MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Communication Agency Int. srl Anno XIX - N. 11-12/2013 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00
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Blastness srl - La Spezia
Presidente: Andrea Delfini
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pag. 115
Borgo Egnazia Hotel Ville Spa Golf Savelletri di Fasano (Br)
Executive Director of Sales&Communication: Elena Bruno
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Gruppo Galgano - Milano
Resp. Relazioni Esterne: Cleide Sisti
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Ufficio Vendite Italia:
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Hotel Araba Fenice - Iseo (Bs)
Direttore: Alessandro Ropelato
Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Bardolino (Vr)
General Manager: Giacomo Sarnataro
Hotel Volver - Milano, Roma, Vicenza
Direttore Commerciale: Pierantonio Pegoraro
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Indel B - Sant'Agata Feltria (Rn)
Direttore Commerciale: Gerardo Boschi
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India Tourism Milan - Milano
Direttore: Chilka Gangadhar
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Nero Hotel Group
Amministratore delegato: Gianluca Giglio
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pag. 147
Palace Hotel Bari - Bari
Direttore Generale: Domenico de Pinto
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tel. 06 444841 radissonblu.com/eshotel-rome
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tel 06 4487542 www.rosciolihotels.com
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Pedersoli - Assago (Mi)
Radisson Blu es. Hotel - Roma
Roscioli Hotels - Roma
Sheraton Golf Parco De' Medici - Roma
Sheraton Roma Hotel & Conference Center - Roma
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Titolare: Martino Pedersoli
Direttore Generale: Gianluca Capone
Presidente: Franco Roscioli
Direttore: Paolo Bellè
Direttore Generale: Giuseppe De Martino
2 Cari lettori 11 12 13_Layout 1 06/12/13 08.58 Pagina 6
Cari lettori, un altro anno si conclude e non senza segnali contradditori che, se da un lato, fanno temere la prosecuzione di un trend recessivo – a preoccupare maggiormente sono le continue fluttuazioni e il crollo dei valori immobiliari – dall’altro, qualche timida speranza la lasciano intravedere. Nelle amministrazioni locali, per esempio, qualcosa si sta muovendo. Certo la tassa di soggiorno non è stata indolore, ma la domanda per il prodotto Italia ha mostrato di non soffrire troppo sotto questo profilo. Resta invece ancora debole la domanda italiana perché le famiglie sono penalizzate dalla crisi economica generale, dalle difficoltà del mercato del lavoro e dalle ricadute della politica fiscale. Tuttavia, alcuni segnali vanno colti e apprezzati in quanto testimoniano che il turismo si sta facendo strada nell’agenda. Un caso interessante è sicuramente quello del Lazio che in questi giorni ha rimesso mano alla legge sul turismo con l’obiettivo di semplificare le procedure per gli investimenti. Intanto è il riconoscimento ufficiale del ruolo che il comparto turistico rappresenta per la Regione e per l’intero Paese visto che il Lazio, con il sistema Roma (che abbraccia direttamente il polo crocieristico di Civitavecchia, oggi leader in Europa, e beneficia dell’apporto vaticano), è area trainante per la competitività dell’offerta nazionale. Come ha sottolineato il governatore laziale Zingaretti sono stati semplificati al massimo gli adempimenti per la promozione e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali in campo turistico. Una mossa attesa e auspicata da tempo dalle organizzazioni delle imprese per ridare impulso agli investimenti. Rilevante poi l’apertura alle nuove tecnologie che costituiscono un vettore importante per le attività commerciali. La mossa della Regione Lazio in definitiva punta a rafforzare la marcia del sistema Roma che ha visto aumentare gli arrivi del 23% dal 2008 al 2012 contro la crescita quasi zero in media dell’intera Italia.
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Da sottolineare poi anche le mosse di un’altra regione leader del sistema turismo italiano: la Toscana. La Regione ha avviato una revisione della normativa quadro sul settore turistico e, negli ultimi giorni, il confronto si è concentrato su un tema molto rilevante, quello dell’albergo diffuso. Uno strumento molto importante per il recupero dei borghi, delle aree in abbandono e per la valorizzazione a fini turistici di insediamenti che non possono essere oggetto di radicali interventi edilizi. E già ci sono numerosi progetti in campo, a cominciare dalle province di Pisa, Grosseto, Siena e Massa Carrara. Segnali positivi vengono anche dal mercato degli stranieri. La Banca d’Italia ha fatto sapere che in nove mesi il saldo attivo della bilancia dei pagamenti turistica è stato migliore rispetto al 2012, con un surplus di circa 9 miliardi. Di questo passo dovremmo toccare il record di 12 miliardi di euro di attivo valutario a fine anno. Spiace però leggere che, secondo uno studio del portale Trivago.it, meno del 54% delle strutture ricettive italiane dà ai propri clienti la possibilità di connettersi a internet in camera. Probabilmente ci si riferisce alla fascia medio-bassa del comparto alberghiero. Però il dato dà anche la misura dei fatti di arretratezza strutturale di una rete di circa 34mila unità di cui oltre la metà con tre stelle. Apprezzabile, infine, lo sforzo in atto sul fronte congressuale. L’intesa di Santo Stefano di Sessanio tra Regioni, Enit e organizzazioni del mondo Mice ha prodotto via via un maggior impegno sulla presenza italiana negli appuntamenti internazionali e la caccia ai grandi eventi di richiamo. E questo è un altro tassello importante per rilanciare la competitività del sistema Italia. Buona lettura
Mario Mancini
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3 Sommario 11-12 13_Layout 1 06/12/13 08.58 Pagina 8
sommario
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Indice
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Cari lettori
HOTEL&FINANZA
13
Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
Le start up preferiscono il virtuale
SCENARI DEL TURISMO
26 32 38 42 44 46
60 64
SoLoMo. Il turismo che verrà
Bit 2014. La rivoluzione del b2b
Il boom del mercato sportivo
Brasile avanti tutta... Fino al 2016
DESTINAZIONE VENETO
74 76
I 5 trend del meeting futuro Viaggi spaziali
Il registro digitale del turismo
FOCUS ON
70
L’INCHIESTA
22
TREND
Terme Euganee. Meta Mice da vivere tutto l’anno Meet in Polesine. L’importanza di essere una destinazione green
EDUCTOUR
78
Piazza di Spagna View
Lago di Garda e dintorni. Meeting tra collina e costa veronesi
L’India punta sull’incoming dall’Italia
COVER STORY
48
Potremo vivere in un mondo ecosostenibile?
NUOVE FRONTIERE
52 56
Travel blogger. I neo ambasciatori del turismo E-commerce. L’Italia non vede l’ora...
SPECIALE ROMA
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Un salto di qualità a portata di mano
SELECTED BY MM
88 90 92
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Atahotel Villa Pamphili Gran Meliá Rome Villa Agrippina Grand Hotel de la Minerve
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SOMMARIO
FINANCE CONFIDENTIAL
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Luxury & Fashion. Eccellenza italiana
IL PARERE DEL LEGALE
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Vacanze sotto l’albero rovinate
L’EVENTO
139 94 96 98 100 102 104 106 108 110
Hotel Capo d’Africa
SAI L’ULTIMA?
Hotel Quirinale
140
InterContinental De La Ville
Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità
Palazzo Montemartini
AERONEWS
Polo Congressuale Bettoja Hotels
152
Roberto Naldi Collection Roscioli Hotels
Notizie dal mondo Emirates
MARKETING & COMUNICAZIONE
Villa Spalletti Trivelli
154
Visconti Palace Hotel
MI PIACE
TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
114 116 118 120 122 124 126 128
Torna Be-Wizard!
158
Lo storytelling
Carla Gozzi. Lo stile non va mai in vacanza
Aria Energia S.p.A.
LE LOCATION DI MM
Cantina Santadi
160 161 162 164 165
Fas Italia Indel B Labois Mitsubishi Electric Climatizzazione Olio Novaro
Gais Hotels Group Grand Hotel et de Milan Hotel De La Ville Hotel San Francesco al Monte Parc Hotel Paradiso & Golf Resort
Pedersoli Group
RISORSA UOMO
130
Rimettersi in gioco anche dopo i 40
UNA METAFORA PER CRESCERE
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Perché non parli?
LA PAROLA AL FORMATORE
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Aziendal Graffiti. Parte prima
LA VIE DELL’INCENTIVE
166 172 182 188
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Huatulco. Il fascino del Pacifico messicano Sun & happiness a Miami Florida Keys. Paradiso da cogliere al volo Tavolozza malese
Perché chi si occupa di viaggi sa che è importante soprattutto il ritorno.
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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
MERCATO
VALORI ALBERGHIERI: OTTOVOLANTE O CADUTA LIBERA? HOTEL TRANSACTION
TURISMO. UN AFFARE CHE INTERESSA LE BANCHE TREND
HOTEL ECOFRIENDLY: NON SEMPRE UN’OPPORTUNITÀ
ITALIAN HOTEL MONITOR Nei principali capoluoghi gli hotel registrano una lieve ripresa (+0,6%) ma anche prezzi camera in calo (–2%). A guidare la “ripresina”, Genova (+4,4%) seguita da Firenze, (+3,9%), mentre Venezia e Milano si confermano le città più care
COME REINVENTARSI UN’ITALIA MIGLIORE
DA LAST MINUTE A LAST SECOND
Con il progetto Valore PaeseDimore, 117 pregiate realtà di proprietà dello stato (tra castelli, ville, conventi e persino isole) nasceranno a seconda vita come destinazioni di charme
Prenotazioni all’ultimo secondo e pacchetti all inclusive. Sono queste le direttive su cui viaggia il leisure. Con una buona notizia: a dicembre si sono avuti più booking rispetto allo scorso anno. Tra le mete più gettonate le città d’arte
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Editoriale di Aureliano Bonini*
Valori alberghieri: ottovolante o caduta libera? C
ome si spiegano le improvvise fluttuazioni ed il crollo dei valori immobiliari registrato dalle strutture alberghiere negli ultimi anni? Il valore di qualsiasi prodotto è regolato innanzitutto dalla “legge della domanda e dell’offerta”: il prezzo finale viene fissato dall’incontro tra il prezzo che viene richiesto dal venditore ed il prezzo massimo che il compratore è disposto a pagare. È banale ma conviene ricordarlo. In secondo luogo, il valore di un bene risente della disponibilità di quel bene sul mercato: tanto maggiore sarà l’offerta esistente, tanto minore sarà il prezzo che il compratore è disposto a pagare. La rarità di un prodotto, al contrario, ne fa aumentare il valore. Dal 2007 ad oggi invece gli alberghi in vendita sono aumentati in modo esponenziale. Infine, nel caso di un’azienda, quale è una struttura alberghiera, il valore immobiliare viene calcolato in base alla sua capacità di produrre reddito e di garantire un ritorno dell’investimento. Il reddito prodotto annualmente è il principio guida utilizzato per stimare il valore di alberghi e resort in tutto il mondo. Ora, la congiuntura economica recessiva che si protrae ormai dall’autunno del 2008, ha ridotto non solo il movimento commerciale e d’affari, ma anche i consumi e di conseguenza i viaggi, le vacanze e i soggiorni alberghieri. La risposta degli operatori del settore per mantenere livelli di occupazione camere adeguati è stata
quella di agire sulla leva dei prezzi, esasperando la competizione fra strutture della stessa categoria e anche con quelle di categoria inferiore. Parallelamente è aumentata l’incidenza di alcuni costi sul giro d’affari alberghiero, come ad esempio il costo del personale, dell’energia (luce, gas, acqua), di imposte e tasse. In sostanza si è prodotta prima un’erosione poi una contrazione dei margini operativi. Visto che il reddito prodotto dall’azienda è la “chiave” e lo strumento che consente di valutare l’immobile, la sua contrazione ha provocato la progressiva riduzione dei valori immobiliari. Anche superiori al 50 percento. E da questo punto di vista, al momento in Italia non sono presenti segnali d’inversione di questo trend. *Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
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HOTEL TRANSACTION
Saranno le banche a salvare il turismo italiano? Intanto che il Governo pensa (finalmente) a mettere in atto una strategia salva turismo, il gruppo bancario UniCredit, in accordo con Confindustria alberghi, ha già stanziato 300 milioni di euro da destinare alla riqualificazione dell’offerta ricettiva, aprendo la strada a nuovi investimenti e acquisizioni na scossa al comparto turistico-immobiliare arriva dal settore bancario. Nei giorni scorsi è stato siglato un importante accordo tra UniCredit e Confin-
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dustria alberghi. In pratica il gruppo bancario italiano a maggior vocazione internazionale ha messo sul piatto un plafond nell’ordine dei 300 milioni di euro per investi-
menti nel comparto turistico-alberghiero. Si tratta di un segnale importante nel momento in cui si continua a polemizzare, dati alla mano, sul gi-
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ro di vite che le banche hanno dato ai rubinetti dei fidi alle imprese. A tempo stesso si tratta di una operazione a vasto raggio che si inserisce in un momento clou per l’industria turistica italiana: il Governo infatti ha più volte dichiarato di voler sviluppare (finalmente) una strategia-paese per l’industria turistica. Si tratta di un pacchetto di interventi che il ministro Bray ha illustrato in diverse occasioni a grandi linee e che cerca di uscire dalla consolidata e dannosa logica dei finanziamenti a pioggia per sviluppare invece azioni coordinate che hanno come obiettivo la modernizzazione dell’offerta turistica italiana, d’intesa con le rappresentanze delle imprese e delle amministrazioni regionali che sono poi i soggetti titolari della responsabilità amministrativa e di programmazione in ambito turistico locale. Questi 300 milioni serviranno a finanziare da un lato l’ammodernamento delle strutture ricettive ma potranno essere utilizzati soprattutto per nuovi investimenti e acquisizioni. E qui sta un po’ la vera novità dell’iniziativa perché si dà uno stimolo agli interventi in campo turisticoimmobiliare ed anche perché si va nella direzione dell’integrazione tra i soggetti principali dell’industria turistica. E possibile ipotizzare l’avvio di una nuova fase di merger & acquisition? Difficile dare una risposta a caldo, ma si può certamente affermare che una scossa ci sarà. Intanto lo scenario presenta diversi motivi di interesse. Numerosi soggetti turistici sono oggi gestiti da banche a causa di default dei gruppi di riferimento. Le partite dovranno essere prima o poi definite, le banche non sono certo operatori dell’industria delle vacanze e del tempo libero. Lecito quindi attendersi un ritorno sul mercato di dossier importanti e quindi di occasioni appetibili per chi vuole investire. Gli investitori stranieri hanno i riflettori da tempo puntati sull’Italia. Di russi e cinesi si è già detto ripetutamente. Nel Medio Oriente c’è fermento, visto l’interesse per il made in Italy, che potrebbe essere ulteriormente rafforzato da una
partnership strategica tra Alitalia e un vettore arabo. Ma ci sono alla porta anche altri soggetti come gli investitori indiani interessati, come i russi e i cinesi, all’Expo di Milano e da non trascurare anche gli emergenti indonesiasi dopo le ultime vicende del ricambio al vertice dell’Inter. Capitali cinesi stanno anche valutando investimenti nell’area di Roma ma, soprattutto, guardano alla Puglia e al modello dell’agriturismo. Da rilevare poi un ritorno interessante degli americani, dopo anni di latenza a causa della crisi finanziaria. In questo caso riflettori accesi su golf e turismo, così come sulle opportunità nelle aree dei porti turistici. Indubbiamente molte partite si in-
crociano con l’Expo di Milano, un evento che è destinato ad avere notevoli ricadute per il Paese. Milano oggi è il baricentro di un sistema che si sta rimettendo in moto e che si può vedere ad ampio raggio. L’onda lunga dell’Expo viene avvertita in tutta l’area padana, ma è l’intera Italia ad essere coinvolta. Gli investimenti si stanno rimettendo in moto e riguardano le operazioni di charme soprattutto, così come di design. In definitiva di qualità e sotto l’egida di brand di richiamo. Elevato anche è l’interesse per le proprietà in campagna. Si vocifera di imminenti investimenti nell’area della Franciacorta, tra Brescia e Milano, ricca di resort, cantine e ristoranti di alta qualità e di ospitalità stellata. Annarita Maggi
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Camere
Location
4 stelle
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4 stelle
105
Bari
4 stelle
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Milano
4 stelle
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Asset di 4 alberghi a 4 stelle
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220
Firenze
4 stelle
110
Rimini
4 stelle
70
Treviso
4 stelle
100
Taormina (ME)
4 stelle
107
Lamezia Terme (CT)
4 stelle
50
Bisceglie (BT)
4 stelle
70
Brindisi
4 stelle
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Martina Franca (TA)
3 stelle
20
Rocca di Mezzo (AQ)
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ITALIAN HOTEL MONITOR
Primi 10 mesi dell’anno non entusiasmanti: occupazione in lieve ripresa ma prezzi in calo l consuntivo dei primi 10 mesi del 2013 elaborato dall’Italian Hotel Monitor e relativo alle performance degli alberghi di 45 città capoluogo, evidenzia una leggera crescita dell’indice di occupazione camere degli alberghi italiani (+0,6%) accompagnata però dal calo del prezzo medio camera (Average Daily Rate) del –2% che si attesta sui 111,11 euro. Una performance certamente non entusiasmante. L’analisi delle singole città rivela infatti un incremento della Room Occupancy (R.O.) sui 10 mesi solo in 16 capoluoghi di provincia su 45 monitorati, con un dato medio nazionale che passa dal 65,1% dello scorso anno al 65,7% di quest’anno (ancora al di sotto del 66,7% del 2011). A condizionare la “ripresina” sono in particolare Genova (+4,4% sul 2012), Firenze, (+3,9%), Bologna (+2,8%), Ancona (+2,2%) e Torino (+1,9%). Solamente due le città in cui viene superato il 70% di occupazione camere: Firenze con un eccellente 77,0% e Roma (71,5%). Venezia guida, con il 69,5% di R.O., le 17 città che superano la soglia “psicologica” del 60%, sinonimo di solidità gestionale. Complessivamente i dati dell’IHM evidenziano un andamento disomogeneo caratterizzato da forti discre-
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panze di performance tra le varie città. Si notano in particolare: • 9 città con performance “negativa”, dove l’occupazione tra gennaio ed ottobre non raggiunge il 50%; • Bergamo, San Marino e Pesaro che fanno registrare una diminuzione dei prezzi superiore al 5%; • una crescita dei prezzi si è verificata solo in 5 città: Firenze (+2,0%), Torino (+1,3%), Potenza (+1,1%), Reggio Calabria (+0,5%) e Como (+0,3%). Sul fronte delle tariffe, Venezia si conferma la città più cara con una tariffa media di 147,30 euro a notte sostanzialmente in linea con lo stesso periodo 2011 e 2012; seguita da Milano (128,70 euro), Firenze (126,66 euro), Roma (118,51 euro) e Como, con una tariffa media a notte superiore ai 111 euro. Mixando gli indicatori è facile notare come sia Firenze la città più performante nei primi 10 mesi del 2013. Guardando ai segmenti aIberghieri, giro d’affari generalmente stabile per gli hotel luxury (+0,4% di occupazione camere e +0,3% delle tariffe), altalenante per quelli di fascia upscale (+0,6% di occupazione camere ma flessione del -2% dei prezzi), in calo occupazione (–0,9%) e prezzi (–3,1%) per le strutture midscale.
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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-OTT 2013 Occupazione e Prezzo per Città Città
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AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA
Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Gen-Ott Gen-Ott Var 2013 2012 13/12
51,9 60,8 65,0 67,7 61,0 46,1 64,4 57,1 49,2 50,2 56,8 60,5 69,5 60,9 52,7 59,8 57,5 54,5 61,9 49,3 57,4 63,5 65,1 58,4 77,0 64,4 68,0 61,3 61,6 48,3 71,5 48,2 46,7 48,8 55,1 62,0 57,3 43,3 53,3 44,3 49,6 59,4 52,6 60,5 57,1 54,6 65,7
54,0 58,9 60,6 68,0 60,4 45,8 64,5 58,5 51,0 51,8 58,1 60,3 69,5 62,4 52,0 58,4 57,3 54,6 62,3 50,4 54,6 63,6 66,7 60,4 73,1 65,5 67,3 59,1 64,5 49,0 70,3 49,8 48,3 49,1 54,8 62,2 59,4 43,9 55,1 45,3 53,2 60,9 55,5 59,1 57,9 55,0 65,1
-2,1 +1,9 +4,4 -0,3 +0,6 +0,3 -0,1 -1,4 -1,8 -1,6 -1,3 +0,2 +0,0 -1,5 +0,7 +1,4 +0,2 -0,1 -0,4 -1,1 +2,8 -0,1 -1,6 -2,0 +3,9 -1,1 +0,7 +2,2 -2,9 -0,7 +1,2 -1,6 -1,6 -0,3 +0,3 -0,2 -2,1 -0,6 -1,8 -1,0 -3,6 -1,5 -2,9 +1,4 -0,8 -0,4 +0,6
Gen-Ott 2013
86,61 107,44 96,84 128,70 111,19 86,25 89,93 90,95 85,68 86,22 89,73 89,90 147,30 99,06 86,03 82,98 83,50 88,16 93,12 92,25 96,93 87,51 89,93 66,76 126,66 88,68 97,46 86,00 83,33 87,76 118,51 85,04 84,75 82,82 90,59 99,40 90,28 84,30 81,65 79,52 83,99 92,92 84,04 89,86 91,08 86,79 111,11
Prezzo Medio Gen-Ott Var 2012 13/12
87,55 106,05 97,29 135,30 110,87 89,25 94,83 94,65 88,08 89,39 92,35 90,93 147,41 101,19 87,03 85,56 85,87 88,74 94,94 95,39 99,40 90,63 93,71 70,56 124,17 92,61 98,88 89,63 88,48 90,73 119,97 85,88 85,76 84,96 91,80 103,89 93,74 84,58 82,74 78,64 83,56 97,13 84,11 94,09 94,95 87,97 113,37
-1,1% +1,3% -0,5% -4,9% +0,3% -3,4% -5,2% -3,9% -2,7% -3,5% -2,8% -1,1% -0,1% -2,1% -1,1% -3,0% -2,8% -0,7% -1,9% -3,3% -2,5% -3,4% -4,0% -5,4% +2,0% -4,2% -1,4% -4,0% -5,8% -3,3% -1,2% -1,0% -1,2% -2,5% -1,3% -4,3% -3,7% -0,3% -1,3% +1,1% +0,5% -4,3% -0,1% -4,5% -4,1% -1,3% -2,0%
Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA
Città
66,6 63,9 66,0 65,6 65,5
Luxury
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA
411,89 323,86 382,38 308,57 342,76
69,5 67,7 77,0 71,5 60,8 62,0 60,9 57,4 65,0 57,3 65,7
68,3 66,0 69,8 70,3 59,0 60,9 63,6 58,7 63,9 57,5 62,8
Prezzo Medio Upscale Midscale
147,30 128,70 126,66 118,51 107,44 99,40 99,06 96,93 96,84 90,28 111,11
92,30 70,00 64,29 67,56 57,29 58,10 62,03 67,07 55,64 57,02 59,43
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Ott 2013
Occupazione Camere Gen-Ott Var 2012 13/12
65,5 65,7 62,8
Gen-Ott 2013
342,76 111,11 59,43
65,1 65,1 63,7
+0,4 +0,6 -0,9
Prezzo medio Gen-Ott Var 2012 13/12
341,76 113,37 61,35
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
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SCENARI
Milano e Palermo le più convenienti dell’autunno 2013 La classifica dei prezzi/camera delle maggiori città italiane secondo il barometro hotel.info uone notizie per chi ha in programma, in questa stagione, un soggiorno a Milano. I prezzi medi degli alberghi meneghini sono infatti scesi da 128 a 109 euro (con un risparmio intorno al 15%). Ma Milano non è l’unica meta ad essere particolarmente conveniente in questo periodo. Secondo il barometro delle tariffe alberghiere del portale internazionale hotel.info (che conta ogni anno circa 2 milioni di prenotazioni), sarebbero ben 5 delle più grandi città italiane a riportare una diminuzione del prezzo delle camere rispetto allo scorso anno. Le diminuzioni più decise, riguardano, dopo Milano, la città di Palermo: qui gli albergatori hanno abbattuto di netto i prezzi consentendo un risparmio di circa 10 euro per i clienti e costi medi che, a settembre, sono stati circa la metà di quelli di Roma, con 62,43 euro a camera. I prezzi scendono anche a Bologna e Firenze (che si posizionano al terzo e quarto posto nella classifica delle città con le tariffe alberghiere più alte d’Italia) con cali nell’ordine del 2% e 4%, mentre Napoli, penultima in classifica, arriva al –6%, con un prezzo medio che da 77,37 scende a 72,56.
B
In controtendenza, Roma, oggi una delle dieci capitali più care d’Europa (e la più cara in Italia, nella stagione autunnale), dove si registra un incremento dei costi medi per il pernottamento dell’11,31%, pari a 111,72 euro. Prezzi in aumento del 10% anche negli alberghi torinesi dove, oggi, una camera in media costa sui 94,29 euro contro i 85,76 del 2012.
I RISULTATI DEL BAROMETRO DELLE TARIFFE ALBERGHIERE PER L’ITALIA (PREZZI IN EURO) City
Roma Milano Bologna Firenze Torino Genova Napoli Palermo
Sett. 13
Sett. 12
%
111,72 109,51 107,31 106,10 94,29 86,78 72,56 62,43
100,37 128,16 109,56 110,41 85,76 85,26 77,37 72,51
11,31 -14,55 -2,05 -3,90 9,95 1,78 -6,22 -13,90
SCENARI
Come reinventarsi un’Italia migliore Con il progetto Valore Paese-Dimore, castelli, ville, conventi e persino isole di proprietà dello stato nasceranno a seconda vita come destinazioni turistiche di charme cco un paradosso che racconta la mala education del nostro Paese: possedere un patrimonio immobiliare di inestimabile valore e lasciarlo all’incuria. Ed ecco, di contro, un’iniziativa intelligente che racconta la capacità di reinventarsi dell’Italia migliore: si tratta del progetto “Valore Paese-Dimore”, un’iniziativa che prevede la concessione a privati, fino a cinquant’anni, di beni statali di pregio storico artistico (tra castelli, isole, ville, fari, caserme, conventi, palazzi), in cambio della loro ristrutturazione e riqualificazione in ambito turistico. Il tutto, ovviamente, sotto il controllo del ministero dei beni culturali. Gli im-
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mobili che fanno parte del progetto sono 117 e tutti situati in territori a vocazione turistica già affermata o, comunque, in aree con alto potenziale di sviluppo, dal punto di vista paesaggistico, culturale o artistico. Certo qualche difficoltà c’è: all’investitore bisogna di fatto garantire che il bene sia libero da pendenze amministrative e giuridiche, onde evitare eventuali spiacevoli blocchi dei cantieri. Ma l’idea è senz’altro valida e, a dimostrazione, c’è oggi l’hotel villa Tolomei di Firenze, palazzo rinascimentale fino a poco tempo fa ridotto a un rudere e ora, dopo sei anni di sapiente restauro, lussuoso cinque stelle. Ma non solo, anche il parco circostante è sta-
to riportato agli antichi fasti grazie al reimpianto di vigne e oliveti. Attualmente la procedura è stata avviata per 69 strutture – dislocate in quasi tutte le regioni – con l’obiettivo di mettere sul mercato almeno 8 beni entro fine anno. A Milano, per esempio, sono stati messi all’asta, con destinazione turistica, i caselli daziari di piazza Sempione, risalenti alla prima metà dell’Ottocento ed estesi su oltre 1400 metri quadrati. Per alcuni edifici non sono mancate neppure generose proposte da parte di big investors stranieri e ingaggi, per le ristrutturazioni, di archistar come Zaha Hadid e Norman Foster, come nel caso del podere fiorentino
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Colombaia. In concessione c’è anche un’isola, quella di Poveglia, nella Laguna di Venezia, che dopo varie destinazioni d’uso – è stata isola rifugio, stazione di transito e lazzaretto – è stata poi abbandonata. Ma tanti altri sono i tesori in procinto di essere recuperati, come il faro edificato da Pio IX ad Ancona e quello di Domino alla Tremiti, la caserma Vittorio Emanuele a Gaeta e il Castello piemontese di Agliè, risalente al XII secolo.
Catene italiane. Dalle stelle alle stalle I big investors stranieri continuano a fare shopping in Italia, convinti che nonostante la crisi – aggravata
per gli imprenditori nostrani dalla mancanza di una politica di governo mirata – il turismo nello Stivale sia un’ottima occasione di business. E che l’Italia piaccia tanto agli stranieri, non solo agli investitori ma anche ai turisti, lo confermano gli ultimi dati di Federalberghi: dall’inizio dell’anno al mese di agosto i pernottamenti sono cresciuti dello 4%, trend che non riguarda però i ricavi, penalizzati dalla contrazione generale dei prezzi (–4.5%) e dall’Imu che duramente ha colpito i proprietari delle antiche dimore, essendo le rendite catastali aumentate vertiginosamente. Ma a passarsela male in Italia sono soprattutto le Catene, a parte qualche eccezione (come
Starhotel e Sina), gravate dagli alti livelli di debito e dai tassi di occupazione in calo, e alcune, oggi, finite nelle mani di amministratori delegati nominati dalle banche. Altro problema che affligge il sistema della ricettività italiana è il forte individualismo, la difficoltà di fare aggregazione, in un settore che conta 34 mila aziende alberghiere di cui la maggior parte è a conduzione familiare. Intanto, è apparsa la notizia sulla stampa (Affari&Finanza di Repubblica) – che Massimo Caputi di Feidos avrebbe varato un nuovo fondo Italian Relux in accordo con il Gruppo inglese Mpg e la boutique Phinance per investire in alberghi di lusso in città italiane a forte vocazione turistica.
TREND
Hotel ecofriendly, un boomerang o un’opportunità? n tutto il mondo sempre più alberghi stanno raccogliendo la sfida della sostenibilità, cercano di ridurre le emissioni di carbonio e partecipando a programmi ecologici e ambientali. Sebbene molte catene, molti brand e numerosi clienti dicano di preferire le destinazioni turistiche sostenibili, gli albergatori hanno forti dubbi sul fatto che le green practices incidano positivamente sulle loro tariffe e sulle loro prenotazioni. Un recentissimo studio della Cornell University mette proprio in relazione le pratiche sostenibili e le certificazioni ambientali con la performance economica dell’hotel, arrivando a dimostrare che i green programs non rappresentano un vantaggio in termini di ricavi generali. Sabre qualche tempo fa ha creato una nuova etichetta verde denominata “Eco-Certified Hotel” con la quale distingue gli hotel che hanno guadagnato più certificazioni internazionali di sostenibilità. Questo marchio appare sia nei risultati di ricerca Travelocity.com che nel sistema di distribuzione globale Sabre. Mettendo a confronto il fatturato di ciascuno dei 3.200 hotel green-label con quello degli oltre 7.000 hotel non certificati, l’analisi evidenzia che non c’è nessun vantaggio economico per gli alberghi con certificazione di sostenibilità. Utilizzando il database di Sabre di milioni di prenotazioni, gli analisti della Cornell hanno potuto vedere gli effetti complessivi delle cosiddette “etichette verdi” concludendo che mettere in atto pratiche sostenibili è compatibile con standard di qualità e di servizio di medio livello ma interferisce, alla luce dei sacrifici e delle rinunce richieste, con gli standard alberghieri di quali-
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tà. In pratica diventare green riduce la capacità di fornire ai propri ospiti comfort e servizi di lusso . Il messaggio che gli esperti della Cornell vogliono lanciare è comunque quello di continuare a credere nella sostenibilità ma come pratica legata alla parte hardware dell’albergo più che a quella software... l’eco-certificazione deve essere una sorta di “ciliegina sulla torta” all’interno di un grande progetto alberghiero e non uno specchietto per le allodole a livello di comunicazione e promozione. Essere “eco friendly” potrebbe addirittura diventare un boomerang. 11-12 2013
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Breaking news L’hotel perfetto? (Fortunatamente) non esiste Recentemente è apparso su un magazine l’articolo di un giornalista che, dopo aver viaggiato per 25 anni alla ricerca dell’hotel perfetto, dichiarava di non averlo ancora trovato. Ma, forse, la sua era già in partenza un’impresa impossibile perché l’hotel perfetto, semplicemente, non esiste e continuerà a non esistere almeno fino a quando la natura umana non sarà standardizzabile. Accertato poi che nessuno è perfetto, chi mai potrebbe scoprire un hotel perfetto per ciascuno? E ammesso che sia possibile, quali caratteristiche dovrebbe avere? Dovrebbe essere al mare, in montagna, al lago o in città? E se fosse al mare, lo preferiremmo sulla spiaggia o nella pineta? E qualora l’albergo fosse in città, la perfezione sarebbe trovarlo nel centro o vicino alla stazione ferroviaria? E ancora dovrebbe essere business o leisure, classico e confortevole o di design sofisticato? Moderno o tradizionale, ipertecnologico o di charme? È evidente che una risposta univoca non esiste. Insomma, non è possibile avere un hotel “one-size-fits-all” ma tutt’al più solo un albergo perfetto per particolari occasioni e stati d’animo, ricordandosi sempre che il valore dell’ospitalità sta nell’armonia delle differenze e che spesso l’accoglienza migliore va a braccetto proprio con l’imperfezione.
“Ambrogio” in camera da letto, anche solo per una notte È il massimo del servizio in hotel, ma solo una quota minima di alberghi (meno di 1.000 sui quasi 20 milioni di hotel presenti nel mondo) lo offre. Sicuramente il butler service è un modo unico per far sentire speciali gli ospiti in hotel e negli alberghi a marchio St. Regis funziona addirittura da oltre un secolo, ma solo negli ultimi trent’anni i maggiordomi sono arrivati sulla scena alberghiera in maniera più diffusa. E alberghi famosi come il Burj al Arab di Dubai e il Dorchester di Londra ne hanno fatto un vero e proprio plus per rendere indimenticabile il soggiorno dei loro ospiti, soprattutto quelli più esclusivi... anche solo per una notte. Preparare la camera e il bagno in modo speciale per l’arrivo, accoglie-
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re gli ospiti con un the o un caffè caldo oppure una salvietta calda, aiutarli a disfare i bagagli e a gestire il guardaroba, lasciando loro più tempo libero, occuparsi del servizio lavanderia e lustrascarpe, rifornire il bar privato, gestire il room service ad ogni pasto ma anche prenotare un assistente personale per lo shopping. Insomma esaudire tutte le richieste, addirittura anticipandole, questa è la mission del butler. Qualcuno dice che la presenza di un maggiordomo rischia di disturbare la privacy degli ospiti, ma non è vero, anche perché la discrezione è una loro dote obbligatoria. E per garantire ulteriormente la privacy oggi ci sono persino gli eButler, accessibili a qualsiasi ora via e-mail o sms direttamente sullo smartphone. Un esempio di butler esemplare è quello di Alexander Mattinson. Inglese, ha lavorato per la famiglia reale a Buckingham Palace per 11 anni, in una recente intervista rilasciata a Jeff Weinstein, Mattinson ha dichiarato che, con la crisi, è aumentato il numero delle persone che guardano agli stili di vita del passato con nostalgia. Ben venga dunque il butler in hotel, servizio che oggi si fa apprezzare ancora più se il prezzo al quale viene proposto è ragionevole.
Il revenue management non è la panacea! Sempre più spesso si sente parlare di revenue management alberghiero come la “panacea” di tutti i mali. Molti albergatori hanno affidato le sorti del loro albergo in mano a venditori puri, spesso e volentieri senza cultura di marketing, convinti di poter ottenere migliori performance commerciali. Ma, da solo, il revenue, senza un brand noto e famoso e un serio impianto di marketing, spesso delude. Le tecniche utilizzate per aumentare l’indice di occupazione sono in realtà una soluzione parziale perché solitamente si basano su tattiche di pricing fatte apposta per le OTA. E il trend delle OTA è positivo soltanto per alcuni alberghi. I consumatori, d’altra parte, hanno cominciato a percepire che il revenue management, o piuttosto le politiche tariffarie che questo implica, nasce per arrecare vantaggio all’albergatore e non certo all’ospite. La sensibilità dell’albergatore è, dunque, fondamentale: ospitare significa essere
bravi abbastanza per ottenere il massimo prezzo che il cliente è disposto a pagare rendendo quest’ultimo il più soddisfatto possibile. E la soddisfazione non dipende certamente, e fortunatamente, solo dal prezzo!
Cala il fatturato del turismo scolastico Gli ultimi dati dell’Osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club Italiano fanno emergere un trend negativo del settore. Durante lo scorso anno scolastico infatti le classi che hanno viaggiato sono state meno della metà (il 42% su un universo di 209mila classi), con una flessione significativa soprattutto per le scuole medie, dove il tasso di partecipazione delle classi alle gite è passato dal 52% al 35,1%. Il giro d’affari complessivo del turismo scolastico (scuole medie e superiori insieme) si è attestato nell’anno scolastico 2012/2013 sui 350 milioni di euro, in calo di oltre 13 punti percentuali sull’anno precedente. Tra le mete preferite Francia, Germania e Repubblica Ceca; in Italia sono Roma, Firenze e Venezia le più gettonate. La durata media di questi viaggi si attesta su quasi 4 notti: 2,8 in Italia, 4,8 all’estero, mentre il costo medio di una gita si aggira sui 283 euro, in contrazione di un paio di punti percentuali. Non è un target che interessa tutti gli alberghi, ma chi gestisce una hotel midscale stagionale con le gite si paga l’apertura.
Pochi europei tra i finalisti dei Gold Key Awards I Gold Key Awards dell’International Hotel/Motel & Restaurant Show di New York sono forse il premio più ambito nel mondo dell’hotellerie internazionale. Giunto quest’anno alla 33a edizione, questo premio celebra l’eccellenza del design in tutti i settori dell’industria dell’ospitalità. A valutare la candidature provenienti da tutto il mondo, una giuria di esperti internazionali che, anche quest’anno, però hanno selezionato tra i finalisti pochi alberghi del Vecchio Continente e solo due strutture italiane (il St. Regis di Roma e l’Hotel Castello di Casole D’Elsa). Ma ecco la top 7: • l’Ion Luxury Adventure Hotel di Hengill in Islanda per l’Albergo
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consapevolmente e socialmente più Eco; il The Alpina di Gstaad in Svizzera, finalista in tre categoria: come Miglior Camera nel segmento Upscale/Luxury, come Miglior Hotel nel segmento Upscale/Luxury, come Miglior Suite; il Me di Londra come Miglior Hotel nel segmento Upscale/Luxury; il Generator di Barcellona come Miglior Hotel nel segmento Budget; l’Hotel Castello di Casole D’Elsa come Miglior Resort; il St. Regis di Roma per la Miglior Suite; il Rosewood Chancery House di Londra per la miglior Suite.
Aloft o cinque stelle? Sembra che Starwood punti a rastrellare nuovi clienti nella fascia bassa del mercato. Sta infatti raddoppiando i marchi budget ed economy, ed enfatizzando la formula Alive at Aloft (musica live, self check-in) sotto i 100 euro a notte, per accontentare i “self-expressers” e gli amanti dell’entertainment che, però, (pare) abbiano una bassa propensione alla spesa. Tuttavia non tutti seguono l’esempio di Starwood. La crisi globale ha infatti fatto crescere la domanda per l’upscale: oggi gli alberghi a 5 stelle performano meglio dei 4 stelle, specie in Europa dove i 3 stelle non si costruiscono più.
Da last minute a last second Sarà il concetto di tempo imposto dal web che accorcia le distanze rendendo tutto istantaneo, o sarà la crisi che obbliga i più ad attendere (spesso proprio sul web) l’occasione giusta, ovvero quella più a buon mercato, per fare le valige e partire. Sta di fatto che, oggi, i viaggi si prenotano sempre più all’ultimo secondo, rendono difficili i pronostici a lungo raggio. Una buona notizia, in questo ultimo scampolo dell’anno, però, c’è, Confindustria Alberghi ha fatto sapere che nel mese di dicembre le prenotazioni sono aumentate rispetto al 2012. Tra le mete preferite delle vacanze natalizie, le città d’arte, con Roma e Venezia (+8%) in testa, e le capitali europee, con Parigi, Londra e Barcellona tra le favorite, ma anche la montagna (+12%) si conferma destinazione vacanziera tra le più gettonate. Un vero boom quest’anno – fa sapere l’Osservatorio Volagratis – sono state le Canarie, cresciute addirittura del 100%. Segnali positivi anche per il turismo
organizzato: riaprono le mete balneari dell’Egitto ma le prenotazioni riguardano anche le destinazioni a lungo raggio, come segnala il Gruppo Alpitour, con le migliori performance di Canarie (+88,5%), Oceano Indiano (+174%) e Capo Verde (+133,0%). Per Hotelplan, la top 3 è, invece, costituita da Maldive, Mauritius e Thailandia (quest’ultima in crescita del 15%), ma riprende quota, come meta natalizia, anche New York. Buono infine l’andamento delle crociere, e, in generale, si conferma la predilezione per i pacchetti all inclusive.
Ahi ahi ahi il wi-fi! Rispetto agli altri Paesi d’Europa, l’Italia registra la minor diffusione di wi-fi in hotel, problema che affligge soprattutto la clientela business che
si trova spesso a pagare connessioni lente e non sempre senza fili. Il Belpaese nella classifica degli hotel con wi-fi gratuito, stilata da Hrs, si trova infatti al penultimo posto, davanti solo al Portogallo con, unicamente, il 53% degli alberghi dotati di connessione gratuita. Va detto, tuttavia che è un trend comune a tutta l’Europa del sud quello di far pagare il wi fi e che, in Italia, si registrano le tariffe più basse: un’ora di collegamento in camera in un hotel di lusso costa mediamente intorno agli 8 euro. Sempre secondo la ricerca, al top della classifica europea, si situano Turchia (84%) e Svezia (82%), seguiti da Polonia (80%) e Repubblica Ceca (73%), destinazioni, queste ultime, che vantano strutture nate da poco e dunque più attrezzate per domotica e connessione wireless.
Cena gourmet a bordo pista Un gruppo di giornalisti del Daily Mail ha girato per 6 mesi gli aeroporti di tutto il mondo per scoprire i migliori ristoranti in aeroporto. Alla fine ne è scaturita una classifica che ha assegnato il primo posto al ristorante stellato Porta Gaig (chef Charles Gaig) all’interno del Terminal 1 dell’Aeroporto El Prat di Barcellona. Nessun ristorante o aeroporto italiano si trova tra i primi 20 posti della classifica, ma qualcosa si sta muovendo anche nel nostro Paese, prendendo a modello gli stellati Gordon Ramsay (al 15° posto, grazie al ristorante Plane Food al Terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow) e Jamie Oliver (al 18° posto con il suo Union Jacks Bar all’interno dello scalo inglese di Gatwick). A Fiumicino, per esempio, nel nuovo Ferrari Spazio Bollicine (Gate 8 del Molo B) dalla fine di settembre, si può fare colazione, pranzare e cenare con i menu dello chef stellato Alfio Ghezzi (Locanda Margon di Trento). A Linate, invece, è lo chef Michelangelo Citino – allievo di Gualtiero Marchesi e per anni in cucina al Principe di Savoia e al Park Hyatt di Milano – a lanciare il Michelangelo Restaurant, affacciato sulle piste del city airport meneghino. Tra arredi di design e tocchi di arte con quadri di artisti italiani vengono proposti ambiziosi piatti gourmet. AEROPORTO 1. Barcelona El Prat 2. Austin-Bergstrom, Texas 3. Chicago O’Hare 4. Amsterdam Schiphol 5. Baltimore-Wahington International 6. LaGuardia, New York 7. Dulles International, Washington 8. LaGuardia, New York 9. Los Angeles 10. Boston Longan 11. Los Angeles 12. Paris Charles de Gaulle 13. London Heathrow 14. LaGuardia, New York 15. Miami 16. JFK, New York 17. Miami 18. Gatwick 19. Changi, Singapore 20. Munich
RISTORANTE Porta Gaig Salt Lick BBQ Tortas Frontera Bubbles Seafood & Wine Bar Obrycki’s Crust Five Guys Custom Burgers by Pat LaFrieda Encounter Legal Seafood Pink’s Hot Dogs Brasserie Flo Plane Food Tagliare Versailles Restaurant Piquillo Icebox Cafe Union Jacks Bar Kim Choo’s Nonja Kitchen Airbräu Brauhaus
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L’INCHIESTA
Le start up
preferiscono il virtuale Innovazione, risorse umane e valore aggiunto: le carte vincenti da giocare sul tavolo verde del new business digitale
✒Simona Lovati Obiettivo: investire su personale qualificato e prodotti ad alto valore aggiunto, in qualsiasi settore. È questa la prerogativa delle Startup digitali, le realtà aziendali del terzo millennio, che stanno rivoluzionando il modo di fare impresa e di creare occupazione tra i giovani
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Hardware? No, grazie. Il tessuto imprenditoriale del nostro Paese tende a diventare sempre più “soft” con la complicità di nuove realtà 2.0, che scommettono il tutto e per tutto in ricerca e capitale umano. Sono questi i due principali tratti distintivi delle Startup, giovani aziende votate allo sviluppo di prodotti innovativi e di alto valore aggiunto, di quelli che, una volta scoperti e apprezzati, non ne puoi più fare a meno. Un mercato virtuale sì, ma tutt’altro che effimero. Lo dimostrano manifestazioni ed eventi dedicati, come La Fiera delle Startup, organizzata dal Gruppo 24 Ore, che ha avuto luogo in giugno a Milano, e TechCrunch Italy (lo scor-
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so settembre a Roma), una due-giorni di conferenze con l’obiettivo di presentare le migliori imprese digitali italiane a un pubblico internazionale e di analizzare l’evoluzione del web. «Il panorama delle Startup», spiega la professoressa Elisa Valeriani, presidente Ervet (Emilia Romagna valorizzazione economica del territorio) e ricercatrice di politica economica all’Università di Modena e Reggio Emilia, «è lontano anni luce dai settori industriali tradizionali, soggetti alla competizione e alla pressione degli Stati emergenti, che riescono a produrre a basso costo. La difficoltà maggiore di un aspirante imprenditore “della re-
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L’INCHIESTA
te” è legata alla disponibilità economica, perché in Italia è sempre più difficile accedere al mercato creditizio tramite le banche. Per questo, la soluzione può essere rivolgersi a enti istituzionali, su scala nazionale o a livello regionale – di cui troppo spesso, a causa di poca informazione, si trascurano le potenzialità –, oppure coinvolgere società private con liquidità da investire».
Lo stato dell’arte Secondo i dati della Camera di Commercio, aggiornati al 14 ottobre 2013, sono più di mille le società iscritte al registro delle imprese innovative (una definizione introdotta per la prima volta con la legge n° 221 del 2012). «Nella maggior parte dei casi», precisa l’esperta, «si occupano dell’ideazione e della commercializzazione di un bene ad alto valore tecnologico (345), oppure di servizi (209), e ancora di ricerca e sviluppo in vari ambiti. Il loro posizionamento geografico si concentra al Nord, tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, e nelle grandi città, Milano ne conta 129, mentre Roma 101. Al momento, quelle che si interessano di turismo e hotellerie sono solo una piccola percentuale».
Istruzioni per l’uso Non solo tanto spirito di iniziativa, per avviare una Startup occorre rispondere a precisi requisiti, anche dal punto di vista normativo. L’impresa deve essere costituita da non più di 48 mesi, essere di stanza Italia – per essere riconosciuta e beneficiare degli eventuali incentivi –, possedere una capacità di produzione oltre i 5 milioni di euro, con un oggetto sociale destinato all’high quality o all’high tech, e non avere ancora distribuito gli utili. Inoltre, deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri: sostenere una spesa di ricerca e sviluppo pari o superiore al 20% del maggiore importo tra costo e valore di fabbricazione, un terzo del personale impiegato deve essere altamente qualificato per il suo ruolo, e disporre di almeno una licenza o brevetto.
L’imprenditore 2.0 TechCrunch Italy ha scattato la fotografia dell’impresario-tipo, esaminando le 200 candidature inviate per partecipare al
premio innovazione istituito dall’evento (vinto da GiPStech, un sistema per la localizzazione indoor). Secondo l’indagine, per l’80% si tratta di uomini, che lavorano in team, con un’età media che va dai 30 ai 40 anni. Il restante 20% è rappresentato da uno staff “misto”, ma con una forte prevalenza maschile.
Una Startup, per essere definita tale, deve rispondere a diversi requisiti. In testa, non essere costituita da più di 48 mesi, avere sede in Italia, per beneficiare di eventuali incentivi, e produrre un bene di qualità e altamente innovativo
Work in progress Difficile fare previsioni per il futuro, soprattutto alla luce della difficile congiuntura economica che stiamo attraversando. Quel che è certo è che l’attenzione e l’interesse di media e istituzioni nei confronti di questo nuovo modo di fare impresa è sempre più alto. La parola d’ordine per l’ecosistema delle Startup è continuare a crescere, esplorando nuovi ambiti, senza lasciare nulla di intentato. «Nessun settore può essere escluso da un’attività di ricerca e sviluppo», conclude la professoressa Valeriani, «l’unica condizione da rispettare è essere in grado di sviluppare progetti ad alto valore aggiunto e con una forte connotazione di innovazione. Per questo, dal mio punto di vista, sarebbe poco conveniente investire in mercati troppo maturi. Il consiglio per un potenziale imprenditore di Startup, e non solo, è di avere coraggio, ma anche di pianificare le sue mosse con cognizione di causa, per non lanciarsi in imprese azzardate, senza avere prima indossato il paracadute». 11-12 2013
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L’INCHIESTA
Storie da scrivere... Business Angels “nella rete”
Sopra, Dario Giudici, Ceo di SiamoSoci. In basso, Floriano Bonfiglio, founder & Ceo di Collabobeat. La sfida maggiore per gli imprenditori delle rete è reperire liquidità per avviare la società e dare vita al progetto. Validi aiuti sono i fondi messi a disposizione dalle istituzioni e i sistemi di investimento di gruppo da parte di privati interessati all’iniziativa
Tra le varie opportunità per recuperare capitali, SiamoSoci è una piattaforma on line, che sfrutta le potenzialità della rete per permettere ai privati di puntare su progetti in fase di crescita, con importi contenuti, grazie al sistema di co-investimento. Nata nei primi mesi del 2012 da un gruppo di imprenditori con formazione nell’ambito delle tecnologie e della finanza personale, ad oggi, l’attività del portale ha permesso di finanziare circa 20 aziende per un valore pari a 4,5 milioni di euro. «Siamo anche noi una Startup», commenta Dario Giudici, Ceo della società, «e questo ci ha permesso di capire a fondo le esigenze e le carenze di questa particolare filiera e di potere agire di conseguenza. Abbiamo creato una finestra sull’innovazione: da un lato forniamo strumenti semplici per la pubblicazione dei progetti, dall’altro permettiamo agli investitori di reperire le informazioni necessarie per pianificare una possibile capitalizzazione. Il nostro scopo è incentivare idee nuove e stimolare l’occupazione, contrastando la fuga di cervelli all’estero. Gli ingredienti chiave per raggiungere il successo in questo mondo sono visibilità, competenza, metodo, ed essere supportati da esperti in materia, specie per i giovani».
Filo diretto “on line” con il medico L’intuizione è di quelle che semplificano e migliorano la vita di tutti i giorni, soprattutto perché interessa uno degli aspetti più delicati, la salute. Collabobeat mette a disposizione dei suoi utenti un servizio di pubblica utilità, che consente ai medici di condividere referti e prescrizioni mediche con i loro pazienti. Come? Tramite un semplice accesso a Internet, anche dal proprio smartphone. Basterà infatti che il medico scriva le proprie note su Collabobeat (accessibile anche in mobilità da qualsiasi device) e clicchi sul tasto “Condividi Visita Medica”. In questo modo i pazienti avranno le note sempre a disposizione sul proprio telefonino, con un grande risparmio di tempo per i medici che non verranno più “importunati” da chiamate di pazienti smemorati e con beneficio per i pazienti stessi che si sentiranno più coinvolti nel percorso di cura. «Secondo recenti ricerche, infatti», spiega
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Floriano Bonfigli, founder & Ceo della società, «la cura si interrompe nel 50% dei casi, con punte del 55% nei bambini affetti da patologie croniche. La speranza per il futuro è che la nostra soluzione arrivi il più lontano possibile. Il prodotto verrà lanciato sul mercato in via definitiva per la fine del 2013, grazie alla collaborazione dell’attuale community di 20 membri, che ci sta aiutando a testare e a perfezionare l’offerta. Al momento, abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse anche da parte di tre multinazionali farmaceutiche, che vedono nella nostra azienda un potenziale partner per fare informazione».
Sì, viaggiare... ma indoor Tutta colpa del GPS (Global Positioning System), che con un semplice click ha sbaragliato la concorrenza di cartine e bussole, nobilitandoli ormai a puri oggetti da collezione. GiPStech ha fatto un passo in più, sviluppando una tecnologia destinata alle App, che, sfruttando particolari algoritmi e il campo magnetico terrestre, permette agli utenti di orientarsi anche in ambienti chiusi. Gli ambiti di utilizzo? Gli spazi con una notevole metratura, dove è possibile perdersi, come centri commerciali, musei o grandi hotel. «Sono questi i nostri interlocutori», commenta Matteo Faggin, cofondatore del progetto assieme ad altri tre soci, «che tramite l’integrazione della nostra tecnologia possono garantire un servizio aggiuntivo al cliente. Per esempio, un supermercato potrà inviare dei coupon promozionali a quanti saranno localizzati nel punto vendita, incrementando le possibilità di marketing». La sfida maggiore è reperire fondi per potere implementare sia la funzionalità del software sia la sua distribuzione. «I nostri investors», conclude l’esperto, «sono enti istituzionali, ma anche privati con liquidità da impegnare, disposti a lanciarsi e a credere in una nuova avventura».
Un mercato potenziale di 100 miliardi di dollari Ottimizzare tempo, spazio e denaro. È questa la sfida di SuperSummit, che sull’onda di importanti case history internazionali vuole svecchiare il modo di fare formazione anche nel nostro Paese, permettendo a professionisti di diversi settori
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L’INCHIESTA
di aggiornarsi davanti al Pc, senza muoversi da casa o dal posto di lavoro. La piattaforma permette la frequenza al webinar o alla lezione one to one a titolo gratuito se in diretta, oppure a pagamento in differita. Il primo trimestre di corsi è stato dedicato all’area tech, ma dal 2014 l’obiettivo è espandersi in altri ambiti – turismo, fitness, moda e sport – collaborare con aziende che vogliono organizzare seminari per i propri dipendenti e portare il prodotto oltreconfine. «Siamo partiti con un piccolo team di cinque persone», racconta Marco Montemagno, founder della società, «destinato a crescere nei prossimi mesi tramite il recruiting di nuove figure interne e il coinvolgimento, per ogni evento, di nuovi curatori che si occupino della gestione degli workshop e dei contatti con gli speakers. Noi forniamo tutto ciò che serve dal punto di vista tecnico, marketing e commerciale, in modo che il curatore stesso possa concentrarsi sulla parte editoriale, beneficiando di parte delle revenues».
