Master Meeting Italy's Best 1-2/2014

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MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Communication Agency Int. srl Anno XX - N. 1-2/2014 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00

www.mastermeeting.it

SÌ ALL’EVENTO, PURCHÉ SMART BUSINESS TRAVEL LE METE IN RAMPA DI LANCIO IL TURISMO FA RETE

MAURIZIO TORREGGIANI PRESIDENTE CAMERA COMMERCIO MODENA Una terra con l’anima che guarda al futuro

LIDIA FIORENTINO GRAND HOTEL EXCELSIOR VITTORIA Una lunga avventura

Gianluca Capone Radisson Blu es. Hotel

VINCE SEMPRE LA QUALITÀ

SILVESTRO DE BOLFO GRAND HOTEL IMPERIALE RESORT & SPA Una location dal fascino glam

ANDREA MARGARITELLI LISTONE GIORDANO Il “re” del legno si racconta


Hilton Worldwide

LA PAROLA CHIAVE PER UN EVENTO DI SUCCESSO. Quattro marchi diversi per soddisfare ogni esigenza di stile e di budget. * selezione di hotel italiani

Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels and Resorts

Doubletree by Hilton Milan Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort (Lecce)

Hilton Molino Stucky Venice Hilton Milan Hilton Florence Metropole Hilton Rome Airport Hilton Sorrento Palace

Hilton Garden Inn Rome Claridge Hilton Garden Inn Florence Novoli Hilton Garden Inn Rome Airport

Ufficio Vendite Italia Tel. +39 02 6983 3000 E-mail: ISO.Italy@hilton.com

HiltonHotels.it

2011 Hilton Worldwide Š 2010



INDICE INSERZIONISTI

BIT 2014 - Rho (Mi) Blastness srl - La Spezia

Cantina Sociale Santadi - Santadi (Ca)

Presidente: Andrea Delfini

Direttore: Raffaele Cani

Champagne Marguerite Guyot - Damery (Fr)

Direttore Commerciale: Antonino Russo

Energy Trading Int - Roma Grand Hotel Bristol - Stresa (Vb)

Hhonors Hilton Worldwide

Hotel Federico II - Jesi (An)

Hotel Principe di Savoia - Milano

Hotel Real Fini Baia del Re - Modena

Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs)

Hotel Simplon - Baveno (Vb)

Hotel Splendid - Baveno (Vb)

Loano2Village - Loano (Sv)

pag. 153

tel. 0187 599737 blastness.com

pag. 151

www.cantinadisantadi.it

pag. 147

www.champagnemargueriteguyot.com

Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast Castellammare di Stabia (Na)

Grand Hotel Dino - Baveno (Vb)

www.bit.fieramilano.it

pag. 143

tel. 081 3946700 www.crowneplazasorrento.com

pag. 93

Presidente: Carlo Pochy Rianò

www.energyti.it

pag. 11-12

Direttore: Antonio Zacchera

tel. 0323 32601 www.zaccherahotels.com

pag. 5

tel. 0323 922201 www.zaccherahotels.com

pag. 5

tel. 02 69833000 iso.Italy@hilton.com

II cop.

tel. 0731 211079 www.wellnessfederico2.it

pag. 7

tel. 02 62301 dorchestercollection.com

IV cop.

tel. 059 4792111 www.hotelbaiadelre.com

pag. 64

tel. 0365 290588 www.savoypalace.it

pag. 141

tel. 0323 924112 www.zaccherahotels.com

pag. 5

tel. 0323 924583 www.zaccherahotels.com

pag. 5

tel. 019 67911 www.loano2village.it

pag. 149

Direttore: Andrea Zacchera

Ufficio Vendite Italia:

Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli

Direttore: Ezio Indiani

Legale rappresentante: Andrea Balli

Titolare: Silvia Dalla Bona

Direttore: Massimo Zacchera

Direttore: Raffaele Zacchera

Direttore Marketing: Paolo Madonia

Nero Hotel Group

Amministratore delegato: Gianluca Giglio

www.nerohotels.com

pag. 87

Palazzo Montemartini - Roma

Direttore Commerciale: Maurizio Cennamo

tel 06 45661 palazzomontemartini.com

pag. 145

tel. 02 48844854 www.pedersoli.com

III cop.

www.planetariahotels.com

pag. 41

tel. 070 79797001 pullmanhotels.com

pag. 9

tel. 0362 6481 www.simmons.it

pag. 23

tel. 055 62611 www.villalamassa.com

pag. 3

Pedersoli - Assago (Mi)

Planetaria Hotels - Milano

Titolare: Martino Pedersoli

General Manager: Damiano De Crescenzo

Pullman Timi Ama Sardegna - Villasimius (Ca) Direttore: Patrick Recasens

Simmons - Bovisio Masciago (Mb)

Villa La Massa - Firenze Candeli

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Amministratore delegato: Fabio Formenti

Hotel Manager: Giancarlo Rizzi



Cari lettori, tra le prossime sfide del Governo c’è sicuramente il varo del pacchetto turismo. Più volte annunciata ufficialmente si tratta di una mossa, composta da un pacchetto articolato di norme e iniziative, per rilanciare gli investimenti nel settore e più in generale la competitività dell’offerta del sistema Italia. Sgravi fiscali, aiuti alle alleanze tra imprese, risorse ad hoc, riorganizzazione Enit: il turismo dovrebbe rientrare nell’agenda della politica economica anche del Governo, visto che il settore è regolato dalle Regioni. Il tutto per ridare slancio all’Italia. Il vero nodo da sciogliere riguarda in realtà la domanda interna. Gli arrivi dall’estero sono cresciuti, sono gli italiani che hanno tagliato sul budget delle vacanze. Al tempo stesso non mancano i motivi di soddisfazione. Rimini, con il capodanno, ha fatto segnare il tutto esaurito. A Roma ci sono state migliaia di presenze in più rispetto alla fine anno del 2012. Da ricordare peraltro che i Musei Vaticani hanno fatto regi-

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strate il massimo storico di visitatori. Milano, sull’onda dell’Expo 2015, è tra le capitali del turismo. Non dobbiamo perdere l’ennesima occasione. I flussi turistici internazionali crescono di anno in anno. I dati dimostrano che un’offerta coordinata sul territorio premia, tra cultura, gastronomia, shopping e stile di vita. Sono questi gli elementi su cui puntare. Nei giorni scorsi a margine del salone fiorentino Pitti si valutava che il mercato potenziale della moda made in Italy sarebbe di oltre un miliardo di consumatori nel mondo. Occorre riflettere su questo dato. La moda può e deve giocare un ruolo chiave nella promozione dell’Italia turistica, valorizzando le eccellenze. Non possiamo più permetterci passi falsi, siamo il Paese dell’Expo 2015, il mondo intero ci guarda e ci stima. Non possiamo permetterci di dare delusioni. Buona lettura

Mario Mancini



SOMMARIO

4

Indice

6

Cari lettori

TREND

HOTEL&FINANZA

13

Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

52 58

Gianluca Capone. Vince sempre la qualità

65

28 34

Sì all’evento purché SMART

38

La chiave per la crescita? L’innovazione

Tax free. La nuova frontiera del luxury shopping extra europeo

L’IMPRENDITORE DEL MESE

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Andrea Margaritelli. Il “re” del legno si racconta tra lavoro, viaggi e passioni

DONNE AL TOP

46

Lidia Fiorentino. Una lunga avventura

LA PAROLA ALLE AZIENDE

50

L’App all in one

Modena, terra con l’anima che guarda a nuovi flussi di turismo business

FINANCE CONFIDENTIAL

82

L’INCHIESTA

Viaggi d’affari? Il futuro è in “mobilità”

GLI SPECIALI DI MM

COVER STORY

24

È il momento del viaggio emozionale

L’Italia non è un Paese per giovani

LA PAROLA AL FORMATORE

84

Aziendal graffiti. Una riflessione sulle scimmie

UNA METAFORA PER CRESCERE

85

La seconda o terza adolescenza

IL PARERE DEL LEGALE

86

Insidie sulla neve

CONSULENZA STRATEGICA A SUPPORTO DELL’HOTEL

88

Fox. La Business Intelligence di Blastness che aumenta fatturati e redditività

LA SCELTA

94

5 ragioni per scegliere il Grand Hotel Gardone

MICE&NATURA

96

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Palazzo di Varignana


Quando business fa rima con piacere.

Pullman Timi Ama Sardegna Viale dei Ginepri, 3 - Sardegna - 09049 Villasimius ITALIA

Photo: Š Enzo Baradel - DR

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SOMMARIO

SPA EXPERIENCE

98 100

Klima Hotel Milano Fiere Winter Garden Hotel

SPA MEETING

102

Lefay Resort & Spa Lago di Garda

SCENARI DEL TURISMO

104 108 112

Il turismo fa rete

116 122

Cultura fa rima con turismo, anche business.

La ripresa italiana. Dai viaggi d’affari all’Expo Specchio, specchio... Le mete italiane in rampa di lancio per il business travel Trekking urbano. Il turismo che fa bene agli occhi e alla salute

160 162 164 166 168 170 172 174 176 178 180 182 184 186 188

Centro Congressi SGR Club Hotel Dante Eden Hotels & Resorts Grand Hotel Imperiale Resort & Spa Hotel Barchetta Excelsior Hotel Cruise Como Hotel de la Ville Monza Hotel Diana Roma Hotel Eden Roma Loano 2 Village Palazzo Santa Chiara Relais Monaco The Gritti Palace Verdura Golf & Spa Resort Villa Quaranta Park Hotel

MARKETING & COMUNICAZIONE

190

Piccola spesa, massima resa. Sul web

SERVIZI

196 198

Cantina Santadi

126 128 132

Congressuale in prima linea per Atahotels

136 138

Stazione Marittima di Venezia e VTP Events

COSTUME E SOCIETÀ

L’arte e la cucina indiana conquistano l’Italia

202

Hilton Worldwide Italia. Un 2014 all Mice Riviera del Brenta. Meeting in una terra d’acqua e d’incanti

SAI L’ULTIMA?

140

Notizie dal mondo Emirates

LE LOCATION DI MM

158

Borgo Egnazia

10

MI PIACE

200

Simone Rugiati. Amo il lusso... di casa mia

Una giornata da manager in un’App

LE VIE DELL’INCENTIVE

Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità

AERONEWS

156

Hotel Volver

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206

Valencia. L’avveniristica Città delle Arti e delle Scienze

210

Un tuffo nell’Oltremare francese




Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

TURISMO

UN BUSINESS ECCELLENTE PER USCIRE DALLA CRISI OCCUPAZIONALE HOTEL TRANSACTION

TERME&GOLF, BINOMIO VINCENTE 2014 SCENARI

LA RIVOLTA DEGLI HOTEL CONTRO LE OTA

ITALIAN HOTEL MONITOR

TREND

Il R.O. medio nazionale si attesta al 65,3% in crescita rispetto al 2012 ma ancora al di sotto del 66,1% dello stesso periodo del 2011. Firenze si conferma la città con la migliore perfomance (+4)

Quale sarà l’andamento dell’economia alberghiera nei prossimi 12 mesi? Ecco 8 scenari possibili.

CUSTOMER SATISFACTION. MISSIONE ANCORA POSSIBILE? Il vecchio sano principio di Peter Drucker, ovvero mettere al primo posto la soddisfazione del cliente, è ancora attuale? Rispondono 830 tra manager, proprietari e gestori di hotel in Italia.


Editoriale di Aureliano Bonini*

Il turismo, la grande e forse unica opportunità per il futuro dell’Italia l nuovo anno si annuncia con la classica retorica: il turismo è il petrolio dell’Italia. Sono anni che sentiamo dire la dotazione turistica del Belpaese tra arte, cultura, mare, montagne, laghi, città ha un potenziale quasi unico in grado di dare occupazione, redditi e generosi ricavi. Siamo ancora fermi alle potenzialità. Nessuno che se ne occupa seriamente. A livello di sistema paese, l’Italia non ha ancora capito che tutta questa dotazione d’arte, cultura, storia e bontà materiali, da sola, è improduttiva, non basta il potenziale! Per sfruttarne i benefici e aiutarci a competere sul mercato globale dei viaggi, delle vacanze e degli incontri internazionali occorre trasformare, sviluppare, strutturare questo potenziale con sapienza e competenza. La competenza non c’è, la sapienza nemmeno. Roma continua con gli annunci, mai con gli investimenti. Si parla ancora di turismo italiano e mai di industria dell’ospitalità. La definizione “industria” non piace anche perché l’insieme dell’offerta è regionale, parcellizata politicamente quindi chiamare industria quello che risulta tuttora artigianale, spontaneo e “pasticciato”, non è ancora possibile. Il più formidabile dei settori economici italiani, quello a più alta intensità di manodopera, lo chiamano turismo e questo non aiuta a capire che non si tratta di vacanze ma dell’unico settore economico di questo Paese che non può essere delocalizzato. L’industria dell’ospitalità produce lavoro e ricchezza ma non può contare su un impianto politico robusto e questo basta per farlo considerare “precario”. I ricavi dell’industria dell’ospitalità secondo le stime più credibili valgono circa il 10% del Pil nazionale. Complice la crisi dell’industria manifatturiera l’economia turistica è ormai il principale settore economico nazionale. I posti di lavoro diretti sono circa 1 milione, ma con quello che possiamo chiamare “indiretto” e “indotto” si arriva a oltre 2 milioni di lavoratori impiegati

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Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti.

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1-2 2014

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in un settore nel quale gli investimenti dello Stato sono assolutamente inadeguati. Conviene ricordare che il budget e il ruolo dell’ENIT sono ridicoli e che migliaia di comuni italiani sopravvivono spingendo forte sulla tassa rifiuti e ora anche sulla tassa di soggiorno. Questo lamento di inizio 2014 è scontato, probabilmente condiviso da tutti, ma nessuno se ne occupa. Si dice non interessi il governo perché i turisti non votano. Se la disoccupazione giovanile preoccupasse davvero si metterebbe in conto che il futuro economico di questo Paese non dipende più dall’ILVA, dall’Ansaldo e dalla Fiat. Oggi la produttività e l’occupazione sono legate a doppio filo con lo sviluppo dell’offerta turistica nazionale. Secondo gli osservatori più attenti presto accadrà che politici, stakeholders e opinione pubblica capiscano e apprezzino l’importanza del settore turistico e arrivino a considerarlo un business complesso, competitivo, strategico, eccellente per uscire dalla crisi occupazionale. Perché questo accada, servono pensiero, impegno e investimenti non qualche minuto di promozione e pubblicità che lasciano tutto com’è. Le risorse pubbliche destinate al restauro dei beni artistici e culturali, per la conservazione e protezione di spiagge e montagne sono utili, anzi essenziali ma servono facilitazioni e supporti tecnico-finanziari per rianimare l’offerta ricettiva nazionale, per lo più rappresentata da piccole e scadenti strutture alberghiere a gestione familiare. Le riqualificazioni e le ristrutturazioni alberghiere sono una delle più grandi opportunità imprenditoriali ed economiche che in questo momento l’Italia offre, ma non c’è ministro che voglia occuparsi di questa modernizzazione e non c’è istituto di credito (tranne un paio) disposto a scommettere seriamente sul futuro dell’industria dell’ospitalità. In termini di finanza internazionale, di investimenti e di economia, a inizio 2014, sembra che il turismo non esista. Nel resto del mondo si investe invece, crescono le destinazioni famose e gli alberghi di lusso. In Italia si preferisce attendere, anzi si continuano a trascurare i potenziali del nostro patrimonio artistico e culturale, in attesa che sia il made in Italy da solo a trionfare, anche in campo alberghiero. Ma sembra difficile! *Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.


HOTEL TRANSACTION

Terme e Golf. Binomio vincente 2014 Tornano al centro della scena turistica e degli investimenti i poli termali, oggi sempre più orientati verso un’offerta di benessere integrato. A guardare con particolare interesse il settore, russi e tedeschi. Ma anche il comparto golfistico, forte di un rinnovato dinamismo, attira stakeholder stranieri tra cui, in pole position, gli americani er il 2014 gli spunti più interessanti relativi al business turistico-immobiliare arrivano da due comparti che potremmo definire storici: quello dei poli termali, da un lato, e quello del golf, dall’altro. Per quanto riguarda i poli termali si sta assistendo a un marcato ritorno di interesse e di investimenti. I poli termali si stanno svincolando dalla originaria missione salutistica legata alle convenzioni con il servizio sanitario per arrivare a offrire pacchetti benessere in senso più ampio, stimolando così una domanda più ampia e diversificata. L’Italia è terra di complessi termali ed acque fin dall’epoca in cui a dettare legge era Roma e nella città eterna comandavano senato e consoli. Terme e benessere erano un binomio di successo anche per i centri della Magna Grecia. Oggi, migliaia di anni dopo, i poli termali, dopo un periodo di appannamento dovuto alla riconversione della missione di business, stanno piano piano tornando al centro della scena turistica con ampliamenti e ristrutturazioni che si accompagnano a nuovi investimenti anche nel settore immobiliare. Dalla Val d’Aosta al Veneto, dalla Lombardia alla Puglia passando per la Toscana si contano numerosi progetti di sviluppo in corso che stanno rilanciando l’interesse degli investitori. Non ci sono conferme ufficiali, ma tra gli addetti ai lavori corrono le voci sull’interesse manifestato da investitori soprattutto russi e tedeschi nei riguardi del comparto termale italiano. È noto che la situazione economica russa è stata interessata da una fase di stabilizzazione e di crescita della ricchezza diffusa. I russi oggi

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viaggiano di più, hanno superato gli italiani, ad esempio, in poli turistici come quelli del Mar Rosso, contraddistinti dalla balneabilità tutto l’anno. I russi sono anche grandi affezionati del settore termale. La nomenclatura sovietica adorava i poli termali del Caucaso dal clima più dolce. Oggi i russi chiedono offerta benessere di qualità. E i protagonisti del marcato turistico hanno acceso i riflettori sul nostro Paese. Addirittura si vocifera dell’interesse per un intero borgo in Toscana non lontano dal polo di Saturnia. Nella regione ci sono peraltro interessi russi in ambito industriale. Interessi tedeschi sarebbero invece concentrati nel

Nord Italia, tra Lombardia, Veneto e Friuli V.G. Anche in questo caso si vocifera di progetti di investimento in ambito ricettivo collegati ai poli termali. Gli altri motivi di interesse per il 2014 vengono dal comparto golf. Sotto i riflettori vi sono Puglia, Sicilia e Piemonte. Con un grande ritorno, quello degli americani, che secondo i soliti rumors sarebbero sempre più interessati alle opportunità in Italia. Il binomio golf e hotellerie sta vivendo una stagione di rinnovato dinamismo e, visto che l’Italia, si è mossa in ritardo rispetto ad altri Paesi (come Spagna e Portogallo) offre notevoli possibilità di affari. Annarita Maggi 1-2 2014

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SCENARI

Hotel in rivolta contro la dittatura delle OTA embra essersi rotto quel feeling speciale che legava gli albergatori e le Online Travel Agency. Qualcuno a Milano, Roma e Firenze (a Venezia se ne erano accorti da tempo) si è svegliato: le prenotazioni generate da Booking.com o Expedia non sono così remunerative come sembra. Perché se è vero che il nome di un albergo viene conosciuto in tutto il mondo (cosa utile soprattutto per gli alberghi individuali e indipendenti), è anche vero che le OTA sono diventate più avide, rigide e dominanti e arrivano a condizionare gli albergatori. Clausole capestro, limitata libertà di fare offerte speciali, parity rate rigidissima. Così, dopo quanto successo in Francia e Germania, dove gli alberghi hanno vinto la battaglia contro le OTA in merito a parity rate e “miglior prezzo” che sono stati giudicati illegali, anche nel resto d’Europa sta montando un sentimento contrario alle Online Travel Agency, ormai monopoliste del mercato. Secondo numerosi operatori del settore alberghiero le regole imposte dalle OTA non solo sono in contrasto con le leggi dell’Unione Europea, ma frequentemente indeboliscono lo spirito imprenditoriale: se loro sono il mercato, se la gente si rivolge a loro, il prossimo passo dovrebbe essere la consegna delle chiavi dell’albergo alle OTA. Dicono gli albergatori indipendenti ieri entusiasti, oggi pentiti: una volta firmato il contratto si smette di essere padroni del proprio hotel e quel partner al 20-25% (media delle commissioni) diventa improvvisamente il vero gestore dell’azienda. A prescindere dunque dai milioni di utenti che continuano a prenotare online un viaggio o un soggiorno e a produrre buoni risultati, gli albergatori vorrebbero tornare ad essere liberi di gestire come meglio credono le

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loro azienda. Non è accettabile che siano le OTA ad uscire sul mercato con il prezzo più basso impedendo agli albergatori (come succedeva in Germania) di fare offerte speciali attraverso il sito dell’hotel ma anche ai clienti che telefonavano direttamente o si presentavano alla reception. Allucinante... Soprattutto se si pensa che l’intermediazione “via portali web” arriva in moltissimi casi a superare il 50% del ricavo totale camere. E se si vuole visibilità le commissioni sono sempre più pesanti: se paghi il 15% il nome del tuo hotel apparirà a pagina 30; se vuoi salire nelle prime pagine devi pagare il 25%, il 30% e anche di più. Facendo una media del 20% di commissione, un turista che soggiorna in albergo per cinque notti a 100 euro al giorno, lascia 500 euro e 100 di questi vanno al portale. Dal punto di vista fiscale, l’hotel paga l’Iva su tutti i 500 euro, mentre Booking.com, per esempio, non paga un euro in Italia. La situazione è pericolosa; ci sono alberghi totalmente dipendenti dalle OTA e per loro se i portali decidessero di portare la commissione al 40% sarebbe la fine. Questa assuefazione degli albergatori alla manna è un fenomeno nazionale, anche nel caso degli alberghi di vacanza. A questo punto gli albergatori non hanno più la forza di dire no, di rinunciare, qualunque sia la commissione da versare. Preso atto che al momento una parte sostanziale dei ricavi alberghieri dipende proprio dalle OTA, accertato che questi colossi sono in grado di orientare gli indecisi, i meno esperti e i giovani, la minaccia di possibili sottrazioni di clienti è reale. Già in questi mesi aumentano i passaggi da un hotel all’altro, addirittura da un Paese all’altro. Sono le OTA a “brillare” di fronte ai turisti con stracciatissime offerte speciali, non più il gestore dell’albergo... il marketing ormai lo fanno le OTA!

SCENARI

Meglio avere cinque stelle o cinque pallini? ue domande ingenue. Ovunque sia il vostro hotel, è più importante essere numero uno su TripAdvisor o avere 5 stelle? E poi, si prendono più clienti con una buona recensione o con le stelle? E quindi, cosa costa di più, una stella o una recensione? A ben guardare costa meno ottenere una stella in più (spesso basta uno sgabello nel bagno e un menu da trattoria) che una buona recensione.

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Per rimediare all’insoddisfazione di un ospite che sa scrivere, di solito bisogna dargli grandi comfort e servizi. Perché solo un ospite molto soddisfatto scrive una recensione positiva. Mediamente una soddisfazione moderata non produce recensioni; e se le produce sono del tipo logorroico che respingono chi di ospitalità se ne intende. Nemmeno l’ospite moderatamente insoddisfatto perde tempo a scrivere una recensione. E allora? Al-

lora costa molto, moltissimo, rendere felici gli ospiti al punto da dedicare tempo alla recensione e a promuovere il tuo albergo. Ecco perché molti albergatori ritengono conveniente comprare finte recensioni positive a pagamento. Ma se si vuole essere onesti, puntando ad avere ospiti molto felici, cosa bisogna fare? Riappropriamoci del marketing! Diamo Valore, generosità e rispetto. Bisogna dare all’ospite valore aggiunto, risultare


generosi e assicurargli il massimo rispetto. Valore significa un receptionist con una divisa fresca e ordinata, una camera con qualcosa di inatteso (ad esempio un televisore da 37”) a un prezzo compatibile con il comfort e il servizio. Generosità significa non addebitare certi extra antipatici come l’uso di Internet, la tassa di soggiorno e la prima bottiglia di acqua minerale. È un segno di generosità non sovraccaricare i costi del minibar e non sospettare preventivamente l’ospite per il possibile furto dell’accappatoio. Rispetto significa fare grande attenzione alle esigenze dei viaggiatori, capirne le aspettative, in sostanza mettersi nei panni dell’ospite. Per mettersi nei panni dell’ospite ci vuole la vocazione tipica del receptionist o del cameriere innamorato del suo lavoro. La simpatia non basta. Per fare “empatia” ci vuole personale esperto oppure, se l’albergo è piccolo, deve essere lo stesso manager-gestore ad occuparsi dell’empatia. Se l’ospite percepisse l’empatia, il valore, la generosità e il rispetto, addio OTA. Ma è difficile che accada perché, in genere, non siamo bravi e generosi mentre tutti fanno carte false per stare nelle prime cinque posizioni su Tripavisor. Se gli albergatori diventassero empatici, gentili, rispettosi il marketing trionferebbe e i turisti prenoterebbero direttamente. E poi, se non ci fossero decine di peggiori, come farebbero ad ottenere i punteggi necessari i 5 migliori? Se accadesse Tripadvisor, Expedia, Booking, anche Travelocity, dovrebbero alzare l’asticella delle valutazioni sarebbero costrette a descrivere i nuovi paradisi dell’ospitalità: gli hotel dove il receptionist sorride e ti accompagna in camera felice, dove l’acqua minerale è gratis e il televisore è più grande di quello di casa tua. Il paradiso è un albergo che ora non c’è, dove non ci sono penali per il no-show, dove non ti buttano fuori a mezzogiorno, dove non ti sgridano in anticipo per il tentato furto dell’accappatoio. L’affare sarebbe trovarlo. Da qualche parte un albergo così deve esistere!

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Camere

Location

4 stelle

78

Firenze

4 stelle

62

Milano

4 stelle

57

Milano

Asset di 4 alberghi a 4 stelle

206

Firenze

Asset di 3 alberghi a 3 e 4 stelle

220

Firenze

4 stelle

110

Rimini

4 stelle

70

Treviso

4 stelle

100

Taormina (ME)

4 stelle

107

Lamezia Terme (CT)

4 stelle

50

Bisceglie (BT)

4 stelle

70

Brindisi

4 stelle

85

Martina Franca (TA)

3 stelle

20

Rocca di Mezzo (AQ)

3 stelle

42

Salice Terme (PV)

3 stelle

38

Rimini

3 stelle

53

Bormio

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ITALIAN HOTEL MONITOR

Si conclude un anno non entusiasmante: 11 mesi segnati dalla tenuta dell’occupazione e dal calo dei prezzi l consuntivo 2013 dei 45 capoluoghi di provincia rivela che gli hotel di standard internazionale (ipscale) hanno complessivamente “retto”. In sostanza la fotografia scattata dall’Italian Hotel Monitor relativa a un campione rappresentativo di alberghi delle maggiori città capoluogo, indica una lievissima crescita dell’indice di occupazione camere (+0,7%) e il calo del prezzo medio camera (Average Daily Rate) del -1,9%. Nonostante gli annunci e le buone volontà, la stagnazione del mercato continua e i segnali di ripresa economica stentano a decollare. Solo 14 città italiane su 45 fanno registrare una performance positiva in termini di Room Occupancy (R.O.) e tra tutti spicca il dato di Firenze: un +4% che sommato al +2,2% di Average Daily Rate (ADR) premia il capoluogo toscano. Il dato medio nazionale si attesta al 65,3% in crescita rispetto al 2012 ma ancora al di sotto del 66,1% dello stesso periodo del 2011. A sostenere la “tenuta” della domanda sono in particolare Genova (+4,2% sul 2012), Firenze, Bologna (+2,3%) e Torino (+2,1%). Solo 2 città superano il 70% di occupazione camere: Firenze con un eccellente 76,3% e Roma con il 70,8%. Venezia arriva terza per un soffio (68,9% di R.O.). Un piccolo plotone di 16 città in 11 mesi è riuscita a superare la soglia del 60%, simbolo di solidità e salute gestionale, per il resto degli hotel italiani, il quadro è caratterizzato da disomogeneità e divaricazioni. L’Italia si muove a due velocità, con le città leader che archiviano buone performance e le città minori che faticano a resistere. In particolare si notano: • 6 città con una R.O. al di sopra del 65% (Genova, Milano, Venezia, Firenze, Siena e Roma); • 9 città con un andamento negativo del tasso di occu-

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pazione (tra gennaio e novembre non hanno raggiunto il 50% di R.O.); • San Marino e Pesaro che hanno fatto registrare una diminuzione dei prezzi superiore al 5%; – la crescita dei prezzi è stata registrata solo in 6 città: Firenze (+2,2%), Torino (+1,8%), Potenza (+1,2%), Reggio Calabria (+0,4%), Messina (+0,3%) e Como (+0,2%). Venezia si mantiene al vertice della classifica delle città più care d’Italia con una tariffa media di 146,43 euro a notte (più o meno in linea con le tariffe 2011 e 2012). Seguono Milano (127,26 euro), Firenze (125,52 euro) e Roma (117,90 euro). Dal mix dei vari indicatori si nota facilmente come Firenze si confermi la città più performante del 2013. Ribadiamo che le medie di prezzo qui esposte sono le più vicine alla realtà del mercato in quanto comprendono IVA e breakfast. Di questo contributo ringraziamo i 550 gestori che collaborano al Panel di IHM. Analizzando i diversi segmenti alberghieri, gli hotel luxury mantengono sostanzialmente la posizione con il +0,5% di occupazione camere e il +0,2% delle tariffe; più instabile la fascia Upscale (+0,7% di occupazione camere ma flessione del -1,9% dei prezzi), in evidente difficoltà le strutture Midsccale con l’occupazione in calo dello 0,9% e i prezzi in discesa di 3 punti percentuali.

INVITO AD ADERIRE A ITALIAN HOTEL MONITOR Un servizio completamente gratuito per i lettori di Master Meeting Il Monitor, punto di riferimento nazionale che si affianca ai benchmark attivi nelle maggiori città, consente agli albergatori (anche a quelli dei capoluoghi dove i benchmark non arrivano) di disporre a richiesta di scenari locali basati sull’indice di occupazione camere e sui prezzi medi mensili (Iva e breakfast compresi). IHM è uno strumento utile per capire il mercato e scoprire quanto pagano davvero i clienti. Aderire a Italian Hotel Monitor richiede meno di un minuto ma regala ai rispondenti una misura della loro performance e lki aiuta a capire dove, come, perché, a che prezzo si muove la domanda. L’adesione da diritto a un report sulla performance alberghiera della città in cui l’albergo aderente si trova. Per aderire inviare una email a info@trademarkitalia.com

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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-OTT 2013 Occupazione e Prezzo per Città Città

+ + + + + + + + + + + + + + +

AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA

Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Gen-Nov Gen-Nov Var 2013 2012 13/12

50,8 61,5 65,2 67,7 60,1 45,9 63,6 57,2 50,1 50,9 56,2 59,9 68,9 60,1 52,0 59,4 57,1 54,3 61,5 49,3 57,3 62,9 63,8 57,9 76,3 63,2 67,1 60,5 60,8 49,0 70,8 48,4 47,3 49,1 53,9 62,0 56,9 43,9 53,3 44,6 49,0 58,2 52,4 60,1 57,1 54,3 65,3

52,6 59,4 61,0 67,8 59,2 45,5 64,1 58,8 51,8 52,4 57,5 60,1 68,6 61,1 51,4 57,8 57,3 54,2 61,6 50,6 55,0 63,2 65,4 59,1 72,3 64,2 66,2 58,8 63,4 49,4 69,5 50,2 48,9 49,6 54,2 62,4 59,1 44,3 55,4 45,8 52,2 59,4 54,9 58,5 57,7 54,9 64,6

-1,8 2,1 4,2 -0,1 0,9 0,4 -0,5 -1,6 -1,7 -1,5 -1,3 -0,2 0,3 -1,0 0,6 1,6 -0,2 0,1 -0,1 -1,3 2,3 -0,3 -1,6 -1,2 4,0 -1,0 0,9 1,7 -2,6 -0,4 1,3 -1,8 -1,6 -0,5 -0,3 -0,4 -2,2 -0,4 -2,1 -1,2 -3,2 -1,2 -2,5 1,6 -0,6 -0,6 0,7

Gen-Nov 2013

Prezzo Medio Gen-Nov Var 2012 13/12

86,83 107,59 96,74 127,26 109,95 86,48 90,55 90,94 86,09 87,15 90,19 90,00 146,43 98,40 86,21 83,12 83,76 88,17 92,93 92,10 96,98 87,71 90,02 65,72 125,52 88,77 97,13 85,96 83,80 87,63 117,90 85,23 85,11 82,67 90,26 99,75 91,08 84,52 81,66 79,80 84,22 92,76 84,48 89,68 91,89 86,83 110,63

87,72 105,70 96,87 133,41 109,73 89,12 94,82 94,84 88,38 90,06 92,62 91,22 146,84 100,35 86,93 85,56 85,74 88,93 95,29 94,88 99,51 90,91 93,82 69,25 122,76 92,38 98,36 89,42 88,43 90,89 119,34 86,56 86,21 84,75 91,44 103,71 94,19 84,98 82,90 78,83 83,85 96,77 84,23 94,00 95,20 87,73 112,75

-1,0% 1,8% -0,1% -4,6% 0,2% -3,0% -4,5% -4,1% -3,2% -2,6% -1,3% -0,3% -1,9% -0,8% -2,9% -2,3% -0,9% -2,5% -2,9% -2,5% -3,5% -4,1% -5,1% 2,2% -3,9% -1,3% -3,9% -5,2% -3,6% -1,2% -1,5% -1,3% -2,5% -1,3% -3,8% -3,3% -0,5% -1,5% 1,2% 0,4% -4,1% 0,3% -4,6% -3,5% -1,0% -1,9%

Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale

Città

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

Città

66,0 62,8 65,8 65,1 64,9

Luxury

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

406,54 322,23 381,21 303,80 338,92

68,9 67,7 76,3 70,8 61,5 62,0 60,1 57,3 65,2 56,9 65,3

67,3 66,0 68,7 69,6 59,3 61,1 62,4 58,6 63,8 57,5 62,1

Prezzo Medio Upscale Midscale

146,43 127,26 125,52 117,90 107,59 99,75 98,40 96,98 96,74 91,08 110,63

91,39 69,24 64,29 67,70 57,57 57,79 61,59 67,09 55,63 56,69 59,25

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Gen-Nov 2013

Occupazione Camere Gen-Nov Var 2012 13/12

64,9 65,3 62,1

64,4 64,6 62,9

0,5 0,7 -0,8

Gen-Nov 2013

Prezzo medio Gen-Nov Var 2012 13/12

338,92 110,63 59,25

338,17 112,75 61,11

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

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0,2% -1,9% -3,0%


TREND

Aspettando il “miracolo” Expo, gli avari cresceranno e ci si rintanerà sempre più nei social uale sarà l’andamento dell’economia alberghiera nei prossimi 12 mesi? Abbiamo provato a rispondere in 8 punti. 1° Valori immobiliari ancora fermi. Sarà un periodo impegnativo anche per l’albergatore lungimirante: alla fine otterrà gli stessi margini operativi del 2013, ma sul totale dei ricavi pagherà più tasse, pagherà più commissioni alle OTA, pagherà più contributi sociali. Poche le alternative, se non quella di incentivare i ricavi con qualcosa di “estemporaneo”. Dalle penombre alla luce, dal bancone del bar al tavolo con bicchieri, bottiglie e bevande free. Se il vostro american bar è deserto converrà animarlo. Per superare la crisi si deve personalizzare il servizio per sfuggire all’omologazione, bisogna fare tutto il possibile affinché gli ospiti parlino con voi e decidano di essere ospiti leali. 2° Continuerà la situazione negativa per gli incontri d’affari e il movimento congressuale. E non andrà meglio per i piccoli meeting. La flessione iniziata nel 2009 sta rallentando, ma gli indicatori nazionali segnano meno 30%. Incontrarsi lontano dalla propria sede è diventato scomodo e quindi sostituibile. Nel 2014 si aggraveranno i problemi di gestione dei Palacongressi italiani che dovranno smettere di guardare i budget e avanzare pretese che ostacolano gli organizzatori. 3° I Tour Operator rimarranno la fonte principale del movimento turistico leisure. Organizzano voli turistici, gruppi e packaging, gestiscono migliaia di agenzie viaggi. Le OTA “vogliono farli chiudere”, ma loro restano l’unica risorsa per gli alberghi stagionali che intendono lavorare con la clientela straniera. Dare un allotment a un grande t.o. significa andare su tutti i cataloghi, essere nelle 20.000 agenzie viaggi europee, ma significa anche assegnare in allotment almeno 20 camere. Con un contingente di 5 camere il tour operator non riesce a sviluppare la destinazione, il trasporto e l’assistenza locale. Con 5 camere non si va sui cataloghi e quindi non si diffonde la conoscenza dell’albergo. 4° Il turismo italiano dovrebbe cambiare grazie all’EXPO 2015. Ci serve un’iniezione di ottimismo... Purché non si trasformi in una bruciante delusione. So-

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no numerose le città che stanno previsioni gloriose sull’Expo. Gli organizzatori parlano di 20 milioni di visitatori che tradotto significherebbe 20 milioni di ingressi all’esposizione. Sette esperti su 10 sono scettici, prevedono un boom nel mese inaugurale per le città vicine a Milano, Torino e Bergamo; tre su 10 prevedono che sarà un flop commerciale ma con buoni risultati per il movimento turistico di Roma, Firenze e Venezia. 5° L’invecchiamento degli alberghi è inarrestabile. Su 33.000 hotel circa 15.000 hanno superato il mezzo secolo di vita; circa 12.000 hanno più di 30 anni di età. Ne restano 6.000 costruiti negli ultimi 15 anni che risentono dell’arrivo sul mercato di hotel nuovissimi, di livello incredibile, che divulgano anche in Italia gli standard di ospitalità internazionale. Dal 2001 ad oggi sono nati quasi duecento nuovi hotel a 5 stelle anche stagionali, con arredi e comfort mai visti in Italia. 6° Il 2014 segnerà la fine di numerosi trend. Una serie di “passi indietro” e fallimenti inciderà sui consumi. Diminuirà l’interesse per quello che appare “trendy” e aumenterà la domanda di prodotti tradizionali e servizi collaudati che appartengono alla nostra storia e appaiono rassicuranti. Avanzeranno gli elementi emblematici della vita sociale tipici degli anni ‘80. 7° Il desiderio di sicurezza caratterizza i consumi alimentari. Meglio l’obesità rispetto alle rinunce gastronomiche. I piaceri del cibo e della tavola attirano le persone che ieri mettevano al centro forma fisica, agonismo e jogging. Per loro, se non si concederanno qualche indulgenza, il 2014 sarà peggiore del 2013. 8° Quando le cose vanno male il fanatismo si accentua. Nel 2014 gli avari (non i poveri) cresceranno di numero, negando a chiunque la reciprocità. I social network parlano di “amicizia” ma saranno sempre più il rifugio di persone senza orizzonti amicali intenti a nascondere la sfiducia e la depressione dietro e dentro il web. Non riescono a condividere nulla, né ad offrire un drink a un corrispondente, invitare chi è in chat a mangiare una pizza, offrire qualcosa di proprio, fare amicizia vera con qualcuno vero. Non lo facevano nel 2013 e non lo faranno nel 2014.

SONDAGGIO

Customer satisfaction. Missione ancora possibile? rademark Italia non fa altro che raccomandare, scrivere e divulgare il principio enunciato da Peter Drucker nel 1973: mettere al primo posto la soddisfazione del cliente. Questo principio, largamente condiviso in Occidente, è noto, scontato e indimentica-

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bile ma riteniamo che tanti operatori, gestori, albergatori e ristoratori si siano dimenticati che “soddisfare il cliente è la missione e lo scopo di ogni azienda”. Analizzando la situazione italiana a consuntivo 2013, Trademark Italia si è accorta che:


a. il turismo nazionale si è sviluppato in quantità non in qualità; b. che nessuno controlla la qualità dell’offerta, le stelle, i siti “truffaldini”; c. la distanza tra chi vende prodotti e servizi e i fruitori di quei servizi è aumentata; d. l’attenzione verso l’ospite che prenota utilizzando le OTA è diminuita; e. il principio di Drucker sulla customer satisfaction è stato dimenticato. Ci è sembrato utile – per preparare il ritorno alla qualità del management – valutare la questione e farne un report per i lettori di Master Meeting proprio perché l’anno che viene potrebbe richiedere agli operatori di sgomitare per nutrirsi. Abbiamo realizzato un rapido sondaggio tra 830 manager, proprietari e gestori dei nostri Panel alberghieri (Italian Hotel Monitor, Osservatorio Turistico Nazionale, Panel Montagna Italiana) per verificare se la missione definita da Drucker è nota, se è attuale, se è stabile o crescente. La prosperità che ha baciato il settore dal 1992 al 2007 e l’avvento rivoluzionario di internet, l’arrivo sul fronte delle gestioni di una nuova generazione di manager, hanno favorito commercialmente anche le aziende più scassate. In sostanza i peggiori sono riusciti a vendere prodotti e servizi scadenti mettendoli in rete. Ora i turisti e i viaggiatori stanno accorgendosi che la rete, il web, i social network 1. sono strumenti ideali per carpire la buona fede dei consumatori; 2. consentono ai peggiori operatori di andare spesso in prima linea; 3. favoriscono l’intermediazione passiva, quella delle OTA; 4. sono cresciuti al punto da risultare essenziali e irrinunciabili; 5. riescono a influenzare il giudizio dei viaggiatori e ad aggirare i valori del mercato reale. Il sondaggio ha confermato la tesi iniziale: la missione della maggioranza degli operatori del ricettivo italiano non è garantire la customer satisfaction. Queste le risposte: • il ritardo è vero - oggi la mia priorità è vendere 22% • non posso fare a meno di concentrarmi sulla quantità 19% • la customer satisfaction, faccio del mio meglio ma non la misuro 38% • l’insoddisfazione dei turisti e dei viaggiatori cresce per colpa dei prezzi 16% • altre risposte 5% Il pensiero del gruppo più numeroso di rispondenti (oltre il 40% delle risposte) è praticamente univoco. Lo sintetizziamo: Siamo concentrati sui ricavi, non sulla soddisfazione del consumatore che tuttavia è disattento, orientato al prezzo, miope al punto da preferire i prodotti cinesi, i ristoranti cinesi, i negozi cinesi. Quando ci saranno gli alberghi cinesi, gli italiani li preferiranno perché è il

prezzo che conta. Da quando è cominciata la crisi, gli italiani comprano prodotti fatti male a prezzi stracciati e Internet non prevede controlli di alcun tipo, per cui consente di vendere servizi scassati a prezzi attraenti. La gente non vuole il servizio, ha capito che costa e che quando il servizio è inferiore il prodotto è meno caro (le Low Cost Airlines insegnano questo principio). È facile capire che i turisti, i viaggiatori, gli ospiti degli alberghi e dei ristoranti prima di tutto cercano il prezzo, non cercano affatto il meglio che offriamo. Scelgono la camera che costa meno, il menu più economico, il vino peggiore. I consumatori guardano la colonna del prezzo, non la lista dei vini e delle vivande. I gusti hanno perso valore e così il servizio, tanto che gli italiani vanno al ristorante poi ripiegano sulla pizza... mangiano quello che costa meno. Il sondaggio è un allarme per chi si occupa di ospitalità: la divaricazione tra aziende e clienti sta aumentando e nessuno fa nulla per accorciarla. Il cliente non è affatto un benefattore dell’azienda, è solo uno dei tanti consumatori che viene da Internet. Non è un re al quale guardare con rispetto, ma una naturale componente della “massa consumatrice”. Durante e dopo l’intervista il 32% dei manager ha condiviso la necessità di migliorare i rapporti tra ospite e gestore, ma quasi due terzi dei rispondenti pensano di farlo già, tanto che oltre il 20% di loro specifica che le tattiche collegate alla qualità e alla customer satisfaction non valgono per i gruppi. Solo un terzo degli interpellati condivide l’idea di un’azione di marketing che alzi la customer satisfaction e fidelizzi il cliente. Complessivamente dal report emerge una maggioranza di manager e gestori di esercizi ricettivi che ritenendosi maestri di marketing convergono su queste conclusioni: 1. l’allargamento della base-clienti è la prima missione (l’espansione); 2. la customer satisfaction è la seconda missione (subordinata alla prima); 3. la missione di Drucker era giusta nel 1973 ma oggi è datata, forse impraticabile; 4. il principio vale solo quando coinvolge la clientela indipendente e autonoma (non intermediata); 5. il principio funziona solo se e quando il manager ha risorse per dedicare un team consistente di dipendenti a migliorare l’esperienza del cliente. Il sondaggio non intercetta operatori dinamici positivamente impegnati e decisi ad inseguire i propri clienti, ad offrirsi con creatività per evitare che fuggano usando canali, smartphone, applicazioni mobili. Il fronte degli operatori è attualmente acritico, inesperto e incompetente in termini di marketing e di comunicazione e forse per questo affida l’anno che verrà e i propri servizi di ospitalità alle soluzioni offerte dal revenue management, ai portali, ai canali, alla rete. Circa 5 su 10 affermano che nel 2014 aggiorneranno/rifaranno il sito web considerato “strumento di comunicazione per eccellenza”. Non sono emersi nuovi trend, la cura dei clienti è cosa acquisita, più proverbiale che reale. Alcuni intervistati arrivano a dire che saranno le tecnologie a migliorare 1-2 2014

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l’ospitalità, altri (pochi) si sono sentiti in colpa per non avere curato le relazioni e collegato prodotti e clienti. Il report scopre un’Italia affollata di operatori che ri-

tengono di essere adempienti, di non avere bisogno di nulla di diverso... meno che meno di cambiare atteggiamento.

Breaking news Valori immobiliari, hotel e bad company: il caso spagnolo si ripeterà anche in Italia? Dal 2008, le banche spagnole sono diventate le padrone assolute del sistema immobiliare, ovviamente anche di un migliaio di alberghi che non producevano reddito o ne producevano troppo poco. Praticamente la maggior parte degli asset alberghieri iberici non fa profitti netti, visto che il movimento turistico spagnolo è per il 70% stagionale, altamente intermediato, commercialmente a basso valore aggiunto... più o meno come quello italiano che frequentemente si salva per l’elevata elusione contributiva e fiscale. Le banche spagnole, come alcune italiane, hanno trasformato i prestiti degli hotel chiamiamoli “non-performing” e li hanno archiviati in bad company dal valore ridicolo. A partire dalla prima metà del 2013, in Spagna ci sono 14 banche che hanno rappresentato nei loro libri 39 mld. di euro di sofferenze derivate da asset immobiliari “non-performing” che significa “cattivi asset dei quali non sanno cosa fare” (fonte: Ivar Yuste di PHG Hotels & Resorts, Madrid). Una cifra enorme visto che si tratta di 53,7 miliardi dollari di asset immobiliari originati da prestiti difficilmente restituibili che potrebbero passare di mano per meno di 20 miliardi di dollari, ed è quasi naturale che su una torta così arrivino i fondi di investimento americani e i venture capital di tutto il mondo. In effetti un’onda di acquisizioni si sta verificando in tutta la Spagna. Apollo, Autonomia, Baupost, Blackstone, Centerbridge, Cerberus, Dougthy Hanson, HIG, Kennedy Wilson, TPG e Varde Partners hanno già preso posizione sia attraverso acquisizioni di asset o acquistando intere bad company, ovvero comprando il controllo delle società immobiliari delle banche spa-

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gnole. Ne citiamo alcune: Apollo ha acquisito il braccio immobiliare di Santander, Altamira. Cerberus ha acquisito Bankia, Centerbridge ha ripreso Banesto di Kennedy Wilson, Varde Partners hanno acquisito società immobiliare del Banco Popolare e Catalunya Caixa, TPG ha acquistato il 51% del Servihabitat, braccio immobiliare di La Caixa. Grandi fondi d’investimento come Anchorage, Cittadella, Fortezza, Guggeinheim Partners, JC Flowers, Lone Star, Marathon, Oaktree Capital, Oak Hill Advisors, Moor Park e WL Ross stanno rastrellando alberghi e bad company, senza sapere bene cosa farci. Agli italiani “imparati” che usano la Spagna come esempio da seguire, Barcellona come “modus operandi”, le Canarie come caso da imitare e la Turchia come modello per lo sviluppo del turismo italiano, lanciamo un assist per il 2014. Stando così le cose, visto che non bastano i russi e i brasiliani per salvare un’economia dell’ospitalità datata come la nostra, i valori immobiliari sono destinati a scendere ancora e ad allinearsi al reddito prodotto. Oggi chi pretende una rendita del 9% netto dal proprio immobile alberghiero o commerciale non può averla. I fondi chiusi che lo stanno pretendendo devono scendere a patti con il mercato. Gli alberghi in locazione, salvo rarissime eccezioni, possono dare al massimo il 5% del loro valore aggiornato al 2013. Ci sono delle eccezioni? Poche per ora. Anche perché i grandi fondi inglesi e statunitensi stanno analizzando i portafogli di compagnie e di grandi brand molto noti, anzi notissimi, ma l’Italia non è ancora sotto la lente “buona” degli investitori internazionali. Siamo poco interessanti per l’eccesso di grovigli legislativi, corruzione, tasse sul lavoro, sul reddito, sull’ospitalità. E poi c’è l’arroganza degli istituti di

credito nazionali che al momento non hanno un’idea scientifica del valore di una camera d’albergo a tre, quattro e cinque stelle. Come si fa a mettere sul mercato un hotel del quale è difficile stabilire il patrimonio netto e il valore commerciale che rappresenta? Nel 2014 dovremo darci da fare. Da qualche anno lo sta facendo Mediocredito Italiano (Gruppo Intesa San Paolo), ma sembra un caso isolato. Aspettiamo il 2015. Con l’arrivo dell’Expo conoscere i valori reali dell’industria dell’ospitalità italiana e certificarli dovrebbe essere un obbligo.

Il fondo strategico interessato agli alberghi Atahotels, Unahotels e Boscolo? Il Fondo Strategico Italiano, braccio finanziario della Cassa Depositi e Prestiti, sembra intenzionato ad entrare nel settore alberghiero con formule di partecipazione, garanzie e alleanze tra operatori. Il lancio di un’ancora di salvataggio alle quattro catene alberghiere potenzialmente in vendita o comunque in “ristrutturazione” sarebbe un segnale molto positivo per l’attuale governo, che come quelli che l’hanno preceduto di turismo non vuole sapere. Le perdite di Atahotels, Unahotels, Boscolo e del gruppo Bellavista Caltagirone (vedi Acqua Marcia proprietaria tra gli altri del Molino Stucky di Venezia e del San Domenico di Taormina) non possono essere oggetto di investimenti da parte del Fondo Strategico che, se rispetta le regole, non può mettere soldi in attività che abbiano maturato 3 anni di perdite. L’opzione più percorribile sembra quella di rilevare i singoli hotel per affidarli a una società di management, cosa peraltro non condivisa da alcuni ministri economici. Ovviamente l’alienazione riguarderebbe le location turisticamente più ambite come Milano e Roma.


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Vince sempre la qualità Privilegiare innovazione e servizi diversificati o puntare su strategie commerciali pianificate a tavolino? Nessun dubbio per il gm di Radisson Blu es. Hotel, Gianluca Capone, un vero manager imprenditore: «l’importante è investire su qualità e personale altamente qualificato»

✒Cristina Chiarotti tel e a consigliere del gruppo JSH Hotel&Resort, una giovane società che in pochi anni ha dimostrato di essere in grado di ottimizzare la gestione di diverse tipologie di strutture alberghiere, facendone emergere e valorizzandone le potenzialità. E Capone aveva già le idee chiarissime, individuando tra i punti di forza della struttura romana gli ambienti moderni e luminosi e l’unicità dello splendido Top Roof con piscina e vista a 360° su Roma. Un impegno mantenuto con generosità e

General manager marketing oriented e grande team builder, Gianluca Capone (sopra) ha alle spalle un’esperienza ultraventennale nel settore alberghiero e imprenditoriale, doti che hanno reso il Radisson Blu es. Hotel del Gruppo JSH Hotels and Resort una struttura di riferimento unica dell’ospitalità capitolina. Lo avevamo incontrato lo scorso anno, appena pochi mesi dopo la sua nomina a general manager del Radisson Blu es. Ho-

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forse inaspettatamente superato nei risultati, capace di rivitalizzare le grandi qualità dell’albergo con ottime aspettative per il prossimo anno. «Abbiamo da poco terminato un’importante fase di ristrutturazione», conferma Capone, «con grandi investimenti di risorse per la riqualificazione sia dell’area esterna dell’hotel, come le zone d’accesso, che degli ambienti interni, a cui si è aggiunto un graduale ma rapido restyling delle camere, utile a convogliare la grande richiesta di turismo leisure e business che sta interessando l’hotel. Un passaggio fondamentale e prossimo step sarà non acquisire una stella in più, ma essere riconosciuti dalla nostra clientela come un vero 5 stelle!». Ma non è finita qui. L’idea di Capone, in linea con le aspettative del Gruppo, è rafforzare il posizionamento

della struttura e dei suoi punti di unicità, tra cui appunto il “Roof Top Garden”, 1250 mq con vista mozzafiato, piscina esterna panoramica, due ristoranti, un centro benessere e un’area fitness. A cornice, il ristorante “Sette”, una raffinata location al coperto che propone deliziose pietanze dal gusto tradizionale della cucina italiana, rivisitata in chiave moder-

Sopra, la Hall dell’Hotel. Progettato come il ponte di una nave, la struttura è davvero un incredibile esempio di originalità. Sotto, l’esterno illuminato dalle luci notturne multicolore

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COVER STORY JSH Hotels & Resorts Gruppo alberghiero di 14 strutture, è tra i più attivi nel panorama dell’hospitality a livello europeo e si contraddistingue per essere dinamico ed innovativo. I Resorts JSH sono confortevoli ed esclusivi come le località che li ospitano. Gli hotels sono unici e dislocati nelle principali città italiane e non solo. Chi sceglie JSH Hotels & Resorts ama il mare, il relax, il benessere, la natura e il golf ma anche il comfort, la facile accessibilità e la massima fruibilità dei servizi, fondamentali per soggiorni d’affari o eventi di successo. Strutture differenti e con location diverse, ma tutte con un unico punto in comune: il senso assoluto dell’ospitalità.

Sotto il Ristorante Sette, una raffinata location al coperto e, nel dettaglio, un particolare delle sale meeting

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na. D’estate i pasti sono serviti in terrazza, a fianco della piscina, uno spazio che può accogliere fino a 170 ospiti seduti. «Uno dei nostri obiettivi per il prossimo anno sarà proprio completare questo spazio dell’Hotel ad alta fruibilità in ogni ora del giorno, la vera anima di questo urban resort. La piscina verrà ricoperta con una cupola di cristallo in modo da estenderne la vivibilità anche d’inverno, sia per l’area relax che per la parte ristorazione con serate gourmet a tema, ma anche piacevoli appuntamento musicali magari arricchiti da aperitivi esclusivi». In questa strategia di accoglienza dinamica e all’avanguardia, la struttura stessa del Radisson Blu es. Hotel è un valore aggiunto, un capolavoro moderno di cui si apprezzano gli spazi e la luce solo quando si è all’interno, in netto contrasto con la fibrillazione del centro di Roma che ci si lascia alle spalle. Progettato come il ponte di una nave, l’hotel è davvero un incredibile esempio di originalità, la cui forma stravagante è mitigata da uno stile sobrio e da un’eleganza minimalista. Una suggestione amplificata anche la sera grazie alle luci multicolore che illuminano gli esterni evocando atmosfere psichedeliche, capace di fare da cornice suggestiva ad ogni tipo di evento.

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«Mi ritengo un manager imprenditore», continua Capone, «non posso fare a meno di immaginare continuamente soluzioni per migliorare la struttura. Gli spazi del Radisson Blu es. Hotel sono ideali per grandi numeri, ed è per questo che intendiamo puntare anche sul segmento meeting e congressuale, rivisitando gli ambienti. Stiamo inoltre pensando a nuove strategie di fidelizzazione per ogni tipo di clientela. Da sempre sono convinto che a vincere siano la qualità, la grande professionalità, e soprattutto la motivazione personale dello staff, tutte caratteristiche imprescindibili per acquisire nuove fette di mercato con grandi risultati. Nello scorso 2013 abbiamo più di una volta superato l’80% di occupazione. E questo grazie anche alle grandi energie che dedichiamo al team building come parte centrale del nostro programma di formazione, con appuntamenti ricorrenti supervisionati dal nostro guru Edoardo Cognonato. Tutte le nostre attività sono inoltre


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costantemente monitorate con tecniche di cluster analysis, per rendere omogenea la nostra offerta e dinamica la nostra capacità di servizio dedicato al cliente». Un’idea di accoglienza che rispetta in pieno la linea del Gruppo. «La nostra passione per l’ospitalità», conferma Andrea Cigarini, presidente JSH Hotels&Resort, «è diventata il nostro lavoro. Ci piace fare in modo che la gente stia bene e quando ci riusciamo siamo soddisfatti. In più siamo fermamente convinti che il settore turismo possa costituire in Italia un’opportunità concreta di lavoro per tantissimi giovani, oltre che un’occasione di rilancio e di fiducia per l’intero Paese. Siamo continuamente alla ricerca di giovani preparati e pronti a intraprendere insieme a noi un percorso di crescita umana e professionale». Certo, i grandi brand internazionali devono mantenere altissimi requisiti di qualità e offerta, ma spesso è anche importante individuare nuove strade. «In un momento di grande difficoltà economica e socia-

le è necessario reinventarsi», continua Cigarini, focalizzarsi su un obiettivo, crederci e formarsi per raggiungerlo. È per questo che tra le nostre attività diventano sempre più importanti i nostri corsi di formazione, come l’innovativa “Accademia del Breakfast” che sforna veri e propri artigiani della prima colazione. Sempre in un’ottica di innovazione, stiamo sviluppando il concetto di community, in modo che collaboratori, fornitori e clienti possano interagire e creare nuove sinergie con vantaggi reciproci». Un elemento importante, quello del lavoro di squadra, in cui crede molto anche Gianluca Capone. «Confrontarsi ogni giorno con uno staff altamente qualificato è il punto di orgoglio di ogni general manager, un desiderio pienamente appagato – per quanto mi riguarda – grazie alla collaborazione di Pippo Savarese, director of sales and marketing, Davide Spinoni, executive assistant manager, Michele di Cesare, revenue manager, Brino Mazzucchetti, f&b manager e Luisa Berio, pr & special ■ events manager».

Al centro, il Top Roof con piscina e vista a 360° e sopra una delle suite, tutte arredate in maniera particolare

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Sì all’evento, purché

SMART

Coinvolgere ed educare. Risparmiare e massimizzare gli obiettivi. Sono questi i targetsfida del corporate event manager di oggi. Impresa impossibile? No, a patto che si sappiano scegliere e sfruttare in modo sinergico i nuovi canali e linguaggi della comunicazione

✒Simona Lovati Sono “tempi difficili”, per dirla alla Charles Dickens. E se nell’Inghilterra Vittoriana il successo si raggiungeva tramite fatti concreti e tangibili, nel Terzo Millennio, vittima di una congiuntura economica che attanaglia i budget, tutto è lecito, purchè sia SMART, ovvero Specific, Measurable, Achievable, Realist, Time-related, soprattutto per quanto riguarda il miglioramento di credibilità e reputation di un’azienda. È quanto emerge da un sondaggio condotto tra settembre e ottobre 2013 dal centro studi Cisalpina Tours, in collaborazione con MPI Italia Chapter, su un campione di professionisti appartenenti a oltre 500 società italiane di medie e grandi dimensioni, con lo scopo di misurare la capacità delle stesse di gestire l’organizzazione di un evento. I dati rilevano che la situazione è tutt’altro che rosea. Imputato numero uno: un problema di costi, che per il 41% degli interpellati è un grande ostacolo alla mise en place di una convention, sia essa un meeting per addetti ai lavori, oppure una presentazione rivolta al grande pubblico. «Il settore delle manifestazioni», spiega il professor Saverio Monno, già direttore generale della Triennale di Milano e docente di organizzazione eventi all’Università IULM, «è una componente dell’ufficio commerciale il quale, da sempre, ha la necessità di fare cassa e di avere un ritorno di immagine nell’immediato. Le imprese, oggi, non se la sentono di spendere in

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qualcosa che ha un margine di rischio notevole e, di conseguenza, assistiamo a un abbassamento dell’offerta in termini di qualità e quantità». La buona notizia è che secondo un progetto del gruppo Astra, la tendenza degli investimenti in questo segmento, a partire dal 2010, è decrescente sì, ma non drammatica. Un segno negativo che interessa in maggior misura la comunicazione tradizionale.

