione con partner e clienti, in chiave dunque B2B, oltre che B2C. Concludendo, se è naturale per un’azienda che si rivolge a un pubblico business essere presente e attiva su LinkedIn per fare networking, recruiting e “affari”, è altrettanto importante non trascurare le opportunità offerte da Facebook, perché è lì che si muove la gran parte dell’utenza social verticale.

Sulla strada giusta

Secondo Lab 42 l’87% degli utenti FB ha messo almeno un “like” a una pagina brand

anni, tipicamente l’età dei decision maker; inoltre, il tempo che gli utenti trascorrono su Facebook è esponenzialmente superiore a quello trascorso su LinkedIn. Allora le aziende non possono certo permettersi di ignorare una platea così

«Essere fan di una pagina brand su Facebook porta vantaggi concreti, come sconti e gadget omaggio» vasta e interessante, neppure se si rivolgono a un target professionale. Lo confermano le statistiche sui buyer di business: se il 93% ritiene che tutte le aziende debbano avere una presenza sui social media, l’85% pensa che non possa essere una presenza soltanto istituzionale, ma real-

Cinque regole d’oro per creare una giusta strategia social

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Monitorare come l’azienda si muove sui social, chi se ne occupa e quali informazioni ottiene. Determinare come i social possano accompagnare il proprio modello di business Mappare indicatori di performance e fattori di rischio collegandoli alle informazioni prese dai social Implementare un sistema di registrazione per la raccolta dei dati dai social e il loro uso business Sviluppare linee guida e direttive sull’utilizzo dei social per dipendenti, manager e direttori

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Purtroppo è la recentissima ricerca “What do corporate directors and senior manager know about social media?”, condotta dalla Stanford University a dirci che il cammino delle aziende nella giusta direzione social è ancora in certa parte da percorrere. Emerge, infatti, tra i manager ai vertici delle 180 grandi aziende americane prese in esame (la metà con fatturato superiore ai 500 milioni di dollari), uno scollamento fra quello che sanno e quello che fanno con l’ormai non più nuovo fenomeno dei social media. A scapito, ovviamente, dei risultati. Gli intervistati, anche i più anziani – l’ateneo ha intervistato figure con un’età media di circa 55 anni – conoscono le maggiori piattaforme social (Facebook, Twitter, LinkedIn e Google+), vi hanno aperto account personali (l’80% su LinkedIn) e, in uguale percentuale (circa il 65%), li utilizzano per ragioni personali e professionali, la maggior parte quotidianamente. Questi dati indicano buona familiarità con il mezzo: il 56% dei manager dichiara infatti di comprendere le potenzialità dei social come strumenti di web marketing e le opportunità che offrono per raggiungere consumatori e clienti vecchi e nuovi e per interagire con loro. Lo studio della Stanford University evidenzia però che manca il fondamentale passaggio successivo: le aziende, infatti, non si spingono fino a raccogliere i dati provenienti dai social in maniera strutturata e non li integrano nelle strategie aziendali. Solo il 32% ha quindi dichiarato di avere in azienda un consulente esperto di social media, e appena il 14% utilizza i dati provenienti dai social per misurare le performance aziendali, ritenendoli poco rilevanti. La strada virtuale, per trasformare un “like” in un’occasione reale di business è insomma stata già presa ma è ancora lontano dall’essere compiuta. ■



LA PAROLA ALLE AZIENDE

I piccoli artigiani che fanno grande il made in Italy

Fare turismo significa, oggi più che mai, portare alla ribalta tutte quelle realtà che contribuiscono a fare di un territorio un’eccellenza. Non solo, quindi, le bellezze naturali e storico artistiche, ma anche l’enogastronomia e, soprattutto, nel nostro paese l’artigianato. “Fatto a mano”, “cucito a mano”, “rifinito a mano” sono diciture che danno garanzia di capi d’abbigliamento o di oggetti che quando riportano l’etichetta made in Italy sono veramente unici e speciali

✒a cura di Tiziana Conte Se l’Italia è la “capitale” mondiale dell’imprenditoria lo deve all’artigianato, che con 1.448.867 aziende spicca per la capillare presenza sul territorio. Le imprese artigiane, secondo la rilevazione di Confartigianato, trovano un terreno particolarmente fertile a Prato, che registra 10.770 artigiani e 4,3 imprese ogni 100 abitanti; a Fermo, con 7.383 aziende (4,1 ogni cento abitanti), a Reggio Emilia, 3,9 imprese ogni 100 abitanti e 20.812 imprenditori. Ma la vocazione artigiana dell’Italia si fa ancora più forte in alcuni Comuni: in testa alla classifica Piode (in provincia di Vercelli), dove il rapporto artigiani-popolazione è pari a 9,2 imprese ogni 100 abitanti; Montemurlo (Prato) con le sue 1.223 imprese (6,6 ogni 100 abitanti). Se-

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gue Cingoli (Macerata) con 6 aziende per 100 abitanti e Monte Urano (Fermo) con 5,8 aziende ogni 100 abitanti. All’artigianato e alle piccole imprese si deve la tenuta occupazionale anche nella fase più acuta della crisi: tra il 2007 e il 2010 le micro imprese con meno di 9 addetti hanno fatto registrare un aumento dell’1,2% degli occupati a fronte di un calo dell’1,5% degli addetti del totale delle imprese. «Siamo un popolo di imprenditori e lo dimostriamo a dispetto della crisi e dei tanti ostacoli che spengono le iniziative imprenditoriali», commenta il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, precisando che «questa propensione va sostenuta nella fase di avvio dell’impresa ma soprattutto durante la vita dell’azienda».


LA PAROLA ALLE AZIENDE Mandolino con intarsi di madreperla realizzato dalla storica Liuteria Calace di Napoli

dere un po’ per la carenza di manodopera specializzata e un po’ per le troppe tasse e le numerose complicazioni del nostro sistema burocratico. Chi ha resistito lo ha fatto per amore verso un mestiere che spesso si tramanda da generazioni e perché ha saputo guardare avanti riuscendo a coniugare tradizione e contemporaneità. Molti artigiani hanno una storia da raccontare che è la storia di un territorio e che spesso diventa spunto per un viaggio. Come nel caso di Raffaele Calace, maestro liutaio, che nella sua “bottega” di Napoli, nel cuore di un forziere magico, Palazzo Sansevero, porta aventi con la figlia Annamaria, alla sesta generazione, l’arte liutaria iniziata dalla sua famiglia nel 1825 da Nicola Calace. Raffaele apre le porte del suo regno, spesso anche a curiosi e appassionati di musica che giungono a lui da ogni parte del mondo. E noi siamo an-

Raffaele Calace accorda un mandolino. Sotto, un artigiano al lavoro nella Bottega Calace

Secondo il presidente di Confartigianato «non basta puntare sulle start up innovative se poi in Italia continuano a non esserci le condizioni favorevoli perché le imprese possano svilupparsi e generare occupazione». Per offrire un futuro alle giovani generazioni Guerrini fa sapere che «occorre sicuramente facilitare la creazione d’impresa, ma è anche indispensabile dare segnali concreti alle imprese già esistenti e assicurare la continuità e la solidità del nostro tessuto produttivo».

Tradizione e innovazione Il nostro artigianato ce lo invidiano in tutto il mondo ma purtroppo molte botteghe sono sempre più spesso costrette a chiu1-2 2013

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Raffaele e Annamaria Calace mostrano orgogliosi una delle loro creazioni

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dati a trovarlo per meglio apprezzare questa antica arte. Un’esperienza che ci ha aperto il cuore e la fantasia, non solo per l’amore che gli artigiani di questo luogo magico mettono nel lavoro ma anche per lo stupore nel veder trasformato un pezzo di legno in un vero capolavoro d’arte, destinato nella maggior parte dei casi ad attraversare l’Oceano per giungere nelle mani di chissà quale artista. I sei dipendenti di questa piccola azienda danno alla luce ben 50 mandolini in due mesi ed il 90% della produzione viene esportata. «Il grosso lo mandiamo in Corea e Giappone dove questo strumento viene suonato in molte orchestre importanti», ci fa sapere Raffaele che la crisi non l’ha avvertita. «Nell’artigianato artistico ti porta avanti la qualità del prodotto ma anche saper guardare aventi come, per esempio, essere presente su internet». La canzone napoletana ha diffuso il mandolino nel mondo. Se ascoltiamo il suo suono non possiamo non pensare a Napoli. Non tutti però sanno che fu proprio il nonno di Raffaele, nei primi del Novecento, a trasformare il tradizionale mandolino legato alla musica popolare napoletana, in uno strumento da concerto. E compose pure più di 180 opere per strumenti a plettro meritandosi la definizione di “Paganini del mandolino” per la forza e l’espressività delle sue opere; fu grande concertista di liuto cantabile applaudito in tutto il mondo; studiò e perfezionò il mandolino rendendolo lo strumento evoluto di oggi e fu editore delle sue opere. Per la sua incredibile ed incessante attività ebbe un gran numero di riconoscimenti ufficiali di grande importanza tra i quali la croce del Sacro Tesoro Giapponese. Raffaele, sull’esempio del nonno, continua a speri-

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mentare e ad oggi ha brevettato una quarantina di mandolini da concerto che “hanno una ‘marcia’ in più”. Il costo di questo strumento oscilla dai 700 euro a quattro volte il suo prezzo perché come spiega “oltre alla prestazione sonora può essere oggetto prezioso d’arredo quando


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fase successiva si utilizza legno d’abete per la tavola armonica, lievemente inclinata a fuoco per ottenere il suono vivace che è proprio di questo strumento. Sul retro della tavola si applicano bacchette di legno, le cosiddette catene che servono in parte per tenere insieme lo strumento, mentre la catena di risonanza si sviluppa in obliquo per calibrare la vibrazione delle corde. I mandolini verniciati vengono poi messi ad essiccare. E più è lento il processo di essicazione, migliore è il prodotto. Raffaele potrebbe dirsi soddisfatto per quello che è riuscito a realizzare ma lui ha ancora un grande desiderio: aprire a Napoli il museo del mandolino.

A sinistra, in alto, Daniela Grandolini mentre rifinisce una camicia. Sotto, la sartoria romana di Daniela Grandolini. In alto a destra: Camicie e cravatte su misura realizzate dalla sartoria Grandolini

Un’arte di famiglia

è decorato con madreperla vera e tartaruga”. E per queste decorazioni, ci pensa la figlia Annamaria esperta nell’arte del traforo. La fabbricazione del mandolino comincia dalla cassa plasmata su una sagoma in legno pieno mettendo insieme sottili doghe di palissandro o d’acero. In una

Un’arte di famiglia, poi, è anche quella di Daniela Grandolini, che a quasi cinquant’anni, nel 2006 si è messa in proprio, sfidando i tempi di crisi ma realizzando il suo sogno: aprire una sartoria. Lei, figlia di sarti, ha iniziato a lavorare a soli 13 anni come camiciaia in uno storico laboratorio romano. «Lavoravo e studiavo», ci racconta, «perché a quei tempi dovevi frequentare la scuola di apprendistato». 1-2 2013

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Quindi nel 1971 si diplomò sarta e ricevette un premio di 10 mia lire (due settimane di paga). Dopo aver maturato anni di esperienza in laboratori artigianali fra i più famosi della capitale, Daniela ha lavorato anche per la Rai realizzando abiti per famosi personaggi del mondo dello spettacolo. Oggi nella sua bottega di Via Cardinal Mistrangelo al civico 11, arrivano per una camicia, una cravatta o un abito su misura, anche diplomatici da tutto il mondo. E non solo, «abbiamo anche clienti stranieri giovani, francesi soprattutto, che vengono a Roma appositamente perché ci dicono che nel loro Paese le poche sartorie che ci sono si fanno pagare profumatamente». Ad aiutarla il marito ed il figlio che è anche web master. «È lui che ha dato nuovo impulso alle vendite e al nostro marchio, realizzando un sito internet e dandoci così la possibilità di essere raggiunti da tutto il mondo», spiega la mamma. Certo i tempi sono duri per tutti. «Noi siamo schiacciati dalle tasse, dalla burocrazia e dalla difficoltà di trovare manodopera qualificata. Ho avuto proposte di lavoro dall’estero, in Messico e negli Stati Uniti dove con un’insegna sartoria italiana parti avvantaggiato – per l’artigianato l’Italia rappresenta ancora l’eccellenza – e sicuramente avrei potuto avere una vita più serena, ma a questa età non me la sono sentita. E poi amo troppo il mio Paese e sono convinta che la passione per il lavoro, la serietà e la qualità, alla fine paghino sempre». Daniela suggerisce sempre ai clienti tessuti pregiati come, per citare un esempio, il cotone Riva fatto con antichi telai. «Oggi c’è un ritorno all’abito sartoriale perché diventa sempre più difficile trovare in commercio abiti realizzati con tessuti naturali ed ance se c’è la crisi la gente sta prendendo coscienza del fatto che è meglio avere poco ma di qualità. Molte aziende che producevano tessuti hanno chiuso e quindi abbiamo anche clienti che ci richiedono la rimessa a modello di abiti datati, solo perché realizzati con tessuti pregiati che oggi diventa difficile reperire, soprattutto a costi accessibili».

Chi l’ha dura, l’ha vinta C’è pure chi, pur non avendo una famiglia di artigiani alle spalle, crede ancora, nonostante l’attuale congiuntura economi-

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ca, nel futuro dell’artigianato. È il caso della Nicotra di San Giacomo l’azienda orafa romana che fa della tradizione della tessitura il tratto distintivo del proprio stile. «Tutto iniziò con un bando del comune di Roma per il recupero delle botteghe artigiane al quale partecipai con un business plan. Il progetto fu accettato e con 30 milioni di lire di finanziamento, recuperai un’antica bottega a via del Governo Vecchio iniziando, nel 1999, l’attività di orafo a soli 19 anni». Ce la racconta con orgoglio, il suo esordio come artigiano, Alessandro Nicotra di San Giacomo, cresciuto in un ambiente familiare stimolante – padre architetto e nonno pittore – formatosi al liceo artistico ma con doti manageriali. Lui, che ha sempre nutrito la passione per la ricerca e la creatività, dopo un periodo trascorso come orafo presso il maestro scultore Ugo Sartoris, da cui apprende le tecniche e i segreti di quest’arte e della microscultura a cera persa, riesce, negli anni, a coniugare l’antica tecnica rinascimentale dell’intreccio di fili d’argento, d’oro e sete, con tecniche e materiali innovativi che rendono le sue creazioni, bracciali, anelli, orecchini, pezzi unici di design moderno, preziosi e pratici da indossare. «Per alcune delle nostre creazioni ci avvaliamo di telai del 1400. E da qui la definizione di tessitori di gioielli», ci fa sapere. Con la crisi economica iniziata nel 2002 il giovane manager capi-


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sce che bisognava creare qualcosa di più accessibile, di sobrio, utilizzare materiali e tecniche meno costose, ma non per questo meno preziose, se per prezioso si intende anche l’unicità del pezzo e la lavorazione artigianale. Insomma, intraprendere la strada del lusso accessibile. Partendo da questa premessa comincia un lavoro di ricerca, sperimentazione e studio, su tessuti e materiali meno nobili ma più pratici come, per esempio, una maglina aerospaziale, rivisitata con finiture d’argento; avvalendosi del titanio o del bron-

zo bianco. Il risultato è un gioiello versatile, leggero, moderno ma dal sapore antico, da portare in tutte le ore del giorno e ad un prezzo ragionevole. Così come gli originali colletti sottogiacca lavorati all’uncinetto, i bracciali con fili d’oro, d’argento e di seta, colorati, lavorati a telaio a quel mezzo spigato che rimanda al Medio Oriente. Tessuti anche a “maglia piena”, in oro o argento o metallo morbidissimo e brillante, i gioielli-accessori Nicotra di San Giacomo accontentano pure una clientela giovane e sofisticata. Alessandro non smette mai di studiare, prende ispirazione da libri d’arte, da quello che vede in giro per il mondo, anche nei musei; sperimenta e crea continuamente perché, come ci tiene a sottolineare, «soltanto così si può affrontare la crisi e avere successo». L’azienda Nicotra di San Giacomo ha quindi trovato la chiave giusta e i risultati sono tangibili. «Abbiamo inaugurato un nuovo punto vendita a Parigi, a Rue Ja-

In senso orario: pezzi unici gli orecchini realizzati all'uncinetto con fili d'oro. Alessandro Nicotra di San Giacomo mentre disegna le sue creazioni. Gioielli tessuti a telaio con fili d'argento, sete e oro e materiali innovativi. Collane con fili intrecciati di seta, argento e oro

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cob, un altro punto vendita a Roma, in Via della Scala e ci stiamo organizzando per promuovere maggiormente il nostro marchio anche attraverso il sito internet www.ndsg.it».

La fatica che premia

Maurizio Mortani mentre prepara il tipico mandorlato al cioccolato

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È una storia che affonda le sue radici nel 1910, quella della famiglia Carlino il cui nome è legato alle pipe. Una storia che inizia a Mandatoriccio, in provincia di Cosenza, con Arturo Carlino e suo fratello che aprono un’azienda di abbozzi di radica per pipe, creando posti di lavoro per tutta l’area in cui operano. Il successo non tarda ad arrivare e i due fratelli aprono filiali in altre città d’Italia e all’estero. Nel 1962, però, Arturo si stacca dal fratello e fonda un’altra azienda dove oltre agli abbozzi di radica e placche, nel 1980 inizia a fare pipe grezze. Oggi, a mandare avanti l’azienda Calabria Pipe e Carlino Made in Italy è il figlio Carlo Massimo che ha inco-

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minciato a lavorare con il padre all’età di 14 anni e realizza, oltre alle preziose placche, pipe di alta qualità. Quando si parla di placca, si intende una fetta di ciocco usata per ricavarne pipe in cui sono sfruttate al meglio la quantità e le venature del legno. Su 100 chili di radica, quella utilizzata, di qualità, equivale ad una ventina di chili. Ovviamente la placca costa più di un abbozzo. «Tutti i nostri prodotti vengono interamente realizzati da noi, seguendo le varie fasi: dalla stagionatura dell’erica, al trattamento, al taglio della radica con le seghe circolari e a mano libera, come un tempo, fino al prodotto finito», ci racconta Carlo Massimo. L’erica arborea è una pianta cespugliosa, tipicamente mediterranea, nella cui radice si forma una escrescenza a forma tondeggiante chiamata “ciocco”. «Quando i pezzi grezzi di radica che importiamo, giungono a noi, hanno alle spalle già una lunga lavorazione: radici dai 30, ai 60 anni, vengono tagliate con perizia da specialisti per formare i pezzi grezzi (blocchi squadrati, abbozzi, placche), poi fatti bollire per circa 17 ore in recipienti di rame per togliere al legno la resina e la parte liquida; successivamente vengono messi ad essiccare in modo naturale per 15 mesi. Trascorso il tempo si passa alla tornitura, alla sgrossatura, carteggiatura e lucidatura. La vendita del prodotto avviene in tutto il mondo tramite il sito internet calabriapipe.com. E ad acquistare sono soprattutto russi e cinesi». Per


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fare una pipa ci vogliono circa due anni e la più cara può arrivare a costare 30 mila euro. Ma si possono spendere anche meno di 40 euro. L’azienda di Carlino produce 7 mila pipe l’anno di cui il 70 per cento sono rifinite a mano, 20 mila abbozzi al mese e circa 3 mila pezzi mensili di placche a taglio fiammato, per pipe artigianali.

L’eccellenza dolce Più che mai nel Belpaese l’artigianato passa anche per la gastronomia. Iscritta all’albo delle Imprese Storiche Artigiane della Camera di Commercio, il piccolo laboratorio di dolci tradizionali di Romagna, “Modigliantica”, a Modigliana in provincia di Forlì-Cesena, lavora all’insegna della valorizzazione di territorio e tradizioni. Oltre ai tanti dolci e biscotti tipici, realizzati da antiche ricette (scroccadenti, zuccherini, crostate al savour, ciambella) fra i prodotti di punta produce il famoso Mandorlato al cioccolato. «La nostra passione per la storia e le tradizioni si riflette anche nel confezionamento, fatto rigorosamente a mano», ci fa sapere il titolare, Maurizio Mortani, che dieci anni fa rilevò l’antico laboratorio le cui origini risalgono ai primi del Novecento. «La confezione del Mandorlato riporta lo stampo originale di metà 800 così, come quelle dei biscotti, le cartoline dei ricordi: luoghi, gente e mestieri di una Romagna d’altri tempi”. Il Mandorlato al cioccolato prodotto dalla Modigliantica è, in-

fatti, il risultato di un’antica ricetta di fine Ottocento del mastro pasticcere G. Assirelli. Nel 1906, questo dolce vinse la Medaglia d’Argento ed il Gran Diploma d’Onore all’Esposizione Internazionale di Milano e due anni dopo, a Parigi, il 1° Premio Europeo per la particolarità della ricetta che, da sempre, viene tramandata oralmente da un proprietario all’altro della bottega. La delicatezza di questo dolce, felice risultato del connubio tra cacao, mandorle, spezie, è una vera gioia per il palato. «Il segreto della sua bontà è nascosto nelle fasi di lavorazione, nella cottura, ma soprattutto nella qualità e bilanciamento delle materie prime», svela Mortani, unico detentore della ricetta segreta, che continua la produzione del Mandorlato nel rispetto e valorizzazione delle tradizioni. Il pregio di questo dolce è quello di essere un prodotto assolutamente artigianale. Non a caso, dopo anni di lavoro, impegno sul campo e ricerche storiche, nel 2010 il Ministero delle Politiche Agricole ha riconosciuto il Mandorlato al Cioccolato di Modigliana, Prodotto Agroalimentare Tradizionale italiano. Nel laboratorio si utilizzano prodotti a “chilometri 0” e si elaborano sperimentazioni di successo come: gli Ubriachi (biscotti senza uova impastati con vini Doc di Romagna), Tesori di Romagna (biscotti al cacao con sale dolce di Cervia della salina etrusca “Camillone” - Presidio Slow Food); la linea biologica con farine di antichi cereali macinate a pietra e germogli e infine, biscotti senza zucchero, ideali per diabetici. ■

A sinistra, alla sagra di Brisighella i dolci tradizionali di Romagna del laboratorio Modigliantica Qui sopra, il mandorlato al cioccolato di Modigliantica risultato di una ricetta del 1800

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Energy Trading International “Energia in Libertà” è lo slogan di un’Azienda emergente che opera nel settore della fornitura di gas naturale a basso impatto ambientale. Perché un mondo più pulito è possibile, grazie all’impegno e alla consapevolezza di tutti

✒Cristina Chiarotti Non è usuale trovare nella parole chiave di una società di fornitura di servizi concetti che travalicano il piano commerciale, che riescono a metterne in luce le qualità intrinseche e i valori di fondo, con un preciso obiettivo per il futuro. Per questo quando ci si avvicina alla Energy Trading International subito si ha la sensazione di qualcosa di diverso. “Energia in libertà” è il leitmotiv dell’Azienda, ma è nella sua declinazione che si trovano i suoi veri punti di forza: “libertà come impegno” per un futuro migliore, “libertà come consapevolezza”, perche un mondo più pulito è possibile, “libertà come scelta”, perché

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il cambiamento parte dalle nostre decisioni. Solo questo basta a definire una strategia commerciale di alto profilo e di grande affidabilità. Energy Trading International nasce nel 2008 a seguito della liberalizzazione del mercato energetico italiano, con l’intento preciso di diventare un fornitore affidabile e competente cui demandare la gestione dell’approvvigionamento di gas naturale, fonte energetica a basso impatto ambientale per il ridotto contenuto di anidride carbonica (CO2), sia per grandi realtà industriali che per i clienti civili. Dopo poco più di due anni, con un tasso


LA PAROLA ALLE AZIENDE Energy Farm e le Fonti di Energia Rinnovabile Energy Farm Srl, azienda nata nel dicembre 2011 allo scopo di progettare, costruire e gestire impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (F.E.R.) e partecipata da ENERGYTI al 75%, ha avviato lo scorso dicembre 2012 il suo primo impianto fotovoltaico in Sardegna nel sito di Barrali (Cagliari). Con una potenza massima a disposizione molto prossima a 1 MWp, l’impianto fotovoltaico di Barrali è qualificato come “integrato con caratteristiche innovative”, riconoscimento che corrisponde alla categoria di eccellenza del Quinto Conto Energia (DM 5 luglio 2012) per il fotovoltaico, e come tale accede direttamente ai meccanismi di incentivazione massima da parte del Gse (Gestore dei servizi energetici). Con questa operazione EnergyTI si conferma un’azienda profondamente attenta ai valori dell’ambiente e delle persone che lo abitano.

di incremento annuale dei volumi di gas commercializzati su 3 anni (dal 2009 al 2012) del 332% e due sedi aperte in Italia (Milano e Roma), l’Azienda decide di consolidare i grandi risultati raggiunti strutturandosi in maniera adeguata, per affrontare con altrettanto successo le nuove sfide del mercato. Costituita inizialmente come S.r.l., Energy TI sceglie di perfezionare la sua trasformazione societaria in S.p.A., un passaggio fondamentale che si accompagna ad una totale rivoluzione dell’immagine aziendale, interna ed esterna, una veste innovativa nelle forme e nei colori, sintomo del profondo cambiamento nello spiri-

to dell’Azienda che crede fortemente nel concetto di “attenzione e cura” e ne fa il proprio principio guida. Molti gli obiettivi nel medio e lungo termine, primo fra tutti l’aumento della diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas, indispensabili per garantire la sicurezza della fornitura al miglior prezzo ai propri clienti. Non solo. In un mercato sempre più attento all’omologazione, Energy Trading è consapevole che il valore aggiunto all’interno dell’organizzazione è rappresentato dalle persone, vero motore propulsivo dell’azienda che ne disegna cultura e valori. Per questo, ha incrementato la forza vendita con un piano di formazione interna per la propria rete commerciale, al fine di aumentarne e consolidarne la competenza. Grazie ad una presenza capillare dei propri agenti 1-2 2013

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LA PAROLA ALLE AZIENDE EnergyTI e Fondazione Veronesi Energy TI S.p.A. è un’azienda sensibile alle tematiche del sociale e per questo sostiene iniziative e progetti di ricerca e prevenzione. Tra questi (oltre al sostegno a “Con i miei occhi”, un’associazione costituita da genitori di bambini con handicap visivo e pluridisabilità e all’”Associazione Mariana Opere nel Mondo”, con finalità di solidarietà sociale, di assistenza e beneficenza alle popolazioni sottosviluppate in qualunque parte del mondo) per il secondo anno, Energy Trading International è a sostegno della “Fondazione Umberto Veronesi”, un’occasione festeggiata il 30 novembre 2012 nelle sale dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, a dimostrazione che la sinergia tra mondo dell’impresa e mondo della ricerca ha in comune l’obiettivo di favorire una sempre maggiore conoscenza delle risorse disponibili in ogni campo. su tutto il territorio nazionale, l’Azienda offre ai propri clienti servizi personalizzati a prezzi concorrenziali. La relazione con il cliente è fondata sulla trasparenza, concorrenzialità dell’offerta e su un servizio di alta qualità in tutte le fasi di conclusione del contratto, dalla richiesta di offerta alla fatturazione, mettendo a disposizione un prezioso know-how di supporto durante tutta la durata del contratto.

Offerte mirate e personalizzate Energy Trading International vuole essere un partner affidabile nella gestione della fornitura di gas naturale offrendo un servizio di qualità volto alla massima soddisfazione dei propri clienti, garantendo sicurezza, risparmio, innovazione e competitività nel pieno rispetto dell’ambiente e della comunità in cui opera. Per questo, per ogni segmento di mercato Energy TI ha messo a punto offerte mirate e personalizzabili finalizzate alla realizzazione dell’efficienza energetica, con un conseguente risparmio di costi. In quest’ottica, l’attivazione del contratto è sempre gratuita e in nessun caso verrà richiesto un

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Umberto Veronesi e Roberto Giuli, Direttore generale Executive di Energy TI S.p.A. alla serata del 30 novembre scorso nelle sale dell’Hotel Principe di Savoia di Milano

intervento sugli impianti e/o il cambio di contatore. In particolare si potrà scegliere tra: “offerta a prezzo fisso”, dove il costo della componente materia prima del prezzo del gas resta invariato per 12 mesi, senza rincari dovuti ad aumenti del prezzo dei combustibili; oppure “offerta a prezzo indicizzato”, dove il costo della componente materia prima del prezzo del gas segue l’andamento del prezzo dei combustibili.

Partnership su progetti concreti, verso un futuro più pulito EnergyTI crede da sempre nella sinergia e nella collaborazione per obiettivi comuni. In quest’ottica, la partnership con EHMA, l’Associazione composta da circa 450 Direttori che gestiscono in 30 diversi Paesi i più prestigiosi hotel europei e rappresentano 350 Hotel, dimostra che il comparto alberghiero è uno dei segmenti target per Energy TI, una collaborazione fondata principalmente sulla condivisione dell’attenzione verso la sostenibilità ambientale e soprattutto sulla consapevolezza che il cambiamento vero nasce, e cresce, grazie alle scelte individuali, per un obiettivo che includa in ogni progetto la salvaguardia del futuro del pianeta. In linea anche con la propria strategia di internazionalizzazione, EnergyTI ha aperto tre nuovi sedi: EnergyTI FRANCE a Parigi, EnergyTI EST a Minsk ed EnergyTI SUISSE a Lugano. ■



L’IMPRENDITORE DEL MESE

Così reinvento il Casinò Luca Frigerio, amministratore unico di Casino de la Vallée S.p.A., parla del Saint-Vincent Resort & Casino, un progetto innovativo che reinterpreta a 360 gradi l’offerta di gioco, inserendola in un contesto ricettivo leisure e congressuale di grande rilevanza. Per soggiorni di benessere e business all’insegna dell’esclusività, in un territorio ricco di bellezze naturali e di proposte enogastronomiche e culturali

✒Letizia Di Peppo

A Saint-Vincent, in Valle d’Aosta, dove oggi si trovano il secolare Gran Hôtel Billia, aperto nel 1908, e il celebre Casinò, sta sorgendo uno dei più grandi ed esclusivi poli leisure e congressuali d’Europa, un progetto da 70 milioni di euro, totalmente autofinanziato, fiore all’occhiello della Regione Valle d’Aosta: il Saint-Vincent Resort & Casino. Dietro a questa ambiziosa iniziativa – frutto di un lungo lavoro – c’è il quarantatreenne Luca Frigerio (nella foto), amministratore unico della Casino de

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la Vallée S.p.A. e presidente di Federgioco. L’abbiamo incontrato per scoprire con lui le grandi novità che attendono i turisti a Saint-Vincent. A che punto è la realizzazione del nuovo complesso e, soprattutto, che cosa offrirà a lavori ultimati? «Il termine degli interventi, firmati dall’architetto Piero Lissoni di Milano è previsto a dicembre 2013, ma sono già stati inaugurati il Parc Hotel Billia – 4 stelle – la nuova hall del casinò, 3 dei 5 ristoranti previsti e il centro congressi, un conference center con 6 sale con capienza fino ad un massimo di 600 persone. Prima dell’estate del 2013 potremo contare sul Grand Hotel Billia, che sarà totalmente restaurato e ristrutturato in un 5 stelle lusso, su altri 2 ristoranti e, alla fine dell’anno, su un centro benessere di 1600 metri quadrati, dotato di percorso kneipp, piscina interna ed esterna, camere per massaggi e palestre. In sostanza, proponiamo un’offerta ricettiva, congressuale e ludica di primissimo livello ed estremamente completa. L’obiettivo è attrarre una clientela italiana e internazionale che cerca soggiorni esclusivi all’insegna del divertimento, con la possibilità di godere delle infinite risorse offerte dalla Valle d’Aosta, ricca di bellezze naturali, storia, arte, cultura, enogastronomia, che vanta uno dei migliori comprensori sciistici d’Italia. Anche il Casinò, che nel suo format attuale risale al 1982, subirà importanti interventi di rinnovamento, che riguarderanno sia gli spazi, sia le attrezzature tecnologiche, per adeguare il gioco alle migliori best practice attualmente presenti nel settore». Qual è lo stato dell’arte del mercato dei casinò in Italia? «Con 400 milioni di euro di proventi nel 2011, i casinò in Italia danno lavoro a 3000 persone, ma è un contesto che negli ultimi quattro anni ha registrato una fles-


L’IMPRENDITORE DEL MESE

sione di oltre il 20%, questo principalmente a causa della crisi, ma anche a causa della forte concorrenza dei giochi di Stato e delle nuove tecnologie che hanno cambiato le abitudini dei giocatori. In particolare lo Stato, polverizzando l’offerta di gioco su tutto il territorio nazionale, ha relegato l’immagine dei casinò a location poco accessibili, lontane dalle città perché negativamente impattanti. Il SaintVincent Resort & Casino ha proprio l’obiettivo di proporre un altro approccio al gioco, inserendolo in strutture alberghiere di alto livello e in sinergia con tutto quanto lo circonda. In pratica, quello che stiamo implementando è un nuovo modello di destinazione dove si può vivere una vacanza a 360 gradi anche se non si è amanti del poker o della roulette. Si tratta di un nuovo modello di business turistico in grado di generare una ricaduta positiva sull’intera regione». Senza dubbio un esempio di innovazione coraggiosa, considerati i tempi attuali... «Sì, ma è proprio nei momenti di crisi che si deve investire per innovare. Certo lo scenario non è dei più incoraggianti. La ripresa economica, gli esperti dicono, ci sarà solo a partire dal 2014, e sicuramente in Italia avrà tempi lunghi. Se lo Stato non riesce ad aiutare le aziende, non ci resta che far leva sul nostro coraggio e sulla nostra creatività di imprenditori». La sfida più stimolante che riguarda questo progetto? «Forse quella di guidare – motivandola a dare il meglio – una squadra di 800 persone!».

Quale ritiene sia la dote più importante per un manager? «La passione. Fortunatamente l’età e il fisico mi permettono di spendere molte energie sul lavoro, ma non mi nego il resto. Abito da molto tempo a Lugano in Svizzera ma anche in Valle d’Aosta si sta molto bene. Io, poi, che adoro sciare, qui posso davvero sfogarmi». A proposito di tempo libero, oltre a sciare, che cosa le piace fare? «Amo molto la fotografia, un hobby nato viaggiando da solo in Africa, dove gli scenari naturali offrono spunti di incomparabile bellezza, e sostengo attivamente un paio di progetti eco solidali nello Zimbabwe, a favore della tutela dell’ambiente e delle popolazioni locali. Pratico anche il surf e mi piacciono i gatti, ne ho avuti una vera tribù». La regola di vita che ha fatto sua nel lavoro? «Restare con i piedi per terra, non temere i cambiamenti, soprattutto quando si è “in alto”, e non scendere mai a compromessi sulle decisioni importanti». ■

Il Saint-Vincent Resort & Casino sarà tra i più importanti poli leisure e congressuali d’Europa. Il nuovo spazio affidato all’estro dell’architetto Pietro Lissone, comprenderà casinò, Spa, 2 hotel di lusso, spazi congressuali e una grande sala giochi di 1700 metri quadrati

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DONNE AL TOP

“Nella vita è tutta una questione di attenzione” Susanna d’Inzeo Spalletti Trivelli è l’anima nobile intorno alla quale ruota uno dei più esclusivi hotel di Roma, complice una passione innata per i dettagli e per l’essenza vera delle cose

✒Cristina Abbondanza

Sopra, il conte e la contessa Spalletti Trivelli

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Perfezionista, ma con un tocco di naturalezza e di eleganza che le rende facile ogni rapporto, la contessa Susanna Spalletti Trivelli, moglie del conte Giangiacomo Spalletti Trivelli, è una perfetta padrona di casa che si divide tra l’esclusiva Residenza d’epoca di via Piacenza a Roma, l’azienda agricola di Pomario in Umbria e alcune attività della famiglia in Veneto, ri-

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manendo però sempre garbatamente al timone della famiglia in perfetta armonia con il marito. La incontriamo in uno dei saloni della villa romana dei primi del Novecento situata proprio dietro piazza del Quirinale, oggi hotel dal fascino unico. Villa Spalletti Trivelli, la quintessenza della tradizione dell’ospitalità italiana, è una delle soluzioni di accoglienza più originali ed esclusive di lusso a Roma, ideale per immergersi nella rilassante atmosfera di un’antica casa nobiliare, senza rinunciare a tutti i più moderni comfort e a un servizio discreto, attento e personalizzato. In questo c’è già molto della personalità della padrona di casa. «Devo dire che è un’attività intensa occuparsi direttamente della gestione dell’Hotel», confida la contessa, «sono una perfezionista per natura, e in più ho un occhio innato per i difetti. Mi piace che sia tutto ai massimi livelli, anche perché voglio che il nostro sia un ‘prodotto’ autentico agli occhi della clientela». Per questo la contessa Susanna ha seguito con attenzione tutte le fasi di ristrutturazione della villa, affiancata da un


DONNE AL TOP

architetto che ne ha saputo interpretare il gusto per il bello e l’armonia per gli arredi. «Non mi piacciono i venditori di fumo, se dico che le lenzuola delle camere sono un prodotto artigianale di altissima qualità, deve essere così, come per la scelta di tutti gli altri dettagli, nell’ottica di vestire una casa in cui piacerebbe abitare anche a me, un salotto in cui amerei conversare, una camera in cui dormirei volentieri. Spesso, mi sono calata nei panni del cliente, per non lasciare nulla al caso con il giusto equilibrio tra gusto e funzionalità». Un atteggiamento di cura per i dettagli che ha influenzato anche la professionalità dello staff, che fa della meticolosità il suo punto di forza.

Un’idea unica di ospitalità Ma com’è nata la scelta di avventurarsi nella gestione di un’attività ricettiva così impegnativa? «Questa», ci conferma, «è stata davvero una mia decisione. Avevo iniziato ad accarezzare l’idea di un hotel come quelli di una volta, quando erano in pochi a viaggiare e il viaggio stesso aveva un‘altra dimensione. Nella vita, in fondo, è tutta una questione di attenzione. Incontrando per la prima volta la nostra direttrice, Maria Merra, con un curriculum eccezionale, le ho detto “Lei deve fare tesoro di tutta la sua esperienza ma dimenticarsela: qui dovrà fare la padrona di casa”. Sa, di alberghi ce ne sono tanti, ma di

posti così, pochissimi». Di recente sono state aggiunte alle 12 camere le due nuovissime “Garden Suite”, tra gli 80 e i 100mq, situate nel palazzo di fronte a Villa Spalletti Trivelli e collegate tramite i Giardini. «Volevo che anche l’ospite che si muove con la famiglia ritrovasse quella necessità di spazi più tipica di un appartamento che di una stanza, una scelta già molto apprezzata dai nostri ospiti». I conti Spalletti Trivelli hanno due figli Andrea, 27 anni, oggi a Singapore come Sales Manager, APAC alla Small Luxury Hotels of the World, e Raimonda 24 anni, laurea in Lingue alle spalle in attesa di specializzarsi in giornalismo.

Il conte e la contessa Spalletti Trivelli con i figli Andrea, 27 anni, e Raimonda, 24 anni

Nel vino la ricerca dell’armonia Una ricerca di armonia che si ritrova anche in altre scelte della famiglia Spalletti Trivelli, una su tutte la tenuta agricola di Pomario. «Esisteva già una passione della famiglia per i vini», ci racconta il conte Giangiacomo Spalletti, «ricordo con calore l’idea di coltivare un prodotto no-

Villa Spalletti Trivelli. Sotto, le nuove Garden Suite, e accanto lo staff al completo

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DONNE AL TOP

Sopra, l’Azienda Agricola Pomario in provincia di Orvieto, a destra il bianco Arale e il rosso Sariano

Giangiacomo Spalletti Trivelli

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stro». Venceslao Spalletti Trivelli acquista già a fine Ottocento un’azienda in Toscana dove il figlio Cesare, negli anni venti del novecento, inizia la produzione di un Chianti molto rinomato. «Volevamo riallacciare quel filo di amore per la terra. È così che Pomario», continua il conte, «è entrata a far parte delle nostre vite in una nebbiosa giornata autunnale del 2004. Già durante i lavori di restauro del casale cominciammo ad occuparci degli ulivi e della vigna e ancora ricordo l’intensa emozione del primo olio che ritirammo al frantoio». Gli ulivi, abbandonati da diversi anni, vengono riportati alla vita creando un Oliveto seguito con grande attenzione. «Poi per volontà di mia moglie, e con la preziosa collaborazione dell’enologa Mary Ferrara e dell’agronoma Federica de Santis, abbiamo deciso di clonare le antiche varietà di Sangiovese, Trebbiano e Malvasia. È stata anche piantata una vigna nuova di poco meno di due ettari. Nel 2010 abbiamo recuperato un altro seminativo di circa 8000mq sul quale è stato impiantato un piccolo vigneto a terrazzamenti, con l’idea di produrre un Muffato. Insomma, un patto di armonia con il tem-

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po e con la terra», conclude il conte Spalletti, «dal quale riceviamo in cambio soddisfazioni, serenità e gioia di vivere». Una ricerca di armonia costante quella dei conti Spalletti Trivelli che si ritrova nei saloni della Villa, una dimora privata dove si suona per entrare, che coniuga privacy ed estremo comfort al massimo dell’eleganza, in perfetta linea con la passione per l’essenza delle cose della sua padrona di casa. ■ L’AzieNdA AgriCoLA PomArio L’Azienda Agricola Pomario si trova su un piccolo poggio di 50 ettari in prossimità di Monteleone di Orvieto, vicino Perugia, al confine tra la Toscana, i colli Orvietani e i colli del Trasimeno. Le olive, raccolte manualmente, vengono molite a freddo con sistema continuo direttamente in azienda, entro le prime 3 ore dalla raccolta, ottenendo un olio fruttato di un bel verde smeraldo. La qualità delle piante di Sangiovese è stata sfruttata per la produzione di Sariano, mentre le uve bianche di Trebbiano e Malvasia hanno dato vita all’Arale. Entrambi i vini hanno avuto giudizi lusinghieri nella Guida dei Vini dell’Espresso 2013.




SCENARI DEL TURISMO

Bit 2013

Il business hub internazionale dove nascono le tendenze Dal 14 al 17 febbraio, la città di Milano si consacra capitale italiana del turismo, con il più importante evento di riferimento per il settore: oggi sempre più una vetrina-marketplace di respiro internazionale, dove fare business di qualità

Un mondo di servizi attivi 365 giorni che culminano in 4 giornate di manifestazione a Rho fieramilano, quest’anno da giovedì 14 a domenica 17 febbraio. È così che, in 33 anni di attività, la Borsa Internazionale del Turismo si è evoluta, diventando l’appuntamento trend setting di riferimento in Italia, osservatorio tra i primi al mondo nell’anticipare tendenze e novità del settore, ma anche e, soprattutto, qualificata vetrina-marketplace con workshop tematici come BuyItaly – che in questa edizione ha visto un 35% in più di buyers provenienti da oltre 60 paesi – dove fare business di qualità. «La qualità del contatto è la priorità numero uno nel concept

espositivo di Bit», ha dichiarato Marco Serioli, Direttore Exhibitions di Fiera Milano, «e i workshop sono il momento dove questa focalizzazione si esprime al massimo. Selezioniamo attentamente i buyer in base alle loro propensioni e capacità d’acquisto, assicurando incontri con un potenziale effettivo, e il trend di crescita nelle registrazioni ce lo conferma». Tra i Paesi con più registrazioni Stati Uniti, India e Russia, oltre a mercati europei di Germania, Olanda e UK, con un’assoluta novità: la presenza, come ospite d’onore, della Cina (che sarà anche protagonista di Expo 2015) i cui top buyer registrati sono aumentati del +366%. Non v’è dubbio che il turismo high profile cinese rappresenti una grande opportunità per l’Italia, con oltre 800mila milionari innamorati degli status symbol occidentali e italiani, in particolare, ma anche con una classe media che si sta rivelando un segmento molto interessante e in continua crescita, rappresentato da laureati tra 30 e

45 anni, residenti in grandi città e con ottime capacità di spesa: il turista cinese tipo spende mediamente in Italia circa 900 euro, con crescite a due cifre anno su anno. Nel 2012 i cinesi che hanno viaggiato sono stati 77 milioni (con un incremento del 9,6% rispetto al 2011) per un giro d’affari di 40 miliardi di euro e nel 2015 si prevede di arrivare a cifre ben più elevate: 130 milioni per 110 miliardi di spesa. Tra le altre novità di Bit 2013, si segnala la crescita del focus sui turismi tematici (leisure, culturale, enogastronomico e business) e un incremento delle opportunità di business, grazie anche all’area dedicata alle destinazioni del Belpaese, prevista all’interno di BuyITaly. Infine, novità importante per i seller, l’acquisto della tessera, quest’anno, non è più vincolato alla partecipazione come co-espositore. P.T. 1-2 2013

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SCENARI DEL TURISMO

Aspettando la Banca Popolare del Turismo Mentre si raccolgono le sottoscrizioni, i promotori raccontano quella che sarà la storia di un nuovo rapporto tra banca e imprese turistiche

✒Aura Marcelli

il Comitato Promotore della costituenda Banca Popolare del Turismo ha presenziato in qualità di ospite d’onore al“Travelport Night Award” tenutosi al Grand Hotel di Rimini, lo scorso 18 ottobre. Oltre al presidente Maurizio Pimpinella, erano presenti il vicepresidente e tesoriere Dott. Emilio Valentino e alcuni membri del consiglio direttivo: Aureliano Gentilini, Pietropaolo Mastinu, Marcello Rondinella e Roberto Laratta

Ogni relazione ha i suoi alti e bassi. Ci sono rapporti basati sulla fiducia e quelli fondati sull’interesse, quelli capaci di superare i propri limiti e quelli legati a vecchi cliché, quelli che guardano al futuro e quelli che non sono più disposti a scommettere sul proprio successo. Forse a essere in crisi in questo caso non è proprio l’amore, ma di certo la relazione tra imprenditoria del turismo e banche sta passando un momento difficile. La maggior parte delle imprese italiane, anche quelle meritevoli, incontra molte difficoltà nel trovare nelle banche un partner pronto a concedere fiducia e soldi e tutto ciò condanna il turismo italiano, fatto di molte realtà di piccole e medie dimensioni, a languire in un limbo di crisi che si va cronicizzando. Del resto l’unico strumento per risollevare le sorti del mercato è proprio quello dell’investimento, del coraggio, dell’intraprendenza di chi è capace di rinnovarsi e guardare al futuro. Ma in

I protagonisti del turismo del Comitato Promotore Dott. Davide Rosi Dott. Silvio Paganini Dott. Gianni Pagliaroli Ing. Renato Papagni Dott. Antonio Rosa Dott. Enrico Scotti Dott. Franco Gattinoni Dott. Ercolino Ranieri

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Amministratore delegato Ventura BCD Travel Country Manager Travelport Presidente Pagliaroli Group Federbalneari Lazio SIAP Amministratore Vacanze Smeralde Presidente Gattinoni Travel Network Seneca Sas

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questa storia sta entrando un nuovo protagonista, una nuova banca che, nelle intenzioni, promette di ristabilire una sana e proficua relazione con l’impresa turistica italiana. Si tratta della (costituenda) Banca Popolare del Turismo, una banca fatta da chi nel turismo ci lavora e da chi vuole ripensare il ruolo del banchiere nell’ottica della valorizzazione dell’economia e del mercato. Nata nel 2010, ricevette il benvenuto del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nel corso della presentazione, in occasione dell’Assemblea Ordinaria Annuale (31 maggio 2010), il quale, generalizzando, evidenziava come: «Le grandi banche si giudicano anche da come organizzano l’attività sul territorio: mantenere, valorizzare il rapporto con l’economia locale significa utilizzare nella valutazione del cliente conoscenze accumulate nel corso di anni, ben più accurate di quelle desumibili da modelli quantitativi; significa saper discernere l’impresa meritevole anche quando i dati non sono a suo favore; significa saper fare il banchiere. La risposta delle grandi banche alle esigenze locali, coerente con la sana e prudente gestione, deve conciliarsi con strategie e visioni globali». Oggi il Comitato Promotore della Banca Popolare del Turismo si trova in fase di raccolta delle sottoscrizioni del capitale sociale, una fase che ha avuto inizio lo scorso ottobre, con l’autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto Informativo concessa dalla Consob, e che durerà fino al 24 settembre 2013. Si dovranno raccogliere almeno 8.500.000 euro (fino a un massimo 12.000.000 euro), pari a 3.400 azioni (massimo 4.800), per un valore di 2.500 euro ad azione. La quota di partecipazione massima sarà pari allo 0,5% del capitale sociale sottoscritto (dunque da 17 azioni, pari ad 42.500 euro, fino a un massimo di 24 azioni, a seconda del capitale raccolto). Terminata la raccolta e anche l’iter autorizzativo all’esercizio dell’attività della banca presso la Banca


SCENARI DEL TURISMO Alcuni dei servizi che saranno offerti

d’Italia, finalmente l’attività bancaria avrà inizio. Nei primi tre esercizi, per non appesantire l’operatività con gravosi costi di struttura, l’attività sarà svolta dal nuovo istituto di credito attraverso un’unica filiale presente a Roma, integrata con tutti i nuovi servizi on-line e di remote banking, accessibili anche attraverso il posizionamento sul territorio nazionale di ATM evoluti, indispensabili per proporsi al mercato come banca innovativa e propositiva a supporto dei segmenti business e retail. L’apertura di due nuove filiali, a Roma e Milano, sarà prevista dopo il terzo anno. «Il posizionamento strategico della costituenda Banca Popolare del Turismo», spiega Maurizio Pimpinella, Presidente del Comitato Promotore, «nasce dalla convinzione che la situazione nella quale versa il turismo nel nostro Paese abbia bisogno di una maggiore circolazione di idee, di nuove competenze, di un supporto più attivo allo sviluppo da parte del settore creditizio, di una maggiore sensibilità alle specifiche esigenze del diversi segmenti del settore, attraverso l’offerta mirata di prodotti e servizi finanziari e assicurativi, e di un ruolo degli Enti pubblici diverso da quello del passato». Per le caratteristiche dei mercati di riferimento il target principale della nuova Banca sarà costituito soprattutto da imprese del mondo del turismo, con lo sviluppo prevalente di servizi di finanziamento e pagamento, anche se sarà tenuto in alta considerazione il mercato dei viaggiatori e quindi di famiglie e persone fisiche, per le quali si svilupperanno prodotti specifici legati al mondo dei viaggi e turismo (carte di credito e debito per le vacanze, finanziamenti a breve termine, assistenza all’estero, ecc.). L’orientamento sarà quello della ricerca continua di una relazione duratura con la clientela, il più possibile rivolta ad un approccio di consulenza e di stimolo al cliente e non di mera fornitura asettica di prodotti e servizi. Come chiarisce Davide Rosi, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Promotore, «esiste la necessità, cui la costituenda Banca Popolare del Turismo intende fornire risposte adeguate, di avere un nuovo interlocutore per la gestione ordinaria e straordinaria, che sia in grado di comprendere appieno i modelli di busi-

• servizi virtuali di ricerca e prenotazione servizi e prodotti turistici, integrati con sistemi di pagamento e assicurazione on-line al fine di rendere efficace la competizione dei diversi operatori nel mercato dell’e-commerce turistico; • servizi innovativi quali le funzionalità di una camera di compensazione per i flussi di pagamento fra viaggiatori, agenzie di viaggio e tour operator, alla stregua di quanto già oggi accade per la biglietteria aerea tramite il servizio BSP della IATA; • servizi di intermediazione assicurativa e previdenziale, cui fanno capo i prodotti assicurativi del ramo vita e danni, principalmente di matrice di soggetti terzi di elevato standing; • servizi e prodotti di finanziamento a breve e a medio-lungo termine specifici per le imprese del settore turistico a condizioni di maggiore economicità, valutati anche in base alle potenzialità effettive del richiedente e non soltanto in base a parametri di rischio statico. Tali prodotti e servizi, offerti anche mediante accordo distributivo con intermediari specializzati, includono conti correnti commerciali, concessione fidi e aperture di credito, anticipi import/export, intermediazione in valuta, servizi di incasso e pagamento, factoring.

ness della Travel Industry. Allo stesso tempo, si rende necessaria una revisione del sistema complesso di garanzie poste in essere nei vari segmenti del settore del turismo». La Banca Popolare del Turismo intende rivoluzionare la fase di intermediazione nel circuito dei pagamenti del settore, proponendosi come gestore del flusso fra le fasi della filiera, con conseguente possibilità di forti risparmi sulle commissioni interbancarie. Il focus dell’offerta di servizi della Banca Popolare del Turismo è rivolto al settore del turismo e al relativo indotto, attraverso canali di remote e virtual banking, con proposte di ampliamento, innovazione e personalizzazione della gamma di prodotti e servizi offerti dal canale bancario tradizionale, ponendo come prioritario l’obiettivo di fidelizzazione del target di clientela business e retail. «In sintesi», spiega Aureliano Gentilini, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Promotore, «la costituenda Banca Popolare del Turismo si propone di soddisfare i bisogni di pagamento, finanziamento, investimento e assicurazione dei diversi segmenti di operatività del settore del turismo. Questo si materializza non soltanto nell’offerta di prodotti e servizi bancari tradizionali, che si concretano nelle varie forme di raccolta del risparmio ed esercizio del credito, ma anche nell’erogazione di servizi e prodotti innovativi. Inoltre, la costituenda Banca Popolare del Turismo si propone di divenire un punto di incontro tra domanda ed offerta di iniziative imprenditoriali e di business che facciano affidamento al segmento del Venture Capital, spesso sollecitato su piani industriali non adeguatamente compresi». ■

Maurizio Pimpinella, Presidente del Comitato Promotore della Banca Popolare del Turismo

Davide Rosi, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Promotore

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SCENARI DEL TURISMO

La rivoluzione planetaria di Accor Un nuovo assetto organizzativo e programmi di sviluppo per i singoli brand su scala mondiale. Così Accor risponde a un mercato in continua evoluzione, sempre più segmentato e competitivo. Intervista all’AD Accor Italia Renzo Iorio, oggi responsabile anche del marchio Novotel per il Sud Europa

✒Linda Smiderle Barattieri

L’ambizione degli azionisti internazionali che controllano Accor - colosso alberghiero che opera in 92 paesi con oltre 3.500 hotel e 440.000 camere – ha portato a un nuovo corso, con programmi di sviluppo per singoli brand su scala mondiale con particolare attenzione verso i mercati emergenti (BRICS). Flessibilità, innovazione, nuovi contratti di management e di franchising sono le parole chiave della strategia planetaria del Gruppo. In Europa, per rafforzare la propria leadership anche fuori i confini di Francia, Germania e Inghilterra, paesi in cui il nome Accor è ben consolidato, la tendenza in atto da tempo è diventare meno franco-centrici e più internazionali che, tradotto, significa meno omologazione e più apertura verso culture e sensibilità diverse. Non più, quindi, solo responsabili francesi nelle posizioni di comando, ma anche responsabili di altre nazionalità e, soprattutto, formule di gestione più “leggere” come il management e il franchising. A tale scopo