Girare il mondo... dalla A alla Z La necessità aguzza l’ingegno. È stato così anche per Wanderio, la prima piattaforma che consente di pianificare il viaggio door to door, cioè dall’uscio di casa all’ingresso della destinazione finale, senza dovere saltare da un sito all’altro alla ricerca della soluzione più congeniale. «L’idea è nata dall’esigenza di uno dei soci del gruppo», racconta Matteo Colò, co-founder della società, «di stanza a Roma e pendolare per amore ad Amsterdam, sempre alla ricerca dell’itinerario migliore per raggiungere la mèta. Così, anche alla luce del fatto che ben il 45% delle persone vive un sentimento di frustrazione quando si tratta di programmare una vacanza o un business travel, abbiamo pensato di lanciare sul mercato la nostra proposta, un portale che permettesse di organizzare lo spostamento in ogni dettaglio, taxi o navetta da e per gli aeroporti compresi». Questa giovanissima impresa under 25, auto-finanziata in toto con i risparmi dei titolari, è operativa dal settembre scorso e ha ricevuto già numerosi riconoscimenti. L’ultimo, ma non per ordine di importanza, quello di essere arrivata tra i finalisti di TechCrunch Disrupt Europe, svoltosi a ottobre a Berlino. «Al momento, l’acquisto di
voucher e biglietti avviene tramite i link di siti nostri partner», conclude Colò, «ma entro il primo trimestre del 2014, saremo in grado di permettere all’utente di effettuare il pagamento di ogni singola tratta tramite Wanderio».
Sconti & omaggi per prenotazioni dirette in hotel Parola d’ordine: abbattere i costi di commissione per l’esercente e trasformarli in uno sconto a favore del cliente finale. Nell’era del web, in materia di viaggi, è guerra aperta a suon di promozioni, che spesso ci costringono a trascorre ore e ore davanti al PC alla ricerca dell’offerta più vantaggiosa. Un gruppo di amici appassionati di travel (con età compresa tra i 24 e i 27 anni), dopo avere analizzato il fenomeno e osservato come omaggi e discount fossero visibili solo dai siti Internet dei singoli hotel, oppure sulle loro pagine social, ha deciso di lanciare sul mercato la sua personale soluzione, inaugurando nel settembre scorso Windowhotel. Come preannuncia il suo nome, si tratta di un piattaforma on line, una vera e propria “finestra” sul mondo dell’hotellerie, dove l’utente può trovare coupon e prezzi ridotti sulla migliore proposta disponibile degli alberghi partners – per il momento solo italiani –, che, dalla loro, hanno il vantaggio di non dover sostenere pesanti spese di commissione, particolare non da poco, visto che l’ammontare della cifra, a fine anno, può raggiunge cifre a quattro zeri. L’intento per il 2014 è aumentare la massa critica, conquistando un consenso sempre più ampio da parte degli albergatori, anche all’estero. ■
In alto, Marco Montemagno, founder di SuperSummit. Sotto, Il giovane team di Wanderio
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SCENARI DEL TURISMO
SoLoMo
Il turismo che verrà Social, local e mobile. Sono queste le principali direttrici su cui si muoverà l’industria del travel nei prossimi anni. Ma ci sarà sempre più spazio anche per il lusso e per lo shopping
✒Dario Ducasse Come sarà il turismo che verrà? Probabilmente medico, sostenibile, di lusso e per lo shopping; e con modalità di approccio al prodotto viaggio social, local e mobile. In una parola “SoLoMo” secondo il nuovo acronimo coniato dagli esperti di nuove tendenze. Si muoverà insomma lungo queste direttrici molto diverse tra loro il turismo del prossimo lustro, quello che secondo le previsioni degli economisti cavalcherà l’onda della ripresa, ripresa che tutti si augurano arrivi il prima possibile. A parlare in particolare di queste nuove
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direttrici lungo le quali si muoverà l’avvenire dell’industria dei viaggi è una ricerca che Euromonitor, società londinese specializzata in analisi di mercato, ha presentato in esclusiva per l’Italia in occasione della “WTM Vision Conference” svoltasi il 17 ottobre alla fiera riminese del turismo TTG Incontri 2013. Secondo gli esperti presenti a godere di queste nuove modalità di approccio al prodotto da parte dei viaggiatori saranno in primo luogo gli alberghi, ma andiamo con ordine. Partendo dalle proiezioni di mercato che parlano di
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SCENARI DEL TURISMO
A TTG Incontri si è parlato degli scenari del turismo d’affari: le prospettive sono in crescita
crescita e delle nuove opportunità che il settore dovrà dimostrare di saper cogliere in vista della ripresa annunciata per il 2014. L’anno che verrà insomma, proprio come cantava il mitico Lucio Dalla, sarà ricco di trasformazioni: e saranno i trend positivi legati appunto a queste direttrici turistiche a far partire le danze della ripresa. Grazie alla ricerca di Euromonitor quindi per ciascuno di esse è oggi possibile conoscere anche i coefficienti di crescita, aggiungendo concretezza alle mere previsioni per il futuro.
fine il mercato del lusso vedrà un incremento del 4%. «Altri otto punti di crescita», ha spiegato durante la presentazione dello studio Angelo Rossini, Travel and Tourism Analyst per Euromonitor, «sono previsti anche per l’on-line travel, approccio industriale al viaggio che va espandendosi sui mercati turistici del pianeta nelle sue declinazioni più diverse: siti web, app speciali, geolocalizzazione, mobile alert e mobile booking. E in base al suo sviluppo forte e costante lungo questi percorsi commerciali, si può già vedere che a godere di queste nuove modalità di approccio al prodotto da parte dei viaggiatori del pianeta saranno in primo luogo gli alberghi, proprio grazie al fatto che possono già contare su una consistente diffusione dei sistemi per le prenotazioni on-line».
Angelo Rossini, Travel and Tourism Analyst per Euromonitor
Aumentano le vendite online
Turismo medico, quello con il più alto tasso di crescita
Spiegano poi gli analisti di Euromonitor che, a livello di volume di fatturato, gli Stati Uniti e l’Europa occidentale si confermano, per il presente, i mercati più evoluti sul fronte dell’on-line travel, rispettivamente con 185 e 170 miliardi di dollari movimentati in tutto il 2012. Diversamente però i tassi di sviluppo previsti entro il prossimo lustro per questi stessi bacini di utenza turistica risultano essere quelli meno elevati. Matureranno però, spiegano i ricercatori, nel frattempo altri mercati, in particolare, in ordine crescente: Brasile, Sudafrica, Russia, Emirati Ara-
A livello globale è innanzitutto possibile scoprire come il turismo mosso da necessità di tipo medico è quello che registra e registrerà il maggiore coefficiente di incremento, superando gli 8 punti percentuali, mentre, allo stesso tempo, il turismo legato alla natura e quello per lo shopping si attestano entrambi al 6% e in-
«Stati Uniti e Europa occidentale si confermano i mercati più evoluti sul fronte dell’on-line travel, rispettivamente con 185 e 170 miliardi di dollari nel 2012» 11-12 2013
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A Rimini, Euromonitor ha raccontato le tendenze del turismo futuro: tra queste sostenibilità e voluntourism
bi Uniti, Cina e India. Quest’ultima registrerà addirittura un tasso di incremento del 20 per cento nel periodo 2012-2017, seguita a brevissima distanza dalla Cina, che dovrebbe fermarsi intorno al 18 per cento. Ma tutto il segmento del turismo d’affari, racconta lo studio di Euromonitor, dopo la caduta verticale registrata nella prima decade degli anni 2000, tornerà presto a crescere. Secondo la Global Business Travel Association, già per l’anno che sta per finire è prevista una percentuale di incremento della spesa pari al 5,9 per cento a livello globale e un numero di arrivi cresciuto del 4% rispetto al 2009. Per questo particolare segmento di mercato, l’andamento fino al 2017 pare destinato a rimanere costante. Per quanto riguarda la direttrice del turismo legato allo shopping, secondo i dati Euromonitor, i turisti più propensi a dedicarvisi dovrebbero essere quelli provenienti dalla Cina, la cui disponibilità alla spesa per gli acquisti nei Paesi esteri visitati in occasione della vacanza, crescerà da qui al 2017 di quasi il 15 per
«I turisti più propensi a dedicarsi allo shopping saranno i cinesi, la cui disponibilità alla spesa per gli acquisti nei Paesi esteri crescerà del 15%, entro il 2017»
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cento. L’India si aggira sui 12 punti percentuali, come il Kenya, mentre il Vietnam arriva al 10%, tallonato dai viaggiatori provenienti da Taiwan. Altre nuove tendenze del turismo del prossimo futuro sono quelle legate all’ambito della sostenibilità. Spiega la ricerca che, se nello scorso decennio, il turismo di lusso si fondava su valori quali l’alto livello di comfort, l’esclusività delle location e la garanzia della privacy, oggi il luxury travel, anche quello di matrice business, sposta l’attenzione su valori quali la sostenibilità, l’autenticità dell’esperienza, l’ecoturismo e il voluntourism, quest’ultimo mosso da esperienze di viaggio legate ad azioni di volontariato oltre confine. Tale segmento è destinato a crescere di 4 punti percentuali nei Paesi emissori di turismo già consolidati, ma anche su mercati emergenti quali il Brasile e, anche se in modo assai più contenuto, la Cina.
Italia nel post crisi Come avvenuto nei mercati turistici più importanti del resto del mondo, anche in Italia si è ultimamente sviluppato il canale commerciale travel – sia business che leisure – legato all’online. E se per il 2014 le transazioni di ecommerce legate ai viaggi potrebbero raggiungere gli 8 miliardi di euro, nel 2017 dovrebbero arrivare a sfiorare addirittura i 10 miliardi. Per
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SCENARI DEL TURISMO
quanto riguarda invece gli arrivi turistici stranieri sul territorio italiano per il 2013 Euromonitor annuncia un incremento pari all’1% come media generale. A breve è però destinato a crescere in particolare ancora il flusso dalla Russia, che nel 2012 ha registrato un incremento pari a 30 punti percentuali, mentre anche la Polonia si sta affacciando alle graduatorie, con un aumento del 3 per cento di polacchi in vacanza nel nostro Paese. I viaggi degli italiani all’interno del perimetro della penisola secondo Euromonitor sono invece calati del 6%, e quelli verso le destinazioni estere del 2%. Ma con l’eccezione dei viaggi verso le mete del corto raggio, verso il flusso dei vacanzieri italiani è aumentato del 5%. Un panorama complesso insomma quello che descrivono le previsioni sulle prossime direttrici del turismo nazionale. Lo sanno bene due importanti esperti dell’industria di settore come Nardo Filippetti, presidente ASTOI (Associazione Tour Operator Italiani), e Luca Patanè, presidente FederviaggioConfturismo, ai quali è toccato prendere la parola a margine della presentazione dei dati al TTG Italia 2013 per un commento “interessato”. «Nel periodo postcrisi sarà inevitabile confrontarsi con nuove modalità di consumo del viaggio», – argomenta innanzitutto Nardo Filippetti», alcune delle quali originate anche dalle difficoltà che si sono venute a creare in tempo di crisi. Detto questo penso che sicuramente bisognerà lavorare ad una nuova “educazione all’ospitalità”, rimettendo al centro la relazione e la disponibilità a servire il viaggiatore, e non solo quello business: una caratteristica che in passato ci veniva riconosciuta e che ora non abbiamo più. Tutto questo però deve concretizzarsi sull’intera filiera. L’Italia è un Paese talmente vocato al turismo che non può permettersi, in questo settore, di crescere meno degli altri. Abbiamo un grande potenziale da sfruttare, ma, per farlo, dobbiamo impegnarci, sacrificarci molto e puntare sulla qualità dell’ospitalità e dei servizi. Quindi lo ripeto con forza: non possiamo rassegnarci. Ci vogliono impegno, sacrificio e fiducia. Il Ministro del Turismo Massimo Bray sembra avere capito che questa è la direzione da prendere. Certo, noi, come tutti gli addetti del settore, speriamo che non sia uno di quei
ministri che raccontano le cose e poi non le realizzano».
Nardo Filippetti, presidente ASTOI
Cosa vuole la generazione dei “Millennials” Anche il presidente Federviaggio-Confturismo Luca Patanè ha le idee chiare sul futuro del settore: «La crisi ha cambiato molte cose ma non certo i bisogni dell’uomo, che restano gli stessi. Il turismo può dunque ancora contare sulla necessità di riposo e di vacanza delle persone. Certo ci sono cambiamenti di cui è necessario tenere conto, avendo ben presente che sono stati cambiamenti rapidissimi, accelerati dall’intervento delle nuove tecnologie. Queste ultime saranno di sicuro sempre più al centro delle nuove modalità di fare turismo da parte delle persone, come testimoniano i dati sulla futura crescita dell’ecommerce divulgati da Euromonitor». E se gli acquisti online saranno una delle direttrici del turismo del futuro, i responsabili saranno i rappresentanti delle Luca Patanè, presidente Federviaggio-Confturismo
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I paesi BRIC cresceranno sempre di più anche come giro d’affari per meeting e congressi
nuove e nuovissime generazioni di consumatori. Alcuni studiosi di sociologia li hanno definiti Millennials e sono gli appartenenti alla generazione nata fra l’inizio degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta del secolo scorso. Ovvero la generazione che oggi sta rivoluzionando anche la fruizione del viaggio non solo attraverso il cambiamento appunto dei comportamenti di acquisto ma anche tramite le nuove modalità di fruizione dei servizi, la richiesta di contenuti e interazione, l’aspettativa di un grado di personalizzazione sempre più elevato e, non ultimo, la progressiva cancellazione della linea di
«Il luxury travel, anche quello di matrice business, sposterà sempre più l’attenzione su sostenibilità, ecoturismo e voluntourism»
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confine fra viaggio di piacere e viaggio di lavoro. Ad indagare in profondità proprio l’impatto che questa generazione, una volta raggiunte posizioni decisionali – cosa che avverrà nel prossimo futuro appunto – avrà sull’industria del travel è l’obiettivo del report “The Future of Travel” che, condotto da Expedia e dalla sua business travel company Egencia, evidenzia le peculiarità di comportamento, le preferenze e le aspettative dei Millennials rispetto alle generazioni precedenti per trarne indicazioni strategiche su come disegnare prodotti e servizi per il mercato futuro. La prima indicazione è che i Millennials, amando autonomia e velocità, di norma prenotano da soli i propri viaggi e, nel 24% dei casi (contro il 13% dei 45-65enni), prima della partenza cambiano itinerario, date o altre scelte di prenotazione. Mercato e fornitori devono quindi attrezzarsi
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SCENARI DEL TURISMO «Sono soprattutto i giovani Millennials (56%) a estendere il soggiorno di lavoro a breve vacanza personale, contro il 22% di chi ha più di 35 anni».
per fornire loro applicazioni e piattaforme che offrano, per esempio, prenotazioni alberghiere last minute o check in attraverso dispositivi mobile per soddisfarne l’esigenza di flessibilità. Senza contare che ben il 49% dei Millennials prenota voli, alberghi e altre componenti del viaggio attraverso smartphone, contro il 39% di chi è nella fascia d’età 31-45 anni e il 26% di chi ha 45-65 anni, e si aspetta quindi la disponibilità di tutti i servizi online anche in versione mobile.
Per lavoro e per piacere Cresciuti nell’era del marketing personalizzato e della pubblicità mirata a livello quasi individuale – quelli della Nutella e della Coca Cola col nome del cliente sono solo gli ultimi esempi –, i Millennials si aspettano servizi di viaggio altamente personalizzati e sono disposti a condivi-
dere i propri dati per ottenerli, richiedendo allo stesso tempo che le informazioni e i servizi loro dedicati siano filtrati sulla base della rilevanza e forniti in tempo reale. Il 57% dei Millennials, per esempio, condivide la propria storia di viaggio, le proprie preferenze e altri dati rilevanti, tutti indispensabili ai fornitori per costruire proposte e soluzioni personalizzate che saranno più facilmente acquistate, nel caso se ne riceva qualcosa in cambio, come sconti, punti fedeltà aggiuntivi, upgrade gratuiti. La sfida per gli operatori del travel, dice il report di Expedia, è quindi proprio quella di lavorare con questa generazione di viaggiatori per strutturare i loro dati (recensioni e feedback) e combinarli con altre informazioni in modo da fornire contenuti utili ad altri viaggiatori. E il business travel che ruolo gioca? Secondo l’indagine questa nuova generazione di business traveller si aspetta, per la prenotazione e gestione di un viaggio di lavoro, la stessa flessibilità e facilità di prenotazione self-service che ha a disposizione per i viaggi leisure. Gli operatori del business travel devono insomma imparare a fornire i propri servizi in maniera facile e intuitiva, anche attraverso app per tablet e smartphone. Del resto, dice The Future of Travel, sono soprattutto i Millennials, e soprattutto quando viaggiano da soli, a prolungare un soggiorno di lavoro trasformandolo in una vacanza personale, nella misura del 56% contro il 22% di chi ha più di 35 anni. La crescente convergenza fra viaggi di lavoro e viaggi di piacere rappresenta quindi la più interessante direttrice che segnerà il futuro del turismo e il turismo del futuro. ■
Il ministro del Turismo Massimo Bray ha detto la sua sul futuro del business travel
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I 5 trend del meeting futuro (prossimo) Uno studio tedesco racconta le prossime tendenze del business travel: l’avvenire del settore è legato alla globalizzazione e alla tecnologia. Ma non dimentica l’elemento umano
✒Davide Deponti Capire come si evolverà nei prossimi anni il mercato della meeting industry internazionale è oggi più che mai una priorità anche per chi opera nel congressuale italiano. D’altronde, si sa, in un mondo iper collegato come quello attuale, le tendenze in ogni campo del business e dell’immaginario si espandono molto più velocemente che in passato. Ben venga allora, anche come fonte di informazione per i meeting planner e gli addetti del settore italiani, una ricerca di respiro globale come quella che il German Convention Bureau ha presentato durante le giornate di lavoro della fiera IMEX America. Si tratta di uno stu-
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dio a 360 gradi, nato con l’obiettivo di offrire ai professionisti del Mice indicazioni fattive su come sviluppare strategie di business orientate al futuro. A realizzare il report “Meetings and Conventions 2030: a study of megatrends shaping our industry” è stato l’Institute for Futures Studies and Technology Assessment, tramite un’indagine multidimensionale che ha incluso, a livello globale, questionari online, interviste individuali, ricerche di mercato e laboratori di scenari futuri. Presentandola al pubblico dell’IMEX, il managing director del German Convention Bureau, Matthias Schultze ha sottolineato come
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Interfacce grafiche e touchscreen multimediali sempre più performanti: saranno le nuove tecnologie a favorire la collaborazione tra gruppi di lavoro distanti nel tempo e nello spazio
«al giorno d’oggi, in tutto il mondo, la meeting industry è un settore chiave per le economie nazionali. Indagini come questa che indagano sui grandi trend dell’avvenire del comparto, sono molto utili per dare un orientamento affidabile alle strategie aziendali». Cosa ne esce allora? Che sono sostanzialmente cinque i grandi trend che guideranno il settore da qui al 2030.
che sarà alta la domanda di eventi di incontro, networking e confronto fra diverse organizzazioni e diversi paesi. Stiamo, spiegano le note dello studio, parlando di un trend che condurrà in modo sempre maggiore alla tecnicizzazione degli eventi, con una crescente richiesta di tecnologie che favoriscano la collaborazione anche fra gruppi di lavoro distanti nel tempo, ma soprattutto nello spazio. Si tratta, ad esempio, di strumenti di collegamento tra diverse location durante lo svolgimento di eventi decentralizzati, oppure di interfacce grafiche e touchscreen multimediali che possano sostituire con maggiore comodità d’uso i formati di testo. Senza contare che proprio le direttrici costanti della globalizzazione renderanno sempre più necessaria la padronanza di altre lingue e l’acquisizione di competenze interculturali; entrambi, però, fattori che possono essere facilmente supportati dall’uso delle nuove tecnologie. A tal proposito, arrivato recentemente in Italia per partecipare a un evento, il presidente e Ceo di MPI Paul Van Deventer ha spiegato: «Sotto la mia presidenza, MPI vuole
Matthias Schultze, managing director del German Convention Bureau. Sotto, Paul Van Deventer, presidente e Ceo di MPI
Orizzonti globali Il primo è quello legato – ma guarda un po’! – proprio alla prospettiva di analisi dello studio stesso, ovvero a globalizzazione e internazionalizzazione del business travel. In che modo? Poiché nel futuro non diminuiranno, ma anzi si prevede aumenteranno, le spinte alla collaborazione interculturale garantite già oggi da una crescente universalizzazione nelle scienze e nell’economia, la ricerca sottolinea 11-12 2013
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dare ulteriore supporto ai soci, aiutandoli nella carriera e nello sviluppo dei rispettivi business. Desidero infatti che la community faccia lo sforzo di consolidare la propria specializzazione sullo sviluppo professionale, che peraltro l’ha sempre vista all’avanguardia. E a livello di macrostrategia questo implica per i professionisti della meeting industry il dovere di guardare “più in là”, aprendosi ai mercati emergenti e ai Paesi più lontani, alla cooperazione con altre associazioni e altri settori. Questi sono i trend che ci impone la globalizzazione sempre più marcata del comparto. E lo impongono anche gli orizzonti del business, sempre più vasti».
Focus sulle donne L’aumento della partecipazione femminile a meeting ed eventi implicherà la necessità di aumentare la sicurezza e l’offerta delle facilities dedicate. A destra, Phyllis Stoller fondatrice del The Women’s Travel Group
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Guardare al futuro poi, secondo la ricerca del German Convention Bureau, vuol dire non sottovalutare nemmeno la gestione del cambiamento demografico: tanto che il secondo dei trend importanti sarà quello della “femminizzazione” dei ruoli e l’allungamento della vita attiva delle persone. L’avvenire, ma oramai già anche il presente che viviamo, vedrà la meeting indu-
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stry confrontarsi con una popolazione progressivamente più vecchia che continuerà a partecipare agli eventi, richiedendo soprattutto accessibilità. Non si tratta solo di fornire accessibilità fisica ai luoghi e alle sedi per eventi, ma anche di rendere accessibili i format degli eventi e di strutturare di conseguenza la composizione dei team di lavoro. Parallelamente, aumenterà il numero delle donne che si metteranno in viaggio per partecipare a
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SCENARI DEL TURISMO
meeting ed eventi: ciò implicherà ad esempio la necessità di fornire loro maggiore sicurezza se viaggiano da sole. Senza contare che anche temi e format degli eventi stessi saranno influenzati dalla crescente presenza femminile. Racconta la fondatrice del The Women’s Travel Group, Phyllis Stoller che «oggi le viaggiatrici in tutto il mondo sono più attive, pretendono di più, rispetto a soli dieci anni fa. E quando sono in viaggio si aspettano un soggiorno di qualità, soprattutto se si stanno spostando per motivi di lavoro. Più in generale poi bisogna tenere presente che sia le donne lavoratrici che quelle in pensione cercano hotel di qualità e tutti quei servizi già sperimentati con successo proprio nei loro viaggi business. Le donne manager e le dipendenti di corporate che viaggiano all’estero hanno le idee molto chiare: in mente, hanno uno standard di ospitalità dal quale non sono disposte a derogare, nemmeno quando viaggiano per piacere. Non è un caso che nel 2012 la catena Small Luxury Hotels ha avuto un aumento del 53% nei soggiorni di donne single». Allungamento della vita e “femminizzazione” allora, ma anche interculturalità crescente: sarà il diversity management (intendendo con ciò la gestione inclusiva di tutte le categorie di partecipanti) a dover ottimizzare le scelte in tema di cibo e a considerare le date de-
gli eventi in base anche alle festività di tutti.
Tutti in movimento
Uno dei trend più importanti per il futuro del settore è quello che vede il meeting usato come benefit aziendale
Se arriviamo poi a indagare la mobilità del futuro, spiega lo studio commissionato dal Bureau tedesco, diventa evidente come il terzo trend ineluttabile sarà quello legato alla ricerca dell’accessibilità. Il viaggio verso e dalla destinazione che ospita un meeting, così come la mobilità nella destinazione, saranno insomma temi sempre più importanti. Organizzatori e partecipanti vorranno focalizzare la loro esperienza di business travel sempre più su facilità di spostamento, comfort, prez-
Un momento della presentazione della ricerca all’IMEX: il web sarà sempre più rilevante per prenotazioni e servizi
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SCENARI DEL TURISMO
Accessibilità e facilità di spostamento sono caratteristiche che il business travel del futuro dovrà curare sempre meglio
zi contenuti e impatto ambientale ridotto. La tecnologia potrà venire in aiuto su alcuni di questi temi, ma il trend è quello di orientarsi verso destinazioni e sedi accessibili per tenervi un evento, così come di stimolare l’offerta a proporre “biglietti per l’evento” comprendenti il trasporto aereo e ferroviario. A tal proposito – durante l’Italian Politicians’ Forum, tenutosi nell’ambito della recentissima BTC – il presidente Federcongressi&eventi, Mario Buscema, ha spiegato che «la sfida del futuro per gli operatori del settore Mice è quello di riuscire a competere a livello internazionale, adeguando l’offerta ai requisiti dimensionali e funzionali che il mercato in continua evoluzione richiede.
Mario Buscema, presidente Federcongressi&eventi
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In primo luogo è necessario ridurre la frammentazione degli operatori attraverso la creazione di reti tra le imprese del settore, verticali od orizzontali, che possano offrire tutti i servizi, partendo proprio da quelli legati a mobilità e accessibilità. Bisogna anche ridefinire i requisiti degli operatori, contribuendo alla chiarezza anche lessicale delle diverse categorie. E puntare su innovazione e ricerca, ricercando nuovi modelli e formule, in grado di essere appealing, sfruttando anche le nuove tecnologie».
Un mondo green e integrato Il quarto trend? È quello che vedrà la sostenibilità diventare finalmente e in tutto e per tutto un fattore competitivo. Ogni giorno che passa, infatti, a livello internazionale, ma in buona percentuale anche sul territorio italiano, i temi della eco-sostenibilità e dell’impatto ambientale aumentano in rilevanza e coinvolgono ogni aspetto della progettazione e organizzazione di un evento: allestimento delle sede, trasporti, food & beverage, intrattenimento, attività nella destinazione. Una prima conseguenza, dicono gli esperti, sarà la crescente “regionalizzazione” degli eventi, nel senso che si consoliderà sempre di più la tendenza a utilizzare “fornitori locali”. Attenzione però: lo studio spiega pure che la scelta di questi fornito-
7 I 5 Trend futuro (Scenari)_Layout 1 06/12/13 09.02 Pagina 37
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ri sarà influenzata molto dalla presenza o meno di certificazioni di sostenibilità, così come dalla capacità del fornitore di gestire processi che rispettino le pratiche di sostenibilità. Per le destinazioni e le sedi per eventi, insomma, la capacità di mettere lo sviluppo sostenibile al centro della propria agenda costituirà un fattore di competitività sempre più rilevante.
L’“internet delle cose” Tutto questo però, come spiega il focus sul quinto e ultimo trend evidenziato, non andrà certo a scapito dell’utilizzo sempre maggiore della tecnologia. Tutte le nuove forme elettroniche di trasferimento della conoscenza infatti, influenzeranno ognuna delle fasi della progettazione di un evento. La maggior parte delle persone nei paesi sviluppati avrà potenzialmente accesso in ogni momento a un’enorme mole di dati e informazioni: lo sviluppo di quello che viene oggi chiamato “internet delle cose” renderà possibile governare molti dispositivi e oggetti di uso quotidiano direttamente dal web e ciò avrà un impatto sempre più imponente anche sui processi organizzativi di un’evento Mice oltre che sul modello di divisione del lavoro. Il rovescio della medaglia? È probabile, dicono gli esperti, che i confini fra eventi reali ed eventi virtuali saranno sempre più sfumati. Ovvero avverrà che gli organizzatori incorporeranno sempre più componenti virtuali negli eventi e il numero dei meeting condotti online aumenterà esponenzialmente in virtù della crescente disponibilità di tecnologia e connettività.
La persona al centro e il meeting come “benefit” Il futuro che ci aspetta e che aspetta il business travel sarà quindi fatto di presenza virtuale? Non del tutto, fino a che, almeno, continuerà ad esistere, in azienda, il valore di “premio” legato alla realizzazione di viaggi e meeting d’affari. Inserire un meeting di lavoro nell’ambito di un viaggio di incentivazione è infatti una pratica non certo nuova, ma che sempre di più viene e verrà utilizzata – i dati attuali dicono che è il 42% delle aziende a farlo – sia per massimizzare l’investimento sia per riunire tutti insieme i collaboratori best performer (cioè quelli che hanno
raggiunto gli obiettivi e partecipano quindi al viaggio) e i vertici aziendali in un contesto dove il networking e lo scambio di contenuti professionali può risultare particolarmente efficace. È cosi che, secondo lo studio “Striking the Balance: The Integration of Offsite Business Meetings and Incentive Group Travel”, condotto sul mercato americano dall’Incentive Research Foundation, oggi è la metà delle aziende che organizzano viaggi premio ad inserirvi anche una parte di meeting di lavoro. Motivo? Le aziende pensano che un meeting di lavoro fatto durante il viaggio abbia un impatto positivo sulle performance professionali dei partecipanti: solo il 26% dichiara di non essere stato soddisfatto dei risultati. Il meeting è oggi e sempre di più sarà in futuro, esso stesso parte del “premio”. La ricerca però spiega che dovrà essere strutturato in modo che non venga percepito come un obbligo, bensì come un benefit. Le aziende dovranno quindi sempre più progettare, organizzare e comunicare il meeting come un’occasione esclusiva. In conclusione, perciò, entrambe le ricerche sottolineano come, a dispetto di tutte le innovazioni tecnologiche, saranno comunque sempre le persone, con le loro necessità e il bisogno di socializzazione, a fornire la base per ogni tipo di evento. ■
Il team del GCB che ha realizzato la presentazione e, sotto, la consultazione della survey da parte di un delegato
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SCENARI DEL TURISMO
Viaggi spaziali
L’uLtima frontiera deL turismo
Il sogno di viaggiare nello spazio si fa sempre più reale e a “buon mercato”. Gli investitori più lungimiranti stanno spendendo cifre da capogiro per aggiudicarsi un posto privilegiato in quello che, in un futuro molto prossimo, potrebbe essere una delle nicchie del mercato turistico più interessanti e redditizie
✒Barbara ainis L’ultimo in ordine di apparizione è il progetto della neonata World View Enterprises. La start-up statunitense con la sua super-mongolfiera è ora pronta a entrare nel numero delle imprese visionarie e leggendarie che stanno investendo nell’ultima, più estrema e fantastica frontiera del turismo: i viaggi spaziali. Quella che fino a qualche anno fa era solo una prospettiva utopica e futuribile, oggi è una nicchia di mercato che attira l’interesse e i soldi (moltissimi davvero) di un numero sempre maggiore di investitori, pronti a scommettere cifre da capogiro su quella che, giurano, sarà la destinazione luxury più desiderata e ambita dai turisti di tutto
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il mondo. Nonostante i costi dei biglietti siano decisamente fuori dalla portata della stragrande maggioranza dei viaggiatori (da 75mila dollari a oltre 160milioni di dollari a seconda del programma di viaggio), sono molte le richieste e le prenotazioni per i primi viaggi spaziali leisure previsti già a partire dal prossimo 2014. In attesa che i prezzi si facciano progressivamente più abbordabili, la passione per lo spazio dei turisti comuni mortali può essere soddisfatta anche da terra visitando in tutto il mondo i luoghi più importanti della ricerca spaziale, magari per sperimentare l’emozione dell’assenza di gravità. Chi sa volare con la fantasia, in-
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SCENARI DEL TURISMO «Una vacanza in orbita costa oggi da 75mila a oltre 160milioni di dollari a seconda del programma di viaggio»
vece, può scoprire le molte interessanti proposte del turismo astronomico, quello, per capirci, a naso per l’insù nelle notti stellate lontano dall’inquinamento luminoso.
Crociere stellari Sono già oltre 650 le prenotazioni per i primi viaggi spaziali che saranno operati nel 2014 dalla Virgin Galactic, compagnia creata dal visionario imprenditore Sir Richard Branson per realizzare il sogno dei voli spaziali suborbitali per il mercato del turismo. Tra questi fortunati e danarosi turisti, molte sono le stelle di Hollywood, dal giovanissimo Justin Bieber, all’affascinante Ashton Kutcher, da Leonardo di Caprio, a Tom Hanks, e poi Katy Perry, Brad Pitt e Angelina Jolie, solo per fare qualche esempio. Tutti, famosi e non, sono uniti dallo stesso desiderio senza prezzo di guardare la Terra dallo spazio. A dire il vero l’impresa un prezzo ce l’ha. Un biglietto costa circa 185mila euro. Per pre-
notare il proprio posto a bordo dello SpaceShipTwo, un velivolo appositamente realizzato per portare nello spazio gruppi di massimo sei persone, per ora i futuri astronauti hanno versato un acconto di 20mila euro. Il programma di viaggio prevede tre giorni di preparazione, durante i quali i turisti dello spazio saranno sottoposti a controlli medici e a test di resistenza alla forza G e a quella centrifuga. Terminati i preparativi, il decollo avverrà dallo Spaceport America nello stato del New Messico, realizzato sempre da Sir
Lo Space Ship Two della Virgin Galactic dal 2014 porterà nello spazio turisti a caccia di emozioni stellari e assenza di gravità
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SCENARI DEL TURISMO L’astroturismo in itaLia
Nel 2016 un enorme pallone di elio ideato dalla World View Enterprises solleverà una capsula pressurizzata in grado di trasportare fino ad otto persone fino ad un’altezza di 30mila metri dalla superficie terrestre
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Branson. Si tratta dell’unico aeroporto al mondo per i viaggi spaziali commerciali. Per raggiungere la distanza di 120mila metri dalla superficie terrestre lo SpaceShipTwo sarà trainato dall’aereo-madre WhiteKnight fino a 15 mila metri. A questo punto avverrà lo sgancio e l’accensione dei razzi propulsori, che porteranno in 12 secondi a destinazione la navicella. Cinque minuti di totale assenza di gravità permetteranno di osservare lo spettacolo magnifico del nostro pianeta e, naturalmente di scattare tutte le foto ricordo che si merita un viaggio incredibile come questo. Il rientro avverrà nuovamente verso lo spazioporto della Virgin Galactic. In realtà c’è chi i viaggi spaziali leisure già li organizza da diversi anni. Si tratta della americana Space Adventures che nel 2001 ha mandato lanciato in orbita il primo turista spaziale, Dennis Tito. L’im-
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In Paesi come il Cile e la Spagna si tratta di un settore del turismo che può già contare su molti appassionati. In Italia è ancora agli inizi, ma l’interesse c’è e il turismo astronomico potrà contare su ampi margini di crescita. Anche nel nostro Paese ci sono molte opportunità di viaggio legate alla passione di guardare le stelle: itinerari lontani dall’inquinamento luminoso, visite a osservatori astronomici e musei, tour e osservazioni organizzati in occasione di particolari fenomeni astronomici, come il passaggio di una cometa, la visione di una particolare galassia o di alcune costellazioni che si vedono solo in alcuni periodi dell’anno. Un sito Internet raccoglie tutte le informazioni utili ai turisti astronomi, astrofili o semplici appassionati di astronomia. Si tratta del portale www.turismoastronomicoitalia.com, creato recentemente dalla giovanissima Emanuela Diamanti, solo 22 anni e una grande passione per l’astroturismo.
prenditore ex scienziato della Nasa, per la modica cifra di 20 milioni di dollari, si è unito alla missione internazionale Sojuz TM-32, decollando dal Cosmodromo di Baikonur e rimanendo per quasi otto giorni in orbita nella Stazione Spaziale Inter-
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SCENARI DEL TURISMO Lo Spacesport America è il primo terminal spaziale commerciale del mondo realizzato nel deserto del Nuovo Messico dalla Virgin Galactic
nazionale. Dopo di lui ci sono stati personaggi del calibro di Mark Shuttleworth, mentre i successivi sono stati: Greg Olsen, Anousheh Ansari, Charles Simonyi e Richard Garriott. La prossima turista spaziale VIP dovrebbe essere la soprano Sarah Brightman. Ad oggi i viaggi possibili offerti dalla compagnia variano dai viaggi orbitali da svariate decine di milioni di dollari, ai voli parabolici con assenza di gravità da 5mila dollari. Ma il catalogo viaggi dell’azienda si arricchirà nei prossimi anni di nuove opzioni e nuovi prezzi: dai 110mila dollari per un volo suborbitale di un’ora (una volta che la tecnologia a etanolo e ossigeno liquido della Armadillo Aerospace sarà messa a punto), ai circa 100milioni di dollari per una missione lunare, che prevede, per il 2017, di portare due turisti a circumnavigare la Luna. A guardare alla Luna ci pensa anche la britannica Excalibur Almaz, che ha acquistato due stazioni spaziali sovietiche capaci di raggiungere il nostro satellite e ritornare sulla Terra, con l’intenzione di trasformarle in vere e proprie astronavi. Il prezzo (da capogiro) del biglietto di questo viaggio sulla Luna (forse già per il 2015) raggiunge i 100 milioni di sterline. Quanto alla World View Enterprises, il suo progetto low cost di viaggio suborbitale, previsto per il 2016, sfrutta un’idea apparentemente banale: un enorme pallone di elio dovrà trasportare una capsula pressurizzata in grado di trasportare fino ad otto persone ad un’altezza di 30mila metri dalla superficie terrestre. La realizzazione, tutt’altro che banale, permetterà di sperimentare l’emozione di un volo nello spazio della durata di sei ore (due delle quali dedicate all’osservazione spaziale) e la vista della curvatura della terra, senza bisogno di preparazione specifica né di particolari attrezzature da indossare. E soprattutto a un costo di 75mila dollari. ■
Lo spazio daLLa terra In attesa che i viaggi spaziali si facciano un po’ più democratici, gli appassionati di stelle, Shuttle e missili possono organizzare un viaggio terrestre, che ripercorra, in una sorta di pellegrinaggio, i luoghi più rappresentativi della ricerca spaziale. • Ultimo arrivato in termini di tempo è lo Spacesport America. Realizzato nel 2011, è il primo terminal spaziale commerciale del mondo. La base si trova nel deserto del Nuovo Messico e da qui partiranno nel 2014 i primi viaggi spaziali per turisti della Virgin Galactic. • Più tradizionale, ma di sicuro imperdibile per i fan del da poco defunto Neil Armstrong, è il Kennedy Space Center in Florida a Cape Canaveral. Si tratta di una delle sedi principali della Nasa, dalla quale sono partiti tutti gli astronauti del programma Apollo. Le visite turistiche organizzate includono la visita al più grande museo al mondo dedicato agli astronauti. • Sempre negli Stati Uniti, ma questa volta a San Diego, in California, si trova la grande cupola dell’osservatorio Palomar. Realizzata con le stesse dimensioni del Pantheon di Roma, questo straordinario osservatorio, posto a 1800 metri sopra il livello del mare, lontano da ogni fonte luminosa, permette la visione più spettacolare della volta celeste, grazie al famoso e potentissimo telescopio Hale. • Nello stato USA del Nuovo Messico si trova il Very Large Array una immensa Y costituita da 27 antenne radio, ognuna larga 25 metri. Queste potenti antenne, tutte insieme, formano un’unica gigantesca antenna ricevente. • Finita la guerra fredda la Russia ha aperto da qualche anno le porte del suo più famoso centro militare di addestramento spaziale, chiamato Star City. Qui dove si preparano gli astronauti russi i turisti possono trovare anche un museo dedicato allo spazio e uno shopping center. • Yuri Gagarin e lo Sputnik 1 sono partiti dalla ex repubblica sovietica del Kazakistan. Qui si trova il Cosmodromo Bajkonur, dove oggi è possibile assistere al lancio dei veicoli spaziali Soyuz e Progress, alla volta della Stazione Internazionale. • Sospeso ad un’altezza di 140 metri da terra si trova il Radiotelescopio di Arecibo a Puerto Rico, il più grande del mondo, visto che misura 305 metri e pesa 900 tonnellate. Aperto al pubblico, svolge ricerche per svariati settori, dalla fisica atmosferica alla radioastronomia, fino all’osservazione del sistema solare per la ricerca rada di oggetti (identificati e non).
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Turismo business e leisure
guardano a Bit 2014 e ad Expo 2015 Una nuova formula workshop, nuove date, free matching, ingresso gratuito per gli operatori e nuove soluzioni Mice, in partnership con Alessandro Rosso Group, in vista di Expo: Bit 2014 si preannuncia una vera e propria rivoluzione b2b
✒Fabia Farini
C’è chi sa trasformare il gusto di viaggiare di milioni di persone in una professione. E c’è chi per professione rende piacevole, oltre che efficace, il soggiorno e l’evento di chi il lavoro se lo porta in viaggio. Per tutti c’è Bit 2014, in fieramilano a Rho da giovedì 13 a sabato 15 febbraio: un’edizione all’insegna di una vera rivoluzione B2B, con un concept pensato per trasformare l’intero spazio espositivo in un unico, grande parterre di scambi d’affari e incontri mirati.
Calendario e percorso ottimizzati ed efficaci Si parte dal calendario, più compatto: 3 giorni, da giovedì a sabato, interamente dedicati al business, per agevolare i professionisti nel pianificare visita e appuntamenti. L’accesso del target misto tradeconsumer sarà consentito solo al sabato, per supportare tour operator e destinazioni che offriranno occasioni speciali ed esclusive per i viaggiatori presenti a Bit 2014. Il percorso sarà articolato con la sezione Italy ospitata nei pad. 1-3 e The World nei pad. 2-4, dove sarà posizionato anche il Business Village, favorendo gli incontri per prossimità di filiera. Novità ancora più grandi per i workshop, che a Bit 2014 si integreranno in modo
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strategico nel nuovo concept, facendo affluire i buyer direttamente agli stand, grazie a un calendario di appuntamenti prefissati tramite l’agenda digitale EMP - Expo Matching Program e incluso nel pacchetto espositivo.
I workshop al tuo stand, dove dai il meglio di te La nuova formula è stata accolta con grande entusiasmo dai top buyer internazionali: nella prima settimana di selezione, sono già oltre 400 le candidature pervenute da tutto il mondo, tanto dalle economie più dinamiche quali Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia e Thailandia, quanto dai mercati storici come Germania e USA. Bit 2014 prevede un aumento degli hosted buyer: saranno più di 1.000 per il solo Bit BuyItaly, e incontreranno oltre 2.500 seller in rappresentanza del meglio dell’offerta turistica italiana. A questi si aggiungeranno i top buyer presenti in modo indipendente, con profili verificati dalla segreteria organizzativa. Grazie alle ricche funzionalità di profilazione di EMP, la visita dei buyer agli stand rende ancora più efficace l’incontro con nuovi partner di business nei 3 grandi workshop: Bit BuyItaly, leader mondiale nel prodotto Italia; Bit BuyClub, l’unico appuntamento in Europa dedicato al turi-
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SCENARI DEL TURISMO
smo associativo; Bit BuyExpo 2015 – novità di quest’anno – con le proposte in anteprima per l’Esposizione Universale di Milano. Questi ultimi di particolare interesse per i settori business travel e Mice. Bit BuyExpo 2015 fa parte di un percorso comune con Expo per promuovere l’appuntamento del 2015 come volano di flussi verso la Lombardia e tutto il Sistema Paese, che è già partito. Tra le iniziative recenti più significative il Tourism Summit che Fiera Milano, Bit ed Expo hanno organizzato lo scorso 1 ottobre a Milano sul tema delle strategie di ticketing, coinvolgendo tour operator dai mercati più interessanti: Argentina, Austria, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Germania, Giappone, Israele, Russia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, Ucraina, UK e USA.
Partnership con alessandro rosso Group per il segmento mice Tra le novità, di grande interesse la partnership tra Alessandro Rosso Group e Bit 2014, in cui Bit sarà il momento ideale per proporre nuove soluzioni nel settore Mice guardando a Expo 2015. Il leader nel settore del turismo congressuale e incentive presenterà, durante la Borsa Internazionale del Turismo, ai visitatori soluzioni e opportunità in vista di Expo Milano 2015. Alessandro Rosso Group diventa così ufficialmente partner di Bit: con uno stand dedicato all’interno del quale tutti gli operatori in visita alla manifestazione scopriranno le varie opportunità proposte dal Gruppo.
componente formativa e informativa, con numerosi tra i più importanti opinion leader e influencer del settore, anche con la disponibilità per gli espositori di sale convegni e uno spazio eventi per convention aziendali, con l’organizzazione di momenti di networking in partnership con Bit 2014. La rivoluzione B2B di quest’anno conferma Bit 2014 come irrinunciabile piattaforma di business internazionale e consolida i risultati dell’edizione 2013: oltre 2.100 espositori da 100 Paesi, più di 53.600 visitatori professionali, 1.000 aziende e 700 buyer internazionali partecipanti ai workshop, oltre 2.000 giornalisti accreditati. Per maggiori informazioni: www.bit.fieramilano.it (Twitter @bitmilano #Bit2014). ■
Tanti servizi per il massimo del business Il “trattamento business class” comincia già prima della mostra, per iniziare a sviluppare da subito contatti di business: con pacchetti espositivi o superficie libera a tariffe concorrenziali e con un gran numero di servizi inclusi secondo la formula scelta (ad esempio, camera per 3 notti e posto auto). In particolare, per tutti gli espositori free matching on-line con gli operatori trade preregistrati, a partire dal 15 gennaio 2014. Inoltre per i visitatori professionali, da questa edizione l’ingresso sarà gratuito, per chi si preregistra entro il 12 febbraio 2014. Completerà il concept un’importante
PEr InFormazIonI:
Ufficio Stampa Fiera Milano Rosy Mazzanti - Simone Zavettieri tel. 02 4997.7457 e-mail simone.zavettieri@fieramilano.it Flaviana Facchini Relazioni Pubbliche tel. 339 6401271 e-mail flavianafacchini@gmail.com 11-12 2013
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Piazza di Spagna View Un progetto di management alberghiero che viene da lontano, complice uno dei protagonisti del turismo italiano degli ultimi vent’anni, Mauro Piccini
✒Cristina Chiarotti A destra, Mauro Piccini. Accanto, la scalinata di Trinità dei Monti su cui affaccia Piazza di Spagna View Hotel. Sotto, una camera del La Mela Hotel
L’idea è semplice. Riunire manager qualificati, dal solido background professionale, e location uniche, selezionate per la loro posizione, tutte sotto un unico brand di prestigio: Piazza di Spagna View. La scelta del nome deriva dal primo hotel entrato a far parte della catena, “Piazza di Spagna View”, elegante guest house di lusso, con 10 camere stupendamente arredate, proprio sulla celebre scalinata romana; A questo si aggiungono “La Mela”, 4 stelle nell’area Est di Roma, molto vicino all’Università di Tor Vergata, il “Selene” e lo “Sporting”, entrambi 4 stelle a vocazione Mice situati a Pomezia, area industriale a Sud di Roma; Pensati per il leisure sono invece “Le Zagare” di Villasimius
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in Sardegna, e il “Mont Blanc” di Courmayeur in Val d’Aosta; Mentre a Spoleto si trova una location squisitamente residenziale con 11 appartamenti, la “Country House”, casolare seicentesco immerso nel verde delle colline, tra tartufaie, boschi e ulliveti; sulle colline maremmane di Massa Marittima, il brand è presente poi con “Pian dei Mucini”, grande complesso con due piscine in stile tipicamente toscano. Ultima inaugurazione del 2013, il “Dei Borgia Hotel”, 4 stelle romano, nella centralissima via Palermo, a due passi da Stazione Termini e Fontana di Trevi.
Un’unica idea di accoglienza e servizio Ma cosa c’è alla base di questo progetto, e qual è il senso di creare nuova catena alberghiera oggi? Ne parliamo con Mauro Piccini, albergatore e operatore di lungo corso, un protagonista della storia del settore, già Presidente della divisione Alberghiera del gruppo Alpitour, e poi dell’intero gruppo. «Piazza di Spagna View nasce con l’obiettivo di acquisire, costruire, ristrutturare e gestire hotel e complessi ricettivi, sia in Italia che all’estero, con un’idea di accoglienza ad personam e un servizio top quality. Piazza di Spagna ci sembrava un marchio semplice ma al tempo stesso d’impatto per identificare immediatamente le nostre strutture. È uno dei luoghi più forti nell’immaginario di ogni viaggiatore, evocativo di bellezza, arte ed eleganza». La nuova catena alberghiera è nata nel 2012 ma il progetto imprenditoriale era
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SCENARI DEL TURISMO Da sinistra in alto, in senso orario: l’Hotel Selene, il Dei Borgia Hotel, Pian dei Mucini e l’Hotel Mont Blanc. Sotto, le Zagare di Villasimius
già maturato negli anni precedenti. Nell’impresa, Piccini è affiancato da Andrea Marcelloni, con il quale aveva precedentemente fondato Altamarea, società poi ceduta al gruppo Alpitour, e da una squadra di professionisti di lungo corso, incluso Massimo Giacalone, direttore commerciale di Piazza di Spagna View e responsabile, tra l’altro, del dialogo con il trade. «Al momento le strutture sono nove», continua Piccini, «e abbracciano un bacino turistico molto ampio – dal boutique hotel alla guest house fino al complesso residenziale – per un mercato che spazia dal leisure al business fino al Mice, nella fascia dei 4 stelle lusso. L’ultima acquisizione è il Dei Borgia Hotel, moderna e luminosa struttura dotata di 80 camere (con doppi bagni e accesso handicap), e una sala meeting da 90 persone a platea, attrezzata con le più moderne tecnologie. Entro la prossima primavera, apriranno anche il Roof Garden e la SPA di 500mq, completa di percorso Kneipp, sauna e
docce emozionali. Abbiamo voluto una struttura estremamente accogliente e allo stesso tempo funzionale, con un room service (per noi parte integrante del prodotto) molto curato e strategie one to one personalizzate: non ci interessava essere l’ennesimo bell’albergo del settore, volevamo proporci come una location capace di offrire all’ospite un’esperienza di viaggio unica e appagante». D’altronde Piccini conosce bene quali sono le migliori strategie di marketing da intraprendere per avere risultati concreti e costanti. «Abbiamo ottimi contatti con agenzie e tour operator di livello internazionale, con i quali stiamo lanciando offerte dedicate ed esclusive», dice Piccini, aggiungendo che «grande attenzione sarà data anche ai canali web, diversificando i prodotti e i destinatari finali». Quanto ai progetti futuri fa sapere che «è già in programma l’apertura di due nuovi alberghi entro il 2015 negli Stati Uniti, a San Francisco e a New York, entrambi boutique hotel di stile italiano con ristorante gourmet, quest’ultimo plus molto apprezzato dagli ospiti d’albergo americani. Mentre, nel 2014, aprirà la prima struttura del Gruppo in Francia». ■ Piazza di Spagna View S.r.l. Piazza di Spagna 20 - 00187 Roma www.piazzadispagnaviewhotels.com info@piazzadispagnaviewhotels.com
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L’India punta sull’incoming dall’Italia Il neo direttore di India Tourism per l’Italia, Chilka Gangadhar, annuncia un programma promozionale ancora più ricco e avvincente per far conoscere agli italiani una destinazione “incredibile”, dai tanti volti e dai tanti turismi. E in grado di offrire strutture ricettive di qualità per ogni budget
✒Testo e foto di Mario Masciullo
Da sin. Massimo Bray, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo con Chilka Gangadhar, il nuovo direttore per l’Italia dell’ente del turismo indiano. A destra, Gangadhar con Roma Singh, direttrice India Tourism Europa
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“Incredible India!” non si poteva scegliere uno slogan migliore per un Paese, che continua a crescere a ritmi sorprendenti, non solo come potenza economica ma anche come destinazione turistica, grazie anche a una strategia di comunicazione particolarmente appealing ed energica. «L’industria del turismo è in rapida ascesa», dichiara soddisfatto il nuovo direttore per l’Italia dell’ente del turismo indiano, Chilka Gangadhar, subentrato a Gobind C Bhuyan. E i numeri gli danno pienamente ragione: tra gennaio e agosto dello scorso anno, hanno visitato il Paese 4,3 milioni di viaggiatori stranieri (sul totale che sfiora i 7 milioni), soddisfacente anche l’inbound dal Belpaese con quasi 100mila viaggiatori italiani. La crescita generale è stata del 3,6% sul 2011, che già aveva segnato un più 6%. E l’Europa si conferma il bacino di mercato più importante per l’India, con 2,17 milioni di visita-
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tori nel 2012. «Ci auguriamo di mantenere costante la crescita», continua Gangadhar, con l’entusiasmo di chi affronta un nuovo mercato in un momento economicamente molto critico. E annuncia che nel 2014 sarà mantenuto lo slogan “Incredible India”, che esprime «l’eccezionale varietà del nostro prodotto, incluse le mete nel Nord-Est, ancora tutte da scoprire». Così tra i temi di punta del 2014 c’è il vasto patrimonio culturale indiano, «insieme ai prodotti di nicchia individuati dal nostro ministero del Turismo» spiega Gangadhar, «dal turismo d’avventura al benessere con ayurveda e yoga, il Mice e le crociere fluviali su Gange e Brahmaputra, le vacanze ecologiche, il turismo rurale, religioso e balneare. Parliamo al viaggiatore italiano di un’esperienza di viaggio in India molto intensa, splendida per i giovani e per viaggiatori di ogni età».
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SCENARI DEL TURISMO
Incredibile anche virtualmente La strategia di marketing e promozione dell’India punta in particolare sui nuovi canali del web, come social network e blog. Anche il sito istituzionale è stato rivisto in chiave più user friendly, con link a quello dell’associazione dei t.o. indiani (IATO) dotato di un booking di pacchetti, e collegamenti per prenotare hotel e voli. E torna l’anno prossimo la campagna online lanciata dal ministero del Turismo a giugno scorso sui grandi siti internazionali, stimolata anche al successo del film “La Vita di Pi”. Prosegue inoltre la serie di eventi promozionali sul mercato europeo, come i “Days of India” sulla scia dell’evento svoltosi a Malta, con l’Alto Commissariato indiano di Tripoli: una settimana di gastronomia (che ha visto la partecipazione di due noti chef indiani) artigianato e cultura: tutto come da Piano Centralizzato del ministero del Turismo.
Hotel di qualità per ogni budget. E, presto, nuovi voli da Roma e Milano Il problema per l’Italia resta piuttosto la scarsità di voli diretti. «Per ora», dice Gangadhar, «abbiamo voli Air India tra New Delhi e Francoforte, Londra e Parigi, ben connessi all’Italia da British Airways, Air France e Lufthansa. Ma Air India conta di riprendere a volare su Roma e Milano, il che darà certamente un forte contributo al turismo, oltre che al business, e in India abbiamo alcuni tra i migliori aeroporti del mondo». Intanto c’è il comodo volo diretto di China Airlines da Roma a New Delhi, e gli altri di Etihad, Emirates, Qatar Air, Turkish dai loro hub orientali. Ad accrescere l’appeal della destinazione è anche la ricca offerta ricettiva che spazia dal bed and breakfast al lusso, «con sistemazioni di qualità per ogni budget», assicura Gangadhar, «a costi ancora molto competitivi. Il nostro impegno è sviluppare intorno a questa ricettività nuovi filoni di prodotto per offrire al viaggiatore italiano l’esperienza dell’India più autentica e migliore».
