MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Communication Agency Int. srl Anno XIX - N. 4/2013 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00
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SOLO IN SARDEGNA ADVERTISING: CARTA STAMPATA PIÙ AFFIDABILE DEL WEB SOCIAL MARKETING: I MACRO ERRORI DA EVITARE
Luca Frigerio Saint-Vincent Resort & Casino
UN GRANDE POLO LEISURE PER RILANCIARE SAINT-VINCENT
GIACOMO SARNATARO HOTEL CAESIUS THERMAE & SPA Un gioco di squadra vincente
INCENTIVE IDEALE? A “cinque stelle” piace di più
MEETING CON LE ALI Decolla l’evento con vista sulla pista
ITALIA, INDIETRO TUTTA? Perché nel Belpaese l’innovazione non cresce
Via Andrea Mantegna, 130 00147 Roma Ufficio Commerciale: 06.989527 648-707 aranmantegna@barcelo.com
Via Riccardo Forster, 24 00143 Roma Ufficio Commerciale: 06.989527 648-707 aranpark@barcelo.com
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Lungomare Duca degli Abruzzi, 72 Nuovo Porto Turistico 00121 Lido di Ostia (Roma) Ufficio Commerciale: 06.989527 648-707 aranblu@barcelo.com
INDICE INSERZIONISTI
Barcel贸 Hotels & Resorts - Roma
Direttore Commerciale: Fulvio Badetti
www.barcelo.com
II cop.
Bettoja Hotels - Roma
Direttore Commerciale: Gerardo Forestiero
tel. 800 860004 www.bettojahotels.it
pag. 143
tel. 0187 599737
pag. 61
www.btc.it
pag. 12
Blastness srl - La Spezia
Presidente: Andrea Delfini
BTC 2013 - Firenze Cegalin Group - Milano, Roma, Vicenza
Direttore Commerciale: Pierantonio Pegoraro www.cegalingroup.com
pag. 7
Energy Trading Int - Roma
Presidente: Carlo Pochy Rian貌
www.energyti.it
pag. 9-10
tel. 06 4871190 www.turchia.it
pag. 5
Ente del Turismo Turco - Roma
Grand Hotel Tiziano e dei Congressi - Lecce
Direttore Marketing: Viviana De Rinaldis
tel. 0832 272111
pag. 145
Hhonors Hilton Worldwide
Ufficio Vendite Italia:
tel. 02 69833000 ISO.Italy@hilton.com
IV cop.
Hotel Baia Taormina - Taormina Riviera (Me)
Sales Manager: Roberta Moschella
tel. 0942 756292
pag. 135
Hotel Barchetta Excelsior - Como
General Manager: Robert Webber
www.hotelbarchetta.it
pag. 133
Masseria Traetta - Ostuni (Br)
Direttore: Giuseppe Primicerio
www.masseriatraetta.com
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Nero Hotel Group
Amministratore delegato: Gianluca Giglio
www.nerohotels.com
pag. 147
Nuovo Trasporto Viaggiatori - Roma
Resp. Marketing e Servizi N.T.V: Gianluca Pinto
italotreno.it
pag. 3
Palace Hotel Bari - Bari
General Manager: Antonio Barbieri
tel. 080 5216551
pag. 139
Pedersoli - Assago (Mi)
Titolare: Martino Pedersoli
tel. 02 48844854 www.pedersoli.com
III cop.
tel. 070 79797001 www.accorhotels.com
pag. 57
tel. 06 444841
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Pullman Timi Ama Sardegna - Villasimius (Ca)
Radisson Blu es. Hotel - Roma
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Direttore: Patrick Recasens
Direttore Generale: Gianluca Capone
sommario
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Indice inserzionisti Argomenti del mese
HOTEL&FINANZA
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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
COVER STORY
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Luca Frigerio. Un grande polo leisure per rilanciare Saint-Vincent
L’INCHIESTA
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Italia indietro tutta? Perché nel Belpaese l’innovazione non cresce
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Il labirinto della distribuzione alberghiera
LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING
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I social. Arma da saper usare
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Arbatax Park Resort Atahotels Tanka Village Chia Laguna Resort Delphina Hotels & Resorts Due Lune Resort Golf Hotel Regina Margherita Paradise Resort Punta di l’Aldia Su Gologone Experience Hotel Tartheshotel
MEETING CON LE ALI
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Decolla l’incontro d’affari con vista sulla pista
SELECTED BY MM
SPECIALE
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SELECTED BY MM
Solo in Sardegna!
74 76 78 80 82 84 86 88
Barcelò Aran Blu Best Western CTC Hotel Verona Cascina Salesina Antico Borgo in Città Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici Rome Marriott Park Hotel Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel & Resort Winter Garden Hotel
SPA EXPERIENCE
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Aquaria. Terme di Sirmione
STAY IN A SERVICE EXPERIENCE
NON BASTA RIORDINARE LA STANZA, BISOGNA OFFRIRE AI PROPRI CLIENTI L’ESPERIENZA DELLA PRIMA VOLTA. Quello che tradizionalmente viene rappresentato come semplice servizio di pulizie è in realtà un ambito altamente strategico, uno dei principali “post sensibili” su cui l’utenza misura il valore dell’accoglienza e su cui spesso una struttura ricettiva si gioca la propria reputazione. La crescita delle dotazioni tecnologiche e i nuovi strumenti di approccio e servizio, ci permettono oggi di parlare, non più di pulizie, ma di vero restoring: il processo mediante il quale l’ambiente è riportato alla sua condizione originaria. Servire una struttura alberghiera significa offrire alla clientela dell’hotel la possibilità di vivere un’esperienza unica nelle camere e nei locali, come se vi si accedesse per la prima volta. Il servizio di restoring ricrea nei vostri ospiti la sensazione di essere accolti in un ambiente nuovo. Non basta garantire una buona accoglienza, il mercato ci chiede oggi di offrire un’esperienza di soggiorno memorabile, per questo Cegalin ha rivoluzionato l’idea di riordino stanza, trasformandola in uno strumento fondamentale per la reputazione del vostro hotel.
Cegalin - Milano Roma Vicenza - cegalingroup.com
SOMMARIO
FINANCE CONFIDENTIAL
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Finanza e etica: il ruolo dei bonus ai manager
MI PIACE
130 UN TAVOLO A...
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Ristorante Imperialino. Grand Hotel Imperiale Resort & Spa
Sarah Varetto. Amo gli alberghi storici che raccontano la loro città
SAI L’ULTIMA?
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Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità Toscana d’a... mare presenta il TCB
SCENARI DEL TURISMO
AERONEWS
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Volare... ohi,ohi! Metti un Moxy a Malpensa Xreservation. Marketing territoriale con l’hotel al centro
Notizie dal mondo Emirates
LE LOCATION DI MM
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Hotel Cruise JSH Hotel Rome Loano 2 Village Lungarno Collection
SERVIZI
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H-Point
LE VIE DELL’INCENTIVE TREND
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Più fiducia alla carta stampata
I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ
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Giacomo Sarnataro. Un gioco di squadra vincente
RISORSA UOMO
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Incentive ideale? A cinque stelle
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Chi fa da sé fa per tre?
IALT. Può una scuola di formazione cambiare la visione del mondo?
UNA METAFORA PER CRESCERE
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COSTUME E SOCIETÀ
Come quando fuori piove
Viaggio a Maribor
IL PARERE DEL LEGALE
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LA MIA CITTÀ. I LUOGHI DELL’ANIMA
Albergatori “irresponsabili”
La notizia è sempre più rosa
LA PAROLA AL FORMATORE
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124
INSIDE THE CHARACTER
Esplorando scenari alternativi
Le cose che non ho. Grégoire Delacourt
PSICOLOGIA
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Giuseppe Furno
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Indirizzi
La Dipendenza da lavoro
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GLI ARGOMENTI DEL MESE
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W W W BTC IT
LA FIERA DEGLI EVENTI
GLI ARGOMENTI DEL MESE
Italia, indietro tutta?
Il labirinto della distribuzione alberghiera
“L’innovazione consiste nel vedere ciò che hanno visto tutti, pensando ciò che non ha pensato nessuno” diceva il premio Nobel per la medicina Albert Szent-Gyorgyi. Se ciò corrisponde al vero, l’Italia, patria per eccellenza del genio creativo, dovrebbe essere in pole position nelle classifiche che raccontano il processo di crescita economica e sociale delle nazioni. Invece, secondo la graduatoria di Bloomberg, è solo al 24 posto, surclassata da Paesi, per tradizione, molto meno creativi. Ecco perché.
La multicanalità e la rivoluzione del web hanno trasformato il mercato alberghiero: la tariffa statica e semplice ha lasciato il posto a una politica di pricing dinamica: le molte classi tariffarie e le molte variabili rendono i prezzi soggetti a forti oscillazioni. E, a complicare ulteriormente il quadro, oggi ci sono molti più attori coinvolti e molti più modelli da seguire. Tutto questo con diversi pro e contro. Ma cosa pensano i diretti interessati?
I social: un’arma da saper usare
Solo in Sardegna!
In Italia sempre più manager e imprenditori sono convinti che i social siano importanti strumenti di marketing e che il loro valore si sviluppi in termini di network, knowledge e content. Eppure, sono poche le aziende che li sanno utilizzare nel modo giusto. E ancora meno sono quelle che ne conoscono le trappole. Il guru di Google, Avinash Kaushik, spiega come portare traffico “vero” sul proprio sito e quali sono i macroerrori da evitare.
“Che la felicità non si possa comprare si sa: ma si può venire in Sardegna ed è più o meno lo stesso”. Non potrebbe esistere adagio più giusto per quest’isola, terra dalle tante unicità e dalla forte identità, profondamente connessa con le proprie radici e tradizioni millenarie. Isola del turismo (anzi dei tanti turismi) per antonomasia, la Sardegna è, con la sua bellezza magnetica, un’ispirazione anche per viaggi business emozionali. Seguendo l’idea che lo scrittore Vittorini aveva della Sardegna quale luogo “elettivo” del ritorno all’infanzia, siamo andati alla scoperta dei suoi volti più autentici e suggestivi.
Meeting con le ali
Incentive ideale? A cinque stelle
Quando il tempo è tiranno e non si possono sprecare minuti preziosi per i transfer da e per gli aeroporti, ecco che gli spazi meeting e gli hotel con le ali, ovvero quelle location che sorgono nei pressi degli aeroporti, diventano una scelta intelligente e molto confortevole, ancor più se abbinati al volo giusto, a una proposta meeting conveniente e a un’offerta benessere completa e di qualità. Rinnovati nel design, nelle tecnologie e nei servizi, gli hotel con vista sulla pista si rivelano spesso anche autentiche fucine di idee, laboratori dove si delineano i trend del futuro.
Il valore degli eventi motivazionali riguadagna credito presso le aziende, che si sentono meno in dovere di riabilitarli attraverso l’inserimento di specifici momenti di lavoro. Ma, per massimizzare il ritorno sull’investimento di un viaggio-premio, le società devono tenere conto di alcuni elementi chiave ben precisi, che siano un giusto compromesso tra le necessità aziendali e i desiderata dei top performer. Primo tra tutti, la location, che deve essere esclusiva, diversa dalle solite e, preferibilmente, all inclusive.
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«Il denaro non riuscirà mai a ripagarci per ciò che noi facciamo per lui». (Rupert Murdoch)
Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
VIAGGI D’AFFARI
C’ERA UNA VOLTA IL MEETING PLANNER HOTEL TRANSACTION
GLI INVESTIMENTI DI QUALITÀ NON SI FERMANO TREND
VENEZIA PUNTA SUL LUSSO
ITALIAN HOTEL MONITOR 2013
SCENARI
MARKETING&MANAGEMENT
L’occupazione delle camere cala dell’1,3% con picchi del 5%, mentre il prezzo medio crolla di 4,3% punti percentuali
Dopo Milano, sarà Astana, capitale del Kazakistan, ad ospitare l’Expo 2017. Interessanti opportunità per gli investitori
Per gestire operazioni economiche complesse, l’esperienza sul campo dell’albergatore non è sufficiente
Editoriale di Aureliano Bonini*
C’era una volta il meeting planner utti i dati confermano la progressiva contrazione del giro d’affari del settore congressuale. Le difficoltà, secondo gli esperti, dureranno diversi anni e i problemi delle città e dei centri a vocazione congressuale non saranno facili da risolvere. La crisi ha spento la domanda e le reti informatiche hanno fatto il resto. Tutti abbiamo abbracciato la tecnologia di Internet, abbiamo optato per un modo di comunicare senza muoverci, che non richiede la faccia e la voce. Internet costa poco, piace ai collaboratori di seconda linea e ai timidi così adesso invece di incontrarsi le persone utilizzano la rete (e i suoi derivati come le videoconferenze) per parlare di business, fare formazione, vendere, comprare e pagare. Ci sentiamo innovativi, tecnologicamente adeguati. In effetti con internet le aziende risparmiano tempo, denaro, scenografie, viaggi e impiegati, e possono fare a meno dei congressi. D’altra parte i nemici dei congressi sono tanti, ad esempio le leggi sull’elusione, sulla congruità delle spese, sul comparaggio. La lente del fisco non aiuta, le aziende farmaceutiche hanno smesso di investire in presentazioni e cultura scientifica per paura di essere sospettate di rapporti illeciti con i medici; l’industria ha smesso di presentare al pubblico i suoi prodotti; i congressi celebrativi di partito sono finiti; ci sono meno prodotti da presentare e chi li fabbrica li presenta e li vende sul web. La crisi del mercato automobilistico ha cancellato le presentazioni dei nuovi modelli che ora vengono svenduti attraverso la televisione. Per le stesse ragioni i quartieri fieristici perdono espositori, visitatori, tecnici, hostess, impiegati, etc. Eppure noi, felici incoscienti continuiamo a sostenere l’avanzata della tecnologia e delle vending machine, prenotiamo voli e camere d’albergo online, eliminiamo un servizio dopo l’altro e rinunciando agli incontri face to face (che sono il motore del congressuale) diventiamo complici della recessione e della disoccupazione. I gestori pubblici e privati delle città che hanno investito in infrastrutture congressuali e palacongressi si guardano attorno. Fingono ottimismo. I dirigenti che abbiamo intervistato sanno benissimo che banche, associazioni, fondazioni e aziende produttive hanno tagliato i budget per viaggi, incontri e riunioni e prevedono che il mercato congressuale si riprenderà non appena l’occidente uscirà dalla crisi. Aspettando la prosperità non possono fare altro che barcamenarsi tra offerte alberghiere civetta e sale congressi gratis. Ci hanno anche riferito che ogni tanto capita un meeting planner di calibro mondiale che cerca destinazioni da suggerire alle grandi aziende e che prende in considerazione Milano, Roma e Venezia. Recentemente qualche agenzia di marketing internazionale ha interpellato Rimini dove è stato da pochi anni inaugurato un fantastico
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Palas, ma gira e rigira la domanda è insufficiente per nutrire l’offerta ricettiva e le infrastrutture congressuali esistenti. La fame di congressi cresce e le catene alberghiere internazionali riconoscono commissioni vicine al 40% a chi organizza un convegno di mille persone. Che cosa possiamo fare? Aspettare la fine della crisi globale o sperare nel blackout del web? Forse conviene tornare indietro, offrendosi fisicamente non virtualmente. Una strada è quella di promuoversi come si è sempre fatto, viaggiando, visitando, incontrando e promettendo... a voce. Ieri la promozione congressuale era tutto un susseguirsi di visite e di azioni di marketing diretto, assomigliava molto a un corteggiamento. I centri congressi assumevano promoter di bella presenza attivi 24 ore su 24. Oggi si fa senza promoter, si aggiunge una pagina su Internet, si incarica un blogger, si va in rete, si sta seduti alla scrivania, al massimo si fa una tappa alla BTC. Tutti fanno le solite cose: regalano soggiorni ai meeting planner cercando di attirare l’attenzione di qualcuno che organizza congressi. Nel mezzo di una crisi internazionale vediamo Province, Regioni e Camere di Commercio che investono in educational tour per organizzatori di congressi, eventi ai quali partecipano più o meno attendibili buyers, giornalisti e tour operator in cambio di qualche giorno di vacanza gratis. Sono centinaia gli ospiti, anche stranieri, che invece di pagarsi le vacanze italiane partecipano agli educational spacciandosi per intermediari di congressi, pierre o meeting planners. Non bisogna essere dei premi Nobel per capire che un organizzatore di congressi o un tour operator delle gratuità di Regioni e Province non sa cosa farsene. I veri meeting planners si riconoscono “a vista”: sono frequent travellers, non rubano gli accappatoi, non alloggiano nell’albergo in cui si tiene il meeting e normalmente stipulano contratti dove sta scritto che “il meeting planner non può accettare benefit, a meno che li riversi al committente”. *Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio gratuito di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti.
HOTEL TRANSACTION
L’Italia punta sul turismo sostenibile Momento positivo per gli investimenti turistico-immobiliari e stavolta il volano che traina le operazioni è tutto italiano. Riflettori accesi sul Mezzogiorno, in particolare su Sicilia e Sardegna i particolare interesse il programma messo in campo da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. Ebbene Invitalia, Agenzia del Demanio, ed Anci, l’associazione dei Comuni con la collaborazione con vari Ministeri (Coesione territoriale, Beni culturali, Sviluppo economico, Affari Regionali, Turismo e Sport), hanno promosso il Progetto Valore Paese - Dimore orientato al rafforzamento dell’offerta culturale e della competitività del Paese attraverso la leva del turismo sostenibile, come si sottolinea nel documento Invitalia. L’obiettivo – spiega l’Agenzia guidata da Domenico Arcuri – è di recuperare e valorizzare il patrimonio pubblico dismesso che abbia valenza storico-artistica e paesaggistica: fortezze, castelli, palazzi, ville, fari, caserme, conventi, e così via. Tutto questo patrimonio immobiliare – di cui il Paese è costellato, con particolare riguardo per il Sud – verrà realizzato mettendo a punto un programma imprenditoriale per la realizzazione di un network di strutture ricettive rispondenti a precisi standard di qualità che, accanto ai tradi-
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zionali servizi alberghieri, presuppone l’offerta di veri e propri servizi culturali, sotto un unico brand riconoscibile, simbolo di tutela, sviluppo, qualità e affidabilità. La rete – afferma con decisione Invitalia – intende promuovere la ricchezza della diversità culturale, creare connessioni tra luoghi di pregio e servizi ricettivi-culturali, declinata in funzione delle specificità locali e inquadrata in un sistema comune di tutela, sviluppo e condivisione. Si tratta di un passo molto importante, un segnale chiaro in un momento difficile per il paese. Segno però che gli investimenti di qualità non si fermano. In poco tempo a Invitalia sono arrivate già centinaia di richieste di progetti immobiliari ed entro l’anno di entrerà nella fase operativa. Gli immobili interessati dal primo step sono oltre un centinaio, ma l’effetto volano sul complesso del patrimonio territoriale è facilmente immaginabile. I riflettori si accendono inoltre su una regione chiave per l’industria delle vacanze. Una regione, la Sicilia, destinata probabilmente a essere area-laboratorio nei prossimi tempi. La zona industriale di Termini Imerese (Palermo), che finora ha ospitato uno dei principali stabilimenti del gruppo Fiat, dovrebbe convertirsi in area a vocazione turistica, con l’impiego di un migliaio di persone, tra-
LE COMPRAVENDITE DISPONIBILI SUL MERCATO Categoria
Camere
Location
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78 162 70 100 107 50 70 85 42
Firenze Firenze Treviso Taormina (ME) Lamezia Terme (CT) Bisceglie (BT) Brindisi Martina Franca (TA) Salice Terme (PV)
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Abbiamo ricevuto anche una richiesta di locazione per hotel di charme in Sicilia. Chi fosse interessato può contattare Daniela Raffaldi della redazione di Master Meeting: daniela.raffaldi@communicationagency.it
sformandosi in un grande polo delle vacanze che, tra attrattive archeologico-culturali e balnerari dovrebbe richiamare arrivi dall’Italia e dall’estero lungo tutto l’arco dell’anno. Un intervento di tale portata avrebbe importanti ricadute sulla valorizzazione del patrimonio turistico-immobiliare dell’intera regione e aprirebbe la strada a ulteriori interventi. Difficile che il progetto possa andare avanti senza la presenza di investitori di rango e, a tale proposito, si fa con insistenza riferimento all’interesse manifestato dal Qatar per il mercato italiano. Dopo l’ingresso in Costa Smeralda – area che è oggi interessata da una intensa fase di preparazione per ulteriori investimenti turistico-immobiliari – il Qatar sta cercando nuove opportunità nel nostro Paese dopo aver stanziato almeno un miliardo di euro come pacchetto di risorse da utilizzare. Si vocifera con insistenza di un marcato interesse per Milano e per le operazioni nell’area di Porta Nuova portate avanti dalla Hines. Nessuna conferma ufficiale ma il Qatar starebbe valutando di essere il principale investitore turistico-immobiliare nell’area di Milano dove è stato rilevato l’hotel Gallia diversi mesi fa. Nel frattempo corrono con insistenza i rumor anche sulla cessione di un noto polo turistico del Sud Sardegna. Anche in questo caso nessuna conferma ufficiale delle trattative, ma voci insistenti riferiscono di un accordo possibile con i russi di Gazprom interessati a sbarcare nel turismo italiano. Forte interesse per il polo turistico sardo sarebbe stato avanzato anche da un altro gruppo energetico russo, l’AOil che fa capo alla famiglia Bazhayev che si vuole molto vicina al Vladimir Putin. E più d’uno si dice disposto a scommettere sul sorpasso dell’offerta AOil su quella di Gazprom. Chissà se in Sardegna si parlerà più l’arabo o il russo. 4 2013
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TREND
Venezia punta sul lusso Nonostante la crisi, nella città lagunare il mercato up scale continua ad attirare i big investor. Tra le prossime aperture anche un 7 stelle sul Canal Grande, firmato Amman entre piccoli e medi alberghi cercano di sopravvivere facendosi la guerra a colpi di tariffe scontate, nella città di Venezia arrivano i big investor, interessati ad aprire nuovi templi dell’ospitalità super lusso, nel centro storico, ma anche sulle isole. A puntare gli occhi sulla piazza veneziana sono americani, turchi e asiatici. Sull’isola di Sacca Sessola aprirà a breve i battenti un cinque stelle del brand Marriott. Nel mirino degli investitori ci sono anche le isole San Giacomo in Paludo e Poveglia, da poco messe in vendita dal demanio, mentre a Murano, nell’ex Conterie in Riva Longa, ha da poco aperto il quattro stelle lusso la Gare Hotel Venezia - isola di Murano (118 camere), un bell’esempio di archeologia industriale, un tempo l’edificio ospitava una fabbrica di perle. Ma la notizia più
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golosa riguarda l’inaugurazione di un 7 stelle della catena di Singapore, la Amman, che aprirà sul Canal Grande, all’interno dell’ex sede del Cnr, Palazzo Papadopoli: un boutique hotel super esclusivo con appena 30 suite a duemila euro a notte. Grande attesa anche per l’immi-
nente riapertura del cinque stelle San Clemente Palace, probabilmente sotto bandiera turca, mentre, dopo un accurato restyling, ha già riaperto – con tariffe da capogiro (si arriva fino a 7000 euro a notte per la Redentore Terrazza Suite) – lo storico Hotel Gritti.
ITALIAN HOTEL MONITOR
Nel primo trimestre 2013 occupazione e prezzi medi in flessione negli alberghi italiani l consuntivo del primo trimestre 2013 di Italian Hotel Monitor, elaborato da Trademark Italia, registra un calo dell’occupazione camere dell’1,3% (dal 55,3% al 54%) con picchi del meno 4-5% in numerose città. Più pesante il dato del prezzo medio per camera che crolla di 4,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011 (da 106,62 euro a 102,08 euro). L’occupazione camere (R.O.) “crolla” in quasi tutte le più importanti città della Penisola: –2,9% a Milano,–2,6% a Venezia, –3,5% a Verona, –2% a Napoli. In controtendenza tra le città capoluogo risultano solo Palermo +0,1%, Bologna +1,3%, Genova +1,9% e Firenze +2,4%... un dato eclatante nel panorama nazionale. Si difendono Roma (–0,4%) e Torino (–0,3%). In discesa anche il prezzo medio che in alcune città flette addirittura oltre i 5 punti percentuali. Tra queste: Milano –5,9%; Verona –5,2%; Ferrara –5,0%; Siena –5,1%; Roma –6,6%; Napoli –6,1%; Palermo –5,9%; Catania –5,7%... Solo per citare la più significative. Lievi aumenti solo a Torino (+1,8%), Como (+1,7%), Bolzano (+2,7%) e Firenze (+1,8%).
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Analizzando nel dettaglio le tipologie ricettive, in sofferenza soprattutto il segmento dei 3 stelle (–2,3 punti di occupazione camere e –5,4% del prezzo medio camera nel trimestre) che risente delle politiche di prezzo dei concorrenti di categoria superiore, soprattutto sul canale intermediato online (OTA). Nella graduatoria delle città capoluogo al vertici della classifica trimestrale c’è Milano, unica città a superare la fatidica soglia del 60 percento: nel periodo gennaiomarzo 2013 gli alberghi del capoluogo lombardo hanno fatto registrare una tasso di occupazione medio del 65,4%. Seguono le solite note: Firenze (59,7% trimestrale), Roma (58,6%), Bergamo (57,3%), Catania (52,2%), Torino (52%), Venezia, Genova e Bologna (51,5%). Per quanto riguarda i prezzi di vendita al primo posto (e non è una novità) c’è Venezia con 137,17 euro di prezzo medio camera nel trimestre (in calo di 3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo 2011). Seguono Milano (124,41 euro), Firenze (113,49 euro), Torino (102,07) e Roma (101,11 euro).
REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-MAR 2012 Occupazione e Prezzo per Città Città
AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA
Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Gen-Mar Gen-Mar Var 2013 2012 13/12
47,4 52,0 51,5 65,4 39,2 36,5 57,3 49,4 43,1 46,6 49,1 48,3 51,5 46,8 42,8 46,0 47,1 48,9 48,8 41,9 51,5 51,0 44,7 46,7 59,7 49,0 50,7 49,9 43,8 31,5 58,6 41,8 41,9 42,3 46,7 45,6 47,8 36,5 48,5 41,8 41,6 44,6 42,5 52,2 48,2 46,6 54,0
50,6 52,3 49,6 68,3 41,7 37,7 58,0 52,7 46,1 49,9 53,1 48,3 54,1 50,3 45,6 48,4 48,8 48,9 50,7 46,0 50,2 54,9 48,4 45,5 57,3 49,7 50,8 49,2 48,8 34,9 59,0 44,7 45,2 42,7 47,8 47,6 51,8 40,8 50,6 40,7 45,3 44,5 45,8 52,8 49,9 49,4 55,3
-3,2 -0,3 1,9 -2,9 -2,5 -1,2 -0,7 -3,3 -3,0 -3,3 -4,0 0,0 -2,6 -3,5 -2,8 -2,4 -1,7 0,0 -1,9 -4,1 1,3 -3,9 -3,7 1,2 2,4 -0,7 -0,1 0,7 -5,0 -3,4 -0,4 -2,9 -3,3 -0,4 -1,1 -2,0 -4,0 -4,3 -2,1 1,1 -3,7 0,1 -3,3 -0,6 -1,7 -2,8 -1,3
Gen-Mar 2013
Prezzo Medio Gen-Mar Var 2012 13/12
85,25 102,07 89,79 124,41 91,70 83,50 86,95 88,11 85,23 84,01 88,15 90,09 137,17 90,24 84,25 82,22 83,31 86,37 89,26 92,17 94,34 86,09 83,63 62,07 113,49 84,70 85,96 84,76 75,77 84,09 101,11 80,46 81,31 79,65 89,21 93,45 84,60 81,78 78,88 75,41 83,32 89,32 81,02 87,57 90,14 84,44 102,08
85,67 100,29 92,25 132,19 90,17 87,79 91,26 90,61 87,22 88,38 89,79 87,70 141,38 95,16 87,59 83,22 86,05 86,03 92,07 97,01 97,20 89,05 86,21 61,61 111,48 88,75 90,60 87,84 80,32 88,71 108,25 82,86 83,13 83,76 91,68 99,54 88,99 83,68 80,66 75,71 82,04 94,88 80,17 92,88 91,24 85,33 106,62
-0,5% 1,8% -2,7% -5,9% 1,7% -4,9% -4,7% -2,8% -2,3% -4,9% -1,8% 2,7% -3,0% -5,2% -3,8% -1,2% -3,2% 0,4% -3,1% -5,0% -2,9% -3,3% -3,0% 0,7% 1,8% -4,6% -5,1% -3,5% -5,7% -5,2% -6,6% -2,9% -2,2% -4,9% -2,7% -6,1% -4,9% -2,3% -2,2% -0,4% 1,6% -5,9% 1,1% -5,7% -1,2% -1,0% -4,3%
Città
Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale
VENEZIA MILANO FIRENZE TORINO ROMA BOLOGNA NAPOLI VERONA GENOVA BARI TOTALE ITALIA
49,1 59,2 52,2 48,00 51,2
Città
Luxury
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI BOLOGNA VERONA GENOVA BARI TOTALE ITALIA
386,60 335,06 365,12 250,31 311,57
51,5 65,4 59,7 52,0 58,6 51,5 45,6 46,8 51,5 47,8 54,0
51,5 60,9 58,0 53,2 60,9 52,6 49,6 44,6 51,6 48,3 50,9
Prezzo Medio Upscale Midscale
137,17 124,41 113,49 102,07 101,11 94,34 93,45 90,24 89,79 84,60 102,08
79,51 67,31 63,93 58,52 65,45 60,00 54,22 53,00 52,07 53,48 55,29
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Mar 2013
Occupazione Camere Gen-Mar Var 2012 13/12
51,2 54,0 50,9
52,8 55,3 53,2
-1,6 -1,3 -2,3
Gen-Mar 2013
Prezzo medio Gen-Mar Var 2012 13/12
311,57 102,08 55,29
311,20 106,62 58,44
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
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0,1% -4,3% -5,4%
SCENARI
Mkg Hospitality: Ibis guida la classifica delle catene in Europa ambio al vertice nella top 10 europea dei brand alberghieri, che considera l’incremento del numero di camere, elaborata da Mkg Hospitality, società di consulenza nel mondo turistico-alberghiero. In un anno caratterizzato da una crescita esigua, Ibis , il brand dedicato al segmento budget della compagnia francese Accor, registra le migliori performance, conquistando il primo posto con oltre 120 mila camere e circa 1300 hotel. Un successo in parte dovuto a una mirata politica di sviluppo (5769 nuove camere in un anno), ma anche alla decisione di far confluire, in un’ottica generale di organizzazione dei marchi, le sigle All Seasons e di Etap Hotels nel megabrand Ibis. Scende al secondo posto Best Western con circa 91 mila camere, mentre, al terzo posto, si conferma un altro brand di Accor, Mercure, con circa 57 mila camere. Discrete le performance delle catene Premier Inn al quarto posto (con 641 alberghi e 50.744 camere) e di Travelodge
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che, dalla decima, risale all’ottava posizione incrementando il nume-
ro di camere di 3362 unità per un totale di 38.551.
La Top 10 Catene
Ibis Best Western Mercure Premier Inn Nh Hoteles Holiday Inn Novotel (incluso Suite Novotel) Travelodge Hilton International Radisson Blu Catene
Ibis Best Western Mercure Premier Inn Nh Hoteles Holiday Inn Novotel (incluso Suite Novotel) Travelodge Hilton International Radisson Blu
Numero di hotel nel 2013
Numero di hotel nel 2012
1.277 1.313 505 641 311 266 257 533 139 132
1.214 1.316 500 613 314 269 270 494 139 130
Numero di camere nel 2013
Numero di camere nel 2012
Variazione camere
121.882 90.738 56.968 50.744 45.391 42.150 41.885 38.551 34.285 29.926
116.113 89.743 56.912 45.629 45.453 41.694 42.257 35.189 35.653 29.459
+5.769 +995 +56 +5.115 –62 +456 –1.372 +3.362 –904 +467
Mkg Top 10 nel mondo er quanto riguarda invece la situazione nel mondo, a guidare la classifica dei primi dieci gruppi alberghieri, aggiornata al mese di gennaio è IHG con 4602 alberghi e (675982 camere) nel 2013 contro 4480 hotel (658348 camere) nel 2012. In generale, si conferma, in un contesto economico mondiale ancora incerto, una supremazia anglosassone, rafforzata
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senz’altro dalla vendita del brand Motel 6 di Accor al Gruppo Blackstone. Tiene la seconda posizione il Gruppo americano Hilton registrando un incremento del 3.4%, seguito da Marriott International (2,7%) che mantiene il vantaggio conquistato lo scorso anno su Wyndham. Tra i key actors del settore compare anche la Cina al nono posto con Home Inns (1772 hotel).
Top 10 nel mondo 2013 Rank Rank 2013 2012
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
1 2 3 4 6 5 7 8 9 10
Gruppo
IHG Hilton Hotels Marriott International Wyndham Hotel Group Choice Accor Starwood Hotels and Resorts Best Western Home Inns Carlson Rezidor Hotel Group
Fonte: MKG Hospitality database - marzo 2013
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Hotel
GB USA USA USA USA FRA USA USA CHI USA
2013
2012
2013
Camere 2012
Numero crescita
% crescita
4.602 3.992 3.672 7.342 6.198 3.515 1.121 4.024 1.772 1.077
4.480 3.861 3.595 7.205 6.203 4.426 1.076 4.018 1.426 1.077
675.982 652.378 638.793 627.437 497.023 450.199 328.055 311.611 214.070 166.245
658.348 631.131 622.279 613.126 502.460 531.714 315.346 295.254 176.562 165.802
17.634 21.247 16.514 14.311 –5.437 –81.515 12.709 16.357 37.508 443
2,7% 3,4% 2,7% 2,3% –1,1% –15,3% 4,0% 5,5% 21,2% 0,3%
SCENARI
Expo 2017 nel centro della steppa Dopo Milano, sarà Astana, la capitale del Kazakistan, ad ospitare l’esposizione universale. La città sorprende per lo skyline avveniristico e per le tante e interessanti opportunità turistiche che attirano un numero sempre più alto di investitori na notizia che alla maggioranza del grande pubblico è sfuggita è che la prossima esposizione universale avrà come tema l’Energia del futuro e sarà organizzata nel 2017 dalla nuova capitale del Kazakistan: Astana. Una capitale scelta con modalità e motivazioni che ci ricordano Brasilia. Da gulag staliniano per le mogli dei traditori della Patria a città delle Terre Vergini di Kruscev, Astana, prima di divenire capitale nel 1997, contava 270mila abitanti e portava il nome di Akmola. I proventi del petrolio e del gas naturale di cui il Kazakhstan è un grande produttore (le esportazioni nel 2012 hanno raggiunto 68 milioni di tons) hanno consentito in questi anni di realizzare una città avveniristica che si affianca al vecchio nucleo urbano e che attualmente è arrivata a contare globalmente quasi 700 mila abitanti. Queste realizzazioni hanno visto la firma di noti progettisti internazionali quali Norman Foster, che ha disegnato i più significativi simboli di Astana, come la Torre Baiterek e la piramide della Pace. Per comprendere la dimensione della steppa che circonda la capitale basta soffermare l’attenzione sul fatto che i suoi confini settentrionali sono lunghi quasi 7mila km: un vero e proprio regno del silenzio. Astana non ricorda certamente gli angoli ameni della vecchia capitale Almata: città di 1,5 milioni di abitanti situata all’estremità sud orientale del Paese e circondata dai monti Alatau e dai laghi Kolsai che ne fanno una meta turistica per il clima mite rispetto al resto del Paese. In queste realtà così diverse sono allocati 1460 hotel con un totale di 34mila camere. Gli ultimi dati disponibili riferiti al 2010 parlano di una crescita del settore turistico del 8,8% e con investimenti pari a 736 milioni di dollari. Sorprendono comunque i dati globali del turismo
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outbound che parlano di 4,7 milioni nel 2011, ma una spiegazione può essere trovata nella vicinanza di confine con la Russia e la Cina. La Germania, fra gli altri paesi, ha una posizione di rilievo nella presenza turistica anche se risulta difficile una chiara distinzione tra turismo d’affari e turismo leisure in quanto gli interessi economici tedeschi in Kazakhstan sono ben estesi. Un capitolo a parte merita poi il Mar Caspio le cui rive bagnano in larga misura Russia, Iran e Kazakhstan. Negli ultimi anni que-
ste rive hanno risvegliato un certo interesse turistico e questo vale anche per il Kazakhstan. Qualche anno fa era già stato predisposto un grandioso progetto (Kenderly Beach Project) che contemplava la costruzione di 25 alberghi e residenze per un totale di 21 mila camere con una capacità ricettiva di 300 mila turisti. La crisi finanziaria del 2008 che ha toccato anche le banche del Kazakhstan, ne ha rimandato la realizzazione ma oltre al petrolio ne resta sempre vivo l’interesse. Ferruccio Tedesco
SCENARI
Un mondo di dinosauri che vale mezzo milione di turisti l’anno Paese antico e lontano che evoca suggestioni barbariche e paesaggi selvaggi, la Mongolia è oggi una destinazione turistica in crescita. Entro il 2016 un nuovo aeroporto internazionale, a Ulan Bator, per 3 milioni di passeggeri bituati ad associare la Mongolia ai nostri lontani ricordi di invasioni barbariche culminate con l’arrivo del feroce Attila nel cuore del morente impero romano, avevamo quasi con piacere accettato l’idea che la Mongolia fosse diventata una gigantesca area semidesertica abitata da meno di tre milioni di abitanti e tale da fare evaporare le nostre ataviche paure. Le scoperte archeologiche di pochi decenni fa, ci proiettano invece in scenari prima inimmaginabili. Per ben 170 milioni d’anni e fino a circa 75 milioni di anni fa, la Mongolia era il regno di foreste, laghi, fiumi, paludi ed acquitrini: habitat ideale per dinosauri erbivori e di conseguenza anche dei loro predatori carnivori. Di questo passato c’è traccia al Museo di Storia Naturale della capitale Ulan Bator nelle cui sale, oltre ad ossa e uova di dinosauro a profusione, sono esposti due reperti di straordinario valore rappresentati dagli scheletri di un tirannosauro alto 12 metri (rinvenuto integralmente) e di un saurolophus lungo 8 metri, entrambi scoperti nel deserto del Gobi negli anni Cinquanta. In aggiunta a questi reperti straordinari, il pezzo forte del museo sono gli scheletri di due dinosauri avvinghiati in combattimento. La zona più accessibile dove affiorano ancora dei reperti di dinosauri resta l’area di Bayanzag situata nel Gobi meridionale e distante solo alcune centinaia di chilometri dalla capitale. La vastità del territorio della Mongolia offre una molteplicità di paesaggi altamente suggestivi che annoverano il deserto del Gobi dove comunque le dune di sabbia ricoprono una superficie limitata, le alture del nord confi-
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nanti con la Russia (catena dell’Altai) denominate anche il Tibet della Mongolia e le steppe della regione di Karakorum patria di Gengis Kahn. Per cogliere, almeno in parte, il fascino dei paesaggi, soccorre la trans mongolica ovverossia il treno che partendo da Pechino attraversa la Mongolia facendo tappa a Ulan Bator per poi arrivare in Russia, congiungendosi alla transiberiana. Questi sono gli ingredienti che hanno fatto crescere il flusso turistico dai 159 mila del 1999 ai 457 mila del 2011 ultimo dato ufficiale del Centro Turistico Mongolo. La vicinanza confinale ha avuto un ruolo importante in questo processo di crescita, infatti i turisti cinesi nel 2011 sono stati 198 mila (43,4% del totale) mentre i russi 102 mila (22,5% del totale). Rilevante rimane anche la presenza di turisti dell’Unione Europea pari a 157 mila e della Corea del Sud pari al 9,6% del totale, mentre nella globalità dei numeri la presenza degli altri paesi quali Stati Uniti e Giappone si rivela minoritaria con un percentuale del 3,3% per ciascuno dei due paesi. A questa realtà così fotografata, si accompagna una crescita del 7,3% per il 2012. Non trascurabile resta quindi il contributo del turismo che nel 2011 ha dato 256,3 milioni di dollari Usa al prodotto interno lordo incidendo del 4% sul totale. In termini occupazionali, lo stesso ha concorso invece per un 3,3% sull’occupazione nazionale contando un numero stimato massimo di 39.000 addetti. Sotto l’aspetto logistico, la capacità ricettiva del Paese si avvale di una network alberghiero di 300 hotel con 160 Holiday Inn e la presenza, tra i cinque stelle, delle più note catene internazionali (Hilton, Sheraton, ShangriLa Hotel, Ramada). La fascia degli alberghi 3-5 stelle, che nella capitale Ulan Bator raggiungono quota 1909 camere, presentano un tasso medio di occupazione del 65%: la punta massima si ha nel periodo estivo arrivando anche al 100% con discese al 30% nel periodo invernale. Questa propensione per un ruolo più incisivo nel settore turistico nel futuro viene confermata con l’avvio nell’aprile di quest’anno dei lavori per la realizzazione di un nuovo aeroporto internazionale che consentirà una capacità di traffico di 3milioni di passeggeri rispetto ai 900mila dell’attuale aeroporto di Ulan Bator. L’investimento che sarà completato entro il 2016 vede il coinvolgimento del Giappone che finanzierà l’operazione di 28 miliardi di yen tramite la Bank of Japan International Cooperation: progettazione e realizzazione avranno marchio giapponese. A testimoniare di questa volontà di crescita, c’è da annotare che alla BIT 2013, la Mongolia era presente con un significativo stand. Giovanni Cattaneo
del turismo. Per rendersi conto di quanto l’incompetenza pesi sul bilancio del turismo basta guardare lo stato dell’arte, basta guardare il Ministero del Turismo dove non ci sono né esperienza né competenza. L’incompetenza autorizza le sviste, gli errori e i fallimenti, la competenza contempla il know how necessario per fronteggiare le “tempeste” del mercato. Che se non sei competente ti travolgono. Quando un gestore d’albergo che ha ospitato per anni tedeschi, francesi, svizzeri e russi viene definito esperto conoscitore del mercato tedesco, francese, svizzero, russo, e da lui l’ente pubblico si fa consigliare, vuol dire che la crisi del 2013 ci travolgerà. Se per assegnare una cura serve un medico laureato, così per curare una destinazione turistica, e farla stare bene, serve una persona dotata sia di esperienza che di competenza. E purtroppo non c’è competenza in chi ha 20 anni di esperienza in sala da pranzo, in cucina o alla reception ma non ha studiato le discipline che hanno generato l’industria dell’ospitalità italiana.
Breaking news Milano centro dello sviluppo alberghiero nazionale
MARKETING&MANAGEMENT
La differenza tra esperienza e competenza Ecco come evitare all’albergatore sviste pericolose nelle operazioni economiche di management l settore alberghiero è in piena trasformazione, affollato di albergatori più o meno esperti che dopo 20 anni di gestione sono convinti di capire cosa sta accadendo, cosa sta per succedere e cosa bisogna fare per generare turismo. Ma come l’infermiere che, nonostante i venti anni di esperienza, in sala operatoria non può fare inter-
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venti chirurgici, così l’albergatore non può presumere di avere le competenze per occuparsi di operazioni economiche di management e di marketing strategico. L’albergatore ha un’esperienza empirica costruita sul campo, senza la quale non saremmo una nazione turistica, ma normalmente non conosce gli aspetti collegati all’industria dell’ospitalità e alla sociologia
Si chiama Palazzo Parigi Hotel & Grand Spa ed è il nuovo albergo di lusso destinato a condizionare l’offerta ricettiva milanese dei prossimi mesi. Nel cuore del quartiere Brera, Palazzo Parigi (apertura prevista entro il prossimo mese di agosto) è ricavato dalla ristrutturazione di un maestoso e prestigioso palazzo già sede di Banca Sanpaolo e che conserva nel giardino la memoria di Palazzo Kramer (devastato dai bombardamenti di guerra). L’edificio, rilevato (e ristrutturato) dal gruppo Giambelli (già nel settore alberghiero con i CosmoHotels) dal portafoglio di Beni Stabili, ospiterà 98 tra camere e suite ed avrà anche una piscina esterna sulla terrazza del decimo piano, 98 tra camere e suite. La gestione dell’alber-
go sarà affidata a Markus W. Iseli, manager con un passato nella catena Four Seasons che avrà sotto di sé uno staff di oltre cento persone, mentre la ristorazione sarà affidata al celeberrimo Carlo Cracco, chef di fama mondiale. La sfida a Park Hyatt, Four Seasons, Bulgari e Mandarin Oriental è lanciata!
La compravendita di alberghi continua nonostante la crisi Morgan Stanley Real Estate e Paris Inn Group hanno annunciato una joint venture per l’acquisto di quattro alberghi a Parigi: un Mercure (236 camere), un Holiday Inn (200 camere), l’Hotel Jules (101 camere), l’Hotel Beauchamps (89 camere). Dopo Parigi e Marsiglia Philip Starck apre il suo terzo Mama Shelter a Lyon: 156 camere completamente progettate da lui stesso, tanta tecnologia, un ristorante di tendenza e un eccentrico shop. Arriva a Roma il primo Hotel Indigo di 64 camere un modello di ospitalità del brand IHG. Il Si chiamerà Hotel Indigo Rome-St George. PPHE Hotel Group ha acquistato per 17,5 milioni di euro l’Art Hotel (109 camere) di Berlino Mitte e l’Art Hotel di 133 camere di Berlino Kudamm.
Lusso in quota Il prossimo inverno, il gruppo GHM Ltd. aprirà la sua prima stazione sciistica: The Chedi Andermatt nel cantone di Uri in Svizzera. La struttura farà parte dell’Andermatt Swiss Alps, un ambizioso progetto di destinazione integrata. A 1.440 metri, tra le vette del Gemmstock e Naetschen, l’hotel è a pochi passi dal centro storico di Andermatt ed è raggiungibile in 2 ore di macchina o treno da Milano. Il progetto prevede la realizzazione di 50 camere e 119 unità residenziali con una combinazione di lusso contemporaneo e tradizione alpina. The Chedi Andermatt avrà anche due ristoranti, una piscina interna coperta con sviluppo esterno all’aperto e una Spa con acqua termale.
Entro il 2014 primo hotel Park Inn a Istanbul Il Rezidor Hotel Group ha annunciato l’apertura, entro il 2014, del primo albergo a brand Park Inn in Turchia. L’hotel sorgerà nella capi-
tale e si chiamerà Park Inn Istanbul Ataturk Airport. «Siamo felici di debuttare in Turchia con il nostro mid market brand», ha dichiarato Wolfgang M. Neumann, President & CEO at Rezidor, «la Turchia è un crocevia importante tra Europa e Asia e, in quanto tale, un mercato chiave per Rezidor. Dopo il Park Inn Istanbul Ataturk Airport, stiamo già pianificando altre aperture nel Paese». Il nuovo albergo sorgerà in un punto strategico, ad appena cinque minuti dall’aeroporto internazionale di Ataturk, uno dei più grandi e trafficati d’Europa con circa 45 milioni di passeggeri l’anno. L’hotel metterà a disposizione un servizio shuttle da e per i terminal e verso le principali aree business della città, tra cui il CNR Expo. Offrirà 144 camere, un all-day restaurant e una lobby bar. Notevoli le meeting facilities: saranno circa 1000 i metri quadrati a disposizione dei congressisti, inclusa una ballroom di 600 metri quadrati. La struttura sarà dotata anche di un’area wellness e di un garage.
Il brand W debutta in Israele Per il 2015 Starwood Hotels & Resorts Worldwide prevede l’apertura del primo albergo W a Tel Aviv- Jaffa. L’hotel sorgerà all’interno di un edificio del diciannovesimo secolo, vicino alla vivace area portuale di Jaffa. A firmare il progetto del W Tel Aviv, il noto architetto inglese John Pawson insieme agli architetti dello studio Ramy Gill, che già si erano occupati di disegnare il nuovo porto di Jaffa. «Siamo lieti di rafforzare la partnership con la RFR Holding – che già possiede il W South Beach Hotels & Residences – così come di inaugurare il primo albergo a brand W in Israele», ha commentato Roeland Vos, President, Starwood Hotels & Resorts, Europe, Africa and Middle East. «Tel Aviv è una delle più eleganti e cosmopolite città del Mediterraneo, e il W Hotel esprime molto bene il carattere della città, regalando un’impagabile lifestyle experience, con le sue magnifiche 125 camere design, tra cui la suite presidenziale Extreme WOW Suite, che offrono tutte una spettacolare vista sulla costa mediterranea. A disposizione inoltre un ristorante, una spa e un attrezzato business
center. Il progetto includerà anche un edificio adibito a residence di lusso (dai 70 ai 400 metri quadrati) con entrata privata.
Accor: previsioni grigie nel Sud Europa Il calo della domanda nel Sud Europa, già previsto per il primo quadrimestre, continuerà almeno fino a giugno. Questa la previsione di Accor, gruppo che, effettuando il 70% delle proprie vendite in Europa (dove il sud è ancora nella morsa della crisi), è più a rischio rispetto ad altri competitors come InterContinental, Marriott e Starwood. Rischio che aumenta in particolare per il mercato dei budget hotel, mentre quello upscale sembra dimostrare una certa tenuta. Per far fronte alla crisi europea, il Gruppo ha già previsto piani per ridurre i costi e accelerare l’espansione nei mercati emergenti. Accor, i cui brand spaziano dalla catena di lusso Sofitel al marchio budget Ibis, ha dichiarato, un fatturato relativo ai primi tre mesi dell’anno di circa 1.227 bilioni di euro, equivalente a un calo dello 0.1%, mentre nel primo quadrimestre del 2012, la crescita era stata del 2,5%. Il Revenue nel segmento budget hotel è sceso del 1,8% in uno scenario già critico, che si prevede, possa addirittura peggiorare. Il RevPAR, indicatore chiave dello stato di salute di un hotel, è calato del 10% in Spagna e del 5% in Italia e Portogallo. In Francia, il Gruppo ha registrato un buon andamento a febbraio, ma non altrettanto nel mese di marzo. Complessivamente, nel primo quadrimestre del 2013, a Parigi il RevPAR è cresciuto del 3 % nei segmenti upscale e midscale. Un trend positivo che – ci si aspetta – continui anche nei prossimi mesi. Per quanto riguarda il segmento budget, a registrare le migliori performance sono invece i mercati emergenti, ad eccezione di Australia e Cina, dove già, a partire dalla fine del 2012, c’è stato un calo della domanda. Tuttavia per la Cina il Gruppo prevede un miglioramento.
Hilton rafforza la presenza in Spagna Hilton Worldwide continua la sua espansione in Spagna con l’apertura del DoubleTree by Hilton Hotel 4 2013
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& Conference Center La Mola, albergo che prende il nome dalla vetta più alta della Catalan Pre-Coastal Range. Recentemente, sempre in Spagna, il Gruppo ha aperto anche il primo DoubleTree by Hilton Emporda a Gualta e il primo Garden Inn a Siviglia, raggiungendo quota otto strutture nel Paese. Un design moderno ispirato alla bellezza della natura circostante, il DoubleTree by Hilton Hotel & Conference Center La Mola offre 186 tra camere e suite, una spa di 800 metri quadrati e un conference center all’avanguardia di 4500 metri quadrati. Dall’hotel si raggiungono facilmente il rinomato percorso golfistico Real Club de Golf El Prat e l’aeroporto di Barcellona El Prat. Perfetto indirizzo business – le meeting room sono 26 – l’hotel si presta anche a far da cornice a soggiorni leisure e a matrimoni, grazie alla presenza di una piccola e romantica cappella privata.