Il futuro è “mobile” Se il face to face è ancora una componente imprescindibile per le tavole rotonde inbound, la regola d’oro per fare breccia nel cuore dei consumatori è colpire il più vasto numero di persone. Il primo step è trovare un mezzo che sia allo stesso tempo performante e low cost. «Programmare una campagna su Facebook, Twitter & co.», continua l’esperto, «permette di contenere i prezzi e di aumentare l’universo di riferimento, perché gli users fanno parte di diverse comunità e i cosiddetti like diventano veri e propri testimonial. In questo modo, l’informazione si moltiplica,


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Per coinvolgere il pubblico ci vuole un project manager capace di avere una visione a 360 gradi, perché l’evento non è mai fine a se stesso

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non solo perché la notizia è stata letta ed elaborata, ma anche perché diventa la base di partenza per una discussione». Statisticamente parlando, ottenere un database di 30/40 mila nominativi (acquistabili attraverso canali leciti o illeciti) significa colpire circa un milione di contatti, che potrebbero garantire il 10% di adesioni.

Il segreto è creare un sistema di attività collaterali di intrattenimento e approfondimento, per preparare il pubblico a comprendere il prodotto, renderlo protagonista, e consentire l’interiorizzazione del messaggio che si intende veicolare. Un parametro essenziale per valutare il feedback ottenuto.

Coinvolgimento del cliente e professionalità

Go green

La regia in questo ambito è nelle mani del project management. Il professionista della comunicazione, sia esso un collaboratore dell’azienda o un outsider, nel caso delle agenzie, deve avere una visione a 360 gradi, perché l’evento non è mai fine a se stesso. Anzi. Lo scopo è essere interattivi, anche grazie alle piattaforme social, per educare, coinvolgere e accompagnare il consumatore nel pre e post show.

Riflettori puntati sul concetto di eco-sostenibilità, fondamentale per il 33% degli intervistati dalla survey di Cisalpina. «L’attenzione nei confronti dell’ambiente», spiega il docente, «è frutto di un excursus iniziato 40 anni fa e nonostante sia figlio di una cultura minoritaria è riuscito a imporsi nella mentalità di una buona percentuale di italiani. A dimostrazione di come il principio di education sia una condizione essenziale». Basti pensare

L’opinione di Milena Mineo, Mil Titolare dell’agenzia di comunicazione e incentive Mil e opinion leader del settore, Milena Mineo (foto) è convinta che per gli eventi si apra oggi una nuova stagione, a patto però che gli attori coinvolti – aziende e agenzie – sappiano mettere in campo una rinnovata fiducia nella capacità italiana di fare impresa, aprendosi al mondo con curiosità e fantasia. «Gli eventi», dice l’imprenditrice milanese, «sono tutt’altro che una voce rischiosa o a rischio. Sono al contrario uno strumento sempre più capace di fare la differenza, sia in termini di ritorno di immagine che di incremento di opportunità di business, purché organizzati – e percepiti dalle aziende – in un certo modo e a un certo livello. Mi spiego, la spending review tocca il segmento medio basso, non quello high level, che è il mercato dove Mil opera e dove gli eventi si fanno e sono molto migliorati dal punto di vista della qualità, e questo non solo grazie a una maggiore disponibilità di spesa ma anche in virtù di una maggiore capacità professionale e creativa in grado di stimolare una domanda sempre più sofisticata nei bisogni e nelle aspettative». Cosa chiede nello specifico questo tipo di mercato? «Più esclusività. Eventi che non puntino su un’offerta prettamente entertainment oriented, ma sulla cultura in cui l’emozionale non si riduca a mero bisogno ludicoedonistico, bensì a incontro-confronto con nuovi paradigmi sociali, storici, artistici e imprenditoriali». In che modo agenzie e aziende dovrebbero adeguarsi a questa tendenza? Dovrebbero diventare più globe trotter, guardare con

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all’associazione internazionale Slow Food, che ha istituito addirittura un’Università di Scienze Gastronomiche – un centro di ricerca e formazione che pone in primo piano nozioni quali agricoltura rinnovata, mantenimento delle biodiversità e rapporto tra gastronomia e scienze agrarie –, così come al tema di Expo 2015: “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”.

I punti interrogativi In uno scenario indefinibile, nel quale gli indici di ripresa sono soggetti a un imprevedibile moto perpetuo, è piuttosto difficile fare pronostici. «Le sponsorizzazioni sono orientate ad avere visibilità istantanea», conclude il professor Monno, «per questo i social network stanno diventando un tool indispensabile. La mèta di conquista è ottenere un riscontro forte, per

convincere il consumers e rafforzare il ruolo dell’azienda sul mercato». Non ci resta che attendere, dunque, per scoprire l’andamento dell’economia nel prossimo futuro, il vero campo decisionale dei piani di investimento in un settore che, nel nostro Paese, forse, è ancora troppo sottovalutato.

curiosità all’internazionalizzazione, esportando il prodotto Italia come “evento” in nazioni quali Cina o Brasile. Non dimentichiamo che la crisi è anche una grande opportunità: l’Italia è oggi molto più economica rispetto ad altre destinazioni europee e con un’offerta di bellezze storico-artistiche e paesaggistiche che non ha uguali: accessibilità e ricchezza che andrebbero sfruttate meglio». E la strategia, invece, per risvegliare un mercato interno che langue ormai da troppo tempo? «Puntare sulle idee e su un’offerta di qualità a prezzi di mercato. La crisi c’è per chi non ha idee, per chi è mediocre, ma non per chi è bravo nel proprio lavoro, per chi è curioso e ha voglia di sperimentare nuove strade. Un filone per esempio dalle ottime perfomance è quello “natural” che valorizza l’artigianalità e l’enogastronomia a chilometro zero. Ma c’è bisogno anche di un cambiamento di mentalità. Alcuni pensano, sbagliando, che per sopravvivere a un mercato in contrazione, la ricetta sia “fondersi in grandi gruppi”, impresa il più delle volte dagli esiti fallimentari perché una holding richiede managerialità e competenze a livello finanziario che una piccola media azienda in genere non ha». E quale potrebbe essere allora l’alternativa? «Bisognerebbe sperimentare nuove formule, per esempio, all’estero, funzionano molto bene le cooperative, dove, mantenendo la propria autonomia gestionaleamministrativa, si mettono a network cervelli e competenze, con un guadagno per tutti. Nel nostro settore mancano poi nuove associazioni capaci di dialogare

Ciò che gioca a favore, quando si hanno a disposizione margini di spesa limitati, è concepire una strategia sinergica, in grado di enfatizzare il valore del marchio e di rivolgersi a un pubblico sempre più vasto

con il corporate di oggi le cui esigenze sono diverse rispetto a un tempo. Non sono dunque gli eventi ad essere in crisi, ma il modo obsoleto di organizzarli e di proporli». La criticità più frequente nel rapporto azienda/agenzia di comunicazione? «La modalità di interazione. L’agenzia non deve porsi come fornitore di servizi ma come consulente partner. La domanda va stimolata. Per farlo bisogna avere idee molto chiare e proporre solo ciò che si sa fare meglio. Chi vuole fare un po’ di tutto, fallisce». Oggi si parla sempre più delle piattaforme social come opportunità collaterali per amplificare l’evento live. Come sfruttare al meglio la sinergia tra i due format? «È necessario capire e sfruttare le potenzialità dei nuovi media, affidandosi a professionisti del settore. Oggi, soprattutto in Italia, la conoscenza è ancora scarsa e l’utilizzo spesso dilettantistico. Certo è che il futuro della comunicazione sarà sempre più all’insegna dell’integrazione». Quali saranno le mete più appealing del 2014 «Cile, Equador, Messico e in particolare Giappone, che, con il nuovo presidente, sta vivendo un grande fervore dal punto di vista storico, artistico e imprenditoriale». Che influenza avrà l’Expo sul settore? «Voglio essere positiva e pensare che non sarà solo una bella vetrina ma una reale opportunità per il Paese. Mi piace credere nel “colpo d’ala” degli italiani, nella loro capacità di sorprendere e di risorgere all’improvviso». MM

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IL PUNTO DI VISTA Obiettivo: ottimizzare Autoreferenzialità, addio. Benvenuta integrazione, soprattutto se digital. «In uno scenario a dir poco plumbeo», dichiara Klaus Davi (foto sotto), titolare dell’agenzia Klaus Davi & Co., «dove tutti gli indicatori economici hanno un andamento negativo, fatta eccezione per l’export, negli ultimi anni abbiamo assistito a un vero e proprio tracollo degli eventi marketing e istituzionali. In testa, il segmento alberghiero-convegnistico, che in termini di fatturato ha perso dai 50 ai 60 punti percentuali. Ciò che gioca a nostro favore, quando si hanno a disposizione margini di spesa limitati, è concepire una strategia sinergica, in grado di enfatizzare il valore del marchio, rivolgendoci a un pubblico sempre più vasto, così come ai media e agli opinion leader». Social network, piattaforme web e mediazioni virtuali sono la carta vincente per dialogare con i diversi attori della promozione immagine, amplificare l’importanza dell’evento e, in alcuni casi, addirittura sostituirlo. Non male, alla luce delle attuali difficoltà finanziarie. «Purtroppo, la comunicazione non è anticiclica e non può prescindere dall’andamento dell’industria e della borsa», chiosa l’esperto, «sta alla dialettica del consulente, in qualità di stratega dell’informazione, fare comprendere alle imprese che un evento, se ben strutturato e calibrato in tutte le sue forme, reali o meno, può avere una revenue pari o superiore a una campagna pubblicitaria di piccolo o medio livello».

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Sinergia, inventiva e attenzione al dettaglio (meglio se low cost) In tempi di crisi, per non soccombere o cedere il passo ai competitors, la parola d’ordine è aggregazione. «Ritengo che la chiave di volta, al momento, sia la collaborazione tra più elementi», commenta Susanna Messaggio (sopra), esperta in organizzazione eventi a capo dell’agenzia SM Strategie di Comunicazione, «questo accade soprattutto quando le aziende che hanno un press office interno non riescono a completare l’iter della progettazione e si rivolgono a uno studio esterno che può agevolargli il lavoro. Anche perché noi, in quanto liberi professionisti, abbiamo una maggiore flessibilità oraria». Le caratteristiche di una manifestazione vincente? Attualmente, i one shot vanno per la maggiore, valorizzati dalla presenza di un testimonial, che consente di avere un’ampia cassa di risonanza. Da non trascurare la scelta della location, il rispetto dei valori eco-friendly, così come la creatività nella realizzazione di ogni particolare, dal biglietto per il save the date al food, tutti aspetti che richiedono cura, specificità e senso del mercato. «Da non sottovalutare poi il ruolo cardine dell’ufficio stampa», conclude la professionista, «per il quale sono indispensabili cultura, capacità di scrittura, PR, e conoscenza interpersonale di giornalisti e giornali sia cartacei sia on line, cosa non da tutti. È un lavoro che si impara, studiando, formandosi e informandosi. E non è mai finito, ma sempre in divenire».


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Pochi ma buoni e mai sopra le righe Non solo consumers. Riflettori puntati sul B2B, un settore per il quale manifestazioni e show sono un vero e proprio business driver, per accrescere la conoscenza del brand e conquistare reputazione e ritorno di immagine. «In questo segmento, l’eventistica è di tipo istituzionale e di formazione”, dice Marco Vurro (foto), Communication, Events & Salon Developement Leader per Wella, divisione professionale di Procter & Gamble, «ai quali i partecipanti, perlopiù professionisti, apportano il loro contributo. Il trend è valorizzare la teoria dell’influencer marketing, focalizzandosi su un numero ristretto di ospiti in uno scenario minimal chic, dove i contenuti hanno la meglio sulla forma. Tutto è questo è possibile solo a due condizioni: una solida conoscenza del target e del giusto “influenzatore” da coinvolgere. Sarà quest’ultimo infatti a raggiungere una platea più ampia utilizzando la semantica adeguata e toni rassicuranti». Una strategia molto performante, soprattutto per le piccole e medie imprese, in un periodo in cui le aziende hanno meno soldi da investire e sono più acute nella gestione del budget. «Un aspetto rilevante», precisa Vurro, «è il potere della condivisione sui social, che consentono di essere più sofisticati, di colloquiare con le persone in modo meno invasivo e di avere un riscontro maggiore, grazie proprio all’interattività. Anche se, in alcuni casi, il digital non potrà mai sostituire l’emozione di assistere a uno spettacolo live».

Destinazione: 3.0 Eventi 2.0? Decisamente superati. Oggi, è sempre più importante garantire una consulenza strategica capace di integrare gli strumenti tradizionali con quelli tecnologici più all’avanguardia. «Che si tratti di un lancio di prodotto, dell’organizzazione di un canvas o di una convention aziendale», dice Lisa Lattanzi (foto sopra), direttore generale TheMadBox Events, «l’evento, dal catering all’allestimento, dai contenuti delle presentazioni ai social network, fino alle attività di public relation, deve essere un mix di contenuti, innovazione e valori, che consenta al brand di distinguersi dagli altri. Per questo sono essenziali le componenti correlate, ad esempio, video produzione, social, digital, web, software e APP, tutti elementi che, forniti da un’unica struttura, consentono di garantire al cliente un’offerta chiavi in mano per essere competitivi e significativi sul mercato, oltre ad ottenere risultati tangibili in termini di ROI (Return of Investement)”. Nell’era del web è ormai anacronistico scindere l’off-line dall’on-line, va tenuta in considerazione la rilevanza dei social network e del mondo virtuale in generale, due facce della stessa medaglia, fondamentali per enfatizzare l’azione sul territorio e coinvolgere i prospect. «Il must è creare una sinergia di tutti gli strumenti a disposizione», conclude la manager, «dove i contenuti interattivi dovranno essere espressione dei valori aziendali condivisibili con il pubblico della rete». L’ingrediente vincente? Suscitare emozioni, anche attraverso canali virtuali in modo che l’efficacia dell’evento non sia solo legata alla sua durata, ma possa divenire un fattore crossmediale. ■ 1-2 2014

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Tax free La nuova frontiera del luxury shopping extra-europeo

A trainare il comparto in Italia sono gli Stati dell’area BRIC. Cresce esponenzialmente il turismo mandarino, in particolare in Toscana, con un aumento degli acquisti pari al 39% e una spesa procapite intorno ai 693 euro

✒Simona Lovati Macchina fotografica al collo e sacchetti griffati alla mano. È così che l’immaginario collettivo ritrae il turista cinese, un identikit che non si discosta poi tanto dalla realtà. Non male in un momento in cui il nostro Paese deve fare i conti ogni giorno con un’allarmante contrazione dei consumi. A portare una ventata di aria fresca, accanto ai russi, che detengono ancora lo scettro dei consumi tax free in Italia, al secondo posto, salgono sul podio gli acquirenti del Dragone, che accordano la loro preferenza alla regione Toscana e al suo capoluogo, con un aumento della cifra d’affari che si attesta attorno al +39% nei soli primi mesi dell’anno appena concluso. È quanto emerge da uno studio

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condotto da Global Blue – società che gestisce circa l’80% dello shopping esente IVA della Penisola, con oltre 28mila esercenti affiliati –, presentato nel novembre 2013 a Palazzo Strozzi a Firenze, con la partecipazione della Fondazione Italia Cina, dei due maggiori tour operator cinesi e con il sostegno del Comune del giglio. «I traveller cinesi che ogni anno scelgono lo Stivale come mèta dei loro viaggi continuano ad aumentare», illustra Stefano Rizzi (foto a sin.), amministratore delegato Global Blue Italia, «e rappresentano un’opportunità preziosa per lo sviluppo dell’economia e del turismo. Per questo, diventa sempre più importante conoscere in maniera approfondita questa particolare


L’INCHIESTA Entro il 2020 la Cina sarà la Nazione con il maggior numero di turisti all’estero. Già nei primi tre mesi del 2013, i visti concessi dalla Cina per l’Italia sono stati oltre 45mila, quasi il 40% in più rispetto al 2012

clientela e, al tempo stesso, promuovere il territorio e la sua offerta di alto livello, alimentando la creazione di partnership con i principali operatori turistici cinesi».

Numeri in crescita Secondo la ricerca l’aumento degli acquisti tax free “dagli occhi a mandorla” nel Belpaese è stata esponenziale in questi ultimi anni, con un +94% nel 2010, +72% nel 2011, +68% nel 2012 e +23% fino all’ottobre del 2013. Il picco lo registra la Toscana con un +39% e uno scontrino di circa 693 euro procapite. Il motivo dello shopping boom è la presenza di un’ampia proposta commerciale di prestigio, che va dai preziosi alla moda, passando per gli outlet delle grandi firme. «Gli acquisti si concentrano soprattutto su abbigliamento e pelletteria», commenta l’Ad, «che coprono il 68% delle vendite. Tuttavia, è il comparto gioielleria a distinguersi, registrando la spesa media più elevata, pari a 4926,00 euro». Requisito preferenziale è che l’oggetto del desiderio sia sotto l’egida di un brand di fama internazionale.

Destinazione outlet Un tempo erano gli spacci. Oggi, la globalizzazione li ha insigniti del più fashionista titolo di outlet, vere e proprie cittadelle, dove dedicarsi all’acquisto di qualsiasi tipo di referenza. Nel corso del 2013 lo shopping tax free ha trovato la sua maggiore espansione in questo segmento. In base ai dati Global Blue, qui l’incremento delle vendite dei turisti extra-europei è stato esponenziale rispetto a quello registrato nelle singole città italiane, in particolare per quanto riguarda abiti e accessori, rigorosamente griffati. E l’utenza cinese non è da meno, con ben il 38% degli acquisti outlet in Toscana, mentre la ripartizione nei negozi è più equilibrata, ed è imputabile per il 20% ai russi, per il 19% ai cinesi e per il 16% agli americani. «Ed è proprio la presenza di un’offerta commerciale che ha saputo sfruttare in modo adeguato tutti i canali di vendita, che sta trainando il tax free shopping toscano», conclude Rizzi.

I globe trotter di domani «Il turismo cinese nel nostro Paese è destinato a crescere ancora, con un trend decisamente positivo», dichiara France-

L’IDENTIKIT Non solo manager attempati e comitive organizzate. Come testimoniano gli esercenti intervenuti al dibattito a Palazzo Strozzi, gli avventori cinesi che varcano la soglia dei loro negozi sono anche giovani coppie in luna di miele, oppure uomini d’affari under 50 con le idee a dir poco chiare sull’acquisto. In genere, i globe trotter cinesi amano coniugare visite culturali allo shopping (un aspetto imprescindibile del viaggio), sono high spender e prediligono i pacchetti viaggio di lusso, che pongono l’accento su servizi di qualità e attenzione per i dettagli. Per quanto riguarda le strutture ricettive, i gruppi scelgono hotel quattro stelle, anche in periferia, mentre i viaggiatori individuali alloggiano in piccoli alberghi di alta categoria.

sco Boggio Ferraris, responsabile della Scuola di formazione Permanente della Fondazione Italia Cina, «un’indagine della WTO (World Tourism Organisation) ha di recente rilevato che entro il 2020 la Cina sarà la Nazione con il maggior numero di turisti all’estero. Una simile tendenza si è già potuta notare nel corso degli ultimi anni, e nei primi sei mesi del 2012 si è riscontrato un incremento del 38% rispetto ai dati di gennaio-giugno 2011. Sono dunque più di 80 milioni i cinesi che viaggiano nel mondo. I dati dell’Ambasciata Italiana in Cina, relativi ai primi tre mesi del 2013, hanno registrato più di 45mila visti concessi dalla Cina verso l’Italia, quasi il 40% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente». Dati che fanno prevedere per EXPO 2015 a Milano numeri davvero elevati. In Toscana, il turismo cinese legato all’arte e agli affari ricopre il 59% delle presenze totali (in crescita dal 2005), mentre quello diretto alle terme il 12%, in campagna, collina e montagna il 29 percento. «L’85% dei cinesi che visita la Toscana soggiorna in strutture alberghiere principalmente di alta categoria (70%)», continua Boggio Ferraris, «il restante 15% sce1-2 2014

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Gli acquisti dei big spender cinesi si orientano verso i brand di richiamo internazionale

glie, invece, soluzioni extralberghiere, in primo luogo affittacamere, case vacanza e residence. Come ricordato dal Rapporto A.T. Kearney, lo shopping è parte integrante di questo turismo: il 2% dei cinesi consuma un terzo del lusso mondiale. All’interno del nostro Rapporto Annuale “La Cina nel 2013: scenari e prospettive per le imprese”, rielaborando i dati Global Blue abbiamo rilevato i trend di spesa del turista cinese in Italia, diviso per città: Milano rappresenta il 36%, Firenze il 23%, Roma il 18%, Venezia il 12 percento. L’80% viene speso in shopping, il 20% in alberghi. La Fondazione Italia Cina e SEA aeroporti hanno inoltre siglato un Memorandum of Understanding, che mette in atto una collaborazione volta ad applicare i servizi, il network e l’esperienza della Fondazione alle iniziative SEA nell’ambito di un progetto chiamato Chinese Friendly Airport. I keypoints sono la formazione ai retailers negli scali e al personale interno SEA, affiancamento e supporto on site degli impiegati front end di SEA (customer care) e retail, assistenza per traduzioni e comunicazione digital per lo sviluppo degli strumenti dedicati ai passeggeri cinesi e attività di promozione, marketing e lobbying».

LO SHOPPING CINESE TRA PRESENTE E FUTURO: L’OPINIONE DEI COMMERCIANTI Alta professionalità e garanzia per il turista Parola d’ordine: eccellenza. È questa la prerogativa di Filippo Cassetti, membro dell’Associazione Ponte Vecchio, che riunisce gli orafi di una delle zone simbolo della città del giglio. «Per noi», spiega Cassetti, titolare dell’omonima bottega,

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«la regola d’oro è conservare intatta l’unicità di Ponte Vecchio, grazie all’esperienza e al savoir faire conquistati sul campo in molti anni di attività, sempre a disposizione del cliente. È in questo contesto che si inserisce il servizio promosso da Global Blue, un circuito con il quale lavoriamo da oltre 15 anni e che ci pone in una condizione privilegiata nei confronti del cliente, che si sente coadiuvato al momento dell’acquisto. Difficile, però, tracciare un identikit del turista cinese, anche perché chi entra nella nostra boutique, in genere, è già ben informato, tanto che la vendita si svolge in un tempo breve». Quel che è certo è che l’orologio di prestigio rimane ancora un must, soprattutto se comprato nel nostro Paese, senza dimenticare che anche il prodotto artigianale made in Italy rafforza il potere d’immagine dell’acquirente al ritorno in patria. «Un aspetto che il network potrebbe ottimizzare», conclude l’imprenditore, «è aprire uno sportello diretto con immagine Global Blue, che permetta il rimborso diretto in euro delle tasse italiane nelle vicinanze o magari proprio su Ponte Vecchio. Un appeal non indifferente, in grado di puntare i riflettori sui valori di ospitalità e prestigio, capisaldi della filosofia Cassetti e dell’Associazione».

Sicurezza bilaterale Non solo per il cliente, il servizio tax free è una forma di protezione che interessa anche l’esercente. «La marcia in più», commenta Ivan Santini, proprietario di


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un negozio di orologi in via Guicciardini, «non è dato tanto da un incremento della cifra d’affari, quanto da un patto di garanzia che coinvolge sia il cliente sia il commerciante, che è tutelato nella gestione delle eventuali problematiche. Inoltre, c’è il vantaggio di una promozione ufficiale, resa possibile dal supporto pubblicitario tradotto in diverse lingue, ad opera della Global. Un aspetto non da poco, visto e considerato che il 90% della nostra utenza è rappresentato da turisti, molti dei quali stranieri». Gli acquirenti cinesi che entrano da Santini sono per lo più giovani under 30, oppure business men attorno ai 50 anni. La spesa privilegiata sono gli orologi. Trattandosi di un turismo ancora poco conosciuto, è impossibile prevedere il suo grado di fidelizzazione, in occasione di un ipotetico secondo viaggio in Toscana. «Quel che è certo», conclude l’imprenditore, «è che la clientela locale, in genere, è molto meno “affezionata” rispetto a quella estera, che quando è in città passa da noi quantomeno per un saluto».

Il futuro sono le nazioni emergenti Se il turismo a stelle e a strisce, fino a qualche anno fa, la faceva da padrone, oggi, complice la crisi, il suo posto è stato preso da quello russo, brasiliano e cinese. «Il cliente cinese è una novità per noi», dice Eleonora Frosali, collaboratrice dell’oreficeria T. Ristori a Ponte Vecchio, «ed è un tipo di utenza diversa da quella

cui eravamo abituati, perché meno espansiva rispetto all’americana. Inoltre, essendo un popolo che, di norma, non possiede una grande padronanza della lingua inglese, è complicato instaurare un vero e proprio contatto. Non riusciamo nemmeno a comprendere se la persona è in viaggio d’affari o di piacere. Basti pensare che, spesso, la vendita avviene tramite un foglio di carta, sul quale scriviamo prezzo e tassazione. In questo senso, Global Blue, con la quale operiamo da un decennio, ci fornisce un grosso aiuto, facilitando la transazione, soprattutto perché noi ci avvaliamo del servizio Vat-off, che riduce automaticamente il prezzo del 22 percento, un fattore che rende l’acquisto più appetibile. Nel nostro caso si tratta in prevalenza di gioielli da donna». L’unico neo che potrebbe essere migliorato? Accettare un maggior numero di carte di credito, anche quelle con i numeri non in rilievo».

Il tax free shopping è uno strumento di grande valore aggiunto, per attirare e tutelare la clientela extraeuropea nel circuito del lusso

Anche made in Italy, ma solo se “brandizzato” «Sono già diversi anni che abbiamo riscontrato un crescente afflusso di turismo cinese», racconta Cristina Toccafondi, direttore della storica gioielleria Fratelli Piccini su Ponte Vecchio, «dato dal fatto che siamo l’unico concessionario della Toscana di un noto marchio di orologeria svizzera, un grande richiamo per un’utenza selettiva e con le idee molto chiare, che, in virtù della sua cultura, è alla ricerca della griffe, anche italiana, certo, ma con una connotazione di internazionalità». Secondo l’esperienza della boutique, da non sottovalutare, è il progressivo cambiamento del tipo di clientela, rappresentato in passato soprattutto da manager, mentre oggi caratterizzato anche da giovani in luna di miele. Segno di una riscoperta del Belpaese dal punto di vista culturale. ■ 1-2 2014

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La chiave per la crescita?

L’innovazione Lo pensano i manager italiani più avveduti e all’avanguardia nonché i guru del business internazionale. Ecco perché la crisi si supera ripartendo dal web e dalla tecnologia

✒Dante Daverio «Ogni formula vincente di business dovrebbe avere come primo obiettivo quello di fare innovazione e di rendere più semplice la vita quotidiana». Questo il pensiero del guru del digital world David Rowan (sotto), editor di Wired Uk, che

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lega il futuro dell’impresa all’evoluzione del web. Pensiero che non si discosta da quello di molti manager italiani. Durante l’ultima edizione del World Business Forum di Milano, 3.500 manager di aziende presenti in Italia, intervistati da Wobi – società di consulenza su tecnologia e new media – hanno sottolineato infatti come sia proprio l’innovazione, in particolare quella digitale, l’elemento sul quale si debba investire per uscire dalla crisi e tornare ad essere competitivi. Consapevolezza che però tarda a tradursi in fatti: sempre secondo la ricerca condotta da Wobi, le aziende tricolore che attualmente investono nell’innovazione rappresentano solo il 2% del fatturato. Le aspirazioni dei manager si scontrano quindi con una realtà imprenditoriale non proprio entusiasmante. Il 42% degli intervistati giudica infatti le aziende italiane poco innovative, il 45% abbastanza e soltanto il


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13% molto innovative. A tal proposito è addirittura importante sottolineare come proprio le aziende più consolidate, siano percepite come quelle meno propense all’innovazione: solo il 10% dei manager italiani le ritiene capaci di adattarsi creativamente al cambiamento. Destano più ottimismo, invece, le start up, considerate dal 49% degli intervistati quelle con la più alta propensione all’innovazione. Ma quanto investono in soldoni le aziende italiane nel futuro? Le cifre della ricerca dicono che ben l’8,5% delle aziende considerate non fa nessun investimento, mentre il 38% delle società investe al massimo fino al 2% del fatturato. La quota di imprese più lungimiranti è divisa in tre: un 21% che investe dal 2 al 5%; un altro 21% il cui budget sta tra il 5 e il 10%, e un 11% che, per l’innovazione, stanzia oltre il 10% del fatturato.

La leva della formazione Ma come vengono utilizzati questi fondi per creare innovazione? Il 25% li utilizza per migliorare i prodotti e i servizi esistenti, mentre il 22% per lanciare prodotti/servizi nuovi o per aggiornare i propri processi aziendali. Circa il 15% delle società intervistate, invece, spende per rinnovare i canali di vendita, mentre un ultimo 15% investe nel CRM. Senza dimenticare però che innovazione fa spesso rima con formazione. Non a caso quest’ultima è ritenuta dal campione interpellato lo strumento più idoneo a stimolare nuove idee e nuovi business, seguito da networking, benchmarking, social media e partnership con altre organizzazioni. Inoltre il 51% vede nell’accesso alle tecnologie digitali l’elemento decisivo per incentivare e facilitare la formazione. Anche qui arriva però il rovescio della medaglia all’italiana. Se, infatti, la formazione è indicata come la prima via da seguire, non mancano tuttavia gli ostacoli. Sopra a tutti, i manager indicano legislazione e burocrazia, ma anche un approccio aziendale conservatore, poco orientato all’innovazione. Proprio il turismo, purtroppo, è uno dei settori industriali percepito come meno innovativo: lo ritiene all’avanguardia solo il 2% dei manager. Senz’altro più incoraggiante è la considerazione degli stranieri: l’Italia è infatti percepita abbastanza innovativa classificandosi all’ottavo posto

nella graduatoria mondiale dei paesi più innovativi che vede in testa Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone.

La parola ai “guru” Oltre alla ricerca di Wobi, lo scorso World Business Forum di Milano è stato l’occasione per ascoltare gli interventi di alcuni tra i più noti ricercatori internazionali, guru del pensiero innovativo e del progresso informatico. Primo tra tutti lo studioso americano, considerato l’inventore dei “management guru”, Tom Peeters (foto a destra). «Ripensa il tuo business, ripensa il tuo futuro. Queste sono le parole d’ordine dei manager che credono nel progresso e nell’innovazione», ha detto Peeters, «Oggi, nel mondo che parte dal web 2.0 per arrivare non si sa ancora dove, è necessario sapersi reinventare nell’incertezza. Per questo le aziende devono essere in grado di definire con estrema chiarezza i fattori chiave per costruire, all’occorrenza, un nuovo assetto strategico. Competizione? Ben venga quando è sana. Anzi: sosteniamola affinché possa essere un motore capace di portarci lontano, senza dimenticare il valore dell’unicità anche all’interno della stessa azienda: ogni collaboratore, nell’ambito delle proprie competenze, deve individuare “la propria voce”e farla sentire sul lavoro».

L’importanza della digitalizzazione «L’innovazione oggi non può prescindere dalla nuova economia digitale», dice Paolo Ainio (qui sotto), fondatore di portali

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come Virgilio.it e di aziende di e-commerce tra cui Banzai. «Le strade sono tante e diverse tra loro e ognuno deve riuscire a trovare quella più adatta a sé». Compito arduo? Lo scopriamo attraverso le parole di un altro esperto ospite del Forum milanese, ovvero Luke Williams (foto sopra). Professore aggiunto alla Stern School of Business della New York University e consulente in tecnologia di multinazionali come Sony e Disney, Williams ha parlato alla platea proprio di innovazione e rischio. «Bisogna imparare anche prendendo spunto da quello che solitamente si ignora o che non è ovvio, tutto questo assumendosi dei rischi. Innovare significa dopotutto mettersi in gioco, sfidare lo status quo. Sono in pochi che lo fanno ma, questa è la strategia vincente per superare la crisi».

Il potenziale dei social Quali sono i driver più importanti nell’epoca del web “personalizzato”? Ovviamente i social media, gli “strumenti” più all’avanguardia che la rete mette a disposizione delle aziende per entrare nella nuova era della comunicazione e del business commerciale. Tanto è vero che secondo la ricerca Wobi poco più della metà dei manager intervistati, il 51%, vede nelle tecnologie digitali un fattore di innovazione. Insomma la volontà di evolvere non manca alle aziende italiane, e ce ne sono alcune che si dimostrano pronte a cogliere le sfide di un mercato sempre più competitivo. «Per le aziende italiane», dice Nicola Mendelsohn (a destra), Vice President EMEA di Facebook, «è fondamentale evolversi velocemente per sfruttare appieno le potenzialità dei social, quale strumento in grado di raggiungere e coinvolgere un target numericamente elevato, qualitativamente profilato e geograficamente esteso anche oltre i confini nazionali. Quest’evoluzione richiede tuttavia

Il 42% degli intervistati giudica le aziende italiane poco innovative, il 45% abbastanza e soltanto il 13% molto innovative

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ancora un percorso di educazione e presa di coscienza» E l’Italia, oggi, secondo Emanuela Prandelli, Professore SDA Bocconi School of Management «non è del tutto consapevole di questo potenziale. Non è in grado cioè di capire fino a che punto una strategia social può concretamente migliorare la brand reputation rinsaldando in un modo unico e diretto il legame con l’utente. Quando si parla di social è importante valutarne ogni aspetto, quindi sicuramente è centrale il focus sul conversion rate e gli incrementi delle vendite, ma è altrettanto fondamentale considerare anche la valorizzazione del passa parola positivo e del coinvolgimento dei consumatori in iniziative di marketing. Il social ha anche una dimensione di ritorni più indiretti, ma non meno importanti: social CRM e big data possono fornire una vasta e profilata informazione su passioni, interessi, prodotti e brand preferiti dal popolo della rete». «Senza dimenticare», ha concluso Roberto Pedretti di Nielsen Italia, «che all’esplosione dei social si accompagna quella dei device mobile. E in questo ambito l’Italia è oggi all’avanguardia con una penetrazione di smartphone pari al 62% della popolazione italiana (fonte Nielsen, ndr) e una crescita costante della disponibilità di accesso a Internet da diversi device pari al 35% da smartphone e 160% da tablet (fonte Audiweb, ndr). Noi di Nielsen stimiamo che nel 2014 si arriverà a livello globale, a 1,4 miliardi di smartphone e 400 milioni di tablet». ■


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L’IMPRENDITORE DEL MESE

Il “re” del legno si racconta tra lavoro, viaggi e passioni

Erede di un patrimonio familiare fatto di intelligenza e saper fare, Andrea Margaritelli rappresenta la quarta dinastia del marchio Listone Giordano, oggi presente nel mondo con 600 punti vendita in franchising e un fatturato di 178 milioni di euro. Un successo che trae origine da un grande rispetto per la natura e per le diverse abitudini culturali

✒Gaia Fiertler Quando riusciamo a parlarci sta partendo per Shangai, dove sta per inaugurare uno spazio espositivo per una rete di imprese umbre specializzate nell’arredo. Viaggia molto Andrea Margaritelli, quarta generazione della omonima dinastia del legno, insieme con il fratello Luca e i cugini Dario e Fernando, tutti e quattro ingegneri, e il padre Giuseppe alla presidenza. Una vita, quella di Andrea, divisa tra la terra d’origine umbra, la Francia, per la tradizione millenaria di estensioni boschive coltivate, e il resto del mondo, dove ha

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aperto 600 punti vendita in franchising con il marchio Listone Giordano, brevetto dal 1983 di pavimenti in legno. Le aperture più recenti a Dubai, in una galleria d’arte contemporanea, e a Miami, ma già presente in Cina con dieci punti vendita. Fin da bambino Andrea respira lo spirito imprenditoriale della famiglia e quel legame con la Francia, dove l’azienda fin dal 1963 si approvvigionava di legname per le traverse ferroviarie. Tuttavia, alla fine degli anni Settanta, le traverse in legno vengono soppiantate da quelle in cemento e


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l’azienda subisce una profonda trasformazione, orientando la produzione sui parquet. «È sempre stata una caratteristica della nostra famiglia sapersi adattare e reagire bene ai cambiamenti, ed è così che siamo passati attraverso epoche storiche, guerre e trasformazioni economiche fin dal 1870», racconta Margaritelli. È la madre, tra l’altro, in pieno cambiamento fine anni Settanta, a entrare in azienda e a dare il primo impulso commerciale alla nuova produzione. «Lei aveva studiato all’università del buon senso e dell’intuito, doti che ho sempre apprezzato e che appartengono a tutta la nostra famiglia», racconta Andrea. Una classica famiglia di imprenditori italiani, dove però il passaggio generazionale si è consumato senza traumi. «Da noi c’è sempre stato equilibrio tra le diverse generazioni, perché ognuna dà il proprio contributo. L’esperienza e la profondità di visione dei senior, infatti, dialogano con l’energia fre-

sca e innovativa dei giovani, che però hanno bisogno della sapienza dei vecchi. Noi viviamo tutti i giorni questo connubio. Chi ci ha instradato ci ha lasciato spazio, ma l’ingrediente di umiltà e rispetto che conserviamo ci aiuta a sbagliare meno, a non essere arroganti e a saper ascoltare. Crediamo molto nell’esempio e rispettiamo un patrimonio familiare fatto di intelligenza e saper fare di ben quattro generazioni». In particolare, Andrea si occupa del marketing e dello sviluppo commerciale attraverso la rete in franchising world-wide. L’apertura dei negozi non è iniziata solo a scopo commerciale, ma anche di comunicazione, per trasferire fino al consumatore il valore di una produzione industriale che parte da lontano, dalla foresta, nel rispetto di un suo sviluppo sostenibile, e che arriva nelle case dopo ben venti passaggi. Con la sfida, in più, di portare il made in Italy e l’identità di un’azienda in tutto il mondo (presenti in

Andrea Margaritelli. A sin., show-room Listone Giordano a Beirut in Libano

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Ritratto di famiglia: al centro il presidente del Gruppo Giuseppe Margaritelli, affiancato dai figli Andrea e Luca e dai nipoti Dario e Fernando

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30 paesi), rispettando le diverse abitudini culturali. «Il valore aggiunto è dato dal saper interpretare le differenze dei luoghi nelle modalità di relazione, negli usi e costumi. Manteniamo uniformità e coerenza nel layout espositivo e nella comunicazione, ma siamo flessibili nelle modalità di relazione proprie delle diverse culture. Dobbiamo infatti essere umili con la nostra visione del mondo!», suggerisce Margaritelli. Ma facciamo un passo indietro, in Francia, la sua seconda patria, da dove ha inizio la sua carriera. Dopo la laurea in inge-

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gneria civile e strutturale a Perugia, infatti, come il fratello e i cugini fa una full immersion di un anno e mezzo in Francia. In pratica, si avvicina all’azienda partendo dall’origine dell’attività, la foresta, e ne fa una grande esperienza: «I tecnici forestali hanno uno straordinario patrimonio di umanità e di saperi antichi. La Francia ha una tradizione millenaria di sostenibilità ambientale, che risale ai monaci cistercensi dell’undicesimo secolo. Come si legge nei primi editti, “Non osi il monaco tagliare se non ne ha reimpiantato un altro”. La foresta è una macchina che produce ossigeno e va a energia solare e acqua, non finisce mai, così come le alghe, quella foresta sottomarina responsabile del 50% della sottrazione di anidride carbonica. Inoltre, contrariamente a quanto si pensa, una superficie coltivata è più giovane e più sana, favorendo maggiori scambi di ossigeno», spiega il manager del legno. L’azienda è presente in Francia dai primi anni Sessanta, proprio per l’approvvigionamento di rovere che scarseggiava in Italia, non avendo una tradizione di boschi coltivati. Una pianta ha un ciclo di vita di 160-200 anni e da un milione di piccoli esemplari per ettaro si arrivano a selezionare i cento migliori, con una vera e propria selezione della specie vegetale.


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L’azienda svolge in Francia parte dell’attività produttiva, per metà come gestione forestale e per metà come prima lavorazione del legno, con una segheria automatizzata visitata da tutta Europa per la sua modernità fin dagli anni Novanta. «Oggi, in più, ci sono i laser e l’ausilio dell’intelligenza artificiale», aggiunge l’imprenditore. La parte finale della lavorazione delle pavimentazioni in legno avviene però in Italia, in Umbria. La società ha un fatturato di 178 milioni di euro, con nove stabilimenti produttivi e 700.000 mq di superficie industriale. L’amore per la Francia, tuttavia, è rimasto nel tempo, eletta a destinazione preferita per il tempo libero. «La Francia ha un numero di regioni con paesaggi diversi, dall’Alsazia alla Camargue, da Rocamadur alla Borgogna, che è come se ci fossero sei o sette Paesi in uno!». En plein air anche le vacanze per il signore delle foreste che, con moglie veterinaria e tre bambini, attraversa l’Europa in camper. «Ci piace esplorare e il camper ci dà grande libertà di movimento. Siamo stati in Provenza, Borgogna, Normandia e Bretagna in Francia, e poi in Austria, in Carinzia, nella Repubblica Ceca e in Slovacchia». Amore per la natura ma anche per l’arte, la cultura e l’architettura dei luoghi. Così in Europa, anche quando si sposta per lavoro, Margaritelli evita le catene alberghiere o gli hotel ai bordi dell’autostrada, preferendo invece addentrarsi nelle cittadine. «Con dieci minuti di strada in più scopro borghi incantevoli e trovo hotel più a impronta locale e, se c’è tempo, riesco anche a visitare un museo!». Nei viaggi intercontinentali, invece, si affida alle

in alto a sinistra: lo showroom di Tel Aviv in Israele; a destra Andrea con il padre Giuseppe a un evento e, sotto, durante un convegno. In basso uno scorcio delle Terre Margaritelli, l’azienda vitivinicola di famiglia a Torgiano, tra Perugia e Assisi

catene alberghiere standard, prenotate con i sintemi di booking online. «Devono essere comodi, vicini ai luoghi di riunione e rispettare gli standard di sicurezza e pulizia». E in Italia? Quali sono le preferenze della famiglia Margaritelli? «Prediligiamo agriturismi e bed&breakfast di charme e, oltre all’Umbria che amiamo per l’autenticità dei luoghi, delle tradizioni e delle persone, andiamo spesso in Toscana in Val d’Orcia, nel senese. Il mio posto preferito è Bagno Vignoni che, al posto della piazza centrale, ha una vasca d’acqua termale. Lì alloggiamo al bed&breakfast Il Loggiato». Camera consigliata? ■ «Romantica».

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Una lunga avventura Lidia Fiorentino porta avanti i valori del marito Luca, incarnando la grande tradizione dell’ospitalità sorrentina: non c’è ospite che lasci il Grand Hotel Excelsior Vittoria senza portarsi a casa il desiderio di tornarvi quanto prima

✒Cristina Chiarotti Spesso i luoghi comuni prendono spunto da storie vere, e ci sorprendono per la loro semplice verità. Non fa eccezione Lidia Fiorentino, proprietaria, insieme alla sua famiglia, del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento fin dal 1834. Per lei vale uno dei motti più noti: “dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna”. Li-

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dia, donna tenace, costante e comprensiva, ma anche testarda quando necessario, ha fatto propria la lezione del marito Luca, scomparso nel 2010, continuando ad incarnare, oggi come ieri, la storia dell’ospitalità della costiera amalfitana, una tradizione che ha fatto scuola nel mondo, destinata a proseguire con le nuove generazioni, di figli e di nipoti. Nel 2014 l’Hotel festeggia 180 anni di attività, fa parte dei Leading Hotels of the World, di Virtuoso e dei Locali Storici d’Italia, e figura da sempre nella classifica di Condé Nast Traveler - Gold List e di Travel + Leisure - World’s Best Hotels. Ma qual è la storia della famiglia Fiorentino? «L’albergo», ci racconta la signora Lidia, «allora chiamato “Hotel Rispoli”, fu fondato nel 1834 da Raffaele Fiorentino, antenato di mio marito Luca. Raffaele aveva sposato una figlia dei Rispoli, anche loro albergatori. Da Piazza Tasso, dove era ubicato l’hotel Rispoli, Raffaele fece costruire a soli 200 m di distanza il “Vittoria”, un’ulteriore struttura in posizione splendida, proprio a picco sul mare». Oggi, l’ex hotel Rispoli è la casa di re-


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immersa nella vegetazione rigogliosa di un giardino di 20.000 mq, è affacciata sul mare e gode di un panorama senza pari sulla Costiera e sulla Baia di Napoli, spaziando da Ischia e Procida al Vesuvio.

Una dimora di lusso internazionale

sidenza per tutta la famiglia Fiorentino durante l’estate.

“Scarpetta in viaggio” La storia di Lidia comincia a Napoli, nell’azienda di famiglia. «Ho trascorso la mia giovinezza nella città partenopea, lì ho finito le superiori e gli studi linguistici per poi iniziare a lavorare nell’azienda conciaria di mio padre. Ma, a dire il vero, il mio sogno era viaggiare e non perdevo occasione di scappare ogniqualvolta ricevevo la paghetta. Tanto mi piaceva viaggiare, che i miei amici mi avevano sopranominata “scarpetta in viaggio”. Proprio durante una villeggiatura a Sorrento, nel lontano 1952, conobbi mio marito Luca Fiorentino con il quale anni dopo iniziammo l’avventura del Grand Hotel Excelsior Vittoria». La struttura, completamente

In apertura, la splendida vista sul golfo di Napoli, con il Vesuvio sullo sfondo. A sinistra, Lidia Fiorentino, proprietaria del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento. Sotto, la Terrazza dell’Hotel

Pian piano, il Grand Hotel Excelsior Vittoria diventa una delle case di lusso più rinomate della Costiera, un luogo dagli interni riccamente decorati e arredati con mobili d’epoca – alcuni realizzati appositamente per l’albergo – dove immergersi in un’esperienza dal fascino inconsueto, tra la mondanità della piazza centrale di Sorrento e la serenità di una preziosa villa accogliente che fa rivivere emozioni senza tempo. Negli anni ospita sovrani, personalità politiche, artisti e celebrità fra cui Wagner, Enrico Caruso, Jack Lemmon, Marylin Monroe, Sophia Loren. Gli ospiti, in particolare, apprezzano la cura dei dettagli e il mix armonioso fra modernità ed eleganza classica. Bellissime le suite storiche, dove i termosifoni di inizio novecento, i letti in ferro antico, le toelette dalle forme delicate creano un’atmosfera intima e retrò che si accompagna magnificamente agli stucchi neobarocchi. Negli arredi, così ben curati, non è estraneo il tocco della padrona di casa. «Ricordo molto bene», continua Lidia Fiorentino, «quando ho iniziato a interessarmi direttamente al Grand Hotel, fu dopo il terremoto dell’Irpinia del novembre 1980. Per noi fu un periodo molto duro, l’albergo era stato gravemente danneggiato tan-

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Sopra, la Suite Caruso. Nelle suite storiche, i termosifoni di inizio Novecento, i letti in ferro antico, le toelette dalle forme delicate creano un’atmosfera intima, discreta e al tempo stesso retrò. Sotto uno dei saloni

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to che qualche anno dopo dovemmo abbattere uno degli edifici del complesso. Ma per me e mio marito fu un periodo di grande intesa, uniti in una sfida importante per noi e per il futuro della nostra famiglia. Luca seguiva la parte finanziaria e la ristrutturazione esterna, io mi occupavo degli arredi, restaurando pezzi d’antiquariato, acquistando posaterie, ceramiche, tovagliati e biancheria di pregio. Avevamo un unico obiettivo: rimettere in piedi la struttura quanto prima, anche perché i nostri ospiti erano davvero personaggi di calibro internazionale. Di Sofia Loren ricordo che amava appartarsi nella sua stanza, quando non lavorava, e che era sempre sorridente e cordialissima. Ricordo anche un aneddoto su Philippe Noiret: nel 1984 durante le riprese di “Qualcosa di biondo” fu costretto a ripetere per ben 32 volte la scena in cui saliva la scala all’entrata dell’albergo». Ma anche in tempi più recenti, il Grand Hotel Vittoria rimane nel cuore di ospiti famosi, uno per tutti, Lucio Dalla che qui compose Caruso, una delle sue canzoni più note. «Lucio Dalla soggiornò da noi

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perché la sua barca si ruppe mentre era in navigazione. Da un incontro fortuito nacque un’amicizia profonda con tutta la famiglia e lui continuò a venirci a trovare negli anni a seguire. Di Lucio mi colpivano la semplicità, la simpatia e la vera amicizia che sapeva dare; era diventato di casa, parte integrante dell’albergo. La sua scomparsa ci ha commosso al punto che abbiamo deciso di dedicargli una delle nostre nuove suite e junior suite. Entrambe completamente rinnovate, si trovano al quinto piano dell’edificio Rivale (esattamente sopra la Suite Caruso) e compongono assieme l’appartamento “Lucio Dalla”. Saranno inaugurate nel 2014, in occasione dei festeggiamenti ufficiali per il 180° anniversario di attività del Grand Hotel Excelsior Vittoria».

Un grande albergo per una grande famiglia Ma cosa vuol dire gestire oggi un albergo cinque stelle lusso con una clientela internazionale ma profondamente cambiata rispetto al passato? «È un impegno costante da parte di tutti», confida la signora Fiorentino, «famiglia e collaboratori. Bisogna essere sempre attenti ai cambi di tendenza e d’innovazione che il mercato richiede e adattarsi anche alla nazionalità dell’ospite: quello che funziona per il mercato del lusso americano non funziona


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per quello italiano o francese. La nostra forza è saperci aggiornare costantemente senza mai perdere la nostra storia e tradizione. A questo si aggiunge un aspetto fondamentale: consideriamo il Vittoria un albergo perché ha molte stanze: di fatto, però, per noi di famiglia è la nostra casa, il luogo dove siamo cresciuti. Per noi così, come per il nostro staff, dare il benvenuto all’ospite è come accogliere un amico che entra in casa propria». Lidia Fiorentino è una di quelle protagoniste dell’hotellerie che ha assistito al mutare del concetto di lusso restando consapevole di cosa gli ospiti amano trovare nel suo albergo. «Il calore di un’accoglienza genuina, vera e impeccabile, questo è il nostro motto», dice Lidia, «l’attenzione al dettaglio e al servizio è sempre stato per me e per mio marito quanto di meglio possa offrire una struttura a cinque stelle. Il nostro obiettivo è far sentire

ogni ospite a casa propria, regalandogli un’esperienza indimenticabile in modo da invogliarlo a tornare quanto prima: abbiamo visto così tante famiglie crescere anno dopo anno, ospiti che tornano qui da oltre trent’anni, ora anche accompagnati da figli e nipoti». Oggi Lidia Fiorentino si occupa ancora del suo Grand Hotel insieme alle nuove generazioni. «Nell’ottobre 2010 dopo la scomparsa di mio marito Luca», sono subentrati i miei tre figli, Guido che è l’attuale presidente e amministratore delegato, Alessandro e Roberto. Ognuno di loro segue un settore specifico e tutti sono coadiuvati da un ottimo staff sia manageriale che organizzativo. I miei nipoti Luca, Akira, Peter e Andrea sono ancora troppo giovani per lavorare, ma avendo respirato l’atmosfera fin da piccoli già spiccano per certe doti, passioni e attenzioni. Presumibilmente, posso dunque dire che le prossime due generazioni del Grand Hotel Excelsior Vittoria sono assicurate e che lo stile, l’atmosfera e la grande tradizione continueranno ad essere, anche negli anni a venire, i nostri pun■ ti di forza».

L’eleganza che caratterizza il Grand Hotel Excelsior Vittoria si riflette anche nei due ristoranti aperti al pubblico, il Bosquet (che si trasferisce sull’omonima Terrazza in estate), e l’Orangerie pool side bar &restaurant, nei pressi della piscina, aperto nella bella stagione

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LA PAROLA ALLE AZIENDE

L’App all in one Da oggi, con AppsBuilder, anche chi non è esperto di informatica può creare e promuovere facilmente la propria App, grazie all’innovativa piattaforma mobile all in one e user friendly creata dai giovani ingegneri informatici Daniele Pelleri e Luigi Giglio

✒Annarita Maggi IL FUTURO DEL MOBILE NEL TURISMO

In un mercato del lavoro difficile come quello attuale, fa senz’altro piacere segnalare la case history di due intraprendenti giovani imprenditori che, nel 2011, hanno dato vita a un progetto web, oggi realtà consolidata e in continua crescita. I protagonisti di questa avventura made in Italy sono due ingegneri informatici, colleghi di università, Daniele Pelleri e Luigi Giglio, rispettivamente di 28 e 26 anni. E il loro progetto fortunato è AppsBuilder: una piattaforma intuitiva per creare, modificare e promuovere applicazioni mobili, anche senza alcuna competenza di programmazione. «L’idea», raccontano «è nata dalla constatazione che, oggi, il settore mobile rappresenta la più grande evoluzione tecnologica, da qui l’esigenza di semplificarne la fruizione per un pubblico sempre più vasto. Con AppsBuilder abbiamo creato un sistema semplice e intuitivo che, grazie ad un’ampia gamma di strumenti promozionali e di CRM, permette ai professionisti e alle piccole imprese di costruire la propria presenza mobile: dalla creazione delle app alla promozione dei servizi su tutti i dispositivi mobili». E così, grazie al sostegno finanziario di Massimiliano Magrini (Annapurna Ventures) e Mario Mariano (TheNetValue), AppsBuilder ha preso vita e oggi cresce a un ritmo di

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Non più semplici vetrine, le app sono oggi un efficace strumento di CRM, che consente di aumentare la client retention e migliorare la qualità del proprio customer care. «In particolare per le PMI che operano nel settore turistico, costruire la propria presenza mobile è un must» dicono i fondatori di AppsBuilder, «secondo Euromonitor International, infatti, oltre il 50% dei consumatori europei ha dichiarato che preferisce usare i dispositivi mobile per prenotare le proprie vacanze. Detto questo si comprende come le imprese turistiche debbano diventare sempre più parte attiva nella vita digitale dei loro clienti, per esempio, attraverso coupon in-app (per promuovere offerte e pacchetti turistici), gallerie di foto e video (per attrarre i clienti e fornire le specifiche di ciascuna struttura ricettiva) e geolocalizzazione di messaggi via notifiche push; ma anche creando moduli personalizzati per abilitare le prenotazioni di servizi via app e offrendo ai propri clienti/ospiti servizi addizionali come, ad esempio, convertitore di valuta, previsioni meteo, mappa, calcolatore di percorso, calcolatore di mancia, etc.)».

6000 app al mese, create da una community di oltre 680,000 membri, con oltre 12 milioni di download. Abbiamo incontrato Pelleri e Giglio per capire cosa offre e quanto costa la loro piattaforma. «Proponiamo tre pacchetti – Starter, Pro e Premium – a partire da 9 euro al mese per il sito mobile, fino ad un massimo di 49 euro al mese per app nativa e sito mobile, con possibilità di sottoscrivere un abbonamento mensile o annuale, quest’ultimo con un risparmio del 20%. Nel prezzo sono inclusi tutti i servizi promo-


LA PAROLA ALLE AZIENDE

zionali e per le agenzie di web marketing, webmaster e liberi professionisti, abbiamo sviluppato anche uno specifico Programma Rivenditori, ovvero il CMS in forma white-label (totalmente personalizzabile con il proprio marchio) per la creazione di app e siti mobile illimitati e la rivendita dei nostri servizi e prodotti mobile con marchio privato». Quali sono i vantaggi rispetto alla classica App? «AppsBuilder è l’unica piattaforma che racchiude 3 principali funzioni in un solo strumento: creare app, promuovere i propri servizi mobile, raggiungere e comunicare in tempo reale con il proprio pubblico mobile. Un altro vantaggio è quello di essere totalmente cloud-based: gli utenti possono apportare continue modifiche all’app, e aggiornarla automaticamente sugli store. Inoltre, siamo gli unici ad oggi ad offrire la creazione guidata dell’app landing page: un mini sito web interamente dedicato alla promozione della propria app, per portare nuovi utenti all’app e incoraggiare i download». Quali sono invece i limiti? «AppsBuilder è molto focalizzata sulla creazione di app per imprese e servizi, dunque non consente la creazione di app di gioco e di utility» Fino a che punto si può personalizzare la propria App? «La piattaforma si basa su un sistema molto intuitivo di drag & drop dei moduli da mostrare nell’app e, dal punto di vista

Daniele Pelleri

grafico, gli utenti possono contare su una gallery di oltre 80 template pronti per l’uso, oppure creare il proprio layout personalizzato. Per gli utenti più avanzati, AppsBuilder consente anche l’integrazione con tutte le API di software esterni, per implementare le funzionalità della piattaforma in base ad esigenze specifiche». Quante applicazioni si possono creare con Apps Builder? «Ciascun pacchetto consente la creazione di un’app, ma la piattaforma è predisposta per la creazione di infinite app (previa sottoscrizione di relativo abbonamento)». ■ Luigi Giglio

WHO’S WHO Cresciuto nell’Ivrea degli anni ’90, Daniele Pelleri, dopo la laurea in ingegneria informatica, ha lavorato in Olivetti, mostrando fin da subito una forte passione verso i linguaggi di programmazione e le tecnologie digitali. Nel 2005 incontra all’università Luigi Giglio, con il quale condivide lo stesso interesse per la programmazione e il settore mobile. Insieme creano AppsBuilder, innovativa piattaforma di marketing mobile all-in-one, e, grazie al finanziamento (1,5 milioni di euro) dei due business angels Massimiliano Magrini e Mario Mariani, nel 2012, la lanciano sul mercato internazionale.

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È il momento

del viaggio emozionale Per conquistare i turisti più evoluti le destinazioni si devono convertire in generatori di emozioni. Per rispondere alle richieste del nuovo turismo esperienziale, oltre alle risorse artistiche e naturali bisogna mettere in campo la “vita vera”

✒Testo e foto di Barbara Ainis

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In un mercato sempre più concorrenziale e globale come quello turistico, le regole del gioco cambiano in fretta. E quella che fino a poco tempo fa sembrava una tendenza del futuro è diventata all’improvviso una richiesta imprescindibile del presente. Una nuova specie di turista, multisensoriale e multicanale, sta rivoluzionando il modo di viaggiare e di scegliere la meta stessa del viaggio. Le destinazioni turistiche non sono più intese e apprezzate in quanto luoghi, ma come somma delle emozioni e delle sensazioni che permettono di sperimentare. Oltre quello che vede e visita, questo nuovo, esperto ed esigente turista è in cerca di esperienze.

Si parla allora di Turismo Esperienziale per spiegare che non basta più offrire tranquillità e un bel contesto naturale, che non è più sufficiente il fascino ineguagliabile della nostra storia per conquistare (o riconquistare) nuovi clienti e nuove fette di mercato. Nel Turismo Esperienziale l’oggetto primario del viaggio è l’esperienza e il turista vuole sperimentare in ma-

Le attività sportive rappresentano una delle forme di turismo esperienziale: l’emozione di una passeggiata a cavallo fissa nella memoria il ricordo positivo del fascino unico di una destinazione

Oggetto primario del viaggio è l’esperienza e il turista vuole sperimentare “sulla propria pelle” la destinazione per trarre il massimo dalla sua visita sul territorio 1-2 2014

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Il turista esperienziale vuole conoscere la gente del luogo e sperimentarne le tradizioni e i costumi. In altri termini ha voglia di vita vera

niera autentica e personale una destinazione per trarre il massimo dalla sua visita sul posto.