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Accor per gli 8 marchi presenti attualmente in 15 paesi europei – Pullman, MGallery, Mercure, Novotel, SuiteNovotel, ibis, ibisStyles e ibisBudget – si è dato un nuovo assetto organizzativo con un Direttore delle operazioni Europa per ciascun brand o gruppo di brand che gestirà e coordinerà il team dedicato composto da professionisti con competenze specifiche nei settori di marketing, risorse umane, controllo di gestione e normative tecniche. Ci sarà, inoltre, un Direttore Generale di brand per ciascuna delle 4 aree geografiche in cui è stata suddivisa l’Europa: Nord, Sud, Centro e Francia. Del nuovo assetto, parliamo con Renzo Iorio (foto), AD Accor Italia e, da gennaio, anche direttore operativo Novotel Sud Europa, per Croazia, Grecia Italia Portogallo, Spagna nonché Ad di Grecia e Israele. A seguito della trasformazione avvenuta, qual è l’impegno più importante che si appresta ad affrontare nel suo duplice incarico? «L’impegno è quello di affermare il Gruppo Accor – oggi leader nel segmento economic e mid-scale – anche nel mercato del management, notoriamente appannaggio di prodotti di alta gamma. Possiamo farlo perché abbiamo marchi importanti come Sofitel, Pullman e MGallery la collezione Accor di alberghi individuali di altissimo prestigio- tutti brand con un posizionamento nel mondo ben definito e in crescita che rappresentano una ottima alternativa a Hilton e Sheraton. Per quanto ci riguarda, in Italia abbiamo già aperto 10 MGallery, diventando il secondo paese con il più alto tasso di sviluppo del brand dopo la Francia. E ritengo ci siano buone chance di crescita, sia in Italia che nel sud Europa, anche per Novotel, seppure fare management nel mid-scale sia più difficile che fare franchising. In Italia siamo riusciti a mettere insieme un’ottima


SCENARI DEL TURISMO

squadra e non ho dubbi che si possa fare lo stesso anche negli altri Paesi. Ci tengo a sottolineare che, negli ultimi anni le presenze italiane in Accor sono cresciute: Silvia Desideri, già direttore commerciale Accor Italia è oggi responsabile vendite Sud Europa e sono italiani anche il revenue management Italia-Spagna e il responsabile della strategia di pricing di Novotel Worldwide». In quale misura la crisi economica ha pesato sull’esercizio 2012 e con quali risultati si è chiuso l’anno per tutti i brand? «A soffrire maggiormente sono stati i segmenti business e Mice, in particolare in destinazioni mare come Sardegna e Calabria. Fortunatamente a bilanciare il risultato c’è stato un incremento del turismo individuale straniero. E, nonostante l’aumento delle tasse e il disastroso andamento economico, il 2012 si è concluso abbastanza bene, in linea con i risultati del 2011». Quali sono le previsioni per il 2013? «Mi auguro che il trend tenga, almeno per il prossimo semestre. Non vedo, per ora, possibilità di inversione di tendenza per il segmento business e spero che l’appeal del nostro Paese continui a influire positivamente sul turismo individuale internazionale. Punterei a chiudere con un pareggio, anche se mi aspetto un miglioramento verso la fine del 2013». Ha già un programma di investimenti e sviluppo in Italia? «Sì, nel nostro Paese, lo sviluppo riguarderà soprattutto i marchi Ibis Style, Mercure e MGallery: contiamo di aprire 10 nuovi alberghi in management o in franchising. Grandi progetti ci sono anche per

Novotel, che vogliamo ripensare secondo un modello più flessibile. A inaugurare la nuova hall del brand, che sarà pronta per il 2014 e completamente rivista dal punto di vista concettuale, sarà il Novotel di Linate. In programma c’è, inoltre, il completamento della ristrutturazione integrale del Mercure Colosseo di Roma (un investimento di quasi 6milioni di euro) che renderà l’hotel il portabandiera del marchio in Europa». Quali sono i progetti per Novotel? «Proseguiremo con l’ottimizzazione della rete in Italia e punteremo sullo sviluppo in Spagna. Ci aspettiamo molto dalla nuova versione del brand Suite Novotel, già

Vista sul Duomo e sulla Madonnina dal roof dell’Uptown Palace di Milano MGallery Collection. Sotto, la piscina con vista sull’Acropoli del Novotel Athènes di Atene (Grecia)

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In senso orario, spazio design dell’ibis Styles Milano Agrate Brianza, la facciata del Mercure Bergamo Palazzo Dolci, dettaglio di angolo relax di MGallery Palazzo Caracciolo a Napoli, il ristorante bordo piscina del Pullman Timi Ama di Villasimius in Sardegna, il ristorante dell’hotel Ibis Milano Centro nel capoluogo meneghino

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inaugurata con successo in Francia e in Germania: il Suite Novotel di Valencia, aperto di recente, già nel primo anno, ha raggiunto il 76% d’occupazione! Il marchio, grazie alla sua formula di gestione flessibile, si adatta molto bene anche al recupero di tutte quelle realtà che, per problemi finanziari, faticano a stare sul mercato». Quale strategia intende applicare in particolare per l’Italia? «Prevediamo di arricchire gli alberghi Novotel di nuovi servizi, come la ristorazione 24 ore al giorno, che non deve per forza essere tradizionale: pensiamo a formule innovative come il “mozzarella bar” o al “wine bar ”, che spopola negli aeroporti di Roma, e a tale proposito non escludia-

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mo eventuali partnership con aziende del settore». Come risponde il mercato del franchising in Italia? «Molto bene, sia dal punto di vista della fidelizzazione dei nostri franchisee sia come interesse generale. È chiaro che in un mercato sempre più competitivo e in un momento in cui la clientela domestica diminuisce, un marchio internazionale possa portare un notevole vantaggio all’albergatore. In questo ci aiuta moltissimo anche la politica aggressiva dell’intermediazione online: è così spinta che di fatto porta via quasi tutto il margine generato sulla camera, venduta di solito con un 30% in meno. La possibilità di essere più competitivi nella gestione rafforza, quindi, l’interesse per il franchising». ■


Ä°stanbul

Turchia - UfďŹ cio Cultura e Informazioni Piazza della Repubblica, 55/56 00185 Roma Tel: (06) 487 11 90 - (06) 487 13 93 Fax: (06) 488 24 25 e-mail: turchia@turchia.it

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Dorchester Collection pensa al futuro «L’obiettivo è raggiungere quota 15 hotel entro i prossimi 5 anni», ha dichiarato il Chief Operating Officer del Gruppo, François Delahaye, durante il cocktail natalizio, svoltosi lo scorso novembre al Principe di Savoia di Milano

✒Alessandra Smiderle Barattieri

In basso, la facciata del Principe di Savoia di Milano. A destra, François Delahaye, Chief Operating Officer della Dorchester Collection

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Lo scorso 22 novembre, i vertici di Dorchester Collection si sono dati appuntamento al Principe di Savoia, perla milanese del Gruppo, per scambiarsi gli auguri di Natale e annunciare alla stampa i prossimi obiettivi. A fare gli onori di casa, il gm Ezio Indiani che ha dato subito la parola al Chief Operating Officer della Collezione, François Delahaye. Dopo aver ringraziato ufficialmente i giornalisti presenti per l’impegno costante dimostrato nel comunicare le notizie del mondo Dorchester sulla stampa italiana e internazionale, Delahaye ha voluto sottolineare come, nonostante la profonda crisi europea e italiana, la Compagnia continui a investire, con coraggio e fiducia, negli alberghi del proprio portfolio. Basti pensare

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agli oltre 60 milioni di euro recentemente spesi per il restyling integrale del Principe di Savoia, simbolo della luxury hospitality milanese, oggi tra le punte di diamante della Collezione, o alle risorse stanziate per la formazione, perché l’eccellenza si misura anche e soprattutto dal servizio: «ci possono essere oro, cristalli e marmi, ma se mancano persone preparate, motivate e capaci di esprimere al meglio i propri talenti, non si potrà mai garantire un’ospitalità al top», ha detto Delahaye. E un contributo al miglioramento del servizio proviene oggi anche dal feedback dei clienti che, grazie a Internet e ai nuovi devices tecnologici, partecipano sempre più attivamente alla “vita” d’hotel, attraverso commenti, consigli, e qualche volta anche attraverso critiche costruttive che aiutano la squadra a focalizzare meglio gli obiettivi di customer satisfaction. L’evento è stato anche l’occasione per ribadire la mission del gruppo, sempre orientato a rimanere una “piccola” proprietà individuale, ma con obiettivi di crescita importanti. Il progetto, come ha annunciato Delahaye, è infatti quello di ar-

ricchire la collezione con sei nuove strutture, raggiungendo così quota quindici, entro il 2015. Attualmente Dorchester Collection possiede e gestisce 9 hotel-icona, emblema dell’eccellenza nel mondo e punto di riferimento del jet-set internazionale, rinomati anche per l’ottima ristorazione offerta: a firmare i menu sono chef stellati di fama mondiale come Alain Ducasse, Wolfgang Puck, Yannick Alléno. Oltre al Principe di Savoia di Milano, la Collezione è presente, in Inghilterra, con il Dorchester e il 45 Park Lane di Londra e il Coworth Park di Ascot, in Francia, a Parigi, con il Plaza Athénée e Le Meurice, in Svizzera, con il Richemond di Ginevra e, in America, con il Beverly Hills Hotel di Beverly Hills e l’Hotel Bel-Air di Los Angeles. (dorchestercollection.com). ■

Una delle junior suite situate nella Mansion House di Coworth Park. A destra, la sala da pranzo dell’ Hotel Le Meurice di Parigi, arredata in stile Luigi XVI e rivista da Philippe Starck nel 2008. In basso, a sin. Ezio Indiani, gm dell’Hotel Principe di Savoia di Milano e, a destra, la sala bar dell’Hotel Plaza Athénée di Parigi

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Hilton Milan

sempre più a portata di MICE Una nuova ballroom di 260 metri quadrati in grado di accogliere fino a 200 persone completa l’investimento di Hilton Milan per il congressuale. Settore sempre più strategico anche in previsione di Expo 2015

✒Ermelinda Smiderle

L’hotel, inaugurato 40 anni fa, è stato uno dei primi in Italia a fregiarsi del marchio Hilton. Da allora, non ha mai smesso di investire nel rinnovamento, cambiando più volte arredi e spazi interni per allinearsi alle sempre più esigenti aspettative della clientela internazionale. Dopo il restyling di numerose camere e delle suite situate all’ottavo piano, dove si trova anche l’esclusiva Executive Lounge, lo scorso anno l’intero primo piano è stato trasformato in un tecnologico centro congressi: un’area di oltre 830 metri quadrati con dieci sale meeting, una banqueting/breakout area, una terrazza esterna di 200 metri quadrati e un business centre. E, oggi, Hilton Milan arricchisce ulteriormente la propria offerta congressuale con una nuova ballroom: uno spazio multifunzionale di 260 metri quadrati in stile art déco, illuminato da luce naturale, dotato di tecnologia di ultima generazione e in grado di accogliere eventi per un massimo di 200 persone. La sala, raggiungibile direttamente dalla lobby, può essere all’occorrenza suddivisa in tre sottosale di diversa grandezza, con capienza da 60 a 80 persone. Dispone anche di un

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esclusivo foyer, ideale per coffee break, finger buffet e cocktail e di una cucina adiacente, che garantisce un servizio dedicato con possibilità di soddisfare richieste particolari come cibo Kosher o simili. Di questa importante novità parliamo con Elena Sgro (foto), autentica colonna portante del 4 stelle che, dopo una significativa esperienza nella divisione Mice del Crest Hotel, dodici anni fa, è approdata all’Hilton Milan per sviluppare il settore banchetti arrivando a diventare, nel 2005, Director of sales. Dall’inizio del 2012 ha assunto la qualifica di Business Development Manager, una posizione che la vede impegnata a 360 gradi su ogni settore del business alberghiero, perché responsabile dello sviluppo dell’intero mercato mondiale per Hilton Milan. Qual è il motivo di un ulteriore investimento sul settore congressuale che, con la crisi in atto, non sembra godere di ottima salute? «Rifiutavamo un volume tale di richieste per eventi che ci siamo convinti della necessità di arricchire la nostra offerta congressuale di un ulteriore spazio. La nuova


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ballroom è, in pratica, la sala multifunzionale che mancava all’Hilton Milan per poter diversificare il nostro business ed essere in linea con le aspettative della città che chiede sempre più flessibilità nell’offerta. E questo anche in previsione del prossimo Expo 2015 che porterà molti eventi a livello anche internazionale. La Ballroom Milan, infatti, grazie alla sua posizione al piano terra con accesso diretto dall’esterno per il carico e lo scarico, si adatta ad ogni tipo di evento, dalla cena di gala al lancio di nuovi prodotti e perfino alla presentazione di nuove autovetture». Per voi, quindi, la crisi non sembra essere stata così drammatica... «Le difficoltà non sono certo mancate, la crisi indubbiamente c’è, ma noi l’abbiamo trasformata in opportunità: abbiamo cercato di incrementare il volume d’affari complessivo puntando su iniziative ad hoc di grande successo. Come, ad esempio, il pacchetto Picasso che unisce soggiorno e visita della mostra e altre iniziative aperte alla città: Milano oggi è percepita come una vera metropoli piena di risorse e con tesori d’arte e bellezze che meritano di essere conosciute da tutto il mondo». Qual è il segmento turistico più significativo per voi? «Siamo un hotel di città con 319 camere e sicuramente il nostro core business è il turismo d’affari, anche se le strategie di vendita del prossimo anno saranno focalizzate molto più sul Mice, un settore non completamente sfruttato prima d’ora. Il nostro obiettivo comunque è la diversificazione: ci siamo riproposti di raggiungere un volume d’affari suddiviso tra un 40% di turismo d’affari, un 40% di Mice e un 20% di leisure». Qual è il vostro punto di forza? «La location, innanzitutto: la vicinanza alla stazione centrale e a tutte le linee metropolitane, compresa la nuova linea Azzurra che arriverà alla Stazione Garibaldi, ci dà la possibilità non solo di essere connessi a tutti i tre aeroporti milanesi ma an-

che a tutte le zone più significative della metropoli per cui si può arrivare comodamente senza stress a ogni evento in programmazione in città. E, naturalmente, il prestigio e il valore che il marchio rappresenta: Hilton Worldwide è un’azienda leader mondiale nel settore dell’ospitalità con un network a cui ci possiamo appoggiare per generare azioni di marketing che assicurano importanti flussi di clientela straniera su Milano e sul nostro Paese dato che in questi ultimi anni il marchio Hilton si è notevolmente diffuso in molte città italiane». Come chiuderà il 2012 e quali previsioni ci sono per il 2013? «Chiuderemo il 2012 in positivo per alcuni mercati e un po’ meno per altri, tuttavia, il volume generato dall’insieme, grazie al mix di cui parlavo, sarà positivo. E per il futuro sono molto ottimista: per i primi mesi del 2013 abbiamo già diverse prenotazioni e iniziative in cantiere e questo proprio grazie alla nostra nuova dimensione congressuale». ■

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Arezzo Fiere e Congressi Il segreto per il successo? Una location elegante e funzionale all’interno di un territorio in grado di regalare emozioni e suggestioni, dove vivere un’esperienza a tutto tondo

✒Giulia Gagliardi

Arezzo, cittadina situata nel cuore della Toscana, non solo gode di una posizione strategica nella rete del traffico stradale e ferroviario, ma vanta anche un patrimonio artistico e naturale di rara bellezza, tra gli scorci paesaggistici, gli affreschi di Piero della Francesca, le pievi romaniche, i musei e i palazzi signorili. Una destinazione ancora poco conosciuta, ma che sa offrire un’esperienza emozionante e diversa rispetto a quella proposta delle mete più frequentate dal turismo di massa. La struttura di Arezzo Fiere e Congressi, polo espositivo e centro congressi all’interno di un unico complesso, si trova proprio nel cuore di questo territorio. Come ci spiega il direttore Raul Barbieri: «chi sceglie di organizzare un evento da noi non solo ha a disposizione spazi e servizi gestiti con professionalità, ma può usufruire delle infinite occasioni di emozione e benessere offerte da questa terra così ricca di storia, fascino ed eleganza, con tesori che moltissimi devono ancora scoprire». «Certo», aggiunge, «io credo che il segreto per il successo resti la location, che deve saper offrire uno scenario confortevole e al tempo stesso funzionale ed elegante, all’altezza delle aspettative degli ospiti». E sono proprio le caratteristiche strutturali del polo fieristico e congressuale a caratterizzarlo come un unicum nel contesto del centro Italia. La sede espositiva è al momento oggetto di un piano di am-

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pliamento e ristrutturazione che, dagli attuali 16.000, porterà la superficie totale a 25.000 metri quadrati, mentre è stato da poco inaugurato lo spazio per eventi e congressi. In questa struttura modulare si aprono due sale congressi da 900 e 800 posti rispettivamente, la prima ancora divisibile in due ambienti distinti da 320 e 510 persone, con altre salette per le riunioni o la formazione (da 15 a 100 posti) e un auditorium spesso utilizzato per concerti di musica lirica, sinfonica e da camera, in grado di accogliere fino a 700 persone. Accanto ad esse alcune dotazioni in grado di supportare qualsiasi genere di evento, dalle mostre ai convegni, da incontri, conferenze stampa e spettacoli musicali a manifestazioni sportive, sfilate di moda, cocktail e banchetti: 2 sale regia,


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8 salette interpreti, impianto wireless di traduzione simultanea e un’ulteriore area espositiva di 1.000 metri quadrati adiacente l’auditorium. «Da noi, che operiamo nel distretto di produzione orafa più importante d’Italia e uno dei più grandi del mondo», continua, «il core business sono le iniziative legate al mondo dell’oreficeria. La principale è Oroarezzo, giunta alla 34ma edizione, che porta con sé tutta una serie di eventi, soprattutto B2B, ad essa connessi e funzionalmente collegati. Abbiamo poi organizzato eventi fieristici legati al settore primario e al turismo, all’arredo, al tempo libero, all’hobbistica. L’auditorium, inaugurato da pochi mesi, con le sue sale modulari, ci ha permesso di sostenere il ritmo di un calendario fitto di appuntamenti, soprattutto nel settore medico-scientifico, e di convention di aziende e ordini professionali. Non dimentichiamo poi gli spettacoli musicali, i concerti e i festival: più volte abbiamo ospitato l’Orchestra Regionale Toscana e lo scorso anno siamo stati la sede dell’edizione invernale della celeberrima Arezzo Wave». Nonostante le molte manifestazioni organizzate, il momento rimane difficile e le

aziende contraggono i budget destinati a meeting, incontri e convegni. Eppure la soluzione rimane continuare a investire: «soprattutto in tempi di crisi sono le aziende che maggiormente ricorrono agli strumenti di aggregazione e di incontro quelle che riescono a superare le difficoltà. Credo che, ancora oggi, solo un evento di tipo fieristico-congressuale – se ben organizzato e realizzato negli obiettivi – possa produrre una convergenza di interessi e risorse economiche e umane che si rivelano vincenti. Certo, da canto loro, gli organizzatori di eventi e convention devono percorrere una strada di continua professionalizzazione, sempre attenti alle esigenze di mercato, alle evoluzioni nel gusto e nei modelli di comportamento sociali ed individuali». «Qui», conclude, «entrano in gioco le qualità e le competenze professionali dello staff, che sappia, con intelligenza, passione, affidabilità ed estrema attenzione ai dettagli, interpretare e impegnarsi nel soddisfare le esigenze espresse dai committenti. Anche all’interno di manifestazioni “storiche” e che fino a ieri potevano apparire consolidate, è necessario inserire elementi e segmenti nuovi, in grado di precedere e assecondare le direzioni che prenderanno gli affari e il mercato. E questa è una delle capacità di cui ci facciamo vanto». ■ 1-2 2013

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RIMINI CASE HISTORY

Città a tutto tondo Da meta balneare italiana per eccellenza a destinazione da godere 365 giorni l’anno, dove tutto diventa oggetto di turismo e dove non esiste più distacco tra centro e frazione. Così Rimini rivede il proprio scenario strutturale, ripensando la propria offerta anche in termini di qualità ✒Giulia Broggi Ringraziamo per la collaborazione l’Apt servizi Emilia Romagna e l’Ufficio Stampa Assessorato al Turismo Comune di Rimini

È una storia turistica italiana importante quella che racconta la città di Rimini, una storia fatta di intraprendenza imprenditoriale e lungimiranza. Negli ultimi cinquant’anni, la città ha dimostrato ampiamente di saper cavalcare l’onda del cambiamento, intercettando e sfruttando con intelligenza i venti di crescita. Per esempio, in passato, ha colto al volo le opportunità scaturite dal modello consumistico quantitativo, proponendosi come me-

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ta d’eccellenza per un turismo estivo dai grandi numeri e declinando la propria offerta su un ventaglio di proposte ricco e variegato, con un buon rapporto qualitàprezzo. Tanto che alla classica domanda su dove trascorrere le vacanze estive, la risposta scontata era “a Rimini”. Per i riminesi “du vot chi vaga? I vin da me” era dunque una certezza. La città con le sue frazioni balneari – quest’ultime di per sé vere e proprie piccole destinazioni –


RIMINI CASE HISTORY Marina di Rimini. La darsena

rappresentava un modello di ricchezza diffusa, assolutamente valido per quei tempi anche se il benessere che procurava era certificato più dalle statistiche sui beni di consumo che da quelle sui redditi. Oggi il mercato è cambiato, la concorrenza è forte e c’è l’esigenza di confrontarsi con nuovi bisogni – per esempio, quello crescente di destagionalizzazione – e con nuovi comportamenti sociali, basti pensare alle prenotazioni via internet. Cambiamenti che Rimini è pronta a cavalcare anche stavolta, rivedendo il proprio scenario strutturale e ripensando la propria offerta in termini di qualità. Tutto questo con la consapevolezza che la qualità esiste quando vengono create le condizioni perché questa emerga, e che la qualità debba appartenere anche alle persone che realizzano tali condizioni. Tra queste c’è sicuramente il sindaco Andrea Gnassi. Il suo programma prevede una serie di importanti iniziative volte a

riqualificare sia l’area urbana sia l’offerta turistica, con l’obiettivo di proporre Rimini non più come un insieme di tante micro destinazioni bastanti a se stesse, ma come una destinazione a 360 gradi, dove tutto può diventare meta e oggetto di turismo e dove non ci sia più distacco tra frazione e centro e tra città balneare e città storica con le sue importanti testimonianze romane, medievali, rinascimentali oggi valorizzate anche da iniziative espositive artistiche durante tutto l’anno. «Fino a ieri il concetto di frazione poteva funzionare», dice il sindaco, «perché il mercato veniva definito dall’offerta, e l’offerta che vinceva era quella più organizzata e quantitativamente più forte. Oggi, invece, a fare il mercato è la domanda: sono i cittadini che scelgono, in base alle proprie esigenze, quella particolare località e quel particolare albergo. E, quindi, alla domanda “du vot chi vaga?” non è più scontata la risposta “i vin da me”. Adesso occorre innovare l’immagine turistica di Rimini con la riqualificazione dei suoi lungomare. Occorre che la frazione abbia una funzione connessa con l’intera città, una funzione come quella attribuita, per esempio, a Miramare, quale “polo del wellness” tra Rimini e Riccione. Si deve passare insomma da un concetto di città frazionata a un concetto di città circolare, coesa e armonica: un centro che si allarga ai borghi storici di S. Giovanni, S. Andrea, Marina e San Giuliano, tramite anche nuovi percorsi di viabilità, come per esempio le piste ciclopedonali». Ma come è noto, rinnovare un prodotto turistico non è frutto solo di scelte compiute sull’hardware, sull’elemento materiale, ma anche sul software, sull’elemento immateriale: le emozioni, il segno lasciato nell’immaginario collettivo, il desiderato che non si trova nella vita di tutti i giorni. «Mito e verità sono le matrici sulle quali Rimini vuole creare un “clima”, costruire un contesto, una suggestione che possa diventare offerta turistica, che catalizzi l’attenzione sulla città», spiega il sindaco. Rimini sta scommettendo su se stessa puntando sulla sua innata capacità di lanciare tendenze. Lo ha fatto inventandosi la Notte Rosa, ha rilanciato con la prima Molo Street Parade (la parata di musica che per la prima volta ha unito dj e pescatori attirando al 1-2 2013

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Tre domande ad Andrea Gnassi mini viraLe rotte”, una headline che racchiude il verbo virare e la parola virale, a voler indicare il cambiamento di rotta intrapreso nella promozione della città. Lo spunto ce l’ha offerto l’abbondante nevicata dello scorso febbraio, quando i ragazzi di Pennabilli si sono inventati “Lo Spalatore”, un videogioco vintage che in pochi giorni ha fatto registrare un boom di 600mila visite a costo praticamente zero. Da qui è partita l’idea di innovare la comunicazione, integrandola con i nuovi linguaggi e i nuovi

Il 2012 si è appena concluso, ci può fare un bilancio e una previsione per il 2013? «Al di là dei dati statistici che delineano per Rimini un quadro di sostanziale tenuta (con un parziale dei primi 10 mesi del 2012 che segna un +1,5% per gli arrivi totali e un –1,5% per le presenze) la questione ora è scegliere se accontentarci passivamente del fatto che “comunque, il turista viene qui”, oppure fare uno scatto in avanti e sintonizzarci sulle nuove esigenze della domanda, cambiare il volto e la fruibilità della destinazione Rimini, sapendo che la crisi racchiude in sé anche delle opportunità. Ed è questa la strada che abbiamo deciso di seguire. Oggi, nella nostra città è possibile, per esempio, vivere il mare dall’alba al tramonto con attività emozionali all’insegna del benessere diffuso tra discipline bio-naturali, arti e danze orientali, meditazioni attive, counselling, e i chiringuiti per aperitivi in musica on the beach. E poi ci sono i grandi eventi aggregativi come la Notte Rosa e la Molo Street Parade (vedi approfondimento a pag. 85). Quali le strategie sul fronte della comunicazione? «Abbiamo lanciato un progetto che si chiama “Ri-

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format del web 2.0, come i video di youtube, il passaparola virale alimentato dai social network e dai forum. Notte Rosa, Molo Street Parade, “Rimini, il Capodanno più lungo del mondo” sono alcuni esempi di grandi eventi che utilizzano anche questi canali». Con l’apertura, nel dicembre 2007, della Domus del chirurgo – la piccola Pompei nel cuore di Rimini – si è riaccesa l’attenzione sul ruolo dell’evento culturale come attrattore turistico... «Rimini ha colto la lezione di quel grande e mai risolto dibattito culturale sullo scontro fra l’unicità dell’opera d’arte e la sua riproducibilità seriale, fra l’accademia e la cultura popolare, scegliendo di ricomporre i due “emisferi”, ovvero promuovendo i grandi eventi e le opportunità culturali insieme ai tratti popolari della nostra identità».


RIMINI CASE HISTORY

porto di Rimini oltre 100mila persone) e con il Capodanno più lungo del mondo. L’ideazione di questi eventi parte da qui, da una analisi e si colloca in una precisa strategia: gli eventi funzionano innanzitutto se hanno un contenuto, se sono in grado di interpretare l’anima di un luogo, di creare un clima autentico.

Pronta per la competizione europea La prova del dinamismo e della capacità di precorrere i tempi dei riminesi, persino in un momento non facile come quello attuale, viene anche da importanti recenti investimenti che hanno dotato la città di alcune infrastrutture assolutamente all’avanguardia e in grado di competere a livello europeo come la nuova Fiera e il nuovo Palacongressi. La città è inoltre dotata di un aeroporto che negli ultimi anni ha sfiorato il milione di passeggeri diventando un player di rilievo nel mercato dei voli. Il sindaco fa sapere inoltre che

«si sono appena conclusi i lavori di realizzazione della terza corsia dell’autostrada e sono in corso alcuni interventi anche nella viabilità urbana».

Da città sul mare a città di mare, eco friendly Ripensarsi, per Rimini, significa anche ritrovare un’identità più vicina alle proprie radici marinare. Non basta l’equazione mare, estate, vacanza. È necessario valorizzare la risorsa mare tutto l’anno, recuperando l’importanza turistica di attività come la pesca, il mercato ittico e di luoghi simbolo di questa tradizione come il porto e Piazzale Fellini. In tale prospettiva rientrano anche opere di risanamento ambientale e di riqualificazione del lungomare. E se da un lato la città, per dotarsi di una nuova immagine, attinge al passato, dall’altro guarda al futuro e alla green economy con un progetto di riqualificazione energetica di 12 milioni di euro per gli edifici del Comune.

Il Porto di Rimini

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La città d’Italia con il più alto numero di operatori al servizio dell’ospitalità

Sopra, il Ponte di Tiberio. In basso, il Grand Hotel Rimini. A destra, l’Arco di Augusto

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Rimini è la capitale delle vacanze balneari d’Italia. Non è un titolo derivato da una roboante e dispendiosa campagna pubblicitaria, ma il frutto – coltivato e consapevole – di una storia cominciata oltre un secolo e mezzo fa. In realtà molto, molto più lunga. Nel 1843 sorge il primo stabilimento balneare: da allora non passa giorno in cui Rimini non sia nei ricordi e nei sogni di intere generazioni di vacanzieri. Che scelgano di dormire in tenda, oppure nella suite a 5 stelle del Grand Hotel di Rimini – luogo prediletto e immortalato

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dal maestro Federico Fellini – ogni anno, quasi 2 milioni di ospiti trascorrono qui le proprie vacanze. Per il freddo (ma indicativo) universo delle statistiche, Rimini possiede la più elevata concentrazione alberghiera di letti


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per chilometro quadrato e per abitante d’Italia; è la città del Paese con il più alto numero di addetti all’industria dell’ospitalità per abitante e quella che vanta il maggior numero di presenze alberghiere per abitante. Parlare di Rimini significa considerare una realtà di circa 1200 alberghi, con 39 mila camere, 230 stabilimenti balneari su 15 km di costa, 370 tra ristoranti e pizzerie, una nuova darsena con 700 posti barca, una Fiera con una superficie espositiva di 110 mila mq (la terza più grande in Italia), un nuovo, ultramoderno, Palacongressi, un aeroporto internazionale. Per servizi, la spiaggia di Rimini è poi davvero unica al mondo: ombrelloni e lettini, cabine e docce, bar e ristoranti, idromassaggi e biblioteche sulla spiaggia, balneazione sorvegliata, sport da spiaggia di ogni genere: un’organizzazione che non ha eguali e che viene particolarmente apprezzata dalle famiglie di turisti con bambini. In aggiunta, e che aggiunta, l’eredità della storia: le vestigia romane – il ponte di Tiberio, l’Arco d’Augusto, l’Anfiteatro, la suggestiva e unica al mondo domus ro-

mana del chirurgo –, il Tempio Malatestiano opera di Leon Battista Alberti con gli affreschi e i dipinti di Giotto e Piero della Francesca, il Castello della Casata dei Malatesta. Non è un banale spot autocelebrativo, ma gli elementi di una capitale del turismo che oggi è un caleidoscopio complesso, dove accanto alla famosa cartolina mare/spiaggia si è ampliata la mappa di una città dei servizi e dalle mille offerte nel comparto del divertimento, del turismo congressuale e fieristico, culturale, dell’enogastronomia, del benessere. Insomma, un sistema turistico complesso che negli ultimi anni ha puntato sulla destagionalizzazione e che oggi vive dodici mesi all’anno per 24 ore al giorno. Ma se fino a qui sarebbe possibile trovare imitatori, mancherebbe sempre e comunque l’ingrediente segreto. Un ingrediente immateriale come l’aria e altrettanto irrinunciabile: la straordinaria capacità di accoglienza e cordialità dei riminesi, siano essi operatori turistici o semplici cittadini. Quando parliamo di turisti, nessuno a Rimini dice “clienti” ma “ospiti”. Chi viene nella nostra città è una persona e non un consumatore. Rimini non propone offerte che sono solo la sommatoria di servizi, un prodotto o un pacchetto turistico; no, propone uno stile di vita, un “clima” che si può trovare solo qui, pone attenzione ai contenuti, alla capacità evocativa, in definitiva propone un’esperienza autentica dei luoghi, garantita dalle persone che ogni giorno vi abitano. Non è questa merce che si acquista sul mercato, ma la sedimentazione culturale e antropologica di processi che risalgono a ben prima di 160 anni fa. Adesso sono quotidianamente a disposizione dell’Italia, dell’Europa e del mondo e si sintetizzano in un’immagine semplice ma efficace: un sorriso.

Sopra, a sin., l’anfiteatro romano

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Rimini Business Center. Continua la stagione dei grandi eventi al Palacongressi

Con il Palacongressi la destinazione Rimini si è aggiudicata, a pieno titolo, un ruolo da protagonista sulla scena internazionale della meeting industry, imprimendo un nuovo corso al mercato dei grandi eventi in Italia. Inaugurato a ottobre 2011, l’im-

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ponente complesso, gestito da Convention Bureau della Riviera di Rimini – società del Gruppo Rimini Fiera che opera nella meeting industry dal 1994 – è uno dei centri congressi più all’avanguardia d’Europa, per design, funzionalità degli


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spazi e tecnologie. A progettarlo, nel pieno rispetto dei moderni criteri di sostenibilità ambientale, un’autorevole firma dell’urbanistica contemporanea mondiale, l’architetto Volkwin Marg dello Studio GMP di Amburgo che già aveva progettato il Quartiere Fieristico di Rimini. I numeri sono le principali credenziali del Palacongressi, collegato al centro e al mare attraverso un grande parco: 9.000 posti distribuiti in 39 sale di cui la principale, la Sala della Piazza, da 4.700 sedute, 11.000 mq di aree espositive, 3 ingressi indipendenti e un articolato sistema di foyer, gallerie e aeree servizio che consente la realizzazione in contemporanea di più eventi. A poco più di un anno dalla sua apertura,

Palacongressi. I plus • Massima flessibilità: tutti gli spazi congressuali, fatta eccezione dell’anfiteatro, si possono allestire di volta in volta con soluzioni tecnologiche rapide ed innovative. • Organizzazione simultanea di più eventi. • Luce naturale in tutti gli spazi. • Aree espositive ampie e funzionali: gli spazi sono attrezzati per la fornitura degli allacci agli stand, e dislocate in più punti della struttura. • Possibilità di allestire ovunque punti di ristoro. • Buona accessibilità carrabile e pedonale: la movimentazione merci è garantita da adeguate aree di sosta e flusso. • Alta disponibilità di parcheggi interrati per auto. A disposizione anche un terminal per 10 bus e spazi di sosta temporanea per i pullman.

le performances dimostrate si sono rivelate all’altezza delle aspettative. Tra i primi eventi accolti, il Congresso medico SIOT - Società Italiana Ortopedia e Traumatologia, il XL Congresso Nazionale AMCLI - Associazione Microbiologi Clinici Italiani, e il Convegno Internazionale biennale del Centro Studi Erickson sulla qualità dell’integrazione scolastica e sociale. Si è concluso molto bene anche il 2012, con ben 80 incontri (vedi box) tra cui il XII World Leisure Congress, il Congresso Nazionale Società Italiana di Neurologia e la convention della multinazionale francese Leroy Merlin. Oggi, l’obiettivo è quello di continuare a percorrere la strada dei maxi eventi internazionali, come dichiara il Presidente del CBRR, Roberto Berardi (nella foto) «dopo le recenti aggiudicazioni del Campionato Europeo di Cheerleading 2013, del Campionato del Mondo di Magia 2015 (che si svolgerà per la prima volta in Italia) e del Congresso Mondiale di Chimica Inorganica - ICCC 2020, abbiamo messo in cantiere, per il 2013, incisive attività di marketing e promozione internazionale per

• Impianti tecnici e arredi italian style di elevatissima qualità. • Forte attenzione per l’ambiente: materiali eco-compatibili, impianti a basso impatto ambientale e politiche di gestione orientate al risparmio energetico rendono il centro congressi estremamente innovativo anche sotto il profilo delle responsabilità ambientale e sociale. • Collegamento al centro storico: ci si arriva in pochi minuti, attraversando il parco cittadino. 1-2 2013

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Un 2012 all’insegna dei grandi eventi Nel 2012 il Palacongressi ha ospitato oltre 80 eventi. Fra i principali, ricordiamo il XII World Leisure Congress, evento internazionale per la prima volta in Italia, con relatori e congressisti provenienti da ogni parte del mondo. Gli ampi spazi del Palacongressi hanno poi ospitato gli oltre 3.000 partecipanti alla Gran Loggia 2012 de Il Gran Oriente d’Italia con i suoi allestimenti multimediali di grande impatto. Tra gli incontri medico-scientifici, invece, grande successo ha riscosso il Congresso Nazionale Società Italiana di Neurologia (SIN), che ha visto la presenza di 2.500 partecipanti. Mentre, per quanto riguarda il settore corporate, particolarmente apprezzata è stata la convention ad alto tasso di spettacolarità della multinazionale francese Leroy Merlin, svoltasi a giugno nell’Anfiteatro, la sala all’interno della conchiglia del Palacongressi dotata di ottimi sistemi di illuminotecnica. Grandi momenti di aggregazione sono stati anche la convention di Panzeri Diffusion, che ha raccolto oltre 300 parrucchieri provenienti da tutta Italia e le cinque prestigiose serate con i concerti della Sagra Musicale Malatestiana ospitati nell’Auditorium, appositamente costituito all’interno della Sala della Piazza del Palacongressi, così come notevole riscontro ha avuto anche AIRET, insolita esposizione del mondo dell’aeronautica, delle tecnologie d’eccellenza e del design aeroportuale.

Dall’alto: l’Italian Trading Forum, la fiera dedicata al mondo dell’aeronautica AIRET, il convegno della Società Italiana di Neurologia e la convention della multinazionale francese Leroy Merlin

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coinvolgere direttamente gli organizzatori di eventi rappresentanti di aziende e associazioni con sede in Germania, Gran Bretagna e nell’area Benelux», spiega Berardi, precisando che, già nel corso del 2012, il CBRR aveva messo in campo, nuove efficaci attività di comunicazione e networking volte a far conoscere Rimini e il prodotto Palacongressi ai mercati di riferimento, in affiancamento alla tradizionale partecipazione a fiere e workshop e all’advertising sui media. «Durante lo scorso anno, per esempio», fa sapere Berardi, «abbiamo organizzato tre fam trip rivolti a operatori tedeschi e inglesi che hanno portato a Rimini 18 rappresentanti selezionati di agenzie di organizzazione even-


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Un perfetto gioco di squadra

ti interessati a testare l’offerta complessiva del territorio e i riscontri sono stati ottimi». Anche per il 2013 verranno riproposte, a Londra, le serate promozionali di visita esperienziale del Palacongressi, sul modello di quelle già sperimentate con grande successo, in co-marketing con partner locali, a Monaco di Baviera e a Barcellona.

Una speciale card per i congressisti Ma grande attenzione verrà data anche al mercato italiano, da sempre il principale bacino di riferimento della Riviera di Rimini. In co-marketing con il consorzio alberghiero AIA Palas (www.aiapalas.it), CBRR ha proposto “Rimini Riviera Plus valore”, iniziativa promozionale volta a stimolare l’occupazione del Palacongressi e le presenze alberghiere in periodi di bassa occupazione. I pacchetti che saranno usufruibili fino ad aprile comprendono un’offerta eterogenea di servizi in cui sono inclusi la sede, il pernottamento e il catering giornaliero. La collaborazione con il consorzio prevede inoltre la “Palacard”, la tessera di accesso al Palacongressi rilasciata dagli hotel aderenti, che dà diritto a sconti e agevolazioni ai congressisti, da negozi, ristoranti e taxi.

Un magazine interattivo, un nuovo video e un’App Sempre tra le iniziative di marketing e comunicazione per il nuovo anno sono previste la pubblicazione del magazine “Modus Operandi” (www.modus-operandi.it) – periodico interattivo che attraverso il racconto di case history curate dallo staff di CBRR, illustra caratteristiche di eventi,

27 dipendenti altamente qualificati divisi fra le aree commerciale, marketing, tecnica, amministrativa, segreteria, un direttore generale, Stefania Agostini (nella foto), con notevole esperienza nel settore e un presidente, Roberto Berardi che guida con grande professionalità il Consiglio d’Amministrazione. Questo è lo staff che qualifica ogni iniziativa del Convention Bureau della Riviera di Rimini (CBRR), realtà che, da 19 anni, si occupa di promuovere, anche in ambito internazionale, il territorio della Provincia di Rimini come destinazione congressuale. CBRR è il punto di riferimento per chi si incontra nella Riviera di Rimini: offre a event manager e pco servizi e assistenza qualificata in ogni fase di realizzazione dell’evento: dalla candidatura alla progettazione scenografica, fino ai suoi risvolti mediatici. Un altro valore aggiunto è il forte legame con il territorio: tramite il Comitato Organizzativo Locale viene garantito all’organizzatore il supporto e la collaborazione della destinazione nella realizzazione del proprio evento. Infine, il cliente può contare, per la sua ospitalità, sulle convenzioni fornite da AIA Palas (www.aiapalas.it), un consorzio di strutture alberghiere che garantisce requisiti adeguati alla clientela business. Oltre a gestire l’attività del Palacongressi, CBRR gestisce anche gli spazi del Quartiere Fieristico e aderisce ai più importanti organismi del settore nazionali ed internazionali: AXIS Convention Towns of Emilia Romagna, Federcongressi & Eventi, ICCA International Congress & Conference Association, MPI Meeting Professionals International. Il Palacongressi di Rimini è membro AIPC - International Association of Congress Centres. soluzioni e propone le opinioni dei protagonisti, al fine di presentare al meglio e in maniera diretta a organizzatori e promotori il modo di operare di CBRR e la presentazione di nuovo video del Palacongressi in cui sono illustrati spazi e peculiarità e, infine un’App interamente dedicata alla nuova struttura e al territorio che la ospita. 1-2 2013

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La chiave per combattere la crisi? Innovazione e investimenti Innovare e investire è la strada intrapresa da Rimini Fiera, che anche per il 2013 si propone come un punto di riferimento nel panorama non solo nazionale. Elemento fondamentale della ricercata destagionalizzazione del turismo della Riviera insieme al Palas, dal 2001, Rimini Fiera può contare su un quartiere che si estende su una superficie di 460 mila metri quadrati ed è dotato di una stazione ferroviaria interna sulla linea Milano-Bari. Nel 2012 il ministro all’ambiente Clini ha inaugurato il terzo impianto fotovoltaico del quartiere fieristico, sviluppato sui 100mila metri quadrati di copertura dei padiglioni, con una potenza tale da rendere il quartiere autonomo nel fabbisogno energetico. Con le sue molteplici manifestazioni nel 2012 Rimini Fiera ha registrato 7.854 espositori, 1.801.551 visitatori e 969.392 metri quadrati venduti. Un apparato forte che sta tentando di reagire alla crisi economica internazionale, rafforzando le manifestazioni di punta, cercando di intraprendere strade nuove e soprattutto guardando oltre il confine, con il chiaro intento di allargare i mercati. Cavalcando cioè, le opportunità che arrivano dalla globalizzazione. «La strategia di difesa, investimento e innovazione dei nostri prodotti storici ha dato esiti positivi», ha spiegato il Presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni (foto), «la difficoltà delle aziende non può che avere ripercussioni sulle esposizioni, ma a Rimini Fiera ribattiamo con idee e progetti. La li-

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nea da seguire è quella di organizzare presenze collettive a manifestazioni oltre confine, favorendo la presenza di buyers stranieri e qualificati alle nostre manifestazioni». Nel 2013 sono in programma cinque nuove manifestazioni, tra cui un salone dedicato al settore degli aerei, con Rimini che sarà quindi la terza città europea ad ospitare una fiera di settore. Attenzione anche all’ecologia con i saloni dedicati all’eolico, ai veicoli ecologici e all’ambiente. Cavalli di battaglia restano il Sigep, dedicato al dolciario artigianale e alla


RIMINI CASE HISTORY L’aeroporto Federico Fellini ph R. Gallini Prov. Rn2

panificazione e Riminiwellness, evento incentrato sulle mille inclinazioni del benessere. Questo sarà l’anno della start up di Rhex, Rimini Horeca Expo, che nasce dalla fusione del Sia Guest (salone dell’ospitalità) e Sapore, due mercati in difficoltà che necessitano di essere rilanciati. Dunque tanti progetti per non restare travolti dalla crisi e farsi trovare competitivi e agguerriti quando il peggio sarà passato.

Aeroporto Federico Fellini: la porta sull’Adriatico per l’incoming turistico In questa ottica di internazionalizzazione e attrazione di buyers stranieri, giocano un ruolo chiave i collegamenti. Per l’economia riminese ha un grande valore strategico l’aeroporto internazionale Federico Fellini, punto di riferimento anche per la Repubblica di San Marino, infrastruttura centrale per garantire raggiungibilità e internazionalizzazione del prodotto turistico, congressuale e fieristico. Lo sviluppo dello scalo è stato infatti il motore per lo sviluppo delle altre infrastrutture, Fiera e Palacongressi in primis. L’aeroporto, attivo dal 1962, dista otto chilometri dal centro di Rimini, 3 chilometri da Riccione e soli 11 chilometri dal quartiere fieristico. La pista si estende per oltre 3 km (è la più lunga della Regione) e consente l’atterraggio e il decollo di Boeing 747-300. Lo scalo è dotato di tutti i servizi (desk informazioni e biglietteria, bar, ristorante self service, duty free shop, banca e bancomat, autonoleggi, spedizionieri e parcheggio, negozi sia in area Schengen che extra Schengen), compreso un vip lounge inaugurato lo scorso anno. In chiave turistica, sono stati raffor-

zati i rapporti con i due mercati di riferimento: la Russia e l’est Europa, con collegamenti invernali con Mosca, San Pietroburgo e Kiev, e la Germania, con voli estivi da e per Dusserldorf e Berlino, con scali intermedi ad Amburgo e Monaco di Baviera. Il traffico per il 2012 si è attestato intorno agli 800mila passeggeri, con un aumento degli utenti che fruiscono dei voli internazionali. Nonostante la crisi, che non ha risparmiato neppure lo scalo riminese, il Fellini rappresenta la porta sull’Adriatico per l’incoming turistico soprattutto dall’estero e non solo per la stagione estiva, ma sempre più per l’intero anno solare. Stando ai dati del 2011 l’indotto economico turistico determinato dai passeggeri sbarcati a Rimini si è attestato poco sotto al miliardo di euro.

L’ingresso della nuova Fiera di Rimini ph L. Bottaro Prov. Rn

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Il fascino del mare d’inverno a Rimini, tra relax e remise en forme Una lunga distesa di sabbia interrotta esclusivamente dall’azzurro del cielo e da quello increspato di bianche onde del mare. D’inverno la spiaggia di Rimini è più affascinante che mai e mostra il suo volto più suggestivo, libera dagli ombrelloni e dai lettini che la riempiono di vivaci colori nei mesi estivi e immersa in un’atmosfera rarefatta. La location ideale per lunghe e rilassanti passeggiate immersi nel silenzio, o per una bella sessione di running o Nordic Walking, facendo il pieno di iodio e aria

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buona. Uno scenario di cui si può godere anche dietro alle vetrate dei bar e ristoranti che si affacciano direttamente sull’arenile, come lo storico Nettuno (oggi ristorante e lounge bar, inaugurato nel lontano 1933 come stabilimento balneare), vero e proprio monumento del turismo balneare riminese, o il ristorante Sol y Mar sulla spiaggia di Riccione, col suo arredamento dai toni chiari all’insegna del decor e i piatti ricercati. Per non parlare della splendida vista che si gode dalla spa al sesto piano dell’iSuite di Rimini, design hotel di grande impatto visivo, che offre agli ospiti che desiderano abbandonarsi al più totale relax due cabine con sauna affacciate sul lungomare, una vasca per la talassoterapia con una grande vetrata a tutt’altezza e una piscina panoramica con idromassaggio e cascate d’acqua, oltre ad altre dotazioni. La vicinanza con i centri termali di Riminiterme e Riccione Terme diventa poi l’ottima opportunità per regalarsi una coccola di wellness o un trattamento depurativo o rigenerante. Nel bel contesto di Riminiterme (il centro è in riva al mare) ci si può dedicare a una serie di trattamenti per sgonfiarsi, depurarsi e ottenere un aspetto più fresco e riposato.


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Notte Rosa, Molo Street Parade, Riviera Beach Games, l’evento come prodotto turistico

Evento come prodotto turistico: dietro questa formula si cela una delle più efficaci strategie di marketing messe in campo negli ultimi anni dall’Emilia Romagna e dalla sua riviera. A fare da banco di prova per questo nuovo approccio, la Notte Rosa, nata nel 2006 con un format dal cui DNA sono stati poi sviluppati anche i Riviera Beach Games, le Olimpiadi dei Giochi da Spiaggia. Eventi che oltre vantare più di 2,5 milioni di presenze turistiche, con un’ampia eco mediatica, hanno attualizzato l’immagine turistica della regione, rendendola competitiva e al passo con le tendenze della società. Uno sforzo organizzativo sinergico tra pubblico e privato, che prevede anche il momento della commercializzazione privata, la creazione e proposta di pacchetti e offerte soggiorno, che rendono l’evento un vero e proprio prodotto turistico.

Venerdì 5 luglio torna la Notte Rosa: 110 km di costa dai Lidi di Comacchio a Cattolica si animeranno di concerti, feste in spiaggia, spettacoli, ristoranti, negozi e musei aperti fino a tarda notte.

In attesa della Notte Rosa, un chilometro di Rimini si trasformerà in un locale a cielo aperto: pescherecci trasformati in “consolle” e deejay di fama internazionale, con pesce azzurro da mangiare a volontà.

Beach tennis, beach volley, soccer e foot volley, ma anche regate, pedalonghe, sfide in canoe, kajak, sup e molti altri sport. I Riviera Beach Games tornano protagonisti dell’estate riminese. 1-2 2013

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RIMINI CASE HISTORY Tempio Malatestiano

Santi, banditi e piada. E il tempio delle Meraviglie Per gli amanti dell’arte e della buona tavola il percorso obbligato è quello nel suggestivo Borgo San Giuliano, meglio se al calar della sera, per assaporare l’atmosfera intrisa di storia e leggenda. Da vedere il Ponte, i tesori d’arte racchiusi nella chiesa di San Giuliano, l’arca del Santo patrono della città, il polittico di Bitino da Faenza e il dipinto di Paolo Veronese. Ed è obbligo una tappa anche al Nud e crud’, tipico locale romagnolo dove si mangia un’ottima piadina. A Rimini si trova anche uno dei monumenti più importanti del primo Rinascimento e del Quattrocento italiano, il Tempio Malatestiano dove elementi tardogotici si combinano con invenzioni rinascimentali, dovuti al genio di Leon Battista Alberti, di Matteo de’ Pasti e di Agostino di Duccio. Una “immersione” tra due epoche e due geni: tra Giotto, che con il suo straordinario crocefisso trecentesco segna la fine del Medio Evo, e Piero della Francesca, con il suo celebre affresco del Sigismondo inginocchiato. Info: www.discoverrimini.com

Lo Street Food che piace ai gourmet più esigenti Il cibo è una delle esperienze più appaganti che si possano vivere in viaggio e la strada è il luogo in cui si incontra il cuore gastronomico di un paese. E, se fino a poco tempo fa, lo street food poteva essere considerato un approdo gastronomico per chi non poteva permettersi di meglio, oggi questo coloratissimo mondo dei sapori di strada sta vivendo una nuova primavera che lo sta avvicinando sempre più a quello dei cibi gourmand. Nessun altro prodotto riesce forse a raccontare il calore dei riminesi, la magia di questa terra della costa est, come la piada... I chioschi, i cosiddetti “baracchini” disseminati in tutto il territorio romagnolo, dal mare alle colline, sono i migliori luoghi on the road dove ognuno di noi può trovare la sua piada preferita, ma anche spiedini di pesce, cocomeri, pizzette, sardoncino e squacquerone a volontà. Non ci sono segnaletiche che indicano questi “templi” dei cibi di strada, e proprio da qui nasce il progetto Rimini Street Food, una selezione dei migliori “baracchini” on the road che, nel 2013, diventerà una vera e propria guida targata Rolling Stone, con Ducati come partner, e una App da scaricare sugli smart phone.

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Centro Congressi SGR A Rimini un polo per eventi e meeting che offre 8 sale e un ristorante premiato dalla Guida Michelin con due forchette

Complesso per eventi, fiere e convention a Rimini, il Centro Congressi SGR è uno dei poli di riferimento nel cuore della Riviera Romagnola per il mercato Mice. Il suo progetto, che oggi offre 8 sale per una capienza massima di 650 persone e il Quartopiano Suite Restaurant, premiato con due forchette Michelin, nasce 10 anni fa, inizialmente per un’esigenza interna, quella di avere una sala per riunire in plenaria tutti i dipendenti del Gruppo, senza doversi appoggiare a una struttura esterna. I primi passi, ci racconta Micaela Dionigi (nella foto), direttore del Centro, hanno portato: «alla realizzazione di 2 sale, quella principale, tuttora la “sala-madre” che ospita fino a 250 persone, la Sala Energia,

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e la Sala Fuoco per il Consiglio di amministrazione». Ma ben presto la sempre crescente richiesta di utilizzo degli spazi anche da parte di realtà esterne all’azienda ha permesso di “scommettere” sulle potenzialità che la struttura avrebbe potuto avere. «Da qui la creazione di nuove sale di diverse dimensioni, con tutte le tecnologie di ultima generazione, e adattabili ad ogni esigenza. Il successo di questo progetto lungimirante è sottolineato dal fatto che il Centro Congressi SGR oggi conta 8 sale e abbiamo voluto affiancare ad esso una proposta gastronomica di qualità, quella del Ristorante Quartopiano, aperto non solo a chi partecipa agli eventi interni al Centro, ma anche al pubblico esterno». Complice della buona riuscita di questa sfida anche il fatto di trovarsi in un territorio di grande interesse per il turismo. «La Riviera Romagnola – continua Dionigi – è da sempre un grande polo di attrazione per il mercato leisure e business. Sa offrire soluzioni per ogni genere di clientela, oltre ad avere alcune facilities come l’aeroporto internazionale a pochi minuti dal centro città, che collega Rimini alle principali capitali europee, la stazione ferroviaria in pieno centro e un’ampissima gamma di hotel di ogni categoria. Il Cen-


RIMINI CASE HISTORY

tro si trova a 10 minuti sia dall’aeroporto che dalla stazione e in un paio di minuti si raggiungono gli stabilimenti balneari di Rimini. Rimini, insomma, ha la dimensione di piccola città, che permette soggiorni e spostamenti comodi e puntuali, ma con tutti i servizi e i divertimenti di una grande capitale, dai locali notturni alla possibilità di visitare un entroterra ricco di siti storici e archeologici di rilievo».

Le previsioni per il 2013 Se il 2012, nonostante la generale contrazione del mercato, ha comunque registrato un buon andamento, grazie alla presenza di eventi di carattere sia locale sia nazionale, oltre che di fiere come il Wedding Day, appuntamento che ha attratto in un solo pomeriggio oltre 500 persone, l’anno appena iniziato fa ben sperare. «Nonostante non vi sia stata una crescita significativa, possiamo ritenerci soddisfatti. Nel 2012 abbiamo registrato 407 convegni contro i 402 del 2011. Per il 2013 ci auspichiamo di recuperare e di ampliare la clientela soprattutto a livello nazionale, mantenendo sempre invariati i costi, che peraltro sono fermi già da alcuni anni. Le numerose prenotazioni ricevute fanno intravedere – e sperare in – un ottimo 2013». Proprio per sostenere la ripresa, spiega il Direttore: «abbiamo puntato su due aspetti principali. Da una parte la flessibilità, caratteristica principale della nostra pratica commerciale, con l’obiettivo di essere sempre aperti alle esigenze del cliente, siano esse di carattere economico che organizzativo. Dall’altra c’è la completezza del servizio. Noi non affittiamo spazi congressuali ma offriamo la nostra competenza logistica, gestionale e tecnica affiancandoci al cliente dall’inizio alle fine dell’evento». Per la stagione 2013, inoltre, il Centro Congressi ha ideato alcuni pacchetti business completi, che prevedono, oltre ai servizi di base (utilizzo della sala, video proiezione e sistema audio, desk per la registrazione dei partecipanti, WiFi e assistenza tecnica gratuiti e parcheggio), alcuni elementi accessori, dalle pre-

notazioni alberghiere, alla grafica di inviti e locandine, fino all’organizzazione di tutto il momento post-congressuale nei migliori locali della città, oppure all’interno del Centro stesso con performance e spettacoli di diverso genere. Senza dimenticare il Quartopiano Suite Restaurant, vero fiore all’occhiello della struttura. «Grazie al nostro ristorante interno – conclude – siamo in grado di proporre vari pacchetti per coffee break, brunch, lunch, cene o gala dinner, dove al servizio impeccabile abbiniamo una cucina di primissima qualità e grande freschezza, curata dallo Chef Silver Succi, molto legato alle tradizioni del territorio e in grado di offrire piatti creativi e insoliti». G.B.R.