Nuove aperture AC Hotels by Marriott a Nizza e Barcellona Continua l’espansione della join venture tra Marriott International, Inc e AC Hotels (80 alberghi in Europa) con l’opening di due nuove realtà: l’AC Hotel Nice, in Costa Azzurra, e l’AC Hotel Sant Cugat in Catalonia, Barcellona. L’AC Hotel Nice ha riaperto, dopo un radicale restyling, lo scorso aprile e oggi offre 143 camere con vista mare sulla Promenade des Anglais, una terrazza panoramica con piscina e giardino zen. In aggiunta a 22 suite, l’albergo è dotato di 3 conference e banqueting room in grado di accogliere fino a 100 persone. A breve distanza si trova inoltre l’Acropolis Congress Centre. Si tratta del secondo AC Hotel by Marriott hotel ad aver aperto in Francia, dopo l’AC Hotel Ambassadeur AntibesJuan Les Pins, inaugurato la scorsa estate, mentre, entro il 2014, è prevista l’apertura dell’AC Hotel Paris Porte Maillot. In Spagna, invece, AC Hotels by Marriott ha inaugurato l’AC Hotel Sant Cugat. Situato nel quartiere business di Barcellona, (il Sant Joan), l’albergo offre 152 camere e diverse funzionali meeting room alle quali si aggiunge l’AC Lounge, uno spazio multifunzionale elegante e trendy aperto 24 ore al giorno con free wi fi. Nei din-
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Cresce l’interesse delle grandi Catene per il Bangladesh Abbiamo scelto di parlare di turismo nel Bangladesh perché, nella nostra mente e nei nostri occhi, questo Paese è associato alle immagini di estrema miseria e sfruttamento minorile. Per quanto, nella nuda cruda realtà, questi fenomeni siano veri, gli stereotipi col tempo scoloriscono e, senza suscitare clamore, vengono affiancati da nuove realtà. Una di queste è rappresentata dalla valorizzazione delle bellezze naturali che può dare un supporto all’economia del Paese. E così, una delle più lunghe spiagge al mondo di sola sabbia (120 km) come Cox’s Bazar, nel golfo del Bengala, comincia a diventare famosa a livello internazionale. Come, riporta il New York Times, solo cinque anni fa vi erano a Cox’s Bazar appena due o tre hotel di lusso, mentre ora, in questa cittadina sul mare, se ne contano una dozzina a cui si affiancano alberghi più piccoli e molte guests houses. Investimenti nel settore alberghiero si registrano anche nella capitale Dacca dove negli ultimi anni sono stati aperti due nuovi alberghi cinque stelle e complessivamente sono state aggiunte 2000 nuove camere. Anche le grandi catene come Sheraton, Marriott e Hyatt stanno manifestando interesse ad una presenza in Bangladesh. Ma il rilancio del turismo in Bangladesh non passa solo dalle spiagge sul golfo del Bengala, come l’Isola di Saint Martin e Patenga Beach di Chittagong, interessa anche la capitale Dacca con il suo Lalbag Fort, simbolo della resistenza antibritannica, restaurato di recente, la città moschea di Bagerhat considerata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e la più grande foresta di mangrovia del mondo, quella di Sundarbans, dove vivono le famose tigri del Bengala e le rovine del complesso monastico buddista Somapura di Paharpur. Con una crescita, negli ultimi dieci anni, del prodotto interno lordo ad un tasso annuo del 6 e 7%, l’apporto del turismo ha raggiunto anche livelli di crescita del 13% negli ultimi anni con una media annua di 4598 milioni di Bangladesh Taka. I turisti del Bangladesh (411 mila nel 2011) vestono panni in buona parte dell’area asiatica con 60% di provenienza India, a cui seguono Cina, Giappone ed Australia. Se il collegamento con la vicina metropoli indiana di Calcutta, distante 538 km da Dacca, è garantito anche da treni intercity che uniscono le due città in dieci ore, l’interesse cinese nei collegamenti recentemente si è fatto più marcato con l’apertura nel 2010 da parte di China Southern Airlines di un nuovo collegamento con la città di Chongqing che conta ben 32 milioni di abitanti. Questo dinamismo nella promozione turistica era visibile anche alla Bit 2013 di Milano con la presenza di un dignitoso stand. g.cat.
torni si trovano diverse attrattive turistiche, come il monastero benedettino di Sant Cugat e il castello medioevale Castell de Canals.
Marriott sbaraglia la concorrenza, aggiudicandosi il titolo di albergo preferito a Londra Marriott Hotels stravince, nel capoluogo britannico, sui suoi competitor, confermandosi l’albergo preferito per il servizio in camera, la pulizia e l’elevato standard di accoglienza, mentre all’ultimo posto si trova Travelodge. A decretarlo è una recente inchiesta realizzata da LJ Research Hotel Monitor condot-
ta su 5000 ospiti che hanno soggiornato nei principali alberghi di catena londinesi. La “vittoria” premia la politica di accurata formazione del personale che la Catena persegue per offrire alla clientela un’esperienza di soggiorno completa. Tra i fattori chiave nella scelta di una location, è risultata la posizione vicina ai mezzi di trasporto e al centro città. Le recensioni sul web, invece, non sono apparse determinanti nella scelta di una sistemazione in città. La maggior parte degli alberghi londinesi è promossa per quanto riguarda pulizia, room statisfaction e cordialità dello staff, ma non per il rapporto qualità/prezzo.
«L'uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa» (William James)
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Un grande polo leisure per rilanciare
Saint-Vincent In Valle d’Aosta c’è un nuovo avveniristico centro congressi all’interno di una cittadella leisure, tra le realtà più esclusive d’Europa, il Saint-Vincent Resort & Casino. Ne parla il manager Luca Frigerio
✒Sandra Furin Saint-Vincent. Il nome richiama alla mente i tempi d’oro del Casino, che per decenni ha attirato una moltitudine di turisti e il jet set internazionale. Poi non sono più stati fatti investimenti e le strutture e l’offerta ne hanno risentito. Fino a quando è stato avviato un progetto di trasformazione dell’offerta – arricchita e completata da strutture alberghiere e congressuali di massimo livello – che sarà ultimata entro il 2013. La rinascita in grande stile si deve a Luca Frigerio (nella foto a destra), Amministratore Unico della società nella quale sono riuniti tutti i servizi, la Casino de la Vallée Spa, un migliaio di posti di lavoro, non pochi sui 120mila abitanti della regione. 43 anni, studi in Economia e Management, Frigerio ha maturato competenze in tutti gli ambiti della ge-
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stione di un casinò. L’abbiamo intervistato per fare il punto sui lavori. «Chi arriva oggi a Saint-Vincent», spiega Frigerio, «trova una realtà completamente cambiata dove sorgerà un polo leisure di rilevanza internazionale, con un altissimo standard di qualità e un’offerta completa sia dal punto di vista delle strutture sia dei servizi. C’è anche un centro congressi & eventi tra i più flessibili ed attrezzati d’Europa». Quali sono le novità disponibili per il mercato? «Le 7 sale del Centro Congressi Billia, in grado di accogliere fino a 1000 persone, in cui si sono già svolti eventi di richiamo internazionale come il Masters of Magic, la più importante convention mondiale di illusionismo. È attivo anche il nuovo Parc
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Hotel Billia, un design hotel estremamente confortevole, dotato di 113 camere e 6 suite. Entro l’anno aprirà il Grand Hotel Billia trasformato in un 5 stelle lusso. A supporto del Resort è stata rafforzata e riqualificata anche la ristorazione, riunita nel brand Food&Drink Resort. La cucina è firmata da chef di fama internazionale. I locali sono il Gaya, la Brasserie du Casino e Le Rascard Salon et Terrasse, quest’ultimo elegante e funzionale location grazie ai suoi 500 metri quadrati modulabili. Inaugureremo inoltre il “1908” e la “Grande Vue”, all’interno del Grand Hotel Billia, che riserverà sorprese per gli affreschi, i decori e le finiture riportate alla luce. A fine anno sarà disponibile infine il Centro Benessere di 1700 metri quadrati; nel frattempo, si può approfittare delle convenzioni con le nuove Terme di Saint-Vincent». L’offerta gioco? «Il Casino non è più il protagonista assoluto, ma resta il cuore pulsante del complesso. Abbiamo potenziato le tecnologie e i giochi, dai più tradizionali ai più attuali del momento. E abbiamo rinnovato gli
ambienti creando spazi particolarmente confortevoli e raffinati dove incontrarsi per il piacere di fare due chiacchiere. Molto bella per esempio la nuova imponente hall, arredata con pezzi unici di forUna beSt practice a tUtti gli eFFetti La Cava Spa, di proprietà della Regione e del Comune, ha tutte le credenziali per essere una case history esemplare, come sottolinea con orgoglio Frigerio. «Nonostante la crisi, abbiamo registrato nel primo trimestre una crescita dei numeri, seppur lieve, delle presenze della clientela. E abbiamo stipulato accordi turistici con operatori internazionali importanti. Insomma i frutti cominciano a vedersi. Il Casino nel 2008 aveva perso il 50% delle quote di mercato, il 45% delle presenze annuali e decine di milioni di fatturato annuo. Con il nuovo governo regionale c’è stata la svolta. Le quote di mercato sono cresciute costantemente fino a raggiungere il 23,6% nel 2011 e attestandosi nel primo semestre 2012, prima dell’inizio della ristrutturazione, a circa il 24,1%, la migliore percentuale dell’ultimo decennio».
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bili a richiesta) e aggiornamenti sui minimi di giocata. C’è inoltre un programma di fidelizzazione, con una card personale e gratuita che dà accesso a punti bonus e a condizioni vantaggiose per i servizi del Resort. E lo sviluppo dei software nei giochi continua. Un altro punto da sottolineare è che, da noi, la percentuale di restituzione di denaro, su un milione di giocate, si attesta intorno al 94-96%. A breve saranno rinnovati anche i servizi bar del Casino, con una nuova piccola carta ristorante. L’obiettivo è regalare emozioni indimenticabili». Quanto è importante la tecnologia nel turismo? «È fondamentale. Il nostro piano industriale include le tecnologie più aggiornate anche sul fronte della sicurezza e del risparmio energetico, consentendo notevoli risparmi a vantaggio delle politiche di marketing e commerciali. Da pochi giorni è entrata in funzione la nuova Centrale Termica, da 10 milioni, con un impianto di cogenerazione che farà risparmiare fino a 700 mila euro all’anno, riducendo anche le emissioni. In più la Centrale garantisce il L’ampia sala del primo piano del Casino dedicata ai giochi tradizionali
Dal basso in senso orario: Slot Machine della Sala Evolution, con software che permettono di personalizzare i giochi, c'è anche una Sala Fumatori. La Sala Gran Paradiso da 600 posti del Centro Congressi Billia che ha una capienza di 1000 persone; la nuova lussuosa Hall del Casino con diversi servizi per le aziende; il salotto di una suite del Parc Hotel Billia
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te impatto estetico, dove si trovano guardaroba, customer care, segretariato, ufficio clienti (spazio riservato al Merchandising) e un’area espositiva per le aziende». Qual è il punto di forza del Casino? «Ce ne sono diversi, uno senz’altro è il parco Slot Machine che vanta un sistema di gestione on-line talmente evoluto da fare scuola perfino a Las Vegas: anziché organizzare le slot per tipologia di gioco, è stata installata una tecnologia che consente, sulla stessa slot, di disporre in continuazione di nuovi giochi (personalizza-
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miglior funzionamento degli impianti, la salubrità e il benessere nei locali». La sua ricetta contro la crisi? «Combattiamo contro il calo dei consumi, la concorrenza del Gioco Pubblico dei Monopoli di Stato, il limite del contante a 1000 euro (che ha spinto all’estero molti clienti). Oltre a tutto questo sopperiamo ai disagi delle ruspe che lavorano senza sosta intorno e dentro le strutture. La nostra forza è un modello di business che non trascura nulla. A fronte di un mercato in flessione, oggi registriamo quote stabilizzate intorno al 23%, presenze in crescita, fatturato in tenuta e soprattutto posti di lavoro salvati. In più abbiamo in vista decine di nuove potenziali assunzioni grazie a investimenti in formazione». Il prodotto è pronto. Ora tocca promuoverlo... «Concentrarsi sul prodotto non serve se la comunicazione non lo fa esistere nelle menti dei consumatori, orientandone le scelte. La difficoltà sta nel destinare le risorse ai target giusti, sempre più profilati, e nel riconoscere di conseguenza i tempi, i canali e gli investimenti adeguati». Qual è il target di riferimento? «Italiano e internazionale. Ci rivolgiamo principalmente alle aziende ma anche ai big spender individuali, senza trascurare i giovani o chi vuole concedersi un’esperienza fuori dall’ordinario». ■
Sopra, il ristorante del Casino La Brasserie; a sinistra, un angolo del ristorante Le Rascard Salon et Terrasse, 400 metri quadri eleganti, luminosissimi e modulabili
A “tu per tu” con Luca Frigerio Molti imprenditori, scoraggiati dal contesto attuale, rinunciano o attendono, lei, invece, ha scelto l’azione. Perché? «Si trattava di garantire un futuro all’azienda che è un punto di riferimento per l’intero territorio. Abbiamo studiato il mercato, un lifting non sarebbe bastato». Qual è il punto di forza del suo management? «In una realtà mondiale, nemmeno più solo europea, la complessità esige che il manager si assuma rischi ragionando su scenari difficilmente prevedibili. Impossibile senza un team capace e motivato. È anche una questione etica di responsabilità sociale e di competenza. Fino ad oggi siamo sempre riusciti a fare scelte positive rispetto agli obiettivi». Si può proprio dire che le sfide difficili non la spaventino... «Quando ho una settimana libera, prendo l’aereo e vado nell’Africa più selvaggia, dove non sai mai cosa ti può capitare e devi essere sempre pronto, all’erta. Il cambiamento non mi spaventa, è la grande corrente della vita di cui sento di fare parte e che ogni volta affronto con proattività. Credere in quello che faccio, mi dà la forza di andare avanti e contagia chi mi sta accanto». Un’ambizione personale? «Prima vorrei vedere operativo al cento per cento il nostro Resort, poi, se rimarrò in Italia, mi piacerebbe continuare a dare il mio contributo al cambiamento del Paese, con un progetto altrettanto nuovo e importante». Perché oggi scegliere il Saint-Vincent Resort & Casino in una frase? «Per l’attenzione alla qualità del servizio, in un contesto esclusivo di grande charme».
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L’INCHIESTA
Italia, indietro tutta?
Nelle classifiche internazionali che raccontano il processo di crescita economica e sociale, il Belpaese è in coda alle nazioni dell’Europa che conta. Ma è davvero tutto è perduto? Per fortuna qualche esempio virtuoso c’è
✒Dario Ducasse
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L’INCHIESTA
Italia indietro sull’innovazione: si potrebbe partire colmando il digital divide che ci colpisce a livello continentale
Si può sostenere, con un po’ di sprezzante ironia, come faceva lo scrittore americano Mark Twain, che “il miglioramento continuo è meglio della perfezione in ritardo”. Oppure, si possono seguire le parole sagge e compiaciute dello scienziato e vincitore del premio Nobel per la medicina Albert Szent-Gyorgyi, secondo il quale “l’innovazione consiste nel vedere ciò che hanno visto tutti, pensando ciò che non ha pensato nessuno”. Insomma, comunque la pensiate, l’idea del progresso e dell’innovazione è un tema che da sempre ha fatto pensare e discutere le menti migliori della storia. Ed è un tema che oggi, in tempi difficili, è ancora più spesso sulla bocca di tutti, perché si pensa che proprio grazie all’innovazione e al progresso si possano migliorare le cose e la situazione contingente di difficoltà economica e sociale.
Stati Uniti, Corea del Sud e Germania, i Paesi più innovativi Non tutte le comunità e non tutte le nazioni però sono innovative allo stesso modo: chi lo è di più e chi di meno? Come è possibile stabilire i parametri per giudicare quanto è innovativo un Paese? E il nostro di Paese, a che punto sarebbe in un’ipotetica classifica dell’innovazione? A dare al mondo alcune di queste risposte in modo molto interessante e sintetico ci ha pensato la particolare classifica dei 50 paesi più innovativi del mondo che Bloomberg, la popolare società di analisi e informazione finanziaria, ha da poco pubblicato. Al primo posto della graduatoria, e come poteva essere altrimenti..., ci sono gli Stati Uniti, mentre l’Italia è piazzata al 24° posto, preceduta da quasi tutti i paesi dell’Europa che conta. Ma vediamo un po’ più in dettaglio questa lista e quindi cerchiamo di capire, soprattutto, quali sono i parametri utilizzati per stilarla e perché vedono il nostro Paese così in difficoltà. Al primo posto di questo Most Innovative Countries Ranking, abbiamo detto, gli Stati Uniti, che secondo gli analisti di Bloomberg hanno un voto molto alto in ricerca e sviluppo, produttività e densità di aziende innovative. A seguire, prima sorpresa, c’è la Corea del Sud, che si posiziona nella top ten in quasi tutti i parametri economici che creano progres4 2013
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L’INCHIESTA
«L’Italia risulta forte nella disponibilità di capitale umano ma debole nel sistema imprenditoriale in grado di valorizzare quest’ultimo» so, escluso quello della produttività. Sul terzo gradino del podio ecco invece la Germania, forte nel numero di aziende innovative, nella produttività, nei brevetti e nella ricerca e sviluppo.
I 7 pilastri dell’innovazione
Uno dei parametri più importanti per giudicare quanto è innovativo un Paese è il livello della ricerca
Abbiamo così cominciato a sondare quali sono i parametri che Bloomberg ha individuato per compiere questa analisi. In totale sono sette: ecco come ci si rapporta l’Italia. Si parte dal primo che è quello che riguarda l’intensità di ricerca e sviluppo in rapporto al Pil e che è uno di quelli che ci vede messi male, ovvero posizionati al 28° posto generale. Il secondo parametro, quello che riguarda la produttività, ovvero il valore del Pil per occupato per ora lavorata, è quello che invece va meglio e ci vede infatti al 19° posto. Terzo fattore poi è quello relativo alla densità di
aziende innovative, cioè la percentuale di società attive sul territorio nazionale e che operano in comparti quali aerospaziale, difesa, biotecnologie, software e servizi internet, energie rinnovabili, hardware e software. Qui l’Italia è in media con la sua posizione ma sempre messa male perché 22°. Ancora peggio va poi col quarto fattore, quello legato al numero di ricercatori per ogni milione di abitanti. In questo caso siamo addirittura al 34° posto. Per quanto riguarda poi la capacità di produzione industriale, in rapporto al Pil, di prodotti che richiedono un alto livello di ricerca e sviluppo, ovvero il quinto parametro, scendiamo ancora e ci troviamo a un quasi drammatico 36° posto. Se con il sesto fattore, quello legato alle attività di brevettazione, cioè richieste di brevetto per milione di abitanti e per milione di dollari spesi in ricerca e sviluppo, ci riprendiamo un po’ arrivando a occupare un 25° posto parziale, col settimo parametro si misura la disfatta tricolore: quanto a livello di studi della forza lavoro, cioè la percentuale di iscrizioni all’università, la percentuale di laureati in materie scientifiche e ingegneria e la percentuale di laureati sul totale della forza lavoro, il Belpaese è in una situazione drammatica. Siamo 56° su 96 paesi considerati, fuori dal top 50. Che dire di più? Che ci battono, con tutto il rispetto, anche nazioni piccole e giovani come Slovenia e Repubblica Ceca, mentre tra i giganti del mondo ci lasciamo ancora (per quanto?) dietro Cina, Brasile e Spagna.
Moderato ottimismo Insomma questo focus internazionale sull’innovazione ci vede indietro in modo impressionante e a poco giova sottolineare che qualche grande nome resta più indietro di noi. Se sono più propensi al progresso dell’Italia piccole realtà, anche se europee, come Estonia, Cipro e Slovenia è ora di fare davvero qualcosa per invertire questo trend. Anche perché, un’altra ricerca recentemente diffusa, ovvero l’Innovation Union Scoreboard 2012 (in pratica la nuova classifica sullo stato dell’innovazione nei 27 Paesi della Ue, elaborata dalla Direzione generale per le Imprese e l’Industria della Commissione europea) presenta anch’essa un quadro sostanzialmente invariato per l’Italia, nonostante la
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L’INCHIESTA
spinta propulsiva che sarebbe potuta arrivare dalla crisi economica. Insomma, se rispetto alla precedente indagine 2011, c’è stato un complessivo miglioramento dei risultati all’interno dell’Unione, con la Germania arrivata a essere da Paese sostenitore dell’innovazione a vero e proprio leader, in termini di posizioni di classifica non è cambiato nulla. E chi, come l’Italia, nel 2011, era già un Paese fermo, non è riuscito a colmare il gap dalle nazioni che lo precedono. Così, sviscerando questo rapporto che analizza ben 25 indicatori (da spese di ricerca, brevetti depositati, scienziati e ricercatori occupati, pubblicazioni scientifiche, collaborazioni tra imprese e altri indicatori del processo d’innovazione), è possibile avere un riscontro sull’efficacia delle iniziative prese per aumentare innovazione e competitività all’interno dei singoli stati. Ecco quindi che l’Italia è al primo posto tra i paesi europei definiti “moderatamente innovatori”, davanti agli altri tre Paesi mediterranei (Spagna, Portogallo e Grecia) a causa del ritardo negli investimenti per la modernizzazione dei settori pubblico ed in-
Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea
dustriale, in particolare quello ad alto contenuto tecnologico, e l’insufficiente percentuale di Pil investita in ricerca e sviluppo. Per fortuna qualche segnale positivo non manca: l’Italia infatti appare forte nella disponibilità di capitale umano e innovatori, ma debole nel sistema imprenditoriale che li valorizza.
Insieme all’Europa Proprio il fatto che in Italia allora sono il sistema imprenditoriale, quello finanziario e quello pubblico a non riuscire a sostenere gli investimenti in innovazione potrebbe essere un punto da toccare per
Le idee per le startup industriale possono aiutare il Paese a crescere in qualità e quantità
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L’INCHIESTA Investire in ricerca potrebbe aiutare l’Italia a far valere le sue caratteristiche uniche di genialità individuale
Máire Geoghegan-Quinn. commissario Ue per la Ricerca e l’Innovazione
invertire la tendenza. Ne è convinto fortemente ad esempio un nostro connazionale che da diversi anni si occupa di gestione e crescita economica all’interno dell’Unione, ovvero il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani «I risultati di quest’anno dell’Innovation Union Scoreboard», ha spiegato, «ci mostrano chiaramente come la crisi, in alcuni Paesi, ha avuto un impatto negativo proprio sulle attività di innovazione. È anche vero però che questi stessi risultati e parametri ci dicono quanto sia cruciale, per il presente come per il futuro, investire in ricerca e innovare per mantenere la competitività in Europa e in tutto il mondo, incoraggiando soprattutto le piccole e medie imprese, quelle che da sempre sono il fulcro della produttività e della crescita tecnologica tricolore». È dello stesso parere anche un’altra importante personalità che ha legato e lega il suo nome allo studio delle problematiche e delle dinamiche del progresso economico e sociale in Europa, il commissario Ue per la Ricerca e l’Innovazione Máire Geoghegan-Quinn. «Grazie alla sua forza di coesione e allo spirito di crescita di tutti i paesi membri, l’Unione negli ultimi anni ha fatto progressi importanti per dare forza a chi si occupa di innovazione, varando il brevetto unico europeo e le regole sui fondi di venture capital. Ma, oggi più che mai, proprio il tema dell’innovazione dovrebbe essere al centro delle
«A ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, l’Italia riserva soltanto l’1,3% del proprio Pil a fronte di un 2% di media europea e di un 3% dei Paesi leader»
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agende politiche dei governi di tutti gli stati membri».
Soluzioni in vista? Scorrendo i dati delle due ricerche internazionali, insomma, abbiamo visto che tanto davvero c’è da fare per crescere come sistema paese sulla strada dell’innovazione, ma che anche la strada è abbastanza ben segnata grazie soprattutto allo sforzo comunitario, politico ed economico. È ovvio certo che l’Italia ad oggi sconta anche difficoltà pratiche come quelle che caratterizzano il nostro digital divide verso chi è tecnologicamente leader a livello continentale, e non solo. Proprio in tempo di crisi quando si dovrebbe investire in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, l’Italia riserva a queste voci di spesa soltanto l’1,3% del proprio Pil a fronte di un 2% di media europea e di un 3% dei Paesi leader. Qualcosa però, lentamente si muove. Il Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca) ad esempio ha dato il via a bandi locali e nazionali sul tema dell’innovazione per un totale di 75 milioni di euro. Insomma una grande agenda basata su investimenti, progetti, bandi e selezioni di giovani under 30 con le loro startup. Insieme ad essa il ministro Francesco Profumo ha presentato, in un lungo comunicato, i risultati dell’attività 2012 di sostegno alla ricerca e all’innovazione. Solo l’anno scorso sono stati finanziati 97 progetti per 75 milioni di euro complessivi, che hanno coinvolto 430 giovani imprenditori. In questi giorni è invece attivo un nuovo bando che prevede il finanziamento di progetti di ricerca industriale le-
L’INCHIESTA «Per le piccole imprese, attive da meno di sei anni, il ministero ha stanziato 30 milioni di euro da suddividere in progetti legati a quattro sezioni: Big Data, Cultura ad impatto, Social Cluster e Contamination Lab»
gati ai big data, alla social innovation, alle tecnologie digitali applicate ai prodotti e ai servizi culturali. Al momento, sul piano nazionale, sono stati selezionati 40 progetti. Le idee scelte hanno l’obiettivo di offrire soluzioni innovative ai problemi legati alla sicurezza del territorio, l’invecchiamento della società, l’architettura sostenibile, il welfare, la domotica, i servizi della pubblica amministrazione, la salute, la scuola, la gestione delle risorse idriche, il patrimonio culturale, l’ambiente e la mobilità.
Chi ben comincia Si chiama invece “Bando Startup” il progetto di finanziamento dell’innovazione italiana sempre approvato dal Miur che si rivolge alle micro, piccole e medie imprese delle Regioni Convergenza (ovvero Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) attive da meno di sei anni. Con esso il ministero ha stanziato 30 milioni di euro da suddividere in progetti legati a quattro sezioni: Big Data, Cultura ad impatto, Social Cluster e Contamination Lab. Le prime tre sezioni del bando hanno un importo dei singoli progetti che può variare da un valore minimo di 400 mila euro ad un massimo di un milione e 200 mila. Sul sito startup.miur.it è possibile scaricare tutto il materiale informativo, le schede sintetiche, inviare domande, scaricare il modulo di richiesta. Ogni scheda presenta le aree di intervento, gli scopi, individua i beneficiari, il tipo di finanziamento, la sua durata. E, sempre a proposito di soluzioni legate alla partenza di nuove idee innovative, da segnalare è la nascita di Italia Star-
tup, realtà istituzionale che ha aggregato oltre 50 imprese (tra startup, incubatori, investitori e aziende) e più di 200 fra startupper, studenti, ricercatori e manager. Spiega il suo presidente Riccardo Donadon: «Gli ultimi ingressi confermano che la strada intrapresa è quella giusta. Siamo un’aggregazione indipendente, no profit e sopra le parti che mira a diffondere la passione del fare impresa e a promuovere la cultura dell’intraprendere. Il nostro impegno costante è quello di far conoscere e valorizzare le giovani iniziative imprenditoriali, avvicinandole al consolidato mondo della grande impresa italiana, oltre che agli investitori internazionali e nazionali, per rafforzare e rendere più competitivo l’intero ecosistema italiano. Ma in Italia le startup non hanno comunque vita facile. Ci sono tantissimi motivi per cui faticano molto qui da noi. In primo luogo, chi ricopre i ruoli di potere nel pubblico e nel privato ha pochissima consapevolezza delle ripercussioni positive di questo settore sul sistema economico. Ma non è tutto qui. In Italia si assiste a un contrasto tecnologico imbarazzante. Le statistiche ci dicono che la penetrazione di Facebook e smartphone è tra le più alte in Europa, ma ci limitiamo a essere solo degli utilizzatori, e non crediamo al fatto che su queste cose possiamo farci sopra del business. E poi, le grandi aziende non investono nelle startup e i giovani non si rendono conto delle enormi opportunità che offre questo settore». ■ Riccardo Donadon, presiente Italia Startup
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Il labirinto della distribuzione alberghiera Tanti attori coinvolti, tanti canali e tanti modelli da seguire: mai come oggi il sistema della distribuzione appare complesso ed intricato, complice anche l’evoluzione continua del web
✒Aura Marcelli
Negli ultimi anni stiamo assistendo a una rapida evoluzione del panorama della distribuzione alberghiera. Un’evoluzione frutto delle istanze e delle richieste di tutti gli attori (molti) coinvolti, tra i quali singoli albergatori e catene alberghiere, GDS e OTA, travel manager e revenue manager, clienti corporate e semplici turisti 2.0. Il risultato non è proprio un ingra-
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naggio perfetto, quanto piuttosto un sistema dalle molte versioni e dalle molte soluzioni, che, spesso, lascia tutti un po’ scontenti. A spingere il cambiamento a una simile velocità sono senza dubbio le continue metamorfosi del Web. L’ultima, più recente rivoluzione è quella del Bar, Best available rate, diventata una tariffa di riferimento vincolata al concetto di Parity Rate. Di fronte alla multicanalità che caratterizza la distribuzione alberghiera oggi e alla sua continua evoluzione, tutti gli attori coinvolti non possono più pretendere di seguire un modello univoco, ma è necessario che si dispongano ad adattare le proprie strategie per non compromettere la redditività e ottimizzare i costi. A livello globale le attività di distribuzione stanno diventando sempre più di com-
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petenza dei revenue manager. Se fino a poco tempo fa si trattava di due discipline separate, ora il mondo dell’accoglienza sta comprendendo che la sovrapposizione di distribuzione e pricing può fornire grandi benefici. La gestione del fatturato, infatti, passa oggi, anche per quanto riguarda gli alberghi, dalla convergenza tra azioni commerciali e scelte tariffarie. L’applicazione di una tariffa dinamica permette, se correttamente studiata, di individuare il miglior prezzo in base alle previsioni di occupazione, con l’obiettivo di massimizzare il profitto e la forza commerciale. Il lavoro del revenue manager non è però una scienza esatta: statistiche e supporti informatici restano strumenti fondamentali, che però devono essere filtrati dalla sensibilità e dall’esperienza, soprattutto nel momento in cui le vendite on-line e il conseguente accorciarsi del lead time rendono molto difficili le previsioni. Il rischio diventa quello dell’appiattimento tariffario, causato dall’esclusione di alcune tipologie di clientela a vantaggio del web. Ma per evitare che tutto si trasformi in un mero gioco al ribasso, è necessario gestire diverse fasce tariffarie e diversi segmenti di mercato.
Il punto di vista dei Travel Manager «Dopo il CT della nazionale di calcio, il Travel Manager è il lavoro che tutti vorrebbero fare e sono convinti di saper fare.
Meglio, sicuramente», ironizzava Alberto Caumo (foto), responsabile Travel & Promotion Gruppo Assicurazioni Generali, in un recente convegno milanese. «Mesi e mesi di duro lavoro per strappare tariffe negoziate vengono vanificati vedendo che queste tariffe sono completamente disattese. Con una semplice ricerca con i meta motori ebooking i nostri colleghi scoprono tariffe molto più convenienti, che certo non danno la stessa garanzia di quelle negoziate, per le quali si deve inserire la carta di credito e che magari non consentono cambi, ma che permettono ugualmente ai colleghi di attaccarci». In questa testimonianza si legge tutta la frustrazione di chi si scontra con la scarsa coerenza tariffaria e pur deve garantire un’omogeneità nelle spese di viaggio dei propri colleghi. Gli sconti ottenuti con lunghe contrattazioni, magari del 5, 10 o 20%, si applicano alle migliori tariffe nei canali ufficiali GDS, ma i risultati sono alla fine molto diversi da quelli ottenuti dai canali alternativi. Di fronte a questa situazione viene da domandarsi se abbia ancora senso parlare di tariffe corporate, o se, come è stato per i biglietti aerei, la tariffa concordata non resti una opzione sempre peggiorativa se non in caso si acquisti 4 2013
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L’INCHIESTA
A sin., Dorella Lazzarotto, Executive Director of Sales, Marketing and Distribution Starhotels. In basso, Eduardo Bosch direttore commerciale NH Hotels
senza anticipo. Sta di fatto, però, che la tariffa dinamica il più delle volte non dà le garanzie che servono a un travel manager. «Sempre più spesso vengono proposte tariffe variabili durante l’anno», continua Caumo. «Se la differenza fosse contenuta, potrebbero andare bene, ma con una variabilità superiore a 50 o 60 euro la soluzione non è praticabile». Le difficoltà dei travel manager italiani ad accettare l’idea della tariffa dinamica, se da un lato è culturale (per gli aerei sì, per gli alberghi no), dall’altro è derivata dalla carente coerenza tariffaria e dalla mancanza di garanzie. Tetti massimi e minimi, garanzia reale della Best Available Rate o della Best Unrestricted Rate, su qualsiasi canale distributivo, potrebbero rendere la scelta più facile. Sempre che a questo si
aggiunga, da parte del travel manager una profonda comprensione delle dinamiche di revenue management.
Il punto di vista degli albergatori La multicanalità e la rivoluzione del web hanno trasformato il mercato in un senso molto più dinamico e questo ha determinato, da un lato un certo disequilibrio nelle contrattazioni tra albergatori o catene alberghiere e OTA, dall’altro un positivo aumento della trasparenza e della chiarezza per i consumatori, business o leisure che siano. La tariffa statica e semplice ha lasciato il posto a una politica di pricing dinamica con un’importante diversificazione dei prezzi. Molte classi tariffarie e molte variabili rendono i prezzi soggetti a forti oscillazioni. «Le tariffe fisse per il mondo corporate appartengono al passato», è l’opinione di Dorella Lazzarotto, Executive Director of Sales, Marketing and Distribution Starhotels. «È vero che esiste un problema di coerenza tariffaria che le nuove tecnologie non permettono di assicurare fino in fondo, ma si devono riconoscere i vantaggi della tariffa dinamica, che oggi rappresenta il 20% degli accordi con il settore corporate. L’impegno di Starhotels è rivolto, oltre che alla qualità dei prodotti, alla coerenza tariffaria e a proporre tariffe dinamiche che ga-
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L’INCHIESTA
rantiscano davvero la miglior tariffa disponibile». «Oramai il nostro business è ogni giorno più dinamico», conferma Eduardo Bosch direttore commerciale NH Hotels. «È necessario garantire una gestione coerente dei diversi canali distributivi, pretendendo, allo stesso tempo, pratiche leali. Ci sono tariffe concordate con Tour Operator, ad esempio, che non
possono e non devono essere rese pubbliche. Nei Paesi mediterranei facciamo ancora fatica a lavorare sulle tariffe variabili. È una questione culturale, senza dubbio, superata nel caso degli aerei, ma non ancora per gli alberghi. Si può cominciare a ragionare applicando tetti massimi e minimi, ma è importante ricordare che non si deve toccare solo il concetto di prezzo, trascurando qualità e servizio. Dobbiamo assicurare una coerenza di prezzi, sicuramente. Gli albergatori non devono fare cartello, ma devono assolutamente fare sistema». ■
QUATTRO TRend glObAlI dellA dIsTRIbUzIOne AlbeRghIeRA 1. Controllo sulle commissioni e sulle condizioni: gli albergatori stanno cominciando a mettere dei limiti alle commissioni e alle condizioni dettate dai contratti con le OTA. A livello globale, la maggior parte delle commissioni non superano il 15% nel caso delle catene alberghiere, mentre per gli alberghi indipendenti si attestano intorno al 20% in media. Si tratta di un dato in decisa diminuzione rispetto agli scorsi anni, quando le commissioni arrivavano al 25% e oltre. 2. Possibile fine della Parity Rate: nata come un modo per assicurarsi che il sito web del brand non venisse messo in difficoltà da tariffe scontate di altre piattaforme, oggi le OTA si sono impossessate della Parity Rate per far sì che sia il canale di vendita online della catena alberghiera a non minacciare il loro business con tariffe più basse. Insomma si gioca in campo neutro. Ma negli Stati Uniti e in Gran Bretagna questa pratica è stata posta sotto attenta valutazione legale, perché potrebbe essere considerata un modo per prefissare i prezzi. 3. Migliore usabilità del sistema: ci sono oggi a disposizione degli albergatori eccellenti e sofisticati sistemi per organizzare il loro business, ma in buona parte non sono sfruttati. Molti albergatori non le conoscono o, comunque, non hanno la formazione adeguata per il loro utilizzo. Di fronte alla mancanza di tempo, denaro e, spesso, interesse a investire in questo senso, ci vorrebbe una semplificazione progressiva dei sistemi di prenotazione centralizzati, che li rendano più intuitivi. 4. Unione tra distribuzione e revenue management: la distribuzione sta diventando sempre più frequentemente competenza dei revenue manager. Se fino ad alcuni anni fa le due discipline erano separate, oggi gli albergatori hanno compreso che dalla sovrapposizione di queste attività si possono trarre grandi benefici.
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Il 60% delle aziende italiane dichiara di avere un team dedicato alle attività social
Iarma social: da saper usare Sono i network del futuro ma le aziende italiane non hanno ancora imparato a utilizzarli al meglio. Diverse ricerche però dicono che la strada intrapresa è quella giusta ✒Dante Daverio Come si usano i social media nel business? La risposta non è semplice, anzi è molto articolata, ma non certo perché questi nuovi sistemi mediatici non siano utili alle strategie d’affari. La realtà è invece che sono molto poche, oggi in Italia, le aziende che comprendono e utilizzano al meglio le tante potenzialità industriali che i social portano con sé. O almeno so-
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no questi i risultati che emergono da una ricerca recentemente pubblicata e intitolata appunto “Quanto è social la tua azienda?”. Realizzato per la seconda edizione del 2013 da ANVED (Associazione Nazionale Vendita a Distanza) e AIDiM (Associazione Italia Direct Marketing) con la collaborazione di eCircle e Cribis D&B, questo studio ha indagato un cam-
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pione di 338 imprese (il 30% delle quali con un fatturato di almeno 50 milioni di euro) per verificare quanto e come utilizzano effettivamente i social media e con quali obiettivi. Si scopre così che le imprese che fanno uso di social sono oggi la maggioranza, ovvero il 77%, con un incremento di 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Il motivo è che questi strumenti sono ritenuti da tutte le tipologie di aziende un’importante componente del marketing mix, anche se non un vero e proprio strumento di business. Per la maggioranza delle imprese infatti, gli obiettivi da raggiungere attraverso le piat-
Il 90% dei buyer utilizza i social media durante l’orario di lavoro, il 55% cita i forum come influenzatori per gli acquisti, il 57% crede che possano aumentare le loro prestazioni e il 48% che possano migliorare le relazioni con i propri fornitori taforme social sono quelli della reputation e dell’awareness, e non certo invece quelli molto più strategici del customer service, dell’acquisizione di clienti e della vendita.
Strumenti complessi Nel Belpaese, allora, oggi i social più utilizzati sono Facebook (primo con l’89%), LinkedIn (secondo al 76%) e YouTube
Da un punto di vista qualitativo la presenza delle aziende sui social è legata soprattutto a fan page
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È Facebook il social che porta maggiore percentuale di traffico alle aziende B2B italiane
(col 74% per il terzo posto). Non male anche l’utilizzo di media più complessi come Twitter (65%) e Google+ (34%), entrambi in crescita, come vede un segno positivo anche il ricorso ai blog, che registrano una quota di utilizzo del 40%. Da un punto di vista qualitativo invece, la presenza delle aziende sui social si vede essere legata soprattutto a fan page, profili e canali, a seconda della piattaforma scelta: cominciano però a emergere investimenti in strumenti più complessi e a maggiore valenza di business, come le applicazioni, utilizzate dal 20% del campione, e l’advertising dal 29%. Ancora troppo poche, secondo la ricerca, sono invece le aziende italiane che utilizzano i social media per l’acquisizione di lead, cioè contatti profilati di potenziali clienti, pari a solo il 33%. Ancora meno, ovvero il 26%, quelle che se ne avvalgono per raccogliere feedback sui propri prodotti o servizi. Un numero inferiore ancora, quelle che li usano per il customer care, cioè il 17%. Certo è però che tutte queste percentuali sono in
Il canale che genera i maggiori volumi di traffico nei siti B2B è la ricerca sui motori online (41%). Seguono il traffico diretto (40%), i siti terzi che contengono link (11,5%) gli annunci a pa gamento sui motori di ricerca (4,7%). All’ultimo posto i social media
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crescita rispetto allo studio 2012, a riprova del fatto che è in atto un processo di maturazione sull’utilizzo del mezzo per raggiungere obiettivi strategici e di business. La maggior parte delle imprese italiane comunque continua a fare attività su canali social soprattutto con lo scopo di consolidare e trasmettere il valore del brand (57%) e comunicare e interagire con il proprio target (53%).
In tempo reale Aumento importante poi è quello che riguarda le imprese che dichiarano di aggiornare regolarmente i propri spazi o pagine social (si tratta del 66%), anche se il tipo di regolarità in molti casi dipende dal contesto e dal mercato di riferimento. Che però, ancora una volta, l’attenzione verso il mezzo sia significativa, lo testimonia il fatto che ben il 60% delle aziende dichiara di avere un team dedicato alle attività social, di solito composto da 1 o 2 persone. Il 30% usa invece risorse esterne, preferendo dare il compito ad agenzie specializzate. Un importante passo successivo all’utilizzo corretto dei social è quello che li vedrebbe integrati con le funzionalità del sito internet aziendale, sul quale potrebbero creare traffico, e con la newsletter, dalla quale potrebbero riprendere i contenuti. Ad oggi invece, coerentemente con il tipo di utilizzo che ne fanno, le aziende che misurano il ROI (ovvero il ritorno sugli investimenti) dei
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social media, cioè circa il 25%, lo fanno calcolando il numero di visite incrementali al sito (67%), i click (49%) e le conversazioni o commenti generati dagli utenti (39%). È solo il 12% delle aziende infine ad essere pienamente soddisfatto dell’attività sui social in termini di raggiungimento degli obiettivi: la percentuale è cresciuta rispetto al 2011, ma è ancora bassa. Il 50% infatti è soddisfatto solo parzialmente. Nonostante ciò, gli investimenti nei social aumenteranno: il 35% delle aziende ha dichiarato che nel 2013 incrementerà i budget fino al 10% in più, mentre il 45% li aumenterà fra l’11% e il 50%.
Che succede nel B2B? Pare così di poter ancora dire che, nonostante l’adozione sempre più massiccia da parte delle imprese, i social media portano pochissimo traffico ai siti. In particolare quando si parla di portali web di aziende B2B. Su quali canali puntare quindi per portare traffico sui siti B2B? Quali sono i più efficaci per generare lead, cioè contatti profilati di potenziali clienti? Alcune risposte si possono trovare nello studio B2B Marketing Benchmark Report, condotto attraverso l’analisi di oltre 62 milioni di visite, 215 milioni di pagine viste e 350mila contatti profilati sui siti di più di 600 piccole e medie aziende che operano nel B2B. Partiamo dalla conclusione: i social, secondo la ricerca, hanno una potenzialità enorme che non emerge a causa dell’ancora scarsa padronanza del mezzo da parte delle aziende. Per quali motivi? In primo luogo perchè il canale che genera in assoluto i maggiori volumi di traffico è la ricerca sui motori online, che porta ai siti B2B ben il 41% delle visite. A seguire, con il 40%, c’è il traffico diretto, cioè le visite che arrivano a un sito perché l’utente ha digitato l’indirizzo esatto nel browser. Al terzo posto, con l’11,5% delle visite generate, ci sono i siti terzi che contengono link e al quarto, con il 4,7%, gli annunci a pagamento sui motori di ricerca. Seguono appunto i social media con percentuali piuttosto esigue.
Solo il 12% delle aziende è pienamente soddisfatto dell’attività sui social in termini di raggiungimento degli obiettivi ti che sono potenziali target commerciali, le proporzioni non cambiano: il maggior numero di lead arriva dal traffico diretto (34%), mentre i social media (8,5%) mostrano ancora risultati poveri. Insomma non c’è dubbio che oggi i social media mostrano di avere un’efficacia per il marketing B2B davvero bassa: anche se in realtà, come si diceva, secondo la ricerca, essi detengono una potenzialità enorme che ancora non emerge a causa della scarsa capacità di utilizzo da parte delle aziende. La stessa ricerca analizza poi le tre maggiori piattaforme social (Facebook, LinkedIn e Twitter), cercando di determinare come ognuna di esse contribuisca a traffico e creazione di lead. Il primato del traffico lo detiene Facebook, che porta ai siti B2B il 54% delle visite provenienti da piattaforme social. Twitter segue al secondo posto con il 32% e LinkedIn al terzo, con il 14%. Twitter è però il canale che genera di gran lunga il maggior numero di lead, con una quota record dell’82%. Facebook e LinkedIn seguono con un poco significativo 9% ciascuno.
Consigli per gli acquisti Social media infine come arma per attivare nuove pratiche nei processi di acquisto? È questo il tema trattato durante il workshop dedicato ai Chief Procurement Officer e organizzato da Carlson Wagonlit Travel Italia e dal Politecnico di Milano. Tra gli esperti presenti è stato Andrea Andrea Boaretto, Head Marketing Projects alla School of Management del Politecnico
Chi porta più risultati? Volendo ancora andare ad analizzare le fonti dal punto di vista dei lead che generano, ovvero dai contatti profilati di uten4 2013
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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING La presenza delle aziende sui social è legata soprattutto a fan page e profili e poco all’acquisizione di contatti profilati di potenziali clienti (33%) o alla raccolta dei feedback sui propri prodotti/servizi (26%) Boaretto, Head Marketing Projects alla School of Management del Politecnico a porre con forza l’accento sulla crescita esponenziale degli ultimi anni, a livello globale, dei social network: «i dati parlano di Facebook arrivato a 1 miliardo di utenti, Twitter a 500 milioni, Linkedin a 150 milioni e Pinterest a 11 milioni», dice Boaretto, «ma, soprattutto, i dati svelano il loro ruolo nel cambiamento dei processi di acquisto B2C: solo in Italia nel 2012, l’84% degli utilizzatori di internet considera i social media come la fonte principale per cercare informazioni su prodotti e servizi e il 78% li utilizza per confrontare i prezzi di prodotti e servizi che decide di
Come portare traffico sui siti b2b ed evitare macroerrori, secondo il guru di google Avinash Kaushik
Si è svolta lo scorso marzo a Rimini la quinta edizione di BE-Wizard!, kermesse organizzata dalla web agency di Enrico Pozzi TITANKA! e dedicata alle potenzialità commerciali del web. All’evento hanno partecipato 750 tra imprenditori, operatori turistici, professionisti e addetti ai lavori e alcuni dei più rinomati guru del web marketing, tra cui, direttamente da Google, Avinash Kaushik (nella foto), il cui intervento ha aperto l’edizione di quest’anno. Abbiamo incontrato Kaushik per carpirgli qualche segreto di un mestiere di cui molto si parla ma ancora poco si sa.
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acquistare». Se quindi i social mostrano di avere un ruolo chiave nei processi di acquisto degli italiani, cosa ne pensano i direttori acquisti? Ha spiegato Federico Caniato, ricercatore School of Management del Politecnico, che essi «hanno messo in luce interesse misto a scetticismo verso il loro utilizzo. Se è certo che questi manager sono consapevoli della potenzialità dei social, ancora si fatica, anche da parte loro, a comprendere come usarli per ottenere reali vantaggi. Inoltre, spesso sono considerati poco sicuri e portatori di una informazione destrutturata».