Fuori dai luoghi comuni Innovazione, autenticità, sorpresa, storia, vita vera ed emozioni. Nel Turismo Esperienziale il turista sceglie la sua destinazione in funzione dell’esperienza che desidera vivere e si serve delle nuove tecnologie per realizzare questa ricerca. Gli enormi cambiamenti sociali e culturali cui stiamo assistendo, non ultimi la riorganizzazione del lavoro, la globalizzazione del turismo e la diffusione della mobile technology, hanno forgiato questa nuova razza di turisti che ha sperimentato il cambiamento e lo ha metabolizzato in nuove e rinnovate necessità, aspettative e comportamenti di viaggio. Rispondere a queste richieste è senz’altro una sfida impegnativa, ma è anche una modalità più sostenibile e responsabile di valorizzazione del territorio e, forse, l’unica risposta possibile alla forte,e spesso insostenibile,

Il turista esperienziale pretende qualità del servizio e autenticità degli aspetti sociali e ambientali e non esita a pagare di più per vedere soddisfatte queste necessità

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competizione sui prezzi, accentuata dalla comparabilità delle offerte turistiche su Internet. Il turista esperienziale, infatti, si preoccupa molto per la qualità del servizio, l’autenticità degli aspetti sociali e ambientali e tutto quanto compone una gratificante ed emozionante esperienza di viaggio, fino al punto che non gli importa pagare di più per vedere soddisfatte que-


TREND

ste necessità. Scappa dall’omologazione e vuole un viaggio cucito addosso ai suoi interessi, così si serve sempre meno di intermediari e organizza i suoi viaggi autonomamente, utilizzando le nuove tecnologie, scegliendo la destinazione e le attività non tanto in base al prezzo, ma piuttosto supportato dai commenti, i suggerimenti e le raccomandazioni degli amici (reali e digitali).

Caccia al tesoro... del territorio Questa nuova tendenza rappresentata dal Turismo Esperienziale, intesa come evoluzione, cerca di stabilire una relazione emozionale tra il turista e gli abitanti del luogo, forgiando un vincolo attraverso l’esperienza e le sensazioni uniche che si vivono. Non è lo stesso visitare semplicemente una destinazione o sentirla con tutti i sensi e viverla fianco a fianco con i suoi abitanti. Per fare di un viaggio un’esperienza emozionale forte è necessario integrarsi nella forma di vivere e nella cultura propria del luogo, impregnandosi di tutto quanto, intangibile, compone la sua essenza più vera e può contribuire alla creazione di un ricordo che possa sopravvivere oltre il viaggio e possa essere trasmesso agli altri.Il settore del turismo sta cominciando a livello globale un processo di trasformazione verso prodotti e servizi centrati nella creazione di esperienze e nell’interazione con il turista in forma più diretta, umana e personalizzata. Oggi tutte le destinazioni e le imprese che vogliano mantenersi dentro il

mercato dovranno adattarsi a questi cambiamenti e centrare le loro strategie nella consolidazione di questa nuova mega-tendenza.

Da Destination a Emodestination Non ci sono ancora dati precisi, né percentuali alle quali appigliarsi per delineare il profilo di crescita del Turismo Esperienziale. Altrettanto non è possibile, né utile cercare di definire a priori un concetto univoco di esperienza, che possa applicarsi ad ogni occasione. Al di là delle statistiche, dei casi di studio e di tutte le valutazioni tecniche, è ormai evidente che il cambiamento è in atto, che sta modificando rapidamente il panorama turi-

Cambiare punto di vista permette di cogliere l’essenza più autentica di una destinazione. Gli itinerari più tradizionali possono essere riscoperti in sella a una bicicletta e i mercati colorati e popolari possono raccontare una storia nuova

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unico e irripetibile. Alle risorse turistiche tradizionali si sommano in questo caso gli aspetti sociali e culturali legati alle tradizioni delle popolazioni locali, la cui sperimentazione autentica da parte del turista gli permette davvero di sentirsi immerso nella vita vera del luogo, stimolando sentimenti ed emozioni positive.

Imprenditori esperienziali Mentre all’estero sono già attivi nel settore del Turismo Esperienziale grandi Cucina, musica, buon vino attraggono il viaggiatore quanto, e a volte più, del pur prestigioso patrimonio artistico e naturalistico del nostro Paese

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stico e che le esperienze turistiche devono essere declinate secondo gli interessi reali dei differenti segmenti di clientela, attuale e potenziale. È arrivato il momento di fare un ulteriore passo e parlare di emozioni, di esperienze intangibili che possano fare di ogni destinazione il frutto delle emozioni sperimentate. Detto in altri termini, è ora di parlare di Emodestination, luoghi fisici e della mente, costituiti di ricordi che restano indelebili grazie alla forza dell’emozione e che, passato il tempo, ci si ripropongono piacevolmente ogni qualvolta ricordiamo o raccontiamo ai nostri cari di quel posto o di quel viaggio. Trasformare una destinazione in una Emodestination è possibile solo in presenza di un’offerta differente, una proposta di attività e occasioni capaci di suscitare emozioni che possano sperimentarsi solo lì e in nessun altro luogo al mondo. Si deve, dunque, individuare quel mix di fattori che compongono e caratterizzano quel luogo specifico, rendendolo

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operatori come Viator e Getyourguide, che propongono attività originali, tour e visite private esclusive, punti di vista originali per scoprire le città di tutto il mondo, in Italia è il neonato ItalyXP (www.italyxp.com) a fare da pioniere del settore. Idea e creatura di Saverio Castilletti, è costituito da una piattaforma online specializzata nella promozione e nella commercializzazione proprio di attività per il Turismo Esperienziale, in partnership con professionisti e forni-

Il tourist experience design – descritto dettagliatamente nel volume – è un approccio strategico per migliorare la competitività dell’offerta turistica, che, mediante la combinazione di strumenti strutturati di analisi e progettazione e di tool per l’innovazione creativa, consente di trasformare radicalmente e innovare i diversi elementi del sistema di offerta e le relative modalità di promozione e comunicazione, sia per le destinazioni, sia per i singoli operatori pubblici e privati o per le reti di imprese del turismo, nell’ottica della trasformazione da “prodotto/servizio turistico” ad “esperienza turistica”, focalizzata sui bisogni attuali ed emergenti di specifici segmenti di mercato. La metodologia di tourist experience design si articola in 5 fasi: 1. Analisi competitiva degli elementi unici e distintivi della proposta di valore 2. Rivalutazione della segmentazione 3. Definizione delle strategie esperienziali per i segmenti e degli elementi wow (ossia gli elementi di differenziazione specifica dell’offerta che generano stupore, soddisfazione ed entusiasmo nei turisti) 4. Definizione del ciclo di esperienza estesa (che si caratterizza nelle tre fasi: pre- experence, in-experience, post-experience) e dei punti esperienziali (ossia gli elementi con cui il turista entra in contatto per fruire dell’esperienza, sia nell’esperienza di viaggio, sia nell’esperienza sviluppata nel web) 5. Progettazione di dettaglio dei punti esperienziali

tori selezionati. Il servizio per il momento riguarda la città di Roma, dove fare tour panoramici in Vespa o farsi accompagnare da un Photo Friend per farsi immortalare nelle proprie vacanze romane, ma presto arriveranno la Sicilia, la Toscana, Venezia, le Dolomiti, Milano e altro ancora. Il 2014, invece, sarà l’anno dell’arrivo del secondo operatore italiano specializzato in Turismo Esperienziale. Si tratta di GuideMeRight (www.guidemeright.com), una dinamica start-up che intende mettere in contatto turisti esploratori e persone locali disposte a condividere il proprio stile di vita. ■

Alla ricerca di un viaggio cucito in base ai suoi interessi, l’emotraveller, organizza i suoi viaggi autonomamente, utilizzando le nuove tecnologie e scegliendo la destinazione e le attività sui suggerimenti e le raccomandazioni degli amici (reali e digitali) 1-2 2014

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Viaggi d’affari

il futuro è in “mobilità” Crescono le spese legate al business travel in remoto con notevoli benefici per l’intero comparto

✒Dario Ducasse Nel 2013 i pagamenti fatti in “mobile” hanno raggiunto a livello mondiale la cifra di 235,4 miliardi di dollari, grazie a una crescita annuale, prevista tra il 2012 e il 2017, del 35%. In particolare, nel 2016, si prevede che in Italia avverranno transazioni, tramite dispositivi mobili, per la considerevole cifra di 8 miliardi di euro. Ecco perché AirPlus, società del Gruppo Lufthansa fornitrice di soluzioni di pagamento e analisi delle spese di viaggio aziendali, ha pensato di inaugurare l’era dei pagamenti mobili anche nel settore dei viaggi d’affari, lanciando una nuova App. Si chiama A.I.D.A. e permette – inizialmente ai possessori di iPhone – di pagare tutte le spese legate al business travel in remoto. Facciamo ora però un passo indietro e parliamo ancora di numeri

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per cercare di capire quale sarà davvero il futuro dei pagamenti in mobilità e quali benefici potrà trarne il settore dei viaggi d’affari. E ripartiamo allora da un recente rapporto pubblicato da Gartner, società di ricerca e consulenza leader a livello mondiale nel settore dell’Information Technology, che spiega appunto come nel 2013 i pagamenti in mobilità sono arrivati a superare la soglia incredibile dei 235 miliardi di dollari a livello mondiale con una crescita del 44% rispetto al 2012. Entro il 2017 gli analisti dicono che il mercato conterà circa 450 milioni di utenti con un valore delle transazioni effettuate in mobilità che dovrebbe attestarsi intorno ai 721 miliardi di dollari. Se non bastano queste cifre da capogiro a spiegare cosa ha portato Airplus a investire nella mobi-


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Lo scorso anno il mobile remote payment & commerce ha superato i 900 milioni, registrando una crescita del +30%, di cui 470 milioni spesi per l’ acquisto dei contenuti digitali per smartphone e 310 milioni per beni e servizi

lità e, soprattutto quali incredibili scenari economici questa opportunità porterà a tutti i settori che la sapranno sfruttare, si può dare un’occhiata anche ai dati dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano. Secondo quest’ultimi, lo scorso anno i possessori di smartphone in Italia, sul totale di chi possiede un cellulare, hanno superato il 50% a fronte di una spesa pari a un miliardo di euro per le transazioni on line. Già solo nel 2012 il settore del Mobile Remote Payment & Commerce è passato dai 700 milioni di euro del 2011 agli oltre 900 milioni, registrando una crescita del +30%. Di questi, ben 470 milioni di euro derivano dall’utilizzo del Mobile Payment per l’acquisto dei contenuti digitali per gli smartphone.

L’occasione del turismo Ma le cifre incredibili non sono finite: l’utilizzo infatti del Mobile Remote Payment & Commerce per l’acquisto di beni

e servizi registra pure esso una straordinaria crescita del 60%, raggiungendo un valore di circa 310 milioni di euro. Contribuisce a questo successo la crescita del Mobile Remote Commerce, ovvero di quella tipologia di acquisti online che implicano anche l’uso del cellulare, in una o più fasi. Turismo e trasporti, coupon, aste e gruppi di acquisto sono i settori più attivi e pari circa a un 86% del valore delle transazioni. L’80% circa di questo importo è stato speso per acquistare ricariche telefoniche e pagare i bollettini, ad esempio il canone Rai o i bollettini postali. Il restante 20% è stato utilizzato per pagare servizi soprattutto nell’ambito della mobilità, come il pagamento della sosta, dei biglietti del trasporto pubblico locale, e di taxi, car&bike sharing e “zone a traffico limitato”. E proprio questo ultimo tipo di utilizzo può diventare la “killer application” in grado di diffondere definitivamente il mobile payment e quindi, dicono gli esperti dell’Osservatorio del Politecni-

Il grande sviluppo del mobile payment in Italia passa dalla disponibilità della tecnologia che le principali Telco italiane stanno implementando

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Usare lo smartphone come carta di credito in vacanza sarà uno dei trend del turismo del futuro prossimo

co, di farlo diventare determinante in tutti i settori commerciali. Si stima, infatti, che siano oltre 700mila le ore di parcheggio pagate dagli italiani attraverso il cellulare, oltre 600mila i biglietti di corsa semplice e qualche migliaio le ricariche degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale attivate da Mobile, mentre le corse di taxi pagate con cellulare sono quasi 10mila. Per un totale di oltre 1 milione di transazioni di piccolo importo. Da non sottovalutare però il fatto, dicono gli analisti dell’università milanese, che l’affermazione del pagamento tramite cellulare in Italia è legata in modo decisivo allo sviluppo del Mobile Proximity Payment, l’opportunità di utilizzare lo smartphone come una carta di credito mediante l’impiego della SIM NFC. L’accordo fir-

Tab. 1 - Punti focali per lo sviluppo in Italia del mobile payment 1. La crescita del 20% dei servizi che consentono di completare gli acquisti online attraverso il telefono cellulare 2. La disponibilità della tecnologia che permette di usufruire di questi servizi trasformando il proprio cellulare in un bancomat; possibile grazie all’intesa operativa raggiunta a Ottobre dalle principali Telco italiane (Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3g e Poste Mobile) sull’impiego della SIM NFC (Near Field Communication) 3. Una legislazione che incentiva l’uso dei pagamenti elettronici, posta alla ribalta con i decreti “SalvaItalia” e “Sviluppo-bis” (fonte: eMarketer)

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mato a ottobre 2012, in concomitanza con il GSMA NFC Mobile Money Summit, dagli operatori telefonici nazionali ha permesso la realizzazione di una piattaforma comune dedicata al pagamento. A fine 2012, vi erano circa 30mila terminali POS NFC attivi, partendo dai circa 5mila del 2011, e gli impegni già assunti dagli attori dell’ecosistema hanno portato oggi ad oltre 150mila POS operativi (più del 10% del totale). Nel 2013 sono stati venduti 6 milioni di telefoni NFC. Secondo la ricerca quindi l’evoluzione attuale del mercato permette di tratteggiare due scenari di sviluppo del Mobile Payment nei prossimi tre anni, legati alla modalità tiepida o convinta con cui gli attori dell’ecosistema gestiranno la creazione di servizi e la diffusione di tecnologia per fruirli. Secondo la simulazione del Politecnico di Milano, a fine 2016 e con riferimento ai due scenari già menzionati, il numero di utenti che pagheranno mediante una soluzione di Mobile Proximity Payment, oscillerà tra 6,0 e 10,3 milioni di utenti, a fronte di un parco cellulari NFC medio che supera i 25 milioni di unità: il parco esercenti dotati di POS NFC oscillerà tra 405mila e 610mila, caso quest’ultimo che mantiene nel tempo dinamiche di crescita simili al 2013, già notevoli. Da queste stime emerge come nello scenario “tiepido”, il valore dei pagamenti mediante Mobile Proximity


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Payment al 2016 sarà di 4,7 miliardi di euro, dei quali 1,5 miliardi verranno effettuati nei micro-pagamenti. Nello scenario in cui gli attori sarebbero invece convinti dell’investimento in questa nuova modalità di pagamento, il transato intercettato salirebbe a 10,8 miliardi di euro (+130%), di cui 4,3 miliardi di micro-pagamenti (+187%).

Commerce della School of Management del Politecnico di Milano, «è sotto gli occhi di tutti. E in questo quadro futuribile va aggiunto che il mondo dei viaggi è uno degli ambiti con il più alto potenziale, anche se purtroppo ancora inespresso». Evidentemente è in sintonia con quello del ricercatore milanese il pensiero di Diane Laschet (in basso), Amministratore Delegato di AirPlus International in Italia. Che, a proposito della nuova idea sviluppata dalla sua azienda, ha spiegato: «Da oltre vent’anni il nostro impegno è quello di lavorare all’innovazione nel segmento delle soluzioni di pagamento dei viaggi d’affari. Va da sé quindi che non potevamo che essere i primi ad inaugurare uno strumento per i pagamenti mobili in un settore che vale oggi circa 1.000 miliardi all’anno a livello mondiale. Grazie all’App mobile A.I.D.A. vogliamo dare alle aziende la possibilità di essere in grado di abilitare i propri dipendenti in trasferta ad effettuare pagamenti mobili in

L’aumento della presenza di terminali POS operativi negli esercizi commerciali aiuterà lo sviluppo dei pagamenti in mobilità

La conquista del Mobile «La pervasività del mobile», ha commentato alla fine della presentazione dei dati Filippo Renga (foto sopra), professore dell’Osservatorio Mobile Payment &

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Il comparto Mice ed eventi ritiene il mobile payment un aiuto per la semplificazione dei servizi ai clienti

remoto e allo stesso tempo di gestirli attraverso un unico conto centralizzato aziendale, l’AirPlus Company Account. Questo significa maggiore autonomia per il dipendente in trasferta, riduzione del contante circolante, abbinati a maggiore controllo e possibilità di analisi della spesa da parte dell’azienda e significativi risparmi di tempo a livello amministrativo». Come funziona quindi questa App?

Solo nel 2012 il settore del Mobile Remote Payment & Commerce ha oltrepassato il tetto dei 900 milioni di euro di transazioni (+30% nel 2011)

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Innanzitutto creando automaticamente carte di credito virtuali che i viaggiatori possono utilizzare per generare un numero di tessera MasterCard e un relativo codice di autorizzazione CVV valido per una singola transazione. Mobile A.I.D.A. inoltre può essere utilizzata prima e durante la trasferta di lavoro per prenotare o acquistare ad esempio biglietteria ae-


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rea e ferroviaria, i soggiorni in hotel, gli eventi e molti altri servizi. Da un punto di vista del download poi la App è gratuita e disponibile sull’Apple Store in italiano. Per funzionare richiede dispositivi iPhone con iOS 5 o successivi. Unico prerequisito per l’utilizzo dell’App è che l’azienda utilizzi il sistema di pagamento centralizzato per i viaggi d’affari AirPlus Company Account.

Servizi à la carte «Optare per l’uso di un sistema di pagamento innovativo nel settore Mice è un elemento distintivo che permette di aiutare ancora di più le aziende nell’ottimizzare tempi e costi e di individuare nuove opportunità di gestione». Questo il pensiero del Ceo di Alessandro Rosso Incentive, Daniele Rosso, a proposito del futuro dei pagamenti nell’ambito del business travel. «Ed è proprio per lo stesso motivo», insiste il manager, «che abbiamo scelto di diventare merchant per i nostri clienti dei viaggi d’affari: li aiutiamo a semplificare le operazioni di pagamento e ne sosteniamo le spese di gestione, riuscendo al contempo ad avere un maggior controllo. La nostra infatti è una società che crede nel turismo declinato sotto ogni sua forma e ci investe. Dall’hotellerie ai tour operator, dai viaggi incentive ai

Tab. 2 - La pervasività del Mobile in Italia • Il 53% dei consumatori italiani è multicanale • 3 navigatori da mobile su 4 scaricano App • Quasi 30 milioni di italiani usano uno smartphone • I navigatori del web da mobile sono 24 milioni (3/4 di quelli da pc) • Il 60% dei possessori di smartphone ne fanno un utilizzo frequente (fonte: Osservatorio Mobile Marketing & Service)

Tab. 3 - Metodi d’uso dello smartphone in Italia • In ufficio • Da casa • In mobilità • In negozio • In coda • Nei luoghi di ritrovo

43% 67% 53% 22% 44% 29%

(fonte: Osservatorio Mobile Marketing & Service)

Tab. 4 - “Il mobile payment semplificherà la vita a chi viaggia per lavoro?” • La renderà di certo più facile 43% • La renderà uguale 6% • La renderà più difficile 9% • Non so rispondere 42% (fonte: AirPlus ACTE Mobile Payement White Paper 2012)

congressi medici, con un denominatore comune: essere partner delle aziende clienti a 360 gradi ed accompagnarle verso obiettivi comuni, il più imminente Expo Milano 2015, proprio grazie a sistemi di pagamento personalizzati e innovativi». Ecco allora che non stupisce l’idea di Alessandro Rosso Group di scegliere due partner internazionali per questa nuova opportunità: ovvero American Express Global Corporate Payments e la stessa AirPlus International. Le opportunità che offre il mobile payment possono applicarsi non solo alla vita di tutti i giorni ma soprattutto al settore hospitality. Insomma è chiaro come oggi il settore turistico e quello alberghiero abbiano a disposizione uno strumento fondamentale per fare business di successo nel futuro. La passione per le nuove tecnologie, che sta contagiando anche gli italiani, può essere utilizzata come chiave di volta per vendere servizi sempre più evoluti. Si parla cioè di servizi à la carte ai quali i clienti business possono accedere pagando direttamente con il loro dispositivo mobile e che possono andare dal noleggio di auto e bici fino all’offerta più varia di percorsi e attivi■ tà organizzate ad hoc. 1-2 2014

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SPECIALE

Modena

La facciata del Duomo di Modena. Foto di Andrea Miceli


SPECIALE MODENA

Modena terra con l’anima

che guarda a nuovi flussi di turismo business A Modena, terra dell’aceto balsamico e della Ferrari, la vocazione all’accoglienza business è sempre più forte e strutturata. Ecco perché scegliere la città emiliana come destinazione Mice ✒Davide Deponti La celebre frase di Enzo Ferrari, “il secondo è il primo degli ultimi”, è una definizione che non si può utilizzare per descrivere la sua terra natale, Modena. La città emiliana infatti vanta una lunga serie di primati in campo enogastronomico, tecnologico, storico e artistico che la rendono una destinazione turistica “prima” per molti aspetti. Senza contare che anche dal punto di vista socio-economico oggi Modena è uno dei centri più ricchi e avanzati d’Europa. Gli ultimi dati statisti-

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ci infatti parlano di reddito pro capite elevato, tasso di disoccupazione minimo e, soprattutto, buona qualità di vita, grazie alla presenza di oltre 20 metri quadrati di verde per abitante, 76 chilometri di piste ciclabili, 25 biblioteche e di una delle più antiche università europee. Condizioni ottimali per fare impresa, in particolare turistica, di qualità, anche perché al contesto già positivo si aggiungono la storica laboriosità della popolazione e vari fattori geografici e ambientali. Modena si trova


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Enzo Ferrari con le sue creazioni automobilistiche, qui esposte al Museo di Maranello. L’imprenditore è uno dei “figli” prediletti di Modena

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La bianca e svettante torre della Ghirlandina, simbolo di Modena, è realizzata con marmo e altre varietà di pietre pregiate

infatti al centro della Pianura Padana, in una delle zone più sviluppate d’Europa, ma allo stesso tempo sulle grandi linee di traffico commerciale tra l’Europa e il Mediterraneo, come l’autostrada del Brennero e quella del Sole, oltre che a pochi chilometri dall’importante scalo aeroportuale di Bologna e dalla nuovissima stazione dell’alta velocità ferroviaria Mediopadana di Reggio Emilia.

A tutta arte Ecco quindi che Modena ha la capacità di presentarsi oggi come meta privilegiata di un turismo business che vuole trovare spunti il più possibile interessanti ed eterogenei, sia per quanto riguarda la proposta di accoglienza che per il ventaglio di attività per il post congress. Il tutto condito da una lunga serie di unicità che il territorio è fiero di raccontare e mostrare agli ospiti. A partire da quelle artistiche e culturali: la città che è stata anche splen-

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dida capitale del Ducato degli Este infatti annovera nel suo centro storico alcuni luoghi davvero imperdibili. Primo tra tutti il cuore della vita cittadina, ovvero Piazza Grande. Dichiarata nel 1997 patrimonio mondiale dell’Unesco, insieme al Duomo e alla Torre della Ghirlandina che vi si affacciano, è uno spazio quadrangolare creato nella seconda metà del XII secolo e poi passato indenne attraverso i secoli. Ovviamente tra i tanti edifici antichi che vi si prospettano il primo che balza all’occhio è proprio quello della fantastica Cattedrale rivestita in marmo bianco. Un susseguirsi plastico e infinito di colonne, capitelli, bassorilievi, figure di profeti, esseri fantastici, chiaroscuri di luci e ombre, rendono il Duomo di Modena un vero gioiello dello stile architettonico


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romanico padano. Costruito a partire dalla fine del XI secolo è dedicato al patrono cittadino San Geminiano e ha un campanile del tutto particolare. Si tratta dell’altrettanto candida Torre della Ghirlandina: costruita in realtà come torre civica, svetta verso il cielo per oltre 89 metri e venne eretta in competizione con le torri altrettanto note della vicina città rivale di Bologna nel medioevo. La Ghirlandina però è davvero unica anche per il tipo di materiale con il quale è stata realizzata: oltre al marmo, sono stati utilizzati ben diciassette tipi di pietre pregiate, alcune provenienti da paesi lontani. Il suo nome curioso invece ha una spiegazione più semplice: è dovuto alla presenza delle due ringhiere che l’avvolgono proprio come ghirlande di fiori.

Sempre nella magica piazza si trova poi lo storico Palazzo Comunale risalente al XIII secolo e nel quale si può ammirare una curiosità storico-letteraria: si tratta della Secchia Rapita, antico manufatto simbolo della contesa militare trecentesca tra Bologna e Modena.

Lo storico Palazzo Ducale, una volta residenza degli Este, è oggi sede dell’Accademia Militare di Modena

Tra gusto e sport Dalla Piazza Grande si possono scoprire i portici e le tante piccole botteghe enogastronomiche cittadine che si dipanano per il corso Duomo e la via Emilia, dove acquistare i prodotti tipici e le eccellenze del territorio: dall’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop al prosciutto crudo di Modena Dop, dal Formaggio Parmigiano-Reggiano Dop al Lambrusco Doc. Riprendendo a girovagare tra le bellezze 1-2 2014

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Uno scorcio della splendida Piazza del Duomo, cuore della città. Sotto, idromassaggio alle Terme di Salvarola

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del centro di Modena da non perdere c’è di sicuro il Vicolo Squallore: non bisogna però farsi ingannare dal nome, è una delle strade più belle di Modena. Parte da via Emilia e si allunga, stretta stretta, con il fondo acciottolato e i lampioncini in ferro battuto. Largo Sant’Agostino è invece l’ingresso alla città rinascimentale e su di esso si erge maestoso il Palazzo dei Musei. Altrettanto nobile e solenne è il Palazzo Ducale di Modena, edificio nato come castello e che è poi stato sede della Corte Estense tra Seicento ed Ottocento. Dopo l’Unità d’Italia e anche ai giorni nostri invece, il Palazzo ospita la prestigiosa Accademia militare di Modena. Un tour cittadino non può tralasciare l’altra gran-

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de passione che ha reso famosi i modenesi nel mondo, quella per i motori. Basta andare in via Menotti dove una facciata in mattoni rossi evidenzia il palazzo della mitica casa automobilistica Maserati (che nel 2014 celebra i 100 anni). Chi è in cerca di chicche uniche invece può rivolgere la sua attenzione all’Orto Botanico: costituito nel 1758 per volontà del Duca Francesco III d’Este, il quale dispose che una parte fosse destinata alla “dimostrazione” delle piante medicinali, oggi è aperto per visite guidate gratuite. E sempre a chi ama la natura, ma anche la vita all’aria aperta, Modena, e la sua ampia e interessante provincia, mettono a disposizione un comprensorio sciistico, il più importante dell’Appennino settentrionale. Parliamo del Cimone, l’area che prende il nome dal monte più alto della zona, che raggiunge i 2.165 metri, e che comprende i comuni di Fanano, Montecreto, Riolunato e Sestola. Un totale di ben 50 chilometri di piste, servite da 23 impianti di risalita all’avanguardia, ma non solo. Qui si può praticare ogni genere di sport, come il kite surf trainati da un aquilone e il parapendio oppure fare passeggiate nel bosco con le ciaspole, escursioni a cavallo nella neve, gite notturne in motoslitta e battute di digital scooping per fotografare gli animali del Parco Regionale. E a due passi scorrono gli anelli


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per lo sci di fondo, in scenari naturali unici, al Lago della Ninfa, al Cimoncino e a Polle. Non manca infine l’offerta benessere con le Terme della Salvarola dotate di moderna spa (2.300 mq) con 5 piscine termali. Da provare i pacchetti EcoBioTermale® alla ciliegia biologica (199 euro a

persona) e il Rituale Esotico dei Sensi – 1 Notte (164 euro a persona).

Terra di personaggi

Il Teatro Comunale intitolato a Luciano Pavarotti. Sotto, si scia sulle nevi del Cimone

Modena e il suo comprensorio sono famosi anche per aver dato i natali a grandi personaggi. È su queste piste che ha ini-

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Gustosissimi prosciutti di Modena in “mostra” nella storica Hosteria Giusti

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ziato la sua carriera il campione dello sci italiano Alberto Tomba. Ed è qui che è nato e ha vissuto Luciano Pavarotti, uno degli artisti italiani, tra quelli legati alla musica ma non solo, più noti e soprattutto apprezzati nel mondo. La sua città non è stata da meno e ha intitolato al grande tenore il suo storico Teatro Comunale, dove lo stesso Pavarotti si era esibito più volte con grande successo. Ma il personaggio che tutti, italiani e non, legano in modo indissolubile a Modena è il “Drake”, Enzo Ferrari. Il mitico ingegnere fondatore dell’omonima scuderia automobilistica che dagli anni Cinquanta dà lustro allo sport italiano, è sempre infatti stato molto legato alla sua terra tanto da restare con il suo stabilimento e le sue officine sempre presente nel territorio, tra Modena e l’altrettanto nota Maranello.

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Proprio in città oggi si visita il Museo Casa Enzo Ferrari, una struttura molto ampia (5.000 metri quadrati) che comprende la casa in cui il Drake nacque nel 1898 e un’avveniristica galleria espositiva, una sorta di “cofano” d’auto in alluminio giallo (colore ufficiale della città), che avvolge la casa antica come una sorta di mano aperta. Il complesso museale è inoltre dotato di un allestimento flessibile che consente l’organizzazione di diverse mostre durante l’anno ed è dotato di Centro di Documentazione, computer room e spazi dove si possono realizzare eventi, attività didattiche e seminari (www.museocasaenzoferrari.it). E se il nome Ciro Menotti, che nacque a Carpi e a Modena morì, evoca il ricordo una gloriosa epoca passata, oggi forse poco celebrata, come quella del Risorgimen-


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to e dell’Unità d’Italia, sicuramente quello di Giuseppe Panini, più vicino ai nostri tempi, è ben conosciuto e apprezzato ancora oggi grazie alle sue figurine in particolare quelle dei calciatori. Nel 1992 l’editore ha donato al Comune di Modena il suo Museo della Figurina, unico al mondo (www.comune.modena.it/museofigurina). La raccolta oggi riunisce oltre alle famose figurine anche piccole stampe antiche e album.

Ospitalità che conquista Città ricca di suggestioni e circondata da un territorio estremamente vario dal punto di vista paesaggistico e delle opportunità di svago, Modena mette a disposizione dei meeting planner un sistema di accoglienza ampio e di livello con strutture all’avanguardia per dotazione di spazi congressua-

li e servizi, come per esempio, l’Hotel Raffaello (4 sale congressuali, capienza max 300 pax www.cithotels.com), il moderno Una Hotel Modena (2 sale riunioni modulabili, capienza max 250 pax, www.unahotels.it/it/una_hotel_modena/ho tel), il Rechigi Park hotel (5 sale meeting fino a max 100 pax, www.rechigiparkhotel.it), l’Hotel Real Fini Baia del Re in zona tranquilla circondata dal verde (7 sale meeting fino a max 100 pax, www.hotelbaiadelre.com), nel cuore di Modena, situato nell’antico Palazzo Schedoni, il Canalgrande Hotel (www.canalgrandehotel.it) e l’Hotel Real Fini Via Emilia (10 sale fino a 500 pax, www.hotelviaemilia.it). Per soggiorni più di “nicchia” ci sono, invece, gli agriturismi e i b&b, presenti sia in città che in tutta la provincia. Eccellente l’offerta enogastronomica, con ristoranti tipici e di tendenza dove chef rinomati propongono raffinate e fantasiose ri-

Passeggiata romantica per Vicolo Squallore, a dispetto del nome uno degli angoli più belli del centro

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L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è il prodotto simbolo dell’antica e fantastica passione cittadina per la gastronomia di qualità

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visitazioni della cucina emiliana. Un nome su tutti è quello dell’Osteria Francescana, ristorante dello chef stellato Michelin Massimo Bottura. Protagonisti della tavola, tanti prodotti unici di Modena come l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena che fa parte delle più antiche e autentiche tradizioni cittadine e del quale si ha traccia fin dall’XII secolo. Utilizzato dai duchi Estensi come “regal dono”, la sua produzione è stata per secoli (di solito nell’asciutta acetaia di soffitta ereditata di generazione in generazione) prerogativa sia di grandi casati ma anche di famiglie umili, con una destinazione di solito limitata all’uso domestico. Risale invece al 1967 l’apertura al mondo enogastronomico internazionale, quando, in occasione della fiera di San Giovanni, il comune di Spilamberto lanciò un concorso fra i produttori. Due anni dopo, sarebbe nata la “Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale”, iniziativa volta a promuovere e

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valorizzare il prodotto in Italia e nel mondo. Oggi i consorzi offrono visite guidate alle acetaie più antiche, come quella custodita all’interno del Palazzo Comunale di Modena.

Lambrusco e tortellini Altra unicità culinaria tipicamente emiliana e modenese è quella legata ai primi piatti, la maggior parte dei quali ha come ingrediente principale la pasta all’uovo, ottenuta da un semplice composto di acqua, uova e farina, abilmente tirato sul tagliere fino ad ottenere una sfoglia sottile. Sfoglia che servirà a realizzare tortellini, tortelli, tagliatelle, pappardelle, lasagne, maltagliati e quadrettini. Su tutti sono i tortellini il piatto più amato da modenesi e turisti: alla base un gustoso composto di pesto formato da varie qualità di carni suine e bovine, prosciutto e mortadella mescolate insieme a uova e formaggio Parmigiano-Reggiano, il tutto avvolto in una sfoglia di pasta fresca ritagliata in piccoli quadri di circa 3 cm di lato. Corsi per imparare a fare i tortellini possono rappresentare un simpatico post con-


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gress, ma anche l’anima di eventi pubblici come il “Tortellino sotto i portici” o le varie sagre dove a insegnare l’arte sono gli chef del Consorzio Tortellini di Modena. Passando dal piatto al bicchiere, perfetto da abbinare a tortellini e lasagne è il Lambrusco, vino di provenienza antica, dato che il suo vitigno attuale deriva dal “labrusca”, già noto agli Etruschi e ai Romani, tanto che Catone ne parla nel II sec. a.C. nel suo volume “De Agri Cultura”. Oggi il vino è una Doc italiana tra le più amate e protetta dal lavoro del Consorzio del Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, ente al quale è necessario rivolgersi (tel. 059.208610) per prenotare la visita a una delle storiche cantine o per studiare una collaborazione per le realizzazione di eventi unici.

Un rombo mondiale Per gli appassionati dei motori, dire Modena significa dire anche motor valley. Questa terra ha infatti prodotto nel corso degli anni marchi amatissimi in tutto il mondo: Ferrari, Bugatti, De Tomaso e Maserati. Un’altra eccellenza di cui si fre-

gia il territorio che è un ulteriore segno tangibile della capacità imprenditoriale dei modenesi e della loro voglia di alzare continuamente l’asticella verso nuovi traguardi. Tra tutti i marchi il più noto e amato è il cavallino rampante Ferrari. Gli appassionati possono visitare sia la Casa Museo del fondatore sia il Museo di Maranello (www.ferrari.com), nella storica sede della scuderia, che raccoglie le auto, le immagini ed i trofei che hanno scritto la storia del marchio. È strutturato in quattro aree tematiche – Formula Uno, Vetture Sport, Sport-Prototipo e Granturismo – e tra le ultime novità espositive racchiude la suggestiva Sala delle Vittorie che celebra i successi più recenti della Ferrari attraverso una panoramica delle monoposto Campioni del Mondo dal 1999 al 2008, insieme agli oltre 110 trofei, patrimonio del museo, ed ai caschi originali dei 9 Piloti Campioni del Mondo nella storia della scuderia. Altrettanto interessante, che si sia patiti di auto o meno, è poi il Museo dell’Auto e Moto d’Epoca Umberto Panini (www.paninimotormuseum.it) di Cittanova di Modena, con una

Tigelle, gnocco fritto e salumi, specialità tipiche di Modena e dell’Emilia

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Sopra, auto in esposizione al Museo Ferrari di Maranello. Sotto, Maserati da collezione al Museo Umberto Panini

delle più belle collezioni dedicate alla Maserati. Altra raccolta storica della città è il Museo dell’Auto Storica Stanguellini (www.stanguellini.it) che mette in mostra modelli mitici dei marchi emiliani e italiani più famosi.

Parola agli ambasciatori E se ancora si avessero dei dubbi riguardo all’opportunità di scegliere Modena quale destinazione privilegiata per un proprio meeting od evento, non resta che ascoltare le testimonianze di sei modenesi doc, ambasciatori del made in Modena nel mondo. A loro abbiamo chiesto quali sono i tratti identitari che continuano a distinguere la destinazione dalle altre e le trasformazioni in atto che possono aiutare a intercettare nuovi flussi di turismo,

in particolare legati al segmento business. In omaggio alla grande cucina del territorio abbiamo sentito Massimo Bottura stellato chef dell’Osteria Francescana di Modena, secondo il quale «per far ripartire l’economia italiana è prioritario investire nei settori della conoscenza e della cultura, puntando su innovazione e creatività. Negli Usa, per esempio i distretti della Silicon Valley, di Seattle San Francisco e Boston hanno dimostrato ampiamente che investire nel sapere, nell’innovazione, nella tecnologia porta reddito, turismo e benessere. E Modena è una città in cui non mancano le condizioni ideali per uno sviluppo del genere: vanta un welfare forte, una tradizione culturale e artistica radicata nella storia e una stabili-

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tà politica che consente di costruire un nuovo modello di crescita non più basato su pane e mattone, ma su creatività e innovazione in grado di attirare talenti e investitori anche stranieri. Oltretutto il nostro comparto agroalimentare vanta eccellenze uniche, come il Parmigiano Reggiano o l’Aceto Balsamico che possono costituire un volano importante per incentivare il turismo, anche business, nel nostro territorio. Certo bisogna fare sistema fra le imprese, le istituzioni e le associazioni e costituire, per esempio, una casa del gusto in centro storico, una manifestazione internazionale di cucina legata all’Expo, un corso di laurea in collaborazione con slow food all’interno dell’Università di Modena e Reggio. E questi sono

solo alcuni esempi di quello che si potrebbe fare». Per Antonio Ghini direttore del Museo Ferrari di Maranello Modena ha anche un altro vantaggio che le deriva dalla sua storia. «Modena gode di una doppia cultura», spiega Ghini, «quella del genio contadino, figlia di generazioni al lavoro su terre ricche e fertili e quella del genio artistico, derivata dall’aver servito per anni la Corte del Duca d’Este, sia nel palazzo di Modena che nella residenza estiva di Sassuolo: dopotutto, chi serve i principi deve sapere di arte, architettura, musica e poesia. L’identità di Modena e delle sue terre deriva da tutto questo, oltre che dal genio tecnologico al quale si devono i marchi di Ferrari e Maserati. Ed è da tutto questo che deriva anche l’ulte-

Nell’avveniristica galleria espositiva del Museo Casa Enzo Ferrari di Modena si scoprono automobili splendide e rare

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Sulle piste di Sestola per sciare tra la neve che ha “battezzato” Alberto Tomba

riore possibile sviluppo turistico della destinazione».

La cultura del turismo Maurizio Mura presidente di Modenatur è un esperto del turismo del territorio. «Il Duomo patrimonio Unesco, Ferrari, Maserati, Aceto Balsamico, Parmigiano-Reggiano, Lambrusco, Luciano Pavarotti, Massimo Bottura, sono solo alcuni dei

grandi nomi che rendono Modena una destinazione appealing a livello internazionale», dice Mura, «Modena ha poi il grande vantaggio di essere a misura d’uomo: di media dimensione, ma straordinariamente ricca nell’offerta, fa sentire i visitatori ospiti piuttosto che turisti. Negli ultimi anni è aumentato considerevolmente anche il turismo enogastronomico. Acetaie, cantine e prosciuttifici si strutturano sempre più per consentire visite guidate e acquisti di prodotto, mentre i grandi chef esportano il nome “Modena” nel mondo. Con il progetto “Palatipico”, (che, con il marchio “Piacere Modena”, riunisce i consorzi di promozione e tutela dei prodotti tipici e Modenatur) si stanno inoltre mettendo in rete gli investimenti e le risorse promozionali dei vari enti. Ma oggi uno degli aspetti della trasformazione in atto più interessante è quello della “cultura turistica”. Una maggiore consapevolez-

EVENTI 2014 DA NON PERDERE A MODENA E NON SOLO Dal 15 al 23 febbraio MODENA: MODENANTIQUARIA Quartiere Fieristico. Mostra mercato dell’alto Antiquariato. Informazioni: tel. 0522.631042 15 e 27 febbraio - 6 e 20 marzo - 12 e 17 aprile CARPI: UNA SERATA A SAN ROCCO Sette appuntamenti gratuiti tra musica, teatro e cultura. Informazioni: tel. 059.649240 Dal 30 marzo al 7 aprile VIGNOLA: FESTA DEI CILIEGI IN FIORE Ecco l’affascinante spettacolo dei ciliegi e varie iniziative di interesse culturale, artistico ed economico. Suggestive le sfilate dei carri allegorici. Informazioni: tel. 059.781270

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4-6 -12 e 13 aprile MODENA: MUSEI DA GUSTARE Rassegna per sperimentare e condividere iniziative attorno a un tema comune che quest’anno è: “La strada e i cammini. Percorsi nello spazio e nella storia”. Sedi varie. Informazioni: tel. 059.209111 e www.museimodenesi.it Da aprile a giugno MODENA: MODENA TERRA DI MOTORI Via Emilia, la strada dei motori a due e quattro ruote: una grande mostra che espone il meglio del motorismo dell’Emilia Romagna. In concomitanza il 25 e 26 maggio a Modena c’è la prima edizione di Motor Gallery mostra mercato di auto d’epoca. Informazioni: tel 059.781270 14 e 15 giugno FINALE EMILIA: FINALESTENSE La manifestazione, alla 19a edizione, mette in scena duelli e giostre, momenti di festa e allegria, trasportando i visitatori al tempo dei fasti Estensi. Informazioni: tel. 0535.788179


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Pregiate bottiglie di Lambrusco doc nella sede dell’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna a Castelvetro

za sulle opportunità e potenzialità turistiche sta crescendo in un territorio e in una comunità locale che fino a ieri riteneva il turismo un settore marginale. Si sta lavorando molto sul tema della qualità dell’accoglienza, con formazione e punti di in-

formazione multimediali in tutto il territorio. E si sta lavorando per trasformare sempre più la fruizione dei prodotti d’eccellenza in life experience: gli organizzatori di eventi e di viaggi ci chiedono programmi in grado di suscitare emozioni.

La Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale proclama il vincitore del 46° Palio di San Giovanni al miglior aceto di produzione familiare. Informazioni: tel. 059.781270

14 settembre CASTELFRANCO EMILIA: SAGRA DEL TORTELLINO TRADIZIONALE È la rievocazione storica che fa rivivere la leggenda della nascita del tortellino, insignendo, un “oste” che è idealmente custode della tradizione culinaria. Informazioni: info@turismoterredicastelli.it

Dai primi di agosto a metà settembre APPENNINO MODENESE: L’ECO DELLA MUSICA Rassegna che unisce l’amore per la montagna alla passione per la musica trasformando le vette in teatri naturali per concerti di musicisti da tutto il mondo. Informazioni: tel. 0534.22021

Dal 26 al 28 settembre CASTELVETRO: 47a SAGRA DELL’UVA E DEL LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO Nei cortili e nelle piazze del centro storico ci sono spettacoli e degustazioni. Informazioni: tel. 059.758815

6 settembre MODENA: PAVAROTTI NEL CUORE È il ricordo organizzato dalla Fondazione “Luciano Pavarotti” e dal Comune di Modena in varie sedi. Informazioni: tel. 059.2032660

Per tutto il 2014 MODENA: MASERATI, UN ANNO DI FESTEGGIAMENTI PER IL CENTENARIO Previste una serie di manifestazioni (mostre, parate, raduni) per la casa del Tridente. Informazioni: www.maserati100.com

Seconda metà di giugno SPILAMBERTO: FIERA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A SPILAMBERTO

Dal 12 al 14 settembre CARPI - MODENA - SASSUOLO (MO): FESTIVAL FILOSOFIA SUL TEMA GLORIA Gloria: il programma traccerà una costellazione tematica che ne seguirà la degradazione contemporanea e l’intima connessione con la natura del potere. Per informazioni: tel. 059 2033382

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Arte e motori, il binomio vincente di Modena. Sotto, uno scorcio di Villa Sorra

Modenatur, per esempio, a integrazione di un evento, propone iniziative di contatto diretto con la destinazione, esperienze “hands on”, come corsi di cucina, incontri con gli chef, cene front cooking, ma anche concerti e rappresentazioni teatrali all’interno di aziende agricole. Senza dimenticare il tema dei motori che qui rappresenta un’offerta turistica unica al mondo».

portanza delle sinergie anche Maurizio Torreggiani (foto), presidente della Camera di Commercio di Modena: «la nostra è una terra con peculiarità uniche e inimitabili che vanno però unite a network. Impresa possibile dal momento che i modenesi sono gente industriosa che non ha paura di unire forze e risorse. Così si potrebbero attirare nuovi flussi di turismo, legati per esempio al segmento business, il cui sviluppo è sicuramente un’opportunità per rendere la nostra destinazione migliore e sempre più ambita». Spiega infine Matteo Panini del Museo Umberto Panini che «importante è poi saper comunicare in modo adeguato l’offerta al turista. Occorre quindi fare squadra anche per riuscire a trasmettere i valori che stanno dietro a un’offerta così unica. Oggi, poi, che siamo nell’era del web 2.0 bisogna essere ancora più efficaci e tempestivi. Non dimentichiamoci che il turismo viaggia su direttrici ipertecnologiche e fermarsi vuol dire perdere opportunità ■ di crescita e di successo».

Sinergie e innovazione Sostiene ancora Luciano Magnani Presidente del Consiglio Nazionale Maestri di Sci che «le tante unicità di Modena e le sue attrattive, come la motorvalley, permettono anche agli artigiani della neve di disporre di una capacità di offerta ancora più vasta. Pensiamo a pacchetti combinati di sci e motori o di montagna e buona cucina. Certo per promuovere la destinazione nella sua interezza è necessario ragionare sempre più in un’ottica di sistema». Condivide lo stesso pensiero sull’im-

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a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

L’Italia

non è un Paese per giovani L’inizio di un nuovo anno è inevitabilmente un momento di riflessione sui dati consolidati dell’anno precedente; viene da interrogarsi sui numeri espressi dall’economia, su ciò che si è realizzato e sull’efficacia dei provvedimenti presi. La notizia positiva che è rimbalzata sui canali di informazione nelle prime settimane di gennaio è la discesa del mitico spread dei titoli di Stato decennale sotto il limite dei 200 punti, con la conseguente diminuzione per le emissioni future degli interessi da pagarsi sull’enorme debito pubblico che affossa il Paese. Altra notizia positiva è che il nostro Paese è tra i primi al mondo se non il primo assoluto in termini di esportazioni nel settore manifatturiero, abbigliamento, pelletteria e calzature, rispetto alle importazioni, tangibile riconoscimento della capacità delle piccole e medie imprese del settore di aver lanciato lo sguardo lontano, oltre confine per far apprezzare il made in Italy. Questi due dati in sé potrebbero indurre ad un timido ottimismo se, in concomitanza, non fossero stati pubblicati anche i dati relativi all’occupazione con riferimento al mese di novembre 2013, che destano in chi scrive profonda preoccupazione ed una sincera incredulità per l’immobilismo quasi totale in cui la società tutta assiste al fenomeno, al di là dei demagogici gridi d’allarme. Secondo l’ISTAT a Novembre 2013 i disoccupati risultavano essere 3,3 milioni, numero che si è raddoppiato rispetto a 6 anni fa e di questo esercito i giovani disoccupati (tra i 15-24 anni) risultano essere 659 mila ossia l’11% del totali giovani, ma con un preoccupante incremento del 41% rispetto al mese di ottobre precedente. I dati, si sa, non hanno anima e nel caso specifico sono impietosi se consideriamo che con decreto legge 76 convertito in legge 9 agosto 2013, n 99 è stato varato un piano di incentivi per le nuove assunzioni di lavoratori giovanili nel periodo 7 agosto 2013 - 30 giugno 2015: a distanza di 3 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento l’occupazione è diminuita e non aumentata e chi ha la pazienza e la voglia

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di scorrere la legge può capirne immediatamente la causa. Meccanismi complicati di calcolo per le aziende e per i gruppi societari per poter assumere i giovani, ed esiguità dei risparmi in termini retributivi, oltre ad un budget suddiviso per le Regioni, ne fa uno strumento per addetti ai lavori che non può ritenersi strutturale e la cui efficacia, dai risultati ottenuti nei primi mesi di applicazione sembra piuttosto esigua. Si è abbassato lo spread dei titoli a 10 anni dicevamo, tuttavia essendo oggi il 2014 parliamo di un debito che lo Stato dovrà rimborsare nel 2024 e quindi il rimborso cadrà sulle spalle dei lavoratori che risulteranno occupati nel 2024, ma poiché il debito pubblico si può ridurre solo in presenza un incremento del PIL, è anacronistico pensare di spostare un debito fra 10 anni e non dare un’occupazione alla forza lavoro che dovrebbe rimborsarlo!. Da un lato ci indebitiamo spostando la scadenza di 10 anni dei debiti contratti negli anni precedenti perché non abbiamo i soldi per pagarli e dall’altro non diamo il lavoro ai giovani, sinceramente rimango confuso, e probabilmente sono li-


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mitato nel comprendere la formula alchemica sottostante, ma anche eticamente la cosa non quadra. Non solo il meccanismo può essere diabolico, ma stiamo sottraendo ai giovani attuali la possibilità di far parte della società nei tempi di sviluppo umano corretti, impostare una famiglia ed avere un percorso di crescita, e ciò in quanto ritardando il loro ingresso nel mondo del lavoro, ritardiamo un pilastro fondamentale per la crescita e la produttività ossia l’apprendistato. Un mestiere, qualunque esso sia, non viene appreso in aula, per poter essere autonomi nelle proprie mansioni serve un tirocinio, quello che ci veniva indicato come “fare la gavetta”, ma se un giovane laureato a 24 anni entra nel mondo del lavoro dopo due o tre anni dalla laurea, inizierà a fare il proprio tirocinio a 27 anni e tutto il suo percorso lavorativo e quindi la sua effettiva produttività verrà ad essere ritardato di 3 anni. E il meccanismo perverso dell’incremento del tasso di disoccupazione fa sì che la situazione vada ulteriormente a deteriorarsi con gravi rischi di stabilità di un Paese che è tra i più anziani al mondo. Forse non ci si sta rendendo conto che, al di là del fatto oggettivo di lasciare senza una fonte di reddito questi giovani, si sta pregiudicando il loro futuro ma anche

quello della Nazione che in assenza dei giovani lavoratori non può riuscire a crescere ed incrementare il PIL e quindi a rimborsare i debiti contratti pure in presenza (se fossero varati i provvedimenti annunciati) di rigidi risparmi nei conti pubblici. Anche se non si riesce a retribuire questi giovani è indispensabile che si pensi a formarli, consentire loro di vivere il mondo del lavoro, applicando quanto imparato sui banchi, fare tirocini gratuiti in aziende, stage, corsi di formazione internazionali per dotarli della padronanza delle due lingue più diffuse oltre al cinese ossia inglese e spagnolo. È mai possibile mi chiedo che su 15 canali televisivi pubblici non ce ne sia uno che trasmetta il proprio palinsesto in lingua originale? Nei Paesi Bassi ad esempio le serie televisive, i film, i cartoni animati per i bambini vengono trasmessi in lingua originale: i bambini che sono dei sorprendenti ricettori vedono i cartoni animati in inglese e già a 12 anni conoscono la lingua inglese uguale o meglio della maggior parte dei nostri laureati. Anche nella scuola pubblica, i recenti tagli sulle ore dei docenti e sul materiale didattico hanno di fatto eliminato la maggior parte dell’attività di laboratorio, dei corsi integrativi di lingua, ossia quei pochi assaggi di sperimentazione della teoria in azioni concrete. Serve assolutamente più attenzione sui giovani, formativa nella scuola e quindi tirocinante per l’avvio al lavoro, non è questione di investimenti con ritorni economici è questione vitale di risparmio sociale e di sostentamento del modello economico e finanziario del Paese. Mi piacerebbe che ci fosse a breve una riforma strutturale profonda che ad esempio prevedesse la diminuzione a part-time dei lavoratori a 5 anni dalla pensione con un reddito alto e che con il risparmio prodotto, per pari numero di lavoratori venisse avviato nella stessa azienda un giovane in formazione, con livelli retributivi molto più bassi, costo sociale pressoché nullo per Stato e datore di lavoro ma indubbie potenzialità in proiezione di sviluppo per il sistema. Il nostro è un Paese per vecchi, ma bisogna ricordare che sono i giovani a spinge■ re le carrozzelle. 1-2 2014

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a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it

LA PAROLA AL FORMATORE

Aziendal graffiti PARTE SECONDA

(una riflessione sulle scimmie) nizione sarà proprio l’esemplare nuovo introdotto poco prima. Continuate il processo fino a che tutti i vecchi esemplari non saranno sostituiti.

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Alla fine nessuna proverà a salire sulla scala e anche se qualcuna decidesse di provarci, verrebbe immediatamente massacrata dagli altri esemplari. La cosa peggiore è che nessuna delle scimmie ha la minima idea del perché!

Se la cultura di un organizzazione, come detto nell’articolo precedente, non è quella appesa ai muri tramite i soliti slogan o dichiarazioni di principi o carte dei valori, allora dov’è? E soprattutto, come si forma? Evidentemente non grazie all’ausilio della parola scritta date le considerazioni già fatte. Una possibile risposta potrebbe venire dal mondo animale, di cui è bene ricordare, facciamo parte. Secondo l’Università di San Diego...

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Mettete 20 scimmie in una stanza.

Attaccate una banana al soffitto e disponete una scala affinché le scimmie possano accedere alla banana. Assicuratevi che non ci sia altro modo di raggiungere la banana se non tramite la

scala.

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Installate un meccanismo che spruzzi acqua gelida nella stanza appena un esemplare prova a salire sulla scala.

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Le scimmie impareranno velocemente che nessuno deve provare a salire sulla scala.

Rimuovete il sistema per spruzzare acqua fredda in modo che salire sulla scala non abbia alcuna conseguenza. Quindi rimpiazzate una delle venti scimmie con una nuova. Appena questo nuovo esemplare proverà a salire la scala verrà assalita dalle altre diciannove scimmie che le impediranno con violenza la scalata. Rimpiazzate un’altra scimmia con un esemplare nuovo. Anche questo verrà fermato brutalmente, e la scimmia più determinata a somministrare la pu-

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Insomma, se diamo per buono questo pattern di apprendimento, cosa dovremmo dedurre sulla cultura delle nostre organizzazioni? Quante cose “si fanno così” o “non si fanno così” e a ben pensarci non abbiamo nessuna idea del perché? E se togliamo il principale mezzo di comunicazione usato dalle scimmie nell’esperimento, ovvero il massacrarsi fisicamente di botte a vicenda, quale altro strumento usano gli esseri umani per trasmettere la cultura? Forse per avere la risposta a questa domanda dovremmo fare un piccolo passaggio evolutivo e dalle scimmie passare agli uomini delle caverne. Alla prossima. ■


a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com

UNA METAFORA PER CRESCERE

La seconda o terza adolescenza Un incredibile bisogno di indipendenza. Da cosa, da chi? La mancanza di riconoscimenti affligge notevolmente l’autostima. Non essere “visti”, notati, capiti, diventa addirittura doloroso. Si rivendica spazio per sé stessi, sport, amici, cinema, esperienze. L’adrenalina diventa un carburante e tutto ciò che ne limita la produzione diventa insopportabile. “Non sopporto chi... non sopporto quello che... non sopporto fare...”. Insofferenza, incostanza, intolleranza, inaffidabilità, sono controbilanciate, da cura di sé stessi, della propria fisicità, con esasperante egocentrismo e a volte vittimismo. Si deve lasciare la “mamma”, non solo quella vera che a volte è comunque molto presente, ma il concetto di nido, di luogo sicuro per andare verso l’ignoto e l’avventura. Tornano i simboli del mito: il viaggio, la solitudine per cercare sé stessi, la connessione con le utopie e le mode di sempre come praticare una disciplina orientale, darsi alla politica, oppure semplicemente pensare di poter esprimere sempre il proprio pensiero così come si manifesta. Si cercano cose nuove o almeno tutte le cose che non sono nuove, sembrano diventare scontate. Il punto è il cambiamento, essere visibilmente diversi da come ci si sente, mostrarsi cambiati, mostrarsi “altri” e lasciare che il mondo si stupisca per questa metamorfosi. Un periodo di Sturm und Drang che crea frustrazione a volte dolore; qualcuno ghignando dice, che si tratta di un classico comportamento legato all’età e che non è una malattia: passerà, è nella natura delle cose. Si scrivono centinaia di testi sui teen-agers. Per sé stessi, per i loro genitori, per la società. Motivazioni di tipo educativo, sociale, biologico e ricette, tante ricette per una soluzione a questo

malessere esistenziale. Ma quanto poco si dice e si fa per l’adolescenza dei cinquantenni ? Non per misoginia, ma per incolmabile ignoranza di ciò che succeda “all’altra parte della Luna”, ne parliamo riferendoci solamente agli aspetti a me noti in quanto appartenente al genere maschile. Questa seconda adolescenza o forse terza che sia, viene spesso liquidata come sindrome di Peter Pan: non voglio crescere, anzi ora che sono cresciuto, perché ho quasi 50 anni, voglio tornare indietro, voglio essere giovane. In realtà credo che si tratti di un devastante momento di autovalutazione, nel quale spesso si vive il successo, se c’è stato, come effimero e eventualmente l’insuccesso nella vita come desolante. Comincia con qualche minuto in più al giorno davanti allo specchio ispezionando le rughe, la stempiatura, le macchie della pelle. Poi si passa alla pancetta. Se voglio posso dimagrire in un attimo! Insieme al quotidiano compro quella rivista di cui ho sentito parlare e solo per curiosità leggo l’articolo sugli addominali. Poi arriva il parrucchiere, il negozio di abbigliamento diverso da quelli soliti,

l’esperienza con gli amici (solo uomini) in Slovenia; poi segue la moto, la macchina più sportiva, il calcetto, lo squash (per i più snob), qualche visita medica per verificare se il corpo sia in grado di reggere l’impatto di questa trasformazione. E poi ci si comincia a piacere e allora si prende coraggio. Si cerca il consenso nello sguardo femminile, si visita per la prima volta un estetista specializzato in adolescenti di 50 anni, si comincia a rinunciare ad amori apparentemente senza fine come lo stadio, il cinema del venerdì, la TV, la passeggiata in centro e poi si tagliano alcuni amici (quelli che sono vecchi) e molte abitudini. Infine si passa al lavoro e alla famiglia. Chi può cercherà di cambiare anche questi e se per caso la consorte dell’adolescente cinquantenne dovesse non essere d’accordo, si può pensare di tagliare anche lei. E così il mito dei miti, la ragazza dei sogni ventenne, appare in tutto il suo splendore e per la prima volta ci si rende conto che la differenza d’età non conta... insomma non per tutti. Qualcuno è in grado di capire che questo sconvolgente momento ■ della vita non è colpa nostra? 1-2 2014

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IL PARERE DEL LEGALE

a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Insidie sulla neve Un recente incidente sugli sci salito agli onori della cronaca per il forte impatto emotivo, ha posto alla riflessione di tutti la questione di un’eventuale responsabilità del gestore degli impianti. Perché se è vero che chi pratica attività sciistica si espone ad alcuni rischi tipici ineludibili, è altrettanto vero che il gestore delle piste assume l’obbli-

go di mantenimento della pista medesima in condizioni di utilizzabilità senza pericoli da parte degli utenti, anche se non può essere richiesta al gestore l’eliminazione dei rischi naturali esterni tipici, quali la presenza di zone alberate ai fianchi del tracciato, la mutevolezza del pendio, la presenza di tratti nevosi di differente consistenza – in questi casi è sufficiente una segnalazione –. D’altro canto, va tenuto presente che le piste sono inserite nell’ambiente naturale e subiscono l’influsso del clima invernale. Cosicché ogni accadimento richiede una valutazione ad hoc e la giurisprudenza, a seconda delle circostanze, oscilla costantemente tra l’affermazione di responsabilità del gestore e la sua negazione. Per capire il concetto, può essere utile un raffronto fra alcune sentenze dedicate alle cadute degli sciatori, pronunciate dallo stesso

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foro. Si tratta del Tribunale di Aosta che non ha esitato a riconoscere la piena responsabilità del gestore per le gravi lesioni riportate da uno sfortunato sciatore finito dapprima “dentro” il getto di un cannone sparaneve in funzione e, poi, scivolato su un materassino plastificato, senza controllo, lungo il pendio della montagna fino ad arrestarsi a valle, dopo una corsa di decine di metri. A parere del giudice “la concomitanza della particolare condizione della pista (che, dopo un “muro” si incanala in una stradina) con la messa in funzione dell’impianto di innevamento artificiale e con la presenza sulla pista stessa di un corpo estraneo staccatosi dal detto impianto integra una condotta qualificabile in termini di inadempimento sotto il duplice profilo della creazione di una situazione (non segnalata) di pericolo e di omessa manutenzione delle piste” (sent. n. 178 del 12 aprile 2012). Di-

versa sorte è toccata ad una farmacista infortunatasi durante un soggiorno a Courmayeur sulla pista rossa “internazionale” in Valveny . La sventurata sciatrice, per accedere ad altra pista adiacente, si vedeva costretta a percorrere un breve passaggio stretto in discesa e cadeva rovinosamente sul fondo ghiacciato e disseminato di sassi e ramoscelli di albero. Questa volta, il Tribunale di Aosta giudicava il tratto di collegamento incriminato “di larghezza limitata, ma comunque sufficiente a consentire una discesa normale ad uno sciatore di media perizia”, posto che il fondo nevoso era compatto “ma ben difficilmente ghiacciato in senso proprio”. Insomma, lo stato del fondo non imponeva l’apposizione di particolari segnalazioni di un cattivo stato della pista e non ne rendeva necessaria la chiusura. Con la conseguenza che la caduta veniva attribuita unicamente all’inettitudine della sciatrice e la richiesta risarcitoria veniva in toto rigettata (sent. n. 472 del 27 febbra■ io 2011).

