MASTERMEETING Communication Agency Int. srl Anno XXIV - N. 1-2/2018 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00
IL MEGLIO DEL TURISMO BUSINESS&LEISURE
COMO. OLTRE IL LAGO C’È DI PIÙ SARDEGNA, TRA MICE E BLEISURE IL TREND CHE HA CAMBIATO IL VIAGGIO DI LAVORO
Reportage Premio Excellent 2018
Indel b si quota in Borsa
VINCENT SPACCAPELI e PIERANTONIO PEGORARO
Hotel Volver Obiettivo primario: qualità
MONDO IMPRESA
La comunicazione che salva l’Italia
La ristorazione in hotel: più ristorante, meno albergo”
Svegliarsi in una camera d’albergo sarà ancora più piacevole!
MATERASSI - LETTI - DIVANI LETTO - GUANCIALI
info@perdormirehotel.com - www.perdormirehotel.com
1 Indice inserzionisti 1-2 2018.qxp_Layout 1 05/03/18 14:42 Pagina 4
INDICE INSERZIONISTI Antonio Patriarca Milano 1991 - Milano
tel. 02 29004665 www.antoniopatriarca.it
pag. 55
B Travel - Cagliari
General Manager: Nicola Vacca
tel. 070 2548070 www.btravel.eu
pag. 97
Blastness srl - La Spezia
Presidente: Andrea Delfini
tel. 0187 599737 www.blastness.com
pag. 5
CA Indosuez Wealth (Europe), Italy Branch
tel. 02 3666 1200 www.ca-indosuez.com
IV cop
Champagne Marguerite Guyot - Damery (France) Proprietaria: Florence Guyot Distribuito da Wine tip Milano
www.champagnemargueriteguyot.com www.winetip.com pag. 147
Colonna Holidays - Roma
Mice Manager: Carolina Mastio
tel. 0789/900046 www.colonnaresort.com
pag. 113
Convento San Giuseppe - Cagliari
Event Manager: Sarah Bayre
tel. 070 503343 www.conventosangiuseppe.com
pag. 99
Ecofin Group Soc Cons arl - Roma
Amministratore:
tel. 06 87678307 www.ecofingroup.it
pag. 49
Excel Milano 3 - The City Resort - Basiglio (Mi)
Sales & Revenue Manager: Lorenzo Speziale tel. 02 907461 www.excelmilano3.it
Grand Hotel Ritz - Roma
General Manager: Gianluca Capone
Gsc Servizi - Roma
pag. 187
tel. 06 802291 www.grandhotelritzroma.com
pag. 201
tel. 06 30993939 www.gscservizi.it
pag. 141
tel. 0736 814720 www.hotelcasale.it
pag. 137
Hotel Casale - Colli del Tronto (Ap)
Direttore: Vincenzo Spinelli
Hotel Diana - Roma
Sales & Revenue Manager: Cecilia De Angelis tel. 06 478681 www.hoteldianaroma.com
Hotel Federico II - Jesi (An)
Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli
tel. 0731 211079 www.wellnessfederico2.it
pag. 135
Hotel Milano Scala - Milano
Direttore: Diego Brachetti
tel. 02 870961 www.hotelmilanoscala.it
pag. 9
Indel B - Sant’Agata Feltria (Rn)
Direttore Commerciale: Gerardo Boschi
tel. 0541 848711 www.indelb.com
pag. 7
tel. 02 804952 www.indiatourismmilan.com
pag. 209
tel. 035 606251-265 www.nwglobalvending.com
III cop
India Tourism Milan - Milano
Direttore: Chilka Gangadhar
N&W Global Vending Spa (marchio NECTA) / Vendite Horeca Italia - Valbrembo (Bg)
pag. 197
Nero Hotel Group - La Spezia
Amministratore delegato: Gianluca Giglio
www.nerohotels.com
pag. 205
Pedersoli - Assago (Mi)
Titolare: Martino Pedersoli
tel. 02 48844854 www.pedersoli.com
pag. 30
tel. 0573 382781 www.perdormirehotel.com
II cop
Per Dormire - Pistoia Re. Ale. Outsourcing Alberghiero - Gallarate (Va)
Responsabile Commerciale: Eleonora Cucco
tel. 0331 1860204 www.realeoutsourcing.com
pag. 3
San Maurizio SA - Santo Stefano Belbo (Cn)
Events Coordinator: Federica Davitto
tel. 0141 841900 www.sanmaurizio1619.com
pag. 161
SEH United Hoteliers - Paris
Country Manager Italy: Enrico Ieri
tel. 0033 614816711 www.seh-hotels.com
pag. 199
Sheraton Parco Dè Medici Rome Hotel - Roma