Sempre in fiera E proprio per facilitare la collaborazione tra gli operatori indiani e i buyer italiani, India Tourism ha rinnovato l’impegno a partecipare alle principali fiere del settore in Italia, alla ricerca di proposte ad hoc per ogni target. «Quest’anno siamo stati in tutte le maggiori fiere italiane», sottolinea Gangadhar», «fino alle recenti TTG a Rimini, BTC di Firenze e alla BMTA di Paestum. Nel 2014 ricominciamo da Bit a Milano, dove porteremo oltre una ventina di seller indiani». L’ente punta anche sulla formazione degli agenti di viaggi con seminari e workshop su singole destinazioni del Paese.
Qui sopra, lo stand India al TTG di Rimini. A sinistra, il padiglione India al WTM di Londra
Formazione-e-comarketing In più India Tourism fa formazione con iniziative per gli agenti di viaggio e comarketing con i t.o. italiani: «Per noi è fondamentale educare il personale delle vendite, e lo facciamo attraverso workshop e roadshow su singole destinazioni del Paese». Come i cinque seminari “Conosci l’India” tenuti in altrettante città del Nord, che da gennaio 2014 – annuncia Gangadhar – si terranno anche a Roma, Napoli, Bari e Catania. Oltre che in Grecia e Cipro, paesi di competenza di India Tourism Italia. Con il ministero del Turismo, Tourism India organizza inoltre frequenti fam trip per trade e stampa – i prossimi tra Himalaya e regioni del Nord India – abbinati alle fiere del turismo sul territorio indiano, ad esempio il Mart Internazionale a Tawang, nell’Arunachal Pradesh. «Facciamo tutto il possibile per incoraggiare nuovi operatori a programmare viaggi in India, anche studiando strategie promozionali congiunte». Info www.incredibleindia.com. ■ 11-12 2013
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Potremo vivere in un mondo ecosostenibile? È questa la sfida della partnership tra Energy T.I. e T.E.C, aziende eco oriented che, insieme, hanno brevettato un innovativo sistema di cogenerazione e di trigenerazione, in grado di rendere ogni struttura autosufficiente dal punto di vista energetico
✒Cristina Chiarotti
Sopra, gli uffici della sede T.E.C. vicino Rieti
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Realtà primaria nella gestione della fornitura di gas naturale, Energy T.I., apre oggi una nuova strada nel mondo dell’ecosostenibilità in partnership con T.E.C. (Total Energy Care), società del Gruppo Schneider Industrie S.p.A. attiva dal 2007 nel settore della progettazione, costruzione e installazione di impianti di cogenerazione e trigenerazione ecosostenibili. A unire le due aziende, oltre alla mission green, è anche una comune filosofia incentrata sui valori di trasparenza, qualità e massima attenzione alla customer satisfaction. Abbiamo incontrato l’Amministratore Delegato della T.E.C. srl, Danilo Piermarini. «T.E.C.», spiega Piermarini, «si è distinta negli anni per la realizzazione di impianti di autoproduzione di energia elettrica con
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motori alternativi di differenti taglie e marche, alimentati a gas naturale, biogas e olio vegetale. La vasta esperienza unita all’elevatissima professionalità del team, ci consente di proporci come azienda leader per tutte le applicazioni di efficienza energetica attraverso l’autoproduzione in loco di energia sia termica che elettrica».
Cogenerazione: energia senza sprechi La T.E.C. attualmente realizza impianti che producono energia pulita, senza sprechi. E questo grazie soprattutto alla cogenerazione. Ma che cos’è esattamente la cogenerazione? «È l’utilizzo contemporaneo di più energie (termica ed elettrica)», spiega Piermarini, «sfruttando un’unica
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fonte di energia primaria che è il combustibile. Immaginiamo per un attimo che il combustibile venga trasformato in energia termica, ad esempio il riscaldamento, questo processo di trasformazione avrebbe un proprio rendimento: se il combustibile utilizzato avesse un potenziale energetico di 100, circa il 90% verrebbe trasformato in calore da distribuire negli ambienti. Poi c’è il combustibile che viene trasformato in energia pregiata, ovvero energia elettrica, con un’efficienza del 50% nel migliore dei casi, cioè nei cicli combinati delle mega centrali da 600-700 MW. La cogenerazione, invece, consente di produrre energia elettrica con un’efficienza maggiore e nel contempo permette di recuperare il calore prodotto durante il processo – che nell’uso verrebbe disperso – convogliandolo verso le utenze: nel caso di utenze civili verrà utilizzato per il riscaldamento degli ambienti, nel caso invece di utenze industriali verrà destinato ai processi produttivi. Nulla verrà sprecato e, in caso di black-out non si rimarrà senza energia. Non per nulla il nostro slogan è “mettiamo energia in tutto quello che facciamo.”
scelta ideale in molti settori industriali e imprenditoriali, in particolare nei casi specifici dove si richiedono significative produzioni di calore e l’impiego consistente di energia elettrica. Per di più, la cogenerazione costituisce un’eccellente opportunità per la riduzione dei costi energetici delle imprese. È possibile infatti autoprodurre energia elettrica a prezzi inferiori a quelli di mercato e allo stesso tempo disporre di energia termica da utilizzare in
Sopra, un impianto containerizzato di cogenerazione a gas metano da 400kW elettrici
Sotto a destra, Danilo Piermarini, Amministratore Delegato T.E.C.srl con Roberto Giuli di Energy T.I. Group
Energia e calore, risparmio e efficienza La produzione contemporanea di energia elettrica ed energia termica si rivela una 11-12 2013
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T.E.C. srl L’Azienda nasce nel 2007 dalla collaborazione tra il Gruppo tessile internazionale Schneider – specializzato nelle fibre naturali e con una spiccata vocazione alle problematiche ambientali – e un importante operatore del settore energetico con pluriennale esperienza nell’ambito delle energie rinnovabili.La fortunata convergenza di due aziende in perfetta sinergia di intenti e con ambiziosi obiettivi comuni, ha dato vita a un eccezionale team di persone concentrato nella ricerca di soluzioni avanzate per il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti alternative di energia: la TEC.
In alto, la sede della T.E.C. Sotto, un impianto di cogenerazione a gas metano. La cogenerazione consente di produrre energia elettrica e nel contempo di recuperare il calore generato durante il processo
produzione. I vantaggi diventano particolarmente rilevanti quando esiste la necessità di disporre del calore sia sotto forma di acqua calda che di vapore. «È importante considerare peraltro», continua Piermarini, «i benefici in termini di impegno ambientale, sempre più incalzanti in una visione di adeguamento alle evoluzioni legislative e utilizzabili strategicamente a favore dell’immagine dell’azienda. Per questo la nostra mission si amplifica e si esalta, nella partnership con Energy T.I. La cogenerazione può essere un’applicazione intelligente per poter sfruttare l’energia introdotta come combustibile anche come energia elettrica».
Cogenerazione e alberghi Tra i settori di maggior interesse ci sono le realtà alberghiere, strutture che, nella maggior parte dei casi, necessitano di grandi risorse energetiche 24 ore su 24. Quali posso essere gli utilizzi in questo settore? «Nello specifico», spiega Piermarini, «i casi più frequenti richiedono l’applicazione della trigenerazione: rispetto alla cogenerazione tradizionale, dove con l’utilizzo di un combustibile si producono due tipologie di energie – elettrica e termica sotto forma di acqua calda – nella trigenerazione, viene tra-
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sformata energia termica sotto forma di acqua refrigerata, utilizzata nel periodo estivo per le applicazioni di condizionamento degli ambienti. Questa tipologia di impianto permette di estendere a tutto l’anno, il funzionamento degli impianti di cogenerazione concepiti per il riscaldamento invernale, potendo così garantire un vantaggio reale, l’autoproduzione per un numero di ore/anno superiore e rendendo di fatto l’investimento più remunerativo». Ma quali sono le tipologie di impianti che realizza T.E.C.? «Attualmente», conclude Piermarini, «siamo impegnati
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nella realizzazione di due tipologie di impianti: cogeneratori da 100 fino a 4 Mwe alimentati a gas naturale, olio vegetale e biogas per uso industriale, completi di software dedicato per la supervisione e la gestione remota dell’impianto, e microcogeneratori da 20kW e 40kWt (dimensione ideale per alberghi, condomini, ospedali, impianti sportivi...) con sistema (opzionale) di allarme e telecontrollo GPRS/Internet». L’innovazione tecnologica di TEC trova in Energy T.I. il suo partner ideale, commerciale, imprenditoriale e di supporto logi-
stico. Grazie ad una struttura organizzativa che copre l’intero territorio, composta da esperti agenti commerciali coordinati dalla Direzione Aziendale, la Energy T.I. Group infatti è in grado di garantire una diffusa presenza su tutto il territorio nazionale. ■
Un microcogeneratore, ideale per strutture alberghiere. Garantisce l’auto-produzione di energia elettrica e termica
ENERGY T.I. Energy T.I.Group è una holding industriale, al vertice di un gruppo di società che – grazie alla forte integrazione tra attività di upstream e downstream – riesce a presidiare la filiera energetica in tutte le fasi principali. Operativa nei settori del gas naturale, energia elettrica, teleriscaldamento, fotovoltaico, efficienza energetica, carburanti e lubrificanti, oggi Energy T.I. rafforza la sua posizione competitiva rispetto alla fornitura di prodotti e servizi ad alto valore aggiunto finalizzati all’efficienza energetica (i.e. co-trigenerazione, impianti a biomasse e/o biogas) anche grazie alla partnership con T.E.C. fedele alla sua filosofia, un modello di business diversificato, connotato da un mix di attività che garantisce solidità, prospettive di sviluppo e ridotti livelli di rischio sempre nel rispetto dell’ambiente e dei clienti. «Con l’accordo con T.E.C.», dice l’amministratore delegato della Energy T.I. Group, Roberto Giuli, «oggi possiamo ritenere di aver concluso una grande alleanza, un’importante e strategica integrazione per affrontare al meglio un mercato in grande evoluzione. L’energia è e sarà la linfa indispensabile per tutto il comparto produttivo del nostro Paese. Energy TI Group e T.E.C. sono pronte alla sfida».
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Travel blogger I neo ambasciatori del turismo
Sempre più destinazioni e territori utilizzano oggi le community dei blogger per promuovere l’unicità della propria offerta. Con un buon ritorno di immagine e di investimento. Capofila di questo trend, l’Emilia Romagna con il progetto Blogville
✒Sara Paleari
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In un anno (prendendo a riferimento il periodo agosto 2012-2013) l’incremento dell’audience globale sui new media, specie sui canali social, è stato pari a 100 milioni di utenti, complice la diffusione di smartphones e tablets che ha favorito una maggiore attività sugli ambienti virtuali più utilizzati (Facebook, Google+, YouTube e Twitter). A rivelarlo, una recente analisi dell’osservatorio sui new media della European Travel Commission, il “Worldwide Social Network Users: 2013 Forecast and Comparative Estimates, secondo la quale, questo dato, già di per sé rilevante, sarebbe destinato a crescere ancora, in tempi rapidi e con algoritmi
esponenziali, soprattutto nei mercati emergenti (i cosiddetti BRICs). Le statistiche dimostrano anche che la partnership, più o meno dichiarata, fra le aziende che vogliono “vendere” i loro prodotti, e i blogger, funziona bene e produce un ritorno di immagine non trascurabile e, a lungo andare, anche un ritorno sugli investimenti (il famigerato ROI). Il tutto con costi ridotti rispetto a quelli delle campagne marketing classiche, grazie anche a un tipo di collaborazione molto più “free” ed “easy”. Tutti amano i blogger, insomma, ed eccezione non viene fatta dal mondo del turismo, ovviamente. Strutture e destinazioni hanno ormai da tempo intrapreso la strada della brandizzazione, e della conseguente promozione turistica a livello di sistema (consorziandosi come destinazioni regionali o sotto l’ombrello “destinazione Italia”) ma anche e, sempre più spesso, come singole realtà. L’ultimo passo – solo in ordine cronologico – da intraprendere sulla strada della promozione turistica resta quello dei social network e, per i più illuminati, dei blog. Blog interni, blog “aziendali”, ma anche community di blogger riunite su una piattaforma comune per dar voce alle proprie eterogenee esperienze. La parola d’ordine: far parlare di sé, creare consenso e aggregarlo.
Melvin Boecher, travel blogger di fama internazionale alla presentazione del progetto Blogville E.R. durante la scorsa edizione di TTG Rimini
Case history di successo Pensiamo per esempio alla Puglia, con il progetto #VisitPuglia (e relativo hashtag di Twitter, che è stato cinguettato per tutta la scorsa estate, e supportato/coronato da una massiccia campagna ADV, più che il contrario), o alla Regione Toscana che ha un fitto sottobosco di collaborazioni sul territorio per la promozione non solo 11-12 2013
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CoSì è naTa l’Idea dI BlogvIlle Melvin Boecher è uno dei travel blogger più accreditati in ambito europeo: sua è infatti la paternità del progetto “Traveldudes.org” (travel blog che coinvolge un nutrito gruppo di fan e lettori da tutto il mondo su discussioni, itinerari e progetti di viaggio “low cost”) e quella del progetto Blogville Emilia Romagna, nato in collaborazione con l’Apt Emilia Romagna che ha messo a disposizione la professionalità del proprio responsabile digitale, Nicholas Montemaggi. Abbiamo intervistato Boecher per conoscere qualcosa in più di questa sua ultima avventura. «Blogville Emilia Romagna», spiega, «è un progetto innovativo dell’Apt regionale perché “mette a sistema” l’attività di blogging in un’ottica di promozione e valorizzazione turistica territoriale, dimostrando lungimiranza e sensibilità rispetto ai cambiamenti di scenario. L’attività dei blogger si svolge per lo più attraverso i canali social e va a supporto – quindi non in alternativa – della comunicazione sui media tradizionali e degli altri strumenti on line: in pratica, un travel blogger twitta, condivide foto su Google+, Facebook e Flickr in tempo reale, attività a cui fa seguire una serie di pubblicazioni sul suo blog al ritorno dall’esperienza vissuta su uno specifico territorio». Ci sono settori o prodotti più indicati per questo tipo di promozione? «Naturalmente la strategia di Blogville Emilia Romagna è calibrata sulla promozione di una destinazione turistica. Fondamentale, quando si vuole promuovere un prodotto/servizio di qualsiasi natura, è la scelta dei blogger che devono essere accreditati e specializzati e, soprattutto, in grado di trasmettere empaticamente i valori di unicità e di qualità rispetto a quello di cui scrivono. Nel nostro caso, abbiamo scelto blogger capaci di valorizzare e trasmettere emozionalmente i tratti tipici del territorio, raccontando quest’ultimo dal proprio punto di vista». Che cosa risponderebbe a chi ritiene che, passato il tempo della novità e giunto il tempo della “normalità”, i blogger tour siano già un trend superato? «Non sono d’accordo, anzi ritengo che siamo ancora agli inizi, in particolare nel mondo del turismo, dove ci si sta accorgendo solo adesso del vero potenziale della rete e dei canali social». Secondo lei, è possibile uno scenario futuro in cui attività simili alla sua verranno a sostituire completamente le tradizionali attività di promozione aziendale? Senz’altro il trend è quello della digitalizzazione dell’informazione, anche se i blogger sono solamente una parte di un processo che riguarda tutti i media online, in linea generale. Sono sempre di più le persone che cercano e leggono informazioni online tramite i PC, i tablet e gli smartphones. Poi c’è l’aspetto economico: i costi di una promozione online tramite blogger sono senz’altro competitivi rispetto a quelli dei media tradizionali, e per calcolare il valore di un tweet o di un articolo pubblicato su un blog, basta far riferimento al ROI (roicalculator.com).
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delle destinazioni come città d’arte o resort e singoli hotel, ma anche di tour organizzati che coinvolgono varie e diverse realtà collaterali (dalle artigianali alle enogastronomiche). Di nuovo in Puglia, fra l’altro, è notizia recente, è stato lanciato da un piccolo B&B sul Gargano per il prossimo periodo da febbraio a maggio 2014 il progetto “Casa del Blogger” - “The Blogger House”: il B&B mette a disposizione gratuitamente uno dei propri appartamenti ai blogger che volessero visitare il Gargano, con l’unica preghiera di raccontare poi la propria esperienza sul proprio blog, una volta tornati a casa. Uno scambio “au pair” per promuovere lo storytelling delle esperienze turistiche e di viaggio e il word of mouth sulla destinazione, che è solo un piccolo esempio del trend che sta prendendo piede.
Nicholas Montemaggi responsabile digitale APT Servizi Emilia Romagna che, insieme al guru del web Melvin Boecher, ha curato il format “Blogville Emilia Romagna”
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NUOVE FRONTIERE Il BloggIng In ITalIa
emilia Romagna capofila con il progetto Blogville A livello macro istituzionale, una delle regioni più all’avanguardia (e che investe di più) è l’Emilia Romagna. E lo fa su più piani, dal micro (i comuni con i loro “brevetti enogastronomici e gli eventi dedicati) al macro (la Regione e le sue sponsorizzazioni, la promozione coordinata dei Consorzi dei prodotti locali (il Parmigiano Reggiano, la Mortadella, Il Tartufo, la piadina romagnola...) e delle varie iniziative ed eventi sul territorio (sagre e itinerari del gusto, roadshow per promuovere app e google maps con la mappa degli hotspot del prodotto, e chi più ne ha più ne metta). Poteva quindi mancare al carnet dell’Emilia Romagna un piano di investimento sui blogger del turismo? Certo che no. In poco meno di due anni, con Blogville Emilia Romagna, progetto ideato dal guru del web Melvin Boecher, internet si è confermato il canale privilegiato e più redditizio in termini di utenze per la promozione turistica. Tramite una rete organizzata di travel blogger, o come sono stati ribattezzati “neo-ambasciatori di destinazioni e territori”, le eccellenze territoriali emiliane e romagnole sono “sbarcate” anche nei paesi BRICS (Brasile e Cina in testa), mercati su cui il turismo italiano sta puntando per la propria internazionalizzazione. 70 travel bloggers, fra cui alcuni di calibro internazionale (come Fan Yibo, il più accreditato web-influencer cinese che conta oltre 70 milioni di visite sul blog, e la fondatrice della RBBV, la rete brasiliana dei blogger di viaggio, Claudia Beatriz) sono i protagonisti del nuovo format assieme ai travel blogger di iAmbassador.net, co-ideatori del progetto
L’ultima indagine condotta dall’agenzia Imageware (tra le principali società di consulenza di comunicazione in Italia), per monitorare la situazione del blogging in Italia – con dati raccolti nei primi mesi del 2013 – rivela che oggi in Italia ci sono oltre 500mila blog pubblici (nel mondo sono 156 milioni) e che tra i principali motivi che spingono a creare un blog figura la passione per un determinato argomento. Ma c’è anche chi lo fa perché crede in una migliore informazione, per stimolare un dibattito o per integrare il proprio lavoro. Un blog, quindi, oltre che appassionare (e quindi tenere vivo l’interesse dei propri lettori, stimolando la condivisione dei contenuti) deve essere anche utile. Il lavoro quotidiano del blogger (non “giornalista”, non “opinionista”) si esplica nel cercare incessantemente idee, sviluppandole e proponendole nella giusta angolazione per attirare l’attenzione e mantenerla focalizzata. Cosa non facile. Sempre secondo la ricerca, inoltre, l’84% dei blogger dichiara di trovare spunto per i propri post dall’esperienza e dai pensieri personali, dimostrando “indipendenza” nell’ispirazione e definizione dei contenuti. Internet continua ad avere un ruolo importante (62%), mentre quasi il 54% dei blogger trova ispirazione dai comunicati stampa e di prodotti inviati dalle aziende o dalle agenzie e il 40% da comunicati stampa e prodotti ricercati personalmente. In merito agli obiettivi, invece, il desiderio di trattare le informazioni in maniera diversa, onesta e trasparente risulta fondamentale per il 37% dei blogger. Il 21% degli intervistati è rappresentato dai giornalisti che affermano di utilizzare i nuovi media a integrazione della loro professione, mentre il 17% da imprenditori-blogger, che hanno fatto di questo lavoro un’azienda o che lo utilizzano come canale di marketing. Esperienza personale, trasparenza e onestà verso i propri lettori sembrano costituire la strategia vincente sulle lunghe distanze in termini di credibilità, reputation, e quindi di followers. Le forme di guadagno sono fra le più varie: il 65% guadagna dalla pubblicità, il 31,7% dai link inseriti nel proprio, l’11% guadagna attraverso Google marketing mentre solo il 9,5% dei rispondenti riceve un compenso. Il 27% è invitato a eventi e presentazioni e al 14% vengono rimborsate le spese di viaggio, mentre anche i prodotti ricevuti in regalo hanno un ruolo importante: il 43% li considera un “guadagno”, diciamo simile allo scambio “in natura” e ben il 70% del campione ha contatti frequenti con le aziende che inviano prodotti e materiali da testare/recensire. Quanto a prospettive future, solo il 22,7% crede oggi che i blog diverranno la più credibile fonte d’informazione mentre il 34% è convinto che aumenteranno di credibilità.
insieme ad Apt Servizi della Regione Emilia Romagna, che sono stati invitati a visitare la Regione, alla scoperta di tipicità enogastronomiche, tesori artistici della Riviera e dei suoi grandi eventi. La loro permanenza sul territorio ha prodotto cifre da capogiro sui principali canali social: oltre 6 mila immagini postate e condivise, più di 500 articoli pubblicati sui blog tematici, oltre 200 milioni di impressions sul solo Twitter. Azioni complessive verso un pubblico stimato in oltre 15 milioni di utenti web nel mondo. ■ 11-12 2013
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E-commerce:
l’Italia non vede l’ora... La sfida per l’educazione digitale e, contemporaneamente, per l’aumento degli acquisti via web è lanciata: è in gioco anche il futuro dell’economia nazionale
✒Dario Ducasse Oggi internet non è più solo un mezzo di comunicazione ma una vera e propria fonte di “energia nuova” come il vapore lo è stato nel XVIII secolo o l’energia elettrica nel XIX Secolo. Dopo 20 anni di sperimentazioni siamo oggi pronti a entrare in una nuova fase che vedrà internet protagonista della ripresa economica attraverso la generazione di nuovi modelli di business e il coinvolgimento diretto dei consumatori. Abbiamo preso queste parole in prestito dalla mission di “InternetDays” la prima fiera evento sul web in tutte le sue forme, svoltasi a Milano a ottobre scorso, perché ci sembravano perfette per iniziare il racconto del rapporto tra gli italiani (intesi sia come utenti che co-
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me aziende investitrici), con la rete e, in particolare, con il settore sempre più cruciale dell’e-commerce.
Italiani poco internauti Aumentare infatti sempre di più le opportunità di commercio via web vuol dire non solo portare le aziende italiane a cogliere le tante opportunità offerte da internet ma anche aiutare l’educazione digitale di un popolo che è ancora pochissimo internauta. Oggi, in Italia, infatti, c’è la percentuale più alta in Europa di popolazione che non ha mai usato internet: il 37%. È questo uno dei dati più interessanti tra quelli emersi dalla conferenza “L’ecommerce e la multicanalità, un’opportu-
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NUOVE FRONTIERE L’e-commerce non risente della crisi, chiudendo il 2013 con un incremento di fatturato pari al 18% rispetto al 2012 con un totale acquisti che passa da 144 a 510 milioni di euro
da un dato di fatto: ovvero che il 37% di italiani, nel 2012, non si è mai collegato al web, contro una media europea del 22%. Inoltre, solo il 33% degli utenti web del nostro Paese interagisce via internet con la pubblica amministrazione: una percentuale che si abbassa ulteriormente se si parla di e-commerce: solo l’11% di internauti tricolore ha infatti compiuto un acquisto online negli ultimi tre mesi del 2012. Siamo su dati che sono pari a un terzo della media europea. Anzi aggiungo una percentuale davvero molto bassa, se si pensa che gli eshopper inglesi sono quasi il 65% della popolazione del Paese».
La sfida è educare
nità di sviluppo per le imprese e il paese”, ospitata proprio durante la due giorni meneghina “InternetDays”. Si può parlare insomma di un vero e proprio gap digitale: che, come dicevamo, va colmato partendo proprio dalla base, da quell’educazione digitale, che ancora manca negli italiani. Roberto Liscia (foto), presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, nel corso della conferenza ha raccontato: «Dobbiamo partire
Si tratta perciò di partire in quarta, da una parte, riducendo il gap digitale degli italiani e, dall’altra, educandoli all’utilizzo corretto e virtuoso della rete. Certo i problemi da affrontare per portare a termine una strategia di questo peso sono grandi. «Il primo», insiste lo stesso Liscia, «è quello infrastrutturale: oggi, in Italia solo una famiglia su due usufruisce di una connessione a banda larga. È anche vero, però, che la percentuale di italiani con competenze medie nell’ambito informatico è ancora più bassa: solo l’11%, la stessa degli eshopper. Pare a questo punto ancora più evidente come sia proprio la mancanza di un’adeguata conoscenza del web a frenare gli acquisti online da parte degli italiani, la cui diffidenza è dovuta soprattutto all’aspetto “virtuale” dell’acquisto». Durante la stessa conferenza poi sono stati presentati i dati NetComm-ContactLab che confermano questa fotografia del consumatore digitale italiano. Questi ultimi raccontano, infatti, che il 40% degli intervistati riconosce il bisogno di toccare la merce, mentre il 31% motiva la sua diffidenza verso l’e-commerce con l’attaccamento al contante e, parallelamente, con il timore di non ricevere i prodotti comprati via web. L’altra faccia della medaglia, quella positiva per chi opera nell’e-commerce, è che, secondo le analisi di Netcomm HumanHighway, chi comunque ha occasione di sperimentare una volta l’e-commerce difficilmente è disposto a rinunciarvi successivamente. I dati parlano chiaro: il 91% degli eshopper italiani attribuisce a questo cana11-12 2013
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Alessandro Perego, professore del Politecnico e responsabile dell’Osservatorio
le di acquisti un voto superiore al 7. «Il problema», continua il presidente di Netcomm, «è quindi di natura soprattutto culturale. Non abbiamo ancora una formazione capace di rendere gli italiani consumatori web consapevoli dei vantaggi, ma anche dei rischi della rete, soprattutto in ambito di e-commerce. E ancora, da esperto del settore, mi permetto di dire che non c’è un’adeguata formazione di figure professionali che possano sviluppare nuovi modelli di business multicanale in grado di integrare retail fisico e online».
La sofferenza è offline Se è vero quindi che il cliente italiano ha anche bisogno di toccare la merce, allora il retail fisico dovrebbe diventare non solo il luogo dove chiudere l’acquisto ma, soprattutto, un luogo nel quale l’acquirente abbia modo di sperimentare il prodotto. A questo punto l’acquisto può essere finalizzato anche online. Non solo: così facendo si riesce a coinvolgere maggiormente il cliente, portandolo a riconoscere la marca e ad averne fiducia, sia essa presentata in un punto vendita fisico, sia essa proposta in un negozio virtuale su in-
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ternet. La sfida è quindi lanciata e gli ultimissimi dati rilasciati a inizio novembre proprio dall’Osservatorio e-Commerce B2C di Netcomm (realizzato in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano) sono ancora più chiari. Spiegano infatti che l’e-commerce non risente minimamente delle difficoltà della crisi economica. Mentre, infatti, per il 2013 i consumi offline continuano a essere in sofferenza, quelli derivanti dagli acquisti online non mostrano segnali di cedimento, anzi corrono a doppia cifra avviandosi a una chiusura d’anno con un incremento del 18% sul 2012. Tenetevi stretti alle poltrone, però, perché c’è un dato ancore più sconvolgente: è quello della percentuale di aumento del mobile commerce che registra un pazzesco +225% rispetto al 2012, con un totale acquisti che passa da 144 a 510 milioni di euro. Una crescita impetuosa, come sottolinea Alessandro Perego, professore del Politecnico e responsabile dell’Osservatorio: «Il 2013 è l’anno del mobile commerce e, da soli, gli acquisti tramite smartphone rappresentano oltre il 20% della crescita annua totale, superando il mezzo miliardo di transato al quale va aggiunto il valore di un miliardo di euro per gli acquisti via tablet. Attraverso questi device passa il 12% del mercato e-commerce». In totale, dal consuntivo dell’Osservatorio emerge che l’eCommerce B2C registra un aumento del 18% sul 2012, pari al 95% ri-
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NUOVE FRONTIERE Tab 1. Percentuale della popolazione che non ha mai usato internet nel 2012
spetto al 2009, che porta le vendite da siti con operatività in Italia a 11,3 miliardi di euro. Cresce anche il numero dei web shopper, passati da 12 a 14 milioni in un anno.
Attenzione al turismo E le buone notizie per chi si occupa di turismo e viaggi non sono finite. Secondo l’Osservatorio, infatti, i prodotti e i servizi più venduti in internet sono proprio quelli legati alla vacanza, con una quota di mercato del 43%. Rispetto al 2012 si tratta di un aumento di ben 13 punti percentuali: secondo la ricerca la crescita è dovuta soprattutto grazie agli exploit commerciali degli operatori del trasporto aereo e dei portali di prenotazione alberghiera. Tutto destinato a sgonfiarsi, pensano i web-scettici? Assolutamente no, anzi. Basti pensare che oggi in Italia l’e-commerce ha conquistato ancora solo una piccola parte del mercato totale. Con uno share del 3% sul totale delle vendite retail il nostro paese è, infatti, agli ultimi posti tra i mercati europei. Se pensiamo che in paesi più maturi nell’utilizzo della rete, come ad esempio Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone, lo share oscilla tra il 10 e il 14%, si capisce come si tratti di un’altra percentuale destinata a crescere a doppia, se non tripla, cifra. Con un ulteriore vantaggio: si calcola infatti che il comparto del commercio online possa arrivare a generare, nella sola
Media europea Italia Spagna Francia Germania Belgio Regno Unito Olanda Danimarca
22% 37% 27% 15% 15% 15% 10% 6% 6%
(fonte Eurostat)
Tab 2. Percentuale delle famiglia con accesso internet a banda larga nel 2012
Media europea Italia Spagna Francia Germania Regno Unito Olanda Danimarca
72% 55% 67% 75% 82% 86% 84% 85%
Eric Schmidt, presidente di Google
(fonte Eurostat)
Tab 3. Percentuale della popolazione che ha fatto acquisti e-commerce negli ultimi 3 mesi 2012
Media europea Italia Spagna Francia Germania Belgio Regno Unito Olanda Danimarca
35% 11% 21% 42% 55% 33% 64% 52% 60%
(fonte Eurostat)
Europa, circa due milioni di posti di lavoro diretti e indiretti. La parola d’ordine principale resta allora educazione digitale: aumentare e migliorare la voglia di utilizzo del web da parte degli italiani non può che fare bene all’economia, anche a quella turistica. Basti pensare che anche il presidente di un colosso come Google, Eric Schmidt, ha di recente raccontato che: «la nostra azienda investirà in Italia per sostenere e valorizzare le eccellenze nascoste del Paese proprio con lo scopo di accompagnare il “Made in Italy” alla conquista dell’economia digitale. Tutto ciò avverrà grazie all’apporto dei talenti giovani, ovviamente, ma anche grazie “all’alfabetizzazione digitale” degli imprenditori italiani». ■
I prodotti e i servizi più venduti in internet sono quelli legati alla vacanza, con una quota di mercato del 43% e un aumento di 13 punti percentuali rispetto allo scorso anno
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Il registro digitale
del turismo
Da un ritardo colpevole, l’occasione per dare nuovo slancio e nuove opportunità al settore ✒Aura Marcelli “Il ritardo nell’attuazione dell’Agenda digitale è strutturale e occorre un cambio culturale e di mentalità perché l’Agenda è la più importante riforma dello Stato” lo ha detto il Presidente del Consiglio Enrico Letta intervenendo al secondo “Italian Digital Agenda Forum”, lo scorso ottobre. In un mondo iper-connesso come quello attuale sembra strano dover parlare ancora dell’ABC del digitale, soprattutto nel
Nonostante non manchino le piattaforme per lo sviluppo delle imprese turistiche, l’Italia continua ad essere penalizzata dal digital divide
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settore del turismo, che più di ogni altro si è trasformato negli ultimi anni grazie alla diffusione di Internet e che oggi rappresenta il 46% dell’e-commerce per un valore che in Italia si stima superiore ai 5 miliardi di euro l’anno.Eppure proprio il turismo, in particolare nel nostro Paese, è un settore nel quale le conseguenze del digitaldivide incidono ancora pesantemente, danneggiando la competitività delle nostre destinazioni sui mercati internazionali. Se le PMI del turismo nostrano fanno spesso ancora molta fatica a programmare, sviluppare e gestire la promozione e la commercializzazione della loro offerta sul Web, nondimeno diverse realtà
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territoriali stanno perdendo opportunità e competitività a causa di una inadeguata presenza online.
L’accordo con Enit per espandere l’esperienza di visita di Expo Ma con l’approssimarsi dell’Expo 2015 qualcosa sembra muoversi. È da poco nato il registro digitale del turismo, battezzato dalla stessa organizzazione dell’Expo 2015 e da Enit. ‘’Expo2015 e Agenda digitale rappresentano due grandi opportunità per il rilancio, la crescita e l’innovazione del Paese e un’opportunità strategica per la promozione dell’offerta turistica italiana e per lo sviluppo tecnologico a supporto degli operatori del settore”, si legge in una nota recente di Palazzo Chigi. “Per questo l’unità per l’attuazione dell’Agenda digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turi-
smo hanno promosso un accordo tra Expo 2015 ed Enit che viene annunciato oggi per dare il via a una serie di azioni concrete per digitalizzare l’industria turistica”. Nelle intenzioni di Enit questo registro digitale dovrà rappresentare un riferimento unico nazionale, redatto secondo gli standard selezionati tra quelli più utilizzati dagli operatori a livello internazionale. Si collocherà nel più ampio ecosistema digitale E015, un ambiente digitale di cooperazione aperto, competitivo e concorrenziale, pensato per espandere l’esperienza di visita dell’Expo, attraverso la creazione e l’integrazione di servizi del territorio, per Milano e per l’Italia intera.
Il registro digitale del turismo, pensato per la consultazione su tablet e smartphone innanzitutto, intende offrire a tutti gli operatori italiani l’opportunità di essere presenti sul mercato online, stimolando la crescita e rafforzando il rapporto con i grandi intermediari
Tutti gli attori del settore sul web Il registro digitale del turismo, pensato per la consultazione su tablet e smartphone innanzi tutto, si affiancherà così ad altri importanti progetti di standardizzazione del prodotto turistico, diventando, dunque, uno strumento di competitività capace di offrire agli operatori turistici, anche più piccoli, la possibilità di pubblicare una descrizione dell’offerta con i ri11-12 2013
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ferimenti ai siti web proprietari, un catalogo virtuale dinamico e personalizzabile, realizzato secondo gli standard digitali internazionali. In questo modo tutti gli attori del settore potranno essere presenti sul mercato online, stimolando la crescita e rafforzandosi nel rapporto con i grandi intermediari.
Il primo passo verso una strategia più ampia Che lo sviluppo digitale sia un’opportunità irrinunciabile per le imprese turistiche del Paese è oggi fuori da ogni dubbio. «Coniugare turismo e digitale è ormai fondamentale”, ha recentemente affermato il Sottosegretario di Stato al Turismo Simonetta Giordani. «Il fresco accordo tra Expo2015 ed Enit, promosso dal Mibact, per la nascita del registro digitale delle strutture ricettive, rappresenta solo il primo passo di una strategia più ampia per la digitalizzazione dell’intero sistema turistico nazionale. Il registro digitale, che sarà inaugurato e sperimentato in occasione dell’Expo, è uno strumento innovativo e dinamico con cui tutti gli operatori, anche i
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più piccoli, potranno presentarsi ai visitatori sui diversi device. Su questa prima iniziativa, in accordo con le amministrazioni locali, sarà sviluppata in una seconda fase la piattaforma unica che ospiterà anche servizi di booking on line. Costituiremo presso l’Enit un laboratorio di etourism che definirà e porterà a realizzazione, finalmente, una strategia digitale per il turismo che sia compatibile con le nuove abitudini di consumo mediale dei turisti in tutto il mondo. La terza fase di questa strategia sarà caratterizzata infine dalla nascita di un sito web dedicato all’attrazione di investimenti esteri nel settore», ha aggiunto la Giordani. «Le eccellenze e le bellezze italiane – artistiche, paesaggistiche, gastronomiche e non solo – per risultare più attraenti devono essere “reinventate”: selezionate e miscelate in “pacchetti” di nuova generazione, che possano intercettare il gusto di una platea di visitatori più vasta e variegata rispetto a quanto accadeva in passato. Su questo obiettivo sto lavorando con le Regioni e con l’Enit, la nostra agenzia per il turi-
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La richiesta di Startup Turismo relativa all’introduzione del credito di imposta sugli investimenti degli esercizi ricettivi riguarderebbe il 50% degli investimenti annui fino a un ammontare massimo di 12.000 euro a favore degli esercizi ricettivi singoli o aggregati
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smo, che sarà ricalibrata nella struttura e nelle funzioni e che avrà proprio l’obiettivo di promuovere nel mondo un’immagine nuova e strategicamente coerente dell’Italia».
Un modo per recuperare competitività A giudicare dalle intenzioni, cui si spera facciano seguito azioni concrete, politica e impresa sono, questa volta, sulla stessa lunghezza d’onda. «In particolare nel turismo, settore così profondamente toccato a livello mondiale dalla rivoluzione digitale, l’attuazione dell’Agenda Digitale è un elemento fondamentale di recupero di competitività», ha commentato Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria. «Si tratta di una infrastruttura chiave su cui poter inserire un efficace racconto del Paese ed un’offerta concreta di servizi al viaggiatore per valorizzare non solo il comparto turistico specifico, ma l’intera filiera della produzione italiana nelle sue diverse espressioni. Anche così si potrà superare l’attuale modello di promozione del Paese, ormai obsoleto e non in linea con l’evoluzione del mercato turistico, in particolare di quello europeo».
Meno tasse sugli investimenti digitali Ma al Governo le imprese turistiche chiedono di più. Chiedono altre azioni concrete per sostenere il rilancio del settore, tra le quali una riduzione della pressione fiscale proprio per gli investimenti nel digitale. Di questa istanza si fa portavoce la neonata Associazione Startup Turismo, il cui scopo principale è quello di promuovere la creatività e l’innovazione digitale delle startup a favore dello sviluppo dell’economia turistica. «Le piattaforme e gli strumenti per lo sviluppo delle imprese del Turismo non mancano, ma nel nostro Paese questo rimane ancora un settore che troppo spesso soffre le conseguenze del digital divide, facendo fatica a competere sui mercati internazionali», ha affermato Stefano Ceci, presidente dell’Associazione. «Per questa ragione diventa importante favorire l’incontro tra le imprese italiane del settore e le startup che si occupano di turismo e cultura». E per questo stesso motivo, come primo atto associativo l’Associazione Startup Turismo si
fa promotrice di un appello in materia di Tax Credit per la digitalizzazione del Turismo, un programma per sostenere la competitività del sistema e per consentire all’Italia di riconquistare posizioni nel ranking mondiale. La richiesta consiste nell’introduzione del credito di imposta sugli investimenti degli esercizi ricettivi (“Alberghieri” e “Complementari” ad esclusione dei soli “Alloggi in Affitto”) per la digitalizzazione ai fini della promocommercializzazione online. Nella proposta dell’Associazione Startup Turismo tale credito di imposta si dovrebbe applicare nella misura del 50% degli investimenti annui fino a un ammontare massimo di 12.000 euro a favore degli esercizi ricettivi singoli o aggregati, purché il saldo avvenga entro il 31/12 dell’anno relativo all’investimento. Un’azione concreta come questa porterebbe un reale vantaggio al turismo, come pure alle imprese del digitale, due settori strategici per il rilancio economico del Paese. A essere coinvolto sarebbe il 70% degli esercizi recettivi italiani, che avrebbe così la possibilità di dotarsi di competenze e strumenti capaci di incrementare la vendita diretta a beneficio della redditività dell’impresa, e l’intero settore del digitale, che potrebbe così creare nuova occupazione, soprattutto giovanile e specializzata. L’Associazione Startup Turismo stima un incremento del fatturato del comparto digitale di circa 680 milioni di euro. ■
Presso l’Enit sarà costituito un laboratorio di e-tourism che realizzerà una strategia digitale per il turismo compatibile con le nuove abitudini di consumo mediale dei turisti in tutto il mondo
Il registro digitale permetterà a tutti gli operatori di Expo, anche i più piccoli, di presentarsi ai visitatori sui diversi device 11-12 2013
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Il Boom del mercato sportivo In crescita costante, anche in tempi di crisi, la voglia di sport e fitness fa muovere i turisti in tutto il mondo
✒Barbara Ainis Il mercato è ancora pigro, ma i turisti non lo sono affatto. Anzi si muovono sempre più spesso alla ricerca e alla scoperta delle destinazioni che possono e sanno offrire loro il binomio turismo-sport. Che si tratti di grandi eventi cui assistere o piccole gare alle quali partecipare, che sia per sciare o per giocare a golf, il Turismo Sportivo è un settore dell’economia a tutti gli effetti che ha cominciato a incidere in maniera significativa sul PIL, globale e locale, solo nel corso degli ultimi anni. E in Italia? Sono oltre 10 milioni i viaggi e oltre 60 milioni i pernottamenti in strutture ricettive italiane riconducibili al Turismo sportivo, per un giro d’affari stimato intorno agli 8 milioni di euro. Ma i margini di crescita sono importanti. Basti pen-
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sare ai 27 milioni di italiani che praticano sport a livello amatoriale o professionistico. Insomma, l’interesse da parte dei turisti e del mercato è sempre più forte, tanto da far nascere il primo convegno italiano del settore: Tourism for Sport, tenutosi a Milano lo scorso ottobre, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione nazionale e internazionale, ma anche e soprattutto di rappresentare un punto di partenza per molti giovani che si avviano alla carriera del management turistico o sportivo, offrendo loro un angolo prospettico diverso, giovane e dinamico, quello del management turistico sportivo. «L’Italia è un immenso impianto sportivo naturale», ha affermato l’amministratore delegato di Coni Servizi, Alberto Miglietta, nel suo
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TREND In Italia il turismo sportivo produce un giro d’affari intorno agli 8 milioni di euro, con 10 milioni di viaggi e 60 milioni di pernottamenti in hotel
intervento durante il convegno. Clima favorevole e risorse naturali andrebbero sfruttati al meglio, per valorizzare un patrimonio di tradizione sportiva e impianti, con il Coni in prima linea in questo processo. «Spendere in impiantistica sportiva non è un costo, è un investimento per il futuro», ha detto Miglietta.
Un segmento che cresce nonostante la crisi Si parla di Sport-Turismo quando la possibilità di combinare il relax di una vacanza alla pratica di uno sport condiziona direttamente la scelta della meta, sia in termini di destinazione sia per la scelta delle strutture ricettive. Insomma, quando lo sport è la conditio sine qua non del viaggio. Lo sport come elemento determinante nelle motivazioni di un viaggio è una delle piccole, ma importanti locomotive del turismo odierno a livello internazionale. Il Turismo Sportivo è, infatti, uno degli
unici due comparti del turismo, insieme al turismo religioso, ad aver registrato una crescita costante anche in tempi di crisi e recessione del settore. Tutti gli sport, a tutti i livelli, contribuiscono alla determinazione di un giro d’affari complessivo che incide per il 10% sul totale a livello internazionale. Ma il turismo sportivo è un fenomeno che ha una potenzialità di crescita straordinaria, sempre che alcuni fattori essenziali che ne determinano il successo vengano integrati e resi fruibili agli addetti ai lavori in un sistema funzionale, aggiornato e accreditato sul piano internazionale. Quel che ancora manca è una cultura consolidata e diffusa nel campo del marketing turistico-sportivo, che guidi le scelte degli attori del settore, senza lasciare al solo intuito imprenditoriale o alla casualità le sorti del successo delle attività che sostengono e promuovono questo binomio. Il primo e unico Master Europeo in Turismo Sportivo è proposto dell’Università di Maia, a Porto in Portogallo, organizzato in collaborazione con università di altri cinque Paesi Europei con il coordinamento dell’Università di Lille, da quest’anno collegati alla Canisius University di Buffalo, Stati Uniti. Il corso di due anni, risponde proprio alla crescente attenzione al tema e al vuoto informativo, legislativo e di programmazione che permane nonostante i numeri che il Turismo sportivo muove in termini economici. Senza una visione organica, infatti, senza dati certi, esperienze probanti e conoscenze dirette, in tutto il mondo e in particolare nel nostro Paese,
Il turismo corre in direzione dello sport. Sono sempre di più i viaggiatori che scelgono le proprie vacanze sulla base dell'offerta turisticasportiva delle destinazioni. Nell'immagine, la Maratona di Roma attira nella capitale sportivi appassionati e le loro famiglie
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Tutti gli sport contribuiscono alla determinazione di un giro d’affari complessivo che incide per il 10% sul totale a livello internazionale
le infrastrutture interessate da questo fenomeno non offrono adeguati servizi e non sono preparate a sostenere la potenziale crescita dei flussi.
TUrismo sporTivo inTernAzionAle •9.9% Contribuzione di viaggi e turismo al Gross Domestic Product (GDP) •10.5% Aspettative di crescita dal 2008 al 2018 •US$ 10.000 miliardi i ricavi turistici previsti negli anni a venire sino al 2018 • US$ 600 miliardi l’attività economica
TUrismo sporTivo iTAliAno •10,7 mln i viaggi effettuati (2011) •60 mln notti in strutture ricettive (2011) •590 euro spesa media per viaggiatore (2011) •Un giro d’affari stimato in 8 mld di euro (2011) •È di 1,5 mld di euro la spesa dedicata in Italia agli sport acquatici come vela, canoa, diving, ecc. •1 italiano su 4 sceglie la meta delle proprie vacanze anche in virtù dell’offerta sportiva
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studiare e capire il fenomeno «È necessario studiare e capire il positivo fenomeno del turismo sportivo», ha sottolineato il Ministro della Cultura e del Turismo Massimo Bray, durante il convegno Tourism for Sport. «Si tratta dell’unica realtà dell’intero settore turistico nazionale che negli ultimi anni non solo non ha avuto flessioni, bensì ha conosciuto una crescita significativa, pur in assenza di una cultura consolidata e diffusa nel marketing turistico sportivo. Ciò è sintomo di un forte potenziale ancora inespresso al quale il sistema turistico deve guardare preparandosi per tempo, adeguando le proprie infrastrutture e intercettando flussi sempre più ingenti sul mercato internazionale. Il vostro lavoro [in riferi-
mento agli organizzatori del convegno, ndr.] ha il merito di porre all’attenzione del pubblico dati e cifre finora poco noti, incoraggiando gli operatori a credere di più in questa realtà in espansione». Emblematici gli esempi del Brasile e della Russia, portati all’attenzione del pubblico del convegno. Maria Ester de Almeida, responsabile commerciale del Consolato generale del Brasile, ha descritto gli importanti investimenti nello Sport che stanno accompagnando la crescita del suo Paese. Il Brasile nei prossimi anni è pronto a ricevere milioni di visitatori grazie a manifestazioni come Mondiali di Calcio e Olimpiadi del 2016. In questo senso la Confederation CUP è stato il banco di prova sul quale si sono testati i COPYRIGHT©2011 CONSORZIO ADAMELLO SKI
Per contro, in aree che presentano grandi potenzialità, si assiste alla mancanza di iniziative rivolte al turismo sportivo.
Nonostante grandi potenzialità di crescita, il settore è penalizzato da un’inadeguata cultura del marketing turistico-sportivo capace di guidare le scelte degli attori, al di là di successi improvvisati e fortuiti
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flussi turistici. «Lo sport, e il turismo sportivo, stanno contribuendo in maniera importante a offrire una immagine diversa del Brasile e a creare dei trend che il Paese deve cavalcare anche nei prossimi anni organizzando altri eventi per stimolare anche il turismo sportivo interno non legato esclusivamente al calcio», ha commentato la de Almeida. Così pure sta avvenendo in Russia, Paese che ospiterà le prossime Olimpiadi Invernali, a Sochi, il Gran Premio di Formula 1 sempre a Sochi e i Mondiali di Calcio del 2018, mentre nel 2013 ha ospitato le Universiadi. Giorgio Kudinov, Sports Advisor del Consolato russo a Milano, ha sottolineato come il governo russo stia puntando sugli eventi
sportivi per attrarre un sempre maggior numero di turisti: è in questa direzione che per le Olimpiadi di Sochi è stata fatta una legge apposita che agevola i visti di ingresso per chi partecipa, lavora o assiste all’evento. ■
Il Turismo Sportivo è, insieme al turismo religioso, il comparto che ha registrato una crescita costante anche in tempi di crisi
le forme del TUrismo sporTivo il turismo sportivo di loisir I turisti sportivi di loisir sono tutti quei praticanti sportivi a livello amatoriale che si spostano per partecipare a piccole gare locali e nazionali o per prendere parte attivamente – non da professionisti – a eventi. Emblematico è il caso delle maratone. La più classica delle competizioni sportive si è trasformata, infatti, nel “pretesto” ideale per conoscere nuove località turistiche. New York, Londra, Parigi e Berlino contano oramai fra le 35 mila e le 45 mila presenze e fino a 350 milioni di dollari di indotto. Quanto all’Italia, prima a livello nazionale è la Maratona di Roma. La competizione capitolina, ha registrato un tasso di crescita delle presenze annuale costante pari al 10-15% fino al 2011, raggiungendo la cifra record di 16.124 partecipanti all’edizione del 2011, dei quali 8mila italiani e la restante parte stranieri provenienti da 82 diversi Paesi del mondo. La flessione che ha portato le presenze di atleti a 14.183 nel 2013 è stata determinata da eventi contingenti, innanzi tutto l’elezione e la conseguente cerimonia di intronizzazione del nuovo Papa, che ha rischiato di causare la cancellazione dell’evento e ha determinato oltre 2700 rinunce, soprattutto dall’estero visto il rischio di perdere soldi per un viaggio inutile.
il turismo sportivo di spettacolo Si tratta di un settore del turismo sportivo molto interessante in grado di generare una ricaduta economica diretta sul territorio e di costituire una buona opportunità per i tour operatori di tutto il mondo. Riguarda gli spettatori che si spostano per seguire dal vivo uno specifico evento sportivo, dai grandi eventi (partite di Serie A, Gran Premi di Formula 1), alle miriadi di gare e tornei minori che si svolgono ogni anno sull’intero territorio nazionale. L’ultimo GP di F1 di Monza ha attirato all’Autodromo ben 16mila spettatori, cifra record e in notevole crescita rispetto ai 144mila del 2012. Molti gli stranieri, provenienti da 35 diverse nazionalità, e circa 100mila le presenze registrate al MonzaGp, il contenitore di eventi a impatto zero organizzato dal Comune per intrattenere i tifosi.
il turismo sportivo di business Si parla di turismo sportivo di business quando alla motivazione strettamente sportiva si aggiunge quella lavorativa-professionale: dagli sportivi professionisti a tutti i lavoratori collegati alle attività dello sport, dirigenti e dipendenti delle FSN, delle società sportive professionistiche, degli Enti di promozione sportiva, quando si spostano per partecipare a gare, allenamenti, ma anche a congressi o a fiere sportive, corsi di formazione o di aggiornamento. Si tratta del movimento turistico più difficile da quantificare, soprattutto per quanto attiene agli spostamenti dei professionisti non praticanti.
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Brasile avanti tutta...
Fino al 2016
Dopo i successi della Confederations Cup e della Giornata Mondiale della Gioventù, il Brasile è pronto ad accogliere al meglio i turisti che decideranno di assistere alla Coppa del Mondo 2014 e alle Olimpiadi di Rio 2016. Parola di Flavio Dino, presidente di Embratur che sottolinea l’incremento del 20%, nel 2012, degli eventi internazionali
✒a cura di Tiziana Conte
Balli tradizionali durante le feste giunine nel nord est del Brasile
Flavio Dino, presidente Embratur
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Il Brasile è in fermento per l’organizzazione dei Mondiali di Calcio del 2014 e per le Olimpiadi del 2016. «Lasciatevi trasportare dal nostro modo di vivere, partecipate ai grandi eventi e contribuite a questo momento magico che il Brasile sta vivendo». L’invito arriva da Flavio Dino, presidente di Embratur, con un video promozionale che l’ente del Turismo ha realizzato, quasi a rassicurare i più scettici dopo i numerosi articoli sulla stampa internazionale che sollevavano polemiche e dubbi su lavori, modi e tempi di attuazione delle opere previste per la Coppa de Mondo. «Il nostro Paese è pronto a ricevere gli stranieri che arriveranno, con o senza biglietto, sia per assistere ai match che per condividere il clima dei Mondiali e delle fan fest», afferma, facendo riferimento alle installazioni che consentiranno di proiettare le partite su maxi-teloni nelle principali aree pubbliche. «Ci aspettiamo 600 mila stranieri e saremo in grado di accoglierli con servizi di qualità», dice e gli vogliamo credere se si considera che il tota-
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le degli investimenti destinati ad aeroporti, stadi e sicurezza, porti, telecomunicazioni e trasporto pubblico ammonta a 12,6 miliardi di dollari. Inoltre, il Presidente di Embratur ricorda che il suo Paese, negli ultimi due anni, ha fatto da perfetta cornice ad un ciclo di eventi di portata mondiale: la conferenza dell’Onu sullo sviluppo sostenibile, (Rio+20), che ha riunito oltre 100 rappresentanti di stato; le partite della Confederations Cup e la GMG che ha visto protagonista Papa Francesco. I ricavi diretti della Coppa del Mondo 2014 saranno superiori di 30 volte (400 milioni di euro) la spesa sostenuta dai turisti nella GMG che ha registrato 3,5 milioni di partecipanti alla Messa di chiusura, sulla spiaggia di Copacabana. Basti pensare che durante la Confederations Cup, nel mese di giugno, la spesa dei turisti – brasiliani e stranieri – è stata di 106 milioni di euro, mentre le delegazioni FIFA hanno speso circa 23 milioni di euro. Le 16 partite disputate in due settimane hanno generato 246 milioni di euro nel settore turistico. La maggior parte dei visitatori arrivati per l’occasione proveniva dal Brasile e dai paesi limitrofi. Restringendo il focus sull’Europa, l’8,5% dei tifosi è arrivato dall’Italia, il 4,3% dalla Francia, il 3,8% dalla Germania, il 3,5% dal Regno Unito e un ulteriore 0,4% dai Paesi Bassi. Per la maggior parte dei turisti si trattava della prima visita in Brasile, un’occasione per esplorare il Paese. Le mete più popolari sono state Rio de Janeiro e San Paolo. «L’introito economico della Coppa del Mondo supererà gli 11 miliardi di dollari e con le spese che i turisti locali e stranieri sosterranno durante i 30 giorni delle partite, l’economia brasiliana recupererà tutti gli investimenti
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pubblici effettuati e che hanno generato migliaia di nuovi posti di lavoro», sottolinea Dino.