L’obbligo di manutenzione delle piste cui sono tenuti i gestori, con riferimento all’intera area sciabile attrezzata, trova una regolamentazione unitaria nella legge 24 dicembre 2003 n. 363 (“Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo”), che così recita: “Art. 3 – Obblighi dei gestori. 1. I gestori (...) assicurano agli utenti la pratica delle attività sportive e ricreative in condizioni di sicurezza, provvedendo alla messa in sicurezza delle piste secondo quanto stabilito dalle regioni. I gestori hanno l’obbligo di proteggere gli utenti da ostacoli presenti lungo le piste mediante l’utilizzo di adeguate protezioni degli stessi e segnalazioni della situazione di pericolo. Art. 7 – Manutenzione e innevamento programmato. 1. I gestori (...) provvedono all’ordinaria e straordinaria manutenzione delle aree stesse, secondo quanto stabilito dalle regioni, curando che possiedano i necessari requisiti di sicurezza e che siano munite della prescritta segnaletica. 2. Qualora la pista presenti cattive condizioni di fondo, il suo stato deve essere segnalato. Qualora le condizioni presentino pericoli oggettivi dipendenti dallo stato del fondo o altri pericoli atipici, gli stessi devono essere rimossi, ovvero la pista deve essere chiusa. 4. Il gestore ha l’obbligo di chiudere le piste in caso di pericolo o non agibilità.

Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it



CONSULENZA STRATEGICA A SUPPORTO DELL’HOTEL

La Business Intelligence che aumenta fatturati e redditività Una piattaforma semplice, alla portata di tutte le strutture, che consente un controllo costante degli andamenti, mette in relazione i dati dei diversi sistemi e suggerisce ed applica le azioni strategiche

✒Annarita Maggi

Andrea Delfini, Presidente di Blastness

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CESARE SALVADEO

Oggi, grazie all’evoluzione del settore alberghiero e degli strumenti tecnologici a supporto della vendita delle camere on line, il management di un hotel può avere accesso ad una grande quantità di dati utili a comprendere come muoversi sul mercato: raccolta prenotazioni, occupazione delle camere, tariffe dei concorrenti. Ma quali sono le scelte giuste da fare, ora, in questo preciso momento? Da questa esigenza, nasce FOX, la piattaforma di Business Intelligence di Blastness, utilizzata già da più di 100 strutture italiane: un insieme di moduli e funzionalità che aiutano a prendere le giuste decisioni. «FOX nasce da una nostra esigenza di integrare ed elaborare continuamente i dati delle varie strutture, sparse sul territorio nazionale, che ci hanno scelto come partner per il monitoraggio delle

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performance e per il supporto alle strategie», spiega Andrea Delfini, Presidente di Blastness. «Era necessario uno strumento semplice, veloce che permettesse di vedere, sintetizzati e rielaborati, tutti i dati presenti in diversi sistemi. Immaginate di avere un cruscotto all’interno del quale si trovano aggregati i dati di CRS (il Central Reservation System con cui l’albergo distribuisce le tariffe e le disponibilità nei canali on-line), PMS (Property Management System, il software gestionale come Opera, Protel...), Rate Checker (che mostra le tariffe applicate dal set dei concorrenti), Log del sito, il tutto in un’unica soluzione, una dashboard in grado di fornire istantaneamente, a chi gesti-


CONSULENZA STRATEGICA A SUPPORTO DELL’HOTEL

sce la struttura, tutti i numeri chiave per scegliere, ad esempio, la tariffa giusta. La nostra esperienza pluriennale nel settore ci ha visto in prima linea operativamente insieme al management degli hotel partner, consentendoci sperimentazioni e misurazioni su casi reali: da qui nascono i moduli di FOX che si sono successivamente sviluppati in un percorso di continuo perfezionamento».

Dal mondo aereo al mondo degli hotel «Il mondo del trasporto aereo è sicuramente all’avanguardia nel campo del revenue management. Quello che ho imparato negli anni trascorsi in Alitalia è che lo stesso dato, analizzato ed elaborato in modo avanzato, può fornire informazioni diverse e più complete, e che la quantità e la qualità delle informazioni di cui si dispone sono le principali fonti di vantaggio competitivo in questo campo», spiega Piergiorgio Schirru, ex Revenue Manager e Responsabile del Reporting e Forecasting per Alitalia, e ora VP Ricerca e Sviluppo del Gruppo Blastness. «Ad esempio, tutti gli hotel possiedono il dato sull’occupazione per una certa data: quel dato assume un’importanza diversa se siamo in grado di sapere con quale velocità l’occupazione si è generata negli anni passati e se possiamo comparare quest’ultima a quella nell’anno in corso. In questo modo, il cambio di velocità di composizione dell’occupazione diventa un elemento che può guidare le strategie

tariffarie». Ecco alcuni dettagli sulla piattaforma FOX.

Piergiorgio Schirru, VP Ricerca e Sviluppo del Gruppo Blastness

Reportistica automatizzata da CRS e da PMS Il “cuore” di FOX è un data center di raccolta ed elaborazione dei dati che produce diversi report: dal “Daily Report” che analizza le variazioni giornaliere delle prenotazioni di tutti i segmenti, allo

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CONSULENZA STRATEGICA A SUPPORTO DELL’HOTEL

“Snapshot” che mostra la velocità presente e passata dell’occupazione, passando per il Rate Checker che identifica il posizionamento tariffario rispetto ai competitor e il “Logbook” che analizza il comportamento dei clienti sul sito in fase di prenotazione. Completano il panorama il Pickup, che monitora l’andamento quotidiano delle vendite per i singoli operatori, per singoli prodotti e per canali di prenotazione, i report sulla provenienza geografica delle prenotazioni per canale di vendita e gli strumenti che consentono l’implementazione da parte dell’hotel di analisi personalizzate e molto specifiche (ad esempio la vendita per tipologia di camera per singolo canale in un determinato mese).

Un Revenue Management System semplice che “suggerisce” le decisioni «Abbiamo progettato il Revenue Management System di FOX con il preciso obiettivo di fornire un supporto per le scelte quotidiane di politica tariffaria e la loro applicazione, senza voler sostituire completamente la capacità dell’uomo di capire e governare il proprio business», aggiunge Piergiorgio Schirru. «In Fox è possibile impostare delle regole che controllino se le tariffe in vigore sono in linea con l’andamento del mercato e dell’occupazione: sulla base di queste regole, il sistema, monitorando costantemente le variazioni dei dati, propone dei “suggerimenti tariffari” che il manager può decidere di applicare o di non tenere in considerazione, anche solo momentaneamente. Questa è la modalità che noi definiamo “semi-automatica” e che riteniamo la più efficace. Quello che abbiamo evitato è rendere FOX uno strumento troppo complesso da utilizzare nel lavoro quoti-

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diano, e a tal senso mi piace citare, stavolta in negativo, il mondo del trasporto aereo. I sistemi di Revenue Management che usavamo in Alitalia facevano calcoli complessi sui dati storici per stimare la domanda e quindi il posizionamento di prezzo. Tuttavia, a causa della dinamicità, dovuta allo sviluppo del web, l’analisi storica risultava spesso inaffidabile costringendo noi analisti a impiegare un’enorme quantità di tempo per modificare le previsioni proposte dalla macchina in modo da ottenere il risultato voluto. Ecco perché nello sviluppo di FOX abbiamo ritenuto essenziale includere una funzione di “override” con cui l’uomo possa dire semplicemente alla macchina quale tariffa applicare in un determinato momento, a prescindere dalle regole e dai calcoli del sistema. Se poi il gestore lo ritiene opportuno, il sistema prevede la possibilità che i suggerimenti siano applicati automaticamente».

Una nuova interazione tra PMS e CRS, questa volta “intelligente” Un altro aspetto critico della gestione delle strutture, indipendentemente dalla dimensione, è la gestione delle disponibilità: quante camere destinare alla distribuzione elettronica? Quante camere vendere come camera standard? Quante come camera superior? È noto che una scelta sbagliata di questo tipo può portare ad un’occupazione non ottimale dell’hotel o a una non-massimizzazione dei ricavi. Non basta una semplice interfaccia di comunicazione tra PMS e CRS, che, anzi, può essere dannosa se è troppo “rigida” e non tiene conto di numerose variabili esterne di contesto, relative a un preciso momento. L’interfaccia di FOX è “intelligente” e soprattutto gestibile, flessibile e governabile.

Una torre di controllo per l’analisi degli andamenti e la gestione delle strategie tariffarie La funzionalità più innovativa di FOX è la sua dashboard, un vero e proprio cruscotto on line in cui sono evidenziati i dati sulla performance dell’hotel grazie a grafici interattivi di facile utilizzo. Velocità e immediatezza sembrano essere il motto di Blastness per questo nuovo servizio: è in


CONSULENZA STRATEGICA A SUPPORTO DELL’HOTEL

realizzazione, infatti, un’applicazione per smartphone, che farà arrivare gli avvisi e i suggerimenti di FOX direttamente sul proprio telefono, in tempo reale.

Uno strumento per tutti gli hotel Uno strumento tecnologico così avanzato pochi anni fa sarebbe stato un’esclusiva di poche grandi catene di hotel; oggi, invece, FOX si propone come chiave per il successo anche delle strutture più piccole. FOX è uno strumento semplice da usare,

destinato ai proprietari degli hotel e a chi li gestisce e pensato per strutture di tutte le dimensioni, dai piccoli hotel alle strutture più grandi, da strutture stagionali in destinazioni turistiche a grandi alberghi con vocazione prevalentemente business, da residenze di campagna a catene alberghiere. «Oltre ad avere un costo estremamente accessibile, il ritorno sull’investimento è velocissimo e siamo in grado di garantirlo contrattualmente», afferma Andrea Delfini.

Testimonianze

L’opinione degli albergatori Aldo Pigni Algilà Ortigia Charme Hotel Siracusa

Andrea Fustinoni Grand Hotel Miramare - Santa Margherita Ligure Leading Hotels of The World

FOX per noi costituisce un grande passo avanti, sia per l’integrazione di dati non presenti nel PMS che per l’automazione del processo decisionale. Per un piccolo albergo, strutturalmente inefficiente in Italia per gli alti costi fissi burocratici e del lavoro, è importante spremere ogni euro possibile dalle poche camere disponibili. Dall’altro lato, per noi non è possibile avere una risorsa dedicata al revenue management che reagisca con tempestività adeguando i prezzi alla domanda. È importante che lo strumento di revenue management sia integrato nel sistema di prenotazione o CRS, perché solo così possiamo integrare i dati delle serie storiche delle vendite con quelli molto più vivi e reattivi delle richieste di disponibilità forniti dal sistema di prenotazione online, che misurano l’interesse che si sta formando per singole date.

Abbiamo deciso di affidarci a Blastness, in un momento cruciale per la nostra azienda, causa la perdurante crisi economica, per innovare completamente le nostre strategie di vendita, e poter monitorare giornalmente il nostro posizionamento sul mercato dell’offerta. Oggi mi risulterebbe difficile pensare a una miglior forma di sinergia in grado di garantire una perfetta corrispondenza tra le nostre necessità e un sistema tecnologico avanzato.

Giacomo Guzzardi Hotel Capo d’Africa / Hotel Visconti Palace - Roma Da circa 10 anni siamo in partnership con Blastness per la consulenza nella distribuzione sul web dei nostri due alberghi e per il supporto nell’analisi della reportistica e nell’utilizzo degli strumenti di revenue management. Oggi disponiamo di una completa gamma di report e strumenti che ci consentono di leggere e interpretare le tendenze dei segmenti di mercato e i risultati degli operatori. Con FOX possiamo monitorare quotidianamente la strategia tariffaria, apportando con tempestività eventuali modifiche.

CLAUDIO DELLI Why The Best Hotels - Firenze Moira Cataldi SINA Fine Italian Hotels Indubbiamente sapere dove stavo lo scorso anno allo stesso giorno, qual è la mia finestra di prenotazione, come sta cambiando l’attitudine di prenotazione e acquisto della clientela nei vari paesi fa la differenza in termini di performance. Non potrei più farne a meno!

FOX ci dà un’immediata fotografia della situazione vendite online dei miei alberghi e dei loro competitor, permettendoci di attuare velocemente le misure correttive necessarie. 1-2 2014

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CONSULENZA STRATEGICA A SUPPORTO DELL’HOTEL

Fabrizio Tagliasacchi Hotel dei Cavalieri - Milano

Stefano Agostino Hotel Poseidon - Positano

Grazie agli strumenti forniti da Blastness abbiamo costantemente migliorato tutte le nostre performance e, soprattutto, abbiamo iniziato un’azione di disintermediazione del business dai canali classici al nostro sito con notevoli vantaggi economici. Abbiamo scelto Blastness anche per la nuova struttura che apriremo nel 2015 nel centro di Milano.

La Business Intelligence e la reportistica automatizzata dovrebbero essere per il manager il primo giornale da sfogliare al mattino e l’ultimo da rileggere la sera. Attraverso questi precisi ed istantanei strumenti di informazione, si ottiene una “vision” completa e puntuale delle performance aziendali che potrà essere sfruttata per pianificare strategie d’impatto e a rischio calcolato.

Marco Sarlo Royal Hotel - Sanremo - Leading Hotels of The World Il percorso di innovazione intrapreso negli ultimi anni ha reso necessario una più oculata gestione della redditività imponendoci l’utilizzo di tecniche che fino a pochi anni fa erano impensabili per una realtà locale come la nostra. L’utilizzo dei Decision Support System (DSS) di Blastness consente un controllo integrato di capacità e prezzo contestualmente ad un attento esame delle condizioni di applicabilità come le prenotazioni/vendite anticipate rispetto al consumo, l’esame della domanda variabile e non perfettamente prevedibile o la sua segmentazione. Tutto ciò ci ha permesso di creare forecast attendibili, di prendere decisioni strategiche in base a informazioni precise, aggiornate e significative, ottimizzando la nostra business performance.

Giovanni Cher Sogedin Hotels - Veneto FOX è un sistema veramente all’avanguardia che va a integrare i sistemi di Business Intelligence di Blastness. In particolare nel mondo web e dei social, settore su cui abbiamo investito molto, il ruolo di Blastness è stato fondamentale: ha istruito il nostro giovane personale nell’utilizzo dei sistemi di reportistica automatizzati. I risultati si sono visti subito: abbiamo ottimizzate le vendite e messo a punto politiche tariffarie più incisive.

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Luigino Rossi Hotel Britannia - Roma Non si può più pensare di fare oggi ospitalità di livello senza l’ausilio della tecnologia. L’Hotel Britannia è una piccola realtà di pregio che sta traendo grandi benefici dalla partnership con Blastness. Oggi disponiamo finalmente di una tecnologia sofisticata nelle capacità ma semplice nell’uso.

Giuseppe Mariano Vestas Hotels and Resorts Lecce In un mercato competitivo dove la vendita è sempre più intermediata diventa fondamentale disporre di strumenti come FOX e la reportistica automatizzata da CRS e PMS per poter monitorare in tempo reale le strategie di ottimizzazione dei ricavi. Naturalmente, l’innovazione tecnologica deve essere affiancata da un’analisi corretta e puntuale dei dati che solo la versatilità della mente umana è in grado di produrre.

Luca Bibolini SavHotel - Hotel Aemilia Bologna L’utilizzo e l’analisi costante degli strumenti di business Intelligence e Reportistica Automatizzata di Blastness sono diventati, nella gestione delle nostre strutture alberghiere, uno strumento importante e vantaggioso per la scelta delle strategie di revenue e marketing.

Alessandro Zuin Gardena Hotels - Venezia A Venezia la concorrenza è particolarmente agguerrita ed è basilare poter dare risposte immediate al mercato. La semplicità di lettura e la completezza dei dati fanno della reportistica di Blastness un ottimo aiuto quotidiano per pianificare strategie di miglioramento sia dell’occupazione che delle tariffe.

Mario Rastelli Hotel Savoy - Roma Ci siamo affidati a Blastness per la distribuzione online, trovando un partner efficiente, flessibile e, cosa niente affatto secondaria, fatto di persone. Nell’insieme è un tool, ma è soprattutto un team che ci permette di massimizzare il revenue, offrendoci quella dinamicità necessaria ad affrontare l’evoluzione continua del mercato.

Achille di Carlo Borgo San Felice - Castelnuovo Berardenga - Relais &Chateaux Grazie ad una più completa e puntuale analisi dei dati, abbiamo acquisito maggiore consapevolezza sia delle nostre aree di eccellenza che delle nostre criticità. I sistemi di reportistica automatizzata ci permettono di rispondere con maggiore rapidità, efficienza e duttilità a un mercato sempre più complesso.



LA SCELTA

5 ragioni per scegliere il Grand Hotel Gardone

ochi alberghi possono vantare una corrispondenza così ideale con il luogo in cui sorgono tanto da esserne identificati. Uno di questi è il Grand Hotel Gardone, da 130 anni, buen retiro sul Lago di Garda di un turismo d’elite che, nonostante il passare del tempo e delle mode, in una cosa è rimasto ostinatamente costante: la ricerca del meglio. Non è un caso infatti che il motto del suo patron Franco Mizzaro sia “Qualità e ancora qualità”. Motto condiviso anche dai suoi eredi, Orietta e Federico, oggi, in prima linea nel portare avanti l’onorevole (e impegnativa) tradizione di famiglia che ha sempre fatto del connubio con il Lago di Garda e del servizio i suoi plus distintivi. Che si tratti di un soggiorno leisure o di un incontro di lavoro, l’accoglienza riservata dalla famiglia Mizzaro a ciascun ospite è davvero speciale. Basterebbe quest’unica ragione per scegliere il Grand Hotel Gardone, noi però ne abbiamo voluto evidenziare almeno altre quattro, ugualmente inconfutabili.

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LOCATION. Immerso in un rigoglioso giardino, l’hotel è un unicum con il magico paesaggio lacustre, un’oasi “protetta”, a bordo lago, lontana dalla frenesia cittadina, ma facilmente raggiungibile dai principali snodi autostradali, e anche dal lago, grazie a un pontile privato.

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LA STORIA. Locale storico d’Italia, tra gli alberghi più antichi del Paese, tanto da essere raffigurato nel 1953, in uno dei francobolli della serie Italia Turistica, l’hotel ha ospitato nei suoi 150 anni di vita innumerevoli personaggi che hanno fatto la Storia: teste coronate, artisti e scrittori, tra cui Gabriele D’Annunzio

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che qui era di casa. Ancora oggi nella suite a lui dedicata si possono rivivere le atmosfere del Vittoriale. E c’è anche una junior suite dedicata a Winston Churchill. MEETING VISTA LAGO. Al Grand Hotel Gardone il momento business non è mai disgiunto dal leisure: nelle cinque sale (tecnologicamente attrezzate e con luce naturale) da 40 a 80 posti, così come nel Salone delle Feste, in grado di accogliere fino a 300 persone, il lago, con la sua atmosfera fiabesca, è sempre protagonista, complici anche le ampie vetrate che si specchiano nelle sue acque.

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GOURMET. Con il Giardino dei Limoni, a bordo lago, l’hotel si pone tra i migliori indirizzi gourmet della zona. Si pranza e si cena (a lume di candela) tutto l’anno con magnifica vista sul lago. Il menù è à la carte: si può scegliere tra una cucina internazionale e una del territorio, entrambe firmate da Domenico Laterza che rivista, con estro, le ricette della tradizione, utilizzando solo materie prime di qualità e a chilometro zero.

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ACCOGLIENZA. Dal momento dell’arrivo alla partenza, l’ospite è accudito con dedizione assoluta, ma discreta, in un contesto di romantiche atmosfere e di spazi in e outdoor ripensati per garantire il massimo benessere e relax: sul lungolago privato, per esempio, si possono ambientare esclusivi eventi open air – dal brunch all’aperitivo – mentre all’interno, a fare da cornice al soggiorno, ci sono i magnifici saloni Liberty e le eleganti sale meeting.

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Grand Hotel Gardone Via Zanardelli 84 25083 Gardone Riviera (Brescia) Tel. 036520261 - fax 036522695 www.grandhotelgardone.it info@grandhotelgardone.it


LA SCELTA

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MICE & NATURA

Palazzo di Varignana Sorge in un antico borgo medioevale questo elegante complesso, circondato da dolci colline, che unisce natura, cultura e strutture con elevati standard tecnologici

✒Elena Corti Una fusione ideale fra interno ed esterno. Palazzo di Varignana Resort & SPA, grazie ai 20 ettari di parco che lo circondano, si immerge armoniosamente nella natura dei colli bolognesi, assicurando allo stesso tempo tutti i comfort e i plus di una location moderna. È una soluzione perfetta per chi ricerca anche in un evento business la possibilità di unire lavoro e benessere, facendosi coinvolgere da un ambiente pieno di sug-

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gestioni. Cuore del resort è la settecentesca Villa Bentivoglio, splendido esempio di residenza di villeggiatura toscana, oggi rinnovata e ristrutturata senza però alterare il fascino storico dell’architettura originaria. Palazzo di Varignana mette a disposizione dei suoi ospiti 90 camere, arredate in stile moderno e dotate di ogni comfort tecnologico. Le stanze – 14 Standard, 40 Superior, 19 Deluxe, 13 Junior Suite, 2 Suite Vital e la Suite Panorama – vanno dai 23 ai 58 mq e si distinguono per la grande luminosità, l’accurata scelta cromatica che crea un’atmosfera di relax e l’utilizzo di materiali naturali (come pietra, legno e parquet) che si intonano perfettamente con il paesaggio circostante. Gli spazi meeting, poi, sono stati concepiti per soddisfare le diverse esigenze della clientela business. Il Centro Congressi è caratterizzato da una sala plenaria in grado di ospitare fino a 260 persone e divisibile in tre diversi ambienti tramite pareti modulabili. Le attrezzature di ultima generazione includono tecnologia audio-video in Full HD, internet wi-fi gratuito e possibilità di video/teleconferenze. Inoltre, nello spazio antistante la sala è possibile organizzare coffee break con


MICE & NATURA

pasticceria della casa. Il Centro Congressi offre una splendida vista panoramica sul parco privato ed è collegato con una galleria allo Spazio Belvedere, un’area polifunzionale di 400 mq e una capienza fino a 300 posti, con ampie vetrate e una grande terrazza di 150 mq, ideale per eventi, serate di gala o esposizioni. «Palazzo di Varignana», spiega Vittorio Morelli, general manager della location «è un resort raffinato e innovativo che è in grado di offrire grandi emozioni alla sua clientela, attraverso l’armoniosa combinazione tra la tradizione e la cultura del territorio in cui sorge e l’alta tecnologia di cui è dotato». Ed è proprio il connubio tra questi elementi che rende questo complesso perfetto per ampliare i confini del tradizionale evento congressuale. Il benessere diventa parte dell’evento stesso, sfruttando non solo il contatto diretto con la natura ma anche strutture quali la palestra panoramica, gli spazi per il wellness outdoor e il centro benessere VarSana di 1800 mq con un circuito di vasche e docce sensoriali, Bio-sauna, sauna finlandese, bagno turco, cascata di ghiaccio, vasca sonora, percorso Kneipp, piscina con getti e lama d’acqua, sedute idromassaggio, ampia area relax, oltre naturalmente alla possibilità di effettuare numerosi trattamenti e massaggi. Nel periodo estivo, la grande piscina esterna, immersa nel verde del parco e collegata attraverso cascate d’acqua a due piccole piscine incastonate nella collina, e l’ampia vasca a idromassaggio collegata alle piscine interne, completano l’esperienza di VarSana. E in una terra come l’Emilia il wellness non può prescindere dalle degustazioni enogastronimiche.

Il ristorante “Il Palazzo”, ospitato all’interno della Villa Bentivoglio, propone originali e raffinate ricette, legate alla stagione e ai prodotti tipici del territorio, e un’eccellente selezione di vini. Il Pool & Lounge Bar and Restaurant, affacciato sulla piscina e con una terrazza panoramica, è invece ideale per assaporare una cucina semplice e leggera. Palazzo di Varignana Resort & SPA, infine, è una location adatta anche per team building e attività outdoor. Tra le iniziative proposte dalla struttura, le lezioni di cucina dello chef, il nordic walking (attività sportiva che si pratica utilizzando in modo armonico dei bastoni, sotto la guida di un istruttore), lo yoga e il golf presso il Golf Club Le Fonti. Inoltre, dal resort sono possibili diverse escursioni (della durata di mezza giornata o di un giorno intero) presso città d’arte, come per esempio Ferrara o Ravenna, o visite a veri e propri simboli dell’automobilismo come il Museo Lamborghini o la ■ galleria Ferrari.

Palazzo di Varignana Resort & SPA Via Ca’ Venturoli 1925 - Varignana (Bologna) Tel. 05119938300 - fax 05119938380 www.palazzodivarignana.it - info@palazzodivarignana.it 1-2 2014

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Spa experience

Klima Hotel Milano Fiere

Fitness&SPA Il nuovo centro benessere e SPA del Klima Hotel Milano Fiere è un’oasi di relax a pochi passi dalla Fiera di Rho e dall’ingresso di Expo 2015. È una struttura raffinata, ad uso esclusivo dei clienti dell’albergo, concepita per rigenerare corpo e mente Albergo “green” di ultima concezione, il Klima Hotel Milano Fiere ospita al suo interno un fitness center e una SPA, inaugurati il 13 di gennaio. Entrambi a disposizione esclusiva dei clienti, consentono di godere dei benefici del calore, dell’acqua e del vapore grazie all’alternanza di ambienti umidi e secchi, quali il bagno turco e la sauna. Atmosfere raffinate accolgono gli ospiti negli spazi dedicati al relax, dove è possibile sorseggiare una tisana, per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione, e rilassarsi su lettini ergonomici che assicu-

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rano la corretta postura del corpo. Fiore all’occhiello del centro benessere e SPA, realizzati in collaborazione con Starpool e Tecnogym, è la camera del sale dove effettuare trattamenti di haloterapia. Il Klima Hotel Milano Fiere è un 4 stelle Superior con 115 camere e 5 sale riunioni, dotate di moderne attrezzature tecnologiche, con capienza massima di 400 persone. L’albergo dispone anche di un raffinato ristorante, un parcheggio da 400 posti e di due distributori di energia elettrica per la ricarica di auto e moto elettriche.


SPECIALE SPA EXPERIENCE

Sweet SPA e Sweet Sauna 90° Un’intensa sensazione di benessere avvolge il corpo nel bagno turco Sweet SPA, dove una nuvola di vapore aromatizzata con eucalipto ammorbidisce e rigenera la pelle, la pulisce in profondità, libera le vie respiratorie, tonifica e dona rilassamento psico-fisico grazie anche a suoni e colori avvolgenti, diffusi nell’ambiente. Il calore secco di Sweet Sauna 90°, invece, offre tutti i benefici della sauna finlandese, favorendo l’eliminazione di scorie metaboliche e liquidi di ristagno, consentendo alla muscolatura di distendersi e allentando le tensioni per lasciare spazio ad un profondo benessere fisico e mentale. Dopo l’esperienza in area umida e secca, il trattamento Breeze con nebbia fredda alla menta è ideale per riequilibrare al meglio le funzioni organiche: un’operazione da ripetere anche 2/3 volte per ottenere il massimo del rilassamento.

Fitness&SPA - Klima Hotel Milano Fiere Via privataVenezia Giulia 8 - 20157 Milano Tel. 024550461 - fax 023557386 www.klimahotelmilanofiere.it spa@klimahotelmilanofiere.it

L’area “riposo del sale” Una parete di salgemma è il cuore dell’area “riposo del sale”, nuovo concept studiato da Starpool per tematizzare la zona relax. Durante il percorso nella SPA, la fase di riposo è fondamentale per consentire al fisico di recuperare le normali condizioni della temperatura corporea dopo la permanenza in ambienti caldi, come sauna e bagno di vapore. La parete è costituita da mattoni in salgemma ed è collocata in una stanza chiusa, che viene riscaldata da una stufa incassata in una struttura rivestita con gli stessi mattoni. Una sonda mantiene la temperatura a circa 30°C con un’umidità relativa del 40%. Queste condizioni, poco invasive, favoriscono il rilassamento e il benessere fisico, oltre a tutelare l’integrità dei mattoni di sale. Inoltre, l’illuminazione posizionata dietro la parete e all’interno della stufa crea un ambiente particolarmente suggestivo. E.C.

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Spa experience

Winter Garden Hotel

The SPA È il luogo ideale per ritrovare l’equilibrio fra corpo e mente dopo una lunga giornata di lavoro. I suoi ambienti si distinguono per l’atmosfera unica, dove il tempo si ferma e lascia spazio alla riscoperta di sé Al centro benessere THE SPA, interno al Winter Garden Hotel di Grassobbio (BG), tutto è pensato per regalare momenti di piacere, allontanando tensioni e stanchezza. La cura dei dettagli nella scelta dei materiali e degli arredi contraddistingue l’intera struttura. L’acqua è l’elemento fondamentale: la grande vasca Jacuzzi, affacciata sul giardino privato, è il cuore del centro benessere, uno spazio rigenerante con migliaia di piccole gocce unite a colori, suoni ed essenze diffusi in tutti gli ambienti. I comodi lettini, le acque e la frutta sono sempre

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a disposizione degli ospiti; inoltre la professionalità e l’ospitalità si affiancano a servizi gratuiti quali l’utilizzo di telo e ciabatte infradito, il guardaroba e il parcheggio coperto. Per offrire un’esperienza a 360 gradi in cui gusto e benessere si uniscono, THE SPA e Winter Garden Hotel propongono l’Onyx Cafè – sempre aperto per aperitivi o light break – e il ristorante Lo Scotti. Inoltre, l’hotel include 4 moderne sale meeting per eventi fino a 250 persone e 149 camere suddivise fra Business Room e Suite.


SPECIALE SPA EXPERIENCE

Percorso “L’esperienza del benessere” L’idromassaggio nella grande vasca con getti Jacuzzi, il bagno turco, la sauna finlandese, il bagno di vapore emozionale, la doccia gelata, la cascata di ghiaccio, il relax e l’idratazione: “L’esperienza del benessere” è un percorso plurisensoriale inserito in un contesto di assoluta quiete che consente di ritrovare equilibrio ed energia. I muscoli si rigenerano, la circolazione si riattiva, l’epidermide si disintossica, le sensazioni del caldo alternato al freddo rinvigoriscono il corpo e rilassano la mente. Inoltre, l’esperienza visiva si armonizza con quella uditiva, olfattiva e del gusto: i colori si fondono con il piacevole rumore dell’acqua e con i delicati aromi diffusi nell’aria, per offrire una sensazione di relax a 360 gradi. Le bevande, poi, stimolano il processo di purificazione, creando un benessere non solo interiore ma anche fisico.

Trattamenti e massaggi per i business man La vasta gamma di trattamenti che THE SPA offre ai suoi ospiti prevede anche massaggi decontratturanti e riattivanti, pensati appositamente per gli uomini d’affari. Tra questi, per esempio, il massaggio back and neck è ideale dopo una giornata di lavoro, perché consente a testa, collo, spalle e schiena di ritrovare vitalità grazie a un tipo di trattamento che allevia le contratture e diminuisce la sensazione di affaticamento. Traveler massage, invece, comprende un massaggio corpo riattivante e un massaggio mani e tempie, per dare sollievo e rigenerare i sensi. Grazie alle tecniche di stimolazione delle diverse parti del corpo, praticate dagli esperti di THE SPA, il massaggio dona una piacevole sensazione di rilassamento e benessere. La struttura mette infatti a disposizione dei suoi ospiti personale con elevata professionalità e know how. Elena Corti

THE SPA - Winter Garden Hotel Via Padergnone 52 - 24050 Grassobbio (Bergamo) Tel. 035587011 - Fax 035587012 www.thespawintergarden.com meeting@wintergarden-hotel.com - www.wintergarden-hotel.com

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SPA MEETING

Lefay Resort & SPA Lago di Garda Mettere il benessere al servizio del meeting: con questa ricetta all’avanguardia il lussuoso resort 5 stelle lusso affacciato sul Garda rilancia la sua offerta di accoglienza business

Come garantire agli ospiti di un evento business una cornice perfetta, che unisca strutture congressuali di ultima generazione alla possibilità di godere di una proposta rigenerante di wellness per i momenti di riposo e post congress? La risposta del Lefay Resort & SPA Lago di Garda, la lussuosa struttura a 5 stelle lusso situata a Gargnano, nel cuore della Riviera dei Limoni e a picco sulle acque blu del Garda, è scritta nella sua offerta di accoglienza unica, in grado di mettere il benessere al servizio del meeting. Come? Il segreto

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è nella filosofia di bien etre dell’ospitalità Lefay. Un benessere globale che avvolge gli ospiti dando grande importanza al rispetto della natura: non per nulla il Resort si estende su un parco protetto di 11 ettari con terrazze naturali di ulivi. Ma è l’intera struttura a essere realizzata in chiave ecosostenibile, grazie a tecnologie all’avanguardia e all’uso di energie rinnovabili. Un luogo unico che si propone agli ospiti business come destination spa che mette gli spazi wellness in primo piano. È impossibile perciò non essere incantati dalla magica atmosfera che è tangibile nella Lefay Spa. Suddivisa in tre aree principali – “Acqua e Fuoco”, “Natura e Fitness” e “Nel silenzio e tra le stelle: Trilogia nell’Aria” –, e ampia oltre tremila metri quadrati, dà la possibilità di rigenerarsi in ogni momento della giornata in base alle pause del meeting. Ecco allora che l’area “Acqua e Fuoco” comprende la zona saune – cinque e con diversi gradi di umidità – e quella piscine, che unisce la vasca salina interna ed esterna riscaldata, la vasca sportiva da 25 metri riscaldata, l’idromassaggio Fonte Roccolino, il lago salino “La Luna nel Lago” alle aree relax con vista lago e alla Grotta Turchese. Negli spazi “Natura e Fitness” si trovano una grande palestra con attrezzature Technogym e una sala ginnastica predisposta a corsi di fitness. Le ampie parti esterne “Nel silenzio e tra le stelle: Trilogia nell’Aria” racchiudono i percorsi per benessere e recupero energetico. Come l’itine-


SPA MEETING

rario running di due chilometri che attraversa cinque giardini terapeutici, realizzati col Lefay SPA Method, metodo benessere esclusivo che porta gli ospiti al completo riequilibrio e al ringiovanimento di corpo, anima e spirito, tramite il recupero dell’energia vitale attraverso l’unione dei principi della medicina cinese classica e la ricerca scientifica occidentale.

Rituali di benessere La Lefay SPA permette ai delegati di avere a disposizione, dopo i momenti istituzionali, la cura per il corpo e lo spirito di un’area benessere nella quale si trovano piscine riscaldate, aree relax, saune, cabine per trattamenti e due “private spa” per massaggi e rituali di benessere. Ed è lungo l’elenco di questi momenti di piacere, anche se la novità che il Resort propone ai suoi ospiti business a partire dal 2014 è che entrano a farne parte altri tre, nuovissimi e unici, realizzati usando solo prodotti locali del Garda, come l’olio extravergine d’oliva e la lavanda, gli agrumi e l’uva dei vigneti del lago. Questi tre rituali, racchiusi tutti nell’offerta wellness “I Profumi del Lago”, sono un viaggio sensoriale alla scoperta di un territorio senza uguali, per clima e vegetazione. Il benessere a servizio del meeting, quindi, ma di un meeting anch’esso di alto livello, per tecnologia e servizi. Il Lefay Resort infatti ospita nella sua struttura vocata al wellness anche una nuova area congressuale, inaugurata nel marzo scorso. Si tratta di una zona riservata, ad uso esclusivo dei delegati, ma posizionata in uno spazio di facile accesso, all’interno dell’hotel. In essa si scoprono due sale di diversa metratura: sono la Sala Goethe – ampia 90 metri quadrati e con capienza fino a 80 persone a platea – e la Sala Lawrence – ampia 40 metri quadrati e con capienza fino a 36 persone a platea. Entrambe sono do-

tate di attrezzature tecniche di ultima generazione e illuminate da una splendida luce naturale data delle ampie vetrate con una meravigliosa vista sul lago. Completa infine la ben strutturata zona meeting anche un’area foyer, perfetta per organizzare il servizio di accoglienza dei delegati o i coffee break. Ma c’è di più: adiacente al Lounge Bar, il Lefay propone un altro spazio elegante ed esclusivo, la Sala Caminetto. È a disposizione di chi vuole organizzare incontri informali ma di alto livello: finemente arredata con poltrone Smania e circondata da ampie vetrate oscurabili, è lo scenario perfetto per piccole presentazioni e cocktail in un’atmosfera raccolta (è ampia 85 metri quadrati). Infine, a integrare la proposta wellness e meeting, il Resort mette il fascino discreto e lussuoso delle sue camere: sono 93, tutte con vista lago, delle quali 41 Prestige Junior Suite,e 43 Deluxe Junior Suite, 4 Family Suite, 4 Exclusive Suite e 1 Royal Pool & SPA Suite. DDP

Lefay Resort & SPA Lago di Garda Via Feltrinelli 118 - 25084 Gargnano, Brescia Tel. 0365.241800 www.lefayresorts.com - meeting@lefayresorts.com 1-2 2014

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SCENARI DEL TURISMO

Il turismo

fa rete

Fortemente legato al territorio, fatto di molti soggetti diversi e di molte piccole e medie imprese, il turismo in Italia è uno dei settori che può trarre maggior beneficio dal networking. E dai cofinanziamenti statali

✒Aura Marcelli In attesa del bando di partecipazione relativo al decreto legge di inizio 2013, annunciato più volte come imminente, si torna a parlare di reti d’impresa nel turismo e degli 8 milioni di euro messi sul tavolo dal Governo. Lo si è fatto in occasione della presentazione, da parte di Unindustria Turismo del Lazio, del nuovo portale e dello sportello dedicati proprio ai contratti di rete e alla loro applicazione nel settore dell’ospitalità. «Allearsi, per formare una rete e affrontare insieme investimenti che da soli sarebbero proibitivi rappresenta l’unica soluzione percorribile

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e l’unica conclusione a cui, negli ultimi anni, sono arrivati sempre più imprenditori», ha commentato con convinzione Stefano Fiori, della sezione Industria del turismo e del tempo libero di Unindustria. «I due nuovi strumenti intendono proporsi quale supporto efficace per diffondere l’innovativa idea di rete, consigliare gli imprenditori turistici e aiutarli a orientarsi per cogliere appieno le opportunità fornite».

Insieme senza vincoli Stando ai dati presentati da Reteimpresa


SCENARI DEL TURISMO

e Confindustria Turismo, durante l’evento organizzato a Roma da Unindustria lo scorso dicembre, a oggi le reti d’imprese turistiche nel nostro Paese sono 44, pari al 6% del totale delle reti d’impresa italiane, con una presenza più consistente al nord (20) e nel centro (15), un numero di partecipanti contenuto (in oltre il 50% dei casi non superano i 10, mentre una sola rete conta oltre 50 membri) e un ambito di operatività nella stragrande maggioranza legato alla territorialità (71,1%). Proprio il Turismo, fortemente legato al territorio e caratterizzato dal coinvolgimento trasversale di diversi soggetti imprenditoriali, rappresenterebbe il comparto ideale per il modello di sviluppo proposto dalle reti d’impresa: una forma di aggregazione flessibile, in grado di supportare un processo di cambiamento materiale e culturale, può aiutare a creare una massa criti-

ca più ampia, per competere sui temi dell’internazionalizzazione e della innovazione di prodotto e garantire migliori condizioni di accesso al credito delle singole imprese partecipanti alla rete. Tutto questo senza creare troppi vincoli per gli imprenditori e con un rapporto costi benefici decisamente vantaggioso.

Anche un piccolo borgo può trovare nuovo slancio per le proprie attività turistiche grazie ai contratti di rete. Marketing, innovazione e competitività sui mercati esteri si fanno meglio insieme. Credits: Barbara Ainis

Otto milioni per competere In questa direzione intende dunque muoversi il Governo, con il finanziamento di 8 milioni di euro (cofinanziamento di 200mila euro per progetto di rete, per progetti che prevedano una spesa totale di almeno 400mila euro), già stabilito da un decreto legge da oltre un anno e in attesa di presentazione del bando (decreto 8 gennaio 2013, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 92 del 19 aprile). «Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turi1-2 2014

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SCENARI DEL TURISMO CASE HISTORY SISTEMABRUZZO A credere fortemente nelle opportunità fornite al turismo dalle reti d’impresa e dalle aggregazioni è l’Abruzzo, che ha presentato lo scorso 11 dicembre a Pescara SistemAbruzzo, un sistema, appunto, in grado di elevare il turismo a fattore produttivo essenziale nella scala di Pil regionale. «SistemAbruzzo», ha detto l’assessore Mauro Di Dalmazio, «segna la fine dell’era dei finanziamenti a pioggia senza progetti e apre le porte a una stagione del turismo regionale fatto di obiettivi e progetti comuni dei singoli territori, di nuove visioni sistematiche e trasversali, che aggreghino, sviluppino, promuovano e commercializzino uniformemente le diverse destinazioni esistenti nel territorio». «Per entrare nel mercato della globalizzazione turistica», ha aggiunto Di Dalmazio, «questa era l’unica strada percorribile e i territori, gli operatori di settore e le imprese hanno fatto un lavoro straordinario, se è vero che l’Abruzzo è l’unica regione in Italia ad aver aggregato tra Destination management company (13 Dmc) e Product management company (una Pmc con 4 linee di prodotto) oltre 4000 aziende. È la risposta che ci aspettavamo dopo due anni di duro lavoro sul territorio, ma soprattutto è la conferma di un salto culturale nella promozione del turismo e del territorio che ci permetterà di essere competitivi». Gli altri numeri di SistemAbruzzo rendono l’idea della trasformazione in atto: 234 territori comunali coinvolti nelle Dmc e 67 quelli nelle Pmc; 6,5 milioni di euro di investimento per l’avvio dei progetti di sviluppo, oltre 700 strutture ricettive interessate. Secondo il Centro studi di Confindustria Abruzzo questo sistema porterebbe a un incremento del 6% sull’indotto e del 2% sull’occupazione. «Queste nuove aggregazioni per destinazione (Dmc) e per linee di prodotto (Pmc)», ha spiegato Di Dalmazio, «ristrutturano completamente l’organizzazione del turismo regionale, segnando una decisa inversione di rotta nell’approccio culturale allo sviluppo del comparto e nel rapporto pubblico-privato».

smo sta predisponendo il bando per finanziare con 8 milioni di euro proprio le reti di impresa», ha recentemente confermato il Ministro Massimo Bray. «Destinatari di tale provvedimento saranno proprio quelle micro e piccole imprese, già consorziate o che manifestano l’impegno a costituirsi con un contratto di rete, ovvero come associazioni temporanee di imprese e consorzi. L’obiettivo è quello di

WORKSHOP PER IMPRESE DEL LAZIO Unindustria per il 26 e 27 marzo 2014 ha in programma UNIRETE un evento B2B di due giorni dedicato alle imprese associate, durante il quale imprenditori, clienti e stakeholder si incontreranno per discutere della crescita del networking e della valorizzazione dell’offerta turistica e del territorio.

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accrescere le capacità innovative, su un programma comune di rete». Il decreto vuole in questo modo promuovere e sostenere i processi di riorganizzazione della filiera turistica, ma anche migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto e favorire gli investimenti per far crescere il settore turistico italiano in competitività e innovazione, soprattutto verso i mercati esteri. Per ottenere il cofinanziamento, le imprese associate in rete dovranno muoversi in questa direzione, identificando i propri


SCENARI DEL TURISMO COS’È IL CONTRATTO DI RETE? (rielaborazione da © 2013 Deloitte Enterprise Risk Services)

chetti turistici innovative; promo-commercializzazione delle imprese sui mercati esteri attraverso la partecipazione a fiere ed alla creazione di materiali promozionali comuni». ■ BARBARA AINIS

obiettivi tra quelli indicati: dal marketing alla valorizzazione del territorio, dall’ottimizzazione dei costi di fornitura all’incremento della capacità di penetrazione sui mercati esteri, fino alla valorizzazione di comparti specifici come il turismo rurale e il turismo sostenibile. «Il decreto stabilisce che la rete o le aggregazioni non ancora costituite possano presentare un solo progetto ciascuna, in alcuni ambiti di attività ben definiti», ha chiarito nella sua presentazione Fabio Bonanni partner di Deloitte Enterprise Risk Services, durante l’evento romano di Unindustria. «Iniziative per la riduzione dei costi delle imprese attraverso la messa a sistema di strumenti informativi di amministrazione, gestione e prenotazione dei servizi turistici, e creazione di piattaforme per acquisti collettivi; iniziative che migliorino la conoscenza del territorio a fini turistici, con particolare riferimento a sistemi di promo-commercializzazione on-line; implementazione di iniziative di promo-commercializzazione che utilizzino le nuove tecnologie e, in particolare, i nuovi strumenti di social marketing; sviluppo di iniziative e di strumenti di promo-commercializzazione condivise tra le aziende della rete ed alla creazione di pac-

Introdotto nell’ordinamento italiano dal 2009, il contratto di rete è uno strumento giuridico per forme associative “leggere”, che permette a due o più aziende di unirsi attorno ad un progetto comune per accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato, mantenendo però completa indipendenza, nonché di fruire di incentivi e di agevolazioni fiscali. L’oggetto del contratto di rete può prevedere lo scambio di informazioni o prestazioni; la collaborazione in forme e ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle imprese, eventualmente con il coordinamento tra le attività complementari dirette al risultato finale unitario; un esercizio in comune tra le parti di una o più attività rientranti nell’oggetto delle rispettive imprese. Nel contratto di rete può essere inoltre prevista l’istituzione di un fondo patrimoniale comune – che definisce la misura e i criteri di valutazione dei conferimenti iniziali, e degli eventuali contributi successivi che ciascun partecipante si obbliga a versare al fondo, nonché le regole di gestione dello stesso – e di un organo comune Incaricato di gestire in nome e per conto dei partecipanti, l’esecuzione del contratto o di singole parti o fasi dello stesso (procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni; procedure inerenti interventi di garanzia per l’accesso al credito; procedure inerenti lo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di innovazione previsti dall’ordinamento).

La rete d’impresa è una forma di aggregazione flessibile, in grado di supportare un processo di cambiamento, senza creare troppi vincoli per gli imprenditori

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SCENARI DEL TURISMO

Il traino dell’Expo sarà fondamentale per far ripartire il turismo a Milano e non solo, dicono gli esperti di business travel

La ripresa italiana

Dai viaggi d’affari all’Expo Esperti e addetti ai lavori non hanno dubbi: per far ripartire l’industria del turismo (d’affari e non) non bisogna perdere il treno per Milano 2015

✒Dante Daverio Nella sua ultima edizione, Biz Travel Forum (evento B2B dedicato alla mobility aziendale, agli eventi e al turismo) ha fatto il punto sulle sfide e sulle opportunità legate all’Expo 2015, in particolare per quanto riguarda i viaggi d’affari. Secondo la Business Travel Survey, analisi efettuata da Uvet American Express negli ultimi otto anni, pur essendo quasi raddoppiato

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il numero dei viaggi di lavoro, il comparto ha registrato una flessione dei costi del 29%. Riduzione dovuta a due fattori: da una parte, la liberalizzazione del mercato con l’ingresso dei vettori low cost e dell’alta velocità ferroviaria, dall’altra la gestione professionale delle travel management company, che riescono a proporre alle aziende soluzioni molto convenienti.


SCENARI DEL TURISMO

per cercare nuovi clienti e condurre il proprio business: in questo senso sono strettamente correlati ai valori del Prodotto interno lordo e quindi indicatore prezioso per prevedere il ciclo economico dei mesi a venire». Così, proprio durante il Biz Travel Forum è stato presentato il dato previsionale sul 2014 che prevede un incremento del Pil italiano dell’1%, dato leggermente più alto rispetto allo 0,7% previsto da Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale, Governo e Confindustria. Inoltre, l’analisi ha rivelato che tra luglio e agosto dello scorso anno c’è stata una ripresa congiunturale dello 0,2% circa rispetto al trimestre precedente. In generale, conclude la ricerca, il livello dell’Index e però ancora molto basso e ai minimi dal gennaio 2006: ad oggi insomma un semplice stop nella caduta non e sufficiente a migliorare il quadro economico nazionale. Ma nel prossimo futuro?

Crescere con l’Italia

Il valore del business travel «Grazie a questa dinamica», ha spiegato Luca Patanè (foto a destra), presidente di Uvet, «in questi otto anni sono state liberate risorse pari a quasi 5 miliardi di euro: le aziende hanno quindi risparmiato e ciò conferma che il comparto dei viaggi d’affari produce competitività economica. Tanto è vero che la gestione professionale dei viaggi d’affari potrebbe contribuire alla spending review nel settore della pubblica amministrazione. Si pensi a quanto si risparmierebbe se la gestione di tutte le trasferte nella PA fosse organizzata secondo criteri di efficienza ed economicità. La conferma della positività di questi dati a livello nazionale poi viene da un altro nostro interessante indicatore, l’Uvet Travel Index. Che spiega scientificamente come i viaggi d’affari sono il segnale che anticipa, con relativa precisione, l’andamento dell’attività produttiva. Non è un caso che le imprese li utilizzino

«La IATA», spiega Damiano Sabatino, Vice President Western Europe di Travelport, «prevede un buon +6% per quanto riguarda il volume d’affari delle compagnie aeree internazionali. Ne consegue che per crescere, il business travel italiano deve capire dove può avvenire questa crescita e andare a intercettare questi mercati. Anche se già nel 2013, secondo i nostri dati, le aziende italiane hanno viaggiato per un 2,3% in più rispetto all’anno precedente. Altra sfida da non perdere è quella che vede un cambiamento nelle modalità dei viaggi a livello internaziona-

L’esposizione è un evento pensato per portare benessere all’area direttamente interessata ma non solo

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SCENARI DEL TURISMO

Tab. 1 - Ripartizione delle spese di viaggio delle aziende italiane Air: Hotel Rail: Car: Ferry: Altro:

68% 21,7% 6,5% 3,2% 0,1% 0,5%

(Fonte Business Travel Survey Uvet – periodo gen/sett 2013)

Tab. 2 - Principali destinazioni italiani per business travel Percentuale di biglietti aerei venduti tra gennaio e settembre 2013 Milano: 30,9% Roma: 28,0% Altre mete: 41,1%

(+0,3% sul 2012) (–2,3% sul 2012) (+2,0% sul 2012)

(Fonte Business Travel Survey Uvet – periodo gen/sett 2013)

Tab. 3 - Le altre destinazioni nazionali del volato per business travel Percentuale di biglietti aerei venduti tra gennaio e settembre 2013 Napoli: Catania: Venezia: Torino: Bari: Genova: Palermo:

7,0% 5,4% 3,6% 3,5% 3,4% 3,2% 2,6%

(Fonte Business Travel Survey Uvet – periodo gen/sett 2013)

I lavori nell’area Expo sono già partiti: Israele è tra i primi Paesi ad avere creduto nell’evento milanese

le: anche qui è necessario intercettare i trend giusti di un world market sempre più frammentato e il cui centro di gravità si sposta sempre più verso oriente. Infine non bisogna dimenticare che oggi la competitività, anche solo a livello europeo,

per i viaggi d’affari si sviluppa sulle linee guida dell’evoluzione tecnologica garantita dai nuovi device digitali e dall’era dei social. Che vanno adeguatamente sfruttati per portare efficienza e quindi vantaggi per il consumatore». Sottolinea l’importanza del fare sistema Giovanni Sacripante, General Manager Sales, Business Development, Fundraising & Ticketing Expo 2015. «Quello che stiamo mettendo in piedi per il 2015 è un evento nato per portare benessere a tutto il Paese, non solo a Milano o alla Lombardia. Per questo è tuttavia necessario che si inizi a vendere bene l’Expo attraverso l’unione di tutte le forze commerciali in campo e una strategia di sistema Paese. Anche il settore del business travel deve essere coinvolto. Per esempio, vendendo l’esposizione universale come viaggio premio per i collaboratori migliori di un’azienda. Certo vanno costruiti, e prima ancora pensati, pacchetti e formule turistiche ad hoc. Ma noi siamo aperti al dialogo e a lavorare con chiunque abbia buone idee».

Come usare l’Expo? Il traino dell’Expo è insomma visto come fattore importante per la ripresa del sistema Italia, anche attraverso la sua incidenza sul comparto dei viaggi d’affari come abbiamo visto poc’anzi. Ma non bisogna dimenticare che oramai l’esposizione universale è alle porte e che proprio questo

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SCENARI DEL TURISMO

Tab. 4 - Ripartizione delle spese di hotellerie ■ Domestico ■ Europea ■ Intercontinentale 100

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La città è già in fermento nell’attesa di ricevere i venti e oltre milioni di visitatori previsti in arrivo

Tab. 5 - Lo sviluppo degli aeroporti italiani Milioni di passeggeri annui 40

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Fonte: dati Assaeroporti

sarà un anno cruciale per la sua buona riuscita, anche e soprattutto a livello di generatore di business per il comparto turistico, business e leisure. «La previsione di 20 milioni di visitatori è stata confermata già a inizio anno da Eurisko», racconta Giovanni Sacripante di Expo 2015, che si aspetta di vedere arrivare a Rho un 60-70% di italiani e un 30-40% proveniente dall’estero. «La nostra stima è che arriveranno fra i 3,3 e i 4,4 milioni dall’Europa, e fra i 2,7 e i 3,6 milioni da fuori Europa. L’evento, insomma, sarà davvero una straordinaria piattaforma dove si incontreranno aziende, governi, organizzazioni non governative e non profit, media e visitatori. Purtroppo al momento il dato più insoddisfacente è quello sull’awareness degli italiani per l’evento: solo la metà sa che si svolgerà in Italia e che la città ospite sarà Milano. Ecco perché allora Expo ha stanziato ben 50 milioni di euro da investire in campagne di comunicazione globali e multicanale che toccano anche l’Italia. Mentre speriamo che anche la mascotte ufficiale di Expo, personaggio Disney, possa essere un formidabile strumento di promozione in tutto il mondo». Fondamentale poi l’avviamento della macchina per la vendita dei biglietti: «Expo», spiega il manager, «sarà un evento di massa e pertanto non ci saranno esclusivisti nelle rivendita dei biglietti. Il 60% dei quali sarà venduto dai canali diretti Expo mentre il 40% dai rivenditori autorizzati,

soprattutto tour operator. Che, ovviamente, non potranno vendere i singoli biglietti, ma pacchetti di viaggio comprensivi di servizi turistici». Infine da sottolineare che sul fronte della ricettività alberghiera c’è ottimismo. «Gli albergatori milanesi sembrano pronti e attenti, sono certo che tutto andrà per il meglio», conclude Sacripante, «anche se posso già dire con certezza che chi adotterà politiche di prezzo come quelle dell’ultimo Salone del Mobile rimarrà senza clienti. I pacchetti dovranno offrire un buon rapporto qualità/prezzo, per non incoraggiare i visitatori a cercare sistema■ zioni in altre città».

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SCENARI DEL TURISMO

Specchio, specchio...

Quali mete italiane sono in rampa di lancio per il business travel nei prossimi mesi? Gli esperti rispondono...

✒Davide De La Penne

Firenze è con Venezia nella top ten delle città del mondo con la migliore reputazione tra i turisti

Non erano ancora finiti gli anni Sessanta quando alcuni tra i più autorevoli economisti dell’epoca iniziarono a porsi delle domande sulla questione dell’importanza della reputazione nella vita e nel prosperare di un’impresa industriale. Tra questi c’era lo studioso George Stigler che fu il primo a indicare la reputazione aziendale come un metro di giudizio sulla persistenza della qualità di un’azienda nell’immaginario dei suoi clienti. Oggi, nel marketing, il concetto di brand reputation si applica

a tutto lo spettro delle attività industriali, anche a quelle con interesse turistico. E sono innumerevoli gli studi di settore nel turismo che sottolineano, da una parte, come ci sia una correlazione diretta fra la reputazione di una meta di vacanza – sia essa una città o un Paese – e la sua prosperità economica e, dall’altra, come, quando il brand di destinazione ha forte reputazione, aumentino i flussi turistici.