Centro Congressi SGR Via Chiabrera 34D - 47924 Rimini (Rimini) Tel. 0541303192/0541303193 www.centrocongressisgr.it - congressi@sgrservizi.com

Ristorante Quartopiano Via Chiabrera 34C - 47924 Rimini (Rimini) Tel. 0541393238 www.quartopianoristorante.com - info@quartopianoristorante.com

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Best Western Premier Hotel Milton & Spa Direttamente sul mare, accanto allo storico Grand Hotel, l’hotel Milton è la location ideale per coniugare lavoro e relax in una cornice raffinata e affascinante

Antica villa Liberty di fine 800, l’hotel Milton conserva intatto il fascino del suo passato, unito ai moderni servizi che lo rendono un hotel 4 stelle perfetto per soggiorni di lavoro e di piacere. Affacciato sul mare, nel cuore di un quartiere residenziale e allo stesso tempo vicinissimo a parco Fellini e ai luoghi più famosi della ridente cittadina romagnola, l’albergo ha sviluppato nel tempo una tradizione di cortesia e accoglienza che lo contraddistingue. È in quest’ottica di completa dedizione nei confronti del cliente che trovano spazio eventi

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aziendali di successo, grazie alle 4 sale meeting di diverse dimensioni dotate delle più moderne attrezzature. Ciò che più rende speciale questa struttura è che qualunque sia l’evento, il personale avrà estrema cura di ogni dettaglio, plasmandolo secondo le diverse esigenze e arricchendolo con attività incentive che spaziano da degustazioni enogastronomiche, eventi sportivi, corse automobilistiche presso l’autodromo di Santa Monica, gite in barca e tutto quanto si possa desiderare per fare del proprio meeting un’esperienza indimenticabile. Memorabile risulterà anche il raffinato servizio di ristorazione, da abbinare su richiesta a un meeting, un convegno, una riunione. La ristorazione è curata interamente dalla proprietà, con l’ausilio di chef e pasticceri che, con la loro originalità, daranno vita a ricche colazioni di la-

voro, brunch, cene di gala, aperitivi e coffee break serviti nell’elegante ristorante interno “La terrazza”. Qui ogni desiderio viene interpretato alla perfezione e, qui, ogni light lunch e ogni ricevimento sono un’esperienza per i cinque sensi: dai delicati primi di carne e di pesce freschissimo, alla piadina romagnola fatta come una volta, fino ai secondi dai sapori corposi, ciascun menu regala emozioni al palato, sposandosi alla perfezione con le esigenze di un evento di alto profilo. E poiché la filosofia dell’hotel Milton è il benessere degli ospiti a 360°, non può mancare il centro benessere, un’oasi con percorso relax, piscina idromassaggio, bagno turco con cromoterapia, trattamenti esclusivi massaggi d’ogni tipo e tisaneria, per concludere in bellezza una proficua giornata di lavoro. A disposizione, infine, anche un attrezzato angolo fitness dove mantenersi in allenamento anche durante le giornate piovose. Detto ciò, non resta ora che lasciarsi conquistare dal fascino di questa villa d’epoca capace davvero di rivoluzionare la classica concezione del viaggio di lavoro. ■

Best Western Premier Hotel Milton & Spa Via Cappellini 1/A - 47900 Rimini Tel. 054154600 - fax 054154698 www.hotelmilton.com info@hotelmilton.com



RIMINI CASE HISTORY SELECTED BY MM

Hotel Vienna Ostenda Fiore all’occhiello del Gruppo Cimino a Rimini, il quattro stelle, situato in posizione strategica, tra il lungomare e il cuore della movida cittadina, è una location accogliente e adatta a un long weekend che abbini l’incontro di lavoro al relax di una vacanza in riviera, anche alla scoperta di un entroterra ricco di storia, cultura e itinerari enogastronomici

Da sempre impegnata nel settore alberghiero, la Famiglia Cimino, di origine salernitana, ha saputo costruire negli anni un network di strutture ricettive in grado di accogliere diversi tipi di clientela, dall’hotel familiare sulla riviera romagnola alla proposta di lusso di Atena Lucana, vicino a Salerno. La fortuna è arrivata negli anni SessantaSettanta, l’età del boom per il turismo vacanziero a Rimini, dove oggi il Gruppo possiede quattro strutture (con in vista anche l’apertura di un quinto albergo, l’Hotel Amsterdam): l’Hotel Vienna Ostenda, affacciato sul lungomare, l’Hotel Britannia, l’Hotel Stella d’Italia e il Residence Maria Grazia. Se questi ultimi tre sono destinati soprattutto a una clientela composta da coppie e famiglie, il Vienna Ostenda offre servizi e spazi anche per il busi-

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ness, dal ristorante interno agli spazi dedicati a meeting e congressi, articolati in 3 sale, che occupano un intero piano dedicato, per una capienza massima di 160 persone. Situato di fronte alle spiagge, a pochi minuti dal centro storico, ma comodo per raggiungere sia le principali arterie autostradali sia la stazione ferroviaria e il Nuovo Quartiere Fieristico, l’albergo (43 camere) propone anche un’ottima ristorazione – un viaggio tra i sapori della cucina italiana e internazionale, che si accompagna a piatti vegetariani o low-fat – e programmi di intrattenimento con animazione e piano bar, oltre a diverse attività post-congress e di team building, a margine di eventi, convegni e workshop, che qui trovano una cornice versatile e ricca di opportunità. Grazie alla sua posizione nella zona di Marina Centro, dove si anima la vita riminese, l’hotel può essere infatti sia la meta per un soggiorno che abbini al momento lavorativo il relax di una breve vacanza sulla riviera (approfittando anche della convenzione con il vicino centro benessere) sia il punto di partenza

per scoprire un tratto della costa adriatica dove si concentrano storia, cultura e natura. Un cenno a parte merita anche l’ultimo nato del Gruppo, il Grand Hotel Osman, in Campania, all’interno della cornice naturalistica del Parco Nazionale del Cilento. Pensato inizialmente come business hotel, ha saputo farsi strada anche nel mercato leisure, conquistando posizioni di rilievo tra le proposte ricettive della regione. ■

Hotel Vienna Ostenda Viale Regina Elena 11 - 47921 Rimini Tel. 0541391744 - fax 0541391032 info@ciminohotels.it www.ciminohotels.it


“ Filosofia del servizio”


SPECIALE LOANO

Eccellenze

di Liguria Alla scoperta delle (tante) bellezze che sono il biglietto da visita del territorio di Loano e della Riviera delle Palme, da sempre considerato il più affascinante tratto della costa ligure di Ponente ✒Davide Deponti

Sfatiamo subito un troppo noto mito sulla Liguria come meta turistica: e cioè che questa regione e le sue mete, marinare e non, non sono affatto una destinazione adatta solo ai soggiorni “tranquilli” per famiglie con bambini. Anzi. Stiamo infatti parlando di una destinazione che da sempre vive il suo mare coma una perla rara da custodire con cura, ma insieme anche da regalare a tutti coloro che amano unire una vacanza sul bagnasciuga a tante altre suggestioni. Perché della Liguria turistica fanno parte una lunga serie di eccellenze artistiche, storiche, enogastronomiche, culturali, naturalistiche, sportive e legate al divertimento diurno e notturno

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che, oggi più che mai, sono assolutamente da scoprire o riscoprire. Specie nel caso in cui tutte queste bellezze si sposino con una passione bruciante per l’accoglienza e l’ospitalità, vissute davvero ancora come un valore da offrire e tramandare agli altri. Ed è questo il caso di un’area molto affascinante del ponente ligure, appartenente per storia e tradizioni antiche alla provincia di Savona e alla sua celeberrima Riviera delle Palme. Stiamo parlando di quel tratto di costa che ha il suo fulcro nel grazioso borgo di Loano e che poi si declina in una lunga serie di unicità da ritrovare, dal medievale abitato di Finalborgo, alla minuscola Toirano dal-


SPECIALE LOANO

le immense grotte naturali, dalla splendida isola Gallinara agli incantati lidi di Varigotti e Bergeggi.

Cultura del lavoro “Potere, simili a questi rami, ieri scarniti e nudi ed oggi pieni di fremiti e di linfe, sentire, noi pur domani tra i profumi e i venti un riaffluir di sogni, un urger folle di voci verso un esito; e nel sole che v’investe, riviere, rifiorire!” Sarebbe troppo facile, certo, usare queste splendide parole, del poeta ligure per eccellenza, Eugenio Montale, per dipingere l’immagine della magia della riviera che si allunga per tutta la costa della Liguria e che è stata da tanti

altri ancora cantata e lodata. Preferiamo invece introdurre il racconto di questo unico angolo d’Italia con le frasi che ci ha raccontato una persona che incarna alla perfezione quello spirito di ospitalità nell’eccellenza, che è la principale caratteristica che hanno da offrire – anche, se non soprattutto – al turismo business, Loano e il suo territorio. «Per fare turismo di qualità oggi in Italia, e non solo», ci racconta Franca Roveraro Cappelluto, nota manager turistica e presidente dell’Unione Albergatori della Provincia di Savona, «il tema delle sinergie e delle inter-relazioni territoriali di chi si occupa di ospitalità è fondamentale. Fare sistema

Una suggestiva veduta notturna del borgo marinaro di Loano e di un tratto della Riviera delle Palme

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SPECIALE LOANO

Sopra, il centro vecchio di Loano, per secoli dominata dal potente casato dei Doria. A destra, a spasso per i carruggi loanesi si ammira la Torre dell’Orologio

per offrire un servizio che sveli le eccellenze di un territorio variegato come il nostro è fondamentale per stare al passo con le sfide turistiche di oggi, sia a livello business che leisure. E si parte sempre dalla passione per questo lavoro, che è l’anima, oggi più che mai, di un’accoglienza di alto livello che si può fare strada a livello locale e globale. L’importante è unire all’ardore del far bene le regole del fare impresa con programmazione e fiducia nel futuro. Si parte quindi dal generale per arrivare a far conoscere e amare la nostra destinazione in tutti i suoi tanti dettagli di valore».

Sistema vincente Siamo di fronte insomma a un’area dalle grande potenzialità per il turismo business che sono fondate su caratteristiche e luoghi originali e ancora poco noti, anche se davvero speciali. Nonostante siamo a 200 chilometri da Milano, circa 150 da Torino e meno di 90 da Genova, città che è un ottimo hub di arrivo in quanto dotata di un aeroporto e di un porto marittimo internazionali. E senza dimenticare le possibilità di spostamento in treno tra Loano e gli altri punti nevralgici della Ri-

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viera delle Palme e la vicinanza pure del piccolo scalo nazionale di Albenga, distante soli 25 chilometri. Questa localizzazione ideale per una clientela business e mice allora non deve fare dimenticare proprio quelle caratteristiche di novità


SPECIALE LOANO

niugare un’offerta turistica vincente e speciale».

Bellezze al bagno

della meta che rendono il territorio loanese un vero punto di forza dell’ospitalità ligure. Anche perché, in esso opera un vero e proprio pool di aziende che hanno da tempo imparato a lavorare insieme e a fare sistema nel modo migliore e non convenzionale. Esse sono infatti abili a creare un’offerta complessiva e a portarla sul mercato del turismo nazionale e internazionale per attrarre quelle realtà che puntano sull’eccellenza e sulla qualità del soggiorno business. Tutti insieme, come aziende e come persone, come ha raccontato la stessa Franca Roveraro Cappelluto, per dare un “pacchetto” quanto più completo e interessante a chi sceglie la Riviera delle Palme. «Siamo una realtà turistica», insiste la stessa presidente dell’Unione Albergatori della Provincia di Savona, «che ha tanto da dare e tanta voglia di farsi apprezzare perché sa di valere molto. Siamo un gruppo di imprenditori che riescono a essere complementari al loro territorio ma che sono in grado, singolarmente e ancora di più insieme, di co-

Scoprire il nuovo in Liguria? Oggi, grazie alla forza e alla voglia di chi ama l’ospitalità e il proprio paesaggio, e vuole per questo fortissimamente aprirlo al mondo – alla faccia della supposta “chiusura” e “selvaticità” del ligure negli stereotipi –, è semplice allora innamorarsi di una terra che ha molto da dare e che va oltre, assolutamente, a un’idea di turismo legato ai vecchi canoni dell’ospitalità classica. Siamo in una Riviera apertissima al soggiorno mice e nella quale si trovano dei luoghi che sono perfetti per ambientare soluzioni di business travel all’avanguardia e uniche. Perno e perla di questo sistema è Loano, deliziosa località della Rivera ligure di Ponente, rinomata soprattutto, in Italia come nei Paesi del nord Europa, per il suo clima mite tutto l’anno. Qui, da sempre, si concretizza e si realizza il mito della “riviera” come luogo di benessere e felicità

Sopra, uno scorcio suggestivo della passeggiata a mare di Loano. A destra, un solitario tratto di costa savonese nei pressi di Piani d’Invrea. In basso, la piccola e isolata Noli, gioiello della riviera ligure di ponente

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Il clima mite e soleggiato di Loano non ha uguali in tutta la Liguria. In basso, le spiagge loanesi sono state premiate dalla prestigiosa Bandiera Blu

dello spirito d’estate come d’inverno. Protetta infatti alle spalle da un arco di montagne che ha nella sua vetta più elevata il monte Carmo, Loano ha un clima talmente unico, anche rispetto alle pur miti località limitrofe, da essere soprannominata “l’isola di Ponente”. Intatta nel suo fascino di borgo marinaro, poi, ha un grazioso centro storico fatto di casette colorate punteggiate dalle tipiche imposte verdi, attorno al quale si scoprono la comoda modernità dal nuovo porto turistico e del suo Yacht Club, e ancora la gradevolezza “en plein air” della splendida passeggiata a mare ricca di giardini e di palme. Loano è la meta ideale per chi desidera una vacanza divertente e rilassante ed è particolarmente adatta per le vacanze in famiglia. E poiché siamo in riva al mare, e che mare – Loano infatti è stata premiata con il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu nel 2010, 2011 e 2012 –, da non dimenticare è anche il fatto che la cittadina ligure ospita più di un chilometro di curatissima spiaggia sabbiosa dotata di numerosi stabilimenti attrezzati per le necessità di chi vuole rilassarsi al solo o fare sport acquatici.

Per tutti i gusti Da sottolineare poi è che Loano è pure una cittadina dalle notevoli radici storiche e culturali. Per secoli possedimento

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della potente famiglia genovese dei Doria, per secoli è stata arricchita e abbellita con edifici fastosi e grandiosi monumenti, buona parte dei quali sono visibili e visitabili tutt’ora: dal Palazzo Doria, sede del Comune, alla Chiesa di San Giovanni Battista, dalla singolare Torre Pengonale al fortificato Castello Doria che domina la città dall’alto nella parte più antica chiamata Borgo Castello. Per non parlare dei


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caratteristici “caruggi”, le strette viuzze liguri che si dipartono dalla passeggiata a mare e sono popolati da una grande varietà di locali, ristoranti, bar, gelaterie e negozi in grado di soddisfare ogni voglia di divertimento e di shopping. Tutto attorno ecco altri gioielli unici. Si parte dall’esteso complesso di cavità carsiche unico al mondo: le grotte di Toirano, che sono note per la varietà di forme di stalattiti e stalagmiti, per la loro estensione, per il percorso turistico lungo oltre un chilometro e per il ritrovamento di tracce dell’homo sapiens di oltre 12.000 anni fa. Del sistema sotterraneo fanno parte la Grotta della Bàsura – ovverosia “strega” in dialetto ligure – scoperta nel 1950, e la Grotta Inferiore di Santa Lucia, scoperta nel 1960. Le Grotte sono infine uniche anche per la presenza, in un laghetto interno, di un minuscolo crostaceo preistorico sopravvissuto all’estinzione: si chiama Niphargus, è simile a un gambero e quasi trasparente. Piccolo nucleo medievale oggi appartenente al paese di Finale Ligure, è invece Finalborgo, noto per essere uno

dei villaggi liguri più belli e meglio conservati. Dominato e protetto dalla rocca di Castel San Giovanni, il borgo ospita la splendida Basilica di San Biagio, il Convento di Santa Caterina e innumerevoli ben conservati palazzi rinascimentali. Perla turistica nata come insediamento bizantino sulla costa genovese nell’Alto Medioevo, Varigotti, grazie alla sua posizione isolata e alla natura selvaggia che la circonda, è uno dei luoghi più belli della Riviera delle Palme. Distante poco più di dieci chilometri da Loano, ospita una deliziosa spiaggia di sabbia e uno dei tratti di mare più trasparenti di tutta la regione. Cittadina centro storicamente delle attività, commerciali e industriali della zona, tanto che ancora oggi è la sede di Noberasco, importante azienda leader nel settore della frutta secca, è infine Albenga. Nota come borgo delle “tre torri”, quelle che svettano nel suo affascinante centro storico, ospita ancora oggi importanti monumenti Romani, medievali e rinascimentali, a partire dalla Cattedrale di San Michele Arcangelo. ■

In senso orario: l’Isola Gallinara, nel verde mare tra Loano e Albenga. Antica patria di pescatori Loano è oggi meta prediletta di velisti e diportisti. Il Castello di Noli è una delle tante unicità storiche della Liguria occidentale. Natura, mare e relax: la ricetta vincente della riviera di ponente

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SPECIALE LOANO SELECTED BY MM

Hotel Garden Lido Davanti al mare azzurro di Loano, il rinnovato albergo propone un’ospitalità di livello che unisce benessere, gastronomia, relax e spazi business

Sul giardino del Garden Lido si affaccia un’ampia veranda a vetrate con vista mare. Sotto, tra i lettini della spaziosa ed attrezzata Varesina Beach

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Il giardino, la piscina, la passeggiata, la lunga spiaggia e il mare. Bellissimo il colpo d’occhio che si ha affacciandosi dalla grande veranda apribile che è il cuore dell’Hotel Garden Lido di Loano (www. gardenlido.com). Ma l’eccellenza di questa struttura 4 stelle, recentissimamente ristrutturata in chiave contemporanea, si declina oltre al paesaggio e offre alla clientela business un importante mix di benessere, gastronomia e relax in riva al mare. Garantito da una tradizione all’accoglienza lunga quarant’anni e da un’attenzione ai particolari che va ben oltre la categoria alberghiera. Eventi e meeting

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organizzati qui allora godono innanzitutto di una struttura business che ha il suo fulcro nelle tre moderne e attrezzate sale congressi dalla modularità flessibile. Dotate di attrezzature tecniche all’avanguardia, dal maxi schermo con videoproiettore alla sala regia separata, dal collegamento internet wi-fi (che raggiunge comunque tutto l’hotel) all’impianto microfonico radiomobile, rappresentano il perfetto contesto per mettere in scena eventi congressuali, conferenze, seminari, meeting e incentive con un minimo di 50 e un massimo di 200 ospiti. Completano quindi l’elenco delle dotazioni tecniche l’impianto di climatizzazione, i sistemi di oscuramento, lo schermo comandato elettricamente, il podio attrezzato e le lavagne a fogli mobili. Tra i servizi disponibili su richiesta invece ci sono il servizio di hostess e di interpreti professionali, l’assistenza tecnica, la cabina di traduzione simultanea, l’impianto di amplificazione per spettacoli e conferenze, l’impianto per videoconferenza e le registrazioni audio e video. Senza dimenticare poi che agli event manager interessati l’Hotel Garden Lido offre anche interessanti pacchetti per la formazione e il team-building che prevedono l’abbinamento ad attività spor-


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tive quali la vela, la pesca, l’arrampicata su roccia, il calcetto, il golf e le uscite in quad. Ma è soprattutto grazie alla completezza della sua offerta di ospitalità che il Garden Lido si presenta come scenario all’avanguardia nell’organizzazione mice. Oltre alle strutture meeting tout court, infatti, il 4 stelle ospita soluzioni di intrattenimento e di benessere di grande interesse. Si parte dal ristorante Anfitrione: diviso in due ampie sale raggiungibili direttamente dalla reception dell’albergo, propone una cucina curata e naturale che presenta in menu piatti della tradizione regionale e nazionale, tra i quali spiccano le specialità liguri e quelle a base di pesce fresco. Attenzione particolare poi è riservata alla scelta delle materie prime, selezionate nel rispetto della filiera corta che, oltre al basso impatto ambientale, è garanzia di prodotti naturali, freschi e certificati. E ricca è pure la selezione di vini pregiati della cantina che contiene in particolare etichette liguri, piemontesi e toscane. Sono 160 i posti a sedere ai quali si aggiungono quelli del secondo e più piccolo ristorante situato direttamente sulla spiaggia antistante, la Varesina Beach, di proprietà dell’hotel. E per i momenti di re-

lax dopo le ore di lavoro o di congresso ecco che, direttamente all’interno del Garden Lido, è possibile trovare il Centro Benessere Nereidi. Gli ospiti vi hanno libero accesso tutto il giorno per usufruire del grande bagno turco, ma non solo. A disposizione ci sono diverse tipologie di massaggi e trattamenti estetici che possono soddisfare tutte le esigenze di wellness. Il centro estetico, ampio 160 metri quadri, è poi concessionario per l’utilizzo del prezioso olio di Argan, essenza nota per le proprietà anti-age e antiossidanti. Ad esso si affianca poi l’area del Fitness Club: è una sala dotata delle migliore attrezzature Technogym, tra le quali tapis roulant, cyclette e cross trainer. E sempre a proposito di comfort e benessere da non dimenticare che tutte le 70 camere (67 divise tra Classic e Superior, 1 accessibile ai diversamente abili e 2 suite poste all’ultimo piano) hanno collegamento web wi-fi, tv satellitare flat e sistema di condizionamento. Chi soggiorna al Garden Lido è poi sempre benvenuto tra i 220 ombrelloni del Varesina Beach: con i suoi 5.000 metri quadri di estensione è la location ideale per eventi serali, come matrimoni e cene a tema.. ■

Qui sopra, gli interni del Garden Lido sono arredati con gusto ed eleganza mediterranea. Sotto, l’hotel offre un Fitness Club e attrezzature tecnologiche all’avanguardia

HoteL Garden Lido Lungomare Nazario Sauro 9 - 17025 Loano (Savona) Tel. 019669666 - www.gardenlido.com - info@gardenlido.com 1-2 2013

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SPECIALE LOANO SELECTED BY MM

Loano 2 Village È la struttura di accoglienza più grande di tutta la Liguria, poiché è insieme hotel, residence, centro congressi e sistema polivalente per eventi e manifestazioni. E punta sulla qualità, sempre

Sopra, dall’ampia terrazza del centro congressi la vista spazia sulla natura loanese. Sotto, un importante evento in allestimento nella sala plenaria Portofino

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Non chiamatelo semplicemente villaggio, rischiereste di equivocare. Senza nulla voler togliere all’ospitalità offerta dai classici villaggi vacanze, possiamo dire che il Loano 2 Village è molto di più. Inimitabile nella sua unicità. Innanzitutto perché è la più grande struttura di accoglienza di tutta la Liguria con le sue 360 unità abitative distribuite nelle colorate e moderne palazzine completamente circondate da un parco verde e lussureggiante. Poi perché i servizi che al suo interno sono a disposi-

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zione degli ospiti racchiudono 4 grandi piscine, una delle quali coperta e riscaldata, campi da tennis, bocce e calcetto, area per il tiro con l’arco, 3 ristoranti dal menu diversificato (il Rosmarino, il Melograno e il Luna Rossa), la Pizzeria Bella Italia, 2 bar (il Bikini in piscina e il Valentino al coperto con spazio per serate musicali), minimarket e garage. Ma soprattutto perché il Loano 2 Village è una struttura perfetta per l’organizzazione di eventi, in quanto in aggiunta a tutti i servizi di un grande e moderno villaggio unisce un centro congressi di ultima concezione e con degli spazi davvero ampi. Basti pensare che qui vi hanno portato i loro ospiti importanti aziende come Menarini, Banca Carige, Surgital, Remax, Fineco, Coca Cola, Bombardier, Datamatic e Wellcome Vobis. Il motivo? È presto detto: nel Village di Loano si trovano la sala plenaria Portofino (in grado di ospitare fino a 500 persone sedute e dotata delle attrezzature di un vero teatro), 6 più piccole sale meeting (che possono contenere da 10 a 120 persone), 3 ampie e luminose sale ristorante (per ospitare da 100 a 550 persone) e una terrazza panoramica, ampia e dotata di una vista a 360 gradi sul mare di Loano e le verdi montagne alle sue spalle. Dal punto di vista più specifico della tecnologia congressuale a disposizione di chi si affida ai professionisti del villaggio fanno parte collegamento wi-fi gratuito in tutta l’area mice, videoproiettore, schermo, lavagna a fogli mobili, impianto audio, impianto luci, podio e sala di regia. Così è chiaro che questo suo essere poli-


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valente è la carta vincente che permette al Loano 2 Village di presentarsi come destinazione garantita in ogni stagione dell’anno, dando un senso importante anche alle strategie di destagionalizzazione del turismo. Anche perché, qui sulla Riviera ligure, anche il fuori stagione è stagione, dal punto di vista climatico. «Noi del Loano 2 Village», spiega Franca Roveraro Cappellutto, general manager della struttura, «siamo a disposizione prima, durante e dopo ogni meeting grazie alla professionalità e alla poliedricità del nostro staff. Tutti i clienti poi devono sapere che il nostro ufficio marketing è sempre lieto di dare una mano a personalizzare le offerte di soggiorno business in relazione alle specifiche esigenze ed è sempre a disposizione come supporto con suggerimenti e contatti sul territorio per la miglior organizzazione del vostro evento.

Siamo infatti sicuri che il futuro del nostro territorio dipenda in gran parte dall’opera di sinergia delle risorse turistiche che infatti stiamo portando avanti da tempo. Senza dimenticare che l’obiettivo finale di chi lavora nell’accoglienza è quello di proporre idee interessanti che possano portare clienti nuovi e riportare quelli già venuti». Aggiunge Paolo Madonia, marketing manager del Loano 2 Village, che «organizzare un evento o un congresso nel nostro villaggio permette non solo di godere di grandi spazi sia all’esterno che all’interno, ma pure di avere a disposizione un contesto alberghiero davvero nato e abituato ad essere flessibile. Con tutti i vantaggi che questa caratteristica porta a un cliente che vuole realizzare in pieno le idee che ha in mente per il proprio meeting. Non per niente sono 120 i collaboratori di Loano 2 Village che sono quotidianamente al servizio di chi ci dà la sua fiducia». ■

Sopra, eleganza e attenzione al dettaglio caratterizzano la struttura. Sotto, accoglienza e disponibilità sono i fiori all’occhiello del Loano 2 Village

Loano 2 ViLLage via degli Alpini 6 - 17025 Loano (Savona) Tel. 01967911 - www.loano2village.it - congress@loano2village.it 1-2 2013

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Yacht Club Marina di Loano All’interno di un porto turistico all’avanguardia, lo YCML ha creato un piccolo angolo di paradiso a disposizione di chi ama la raffinatezza e i servizi di alto livello

In apertura, solarium e piscina dello Yacht Club formano una location unica e invitante. Qui sopra, dettagli di classe per un’ospitalità di alto livello in riva al mare

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Siamo in uno dei punti più belli della Liguria di Ponente, ed è proprio qui che c’è Loano con la sua Marina. Non un semplice porto, ma una destinazione nella destinazione. Perché accanto a strutture eccellenti per chi ama le barche e il diporto, propone un mondo di servizi esclusivi capaci di far vivere una vacanza nella vacanza. Ma il Marina di Loano e il suo prezioso Yacht Club sono qualcosa di più: sono un porto aperto tutto l’anno, che incanta con la meraviglia della sua architettura, esternamente come pure internamente, e sorprende con la qualità delle sue proposte che si declinano lungo tutte le stagioni. Si, perché questa location realizzata nel rispetto dell’ambiente, che unisce alla libertà del mare tutti i comfort della terra ferma, è stata realizzata e pensata per essere attiva e propositiva tutto l’anno. In omaggio a una filosofia che ritiene che la destagionalizzazione del turismo, business o leisure che sia, debba essere uno degli aspetti più importanti di un’accoglienza per la quale flessibilità è l’altra faccia della medaglia della qualità

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dell’offerta. Un matrimonio perfetto quindi quello tra Marina di Loano e Yacht Club, che riescono a collaborare benissimo tra loro grazie alla stessa proprietà e alla stessa gestione, che garantiscono un punto di riferimento affidabile ed ideale anche a chi decide di sfruttarne la bellezza e la qualità come scenario per eventi e meeting. Senza dimenticare che il club è anche un punto di riferimento speciale per il territorio loanese e della Riviera delle Palme, tanto che con le più importanti realtà imprenditoriali e turistiche va avanti da tempo un progetto di ospitalità di alto livello che porti alla attenzione del pubblico le eccellenze della destinazione Loano. Basta pensare infatti che lo Yacht Club Marina di Loano, costituito l’8 Marzo 2012, nasce nell’ambito di un progetto innovativo: ridisegnare lo “yacht club del XXI secolo” come centro di gravità della Marina di Loano e fulcro di tutte le sue attività ricreative, di rappresentanza e di servizio. Lo YCML si propone come luogo di aggregazione socioculturale, custode delle tradizioni e dei valori della marineria, promotore dello sport e delle sue eccellenze. Posto nel cuore del porto turistico è allora l’espressione più alta della vocazione all’ospitalità che lo anima. E non potrebbe essere diversamente grazie ai 3.700 metri quadri di spazi modernissimi e all’avanguardia, disegnati da linee con-


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temporanee e rigorose. Situato all’estremità del molo centrale della Marina di Loano, offre una vista panoramica davvero unica sul mare della città. Al suo interno poi, il progetto di interior design curato dall’architetto Guido Spadolini riguarda tutta la struttura che si sviluppa su tre livelli principali. Dal piano banchina si accede alla clubhouse, uno spazio vasto e arioso al cui interno si trovano la reception, gli uffici gestionali e un grande salotto di 420 metri quadri che si affaccia direttamente sul mare grazie a una vetrata di 40 metri di lunghezza per 3 di altezza. Qui si hanno a disposizione comode zone salotto, un lounge bar, una sala gioco con biliardo e una sala riunioni riservata. Non manca neppure una elegante foresteria con nove suite, ognuna delle quali porta il nome di un’imbarcazione che ha fatto la storia della Coppa America. E ancora all’interno del Club, fotografie di tema strettamente velico del fotografo di fama internazionale Carlo Borlenghi si alterna-

no con quelle di Davide De Francesco, giovane fotografo locale, che ritraggono gli scorci e le vedute più suggestive della costa di Loano e della Liguria. Il secondo piano, sempre aperto al pubblico, accoglie il ristorante Zeffirino che prima si sviluppa internamente e poi si apre in un portico coperto e in una terrazza in teak di 400 metri. Infine una grande scala elicoidale conduce al terzo livello, quello che ospita il solarium e la piscina. Ennesimo scenario incantato nel quale mettere in scena eventi o appuntamenti dalle suggestioni enogastronomiche. ■

Sopra, la raffinata eleganza dello YCML è firmata dalla creatività di Guido Spadolini. Sotto, una spettacolare veduta aerea del modernissimo porto turistico loanese

YaCht CLub Marina di Loano Molo Centrale Banchina Porto - 17025 Loano (Savona) Tel. 019667835 - www.ycml.it - reception@ycml.it

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Ristorante Zeffirino A tavola, come nel dopocena al BFly Club e sulla spiaggia del BFly Beach Club, la qualità dell’intrattenimento e della cucina a Loano hanno la firma inconfondibile di Marco Zeffirino Belloni

Sopra, incastonato nel Marina di Loano, il Ristorante Zeffirino è all’avanguardia e chic. Sotto, si mangia in un magico scenario, tra mare e montagna

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Ha girato il mondo per scoprire quale fosse la filosofia di vita più adatta al suo sentire. E alla fine è tornato nella natia Liguria, a Loano, tra le bellezze della Riviera delle Palme, per dare libero sfogo alla sua creatività di artista dei fornelli. Incarnando lui stesso un sentimento del “buon vivere” che si declina poi quotidianamente tra i piatti del Ristorante Zeffirino e tra gli eventi e l’accoglienza di alto livello che attendono gli ospiti del BFly Club e del BFly Beach Club. È Marco Zeffirino Belloni l’anima di questa eccellenza ligure fatta di gastronomia e intrattenimento,

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accoglienza e benessere che si compenetra alle splendide strutture della Marina di Loano e si moltiplica nei tre luoghi a marchio Zeffirino: l’omonimo ristorante posto al secondo piano dello Yacht Club loanese, il locale lounge BFly Club, inserito nella Struttura Belvedere del porto turistico, e lo spazio polivalente del BFly Beach Club. Quest’ultimo allargato sul Lungomare Madonna di Loreto insieme a uno stabilimento balneare di 16mila metri quadrati, è un’area poliedrica e multifunzionale che accoglie gli ospiti dalla colazione del mattino alle danze di fine sera-


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ta. Tutto nasce però dalla magia della tavola e del ristorante, che è gestito direttamente da Marco Zeffirino Belloni con i figli Olga e Riccardo, rispettivamente quarta e quinta generazione della famosa dinastia di ristoratori genovesi. È un locale unico nel suo genere che si apre al mare grazie al fatto di svilupparsi sia in una sala interna molto ampia, sia in un'estesa terrazza esterna adatta a banchetti e buffet in piedi. A fianco della sala principale, poi, si trova una zona salotto con Wine Bar e ampia cantina di vini a vista che prelude al Terrazzo Lounge Bar. Tutti spazi modernissimi e perfetti per ospitare serate ed eventi legati al mondo mice e congressuale, oltre che banchetti per matrimoni e cerimonie. Un’accoglienza perfetta siglata dalla cucina avanguardista di Zeffirino stesso, che propone ricette tradizionali italiane e liguri rivisitate con fantasia e senso della contemporaneità. Una cucina sempre innovativa che spesso realizza i suoi piatti proprio in tavola davanti ai clienti e che è frutto della decennale esperienza fatta da Marco Belloni in giro per il mondo. Dove ha catturato idee e sensazioni uniche da regalare agli ospiti privilegiati della sua tavola, siano essi businessmen di un importante convegno o clienti incuriositi dalla sua fama di chef. Location ideale per cene e pranzi aziendali,ricevimenti e meeting fatti su misura per hotel, feste private, one night ed esposizioni, il BFly Club (Molo Centrale Belvedere 2, 17025 Loano, Savona; tel. 01967891; www.bflyclub.com; comunicazione@bflyclub.com) è invece uno spazio attivo in estate come in inverno grazie alla

sua architettura con vetrate amovibili che si affaccia panoramicamente sul mare e sul centro antico di Loano. Ampio e modulabile internamente, riprende quella filosofia di flessibilità, polivalenza e destagionalizzazione delle proposte, anche turistiche e collegabili alle idee di eventi mice, che caratterizza tutto il panorama della proposta loanese per il business travel. Terzo polo di attrazione legata al brand Zeffirino è il BFly Beach Club (Lungomare Madonna di Loreto, 17025 Loano, Savona; tel. 019668547; www.bflybeachclub. com; direzione@bflybeachclub.com): si tratta di un vero e proprio spazio polivalente che mette a disposizione la sua ampia area chiamata Disco Beach per l’organizzazione di eventi, feste, ricevimenti e meeting direttamente in riva al mare. Arredato con gusto contemporaneo e dotato di tutti gli strumenti e le tecnologia per fungere sia da locale notturno che da location per buffet e aperitivi da organizzare all’ora del tramonto, il Beach Club comunica con il Ristorante MaPi e con la vastissima spiaggia BFly Beach. Allungato su ben 16mila metri quadrati si apre uno stabilimento polifunzionale diviso in tre zone: la Family Area, con giochi sulla sabbia e nell’acqua e servizio animazione, la Relax Area, con lettini sospesi e arredamento “per adulti” vocato al benessere e al riposo attivo, e la B-Free Area, luogo per gli sport acquatici. Chi invece preferisce muoversi sulla neve, a Prato Nevoso trova la baita Verde BFly ApresSki, un divertente locale aperto da colazione al dopo cena. ■

Sopra, spiaggia, terrazza lounge e club sono uniti dal brand BFly

RistoRante ZeffiRino Molo Centrale Banchina Porto Marina di Loano 17025 Loano (Savona) - Tel. 0196789160 www.zeffirinoloano.com - info@zeffirinoloano.com 1-2 2013

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Noberasco Le eccellenze della Riviera delle Palme non si fermano all’ospitalità: grazie a Noberasco, storica azienda di Albenga, si scopre la magia del mangiar sano che fa bene

La storia dei sapori di Liguria e del mondo si fonde nella classe Noberasco

Era il 1908 quando il capostipite della famiglia Noberasco, Benedetto, guidato dalla passione per la natura e per il benessere, diede il via a un’azienda che oggi, dopo oltre cento anni di storia, è di certo la più importante realtà italiana nel settore della frutta secca. Nella storica sede di Via dei Mille ad Albenga, cittadina fulcro della Riviera delle Palme e del Ponente ligure, iniziò a raccogliere e confezionare i prodotti tipici del suo territorio così bello e ricco di qualità, dalle pesche alle albicocche, dagli asparagi ai carciofi. E il suo progetto lungo un secolo è oggi ancora vivo e vegeto e portato avanti dall’ultima generazione dei Noberasco, che ha in Gabriele l’espressione di una mai sopita ricerca di qualità e gusto per il cliente. E sono proprio queste doti, legate indissolubilmente alla mission di Noberasco, che

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rendono oggi l’azienda un perfetto partner anche di chi si occupa di ospitalità e di organizzazione di eventi business e mice. È semplice infatti sfruttare la vasta selezione di idee regalo declinata da Noberasco, attraverso una creatività contemporanea nelle forme ma sempre classica nella filosofia di alta gamma, in modo da trasformare la frutta secca e disidratata in una meraviglia originale, capace di sorprendere piacevolmente chi riceve in dono un pensiero così unico ed elegante. Regali e confezioni su misura, proposte e proponibili anche a un mondo dell’hotellerie e dell’accoglienza a cinque stelle che vuole rendere le proprie esperienze mice uniche e inconfondibili a 360 gradi, possono essere confezionate ad una ad una con soluzioni e soggetti appositamente studiati per offrire oggetti preziosi, unici


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ed esclusivi. Una ricerca della qualità che sfida il tempo e che si respira nella storica bottega di Albenga (via dei Mille 32, tel. 018250370; www.noberasco.it) dove la tradizione antica della frutta nobile si apre dalla Liguria al mondo intero. Tra ginger della Malesia, fragoline di bosco del nord America, nocciole del Piemonte e anacardi del Brasile infatti si scopre un mondo infinito di bontà che oggi l’azienda ligure ha pensato anche di proporre in una linea di deliziosi e preziosi capolavori di frutta denominata “Noberasco 1908”. Si tratta di un ambizioso e futuribile progetto che vuole portare tutti i clienti a conoscere il mondo attraverso i suoi sapori più delicati e unici, quelli dei frutti che si affacciano sui ripiani delle credenze novecentesche della storica bottega di Albenga, ma non solo. Oggi infatti Noberasco ha deciso di portare avanti il suo innovativo progetto di diversificazione nel retail con un secondo concept store dedicato interamente alla frutta secca. Una “nuova” bottega di altri tempi che, questa volta direttamente nel cuore di Milano, si accinge a diventare il punto di riferimento per palati esigenti e curiosi, oltre che la base per lo sviluppo futuro di una catena di retail. «Ecco allora che lo shop Noberasco 1908

(via Spadari, tel. 0299201022; www.noberasco1908.it) permette alla nostra storica azienda», spiega Gabriele Noberasco, «di cominciare oggi la sua fase di maturità, prospettandoci finalmente l’opportunità di sviluppare una nuova dimensione, nel segno della nostra solida tradizione fondata su notevole esperienza ma anche forte propensione alle sfide». Così, proprio nello spazio milanese si potranno trovare prodotti di eccellenza provenienti da ogni latitudine del globo, in una cornice fedele alle origini del marchio. Banconi in legno pregiato con boiserie, ripiani in marmo, credenze di inizio secolo raccontano la tradizione centenaria dell’azienda ligure, nel segno della più alta qualità. L’atmosfera magica condurrà in un viaggio scandito da frutti tradizionali e inusuali, come uva gigante del Cile, papaya della Thailandia, pistacchi e mandorle siciliane, pinoli toscani e fichi della Calabria. E per il negozio di Milano è stato realizzato anche un nuovo marchio. Il ben noto logo Noberasco è stato arricchito con fregi e una nuova icona: le palme. Sono gli alberi simbolo del territorio e della Riviera ligure che chiudono il cerchio iniziato sul mare e costituiscono il trait d’union tra due differenti realtà: quello dei luoghi di provenienza della materia prima e Albenga, zona di produzione e trasformazione del prodotto. ■

Tra Albenga e Milano, la tradizione si sposa con il gusto che conquista

Noberasco Via dei Mille 32 - 17031 Albenga (Savona) Tel. 018250370 - www.noberasco.it - www.noberasco1908.it 1-2 2013

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IL MIGLIO D’ECCELLENZA

Dove l’accoglienza è arte e managerialità Tra Lazise e Bardolino si estende un territorio dalla generosa vocazione turistica che alcuni imprenditori coraggiosi hanno saputo rendere fruibile tutto l’anno, investendo in strutture di alta qualità e in proposte di destagionalizzazione accattivanti e competitive. Un esempio virtuoso in Italia, la cui eccellenza viene da lontano...

✒Luciana Sidari, foto di Marino Colato

Il tratto della Gardesana veronese, che va da Lazise a Bardolino, ha davvero tutti i requisiti per meritarsi l’appellativo di miglio d’eccellenza. In questo lembo di terra, straordinariamente ricco di attrattive storico-artistiche, naturali ed enogastronomiche, l’intraprendenza di alcuni imprenditori ha, infatti, dato vita a un’offerta turistica di prim’ordine ed estremamente variegata, aprendo la destinazione anche al mondo Mice: segmento che oggi rappresenta un modo sempre più evoluto di vivere il soggiorno di lavoro, dove l’esperienza in hotel si “allarga” anche a tutto il territorio. Questo metaforico mi-

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glio d’eccellenza, rappresenta pertanto un fenomeno degno d’essere studiato, soprattutto in un momento recessivo come quello attuale, che, a quanto pare, non ha scoraggiato gli imprenditori di Bardolino e Lazise, ancora più tenacemente uniti nella volontà e nello sforzo di far crescere una destinazione la cui eccellenza non è un fatto solo recente, bensì il risultato di secoli di storia.

Lazise Per capire l’eccellenza di questa città bisogna andare molto a ritroso nel tempo. Abitata fin dalla preistoria, conserva molte testimonianze romane. Il nome Lazise viene dal latino Lacisium, che deriva a sua volta da lacus. I primi documenti che confermano l’esistenza di una comunità lacustre importante sono altomedievali: Ottone II (983) concede agli originari di Lazise diritti di commercio, ripatica (dal latino ripa, tassa per l’uso della riva di fiumi o di laghi, per l’attracco di natanti o per operazioni di sbarco) e pesca, ma soprattutto la completa autonomia civica. È da ricordare che Lazise fu il primo comune a nascere in Italia. Nel 1077 l’imperatore Enrico IV concesse la costruzione del castello e la completa fortificazione del


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borgo con una cinta muraria: sistema difensivo che sarà ampliato e restaurato dagli Scaligeri e successivamente dai Visconti. Ancora oggi la silhouette del Castello nobilita l’ingresso alla città. All’epoca rinascimentale risale la Dogana, tra-

sformata oggi in un suggestivo contenitore per mostre ed eventi, costruita a fianco del porto vecchio e un tempo centro di raccolta e commercio di tutto il basso lago. Solo nel ’600 iniziò un periodo di calma e pace, che favorì la crescita economica e sociale di Lazise, furono costruite ville e corti rurali nell’entroterra da parte delle famiglie nobili veronesi. Con la discesa dei francesi in Italia e la guerra con Venezia, Lazise venne occupata dalle truppe napoleoniche, che vi stabilirono un comando militare. In seguito, con il trattato di Campoformio, il territorio di Lazise si trovò sul confine tra i due imperi (Austria e Francia), per poi essere annesso prima al Regno d’Italia (1805) e poi, con la restaurazione, al Regno LombardoVeneto (1815). Il turismo, come lo intendiamo ai nostri giorni, inizia alla fine degli anni cinquanta del XX secolo. Lazise, con i suoi 9 chilometri di rive, è oggi un centro di primaria importanza, primo per il numero di presenze turistiche tra i comuni della sponda veronese del lago di Garda. È ricco di storia, di monumenti e di cultura, ospitale per il clima mite che il lago e le colline moreniche offrono ai villeggianti che lo scelgono come meta delle loro vacanze. Dispone di ampi parcheggi, locali e ristoranti fra i più rinomati della zona, dove si possono gustare i piatti tipici della gastronomia tradizionale. Durante la stagione estiva, nel parco comunale, nel castello e nei giardini delle numerose ville presenti sul territorio, si può scegliere di assistere a concerti di musica classica, leggera, spettacoli di cabaret e sfilate di moda. Per chi desidera andare alla ricerca di prodotti genuini, poi, l’entroterra offre ampie possibilità di gustare pregiate specialità enogastronomiche.

Lazise. In apertura, Piazza Vittorio Emanuele II; in alto, a destra, e in basso il Castello

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Bardolino. Sopra, Villa delle Rose; in alto, a destra, Piazza Matteotti; in basso, il municipio e il porto

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Bardolino La storia di Bardolino comincia dalle tracce di insediamenti palafitticoli rinvenuti a Cisano. L’origine probabilmente germanica del nome richiama quello della principessa Bardali, figlia del re che aveva fondato la città di Mantova e come tutti i paesi della Riviera degli olivi ben presto si cinge di mura, torri e rocche, perché contesa da signori, monaci e imperatori (Pipino il Breve e Berengario le riconobbero molti privilegi). Accanto ai capolavori delle chiese romaniche, passeggiando per le strade del paese, non sfuggiranno, al visitatore attento, parti di mura medievali, porte e torrette di avvistamento. Già nel 1100 è citato il comune autonomo di Bardolino e, nel 1222, si ricorda una “corporazione” di famiglie che aveva l’esclusiva della pesca lungo la spiaggia del territorio comunale. Questa attività ha dato al nucleo abitato la forma a pettine tipica del villaggio dei pescatori: le case cioè vengono costruite una dietro l’altra a partire dalla prima che sorge sulla spiaggia. Le vie sono perpendicolari al litorale

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e ciò facilitava il trasporto delle barche davanti a casa. Antico villaggio di pescatori, un tempo, una delle più affermate e attrezzate località di villeggiatura, oggi. Ampie spiagge, articolata offerta ricettiva, attività sportive sul lago e innumerevoli occasioni per il divertimento ben si sposano con le ricchezze del patrimonio storico ed artistico. L’entroterra collinare di Bardolino offre inoltre suggestivi panorami di olivi e vigneti per escursioni nel verde. Il nome di questa amena località del Lago di Garda subito evoca il rosso rubino e il profumo delicato che si sprigiona da un bicchiere di vino “Bardolino”. Non a caso la città è sede di un interes-


IL MIGLIO D’ECCELLENZA Perché venire in questo miglio d’eccellenza? Il Garda non è un Lago, in realtà è quasi un mare... Se si vuole capire il Garda bisogna guardarlo con gli occhi dei popoli nordici, di chi non conosce la calura agostana, di chi per lunghi mesi vive giornate corte e con poca luce, di chi non abita per dirla come Wolfgang Goethe, “là dove fioriscono i limoni...” di chi non vive in una specie di paradiso terrestre, dove le chiome tondeggianti e argentee degli olivi si alternano agli alti e sottili cipressi, alle viti, ai melograni... I popoli nordici e da poco anche gli Italiani, hanno cominciato ad apprezzare una vacanza in questi luoghi anche perché in 45 minuti si può arrivare a Caprino, a San Zeno di montagna, a Prada, oppure sul Monte Baldo – soprannominato il giardino d’Europa per le sue rare varietà botaniche – che con la cima dell’Altissimo arriva a 2200 metri. Anche un evento Mice, se si vuole arricchire di un’attività di team building, può trovare una spettacolare scenografia in questa speciale “cartolina”, lontana solo 30 km dalle meraviglie di Verona.

sante Museo enologico e punto di partenza per percorrere la Strada del Vino Bardolino. Nel 1798 la città passò sotto il dominio austriaco con tutto il territorio della Repubblica Veneta; poi sotto il Regno d’Italia Napoleonico e quindi sotto quello Lombardo-Veneto. Nel 1848 Bardolino si ribellò alle truppe austriache con le conseguenti reazioni: incendi, saccheggi e fucilazioni. Infine nel 1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Già in passato i più grandi estimatori di questo territorio furono popoli di lingua tedesca, attratti dalla mitezza del clima mediterraneo, dalla vite che dava vini di pregio, dalla fertilità della terra. Molti scrittori, intellettuali, ar-

tisti sono stati ammaliati dalla bellezza di questi luoghi che, nell’immediato dopoguerra e, in particolare negli anni ’60, si sono affermati come una destinazione di villeggiatura per le famiglie; soprattutto gli italiani ricercavano camere o appartamenti presso privati, oppure in pensioni, e piccoli alberghi, mentre i popoli nordici prediligevano i campeggi. Il grande passo, verso un turismo di qualità, leisure e business è recente. Da non molti anni infatti, trainati anche dal movimento turistico creato dai Parchi tematici, come Gardaland, CanevaWorld, Parco Sigurtà, Parco natura viva, sono stati inaugurati hotel quattro stelle di qualità, che hanno puntato sul turismo estivo ma anche su quello Mice e del benessere. Una recentissima evoluzione, avvenuta sempre per opera di imprenditori coraggiosi, ha conferito nuova immagine alla costa veronese che oggi non deve più temere confronti con quella bresciana o trentina; sono nati infatti alberghi come Hotel Parchi del Garda, Hotel Corte Valier, Hotel Caesius Thermae & Spa Resort, Aqualux Terme & Suite Hotel che non puntano solo sul turismo classico ma anche sul Mice, situandosi in una nicchia di pregio. Entrambe le città di Lazise e Bardolino, hanno un accesso facile, un lungolago godibile in ogni stagione, una corona di colline che ad ogni stagione mutano di colore e di veste, ristorantini e caffè eleganti che si affacciano sui porticcioli, dove le barche ondeggiano al riparo dai temporali improvvisi e violenti del lago. Infine qui la qualità della vita è ai massimi livelli, tanto che Bardolino è stato recentemente riconosciuto come il comune a più alto tasso di benessere interno lordo (Bil). ■ 1-2 2013

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Hotel Corte Valier Dove l’eccellenza ha un solo nome: S.T.I.L.E. S come Servizio. T come Team. I come Indimenticabile. L come Lago. E come Eleganza

L’acronimo ha permesso di giocare un po’ con le parole, ma in effetti, se si volesse descrivere in una sola parola questo raffinato hotel, il termine più appropriato sarebbe “stile”. Stile che nasce dalla combinazione felice di più fattori, quali il servizio, di alta qualità, il team, una squadra affiatata di professionisti cordiali e disponibili, un’indimenticabile accoglienza – indimenticabile è l’aggettivo più frequente con cui gli ospiti descrivono il soggiorno in hotel – la location, luminosissima e sul lago, e l’eleganza che contraddistingue ogni ambiente. Stile che si respira immediatamente e ovunque, grazie anche a un riuscito progetto architettonico: molto belli il soffitto color panna a carena rovesciata che, all’esterno, diventa un tetto con abbaini alla francese e il tocco viola delle poltroncine nella hall antistante il bancone della reception, il gioco dei listoni chiari e scuri del pavimento, senza dimenticare il graziosissimo angolo bar nella lounge, dove poltrone e tavolini creano un ambiente soft per leggere e fare conversazione. Protagonista indiscussa è la luce. Affacciandosi dalla lounge sulle terrazze prospicienti il lago e il giardino, ci si rende conto che, oltre al cemento e al legno, c’è una materia liquida, fatta di molecole di luce risplendente, anzi abbagliante. Per un motivo inspiegabile qui sembra si concentrino tutti i colori dell’iride, ma prevalgono l’oro e il rosa. Al calare del sole si

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ha la sensazione quasi tattile che la luce dipinga con un pennello tutte le superfici, persino i volti e i vestiti delle persone. Qualcosa del genere è stato descritto dal russo Brodskij in “Fondamenta degli Incurabili”, un libretto dedicato alla luce e all’acqua di Venezia e in effetti la stessa sensazione si prova se ci si siede alle Zattere, di fronte al Canale della Giudecca: qui, anche in inverno, al tramonto del sole, la luce stordisce.

Il giardino, le terrazze e il ristorante Dome Altro elemento che caratterizza l’hotel è il verde. A partire dall’incantevole giardino, confinante con un’antica Villa, e dalle piante che rampicano scenograficamente sulla facciata. E sul verde danno anche le camere e le terrazze, dove di sera, in estate, si può cenare e prolungare il piacere dell’otium. Nella bella stagione i tavolini del ristorante all’aperto sono molto ambiti, sia dagli ospiti residenti che da coppie desiderose di una cornice romantica. La cucina è un’esperienza da non perdere a Corte Valier: le tentazioni della gola sono tante e spaziano dal ricettario locale alla migliore tradizione italiana. Circondato da ampie vetrate che danno sul giardino, il ristorante Dome offre diverse soluzioni anche per le aziende, come, per esempio una zona riservata dove è possibile allestire un tavolo per 40 persone e, volendo, è disponibile pure una sala banchetti da 300 posti.

Le camere: un nido di coccole e raffinatezza In tutto 84, le camere offrono un ambiente elegante, in stile contemporaneo, giocato su rilassanti nuances naturali. Molte hanno il pavimento in parquet, il letto a


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E per socializzare Spazio sorprendente, la zona bar è il luogo ideale per fare due chiacchiere, sorseggiare un cocktail, ma anche per ballare con musica dal vivo la sera, guardare una partita sul grande schermo o gustare, dopo cena, una deliziosa selezione di petite pâtisserie. Colpisce il soffitto che muta continuamente colore, creando giochi di luce che rimandano alla straordinaria luminosità cangiante del lago.

baldacchino e la terrazza sul lago e tutte sono super confortevoli. Nelle suite e nelle junior il salotto si può trasformare in una seconda camera e il bagno è dotato di doppi servizi separati da porte scorrevoli per garantire massima privacy, particolare, quest’ultimo molto apprezzato dalla clientela.

Una cornice esclusiva per eventi aziendali L’esclusività riguarda anche gli spazi riservati ai meeting. Due le sale, suddivisibili all’occorrenza in quattro, per una capienza massima di 190 posti – che denota un perfetto equilibrio rispetto al numero delle camere – dove non mancano le dotazioni tecnologiche più moderne. Per showroom e team building si possono utilizzare l’atrio, con il caratteristico soffitto a carena di nave rovesciato, e il ballatoio, arredato con eleganti salottini, che corre lungo tutto il perimetro, come nelle antiche dimore nobiliari.

A tanta eccellenza corrispondono grandi soddisfazioni Nel 2012, anno che per molti è stato problematico, l’Hotel ha registrato un’occupazione media annua pari al 83%, raggiungendo il 95% in alta stagione, nel periodo da maggio a settembre. Numeri che, uniti a una customer’s satisfaction valutata con un punteggio di 9.3 su booking.com, la dicono lunga sulla qualità dell’accoglienza offerta dall’albergo. E, per il prossimo anno, sono previste importanti novità: un elegante gazebo nella zona piscina e una copertura a vele per la terrazza del ristorante. ■

Per rilassarsi... Con accesso free, la Spa Laguna dischiude un mondo di piaceri e relax, particolarmente apprezzabile dopo una sessione di lavoro, dove si possono provare trattamenti antiaging, massaggi per lui e per lei e diversi tipi di sauna. Ci sono inoltre una piscina indoor e un solarium.