Executive Assistant to General Manager tel. 06 65288 & PR Coordinator, COFC Unicef Ambassador: www.sheraton.com/parcodemedicirome Raffaella Mazza pag. 175
T Hotel - Cagliari
Responsabile Commerciale: Jaime Berria
tel. 070 47405070 www.thotel.it
pag. 105
Tartheshotel - Magic Sardinia Tour Guspini (Su)
Direttore: Elisabetta Floris Cavalli
tel. 070 9729000 www.tartheshotel.com
pag. 111
Trademark Italia - Rimini
Senior Partner: Stefano Bonini
tel. 0541 56111 www. trademarkitalia.com
pag. 25
Villa d’Este - Cernobbio (Co)
Direttore Generale: Danilo Zucchetti
tel. 031 3481 www.villadeste.com
pag. 72
Villa Erba Spa - Cernobbio (Co)
Project coordinator: Federica Marinoni
tel. 031 3491 www.villaerba.it
pag. 81
Zeus Energy Group - Roma
Assistant Manager: Simona Randazzo
tel. 06 81153986 www.zeusenergygroup.com
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2 Cari lettori 1-2 18.qxp_Layout 1 28/02/18 09:23 Pagina 6
Cari lettori, il 2017 è stato un anno record per il turismo italiano. E il 2018 è iniziato sotto i migliori auspici, come è emerso chiaramente dalla Bit di Milano che rappresenta il primo grande appuntamento internazionale per il turismo italiano. L’appuntamento di riferimento per l’intero sistema Italia a inizio stagione per comprendere opportunità, tendenze, interesse degli operatori e domanda. Con il Premio Excellent sono stati dati riconoscimenti a grandi personalità italiane così come a una nutrita schiera di protagonisti di primissimo piano del settore turistico, a coronamento di risultati eccezionali per le imprese e per il Paese, come testimonianza dell’eccellenza dell’offerta dell’Italia. Il 2018 ha tutte le premesse per essere un altro anno da record. Per i flussi turistici, per gli investimenti, per la, finalmente, sempre più diffusa consapevolezza del ruolo e delle potenzialità del turismo. Settore che valorizza al massimo i fattori di successo del Paese, dall’offerta storico-culturale, all’enotecagastronomia, dal paesaggio – sul quale non mi stancherò mai di richiamare l’attenzione – all’offerta shopping e leisure. Insomma, dobbiamo lavorare tutti affinché il successo di quell’Italian lifestyle che nessuno potrà
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mai copiare si consolidi ed accresca il suo valore. Siamo consapevoli. Il turismo sta rimettendo in moto questo Paese. Sta mobilitando risorse preziose. Con il turismo le giovani generazioni possono affermarsi e contribuire a mettere le radici per futuri ulteriori successi. Dispiace sempre vedere i giovani talenti italiani lasciare il Paese per affermarsi altrove, per contribuire al successo di altri Paese. Con il turismo si afferma l’anima più profonda e autentica dell’Italia con tutta la sua storia e le sue qualità. Abbiamo davanti sfide assai impegnative. Quella dell’Expo Milano 2015 è stata vinta alla grande ed ha prodotto un’onda lunga di cui l’intera Italia ha potuto beneficiare. Ora c’è la sfida dell’Ema che speriamo di concludere nel migliore dei modi. Il sistema dell’offerta culturale ha voltato pagina, musei e luoghi di interesse sono addirittura presi d’assalto, potremmo dire. Milioni di turisti sono felici di essere in Italia. Non dobbiamo fermarci. Guardiamo avanti. E il nuovo Governo sappia ascoltare la voce del settore turistico e adoperarsi in ogni modo per valorizzare il grande patrimonio di questo Paese. E fare scuola nel mondo.