Roma: a Piazza Navona il Brasile si promuove a passi di Bumba-Meu-Boia
Mice a +20% nuovo record 2012 Si consolida la settima posizione del Brasile nel ranking del Mice stilato come ogni anno dall’Icca (International Congress & Convention Association). Nel 2012 la destinazione ha ospitato 360 manifestazioni internazionali: una crescita del 20% superiore a quelle di Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna che lo ha collocato al quinto posto tra le nazioni con la maggiore crescita nell’ambito degli eventi internazionali nel 2012. Il sondaggio dell’Icca mostra la forte diversificazione delle sedi-eventi con incrementi maggiori in città meno frequentate dal circuito congressuale: Bento Gonçalves (150%), Belo Horizonte (117%), Foz do Iguaçu (100%), Buzios (80%) e Fortaleza (+60%). Ma forti incrementi sono stati registrati anche a Brasilia (69%), San Paolo (27%) e Rio de Janeiro (20%). È indubbio il vantaggio che ne hanno tratto le economie locali: «Ogni turista che partecipa ad un evento spende in media tre volte più di un turista leisure», sottolinea Dino. E «se da gennaio a luglio il numero dei passeggeri stranieri transitati negli otto principali aeroporti è aumentato del 27% e nel primo semestre del 2013 la spesa dei turisti stranieri è cresciuta del 9,6%, grazie agli eventi organizzati quest’anno l’afflusso di capitali ha toccato i 900 milioni di dollari a tutto vantaggio di piccoli imprenditori».
L’Italia che piace Fra gli eventi più importanti per l’industria del turismo in Sud America c’è l’ABAV che si svolge in Brasile e, per la prima volta dopo le 59 edizioni di Rio de Janeiro, quest’anno si è tenuto a San Paolo. L’Agenzia-Enit, nell’area espositiva con Regione Campania, Toscana Promozione, Apt Emilia Romagna, Cortina d’Ampezzo, Comune di Genova, Ntv e Trnitalia, e 25 To ha presentato nuovi prodotti e servizi: i viaggi in treno, mezzo amato dai brasiliani per rapidi spostamenti attraverso l’Italia dei territori; il portale di Toscana Promozione in portoghese, il grande evento Expo Milano 2015, pacchetti per appassionati del golf, dello sci e del ciclo-
turismo, segmento in fase di crescita, come dimostra il tour di 100 appassionati brasiliani, organizzato dall’Enit e dall’Apt Emilia Romagna nel territorio emiliano romagnolo. L’offensiva promozionale dell’Agenzia-Enit è proseguita a novembre con l’evento “O Brasil decobre a Italia,” organizzato in collaborazione con TTG Italia, a San Paolo, il 5 novembre, e al Festival di Gramado. Le azioni si intensificheranno nel biennio 2014-2015 con workshop, ed eventi in prossimità dei Mondiali di calcio del 2014. Nonostante la flessione economica le note positive restano invariate per il Brasile, che continua a crescere, «seppur lentamente rispetto agli anni di massima espansione», ricorda il direttore dell’Enit in America Latina, Salvatore Costanzo, precisando che «i programmi sociali hanno garantito anche alla classe media (cui appartiene il 53% dei brasiliani) una maggiore disponiSalvatore Costanzo, direttore dell’Enit in America Latina
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WTM Márcio Favilla during the opening ceremony A destra, Gastão Vieira, ministro del Turismo del Paese verdeoro
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bilità economica e di affacciarsi sul mercato turistico con un potenziale di 105,4 milioni di consumatori». A conferma, la spesa dei brasiliani per viaggi internazionali: US$ 2,116 bilioni, nel primo quadrimestre di quest’anno (il miglior risultato dal 1969). «Con Marco Ferraz, presidente di Braztoa (Associazione brasiliana tour operator), abbiamo fondato un Club di Prodotto Italia per una programmazione di proposte inusuali, mirate al mercato brasiliano». Ma a sancire l’ingresso del Brasile nel gotha del turismo mondiale è stata la prima edizione del World Travel Market Latin America, che si è svolta ad aprile scorso, organizzata da Reed Travel Exhibitions a San Paolo in collaborazione, tra gli altri, con Embratur e BraztoaAssociação Brasileira das Operadoras de Turismo. Mille gli espositori e 250 i buyer. «Lo sviluppo del turismo è riconosciuto come priorità nazionale» aveva dichiarato nel corso dell’evento Márcio Favilla, direttore esecutivo dell’Omt sottolineando l’importanza di un settore che si è dimostrato da sempre, nel Paese, ottimo vetto-
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re di crescita. E gli fa eco Andrew Fowles, presidente di Reed Exhibitions: «La nuova fiera rappresenta un’opportunità enorme per tutta l’industria turistica della regione di cui il Brasile è la guida». Secondo i dati snocciolati da Gastão Vieira, ministro del Turismo: «Nell’ultimo anno 5,67 milioni di turisti stranieri, il 4,5% in più rispetto ai 12 mesi precedenti». Inoltre, dal 2003 sono stati investiti più di 11 miliardi di reais per il miglioramento delle infrastrutture. L’Agenzia-Enit – in Fiera con una decina di tour operator italiani per presentare prodotti turistici sviluppati nell’ambito dei segmenti religioso, del golf e culturale, e con otto consorzi per la Regione Veneto e To della Toscana – ha anche coordinato, nel nuovo ruolo di chairman dell’ETC Operations Group Brazil, la partecipazione della ETC (European Travel Commission) alla Fiera e organizzato due convegni: “Perceptions of Destination Europe in Brazil Challenges” e “Opportunities for destination Europe in the brazilian travel market”. In quest’ultimo, il direttore dell’Enit dell’America Latina ha illustrato opportunità e sfide promosse dall’Europa per conquistare la leadership come destinazione preferita dal turista brasiliano. Durante il convegno è stato siglato un accordo tra la ETC e l’università UNIESP – per un corso di laurea sul Turismo finalizzato alla formazione di una expertise sull’area europea – che ha visto come testimone lo stesso Salvatore Costanzo ma nella sua carica di Chairman ETC Operations Group Brazil. Molti i Paesi presenti all’appuntamento di San Paolo. A fare la parte del leone, gli Stati Uniti (nel 2011 gli arrivi brasiliani negli Usa sono stati 1.51 milioni, +26% rispetto al 2010 e si prevede un +70% entro il 2016), e la Germania, partner ufficiale della manifestazione e primo mercato eu-
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FOCUS ON
ropeo (700mila turisti brasiliani, con una crescita del 18%). L’Italia nel 2013 conta di ospitare un milione di arrivi dal Brasile, «attratti dall’arte, dalla cultura, dall’enogastronomia, ma anche dallo shopping e dalle dimore storiche», afferma Costanzo.
Design nel pallone In attesa dei Mondiali di calcio 11 designer italiani under 35, guidati da Francesca Molteni e Giulio Iacchetti, hanno rielaborato il Super Santos, mitico pallone da calcio degli anni Sessanta, in occasione della mostra “Design nel pallone”, nell’ambito del Festival dell’Economia Creativa - ITALIA S/A che si è concluso a San Paolo. Il risultato? 11 opere che colgono l’essenza del progettare all’italiana e in grado di comunicare la personalità degli artisti Federico Angi, Paolo Cappello, Maddalena Casadei, Sara Ferrari, Chiara Moreschi, Brian Sironi, Alessandro Stabile, Vittorio Venezia, Giorgia Zanellato, Zaven, Matteo Zorzenoni. Il Brasile è un’opportunità di business da non perdere per il Made in Italy, sebbene sia un mercato difficile, con una competizione agguerrita da parte di produttori locali in molti dei settori in cui il Belpaese eccelle: moda, arredamento, alimentare. «il made in Italy», commenta Enrico Cietta, senior partner di Diomedea, società che ha curato il progetto del Festival promosso da BRAZIL S/A, «è sempre meno percepito come avanguardia. È associato all’elegan-
za ma non all’innovazione. Tuttavia siamo ancora in tempo a invertire questa percezione attraverso il racconto di imprese non solo creative ma anche capaci di essere innovative nella creatività».
A tutto Golf In previsione delle Olimpiadi del 2016, dove il Golf entrerà a farne parte, Golfitaliano Brasile Olimpics Game Cup promuoverà il Brasile attraverso le 12 tappe previste in 6 regioni Italiane. «La particolarità di questa competizione è negli eventi che organizzeremo ad ogni tappa, dedicati alla cultura, all’enogastronomia, a performance di capoeira e incontri con scrittori o poeti brasiliani», spiega Donato Ala direttore di Golfitaliano. «Le gare si disputeranno da maggio a settembre. Ad ogni gara nei golf club più esclusivi, 2 partecipanti vinceranno la finale che si disputerà in Brasile, nello stato di Bahia, a novembre 2014».
Enrico Cietta, senior partner Diomedea ideatore del Festival dell’Economia Creativa.
Porto Maravilha si rifà il look Tornerà al vecchio splendore, grazie alle Olimpiadi del 2016, Porto Maravilha di Rio de Janeiro. Una fase chiave del progetto di urbanizzazione del vecchio porto ha infatti preso il via agli inizi di novembre e stimolerà uno sviluppo socio-economico e immobiliare del quartiere. Il progetto, dal valore di 8 miliardi di real prevede, tra gli altri, la costruzione di uffici, appartamenti, 8mila camere d’albergo tra cui due da 500 stanze gestiti da Solace e un hotel a 5 stelle, (quest’ultimo entro il 2014) e strutture per il tempo libero. Si tratta di un progetto che rientra nell’ampio Piano di rivitalizzazione urbana centrale della città in vista delle Olimpiadi del 2016, anche se i lavori dovrebbero continuare dopo quella data per i successivi quindici anni. ■ Donato Ala, direttore di Golfitaliano
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DESTINAZIONE VENETO
Terme Euganee:
una meta Mice da vivere tutto l’anno Con il club di prodotto Thermae Meeting, la più grande stazione termale d’Europa specializzata in fango-balneo-terapia si impone come destinazione d’elite anche per eventi e incentive. Con 94 hotel, dotati di centro termale interno, dai 3 ai 5 stelle, sale convegni fino a 1000 posti e un’offerta post congress ricca e variegata
✒Luciana Sidari
Foto Archivio Consorzio Terme Euganee
rilassarsi anche d’inverno in ogni hotel caratterizzano l’offerta delle Terme Euganee, la più grande stazione termale d’Europa specializzata in fango-balneo-terapia.
Acqua e fango, ineguagliabili tesori
Qui sopra, una sala meeting d’hotel; sono oltre 30 le strutture dotate di centri congressi affiliate al Consorzio Terme Euganee. Nato nel 1994, per promuovere il territorio del Bacino Termale Euganeo, il Consorzio conta oggi oltre 140 location tra alberghi, ristoranti, aziende agricole e golf club. In basso, aerosol termale
Una delle offerte più interessanti per il Miceworld è rappresentata dalle Terme Euganee (Abano, Montegrotto, Galzignano, Battaglia, Teolo), la promozione delle quali è affidata al Consorzio Terme Euganee. Costituito da oltre 140 operatori turistici, il Consorzio si occupa di sostenere attività di promo-commercializzazione a favore dei propri associati con l’obiettivo di valorizzare l’importante offerta turistica del territorio euganeo.
Il benessere ieri come oggi La lunga storia delle Terme Euganee ha i natali nell’antico culto di Aponus, dio dell’acqua termale dalle virtù curative. Oggi, come duemila anni fa, questi luoghi di benessere, immersi nel verde rigenerante dei Colli Euganei, sono la meta ideale per ritrovare salute e relax. Reparti di cura specializzati e piscine termali a 37° dove
Le acque del bacino termale sgorgano negli stabilimenti delle Terme Euganee a 87° ricche di sali minerali preziosi. Quest’acqua salso-bromo-iodica, consente l’immersione balneoterapica, nonché la maturazione del fango euganeo in apposite vasche in cui acquisisce caratteristiche chimico-fisiche, biologiche e minerali tali da renderlo un preparato terapeutico ad elevata azione antinfiammatoria. Viene, così, applicato a scopo preventivo e curativo per alleviare il dolore osteoarticolare (reumatismi, artrosi, osteoporosi) come indicato dal medico termalista all’interno del reparto cure di cui ogni stabilimento è dotato. La sua capacità antinfiammatoria senza effetti collaterali sull’apparato gastrointestinale, già dimostrata pari a quella farmacologica, ha ottenuto nel 2010 in Italia e nel 2013 in Europa, la registrazione di un brevetto, unico nel suo genere, che ne giustifica la classificazione a farmaco naturale. La fangoterapia e la balneoterapia vengono praticate in tutti gli stabilimenti alberghieri delle Terme Euganee in convenzione col Servizio Sanitario Nazionale.
Un’offerta ricca e variegata a misura di congressista Angela Stoppato, Presidente del Consorzio Terme Euganee, elenca i grandi e unici plus della destinazione che si presta a fare da ideale cornice anche agli eventi aziendali: «gli hotel da tre a cinque stelle lusso con stabilimento termale interno sono 94 e offrono 240 piscine», dice Stoppato, «senza contare che nell’arco di 100 km vi sono quattro aeroporti, Venezia, Bologna,
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DESTINAZIONE VENETO
Sopra e a sin. Il fango termale euganeo è l’unico ad essere brevettato in Europa. Qui a fianco, scorcio del Parco Regionale dei Colli Euganei. Sotto, una piscina termale
Treviso, Verona; linee autostradali come A13, A4, A22 e snodi ferroviari importanti completano la rete viaria. Da marzo a novembre, inoltre, vi è un transfer tre volte al giorno dall’aeroporto di Venezia e dalla stazione ferroviaria di Mestre».
Thermae Meeting Ma cosa offrono le Terme Euganee per il mondo Mice? Oltre alle sale convegni degli hotel (fino a 1000 posti), si segnalano il Teatro Congressi Pietro d’Abano con 450 posti nel cuore della città e il Gran Teatro Geox, con 2400 posti a pochi chilometri dalle Terme. Il club di prodotto Thermae Meeting può soddisfare le richieste di operatori e aziende per convegni di ogni dimensione, ma soprattutto per incentive, suggerendo attività e spettacoli proposti da città d’arte come Venezia e Verona, che arricchiscono l’offerta culturale già notevole di Padova (Cappella degli Scrovegni di Giotto, Orto Botanico, Basilica del Santo, Università) e degli stessi Colli Euganei (Casa del Petrarca, Abbazia di Praglia, Villa dei Vescovi e giardini storici).
tobre, novembre, ma l’offerta ricettiva di 17.000 posti letto sa dare ospitalità durante l’intero anno. Sono garantite le migliori tariffe ed un surplus di attenzione ai congressisti, nonché un’ottima varietà di attività post congress (4 campi da golf nei dintorni, escursioni nelle ville venete, in bicicletta o nordic walking, navigazione con il Burchiello, degustazioni enogastronomiche). ■
Tutti i mesi è Mice Il Consorzio è in grado di assistere il pco in tutte le fasi: dopo la richiesta di preventivo, si viene accompagnati alla scoperta delle eccellenze del territorio, fino alla realizzazione di un evento. Anziché contattare moltitudini di strutture e fornitori, ci si confronta con un unico interlocutore, sapendo che il risultato sarà all’altezza delle aspettative. I mesi più adatti al Mice sono maggio, giugno, settembre, ot-
Consorzio Terme Euganee Largo Marconi 8 - 35031 Abano Terme (Padova) Tel. 0498666609 - fax 0498666613 www.abanomontegrotto.it - consorzio@abanomontegrotto.it 11-12 2013
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DESTINAZIONE VENETO
Meet in Polesine L’importanza d’essere una destinazione green ✒Luciana Sidari
Qui sopra, il salone del grano della Camera di commercio di Rovigo la cui volta a botte vetrata è del 1804. A destra, un airone cinerino del Delta del Po. In basso, i partecipanti del famtrip, organizzato lo scorso luglio, dal CB di Rovigo
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Il turismo legato agli eventi è un generatore di ricchezza: si stima che ogni euro speso in sala meeting ne generi almeno altri dieci a beneficio della destinazione, dove, nel tempo, si possono creare reddito e nuove professionalità qualificate. Nel Polesine questa tipologia di turismo trova la sua dimensione più adatta. E questo grazie alla nuova consapevolezza degli operatori pubblici e privati, che hanno sviluppato un’offerta originale per “green meeting” e per manifestazioni che hanno la capacità di generare richieste da parte dei PCO più sensibili della meeting industry e delle aziende il cui core business è
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la tutela del territorio e delle sue risorse energetiche: per chiunque desideri trasmettere un messaggio di sostenibilità, il Delta del Po, sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è davvero una cornice ideale sotto ogni punto di vista.
Una “green destination” a misura di incentive Difficile sottrarsi al fascino che il Parco del Delta del Po, la più estesa zona umida europea, sprigiona in tutte le stagioni. Molti registi e scrittori hanno dedicato, a questa terra, immagini e pagine che fanno parte del nostro patrimonio culturale: gli argini, le golene, i pioppi, le corti, le case coloniche descritti nelle pagine di Bacchelli o di Soldati si possono ritrovare intatti ancora oggi. Quella che è cambiata è la consapevolezza di rappresentare uno dei luoghi più magici ma anche più fragili d’Italia, da preservare e visitare per la sua bellezza, naturalezza e autenticità. Tutti ingredienti ricercati ed apprezzati da chi vuole vivere un incentive originale, durante il quale assaporare delle emozioni e imparare qualcosa. L’intero territorio del Polesine è una “green destination,”dove
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DESTINAZIONE VENETO Convention BUreaU Meet-in-PoLeSine È lo strumento continuativo di promozione del turismo business nella sua più ampia accezione Mice (meeting, incentive, congress, events) e rappresenta il passo successivo rispetto all’iniziale censimento e promozione del settore, allo scopo di favorire l’incontro tra domanda ed offerta in una destinazione per molti aspetti ancora tutta da scoprire. In caso di richiesta suggerisce e si affianca agli operatori facilitando lo svolgimento di un evento Mice. la natura si pone come coach e naturalmente i luoghi ove fare i meeting sono unusual: possono essere grandi o piccole barche per navigare sul Po, ma anche ville palladiane, palazzi storici, teatri, musei, spazi fieristici, edifici industriali restaurati e adattati per ospitare concorsi, assemblee e convegni.
Una posizione strategica Rovigo e la sua provincia sono situati nella parte meridionale del Veneto, in posizione strategica rispetto agli aeroporti di Bologna, di Venezia, di Verona e alle reti ferroviarie e autostradali che mettono in comunicazione nord e sud d’Italia. La città capoluogo, Rovigo, da diversi anni, offre mostre raffinate e intelligenti, che si tengono a Palazzo Roverella, con una media di 40.000 visitatori l’anno che cercano un equilibrio tra l’offerta culturale e l’offerta del territorio. Visitatori che amano soggiornare in agriturismi, in hotel non convenzionali, e che desiderano assaggiare le specialità del territorio – qui si trovano diversi ristoranti stellati –, magari, dimenticandosi dell’auto e muovendosi in bicicletta, a cavallo o in barca. Anche l’offerta alberghiera è ricca e articolata: ci sono diversi hotel, tutti nati per il turismo business e dotati di sale per riunioni, ma quello che può interessare la meeting industry in cerca di originalità, viene offerto anche da splendide tenute e corti, attorno alle quali sorgevano gli edifici agricoli, molti dei quali restaurati e in grado di offrire camere, enogastronomia tipica, sale per meeting e spazi esclusivi per team building e attività sportive.
Un eco-museo icona della fatica umana Il Museo Regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin è un importante esempio di archeologia industriale, uno spazio carico di storia: è infatti il frutto di un’attenta e qualificata ristrutturazione del più grande complesso idrovoro del Novecento. Qui è narrato lo sforzo delle popolazioni che, per la loro sopravvivenza, hanno impara-
to a convivere col grande fiume, regolamentandone le acque e bonificando le paludi. L’idrovora di Ca’ Vendramin funzionò fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso ed oggi il complesso è sede di riunioni e di convegni. È inoltre un eco-museo, una struttura che si inserisce perfettamente nel contesto naturalistico del Delta del Po’, paesaggio che è parte integrante del museo stesso.
il fascino della velocità Il Polesine oggi non è solo turismo “slow”. È anche qualcosa che sarebbe piaciuto a Boccioni: velocità e grinta. Qui si trova infatti l’Adria International Raceway, il solo autodromo veneto, situato a Cavanella Po. È un impianto d’avanguardia, unico al mondo per il paddock, la copertura che trasforma l’area retrostante i box in spazio per motorhome ed hospitality. Vi si possono organizzare presentazione di nuovi modelli d’auto, team building e corsi di guida sicura. ■
Dall’alto: Villa Badoer a Fratta Polesine, il desk del CB di Rovigo a BTC 2013. Cristina Regazzo, coordinatrice del CB
Meet-inPolesine Convention Bureau Provincia di rovigo c/o Consorzio Turistico CARD del PO Viale del Popolo 65/2 - 45010 Rosolina (Rovigo) Tel. 0426337824 - Mobile 366.6882392 www.meet-inpolesine.it - meet-inpolesine@deltapocard.it 11-12 2013
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Lago di Garda e dintorni Meeting tra collina e costa veronesi
Presentazione del direttore Giacomo Sarnataro dell’Hotel Caesius
Lara Udovini e lo staff di Aqualux
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Da qualche tempo il tratto di riviera veronese, compreso tra Lazise e Bardolino, si è imposto all’attenzione di event manager e pco, grazie alla sua ricca offerta di qualificate strutture a vocazione Mice e alle sue numerose opportunità post congress. Nel febbraio 2013, anche la casa editrice Communication Agency ha voluto dare un riconoscimento alla destinazione, consegnando il Premio Excellent ad Astrid Stocker, in rappresentanza di Europlan, il tour operator che, da 50 anni, tiene alta la bandiera del turismo di qualità sul Lago di Garda. Ma, a ricevere un riconoscimento da parte della casa editrice sono stati anche i direttori di Aqualux Hotel Spa
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Suite & Terme, Hotel Caesius Thermae & Spa Resort, Hotel Corte Valier e Hotel Parchi del Garda che hanno partecipato al progetto “Il miglio d’eccellenza”, iniziativa editoriale volta a promuovere la versatilità e l’alta qualità delle strutture presenti in questo tratto di lago. In un momento difficile per il turismo Mice, le medesime lungimiranti strutture hanno aderito a un ulteriore e più articolato progetto, il “Lago di Garda&Dintorni”, organizzato in più step, che ha coinvolto anche Villa Quaranta Park Hotel e Dogana Veneta, strutture sempre situate nel tratto Lazise, Bardolino e Valpolicella, zona d’eccellenza per la produzione enologica: qui si producono grandi vini come quelli di Tommasi viticoltori, proprietari di Villa Quaranta. A questa iniziativa è stato dedicato anche un evento social in Btc, allo stand di Communication Agency, con un ricco aperitivo a base di pregiati vini del territorio e altre delizie offerte dall’Hotel Caesius. Successivamente la casa editrice ha organizzato un eductour in due giornate (23 e il 24 novembre) per far conoscere a 50 buyer italiani qualificati (tra event manager e pco), il meglio dell’offerta Mice del Lago di Garda e dintorni. Il welcome è avvenuto all’Hotel Caesius Thermae di Bardolino, resort con centro congressi e centro termale. Ad accogliere i buyer nella sala meeting “ammiraglia” Gardenia, il direttore Giacomo Sarnataro e il suo staff, cordialissimo e preparato, che, insieme, hanno dato prova di grande professionalità trasformando la presentazione della struttura in un evento, in cui ha trovato spazio anche un divertente cooking show. Gli invitati hanno avuto inoltre un assaggio della filosofia del benessere dell’hotel, incentrata sulla medicina Ayurvedica (illustrata per l’occasione dal direttore del centro, il dottor Silvano Pomari) – che ha ispirato anche il menu curato dallo chef Alessandro Salandini. Va detto che l’albergo ospita, forse, il più importante centro ayurvedico d’Europa, un plus che si aggiunge a un eccellente centro termale, alle 185 camere e a 8 Sale congressi. L’eductour è proseguito con la visita all’oleificio Turri di Cavaion, do-
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EDUCTOUR Marco Baffoni e la presentazione di Hotel Corte Valier
ve si è svolta una degustazione con bruschette condite con olio d’oliva extra vergine gardesano, una delle tante eccellenze del territorio. Ospitati in diverse strutture, i buyer hanno potuto fruire di uno short break termale (ahimé troppo breve...), prima di recarsi alla cena di gala offerta dall’Hotel Corte Valier, gioiello dell’ospitalità inaugurato nel 2011, che si affaccia direttamente sul lungolago di Lazise. Dopo aver presentato la struttura, il direttore Marco Baffoni ha accompagnato gli ospiti nella zona bar circondata da ampie vetrate con vista sul lago e sul magnifico giardino che d’estate si trasforma in una location per eventi open air, intorno alla piscina e nel gazebo. Dopo l’aperitivo, è stata servita la cena al Ristorante Dome: un fantastico tavolo imperiale per 54 persone non è da tutti i giorni! Il menu illustrato dal Maitre Andrea ha fornito squisiti assaggi della cucina dell’Hotel e delle tante eccellenze del territorio. Durante la cena, inoltre, la dea bendata ha voluto premiare alcuni fortunati buyer con un volo Meridiana, un passaggio di Sardinia Ferries e il noleggio di un’auto Europcar. L’indomani, alle 10,00, tutti a Lazise, per una visita guidata all’antico borgo medioevale e alla storica Dogana Veneta
dove il responsabile Omar Gastaldelli aveva preparato un doppio allestimento (coffe break e cena di gala) davvero pregevole, per far percepire sia la grandezza che la versatilità della struttura, affacciata direttamente sulla riva del lago. La tappa successiva è stata la struttura di Aqualux Thermae & Suites Hotel, Accolti da Lara Udovini, i buyer hanno visitato l’innovativo hotel eco friendly (precertificato klima hotel), aperto nel 2012, per poi ristorarsi nelle diverse isole di degustazione, allestite con una piacevole scenografia in stile zen, dove si servivano specialità di mare, di lago e del territorio (ottimi il risotto col tastasal e la pasta e fagioli). L’eductour è proseguito a Villa Quaranta Park Hotel di Pescantina, nel cuore della Valpolicella. Luca Carrara e il suo magnifico staff hanno accolto i visitatori e dopo un’inspection durata quasi un’ora, ai buyer è stata offerta una sosta di gusto nella Cantina della Villa: salumi all’Amarone, formaggi “peccaminosi” e un risotto all’Amarone con Monte Veronese da premio! Il tutto servito con i vini Valpolicella, Ripasso e Amarone della Cantina Tommasi Viticoltori, proprietari dell’Hotel. Un simpatico colpo di grazia è stato inferto da un buffet di cioccolato, sbrisolona, Recioto e Grappa Tommasi. Che dire? Tutto perfetto e anche il clima, nonostante la stagione, è stato clemente. Giunti alla stazione di Peschiera, a salutare i buyer, c’era un bel raggio di sole, giusto per ricordare che la vera specialità del lago è il lago stesso con la sua luce. In ogni stagione. Luciana Sidari
A sin. welcome coffee a Dogana Veneta. Qui sotto, Luca Carrara e lo staff di Villa Quaranta
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La chiesa di TrinitĂ dei Monti, in cima alla scalinata di Piazza di Spagna
Speciale
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SPECIALE ROMA
Un salto di qualità
a portata di mano Prima meta nazionale con oltre 12 milioni di turisti l’anno, la Capitale sta costruendo finalmente una vera strategia per la promozione della sua eccezionale offerta turistica. Per un 2014 da vera leader del settore, italiano ed europeo
✒Cristina Chiarotti Nel contesto delle grandi città dell’Unione europea, la Città Eterna si colloca al 4° posto in termini di popolazione (3 milioni di abitanti), dopo Londra, Berlino e Madrid. Annoverando anche pendolari, militari, studenti, residenti vaticani, politici e diplomatici, il totale degli abitanti di Roma in un normale giorno lavorativo raggiunge la cifra impressionante di circa 4 milioni di persone. Un bel numero per una città così ricca di potenzialità turistiche, sia culturali che business, leisure e congressuali. Uno spirito da protagonista confermato anche in questo periodo di crisi. Con, sullo sfondo, dati che restano confortanti –
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Roma è la prima meta nazionale con oltre 12 milioni di turisti l’anno, corrispondente al 13% del Pil cittadino – il 2013 appena trascorso mostra un trend in ulteriore crescita, con un +5,45% di arrivi rispetto all’anno precedente e un +4,31% di presenze. Segnali che fanno ben sperare per il 2014. La nuova giunta di Ignazio Marino sente però che non è stato fatto abbastanza, che serve subito un vero salto di qualità, per risolvere le criticità tipiche di una grande metropoli e far ripartire l’intero comparto turistico: la lotta all’abusivismo, la sicurezza, il controllo e la tutela della qualità del sistema ricettivo sono
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SPECIALE ROMA
tutte sfide che, se vinte, potrebbero garantire alla Capitale un flusso turistico costante in ogni periodo dell’anno, anche in bassa stagione, grazie anche ai grandi eventi che ruotano intorno all’alta moda, alla cultura e allo sport.
Roma produttiva si batte per il turismo di qualità Ecco che allora diventa prioritaria una vera strategia di promozione dell’offerta turistica romana, affrontata dalla nuova Amministrazione anche con iniziative mirate, come il recente “Tavolo sul turismo tra Roma Capitale e gli operatori di settore”, fortemente voluto dall’Assessore per Roma Produttiva, Marta Leonori, e dalla presidente della Commissione capitolina Turismo, Valentina Grippo, in sinergia con i rappresentanti di Federalberghi, Unindustria, Ente Bilaterale Turismo Lazio, Confesercenti, Albaa (associazione B&B) e Federcamping.
Il Tavolo di confronto, per l’Assessore Marta Leonori, «ha contribuito ad alimentare un nuovo dialogo tra Roma Capitale e operatori, segno di un’alleanza a favore del turismo di qualità. Da parte sua, l’Amministrazione s’impegna a semplificare le norme per chi vuole avviare una nuova attività e per chi già opera nel settore dell’accoglienza, a rafforzare i controlli e insieme la sicurezza in città, primo biglietto da visita all’estero, nonché a migliorare la qualità delle infrastrutture». Proprio in tema di opere infrastrutturali, decisive per dare pieno respiro alla vocazione turistica della città, l’Assessore ricorda la prossima apertura della Stazione Tiburtina, già riqualificata nelle aree esterne, e detta l’agenda dei prossimi lavori: collegamenti migliori, in primo luogo, tra le stazioni e l’aeroporto di Fiumicino, «verificando», prosegue Leonori, «la possibilità di portare l’alta velocità». Un passaggio fondamentale saranno le nuove funzioni in materia di turismo «che», ricorda la Leonori, «presto, passeranno dalla Regione Lazio direttamente al Campidoglio, in seguito alla legge su Roma Capitale, strumenti normativi che ci consentiranno di operare con più incisività e maggiore visibilità a livello nazionale, anche grazie al coinvolgimento diretto di Roma Capitale nel Piano strategico nazionale e nella Conferenza nazionale per il turismo». Una leadership che Roma assume a buon diritto e con buone ragioni, dato che fondamentale è il ruolo che svolge il turismo nel tessuto economico dell’intera Città. E «potenziarlo», continua l’Assessore, «significa scommettere sulla crescita e sull’innovazione di Roma». Promettenti le potenzialità del turismo congressuale, con previsioni di crescita indotta dall’inaugurazione, entro la fine del 2014, della Nuvola di Fuksas. «Altro importante appuntamento sarà l’Expo di Milano nel 2015», conclude Marta Leono-
Marta Leonori, Assessore per Roma Produttiva, impegnata insieme alla giunta in una vera strategia di promozione dell’offerta turistica romana
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SPECIALE ROMA
Sopra, la splendida Piazza del Campidoglio ridisegnata dal Buonarroti. A destra, la Scalinata di Trinità dei Monti
ri, «un’occasione unica per il “Sistema Paese”. Roma Capitale promuoverà l’evento già dal prossimo anno, in tutti i punti d’informazione dedicati ai turisti».
Un trend positivo per il 2014, anche dall’Europa Quindi, all’orizzonte, si profila un futuro confortante, stando anche ai dati a livello europeo che arrivano dall’EIBTM di Barcellona. Il 2014 sarà un anno migliore del 2013, almeno dal punto di vista del mer-
Al servizio del turista Per quanto concerne i servizi al turista, sono molti quelli specificatamente studiati dall’Amministrazione capitolina per ottimizzare la fruizione di informazioni utili. Vediamoli. • Attivazione dei PIT, Punti di informazione turistici per italiani e stranieri: nel 2012 sono stati superati i 3 milioni di contatti (+2,33% rispetto all’anno precedente). • Il servizio informativo integrato 060608, contact center Turismocultura, anche nella versione web (www.060608.it). Qui le visite complessive sono state oltre 2 milioni (circa 6mila al giorno), con 6 milioni di pagine visualizzate. Il contact center, invece, ha ricevuto più di 300mila chiamate nel 2012, con una media di 887 al giorno. • La Roma Pass card: vale 3 giorni e include trasporto pubblico romano e ingresso gratuito ai primi due musei o aree archeologiche e ridotto negli altri. 519mila le card vendute nel 2012 (+ 2% rispetto al 2011). • Un sito ufficiale: www.turismoroma.it è il sito turistico ufficiale della città di Roma, con 200mila contatti al mese, che si aggiunge alla presenza sui social network.
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cato degli eventi. Agenzie e fornitori europei rivelano un grado di ottimismo superiore a quello degli ultimi anni: poco più della metà prevede un incremento del business nei prossimi 12 mesi, e la schiacciante maggioranza, il 93%, si dice convinta che il volume di eventi potrà aumentare o rimanere stabile, ma certo non subirà alcuna flessione. I dati provengono dalla IBTM Global Research con cui viene monitorato, anno dopo anno, il sentiment del settore nelle varie aree del mondo. E, per la prima volta, da qualche anno a questa parte, l’indagine ha rilevato che i buyer di agenzie e i fornitori europei (fra cui gli alberghi) non considerano più l’impatto dell’economia globale sul mercato degli eventi come la prima delle loro preoccupazioni, ma cominciano a concentrarsi su aspetti più specificatamente legati alle proprie performance: fornire valore aggiunto ai clienti, sviluppare relazioni di business basate sulla fiducia, offrire servizi di eccellenza e dimostrare ai clienti il ritorno sugli investimenti effettuati. Fondamentale per Roma Capitale sarà agganciare questo trend positivo.
“Destinazione Italia” e “Excellence in Rome” Qualcosa si era già mosso anche a livello nazionale. Il Consiglio dei Ministri lo scorso settembre aveva approvato il pia-
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no Destinazione Italia, un progetto per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane con una lista di 50 misure ad ampio raggio che toccano anche il turismo e la cultura, tra cui la previsione di una normativa relativa alla ri-classificazione alberghiera, le proposte di potenziamento per il rilascio dei visti, rilancio dei siti industriali, di porti e aeroporti. E anche le organizzazioni di settore romane non sono state a guardare. E’ già partito da alcuni mesi “Excellence in Rome”, un progetto ideato e curato dalla Confcommercio di Roma, insieme a Cna Roma, Confesercenti Roma e Unindustria, con l’obiettivo di sviluppare la leva del turismo. Basato su un piano di comunicazione integrata e multicanale attraverso l’uso di tecnologie digitali, ma anche di strumenti più tradizionali, il progetto si prefigge lo scopo di informare il turista-visitatore su tutte le opportunità offerte dalla Capitale. In particolare, Confcommercio Roma si è dedicata al-
la promozione dei settori dell’entertainment e della cultura, ma anche della gastronomia di qualità e della moda, elaborando una mappa della città a itinerari. «Con Excellence in Rome», conferma il presidente della Confcommercio di Roma, Giuseppe Roscioli, «abbiamo voluto unire, in un mix vincente, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, l’alto artigianato delle nostre botteghe, la cultura e la professionalità dei negozi storici e l’accoglienza di un sistema ricettivo di qualità».
Roma cresce nell’area BRICS Altro trend fondamentale da agganciare al volano turistico di Roma Capitale sono i nuovi mercati emergenti del BRICS
A sin., Giuseppe Roscioli, Presidente della Confcommercio di Roma. Qui sotto, Castel Sant’Angelo
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SPECIALE ROMA Anche l’Europa chiede a Roma un salto di qualità Sono diversi, secondo il presidente della Commissione capitolina Turismo, moda e relazioni internazionali, On. Valentina Grippo (nella foto), gli interventi che andrebbero fatti per migliorare la qualità dei soggiorni nella Capitale. Una questione prioritaria d’affrontare è, per esempio, la tassa di soggiorno. «Mi sono messa subito al lavoro», dice Grippo, «per chiedere che non venisse aumentata e diventasse una tassa di scopo, da reinvestire in progetti di riqualificazione e innovazione. Penso al decoro, all’accessibilità, alla facilità dei servizi informativi culturali e ai trasporti, tutti aspetti dai quali non può prescindere il futuro turistico della città. Un altro tema è quello della mappatura degli esercenti, propedeutica alla valorizzazione dell’offerta di Roma Capitale. La Città vanta una capacità ricettiva ricca e variegata in grado di rispondere ad ogni tipo di domanda turistica – da quella familiare a quella business, incentive e congressuale – ma bisognerebbe stimolare i turisti a soggiornare più a lungo e a ritornare. In che modo? «Per esempio, facendo sistema. Negli ultimi anni c’è stato un generico impoverimento del sentimento di cittadinanza e di appartenenza della Città. Credo invece che, se chi governa è credibile, ottenga la disponibilità a superare anche legittimi egoismi di categoria. L’indotto naturale è prezioso: non bisogna accontentarsi, ma investire energie. Da parte nostra ci impegniamo a facilitare le procedure e a valorizzare il turismo di qualità: è giusto penalizzare chi non rispetta le regole, ma è altrettanto giusto premiare il privato virtuoso». Cosa manca al Brand Italia per affermarsi all’estero? «Quel salto di qualità che ci chiede anche l’Europa. L’eccellenza italiana all’estero è molto apprezzata, per la moda, l’arte, il design, la gastronomia, ma troppo spesso vive sulla capacità del singolo di autopromuoversi, anziché su un’attività istituzionale ben orchestrata. La comunicazione è un altro tassello fondamentale. Sul sito del comune di Roma mancano, per esempio ma ancora per poco, le traduzioni in russo e cinese, fondamentali per “agganciare” i paesi del BRICS». Come valuta il turismo congressuale romano? «È un settore strategico ma fragile, su cui siamo arretrati: non abbiamo un Convention Bureau, non siamo ancora accreditati presso i grandi eventi internazionali e, soprattutto, non abbiamo mai fatto politiche mirate. Per fortuna qualcosa si sta muovendo: ci siamo, per esempio, proposti, a livello istituzionale, per due importanti congressi internazionali in calendario per il 2018. Ma credo sia urgente la creazione di un Bureau capace di dialogare con gli albergatori e di fornire una mappa dettagliata degli spazi (istituzionali e privati), ai quali, presto si aggiungerà una location davvero unica: la “Nuvola” di Fuksas, che rafforzerà la vocazione business e congressuale del quartiere Eur». Quale strategia suggerisce per distribuire meglio le risorse sul territorio? «Penso si dovrebbe adottare un modello federale che preveda il decentramento in mini-città-municipi con fondi da destinare direttamente ai territori, pur sotto un controllo centrale. Ad oggi, invece, molti municipi di Roma, nonostante siano più grandi di città come Firenze, non godono di alcuna autonomia». Le Stazioni Termini e Tiburtina dovrebbero essere il primo biglietto da visita, invece sono ancora tante le carenze strutturali e di servizio... «È vero, ma esiste un progetto di riqualificazione importante. A gennaio 2014 verrà inaugurata la parte della Stazione Tiburtina già rinnovata e gradualmente ampliata l’offerta dei servizi. Nel giro di due anni, potremmo assistere alla nascita di un nuovo Polo turistico-culturale strategico della Capitale».
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(Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica). Anche in questo campo, l’Amministrazione Capitolina sta portando avanti un’attività costante di promozione, attraverso fiere e workshop internazionali, nonché campagne promozionali allo scopo di promuovere il brand della Città, come emerge dal volume “Roma cresce”, una ricerca coordinata dal Dipartimento Turismo di Roma Capitale con il contributo di analisi e ricerca delle Università romane di Roma Tre, Tor Vergata e Luiss Guido Carli. Dall’analisi emerge, con forza, l’esigenza di un rinnovamento nella programmazione delle attività di promozione e accoglienza, basato sulla stretta collaborazione tra operatori del settore e Amministrazione capitolina, nell’interesse collettivo della Città. A conferma di ciò ci sono i dati dell’EBTL sui primi nove mesi del 2013: +5,35% per gli arrivi, +5,31% per le presenze in città. La parte più consistente dei turisti che scelgono Roma sono stranieri (il 58% del totale e il 62% delle presenze). Cinque milioni invece i turisti italiani nel 2012 (e 11 milioni di presenze). Il 60% dei turisti ha scelto come sistemazione gli hotel, mentre il resto ha optato per esercizi complementari agli alberghi. Se è vero che tra gli stranieri l’area di provenienza è per lo più europea, seguita da nord America e sud est asiatico, la grande novità è rappresentata dagli arrivi dai Paesi dell’area BRICS, quasi triplicati dal
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2003, passando da 151mila a 438mila nel 2012 (+13,36% nell’ultimo anno). L’Italia riesce ad esercitare un forte fascino sui brasiliani, 28 milioni dei quali hanno tra l’altro origini italiane. Sono 336mila i viaggiatori “carioca” che hanno viaggiato in Italia (fonte: Banca d’Italia, settembre 2012). E Roma cresce nelle scelte dei turisti provenienti dal Brasile, con il 35% delle presenze in più tra il 2008 e il 2011. A Roma si fermano in media 2,6 notti e il 55% sceglie strutture alberghiere. La metà dei viaggiatori dalla Federazione Russa, invece, appartiene a una classe sociale medio-alta e in parte extra ricca. Sono considerati “big spenders”, con una propensione molto alta di spesa media giornaliera. Il Lazio attira un quinto dei turisti russi che scelgono l’Italia: il 94% viene a Roma e il 13% dei turisti della fascia super lusso sceglie hotel a 5 stelle. Per quanto riguarda i turisti cinesi, nel 2011 sono stati 70 milioni quelli che hanno viaggiato all’estero, spendendo 69 miliardi di dollari. L’Italia è al 5° posto delle loro preferenze, malgrado rispetto agli altri Paesi abbia tempi più lunghi per il rilascio dei visti. Il flusso dei turisti dalla Cina in Italia è in crescita negli ultimi cinque anni, sia per gli arrivi (+33.3%) che per le presenze (+28.3%). Il Lazio è una delle quattro regioni preferite, ovviamente concentrate sulla Capitale per la sua ricchezza artistica. Grande attenzione va data anche al segmento di mercato femminile: le statistiche del 2010 dell’Osservatorio nazionale turismo mostrano un aumento della percentuale di donne benestanti che scelgono in particolare Roma, con le sue shopping street famose in tutto il mondo, come loro destinazione privilegiata.
e potrebbe diventare l’alternativa al turismo “maturo” del centro storico romano. Il lungomare, se valorizzato in un vero waterfront, farebbe da stimolo alla costruzione di nuove strutture ricettive, in grado di rafforzare l’immagine vacanziera e turistica della Capitale, dando una spinta in avanti anche ad uno dei quartieri emergenti della Città, l’Eur, ormai il business district della Capitale. Certo, andrebbero potenziate le infrastrutture di trasporto per i collegamenti con Roma, sia con l’aeroporto di Fiumicino che con il porto fluviale. Ma in una visione prospettica futura, sarebbe possibile intercettare un buon numero di crocieristi da e per Civitavecchia, ormai tra le tappe privilegiate di gran parte delle rotte crocieristiche mediterranee. Benché il target del litorale sia essenzialmente composto dai romani, molti potrebbero essere i turisti stranieri a cui piacerebbe coniugare una visita a Roma con un soggiorno seaside, alla ricerca di percorsi leisure alternativi per il turismo business e congressuale romano, già sperimentati con successo in altre regioni italiane. ■
A sinistra, i mercati Traianei dove spesso vengono organizzate anche mostre. Sopra, Palazzo della Civiltà del Lavoro all’Eur, ormai business district della Capitale. Sotto, la Fontana di Trevi
Nuovi turismi, il valore di Ostia Roma ha anche nuove carte da giocare sul territorio, non ultima il suo porto naturale, Ostia. L’antico porto romano rappresenta una sponda della Capitale ancora da sviluppare con interventi strutturali, 11-12 2013
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Atahotel Villa Pamphili Dopo il recente restyling, che ha interessato le aree comuni, il ristorante ed il bar, l’hotel, ubicato nelle vicinanze del parco di Villa Doria Pamphili, è il punto di incontro ideale per realizzare soggiorni business, benessere e relax nella Capitale
Sorge in una tranquilla oasi verde nel cuore di Roma, nei pressi dello splendido parco di Villa Doria Pamphili, uno dei più belli della Capitale, inglobato nella riserva naturale del parco naturalistico della Valle dei Casali. Il quattro stelle Atahotel Villa Pamphili ben si integra nello scenario circostante, con le sue ampie terrazze e rigogliosi giardini. A pochi minuti d’auto dai più significativi luoghi storici della città, ad appena tre chilometri da S. Pietro e dai Musei Vaticani ai quali è collegato tramite un esclusivo servizio navetta (disponibile a pagamento a orari prestabiliti) comodissimo anche per raggiungere
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le straordinarie bellezze della città capitolina e le celebri vie dello shopping. L’albergo si distingue per l’ospitalità a tutto tondo con ambienti ampi, luminosi ed eleganti, che si prestano a fare da cornice sia a soggiorni leisure che business. Punto di forza, oltre alla location particolarmente tranquilla che garantisce privacy e relax, sono le dotazioni in generale, arricchite da servizi ludico sportivi: sei campi
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SPECIALE ROMA
da tennis (in terra rossa) ed una area giochi per bambini. Da non tralasciare tra gli atout dell’hotel, l’esclusivo centro benessere 4YOU Spa & Wellness, attualmente uno tra i più belli ed attrezzati nel settore del benessere romano. Il centro si sviluppa su una superficie di circa 800 metri quadrati suddivisi in tre aree: zona palestra, con macchinari Technogym di ultima generazione - zona trattamenti, con sette salette (di cui una matrimoniale) e zona Spa, con piscina idromassaggio. Nella zona umida si trovano poi il bagno turco, la sauna (tradizionale e bio), le docce emozionali con cromo ed aromaterapia, l’area relax con lettini e tisaneria. Notevole l’offerta ricettiva: 247 tra camere e suite, ampie, luminose e confortevoli, dotate di balcone privato con vista sul parco o sulla bellissima piscina esterna (aperta da giugno a settembre). Fiore all’occhiello la suite Presidenziale con solarium privato che, all’occorrenza, può accogliere anche piccoli meeting esclusivi. Completamente rivisto, e in linea con le attuali tendenze del design internazionale, il concept dell’intera area dedicata al food & beverage, a cominciare dal nuovo ristorante Anima: un ambiente trendy e raffinato (in grado di ospitare fino a 80 persone) affacciato sulle grandi terrazze verdi dell’albergo. Ricco il menu à la carte che, oltre a una innovativa scelta gastronomica mediterranea, propone specialità tipiche romane. Pensato per i grandi eventi è invece il ristorante Convivium, con cucina a vista che permette all’ospite di seguire la preparazione dei piatti; con l’attiguo gazebo, può ospitare fino a 400 persone. Non solo: grazie ai giardini e alle ampie terrazze di cui dispone, durante la bella
stagione può accogliere anche esclusivi pranzi e cene di gala all’aperto. Infine, il bar Quintessenza intrattiene gli ospiti fino all’una di notte, con una variegata selezione di drink, cocktail e appetitosi snack.
L’offerta congressuale L’hotel mette a disposizione un centro congressi con 18 sale meeting, modulabili, (da 10 fino a 500 persone), 15 delle quali illuminate da luce naturale ed in grado di accogliere ogni tipo di evento, inclusi showcar, grazie all’accesso diretto in sala attraverso una apposita rampa carrabile. Tutte le aree comuni sono coperte da servizio wi-fi ed è presente un business centre con postazioni di lavoro dotate di pc e stampante. Completa l’offerta, un comodo parcheggio di 250 posti con accesso diretto all’hotel. L.S.B.
ATAHOTEL VILLA PAMPHILI Via della Nocetta 105 - 00164 Roma Tel. 066602 - fax 0666157747 - www.atahotels.it
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SPECIALE ROMA SELECTED BY MM
Gran Meliá Rome Villa Agrippina Resort urbano di lusso, nel cuore della storico quartiere del Gianicolo, offre un servizio esclusivo e spazi d’eccezione, per un’ospitalità ai massimi livelli
Fiore all’occhiello della collezione Gran Meliá Hotels & Resorts in Italia e prestigiosa struttura cinque stelle gran lusso, il Gran Meliá Villa Agrippina di Roma rappresenta uno degli indirizzi più prestigiosi della Capitale, la cui parola d’ordine è regalare emozioni. A solo un anno dall’apertura sono già arrivate le prime conferme e l’hotel è stato inserito nell’autorevole “Hot List” e “Hot Spa” di Condé Nast Traveller grazie alla sua location e alla boutique spa. L’edificio nasce da una affascinante commistione tra l’antico e il moderno: infatti sorge proprio sul sito che un tempo ospitava la dimora di Agrippina, madre dell’imperatore Nerone, che scelse per sé una delle aree più belle della città, in quello che è oggi il Gianicolo, a due passi
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da Trastevere, zona fervente di vita, appuntamenti culturali e dall’intensa night life. A rendere omaggio alla storia e a dare il benvenuto ai propri ospiti è quindi il volto di Agrippina, con una scultura del suo visto posta nella reception. Vero e proprio resort urbano, è circondato da una distesa verde che garantisce privacy e quiete, di fronte all’imponente San Pietro e a pochi passi da Piazza Navona e Campo dei Fiori: i suoi 9 mila metri quadrati di giardini si snodano tra alberi di arancio e fiori, per un momento di pace e tranquillità. Per ristorarsi dalla frenesia della città, oltre al parco, si può accedere alla boutique spa dell’hotel, un centro benessere aperto sia agli ospiti sia alla città: 400 mq firmati YHI Wellness, marchio esclusivo delle Spa Gran Meliá nel mondo, che offre trattamenti tematici e il nuovo concept della Spa Week. Ogni giorno della settimana, infatti, si può usufruire di un diverso appuntamento per la propria
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agenda del benessere. Il giovedì, per esempio, è dedicato a chi vuole lasciarsi alle spalle lo stress del lavoro, grazie a un programma che abbina il percorso tra docce emozionali, bagno turco e sauna a un trattamento rilassante da 50 minuti, sempre però con la possibilità di accesso illimitato alla connessione internet. Un altro angolo di quiete è la Library room, un autentico salone in stile inglese, con camino, poltrone e divani: nella sua atmosfera accogliente ci si può riparare dalle rigide giornate invernali degustando uno dei tè della ricca selezione Dammann oppure abbandonandosi al piacere di assaporare un cioccolato ricercato firmato Guido Gobino. E per stuzzicare il palato, bisogna prenotare nel ristorante gourmet dell’hotel, il Viva Voce, vero e proprio giardino d’inverno, la cui cucina, guidata dallo chef Alfonso Iaccarino, propone piatti e menu tipici della tradizione mediterranea, per un’esperienza d’eccezione.
Offerte meeting su misura Non esistono offerte meeting standardizzate nel Gran Meliá Roma Villa Agrippina: i pacchetti half day o full day possono essere abbinati ad attività di relax e intrattenimento, che certo non mancano nella Capitale, a pochi passi dall’hotel. A richiesta, infatti, attraverso il servizio personalizzato garantito dal RedGlove Service, simbolo dell’ospitalità spagnola del Gruppo Meliá, si definiscono i dettagli dei programmi business, con soluzioni personalizzate e nuove idee. Gli spazi disponibili sono le tre le sale
meeting, da 10 a 80 posti, per riunioni, incontri del top management, laboratori, workshop e conferenze. Oltre alle attrezzature tecnologiche all’avanguardia, ogni evento è accompagnato da una ristorazione di livello, in cui scegliere tra le proposte di alta cucina italiana, mediterranea e internazionale. Une delle soluzioni ideali per eventi e occasioni mondane è la Lunae Terrace, una terrazza di 350 mq affacciata su Roma, immersa nei giardini che circondano la struttura. L’edificio, articolato su otto piani, che accolgono gli ospiti in 116 tra camere e suite, ciascuna con una precisa personalità e dal design unico, offre anche una zona, denominata RedLevel, per i clienti che vogliono vivere un’esperienza esclusiva: colazione à la carte, open bar e aperitivo, check in privato, servizio di stiratura e accoglienza personalizzata, con assistenza per l’organizzazione completa del soggiorno. G.B.R.
GRAN MELIÁ ROME VILLA AGRIPPINA Via del Gianicolo 3 - 00165 Roma Tel. 06925901 - fax 0692590300 www.gran-melia-rome.com - gran.melia.rome@melia.com 11-12 2013
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Grand Hotel de la Minerve Un ricco ventaglio di “proposte-evento” per meeting e cene di gala, in una cornice dal fascino senza tempo, nel cuore della Capitale
Il Grand Hotel de la Minerve, nella migliore tradizione degli hotel 5 stelle lusso a Roma, è ospitato in un magnifico palazzo seicentesco in Piazza della Minerva, nel cuore del centro storico della Capitale e a pochi passi dal Pantheon, da Piazza Navona, Fontana di Trevi e Piazza di Spagna. L’Hotel, completamente rinnovato per meglio soddisfare le sofisticate e moderne esigenze della clientela, ha conservato nelle sue linee nobili ed eleganti l’atmosfera di una casa aristocratica, accogliente e confortevole. D’altronde, i suoi
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duecento anni di storia alle spalle rappresentano una garanzia di comfort e lusso di difficile competizione. Ad oggi questa location è considerata tra le più belle della Capitale, poiché è l’unica a dominare la cupola del Pantheon in tutti i suoi particolari, mentre a poca distanza si profilano la cupola di S. Ivo e l’altana del Quirinale. Il “Minerva Roof Garden”, aperto tutto l’anno sia a pranzo che a cena e vero fiore all’occhiello di gourmandise, brilla per la sua unicità divenendo location ideale per eventi, matrimoni o ricevimenti esclusivi, ma anche per appuntamenti ricorrenti apprezzatissimi dal buon salotto romano e dal mondo internazionale. L’Hotel vanta anche 135 lussose camere, di cui 51 classic, 40 superior, 33 deluxe, 8 junior suites, 4 suites. Splendida la hall con i
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suoi soffitti a volta nella sala principale,in perfetta armonia con un ambiente elegante e senza tempo. A dominare la sala, la magnifica “Minerva” del Rinaldi (uno dei più conosciuti allievi del Canova) custodita nella nicchia centrale. ll bar “Le Cupole”, progettato dall’architetto Paolo Portoghesi, è ospitato proprio nella maestosa hall e serve durante tutto l’anno spuntini e cocktails nazionali ed internazionali. Durante i mesi estivi è aperto sul “Minerva Roof Garden” dove è possibile godere di una vista unica delle meraviglie di Roma. Qualora si volessero realizzare meeting, riunioni, incontri aziendali, il Grand Hotel de la Minerve dispone di un’ampia e raffinata sala, elegantemente arredata ed in grado di accogliere fino a 120 persone in un’unica soluzione ed altre 4 salette per incontri da 10 fino a 25 persone. A disposizione del cliente, personale qualificato nonché l’ausilio di attrezzature ad altissimo livello tecnologico. Tutte le sale dispongono di connessione internet wi-fi, aree riservate per coffee-break e segreteria, materiale ed assistenza tecnica disponibili su richiesta.