Hotel Corte Valier Via della Pergolana 9 - 37017 Lazise (Verona) Tel. 0456471223 www.cortevalier.com - info@cortevalier.com

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Aqualux Hotel Spa Suite & Terme Costruito secondo i più moderni criteri di architettura e tecnologia green, il resort di Bardolino è un’autentica eco-oasi a misura di businessman

Acqua e luce sono gli elementi immateriali che danno forma ad Aqualux Hotel Spa Suite & Terme Hotel. Qui l’acqua scorre, vive, dà benessere ovunque, quasi a voler creare un continuum tra esterno e interno. E a giocare con l’acqua e i suoi riflessi è la luce che compenetra la materia, rendendo superfici e oggetti più leggeri, e conferendo dinamismo e apertura agli spazi, grazie anche alla presenza di grandi specchi e vetrate. Aperto la scorsa estate, questo quattro stelle superior di ultima concezione, precertificato Climahotel, ha subito conquistato la clientela. Merito dell’atmosfera di relax e armonia che si coglie non appena se ne varca la soglia e che ricorda tanto quella di un giardino Zen. Ad apprezzarne l’anima zen è soprattutto la clientela busi-

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ness e congressuale, come racconta la responsabile del settore, Lara Udovini, «A tutti piace lo spirito di questa eco-oasis, l’idea di poter lavorare in un contesto rilassante e a impatto zero, dove, dopo una work session, ci si possa prendere cura di sé, senza cambiare bruscamente ambiente, ma scivolando con dolcezza in una dimensione “altra” davvero appagante».

Albergo felice, in tutti e per tutti i sensi Situato sul Monte Felice, al quale si sale dal centro di Bardolino, l’Hotel si estende su una superficie di 17.000 mq, con una silhouette orizzontale armoniosamente inserita nel paesaggio circostante. Sono ben 1000 i metri quadrati dedicati al benessere, con 5 cabine per trattamenti estetici, una private spa, quattro saune e otto piscine termali (tra interne ed esterne) con idromassaggio: molto bella e grande quella a sfioro di acqua salata nel giardino ma particolarissima anche quella interna a forma di coppa di champagne sospesa sulla piscina principale, alla quale si accede attraverso un grazioso ponticello in legno. Tutto questo per offrire agli ospiti un’esperienza di benessere a 360 gradi. E al piano terra si trova anche una zona fitness di 130 metri quadrati, circondata da ampie vetrate con vista sul verde.


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Le Villette Per soggiorni esclusivi si possono scegliere le 8 garden suite delle “Villette”, un’ala appartata del resort oppure le 21 round suite. Alcune vantano 60 metri quadrati di superficie e tutte sono dotate dei comfort più all’avanguardia compreso un particolare sistema di eco climatizzazione che garantisce un risultato assolutamente naturale, con un notevole risparmio energetico. Gli arredi sono in riposanti e raffinate tinte neutre e ovunque predomina la luce. Molto confortevoli e spaziose sono anche le altre 80 camere dell’hotel, progettate sempre secondo criteri ecosostenibili.

L’offerta congressuale Fiore all’occhiello di Aqualux Hotel Spa Suite & Terme Hotel, il centro congressi mette a disposizione 1200 metri quadrati – flessibili e dotati di tecnologie di ultima generazione con sistemi impiantistici certificati – che includono due sale plenarie, rispettivamente da 120 e da 250 posti. Ci sono poi altre meeting room, come la sala Colombara di 273 mq, la sala Riviera (107 mq), la sala Gramole (50 mq) e l’esclusiva executive room Zerbetto. Alcune sale si affacciano su un elegante e funzionale foyer. Grande vantaggio per gli organizzatori di eventi è infine la possibilità di parcheggiare senza problemi: oltre al parcheggio esterno, c’è un garage sotterraneo di 130 posti dal quale si accede direttamente al centro congressi.

feste private, la sala si trasforma in un raffinato spazio ristorativo, che nella bella stagione, si estende anche al giardino.

Post congress per clientela esigente Nonostante abbia solo pochi mesi di vita, il resort si è già ritagliato un posto privilegiato nel vademecum degli hot spot trendy della zona, ideale cornice per happy hours, inaugurazioni di mostre, degustazioni e con un’offerta post congress per le aziende davvero ampia e interessante: si può scegliere tra romantici giri in barca sul lago, escursioni culturali a Verona e tour degustazioni vino e olio nelle rinomate cantine del comprensorio lacustre e della Valpolicella; tutte proposte particolarmente apprezzate anche dalla clientela straniera che – ci rivela la direzione – rimane sempre piacevolmente stupita dall’ottimo rapporto qualità/prezzo offerto dalla destinazione. ■

Originalità anche negli spazi riservati alla ristorazione La Sala banchetti offre 160 posti e si presta a diversi tipi di allestimento a seconda dell’occasione. In caso, per esempio, di cene aziendali, eventi a tema ma anche

Aqualux Hotel SPA Suite & Terme Via Europa Unita 26/B 37011 Bardolino (Verona) www.aqualuxhotel.com - events@aqualuxhotel.com

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Hotel Caesius Thermae & SPA Resort

È nell’equilibrio e in tutte le sue declinazioni che si identifica questo elegante quattro stelle di Bardolino, oggi indirizzo di punta del Lago di Garda, dove trovare un perfetto bilanciamento sia nell’offerta ricettiva, tra leisure e Mice, sia in quella benessere, tra mente e corpo Equilibrio è la parola che meglio esprime la vision dell’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort di Bardolino. Termine che deriva dai vocaboli latini “aequus”, cioè uguale e “libra”, ovvero la bilancia in equilibrio e che, quasi sempre, esprime uno stato non naturale, bensì frutto di un arduo sforzo: basti pensare ai nostri primi passi, autentici miracoli di equilibrio, o alle tante sbucciature sulle ginocchia che abbiamo dovuto patire prima di imparare ad andare in bicicletta. E questo vale anche per il quattro stelle superior di Bardolino, nato con una mission importante, quella di garantire agli ospiti un’offerta integrata ai massimi livelli, conquistata e mantenuta grazie a un lavoro impegnativo e costante.

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Perché amo il Caesius È da tre anni che, per le nostre vacanze benessere io e Janira Majello scegliamo l’Hotel Caesius. E devo dire che qui abbiamo realizzato anche, con la collaborazione preziosa del direttore e dello staff, alcuni eventi di grande successo. Ormai viviamo l’hotel come la nostra seconda casa, ci sentiamo parte di una grande famiglia, dove tutto è delizia e piacere, dall’arruffato risveglio nella quintessenza di uno strepitoso buffet di frutta e dolci fatti in casa che non ha eguali, al confortevole “accoccolarsi” nella soffice

Un Hotel speciale Arrivando all’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort ci si rende conto subito di essere in un hotel speciale, dove ogni dettaglio è naturalmente perfetto. Al momento dell’arrivo l’ospite trova a sua disposizione 100 persone – che d’estate diventano 130 – pronte a seguirlo in ogni sua necessità, e sempre con il sorriso. Un sorriso che nasce non solo dalla gentilezza d’animo ma anche da una grande professionalità. Non è un caso infatti che l’albergo appartenga a una realtà storica del lago di Garda, il tour operator Gruppo Europlan, tra le prime 150 aziende per fatturato a Verona che commercializza oltre 500 strutture tra villaggi, residences e hotels, di cui 6 di proprietà tra i quali il Caesius è la punta di diamante. E non è un caso che l’albergo sia risultato nel sito di Trivago il migliore albergo nel Veneto per famiglie e benessere. Il segreto è il servizio, come ci tiene a sottolineare il general manager Giacomo Sarnataro, «puntiamo all’eccellenza, che si traduce in servizio ad personam, sia per l’ospite individuale, che per la coppia, la famiglia o l’azienda: al Caesius ciascuno è accolto con tutta l’attenzione possibile». La storia di questo albergo nasce nel 2003, sulle vestigia di una fabbrica dove

spugna dell’accappatoio, un rituale che precede tutte le cure e le carezze della Spa: i programmi ayurvedici sono i nostri preferiti. La tavola, poi, è un culto! E non solo per i gourmand, ma anche per chi vuole nutrirsi bene: con lo chef Alessandro collabora infatti uno staff di medici nutrizionisti che, insieme, danno vita a deliziosi menù, sempre vari e fantasiosi, a base di prodotti stagionali e del territorio. Le ricette sono talmente equilibrate nel gusto e nelle proprietà nutritive che abbiamo deciso di pubblicarle sul nostro mensile “Vivere Light” dedicato al sano vivere e mangiare. Luca Sardella

veniva imbottigliata l’acqua oligominerale Balda (ancora oggi la stessa acqua sgorga dalla fontana termale della Spa). Dopo tre anni, un’ulteriore importante ristrutturazione arricchisce il quattro stelle superior di nuove camere e di un moderno centro ayurvedico con annesso beauty center. L’Hotel cambia così radicalmente non solo nel look ma anche nell’anima, abbracciando l’antica filosofia indiana che è incentrata proprio sul concetto di equilibrio. Uno staff di specialisti in questa disciplina, capitanato dal cardiologo Silvano Pomari, si prende cura di ciascun ospite, studiando, dopo un accurato check up, una scheda personalizzata che mira a un benessere integrale, di corpo e mente, comprensiva di dieta, trattamenti ed esercizio fisico.

40.000 metri quadrati di superficie e un centro congressi con 6 meeting room L’Hotel Caesius è una struttura imponente, copre infatti 40.000 metri quadrati di 1-2 2013

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superficie che si articolano in 185 camere, un congress center di 6 sale meeting, la più grande delle quali, la Sala Gardenia può ospitare 300 persone. A queste si aggiunge un elegante foyer, a completamento di un’offerta congressuale estremamente versatile: si possono organizzare convegni, sfilate, showroom, fiere leggere e corsi di formazione. Maddalena Bellei, da qualche mese nuovo congress manager dell’hotel, racconta che sono diverse le aziende che scelgono il Caesius per i training al personale, tra queste spicca TUI UK Tour Operator a livello mondiale, che qui organizza tutti i corsi per i suoi resident manager.

Una ristorazione eccellente La guida Michelin lo ha inserito come hotel di punta del Garda veronese, mentre la guida del Gambero Rosso gli ha assegna-

to 76 punti su 100, citandolo come unico ristorante d’albergo del Garda veronese. E se queste citazioni illustri non bastassero, non resta che provare di persona, l’eccellente ristorazione del Caesius, guidata dallo chef Alessandro Salandini e dal Maitre Filippo Lauria, che si declina in ben cinque varianti: “ayurvedica”, “benessere”, “gourmet”, “stagionale” e “à la carte”. E d’estate, il ristorante si estende anche al magnifico giardino, con piscine, gazebo, salottini, e una zona coperta da vele per la prima colazione.

Le ultime novità Sul fronte dell’ospitalità, l’hotel Caesius ha recentemente aperto le porte della Spa anche alla clientela esterna che potrà così sperimentare i percorsi benessere e tutti i trattamenti per remise en forme e relax. Gli ospiti potranno inoltre usufruire gratuitamente della connessione wi fi in tutto l’hotel. Mentre, sul fronte dell’organizzazione interna, verranno potenziate le attività di marketing e comunicazione, grazie alla creazione di un ufficio dedicato che collabora con la sede di Europlan. ■

Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Via Perchiera 3 - 37011 Bardolino (Verona) Tel. 0457219100 - fax 0457219700 www.hotelcaesiusterme.com - congresscaesius@europlan.it

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Hotel Parchi del Garda “Versatilità” è la parola chiave del quattro stelle di Lazise cedere al Congress Centre anche direttamente dall’esterno, caratteristica unica e logisticamente perfetta per eventi con importanti allestimenti come fiere, lancio prodotti o car launch. Un’area multifunzionale di oltre 2000 mq con spazi flessibili e personalizzabili, dotati di tecnologia all’avanguardia. Completano l’offerta 233 camere moderne e spaziose e tre ristoranti per una capienza massima di 600 posti, che vantano una cucina di alta qualità, ispirata alla tradizione locale.

Realizza il tuo desiderio. Tutto in un’unica location Dote imprescindibile di una mente creativa... la versatilità! Questo il motore che anima Parchi del Garda, giovane e dinamico quattro stelle, dalla singolare struttura a borgo gardesano, che con grande fantasia e professionalità, esalta la duplice vocazione Leisure e Mice della struttura, rispondendo brillantemente ad ogni genere di richiesta, anche la più stravagante. Per entrambi i target, l’offerta è davvero ricca e di livello. Turisti individuali e gruppi troveranno allettanti proposte legate ai parchi tematici della zona, tour alla scoperta del territorio e tantissime opportunità per apprezzare l’ottima tradizione enogastronomica del luogo e cimentarsi in attività ludiche e sportive. Ottime e varie le soluzioni anche per il post congress, momenti aggregativi ad alto tasso emozionale con il Lago di Garda come splendida cornice. Gli organizzatori di eventi hanno il grande vantaggio di ac-

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Per il mondo Mice, le soluzioni fantasiose proposte dal Resort di Lazise non conoscono limiti e questo grazie anche a un team di professionisti in grado di consigliare l’event manager sul format più adatto al raggiungimento dei propri obiettivi. La creatività è uno dei punti di forza di Hpdg; non è un caso che la struttura abbia scelto, per la propria campagna di comunicazione, la metafora della lampada di Aladino. Con Hotel Parchi del Garda realizzi il desiderio di ogni Event Manager: il top di servizi e spazi in un’unica location. Per avere un’idea della versatilità della struttura, chiediamo alla Sales&Marketing Manager, Cristina Bussola, di raccontarci qualche esempio di evento recentemente ospitato... La gara nazionale di Body Building, che ha visto, nello specifico, il confronto di varie categorie di atleti in competizione per il titolo di campione


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con la presenza di oltre 700 ospiti; oppure l’ incentive di 250 ospiti, organizzato dalla rinomata Galleria d’arte Spagnoli che, oltre alla visita guidata ai Parchi di divertimento, prevedeva, ogni sera, l’allestimento di una vera e propria asta con oltre 500 quadri. Hotel Parchi del Garda è la location scelta anche per maxi eventi medico-scientifici nazionali ed internazionali come il congresso Federserd e il prossimo congresso Isplad 2013 organizzato da Aim Group International. Anche il mondo sportivo trova qui spunti creativi, organizzazione e spazi adatti alle proprie esigenze. Cristina Bussola ci racconta, per esempio che, recentemente, il brand Foot Locker Italy ha ricreato nella Sala Benacus – la sala ammiraglia del centro congressi in grado di accogliere fino a 800 ospiti – un campo da football in perfetto stile americano, con tanto di chioschetti di hamburger e patatine. Un evento originale ed innovativo che ha riscosso un successo straordinario, tanto che il Regional President dell’azienda, Luisa Romesi, riferendosi alla accoglienza ricevuta, ha dichiarato: «È da vent’anni che organizzo eventi ma non mi è mai capitato di incontrare uno staff così preparato e disponibile». Apprezzamenti per la competenza e il livello dell’offerta di Hpdg sono stati espressi anche dal

Dott. Luca Zaccaro titolare della Full Service Europe e responsabile eventi per Toyota, che qui ha ambientato il test drive della nuova Yaris e i back to back dedicati alla formazione della forza vendita. Proseguiamo con l’Ad dell’azienda finanziaria Consultique, Dott. Cesare Armellini, che si è detto molto soddisfatto dei servizi e della professionalità di tutto lo staff, tali da ricevere ottime recensioni su Trip Advisor anche direttamente dagli invitati all’evento. La location è perfetta inoltre per organizzare fiere leggere; a novembre è stata ospitata per la seconda volta la fiera Verona Sposi Autunno, dedicata al mondo delle coppie; oltre a splendidi abiti, un’ampia offerta per originali bomboniere, viaggi e tante altre romantiche proposte sempre legate al “giorno del sì”.

Un 2013 a “tutto Mice” Con circa 7 milioni di euro di fatturato, 80.000 presenze, divise tra Leisure (70%) e Mice (30%), Hotel Parchi del Garda guarda al nuovo anno con positività e obiettivi ambiziosi, tra cui quello di implementare ulteriormente il mercato Mice, aprendolo sempre più a grandi eventi internazionali, grazie ad un know how ormai consolidato e a dotazioni di primissimo livello. «Il nostro staff, qualificato, motivato e dinamico, è la migliore garanzia di un servizio di alta qualità; anche per questo il mercato ci ha riconosciuto un’ottima capacità manageriale», conclude Cristina Bussola, aggiungendo che «tra i progetti del 2013 di Benacus Spa, c’è anche quello di prendere in gestione altre strutture». ■

Hotel Parchi del Garda Via Brusà 16/17- 37017 Pacengo di Lazise (Verona) Tel. 0456499640 - fax 0456499600 www.hotelparchidelgarda.it - congress@hpdg.it

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Parc Hotels Italia Tra Bardolino e Peschiera del Garda, il Brand mette a disposizione tre strutture, ciascuna con un’identità diversa ma tutte con la stessa passione per un’accoglienza Mice di alto livello e vocata al territorio

Parc Hotel Paradiso and Golf Resort

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Strutture di qualità inserite in ambienti paesaggistici unici. Questo è il fil rouge che lega gli alberghi appartenenti a Parc Hotels Italia, brand presente sul territorio nazionale con quattro hotel in Sicilia e sei sul Lago di Garda. Un’offerta ricettiva capace di intercettare una domanda sempre più esigente e variegata con proposte competitive sia leisure che Mice. In particolare, per chi desidera organizzare un meeting o un evento sul Lago di Garda, il Gruppo mette a disposizione tre ottimi quattro stelle, situati tutti sulla riva veronese, tra Bardolino e Peschiera del Garda, ciascuno con una propria “personalità” ben definita: il Parc Hotel Paradiso e Golf Resort, il Parc Hotel Germano Suites & Apartments e il Parc Hotel Gritti. Comodamente raggiungibili dagli aeroporti di Verona, Brescia e Orio al Serio, o dal casello Affi dell’A22 del Brennero o dall’uscita Peschiera dell’A4, i tre hotel si ispirano a un concept d’accoglienza contemporaneo che coniuga funzionalità di spazi, alta tecnologia e cultura del territorio, senza trascurare i servizi rivolti al benessere e al relax perché oggi è sempre più sentita l’esigenza di inserire la work session in un contesto più ampio che consenta la fruizione di facilities tradizionalmente dedicate al leisure. Al Parc Hotel Paradiso and Golf Resort, che si trova a Peschiera, ai piedi delle colline moreniche, gli ospiti troveranno, per esempio, un magnifico campo da golf 18 buche e

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un attrezzato centro sportivo, vero fiore all’occhiello, molto richiesto per team building, coaching e altre attività post congress. Oltre al campo da calcio – qui ha sede il centro tecnico del Chievo – il centro offre campi da tennis, beach volley, piscine, ben due moderni centri benessere e, in estate, un teatro all’aperto. Il Resort è davvero a misura di event planner: si compone di 5 moderne sale meeting, da 20 a 380 posti, 153 camere al Parc Hotel, di una bella club house e campo da golf, l’Active Hotel Paradiso (62 camere) con ristorante affacciato sul campo e, in occasione di grandi eventi aziendali o sportivi, c’è la possibilità di usufruire di altri due residence. Proprio grazie alla ricchezza della sua offerta, Parc Hotel Paradiso e Golf Resort è una location molto ambita per team building e post congress all’insegna dello sport e del divertimento: vi si possono organizzare coinvolgenti cacce al tesoro, golf clinic e tornei di beach volley. Hotel dal design contemporaneo, costruito secondo gli attuali criteri di eco sostenibilità, il Parc Hotel Germano di Bardolino offre, invece, 73 suite di cui 16 con piscina privata e 49 appartamenti (bi e trilocali) tutti con meravigliosa vista lago. E, sul lago, si affacciano anche la sala


IL MIGLIO D’ECCELLENZA

convegni da 120 posti e il ristorante, con terrazza interna ed esterna. Completano l’offerta un centro benessere e due piscine esterne. In posizione unica, sulla riva del lago, di fronte al Lido Mirabello, e a pochi passi dal centro di Bardolino, si trova infine il Parc Hotel Gritti, albergo di ispirazione classica, soluzione perfetta per chi cerca atmosfere eleganti e relax. Tutt’intorno si estende un ampio parco privato, con zona piscina attrezzata, sul quale si affacciano anche le terrazze panoramiche dell’hotel. Le camere, in tutto 260, di cui un terzo è stato completamente rinnovato lo scorso anno, offrono ogni genere di comfort. Agli organizzatori di eventi la struttura

mette a disposizione due moderne sale congressi, rispettivamente da 512 posti e da 100 posti a platea. E c’è anche un bellissimo centro benessere. Insomma per chi decide di organizzare un incontro di lavoro sul Lago di Garda, Parc Hotels Italia offre tre opzioni diverse, ciascuna con una propria identità, in grado di soddisfare ogni sorta di richiesta. E sempre ai massimi livelli. ■

Sopra, Parc Hotel Germano. In basso, Parc Hotel Gritti

Parc Hotel Paradiso e Golf Resort Via Brolo 2/a - Castelnuovo Peschiera del Garda (Verona) Tel. 04564052011 - fax 04564052020 www.parchotel.org - www.parchotels.it paradisoresort@parchotels.it

Parc Hotel Germano Suites & Apartments Via Gardesana dell’Acqua 10 - Bardolino (Verona) Tel. 0456214011 - fax 0456214899 www.parchotelgermano.org - www.parchotels.it germano@parchotels.it

Parc Hotel Gritti Via G. D’Annunzio 14 - Bardolino (Verona) Tel. 0456210333 - fax 0456210313 www.parchotelgritti.org - www.parchotels.it - gritti@parchotels.it

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IL MIGLIO D’ECCELLENZA SELECTED BY MM

Poiano Resort Situato nell’incantevole scenario tra punta San Vigilio e la Rocca, il resort gardesano è la cornice ideale per eventi di alta gamma, con un post-congress ricco di sorprese. E, dal prossimo anno, ci sarà anche un magnifico centro benessere

A Garda, immerso in 60 ettari di verde mediterraneo, sorge il Poiano Resort, un’ideale location per eventi di alta classe e di grande spettacolarità, che coniuga armoniosamente l’eleganza e la funzionalità di una moderna struttura congressuale con il relax e il benessere di un luogo di vacanza. Gli spazi polifunzionali,dotati di tecnologia all’avanguardia, l’accoglienza di uno staff preparato e cordialissimo e l’eccellente rapporto qualità/prezzo sono le credenziali che garantiscono la perfetta riuscita di ogni tipo di manifestazione. Il Resort dispone di 120 camere, curate nei minimi dettagli e dotate di ogni comfort, tutte con balcone o terrazzo, 160 confortevoli appartamenti articolati in sei palazzine indipendenti e caratterizzati da diversi stili architettonici e un prestigioso centro congressi, disposto su tre piani, che si presta a fare da cornice ad ogni tipo di evento: dai meeting aziendali ai ricevimento privati, dalle sfilate di moda ai teambuilding. La capienza è adattabile ad ogni tipo di richiesta, si va da un minimo di 20 a un massimo di 250 persone, con possibilità di videoconferenza fino a 500 persone. A conferire valore aggiunto al conference center è l’adiacente terreno agricolo di proprietà, adatto a team building e a dimostrazioni pratiche

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di ogni genere. L’offerta post congress è senza dubbio un altro plus del resort: le opportunità di svago, dopo una work session, sono molteplici grazie a una piscina olimpica, 6 campi da tennis con scuola americana, mini shop, palestra con personal trainer, parco giochi, campo di calcetto, beach volley, tiro con l’arco, bocce, staff sportivo, sala giochi, noleggio biciclette. E c’è, inoltre, la possibilità di organizzare serate con musica live. L’elegante ristorante “Superior”, il bar di alta classe, la splendida terrazza che domina il lago, la moderna cucina, ampi parcheggi riservati in grado di accogliere vetture anche di grandi dimensioni, costituiscono la dotazione esclusiva ed indipendente della struttura congressuale. Nell’edificio principale si trova invece il ristorante “Poiano”, con le sue vetrate apribili e la nuovissima terrazza semicircolare da cui si gode una splendida vista sul lago, che propone una squisita cucina del territorio. Il resort è anche un ideale punto di partenza per andare alla scoperta dei dintorni: la sua fortu-

nata posizione consente di programmare visite alle vicine città d’arte e ai parchi divertimento tour enogastronomici tra cantine e aziende agricole della zona e di prenotare spettacoli lirici all’Arena di Verona. E se tutto questo non bastasse per scegliere il Poiano come sede privilegiata per i propri soggiorni di lavoro e di piacere, il prossimo anno, gli ospiti troveranno un’ulteriore sorpresa: un nuovo e suggestivo Centro Benessere, con ampie vetrate che guardano il lago e dotazioni wellness di ultima generazione. Il centro disporra di laguna salata, sauna finlandese, bagno turco, tunnel, docce emozionali e una zona estetica per trattamenti corpo e viso. ■

Poiano Resort Via Poiano - 37016 Garda (Verona) Tel. 0457200100 - fax 0457200900 www.poiano.com - conference@poiano.com



NUOVE TENDENZE

Le destinazioni incentive

più cool del 2013

Bagaglio a mano e spirito libero. Così Milena Mineo, titolare dell’agenzia di comunicazione ed eventi top level Mil, ci porta nei tre paesi booming del momento, perfette mete per un incentive ad alto tasso creativo: Cina, Brasile, Australia. Suggerendoci un viaggio-sfida anche nell’outstanding Nuova Zelanda

✒Giulia Mantegazza

A destra, Milena Mineo, titolare dell’agenzia di incentive Mil, anche sotto (seconda da destra), con il suo giovane e dinamico staff

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L’incentive come strumento di comunicazione aziendale. Ma anche come elemento di formazione individuale e occasione per rigenerarsi e reinventarsi. È questo il valore aggiunto che Milena Mineo, da anni punto di riferimento nel settore dei viaggi motivazionali, dà a chi si rivolge alla sua agenzia milanese Mil. «Mai come adesso si avverte l’esigenza di far compenetrare queste due anime», spiega l’imprenditrice, «la crisi che stiamo vivendo ci obbliga a rivedere il nostro modo di pensare e di affrontare la vita in ogni suo aspetto, dal lavoro al tempo libero. Si torna a dare valore alle cose essenziali, si ricerca l’autenticità, ma anche il confronto con il diverso, perché è dalla conoscenza dell’altro, che si può imparare qualcosa di più di se stessi». Un’esigenza molto sentita anche dalle aziende, come riferisce la stessa Milena: «Oggi, per motivare un team, si deve saper offrire un’esperienza capace di suscitare forti emozioni e in grado di proiettare il viaggiatore in un’altra dimensione. Uscire dal contesto usuale e confrontarsi con modelli di cultura e business differenti rompe, infatti, uno schema che è, innanzitutto, mentale. Allo-

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ra il viaggio diventa occasione per “andare dentro” luoghi, cose e persone e trovare nuovi significati». Viaggiatrice per lavoro (e per passione), ma soprattutto attenta osservatrice di mood e tendenze, Milena Mineo ha scelto, per il 2013, tre destinazioni incentive che, in virtù del boom creativo ed economico che stanno vivendo, si prestano meglio di altre ad innescare questa sana “rottura” di pensiero e a fornire nuove idee, nuovi stimoli creativi da “portare a casa”. I paesi sono: Brasile, Cina, Australia, con l’outsider e outstanding Nuova Zelanda, la vera sfida per un evento motivazionale dal forte impatto emotivo. Abbiamo chiesto a Milena di raccontarceli in pillole, dandoci di ciascuno, solo qualche piccola suggestione per nulla togliere al piacere della scoperta. Dopodiché, non ci resta che partire, e andare a verificare di persona, con un’unica avvertenza: «viaggiare leggeri, possibilmente, con bagaglio a mano e spirito libero!».


NUOVE TENDENZE

brasile PerChé visitarlo

Lontano geograficamente, ma vicino per lingua, mentalità e religione è una destinazione in piena espansione, sia dal punto di vista culturale che economico. il bagaglio emozionale da Portarsi aPPresso

L’allegria e la spontaneità. Qui ci si può dimenticare tranquillamente delle formalità, anche in presenza di personaggi autorevoli. da non Perdere

trancoso: nello Stato di Bahia, per il suo fascino casual chic e per le sue meravigliose spiagge selvagge, tutte raggiungibili a piedi, con piscine naturali create dalle barriere coralline. Vi si può praticare ogni genere di sport, dall’equitazione in riva al mare, alle escursioni in quad tra le dune, fino alle risalite in kayak lungo il rio Trancoso, partendo da playa dos Nativos, dove il fiume attraversa la spiaggia e sfocia nel mare, offrendo, durante la bassa marea, uno spettacolo incredibile. Nelle vicinanze si trova anche un rinomato golf club. Qui si consiglia il resort Estrela D’Agua, vicino al centro, che offre un servizio eccellente, con ogni tipo di facilities, campi da tennis, piscina all’aperto, centro benessere e wi fi ovunque. florianopolis: capitale dello stato di Santa Catarina, sorge su un’isola che vanta circa cento spiagge di diversa conformazione. È considerata la città con la migliore qualità di vita, e quella con il più alto indice di sviluppo, sia umano che tecnologico, tanto da essere soprannominata la Silicon Valley del Brasile. Per soggiorni al top, l’indirizzo suggerito è il Poncha Dos Ganchos, romantico ed esclusivo rifugio, che offre un’ottima cucina locale: vini pregiati e piatti gourmet con gamberi e ostriche persino a colazione!

Trancoso: relax e mare

Veduta sulla marina di Natal

Cosa aCquistare

Tutto l’abbigliamento da mare e soprattutto le scarpe; per le donne ce ne sono di bellissime e di straordinariamente comode, anche con tacco 14, introvabili in Italia. E il prezzo è davvero conveniente. il souvenir dell’anima

Il saluto tipico del luogo “Beleza” che vuol dire ciao bella, ma anche arrivederci. È così, con semplicità e solarità, che i brasiliani ti accolgono nella loro terra, invitandoti a tornare. l’istantanea da mettere nell’albo fotografiCo Le spiagge selvagge di Trancoso

I volti delle persone che si incontrano per strada. Vi si legge purezza e grande determinazione. 1-2 2013

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NUOVE TENDENZE

Cina PerChé visitarla

È un Paese fondamentale della nuova geografia economica e culturale. Impagabile l’emozione che si prova atterrando in questo luogo così lontano da noi per tradizioni e atmosfere, che, tuttavia, sta diventando sempre più vicino. il bagaglio emozionale da Portarsi aPPresso

Uno sguardo fresco e vergine. L’energia che si respira, per esempio a Shanghai, è introvabile altrove. da non Perdere

shanghai: detta la città-bambina, colpisce per la sfavillante architettura urbanistica e per l’atmosfera giovane e internazionale. L’hotel consigliato è il Four Seasons, stile impeccabile, grande servizio, con un’area fitness panoramica che dà contemporaneamente sui tetti delle vecchie case dei contadini e sui grattacieli ipermoderni. Per gustare la migliore cucina cinese, l’indirizzo giusto è invece il Young Fu Elite, frequentato da politici e star internazionali: preziosi i suggerimenti della proprietaria, cordialissima e molto smart, su cosa mangiare e cosa vedere in città. Mentre, per incentive al top, c’è il club privato Kee Club. Pechino: da visitare per la sua parte storica, la Muraglia. La città proibita è il contesto più suggestivo

Shanghai: vista sulla “città-bambina”

L’imponenza della Grande Muraglia

che si possa desiderare per un grande evento. Un’altra esperienza per cogliere l’animus loci, è la visita agli hutong in bicicletta: la via più famosa e vivace è Wangfujing dove si trova anche il mercato serale Donghuamen Yeshi. L’hotel suggerito è il St.Regis Hotel, nella zona centrale della città, vicino a Piazza Tiananmen, alla Grande Sala del Popolo e alla Città Proibita, con camere complete di vasca da bagno a immersione totale, wi fi ovunque e una spa da mille e una notte. Cosa aCquistare

Ceramiche e te. Nei mercatini se ne trovano di tutti i tipi e di ottima qualità. il souvenir dell’anima

Il contrasto tra l’estetica chiassosa della città e il silenzio, assolutamente inaspettato, che la pervade. l’istantanea da mettere nell’albo fotografiCo

Shanghai: una città da conoscere bene

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Il fiume, da dove un tempo partivano le navi con l’oppio, che scorre placido tra i grattacieli entro le cui mura la vita si svolge a un ritmo incredibilmente frenetico.


NUOVE TENDENZE

australia PerChé visitarla

È il nuovo mondo. Da non paragonare, come molti fanno, agli Stati Uniti. Colpisce per la fusione tra cultura orientale (malese, balinese e cinese) e anglosassone. Ma soprattutto, per la potenza della natura. Natura ospitale, ma che si deve imparare a conoscere, se si vogliono evitare brutte sorprese. il bagaglio emozionale da Portarsi aPPresso

La curiosità, il gusto dell’avventura, ma anche una grande attenzione: qui il modo di dire ricorrente è watch your step, guarda dove metti i piedi. Ma anche guarda in alto: non è infrequente uscire da un locale di Port Douglas e imbattersi in un pitone penzolante su un albero, oppure ritrovarsi faccia a faccia con un coccodrillo mentre si passeggia incautamente su una spiaggia di Kemp.

il souvenir dell’anima

La sensazione di una natura soverchiante, che non è però nemica, né tantomeno “altro” da noi. Qui si ritrova una connessione più intima con il creato che ci fa ricordare da dove tutti proveniamo. l’istantanea da mettere nell’albo fotografiCo

Una partita di rugby. Uno sport che è il simbolo della nazione e di un popolo straordinariamente fisico.

da non Perdere

Port douglas: a circa un’ora a nord di Cairns, è il punto di partenza ideale per un’emozionante escursione tra le isole. Si tratta di un villaggio cosmopolita che offre un ottimo livello di strutture e servizi, e panorami mozzafiato tra foresta pluviale, barriera corallina, e spiagge borotalco. sidney capitale dello stato del Nuovo Galles del Sud, è la città australiana più antica e più popolosa, il cuore economico ma anche culturale della nazione. Vi si trovano infatti meravigliose gallerie d’arte e l’Opera House, avveniristica icona della città che, da sola, vale l’intero viaggio. Impossibile descrivere l’emozione che suscita: è un osservatorio perfetto per cogliere le nuove tendenze, il mood del momento, oltre che per assistere a spettacoli e concerti fuori dall’ordinario. L’Hotel consigliato è il Four Seasons perché si gode di una vista incredibile della Baia, del The Bridge, dell’Opera House.

Sidney: l’Opera House vista dal mare

e per chi vuole osare di più... c’è la nuova zelanda

Un’isola scarsamente abitata dove la natura è luce, spazi sconfinati e spirito vitale, impossibile da Nuova Zelanda: quando la Natura è protagonista nel Cinema, da Avatar al Signore degli Anelli

Cosa aCquistare

Uno dei tradizionali cappelli, e un boomerang fatto a mano.

riprodurre: non ci sono racconti, né fotografie in grado di trasferire l’emozione che questa terra procura a chi la visita. È un luogo balsamico, magico, quasi irreale. Non è un caso infatti che il Paese sia stato scelto come set per il film Avatar. Qui “Pandora” esiste davvero… Sidney: oggetti di artigianato in vetrina

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MI PIACE

Amo gli alberghi d’atmosfera Paolo Mieli, una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano, oggi presidente di RCS Libri, ama viaggiare, ma solo per lavoro, racconta i suoi gusti e le sue preferenze

✒Giorgio Vizioli Viaggiare per conoscere, viaggiare per raccontare: andare in giro per il mondo fa parte del mestiere di giornalista. Bisogna quindi avere sempre la valigia fatta ed essere pronti a partire, per impegni ufficiali o per destinazioni avventurose, per inchieste o per reportages, in Italia o all’estero. Vite negli aeroporti e nelle stazioni. E, naturalmente, negli alberghi. È scontato quindi che, frequentando e conoscendo hotel di tutto il mondo, si formino gusti particolari, abitudini, esigenze che si cerca di soddisfare, per avere un soggiorno il più confortevole possibile. Per saperne di più, abbiamo chiesto a una delle più prestigiose firme del giornalismo italiano, Paolo Mieli, direttore di alcuni tra i più importanti quotidiani italiani e, oggi, presidente di RCS Libri, di fare un bilancio delle sue esperienze di viaggiatore, sia come giornalista che nella sua attuale veste di manager, chiedendogli, prima di tutto, quale tipo di viaggiatore si consideri. «Sono essenzialmente un viaggiatore di lavoro: la mia professione mi ha portato a spostarmi tantissimo e questo mi è sempre piaciuto molto. Scoprire nuovi posti, tornare in quelli già noti, verificare se sono cambiati, mescolare le scoperte ai ricordi, conoscere nuove persone e ritrovarle a distanza di tempo è ancora un grande piacere, per me. Quando sono in una città per ragioni di lavoro, soprattutto nei soggiorni più lunghi, gli impegni professionali diventano occasioni per entrare nella vita vera di quel luogo, di viverla dall’interno. E, se appena è possibile, mi piace ritagliarmi piccoli spazi per visitare un museo, una mostra temporanea, per vedere uno spettacolo particolare o anche solo per Ciragan Palace Kempinski

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Grand Hotel Vesuvio

fare una passeggiata: sono momenti che si apprezzano perché al di fuori del contesto principale. Forse proprio perché ho il privilegio di viaggiare molto per lavoro, non amo affatto, invece, il viaggio turistico». In base a quali criteri sceglie gli alberghi in cui fermarsi? «In generale scelgo gli alberghi personalmente e con molta attenzione. Evito, se posso, i grandi alberghi, che trovo impersonali, anche se molto professionali. Cerco alberghi che siano prima di tutto comodi e poi non grandi, in edifici belli architettonicamente, con arredamento elegante e originale, inseriti nel contesto storico della loro città e del loro paese; alberghi di atmosfera, charme e calore, che mi aiutino a cogliere l’anima del luogo ove mi trovo». Ci può indicare gli alberghi nel mondo e in Italia dove si è trovato meglio, e perché? «Un albergo del quale ho un ricordo fantastico è il Ciragan Palace Kempinski di Istanbul, soprattutto per la sua piscina riscaldata, a livello del mare, che regala la sensazione di nuotare, di notte, nelle acque del Bosforo. In Italia, invece, sono affezionato da sempre al Grand Hotel Vesuvio di Napoli, che nel corso degli anni ha saputo cambiare mantenendo intatto il proprio fascino. Quali alberghi invece si sono rivelati inferiori alle sue aspettative, e perché? «Proprio perché scelgo gli alberghi con molta cura, dif-


MI PIACE

Praga

Hotel Shangri-la

ficilmente ho avuto brutte sorprese; quindi posso dire di avere avuto solo un’esperienza decisamente non positiva, e per di più lontana nel tempo: è stato a Singapore, all’Hotel Shangri-la, che ricordo come un posto impersonale, rumoroso e soprattutto confusionario. Ma sono passati tanti anni e, conoscendo la forte tendenza di quella città a rinnovarsi completamente, è quasi certo che anche lo Shangri-la sia cambiato e che oggi sia un ottimo albergo». Qual è la prima cosa che guarda in un albergo, quella dalla quale ricava la prima impressione? «Quando vado in un albergo in cui non sono mai stato, guardo subito che cosa c’è in bagno: considero che lo stile e la qualità dei prodotti per toilette siano un ottimo indicatore dell’accoglienza e dell’attenzione per l’ospite; sono piccole cose, ma per me sono i classici dettagli che fanno la qualità». E la cosa che meno la interessa? «Il servizio in camera. Per me potrebbe anche non esistere: non lo uso mai. Anzi, trovo che mangiare in camera sia molto scomodo: secondo me è un falso mito di comfort, creato dai film. Mi piace invece molto fare colazione in albergo, e anche pranzare e cenare al ristorante dell’hotel (che spesso è ottimo, oltre a essere comodo), proprio per assaporare l’atmosfera del posto in cui mi trovo». Come definirebbe quindi il lusso in un hotel? «Come ho detto prima, il livello di lusso è dato dalla qualità dei dettagli e dal fascino che un albergo può emanare. Vi sono alberghi dove si sono svolti eventi importanti e dove sono passate grandi personalità della storia e della cultura: questo conferisce a determina-

ti alberghi una “allure” che li rende più lussuosi di altri. Da questo punto di vista, amo moltissimo il King David Hotel di Gerusalemme, un albergo eccezionale, nel quale si respira la storia di Israele, in una struttura di livello superbo». E qual è il ristorante d’albergo in cui ricorda di avere mangiato meglio? «Ne cito volentieri due, italiani. In primo luogo, La Terrazza dell’Eden, a Roma, dove vado spessissimo: il panorama è unico e la cucina ottima. Poi, c’è il Ristorante Caruso, sul Roof Garden del Grand Hotel Vesuvio, a Napoli (che ho citato prima) dove mi sento veramente a casa mia». Quanto influisce la presenza di una bella spa nella scelta dell’Hotel? Per me, molto poco: non ci vado mai. Con una eccezione: il Capri Palace Hotel di Anacapri, gestito egregiamente da Tonino Cacace di cui sono diventato buon amico. Il viaggio che consiglierebbe ai lettori di Master Meeting? «Tre mete, all’estero: Praga e Istanbul, che considero le più belle città d’Europa, a cui unisco Lisbona, di cui mi piace l’atmosfera romantica. In Italia, consiglio a tutti di visitare è la valle di Noto, in Sicilia, luogo dal fascino ineguagliabile». ■ Noto

La Terrazza dell’Eden

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RISORSA UOMO

Azienda ideale, istruzioni per l’uso Flessibilità, benefit, employer branding, stress. Sono tanti oggi i fattori con i quali lavoratori e imprese devono relazionarsi per poter essere gli uni soddisfatti delle altre. E viceversa

✒Davide Deponti

provato a rispondere al quesito – non facile – l’agenzia di business recruitment Randstad che, recentemente ha intervistato 120 mila persone in tutto il mondo. Obiettivo della ricerca, oltre a comprendere i fattori motivazionali nella scelta di un’azienda, era quello di capire i settori merceologici oggi più interessanti per chi cerca lavoro.

Il più cercato è ancora il posto fisso

È ben il 76% dei dipendenti a dichiarare che sarebbe più produttivo sul lavoro con meno stress

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In tempo di crisi, è vero, si cercano soprattutto sicurezze. Allo stesso modo è giusto però non chiedere a chi è sul mercato del lavoro di rinunciare ad aspirare a un’occupazione stimolante, magari in un ambiente piacevole, oltre che all’ambizione di entrare nel team di aziende innovative ed eccellenti nel proprio campo. La domanda da fare allora è questa: che cosa si cerca oggi in un posto di lavoro? Ha

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Dalla ricerca è emerso che, a livello internazionale, la rosa dei segmenti occupazionali è coerente e si rispecchia proprio nelle motivazioni con le quali, gli stessi intervistati, definiscono le loro “aziende ideali”. Andiamo con ordine però e vediamo innanzitutto in che tipo di impresa i lavoratori oggi vorrebbero essere impiegati. La maggioranza degli intervistati ha risposto di cercare in primis la certezza del lavoro a lungo termine (20%), seguita dalla sicurezza finanziaria dell’azienda (17%), aspetto quest’ultimo cresciuto di importanza (+8%) rispetto al 2011, a causa della difficile congiuntura economica attuale. Altri fattori ritenuti importanti so-


RISORSA UOMO

no, come è più genericamente ovvio, la possibilità di avere un buon stipendio e benefit aziendali (13%). Non manca comunque anche la presenza di aspetti meno legati ai fattori economici, come l’interesse verso i contenuti del lavoro (10%) e un ambiente di lavoro gradevole (9%).

I settori meglio valutati: automotive e information technology In forte calo, in quanto citata soltanto dal 5% degli intervistati, c’è invece la ricerca di opportunità di carriera, quasi che in tempo di crisi i lavoratori siano maggiormente disposti a mettere da parte le ambizioni professionali pur di mantenere il posto di lavoro. In questo quadro, in modo come dicevamo coerente, si inserisce la segnalazione dei settori lavorativi più ambiti. Anche qui le risposte si focalizzano su un trend di ricerca di sicurezza: sono meglio valutati segmenti solidi, come l’automotive e l’information technology, primi a pari merito con il 44% delle preferenze, seguiti dai beni di largo consumo con il 40% e dal settore farmaceutico fermo al 39%.

Tra reputazione e stress Ne consegue una variabile molto importante per chi si occupa di fare impresa: l’employer branding, la reputazione di un’azienda nella percezione dei lavoratori, è, soprattutto oggi con le incertezze della situazione economica incombenti, un aspetto fondamentale nella creazione del valore complessivo del brand. Marielle de Macker, managing director HR di Randstad, ha spiegato infatti che: «anche nei momenti di crisi trovare e trattenere i talenti migliori, con le competenze giuste per l’azienda, deve restare una priorità». Preso atto che lo scenario internazionale è improntato a un cauto ottimismo, caliamoci più a fondo in quello del Bel Paese, dove purtroppo le situazioni non sono tutte rose e fiori, e dove tra i fattori di disagio al primo posto c’è lo stress. A sottolineare il dato, una recente ricerca dal titolo “lavoro e stress”, effettuata da Regus (società che fornisce spazi e location per il business) su un campione di 16mila professionisti. La ricerca indica come sia significativamente alta (43%), la percentuale degli intervistati che

lamenta uno stress in ambito lavorativo superiore a quello dell’anno precedente. Le cause, vanno cercate per il 50% nella situazione dalle proprie finanze personali, per il 46% da problemi da gestire sul posto di lavoro e per un ulteriore 46% nei rapporti con i propri clienti. In particolare, i clienti sono la principale fonte di stress per i professionisti che lavorano nelle aziende piccole (42%), mentre chi lavora in grandi aziende sostiene che il problema principale sono i dirigenti (40%). Ma come ridurre i livelli di stress? Secondo la ricerca il 56% degli intervistati ha individuato una possibile soluzione nel lavoro flessibile, che il 76% ha ritenuto comunque capace di aumentare la produttività, garantendo un maggiore benessere. L’azienda ideale allora è quella che organizza e diffonde il lavoro flessibile? Secondo Mauro Mordini, direttore di Regus Italia, «Le aziende devono analizzare e gestire al meglio, oggi più che mai, i livelli di stress interno. Il peso di queste problematiche infatti ricade anche sull’organizzazione del lavoro ordinario, poiché il personale sotto stress non è in grado di fornire le prestazioni richieste, necessita di più giorni di permesso per malattia ed è in genere meno efficiente. I risultati della ricerca quindi indicano che il lavoro flessibile è una delle possibili soluzioni, perché consente ai lavoratori di trovare un migliore equilibrio tra vita professio-

La job statisfaction oggi dipende molto anche dalla credibilità delle formule contrattuali

Mauro Mordini, direttore di Regus Italia

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RISORSA UOMO

Senza organizzazione la flessibilità dei dipendenti divento un costo e non una risorsa

Stefania Zucchelli, Human Resources Manager presso Emerson Process Management Srl

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nale e personale oltre che alle aziende di ridurre i costi».

Lavoro flessibile. La panacea? Forse, ma non in Italia Già, proprio flessibilità è la parola chiave per il futuro dell’occupazione in primis ma anche per il futuro del buon modo di lavorare in azienda. Ma non lo è ancora in Italia, secondo quanto dice una ricerca dell’Osservatorio Diversity Management della SDA Bocconi. Quest’ultima mostra infatti come nel nostro Paese ad oggi la flessibilità non giovi a chi la applica. Utilizzata poco e male dalle imprese italiane si limita sostanzialmente alle formule del part-time e del telelavoro, finendo così per penalizzare i lavoratori, in termini di valutazione della performance, sviluppo di carriera e retribuzione. «Scegliere il part-time», spiega Renata Trinca Colonel, ricercatrice del team SDA Bocconi, «significa dimezzare la possibilità di ricevere, a fine anno, le più alte valutazioni (4 e 5 in una scala da 1 a 5, ndr), ridurre di sette volte la possibilità di fare una carriera davvero brillante, con due o più passaggi di livello in quattro anni, e guadagnare meno denaro con gli incentivi economici e i bonus non automatici». Insomma star bene e lavorare meglio danneggia i lavoratori e quindi giocoforza le stesse le aziende. E la penalizzazione è ancora più evidente in termini di passaggi di livello contrattuale: l’88,3% dei lavoratori

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part-time non ne ha registrato nessuno nei quattro anni considerati dalla ricerca, contro il 72,7% dei full-time. Si arriva a concludere insomma che le tensioni tra lavoratori e impresa che si registrano, in Italia, in tema di flessibilità sono paradossali, perché il confronto internazionale indica che le aziende che incoraggiano un ruolo di maggiore responsabilità del dipendente anche nella gestione del proprio tempo riescono a creare condizioni favorevoli a un maggiore coinvolgimento delle persone. «Le cause del cattivo uso della flessibilità in Italia non possono essere fatte risalire né alla produttività, né ai costi organizzativi», sostiene Adele Mapelli, coordinatrice dell’Osservatorio. «Restano invece i costi indiretti, non monetari, riassumibili nel maggior affaticamento che l’organizzazione deve subire ma che possono sicuramente essere assorbiti soprattutto se rapportati ai possibili benefici derivanti dalla job satisfaction dei lavoratori che usufruiscono di queste forme contrattuali».

Questione di “work-live balance” È possibile allora coniugare nel giusto modo job satisfaction e elevati standard di risultati aziendali? Insomma siamo in grado finalmente di proporre ai lavoratori un giusti sistema di impiego che li renda felici di lavorare per “aziende ideali” e permetta alle stesse imprese di trarne il giusto profitto? Ne abbiamo parlato con un esperta del settore: Stefania Zucchelli, Human Resources Manager presso Emerson Process Management Srl. Secondo la sua esperienza, passata e recente, in tempo di crisi è vero che i lavoratori sono maggiormente disposti a sacrificare il proprio tempo personale o a mettere da parte le ambizioni professionali pur di mantenere il posto di lavoro? «Bisogna innanzitutto sottolineare che è ormai consolidato, anche in Italia, il trend che conduce a una maggiore attenzione all’equilibrio tra vita professionale e vita lavorativa, il cosiddetto work-live balance». Anche nella mia esperienza sul campo non rilevo un’inversione di tendenza, così come non posso parlare di crisi che vada ad accantonare le ambizioni professionali. È in momenti di difficile congiuntura, infatti, che aumenta la richiesta di profili ad


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alta specializzazione. Ad esempio, per fare riferimento al timore di spostamento delle posizioni lavorative all’estero, proprio i ruoli che richiedono grandi competenze specialistiche, unite ad elevate doti di comunicazione, hanno maggiore probabilità di essere mantenute in Paesi ad alto costo del lavoro, come l’Italia». Quanto oggi, allora l’employer branding, la reputazione di un’azienda nella percezione dei lavoratori, è un aspetto importante nella creazione del valore complessivo della stessa impresa? «La cosiddetta “guerra dei talenti” non è affatto rallentata dalla crisi. Anzi, diventa ancora più cruciale, quando le assunzioni vengono autorizzate con il contagocce, inserire in azienda le persone più competenti e con le maggiori potenzialità di crescita: l’employer branding continua ad avere quindi un ruolo fondamentale. Al di là dei programmi di employer branding, in Emerson ad esempio riteniamo che il più efficace strumento di promozione del nostro gruppo siano i dipendenti stessi. Abbiamo infatti in vigore, in tutta Europa, un sistema di incentivazione che premia i colleghi che segnalano un curriculum vitae, nel momento in cui la persona viene effettivamente assunta ed efficacemente integrata nel nostro contesto». Arriviamo al punto cruciale della flessibilità in azienda: quanto questo fattore è importante e quanto incide sulla percezione del lavoratore sulla reputazione aziendale? La richiesta di flessibilità fa scappare o fa arrivare più volentieri i collaboratori? «Quando si parla di flessibilità in azienda, è bene distinguere due aspetti: la flessibilità offerta ai dipendenti, in termini di orari e modalità di lavoro più liberi, e quella richiesta: come disponibilità al cambiamento o durata non predefinita della collaborazione. La prima è oggi benvenuta e ricercata: rappresenta un appeal molto importante nell’attrarre i migliori candidati, ma anche per mantenere alta la retention dei propri dipendenti. Per quanto riguarda il secondo aspetto, nonostante la maggior parte delle persone prediliga, comprensibilmente, un contratto certo e a tempo indeterminato, è ormai accettato che le prime esperienze vengano acquisite mediante contratti a vario titolo a termine. Statisticamente, negli ultimi anni, si è comunque registrata la crescita

di lavoratori che non amano legare le proprie sorti professionali ad una sola azienda. Essi agiscono in qualità ad esempio di “temporary manager’” in ambito Finance o Risorse Umane, ma potenzialmente in tutte le funzioni, e alternano differenti esperienze, in aziende diverse. Può sembrare allora un paradosso, ma le persone con questa attitudine flessibile sono preziose perché le più adatte ai mutevoli contesti nei quali operiamo di questi tempi». Insomma, è tempo che l’azienda ideale, chi lavora, se la crei da sé. ■

La figura del “temporary manager” è sempre più in voga e ricercata Cosa si cerca in un’azienda? Anche un ambiente di lavoro gradevole

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a cura di Alessandro Lazzaroni

RISORSA UOMO

ale.lazza@libero.it in collaborazione con Silvia Testi silviatesti@hotmail.com

Duemilacredici? L’Italia dei consumi tra crisi e speranza La fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo spingono a bilanci in ogni campo. Proverò a farne uno dal punto di vista della psicologia dei consumi. L’osservazione sociologica ci mostra come gli italiani siano passati dalla consapevolezza della fase acuta della crisi a un adattamento al perdurare della stessa. Quanto durerà questo adattamento non è dato sapere, ma la sensazione è che la crisi abbia generato dei cambiamenti profondi in alcune dinamiche di consumo. Ormai anche il cittadino comune ha capito (o ha sperimentato sulla propria pelle) che la crisi non è stata un momento soltanto destinato a finire a breve, ma si è incistata: non si tratta più di aspettare che passi stringendo i denti, ma di adeguarsi ad un nuovo stile di vita. Tirare la cinghia è stata la reazione iniziale di molti ma non sempre è bastato, e alcune fasce di popolazione lo stanno pagando più di altre. Altre invece hanno continuato a spendere, pensando che il momento di difficoltà fosse limitato nel tempo, ma oggi si devono ricredere.

tare la propria opinione) e prevale la sensazione che stando più in casa si risparmi (anche se la tv è spesso pay).