I key factors della brand destination Tra le più recenti ricerche finalizzate a studiare il fenomeno c’è la City RepTrak, analisi che prende in esame i vari fattori che contribuiscono a creare una brand destination, mettendo in moto un volano di attività positive: investimenti di business, afflusso di talenti e start up. In primo luogo, secondo gli esperti della società di consulenza Reputation Institute che ha svolto l’indagine, sono tre le categorie socio economiche che devono essere analizzate. Si parte con lo stato di avanzamento dell’economia, che si esplicita nella presenza o meno di sedi centrali di aziende multinazionali, ma che tiene conto anche del livello di sviluppo tecnologico e della stabilità finanziaria; c’è poi il

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fattore appealing, ovvero la “bellezza” della destinazione, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sotto il profilo della qualità della vita, dell’offerta culturale e del livello di sicurezza; anche l’amministrazione che la governa ha il suo peso: la meta deve offrire un contesto favorevole agli affari e politiche sociali, ambientali ed economiche progressiste. Senza contare, dicono i ricercatori, che la reputazione di una città è influenzata anche dalla reputazione del Paese dove si trova.

Guardarsi dentro Ma andiamo con ordine: parlando di città internazionali, quella con la migliore reputazione risulta l’australiana Sydney seguita dalla canadese Toronto, mentre il resto della top ten è composto soltanto da città europee, ovvero Stoccolma, Vienna, Venezia, Firenze, Edimburgo, Zurigo, Londra e Copenhagen. Balza all’occhio subito la presenza di due mete nostrane, entrambe avanzate in classifica oltretutto rispetto all’anno precedente, mentre meno alta, ma comunque in crescita e la posizione di altre due destinazioni top per il nostro Paese come Roma (25° posto) e Milano (37°). Ovviamente le città con la migliore reputazione sono quelle che riescono a mantenere un equilibrio, e un certo grado di leadership, nelle tre macro categorie considerate e, indipendentemente, dalla dimensione o dalla percentuale di prodotto interno lordo generato. Anzi, di norma più una città è grande e popolosa, più è complesso gestirne gli aspetti reputazionali. La conclusione? Secondo gli esperti del Reputation Institute gli amministratori locali devono imparare a concentrarsi sui rapporti con i propri stakeholder – ovvero aziende, enti, cittadini – e non solo focalizzarsi sulla crescita numerica dei flussi turistici. Le destinazioni, infatti, sono un po’ come le aziende: per curare la propria reputazione devono prima di tutto guardare ai propri processi interni. Cosa che dovrebbe accadere in primo luogo in Italia, pensando a un progresso della reputazione delle nostre mete e quindi dell’impatto economico del nostro turismo. «Il cittadino italiano è oggi davvero sfiduciato nei confronti del proprio sistema Paese e se questo non influisce sulla reputazione delle mete turistiche nazionali, di certo va ad inficiare i flussi di

business travel che sempre più si stanno muovendo verso destinazioni estere», dichiara Fabio Lazzerini (foto), AD Italia di Emirates, una delle tre “compagnie del Golfo” insieme a Ethiad e Qatar Airways, che stanno spostando l’equilibrio dell’industria turistica verso il Medio Oriente, casa loro.

L’Italia, nonostante le sue bellezze uniche, è solo al 15° posto della classifica Country Brand Index 2013

Basta il marketing? «Il turismo del presente, anche quello business, è sempre più legato alle passioni dei viaggiatori, e non solo al mero appeal della destinazione», continua Lazzerini, «Ecco che allora bisogna intercettare gusti e aspettative della domanda e dare rilevanza agli aspetti ecosostenibili, culturali e enogastronomici di un soggiorno». 1-2 2014

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La capitale è la terza città italiana per appeal internazionale e precede la “storica rivale” Milano di dodici posizioni

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E qui l’Italia non se la passa troppo bene, perdendo ben 5 posizioni e stabilendosi al 15 posto del del Country Brand Index mondiale: in pole position per la sua offerta turistico-artistica, l’Italia è tutt’altro che competitiva riguardo a tutti gli altri indicatori di qualità. «Una chiave per risollevare la reputazione dell’Italia e di tutte le sue mete è lavorare seriamente sulle politiche di marketing territoriale», propone Piero Galli (foto), Direttore Generale Gestione Evento Expo 2015. Agli stakeholder del turismo globale bisogna proporre un piano preciso e affidabile». Darsi da fare senza perdere tempo, insomma, come spiega anche Nicola Pianon, Managing Partner di Boston Consulting Group specializzato sui temi di travel industry. «Il Piano per il Turismo sviluppato dallo scorso Governo è nato per dare una spinta a tutta l’industria turistica. In Italia il turismo non può non essere rilevante: sia che si tratti di quello internazionale, fondamentale per la crescita anche a livello infrastrutturale, sia che si tratti di quello domestico, necessario a far muovere l’economia e il commercio interno. Occorre una seria politica di marketing territoriale portata avanti da un soggetto, come un’agenzia nazionale creata ad hoc, che tracci la strada da seguire evitando la frammentazione di obiettivi e risorse».

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Servono azioni mirate L’occasione per ripartire è adesso, quando ancora i numeri stranieri ci danno ragione. A livello di arrivi internazionali, stando ai dati dell’“European Tourism in


SCENARI DEL TURISMO Tab. 1 - Classifica mondiale City RepTrak

2013-Trends & Prospects”, la scorsa stagione estiva ha visto infatti un’accelerazione della domanda in alcune delle maggiori destinazioni del Vecchio Continente. A cominciare proprio dall’Italia, che ha chiuso il periodo gennaio-luglio a +2,5%, mentre il Regno Unito ha beneficiato di un incremento di arrivi del 6% nei primi otto mesi dell’anno e la Spagna, nello stesso periodo, del 4,5%. «È importante anche capire», conclude Pianon, «che per migliorare la reputazione delle nostre mete turistiche, bisogna sviluppare alcuni punti chiave dell’industria dell’accoglienza, oggi troppo spesso lasciati da parte, come la formazione del personale. Ma è fondamentale anche migliorare le infrastrutture, implementando per esempio, l’intermodalità tra i diversi mezzi di trasporto, come treno e aereo ma non solo. Ultimo punto chiave, la semplificazione della burocrazia, elemento necessario per attirare investimenti che aiutino il turismo tricolore e le sue mete a fare il definitivo salto di qualità. Qualità che oggi c’è ma che resta soprattutto un limite, se pensiamo che la maggior parte dell’offerta è a livello lusso ma solo perché la macchina organizzativa che le sta dietro è tal-

1. Sydney 2. Toronto 3. Stoccolma 4. Vienna 5. Venezia 6. Firenze 7. Edinburgo 8. Zurigo 9. Londra 10. Copenhagen

Tab. 2 - City RepTrak: le città italiane 1. Venezia (5°) 2. Firenze (6°) 3. Roma (25°) 4. Milano (37°)

Tab. 3 - Classifica generale Country Brand Index 2013 1. Svizzera 2. Canada 3. Giappone 4. Svezia 5. Nuova Zelanda 6. Australia 7. Germania 8. Stati Uniti 9. Finlandia 10. Norvegia 11. Regno Unito 12. Danimarca 13. Francia 14. Singapore 15. Italia

Tab. 4 - La previsione degli esperti Country Brand Index: i 15 Paesi top del futuro 1. Emirati Arabi Uniti 2. Cile 3. Malaysia 4. Qatar 5. Estonia 6. Cina 7. Islanda 8. Messico 9. Brasile 10. Turchia 11. Thailandia 12. Colombia 13. India 14. Kazakistan 15. Vietnam mente costosa da non poter rientrare delle spese grazie al solo turismo di fascia media, segmento quest’ultimo ben più ampio, in grado di portare un incremento considerevole dei flussi». ■

La buona reputazione globale di una città come Milano è data anche dal suo essere all’avanguardia a livello tecnologico

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Cultura fa rima con turismo, anche business

Valorizzare l’enorme patrimonio storico e artistico del nostro Paese è un altro modo per sviluppare l’industria turistica e congressuale. Vediamo come e, soprattutto, perché

✒Dante Daverio È possibile valorizzare un bene culturale raggiungendo allo stesso tempo obiettivi di sviluppo turistico? Per un Paese, come il nostro, vocato all’arte e alla storia più di ogni altro al mondo – basti pensare che in Italia sono ben 49 le aree segnalate dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità –, la cultura deve necessariamente diventare un volano per tutto il comparto del-

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l’industria turistica. Tanto più che sempre più spesso arrivano agli onori delle cronache molti esempi virtuosi che dimostrano come un luogo di interesse culturale, e non solo nel caso di siti di grande notorietà, non abbia difficoltà a trasformarsi in fretta in un attrattore per clientela turistica, sia leisure che business. Uno degli esempi più interessanti è quello del ca-


CARLOS SOLITO

SCENARI DEL TURISMO

stello di Masino, in Piemonte e non lontano da Ivrea, maniero rinato grazie all’opera del Fondo Ambiente Italiano (FAI) che all’inizio degli anni Novanta ne ha iniziato il restauro e quindi lo ha aperto al pubblico. Vale la pena raccontarne brevemente la storia. Rocca dalle origini medievali, dopo vari interventi, nel Settecento ha assunto la struttura di una ampia e nobile residenza di campagna. Arrivato ai giorni nostri, però, il castello era ormai in stato di semiabbandono e in alcune parti addirittura pericolante. Motivo? Era troppo costoso da mantenere. I proprietari (discendenti diretti dei fondatori) decisero allora di

donarlo al FAI, che, nell’acquisirlo, si impegnò a ristrutturarlo e valorizzarlo. Nonostante tutto, infatti, il potenziale per farlo diventare un attrattore turistico c’era, perché nelle stanze del castello, in novecento anni di storia, erano state accumulate e conservate con cura, un gran numero di testimonianze del modo di vivere, della cultura e del gusto della nobiltà piemontese. Mentre, all’esterno, un enorme parco, anch’esso da recuperare, dava ulteriore rilievo alla struttura. L’opera del FAI così è partita con l’idea di permettere la fruizione del castello da parte di un pubblico il più possibile vasto, ampliando i percorsi di visita e migliorando

Visitare mete artistiche e culturali, come Alberobello, è la prima motivazione di vacanza in Italia dei turisti italiani

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Il Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio è un esempio di connubio intelligente tra storia d’Italia e accoglienza top. Sotto, il Castello di Masino è invece un esempio di recupero culturale con fini turistici

l’esperienza culturale offerta al visitatore. Che oggi può scegliere di affittarlo anche come spazio unico per l’organizzazione di eventi, congressuali e non. Insomma la morale della storia è che l’esperienza virtuosa del castello di Masino mostra chiaramente come un bene culturale lasciato a sé stesso deperisca rapidamente. Affidato, invece, ad un soggetto in grado di aggregare le risorse necessarie e gestirlo con criteri aziendali, può divenire un motore di sviluppo turistico del territorio, sia in chiave leisure che business.

Italia batte Spagna (e Francia) Ma quanto punta oggi l’accoglienza business sui plus artistici e storici che solo strutture italiane possono offrire? E ancora: ci sono numeri statistici e non solo casi virtuosi che dimostrano che vale la pena investire sulla cultura per avere ricadute sul turismo? La risposta è sì. E i numeri sono quelli che si scoprono da una

Il sistema ricettivo delle destinazioni d’arte italiane accoglie il 18,8% dei posti letto complessivi tra imprese alberghiere (21,6%), ed extralberghiere (16,2%).

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rilevazione censuaria con metodologia CAWI fatta sul “Panel Esperti Isnart” da parte dell’Osservatorio Nazionale del Turismo - Unioncamere. La quale redatta nel maggio del 2012, quindi abbastanza di recente, rivela come per qualità dell’offerta e mete storiche l’Italia batte anche due Paesi dalla caratteristiche di patrimonio culturale abbastanza simili come Francia e Spagna. Guardandola nel dettaglio perciò si scopre come percentuali nettamente maggioritarie del campione intervistato ritengono che la posizione dell’Italia sia migliore di quella spagnola sia per quanto riguarda la “eccellenza dei luoghi di interesse turistico” (61% la percentuale di intervistati a favore dell’Italia rispetto al 6,5% a favore della Spagna), sia per la qualità delle destinazioni turistiche storico-artistiche e culturali (67% a favore dell’Italia rispetto al 6% a favore della Spagna). Di contro, sottolinea lo studio, il fatto che per quanto riguarda l’immagine percepita, prevalga invece l’opinione che la Spagna stia meglio dell’Italia sottolinea come la nostra offerta subisca un differenziale negativo tra il suo valore oggettivo e quello percepito. Sembra chiaro quindi che un’efficace azione di comunicazione potrebbe essere rilevante per il recupero di competitività turistica tramite i beni culturali. Dato pure che anche il confronto con la Francia mostra orientamenti molto simili. E ugualmente nettamente più diffusa è l’idea che la Francia goda di un’immagine migliore della nostra (42% del campione). In questo caso, però, il problema di percezione appare più giustificato, tenuto conto che tende a prevalere (sia pur in maniera non marcata) l’idea che l’offerta francese nei segmenti medi e alti del mercato sia migliore della nostra o analoga. Rimane però molto diffusa l’idea, conclude la ricerca, che la posizione dell’Italia si migliore di quella francese per quanto riguarda nello speci-


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fico la qualità delle destinazioni turistiche storico-artistiche e culturali

Il turista culturale? Spende Non va dimenticato poi che la cultura, per il turismo italiano, è anche ovviamente il fil rouge che segna le vacanze nelle nostre innumerevoli città d’arte. Si tratta di solito di soggiorni dedicati, naturalmente, alla visita di musei e mostre, di monumenti e aree archeologiche, durante i quali però vengono ritagliati anche momenti per lo shopping e per le escursioni, oltre che per la degustazione e a ricerca dei prodotti tipici e più rappresentativi dell’enogastronomia locale. Come sono oggi la qualità dei servizi di ospitalità e la fruibilità dei beni culturali, lo spiega un altro studio dell’Osservatorio Nazionale del Turismo - Unioncamere, sempre datato 2012. Da quest’ultimo apprendiamo, con rinnovata convinzione, come in Italia il patrimonio storico artistico, espressione tangibile ed intangibile della storia e della cultura del territorio, rappresenti un asset fondamentale in chiave turistica. Non per nulla il sistema ricettivo delle destinazioni d’arte italiane accoglie il 18,8% dei posti letto complessivi registrati a livello nazionale, distribuiti tra imprese alberghiere (21,6%), che sono in netta maggioranza, ed imprese extralberghiere (16,2%). Nell’arco di un decennio la capacità ricettiva nelle città di interesse storico artistico è stata interessata da una crescita significativa, in termini di posti letto, pari al +25,7%: +35,5% nel comparto alberghiero e +15,5% negli esercizi complementari. Per quanto concerne i flussi turistici verso queste destinazioni, il turismo legato alle città d’arte ha generato nel 2010 oltre 100 milioni di presenze (pari al 26,6% della domanda complessiva in Italia), registrando un significativo aumento di oltre il +16% (nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010). In Italia insom-

ma ci dicono i numeri, i viaggi legati agli interessi culturali generano quasi 138 milioni di presenze, tra la ricettività ufficiale e le abitazioni private. Ad emergere poi è anche una serie di fattori complementari che interessano nicchie di turisti sia business che leisure e che contribuiscono a definire un mix di prodotto: parliamo di divertimenti, eventi programmati sul territorio, shopping e, molto importante, l’enogastronomia.

Da sinistra, il Castello del Nero, in Toscana, e Palazzo Viceconte a Matera sono due strutture modello di accoglienza “culturale” realizzabile solo in Italia

Valorizziamo ma comunichiamo Secondo la ricerca Unioncamere è oggi internet il principale canale di comunicazione per i turisti che visitano le città d’arte (33,5% contro il 29,4% del dato globale

Tab 1. Motivazioni di vacanza in Italia dei turisti italiani Patrimonio artistico e monumentale:

24,9%

Vedere un posto mai visto:

13,1%

Divertimenti che offre:

13,6%

Eventi culturali:

15,9%

Relax:

14,4%

Shopping:

10,3%

Enogastronomia:

7,5%

Tradizioni:

4,1%

(% sul totale turisti con più risposte possibili; fonte: Osservatorio del Turismo - Unioncamere)

Tab 2. Attività praticate durante il soggiorno dai turisti italiani Visita di centri storici:

44,6%

Visita di musei e mostre:

27,0%

Shopping:

28,7%

Visita monumenti e aree archeologici:

27,5%

Degustazioni prodotti tipici:

18,1%

Eventi di enogastronomia:

6,3%

Spettacoli musicali:

14,7%

(% sul totale turisti con più risposte possibili; fonte: Osservatorio del Turismo - Unioncamere)

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Romantico scorcio dell’Alto Garda in Trentino, regione che propone un ampio ventaglio di proposte legate al turismo culturale

Italia) veicolando al momento però soprattutto le scelte della clientela dall’estero (43,7%) rispetto ai turisti italiani (19,7%). Il web riesce ad influenzare i turisti soprattutto grazie alla reperibilità di informazioni (21,1%) seguita dalla disponibilità di offerte e pacchetti (14,8%). Dal lato delle imprese, la presenza in rete non coinvolge ancora la totalità delle strutture (84,4%) ed il servizio di booking on line è garantito 5 imprese su 10. Come raggiungere meglio e più in fretta quindi il turista “culturale”? Innanzitutto imparando a conoscere meglio le sue scelte. E poi-

In Italia i viaggi culturali generano quasi 138 milioni di presenze, tra ricettività ufficiale e abitazioni private.

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ché di solito culturale fa rima con curioso, questo tipo di turista è – secondo l’identikit fornitoci da uno studio realizzato dagli esperti di Formazione Turismo – un viaggiatore sempre desideroso di esplorare. Il turista culturale parte alla volta delle città d’arte, dei siti di interesse storico, per godere delle meraviglie di cui ha tanto sentito parlare e magari impegnarsi a scoprirne di nuove. Ecco perché anche le strutture recettive che sono ricavate direttamente all’interno di location storiche e artistiche oggi sono in pole position per aggiudicarsi l’interesse di questa ampia fetta di pubblico turistico. Che è anche business, interessato a godere di tutto ciò che il territorio offre oltre all’arte, come la buona cucina, e che non si fa problemi a spendere purché ne valga la pena.


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L’Eremo di San Colombano e Castel Thun a Rovereto: tipici luoghi che il 27,5% di italiani in vacanza ama visitare

Accoglienza “culturale” Le location di valore storico artistico piacciono molto anche al segmento Mice, che li utilizza per eventi in cui sono richieste un’atmosfera e una cornice di particolare appeal. Un esempio è il nobiliare e settecentesco Palazzo Viceconte: situato nel centro storico di Matera, in Basilicata, a un passo dai famosi Sassi, è oggi un hotel quattro stelle dallo stile elegante e inconfondibile, tornato da poco agli antichi splendori rinascimentali, grazie al sapiente restauro eseguito dai nuovi proprietari, la famiglia Viceconte, alla quale deve il nome attuale. E sempre grazie alla loro intuizione, la costruzione, finemente recuperata alla sua antica bellezza, è stata trasformata in una location lussuosa, perfetta come palcoscenico per piccoli meeting o eventi d’elite. Questo perché al

suo interno si trovano luoghi splendidi come la Corte settecentesca o le stanze del piano nobile. Struttura di prima classe nell’organizzazione di meeting di lavoro e conferenze è poi anche il Castello del Nero Hotel & Spa. Si trova nel cuore della Toscana, a poca distanza da Firenze Siena e San Gimignano, ed è una meta che fa del fascino storico e culturale un plus davvero unico. Magnifico castello del XII secolo, infatti permette gode una sorprendente vista sulle dolci colline del Chianti ma nello stesso tempo, in seguito ad un attento e meticoloso lavoro di restauro, regala ambienti ricchi di elementi distintivi originali, sapientemente riportati ad antica gloria. Senza dimenticare che vi trovano posto anche un’ampia e rilassante Spa e il ristorante gourmet La Torre. Non era un castello ma un vero monastero del 1600 l’edificio, poi sapientemente e elegantemente restaurato, che oggi ospita il Park Hotel Ai Cappuccini. Siamo a Gubbio, nel cuore di una regione unica come l’Umbria perché letteralmente intrisa di suggestioni storiche e artistiche note in tutto il mondo. Elegante, raffinata ed esclusiva la struttura è immersa nel verde dei colli umbri ma contiene in se un offerta completa fatta di centro benessere e fitness, area meeting e omonimo ristoran■ te gourmand. 1-2 2014

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Il turismo che fa bene agli occhi e alla salute riscuote sempre più consensi da parte di italiani e stranieri ma anche di cittadini. Un’idea vincente che consente di godere appieno delle bellezze del territorio fruendo del patrimonio artistico e culturale e al contempo scoprendo le peculiarità enogastronomiche

✒Tiziana Conte C’è un modo di fare turismo che sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese e che ci consente di godere appieno delle bellezze del nostro territorio. Stiamo parlando del turismo lento, quello che include, tra gli altri, anche il trekking urano. E proprio quel camminare per strade e vicoli delle città, che piace molto non solo ai turisti italiani e stranieri ma anche ai cittadini, consente spesso la chiusura al traffico automobilistico regalando momenti di

puro contatto, con l’arte e con gli usi e costumi dei luoghi coinvolti. «Trovo che il trekking urbano sia un modo semplice, sostenibile e fruttuoso per far rinnamorare gli italiani del proprio paese e offrire anche ai turisti stranieri il meglio che abbiamo, senza correre», fa sapere il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (foto). «Un’idea vincente che fa bene al turismo, perché attraverso percorsi a tema studiati per le singole realtà urbane, i visitatori possono nel contempo conoscere la storia del territorio, fruire del patrimonio artistico e culturale e, perché no, scoprire le peculiarità enogastronomiche del luogo: da Cividale del Friuli a Palermo, non mancano certo le occasioni per emozionarsi di fronte al bello», sottolinea. «Abbiamo tutto a portata di mano: l’Italia ha un potenziale di attrazione talmente alto che a volte ce ne dimentichiamo. Questo significa moltissimo in termini di diversificazione dell’offerta turistica e ricettiva, si tratta di un range molto ampio che possiamo proporre ai visitatori italiani e stranieri. Più che uno sport, vedo questo tipo di trekking come una scelta: quella di vivere appieno la bellezza dei nostri territori senza fretta».

Siena, pioniera dell’iniziativa Ecco allora spiegato il successo della decima edizione del Trekking Urbano che

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ha registrato risultati oltre le aspettative per tutti i comuni aderenti. L’idea è nata nel 2002 dal Comune di Siena (capofila dell’iniziativa) e sin dalle prime edizioni è stata sposata da altre città e se ne intuisce il motivo: 1200 visitatori (solo nel corso di due fine settimana) per le stanze segrete di Palazzo Pubblico a Siena aperto, per la prima volta, alla città. Un’inedita occasione che ha permesso di osservare con occhi del tutto nuovi i luoghi di uno dei palazzi più celebrati del medioevo europeo. Un risultato oltre ogni previsione, tanto che l’amministrazione è già al lavoro per riproporre le aperture straordinarie nella prossima primavera. Ed è solo uno dei lusinghieri dati con cui si è conclusa “Dieci anni di trekking, dieci giorni di eventi”, il ricco calendario di appuntamenti organizzato dall’assessorato al Turismo del Comune di Siena in occasione della X edizione del Trekking Urbano alla quale hanno aderito 34 città italiane: Amelia, Ancona, Ascoli Piceno, Bassano del Grappa, Biella, Bologna, Cagliari, Chieti, Cividale del Friuli,Faenza, Fermo, Forlì, Lucca, Mantova, Napoli, Orani, Ortona, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pistoia, Ragusa, Rieti, Salerno, Savignano sul Rubicone, Spoleto, Tarquinia, Tempio Pausiania, Teramo, Trento, Treviso, Urbino. «Siamo estremamente soddisfati della riuscita di questa edizione frutto di un grande lavoro di squadra, che ha coinvolto le associazioni, l’amministrazione comunale, gli operatori turistici», commenta l’assessore al Turismo di Siena, Sonia Pallai, «e un nutrito pubblico di turisti e cittadini». E cifre alla mano, Siena ha visto 120 “trekker” al percorso “Una città alla ricerca dell’acqua”, in occasione della giornata inaugurale; 300 sono andati alla ricerca delle “pietre” incise da artisti internazionali sulle lastre del centro storico, nella X Giornata Nazionale dedicata al “turismo lento”; trecento i visitatori al Museo dell’Acqua dove le visite guidate hanno fatto registrare il tutto esaurito. Tantissimi anche i partecipanti ai “tour” alla scoperta di importanti edifici cittadini come il Teatro dei Rinnovati, la Biblioteca Comunale degli Intronati e l’Archivio di Stato, un centinaio coloro che hanno preso parte all’Orienteering e ancora più numerosi quelli che si sono dedicati al Nordic Walking, seguendo il percorso tra

le porte della città o tra le fontane delle Contrade, mentre grande entusiasmo hanno suscitato gli appuntamenti con City Boulder, l’arrampicata libera su strutture urbane che ha coinvolto tanti angoli del centro storico, in cui si sono cimentati ben 90 “boulders”. «Un grande successo che aiuta la nostra città a consolidarsi come una delle mete principali di un turismo caratterizzato dalla mobilità dolce», commenta il sindaco di Siena Bruno Valentini. Un modo diverso di osservare e vivere il patrimonio paesaggistico e storico grazie al ricco calendario di eventi che ha messo al centro Siena e le sue straordinarie bellezze. «E abbiamo chiuso il nutrito cartellone di appuntamenti che ha animato Siena dall’1 dicembre al 31 gennaio, con altrettante belle iniziative», dice Sonia Pallai.

Siena: la città capofila dell’iniziativa Trekking Urbano nata a nel 2002

Il turismo che fa bene alla salute

Sonia Pallai e Vincenzo Maraio, entrambi assessori comunali al turismo rispettivamente di Siena e di Salerno

«Il Trekking Urbano propone un diverso modo di visitare i centri storici: la sua for-

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A Napoli le giornate del Trekking Urbano, dal tema “SottoSopra”, si sono svolte con interessanti itinerari sotterranei e di superficie

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mula particolare coniuga la salubrità di una moderata attività all’aria aperta, con la scoperta di luoghi d’arte attraverso passeggiate lente costruite su vari livelli di difficoltà e comunque accessibili per tutte le età», spiega l’assessore comunale di Salerno, Vincenzo Maraio, «Percorsi sempre nuovi che conducono a musei, monumenti, luoghi panoramici, osterie, botteghe artigiane, mercatini, parchi giochi». Un turismo slow, quindi, e che fa bene alla salute, visto che camminare a passo sostenuto per almeno 20 minuti consente di bruciare circa 150 kilocalorie, di allontanare i rischi legati a ipertensione e osteoporosi e di curare le conseguenze della vita sedentaria come stress, ansia, depressione. Gli itinerari proposti dalle città che in questi anni hanno aderito alla

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Giornata Nazionale del Trekking Urbano hanno una durata media che varia da una a quattro ore, consentendo a chi li percorre di bruciare da un minimo di 450 kilocalorie (percorso di un’ora) a un massimo di 1.800 kilocalorie (percorso di quattro ore) per volta. Il percorso di Salerno è stato seguito da tanti appassionati, dai Portici di Palazzo di Città fino al restaurato “Palazzo Fruscione” e si è concluso al Circolo Unificato di Presidio militare per ammirare la mostra di Arte e Cultura contadina ed uno spettacolo musicale.

Dall’oltretomba ai Gonzaga, dal passaggio di Cesare a Leonardo Tra gli appuntamenti originali che si sono svolti durante la giornata nazionale del


SCENARI DEL TURISMO L’ITALIA A PIEDI Censire e mappare tutte le piste utili a percorrere l’intero territorio italiano a piedi. È il progetto Ammappa l’Italia che, come ci spiega il suo ideatore Marco Saverio Loperfido, «ha l’intento di creare una rete di itinerari attraverso la penisola, disponibile agli amanti del trekking provenienti da ogni parte del mondo». Nasce da questa premessa, a giugno scorso, un blog collettivo per condividere le conoscenze di strade bianche, mulattiere e sentieri, che in pochi mesi si è trasformato in un sito (www.ammappalitalia.it) sfiorando 11 mila visite. «Chiunque iscrivendosi, può contribuire alla realizzazione della mappa suggerendo percorsi. E si trovano anche consigli su dove dormire e mangiare», ci fa sapere Loperfido che ne è l’ideatore e il curatore e che si sta occupando dell’implementazione del sito attraverso un crowdfunding (produzionidalbasso.com, progetto Ammappa l’Italia) che ha già raccolto più di 1000 euro. Inoltre, al fine di promuovere il territorio e il progetto di archiviazione web dei percorsi a piedi, italiani, Marco Saverio Loperfido (socio Gruppo Archeologico Roccaltìa) intraprenderà nella primavera del 2014, in massimo 80 giorni (marzo-aprile-maggio), un cammino per gli antichi borghi collinari della Tuscia passando attraverso i 60 comuni dell’Alto Lazio. «L’idea nasce dalla scommessa che tutto il territorio viterbese sia attraversabile a piedi, senza macchina, senza nemmeno prendere un treno o un bus, semplicemente percorrendo strade sterrate, tratturi, mulattiere, sentieri veri e propri, fino a qualche decennio fa ancora frequentati e usati dai contadini e dai viaggiatori di tutte le nazioni», commenta.

treking urbano quelli di Cagliari dedicati alle grandi donne della città, protagoniste anche degli eventi di Palermo, ma anche i percorsi di Cividale del Friuli per ricoprire le sue origini celtiche, romane, longobarde e veneziane. Architetture di regime del XX secolo sono state al centro degli itinerari di Forlì, mentre a Mantova si camminato attraverso la storia della famiglia Gonzaga. A Pistoia, la notte di Ognissanti è stata un “viaggio nell’oltretomba: dal teatro anatomico alle tenebre dei sotterranei”, mentre sul fiume Rubicone si è ricordato il passaggio di Cesare. Il trekking Urbano di Urbino si è snodato sulle tracce di Leonardo. Perugia, in occasione della decima edizione del Trekking urbano ha lanciato cinque nuovi itinerari permanenti di trekking in città e un nuovo si-

stema segnaletico realizzato dal settore Turismo del Comune, in collaborazione con la Camera di Commercio di Perugia. Percorsi di arte, storia e tradizioni attraverso i vicoli dei cinque borghi della città: così il capoluogo umbro ha festeggiato il decennale con la predisposizione, unica in Italia, di cinque itinerari fra un dedalo di 200 vicoli e una segnaletica nuova, integrata con circa 80 paletti in acciaio (segnaletica verticale) e triangoli a terra (segnaletica orizzontale) nei diversi colori che identificano i cinque rioni della città.

La Festa del camminare Fra gli eventi dedicati al viaggiare lento, la seconda edizione della Giornata Nazionale del Camminare organizzata dall’Associazione FederTrek-Escursionismo e Ambiente, ha avuto uno straordinario successo di adesioni con più di centocinquanta iniziative in tutta Italia. In particolare a Roma, con la collaborazione di Roma Capitale, si sono svolte dieci escursioni che da ogni luogo della città hanno condotto a via dei Fori Imperiali. Lo ha reso noto il presidente nazionale di FederTrek, Paolo Piacentini auspicando «l’inizio di una concreta collaborazione per far in modo che Roma diventi la Capitale di una città a misura di persone». ■ 1-2 2014

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SCENARI DEL TURISMO

Congressuale in prima linea per Atahotels La Catena, sinonimo di qualità Made in Italy, affronta il 2014 con importanti novità. A partire da un ufficio centralizzato dedicato al Mice

✒Linda Smiderle Barattieri

Atahotel Quark

Atahotel Expofiera

Con 20 strutture tra cui 6 resort, 6 hotel e 8 residence, tutte situate in località appealing o comunque strategiche, Atahotels occupa, in Italia, una posizione di assoluto rilievo all’interno del mercato upscale, grazie a un’offerta che soddisfa pienamente gusti e aspettative di una clientela, sia leisure che business, abituata agli alti standard internazionali. Numerose sono, infatti, le destinazioni tra cui scegliere: dai resort al mare e in montagna, agli hotel di città ubicati vicino al centro e ben serviti dai mezzi pubblici oppure situati nelle vicinanze di tangenziali e autostrade. Tutte le strutture si connotano per

Principi di Piemonte

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il loro mix equilibrato di tradizione e innovazione, e per l’alta specializzazione dei servizi: nel settore la Catena si distingue per la capacità di ideare soluzioni su misura per ogni necessità. Professionalità, accoglienza e assistenza ad personam, dunque, ma anche grande attenzione ai dettagli e numeri importanti: 4800 camere e 155 sale meeting, adatte ad ospitare ogni tipologia di evento, con capienza fino a 1400 persone, e assolutamente all’avanguardia sul fronte dell’organizzazione degli spazi, delle dotazioni tecnologiche e dei servizi.

Per vivere una nuova esperienza meeting Grande novità di quest’anno riguarda proprio il comparto Mice. Atahotels da oggi è in grado di implementare la propria offerta, mettendo a disposizione dell’organizzatore di eventi un ufficio centralizzato di coordinamento con sede a Milano (tel. 02.89526268/287; events@atahotels.it). Un unico referente commerciale, quindi, per

Atahotel Villa Pamphili


SCENARI DEL TURISMO PACCHETTI MICE Negli hotel di Milano, Varese, Roma, Torino, Toscana, Sicilia, Sardegna e Madonna di Campiglio si può scegliere tra due pacchetti meeting: l’“Executive” (69,00 euro per persona fino a 49 partecipanti) e il “Presidential” (59,00 euro per persona con più di 50 partecipanti). Entrambi includono: Meeting room; 1 Light lunch e 2 Coffee Breaks base, Proiettore schermo e lavagna fogli mobili.

LE STRUTTURE MILANO

• Atahotel Executive ★★★★ • Atahotel Expofiera ★★★★ • Atahotel Quark ★★★★

Zona Stazione Porta Garibaldi Zona FieraMilano Rho Pero Zona Piazzale Abbiategrasso/Milano Sud

RESIDENCE

• Atahotel Contessa Jolanda ★★★★ • Atahotel De Angeli ★★★★ • Atahotel class residence ★★ • Atahotel Linea Uno ★★★★ • Atahotel Quark Due Residence ★★★★ • Atahotel Ripamonti Residence ★★★★ • Atahotel The Big ★★★★

Zona Maciachini/Niguarda Zona De Angeli/Fiera Stazione Centrale Zona Loreto/Corso Buenos Aires Zona Piazzale Abbiategrasso/Milano Sud Zona Ripamonti, Pieve Emanuele Zona Corso Como/Brera di fronte alla stazione Porta Garibaldi

• Atahotel The One ★★★★

San Donato Milanese

ROMA

• Atahotel Villa Pamphili ★★★★

Vicino al Parco Villa Doria Pamphili

VARESE

• Atahotel Varese ★★★★ Petriolo Spa Resort

tutta la catena in grado di rispondere con tempestività ad ogni richiesta, garantendo un servizio tailor made per meeting, incentive, congressi, exhibition, workshop, o car clinic: i meeting planner potranno contare sull’assistenza di un consulente personale che saprà suggerire anche come “sfruttare” al meglio l’offerta della destinazione, grazie a partnership con società e agenzie del posto. Per esempio, i resort di montagna e di mare si prestano per intriganti attività post congress. Si possono organizzare orienteering, regate veliche, giochi di squadra, escursioni guidate (4x4, barca, Bus, Quad, a cavallo, in mountain bike), praticare sport (beach soccer, beach volley, canoa, diving, tiro con l’arco, windsurf, trekking). Il Tanka Village in Sardegna e il Golf Hotel Campiglio in Madonna di Campiglio dispongono, poi, di due magnifici campi da golf rispettivamente da 18 e 9 buche. E l’ospitalità in Atahotels è life experience anche per quanto riguarda l’offerta benessere ed enogastronomica. Per

Atahotel Naxos Beach

Zona ippodromo

TORINO

• Principi di Piemonte ★★★★

Torino Centro

SIENA

• Petriolo Spa Resort ★★★★

vicino a Siena

VALLE D’AOSTA

• Atahotel Planibel Residence ★★★★

La Thuile, Aosta

MADONNA DI CAMPIGLIO

• Golf Hotel Campiglio ★★★★

Madonna di Campiglio

SICILIA

• Atahotel Naxos Beach ★★★★ • Atahotel Capotaormina ★★★★

Giardini Naxos Taormina

SARDEGNA

• Tanka Village ★★★★

Villasimius, Cagliari

esempio, nei due cinque stelle, Principi di Piemonte di Torino e Petriolo Spa Resort, gli ospiti potranno provare il “Wine & Food Tasting” e lo “Spa e benessere”, due percorsi all’insegna dell’esclusività e del ■ bien vivre.

Golf Hotel Campiglio

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Un 2014 all Mice

per Hilton Worldwide Italia Il Gruppo, da sempre in prima linea nel proporre soluzioni all’avanguardia e competitive per il comparto business, inaugura l’anno con nuove convenienti tariffe e formule all inclusive

✒Rita Maggi Con 259 strutture, di cui 19 in Italia e 140 in pipeline, Hilton Worldwide si conferma il Gruppo in Europa a più alto tasso di investimenti nella crescita, con piani di sviluppo nei key markets di Turchia, Russia, Regno Unito, Polonia, Romania, Germania, Italia, Spagna e Portogallo. Tra il 2010 e il 2012 il brand ha raddoppiato la quota delle camere in costruzione, passando rispettivamente da 6,9% al 15,7%: oggi una camera in costruzione su cinque in Europa appartiene a Hilton Worldwide. In Italia, il Gruppo è presente con 4 brand (Waldorf Astoria Hotels & Resorts, Hilton Hotels & Resorts,

DoubleTree by Hilton e Hilton Garden Inn) e 19 hotel (4.242 camere) di cui due inaugurati negli ultimi due anni, l’Hilton Garden Inn Rome Claridge e Hilton Garden Inn Malpensa. Particolarmente attento alle richieste del segmento Mice, si distingue sul mercato per un’offerta completa, di qualità e competitiva, scendendo in campo, anche quest’anno, con una serie di pacchetti a tariffe speciali e formule all inclusive studiate ad hoc per tutte le esigenze dei meeting planner, tutte consultabili sui siti dei vari hotel. Di seguito alcuni dei migliori indirizzi Mice del Gruppo in Italia.

Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels & Resorts Hotel di riferimento nel segmento lusso della Capitale, con elegante e tecnologicamente avanzato centro congressi in grado di accogliere fino a 5.500 persone, il Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels & Resorts lancia la promozione All rates lead to Rome Cavalieri, per soggiorni dal 1 gennaio al 31 marzo 2014 e dal 10 al 24 aprile 2014. I meeting planner possono scegliere tra tre opzioni: 1in10 (per riunioni con almeno 10 partecipanti) offre una gratuità per ogni dieci delegati (tariffe per camera a partire da 195 euro); per chi pianifica invece eventi in giornata c’è

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la DDR rate, a partire da 105 euro con raffinato buffet o pranzo di 3 portate, 2 coffee break, affitto sala meeting, flipchart, schermo e video proiettore. Infine, per eventi con un massimo di 300 delegati, c’è il Complimentary Cocktail che include un flute di prosecco e dry snack. www.romecavalieri.it.


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Hilton Molino Stucky Venice 2600 metri quadrati destinati agli incontri di lavoro e una ballroom, senza colonne suddivisibile in 5 sale insonorizzate con accesso indipendente che può accogliere fino a 1000 persone. Con queste credenziali, l’Hilton Molino Stucky Venice si aggiudica il primato di hotel con il più grande conference center di Venezia. A seconda delle esigenze, si possono prenotare le Meeting Room (da 6 a 40 delegati), le Breakout Room (da 6 a 12 posti) o la Boardroom per 16 ospiti. Mentre, per esposizioni o coffee break, fino a 750 ospiti c’è un elegante foyer di 700 mq. Da provare in esclusiva i deliziosi Nutella Coffee Breaks (Muffins nutella e smarties, Mangia e bevi nutella e fragole, Brownies, creme brulee, cheesecake; waffles panna e topping al cioccolato, Mangia e bevi nutella e Baileys; panna cotta; mousse; red velvet) www.molinostuckyhilton.com

tate di luce naturale, da 6 a 180 delegati, una nuova ballroom di 260 mq per eventi fino a 200 partecipanti con un foyer in esclusiva, e cucina dedicata adiacente. A disposizione inoltre una banqueting/ breakout room e una terrazza esterna. www.milan.hilton.com

Hilton Milan L’Hilton Milan (319 camere, di cui 3 suite) dedica al comparto Mice l’intero primo piano con 10 attrezzate sale meeting, do-

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SCENARI DEL TURISMO

a 100 persone, suddivisibile in 3, con luce naturale e wi fi gratuito. A disposizione un servizio navetta gratuito per i terminal aeroportuali.www.romeairport.hgi.com

Hilton Florence Metropole Con 212 camere, di cui 4 suite, un ristorante gourmet e un lounge bar, l’Hilton Florence Metropole accoglie gli organizzatori di meeting in spazi all’avanguardia per tecnologie e servizi offerti. Due le sale meeting, ciascuna da 500 mq, entrambe dotate di luce naturale e modulabili secondo le esigenze: da una si possono ricavare fino a sette salette mentre dall’altra

Hilton Rome Airport Direttamente collegato ai terminal dell’Aeroporto Leonardo da Vinci attraverso un tunnel coperto, l’Hilton Rome Airport offre un centro congressi di oltre 2.500 mq con 21 sale meeting attrezzate (da 2 a 650 posti), di cui 15 con certificazione Hilton Meetings e una, la più grande, con luce naturale e capienza fino a 800 persone. Il centro di Roma è facilmente raggiungibile in 35 minuti con un servizio navetta gratuito. www.romeairport.hilton. com

Hilton Garden Inn Rome Airport A Fiumicino, l’Hilton Garden Inn Rome Airport (121 camere) offre 6 sale meeting, di cui la più grande in grado di accogliere fino

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tre, tutte sono con ingresso indipendente e senza barriere. Per la disposizione degli ambienti, la location è particolarmente adatta anche a mostre e lanci di prodotti e non manca un comodo accesso diretto al parcheggio.www.florencemetropole. hilton.com

Hilton Garden Inn Florence Novoli Nel capoluogo toscano, l’Hilton Garden Inn Florence Novoli dispone di una conference room (156 mq) per 150 persone, all’occorrenza frazionabile in due sale da 60 posti ciascuna. Completa l’offerta di spazi meeting, una boardroom con capienza fino a 18 delegati. Le dotazioni sono tutte di ultima generazione e internet è free.www.florencenovoli.hgi.com


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Hilton Garden Inn Rome Claridge Situato nell’elegante quartiere Parioli di Roma, l’Hilton Garden Rome Claridge è un indirizzo privilegiato per soggiorni business con 4 sale meeting (220mq) da 5 a 222 delegati, 93 camere, tra cui 3 Junior Suite. La connessione internet è gratuita in tutto l’hotel. www.romeclaridge.hgi.com Fino al 31 marzo 2014 si può approfittare della Winter Promotion: pacchetti meeting giornalieri a 45 euro a persona comprendenti di affitto Sala + pranzo buffet (primo, secondo con contorno e bevande incluse) + coffee break (valida per un Minimo di 10 persone).

allestendo una sala riunioni con vista sul parco mediterraneo e sulla piscina e dando la possibilità ai delegati di incontrasi in accappatoio e di degustare coffe break e light lunch/dinner con menu macrobiotici all’insegna dello star bene. Ora l’hotel è chiuso per la stagione invernale e riaprirà i battenti il 4 aprile prossimo.

Hilton Sorrento Palace Polo congressuale di riferimento del Sud Italia, l’Hilton Sorrento Palace ospita uno tra i più grandi e moderni conference center alberghieri del Mediterraneo, con 24 sale meeting di cui un Auditorium da

Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort Lecce Indirizzo esclusivo per l’ospitalità leisure e business leccese, con magnifico campo da golf 18 buche, il Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort si connota per la modernità e funzionalità del suo centro congressi con luce naturale, che si estende su 630 metri quadrati e che, grazie a un sistema di pareti mobili insonorizzate, può essere scomposto in sale più piccole, da 30 fino a 700 delegati. Molto bella la Meeting Terrace di 700 mq con affaccio sul parco e sulla piscina. Grazie alla continuità tra quest’ultima e il conference center, la location si presta anche a fare da cornice a show car. www.acayagolfresortlecce.doubletreebyhilton.com Tra le nuove proposte per il 2014 c’è quella del “Meet in Relax” ovvero dei board meeting per un massimo di 20 delegati organizzati direttamente in SPA che per l’occasione verrà completamente privatizzata,

1.500 posti e spazi espositivi fino a 3.500 mq, che consentono l’allestimento in contemporanea di più eventi, in perfetta privacy. L’hotel è anche un apprezzato indirizzo gourmet per la sua eccellente offerta gastronomica articolata in tre ristoranti, ai quali si aggiungono un bar e 373 camere, di cui 47 Executive e 4 Suite. Completano l’offerta 3 ristoranti e bar. www.sorrentopalacehotel.it

Doubletree by Hilton Milan Primo Doubletree by Hilton ad avere aperto in Italia, l’hotel milanese (240 camere e un ristorante full-service) propone, per gli eventi, 450 metri quadrati, flessibili. Si possono allestire 8 sale, per un massimo di 400 delegati, tutte con luce naturale e dotazioni all’avanguardia. Si può inoltre usufruire di un business center 24 ore su 24. www.milan.doubletree■ byhilton.com

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SCENARI DEL TURISMO

Meeting in una terra d’acqua e di incanti A occidente, la Riviera del Brenta, simbolo dell’apoteosi e della ricchezza della Serenissima. A oriente, l’Altinate con il fiume Sile, culla dei fondatori di Venezia. Entrambe destinazioni dal fascino unico e dalle incredibili possibilità Mice

✒Testo di Luciana Sidari

Foto archivio fotografico Azienda Promozione Turistica Provincia di Venezia

A destra, dettaglio del parco di Villa Pisani. In fondo si trovano le scuderie per i cavalli usate anche come sfondo per un palcoscenico, qui Carlo Goldoni allestiva le sue commedie

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Per rendersi conto della bellezza e importanza della Riviera del Brenta, bisogna fare un passo indietro e cominciare a sfogliare “I quattro libri dell’architettura“ di Andrea Palladio o ammirare le incisioni di Vincenzo Coronelli, un frate francescano nato nel 1650, famoso sferografo, che aveva creato, oltre alle incisioni delle ville della Riviera, anche alcuni giganteschi globi per il Re Sole, Luigi XIV. Ma a raccontare la bellezza di questo territorio sono anche le incisioni di Johann Christoph Volkamer – artista figlio di un botanico tedesco che nelle sue opere, alla veduta di un paesaggio o di una villa brentana era solito abbinare un frutto – e quelle di Gianfranco Costa che nel 1750 pubblicò “Delle delizie del fiume Brenta espresse ne’ palazzi, e casini, situati sopra le sue sponde dalla sboccata della Laguna di Venezia fino alla città di Padova”: 70 incisioni che raffigurano le ville costruite dai nobili casati veneziani sulle due rive del placido fiume, da Padova a Stra, a Dolo, a Mira, a Oriago... Ma come mai così tante incisioni? Fu Canaletto a lanciare la moda del “vedutismo veneziano”, abbreviando ulteriormente il passo dalla Serenissima alla Riviera del Brenta, quest’ultima considerata una sorta di borgo veneziano. Oggi molte Ville raffigurate non ci sono

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più, altre invece hanno resistito al trascorrere del tempo trasformandosi in location di charme per eventi, è il caso per esempio della settecentesca Villa Pisani di Stra, museo nazionale, detta Reale perché appartenne anche ai Savoia, l’unica che Napoleone dovette comprare e non


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dominicale e un’area per meeting ed eventi con food facilities nella Barchessa, affrescata a trompe l’oeil. Ci sono poi Villa Franceschi e Villa Margherita trasformate in hotel esclusivi, e ancora Villa Valier e Villa Widmann Rezzonico Foscari di Mira, aperte per visite turistiche e oggi location per eventi tematici. Così, se un turista desidera avere una visione dell’evoluzione della villa veneta in tre secoli di storia, ha almeno tre esempi illustri, mentre le aziende hanno un’ampia scelta per diversificare e connotare i propri eventi, avvalendosi di un’offerta post congress davvero unica. Per esempio un’idea originale per un meeting o un outdoor da assaporare a contatto con la natura, può essere una crociera sul canale Brenta a bordo del Burchiello, tipica imbarcazione utilizzata un tempo dai veneziani più facoltosi per raggiungere le rispettive ville in campagna. Partendo da Padova si arriva in Laguna, superando le chiuse di Dolo e di Mira Porte, un viaggio “lento”, commentato anche da Goethe, affascinato dalla navigazione tranquilla fra ville, broli, parchi e giardini rigogliosi...

Le Ville Venete della Riviera del Brenta, sono esempi architettonici e artistici unici al mondo, irripetibili e mai eguagliati. Sotto, Villa Pisani, detta anche la Nazionale, è uno dei più celebri esempi di villa veneta, sorge a Stra, in provincia di Venezia, e si affaccia sul Naviglio del Brenta. Oggi è sede di un museo nazionale, che conserva opere d’arte e arredi del Settecento e Ottocento

predare e della cinquecentesca Villa Foscari detta la Malcontenta, fulgido esempio di villa palladiana. Ma tante altre sono le dimore storiche nate a nuova vita, tra queste, la secentesca Villa Foscarini restaurata e riportata ad antico splendore con il Museo della Calzatura nella casa 1-2 2014

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Qui sopra, esterno dell’Hotel Villa Franceschi a Mira (Venezia), una delle sale riunioni e frittura di calamari, gamberoni e scampi con polenta abbrustolita, una specialità della Riviera del Brenta. A destra, navigazione lungo il percorso fluviale degli antichi burchielli veneziani passando davanti alla bellissima Villa Giovanelli di Noventa Padovana

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Certo è che un meeting o un incentive in Riviera del Brenta assicurano sempre una full immersion tra storia, arte, bellezza e fashion: la Riviera è famosa anche per i suoi calzaturifici di lusso.

Quarto d’Altino e l’Altinate Diametralmente opposta dal punto di vista geografico alla Riviera, ma altrettanto piacevole come destinazione e sempre molto legata alla storia di Venezia, è l’Altinate, a nord est della Serenissima. Altinum era l’antica città localizzata nell’attuale comune di Quarto d’Altino, antico insediamento paleoveneto e poi municipium romano. La dicitura “del Quarto” fu aggiunta in quanto il paese distava quat-

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tro miglia romane dall’antica Altino. La cittadina fu anche luogo d’origine dei fondatori di Venezia: è da qui che partirono, con l’arrivo dei barbari, i primi abitanti della futura città, per rifugiarsi nelle isole della laguna, fondando prima Torcello e poi Venezia. Il luogo è di assoluta suggestione, basti pensare che il 70% della superficie comunale è sottoposta a vincolo per la presenza di alcuni siti di altissimo interesse ambientale, paesaggistico e storico come la zona archeologica di Altino, il Parco natu-


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Esterno di Villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia)

rale regionale del Fiume Sile, l’oasi naturalistica di Trepalade e la Laguna Veneta. Altino e Qualtro d’Altino sono oggi riconosciute mete turistiche con un trend in crescita anche per il 2013, dopo i risultati positivi del 2012 e del 2011 con +2,14% di arrivi e +7,17% presenze (dati APT della Provincia di Venezia). Accanto all’indiscusso appeal per viaggi culturali, le due destinazioni offrono un sistema di accoglienza molto ben organizzato anche per la Mice industry, nel binomio inscindibile tra moderno e antico: hotel e strutture ricettive dotate di tutti i comfort, in grado di accogliere meeting con oltre 250 partecipanti in plenaria, in un contesto di forte suggestione storica e ambientalistica: il museo archeologico, l’anfiteatro romano, il fiume Sile. In barca si possono raggiun-

gere inoltre le isole di Torcello, Mazzorbo, Burano e Murano. Altino e Quarto d’Altino, sono punti strategici di interscambio tra la vicinissima Venezia e il litorale nord della Provincia veneziana: per la posizione, la facilità di accesso (in dieci minuti si è all’aeroporto Marco Polo di Venezia) e per la ricca offerta di servizi, rendono di facile realizzazione attività post congress & social, team building, percorsi naturalistici ed eno-gastronomici di sicuro effetto. ■ Qui a fianco, Mira. La facciata di Villa Sceriman Widmann Rezzonico Foscari. A sin. Reperto romano custodito nel Museo Archeologico Nazionale di Altino a Quarto d’Altino (Venezia)

Per informazioni:

Welcome2Venice Convention Bureau info@welcome2venicecb.it - www.welcome2venicecb.it

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SCENARI DEL TURISMO Esterno Terminal 103

Stazione Marittima di Venezia e VTP Events Isola nell’isola? No! Isola che non c’è? No! C’è, eccome se c’è! Siamo sull’acqua e non siamo sull’acqua e, riferendoci a Venezia, sappiamo che tutte le magie sono ipotizzabili. Ma qui non si parla di tappeti volanti. Si parla di eventi, che, in questo luogo, raggiungibile via auto o via acqua, non conoscono davvero limiti alla fantasia

✒Luciana Sidari Sveliamo l’arcano, prima di arrivare alla porta d’ingresso di Venezia, Piazzale Roma, si scende una rampa, si segue l’indicazione et voila, ecco la Stazione Marittima, un insieme di edifici che un tempo erano i magazzini del porto, ora moderni terminal costruiti secondo criteri architettonici e strutturali impensabili in città. Per fare un esempio il Terminal 103 si sviluppa su 7000 mq disposti su due piani, il 107/108 è composto da due corpi che formano un unicum di 13.000 mq, su due livelli ed il 117 è un padiglione da mq totali di 5.500. Qui avvengono eventi, meeting, fiere, presentazioni, cene di gala. Il 28-29 marzo avrà luogo un importante evento, la prima edizione di “Green Mobility Show”, mostra congresso organizzata da VTP Events, rivolta ad operatori del settore privato e pubblico e dedicata alle tecnologie e alle soluzioni più innovative per ridurre l’impatto ambientale del traffi-

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co. La rassegna affiancherà al programma congressuale un’area esterna espositiva dinamica riservata a dimostrazioni e test delle tecnologie in mostra sia su strada (3 km di viabilità interna) che in mare (120.000 mq spazio acqueo). La manifestazione nasce dall’esperienza congressuale di VTP Events, che ha già organizzato due conferenze internazionali sul tema, “Green Port Logistics” ed “Energy for Green Ports”. VTP Events, del quale è Presidente Roberto Perocchio (foto) – amministratore delegato anche di Vene-


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Terminal 108

Terminal 117

Terminal 103, Auditorium

Terminal 103, Sala Foyer

zia Terminal Passeggeri S.p.A, che gestisce la Stazione Marittima, dove arrivano e da dove partono le navi da crociera – associato a Confindustria Venezia e facente parte del Welcome2Venice Convention Bureau. Il polo congressuale di VTP Events si trova a 20 minuti di vaporetto da Piazza San Marco; è facilmente raggiungibile via terra o via acqua con mezzi pubblici e privati e si trova a soli 10 minuti di auto dall’aeroporto intercontinentale Marco Polo. Questo quadro fantastico è completato da un ampio parcheggio di 2100 posti auto, messo a disposizione di espositori e visitatori. Tra le ultime fiere specialistiche ospitate è importante ricordare GUSTO, una biennale dei sapori e dei territori, ma tutto l’anno alla Stazione Marittima si succedono eventi impensabili a Venezia: roadshow, eventi che permettono di godere della bellezza di Venezia, ma anche di servizi tecnici e ambienti all’avanguardia, duttili scenografie che consentono la massima personalizzazione alle aziende. ■

Terminal 103, piano terra

Terminal 103, primo piano

VTP Events S.r.l. Marittima Fabbricato 248 - 30135 Venezia Tel. 0412403023 - fax 0412403091 vtpevents@vtpevents.it 1-2 2014

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L’arte e la cucina indiana

conquistano l’Italia

Crescono gli eventi culturali indiani nel Belpaese. Grande successo a Roma per la mostra inedita dedicata all’imperatore Moghul Akbar. E a Milano, l’eros si sposa con la buona tavola

✒Testo e foto di Mario Masciullo 130, che ripercorrevano l’excursus di questo sovrano dalle grandi doti umane che tanto si adoperò per promuovere l’arte e la tolleranza religiosa. Attualmente, a Treviso, presso la Casa dei Carraresi, si può visitare, invece, fino al 31 maggio 2014, “Magie dell’India. Dal Tempio alla Corte, Capolavori d’Arte Indiana”: una rassegna mista tra miniature, fotografie, oggetti rituali e di uso quotidiano, gioielli, statue e bassorilievi provenienti da importanti collezioni museali e private italiane, con l’obiettivo di raccontare la storia dell’India dal II millennio a.C. all’epoca dei Maharaja.

Un’arte che onora la figura femminile

L’India non è alla ribalta nel mondo solo per la sua crescita economica. La sua cultura ultramillenaria, tramandata anche da opere d’arte – in cui sono ritratte splendide scene di battaglie, di vita di corte e d’amore – continua ad affascinare e a conquistare un pubblico universale. In Italia, per esempio, gli eventi culturali indiani riscuotono sempre più successo. La città di Roma, lo scorso anno, ha ospitato un vero e proprio happening: la mostra inedita dedicata ad Akbar, uno degli imperatori più illuminati della storia, appartenente alla dinastia Moghul e vissuto tra il 1542 e il 1605. La mostra, unica al mondo, ha permesso ai visitatori di ammirare un numero straordinario di opere, ben

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Il soggetto “donna” è tra i più ricorrenti dell’arte indiana. Ritratta quasi sempre in atteggiamenti sensuali, accompagnata da simboli fallici, la figura femminile vede così riconosciuto nella cultura il suo ruolo fondamentale nell’arte amatoria. La troviamo nelle sculture, molto dettagliate che adornano i templi dell’amore a Khajurhao (a nord di Delhi), nelle grotte di Ellora e Ajanta (a sud di Mumbai), nelle sculture delle (grotte) Kanheri Caves a Mumbai e in tanti altri luoghi di culto dominati da Khama, la riverita divinità dell’amore, del desiderio e del piacere carnale. Lo stesso Taj Mahal, Mausoleo di Agra (XVII secolo) nella regione dell’Uttar Pradesh (a sud di Delhi) oggi sito Unesco, si


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può considerare il simbolo più spettacolare dell’amore di un uomo (un sultano) per la sua amata. Ma anche nella letteratura non mancano i riferimenti alla donna e alla sua capacità di generare, sia in senso fisico che spirituale-artistico. Come sottolinea lo scrittore orientalista Alain Danielou, «La donna è l’immagine della Natura (Prakriti) e l’uomo dell’Essere (Purusha). Nell’accoppiamento si fondono in unità divina».

L’eros anche in cucina E la donna, con la sua carica sensuale, trionfa anche in cucina. Sono molti infatti i ristoranti tipici che, alle pareti, recano affreschi e miniature sul tema dell’amore carnale. A Milano, in viale Gian Galeazzo 7, per esempio, ce n’è uno davvero ottimo. È il ristorante Shiva di proprietà di Amrit, indiano del Punjab, dove si può ammirare una vera e propria galleria d’arte indiana in miniatura con splendide raffigurazioni di figure femminili in atteggiamento sensuale. Un destino annunciato, quello del ristorante Shiva – il nome Amrit significa “cibo degli dei” – dove l’arte culinaria e figurativa si fondono in un unicum di sensi. Il locale è di ampie dimensioni con sale divise per soggetto artistico: la Sala Kajuraho, affrescata con dipinti riprodotti dal Libro Sacro del Kamasutra, originario del-

la città di Kajuraho, la sala delle nuvole, Nilla Asman, riservata ai fumatori, la Sala Shiva, dedicata alle divinità maschili e la Sala più intima e romantica Herr Ranja, dedicata agli equivalenti indiani dei nostri “Romeo e Giulietta”. Non c’è angolo del ristorante che non sia decorato: colori tenui e rilassanti avvolgono anche le volte, e ovunque, si respira l’anima dell’India, a partire dall’entrata, dove campeggia un richiamo della saggezza del Mahatma Gandi; “Mantieni i tuoi pensieri positivi poiché i tuoi pensieri diventano la tua parola. Mantieni la tua parola positiva poiché questa guida il tuo comportamento. Mantieni il tuo comportamento positivo perché questo condiziona le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive poiché queste diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi poiché questi guideranno il tuo destino”. L’ottima cucina del ristorante di Milano, e la gestione impeccabile del suo proprietario hanno portato all’apertura di un secondo Shiva a Bergamo, nella centrale via don Luigi Palazzolo 44. ■

Nell’arte indiana, la figura femminile viene particolarmente esaltata in riferimento alla sua capacità di generare, sia in senso fisico che in senso spirituale e artistico

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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi

Da oggi Italo si prenota fino a giugno 52 collegamenti giornalieri in 13 città. Questa l’offerta di Italo (Ntv) che da oggi offre come ulteriore vantaggio, la possibilità di prenotare e acquistare biglietti fino al 14 giugno (www.italotreno.it). Oltre ai principali quotidiani italiani, i viaggiatori potranno leggere, sul portale, la versione on line del New York Times, scegliere tra 40 ebook in versione integrale, tra cui gli ultimi arrivati “Il bambino segreto”, giallo della scrittrice svedese Camilla Läckberg, “L’analfabeta che sapeva contare” di Jonas Jonasson, e tutte le avventure di Bridget Jones. Potranno inoltre godersi i film di successo prodotti da Medusa e le tre sitcom cult di MTV “I Soliti Idioti”, “Il Testimone”, e “Ginnaste - Vite parallele”.