Eventi e Gourmandise Il Gran Hotel de la Minerve è una location esclusiva in grado di offrire un ampio ventaglio di “proposte-evento”, completamente personalizzabili e seguite in ogni fase della realizzazione da uno staff qualificato, attento alla cura dei dettagli. Cene di gala, cocktail e meeting aziendali si inseriscono qui in una cornice senza tempo con atmosfere uniche. Proposte accattivanti e appuntamenti gastronomici d’eccezione con la “Cucina alla Lampada” tutti i mercoledì sera, scenografie magiche e suggestive, accompagnate da musica dal vivo e da un servizio elegante ed efficiente. A queste atmosfere esclusive, si aggiunge la ricchezza e la creatività dell’offerta gastronomica, in grado di proporre piatti dalle materie prime selezionatissime, con la creazione di menù ispirati alla cucina tradizionale ma rivisitati in chiave internazionale, senza perdere mai d’occhio le tendenze contemporanee. Tra i piatti più ricercati, un ricco menu di pesce nel quale è possibile gustare la “cupola di pesce San Pietro su crema di gam-
beri” oppure la “variazione di baccalà con brandy e servita su crostone di polenta”.Oltre ai menu di pesce, anche pietanze a base di carne, dalla “scaloppa di foie gras con salsa al melograno e cipolla di Tropea” al “filetto di maialino ripieno di castagne con cicoria al peperoncino e salsa alla mostarda di frutta”. C.C.
PROMOZIONE MICE RISERVATA AI LETTORI DI MASTER MEETING In esclusiva, ai lettori di “Master Meeting”, il Grand Hotel de la Minerve riserva una speciale promozione, valida per i mesi di gennaio e febbraio, che prevede, per un minimo di 15 partecipanti con pernottamento in hotel, la sala meeting gratuita in aggiunta a 2 coffee break al giorno e a una colazione di lavoro presso il suggestivo “Minerva Roof Garden”. Per informazioni: events@ghminerve.com.
GRAND HOTEL DE LA MINERVE Piazza della Minerva 69 - 00186 Roma Tel. 0669520.1 - fax 066794165 www.grandhoteldelaminerve.com reservations@grandhoteldelaminerve.com 11-12 2013
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Hotel Capo d’Africa Un’ospitalità su misura, moderna e di alto livello, con un’alta qualità dei servizi e una filosofia marketing “one to one”
Ecco una location di quelle da non perdere, un raffinato ed accogliente boutique hotel per godere delle ricchezze della Città Eterna, ad un passo dal cuore della Roma Imperiale, tra la Domus Aurea, il Foro Romano e il Colosseo, e con una magnifica vista dal Roof Garden. Qui il bar “La Terrazza” accoglie coloro che vogliono rilassarsi gustando un drink o una prelibatezza in una magica atmosfera. Ma l’Hotel Capo d’Africa – oltre alla godibilità di tutti i suoi spazi (dal Centrum Bar all’accogliente salotto) e alle 65 camere disposte su tre piani, immerse in calde tonalità ocra, sabbia e zafferano – ha senz’altro un valore aggiunto, una sensibilità mice e leisure che lo rende meta appetibilissima per un turismo trasversale e internazionale. A questa si aggiunge una gestione moderna delle risorse su cui, visti i risultati, il management dell’Hotel continua a inve-
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stire, in linea con i trend più attuali e apprezzati del mercato odierno. Il neo direttore, Alessandra Laterza, già Director of Sales & Marketing dell’albergo e del Visconti Palace Hotel di Roma, ci spiega quali sono i principali obiettivi del Gruppo: «Crediamo molto nella comunicazione come strumento primario per dare voce a tutte le nostre iniziative ed intendiamo puntare su canali innovativi, soprattutto sui social network. Il nostro obiettivo è quello di fornire un’ospitalità su misura, addirittura anticipando i desideri dei clienti, reinventandoci ogni giorno e lavorando sulla qualità dei servizi e non solo sulle caratteristiche strutturali, pur eseguendo costantemente lavori migliorativi della struttura». La reputazione dell’albergo è estremamente importante per strutture come le nostre che puntano sul rapporto diretto con il cliente», continua Laterza, «il turista di oggi, business o leisure, si è evoluto, è sempre più esperto nell’utilizzo del web e si affida sempre più ai commenti delle esperienze condivise in rete dalla gente comune: ospiti dell’hotel e clientela esterna. Pertanto, se si investe sulla soddisfazione del cliente e sull’offerta di servizi innovativi, internet può essere un prezioso alleato per distinguersi dalla
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SPECIALE ROMA Inverno “Jazz&Blues” al Capo d’Africa Un ritmo caldo e vivace, avvolgente ed emozionante è il sottofondo del flauto traverso del Maestro Rosario Fugà, capace di offrire agli ospiti interpretazioni uniche live di brani jazz&blues. Due gli appuntamenti settimanali: il martedi e il venerdi, dalle 19.00 alle 23.00. concorrenza e aumentare il fatturato annuale. Ad esempio, grazie ai giudizi positivi dei nostri ospiti raccolti da Trust You, il Capo d’Africa ha ricevuto, lo scorso 28 ottobre, da RES Hospitality Business Developers un gradito riconoscimento per la sua ristorazione, relativo alla rassegna gastronomica estiva “SpaghetTiamo”: un gustoso show cooking sulla terrazza panoramica che ha incontrato un grande successo, sia da parte degli ospiti dell’hotel che della clientela esterna». Della necessità di un turismo moderno e di qualità ne è convinta anche l’Amministratore Delegato del Gruppo, Marina Toti, che spiega: «In questo settore non c’è più spazio per l’improvvisazione. Da quando abbiamo aperto il primo albergo nel 1974, ossia il Visconti Palace Hotel, abbiamo sempre investito in collaboratori altamente professionali e consulenti di livello. Ho puntato su Alessandra perché energica, vivace ed entusiasta. Condividiamo gli stessi obiettivi rivolti a personalizzare ed ottimizzare l’albergo, che deve essere assolutamente guest oriented e dare agli ospiti una calda sensazione di casa». Una linea di gestione determinata, con alle spalle un grande lavoro di squadra, che guarda già al 2014. «Da una ricerca di
geomarketing, abbiamo rilevato che sul web sono nati nuovi competitor, di categoria differente ossia affittacamere o B&B di lusso, che tentano però di aggredire la nostra fetta di mercato proponendo tariffe estremamente più basse se confrontate alle nostre, avendo meno costi rispetto ad una struttura alberghiera. «Ecco perché vogliamo continuare a distinguerci», continua Laterza, «ampliando la gamma dei nostri servizi a 360°, in particolare quelli relativi al food&beverage. Punteremo a un “effetto wow”, per stupire l’ospite e farlo sentire importante. Per esempio, durante la prima colazione offriamo prodotti fatti in casa come torte rustiche, crostate di frutta e ciambellone. Da metà dicembre, tutte le sere, sempre sulla Roof Terrace, ma al chiuso naturalmente, proporremo una piccola carta completa dall’antipasto al dolce, realizzata con prodotti di alta qualità e con la sapienza e fantasia del nostro giovane e dinamico Chef, Davide Lombardi». C.C. Da sin. Alessandra Laterza e Marina Toti
HOTEL CAPO D’AFRICA Via Capo d’Africa 54 - 00184 Roma Tel. 06772801 - fax 0677280801 www.hotelcapodafrica.com info@hotelcapodafrica.com - mice@hotelcapodafrica.com 11-12 2013
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Hotel Quirinale Uno standard di qualità ad altimissimi livelli, in linea con una strategia vincente che ha scelto da tempo di unire la grande tradizione alberghiera con servizi destinati al mondo business e Mice
L’Hotel Quirinale è il luogo ideale dove organizzare cerimonie, meeting e congressi in un’atmosfera d’altri tempi, con possibilità di ambienti spaziosi ed eleganti ma al contempo riservati e funzionali. Da sempre sinonimo di tradizione e grande ospitalità, indipendente e italiana, l’Hotel persegue l’arte classica dell’hotellerie, quella più vera, fatta di cortesia e affabilità e grande attenzione ai dettagli, come è d’obbligo in uno dei più antichi alberghi della Capitale dalla posizione centralissima, incastonato a metà di via Nazionale, a pochissimi passi da Fontana di Trevi, via Veneto e Piazza di Spagna.
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Una tradizione di accoglienza che viene però costantemente aggiornata e tenuta al passo con i tempi da una direzione attenta e di impronta internazionale. «La nostra vocazione meeting», sottolinea l’Amministratore Delegato Johanna Fragano, «è caratterizzata da una atmosfera fortemente leisure. Prima di tutto, la posizione dell’Hotel è strategicamente vicina al centro della città; questo rende più forte e inaspettato il contrasto con l’atmosfera completamente rilassata e gradevole dei nostri ambienti, una vera oasi di pace, gratificata anche da un suggestivo giardino interno. A questo, però, affianchiamo un’offerta fortemente differenziata, che ci permette di andare incontro in maniera trasversale alle dinamiche del turismo Mice internazionale». Per favorire la clientela business, tutte le aree comuni, le sale meeting e le camere dell’Hotel sono cablate con wi-fi gratuito. Una splendida sala d’epoca, nei colori del bianco e del verde tenue, funge da plenaria per eventi di rilievo con capienza fino a 250 persone, sempre in luce naturale e sempre con facile accesso. A questa si aggiungono un’ampia galleria, tre salette di sostegno fino a 35 posti e il “Salone Impero”, utilizzato generalmente per cocktail formali fino a 350 ospiti. Sia per i ban-
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chetti che per le cene di gala è a disposizione il “Ristorante Rossini”, un sofisticato spazio che si apre con un’ampia vetrata sul raffinato giardino interno. Alcune serate, inoltre, sono allietate da musica serale dal vivo (dalle 18.30 alle 23.00). Molti gli appuntamenti break e quick lunches della giornata che sono ormai un piacevole rito dell’Hotel: dall’afternoon tea con tea, tisane e prelibate cioccolate calde “Lindt” da gustare con torte fatte in casa e pasticceria assortita, all’happy hour, tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. In occasione delle Opere in scena al Teatro dell’Opera – con il quale l’Hotel è collegato sia fisicamente che per uno stretto legame culturale e artistico – si possono gustare aperitivi pre-opera “a tema”. Inoltre, i possessori dell’Opera Card hanno diritto allo sconto del 10% su eventuali consumazioni presso il Bar e il Ristorante Rossini dell’Hotel Quirinale così come presso il Bar Foyer dell’Opera, la cui gestione è affidata sempre all’Hotel Quirinale. Anche il menù del Ristorante Rossini spazia da snacks veloci, insalate, pizze assortite (anche per celiaci) ad una vasta scelta di piatti tipici, ricercati ma sempre legati alla tradizione gastronomica locale, come secondi di carne e pesce che seguono le stagioni, fino alle specialità culinarie dello chef Diego Colladon, come per esempio, “Filetto di triglia in crosta di sesamo, passatine di carote speziata e nido di alga fritta” o “Carrè d’agnello in crosta di nocciole con purè di patate aromatizzate al dragoncello”. Nei grandi saloni dell’Hotel, spesso, si ha la piacevole sensazione di tornare ad at-
mosfere di altri tempi: specchi, colonne, mobili antichi e velluti rossi lasciano trasparire, con gusto, cura e attenzione per ogni dettaglio. Lo stile Impero è protagonista assoluto delle 209 camere, con pavimenti in legno e alti soffitti, tutte modernamente attrezzate e rivisitate nell’arredamento, complete di ogni comfort tecnologico con accesso ad internet veloce, televisione satellitare e Pay TV, telefono diretto, saletta fitness a disposizione dei clienti, in linea con una strategia vincente che ha scelto da tempo di mantenere la tradizione arricchendola di servizi destinati al mondo business e Mice. Tutte le sale e gli spazi dell’hotel, infatti, si prestano in maniera dinamica e versatile all’organizzazione di diversi tipi di evento, dai meeting ai banchetti per matrimoni fino a feste private e celebrazioni di ricorrenze particolari, grazie anche alla luce naturale godibile in ogni spazio e alla facilità di accesso del piano terra, anche da persone diversamente abili. «I nostri standard di qualità, oggi il nostro reale punto di forza», dice Johanna Fragano, «sono altissimi, con un servizio ricercato, sempre al di sopra alle aspettative. Anche la formazione dello staff, su cui investiamo tempo e risorse, garantisce un’accoglienza unica e multilingue, permettendoci di avere un personale motivato e preparato per un soggiorno da non dimenticare». C.C.
HOTEL QUIRINALE Via Nazionale, 7 - 00184 - Roma Tel. 064707827/825 - fax 064820099 www.hotelquirinale.it booking@hotelquirinale.it - info@hotelquirinale.it 11-12 2013
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SPECIALE ROMA SELECTED BY MM
InterContinental De La Ville
Una location d’eccezione con un valore aggiunto dedicato al turismo business: le “meeting options”, esclusive formule per eventi tailor made Situato in uno storico palazzo del sedicesimo secolo in via Sistina, a due passi dalla Scalinata di Trinità dei Monti, l’InterContinental De La Ville è il posto ideale per vivere la Città Eterna nella maniera più esclusiva, grazie ad una posizione strategicamente perfetta che permette in un attimo di scendere in Piazza di Spagna, passeggiare per via Condotti e via Frattina, per un viaggio di piacere o di lavoro davvero unico, tra emozioni culturali e incantevoli scorci da ricordare. Un hotel la cui classe non ha tempo, meta preferita del turismo internazionale.
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L’albergo vanta 192 splendide camere e suites e offre numerose terrazze con giardini pensili, come la “Terrazza degli Imperatori” che, dal sesto piano, regala un panorama mozzafiato su Roma. Tutte le camere sfoggiano una raffinata eleganza neoclassica con l’aggiunta di motivi rinascimentali. Alcune stanze affacciano sul tranquillo giardino interno mentre altre, come le executive rooms, su splendidi scorci della Città. Ancora più esclusive sono le suite con vista città, come le executive suites e le penthouse, con area salotto, terrazza, camino in marmo bianco e pianoforte a coda Bernstein, dettagli unici che impreziosiscono l’arredo. Inoltre, l’Hotel gode di molti spazi adatti ad eventi particolari, come il Bar “Due Murano”, situato al secondo piano e illuminato da grandi finestre che danno sulla corte interna, i cui ambienti sono stati appeni ristrutturati insieme agli arredi. Ogni organizzazione è sempre accompagnata
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SPECIALE ROMA
da un servizio attento ed esclusivo, in linea con l’eccellente proposta gastronomica dell’hotel, capace di esaltare la varietà e la genuinità dei prodotti italiani attraverso una cultura della tavola tipicamente mediterranea.
Nuove promozioni per eventi tailor-made L’InterContinental de la Ville si conferma, inoltre, una location meeting d’eccezione per l’esclusivo valore aggiunto dedicato al turismo business, con proposte alle aziende studiate per garantire una stretta sinergia tra sessioni di lavoro, partecipanti e location. La qualità, la posizione e la cura dei particolari fanno dell’InterContinental De La Ville la sede ideale per eventi di piccoli e medie dimensioni, di lavoro o di alta rappresentanza. Quattro sale completamente attrezzate sono a disposizione con i loro 300 mq di superficie: la “Sala Alessandra” e la “Sala Rotonda”, ideali per incontri prestigiosi con la loro architettura neoclassica, l’illuminazione naturale e l’apertura sulla terrazza-giardino dell’albergo; la “Sala Sistina” e la “Sala Europa”, più raccolte, per incontri improntati alla massima efficienza tecnica. Un team di esperti è sempre a disposizione per offrire un servizio personalizzato. Il rapido il controllo della disponibilità, grazie a strumenti tecnologici innovativi, come quelli virtuali e interattivi, sono solo alcuni dei punti di forza messi a disposizione per la realizzazione di meeting su misura. A questo, infatti, si aggiungono pacchetti espressamente studiati per il turismo meeting. E c’è davvero l’imbarazzo della scelta con l’offerta “Meetings Options”, una proposta messa a punto da Intercontinental che consente di personalizzare il proprio meeting o evento. Già solo il pacchetto base è estremamente articolato e vantaggioso: una camera gratuita ogni 25 camere confermate per notte fino ad un massimo di 4; il pacchetto esclusivo “Day Delegate”, con affitto di una sala riunione con
analcolici e acqua minerale in omaggio; condizioni speciali sulle policy di cancellazione; due pause caffè/tè; pranzo di tre portate nel ristorante dell’hotel; un proiettore LCD con schermo e wi-fi gratuito; 40.000 punti IHG Rewards Club, (sufficienti per una notte gratuita presso InterContinental® Hotels & Resorts). Ulteriori tre opzioni garantiscono un evento tailor made: un upgrade garantito di una camera garantito alla categoria superiore per ogni 20 confermate oppure una pausa caffè per ogni evento; un ricevimento gratuito con drink di benvenuto oppure un credito del 10% per il prossimo meeting; per ogni 10 “Day Delegate” meeting confermati, uno è in omaggio oppure, in alternativa, è possibile usufruire di uno spazio lavoro gratuito. L’offerta è valida per meeting prenotati entro il 31 dicembre 2014 e tenuti fino al 15 giugno 2015 presso 29 strutture InterContinental® Hotels & Resorts in Europa. Come si vede, qualunque destinazione si scelga per un meeting, IHG offre una flessibilità impareggiabile. C.C.
INTERCONTINENTAL DE LA VILLE ROMA Via Sistina 69 - 00187 Roma Ufficio Eventi
Tel. 066733 9170 - fax 066784213 - www.intercontinental.com/icrome Per prenotare “Meetings Options”: tel. 066733 9170, email a romha.sales@ihg.com 11-12 2013
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Palazzo Montemartini Riservatezza, classe e uno stile personalizzato sono i punti di forza di questa esclusiva location romana
Palazzo Montemartini è un nuovo prestigioso indirizzo di charme nel cuore di Roma, un’oasi di pace e tranquillità, al riparo dal caos cittadino, dove gli ospiti ritrovano in un attimo, servizio, comodità e accoglienza di gran classe. Posizionato strategicamente, adiacente alle Terme di Diocleziano e vicino alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, la struttura era la storica sede dell’azienda di trasporti romana ATAC di piazzale Giovanni Montemartini, un edificio che ha origini ottocentesche ma che mostra all’interno alcuni tratti delle antiche Mura Serviane. Un sapiente restyling della nuova proprietà, il gruppo Ragosta Hotels Collection, affidato al prestigioso studio King-Rosselli di Roma, ha portato ad un restauro in alcuni punti conservativo - in accordo con la Sovrintendenza ai Beni Culturali – di dettagli importanti, tratti di mura, marmi, stucchi, fregi e cornici in travertino, fino alla corte interna e ai giardini, ora armoniosamente
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abbinati al comfort high-tech di un albergo di ultima generazione, unendo così lo stile contemporaneo a forme di ispirazione classica. Uniche le 82 soluzioni residenziali, tra camere e suite, tutte diverse tra loro, tra cui spiccano le 2 Pierre Chareaux junior suite, 8 SPA suite, 5 business suite con sala meeting privata per 10 persone, 1 Noble junior suite, 1 fitness junior suite e le 3 signature suite, arredate con pezzi unici di modernariato anni Trenta e illuminate da luce naturale. Delle tre Signature suite, la Skylight e la Noble sono dei veri e propri appartamenti; la terza, la Penthouse di 300 mq può anche ospitare sui suoi tre livelli eventi privati fino a 80 persone, nel massimo della riservatezza.
Un concetto di ospitalità innovativo La riservatezza e l’esclusività sono infatti i tratti distintivi di Palazzo Montemartini, dove ogni spazio racchiude un’idea di accoglienza, ogni ambiente è perfettamente studiato per nuovi concept di living che superano la tradizionalità di un semplice soggiorno in hotel. Dalla zona Nobile ideale per riservati incontri d’affari e diplomatici, alla splendida Penthouse preferita dai VIP per la dinamicità dei suoi
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SPECIALE ROMA
spazi, alla zona del Giardino d’inverno con tratti mood e new age di atmosfera internazionale, fino alle SPA suite, business e fitness, ogni spazio fa di Palazzo Montemartini una location di straordinaria bellezza e personalità, con i tratti di un’antica dimora e uno stile all’avanguardia, per un albergo di ultima generazione al centro di Roma. «Il nostro gruppo», conferma il Direttore Daniel N. Barr, «ha creato un concetto di soggiorno basato sull’eccellenza del servizio e su un’accoglienza di lusso, offrendo uno stile unico e contemporaneo, estremamente personalizzabile. L’alto livello della cucina,
che sposa le specialità mediterranee, una moderna tecnologia ed esclusive attività basate sulla massima soddisfazione degli ospiti rendono il soggiorno negli alberghi Ragosta Hotels Collection una esperienza indimenticabile». Raffinata la ExPure SPA, uno spazio benessere di 600 mq che prende ispirazione dalle vicine Terme di Diocleziano per la realizzazione del suo percorso benessere e utilizza la linea di prodotti Decléor per la cura del viso e del corpo a base di oli ed essenze naturali, aperto anche ad ospiti esterni, dotato di sale massaggi e trattamenti, docce emozionali cromo-terapiche, piscine riscaldate, zone relax, sauna, bagno turco e una esclusiva cabina del sale. Di ultima generazione anche le due conference room, la sala “Infinity” con capienza di 120 persone e luce naturale, e la sala “Archi” con capienza di 100 persone. A disposizione degli ospiti il Ristorante&Lounge Bar “Senses”, un ambiente magico e suggestivo, con una grande fontana centrale e vista sulle Terme Diocleziano e parte delle Mura Serviane, che abbina le migliori ricette della tradizione italiana con i piatti della cucina internazionale, sempre privilegiando ingredienti di primissima qualità e legate alla migliore produzione del territorio, per una proposta gastronomica raffinata ma legata alle sue radici. C.C.
PALAZZO MONTEMARTINI Largo Giovanni Montemartini - 00185 Roma Tel. 0645661 - fax 0645661661 www.palazzomontemartini.com - info@palazzomontemartini.com 11-12 2013
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Polo Congressuale Bettoja Hotels Un polo di riferimento per leisure e Mice nel cuore di Roma, con 661 camere, 14 sale meeting, 2 ristoranti, 2 roof garden, una magnifica cantina storica e un servizio d’eccellenza L’Hotel Mediterraneo. Sotto, il Massimo d’Azeglio
Il Gruppo Bettoja Hotels, uno degli ultimi capisaldi di catena alberghiera totalmente privata, in Italia e specialmente a Roma, vede le sue origini nel 1875 quando la famiglia Bettoja, piemontese di origine, acquista il Ristorante Massimo D’Azeglio. In seguito, visto il grande e repentino sviluppo della zona della Stazione Termini, la famiglia decide di comprare il resto del palazzo trasformandolo in albergo, l’Hotel Massimo D’Azeglio. Il secondo acquisto è l’Hotel Mediterraneo, seguono poi l’Hotel Atlantico e l’Hotel Nord. Oggi i quattro alberghi del Polo Congressuale Bettoja rappresentano un’offerta funzionale ed esclusiva, forte di un’ospitalità di grande tradizione che si conferma come uno dei più importanti punti di riferimento per il turi-
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smo congressuale della Capitale, grazie anche alla disposizione e alla logistica delle sue strutture, tutte centralissime, adatte quindi non solo al turismo leisure, abituato alle ricercate e accoglienti atmosfere degli alberghi del Gruppo, ma anche al turismo d’affari. L’attenzione al cliente e la cura nella gestione dei servizi sono i tratti distintivi del Gruppo che, con 661 camere, 14 sale per meeting ed eventi, 2 ristoranti, 2 roof garden e una cantina storica, propone un’articolata offerta per riunioni e convegni. Le sale meeting possono ospitare da 180 persone con una capacità complessiva di circa 700 posti. Tutte le strutture sono dotate di connessione internet wi-fi gratuita per i propri clienti. La location, inoltre, è un altro punto di forza del Polo, grazie alla vicinanza con i maggiori snodi della viabilità capitolina, a pochi passi dalla Stazione Termini, in una zona non ZTL, ben servita dai mezzi di trasporto, con facile accesso alle zone business e leisure di Roma. Ma quali sono gli altri punti di forza del Polo Congressuale Bettoja? «Senz’altro la nostra posizione strategica nel centro di Roma», ci conferma il Direttore Commerciale Gerardo Forestiero, «ma soprattutto la nostra capacità ricettiva, 661 camere arricchite da uno standard di servizio molto elevato, sia per l’accoglienza che per la proposta ristorativa».
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Fra tutti è l’Hotel Massimo d’Azeglio che ha saputo mantenere nel tempo l’atmosfera di raffinata eleganza che ne costituisce la cifra distintiva. Per la clientela business mette a disposizione tre aree dedicate, tra cui la “Sala d’Azeglio”, dotata di attrezzature tecnologiche all’avanguardia, in grado di ospitare fino a 90 persone. Nello stesso albergo si trova anche lo spazio più ampio disponibile nel Polo, il grande “Salone Risorgimento”, punto di incontro ideale per meeting e congressi: ha una superficie di 168mq con una capienza massima di 180 persone ed è attrezzato con le ultime tecnologie audiovisive. La sala adiacente, “Umberto I”, può ospitare colazioni o pranzi di lavoro riservati. Particolare, la Cantina Storica, con la sua pregiata collezione di vini, ambiente ideale per cene di gala o eventi conviviali immersi in un’atmosfera esclusiva. L’Hotel Mediterraneo è invece un’elegante edificio art decò di dieci piani, che ne fanno la struttura ricettiva più alta del centro storico e dalla cui terrazza, il Roof Garden che può ospitare eventi conviviali fino a 100 persone, è possibile abbracciare con lo sguardo l’intera città. L’hotel è il punto di arrivo perfetto per organizzare meeting nazionali e internazionali. Qui si incontrano in armonia arte, storia e business. Struttura di punta del Gruppo, dispone di 6 sale polifunzionali per meeting ed eventi tra cui: la “Sala Mediterraneo”, 90mq e capienza massima di 80 persone; la “Sala Lago Maggiore” 72mq e capienza massima di 50 persone, chiamata così per via della sua forma ovale; la “Sala Tirreno” 38 mq e capienza massima di 30 persone, usata per piccole riunioni d’affari o colloqui di lavoro; la “Saletta Savoia”, che può ospitare fino a 6/8 persone e viene utilizzata per piccoli progetti e riunioni d’affari riservate. Anche l’Hotel Atlantico, offre due sale riunioni funzionali, la “Sala Gialla” e la “Sala Cavour”, entrambe a piano terra con rispettivamente una superficie di 35 e 46mq. La prima accoglie 20 persone, la seconda fino a 50. Godono di una luce naturale e i pavimenti sono tutti in pregiato parquet. Di più recente costruzione, infine, l’Hotel Nord, che dispone di un ampio Centro Convegni dal design contemporaneo, dotato di tre sale con diverse capienze: la“Sala Planetario”, di
45mq per 45 persone a platea; la “Sala Diocleziano” di 35mq per 30 persone a platea e la “Sala Massimo”, di 36mq per 30 persone a platea. Altro ambiente spesso utilizzato per pre e post congress o per l’organizzazione di aperitivi e buffet è il Roof Garden “La Limonaia”, con vista sul Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e sulle Terme di Diocleziano. L’efficienza dello staff del Polo Congressuale Bettoja è tangibile anche nella capacità di creare ogni tipo di evento sempre tailormade. «Il nostro staff», conclude Forestiero, «è sempre attento alle esigenze del cliente. Ma il nostro valore aggiunto è anche la quantità di servizi che siamo in grado di offrire nelle nostre strutture, dalla Cantina Storica, dove è possibile organizzare eventi indimenticabili, fino ai nostri due Roof Garden, terrazze che godono di un panorama unico, dove è possibile proporre sia eventi gastronomici, che attività di pre e postcongress». C.C.
L’Hotel Atlantico e, sotto, l’Hotel Nord
BETTOJA HOTELS Direzione Commerciale: Via Cavour 18, 00184 Roma Tel. 064870270 - fax 064824976 Numero Verde Nazionale: 800 860004 www.bettojahotels.it - MICE@bettojahotels.it 11-12 2013
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Roberto Naldi Collection Vista incantevole, ristorazione eccellente e centralità delle strutture sono i tre must degli hotel di Roberto Naldi nella Capitale
Parco dei Principi Grand Hotel & Spa. In basso, Roberto e Giovanni Naldi
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«Negli alberghi del mio Gruppo», afferma Roberto Naldi, «l’ospitalità e l’accoglienza personalizzata tipiche degli Hotel di proprietà si sposano nella massima armonia con l’alta professionalità e gli standard qualitativi elevati che caratterizzano le più prestigiose catene alberghiere internazionali. Per questo ho voluto creare alberghi lussuosi e regali, connotati allo stesso tempo da un’atmosfera calda e familiare». La Roberto Naldi Collection è un portfolio esclusivo di cinque alberghi lusso dal carattere fortemente italiano e dallo spirito internazionale, di cui Roberto Naldi è presidente: il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa, l’Hotel Splendide Royal e l’Hotel Mancino 12 a Roma, lo Splendide Royal e il Grand Hotel Eden a Lugano. Tre gli elementi fortemente distintivi: vista incantevole, ristorazione ad altissimi livelli, centralità degli Hotels. La prima è la caratteristica più evidente, location esclusive e discrete, scelte dalla
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migliore clientela per i panorami mozzafiato. La ristorazione è un must del Gruppo, inteso non solo come esclusiva scelta delle materie prime elaborate da chef di rinomanza internazionale, ma anche come canale preferenziale per entrare in sintonia con il territorio, anticipando il desiderio dell’ospite a lasciarsi stupire e coinvolgere in emozioni gastronomiche ricercate. Infine, la centralità, intesa come posizione logisticamente strategica, ad un passo dal cuore pulsante delle rispettive località, specialmente a Roma, per rendere l’ospite spettatore privilegiato di ogni happening di suo interesse. Cornice ideale per incontri ed eventi speciali, con la sua esclusiva “Prince” fregiata del premio di miglior Contemporary SPA, il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa è un’oasi nel cuore urbano di Roma, affacciato su Villa Borghese e a pochi passi da via Veneto, in uno degli angoli più ricercati della Capitale. «Siamo un rifugio amato da politici e celebrità di tutto il mondo», conferma il direttore Gerardo Fruncillo, «una location ideale per un soggiorno esclusivo all’insegna del lusso e della discrezione». L’Hotel è inoltre il quartier generale della Roberto Naldi Collection. Grande attenzione anche per la gastronomia, grazie ad un raffinato risto-
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rante con cucina mediterranea, e all’area benessere, con la Prince Spa, un esclusivo spazio di 2.000 mq concepito per garantire la tranquillità e l’intimità dei suoi ospiti, dotato di una maestosa piscina interna di 25mt depurata ad ozono. Il Parco dei Principi offre 179 camere eleganti e confortevoli. Particolari le 24 suites e unica nel suo genere la Royal Suite, un appartamento di 350 mq con terrazzo panoramico e cucina privata. Ambienti lussuosi e accoglienti e una terrazza mozzafiato con uno splendido panorama di Roma per lo Splendide Royal, frequentato da chi privilegia il servizio e le atmosfere che caratterizzano solo gli hotel più esclusivi: un cinque stelle lusso in via di Porta Pinciana, a due passi da Via Veneto, nel cuore nobile e culturale della Capitale. Boiseries alle pareti, stucchi dorati, specchi e giochi di luce contribuiscono a creare una dimensione magica, avvolgente ed esclusiva, evocatrice di un fascino d’altri tempi. Rinnovato da una sapiente ristrutturazione, lo Splendide Royal è un albergo simbolo della migliore tradizione dell’ospitalità italiana di livello internazionale. Punto di forza il “Ristorante Mirabelle”, una delle più belle ed eleganti terrazze gourmet di Roma. Portato tra i top della città dall’indiscussa professionalità di Bruno Borghesi, vero maestro di stile, il “Mirabelle” dispone di 130 coperti di cui 40 sulla terrazza. Lo Splendide Royal di Roma mette a disposizione 52 camere, 7 junior suite, 9 suite e una presidential suite, di cui molte con
spaziose terrazze e splendida vista sul verde di Villa Borghese. Centralissimo l’Hotel Mancino 12, ultima perla della Roberto Naldi Collection, a pochi passi dalla Fontana di Trevi, in una posizione unica del centro di Roma, vicino al rinascimentale Palazzo Guglielmi e a Piazza Venezia. Qui è la posizione strategica il vero valore aggiunto, perfetta per chi cerca un Hotel sia per soggiorni di lungo periodo sia per un weekend nel cuore della Capitale. All’ultimo piano, una suite con balconcino panoramico permette di assaporare l’atmosfera della città dall’alto. Tutte le camere dell’hotel accolgono l’ospite con eleganza e intimità, sensazioni ideali per vivere il centro di Roma con grandi energie. C.C.
Sopra, l’Hotel Splendide Royal. Sotto, l’Hotel Mancino 12
ROBERTO NALDI COLLECTION Via G. Frescobaldi 5 - 00198 Roma Tel. 06854421 - fax 068845104 www.robertonaldicollection.com - info@robertonaldicollection.com 11-12 2013
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Roscioli Hotels La famiglia Roscioli festeggia ottant’anni di passione per l’ospitalità: una storia di grande hotellerie, solo per Roma
La famiglia Roscioli. Sotto, il Best Western Hotel Universo
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Spesso le passioni diventano storia, specie a Roma, città costruita “per il visitatore illustre”, dove l’accoglienza è un aspetto imprescindibile della Capitale. Dai pellegrini per i quali le vie erano create e plasmate, agli antichi e moderni turisti, la Città Eterna si offre da sempre al mondo e allo straniero con l’immagine dell’abbraccio di Piazza San Pietro. Pochi hanno memoria del legame indissolubile fra la città e coloro che operano nel settore alberghiero, ma ci sono storie che restano
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tangibili. Come la storia di una passione condivisa per l’accoglienza che, agli inizi del secolo scorso, lega Giuseppe Roscioli ad Anna Maria Pallavicini, giovani sposi che avviano a Nizza il loro primo albergo.
Destino di famiglia Ma è a Roma il loro destino. Nel 1932, a un tavolo del caffè Grand’Italia a Piazza Esedra, due amici propongono a Giuseppe e Anna Maria l’acquisto di una piccola pensione, al secondo piano di un palazzo nobiliare costruito nel 1888 vicino alla Stazione. È l’inizio di una storia, l’inizio della storia della famiglia Roscioli. Nel 1933 nasce la Pensione Roscioli, prima a Roma con acqua corrente in tutte le stanze. Poco prima della guerra, la famiglia rinnova l’albergo così profondamente da stupire gli amici e gli ospiti abituali che lo ribattezzano “Universo”. Il destino della famiglia si lega imprescindibilmente alla Capitale e alle vicende d’Italia: nel 1943 l’albergo diviene comando delle truppe tedesche e dopo la Liberazione base dell’esercito britannico. Giuseppe, Annamaria e i suoi figli, Dario, Franco, Claudio e Livio, si trovano a traghettare la famiglia in uno dei momenti più drammatici della nostra storia, ma la passione rimane e si rafforza. Nel nuovo Hotel Universo, i Roscioli continuano ad apportare innova-
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SPECIALE ROMA
zioni, consapevoli del ruolo dell’accoglienza a Roma: nel 1957, con 300 posti, la Sala Congressi dell’albergo è la maggiore e più moderna di tutta la città. Negli anni la famiglia si amplia, e si rafforza anche la passione: dal 1984, uno dopo l’altro si aggiungono i nuovi alberghi: il President, il Royal Santina, l’Aris Garden, il Claridge, la cui qualità li vede riconosciuti da importanti catene internazionali come Best Western e Hilton. Oggi i 5 Hotels a quattro stelle sono dislocati nel centro storico e non solo, tutti con ubicazioni ideali e strategiche, sia per il turismo leisure che per il turismo business e congressuale. Il Gruppo Roscioli Hotels vanta infatti un’offerta Mice d’eccezione, con uno dei più grandi Centri Congressi in grado di ospitare fino ad un massimo di 800 partecipanti; 27 sale in totale, ideali per accogliere meeting, convention e banchetti. Lo storico Hotel Universo, oggi Best Western, offre 9 moderne sale business di varie dimensioni, assicurando un servizio personalizzato per un totale di più di 800 ospiti e un fitness center dove potersi rilassare. Non lontano dalla Stazione Termini, invece, si trova il Best Western Hotel President, business oriented, struttura del gruppo Roscioli recentemente ristrutturata. In una delle zone più eleganti di Roma, nel quartiere Parioli, ecco invece l’Hilton Garden Inn Hotel Claridge: a disposizione degli ospiti, fitness center, 93 camere e alcune splendide Junior Suite, tutte estremamente silenziose. L’Aris Garden Hotel invece, situato in
posizione strategica vicino l’aeroporto di Roma Fiumicino, l’Eur e la nuova Fiera di Roma, è la cornice ideale per ricevimenti e feste, immerso com’è in uno splendido giardino con piscine e fitness center. Un particolare riguardo per il Best Western Premier Royal Santina, vicino alla Stazione Termini, dove le scelte di design e l’utilizzo di materiali innovativi e sperimentali, lo rendono unico nel suo genere. Ad oggi, il Gruppo Roscioli con le sue stelle di eleganza e la propria storia legata dal 1933 ininterrottamente all’attività alberghiera a Roma, costituisce un’immagine unica nella città Eterna. Il successo viene consegnato nelle mani dei nipoti che continuano ad accogliere l’ospite con il calore della tradizione e la forza dell’innovazione, esprimendo il sentimento trasmesso da padre in figlio, dall’inizio del Novecento a oggi: la passione. Siamo alla quarta generazione, la storia continua... Ed è ancora una magnifica avventura! C.C.
Best Western Hotel President. A sin., Best Western Premier Hotel Royal Santina
Hilton Garden Inn Rome Claridge. A sin., Aris Garden Hotel
ROSCIOLI HOTELS ROMA Direzione Commerciale: Via Marsala 22 - 00185 Roma Numero verde 800 840000 www.rosciolihotels.it - email: rhr@rhr.it 11-12 2013
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Villa Spalletti Trivelli “Best City Hotel” agli Awards for Excellence 2014, ecco la quintessenza della tradizione dell’ospitalità italiana
C’è grande emozione a Villa Spalletti Trivelli per un riconoscimento davvero prestigioso appena ricevuto. Ogni anno, infatti, l’autorevole editore Condé Nast Johansens, una delle guide dell’hotellerie più rinomate al mondo che racchiude una selezione dei migliori hotel, SPA e residenze d’epoca per viaggiare avendo la certezza di fermarsi solo negli indirizzi più appealing, assegna gli “Excellence Awards” agli hotel europei presenti nelle sue guide. In tutto 680 strutture in 70 paesi diversi, tra i quali, ogni anno vengono premiati i migliori. E anche in questa edizione l’eccellenza alberghiera italiana spicca tra tutte. Durante il 32° Annual Awards Dinner, che si è svolto a Londra il
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4 novembre scorso al The May Fair Hotel, Condé Nast Johansens ha svelato l’elenco dei vincitori dei prestigiosi “UK, Europe&Mediterranean Awards for Excellence 2014”, tra cui ben sette alberghi italiani. Il riconoscimento di “Best City Hotel” è andato a Villa Spalletti Trivelli, come magnifico esempio di villa urbana del XIX secolo, una location unica che permette di godere di una privacy assoluta pur trovandosi nel centro di una delle città più famose al mondo.
La quintessenza dell’accoglienza italiana Villa Spalletti Trivelli è una costruzione patrizia dei primi del Novecento affacciata su di uno splendido giardino all’italiana, riconosciuta come una delle soluzioni di accoglienza più originali ed esclusive tra i boutique hotel, le ville e gli hotel di lusso a Roma. Qui gli ospiti, circondati da antichi arredi provenienti dalla collezione privata della famiglia Spalletti Trivelli, possono immergersi in un’atmosfera di lusso senza tempo, in eleganti ambienti tipici di un’antica casa nobiliare, ma senza per questo rinunciare a tutti i più moderni comfort e ad un attento e discreto servizio. A questo fanno da cornice il Giardino della Villa, la gradevole Terrazza Solarium e l’esclusivo Centro Benessere con hammam e palestra, immancabili in un hotel di lusso e vera espressione del concetto
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SPECIALE ROMA
di accoglienza e di benessere che Villa Spalletti Trivelli condivide con i propri ospiti. La stessa filosofia di ospitalità si ritrova nelle 12 camere, accoglienti ed eleganti – sei affacciate sui giardini del Quirinale e sei sul giardino all’italiana della Villa – quasi a ricreare le atmosfere di una casa romana privata. Ciascuna camera è arredata in maniera unica e sofisticata. Dai grandi bagni alle stoffe, dai quadri ai mobili, fino alle lenzuola di puro lino finissimo di manifattura artigianale riprese dai corredi di famiglia, tutto denota un’attenzione al dettaglio che fa sentire anche l’ospite più esigente a casa propria. Si può scegliere tra “Romantic Double”, “Prestige Deluxe”, “Junior Suite” di 60 mq circa, con annesso un piccolo studio, e “Grand Suite”, di 70 mq con salotto comunicante. Tutte hanno uno stile raffinato e confortevole declinato nei dettagli, come il letto kingsize o i letti gemelli, una sala da bagno di marmo pregiato con vasca e doccia, e una ricercata linea cortesia con prodotti naturali. Vivibilissime le due “Garden Suite”, situate nel palazzo di fronte a Villa Spalletti Trivelli e collegate direttamente tramite i Giardini della Villa. Ciascun appartamento misura tra gli 80 e
i 100mq ed è composto da una camera doppia, due bagni, un salotto spazioso con divanoletto, cucina, e terrazza privata con arredi da esterno Villa Spalletti è anche un luogo ideale dove organizzare ogni tipologia di evento. La Sala da pranzo dei “Papiers Peints” può diventare la cornice ideale per banchetti privati ma anche per pranzi di lavoro, ai quali offre la giusta privacy e discrezione. Anche gli ampi Giardini all’italiana si possono trasformare in un piacevole ed esclusivo salotto estivo all’ombra dei gazebo, dove, nella bella stagione, è possibile ospitare pranzi all’aperto, cocktail o piccoli ricevimenti. Infine, la Biblioteca, location ideale per meeting d’eccellenza e di alto livello: allestita con il tavolo imperiale o u-shape, può contenere fino 50 persone con la configurazione a teatro. Molto ricercati anche i raffinati eventi di gourmandise, organizzati in collaborazione con chef di prestigio. C.C.
VILLA SPALLETTI TRIVELLI via Piacenza 4 - 00184 Roma Tel. 0648907934 - fax 064871409 www.villaspallettitrivelli.com - info@villaspallettitrivelli.com 11-12 2013
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SPECIALE ROMA SELECTED BY MM
Visconti Palace Hotel Tanti e diversi momenti “stay together”, un servizio personalizzato e una posizione davvero strategica nella Capitale
Continua la riqualificazione del Visconti Palace Hotel, ottima location 4 stelle per il turismo business e leisure, in posizione centrale, a soli due passi dal Vaticano e da Castel Sant’Angelo. Iniziata due anni fa, la fase di rilancio ha visto già la ristrutturazione delle camere e delle aree comuni dei piani alti.
Suite luminose e spazi business esclusivi Dietro il restyling c’è un preciso e lungimirante piano marketing e progettuale che aveva già colpito nel segno con le nuove “Camere Premier”, ispirate allo sti-
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le della Dolce Vita (di cui riprendono il design elegantemente retrò degli Anni ’50 e ’60) privilegiando gli ambienti freschi, giovani, con un accento su funzionalità e tecnologia. Molto versatili anche le “Camere Premier Suite”, grandi spazi luminosi, apprezzatissimi da vip internazionali e personaggi del mondo dello spettacolo. D’altronde il Visconti Palace Hotel, che già vantava ambienti comodi e accoglienti, con arredi di gusto classico, arricchiti da quadri d’arte contemporanea, man mano ha rinnovato lo stile con atmosfere più modern living, in linea con un’idea di turismo in continua evoluzione. La stessa varietà di offerta caratterizza le altre tipologie di camere dell’Hotel, progettate con gusto e raffinata eleganza, luminose e funzionali, e soprattutto attente alle più
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SPECIALE ROMA
diverse esigenze del turismo leisure e business. Ambienti accoglienti definiti nei dettagli, come le particolari finestre cielo/terra che caratterizzano l’Hotel. Tra le stanze, particolarmente suggestive le “Suite 7th Heaven”, 50mq di ampiezza più terrazzina privata, situate al settimo piano, ideate per il cliente più esigente che desidera appartamenti con spazi particolarmente ampi e comodi. Le grandi vetrate si aprono su un terrazzino privato con vista panoramica della città, rendendole ideali per i soggiorni prolungati. Ottima la capacità di ricezione per i meeting, con 9 sale riunioni in totale, di cui una da 150 posti a platea, una da 90, altre due da 45 e quattro fino a un max di 20 persone, con luce naturale. Chicca davvero unica, il Roof 7th Office, non una camera ma una business location di stile internazionale, con terrazza privata e vista su Roma, che ben si presta a fare da cornice a meeting ristretti per un massimo di 12 persone. Tavolo riunioni in cristallo, angolo relax con possibilità di organizzare comodi coffee break, si tratta di uno spazio assolutamente unico in questa parte della Città, un’idea trasversale che incontra le esigenze di un soggiorno business estremamente esclusivo e personalizzato nei servizi. Il Visconti Palace Hotel sta al passo con i tempi e propone ai propri ospiti diverse iniziative da vivere in Hotel. L’estate, ad esempio, ha visto il successo del Roof Top Lounge Terrace con il Barbecue. Con la stagione invernale verranno organizzati aperitivi eno-gastronomici, deliziati due volte a settimana (giovedi e domenica) da serate a tema jazz & bossanova con il Maestro Fugà che suona il flauto traverso. Ma il Visconti Palace Hotel è in grado di arricchire l’offerta mice anche con spazi alternativi, come il “Visconti Bar”, l’“Area Lounge” e soprattutto il “Patio” dove rilassarsi dopo una giornata di incontri, di
visite turistiche o di piacevoli ore di shopping. Dal menu à la petite carte è possibile scegliere un aperitivo o delizie gastronomiche da gustare in completo relax in qualsiasi momento. Diversificare le occasioni stay together, garantire un servizio personalizzato e moderno: questa è la vocazione di un albergo fortemente meeting e incentive ed attento a soddisfare al meglio le aspettative dei propri ospiti, con l’obiettivo di rendere anche il soggiorno business qualcosa di più di un semplice momento di lavoro. C.C.
VISCONTI PALACE HOTEL Via Federico Cesi 37 - 00193 Roma Tel. 063684 - fax 063200551 www.viscontipalace.com - info@viscontipalace.com Ufficio prenotazioni individuali: tel. 06 594848 Ufficio prenotazioni meeting, incentive e gruppi: tel. 06 3684847 - mice@viscontipalace.com 11-12 2013
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Top quality al servizio dell’ospitalità
La grande ospitalità si vede anche dai piccoli dettagli, da quella attenzione in più riservata all’ospite in grado di dare, con discrezione e classe, valore aggiunto al soggiorno in hotel. Ecco allora che il lusso diventa esperienza, come quella, per esempio, di dormire tra lenzuola di puro lino, su un materasso ergonomico, oppure di trovare in camera un frigorifero con prodotti bio&healthy, magari in grado di “dialogare” con l’ospite. Ma una luxury experience può essere anche una bottiglia di vino pregiato che porta nel suo nettare i sapori e le tradizioni di una terra speciale. Da oltre 40 anni al fianco degli albergatori nel farsi ambasciatore della qualità e dello stile e nel consigliare partner di fiducia, all’altezza di aspettative in continua evoluzione, Master Meeting ha selezionato 8 aziende, ciascuna leader nel proprio settore, i cui prodotti/servizi rivolti al mondo dell’hotellerie raccontano, oltre a una storia di eccellenza produttiva, anche una storia italiana nella sua accezione più alta, dove l’amore per il bello, la creatività e l’innovazione sono gli stessi principi guida su cui si regge l’accoglienza migliore. 11-12 2013
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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
ARIA ENERGIA S.p.a. Società che opera sul mercato libero per la fornitura dell’energia elettrica e gas metano, Aria Energia fa parte del Gruppo Romaenergie Srl, fondato nel 2007 da imprenditori romani con lo scopo di dare alle imprese del Lazio servizi in campo energetico ritagliati sulle loro esigenze. Ad oggi sono circa 400 gli utenti, soprattutto alberghi di lusso e centri sportivi, che utilizzano le forniture di elettricità e gas metano di Romaenergie Srl. Da questa società nasce nel 2013 Aria Energia S.p.a., con lo scopo di sviluppare business in settori innovativi con alto potenziale di crescita, fra cui quello delle energie rinnovabili. Iscritta dal 5 luglio 2013 all’elenco AEEG degli operatori autorizzati alla vendita di energia elettri-
ca sul mercato libero e, dal 1° ottobre, nell’elenco degli operatori autorizzati dal Ministero dello Sviluppo economico alla vendita di gas metano, Aria Energia Spa sviluppa soluzioni impiantistiche contando su un patrimonio di esperienze tecniche e umane con esperienza decennale. La società, segue esclusivamente alberghi di lusso e centri sportivi offrendo tariffe competitive e alti livelli di servizio post-vendita, rispondendo a richieste su ogni aspetto della fornitura. Oltre a essere società fornitrice di energia è anche quindi consulente nel risparmio energetico: gli audit per verificare l’efficienza degli impianti esistenti sono gratuiti.
L’IDEA Attenta all’ecosostenibilità Aria Energia è tra le prime aziende a credere nella creazione e installazione di impianti basati sui cosiddetti “pannelli ibridi”. Gli impianti proposti integrano un sistema “foto-termico” soddisfacendo il fabbisogno di energia termica ed elettrica dell’utenza interessata, rendendola autosufficiente e meno impattante dal punto di vista ecologico. L’impianto è costituito da moduli fotovoltaici con integrazione di una serpentina in rame per la dissipazione del calore. Il fluido surriscaldato viene convogliato in pile termiche ed integrato dalla produzione di un sistema a pompe di calore a bassa entalpia che sfrutta la geotermia come coadiuvante nell’evaporatore e permette di limitare e/o annullare i cicli di sbrinamento delle stesse migliorandone notevolmente il COP. Il sistema, denominato S.E.R.S., può essere utilizzato anche in funzione “defrost” tramite l’inversione del fluido termo-vettore, il quale, transitando all’interno delle serpentine poste nella parte posteriore del modulo fotovoltaico, permette di eseguire un’operazione di scioglimento di eventuale ghiaccio e/o neve depositatasi sui moduli. Questa tecnologia consente di non avere mai fluido molto caldo all’interno delle serpentine dei moduli, evitando stagnazioni del fluido e surriscaldamento dei moduli stessi che rischierebbero di vanificare la resa fotovoltaica e, ancor più grave, di danneggiare i wafer di silicio che potrebbero surriscaldarsi. I benefici consistono nell’abbattimento dei consumi pari a: 100% del fabbisogno attuale di gas metano e 50% del fabbisogno di energia elettrica.
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Aria Energia S.p.a. Via della Maddalena 42 00186 Roma Tel. 0697275510 - 0697275523 fax 067212661 www.AriaEnergia.it
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CANTINA SANTADI Una cooperativa, nata poco più di 50 anni fa nel Sulcis, area sud-occidentale della Sardegna, che ha fatto di una forte identità territoriale il suo marchio di fabbrica, per una produzione enologica di qualità superiore, lontana dalla massificazione e dalle sofisticazioni industriali: questi sono i tratti caratteristici della Cantina Santadi, partner di strutture ricettive, ristoranti e gruppi alberghieri in Italia e non solo. Con i suoi 200 produttori, tutti situati entro un raggio di 30 km dall’azienda, la Cantina propone solo vini profondamente legati alla terra in cui si è costituita, tutti a Denominazione di Origine Controllata o Protetta. Questa scelta è merito dal suo presidente storico, Antonel-
lo Pilloni, che ha voluto mantenere saldi legami con il territorio di origine e una continuità forte nel tempo con la tradizione cooperativa che ha dato forma alle sue attività. Insieme a lui ha lavorato uno dei maggiori enologi dello scorso secolo, Giacomo Tachis, che ha orientato la produzione verso etichette selezionate, prestigiose e, in alcuni casi, di nicchia.
L’IDEA
Un vitigno autoctono alla conquista del mondo Il vino che rappresenta al meglio la Cantina è sicuramente il Terre Brune, che nasce dal vitigno Carignano, caratteristico dell’area e primo a essere piantato. Questo vino dal color rubino intenso e dal gusto ricco e morbido, con note fruttate e speziate, ha regalato moltissimi premi e riconoscimenti all’azienda: i 5 Grappoli dall’AIS, i Tre Bicchieri attribuiti dal Gambero Rosso e le Tre stelle dalla guida di Veronelli, per citarne solo alcuni. Per la tutela e la promozione di un vitigno tanto prestigioso, la Cantina ha partecipato alla creazione del Consorzio di Tutela del Carignano, un progetto che ha, tra gli altri, anche l’intento di diffondere questo gusto così tipicamente mediterraneo e sardo al di fuori dell’area europea, in mercati dalle grosse potenzialità ancora in buona parte inesplorate per la produzione enologica italiana, come Russia, Stati Uniti, Giappone e Cina. «Esportare il nostro Terre Brune, ma anche altre etichette, in aree del mondo in cui il vino è ancora un prodotto d’elite è per noi una sfida: quella di far comprendere cosa sia la qualità e quanto importante sia bere magari poco ma bene», spiega il direttore Raffaele Cani.
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Cantina Santadi Via Cagliari 78 09010 Santadi (Carbonia-Iglesias) Tel. 0781950127 fax 0781 950012 www.cantinadisantadi.it info@cantinadisantadi.it
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FAS ITALIA Fas Italia, azienda leader nella fornitura di frigobar-minibar, si distingue sul mercato per forza innovativa e qualità dei prodotti, ma anche, e soprattutto, per la sua filosofia, che coniuga ai massimi livelli gusto, benessere e tendenza, soddisfacendo davvero tutte le esigenze di una clientela globe trotter e sofisticata: «la nostra linea di prodotti food&beverage per rifornimento minibar », spiega il responsabile commerciale Stefano Mandò, «privilegia prodotti naturali, ad alta digeribilità e basso colesterolo, come dessert, snack e bevande arricchiti con vitamine e proprietà benefiche, in una sorprendente varietà di gusti, anche 100% biologici; offriamo inoltre monoporzioni wellness & fitness, pre &
after dinner, bio aperimix, snack glutine free, e prodotti insoliti come bacche di goji, e bevande cool, ad esempio i “green tea da collezione” al melograno, al mirtillo, alla pesca o con il miele. Gli hotel che scelgono la nostra offerta minibar hanno un immediato ritorno economico in quanto offrono all’ospite non il classico servizio standard (poco sostenibile economicamente, tanto da rappresentare per molti albergatori una perdita) ma un vero e proprio valore aggiunto». Insomma, l’albergo che decide di dotarsi di un minibar Fas Italia mette a disposizione della propria clientela una “boutique” dello snack, che soddisfa anche i palati più difficili, guadagnandoci al contempo.
L’IDEA
Apphotel Minibar e Speaking Frost Personalizzabili, di design, parlanti e con tecnologia Qrcode. I minibar Fas-Italia rappresentano l’ultima frontiera attualmente sul mercato. In particolare con Apphotel Minibar, l’azienda ha creato un sistema interattivo in grado di comunicare virtualmente in tutte le lingue con gli ospiti in camera di un hotel,
grazie all’applicazione di un Qrcode, codice a barre intelligente che fornisce informazioni sul contenuto del minibar: descrizione e valori nutrizionali dei prodotti e relativo costo. Altro prodotto di punta è lo Speaking Frost: personalizzabile in ogni aspetto, anche in quello linguistico, dialoga a viva voce con il cliente dando informazioni non solo sul minibar e sul suo contenuto, ma anche sull’hotel, informando, per esempio, l’ospite sugli orari del ristorante o sul menù.