Mario Mancini
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SOMMARIO
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Indice inserzionisti
6
Cari lettori
HOTEL & FINANZA
11
Notizie sui valori, espansioni, management alberghiero
COVER STORY
26
Hotel Volver: obiettivo qualità
REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2018
32 41 50
Turismo “driver” della crescita in Italia
Sheraton Lake Como Hotel Hotel Cruise, Como e Centrale
FOCUS SARDEGNA 94
Sardegna, tra Mice e Bleisure
100 102 104 106 108
Forte Village
112 116
Cantina di Santadi
Indel B
A tutto Bleisure Albergatore Day Bit Milano sempre più attrattiva
Convento San Giuseppe Miramare Art Hotel Pullman Timi Ama Sardegna Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna Delphina Hotels & Resorts
Firenze “Destination” unica
MONDO IMPRESA
Direttore d’albergo: un manager speciale
118 122
Como, oltre il lago c’è di più...
SELECTED BY MM
80 82
Hilton Lake Como
SELECTED BY MM
FOCUS COMO
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Grand Hotel Imperiale Resort & Spa
Gli sponsor
SCENARI DEL TURISMO
58 62 64 66 68
Vista Lago di Como
I premiati 2018
ECCELLENZE ITALIANE
56
84 86 88 90 92
Centro Espositivo Congressuale Villa Erba Palace Hotel e Hotel Barchetta Excelsior
La comunicazione che salva l’Italia Il digitale e la forza del nostro Paese, delle sue imprese e dei suoi territori
L’AZIENDA DEL MESE
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Biomedical Technologies
L’INCHIESTA
128
Appalto? Sì, ma di qualità
HOTEL RESTAURANT TRENDS
132
La ristorazione in hotel. Più ristorante, meno albergo
LA PAROLA AL FORMATORE
134
8
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Agile Learning: cosa possiamo imparare dai piccoli prestigiatori
Hotel, sweet Hotel Welcome in our world, your home in Milan. Hotel Milano Scala via dell’Orso, 7 - 20121 Milano Tel. +39 02 87 0961 - Fax +39 02 87 096 096 info@hotelmilanoscala.it www.hotelmilanoscala.it
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SOMMARIO
UNA METAFORA PER CRESCERE
136
“Andava tutto bene?”
FINANCE CONFIDENTIAL
138
Criptovalute. Bitcoin&Co dove sono arrivati?
IL PARERE DEL LEGALE
140
Vacanze con imprevisto
MI PIACE
142
Massimiliano Tarallo. Il manager runner
I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ
144
Guido Della Frera. GDF Group, una proposta Mice d’eccellenza
172 174 176
Excelsior Palace Hotel Rapallo Hotel Parchi del Garda Riva del Garda Fierecongressi
TOP MICE DESTINATION
LE GRANDI CASE DELL’OSPITALITÀ
178
146
IL TOP MANAGER DEL MESE
Grand Hotel Villa Serbelloni
Palaverdi
OSPITALITÀ&CUCINA
182
148 150 152
Relais Monaco Country Hotel & Spa
GREEN REPORT
Turin Palace Hotel
184
Castel Monastero
SPA EXPERIENCE
TREND
154
188
Lefay Resort & Spa Lago di Garda
TOP BLEISURE HOSPITALITY
156 158 160 162 164 166
Stefano Bertoncini. Quando lo sport è sì metafora ma anche vita vissuta
Bio Hotel e metropoli ecosostenibili
Io viaggio da sola
LE VIE DELL’INCENTIVE
Best Western Premier BHR Treviso Hotel Hotel Alexander Palace Abano Terme Hotel Mozart Hotel Savoy Palace Il Basiliani Royal Hotel Sanremo
TOP MICE HOSPITALITY
168 170
Best Western Italia. Cresce anche nel Mice DoubleTree Venice North
190
Le città dei grandi maestri dell’arte
HOSPITALITY NEWS
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196
Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità
210
In questo numero abbiamo parlato di…
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OSPITALITÀ
UN NUOVO INGANNO: I CONDHOTEL HOTEL TRANSACTIONS
INVESTIMENTI ALBERGHIERI IN EUROPA SCENARI
CHE ANNO SARÀ IL 2018?