Il futuro è vicino Importante comunque è la convinzione dei manager e degli imprenditori del fatto che oggi tutti i social sono importanti
Quali sono le nuove frontiere del marketing digitale per i siti B2B, in particolare per quelli che si occupano di turismo? «Non basterebbero due libri per rispondere a questa domanda! Ad ogni modo, se dovessi riassumere questa tematica parlando per macrocategorie, direi innanzitutto che oggi abbiamo l’opportunità di gestire le nostre relazioni con gli utenti finali (B2B), cosa mai stata possibile prima, tramite l’utilizzo di canali non digitali; inoltre possiamo personalizzare la nostra offerta come mai in precedenza, grazie all’avvento di nuove tecnologie e alla disponibilità di dati sempre più esaurienti: possiamo non limitarci a vendere prodotti, servizi o, nel caso di un hotel, camere. Possiamo fornire soluzioni personalizzate in grado di rispondere perfettamente alle esigenze dei clienti e tramutarsi in fantastiche fonti di reddito per la nostra azienda. Quest’ultima tendenza, a dire il vero, sta prendendo piede anche in contesto extra-digital, sebbene i risultati ottenuti finora non siano tanto soddisfacenti quanto quelli derivanti dal ricorso all’innovazione digitale». Quali sono i primi passi da compiere per impostare una corretta campagna di web marketing? «Consiglio di muoversi secondo un percorso ben strutturato in base a queste tre domande: 1. Su quali canali è maggiormente concentrata la domanda? Potrebbe trattarsi di motori di ricerca, ad esempio Bing, tramite cui possiamo capire esattamente cosa cercano gli utenti e inserirci tra i risultati utilizzando le nostre strategie di posizionamento organico o a pagamento. 2. Quali canali possiamo utilizzare per stimolare la domanda? Ecco che entrano in gioco le opzioni di display advertising. Non possiamo sapere con esattezza se dav-
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nell’ambito degli acquisti e che il loro valore si sviluppa in termini di network (accesso a esperti, opportunità di carriera, networking interno ed esterno), knowledge (fornitori, clienti, concorrenti) e content (best practices, esperienze, informazioni di settore). Secondo le ultime ricerche, attualmente, nel mondo, se il 90% dei buyer utilizza i social media durante l’orario di lavoro, il 55% cita le online communities o forum come influenzatori nelle loro decisioni di acquisto, il 57% crede che possano aumentare le loro prestazioni e il 48% ritiene che possano migliorare le relazioni con i propri fornitori. Il 77% è comunque convinto che l’uso dei network aumenterà in futuro. In Italia questa dei social è poi tutta un’area di opportunità da approfondire. Tanto è vero che a mar-
gine del workshop è stata creata la CPO Innovation Community, un gruppo riservato su Linkedin il cui obiettivo è quello di diffondere cultura e competenze mettendo in luce i contributi e i benefici che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono portare alla Direzione Acquisti. «Nell’attuale contesto economico, nazionale e internazionale, la Direzione Acquisti gioca un ruolo ancora più strategico rispetto al passato – ha concluso Mariano Corso, Professore Ordinario del Politecnico di Milano – e in questa situazione, i social media possono rappresentare uno degli strumenti a disposizione dei manager e dei loro collaboratori per condividere pratiche di acquisto innovative, volte a ottimizzare ulteriormente le performance dei processi di business». ■
vero gli utenti sono interessati all’acquisto di un bene o servizio, ma possiamo sforzarci di capire il loro intento, avvicinandoci così alle loro esigenze per convogliarli verso il nostro imbuto di conversione. 3. Quali canali possiamo utilizzare per costruire relazioni con clienti effettivi e potenziali? In questo caso dobbiamo puntare sui social network, come Facebook, Google+ e Twitter. Piuttosto che interagire con gli utenti solo nel momento in cui essi desiderano acquistare un prodotto o servizio, ad esempio, possiamo restare in contatto con loro per tutto il tempo, e se ci dimostriamo abili nel creare valore, saremo i primi a cui essi penseranno nel momento in cui saranno pronti ad acquistare quel determinato prodotto o servizio». Quali risultati ci si può realisticamente aspettare da questi primi passi e in quanto tempo? «Dipende da quale strumento si comincia: nel caso dei motori di ricerca, si possono ottenere risultati quasi istantanei, perché la domanda è sempre presente e occorre solo attingere a quest’ultima, manifestando la propria presenza, mentre occorrerà attendere da qualche
Mariano Corso, Professore Ordinario del Politecnico di Milano
giorno a qualche settimana per una conversione. Nel caso dei social media, infine, è difficile prevedere una data, si tratta di investire nel futuro dell’azienda». Quali sono i macro errori da evitare? «Ce ne sono tantissimi, ma ne menzionerei uno su tutti: avviare una qualunque operazione senza il supporto dei dati. In questo momento storico, è davvero incauto non assicurarsi che qualsiasi campagna digital condotta su qualsivoglia canale sia supportata da appositi parametri di tracciamento. Essi consentono di comprendere il ciclo di conversione, nonché di ottenere feedback specifici in merito a targettizzazione della campagna e qualità delle landing page (basta tenere d’occhio il Bounce Rate). Inoltre, essi consentono di stabilire una precisa relazione tra giorni, visite e conversioni, nonché di comprendere quali prodotti e servizi danno i risultati migliori e di sperimentare con vari prezzi e pacchetti. Ripeto: fare digital marketing senza tenere in considerazione i dati è davvero molto imprudente». I luoghi comuni da sfatare sull’utilizzo dei social a scopo di marketing? «Che si possono ottenere risultati immediati, ovvero che promuovere sfacciatamente offerte, campagne e servizi spinga gli utenti a convertire. Gli utenti Facebook non gradiscono essere letteralmente assaliti dalle campagne promozionali dei vari marchi. Spesso sono su Facebook per interagire con determinati marchi, e a tal fine partecipano alle conversazioni per apprendere qualcosa di nuovo, ampliare la propria conoscenza e persino farsi qualche risata. Muoversi quindi secondo i principi del marketing conversazionale, è la chiave: vi assicuro che funziona. Se non vi siete giocati male le vostre carte social, quando gli utenti cominceranno a pensare ad una vacanza si ricorderanno di voi». 4 2013
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Solo in Sardegna! L’ispirazione a un viaggio business può essere anche emozionale: scoprite l’anima di questa isola e le sue tante unicità
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La bellezza mistica dell’isola raccontata attraverso una veduta del faro posto sullo scoglio Mangiabarche a Calasetta, Sant’Antioco
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Il panorama di Cala Giunco a Villasimius, simbolo delle innumerevoli bellezze meno note della Sardegna
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Una forte identità e mille differenze storiche e geografiche rispetto al resto dell’Italia – ma verrebbe da dire del mondo – sono gli elementi che da sempre contraddistinguono in modo unico e inconfondibile la Sardegna. Isola del turismo, per antonomasia, ma soprattutto terra speciale e diversa. E proprio da questa sua diversità scaturisce quella bellezza paradisiaca che la rende impareggiabile destinazione per chi vuole davvero dare un tocco inimitabile al proprio evento. Unicità che nasce da lontano, da una dimensione innanzitutto dell’anima. Per indagare la quale abbiamo preso in prestito una nota di viaggio di uno dei più importanti scrittori del Novecento italiano, Elio Vittorini. Il quale, nelle pagine del suo libro “Sardegna come un’infanzia”, scrive: “...E più avanziamo più quella valle si allarga, più quei lumi si allontanano. Ho paura si sia finiti in quale altro paese, dirimpetto alla Sassari vera, e chiedo al primo che passa se qui è proprio Sassari. Quello mi risponde ‘è Sassari’ come se gli avessi chiesto se il sole è veramente il sole”. Questa è la Sardegna. Una terra fiera e consapevole, un luogo incomparabile allo stesso tempo nell’essenza, per atmosfera ed emozioni che provoca, e nella so-
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stanza, per i colori, profumi e sapori che rimangono indelebili nell’anima. Seguendo l’idea di Vittorini, è in tal senso che un viaggio in Sardegna è anche un ritorno all’infanzia perché questa terra induce quella meraviglia incantata propria della più giovane età, grazie all’intensità delle sensazioni che suscita. E ancora infanzia anche come forte legame alle tradizioni più ancestrali, quelle che vivono nel nostro essere più profondo: così, anche inconsapevolmente, il viaggiatore sente una forte attrazione magnetica per quest’isola, terra dei nuraghi e di tante testimonianze di civiltà antichissime.
“Gli itinerari dello spirito” Ed è la stessa Regione Sardegna a condividere la tematica spirituale dell’isola, lanciando proprio a marzo gli “Itinerari dello Spirito” nei circuiti di promozione turistica internazionali. Dei primi due, intitolati “Arte romanica, natura e spiritualità” e “Miniere, nuraghi e spiritualità”, lo stesso governatore regionale Ugo Cappellacci ha detto: «Nascono per generare un’offerta strutturata, basata su eventi e manifestazioni a forte connotazione spirituale e identitaria. La Sardegna custodisce infatti un inestimabile patrimonio: sia
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materiale, fatto da monumenti e siti ad alta valenza storica e religiosa, che immateriale, che si ritrova nei sentimenti di devozione e trascendenza della sua popolazione». La chiesa romanica di Santissima Trinità di Saccargia, l’area archeologica di Nora, i siti minerari di Nebida e Masua, il villaggio nuragico di Barumini e le vestigia fenice di Tharros, sono solo alcuni dei luoghi magici di un’isola che di tanta arte del presente e del passato è pervasa. Lo dimostra anche una speciale rassegna museale appena predisposta dagli esperti della Pinacoteca di Cagliari. Intitolata – guarda caso – “Solo in Sardegna. Originalità e rarità dell’arte in una terra del Mediterraneo”, vuole portare alla conoscenza del grande pubblico, anche quello in arrivo da fuori dei confini isolani, il patrimonio comprendente, ad esempio, i gioielli dell’età fenicio-punica o le architetture delle necropoli sarde, in particolare quella di Tharros. Ne fanno parte un ciclo di conferenze promosso dalla direttrice della Pinacoteca, Marcella Serreli, con presenti studiosi ed esperti internazionali che interverranno su ogni tema proposto affrontandolo da diverse angolazioni.
aree sacre di età nuragica. Ne fanno parte infatti un Santuario con tempio a pozzo unico nel suo genere al mondo e i resti di un villaggio nuragico. Ma proprio il tempio, scavato 3.300 anni fa, a oltre sette metri di profondità, per le celebrazioni della dea madre terra, racconta suggestioni ancestrali che riportano a un mito antecedente a tutte le religioni oggi note. Ed è possibile scoprire le radici profondamente inserite nella tradizione della Sardegna attraverso le testimonianze, allo stesso tempo storiche e contemporanee, proposte in un tour inimitabile. Organizzato da un gruppo di giovani isolane e proposto dalla società di servizi integrati per il turismo “Sardegna non solo mare”, si chiama “La Via dei Centenari” e porta a conoscere i luoghi, la storia, la cultura in cui hanno sempre vissuto queste meravigliose persone che è possibile incontrare e con le quali parlare per scoprire l’elisir di lunga vita. Dopo camminate nei boschi
In senso orario: Testimonianze della millenaria storia sarda sono la nave Shardana, popolo di epoca nuragica, il tempio nuragico a pozzo della dea madre terra e la chiesa cristiana campestre, entrambi appartenenti all’area archeologica di Santa Cristina (foto: Archeotour). Sotto: le vestigia dell’epoca dei nuraghi, come la tomba dei giganti di Coddu Vecchju ad Arzachena, si ritrovano in tutte le parti dell’isola
Tra storia e mito Proprio le vestigia storiche sono uno dei plus unici che l’isola ha da offrire a chi cerca una meta capace di trasmettere emozioni legate al passato millenario dell’uomo. Grazie all’operato delle esperte guide di Archeotour, ad esempio, si scopre l’area archeologica di Santa Cristina: situata sull’altopiano basaltico di Abbasanta, nella Sardegna centro-occidentale, costituisce una delle più importanti 4 2013
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Sopra, gli scavi fenici di Tharros a picco sulla costa. In basso, la romanica Basilica di Saccargia nell’entroterra di Sassari (foto Regione Sardegna)
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e visite agli artigiani esperti nell’arte della lavorazione della pietra e del sughero si chiacchiera a lungo con i nonni ultra centenari, per tentare di carpire il segreto di una vita lunga e serena. Non sono “secolari” ma addirittura millenari gli olivastri di Santu Baltolu di Carana, località a pochi chilometri da Luras. Fanno parte di uno storico sito gestito da una cooperativa di giovani sardi e si raggiungono in uno speciale itinerario legato al tema della sostenibilità ambientale e predisposto sempre da “Sardegna non solo mare”. Dopo avere attraversato in battello a vapore il lago Liscia, si ammirano a partire dall’olivastro S’ozzastru, il più vecchio di tutti, che vigila sulla valle incantata con tutta la sua imponenza: 12 metri di circonfe-
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renza e 8 metri di altezza. Secondo alcuni studi, si tratta di uno degli alberi più vecchi d’Europa, con un’età che potrebbe essere compresa tra i 3mila e 4mila anni.
Antiche delizie a tavola Nel Sulcis, il territorio selvaggio posto nella parte sud ovest della Sardegna che diversi studi hanno mostrato essere l’area geologica più antica dell’isola, scopriamo poi un’unicità legata all’enogastronomia. È qui, infatti, a un passo da una costa ricca di varietà geografiche che alternano spiagge e dune bianche a rilievi collinari di modesta altitudine, che si raggiungono i vigneti della Cantina di Santadi. Il direttore commerciale Raffaele Cani ci racconta che: «portiamo avanti
ALESSANDRO ADDIS
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chef sfruttare al meglio il territorio nel quale opera. Io lo faccio da sempre e lo esprimo nelle mie ricette, quelle che si possono fare “solo in Sardegna”, come la mia “crema di cavolfiori con mandorle di Siddi profumate al limone e gelato di ricci di mare”».
Mare splendido e spiagge da sogno a breve distanza da tutti i turisti italiani e non solo: la Sardegna è una meta che regala emozioni che non si scordano
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un progetto isolano al 100%. Tutte le uve lavorate provengono da vigneti messi a dimora in questo territorio unico, in un diametro di appena trenta chilometri e, soprattutto, appartengono al cultivar che è il principe, antico, del territorio: il Carignano. Sono uve dal gusto importante per vini rossi che si trasformano, grazie a un disciplinare rigoroso abbinato a un serio progetto di tutela del territorio del Sulcis, in una produzione vinicola non di massa ma di eccellenza che dà unicità all’attività e all’area geografica». Restando a tavola, e proprio nella parte centro meridionale dell’isola, anche se spostandosi nella zona del Campidano, è possibile scoprire l’unicità del lavoro in cucina dello chef Roberto Petza. Originario della zona, passato per varie esperienza di alta cucina all’estero e sull’isola, che l’hanno portato a meritare l’ambita stella Michelin, Petza è tornato “a casa” nel 2010 col suo ristorante S’Apposentu. Qui lavora solo con le materie prime legate al territorio: «prediligo», spiega, «una cucina che racconti l’unicità di questa terra, utilizzandone anche gli alimenti meno noti, ma buonissimi, dai fiori e dalle verdure di campo alla pecora. La cui carne, se cucinata nel rispetto della tradizione e delle sue peculiarità, diventa un piatto prelibato. Sempre qui, a Siddi, insegno nell’Accademia dell’alta cucina sarda e racconto agli allievi che è fondamentale per uno
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ANTONIO SABA
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Escursioni a cavallo, gite in 4x4, climbing, torrentismo e tanto altro: incentive e team building trovano nell’isola una cornice perfetta
LA PAROLA AGLI AMBASCIATORI E questo viaggio, partito dalle suggestioni ancestrali dell’arte e della storia dell’isola non poteva che concludersi con uno sguardo al presente dell’accoglienza turistica. È infatti l’ospitalità, oggi la dimensione dove rivivono le tradizioni sarde e si diffondono nell’immaginario degli ospiti internazionali. Abbiamo chiesto ad alcuni tra i protagonisti di questa ospitalità unica di farsi ambasciatori delle particolarità del territorio e di raccontarci che cosa ha di unico la Sardegna. «La prima parola che mi viene in mente», racconta Lorenzo Giannuzzi managing director del Forte Village, «è autenticità. Quest’isola è davvero ancora un luogo nel quale è possibile scoprire unicità di natura e di storia che sorprendono anche i viaggiatori più esperti. Grazie soprattutto alle ricchezze di un entroterra che per millenni i sardi hanno preservato da invasioni e intrusioni di ogni tipo. Mi piace aggiungere poi che, con la filosofia d’accoglienza della nostra struttura, al Forte Village ribadiamo ogni giorno l’unicità dell’isola. A partire da quella climatica: l’area del sud, a ovest di Cagliari, che ci ospita, regala un microclima “subtropicale” che
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non si trova in nessun’altra parte e garantisce certezza di bel tempo, variabile importantissima nell’organizzazione di eventi Mice. Di nostro poi aggiungiamo una versatilità assoluta nell’organizzazione di momenti di nicchia come mega, grazie alla modularità di una struttura verticale che comprende 50 ettari di natura lussureggiante nella quale si moltiplicano le possibilità di location esterne e inimitabili». Secondo l’opinione di Elisabetta Floris Cavalli, proprietaria del Tartheshotel (a pagina 70), «l’essere impareggiabile della nostra splendida isola è dato in primo luogo dall’unicità della sua natura, tanto varia e selvaggia. Penso alle spiagge, deserte, splendide e libere che si allungano su ampi tratti della costa occidentale dell’isola, tra le quali non si può non citare quella di Piscinas con le sue alte e candide dune di sabbia. Ma penso pure alla flora e alla fauna incomparabili della Sardegna, che offre monti lunari e foreste rigogliose, dalle quali animali fieri e selvaggi come i cervi a volte escono per regalare apparizioni spettacolari a fortunati turisti».
Orgoglio e ammirazione «Siamo sardi: orgogliosi della nostra terra e del nostro lavoro». Silvia Ibba, responsabile del Reparto Gruppi & Incentives Delphina (pag. 64) non usa mezzi termini per raccontarci l’unicità della sua isola
e delle struttura che rappresenta. «Questa terra offre davvero un’ospitalità sentita e vera, che oltretutto si declina in luoghi unici al mondo. Grazie a un territorio ricco di colori, tradizioni, usi e costumi. Nel quale il mare e la terra hanno un fascino particolare. E costituiscono un paesaggio da sogno, perfetto per trascorrere una vacanza indimenticabile, per ricaricare le batterie, fare gruppo, riunirsi ed avere nuove idee e produrre al massimo. Un territorio che è pure un ambiente sicuro, un’isola felice. Nella quale ci siamo anche noi di Delphina, una catena alberghiera di proprietà, unica per tanti motivi. Perché premiata 15 volte da tour operator internazionali; perché ha una totale varietà di prodotto con hotel 5 stelle, 4 stelle superior e 4 stelle; perché offre soluzioni a 360 gradi, con pacchetti ad hoc inclusivi di volo o nave e transfer; perché ama coccolare i suoi ospiti con massaggi rilassanti e trattamenti nei 6 centri benessere; perché con 5 conference center e 17 sale meeting può ospitare riunioni dalle 20 alle 450 persone. E, infine, perché ogni giorno tutti noi di Delphina ci impegniamo al massimo per fare apprezzare la qualità della nostra ospitalità e trasmettere nuove ed originali idee di intrattenimento, di sport e di avventura. La Sardegna è unica e noi qui siamo di casa». Ammette Gianpaolo Fumagalli gm del Due Lune Resort Golf & Spa (pag. 65) «dopo quarant’anni vissuti in Sardegna da “straniero” – sono arrivato qui nel 1974 – non posso che dire che si tratta di una terra unica e inimitabile. E soprattutto sono felice di riconoscere che è un luogo talmente speciale da permettere sempre a chi vuole realizzarvi un evento di avere a disposizione un ambiente senza uguali in Italia e non solo». Gli fa eco Roberto di Tullio direttore del Paradise Resort Punta di l’Aldia (pag. 67). «La Sardegna racchiude in sé una tale commistione di paesaggi fortemente diversi tra loro, nonché una varietà linguistica, culinaria e culturale tali, che essi rendono quest’isola di poco più di 24mila metri quadrati una vera e propria sorgente di emozioni. L’ospitalità dei sardi, unita al loro forte attaccamento alla terra, fa da corollario all’unicità di questo piccolo continente, permettendo di vivere ciò che non si troverebbe in alcuna guida». Secondo Giorgio Mazzella, proprie-
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tario dell’Arbatax Park Resort (pag. 56), «solo in Sardegna c’è l’Arbatax Park. Il primo Resort ad abbracciare un moderno concetto di benessere globale e l’unico ad avere al suo interno un grande Parco Naturalistico che ospita piante ed animali tipici della flora e della fauna sarda, un moderno Centro Congressi ed un Centro Benessere Thalasso & SPA di 2.000 mq dove l’acqua è l’elemento fondamentale per la salute ed il divertimento».
La Sardegna è anche luogo di atmosfere spirituali ancestrali: ecco i pellegrini della processione dell’Addolorata di Iglesias
Autentica e spettacolare Sardegna ovvero autenticità. «Un evento in Sardegna», spiega Maria Teresa Sotgiu, manager di Kassiopea Group, «è scoperta delle tradizioni, di un hinterland e delle sue radici culturali. La perfetta combinazione di tutte le alternative possibili nello spazio di un continente in miniatura: dalle città storiche, come Cagliari e Alghero, ai monti dell’interno da scoprire con escursioni in fuoristrada o discese nei canyon; dalle spiagge di aspetto ocea4 2013
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nico sulla Costa Verde alle baie più nascoste del Golfo di Orosei. Poi la Sardegna è una scelta intellettuale, con i suoi incontri letterari, i numerosi musei, la musica e le danze popolari, il festival jazz di Berchidda, la Sartiglia di Oristano. Così, sia il turismo leisure che corporate, trovano qui il livello che meglio corrisponde alle proprie esigenze, oltre alla certezza di trovare fornitori di servizi all’altezza delle proprie aspettative. E noi di Kassiopea Group ci occupiamo con esperienza e professionalità proprio della gestione e nel coordinamento globale di ogni tipo di evento, dalla proposta iniziale fino al momento del vostro volo di rientro. Che la felicità non si possa comprare si sa: ma si può venire in Sardegna ed è più o meno lo stesso». «Solo in Sardegna? Storia, arte, artigianato, natura e ospitalità sono tutte unicità», racconta, con orgoglio, Giovanna Palimodde proprietaria dell’hotel Su Gologone (pag. 68), «che l’isola offre a chi ha desiderio di scoprirle. E in particolare la Barbagia, terra aspra e forte che ospita il nostro experience hotel, è un territorio che merita una scoperta completa. Perché offre a chi non la conosce l’ingresso in un’isola nell’isola, in un territorio ancestrale e spettacolare che propone una dimensione di unicità naturale e storica». «Una natura incontaminata, un paesaggio sorprendente, un microclima eccezionale», inizia Roberto Miciulli general manager del Chia Laguna (pag. 62), «Molta parte dell’isola, ma Chia in particolare, si può definire patrimonio del nostro Paese da salvaguardare e proteggere. Nel senso pure che questo tratto di costa è unico e solo qui è possibile godere di panorami mozzafiato, osservare i fenicotteri in volo che al tramonto tornano a posarsi sulla laguna, sorprendersi della magia di un mare trasparente lambito da dune maestose, inebriarsi dei profumi della macchia mediterranea. E, in questo scenario incantato, il Chia Laguna Resort si inserisce come struttura haut de gamme, ideale per coniugare lavoro e tempo libero, tecnologia e atmosfera da sogno. Più che “solo al Chia Laguna”, potrei usare l’espressione “solo il Chia Laguna”, perché negli ultimi 2 anni, il Resort è stato tra le pochissime strutture dell’isola ad avere investito in maniera costante sulla
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qualità dei suoi prodotti e servizi. Tra il 2011 e il 2012 sono stati investiti 20 milioni di euro per la riqualificazione dell’intero complesso, dei quali 6 milioni di euro solo per il restyling del Centro Congressi, per offrire al mercato del Conference & Incentive un prodotto all’avanguardia, in grado di rispondere al meglio alle diverse esigenze dei clienti. La nostra formula congressuale è unica, perché unisce il business al leisure: da noi i delegati trovano un’intera destinazione ad accoglierli e la meeting industry può contare su un ventaglio di proposte per il post-congressuale sempre nuovo». Per Marcello Manca, direttore dell’Hotel Regina Margherita (pag. 66), la Sardegna: «è unica geograficamente. Un piccolo continente che unisce pianura, colline, montagne, falesie e, naturalmente, mare. Un mix spettacolare e inimitabile di paesaggi incontaminati e ricchi di storia, una terra millenaria, nella quale tanti elementi d’arte, dai nuraghi alle chiese bizantine, sono testimoni efficacissimi di un’unicità senza confronto».
Bellezza inimitabile Un paesaggio dalla bellezza davvero mozzafiato, con vista panoramica che spazia sull’area marina protetta, chiusa dall’Isola dei Cavoli, da una parte, e dall’isola di Serpentara, dall’altra, è il plus unico e inimitabile che offre ai suoi ospiti il Tanka Golf Club. Disegnato da Luigi Rota Caremoli, uno dei più noti progettisti italiani, la struttura ha infatti un campo da 18 buche con un percorso di gioco decisamente fuori dal comune. Anche perché il percorso di gioco si sviluppa poi comodamente sui circa 40 ettari del verde promontorio che sovrasta Villasimius. Dal punto di vista del gioco, poi, è da affrontare con concentrazione, precisione e tecnica, come raccomandano gli esperti, perché la prima parte è piuttosto impegnativa. Perfetto anche per i non professionisti invece, il campo pratica con dodici postazioni coperte e quindici scoperte, affiancato da uno splendido putting green, ha un impianto di illuminazione che permette di giocare fino a tarda sera. «Oltre a rappresentare un grande valore aggiunto per il resort», assicura Sergio Balistreri, gm del Tanka Village, «il Tanka Golf Club promuove il golf a servizio dell’intero comparto turistico
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Chicche d’ospitalità del sud della Sardegna e dei residenti della zona, garantendo giornalmente un certo numero di tee times». Pullman Timi Ama Sardegna, custodito dalle bellezze naturali dell’area marina protetta di Capo Carbonara, offre una posizione ineguagliabile sul mare cristallino di Villasimius, località premiata da Trip Advisor, come la seconda destinazione italiana con le spiagge più belle. “Thalassa Sea & Spa”, brand wellness del gruppo Accor – esclusivo istituto di talassoterapia – è il vero plus dell’offerta di Pullman Timi Ama Sardegna. «Stiamo notando un incremento delle prenotazioni rispetto al 2012, già dall’apertura prevista per 27 aprile», racconta Patrick Recasens, managing director Pullman & Thalasso Leisure Division Italy e direttore del Pullman Timi Ama Sardegna, struttura vincitrice del premio World’s Leading Island Resort (2012-2011) e Europe’s Leading Island Resort (2012-2011-2010). E continua: «È proprio l’offerta benessere, grazie al lancio delle nostre Escale Thalasso e dei nuovi programmi di cure, che sta registrando un aumento complessivo di richieste. Abbiamo creato formule modulabili da 1 a 5 giorni con un mix di trattamenti per esplorare la thalasso, abbinata a trattamenti di bellezza e attività sportive. Queste proposte arricchiscono la nostra offerta Mice, che insieme alla consolidata
La magia dell’albergo diffuso vive in un piccolo borgo della provincia di Oristano, Tresnuraghes. Non per nulla si chiama proprio Maison Tresnuraghes la residenza composta da diverse antiche case padronali sarde accuratamente restaurate che sono raccolte intorno a una grande corte adibita a giardino e chiusa da possenti mura in pietra locale. In tutte le undici camere che appartengono al complesso, come negli spazi esterni e nell’accogliente sala colazioni si respira la filosofia dell’hotel diffuso, fatta di un’accoglienza che vuole davvero far sentire l’ospite proprio come a casa propria. Un’accoglienza che è amichevole e spontanea e che, soprattutto, garantisce una reale interazione col territorio. Non solo quello del borgo circostante, ma con quello di tutta l’area occidentale della Sardegna nella quale lo stesso Tresnuraghes è inserito. Da Alghero a Oristano, dalle dune di Piscinas alle vestigia di Tharros sono innumerevoli le bellezze uniche dell’isola a portata di gita degli ospiti della Maison. Che nei suoi spazi antichi e silenziosi permette anche di far vivere ai turisti d’affari quella che è una delle vere e più importanti unicità della Sardegna: la tranquillità. Nato dalla volontà di mettere l’arte al servizio dell’ospitalità d’elite, il Contemporary Art Hotel Diecizero di Barumini offre un’accoglienza che è un’esperienza sensoriale a 360 gradi. E che si vive abitando un luogo che vuole raccontare come conclusa l’era dell’alloggio seriale per strappare alla volontà e alla sensibilità artistica il senso del bello. Nelle sue camere d’arte, allora, il Diecizero vuole portare gli ospiti a fare un viaggio totale nel mondo dell’architettura e della poesia, voltaggio d’immagini e suoni che travisano il tempo della mostra, appagando, in questo modo unico, il lento decorso del viaggiatore alla ricerca di stimoli forti. Luogo adatto per chi non vuole solo dormire ma sentire il luogo, l’hotel con le sue “stanze-opera” presenta, grazie all’idea degli artisti Antonello Serra e Sara Renzetti, spazi che sono delle vere e proprie installazioni contemporanee. E suggeriscono la filosofia secondo la quale soggiornare dentro un’opera d’arte vuol dire ripercorrere in prima persona le pause e le riflessioni, le forme e i ritornelli del processo creativo. Si chiamano Bambole, Ph e Obscura le camere che permettono di vivere un ambiente inimitabile. Proprio come l’isola che le ospita e alla cui storia millenaria si collegano grazie al fatto di trovarsi a Barumini, borgo nel quale si visita il Su Nuraxi, ovvero il complesso nuragico più importante della Sardegna.
Perle di accoglienza sarda: da sinistra l’insegna dell’albergo diffuso Maison Tresnuraghes (foto Alessandro Belussi) e una camera d’artista al Contemporary Art Diecizero
offerta “Co-Meeting”, soddisfano i sempre più esigenti clienti alla ricerca di servizi impeccabili in location indimenticabili. Che possono trovare in Pullman Timi Ama Sardegna la location esclusiva, ideale e versatile per ogni tipo di evento». ■ 4 2013
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Arbatax Park Resort Vera oasi naturale che unisce le comodità di un hotel di classe al relax della SPA più grande della Sardegna
Posizionato sull’estremità di Capo Bellavista, nei pressi del Parco Marino di Capo Monte Santo, l’Arbatax Park Resort offre una sistemazione inimitabile sul mare cristallino della Sardegna e sorge in una penisola privata di 60 ettari. Un vero e proprio parco naturalistico adattato, senza offendere l’ambiente, a struttura di accoglienza di alto livello, nella quale si convive con esemplari tipici della fauna e della flora sarda, come mufloni e asinelli, in un ambiente esclusivo e protetto. Senza dimenticare che siamo nell’Ogliastra una delle province sarde più ricche di fascino selvaggio e incontaminato. Tutto intorno al Resort infatti il paesaggio costiero della Sardegna orientale è caratterizzato dal rapido degradare delle montagne verso il mare e dall’alternanza di alte scogliere, rocce rosse e spiagge incastonate in piccole insenature da sogno. Tra queste ci sono ad esempio Cala Luna e Cala Goloritzé, considerate da molti tra le più belle insenature dell’isola,
peraltro raggiungibili con escursioni organizzate dal Resort. Fra le altre possibilità offerte dal territorio da prendere in considerazione, in modo particolare per le attività di team building, sono i percorsi naturalistici dell’interno, sperduti in uno scenario naturale di incomparabile bellezza, come quello offerto dall’altopiano calcareo del Supramonte di Baunei. L’Arbatax Park Resort ospita strutture congressuali di alto livello che lo designano come location ideale per l’organizzazione di congressi meeting e incentive di varie dimensioni. Il suo Centro Congressi infatti si declina attorno alla grande e versatile Sala Plenaria, che può essere utilizzata per intero, oppure suddivisa in 5 ambienti di dimensioni inferiori, grazie alla presenza di pareti mobili. Il Centro dispone poi di un Foyer e di un’ampia terrazza coperta che possono ospitare comodamente attività ludiche e formative. E dopo i momenti di lavoro, per il relax, l’Arbatax Park
Resort offre ai suoi ospiti un Centro Benessere Thalasso e SPA di ben 2mila metri quadrati che lo rende uno dei più importanti della Sardegna. Costruita attorno a una suggestiva piscina centrale, la Spa offre momenti di relax indimenticabili e diversi tipi di trattamenti personalizzati. Si divide in due aree distinte: la prima dedicata all’acqua e ai suoi benefici e la seconda, più riservata, adatta ai trattamenti estetici ed olistici. Per finire, unica è anche la scelta sulle diverse soluzioni abitative che contraddistinguono il Resort, composto da 5 strutture di 4 stelle: si spazia dal Monte Turri, piccolo hotel di charme ubicato in posizione aperta su un incantevole panorama che abbraccia le famose Rocce Rosse di Arbatax, al caratteristico Borgo Cala Moresca, costruito sulle orme degli antichi villaggi della Sardegna, con le sue casette in pietra, gli architravi in ginepro e i ferri battuti; e ancora dal più famoso Telis che, adagiato lungo la collina, arriva a lambire il mare fino al confort dei Cottage e della esclusiva Villa Bianca. Dimora di particolare unicità che si trova nel punto più alto della Penisola di Arbatax, dalla quale si apre un panorama che abbraccia l’omonima baia fino alle rinomate spiagge di Porto Frailis e di Orrì. P.T.
Arbatax Park Resort Via Capri 49 08048 Arbatax (Ogliastra) Tel. 0782667790 - fax 0782667795 www.arbataxpark.com info@arbataxpark.com
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Atahotels Tanka Village Un luogo cult per chi cerca emozioni. Immerso in 43 ettari di lussureggiante vegetazione con un chilometro di spiaggia bianca, un mare incontaminato, una Spa con Talassoterapia e un esclusivo campo da golf 18 buche
È il Resort per antonomasia amato e frequentato da molti clienti abituali perché soddisfa le esigenze di tutti, adulti e bambini. È l’ideale per vacanze individuali e familiari che assicurino serenità e divertimento grazie ai numerosi programmi di animazione dedicati e alle molteplici attività che si possono praticare. Le opportunità vanno dai bagni di mare e di sole, ai giochi sulla spiaggia, dalle immersioni al nuoto in piscina, dal tennis all’equitazione, dal fitness alla remise en forme e alle coccole che assicurano tranquillità e benessere totale. E, dulcis in fundo, per gli amanti del golf, c’è un campo 18 buche di quasi 6000 metri quadrati con scenografica vista sul panorama mozzafiato della
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baia di Simius. Un’oasi paradisiaca, ma anche una destinazione straordinaria per l’esigente mondo del Mice e i suoi must che garantisce eventi di successo: non è un caso che negli ultimi anni la struttura si sia guadagnata gli awards “Italy’s Leading Conference & Golf Resort” dal prestigioso WTA e “The best Resort of the Mediterranean Sea” assegnati da Traveller, la prestigiosa rivista statunitense. Il Tanka Village si trova nel Sud della Sardegna, vicino a Cagliari, a Villasimius, ed è inserito in un contesto straordinario e unico: si affaccia direttamente sulla spiaggia di Simius, una tra le più celebri della Sardegna sud orientale, nota per la sua sabbia fine e per il blu trasparente del
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suo mare incontaminato e inglobato nel paradiso dell’Area Marina protetta di Capo Carbonara. Grandi i numeri del Tanka Village che si sviluppa su 43 ettari di rigogliosi giardini e di macchia mediterranea che, dalla collina, degrada dolcemente verso il mare. Il Resort offre più di 800 soluzioni abitative di 8 differenti tipologie, suddivise in camere standard, family apartament, bungalow, villette singole e le esclusive camere e junior suite dell’albergo 4 stelle con reception separata e servizi dedicati, situato in una area riservata e tranquilla. Ogni soluzione è molto confortevole e caratterizzata da ampiezze che vanno dai 30 ai 50 metri quadrati, tutte dotate di terrazza, balcone o giardino e situate entro 500 metri dalla spiaggia. Viali alberati e stradine fiorite, che si percorrono soltanto a piedi o in bicicletta, collegano le zone residenziali ai servizi comuni che si trovano al centro del Resort. È la piazzetta il cuore pulsante del Tanka Village , una vera Agorà circondata da pisci-
ne, locali, bar, boutique, gallerie d’arte, negozi di artigianato e di specialità sarde, ma anche di edicole, fotografi e farmacie: è un punto d’incontro obbligato, specie la sera, dove si danno tutti appuntamento per l’aperitivo o per bere il mirto (meglio se rosso) un must della tradizione isolana, prima di assistere agli spettacoli teatrali che variano ogni sera o di recarsi a ballare in discoteca o fare le ore piccole al lounge bar. Ottima la qualità della ristorazione i cui elementi distintivi sono le variegate proposte dei piatti che coniugano buon cibo e tradizione, in particolare a base di pesce freschissimo che la brigata di cucina, formata da esperti chef, riesce a proporre ogni giorno in modo diverso, sia con pantagruelici e coreografici buffet, sia con menu à la carte: sono 6 i ristoranti a disposizione – incluso uno dedicato ai bambini e una pizzeria con forno a legna – e 7 i bar dove è sempre possibile consumare appetitosi snack o pranzi leggeri, tutti dislocati nelle aree più strategiche del villaggio o della spiaggia.
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Un fiore all’occhiello unico È Il Tanka Golf Club, un campo da 18 buche di rara bellezza sia per il percorso di gioco disegnato da Luigi Rota Caremoli che si sviluppa sui 40 ettari del promontorio sovrastante la baia di Villasimius e che, specialmente nella prima parte è piuttosto impegnativo, sia per la scenografica vista sull’area marina protetta che si estende dall’Isola dei Cavoli all’isola di Serpentara. Decisamente ottimo anche per i non professionisti: per loro c’è il campo pratica con dodici postazioni coperte e quindici scoperte e uno splendido putting green dotato di impianto di illuminazione che permette di giocare anche dopo il tramonto.
Il tempio delle coccole Dedicata al relax, al piacere della cura di sé, nascosta da lussureggianti giardini, a pochi passi dal mare, c’è la Spa: 1.500 metri suddivisi in due aree, una interna con cabine illuminate da luce naturale per massaggi e trattamenti e una esterna, la “Dream Bay”. L’intera struttura è composta da 2 piscine per talassoterapia con formula esclusiva, 3 piscine idromassaggio di acqua dolce, sauna, hammam, docce emozionali, sale relax, solarium e il Bio Bar: un lounge bar all’aperto immerso
nei giardini della spa dove consumare salutari e gustosi cocktail di frutta fresca selezionata con i criteri indicati dai nutrizionisti. E, infine, non manca una palestra dotata delle ultime attrezzature Tecnogym, dove praticare cardiofitness, pilates e yoga.
Per il business Sempre più sottile la linea che separa lavoro e divertimento in questa destinazione dove c’è un’area congressuale moderna e funzionale localizzata al centro del villaggio, composta da 5 sale riunioni con capacità plenaria fino a 550 persone con foyer, segreteria e sala regia. Ampi, esclusivi e originali gli spazi interni ed esterni, tutti polifunzionali con servizi che permettono di effettuare ogni tipo di evento: dal seminario di formazione al congresso con cene di gala in riva al mare, dal team building all’incentive che, garantito, incide a livello emozionale. L.S.B.
Atahotels Tanka Village Viale degli Oleandri 7 09049 Villasimius (Cagliari) Tel. 0707951 - fax 070797008 www.atahotels.it
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Chia Laguna Resort Una destinazione multilivello che unisce la bellezza di una natura intatta a strutture congressuali all’avanguardia... e a un’ospitalità d’elite
Esclusivo come solo un paradiso naturale in miniatura può essere. Queste sono le caratteristiche che rendono differente da tutte le altre, in Sardegna e non solo, la Baia di Chia. Posizionata lungo la costa sud ovest della Sardegna e lunga circa sei chilometri, è infatti uno speciale mix di coste incontaminate lambite da acque cristalline che sfiorano soffici dune di sab-
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bia candida. Ed è proprio su questa magica insenatura, dominata da una possente Torre seicentesca di avvistamento, che si apre il Chia Laguna Resort. Struttura che, per le sue caratteristiche di accoglienza e di servizio, è anch’essa un’unicità nel panorama dell’ospitalità congressuale e Mice isolana. Tanto è vero che qui, nel tempo, hanno trovato accoglienza ogni tipo di incontro, evento e show, pensati per condividere messaggi aziendali, lanciare prodotti nazionali e internazionali o creare spirito di squadra in contesti stimolanti. Con spazi su misura e attrezzature all’avanguardia, un team di event coordinator altamente professionale, servizi personalizzati per il pre e il post-congressuale, programmi di incentive e team building a contatto con la natura, attività rigeneranti di sport e benessere. Ancora di più a partire dallo scorso anno, quando è stato inaugurato il nuovissimo Centro Congressi. Per realizzare il quale, sulle “ceneri” del vecchio complesso, sono stati investiti ben sei milioni di euro. E il risultato, l’innovativo Chia Conference
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Center, è adesso a disposizione di tutti i manager che intendono organizzare convegni e incentive di alto livello. Il perché? È presto detto. Nel nuovissimo centro congressuale sono a disposizione fino a 950 posti, suddivisi in una sala plenaria (la Sala Chia) in grado di accogliere fino a 700 delegati e diverse sottosale modulari (la più grande delle quali è la Sala Spartivento, per 250 persone), ognuna delle quali in grado di essere allestita in perfetta autonomia per accogliere ogni tipo di evento. La stessa Sala Chia poi può essere suddivisa in tre sale indipendenti nelle quali mettere in scena tre meeting differenti in contemporanea. Stiamo parlando insomma di un’area polifunzionale ampia, ben 1.500 metri quadrati, della quale fa parte anche un foyer (di 500 metri quadrati) separato e autonomamente gestibile, che può essere facilmente adibito a spazio per esposizioni e lanci di prodotto. Senza dimenticare che, al di fuori del Centro Congressi, il Chia Laguna offre la possibilità di organizzare riunioni di lavoro anche nell’esclusiva Terrazza Meeting Room (Sala Bianca): ampia 400 metri quadrati è caratterizzata da una stupenda luce naturale.
Accoglienza e avventura Non stupisce perciò che la parola d’ordine che governa l’utilizzo del Chia Conference Center sia flessibilità: che si declina negli spazi ma anche nei sistemi multimediali e negli impianti audio e video di ultima generazione che permettono di sfruttare tutte le capacità dei più moderni sistemi tecnologici. Ma non solo. Infatti è tutto il Chia Laguna Resort a configurarsi come un’intera destinazione a disposizione della meeting industry. Destinazione che è fatta di luoghi naturali splendidi, di strutture congressuali all’avanguardia e anche di spazi di ospitalità di alto livello. Un’accoglienza impeccabile che, per venire incontro il più possibile alle necessità degli organizzatori di eventi, si declina in quattro diversi hotel: il cinque stelle Laguna, il quattro stelle Village, il quattro stelle prestige Spazio Oasi e il tre stelle Baia. E ancora destinazione che è fatta di percorsi del gusto messi a punto per soddisfare le esigenze più diverse e che possono andare in scena in ben otto differenti location che altro non sono che i ristoranti del Re-
sort. Basta decidere se si preferisce sperimentare l’eccellenza gastronomica sarda a bordo piscina o sulla spiaggia o, ancora, in una cena di gala, magari declinata con un tema folkloristico. Ma quando la meta Chia vuole diventare anche occasione di situazioni incentive o di momenti per il team buiding, ecco che la fantastica costa che racchiude il Resort ridiventa protagonista con le sue bellezze e le infinite possibilità di svago e attività outdoor che offre. Utilizzando jeep, quad, mountain bike o barche a vela, basta ad esempio spostarsi di pochi chilometri dal Chia Laguna per scoprire scenari inaspettati. Come quelli degli itinerari montani che si snodano tra il magnifico belvedere di Punta Sebera (a 979 metri sul mare) e la Riserva Naturale di Is Cannoneris, paradiso del trekking e habitat del cervo sardo, del cinghiale e dell’aquila reale. E, ancora, da non perdere, le miniere e i villaggi abbandonati del Parco Geominerario del Sulcis come pure le escursioni alla scoperta dei fiordi di Capo Spartivento e delle lagune che ospitano i fenicotteri rosa. DDP
Chia Laguna Resort Località Chia - 09010 Domus de Maria (Cagliari) Tel. 07092393475 - fax 0709230141 www.chialagunaresort.com - mice@hotelchialaguna.com
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Delphina Hotels & Resorts Esclusivi nella loro diversità, i Resorts del Gruppo sardo permettono di declinare il viaggio d’affari in tante modalità esclusive e accattivanti
GIANFRANCO GUCCIONE
L’unicità del Gruppo Delphina Hotels & Resorts, nato quasi per gioco negli anni Ottanta, grazie all’intelligenza e alla caparbietà di un giovane imprenditore sardo, è innanzitutto quella di unire al suo interno otto strutture – tra hotels e resorts di categoria 5 stelle, 4 stelle superior e 4 stelle, per un totale di oltre 1.500 camere di diversa tipologia e circa 4mila posti letto – ognuna delle quali è particolare nel suo genere, in quanto ha la capacità di esaltare un proprio stile. Primo tra tutti l’Hotel Capo d’Orso, romantico ed esclusivo Thalasso & Golf, che si trova nel prestigioso parco di Cala Capra e nell’omonima baia; un angolo incontaminato della Sardegna, posto di fronte all’Arcipelago di La Maddalena e alla Costa Smeralda e nascosto fra olivastri e ginepri. E sono 5 le stelle anche del Valle dell’Erica Thalasso & Spa, angolo magico che domina dall’alto la natura selvaggia dell’isola disabitata di Spargi, nel quale il Gruppo Delphina presenta la sua novità per il 2013. È l’Hotel La Licciola, lussuosa e raffinata area che completa il Resort Valle dell’Erica con nuove prestigiose camere, piscine di acqua marina con rocce di granito e swim-up bar, nuovo ricevimento e un’area Exclusive. Fa parte poi de
La Licciola anche il nuovo ristorante di cucina tipica sarda: “Li Ciusoni”, che è quello nel quale i piatti della tradizione gallurese vengono rivisitati da premiati chef. Ed ancora, presso l’Hotel Erica, l’esclusivo “Li Zini”, la location adatta per vivere emozionanti serate sulla spiaggia da gustare a piedi nudi sulla sabbia. Si affaccia invece sul Golfo dell’Asinara l’Hotel Marinedda Thalasso e Spa, 4 stelle superior che fa del centro benessere specializzato in thalassoterapia il suo fiore all’occhiello. Tutti insieme, uniti alla cortesia e affidabilità nell’accoglienza garantite anche dai quattro Resorts
a 4 stelle Delphina – ovvero il Resort Cala di Falco, il Park Hotel & Spa Cala di Lepre, l’Hotel Relax Torreruja Thalasso & Spa e il Resort & Spa Le Dune –, sono anche in grado di offrire un ampio ventaglio di soluzioni congressuali formali ed informali per soddisfare le esigenze di tutti i delegati. E per dimostrarlo basta far parlare i numeri che raccontano di ben 5 conference center e di 17 sale lavoro, dotate di impianti di ultima generazione e quindi in grado di ospitare meeting dalle 20 alle 450 persone. Senza dimenticare che il Gruppo Delphina ha una lunga esperienza nel settore Mice e, a chi cerca delle innovative soluzioni di incentive, propone ogni tipo di attività, dalla più classica alla più avventurosa. Percorsi coinvolgenti e prove sorprendenti, all’interno delle quali emozione e spirito di gruppo non mancano mai, anche grazie alla professionalità di un team, giovane e preparato, che studia con creatività eventi esclusivi ed originali, tenendo naturalmente conto delle idee e dei suggerimenti del committente. d.d.
Delphina Hotels & Resorts www.delphina.it incentives@delphina.it
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SELECTED BY MM SPECIALE SOLO IN SARDEGNA
Due Lune Resort Golf & Spa Si gioca a golf nel campo più panoramico e impegnativo della Sardegna e si soggiorna per godere di un’ospitalità indimenticabile
Incastonato sulla penisola di Puntaldìa nel territorio di San Teodoro e sulla costa orientale della Gallura e a pochi chilometri da Olbia, in località Punta Sabatino, il Due Lune Resort Golf & Spa è una vera e propria “oasi di terra”, verde e rigogliosa, che domina le spiagge, gli arcipelaghi e le calette, da Capo Coda Cavallo su fino alla Costa Smeralda. Ma non solo in questo risiede la sua unicità di struttura di accoglienza 4 stelle superior: è infatti proprio all’interno del resort che si può trovare il Golf Club Puntaldìa, campo articolato in nove buche di precisione che vanno a formare un percorso incantevole da ogni punto di vista. Il green si apre su un verdissimo territorio inconta-
minato che è circondato da rinfrescanti palmizi e completamente immerso in un paradiso naturale silenzioso e panoramico che si snoda lungo la costa orientale della Sardegna. Un’occasione unica per giocare godendo dei colori del paesaggio e del profumo della salsedine e per diventare i veri protagonisti insieme alla natura incontaminata di Puntaldìa. È quindi la location perfetta per vivere un’esperienza sportiva, visiva e olfattiva incomparabile che facilmente si trasforma anche in un momento di incentive a tinte lusso. Contribuiscono poi a fare del Due Lune Resort Golf & Spa un luogo magico anche le spiagge bianche che circondano la struttura così come la macchia
mediterranea rigogliosa e odorosa. E se il ristorante Le Caravelle è in grado di esaltare le gioie del palato in un intrigante mix di sapori locali e internazionali, il Centro Congressi del resort è lo spazio ideale per ospitare stage formativi, riunioni e incontri di lavoro. Qui infatti, anche i travel manager più selettivi si stupiscono del particolare ed efficiente cocktail che mescola l’ambiente gradevole, il personale qualificato e l’efficienza di due sale modulabili (da 110 e 20 posti), dotate poi delle più moderne attrezzature, come lavagna luminosa a fogli mobili e schermo per proiezioni. Non manca infine la Due Lune Spa: location ampia e silenziosa è perfetta, sia dopo una giornata di lavori congressuali sia dopo un’entusiasmante giornata di sport sul campo da golf, per concedersi un trattamento su misura e ritrovare pace interiore e forma fisica. Grazie anche a un’offerta completa con cabine per massaggi corpo e viso e manicure, sauna, bagno turco, docce aromatizzate e vasca idromassaggio. Un mix perfetto che permette all’ospite di divertirsi e rilassarsi ma nello stesso tempo, grazie al vero fiore all’occhiello del resort, ovvero la consolidata tradizione di accoglienza e ospitalità, di sentirsi come a casa. ddp
Due Lune Resort, Golf & Spa Località Puntaldia 08020 San Teodoro (OT) Tel. 0784864075 - fax 0784864017 www.duelune.com info@duelune.com
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Hotel Regina Margherita Nel centro antico di Cagliari, il quattro stelle è un perfetto mix di design, alta tecnologia e comfort ecosostenibile. A misura di congressista, ma non solo
Situato nel cuore di Cagliari, l’Hotel Regina Margherita è un crocevia di arte e di storia, che deve la sua unicità innanzitutto alla posizione privilegiata di cui gode. Sorge infatti nell’esatto punto in cui convergono tre delle quattro aree antiche della città: ai suoi lati si aprono i quartieri della Marina e di Villanova, un susseguirsi pittoresco di stradine, piccole piazze, chiese antiche, conventi, trattorie e ristoranti tipici. E, in un attimo, si raggiunge anche il quartiere Castello, con la rocca fortificata e la Cittadella dei musei. Ma al Regina Margherita è l’intera città ad essere a portata di mano; a due passi si trovano i negozi più belli, la scenografica via Roma con i suoi portici che conducono al porto. Basta poi scendere la strada e, con i mezzi
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pubblici, si arriva alla meravigliosa spiaggia del Poetto. A rendere unico questo splendido quattro stelle è anche il comfort delle camere e del centro congressi, in linea con i più attuali criteri di eco sostenibilità e di controllo qualità: l’albergo vanta massima efficienza energetica grazie a sistemi di illuminazione in doppia classe A, e a un sofisticato sistema di recupero termico e di isolamento termoacustico. Tutte le camere sono state rinnovate completamente nel design e nelle dotazioni e offrono un ambiente ideale anche per il lavoro: il wi fi è gratuito (la cassafor-
te è a misura di portatile), e si gode della massima tranquillità, oltre che di una bellissima vista, a questo riguardo si può scegliere tra mare, porto e città! Notevole anche l’offerta congressuale: cinque sale modulari (divisibili grazie a un sistema di pareti mobili insonorizzate), dotate delle migliori tecnologie e allestibili su misura in pochi minuti, in grado di accogliere fino a 300 partecipanti in contemporanea. A corollario, si possono poi organizzare coffe break, buffet e lunch. DDP
Millenni di storia e di natura intorno L’hotel è un ideale punto di partenza per andare alla scoperta dei tesori archeologici della città. A breve distanza si trovano l’Anfiteatro Romano, scavato nella roccia, i resti della Villa di Tigellio e della città romana sotto la Chiesa di Sant’Eulalia, e ancora la Basilica Paleocristiana di San Saturnino, la zona archeologica di Tuvixeddu, la più grande necropoli punica esistente, la città di Nora e l’acropoli punica di Monte Sirai. Assolutamente da vedere, per la sua unicità e lo straordinario stato di conservazione, anche la preistorica reggia nuragica di Barumini (Patrimonio Unesco). E per gli amanti del mare, le meravigliose coste di Villasimius, di Pula, di Chia, di Tuerredda e di Muravera-Costa Rei, senza dimenticare, infine le isole di Sant’Antioco e Carloforte.
Hotel Regina Margherita Viale Regina Margherita 44 09124 Cagliari Tel. 070670342 - fax 070668325 booking@hotelreginamargherita.com www.hotelreginamargherita.com
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Paradise Resort Punta di l’Aldia Un incentive tra i tesori protetti dell’Area Marina di Tavolara
È difficile mantenere alta la concentrazione quando spiagge lunari e acque di assoluta limpidezza si stagliano dinanzi agli occhi. Il mare solletica l’udito e la natura incontaminata dell’Area Marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo avvolge i sensi, con sentori di leccio, lentischio e ginepro misti a salsedine pura. Paradise Resort sorge, infatti, in un’oasi naturale nella parte nordorientale della Sardegna, a San Teodoro, con un’architettura che degrada dolcemente fino a una delle più belle spiagge dell’isola, Lu Impostu, raggiungibile a piedi attraverso un sentiero addentrato nella rigogliosa macchia mediterranea (o più comodamente con la navetta del resort). La spiaggia è un vero e proprio capolavoro della natura: una striscia di fine sabbia bianca circondata dalle acque cristalline di questo ecosistema intatto, che si allarga e si restringe per effetto dell’affascinante fenomeno delle maree. La sala congressuale del Paradise Resort è appartata, vanta 70 posti a platea e le più efficienti attrezzature tecniche di base, ma, ahimè, tiene desta l’attenzione solo per la prima mezzora di lavoro. Poi la mente evade verso scenari da fiaba: passeggiate a cavallo lungo il cordone retrodunale della spiaggia
di La Cinta; lezioni di kitesurf sulla finissima sabbia bianca con escursioni nelle calette immacolate; voli in ultraleggero (un passeggero + un pilota) sopra la costa orientale della Sardegna, sorvolando le spiagge più belle di San Teodoro e gli antichi insediamenti nuragici; fino a escursioni in mountain bike sul Monte Nieddu, così nominato perché ricoperto da una folta cortina arborea. I golfisti si proiettano sui campi del vicino Golf Club Puntaldia, curatissimo 9 buche a soli 2 km dal resort, e del Golf Club Pevero, 18 buche a 55 km dall’hotel, entrambi con location mozzafiato. Tante, dunque, le attività incentive
che si possono organizzare al Paradise Resort, tutte ad alto coinvolgimento emotivo e ad elevato tasso adrenalinico! 111 tra villas, camere e suite accolgono in ambientazioni raffinate ed esclusive, ognuna con la propria veranda (vista mare o vista giardino) e alcune con una torretta al piano superiore, dalla quale poter godere di un panorama ammaliante sul mare cristallino della Sardegna. Un verdeggiante giardino privato si snoda lungo i vari edifici del resort, arricchito di piscine dove rilassarsi e lasciarsi cullare dal sole e dal silenzio. L’esclusivo ristorante fa da corollario a un soggiorno da sogno, con cucina mediterranea e specialità sarde curate minuziosamente dallo chef. P.T.