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Fas Italia srl Via Fabroni 54R 50134 Firenze Tel. 055470536 fax 055474345 www.minibar-hotel.it
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INDEL B Indel B – leader nei sistemi di refrigerazione e forniture alberghiere, quali minibar, casseforti, serrature di ultima generazione, asciugacapelli, televisori (fornitore ufficiale Philips) e cantinette refrigeranti per vini – è apprezzata in Italia e all’estero per il costante impegno nella ricerca tecnologica e per la capacità innovativa. Principi cardine dell’azienda – da 45 anni sul mercato e fornitrice di alcune tra le più prestigiose catene alberghiere
internazionali – sono: sicurezza, comfort, risparmio energetico, eco sostenibilità ed anche convenienza. Ma non solo. Indel B è in grado di valutare e soddisfare le più particolari esigenze dei propri clienti, in termini di design e funzionalità, realizzando prodotti altamente personalizzati o soluzioni innovative alle richieste del mercato.
L’IDEA
K Ecosmart A+++ e KD50 Smart Ultimo nato in ottica di eco-sostenibilità e risparmio energetico, il minibar K Ecosmart è un prodotto innovativo, realizzato in classe di efficienza A+++, con consumi estremamente ridotti e una tecnologia Smart. Di tendenza e tecnologicamente all’avanguardia, il nuovo e unico Minibar a cassetto KD50, sul mercato a partire dalla prossima primavera, con tecnologia brevettata Indel B, rappresenta invece una soluzione alternativa di particolare appeal che va ad aggiungersi alla gamma di prodotti ad hoc, personalizzabili sia in base al prodotto che all’uso, come le cantine refrigeranti personalizzate (al posto del classico minibar), per strutture di alta gamma, o i minibar dotati di serratura elettronica. Insomma scegliere Indel B equivale a fare una scelta Smart.
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Indel B S.p.A. Località Ca’ Baldone, 47866 Sant’Agata Feltria (Rimini) Tel. 0541848 711 fax 0541848 000 www.indelb.it info@indelb.com
KD50 SMART
IL PRIMO MINIBAR A CASSETTO CON COMPRESSORE A RISPARMIO ENERGETICO Innovativo design a cassetto Disponibile con porta standard o porta in legno personalizzabile • Gestione dei consumi tramite “Tecnologia Smart” brevettata • Conforme alla normativa europea sull’Efficienza Energetica 643/2009 • •
FHA - Singapore 8 - 11 Aprile 2014
www.indelb.com
EQUIP’HOTEL - Parigi 16 - 20 Novembre 2014
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LABOIS Azienda giovane e dinamica che utilizza i frutti della più avanzata ricerca in campo dermatologico, Labois, nonostante sia da pochi anni sul mercato, si è già conquistata un’ottima reputazione nel settore. Crea e sviluppa formulazioni assolutamente innovative capaci di coniugare un elevato contenuto biotecnologico alla cosmesi più evoluta, prodotta dalla ricerca farmacologica. La linea comprende pochi prodotti (tutti dermatologicamente e microbiologicamente testati) completi e sinergici, sia per un utilizzo quotidiano che per tutte quelle situazioni dove è richiesta una risposta immediatamente visibile.
L’IDEA
Haberleja È un trattamento multi-funzione, adattogeno, ovvero in grado di agire in modo intelligente sull’epidermide, riparando, idratando, rigenerando, elasticizzando, solo dove serve. La formulazione di Haberleja sfrutta i principi attivi dell’Haberlea Rhodophensis, detta anche Pianta della Resurrezione, che vive e cresce in condizioni ambientali impervie e di estrema siccità. A farne un potente alleato della pelle, sono le cellule meristematiche, staminali vegetali indifferenziate che si trovano in pochissime aree all’interno delle piante, come i tessuti in crescita. Grazie ai suoi principi attivi, Haberleja agisce come un attivatore procosmetico rigenerante: i test in vitro dimostrano un significativo potenziamento dell’attività del cosmetico applicato successivamente, e un più veloce recupero della vitalità cellulare. Haberleja è l’inizio di una grande sfida: semplificare la cosmesi, togliendo tutto ciò che non serve. Aiuta a disintossicare la pelle dagli eccessi e a ridurre il numero di prodotti di bellezza, i tempi di applicazione e i rischi di sensibilizzazione. Il prodotto si presenta come un concentrato istantaneo in due fasi che, miscelate, si attivano solo al momento dell’utilizzo: in questo modo l’efficacia dei componenti viene conservata integra, con risultati visibili e duraturi. Una volta attivato, il prodotto miscelato può essere conservato per 1 mese. È disponibile in due confezioni da 4 e 8 flaconcini da 5,5ml. Il singolo flacone garantisce circa 7-10 giorni di utilizzo ed una freschezza assoluta del prodotto.
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Labois s.r.l. Via Pola 32 20096 Pioltello (Milano) Tel. 0291570846 fax 0291570844 www.haberleja.com
Marguerite Guyot 1_2013_Layout 1 25/01/13 12.40 Pagina 1
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MITSUBISHI ELECTRIC CLIMATIZZAZIONE Garantire la migliore qualità della vita attraverso la migliore qualità dell’aria è la mission aziendale di Mitsubishi Electric Climatizzazione. Per questa ragione l’azienda giapponese investe costantemente in ricerca e sviluppo, per offrire prodotti e soluzioni sempre più orientate al miglioramento del comfort negli ambienti e a una sensibile riduzione dei consumi energetici, dei costi di gestione e delle emissioni di CO2. L’azienda opera nei settori di climatizzazione, riscaldamento e trattamento dell’aria, progettando soluzioni complete per ogni destinazione d’uso: dal residenziale autonomo a quello centralizzato, da hotel e ristoranti ai centri benessere, dai piccoli condomini a complessi residenziali,
dai musei alle banche e agli uffici. La realizzazione di soluzioni innovative per il risparmio energetico è un obiettivo prioritario per Mitsubishi Electric: grande efficienza energetica e altissimo rendimento sono, infatti, i punti di forza di ogni sistema e prodotto pensato da questa azienda, senza dubbio, case history di successo nel settore.
L’IDEA
Jet Towel L’eco-asciugamani elettrico diventa Mini e Slim. Asciugatura perfetta delle mani in pochi secondi, massima igiene, design moderno e ultra compatto sono i “plus” dei due nuovi modelli Jet Towel, la gamma di eco-asciugamani elettrici ad alta velocità di Mitsubishi Electric. Prodotti ideali per hotel, ristoranti, uffici, bar poiché assicurano bassi costi di gestione, riducono lo spreco di risorse naturali e non generano rifiuti. Diversamente dai tradizionali asciugamani ad aria calda, la gamma Jet Towel sfrutta l’elevata velocità dell’aria in uscita per “soffiare” via l’acqua dalle mani garantendo una asciugatura perfetta in soli 10 secondi. I modelli Jet Towel sono dotati di sensori che rilevano la presenza delle mani e si spengono in automatico dopo 25 secondi. La versione “Slim”, dal design ergonomico e lineare, è disponibile in 2 colorazioni, bianco o nero. L’igiene totale è garantita dalla mancanza di contatto diretto delle mani con l’unità, dal materiale antimicrobico con cui è prodotto, dal trattamento Silver Ion a cui è sottoposto. Jet Towel è anche “Mini”, dimensioni ridotte (solo 480mm x 250mm) con minimo ingombro ma elevate performance. Un ciclo di asciugatura con gli eco-asciugamani Jet Towel consuma 15 volte meno energia rispetto ai modelli tradizionali e può evitare l’immissione in ambiente di oltre 750 kg di CO2 all’anno.
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Mitsubishi Electric Climatizzazione Viale Colleoni 7 20864 Agrate Brianza (MB) Tel. 03960531 - fax 0396053336 www.mitsubishielectric.it www.jettowel.it
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OLIO NOVARO L’olio extravergine è una delle basi della cucina mediterranea, con importanti effetti benefici sull’organismo, grazie alla presenza di sostanze antiossidanti e di acidi grassi che contrastano l’invecchiamento cellulare e contribuiscono a prevenire l’insorgere di alcuni tipi di tumore. Ma deve essere di qualità, prodotto a partire dalla migliore materia prima e senza la presenza di additivi. «Le grandi aziende che operano in questo mercato, per tenere bassi i costi, utilizzano metodi deprecabili, come la deodorazione dell’olio: aggiungono un piccola percentuale di extravergine buono per dare un aroma e un gusto più gradevoli a un succo di olive di scarsissima qualità, spesso prodotto a partire dai frutti
caduti a terra o già con un principio di muffa. Il consumatore, non sapendo quello che sta per acquistare, incantato dal prezzo stracciato, si rivolge a questi prodotti scadenti», spiega Giorgio Novaro, titolare dell’omonima impresa a conduzione familiare nata nel 1860 a Oneglia, in provincia di Imperia. «Noi abbiamo invece puntato sulla qualità: selezioniamo solo olive di prima scelta, coltivate in Italia o in Paesi che rispettano tutte le norme a tutela del consumatore, come la Spagna, evitiamo ogni alterazione e aggiunta e offriamo un prodotto autentico, salutare e piacevole al palato».
L’IDEA
La qualità al primo posto Sono l’attenzione alla salute del cliente e la qualità le linee guida delle nostre attività. E questa scelta ci permette di essere sulle tavole di molti ristoranti di alberghi rinomati, in Italia ma non solo, e di puntare, come stiamo facendo di recente, all’espansione nei mercati esteri – continua Giorgio Novaro –. Le nostre produzioni più vendute e apprezzate sono sicuramente l’olio extravergine di olive taggiasche, che racchiude il gusto e il profumo degli uliveti dell’area di Imperia, e l’olio extravergine mosto». La Olio Novaro si pone infatti fuori dal mercato della grande distribuzione e delle produzioni massificate, rivolgendosi solo alle strutture alberghiere, ai grandi gruppi dell’ospitalità e ai ristoranti che vogliano proporre una cucina di qualità. Oltre a lavorare con catene come Hilton, Starwood, Ciga, Sheraton, Marriott, Zacchera e Baglioni o con MSC Crociere, l’azienda conta un nutrito gruppo di privati che, tramite il passaparola, è fedele da anni ai suoi prodotti (l’olio, l’aceto balsamico, le conserve di olive, il pesto, i paté di olive e pomodori).
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Olio Novaro Via XXV Aprile 77 18100 Imperia Tel. 0183272195 fax 0183766106 www.olio-novaro.com olionovaro@uno.it
Abbonamento MM 4 2013_Layout 1 30/04/13 14.11 Pagina 1
MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Abbonamento annuale al costo di soli 30 euro Per abbonarsi: • effettuare un versamento tramite bollettino postale sul c/c 55001911 intestato a: Communication Agency Int. Srl - via S. Simpliciano 4, 20121 Milano specificando nella causale: abbonamento annuale Master Meeting • fotocopiare e inviare per fax a Communication Agency, Milano
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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
PEDERSOLI GROUP C’è un fil rouge che lega il marchio Pedersoli all’alta ospitalità. Una continuità, quasi un’identificazione, che dura da mezzo secolo e si fonda sul significato più nobile del servizio: offrire ai propri customer qualcosa di più di un semplice prodotto, un’esperienza di autentico comfort e benessere. Società leader nella fornitura e realizzazione di biancheria per l’hotellerie, Pedersoli Group ha infatti messo al centro della propria produzione la ricerca e la qualità delle materie prime, e questo per garantire sempre il massimo del piacere, della confortevolezza, oltre che, naturalmente dell’igiene. Perché il lusso si vede – e si tocca con mano – anche, e soprattutto, nei dettagli più intimi, per esempio quando l’ospite si infila tra le lenzuola di puro lino, anzi Lino-
Vivo, o poggia il capo su una federa di raso, momenti che fanno parte dell’eccellenza di un soggiorno. Non è un caso, infatti, che a sfoggiare il brand Pedersoli siano alcuni dei più blasonati nomi dell’haute hotellerie internazionale come Starwood, Four Seasons, Villa d’Este, Hilton, Rocco Forte, Baglioni, Una Hotels, Accor, oltre ai marchi della moda. La base della gamma Pedersoli risiede senza alcun dubbio nella scelta dei filati e delle materie naturali, come il lino, il cotone, ma anche nell’utilizzo di detergenti altrettanto delicati e rispettosi dell’ambiente, come il sapone di Marsiglia e di cocco. E agli “ingredienti primi” si abbina infine un gusto estremamente raffinato nella scelta dei colori.
IL PRODOTTO
LinoVivo Fiore all’occhiello della produzione Pedersoli Group è LinoVivo. Realizzata con tessuto di puro lino di eccellente qualità, questa formula – certificata Uni En 14065-2004 per la qualità microbiologica dei processi di lavaggio tessile – è stata creata ad hoc, in esclusiva mondiale, per mantenere perfettamente integre le virtù della fibra nel tempo, migliorandone addirittura il livello di comfort. Elegante, fresco, sapientemente trattato, LinoVivo, a contatto con il corpo, produce una sensazione avvolgente gradevolissima e, inoltre, allevia la tensione muscolare, favorendo il riposo. LinoVivo è anche anallergico, traspirante, anti statico e dotato di naturali proprietà termoregolatrici, grazie alla sua capacità di assorbire e disperdere il calore d’estate e di trasferire al corpo il calore delle coperte in inverno.
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Pedersoli Group Via Einstein 5/7 20090 Assago (Milano) Tel. 0248844854 - 0248844852 www.pedersoligroup.com info@pedersoli.com
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RISORSA UOMO
Rimettersi in gioco...
Anche dopo i 40 Ecco alcune idee su come si può ricominciare dopo aver perso il lavoro anche se non si è più giovanissimi, magari trasformando una passione in business e scoprire che a volte, quando si chiude una porta, si apre un portone
✒TiCo Restare senza lavoro quando si è giovani è triste ma lo è ancor di più quando si è superata la soglia dei 40. Ecco allora qualche suggerimento per ricominciare col piede giusto. Innanzitutto essere flessibili e soprattutto cercare di pensare che non tutti i cambiamenti vengono per nuocere, ma, anzi: spesso si chiude una porta e si apre un portone. E magari, all’improvviso, scopriamo che abbiamo tutte le capacità per diventare guide turistiche o cake designer, giusto per citare qualche esempio. È accaduto ad una mia amica che a 45 anni, dopo aver perso il lavoro di agente di viaggi, ha deciso di cambiare vita. Dopo aver fatto l’esame di stato si è mes-
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sa a fare la guida turistica. Oggi ha un lavoro che finalmente la soddisfa non solo perché fa quello per cui ha studiato laureandosi in storia dell’arte, ma anche perché guadagna discretamente. Certo non tutti hanno la laurea. Ecco, allora, alcuni lavori dove c’è ancora spazio anche per chi non è giovanissimo e non possiede una laurea. Si tratta di professioni emergenti che all’estero si sono già affermate, come quella del food shopper che – anche grazie al successo che stanno ottenendo i prodotti made in Italy all’estero – si sta affermando sempre più anche nel Belpaese. Si tratta di una vera e propria guida del gusto, un esperto di prodotti enoga-
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RISORSA UOMO
è pratico di internet, c’è anche il food writer, un blogger esperto della materia che indirizza i consumatori verso quelli che sono i prodotti, le case produttrici o le iniziative dove mangiare e bere bene. Si tratta di una figura professionale sempre più ricercata dai marketing manager delle aziende che hanno capito l’importanza delle recensioni sui blog e social network nell’indirizzare le scelte dei consumatori.
Lavorare con i Vip Quando si visita un paese nuovo si ha sempre paura di essere raggirati. Se quindi si desidera acquistare un prodotto di eccellenza bisogna avvalersi di una figura specifica che oltre a dispensare consigli
Se si ha la passione per la moda, si può diventare personal shopper e proporre itinerari personalizzati, ottimizzando tempo e budget a disposizione
Tra i profili più richiesti in rete, ci sono il web marketing manager, con il compito di sviluppare le strategie sui nuovi media, l’e-commerce manager, che deve assicurare il raggiungimento degli obiettivi di fatturato dell’online; e il community manager, responsabile della community e della web reputation aziendale
stronomici che accompagna i turisti, soprattutto stranieri, consigliandoli negli acquisti, ma non solo, è anche in grado di suggerire il ristorante, la cantina, le botteghe storiche o il produttore d’olio giusti. Se si è completamente a digiuno della materia, allora è meglio fare prima un corso, cercando magari l’indirizzo giusto su internet. Ci sono numerosi tour operator soprattutto nei mercati emergenti che richiedono il food shopper in Italia, sia per accompagnare imprenditori interessati a importare prodotti, che per accompagnare i turisti. I tour operator si sono resi conto, infatti, che proporre sentieri dell’olio o del vino o visite ad antiche botteghe, significa dare un valore aggiunto ad una vacanza. Scoprendo i prodotti e la loro lavorazione i clienti possono infatti meglio entrare in contatto con tradizioni, usi e costumi locali approfondendo la conoscenza del paese visitato. Restando nell’ambito dell’enogastronomia, per chi 11-12 2013
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RISORSA UOMO
Il consulente di viaggio è oggi il miglior interprete delle esigenze dei viaggiatori 2.0, una figura professionale che consente alle agenzie tradizionali di recuperare le quote di mercato erose dal web
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abbia a portata di mano una vera e propria mappatura di tutto ciò che concerne lo shopping. Ecco perché sono molte le società straniere e i tour operator che si avvalgono, soprattutto per la loro clientela Vip, del personal shopper che propone itinerari personalizzati, ottimizzando tempo e budget a disposizione. Se quindi si ha la passione per la moda la si può trasformare in una nuova strada professionale. Il consulente agli acquisti deve essere continuamente aggiornato sulle nuove tendenze e su ciò che il mercato propone. Per avere un’idea di cosa stiamo parlando basta fare un giro in internet e si potranno trovare numerosi siti di privati e socie-
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tà che forniscono questo servizio. Numerosi anche i corsi che si svolgono principalmente a Roma e Milano. Per trovare occupazione in questo settore è consigliabile parlare con i direttori degli alberghi e i tour operator stranieri ma anche farsi un blog e pubblicizzarlo sui social network.
Il consulente di viaggi Fra le professioni sempre più ricercate c’è quella del consulente di viaggi: un professionista della vacanza specializzato nel mettere a punto soluzioni su misura in base alle esigenze del cliente e che in Italia può operare solo se è un collaboratore
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di un’agenzia di viaggio, ma fuori dalle mura dell’ufficio, incontrando i clienti a domicilio. Oltre alla comodità, l’elemento vincente è la capacità di offrire una consulenza molto qualificata, sapendo proporre viaggi innovativi, diversi da quelli offerti nei classici cataloghi. «Internet ha completamente stravolto negli ultimi anni l’approccio al turismo», spiega Gianpaolo Romano, ad di CartOrange-Viaggi su Misura, «l’alternativa fai da te è molto più accessibile rispetto al passato, anche se, facendo tutto da soli, vengono a mancare i fattori sicurezza e garanzia che solo i professionisti del settore possono dare. Ecco allora emergere il ruolo del consulente di viaggi, grazie al quale le agenzie potranno recuperare quelle quote di mercato che oggi Internet continua ad erodere. È una figura in grado di offrire comodità, rapidità e convenienza unite alla garanzia del servizio di una regolare agenzia di viaggi». Insomma, il miglior interprete delle esigenze dei viaggiatori 2.0. Per esempio, sul sito cartaorange.com ogni viaggiatore può scegliere il consulente che preferisce, leggendo i profili di quelli presenti nella propria zona e contattando quello con cui hanno più affinità. Sul sito si può avere un’idea di come funziona il lavoro e se si vuole iniziare l’attività si può dare un’occhiata all’indirizzo consulentediviaggio.it.
contenuti, web marketing strategico, brand and reputation advice. I profili più richiesti, secondo l’osservatorio sul mercato del lavoro di Michael Page International, risultano essere il web marketing manager, figure con responsabilità dello sviluppo delle strategie di marketing sui nuovi media (web, mobile, tecnologie digitali), gli e-commerce manager, che hanno la responsabilità di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di fatturato del canale online; i community manager, responsabili della community on-line e della reputazione digitale delle varie aziende; i publisher manager, coloro che gestiscono gli accordi commerciali tra chi investe in spazi pubblicitari e gli editori dei siti, e infine i chief technology officer, professionisti che scelgono le migliori soluzioni tecnologiche e strategiche per i prodotti aziendali. ■
Grazie al successo dei prodotti made in Italy, sta prendendo sempre più piede la figura del food shopper, una guida del gusto che accompagna i turisti stranieri, consigliandoli negli acquisti di prodotti tipici, oltre che su ristoranti, cantine, aziende agricole e botteghe
Digital&New Media Quello del digital e dei new media è stato uno dei pochi settori professionali ad aver visto una chiusura positiva nel 2012, con un aumento del 20% della richiesta di profili professionali specializzati. E si prevede un ulteriore 25% nel corso del 2013. Emerge dai dati sull’occupazione di Michael Page che testimonia quanto il comparto rappresenti un universo in rapida espansione dove le aziende richiedono sempre più figure specializzate, e parallelamente vede la nascita di nuovi profili. Una conferma che il settore assume un’importanza sempre più rilevante nelle aziende. Tuttavia l’Unione Europea (pacchetto per l’occupazione adottato ad Aprile 2012) denuncia un tasso di laureati e professionisti nel settore ICT decisamente inferiore al fabbisogno. Oggi la richiesta maggiore avviene in ambito di visibilità e pubblicità, ricerca e sviluppo di 11-12 2013
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a cura di Leonardo Frontani
UNA METAFORA PER CRESCERE
edu@leonardofrontani.com
Perché non parli? In principio era un frammento di montagna. Di quelle montagne che a nord di Massa Carrara, una volta incise dalla lama, mostrano la loro anima pura, bianca, vulnerabile. Viaggiò a lungo in forma di blocco, pesante, inerte, ignaro fino all’officina del Maestro. Egli passò ore ed ore in osservazione, cercando di vederci dentro come un bambino che spera di capire cosa contengano i suoi doni deposti sotto l’albero di Natale. Di notte si svegliava e tornava a guardarlo. Cercava il luogo dell’inizio, dove il lavoro dell’uomo avrebbe trasformato in forma la sostanza. Non lo trovava mai, non aveva il coraggio di cominciare. Ed intanto cresceva la sua ansia e la consapevolezzache non aveva le qualità per far partorire quel pezzo di Natura perfetta. Così lo coprì con un telo di canapa e giorno dopo giorno dimenticò l’incauto acquisto. Ogni tanto, sotto la polvere fine della quotidianità, scorgeva la materia. Aveva la strana sensazione che ci fosse vita nelle molecole di quel marmo raffinato. Una notte, si svegliò di soprassalto. Lacrime e sudore rigavano il suo volto segnato da 20.000 battaglie per la trasformazione di ciò che la Natura aveva creato diversamente. Si chiese se la sua fosse una lotta con la forza più potente dell’Universo o se invece lui fosse solo un umile servitore di tanta Bellezza. Sceso nell’officina puntò direttamente a quell’anima perduta nella pietra bianca. Senza esitazione strappò il drappo di canapa e non lo sorprese scoprireciò che lo aspettava. Due braccia se-
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gnate di muscoli e vene, simili a quelle del Davide del Bernini, erano apparse grottesche nella tozza figura. Le mani strette a pugno quasi a ritrarre uno sforzo sovraumano reggevano uno scalpello ed un martello. Il blocco scolpiva sé stesso. Ogni notte tornò ad ammirare quella magia, Arte e Scienza attivate dal desiderio di Essere. Ogni giorno il blocco eliminava da sé stesso il superfluo. A volte insignificanti schegge di materia ad evidenziare
dettagli, a volte pensati frammenti dai bordi taglienti. Ogni notte un piccolo passo. Infine apparve l’Uomo. Era forte, deciso, lucido di vita, luminoso di speranza. Il volto scarno guardava al futuro e quegli occhi, pieni di vita vera. Il Maestro rimaneva ogni notte in attesa di
sentirlo parlare; voleva gli raccontasse la sua storia, i suoi Perché, il vero motivo di tanto lavoro. “Perché non parli?!” una notte gridò disperato. Infine l’Uomo parlò. E le sue furono parole di disperazione. La forma che si era dato, con immensa fatica e giornaliera perizia, non era quella desiderata. Aveva regalato a sé stesso una forma nella quale non si riconosceva. L’Uomo nella pietra aveva scommesso su quello stato d’Essere, aveva creduto di scegliere l’immagine più naturale per sé, ma poi si era scoperto diverso, nel sentire, nel desiderare, nell’amare. L’Uomo si senti felice d’infelice sorte... venire al mondo, ma non essere in grado di rappresentare la propria vera essenza e rendersi conto che una forma che ci si è dati a costo di tante fatiche, non si cambia. L’Uomo ora chiedeva aiuto ed il Maestro glielo avrebbe concesso. Sarebbe intervenuto con la passione e la consapevolezza del suo ruolo di facilitatore della trasformazione. Così i colpi sapienti di scalpello diedero a quella materia inerte, la possibilità di un’altra vita, e la forma dell’Uomo cambiò ancora lasciandogli trovare la propria indiscutibile armonia di forma. L’Uomo ed il Maestro divennero amici. Nel corso degli anni l’Uomo restò lì, nell’officina. Non lasciò mai quel luogo di alacrità e passione. Vegliava maturo sul destino degli altri blocchi di marmo. Un giorno il Maestro morì e l’Uomo fu triste... destinato ad esistere per l’Eternità senza il suo Creatore. ■
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a cura di Paolo mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
LA PAROLA AL FORMATORE
Aziendal graffiti PArte PrimA
Sono fermo in piedi. Davanti a me un bancone stile reception. Dietro una signorina che scrive al computer. Sto così da almeno un paio di minuti. Io aspetto, lei scrive. Io la guardo, lei guarda lo schermo. Io mi guardo intorno spazientito. E dietro la signorina mi soffermo su un cartello che recita “la soddisfazione e la cura del cliente per noi sono prioritari”. Torno a guardare la signorina. Immobile. Io e lei. Ancora qualche minuto e finalmente rotea gli occhi di un paio di gradi e incontra il mio sguardo. Tra di noi circa 50 cm. “Aveva bisogno?”. Avrei voluto dirle “no, assolutamente. Amo passare le mie giornate in piedi immobile ad ascoltare il tic tac di una tastiera di computer. Mi rilassa”. Dico “si, ho telefonato e prenotato, dovrei lasciare l’auto per il tagliando”. Lei tornando con lo sguardo al pc dice “deve parlare con il collega” e mi indica un ufficio vuoto. La storia potrebbe andare avanti ancora a lungo (come di fatto la mia perma-
nenza in quei luoghi e la maratona del mio tagliando). La riflessione nasce piuttosto in fretta. Le organizzazioni, piccole o grandi amano darsi codici o linee guida di comportamento, etiche o valoriali. E va bene. Per lo più le medesime sono rappresentate sotto forma di cartelloni, quadri, poster appesi ovunque. Graffiti moderni che decorano tutte le aziende. Una full immersion di buon senso e belle parole. Eppure spesso la sperimentazione diretta mostra comportamenti ben lontani, se non all’antitesi, di quanto proclamato sui muri. Com’è? Facciamo un esperimento. Provate ad immaginare di voler scrivere la carta dei valori o delle regole di comportamento di casa vostra. Diciamo almeno due o tre punti. Via. Bene. A qualcuno è venuto in mente di scrivere “in questa casa non si ammazza?” Immagino di no. ”Non uccidere” è, normalmente, qualcosa di più di una regola o un principio o un valore. Probabilmente rientra
nella categoria che potremo chiamare delle “assunzioni di base”. Assunzioni talmente vere e radicate dentro di noi che non ci viene neanche in mente di renderle esplicite. La vera cultura di una persona, o di un’ organizzazione, è vissuta quotidianamente in modo inconsapevole ed è addirittura difficile “estrarla” e formalizzarla. Insomma, se è vero e profondo non ci viene neanche in mente di scriverlo da qualche parte. Allora cosa sono tutte quelle scritte sui muri? Se seguiamo la logica del ragionamento potremo dire “regole, valori e principi “che vorremmo ci fossero e che non ci sono. La grande illusione è che semplicemente avendoli sotto gli occhi in qualche modo serva ad influenzare il comportamento. Il che è assolutamente falso, infatti quello che abbiamo sempre sotto gli occhi diventa rapidamente invisibile. Se non ci credete provate a dire (senza guardare) cosa c’è sul retro della banconota da 10 euro. Insomma, personalmente diffido dalla esplicitazione, sia personale che aziendale, di valori o norme di comportamento. La signorina al pc e la sua abilità quasi soprannaturale di ignorarmi ne è un esempio. Empiricamente mi sento di dire che “se viene dichiarato esplicitamente” allora non è “vissuto veramente”. E mi vengono in mente alcuni casi di organizzazioni lestissime a licenziare i cui muri dichiaravano “le persone sono il nostro capitale più importante”. Altre in cui ogni persona ammetteva che bisognava innanzitutto “pararsi il fondoschiena” per andare avanti i cui muri inneggiavano all’onestà, al rispetto e alla trasparenza. Restano alcune domande. Come si forma davvero una cultura aziendale? E se non è quella “appesa ai muri”, come possiamo “estrarla” Una possibile risposta alla prima domanda viene dal comportamento delle scimmie. Per la seconda forse dobbiamo tornare ai tempi in cui ancora la scrittura non esisteva. Ma questa è un’altra storia. ■ 11-12 2013
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
Luxury & Fashion: eccellenza italiana Nella Storia, l’abilità commerciale dei popoli ha determinato la loro ricchezza, di contro, la perdita delle rotte dei traffici il loro declino. È accaduto in passato per l’Europa con la scoperta del continente americano che ha determinato un progressivo declino del mediterraneo e dei traffici lungo le rotte del Mare Nostrum con successivi periodi di carestie, rivoluzioni e guerre tra le monarchie europee mentre cercavano la conquista di nuovi territori. Banchieri, armatori ed assicuratori ma anche costruttori avevano gradualmente spostato l’obiettivo dei loro affari sull’oceano atlantico e chi rimase fuori da questa nuova avventura ha dovuto constatare la propria perdita di potere politico, di competitività economica e di ricchezza, innescando tensioni sociali interne che portarono in alcuni casi al totalitarismo. Durante il ventesimo secolo Hong Kong era la prima piazza finanziaria per il sud est asiatico, il suo mercato e la sua dinamicità era stato creato dall’abilità dei rappresentanti dell’impero britannico; in quegli anni ci si chiedeva cosa sarebbe avvenuto nel 1999 con il passaggio alla Cina comunista di quel piccolo mondo capitalistico, se sarebbe stato inglobato e quindi dissolto o se potesse resistere. A riguardo i cinesi si dimostrarono lungimiranti, si sostituirono ai guardiani di frontiera inglesi, mantennero la separazione tra la città ed il resto del Paese, ed utilizzarono quella demoniaca piattaforma capitalistica per avviare un piano di sviluppo globale mantenendo il potere politico al partito ma consentendo che alcune regole del capitalismo venissero adottate internamente al Paese con la conseguenza che vennero create le figure degli imprenditori, lo sviluppo di un Paese immenso e l’aumento di domanda interna. Dopo 15 anni dal passaggio di Hong Kong dalla corona inglese alla Cina, decine di milioni di cinesi si sono arricchiti, tanto da avere ciascuno disponibilità liquide superiori ad 1 milione di euro. La nuova ricchezza figlia dello sviluppo
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ha quindi cambiato ancora una volta area geografica, ed ora si è attestata sull’Oceano Pacifico, e non è un caso se la crisi finanziaria ha coinvolto inizialmente gli Stati Uniti e quindi travolto l’Europa sempre più distante geograficamente al luogo dove si produce valore e quindi si investe. Il commercio ha regole semplici basate sui comportamenti sociali e quindi sulla domanda e sull’offerta, che non può prescindere dalla capacità di spendere il denaro del singolo. In periodi prolungati di crisi economica, diminuendo la disponibilità di denaro, diminuiscono le spese e quindi la famosa domanda interna: il singolo ha meno soldi da spendere, deve intaccare i risparmi e ridurre non solo la quantità ma pure la qualità. Il sistema che genera povertà in un’area, genera ricchezza in un’altra area: sottolinea il declino di un commercio ed evidenzia una crescita di un altro, con un elemento comune, gli esseri umani amano possedere oggetti di valore, di qualità e di status e la ricchezza, ovunque venga generata consente di soddisfare questo desiderio. Non è un caso quindi che il comparto delle aziende di lusso, non risenta e non abbia risentito della crisi, e questo vale per
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le imprese di tutto il mondo, Italia compresa. Con riferimento alla fine di settembre aziende come Cucinelli, Luxottica, Poltrona Frau, Ferragamo, Tod’s hanno visto generare valore sulle loro azioni quotate in 12 mesi tra il 30% ed il 50%, Safilo è arrivata al 150% e Yoox al 177%. C’è una parte dell’Italia che funziona, legata alla qualità dei suoi artigiani applicata in scala industriale, supportata da canali commerciali attenti e sensibili allo spostamento della ricchezza, orientati ad intercettare la domanda dove si crea o addirittura a stimolarla laddove il tessuto sociale lo consenta. È in tale lungimirante direzione che ad esempio è nata Italia Holding Moda società che ha l’obiettivo di portare calzature e pelletteria nelle aree geografiche in evoluzione e con recente arricchimento, stringendo partnership con imprese del settore che vogliono espandersi all’estero. Nel nostro Paese abbiamo una capacità creativa e artigianale unica, con una potenzialità significativa, basti guardare i numeri espressi nella settimana della moda recentemente tenutasi a Milano ed i in particolare, non me ne vogliano le grandi firme già affermate che stanno volando con i guadagni citati, i medi, piccoli che si sono riuniti tutti in uno spazio condiviso sotto l’iniziativa “Salone White Milano”: 440 espositori designer di moda, piccoli produttori con idee innovative, stilisti in
cerca di affermazione. Una fucina di idee e di potenziale sviluppo per loro ma anche per il Sistema Italia visto che di questi oltre 300 erano piccole imprese italiane ed hanno attirato complessivamente 17.000 visitatori, di cui 12.000 acquirenti e centinaia di giornalisti di ogni parte del mondo. Sviluppare queste potenzialità, portare gradualmente questi piccoli designer e stilisti a sviluppare le proprie dimensioni ed a consolidarsi, aprendo loro i mercati del lusso che oggi si chiamano Cina, Russia, Nord America, Giappone, sostenendoli sia finanziariamente che commercialmente per lo sbarco nei distretti interessati al prodotto di qualità Italiano è un’iniziativa di sicuro successo. A sostegno del movimento sarebbe opportuno affrancare tutta la filiera produttiva che garantisce la qualità, ad esempio le aziende che producono i tessuti e le pelli, che le tagliano, che le assemblano: il meccanismo virtuoso deve essere salvaguardato, perché i ricchi ci saranno sempre da qualche parte e un vestito o un paio di scarpe italiane le vorranno sempre se esclusive e di qualità. I rendimenti del comparto del lusso viaggiano a doppia cifra mentre l’industria di base e la produzione di beni e servizi di basso profilo ricorre sempre più alla cassa integrazione: se la domanda interna non sostiene la produzione è indispensabile riconvertire ed esportare: italiani popolo di navigatori, orientiamo i sestanti.■
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IL PARERE DEL LEGALE
a cura dell’avvocato Roberta Borghini
Vacanze sotto l’albero rovinate Nel lontano 1973, i giudici inglesi sono stati i primi a riconoscere al turista il diritto ad ottenere il risarcimento per il mental distress dovuto al “tragico” esito di una vacanza natalizia (Court of Appeal Jarvis v. Swan Tours LTD). Protagonista della vicenda un certo Mr. Jarvis, indotto ad acquistare un soggiorno di due settimane sulle nevi svizzere da una brochure della Swans Tours Ltd. che enfatizzava, oltre alle attrazioni paesaggistiche, le seducenti caratteristiche dell’albergo selezionato: era, quindi, rimasto very disappointed dopo aver scoperto di essere l’unico ospite adulto dell’albergo e che i decantati party altro non erano che festicciole per adolescenti. Da allora, molta strada è stata percorsa anche in Italia nella direzione del riconoscimento di un ristoro per le vacanze deludenti, ancor di più se collegate all’agognata pausa natalizia. Sino a giungere all’anno corrente, che fa registrare una sentenza “storica” del tribunale partenopeo: si tratta della prima class action da vacanza rovinata con la quale è stato riconosciuto un risarcimento di milletrecento euro non solo al turista che ha promosso l’azione, ma anche ad altri undici ospiti intervenuti in giudizio, contro un tour operator colpevole di aver venduto un deprimente pacchetto all inclusive. Sulla carta, il pacchetto comprendeva un soggiorno per il periodo dal 23 dicembre del 2009 sino a capodanno presso un lussuoso resort a 4 stelle a Zanzibar, ma le sorprese non hanno tardato a manifestarsi. Dato che il complesso non era ancora terminato, è scattata la temporanea collocazione in un altro albergo, di qualità palesemente inferiore (senza spa, frigobar, collegamento internet wifi). Anche il ritorno alla destinazione originaria non è stato esente da imprevisti, poiché la ristrutturazione in corso ha reso ina-
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gibili la palestra e la piscina con i giochi d’acqua e “la spiaggia antistante la struttura era completamente invasa dalle alghe, non regolarmente pulita e priva di letti, ombrelloni, docce ecc.” (Trib. Napoli, XII sez. civ., n. 2195/2013). Seppure sacrosante, le aspettative legate ai soggiorni “sotto l’albero” talora rasentano l’assurdo. È lecito aspettarsi di trovare l’anima gemella mediante un gioco lampo del cenone di Capodanno? Eppure proprio questa speranza ha indotto un giovane single ad acquistare via internet un pacchetto vacanze per il capodanno nel fascino di un antico
casale toscano del Mugello che garantiva anche lo svolgimento di un gioco in cui i partecipanti potevano trovare un partner nel giro di tanti mini-appuntamenti ognuno della durata di 200 secondi. Con condivisibile ragionamento, l’ospite è stato ritenuto unico responsabile del proprio insuccesso sentimentale, mentre il tour operator è andato esente da colpa sull’assunto che “tutti i servizi previsti dal contratto sono stati rispettati. La società convenuta non certo poteva garantire pure la soddisfazione personale del turista” (Giudice di Pace di Polla, sent. 16 settembre 2005). ■
Complice il carico emotivo riversato sul periodo festivo natalizio, numerose aspettative frustrate hanno trovato adeguato ristoro mediante il risarcimento del danno da vacanza rovinata. È il caso degli acquirenti di un pacchetto “tutto compreso” per una vacanza in Egitto, denominato “Capodanno in Egitto con crociera sul Nilo”, costellata da rilevanti modifiche del programma e gravi disservizi, quali omissione di visite a monumenti e località inseriti nel programma e cenone di capodanno privo di vino e bollicine, che i turisti hanno dovuto reperire a prezzi elevatissimi (Giudice di Pace di Trecastagni e Mascalucia - CT). Un’altra pronuncia ha condannato il tour operator a risarcire i clienti in caso di disservizi causati dalla compagnia aerea. La vicenda risale al capodanno del 2008. Quattro famiglie toscane avevano programmato di rientrare da un viaggio a Mauritius per festeggiare il primo dell’anno a Roma; il programma è stato però vanificato da un ritardo del volo, che ha posticipato il rientro in Italia al 2 gennaio (Trib. Grosseto, sent. 686/12). Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it
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L’EVENTO
Torna Be-Wizard! L’appuntamento con la due giorni di approfondimenti sui temi più caldi del web marketing è il 21 e 22 marzo a Rimini. Si parlerà di turismo on line, e-commerce, pr on line e digital marketing
✒Annarita Maggi
C. Krum, H. Smith, A. Solis
Giunto alla sua sesta edizione, l’evento formativo più accreditato nel mondo del web, il Be-Wizard! torna, al Palazzo dei Congressi di Rimini, il prossimo marzo, nei giorni 21 e 22. La formula sarà ancora più ricca di interventi e approfondimenti e vedrà la partecipazione dei massimi esperti italiani e internazionali che spiegheranno la corretta modalità di fare business via web in ambito turistico e aziendale,
Enrico Pozzi
in relazione ai cambiamenti sempre più rapidi del mercato, dei new media e delle nuove tecnologie. Si parlerà, in particolare di turismo on line, digital marketing, e-commerce e pr on line. «L’idea del BeWizard!», dichiara Enrico Pozzi, direttore commerciale di TITANKA!, la società che organizza l’evento, «nasce dalla constatazione quotidiana delle difficoltà da parte delle imprese di tenere il passo con
l’evoluzione della rete e dalla necessità di dare alle aziende risposte chiare su come essere efficaci, visibili ed avere un ritorno degli investimenti su questo nuovo canale di business. Nel 2008 abbiamo organizzato la nostra prima giornata formativa dedicata agli operatori turistici, format vincente che si è presto allargato alle due giornate, portandoci a realizzare cinque edizioni, con un numero dei partecipanti triplicato, a conferma di una domanda crescente e sempre più esigente». Proprio con l’obiettivo di offrire nuove opportunità di approfondimento ai suoi numerosissimi partecipanti, in arrivo da tutte le regioni d’Italia, l’edizione 2014 di BeWizard! si rinnoverà, evolvendosi in un grande contenitore di strategie dedicate al business nell’era del 2.0, con più sessioni, specializzazioni, workshop e focus di alta qualità. Grande protagonista, dunque, sarà il turismo e i suoi tanti ambiti specifici, dall’accoglienza al revenue management, dall’informazione alla promozione territoriale, con l’obiettivo di suggerire strategie, strumenti e ispirazioni per fare marketing on line, in una modalità ancora più innovativa ed efficace. Info (www.be-wizard.com). ■
David Meerman Scott
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Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi trattazioni tra domanda e offerta, ha affiancato un ricco programma di seminari, convegni e opportunità di networking, dimostrandosi all’altezza delle aspettative di un mercato che rappresenta oggi il 25% del traffico turistico mondiale e che, soltanto in Italia, occupa 300mila addetti, generando un Pil di circa 15mila miliardi (fonte: conto economico del settore congressuale dell’Università di Bologna). Il prossimo appuntamento con la 30a edizione di BTC è a Firenze, l’11 e 12 novembre 2014.
Apre agli eventi Palazzo di Varignana Resort & Spa Lo scorso 25 ottobre ha aperto i battenti lo storico Palazzo di Varignana Resort & Spa, nuova location per eventi esclusivi, a Varignana, in provincia di Bologna. Per l’occasione, è stato organizzato un vero e proprio happening che ha coinvolto 450 ospiti, tra cui le principali istituzioni cittadine e diverse testate del settore. Particolarmente ricco e interessante il programma: a inaugurare la serata sono stati i solisti dell’Opera di Parma con l’ omaggio verdiano alle Genti Emiliane, ai quali ha fatto seguito l’intervento dell’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi che ha condotto i partecipanti attraverso le vicende storiche di Varignana e di un tratto della via Emilia. Alle 21,00 si è celebrata l’alta cucina, in un raffinato itinerario nella tradizione enogastronomica del territorio che ha coinvolto diversi spazi della location: a Villa Bentivoglio è stato reso omaggio alla tavola dei Signori che hanno fatto grande il Rinascimento nel mondo; mentre al Pool&Lounge Bar and Restaurant, gli ospiti hanno potuto degustare i prodotti di questa meravigliosa terra, declinati secondo una filosofia orientata al benessere. Tema, quest’ultimo, ripreso ed esaltato nella VarSana Spa, lo spazio wellness del Palazzo dove i partecipanti si sono lasciati piacevolmente sopraffare da profumi inebrianti e note piccanti. La serata si è conclusa all’open bar, su note electroswing che hanno accompagnato preziosi distillati, long drink e golose degustazioni di cioccolato e marron glacé. Info. www.palazzodivarignana.it.
Il Mice riprende quota a Firenze Bilancio positivo per BTC, tornata quest’anno a Firenze. La kermesse internazionale dedicata agli eventi Mice ha chiuso con un raddoppio facendo ben sperare per il futuro di questo comparto strategico: 6.724 presenze totali nei due giorni della manifestazione, contro le 3.300 dello scorso anno, e importanti incrementi su tutti i fronti: +22% gli espositori pari a 313 aziende presenti e +40% i buyer internazionali presenti, pari a 300 organizzatori di
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eventi e congressi provenienti da 22 Paesi (soprattutto da Europa, Russia, Brasile, India, Cina, Giappone, Stati Uniti), interessati a entrare in contatto con l’offerta Italiana e internazionale. Tra seller e buyer internazionali sono stati portati a termine 7.152 appuntamenti: +32% rispetto alla passata edizione. Tra i nuovi espositori (in tutto 100) da segnalare tre importanti enti del turismo internazionali: Israele, Messico e Polonia. E grande successo ha riscosso anche la nuova formula della fiera che, alle con-
Elena Sgro approda al Principe di Savoia di Milano Dopo aver rivestito incarichi importanti all’interno di prestigiosi gruppi alberghieri internazionali, Elena Sgro (foto sotto) è oggi entrata a far parte dello staff direttivo dell’Hotel Principe di Savoia, tempio dell’haute hotellerie milanese, come nuovo Director of Sales & Marketing. Il suo arrivo è stato accolto con grande entusiasmo dal Direttore Generale Ezio Indiani, convinto che la manager – alla guida di un team di 30 collaboratori – darà un contributo decisivo alla crescita del comparto marketing, ancor più in un momento di grande espansione per il Gruppo Dorchester, come quello attuale. «Sono davvero entusiasta e lusingata di poter contribuire al successo di un
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progetto prestigioso e ambizioso per un’istituzione del mondo alberghiero quale è il Principe di Savoia di Milano e di poter partecipare attivamente alla crescita in ambito internazionale, della Dorchester Collection», ha affermato Elena Sgro, la cui esperienza nel mondo alberghiero è iniziata subito dopo aver terminato gli studi, con una specializzazione in Sales, Groups & Events uno dei settori più competitivi per la continua evoluzione e la richiesta delle migliori performance professionali, soprattutto in termini di revenue.
Il Grand Visconti Palace “Buone Forchette per AIL” Fino al 28 febbraio, chi ama mangiare bene a Milano potrà anche fare del bene. Mangiando in uno dei ristoranti selezionati con la collaborazione di Identità Golose, tra cui il ristorante Al V piano del Grand Visconti Palace-MGallery Collection, si avrà l’opportunità di dare il proprio contributo alla campagna di raccolta fondi promossa dall’Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma Onlus, sede di Milano.
Nasce Lake Como Events Si è ufficialmente costituita Lake Como Events, la prima rete degli operatori della filiera turistica e congressuale del Lago di Como che riunisce i più qualificati rappresentanti dell’offerta: sedi per eventi, dimore storiche, alberghi e aziende e servizi, dai trasporti alla comunicazione e all’organizzazione. Il network si pone l’obiettivo di coordinare e integrare le singole proposte in un’ ottica di valorizzazione e sviluppo del territorio, promuovendo la destinazione nelle sue componenti più uniche e distintive, attraverso la creazione di un brand forte che la identifichi sia in Italia che all’estero. Il primo progetto sul quale si stanno concentrando le attività di Lake Como Events è il Progetto Mice, focalizzato sul turismo congressuale
È Bruno Borghesi il “Miglior Direttore di Sala 2014” Durante l’ultima edizione di “Cooking For Art Roma”, organizzata da Witaly alle Officine Farneto di Roma, oltre alla presentazione della XXI edizione della “Guida Touring Alberghi e ristoranti d’Italia 2014” (curata da Luigi e Teresa Cremona) e ai Premi Touring, è stato assegnato anche da Glion, il premio di “Miglior direttore di sala” a Bruno Borghesi. A motivare il riconoscimento, l’impegno e la passione nell’offrire all’ospite un servizio di alto livello e un’esperienza di rara raffinatezza. Storico direttore di sala nei locali di maggior charme degli ultimi decenni, Borghesi è da anni alla guida del Ristorante Mirabelle dell’Hotel Splendide Royal di Roma, albergo appartenente alla Roberto Naldi Collection. Qui dirige uno staff di 45 persone, per un massimo di 80 coperti, «anche se», sottolinea sempre Borghesi, «la media ideale per servire l’ospite al meglio è di 60 persone». Noblesse oblige!
e sugli eventi. I principali obiettivi del Progetto saranno quindi: accrescere la visibilità del territorio e della filiera sul mercato degli eventi; creare le condizioni per far lavorare gli operatori in una logica di sistema; contribuire alla qualificazione dell’offerta attraverso percorsi di formazione, realizzare un network che coordini l’offerta degli spazi e dei servizi, destagionalizzare l’afflusso alberghiero attraverso l’organizzazione di eventi tutto l’anno, incrementare l’attività congressuale ed incentive con particolare attenzione al mercato internazionale. Info: www.lakecomoevents.com.
Congressi in Riviera al Vis à Vis Soluzioni flessibili, da mezza giornata a un’intera settimana, per sfruttare il meglio di quanto possa offrire le Riviera di Levante: sono
tante le proposte meeting ideate dall’Hotel Vis à Vis, affacciato sul mare di Sestri. Per chi ha a disposizione una sola giornata, l’hotel offre: l’utilizzo di una delle sue 3 sale congressi, da 10 a 180 posti, due piacevoli momenti di pausa con i coffee break e un pranzo di lavoro. Costo: 45 euro a persona. Due giorni di lavoro permetteranno invece di godere appieno delle tradizioni culinarie liguri nel ristorante l’Olimpo: una proposta raffinata per la cena, con vista panoramica sul blu del mare, in cui degustare ricette a base di pesce, ma non solo, tutte basate su ingredienti rigorosamente freschi e a km 0. Il pacchetto prevede un pernottamento, colazione a buffet con dolci home made e focacce tipiche e l’uso della sala per due giorni consecutivi. Costo: 195 euro a persona. Con 2 o 3 pernottamenti un half day meeting 11-12 2013
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Per i lettori di MM: sala meeting gratuita al De La Minerve Ai lettori di Master Meeting l’esclusivo albergo romano riserva una speciale promozione per eventi, fino al prossimo febbraio è free, e tutte le sere si potranno scoprire i migliori piatti della cucina ligure, rivisitata con creatività dallo chef dell’hotel. Costo: 265/420 euro a persona a seconda del numero di notti scelte. Infine, per chi, oltre a una settimana intensa di lavoro, vuole ritagliatasi un po’ di tempo libero, il pacchetto meeting da 5 notti prevede: 3 giorni di utilizzo dello spazio congressuale, un half day meeting offerto e un giorno e mezzo per rilassarsi nella piscina immersa nel verde del parco, leggere un buon libro nella sala libreria, accedere ai trattamenti della Giunone Spa o esplorare la cittadina di Sestri Levante e le sue spiagge. Costo: 530 euro a persona.
L’eccellenza vinicola veronese abita qui È una tradizione che dura dal 1870 quella dell’azienda vinicola Zeni, realtà eccellente di Bardolino, sul lago di Garda, da quando il suo capostipite, Bartolomeo Zeni, trasportava e vendeva i prodotti della zona (pesce, olio, ma soprattutto vino) nei vicini paesi rivieresachi. Amante della natura e del lavoro che la terra richiedeva, Bartolomeo seppe trasmettere con grande generosità la passione per la vigna e per i suoi frutti a tutti i discendenti, ai quali va il merito di essere riusciti a coniugare al meglio questa pre-
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Il Grand Hotel De la Minerve, storico indirizzo dell’alta ospitalità capitolina, offre in esclusiva ai lettori di “Master Meeting” la possibilità di usufruire di una sala meeting gratuita. L’offerta speciale è rivolta ad un numero minimo di 15 partecipanti con pernottamento in hotel, 2 coffee break al giorno ed 1 colazione di lavoro sul magico e suggestivo “Minerva Roof Garden” (solo per i mesi di Novembre-Dicembre 2013 e Gennaio-Febbraio 2014). Per informazioni: events@ghminerve.com.
ziosa eredità con l’innovazione tecnologica che il tempo via via ha portato. Oggi, i fratelli Fausto, Elena e Federica portano avanti con amore e dedizione il brand Zeni, curando ogni dettaglio della filiera produttiva, dalla vigna alla bottiglia e investendo costantemente nelle migliorie. Per esempio, importanti cambiamenti sono stati fatti alla struttura della Cantina, dove ora c’è un’apposita sala (la Barricaia) destinata all’affinamento in botte di grandi vini, che è un vero e proprio gioiello artistico, in cui si possono ammirare raffinati affreschi e organizzare degustazioni esclusive. La Cantina F.lli Zeni produce tutte le eccellenti etichette della zona veronese: da rosati come il Bardolino Chiaretto ai rossi corposi come il Bardolino Superiore DOCG o il Valpolicella Ripasso, fino al famoso Amarone della Valpolicella. Inoltre, al suo interno, ospita il Museo del Vino, che dal 1991 accoglie sia visitatori individuali che gruppi per far vivere e raccontare attraverso un percorso tematico le radici di
questo importante territorio. Un’esperienza da provare, ideale anche per post congress aziendali, con degustazioni di vini e prodotti locali. www.zeni.it
Nova Yardinia: miglior location per eventi incentive Lo scorso 27 novembre al resort Nova Yardinia Convention & Spa è stato assegnato il Best Event Award 2013. Il prestigioso riconoscimento è stato ritirato dall’ad Vincenzo Gentile a Milano, nell’ambito delle giornate BEA, una delle manifestazioni più importanti in Europa per l’industria degli eventi.
Restyling per il Grimaldi Forum Monaco Il Centro Culturale e dei Congressi del Principato di Monaco si presenta con un nuovo look curato da un prestigioso consorzio di architetti. La Verrière, cuore dell’edificio e crocevia tra i quattro livelli del Palazzo, si offre oggi, allo sguardo del visitatore, più accogliente e generosa, con una reception completamente ridisegnata. Divisori in vetro e laccature hanno sostituito la pietra grigia accentuando la sensazione di modernità. I parapetti dell’atrio composti da pannelli illuminati in vetro sono oggi sormontati da un corrimano in alluminio estruso. Un divisorio in alluminio elettro-zincato crea una separazione visiva con il Café Llorca, situato al primo piano. Infine, l’accesso alle Salle des Princes è impreziosito da pannelli in vetro decorativo fatti su misura. Nei prossimi mesi, il Grimaldi Forum si occuperà delle scale mobili che verranno rivestite in bianco, di nuovi banchi reception e la scala in legno che porta alla Sal-
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Bolzano: termina con successo un anno di fiere Alla Fiera di Bolzano lo scorso mese è calato il sipario sul trio autunnale: Fiera d’Autunno, Biolife (salone dedicato all’eccellenza regionale biologica), e Nutrisan (evento incentrato sulla corretta alimentazione e le intolleranze alimentari). Con 45.600 visitatori, 451 espositori e un ricco programma, sapiente mix di intrattenimento, informazione e opportunità d’acquisto, l’anno di fiere a Bolzano si conclude così nella maniera migliore, riscuotendo un successo unanime, come conferma, con grande soddisfazione, Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano: «La decisione di organizzare i tre eventi nel fine settimana che precede l’Avvento e di continuare a presentare lodevoli iniziative, oltre che di inserire alcuni nuovi elementi (sia nella Fiera d’Autunno sia in Biolife) alla fine, ci ha premiati. Quest’anno abbiamo organizzato, con successo, 18 manifestazioni in città e fuori». Soddisfazione condivisa da Maria Gufler del Comprensorio Carezza Ski, che ha dichiarato: «è stata un’ottima scelta. La rassegna si è svolta in un momento ideale per il nostro settore e siamo lieti del successo ottenuto, a tal punto che consideriamo questa nostra partecipazione fieristica un potenziamento della nostra campagna pubblicitaria». «Siamo dell’avviso che le fiere stiano vivendo una nuova rinascita e abbiano un futuro più che certo” ha detto Uli Schmitz della società belga produttrice di mobili imbottiti Lounge & Penthouse, espositore che ha partecipato alla Fiera d’Autunno per la prima volta. I visitatori, di cui il 16,6% è giunto dal Trentino, il 5,5% da altre regioni italiane e dall’estero, si sono dichiarati altrettanto soddisfatti dell’offerta fieristica. Il 95%, giudicandola “molto buona”. Il pubblico ha particolarmente gradito il nuovo spazio dedicato al Natale presso il quale si potevano realizzare varie decorazioni ed effettuare acquisti a scopo di beneficienza. www.fierabolzano.it.
le des Princes sarà rifatta in granito con la ringhiera in alluminio e vetro, infine, nuova illuminazione anche per il balcone della Salle des Princes. Info: www.roccofortehotels.com.