Su Gologone, top hotel Pure Life Experience Importante riconoscimento per l’hotel Su Gologone. Durante la quinta edizione della Pure Life Experience (fiera dedicata ai viaggi di lusso che seleziona “il meglio nel mondo”), il boutique hotel di Supramonte (Sardegna) si è guadagnato un posto di assoluto rilievo tra i top hotel internazionali in grado di offrire agli ospiti un’esperienza di viaggio unica, per arte, stile ed eleganza. Anima di questo magnifico albergo è la proprietaria Giovanna Palimodde, collezionista d’arte e pittrice che ha saputo creare ambienti di squisita bellezza, impreziositi da un’importante collezione di arte moderna sarda. Amato da vip come Madonna, che vi ha

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trascorso un mese durante le riprese del remake “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, e Richard Gere, che vi ha soggiornato durante le riprese di “King David”, Su Gologone è anche il luogo ideale dove scoprire e appassionarsi alle tradizioni artigianali della Sardegna presso le Botteghe d’arte Su Gologone Style. Qui gli ospiti possono imparare a realizzare il pane sardo presso L’Angolo del Pane oppure l’arte del ricamo o del mosaico sulle terrazze affacciate sul Supramonte. www.sugologone.it.

10 anni di Officine del volo Da ex officina aeronautica Caproni a location iconica per eventi. Officine del Volo festeggia i suoi primi

dieci anni come sede di incontri della Milano glam, con una suggestiva mostra fotografica, che ne ripercorre la storia. Fino al 3 marzo, presso il bistrot milanese la Corsia del Giardino in Via Manzoni, il pubblico potrà ammirare, in un’originale installazione, il racconto per immagini curato di Nicola Gisonda, l’architetto che ha firmato il progetto di restauro della location. Ancora oggi Officine del Volo mantengono il fascino di storica architettura industriale del primo Novecento, pur offrendo spazi attuali e dinamici dotati di tecnologie di ultima generazione, che si prestano a fare da cornice ideale a happening di moda, d’arte, cinema, pubblicità ma anche a meeting ed eventi aziendali.

Emilia Romagna, miglior campagna social Grande successo per la destinazione Emilia Romagna al Buy Tourism Online (BTO), la due giorni di Firenze dedicata al ruolo del web nel settore turismo. Ter Turismo Emilia Romagna, palinsesto di social network gestito da APT Servizi Emilia Romagna, ha infatti vinto il concorso Hospitality Social Awards nella sezione “Destinazioni Turistiche” per la migliore strategia integrata di Social Media Marketing. Ter si è guadagnato il titolo con una votazione pressoché unanime:19 punti su 20. «Il riconoscimento degli Hospitality Social Awards», ha commentato l’Assessore Regionale al Turismo Maurizio Melucci, «è l’ulteriore conferma dell’impegno che la regione ha profuso nel costruire la sua presenza turistica sul web, una presenza coinvolgente, dall’approccio vivace e contemporaneo».

“Artlovers” a Montecarlo Al Grimaldi Forum Monaco dal 12 luglio al 7 settembre prossimi, in mostra Artlovers - Storie d’Arte nella Collezione Pinault – importante esposizione curata da Martin Bethenod, direttore di Palazzo



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Grassi – Punta della Dogana, che raccoglie oltre 50 opere (di cui più di un terzo mai presentate prima) di 33 diversi artisti della collezione Pinault. Si tratta di un’importante testimonianza della diversità dei generi (pittura, scultura, allestimenti, video, disegno), delle generazioni di artisti (in mostra figurano i nomi più insigni dagli anni Sessanta agli anni Novanta), delle aree geografiche di provenienza (Europa, America, Asia, Medio Oriente). Si potranno ammirare le creazioni di: Maurizio Cattelan, Jake & Dinos Chapman, Marlene Dumas, Urs Fischer, Dan Flavin, Paul Fryer, Cyprien Gaillard, Douglas Gordon, Subodh Gupta, David Hammons, Damien Hirst, Jeff Koons, Bertrand Lavier, Louise Lawler, Sherrie Levine, Paul McCarthy, Jonathan Monk, Takashi Murakami, Giulio Paolini, Richard Prince, Rob Pruitt, Charles Ray e Rudolf Stingel. Info: Tel. +37799992503; www.grimaldiforum.mc

Starhotels miglior catena in Italia Per il motore di ricerca hotel Trivago – che compara offerte alberghiere da oltre 200 agenzie di prenotazione online per oltre 700.000 hotel in tutto il mondo – non ci sono dubbi. È Starhotel la migliore catena alberghiera in Italia. Il

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brand di Elisabetta Fabri ha infatti pienamente soddisfatto i criteri di valutazione stabiliti dalla giuria del Premio – svoltosi lo scorso dicembre, durante la BTO di Firenze – per l’alta qualità dei servizi offerti, la cura del dettaglio e, soprattutto, l’ottima web reputation. A ritirare il premio è stato il direttore commerciale Dorella Lazzarotto (nella foto). www.starhotels.com.

Nuova era per l’Holiday Inn Rimini Giro di boa all’Holiday Inn di Rimini, lo storico ex Hotel Imperiale, nel cuore di Marina Centro, si rinnova completamente, riproponendosi con un nuovo management, 14 nuove ampie suite, un ulteriore ascensore, ambienti ancora più funzionali ed accoglienti, tutto a pochi passi dal mare. L’Inaugurazione è prevista il prossimo giugno. (Viale Vespucci 16, tel. 054152255; www.hirimini.com).

La Cerimonia del Sake al Fairmont di Monte Carlo Nobuyuki Matsuhisa (Nobu), lo chef preferito dalle star e proprietario dei ristoranti Nobu ha aperto una “Casa” anche nel Principato di Monaco e precisamente all’Hotel Fairmont di Monte Carlo (www.fairmont.com). Per l’apertura del ristorante, lo scorso 10 gennaio è stata organizzata la cerimonia del Sake alla presenza di un nutrito parterre, tra loro, non potevano mancare Robert de Niro e il produttore Meir Tepper – soci di Nobu e grandi fan della cucina giapponese – oltre naturalmente ai Sovrani monegaschi e a M. Ian Livingstone, proprietario dell’Hotel Fairmont. Gli ospiti d’onore, hanno sferrato con decisione un colpo di martello di legno sul coperchio di un barile, che simbolicamente rappresenta l’armonia e la buona sorte secondo la tradizione giapponese. Simboli e glamour hanno così dato il via ufficialmente alla serata molto esclusiva organizzata all’hotel monegasco,

che conterà da ora anche la ristorazione asiatica a cinque stelle. Nato e cresciuto a Satama (Giappone), Nobu dopo un rigoroso apprendistato in un noto sushi bar di Tokyo e l’apertura di un proprio sushi bar in Perù dove mixa i piatti della tradizione giapponese con gli ingredienti speziati e particolarmente ricchi di aromi tipici del Sudamerica, apre il “Matsuhisa” a Beverly Hills, che diventa il ristorante preferito di star del calibro di Robert De Niro con il quale lo chef apre un ristorante a New York e successivamente a Tokyo, Milano, Londra, Honolulu, Pechino, Mosca, Dubai e Budapest. Oggi, Nobu, possiede 24 ristoranti in 21 diverse città in 4 continenti. Secondo quanto dichiarato da una delle sue più note clienti, la pop star Madonna, se una città ospita Nobu vuol dire che vale la pena di andare a visitarla. Per questo il connubio Principato di Monaco e Nobu rappresenta una garanzia di qualità indicussa, anche per i palati più esigenti.

Nuovo gm al Principe di Viareggio Claudio Catani è il nuovo general manager dell’Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, a cui unisce la guida dell’ Hotel Brunelleschi di Firenze – ruolo che ricopre dal 2008 - con il titolo di Cluster General Manager. Toscano, con un’ottima formazione nel settore ricettivo e una specializzazione nel management gestionale, Catani prima di approdare al cinque stelle di Viareggio, è stato Direttore Generale del Bentley Hotel di Genova e Direttore Food & Beverage dell’Excelsior Grand Hotel di Catania. Catani succede ad Alessandro Augier, dimissionario dopo l’incarico di assessore in Comune. Obiettivo primario del manager come gm del Principe di Viareggio sarà quello di portare il Grand Hotel nella migliore forma possibile per festeggiare, il prossimo 30 aprile, il decimo anniversario della sua riapertura, creando ampie sinergie con l’hotel



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Brunelleschi di Firenze in modo da rinverdire il legame che unisce da più di un secolo Viareggio con il capoluogo toscano. Tornato all’apice del suo splendore nel 2004, dopo 19 mesi di restauro, oggi il Principe è indiscutibilmente tra gli hotel storici più esclusivi e raffinati del mondo.

Ambrogino d’oro a Ezio Indiani Il direttore generale del Principe di Savoia di Milano, Ezio Indiani è stato insignito dell’ Ambrogino d’Oro, onorificenza conferita dall’Ufficio della Presidenza del Consiglio del Comune di Milano e dal Sindaco ai cittadini che si sono distinti per aver contribuito significativamente, con la loro attività, ad accrescere l’importanza della città di Milano a livello nazionale ed internazionale. Nel 2013 sono state 24 le onorificenze assegnate, tra i quali il proprietario di Luxottica Leonardo Del Vecchio, il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia e il compositore Gaetano Liguori. Indiani esprimendo la sua soddisfazione nel ricevere il premio, ha dichiarato «Sono estremamente orgoglioso di questo importante riconoscimento che rende ancora più forte il legame tra la città di Milano e l’Hotel Principe di Savoia».

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Coriandoli all’Hilton Molino Stucky Venice Il cinque stelle sull’isola della Giudecca propone per il Carnevale un pacchetto ad hoc valido dal 20 febbraio al 4 marzo per un soggiorno minimo di 2 notti (a partire da 185 euro per camera a notte) che include: soggiorno in camera Deluxe con prima colazione a buffet, 2 tipiche maschere veneziane fatte a mano, 10% di sconto all’atelier Tragicomica sull’acquisto o sul noleggio di abiti e maschere. Info: venice.info@hilton.com; tel. 0412723508.

Il vPayment American Express di Starhotels Attenta alle esigenze del cliente evoluto che vuole risparmiare risorse e tempo, la catena alberghiera Starhotels offre ai clienti Mice la possibilità di utilizzare la soluzione di pagamento vPayment proposta in collaborazione con American Express Global Corporate Payments. Si tratta di una piattaforma elettronica in grado di gestire per ogni cliente uno o più “Portafoglio carte”. Ogni portafoglio genera un “Conto carta” virtuale utilizzabile per il singolo pagamento. Per ogni transazione è possibile determinare importo, validità e informazioni aggiuntive per una riconciliazione puntuale e automatizzata delle spese. Starhotels ha inoltre personalizzato la propria offerta attivando una serie di servizi all’avanguardia per il turismo d’affari: wireless in tutte le strutture, in tutte le aree comuni, nelle camere Executive e negli spazi Business Center e Easybusiness Desk. Info: www.starhotels.com.

Pullman Timi Ama Sardegna trionfa ai World Travel Awards 2013 Lo scorso 30 novembre a Doha (Qatar), il resort di Villasimius si è aggiudicato il World’s Leading Island Resort 2013 come miglior resort isolano a livello mondiale. L’award si aggiunge agli altri successi collezionati lo scorso anno dal complesso, tra cui l’Europe’s Leading Island Resort e l’Europe’s Leading Beach Resort.

A Cortina apre “L’Altro Giussani” Lo scorso 19 dicembre, il celebrity chef Gianfranco Vissani ha inaugurato all’Hotel Bellevue Suites & Spa di Cortina di Sorgente Group L’Altro Vissani Cortina un ristorante di lusso low cost caratterizzato da una cucina gourmet legata al territorio e prezzi medi tra 45 e 50 euro. Il ristorante si inserisce in un più ampio progetto di sviluppo che prevede entro la primavera 2014 l’apertura di ristoranti a marchio L’Altro Vissani anche a Bari e, in Toscana, nel resort di Pian dei



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Muccini (Massa Marittima). Il progetto, nasce dalla collaborazione tra Vissani e Sorgente Hotels and Resorts, Piazza di Spagna View Compagnia Alberghiera, nell’ambito di un progetto editoriale Rai Eri.

Alessandro Cabella General Manager of the Year Europe La rivista britannica Business Destinations ha consegnato ad Alessandro Cabella (foto), General Manager dall’aprile 2012 dell’hotel Hilton Molino Stucky Venice, il pre-

mio di General Manager Of The Year Europe 2013 per: «aver elevato gli standard qualitativi, fornendo servizi più alti e distinguendosi in maniera netta rispetto ai colleghi nella stessa categoria. La sua dedizione e il suo entusiasmo, focalizzati alla customer satisfaction e allo sviluppo dell’hotel, sono divenuti un benchmark per gli altri player presenti nell’industria».

Aperitivi e lirica all’Hotel Quirinale A Roma, in via Nazionale 7, in un antico palazzo di fine Ottocento, arredato con mobili d’alto antiquariato l’hotel Quirinale, adiacente al Teatro dell’Opera, è la location ideale anche per un aperitivo pre teatro in tema con le rappresenta-

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Il nuovo turismo veneto prende forma La Giunta regionale veneta sta completando l’attuazione della legge quadro regionale “Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto”, entrata in vigore lo scorso luglio. «Abbiamo approvato questa settimana altre due delibere attuative», informa soddisfatto l’assessore Marino Finozzi, «e, pietra dopo pietra, stiamo terminando di costruire la “nuova architettura” di un settore economico che è strategico per il nostro territorio: resiste alla crisi, crea lavoro, ci dà futuro e non è de localizzabile”. Con il primo dei due provvedimenti nasce l’Organizzazione di Gestione delle Destinazioni (OGD): una struttura “leggera”, che riunisce i portatori di interessi pubblici e privati, definisce una strategia turistica della destinazione, afferma le specificità e delinea una politica di azione coordinata in termini di risorse, di attività, di obiettivi. Viene infine completamente riorganizzato il servizio di informazione e accoglienza turistica, adottando sistemi nuovi, più moderni e in grado di adattarsi alle esigenze di turisti moderni, “informatizzati” ed esigenti in termini di servizi del territorio. Opereranno IAT di destinazione, IAT di territorio, Tourist Info - point, dispositivi per l’utilizzo “in mobilità” dell’utente, sotto la gestione dell’OGD. Tutti sistemi che non si limiteranno a fornire informazioni e a distribuire materiale, ma potranno anche vendere prodotti, prenotare alloggi e servizi, vendere biglietti e ticket, raccogliere segnalazioni, fornire dati statistici. Al finanziamento concorreranno fondi comunali, provinciali e regionali e la gestione sarà compartecipata con i soggetti privati in forma associata. Questo pacchetto avvia a completamento la riforma del settore e si aggiunge ai provvedimenti sui sistemi turistici tematici del Veneto, sulle aree tematiche, sui criteri e le condizioni per la specificità della Provincia di Belluno e sull’accessibilità.

zioni in cartellone nel 2014. Dal 27 febbraio all’8 marzo Manon Lescaut diretta da Riccardo Muti. l’aperitivo abbinato è il cocktail Puccini. Dal 28 marzo all’8 aprile Maometto di Gioacchino Rossini. Il cocktail sarà a base di fragole fresche frullate e Prosecco. Dal 15 al 19 aprile Verdi Danse, ballabili tratti da opere verdiane. L’aperitivo

giusto? Un freschissimo cocktail a base di succo di mela verde e prosecco. Dall’8 al 15 maggio L’elisir d’amore con un drink di un intenso color rosa creato con prosecco, ciliegie e maraschino. Dal 18 al 28 giugno la Carmen di Bizet con un aperitivo a base di sangria composta da brandy, mela, arancio, pesca, cannella, chiodi di garofano.


ph. ales&ales


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Dal 21 al 31 ottobre infine, il Rigoletto con una base di prosecco al succo d’uva bianca e uvetta. Info: www.hotelquirinale.it

Una nuova padrona di casa all’Hotel Capo D’Africa 36 anni, una laurea in Scienze Politiche e consolidate competenze di marketing, Alessandra Laterza è la nuova gm dell’Hotel Capo D’Africa. «Sono consapevole dell’importanza della comunicazione interna e esterna» ha commentato la nuova direttrice «ed intendo puntare su canali innovativi, soprattutto i social network. Il nostro obiettivo è quello di fornire un’ospitalità su misura, anticipando i desideri dei clienti, reinventandoci ogni giorno e lavorando sulla qualità dei servizi e non solo sulle caratteristiche strutturali. A seguito di un’analisi di geomarketing abbiamo rilevato che sono nati in zona innumerevoli bed & breakfast/affittacamere di lusso che iniziano a rivelarsi dei veri e propri competitor. Pertanto, per fronteggiare la concorrenza e distinguerci sul mercato vogliamo ampliare la gamma dei nostri servizi ed in particolare quelli relativi al food & beverage». l’Amministratore Delegato del Gruppo, Marina Toti spiega: «ho puntato su Alessandra perché energica, vivace ed entusiasta. Credo nel binomio donnaalbergo perché le donne sono in grande sintonia con questo tipo di attività e nel lavoro sono veloci, intuitive, sensibili e multi-tasking». Oltre a dirigere il 4 stelle capitolino Laterza continuerà a ricoprire il ruolo di direttore commerciale del Visconti Palace Hotel.

Nuovo Centro Congressi a Torino Nel cuore di Torino, il Best Western Hotel Luxor è un elegante 3 stelle (dispone di 80 camere confortevolmente arredate), che si presenta alle aziende e ai viaggiatori business, con un nuovo centro congressi adiacente all’hotel e con ingresso indipendente, curato nel

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Apre a Istanbul il più grande hotel e centro congressi del Paese Elegante struttura, nel quartiere Sisli di Istanbul, a 21 chilometri dall’aeroporto internazionale di Ataturk, a tre chilometri da piazza Taksim e a otto chilometri dal centro storico l’Hilton Istanbul Bomonti Hotel & Conference Center, progettato dallo studio GA Design di Londra, si presenta come uno spettacolare grattacielo di 34 piani, adiacente alla nuova area commerciale della Bomonti Beer Factory. Grazie alla sua posizione privilegiata, l’hotel, il più grande della città, è il punto di partenza ideale per andare alla scoperta delle bellezze di Istanbul. Dispone di 829 tra camere e suite e di 12.000 metri quadrati per meeting ed eventi, molto bella l’ipertecnologica ballroom in grado di ospitare fino a 6.350 delegati. All’interno dell’hotel eforea, la prima Signature spa del Gruppo in Turchia, che offre più di 3.300 metri quadrati dedicati al benessere con 14 sale trattamenti, piscine interne ed esterne e una palestra di 500 metri quadri. Numerosi i trattamenti antiaging tra cui Signature Correcting Facial e eforea Signature Full Body Repair. E, da provare per le coppie Sweet Memory e Bomonti Hammam Dream rituals. All’ultimo piano dell’edificio con una magnifica vista sulla città e sul Bosforo, è il ristobar Cloud 34 (aperto anche alla città), ideale per gustare piatti di cucina cosmopolita snack e cocktail. Per assaporare specialità della tradizione e internazionali c’è poi il ristorante The Globe, aperto 24 ore 24, con quattro cucine separate che servono portate di ispirazione turca, Western Grill, sushi e Thai. L’ Executive Chef, Yannis Manikis, ha reclutato una squadra di chef di talento provenienti da Francia, Grecia, India e Stati Uniti.



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prenotato alla reception con almeno 30 minuti di anticipo oppure direttamente dalla propria camera chiamando l’interno 650 o mandando una mail aspa@klimahotelmilanofiere. Info: www.klimahotelmilanofiere.it.

Horgoš tra le 52 località più belle da visitare nel mondo

Giro delle Streghe e Ski Safari all’Alpe di Siusi A 900 metri di altitudine nel delizioso paesino di Fiè allo Sciliar l’Hotel Emmy - Dolomites Family Resort propone agli sciatori lo speciale pacchetto per la settimana bianca Short Stay valido dall’11 gennaio al primo marzo e dal 9 al 16 marzo (a partire da 400 euro a persona, bambini gratis fino a 2 anni, 20 euro al giorno dai 3 ai 5 anni, 40 euro dai 6 agli 11 anni), comprensivo di: 4 notti con ricca prima colazione a buffet, cena di 5 portate a scelta, angolo frutta e infusi, ski safari, 1 massaggio sportivo a persona di 50 min. Inoltre, dal lunedì al venerdì appuntamenti per sciatori esperti con lo Ski Safari, 5 percorsi tra Alpe di Siusi, Val Gardena, Canazei-Pozza di Fassa, Sellaronda e Corvara-San Cassiano accompagnati dai maestri della scuola di sci Alpe di Siusi. E sconti sul noleggio di sci e attrezzatura. Il sabato, il proprietario dell’albergo accompagnerà gli ospiti lungo le sette stazioni del Giro delle Streghe, scenario di miti e leggende. Info: www.hotelemmy.it tel. 0471726014.

design dall’architetto Mauro Doro. Situato al piano terra, occupa una superficie di 210 metri quadrati e comprende un foyer e due sale, Gioberti e Massena, illuminate con luce naturale di 60 metri quadrati ciascuna in grado di ospitare fino a 110 persone. Tutti gli ambienti, completamente insonorizzati, sono equipaggiati con le più innovative tecnologie e di WI-FI ad alta velocità. A pochi passi dall’hotel è disponibile un ristorante convenzionato e un servizio di parking privato gratuito per relatori e organizzatori del meeting. Info: pubblicherelazioni@bestwestern.it.

Fitness & Spa open time Greenhotel di recente costruzione, a un chilometro dalla Fiera di Rho Pero, il Klima Hotel Milano Fiere è

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un 4 stelle Superior con connessione wi-fi gratuita che offre 115 camere, 5 sale riunioni per 400 delegati e 400 posti auto con 2 distributori di energia elettrica per la ricarica di moto e auto. Da segnare in agenda il ristorante gourmet Klima dove è possibile gustare i piatti della migliore tradizione italiana e internazionale oltre a speciali menu vegetariani, gluten free e vegani. Inaugurato lo scorso 13 gennaio e riservato solo ai clienti dell’hotel il nuovo centro benessere e SPA, al secondo piano, dotato di sauna, bagno turco, gym club e grotta del sale per trattamenti di haloterapia. Il fitness centre è aperto tutti i giorni dalle 6,00 alle 23,00, mentre la Spa dalle 7,00 alle 22,00. L’ingresso alla Spa (100 euro l’ora), fino ad un massimo di 6 ospiti deve essere

L’International New York Times ha incluso Horgoš, nella regione di Subotica, in Serbia tra le 52 destinazioni da non perdere nel 2014. Subotica è una delle otto regioni vitivinicole del Paese, situata al confine settentrionale con l’Ungheria, è parte della Strada del vino di Palic – un itinerario enogastronomico che prende nome dalla cantina Palic, una delle più antiche della Serbia, in cui si tramanda l’antica tradizione dei “vini sabbiosi” di Subotica e Horgoš. L’intera regione sorge, infatti, sui terreni sabbiosi che in epoca preistorica costituivano il fondo del mare Pannonico: per questo motivo i vini locali vengono chiamati popolarmente “vini delle sabbie”. Questa tipologia di terreno, il clima continentale moderato e i vitigni pregati, contribuiscono alla creazione di ottimi vini come i rossi Zdrepceva Krv, Pinot Nero e Merlot e i bianchi Muscat Croquant, Muscat Ottonel, Pinot grigio e bianco. Da alcuni anni questa zona è diventata anche una delle mete turistiche più rinomate della Serbia: qui si trovano le terme, la riserva naturale del lago Ludas e una gran numero di aziende agricole dove si possono gustare i vini locali abbinati ai piatti tipici come gulasch, perkelt o galletto. La Serbia è sempre di più la destinazione balcanica per eccellenza, come confermano anche i dati presentati nel report del World Travel & Tourism Council (WTTC) realizzato in collaborazione con Oxford Economics, il Ministero dell’Economia della Serbia e l’Ente Nazionale del Turismo serbo: l’incidenza del settore turistico sul Pil nel 2011, è stata del 5,4%,



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pari a quasi 1,7 miliardi di euro. Lo studio, prevede, inoltre, che nel 2023, questo dato costituirà il 6,8% del pil nazionale serbo.

Anno sabbatico, sogno nel cassetto di 1.000 italiani Concedersi un periodo sabbatico dal lavoro sta diventando per gli italiani un sogno ricorrente. È quanto emerge da un sondaggio di Hilton HHonors su un campione di 1.000 lavoratori italiani tra i 18 e gli over 55. Per venire incontro all’esigenza di fuga dalla quotidianità e concedersi brevi break durante l’anno, Hilton HHonors, il programma di fidelizzazione di Hilton Worldwide ha lanciato la promozione Any Weekend Anywhere che offre uno sconto fino al 33% sul costo del soggiorno in uno degli hotel dei brand Waldorf Astoria Hotels and Resorts, Conrad Hotels & Resorts, Hilton Hotels & Resorts, DoubleTree by Hilton Hotels & Resorts, Hilton Garden Inn e Hampton by Hilton del Gruppo in Europa, Medio Oriente e Africa. Prenotando, Hilton Worldwide offre sconti su tutti i weekend (venerdì, sabato e domenica) fino a fine anno. Solo il 6% degli italiani, intervistati nel sondaggio di Hilton HHonors, dichiara di essere riuscito a concedersi un periodo sabbatico, mentre per il 71% è destinato a rimanere un sogno nel cassetto. Il sondag-

gio, inoltre, rivela che il 44% vorrebbe realizzare questo desiderio in un prossimo futuro ma di non averlo ancora pianificato. Perché gli italiani prenderebbero un periodo sabbatico? Per viaggiare di più (42,3%) e passare più tempo con la famiglia e i propri cari (35,7%). Dalla ricerca emerge che il 32,6% non riuscirà mai nella vita a concedersi un periodo lontano dal lavoro. Anche il momento di incertezza socio-economica che sta attraversando il nostro Paese gioca un ruolo fondamentale e viene indicato dall’86% come la causa principale che obbliga gli italiani a posticipare l’aspettativa dal lavoro. Senza impedimenti di tipo economico e lavorativo, secondo gli intervistati il periodo sabbatico dovrebbe durare in media 5 mesi e l’età ideale in cui concederselo è verso i 40 anni perché finanziariamente più stabili (per il 38,3%) e con aspettative più chiare sul futuro grazie ad una maggiore maturità (per il 35,9%). Oltre la meta degli intervistati utilizzerebbe il tempo a disposizione per prendersi cura del proprio benessere fisico e mentale (ad esempio frequentando SPA e corsi di yoga), mentre il 49,8% lo dedicherebbe a viaggi e tour guidati in località culturali e storiche. Per “il viaggio della vita” le mete preferite sono: Australia (37,1%) prediletta soprattutto dai giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, Italia (27%) indicata soprattutto dagli over 30, Stati Uniti (24,7%). Il 60,2% degli italiani ritiene che il periodo sabbatico sarebbe utile anche per il proprio lavoro perché diminuirebbe lo stress e avrebbe effetti positivi sulla produttività (per il 33,5%). Info: HHonors.com.

I love shopping in russo La passione dei turisti russi per il made in Italy non conosce crisi e cresce del 27% con una media di spesa di 649 euro. Moda e abbigliamento continuano a fare la parte del leone,rappresentando il 76% del mercato tax free con uno scontrino

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medio di 673 euro, ma è il comparto gioielleria a far registrare lo scontrino medio più elevato, 2.748 euro. Il palmares per la crescita più elevata (+21%) spetta però ai cinesi +20% rispetto all’anno precedente e uno scontrino medio di ben 914 euro. Seguono a ruota gli americani con il 6% del mercato tax free e uno scontrino medio di 821 euro, mentre i turisti giapponesi (5% del mercato) registrano un calo del 25% sugli acquisti rispetto al 2012. I luoghi preferiti dello shopping si confermano le grandi città, Milano brilla con un +35% e lo scontrino medio più elevato, 960 euro. A dividersi la maggior parte del mercato cittadino sono i turisti russi(29%) e cinesi (22%). Seconda fra le città italiane è Roma, con il 19% degli acquisti e uno scontrino medio di 723 euro. Anche qui top spender sono i russi (+29%) e i cinesi (19%). Sul podio anche Firenze (9% delle vendite tax free e 726 euro di scontrino medio) che sembra essere il luogo preferito dello shopping di cinesi (19%), americani (18%) e russi (17%), mentre a Venezia (6% degli acquisti e uno scontrino medio di 833 euro), sono i turisti cinesi a trainare il mercato (29%), seguiti da russi (16%) e americani (9%).

Rigenerarsi in Slovenia A Nova Gorica, in Slovenia, incantevole città delle rose, ci sono due Spa di ultima generazione per una immersione totale nel benessere. Il Centro SPA Perla e l’Alpine Wellness. Al Centro Perla, si trova l’esclusiva Spa Perla. Realizzata su un’area di 1500 metri quadrati è un vero e proprio santuario del relax fisico e mentale. Nella quiete assoluta delle cinque accoglienti salette massaggi si eseguono massaggi terapeutici per viso e corpo, trattamenti di aroma e cromoterapia, programmi mirati per la prevenzione dell’invecchiamento, speciali massaggi anticellu-


Perché chi si occupa di viaggi sa che è importante soprattutto il ritorno.

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Alla Bit gli affari prendono il volo. Tre giorni interamente dedicati al business con un imperdibile focus su EXPO 2015 per accedere in anteprima a tutte le sue potenzialità commerciali. In più, preziose agevolazioni per la tua partecipazione e un BuyItaly tutto nuovo, ancora più efficace e vantaggioso. Convegni, contatti, networking, freematching e social media. La fiera del Turismo di Milano è la destinazione perfetta per far viaggiare il tuo business.

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Il rilancio del turismo corre sul web Gli indicatori più che positivi della scorsa edizione del Buy Tourism online fanno presagire un futuro roseo per il travel 2.0 Il rilancio del turismo corre sul web. Con l’incremento di contenuti turistici online in Italia si potrebbe dare un impulso all’economia per 250 mila posti di lavoro in più. È uno dei dati presentati alla scorsa edizione del Buy Tourism online, a Firenze, emersi dalla ricerca realizzata per Google da “Oxford Economics” che ha studiato i casi di Grecia, Italia e Spagna sul tema del Travel 2.0. «Investire sul web e l’innovazione per valorizzare il nostro patrimonio fatto di arte, cultura e sapere è fondamentale per il rilancio», ha dichiarato Cristina Scaletti, assessore al turismo della Regione Toscana. «Le novità della nostra piattaforma possono contribuire ad affrontare le complessità dell’intermediazione, accompagnando per mano il turista fino alla prenotazione online nella struttura scelta. Un servizio gratuito per le oltre 15mila imprese del nostro database e che ora hanno la possibilità di sfruttare al meglio questa opportunità arricchendola con le proprie offerte e acquisendo nuovi clienti senza intaccare i prezzi proposti». Entusiasti gli organizzatori della manifestazione di respiro internazionale: «Sono stati due giorni di ascolto e di confronto, abbiamo visto un entusiasmo e una grande voglia di fare», ha commentato Giancarlo Carniani, direttore scientifico e artistico. «Ci siamo focalizzati sulla qualità degli ospiti tra i quali eccellenze come

Philip Wolf, importante conoscitore di turismo online al mondo e fondatore di PhoCusWright, e Neal Gorenflo ritenuto il principale guru della sharing economy». Positivi

tutti gli indicatori dell’evento: +10% il numero degli espositori, +30% i biglietti venduti, 220 relatori provenienti da tutto il mondo, oltre 200 giornalisti accreditati e 140 blogger. Fra i Paesi presenti alla BTO: Usa, Canada, Germania, Spagna, Francia e Svizzera. Significativa la presenza delle regioni italiane: oltre alla Toscana anche Lazio, Liguria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Umbria e Abruzzo. Tanti i temi di interesse trattati tra cui sharing economy, web reputation, il legame tra musica e turismo e tra enogastronomia e viaggi. Il successo ha coinvolto anche la rete: oltre 40.000 le persone raggiunte sulla pagina Facebook dell’evento; #BTO2013 è stato inoltre tra gli hashtag più twittati in Italia con 18.700 tweet; infine la manifestazione si è alternata tra la prima e la seconda posizione nella classifica dei trending topics. Tico


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AERONEWS

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Emirates atterra a Los Angeles Con oltre 400 ore di film disponibili sul sistema di intrattenimento ice digital widescreen, l’A380 di Emirates è atterrato a Los Angeles. Il volo durato 16 ore e 20 minuti, ha attraversando la Federazione Russa, il Polo Nord e il Canada orientale. L’A380 offre una spaziosa economy class, due Spa, una business class nella lounge. I passeggeri, in tutte le cabine, hanno accesso al WiFi, a 1.500 canali di intrattenimento e possono gustare piatti gourmet serviti da personale qualificato e poliglotta. Per i clienti, sono disponibili inoltre generose franchigie bagaglio: 30 kg per chi viaggia in economy class, 40 kg in business class e 50 kg in first class. I passeggeri Premium possono inoltre usufruire delle lounge a loro dedicate e del servizio di chauffeur. Emirates effettua 63 voli settimanali negli Stati Uniti, rag-

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giungendo oltre a Los Angeles: San Francisco, Seattle, Dallas, Houston, Washington DC e New York, dove due dei tre voli giornalieri sono effettuati con l’A380. Il terzo volo per New York, effettuato con il Boeing 777300ER, fa scalo a Milano, prima di proseguire verso New York. Il volo giornaliero tra Dubai e Boston sarà invece effettivo dal 10 Marzo 2014.

European Tour di golf firmato Emirates Emirates e l’European Tour hanno stipulato un accordo che consentirà alla compagnia di prolungare l’accordo per altri dieci tornei fino alla fine della stagione 2017, assumendo così lo status di compagnia aerea ufficiale del tour. L’annuncio è stato dato da Nigel Hopkins, Executive Vice President Service Departments del Gruppo Emira-


AERONEWS

Notizie dal mondo Emirates Dubai e l’Australia. Progettato per lavorare al meglio in alta quota, il sistema Flex Tracks costituisce un aiuto per le compagnie aeree che raggiungono velocità elevate e vogliono ridurre il consumo di carburante sui voli a lungo raggio, individuando tailwinds ed evitando i forti venti contrari.

Accordo firmato tra Emirates e Corsair

tes e da George O’Grady, Chief Executive Officer dello European Tour, nel corso di una conferenza stampa a Londra. Come parte dell’accordo, Emirates diventerà partner globale e Compagnia ufficiale dello European Tour. Insieme ai suoi attuali nove eventi di golf dello European Tour che culminano con il prestigioso DP World Tour Championship a Dubai, Emirates aggiungerà altri dieci tornei al suo programma internazionale, tra cui il BMW PGA Championship, il Nordea Master, il D + D Real Czech Masters, l’ Aberdeen Asset Management Scottish Open, il Masters Portogallo, l’Italian Open, il Joburg Open, il Sud Africa Open Championship, il Nelson Mandela Championship e il Perth International. Il Race to Dubai, un’importante serie di 48 tornei parte dello European Tour include 26 Paesi nei cinque continenti e pone le basi per il DP World Tour Championship di fine stagione. Come principale sostenitore dei tornei di golf più importanti a livello internazionale, Emirates è la compagnia aerea ufficiale di ben 24 eventi di golf in tutto il mondo. Emirates sponsorizza anche il Thailand Open (Thailandia - One Asian Tour), l’Emirates Australian Open, l’Australian PGA Championship (Australia - Australasian Tour), le Indonesia PGA Championships (One - Asia Tour) e infine il Boeing Classic (USA) sul PGA Champions Tour negli Stati Uniti.

Emirates e il vettore francese Corsair International hanno firmato un accordo che offrirà ai viaggiatori senegalesi collegamenti diretti verso Parigi. Secondo il nuovo accordo, i clienti potranno acquistare itinerari combinati Emirates - Corsair, con una maggiore comodità di collegamento tra Parigi e l’Africa occidentale. Contattando l’ufficio prenotazioni locale, l’agente di viaggio o prenotando su emirates.com, i clienti riceveranno un unico biglietto connesso per voli operati da Emirates e Corsair International, consentendo ai clienti di usufruire di uno sportello check-in e bagagli in transito tra le compagnie aeree.

Emirates aiuta le future stelle del golf a brillare Emirates contribuisce a lanciare le future carriere di alcuni professionisti del golf in erba alla vigilia dell’Emirates Australian Open 2013 a Sydney. A guidare l’Emirates Junior Golf Clinic i campioni Rory McIlroy e Aaron Baddeley che si sono impegnati ad insegnare a 300 bambini provenienti da Sidney a colpire una pallina come un professionista.

Airservice e Emirates festeggiano 10 anni di risparmio di tempo e carburante L’organismo per la gestione del traffico aereo Airservice Australia e Emirates hanno celebrato il decimo anniversario del programma Flex Tracks, per i voli tra 1-2 2014

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Borgo Egnazia Una masseria di lusso, che rivoluziona il tradizionale concetto di resort per offrire un’esperienza di soggiorno esclusiva, tra tradizione e modernità

Borgo Egnazia, residenza di lusso del Gruppo San Domenico Hotels, a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, è ormai un indirizzo riconosciuto in Puglia per il turismo di alta gamma. Suddiviso in tre aree distinte, ripropone ne La Corte l’ospitalità di un’antica masseria fortificata, mentre coloro che vogliano sperimentare un’autentica esperienza pugliese possono soggiornare negli appartamentini de Il Borgo, ricostruzione di un villaggio tipico della zona, oppure, per una vacanza all’insegna della massima privacy e del comfort, ai margini del complesso ci sono le 29 ville padronali, ciascuna con piscina privata. Borgo Egnazia quindi non è un resort, ma un nuovo concetto di ospitalità, in cui la Puglia, rivisitata in chiave moderna, è il filo conduttore. Il design minimale degli spazi, la cucina della tradizione proposta

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in diverse declinazioni nei cinque ristoranti e la Vair SPA sono tra gli elementi che meglio evidenziano la scelta di innovare continuamente pur rimanendo nel solco della tradizione, come dimostra l’ennesimo premio internazionale attribuito a quest’ultima per The Most Innovative Spa Concept.

La Puglia più autentica per meeting di successo Il complesso, immerso nel paesaggio della Valle D’Itria, tra ulivi secolari, gelsomini e agrumeti, forma un microcosmo in cui si fondono relax, buona cucina, servizi per il business e proposte originali. Alla ristorazione, che ripropone in chiave moderna i piatti e le ricette delle massaie pugliesi, e utilizza ingredienti rigorosamente del territorio, si accompagna un’offerta di spazi variegati e adatti a qualsiasi esigenza di lavoro: 10 le sale, da 10 a 300 posti, insieme a quasi 4.000 mq di aree espositive, un Business Center aperto tutti i giorni a tutte le ore e soluzioni su misura per eventi e convention, sempre all’insegna del “nowhere else”. La volontà è infatti quella di costruire esperienze di soggiorno uniche, che altrove non si possono vivere. Il territorio diventa quindi uno dei cardini delle attività proposte: le lezioni


LE LOCATION DI MM COMPONI IL TUO SOGGIORNO SU MISURA Che sia un week-end di relax, una vacanza di più giorni o un breve, ma meritato riposo dopo un meeting di lavoro, Borgo Egnazia propone a tutti i suoi ospiti, fino alla fine di marzo, la possibilità di comporre la propria vacanza su misura. Ogni giorno, all’interno dei quattro pacchetti B.E. Free ognuno può scegliere la propria attività preferita: per gli appassionati del green c’è BE Golf, presso il Club San Domenico Golf, 18 buche che si snodano tra gli ulivi secolari e con vista sul mare, per una lezione con i maestri o l’Unlimited Fee, con Golf Cart; per chi cerca l’assoluto relax, invece, il programma del BE Spoilt offre i trattamenti esclusivi nella VAIR Spa, che nel 2013 ha vinto il titolo di Best Luxury Emerging Spa. Chi è affascinato dalla cultura pugliese non può perdersi il BE Local, un pacchetto che permette di esplorare i luoghi e le tradizioni del territorio, tra una lezione di decorazione di ceramiche, un minicorso di cucina, visite a uliveti e caseifici, oppure alla scoperta dei reperti archeologici dell’area. Per gli sportivi, infine, il BE Active offre la possibilità di scegliere tra tennis, country walking antistress, lezione di ballo o il Puglia Tonic, un allenamento seguito da un trainer per ritrovare flessibilità e tonicità attraverso i movimenti tipici delle attività agricole pugliesi. di cucina pugliese, la scoperta dei luoghi meno noti ma più suggestivi del circondario, i pic-nic rivisitati, che non a caso si chiamano chic-nic, nel parco della Masseria Cimino, altra struttura del Gruppo, maggiordomo e chef personale nelle ville, sono solo alcuni degli spunti attorno a cui comporre la propria vacanza a Borgo Egnazia. Da quest’anno è anche a disposizione un local advisor, un esperto del territorio in grado di consigliare sia i singoli che i gruppi nella costruzione del soggiorno, creando percorsi culturali, folkloristici o enogastronomici ad hoc per gli ospiti. Un cenno a parte meritano i programmi rilassanti, energizzanti e antistress della Vair Spa, che uniscono a esperienze complete per il benessere del corpo in diverse vasche, al buio o accompagnate da musicoterapia, fanghi bollenti ed essenze profumate, attività non convenzionali come

danze etniche o la danza dei coltelli, yoga e persino una seduta con uno psicologo, oltre a pasti vegetariani per riscoprire il piacere del mangiare bene e sano, secondo i dettami della dieta mediterranea. g.g.

Borgo Egnazia 72010 Savelletri di Fasano (Brindisi) Tel. 0802255000 www.borgoegnazia.com - info@borgoegnazia.com 1-2 2014

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Centro Congressi SGR Chiuso con un segno positivo il 2013, si pensa al nuovo anno, tra progetti di ampliamento, appuntamenti gastronomici e tante certezze

«La nostra attività congressuale – ormai consolidata – ci ha reso il punto di riferimento per la maggior parte degli attori economici del territorio, dagli istituti bancari agli ordini professionali, dalle associazioni di categoria alla camera di commercio. Il taglio degli incontri che abbiamo ospitato è di carattere prevalentemente formativo, soprattutto nel settore medico-scientifico e fiscale-tributario, mentre negli ultimi tempi si sono ridotti i numeri per i meeting aziendali, che si sono piuttosto trasformati in incontri strategici con pochi partecipanti» racconta il Direttore del Centro Congressi SGR di Rimini, Micaela Dionigi, tracciando un bilancio dell’anno appena concluso e individuando quali siano state le principali richieste del mercato.

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Nonostante gli ultimi dodici mesi abbiano confermato il posizionamento del Centro, la struttura, dopo i primi 10 anni di attività, continua a innovarsi e ha in cantiere un importante ampliamento. Per il prossimo futuro, infatti, è prevista la realizzazione di «nuovi spazi congressuali tecnologicamente avanzati, con dimensioni che possano soddisfare una richiesta di mercato che attualmente non trova risposta nelle location già presenti sul nostro territorio, perché molto ampie e costose oppure legate alla tradizione del servizio alberghiero». Ma già nei mesi scorsi SGR ha voluto potenziare e differenziare le proprie attività, offrendo parte degli spazi in cui si articola il complesso come tem-


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QUARTOPIANO SUITE RESTAURANT

porary office “chiavi in mano”. Uffici completi e aree comuni diventano quindi il collettore di professionisti, piccole aziende, agenzie creative e start-up, che qui trovano non solo, e non tanto, un luogo fisico, ma anche una nuova modalità operativa, condivisa e sociale. Sempre centrale rimane il legame con il territorio, che, continua Dionigi: «è per noi imprescindibile. Siamo pronti ad accogliere quanto la nostra politica turistica territoriale sarà in grado di conquistare o riconquistare. Rimini deve vivere questo periodo di crisi come una grande oppor-

Ristorante interno al Centro Congressi, ma anche locale di tendenza dalla cucina gourmet sulla riviera romagnola, Quartopiano propone percorsi culinari personalizzati e serate con cuochi stellati, per sperimentare piatti raffinati e innovativi. La migliore cucina italiana, insieme a suggestioni del territorio e tocchi internazionali, firmata dallo chef Silver Succi, diventa uno degli elementi cardine di eventi mondani e cene o party aziendali. Inoltre, alla ricca proposta enologica caratterizzata da oltre 500 etichette, selezionate tra i maggiori produttori nazionali e internazionali, francesi e tedeschi in primis, si è da poco aggiunta la linea QP Food che propone conserve, sottoli e una selezione di prodotti d’alta gamma. Preparati sulla base delle ricette dello chef, sono realizzati con ingredienti di prima scelta e confezionati in raffinati vasetti degustazione ideali come proposta regalo. «Quartopiano è la nostra punta di diamante – spiega la Direttrice – e quest’anno ha vissuto un momento di crescita, trovando un pubblico fedele e in costante aumento, anche grazie a una fervente attività di promozione basata su rassegne culinarie, appuntamenti enogastronomici all’interno del locale e fuori, spesso in presenza di cuochi di fama internazionale, e aperitivi estivi a carattere tematico organizzati sul roof garden. Il calendario sarà fitto anche nel 2014: il primo incontro dell’anno, a fine gennaio, è stata una cena esclusiva per la Chaîne des Rôtisseurs la più antica associazione gastronomica del mondo. Il nostro ristorante sarà il capofila del progetto di apertura, prevista per i prossimi mesi, di una sezione associativa a Rimini, con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della cultura gastronomica nel mondo». tunità, come un momento per rilanciare la propria offerta, rinnovandola laddove sia necessario. Crediamo che questo sforzo stia cominciando a dare i suoi frutti: per esempio, il periodo di Capodanno ha fatto registrare il tutto esaurito per alberghi e ristoranti, un fatto molto positivo che ci lascia ben sperare. Ma anche l’ambito congressuale potrebbe ritrovare il suo fermento grazie a una giusta politica locale». M.F.

Centro Congressi SGR Via Chiabrera 34D - 47924 Rimini Tel. 0541303192/0541303193 www.centrocongressisgr.it - congressi@sgrservizi.com 1-2 2014

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Club Hotel Dante Non solo lavoro: ampi e versatili spazi per diverse tipologie di evento, attrezzature avanzate e un articolato centro benessere in questa struttura sul lungomare di Cervia

Una struttura completa, che offre ospitalità dai grandi numeri (244 le camere), centro congressi, spazi espositivi, soluzioni per il benessere e 3 ristoranti fino a 1.100 posti sulla Riviera romagnola. Il Club Hotel Dante di Cervia, oltre agli ambienti polifunzionali e versatili per il business, in grado di accogliere diverse tipologie di eventi, propone anche un centro benessere da 1.000 mq, aperto fino a tardi per soddisfare le esigenze di chi ha trascorso la giornata in meeting o incontri di lavoro. L’hotel si trasforma così in un wellness resort, dove le parole d’ordine sono relax e armonia, tra piscine, ampie vasche idromassaggio, cascate e geyser. Particolarmente

benefica per l’equilibrio psicofisico l’acqua salata a una temperatura costante di 32°C, mentre le 17 docce emozionali sono state pensate per offrire effetti tonificanti, energizzanti o rilassanti. Non mancano naturalmente trattamenti estetici e massaggi, ma per riappropriarsi del proprio tempo, attraverso un percorso, Armonie sensoriali, che si sviluppa per due ore e mezzo, è necessaria un’immersione completa tra le piscine, il thermarium, con sauna e bagno turco, le docce tropicali all’aroma dei frutti esotici, la nebbia e la grotta artica, fredda e intensa, la doccia scozzese e il percorso vascolare, con acque a diverse temperature. Aperto tutto l’anno e al centro del-

le principali direttrici che collegano la Riviera a Cesena, Ravenna, Rimini con la sua Fiera e Bologna, il Club Dante ha orientato la propria offerta Mice verso la massima flessibilità e la ricchezza dei servizi correlati. Oltre a poter ospitare big events, congressi plenari, convention e incontri fino a 800 partecipanti nella Sala Dante Forum, oltre ad altre nove soluzioni da 20 a 400 posti, la struttura ha investito molto per offrire tecnologie e dispositivi all’avanguardia. Da pochi mesi la sala più ampia è dotata di cinque maxi schermi collegati ad altrettanti proiettori indipendenti, che danno la possibilità di registrare l’evento tramite sei telecamere e di sfruttare il circuito interno al centro congressi per la proiezioni, oppure di riversare le immagini su supporti DVD o in file video con disponibilità immediata. G.G.

Club Hotel Dante Viale Milazzo 81 48015 Cervia (Ra) Tel. 0544 977448 www.clubhoteldante.it info@clubhoteldante.it

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MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Abbonamento annuale al costo di soli 30 euro Incluso supplemento annuale a Master Meeting “Guida Excellent” e spese di spedizione Per abbonarsi: • effettuare un versamento tramite bollettino postale sul c/c 55001911 intestato a: Communication Agency Int. Srl - via S. Simpliciano 4, 20121 Milano specificando nella causale: abbonamento annuale Master Meeting • fotocopiare e inviare per fax a Communication Agency, Milano

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Eden Hotels & Resorts Dall’esperienza trentennale di Eden Viaggi, una nuova catena alberghiera che risponde alle aspettative di un turismo sempre più alla ricerca di emozioni e contatto con la natura

Gli Eden hotels & resorts sono presenti nelle regioni Marche, Umbria, Sardegna e Sicilia, con un’offerta a 360 gradi, che va dal leisure al congressuale e una serie di formule ad hoc per ogni tipologia di clientela

Da 31 anni punto di riferimento in Italia per soggiorni e vacanze ad alto contenuto emozionale, oggi Eden Viaggi mette la propria vocazione all’accoglienza ed il proprio know-how al servizio dell’hotellerie. Con la catena Eden Hotels & Resorts, l’imprenditore turistico Nardo Filippetti propone un ventaglio di alberghi e resorts in grado di intercettare i nuovi bisogni ed i gusti del turista contemporaneo, sempre più alla ricerca di convenienza, personalizzazione e qualità. Dal resort in località balneare, all’hotel business oriented o wellness, la Catena conta 6 strutture, da cinque a tre stelle, situate tra Marche, Umbria, Sardegna e Sicilia. Tutte in location esclusive, estremamente confortevoli

e con un’ampia gamma di servizi, ideali per businessmen, famiglie, coppie, turisti individuali e persino amici a quattro zampe. Nell’offerta sono inclusi, come plus, le formule speciali social+ (wi-fi e aree social per condividere esperienze di soggiorno e usufruire di sconti e benefit) e food+ (menu dietetici, vegetariani, bio corner, prodotti d.o.c., carta dei vini, baby menu e, una volta a settimana, cena tipica, buffet di frutta e dolci). È possibile richiedere altre formule, come la business+ che prevede un kit con ricco set cortesia, tea&coffee maker, selezione di miscele e infusi, quotidiano economico preferito, ciabattine, full mini bar all’arrivo, wi-fi, accesso alla piscina e posto auto. Ad arricchire l’offerta ci sono poi le personalizzazioni pet+, guest+ e family+.

Una glamour experience per rivivere le atmosfere degli anni ’50 Il cinque stelle Hotel Excelsior Congress Spa & Lido, sul lungomare di Pesaro, è un delizioso boutique hotel dal design che rievoca le atmosfere glam degli anni ’50. Offre 52 tra camere e suite, un elegante ristorante gourmet con vista sul mare, il ’59 Restaurant, un lounge bar, il Bistrò, spiaggia privata, una moderna Spa ed un centro congressi articolato in cinque sale in grado di accogliere fino a 550 ospiti.

Relax e benessere nella campagna umbra Elegante quattro stelle a pochi minuti da Perugia, hotel La Meridiana sorge all’interno del parco Lacugnano. Un contesto

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che concilia il relax e la concentrazione, perfetto per meeting ed incentive aziendali, grazie anche alla facile raggiungibilità dalla rete autostradale. A disposizione 97 camere (tra comfort, executive e business), 5 meeting rooms modulabili attrezzate per 180 delegati, ampio parcheggio, piscina esterna e wi-fi gratuito in tutto l’hotel.

Atmosfere nuragiche tra spiagge rosa e pinete inebrianti A Siniscola, di fronte al porto turistico de La Caletta, il quattro stelle Hotel Cala della Torre offre un punto ideale per le attività mice e leisure, organizzazione di team-building aziendali, immersi in uno scenario naturale di incomparabile bellezza. Nel cuore di un’immensa pineta, l’hotel è situato a pochi chilometri dalle spiagge di Berchida, Capo Comino e Bidderosa, oltre alle mete più attraenti della costa orientale come San Teodoro e Posada.

Sentirsi come a casa Albergo super friendly, sulla spiaggia di Pesaro, il tre stelle Nautilus (55 camere) è la soluzione ideale per chi organizza attività incentive e ama vivere l’hotel come una seconda casa, dividendo il tempo tra business e famiglia. Insignito del marchio Ospitalità Italiana di Qualità Isnart, fa parte del circuito Italy Family Hotels, il consorzio dei migliori hotels con servizi per famiglie.

Un “borgo benessere” tra le dune di sabbia e i fondali trasparenti della Sicilia Quattro stelle a Butera, in località Tenutella, il Sikania Resort & Spa regala un colpo d’occhio che vale da solo il soggiorno: colline che degradano verso dorate spiagge solitarie, tra fiori gialli, piante di eucalipto e acque limpidissime. Qui il business & benessere si declina in un’offerta di alto livello: nella Spa, un personale qualificato accompagna gli ospiti in una wellness experience tra antiche tradizioni orientali, logica conseguenza di una giornata di lavori svolta all’interno delle due sale meeting capaci di ospitare fino a 200 delegati. Experience che continua in ogni angolo e dettaglio dell’hotel, dalle accoglienti camere al ristorante con cucina tipica, alla discoteca, alla spiaggia. r.m.

In Sardegna con tutta la famiglia Vicino alla spiaggia di Marina di Orosei, l’Hotel Marina Country è la destinazione perfetta per famiglie che cercano un albergo a pochi passi dal mare, immerso nel verde della pineta e circondato dai monti delle Baronie. Ad aumentare il fascino dell’hotel, rigogliosi giardini che abbracciano l’intera struttura. Grazie alla sua posizione strategica, l’hotel è l’ideale punto di partenza per escursioni verso l’interno.

Eden Hotels & Resorts www.edenhotels.it Tel. 848 838485 1-2 2014

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Grand Hotel Imperiale Resort & SPA Il fascino del Liberty si unisce al razionalismo comasco in questa esclusiva location, dove antico e moderno creano un suggestivo e interessante contrasto. Ideale anche per meeting o team building, offre servizi di alto livello e strutture all’avanguardia

Una destinazione divenuta glamour, ma anche un territorio ricco di storia e cultura. Il Lago di Como è una meta sempre più ricercata sia dal turismo leisure che business. Nel pittoresco borgo di Moltrasio, sulle rive del lago e alle pendici del monte Bisbino, sorge l’elegante struttura del Grand Hotel Imperiale. «Il complesso, circondato da un giardino ricco di vegetazione», spiega il direttore Silvestro De Bolfo (foto), «si inserisce armoniosamente nel contesto ambientale, quasi fosse parte integrante del paesaggio e dell’architettura tipica di questi luoghi. La location è caratterizzata da un edificio originario in stile Liberty, a cui si affianca un’ala, realizzata successivamente, che si ricollega al razionalismo comasco. Il resort comprende anche l’esclusiva Villa Imperiale, affacciata sulla piscina, e l’Imperialino, un raffinato ristorante circondato da un giardino fiorito in riva al lago. Di recente apertura, poi, un’intera area dedicata al benessere con 21 camere Deluxe-spa, la piazzetta delle fontane, il nuovo Wellness & Beauty Center I-SPA con percorso I-SPACE, 6 sale dedicate a massaggi e trattamenti, I-VIP “la dolce spa per due” e I-Fitness».

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In totale il resort offre 121 camere di varie tipologie: Classic, Superior, Deluxe Villa, Junior Suites, la Suite Presidenziale con Loggia, oltre alle già citate Deluxespa. Completano la struttura vari spazi per meeting e congressi, l’antico Bar della Regina, il Bar della piscina, il ristorante La Cascata con veranda sui giardini, la sala Lettura, il salone delle feste, i campi da golf e da tennis, l’attracco privato per motoscafi e battelli e il garage. Non mancano le novità per quest’anno e il prossimo, all’insegna di un’offerta sem-


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pre più di qualità. «Dopo la creazione nel 2012 di aree dedicate interamente al benessere, di una sala polifunzionale super tecnologica da 250 posti e il completo rinnovo nel 2013 dell’altra sala plenaria da 200 posti», afferma De Bolfo, «per il 2014 sono in programma 8 nuove camere Deluxe-spa, mentre nel 2015 inaugureremo una “Penthouse Suite” vista lago con Jacuzzi ed effettueremo il restyling del nostro fiore all’occhiello, il ristorante gourmet Imperialino, già premiato con 3 forchette rosse Michelin». Sul fronte della meeting industry, il Grand Hotel Imperiale Resort & SPA mette a disposizione della clientela spazi e servizi che si distinguono per gli alti standard di efficienza. Oltre alle due sale plenarie già nominate, la struttura include altre dieci sale per gruppi da 10 a 50 persone (la maggior parte con luce naturale), 1.000 metri quadrati disponibili per esposizioni, garage da 140 auto e 3 piazzole per i pullman. Inoltre, è possibile usufruire del servizio catering (fino a 300 persone) nelle aree interne o nei giardini. Altri plus a disposizione sono: Internet Wi-Fi gratuito; un event manager dedicato; live music entertainment, DJ, cabaret, gala show; assi-

stenza tecnica per le attrezzature tecnologiche; transfer con taxi, limousine, van, bus e minibus; possibilità di accedere all’I-SPA Wellness & Beauty Centre e alla Fitness room ecc. «La Villa Imperiale, poi», commenta il direttore, «è particolarmente adatta per organizzare eventi in esclusiva, con il massimo della privacy e del comfort, grazie alla sua posizione a sé stante, immersa in un giardino punteggiato da piante secolari e con lo splendido panorama del lago e della piscina». Ai meeting, infine, si possono associare i team building negli spazi esterni ed interni e una vasta scelta di attività: programmi accompagnatori, gite sul lago con battelli privati e pubblici, trekking, visite alle famose ville e giardini del lago, scuola di ballo, regate con skipper, tornei di golf e di tennis, cene a tema, cene in ristoranti tipici del lago, tour del Canton Ticino, in Svizzera, con visita ai 3 Casinò e shopping sulla via della seta. «I nostri ospiti», De Bolfo, «ci richiedono spesso spazi esterni per i team building. Noi offriamo la piscina per gare in acqua, il lido per sfidarsi in tornei sul lago, un campo per la pratica del golf, percorsi trekking, gare di ballo con maestro, fino ai corsi di cucina e alle degustazioni di vini e di prodotti tipici». Il Grand Hotel Imperiale Resort & SPA è aperto da marzo a dicembre e si trova a due passi da Cernobbio Villa d’Este e a 30 minuti d’auto da Milano e dallo scalo di Malpensa. E.C.