Paradise Resort Punta di l’Aldia Via Tavolara, Loc. Lu Impostu 8020 San Teodoro (OT) Tel. 07841908000 fax 07841908001 www.paradiseresortsardegna.com info@paradiseresortsardegna.com
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Su Gologone Experience Hotel I mitici monti della Barbagia fanno da cornice a un resort senza pari che punta a far vivere l’esperienza della Sardegna più autentica
Nello scenario inimitabile della Barbagia, a due passi dal borgo di Oliena, si scopre la vera essenza di questa terra sarda millenaria e inimitabile, qui declinata nell’offerta di un’ospitalità “sensoriale”. Circondato da ulivi secolari e vigneti abbarbicati alle pendici dei monti del Supramonte, là dove l’aria profuma di mirto e rosmarino, ecco che si scopre Su Gologone, un resort che si autodefinisce “experience hotel”. E l’esperienza che si vive in questo hotel affascinante e delizioso è unica davvero, perché fatta di tradizione ancestrale e natura colorata e odorosa, ma anche di arte, cultura e accoglienza ineguagliabile che rendono chiaro il perché la Sardegna è una terra come nessun’altra. Ma al Su Gologone c’è molto di più: le esperienze
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si moltiplicano grazie all’estro e alla creatività della sua proprietaria Giovanna Palimodde che in primo luogo ha trasformato l’hotel in un vero e proprio percorso d’arte, nel quale l’ospite rimane sorpreso e incantato davanti a costumi d’epoca, arazzi e ceramiche antiche, vere testimonianze di un artigianato poco conosciuto, ma senza eguali per la sua varietà, originalità, raffinatezza. Alcune delle migliori opere realizzate dagli artisti sardi più importanti del Novecento raccontano i percorsi d’arte del Su Gologone e si dividono in costumi tradizionali sardi dal 1870 al 1950, bertulas e collanas (tipiche bisacce e bardature di festa per buoi e cavalli), maschere della Sardegna antica e contemporanea, ceramiche sarde dal 1800 al 1950, dipinti di pittori sardi del Novecento, mobili intagliati dal Settecento, cestini sardi dei primi del secolo scorso, oggetti di uso quotidiano del mondo pastorale sardo. È invece la natura che circonda il Su Gologone a prestarsi come un serbatoio meraviglioso per le escursioni, intese anche come occasioni uniche per l’organizzazione di speciali momenti di incentive e teambuilding. Sia col quad che col fuoristrada, accompagnati da esperte guide, gli ospiti partono all’avventura per tour di poche ore o di un’intera giornata,
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tra sentieri di macchia mediterranea, pietre calcaree e fiori selvatici, alla scoperta di paesaggi alla Tex Willer. E ancora le uscite si possono fare in bicicletta o mountain bike, a piedi, a cavallo o in kayak, magari seguendo gli antichi sentieri dei pastori, attraversando foreste di lecci e piccole radure, entrando nei canyon, visitando siti archeologici nuragici e magari alla fine ritrovandosi a godere del sole su spiagge di sabbia bianca e mare cristallino, alcune delle quali distano solo poche decine di chilometri dal resort.
Benessere naturale Al Su Gologone poi è anche possibile regalare ai propri ospiti dei moment di relax e benessere totale, magari approfittando della completa Spa, che è ubicata sotto la palestra e nella quale trovano posto innanzitutto due cabine che, per i loro colori e l’atmosfera, sono definite “del sole” e “della luna”. Tra i massaggi che in esse vengono praticati, e che utilizzano oli essenziali estratti dalle erbe locali, il più caratteristico è quello al mirto, estremamente rilassante. Non mancano neppure trattamenti per sportivi, maschere di bellezza al miele di asfodelo, tipico di questa terra, e massaggi anti-stress, che possono essere fatti anche all’aperto, sotto il gazebo. Da non scordare infine che la soprastante palestra, così come il campo da tennis in erba sintetica, il ping-pong e il biliardo, sono altri spazi che possono es-
sere utilizzati per momenti di incentive e teambuilding. La Sardegna e la sua anima si raccontano al Su Gologone non solo attraverso la natura ma anche con le degustazioni, che vengono organizzate nella cantina, nella vineria e nel bar del Tablao. Tra generose pennellate di olio sul pane croccante, vini intensi e profumati, grappe vigorose. La cantina poi è una vera location storica, arredata con un’esposizione di utensili e oggetti di uso quotidiano dello scorso secolo. Qui si trova anche la porta più bella e particolare di tutto il Su Gologone: è del 1400 e proviene da una prigione. Collega la cantina alla prosciutteria, spazio unico e arredato come una vera cucina dei primi del Novecento, con manufatti autentici. Anche qui, si possono predisporre degustazioni e cene a base di oli, vini e formaggi del territorio. E, a proposito della cucina sarda, mangiare al Su Gologone vuol dire intraprendere un itinerario gastronomico fatto di aromi e sapori della tradizione, a partire dalla prima colazione a km zero, con i mieli di Oliena, le marmellate, i pani tipici e i dolci sfornati ogni giorno. E, allo stesso modo, pranzi e cene hanno profumi semplici e ricchi che non si dimenticano: sono quelli della cucina isolana che declina una filosofia di vita genuina, frugale, con sapori forti e veri come i formaggi di pecora, le carni cotte nel camino e la pasta lavorata a mano ogni giorno dalle donne sarde. Che al Su Gologone insegnano i segreti della loro arte a chi vuole imparare. D.D.
Su Gologone Experience Hotel Loc. Su Gologone - 08025 Oliena (Nu) Tel. 0784287512 - fax 0784287668 www.sugologone.it
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Tartheshotel Un’esperienza coinvolgente fatta di emozioni ancestrali e stimoli contemporanei: è quella che si vive in un hotel unico, votato all’energia naturale
FOTO ETTORE CAVALLI
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Unico, quasi come introvabile. Un luogo dove sogno e magia si incontrano, perché legato ai percorsi del mito. Tartheshotel è infatti non solo un luogo dall’energia naturale senza uguali, perché sgorgante dal mix particolare della posizione del resort, nella parte di Sardegna meno nota e più “misteriosa”, e dei materiali totalmente ecologici col quale è stato edificato; ma anche perché è legato al mitologico sito che per gli antichi era simbolo di delizie paradisiache. “Tartessos” è infatti il nome con il quale i Greci indicavano l’estremo occidente: ma soprattutto è il termine il cui significato di “raffineria di metalli”, ovvero di mitologico emporio di delizie e merci rare, si sposava con l’ipotesi di indicare l’unico luogo conosciuto posto a ovest della città di Atlantide. Menzionato anche varie volte nella Bibbia, è stato identificato da molti con la Spagna, da pochi con la Sardegna. Ma proprio da questa ipotesi affascinante e controcorrente deriva il nome dell’hotel 4 stelle che oggi si veste delle antiche seduzioni del mito, rendendole tangibili e codificandole nei canoni di un’ospitalità dal gusto sapido e speziato, inebriante ed emozionale
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come i sapori, i profumi di quel Mare Mediterraneo che abbraccia l’isola sarda. La stessa realizzazione del Tartheshotel, poi, ha voluto seguire questo favoloso percorso del mito e della natura magica e avvolgente, incentrandosi sull’utilizzo esclusivo di materiali completamente ecologici. Dalla quercia al travertino, dal basalto alla pietra arenaria che, preparata in modo originale per formare il pavimento dell’hotel, regala la sensazione di camminare su un soffice strato di sabbia. Non stupisce allora che il Tartheshotel sia una location davvero speciale per convegni di alto livello o incentive di lusso con attività dedicate. Anche perché, a disposizione dei partecipanti a incontri aziendali o a raffinati team building, ci sono tutti i confort necessari, a partire dalla connessione internet, per continuare con comodi salotti di lavoro racchiusi in un ambiente affasci-
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nante, coinvolgente e riservato al tempo stesso. Ed è così che tra gli spazi del Tartheshotel si possono organizzare eventi unici ai quali abbinare cocktail, coffee break e buffet preparati “su misura” dal ristorante. Perché proprio la cucina è un altro dei plus che identificano il Tarthesh: sviluppata degli chef di casa, in accordo anche con gli esperti di SlowFood, si declina su ingredienti naturali e a “km zero” provenienti dal territorio della Sardegna sudoccidentale.
360 gradi di autentico benessere Un soggiorno al Tartheshotel è un’esperienza legata anche al trionfo del benessere, corroborato dal potere positivo della natura, da vivere negli spazi verdi del resort, fatti di macchia mediterranea e palmizi, oltre che di pietra lavica antichissima e basaltica, nella quale si raggiunge anche un confortevole idromassaggio. Ma il wellness del Tarthesh si trova anche lasciandosi coccolare dalle mani esperte delle massaggiatrici o rigenerandosi negli spazi del Centro Benessere, in cui musica, profumi e colori si integrano per un relax totale. A disposizione alcuni trattamenti speciali, come i bagni nella lana di pecora, dai molteplici benefici. Al Tarthesh inoltre si può approfittare dell’antica sapienza di un maestro di yoga intrecciando così vari percorsi di benessere. Infine, pensando a momenti di un viaggio d’affari che coniughino anche quelli di pura vacanza, va detto che il Tarthesh è situato in una posizione strategica per visitare le montagne del Medio Campidano,
nel cuore e nell’anima della Sardegna autentica, tra le quali si scoprono diverse aree archeologiche dell’epoca dei nuraghi. Ma non solo: partendo dal resort è possibile andare a esplorare ogni giorno una spiaggia diversa. Siamo nei pressi della splendida Costa Verde sarda: il tour delle sue spiagge solitarie e selvagge è consigliato a tutti, non solo a chi ama il mare, ma anche a chi cerca la tranquillità e tutta la poesia della natura. Lungo la cinquantina di chilometri di costa che si allungano attorno al comune di Arbus, i lidi più belli sono quelli di Capo Pecora, Scivu, Piscinas, Portu Maga, Campu ‘e Sali, Gutturu ‘e Flumini, Funtanazza, Porto Palma, Torre dei Corsari e Pistis. Da non perdere le dune sabbiose di Piscinas per raggiungere le quali bisogna attraversare i villaggi minerari di Montevecchio e Ingurtosu. dd
Tartheshotel Via Parigi 1 - Guspini (MC) Tel. 0709729000 - fax 0709764003 www.tartheshotel.com info@tartheshotel.com
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MEETING CON LE ALI
Decolla l’incontro d’affari
con vista sulla pista È arrivata l’ora del riscatto per hotel e spazi meeting che sorgono nei pressi degli aeroporti. Ecco un mondo di plus, attenzioni e servizi capaci di “mettere le ali” a un incontro di lavoro
✒Luciana Sidari
Un meeting in aeroporto o in un hotel che dista qualche minuto dalle piste? Potrebbe essere una scelta ragionata e non obbligata (come talvolta accade quando si ha un aereo da prendere il giorno dopo e si vogliono evitare le levatacce). Eh sì, perché oggi l’albergo aeroportuale, lungi da essere semplice tappa, luogo di transito, è una vera e propria oasi di comfort dove chi desidera organizzare un meeting trova di tutto e di più e che, di per sé, può valere la scelta. Senza contare l’atmosfera particolare che vi si respira: sarà forse lo spettacolo di un aereo che decolla sulla pista per librarsi in cielo e, dopo pochi attimi, scomparire tra le nuvole, oppure la
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suggestione di certi romanzi o film, come The Terminal di Spielberg – dove il protagonista rimane per mesi “intrappolato” nel JFK di New York, scoprendo qui, suo malgrado, un mondo di possibilità inaspettate – certo è che un evento con vista sulla pista d’atterraggio ha un fascino tutto suo. E, spesso, è anche conveniente, in particolare quando, al soggiorno, si abbinano il volo giusto e un’offerta meeting speciale. Rinnovati nel design – alcuni portano la firma di note archistar – nelle tecnologie e nei servizi, gli hotel aeroportuali offrono camere confortevoli, sale meeting moderne e attrezzate, buona cucina, centro benessere, palestra e piscina, nonché servizi
MEETING CON LE ALI
ad personam studiati apposta per regalare, anche ai businessmen a corto di tempo, piacevoli momenti post congress. Core di questo speciale saranno dunque quegli incontri di lavoro che si possono organizzare sfruttando alcune situazioni, possibili solo in zone aeroportuali.
La convention megagalattica Immaginate una convention nazionale: dai quattro punti cardinali convergono i partecipanti, ma solo per una giornata di lavoro e per una notte... Al mattino dopo, ciascuno sarà di nuovo alla scrivania del proprio ufficio. È chiaro che, in questo caso, vale la pena scegliere un hotel a pochi centinaia di metri dalle piste, che, oltre a camere confortevoli, offra anche una buona cucina, magari con specialità del luogo servite a tutte le ore del giorno e della notte senza i tradizionali vincoli che spesso hanno gli hotel più cittadini e, infine, il sogno di tutti: fantastici wellness center, dove recuperare un po’ di benessere, approfittando dei tempi morti tra una riunione e l’altra. L’alba del giorno dopo attende tutti e, quando il lavoro non concede scampo, sapere di non aggiungere alla fatica del viaggio altri tempi di percorrenza con treno e metropolitana, attenua l’ansia che dà il pensiero di una giornata intensa. Senza contare che la tratta andata/ritorno in taxi spesso costa più di un biglietto aereo (moltiplicate il costo del taxi per 100 persone e il vostro budget vi ringrazierà).
La riunione con sviluppi interessanti Lo stesso discorso si può fare in caso di piccole e medie riunioni. Ipotizziamo una riunione per poche persone il tempo delle quali è prezioso: si arriva, si lavora, si cena e si riparte al mattino. I discorsi si possono iniziare nella sala meeting ma possono proseguire informalmente – e più piacevolmente – al ristorante, davanti a un goloso piatto del giorno, oppure nel percorso kneipp della SPA, o sorseggiando un drink al piano bar, dove spesso si trova ottima musica jazz e un’atmosfera più rilassata. E il tempo risparmiato in trasferte in taxi e bus, lo si può spendere al mattino dopo, nelle boutique dell’aeroporto, paradiso degli shopping addicted: senza l’assillo
del parcheggio, si gira tra negozi grandi marche, alla ricerca degli ultimi modelli o anche di prodotti artigianali ed enogastronomici doc, tutto questo approfittando di offerte e prezzi, in alcuni casi, interessanti, come è capitato tempo fa alla sottoscritta, che – patita di fiori – ha avuto l’opportunità di acquistare in offerta, nel meraviglioso aeroporto di Amsterdam, un mazzo di specie variopinte mai viste e diverse confezioni di bulbi di tulipani, che, sbocciando, avrebbero rivelato i colori e le forme di quelli riprodotti nelle tele fiamminghe.
Lavoro e piacere, un confine sempre più sottile... Dalle ultime tecnologie per il business agli ultimi ritrovati per la remise en forme e per il fitness. Gli “hotel con le ali” promettono e mantengono la massima attenzione ad ogni istante del soggiorno, proprio perché il tempo a disposizione è poco e va valorizzato al meglio. Ecco dunque i migliori macchinari per una seduta in palestra, il trattamento quick in Spa che, in pochi minuti, ridà vigore e luce al viso e, se si dispone di un paio d’ore in più, le possibilità si ampliano in un viaggio benessere virtuale around the world, tra massaggi classici, hawaiani, ayurvedici e thai. E alcuni hotel offrono persino piscine nel verde e minigolf!
Hotels con le ali si nasce... non si diventa Quella degli hotels con le ali è una strana vocazione: danno il meglio di sé, con generosità. Non possono contare certo sul pittoresco o sulla Storia, ma in cambio, per dna, sono flessibili, dinamici e, in certi casi, si rivelano vere e proprie fucine di idee, laboratori dove si tracciano linee guida per il futuro, in cui ci si incontra e ci si confronta. E dove le opportunità sono da cogliere al volo. Chi lo dice, infatti che durante una trasferta a Roma, non ci sia, per esempio, il tempo (bastano due ore) per una visita agli scavi di Ostia antica? E se, invece, si è in partenza da Venezia, a due passi dall’aeroporto, si trova il Museo di Altino, con i suoi tesori romani e bizantini. Insomma basta guardare e sicuramente ogni aeroporto svelerà un universo di interessanti proposte. Non ci resta, allora, che augurarvi buon volo! ■ 4 2013
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Barceló Aran Blu Lido di Roma Ideale per la sua vicinanza all’aeroporto di Fiumicino, ma anche ai poli nevralgici della Capitale, l’hotel garantisce un soggiorno unico a due passi dal mare
Il Barceló Aran Blu, situato di fronte alla spiaggia nel Lido di Ostia, il porto turistico di Roma, è una finestra aperta a 360° sul litorale. Grazie alla sua posizione strategica e, complice la bella stagione, l’Hotel è diventato una metà privilegiata per
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meeting e congressi nel massimo confort, ma anche una comoda location per un turismo leisure lontano dal frastuono della città. L’Aeroporto internazionale di Fiumicino è infatti a pochi minuti di distanza, come facilmente raggiungibile è anche la Nuova Fiera di Roma, con il suo nutrito calendario di manifestazioni. In più, il collegamento con il centro della Capitale è garantito dalle vicine arterie principali, permettendo di raggiungere i maggiori punti archeologici della città, senza dimenticare la bellezza senza tempo dei vicini scavi archeologici di Ostia Antica. Perfettamente in armonia con l’ambiente marino circostante, la struttura si presenta in moderne linee di acciaio, illuminate da pareti di cristallo che rendono gli spazi interni luminosissimi. Particolari le 68 camere, in due tipologie (doppia, standard e doppia superior vista mare), tutte con balcone o terrazza e arricchite da una magnifica vista sul litorale, dove i toni del
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bianco degli arredi ben si armonizzano con l’atmosfera marina.
Ottimo rapporto qualità/prezzo Per gli eventi Mice, il Barcelò Aran Blu dispone di una sala riunioni con una capienza massima di 100 persone, attrezzata con le più moderne tecnologie e con connessione internet gratuita, che si estende anche agli spazi comuni e alle camere. Raffinata anche l’offerta gastronomica del Ristorante “La vela blu”, specializzato in una cucina mediterranea, legata alla stagione e alla tradizione del territorio. Anche il Lobby Bar, sobrio ma elegante, decorato con opere d’arte moderna, può essere uno spazio ideale per un aperitivo o per un cocktail personalizzato. Completano l’offerta il servizio in spiaggia, un solarium ed un servizio di transfer all’Aeroporto, alla “Nuova Fiera di Roma” e al centro città, su richiesta. Un’idea di turismo concepita per garantire al viaggiatore lusso e comfort, con un ottimo rapporto di qualità prezzo, capace di nuove sensazioni, sia nelle location che nelle strutture, e che hanno reso Barcelò leader del settore nel mondo.
Barcelò, ospitalità unica al servizio del cliente Fondato a Maiorca, in Spagna, nel 1931, il Gruppo Barceló, con la sua divisione alberghiera Barceló Hotels&Resorts, è riuscito nel tempo a trasformare un’impresa di famiglia in un concetto di turismo vincente in 17 Paesi con ben 180 Hotel. Di questa filosofia, fanno parte a Roma anche il Barceló Aran Mantegna e il Barceló Aran Park, con un unico modello di ospi-
talità, nuova e dinamica, fatta di alta qualità nella tradizione dell’accoglienza, ma anche di grande attenzione alle esigenze del cliente, vero destinatario di ogni servizio. C.C. Barceló Aran Blu Lungomare Duca degli Abruzzi, 66/70 - 00121 Lido di Ostia, Roma Tel. 0656340225 - fax 0656030864 www.barcelo.com - aranblu@barcelo.com ufficio commerciale: sales.italy@barcelo.com
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MEETING CON LE ALI SELECTED BY MM
Best Western CTC Hotel Verona Quando il direttore è energia pura, esperienza, mentalità marketing oriented e creatività, i meeting non possono che decollare...
Simpatia e apertura da bolognese doc, esperienza poliedrica, un’anima commerciale che convive e, ogni tanto, tira per la giacca l’anima creativa, il direttore Andrea Frabetti (foto) del Best Western CTC Hotel Verona è arrivato da pochi giorni ma sa bene come far “volare” i meeting! Alle spalle ha diversi start up, direzioni commerciali, relazioni con personaggi noti, tra cui spicca il nome di Vasco Rossi, rimasto ospite in un suo hotel per ben 10 mesi! L’albergo, quattro stelle situato a San Giovanni Lupatoto, a cento metri dal cartello che indica l’inizio del Comune di Verona, ha scelto il brand Best Western – marchio che, nel panorama del business corporate, è una garanzia – per un secondo interessante debutto sulla scena dell’hotellerie veronese.
L’invidiabile posizione strategica: a due passi da Verona e senza tassa di soggiorno Il Best Western CTC Hotel Verona è il tipico esempio di struttura “walking in ”, impossibile non vederlo: percorrendo l’A4 si fa notare con la sua snella silhouette di nove piani, sia che si provenga dal casello di Verona sud che da quello di Verona est, ma il suo plus è la vicinanza all’Aeroporto Valerio Catullo (14km) e alla stazione (5km) di Verona.
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Camere personalizzate Le camere sono davvero spaziose, la superficie varia da 25 a 40 mq. Sono in tutto 203 (di cui 5 suite e 28 business con una serie di servizi quasi impensabili e quindi ancor più piacevoli. L’arredamento è omogeneo per tutte, quello che fa la differenza è la personalizzazione, prendiamo le camere Energy: hanno la cyclette in camera, il cardiofrequenzimetro e bevande energetiche a disposizione. Le camere business hanno una serie di servizi inclusi, bollitore per il the oppure il primo caffè espresso free al bar, minibar e accesso alla palestra gratuiti, quotidiano fresco di stampa al mattino... E ci fermiamo qui per non rovinarvi la sorpresa.
Gli spazi esterni: ideali per le presentazioni d’auto fino a 3.000 mq L’Hotel è circondato da un enorme spazio che si può utilizzare e personalizzare in occasione di car show ma anche di presentazione di macchine agricole o movimento terra, o per allestimenti di tensostrutture. Infatti, oltre alle esposizioni, c’è la possibilità di fare un anello di prova, formato dalla rampa di accesso: una breve salita conduce davanti al piano reception e una breve discesa riporta al piano stradale, se poi si vuole lanciare l’auto a
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130 all’ora, a pochi minuti, si trovano le corsie dell’A4.
E per i “fuori salone”, molto apprezzati da aziende e da sponsor, ci sono grandi spazi interni Le due doppie hall, entrambe da 350 metri quadrati , adatte ad eventi per i quali sono richiesti spazi distinti, per più sponsor, una al piano terra, davanti allo sterminato parcheggio e una al piano primo dove si trovano la reception, il bar, la sala di lettura, e poi, vari spazi congressuali e polifunzionali modulabili e personalizzabili per presentazioni, fiere leggere e “fuori salone” in occasione delle fiere di Verona.
Sale congressuali: per eventi a regola d’arte Portano il nome di grandi artisti gli spazi meeting dell’hotel. Oltre alla sala congressi Mirò da 420 mq situata al piano nono, che può ospitare 350 persone a platea, amplificata da una enorme terrazza che nella bella stagione può essere utilizzata per coffee break, welcome drink, happy hour cocktail e cene di gala davvero esclusivi, c’è la Sala Picasso di 270 mq che può ospitare 250 persone, infine vengono offerte altre 8 sale, tutte con attrezzature di base e luce naturale, per un totale di 10 sale e 840 posti a sedere. Nelle meeting room è sempre prevista assistenza tecnica e, naturalmente, si possono noleggiare tutte le attrezzature necessarie presso i server veronesi, affidabili e aggiornati.
tografie appesi alle pareti e la ristorazione. I piatti offerti dal menu, proposti sia ai residenti che ai congressisti, esaltano infatti la tradizione italiana. Un menu esposto di fianco alla reception suggerisce i piatti del giorno che vanno incontro alle multiformi necessità dei clienti.
E di sera, che si fa? Si può, per esempio, approfittare della navetta (che fa servizio di andata e ritorno) per visitare il centro di Verona, oppure, si può vedere l’ultimo film nel Cinema multisala – ben 12 sale di proiezione – che dista pochi metri dall’hotel. Oppure, per gli appassionati dell’Opera e del teatro, ci sono gli spettacoli dell’Arena e del Teatro Romano, a davvero pochi minuti dall’hotel. Chi vuole, può anche allenarsi nella spaziosa e ben attrezzata palestra. E di giorno, se avanza un po’ di tempo libero dopo il meeting, si può fare una capatina nei centri commerciali limitrofi, oppure farsi consigliare qualche sortita, in centro, a San Giovanni Lupatoto, dove, per esempio, c’è un outlet che vende maglieria in cachemire e seta sia per uomo che per donna a prezzi accessibili. L.S.
Una ristorazione che rispetta le tradizioni italiane C’è un continuum tra la volontà di valorizzazione i più bei monumenti italiani che sono rappresentati in stampe o gigan-
Best Western CTC Hotel Verona Via Monte Pastello 28 - 37057 San Giovanni Lupatoto (Verona) Tel. 0458754111 www.ctchotelverona.com - direzione@ctchotelverona.com
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Cascina Salesina Antico Borgo in Città Nuova vita per l’antico borgo rurale, che oggi assume funzioni di accoglienza e ospitalità di eventi, in posizione strategica accanto all’aeroporto internazionale di Linate, ma mantenendo intatto il legame con la campagna e il verde
Una location all’interno dei confini di Milano, ma al contempo in piena campagna: questo il primo impatto, e una delle caratteristiche salienti, di Antico Borgo in Città, spazio per eventi e incontri business in prossimità dello scalo di Linate. Questa cascina, le cui prime tracce scritte risalgono al Cinquecento, si trova nel Parco Agricolo Sud di Milano, e nasce come borgo rurale dominato da un piccolo fortino turrito. Oggi partecipa al progetto di riqualificazione dell’Associazione 100 cascine lombarde, creato con l’obiettivo di offrire ospitalità d’eccellenza e di lungo periodo durante e dopo l’appuntamento
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con l’Expo 2015. Inoltre, la riqualificazione degli antichi borghi ed edifici rurali, un tempo scheletro e fulcro della vita sociale, intende salvaguardare e valorizzare un patrimonio non solo culturale e storico, ma anche paesaggistico, preservando il verde e gli spazi all’aperto. La vicinanza con uno scalo aeroportuale che vedrà transitare 30 milioni di visitatori in occasione dell’evento del 2015, secondo le stime ufficiali, rappresenta per questa struttura l’occasione di trasformarsi in una vera e propria vetrina delle eccellenze lombarde e italiane per chi proviene dall’estero per l’Expo, la cui edizione milanese sarà dedicata al mondo del food. In progetto quindi sia la definizione di percorsi di degustazione dei prodotti tipici locali e delle ricette della tradizione, sia l’ampliamento degli spazi. La Cascina infatti si articola in tre edifici, uno solo
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dei quali, dopo un’importante opera di ristrutturazione e ammodernamento, è al momento utilizzato per l’organizzazione di eventi aziendali e privati. Il resto del complesso subirà, nell’arco di un paio di anni, anch’esso dei profondi mutamenti, in grado di offrire ospitalità ai visitatori in una struttura ricettiva esclusiva, con poche, ma curatissime, camere e servizi di alto livello.
Spazio incontri nel verde Situata all’interno di un vasto parco che si estende a vista d’occhio, circondato da un giardino interno e da una grande aia, Cascina Salesina ospita occasioni private e incontri business nei suoi 500 metri quadrati. Tre le sale a disposizione, Salesina, Ambrosiana e Sala del Borgo, le quali complessivamente possono accogliere fino a 150 persone, con collegamento diretto al patio esterno e luce naturale. Qui sono stati organizzati sia i più tradizionali meeting aziendali, congressi e presentazioni di prodotto, sia eventi delle più disparate tipologie: sfilate di moda, mostre d’arte, cene di gala e feste, oltre a riunioni private e incontri formativi. Gli ambienti sono stati utilizzati anche come sfondo per sport pubblicitari, riprese televisive e set fotografici. Suggestiva location per eventi privati, si illumina di notte grazie alle grandi vetrate che danno sulla corte e alla volta stellata che fa da cornice a feste e banchetti matrimoniali. L’edificio ha mantenuto lo stile e le peculiarità della cascina rustica, tra i pavimenti in cotto e le volte con travi a vista, ma ha subito un’opera di rimodernamento che lo ha dotato di impianti ad alta tecno-
logia, discretamente inseriti all’interno del contesto caratteristico del luogo. All’esterno, inoltre, si apre un’ampia aia, che può essere allestita con tensostrutture per ospitare aperitivi, cocktail o per proseguire all’aria aperta l’evento. Da circa un anno l’Antico Borgo in Città è anche dotato di cucina interna, per allestire dai coffee break, ai banchetti fino alle cene di gala, proponendo una cucina poliedrica, attenta alle materie prime naturali per ricette tipiche della tradizione lombarda oltre a menu nazionali e internazionali, diretta dall’Executive Chef professionista Luca Pislor, che vanta una notevole esperienza anche fuori dall’Italia. Collegato all’aeroporto di Linate, che dista un centinaio di metri, e convenzionato con l’adiacente Linate Parking, parcheggio aeroportuale che offre un servizio transfer continuativo, l’Antico Borgo in Città si propone quindi come una delle prime e più interessanti location per eventi e incontri a portata di scalo. Gianna Bellotto Rosa
Antico Borgo in Città Via privata Salesina 71 - Parco Forlanini - 20134 Milano Tel. 027560372 - Numero Verde Gratuito 800969812 www.anticoborgoincitta.com info@anticoborgoincitta.it
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Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici Altissimi standard qualitativi e una filosofia di ospitalità dinamica e versatile, rendono l’hotel da sempre una meta leader del Mice
Rilanciato con energia, grazie anche ad una recente e attenta fase di ristrutturazione che ha rinnovato 150 camere e ha valso all’hotel il premio dalla compagnia IHG come “Migliore ristrutturazione dell’anno nel 2012”, l’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici si conferma punto di riferimento e meta privilegiata del grande turismo business della Capitale. «Questo grazie soprattutto», ci conferma il Direttore Commerciale Cristina Baldi, «all’ottimo rapporto qualità/prezzo della nostra struttura, sempre in linea con gli standard qualitativi del brand, una scelta
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di marketing molto apprezzata dalla nostra clientela Corporate e Mice che si è rivelata vincente in questo momento di particolare criticità». La posizione strategica vicino all’Aeroporto di Fiumicino e alla Nuova Fiera di Roma, ma a poca distanza dal quartiere Eur e ai maggiori siti archeologici della Capitale, rendono l’hotel una meta ideale per mantenere la giusta tranquillità ad ogni tipo di soggiorno. Un comodo servizio di navetta ad orario, permette agli ospiti una facilità di spostamento in ogni direzione. Molto ampia la capacità ricettiva della
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struttura. L’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici offre 317 camere, tutte con letti Queen Size e coffee&tea maker e dotate di Internet wireless e di una comoda postazione per lavorare, che consente anche piccoli incontri in camera. Questo perché la vocazione principe dell’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici è il Mice, grazie ad una filosofia di ospitalità dinamica e versatile, moderna e internazionale, che consente all’Hotel di organizzare ogni genere di evento, dai banchetti di nozze ai ricevimenti, dai cocktail alle cene di gala. È senz’altro una delle location più adatte per riunioni, conferenze, convegni, workshop all’insegna del comfort e della funzionalità, lontano dal caos e traffico cittadino. Diciotto le sale riunioni disponibili, alcune dotate di illuminazione naturale, con una capienza da 5 a 50 per le più piccole che può arrivare fino a 800 persone a platea nell’intera Sala Olimpico di oltre 500mq. Le sale sono tutte dotate delle più moderne attrezzature con connessione WI-FI, nonché supportate dalla professionalità del “Meeting Host”, un meeting planner dedicato all’organizzazione in toto dell’evento. Per tutto il 2013, inoltre, è possibile approfittare di nuovi pacchetti meeting, ancora più vantaggiosi e competitivi, nelle tipologie basic, half day e full day appositamente studiati per venire incontro ad ogni esigenza di soggiorno. Sempre al passo con i tempi, l’Holiday Inn Rome Eur propone anche offerte più leisure per chi, per esempio, volesse trattenersi dopo il meeting o farsi raggiungere dai propri cari, usufruendo di comodi pacchetti weekend per amici e coppie, con o senza figli, da prenotare direttamente con l’hotel o attraverso il sito web dell’albergo. L’Hotel unisce da sempre, all’eleganza e alla versatilità dei suoi numerosi spazi, una perfetta e sapiente gestione degli elevati standard del brand. «La grande versatilità della struttura», conferma Cristina Baldi, «ci permette di soddisfare al meglio il ventaglio di esigenze più ampie che abbiamo il piacere di ospitare».
Altro punto di forza dell’Hotel è “La Veranda”, un’elegante tenso-struttura a bordo piscina che rende gradevole il soggiorno al di là degli impegni della giornata. La capienza ristorativa è stata ampliata arrivando ora a 600 coperti. Questo è senz’altro il luogo ideale dove rilassarsi e permettere al palato di gustare le ricercatezze stagionali elaborate in una cucina creativa e leggera, nazionale ed internazionale, ma anche iniziative enogastronomiche a tema o, specie nella bella stagione, cocktail, aperitivi e barbecue all’aperto. Insieme al Ristorante “La Serra”, accogliente ed elegante, adatto sia per una colazione di lavoro che per una squisita cena all’insegna del relax, e al il Cocktail Lounge “Incontro”, ogni spazio dell’Holiday Inn Eur Parco dei Medici è capace di regalare esperienze uniche all’insegna dell’efficienza e del massimo comfort, in perfetta sintonia con i suoi altissimi standard qualitativi. C.C.
Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici Viale Castello della Magliana, 65 - 00148 Roma Tel. 0665581 - fax 066557005 www.holidayinn.com/rome-parcoi - info@holidayinn-eur.it
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Rome Marriott Park Hotel Il meglio del brand Marriott in una posizione strategica nella Capitale, con un’anima Mice di livello internazionale Prestigioso 4 stelle, il Rome Marriott Park Hotel è immerso in un parco mediterraneo di 7 ettari, a meno di 14 km dal centro di Roma e distante solo 10 minuti dall’aeroporto di Fiumicino. È tra i centri congressi più grandi d’Europa, con un’eccellente rapporto qualità/prezzo ma sempre in linea con gli elevati standard del brand. Con ben 40 sale meeting e 601 camere lussuose e accoglienti, la struttura romana può ospitare eventi di ogni tipologia, dal piccolo board aziendale al più impegnativo congresso internazionale. Questo anche perché il carattere principale della sua offerta business è la completa flessibilità, sia delle sale meeting, personalizzabili in funzione dell’evento, che
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dello staff, competente e sempre a disposizione del cliente in tutte le fasi di organizzazione dell’evento. «Il nostro albergo», conferma Gabriele Molari, General Manager del Rome Marriott Park Hotel «deve essere in grado di superare la concorrenza dei più grandi business centre europei e per questo deve soddisfare ogni tipo di esigenza». A garantire unicità ad ogni evento è, infat-
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ti, la grande cura dei dettagli organizzativi, identica sia che si tratti di un evento da 3500 persone che di un piccolo meeting. Oltre alle sale, tutte con luce naturale, per eventi speciali è disponibile anche un esclusivo spazio panoramico al sesto piano, ideale per banchetti e ricevimenti fino 800 persone. Accogliente, per le sue dimensioni, e molto suggestiva per il grande olio su tela di 283 mq realizzato da Antonella Cappuccio (pittrice ufficiale del Vaticano e madre del regista Gabriele Muccino), è l’immensa hall dell’albergo. Le 601 Camere e Suites, queste ultime con doppio bagno, sono arredate con mobili di alta manifattura, e con vetri e specchi intarsiati di Murano, per ribadire il forte legame di italianità che l’Hotel ha voluto orgogliosamente mantenere. Benché parte del brand Marriott, un marchio leader per la sua diffusione e conosciuto in tutto il mondo per gli alti standard qualitativi di servizio e ambienti, l’identità nazionale è stata da sempre un presupposto imprescindibile dell’albergo, facilmente riscontrabile anche nell’eccellente offerta eno-gastronomica. Il ristorante “La Bras-
serie” offre il meglio della cucina mediterranea, utilizzando materie prime di altissima qualità e attingendo alla tradizione culinaria del territorio, oltre ad un’ampia varietà di piatti internazionali per accontentare ogni gusto dei suoi ospiti. Ad aggiungere valore al soggiorno al Rome Marriott Park Hotel, a due passi dalla Capitale e dai principali siti archeologici della Roma antica, la possibilità per gli ospiti di godere appieno della tranquillità degli ambienti. Una grande oasi benessere, il centro Our Spa, offre trattamenti termali e massaggi personalizzati, arricchendo l’offerta anche con un Fitness Center aperto giorno e notte. Ad uso degli ospiti anche una suggestiva piscina all’aperto, location ideale per rilassarsi durante le serate della bella stagione, e una spettacolare vasca idromassaggio riscaldata, affacciata su un’area verde esterna e riservata, impreziosita da piante di olivi. «Il Rome Marriot Park Hotel», conclude Gabriele Molari, «è un vero cinque stelle nonostante sia classificato come un quattro. Dalle stanze agli ambienti comuni, dalla Spa al ristorante fino al servizio offerto agli ospiti il Rome Marriott è a tutti gli effetti una struttura che ha una stella in più, di cui andiamo fieri». C.C.
Rome Marriot Park Hotel Via Colonnello Tommaso Masala 54 - 00148 Roma Tel. 06658821 www.romemarriottpark.com - sales.romepark@marriotthotels.com
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Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel Ambienti studiati per proposte meeting d’eccezione e offerte benessere di qualità, sempre in linea con il brand del Gruppo che privilegia modernità, servizio e comfort
Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel è un albergo di nuova concezione, con accesso diretto al Terminal 1 di Malpensa, ma allo stesso tempo immerso tra le vedute sensazionali delle Alpi e del Monte Rosa. Un albergo che garantisce a chi transita per affari e per piacere la possibilità di sostare in un ambiente lussuoso ed accogliente senza uscire dall’aeroporto, ma anche di raggiungere il centro di Milano in soli 30 minuti con il treno Malpensa Express. Inaugurato nel 2010, e parte del prestigioso brand Starwood Hotels&Resorts, Sheraton Milan Malpensa si integra perfettamente nella realtà di uno scalo in-
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ternazionale, contribuendo anzi significativamente al miglioramento quantitativo e qualitativo della ricettività dell’intera area. E in effetti il progetto iniziale è sempre stato fortemente ambizioso. Il design, la scelta dei materiali e l’offerta di servizi dello Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel trasmettono in maniera chiara i concept di comodità, connessione al mondo, condivisione, accessibilità e ospitalità, valori tipici del brand Sheraton con un distintivo tocco di italianità che ha valso a Starwood Italia per il secondo anno consecutivo il premio “Top Employer Italia 2012” e il Certificato di Eccellenza da “TripAdvisor 2012”. Progettato dagli studi King Roselli Architetti e Saporiti Hotel Design, l’Hotel ha un involucro esterno ispirato ad una membrana flessibile, un guscio che accoglie i volumi funzionali della struttura. Il complesso è lungo 420m e alto 22m, include un edificio principale in acciaio e vetro in connubio con titanio e zinco, collegato ad ali laterali con facciate curvilinee. Nell’albergo, che si sviluppa su tre piani, trovano posto 433 camere perfettamente insonorizzate incluse 19 Suite e 58 Camere Club che unitamente a 200mq di Club Lounge costituiscono quasi un albergo nell’albergo. Fiore all’occhiello il “Conference Centre”, oltre 2000mq per organizzare ogni tipologia di meeting. Tutte le aree sono completamente insonorizzate, provviste di tecnologia audiovisiva all’avanguardia e di StarMeeting Concierge (SM), un servizio esclusivo di assistenza e supporto per i partecipanti a riunioni e congressi. Tutte le sale sono situate sullo stesso piano, tra cui un
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salone multifunzionale principale di 1000 metri quadrati frazionabili in 8 sezioni perfettamente insonorizzate, con soffitti alti fino a 6 metri che permettono l’organizzazione di qualsiasi performance. Ulteriori 22 sale riunioni da 16 a 285 metri quadrati, in grado di ospitare fino a 350 persone, completano un’invidiabile assortimento a disposizione della clientela. L’offerta di spazi personalizzabili per coffee break ed esibizioni si estende dalla lobby al foyer, fino ad arrivare al terzo piano. Per favorire ulteriormente la clientela business, sono state progettate e realizzate 12 Business Room. Si tratta di comode stanze trasformabili in salette riunioni, pensate propriamente per facilitare il viaggiatore d’affari a svolgere le proprie attività di business last minute e con pochi partecipanti. Unica anche la crew lounge di 400 mq, una vera e propria area relax studiata specificatamente per gli
equipaggi delle compagnie aeree. Innovativi, infine, i due punti Link@Sheraton, experienced with Microsoft, un nuovo modo di comunicare e socializzare che permette a tutti gli ospiti di navigare in rete, guardare una partita con gli amici o semplicemente leggere e rilassarsi nella massima tranquillità. Completano l’offerta Sheraton Milan Malpensa una serie di servizi aggiuntivi che l’Hotel fornisce al cliente: dalla ristorazione di elevata qualità, disponibile su 24 ore che include il “Monte Rosa Bar”, il ristorante di cucina mediterranea “Il Canneto” e il servizio in camera, al catering personalizzato per clienti non residenti, alla “Shine Spa for Sheraton” e allo “Sheraton Fitness programmed by Core Performance”, nonché tutti gli svaghi offerti dal territorio circostante. In particolare, i 1000mq di percorsi e trattamenti bellezza e benessere, con piscina coperta, offerti dalla Shine SPA for Sheraton garantisco-
no momenti di puro relax che gli ospiti, così come la clientela locale, potranno regalarsi. Sauna, bagno turco, piscina, una zona beauty con lampade abbronzanti e 5 cabine trattamenti declinate nei colori caldi del ruggine e marrone, permettono di immergersi in un ambiente riposante e rigenerante. Tutti i servizi, dalla ristorazione alla SPA compresa la palestra, sono accessibili anche alla clientela esterna. Materiali innovativi ed evoluti dal design ultra moderno si combinano con un servizio eccellente e al contempo familiare, vera priorità del marchio Sheraton che vuole coniugare i valori della modernità ad un ambiente altamente confortevole. Su questo concetto è nato Sheraton.com/community, punto d’incontro per la community di ospiti Sheraton che desiderano postare e leggere commenti ed esperienze di altri ospiti con un semplice click sul mappamondo. C.C.
Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Centre Aeroporto Malpensa 2000, Terminal 1 - 21010 Ferno (Varese) Tel. 0223351 - Call Center: 800-325-35353 www.sheratonmilanmalpensa.it www.facebook.com/sheraton.milan.malpensa
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Sheraton Golf
Parco de’ Medici Hotel & Resort Il più grande branded hotel d’Italia si conferma leader grazie alla sua offerta eccezionale, sia per il turismo leisure che per quello business
Lontano dal traffico e dal caos cittadino, Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel & Resort può rivendicare la sua natura di autentico Golf Resort. 42 sale meeting, delle quali tre con una capienza di 600 posti, illuminate tutte da luce naturale e che possono essere amplificate nella stagione più mite anche dagli spazi esterni circostanti. Il complesso è una vera oasi per il congressista. La struttura si trova nel business district di Roma, il quartiere Eur, a poca distanza sia della Nuova Fiera Di Roma che dall’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Il centro della Capitale è facilmente raggiungibile da un comodo servizio di navetta messo a disposizione dall’Hotel con corse regolari. Le 836 camere accessoriate sono suddivise in diverse categorie, quali: Superior, chalet e villini, Deluxe, Executive; Executive Deluxe,
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Junior Suites, Senior Suites e Presidential Suites. La maggior parte delle camere ha il parquet, alcune sono dotate di piccoli balconcini, patio o giardinetti. Da tutte la vista è vasta e rilassante, sia che ci si affacci sulle piscine, sulle aree comuni verdeggianti o sul campo da golf, il vero fiore all’occhiello del resort. I godibili spazi esterni rendono il Golf Club Parco de’ Medici una location ideale anche per attività di post congress e di team building. Il campo da golf, in particolare, vanta ben 27 buche (percorso bianco par 35, blu par 37 e rosso par 35; corse rating 72,9, slope rating 135) 3 putting greens, campo pratica con 12 postazioni coperte e 30 scoperte, ma è anche un rinomato salotto e punto di incontro per il jet set romano e internazionale. «Lo Sheraton Golf Parco de’ Medici», conferma il Direttore Paolo Bellè, «privilegia una clientela fortemente meeting e congressuale, che costituisce quasi il 62 % delle affluenze, una tendenza volutamente assecondata affiancandola con iniziative più leisure».
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Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel & Resort è il più grande branded hotel d’Italia, leader del settore non solo per la grande offerta di cui è capace, ma soprattutto per la grande dinamicità che ha dimostrato in un periodo estremamente mutevole e incerto, in grado di ampliarsi a nuove fette di mercato nazionale e internazionale. Sheraton Golf ha saputo diventare, complice una gestione dinamica e un grande lavoro di squadra, un vero punto di riferimento per il Mice, soprattutto come location natural trendy dove trascorrere una giornata in completa tranquillità. Ecco perché lo Sheraton Golf sta dedicando grandi energie al banqueting, arricchendo l’offerta gastronomica e mantenendone altissima la qualità. Ampia ed eccellente è infatti la sua scelta ristorativa, con ben tre ristoranti à la carte: il “Savoia” con il suo arredamento caldo e accogliente che propone cucina mediterranea; il “Rinascimento”, con spazi più luminosi e moderni e una cucina più internazionale; la “Club House”, un ambiente più rustico aperto solo a pranzo. Ormai conosciuto, con la bella stagione ritorna l’appuntamento del “Green Brunch”,
green sia in riferimento alla grande cornice verde di 80 ettari che circonda l’albergo, sia per ricordare che Sheraton Golf si fregia di avere un’anima verde. «Uno dei nostri fiori all’occhiello», continua Bellè, «oltre alla grande qualità del servizio e alla struttura d’eccezione, è una forte sensibilità verso il rispetto dell’ambiente e soprattutto la continua ricerca di emissioni zero». Lo Sheraton Golf, infatti, ha un impianto fotovoltaico che produce energia in maniera autonoma e completamente priva di emissioni (circa 2.000.000 di kw/h all’anno). Inoltre, ha in progetto un impianto di cogenerazione per limitare l’utilizzo di gas ed ha reso operativo un programma di archiviazione digitale per lavorare sempre più paper less. Partecipa inoltre ai programmi Starwood per limitare gli sprechi di saponi, lavaggi e di corrente ed acqua. C.C.
Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel & Resort Viale Salvatore Rebecchini 39 - 00148 Roma Tel. 0665288 - fax 0665287060 www.sheraton.com/golfrome - info@sheratongolf.it
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Winter Garden Hotel Per essere al centro di ogni desiderio, l’albergo propone innumerevoli soluzioni per il business, tra cui un servizio navetta che lo collega in pochi minuti all’Aeroporto di Bergamo, il ristorante con cucina gourmet e la SPA, oasi di relax e rigenerazione, vicino alle svariate occasioni culturali e leisure del territorio
Posizione strategica e soluzioni per il business sono i tratti distintivi del Winter Garden Hotel, struttura di nuova concezione a due chilometri dall’hub internazionale di Orio al Serio e sulle principali linee direttrici che portano a Bergamo e Milano e, da lì, nei maggiori centri del Nord Italia e d’Europa. Al suo interno si trovano spazi e proposte per meeting ed eventi, oltre a innumerevoli occasioni per rilassarsi, ritrovare il benessere psicofisico e degustare una cucina gourmet, a portata di volo. Il collegamento con l’aeroporto è infatti assicurato dal servizio di transfer gratuito che trasporta gli ospiti direttamente alla struttura, in cui sono stati ideati percorsi completi per il business travel che includono sia l’ospitalità in camere riservate, sia sale meeting e ambienti di lavoro, oltre a specifiche soluzioni per il post evento o per offrire relax e svago a chi viaggia per lavoro.
Spazi e servizi su misura del frequent flyer Il Winter Garden Hotel accoglie i suoi ospiti in 137 camere e 12 suites. Tra queste spicca la Business Room, pensata per chi viaggia per lavoro: ampi spazi dal design moderno, dotazioni hi-tech complete, un desk spazioso e funzionale e la connessione Wi-Fi gratuita. Ma in realtà ogni camera è dotata di soluzioni particolari che favoriscono il benessere e migliorano il
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soggiorno e il riposo del professionista, dai materassi ad elevato confort, alla totale insonorizzazione, dalla grande doccia ai numerosi servizi privati, il tutto all’interno di uno spazio dalla generosa metratura. Su misura anche gli ambienti destinati a incontri, riunioni, workshop, seminari e convegni. In tutto le sale a disposizione sono 4, per un totale di 250 posti, con attrezzature e servizi completamente personalizzabili. Tra questi meritano un cenno a parte sia la cucina sia la formulazione di proposte per momenti di svago e relax, a margine del momento lavorativo, o per l’ideazione di team building avvincenti e originali. Dallo scorso anno, infatti, si è assistito a un progetto di rinnovamento dei servizi,
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coinciso con la riacquisizione da parte della proprietà della gestione dell’hotel. Questo progetto ha coinvolto vari aspetti dell’ospitalità del Winter Garden, tra cui l’offerta culinaria, arricchita e articolata in alcuni momenti chiave della giornata, dalla colazione – che con la bella stagione si sposta nella terrazza panoramica e che offre pasticceria fresca fatta in casa, prodotti bio e gluten free – alla cena, servita nel Ristorante LoScotti. Qui si propone il meglio della cucina italiana: i grandi classici da ogni regione italiana hanno un posto di rilievo sul menu, cui si affiancano specialità locali e piatti internazionali, rivisitando gusti e sapori della tradizione con creatività. E, a proposito di itinerari del gusto, alla scoperta dei sapori locali, Bergamo e dintorni offrono moltissime possibilità per abbinare alle giornate di meeting e agli incontri aziendali proposte gastronomiche come le degustazioni di formaggi del territorio e dei vini della Valcalepio o le visite alla cantine, occasioni che possono trasformarsi anche in una della attività di punta per l’organizzazione di team building. Notevole anche la presenza di scorci, paesaggi e attrazioni culturali da sperimentare e visitare, come il centro storico della Città Alta, suggestivo soprattutto in notturna, i percorsi naturalistici sui laghi (d’Iseo e d’Endine) e le escursioni per le valli bergamasche.