Tra qualità-prezzo e low cost Se non ci stupisce la crescita dei fatturati dei discount o della ristorazione low cost, non bisogna però pensare che le persone accettino facilmente la rinuncia. In molti

Tagli indiscriminati? Innanzitutto, i dati ci dicono che il perdurare della crisi ha portato non solo a ridurre le uscite, ma anche ad intaccare le riserve: un dato preoccupante, visto che quello italiano è sempre stato un popolo di risparmiatori. Per quanto riguarda le uscite, la crisi non sembra però portare automaticamente a una riduzione indifferenziata dei consumi. I tagli nelle spese riguardano soprattutto tutto ciò che avviene fuori casa: es. viaggi, ristoranti, cinema. È un dato sintomatico quello degli ascolti tv del dell’ultimo Capodanno, il più alto da 15 anni, a segnalare che gli italiani passano più tempo in casa. Anche i dati complessivi di fruizione televisiva del 2012 si rivelano i più alti da quando esiste l’Auditel: l’offerta tv si è allargata, il boom di Internet non tocca tutte le fasce di popolazione (e la fruizione del web non esclude necessariamente quella della tv: basti pensare alle trasmissioni in cui lo spettatore può twit-

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settori, sembra essere forte la ricerca di un buon rapporto qualità/prezzo più che del risparmio tout court. Si cerca cioè un prodotto di qualità, ma per acquistarlo si seguono strade che consentano di ottenerlo alla minima spesa (ad es. aspettando i saldi, inseguendo i volantini promozionali o i coupon). Cercando di interpretare i dati di un settore tra i più in crisi, quello automobilistico, notiamo che chi può spendere continua a farlo, mentre chi è più in difficoltà preferisce spesso non


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cambiare l’auto piuttosto che scegliere un modello low cost. Ad esempio, pochi sono disposti a rinunciare a certi allestimenti e molti valutano l’auto da acquistare non solo in base al prezzo in sé, ma a quello che offre per quel prezzo. L’attenzione nell’acquisto e la ricerca dell’affare vengono sempre più sdoganati dal contesto di crisi: si riduce il rischio di apparire tirchi, quanto piuttosto ci si descrive come consumatori smart o clever. Ci sono poi casi di prodotti divenuti oggetti del desiderio che sembrano seguire

gruppo: è il caso dei vari siti di coupon (es. Groupon, Groupalia) o dei GAS (gruppi d’acquisto solidale, perlopiù di prodotti alimentari). L’acquisto di gruppo, oltre a consentire un risparmio, legittima le proprie scelte grazie alla conferma altrui e, in certi casi, consente di esprimere alcuni valori (es. l’acquisto a km zero, il rispetto di tutti i membri della filiera) Alcuni osservatori inseriscono questi ultimi valori nel concetto più ampio di economia di prossimità, una visione di socie-

una logica completamente irrazionale. L’esempio più evidente è dato da smartphones e tablets, per alcuni dei quali ci sono persone disposte a fare la fila per ottenere l’ultima uscita a qualunque costo.

tà in cui si cerca di muoversi in contesti più vicini (es. fare la spesa o andare a scuola a piedi), si valorizza la solidarietà, si riscopre il vicinato, si rispolvera il baratto e lo scambio. Quanto questi trend si diffonderanno è difficile da immaginare, anche perché, al di là delle dimensioni valoriali che esprimono, è difficile non collegarli ai dati macroeconomici (e alla loro imprevedibile evoluzione) di cui inevitabilmente sono anche un riflesso. ■

Nuove modalità di consumo Il panorama è quindi sfaccettato e ci mostra un diffondersi di modalità nuove di acquisto. Oltre all’e-commerce che continua a consolidarsi anche in Italia, si sono sviluppate diverse modalità di acquisti di

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a cura di Leonardo Frontani

UNA METAFORA PER CRESCERE

edu@leonardofrontani.com

È tempo di doni

In quasi tutte le case c’è un cassetto dove trovano dimora o eterno riposo chiodi, vecchie chiavi, mazzi di carte, batterie forse usate, elastici, appunti, oggetti che sono parti di altri oggetti, bottoni, monete da 50 lire, una cartolina, una vecchia penna. In quel cassetto affondiamo a volte le mani cercando ciò che veramente ci serve e purtroppo non lo troviamo. A noi non resta che chiederci quale diversa sensazione si possa provare ad aprire quel cassetto e trovarvi solo ed unicamente il nostro “tesoro”. A volte possiamo scoprire che gli oggetti possono renderci in qualche modo schiavi e non solo nell’atto dell’acquisto conseguente al desiderio. Ce ne rendiamo conto quando dobbiamo pulire, ordinare, quando facciamo un trasloco, quando qualcosa che per noi era

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importante si rompe o si perde e ci sembra di sentire dolore. Forse diamo agli oggetti un valore non oggettivo gli stessi spesso sono identificati con una persona o con un episodio o un momento della nostra vita oppure con emozioni specifiche provate in un momento speciale. A volte tenendo in mano il vecchio orologio del nonno, ci sembra di sentirlo ancora vicino a noi e di provare le stesse sensazioni di un tempo. Siamo pronti a dichiarare il valore affettivo per un oggetto. Molti di noi hanno detto la frase: “ma questa non è una cosa che si può comprare” riferendoci per esempio ad un disegno tracciato dalla mano di un bambino, o a una pigna colorata per un Natale speciale o a un libro introvabile. Sae ci è stato donato, liberarsene diventa

addirittura un tradimento ed equivale a spezzare l’ultimo legame che abbiamo con qualcuno che magari, tristemente non c’è più. Fare ordine, in particolare individuare ciò che non usiamo, non possiamo usare, non abbiamo bisogno di usare, non sappiamo forse nemmeno di avere e liberarsene potrebbe essere uno splendido esercizio per l’anno nuovo. Il gesto metaforico o reale di creare spazio nella nostra casa e nella nostra vita può essere interessante per concentrarci su quello che è veramente importante e può forse donare un istante di serenità inaspettato. Ma per alcuni liberarsi delle cose è difficile e farlo delle cose importanti è sconsiderato. E allora vi propongo di sfidare l’incapacità di separarci da un oggetto a cui teniamo con la paura di perdere con esso anche ricordi, emozioni, affetti e magari una certa immagine di sé. L’idea è di donare qualcosa a cui veramente tenete ad una persona specifica che riuscirete a scegliere per ricevere quest’oggetto. Dalla fotografia, al libro, dal temperino al piatto, alla coda di una povera volpe ad una T-shirt; persino il vostro apparecchio per i denti potrebbe andare! Potreste essere tentati di liberarvi di un regalo ricevuto, magari carino, ma inutile. Potreste provare a riciclare un doppione oppure dare via una delle vostre 6 maglie della Juventus. Potreste farlo, ma non sarebbe nello spirito della sfida. Una preghiera però per questa delicata operazione: individuato l’oggetto cercate di ricordare tutti i “perché” che lo tengono ancora vicino a voi. Soprattutto ricordate che il gesto della consegna del dono è solo il punto di arrivo di un processo che potrebbe risultare addirittura catartico. Se vi state chiedendo il Perché di tutto questo, pensiamo sia proprio il momento di provarci. Siamo certi che i vostri sforzi saranno premiati dal valore che la persona che lo riceverà saprà riconoscervi, ma soprattutto dalla vostra ricerca e riflessione. ■


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IL PARERE DEL LEGALE

a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Dispiaceri

AL RISTORANTE

Chi varca la soglia di un ristorante, sia esso avventore o dipendente, ha diritto di essere tenuto indenne dal gestore. Sotto diversi profili, com’è facilmente intuibile. Vengono subito in mente gli obblighi del ristoratore relativi alla qualità dei cibi offerti ai clienti, minuziosamente disciplinati dalle normative e severamente sanzionati. Secondo la Suprema Corte “il semplice fatto di non indicare nella lista delle vivande poste sui tavoli di un ristorante che determinati prodotti sono congelati, configura il tentativo di frode in commercio” (Cass. pen., sez. III, 24.5.2005, n. 24190); ed ancora “i ristoratori che detengono partite di molluschi bivalvi vivi devono essere in possesso di certificazione sanitaria” (Cass. civ. sez. II, 28.5.2007, n. 12480). Va da sé come debba essere garantita anche l’incolumità degli avventori del locale, mediante l’adozione di tutte le misure precauzionali. Certamente non si può richiedere ad un piccolo operatore commerciale di accompagnare ai servizi igienici tutti i propri clienti, ma si può pretendere la predisposizione di un ambiente idoneo a consentire l’avvistamento di eventuali dislivelli, la cura della pavimentazione – che

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non deve essere bagnata o resa scivolosa da agenti estranei –, nonché un’adeguata illuminazione nei punti di passaggio dei frequentatori. Ove tali cautele siano adottate, come in concreto sono risultate esserlo in occasione della caduta di una cliente su alcuni gradini della scala di accesso ai servizi igienici del locale, è al comportamento imprudente o disattento dello stessa danneggiata che devono ricondursi le conseguenze dannose del ruzzolone e, pertanto, deve essere rigettata ogni domanda risarcitoria (Trib. Modena, sez. distaccata di Pavullo nel Frignano, sent. n. 22/06 del 9.2.2006). Se la consumazione del pasto avviene in circostanze di rilievo, massima deve essere la dili-

genza prestata dal ristoratore: esempio tipico il banchetto nuziale, la cui cattiva riuscita determina il diritto al ristoro del pregiudizio morale ed esistenziale. Se il cibo era scarso, il servizio lento, i camerieri impreparati ed insolenti “il pregiudizio esistenziale è consistito, qui, descritta la cosa con parole semplici, nella figuraccia che gli sposi hanno fatto con i propri invitati”, mentre il danno morale è da identificare “con la reazione per un verso di rabbia e dispiacere [...], per altro verso l’imbarazzo nei confronti degli invitati” (Trib. Roma, sez. XI, 21.7.2009). Rispetto al personale del locale, il ristoratore riveste il ruolo di datore di lavoro e, come tale, assume su di sé tutti gli obblighi della normativa antinfortunistica. In concreto, per fare un esempio, un cuoco deve essere dotato di scarpe con suole antisdrucciolevoli, dato che i pavimenti delle cucine sono spesso bagnati, non foss’altro che per la produzione rilevante di vapor d’acqua. Pertanto, la mancata fornitura al dipendente con mansioni di cuoco di dette calzature antiscivolo è stata ritenuta decisiva per l’attribuzione di responsabilità al ristoratore dell’incidente subito dal lavoratore “scivolato sul pavimento della cucina della trattoria mentre riempiva la lavastoviglie servendosi di una pentola d’acqua bollente” (Cass. pen., sez. IV, 7.6.2011, n. 22514). ■

Nell’immensa casistica delle “disavventure” che possono movimentare i pasti fuori casa, merita di essere menzionata una pronuncia del Giudice di pace del paese marchigiano di Ripatransone, investito di un singolare caso. Un giovane insegnante di lettere aveva gradito la cena consumata in un locale, ma si era lamentato con la cassiera per le bottiglie esposte, sostenendo che si trattava di apologia del fascismo. Ne era nata un’animata discussione nel corso della quale il cliente aveva tacciato d’ignoranza i gestori ed era stato per questo denunciato. A parere del Giudice di pace, l’avventore “dev’essere assolto dal reato di ingiuria e diffamazione per la sussistenza dello stato di ira” (sent. 10.6.2009, n. 44). Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it



FINANCE CONFIDENTIAL

a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Un’informazione economica trasparente

può far risparmiare tutti Il permanere della profonda crisi economica dell’Occidente, ha portato l’opinione pubblica nel valutare inadeguati gli esponenti dei governi dei Paesi maggiormente coinvolti: in sintesi il sistema politico viene considerato “incapace” per non aver messo in sicurezza negli anni precedenti i conti pubblici, se non addirittura responsabile della situazione con un atteggiamento lassista verso i problemi avendo come scopo prevalente quello di mantenere il potere a salvaguardia dei propri privilegi. Questa “rottura” tra il popolo ed i rappresentanti parlamentari, oltre ad essere istituzionalmente pericolosa, non aiuta a mettere ordine nel sistema economico e finanziario di un Paese né tanto meno “a mettere in sicurezza i conti pubblici”; è infine altresì grave la mancanza del coordinamento e del presidio dell’informazione esterna: ossia di quello che si comunica al Mondo, delle azioni di risanamento varate, dei loro effetti sui conti pubblici e sulle aziende, ossia gli elementi che dovrebbero trasmettere fiducia ad un investitore indiano o cinese nell’ acquistare parte del nostro debito pubblico o investire nelle nostre aziende. Qualche lustro fa, e più precisamente negli anni ’90, un noto finanziere che ho avuto la fortuna di conoscere e stimare

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per la competenza professionale e la sua intransigente onestà, ebbe a spiegarmi che con l’avvento delle società di gestione di capitali e dei fondi pensioni privati, la concentrazione del potere economico cambiava di mano dalle banche e agenti di cambio, agli analisti e gestori che consapevolmente o inconsapevolmente potevano incidere sul futuro di aziende, ed addirittura di Nazioni. Ciò che è seguito ha confermato questo pensiero: l’informazione a corredo dei risultati e delle prospettive future ha assunto un ruolo determinante per il futuro delle Nazioni. Recentemente, nel Blog del dott. Paul Krugman economista americano scrittore di libri economici ed articoli per il New York Times nonché insignito del premio Nobel 2008 per l’economia si può leggere la sua personale valutazione riguardo il nostro Paese. In sintesi Krugman ritiene l’Italia un Paese destinato a fare default (traduciamo bancarotta) in quanto non sarebbe in grado di pagare il proprio debito pubblico ed i propri interessi a 10 anni. L’analisi viene da un premio Nobel, ed anche se si potrebbe eccepire che rimane un parere personale, fa sorgere il dubbio che potrebbe aver ragione e che ci si dovrebbe preoccupare seriamente per il no-


FINANCE CONFIDENTIAL

stro futuro, ma soprattutto ci si immagina che qualcuno si attivi immediatamente per rettificare il rettificabile, perché la considerazione del dott. Krugman, che in Italia quasi nessuno ha letto, all’estero è stata letta da analisti e addetti del settore. Nel mondo finanziario il “rischio” viene valutato e costa proporzionalmente alla probabilità che l’evento nefasto avvenga, il rischio di un default quindi costa punti di interessi e quando si parla di Paese, gli interessi li pagano tutti i contribuenti, sempre che si intenda correre il rischio, in caso contrario meglio stare alla larga dal debito pubblico del Paese, dalle sue banche ed aziende. Altro esempio di confusione nella comunicazione istituzionale riguarda la permanenza dell’Italia nell’euro: si è letto che una parte politica vorrebbe uscire dall’euro forse cavalcando il pensiero popolare del “si stava meglio con la lira”, senza peraltro spiegare cosa significherebbe oggi essere senza l’euro in assenza di materie prime quali petrolio e gas naturale da comprarsi in dollari e senza spiegare che effetti speculativi sul settore immobiliare produrrebbe questa ipotesi. Questo pensiero lanciato con una leggerezza disarmante ha portato alcuni analisti a suggerire e alcuni gestori internazionali ad operare, realizzando portafogli per i propri clienti già senza euro, scommettendo sull’uscita dall’euro. Inoltre alcune società di investimento immobiliare internazionali hanno fermato i loro acquisti in Italia in presenza di questa ipotesi: secondo i loro esponenti infatti, l’uscita dell’Italia

dall’euro determinerebbe immediatamente una convenienza per i possessori di euro e dollari contro la nuova moneta debole che si verrebbe adottare: questa si chiama speculazione e chi la subisce sono tutti i proprietari con beni in vendita, ma la finanza funziona così, si fanno affari non beneficenza. Esprimendo una buona dose di qualunquismo si sente dire che si stava meglio quando si stava peggio: forse avere troppe informazioni equivale a non averne alcuna, molte si annullano si rettificano, creano confusione, non si capisce da dove nascano o da chi; e forse forniscono alibi a chi deve prendere decisioni ed alla fine fa spallucce senza assumersi le responsabilità dei fallimenti; tuttavia per un Paese è indispensabile coordinare seriamente l’informazione ed intervenire puntualmente non per raccontare barzellette o proclami ottimistici, ma a spiegare con programmi e numeri i percorsi e gli obiettivi attesi. La comunicazione economica non deve trasformarsi in marketing, come purtroppo accaduto nel recente passato, essa è fondamentale nel rappresentare la situazione aggiornata, nell’evidenziare anche i problemi per poter essere credibile nell’illustrare le soluzioni. Un gestore indiano o cinese o statunitense, prima di fare i propri investimenti, legge le notizie economiche, i rapporti di società preposte ad esaminare dati, numeri ma anche le dichiarazioni i programmi ed i progetti futuri: queste persone non conoscono approfonditamente il nostro Paese, geograficamente lontano e finanziariamente modesto rispetto ad altri, però in passato hanno saputo apprezzare l’eccellenza di alcune marche italiane in settori diversificati, la qualità dei prodotti delle nostre imprese: i successi della Ferrari, la moda italiana la nostra ristorazione; e spero abbiano anche il convincimento che siamo un paese strano ma abitato da gente solita ed indomita. Ciclicamente ci hanno dati per spacciati, eppure la Storia insegna che le Cassandre con noi non funzionano e che siamo molto più sostanza di ciò che mostriamo: forse sarebbe meglio dare maggiori segnali di unità nel rappresentarlo alla comunità internazionale visto che la società umana diventa sempre più un salotto senza barriere linguistiche e culturali. ■ 1-2 2013

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sCelta PerChé 100 metri quadrati di raffinatezza con splendida loggia su uno dei più romantici scorci del lago di Como. Per soggiorni all’insegna dell’esclusività

Suite Imperiale GRAND HOTEL IMPERIALE RESORT & SPA

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Tessuti preziosi, bagni in marmo bianco e rosso, parquet cesellato, mobili pregiati e una favolosa loggia con colonnato in stile neoclassico dalla quale ammirare luminose albe e romantici tramonti su uno dei tratti più suggestivi del lago di Como. La Suite Imperiale è davvero un’oasi di charme e bellezza: 100 metri quadrati, suddivisi in quattro locali, completamente ristrutturati nel 2010, dove non passano inosservati gli antichi affreschi del colonnato e le decorazioni alle pareti e dove l’eleganza si coniuga perfettamente con il comfort e la praticità, a partire dal letto king size di 2 metri nella camera principale, cor-

Curiosità Grazie all’eleganza degli arredi e alla vista spettacolare sul lago, la Suite Imperiale è spesso utilizzata come set per spot pubblicitari, servizi fotografici e riprese cinematografiche. Qui, nel 1974, è stata girata una scena del film “Mussolini ultimo atto” con Rod Steiger. Collegata alla suite c’è l’I VIP Private Spa, una speciale cabina per coppie che offre un’esperienza di benessere a 360 gradi: una nuvola di vapore all’eucalipto ammorbidisce e rigenera in profondità la pelle, liberandola dalle scorie metaboliche, apre le vie respiratorie, tonica il corpo e rilassa la mente.

redato da un materasso di ultima generazione e dal televisore full HD, trentadue pollici. Molto confortevoli anche la camera a due letti, con bagno di cortesia – che all’occorrenza può trasformarsi in un mini appartamento – e il lussuoso bagno in marmo dotato di specchio con consolle make up, vasca e doccia. Ma il fiore all’occhiello è il soggiorno con loggia, un elegante e luminosissimo spazio con vista a 180 gradi sul lago, ideale per un incontro di lavoro, ma anche per un cocktail o un tea party all’insegna dell’esclusività.

Note sulla location Costruito in tardo stile liberty, con annessi due edifici nuovi che si ricollegano al razionalismo comasco, l’Hotel Resort & Spa è un’affascinante combinazione di antico e moderno che sorge sul lago tra splendidi giardini in fiore. Dispone di 121 camere, di cui 10 in stile neoclassico nella suggestiva Villa Imperiale, una nuovissima Spa con palestra, piscina e solarium affacciati sul lago, campo da tennis, due bar e due ristoranti, di cui uno gourmet, l’Imperialino, che offre una interpretazione creativa dei migliori piatti della tradizione italiana. Grand hotel Imperiale resort & spa Via Regina Vecchia 24 - 26 - 22010 Moltrasio (Como) Tel. 031346111 - fax 031346120 www.hotel-lago-como-imperiale.com - info@imperialemoltrasio.it

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Un tavolo a...

Derby Grill HOTEL DE LA VILLE A Monza è stato il primo ristorante a ricevere il titolo di “Due Forchette” nella guida del Gambero Rosso. Merito dell’ambiente raffinato e di piatti prelibati, in particolare la cotoletta milanese dello chef Fabio Silva

Il Derby Grill dell’Hotel de la Ville si riconferma il migliore ristorante di Monza, citato anche in quella che è considerata una Bibbia per i cultori del mangiar bene. La prestigiosa menzione nella diciannovesima edizione della guida enogastronomica “Gambero Rosso” va alla cotoletta dello chef Fabio Silva, considerata “tra le migliori della Lombardia”. Premiato insieme ad altri rinomati locali dell’alta ristorazione contemporanea, è nel solco della tradizione che il Derby Grill riscuote maggior successo: un luogo rassicurante, ideale per colazioni di lavoro e cene romantiche e per festeggiare con stile ricorrenze familiari e cerimonie. Esempio costante di alta qualità alberghiera, oltre all’eccellenza della cucina si assapora qui un’accoglienza tutta speciale, grazie al servizio curato in ogni dettaglio, personalizzato e signorile. Merito della squisita cortesia di tutto lo staff, coordinato dall’impeccabile responsabile Roberto Brioschi, dell’ambiente esclusivo e di grande charme a cui fa da cornice l’Hotel de la Ville, il solo albergo di lusso di Monza, gestito con amore e passione dai fratelli Gigi e Tany Nardi, due hoteliers di professione.

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GOURMET EXPERIENCE

La rice tta

Fabio Silva, 33 anni, napoletano, è Chef Esecutivo del Derby Grill dal 1° marzo 2011. Dopo il diploma al partenopeo Istituto alberghiero I. Cavalcanti, intraprende la carriera professionale coprendo con impegno e merito, in qualificati alberghi e ristoranti nazionali, tutte le partite di cucina. Fabio concepisce e realizza i menu con acuta sensibilità e particolare attenzione all’evolversi dei trend culinari. Grazie alla sua cultura per i prodotti e alla passione per i fornelli, la sua cucina è rispettosa del territorio e di carattere

La vera cotoletta alla milanese, poco battuta ed a doratura lenta nel burro chiarificato Ingredienti per la cotoletta: 180gr di lombata di vitello con osso (da carré di Sanato piemontese); 300gr di pangrattato; 3 uova intere; sale q.b.; 150gr di burro di qualità (precedentemente chiarificato). Ingredienti dei contorni e guarniture: 2 patate (di Avezzana) ponte nuovo; 30gr di misticanza di stagione; vinaigrette (di extravergine di oliva monocultivar tonda iblea) q.b.; succo di limone q.b.; cristalli di sale Maldon q.b. Procedimento: dopo aver ricavato la costoletta dal carré di vitello ed averla parata da nervetti e grasso e scalzato l’osso, batterla leggermente con un batticarne. Intingerla da ambo i lati nelle uova precedentemente sbattute con una frusta, quindi passarla nel pangrattato e nuovamente nelle uova e pangrattato, affinché la doppia operazione di impanatura dia più consistenza. Scaldare in padella il burro chiarificato e cucinare la cotoletta a fiamma bassa fino a perfetta doratura da ambo i lati. A cottura ultimata predisporre la cotoletta su un foglio di carta assorbente da cucina per ridurre il burro in eccedenza sulle superfici, quindi salarla leggermente. Composizione del piatto: Adagiare la cotoletta nel centro del piatto, posizionare al lato la misticanza precedentemente condita, le patate ponte nuovo rosolate anch’esse nel burro chiarificato, i cristalli di sale e il succo di limone in un adeguato contenitore. C.P.

«L’Hotel De La Ville è la nostra casa, e ne siamo molto orgogliosi. Ovunque, dalla hall alle stanze, nei corridoi e lungo le scale, c’è un pezzo di noi», dice Tany, il minore dei fratelli Nardi HOTEL DE LA VILLE MONZA Viale Regina Margherita di Savoia 15 20900 Monza Tel. 03939421 - fax 039367647 www.hoteldelaville.com - info@hoteldelaville.com

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Un tavolo a...

Il Giardino dei Limoni GRAND HOTEL GARDONE Ottima cucina del territorio rivisitata con estro e leggerezza in una cornice romantica ed elegante. Per pranzi e cene a lume di candela pieds dans l’eau

Aperto 4 anni fa, a bordo lago, il ristorante del Grand Hotel Gardone, “Il Giardino dei Limoni” è un indirizzo gourmet molto apprezzato nella zona per via dell’ottima cucina e della cornice scenografica: si pranza e si cena, pieds dans l’eau con magnifica vista sul lago e, di sera, l’atmosfera si fa ancora più romantica, al chiaro di luna e al lume di candela. Siamo nella terra dei limoni, frutto che dà nome e identità al locale: l’arredamento è tutto giocato sulle nuances del giallo e del bianco, che si ritrovano anche nella mise en place, impreziosita da portacandele in cristallo. A dominare l’ambiente, la luce che quasi annulla il confine tra in e outdoor. La cucina è internazionale, con un’attenzione particolare ai piatti del territorio e alla genuinità e freschezza delle

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GOURMET EXPERIENCE

La rice tta

Nato a Mola di Bari il 2 gennaio 1964, lo Chef Domenico Laterza scopre i sapori della cucina mediterranea a casa, presso la scuola alberghiera Armando Perotti, per poi fare esperienza in grandi alberghi in Italia e all’estero, come l’Hotel Cala di Volpe in Costa Smeralda, l’Excelsior di Venezia, Villa Cortine di Sirmione e l’Hotel du Golf a Crans Montana. Cruciale anche l’incontro con Sergio Mei al Four Seasons di Milano. Nel 2009 Laterza approda al Grand Hotel Gardone, dove propone una cucina del territorio rivisitata con estro e leggerezza, preferendo l’olio extravergine d’oliva gardesano al burro e le cotture brevi e prestando massima attenzione alla qualità e stagionalità delle materie prime.

materie prime: il pescato è del giorno – si consigliano il coregone del Benaco in crosta di pane aromatico e il luccio alla gardesana in salsa di capperi e acciughe – e frutta e verdura vengono acquistate quotidianamente dai piccoli produttori locali. Per esempio, per il risotto alla formaggella, altra specialità della casa, lo chef si rivolge a un piccolo caseificio di Tremosine, paesino a monte del lago, che è una vera e propria eccellenza. Anche i vini provengono prevalentemente dal territorio. Assolutamente da provare i dolci, in particolare le crêpes flambées alle fragole e il semifreddo al limone del Garda con sedano candito su crema di mango. E per la clientela eco friendy, nel 2013, il ristorante debutterà con un menu bio.

Lucioperca in guazzetto con quenelle di polenta bresciana Ingredienti. 150 gr. di polpa di lucioperca, 30 gr. di porro, 30 gr. di pomodoro fresco concassé, olio del Garda, sale e pepe q.b. Procedimento. Togliere la pelle e le spine del luccio e tagliarlo a piccoli tranci di 7 cm circa. In una piccola teglia mettere uno scalogno, tritato finemente con un po’ di olio d’oliva extra vergine, adagiarvi il luccio, salare e pepare e bagnare con un po’ di vino bianco Lugana e fumetto di pesce. Passare al forno a vapore per 10 minuti circa o in un forno normale coperto con della carta stagnola. Preparare a parte un guazzetto con del porro tagliato a julienne e fatto rosolare, aggiungere del pomodoro fresco e del fumetto di pesce, lasciare cuocere per alcuni minuti, aggiustare di sale. Per la polenta. Portare ad ebollizione un litro di acqua, aggiungere del sale grosso, gettarvi la farina di mais mescolando con una frusta, far cuocere per 45 minuti continuando a mescolare con un mestolo di legno. Formare delle quenelle con un cucchiaio bagnato e disporle sul piatto, mettere vicino i tranci di luccio e coprire con il sughetto preparato in precedenza. Condire con un filo di olio di oliva extra vergine del Garda e guarnire il piatto con un ciuffetto di foglie di basilico. RISTORANTE “IL GIARDINO DEI LIMONI” Grand Hotel Gardone Via Zanardelli 84 - 25083 Gardone Riviera Tel. 036520261 - fax 036522695 www.grandhotelgardone.it info@grandhotelgardone.it

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Il Verrocchio HOTEL VILLA LA MASSA - VILLA D’ESTE HOTELS Menu gourmand a chilometro zero con vista unica sull’Arno e sul verde della campagna. All’insegna della toscanità più autentica Un magnifico parco con ulivi e limoni nel cuore verde del Chianti, il fiume Arno a scandire il ritmo del tempo e un’ antica e raffinata villa di campagna, a soli 8 chilometri da Ponte Vecchio, come custode del proprio soggiorno. È questa la cornice che fa da sfondo ai pranzi e alle cene del ristorante gioiello di Villa La Massa. Ambientato nel Vecchio Mulino della dimora, Il Verrocchio è un’autentica oasi del gusto, e della vista: il panorama che si gode dalle ampie vetrate e dalla sua terrazza vale di per sé un’esperienza. La cucina è eccellente. Lo chef Andrea Quagliarella propone specialità italiane e toscane a km 0, utilizzando frutta, verdura ed erbe aromatiche coltivate nel suo orto e anche l’olio d’oliva proviene dalle terre della Villa: un plus che piace molto ai commensali, così come è sempre molto gradita la disponibilità di Quagliarella a illustrare ai propri ospiti le caratteristiche di ogni erba utilizzata in cucina.

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GOURMET EXPERIENCE

La rice tta

Gnudi (gnocchi) di ricotta e spinaci con sugo di pomodoro fresco

Pugliese, classe 1956, Andrea Quagliarella respira fin da giovanissimo l’amore per la buona cucina e per le materie prime di qualità. Figlio di un esportatore di frutta e verdura, già a 11 impara i primi segreti del mestiere in una pasticceria: la crema pasticcera sarebbe diventata la sua specialità, con otto chili prodotti in un solo giorno! A 14 anni entra alla Scuola Alberghiera di Bari e, dopo il diploma, comincia a viaggiare. La sua prima tappa è l’Hotel Royal di Sanremo dove, a fine del 1975, entra a far parte della brigata di cucina. Nel 1981 approda a Villa d’Este e, sotto la guida dell’allora Executive Chef Luciano Parolari, lavora nei diversi reparti della cucina, affinando la sua preparazione. Durante la chiusura di Villa d’Este, nei mesi invernali, Andrea si trasferisce a St. Moritz dove lavora al Kulm Hotel e, sempre a St. Moritz, diventa Executive Chef del Ristorante Chesa Veglia del Badrutt’s Palace Hotel. Dal 1998 è Executive Chef a Villa La Massa da quando, cioè, l’Hotel è stato acquistato dal gruppo Villa d’Este.

Ingredienti per 6 persone. 180 gr spinaci bolliti, 450 gr ricotta fresca, 50 gr parmigiano grattugiato, noce moscata q.b., 1 cucchiaio burro, 1 cucchiaio di foglie di basilico tritate, 3 tazze di sugo di pomodoro fresco, 2 uova, sale e pepe q.b., olio di oliva, 1 spicchio di aglio, ciuffetti di basilico per decorare il piatto. Preparazione. Saltare gli spinaci in padella con l’olio d’oliva e lo spicchio d’aglio (togliere l’aglio a termine cottura). Lasciare raffreddare e frullare gli spinaci. Aggiungere la ricotta, il Parmigiano grattugiato, le uova e la noce moscata, mescolare ed aggiustare di sale e pepe. Aiutandosi con un cucchiaio, ricavare dal composto degli gnudi. Far bollire gli gnocchi ottenuti per 6-7 minuti. Unire il burro al basilico tritato e mescolare il composto ottenuto con il sugo di pomodoro. Scaldare la salsa e disporne un poco su un piatto da portata per poi adagiarvi gli gnudi. Decorare il centro del piatto con i ciuffetti di basilico.

VILLA LA MASSA Via della Massa 24 - 50012 Firenze, Candeli Tel. 055.626.11 - fax 055633102 reservations@villalamassa.it - www.villalamassa.com

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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi prosegue brillantemente con esperienze al Palace, al Duca e all’Hotel Principe di Savoia di Milano, e all’Hotel Gritti e all’Hotel Danieli di Venezia. Nel 2006 assume il suo primo incarico di direttore generale al Grand Hotel di Rimini, uno dei più rinomati hotel 5 stelle della costa Adriatica, a quale si aggiunge la direzione del Grand Hotel de la Minerve di Roma. Chiamato a dirigere l’Hotel Lido Palace di Riva del Garda, Galieni si dichiara felice di poter mettere le sue competenze a disposizione di questa splendida realtà alberghiera che si connota per la grande attenzione al dettaglio.

Ca’ Sagredo, palazzo patrizio veneziano ma anche hotel dove vivere esperienze esclusive Palazzo Sagredo sorge in Campo Santa Sofia, a pochi metri dalla famosa Ca’ d’Oro e si affaccia direttamente sul Canal Grande di fronte al Mercato storico di Rialto, con una terrazza ristorante dalla quale si può ammirare lo spettacolo di una città sull’acqua. Antichissimo, già appartenuto ai Morosini e poi ai nobili Sagredo, il Palazzo, sia pur oggi dedicato all’hotellerie, è tra i pochi ad aver conservato il fascino della storia perché il restauro conservativo ha lasciato intatte le caratteristiche originarie. Questo magnifico hotel 5 stelle, diretto da Lorenza Lain, offre 42 camere a ospiti italiani e stranieri che vogliono vivere tante esperienze diverse, durante soggiorni di leisure o in occasione di incentive e meeting. Per questi ultimi sono a disposizione scenografici saloni affrescati, con autentiche opere d’arte e la collezione dei nobili Sagredo. Tra le esperienze più emozionanti e originali legate alla dimora; il tour personalizzato alla scoperta dei segreti dei Sagredo; le lezioni di cucina sotto la guida dello Chef, la visita, sempre in compagnia dello Chef, all’antico e vivace mercato di Rialto; la cena servita direttamente in cucina, per andare all’origine del sapore e del gusto. Inoltre: jogging tour del benessere con il Personal Trainer di Ca’ Sagredo, il picnic in gondola e la visita privata al Palazzo Rubelli.

Gabriele Galieni alla guida dell’Hotel Lido Palace Per Gabriele Galieni il 2013 ha segnato l’inizio di una nuova avventura nell’hotellerie di lusso. Dopo aver diretto per tre anni la collezione Solieve Hotels & Resorts, il general manager è approdato alla guida dell’Hotel Lido Palace di Riva del Garda, albergo di lusso e di nicchia,

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affiliato al prestigioso brand The Leading Hotels of the World. Marchigiano d’origine, Gabriele Galieni si innamora fin da giovanissimo del mondo dell’ospitalità, diplomandosi alla scuola alberghiera, con un sogno nel cassetto, quello di entrare a far parte di C.I.G.A, all’epoca il più prestigioso gruppo alberghiero italiano. Sogno che si realizza nel 1983 quando viene assunto come impiegato del front office all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia. Il suo excursus all’interno della Catena

Paolo Morra al vertice di Small Luxury Hotel of the World Paolo Morra, gm del Centurion Palace e di Palazzo Sant’Angelo a Venezia, è il nuovo direttore dell’International Board of Directors of Small Luxury Hotels of the World. Napoletano d’origine ma veneziano d’adozione, Morra nel suo nuovo

ruolo rappresenterà una selezione di oltre 520 prestigiosi alberghi, in Europa, nel Middle East e nell’Africa Region. Un incarico che è anche il riconoscimento a una brillante carriera trentennale, spesa all’insegna dell’impegno e della passione per l’hotellerie di qualità. «Sono onorato di ricevere questa prestigiosa carica attribuita dalla Small Luxury Hotels of the World», ha dichiarato Morra, «si tratta senza alcun dubbio di un importante riconoscimento a tutta l’hotellerie veneziana e italiana. Un premio alla professionalità che contraddistingue l’Italia nell’arte dell’ospitalità».


SAI L’ULTIMA? Un ultimo saluto a Bruno Calì Tre grandi donne Sommelier per tre Grand Hotel Dietro un’ottima lista di vini c’è sempre una grande donna. Questo è sicuramente il caso delle sommelier women di 45 Park Lane, Le Meurice e Hotel Principe di Savoia, tre alberghi del brand Dorchester Collection. Grazie alla loro passione per il mondo dei vini, Vanessa Cinti, Estelle Touzet e Alessandra Veronesi offrono un plus inestimabile alle esperienze culinarie in hotel. In occasione dell’International Women’s Day 2013, Dorchester Collection festeggerà le sue donne sommelier con un wine trip ed eventi ad hoc che coinvolgeranno gli hotel di Londra (6 marzo), Parigi (7 marzo) e Milano (8 marzo). Ogni incontro si terrà dalle 19.00 alle 20.00 e sarà rivolto a un massimo di 20 persone (120euro a persona vino e canapè inclusi).Chi volesse partecipare ai tre eventi invece, a partire da 1600 euro, avrà diritto a un pernottamento nelle tre strutture (viaggio escluso) e a una bottiglia di vino in camera. Infine, alle donne, nel periodo dell’International Women’s Day, verrà offerto un flûte di champagne a pranzo e uno sconto del 10% sui trattamenti nella spa. Info: www.hotelprincipedisavoia.com.

SKAL International premia NERO Hotel Group In occasione dello scambio di auguri di Natale con i membri dello Skal International di Roma, nel prestigioso ristorante romano dello Chef Gaetano Costa, è stato assegnato l’ambito Award Quality SKAL a NERO Hotel Group, in quanto “primo brand no-brand il cui valore non è sul marchio bensì sull’hotel partner e sui suoi risultati”. NERO Hotel Group nasce in modo naturale come ampliamento dei progetti di partnership di Blastness, estendendo lo spettro delle attività su tutti i segmenti e su tutti i canali, ed ereditandone le metodologie di project finance, legando la propria retribuzione al raggiungimento dei

risultati di crescita e degli obiettivi dell’hotel. A consegnare il riconoscimento al chairman di Nero, Andrea Delfini, sono stati il Presidente e il Vice Presidente dello SKAL International Roma, Augusto Minei e Antonio Percario.

Una nuova frontiera di mobilità integrata Cathay Pacific Airways, NTV e SEA si sono uniti in un accordo assolutamente innovativo che offrirà ai passeggeri in partenza per Hong Kong e per tutte le altre destinazioni del grande network di Cathay Pacific un nuovo servizio di mobilità integrata. Nello specifico, Cathay Pacific offre un transfer gratuito sui treni ad alta velocità Italo per i suoi passeggeri in partenza dalle stazioni ferroviarie di Firenze e Bologna fino alla stazione di Milano Porta Garibaldi. Qui i passeggeri, a seconda della classe di volo, troveranno un’auto con conducente o un minivan che li accompagnerà fino al Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa.

New entry per City Hotels Company Recentemente inaugurato il Best Western Premier CHC Airport di Genova è un quattro stelle design situato nella nuova zona commerciale di Sestri Ponente, a pochi chilometri dall’aeroporto. Offre 115 camere, tra cui alcune arredate per i viaggiatori d’affari, e 4 sale meeting per 120 persone con internet point, wi-fi, business area, ristorante, palestra e un’area relax con biosauna, parcheggio all’aperto e garage. Il Premier CHC Airport, affiliato a Best Western, è l’ottava struttura del gruppo City Hotels Company.

Nasce MIC.dmc. Dopo l’acquisizione da parte di Paolo Missiaja della Medicon Italia Congressi (PCO specializzato in Congressi medici e scientifici) nasce ora MIC.dmc. Si tratta in effetti della continuazione dell’attività di Paolo Missiaja che, con oltre 35 anni di esperienza nel settore specifi-

È con grande commozione che ci stringiamo intorno ai familiari, agli amici e ai collaboratori di Bruno Calì, personalità di spicco del mondo dell’hotellerie italiana, ma, ancora prima, persona di grande levatura morale, intellettuale e artistica, che, lo scorso 22 gennaio, ci ha lasciato a 75 anni. Oltre ad aver contribuito a scrivere alcuni dei capitoli più significativi della storia del turismo italiano – ha lavorato in gruppi come CIGA, Forte Agip Hotels, The Charming Hotels, Baglioni Hotels – Bruno Calì è stato un artista talentuoso, capace, con i suoi quadri e le sue originali sculture, di indagare il mistero, l’invisibile che tutto compenetra e tutto trasforma. La stessa sensibilità l’ha dimostrata nel suo excursus professionale, terminato con la direzione degli Aran Hotels di Roma. Di lui i collaboratori che hanno avuto la fortuna di conoscerlo sul campo apprezzavano la grande umanità e anche l’intuito, fuori dal comune, nell’individuare, con perfetto tempismo, le trasformazioni in atto nella società e nel mercato. “Interrompere il processo di morte e dare nuova forma e identità agli oggetti, inventando opere vitali e inaspettate”: era questa la sua missione come artista e, a noi piace, pensare che l’abbia realizzata appieno anche come uomo e professionista.

co dell’organizzazione di convention, meeting, viaggi di incentivazione, team building, intrattenimento, lancio prodotti ed eventi aziendali, ha voluto creare un ramo d’azienda dedicato alle società italiane e straniere che vogliano sfruttare il know-how e le capacità organizzative di chi per anni ha operato con clienti di altissimo livello. MIC.dmc è presente sul territorio Italiano con uffici a Roma, Milano e Venezia e all’estero a Londra e 1-2 2013

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SAI L’ULTIMA? Nuovi pacchetti meeting per lanciare l’offerta business del Palace Hotel di Bari Storico albergo situato nel cuore del capoluogo pugliese, il più grande della città grazie alle sue 200 camere, il Palace Hotel lancia la propria offerta meeting per i primi mesi dell’anno. Da febbraio ad aprile, infatti, propone la formula da una giornata intera o con pernottamento, che include non solo l’utilizzo di uno degli spazi business (il centro congressi ed esposizioni dispone di 16 sale su tre piani e raggiunge una capienza complessiva di 1.500 persone), ma anche coffee break light o energetico e light lunch. Nel pacchetto con pernottamento sono comprese anche la cena di benvenuto speciale dello chef, nel Ristorante Terrazza Murat, al settimo piano dell’albergo con vista sui tetti di Bari, che offre la migliore cucina della tradizione pugliese, e una notte in camera doppia. Il minimo è di 10 partecipanti, con omaggio per l’undicesimo. Ma il Palace non è soltanto accoglienza business. La struttura è da anni impegnata a promuovere la cultura e l’arte, valorizzando così il proprio ruolo sociale sul territorio. Alla fine dello scorso anno ha, infatti, inaugurato la mostra dedicata al “Movimento degli Arcani”, fondato dal critico d’arte Paolo Levi, che è stata allestita nel Salone delle Feste, cuore e fulcro dell’hotel, oggetto di una recente opera di rinnovamento che lo ha riportato agli antichi splendori, tra tessuti pregiati, lampadari d’epoca e opere pittoriche risalenti al XVII secolo di scuola Fiorentina. Prima di una serie di iniziative che mirano a condividere e diffondere il bello in tutte le sue forme, ha visto anche l’esposizione di un dipinto di De Chirico.

massima di 200 persone) dotate delle migliori tecnologie audiovideo, perfette per organizzare convegni ed eventi di ogni tipo. www.jshotels.it/villapamphili/ita/.

La cucina di Apreda in un libro Un viaggio nella storia e una raccolta di ricette per rivivere i passi che hanno permesso a Francesco Apreda, dal 2003 Executive Chef dell’Imàgo, di affermarsi nell’Olimpo degli chef stellati italiani. Questo il libro scritto da Antonio Paolini, celebre giornalista economico e critico enogastronomico, ed edito da Gribaudo in cui si ripercorre la storia dello chef campano partendo dalla sua nascita in una delle più importanti culle della gastronomia italiana, Napoli, che da subito ha acceso in lui l’amore per la cucina, fino all’incontro con Roberto Wirth, Presidente e Direttore Generale dell’Hassler che ha determinato la sua ascesa professionale. Le esperienze lavorative all’estero, i viaggi in Oriente, la vita familiare, l’incontro con amici e i colleghi s’intrecciano inesorabilmente nelle ricette create da Francesco Apreda e minuziosamente raccontate nel libro di Paolini.

Mazagan Beach & Golf Resort punta sul business Monaco. Piazza A. Mancini 4; tel. 063233301.

Otto hotel per Choice Hotels a Roma In posizione strategica, a pochi passi dalla stazione Termini e dalle bellezze artistiche di Roma come la Basilica di Santa Maria, il Foro Romano e il Colosseo, Il Comfort Hotel Amadeus offre ai suoi ospiti 24 camere ampie ed elegantemente arredate con finestre insonorizzate e tv satellitare con flat screen. Da non perdere il ricco buffet della prima colazione servito in una sala dal design contemporaneo che in estate si trasferisce sulla terrazza. Con il Comfort Hotel Amadeus Ro-

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ma, Choice Hotels Europe apre il suo ottavo albergo a Roma e il 25esimo in Italia. Info: www.comfortinn.com/hotel-rome-italy-IT068.

Prossima apertura a Roma Aprirà in primavera il quattro stelle business oriented JSH Hotel Roma Villa Pamphili. Situato in via della Pisana 374, in posizione strategica, a soli 7 chilometri dal centro e a 6 km dal Vaticano, l’albergo metterà a disposizione 229 eleganti camere di varie tipologie e dimensioni, dotate dei comfort più moderni (incluso il free wi fi disponibile in tutto l’hotel) un ristorante, un lounge bar, un centro fitness e ben 8 sale meeting (plenaria con capienza

A tre ore di volo dall’Italia e a una in auto da Casablanca, il Mazagan Beach & Golf Resort è la destinazione perfetta dove organizzare eventi di successo, merito dei suoi ampi spazi, delle tecnologie all’avanguardia e dell’efficienza dello staff dedicato. Per il turismo d’affari il resort offre, infatti, uno spazio



SAI L’ULTIMA?

congressuale di 2.000 m2, unico in tutto il Marocco, modulabile e personalizzabile a seconda delle esigenze di ogni cliente e in grado di accogliere banchetti per 1.100 persone e fino a 1.300 ospiti in stile teatro. È inoltre possibile prenotare tutto il resort in formula esclusiva. Il centro congressi dispone di: Doukkala, una grande sala di 1.130 m2 che può essere suddivisa in tre da 375 m2, El Jadida di 277 m2 dalla quale ricavare tre sale di 92 m2, Azemmour di 84 m2 e altre sale per riunioni fino a 12 persone. Il centro dispone anche di ampie lounge e rigogliosi giardini perfetti per coffee break o per feste private.

Saturnia Tuscany Hotel Immerso nel verde della Maremma Toscana, a soli 2 km dalle Cascate del Mulino e dalle Terme di Saturnia, l’hotel – progettato dal Professor Paolo Portoghesi in stile “Villa Toscana” e diretto da Claudio Felix Gherardini – è il luogo ideale per trascorrere una vacanza rigenerante tra dolci colline. Le 39 camere, insonorizzate, sono arredate con gusto in tipico stile toscano, tutte con collegamento internet wi-fi gratuito. Rustico ed elegante il ristorante “La Chianina Pescatrice”, con forno a legna e cucina tipica, carni fresche alla griglia, pasticceria, una prestigiosa cantina e un angolo degustazioni, cui fa da cornice una sala colazioni con vista panoramica, due sale congressi, una piscina esterna in acqua salmastra riscaldata con pannelli solari (temperature da 27° a 32°) e un ampio parcheggio. All’interno dell’hotel si trova il “Centro Benessere

Move Hotel “spectacular hotel” A due passi da Venezia, servito da ben due caselli, Preganziol e Mogliano, il Move Hotel è un quattro stelle di design, che si estende in una silhouette orizzontale e semicircolare, in chiara lettura contemporanea dell’architettura Palladiana. Inaugurato nell’estate del 2011, è stato pubblicato nel libro World Spectacular Hotels tra gli alberghi più spettacolari del mondo. La nuovissima opera architettonica reca la firma dallo studio DHK di Johannesburg, diretto dall’Archistar sudafricano Peter Fehrsen, già autore di numerosi edifici nell’area veneta. Il design degli interni è stato invece affidato a due realtà italiane di assoluto rilievo: Studio Marco Piva e BAM Design che hanno lavorato sinergicamente al progetto. Il nome Move è la sintesi di due iniziali. La “mo” di Mogliano, cittadina di confine tra Venezia e Treviso, e la “ve” di Venezia, non un semplice capoluogo, ma una città patrimonio dell’umanità, a quindici minuti di distanza. L’ottima posizione permette di ospitare meeting e congressi di una certa caratura, che richiedono ambiente di lusso, alto standard di servizio e tecnologia all’avanguardia. Gestito da D Hotels, Move Hotel offre la possibilità di una vacanza o di un soggiorno di lavoro all’insegna del lusso accessibile, fatto di luce, confort, tecnologia e comodità. Disponibili sono 203 ampie camere, costruite nel rispetto dell’ambiente, un centro benessere con piscina e un centro congressi composto di 14 sale daylight in grado di ospitare fino a 900 persone. Il Move Hotel dista meno di 10 minuti dagli aeroporti di Venezia e di Treviso, dispone di un parcheggio gratuito di 340 posti.

Camelia”: da provare il Kobido, una tecnica tradizionale giapponese che favorisce la produzione di elastina, un massaggio liftante dai benefici immediati.

Picasso a Montecarlo Monaco celebra Picasso al Grimaldi Forum. Dal 12 luglio al 15 settembre, Montecarlo, in occasione del 40esimo anniversario della morte di Picasso, gli dedica una mostra che raccoglie oltre 150 opere, molte delle quali provenienti dalla collezione privata di Ezra e David Nahmad. L’esposizione nasce con l’intento di offrire una nuova prospettiva della produzione artistica di Picasso e si

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dipana su due temi: “Picasso e la Costa Azzurra”, una regione molto amata e fonte di ispirazione per l’artista che vi soggiornò tra il 1920 e il 1946. La seconda, “Picasso nella Collezione Nahmad” metterà in luce i capolavori raccolti dai Nahmad nel corso degli ultimi 50 anni. Da non perdere.

New entry per NH Il Cda di NH Hoteles ha nominato Rodrigo Echenique Gordillo nuovo Presidente non esecutivo del più alto organo governativo della società. Echenique, avvocato dello Stato, vanta una significativa esperienza professionale come ammini-



SAI L’ULTIMA?

stratore delegato di Banco Santander (1988-1994) e ha un’ampia conoscenza di NH Hoteles in quanto membro del Consiglio di Amministrazione dal 1997 al 2005. Inoltre, il nuovo Presidente di NH Hoteles ha occupato diverse cariche di alto livello nell’amministrazione pubblica, ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di numerose aziende ed è stato Presidente della società Vallehermoso. Attualmente ricopre i ruoli di Consigliere indipendente di Banco Santander e di Consigliere non esecutivo di Vocento y Agrolimen, S.A.

A Nova Yardinia il quinto Campionato Mondiale di Karate Nova Yardinia si conferma location privilegiata per i grandi eventi internazionale. Ha già infatti sottoscritto un accordo per lo svolgi-

mento del quinto campionato mondiale di karate organizzato dalla World Karate Confederation, che si svolgerà dal 14 al 20 ottobre 2013, coinvolgendo tutte le strutture ricettive del Resort. È prevista la presenza di oltre 1.300 persone tra atleti, accompagnatori e appassionati dell’arte marziale, provenienti da ogni parte del mondo.

Eventi di charme al Grand Hotel Villa Castagnola di Lugano In posizione privilegiata, immersa in un ampio parco subtropicale sulle sponde del lago di Lugano, il Grand Hotel Villa Castagnola è un’elegante villa di fine Ottocento

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Temporary aperitif al Visconti Palace Hotel Fino a fine febbraio nella “petite carte” del Visconti Bar del Visconti Palace Hotel di Roma saranno inseriti i vini dell’Azienda Serre situata in provincia di Treviso, accompagnati da un appetizer all’insegna delle tipicità enogastronomiche del territorio per un aperitivo originale. Verranno proposti i vini Prosecco Superiore Valdobbiadene D.O.C.G. “58” Brut Rive di Combai – Azienda Serre 2011, il Serre Millesimato Spumante Dry – Glera IGT – Azienda Serre 2011, il Verdiso tranquillo I.G.T. – Azienda Serre 2011e il Rosso Artù – Azienda Serre 2010. In abbinamento verranno servite delle barchette di radicchio trevisano ripiene di Asiago DOP e salsa di noci per un aperitivo all’insegna delle tipicità trevigiane. Nel centro della città e a soli cinque minuti da piazza di Spagna e da San Pietro, il Visconti Palace Hotel è punto d’incontro ideale per riunioni e appuntamenti business. La Hall a piano terra ha un’accogliente area Lounge che trova una naturale estensione all’aperto nel comodo Patio, situato accanto al Visconti Bar, con un servizio di piccola ristorazione all’aperto ed il Light Buffet Lunch servito dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 14.30.

che combina il fascino di una residenza antica con l’accoglienza e il comfort di un cinque stelle lusso. Facilmente raggiungibile, è infatti ben collegato alla stazione, agli aeroporti (dista soltanto 7 km dall’aeroporto di Lugano Agno) e ai principali svincoli autostradali è la scelta ideale per event planner e businessmen; offre 8 elegantissime sale di diversa ampiezza, tecnologicamente attrezzate e con incantevole vista sul parco. La Sala delle Palme (150 metri quadrati) si affac-

cia su una veranda con palme ed è arricchita da preziosi arazzi del Rajastan e da porte afgane del XIX secolo. La Sala Pavillon (98 metri quadrati) per 120 persone è affrescata e si estende sul giardino per suggestivi eventi open air. Ottimi i ristoranti Le Relais con terrazza sul parco e il Ristorante Galleria Arté con vista sul lago regno dello chef stellato Frank Oerthle. Completa l’offerta il Wellness Corner con piscina, area fitness, bio sauna, calidario, bagno turco e solarium. Info. www.villacastagnola.com (nella foto il Salone del Camino).

Una donna alla guida dell’Associazione Sofia Gioia Vedani è stata eletta Presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza per il prossi-



SAI L’ULTIMA?

mo quinquennio. È la prima donna a guidare l’Associazione. «Sono orgogliosa di questo prestigioso incarico, amo profondamente Milano, sono milanese da generazioni. Metterò tutto il mio entusiasmo, la mia passione e professionalità al servizio della città e di tutto il territorio milanese», ha dichiarato Sofia Gioia Vedani, milanese, architetto, è amministratore delegato di Planetaria Hotels, gruppo alberghiero italiano nato a fine anni ’90 che oggi conta 9 strutture quattro/cinque stelle situate in città d’arte e piccoli borghi antichi (di cui 5 nel territorio milanese). L’impegno di Sofia Gioia Vedani nel settore alberghiero ha già ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio Excellent nel 2005 e il Premio Marisa Bellisario nel 2011.

Nuovo ibis Styles a Milano Melegnano Inaugurato a Milano Melegano il primo ibis Styles del Gruppo Accor. Progettato dall’architetto Luca Leone e inserito nel Business Park di Carpiano-Melegnano, l’hotel, in posizione strategica, a meno di 1 km dall’autostrada Milano-Bologna, offre 119 camere moderne e confortevoli perfettamente insonorizzate con spazio breakfast, connessione internet illimitata e molti altri servizi rivolti sia all’uomo d’af-

“Diamante” e “Smeraldo” al Golden Palace di Torino Hanno i nomi delle pietre più preziose, a cui si richiamano anche nell’estetica, le due nuove sale meeting del Golden Palace di Torino. L’unico hotel cinque stelle della città punta infatti, dopo il cambio di gestione dello scorso giugno, a incrementare le strutture per il business, ampliando il proprio centro congressi con due nuovi spazi per incontri e convegni: le sale Diamante e Smeraldo, con una capacità complessiva di 350 posti. Con la nuova gestione da parte di MAPI Spa, cui è a capo Piergiorgio Mangialardi, il Golden Palace cambia veste e rilancia la propria immagine, proponendosi come punto di riferimento per il lifestyle cittadino, grazie al ricco calendario di eventi e serate e con una gastronomia tutta rinnovata, nel G Ristorante Italiano, sotto la supervisione dello chef Marco Sacco, due stelle Michelin e Presidente dell’Associazione Charming Italian Chef. Nella foto la Sala Oro.

fari che alla clientela leisure. E, a quest’ultima, è rivolto il pacchetto All Inclusive che, a partire da 69 euro, include: camera, cadeaux di

benvenuto, connessione internet illimitata, prima colazione, acqua minerale, caffè, tè in camera. L’Ibis Style Melegnano mette a disposizione anche un bar con terrazza affacciata sul giardino interno e un eccellente ristorante al piano terra.