Grand Hotel Imperiale Resort & SPA Via Regina Vecchia 24-26 - 22010 Moltrasio (Como) Tel. 031346111 - fax 031346120 www.imperialemoltrasio.it - info@imperialemoltrasio.it 1-2 2014

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Hotel Barchetta Excelsior Alle porte del lago di Como, la proposta 4 stelle del gruppo Villa d’Este Hotels inaugura la nuova stagione dopo il profondo restyling dello scorso anno

Urban resort nel cuore di Como, l’Hotel Barchetta Excelsior, con vista panoramica sulla città e sul Lago grazie alla posizione sopraelevata, come tutte le strutture del gruppo Villa d’Este Hotels è stato interessato di recente da un’opera di rinnovamento. Il profondo restying, avvenuto lo scorso anno, ha riguardato sia la facciata, sia parte delle camere, che sono 84 in tutto, tra cui l’executive floor al sesto, e ultimo, piano: una suite con salotto separato e due ampi balconi comunicanti che guardano allo specchio d’acqua e tre

junior suite con spazio living. Sulla piazza principale affaccia invece un ampio dehors, anch’esso profondamente rivisto per essere il nuovo biglietto da visita di una struttura ricettiva che propone ambienti classici, data anche la sua origine a fine Ottocento quando era il punto di incontro dell’aristocrazia cittadina, ma confort contemporaneo. Questi lavori sono frutto di un percorso di rimodernamento che da qualche tempo sta caratterizzando tutti gli alberghi di proprietà: oltre al Barchetta, anche l’ala centrale del Palace Hotel, che sorge sulla passeggiata lungo lago, nel centro della città lombarda, è attualmente chiusa fino alla primavera, per consentire un’opera di rinnovamento delle camere che ne porterà il totale a 94. Sempre sulle sponde del Lago, si trova il Villa d’Este, punta di diamante del Gruppo e resort cinque stelle lusso, incoronato dal Luxury Travel Advisor Award of Excellence 2012 come miglior hotel di lusso al mondo, che riaprirà per la stagione 2014 il 6 marzo.

Alta cucina e soluzioni per il business Uno dei caratteri principali del nuovo Barchetta è la ristorazione. Sotto la guida del-

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LE LOCATION DI MM SPECIAL MEETING DI PRIMAVERA L’Hotel Barchetta, fino alla fine di marzo, promuove la propria offerta meeting con un pacchetto tutto incluso, che comprende un full day meeting in una delle due sale disponibili, attrezzatura tecnica di base e, a richiesta, connessione Wi-Fi e registrazione audio-video dell’evento. Oltre al pernottamento con prima colazione, previsti coffeebreak dolce e lunch, servito o a buffet. Ogni 10 camere, una è gratuita. Cena tipica lariana con menù personalizzati e degustazioni di prodotti del territorio a prezzi speciali. Costo: 140 euro a persona.

naturale e attrezzature d’avanguardia: la Sala Como, modulare, in grado di contenere fino a 55 posti a platea, e la Sala Cavour, di dimensioni più contenute, utilizzata per incontri al vertice e riunioni da pochi partecipanti. Oltre ad accompagnare i momenti di lavoro con light lunch o cene gourmet, è possibile anche organizzare visite e itinerari sia a Como che nel circondario, tra il centro storico, con i suoi due gioielli, il Duomo e il Teatro Sociale, i vicoli della città per lo shopping, la molte attività che si possono fare sul Lago, sportive e ricreative, in ogni stagione e il ricco territorio circostante. Per gli appassionati del green, nell’arco di 20 km dall’hotel si trovano sette diversi campi da golf convenzionati, che punteggiano le colline attorno allo specchio d’acqua. Giu. Gag.

lo chef Christian Babuin, reduce da un’esperienza al fianco di Sergio Mei al Four Seasons di Milano, il Ristorante Bistrò porta a Como una nuova proposta culinaria, che, su una base regionale, innesta elementi moderni e creativi. Accogliente e informale, a pranzo offre menù diversi ogni giorno della settimana, mentre per la cena l’ampia carta è stata pensata per soddisfare anche i palati più esigenti. Accanto ad esso il Ristorante Barchetta, al primo piano, illuminato dalle ampie vetrate che si affacciano sulla città e sul Lago. Location per eventi, cene di gala e banchetti, organizza regolarmente serate a tema, ospitando fino a 60 persone. Per quanto riguarda invece gli spazi business, due le proposte, entrambe con luce

Hotel Barchetta Excelsior Piazza Cavour 1 - 22100 Como Tel. 0313221 - fax 031302622 www.hotelbarchetta.it - info@hotelbarchetta.it 1-2 2014

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Hotel Cruise Como Cucina del territorio e spazi versatili per questo design hotel alle porte di Como, in posizione strategica per vacanze sul Lago e l’area dell’Expo 2015

Il 2013 è stato un anno di grande fermento all’Hotel Cruise di Como: raduni sportivi internazionali, incontri all’insegna delle eccellenze gastronomiche del territorio, convention da centinaia di persone hanno animato i suoi spazi e lanciato l’offerta della struttura per il nuovo anno. A caratterizzare questo design hotel quattro stelle, situato nei pressi del Lago e sulle principali direttrici del Nord Italia, comodo per l’aeroporto di Malpensa e il Polo fieristico che ospiterà l’Expo 2015,

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alcuni punti fermi: ampi e versatili spazi per congressi, meeting e incontri aziendali, servizi a 360 gradi per il business, percorsi culinari curati nei dettagli e svariate proposte per il tempo libero. Cinque le sale, con la possibilità di ospitare in contemporanea fino a 300 persone in un unico ambiente, connessione Wi-Fi in tutto l’edificio e l’opportunità di inscenare anche eventi meno convenzionali, dai lanci di prodotti per l’industria automobilistica a grandi convegni su più sale o corsi di formazioni e workshop con momenti di team building, grazie alla presenza di spunti e luoghi di interesse nel territorio circostante. Come ci racconta il Direttore, Sergio Bertelè: «il 2013 ha registrato un trend in rialzo, anche se la crisi economica è ancora una realtà incombente. Abbiamo notato un ulteriore consolidamento della clientela di origine asiatica e dal Nord Europa e stiamo puntando molto sul mercato dei Paesi emergenti, anche in vista dell’appuntamento con l’Expo. Nel segmento leisure, invece, è evidente come i nostri ospiti siano sempre meno casuali: calano progressivamente coloro che pernottano senza aver prenotato in precedenza, perché ormai si tende a utilizzare tutti quegli


LE LOCATION DI MM SAPORI DEL TERRITORIO La cucina, che sia locale e a km 0 o ricca di proposte internazionali e più creativa, è uno degli elementi di punta di qualsiasi evento. L’Hotel Cruise, dallo scorso anno, ha quindi impresso una svolta decisa alla sua ristorazione per arricchire la propria offerta con serate a tema e incontri all’insegna dei sapori regionali. Langhe, Abruzzo, Valtellina e Toscana sono state le protagoniste di cene dedicate, ideate e realizzate dallo chef Stivaletta e abbinate a vini di produzioni di nicchia dell’area. «Un appuntamento mensile che ha attirato ogni volta sempre più commensali, grazie alla capacità di offrire un connubio tra piatti ricercati e prodotti di alta qualità proposti dalle aziende vinicole coinvolte, di cui si potevano conoscere origini, caratteristiche e metodi di lavorazione» spiega Bertelè. Per il 2014 il calendario degli incontri è già fitto e il primo sarà dedicato ad Asti, alle sue specialità e alle sue rinomate etichette.

strumenti che permettono di decidere direttamente e comodamente meta, albergo e servizi, visualizzando e considerando la struttura in cui si vuole soggiornare, aderendo a eventuali sconti o a vantaggiose politiche di cancellazione. Per questo il nuovo anno sarà da una parte improntato a incrementare e diversificare il portfolio clienti, dall’altro vedrà forti investimenti sui canali di vendita e promozione on line. Inoltre, il 2014 sarà decisivo in vista dell’Expo, ma ci vedrà impegnati anche nel consolidamento del Programma Lake Como Events, al quale l’Hotel Cruise ha aderito tra i primi, che ha l’obiettivo di aumentare la visibilità e di valorizzare il territorio comasco tramite la partecipazione a fiere e workshop di carattere internazionale, rivolgendosi ai mercati business e Mice come network di riferimento sul territorio comasco».

E che l’area di Como e dell’omonimo lago sia ricca di attrattive e in grado di accontentare tutti i tipi di clientela è un dato acquisito. «La nostra struttura, tra i suoi fiori all’occhiello, ha proprio la posizione, non solo perché strategica dal punto di vista del sistema dei trasporti, ma anche perché domina tutto il comprensorio lariano, con i suoi panorami suggestivi e due millenni di storia da scoprire» conclude il Direttore. R.C.

Hotel Cruise Via Carducci 3 - 22070 Montano Lucino (Como) Tel. 031478301 - fax 0314783030 www.hotelcruise.it - info@hotelcruise.it 1-2 2014

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Hotel de la Ville Monza Per affrontare il difficile momento che sta vivendo parte dell’hôtellerie nell’hinterland milanese e fidelizzare sempre più la clientela, la famiglia Nardi – albergatori da quattro generazioni – punta sull’alta cucina del ristorante Derby Grill, che coniuga tradizione, innovazione e raffinatezza

Appassionati della loro professione, Luigi e Arcangelo Nardi non hanno dubbi sull’importanza di continuare a investire nell’azienda di famiglia, il sofisticato Hotel de la Ville di Monza (4 stelle lusso) che i Nardi gestiscono da più di cinquant’anni. «Nonostante la complessità del momento», affermano i due albergatori, «non vogliamo smettere di riproporci, consolidando quotidianamente la fiducia dei nostri ospiti. L’evidente crisi che le aziende stanno vivendo si riverbera anche e so-

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prattutto sul territorio di Monza e Brianza che, essendo quasi esclusivamente una destinazione di business travel, soffre gravemente a differenza della vicina Milano, dove altri segmenti di mercato leisure meno penalizzati hanno compensato il calo di domanda. Dobbiamo quindi affrontare un periodo non semplice come quello attuale puntando sulle nostre eccellenze, in particolare sull’alta qualità della nostra ristorazione». Fiore all’occhiello della struttura è infatti il ristorante Derby Grill, classificato e premiato dalle più importanti guide di settore come uno dei migliori in Italia. Il prestigioso ristorante, che può accogliere fino a 50 persone, offre ai suoi ospiti non solo una cucina di alto livello, creata dall’executive chef Fabio Silva, ma anche un ambiente caldo ed estremamente curato, oltre ad un servizio impeccabile. «La location», spiegano Luigi e Arcangelo Nardi, «è unica. L’Hotel de la Ville sorge di fronte alla magnifica Villa Reale, capolavoro neoclassico del Piermarini e patrimonio di Casa Savoia dalla metà dell’Ottocento. Il nostro ristorante rispecchia il sapore e


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l’atmosfera di charme dell’albergo, con boiseries di rovere e oggetti di antiquariato. Alla base di ogni menu, c’è un’attenta e originale lettura da parte del giovane chef Fabio Silva delle tradizioni lombarde e regionali italiane. Freschezza, stagionalità e cura nella scelta delle materie prime sono gli ingredienti che contraddistinguono la sua cucina. Le stagioni, appunto, sono la sua principale risorsa creativa». Il ristorante propone con successo anche menu per pranzi d’affari poiché la location è ideale per incontri di lavoro ed eventi aziendali. Adiacente al Derby Grill, l’American Bar è poi il ritrovo perfetto per una pausa di relax tra amici e colleghi di lavoro. «Da anni», commentano i fratelli Nardi, «quest’angolo di raffinatezza, caratterizzato da una libreria con collezione di libri antichi e porcellane cinesi, è diventato un luogo di incontro molto amato sia dalla nostra clientela internazionale che da quella locale, che ha apprezzato i recenti investimenti negli arredi e nelle attrezzature sia del bar che del ristorante». Quanto espresso dai Nardi trova conferma nei riconoscimenti di TripAdvisor, che ha premiato l’albergo e il ristorante con l’ambito “Certificato di Eccellenza”. «Grazie ai soddisfacenti riscontri perseveriamo con impegno ad investire nel reparto di ristorazione ed, a riprova di ciò, stiamo definendo un importante progetto di copertura della terrazza che si affaccia alla Villa Reale, con una stupenda struttura in cristallo che permetterà alla clientela di approfittare durante tutto l’anno di ulteriori eleganti spazi dedicati al servizio di bar e ristorante». La stessa sofisticata eleganza si ritrova nelle stanze e negli ambienti comuni dell’hotel, impreziositi da boiseries di rovere, tappeti persiani e numerosi oggetti di antiquariato, frutto della passione per il collezionismo di Luigi e Arcangelo Nardi. L’albergo offre 63 camere, dotate di accesso a Internet wireless ad alta velocità e ripartite tra il corpo centrale e la storica ala Deluxe, ricavata dall’attiguo edificio di epoca Liberty. “La Villa”, infine, è una dependance di fine Ottocento adiacente all’hotel con 5 camere di lusso, una junior suite e una suite. «Alcuni particolari», commentano i proprietari, «come i ricercati arredi, il comfort tecnologico, il ca-

mino, il piccolo biliardo, la sauna, la sala gym o il garage privato, testimoniano la personalità di questa aristocratica dimora d’altri tempi». L’Hotel de la Ville di Monza è membro della Small Luxury Hotels of the World, «una scelta dettata dalla volontà di distinguerci ed evidenziare la qualità della nostra offerta. Nel nostro albergo abbiamo infatti cercato di esaltare una atmosfera che desse percezione di stile senza legarci a cliché particolari. Ci piace esprimerci in modo personale, a volte originale o eccentrico, per farci ricordare come una Casa fuori dall’ordinario. Siamo stati la tradizione alberghiera e il punto di riferimento nel tempo di una ospitalità di grande qualità sul territorio e desideriamo ancora esserlo per il futuro». ele.c.

Hotel de la Ville Viale Regina Margherita di Savoia 15 - 20900 Monza (Monza Brianza) Tel. 03939421 - fax 039367647 www.hoteldelaville.com - www.derbygrill.it - info@hoteldelaville.com

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Hotel Diana Roma Un’offerta ricca e competitiva, fortemente legata alla tradizione dell’accoglienza con proposte personalizzate, sia leisure che gourmet

Tradizione, comfort e grande attenzione al servizio. Sono questi i tre punti di forza dell’Hotel Diana di Roma, nato quasi settantacinque anni fa da un’intuizione di Benedetto De Angelis che trasforma lo stabile in hotel già nel 1939. La struttura, in posizione centralissima nel rione Monti accanto al Teatro dell’Opera e a un passo da via Nazionale, dalla Stazione Termini e dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, ha infatti alle spalle una grande tradizione di famiglia. Oggi alla guida c’è la terza generazione con Carlo De Angelis, proprietario attento e appassionato dei dettagli di arredo, affiancato dalle sorelle Stefania e Caterina e dalle figlie Cecilia, sales & revenue manager, e Marta, responsabile del reparto amministrazione. «La nostra famiglia» racconta Carlo De Angelis, «ha assistito a cambiamenti im-

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portanti, che hanno riguardato sia il mercato interno che quello internazionale. In particolare, con l’evoluzione delle nuove tecnologie – Internet, ha reso l’accesso alle informazioni turistiche immediatamente fruibile, rivoluzionando – lo scenario è mutato radicalmente, senza contare che, oggi, il viaggiatore è molto più consapevole di un tempo. Tutto questo ci ha obbligati ad aggiornare la nostra offerta con nuove proposte interessanti e davvero competitive, senza però mai discostarci dalla tradizione di qualità che da sempre ci contraddistingue. Una scelta che si è rivelata premiante». L’Hotel dispone di 161 camere e di una junior suite, tutte dotate di telefono diretto, aria condizionata, minibar gratuito, Pay TV, wi fi gratuito e cassette di sicurezza. Gli ambienti sono stati recentemente rivisitati, con soluzioni personalizzate e di gu-


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sto, mantenendo il parquet in alcune camere e giocando su nuances armoniche per gli arredi, con grande cura per ogni dettaglio. Particolarmente accogliente la junior suite, quasi un mini appartamentino, creata dall’unione di due camere e composta da un’accogliente soggiorno, un’ampia stanza con letto matrimoniale e un elegante bagno con ampia doccia dove è possibile attivare la funzione bagno turco. Tonalità di giallo, rosso e arancio mantengono viva l’incidenza dei colori; a questo si aggiunge una gamma di servizi fondamentali, soprattutto quando si è in viaggio, come un servizio di conciergerie aperto 24 su 24, possibilità di transfert per l’aeroporto, possibilità di servizio di auto privata con autista, fino alla prenotazione di tour in città a bordo di pullman privati e open bus, o prenotazioni di visite guidate per piccoli gruppi, alla scoperta delle bellezze artistiche della Capitale. Ampia e modernamente attrezzata la zona congressuale, dotata di 4 sale riunioni, con una capienza massima di 80 posti a platea. Tutte le sale godono di luce naturale e sono attrezzate con schermo elettrico a scomparsa, proiettori collegati con PC, impianto audio, televisori al plasma 42”. Il tutto è comandato da una saletta di regia completa di monitor ed amplificatori. Vero punto di forza è la terrazza dell’Hotel, in una posizione esclusiva nel centro di Roma, e il ristorante “Roof Garden

L’Uliveto”, dove, oltre ad una vista panoramica a 360° incorniciata dal verde delle piante di ulivo, si possono gustare le specialità gastronomiche proposte dallo chef o semplicemente sorseggiare un drink nell’angolo bar. «Quest’anno», continua Cecilia De Angelis, «abbiamo deciso di continuare ad ampliare e arricchire la nostra offerta gastronomica, soprattutto nel servizio di ristorazione. Presso il Ristorante “L’Uliveto” è possibile organizzare a cornice dei meeting coffee breaks, welcome drinks, pranzi di lavoro a buffet o serviti. Questa proposta comprende menu più strutturati, personalizzabili per ogni evenienza, dai menu a buffet finger food, che spaziano su un ventaglio di proposte originali privilegiando verdure e primizie di stagione, ai menu serviti, attingendo alla cucina mediterranea, senza perdere però il carattere internazionale, fino ai menu gala dinner, dove è possibile scegliere tra menu di carne e pesce, in tre o quattro portate. Tutti i menu propongono, inclusi nel costo, una selezione di vini da cantine esclusive e del territorio. Anche per la prima colazione, i prodotti sono rigorosamente homemade, realizzati dai nostri chef partenopei». Sempre nella direzione di ampliare l’offerta dei servizi e di privilegiare il ventaglio di comfort e ospitalità, è attiva anche l’area snack con buffet accanto al bar, ricca di specialità gastronomiche italiane di stagione, ma anche di piatti internazionali: uno vero spazio alternativo di relax con open bar e happy hour nel tardo pomeriggio. C.C.

Hotel Diana Roma Via Principe Amedeo 4 - 00185 Roma Tel. 06478681 - fax 06486998 www.hoteldianaroma.com - info@hoteldianaroma.com 1-2 2014

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Hotel Eden Roma Perla romana della Dorchester Collection, da sempre nell’immaginario di lusso dell’hotellerie della Capitale, l’Eden di Roma riparte con slancio dalla sua unicità

Originariamente costruito nel 1834 e poi convertito in Hotel nel 1889, Hotel Eden è a Roma e nel mondo uno degli hotel più frequentati da famiglie reali, capi di stato e celebrities. La sua vista sui sette storici colli di Roma, la Terrazza dell’Eden, il Bar e il Giardino al sesto piano, da sempre regalano soggiorni unici, da non dimenticare. Questo raffinato cinque stelle lusso, con 120 anni di esclusiva ospitalità di livello internazionale, è parte, dallo scorso settembre, della Dorchester Collection che, nell’ambito di una strategia dell’accoglienza top level, ha già portato nella sua collezione molte perle dell’hotellerie

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mondiale, tra cui “The Dorchester” e il “45 Park Lane” a Londra, il “The Beverly Hills Hotel” e l’“Hotel Bel-Air”, a Los Angeles, “Le Meurice” e l’“Hôtel Plaza Athénée” a Parigi, il “Coworth Park” ad Ascot in Gran Bretagna, il “Le Richemond” a Ginevra e l’“Hotel Principe di Savoia” a Milano. Con la nuova gestione nessun brusco cambiamento, ma piuttosto un’attenta valorizzazione di ambienti e spazi, e soprattutto una rafforzata offerta nell’accoglienza e nei servizi sempre più personalizzati e di ispirazione internazionale. «L’Hotel Eden godrà senz’altro come merita di un’attenta fase di ristrutturazione», conferma Christopher Cowdray, CEO del Gruppo, «per migliorare e arricchire l’importanza dello storico palazzo e dei suoi interni, e per riposizionare l’Hotel in prima linea sul mercato degli alberghi di lusso, in armonia con il portfolio della Dorchester Collection. Questo non prima di avere acquisito tutta una serie di informazioni fondamentali». Solo dopo una fase di attento check-up, infatti, verrà avviato un graduale e attento restyling, soprattutto delle public areas e degli spazi living delle camere, in linea con il concetto di “special hotel” che rende unici gli alberghi della Dorchester in tutto il mondo. Grande attenzione anche alla proposta


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gastronomica, già riconosciuta nel novembre del 2012 con una stella Michelin sotto la guida dell’executive chef Fabio Ciervo. Questa stella Michelin si aggiunge a quelle degli altri hotel della Dorchester Collection: le tre stelle del “The Dorchester”, le tre stelle del “Hotel PlazaAthénée” e le tre stelle del “Le Meurice”. L’Hotel Eden è stato anche recentemente votato nella categoria dei “Top 50 Hotels in Italy” dei CondéNastTraveler’s 2013 Readers’ Choice Awards, un risultato coerente con la missione della Dorchester: sviluppare un gruppo impeccabile di alberghi simbolo situati nelle principali città del globo. «L’Hotel Eden», continua Christopher Cowdray, «è senz’altro un’importante e fondamentale aggiunta al nostro portfolio, poiché è uno dei più prestigiosi e iconici hotels al mondo, in una posizione ineguagliabile e in una città senza tempo. La nostra presenza a Roma, culla della classicità, crea inoltre forti sinergie col nostro Hotel di Milano, il Principe di Savoia». Di recente, Dorchester Collection ha annunciato la nomina di Luca Virgilio a Direttore Generale dell’Hotel. Virgilio, ufficialmente in carica dal 20 gennaio, si unisce a Dorchester Collection lasciando il

suo ruolo di area general manager Hotel Baglioni di Londra e Regina Hotel Baglioni di Roma. La sua carriera è frutto di un’esperienza ventennale nei più prestigiosi luxury hotel europei. In precedenza ha rivestito, tra gli altri, il ruolo di Direttore Generale dell’Hotel Metropole Monte Carlo, di Direttore Generale dell’Hotel Carlton Baglioni Milan e di Rooms Division Manager dell’Hotel desBergues di Ginevra: «Luca Virgilio apporta un bagaglio di notevole esperienza alla Compagnia e sono lieto di accoglierlo nella famiglia Dorchester Collection», conclude Christopher Cowdray. Quindi, lunga vita all’Hotel Eden, un’icona senza tempo, che dopo D’Annunzio e la Duse, Hemingway e Adenauer, Di Caprio e Richard Gere, continuerà con classe ed eleganza, bellezza e discrezione, ad ospitare ogni ospite che voglia fare parte di un’esperienza davvero unica al mondo. Cristina Chiarotti

Hotel Eden Roma Via Ludovisi 49 - 00187 Roma Tel. 06478121 - fax 064821584 www.dorchestercollection.com - info.HER@dorchestercollection.com 1-2 2014

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Loano 2 Village Chiusura d’anno positiva per la struttura ligure, con trend in crescita in particolare per il settore Mice. La location unisce ambienti raffinati, know how nell’accoglienza e aree dotate di attrezzature tecnologiche di ultima generazione per meeting ed eventi

Con una formula che affianca ampie aree congressuali ad eleganti spazi per l’accoglienza, Loano 2 Village è ideale per soddisfare le esigenze dei clienti Mice. Il complesso ha recentemente ospitato un importante gruppo svizzero che opera nel comparto dei viaggi incentive e ha scelto la Liguria per presentare il suo catalogo e la programmazione 2014 alla clientela fidelizzata. Dal 23 novembre al 5 dicembre, Loano 2 Village ha contato più di 4.000 presenze, accogliendo 7 gruppi dell’operatore d’oltralpe in media composti da 300 turisti provenienti da Germania e Svizzera. Agli

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ospiti è stato offerto un programma di alto livello, sviluppato durante un soggiorno di 2 notti per ogni gruppo. A cominciare dalla prima accoglienza, caratterizzata da una degustazione di prodotti tipici a base di olio extravergine d’oliva di produzione locale, accompagnati da una selezione dei migliori vini rossi e bianchi della Liguria. Per la cena, lo staff del Loano 2 Village ha predisposto un ricco buffet con diverse specialità della tradizione culinaria italiana e ligure, scelte appositamente dallo chef executive Francesco Impieri. Inoltre, per la serata è stata messa a disposizione degli ospiti la Sala Portofino che, grazie ad attrezzature audio video di ultima generazione, ha reso possibile la realizzazione di suggestivi spettacoli e divertenti momenti di intrattenimento, il tutto accompagnato da un fornito servizio bar. Durante il secondo giorno di permanenza, al mattino, dopo una ricca prima colazione internazionale, i partecipanti hanno assistito – nella Sala Portofino allestita a platea – alla presentazione del catalogo, al termine della quale sono stati predispo-


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sti, nella zona espositiva adiacente alla meeting room, sales & info point dedicati alle varie destinazioni. Inoltre, il programma offerto da Loano 2 Village ha incluso anche un’escursione in Costa Azzurra: dopo i lavori, infatti, il gruppo è partito alla volta di Montecarlo (distanza da Loano 111 km/durata del viaggio 1 ora circa), per poi tornare nella struttura ligure e concludere la giornata con un’elegante cena di gala, nella raffinata e calda atmosfera del Ristorante Luna Rossa, già illuminato e addobbato in stile natalizio. Qui gli ospiti hanno potuto trascorrere una piacevole serata tra specialità gastronomiche, musica dal vivo, saluti finali e auguri di buon Natale. Il giorno seguente, sulla strada del ritorno verso casa, era d’obbligo una tappa all’outlet village di Serravalle (137 km da Loano/durata del viaggio 1,20 minuti), paradiso dello shopping con i migliori marchi del made in Italy e le più note griffe internazionali a prezzi scontati. L’accoglienza realizzata da Loano 2 Village si è dimostrata completa e versatile, grazie ad alcuni punti di forza che contraddistinguono la location. In primis la posizione particolarmente strategica della struttura, non lontana dal centro di Loano, una storica località turistica nel cuore della riviera di ponente, che negli ultimi anni, grazie allo sviluppo del porto Marina di Loano, sta vivendo un rilancio del turismo particolarmente positivo. Il villaggio, inoltre, dista solo 2,5 km dall’autostrada e i principali luoghi di interesse della Liguria e della Costa Azzurra sono raggiungibili facilmente in giornata. La struttura, poi, è una delle poche nella Regione aperta tutto l’anno e con le sue 360 camere è in grado di soddisfare tutte le necessità legate alla presenza di gruppi numerosi. Anche i suoi ampi spazi meeting sono pensati per ospitare grandi nu-

meri: la sala plenaria di 610 mq accoglie fino a 500 posti a platea; inoltre sono disponibili altre 7 sale di varia metratura e uno spazio di circa 300 mq ideale per esposizioni. Il villaggio dispone di 3 eleganti e capienti sale ristoranti, una cucina di alta qualità e due bar (uno al chiuso e uno all’aperto), con vista sulle piscine, particolarmente adatti per apertivi e degustazioni. Altri plus del complesso sono: numerosi servizi sportivi per il tempo libero o per organizzare team building, tornei e giochi (3 piscine all’aperto, 1 piscina vetrata e riscaldata, campo da tennis, campo da calcetto); ampio e gratuito parcheggio autobus di fronte all’hotel; e ottimo rapporto qualità prezzo. Elena Corti

Loano 2 Village Via degli Alpini 6 - Loano (Savona) Tel. 01967911 - fax 019671765 www.loano2village.it - congress@loano2village.it 1-2 2014

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Palazzo Santa Chiara Un punto di riferimento a Roma come location esclusiva per eventi, congressi, meeting e mostre, ricevimenti privati e attività di team building, grazie soprattutto ai suoi spazi versatili ed eleganti

Palazzo Santa Chiara è una splendida struttura ubicata nel pieno centro storico della Capitale, tra Largo di Torre Argentina e il Pantheon. L’edificio è parte di un palazzo che risale alla metà del Seicento, costruito sui resti di una dimora di suore domenicane, dove nel 1380 morì Santa Caterina da Siena, ed è stato anche sede storica del Teatro Rossini, particolarità che hanno contribuito a donare agli ambienti interni un’atmosfera unica, ma al contempo funzionale e moderna, una predisposizione naturale fortemente assecondata e rafforzata soprattutto da Gustavo Cuccurullo, imprenditore da tre generazioni nel settore dello spettacolo, che dal 2008 ne cura la gestione. Palazzo Santa Chiara ha una sala principale con un palco e una a platea di 147 posti ed è dotata di attrezzature audio, luci e impianti di videoproiezione. L’attenta dotazione tecnica, la presenza di un palcoscenico e la varietà dei servizi offerti consentono la realizzazione di ogni tipo di evento, adattandosi alle esigenze della clientela. Palazzo Santa Chiara è inoltre attrezzato per consentire l’accesso e la permanenza ai disabili. Il foyer, oltre a poter ospitare servizi di catering, è un al-

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tro ambiente utilizzabile in alternativa alla sala, per meeting o altre iniziative che prevedono un ridotto numero di partecipanti. Qui, esposizioni, convegni, meeting aziendali, ricevimenti e feste private possono contare sul cocktail bar e su un servizio di catering personalizzabile, con possibilità di allestire il foyer con isole di tavoli, una formula ottimale per organizzare pranzi o cene a buffet fino a 200 ospiti. Per cene di gala e, in generale, per eventi


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seduti è possibile accogliere fino a 90 ospiti. Importanti aziende, istituti e organismi politici scelgono ormai Palazzo Santa Chiara per il fascino della location e la professionalità del suo staff.

Atmosfere senza tempo È proprio la location il punto di forza di Palazzo Santa Chiara, che vanta infatti una storia particolare, molto legata alla tradizione teatrale romana. L’istituto proprietario dell’immobile, l’Arciconfraternita della Santissima Annunziata, nel 1873 concede una parte del Palazzo a impresari romani che ne fanno un teatro. Nei primi tempi si alternano opere liriche di Rossini, di Verdi e di Bellini, a spettacoli di arte varia; poi, nel 1879, per la prima volta, viene rappresentata l’operetta romanesca “Meo Petacca”, interpretata da Filippo Tamburri, il più importante attore dialettale dell’epoca. Nel 1886 il teatro torna alla Santissima Annunziata che ne fa, prima la sede della Libreria Declè e poi l’archivio dell’Arciconfraternita. Negli anni Cinquanta riapre l’antico Teatro Rossini ad opera di Checco Durante, attore e poeta dialettale romano, passato poi alla “Compagnia Stabile del teatro di Roma Checco Durante” e

successivamente di Alfiero Alfieri fino al 2005. Nel 2008 inizia un nuovo capitolo per il palazzo: l‘imprenditore Gustavo Cuccurullo ne assume la gestione e, grazie a una radicale ristrutturazione estetica e funzionale, riesce a rendere Palazzo Santa Chiara una delle più belle e prestigiose strutture destinate all’ospitalità di eventi del nostro Paese. All’interno del foyer impreziosisce il palazzo la “Cappella del Transito” di Santa Caterina da Siena. Di particolare interesse storico e consacrata, risale al XIV secolo. L’attuale Cappella era all’epoca una delle stanze di una dimora di terziarie domenicane e, grazie allo stanziamento di fondi da parte del Ministero per i Beni culturali e Ambientali, tra il 1989 e il 2000 è stata completamente restaurata, conservando tuttora parte del soffitto originale trecentesco. Dopo gli importanti lavori di adeguamento estetico/funzionale di Palazzo Santa Chiara, realizzati dall’attuale gestione, la Cappella è oggi aperta al pubblico. C.C.

Palazzo Santa Chiara Piazza di Santa Chiara, 14 - 00186 Roma Tel. 06 6875579 www.palazzosantachiara.it - info@palazzosantachiara.it 1-2 2014

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Relais Monaco A Ponzano Veneto, un’esperienza unica e irripetibile

In un’oasi di pace e tranquillità alle porte di Treviso, nell’800, la nobile famiglia veneziana Persico fece costruire una piacevole villa, secondo i canoni della classicità delle ville venete: la facciata principale era fronteggiata da un magnifico vigneto, quella più privata si apriva sul retro della villa, su un vasto parco con tipiche essenze della pianura e della collina trevigiana. La proprietà passò poi al conte Guarnieri che cedette al sogno dello chef-gourmet trevigiano Alfredo Beltrame, un vero mito, il quale la trasformò in un raffinato albergo-ristorante, il famoso Toula’, che a partire dal 1960 divenne il tempio della cultura gastronomica della Marca trevigiana.

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Inaugurata nel 1999, la villa prenderà il nome di Relais Monaco – hotel di campagna, pieno di charme tanto quanto il cittadino Hotel Monaco & Grand Canal di Venezia, della stessa proprietà – per poi essere ampliata su progetto degli architetti Afra e Tobia Scarpa ed offrire 79 tra camere e suite, un ristorante gourmet, dove gustare le migliori specialità regionali e un moderno centro congressi ed eventi. Oggi come ieri si viene accolti da un magnifico viale fiancheggiato dal vigneto e da una struttura che mantiene il fascino dell’antica villa veneta. Quando si entra in villa si avverte la piacevolezza tipica dei “relais de campagne” e l’atmosfera che si respira sulla terrazza, arredata per cenare all’aperto e per trascorrere piacevoli serate durante la bella stagione, fa pensare alle famose “gioie della villeggiatura” di goldoniana memoria. Una bella piscina, attorniata da sdraio e ombrelloni, attorno


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alla quale organizzare aperitivi e feste completa l’offerta. Il Relais è quindi una struttura per l’ospite individuale, per la coppia in cerca di tranquillità, ma anche per meeting ed incentive grazie al suo moderno e attrezzato centro congressi. La tradizione gastronomica e l’ospitalità si rinnovano oggi attraverso a una liaison davvero speciale, perché saper accogliere e offrire un’alta cucina sono requisiti indispensabili, ma non bastano da soli a soddisfare un ospite sempre più attento ai particolari e dai gusti ricercati. Ecco perché nasce la collaborazione tra Enrico Mazzocco general manager del Relais Monaco e Chrima, il brand di Mara Dal Cin che si occupa di eventi, matrimoni e progetti d’immagine di successo. Un vero laboratorio di eventi cresciuto nel tempo e apprezzato proprio grazie alla capacità della sua creatrice di creare eventi tailor made pensati e confezionati sulla base dei desideri e delle aspettative del cliente. Si dice che i dettagli facciano la perfezione e la perfezione – si sa – non è un dettaglio, questo è lo spirito che anima il rapporto di collaborazione, creato per offrire all’ospite raffinate soluzioni per allestire e personalizzare ogni tipo di evento. Le idee prendono forma e la creatività si materializza in scenografici allestimenti e mise en place da sogno. Che si tratti di un evento aziendale o un ricevimento di matrimonio, un meeting internazionale o una festa da “mille e una notte” il Relais Monaco e Chrima mirano a lasciare, indelebile nella mente degli ospiti, il ricordo di un’esperienza unica e irripetibile. Naturalmente Mazzocco, appassionato co-

noscitore delle ricchezze della Marca Trevigiana, in caso di richieste, da parte di event manager e di pco, di attività in grado di far conoscere e apprezzare la destinazione, offre una vasta gamma di esperienze: visite guidate alle piccole città d’arte come Castelfranco, Conegliano, Asolo, Possagno, dove si trova la casa-museo di Antonio Canova; oppure escursioni nelle amene colline del Prosecco, Valdobbiadene e Conegliano, dove si possono visitare le aziende dei più noti produttori di Prosecco o Grappa, con degustazioni e addirittura la possibilità di vedere realizzate delle cuvée personalizzate; oppure scuola di golf, anche per neofiti, nel vicino Asolo Golf Club, struttura consorella del Relais, e perché no, anche escursioni in mountain bike e nordic walking. Infine è utile ricordare che il Relais è servito da comode autostrade, l’A4, l’A27, l’A57 e da ben due aeroporti, il Marco Polo di Venezia e Antonio Canova di Treviso. L.S. Enrico Mazzocco e Mara Dalcin

Hotel Relais Monaco Via Postumia 63 - Ponzano Veneto (Treviso) Tel 04229641 - fax 0422964500 www.relaismonaco.it - mailbox@relaismonaco.it 1-2 2014

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The Gritti Palace Da sempre luogo di ritrovo simbolo di Venezia, l’hotel è una location unica e di lusso dove festeggiare grandi eventi e occasioni importanti. Nella migliore cornice del vero italian style

Il Gritti si conferma luogo d’incontro, nonché residenza elettiva, di numerose generazioni di viaggiatori globali e di influencers che, da sempre, qui, amano tornare, conquistati da un lusso discreto e da un servizio impareggiabile. La dimora sorge nel cuore della città, al centro della vita sociale e culturale di Venezia e, tuttora, nel design, propone la sua storica atmosfera di residenza privata e di luogo dedicato alla celebrazione e alla salvaguardia dell’Arte. Va detto che, oggi, The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel è una struttura completamente rinnovata grazie

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ad un meticoloso e importante restauro che ha riportato lo storico edificio ai suoi fasti originari, una scelta lungimirante da parte di Starwood di puntare su alcune delle più eleganti strutture del brand The Luxury Collection in Europa, come l’Hotel Alfonso XIII a Siviglia, l’Hotel Maria Cristina a San Sebastian e il Prince de Galles di Parigi. «È sempre esistito un fascino particolare e unico intorno al Gritti Palace, che ha incantato generazioni di ospiti», conferma Paul James, Global Brand Leader di The Luxury Collection, St. Regis e W Hotels Worldwide, «La rinascita di questa icona veneziana ha segnato, per Luxury Collection – nel luogo di nascita del brand che ora conta più di 85 hotel di lusso nel mondo – la significativa occasione di chiudere il cerchio, rinnovando le proprie radici sul Canal Grande». Oggi il Gritti Palace offre 61 camere e 21 suites, alcune delle quali con vista mozzafiato sul Canal Grande, ispirate al ricco patrimonio storico veneziano e ai personaggi illustri che hanno segnato la storia dell’albergo e della città, come Ernest Hemingway, Somerset Maugham e Peggy Guggenheim, oppure intitolate alle istituzioni simbolo della città, come Punta della Dogana, icona delle radici artistiche e culturali di Venezia e del Gritti Palace. Splendida la sontuosa Suite Redentore, strutturata su due piani con un’ampia camera da letto, un salotto-dining room e una spettacolare Terrazza sul tetto di 250mq – dotata di mini pool e chaise longue – che si affaccia a perdita d’occhio sul panorama della città e della Laguna. Tutte le camere sono ravvivate da calde tonalità d’epoca, le suite e le stanze van-


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tano elementi del design locale, come i tessuti damascati di Rubelli (spesso ricreati sulla base di rari disegni provenienti dallo storico archivio della casa), tappezzerie e velluti veneziani, pezzi unici di arredamento come i sofà in stile Rococò, gli specchi Girandole, interamente realizzati a mano, e i lampadari in vetro artistico di Murano. Le camere sono decorate con opere d’arte e mobili antichi che contribuiscono a creare la sensazione di vivere nella storia di Venezia. Ma il vero spirito di questa struttura si coglie negli spazi living, come la citata Terrazza, affacciata sul Canal Grande e realizzata in modo da richiamare gli eleganti ponti degli yacht italiani anni ’30 in stile Art Deco, o come il ristorante Club del Doge, dove si celebra la tradizione culinaria veneziana e quella del Gritti (tra le proposte, le specialità come pasta e fasoi, i bigoli co l’arna, il risotto Hemingway, e il Filetto di Baccalà dissalato in vapore di tè nero, su zuppetta di molluschi e crostacei, con orzo delle valli Bellunesi), o ancora lo splendido Bar Longhi, con la famosa parete lavorata a specchio, dove assaggiare alcuni dei migliori cocktail di Venezia insieme agli ambìti cicchetti, perfetti per l’aperitivo o per uno snack serale. Il Bar Longhi vanta anche uno straordinario soufflé menu, che lo rende il luogo ideale per un dessert o un digestivo. Punte di diamante, la Gritti Epicurean School e la Blu Mediterraneo SPA. La Scuola di cucina fin dal 1975 ha ospitato l’élite sociale della città per feste, degustazioni ed eventi e oggi è il luo-

go ideale per imparare, assaggiare e celebrare eccezionali ricette veneziane, prodotti di stagione, sapori del territorio e creazioni gastronomiche dell’Executive Chef Daniele Turco, che propone un autentico viaggio culinario nella tradizione della città lagunare, con lezioni dal vivo in gruppo o private, visite ai mercati locali e corsi tematici. La Blu Mediterraneo SPA, nuova esclusiva Spa creata da Acqua di Parma, brand simbolo del più raffinato Italian style, è un’oasi di raffinato benessere, curata in ogni dettaglio per ricreare la lussuosa esperienza sensoriale di una giornata tra le romantiche atmosfere della Serenissima, uno spazio esclusivo caratterizzato da materiali di pregio – mosaici di Orsoni, vetri di Murano, pavimenti in battuto veneziano, legni in wengè – e da delicate nuances naturali che contribuiscono a creare un ambiente intimo e rilassate. CC

The Gritti Palace Campo Santa Maria del Giglio, 2467 - 30124 Venezia Tel. 041794611 - fax 0415200942 www.thegrittipalace.com - grittipalace@luxurycollection.com 1-2 2014

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Verdura Golf & Spa Resort “A destination within a destination”, dove passione, esperienza, professionalità e massima attenzione al dettaglio, sono la chiave di volta per un successo internazionale

Situato su un meraviglioso tratto di costa nel sud ovest della Sicilia alle porte della caratteristica città di Sciacca, il Verdura Golf & Spa Resort è divenuto in poco tempo la meta Mice più suggestiva d’Europa, grazie alle eccezionali sinergie possibili tra la grande versatilità degli spazi del Resort e la ricchezza culturale del territorio. La Sicilia, terra millenaria e ricca di tradizioni, rappresenta la cornice perfetta per diverse tipologie di attività, come: escursioni archeologiche e culturali, con l’imperdibile visita alla Valle dei Templi di Agrigento; il tour delle vie del sale e degli antichi mulini a vento nelle vicinanze di Trapani a bordo di una Fiat ’500; esperienze enogastronomiche uniche, come la visita delle cantine Planeta Ulmo, con degustazione del vino di produzione propria. Il 2013 è stato un anno importante per il

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Verdura Golf & SPA Resort, all’insegna di una nuova organizzazione grazie all’affiatato team guidato dal General Manager Felipe Espinoza. «Al Verdura, a destination within a destination», afferma Espinoza, «passione, esperienza, professionalità e massima attenzione al dettaglio, in un luogo in cui tutto è realizzabile in maniera personalizzata, costituiscono la chiave del nostro successo». Il Resort rappresenta la destinazione perfetta per conferenze, incontri di lavoro, sessioni creative, viaggi incentive ed eventi privati, dal lancio prodotti ai fashion shows. Il Centro Congressi conta 10 sale riunioni su due diversi livelli, 7 delle quali dai 43 ai 112 mq, una sala da ballo con alti soffitti (355 mq) che può ospitare sino a 250 delegati e uno scenografico anfiteatro all’aperto che può ospitare sino a 500 persone. Ogni sala gode di luce naturale ed è fornita delle tecnologie più avanzate. Particolarmente originali le attività di team building, tutte personalizzabili, dagli sport acquatici agli sport di squadra (come golf, tennis e calcio), fino a lezioni di cucina alla scoperta delle tradizioni culinarie del territorio o lezioni di mixology. Tra le attività proposte: “Le città invisibili”, un tour socializzante e divertente, vincitore del Crystal Award come Best motivational event in Europe e inserito, unico nel suo genere, nel libro “Le 101 cose da fare in Sicilia almeno una volta nella vita”; “Spots”, divisi in squadre, si eseguono prove di abilità in pochi minuti mettendo in gioco iniziativa e collaborazione, come guidare una Vespa attraverso un percorso tracciato da birilli, riempire una bottiglia d’acqua da una brocca lontana decine di metri utilizzando esclusivamente delle canaline idrauliche, trasportare una palla


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con una rete tenuta dalla squadra; “Movie Maker”, un format davvero eccezionale, dedicato alla realizzazione di un vero e

“INCLUSIVE EXCLUSIVITY PRIMAVERA 2014” La Sicilia può essere una destinazione perfetta per meeting e incentive, grazie anche a “Inclusive Exclusivity Primavera 2014” (validità dal 1° marzo al 14 aprile 2014), un nuovo esclusivo programma per Meeting Planners del Verdura Golf che, a tariffe altamente competitive, include: commissioni speciali sulla camera, Food&Beverage, Meeting room (attrezzatura tecnica esclusa) per le Agenzie; una camera gratuita ogni 25 camere paganti (deluxe singola da euro 180 a notte, deluxe doppia da euro 200 a notte); un upgrade gratuito ogni 35 camere paganti; 1 servizio transfer di A/R dall’aeroporto di Palermo in pullman lusso; uso gratuito delle piscine per la talassoterapia, palestra, bagno turco e sauna; wi-fi gratuito in camera; tariffe scontate per tutti i servizi f&b prenotati; servizio gratuito di facchinaggio e consegna in camera; tariffe competitive inclusive di Iva e prima colazione. A questo è possibile aggiungere servizi di consulenza prima dell’evento, programmi personalizzati, pre check-in, tariffe preferenziali per golf, spa e fitness. Su richiesta, è disponibile l’uso esclusivo del Resort. Per info e prenotazioni: sales.verdura@roccofortehotels.com

proprio cortometraggio, di una pubblicità, o di un rifacimento delle scene siciliane de “Il Padrino” di Coppola. Anche le cene a tema del Verdura hanno riscosso un grande successo: “Casino Night”, personalizzabile con showgirls, sigari per gli ospiti, sosia di celebrità, prestigiatori; “La Dolce Vita”, che ripropone le seducenti atmosfere glamour dell’Italia e della Sicilia degli anni ‘60, a quel tempo frequentata da personaggi illustri e famosi; “Quiz show”, cena con quiz interattivo; “Arabian night”, ambientazioni arabe sulla spiaggia privata del Resort; “Gattopardo night”, cena di gala ambientata nell’ottocento siciliano narrato ne “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa. Scegliere di soggiornare al Verdura Golf Spa e Resort regala sempre, sia al viaggiatore leisure che all’ospite business, un bouquet di esperienze uniche, in spazi eleganti, luminosi e raffinati, capaci di creare l’atmosfera giusta per ogni tipologia di evento. C.C.

Verdura Golf & Spa Resort S.S. 115 Km 131 - 92019 Sciacca (Agrigento) Tel. 0925998001 - fax 0925998038 www.verduraresort.it - www.roccofortecollection.com 1-2 2014

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Villa Quaranta Park Hotel Splendido esempio di villa veneta in Valpolicella, l’albergo di Pescantina regala ben più di una sorpresa ai propri ospiti. Tra opportunità benessere, gourmet e Mice

La Villa

Se non bastassero le eccellenze di Pescantina – culla della produzione delle pesche, in particolare di quelle bianche con polpa rosa, che allietano con i loro delicati profumi le nostre tavole in estate – e la ormai famosa nel mondo coltivazione di vigneti che punteggiano le colline della Valpolicella Classica (dalle uve dei quali si producono il Valpolicella, il Valpolicella Ripasso, l’Amarone e il Recioto), potremmo calare un altro asso: Villa Quaranta Park Hotel, che non è solo una Villa Veneta, non è solo un Hotel. E non è nemmeno solo un Centro Congressi, o solo un Centro Benessere Termale. È anche energia pura di Luca Carrara, direttore dell’ospitalità del Gruppo Tommasi Family Estates, dei proprietari, la famiglia Tommasi, e dei collaboratori, tutti pervasi dal medesimo incontenibile entusiasmo.

È vero, all’arrivo ci accoglie una bella Villa, costruita secondo i consueti canoni architettonici delle ville venete. Alla sua costruzione e decorazione hanno lavorato famosi artisti, tra i quali il veronese Paolo Ligozzi. Colpiscono la bella facciata, alleggerita da un gioco di pieni e di vuoti, il grazioso giardino, che sottolinea l’eleganza della dimora e la romantica chiesetta per i matrimoni, mentre per i ricevimenti di nozze ci sono splendide sale luminose e affrescate, dove si possono anche organizzare pranzi e cene di lavoro ma dove anche il singolo ospite può lasciarsi tentare dalle ricercate proposte del menu. Fronteggiato da un ordinato e grande parcheggio, dove non è un problema arrivare anche con un bus, ecco l’ingresso dell’ Hotel, con un pronao classico di marmi a fasce colorate, di marmi della Lessinia, un’altra eccellenza della zona. Una hall accogliente, arredata in modo classico, introduce ad un “mondo di Alice” dove tutto è possibile, grazie alle tante opportunità offerte e alla verve creativa dello staff.

Le camere Le camere, accoglienti, arredate con boiseries, marmi, tende e copriletti dal gusto ricercato, sono 85, suddivise in 8 suites, 8 junior suites, 31 doppie de luxe, 4 triple, 27 doppie standard, 7 singole. Entro l’anno è previsto il restyling delle camere al piano terra, con vista sulla corticella storica della Villa, che da standard diventeranno deluxe.

Il Centro Congressi La Villa offre un Centro Congressi di dimensioni tali da essere adatto a ogni tipologia di evento, con otto sale, modulari che, complessivamente, possono ospitare

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fino a 450 persone. Spazi e tecnologia sono i punti di forza, insieme alla flessibilità e alle dotazioni che comprendono sistema WiFi, telefono a linea esterna diretta e ISDN, prese penta polari e trifasiche, luci dimmerate, rampa d’accesso dall’esterno per carico/scarico, ascensore, piattaforme espositive esterne, attrezzature per video conferenza, audiovisivi, maxi schermo, pedana e leggio. Insomma il sogno di ogni pco. Ma siccome a Villa Quaranta non ci si accontenta mai, c’è anche il nuovo progetto di rinnovare il sistema audio/video del centro con ultima tecnologia HDMI.

Le Terme della Valpolicella Ed ecco il plus: le Terme, un’oasi di benessere di 2500 mq con piscine di 1000 mq, di vera acqua termale. Al paradiso dell’acqua si unisce anche quello della bellezza, un centro estetico di 500 mq, da un soggiorno in questa zona si esce rinnovati e pieni di energia, è da segnalare poi che dal 2014 è stata inserita una novità: il Positive Mental Training attività pre o post meeting per allenare la mente ed il corpo: musica, esercizi a corpo libero, visualizzazioni creative, meditazione attiva, energia e potenzialità. Quindi non un team building ma un intervento condotto

da specialisti, per predisporre le persone ad un atteggiamento proattivo, creativo. E per chi volesse provare (e portarsi a casa) una nuova esperienza, ecco la Vinoterapia di Terme della Valpolicella per la cura di viso e corpo; cure e prodotti efficaci anche come regalo.

L’offerta ristorativa e le esperienze dei sapori tipici Uno dei punti di forza della Villa è costituito dalla Bottega del Gusto. Nella Cantina della Villa, c’è una specie di “Caverna di Alì Baba” per i gourmet in cerca di emozioni. Qui – per restare in tema di fiabe – non bisogna pronunciare nessuna formula magica, basta affidarsi ai consigli e alle prelibatezze della Famiglia Tommasi: salumi all’Amarone, formaggi accompagnati da gelatine e mostarde e vini sublimi. Anche al Borgo Antico si annuncia una novità: nelle sale – dove si possono accogliere fino a 450 persone in occasione di meeting e fino a 100, con trattamento à la carte – a deliziare gli ospiti, ci saranno i piatti firmati da alcuni dei più interessanti giovani talenti culinari. L.S.

Villa Quaranta Park Hotel Via Ospedaletto 57 - 37026 Ospedaletto di Pescantina (Verona) Tel. 0456767300 - fax 0456767301 www.villaquaranta.com - info@villaquaranta.com 1-2 2014

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Piccola spesa,

massima resa. Sul web Costi più accessibili e un return of investement, anzi di involvement, immediato aprono nuovi scenari di business alle aziende, anche a quelle più piccole. A patto però che si sappiano mettere in campo le giuste strategie di marketing. Ecco alcuni esempi virtuosi

✒Simona Lovati Il futuro è mobile. Forse, avrebbe cantato così il duca di Mantova se il Rigoletto di Giuseppe Verdi fosse stato ambientato ai giorni nostri, pronunciando però la parola “mobile” all’inglese. Tutto merito di Facebook, il social network più conosciuto e utilizzato su scala mondiale, che può vantare 1,19 miliardi di utenti mensili attivi in tutto il Pianeta, secondo dati aggiornati al settembre 2013. Una cifra da capogiro, conquistata a colpi di like, grazie anche a una massiccia diffusione di smartphone e tablet, che consentono di essere connessi 24 ore su 24. Un particolare che non può essere trascurato per le aziende che desiderano incrementate il proprio business attraverso la rete. È stato questo il tema centrale dibattuto nel corso di una recente convention “Fare business con i social network”, organizzata a Milano dalla SDA Bocconi e Facebook, durante la quale sono intervenuti i responsabili marketing di

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importanti imprese del panorama italiano e internazionale e i CEO di prestigiose agenzie media. Speaker d’eccezione Nicola Mendelsohn, Vice-president EMEA del gruppo di Mark Zuckerberg, fortemente convinta che le piattaforme mobili siano la modernità di oggi: «stiamo assistendo a una device penetration molto veloce, basti pensare che sparsi per il globo ci sono più smartphone di tutti gli abitanti della Cina. Quando ogni persona sarà munita di un dispositivo wireless, le opportunità di marketing saranno ineguagliabili. Il segreto è muoversi, cambiare e pensare in grande per capire cosa ci riserva il futuro».

L’Italia che cambia Da sempre tacciata come una nazione poco coinvolta dal punto di vista tecnologico, negli ultimi dieci anni l’Italia ha registrato una penetrazione di smartphone


MARKETING & COMUNICAZIONE Esperienzialità e virilizzazione sono elementi strategici che rafforzano il rapporto di fiducia tra i consumers e il brand

globale 1,4 miliardi di smartphone e 400 milioni di tablet».

Una rivoluzione alla portata di tutti

pari al 62% della popolazione e una crescita costante dell’accessibilità al world wide web pari al 160%, grazie all’utilizzo di tablet. «L’evoluzione cui stiamo assistendo», conferma Roberto Pedretti, Country Manager Nielsen Italia, «interessa anche le aree geografiche e le community di persone meno avanzate, come il Sud e le isole, con un incremento del 40 %, la classe operaia con un aumento del 49% e i pensionati del 64 percento. Stimiamo che nel 2014 queste cifre aumenteranno ulteriormente, raggiungendo a livello

Alla luce di questa chiave di lettura, gli esperti sono unanimi: il marketing deve sapere tenere il passo con i tempi, cogliere le nuove abitudini dei consumatori e, soprattutto, essere in grado di coinvolgerli per fidelizzarli, creando un rapporto di fiducia tra loro e il marchio. Come? Grazie all’esperienzialità della virilizzazione, che consente di colpire l’utente in modo mirato e low cost tramite i social network in generale e Facebook in particolare, uno strumento user friendly, conosciuto da una base molto vasta di popolazione. «Ancora oggi permane la convinzione che il mondo di Internet sia ad appannaggio delle grandi aziende. Di fatto, però, non è così», commenta Emanuela Prandelli, professore associato del dipartimento Management e Tecnologia dell’Università Bocconi. «Per la prima volta», continua la docente, «questi nuovi mezzi danno la possibilità anche a un piccolo con grandi idee creative di raggiungere una visibilità che negli anni scorsi non si sarebbe mai potuto permettere in termini economici, per esempio, facendo advertising for free grazie ai commenti positivi e alle informaNicola Mendelsohn durante il suo speech, focalizzato sul ruolo chiave dei dispositivi “mobile” nella diffusione di Facebook

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zioni veicolate dai blogger. Con grande inventiva è possibile avere una cassa di risonanza molto forte, che oggi sarebbe preclusa a tante pmi. La rete consente di ottenere un notevole impatto con budget ridotti, un aspetto impensabile off line».

Contestualizzare il messaggio L’asso nella manica è realizzare un format di comunicazione, anziché creare un’iniziativa per un’unica piattaforma digitale. «I social sono un vero e proprio ecosistema», conclude Prandelli, «ciascuno con funzionalità e peculiarità diverse. In futuro, ciò che sarà premiato è la realizzazione di un leitmotiv accattivante e di una chiara strategia di content management e di marketing. Il tutto da adattare ai diversi sistemi operativi in modo sinergico e coerente con il messaggio che si vuole indirizzare al pubblico, e tramite un linguaggio specifico a seconda del tool scelto». Oggi, a differenza di quanto accadeva in un passato nemmeno tanto remoto, la strategia vincente non risiede più nell’uso tattico di una campagna pubblicitaria, ma in un programma che si costruisce e si sviluppa in maniera progressiva nel panorama digital, per raggiungere il maggior numero possibile di persone.

ESPERIENZE SUL CAMPO Parola d’ordine: ispirare e coinvolgere «Oggi siamo di fronte a un nuovo paradigma», commenta Giuseppe Caiazza, CEO Saatchi & Saatchi Italia e Head

of Automotive Business Saatchi & Saatchi EMEA, «nell’era del 2.0 la parola d’ordine non è più informare, ma ispirare. Non più interrompere, ma coinvolgere. Con l’obiettivo di misurare il return of involvement, piuttosto che di investement, grazie a Facebook e al parterre dei social network, diventati una rivoluzione alla portata di tutti, dalle grandi multinazionali alle pmi, soprattutto in questa fase storica, nella quale i costi sono ancora bassi e accessibili». Difficile predire se, sul lungo termine, la creatura di Zuckerberg sarà soppiantata da un nuovo social. «Siamo ancora nella curva ascendente di questo cambiamento», spiega il manager, «e Facebook possiede un algoritmo molto potente, un team management di grande livello e un insieme di marketing tools decisamente efficaci per imprese e consumatori. Sono convinto che nel 2014 sarà ancora un player importante anche perché, in pochi anni, è riuscito a creare un vero e proprio Lovemark, un concetto di branding molto forte, ed è diventato partner della vita di milioni di persone».

Una conditio sine qua non per le campagna marketing Instaurare una relazione con il pubblico per ottenere un concreto return of investement. È questo il segreto del gruppo Discovery Italia. Il suo punto di forza? Avvalersi di un team interno che lavora all’unisono con un criterio che potremmo

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MARKETING & COMUNICAZIONE Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato una penetrazione di smartphone pari al 62% della popolazione. Nel 2014 a livello globale, si stima che la cifra arriverà a 1,4 miliardi

social è talmente diffuso che non può e non deve essere trascurato», chiosa Lorenzoni, «soprattutto quando si pensa alla relazione tra Tv e second screen: la nostra Penisola conta una platea di 24milioni di iscritti solo su Facebook, dei quali quasi la metà connessi tutti i giorni tramite dispositivi mobile».