The SPA
vere quest’esperienza emozionale in completo relax. Fiore all’occhiello di The SPA è il percorso “L’esperienza del benessere”, della durata di 120 minuti, che offre una suggestiva vasca Jacuzzi affacciata sul giardino privato, la sauna, il bagno turco, il bagno di vapore, la doccia fredda con cascata di ghiaccio e, per finire, comode poltrone con acqua e frutta a disposizione. Accanto ad esso un’area attrezzata come un piccolo centro benessere autonomo, prenotabile per un massimo di 4 persone contemporaneamente, la Glamour Spa, in cui sperimentare quattro differenti percorsi, Relax, Energy, Tonic o Purify, grazie all’esclusiva Spa privata Starpool. Da provare il Chocolate massage (con vero cioccolato fondente) e il Candle massage (con candele all’olio di argan, al miele, perlescenti). A disposizione anche un servizio di consulenza d’immagine, per valorizzare e migliorare il proprio look, e di personal shopper. P.T.
Chi è alla ricerca di uno spazio dove regnano relax, atmosfera e silenzio, al Winter Garden trova un centro benessere d’eccellenza, in cui riacquistare la forma psicofisica e accedere a diversi trattamenti viso e corpo all’interno di un ambiente studiato per garantire la massima tranquillità e privacy. L’ingresso alla Spa, infatti, è a numero limitato, per poter vi-
Winter Garden Hotel - Bergamo Airport Via Padergnone 52 - 24050 Grassobbio (Bergamo) Tel. 035587011 - fax 035587012 www.wintergarden-hotel.com - meeting@wintergarden-hotel.com
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Spa experience
Terme di Sirmione
Aquaria Oltre 10 mila mq di benessere termale, nella suggestiva cornice del Lago di Garda, incastonati in un borgo medievale. Acqua sulfureo salsobromoiodica, ricca di principi attivi e oligoelementi, per una totale esperienza rilassante e rigenerante.
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SPECIALE SPA EXPERIENCE
Aquaria accoglie in un clima di relax e bellezza assoluti, in cui la moderna tecnologia è unita agli elementi più antichi: il fango e l’acqua termali. Protagonista di Aquaria è l’acqua: acqua termale, sulfureo salsobromoiodica dalle proprietà esfolianti, rimineralizzanti e miorilassanti, acqua dolce, rigenerante e purificante. Attorno il fascino di un luogo naturale, incorniciato da un panorama suggestivo e incastonato in un magico borgo medievale, Sirmione. Direttamente sul lago si affacciano le piscine termali, una interna e l’altra esterna, che possono essere godute tutto l’anno: nei periodi più caldi per vivere il sole e il lago; con il clima più rigido, per apprezzarne pienamente il piacere e lasciarsi cullare dal tepore dell’acqua. E ancora una piscina esterna di acqua dolce, idromassaggi, docce aromocromatiche, percorso vascolare, palestra e un’area benessere per trattamenti personalizzati. L’atmosfera alla sera è magica; il relax e il benessere terma-
le sotto le stelle pura poesia. Per far vivere ai suoi ospiti queste emozioni, il Centro è aperto tutti i giorni fino alle 22; giovedì e sabato benessere fino a mezzanotte. E ancora, Aquaria con la formula “in esclusiva” rappresenta la location ideale per le aziende che vogliono realizzare attività di incentivazione e lanci di prodotto. Il parco e tutti gli spazi sono allestibili e personalizzabili secondo le esigenze aziendali fino a banchetti di 650 persone.
Quest’anno ad Aquaria nasce un nuovo benessere Circuito saune, bagni di vapore e aree relax multisensoriali per un’avvolgente esperienza rilassante Il circuito saune e bagni di vapore è un percorso verso il riequilibrio naturale che comprende sauna finlandese, soft saune e bagni di vapore, a temperatura e a tasso di umidità degli ambienti variabili. Ad Aquaria le proprietà delle saune, depurative, disintossicanti e di stimolo della circolazione si uniscono al contesto rilassante e suggestivo in cui sono inserite: le ampie vetrate sul lago completano il rituale benessere, creando un continuum tra in e outdoor. Sei tipologie di docce emozionali, diverse per calore, intensità, colore e aromi, completano il percorso, avvolgendo l’ospite in un gioco emozionante di puro relax. Le aree relax multisensoriali sono spazi progettati per integrare il benessere di corpo e mente. La fase di riposo è fondamentale per consentire al fisico di recuperare le normali condizioni della temperatura corporea e funzioni metaboliche. Aquaria ha creato i migliori contesti per il recupero psicofisico: una nuova area di 500 mq suddivisa in diverse sale relax, la Stanza del Sale, la Sala della Musica e la Sala Cielo Stellato, ognuna con caratteristiche particolari.
Melodie rilassanti e giochi di luci colorate accompagnano il corpo e la psiche verso il loro naturale equilibrio. Sdraiati sui lettini, sorseggiando tisane reidratanti, la mente e il corpo raggiungono una profonda sensazione di benessere.
Centro Benessere Termale Aquaria Aperto giovedì e sabato fino a mezzanotte, gli altri giorni fino alle 22 Piazza Don A. Piatti 1 Centro Storico di Sirmione (Brescia) Tel. 030916044 aquaria@termedisirmione.com - www.termedisirmione.com
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Un tavolo a...
Ristorante Imperialino GRAND HOTEL IMPERIALE RESORT & SPA Un’eccellente cucina del territorio con menu à la carte tutti i giorni e una vista incantevole sul lago di Como. In un contesto di grande pregio, segnalato con tre forchette rosse nella Guida Michelin. Per pranzi, cene ed eventi esclusivi Sorge a Moltrasio, paese simbolo della Riva Romantica del Lago di Como che grazie alle sue famose Ville circondate da bellezze naturali rimaste intatte, è sempre stata meta preferita dell’alta borghesia milanese, europea e negli ultimi anni di famosi personaggi del Jet Set Internazionale. L’Imperialino è un ristorante “gourmet” elegante e raffinato che offre un’incantevole vista sul Lago di Como, oltre che una cucina molto apprezzata che si basa su prodotti freschi, con piatti della tradizione italiana interpretati in maniera innovativa. Perfetto per una colazione di lavoro come per una cena romantica a lume di candela, ma anche per banchetti e cerimonie esclusivi. Propone tutti i giorni un menu à la carte e durante l’anno alcuni appuntamenti enogastronomici: dalle serate ai bordi della piscina con buffet spettacolari e scenografici, alle serate a tema che toccano cucine regionali e tipiche di alcuni territori. Dal 2012 è segnalato con 3 forchette rosse come Ristorante Ameno sulla Guida Michelin, un riconoscimento che viene riservato ai ristoranti per la cucina e per i servizi di alto livello in un contesto di pregio, che nel caso del Grand Hotel Imperiale Resort & Spa corrispondono alla suggestiva cornice del lago e ai suoi giardini in fiore. Fa inoltre parte della Confrérie de La Chaîne des Rôtisseurs. Il Ristorante Imperialino è inserito nel complesso del
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GOURMET EXPERIENCE
Nato il 18 maggio 1976, Mario Sala fin dagli studi intraprende la strada della cucina di qualità. Dopo il diploma, conseguito presso il C.F.P. Hotel Grand Bretagne di Bellagio, si avvia subito nel mondo del lavoro alternando esperienze in ristorante rinomati con attività di chef privato negli USA e in Svizzera. Le molteplici attività e i diversi ruoli ricoperti gli hanno permesso di accrescere la cura sia nella preparazione che nella scelta dei menu a la càrte da proporre. Dal 2010 inizia il sodalizio con il Ristorante Imperialino del Grand Hotel Imperiale ed insieme ai propri collaboratori, con dedizione e costanza, riesce nel 2012, a far attribuire le 3 forchette rosse sulla Guida Michelin.
Grand Hotel Imperiale, resort di grande fascino, costruito in stile tardo Liberty, a cui si affiancano due edifici che si ricollegano al razionalismo comasco, creando un suggestivo e interessante contrasto tra l’antico e il moderno. Si affaccia direttamente sul Lago circondato da colorati giardini in fiore in un contesto ambientale di grande suggestione, riuscendo a mantenere tutta l’atmosfera dell’albergo d’epoca, fondendosi con il paesaggio e l’architettura che caratterizzano il primo bacino del Lago di Como.
La rice tta
Luccio perca del nostro Lago Ingredienti. 150 g di filetto di luccio perca spinato e squamato, 70 g di pane grattugiato, 5 g di timo, 5 g di maggiorana, 5 g di erba cipollina, 5 g di segrignola, 15 g di burro montato, olio aromatizzato all’aglio o allo scalogno, sale e pepe q.b. Per il contorno: finocchi e patate novelle francesi. Per la guarnizione: 1 barbabietola rossa, aceto balsamico, zucchero di canna e miele di acacia. Procedimento. Infarinare il luccio e rosolarlo nell’olio con padella antiaderente. Successivamente, montare il burro e amalgamare con tutte le erbe tritate, un po’ di olio e il sale. Stendere l’impasto e lasciarlo riposare per un’ora in frigorifero. Trascorso il tempo tagliarlo della stessa forma del filetto di luccio, adagiarlo sopra e infornare per 8-9 minuti a 180 gradi con 46% di umidità. Le patate lavate vanno tagliate a spicchi con la propria pelle e cuocerle per 16 minuti a 180 gradi condite con un filo di olio, sale, pepe e spicchi d’aglio in camicia che verranno poi tolti. I finocchi andranno cotti in acqua salata fino a quando non diventeranno teneri. Creare un letto con patate e finocchi e adagiare il luccio. Guarnire con la coulisse di barbabietola rossa e la riduzione di aceto balsamico con miele di acacia e zucchero di canna.
RISTORANTE IMPERIALINO Grand Hotel Imperiale Resort & SPA Via Regina Vecchia 24/26 - 22010 Moltrasio (Como) Tel. 031346 111 - fax 031346120 www.imperialemoltrasio.it - info@imperialemoltrasio.it
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Volare... ohi, ohi! Luci e ombre di un mercato che, negli ultimi anni, ha registrato significativi cambiamenti, portando alla ribalta compagnie aeree non sempre così trasparenti e attente al servizio
✒Rita Maggi
Emirates, la compagnia di bandiera dell’Emirato Arabo di Dubai figura tra le prime 10 compagnie aeree nel mondo. A destra, Massimo Massini, che per 11 anni ha ricoperto l’incarico di General Manager Italy & States of Former Yugoslavian Republic Emirates Airlines, portando la compagnia di Dubai al terzo posto in Europa
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Aeroporti congestionati con servizi da migliorare. Scarsa capacità di fare sistema e di promuovere in modo adeguato il Paese. Sono queste le principali criticità che Massimo Massini, autorevole esperto del settore – per 11 anni è stato General Manager Italy & States of Former Yugoslavian Republic per Emirates, portando la divisione italiana della compagnia di Dubai, da fanalino di coda al terzo posto in Europa – evidenzia nel mercato delle compagnie aeree in Italia. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, allargando l’analisi anche allo scenario internazionale. «In Italia le compagnie aeree non mancano», dichiara Massini, «e, grazie ai contributi degli aeroporti, ce ne sono molte altre interessate ad operare nel nostro Paese. Bisogna poi capire se e quanto tali contributi – versati per “comprare” i voli di questo o quel vettore – siano giustificati da un punto di vista di sviluppo del traffico. Il rischio è che siano solo manifesti pubblicitari di questa o quella amministrazione».
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Come è cambiato, in generale, il settore negli ultimi anni? «Di sicuro oggi si stringono meno alleanze. I media riportano anche, come tendenza delle compagnie, quella di puntare sul mercato up scale, anche se poi, in realtà, i vettori propongono sconti e promozioni, segno evidente che non c’è il coraggio di scegliere e percorrere una strada fino in fondo. Poi c’è la corsa all’apparire. L’immagine è importante – il branding è un ottimo strumento per farsi conoscere e apprezzare – ma talvolta si eccede, sponsorizzando qualunque cosa porti visibilità, scelta che, specie nell’attuale scenario di crisi, è quantomeno inopportuna. Ritengo che la brand reputation si debba conquistare con il servizio e l’attenzione (reale, non quella pubblicizzata) verso partner e clienti e non con la capacità di imporsi, anche contro la volontà del pubblico, a suon di (petro)dollari. Quali sono i punti di debolezza in riferimento in particolare all’Italia e all’Europa? In Italia, le solite: aeroporti intasati, servizi non sempre all’altezza, scarsa volontà di fare network e di integrare il territorio con progetti per lo scambio delle merci tra mare, gomma, ferro ed aria. Il progetto “comunitario” di Air Traffic Control ed Open Sky non è mai decollato totalmente a causa del protezionismo di alcuni Paesi. Un’altra criticità che vale per l’Italia è l’in-
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capacità di vendere in maniera adeguata il nostro Paese, senza ombra di dubbio il più bello e il più completo». Come vede il futuro del low cost? C’è chi è convinto che il periodo aureo stia per finire... Credo che il periodo “aureo” finirà ma non per questo finirà la vita delle low cost. Anni fa mi chiesero cosa ne pensassi del fenomeno low cost. Risposi che era un’idea molto buona, soprattutto per i voli brevi, ma che non sarebbe potuta durare in eterno, in particolare in riferimento alle lunghe tratte. Ebbene, l’evoluzione dei voli low cost mi sta dando ragione: c’è chi aggiunge sempre nuovi plus, da comprare rigorosamente a parte, e si vocifera che una delle più dinamiche low cost del momento, la Fly Dubai (guidata magistralmente da Ghaith Al Ghaith), stia acquistando aerei configurati con la business class. Riassumendo, credo che le low cost possano essere determinanti nel collegare aeroporti minori, in grado di raccogliere bacini di utenza comunque interessanti, ma credo anche che debbano essere più “vicine” ai passeggeri, cercando un giusto compromesso tra il proprio business model e le aspettative dei passeggeri». In riferimento al segmento upscale, quali ritiene siano le compagnie più competitive come rapporto qualità/prezzo? «Sicuramente la Singapore Airlines, che io ritengo una delle tre migliori della storia. Ultimamente ho avuto il piacere di volare su un lungo raggio con Alitalia e devo dire che sono rimasto favorevolmente sorpreso dall’alto standard di servizio. Etihad si sta affermando giorno dopo giorno, con una crescita costante, sia come destinazioni che come flotta, ma senza ostentare la propria opulenza (vera o presunta) come fa, invece, qualche altro vettore. Una menzione speciale ritengo debba andare alla Turkish Airlines; negli ultimi anni ha fatto passi da gigante in termini di servizio, flotta e destinazioni. E
come non parlare delle loro campagne pubblicitarie? Una delle ultime, che vede protagonisti un bambino, Messi e Briant, è a dir poco favolosa, diretta, genuina». Come è cambiata la domanda, in particolare in Europa e in Italia, negli ultimi anni? «Il modo di volare è lo specchio dei tempi, quindi il momento non felice che stiamo vivendo si sente eccome; il primo segnale viene dalle classi di viaggio: la prima è pressoché in disuso ed anche la business ha subito una forte contrazione a causa delle attuali policy di viaggio aziendali che prevedono la prenotazione in business solo per le lunghe tratte. La cosa positiva è che, a fronte di una diminuzione della domanda nelle classi nobili, si riscontra un aumento dei business travel in economy, segno che gli incontri virtuali sul web (favoriti dallo sviluppo delle nuove tecnologie) non sono ancora riusciti (fortunatamente) a soppiantare gli incontri face to face. A questo proposito un plauso va a quei vettori che hanno introdotto la “super economy” che consente, a chi era abituato a viaggiare per lavoro in business, di avere ancora dei vantaggi, pur acquistando un biglietto in economy». Cosa pensa della tendenza di costruire alberghi vicino all’aeroporto o addirittura all’interno di quest’ultimo? «È il segno di un cambiamento di abitudini. Se prima, per una riunione di lavoro, si preferiva l’albergo in centro – anche per fare un giro in città e, magari, cenare in un buon ristorante, approfittando del tempo libero – oggi, in regime di spending
Fondata nel 2003 Etihad Airways ha ottenuto oltre 30 riconoscimenti internazionali per l’alto standard dei servizi, della flotta e delle destinazioni
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Lounge superlusso e prima classe, quest’ultima per le attuali policy di viaggio aziendali è pressoché in disuso. Di grande attualità la “super economy” che consente acquistando un biglietto in classe economy i vantaggi della business
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review, l’albergo in aeroporto è una valida scelta per ottimizzare costi e tempi, senza penalizzare la qualità e il servizio. Ci sono degli eccellenti hotel aeroportuali che offrono veramente tutto, dal ristorante gourmet alla spa. Un esempio per tutti è lo Sheraton a Malpensa». Un altro cambiamento in questi ultimi anni riguarda il prezzo dei biglietti, non sempre così trasparente... «In merito alla trasparenza, esiste una regolamentazione ben precisa alla quale però non sempre ci si attiene: può capitare che il confronto dei prezzi tra due vettori sia poco chiaro perché in uno si legge che sono incluse le tasse, mentre nell’altro le tasse si pagano al momento dell’emissio-
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ne del biglietto, quando, spesso, è troppo tardi per cambiare idea. Altro nodo è quello del supplemento carburante; a parte il fatto che alcuni vettori, sebbene giurino il contrario, acquistano il carburante a tariffe confidenziali, c’è un problema di fondo: se si parla di “supplemento” significa che è una spesa temporanea, non è un caso infatti che sia iniziata nel periodo dell’ascesa (anche questa per molti versi speculativa) del prezzo del petrolio. Cosa è successo dopo? Possiamo azzardare due interpretazioni: o il prezzo del petrolio è sceso e quindi il supplemento non avrebbe più ragione di esistere, oppure il prezzo è sempre alto ma, a questo punto, non dovrebbe più essere un supplemento ma far parte del costo del biglietto (come accadeva prima). E per quanto concerne i rapporti con il Trade? «Riscontro un raffreddamento; forse perché ci sono troppi TO (o presunti tali) che cercano di entrare nel mercato senza vere nuove idee ma solo con l’intenzione di “dirottare” clienti verso qualche altro operatore. Anche qui si sente parlare di segmenti medio alti ma, alla fine dei conti, sono pochi quelli che evitano la banalizzazione del prodotto in nome dei numeri; un nome su tutti di quelli che seguono una propria idea mantenendola e consolidandola è Skorpion Travel. Detto questo le compagnie aeree, soprattutto alcune, e
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credetemi so di cosa sto parlando, “usano” gli agenti o i TO, facendo sì firmare contratti, ma giocando con le regole a loro piacimento, aprendo e chiudendo le classi di prenotazione a seconda della convenienza, per poi, alla fine del periodo, avere anche il coraggio di chiedere le penali. Insomma credo che, in molti casi, si sia perso quel senso della collaborazione che c’era prima; tutti corrono o, meglio, rincorrono i profitti e non si sente più quello spirito condiviso nel raggiungere un obiettivo comune». Quali sono i principali criteri che orientano la scelta di una compagnia aerea da parte del business traveller? «Direi tre: l’elasticità tariffaria, il network ed i tempi totali di viaggio. L’elasticità tariffaria risponde al bisogno di poter cambiare la prenotazione anche all’ultimo minuto; una delle cose più antipatiche che possono capitare ad un passeggero (o al suo agente che ha a che fare direttamente con il vettore) è sentirsi dire che non si può cambiare senza una sostanziosa penale perché la classe x è piena, realizzando, una volta a bordo, che invece ci sono posti in abbondanza e che quel gabello è frutto di un giochino di sottoclassi. Il network: oggi in virtù della necessità di ottimizzare i viaggi si tende a visitare più posti nello stesso “giro” quindi non è remota la possibilità di dover andare per esempio in India, Cina e Pakistan; per questo la scelta deve ricadere su una compagnia aerea che ha un network adeguato e che non obblighi il passeggero a tornare presso il suo hub per raggiungere la destinazione successiva. Il tempo totale di viaggio: anche questo è molto importante, soprattutto se si pensa a voli superiori alle 10 ore. Si tratta di un aspetto qualche volta, a torto, sottovalutato o camuffato con il servizio a bordo o altri servizi offerti durante il transito. Per spiegarmi faccio l’esempio di Emirates: molto spesso il tempo totale del viaggio è di gran lunga superiore a quello di altri vettori per via delle coincidenze a Dubai, non sempre confortevoli, svantaggio che viene opportunamente mascherato dalla Compagnia, enfatizzando altri plus come il duty free o
l’accogliente lounge per l’attesa. Ma non bisogna dimenticare che quello di cui ha bisogno il viaggiatore d’affari è arrivare il prima possibile». Come si colloca l’Italia nello scenario internazionale? Direi che siamo messi bene anche se con delle criticità. Innanzitutto ben venga la firma dei vari contratti di programma che hanno permesso di rivedere le tariffe aeroportuali e che consentiranno investimenti importanti per il miglioramento dei nostri aeroporti; è ovvio che c’è bisogno di un occhio molto vigile affinché, a fronte degli investimenti, vengano erogati servizi all’altezza. L’occhio molto vigile è quello dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) ma mi sento dire che, sotto la guida del Prof Riggio e del Direttore Generale Dott Alessio Quaranta ci siamo abituati a dormire sonni tranquilli. Nota dolente è la mancanza di una compagnia di bandiera. Per il sottoscritto la compagnia di bandiera esiste e sarà sempre l’Alitalia; non possiamo sperperare un patrimonio così importante che è stato uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese. Però, quando ci si confronta con persone di altri Paesi, immancabilmente questo punto riemerge; ora, non è che la potenza di una aviazione civile si misuri con l’assenza o meno di un vettore di bandiera, tuttavia, quando ci si confronta su temi generali o su tavoli allargati, una presenza “forte” può e deve fare la differenza». Le destinazioni emergenti? «Sicuramente quelle che fanno parte del cosiddetto BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) per quello che riguarda il business travel. Per il leisure, ce ne sono diverse. Personalmente auspico che, oltre a cercare nuove e affascinanti mete nel resto del mondo, si torni a viaggiare di più in Italia». ■
Elementi fondamentali per i business traveller sono la possibilità di poter cambiare la prenotazione all’ultimo minuto e di poter contare su una compagnia aerea che disponga di un network adeguato in modo da non perdere troppo tempo tra uno scalo e l’altro
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Metti un Moxy
a Malpensa
Cosa succederà quando il prossimo anno aprirà il primo hotel della nuova catena alberghiera firmata Marriott e Ikea presso il Terminal 2? Se lo chiedono gli albergatori dell’area intorno a Malpensa, che in questi ultimi anni hanno visto pochi turisti e tante situazioni di crisi. La speranza è tutta nella valorizzazione dell’aeroporto
✒Barbara Ainis La concorrenza interna di Linate, le scelte di trasferimento al City Airport da parte di Air France, Lufthansa e poi KLM, per non parlare della crisi internazionale: sono molte le zavorre che impediscono a Malpensa di recuperare il terreno perduto negli ultimi anni, a cominciare dal dehubbing di Alitalia. Così il 2012 dello scalo bustocco si è chiuso con un calo del numero di passeggeri pari al 4% (dato comunque migliore di quello della media nazionale, pari a –7,4%) e i primi due mesi del 2013 hanno segnato un ulteriore –5,7%. Malpensa soffre e con lei gli albergatori dei comuni limitrofi.
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È in questo quadro ben poco rassicurante che si è diffuso l’annuncio di una nuova apertura alberghiera. Si tratta del primo hotel dell’ormai nota, anche se ancora da venire, catena low-cost Moxy, frutto della partnership tra Marriott, Ikea e altri investitori. Salita agli onori della cronaca per un’efficace operazione di promozione e passaparola, oltre che per l’equivoco che voleva gli hotel arredati in stile svedese con mobili dai nomi impronunciabili (Ikea Group, con la sua divisione immobiliare, invece, è solo un investitore e un fornitore di soluzioni organizzative), la nuova catena alberghiera aprirà il primo dei suoi ho-
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Qui sopra e in basso, immagini dello Starhotels Grand Milan, hotel business oriented che offre una struttura tariffaria flessibile pur mantenendo uno standard di base da 4 stelle superior
Tra gli sviluppi più promettenti di Malpensa l’apertura di nuove rotte e il rafforzamento delle dinamiche con le aree che mostrano segni di grande vitalità come quelle del Golfo, dell’Asia e del vicino Oriente
tel proprio a Malpensa, presso il Terminal 2. Ma sono in molti a chiedersi se il territorio e il mercato siano in grado di accogliere una nuova struttura ricettiva.
Un altro low cost «Già da alcuni anni, l’area intorno a Malpensa non è in grado di accogliere nuove strutture ricettive, comprese strutture low cost per le quali diversi progetti sarebbero ancora in cantiere», commenta senza alcun dubbio Agostino Buggio, general manager presso lo Starhotels Grand Milan di Saronno. «Di fatto le strutture low cost esistono già! In questi ultimi anni abbiamo visto ridursi drasticamente occupazione e tariffe e la conseguenza è stata che, in particolare, i nuovi hotel 4 stelle, per riuscire ad attirare una minima quota di mercato, sono stati costretti a proporsi sul mercato come tre stelle, con servizi ridotti. Tutto per contenere i costi e riuscire a porsi in vendita con tariffe in effetti da low cost». Queste
preoccupazioni sono condivise a livello associativo anche da Federalberghi Varese che non vede grandi prospettive da un ulteriore aumento dell’offerta a fronte di una domanda, nella migliore delle ipotesi, stagnante. E il posizionamento del nuovo albergo nella categoria tre stelle low cost, in effetti, convince poco, dal momento che il prezzo per camera annunciato (tra i 60 e gli 80 euro) è, in realtà, l’attuale prezzo medio per camera della zona, servizi esclusi. «Ho qualche dubbio che la nuova catena alberghiera possa mantenere quanto si propone», afferma ancora a tal proposito Agostino Buggio. «Già attualmente c’è un’ampia scelta di strutture ricettive di livello superiore che applicano 4 2013
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Esterno dello Sheraton Malpensa, nel Terminal 1 dell’aeroporto. L’hotel oltre a un indiscusso vantaggio di location offre un’elevata qualità di servizi e di prodotto con la presenza di ampi spazi congressuali, di una Spa, di un fitness center e di un servizio club per i clienti premium
le stesse quotazioni che si propone di offrire il Moxy. Nel nostro caso il discorso è diverso. Ci rivolgiamo particolarmente alla clientela business, che richiede un servizio completo e personalizzato, non certo sostenibile con tariffe da 60 euro, se si vogliono garantire i livelli minimi di standard per un 4 stelle. Per questo motivo abbiamo una struttura tariffaria flessibile che offre al cliente la scelta, secondo le proprie necessità, pur garantendo di base uno standard da 4 stelle superiore. Sono oramai scontati servizi come buffet breakfast, wi-fi Internet, room service, ma lasciamo al cliente la scelta». Qualche anno fa, a fine 2010, una situazione simile aveva riguardato un’altra fascia di mercato, gli hotel di categoria elevata, che si erano dovuti confrontare con il nuovo Sheraton, nel Terminal 1 dell’aeroporto. «L’apertura del Moxy non ci pre-
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occupa direttamente, ma è evidente che stiamo assistendo a una crescita dell’offerta alberghiera che determinerà uno scompenso rispetto alla domanda», commenta Gianrico Esposito (foto), direttore dello Sheraton Malpensa. «Se dal punto di vista logistico, ritengo sia opportuno aprire un albergo nel Terminal 2 (è quello che è stato per Sheraton due anni e mezzo fa e oggi il nostro albergo conta su livelli di occupazione del 75-80% e prezzi dal 50 al 60% maggiori rispetto alla media della zona), d’altra parte questo sicuramente aggraverà la situazione di crisi di molte strutture di fascia di prezzo media, che offrono un servizio più essenziale. Nel nostro caso c’è un indiscusso vantaggio di location, ma a questo facciamo corrispondere un’elevata qualità di servizi e di prodotto (Spa, fitness, servizio club per i clienti premium, spazi congressuali tra i più grandi della zona), oltre, naturalmente, al marchio. Tutti elementi cui la clientela riconosce valore e che consentono di posizionarci a livello un tariffario nettamente superiore. Certo che, invece, gli umori di molti colleghi non sono impron-
SCENARI DEL TURISMO L’opinione di FederALBerghi VArese
tati all’ottimismo. L’unica speranza è che l’aeroporto torni a crescere».
il futuro di Malpensa I dati degli ultimi anni e anche quelli attuali non farebbero ben sperare in una ripresa dei volumi di Malpensa, ma all’orizzonte ci sono appuntamenti importanti che possono trasformarsi in grandi opportunità di crescita, dall’Expo 2015 al turismo proveniente da Asia, America Latina e Medio Oriente, per l’aeroporto e per l’indotto. Si parla di un possibile aumento dei passeggeri già a partire dal 2014, di 20 milioni di visitatori in occasione dell’Expo e addirittura del raddoppio dei passeggeri da qui al 2030. Per rispondere a queste prospettive Sea ha programmato un ambizioso (quanto criticato) maxi investimento da 1,3 miliardi, che prevede, oltre al terzo satellite, già inaugurato e capace di accogliere contemporaneamente due Airbus A380 e di attirare (è questa la speranza) rotte dai Paesi emergenti, anche una terza pista, un nuovo polo logistico e l’estensione del sistema viario e delle aree di parcheggio. Ma di fronte a SEA e al suo master plan si sono parati ostacoli difficilmente sormontabili: dalla maximulta da 360 milioni comminata dalla Ue per gli aiuti alla divisione Handling, al “no” del ministero dell’Ambiente ai piani di sviluppo che determinerebbero un’incidenza ambientale insostenibile. Quest’ultima valutazione negativa, però, è stata “congelata”, lasciando a SEA nove mesi di tempo per risolvere gli elementi di incompatibilità. Ma ci sono questioni più a breve termine che possono e devono essere affrontate per risollevare le sorti dello scalo bustocco e del territorio. «Io principalmente ritengo che si debba chiarire il dualismo e la concorrenza interna tra Linate e Malpensa», commenta a proposito Gianrico Esposito. «Il City Airport di Milano sta drenando traffico intercontinentale da Malpensa, rallentando la crescita qualificata dell’aeroporto. Gli sviluppi più promettenti riguardano l’apertura di nuove rotte e il rafforzamento delle dinamiche con le aree del Golfo, dell’Asia, del Vicino Oriente, che mostrano segni di grande vitalità». Ma per sbloccare la situazione serve la disponibilità e la volontà di molti soggetti. «Il mercato necessita di sinergie
La situazione degli alberghi dell’area Malpensa continua a essere difficile nonostante il ritorno, dopo lungo tempo, del segno positivo sull’occupazione camere e Revpar. I dati 2012 non rappresentano, tuttavia, un’inversione di tendenza (nel periodo pre-crisi anno 2007, l’occupazione camere era del 73,69%, la Revpar di 58,49 euro). A distanza di sei anni la percentuale di occupazione camere è del 58,94% mentre la Revpar è pari a 41,45 euro. A conferma dell’emergenza vi sono le richieste di alcune strutture alberghiere di utilizzare gli ammortizzatori sociali in deroga per salvaguardare i livelli occupazionali. Questa situazione non fa che confermare i timori espressi da Federalberghi Varese all’indomani del dehubbing di Alitalia. Il sovradimensionamento dell’offerta camere rispetto alle esigenze attuali dell’aeroporto, sta infatti, generando uno squilibrio in tutto il settore dell’ospitalità che gravita intorno all’aerostazione. L’apertura delle nuove strutture tra la fine del 2010 e il 2011 ha, di fatto, azzerato i piccoli effetti positivi derivanti dall’aumento del volume di traffico passeggeri. Questa situazione davvero preoccupante ha spostato i termini della competizione tra aziende: prima il confronto era sulla qualità dei vari servizi offerti, ora è quasi esclusivamente legato al fattore prezzo. Una corsa al ribasso che si traduce in drastici cali di fatturato con conseguente perdita della capacità per le aziende di reinvestire nelle proprie strutture.
tra i diversi player istituzionali: Regione, Ente Fiera-Provincia di Milano e SEA», chiarisce Agostino Buggio. «Va riconosciuto, una volta per tutte, il potenziale dello scalo di Malpensa. La politica ha notevolmente frenato il progetto di sviluppo e gli investimenti, anche stranieri, nell’area. È necessario un piano d’area chiaro e condiviso che permetta una programmazione più ampia e di conseguenza, investimenti mirati. Per ultimo, va assolutamente monitorato il proliferare di progetti alberghieri che altre non sono che cattedrali nel deserto senza un futuro dopo l’Expo». ■
Per Malpensa si parla del raddoppio dei passeggeri da qui al 2030 e di 20 milioni di visitatori in occasione dell’Expo
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di marketing territoriale con l’albergo al centro Si chiama xreservation ed è l’innovativo portale di booking – ma non solo – ideato e realizzato dall’albergatore romagnolo Massimiliano Valente. Un’iniziativa per promuovere e mettere a sistema le eccellenze di una destinazione, a partire dall’ospitalità. A fare da capofila al progetto, la città di Pisa
✒Emanuela Brivio Nasce e cresce professionalmente in hotel, la famiglia gestiva l’hotel Rosarina di Rimini e nel corso degli anni si è sempre occupato di consulenza e management alberghiero (tra gli ultimi alberghi diretti, il Granduca Tuscany Hotel di S. Giuliano Terme e l’Hotel Giardino Tower Inn di Pisa). Si può proprio dire che Massimiliano Valente (foto a fianco), romagnolo doc, ma pisano d’adozione, la passione per l’hotellerie ce l’abbia nel sangue. Non a caso il suo ultimo progetto imprenditoriale, xreservation, mette al centro l’albergo per promuovere un’intera destinazione. «Si tratta di un portale di destination marketing», spiega Valente, «in grado di organizzare a sistema le eccellenze turistiche di un territorio, partendo, appunto, dall’ospitalità e dai suoi protagonisti». Un modello di promozione e di incoming adattabile a qualsiasi realtà – ecco spiegata la “x” di reservation – diverso da quello
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proposto dai grandi aggregatori internazionali, dove il singolo albergo è di fatto penalizzato da una logica commerciale
SCENARI DEL TURISMO
La piazza dei Miracoli di Pisa
che favorisce l’omologazione a discapito della qualità dell’offerta. «Nel portale xreservation, invece», continua Valente, «l’albergatore ha l’occasione di fare conoscere le peculiarità della propria struttura e, nello stesso tempo, di promuovere la destinazione attraverso “pacchetti su misura” che, al soggiorno in hotel, abbinano tutta una serie di servizi e opportunità di fruizione del territorio, conferendo così valore aggiunto all’offerta. In questo modo l’albergatore si affranca dalla logica di mera vendita della camera (e dall’inevitabile ribasso provocato dalla guerra dei prezzi) e torna ad essere promotore e facilitatore di sinergie, accompagnando il turista alla scoperta della località». Come apripista del progetto xreservation (www.pisareservation.com), Valente ha scelto Pisa una città che sente un po’ anche sua, con tanti plus, non tutti però adeguatamente sfruttati a causa di una
capacità di fare sistema non a regime e, a breve, sarà pronto anche il progetto per Firenze. Seguendo la logica del network e del partenariato – filosofia adottata con successo in Emilia Romagna da vari imprenditori che hanno dato vita, sul territorio, a progetti turistici molto interessanti – Valente ha condotto un’analisi approfondita della destinazione Pisa, individuandone le potenzialità e le possibili sinergie in grado di farla emergere sia a livello nazionale che internazionale, riuscendo anche a suscitare l’interesse di Federico Pieragnoli (foto), direttore di Confcommercio (4200 iscritti) a un progetto sistemico di collaborazione tra le varie categorie e gli albergatori. «Pisa ha tutte le credenziali per essere una meta turistica d’eccellenza», spiega l’imprenditore, «innanzitutto è servita da un aeroporto che dista soli 10 minuti dal centro e che conta 5.000.000 di passeggeri in transito e da una stazione ferroviaria dove il traffico si aggira intorno ai 17.000.000 di viaggiatori. E poi possiede una marina di porto nuova che la rende interessante anche per il turismo crocieristico, senza contare che il suo litorale, da solo, costituisce il 30% del Pil dell’intera provincia di Pisa. Il guaio è che a Pisa, spesso, ci si transita e basta, diretti verso altre mete turisticamente più note, come
Il progetto xreservation, un modello di incoming adattabile a qualsiasi destinazione
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SCENARI DEL TURISMO La sfida di xrEsErvation GroUp Qui a fianco, il professor Franco Mosca, presidente di Arpa. A destra, Salvatore Sanzo, presidente di Coni Toscana. Sotto, il portale di pisareservation
Firenze». Un vero peccato, viene da commentare, dal momento che la città si presta ad accogliere diverse tipologie di turismo evoluto, a partire da quello storicoculturale: oltre a monumenti e palazzi, teatri e mostre d’arte, offre manifestazioni folcloristiche molto belle come la Regata di San Ranieri o la Luminara. Inoltre, grazie all’Università della Scuola Normale Superiore, alla scuola Sant’Anna e al Cnr, è anche un centro rinomato per gli studi scientifici e la ricerca. «In campo sanitario ospita una vera e propria eccellenza», ci tiene a sottolineare Valente, «qui opera il professor Franco Mosca un luminare della medicina mondiale a cui va il merito di aver introdotto a Pisa i trapianti di fegato e di pancreas sin dal 1996, e un caro amico, con il quale, da circa un anno, mi confronto in uno stimolante scambio di idee. Il Professor Mosca presiede Arpa, una fondazione che finanzia la formazione e l’aggiornamento dei medici e di altre figure professionali coinvolte nelle tematiche della sanità, attraverso l’istituzione
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Nuove tecnologie, web, difesa del Prodotto Turistico Italiano (PTI), riassetto del mercato turistico-alberghiero, ridefinizione dei protocolli e delle dinamiche di accoglienza. Sono questi gli obiettivi che si prefigge di raggiungere xreservation Group. Obiettivi fissati in base all’analisi delle criticità del sistema imprenditoriale turistico italiano, tra cui emergono: i costi elevati delle risorse energetiche (tra i più alti d’Europa), e delle risorse umane, l’individualismo degli imprenditori che non riescono a instaurare sinergie sistemiche, lo scarso livello di marketing territoriale generato dalle istituzioni, l’assenza di congrui businessplan per i nuovi alberghi e la difficoltà nell’individuazione di opportune strategie commerciali e di controllo di gestione.
di dottorati di ricerca, borse e premi di studio. Arpa organizza anche eventi che favoriscono lo sviluppo di un turismo culturale di livello, con la sponsorizzazione di artisti e testimonial d’eccezione, tra cui Andrea Bocelli». La città di Pisa attrae inoltre il turismo sportivo: l’assessore al turismo, sport e politiche giovanili della Provincia Salvatore Sanzo è campione olimpionico di fioretto e presidente di Coni Toscana, il maestro Antonio Di Ciolo ha fondato qui la famosa scuola di scherma e il professor Carlo Macchi, con il Circolo 360° di Navacchio, è alla guida del torneo internazionale dei “Cadetti”, un appuntamento di grande richiamo che la xreservation affianca da tre anni per gli aspetti organizzativi e il booking. Il territorio offre molto anche dal punto di vista del benessere e della natura, tra parchi, mare e colline, ed eccelle per diversi prodotti tipici tra cui l’olio, uno dei migliori d’Italia. ■
«La saggezza non sta nella stasi né nel cambiamento, ma nella loro dialettica» (Octavio Paz)
TREND
Più fiducia
alla carta stampata Giornali e riviste assicurano maggiore affidabilità con i loro messaggi pubblicitari. Eppure gli investimenti nei media digitali crescono, mentre quelli nella carta stampata diminuiscono. Ecco il quadro (contraddittorio) dell’advertising globale
✒Aura Marcelli Nonostante i cambiamenti importanti che sono intervenuti nell’universo dei media negli ultimi anni, i consumatori continuano ad avere più fiducia nella pubblicità pubblicata su riviste e giornali rispetto a televisione e internet. Sembra che la parola stampata risuoni ancora come affidabile e abbia un grande valore nella valutazione della pubblicità. Questo almeno è quanto emerge da una ricerca pan-europea condotta da VTT, istituto di ricerca finlandese, su un campione di oltre 700 consumatori, provenienti da 13 Paesi, interrogati in merito al loro utilizzo dei media e al loro atteggiamento nei confronti della pubblicità. Quando è stato chiesto
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loro quanta fiducia attribuissero alla pubblicità nei vari media, i consumatori interpellati hanno dato alle riviste e ai giornali un punteggio pari al 63%, riservando, invece, a tv e internet, rispettivamente, il 41% e il 25%. A supporto delle conclusioni della ricerca finlandese, un’altra indagine, condotta questa volta da Ablock Plus, un browser add-on per bloccare la pubblicità online, afferma che sarebbe addirittura il 95% dei consumatori a non fidarsi della pubblicità online e che il tasso di fiducia nei confronti della pubblicità televisiva non supera del 33%. Insomma, mentre il trend tra gli inserzionisti è quello di diversificare budget e marketing mix tra i di-
TREND Pubblicità e MediA in itAliA (nielsen MediA ReseARch)
Anche in epoca 2.0 è la pubblicità su carta stampata, giornali e riviste, ad essere considerata la più utile e affidabile dai consumatori
versi canali, a quanto pare la pubblicità sulla carta stampata resta e si conferma essere la più efficace e credibile. Alla domanda sul ruolo della pubblicità nella decisione di acquisto, quasi sette intervistati su dieci hanno detto di ritenere l’advertising su riviste e giornali più importante a supporto delle proprie decisioni di acquisto. Anche cataloghi e direct mail offrirebbero maggiore credibilità per orientare i gusti e le compere dei consumatori rispetto ai nuovi media: il 90% degli intervistati dai ricercatori VTT ha risposto di avere più fiducia nella pubblicità riportata dai cataloghi piuttosto che in quella pubblicata in Internet; ancora il 90% dei consumatori sarebbe orientato nelle proprie decisioni d’acquisto più dalle direct mail (indirizzate e non) che non dai social media. Eppure i numeri e le percentuali degli investimenti pubblicitari raccontano un’altra storia. La televisione, alla quale, secondo la ricerca VTT, i consumatori non
Il mercato della pubblicità ha segnato con il 2012 il suo peggiore anno degli ultimi 20 con una performance negativa del – 14,3%, scendendo per la prima volta dal 2003 (secondo il perimetro misurato da Nielsen) sotto la soglia degli 8 miliardi di euro a prezzi correnti. In termini reali vale a dire che, al netto dell’inflazione (ISTAT), si torna addirittura a livelli del 1991; questo fa quindi pensare ad un cambio strutturale e non congiunturale nella sua composizione. In termini di mezzi, ad eccezione di internet, il calo è trasversale a tutti quelli rilevati da Nielsen. Anche per il web, che chiude con il +5,3%, l’ultimo scorcio del 2012 è stato molto difficile. In termini di settori il taglio dei budget pubblicitari ha coinvolto quasi tutte le industry. Tra le poche eccezioni turismo/viaggi (+5,1%), trascinata dall’apertura alla concorrenza nel mercato pubblicitario e alla competizione aereo/treno sulla tratta Roma Milano. Evidentemente questo risultato non riesce a compensare la contrazione di settori molto più rilevanti in termini di spesa quali alimentari, telecomunicazioni, automotive. Una nota positiva per il mondo della comunicazione aziendale è la sostanziale tenuta del numero degli inserzionisti in Italia, rispetto al crollo del mercato (–2,4% nel complesso, –0,4% sulla tv e +20% su internet). Se da una parte questo fenomeno segnala un calo del prezzo medio dell’advertising, dall’altro è indice di una fiducia da parte delle aziende nella leva della comunicazione, nonostante il periodo economico difficile. A gennaio 2013, in piena campagna elettorale, il mercato pubblicitario si è chiuso con un –15,3%: un dato che, se pur peggiore rispetto all’anno appena concluso, testimonia un trend di riduzione della decrescita se confrontato con il –18% del solo dicembre 2012. I quotidiani confermano il trend negativo al -25% (–21 milioni), così come i periodici, che scendono al –25,1% (– 7,5 milioni in valore assoluto). La tv nel suo complesso si attesta ad un –16,1% (–52 milioni) con andamenti negativi per tutti gli operatori e differenze legate soprattutto alla piattaforma digitale terrestre, l’unica a crescere. La radio, se confrontata con il – 11,4% che aveva fatto registrare nel mese di dicembre 2012, sembra tenere (–2,2%), ma è ancora presto per dire se si tratti di un reale punto di svolta. Dopo gli ultimi due mesi in negativo (novembre –7,3%, dicembre –10,5%), internet riprende a crescere con un +9,3% che non si vedeva dal luglio scorso (+8,4%); si tratta di un incremento rilevante, perché tra le altre cose si confronta con un gennaio 2012 che era aumentato del 23%. Il direct mail, che segna –14%, risulta meno in affanno rispetto al trend e ai valori segnati nei mesi precedenti, soprattutto grazie ad aumenti nei settori cura della persona e tempo libero.
riserverebbero grande fiducia, resta ad oggi il medium più diffuso e seguito a livello globale, e anche quello verso il quale confluisce la maggior parte degli investimenti pubblicitari (il 43,1% nelle previ-
«il 90% dei consumatori sarebbe orientato nelle proprie decisioni d’acquisto più dalle direct mail (indirizzate e non) che non dai social media» 4 2013
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TREND
è trainata dai video pubblicitari trasmessi online dagli stessi broadcaster tradizionali. Anche per l’Italia per i media digitali si prevede una crescita consistente, pari al +10,8%, trainata dai video online (+45%), social media (+12%), motori di ricerca (+9%) e mobile (+26%). ■
QuAttRo “tiPi” di consuMAtoRi
Quotidiani e periodici continuano a registrare cali negli investimenti pubblicitari, in Italia e in Europa, mentre l’online segna una crescita a due cifre. Eppure la fiducia riconosciuta alla pubblicità in Internet non supera il 25%
sioni 2013 di Aegis Media). Quanto al nostro Paese, nonostante anche la tv soffra di un calo previsto per l’anno in corso (–4,7%), dovrebbe reggere il colpo meglio di quotidiani e periodici che, sempre stando alle previsioni Aegis Media, dovrebbero scendere del 13,4-13,5% rispettivamente. E l’on-line? La sua crescita a livello globale non si arresta. Nonostante la scarsa fiducia dei consumatori, gli investimenti nella pubblicità digitale si prevede che raggiungeranno il 18,3% nel 2013 e addirittura il 20% nel 2014. In Paesi come la Gran Bretagna, l’Olanda e la Svezia l’online raccoglie già la quota più rilevante degli investimenti, superando la carta stampata e anche la tv. La crescita, però,
«La pubblicità sulla carta stampata resta e si conferma essere la più efficace e credibile»
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(fonte Vtt) • slow bons Vivants: rappresentano il 23% del totale e prediligono la stampa, mentre associano i media digitali con i ritmi frenetici della loro vita lavorativa. L’età media è più elevata rispetto agli altri gruppi. Ritengono la pubblicità sulla carta stampata come la più attendibile e utile per indirizzare le loro scelte d’acquisto. • busy Mix-and-Matchers: rappresentano il 46% e si spostano con facilità tra carta stampata e media digitali. È il gruppo nel quale rientrano la maggior parte degli delle famiglie con figli sotto i 18 anni. internet rappresenta una realtà quotidiana. Riconoscono alla pubblicità sui vari canali una buona credibilità, ma attribuiscono a quella pubblicata sulla carta stampata maggiore affidabilità. Periodici e internet sono le principali fonti di informazione a supporto delle scelte d’acquisto. • tolerant surfers: rappresentano il 19% e sono prevalentemente utenti dei media digitali, giovani e con minor disponibilità economica. Mantengono comunque un atteggiamento positivo verso la stampa, alla quale riconoscono maggiore credibilità quanto a informazione pubblicitaria rispetto ad Internet e social media, ai quali comunque si rivolgono per le loro scelte d’acquisto. • Youthful digilovers: rappresentano il 12% e sono puri utenti digitali, molto giovani e prevalentemente provenienti dalle città. Internet è il canale dominante e la pubblicità online è considerata la più utile. Al contrario ritengono la pubblicità su carta stampata più credibile rispetto a quella sui social media, Internet e tv.
ÂŤio non penso all'arte quando lavoro. io tento di pensare alla vitaÂť (Jean-Michel basquiat)
I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ
Un gioco di squadra vincente Giacomo Sarnataro festeggia i suoi primi cinque anni alla guida dell’Hotel Caesius Thermae & Spa di Bardolino, portandosi a casa un riconoscimento speciale da Master Meeting. Un successo reso possibile grazie alla perfetta sinergia di vision con la proprietà Europlan, vincitrice del Premio Excellent 2013, che ha contribuito a fare della costa veronese del lago di Garda un’eccellenza italiana
✒Luciana Sidari
Milano, 18 febbraio 2013, Premio Excellent. Giacomo Sarnataro, (al centro) riceve da Paolo Piras di Acentro Turismo e da Tessa Gelisio, un riconoscimento speciale per aver contribuito, con il Caesius Thermae & Spa Resort, a valorizzare il metaforico miglio d’eccellenza tra Bardolino e Lazise
A destra, briefing giornaliero con lo staff e il Dottor Silvano Pomari, direttore del Centro Ayurvedico
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Serietà, responsabilità, passione per il proprio lavoro, ma anche un importante background che gli ha permesso di far “emergere” un’autentica perla del Lago di Garda, l’Hotel Caesius Thermae & Spa di Bardolino, punta di diamante del Gruppo Europlan. Il manager in questione è Giacomo Sarnataro, il cui cursus honorum, in Italia e all’estero, ha una “k”, una costante fissa: la ricerca dell’eccellenza, in ogni ambito, ma, in particolare, nel food&beverage e nell’haute cuisine. Fin dagli esordi, Sarnataro ha la fortuna di lavorare in hotel cinque stelle al fianco di guru internazionali come Gualtiero Marchesi, che, dopo una collaborazione all’Hotel Lotti di Parigi e all’Albereta, gli offre lo start-up del Restaurant Eldorado a Mosca. Nel 2009, gli viene affidata la direzione generale dell’Hotel Caesius di Bardolino. E, lo scorso febbraio, riceve, dalla nostra casa editrice, un riconoscimento speciale per aver qualificato e promosso, con l’offerta del Caesius, l’hotellerie di Bardolino. In questi giorni, festeggia i suoi primi cinque anni come direttore dell’Hotel
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Caesius. Qual è la sua filosofia di management? «L’affiatamento, la sintonia perfetta con la proprietà, sia nelle scelte che negli investimenti. Un resort aperto tutto l’anno, con 185 camere, un importante centro congressi di sei sale, di cui la più capiente di 300 posti, un’autentica Spa, con sorgente interna d’acqua termale, un wellness centre, un ristorante gourmet, segnalato dalla guida del Gambero Rosso, un centro di medicina ayurvedica con cucina abbinata: tutto questo è un patrimonio da valorizzare con idee up to date, creative, stimolanti e con una perfetta intesa con la proprietà, a mio avviso indispensabile, perché un progetto lo si condivide giorno per giorno, e non ci possono essere malintesi o aspettative frustrate». Insomma le hanno dato in mano un bel “giocattolo”... «Sì è un bel “giocattolo” che richiede la mia presenza 14 ore al giorno. È il mio lavoro ma siccome lo faccio con passione, riesco a conciliare vita privata e vita aziendale, senza troppi compromessi. Mi aiuta avere, oltre a una proprietà attenta e disponibile, uno staff coeso e motivato.