Roberto Naldi Collection. «Abbiamo voluto coniugare l’eccellenza della nostra ospitalità con una del-
le firme più prestigiose della gastronomia italiana», ha dichiarato Giuseppe Rossi, General Manager dell’hotel. L’arrivo a Lugano degli chef bergamaschi, novità assoluta per il Ticino, è stato salutato da una suggestiva performance presentata dal Maestro Marcello Abbado, che ha preceduto la cena di gala. Una cucina d’autore celebrata al ristorante “Da Vittorio” a Brusaporto, che, grazie a una straordinaria organizzazione di catering, può essere apprezzata in tutto il mondo e da oggi anche a Lugano. «Questo storico albergo da sogno si adatta perfettamente alla nostra filosofia e alla nostra tradizione familiare», hanno dichiarato Enrico e Roberto, che tra l’altro sono figli d’arte. Sono stati infatti papà Vittorio e mamma Bruna ad aprire per primi il ristorante “Da Vittorio” a Bergamo. Era il 1966 e dopo soli quattro anni è arrivata la prima stella Michelin, raddoppiata nel 1996 con il trasferimento del ristorante nel nuovo Relais di Brusaporto, fino al trionfo della tripletta stellare nel 2009. Nel frattempo l’attività della famiglia Cerea è passata da conduzione familiare a impresa della ristorazione, grazie ai cinque figli impegnati nei diversi settori: nel ristorante, nel catering, nell’ospitalità e nella pasticceria. Enrico e Roberto sono gli chef, Francesco ha la responsabilità della ristorazione esterna e della cantina, Rossella si occupa della vendita delle specialità (acquistabili anche su internet) e dell’ospitalità dell’albergo Relais&Chateaux. Infine, Barbara si
I fratelli Cerea all’Hotel Splendide Royal Con un banchetto stellato, i fratelli chef Enrico e Roberto Cerea si sono presentati lo scorso novembre agli amanti della buona cucina della città di Lugano per annunciare la loro collaborazione con l’Hotel Splendide Royal, di proprietà della 11-12 2013
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SAI L’ULTIMA? Sconti per chi raggiunge Cinecittà con le Frecce Trenitalia
occupa della scuola di cucina e dirige Cavour 1880, il caffè pasticceria dei Cerea a Bergamo Alta. Nella foto Giuseppe Rossi, Chicco Cerea e Roberto Naldi.
Premio Eccellenza 2013 a Giovanna Manzi Giovanna Manzi (foto sotto), CEO di Best Western Italia, si è aggiudicata il Premio Eccellenza 2013, promosso da Manageritalia, CFMT e Confcommercio. L’elezione è stata decisa da una giuria di esperti del mondo imprenditoriale, della ricerca e della comunicazione che ha voluto valorizzare l’operato della manager nel guidare il delicato passaggio del gruppo alberghiero da consorzio di hotel a Gruppo alberghiero strutturato, facendo crescere il brand non solo quantitativamente (il numero di hotel affiliati è passato da 105 a 180, mentre i dipendenti da 30 sono ora 70) ma anche qualitativamente. Giovanna Manzi si è infatti sempre fatta promotrice di percorsi di sviluppo personale e leadership per tutti i dipendenti, valorizzando in particolare i ruoli femminili e coinvolgendo in prima persona i collaboratori nel processo decisionale. Tra le sue iniziative più innovative, c’è anche Stay for The Planet, il progetto di sostenibilità ambientale del mondo alberghiero. Attribuito ogni due anni e giunto ormai alla settima edizione, il Premio Eccellenza valorizza uomini d’aziende e imprese che, con il proprio lavoro, apportano innovazione e sviluppo, contri-
Chi raggiungerà Cinecittà, per visitare le mostre in calendario, a bordo di Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca o sui treni Intercity potrà usufruire di una riduzione sul prezzo base adulti sia per il livello Business Frecciarossa e 1a classe degli altri treni, sia per i livelli Premium e Standard Frecciarossa e 2a classe degli altri treni, nonché di uno sconto del 20% sul biglietto di ingresso ai vari percorsi espositivi di Cinecittà. Le agevolazioni – frutto dell’accordo tra Cine District Entertainment, società controllata da Cinecittà Studios e Trenitalia – sono inserite in un pacchetto turistico dedicato che abbina l’uso del treno a un pernottamento e al biglietto di ingresso per visitare gli Studios di Cinecittà. Il pacchetto turistico può essere acquistato in modalità ticketless nell’Agenzia di Viaggi RSI Group (info@rsigroup.it) o nell’Ufficio Gruppi di Roma (ufficioguppi.rm@trenitalia.it). Per la riduzione del 20%, applicata dalla biglietteria di Cinecittà sul costo del biglietto di ingresso intero, i visitatori devono esibire un biglietto Trenitalia del network Le Frecce o Intercity. È necessario che il titolo di viaggio riporti Roma come destinazione finale e che la data del viaggio sia precedente fio a un massimo di cinque giorni quella prescelta per la visita. Sono esclusi dall’offerta i viaggi effettuati con treni regionali. Info: www.trenitalia.com.
buendo a far crescere, oltre che le rispettive aziende, anche il Paese.
Dorchester Collection Fashion Prize 2013 Huishan Zhang è il vincitore dell’edizione 2013 del Dorchester Collection Fashion Prize. Il premio è stato assegnato al designer al The Dorchester dopo la sfilata dei quattro finalisti. Huishan Zhang ha ricevuto 25.000 sterline da Christopher Cowdray, Ceo di Dorchester Collection, un trofeo in cristallo Baccarat e un soggiorno presso una delle strutture del brand, e per concludere, novità di questa edizione: la possibilità di avere per un anno come tutor uno dei giudici. Dopo essersi riuniti, i giudici hanno convenuto all’unanimità che le creazioni di Huishan Zhang incarnassero nel migliore dei modi lo spirito di individualità, il lusso, lo stile, l’innovazione e la tradizione, che contraddistingue la filosofia degli hotel Dorchester Collection.
Nuovo direttore per l’Hotel Astoria di San Pietroburgo Gerold J. Held è il nuovo general manager dell’Hotel Astoria di San
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Pietroburgo. Nel suo nuovo ruolo, il neo direttore si occuperà anche della gestione della proprietà gemella, l’Hotel Angleterre, unico quattro stelle della collezione, mettendo la sua esperienza trentennale nel settore dell’ospitalità al servizio del gruppo, al quale si unisce dopo essere stato general manager del Grand Hotel Taschenbergpalais, Kempinski di Dresda. La nomina arriva al termine di un anno molto importante per l’Hotel Astoria. Oltre ad aver festeggiato – a giugno – il centenario della sua apertura, l’hotel è infatti stato sottoposto a un importante opera di restauro culminata con il completamento della Czar Suite di 3.500 metri quadrati e di cinquanta nuove junior suite, oltre all’apertura dell’Astoria Café e del Lichfield Bar. Info: www.roccofortehotels.com.
Un albergo d’avanguardia aperto all’arte Costruito nel quartiere Ostiense, nucleo di progettazione del design industriale e inaugurato nel 2003, l’Abitart Hotel nasce dal progetto della famiglia Smiraglia, in collaborazione con l’Architetto Alfredo De
info@indiatourismmilan.com www.indiatourismmilan.com
Ayurveda Body, mind and soul
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Benedetti, di realizzare un albergo d’avanguardia aperto all’arte contemporanea capace di infondere un’ atmosfera calorosa e accogliente. Rappresenta il bisogno di aprire le frontiere del turismo ai linguaggi, alle forme e alle sperimentazioni dell’ arte contemporanea emergente, segni e sintomi della società odierna. Attraverso questa arte “nuova” e innovativa, l’Abitart Hotel concretizza l’idea di un abitare, seppur temporaneo, in uno spazio accattivante, dinamico e creativo a tutto tondo, un contenitore artistico strutturato dove il soggiorno diviene esperienza. Qui si possono vivere infatti molteplici espressioni e contaminazioni ad opera di giovani artisti. Da questi ultimi provengono moltissimi oggetti d’arredo, come lampade, specchi, salotti, persino il bancone di ferro di stile newyorkese, e il rinomato Estrobar. La vocazione di “mecenate” dell’hotel si esprime anche attraverso l’organizzazione di mostre di talenti emergenti, e il concorso “Premio Art”, curato da Pamela Cento e Sonia Mazzoli: un articolato percorso espositivo ma non solo, tra opere fotografiche, pittoriche, scultoree, performance di body painting, video mapping e degustazioni di vini di cantine italiane di nicchia.
Milano-Ancona in meno di tre ore con Italo Taglio del nastro, lo scorso 15 dicembre, per la tratta Italo Milano Ancona. Ogni giorno, tre coppie di treni collegheranno Milano (via Reggio Emilia e Bologna) con Rimini (2 ore) e Ancona (2 ore e 53 minuti). Una coppia di treni arrive-
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Guerrieri Rizzardi: lo stemma del buon bere Partire dalla conoscenza della terra e cercare il vitigno più adatto a dare un vino che esprima la più alta qualità della sua origine. È questa la filosofia che da sempre guida la produzione della Guerrieri Rizzardi, storica azienda vitivinicola del Veneto. Nata dall’unione di due antiche realtà vitivinicole veronesi – quella dei Conti Guerrieri proprietari di una secolare tenuta con vigneti e cantina in Bardolino e quella dei Conti Rizzardi che avevano acquistato i loro vigneti a Negrar nel 1678, e costruito la storica cantina di Pojega – questa splendida realtà produce le quattro eccellenze del territorio veronese: Bardolino, Valpolicella, Soave e Valdadige. La sede produttiva e logistica si trova sulle colline di Bardolino, in mezzo ai vigneti di proprietà Guerrieri, discendenti dei Marchesi Rambaldi, proprietari della tenuta già dal 1450. Gli obiettivi sono la produzione di uve di pregio in quantità e rese limitate: la media delle rese di uva oscilla dai 30-50 quintali per ettaro dell’Amarone, ai 60-90 dei cru fino a 100-130 per i vini d’annata. In cantina si affiancano, alla tradizione, pratiche di vinificazione tecnicamente più avanzate, in linea con la mission aziendale: «cerchiamo di ottenere vini fortemente legati alle zone di provenienza, fruttati e moderni», dichiara la proprietà. E per eventi all’insegna dell’alta enogastronomia c’è la splendida dimora di Villa Rizzardi, 1000 metri quadrati all’interno di un parco giardino meraviglioso, in grado di accogliere, nei suoi eleganti saloni, eventi aziendali fino a 250 ospiti e di offrire tutti i sevizi logistici necessari: parcheggio esterno, zona riservata cucine (per catering), e area esterna per tensostrutture. Info www.guerrieri-rizzardi.it.
rà anche a Torino. Molto competitive le tariffe che partono da 15 euro in classe Smart. Info. www.italotreno.it - tel. 06422991.
Come aumentare la redditività del proprio hotel Top Team srl è una società di consulenza alberghiera operante in tutto il territorio nazionale con sede a Roma. A fondarla, nel 2000, è stato Aniello Ottiglio (foto), profondo conoscitore delle esigenze delle strutture ricettive e del mercato turistico, che da oltre quaranta anni lavora nel settore internazionale e nazionale. La Top Team srl opera nell’industria alberghiera a fianco degli imprenditori con l’obiettivo di contribuire a migliorare i risultati
economici dell’albergo, sia quest’ultimo a gestione familiare o appartenente a una catena, stimolandone i fattori di redditività. In
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particolare, tra i suoi servizi offre: management, start-up aziendale, check-up aziendale, assistenza strategica per nuove strutture e ristrutturazioni alberghiere, gestione risorse umane, marketing e comunicazione, pianificazione commerciale, strategie di vendita e politica tariffaria, realizzazione studi di fattibilità per sviluppo strutture ricettive esistenti o per nuovi progetti alberghieri. Inoltre, la società mette a disposizione le sue strategie anche per l’organizzazione di meeting ed eventi.
Luca Virgilio gm dell’Hotel Eden Roma Luca Virgilio (foto) è il nuovo direttore generale dell’Hotel Eden di Roma, il cinque stelle, recentemente entrato nei “Top 50 Hotels in Italy” di Condé Nast Traveler’s 2013 Readers Choice Awards. Virgilio, prima di approdare al resort capitolino di Dorchester Collec-
tion è stato area general manager dell’Hotel Baglioni di Londra e del Regina Hotel Baglioni di Roma. Precedentemente ha rivestito, tra gli altri, il ruolo di gm dell’ Hotel Metropole Monte Carlo, del Carlton Baglioni Milan ed è stato rooms division manager dell’ Hotel des Bergues di Ginevra.
I trend dei viaggi di lavoro (e non) di Choice Hotels Rete wireless gratuita e un ottimo accesso a internet, sono, secondo una ricerca che ha preso in esame
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le risposte degli albergatori europei affiliati al brand Choice Hotels, i due fattori più apprezzati da chi è in viaggio per lavoro. Per gli albergatori italiani e tedeschi la terza esigenza più importante è il servizio 24 ore su 24, gli inglesi, ad esempio, danno la priorità all’offerta della colazione gratuita. Dalla ricerca emerge anche che, a ricevere meno apprezzamento di tutti è la presenza di un centro fitness. Riguardo a ciò che gli ospiti dimenticano al primo posto ci sono i caricabatteria, seguiti a ruota dai libri. Il sondaggio ha fornito anche alcuni dati bizzarri: oltre a cani e gatti, tra gli ospiti d’albergo in qualità di animali domestici, capitano anche criceti, furetti e serpenti. Info: www.choicehotels.it - www.choicehotels.eu.
Eventi 2014 al Grimaldi Forum di Monaco Un calendario ricco di eventi importanti, quello che presenta per il 2014 il Grimaldi Forum Monaco. Dal 29 gennaio al primo febbraio il congresso multidisciplinare sul cancro “11eme biennale monegasque de cancerologie”, il 31 gennaio, sarà la volta del concerto “The Australian Pink Floyd Show”, durante la tournée, Steve Mac e la sua band si esibiranno con i più grandi successi degli album, the dark side of the moon, wish you were here e the division bell. Una curiosità: il pubblico avrà la possibilità di scegliere le canzoni che il gruppo suonerà durante alcuni momenti dello spettacolo. Dal 26 al 30 marzo in scena lo spettacolo comico “les serenissimes de l’humour” mentre dal 15 luglio al 7 settembre la mostra “Pinault Collection”. Info, prenotazioni e calendario completo: www.grimaldiforum.com.
Elena Bruno, executive director sales & communication San Domenico Hotels Elena Bruno è il nuovo executive director sales & communication di
tutte le proprietà del gruppo San Domenico Hotels: Borgo Egnazia, Masseria San Domenico, Masseria Cimino, San Domenico Golf, San Domenico a Mare in Puglia e San Domenico House a Londra. Poliglotta, con oltre venti anni di esperienza nell’alta ospitalità internazionale, Bruno ha ricoperto le posizioni di gm all’Hotel de Russie di Roma, al Savoy di Firenze, a Le Richemond di Ginevra e allo Château de Bagnols di Lione. È inoltre tra i cofondatori di Magellan Hospitality, società specializzata nella consulenza per ospitalità di alta gamma.
Quattro nuovi nettari per l’Acanto La cantina dell’Acanto, il ristorante dell’Hotel Principe di Savoia di Milano – regno della sommelier Alessandra Veronesi – si arricchisce di quattro nuove etichette. Si tratta del Chianti classico Badia Passignano dei Marchesi Antinori, del Blen toscano di Stefano Ricci, dello spumante Abissi Riserva e dello champagne White Label Lanson, quest’ultimo, concesso in esclusiva in formato magnum.
RES Hospitality Business Developers per il Capo d’Africa «La web reputation è estremamente importante per un hotel come il nostro che punta tutto sul rapporto con il cliente», dice Alessandra Laterza, gm dell’hotel Capo d’Africa di Roma commentando il riconoscimento ricevuto da RES Hospitality Business Developers per SpaghetTiamo, l’interessante pasta bar con show cooking realizzata sulla terrazza panoramica che ha proposto ogni sera l’eccellenza artigianale della pasta italiana in vari formati e ricette accompagnata dalla musica live del Maestro Rosario Fugà. Durante l’inverno proseguiranno il martedì e la domenica (dalle 19.00 alle 23.00) gli appuntamenti di musica live jazz&blues e Bossa nova. Tel. 06772.801 - www.hotelcapodafrica.com. ■
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SAI L’ULTIMA?
Ehma fa il punto sull’Italia e guarda al futuro Nuove nomine e temi di attualità durante l’ultimo Italian Chapter dell’Associazione Direttori d’Albergo Europei. A fare da cornice all’evento e alla riunione del Consiglio Direttivo, le splendide location del Gruppo Gais di Taormina
Il gruppo Ehma al completo. In prima fila, da sin., Ezio Indiani, Sebastiano De Luca e Hans E. Koch (anche nella pagina seguente)
Creare un sistema turismo pubblico-privato attraente a livello internazionale che racconti l’Italia in modo “aggiornato”. È questa una delle priorità emerse durante l’ultima riunione dell’Italian Chapter Ehma, svoltasi lo scorso ottobre a Taormina, in concomitanza con il meeting del Consiglio Direttivo, al quale hanno preso parte il Presidente Hans E. Koch e il Delegato Nazionale per l’Italia Ezio Indiani. A fare da cornice all’Italian Chapter, due gioielli dell’hotellerie siciliana: il Grand Hotel San Pietro Relais & Châteaux e l’Hotel Villa Diodoro, entrambi del Gruppo Gais
EHMA L’Associazione dei Direttori d’Albergo Europei – fondata a Roma nel 1974 con l’obiettivo di tutelare i principi etici della professione e di sviluppare il turismo sulla base della qualità – ad oggi conta 426 direttori che gestiscono, in 27 diversi paesi, i più prestigiosi hotel europei e rappresentano 350 hotel (con 92.000 stanze) e 72.000 impiegati e un giro d’affari stimato intorno ai 6 miliardi di euro.
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Hotels. Al convegno – che ha visto la partecipazione anche di Roberto Giuli, ad di Energy Trading, azienda sponsor ufficiale di Ehma – sono intervenuti Valentina Grippo, Presidente della Commissione Capitolina per Turismo, Moda e Spettacolo, Comune di Roma, e Maurizio Quarta, Managing Partner di TM&C per il Temporary Management, società specializzata nella gestione temporanea di impresa. In particolare, Valentina Grippo ha sottolineato «la necessità di trovare una soluzione alla carenza di tavoli trasversali tra realtà diverse». «La candidatura di Roma per alcuni grandi eventi internazionali, come il Convegno previsto nel 2018 della Bar Association (associazione degli avvocati americani)», ha spiegato, «è ostacolata dall’assenza di interlocutori certi e di commitment da parte degli enti preposti. Manca, inoltre, del tutto il materiale promozionale in lingua cinese, russa e araba per promuovere Roma nei mercati emergenti». Interessante anche l’intervento di
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SAI L’ULTIMA? Gais Hotel Group
Maurizio Quarta che ha illustrato come il concetto di Temporary Management si applichi molto bene all’hôtellerie. «Da incontri con hotel manager e albergatori», ha detto Quaranta, «è emerso, dal lato della domanda, un bisogno reale ma ancora latente di management in un campo come il turismo che è una risorsa strategica per l’economia, mentre, dal lato dell’offerta, è emersa disponibilità di competenze di grande livello e spessore (in Ehma e non solo) insieme al desiderio di molti manager di iniziare, o continuare, ad operare come manager per aiutare strutture imprenditoriali. In particolare, il TM può elaborare progetti di fattibilità per nuove strutture; dare supporto operativo nella fase di start up; provvedere ad una gestione operativa a supporto del passaggio generazionale». C’è stato poi l’intervento, rivolto ai futuri professionisti dell’ospitalità, del socio Paolo Gobetti che ha presentato una proposta di Master HFB in collaborazione con l’Università di Palermo, per formare figure professionali in tutti gli ambiti del settore: senior management al marketing, legge, finanza, logistica, gestione del front-office e food & beverage. Molto gradito da tutti i partecipanti il programma: il venerdì sera l’Hotel Villa Diodoro ha ospitato il cocktail e la cena di benvenuto. Sabato, dopo un tour alla scoperta della bellezza dell’Etna, gli ospiti hanno potuto gustare i veri sapori della terra di Sicilia nella tenuta ‘’Chiuse del Signore’’, altro gioiello del Gais Hotels Group che si trova a Linguaglossa in una magnifica oasi naturalistica di 60 ettari situata, tra boschi di castagni e antichi uliveti, sulle pendici dell’Etna. Altro momento clou è stata la serata con cena di gala (offerta dal gruppo Pedersoli, sempre presente nella vita dell’Associazione), svoltasi presso il lussuoso Grand Hotel San Pietro, durante la quale Palmiro Noschese, Managing Director Italia Meliá Hotels International, ha ricevuto il riconoscimento di “General Manager italiano dell’anno” per il 2013. Nomina che automaticamente lo candida al premio internazionale “General Manager of the Year”, che si terrà a Monte Carlo, in occasione del prossimo General Meeting dal 28 al 30 marzo 2014. Durante la riunione del Consiglio Diretti-
Simbolo da tre generazione dell’alta ospitalità siciliana, il Gruppo Gais Hotels Group facente capo alla famiglia De Luca, comprende quattro alberghi esclusivi a Taormina: Il cinque stelle lusso Grand Hotel San Pietro, il quattro stelle Hotel Villa Diodoro, il resort quattro stelle Hotel Caparena e il boutique Hotel Isabella. Del Gruppo fa parte anche la Tenuta ‘’Chiuse del Signore’’, di Linguaglossa, splendida location all’interno di un’oasi naturalistica di 60 ettari sulle pendici dell’Etna. Nella foto il bar del Grand Hotel San Pietro.
vo (svoltasi nella Tenuta “Chiuse del Signore”), sono stati accolti anche sei nuovi soci, di cui due italiani: Lorenzo Amaglio, Barvikha Hotel & Spa, Mosca; Fabrice Moizan, Hotel Fouquet’s Barrière, Parigi; Michele Pani, Palazzo Arzaga Spa & Golf Resort, Calvagese della Riviera (Brescia); Antonio Pereira, Sheraton Lisboa Hotel & Spa, Lisbona; Helena Thomsen, Rolighed The Peaceful Place, Skodsborg (Danimarca); Andrea Vagniluca, Hotel Albani, Firenze. Info www.ehma.com - www.ehmaitalia.it. P.T.
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www.emirates.com mercial Operations per l’Asia e l’Oceano Indiano di Emirates Ahmed Khoory. «Dubai e il Pakistan hanno legami molto stretti a causa della grande comunità dei pakistani che vivono nella regione e per l’alto livello degli scambi commerciali tra Emirati Arabi Uniti e il Pakistan». Il volo Emirates EK620 parte da Dubai il martedì, giovedì, sabato e domenica alle 4,15 e arriva a Sialkot alle 8,20. Il volo di ritorno EK621 lascia Sialkot alle 9,45, con arrivo a Dubai alle 12,35.
Un catalizzatore per la globalizzazione
70 milioni di passeggeri nel 2020 Emirates, prevede di far volare entro il 2020, settanta milioni di passeggeri. La Compagnia - insieme ai suoi partner a Dubai – sta lavorando per assicurarsi che tutte le infrastrutture siano pronte per sostenere questa crescita significativa. «Entro il 2020, avremo più di 250 velivoli che trasporteranno 70 milioni di passeggeri in tutto il mondo. Questo farà di noi la più grande compagnia aerea del pianeta per traffico internazionale», ha dichiarato il Presidente di Emirates Airline, Tim Clark, durante l’incontro con i delegati del Bureau International des Expositions, in visita negli Emirati Arabi Uniti per decidere su quale città ospiterà il World Expo 2020.
South African Tourism Awards 2013 Lo scorso ottobre, a Milano, Emirates, ha ricevuto il South African Tourism Awards 2013 come Volume Leader Airline. Il premio, ritirato dal sales executive Emirates Fabrizio Pozzoni, viene assegnato alle compagnie aeree che più hanno contribuito a far crescere il Sudafrica tra le preferenze degli Italiani.
Emirates inaugura i collegamenti per Sialkot La Compagnia di Dubai ha aperto i voli per Sialkot, la sua quinta destinazione in Pakistan. Emirates effettuerà quattro voli settimanali con l’Airbus A330-200 con configurazione a due classi, offrendo 54 posti in Business Class e 183 in Economy Class. «Il Pakistan è stata la prima nazione dove Emirates ha iniziato a volare, 28 anni fa», ha affermato il Senior Vice President Com-
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Più di un terzo della popolazione mondiale vive a 4 ore di volo da Dubai, e due terzi a 8 ore di volo. Oggi, Emirates effettua circa 3.200 voli alla settimana a livello globale, raggiungendo 135 destinazioni in 76 paesi. Dal gennaio 2012, ha lanciato nuovi collegamenti verso 20 destinazioni, aggiungendo collegamenti aerei che potranno beneficiare del commercio e del turismo a Dubai e non solo. Prima della fine dell’anno, inizieranno i voli verso Conakry e Kabul.
Pronti per il futuro Emirates è attualmente la compagnia aerea con il maggior numero di Airbus A380 e Boeing 777, e ne ha in ordinativo – rispettivamente – ulteriori 53 e 64 velivoli di ogni tipologia. I visitatori e il traffico dell’Aeroporto Internazionale di Dubai sono cresciuti in maniera espo-
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Notizie dal mondo Emirates nenziale negli ultimi dieci anni, passando dai 24,8 milioni di passeggeri del 2005 ai 47,2 milioni del 2010. Lo scorso anno, l’aeroporto ha visto il passaggio di 57 milioni di passeggeri provenienti da 225 destinazioni, che hanno viaggiato con più di 140 Compagnie, tra cui Emirates. Nuovi lavori all’aeroporto di Dubai stanno riguardando il Concourse D, che dovrebbe essere ampliato per le altre compagnie che effettuano voli internazionali, e che dovrebbe essere pronto nel 2015. Il Maktoum International Airport al Dubai World Central (DWC), che ha iniziato le operazioni di cargo lo scorso giugno, accoglierà i suoi primi voli passeggeri a partire dal prossimo 27 ottobre. Emirates sta costruendo una nuova struttura per i voli merci al DWC con un terminal dedicato al cargo ed infrastrutture a supporto, in programma a partire da maggio 2014. Entro la metà del 2020, l’Al Maktoum International Airport avrà la capacità di gestire 160 milioni di passeggeri e 12 milioni di tonnellate di merci.
Accordo tra Trenitalia ed Emirates La partnership tra Emirates e Trenitalia, sfrutterà le potenzialità delle Frecce Trenitalia e del sistema Alta Velocità e l’alta qualità dei voli Emirates. In particolare, questa collaborazione prevede per i passeggeri di Emirates la possibilità di acquistare a prezzo ridotto, nella stessa giornata del viaggio aereo, un biglietto Trenitalia Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca per raggiungere o partire da Roma, Milano e Venezia. I biglietti Trenitalia possono essere acquistati esclusivamente nelle Agenzie di Viaggio convenzionate e le condizioni valgono per i livelli Business del Frecciarossa, o prima classe di Frecciargento e Frecciabianca, e nel livello Standard del Frecciarossa o seconda classe delle altre Frecce. Forti agevolazioni sono previste anche per i T. O. partner di Emirates che offrono ai propri clienti pacchetti viaggio completi per visitare l’Italia (aereo+biglietto ferroviario Trenitalia+soggiorno alberghiero). Vantaggi anche per i possessori di Carta freccia, la carta fedeltà Trenitalia: a loro Emirates riserva una riduzione del 7% sul prezzo del biglietto aereo nelle classi First e Business e del 5% per la classe Economy. Inoltre, Emirates metterà a disposizione speciali tariffe per una selezione di destinazioni che saranno pubblicate nella rivista premi Carta freccia. Info su trenitalia.com e emirates.com.
Fly with me monsters Emirates celebra la giornata universale del bambino con i nuovi giocattoli Fly with me monsters. I passeggeri più piccoli sul prossimo volo potranno incontrare i peluche Zaive, Oggie, AirBoe e Fangdango che vanno ad unirsi agli otto già presenti a bordo. Il lancio dei toys a tema “mostro” rivolti ai bambini in età prescolare incarna lo spirito dei giovani globalistas con nomi bizzarri suggeriti da tutto il mondo – dalla comunità di Facebook, dai dipendenti e dai membri Emirates Skywards Skysurfer – Jimbob, Tezz, Camus e Wagga hanno una loro personalità e tratti distintivi, e sono i personaggi ideali per alimentare l’immaginazione di un bambino.
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Lo storytelling Raccontare una storia che contenga (anche) un contenuto commerciale è oggi il modo migliore per conquistare il pubblico di internet. Ma scriverla non è così facile come sembra...
✒Dante Daverio Internet è diventato oggi un posto (virtuale) molto frequentato, anzi sovraffollato. Ci sono miliardi di pagine web che contengono informazioni su ogni argomento, milioni di utenti che conversano online, scambiandosi notizie e pareri, anche di carattere commerciale. E ci sono sempre più imprese a caccia di nuovi clienti. In un contesto del genere non è facile, per un’azienda attirare l’attenzione del pro-
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prio target di riferimento. Per riuscirci occorre elevarsi al di sopra del “rumore di fondo” della rete. Ma come? Il primo passo è introdurre nell’organigramma una figura professionale con competenze adeguate di web marketing, meglio ancora se di content marketing, ovvero il marketing fatto attraverso i contenuti. Oggi la maggioranza delle imprese produce contenuti propri, come testi e video o immagini, che poi diffonde attraverso i canali del web (social media, newsletter, email, blog e eventi online). Tuttavia – secondo un recente studio dell’americano Content Marketing Institute – solo un terzo delle aziende dichiara che il marketing dei contenuti porta effettivamente business. La spiegazione, secondo il fondatore del Content Marketing Institute Joe Pulizzi (foto), è che «le aziende sono abituate a operare su tattiche di marketing tradizionali e non posseggono figure capaci di gestire i contenuti come strumento per generare opportunità di business sul web. È
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MARKETING & COMUNICAZIONE Il linguaggio deve prediligere la terminologia quotidiana. È così che un brand entra in relazione con la sfera emotiva del suo pubblico, creando un forte legame “di pancia” tra il consumatore e il prodotto ve poi fare in modo che questi contenuti siano ottimizzati per i vari canali (email, social media e motori di ricerca)».
Il marketing racconta...
I contenuti del futuro saranno liquidi per adattarsi a ogni forma di racconto in rete
invece proprio questa narrazione di contenuti ad essere oggi la chiave per costruire la propria audience e consolidare la connessione emotiva con i consumatori in un universo sempre più magmatico come quello della rete. Ecco quindi che gli uffici marketing devono trasformarsi in editori e produttori di contenuti e inglobare nuove specializzazioni, prima tra tutte quella del responsabile dei contenuti (chief content officer, ndr): in pratica uno storyteller in grado di definire i contenuti di marketing da produrre, fornire le linee guida “editoriali”, assicurandosi che tutti i dipartimenti aziendali li integrino nella propria attività. Lo storyteller de-
La narrazione – lo storytelling – è quindi la parola chiave per raccontare in modo convincente ed efficace la propria storia di brand. Ma attenzione non ci si improvvisa storyteller. Non è solo l’arte di raccontare una storia, bensì una vera e propria disciplina del marketing evoluto finalizzata a promuovere e posizionare prodotti/contenuti legati a un’azienda. In questo senso un esempio oramai classico, a livello di pubblicità televisiva, è quello degli spot che utilizzano format narrativi, raccontando oltre alle qualità del brand la “storia” di un protagonista (come molti di quelli delle più popolari compagnie telefoniche, ndr). E il modo attraverso il quale questi racconti vengono condivisi è il cosiddetto “discorso narrativo”, traduzione del “pensiero narrativo” di cui tutte le persone sono dotate. Questo discorso narrativo però, per essere efficace, deve possedere alcune caratteristiche specifiche: una “sequenzialità narrativa”, cioè l’ordine dato in un racconto può anche non riflettere lo svolgersi cronologico dei fatti reali, né La narrazione è un format che funziona nel mondo variegato del web marketing
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MARKETING & COMUNICAZIONE «Chi produce i contenuti deve imparare a dare alla propria idea una forma liquida, in modo da poter adattare la narrazione ai diversi canali di comunicazione» Dai blog e dai social arrivano le figure professionali in grado di produrre i contenuti narrativi
la contingenza delle relazioni causa-effetto ma deve avere comunque una consequenzialità di senso rispetto alla storia; una “particolarità”, cioè deve saper evidenziare dettagli pertinenti alla storia narrata del brand, non necessariamente significativi nella realtà; una “intenzionalità”, lo scopo è portare l’attenzione del consumatore su un argomento specifico; una “verosimiglianza”, non occorre che ciò che si racconta abbia necessariamente un riscontro nella realtà, ma deve essere comunque percepita come autentica per permettere allo “spettatore” di identificarsi nella storia; una “componibilità”, cioè l’intreccio tra le varie parti della narrazione e il suo insieme; una “referenzialità”, cioè che la storia possa essere plausibile e creare identità. Compreso cosa è lo storytelling, bisogna capire come riuscire a utilizzarlo per farsi strada tra la complessità della rete. Un autorevole parere è quello dell’agenzia di comunicazione canadese LookBook HQ, specializzata nella realizzazione di contenuti editoriali per il web marketing, secondo la quale il requisito fondamentale per fare un efficace storytelling aziendale oggi è la velocità (vedi box a pag. 157). Le storie, cioè i contenuti, devono essere veloci tanto da produrre e distribuire quanto da consumare. L’attenzione del target è di brevissima durata, e occorre riuscire a catturarla nel giro di qualche minuto, se non di qualche secondo.
Sui social ma non solo Come produrre allora i contenuti per un efficace storytelling e come produrli bene? «Affinché il racconto di un brand sia in grado di differenziarsi dalle altre narrazioni», spiega la Digital Marketing Specialist Simona Tovaglieri (foto) nel suo blog seociologist.com, «deve essere traboccante di personalità, deve saper incuriosire, coinvolgere e connettersi emotivamente con i consumatori, destando sensazioni forti (come paura, felicità, sorpresa, meraviglia) e facendo leva su valori ed ideali condivisi e condivisibili dai suoi interlocutori. Deve essere in grado di coinvolgere emotivamente l’audience, immergendola e travolgendola nella storia stessa. Le storie, infatti, hanno il grande pote-
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re di attrarci, di coinvolgerci: si pensi ad un film del genere che più ci piace. Quando lo guardiamo, ci caliamo noi stessi nel film, ci identifichiamo con i protagonisti fino a viverne le loro emozioni. Come accade in un film, pertanto, chi ascolta la narrazione del brand deve riconoscersi in questa storia, deve seguire lo stesso percorso narrato, deve poter assorbire gli stessi valori, vivere le stesse sensazioni e uscire dal racconto trasformato dalla narrazione stessa. Un’attenzione particolare poi deve essere riposta nel linguaggio, che deve prediligere una terminologia semplice, di tutti i giorni, diretta e familiare, in grado di veicolare meglio il senso di condivisione delle emozioni proposte. È così che un brand entra in relazione con la sfera emotiva del suo pubblico, creando un forte legame “di pancia” tra il consumatore e un prodotto, o un’azienda». Certo oggi si opera soprattutto sul web e quindi in un contesto frammentato, dentro il quale l’azienda deve sapersi rivolgere in modo appropriato a ciascun pubblico, utilizzando narrazioni e canali diversi in base all’audience a cui si rivolge. A tal proposito Mauro Belloni, consulente new media e executive producer della casa di produzione Maremosso, ci spiega che «oggi lo storytelling deve essere per forza una disciplina transmediale. Che parte da una storia e la va a raccontare declinandola in modo coerente su tutte le varie piattaforme che il web e i nuovi media in generale mettono a disposizione. Si deve restare sempre coerenti al concept iniziale, ma poi è necessario adattare la storia dell’azienda a più canali comunicativi possibile. È per questo che si parla di
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MARKETING & COMUNICAZIONE Come SI fa uno StoryteLLIng effICaCe e veLoCe? • “mostrando” anziché “facendosi leggere”. I comunicati che contengono elementi multimediali hanno il 77% di reazioni in più rispetto a quelli di solo testo e i post sui social vengono linkati 3 volte di più se hanno un video. • attirando l’attenzione subito, col titolo. Sul web nessuno legge un contenuto fino in fondo, anzi il 79% degli utenti si affida al colpo d’occhio, con il quale “scorre”, in media, 100mila parole al giorno. • usando una narrativa scorrevole e chiara. I navigatori infatti hanno poco tempo, occorre che l’informazione sia organizzata in modo da essere facilmente e immediatamente fruibile. Da non sottovalutare il fatto che il 90% degli utenti ammette di avere gettato via informazioni importanti senza averle lette.
contenuto “liquido”: chi produce i contenuti deve imparare a dare alla propria idea una forma liquida, nel senso che è necessario imparare a creare tante narrazioni all’interno della narrazione principale».
Darsi autorevolezza È importante sapere insomma che, a seconda del web media che si usa, il concept della storia si deve articolare in un modo diverso. «Il contenuto allora», continua Belloni, «cambia anche qualitativamente, anche se al centro resta il concetto di narrazione. Conta la storia più che il modo di raccontarla. Si ottiene allora una continuità nel racconto del brand, coerente, lineare, che non crei confusione. Alla fine del percorso creativo poi non bisogna dimenticare che non basta all’azienda trovare qualcuno che sappia raccontare una storia, ma ci vuole uno storyteller che sia in grado di seguire le regole dei nuovi media. Solo così sarà possibile dotarsi di autorevolezza e credibilità anche nel mare magnum dei social e della rete».
gli errori comunicativi più frequenti È partita allora la sfida alla produzione dei contenuti più affascinanti, anche se, almeno all’estero, nonostante i dipartimenti marketing spendano un quarto del loro budget per produrre contenuti, la maggior parte delle aziende non ha ancora acquisito le competenze necessarie per produrre contenuti all’altezza delle aspettative del proprio target né le strategie per veicolarli online alle community giuste nei format più appropriati, misurando
• Dando vita a contenuti personali e rilevanti. Per essere ascoltati nel marasma del web, i contenuti devono parlare del brand e dei suoi clienti, creando un legame emozionale con il pubblico: le persone acquistano con l’emotività, e poi giustificano l’acquisto con la logica. • affidandosi alla cross-medialità. Se infatti la rete è caotica, per non lasciare che le storie si disperdano e tenersi stretta l’attenzione del target è necessario proporre i contenuti in modo creativo in un “pacchetto” più possibile integrato e facilmente accessibile. (fonte: LookBook HQ)
poi conversioni e ritorni. Lo spiegano, nella ricerca “Better lead yield in the content marketing field”, l’associazione CMO Council e l’agenzia di comunicazione NetLine, che hanno condotto una ricerca su oltre 400 figure aziendali (il 40% di aziende con oltre 100 milioni di dollari di fatturato) in diversi paesi per indagare quali tipologie e quali forme di contenuto aziendale sono più efficaci nell’influenzare il proprio target di riferimento. Molte aziende, spiega l’indagine, realizzano i propri contenuti incorrendo troppo spesso in 4 tipi di errori comunicativi. Ovvero: distribuiscono contenuti troppo promozionali o irrilevanti, che infastidiscono il 43% dei potenziali fruitori; veicolano contenuti superficiali, con poco approfondimento, poca sostanza e poca originalità di pensiero, che non piacciono al 34% degli intervistati; producono contenuti troppo tecnici, quindi poco comprensibili; complicano troppo le procedure di download del contenuto, scoraggiando il 50% del target cui è destinato. Insomma, oggi nell’era del web 2.0 il mezzo resta sempre il messaggio, o parte di esso. Sfruttare il potere dello storytelling e la penetrazione delle tecniche di cross-medialità vuol dire iniziare nel presente il marketing che sarà vincente nel futuro. ■ 11-12 2013
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lo stile? Non va mai in vacanza Il giusto “fit” in viaggio, secondo la fashion coach Carla Gozzi
✒antonella Gemma Tereo
La style coach Carla Gozzi (anche nella pagina seguente), viaggiatrice globetrotter si divide tra le città di Modena, Milano e New York (nella foto in basso)
Un volto noto in TV ma anche una professionista che ha fatto del bon ton la sua regola di vita, senza tradire incertezze e defaillance nemmeno durante i suoi numerosissimi viaggi. Carla Gozzi, in giro per il mondo, continuamente impegnata in sfilate, coach training, programmi TV ed eventi su tutto quello che è buon gusto ed immagine, si confida e rivela come mettere d’accordo look e vita quotidiana. Fra stile e valige, ecco, dunque, i segreti di una vera style guru per essere fashion anche in trasferta, quando, magari, il tempo a disposizione è poco e il bagaglio piccolo. Parliamo di stile e di abitudini di viaggio: cosa non manca mai nella tua valigia, per un “fit” appropriato? «Non mancano mai le scarpe, perché scarpe diverse vogliono dire look diversi. Faccio un esempio: con solo un tubino nero in valigia, se fossi a Londra e dovessi partecipare a un cocktail o a una serata speciale, mi limiterei a cambiare la scarpa, magari optando per una “gioiello” con una piccola clap. Ecco, con il giusto accessorio in valigia, cambia tutto... Stesso discorso vale
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per la borsa, sempre in doppia versione, per cocktail e dopo cocktail, oppure cena e dopo cena». Che tipo di viaggi fai? «Mi divido tra quelli super-vacanzieri, per esempio in barca a vela, al riparo da occhi indiscreti, molto libera anche nell’abbigliamento, e i viaggi di lavoro dove è richiesto un look professionale e dinamico. E, se mi devo spostare da una città fredda a una calda o viceversa, mi vesto “a cipolla”, ton-sur-ton, così non sbaglio». Quindi il tuo segreto per viaggiare leggeri senza sfigurare... «E’ quella che io chiamo la “tecnica Ryanair”, dove non puoi portarti niente in esubero rispetto al peso consentito. Ovvero, mettere in valigia anche un solo capo, per esempio un abito, ma con gli accessori giusti, capaci di trasformarlo in qualcosa di completamente diverso a seconda dell’occasione».
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Dettaglio di una suite del Brown’s Hotel di Londra
Quali, tra i tanti paesi che hai visitato, ti hanno lasciato qualcosa di speciale? «Beh, ho viaggiato tanto... Osaka, Tokyo, Shanghai, Pechino. In Europa, hanno lasciato il segno senz’altro Copenhagen, Londra e Parigi. Ma forse la città che mi è rimasta più nel cuore è Santa Fe, nel New Mexico, dove ho trascorso un’estate fantastica, un po’ fuori dalle righe, in stile Georgia O’Keeffe, trasgressiva artista statunitense che io amo molto e che, qui, dipinse alcune delle sue creazioni più famose...» Il tuo tipo di hotel ideale? «Il boutique hotel, con poche camere, uno stile d’accoglienza caldo, friendly e un servizio di alto livello. In albergo mi piace sentirmi a casa, con tutti i comfort di un grand hotel». E quando viaggi per lavoro? «A volte scelgo alberghi più funzionali, vicini al centro città o agli aeroporti. Ma se posso, evito quelli troppo grandi. Li trovo un po’ anonimi. Anche in viaggio, cerco ambienti che corrispondano al mio stile e alla mia personalità». Come deve essere una camera d’hotel per farti sentire a tuo agio? «Chiara, luminosa, magari con qualche pezzo di design ma senza esagerare... L’importante è che non sia standardizzata. Così come non deve essere standardizzata l’accoglienza. Per intenderci, detesto dover compilare form sulla customer satisfaction. Preferisco rilasciare un commento vis à vis al direttore, magari al momento del check out».
L’hotel in cui ti sei trovata meglio? «A Londra, l’Hotel Bronwn’s». E in Italia? «A Roma soggiorno sempre volentieri all’Hotel Locarno». Che meta hai scelto per le vacanze di Natale? «Stati Uniti, dove, dopo il piacere, mi aspetta anche il lavoro». ■
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Gais Hotels Group Cinque generazioni, un unico grande stile d’accoglienza: quello di Gais Hotel
È una storia che viene da lontano, quella della famiglia De Luca, una storia che racconta di una grande tradizione alberghiera – oggi alla quinta generazione – visceralmente connessa a una città, Taormina, sinonimo da oltre un secolo di turismo d’elite. Era il 1898 quando Giuseppe e Isabella Bambara realizzarono, secondo la moda inglese imperante in quel periodo, il loro primo albergo, il Diodoro, hotel di charme, che da subito richiamò una clientela internazionale ed esclusiva tra teste coronate, scrittori e artisti. Qui soggiornò a lungo anche D.H. Lawrence con la irrequieta moglie Frieda von Richthofen, che ispirò il marito, con le sue avventure extraconiugali taorminesi, a scrivere, nel 1929 “L’amante di Lady Chatterley”. Occupato, durante le due guerre dalla Luftwaffe germanica, prima e dall’Air Force inglese, dopo, l’albergo ha subito alterne vicende, per poi riaprire, ristrutturato e ampliato, nel 1967. Ai primi intraprendenti imprenditori, ai figli dei figli, si sono sostituiti, nel tempo, Sebastiano De Luca e Isabella Bambara, perfetti eredi di quello stile unico e della classe tipica di chi è cresciuto in un ambiente cosmopolita raffinato. Oggi la famiglia De Luca è proprietaria di un Gruppo alberghiero – il Gais Hotels Group – che comprende, in città,
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oltre allo storico Diodoro, anche il cinque stelle lusso Grand Hotel San Pietro, l’Hotel Caparena & Wellness Club, splendido resort in riva al mare, il residence Villa Giulia e il boutique hotel Isabella nel cuore del centro storico. Del Gruppo fa parte anche l’Azienda agricola “Chiuse del Signore”, situata alle pendici dell’Etna. Presidente di GISA SpA e di Confindustria Sezione Alberghi e Turismo di Messina e Provincia, Sebastiano De Luca, ha rivestito sempre incarichi di grande rilievo nel mondo del turismo e dell’ospitalità – è anche componente del Board Nazionale e della Giunta di AICA, socio EHMA, Amministratore del Distretto Turistico Taormina-Etna e Consigliere Regionale Unicredit Territorial Community Sicilia – impegnandosi in prima linea nella valorizzazione dell’alta accoglienza e della destinazione Taormina. Prima di intraprendere la fortunata av-
A sin., una veduta notturna dell’Hotel Isabella di Taormina. Qui sopra, la famiglia De Luca, da sin. Isabella Bambara, Sergio, Sebastiano e Stefania. Sotto il ristorante dell’Hotel Lido Caparena
ventura imprenditoriale, ha lavorato in importanti strutture in Italia e all’estero, forte di un cv di tutto rispetto: una laurea in economia del turismo e diversi master in hotel business. A lui va il merito di aver ristrutturato e potenziato gli alberghi di famiglia, creando una catena alberghiera che oggi è di riferimento per l’isola e per il Paese. Accanto a lui, crescono professionalmente i figli Stefania (una laurea in Legge) e Sergio (laurea in Economia) con il compito di portare avanti “the ancient tradition of hospitality”. A.M.
Gais Hotels Group Via Timeo 1 98039 Taormina (Me) Tel. 0942611350 fax 0942611355 info@gaishotels.com
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Grand Hotel et de Milan Lo storico hotel di via Manzoni celebra il bicentenario di Giuseppe Verdi, che qui soggiornava abitualmente, traendo ispirazioni per le sue opere, con un ricco programma di eventi aperto alla città
Compie 150 anni il Grand Hotel et de Milan, albergo simbolo della grande tradizione dell’ospitalità meneghina il cui nome è imprescindibilmente legato anche alla grande arte italiana. Giuseppe Verdi lo aveva infatti scelto come sua dimora cittadina prediletta, e, oggi, che ricorre anche il bicentenario verdiano, l’hotel ha deciso di aprire gratuitamente i suoi spazi al pubblico che, fino alla fine di gennaio, ospiteranno una rassegna di eventi teatrali e musicali, un vero e proprio viaggio alla scoperta del genio verdiano. Tanti gli appuntamenti imperdibili, a partire dalla piece
teatrale andata in scena il 5 ottobre, “Caro Maestro” che narrava la vera storia di Violetta Valery e dalle romanze accompagnate da Giovanni Brollo al pianoforte e dal mezzo soprano Tiziano Carraro. All’Hotel et de Milan si è andato anche “dietro le quinte” per scoprire alcune chicche inedite della prima guida turistico musicale della città sulle orme del Maestro, si sono poi celebrati il “Risorgimento verdiano”, le donne di Verdi (con la romanza “Un bacio a questa e un niente a quella”). Mentre il 14/15 dicembre è stata la volta dello spettacolo teatrale itinerante in atto unico “Le stanze di Verdi” ispirato alle figure femminili più importanti nelle opere del compositore. A gennaio le celebrazioni proseguiranno il 19, alle 11,30 con le romanze per pianoforte e voce “Il mistero”, “L’abbanonnée”, Berceuse “Fiorellin che sorgi appena”, “L’attente”, “Brindisi”, “Il tramonto”, “È la vita un mar d’affanni”. Conclude la rassegna il 25 gennaio, alle 11,00 la rievocazione storica (rappresentazione di ciò che accade dopo la prima dell’Otello, il 5 febbraio del 1887). L’orchestra suonerà en plein air in piazzetta Croce Rossa, mentre il tenore canterà dal balcone della suite 105,
al primo piano, dove era solito alloggiare il Maestro. Nato nel 1863 come Albergo di Milano, il Grand Hotel et de Milan, si trova di fronte a via Montenapoleone, a pochi passi dal teatro La Scala e dal Duomo. Di proprietà, da tre generazioni, della famiglia Bertazzoni e ubicato in un antico palazzo nobiliare, è un’enclave di riferimento per soggiorni leisure e d’affari all’insegna dell’esclusività. Il ricordo della presenza di Verdi in Hotel è tuttora vivo, tanto che il suo appartamento è rimasto immutato dal giorno della sua scomparsa, il 27 gennaio 1901. G.B.R. Grand Hotel et de Milan Via Manzoni 29 - 20121 Milano Tel. 02723141 www.grandhoteletdemilan.it infos@grandhoteletdemilan.it
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Hotel De La Ville Un design ancora più living e contemporaneo per il “salotto buono di Milano”, a due passi dal Teatro alla Scala e dal Duomo
L’Hotel De La Ville di Milano si offre ai suoi ospiti come un’accogliente casa privata. Gli interni, che ricordano le antiche dimore inglesi, si sposano con l’efficienza e la professionalità di una tradizione di accoglienza che fa di Sina Hotels un gruppo di alberghi luxury di livello internazionale. La tradizionale porta girevole dell’albergo introduce l’ospite in ambienti raffinati dalle pareti in boiseries di ciliegio, preziose stoffe, grandi tappeti ed eleganti tendaggi. Centralissima la sua posizione, situato com’è nel quadrilatero della moda
e a pochi passi dal Duomo e dal Teatro alla Scala. L’atmosfera dal gusto classico si concilia in maniera armonica con tutti i comfort più moderni, supportata – per di più – da un servizio impeccabile e personalizzato. Ribattezzato “il salotto buono” di Milano, l’Hotel De La Ville è da sempre luogo di incontro di personaggi dello spettacolo, della moda e dell’imprenditoria. Le sue 105 camere e 4 suite sono sia in stile classico che in stile contemporaneo e vantano una ricercata cura nei dettagli. Tutte le stanze sono attrezzate per la clientela più esigente e dotate di climatizzazione regolabile, wi-fi, office corner e linea benessere in camera.
Quando il classico incontra il gusto per la sperimentazione Qui il tempo scorre, ma l’eleganza non passa mai di moda. Anche per questo, il salone e bar dell’Hotel hanno subito quest’estate un completo restyling, riuscendo a armonizzare lo stile elegante e raffinato del passato, con un design più living e contemporaneo. Un caldo parquet al posto della moquette e pareti dal colore tenue regalano un’atmosfera moderna-
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mente raffinata ed nel contempo molto accogliente. Nella zona bar, avvolta da un’elegante boiserie in legno, predominano i colori marrone bruciato e rosso, mentre nel salone adiacente, divani e poltrone di design accendono una varietà di colori, dal caldo arancio all’acid green. La luce d’atmosfera è diffusa da tre lampadari in tessuto dai colori neutri. I tavolini e le lampade a terra in acciaio sono state progettate in esclusiva per l’Hotel. La magica unione tra il classico senza tempo e la sperimentazione contemporanea degli arredi d’interno di questo restyling, confermano l’Hotel De la Ville come punto di riferimento di Milano e dei suoi ospiti internazionali, appagando i desideri di una clientela esigente e chic. A breve, anche il foyer e la reception dell’albergo verranno sottoposti a ristrutturazione, come pure un piano intero dell’albergo, aggiungendosi ai tre piani già ultimati dal 2011 ad oggi. A rendere piacevole il soggiorno al De La Ville non sono solo gli ambienti, ma anche un esclusivo centro benessere (dotato di sauna, bagno turco e trattamenti estetici), la piscina riscaldata sul roof, con cupola trasparente aperta in estate, e il solarium con vista sulle guglie del Duomo. L’offerta gastronomica del rinomato ristorante L’Opéra, propone piatti della cucina mediterranea rivisitati in chiave creativa, accompagnati dagli ottimi vini della ricca carta. Centro di ritrovo della mondanità milanese, l’American Bar Il Visconteo è ideale per regalarsi una pausa e gustare un ottimo aperitivo. Nella Champagnerie, dotata di luce naturale, vi è la possibilità di organizzare cene o lunch privati, o esposizioni di vario genere ed eventi riservati. Per riunioni, meeting o banchetti, l’Hotel dispone di ambienti funzionali, per garantire la massima privacy ai parteci-
panti. Le sale al primo piano, tutte con luce naturale, garantiscono la riuscita di riunioni, convegni e seminari. Le attrezzature di base comprendono: wi-fi, amplificazione, schermo, lavagna a fogli mobili, lavagna luminosa, videoproiettore, materiale didattico. Diverse le capacità ricettive, dalla Sala Duomo di 120mq per meeting fino a 90 persone, alla Sala Manzoni per meeting fino a 50 persone, fino alla Sala Hoepli per riunioni fino a 30 persone a platea. Anche il Ristorante L’Opéra può accogliere cocktail o feste private per un massimo di 60 persone. L’albergo mette a disponibile interessanti pacchetti speciali che includono l’affitto della sala con le relative attrezzature, pernottamento con prima colazione, coffee-break e colazione di lavoro comprese le bevande. C.C.