LA PULIZIA NEGLI HOTEL? IMPARATI E PERDENTI I manager che hanno rinunciato a dirigere l’housekeeping ricorrendo a un’azienda di servizi esterna hanno dimenticato che il motore produttivo dell’hotel sono sempre le camere e che la pulizia della zona alloggio è fondamentale per la cassa e i fatturati.
ITALIAN HOTEL MONITOR
MARKETING IN HOTEL
Il 2017 si è chiuso con il segno più sia per l’occupazione camere che per il prezzo medio. Eccellenti le performance (con oltre 70% di R.O) di Firenze, Roma, Milano, Napoli, Venezia, Bergamo e Genova. Sale anche l’ADR del +2,7% nei 5 stelle e 5 stelle L, del +2,3% nei 4 stelle e +1,1% anche nei 3 stelle.
Philip Kotler, il “padre” del marketing, dispensa cinque preziosi consigli agli imprenditori dell’ospitalità, sottolineando l’importanza di differenziarsi sul mercato, di puntare sul prodotto e sul brand, di evolversi con una vision globale. Senza mai tralasciare il fattore umano...
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Editoriale /58&.16457238%32525
Un nuovo inganno per l’ospitalità : i Condhotel
I
n Italia sono pochi coloro che hanno felicemente utilizzato la loro multiproprietĂ . Sono ancora meno quelli che si sono goduti il loro appartamentino in timesharing. Adesso a Roma si sta preparando un altro “imbroglioâ€?, quello dei Condhotel. L’idea è buona, ma vale solo per alberghi a 5 stelle in posizione strategica, per i resort, per le destinazioni di elevato prestigio, secondo il modello statunitense. In Italia – che purtroppo non è gli Stati Uniti e non ci sono nĂŠ la Florida nĂŠ la California – i Condhotel si traducono in strutture ricettive a metĂ tra un albergo e un condominio. Un disastro giĂ sperimentato. Il Condhotel può funzionare solo se caro ed esclusivo. Se è una struttura “economicaâ€? per tutti, diventa un condominio nel quale gli ospiti stendono i panni sui balconi e preparano da mangiare in casa. GiĂ visti nel Sud Europa, tra Spagna, Grecia e Turchia, i Condhotel diventano dei residence con la lobby piena di distributori automatici e un custode come direttore. I lobbisti romani sono riusciti a ottenere che pure gli hotel a 3 stelle senza ristorante possano liberarsi dal vincolo alberghiero e diventare Condhotel, frazionare le superfici e vendere la metĂ delle camere, rendendole appartamentini self catering. CosĂŹ l’idea diventa speculativa, non turistica, ma Roma è Roma e si è mossa nel silenzio dei media per trasformare gli alberghi in squallidi condomini, nei quali i proprietari vanno ad abitare, dove giustamente lavano e stendono i panni sul balcone, o se piove, nel corridoio... dell’hotel. L’albergo a cosa serve allora? Può anche chiudere. In queste condizioni, ai condomini non servono i servizi alberghieri, non serve il ristorante, non serve neanche la pulizia. Questo è il Condhotel all’italiana che affascina tanti albergatori ai quali l’idea di vendere il 40% della superficie come appartamenti piace ovviamente molto. Il progetto Condhotel nasce in Romagna dove alcuni albergatori puntavano a “emulareâ€? il modello statunitense che vede famosi hotel a 5 stelle come il Plaza, il Waldorf o il Mandarin Oriental trasformarsi in torri &.16457238%325258 86,'61038/5831-725 7 5326874 61-*5617868*30648+727 -6+620"8*7852,6-2703874468 7)340 8/58 )323+578/644 !25 61,50 8/58 61.-57" /58 5+5258 68 74478 .5,,8 /58 3+7(8 748 $## 8 8 6)0.1618 /58 .13'672 33/ %6 617-6874478 30648 )*3348/64478 3126448!25 61,50 8/58 0*7)7"8 ( ( ! & (8 17/6+71 8 0745783'61782648,6003168/748 $8)328.28'3107 3-453870 0.7468/58$ #874 61-*5(