Con il Design Award 2013, L’agv Italo entra nell’Olimpo dello stile Italo tra le eccellenze del design e dello stile internazionale. L’influente rivista britannica Wallpaper Magazine ha incluso il treno realizzato da Alstom per NTV tra i vincitori del prestigioso Design Award 2013,un premio assegnato ogni anno ai prodotti più belli e innovativi sul mercato. In particolare il treno NTV, in esercizio in Italia da aprile scorso, si è aggiudicato la categoria “Life enhancer of the year”, la

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SAI L’ULTIMA?

sezione dedicata ai progetti che migliorano la vita. La testata internazionale affida ogni anno a un panel di grandi nomi della moda, del design e dell’architettura la responsabilità di selezionare il “best of the best” dell’anno per undici diverse categorie: dalla miglior città, alla collezione di moda più interessante, fino al ristorante giudicato numero uno al mondo.

Michele Zanconato alla guida degli hotel più storici di Forte dei Marmi L’Augustus Hotel & Resort, 5 stelle, e l’Hermitage Hotel & Resort, 4 stelle S, due tra gli hotel più storici di Forte dei Marmi, proprietà della famiglia Maschietto sin dagli anni ’60, sono stati affidati alla guida di Michele Zanconato, manager di comprovata esperienza nella luxury hospitality. Nato a Vicenza nel 1954, Zanconato è stato direttore generale anche dell’Excelsior Palace di Rapallo e del San Clemente Palace di Venezia. Collocato nella zona più elegante di Forte dei Marmi, l’Augustus Hotel & Resort è immerso nel verde del suo ampio parco, e dispone di sette ville con trattamento suite, spiaggia privata con elegante ristorante sul mare. L’Hermitage Hotel & Resort si trova, invece, alle porte del centro della località versiliese, circondato da un ampio parco privato che lo rende destinazione ideale per le famiglie

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Gianduiotto d’oro 2012 a Luca Argentero L’attore Luca Argentero, vicepresidente dell’associazione di beneficienza “1 caffè” (www.1caffe.org), lo scorso 18 dicembre, ha ricevuto il Gianduiotto d’ Oro 2012 durante un dinner party benefico nei saloni del Museo del Cinema, all’interno della Mole Antonelliana di Torino. Il premio, giunto alla sua terza edizione e sponsorizzato tra gli altri da Silvio Bessone, maître chocolatier di Vicoforte (Cuneo), è un riconoscimento che il Circolo del Buongoverno Principe Eugenio di Torino attribuisce ogni anno ad una personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, del sociale, dell’imprenditoria e della politica che si sia particolarmente distinta nella sua attività. Tra i presenti il direttore del settimanale Chi Alfonso Signorini. Durante la serata è stata anche presentata l’opera, del pittore “dell’anima” Ermes Mantovani, ispirata all’evento. Il prestigioso award negli anni è stato assegnato a Gianni Letta, Guido Bertolaso e Roberto Maroni. Nella foto da sin. Luca Argentero e Silvio Bessone mostrano il dipinto di Ermes Mantovani.

e per un soggiorno rilassante. «Il turismo di lusso è oggi uno dei segmenti più importanti per lo sviluppo del turismo nel nostro paese», sottolinea Zanconato. «La sfida per i prossimi anni è quella di destagionalizzare l’offerta del nostro resort sul mare, che ha tutte le caratteristiche per offrire alla clientela un piacevole soggiorno non solo nei mesi estivi».

XIV Congresso ARCA al Grand Hotel Dino Il Grand Hotel Dino di Baveno, gioiello del brand Zacchera sul Lago Maggiore, dall’8 all’11 maggio ospiterà il 14esimo Congresso ARCA, l’associazione medico-scientifica dei Cardiologi che esercitano l’attività professionale presso le strutture ambulatoriali pubbliche del S.S.N. o gli ambulatori esterni privati o accreditati. L’evento, che coinvolgerà 500 delegati italiani, utilizzerà gli spazi del centro congressi, tra i più all’avanguardia in Europa con 36 sale dagli spazi modulari per 1200 ospiti a cui si aggiungono 40 room-studio per 20 persone attrezzate con le più avanzate tecnologie del settore: sistemi audio-video, videocomunicazione e, wi-fi con banda da 150Mb. Per

garantire un perfetto svolgimento dell’evento a disposizione dell’event manager o del pco c’è anche uno staff dinamico e professionale pronto a soddisfare qualsiasi esigenza. Incastonato nel delizioso paesino di Baveno, di fronte alle belle Isole Borromee e raggiungibile in soli 40 minuti dall’aeroporto di Malpensa, il Grand Hotel Dino è a un solo chilometro dal Lago Maggiore Adventure Park (www.aquadventurepark): un’area verde di 40.000 metri quadrati che offre percorsi sospesi, per mountain bike e pareti per freeclimbing: un vero paradiso creato dagli Zacchera in collaborazione con alcune società locali per suggestive attività di team building. Info: www.zaccherahotels.com - conference@zaccherahotels.com.

Tre hotel di lusso a Manhattan per Choice Hotels Con un investimento di 141 milioni di dollari Choice Hotels continua la sua strategia di crescita nel settore degli alberghi di alta gamma con tre nuove strutture, due delle quali nel quartiere di Manhattan: il Cambria Suites Times Square, con 196 suite e il Cambria Suites Chelsea (nella foto una delle suite stan-



SAI L’ULTIMA?

dard) nella 28esima strada con spazi open air per godersi il relax del quartiere dei fiori. La terza “Casa”, il Cambria Suites White Plains, in White Plains, situata vicino alla contea di Westchester offre 130 suite e una magnifica piscina e si propone come l’albergo ideale per i viaggiatori d’affari raffinati che cercano un ambiente tranquillo e superconfortevole. I tre nuovi hotel saranno inaugurati tra il 2013 e il 2014. Info: www.choicehotels.it.

Marco Milocco Area Manager Roma per Royal Demeure Marco Milocco, dopo essere stato nominato nel luglio 2012 Direttore del prestigioso Hotel d’Inghilterra, è stato chiamato a ricoprire anche il ruolo di Area Manager Roma per gli altri due lussuosi alberghi romani, Residenza di Ripetta e Hotel Beverly Hills Roma, entrambi appartenenti al Gruppo Royal Demeure. Milocco, classe 1959, come Direttore dell’Hotel d’Inghilterra, sta portando avanti egregiamente una importante opera di rinnovamento, ridando così nuova luce all’albergo che fu antica dimora aristocratica dei nobili Torlonia nel Cinquecento, nonché, successivamente, nell’Ottocento e nel Novecento, crocevia di personaggi illustrissimi tra cui Byron, Keats, Shelley, Mark

Twain ed Hemingway. Tra i suoi successi professionali, il manager annovera la direzione dell’Hotel Danieli di Venezia, la collaborazione con CIGA e Starwood Hotels & Resorts, nonché la direzione dell’area della Costa Smeralda prima di entrare a far parte del gruppo Royal Demeure.

Una stella brilla sulla terrazza dell’ Eden L’Hotel Eden di Roma, uno degli alberghi più belli d’Italia, vede riconoscere, dall’edizione 2013 della Guida Michelin, il grande lavoro svolto dallo chef Fabio Ciervo (nella foto) che, ”in soli 2 anni dal suo

ingresso in cucina, conquista la meritatissima prima stella Michelin”. 33 anni, Ciervo ha alle spalle importanti esperienze internazionali come quella al fianco di Michel Roux presso il Waterside Inn di Bray, in Inghilterra, tre stelle Michelin, il Ristorante della Grosvenor House di Londra e il ristorante tre stelle Michelin dello chef Martin Berasategui a San Sebastián in Spagna. Da ottobre 2010, Fabio Ciervo guida la brigata del Ristorante dell’Hotel Eden. Tra i piatti in menu: ballottina di fois gras, spaghetti pastificio dei campi alla gricia con guanciale di cinta senese pepe del Madagascar, profumato di boccioli di rosa, sella e salsiccia di

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capriolo al pistacchio di Bronte, pera al Porto rosso e sedano rapa, filetto di branzino glassato di verdurine, bocconcini di gamberi di fiume, emulsione all’olio delle colline Santagatesi. Info: tel. 0647812752; www.laterrazzadelleden.com

New entry per Fonteverde Tuscan Resort & Spa «È davvero una grande opportunità per me lavorare a Fonteverde, un luogo magico e uno dei simboli dell’hôtellerie toscana», dice Antonello Del Regno (nella foto), il nuovo gm di Fonteverde Tuscan Resort & Spa. Salernitano, 46 anni, dopo il diploma all’istituto alberghiero si trasferisce a Milano dove lavora come Front Office Manager in diversi hotel business oriented, segue poi un’esperienza al Cross

Hands Hotel in Inghilterra nel settore del Food & Beverage. Nel 1989 rientra in Italia e inizia a lavorare presso Terme di Saturnia ricoprendo i ruoli chiave di direttore ufficio prenotazione, gestione divisione Meeting & Congressi, Deputy Manager. Tra i suoi obiettivi primari come direttore del resort la costumer care e lo sviluppo dell’incoming di ospiti stranieri, un mercato importante e in forte crescita. Info: www.fonteverdespa.com. ■


Un Resort immerso nel verde a picco sul mare Il Grand Hotel del Mare traduce la sua ospitalità in atmosfera, privacy e signorile eleganza ed ha come missione la soddisfazione dellʼospite grazie ad unʼattenzione assoluta al servizio e alla realizzazione di ogni desiderio, 24 ore su 24. Organizza visite private a Ville e Musei, personal shopper, personal trainer, baby-sitting, affitto di auto di lusso, check-in in camera, dispone di un servizio di valet parking, si occupa su richiesta di preparare e disfare i bagagli, svolge un servizio in camera continuato giorno e notte: un vero paradiso per gli amanti del soggiorno allʼinsegna della esclusività e della unicità. Tutte le camere e suite offrono una splendida vista mare e dispongono di ampi terrazzi. Prestigiose opere d'arte, una spiaggia privata, una piscina estiva con acqua di mare immersa in un incantevole parco mediterraneo, un Centro Congressi allʼavanguardia, una Grand SPA del Mare ideale per gli amanti del benessere del “Remise en Forme”, un servizio attento e personalizzato 24/24 ed un esclusivo programma dedicato ai cani con piatti speciali bilanciati, renderanno il vostro soggiorno unico ed indimenticabile.

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senza interruzioni dando la possibilità di usufruire di unico biglietto combinato per Emirates e TAP Portugal, oltre ad essere collegato con il programma frequent flyer di Emirates, Skywards, e con il programma di fidelizzazione di TAP, Victoria frequent flyer.

Emirates raddoppia i voli con l’A380 per New York e Parigi

Sito, Skywards e dnata premiati al World Travel Awards 2012 Emirates ha festeggiato un doppio successo al World Travel Awards, tenutosi a Delhi, portandosi a casa il premio “World’s Leading Airline Website” per il sito emirates.com e il titolo di “World’s Leading Airline Rewards Programme” grazie al suo programma per frequent flyer Skywards. Anche dnata, la divisione Cargo di Emirates, è stata premiata in occasione del World Travel Awards Grand Final Gala Ceremony 2012, con il prestigioso riconoscimento “World’s Leading Air Travel Service Provider”.

Emirates ha aumentato la disponibilità di posti per New York a 1848 a settimana. Il volo EK203 partirà da Dubai alle 2,25 e arriverà a New York alle 7,45. Il volo EK204 partirà da New York alle 10,40 per arrivare a Dubai alle 8,10 del giorno successivo. Per Parigi, saranno aggiunti ulteriori 2198 posti a settimana: il volo EK 075 partirà da Dubai alle 15,00 e arriverà a Parigi alle 19,30. Il volo di ritorno, l’EK076, partirà da Parigi alle 21,10 per arrivare a Dubai alle 6,40 del giorno successivo.

15 nuovi scali La Compagnia continua ad espandere il suo network aggiungendo 15 scali. La lista delle nuove mete comincia con Rio de Janeiro e Buenos Aires – aggiunte lo scorso gennaio – e continua con Dublino, Dallas, Seattle, Lusaka, Harare, Ho Chi Min, Barcellona, Lisbona, Erbil, Washington e Adelaide. A dicembre 2012, sono stati aperti i collegamenti verso Lione e Phuket. Dal primo marzo verranno lanciate anche le rotte Varsavia e Algeri.

Nuove partnership Emirates ha annunciato una proposta di partnership con Qantas che vedrà quest’ultima spostare il proprio hub per i voli europei da Singapore a Dubai. È recente anche l’avvio di un accordo di reciproco codeshare con TAP Portugal, per consentire ai passeggeri di entrambe le compagnie di beneficiare di collegamenti

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In costruzione l’ Emirates Engine Overhaul Shop Emirates ha scelto la Khansaheb Civil Engineering per la costruzione dell’ Emirates Engine Overhaul Shop, una struttura di 225.000 mq per la manutenzione dei motori GE90 e GP72000 montati sui velivoli Emirates. Il centro che verrà inaugurato nella seconda metà del 2014, sarà il più tecnologicamente avanzato della Regione.

Partito volo Emirates dal Concourse A di Dubai La struttura Concourse A di Dubai, operativa entro il primo trimestre del 2013, sarà “la casa” dell’A380. Da qui i passeggeri potranno viaggiare verso le oltre 20 mete raggiunte dal velivolo, comprese quelle in l’Euro-


AERONEWS

Notizie dal mondo Emirates no. La compagnia è stata inoltre sponsor ufficiale della Melbourne Cup – celebre corsa di cavalli tenutasi a Flemington, in Australia che quest’anno ha decretato, come primo vincitore, Green Moon, riconoscendogli il montepremi di 6,2 milioni di dollari australiani – e sponsorizzerà ufficialmente i Giochi del Commonwealth nel 2014 a Glasgow.

pa raggiunte dalla Compagnia australiana Qantas, grazie alla partnership globale annunciata. La partenza del volo EK003 – diretto all’aeroporto londinese di Heathrow – è avvenuta alle 14:30 dello scorso 2 gennaio, ed ha rappresentato l’inizio delle attività dei quattro gates del Concourse A.

Quinto volo giornaliero per Bangkok Dal 31 marzo, Emirates potrà contare su 35 voli settimanali tra Dubai e Bangkok, più un volo giornaliero tra Bangkok ed Hong Kong effettuato con l’Airbus A380 ed un volo giornaliero tra Bangkok e Sidney, con collegamento a Christchurch. Questi voli, sommati a quelli per Phuket, fanno salire a 56 le partenze settimanali di Emirates con destinazione Thailandia.

Da gennaio inoltre la Compagnia di bandiera degli Emirati Arabi è Official Airline del torneo di tennis ATP World Tour e sponsor dell’ATP Rankings. Il contratto avrà durata quinquennale e vedrà, fino alla fine del 2017, la compagnia diventare un Official Platinum Partner del circuito ATP e delle Barclays ATP World Tour Finals. Nella foto un momento della scorsa edizione dell’ATP World Tour di cui Emirates è sponsor ufficiale.

Sponsorizzazioni La compagnia aerea e il club di Londra Arsenal hanno annunciato un nuovo accordo di sponsorizzazione da 150 milioni di sterline (circa 185 milioni di euro) che durerà fino al termine della stagione 2018/2019. L’accordo, concluso all’Emirates Stadium (che conserverà questo nome fino al 2028), dal direttore delegato dell’Arsenal, Ivan Gazidis e dal vice-president, corporate communications di Emirates, Boutros Boutros, porterà nella casse dell’Arsenal circa 37 milioni di euro all’an1-2 2013

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Personal Guide: il turista fuori dal gregge Basta con i mega-gruppi e le guide turistiche che strillano copioni imparati a memoria. Oggi la voglia di conoscere una destinazione turistica si sposa con l’esigenza di vivere un’esperienza unica ed esclusiva. Anche nelle brevi pause di un viaggio di lavoro

✒Testo e foto di Barbara Ainis C’era una volta la guida turistica munita di ombrellino colorato. Lo teneva sollevato, camminando per centri storici e siti archeologici, nella speranza di non perdere per strada nessun turista del mega-gruppo che si portava appresso. Oltre a conoscere storia, arte, vita, morte e miracoli dei luoghi visitati, doveva possedere doti da cane da pastore, intrattenitore, educatore professionale, urlatore e santo. Ri-

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volgendosi a tutti e a nessuno, doveva per forza di cose preparare e standardizzare presentazioni, racconti, spiegazioni e persino battute di spirito. C’era una volta la guida turistica e c’è ancora. Ma l’attuale tendenza del turismo internazionale va in una direzione ben diversa. Il turista di oggi vuole vivere esperienze vere, esclusive, su misura. Cerca ancora l’aiuto di una guida esperta, ma si aspetta di avere a


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che fare con qualcuno che lo guardi negli occhi e divida con lui storie ed emozioni, che gli permetta di conoscere in modo originale e personale la destinazione turistica. Il turista di oggi, insomma, cerca una “personal guide”. Dopo il personal trainer, il personal shopper, il personal coach, e il personal chef è l’ora dunque della guida personale. Se da un lato le app sviluppate per smartphone e tablet tendono a rendere sempre più autonomi i turisti fai da te 2.0, allo stesso tempo si mostra con sempre maggiore evidenza la voglia di molti di non perdere l’elemento umano dell’esperienza. Chi non può contare su amici e conoscenti autoctoni, né su una buona disponibilità di tempo da spendere per fare nuove conoscenze, si rivolge alle guide personal, che, dalle pagine della Rete, propongono la propria esperienza e la propria disponibilità a dedicarsi esclusivamente a singoli

turisti, o a piccoli gruppi, tenendo conto della loro cultura, della loro provenienza, dei loro interessi e delle loro esigenze. All’estero questa tendenza si è già imposta da alcuni anni, cambiando profondamente il modo di viaggiare dei turisti e l’offerta da parte degli operatori del settore.

La tendenza alla personalizzazione del viaggio coinvolge anche le guide turistiche, oggi disponibili ad accompagnare i singoli turisti alla scoperta dei segreti e delle curiosità di una destinazione

Una moda che viene dall’America Il trend, come al solito è nato negli Stati Uniti, su iniziativa di studenti che hanno pensato di proporsi come accompagnatori personali per turisti o viaggiatori d’affari, mostrando loro i “propri” luoghi, e raccontando lo spirito di una città o di una regione dal punto di vista di un locale. Questa modalità di viaggio è stata scoperta anche da tour operator (spesso dedicati al turismo luxury o di particolari nicchie) che mettono a disposizione del viaggiatore persone del luogo, scelte per la competenza, ma soprattutto per il forte amore che li lega alla propria città. Sia chiaro: le personal guide in Italia ci sono già, ma fino ad oggi parlavano solo inglese (e magari francese, spagnolo e te1-2 2013

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Famiglie, piccoli gruppi di amici o anche singoli viaggiatori. Sono questi i turisti che si rivolgono alle personal guide per visitare siti archeologici, città d’arte e piccoli borghi

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desco, ma quasi mai italiano). Molte guide turistiche hanno, infatti, compreso la tendenza che viene dall’estero e propongono nel Web la propria esperienza al servizio dei turisti indipendenti. Roma, Firenze, Milano, Venezia, ma anche Costiera Amalfitana, Sicilia e Toscana. Ogni destinazione ha le sue personal guide pronte a soddisfare i desiderata degli esigenti

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viaggiatori internazionali. E i turisti italiani? Le loro esigenze non sono poi tanto diverse da quelle degli amici anglosassoni, eppure manca ancora nel nostro Paese una cultura condivisa e una reale visibilità della personalizzazione del servizio di guida turistica. «In Italia c’è un patrimonio artistico, architettonico e culturale tanto immenso, quanto scarsamente valorizzato, la domanda di conoscenza di questo patrimonio è minima rispetto alle sue potenzialità e i primi a non conoscerlo sono proprio gli italiani che poco sanno del proprio Paese e addirittura della città in cui vivono», commenta Carlo Corona, ideatore del sito www.valyouguides.com, un nuovo servizio, luogo d’incontro tra offerta di guide turistiche in tutta Italia e domanda privata. «Le guide turistiche offrono un servizio eccezionalmente utile, ma non sempre ben strutturato e spesso poco visibile». L’intento di Valyou Guides è proprio quello di porre rimedio alla carenza di un’offerta omogenea e articolata, sulla quale non solo gli stranieri, ma anche i nostri connazionali viaggiatori possano contare. Il sito Internet si rivolge in particolare al pubblico italiano che naviga sul Web. Qui viaggiatori indipendenti, piccoli gruppi, famiglie o anche chi viaggia per lavoro, può trovare in modo ordinato e uniforme proposte per tour guidati esclusivi e inediti, itinerari tagliati su misura in base alle necessità e agli interessi dei viaggiatori, da prenotare online e pagare con carta di credito. «I punti di forza del nostro sito sono la qualità e la fruibilità del servizio»,


TREND

spiega Corona. «Abbiamo maturato negli anni una vasta esperienza nei servizi legati al turismo e ai viaggi d’affari. Veniamo dalla positiva esperienza di Valyoudrivers.com, un sito innovativo per la prenotazione di auto con conducente in Italia e all’estero. Valyou Guides è un’evoluzione dello stesso progetto, un’offerta ben articolata e dedicata a chi vuole sfruttare al meglio il proprio tempo, sia durante un viaggio, sia nella propria città. La qualità e la serietà delle guide e del servizio sono garantite direttamente da Valyou, anche nel caso l’itinerario preveda destinazioni diverse e guide diverse».

Un’opportunità per il business traveller Anche il turista d’affari, dunque, è tra quelli che possono trarre grande vantaggio dal servizio di personal guide. In un viaggio di lavoro di due o tre giorni spesso non ci si trova più di mezza giornata libera, tempo che difficilmente può essere ben sfruttato per conoscere una nuova città. Poter contare su un servizio personalizzato di guida turistica vuol dire trasformare anche solo tre o quattro ore libere nell’opportunità di vivere un’esperienza interessante e originale, pensata espressamente in base agli interessi individuali, per scoprire i segreti e le curiosità di un luogo. Questo per chi si trova di passaggio. Ma anche chi si trasferisce per lavoro per un periodo più lungo di una breve trasferta, può trarre vantaggio dall’assistenza professionale di una guida esperta e dedicata, in grado di trasmette-

re emozioni e informazioni utili riguardo alla città e ai dintorni. Le aziende stesse che vogliano fornire ai propri dipendenti e ai propri collaboratori un servizio originale, che dia valore al loro tempo senza privarli di autonomia e individualità, possono stipulare una convenzione. «Nel nostro sito basta scegliere la destinazione e compaiono, oltre alla possibilità di un percorso integralmente “Personal” da concordare, una serie di visite e itinerari già strutturati: per chi la visita per la prima volta, per chi è più esperto e vuole approfondire aspetti particolari, per chi viaggia con bambini, solo per fare qualche esempio», continua Corona. «L’ottimizzazione del tempo è un altro aspetto fondamentale che fa la differenza, soprattutto per chi viaggia per lavoro e di tempo ne ha poco. La presenza di un canale preferenziale per l’acquisto e la prenotazione dei biglietti per musei e altri luoghi di interesse artistico garantisce al viaggiatore di evitare lunghe e inutili code». ■

Fino a poco tempo fa erano solo i turisti stranieri a rivolgersi alle personal guide in Italia. Ma oggi anche i turisti italiani scoprono il gusto di un servizio personalizzato ed esclusivo

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TREND Nel no profit la valutazione dei risultati non deve essere un disonore ma un’opportunità

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La beneficenza, per funzionare, deve essere organizzata e misurabile. Aiutando il no profit a crescere e migliorarsi con un approccio d’impresa ✒Daniele Durand

Nasce un nuovo ruolo aziendale: il Philanthropy Advisor. Ma di che cosa si tratta esattamente? Il consulente filantropico, questa la traduzione in italiano, come dice la parola stessa, è un professionista d’impresa che ha il compito di gestire le Unità di Filantropia delle grandi banche, aziende, fondazioni e istituzioni finanziarie. Il ruolo nasce, ovviamente, negli Stati Uniti, luogo nel quale si è per la prima volta pensato di dar vita a una figura davvero professionale che andasse a occuparsi, in ottica finanziaria, della gestione dei fondi destinati a opere di beneficenza. Non stupisce quindi che anche la maggior parte dei professionisti che se ne occupano abbiano una formazione finanziaria. «Quella del Philanthropy Advisor è una professione no-profit, anzi per dire più precisamente una “competenza”. Non è un sistema per fare guadagni, ma una integrazione culturale necessaria a chi vuole occuparsi di filantropia. Oggi stanno nascendo Unità di Filantropia in quasi tutte le banche e le istituzioni finanziarie del nostro Paese: per evitare però che la filantropia sia gestita con criteri esclusivamente finanziari, per evitare che se ne perda il cuore, è necessario studiarla ed affrontarla con competenze specifiche per il settore. A questo serve la professionalità nuova del Consulente Filantropico. Egli fornisce competenze ad hoc a chi in campi diversi si occupa di iniziative filantropiche, che vanno gestite assemblando competenze diverse e complementari. Un tema che coinvolge donatori, operatori e professionisti del settore che sanno ragionare col cuore oltre che col portafogli, affinché la strategia sappia guidare gli ingranaggi dei sentimenti». Chiare ed esplicative le parole di Tiziano Tazzi, presidente di Fondazione Lang Italia (www.fondazionelangitalia.it), l’organizzazione senza scopo di lucro che è stata tra i primi enti in Italia a occuparsi proprio di filantropia strategica. Tanto da lanciare, con inizio nel gennaio 2013, un primo e davvero innovativo corso di Executive Education per formare nuovi Philanthropy Advisor. Ma andiamo con ordine e facciamoci aiutare ancora dall’esperienza e dalla coinvolgente voglia di fare

di Tiziano Tazzi per capire un po’ meglio di che cosa stiamo parlando.

Ci vuole progettualità «Oggi l’approccio alla filantropia», spiega il presidente di Fondazione Lang Italia, «non è e non può essere più un approccio di tipo emozionale. Per aiutare gli altri in modo efficace bisogna infatti agire col cuore ma anche con la ragione e mettere perciò in atto delle strategie che rendano razionali ed efficienti anche le opere delle imprese no profit. Quelle cioè che di solito usufruiscono dei fondi che arrivano dalle Unità di Filantropia delle grandi aziende e fondazioni. E proprio l’aspetto dell’efficienza è fondamentale per fare in modo che la filantropia possa essere un vero motore di miglioramento sociale. In altre parole, è oramai assodato il fatto che se la donazione tradizionale aiuta una persona alla volta fornendo aiuto immediato per esigenze a breve termine, lo step davvero importante per il future delle attività filantropiche e no profit è quello di agire in modo più ampio in modo da costruire qualcosa di concreto per il futuro delle persone che si vogliono aiutare. La filantropia per funzionare a lungo termine e quindi per creare del benessere stabile e dei progetti in grado davvero di cambiare le cose, deve essere strategica. Questo vuol dire, in altre parole, che deve essere guidata da ricerche focalizzate, progettazione creativa, strategie e programmi di provata efficacia, esecuzione accurata ed approfondito follow-up al fine di conseguire i risultati previsti. Ed è proprio per questo motivo che noi come Centro Studi Lang siamo nati proprio per diffondere e promuovere la cultura del risultato nelle attività non profit rivolte al miglioramento della qualità della vita delle future generazioni. Per perseguire tali finalità però appare assolutamente necessario individuare e promuovere metodologie, esperienze di successo, strumenti di analisi e gestione, idee ed approcci innovativi, modelli organizzativi del settore no profit ma anche dal mondo profit italiano ed estero, da una posizione di indipendenza». Bisogna in sostanza, portare la cultura del risultato e della pianifica1-2 2013

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L’impatto dell’azione filantropica deve essere a lungo termine per generare benessere

zione d’impresa anche in un contesto come quello della beneficenza dove questi approcci aziendali e finanziari sono sempre visti con sospetto. Come è possibile?

Approccio a tre fasi La Fondazione Lang Italia ci ha messo del suo allora e proprio per offrire a donatori, operatori e professionisti del settore le più avanzate conoscenze e competenze che permettano di ottimizzare l’impatto dell’azione filantropica, ha da pochissimo lanciato il primo programma di Executive Education in Filantropia Strategica. In svolgimento a Milano tra gennaio e marzo del 2013, questo corso, oltre a essere il primo in Italia di questo genere, ha lo scopo precipuo di promuovere lo sviluppo e la diffusione di un altro approccio alla filantropia. Ma non solo: l’obiettivo della Fondazione è anche quello di dar voce alle più innovative teorie ed esperienze attraverso testimonianze italiane e internazionali da una posizione indipendente. Nasce così un programma di studio che è in grado di fornire ai futuri consulenti filan-

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tropici innovative competenze che vengono tratte da esperienze di successo, strumenti di analisi e gestione, idee ed approcci innovativi e modelli organizzativi di successo, negli Stati Uniti e non solo. Per capire meglio però come è articolato il programma di Executive Education, abbiamo chiesto a Lorenzo Piovanello, Responsabile Sviluppo di Fondazione Lang Italia, di darci qualche dettaglio in più. «La prima cosa da dire», spiega il giovane manager, «è che il Philanthropy Advisor è una figura preposta a fare da tramite tra la filantropia e le organizzazioni no profit con lo scopo sia di orientare le scelte dei filantropi su progetti da sostenere, sia di stimolare il miglioramento delle azioni di aiuto da parte delle azioni benefiche. Oggi infatti possiamo dire che la filantropia strategica rientra a pieno diritto tra i servizi di consulenza finanziaria per le aziende di ogni dimensione. Con un’azione che genera un valore condiviso che può occupare un ruolo di primo piano nelle azioni strategiche legate alla responsabilità sociale favorando un’integrazione tra mondo profit e mondo no profit che non può che fare bene a entrambi i settori. Compito del consulente è quello di creare un equilibrio di motivazioni e di valori che permeino anche un mondo come quello finanziario che, anche quando è portato a dare, non riesce ad aprirsi com-


TREND Struttura del corso

pletamente a una cultura portata a non guardare solo al risultato. È per questo allora che il corso che organizziamo è centrato su tre diversi moduli, ognuno dei quali va a colpire un fattore fondamentale per la giusta coesione tra il piano aziendale e quello no profit. Il promo è quello che parla di “Filantropia e Innovazione strategica”: viene mostrato come acquisire anche nel campo della beneficienza un pensiero strategico che possa ottenere efficacia nei risultati anche da progetti di filantropia orientati a risultati sul lungo periodo. In particolare ci si sofferma sui principi di pianificazione strategica, governance e leadership che permettono di ottenere una “misurazione” dell’impatto filantropico e di gestire la beneficienza come donazione e investimento insieme. “Fialntropia e Finanza” è invece il titolo del secondo modulo, quello che parla degli strumenti finanziari e di venture capital da utilizzare in filantropia per proteggere e ottimizzare il patrimonio che si ha a disposizione. Si insegna poi l’approccio fondamentale che è quello di non confondere le attività con i loro risultati. Terzo blocco pedagocico è quello infine su “Filantropia e Terzo Settore”, nel quale sono indagate le strategie operative avanzate per l’integrazione tra mondo profit e no profit. Grande è infatti l’importanza di aprire un ponte tra i due universi apparentemente così diversi nelle strategie».

Doppia operatività In conclusione allora si può dire che doppia è l’importanza del consulente filantro-

Il primo Programma di Executive Education per formare nuovi Philanthropy Advisor della Fondazione Lang Italia è basato sulla partecipazione a 96 ore di didattica in classe, suddivisa in 3 moduli da 32 ore. Tra il 10 gennaio e il 22 marzo 2013 si andrà in aula il giovedi e il venerdi a weekend alterni. La lista dei docenti è lunga e di prestigio, e comprende: Bernardino Casadei (Assifero), Vittorio Terzi (McKinsey Italia), Daniela Grubel (Credit Suisse), Wolfgang Hafenmayer (LGT Venture Philanthropy), Davide Dal Maso (Avanzi Consulting), Irene Bengo (Ph.D. Politecnico di Milano), Franco Marzo (Smart Management), Luciano Balbo (Oltre Venture Foundation), Salvio Vicari (Università L. Bocconi), Marco Oriani (Università Cattolica), Mario Molteni (Università Cattolica), Markus Weishaupt (Weissman), Niel Brown (Credit Suisse), Pieter Oostlander (Sherpa Philantrhopry Advisor), Rik Vyverman (Acumen Fund - New York), Roberto Randazzo (R&P Legal), Tiziano Tazzi (Fondazione Lang Italia) e Paola Pierri (Indipendent Philanthropy Advisor). Tra gli enti internazionali che danno il loro supporto al network organizzativo di Fondazione Lang ci sono: EVPA (European Venture Philanthropy Assocation) EAPG (European Assocation for Philanthropy and Giving), ASSIFERO (Associazione Italiana Fondazioni e Enti di Erogazione) e ARGIS (Associazione di Ricerca per la Governance dell’Impresa Sociale).

pico perché doppio è il ruolo che deve svolgere nei progetti di beneficienza di nuova generazione. «Nei confronti del filantropo», conclude Lorenzo Piovanello, «il Philanthropy Advisor è colui che ottimizza l’impatto sul reale delle donazioni grazie all’individuazione delle aree di intervento più idonee per modalità e tempi necessari, all’assistenza nella realizzazione delle stesse iniziative di solidarietà e alla misurazione del reale impatto della beneficienza attraverso evoluti strumenti di reporting con base finanziaria. Senza dimenticare che siamo nel campo del no profit, ma facendo presente a chi vi opera che il “misurare” va inteso come modo per migliorare la propria azione attraverso la definizione di obiettivi e azioni da attuare. Nei confronti del mondo no profit poi il consulente filantropico deve effettuare studi di fattibilità dei progetti da proporre ai filantropi, valutare i programmi di intervento per renderli attuabili a lunga scadenza, studiare gli strumenti finanziari necessari all’impatto e sviluppare i piani di collegamento con le idee della committenza». Un bel da fare, insomma, per i futuri Philanthropy Advisor che, nell’idea della Fondazione, dovrebbero andare ricercati tra attuali wealth manager, private banker, manager per la corporate social responsability e professionisti del mondo no profit specializzati in fundraising e filantropia. ■ 1-2 2013

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I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

Sofia Gioia Vedani

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di Rosa Architetto, imprenditrice, amministratore delegato e, di recente, anche presidente. Una fucina di idee sempre in movimento che si realizzano nell’attività alberghiera di famiglia e, per il prossimo quinquennio, contribuiranno a dar voce alle istanze dell’associazione che è stata incaricata di rappresentare

✒Cristina Piccinotti

Non importa quale sia il titolo. Amministratore delegato, architetto, presidente, mamma. In tutti i casi, indipendentemente dal ruolo che riveste in ambito professionale o privato, Sofia Gioia Vedani (nella foto) riesce ad avere successo, grazie alla sua creatività, positività e a un’energia infinita. La conosciamo già nei panni di amministratore delegato del gruppo alberghiero Planetaria Hotels. Come architetto ha firmato e lasciato un segno in ciascuno dei nove alberghi della catena di famiglia. Co-

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me imprenditrice si è distinta per le sue qualità manageriali (aggiudicandosi nel 2011 il premio Marisa Bellisario). A fine 2012, inoltre, è arrivata la nomina di Presidente della storica Associazione degli Albergatori di Confcommercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza. E, anche in questo caso, i presupposti affinché l’incarico si trasformi in un successo ci sono tutti. L’abbiamo incontrata a Château Monfort – il cinque stelle milanese che proprio questo gennaio festeggia il suo primo anno di età – e con lei abbiamo parlato di alberghi, turismo e leadership.

Il Presidente

Prima donna a guidare la storica Associazione degli Albergatori di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Ci racconta com’è andata? «Una nomina che è avvenuta quasi per caso, all’improvviso. Non c’è stata alcuna premeditazione da parte mia, ho ricevuto


I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ Enterprise

Noi albergatori “abbiamo in mano le chiavi della città”: offriamo ospitalità e ristoro ai turisti. Per questo tutte le parti coinvolte nell’attività di promozione turistica devono ascoltarci

la candidatura, che ho compilato e inviato in maniera istintiva, e tre settimane dopo sono stata eletta. I colleghi che hanno votato per me hanno dimostrato di apprezzare il mio entusiasmo e voglia di fare, hanno riconosciuto la passione che metto in tutto quel che faccio, e credo che per questo motivo mi abbiano dato fiducia». Un incarico prestigioso, di cui sarà orgogliosa in quanto imprenditrice e in quanto milanese da generazioni... «Sono molto felice. È per me un onore e metterò tutto il mio entusiasmo e la mia dedizione in questo nuovo ruolo, grazie al quale potrò finalmente rappresentare il settore che quotidianamente vivo e interpreto come amministratore delegato di Planetaria Hotels – un gruppo alberghiero solido che oggi conta nove strutture –, ma avrò altresì la possibilità di “uscire dal mio nido” e di farmi portavoce delle istanze dell’intera categoria di soggetti e colleghi che fanno parte dell’associazione». In che modo esplicherà il suo incarico? «Privilegerò il dialogo e il confronto tra l’associazione e il Comune, che deve diventare un interlocutore privilegiato per noi; organizzerò incontri in maniera frequente, scegliendo anche luoghi atipici come musei e biblioteche. Vorrei, inoltre, portare l’associazione al di fuori dei confini rigidi istituzionali, iniettando energia nuova e rivitalizzandone l’operato. Dai primi colloqui avuti ho imparato molte cose nuove e sto studiando gli aspetti più burocratici e istituzionali. Intendo analizzare bene quanto è stato fatto da chi mi ha preceduto, così che le azioni più efficaci non vadano perse, ma rivitalizzate».

Cosa vuole dire al Comune e agli enti di promozione turistica a nome dell’Associazione? «Siamo solo all’inizio del lavoro, ma l’attività che svolgeremo terrà sempre conto di un assunto di base: una buona parte dell’economia del turismo dipende da noi albergatori, che “abbiamo in mano le chiavi della città”. Noi diamo ai turisti ospitalità e ristoro che, uniti alle bellezze offerte dal territorio, sono gli aspetti che maggiormente concorrono alla creazione della sua soddisfazione. Per questo il Comune e tutte le parti coinvolte nell’attività di promozione turistica devono invitarci al loro tavolo e ascoltarci. Solo con un’azione sinergica tra chi il territorio lo gestisce e chi sul territorio offre ospitalità sarà possibile realizzare un prodotto di qualità superiore». Ha già in mente qualcosa? «Sto pensando, ad esempio, ad un calendario di eventi da creare e condividere tra gli alberghi e le istituzioni. Se da un lato

Come Presidente dell’associazione avrò la possibilità di “uscire dal mio nido” facendomi portavoce delle istanze della categoria di soggetti e colleghi che rappresento Hotel Pulitzer

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I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ Grand Hotel Savoia

Planetaria Hotels non è un Gruppo alberghiero standardizzato: non abbiamo una ricetta esportabile o replicabile a modello; la nostra ricchezza sono le persone

L’amministratore delegato

In Planetaria lavoriamo tanto e in modo coeso, ma lo facciamo con il sorriso. È questa la nostra arma vincente

una pianificazione capillare degli eventi aiuterà noi albergatori a definire la migliore offerta – in funzione del target che sarà raggiunto potremo, per esempio, proporre prezzi e pacchetti speciali –, dall’altro i turisti saranno più soddisfatti, gli eventi sold-out e la ricettività maggiore». E a proposito della tassa di soggiorno? «Il parere dell’associazione su questo argomento è unanime: la tassa c’è e l’abbiamo accettata, oltre che applicata. Però chiediamo trasparenza. In un periodo di crisi come questo comprendiamo che sia giusto uno sforzo in più da parte di tutti, ma per non sentirci “esattori di una gabella” riteniamo giusto sapere come saranno investiti gli introiti derivanti da questa tassa (per la parte che riguarda la promozione turistica)».

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Sofia Gioia Vedani, Amministratore delegato di Planetaria Hotels – gruppo alberghiero italiano nato alla fine degli anni Novanta che oggi conta nove strutture, di cui cinque nel territorio milanese e quattro in altre città d’arte – privilegia metodi di gestione flessibili e creativi, crede nel lavoro di squadra e dice, senza tema di essere smentita: «In Planetaria lavoriamo tanto e in modo coeso, ma lo facciamo con il sorriso. È questa la nostra arma vincente». E chiedendole quale sia il modello di ospitalità proposto dalla compagnia, risponde: «Planetaria Hotels non è un Gruppo alberghiero standardizzato. Non abbiamo una ricetta esportabile o replicabile a modello. La nostra ricchezza sono le persone che fanno parte della squadra e le nostre strutture, ognuna di-

Château Monfort


I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ

versa dall’altra e ciascuna capace di rispondere alle richieste di un target ben preciso. A parte le regole generali di ospitalità, è la maggiore capacità di interpretare i bisogni dei diversi target a originare la nostra offerta di qualità». E qui, senza volerlo, ecco che entra in gioco Sofia Gioia Vedani architetto.

L’Architetto

È con il sostegno della famiglia e dei suoi più stretti collaboratori che Sofia Gioia Vedani ha scelto, progettato e realizzato tutte le strutture che fanno parte di Planetaria Hotels: a Milano Enterprise Hotel, Residenza delle Città, Château Monfort e, a brevissimo il nuovo Milan Hotel Suite; a Trezzo sull’Adda Best Western Villa Appiani; a Genova il Grand Hotel Savoia e l’Hotel Continental; a Firenze l’Hotel Ville sull’Arno (attualmente in fase di restauro); a Roma l’Hotel Pulitzer. Ognuna con la sua anima e la sua unicità. «Partendo dall’idea imprescindibile di creare ambienti unici e suggestivi, ho capito che per offrire un prodotto alberghiero di successo è necessario, prima ancora di progettarlo negli spazi e nei colori, pensarlo in funzione del target che andrà ad ospitare. Accogliere un ospite non significa solo essere cortesi, efficienti e offrirgli un servizio impeccabile, vuol dire anche saperlo ca-

NOVITÀ IN CASA PLANETARIA Dopo un restyling completo che ha interessato gli interni e arricchito la struttura di nuove facilities, lo storico hotel oggi Best Western Villa Appiani si propone con il nuovo concept country lodge, una formula dedicata alle famiglie e ai genitori single che, usufruendo anche del pacchetto “Vieni a vivere a Villa Appiani!”, cercano un rifugio intimo e accogliente per i propri weekend fuori porta o per piacevoli soggiorni. Pensato anche per le persone separate che si trovano spesso a dover optare per soluzioni abitative meno ampie come monolocali o mini-appartamenti, Villa Appiani dispone di tutti i requisiti per diventare una seconda dimora a 20 minuti da Milano con nuovi spazi e facilities inedite per un hotel, come il servizio di custodia di oggetti personali che gli ospiti possono lasciare in hotel fino al soggiorno successivo (come valigie o attrezzature sportive, abbigliamento e quant’altro).

pire e fare in modo che si senta a proprio agio. L’ospite deve identificarsi e riconoscersi nell’hotel in cui pernotta». Per questo ognuna delle strutture Planetaria è diversa dalle altre, tanto dal punto di vista architettonico quanto per il concept di ospitalità che offre: «esiste un contenitore, la cosiddetta pelle dell’edificio, e un contenuto, che è il concept. Target diversi richiedono forme e linguaggi particolari per creare un’ospitalità su misura, pronta ad rispondere in anticipo alle esigenze dell’ospite».

La Mamma...

Sofia Gioia Vedani è una mamma felicissima che protegge i suoi cuccioli... e per questo preferisce non parlarne. ■

Per offrire un prodotto alberghiero di successo è necessario, prima ancora di progettarlo negli spazi e nei colori, pensarlo in funzione del target che andrà ad ospitare 1-2 2013

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Baia Flaminia Resort La struttura marchigiana, di fronte al Mare Adriatico, propone ampi spazi per grandi eventi e conta di superare con slancio l’attuale contrazione del mercato congressuale Archiviato il 2012, nella struttura marchigiana si pensa al nuovo anno. Il Baia Flaminia Resort, situato a Pesaro, al centro dell’omonima insenatura, è un complesso dalla doppia vocazione: ampi spazi per grandi eventi rivolti al mercato Mice, cui si abbinano i servizi e i plus offerti da un Resort sia per i clienti leisure sia per quelli business. Nel corso dell’anno appena concluso ha ospitato eventi formativi, sindacali e medici, attirando delegazioni numerose e inscenando congressi e convegni ad hoc, modellati sulle esigenze delle aziende. Come ci racconta Marilena Marchionni, Project Leader del Baia Flaminia: «è innegabile che durante il 2012, specialmente nei primi tre mesi, si sia registrato un calo di richieste da parte di molte aziende che hanno dovuto rivedere l’investimento previsto per i congressi. Questo ci ha

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spinto a rimodulare le nostre strategie commerciali, in particolare il prezzo. La nostra offerta, per restare nel budget che il cliente aveva a disposizione, è quindi stata di volta in volta calibrata ottimizzando al massimo i servizi, in modo da mantenerne intatta la qualità andando incontro alle risorse dei clienti». Di conseguenza la struttura si sta orientando verso una sempre maggiore personalizzazione dell’offerta. Continua Mar-


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chionni: «Rispetto al passato il pacchetto congressuale è diventato sempre più “ad personam”: da noi il concetto del pacchetto e dei prezzi standard non esiste più. Abbiamo ideato diverse offerte che seguono l’andamento stagionale e includono uno dei nostri punti di forza, l’utilizzo della Baiaspa». Parlando del futuro, conclude: «indubbiamente la crisi va superata prima di tutto con la positività, che a noi non manca. Non credo sarà il 2013 l’anno che segnerà la fine della stagnazione economica, ma, nel frattempo, noi lavoriamo per trovare sempre nuove idee e nuovi clienti mantenendo quelli abituali, rispettando il budget disponibile e conservando l’elevata qualità dei nostri servizi».

Spa e non solo La Spa è solo uno dei plus della struttura. Il centro benessere propone diversi percorsi rilassanti ed energizzanti, da quello umido tra bagno turco, sauna e tepidarium, a quello emozionale e al percorso Kneipp. Al centro del wellness center la piscina, interamente circondata da grandi vetrate, con idromassaggi a seduta e percorsi riattivanti. All’esterno, per la bella stagione, altre due piscine, Levante e Ponente, mentre di fronte al complesso si

apre la spiaggia privata di sabbia fine. Il panorama dal Resort non include però solo il blu del mare, ma si apre sul Parco Naturale San Bartolo, uno spazio verde che può diventare la cornice per escursioni e attività all’aperto. La struttura è anche a pochi passi dal centro storico di Pesaro, da scoprire nei suoi monumenti storici, e vicino a città come Urbino, al castello di Gradara o alla fortezza di San Leo. Anche alla ristorazione si è dedicata una speciale attenzione. All’interno del Resort La Rosa dei Venti, con vista sul mare e sulle colline, propone un viaggio enogastronomico nella cucina locale e nazionale, con la possibilità di sfruttarne i 160 coperti per cene di gala, buffet e banchetti. G.G.

Il centro congressi del Baia Flaminia è uno dei più ampi della Costa Adriatica. Nel Resort si trovano sette sale, con una capienza che va dalle 20 alle 700 persone. Solo la Sala Tritone ne può ospitare 600, per organizzare congressi plenari, cerimonie, cene aziendali, presentazioni e feste a tema. Gli spazi possono però essere ulteriormente ampliati grazie alla presenza del foyer antistante e a quella della vicina sala Atlantide, oltre alla possibilità di organizzare, in parallelo rispetto all’evento principale, anche mostre, esposizioni o semplicemente allestire un coffee break in grande stile. Altre cinque salette di dimensioni inferiori posso accogliere dalle riunioni informali agli incontri e alle trattative riservate. 1-2 2013

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Choice Hotels Europe Piccolo o grande, discreto o di lusso, Choice Hotels è una catena alberghiera con brand in grado di soddisfare le esigenze di ogni mercato. Complici location esclusive, strategie vincenti e un grande feeling per le nuove tecnologie

Margit Hug, managing director Choice Hotels Germany & Central Europe

La Spa dell’Hotel Atlantic a Borgaro Torinese

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Choice Hotels Europe, parte del gruppo Choice Hotels International, è una delle più importanti realtà di franchising, un gruppo che offre dei brand sinonimo di qualità per i viaggiatori in tutto il mondo. Un consolidato know-how, efficaci canali di distribuzione, un team di supporto attento ed efficiente, e soprattutto un’evoluta piattaforma di sales&marketing e revenue management sono le carte vincenti che hanno permesso al Gruppo un successo costante nel tempo. Choice Hotels, infatti, è presente con oltre 6.100 strutture in più di 30 paesi nel mondo, per un totale di circa 495.000 camere. In Europa conta circa 500 hotel, sparsi in 14 nazioni. I suoi 4 marchi, in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipo di mercato, Clarion, Clarion Collection, Quality e Comfort,

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possono essere trovati dal mar Baltico al Mediterraneo. In Italia vanta 24 hotel, distribuiti su tutto il territorio nazionale, fino alla Sicilia. Ma quali sono i veri punti di forza del gruppo? Ne parliamo con Margit Hug, Managing Director Choice Hotels Germany & Central Europe. «Prima di tutto la scelta delle nostre location è sempre ai massimi livelli», conferma Margit Hug, «siamo in grado di proporre sistemazioni esclusive e di grande valore; a questo si aggiunge un valore prezioso, uno staff professionale, disponibile e affabile, sempre pronto ad ogni esigenza del cliente. In secondo luogo, i nostri hotel rispondono alle esigenze di ogni tipo di turismo, da quelle del cliente leisure a quelle più particolari della clientela business. Alcune delle nostre strutture, per esempio, offrono un’esperienza “Superior Conferences”, una formula ideale per chiunque abbia bisogno di organizzare un evento qualsiasi, dal business meeting fino alla grande convention. Tutto questo in un contesto internazionale, dove ogni ospite si sente sempre il benvenuto, qualsiasi sia la sua lingua di origine. Un meeting può essere organizzato per tanti motivi, ma credo che l’obiettivo che tutti i nostri hotel hanno in comune è la garanzia di successo, in ogni sua fase, lavorando per una attenta personalizzazione dei dettagli e con un servizio di altissima qualità, per rendere ogni evento un’emozione unica che rimane in ogni partecipante». La grande flessibilità del gruppo, pur nel rispetto delle caratteristiche di ciascun albergo, offre inoltre soluzioni efficienti nell’ottica di un’ottimizzazione dei costi, come ad esempio un’interfaccia online per la gestione dell’hotel e connessioni con le più importanti agenzie di viaggio e siti di


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intermediazione. A questo si aggiungono idee innovative che usufruiscono soprattutto delle risorse del web. «Con il nostro programma di fidelizzazione Choice Privileges®», continua Margit Hug, «siamo per esempio in grado di offrire Rewards & Privileges in oltre 5.500 località nel mondo. Inoltre, la nostra app Choice Hotels, gratuita e disponibile sia per Android che per Apple, permette un rapido accesso ai servizi di tutte le nostre strutture, in modo da rendere ancora più rapida e istantanea la prenotazione di una stanza direttamente dal proprio smartphone, dal proprio iPad o ancora dal nostro sito web, in ogni momento e da ogni luogo». Ecco l’altra scelta vincente: essere in sintonia con le nuove tecnologie, strumenti irrinunciabili nella competizione globale. Choice Hotels è infatti la prima azienda alberghiera a introdurre un’app globale iPhone, riconfermando la sua posizione leader nel settore dell’innovazione della tecnologia mobile, permettendo a tutti gli utenti di prenotare un soggiorno in qualsiasi momento, in qualsiasi posto, utilizzando un qualsiasi apparecchio wireless tra i più diffusi sul mercato. A questo fanno da cassa di risonanza le pagine Face-

book nelle rispettive lingue per l’Italia, la Gran Bretagna, la Francia e la Germania, unitamente ad una nuova pagina per l’Europa. In questo modo anche gli utenti di Facebook hanno contatto con i brand Choice europei Comfort™, Quality™ e Clarion® e possono anche collegarsi ad altri clienti della catena e scambiare opinioni. Ma le strategie di Choice Hotels sono in costante up-grade e guardano sempre al futuro. «Stiamo lavorando a un sistema proprio di cloud computing», conclude Margit Hug, «una gestione dei file attraverso server online accessibili ovunque e in ogni momento, per la gestione del sistema Choice Advantage delle nostre strutture. Questo sistema è in fase di elaborazione in più di 5.000 dei nostri hotel nel mondo e vanta la possibilità di sfruttare uno strumento specifico per la gestione dei ricavi completamente integrato. Per i nostri clienti che intendono organizzare un evento o un congresso, renderemo disponibili tutte le informazioni rilevanti in ambito Mice, in modo che ogni organizzatore possa iniziare la ricerca e concludere la prenotazione direttamente online». C.C.

Da sin. in senso orario. Una camera dell’Hotel Roma Airport Fiumicino, il ristorante del Clarion Collection Arthotel & Parc Lecce, la lobby del Quality Hotel Excel Ciampino Airport Marino (Roma), una meeting room del Quality Hotel Rouge et Noir di Roma, una delle sale riunioni del Clarion Collection Hotel Garden Lido di Loano

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Country Hotel Relais Monaco Un angolo di pace e raffinatezza alle porte di Treviso. Per eventi aziendali e privati all’insegna dello charme

Enrico Mazzocco, general manager dell’hotel

Un lungo viale centrale fiancheggiato dai filari di un’antica vigna conduce al cuore della proprietà, dove sorge l’ottocentesca Villa Persico Guarnieri, oggi Relais Monaco. La villa, situata a Ponzano Veneto, alle porte di Treviso, si distingue per il signorile tratto architettonico, tipico delle ville venete, con barchesse laterali alle quali è stata aggiunta una nuova struttura dedicata al Mice, progettata dall’architetto Tobia Scarpa, perfettamente integrata nel contesto storico e paesaggistico. Al suo interno trovano posto un raffinato hotel dotato di 79 camere, di cui 17 suite e junior suite, un ristorante gourmet che offre menu stagionali con le migliori specialità del territorio e un centro congressi composto da 9 sale, la più grande delle quali può ospitare fino a 240 persone. Dalle terrazze esterne, arredate con salotti e sedie a dondolo, lo sguardo spazia su un magnifico parco secolare. Piscina esterna, sauna e sala fitness completano i servizi offerti agli ospiti.

Allure di nobiltà & efficienza contemporanea Da sempre considerato punto di eccellenza dell’ospitalità trevigiana grazie allo straordinario connubio di stile, eleganza e servizio, il Relais Monaco è la cornice ideale per eventi aziendali, matrimoni e celebrazioni ma anche un indirizzo perfetto per un soggiorno d’evasione.

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La sua fama Mice, in particolare, è andata ben oltre i confini della provincia di Treviso o del Veneto: in dieci anni di attività sono state organizzati car launch, fashion show, fiere leggere e presentazioni di prodotti di noti brand. Il Relais viene spesso scelto come “casa” anche dai personaggi dello sport system, atleti che qui trovano


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confortevoli letti king size e da numerosi vip dello spettacolo. Enrico Mazzocco, da pochi mesi general manager della struttura, sottolinea che sono gli eventi a dare prestigio e personalità alla struttura e, naturalmente, viceversa. Tra gli eventi più inusuali ospitati quest’anno, gli piace ricordare il concerto per violino e pianoforte di Francesco Manara, primo violino del Teatro alla Scala di Milano, accompagnato al pianoforte da Francesco De Zan, direttore artistico del Festival Internazionale Veneto Concertante che si è svolto lo scorso settembre. «Il concerto è stato preceduto da una cena di gala e ha visto la partecipazione di un’ampia platea di appassionati di musica classica e di molte autorità locali», racconta il gm, aggiungendo che «questo genere di eventi aiuta a promuovere la location presso un target di clientela maturo e sofisticato con buona capacità di spesa».

Quando duttilità è sinonimo di intelligenza ed integrazione Un altro evento particolare è stato quello che ha coinvolto, per una settimana, un gruppo di ebrei ortodossi americani in occasione della festa del ringraziamento. «Volevano trascorrere la ricorrenza vici-

no a Venezia e avevano bisogno di una location in esclusiva», continua Mazzocco, «Oltre alle sale, adibite a banchetto e a preghiera, hanno chiesto di poter utilizzare anche le cucine, dove la loro brigata di cuochi, con la supervisione del rabbino, ha affiancato quella dell’hotel nella preparazione dei piatti della tradizione ebraica. Per i nostri ospiti abbiamo poi organizzato tour culturali nelle città di Venezia, Padova e Treviso. L’accoglienza riservata dal nostro staff è stata così apprezzata che lo stesso gruppo ha già prenotato per il prossimo anno!».