Hotel De La Ville Via Hoepli 6 - 20121 Milano Tel. 028791311 - fax 02866609 www.sinahotels.com - delaville@sinahotels.com 11-12 2013
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Hotel San Francesco al Monte Una struttura esclusiva, all’interno di un antico convento che si affaccia direttamente sul Golfo di Napoli, in cui storia e modernità si incontrano
Cinque secoli di storia hanno dato forma a un edificio che, dopo aver ospitato il Convento di Santa Lucia al Monte, rivive oggi come proposta ricettiva in cui la tradizione si fonde con la modernità, nei suoi spazi suggestivi e nelle ampie aree all’aperto. Dopo una ristrutturazione in grado di conservare inalterato il fascino antico del luogo, l’Hotel San Francesco al Monte testimonia sia nelle 45 camere vista mare, ricavate dalle celle dei frati che l’hanno abitato, sia nelle sale meeting il suo passato secolare. Tutte e 3 le sale, infatti, nascono dalla rivisitazione di altrettanti ambienti ti-
pici della vita del convento, come la Sala Refettorio, da 200 posti, il centro nevralgico dell’edificio, oggi riadattata per convegni, cene di gala o party aziendali, oppure la Sala del Forno, in cui si trovavano le cucine, ancora adesso caratterizzata dalle pareti scavate nel tufo, e infine la suggestiva Sala San Giovan Giuseppe, antica cappella votiva, raccolta, con una capienza massima di 80 partecipanti, utilizzata per presentazioni e conferenze o incontri di rappresentanza. All’ultimo piano, invece, si apre un vero e proprio angolo di campagna in piena città, la terrazza, da cui si gode
una vista a 360° che spazia tra Napoli, il Golfo, il Vesuvio e Capri da una parte e la collina dall’altra. Qui, oltre al giardino pensile in cui è allestito uno spazio per eventi ed incontri, utilizzato sia per meeting aziendali che per appuntamenti mondani o culturali tra gli orti e le vigne, si trova un’intera area dedicata al benessere e al relax, con la piscina a raso e un seconda vasca di acqua calda scavata direttamente nella roccia di tufo, in una posizione riparata. Al benessere è dedicato anche il nuovo spazio Antica Essenza, dove le atmosfere del passato si sposano con le proposte più innovative. Tra queste il Dream Massage, trattamento olistico che unisce e ottimizza i benefici delle 7 migliori tecniche di massaggio (Sweedish, Deep Surf, Shiatzu, Reiki, Ayurveda, Fisioterapico e Linfodrenante) e la Vinoterapia, in cui vino e uva diventano vero elisir di bellezza, che ringiovanisce e idrata la pelle, tonifica epidermide e muscoli e ha un effetto antiossidante per le cellule. Un viaggio nella tradizione è offerto anche dalla cucina, servita nel ristorante La Terrazza dei Barbanti, che, in un’ala panoramica del complesso, propone un’esperienza culinaria di livello all’insegna dei sapori mediterranei e partenopei. G.G.
Winter promotion
Hotel San Francesco al Monte
L’Hotel San Francesco al Monte offre, per i mesi da novembre a febbraio inclusi, a chi organizza un evento presso i suoi spazi con pernottamento la sala meeting con attrezzatura di base e connessione Wi-Fi gratuita. Possibilità di parcheggio convenzionato e di allestimento di coffee break, pranzi di lavoro e cene servite.
Corso Vittorio Emanuele 328 80135 Napoli Tel. 0814239111 - fax 0814239471 www.sanfrancescoalmonte.it info@hotelsanfrancesco.it
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Parc Hotel Paradiso & Golf Resort Dal congresso al team building, una location per ogni tipo di evento e sport. A pochi minuti dal centro di Peschiera del Garda
Parc Hotel Paradiso & Golf Resort è un vero e proprio piccolo universo a se stante: situato a pochi minuti dal centro di Peschiera del Garda e a brevissima distanza dall’uscita del casello autostradale omonimo sull’ A4, questo complesso alberghiero è circondato dal verde abbraccio delle colline moreniIl Centro ha fatto da cornice a numerosi importanti avvenimenti: la stagione golfistica ha visto svolgersi sul campo del Resort molte gare di rilievo, ma anche molte aziende importanti hanno scelto di organizzare qui i loro eventi aggregativi. E qui si è svolta pure la gara canina di agility che ha richiamato cinofili da tutta Italia. A scegliere il resort come location per i propri ritiri sono anche note società calcistiche come il Sunderland, la squadra della Premier League inglese che recentemente vi ha organizzato il ritiro precampionato, e il Chievo Junior Camp. Dal Centro sono passati inoltre i podisti del Paradiso Garda Run e i ciclisti russi del Team Katusha. E non sono mancati nemmeno i road show: il Resort è l’ideale per le prove di auto.
che gardesane e da un campo da golf 18 buche. È in tale scenario che si possono organizzare sessioni di team building, coaching e attività post-congressuali. Oltre al già citato campo da golf, che vanta alcuni dei più bei green d’Italia, c’è un attrezzato centro sportivo, lo Sporting Center Paradiso, un autentico gioiello: 3 campi da calcio, 3 campi da tennis, campi da beach volley, pallavolo e pallacanestro, 9 piscine coperte e all’aperto e 2 moderni centri benessere. Non stupisce quindi che numerosi team professionistici l’abbiano scelto come location per i loro allenamenti: oggi, per esempio, lo Sporting Center Paradiso è il centro tecnico ufficiale della squadra di serie A dell’Hellas Verona.
Un’ospitalità altrettanto ricca Con due hotel quattro stelle – Parc Hotel e Active Hotel Paradiso – e due residence (Residenza Eden e
Golf Residenza) il resort è uno dei più importanti poli congressuali del Nord Italia, in grado di accogliere anche i gruppi più numerosi, offrendo servizi di alta qualità e straordinaria versatilità negli spazi: vi si può organizzare ogni tipo di evento, supportati da un’assistenza attenta e qualificata. Agli event manager, il complesso alberghiero mette a disposizione un centro congressi multifunzionale e adattabile ad ogni tipo di esigenza, con ben 10 moderne sale meeting da 20 a 380 posti. Altrettanto ampio e variegato, come si diceva, il ventaglio di attività post congress: oltre alle golf clinic e a tutte le altre attività sportive praticabili presso lo Sporting Center Paradiso, si possono organizzano anche divertenti cacce al tesoro. L.S.
PARC HOTELS Parc Hotel Paradiso & Golf Resort; Parc Hotel Germano; Parc Hotel Gritti Località Paradiso 37019 Peschiera del Garda (Verona) Tel. 04564053003/1 www.parchotels.it/ - eventi@parchotels.it
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Huatulco 9 baie e 36 spiagge per scoprire il fascino intatto del Pacifico messicano ✒Testo e foto di Barbara Ainis
In alto Arroyo e in basso nell’altra pagina Cacaluta, sono le due spettacolari spiagge deserte dell’omonima baia a forma di cuore. Le spiagge e la vegetazione alle loro spalle fanno parte del Parco Nazionale di Huatulco
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Nel sud del Messico, a pochi chilometri da quel Puerto Escondido che, grazie al film di Salvatores, ha fatto sognare milioni di italiani, si trova un tratto di costa ancora poco conosciuto al turismo europeo, un ricamo di spiagge, promontori e mare turchese, che nulla ha da invidiare alla ben più nota riviera caraibica. Ultimo avamposto dello sviluppo turistico messicano di alto livello, Huatulco si è trasformato in pochi anni in una delle più richieste destinazioni balneari del Pacifico. Resort, boutique hotel, ristoranti e servizi turistici, che hanno preso il posto delle capanne di pescatori, sono pronti ad accogliere viaggiatori, soprattutto nordamericani, in cerca di relax. Ma, in questa animata fase colonizzatrice, molte spiagge
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sono rimaste, per così dire (e per fortuna), dimenticate dalla frenesia degli investitori. A poca distanza dai complessi residenziali, nascoste al di là di spuntoni di roccia o immerse nella vegetazione protetta del Parco Nazionale di Huatulco, si trovano alcune tra le spiagge più belle del Messico, intatte, deserte e vergini. Almeno fino ad ora.
La Bocana All’estremità orientale dei 35 chilometri di costa delle Bahias de Huatulco si trova questa affascinante spiaggia alla foce del Rio Copalita. Visto il facile accesso dalla strada litoranea, non si tratta proprio di una spiaggia deserta, ma i pochi turisti e bagnanti presenti non distolgono certo
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dallo spettacolo delle onde che si infrangono sulla battigia dorata e sugli scogli che emergono dalla sabbia. Una romantica e, in questo caso sì, solitaria passeggiata in direzione est porta fino all’estuario del Rio Copalita. Lungo il suo corso si possono fare splendidi percorsi in kayak o emozionanti discese rafting.
ElArrocito Ai piedi del promontorio che separa la Bahia Santa Cruz dalla Bahia Tangolunga, le due baie degli hotel di lusso e dei ristoranti più frequentati, si trova la piccola e splendida spiaggia de El Arrocito. La sab-
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La spiaggia Maguey è piuttosto frequentata e offre ristoranti e negozi di noleggio per sport acquatici
bia, che sembra fatta di piccolissimi chicchi di riso (di qui il nome), è bagnata da onde gentili un mare trasparente e turchese. A proteggere la quiete e la pace di questa caletta si ergono formazioni naturali di roccia, che funzionano da frangi onde, rendendo il pescosissimo mare di fronte alla spiaggia perfetto per lo snorkeling.
Conejos e Tejoncito Si trovano entrambe nella bella e ampia Bahia Conejos, ma sono molto diverse tra di loro. Una, la Playa Conejos, è una lunga e solitaria spiaggia di sabbia bianca che degrada dolcemente nell’acqua tiepida e cristallina, dai toni azzurri e verdi. Poco profonda e sicura, è protetta alle estremità da scogli e formazioni rocciose. Se volete immergervi nell’illusione della solitudine più completa volgete lo sguardo verso il mare e non verso l’interno della baia, dove, comunque a notevole di-
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stanza, si staglia la sagoma del lussuoso Secrets Resort Huatulco. Playa Tejoncito si trova all’esatto opposto della baia. Intima e nascosta, questa piccola spiaggia di 75 metri di lunghezza è circondata da vegetazione di mangrovie e mezquites, mimose messicane. La sabbia bianca e fina contrasta con l’acqua dalle intense tonalità di verde e azzurro, che, poco profonda e tranquilla, permette di fare il bagno in tutta sicurezza.
Maguey e Organo Due baie praticamente unite, condividono un mare trasparente e ricchissimo di pesci. La spiaggia Organo è ancora intatta e vergine, con la sua finissima sabbia bianca che degrada dolcemente al mare, accarezzata da onde gentili. Qui chi sia in
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cerca di tranquillità e natura può davvero trovare un paradiso. Ma anche gli appassionati di snorkeling saranno conquistati dall’incredibile vita sottomarina delle sue acque. La vicina spiaggia Maguey, sempre bellissima, è, invece, piuttosto frequentata. Qui arrivano i turisti a bordo di barche e catamarani per godere della sabbia fina, dell’acqua cristallina e tranquilla, ma anche dei ristoranti e dei negozi di noleggio di maschere, pinne e moto d’acqua.
Cacaluta e Arroyo La baia a forma di cuore di Cacaluta, protetta da una piccola isola, è di sicuro la più impressionante e affascinante di tutte. Nonostante le onde forti e la profondità dell’acqua, che rendono le sue due
spiagge, Cacaluta e Arroyo, poco consigliabili per le attività acquatiche, chiunque arrivi qui dal mare non può che rimanere conquistato dalla bellezza selvaggia di questa cala, dai contrasti di colore del suo mare e dalla vegetazione rigogliosa che la circonda, parte integrante del Parco Nazionale di Huatulco. Playa Cacaluta, lunga un chilometro, sorprende con le sfumature intense della sua sabbia che, bagnata dall’acqua, disegna geometrie inedite. Qui è stata girata la famosa scena della pellicola Y tu mamà tambien, nella quale i protagonisti vedono il mare per la prima volta. La spiaggia Arroyo, più piccola, è un paradiso naturale di acqua cristallina, sabbia di corallo bianco, circondata da mangrovie abitate da uccelli acquatici come aironi, gabbia-
La spiaggia La Bocana, all’estuario del Rio Copalita, è un paradiso per surfisti e amanti della quiete
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Le due vicine baie di Maguey e Organo (a destra), una dinamica e l’altra solitaria, condividono lo stesso mare trasparente, perfetto per immersioni e snorkeling
ni, urubù dalla testa nera e strolaghe mezzane del Pacifico.
Chachacual e La India Entrambe le spiagge di questa baia possono essere incluse a pieno diritto nell’elenco delle spiagge vergini di Huatulco. Parte della prorompente riserva ecologica, la baia è bagnata da onde gentili e moderate, circondata da una fitta vegetazione e da formazioni rocciose. La spiaggia omonima di Chachacual, ad ovest, degrada rapidamente nell’acqua dalle tonalità verdi e azzurre, le cui trasparenze sono abitate
La spiaggia Conejos, nell’omonima baia, regala l’illusione della solitudine, a due passi da un grande e lussuoso resort
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Il nuovo Secrets Huatulco Resort & Spa, affacciato sulla baia Conejos
da una variopinta fauna acquatica. Playa La India è una spiaggia solitaria, fatta apposta per gli amanti della tranquillità. La sabbia fina e bianca è bagnata dall’acqua tranquilla e trasparente e i suoi fondali di corallo e sabbia sono popolati di pesci angelo, pesci palla, pesci farfalla e pesci trombetta.
Cacalutilla Nella bella Bahía San Agustín, protetta dall’omonima isola rocciosa e da faraglioni e benedetta da uno dei più intatti giardini sottomarini di coralli, si trova la tranquilla spiaggia di Cacalutilla. A nordovest rispetto alla più famosa e frequentata spiaggia di San Agustín, posta di fronte al centro abitato, questa piccola caletta è il
luogo ideale per praticare snorkeling e diving, grazie alle sue acque tiepide e trasparenti, che conservano una ricchissima varietà di fauna acquatica. ■
Come arrivare L’Aeroporto Internazionale di Huatulco accoglie settimanalmente voli da alcuni aeroporti di USA e Canada e quotidianamente voli da Città del Messico. Tutte le spiagge in Messico sono pubbliche e dovrebbe essere garantito l’accesso. Ma dal momento in cui i sentieri che vi conducono sono spesso chiusi (indebitamente) da parte delle imprese proprietarie dei terreni la soluzione migliore per raggiungere quelle più isolate è via mare. Nel porto di Santa Cruz si possono noleggiare imbarcazioni (con conducente) o partecipare a tour collettivi in yacht o catamarano.
Dove dormire Secrets Huatulco Resort& Spa Sección Hotelera Bahía de Conejos Tel. + 52 958 5830500 www.secretsresorts.com/huatulco Las Palmas Villas & Casitas Camino a Playa La Entrega, El Faro - Playa Violin Tel. + 52 322 2212277 www.hotelesboutique.com/hotel/las-palmas Cosmo Residences Residencial Arrocito, Playa Arrocito Tel. + 958 5252001 www.cosmoresidences.com
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Sun & happiness
a Miami
Nella perla degli States tra lussureggianti paesaggi tropicali, vibrante vita notturna e shopping d’eccezione ✒Testo di Alessandra Caputo
foto di ©Image provided by Greater Miami Convention & Visitors Bureau www.gmcvb.com
Resa celebre negli anni Venti dalla stravagante Art Deco, oggi Miami, con la sua area metropolitana e le meravigliose spiagge lungo la costa, è diventata una delle destinazioni più cool dove trascorrere le vacanze. Nota anche come “Greater Miami and the Beaches”, l’immensa città è un affascinante mix di eleganza d’avanguardia e abitazioni in stile Old World Florida lungo la costa, alla cui bellezza tropicale
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nemmeno Ponce de Leon, il primo esploratore europeo a sbarcare in Florida nel 1513, riuscì a resistere. Tutto l’anno Miami gode di un clima straordinario con una temperatura sui 24,5°C, paesaggi da cartolina che la caratterizzano, spiagge famose ed acque trasparenti. Le giornate sono baciate sempre dal sole, la brezza leggera rinfresca durante il giorno e il caldo afoso riscalda le notti al chiaro di luna.
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L’Aeroporto Internazionale di Miami (MIA) è il più grande gateway tra gli Stati Uniti e l’America Latina e uno dei più grandi centri aerei negli Stati Uniti. Nel 2011 è stato classificato al primo posto negli States per percentuale di voli internazionali e al secondo per volume di passeggeri internazionali, dietro al JFK di New York. Nel 2011 più di 38milioni di passeggeri hanno viaggiato al MIA rendendolo il 26esimo aeroporto più traffica-
to al mondo. Recentemente ristrutturato, con nuovi ingressi caratterizzati da alti soffitti, collezioni d’arte locale, più negozi e ristoranti, ora riflette lo stato di Miami come destinazione di classe mondiale. Questa metropoli cosmopolita vanta un ambiente artistico e culturale sempre vivo, una vita notturna movimentata, ristoranti di fama internazionale e un calendario sempre ricco di eventi. Geograficamente e culturalmente posizio-
Skyline di Miami. Situata sulla costa sudorientale della Florida la città si affaccia sulla baia di Biscayne
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Miami è la meta esclusiva delle più affollate (e amate) spiagge della Florida
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nata al crocevia tra Nord America e America Latina, situata poco più a nord del Tropico del Cancro, comprende numerose isole e formazioni coralline, oltre a paludi di mangrovie, collegate tra loro da ponti sospesi e strade panoramiche, punti ideali per godere di un panorama mozzafiato sulla Biscayne Bay, mentre chilometri di spiagge bianchissime si estendono lungo tutta la costa bagnata dalle calde acque del Mar dei Caraibi. Nell’area urbana l’eterogeneità di gruppi etnici, culture e lingue è estremamente rappresentata nei 2milioni di abitanti e convive perfettamente nei 35 distretti urbani, distribuiti su una superficie di 5mila chilometri quadrati. I nuovi abitanti della città sono spesso turisti che, dopo aver trascorso una vacanza e respirato l’aria ri-
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lassante e divertente di Miami, hanno deciso di stabilirsi definitivamente. L’estrema varietà si percepisce anche a tavola perché la cucina è frutto di fusioni culturali: americana, ispanica, latino americana e soprattutto cubana.
I principali quartieri e le spiagge esclusive Il quartiere più noto a livello internazionale è il South Beach’s Art Deco District ma altre aree meno rinomate, come Coral Gables, Little Havana e Coconut Grove, sono dei veri tesori nascosti che vi consigliamo di scoprire. La rinascita di Miami è rappresentata dalla recente rivoluzione urbana, portata avanti da visionari del mondo immobiliare della città, come Craig Robins all’inter-
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Sopra, lo storico City Hall di Coral Gables. A fianco, il Museo dei ragazzi. In basso, una casa del Design District, vero e proprio epicentro di design, shopping e buona cucina a Miami
no del Design District e Tony Goldman nel Wynwood District, nella parte nord di Downtown Miami, entrambi luoghi incredibili per shopping d’alto livello e divertimento. Il Design District sta ridefinendo la commercializzazione della moda, Robins ha infatti stretto un accordo che ha portato altri grandi nomi della moda internazionale, come Christian Dior, Fendi, Bulgari, Pucci, De Beers, Celine, Marc by Marc Jacobs, e recentemente hanno aperto anche Cartier, Tom Ford, Zegna e Burberry. Adiacente al quartiere c’è Wynwood, caratterizzato dall’atmosfera tropicale di Soho, qui potete ammirare le stupefacenti Wynwood Walls, una zona all’aria aperta dedicata ai contemporanei murales urbani. Entrambi i quartieri, ogni
secondo sabato del mese, ospitano le gallery nights, per far scoprire le ultime tendenze del mondo artistico a residenti e visitatori. Downtown Miami si sta trasformando nella nuova Manhattan, qui si concentra il business e, grazie alla riqualificazione urbana e all’apertura di locali, ristoranti e aree verdi, sempre più famiglie scelgono di abitare nella “City”. In questo quartiere, tra Arsht Center for the Performing Arts e l’American Airlines Arena, sta nascendo il Museum Park che includerà il nuovo Museum Science, il nuovo Miami Art Museum, installazioni e aree verdi.
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Tramonto sulla spiaggia di Pelican Marina. Sotto, South Pointe Park
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Iniziate il vostro tour delle spiagge da South Beach. Potete seguire la MacArthur Causeway che parte dalla terraferma per raggiungere la punta sud di Miami Beach. Durante il tragitto incontrerete il porto di Miami con le tante bianche spumeggianti città galleggianti che trasportano viaggiatori tra i Caraibi e Miami. Nel percorso, sulla sinistra della strada, passerete attraverso attrazioni meravigliose, come la Jungle Island con spettacoli selvatici di pinguini, scimmie, uccelli esotici. Scorgerete anche una serie di isole di lusso abitate, tra cui Star Is-
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land dove hanno vissuto artisti come Gloria Estefan, Jennifer Lopez, Julio Iglesias, Sean Combs. Sulla destra incontrerete il Miami Children’s Museum. A South Beach, nota anche come la Riviera Americana, l’Art Deco District vi stupirà con le sue 800 strutture, la più grande concentrazione al mondo di edifici architettonici risalenti al periodo dell’Art Deco. Percorrete la Ocean Drive, una passerella nota per gli hotel di lusso, i caffè all’aperto e le pattinatrici in bikini. Lincoln Road è il più vivace punto di attrattiva, sia per la cultura che per il diver-
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timento e lo shopping. Tra la Lincoln Road e la Washington Ave c’è il New World Symphony Center, la nuova sede per la New World Symphony ma anche lo spazio che attira eventi globali come l’Art Basel Miami Beach, il Food Network South Beach Wine & Food Festival, la Miami Beach International Fashion Week e il Miami International Boat Show. La movida notturna non ha mai un giorno di pausa, i ristoranti e i pop up bar sono diventati sempre più conosciuti, come il Broken Shaker all’Indian Creek Hotel. Altra spiaggia sulla quale spalmarsi al sole è Miami Beach che continua a fiorire sfruttando i benefici derivanti dalla vicinanza con i divertimenti e la ristorazione offerti dall’Art Deco District. Quartieri come l’eccentrico Surfside e il North Beach attraggono per i ristoranti tipicamente locali e il facile accesso alle spiagge. North Beach, nota anche come NoBe, è una spiaggia poco affollata che si trova poco a sud di North Shore Park e rapidamente sta diventando una piccola versione di South Beach, con tanti invitanti caffè fronte oceano. Bal Harbour e le isole Bay Harbour sono una quieta zona residenziale di lusso nota per i famosi Bal Harbour Shops e annoverata come destinazione top per lo shopping grazie alle circa 100 boutiques di stilisti, nonché la presenza del lussuoso St. Regis Bal Harbour Resort e il ONE Bal Harbour Resort & Spa.
MIAMI e Il buSIneSS Dinamica e internazionale, Miami è una destinazione perfetta per il MICE (http://planners.miamiandbeaches.com /planners.aspx), offrendo resort sofisticati e attrezzati immersi in un paradiso tropicale e servizi congressuali fra i più moderni. Inevitabilmente il business qui si associa al piacere, magari scegliendo una meeting room fronte mare godendo del sole e della brezza dell’oceano. Sono circa un milione le persone che ogni anno scelgono Miami per l’incentive, portando quasi un miliardo di dollari all’economia locale. Potrete notare come il Miami Beach Convention Center www.MiamiBeachConventionCenter.com), a pochi blocchi dalla spiaggia, nell’Art Deco District, sia una location moderna e confortevole realizzata seguendo le più avanzate tecnologie ecosostenibili. Ovviamente dopo il lavoro ci si concentra sulle attività piacevoli e Miami ve ne può offrire tantissime: dalla gita in barca o in catamarano, alle coccole nelle SPA più lussuose, dai corsi di golf allo shopping sfrenato (Lincoln Road, Design District, gli outlet come Aventura Mall, The Falls, Dolphin Mall) per finire con le escursioni naturalistiche nei parchi nazionali Biscayne National Park e Everglades National Park.
Bal Harbour. Sobborgo di Miami sulla costa atlantica a circa 5 chilometri a nord di Miami Beach. Qui si trovano molti hotel di lusso e il reddito medio per abitante è tra i più alti degli Stati Uniti
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LE VIE DELL’INCENTIVE CoSA fAre In CITTà Tra le tante attività, il Greater Miami Convention & Visitors Bureau propone Miami Temptations, una serie di iniziative ed eventi inerenti uno specifico tema. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.miamitemptations.com. Miami Spa Month 1 luglio - 31agosto Greater Miami and the Beaches è famosa per le lussuose spa, tra le migliori in America; in questo mese potrete usufruite di promozioni su trattamenti speciali nelle migliori spa della città. Miami Spice restaurant Program 1 agosto - 30 settembre Ottima occasione per gustare la cucina più spettacolare della zona, perché i migliori ristoranti vi offriranno pranzi e cene deliziose a prezzi vantaggiosi. Miami Attractions Month Ottobre Innumerevoli scelte, dal tema storico all’avventuroso e naturale, luoghi da scoprire, esplorare per un caleidoscopio di iniziative di ogni tipo da sperimentare usufruendo di sconti speciali su ammissione alle principali attrazioni di Miami. live Music Month Novembre Celebrate la scena musicale di Miami così come viene promossa dai locali con musica dal vivo. International Hispanic Theatre 11 - 28 luglio Il famoso Festival presenta alcune tra le migliori compagnie teatrali dell’America Latina, dell’Europa e degli Stati Uniti, in varie location in città e Key Biscayne; quest’anno onora il Perù per l’enorme contributo che questo Paese ha dato alla cultura latino americana. Mercedes-benz fashion Week Swim 18 - 24 luglio Evento legato alla moda che ha luogo ogni anno al Raleigh Hotel, è un trampolino di lancio per i designer che intendono proporre collezioni di swimwear e resortwear, oltre alla grande visibilità nei confronti di media internazionali legati al mondo del fashion. Slava’s Snow Show 31 luglio - 25 agosto Animerà il panorama culturale di Miami, un incrocio tra Cirque du Soleil e Blue Man Group, 90 minuti di magia, musica incantevole, immagini vibranti, divertimento e tanta neve, uno show mozzafiato creato da Slava che vi farà vivere un’esperienza fantastica.
A destra, South Beach
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Sunny Isles Beach vi attende con la sua atmosfera casual e con il mare costellato da spiagge a grappoli d’uva. Ottimo punto di partenza per esplorare la quantità di barriere artificiali (Miami Dade County Artificial Reef Program). Tra le Sophisticated Suburbs, visitate Coral Gables che vanta bellissime case in stile mediterraneo e serpeggianti corsi d’acqua. Rinomato per i ristoranti world-
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class e per le gallerie che espongono l’arte Latino Americana e Spagnola. Per le fashion’s victim in questo quartiere c’è il Village of Merrick Park con più di 100 haute couture fashion e negozi di arredamento casa e boutique oltre a tanti ristoranti di ottima qualità. Dall’altra parte della città c’è un altro rinomato centro commerciale, il Miracle Mile, noto anche come Bridal Row. Il quartiere è anche sede del National Historic Landmark Biltmore Hotel ed è famoso per l’Università di Miami così come Fairchild Tropical
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Botanic Garden, il principale giardino botanico tropicale con la più vasta gamma di piante tropicali, viti, alberi fioriti e palme nel mondo. A pochi km dal centro della città si trova Key Biscayne, un paradiso isolato con sentieri per escursioni in mountain bike, canotaggio, sport acquatici, spiagge, strutture di golf e tennis. Qui c’è il Miami Seaquarium con spettacoli acquatici di delfini, orche e foche, noto anche per l’ambientazione di Flipper del 1960. Nelle vicinanze potete mangiare nel ristorante
simbolo Rusty Pelican, recentemente rinnovato, con uno dei migliori panorami sulla baia di Downtown Miami. A Nord Miami, Opa Locka, considerata una delle più grandi del North Miami Beach, offre la più grande concentrazione di architettura Moresca nell’emisfero occidentale. Oltre a North Miami, North Miami Beach e altre aree residenziali, la parte
Qui sopra, murales a Wynwood, il cuore artistico della metropoli floridiana. A sin. l’Art Déco Historic Districts, così chiamato per i numerosi edifici in stile Art Déco Tropicale
IDee Per lo SHoPPIng Aventura Mall A nord-est di Miami, è classificato tra i cinque centri commerciali con il più alto numero di incassi del Paese. Dadeland Mall Vicino South Miami, vanta il più grande Macy’s della Florida; Abercrombie & Fitch, Ann Taylor e Guess sono alcuni dei brand del centro in mezzo a più di 185 negozi specializzati. In programma c’è anche la costruzione di una nuova ala con sei ristoranti e più di venti rivenditori. bal Harbour Shops La meta ideale per uno shopping superlativo che qui incontra la sofisticazione tropicale grazie a nomi come Bulgari, Chanel, Dolce & Gabbana, Pucci, Gucci, Cavalli, Oscar de la Renta, tanto per citarne alcuni. Dolphin Mall Perfetto per chi è alla ricerca di grandi occasioni con gli outlet di Ralph Lauren, Calvin Klein, Saks, Fifth Avenue e molti altri. Mary brickell Village A Downtown Miami, boutique, ristoranti e bar, non lontano dalla Brickell Avenue, la capitale finanziaria dell’America Latina. bayside Marketplace È l’unica piazza del mercato a Downtown Miami che propone ristoro e divertimento sul lungomare con più di 140 negozi favolosi. Village of Merrick Park A Coral Gables, ospita 115 negozi, ristoranti, giardini tropicali e fontane; tra le varie scelte ci sono nomi come Neiman Marcus, Nordstrom, Tiffany e Hugo Boss. 11-12 2013
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Sopra, Sunny Isles Beach. A destra, Il Miami Seaquarium. In basso, il giardino di Villa Vizcaya, nel quartiere di Coconut Grove
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settentrionale della città è la patria di Aventura con i suoi condomini di lusso, Turnberry Isle Miami con i grandi campi da golf e il gigantesco Aventura Mall. A sud della città, a Redland e Homestead, verso i due parchi nazionali con campi di fragole, pomodori e altri prodotti freschi, c’è uno dei più famosi stand agricoli, Robert Is Here, meta popolare lungo la strada per i parchi. Everglades National Park, luogo Patrimonio Mondiale, terzo parco per estensione degli Stati Uniti, nei suoi 6mila chilometri quadrati presenta un ecosistema unico e incontaminato costituito dalla giungla subtropicale, praterie, paludi di mangrovie e calde acque della Florida
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Bay. Non lontano c’è il Biscayne National Park, famoso per l’ecosistema sottomarino con le tante specie di animali e piante acquatiche, la barriera corallina vivente (situata a due passi da HomesteadMiami Speedway, è sicuramente il luogo perfetto per le immersioni, i viaggi in barche con fondo di vetro o snorkeling) e la striscia più lunga di foresta di mangrovie che si è conservata nella costa orientale della Florida occupando un’area di 700 chilometri quadrati. Inoltre c’è anche lo zoo di Miami, Monkey Jungle, Schnebly di Winery & Brewery (vini ottenuti da frutti tropicali), Alligator Everglades Farm e il Fruit and Spice Park. ■
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DoVe DorMIre
DoVe MAngIAre
The James royal Palm South Beach 1545 Collins Avenue, Miami Beach, FL 33139 www.jameshotels.com Ristrutturato a ottobre 2012, l’hotel è a pochi passi dalla spiaggia e dal famoso Ocean Drive e Collins Avenue, situato all’interno della zona culturalmente ricca di South Beach. Offre agli ospiti un’ottima posizione immersa nel lusso.
Juvia 1111 Lincoln Rd, Miami Beach, FL 33139 www.juviamiami.com Ristorante molto bello di 10mila metri quadrati tra sala interna ed esterna al piano attico di Herzog & de Meuron, a Lincoln Road. Miscela armoniosa delle cucine regionali d’Asia, di sapori vivaci del Sud America e della classica cucina francese.
JW Mariott Marquis 255 Biscayne Boulevard Way, FL 33131 Miami www.marriott.com/hotels/travel/miamj-jw-marriottmarquis-miami/ A Downtown Miami, nella Manhattan del Sud degli USA, a 1,6 km dall’American Airlines Arena, 8 km da South Beach e 24 km dall’Aeroporto Internazionale di Miami, quest’hotel infonde raffinatezza, design, arte, moda e tecnologia in un paesaggio di piacere. Ottima soluzione per i viaggi d’affari e meeting.
Wynwood Kitchen & bar 2550 N.W. 2nd Avenue, Miami, FL 33127 www.wynwoodkitchenandbar.com Il ristorante è la meta ideale per avventurieri culturali e buongustai esperti che si innamoreranno di questa deliziosa esperienza culinaria.
The biltmore Hotel 1200 Anastasia Avenue - Coral Gables, FL 33134 www.biltmorehotel.com È un monumento storico nazionale costruito nel 1926 e situato su 150 acri tropicali, a Coral Gables. Se siete alla ricerca di un luogo bellissimo con viste sul mare, un’esperienza culinaria d’eccezione, sia formale che informale, The Biltmore fa al caso vostro e vi farà rivivere atmosfere d’altri tempi. 11-12 2013
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Florida Keys il paradiso da cogliere al volo
Almeno per gli operatori italiani, è ancora una destinazione inusuale per meeting ed eventi, ma costituisce un’alternativa esotica alle destinazioni sia degli Stati Uniti, sia caraibiche, di cui condivide entrambi i pregi: stiamo parlando delle Florida Keys, la catena di oltre 1000 isolette a sud-est della punta della penisola della Florida, a circa 15 miglia a sud di Miami, che dalla costa meridionale della penisola si protende nel golfo del Messico con un lungo arco di isole e isolotti a sud ovest per quasi 200 chilometri (www.fla-keys.it), dividendo l’Oceano Atlantico a est dal Golfo del Messico a ovest. Le Keys sono la porzione esposta di un’antica barriera corallina, e non stupisce quindi trovare qui il regno delle attività acquatiche, dallo
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snorkeling al diving, dalle escursioni in barca alla pesca sportiva. Il primo atout della destinazione è la stagionalità che dura tutto l’anno: calde, ma vivibili d‘estate, danno il meglio nel dolce inverno caraibico, tant’è che sono la meta preferita dei canadesi e degli americani che vivono negli stati freddi del Nord. Di recente Wey West è stata nominata come la località americana con il miglior clima invernale in assoluto, secondo una classifica che tiene conto di diversi aspetti metereologici. Un secondo vantaggio sono gli ottimi collegamenti: a parte il piccolo aeroporto di Key West, si raggiungono normalmente dal Miami International, uno dei più trafficati aeroporti degli Stati Uniti, con numerosi collegamenti con tut-
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LE VIE DELL’INCENTIVE Facilmente raggiungibili dall’Europa, fa caldo tutto l’anno. Il mare è stupendo e i resort hanno sale riunioni raccolte, ma ben attrezzate. Ecco l’agenda degli indirizzi per meeting al top sotto le palme
✒Testo e foto di Leonardo Felician
resiste e costituisce l’asse di collegamento principale. Oggi le Keys sono una destinazione turistica molto apprezzata soprattutto per le attività legate al mare: gite in barca, escursioni di snorkeling, vela e windsurf, kayak, pesca sportiva d’altura, crociere al tramonto, eco tour in kayak o canoa, e tante altre opportunità per vivere l’oceano da vicino. Su Islamorada, un’isola lunga e stretta praticamente a metà strada tra l’aeroporto di Miami e Key West, da cui dista un’ora e mezzo (i limiti di velocità sono stringenti sulle strade americane) il Cheeca Lodge, ristrutturato con un investimento di alcune decine di milioni di dollari nel 2005, è uno degli indirizzi più ambiti. Si tratta di una vasta area di verde tropicale affacciata sull’Atlantico, composta da un corpo principale e una ventina di piccoli edifici a due piani che contengono altre camere immerse nel verde.
Spiaggia sull’oceano alle Florida Keys. Sopra, la minuscola Pigeon Island. In basso, l’ingresso del Cheeca Lodge su Islamorada
ta Europa, con un breve percorso in automobile o pullman lungo la particolarissima Overseas Highway, la strada panoramica che saltellando tra terra e mare con infiniti ponti giunge fino a Key West. La storia di queste isole è una storia di mare e di isolamento, di pirati ai tempi dei galeoni e di ricerca di relitti in tempi più recenti, fino a quando nel 1905 arrivò la civiltà portata da Henry Morrison Flagler, che cominciò a costruire una ferrovia per collegare le isole con Miami. La ferrovia, costruita con un lavoro epico di cui restano alcune vestigia nel museo sulla minuscola Pigeon Key, ebbe però poca fortuna, spazzata via da un uragano dopo meno di un ventennio, ma al suo posto venne costruita la strada con 42 ponti che 11-12 2013
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Una tipica casa d’epoca in legno a Key West
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Adattissimo per convention ed eventi, vista la sua dimensione e la posizione, offre all’interno della proprietà anche un campo da golf a 9 buche, diversi campi da tennis, biciclette per esplorare l’isola, un bus-navetta gratuito, un fitness center con una tranquillissima Spa, ristorante, piscine, centro di pesca sportiva, numerose sale riunioni, camere spaziose con grandi letti e terrazza con jacuzzi privata esterna prospiciente il mare. Islamorada tra l’altro non è lontana dall’isola di Marathon dove si può visitare l’interessante Turtle Hospital (www.turtlehospital.org), un centro di cura unico al mondo specializzato nella cura e riabilitazione delle grandi tartarughe marine ferite o affette da malattie. Key West è la destinazione per eccellenza e l’unico vero centro cittadino di queste isole, legata ai ricordi di alcuni personaggi famosi come lo scrittore Ernest Hemingway, il drammaturgo Tennessee Williams, il naturalista John James Audubon e il presidente Harry Truman; alcune delle case dove hanno soggiornato oggi sono musei aperti al pubblico. L’architettura delle vecchie case in legno, spesso colorate e avvolte dalla vegetazione del centro di Key West è molto pittoresca: gran
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parte del legno è stato ricavato dal recupero di navi naufragate nei dintorni, che per secoli ha costituito la principale attività. Quest’isola, dove si possono visitare diversi musei, l’acquario, negozi tipici, numerosi bar e ristoranti è rinomata per la sfrenata vita notturna che comincia con la cerimonia del tramonto in Mallory Square, la piazza principale affacciata sul mare e rivolta verso ovest: il sole che scende nel golfo del Messico è un ricordo indimenticabile. A Key West l’albergo di maggior tradizione, affacciato sull’unico tratto di spiaggia privata dell’isola, in posizione tranquilla, ma non lontana dal-
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l’animazione di Duval Street, è il Casa Marina Resort & Beach Club, un pezzo di storia e uno degli alberghi più rappresentativi dell’epoca in cui fu costruito, il 1920. Attualmente fa parte della catena Waldorf Astoria di Hilton. L’atmosfera caraibica, la spiaggia di sabbia e le palme si fondono con il lusso di un resort da 371 camere che è stato recentemente rimesso a nuovo con un investimento di molti milioni di dollari. Oltre 1000 metri quadrati di spazi per riunioni indoor, suddivisi in non meno di 10 sale modulabili, con capienza fino a 400 persone, si aggiungono a uno spazio esterno fronte spiaggia che è
la parte più godibile del resort, con due piscine contornate da comodi lettini, campi da pallavolo e un’area per attività sportive e acquatiche spiaggia, un Sunset bar, e naturalmente tante amache distese tra le palme. La “Spa al Mare” in un ambiente lussureggiante offre diversi tipi di massaggi e trattamenti. Un po’ più lontano dall’animazione del centro cittadino, visitabile a piedi ma anche con comodi bus d’epoca o con un trenino, attrazioni comprese insieme ai musei nel Vip Pass Key West, vera chiave dell’isola, si trova il Marriott Key West Beachside Hotel, con 215 camere, una
L’isolotto di Casa Morada su Islamorada
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In alto, Casa Marina a Key West. Qui sopra, tramonto su Islamorada. A destra, A destra, l’ampio atrio delle sale conferenze del Marriott Beachside
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bella posizione sulla spiaggia e un intero primo piano attrezzato per riunioni e convegni con sale modulabili. La gran parte delle camere è affacciata sul mare, solo alcune danno sul retro del vasto giardino, in mezzo al quale si trova una jacuzzi e una piscina aperta 24 ore. Le camere del piano più basso hanno un accesso diretto alla spiaggia, quelle dell’ultimo piano invece una terrazza-solarium privata. Ci sono anche alcune grandi suite da una, due o tre stanze da letto, complete di bagni privati, salotto e cucina attrezzata e un ri-
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storante taverna dall’atmosfera informale e molto americana. Per riunioni di dimensioni più contenute, incontri privati, piccoli incentive e board meeting, si può optare per una soluzione di tipo diverso: su alcune delle isole si nascondono infatti dei piccoli boutique hotel appartati in mezzo alla vegetazione subtropicale, che costituiscono location molto ambite e spesso completamente prenotate, in taluni casi vietate ai ragazzi
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sotto i 16 anni per mantenere tranquillità e silenzio. Su Key Largo, la prima e più grande isola che si trova provenendo dalla terra ferma, nota anche per il famoso parco marino John Pennekamp con le mangrovie e la barriera corallina a poche miglia dalla costa raggiungibile con escursioni in barca, si trova il Kona Kai Resort, formato da pochi piccoli chalet indipendenti immersi in un giardino botanico che da solo merita una visita, composto da 250 specie vegetali diverse, impiantate con amore dai proprietari, che spaziano dalle orchidee alle grandi palme e agli alberi da frutta tropicale. La spiaggia di sabbia, le amache e la piccola piscina distano solo pochi passi. Qui c’è una sola saletta riunioni, da prenotare in esclusiva, attrezzata e molto luminosa. La reception è trasformata in una galleria d’arte, con opere e quadri di gusto marinaro. Anche su Islamorada c’è un piccolo boutique hotel con saletta per riunioni Vip: si chiama Casa Morada e conta solo di 16 suite lussuose tutte originali e con nomi diversi: alcune sono al piano terra, altre al primo piano, in edifici diversi, con terrazze private all’aperto, letti di ampie dimensioni, mobili eleganti, televisore con cd/dvd. C’è anche una terrazza dove al mattino si serve un’abbondante prima colazione sempre compresa. Su un moletto c’è un’amaca che sembra sospesa in mezzo al mare. Le riunioni si possono fare all’interno oppure all’aperto. La minuscola isola privata sotto le palme cui si accede da un ponticello ospita una spettacola-
re piscina di acqua di mare e un piccolo bar che serve cocktail speciali, ma propone anche un menù leggero a ora di pranzo. È gratuito oltre al wi-fi in camera, l’uso di biciclette per muoversi a esplorare l’isola, l’attrezzatura per lo snorkeling, le lezioni di yoga, i kayak e numerosi giochi e intrattenimenti. ■
Sopra: la tipica architettura delle vie del centro di Key West. In basso: la partenza per l’escursione in barca nel parco naturale John Pennekamp a Key Largo
In agenda Sito ufficiale delle Florida Keys www.fla-keys.it
Le scelte di MM Cheeca Lodge & Spa 81801 Overseas Highway Mile Marker 82, Oceanside Islamorada, Florida, USA Tel. 001 305 6644651 Email: sales@cheeca.com Sito: www.cheeca.com
Casa Marina Resort & Beach Club 1500 Reynolds Street Key West, Florida, USA Tel. 001 305 2936217 Sito: www.casamarinaresort.com
Kona Kai Resort & Gallery 97802 Overseas Highway Key Largo, Florida, USA Tel. 001 305 8527200 Email konakai@aol.com Sito: www.konakairesort.com
Marriott Key West Beachside Hotel 3841 North Roosevelt Boulevard Key West, Florida,USA Tel. 001 305 2968100 Sito: www.Marriott.com /EYWMC
Casa Morada 136 Madeira Road Islamorada, Florida, USA Tel. 001 305 6640044 Email: info@casamorada.com Sito: www.casamorada.com
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Tavolozza malese Natura tropicale ed etnie diverse si mescolano come in un quadro multicolore, rivelando un paese, la Malesia, che è un’autentica sorpresa anche per il turismo Mice ✒Leonardo Felician Monarchia federale indipendente dal 1957, la Malesia è uno stato asiatico in pieno sviluppo con un piano ambizioso soprattutto nel settore del turismo, supportato da investimenti importanti per proporsi come una destinazione comple-
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ta, adatta sia al turismo individuale che al segmento meeting & incentive. È un paese tipicamente tropicale, caldo e umido per la maggior parte dell’anno, dove più della metà del territorio è ricoperto dalla foresta pluviale più antica del mondo. Vi si trovano 2000 diversi tipi di alberi, 5500 specie vegetali, felci e orchidee, 1200 specie di uccelli, 10 varietà di scimmie: un vero paradiso per una vacanza immersi nella natura, accessibile sia a chi ama i trekking avventurosi, sia a chi preferisce comode visite guidate nei parchi naturali. Nessuna necessità di visto all’ingresso, né di vaccinazioni, indi-
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cazioni spesso in quattro lingue (inglese, mandarino, tamil e nella lingua nazionale bahasa melayu) religione islamica vissuta senza fanatismi, una colorita mescolanza etnica dovuta all’immigrazione cinese, indiana ed europea e una lunga storia di accoglienza e ospitalità della popolazione locale rendono la Malesia una meta turistica alla portata di tutti che da anni ormai è entrata nella programmazione di numerosi operatori turistici: per l’Italia il leader è Loft Studio Viaggi. Il clima è tipicamente tropicale, caldo umido per la maggior parte dell’anno, con temperature tra i 21 i 32 gradi. La Malesia peninsulare dal punto di vista climatico si divide in Costa Orientale, in cui la stagione migliore va da marzo a ottobre e Costa Occidentale, dove la bella stagione dura invece da novembre a febbraio. Nella regione del Borneo il clima variabile e l’assenza di stagionalità favorisce la visita in ogni periodo dell’anno. Il tenore degli alberghi, la facilità di spostamento in treno, aereo, autobus, autovettura, le indicazioni chiare, l’assistenza per i turisti e la sicurezza nel muoversi anche da soli rendono la Malesia un itinerario facile in cui c’è molto da scoprire soprattutto dal punto di vista paesistico.
La rete stradale e autostradale è buona nel territorio peninsulare, gli aeroporti sono numerosi ed esistono diversi collegamenti aerei interni low cost. Per raggiungere la Malesia dall’Italia non ci sono voli diretti: tra le migliori coincidenze Turkish Airlines con voli da numerose città italiane via Istanbul.
Qui sopra Kuala Lumpur, le gemelle torri Petronas. In apertura, la piazza centrale di Kuala Lumpur davanti al celebre campo da cricket
In giro per città Un viaggio in Malesia ha di solito come porta d’ingresso Kuala Lumpur, confidenzialmente sempre chiamata “KL”, nota per la skyline delle torri Petronas. La città presenta templi, musei, mercati, il quartiere coloniale dall’architettura tipica inglese di fine Ottocento, Chinatown e Little India. Nonostante gli ampi viali di scorrimento, vere e proprie autostrade urbane, il traffico in città è difficile e si blocca facilmente. La monorotaia sopraelevata con alcune vetture senza pilota è il modo più veloce per spostarsi L’iconasimbolo della città sono le altissime torri gemelle della compagnia petrolifera Petronas, collegate da un ponte al 41-esimo piano. La moderna Melaka, a due ore dalla capitale, ha un fascino un po’ retrò ed è interessante per le vestigia storiche delle do11-12 2013
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minazioni portoghese, olandese e inglese intorno alla fortezza di A Famosa. Un tempo capitale della penisola ha dovuto cedere poi lo scettro prima a Georgetown sull’isola di Penang, poi a Kuala Lumpur, e vive adesso un’atmosfera un po’ demodé ma carica di storia e di suggestione. L’isola di Langkawi, a nord al confine con la Thailandia, è al centro di un parco naturale di 99 isolette: destinazione turistica d’élite, offre spiagge meravigliose e numerose possibilità di esplorazione e di svago: è una nuova Pukhet sul mar delle Andamane, da cui dista peraltro molto
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poco, ma con un’attenzione alla conservazione dell’ambiente decisamente più elevata. Lo stato insulare del Sarawak sulla costa settentrionale dell’isola del Borneo, quasi sull’equatore, è bagnato dal mar Cinese e immerso nella giungla: una delle attrazioni turistiche è l’osservazione degli oranghi che vivono liberi nella foresta, ma anche il contatto con le popolazioni indigene, che vivono ancora nelle tradizionali Long House lungo i fiumi. La capitale è Kuching con quasi 600.000 abitanti, che offre qualche attrattiva per una visita, con
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centrale. L’Horizon Club al primo piano è un’oasi di tranquillità per selezionati clienti alloggiati nei quattro piani executive riservati. Le attività sportive comprendono fitness centre, sauna, jacuzzi, piscina indoor e grande piscina outdoor, campi da tennis; le sale riunioni, banchetti ed eventi situate ai piani –1 e –2 sono in tutto 16, la più grande può contenere fino a 1800 persone. La ristorazione offre un’ampia scelta di cucina locale e internazionale con il moderno ristorante gourmet Lafite, con il luminoso Lemon Garden Café del piano terra, dove si servono pranzi, cene, e buffet per la prima colazione, ma anche gli eleganti ristoranti del primo piano, con cucina giapponese al e cinese raffinata. Ancora al piano terra il Lobby Lounge Arthur’s Bar & Grill offre ristorazione veloce. A Melaka a due passi dalla città vecchia raggiungibile a piedi o con i tipici trishaw a tre ruote, l’Hotel Equatorial è un palazzo dalla lobby imponente ed ha una vocazione per la clientela business e per i meeting, disponendo di 16 sale riunioni, di cui la più grande per 1500 persone. Le camere sono 496, una metà con balcone, l’altra con un’alcova-divano, trasformabile in letto, chiusa a vetri. Al quarto piano si trova una grande piscina articolata su più zone e di un campo da tennis. Sette tra ristoranti e bar, con diversi tipi di cucina, garantiscono un’ampia scelta di ristorazione apprezzata anche dagli abitanti locali. Da assaggiare la cucina peranakan, dal nome della popolazione autocto-
Due immagini dei coloratissimi trishaw di Melaka, prima capitale e città storica della Malaysia
12 musei, di cui quello etnografico sicuramente da visitare per farsi un’idea della storia, delle popolazioni, della mescolanza etnica e delle tradizioni della zona, e il Main Bazaar in riva al fiume con la sua distesa di botteghe tipiche sempre affollate.
Location per meeting Destinazione privilegiata per gli incontri di lavoro è naturalmente Kuala Lumpur: lo Shangri-Là è un resort cittadino ospitato in un’alta torre di 28 piani con 662 camere di diverse tipologie, tra cui 101 grandi suite e un’alta e armoniosa lobby 11-12 2013
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Qui sopra, una tipica casa a due piani dell’architettura Peranakan. In basso, panoramica dello ShangriLà di Kuala Lumpur
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na discendente da matrimoni tra mercanti cinesi e donne malesi. A Kuching nel Sarawak l’albergo più comodo per chi viene dall’aeroporto è il recente Four Points by Sheraton con 435 camere e spaziose suite panoramiche, ben collegato con il centro cittadino. È un albergo business con grandi sale meeting al primo piano, con piscina coperta, sala fitness, grande piscina a sfioro esterna contornata di palme. L’ambiente molto spazioso è introdotto da un alto atrio monumentale di quasi 100 metri di lunghezza, attrezzato con collegamenti internet wi-fi, ampio parcheggio, servizi navetta e una vera attenzione per la ristorazione. Vincitore per tre anni di fila di un prestigioso premio nazionale per i ristoranti d’albergo nella categoria quattro stelle, al piano terra presenta l’ampio spazio del ristorante The Eatery anche per la prima colazione al mattino. Una location decisamente inusuale, ma molto adatta per riunioni di team building è il Batang Ai Longhouse Resort, che si trova nel Sarawak all’interno delle foreste del Borneo a quattro ore da Kuching. Finita la strada, si monta su una barca che naviga in mezzo a piccole isole verdeggianti disabitate, fino a intravedere su un’isola un po’ più grande una costruzione orizzontale che si mimetizza bene tra
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gli alberi e riprende il tema delle Longhouse, le lunghe abitazioni comuni a un solo piano e con tetto spiovente tipiche delle tribù del Sarawak, che si possono visitare con un’avvincente escursione in barca a partire da qui. Dal pontile di attracco si sale e si arriva alla reception del resort gestito dal gruppo Hilton. Sul retro
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LE VIE DELL’INCENTIVE La piscina dell’Hilton Longhouse Batang Ai Resort
una vasta piscina permette di rinfrescarsi. La reception fa anche da sala di ritrovo, contigua al bar e al ristorante, dove si può mangiare sia all’interno, sia sulla terrazza, servendosi a un buffet che va dagli antipasti ai dolci. A Langkawi infine il resort più lussuoso dell’isola è il Four Seasons, 90 grandi ville indipendenti su un’ampia spiaggia privata, con un’enorme foresta retrostante. Ispirato a una mescolanza tra il moresco e il malese, il villaggio con reception, boutique, biblioteca e ristoranti nei corpi centrali e ville sparse rappresenta una fusione degli stili asiatici, arabi e indiani. Ogni villa ha un ampio spazio esterno, con propria piscina privata e accesso diretto alla grande spiaggia di sabbia. Uno dei punti di forza del complesso è la Spa, immersa nella foresta tra le rocce che si riflettono in pozze d’acqua, con ombrosi padiglioni dalle ampie vetrate cielo-terra e docce esterne in stile maldiviano, legno a profusione e tetti in paglia, arredati con colori tenui sul beige e crema. Un edificio è adibito a sale riunioni, di dimensioni non grandi vista l’esclusività del posto. La ristorazione offre tre diverse alternative: il ristorante Ikan-Ikan con cucina malese locale; il ristorante Serai, dalla cucina italiana e mediterranea, nonché il Kelapa Grill con grigliate e pizze. ■
Indirizzi utili Ente per il Turismo Malaysia in Italia Tel. 02 796702 www.turismomalesia.it Loft Studio Viaggi Tel. 02 89422055 www.loftviaggi.it Turkish Airlines www.turkishairlines.com Shangri-Là Hotel 11 Jalan Sultan Ismail Kuala Lumpur, Malaysia Tel. 00603 20322388 Email: slkl@shangri-la.com Sito: www.shangri-la.com Hotel Equatorial Jalan Bandar Hilir Melaka, Malaysia Tel. 00606 282 8333 Email: info@mel.equatorial.com Sito: www.equatorial.com Four Points by Sheraton Jalan Lepangn Terbang Baru Kuching, Sarawak, Malaysia Tel. 0060 82 280888 Email: reservations.kuching@fourpoints.com Sito: www.fourpoints.com/kuching Hilton Longhouse Resort Batang Ai Sarawak, Malaysia www.hilton.com Four Seasons Langkawi Jalan Tanjung Rhu Langkawi, Malaysia Tel. 00604 9508888 www.fourseasons.com/langkawi 11-12 2013
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