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ospitali miste, con grandi camere d’albergo e appartamenti a 5 stelle, gestite e servite al 100% dall’albergo. Adesso la folle idea che una famiglia possa comprare un appartamento indipendente, senza vincoli alberghieri e con servizi condominiali facoltativi, ha fatto parecchia strada. CosĂŹ, se le legge giungerĂ all’approvazione, avremo dei nuovi Condhotel, metĂ albergo e metĂ condominio, dove quando il cliente arriva in camera potrĂ scoprire che il suo vicino sta cuocendo la verza con la porta aperta per fare girare l’aria e che nel corridoio del piano di sotto si organizzano barbecue party e spaghettate. Ovvio che se nell’appartamento c’è una cucina, ci sono tegami e piatti, c’è un forno e un piano cottura, la tentazione di farsi una mangiata con gli amici è piĂš che legittima, “in fondo è casa miaâ€?. Per fortuna a Roma qualcuno ha protestato. La legge si è incagliata e speriamo che cosĂŹ rimanga. Le Regioni però scalpitano e i Condhotel intanto, sotto traccia, stanno nascendo.
Il Plaza di New York, condohotel tra i piĂš famosi al mondo
Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il piĂš rapidamente possibile dai nostri consulenti.
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HOTEL TRANSACTIONS
Investimenti alberghieri in Europa. Cosa dice Deloitte
I
l rapporto annuale “European Hotel Investment Survey” di Deloitte rivela che è Amsterdam la destinazione europea più attraente per effettuare investimenti alberghieri. Un’affermazione che ci risulta difficile condividere e che, a nostro avviso, si basa sulle prospettive di investitori che puntano tutto su un’ospitalità per millennials, i giovani viaggiatori che dovrebbero affollare Amsterdam nei prossimi 5
anni. Ma i millennials sono davvero nel breve e medio termine un segmento “profitable”? Se Amsterdam è diventata la capitale europea più attraente per gli investimenti alberghieri seguita da Barcellona, Dublino e Londra può voler dire che Milano, Parigi e Berlino sono da buttare via? Lo studio cita il terrorismo come massimo rischio per gli investitori. È noto che un attentato è sufficiente a ridurre l’appeal turistico di una
destinazione per almeno tre anni, ma quello che indebolisce i risultati dello studio è la previsione che i millennials siano in testa a tutte le categorie di nuovi investimenti. Altrettanto incerta la previsione che gli investitori adesso preferiscano mettere i loro soldi su piccoli investimenti per clienti che hanno pochi soldi da spendere per viaggi, soggiorni e servizi. Il trend passa dall’hospitality all’hospice. Speriamo di no!