I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ
Gestire in alta stagione 130 collaboratori (tutti dipendenti), formarli e motivarli, senza ricorrere all’outsourcing, è una grande responsabilità, oltre che un notevole impegno economico, che tuttavia ripaga moltissimo sul piano della professionalità e della cortesia. E gli ospiti sono i primi a beneficiarne: l’accoglienza, al Caesius, è davvero speciale». Come sta affrontando l’albergo questo momento non facile? «Prima di tutto con un serio restyling, un refreshing minuzioso e impegnativo quanto un vero e proprio rifacimento, ma assolutamente discreto – la vita degli ospiti in hotel non ne è toccata – che dovrebbe terminare tra un paio di mesi. La privacy e la serenità dei nostri ospiti sono sacre anche perché per molti di loro il Caesius è come una seconda casa. Affrontiamo la crisi anche con offerte particolarmente vantaggiose e studiate ad hoc in base alla tipologia di clienti: aziende, famiglie (i bambini fino a 5 anni non pagano, mentre fino ai 13 anni pagano il 50%), coppie o anche “individuali” in cerca di un’offerta benessere particolare (con il direttore del centro ayurvedico, il dottor Silvano Pomari, realizziamo programmi di medicina, cucina, benessere, su misura). Inoltre, per chi soggiorna con il trattamento di mezza pensione, la cena à la carte è offerta a soli 23 euro». La ristorazione è un vanto dell’hotel... «Sì come dicevo, siamo inseriti nella guida del Gambero Rosso – il nostro è l’unico ristorante del Garda Veronese a farne parte – e, da quest’anno, siamo anche nel-
la Guida Michelin. Abbiamo ricevuto apprezzamenti da importanti critici enogastronomici come Luigi Cremona, Claudio Sacco, di “Viaggiatore gourmet, alias Altissimo Ceto”, e dal conduttore di Linea Verde, Luca Sardella. Sotto la regia dello chef Alessandro Salandini – coadiuvato da un’affiatata brigade de cuisine, da Lorenzo e dal maitre Filippo – proponiamo tre tipi di cucina: benessere, del territorio e ayurvedica». Visto che siamo in argomento, cos’altro bolle in pentola? «C’è una grande novità che riguarda il Gruppo: l’apertura dell’ufficio di web marketing di Europlan, che quest’anno ha ricevuto il Premio Excellent, tour operator fondato da Oswald Stocker cinquant’anni fa, il cui testimone è passato alla figlia Astrid, responsabile del sito, della pubblicità, del marketing e della comunicazione. Astrid cura anche il “Garda Concierge” – quotidiano on line con news relative a tutto ciò che accade nelle località gardesane,Verona e dintorni – e la comunicazione interna del Caesius:in albergo sono state già allestite isole per il wi fi free, e per la connessione ai social network e, presto, saranno disponibili, sulla cartellonistica, anche i Qr code. Inoltre, mi piace ricordare l’acquisizione, in esclusiva, della linea beauty londinese Sarah Chapmann (la nostra beauty manager, Sabina Bonvissuto, è a disposizione per consulenze gratuite e trattamenti specifici). Infine, non è certo una novità, ma merita di essere ricordato anche il nostro magnifico veliero, il San Nicolò: un brigantino degli anni Trenta, per venti persone, disponibile da fine maggio, per pranzi, cene o eventi in navigazione, alla scoperta delle meraviglie del lago». ■
Jean Marc Droulers (presidente Villa Erba) e Giulia Simontacchi Clerici consegnano il premio Excellent ad Astrid Stocker (responsabile marketing e comunicazione Gruppo Europlan)
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Incentive ideale?
A cinque stelle
Premiare i collaboratori con un viaggio evento? È ancora una strategia vincente a patto che, al momento dell’organizzazione, si seguano i desideri e le aspirazioni dei partecipanti ✒Dante Daverio Ti piace vincere facile? Così recita lo strillo di una nota pubblicità. A chi non piace vincere, infatti, o stare bene? E che cosa non si farebbe per avere la possibilità di godersi una bella vacanza o un bel periodo “fuori casa” anche se legato a situazioni lavorative, come nel caso degli incentive? A tutti, certo. E per quanto riguarda il turismo business, certifica questa tendenza un report appena pubblicato da National Motivational Research Agent Study, secondo il quale la forza vendita (o più in generale la forza lavoro) di un’azienda è disposta a guadagnarsi con il massimo sforzo produttivo possibile quello che essa stessa ritiene essere il viaggio incenti-
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ve ideale. Come è composto? Semplice: secondo questa ricerca, che Maritz Travel e l’associazione del settore finanziario Limra hanno condotto su 5.400 agenti di vendita nordamericani attivi in ambito finanziario e assicurativo, per meglio orientare le scelte e le strategie delle aziende nell’elaborare i propri programmi motivazionali, ne fanno parte una durata di cinque notti, sistemazione in albergo a cinque stelle all inclusive, destinazione diversa da quelle già note, selezione di attività individuali da scegliere al momento, qualche serata con eventi o cene programmati, nessun meeting o momento di lavoro, svolgimento a maggio o giugno. Partendo
RISORSA UOMO Sempre più apprezzate nel mondo degli incentive le formule alberghiere all inclusive
«Come riconoscimento per i risultati ottenuti, i top performer apprezzano soprattutto i premi in denaro e i viaggi. Questi ultimi preferiti con la famiglia, poi in gruppo e, in ultimo, in modalità individuale» tipologie di agenti: i top performer, cioè quelli che superano le aspettative di vendita e ai quali l’azienda offre un riconoscimento speciale, e quelli con risultati meno eclatanti ma che progrediscono con
7 trenD per cApIre glI IncentIve Del futuro maggioranza (86%) dei professionisti intervistati da Site 1 La prevede di aumentare l’utilizzo dei viaggi di incentivazione nel
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3 allora dal punto di partenza sempre espresso da questo studio, secondo il quale l’83% degli agenti di vendita attribuisce una parte consistente del proprio sforzo produttivo all’aspettativa di ricevere un riconoscimento di valore, le aziende non possono permettersi di costruire programmi e viaggi di incentivazione che non incontrino i loro desiderata.
un premio che vale Altrimenti, dice la ricerca americana, potrebbero trovare nei propri collaboratori un basso livello di partecipazione, coinvolgimento e entusiasmo. Che per le stesse aziende si tradurrebbe in pochi risultati di business e in un basso ritorno sull’investimento. Altro dato da tenere bene in considerazione è quello secondo il quale il 65% degli agenti intervistati ritiene premi e riconoscimenti motivo di maggiore soddisfazione sul lavoro. Il report americano ha poi studiato quali sono le forme di incentivazione preferite da due diverse
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medio termine, cioè nei prossimi 3 anni, più che nell’immediato futuro, cioè già nel 2013. Il coinvolgimento diretto del top management nel processo decisionale relativo agli eventi di incentivazione non aumenta, ma pare invece restare ai livelli del passato o addirittura diminuire. Passato il momento economicamente più difficile da gestire, è possibile che le aziende restituiscano autonomia alle figure deputate a coordinare le attività di incentivazione e motivazione. La maggioranza dei professionisti intervistati concorda sul fatto che l’esigenza di misurare il ROI (ritorno sull’investimento) e il ROO (ritorno sugli obiettivi) degli eventi di incentivazione si è stabilizzata. Si tratta in pratica di un altro segnale che gli investimenti in motivazione non sono più sotto strettissimo controllo e non se ne deve dimostrare l’utilità in misura maggiore rispetto a quanto si faccia oggi. L’inclusione di meeting di lavoro all’interno dei programmi di viaggi di incentivazione sembra essere meno radicalizzata. Finalmente insomma, il valore dell’evento di motivazione sembra riguadagnare credito presso le aziende, che si sentono per questo motivo meno in dovere di conferire loro valore attraverso specifici momenti di lavoro. Sono sempre più apprezzate dalle aziende le formule alberghiere all inclusive: il 62% degli intervistati, ovvero una quantità decisamente più alta che nel recente passato, ha dichiarato nei prossimi tre anni le utilizzerà con maggiore frequenza. L’utilizzo di attività di responsabilità sociale (CSR) e di parametri di ecosostenibilità nell’organizzazione del viaggio di incentivazione è destinato ad aumentare, con un significativo consenso sul fatto che la domanda continuerà a crescere nei prossimi tre anni. Gli strumenti di incentivazione che le aziende committenti reputano più efficaci nel motivare il personale e quindi nel determinare i risultati di business sono, nell’ordine, i viaggi (considerati più motivanti del denaro), i bonus in denaro, le carte di debito e, in ultimo, oggetti in regalo.
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L’86% delle aziende prevede di aumentare l’utilizzo dei viaggi motivazionali nei prossimi tre anni.
costanza verso un obiettivo di lungo termine. Come riconoscimento per i risultati ottenuti i top performer apprezzano due cose più di altre: i premi in denaro e i viaggi. I viaggi sono preferiti con la famiglia, poi in gruppo e, in ultimo, in modalità individuale. Anche la seconda categoria di agenti mette al primo posto i premi in denaro, seguiti da buoni regalo, viaggi e punti da accumulare per ottenere un premio finale. Pare chiaro quindi che indicazione che lo studio dà alle aziende è quella di costruire iniziative di incentivazione articolate, che comprendano tutti gli elementi citati: il 90% degli agenti spiega che sarebbe meglio motivato se nel programma ci fossero almeno due degli elementi che preferisce. La ricerca indaga successivamente quali sono le caratteristiche che rendono un viaggio incentive particolarmente appetibile, evidenziando gli aspetti che gli intervistati hanno indicato fra le prime tre preferenze. La caratteristica di “fuga in un posto rilassante, senza programma e senza impegni” è quella più gettonata, indicata come una delle tre più importanti dal 45% degli intervistati. Al secondo posto, con il 42% delle preferenze c’è la richiesta di “condi-
«Il valore degli eventi motivazionali riguadagna credito presso le aziende, che si sentono meno in dovere di riabilitarli attraverso l’inserimento di specifici momenti di lavoro»
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videre un viaggio indimenticabile con il partner”, mentre l’importanza della scelta della destinazione viene indicata da ben il 27% del campione, che vorrebbe andare in un posto diverso dalle “solite” destinazioni turistiche. La principale conclusione della ricerca, quindi, è che le aziende che vogliono rendere efficaci i propri incentive devono costruirli in base a ciò che è importante e motivante per chi vi partecipa, non per chi li organizza, cercando di raggiungere un compromesso fra le esigenze aziendali e quelle dei partecipanti.
un ruolo positivo Proprio per questo quelli che possiamo definire gli elementi chiave e dei quali tenere conto per la realizzazione di un viaggio incentive “ideale” sono quattro: la
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scelta della destinazione, considerata già di per se stessa un aspetto premiante; la struttura tutto compreso, ovvero meglio preferire un hotel quattro stelle all inclusive a un cinque stelle che non lo è; la presenza nel viaggio di un programma non troppo denso di attività; la presenza di meeting e momenti di lavoro in quantità limitate o non troppo allungate nel tempo. Fanno il paio con queste conclusioni, quelle elaborate da un altro studio molto recente, quel “Site Index Annual Survey” che Site, l’associazione internazionale dei professionisti dell’incentivazione, conduce per rilevare trend e statistiche di mercato. Secondo questa accurata indagine infatti le aziende hanno ricominciato a riconoscere il ruolo positivo che i viaggi motivazionali hanno avuto
nelle performance di business, ricominciando quindi a programmarli. Condotto intervistando 122 professionisti di 22 paesi, questo studio certifica come l’incentivazione faccia finalmente ritorno in pianta stabile in agenda. Tanto che è l’86% delle aziende intervistate che, guardando ai prossimi tre anni, prevede di aumentare l’utilizzo di viaggi motivazionali per dare benefit ai suoi collaboratori. Inoltre, viene dichiarato che c’è meno intenzione di dover integrare gli incentive con meeting di lavoro e che c’è meno ansia da parte delle società sulla necessità di dimostrare e quantificare i ritorni dei viaggi premio. Buone notizie insomma, dopo anni difficili in cui l’intero settore dei viaggi di incentivazione è stato messo sotto severo esame a causa della crisi economica e dei ti-
La voglia di includere momenti di lavoro all’interno di programmi incentive è sempre più bassa
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RISORSA UOMO «Le formule alberghiere all inclusive sono le più apprezzate: il 62% degli intervistati ha dichiarato che nei prossimi tre anni le utilizzerà con maggiore frequenza» mori di ripercussioni negative sull’immagine aziendale che le spese per organizzarli avrebbero generato.
creiamo coinvolgimento
L’incentive firmato Alessandro Rosso Group ha portato in Sardegna un centinaio di top manager italiani
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I trend che si stanno delineando per il futuro dell’incentivazione aziendale sono chiari: è sempre più chiaro che si vogliano seguire più possibile le aspettative dei collaboratori, per premiarli in modo concreto. Tornando però alla caratteristiche peculiari che questi viaggi eventi devono avere per essere apprezzati al meglio, abbiamo chiesto un parere a un grande esperto di viaggi di incentivazione, ovvero a Daniele Rosso, amministratore delegato di Alessandro Rosso Incentive, una delle società più note sul mercato italiano del turismo d’affari. Incentive come motivazione al top: quali sono le caratteristiche vincenti
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di un viaggio che dia “forza” ai partecipanti? «Sicuramente la location e la meta esclusive sono il primo appeal per un viaggio motivazionale. Ma laddove, per motivi di riduzione budget, frequenti negli ultimi anni, meta e luogo di effettuazione sono più contenuti, un programma di team building, di animazione durante la riunione, di show o testimonial durante le serate, fanno di un weekend, anche se organizzato a Milano, un momento unico e partecipativo. Credo che oggi l’obiettivo principale sia quello di dimostrare ai partecipanti che essi stanno lavorando o collaborando con una grande azienda, solida e che ha ancora le possibilità, oltre che la voglia, di investire nel campo dell’incentivazione». In un viaggio incentive “ideale” che peso hanno gli eventi a scelta o a caratteristica molto individuale? «È un fattore complesso ma, con la mia esperienza maturata sul campo, credo che in un viaggio incentive ideale i momenti molto individuali presenti debbano essere il meno possibile. Non dimentichiamo che spesso e volentieri gli incentive nascono anche per creare aggregazione tra i partecipanti». Tra i trend più in voga c’è quello che prevede la prenotazione di strutture recettive di grande appeal: ma l’elemento più premiante dell’incentive può essere la destinazione di per sé? «Assolutamente si, ma non solo. Altri elementi come programma, coinvolgimento degli ospiti, animazione, escursioni e momenti conviviali, possono fare la differenza, rendendo anche il luogo più modesto un momento unico. È chiaro che va valutato in primo luogo il motivo per il quale l’incentive viene fatto: se è, come nella maggioranza dei casi, un premio a seguito di un contest e gli obiettivi sono particolarmente ambiziosi, il vincitore si aspetta un prodotto all’altezza dei suoi sforzi e la “caccia al tesoro” con i colleghi potrà essere un momento divertente e goliardico, ma non potrà essere il momento più soddisfacente». Quali saranno, a suo parere di esperto, i trend del futuro nel settore dell’incentivazione, forse quelli legati a tecnologia e sostenibilità? «Certamente la tecnologia sia per la ge-
RISORSA UOMO cAse hIstory: AlessAnDro rosso group Al chIA lAgunA Tre giorni in un ambiente naturale rigoglioso, con attività motivazionali, meeting e divertimento, per fare il punto della situazione e recuperare le energie necessarie ad affrontare con impegno le sfide della crisi economica. Con questo obiettivo, la società specializzata nel turismo d’affari, Alessandro Rosso Group, nell’ottobre 2012, ha ospitato in Sardegna un centinaio di manager di aziende medio-grandi italiane, scelti tra i clienti e i potenziali nuovi partner di business, offrendo loro un evento di incentivazione e motivazione. Location dell’evento, svolto nell’arco di un weekend, il Chia Laguna Resort, scelto anche per dare modo ai manager di scoprire il nuovo centro congressi della struttura, inaugurato da pochi mesi e all’avanguardia nel panorama regionale. Molto ricco il palinsesto delle attività collaterali, che hanno seguito il filo conduttore dei tre temi portanti dell’evento: “energia”, “passione” e “fiducia”. Da segnalare la maratona lungo la spiaggia fino al Faro di Capo Spartivento, ma anche le performance di artisti di fama internazionale come Silvia Emme, con le sue realizzazioni sulla sabbia, gli artisti dell’aria Sonics e Saule Kilaite, violinista di origine lituana che fonde il mondo della musica classica con quello della musica etnica e moderna, solo per citarne alcuni. «Sono stato molto felice di vivere questi tre giorni insieme agli altri protagonisti del mondo degli eventi aziendali» ha spiegato Alessandro Rosso. «Gli ospiti sono rientrati ritemprati e rinvigoriti, nel fisico e nello spirito, come era nostra intenzione».
gli ospiti, facendoli attivamente partecipare all’evento. Gli eventi sportivi, avventurosi in mete dove la natura o le strutture permettano di mettersi in gioco attivamente, non necessariamente in competizione, ma in team per creare sinergia e per comunicare che insieme si possono raggiungere obiettivi altissimi». ■
stione dei momenti di comunicazione in loco, che per il coinvolgimento pre e post viaggio dei partecipanti, con il coinvolgimento di social media e strumenti di contatto in genere, la farà da padrone. Forte sicuramente poi il ruolo della sostenibilità ambientale nella scelta delle destinazioni, del programma e delle strutture ma anche dei materiali di produzione cartacea o di supporto. Ma anche sostenibilità sociale nel supporto delle comunità locali, del coinvolgimento di manodopera locale. Mete facilmente raggiungibili e, come già detto, programmi che coinvolgano 4 2013
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Può una scuola di formazione
cambiare la visione del mondo? Un “ritiro intellettuale” tra le montagne del Trentino in una location armoniosamente inserita nella natura, questo è un esempio del format innovativo proposto dall’International Academy on Leadership and Teamwork (IALT), che pone al centro esperienza e riflessione
✒Gianna Bellotto Rosa
IALT è una scuola di formazione che, nelle intenzioni del suo fondatore, Leonardo Frontani, intende dare voce alla vocazione di ogni persona mostrando come si possano sviluppare le proprie competenze e attitudini con grande indipendenza
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Da 25 anni in Italia, gli eventi aziendali sono “impreziositi” dalle attività di team building e dall’outdoor training. Le aziende hanno imparato, attraverso la consapevole mediazione degli organizzatori professionali di eventi, a considerare questi momenti aggregativi e motivazionali, anche come un’opportunità formativa per i loro collaboratori. Si è parlato molto di queste attività outdoor, come una moda passeggera. HR aziendali e manager, sembrano conoscere tutto di questa materia. Le cose però sono un po’ diverse da come sembrano. Dietro un’offerta creativa di divertimento per i team apparentemente illimitata, esiste una metodologia formativa che nasce negli anni ’40 grazie al lavoro del pedagogo Kurt Hahn. La sua scuola esperienziale, intendeva offrire un metodo alternativo alle giovani menti per crescere nei valori della leadership e del teamwork. Poi negli anni ’80, l’americano David Kolb sintetizza abilmente le ricerche sul processo di apprendimento fondato sull’esperienza partendo dalle teorie di personaggi di spessore quale Dewey, Lewin,Piaget. Nasce così una filosofia di apprendimento in particolare degli adulti, che pone l’esperienza e la conseguente riflessione al centro di un processo di tutta la vita (life long learning).
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Una scuola di formazione esperienziale Dal 2010 in Italia esiste una Scuola di Formazione Esperienziale che ha trovato la sua incubatrice naturale nello splendido territorio del Trentino. IALT, International Academy on Leadership and Teamwork, ha come mission, avviare un cambiamento positivo nella società attraverso la crescita delle persone e delle organizzazioni. Nasce come spin-off di un progetto formativo internazionale finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del protocollo Grundtvig (Via Experientia) e da un’idea di Leonardo Frontani, consulente aziendale e facilitatore esperto della metodologia esperienziale. IALT abbraccia la filosofia dell’apprendimento esperienziale e mette in campo un suo metodo che ha caratteristiche specifiche che hanno trovato un grande successo trai partecipanti ai corsi; le attività formative vengono presentate sotto forma di campus brevi di 3/5 giorni, tra le montagne del Trentino in lo-
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cation selezionate per armonia con la natura, dimensione ottimale per una sorta di “ritiro” intellettuale, ospitalità confortevole, ma essenziale. Il resto viene affidato alla cultura alberghiera della provincia, che rende anche il più spartano dei rifugi un luogo ideale, una Casa temporanea, dove i corsisti riescono a sentirsi parte del contesto e non clientela pagante.
Gli utenti della scuola Al momento l’offerta si esplicita su 3 livelli diversi. Il primo è quello dei campus per formatori ed educatori sociali, che vengono ad imparare il metodo esperienziale di IALT per la loro crescita professionali. Sempre per i formatori, alcune sessione di IALT vengono organizzate in altri paesi europei, per esempio il Belgio (nel 2012 con uno study tour sulla formazione esperienziale nel sociale) e quest’anno la Lettonia (un programma dedicato alla Wilderness come luogo di apprendimento). Infatti IALT è una scuola di formazione internazionale ed i facilitatori sono parte del network professionale Europeo di Via Experientia di cui IALT è partner in Italia. Nell’offerta formativa poi, ci sono anche i campus dedicati allo sviluppo delle proprie competenze e alla crescita personale. Sono aperti a tutte le professionalità con una selezione all’entrata che garantisca la “diversità” come strumento di lavoro. Un programma IALT è sempre diverso dal precedente: il 25% dei partecipanti ad un campus IALT, sono stati felici di tornare ad una nuova edizione.
Silenzio, natura e solitudine, fobie del nostro tempo Il metodo di IALT ha un approccio che da ampio risalto ad uno dei punti più qualificanti della proposta di David Kolb, quello della Reflective Observation. Questa riflessione guidata avviene anche nel silenzio, in un contesto naturale apparentemente ostile, a volte in solitudine. L’idea è di sollecitare una connessione del nostro Io con il Tutto nel quali rileviamo grande
stimolo all’automotivazione. A volte per qualcuno, stare da solo, anche solo 30 minuti, è vano oppure doloroso. Le persone imparano però a chiedere aiuto al proprio gruppo di riferimento per affrontare il proprio disagio e questo è un altro elemento di crescita personale.Da sottolineare che l’approccio della scuola alla crescita personale è sempre profondamente laico e con attenzione ai comportamenti e alle idee e mai agli aspetti psicoterapeutici o spirituali. La scuola è davvero un luogo aperto e a disposizione di tutti e non costituisce un club a cui appartenere, anche se l’aver partecipato ai corsi comincia a costituire elemento d’interesse sui curricula dei formatori in Italia. I costi dei corsi sono molto contenuti proprio per favorire una partecipazione estesa a coloro che non possano permettersi d’investire sul proprio curriculum vitae: vengono offerte così borse di studio a partecipanti particolarmente motivati che aspirano ad entrare nel mondo della formazione esperienziale.
L’obiettivo della scuola è quello di formare “leader etici”, rispettosi delle persone e dell’ambiente che portano benefici alla società oltre che a sé stessi
Un nuovo Master Dopo un progetto sperimentale nel 2012 di un Master sulla Leadership ed il Teamwork, Per il 2014 la scuola sta preparando un Master per formatori che si terrà in Trentino ed in altro Paese Europeo da definire. Altra proposta è il YLY 2014 (your learning year 2014). Si tratta di un percorso di mentorship di un anno per persone che intendono sviluppare la loro leadership e metterla a servizio delle loro ambizioni di crescita personale. Per questo progetto si stanno valutando proposte di sponsorship di aziende del Triveneto, interessate a sostenere una scuola innovativa e non convenzionale che sappia preparare una nuova figura di manager capace di affrontarecon consapevolezza, i grandi cambiamenti economici strutturali in corso. ■ 4 2013
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a cura di Alessandro Lazzaroni
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ale.lazza@libero.it in collaborazione con Silvia Testi silviatesti@hotmail.com
Chi fa da sé
fa per tre?
Comportamenti autarchici nell’Italia della crisi Tra i trend di comportamento che sembrano colludere con le restrizioni imposte dalla crisi economica c’è quello, un po’ autarchico, che porta a realizzare da sé alcune produzioni o servizi che prima si era soliti acquistare. Questa tendenza si esprime in diverse condotte, che il contesto di difficoltà economica sembra aver contribuito a stimolare ma anche a legittimare. Partiamo da un’osservazione su un comportamento molto semplice e razionale: il rifornimento di benzina. Nella scorsa estate, grazie ad intelligenti promozioni di una compagnia petrolifera (poi seguita dalle altre) c’è stata un’esplosione nell’uso del self service. Il risparmio al self service c’è da diverso tempo, ma il lancio della campagna promozionale in un momento tatticamente propizio ha contribuito ad avvicinare a questa modalità anche persone che prima erano restie e che adesso, anche se gli sconti shock sono terminati, si sono abituate a questa modalità di rifornimento. Diverse catene l’hanno capito e si stanno moltiplicando distributori che offrono solo self service e, quindi, possono proporre costi competitivi. Un altro indizio che va in questa direzione, in cui fai-da-te e risparmio vanno a braccetto, è la proposta da parte di alcune catene di supermercati di prodotti alimentari sfusi. Se prima capitava di trovarne di rado (es. al Sud), c’è chi oggi ha deciso di puntare in modo convinto su questa modalità autogestita e economica di rifornimento alimentare, ad esempio per la pasta. Anche il ricorso ai pannelli solari può essere ricondotta a questa volontà di autonomia che si associa al risparmio e, in questo caso, anche a una valenza ecologica (che sembra però spesso un di più).
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Quando far da sé è gratificante Se negli esempi sopra riportati l’aspetto razionale e economico del risparmio sembra il motivo principale che spinge a fare da sé, in altri ambiti questo aspetto passa in secondo piano rispetto a benefici più emozionali. Vediamone alcuni esempi. Anche se dati precisi sono difficili da trovare, sia a livello europeo che italiano, il mercato del bricolage appare in lento e costante aumento sia in termini di fatturato sia di numero di persone che dedicano sempre più tempo a queste attività. Il fai-da-te aveva i suoi estimatori anche prima della crisi, e questo contribuisce a farlo percepire
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non solo come un modo per risparmiare (cosa che non sempre è oggettivamente vera), ma anche come un mezzo di autogratificazione, che deriva dalla soddisfazione di aver costruito o riparato qualcosa con le proprie mani. Non a caso, se i comportamenti di self service prima citati (benzina e alimentari) attecchiscono soprattutto in classi sociali in difficoltà, quelli legati al fai-da-te artigianale sono molto più trasversali, declinandosi in modo molto vario. Possiamo far rientrare in questa categoria anche la riscoperta recente di attività come il lavoro a maglia o all’uncinetto, anche tra insospettabili impiegate di uffici di città o aziende tecnologiche! La dimensione creativa consente di elevare queste attività e slegarle dal piano della produzione e scambio puramente economici di un bene (infatti spesso questi oggetti creati vengono regalati). Un altro esempio che potremmo avvi-
cinare ai precedenti riguarda gli orti, in particolare gli orti urbani. Diversi comuni hanno emesso bandi per concedere appezzamenti di terreno, rispondendo a richieste sempre più diffuse tra cittadini che vogliono coltivare da sé il proprio pezzo di terra. In questo settore, tutte le valenze già dette (risparmio, gratificazione, senso del fare) si intersecano con i temi del biologico e del km zero. Ulteriore espressione di questo ritorno alla terra è il boom di iscrizioni che stanno avendo gli istituti agrari.
Un bisogno di concretezza? La crisi sembra aver contribuito in modo decisivo alla diffusione di questi comportamenti, per il minor reddito disponibile a cui si affianca, talvolta, anche maggior tempo a disposizione per attività extra lavorative. Ma azzardando una lettura più filosofica possiamo anche vedere in questo ritorno al concreto, al fare con le proprie mani, alla terra, un moto di distacco da un’economia che sembra aver perso di vista il contatto con la realtà, avvitandosi in modo quasi autoreferenziale su prodotti (come i derivati) non solo smaterializzati, ma anche sempre più slegati dall’attività produttiva delle aziende e, ancor più, dalla vita delle persone. ■
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a cura di Leonardo Frontani
UNA METAFORA PER CRESCERE
edu@leonardofrontani.com
Come quando fuori piove
Fuori piove e così i nostri sogni s’infrangono e vengono fermati da un evento atmosferico. Salta la scampagnata, la partita di tennis, non possiamo indossare le scarpe nuove, la macchina appena lavata si sporcherà, devo cancellare l’appuntamento con il parrucchiere. La pioggia ci deprime ed innesta un sentimento di attesa: quando finirà riprenderò a vivere proprio come voglio io. Mi chiedo come riuscire ad accettare che anche quando il cielo è coperto, il sole non se ne è andato via. E ancora lì dietro quella coperta di nuvole. Mi chiedo se aspettare che passi la tempesta sia in linea con il mio modo di vivere: forse potrei imparare anche a ballare sotto la pioggia come Gene Kelly nell’omonimo film. Sono proprio gli artisti, per esempio i musicisti, a riconoscere a questo fenomeno, il fascino che i più non riescono proprio a vedere: da De Sica a Mina, dalla Vanoni a Patty Bravo, MaxGazzè, Pino Daniele e Negramaro, Alex Britti e persino i rapper. Nella formazione esperienziale, l’effetto che fa la pioggia nelle attività outdoor è sempre interessante. Le persone si distraggono, mostrano il loro disagio, cercano di sbirciare il cielo sperando in uno spira-
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glio tra le nuvole, alcuni fissano il terreno con la testa bassa. Vogliamo che smetta, che finisca di annoiarci. Grazie alle gran massa d’informazioni disponibili in rete, frequentiamo i nostri siti meteo preferiti e rivendichiamo di sapere quando verrà e quando se ne andrà questa piaga. Prevedere il meteo è molto utile nella nostra società: il brutto tempo disturba il volo dei nostri aerei, rende pericolose le strade e a volte le frane bloccano le ferrovie. Eppure dobbiamo rassegnarci al fatto che non possiamo fermare la pioggia, che viene da sola per ragioni che sono più grandi di noi. Bagna la terra e la nutre; le piante la ringraziano e così gli animali; lava l’aria inquinata che respiriamo, ma contamina purtroppo la terra; dà da bere agli uomini anche se mai direttamente: la raccogliamo, la disinfettiamo, la purifichiamo e poi forse la beviamo dopo averla ulteriormente filtrata direttamente dai rubinetti delle nostre cucine. È così che viviamo, nella paura di essere contaminati. La pioggia è comunque democratica, poiché bagna tutti indistintamente e nella stessa quantità, anche se come ogni democrazia ha i suoi alti e bassi: su questa terra c’è chi guar-
da il cielo con speranza che finisca una terribile siccità assassina, ed altri invece che temono il furore delle piene omicide. Oggi piove. Mi chiedo se lì fuori, quell’acqua che cade dal cielo sia in qualche modo ostile nei miei confronti e se devo restare nella tana in attesa. Perché devo bagnarmi e sottopormi al disagio dell’umidità che penetra sotto i vestiti? Mi sto domandando se la mia vita debba essere messa in pausa e se ci sono cose a cui devo rinunciare. Mi sento vulnerabile e non sono contento Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitío che dura e varia nell’aria secondo le fronde più rade, men rade. La pioggia nel Pineto Gabriele D’Annunzio
di me stesso. Possibile che non riesca a trovare qualcosa di bello in tutto questo. Lì fuori piove, ma non è possibile che sia quest’acqua che tutto nutre a portare tristezza nel mio cuore. Ci deve essere dell’altro, forse il senso della mia inadeguatezza ad affrontare le difficoltà, il disagio, le strade fangose in salita e la voglia di rimandare a quando tutto sarà più semplice e avrò maggiori opportunità di riuscire, con meno fatica e con meno paura. Una cosa è certa, la pioggia passerà e allora potrò ripartire verso il luogo dove sono diretto. Decido però di uscire ora alla ricerca della Bellezza in tutto questo con l’idea di ascoltare il mondo delle sensazioni, delle emozioni e dei sentimenti, rifiutando la razionalità, abbandonandomi all’istinto e all’esperienza. Cammino, cammino e cammino e senza nemmeno accorgermi sono nel bosco, sul sentiero che completa la mia identificazione con la natura che così cambia e da matrigna diventa amica, conforto e gioia. ■
IL PARERE DEL LEGALE
a cura dell’avvocato Roberta Borghini
Albergatori
“irresponsabili” Fa parte del rischio d’impresa che caratterizza l’attività alberghiera: presumere che quanto avviene nei locali gestiti dall’albergatore sia immediatamente imputabile a quest’ultimo, per effetto del contratto esistente tra le parti e dell’obbligo di protezione che incombe sull’imprenditore. La responsabilità dell’albergatore è diversamente graduata, a seconda che la cosa danneggiata o sottratta sia solamente portata in albergo (in questi casi, si applicherà l’art. 1783 c.c.) o concretamente consegnata in deposito allo stesso all’interno dell’hotel (questi casi sono disciplinati dall’art. 1784 c.c.). D’altro canto, le legge (art. 1785 quater c.c.) ha stabilito la nullità di ogni patto o dichiarazione tendente ad escludere o limitare preventivamente la responsabilità (limitata od illimitata) dell’imprenditore alberghiero: a questa stregua, la giurisprudenza ha correttamente ritenuto privi di valore avvisi unilaterali o depliant del seguente tenore “la direzione declina ogni responsabilità per valori o preziosi lasciati in camera” (Trib. Catania 1.12.1981), che hanno tutt’al più la sola funzione di informare il cliente di possibili pericoli, onde indurlo alla maggiore precauzione di depositare in custodia diretta gli oggetti di valore, consentendogli di beneficiare, eventualmente, di un più corposo diritto al risarcimento. Eppure, in alcuni casi tassativi, espressamente previsti dalla legge, l’albergatore potrà andare esente da responsabilità e, pertanto, non risarcire alcuna somma al cliente danneggiato, fornendo la prova positiva – particolarmente rigorosa – che l’evento dannoso è attribuibile ad uno dei fattori causali espressamente elencati. La responsabilità dell’albergatore è esclusa qualora il deterioramento, la distruzione o la sottrazione sono dovuti allo stesso
cliente, alle persone che lo accompagnano, che sono al suo servizio o che gli rendono visita (art. 1785 c.c.). In questo contesto, può sembrare giusto esentare da responsabilità illimitata l’albergatore se il cliente ha lasciato una borsa piena di preziosi su una poltrona della
hall, ovvero un fascio di titoli al portatore sullo scrittoio della propria stanza. Per la stessa ragione, si è deciso che la mancata chiusura della camera così come la chiave lasciata nella toppa della serratura, non costituiscono valide ragioni per sollevare da responsabilità l’albergatore. Una storica pronuncia della Pretura di Pietrasanta chiarisce bene il concetto: in una notte di piena estate, per la calura, un cliente aveva dormito con la finestra aperta ed aveva poi subito la sottrazione del portafoglio ad opera di un ladro, che era salito nella stanza appoggiando una scala al muro: i giudici, pur ravvisando una qualche imprudenza nell’azione del derubato, hanno ritenuto che il tenere la finestra aperta nelle notti estive non può di per sé considerarsi pericoloso od anormale, quando l’altezza delle finestre dal suolo lasci un notevole margine di sicurezza, richiedendo la scalata ad un muro di cinque metri particolari doti di destrezza (sent. 14.3.1960). ■
Sempre secondo l’art. 1785 c.c., la seconda causa di esonero della responsabilità dell’albergatore è la forza maggiore che va intesa come una situazione di intollerabile violenza o repentinità, alla quale non si può opporre resistenza o difesa, malgrado la più accurata diligenza. La giurisprudenza ha avuto modo di chiarire che l’albergatore non sarà responsabile se il danno è consistito nella sottrazione della cosa a seguito di rapina: “la sottrazione dei valori dalla cassetta di sicurezza attuata mediante rapina costituisce un caso di forza maggiore” (Trib. Venezia, 14.2.1986). Diversamente dalla rapina, il furto non è considerato come motivo di esclusione della responsabilità, in quanto tipico rischio dell’impresa alberghiera, evitabile con la predisposizione di idonee misure di sicurezza. Tipico rischio è anche il danno causato da incendio occasionato da corto circuito dell’impianto elettrico. Esaurisce la serie delle cause di esonero della responsabilità dell’albergatore la natura della cosa, che è intimamente collegata alle caratteristiche intrinseche della cosa (non deve, in ipotesi, trattarsi di difettosa custodia): nella maggior parte dei casi si tratta di vizi ignoti all’albergatore e ricollegabili a situazioni del tutto estranee all’attività alberghiera. Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it 4 2013
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LA PAROLA AL FORMATORE
a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
Esplorando scenari alternativi
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Perché gli uomini ad un certo punto della storia del pianeta hanno cominciato ad uscire di casa, tutti alla stessa ora, e fare più o meno strada per raggiungere un posto di lavoro dove avrebbero passato la maggior parte della loro giornata? Semplice: perché si era passati da un sistema agricolo artigianale all’era industriale. E dati i tempi, era fondamentale che gli operai lavorassero tutti assieme, dipendendo ciascuno dal lavoro dell’altro. Passando dalla fabbrica agli uffici, il princi-
voro e dei diritti umani, l’organizzazione delle aziende è rimasta la stessa dell’Inghilterra del 1800. Ancora oggi tutti i lavoratori escono di casa circa alla stessa ora e raggiungono un luogo fisico per espletare il loro lavoro anche se non si tratta di un impiego legato alla produzione fisica di “cose”. Che ci sia un disallineamento tra la velocità dell’innovazione tecnologica (veloce) e dei comportamenti delle persone e delle organizzazioni (lenti) è innegabile.
pio non cambiava: niente internet o posta elettronica ovviamente e molto lavoro “manuale” seppure sulla carta piuttosto che al tornio. Veniamo ad oggi. Nonostante le rivoluzioni tecnologiche e il sostanziale miglioramento delle condizioni di la-
Con alcune conseguenze negative e strani effetti collaterali. Il più interessante è secondo me il presenzialismo che in due parole si può riassumere con: siamo valutati da quanto siamo percepiti presenti ed impegnati piuttosto che sul risultato finale
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LA PAROLA AL FORMATORE
del nostro lavoro. Il che in certi casi genera situazioni fantozziane: passiamo ore in coda per raggiungere l’ufficio, partecipiamo a noiosissime e lunghissime riunioni dove facciamo inutili domande solo per sottolineare la nostra presenza e ci aggiriamo nei corridoi sempre tenendo un foglio in mano così da dare l’idea a chi ci incontra di stare facendo qualcosa di utile. Come potrebbe funzionare quindi un’organizzazione alternativa? Qualcuno ci ha pensato. Un caso di proposta su cui è interessante fantasticare è contraddistinta dalla sigla ROWE e se la sono inventata in USA. ROWE sta per Results Only Work Environment e un paio di aziende l’hanno già messa in pratica, apparentemente con eccellenti risultati di produttività e fidelizzazione del personale. Il senso è chiaro: organizzati il lavoro come vuoi e quando vuoi, fai quello che ti pare. L’importante è che tu raggiunga i tuoi obiettivi nei tempi stabiliti. Sulla carta il concetto non fa una piega. Pensando all’applicabilità, almeno nel contesto attuale, sembra più complicato. Innanzitutto perché ci sono lavori il cui output è difficilmente quantificabile, anche se mi viene da pensare che questo è uno dei problemi delle organizzazioni attuali. Il secondo ostacolo è legato al fatto che, affinché il metodo funzioni, ci devono essere per tutti obiettivi chiari. Sembrerebbe scontato ma alla domanda “quali sono i tuoi obiettivi?” molte persone rispondono in modo vago e infastidito. Il terzo è più che altro una supposizione, ovvero che il creativissimo italiano medio potrebbe trovare facili escamotage per non lavorare proprio e prendere lo stipendio. A me non viene in mente nulla, ma sono sicuro che se un sistema ci fosse, noi come popolo lo troveremmo. Un’altra obiezione che mi aspetterei sul sistema ROWE è che le persone hanno bisogno di vedersi, frequentarsi e comunicare, e implementando il metodo tutti starebbero comodamente a casa propria. Vero. Ma innanzitutto il metodo non implica
il lavorare da casa, piuttosto secondo una propria organizzazione svincolata da schemi imposti. Parlando poi del “comunicare” tra colleghi pare che il 90% del tempo le persone al lavoro preferiscano le email anche se sono vicini di scrivania e se hanno un minuto libero amano passarlo su qualche social network con persone che non vedono mai dal vivo. Insomma, forse non siamo pronti a implementare cambiamenti tanto dirompenti, ma non è bello pensare ad una rinnovata libertà degli impiegati di tutto il mondo, a una migliore gestione personale, a città meno intasate di pendolari, a traffico meno congestionato? Forse in un lontanissimo futuro quando guarderemo al modo in cui lavoravamo “oggi” ci verrà da sorridere con la tenerezza che riserviamo a situazioni di disarmante ingenuità. ■
PEr MEttErE tutto in ProsPEttiva Ecco il regolamento del 1884 dell’ufficio di un’azienda tessile piemontese • Gli impiegati dell’ufficio devono scopare i pavimenti ogni mattina, spolverare i mobili, gli scaffali e le vetrine. • Ogni giorno devono riempire le lampade a petrolio, pulirne i cappelli e regolarne gli stoppini e una volta la settimana devono lavare le finestre. • Ciascun impiegato dovrà portare un secchio d’acqua e uno di carbone per le necessità della giornata. • Tenere le penne con cura. Ciascuno può fare la punta ai pennini secondo il proprio gusto. • Questo ufficio si apre alle 7 del mattino e si chiude alle 8 della sera, eccettuata la domenica nel qual giorno resterà chiuso. Ci si aspetta che ciascun impiegato passi la domenica dedicandosi alla chiesa e contribuendo liberamente alla causa di Dio. • Gli impiegati uomini avranno una sera libera alla settimana a scopo di svago e per due sere libere andranno regolarmente in chiesa. • Dopo che un impiegato ha lavorato per 13 ore in ufficio dovrà passare il rimanente tempo leggendo la Bibbia o altri buoni libri. • Ciascun impiegato dovrà mettere da parte una somma considerevole della sua paga per gli anni della vecchiaia in modo che egli non diventi un peso per la società. • Ogni impiegato che fumi sigari spagnoli, faccia uso di liquori in qualsiasi forma, frequenti bigliardi o sale pubbliche o vada a radersi dal barbiere, ci darà una buona ragione per sospettare del suo valore, delle sue intenzioni, della sua integrità e onestà. • L’impiegato che avrà svolto il suo lavoro fedelmente e senza errori per cinque anni avrà un aumento di 5 (cinque) centesimi al giorno, ammesso che i profitti dell’azienda lo permettano.
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a cura del dottor Marco Bellato psy.bellato@gmail.com
PSICOLOGIA
La Dipendenza da Lavoro (Work-Addiction) Vostro marito non ha mai una domenica libera? “Staccare” anche solo per qualche giorno è impensabile? Vi svegliate nel cuore della notte pensando al vostro capo? Est modus in rebus scriveva Orazio ne “Le Satire” (Orazio, Satire, I, 1, 106-107), ad indicare che nelle cose e nelle azioni esistono dei confini oltre i quali non può esistere il giusto. Il senso del limite in psicologia è molto importante, perché funge da spartiacque tra normalità e patologia. Prendiamo, ad esempio, il lavoro; generalmente tutte le persone devono lavorare per vivere e naturalmente nessuno mai si sognerebbe di mettere in discussione la validità di questo concetto, oggi peraltro particolarmente attuale in tutta la sua drammaticità. Vorrei però descrivere che cosa può succedere ad alcune persone quando il lavoro assume significati e ritmi che esulano dalla ricerca del semplice sostentamento e dalla realizzazione delle proprie aspirazioni, sconfinando in un comportamento patologico. L’espressione Workaholism, letteralmente “ubriacatura da lavoro” fu utilizzata per la prima volta negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’70; la traduzione è, a mio avviso, particolarmente efficace perché i comportamenti di chi ne è affetto riprendono molto fedelmente quelli dell’alcolista. Per rendere meno tecnica ed elaborata la descrizione di questa sindrome proverò a fare degli esempi di vita quotidiana. La vita di Roberto appare perfetta: sposato da 15 anni, ha una bella famiglia con 2 figli, una casa di proprietà, un’auto di lusso e “un bel lavoro”; è un importante manager di un’azienda che opera nel campo della pubblicità, passa da una città all’altra, da un albergo all’altro, da un cliente all’altro. Mai due giorni nello stesso posto, però sottolinea lui: “Ne vale la pena, non sa quante soddisfazioni mi sono tolto in questi anni, la barca, la casa in montagna, eccetera”.
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Da qualche mese Lucia, moglie di Roberto, afferma che suo marito è diventato intrattabile, riferisce che è scontroso, costantemente nervoso ed irritabile. Ha anche cominciato, di sua iniziativa, ad assumere dei farmaci per tenersi sempre sveglio e pimpante. Il loro rapporto si sta velocemente deteriorando, anche le minime attenzioni nei confronti di lei sono svanite; eppure, il lavoro sembra funzionare bene, i soldi arrivano puntuali, tutto appare come al solito. Roberto nel frattempo ha cominciato a lavorare di nascosto, nel tempo libero legge o fantastica su promozioni, maggiori responsabilità, maggiori guadagni e il suo ritmo di vita è diventato frenetico; ha spesso mal di testa, mal di stomaco e dorme 4 ore per notte, nonostante ciò tira dritto per la sua strada pensando che “Ne vale la pena” che “Non faccio del male a nessuno”, “Lo faccio per i miei figli”, le sue forze sembrano inesauribili; la sua strategia per proseguire la carriera nella dipendenza è chiara: “So di essere schiavo del lavoro, ma meglio questa che tante altre cose”. Si sente inutile e in colpa se rimane con le mani in mano, il “far niente” lo terrorizza e lo rende aggressivo, autoritario ed impaziente nei confronti di chi non condivide i suoi ritmi; lavorare sempre invece aumenta la sua autostima, lo trasporta in uno stato “adrenalinico” come egli stesso afferma, in definitiva si sente vivo solamente quando lavora e “produce”. Inutile dire che questa è la fase più critica, spesso in questo periodo alla work addiction va ad aggiungersi una seconda dipendenza (interdipendenza) come l’alcool “Per rilassarmi alla sera dopo una lunga giornata” o i farmaci-droghe “Per tenermi su” o il gioco d’azzardo “Per distrarmi e non pensare a niente”. Roberto è diventato bugiardo, egoista, spesso crede di essere un fallito e si è isolato dagli altri, sta cominciando a pensare che qualcuno lo voglia licenziare o rubargli il posto.
PSICOLOGIA
Come già detto, il carattere subdolo della dipendenza da lavoro, cioè il rinforzo della società nei confronti di un comportamento vissuto come sano e innocuo, rende particolarmente difficoltosa la terapia di questa sindrome; molto spesso essa serve a mascherare depressioni latenti, mancanze esistenziali o problemi con l’elaborazione delle proprie figure genitoriali, con il senso dell’autorità, o per compensare un vuoto affettivo facendosi accettare per quanto si è bravi, per quanto ci si impegna e si guadagna.