Relais Monaco Wedding Day Lo scorso settembre, l’albergo ha ospitato anche una mini fiera di un giorno dedicata ai matrimoni con 25 espositori. Per l’occasione, sono stati presentati nuovi modelli di abiti nuziali, ma anche diverse idee originali per la mise en place, e si sono tenuti divertenti corsi di galateo. Il tutto accompagnato da uno spettacolo di cabaret e da un elegante e delizioso buffet. «Il Relais è una location perfetta per ricevimenti di nozze. Di recente abbiamo anche introdotto una consulente di stile che affianca i committenti in ogni fase dell’evento», conclude Enrico Mazzocco. Ls.

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DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort Dove business, sport e relax si incontrano in un paesaggio affascinante, variegato e ricco di storia

Immerso nel cuore del Salento, sulla costa adriatica, il DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort sorge al centro di uno scenario suggestivo e unico al mondo: da un lato l’oasi naturale WWF delle Cesine e la costa Adriatica, dall’altro Lecce e la Grecia salentina, con il suo inestimabile patrimonio di arte, storia e cultura. Armoniosamente inserito nel territorio, con un impianto architettonico che ricorda quello di un antico monastero, il resort è oggi uno dei punti di riferimento d’eccellenza per il mercato Mice nel Sud d’Italia. La sua offerta è estremamente versatile e coniuga ai massimi livelli, grandi spazi, privacy, natura, design, business e relax. Agli event manager l’hotel mette a disposizione un moderno centro congressi, interamente illuminato di luce naturale che si estende su una superficie di 630 metri quadri e si avvale di spazi flessibili in grado di accogliere complessivamente fino a 700 delegati: nove soluzioni di sale, cinque delle quali possono essere utilizzate

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contemporaneamente per uno o più eventi. Al di là delle ampie vetrate del conference center, si apre la meeting terrace, un’area di 700 metri quadri affacciata sul parco circostante e sulla piscina “sunrise”, una location di particolare appeal scenografico dove si possono allestire showroom, coffe break e organizzare team building, questi ultimi, volendo si possono realizzare anche sul green. Il resort offre infatti un magnifico percorso 18 buche, par 71, a firma di Hurdzan-Fry, che si estende per più di sei chilometri nella suggestiva macchia mediterranea, oasi faunistica abitata da specie rare di uccelli acquatici. C’è anche un campo pratica con 22 postazioni, di cui 6 al coperto, 2 putting green e 2 pitching green e, per piccole riunioni al top, si può usufruire della nuova Club House, ricavata nell’antica masseria San Pietro, che ancora conserva la struttura originale del XVIII secolo, circondata da un bellissimo bosco di lecci e ulivi.


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di suoni, folklore, enogastronomia, artigianato, sagre e feste e dove la gente è calda ed accogliente. Il clima mite tutto l’anno, rende il territorio una destinazione ideale per post congress all’insegna di natura, sport e sapori: si può scegliere tra giri in barca, pesca sportiva, trekking, escursioni a cavallo e in quad, senza tralasciare i tour enogastronomici tra frantoi e cantine. Letizia Di Peppo Ricca e di qualità l’offerta ristorativa – con due ristoranti interni, il Carlo V e il Gian Giacomo, e quattro punti ristoro di cui due esterni – che si rifà alla migliore tradizione salentina, e italiana, utilizzando prodotti biologici a chilometro zero. Notevole anche la carta dei vini. Altro fiore all’occhiello è la Spa Acaya: 1200 metri quadri di benessere olistico immersi in un rigoglioso giardino di olivi, dove provare gli ultimi ritrovati in tema di remise en forme. Ma i piaceri non finiscono qui. Soggiornare al DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort significa, infatti, anche fare un viaggio alla scoperta del Salento, terra dove la cultura popolare è ancora fortemente sentita nell’intreccio 1-2 2013

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Fantini Club Meeting Incontri aziendali sulla spiaggia di Cervia-Milano Marittima. Sale modulabili e personalizzabili, con dotazioni all’avanguardia, per meeting riservati e convention fino a 300 partecipanti

Un meeting aziendale davvero unico e suggestivo, da vivere anche a piedi nudi sulla sabbia? Fantini Club, struttura balneare fra le più note ed innovative d’Italia, è la location ideale per ospitare incontri aziendali di ogni genere, sulla spiaggia di Cervia-Milano Marittima. La massima polifunzionalità degli spazi – su un’area complessiva di oltre 15.000 mq – la ricchezza dei servizi offerti e la disponibilità di un team di esperti, sono i plus su cui poter contare per il successo del proprio meeting. La location offre diverse sale riunioni, modulabili e originali, ideali sia per incontri riservati a pochi, che per grandi eventi e convention fino a 300 partecipanti. Allestite “su misura” in base alle specifiche esigenze, in ambienti interni o spazi all’aperto, pavimentanti o direttamente sulla sabbia, le sale offrono le più complete strumentazioni congressuali: impianti di videoproiezione e amplificazione, connessione internet ADSL, wi-fi... Oltre a spazi unici per presentazioni aziendali, sfilate di moda, party esclusivi, shooting fotografici.

Competizioni di squadra Forte di anni di esperienza nel mondo delle sport, e consapevole

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del valore dell’attività ludico-sportiva come potente “metafora aziendale” per condividere obiettivi, rafforzare lo spirito di squadra e incrementare la motivazione, Fantini Club ha pensato ad un momento davvero unico nell’originale formula dei Team Games. Vere e proprie competizioni a squadre, con tshirt personalizzate, arbitri, animatori e premiazioni finali, studiate per coinvolgere i partecipanti nella formula più adatta alle proprie esigenze: beach volley, beach tennis,

basket, tiro alla fune, corsa con i sacchi, ruba-bandiera, gara di pedalone... Ideali per stimolare la sintonia di gruppo e creare occasioni speciali di affiatamento e divertimento.

Cene esclusive on the beach Per esclusive cene aziendali sulla spiaggia, la cucina del Fantini Ristorantino propone ottimi piatti da gustare in un’atmosfera elegante e gradevole, con tavoli direttamente sulla sabbia, alla luce della luna, musica, entertainment e giochi di luce. Un ambiente informale, ma curato in ogni particolare, a disposizione anche per gustosi coffee break, aperitivi e pranzi. Chi vorrà infine concedersi un momento di relax dopo il lavoro, potrà godere dei comodi spazi della Fantini Wave Spa: vera oasi di benessere su 500 mq di green, con percorso sensoriale, massaggi e trattamenti; ma anche location ideale per cene, aperitivi ed eventi speciali, in un ambiente riservato e suggestivo. Per richieste di hotel accomodation, Fantini Club propone la sua struttura ricettiva Sportur Club Hotel, oltre al servizio di booking presso i migliori hotel di Cervia-Milano Marittima. P.T.


Sceni cvi ews ,wher e verwear e.

I l p i a c e r ep i ùi mme n s oèa v e r l ac o men o s t r oo s p i t e . Robe r t oNa l diCol l e c t i onèunpor t f ol i oe s c l us i vodia l be r ghidil us s oubi c a t ii n a ffa s c i na nt ic iàede s t i na z i onit ur i s t i c hee ur ope e , r e a l i z z a t ipe rs oddi s f a r e l ee s i ge nz ede l l ac l i e nt e l ai nt e r na z i ona l e . Las t or i c i t àde ipa l a z z ia r r e da t ic one l e ga nz a , l apos i z i onec e nt r a l e , l ar a ffina t a ga s t r onomi ade ipr opr ir i s t or a nt i , ol t r ec het u el emode r nec omodi t à , s onogl ie l e me nt ididi s t i nz i onede l l enos t r es t r u ur e .

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Grand Hotel Baia Verde Si è conclusa da poco la ristrutturazione del prestigioso hotel siciliano, a due passi dall’Etna Incastonato in una splendida baia naturale di roccia lavica a strapiombo sul mare, il Grand Hotel Baia Verde di Catania (Aci Castello) si inserisce in un giardino di palme e pini affacciato su un’insenatura naturale privata. La bellezza delle spiagge circostanti fa da sfondo alla suggestiva terrazza solarium a picco sulle scogliere laviche e alla piscina semi-olimpionica, entrambi luoghi ideali per banchetti ed eventi durante la bella stagione. Appena ristrutturato e ampliato, l’hotel offre agli event manager la possibilità di organizzare meeting, congressi ed incen-

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tive, garantendo un servizio completo. Undici le sale a disposizione, dalle più raccolte per pochi ospiti, a spazi più ampi in grado di contenere fino a 300 delegati: tutte le sale sono dotate di luce naturale, copertura wi-fi e delle più moderne attrezzature audiovisive. Si può scegliere tra 147 camere e suites, completamente rinnovate nelle finiture e negli arredi; tutte ugualmente accoglienti, si differenziano nelle tipologie classic e superior (molte con vista mare), deluxe con arredi ricercati e raffinati. Luminose, spaziose ed eleganti, quest’ultime godono tutte di una


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straordinaria vista fronte mare. Per chi, invece, desidera condividere il soggiorno con parenti o amici ci sono le family room dotate di un grande ambiente o di due camere comunicanti con accesso indipendente. Agli uomini d’affari è dedicata la business suite che dispone di un piccolo appartamento dotato di zona notte e zona giorno con tavolo unico per riunioni fino a 6 persone, efficiente compromesso tra un ambiente di lavoro funzionale e un piacevole angolo relax. Completano l’offerta, le junior suites, ampie e luminose, elegantemente arredate e le suites, riser-

vate agli ospiti più esigenti, impreziosite da dettagli di pregio. Merita una menzione il ristorante dell’hotel L’Oleandro: recentemente ristrutturato, si affaccia sulla terrazza in pietra lavica, arredato con gusto è la location ideale per cerimonie, pranzi e cene aziendali. La cucina, davvero ottima, propone specialità del territorio in particolare menu a base di pesce. Ampio e di qualità anche l’assortimento di etichette locali. Non manca neppure lo spazio dedicato al benessere. La Spa sfrutta tutto l’anno le proprietà del mare grazie alla sua piscina thalassoterapica con acqua riscaldata fino a 36° dotata di idromassaggio e incastonata in una preziosa cornice di mosaici, ori, archi e luci soffuse di atmosfera magrebina. Per il relax sono a disposizione inoltre l’hammam con doccia a cascata e il percorso emozionale, un “cammino” scavato nella roccia, che sfruttano entrambi i principi della cromo e aromaterapia per aiutare corpo e psiche a ritrovare il proprio equilibrio naturale. Letizia Di Peppo

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Grand Hotel Majestic “già Baglioni” Compie 100 anni lo storico albergo di Bologna, emblema di stile. Per festeggiarlo un libro e una mostra fotografica che ne ripercorrono i fasti Cent’anni di vita sono una tappa, ma non certo un traguardo per il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, icona di stile dell’ospitalità bolognese – è l’unico cinque stelle lusso della città – che, nel tempo, ha saputo mantenere l’allure originaria,

Sopra, la suite presidenziale. Qui sotto, la hall

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adattandosi perfettamente all’evoluzione del mercato e dimostrando sempre una spiccata tendenza all’innovazione e un rapporto aperto con il capoluogo emiliano: nel suo secolo di storia l’hotel è stato testimone di tutti i passaggi chiave di Bologna, dall’inaugurazione della ferrovia al primo volo, dall’apertura dell’aeroporto fino alla recente alta velocità. Storia testimoniata anche dalle memorie dei personaggi che qui hanno soggiornato, lasciando dediche e firme nell’albo d’oro. E proprio al ruolo centrale che il cinque stelle ha interpretato fin dall’inizio – centralità non solo geografica ma anche culturale – sono dedicati una prestigiosa pubblicazione a cura di Giancarlo Roversi, il Grand Hotel Majestic già Baglioni – Cent’anni di eccellenze, e un percorso fotografico curato da Eli Sassoli de’ Bianchi, Celebrities since 1912, entrambi presentati lo scorso dicembre nel corso di una soirée speciale tra immagini, musica


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e alta cucina: gli ospiti hanno potuto ammirare i 12 volti famosi immortalati nel “Celebrities since 1912” ascoltare 12 brani dedicati ai cantanti più rappresentativi che hanno salito i gradini dell’hotel, eseguiti al piano dal maestro Teo CIavarella e gustare 12 piatti gourmet a cura dell’executive chef Giacomo Galeazzi, dedicati alle guest star dell’albergo, da Lady D a Pavarotti, da Ava Gardner a Clark Gable e a Frank Sinatra. «Abbiamo deciso di celebrare il centenario a fine anno perché ci piaceva pensare a questa ricorrenza non come a un punto di arrivo ma come a punto di partenza verso nuovi traguardi», spiega il direttore dell’hotel Tiberio Biondi. Parole condivise pienamente da Franco Vanetti, direttore generale di Duetorri Hotels spa, che aggiunge: «siamo orgogliosi di poter essere parte attiva di questo importante evento. Per il Gruppo è un traguardo che conferma gli sforzi e gli investimenti compiuti fino ad oggi per rendere ancora più confortevole e all’avanguardia l’albergo. Il Centenario è soprattutto una festa per la città: siamo sicuri che Bologna e il suo albergo più rappresentativo sapranno rispondere con determinazione e successo alle sfide di domani».

Il tappeto rosso dell’hotellerie Dell’hotel colpisce innanzitutto l’atmosfera di raffinatezza e di esclusività che vi si respira in ogni angolo: ci si muove tra gli affreschi dei Carracci e suggestioni d’antan, con la sensazione di essere in un’elegante dimora privata dove hanno preso vita sontuose feste, ma anche con la sensazione di camminare sul “tappeto rosso” dell’ospitalità che ha visto il passaggio di teste coronate, premi Nobel, capi di stato e star dello spettacolo. Solo per citare alcuni nomi, Mafalda di Savoia, i duchi di Serracapriola, il principe Filippo Caetani di Roma, Maria di Borbone delle Due Sicilie, Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, Rita Levi Montalcini, Sofia Loren e William Holden.

La storia

Ava Gardner e Frank Sinatra sostano all’albergo nel 1953: per loro si raduna un bagno di folla in via Indipendenza (Archivio Fotowall - Walter Breveglieri; Bologna)

Sofia Loren, alla fine degli anni ’50, alloggia in albergo. È un periodo in cui le principali stelle del cinema si susseguono nell’hotel di via Indipendenza (Archivio Cineteca di Bologna)

Il grande attore Clark Gable sbarca a Bologna nel 1952 e soggiorna al Baglioni (Archivio Fotowall - Walter Breveglieri; Bologna)

Dall’albo d’oro ai lavori di ristrutturazione, dall’architettura agli eventi, dalle passerelle dei divi alla solennità dei ricevimenti diplomatici: il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” Cent’anni di eccellenze è un prezioso volume storico che ripercorre la grandeur dell’hotel, dalle origini al centenario. Edito da Umberto Allemandi e curato da Giancarlo Roversi, il libro rappresenta l’anima e lo stile dell’albergo, con i suoi aneddoti curiosi, i sussurri nascosti, le meraviglie delle sale affrescate popolate dai più grandi personaggi del Novecento. Racconta un cammino, quello dell’albergo e del suo fondatore, Guido Baglioni, dei direttori che lo hanno reso il fiore all’occhiello della mondanità e dell’ospitalità italiana. E non mancano nemmeno le dediche, i disegni e le firme lasciate dagli ospiti illustri, tra cui tantissime star dello spettacolo.

Ricavato da un antico palazzo nobiliare in 1-2 2013

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Il Lounge Cafè. Sotto, il ristorante I Carracci

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via Indipendenza di proprietà del barone Gastone Treves de Bonfili, e aperto da Guido Baglioni nel 15 febbraio 1912, il Grand Hotel Baglioni si presenta da subito come un gioiello dell’ospitalità con

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splendide decorazioni in stucco e gesso a impreziosirne le eleganti sale, punto di ritrovo della Bologna bene, dove si svolgevano importanti eventi cittadini. In quel periodo erano di casa la principessa di Monaco e il principe Vittorio Emanuele di Savoia Aosta. Nel 1918 il palazzo che ospita il Grand Hotel Baglioni viene ceduto dal barone Gastone Treves de Bonfili alla Banca Italiana di Sconto per lire 1.750.000. Il 19 marzo 1919 Guido Baglioni muore, lasciando le redini ai nipoti Alessandro e Clara Baglioni che vendono la licenza alla Società Alberghi Teatri e Affini, S.A.T.A., divenuta poi Società Alberghi Terme e Affini. Dal 1° aprile 1926 l’albergo, denominato Majestic Hotel già Baglioni, subisce una serie di trasformazioni importanti: alcune sale di Palazzo Fava, dipinte dai Carracci, diventano i nuovi, bellissimi ambienti di rappresentanza dell’albergo e accolgono, il 24 maggio, gli albergatori americani ed europei in tour per l’Italia. Occupato dai tedeschi durante la guerra e, successivamente, dagli Alleati, l’hotel subisce pesanti danni. Rimarginate le ferite della guerra e riportato allo splendore originario, adotta il nome Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, con la o di Hotel priva di accento circonflesso. Negli anni Cinquanta e nei successivi decenni è oggetto di opere di manutenzione e di altri interventi significativi, tra cui la sopraelevazione della parte di albergo di Palazzo Fava. Nel 1987 riapre sotto la guida del Cavaliere Mario Bandiera, che trova nel Commendatore Roberto Polito, presidente della società COGETA, divenuta successivamente Baglioni Hotels, il partner ideale per riposizionare il grande hotel ai vertici dell’hotellerie internazionale. Nel 2010 Duetorrihotels spa rileva il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, che diventa il fiore all’occhiello delle attività del gruppo: investimenti e importanti restauri mantengono il grand hotel ai livelli più alti dell’hotellerie di lusso. Dal 1990 l’albergo è parte di The Leading Hotels of the World e nei suoi cent’anni di vita colleziona numerosi riconoscimenti internazionale, dal Condé Nast Traveler Gold List nel 2005, alla prima posizione della categoria Large City Hotels in Europa nell’ambito dei World’s Best Awards 2009. E.G.


NON PUOI ESSERE ALTROVE.

Borgo Egnazia non è un resort, ma una nuova idea di ospitalità che inneggia alla bellezza del territorio su cui sorge. La suggestiva cornice architettonica, i ristoranti, le attività, l'esclusiva Spa raccontano la Puglia, ma con un tocco contemporaneo e unico. Ogni grande evento, meeting, festa aziendale è pensato per ogni singola esigenza per unire lavoro e relax.

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Hotel Diana Roma Tradizione, comfort e servizio: questi i tre punti di forza dell’elegante quattro stelle nel cuore di Roma, dove ambienti accoglienti ed esclusivi sono accompagnati da una calda atmosfera familiare

L’Hotel Diana è un elegante 4 stelle situato proprio nel centro di Roma, non lontano dalla Stazione Termini, nel rione Monti, accanto al Teatro dell’Opera e a pochi passi da via Nazionale e dalla Basilica di Santa Maria Maggiore. Forte di una tradizione familiare importante – l’Hotel nasce infatti da un’intuizione di Benedetto De Angelis che trasforma lo stabile in hotel già nel 1939 – la struttura ha saputo negli anni mantenere le sue atmosfere calde e accoglienti, accompagnandole con un costante e sapiente up grade dei servizi, che lo rende oggi una piccola grande perla in stile umbertino dove trascorrere un soggiorno leisure all’insegna del massimo comfort, ma anche adatta a svolgere mee-

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ting e riunioni per i clienti corporate più esigenti. L’Hotel dispone di 161 camere e di una junior suite, dotate di telefono diretto, aria condizionata, minibar gratuito, Pay TV, connessione Internet tramite WIFI (sempre gratuita) e cassette di sicurezza. Gli ambienti sono stati recentemente rivisitati, tutti con soluzioni personalizzate e di gusto, mantenendo il parquet in alcune camere e giocando su nuances armoniche per gli arredi, con grande cura per ogni dettaglio. Particolarmente accogliente la junior suite, quasi un mini appartamentino, creata dall’unione di due camere e composta da un’accogliente soggiorno, un’ampia stanza con letto matrimoniale e un elegante bagno con doccia dove è possibile attivare la funzione bagno turco. Tonalità di giallo, rosso e arancio mantengono viva l’incidenza dei colori; a questo si aggiunge una gamma di servizi fondamentali, soprattutto quando si è in viaggio, come un servizio di conciergerie aperto 24 su 24, possibilità di transfert per l’aeroporto, possibilità di servizio di auto privata con autista, fino alla prenotazione di tour per la città su pullman privati e open bus, o prenotazioni di visite gui-


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date per piccoli gruppi, alla scoperta delle bellezze artistiche della Capitale. Ampia e modernamente attrezzata la zona congressuale, fornita di 4 sale riunioni, con una capienza massima di 80 posti a platea. Tutte le sale godono di luce naturale e sono dotate di schermo elettrico a scomparsa, proiettori collegati con PC, impianto audio, televisori al plasma 42”. Il tutto è comandato da una saletta di regia completa di monitor ed amplificatori.

Esclusiva gastronomia per meeting Vero punto di forza la terrazza dell’Hotel, in una posizione esclusiva nel centro di Roma, dove è situato il ristorante “Roof Garden L’Uliveto” e dove oltre, ad una vista panoramica a 360° incorniciata dal verde delle piante di ulivo, si possono gustare le specialità gastronomiche proposte dallo chef o semplicemente sorseggiare un drink nell’angolo bar. L’Hotel ha di recente ampliato e arricchito l’offerta del servizio di ristorazione. Presso il Ristorante “L’Uliveto” è possibile organizzare a cornice dei meeting coffee breaks, welcome drinks, pranzi di lavoro a buffet o serviti. Questa proposta

comprende menu più strutturati, personalizzabili per ogni evenienza, dai menu a “Buffet Finger Food”, che spaziano su un ventaglio di proposte originali privilegiando verdure e primizie di stagione, ai menu “Serviti”, attingendo alla cucina mediterranea senza perdere un carattere internazionale, fino ai menu “Gala Dinner”, dove è possibile scegliere tra menu di carne e pesce, in tre o quattro portate. Tutti i menu propongono, inclusi nel costo, una selezione di vini da cantine esclusive e del territorio. Da fine novembre, sempre nella direzione di ampliare l’offerta dei servizi e di privilegiare il ventaglio di comfort e ospitalità dell’Hotel, è attiva anche l’area snack con buffet accanto al bar, ricca di specialità gastronomiche italiane di stagione, ma anche di piatti internazionali, creando uno vero spazio alternativo di relax con open bar e happy hour nel tardo pomeriggio. Presto anche la Hall sarà rinnovata, nei colori e negli arredi, senza perdere però quel pizzico di tradizione e di eleganza che rende unici alberghi d’eccezione come l’Hotel Diana. C.C. 1-2 2013

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Masseria Traetta Exclusive Una destinazione in costante ascesa nel mercato congressuale che qui trova un affascinante connubio tra ricchezza del territorio, offerta enogastronomica di qualità e servizi personalizzati

Destinazione luxury all’interno di una location che attira sempre più il turismo, sia quello vacanziero sia il mondo business, Masseria Traetta è un’antica dimora tradizionale pugliese riconvertita in una struttura cinque stelle grazie all’acquisizione da parte della famiglia D’AgostoCioffi.

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Diretta oggi da Giuseppe Primicerio, la Masseria ha chiuso il 2012 ben oltre le prospettive elaborate a inizio anno, sia sul piano dell’incremento degli ospiti leisure, sia su quello di eventi e congressi, che si stanno rivelando uno degli elementi trainanti del successo della struttura. E se in cantiere ci sono grandi progetti,


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dalla realizzazione delle spiaggia attrezzata di proprietà all’allestimento di due nuove sale meeting, già oggi si qualifica come location per incontri ed eventi a cinque stelle. Tra le caratteristiche che ne hanno decretato l’ascesa, racconta a Master Meeting la responsabile del centro congressi Serena Lobbene, ci sono non solo il fatto di trovarsi vicino a Ostuni, una delle località più belle della regione, nel Salento, ma anche, e soprattutto: «la nostra capacità di costruire l’evento su misura del cliente. La personalizzazione nasce dalla semplice constatazione che ogni azienda possiede una propria cultura, una propria tradizione, un proprio gusto. Ogni cliente è diverso, rispettandone le peculiarità siamo riusciti a rafforzare la nostra posizione sul territorio nazionale e ad attrarre anche il mercato internazionale, una delle direzioni di business su cui puntiamo per il futuro». Non esistono, quindi, pacchetti preconfezionati, ma solo soluzioni studiate ad hoc per ogni singola occasione. Certo ci sono dei tratti comuni, dalla ricchezza dell’offerta culinaria e gastronomica del territorio, anche nell’ottica della ricerca della salute e del benessere, alla bellezza dei passaggi e alle moltissime opportunità per andare alla scoperta di luoghi di arte e cultura in tutta l’area. Le difficoltà economiche delle aziende di

quest’ultimo periodo, che hanno costretto a una riduzione forzata dei budget destinati all’organizzazione di eventi e congressi, rappresentano però una sfida importante, che si può vincere, continua Lobbene: «riuscendo a mantenere lo standard qualitativo sempre alto, nonostante il budget inferiore, ottimizzando ogni aspetto dell’evento».

Eventi esclusivi in una cornice suggestiva L’antica masseria, poi trasformatasi in una struttura cinque stelle lusso, ha avuto origine alla fine del XIX secolo. Oggi come allora è immersa in un parco di oltre 35 ettari di uliveti e boschi, ma gli interni sono stati completamente ristrutturati, pur rispettando i caratteri originari dell’edificio, come dimostrato dal look total white, per offrire quattro suite lussuose all’interno del corpo centrale più altre soluzioni in un edificio poco lontano, oltre a spazi per banchetti e cerimonie e al centro congressi da più di 200 posti. Il connubio tra alta cucina e capacità ricettiva per la clientela business favorisce l’organizzazione di eventi completi, in cui abbinare al meeting o al congresso momenti di degustazione o cene di gala più formali. Il centro congressi vero e proprio è dotato di tre sale: la sala Bianca, la più capiente, da 200 posti, la sala Rossa, da 24, e la sala con camino, in grado di ospitare da tre a sette partecipanti. Al centro uno spazio attrezzato per l’accoglienza e la segreteria, un’area lounge che può contenere fino a 100 persone. Gli ambienti dedicati alle feste e ai banchetti sono vari, spaziando dal grande salone delle feste alla terrazza panoramica, per l’organizzazione di eventi all’aperto. Gianna Bellotto Rosa

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Verdura Golf & SPA Resort La perfetta destinazione Mice del brand Rocco Forte, ora con un nuovo team pronto a garantire ogni tipo di evento ai massimi livelli

Felipe Espinoza, General Manager

Maria Cristina Cesario, Direttore Sales & Marketing

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Il 2013 è iniziato per il Verdura Golf & SPA Resort all’insegna di un nuovo Team guidato dal General Manager Felipe Espinoza. Di origini messicane, Felipe Espinoza ha sempre ricoperto posizioni manageriali di prestigio, prima come Responsabile dell’acquisizione e dell’operatività del Maroma Resort & Spa e della Casa de Sierra Nevada del gruppo Orient Express, anche come Amministratore Delegato, poi come Vice President Hotel Asset Management, con un portafoglio di sette hotels e resorts in Messico, e ancora come responsabile di programmi di sviluppo relativi la pianificazione strategica del capitale di investimento per l’espansione del portfolio hotel di Grupo Plan. La collaborazione con Francis Ford Coppola Resort lo ha visto impegnato nella carica di Chief Operating Officer, responsabile dell’espansione del gruppo in Argentina, Italia e Messico. Per il Grupo Aleman, Espinoza ha ricoperto nuovamente la carica di Vice President Hotel Asset Management come responsabile di un investimento di 100 milioni di dollari, il Mandarin Oriental Riviera Maya Resort. Felipe possiede un forte background a livello di hotellerie internazionale, avendo anche ricoperto posizioni esecutive e operative in Asia con il gruppo Peninsula. Lo scorso febbraio 2012 è stato nominato Direttore Generale del Verdura Golf & Spa Resort, il primo Golf & Spa Resort della Rocco Forte Hotels. «Al Verdura»,

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afferma Espinoza, «a destination within a destination, passione, esperienza, professionalità e massima attenzione al dettaglio, in un luogo in cui tutto è realizzabile in maniera personalizzata, costituiscono la chiave del nostro successo». Il Resort rappresenta la destinazione perfetta per conferenze, incontri di lavoro, sessioni creative, viaggi incentive ed


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eventi privati, dal lancio prodotti ai fashion shows. Situato su un meraviglioso tratto di costa nel sud ovest della Sicilia alle porte della caratteristica città di Sciacca, il Verdura Golf & Spa Resort è divenuto in poco tempo la meta Mice più suggestiva d’Europa, grazie alle eccezionali sinergie possibili tra la grande versatilità degli spazi del Resort e la ricchezza culturale del territorio. La Sicilia, terra millenaria e ricca di tradizioni, rappresenta la cornice perfetta per diverse tipologie di attività, come: escursioni archeologiche e culturali, con l’imperdibile visita alla Valle dei Templi di Agrigento, o il tour delle vie del sale e degli antichi mulini a vento nelle vicinanze di Trapani a bordo di una Fiat 500; esperienze enogastronomiche uniche, come la visita delle cantine Planeta Ulmo, con degustazione del vino di produzione propria; attività di team building personalizzabili, dagli sport acquatici come surfing, windsurf o snorke-

ling, a sport di squadra come golf, tennis e calcio, fino a lezioni di cucina alla scoperta delle tradizioni culinarie del territorio o lezioni di mixology. Il Centro Congressi conta 10 sale riunioni su due diversi livelli, 7 delle quali dai 43 ai 112 mq, una sala da ballo con alti soffitti (355 mq) che può ospitare sino a 250 delegati e uno scenografico anfiteatro all’aperto che può ospitare sino a 500 persone. Ogni sala gode di luce naturale ed è fornita delle tecnologie più avanzate. Ad affiancare Felipe Espinoza, il nuovo Team Mice del Resort, prima fra tutte, Maria Cristina Cesario, Direttore Sales & Marketing. La Cesario, che inizia la sua carriera come Coordinatrice Eventi presso il Grand Hotel Palazzo della Fonte (Fiuggi) proprietà di Charles Forte, vanta un’esperienza pluriennale all’interno del Forte Village, per il quale ha ricoperto il ruolo di International Sales, Pr Manager ed Hotel Manager dell’albergo Villa del Parco. Dopo l’esperienza come Direttore Sales & Marketing presso l’esclusivo One & Only Reethi Rah (Maldive), il 2012 segna il suo rientro all’interno della famiglia Forte. Due sedi distinte per l’ufficio Vendite: Milano, con Tiziana Manini, e Roma, con Francesca Piras. L’Ufficio Gruppi con base al Resort è invece composto dagli Events Sales Manager Antonio Ciaffaglione e Francesca Vizzini. C.A.

Tiziana Manini, Responsabile Ufficio Vendite di Milano

Francesca Piras, Responsabile Ufficio Vendite di Roma

Il meeting ideale con “Inclusive Exclusivity” Il nuovo esclusivo programma per Meeting Planners del Verdura Golf è Inclusive Exclusivity che a tariffe altamente competitive include: commissione del 12% sulle camere, 8% sul Food&Beverage, 5% sulle sale meeting (attrezzatura tecnica esclusa); una camera gratuita ogni 25 camere paganti; un upgrade gratuito ogni 35 camere paganti; facilitazioni per servizi transfer di A/R dall’aeroporto di Palermo; uso gratuito delle piscine per la talassoterapia, palestra, bagno turco e sauna; wi-fi gratuito in camera. A questo è possibile aggiungere servizi di consulenza prima dell’evento, pre check-in, tariffe preferenziali per golf, Spa e fitness. Su richiesta, è disponibile l’uso esclusivo del Resort.

Antonio Ciaffaglione, Events Sales Manager

Francesca Vizzini, Events Sales Manager

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Vestas Hotels & Resorts Le tre strutture, differenti ma accomunate dalla medesima filosofia dell’accoglienza, registrano una buona tenuta all’interno del mercato Mice salentino e investono sul futuro

Risorgimento Resort

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Tre strutture di un’unica company nella stessa città: una sfida che solo i grandissimi gruppi alberghieri di solito sostengono. Eppure Vestas Hotels & Resorts ha scelto di puntare tutto su Lecce, meta sempre gettonatissima per il turismo leisure e di richiamo anche per il mondo congressuale e business. «La strategia», sottolinea il General Manager Giuseppe Mariano, «è stata proprio quella di diversificare l’offerta, proponendo tre prodotti differenti, accomunati però da una medesima filosofia. Ogni struttura, infatti, si rivolge ad un target ben definito, proponendo una gamma di servizi in linea con la categoria d’appartenenza: tuttavia in tutti e tre gli alberghi le risorse umane sono altamente professionalizzate, l’identità del territorio è valorizzata, la qualità del servizio è high profile». Il Risorgimento Resort, in particolare, è una location luxury, collocata in pieno

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centro città, tra Piazza del Duomo e l’Anfiteatro, all’interno di un’elegante dimora storica, che offre ai suoi ospiti 47 camere, di cui 6 suite, il ristorante gourmet Le Quattro Spezierie e un’area benessere. Apprezzato soprattutto da parte di una tipologia di turismo leisure, «nella passata stagione», continua Mariano, «l’albergo è stato scelto anche da importanti realtà imprenditoriali, in occasione di eventi tenutisi sul territorio». Di contro, «l’Hotel President, albergo storicamente business oriented, ha registrato una crescita in termini assoluti di ospiti, ma ha risentito di una leggera flessione in ambito Mice: d’altra parte questo dato rispecchia non solo l’attuale trend economico, ma anche l’affermarsi del Salento come destinazione turistica. Per quanto riguarda il terzo albergo, l’Eos Hotel, che durante la settimana ha un orientamento corporate, abbiamo lavorato per intercettare il segmento


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Hotel President

leisure, al fine di favorire l’occupazione nei week-end». Per poter quindi rispondere in modo proattivo all’incertezza che al momento il mercato esprime, il Gruppo ha lanciato una serie di azioni volte a migliorare le proprie strutture ricettive sia da un punto di vista strutturale che di servizi. «L’Hotel President», conclude, «a dicembre è stato oggetto di un parziale restyling, che ha interessato il rinnovo delle pavimentazione della vasta hall, il cambio dei salotti e dei tendaggi, nonché migliorie nelle camere. In particolare, le stanze degli executive floor sono state rese ancor più confortevoli ed accoglienti. Anche al Risorgimento Resort alcune aree comuni – ristorante, american bar, sala colazioni – sono state riqualificate e razionalizzate, per migliorare il servizio e la fruibilità degli spazi».

Per quanto riguarda l’offerta Mice, essa si articola in diversi spazi e servizi, soprattutto concentrati nell’Hotel President, nel cuore commerciale della città, ma non lontano dal centro storico. Questo 4 stelle Superior offre un centro congressi in grado di accogliere fino a 500 persone nello spazio più ampio, per un totale di nove sale, oltre a diverse soluzioni espositive e sale polifunzionali. G.G. Eos Hotel

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Villa Maria Hotel & Spa Nel cuore dell’Abruzzo, tra il verde di un parco secolare e il blu del mare, un antico convento religioso vicino a Pescara dove business e relax si fondono

Una nuova sala congressi e due suite innovative sono le principali novità con cui il Villa Maria Hotel & Spa inizia il 2013. Questa struttura di Francavilla al Mare, all’interno di un parco di pini marittimi e ulivi secolari, affacciato sul mare, nasce da un progetto di totale ristrutturazione di un antico convento religioso, di cui conserva i caratteri di sobrietà ed essenzialità, oltre al fatto di trovarsi in una posizione tranquilla e riservata, al centro dell’area metropolitana ChietiPescara. Per il business l’hotel propone un centro congressi articolato in 7 sale e salette, spazi che possono accogliere anche eventi di dimensioni medio-grandi, da quasi 500 posti complessivi, con segreteria congressi dedicata e copertura Wi-Fi in tutta la struttura. La nuova sala Magnolia, affacciata direttamente sul verde del parco e con possibilità di accedere al pergolato del giardino per coffee break, aperitivi o pranzi informali a buffet, ospita fino a 40 persone, mentre per congressi plenari o convention è disponibile l’Auditorium, con una capienza fino a 180 persone, podio, palco e cabina di regia per gestire l’impianto audio-video, che può

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contare anche su un maxischermo motorizzato. L’altra novità per l’anno appena iniziato è l’opera di rinnovamento delle 87 camere, che ha visto anche la realizzazione delle tecnosuite, concetto sviluppato in collaborazione con il BIC (Business Innovation Center) di Fater Spa, proprietaria di marchi leader sul mercato italiano come Pampers e Lines.. Le due nuove tecnosuite sono ampie stanze pensate per unire tecnologia e funzionalità. Ogni spazio diventa così innovativo, tramite l’uso di device e strumenti che facilitano la fruizione degli spazi, dalla dock station per smartphone e tablet, in cui ricaricare la batteria e ascoltare la propria musica, grazie al collegamento con l’amplificazione del-

la camera, alla cabina doccia con cromoterapia per il relax, all’originale possibilità di proiettare sulle pareti i capolavori dei più famosi pittori selezionandoli comodamente seduti sul divano. Nel corso degli ultimi anni, inoltre, il centro benessere dell’hotel, Linfa, ha conosciuto un importante sviluppo, grazie anche alla collaborazione con l’equipe della Medical Spa, coordinata dal Prof. Iasonna. All’interno di una concezione olistica dell’essere umano, che mira al benessere complessivo e armonico di corpo e mente, il team offre supporto in ambito medico ed estetico, dalla dietologia all’allergologia, dalla dermatologia alla chirurgia plastica e ricostruttiva. Nella Spa è possibile seguire sia trattamenti, estetici, rilassanti, drenanti, ayurvedici e molti altri, sia percorsi benessere nelle piscine, quella interna con vari punti idromassaggio e quella esterna, a cui è collegata, con acqua riscaldata, utilizzando la cascata cervicale o la vasca idromassaggio, oppure il percorso umido tra sauna, bagno turco, doccia scozzese ed emozionale, per poi concludere la giornata nella zona relax con angolo tisaneria. Gianna Bellotto Rosa


PRIMA IL DOVERE, DURANTE IL PIACERE. Il Saint-Vincent Resort & Casino è lieto di invitarvi al suo nuovo Centro Congressi, una struttura grandiosa e innovativa in cui dovere e piacere, per la prima volta, si incontrano. Scegliete la sala che preferite tra le 7 a disposizione, dalla maestosa Gran Paradiso con 600 posti, all’accogliente Monte Bianco; prendete posto sulle poltrone e godetevi la convention, il meeting o, semplicemente, la straordinaria location. Benvenuti al Centro Congressi del Saint-Vincent Resort & Casino: solo qui potrà capitarvi di partecipare a un summit tra le più alte vette d’Europa.

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SERVIZI

Il turismo scopre il baratto “evoluto” Blastness, in partnership con la società di cambi merce Ennevolte, propone un modello innovativo di vendita che interpreta in chiave moderna la più antica forma di scambio commerciale

berghi e società operanti nel settore turistico, e che, dal 2005, anno della sua fondazione, ha come mission l’innovazione e lo sviluppo del business dei propri clientipartners. «Abbiamo fornito a Ennevolte, azienda milanese specializzata nel cambio merce pubblicitario», spiega il presidente di Blastness Andrea Delfini (foto sotto), «delle piattaforme tecnologiche che permetteranno alla società milanese di vendere, direttamente dal sito www.ennevolte.com su canali di vendita strettamente privati, camere d’hotel acquisite attraverso il sistema di “baratto” evoluto». È stato, storicamente, considerato come la prima forma di compravendita: “io do una cosa a te e tu ne dai una a me”. Oggi, complice anche la rinnovata attenzione per l’economia dovuta alla crisi in atto, il baratto torna protagonista di innovativi progetti di business, riscuotendo crescente interesse in tutti gli ambiti, turismo incluso. Tra i progetti più interessanti, c’è quello di Blastness, azienda italiana leader nella fornitura di sistemi informatici, servizi e consulenza che si rivolge ad alLe esperienze nel settore e i casi di successo sono il principale punto di forza del team Blastness. Ad oggi l’azienda risulta essere il primo provider in Italia di sistemi di prenotazione on-line per hotels a 5 stelle, a certificazione del livello di affidabilità e della capacità di personalizzazione dei servizi. Conta nel proprio portfolio oltre 500 strutture, dalle Guest House alle Dimore Storiche, dai Business Hotel ai Resort, dagli Hotel Indipendenti fino alle più importanti Catene Alberghiere.

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Blastness non solo aggrega competenze e risorse specializzate, ma si dedica anche ad esplorare nuovi canali di business, come quello del baratto, con sistemi informatici e metodologie assolutamente all’avanguardia.

Ma di che cosa si tratta in pratica? Lo racconta con chiarezza l’amministratore delegato di Ennevolte Corrado Tonello (in basso): «la nostra è una società che opera nel settore turistico proponendo a tour operator e a singoli hotel la pubblicità e l’acquisto di prodotti/servizi attraverso il cambio merce pubblicitario. Si tratta di una moderna versione del baratto che offre diversi vantaggi, tra cui la rivendita protetta dei prodotti in un canale chiuso e l’utilizzo del web sia come media pubblicitario sia come strumento di vendita». Una proposta decisamente accattivante anche per il settore alberghiero, soprattutto quando la liquidità scarseggia e tutte le leve strategiche diventano utili per accrescere la domanda e sostenere le vendite. Con questo sistema, gli hotel potranno acquistare pubblicità e prodotti/servizi attraverso le modalità del cambio merci di Ennevolte, la quale, grazie al progetto Easycontract potrà ampliare e completare la propria offerta di opportunità. «Attraverso il sistema di cambio merce Easycontract», prosegue Emanuele Bonazzi, «oltre ai marchi già in catalogo, tra cui Bisazza, Bormioli e Philips, le strutture ricettive potranno dotarsi di tutti i prodotti forniti da Blastness, senza alcun esborso di denaro, semplicemente usando come moneta d’acquisto le camere d’albergo». Andrea Delfini aggiunge: «L’approccio che ha portato a questa nuova partner-

ship è il medesimo che ha sempre contraddistinto ogni nostro rapporto di collaborazione: un approccio finalizzato a sviluppare al massimo il business del cliente e, di conseguenza, anche il nostro. Voglio inoltre porre l’accento sull’innovazione delle nostre tecnologie e dei nostri servizi destinati al mondo turistico e alberghiero: siamo davvero fieri di poter dire che, oggi, Blastness si apre al mondo aziendale, portando il suo innovativo modello d’azione ancora di più fuori dagli schemi e dentro l’economia reale». P.T.

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Cantina Santadi 50 anni di attività per una cooperativa che ha scelto una produzione strettamente legata al territorio, mai massificata, in grado di esportare anche all’estero la cultura del buon vino

Sopra, Vigneti Carignano fronte mare Qui sotto, Terre Brune

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«La sfida non è tanto esportare i nostri prodotti, i vini del Sulcis, fuori dall’area mediterranea, quanto piuttosto trasmettere una cultura del buon bere a chi non è abituato a puntare sulla qualità» spiega il direttore della Cantina Santadi, Raffaele Cani. La cooperativa, nata poco più di 50 anni fa nel Sulcis, nella parte sud-occidentale della Sardegna, oggi rappresenta una delle realtà produttive a livello vinicolo più attive della Regione. Nell’area in cui si estendono i vigneti moltissime le varietà

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pregiate, per la cui valorizzazione e promozione sono anche stati creati di progetti ad hoc. Il più recente, in collaborazione con altre quattro aziende del territorio, ha portato alla nascita del Consorzio di Tutela del Carignano, con l’obiettivo di svilupparne la conoscenza in alcuni Paesi, dentro e fuori dall’Europa, dalla Russia agli Stati Uniti, dal Giappone alla Cina. Il potenziale, anche commerciale, di queste aree del mondo è eccezionale, ma quello che manca alla maggior parte dei possibili consumatori è il gusto e l’abitudine del bere, magari poco, ma di qualità. «Le nostre attività di promozione all’estero – continua Cani – sono appena iniziate, per cui è presto per tracciare un bilancio del loro andamento, ma certo è che sia la Regione Sardegna che l’Unione Europea stanno investendo molto in questo tipo di operazioni, che già da anni sono portate avanti con successo da altri Paesi produttori di vino, come la Francia. Anche l’Italia deve sapersi proporre al mercato mondiale come produttore di vini di qualità». Proprio la ricerca dell’eccellenza nella produzione vinicola ha permesso alla Cantina Santadi di ricevere alcuni importanti riconoscimenti nel corso del 2012. Ultimo in ordine di tempo quello assegnato al Terre Brune 2008 Carignano del Sul-


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cis Superiore, premiato con i 5 Grappoli 2013 dalla guida Bibenda, mente il Gambero Rosso gli ha attribuito il prestigioso premio Tre Bicchieri 2013. Sempre il Terre Brune 2008 ha ricevuto anche le Tre stelle dalla guida di Veronelli 2013, così come il Latinia. Il Carignano è stato il primo vitigno piantato e rimane ancora oggi il più ampio. Il merito dell’impegno della Cantina verso la produzione di vini dai forti legami con il territorio ma dal respiro internazionale va sia alla continuità con una tradizione cooperativa che ha mantenuto nel tempo salde radici nella regione del Sulcis, grazie alla volontà e alla determinazione del presidente storico, Antonello Pilloni, sia alla consulenza di uno dei maggiori enologi del Novecento, Giacomo Tachis. Egli ha saputo portare al successo la Cantina

negli anni Ottanta, guidando una svolta decisa verso una produzione più selezionata e prestigiosa. Oggi, i suoi vini sono venduti non solo in Italia e in Europa, ma anche in America, in Australia e in Giappone, con la prospettiva di rafforzare la propria posizione nel continente asiatico, grazie a un progetto della durata di tre anni in Cina. Le sue maggiori produzioni, che nascono tutte da vigneti piantati in un’area che si estende per 30 chilometri attorno alla Cantina, distribuiti tra circa 200 produttori, sono a Denominazione di Origine Controllata o Protetta. Simbolo della Cantina il Carignano del Sulcis, cui si affiancano il Monica di Sardegna, il Cannonau di Sardegna, il Vermentino di Sardegna e il Nuragus di Cagliari. Le altre etichette sono a Indicazione Geografica Tipica o Protetta. Oltre ai vini, per un totale di circa 1,7 milioni di bottiglie di vino prodotte ogni anno, distilla anche una grappa ottenuta dalle vinacce di Terre Brune. G.B.R.

Da sin. In senso orario, la sala barriques, Giacomo Tachis (a sin.) e Antonello Pilloni (anche sotto). In basso. Un momento del convegno dedicato al mezzo secolo della Cantina Santadi

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SERVIZI Il Giro d’Italia. CWT Meetings & Events si occupa da anni dell’organizzazione dei grandi eventi sportivi

CWT Meetings & Events Italia Un “ascolto attivo” per capire le esigenze dei clienti e supportarli nella realizzazione di eventi che parlino alla testa e al cuore dei partecipanti Oltre 3800 progetti vinti e realizzati, 175.000 partecipanti, più di 32.000 segmenti aerei. Sono i numeri di CWT Meetings & Events in Italia nell’anno appena concluso e che la posizionano – insieme a un fatturato cresciuto del 161% negli ultimi 4 anni - tra i primi tre player del comparto nel nostro Paese. Grazie al know how maturato in più di trent’anni di attività e a un team di 135 professionisti distribuiti nelle sedi di Firenze, Milano, Torino, Roma e Maranello, CWT Meetings & Events Italia è in grado di gestire e coordinare tutti gli aspetti che compongono un evento: oltre alla logistica, l’ideazione dei concept, la scelta delle location migliori, la comunicazione, i supporti tecnologici, le attività di entertainment, l’organizzazione di cene motivazionali e di gala. «Abbiamo l’esperienza e la visione di insieme per occuparci di eventi complessi», dichiara Stefania Trallori (foto), Direttore CWT Meetings & Events, «come per esempio le grandi manifestazioni sportive o i convegni di richiamo internazionale. La sfida è sempre quella di proporre ai clienti eventi unici, mai banali o ripetitivi che centrino in modo efficace gli obiettivi di marketing e comunicazione e nel contempo parlino alla testa e al cuore dei

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partecipanti. Perché solo creando un’esperienza coinvolgente ed emozionante, l’evento potrà davvero imprimersi nella memoria delle persone, portando al ritorno dell’investimento voluto». Importanti interlocutori hanno scelto CWT Meetings & Events. Ne è un esempio la convention per i 125 anni della multinazionale farmaceutica italiana Menarini che ha visto la partecipazione di autorità tedesche e italiane. Ma anche RCS Sport che da tre anni le affida l’organizzazione logistica e alberghiera di grandi eventi sportivi tra cui il Giro d’Italia per il quale CWT M&E ha gestito nel 2012 oltre 23.000 pernottamenti, affrontando le difficoltà logistiche legate alla partenza del tour dalla Danimarca. «Nel 2012 abbiamo vinto anche il Best Evaluation Award», continua Trallori, «il premio assegnato dal ROI Institute per essere stati capaci di misurare al meglio l’efficacia dell’evento Immagina, puoi. Senza passione non sarebbe successo, realizzato per Fastweb, in relazione agli obiettivi prefissati. Siamo molto orgogliosi di questo Award che va oltre i confini delle tradizionali attività di logistica e di creatività. E proprio sulla misurazione dell’evento, il ritorno sugli obiettivi e sugli investimenti si sta focaliz-


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zando CWT M&E nel proprio pacchetto di servizi di consulenza». Il brand fa parte di un gruppo multinazionale attivo con una divisione dedicata alla gestione dei meeting e degli eventi in ben 75 diverse nazioni. «Nel giugno scorso, CWT ha dato vita a una nuova organizzazione globale per supportare al meglio le aziende nella gestione di Meetings & Events su scala internazionale», chiosa Trallori, «affidando la responsabilità del business a livello globale a Floyd Widener e la guida dell’area EMEA a Thierry Du-

guet. Così le aziende possono avere accesso a una gamma ancora più ampia di servizi globali, come consolidamento dei dati, soluzioni per la sicurezza dei viaggiatori, strumenti e processi omogenei in tutto il mondo». Su cosa deve puntare oggi un’agenzia per andare oltre la crisi e essere competitiva sul mercato? «Nella meeting industry è in corso un processo di selezione della specie», conclude Stefania Trallori, «che ha eliminato diversi player e altri ne eliminerà. Difficile dare una ricetta unica. Per CWT Meetings & Events sono stati vincenti e premiati dal mercato l’impostazione organizzativa molto flessibile e strutturata per team di lavoro e inserita in uno scenario multinazionale, la disponibilità di competenze e know-how specialistico, l’approccio al continuo miglioramento della qualità, l’ottimizzazione dei processi, la solidità finanziaria, nonché il ricorso a strumenti tecnologici all’avanguardia e già diffusi a livello internazionale. Oltre a quello che ritengo sia davvero l’elemento fondamentale: un ascolto attivo nei confronti del cliente, per capire davvero le sue esigenze e supportarlo nella progettazione e realizzazione di eventi che gli permettano di raggiungere gli obiettivi desiderati». LP Indimenticabile Incentive in mongolfiera in Sudafrica

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H-point Il SERVIZIO è nel nostro dna Nove aziende fornitrici di servizi in outsourcing con la cultura del fare al centro della propria attività: «perché fare servizio è diverso da cedere servizi», dice l’amministratore unico Giovanni Borriello Il network di aziende che fanno capo ad H-Point nasce da una necessità, oltre che da un desiderio: ripensare il concetto di outsourcing, «una parola, oggi, troppo abusata, che è stata svuotata del suo significato originario», afferma Giovanni

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Borriello, amministratore unico del consorzio. È dalla cultura “del fare” che si esplica l’attività di questa giovane, dinamica e tutta in divenire società che produce servizi prima ancora di cederli: «c’è una differenza sostanziale tra il nostro


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modo di concepire l’outsourcing e quello delle altre società di consulenza del panorama italiano», dice Borriello, che spiega: «noi di H-Point non puliamo le camere, produciamo camere pulite. Per essere più chiari: l’housekeeping è un’attività strategica per l’hotel. Per questo noi, oltre ad allocare e formare il personale delle pulizie, garantiamo anche un servizio eccellente tanto all’albergo quanto all’ospite: monitoriamo in modo attento e costante ogni fase del processo e assorbiamo il pieno controllo anche di ciò che riguarda il facility management e i consumabili (carta, saponi, ecc.). Da qui nasce il concetto di “produrre una camera pulita”, che significa: pulirla, naturalmente, ma anche corredarla di amenities e di biancheria pulita, monitorarne i consumi energetici, limitare gli sprechi, fino, laddove richiesto, alla possibilità di proporla sul mercato attraverso il nostro tour operator». Non si tratta, dunque, di un’attività tesa alla mera razionalizzazione dei costi: «esternalizzare non significa soltanto trasformare alcuni costi fissi in costi variabili. La sfida vera, per noi, oltre che garantire un risparmio al nostro cliente, è puntare a offrire servizi di qualità». Anche in questo, H-Point, si distingue dalla concorrenza: «tenendo conto delle esigenze del nostro cliente e dei suoi margini di guadagno –

variabili in funzione di molti fattori, spesso imprevedibili – ci proponiamo come un service contractor. In che modo? Legando alcune voci di costo all’unico parametro veramente variabile per ogni imprenditore alberghiero, ossia l’occupazione delle camere», conclude Borriello. HPoint, tra gli altri servizi, propone infatti una polizza all-risk che prevede un premio inferiore nei momenti in cui l’esercizio non è dei migliori, andando in questo modo incontro al cliente e condividendo con lui un rischio che fino ad oggi era a carico solo dell’albergo. E se l’obiettivo principale di H-Point è di offrire al proprio cliente un prodotto eccellente, la sua priorità è la massima soddisfazione dell’ospite. C.P.

CHI è GIOVANNI BORRIELLO Nel mondo alberghiero da 19 anni, prima di approdare in H-Point, Giovanni Borriello ha lavorato in Frette, Schoenhuber Franchi, Divani & Divani e Orio Team, maturando un’esperienza completa che abbraccia tutti i processi d’azienda, da quelli produttivi a quelli gestionali. «Si tratta di imprese», dice Borriello «che fondano la loro filosofia e operatività sulla qualità. Da qui il mio personale motto: l’eccellenza non è un lusso, ma una necessità». 1-2 2013

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Relactions Web agency specializzata nel segmento dell’hotellerie di lusso e nella creazione e gestione di siti e strategie di web marketing per l’accoglienza cinque stelle

Relactions ha disegnato e sviluppato il nuovo sito di Lungarno Collection, collezione di luxury & design hotels, dimore storiche e ville, firmate dallo stile unico di Ferragamo. Accanto al sito anche una piattaforma per la vendita di gift-vouchers e la versione mobile

Siti web ad alto impatto e integrati con strumenti di e-commerce, ottimizzazione SEO e applicazioni per device mobili: questi sono solo alcuni degli strumenti divenuti indispensabili per la gestione delle strutture dell’ospitalità e per imporsi in un mercato sempre più concorrenziale. Tutti questi tools non sono però produttivi né portano alcun vantaggio senza una pianificazione e una strategia a monte di ogni progetto. Come ci spiega Annalisa Ballaira, Founder & Ceo di Relactions, una web agency che si rivolge principalmente a hotel, resort e catene cinque stelle a al mercato

dell’hotellerie di lusso: «nel 2006 ho deciso di creare Relactions perché comprendevo le grandi potenzialità che il web poteva offrire agli operatori del settore: era evidente che Internet sarebbe diventato un canale fondamentale per la visibilità, le vendite, la reputazione degli hotel. L’hospitality di lusso poi pone delle sfide ulteriori e stimolanti: come comunicare il valore di prodotti di grande pregio, in cui il servizio ed altre componenti intangibili sono fondamentali, rispettando però la specificità del mezzo web, che richiede immediatezza e semplicità di fruizione». L’agenzia Relactions si occupa infatti di web marketing a 360 gradi, dalla creazione dei siti, ottimizzati per i motori di ricerca, allo sviluppo di applicazioni mobili innovative per aprire nuove opportunità di comunicazione e vendita, dalla gestione del posizionamento del brand online, al supporto nell’analisi dei dati statistici, all’interno di una consulenza strategica che ha l’obiettivo di creare relazioni durature con i clienti delle strutture alberghiere, aumentando traffico e vendite. Una comunicazione, quindi, che si basa su un’ottica integrata e tiene conto di tutti i punti di contatto con i clienti, attuali e potenziali, offerti dal web. Premiata per due anni consecutivi dalla Web Marketing Association, Relactions ha vinto nel 2012 lo Standard of Excellence nella categoria Hotel & Lodging per lo sviluppo del sito www.capripalace. com, mentre nel 2011 ha conquistato il premio Outstanding Achievement in Website Development per quello del sito www.grandhoteltremezzo.com.