Una squadra speciale Grande spazio alle risorse umane per il brand Nestlé, che ha deciso di puntare su personale qualificato in materia. «A seguito di un’iniziativa globale», spiega Walter Scieghi, Head of Marketing & Consumer Communication Nestlé, «anche in Italia abbiamo attivato un Digital Acceleration Team, composto da giovani risorse aziendali digital natives, con la finalità di accelerare l’utilizzo delle diverse piattadefinire “olistico”. Lo scopo è studiare una campagna pubblicitaria, da declinare sulle diverse piattaforme, on air, off air, digital e ambient. «I social media sono parte integrante del nostro ecosistema di comunicazione», racconta Paolo Lorenzoni, VP Marketing & Digital di Discovery Italia, «potendo ormai anche vantare con Real Time la community più ampia tra i brand televisivi italiani a target adulto, con oltre un milione e 400mila fan su Facebook. Il nostro approccio è quello della Social Tv. Ciò significa, tra le altre cose, che le nostre trasmissioni vivono online prima, durante e dopo la messa in onda, grazie a un’integrazione completa con il ciclo di vita del programma. Più in generale, i nostri canali, anche grazie alle piattaforme social, hanno l’ambizione di essere dei “lovebrand”. Dal nostro punto di vista il rapporto con i viewers deve essere fatto non solo di autorevolezza, ma anche di amore e passione». Un esempio vincente è il coinvolgimento ottenuto dal lancio della trasmissione Bake off Italia su Real Time, per la quale alla Stazione Centrale di Milano e a Roma Termini sono state installate le prime Hashtag Machine in Italia, ovvero distributori di biscotti targati Bake off, attivati postando su Fb o twittando l’hashtag del programma con un codice. Il risultato di questa operazione è stato un successo senza precedenti nella storia del canale, che ha raggiunto il 4,2% di share, posizionandosi al terzo posto del prime time nazionale. «Oggi, il fenomeno 1-2 2014

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MARKETING & COMUNICAZIONE

ne irreprensibile nel modo in cui si gestiscono il modello di business e la relazione con i consumatori. In caso contrario, il mio consiglio è di prendere tempo per sistemare ogni dettaglio prima di avventurarsi in questa nuova opportunità, che potrebbe, a volte, rivelarsi un boomerang».

Editoria taylor made

Emanuela Prandelli coordina la tavola rotonda “La prospettiva delle aziende. Parola ai CMO”, alla quale hanno partecipato Paolo Lorenzoni di Discovery Italia e Walter Scieghi, per il gruppo Nestlé

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forme digitali come strumento di comunicazione dei nostri marchi. Grazie al DAT, abbiamo iniziato a conoscere meglio come relazionarci con i nostri consumatori in rete e a capire le migliori opportunità per ingaggiarli, affinché ritornino spesso sulle nostre pagine virtuali». Un’altra interessante iniziativa è quella denominata digital mentoring, che ha visto impegnati i membri del DAT, per circa tre mesi, nelle vesti di digital mentors a favore del Top Management aziendale, che nella maggior parte dei casi è cresciuto professionalmente in un’epoca durante la quale imperavano i mezzi tradizionali. «Per fare business sul web in un contesto social», dice il manager, «in cui le persone sono libere di commentare la loro esperienza fatta con un prodotto o un marchio, bisogna innanzitutto riporre la massima attenzione su due concetti a mio avviso fondamentali: la qualità impeccabile di prodotti e servizi e una reputazio-

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Non solo offerte e promozioni. Attraverso post e immagini su Facebook che commentano navi e itinerari, la MSC Crociere ha incrementato il numero di fan del 500% in meno di un anno. «Abbiamo creato una campagna ad hoc per questo nuovo canale», spiega Andrea Guanci, direttore marketing di MSC Crociere, «guidati più dalle potenzialità dello stesso che non dal classico concept creativo». Una strategia resa possibile dalla capacità del social di superare tutti i classici canoni della promozione, permettendo una comunicazione di massa a un target profilato, con conseguente ritorno di investimenti. Tanto che l’azienda ha coniato il neologismo “moltiplicatore 1x100”, un’elementare operazione matematica per spiegare come ogni euro speso in pubblicità abbia generato 100 euro di ricavi. «Oltre a questo aspetto», continua il professionsita, «ci siamo accorti che avevamo una pagina molto frequentata con tanti fan che di continuo chiedevano richieste commerciali – per esempio, quanto costa la crociera di Pasqua? Ci sono viaggi che partono da Venezia? –, cui volevamo dare risposte precise e in tempi rapidi. Abbiamo così deciso di creare un marketplace virtuale su Facebook per fare incontrare domanda e offerta, grazie al programma MSC Social Partner, in collaborazione con le migliaia di agenzie viaggio nostre partner, che lamentano un sensibile calo di clienti nei lori punti vendita. Con questo nuovo tool, la nostra azienda ha la possibilità di raccogliere le domande degli utenti wireless anche dopo l’orario di lavoro e di evadere le risposte in meno di tre ore, anche considerando i messaggi che arrivano nelle ore notturne o nei giorni festivi». Il tasso di conversione? Al di fuori da ogni standard: più del 20% delle richieste si trasformano in un acquisto, un record se paragonato a quello dei canali tradizionali, che si attesta at■ torno ai tre punti percentuali.


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SPECIAL PRE-OPENING MEETING RATE - FULL DAY PACKAGE Un resort immerso nel verde di 2000 ettari di parco, 180 camere esclusive con centro benessere, sauna, calidarium, piscina interna ed esterna con vista mozzafiato sulla valle, 2 ristoranti per scoprire i gusti locali e una longe per rilassarsi assaporando intriganti cocktails, 11 sale meeting, un Salone con capacità massina di 900 persone perfetto per qualsiasi tipo di evento.

GRANDI EVENTI DEL SOLE A pochi metri dal porto di Palermo ed a soli 15 minuti a piedi dal centro è uno dei maggiori centri congressuali della città con le sue 8 sale meeting da 10 pax fino alla plenaria da 600 posti. Dotato di 306 camere (di cui 9 junior suite) con connessione internet, tv, sky, safe.

MEETING & EDUCATIONAL CON GLAMOUR 4 * A SOAVE (VR) L’hotel offre ai suoi ospiti un ambiente raffinato e ricco di stile ed elegante. La comodissima uscita autostradale A4 di Soave - San Bonifacio è l’accesso alla zona enogastronomica più ricca dell’Est Veronese, dove il Vino Bianco Soave è tradizione

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a persona Fino a venerdì 30 maggio 2014

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a persona Fino a venerdì 30 maggio 2014

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Communication Agency Int. Srl 20121 Milano - Via San Simpliciano, 4 - tel. 02/862327 - fax 02/863856 cod. fisc./p. iva 13057080155 - r.e.a. 1613718 reg. imprese milano - info@communicationagency.it - www.mastermeeting.it


SERVIZI

Cantina Santadi Autenticità, territorio e tradizione cooperativa: sono queste le linee guida della produzione vinicola della Cantina che, saldamente radicata nel Sulcis, esporta vini di qualità in tutto il mondo

Sopra, l’ingresso di Cantina Santadi. Sotto, vigneti e grappoli d’uva Carignano, la prima varietà, e, ancora oggi la più presente nella produzione di vini e grappe. Al centro, il Presidente Antonello Pilloni durante i festeggiamenti per il mezzo secolo della Cantina

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Eccellente per la guida Bibenda, che gli ha attribuito i 5 grappoli, mentre la Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso gli ha conferito il massimo riconoscimento, 3 bicchieri: questi gli ultimi due attestati, in ordine di tempo, assegnati al Terre Brune 2009, una delle etichette di punta di Cantina Santadi, cooperativa che da oltre 50 anni, nel Sulcis, area sud-occidentale della Sardegna, produce vino. Sempre il Gambero Rosso ha tributato l’oscar del Berebene, guida 2014, a un altro prodotto, il Carignano del Sulcis Grotta Rossa 2011. Nonostante il successo ottenuto negli anni, la Cantina, che oggi porta le sue etichette nel mondo, con diversi progetti

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che la vedono impegnata in Cina, in Russia, negli Stati Uniti e nel Sud America, non ha cambiato il suo Dna. La sua filosofia rimane legata saldamente alle tradizioni e al territorio, per una cooperativa che raggruppa piccoli produttori locali, circa 200, che coltivano entro un raggio di 30 km 600 ettari di vigneti, per produrre quasi due milioni di bottiglie l’anno. Tutto è


SERVIZI

nato grazie alla valorizzazione dell’uva Carignano, che ancora adesso è la varietà più presente per la produzione di vini e grappe. Dopo un primo periodo in cui la lavorazione era limitata e si commercializzava per lo più vino sfuso, negli anni Settanta si imprime un diverso corso alla Cantina, grazie all’azione congiunta del nuovo presidente, Antonello Pilloni, e alla consulenza di un enologo d’eccezione, Giacomo Tachis, che orientano la produzione verso vini prestigiosi e di qualità, autentica espressione del territorio e dall’identità ben definita. Arrivano quindi i primi riconoscimenti e la produzione,

pur mantenendosi lontana dalle logiche della grande distribuzione, si amplia. I vini della Cantina si diffondono, sia nei ristoranti e nelle catene alberghiere del Paese, sia all’estero, dove, come ci spiega il direttore Raffaele Cani: «proponiamo un cultivar, il Carignano, meno noto rispetto a vini quali il Brunello e il Barolo, per cui la nostra azione è duplice, far conoscere la varietà e avvicinare i consumatori ad essa». G.B.R.

La sala barriques

Cantina Santadi Via Cagliari 78 - 09010 Santadi (Carbonia-Iglesias) Tel. 0781950127 - fax 0781950012 www.cantinadisantadi.it - info@cantinadisantadi.it 1-2 2014

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SERVIZI

Hotel Volver L’azienda ripensa il modello alberghiero, aprendo le porte del futuro ai servizi di nuova generazione, con una consulenza finalizzata alla massima performance za davvero notevole. Per questo, e in pochissimi anni, oggi Hotel Volver si è imposta come un nuovo modo di intendere l’accoglienza, portando avanti una serie di idee innovative per il settore, e individuando nuovi canali di servizio dedicati all’analisi e alla crescita delle performance, capacidi implementare l’immagine delle imprese ricettive in maniera costante e produttiva. «Il 2013 è stato per noi un anno davvero importante», ci conferma il Direttore Marketing Vincent Spaccapeli, «non abbiamo ancora finito di smaltire l’entusiasmo per il grande successo ottenuto al Ttg Incontri 2013. Non solo abbiamo notato un flusso di contatti più consapevoli, ma ci siamo resi conto che la qualità della domanda è in crescita, nel numero ma soprattutto nella concretezza commerciale. Molti sono stati gli interlocutori stranieri, una tendenza che già avevamo intuito con l’apertura delle nostre sedi estere in Spagna, Isole Canarie e Romania. L’azione di riposizionamento che Hotel Volver ha intrapreso lo scorso anno sta dando frutti eccezionali tanto da spingerci a continuare in questa direzione anche nel prossimo futuro. Questo sempre privilegiando il mercato italiano, un mercato che malgrado le difficoltà oggettive ci vede sempre leader nel mondo, per tradizione, esperienza e capacità creativa». Hotel Volver ha ripensato il modello alberghiero tradizionale puntando con decisione sull’utilizzo dell’outsourcing, che

Hotel Volver nasce come un aggregatore di eccellenze, un’unione di imprese che offrono servizi integrati al settore alberghiero. Fondata sulla selezione delle migliori expertise aziendali dell’ospitalità, fornisce non solo una serie di servizi integrati di restoring e di lavanderia industriale con un sistema di consegne tempestivo e un profondo processo di sterilizzazione e pulizia garantita, vero core business dell’azienda insieme alla manutenzione, assistenza e sicurezza, ma è anche un partner più che affidabile in grado di offrire una gamma di servizi di consulen-

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SERVIZI

garantisce l’ottimizzazione dei costi e rende possibile l’integrazione di servizi diversi che partecipano alla strategia commerciale. L’evoluzione del mercato e delle nuove economie, lo spostamento dei pesi e dei valori, grazie anche al web e ai social network, alla comunicazione e alla penetrabilità dei servizi per l’utenza, chiedono di ripensare il modello ricettivo attraverso attività evolute e alla qualificazione dell’offerta. Gli utenti sono cambiati, i nuovi viaggiatori non cercano più un semplice soggiorno, ma una vera esperienza di viaggio. «In questo ultimo periodo il nostro team è cresciuto», continua Spaccapeli, «ma, soprattutto, l’età media del nostro staff si è abbassata. Questo ci ha portato più in sintonia con i cambiamenti del mercato: nuovi arrivati padroneggiano bene le tematiche nuove che abbiamo integrato nel nostro sistema di servizi. È anche per questo che nel 2014 proporremo delle conferenze a tema specificatamente studiate per i professionisti del settore. Nel mercato globale odierno, i cui flussi viaggiano on line, diventa fondamentale una conoscenza ottimale delle regole commerciali virtuali come i servizi tradizionali diventano determinanti per la reputazione del brand. In questo forse, la nostra tradizione alberghiera è un po’ indietro. È importante conoscere i meccanismi di valorizzazione via web e saperli dominare, creando figure manageriali specializzate in grado di interpretare gli strumenti di analisi messi a disposizione dalla rete e integrarli alla quotidianità delle loro strutture. Questo con grande vantaggio per il brand. Saper rispondere in tempo reale

alle esigenze del cliente attraverso i più diffusi social network di condivisione spesso è elemento fondamentale di successo». In quest’ottica Hotel Volver lancerà il progetto “Volver Accademy”: un nuovo brand di formazione per la crescita delle risorse interne e fortemente orientato a creare figure nuove specializzate in strutture alberghiere leader del settore, un servizio che si aggiunge ai servizi operativi permanenti, come la riqualificazione el’Energy Management, il Light Volver, nato in collaborazione con le migliori aziende specializzate nella tecnologia LED, per offrire alle strutture la sostituzione del parco luci obsoleto con sistemi di illuminazione evoluti in grado di arricchire gli ambienti, valorizzare il designe soprattutto ottimizzare i consumi, e il Volver Maintenance, un servizio di manutenzione specifico per un costante upgrade delle strutture. Tra i servizi di consulenza proposti da Hotel Volver, Food&Mood, per un valore dell’accoglienza trasmesso attraverso l’offerta gastronomica, e il brand Entertainment, studiato per la progettazione e l’organizzazione di eventi e spettacoli dedicati alla valorizzazione degli ambienti dell’hotel, che ha riscosso un notevole successo. Tutto il parco servizi si affianca al restoring, alla lavanderia industriale, alla manutenzione e alla sicurezza, pilastri storici dell’attività del Gruppo. «Oggi il nostro Gruppo conta circa 240 strutture, con un bilancio molto positivo», conclude Spaccapeli, «la giusta sfida per tutto il nostro team a continuare in questa direzione». C.C.

Hotel Volver Srl Piazza Lima 1 - 20124 Milano Tel 0289770965 - fax 0287221783 info@hotelvolver.com 1-2 2014

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MI PIACE

SIMONE RUGIATI

Amo il lusso... di casa mia Gira il mondo, sceglie alberghi moderni, ma non freddi. Predilige ristoranti dove la cucina è semplice e poco elaborata e, nonostante mangi cose prelibate, il suo piatto preferito è quello che si prepara da sé, nella cucina di casa sua, usando quello che trova in frigorifero

✒Cristina Piccinotti Cuoco” su Rai Uno, “Se in cucina c’è Simone” e “S.O. Simone” su Gambero Rosso Channel Sky, quando viaggia per lavoro o vacanza, in Italia o all’estero, a tavola sceglie piatti semplici e cotture che lascino inalterato il gusto del cibo. E, per dormire, alberghi minimal e contemporanei: «ma il mio lusso», dice, «rimane sempre la mia casa, dove nella mia cucina disegnata da me, invento ricette in totale libertà».

Sempre che non sia a spasso per il mondo ad aprire nuovi ristoranti o disegnare menù prelibati, incontrarlo a Milano non è difficile. Al Tartufotto, per esempio, bistrot contemporaneo appena inaugurato nel cuore di Brera, ispirato alla tradizione toscana e nato dall’esperienza della storica casa Savini Tartufi. Dai fornelli, con il suo stile show-cooking, a consulente e designer di menù personalizzati, il passaggio è stato naturale. E per Tartufotto, Simone Rugiati ha disegnato un menù tutto a base di tartufo bianco e nero, dall’antipasto al dolce: «insieme a materie prime di alta qualità, in cucina uso il roner, un apparecchio di precisione utilizzato nei laboratori chimico-farmaceutici che mi permette di cuocere a bassa temperatura, con il vantaggio che gli alimenti, cotti al di sotto dei 70°, non perdono i succhi dalle fibre muscolari e si mantengono morbidi e non secchi», dice Rugiati, che quando ha tra le mani un prodotto di alta qualità non resiste: «sebbene negli ultimi anni i miei ritmi si siano fatti più serrati, di giorno o di notte trovo sempre il tempo per cucinare per me, per una cena romantica o in compagnia». Entusiasmo e simpatia, fascino da chef giovane, brillante e appassionato, Rugiati, diventato volto noto del grande pubblico in trasmissioni tv come “La prova del

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Mai fatto viaggi “zaino in spalla”? «Come no, ho viaggiato all’avventura in Italia e in Europa, scoprendo il cibo preso per strada, nei vicoli, nei mercati». Che tipo di vacanza preferisci? «Adesso che vacanze e lavoro sono diventate una cosa sola, vivo i miei viaggi di lavoro all’estero come se fossero vacanze».

W South Beach


MI PIACE

W Istanbul

W New York

A cosa non rinunci quando viaggi? «Dopo una giornata piena di lavoro non rinuncio a rilassarmi con un buon drink consumato in camera o nel bar dell’albergo». Cosa conta di più per te in albergo? «Che le camere siano spaziose e confortevoli, che ci sia un lounge-bar d’atmosfera dove poter prendere un buon drink». Il tuo albergo preferito in Italia? «In Italia, se posso, dormo negli hotel della catena Boscolo. Sono moderni, accoglienti, ma non freddi, e ovunque vada ricevo sempre una bella accoglienza». E nel mondo? «In qualsiasi città del mondo vi sia un albergo della catena W, soggiorno lì. Addirittura, il mio desiderio di ve-

dere un W equivale, adesso, alla curiosità di scoprire cultura, cucina e vita di un Paese». Qualche esempio? «Il W New York, il W Istanbul, ma il mio preferito è il W South Beach di Miami: chic ma informale, con ambienti ampi e luminosi, stanze moderne e grandi vetrate sulla spiaggia che lasciano entrare tutto il sole della Florida». E parlando di ristoranti? «In questi giorni che sono a Milano occuperò uno dei quattro prestigiosi tavoli del ristorante La Malmaison. Spesso vado alla Posteria di Nonna Papera, ma appena posso mangio a casa, dove ho disegnato e fatto realizzare una cucina su misura per le mie necessità». Quando vuoi riposarti, dove vai? «Per sentire il calore vero e l’ospitalità autentica vado in Romagna, dove la cortesia è di casa». Il miglior ristorante d’albergo che hai provato? «Tra i tanti, l’Acanto, il ristorante dell’Hotel Principe Savoia di Milano». Il tuo prossimo viaggio? «A Buenos Aires, dove seguirò l’apertura di un nuovo ristorante italiano». Dove dormirai? ■ «Ancora non lo so, te lo dico quando torno».

Ristorante Acanto del Principe di Savoia di Milano

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COSTUME E SOCIETÀ

App

Una giornata da manager in un’

Cosa fa il manager contemporaneo appena sveglio? Una doccia, jogging, colazione? Comincia la giornata surfando, anche se dalla finestra non vede il mare, o allenando la concentrazione mentale con il power yoga? Dal mattino alla sera, pause comprese, c’è un’app per ogni momento. Ecco l’agenda tipo di un surfer mobile manager

✒Cristina Piccinotti L’84% dei possessori di uno smartphone inizia la routine con un’App (Fonte Statista). Che sia per il controllo del clima, dei social media, delle e-mail o delle news, sono migliaia le App scaricabili, gratis o quasi (molte costano meno di un caffè), su tablet e smartphone che consentono a chiunque oggi di lavorare dappertutto, sia online che offline. Anche per questo motivo le App piacciono tanto ai manager on the go che possono fruire di una modalità nuova di utilizzo del loro tempo e lavorare anche quando sono in aereo, lontani dall’ufficio o in una zona

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priva di segnale internet. Senza contare, poi, che il business traveller contemporaneo viaggia molto più leggero e tranquillo: quello di cui ha bisogno, infatti, è nel suo mobile device e non deve più temere di aver dimenticato qualcosa prima di partire. Basta salvare tutto in DropBox, una specie di nuvola sul web nella quale archiviare tutti i documenti. E nell’attesa di una meta-App che le racchiuda tutte, ne abbiamo selezionato una per ciascun possibile impegno, imprevisto, attività nella giornata tipo di un surfer mobile manager contemporaneo.


COSTUME E SOCIETÀ La giornata di un manager non è esente da stress. Tanto vale partire con l’App, giusta, svegliandosi dolcemente secondo i propri bioritmi, leggendo il quotidiano preferito a colazione, ed evitando, con un touch, snervanti code e imbottigliamenti nel traffico

Ore 8:00 Rush-Hour - Basta un touch prima di partire. Il manager saggio (o tecnologico) lo sa che un piccolo gesto può trasformarsi in un grande gesto, capace di fargli risparmiare interminabili code e imbottigliamenti nel traffico. L’App più accreditata per il controllo della viabilità è Waze. E se il proprio mezzo quel giorno non fosse disponibile, con le App dei nuovi servizi di car sharing Car2Go e Enjoy di Eni – già attivi a Milano, previa iscrizione al servizio –, è facilissimo reperire l’auto più vicina che, a meta raggiunta, potrà essere rilasciata in qualsiasi parcheggio consentito in città.

MILLE E UNA APP per sopravvivere a una giornata (di ordinaria follia) Ore 7:00 Sveglia - Alla base di una buona giornata, c’è sempre una bella dormita. E siccome c’è differenza tra il “dormire” e il “dormire bene” è opportuno attrezzarsi. L’App giusta è Sveglia Intelligente: cicli del sonno, registrazione dei disturbi che, grazie ad un “algoritmo ergonomico” ottimizza il sonno e aiuta a riposare meglio. Tra i diversi tipi di settaggio c’è anche la modalità “risveglio preimpostato”, ma è con l’opzione “risveglio ottimale” che l’App entra nel vivo delle sue funzionalità: monitorata la notte, la sveglia suona (dolcemente) nel momento migliore calcolato in base al ciclo del sonno. E nella sezione “Statistiche” vengono salvati dati, rumori e sussulti raccolti durante il sonno che possono essere ascoltati al risveglio. Si tratta di un’App molto utile, riservata a chi è disposto a condividere il materasso con il suo smartphone! Ore 7:15 Caffè e giornali - La lettura dei quotidiani per una rassegna mattutina delle news è indispensabile per essere rapidamente informati. Online ci sono tutte le testate, ma poiché il tempo è tiranno, occorre individuare quelle più interessanti. Da avere assolutamente: Finanza &Mercati del Sole 24 Ore, per leggere le anticipazioni sui mercati finanziari e sugli scenari economici; il Daily Finance, che pesca da oltre tre mila fonti ma seleziona solo le news da non perdere; la Thomson Reuters News Pro, che offre i profili di tutte le aziende e CNBC Real-Time.

Ore 8:15 Un’app al posto dell’agenda - Il tragitto casa-lavoro è il momento ideale per raccogliere le idee e organizzare la giornata. Se una volta erano frammenti di carta sparsi ovunque in macchina, nelle tasche, chissà dove, o era compito della segretaria personale fare il punto della giornata, oggi, per non dimenticare nulla e far fronte ad una giornata densa di impegni l’app-promemoria è la soluzione. Tra le più scaricate Things o TooDo, che aiutano davvero a gestire le cose da fare, tener nota delle idee, non dimenticare le date e seguire lo stato avanzamento dei lavori pianificando le attività e ordinando le priorità. E Agenda Calendar 4 e Fantastico 2, che offrono un’interfaccia semplice da consultare, intuitiva, colorata, con dei reminder che arrivano subito all’occhio anche sbirciando il telefono mentre si è in macchina.

Ore 9:00 Riunione: tutto il mondo in una stanza - Un rapido sguardo a Foursquare prima di entrare in ufficio, l’App per sapere chi è presente, chi in vacanza, chi fuori per lavoro, o in riunione. Fisicamente ci sono solo il gran capo e pochi altri, ma virtualmente l’intero team è presente al tavolo. Con Quick Mobile, una suite di soluzioni per organizzare meeting, congressi, scambiarsi informazioni utili e gestire riunioni in videoconferenza, le distanze spazio-tempo si dissolvono; Kadrige i Sharing, invece, consente di condividere contenuti interattivi, organizzare riunioni a distanza e svolgere sessioni di training per centinaia di utenti collegati simultaneamente. Durante la riunione il miglior assistente (virtual) personale 1-2 2014

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COSTUME E SOCIETÀ

Ore 13:30 Lunch-Time con missione impossibile - Trovato il miglior ristorante del circondario con l’App 2Spaghi, solo la telefonata del capo può guastare l’idillio. Che, puntuale, arriva: vuole un documento stampato sulla sua scrivania. Peccato che lui sia chissà dove nel mondo. Due possibilità: inviarglielo per e-mail e lasciare che sia lui a stamparlo, rischiando di fare una figura mediocre. Oppure, affidarvi a ePrint di Hp, un’App che controlla a distanza tutte le stampanti, anche quella che si trova nell’ufficio del vostro capo. Un click dal tavolo del ristorante e, prima ancora che vi avranno servito il caffè, l’ordine di stampa sarà arrivato a destinazione.

Ore 14:00 Sognando Las Vegas - OttiGrazie alla “nuvoletta” digitale che consente di archiviare virtualmente tutti i documenti, anche il manager più distratto potrà viaggiare tranquillo e leggero senza paura di aver dimenticato la sua App preferita nel portatile

è Microstrategy, l’App che consente di organizzare analisi, report, grafici, dashboard e qualsiasi altro dato risulti indispensabile per il lavoro.

Ore 11:00 Pausa, ma sempre produttiva - Cinque minuti per staccare la spina. Caffè in una mano, smartphone nell’altra. Con IM+ attiva clienti e colleghi avranno comunque la possibilità di raggiungervi: l’App racchiude in una sola finestra tutti i contatti Msn, Windows Live Messenger, Yahoo!, ICQ, Google Talk, MySpaceIM, Facebook e Skype. Nel frattempo, se l’idea di business del secolo vi dovesse colpire proprio in quel momento, il luogo (virtuale) dove imprimerla è Evernote, un’App estremamente utile per conservare appunti, progetti, aspirazioni, fotografare presentazioni. E quando il cliente che aspettavate arriva, niente bigliettini da visita: con Bump basta avvicinare i due telefoni e, in automatico, ci si scambiano i contatti, comprese le amicizie su LinkedIn.

Ore 13:00 Teletrasporto a Londra prima di pranzo - Sta per cominciare un meeting Oltremanica. In attesa che il teletrasporto diventi realtà, per essere onnipresenti basta WebEx Meeting della CISCO, che permette di collaborare via Web in tempo reale da qualsiasi luogo su qualsiasi dispositivo in modalità conferenza video mobile.

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mizzare il viaggio, tagliando le spese e i tempi morti della vostra trasferta di lavoro. Questo e altro per il bene dell’azienda. Ma per quanto riguarda il rimborso della nota spese? Tenere il conto dettagliato non sarà più un rompicapo con Expense Reports, l’App che scatta la foto alle fattu-

SI PUÒ VIVERE DI SOLE APP? Forse! Certamente le App fanno bene ai manager stressati. Giocare con il telefono nella pausa caffè o tra un’email e l’altra, così come coltivare la propria passione o un passatempo affidandosi all’app dedicata non solo aiuta a staccare la spina, ma fa crescere professionalmente. Tra le tante, Power Yoga contribuisce a sviluppare la resistenza, a trovare stabilità mentale e concentrazione; Freccette (Darts), dove colpire il bersaglio, raggiungere gli obiettivi e salire di livello – che sul lavoro possono essere vissuti come fonte di stress –, vengono trasformati in gioco e procurano il piacere della riuscita. Con HoloToy e FixIt – basati sul concetto di “anamorfismo”, ovvero l’illusione ottica che consiste nel proiettare un’immagine in modo distorto e riconoscibile solo se la si guarda da una posizione precisa – ci si allena, giocando, a guardare le cose da diversi punti di vista, la metafora perfetta della capacità manageriale.


COSTUME E SOCIETÀ

re e poi invia tutto al capo per l’approvazione. Oppure XpenseTracker, che tiene traccia delle spese necessarie a portare a termine il progetto assegnato. Prenotare il volo più conveniente, invece, non è mai stato così semplice con i grafici di Skyscanner, così come organizzare un viaggio con Flightradar, l’App che visualizza l’aereo in volo in una mappa e consente di seguirlo in tempo reale, capire dov’è e a che velocità sta viaggiando. Di grande aiuto per gestire gli itinerari di viaggio, le informazioni su hotel, noleggio auto, ecc. le App Travel Assistant e TripIt, che memorizzano tutti i dettagli del viaggio e sono consultabili anche offline.

Ore 16:00 Brainstorming: ma con chi? Adattissima a chi proprio non ha memoria, Forgot Me Not è l’App che, in dieci secondi, suggerisce nomi, info e tutto ciò che è necessario sapere di chi vi sta davanti. Se durante il meeting avrete bisogno di un interprete “a portata di touch” l’App migliore è Google Translate con oltre settanta lingue a disposizione e la possibilità di pronunciare una frase e sentirla pronunciare in una lingua diversa. E dopo l’incontro, fare il punto di ciò di cui si è discusso è d’obbligo: l’App che aiuta a prendete nota di compiti, scadenze, obiettivi e appuntamenti è Awesome Note.

Edmondo Pro misura le calorie bruciate, la distanza percorsa e la velocità in qualsiasi sport; Moves tiene traccia di ogni movimento e registra il luogo in cui è stato fatto; Runtastic Heartrate Pro controlla le pulsazioni sfruttando la fotocamera del telefono; Misura la tua forza determina la potenza del braccio scuotendo il cellulare con vigore. Ciò detto: ma non si stava meglio quando si stava peggio? ■

E per controllare chi è già in ufficio, chi invece è in vacanza o in riunione, c’è l’App Foursquare

Ore 20:00 Aria di libertà. Almeno in apparenza! Un aperitivo all’uscita dall’ufficio può, infatti, trasformarsi in un secondo round-lavorativo se alle chiacchierare con gli amici si (ac)cede alle lusinghe di Quickoffice Pro o Documents To Go. Con queste App è come dire Word, Excel o Power Point a portata di mano, con la possibilità di andare a ripescare il file lasciato aperto sul Pc in ufficio. Se dopo il lavoro, invece, si sceglie una sessione di tonificante allenamento fisico in palestra o all’aria aperta, anche questa attività rischia di trasformarsi in una serie di bit, numeri e statistiche: con accelerometri, orologi smart, sensori di ogni genere e tutte le App dedicate al benessere disponibili oggi, ogni passo, caloria bruciata e milligrammo di grasso perso possono essere monitorati, analizzati, condivisi in rete sui social network. Tra le App per chi vuole auto-misurarsi con lo smartphone: 1-2 2014

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LE VIE DELL’INCENTIVE

Valencia

Tra tapas-bar, locali storici e alla moda, a colpire più di tutto a Valencia è l’avveniristica Città delle Arti e delle Scienze. Così come vedere da vicino animali della savana senza uscire dalla città

✒Cristina Piccinotti Qui Valencia, dal centro storico all’avveniristica Città delle Arti e delle Scienze lungo il letto del vecchio fiume e poi oltre fino al mare. L’ideale è girarla a piedi o in bicicletta

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Natura e architettura. I due volti di Valencia, convivono ai lati opposti della città. Nel Parque de Cabecera il Bio-Parc (www.fundacionbioparc.org) è la dimora cittadina di gorilla, leoni e leonesse, giraffe, elefanti e tante altre specie protette. All’estremità opposta, nella parte meridionale dell’area metropolitana, l’immaginifica Città delle Arti e le Scienze, progettata dall’archistar Santiago Calatrava, si estende per buona parte nel letto asciutto del fiume Turia. La Ciudad, con i suoi circa 35 ettari di superficie, si divide in quattro grandi edifici, dov’è sempre un susseguirsi di manifestazioni e mostre ar-

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tistiche di livello internazionale. La parte più stupefacente è l’Hemisfèric, da lontano sembra un grande occhio che vede e scruta tutto, con tanto di ciglia e un bulbo oculare. E poi il Museo de las Ciencias, dalle sembianze di un dinosauro gigante, l’Oceanografic, tra i più grandi acquari del mondo, e il Palacio de las Artes. Alle quattro strutture, si aggiunge l’Umbracle, l’ampia terrazza panoramica coperta dalla quale si vede tutta la Città delle Scienze. Sempre di Calatrava, l’Agorà è un’immensa costruzione realizzata per ospitare grandi eventi e competizioni sportive.


LE VIE DELL’INCENTIVE

10 km di passeggiata tra giardini, fontane e sculture Valencia a cielo aperto si apprezza appieno a piedi o in bicicletta. Nei viottoli della città vecchia o lungo i viali alberati che costeggiano il Turia, il vecchio fiume che un tempo attraversava la città da est a ovest, oggi riconvertito a parco-giardino. Un percorso di dieci km, bellissimo per passeggiare, correre, rilassarsi e scoprire la ricca varietà botanica, le fontane, sculture. Qui sono state installate stazioni con attrezzi ginnici accessibili a tutti, vere palestre a cielo aperto dove allenarsi in libertà. Anche in autunno, se si incappa in una di quelle giornate in cui il sole splende caldo su Valencia. Da qualsiasi punto del parco è possibile risalire in superficie e raggiungere i luoghi più significativi e interessanti dal punto di vista storico, artistico e architettonico di Valencia, la terza città più popolata della Spagna. Dalla Puerta de Serranos

Città di Calatrava. Dall’alto, il Palazzo delle Arti composto da tre grandi auditori. Al centro, il Museo delle Scienze, 40.000 mq di percorsi didattici e interattivi dedicati al progresso scientifico. A sin. Le Torri di Serranos, resto dell’antica muraglia difensiva della città

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LE VIE DELL’INCENTIVE

Qui, interno della Basilica de la Virgen de los Desamparados. In alto Casa Montana, dove vivere e gustare lo spirito della vecchia Valencia. Sotto l’interno del Mercato Centrale, tutto in vetro e ferro la costruzione risale ai primi anni del Novecento. Nella pagina accanto, la tipica paella valenciana

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in stile gotico civile si sbuca in Carrer dels Cavallers, la via principale della città vecchia piena di locali in cui gustare tapas e di negozi di ogni tipo. In pieno centro, Orio Gastronomia Vasca (www. oriogarstronomiavasca.com) è un tapasbar allegro e rumoroso alla maniera valenciana, moderno ma accogliente, dove oltre al menù ci si serve da soli dei tipici stuzzichini spagnoli. Proseguendo la passeggiata, Plaça del Mercat è uno dei simboli della città, insieme alla Lonja de La Seda, con i suoi splendidi interni in stile gotico lucente, e al Mercat Central, vero tempio della gastronomia locale ed emblema dello stile modernista che si ripropone anche in altri edifici valenciani. All’Estacio del Nord, per esempio, la vecchia stazione dei treni (oggi in parte soppiantata dalla nuova stazione dei treni ad alta velocità), con la sua sala di aspetto che somiglia a un aranceto, le pensiline in ferro battuto in stile liberty, le decorazioni con ceramiche in vetro a tema floreale. E per

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chi parte o arriva, l’augurio di un “buon viaggio” è scritto in tutte le lingue. Rimanendo nei pressi della stazione, all’ora di pranzo (attenzione, il pranzo a Valencia non va in tavola prima delle ore 14) il Canyar Restaurante (www.canyarrestaurante.com) è tra i più eleganti e caratteristici della città, con sale da pranzo finemente arredate, le credenze antiche e gli specchi d’epoca, i centrini, le tende ricamate e, sparse ovunque, le foto autografate di personaggi famosi e artisti che qui mangiano abitualmente. In stile modernista è anche il Mercado De Colon, sempre pieno di gente con i suoi tanti ristoranti e caffè. Ancora nella città vecchia, vale la pena di soffermarsi in Plaza de la Virgen, con la Catedral de Santa Maria, la Basilica de la Virgen de los Desamparados, il Palazzo de la Generalitat e, al centro, la fontana con la statua maschile che rappresenta il fiume Turia e varie figure femminili più piccole a ritrarre i canali di irrigazione.


LE VIE DELL’INCENTIVE

Proseguendo a piedi o noleggiando una bicicletta (www.itinerisvlc.com), si raggiungono facilmente l’antico Barrio del Carmen e il quartiere popolare e più ruspante della Russafa, con il suo mercato sempre brulicante di gente. Gli appassionati d’arte troveranno sorprendente il Museo di Arte Contemporanea Ivam e soprattutto il Monastero di San Miguel de los Reyes, costruito nel 1546, ora biblioteca della Comunità valenciana che svela al suo interno un chiostro incantevole, così come il Museo di Belle Arti, che custodisce le tele dell’artista locale Joaquin Sorolla, oltre a opere di El Greco, Ribera, Murillo, Velazquez e un chiostro tra le palme e i papiri della fontana zampillante.

chia osteria dove nulla, apparentemente, è cambiato dalla sua fondazione nel 1836. Da sempre luogo d’incontro di politici, intellettuali e artisti, oltre al buon cibo, propone una selezione di oltre 1000 etichette di vino. Per gustare la vera, tipica paella alla valenciana – diversa dalla tradizionale perché cotta nel brodo –, il Reastaurant Mateu (c/Vincente Baldovi, 17 - El Palmar) non vi deluderà. E nello stesso paese El Palmar, vale la pena di visitare la riserva dell’Albufera (www.albufera. com), una delle zone umide più importanti della penisola iberica e luogo in cui svernano specie uniche di uccelli acquatici. Per vederli da vicino l’ideale è una gita in barca nel lago. Il miglior dopo cena, invece, ha il sapore di Agua de Valencia, cocktail a base di Cava o Champagne, succo d’arancia, vodka e gin da bere in allegria al Cafè de Las Horas (www.cafedelashoras.com), locale neo-barocco, bello e stravagante, il perfetto mix tra un classico caffè letterario del XX secolo, un caffè parigino, la sala da tè inglese e ■ l’american-bar.

Mangiare e bere a Valencia, a qualsiasi ora Nei pressi del porto di Cabañal Valencia, vicino alla spiaggia, Casa Montaña (www.emilianobodega.com) è una vec-

DOVE DORMIRE Hotel Sorolla Palace, quattro stelle superior a due passi dal Palazzo dei Congressi e vicino alla Fiera, con 20 sale meeting è ideale anche per convention aziendali (www.hotelsorollapalace.com) The Westin Valencia, esclusivo 5 stelle lusso ospitato in un edificio del 1917 in stile modernista. In pieno centro storico, fiori all’occhiello sono il giardino interno, ideale per banchetti e cocktail, e una Spa di circa 850 mq dove recuperare le energie dopo una giornata di lavoro o un tour della città (www.westinvalencia.com).

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nell’oltremare francese

Sole, romanticismo, autenticità e natura maestosamente incontaminata

✒Alessandra Caputo A mille miglia dalla quotidianità, dalla frenesia cittadina e dal lavoro, si trova un vero e proprio paradiso per l’incentive: mare cristallino, scenari incontaminati, senso innato dell’accoglienza e una cucina che coniuga bontà esotica e salute. Sono le terre tropicali del Club Oltremare di Atout France (l’Ente per lo Sviluppo del Turismo Francese in Italia), distribuite tra Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico. Mete ideali per l’inverno, beneficiano di tutti i vantaggi della Francia metropolitana: dai collegamenti – gli aeroporti sono predisposti per accogliere un turismo internazionale – alle strutture sanitarie e della sicurezza – ovunque vigono le norme francesi – fino alla tutela del patrimonio naturalistico. Lo scorso ottobre, alcuni fortu-

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nati, tra i quali c’eravamo anche noi – hanno avuto la possibilità di avere un piccolo ma succulento assaggio in differita di questo paradiso, durante il workshop per la stampa organizzato dall’Ente francese all’hotel Parco dei Principi di Roma.

La Polinesia Francese Tahiti, Moorea, Bora Bora. Bastano questi nomi ad evocare tutta la seduzione della Polinesia Francese: oltre 118 isole sparse su cinque arcipelaghi nel Pacifico meridionale, grandi quanto l’intera Europa, straordinariamente poliedriche nella cultura, nelle tradizioni e nei paesaggi che vanno dal blu profondo delle lagune al rosa o bianco borotalco delle spiagge, fino al verde intenso delle montagne.


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Tahiti e le sue isole sono sicuramente tra le mete più ambite dalle coppie in viaggio di nozze. Vi si trovano incantevoli resort con luxury bungalows all’ombra delle palme e splendide overwater attraverso cui ammirare i fondali cristallini dal proprio letto. Oltre ai resort ci sono i caratteristici hotel-isola edificati su pilotis, sospesi sulla laguna, autentici cocoon dove rilassarsi e provare i magnifici rituali benessere come quello a base di olio Monoï, antico elisir ottenuto dai fiori di Tiarè, dalle proprietà rivitalizzanti e antiaging. Altra perla della Polinesia Francese è Fakarava che, insieme ai sei atolli dell’arcipelago delle Tuamotu, dal 2006 sono classificati Riserva della biosfera dall’Unesco. Fakarava, atollo corallino di 60 km di lunghezza e 25 di larghezza, è noto soprattutto per le sue foreste di coralli e per la purezza delle sue acque. La riserva comprende 270mila ettari fra terra e mare. Da non perdere le passeggiate nella foresta

vergine delle isole di Raiatea o Huahine e la scoperta delle cascate d’Afareaitu a Moorea. Ovviamente l’immersione è qui l’attività per eccellenza: pinne, maschera e boccaglio sono sufficienti per ammirare la straordinaria ricchezza di flora e fauna marina e, in particolare, i coralli. Nel 2001 sono state collocate in mare delle barriere artificiali per servire da supporto ai coralli e frenare l’effetto delle correnti. Due formule permettono di avvicinarsi al massimo alla fauna marina: la crociera «biosfera» (fra aprile e luglio) che consente di immergersi o navigare a volontà per osservare pesci e uccelli, attorno all’isola di Rangiroa (dove si trova uno degli atolli più grandi del mondo) e il whale-watching, che consente di avvicinarsi ai grandi cetacei che transitano regolarmente a largo delle Isole Sottovento. Il periodo ideale per gli avvertimenti e tra agosto e novembre. Oltre al corallo – la cui nursery si trova al Bora Bora Pearl Beach Resort & Spa – c’è un altro “bene” che gode della massima tutela governativa. Si tratta delle tartarughe, considerate patrimonio dell’isola tanto che, per proteggerle, è stata addirittura costruita una clinica a Moorea. Ma non si può lasciare quest’eden senza aver fatto un giro in un allevamento di ostriche perlifere per acquistare le famose perle nere della Polinesia.

In apertura, lo splendore del mare cristallino di Bora Bora, la quintessenza della Polinesia ©Tahiti Tourisme Italia. Qui sopra, il Pearl Beach Resort nell’atollo di Tikehau ©Kirklandphotos.com

I Caraibi francesi Se si è alla ricerca dell’originalità allora vale la pena prendere il volo per una, o meglio ancora, per tutte queste destinazioni: isole della Guadalupa, Martinica, Saint-Martin, Guyana e Saint-Barthélemy. Si potrà scegliere di affittare una villetta creola, degustare la cucina locale, trascorrere serate di festa al ritmo sensuale della biguine. 1-2 2014

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In alto: l’isolotto di Gosier a Grande-Terre nell’arcipelago di Guadalupa ©Atout France In basso: la splendida flora e fauna sottomarina a Guadalupa ©Atout France

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Le isole della Guadalupa accolgono tutta la varietà e la bellezza dei Caraibi. Una natura lussureggiante, ricca di contrasti, un mare da sogno con infinite sfumature del blu e del verde, una terra ricca di tradizioni provenienti da antiche culture dell’Asia, dell’Africa e dell’Europa. A 7mila km a ovest delle coste europee, tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico, Basse-Terre, Grande-Terre, La Désirade, Marie-Galante e Les Saintes formano un arcipelago incantevole al centro delle Piccole

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Antille. Ogni isola è diversa e ha una propria cultura, con tradizioni ben radicate e paesaggi unici. Basse-Terre è sovrastata dal vulcano La Soufrière, immerso in una fitta vegetazione. Le spiagge che orlano l’isola sono di ciottoli e sabbia ocra, bruna, nera o rosa, con una famosa riserva sottomarina, quella del Comandante Cousteau, situata tra Bouillante e le Îlets Pigeon. Grande-Terre è un vasto piano calcareo orlato da spiagge da sogno con lagune color turchese e paesaggi indimenticabili. La Désirade, raggiungibile via mare (45 minuti da Saint-François) o in aereo (15 minuti dall’aeroporto Pôle Caraïbes) si può visitare a piedi, in scooter o in bicicletta. Qui ad attendere i visitatori c’è una silenziosa oasi di pace appartata e speciale, con spiagge di sabbia bianca, protette da lunghe barriere coralline. Les Saintes è un arcipelago composto da due isole abitate, Terre-de-Haut e Terre-de-Bas e da sette isolotti. La Baia delle Saintes, situata a Terre-de-Haut, fa parte della cerchia ristretta delle più belle baie del mon-


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do. Terre de Haute è celebre per il suo pan di zucchero, le sue strade variopinte, le barche multicolori dei pescatori e le case di legno dipinte. Qui si consiglia di assaggiate i famosi “tormenti d’amore”, tortine morbide all’esterno e croccanti all’interno, con ripieno di noce di cocco, banana e guyava. Infine Marie-Galante, o isola dai cento mulini, è un territorio particolarmente preservato sia dal punto di vista naturale sia a livello culturale e deve il suo fascino al suo carattere autentico, alle sue spiagge incontaminate e alla sua tranquillità. L’arcipelago di Guadalupa, cullato dagli alisei e temperato tutto l’anno dai raggi caldi del sole, mosso dall’Oceano Atlantico e accarezzato dal Mar dei Caraibi, possiede infinite attività nautiche tra moto d’acqua, snorkeling tra coralli e spugne, crociere in catamarano, windsurf, sci nautico e kite-surf. Le isole di Guadalupa sono famose anche come destinazione benessere, grazie alle sue sorgenti termali alimentate da acqua calda proveniente dal vulcano della Soufrière, come la Source de Thomas a Bouillante, i bagni caldi di Matouba, i bagni di Saint-Claude, i bagni solforosi di Sofaïa e la Sorgente calda di Dolé. I bagni di fango della spiaggia di Babin a Vieux-Bourg hanno virtù terapeutiche, in particolare contro i reumatismi e rendono la pelle molto morbida. La magia del “métissage”e la varietà delle spezie hanno dato inoltre vita a un originale genio culinario che si potrà sperimentare nei ristoranti creoli o nei chioschi che propongono “bokits”, una sorta di frittelle ripiene di carne e spezie. Le specialità locali sono il “bébéle”, piatto tradizionale a base di trippa e banane verdi, e il “chaudage”, una specie di bollito con verdure della tradizione culinaria dell’isola di MarieGalante. L’isola dalle acque trasparenti della Martinica ha spiagge che sorprendono per la loro incredibile varietà. Un ventaglio di colori della sabbia che virano dal bianco luminoso al nero argentato delle spiagge vulcaniche. La spiaggia di Les Salines, la Baie des Anglais e i fondali bianchi di Le François sono solo alcuni degli esempi di paradiso terrestre offerti dalla Martinica. E a fare da cornice, tramonti magici, natura rigogliosa, paesaggi montagnosi e selvaggi. Il modo migliore per scoprire questi tesori naturali è imboccare uno dei

trenta sentieri escursionistici segnalati. Si possono esplorare la Montagne Pelée, il Pitons du Carbet, il Canal de Beauregard e la Trace des Jésuites. La gastronomia è all’insegna della contaminazione: riflette l’abilità francese, la generosità africana, e l’esotismo dell’India con le sue tipiche spezie. Il risultato è un misto di sapori raffinati, irresistibile. Ma il vero emblema dell’isola è il rum, con 11 distillerie in attività e una lunga “Strada dei rum” dove ogni produttore è pronto a svelare le proprie specialità. Territorio francese nell’America del Sud, la Guyana rappresenta un’ideale punto di osservazione della biodiversità del pianeta. Paradiso dell’ecoturismo, la Guyana ha una foresta amazzonica di 8milioni di ettari che ricopre il 90% del territorio, svelando numerosi misteri ai suoi visitatori. Percorsa da numerosi fiumi e torrenti, questa destinazione si offre a filo d’acqua. A piedi, in piroga o in barca a vela, gli itinerari sono una grande scoperta per il viaggiatore che qui può ammirare gli

La riserva Cousteau intorno alle Ilets Pigeon nel comune di Bouillante a Guadalupa, tappa irrinunciabile per gli appassionati di immersione ©Atout France

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Sopra: l’isola di PetiteTerre classificata Riserva naturale integrale dal 1998 a La Désirade, Guadalupa ©Atout France. In basso: un’altra immagine dell’oasi di pace La Désirade nell’arcipelago di Guadalupa, luogo ideale per chi ama fare immersioni, camminare o semplicemente godersi la natura in riva al mare ©Atout France

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spettacolari ibis rossi alle foci dei fiumi, o dilettarsi in immersioni nella riserva naturale degli stagni di Kaw a bordo di un “ecolodge” galleggiante. Percorrere il Maroni in piroga è l’ideale per poter condividere la cultura e il modo di vivere delle popolazioni, di etnia amerinda o bushinengé (di origine africana), che abitano lungo i fiumi. Oltre ai fiumi, la Guyana sorprende anche per le numerose riserve naturali. A sud-est di Cayenne, le Marais di Kaw si estendono per circa 100mila ettari. Questo luogo di vegetazione e acqua, attraversato dal fiume Kaw, con la montagna che fa da sfondo, è il regno di tre specie protette di caimani e numerosi uccel-

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li. Una particolarità dell’isola è il Carnevale, periodo di feste che anima la capitale e ne popola le strade di Touloulous (maschere femminili tradizionali), regine per una sera. Dal 1998 la Riserva naturale di SaintMartin protegge la biodiversità dei suoi tre ecosistemi. Sulla terraferma, uccelli, iguana, orsetti lavatori e manguste vivono sulle coste rocciose, fra le spiagge, gli stagni e le mangrovie. In mare, tartarughe e balene con la gobba possono essere osservate fra gennaio e maggio. Praterie sottomarine e fondali corallini sono l’habitat perfetto per molluschi e pesci, mentre il sentiero di Froussards permette di scoprire la parte selvaggia dell’isola, attraverso una foresta xerofila. Lungo il mare si trova poi la strada di Coralita, che ospita un osservatorio di balene e due carbets, i tipici capanni di legno ideali per una sosta nella natura. L’isola è nota per le sue magnifiche spiagge, in particolare Orient Bay, la spiaggia più famosa, soprannominata la Saint Tropez dei Caraibi, e la Long Bay a sud, ideale per rilassarsi in tranquillità. E per le coppie c’è anche la spiaggia degli innamorati, racchiusa nella costa rocciosa della Pointe Arago. La Mayotte è l’isola più meridionale delle Comore. Non troppo estesa, è uno scenario magnifico per praticare immersioni subacquee e la randonnée alla scoperta


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della fauna endemica. Anche l’ecoturismo si sta diffondendo, visto che le acque dell’isola sono il punto di passaggio di cetacei e delfini. Vengono organizzati safari esclusivi per osservare le balene, inoltre è possibile nuotare con i delfini nella laguna di Mayotte.

L’isola della Réunion Estesa su 2500 km, la Réunion presenta una moltitudine di luoghi straordinari e

una natura dalle mille sfaccettature. La principale caratteristica di quest’isola è la sua ricca storia costituita da un melange di etnie, da un incontro di culture: Africa, Madagascar, Europa e Asia. L’isola della Réunion offre il suo ambiente preservato, perfetto per dedicarsi al dolce far niente sulla spiaggia protetta da una barriera corallina di 30 km. Anche qui si possono osservare le balene, oltre a praticare trekking: imperdibili le escursioni nel parco nazionale o nei sentieri che circondano il famoso vulcano La Fournaise. Una vera e propria montagna circondata dall’Oceano Indiano, il Piton des Neiges, si innalza con i suoi 3069 metri. Vulcano ancora attivo, il Piton de la Fournaise si risveglia

A sin., l’atollo di Fakarava, riserva della Biosfera, il Paradiso delle coppie ©G. Le Bacon A destra, la famosa e profumata vaniglia dell’isola di Taha’a ©Tahiti Tourisme Italia Sotto: le Isole Tuamotu ©Tahiti Tourisme Italia

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re, pesci-soldato, scorfani, cernie e le balene che, da giugno a settembre, si esibiscono nelle loro spettacolari evoluzioni. Le profondità sottomarine si possono esplorare anche a bordo dei battelli di Saint-Gilles-les-Bains, studiati per l’osservazione dei più bei paesaggi sottomarini della costa occidentale. Inoltre l’isola è famosa anche per l’onda a cinque stelle «la gauche» a Saint-Leu che richiama surfisti da tutto il mondo. Sotto il profilo gastronomico vi consigliamo di assaggiare il cari, ispirato al curry di origine indiana. È un piatto a base di carne o pesce piuttosto piccante, accompagnato da riso e cereali, lenticchie o piselli. La Vaniglia di Bourbon (antico nome dell’isola) viene utilizzata in pasticceria ma anche per alcuni piatti, come la famosa anatra alla vaniglia e nei punch, nei rum e nel caffè.

La Nuova Caledonia

La meravigliosa Rangiroa nelle Isole Tuamotu ©Tahiti Tourisme Italia

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ogni tanto offrendo uno spettacolo grandioso e le sue colate di lava si possono ammirare senza alcun pericolo. Da La Réunion si va alla scoperta delle foreste primitive e di tre grandi straordinari luoghi: Mafate da raggiungere soltanto incamminandosi sui sentieri di randonnée, Salazie con fiumi, cascate e una rigogliosa vegetazione e Cilaos con un imprevedibile villaggio alpestre arroccato sulla montagna. C’è poi La Réunion blu con i suoi atolli di Saint-Gilles, Saint-Leu e Saint-Pierre, La Réunion dorata, con i 30 km di spiagge chiare e, infine, La Réunion multicolore dei giardini incantevoli con fiori tropicali e capanne creole. È questa l’isola del divertimento con circa settanta attività da praticare a 40 metri sotto il mare, fino a più di 3mila sopra. L’isola vanta una Riserva naturale marina di 3500 ettari, l’80% comprende la barriera corallina dell’isola che rivela un mondo magico: pesci pagliaccio, anemoni di ma-

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A meno di 24 ore dall’isola La Réunion si trova la perla segreta dell’Oceano Pacifico del sud, la Nuova Caledonia che ha gelosamente protetto i suoi tesori, e che oggi si apre ai suoi visitatori per offrire un viaggio in una terra dal carattere forte. Questa è l’isola dell’eterna primavera con un clima oceanico, caldo e soleggiato, e un mare tiepido tutto l’anno. Qui si trova la laguna più grande del mondo, incastonata nel corallo e contornata da numerosi isolotti, piccole gemme nel mare, perfetta


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destinazione per chi è alla ricerca di un soggiorno più nomade, con vari itinerari attraverso le isole satelliti della Grande Terre e una flora e fauna autoctone che poco si discostano da quelle risalenti all’epoca dei dinosauri. A venti minuti di volo, o a tre ore di traghetto a sud di Nouméa, capitale allegra e fiorita, l’Isola dei Pini, costellata di hotel di lusso ma anche di resort esotici, simboleggia la bellezza del Pacifico. il paesaggio

si offre alla vista come un quadro dove spiccano spiagge sabbiose, isolotti idilliaci incastonati in una laguna dal colore turchese brillante e meravigliosi pini autoctoni. Le Isole della Lealtà (Lifou, Maré e Ouvéa), gioielli nascosti di ineguagliabile bellezza, luoghi di leggende e tradizioni, si presentano con caratteristiche diverse che vanno dalle immense spiagge dalla sabbia bianca a foreste misteriose e scogliere a picco sul mare. Inserita nel Patrimonio mondiale dell’Unesco dal luglio 2008, la Nuova Caledonia non è nota soltanto come destinazione balneare; la bellezza grandiosa dei suoi paesaggi di mare e terra, la sua cultura meticcia, l’eredità delle tradizioni, il calore dell’accoglienza della popolazione ne fanno un paese di rara autenticità sotto diversi aspetti: è il luogo ideale per gli sportivi, gli amanti della natura, delle passeggiate e degli spazi aperti. Oltre alle immersioni, vale la pena organizzare una randonnée nel Parco delle Grandes Fougères e condividere la quotidianità con gli «stockmens», i cowboys caledoniani. ■

Al centro: l’alba su Mafate nell’isola della Réunion ©Franck Grondin. Sopra, la rigogliosa vegetazione nell’isola della Réunion ©StephFournetSupRun

In agenda Ente per lo Sviluppo del Turismo Francese http://it.rendezvousenfrance.com/it/oltremare 1-2 2014

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Da sempre il partner di fiducia della vostra comunicazione Direttore Responsabile Manuela Mancini - Tel. 02.862327 int. 110 - manuela.mancini@communicationagency.it Caporedattore Cristina Marina - Tel. 02.862327 int. 110 - cristina.marina@communicationagency.it Responsabile traffico pubblicitario Daniela Raffaldi - Tel. 02.862327 int. 111 - daniela.raffaldi@communicationagency.it Responsabile Internet Ilaria Invernizzi - Tel. 02.862327 int. 114 - ilaria@communicationagency.it Segreteria/Abbonamenti Daniela Raffaldi - Tel. 02.862327 int. 111 - daniela.raffaldi@communicationagency.it Grafica Gianluca Ubezzi Stampa Pinelli Printing srl - Gessate (Mi) Servizi Speciali Linda Smiderle Barattieri Commmunication Agency Int. srl - Direzione, redazione, amministrazione Via San Simpliciano,4 - 20121 Milano Tel. 02.862327 - Fax 02.863856 - www.mastermeeting.it - info@communicationagency.it A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO

Simona Lovati, Elena Corti, Gaia Fiertler, Luciana Sidari, Annarita Maggi, Aureliano Bonini, Cristina Chiarotti, Davide Deponti, Paolo Mazzaglia, Barbara Ainis, Giulia Gagliardi, Linda Smiderle Barattieri, Leonardo Frontani, Gianna Bellotto Rosa, Roberta Borghini, Andrea Moscatelli, Tiziana Conte, Alessandra Caputo, Cristina Piccinotti PUBBLICITÀ Piemonte, Valle d’Aosta Paolo Bovina c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327-3356942914 - Fax 02863856 - paolo.bovina@communicationagency.it Carlo Cermelli c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - carlo.cermelli@communicationagency.it Lombardia Direzione - Elisabetta Grimaldi - Carlo Cermelli - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Luciana Sidari - Tel. 3476404360 - luciana.sidari@communicationagency.it Liguria, Puglia e Basilicata Delia Danese c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - delia.danese@communicationagency.it Emilia Romagna, Marche e Sardegna Elisabetta Grimaldi - Tel. 02862327-3803074565 - elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Toscana Marzia Brioschi c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - marzia.brioschi@communicationagency.it Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Umbria Carlo Cermelli c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - carlo.cermelli@communicationagency.it Lazio e Abruzzo Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Campania Rosanna Palazzolo (Napoli, Caserta, Benevento) - rosanna.palazzolo@communicationagency.it Pacifico Marinato (Salerno, Avellino) - pacifico.marinato@communicationagency.it Sicilia e Calabria Filippo Musumeci - filippo.musumeci@communicationagency.it Enti del Turismo Stranieri Direzione Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - Fax 02863856 - info@communicationagency.it

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