Infine, è comunque d’obbligo precisare che esistono soluzioni terapeutiche efficaci e risolutive. ■ Per maggiori informazioni Dott. Marco Bellato, Psicologo – laureato a Padova in psicologia clinica e di comunità – vive e lavora a Bolzano. Specialista nella diagnosi e trattamento delle new Addictions (gioco d’azzardo patologico - shopping compulsivo - dipendenza da lavoro - dipendenza da internet - disturbi della sessualità). Studio Professionale: via Grappoli 50, 39100 Bolzano (www.liberatidalgioco.org) - e-mail: psy.bellato@gmail.com
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
Finanza e etica:
il ruolo dei bonus ai manager La Commissione affari economici e monetari del Parlamento Europeo (Econ) ha illustrato al Consiglio Europeo nel mese di febbraio il provvedimento che avrebbe quale scopo il miglioramento della stabilità delle istituzioni bancarie e l’innalzamento della qualità del loro capitale. Tra il pacchetto di norme che il relatore del provvedimento Econ Othmar Karas, ha illustrato al consiglio, spicca la volontà di definire un tetto ai bonus dei manager bancari: le retribuzioni dei top manager delle banche e delle imprese di grandi dimensioni sono infatti suddivise in parte fissa e parte variabile (genericamente detti bonus), legata ad obiettivi da conseguire. Il legislatore europeo intende fissare un limite di ammontare alla parte bonus che, nel caso di maggior favore, non potrà essere superiore al doppio della parte fissa. Solo chi appartiene al settore delle banche e finanza, ha avuto modo di vedere negli ultimi decenni il disastro che manager spregiudicati con propri obiettivi di breve periodo stabiliti con contratti incentivanti in accordo con board incompetenti o collusi, hanno creato alla struttura delle banche, ma anche del territorio: finanza spregiudica e creativa, con vasto utilizzo di strumenti derivati il cui rischio veniva anche scaricato sui clienti; realizzazione di operazioni di finanza straordinaria quali scorpori di attività, cessioni, fusioni, quotazioni, il tutto senza che ci fosse un concreto disegno di crescita futura, ma solo un risultato utile di breve periodo che consentisse l’incasso del bonus milionario. Si è assistito in pratica ad una distruzione del valore a medio e lungo periodo per premiare l’utile a breve
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e la monetizzazione dei bonus ai manager, abili nel sottoscrivere dei contratti per il mandato triennale con ampie garanzie di uscita ed ancora più abili nel conseguire il proprio obiettivo anche a discapito della stabilità futura della banca. Davanti ad una tale presa di posizione da parte dell’ Econ, spicca la prima dichiarazione a caldo del premier britannico David Cameron che si è dissociato dal valutare positivamente il provvedimento in quanto secondo lui Londra ha caratteristiche differenti da quelle europee, avendo sede a Londra istituzioni creditizie inter-
FINANCE CONFIDENTIAL
nazionali che devono competere nel mercato finanziario globale. Alla Gran Bretagna del resto, relativamente al campo finanziario non sembra in passato di aver posto come priorità la valutazione etica degli affari, tuttavia dobbiamo ricordare che sono stati i latini ad inventarsi la frase “Pecunia non olet”, quindi, prendiamone atto senza giudicare ma con qualche dubbio interpretativo. A tranquillizzare parzialmente il premier britannico nei giorni scorsi ci ha pensato il gigante bancario HCSBC che ha deciso di mantenere la propria sede a Londra scongiurando il trasferimento ad Hong Kong, anche e qualora venisse varato il provvedimento da parte dell’assemblea europea e che lo stesso venisse adottato dalla Gran Bretagna. In via teorica bonus dei manager sono doverosi e
dovuti se il manager è competente, se sa creare valore per la banca a breve periodo ed a medio periodo ne partecipa alle varie fasi di sviluppo avendo riguardo di valutare tutti gli aspetti della vita aziendale nel suo complesso per garantire una crescita omogenea e con rischi controllati. I bonus ai cialtroni che realizzano plusvalenze vendendo attività importanti delle banche pregiudicandone la stabilità futura, o che confezionano prodotti spazzatura per la clientela, sono dannosi e criminali non solo l’entità del bonus ma per il danno che causano alla banca ed alla collettività: tuttavia per questi soggetti non esiste l’etica ed è impossibile fermarne l’azione, perché non commettono nulla di illegale e se vengono fermati si spostano: loro stessi si definiscono Professional, forti del loro curriculum vitae cambiano casacca, banca, Nazione e con i propri riferimenti di controparte continuano ad operare creando altri disastri ed incassando i propri ulteriori bonus. Per fare un esempio è di questi giorni l’ultima idea nata a Wall Street, chiamata “collateral transformation”, che in estrema sintesi consente di trasformare, in alcuni casi, delle garanzie prestate a fronte di operazioni primarie (tipici derivati) in vere e proprie attività concrete (in forma ridotta rispetto alle garanzie) quali Titoli di Stato, secondo quello che gli ideatori chiamano una normale operazione di REPO ossia di riacquisto della garanzia. Il problema serio è che al momento né i regulatory statunitensi né quelli europei stanno capendo quale sia l’operatività quindi rischi per il mercato e per le banche che intendono effettuarle, e come procedere a controllare questa nuova operatività, che sicuramente è legata a bonus importanti per gli attori. La finanza creativa concettualmente non ha limiti, come i contratti tra le parti; limite ne avrà la sua ubicazione visto che, a partire dal 2014 anno in cui dovrebbe entrare in vigore il provvedimento Econ, non avrà più sede in Europa, sempre che in sede di stesura definitiva in Europa si ricordino di estendere il provvedimento non solo ai top manager del board, ma anche ai “professional” che hanno deleghe limitate ma possono creare rischi illimitati. ■ 4 2013
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MI PIACE
Sarah Varetto amo gli alberghi storici che raccontano la loro città Prima donna alla direzione di un canale all news. Giornalista, moglie, mamma e un’agenda fitta di impegni che riesce sempre a portare a termine con grande cura ed efficienza
✒Cristina Piccinotti
moglie e mamma. «Oggi le mie abitudini di viaggio sono molto cambiate rispetto a quando, zaino in spalla, viaggiavo in giro per il mondo in compagnia dei miei amici. Il lavoro e il fatto di avere due bimbi piccoli hanno influito profondamente sulle mie scelte di viaggio, sia in termini di destinazione che di alloggio. Da giovane viaggiavo soprattutto per scoprire il mondo; ora, invece, sia che mi sposti per lavoro sia che viaggi con la
Racconto di un’intervista più volte rimandata. Ma il risultato è valso l’attesa. Sarà stato per la dovizia di particolari dei suoi racconti, per le risposte chiare date senza esitazioni, fatto è che, alla fine dei 25 minuti di conversazione con lei campeggiava un solo desiderio: organizzare un viaggio in giro per il mondo. Giornalista, moglie, mamma e un’agenda fitta di impegni con un tempo contingentato a disposizione. Il Direttore di Sky tg24 – il canale all news di Sky, un telegiornale da 400 persone che sotto la sua direzione ha toccato record di ascolti assoluti – appena può pensa a sé e alla sua famiglia e si concede ad una delle sue grandi passioni: viaggiare. Pronta a partire in qualsiasi momento per necessità professionali, «viaggio molto per lavoro, ma non sono io in quel caso a decidere dove andare e quando partire», ogni volta che ne ha l’occasione organizza e parte con la sua famiglia – i due figli, Maya e Giuseppe (ndr), e il marito, Salvo Sottile, altro noto giornalista del panorama italiano –. Le abbiamo chiesto di raccontarci alcune delle sue esperienze di viaggiatrice, sia come giornalista che nella veste di
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Al Las Ventanas di Los Cabos, Sarah Varetto torna sempre volentieri per la Spa, una delle migliori che abbia mai provato in hotel
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mia famiglia, all’avventura e alla scoperta cerco di coniugare sicurezza e relax, in strutture alberghiere accoglienti che siano in grado di offrirmi ogni tipo di comfort. Almeno per adesso!». Ci racconti dei suoi viaggi “zaino in spalla” «Ricordo con piacere le mie prime visite in Medio Oriente. Egitto, Giordania, Siria sono paesi bellissimi e capaci di regalare emozioni fortissime. Durante questi viaggi all’insegna della scomodità, mi capitava spesso di dormire in ostelli o in alberghi un po’ al limite. Ma il valore della scoperta superava ogni inevitabile disagio. Non dimenticherò mai il fascino che ebbero su di me la scoperta di antiche città come Palmira, Aleppo, Damasco». E oggi? «Oggi amo ancora tutto il Medio Oriente, anche se lo vivo in modo diverso. In Egitto ricordo con piacere il Windsor Hotel al Cairo, che è un vero pezzo di storia della città, così come lo sono molte altre strutture alberghiere nel mondo che sono state un crocevia di fatti, persone ed esperienze del passato che si sono via via intrecciate con la storia stessa del posto in cui si trovano». Ci faccia qualche altro esempio «Il Wardoff, il Saint Regis, il Soho Hotel e il Peninsula, tutti a New York, raccontano in chiavi molto diverse
Il Delano Hotel nel cuore di South Beach è uno degli alberghi preferiti dal direttore di Sky tg24
fra loro la città e sono un po’ lo specchio del suo spirito e del suo carattere. Mi vengono in mente, restando negli USA, anche il Delano Hotel, nel cuore di South Beach e direttamente sull’oceano, e il Pelican, considerato l’hotel più cool della costa settentrionale della Florida, entrambi molto divertenti così come divertente e spensierata è Miami». Quando viaggia per lavoro, cosa conta di più in un albergo? «I ritmi serrati mi portano ad avere trasferte sempre più brevi e veloci. Posto che quando viaggio per lavoro non mi occupo io della prenotazione della struttura, la scelta cade sempre su alberghi posizionati in maniera comoda rispetto agli impegni della giornata: a Milano dormo spesso al Gran Visconti Palace, che si trova vicino ai nostri studi Sky in Santa Giulia e dove mi trovo molto bene; o al Westin Palace, in Piazza della Repubblica, molto vicino alla Stazione Centrale. Dopo diversi anni di spostamenti, sono diventata più abitudinaria e mi fa piacere tornare nello stesso albergo anche per ritrovare un po’ di familiarità nella stanza in cui sono ospite». Quando il viaggio è di piacere, le capita di tornare nello stesso albergo o preferisce cambiare? «Se si tratta di una vacanza dettata da un bisogno specifico, torno con piacere in un albergo in cui mi sono trovata bene. Ad esempio, quando vogliamo rilassarci e farci coccolare, andiamo al Fonteverde Natural Spa Resort a San Casciano dei Bagni Siena, o in costiera, al Poseidon di Positano o al Regina Elena di Ischia». E quali caratteristiche deve avere per lei un albergo? «Anche qui vale il distinguo di prima: se il viaggio è di lavoro, l’albergo deve essere in una posizione ottimale rispetto all’impegno assunto per facilitare gli spostamenti; inoltre, deve essere curato e accogliente (nel 4 2013
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Il Pelican, l’albergo più cool della costa settentrionale della Florida
senso di familiare): un albergo trascurato, di qualsiasi categoria esso sia, mi delude sempre. Quando viaggio con la mia famiglia, invece, mio marito ed io cerchiamo posti che siano adatti anche per i nostri figli e che soddisfino una delle nostre grandi passioni le immersioni subacquee: il Palm Beach Resort alle Maldive, ad esempio, o il Domina Prestige Hotel a Sharm El Sheick». E quanto conta per lei il lusso? «Non serve che un albergo sia lussuoso per essere bello, conta che sia curato nei dettagli e che il servizio sia di qualità». E in materia di comfort, quanto conta che un albergo abbia una bella Spa? «È importante e negli ultimi anni la vacanza benessere è diventata un vero e proprio format che, anch’io, scelgo di fare quando ho bisogno di relax e tranquillità». Il suo albergo con Spa preferita? Las Ventanas a Los Cabos, in Messico». Il viaggio che consiglierebbe ai lettori di Master Meeting? «In Medio Oriente, dove spero di poter tornare anch’io presto». E il suo prossimo viaggio? «Tra poche ora parto per Siena, dove per un convegno di lavoro sarò ospite de La Bagnaia Resort». ■
La Bagnaia Resort, raffinata location, ideale anche che per meeting e convegni
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Villa d’Este Hotels
Hotel Barchetta Excelsior LAGO DI COMO
UN NUOVO ANNO, UN NUOVO STILE... www.hotelbarchetta.it
SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À
Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi
Io viaggio sola... a Fonteverde Il pluripremiato Fonteverde Tuscan Resort & Spa è stato scelto dalla regista Mariasole Tognazzi come set per il suo ultimo film Viaggio Sola, interpretato da Margherita Buy e Stefano Accorsi per la scena in cui la Buy svolge nel resort il suo lavoro di supervisore di alberghi di lusso. L’attrice incarna nel film, una figura femminile di grande attualità; single e felice di esserlo, sicura della sua vita e delle sue scelte. Proprio alle ospiti single il 5 stelle dedica il pacchetto “Viaggio Sola” che, fino al 31 dicembre, a partire da 524 euro include: 2 pernottamenti in camera doppia uso singola, upgrade su disponibilità, frutta in camera all’arrivo, prima colazione a buffet con angolo bio, accesso alle piscine termali con idromassaggio e al percorso etrusco, Spa cooking class, trattamento regenerating facial Eteria Radiance, una crema mani Eteria anti-age in omaggio, passeggiata guidata del mattino e assistenza di un medico tutor e di una cosmetologa. Info: tel. 05785724; www.fonteverdespa.com.
Nag Arnoldi a Villa Castagnola Fino al 31 ottobre il parco del Grand Hotel Villa Castagnola, unico 5 Stelle Superior di Lugano, farà da cornice all’esposizione delle trenta opere dello scultore ticinese Nag Arnoldi in un cammino che ripercorre gli ultimi trent’anni di attività artistica dello scultore. Con le sue opere Nag Arnoldi racconta un fantastico immaginario caratterizzato da soggetti ricorrenti come il circo con gli arlecchini, il mondo del mito e della storia, guerrieri tra la vita e la morte. Per permettere agli ospiti di entrare appieno nel mondo di Arnoldi, sarà possibile
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(su richiesta) essere accompagnati da una guida. Info: www.villacastagnola.com.
Nova Yardinia e Regione Puglia insieme per il territorio Da sempre, attento a mettere al centro del proprio progetto l’appartenenza al territorio pugliese e le sue eccellenze, Nova Yardinia Convention & Spa Resort fa sistema con la Regione Puglia per promuovere il territorio. I primi dati del 2012 fanno registrare nella Regione oltre 3,2 milioni di arrivi e circa 13,3 milioni di presenze. Il confronto con il 2011 evidenzia una ridu-
zione minima degli arrivi (–0,89%), e una riduzione delle presenze (–2,03%). La crisi economica ha prodotto un impatto maggiore sul mercato italiano, prima piazza del turismo in Puglia, che registra una compressione sia nel numero di arrivi che nella permanenza media a fronte di un significativo incremento dei flussi turistici stranieri, pari al 4,7% in più degli arrivi e al +3,5% delle presenze. Ancora una volta il turismo in Puglia ha un andamento decisamente migliore rispetto a quello medio nazionale per il quale l’Osservatorio Nazionale del Turismo stima una perdita media del –6,2% degli arrivi e del –7,1% delle presenze rispetto al 2011, per il periodo gennaio-ottobre 2012. Nella foto il resort dall’alto Info: www. agenziapugliapromozione.it.
Un hotel nel cuore della Dolce Vita In via Veneto, a pochi passi da Piazza di Spagna e da Villa Borghese, l’Hotel Boscolo Palace Roma è un affascinante cinque stelle lusso all’interno di uno splendido palazzo Liberty, costruito da Marcello Piacentini. All’interno stucchi d’epoca, superfici laccate, marmi pregiati. Molto belli gli affreschi di Guido Cadorin che ha immortalato l’alta società romana della Dolce Vita. L’hotel offre 87 camere e suite raffinate e confortevoli distribuite su 7 piani e 3 attrezzate sale meeting in grado di accogliere fino a 100 persone. Alla guida dell’hotel da qualche mese c’è Andrea Fiorentini, 39 anni, una laurea in Economia e Commercio e un master in
SAI L’ULTIMA?
innovation, development and managing of land tourism enterprises. Fiorentini, prima di approdare al Boscolo Palace, è stato Hotel Manager all’Hotel Majestic di Roma occupandosi di development e management e Deputy Manager all’Atahotels Capotaormina e a Petriolo Spa & Resort. Info: tel. 06478719; reservation@palace.boscolo.com
Andrea Frabetti è il nuovo G.M. di Best Western CTC Hotel Verona Da vero sportivo (brevetto di paracadutista e di nuoto) ha sempre amato le sfide. Il suo curriculum è
costellato di belle esperienze maturate in prestigiosi brand dell’hotellerie, italiana e internazionale, come Monrif, Abitalia, Gruppo Boscolo, Jolly Hotels e Accor. Nel suo palmarès figurano incarichi importanti come lo “start up” per quattro strutture (a quattro e cinque stelle) in Abitalia, il rilancio dell’Hotel Boscolo di Bologna e lo start up del B4 di Milano. Nulla avviene per caso, infatti a questi prestigiosi incarichi, Fabretti arriva grazie al suo know how, e al suo dinamismo, dopo aver maturato una significativa esperienza nell’ambito dell’organizzazione di grandi eventi per una società di Bologna, dopo ottime performances come direttore commer-
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ciale e marketing di prestigiose compagnie e dopo essere stato responsabile eventi in un centro culturale di arte contemporanea di Bologna.Oggi l’attende una nuova sfida, la direzione del Best Western CTC Hotel Verona, a San Giovanni Lupatoto, una struttura imponente, con grandi spazi congressuali a cinque minuti dalla stazione di Verona e a quindici dall’aeroporto. Per contattarlo: direzione@ctchotel.com; tel. 0458754111
Nuova proprietà per l’Hilton Garden Inn Milan Malpensa Riapre sotto una nuova proprietà l’Hilton Garden Inn Milan Malpensa. Avendo operato con il brand Hilton Garden Inn dal 2008 al 2011, il contratto di franchisee è stato riproposto alla nuova proprietà, la Hypo Alpe Adria Leasing, e sarà gestito da Bierwith & Kluth Hotel Management GmbH. Con 207 camere, nelle vicinanze di Somma Lombardo, a pochi chilometri da Malpensa, l’hotel ha facile accesso al terminal, grazie a un servizio di navetta gratuito da e per l’aeroporto, ed è dotato di due ristoranti, business zone e un conference center articolato in sette sale (800 metri quadrati), delle quali la più ampia può contenere fino a 400 persone. Alla guida dell’Hotel ritorna il gm Lorenzo Zagatti.
I nuovi stilisti in passerella al Principe di Savoia
proprie collezioni in una sfilata durante la quale verrà annunciato il vincitore. La giuria per l’edizione 2013 sarà composta da Vivia Ferragamo, Guglielmo Miani, Fabia Di Drusco e Margherita Perico. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 31 maggio, la giuria prenderà in esame solo le candidature provenienti da Regno Unito, Francia, Italia, Svizzera e Stati Uniti; per partecipare bisogna avere un’attività avviata e un brand attivo da due a cinque anni. Un ulteriore elemento che verrà preso in considerazione sarà la presentazione di un video di un minuto in cui i candidati presenteranno la propria collezione illustrandone ispirazione e filosofia. Il vincitore riceverà 25.000 sterline, un soggiorno di due notti in uno degli hotel Dorchester Collection e la possibilità di potersi confrontare con i giudici. Info: www.dorchestercollection.com.
Starhotels Constellation Bonzai Elementi metallici, forme stilizzate, materiali insoliti mixati con estro, energia pulita, questi gli elementi di “Constellation Bonzai”, l’installazione a basso impatto ambientale realizzata dall’artista newyorkese Joshua Hadar, che fa bella mostra di sé all’ingresso dello Starhotels E.C.ho. di Milano. Constellation è realizzata con acciaio al carbonio e centinaia di spezzoni di tubo indu-
L’edizione 2013 del concorso Dorchester Collection Fashion Prize si svolgerà quest’anno nell’elegante cornice dell’Hotel Principe di Savoia di Milano. Nato nel 2010, il Dorchester Collection Fashion Prize, seleziona ogni anno i talenti emergenti nel mondo della moda. I finalisti, il 29 ottobre, presenteranno le
Errata corrige Precisiamo che il personaggio segnalato nella foto n° 3 pubblicata a pag 39, all’interno del Reportage del Premio Excellent (MM marzo, 2013) è Giovanni Borriello, amministratore unico di H-Point e non Francois Droulers, proprietario del Palace Hotel Bari, come erroneamente indicato nella didascalia.
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Nuove tendenze e contaminazioni all’Abitart Hotel Arte, interior design, pittura, musica, fotografia. Immaginate un soggiorno nella città Eterna diverso dal solito, fuori dai canoni tradizionali, in un quartiere antico della Capitale, che oggi, forse, è quello che vanta l’atmosfera più moderna. L’Abitart è un design hotel ubicato nel cuore del quartiere Ostiense-Testaccio, dove convivono divertimento e cultura, vita notturna e mondanità, a pochi metri dal MACRO Future, sede distaccata del Museo d’Arte Contemporanea di Roma, e poco lontano dal museo della Centrale di Montemartini, nonché dalla sede romana di “Eataly”, hub della gastronomia di prodotti alimentari made in Italy. Nato dalla passione per l’arte e da un’idea di ospitalità tesa all’eccellenza dell’imprenditore Ciro Smiraglia, progettato dagli architetti Luisa Smiraglia e Alfredo De Benedetti, l’Abitart hotel si è già aggiudicato da tempo la copertina della rivista “AD”, entrando nelle location uniche in cui desiderare di andare. Oggi l’hotel è gestito da una staff quasi tutto al femminile: il Direttore, Stefania Cianni, proveniente da una lunga esperienza sia come General
striale saldati insieme. Il risultato è una struttura a forma di albero, illuminato da oltre 110 led nascosti tra i rami, alimentati da due pannelli fotovoltaici inseriti alla base delle strutture. Constellation è un’opera coerente con il pensiero attento all’ambiente della Catena
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Manager che nella gestione di meeting e congressi di grandi numeri, e il Direttore Commerciale, Guendalina Palma, che insieme mettono al servizio della clientela la loro esperienza e cultura dell’ospitalità, in perfetta continuità con gli standard di eccellenza che da sempre contraddistinguono la filosofia dell’Abitart hotel. Il risultato è un ambiente in grado di stupire un cliente sempre più esigente, informato e al passo con i tempi, regalando un’emozione indimenticabile. Le 65 stanze, ognuna diversa dall’altra, comprendono 8 suite ispirate ad artisti e a temi del Novecento. Le 6 sale meeting sono modulabili e hanno una capacità da 10 a 120 posti per un totale di 300 persone complessive. In questo spazio di esaltazione della ospitalità non poteva mancare il momento conviviale per eccellenza: l’Estrobar, che stupisce i palati più raffinati grazie a ricette dal sapore intenso e dagli aromi tradizionali, rivisitate in una veste giovane e trendy dallo chef Francesco Bonanni e dalla sua intraprendente giovane brigata. Info: tel. 064543191 www.abitarthotel.com.
Starhotels che, con E.C.Ho., ha creato un hotel sostenibile ed eco friendly. Un approccio green che unisce Starhotels all’artista Josh Hadar. Hadar, classe 1968, dopo la laurea all’Università di Boston in storia dell’arte, con indirizzo cinematografico, si sposta a New York
dove si occupa di cinema documentario indipendente. I suoi lavori sono realizzati con materiali da costruzione recuperati dalle strade di New York e biciclette rotte. L’effetto è un sorprendente mix di design futurista e tecnologia ambientale.
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SAI L’ULTIMA? Novità in casa IHG
Giardino di Ripetta: via alla bella stagione Lo scorso 10 aprile, l’elegante Giardino di Ripetta ha inaugurato la bella stagione con un evento esclusivo: dalle ore 19 fino a tarda sera, l’incantevole e rigogliosa corte interna dell’ex convento barocco, risalente al 1675, ha preso vita grazie alla suggestiva atmosfera e alle centinaia di ospiti intervenuti, tra cui personale diplomatico, rappresentanti dell’imprenditoria italiana, personalità dello spettacolo come Lorenzo Lavia, Manuela Arcuri, Annalisa Scarrone, Daniele Coletta, Rodolfo Corsato, Roberto Ruspoli, Ramona Badescu e Nathalie Caldonazzo. Lo chef Rodolfo Chieroni, alla guida del Café di Ripetta American Bar & Restaurant, ha deliziato gli ospiti con un buffet ricco e appetitoso. Il tutto accompagnato dalle sonorità lounge e chilly out della dj romana Margherita Ramacciotti. Con le sue 69 camere, caratterizzate da una straordinaria metratura, Residenza di Ripetta offre un servizio attento e discreto, una splendida vista sui tetti di Roma e sul Giardino di Ripetta, la rigogliosa corte interna, ideale per un aperitivo rilassante di fine giornata, un gustoso brunch domenicale o un esclusivo evento privato. Per un pranzo di lavoro o una cena romantica, c’è invece il raffinato Café di Ripetta American Bar & Restaurant, arredato con mobili d’antiquariato e quadri antichi. Completano l’offerta dell’albergo, sei ampie sale riunioni modulabili. La Residenza di Ripetta a Roma è parte del gruppo italiano Royal Demeure. www.royaldemeure.com.
Un Eden del benessere nel cuore glam di Roma Inaugurata lo scorso 18 marzo, la KamiSpa del Boscolo Palace di Roma, nel cuore di Via Veneto è una cornice di raffinatezza e design, dove, immersi in una pacata atmosfera orientale, ci si può abbandonare alle antiche tecniche di benessere orientale provenienti da Tibet, Ci-
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IHG (InterContinental Hotels Group), uno dei gruppi alberghieri più grandi del mondo, ha firmato l’accordo per aprire il suo primo Hotel Indigo in Italia: l’Hotel Indigo Rome-St George, boutique hotel da 64 camere in pieno centro storico, in via Giulia. L’hotel sarà gestito secondo un contratto di franchising con la società Hotel Invest Italiana SRL, e la sua inaugurazione è prevista per il primo trimestre 2014, non appena sarà ultimata la conversione dell’hotel St. George agli standard del brand Hotel Indigo. Domenico Magnati, Development Director in IHG Italia, ha commentato di essere entusiasta di introdurre in Italia il brand IHG dedicato ai boutique hotel: «Hotel Indigo è il nostro pluripremiato brand di boutique hotel. Ogni hotel è progettato e modellato per riproporre e riflettere l’architettura, lo stile, l’atmosfera e la storia della città e del quartiere in cui è situato». L’hotel Indigo Rome - St George sarà inoltre dotato di una lussuosa spa comprensiva di sauna, bagno turco e un’ampia offerta di trattamenti di bellezza. Ci saranno anche un ristorante gourmet sia per residenti sia per i clienti esterni, e una magnifica terrazza. Tutti gli Hotel Indigo in Europa offrono il wi-fi free ovunque, servizio in camera 24/24 e accesso free alla palestra.
Internet free ai clienti fidelizzati A partire da luglio, InterContinental Hotels Group garantirà la connessione internet illimitata e gratuita a tutti i membri del suo programma di fedeltà, offrendo anche diversi nuovi vantaggi tra i quali la possibilità di diventare membri Elite più velocemente soggiornando in tre o più hotel del gruppo IHG. Inoltre, le notti premio contribuiranno a far divenire membri Elite, mentre le notti “extra” dei membri Platinum Elite serviranno a mantenere il proprio status nella membership dell’anno successivo.
na, Thailandia, India, Indonesia e Giappone. Si può scegliere, solo per fare qualche esempio, tra massaggi tibetani con pietre fluviali calde, massaggi cinesi di digitoterapia secondo i principi dell’agopuntura o massaggi palmari balinesi con puro olio di cocco biologico. Tutti i terapisti sono orientali e di altissimo livello e, per i trattamenti, si utilizzano esclusivamente prodotti fatti con principi attivi aromaterapici purissimi. Info: tel. 0647872166.
2010 2011 2012 e 2013... quattro anni d’oro per il Fairmont Monte Carlo La Battersea Evolution di Londra è stata, lo scorso 19 marzo, lo scenario degli M&IT Awards 2013, organizzato dalla rivista inglese Incontri e Viaggi Incentive. Oltre 24mila lettori hanno dato la loro preferenza ai vincitori dei 19 premi in palio, giudicati poi da una giuria composta da qualificati pco e professionisti del turismo con la mission di premiare l’eccellenza del servizio nei diversi settori del comparto.
Tra i candidati europei, il Fairmont Monte Carlo ha vinto per il quarto anno consecutivo, il Gold Award come Best Overseas. Si tratta di un grande successo che premia l’impegno costante e il lavoro di squadra di uno staff d’eccellenza formato da oltre 500 persone. L’hotel ha anche ricevuto da BI Worlwide l’Award of Merit nella categoria Best City per l’alta qualità del servizio e la competenza. Nella foto da sin. Antonio Ducceschi, sales & marketing director, l’organizzatore della serata, Lionel Pedemay, director of corporate & incentive sales UK e Germany, Xavier F. Rugeroni, regional vice-president & general manager Fairmont Monte Carlo.
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La stagione delle terme riparte a Castrocaro Si è aperta lo scorso 8 aprile la stagione delle Terme a Castrocaro. Vera e propria oasi di benessere a 360 gradi, le Terme di Castrocaro, offrono cure e trattamenti naturali, capaci di guarire e prevenire malattie reumatiche, delle vie respiratorie, dell’ apparato vascolare, ginecologico e gastroenterico. Classificate dal Ministero della Salute di “Prima Categoria Super” e convenzionate col Sistema Sanitario Nazionale offrono il segreto della natura per mantenersi sani e belli tutto l’anno. Info: tel. 0543412711; www.termedicastrocaro.it.
F&de Group Un network di strutture che si occupino di food&beverage soltanto ad alto livello, all’interno di hotel, nel catering, nella ristorazione collettiva o attraverso shop&corner per il grande pubblico. Questa la mission di F&de – Food and mood – società specializzata in servizi di ristorazione in outsourcing in grado di proporre e realizzare format ad hoc innovativi e personalizzati. In forte espansione, in particolare al nord e nel centro Italia, F&de Group crede fortemente nel concetto di albergo quale organismo dinamico, inserito nel tessuto vivo della città, aperto quindi anche alla clientela esterna e attento ai valori di italianità, value for money, healthy&tasty e family friendly: tutte le soluzioni proposte si integrano perfettamente con il territorio e con la realtà partner che ospita il ristorante, il bar o il sale corner. Tra le strutture alberghiere che hanno scelto di affidarsi all’alta professionalità di F&de Group figurano nomi importanti dell’hotellerie di alta gamma come Starhotels, Atahotels e Hilton.
Nuovo sito per LHW The Leading Hotels of the World prosegue le celebrazioni del suo ottantacinquesimo anniversario con il lancio del nuovo sito internet
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Inaugurata la “Sala The Children for Peace” al Grand Hotel Castrocaro Terme Un gesto magnanimo in nome della Onlus “The Children for Peace” quello voluto da Lucia Magnani (nella foto a sin.) e Lamia Kashoggi (a destra), rispettivamente membro del Comitato d’Onore e vicepresidente della ONG fondata con lo scopo di portare una luce di speranza ai bambini che vivono nelle aree di conflitto, orfani e malati di Hiv attraverso l’istruzione e l’informazione e per dare loro una prospettiva reale di nuove opportunità di vita, per migliorare se stessi e le loro famiglie. Durante il soggiorno riservatissimo della moglie italiana del nababbo Adnan Kashoggi e dell’illustre Debbie Mace presso il Grand Hotel&Spa di Castrocaro Terme, alla presenza di Massimo Leonardelli, è stata inaugurata la “Sala The Children for Peace” all’interno del Grand Hotel con Tovaglie dipinte a mano dai ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti di Roma e messe in vendita per finanziare una raccolta fondi destinata all’acquisto di medicine per i bambini e per finanziarne gli studi. «Sono lusingata che Lamia abbia scelto il Grand Hotel per rilassarsi e abbia apprezzato moltissimo le nostre proposte ed in particolare il percorso di salute e benessere Long Life Formula nei suoi 7 percorsi (antinvecchiamento, dimagrante, rilassante, disintossicante, rivitalizzante, riabilitante e rinvigorente)», ha dichiarato Lucia Magnani, Amministratore Delegato delle Terme di Castrocaro, «Inoltre Lamia ci ha tenuto a dire che il check up sanitario da noi proposto è sinonimo di garanzia, di serietà e qualità nell’approccio al cliente».
LHW.com. Interamente ripensato e riprogettato, il sito si avvale delle piu avanzate tecniche di programmazione web e rappresenta il primo passo nell’implementazione di una nuova strategia digitale. A breve sono previste anche un’estensione del sito per gli smart phone e la creazione di una community per i soci Leaders club. Il sito incorpora anche un shopping cart, il carrello dove inserire virtualmente le proprie prenotazioni, permettendo così all’utente di procedere con più acquisti fra cui quello della tessera Leaders Club.
Tutte le meraviglie della Liguria di Levante sul web La Liguria di Levante ha un nuovo portale, vero e proprio punto di riferimento per l’informazione turistica sul territorio. Al suo interno trovano spazio le informazioni istituzionali relative al Consorzio e alla Portofino Coast Incoming, con presentazione delle attività di questa organizzazione che rappresenta da oltre 25 anni il meglio dell’offerta turistica locale. Oltre a illustrare l’offerta di alberghi, ristoranti e servizi consorziati, il portale dà notizie su viabilità, località della costa
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oggi con un design più moderno e solare e un nuovo Chef, Francesco Lavarini. Info: www.rivadelsole.it.
MOVE TO MEET... Due offerte per incontrarsi a Mogliano A due anni e mezzo dall’apertura, il Move Hotel di Mogliano può essere soddisfatto dei suoi traguardi. A pochi km dal centro storico di Treviso, a un quarto d’ora dall’aeroporto di Venezia e a mezz’ora da Piazzale Roma, oggi viene riconosciuto nel panorama della Marca Trevigiana come l’hotel più interessante, sia per il progetto architettonico che ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali, sia per l’offerta Mice: 203 camere, capienza congressuale fino a 800 posti, (la plenaria ben 550), piscina esterna, centro benessere e palestra, 670 mq di spazio espositivo e 1000 posti nelle sale ristorante. Da poche settimane é stato chiamato a dirigerlo Antonio Barbieri che, come cadeau, offre agli operatori del settore uno speciale pacchetto MOVE TO MEET molto accattivante – di 24 o di 8 ore – valido per il periodo estivo. Il “Pacchetto 24 ore” include: pernottamento in camera dus (minimo 15 camere); piccola colazione a buffet; sala meeting con attrezzatura tecnica di base + wifi gratuito + parcheggio gratuito; 2 coffee break; 1 light lunch al prezzo di 110 euro p.p. al giorno. Il “Pacchetto 8 ore”, invece, include: sala meeting con attrezzatura tecnica di base + WIFI gratuito + parcheggio gratuito; 2 coffee break e1 light lunch al prezzo di 35 euro p.p. al giorno. info: congress@movehotel.it; tel. 0415977001.
e dell’entroterra, parchi, arte, cultura, sport, eventi e manifestazioni. Vengono inoltre illustrati servizi e proposte personalizzabili per il turismo congressuale e incentive, escursionistico e sportivo. www. portofinocoast.it.
Riva del Sole Resort & SPA riapre la stagione Riva del Sole, storico complesso turistico di proprietà svedese dal 1960, situato sul mare di Castiglione della Pescaia, ha riaperto la stagione con un volto più confortevole e innovativo, dopo importanti miglioramenti e ampliamenti dei servizi. Ad aprire simbolicamente le porte del complesso, Carlo Castelli, Managing Director del gruppo Riva del Sole S.p.A. e Console onorario di Svezia, fautore di quella cultura dell’eco-sostenibilità per la riduzione dell’impatto ambientale, che è nata nei Paesi scandinavi ed è divenuta la sua filosofia.
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Altra novità è l’ampliamento di alcune camere, rese più spaziose, funzionali e luminose, come ad esempio la Riva’s Junior Suite di 40 mq con terrazzo sulla pineta di 10 mq circa. La stagione 2013 vede anche rinnovato il Ristorante Riva,
Soggiorni indimenticabili all’Hilton Molino Stucky Venice Il cinque stelle veneziano sull’isola della Giudecca lancia due straordinari pacchetti, “Unforgettable Journey” e “Relax” con validità annuale, dedicati a chi desidera trascorrere una vacanza tra relax, divertimento e creatività. “Unforgettable Journey” è un’occasione unica per chi vuole conservare ricordi memorabili. Un fotografo professionista accompagnerà per calli e campielli veneziani gli ospiti dell’hotel, immortalando i momenti e gli scorci più belli. Il pacchetto (valido fino al 31 marzo 2014) include: soggiorno minimo di 2 notti, buffet breakfast, fotografo professionista a disposizione per un’ora, 2 biglietti di ingresso alla Mostra “Storie di un Fotografo” di Berengo Gardin. Prezzo: a partire da 229 euro per camera a notte. Il pacchetto “Relax” offre, invece, agli ospiti la possibilità di entrare in un’oasi di benessere all’interno dell’E’SPACE (il più grande centro benessere di Venezia ubicato all’interno di un hotel) e include: soggiorno minimo di 2 notti, buffet
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riguarda l’Eden Roc Lounge & Restaurant che aprirà alle 12.30 per il pranzo fino alle 14.30, dopodiché sarà in vigore una piccola carta fino alle 18.00. A seguire inizierà il servizio dell’aperitivo seguito dalla cena per poi proseguire con l’after dinner, il tutto allietato da un ottimo intrattenimento musicale. Info: tel. 0185230666; marketing@excelsiorpalace.it.
Tutto sulle nozze all’InterContinental De La Ville Quarta stella per l’Astoria Con le sue oltre 300 strutture il marchio Clarion Collection® del gruppo in franchising Choice Hotels International® rappresenta uno standard nella categoria degli hotel upscale. La quarta stella assegnata all’Hotel Astoria di Genova, che da dicembre 2011 è affiliato del gruppo Choice Hotels Europe, conferma in particolare l’eccezionale arredamento di questa struttura mantenuta in stile neoclassico. Tutte le 69 camere dell’albergo sono dotate dei comfort più moderni, e si adattano perfettamente a tutte le tipologie di ospiti, inclusi i businessmen. A disposizione c’è anche un’ampia e attrezzata sala conferenze per 70 persone. Il Clarion Collection Hotel Astoria di Genova, eccelle anche perché ben collegato. Immerso nel cuore del centro storico del capoluogo di provincia ligure, dista solo 150 metri dalla fermata della metropolitana e stazione Brignole. www.choicehotels.it.
breakfast, massaggio rilassante della durata di 40 minuti a persona (massimo per 2 persone); accesso alla Jacuzzi, Sauna e Bagno Turco. Prezzo a partire da 239 euro per camera a notte. Prenotazioni: venice.info@hilton.com; tel. 0412723508.
Excelsior Palace Hotel di Rapallo inaugura la stagione estiva con tante accattivanti novità Il luxury hotel di Rapallo riapre i battenti per la stagione estiva con un look ancora più fresco. Sette nuove suite, tra cui la Suite Presidenziale arricchita da una seconda sala da bagno e da vasca Jacuzzi in terrazza. È stata realizzata la Suite Relax collegabile con la Suite Presidenziale e dotata di sauna privata e vasca idromassaggio esterna.
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Inoltre, è stata creata un’ulteriore Classic Suite provvista di salotto, camera da letto e due sale da bagno. Da non dimenticare, infine, la realizzazione di una Junior Suite e di altre due camere completamente rinnovate. Un’altra grande novità
Anche quest’anno ad aprile, l’InterContinental De La Ville, storico 5 stelle romano di Via Sistina, ha spalancato i suoi eleganti saloni in stile neoclassico per ospitare il Wedding Day, evento realizzato in collaborazione con le MieNozze.it. Tema della kermesse, “Pizzi e merletti” per richiamare lo stile in voga, il vintage, in tutte le sue sfumature: dagli addobbi agli allestimenti, dagli abiti al servizio fotografico tutto d’ispirazione Anni 40, 50 e 70. Piume, perle e pizzi ma anche oggetti d’antiquariato per imbandire la tavola. Altro trend del momento l’eco chic, per un matrimonio a impatto zero elegante e creativo. Tra gli espositori: maison di abiti da sposa, hair stylist, fioristi, gioiellieri, agenzie viaggi, cake designer, insomma tutto quello che serve per fare del proprio matrimonio un’esperienza unica ed indimenticabile. L’InterContinental De La
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Il Giro d’Italia parte da Italo La volata del Giro d’Italia 2013 è partita da Casa Italo con il “Trophy Tour NTV”: il Trofeo “Senza Fine”, destinato al vincitore della famosa competizione ciclistica, è stato esposto, a beneficio di tutti gli appassionati, nelle Case Italo delle principali stazioni collegate dal treno ad Alta Velocità Italo. La “staffetta” del prestigioso cimelio, trasferito da una stazione all’altra a bordo di Italo, dopo essere partita da Torino Porta Susa e dopo aver fatto tappa nelle città delle direttrici servite dal treno, si è conclusa, il primo maggio, a Napoli Centrale, città da cui prenderà il via ufficialmente la Corsa Rosa. L’iniziativa punta a coinvolgere i tifosi del Giro premiandoli con un buono: è sufficiente farsi scattare una foto in Casa Italo accanto alla Coppa e pubblicarla su uno dei canali ‘social’ di NTV (Facebook, Twitter, Foursquare) per ricevere via mail un voucher del valore di 15 euro valido per viaggi su Italo dal 4 maggio (data di partenza del Giro) al 30 giugno. Le tappe del Trophy Tour toccheranno: Torino Porta Susa (3-5 aprile), Milano Porta Garibaldi (6-8 aprile), Padova Centrale (9-11 aprile), Venezia SL (1214 aprile), Bologna Centrale (15-17 aprile), Firenze SMN (18-20 aprile), Roma (21-27 aprile, con doppia esposizione a Roma Tiburtina e a Roma Ostiense), Napoli Centrale (28 aprile - 1 maggio). L’impegno a favore del Giro non si esaurisce qui. Anche l’edizione 2013, come quella dello scorso anno, vede NTV sponsor della manifestazione: l’ex casacca ciclamino del leader della classifica a punti, diventata Maglia Rossa dal 2010, anche quest’anno coinciderà con il colore del treno NTV.
Ville, dimora del XVI secolo convertita all’ospitalità di alto livello dal 1924, e diretta da Ciro Verrocchi, è la location ideale per un matrimonio, grazie a spazi esterni e interni meravigliosi come la Terrazza Degli Imperatori o i giardini del ristorante La Piazzetta, in estate; mentre, d’inverno, ci sono la Sala Alessandra e il Salone Due Murano, dai preziosi e antichi lampadari e grandi specchi con cornici barocche per un banchetto nuziale d’antan. Per il servizio fotografico l’albergo mette a disposizione le belle sale intrise di storia, le terrazze con panorami mozzafiato o lo
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splendido palcoscenico di Trinità dei Monti e Piazza di Spagna.
Nuovo raffinato resort a Varignana Sorgerà a Varignana sulle dolci colline emiliane a pochi chilometri da Bologna e sarà un indirizzo di charme in grado di soddisfare l’ospite più esigente. Si tratta di Palazzo di Varignana Resort & SPA, la cui inaugurazione è prevista per la prossima estate. Immerso in 20 ettari di parco attorno alla storica residenza di Villa Bentivoglio, il Palazzo di Varignana Resort & SPA, offrirà 88 camere e suites dal de-
sign contemporaneo e di alto standard tecnologico, un ristorante gourmet, il Palazzo, un centro benessere di 1800 mq e una scenografica piscina nel verde del parco collegata attraverso cascate d’acqua a due piccole piscine incastonate nella collina. Per meeting ed eventi, ci sarà invece un modernissimo centro congressi di 800 metri quadrati. A dirigere il resort è stato chiamato Vittorio Morelli. 51 anni, romano, “cresciuto” presso lo storico centro di formazione CIGA Hotels di Venezia, Morelli vanta importanti esperienze in alberghi di prestigio in Italia e nel mondo. Dopo l’esordio in strutture come il Principe di Savoia a Milano, Le Grand Hotel (oggi St.Regis) di Roma e l’Hotel Excelsior di Napoli, ottiene il suo primo incarico direttivo come Vice Direttore al Bernini Bristol di Roma, per poi assumere la Direzione Generale prima al Brufani Palace di Perugia (Gruppo Sina Hotels) e poi al Grand Hotel Parkers di Napoli. Nel 2009 entra nel gruppo Baglioni Hotels con la direzione del Relais Santa Croce di Firenze e poi con il Due Torri di Verona.
Passaggio di consegne per SCB Il Sicilia Convention Bureau ha un nuovo presidente: Si tratta di Vincenzo Tumminello, deputy regional manager di UniCredit, che sostituisce Edoardo Massaglia. Tumminello, palermitano, 57 anni, vanta una lunga esperienza lavorativa iniziata nella seconda metà degli anni ’70 al Banco di Sicilia di Milano, banca presso cui ha svolto quasi tutta la sua carriera occupandosi fra l’altro di attività internazionale e di rapporti con aziende, soprattutto sulle piazze di Roma e Milano. Dal 1998 al 2006 è stato direttore finanziario (CFO) della Banca. Nel 2007 diventa responsabile Private del Banco di Sicilia e, nel 2010, assume la carica di responsabile del Network Private Sicilia, uno dei sette Network in cui è divisa la Divisione
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Private di UniCredit in Italia. Attualmente è responsabile del Settore Pubblico e dello Sviluppo del Territorio per la Regione Sicilia, con il ruolo di Deputy Regional Manager e adesso anche di Presidente del Sicilia Convention Bureau. Info: tel. 0952276420; www.siciliaconvention.com.
Benessere per “lui” nella Mazagan Spa Il Mazagan Beach & Golf Resort, esclusiva struttura situata lungo la costa atlantica del Marocco, presenta la nuova linea di trattamenti della Mazagan Spa dedicata esclusivamente al benessere maschile. «Con l’introduzione di uno Spa Menu rivolto unicamente agli uomini, il nostro obiettivo è quello di soddisfare i bisogni della clientela maschile, sempre più esigente e alla ricerca di trattamenti specifici” afferma Stéphanie Sherbakow, Spa Manager del Mazagan Resort, che prosegue “La nostra Spa proporrà massaggi per sollievo muscolare, wraps per rilassare la tensione, trattamenti viso per donare nuova freschezza alla pelle, senza dimenticare il benessere di mani e piedi. Tutti i programmi sono firmati Nickel, casa cosmetica 100% bio». Situata in un ambiente sontuoso ed elegante con spettacolari vedute sull’Oceano Atlantico e sul campo da golf a 18 buche, la Mazagan Spa è stata premiata quale “Miglior Spa del Marocco” ai World Travel Awards 2011 e si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento di World Luxury Spa 2012 in Marocco, confermando così il Mazagan Resort una vera e propria destinazione benessere.
Nasce il centro guide nel cuore di Roma Gazzellone: la tutela del turista al centro della politica dell’amministrazione Nasce nel cuore dell’area archeologica della capitale, Il nuovo Centro Guide, all’interno del Punto di Informazione Turistica, in via dei Fo-
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ri Imperiali, a due passi dal Colosseo. Un centro che darà ai turisti la possibilità di prenotare visite con guide organizzate e prezzi garantiti, con un’offerta diversificata di itinerari che vanno dall’area archeologica, ai nuovi tour per conoscere i siti contemporanei, dalle visite ai principali musei ai percorsi tematici dedicati all’intrattenimento. «È un altro segno tangibile dell’interesse e della considerazione nei confronti dei turisti», commenta Antonio Gazzellone, delegato del sindaco Alemanno al turismo di Roma Capitale, «che consentirà, da una parte di offrire un nuovo ed utile servizio al turista; dall’altra di combattere ulteriormente il fenomeno dell’abusivismo, una piaga che sottrae ricchezza a chi lavora onestamente, creando sacche di evasione fiscale che si ripercuotono negativamente sull’economia cittadina». Da una ricerca commissionata dalla Provincia di Roma, nel 2012 è stato stimato che nel settore delle guide turistiche l’abusivismo sia pari al 48% del mercato, circa 300mila euro al giorno solo nelle zone Colosseo e Vaticano. «L’Amministrazione, nell’ambito delle proprie competenze, ha messo grande impegno nel combattere l’abusivismo, ma è necessario tenere alta la vigilanza sul fenomeno», avverte Gazzellone. Con il Centro Guide si offrono ai turisti percorsi classici, ma anche nuove proposte, fuori dai circuiti tradizionali, come ad esempio la Centrale Montemartini nella zona Ostiense, l’Eur, cuore del progetto del secondo polo
turistico, il quartiere Flaminio, il Ponte della Musica, tutte zone di grande interesse di una città ricca di tesori in tutto il suo territorio. Un’occasione, la presentazione del nuove Centro Guide, per lanciare Il portale Visit.roma.it, che affiancherà il sito turistico di Roma Capitale e sarà dedicato alla promo-commercializzazione delle strutture ricettive e di grande utilità nella fase di organizzazione della vacanza. Il turista avrà a disposizione uno strumento per il booking on-line, che gli permetterà di effettuare, attraverso i principali motori di ricerca alberghiera, una scelta tra le migliori offerte disponibili nel periodo prescelto. Il portale utilizza la banca dati dell’amministrazione comunale garantendo in questo modo l’offerta di prenotazione delle strutture ricettive autorizzate ed eliminando così il rischio di incappare in strutture abusive. Il tutto con pagamenti tramite operatori internazionali di banking on-line. «Si potrà accedere direttamente anche a diversi servizi», ha spiegato Gazzellone, «come l’acquisto delle card turistiche di Roma Capitale, Roma Pass e Omnia Vatican, i biglietti per i principali musei civici e statali ed una visita guidata autorizzata attraverso il nuovo centro guide». Il progetto di realizzazione di visit.roma.it, si va ad aggiungere alle recenti attività di miglioramento di turismoroma.it, al recente restyling dell’architettura del sito, la creazione di un nuovo spazio community con youtube, facebook e twitter. (TiCo)
si fa in quattro
Il network dell’industria turisticoalberghiera che mette in contatto diretto una domanda accuratamente selezionata con una offerta qualificata. Attraverso i quattro canali della comunicazione contemporanea: carta stampata, internet, mobile, eventi live
Master Meeting Magazine di opinione e attualità sul mondo del turismo dedicato ai nuovi trend
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Toscana d’a... mare
presenta il TCB Durante l’originale educational a Viareggio per la stampa Mice e leisure organizzato da Toscana Promozione, è stato illustrato il progetto per il Toscana Convention Bureau, con il plauso di Federcongressi&eventi
✒Cristina Chiarotti Si è svolto lo scorso 14 e 15 aprile “Toscana d’a... mare - Press sailing challenge” un educational per presentare la regione Toscana da un punto di vista originale, se non addirittura inedito. Quattordici giornalisti specializzati in turismo e in meeting industry sono stati accompagnati alla scoperta delle bellezze della regione attraverso un’esperienza velica al largo della Versilia e non solo. L’iniziativa si inserisce nel “Piano Italia 2013-2015”, un’operazione di product placement che punta a rinnovare e vivacizzare l’immagine della Toscana in tutti i segmenti di domanda turistica. Il punto d’osservazione degli immensi tesori della natura e dell’arte della Toscana è stato proprio il mare, in particolare il tratto di costa versiliana al largo di Viareggio: da lì, infatti, non da un tradizionale approdo di terra, i partecipanti hanno potuto ammirare la costa e le imponenti Alpi Apuane con le loro cave di marmo bianco. Ma l’educ-tour è stata so-
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prattutto l’occasione ideale, complici gli splendidi spazi del Grand Hotel Principe di Piemonte, una perla sul lungomare di Viareggio, per Alberto Peruzzini, Dirigente del servizio turismo di Toscana Promozione e per Carlotta Ferrari, Direttore del Firenze Convention Bureau e VicePresidente di Federcongressi&eventi, di presentare in dettaglio i piani per il rilancio del settore congressuale e del turismo nazionale in Toscana, che prevedono pianificato in un triennio un investimento di 2 milioni di euro. «Per consolidare il già apprezzabile andamento del settore Mice (meetings incentives conferences exhibitions, ndr) toscano», ha detto Peruzzini, «stiamo perseguendo una strategia in quattro passi: la ridefinizione del ruolo dei Convention&Visitors Bureau della regione, le loro forme giuridiche, le loro finalità, il loro funzionamento; l’integrazione della mappatura regionale e la promozione del suo uso da parte di stakehol-
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ders e utenti di riferimento; un’azione propedeutica per la formazione del personale addetto ai CB territoriali o cluster d’impresa; la promozione del settore sotto un brand integrato della meeting industry toscana, sul mercato nazionale e internazionale». Tutto ciò sarà la premessa per il Toscana Convention Bureau, non un CB propriamente inteso ma la “messa in rete” dei CB già esistenti, «in grado di diffondere l’uso di best accepted practices internazionali», ha continuato Peruzzini, «quali modelli, processi e terminolo-
gie di lavoro in uso nei rapporti tra buyer e supplier, di analizzare il posizionamento e la percezione dell’offerta congressuale della Toscana nei mercati internazionali, di supportare la promo-commercializzazione delle proposte degli operatori locali selezionati secondo i criteri a suo tempo delineati dal progetto interregionale Italia for Events, di pianificare e organizzare la partecipazione alle fiere e agli eventi b2b». In tutto ciò Enit, quale soggetto coordinatore della presenza dell’offerta congressuale nazionale presso le principali manifestazioni nazionali e internazionali, è visto come interlocutore strategico, al pari delle altre regioni unite nell’organismo interregionale Mice in Italia (di cui la Toscana è capofila) e di Federcongressi
Sopra, una veduta di Viareggio. A sinistra, il gruppo dei giornalisti che a bordo delle barche a vela di “Sailing Challenge” ha sperimentato un’eccitante giornata di vela
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Durante le conferenza stampa sono stati presentati in dettaglio i piani per il rilancio del settore congressuale e del turismo nazionale in Toscana
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&eventi, quale espressione dei soggetti privati. Per quel che riguarda l’aspetto leisure della ricettività regionale, Peruzzini è partito dalle stime tratte dal Centro Studi Turistici su dati provvisori: nel 2012, rispetto al 2011, la Toscana ha patito un calo del 5,5% negli arrivi dei turisti italiani e ha guadagnato lo 0,3% sugli stranieri. «Vogliamo intervenire tempestivamente con un piano triennale per bloccare l’emorragia di turismo nazionale e soprattutto evitare che il calo si espanda dal balneare al resto della variegata e attrattiva offerta toscana». Il “Piano Italia” triennale è lo strumento con cui la Toscana risponde a questa sfida: «È una visione integrata di promozione economica del turismo», ha dichiarato Peruzzini, «il cui scopo è di confrontarsi con il mercato e mettere in condizione l’offerta toscana di attrarre turisti e competere con le altre destinazioni, proponendo una visione e una strategia unica di marketing». Partendo dai dati, che segnalano come il poter vivere la natura, conoscere qualcosa di nuovo e divertirsi siano fattori leader che coinvolgono i desideri dell’80% dei turisti (con ulteriori driver di scelta e preferenze nell’alloggio e nelle attività che evidenziano il grave momento di crisi economica), Peruzzini ha illustrato l’idea che sta alla base del progetto. «Vogliamo coinvolgere la partecipazione attiva di territorio, operatori di settore e istituzioni. Lo schema è semplice: tutte le idee di viaggio, le offerte e i pacchetti che arrivano dal territorio diventeranno oggetto della nostra comu-
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nicazione e promozione. Abbiamo stanziato 500mila euro per il 2013, 700mila per il 2014 e 800mila per il 2015. In totale due milioni, che per noi significano il mantenimento del presidio sul mercato nazionale della promozione turistica». «Con ciò», ha concluso il dirigente, «vogliamo lanciare un segnale importante su due fronti: sulla comunicazione, perché in un momento complicato come questo è un successo già solo aver trovato risorse così ingenti; sulla promozione congressuale, che abbiamo identificato quale fattore particolarmente strategico per tutto l’incoming». Alla conferenza era presente anche il Direttore del Firenze Convention Bureau e Vice-Presidente di Federcongressi&eventi Carlotta Ferrari, che ha salutato i presenti plaudendo all’iniziativa e descrivendo il progredire dei rapporti tra l’associazione da un lato ed Enit e Mice in Italia dall’altro nella promozione internazionale del congressuale italiano. Presenziavano anche i rappresentanti di strutture ricettive e degli organismi promozionali delle province di Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto. Il giorno dopo, con l’esclusiva opportunità di “vivere” il mare toscano in un’entusiasmante regata, i giornalisti sono saliti a bordo delle barche a vela di Sailing Challenge, e hanno sperimentato un’eccitante giornata di vela. L’esperto italiano di servizi velici per aziende, Oliviero Cappuccini, li ha accompagnati in questo sogno azzurro, cui ha fatto da riscontro, come su un palcoscenico naturale, il favoloso scenario della costa versiliana. ■
AERONEWS
Notizie dal mondo Emirates www.emirates.com
Emirates e Qantas, inizio di una partnership storica Emirates e Qantas hanno dato il via alla loro storica partnership, con i primi voli Qantas partiti lo scorso mese da Sydney e Melbourne per Londra, passando dall’hub internazionale di Dubai. La partnership segna una nuova era per le due compagnie che, da ora, offriranno il miglior network possibile, lounges all’avanguardia, benefits per i frequent flyer ed esperienze di viaggio superiori.