I mille volti del marketing on line

Annalisa Ballaira, Founder & Ceo di Relactions, web agency specializzata nella creazione e gestione di siti e nelle strategie di web marketing per l’hotellerie di lusso, nata nel 2006

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Per capire meglio in che direzione si stia muovendo il marketing online, le chiediamo quali siano le strategie e le opportunità che vede per il 2013. «Io credo – spiega Annalisa Ballaira – che quest’anno gli albergatori avranno due grandi opportunità di crescita: la prima data dalla diffusione sempre più pervasiva dei device mobili (entro il 2014 gli utenti che navigano sul web con il pro-


SERVIZI Digital reputation: opportunità o rischio?

Nel 2012 Relactions realizza un’app iPhone/iPad per la prenotazione dei servizi del gruppo Baglioni Hotels, arricchita da consigli sugli angoli più interessanti e nascosti delle destinazioni, consultabili su mappe interattive

prio smartphone sorpasseranno quelli che utilizzano il computer), l’altra dai nuovi mercati. Questo significa avere un sito dotato di una versione mobile, di un’applicazione, e della possibilità di gestire versioni linguistiche diverse per l’attivazione di una promozione sui motori di ricerca in nuovi Paesi. Si pensi a mercati emergenti quali Cina, India e Brasile, che costituiscono una colossale opportunità di attrarre nuovi clienti, bilanciando anche la crisi di quelli tradizionali». Esistono, secondo la sua esperienza, delle strategie vincenti per il marketing online delle strutture alberghiere? «Non credo che esista una strategia o un singolo strumento di per sé vincente. Al centro di una strategia efficace c’è la capacità di guardare in modo complessivo e “numerico” alla presenza sul web di un hotel o di una catena, migliorandosi continuamente attraverso la misurazione dei risultati. Ma non esiste una ricetta valida per tutti, perché ciascun hotel ha la propria storia, la propria location, i propri mercati di riferimento, il proprio budget di spesa». In concreto, nel lavoro quotidiano della web agency, questo significa: «dare personalità e unicità a tutti i siti che disegniamo, perché ogni hotel è unico nelle sue specificità e nella sua clientela. Analogamente ogni strategia di web marketing deve essere calibrata, ed eventualmente ri-fasata in base ai risultati. L’unica vera strategia è puntare sempre alla qualità, in tutti i punti di contatto con il cliente, dandosi priorità e obiettivi basati sul ritorno dell’investimento. Ricordiamoci che l’utente non pensa a compartimenti stagni, questo è un motore di ricerca, que-

La possibilità per gli utenti di dare un feedback immediato e pubblico dopo un soggiorno in un hotel tramite portali come TripAdvisor e simili, è un’opportunità o sono prevalenti i rischi per chi gestisce le strutture recensite? Annalisa Ballaira, da esperta di comunicazione on line, raccomanda: «le recensioni online sono una realtà di cui tenere conto, ma senza paranoie. Ricordiamoci che la vera fonte delle opinioni non è Tripadvisor, ma il servizio che offriamo in hotel. L’opportunità, anzi la necessità direi, è quella di monitorare cosa si dice di noi e del nostro prodotto – non solo sui siti dedicati, ma in generale sulla rete, per capire che a volte la percezione dei nostri clienti può essere diversa dalla nostra, e che ne dobbiamo tenere conto se vogliamo essere attrattivi. La rete rappresenta una grande opportunità di comunicazione non solo per gli utenti, ma anche per le aziende: gli hotel devono imparare a essere soggetti e protagonisti della comunicazione. Per questo noi accompagniamo i nostri clienti concordando una strategia che non è solo di difesa e di gestione della reputazione, ma di attivazione di conversazioni positive, interessanti e interattive sui social network e su blog, forum, siti specializzati, ovunque, insomma, ci sia una possibilità di contatto con gli utenti in target. Infine, sul tema scottante della veridicità delle recensioni, non credo esista una soluzione nell’immediato, ma con il tempo gli utenti stessi tenderanno a premiare siti che garantiscono trasparenza, per esempio consentendo le recensioni solo a chi ha effettuato una prenotazione o a chi si autentica attraverso il proprio profilo sociale. Su questo fronte, soprattutto sul mercato americano, si stanno affacciando molte novità».

sto è un social network, questo è un sito mobile, ma attraversa questi contesti in maniera fluida, senza soluzione di continuità, e quindi anche l’hotel deve avere un controllo e una visione complessiva». Questo significa anche che le attività per il coordinamento di tutti i canali è complessa e molteplice: Relactions cura le digital Pr, in maniera integrata con il SEO, con i social media, e con campagne pubblicitarie online, accompagnando il cliente nell’individuazione e nella misurazione di tutti i punti di contatto che garantiscono un migliore ritorno. G.B.R.

Il nuovo sito del Capri Palace è stato premiato dalla Web Marketing Association con l’International Award Standard of Excellence nella categoria Hotel & Lodging

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ESCLUSIVA

Salus Per SomniumTM Ricerca, innovazione ed investimenti. È la formula di successo del Gruppo Industriale Formenti che produce i prestigiosi materassi e letti Simmons. Intervista ad Andrea Campaner, Direttore Commerciale della Divisione Collettività di Simmons

Simmons, il marchio leader mondiale nel dormire, è prodotto in Italia dal Gruppo Industriale Formenti che, grazie ai continui investimenti in macchinari, processi e materiali, unisce il know-how della casa madre di Atlanta, a quello dei licenziatari sparsi in tutto il globo ed alle ricerche della Fondazione Formenti istituita nel 1999 per lo Studio della Qualità del Riposo e per diffonderne la cultura scientifica: un unicum decisamente vincente. Ne parliamo con il direttore commerciale

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collettività, Andrea Campaner (foto a sinistra in basso): quarantacinque anni, friulano, laureato in economia e commercio, capace, ambizioso ed estroverso che, a suo dire, ama mettersi alla prova con le sfide più difficili. Prima di approdare in Formenti, nel 2008, ha lavorato per grandi aziende venete nel settore arredamento. La crisi economica che sta attraversando tutto il settore alberghiero ha toccato anche il vostro settore? «La crisi, poco o tanto, si avverte ovunque. Per quanto ci riguarda è stata un’opportunità per pensare ad una strategia di diversificazione della clientela e del rischio: anziché puntare solamente sui volumi come alcuni nostri competitors, abbiamo selezionato la clientela miscelando le giuste catene alberghiere e moltissimi alberghi di dimensioni minori ma di grande livello e che puntano anche sulla qualità del sonno. Scelta che si è rivelata premiante». Chi è il vostro cliente tipo? «Oggi il ruolo dell’albergo si è evoluto. Da semplice “rifugio notturno” o “di sosta” è diventato un luogo dove l’ospite vive un’esperienza sensoriale, di comfort e di relax a 360 gradi. Chiunque abbia a cuore il benessere del proprio ospite, dalle grandi catene internazionali agli hotel indipendenti, è il nostro cliente ideale. La prova della sensibilità dell’ospite a questo tema è la presenza della SPA come fatto-


SERVIZI RICETTA DELLA SALUTE RECIPE FOR HEALTH

esercizio fisico trattamenti di benessere physical fitness (exercise and wellness treatments)

giorno day

SPA

SALUS PER AQUAM

SPS™

SALUS PER SOMNIUM™ notte night

re sempre più discriminante nella scelta di un hotel. E proprio parafrasando l’acronimo di Salus Per Aquam, abbiamo sviluppato il concetto di Salus Per SomniumTM, cioè l’opportunità che i prodotti Simmons offrono di trasformare il letto in un fattore competitivo e di qualificazione professionale per continuare di notte i trattamenti e le attenzioni al benessere diurni. Infatti il sonno è, da solo, il fattore che più di ogni altro influisce sul mantenimento della salute e dormire bene aiuta anche a migliorare l’aspetto estetico». Quali saranno le novità nel nuovo catalogo 2013? «La ricerca svolta da Simmons, nei 101 paesi del mondo nei quali è presente, ha portato alla creazione di materassi di nuova generazione che hanno un enorme successo. Si tratta di materassi “no-flip”, dal comfort straordinario grazie alle innovative imbottiture e che non necessitano della rotazione sotto-sopra, con risparmio dei tempi di manutenzione. La nostra nuova gamma, oltre ad un’ampia serie di sommier, base letti e accessori, offre ben 16 materassi “no-flip” apprezzatissimi dagli ospiti».

riposo sonno di qualità healthy sleep (quality sleep, in the right quantity)

cibi sani corretta alimentazione good nutrition (healthy foods and correct diet)

Come deve essere un materasso per assicurare sogni veramente d’oro? «Contrariamente a quanto si pensava un tempo, il materasso non deve essere troppo rigido ma anatomico, deve assecondare cioè le curve del corpo, accogliendo le parti piene -spalle e fianchi- e riempiendo le parti vuote quali la regione lombare. Un materasso troppo rigido non si adatta al corpo e uno troppo morbido obbliga la spina dorsale a una posizione sbagliata causando mal di schiena. I nostri prodotti offrono totale comfort, grazie alla accoglienza progressiva dell’ActiveSupport Inside (brevettato) che accoglie il peso del corpo in maniera progressiva: ad una iniziale compressione che offre sofficità e massima comodità, aumentando il peso d’appoggio si ottiene una resistenza maggiore che si trasforma in una ergonomica spinta verso il corpo in grado di fornire il sostegno anatomico adeguato ad una corretta postura per un riposo di vero benessere!». L.S.B.

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LE VIE DELL’INCENTIVE

Viaggi Post-Apocalittici

Il 21 dicembre è passato e la Terra continua a girare come prima. Turisti curiosi e tifosi dell’apocalisse, che hanno fatto il tutto esaurito nel Mondo Maya in occasione del solstizio d’inverno 2012, sono tornati a casa un po’ delusi. Ma forse gli astronomi Maya non sbagliavano, forse al posto dell’avvento della fine del mondo, una nuova era (speriamo migliore) ha avuto inizio. Ecco i luoghi più affascinanti dove dare il benvenuto al cambiamento

✒Testo e foto di Barbara Ainis Se siete qui a leggere questo articolo, vuol dire che la tanto temuta fine del mondo non è arrivata. La data fatidica del 21 dicembre è passata lasciando solamente un sorrisetto soddisfatto sulla faccia di chi

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ha sempre considerato le profezie apocalittiche come sciocche superstizioni. Ma siamo proprio sicuri che i Maya si siano sbagliati? In realtà l’idea della fine del mondo apparteneva più a Hollywood che


LE VIE DELL’INCENTIVE

Oltre ai siti più famosi, il Mondo Maya si compone di moltissime città quasi sconosciute (nella foto Chacchoben, in Messico), da visitare senza folla e senza fretta

Mondo Maya

a Chichén Itzà, visto che i discendenti degli antichi astronomi precolombiani da tempo si opponevano alla banalizzazione e alla storpiatura catastrofistica delle teorie Maya relative al tempo e alla cosmologia. Certo la storia della fine del mondo ha fatto la fortuna degli albergatori e degli operatori turistici dei paesi dove i Maya hanno vissuto e regnato, presi d’assalto in occasione del 21 dicembre 2012. Ma proprio ora che la folla di apocalittici e curiosi ha abbandonato i siti archeologici dell’America Latina, proprio questo è il momento migliore per visitare i luoghi mistici della cultura Maya. Per scoprire, magari, che il cambiamento, più profondo e meno spettacolare, è in atto.

Si è parlato tanto di questa profezia, spesso dimenticando che i discendenti di quegli antichi astronomi vivono ancora le terre affascinanti dove un tempo regnavano le gloriose città stato Maya: Messico meridionale, Guatemala, Belize, Honduras occidentale edEl Salvador occidentale. I Maya di oggi rivendicano orgogliosi il senso profondo del 21 dicembre, nonostante o anzi forse proprio confortati dalla sconfitta del catastrofismo apocalittico e sensazionalista. Secondo la loro interpretazione, con il solstizio d’inverno si è concluso il Lungo Computo, un ciclo dell’articolato calendario Maya, ossia un’epoca durata oltre 5mila 125 anni al termine della quale ha preso avvio un nuovo ciclo. Certo il tempo secondo i Maya non è lo scorrere lineare e neutrale dei giorni e delle ore, ma un complesso incrociarsi di circolarità carico di significato e di promesse. Dunque l’inizio della nuova era, secondo i Maya, anche un momento di cambiamento profondo delle coscienze e dell’umanità, un’opportunità di rinnovamento positivo per la società e i singoli individui. In tutto il Mondo Maya, in tutti i siti, i templi e i paesi che ne fanno parte, tra

I discendenti degli antichi Maya portano con orgoglio i tratti somatici e le tradizioni dell’antico popolo di astronomi, sciamani e guerrieri

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LE VIE DELL’INCENTIVE Il lungo ConTo deI MAyA Il calcolo del tempo è sempre stato un elemento centrale nella visione cosmologica dei Maya. Il calendario chiamato Lungo Computo è uno dei calendari utilizzati dagli antichi astronomi, specialmente per registrare fatti storici importanti. Questo sistema di calcolo del tempo consiste nella registrazione dei giorni trascorsi a partire da una data iniziale, o “anno zero”, calcolato in accordo a cinque periodi o cicli, basati su un sistema vigesimale (a base venti), indicata come 13.0.0.0.0. Secondo l’interpretazione delle iscrizioni ritrovate nel sito Maya chiamato Tortuguero (nello stato messicano del Tabasco) questa data perfetta dell’anno zero corrisponde proprio il 21 dicembre 2012. Ma, contrariamente a ciò che si è sentito dire da più parti, il calendario Maya non finiva con questa data. Nello stesso monumento Tortuguero e in altre due iscrizioni del sito messicano di Cobà si riportano date nel Lungo Computo di molto posteriori alla fine del 13° Bak’Tun, ossia al 21 dicembre 2012.

spiagge caraibiche, rigogliose foreste e lagune incantate, si festeggia il nuovo inizio. Una scusa in più, se ce ne fosse bisogno, per visitare alcuni dei luoghi più affascinanti della terra e vivereuna vacanza, questa volta sì, da fine del mondo.

Messico Dei quasi400mila chilometri quadrati che individuano i territori nei quali vissero e regnarono i Maya, la maggior parte si trova oggi entro i confini messicani. Dalla penisola dello Yucatan allo stato del Chiapas, dal Campeche al Tabasco, il sud di questo meraviglioso Paese latinoamericano è punteggiato di piramidi, templi, edifici civili e religiosi, circondati e, spesso, ancora avvolti dalla vegetazione tropicale o dalla selva lussureggiante. Si tratta di una delle aree di maggior fascino di tutto il continente americano, capace di offrire una grandissima varietà paesaggistica – dalle spiagge caraibiche agli spettacolari cenote (da una parola maya che significa “caverna con acqua”), dalla ricchissima diversità biologica della foresta, alle montagne d’origine vulcanica – e alcune tra le più importanti testimonianze del glorioso passato dei Maya, della loro saggezza e della loro conoscenza.

I siti da non perdere: • Chichén Itzà: nel suo momento di massimo splendore è stata la città più potente della penisola dello Yucatan e di tutto il mondo Maya (tra il 900 e il 1300). Il suo nucleo monumentale si estende per ben cinque chilometri quadrati (si stima sia stato riportato alla luce solo il 20% dell’antica città) e al suo

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interno si trovano ancora ben conservati importantissimi edifici: dalla spettacolare e famosissima Piramide di Kukulcan, lungo la cui scalinata discende a ogni equinozio il Serpente Piumato” (per un impressionante fenomeno di luci e ombre, frutto della perfezione con la quale gli astronomi e i costruttori Maya hanno orientato e realizzato l’edificio) al campo del Gioco della Palla, dal Tempio dei Guerrieri al Gruppo delle Mille Colonne, solo per citarne alcuni. La zona considerata più sacra di tutto il sito è quella del Cenote Sagrado, cuore delle attività religiose, non solo della città, ma di tutta la zona Maya. • Tulum e Cobà: questi due siti si trovano a poca distanza l’uno dall’altro (44


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chilometri) e valgono entrambi la pena di essere visitati. Il primo, sicuramente più famoso, è l’unico complesso archeologico Maya affacciato direttamente sulla costa caraibica. Non si tratta di uno dei siti più grandi né di uno dei più importanti, quanto a edifici, ma la sua posizione a picco sul mare turchese ne fa un luogo dal fascino assolutamente ineguagliabile. Cobà fu, invece, una delle città Maya più importanti del Periodo Classico, una metropoli popolata al tempo da 50mila abitanti (tra il 350 e il 650 d. C.), della quale restano imponenti le vestigia dei suoi edifici civili e religiosi. La piramide più alta, ben 42 metri, è quella di NohochMul, da cui si domina tutto il paesaggio yucateco, inclusi i la-

A sinistra: l’inconfondibile profilo di Pakal, il re che ha fatto grande la città di Palenque (Chiapas, Messico). Credits: Visit Mexico. Sotto, Tulum è l'unica città Maya affacciata direttamente sul Mar dei Caraibi. Credits: Riviera Maya

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Sopra, Chichén Itzà è sicuramente il sito Maya più famoso. Qui, durante gli equinozi, si verifica l'incredibile fenomeno di luci e ombre che compone la figura del Serpente Piumato, lungo la scalinata della piramide di Kukulkan. Credits: Visit Mexico. Qui sotto, una suggestiva vista aerea di Tulum. Credits: Riviera Maya

ghi e le lagune che circondano la città, mentre il luogo considerato più sacro è senza dubbio il gruppo Macanxoc, un complesso di edifici dove si trova la Stele 1. Tra le iscrizioni si trova, infatti, segnalata la data finale del Lungo Computo Maya, coincidente, a quanto pare, proprio con il 21 dicembre 2012. • Palenque: immersa nella selva, questa

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fu una delle città più importanti del mondo Maya tra il 600 e il 900 d.C., riconosciuta per il suo stile artistico innovatore e l’alta qualità delle sue opere architettoniche e scultoree. Tra tutti svettano il complesso di edifici chiamato El Palacio, costruito intorno a quattro cortili, eretto per ordine dello stesso re Pakal e concluso durante il regno del figlio, e il Tempio delle Iscrizioni che domina la grande piazza centrale e conserva, in un sarcofago, i resti del grande re Maya. • Chacchoben: si tratta di un sito minore e poco conosciuto (comunque il più grande della regione dei laghi nel sud della penisola dello Yucatan), ma il suo fascino deriva proprio dall’assenza di turismo di massa. Camminando tra le imponenti piramidi del Gran Basamento, probabilmente lo scenario principale delle cerimonie religiose e civili, è facile trovarsi completamente da soli, godendo del silenzio mistico e del fascino delle vestigia Maya avvolte dalla selva.

Guatemala Il Guatemala è il Paese dove la civiltà Maya raggiunse il suo massimo splendore. Tra spiagge, vulcani, laghi, fiumi, monta-


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gne e la magnifica selva, qui la natura regna incontrastata, avvolgendo ancora gli enigmatici e affascinanti siti archeologici. In occasione della fine del 13° Bak’tun e l’inizio della nuova era il Paese centroamericano ha disegnato la Ruta de losBak’tunes, un percorso che consente al turista di conoscere le 11 antiche città Maya che furono testimoni degli eventi più importanti associati al Calendario Maya. In questo cammino si incontrano monumenti, iscrizioni ed edifici legati alla ricerca astronomica e cosmologica, come pure siti che sono stati e sono ancora oggi considerati luoghi sacri dove i Maya realizzano le loro cerimonie religiose.

I siti da non perdere: • Tikal: il Parco Nazionale di Tikal ospita i resti della città più grande e più importante di tutta la storia preispanica dei Maya, circondati da 550 chilometri quadrati di foresta tropicale. La sua storia è durata per oltre 1500 anni, cominciata nell’800 a.C. e conclusa nel IX secolo d.C. quando questa magnifica e potente città venne abbandonata. Ancora oggi è considerato uno dei luoghi sacri per ec-

cellenza della cultura Maya e qui si celebrano importanti cerimonie religiose. • Yaxhá, Nakum, Naranjo e Isola di Topoxté: un grandissimo parco nazionale raccoglie insieme quattro diverse città Maya in un panorama assolutamente unico e magnifico. L’antica città di Yaxhá, in particolare, si trova sulle

In Guatemala l'eredità del popolo Maya, che qui raggiunse il suo massimo splendore, è viva e pulsante nelle comunità rurali. Credits: INGUAT

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tra i luoghi più mistici e poderosi per la realizzazione di cerimonie religiose. • Uaxactún: questa città, piuttosto vicina a Tikal, è una delle più importanti proprio in relazione all’osservazione dei solstizi e degli equinozi. Quattro piramidi allineate con gli astri compongono il Complesso di Osservazione Astronomica del sito. La loro posizione permise agli antichi astronomi Maya di osservare con massima precisione i solstizi e gli equinozi e consente ancora oggi di celebrare in quei giorni il Festival di Uaxactún: dalla piramide maggiore, infatti, si può vedere sorgere il sole esattamente dietro le altre tre piramidi allineate, proprio in queste date emblematiche.

Belize Dalla penisola dello Yucatán la civiltà Maya si diffuse anche nel Belize fin dal 2500 a.C., raggiungendo il massimo splendore tra il 300 e il 900 La maggior parte dei siti archeologici del paese risalgono a quest’epoca.

da visitare: Qui sopra: il sito archeologico di Yaxha, in Guatemala. Credits: Diego Lezama INGUAT. A destra, ancora oggi si celebrano con devozione i tradizionali riti religiosi, nei luoghi considerati sacri delle antiche città Maya. Credits: INGUAT

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sponde delle lagune di Yaxháe Sacnab, fu un centro importante del Mondo Maya e della ricerca cosmologica degli antichi astronomi. L’Acropoli Est, il Gruppo Maler, nella stessa Yaxhá, e l’isola di Topoxté sono considerati ancora oggi

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• Caracol: si tratta sicuramente del sito archeologico più importante del Belize. Migliaia di strutture e un osservatorio astronomico compongono il disegno di questo enorme sito (170 chilometri quadrati), sviluppato intorno alle sue cinque


LE VIE DELL’INCENTIVE l’IsolA CIlenA dI Crusoe e deI MAyA In mezzo al Pacifico, sull’unica isola abitata dell’arcipelago cileno di Juan Fernandez è stato scoperto un monolite Maya alto 45 metri che raffigura una specie di serpente e un giaguaro che guardano all’orizzonte, verso il sole. A poca distanza dal monolite si troverebbe anche la cripta del re Maya KamBalam, reincarnazione di tutte le divinità, il quale, secondo la leggenda, si dovrebbe essere risvegliato proprio il 21 dicembre 2012 per essere testimone della morte ‘’dell’era classica’’.

grandi piazze e circondato dalla selva. Il punto di maggiore interesse è sicuramenteil templo di Caana (in lingua Maya “luogo del cielo”), la struttura maya più alta (ben 46 metri) di tutto il Paese.

Honduras I Maya abitarono queste regioni fino al X secolo d.C.. Al loro arrivo i Conquistadores spagnoli trovarono le città abbandonate già da molto tempo e cadute in rovina. Furono probabilmente la fame, le malattie e le guerre interne a determinare la loro fine.

da vistare: • Copàn: la storia di questa città durò solo quattro secoli (dal 426 all’820) e 16 re, ma tanto bastò per farne una delle più interessanti città Maya. La zona archeologica occupa 120 ettari della selva honduregna, testimoniando ancora oggi attraverso le vestigia dei monumenti, le stele e le sculture lo splendore che regnò un tempo in questi luoghi. Sopra una piccola collina si trova l’Acropoli, con un complesso architettonico composto perlopiù di templi con grandi scalinate e facciate scolpite con figure umane e animali, o con elementi astronomici e mitologici.Al di sotto di questi edifici, l’acropoli di Copán è percorsa da una rete di gallerie per oltre quattro chilometri, in parte accessibili ai visitatori. Per la sua bellezza e la conservazione delle rovine, Copán è conosciuta come la Parigi del mondo Maya.

El Salvador Tra vulcani e piantagioni di caffè appaiono i resti della civilizzazione maya, che

fiorì in El Salvador facendo commercio con tutti i grandi imperi preispanici del centroamerica.

da visitare:

Copàn è il sito archeologico più importante dell'Honduras, conosciuto per la sua bellezza come la Parigi del Mondo Maya

• Joya de Cerén: è la Pompei del mondo Maya, un antico villaggio agricolo conservato pressoché intatto sotto la cenere in seguito ad un’eruzione vulcanica nel VII secolo. Scoperta nel 1976, nella città non sono stati trovati resti umani, dunque la popolazione ha fatto in tempo a mettersi in salvo, abbandonando però utensili, ceramiche e cibi, preziosi testimoni della vita e della cultura maya.

Contrordine: la fine del mondo rinviata al 2116 E se invece si fosse trattato solo di un errore di calcolo? Due fratelli tedeschi, uno matematico, l’altro docente di Storia e Cultura Maya, hanno pubblicato su una rivista scientifica tedesca una nuova ipotesi sulla fine del Lungo Computo. Secondo i fratelli Böhm nel confrontare il calendario dei Maya con il nostro è stato commesso un errore. Dai loro calcoli, basati sul “Codice di Dresda”, l’inizio della nuova era sarebbe rimandata di ben 104 anni. ■ 1-2 2013

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Alla scoperta della Scozia di Brave Viaggio tra gli incantevoli panorami delle Highland scozzesi, che hanno fatto da cornice all’ultimo film d’animazione Disney Pixar, Brave. Sulle tracce di miti, tradizioni, paesaggi e castelli maestosi

✒Alessandra Caputo Brave è un’avventura magica che si ispira alla ricca storia scozzese disseminata di battaglie epiche e leggende mistiche. La nuova eroina Disney ha i capelli rossi e si chiama Merida, coraggiosa aspirante arciera e impetuosa ascendete al trono, affronta la tradizione e sfida il destino per cambiare il proprio fato. In Scozia – come dice Mark Andrews, regista del film – tutto racconta una storia: ogni pietra, ogni albero, ogni montagna. Sul grande schermo le riproduzioni del Paese si sono trasformate in animazioni inedite: dalle immagini delle dolci colline rivestite dalla brughiera alle vette impo-

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nenti nelle Highland, dai lochs agli idilliaci laghi che si animano con sfumature scintillanti di azzurro e verde, dai misteriosi glen alle vallate ricoperte da foreste fino ad arrivare ai mitici monoliti. Lasciatevi conquistare dalla storia di Merida per conoscere una destinazione unica e preziosa, tra maestosità e mistero, storia e natura, folklore e spettacolari scenari

Gli itinerari di Merida Paese vario e di singolare bellezza, la Scozia comprende circa 800 isole, di cui soltanto 300 sono abitate. Queste oasi vanta-


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no paesaggi indimenticabili, contrasti incantevoli che fanno da contrappunto a città vivaci, silenziosi laghi e imponenti monti. Gli scorci suggestivi rappresentati nel film Disney Pixar sono frutto degli abili disegnatori che hanno effettuato sopralluoghi specifici: dalle Highland occidentali all’isola di Lewis e di Harris fino all’arcipelago delle isole Ebridi. La storia turbolenta di questo Paese ha lasciato molte fortezze e case a torre sparse per le campagne, molteplici luoghi da esplorare per conoscere le vicende di un antico passato. La Scozia vanta castelli a centinaia, ognuno di essi fa sicuramente volare l’immaginazione e infatti, non a caso, la Pixar con Brave ha introdotto per la prima volta la figura dei castelli ispirandosi all’Eilean Donan nelle Highland e alla maestosità del castello di Dunnottar nelle Aberdeenshire per realizzare le ambientazioni degli edifici.

Lasciatevi conquistare dal suono delle cornamuse e percorrete un itinerario insolito e particolare. Iniziate dalla natura selvaggia e incontaminata della regione delle Highland con le distese verdi, le montagne aspre, i panorami da incorniciare e le tante piccole baie e i tranquilli villaggi di pescatori. Appena a largo della costa dell’isola di Skye ci sono paesaggi deliziosi: monti dentellati, una costa pittoresca, una distilleria e tante curiosità. Visitate il Castello di Dunnottar a Stonehaven, un’impressionante e spettacolare fortezza in rovina sulla cima di una scarpata. Un castello inespugnabile che cela molti segreti del ricco trascorso storico della Scozia. William Wallace, Maria Stuarda, il Marchese di Montrose e il futuro Re Carlo II lo visitarono e proprio qui una piccola guarnigione resistette contro la potenza dell’esercito di Cromwell per otto mesi, per salvare i gioielli della Corona, le “insegne di Scozia”, dalla distruzione. Nel vostro percorso non potrà mancare il castello di Eilean Donan a Dornie, presso il Kyle of Lochalsh, una delle costruzioni più caratteristiche. Imponente e maestoso, si trova su di un’isola, nel punto in cui si incontrano tre grandi laghi marini. Il sito fu abitato a partire dal VI secolo ma il primo castello fortificato fu costruito a metà del XIII per controllare i territori del Kintail. Il Castello di Glamis da oltre seicento anni è la casa ancestrale dei conti di Strathmore ed è celebre perché qui William Shakespeare ambientò il suo Macbeth. È impossibile non essere catturati dalla suo mistico prestigio, dalle tante torri e torrette. Ricco di storia, si è evoluto nel corso degli anni per creare un

La coraggiosa Merida, l’ultima eroina Disney Pixar ©2011 DisneyPixar. In apertura: le imponenti rovine del Castello di Dunnottar, a sud di Stonehaven ©VisitScotlandScottishVie wpoint

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Gli spettacolari panorami delle Highland ©VisitScotlandScottish Viewpoint

tesoro architettonico stupefacente, pieno di vitalità. Glamis vanta una fama particolare, quella di essere una delle fortezze più infestate dai fantasmi della Scozia; sono rinomate le leggende del “mostro” e della “stanza segreta”. La Cappella di famiglia e la Torre dell’Orologio pare siano ossessionate da un “Grey Lady”, presumibilmente Lady Janet Douglas, bruciata sul rogo nel 1537 dopo essere stata accusata, ingiustamente, per un complotto ai danni del re

I famosi monoliti di Calanais nell’Isola di Lewis ©VisitScotlandScottish Viewpoint

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Enrico VIII. C’è chi giura di aver visto una donna dalla lingua tagliata aggirarsi nel parco e chi dalla camera da letto della regina ha intravisto un ragazzino seduto su un sedile di pietra. Insomma sono molteplici gli episodi curiosi che potranno attirare la vostra attenzione. Le isole di Lewis e Harris sono ricche di storia e tradizione. Cerchi di pietra sono sparsi nell’isola di Lewis, promemoria di un passato preistorico. Se volete esplorare miti e leggende dirigetevi a Callanish dove sarete conquistati dal fascino enigmatico e magico delle Callanish Standing Stones, i più famosi monoliti che vi sorprenderanno per la disposizione unica delle pietre, antecedente le piramidi egizie. Le Orcadi, a nord della punta estrema della Scozia, sono un gruppo di oltre settante isole, di cui soltanto diciassette abitate. La maggior parte degli abitanti vive nelle città principali, Kirkwall e Stromness. La storia delle Orcadi risale a più di 4.500 anni fa, ai primi insediamenti neolitici, i più spettacolari dei quali si trovano a Skara Brae. Il cuore delle Orcadi, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è costituito da monumenti neolitici, cerchi di pietre, tombe e da un insediamento, il Ring of Brodgar. Nella regione del Perthshire è possibile osservare alcuni dei più antichi e particolari alberi d’Europa. Questa zona si distingue per i colori pittoreschi, splendidi in qualsiasi stagione dell’anno. L’Hermitage è un parco selvatico con grotte nascoste, zone panoramiche, ponti, cascate e una splendida vegetazione; è proprietà del Na-


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tional Trust for Scotland ed è popolare tra i visitatori che amano inoltrarsi nella rete di sentieri per trovare punti di vista nascosti sull’acqua che scroscia nella fitta foresta. Questo è il paese del Big Tree, ovvero il più antico albero d’Europa, la più ampia conifera in Gran Bretagna, la Quercia Birnam, affascinante bellezza naturale di notevole interesse storico perché unica superstite del bosco di Birnam, resa anche famosa da Shakespeare nel suo Macbeth.

Edimburgo, lo spirito della cultura La capitale della Scozia è una delle più interessanti destinazioni britanniche. Vi accoglierà mostrandovi subito uno scenario teatrale con le sue guglie e i bastioni, le alture scoscese e le colonne classiche. Europea e cosmopolita, Edimburgo è una città dalla spettacolare architettura medievale e dagli eleganti edifici neoclassici del periodo georgiano. Denominata prima città della Letteratura Unesco al mondo, fonte di ispirazione per alcuni degli autori più noti, ha una storia letteraria che risale a tempi anteriori a quelli di Walter Scott per arrivare a scrittori contemporanei come JK Rowling, autrice dei romanzi di Harry Potter. La città si distingue per due aspetti caratteristici: la parte antica con il castello medievale, i vicoli e le vie di ciottoli e l’ele-

gante e classica città moderna georgiana. La combinazione di questi due aspetti, unita alla dinamicità, al fascino, alle feste e ai tanti eventi contribuiscono a creare un’atmosfera deliziosa. Nella città vecchia, dominata dall’Edinburgh Castle, situato in cima a una collina alla fine del Royal Mile, respirerete la storia in ogni angolo o solo passeggiando lungo le vie acciottolate. Percorrendo Royal Mile, la storica strada che congiunge il castello con il palazzo reale di Holyroodhouse, potrete visitare The Scotch Whisky Experience e seguire il Ghost Tours per poi dirigervi verso Royal Botanic Garden e godere dei settanta acri di tranquillità.

Edimburgo, il suo Castello e la Torre dell’Orologio ©VisitScotlandScottish Viewpoint

La parte vecchia della capitale scozzese ©VisitScotlandScottish Viewpoint

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Imponente e suggestivo, il Castello di Edimburgo osservato da Princes Street ©VisitScotlandScottishViewpoint. Sotto, Victoria Street, nel centro della città ©VisitScotlandScottishViewpoint

Il castello di Edimburgo è al centro della storia della nazione, i suoi emblemi sono gli Honours of Scotland, i gioielli della Corona di Scozia, e la famosa Stone of Scone, l’antico seggio su cui venivano incoronati i monarchi scozzesi. Anche la città nuova è piuttosto evocativa nelle sue graziose strade e nelle ampie piazze sovrastate da terrazze incantevoli. Sono tanti i luoghi storici, i musei e le gallerie d’arte da visitare. Edimburgo si può esplorare tranquillamente a piedi, anche perché è una città compatta e fornita da un’eccellente rete di bus. Nel rivitalizzato porto di Leith troverete una vasta scelta di ristoranti. Infine, vi consigliamo di passeggiare nel parco di Holyrood per scoprire un mondo davvero particolare: il villaggio di Duddingston che si nasconde dietro la collina Arthur’s Seat dove c’è uno dei più antichi pub della Scozia. Lo shopping si sposa perfettamente con la città di Edimburgo. Princes Street, che separa la città antica da quella moderna, è la via principale fiancheggiata da grandi magazzini; in George Street troverete numerose boutique e bar, St Andrew’s Square e Multrees Walk sono il paradiso degli stilisti; se siete alla ricerca dei classici souvenir tipici scozzesi li potrete acquistare in Royal Mile. Riconosciuta come una delle migliori cit-

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te gustosi sono il clootie dumpling (frutta secca speziata), una serie di prodotti di pasticceria da forno, tra cui spicca il buttery, simile alla brioche francese. Anche i formaggi fanno parte di sapori autentici scozzesi, i più noti sono l’erborinato Lanark Blue e il Caboc del Ross-shire. ■

La colorata e luminosa ruota panoramica ©Marketing Edinburgh

Dove dormire

tà del Regno Unito per trascorrere il Natale, Edimburgo brilla in inverno con sei settimane di celebrazioni che ogni anno attirano migliaia di persone. La maestosa Ruota è certamente l’emblema dei festeggiamenti, insieme ai classici mercatini che creano un’atmosfera unica con una cornice d’eccellenza, il Castello.

La Scozia a tavola Ingredienti naturali e prodotti di qualità rendono entusiasmante la scena gastronomica scozzese che si distingue per una particolare creatività. La lista è molto lunga e allettante, tra i piatti più tipici: salmone affumicato, biscotti di pastafrolla, carni di agnello e manzo da bestiame allevato al pascolo nell’Aberdeenshire, carni di cervo dai monti delle Highland, pesci a carne bianca dal Mare del Nord, molluschi e crostacei dall’ambiente incontaminato delle acque costiere del versante occidentale, selvaggina da penna come i fagiani. Il piatto tradizionale è lo haggis, un insaccato speziato costituito da avena e frattaglie di ovino; se vuoi assaggiare la tradizione scozzese devi gustare il Cullen skink, una minestra a base di salmone affumicato e patate. Con la farina e i fiocchi d’avena vengono realizzati porridge, oatcakes e dessert come il cranachan (farina di avena tostata, miele, whisky, panna e frutti di bosco). Altri dolci particolarmenEnte Turismo Scozia www.visitscotland.com

The George Hotel 19-21 George Street, Edinburgh, EH2 2PB, UK www.principal-hayley.com/thegeorge L’ampio rinnovamento completato nel 2009 ha dato a quest’hotel nel cuore di Edimburgo un interno elegante e contemporaneo, pur rispettando l’architettura in stile georgiano. C’è un’ampia scelta di sale conferenze e spazi per eventi, tra cui la suite Panorama con vista mozzafiato sul Castello di Edimburgo e una terrazza esterna. Sono state aggiunte 50 camere lussuose portando il totale a 249, inoltre il ristorante Tempus è conosciuto come uno dei migliori luoghi in George Street.

Dove mangiare Angels and Bagpipes 343 High Street, Royal Mile, Edinburgh, EH1 1PW www.angelswithbagpipes.co.uk/ Non è solo uno dei migliori ristoranti della città ma riflette anche molte delle caratteristiche di Edimburgo, a cominciare dalla casa nel centro storico ricca di angoli inaspettati e anfratti come d’altronde ci si aspetta da un edificio che risale al XVI secolo. Prodotti freschi di stagione e ingredienti scozzesi definiscono la cucina del ristorante. Alcuni piatti rappresentano una moderna e innovativa cucina scozzese. 21212 3 Royal Terrace, Edinburgh, EH7 5AB www.21212restaurant.co.uk/ Premiato come miglior ristorante 2012, stellato Michelin dal 2010, solo otto mesi dopo la sua apertura, 21212 ha uno stile inimitabile in una residenza in stile georgiano su quattro piani. Ristorante spazioso e luminoso, elegante e dall’antico splendore, propone un menù gourmet costruito con estrema cura dallo chef Paul Kitching che rimane fedele allo stile moderno della cucina francese. The Honours 58a North Castle Street, Edinburgh, EH2 3LU www.thehonours.co.uk/ Atmosfera, design e stile fanno di questo ristorante una perla da scoprire. L’obiettivo è di rafforzare ulteriormente la reputazione della Scozia per la buona cucina e per ispirare con un entusiasmo inequivocabile per la migliore cucina tradizionale e moderna francese. Sviluppato dallo chef Paolo Tamburrini e dal ristoratore Martin Wishart, il menù combina piatti stagionali a sapori scozzesi.

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INDIA

Un mercato Mice dalle grandi potenzialità Il turismo congressuale mantiene un trend positivo con le migliori performance nelle città di Delhi e Mumbai. Ma, nel Paese, restano ancora ampi i margini di miglioramento, sia sotto il profilo infrastrutturale che sotto quello ricettivo

✒Mario Masciullo

Il tempio induista Gurudwara Sis Ganj Sahib nella Old Delhi

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L’india si posiziona, a livello globale, tra i paesi emergenti con il più promettente potenziale di crescita e si stima che, nei prossimi anni, gli alti livelli di urbanizzazione continueranno a dare forte impulso all’aumento della classe medio-alta, malgrado i rallentamenti causati dall’influenza negativa (inflazione) globale che ha interessato il biennio 2011-2012. Il turismo in generale e il congress e il business travel in particolare hanno mantenuto quest’anno un trend positivo, grazie an-

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che al cambio monetario favorevole che ha permesso al Paese di offrire prezzi altamente competitivi. Tra le mete Mice con le migliori performance, in pole position, si confermano Nuova Delhi e Mumbai, dove il turismo proviene soprattutto dai paesi dell’Asean e dalla Cina, ma anche dall’ Europa. Le due best practices stanno dando impulso anche ad altre città del Paese, dove ampi sono i margini di miglioramento, sia per quanto riguarda l’offerta ricettiva sia in ri-


AROUND THE WORLD

ferimento al sistema infrastrutturale. Mo Martin Sirk, CEO di ICCA, in occasione dell’ultima edizione del MICE IT&CM di Delhi, ha dichiarato: «L’India necessita di una profonda revisione nel settore delle infrastrutture Mice. Il Paese ha il vantaggio di essere una potenza economica in continua espansione, con un enorme potenziale sotto il profilo dell’offerta congressuale. Ci vogliono però sedi più moderne, flessibili e funzionali sia dal punto di vista degli spazi che della logistica».

Uno sviluppo già in atto Maharashtra, la terza regione dell’India, in ordine di grandezza, ma anche di ricchezza pro-capite, si è inserita nel filone del turismo congressuale con grandi investimenti e incentivi. L’obiettivo è quello di elevarsi a “destinazione leisure e mice di alta classe”. A dichiararlo con entusiasmo in una nota è stato Prithviraj Chavan, primo ministro del governo del Maharashtra. Lo Stato ha quattro aeroporti internazionali e altri due saranno inaugurati presto a Nagpur e Navi Mumbai. Piani per impostare un museo “Bollywood” sono in fase attiva e, recentemente, anche il distretto costiero Sindhudurg è stato dichiarato uf-

ficialmente di “interesse turistico”. Sindhudurg offre 720 km di costa incontaminata che si estende verso Goa, Karnataka e Kerala ed è conosciuto per l’arte popolare, la cucina e per il suo patrimonio storico culturale che vanta numerosi e templi e fortezze. Qui sono in costruzione un nuovo aeroporto e una serie di eco-villaggi che, nel giro di qualche anno, entreranno in concorrenza con le spiagge degli Stati di Goa e Kerala. Tra i progetti di riqualificazione turistica del Maharashtra c’è anche l’apertura, entro il prossimo anno, del primo istituto di immersioni in India, a Tarkarli (Sindhudurg), di un osservatorio astronomico a Lonar, il terzo cratere più grande al mondo e l’unico lago di acqua salata. Ci sarà anche un Museo delle meteoriti che verrà costruito sui 20 ettari di terreni già acquisiti per lo scopo, e sono state identificate per lo sviluppo altre 25 spiagge». I dati del piano di lancio per lo sviluppo della destinazione forniti da Chhagan

Qui sopra, osservatorio astrologico costruito dal Maharaja Swai di Jaipur nel 1761. A sinistra, venditore ambulante di Betel

Orissa: la destinaziOne Mice dell’india dell’est Da sempre uno dei luoghi più sacri dell’India, caratterizzata dai magnifici templi in loco, l’Orissa è una meta incentive e Mice ricchissima di attrattive, sia paesaggistiche che storico culturali: vi si trovano numerosi parchi e riserve nazionali come i parchi di Similipal, Bhitarkanika, Gahirmatha, dove vivono le tartarughe marine, o le zone protette di Nandankan, dove sono allevate in cattività le tigri bianche, e di Satkosia Gorge, ideale per la pratica della pesca sportiva e del trekking. E poi c’è il mare, l’Oceano Indiano con le isole Lothian, e quasi cinquecento chilometri di costa tra località turistiche e spiagge borotalco. Tutte attrattive che hanno fatto da propulsore allo sviluppo del mercato congressuale, sviluppo iniziato con la costruzione di un primo centro congressi a Bhubaneshwar: il Temple City International Convention. Moderna-

mente attrezzato, ha una capienza fino a 4000 persone. Oggi sono diverse le strutture che offrono spazi e tecnologie all’avanguardia, tra queste spicca lo Swosti Plaza Convention/Exhibition Hall a Chanakya, in grado di ospitare fino a 2300 persone, versione teatro e 1200 in altre versioni. Ricca anche l’offerta alberghiera che spazia dalla categoria 5 stelle a quella low budget. Tra le categorie “superior” si posizionano gli Oberoi e lo Swosti Group che comprende il Plaza, il Plaza Club e lo Swosti Palm Resort a Gopalpur, nuova attrattiva per vacanze balneari che riscontra grande successo tra chi viaggia per affari. Recentemente il Gruppo Swosti ha aperto nuovo alberghi a Chilika e a Puri, quest’ultima città, dotata di hotel di categoria superiore e media, in caso di richiesta di maxi eventi, assorbe il surplus di Bhubaneswar.

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AROUND THE WORLD

Il Forte Rosso. A destra, sopra, il palazzo presidenziale e, sotto, una gioielleria in Cannaught Place

Interno di un tempio induista

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Bhujbal, Ministro del Turismo, indicano che Sindhudurg non subirà un aumento delle tariffe di acqua e di energia elettrica per i prossimi dieci anni. Il Governo fa sapere, inoltre, che verranno applicate condizioni speciali per gli investitori nel settore del turismo, e che verrà ridotta la burocrazia per l’avvio di attività ristorative con estensione di validità della licenza a 5 anni. Sono poi al vaglio altre agevolazioni quali una riduzione delle tasse nel mercato del lusso, la registrazione gratuita per gli autobus che operano in aree comunali, e il 50 per cento di concessione per gli autobus che operano in zone collinari e montuose. È infine stata concessa la locazione di terreni a privati per lo sviluppo delle infrastrutture su un partenariato pubblico-privato (PPP). Vale la pena ricordare che lo Stato del Maharashtra, capitale Mumbai, ha due siti Patrimonio Mondiale dell’UNESCO – il vivace Chhatrapati Shivaji Terminus e le Grotte di Elephanta, magnifico monumento scolpito nella roccia su un’isola al

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largo del Gateway of India (la Porta dell’India). MTDC prevede di introdurre hopon-hop-off autobus per coprire le principali attrazioni turistiche come i siti del patrimonio del sud di Mumbai e grotte Kanheri nella città di Mumbai.

Outbound Mice Nel biennio 2011-2012, l’outbound relativo al segmento Mice ha raggiunto circa 2 milioni di turisti con un fatturato di quasi un miliardo di dollari. Cifre che testimoniano il forte appeal di un mercato sempre più corteggiato che, solo alla Tailandia, ha fornito 100.000 arrivi, equivalenti al 27.6% del totale proveniente dai paesi dell’Asean: nel 2011 il fatturato è stato di 250.000 dollari. E per il prossimo anno, il Thailand Convention and Exhibition Bureau (TCEB) della Thailandia prevede un ulteriore aumento del 20% del business travel dall’India. Anche in Cina, gli arrivi dall’India sono di notevole rilevanza. Il brand di lusso Peninsula e in particolare l’Hotel Peninsula di Hong Kong, puntano proprio su questo mercato. Dopo aver registrato un notevole incremento delle presenze di indiani nelle sue nove proprietà in tutto il mondo, il Gruppo ha lanciato il suo primo road show nelle più importanti località in India. Il vice presidente vendite Peninsula Hotel, Simon Yip ha dichiarato: «i clienti indiani sono un segmento molto redditizio che tende a optare per la categoria suite», e ha aggiunto, «Peninsula guarda all’India come a un grande potenziale per futuri progetti in particolare nei centri commerciali più importanti di New Delhi e Mumbai». ■



INSIDE THE CHARACTER

di Red Penugo Liberamente ispirato al questionario di Bernard Pivot rivolto agli artisti della trasmissione “Inside the Actor’s Studio”

Marco Bianchi

Segni particolari? Meticoloso in modo maniacale La parola che ami di più? Gioia La parola che ti piace di meno? Sofferenza La paura più grande? Morire Hai mai pianto per amore? Sì E al cinema? Sì Il libro da tenere sul comodino? Verso la scelta vegetariana di U.Veronesi Il sacrificio più grande? Rinunciare al cioccolato fondente Vai su tutte le furie per? L’ipocrisia Il tuo tallone d’Achille? Sono permaloso La prima cosa che guardi in una donna? Il sorriso La tua ultima notte scatenata? Non la ricordo Quanto tempo fai passare prima di richiamare qualcuno con cui hai avuto un primo appuntamento? Se la persona mi interessa nemmeno un’ora... La donna ideale? Mia moglie. Bella, sorridente, intelligente Cosa ti deve dire una donna per conquistarti? Deve dire cose sensate Da cosa dipende la tua felicità? Dal mondo che mi circonda La cosa che ami di più del tuo lavoro? Il contatto con la gente La cosa di cui faresti volentieri a meno? L’automobile La persona verso la quale ti senti debitrice per quello che sei oggi? Mio nonno Eurico Ottimista o pessimista? Ottimista

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Vendetta o perdono? Perdono Avaro o prodigo? Prodigo Meglio l’uso o il possesso? L’uso Il tuo rifugio? La mia casa La tua sveglia? Alle sei Il tuo debole? La torta di mele Passatempo preferito? Cucinare Il piatto che ti riesce meglio? Pasta integrale al forno con broccoletti e funghi Il lavoro domestico che non ti annoia? Lavare i piatti Un errore che non rifaresti? A 12 anni, giocare con una porta di vetro spaccandomi un ginocchio Il tuo ultimo acquisto? Una borsa per mia moglie. La cosa più stravagante per cui hai speso dei soldi? Un tablet L’oggetto più prezioso che possiedi? La rubrica del telefonino Il vizio che non riesci a toglierti? Mangiare sano La tua peggiore abitudine? Asciugare sempre il lavandino dopo averlo usato La qualità di cui vai più fiero? L’ottimismo L’indumento a cui non puoi rinunciare? Jeans e t-shirt Il tuo peggiore errore di moda? L’abito elegante con il calzino corto e la scarpa sportiva Il sogno che non hai ancora realizzato? È nel cassetto Sei invisibile. Qual è la prima cosa che fai? Curioso nelle cucine degli altri La tua passione privata? Divano, moglie e cane

Nel tuo frigorifero non può mancare... Frutta, verdura e spremuta di arancia rossa Che cosa proprio non ti riesce? Stirare bene le camicie Cosa ti annoia di più? Stendere il bucato La tua ispirazione? Il sogno nel cassetto Il gesto più romantico che hai fatto? Organizzare un viaggio a Parigi dalla mattina alla sera Il rimpianto più grande? Non ne ho Come ti diverti? Cucinando Mai più senza? I colori del mondo vegetale L’invito più gradito? Cucinare per un grande chef Felicità è? Vivere senza malattie Cosa ti emoziona di più? Osservare come comunicano e si rispettano gli animali Il regalo che fai più spesso? Il mio pane o una mia torta Un regalo che vorresti ricevere? Un’impastatrice di una nota marca Il tuo peggior nemico? Chi maltratta gli animali Dici basta a cosa? Al consumo di carne e derivati Quanto è importante il superfluo? Abbastanza Una vacanza memorabile In Madagascar Un vizio capitale? L’accidia Cosa vorresti che Dio ti dicesse una volta arrivato in paradiso? Non credo in Dio E chi vorresti incontrare per primo? Mio nonno

Marco Bianchi, 35 anni, lavora alla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro di Milano, coniugando la lotta contro i tumori con la ricerca in biologia molecolare e la promozione della cucina salutista. Un anno in cucina con Marco Bianchi - Le buone ricette della sana alimentazione (15.90 euro, Ponte alle Grazie) è un diario culinario in cui l’autore, propone per un intero anno piatti sani e sfiziosi: dal sushi vegetariano alle lasagne con carciofi, fagiolini e funghi; dagli asparagi saltati con pane tostato e mandorle alle polpettine di pesce con crema di peperoni; dalla ricotta ai lamponi e mirtilli al pancake all’avena. Più di 120 ricette che, suddivise per mese, costruiscono un vademecum alimentare alla base della quale ritroviamo sempre i 20 alimenti che, come confermano le ricerche scientifiche, fanno bene, a mente e spirito.


In un’oasi di tranquillità, dove affari e relax si coniugano mirabilmente …

Cortesia, professionalità e location unica, fanno del Perugia Plaza Hotel la meta prediletta per meeting, convegni, roadshow ed eventi esclusivi. Rendere unico ed indimenticabile il vostro soggiorno è il nostro obiettivo. Venite da noi per scoprire l’Umbria, una regione ideale per trascorrere splendidi giorni di vacanza. Vi accompagneremo in un viaggio senza tempo attraverso percorsi d’arte, una natura incontaminata e sapori unici.

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Da sempre il partner di fiducia della vostra comunicazione Direttore Responsabile Manuela Mancini - Tel. 02.862327 int. 110 - manuela.mancini@communicationagency.it Caporedattore Cristina Marina - Tel. 02.862327 int. 109 - cristina.marina@communicationagency.it Responsabile traffico pubblicitario Ilaria Invernizzi - Tel. 02.862327 int. 111 - ilaria@communicationagency.it Redazione Internet Federica Orlando - Tel. 02. 862327 int. 114 - federica.orlando@communicationagency.it Segreteria/Abbonamenti Daniela Raffaldi - Tel. 02.862327 int. 103 - daniela.raffaldi@communicationagency.it Grafica Gianluca Ubezzi Stampa Pinelli Printing srl - Gessate (Mi) Servizi Speciali Linda Smiderle Barattieri Commmunication Agency Int. srl - Direzione, redazione, amministrazione Via San Simpliciano,4 - 20121 Milano Tel. 02.862327 - Fax 02.863856 - www.mastermeeting.it - info@communicationagency.it A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO

Cristina Chiarotti, Davide Deponti, Giorgio Vizioli, Tiziana Conte, Barbara Ainis, Giulia Gagliardi, Giulia Broggi, Linda Smiderle Barattieri, Alessandro Lazzaroni, Leonardo Frontani, Roberta Borghini, Andrea Moscatelli, Luciana Sidari, Letizia Di Peppo, Cristina Piccinotti, Alessandra Caputo, Mario Masciullo, Gianna Bellotto Rosa PUBBLICITÀ Piemonte, Valle d’Aosta Paolo Bovina c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327-3356942914 - Fax 02863856 - paolo.bovina@communicationagency.it Lombardia Direzione - Elisabetta Grimaldi - Cristina Piccinotti - Carla Polverini Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Luciana Sidari - Tel. 3476404360 - luciana.sidari@alice.it Liguria e Puglia Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Emilia Romagna, Marche e Sardegna Elisabetta Grimaldi - Tel. 02862327-3803074565 - elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Toscana e Umbria Cristina Piccinotti c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 int. 101 - Fax 02863856 - cristina.piccinotti@communicationagency.it Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Lazio e Abruzzo Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Campania Lina Cappiello - Via degli Aranci, 155 - 80067 Sorrento - Tel. 0818073559 - Fax 0818782023 - linacappiello@virgilio.it Sicilia e Calabria Finny De Luca - Tel. 3395299129 - finnydeluca@gmail.com Enti del Turismo Stranieri Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it

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