Rotta su Stoccolma A partire dal prossimo 4 settembre, Emirates lancerà un volo giornaliero diretto tra Dubai e Stoccolma. Il servizio sarà effettuato con un Boeing 777-300ER con configurazione a tre classi, con 8 posti in First Class, 42 in Business Class e 304 in Economy Class. Con oltre 130 destinazioni del suo network internazionale, i clienti svedesi di Emirates potranno beneficiare di orari convenienti che permetteranno loro di raggiungere 40 destinazioni nell’Estremo Oriente, Asia Occidentale e Oceania.
Da Milano a New York I passeggeri Emirates, dal 1 ottobre, potranno raggiungere da Milano, la città di New York con un volo diretto effettuato con un Boeing 777-300 che partirà da Dubai alle 9:05 e arriverà a Milano alle 13:50 per poi ripartire alle 16:00 ed arrivare a New York alle 19:00 dello stesso giorno. Il volo di ritorno, l’EK206, partirà da New York alle 22:20 e arriverà a Milano alle 12:15 del giorno successivo. Ripartirà alle 14:00 e arriverà a Dubai alle 22:05. Oltre al mercato già esistente tra Milano e New York, Emirates ha programmato i suoi voli per garantire il massimo dell’interconnessione anche con gli altri mercati chiave. I clienti che desiderano volare sui pluripremiati aerei della Compagnia, saranno in grado di raggiungere senza problemi ogni zona degli Stati Uniti, compresa la West Coast, approfittando della collaborazione di Emirates con JetBlue, e stimolare
così ulteriormente il traffico sia business che leisure verso Milano.
Sponsorizzazioni Emirates Airlines, sarà partner ufficiale per i prossimi cinque anni del Roland Garros di Parigi (21 maggio 9 giugno 2013). La Compagnia aerea sponsorizzerà, inoltre, per il secondo anno – con un contratto avviato nel 2012 e attivo fino al 2014 – gli Internazionali BNL d’Italia di tennis (dall’11 al 19 maggio a Roma), il torneo sulla terra rossa più importante del mondo dopo l’Open di Francia e il secondo grande impegno dal punto di vista della sponsorship per Emirates in Italia dopo l’AC Milan. Tra le sponsorship, c’è infine quella dell’Open di Barcellona, prestigioso torneo di tennis che si svolge al Real Club de Tenis Barcelona (il più antico club di tennis spagnolo), con un accordo che durerà fino al 2018.
Emirates SkyCargo premiato per l’eccellenza Un altro traguardo per la divisione merci del Gruppo Emirates, che si è portata a casa l’Air Cargo World’s Air Cargo Excellence Award, raggiungendo le 800.000 tonnellate di merci trasportante in tutta la carriera. SkyCargo, è stata inoltre nominata Global Cargo Airline dell’anno dallo STAT Trade Times, pubblicazione internazionale sul trasporto intermodale. Recentemente la divisione merci ha premiato i suoi migliori partner per le spedizioni con un evento svoltosi all’Atlantis Hotel di Dubai. www.emirates.com.
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Hotel Cruise Design hotel, alle porte di Como, sulle direttrici principali del Nord Italia, è il protagonista di eventi sportivi di rilievo internazionale e di incontri a tema in cui degustare le eccellenze enogastronomiche regionali
Una struttura design (categoria 4 stelle superiore) alle porte di Como, vicino al Lago e alle principali arterie stradali del Nord Italia, sulla direttrice che collega l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa e il Polo Fieristico di Rho Pero, quest’ultimo a poco più di mezz’ora di viaggio. L’Hotel Cruise rappresenta una soluzione per l’ospitalità e i meeting aziendali in posizione privilegiata. Si trova infatti al centro dei maggiori flussi di
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visitatori che interessano l’area e che ancora di più la interesseranno in vista dell’appuntamento con l’Expo 2015. Spazi polifunzionali e flessibili, servizi per il business, una cucina gourmet e un’offerta ricettiva da 218 camere, di cui 6 suite e 8 junior suite, hanno permesso a questa struttura di ospitare grandi congressi e convegni (grazie alla presenza di sale
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modulari e spaziose aree espositive), convention aziendali (che possono utilizzare strumenti come la video conferencing, sistemi audio-video con cabina di regia e il servizio di traduzione simultanea), test drive ed esposizioni di automobili (organizzati nell’ampio parcheggio esterno), fino a presentazioni, lanci di prodotto, corsi di formazione e workshop, oltre a momenti di team building che sfruttano le attrattive e i percorsi offerti dal territorio. Il centro congressi si articola infatti in cinque sale meeting, di cui quattro con luce naturale e capienza fino a 200 posti e una sotto il livello del suolo con 300 posti, tutte connesse in Wi-Fi, come il resto dell’hotel, e con accesso al parcheggio gratuito da 240 posti auto e 6 pullman. Del territorio è anche la cucina. La ristorazione dell’hotel è, da sempre, una delle grandi protagoniste dell’offerta alberghiera sia per la clientela interna ed esterna, sia in occasione di party aziendali, cene di gala, aperitivi e ricorrenze. Da quest’anno poi, le proposte dello Chef Andrea Stivaletta di piatti e menu regionali e internazionali, accompagnati da una selezione di vini provenienti dalle migliori cantine italiane, si declinano anche in speciali serate a tema. La prima, intitolata
“Sapori e Profumi delle Langhe”, si è svolta a metà aprile e ha voluto rendere omaggio alla cucina tradizionale del Piemonte, in abbinamento a quello che è stato il re della cena: il Barbaresco.
Tra sport e leisure, l’hotel si apre all’esterno Il territorio diventa uno degli elementi cardine attorno a cui ruota l’offerta postcongress, o per l’ideazione di percorsi di team building sempre diversi e adattabili alle esigenze delle aziende. La vicinanza del Lago di Como offre l’opportunità di organizzare competizioni di sport acquatici o più tranquille escursioni in barca, mentre, chi cerca attività adrenaliniche, può gareggiare nel circuito di go-kart o prendere lezioni di volo sull’idrovolante. Per soggiorni più lunghi o a margine degli eventi aziendali, merita una visita il centro storico di Como, senza dimenticare le opportunità offerte dai tour enogastronomici o dai vicini fashion outlet e factory store, per una giornata di shopping. E, sempre a proposito di sport, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, l’Hotel Cruise ha ospitato le formazioni del Chelsea e dello Sporting Clube de Portugal, due delle quattro squadre semifinaliste del torneo internazionale di calcio NextGen Series, ovvero la “Champions League under 19”, che si è svolto a Como. L’evento ha coinvolto più di 100 professionisti fra giocatori di fama internazionale e giovani promesse, tecnici, manager e fisioterapisti. Ampi spazi e versatilità sono stati gli elementi più apprezzati, permettendo di soddisfare le richieste last minute delle squadre, attrezzare le salette dedicate alla fisioterapia, ideare menù specifici per le esigenze nutrizionali pre e post match dei giocatori e ambienti riservati a ogni società per garantire la privacy e la concentrazione necessarie durante le riunioni convocate per definire le strategie sul campo. G.G. 4 2013
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JSH Hotel Rome Luogo ideale per ogni evento meeting, l’Hotel offre una posizione davvero strategica per visitare la Capitale e non solo
Il JSH Hotel Rome, inaugurato di recente, sorge a poca distanza dal centro di Roma e dalle maggiori attrazioni turistiche della città – come San Pietro e la Città del Vaticano – e a soli 5 minuti dal grande parco di Villa Doria Pamphili, pur essendo vicinissimo alle grandi vie di raccordo della Capitale che lo rendono facilmente raggiungibile anche dall’Aeroporto di Fiumicino. L’Hotel è quindi la soluzione ideale per i turisti leisure che vogliono visitare la Città Eterna, ma anche per tutti i businessman che cercano un albergo confortevole in una posizione strategica dal quale spostarsi agilmente verso i punti di maggiore interesse, come musei, gallerie d’arte e grandi aree archeologiche, ma anche verso le più importanti vie dello shopping della città, sia in auto che con i trasporti pubblici. Per chi è in auto, l’Hotel dispone di un parcheggio video sorvegliato con 60 posti disponibili. «La nostra posizione», conferma il Direttore Cinzia Saccani (foto), «ci permette di garantire al cliente grande facilità di movimento verso il centro di Roma, ma anche una esclusiva tranquillità quando è in sede, magari rilassandosi nelle nostre zone relax o approfittando del Lounge Bar per gustosi quick lunches». La struttura, rinnovata nei colori e negli
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spazi vanta 229 eleganti camere di tipologie standard, executive e junior suites, arredate con linee moderne ma confortevoli e accoglienti, tutte luminosissime e dotate di accesso gratuito Internet ad alta velocità, tv LCD, canali satellitari, cassetta di sicurezza, mini bar e kit cortesia tè e caffè. Il design sobrio ma ricercato, i colori delle camere e la presenza di ogni
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comfort rendono il JSH Hotel Rome la scelta perfetta per soddisfare le più diverse esigenze di ogni tipologia di viaggiatore.
Meeting e ristorazione Per le aziende che sono alla ricerca di un luogo ideale per organizzare riunioni di lavoro e meeting, l’Hotel dispone di 7 sale tutte con luce naturale, con capienza dalle 20 alle 200 persone, attrezzate con le più avanzate tecnologie audio video e dotate di connessione wireless gratuita, «con la possibilità», conferma il Direttore Commerciale Ferruccio Cruciani, «di essere affiancati nelle varie fasi della realizzazione di ogni evento da un personale professionalmente preparato e sempre disponibile». Grande attenzione anche alla ristorazione e alle aree per l’intrattenimento. Oltre al super buffet breakfast, con un trionfo di dolce e salato, l’Hotel mette a disposizione il ristorante “The Hub”, in un ambiente moderno ma avvolgente, utilizzabile anche per colazioni di lavoro, pranzi gustosi ed eventi informali. Al primo piano, il Ristorante “The Terminal” di prossima apertura, location ideale per l’organizzazione di pranzi d’affari, buffet, banchetti e cene con menu à la carte o personalizzati. Molto apprezzato anche Lounge Bar, aperto dalla mattina fino a sera. «Stiamo dedicando grandi energie all’offerta gastrono-
mica delle nostre sale», continua Cinzia Saccani, «puntando senz’altro su ingredienti di primissima qualità e di stagione, ma anche su menù ricchi di proposte moderne sempre legate alla tradizione della nostra cucina, magari con serate a tema in relazione al territorio. Particolare cura anche per la carta dei vini, in modo da mantenere un connubio forte tra ristorazione e piacere del gusto». Di prossima apertura anche una attrezzatissima area fitness, capace di moltiplicare le occasioni di relax con programmi fitness personalizzati e ideale per rilassarsi dopo una intensa giornata di lavoro o di shopping per le vie della Capitale. C.C.
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Loano 2 Village Hotel, residence e centro congressi polivalente: l’offerta di Loano 2 Village, comprende una ricca gamma di originali attività di incentive e team building, garantendo agli eventi un valore aggiunto di alta qualità
Loano 2 Village, il più grande complesso alberghiero della Liguria, si distingue per la struttura polifunzionale e i numerosi servizi messi a disposizione degli ospiti: 360 unità abitative immerse nel verde, 4 piscine (di cui una coperta e riscaldata), campi da tennis, bocce e calcetto, tiro con l’arco, 3 ristoranti con appetitosi menù (Rosmarino, Melograno e Luna Rossa), la pizzeria Bella Italia, i bar Valentino e Bikini, minimarket e garage. Loano 2 Village è anche un centro congressuale di
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altissimo livello, dotato di tutti i comfort e servizi multimediali di ultima generazione, in grado di ospitare piccoli e grandi gruppi di lavoro. Oltre alla sala plenaria Portofino (capienza 500 persone), il centro congressi dispone di 6 sale meeting (da 10 a 120 invitati). A completare l’organizzazione dell’evento, i tre ristoranti (da 100 a 550 ospiti) e una terrazza panoramica con vista mozzafiato su Loano e il tratto di costa tra l’isola Gallinara e Bergeggi. Ed è proprio fra le straordinarie bellezze paesaggistiche della Liguria che prende vita il valore aggiunto di Loano 2 Village, grazie a originali attività personalizzate di incentive e team building. Le idee sono diverse e spaziano da emozionanti e avventurose escursioni a coinvolgenti proposte ludico-sportive volte a premiare la squadra vincente. A chi è nato per l’azione, Loano 2 Village consiglia la Caccia al Tesoro a Finale Ligure, organizzata con l’assistenza tecnica delle guide alpine e comprensiva di trekking e arrampicata sulla parete rocciosa della Grotta dell’Edera. I partecipanti avranno a disposizione tutto il materiale tecnico per portare a compimento l’avventura. Un’attività sportiva più adrenalinica dalle
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forti emozioni è la Ferrata degli Artisti. L’esperienza si svolge a Finale Ligure e prevede un’ascensione in via ferrata con l’assistenza di un’esperta guida alpina. Sul percorso si supera un ponte in stile tibetano lungo 70 metri, sospeso nel vuoto. La meta, Bric Agnellino, è a quota 1300 metri: qui si potrà godere di una meravigliosa vista sull’entroterra e sul mare di Finale Ligure. Sempre in tema di forti emozioni, Loano 2 Village propone la disciplina acquatica del canyoning. Durante questa divertente uscita, i partecipanti attraverseranno i corsi d’acqua più selvaggi delle alpi Liguri e Marittime, fra tuffi nelle pozze cristalline, toboggan e discese con la corda. Un’altra attività sportivo-adrenalinica è la Calata nella Grotta dell’Edera-Finalborgo: dopo una spettacolare arrampicata, gli escursionisti proveranno il brivido della calata a filo di ragno nel vuoto più assoluto. Si ritorna ai tempi della preistoria nell’attività di Team Building all’interno del territorio naturale delle Grotte di Toirano. Dopo la visita guidata, i partecipanti dovranno accendere il fuoco utilizzando gli strumenti degli antenati: bastoncini di legno o pietra focaia e felce. Inoltre dovranno affrontare la prova di tiro con l’arco,
cacciando animali preistorici raffigurati su sagome di cartone. Il gioco a squadre è al centro delle attività ludico-sportive all’interno di Loano 2 Village: i gruppi potranno cimentarsi in due discipline fra le sei disponibili: calcetto, tennis, tiro con l’arco, pallavolo, ping pong, pallanuoto, nuoto e corsa con i sacchi. Un’escursione interessante per il trekking ha come meta il Rifugio Pian delle Bosse, che si trova a circa mezz’ora di sentiero da una strada carrozzabile proveniente da Loano, frazione Verzi. In prossimità di Bric Pratello si potrà ammirare il panorama della costa. Sempre nell’ottica di Team Building, Loano 2 Village propone l’attività Gastronomica: i partecipanti seguiranno un corso teorico e pratico per apprendere i segreti dell’impasto perfetto per preparare un’ottima pizza da gustare in compagnia. Abbiamo citato solo una selezione delle originali proposte del Resort, perfettamente modulabili a seconda delle specifiche esigenze. Loano 2 Village è un complesso alberghiero e congressuale dinamico e flessibile, perfettamente strutturato per realizzare le idee dei suoi ospiti nel rispetto dell’alta qualità dei servizi offerti: per questo multinazionali del calibro di Omron, Syngenta, Coca Cola, Menarini, Fineco e HDI Assicurazioni lo hanno scelto come business partner di fiducia. P.T.
Una panoramica di alcune attività ed escursioni proposte da Loano 2 Village: tennis, tiro con l’arco, canyoning, visita alle grotte di Toirano e Ferrata degli Artisti
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Lungarno Collection
Unici e raffinati, gli hotels, i retreats e le suites del gruppo di proprietà della famiglia Ferragamo sono, prima di tutto, una collezione di emozioni oltre che le location ideali per ogni tipologia di evento Sopra, la magnifica vista su Firenze che si gode dalla Penthouse Palazzo Vecchio del Gallery Hotel Art. In basso a sin. la Sala Dolby dell’Hotel Continentale e, a destra, la terrazza Sky Lounge che regala una veduta a tutto tondo sulle bellezze di Firenze
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A due passi dai celebri rioni di Santo Spirito e San Frediano, da monumenti, giardini, musei e palazzi di straordinaria bellezza come, la Basilica di Santo Spirito, il Giardino dei Boboli e Palazzo Pitti, tra botteghe artigiane di orafi e restauratori che mantengono viva la fiorentinità più autentica e il vero spirito rinascimentale di quella che, del Rinascimento, fu la culla, gli hotels di lusso e design contemporaneo e i ristoranti della Lungarno Collection sono prima di tutto luoghi emozionanti. Accanto ad un’offerta di proposte per ogni tipologia di soggiorno leisure, la Lungarno Collection è speciale anche per i suoi spazi meeting e per il prestigioso supporto nell’organizzazione di eventi
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unici. Stile, eleganza e sobrietà sono l’eredità di una tradizione di famiglia che, iniziata nel Novecento, perdura ancora oggi. È la cultura “del bello”, prodotto di quella raffinatezza artigiana di cui fu portatore Salvatore Ferragamo e che, oggi come ieri, è nel settore hospitality un omaggio alla Toscana, in particolare a Firenze. Da Palazzo Capponi, sontuosa dimora cinquecentesca affacciata sul Ponte di Santa Trinità, con sale interamente affrescate di diverse dimensioni, alla Sala Guarnieri dell’Hotel Lungarno, immersa nella luce e nel silenzio dell’Arno, in un’atmosfera rilassante ed elegante grazie alle tonalità
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del bianco e del blu e alla sua terrazza panoramica su Ponte Vecchio, capace di regalare scorci unici tra una sessione di lavoro e l’altra. E sempre a due passi da Ponte Vecchio, la Sala Dolby dell’hotel Continentale, ideale per piccole conferenze, meeting e cene tra amici o colleghi o lo Sky Lounge, una terrazza unica al mondo che regala una vista a 360° sulla città e dalla quale si può ammirare la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, San Miniato, il Giardino dei Boboli. Per i pranzi di lavoro, vernissage, booksigning, mostre e sfilate lo spazio ideale è la Library del Gallery Hotel Art, che pare il salotto di un grande viaggiatore, di un collezionista di libri rari o di un conoscitore d’arte, di moda e di fotografia. Qui, tra arredi contemporanei d’ispirazione orientale, materiali preziosi e colori neutri, un tocco d’esotismo in più è dato dalle creazioni culinarie dello chef del The Fusion Bar & Restaurant all’interno dell’hotel. Sempre al Gallery sono a disposizione anche tre meravigliose suite – la Penthouse Palazzo Vecchio, la Penthouse Pitti, la Penthouse San Miniato – con tre magnifiche terrazze “vista Rinascimento”. Chiude l’elenco delle suite, la più spettacolare, detta Suite Belvedere presso Lungarno Suites, un palcosce-
nico ideale per feste, cocktail, incontri di lavoro “ad orizzonte libero sull’Arno”. E, per cene eleganti, matrimoni e cerimonie in grande stile la scenografia perfetta è Villa Le Rose, cinquecentesca dimora di campagna a un passo da Firenze, nelle colline del Chianti. Fiore all’occhiello di ogni evento è la cucina che, nell’interpretazione di Beatrice Segoni – chef di Borgo San Jacopo, ristorante gourmet tra i primi a Firenze, anch’esso location ideale per pranzi di lavoro esclusivi, ricorrenze e occasioni a lume di candela – e nelle proposte del The Fusion Bar & Restaurant aggiunge una nota di buon gusto in più al fascino delle location. C.P.
Sopra, a sin. La Penthouse Pitti Suite del Gallery Hotel Art. A destra, una delle splendide conference room del cinquecentesco Palazzo Capponi. In basso, la Library, spazio per eventi e sfilate del Gallery Hotel Art e Villa Le Rose, dimora di charme sulle colline del Chianti
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SERVIZI
H-Point Società giovane, dinamica e flessibile che produce servizi prima ancora di cederli, seguendo la politica del T.O.P.: trasparenza, organizzazione e produzione
✒Cristina Piccinotti Sono aziende fornitrici di servizi in outsourcing, ciascuna con la sua specificità e ciascuna capace di offrire solo il meglio nel proprio ambito di attività. E sono tutte accomunate da una filosofia di fondo: la “cultura del fare”. «Noi di H-Point», dice il suo amministratore unico, Giovanni Borriello (nella foto a destra), «ci consideriamo produttori di servizi. Nel nostro concetto di outsourcing, infatti, c’è la cultura “del fare” che, naturalmente, va nella direzione del “fare bene” e sempre meglio». E se, in prima battuta, potrebbe sembrare strano il concetto per cui un servizio, che per definizione è qualcosa di intangibile e impalpabile, venga prodotto invece di essere ceduto al cliente, esso diventa molto più chiaro seguendo le parole di Borriello, che ci spiega così, con passione ed entusiasmo, il suo mestiere: «la differenza sostanziale nel nostro modo di intendere l’outsourcing è riassumibile in un concetto di fondo: noi non ci limitiamo a pulire le camere, bensì produciamo camere pulite. In questa logica, cambia il nostro focus rispetto a quello delle altre società di outsourcing: l’attenzione che noi riponiamo nell’housekeeping, che è tra le attività più strategiche per l’hotel in termini sia di co-
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sti sia di soddisfazione del cliente, supera i concetti standard normalmente rispettati (almeno nella teoria) anche dai nostri competitor. Andando oltre l’offerta di personale formato e qualificato, ciò che siamo in grado di dare in più è ciò che garantisce un servizio eccellente tanto all’albergo quanto all’ospite: noi monitoriamo in modo attento e costante ogni fase del lavoro attraverso ZEUS System, con cui gestiamo i consumi di ogni articolo (dalle amenities alle lenzuola) in modo da fornire al cliente il costo reale di una camera alla fine di ogni processo; gestiamo le scadenze di ogni articolo food&beverage e a magazzino così come le manutenzioni ordinarie e straordinarie della camera. Da qui nasce il nostro concetto di “produrre una camera pulita”, che significa sì una camera igienicamente pulita, ma al contempo corredata di tutto il necessario. Ul-
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timo, ma non per importanza, diamo anche la possibilità di creare maggiore occupazione attraverso il nostro tour operator». Si tratta, dunque, di un’attività articolata quella proposta da H-Point, tesa sì alla razionalizzazione dei costi – mediante la trasformazione di alcune importanti voci di spesa da fisse a variabili –, ma che abbraccia molti più ambiti e non solo quello delle pulizie». E per raggiungere l’obiettivo finale di offrire al proprio cliente un prodotto eccellente, H-Point punta l’attenzione sul rispetto di tre regole imprescindibili, che costituiscono anche la sua policy aziendale: Trasparenza, Organizzazione, Produzione. Trasparenza della visione e dell’orientamento: sono infatti online, accessibili a tutti i clienti, le informazioni riguardanti ogni appalto e, nel dettaglio, quelle di ciascun dipendente regolarmente assunto e impiegato da H-Point. Organizzazione: snella, giovane, dinamica e flessibile, perché H-Point è una realtà fatta di poche persone e grandi procedure, capace di garantire tempi, aspettati-
ve e la piena soddisfazione dei propri clienti, che segue capillarmente, in ogni luogo d’Italia, e orizzontalmente, in termini di range di servizi offerti. Produzione di qualità totale, che è la risultante della combinazione di diversi fattori, la cui somma realizza il 100% della soddisfazione del cliente: accordi ben definiti con i capitolati chiari e dettagliati, cuciti su misura in base alle necessità dell’hotel + tempi operativi reali per la “produzione” di una camera pulita + metodologie prestabilite e applicate alla regola. E, anche per questo, H-Point si distingue dalla concorrenza. ■ Junior Suite dell’albergo milanese Chateau Monfort, che utilizza tutti i servizi di H-Point
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Viaggio a Maribor
Dinamica e giovane, Maribor, scelta come Capitale europea della Cultura nel 2012 e nominata European Youth Capital nel 2013, è nota come centro culturale, strategico ed economico. Si estende su entrambe le rive della Drava, tra il massiccio del Pohorje e le colline coperte da vigneti. Maribor, capoluogo della Štajerska (Stiria slovena), al confine con l’Austria, attende i visitatori con tutto il suo fascino per mostrare le bellezze slovene e le piccole chicche che la caratterizzano, come un giro in zattera sul fiume Drava, nel centro città, per ammirare sulla sua luccicante superficie la Vite antica, ovvero il vitigno più longevo del mondo.
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Natura incontaminata Il nome antico della città è “Marchburch”, da cui deriva il nome italiano Marburgo, e significa borgo nella marca, la sua esistenza fu documentata per la prima volta nel 1164, ma le sue origini sono più antiche. Il centro, città già prima del 1254, fu cinto da poderose mura i cui resti sono ben visibili sulla sponda sinistra del fiume: le Torri giudiziaria, dell’acqua e degli ebrei e la sinagoga furono erette già nei secoli XIVXVI e sono tutt’ora ben conservate. L’influenza austriaca e germanica è visibile sia nell’architettura che nella cultura e nello stile di vita, Maribor deve infatti il suo antico sviluppo ad aziende di queste
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Piccola perla nella regione del Drava, dove il sole splende 300 giorni l’anno. Rinomata meta invernale, con 50 km di piste e fantastiche terme, nella bella stagione, Maribor rivela, oltre a una natura incantevole, anche la sua anima artistica ed enologica. Qui si trova una delle più antiche cantine d’Europa: 20mila mq e una capienza che supera i 7 milioni di litri
✒Alessandra Caputo Le luci soffuse che illuminano Maribor di notte ©Slovenian Tourist Board - Matej Vrani
due nazioni, anche perché il confine si trova ad appena 16 km e Graz, capoluogo della Stiria austriaca, ne dista solo 60. Meno conosciuta e frequentata dagli italiani, rispetto alla vicina capitale Lubiana, Maribor è la seconda città della Slovenia per abitanti e per importanza. Qui splende il sole circa 300 giorni l’anno, infondendo energia positiva e un particolare ritmo cittadino. La città si trova in una posizione strategica, visto che proprio lungo i pendii del Pohorje ultimamente si sta sviluppando
una considerevole area turistica che offre diverse attività di benessere, sia d’estate che d’inverno. Il suo territorio si distingue per insoliti e seducenti contrasti. Qualche esempio? In soli 5 minuti, dopo aver assistito a un concerto in teatro ci si può ritrovare in viaggio con la funicolare verso l’hotel situato a Pohorje, vicino a una delle piste da sci slovene più pittoresche, mentre d’estate ci si potrebbe ritrovare ai piedi del parco adrenalinico.
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Glavni trg, la piazza principale dove al centro svetta la “Colonna della Peste”, posta lì dopo la sconfitta della pestilenza ©Slovenian Tourist Board Matej Vrani
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Un ritmo vivace, eventi di alto livello e una ricca tradizione vinifera si fondono con la fantastica natura dei boschi e delle pittoresche colline. Dal centro sono tanti i percorsi che si intrecciano sulle colline delle Slovenske gorice e sulle pendici del Pohorje mostrando una natura peculiare e punti panoramici unici sulla verde campagna. Turisticamente è un’ottima meta invernale, è infatti la principale stazione sciistica slovena, ideale sia per gli oltre 50 km di piste con impianti che occupano circa 220 ettari, che per le terme nelle quali rilassarsi dopo un’intensa giornata di sport. Nella bella stagione si riscopre anche l’anima artistica, con numerose manifestazioni culturali. Gli appassionati dell’avventura e dello sport potranno praticare paracadutismo, deltaplano e mongolfiera e percorrere la ciclabile della Drava, comunemente conosciuta come la pista “San Candido-Lienz”. I ciclisti, gli amanti
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delle escursioni, della natura e dell’equitazione rimarranno invece affascinati dalla foresta vergine del Pohorje e dalle acque intatte delle cascate, dei ruscelli e delle torbiere. Infine, da non perdere gli eventi, come la tradizionale “Zlata lisica”, valida per la Coppa del mondo di sci femminile con una pista che termina in città; o il “Festival internazionale multiculturale Lent” e tante altre celebrazioni in programma (come “Nell’abbraccio della vite antica”, il “Settembre musicale”, il “Battesimo degli zatterieri”, il “Carnevale cittadino”, le gare di sci e di altri sport), tutte ottime opportunità per svariate esperienze.
A spasso in città Passeggiando per le strade di Maribor si rimarrà affascinati dai tanti palazzi conservati in ottime condizioni. La città testimonia la sua fiorente storia e la ricca architettura dei secoli passati che si riflette
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nel nucleo medievale, nelle facciate delle case e nel centro storico dove restano intatte e visibili i resti delle mura difensive. Qui ci si lascia conquistare dal senso di profonda tranquillità trasmesso dagli eleganti edifici rinascimentali e tardogotici, dai parchi e dalle ville ariose. Quest’area si distingue per le piazze medievali dove, oltre ai due castelli, si trovano il Municipio, la sede dell’Università, il palazzo Nasek, l’Opera e il teatro di prosa, oltre al palazzo postale e la cassa civica di risparmio. In piazza Slomškov trg si trova la cattedrale romano-gotica di San Giovanni Battista che unisce stili architettonici diversi. Il Castello, costruito tra il 1478 e il 1483, con torrione medievale e interno barocco, è il risultato di varie fasi edilizie ed epoche stilistiche e oggi sede del Museo regionale (Pokrajinski muzej) con un pregevole scalone rococò impreziosito da statue e stucchi e un bellissimo salone
di ricevimento con soffitto decorato e affreschi italiani. Vale la pena senz’altro percorrere la Gosposka Ulica, o via dei Signori – costeggiando l’eleganza dei palazzi rinascimentali, barocchi e neoclassici, oggi paradiso dello shopping – e vedere il Lent, antico porto fluviale, tra le due famose torri, ultimo resto delle mura che per secoli costituirono un baluardo difensivo contro le invasioni di magiari e turchi per trasformarsi in una zona che ospita eleganti bar e ristoranti. La piazza principale della città, Glavni trg, fino alla seconda guerra mondiale fu teatro della vivace attività commerciale dove cittadini e artigiani vendevano i loro prodotti. La parte orientale è quella che ha subito più cambiamenti, a cominciare dal “vecchio” ponte statale costruito nel 1913 demolendone l’armonia architettoni-
In alto, Glavni trg di giorno ©Slovenian Tourist Board Marko Petrej. Qui sopra: il fiume Drava e il vecchio ponte della città ©Slovenian Tourist Board Matej Vrani
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La piazza principale che fino alla seconda guerra mondiale fu teatro della vivace attività commerciale e oggi viene in parte rilanciata anche grazie al mercato dei bioalimentari ©Slovenian Tourist Board Boris Strmšek. In basso, la parte vecchia di Maribor ©Slovenian Tourist Board - Matej Vrani Nella pagina a fianco, eventi culturali e ritmo vivace nelle strade caratterizzano questa cittadina slovena ©Slovenian Tourist Board Andrej Topolovec
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ca. Da qui scendeva la serpeggiante Dravska ulica, i cui resti sono ancora visibili e accessibili dalla scala del ponte. La piazza è circondata da importanti edifici storici, come il palazzo del Municipio (Rotovž) con la Torre dell’orologio, palazzo Terezijin dvorec, la chiesa di Alojzij e il palazzo dell’Archivio regionale; al centro campeggia la settecentesca e monumentale Colonna della Peste. Nel nucleo medievale della città, all’incrocio della via Vetrinjska ulica e della piazza Grajski trg, sorge il maniero Vetrinjski dvorec, una delle più importanti
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case borghesi. L’edificio, che deve il suo nome ai monaci del monastero cistercense di Viktring vicino a Klagenfurt, fu rimaneggiato in stile tardo barocco ed ha un bellissimo portale in pietra che porta lo stemma dei conti Breuner. Questa zona della Slovenia offre incantevoli paesaggi. Il parco ambientale della Drava comprende il vecchio alveo del fiume e l’ambiente tra Maribor e Ptuj. Passeggiando lungo la pittoresca riva del fiume Drava e costeggiando i numerosi caffè, si raggiunge la Vite antica, Stara trta, che cresce sulla facciata di un edifi-
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cio storico nel quartiere di Lent, in passato sede di un’osteria. Da 400 anni, la più antica del mondo, inserita anche nel Guinness dei primati, continua a fruttificare fornendo ogni anno 35 litri di un prezioso vino nero. Simboleggia la ricca cultura enologica di questa parte della Stiria Slovena, rappresentando anche il punto di partenza e traguardo di tutte “le strade del vino”. Dopo aver visitato musei e gallerie d’arte, ci si ritrova a Poštna ulica (Via delle Poste), il punto d’incontro in città, una via dinamica ricca di bar e punto di riferimento anche per concerti, da qui vi consigliamo di rilassarvi nelle trattorie, nelle cantine oppure lasciatevi coccolare nel centro wellness & spa Habakuk.
Maribor e i suoi vigneti L’emblema della città è sicuramente la vite e il nettare degli dei, non solo perché i vigneti ricoprono i rilievi di tutta la regione ma anche perché sotto il centro storico si sviluppa per un’estensione di 20mila mq e una capienza di oltre 7 milioni di litri, una delle più antiche cantine vinicole d’Europa: gallerie ottocentesche con soffitti a volta dove i produttori locali fanno invecchiare i loro prodotti pregiati. Da qui, dopo aver degustato i vini scelti, simbolo della cultura tipica di questa parte allegra della Stiria slovena, dalle vie cittadine, le strade del vino iniziano il loro viaggio verso le colline con itinerari da oltre 50 km che pullulano di mescite e agriturismo. Insieme ai vini pregiati, i ristoratori proporranno anche le pietanze della cucina locale. ■
In agenda Ente Turismo Slovenia www.slovenia.info DoVE DorMirE Hotel City Maribor Ulica kneza Koclja 22, SI-2000 Maribor, Slovenia http://ww.cityhotel-mb.si/it/656/home.html Hotel moderno dal design accattivante nelle sue 66 camere e 12 suite, ma anche nelle sale conferenze e nella lobby cafe. Ottimo il ristorante diurno Bistro City e il ristorante-caffetteria Terasa in cima all’albergo con la sua straordinaria vista sul fiume Drava e su Pohorje. DoVE MANgiArE restavracija Mak Osojnikova ulica 20, Maribor www.restavracija-mak.si Creatività e originalità sono gli ingredienti principali di questo ristorante molto particolare dove gustare anche i piatti tipici sloveni roˇzmarin Gosposka ulica 8, Maribor www.rozmarin.si Ristorante moderno, particolare e dalla cucina tipica internazionale. Ottima la carta dei vini. gostilna Pri Treh ribnikih Ribniška 9, Maribor www.termemb.si Il ristorante “Ai tre stagni”, noto anche come Kliˇcko, è la più antica trattoria della città, aperta dal 1825. Le specialità si basano su ricette tradizionali slovene e regionali, arricchite dalla modernità nella preparazione e presentazione dei vari piatti.
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rosa
La notizia è sempre più Se il ruolo di antesignana spetta a Katharine Graham Meyer, è Barbara Walters a portarsi a casa la stella nella walk of fame. E, in mezzo, c’è tutta una nutrita schiera di donne pronte a colpire a suon di parole e scoop. Un vero e proprio Quinto Potere in continua ascesa...
✒David Acito È ormai una realtà. Quarto e quinto potere vestono sempre più rosa. Se fino all’inizio del secolo scorso, le più autorevoli firme della stampa appartenevano ancora al sesso forte, nel 1963 arrivò un personaggio deciso a ribaltare la tendenza e ad affermare il potere femminile nei consigli direttivi di magazine e quotidiani autorevoli. Il personaggio in questione, passato alla storia, è quello di Katharine Graham
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Meyer, definita anche la “strega vedova” dal Presidente Nixon, che lei riuscì a distruggere insieme ai colleghi del Washington Post. Kay (così la chiamavano gli amici), fece la sua fortuna, e segnò il suo destino di antesignana del giornalismo in gonnella, quando ereditò dal marito, morto suicida, la direzione del Washington Post. Certo, all’epoca, pochi avrebbero potuto immaginare quello che si sarebbe
COSTUME E SOCIETÀ
verificato circa mezzo secolo dopo, per non parlare di oggi. Le donne in America, attualmente, rappresentano un vero e proprio Quinto Potere, insediato in redazioni e cabine di regia di emittenti televisive importanti. Un quinto potere che è andato ben oltre i classici feudi femminili (i periodici e gli show dedicati a moda, cucina, famiglia, sesso e gossip) superando anche gli stereotipi più comuni (vedi quello della tiranna con i tacchi a spillo impersonata molto bene dalla direttrice di Vogue, Anne Wintour). Oggi le portabandiere del giornalismo femminile siedono perfettamente a loro agio nella stanza dei bottoni di quotidiani come Washington Post, Newsweek, o di studi televisivi come quello di CBS Evening News. I loro nomi sono Tina Brown (creatrice del sito web Daily Beast), Oprah Winfrey, oggi una delle cinque persone più ricche e influenti degli Stati Uniti d’America e Arianna Stassinopulos, fondatrice dell’Huffington Post, quotidiano web con commenti al vetriolo e temutissimi scoop. Anche lei, come la sua predecessora Katharine Graham Meyer, ha costruito il proprio successo sulle fortune ereditate dal marito, ma di certo ha dimostrato di essere all’altezza del ruolo. Tutte signore con gli attributi, insomma, che assomigliano al personaggio dal polso d’acciaio, interpretato da Helen Mirren, nel thriller politico State of Play. Per la cronaca, oggi, negli Stati Uniti un terzo dei quotidiani locali è diretto da donne. E
sul piccolo schermo “buca” il volto di una Katie Couric, l’anchor woman del CBS Evening News che fece discutere quando si sottopose a una colonscopia in diretta dopo aver perduto il marito per un cancro intestinale. Una scelta che lasciò molti sgomenti ma che, a quanto pare, sensibilizzò buona parte del pubblico, in particolare femminile, tanto che, dopo la diretta tv, gli ambulatori segnalarono un aumento delle colonscopie! Ma il record di ascolti lo detiene ancora l’ultra ottuagenaria Barbara Walters: nel 1999, la sua intervista a Monica Lewinsky fu seguita da 74 milioni di spettatori. Recentemente la Walters si è guadagnata anche una stella nella Hollywood Walk of Fame, e ha ideato e prodotto una trasmissione rivolta prevalentemente al pubblico femminile e condotta da donne famose, il talk-show “The View”. Gli esempi citati – ma ce ne sono molti altri e non solo in America – non sono il risultato di politiche legate alle quote rosa né tantomeno a compromessi di vario genere. D’altronde si sa, a determinare l’offerta è sempre la domanda e, negli ultimi anni, quest’ultima si è parecchio “femminilizzata”. Tanto per dare qualche numero: tre quinti del pubblico che guarda le grandi reti generaliste sono di sesso femminile. Inoltre, il 58% degli studenti universitari di tutte le facoltà è donna e anche oltre il 60% delle persone che votano è rosa. Un mercato, dunque, in assoluta e continua espansione. ■
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LA MIA CITTÀ, I LUOGHI DELL’ANIMA
I desideri...
Guai a non averne, ma ancora più guai a realizzarli Nel suo ultimo romanzo “Le cose che non ho”, lo scrittore francese Grégoire Delacourt prova a immaginare cosa può succedere nella vita di una persona che, all’improvviso ha la possibilità di esaudire tutti i suoi sogni
✒Riccardina Corgnati
Lo scrittore francese Grégoire Delacourt con il suo ultimo romanzo – il primo pubblicato in Italia, in Francia è già al suo terzo libro – Le cose che non ho (Salani, 12,90 euro) sonda con delicatezza l’animo femminile per captare qual è, in quest’epoca altalenante fra crisi economica e consumismo, il segreto della felicità
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I soldi non fanno la felicità. Ma a chi non è capitato, almeno una volta, di sognare di vincere il biglietto della lotteria e di fantasticare su quello che si potrebbe fare con tanto denaro? A Jocelyne, la protagonista dell’ultimo romanzo di Grégoire Delacourt, “Le cose che non ho” (Salani, pp. 144, euro 12,90) succede proprio questo. Un bel giorno scopre di essere diventata multimilionaria e quella che avrebbe dovuto essere la svolta della sua vita si trasforma in un momento di riflessione, destinato, senz’altro, a cambiarle l’esistenza, ma non nel modo in cui si sarebbe aspettata. Perché avere, all’improvviso, la possibilità di realizzare tutti i propri sogni è una cosa che può fare anche perdere il contatto con la realtà e, soprattutto, con la vera felicità. «A Jo non serve avere tutto ciò che ha sempre desiderato; ma ritrovare se stessa in ciò che fa e in ciò che ha già», dice Delacourt, che attraverso il personaggio di Jocelyne, regala un bel ritratto di donna intelligente e generosa, “un cuore semplice” che non perde la capacità di ascoltare la propria anima neanche
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quando gli eventi la travolgono. Abbiamo incontrato l’autore a Milano, per chiedergli, innanzitutto come è nata l’idea del romanzo. «L’idea è nata da una domanda che mi sono sempre fatto, pensando al film di Frank Capra “La vita è meravigliosa”: se avessi potuto cambiare la mia vita con una bacchetta magica cosa avrei fatto? Da qui parte la storia di Jocelyne» Il romanzo è tutto al femminile, a cominciare dalla protagonista e dalle sue amiche che frequentano il blog da lei creato “Mani di fata”. Come è riuscito ad entrare così bene nel mondo delle donne e soprattutto nella loro testa? «Ci sono entrato facilmente. Amo le donne e mi ritengo fortunato perché quelle mi circondano sono davvero meravigliose. Sento che le donne hanno qualcosa che a me manca: l’amore per la vita. Il libro è il mio modo per ringraziarle». Si dice che la prima donna che un uomo ama sia la propria madre... «È verissimo. Anche se io mio madre ho cominciato a conoscerla e ad apprezzarla da adulto. Sono cresciuto lontano da casa, in collegio, e purtroppo è morta prima che io potessi condividere con lei la gioia di essere diventato scrittore. La sua persona mi ha comunque profondamente influenzato nel caratterizzare l’universo femminile. La grazia interiore e la bontà di Jocelyne le ho prese da lei». La vicenda ruota in gran parte intorno a un blog. Oggi i social network sono entrati prepotentemente nel quotidiano, prendendo il posto dei vecchi circoli sociali. Ma sul web possono nascere amicizie e storie di solidarietà reali? «Personalmente non ho un buon rapporto
LA MIA CITTÀ
né con i social né con la comunicazione elettronica in generale. Recentemente ho chiuso anche il mio profilo facebook. Penso che, come collante sociale, non ci sia nulla che valga quanto un incontro faccia faccia. Se devo ringraziare qualcuno, prendo ancora carta e penna e gli scrivo. Nel mio libro, il blog è solo uno strumento per far sì che le persone si incontrino realmente, come succede alla mamma depressa della giornalista, che attraverso “Mani di fata”, riscopre la voglia di vivere e di rimettersi in gioco». Vincere la lotteria, è il sogno di tutti. A Jocelyne capita per davvero, mettendola in crisi perché non è facile capire cosa fare con così tanti soldi e poi perché i soldi, quando sono troppi, possono minacciare la felicità quotidiana. Felicità fatta di piccole cose, apparentemente banali, che, tuttavia, ci proiettano verso il domani. Lei cosa farebbe se, come la protagonista, vincesse la lotteria? «Mi comporterei allo stesso modo. Agirei con prudenza, consapevole che felicità e amore non si comprano con il denaro». Neanche l’appagamento dei desideri porta alla felicità. Dopo aver creduto di poter essere felice una volta realizzati tutti i suoi sogni, il marito di Jocelyne si rende conto di aver perso tutto. A lei è mai capitato di aver desiderato tanto qualcosa e alla fine di esserne rimasto deluso? «Sì mi è capitato. Avevo quattordici anni, mi piaceva tantissimo una ragazza. Una volta conservai per cinque giorni una sua lettera senza leggerla, morivo dalla voglia di farlo, ma era tale la gioia che mi procurava l’attesa, che non mi decidevo mai.
Quando finalmente, emozionato e pieno di aspettative, lo feci, sopra c’era scritto “non uscirò mai più con te. Non ti amo”». Un altro tema forte del romanzo sono i sogni infranti e le menzogne che ci raccontiamo... «Si mente soprattutto per paura ma, a volte, raccontare a se stessi qualche piccola bugia, aiuta a rendere la vita più sopportabile. Per fortuna, abbiamo la capacità di perdonarci tante mancanze, altrimenti non potremmo andare avanti. Le piccole menzogne che mi racconto sono tanti piccoli gesti tenerezza che regalo a me stesso». C’è un luogo al quale sente di appartenere con l’anima? «Sì la mia casa di Nizza. È il luogo dove mi rifugio a scrivere e dove ritrovo le mie radici». Tre parole per definirlo... «Bellezza, silenzio, mia moglie (ma senza cani!). ■
Francia, Costa Azzurra. Il porto di Nizza, la città dove Delacourt si rifugia per scrivere e pensare. Il luogo in cui si sente a casa
Ho imparato a scrivere facendo il copywriter Il romanzo “Le cose che non ho” si fa leggere tutto d’un fiato, anche per il suo stile agile e avvincente. Una scrittura che Delacourt rivela di avere appreso lavorando nell’advertising. «Ho avuto la fortuna di seguire campagne pubblicitarie per conto di importanti aziende come Renault e Europe Assistance», racconta, «un settore che mi ha dato molte soddisfazioni. A 29 anni ero già direttore creativo di un’importante agenzia e ho vinto anche un Leone d’oro con una campagna per la Nestlé. Dalla scrittura pubblicitaria, ho imparato ad essere conciso e preciso e a scrivere testi dove ogni frase è un’idea». 4 2013
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INSIDE THE CHARACTER
di Red Penugo Liberamente ispirato al questionario di Bernard Pivot rivolto agli artisti della trasmissione “Inside the Actor’s Studio”
Giuseppe Furno
Segni particolari? Nessuno La parola che ami di più? Grazie La parola che ti piace di meno? Fa’ questo! La paura più grande? Morire senza dignità Il libro da tenere sul comodino? Moby Dick Il tuo tallone d’Achille? Una certa tendenza al fatalismo. La prima cosa che guardi in una donna? Il volto La donna ideale? Una donna complice La donna che più ti annoia? Nessuna Cosa ti deve dire una donna per conquistarti? Nulla Da cosa dipende la tua felicità? Non far mancare nulla a mia figlia La cosa che ami di più del tuo lavoro? Il silenzio La cosa di cui faresti a meno? Il telefonino La persona verso la quale ti senti debitrice per quello che sei oggi? Mia moglie Il tuo rifugio? La scrittura Quali sono le tue ricerche più frequenti su Google? Di tutto, per poi verificare tutto con la massima attenzione
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La tua sveglia? Fra le 5 e le 6 Il tuo debole? Un desiderio di chi amo Se potessi mettere qualcosa in una macchina del tempo e farla trovare ai tuoi discendenti tra duecento anni, cosa metteresti? Una zuppiera stracolma di sugo alla genovese Il piatto che ti riesce meglio? Il sugo alla genovese Il lavoro domestico che non ti annoia? Cucinare Un errore che non rifaresti? Mettere una firma di fidejussione La cosa più stravagante per cui hai speso dei soldi? Il modellino di un passaggio a livello ferroviario L’oggetto più prezioso che possiedi? Un disegno del mare fatto da mia figlia La tua peggiore abitudine? Saltare il pranzo La qualità di cui vai più fiero? Non perdermi d’animo L’indumento a cui non puoi rinunciare? Freddo e pudore permettendo, potrei rinunciare a tutti gli indumenti Il sogno che non hai ancora realizzato? Fare un bel viaggio di nozze con mia moglie. Nel tuo frigorifero non può mancare... Il caffè Che cosa proprio non ti riesce? Dormire sino a tardi Cosa ti annoia di più? La verbosità La tua ispirazione? Gli occhi di chi amo Il gesto più romantico che hai fatto? Inginocchiarmi davanti all’amata Il successo che non ti saresti mai aspettato? Far ripartire un vecchio diesel marino in un momento difficile
Mai più senza? Occhiali da vista. Felicità è? Amare Cosa ti emoziona di più? Amare Il regalo che fai più spesso? Una moneta a chi la chiede Un regalo che vorresti ricevere? Un sorriso sincero. Il tuo miglior nemico? La pagina bianca Vacanza in albergo 5 stelle o in sacco a pelo? Dipende Una vacanza memorabile... Un lungo viaggio in Pakistan e in India La tua serata preferita? In famiglia, cucinando Un vizio capitale? L’ingordigia degli esseri umani. E, in particolar modo: la corruzione Cosa vorresti che Dio ti dicesse una volta arrivato in paradiso? “Sei il benvenuto, figlio mio” E chi vorresti incontrare per primo? Dio
Romano, classe 1953, Giuseppe Furno, è un affermato sceneggiatore per il cinema e la televisione, per cui ha scritto molte serie trasmesse dalla Rai. Ha pubblicato nel 2007 Cronache di un disinfestatore, selezionato per il Campiello e finalista al premio Corrado Alvaro. Da gennaio è in libreria con Vetro (Longanesi, 18,60 euro), un romanzo storico magnificamente documentato, una lunga passeggiata nella Venezia del 16esimo secolo piena di intrighi, suspense, bellissime descrizioni che conduce il lettore per calli e canali. Una vera meraviglia da leggere d’un fiato per non perdere i personaggi straordinariamente vivi che “abitano” questo bellissimo affresco.
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Riccardina Corgnati, Gianni Cattaneo, Cristina Chiarotti, David Acito, Annarita Maggi, Davide Deponti, Paolo Mazzaglia, Marco Bellato, Barbara Ainis, Giulia Gagliardi, Linda Smiderle Barattieri, Alessandro Lazzaroni, Leonardo Frontani, Roberta Borghini, Andrea Moscatelli, Cristina Piccinotti, Alessandra Caputo, Sandra Sisinni, Gianna Bellotto Rosa PUBBLICITÀ Piemonte, Valle d’Aosta Paolo Bovina c/o Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327-3356942914 - Fax 02863856 - paolo.bovina@communicationagency.it Lombardia Direzione - Elisabetta Grimaldi - Carla Polverini Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Luciana Sidari - Tel. 3476404360 - luciana.sidari@alice.it Liguria e Puglia Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Emilia Romagna, Marche e Sardegna Elisabetta Grimaldi - Tel. 02862327-3803074565 - elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Toscana e Umbria Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Lazio e Abruzzo Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. e Fax 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Campania Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Sicilia e Calabria Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it Enti del Turismo Stranieri Direzione Communication Agency Int. srl - tel. 02862327 - fax 02863856 - info@communicationagency.it
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DI
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