L’incredibile sviluppo dei brand alberghieri
P
ossibile che lo storico gestore di un Holiday Inn resti in silenzio mentre di fianco la sua catena gli piazza un nuovissimo Indigo che attinge allo stesso portafoglio clienti? Il polverone commerciale generato dai nuovi brand sta facendo evidenti danni a chi per anni ha lavorato per difendere gli standard di comfort Holiday Inn accumulando con il suo lavoro un sostanzioso portafoglio di clienti fidelizzati. Un evidente saccheggio organizzato addirittura dalla stessa casa madre. Si può fare finta di non vedere? Best Western, con il suo marchio ombrello, moltiplica i tipi di ospitalità e di prezzo per rastrellare nuovi clienti, ma, nel contempo, cannibalizza il portafoglio dei suoi vecchi gestori, che giustamente si inquietano. Se la pizza è la stessa e i commensali aumentano bisogna sgomitare per mangiare la propria abituale porzione. Non è un invito alla fraterna collaborazione tra colleghi. Che cosa dicono i gestori degli storici Hilton? Cosa hanno detto i clienti dell’Aleph di Roma quando il loro albergo è diventato Curio? Che senso ha circondare un grande classico Hilton con marchi inventati a tavolino come Tapestry, Canopy, Tru e appunto Curio? Un senso forse ce l’ha. Una cosa è
presentare a dei potenziali partner un unico grande brand altra cosa è vendere 15 marchi e modelli di ospitalità meno cari ma comunque collegati alla medesima rete commerciale. Conclusione: addio al consolidamento, addio alle rendite di posizione, addio al management insegnato per 50 anni. Avanti con il talento dei singoli operatori con un piccolo capitale da mettere a frutto. Certamente il rendering della camera del Canopy by Hilton di Washington è un buon esempio di camera di standard internazionale, ma vista e stravista. Dov’è la novi-
tà? Forse la canapa attaccata dietro la testata del letto? Forse il copriletto di yuta in tinta con la canapa della testata? Oppure la dormeuse canapé accanto alla finestra? Forse questa: dormeuse secondo la Treccani è divano allungato con spalliera rialzata a una delle estremità ≈ divano-letto, letto-ottomana, sofà, sommier. In inglese “canopy” corrisponde al concetto di ottomana-sofà, un divano da riposo occasionale e da meditazione. Che sia invece il baldacchino, quella specie di tettoia antipolvere sopra il letto, la grande novità?
Anteprima di una camera del Canopy by Hilton di Washington
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IL BORSINO DELLE CATENE Accor Hotels (Bourse de Paris)
InterContinental Hotels Group (NYSE)
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67,50 65,00
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Hilton Worldwide (NYSE)
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Choice Hotels International (NYSE)
$87,50
$82,50
85,00
80,00
82,50
77,50
80,00 75,00 77,50 72,50
75,00 72,50
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Hyatt Hotels (NYSE)
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Millennium & Copthorne (London Stock Exchange)
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ÂŁ4.000
80,00
3.950
77,50
3.900
75,00
3.850
72,50 3.800
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NH Hoteles (Bolsa Madrid)
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MeliĂĄ Hotels International (Bolsa Madrid)
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E12,00
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HOTEL TRANSACTIONS
La lunghezza delle affiliazioni ai Brand
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ono gli hotel economici quelli che sopravvivono più a lungo alla prima affiliazione alle catene, sorprendentemente di più degli hotel di lusso che, nell’arco della loro vita, cambiano brand con maggior frequenza... ma cambiano anche più spesso proprietario! È chiaro che nel momento in cui le proprietà alberghiere passano di mano, aumentano le probabilità che avvenga anche un’operazione di reflag dell’hotel. Secondo una recente indagine di STR Global, la durata media della prima affiliazione alle catene, secondo la categoria di appartenenza, è la seguente: • catena/brand luxury 17 anni • catena/brand upper upscale 22 anni • catena/brand upscale 13 anni • catena/brand upper midscale 15 anni • catena/brand midscale 22 anni • catena/brand economy 29 anni Interessante notare che la durata media dell’affiliazione ad un marchio diminuisce con l’invecchiamento dell’albergo, così come sorprende sapere che gli hotel indipendenti, una volta aperti, rimangono senza brand per i primi 88 anni della loro esistenza. Verrebbe da dire che per affiliarsi ad una catena, soprattutto la prima volta, ci vuole una lunga e attenta riflessione. Evitare assolutamente innamoramenti e infatuazioni!
SCENARI
L’oroscopo 2018 degli hotel aster Meeting vuole essere utile alle aziende, premia l’eccellenza, osserva quello che accade al turismo del nostro Paese e lo scrive basandosi sulle osservazioni di STR e di IHM che mettono sotto la lente la capacità competitiva dell’offerta alberghiera italiana. Così, guardando alle prospettive per il 2018 e tracciando un bilancio del 2017, la sintesi delle operazioni che riguardano l’industria alberghiera è questa: 1. la domanda di alloggio continua a superare l’offerta. L’Italia è fortunata, la congiuntura internazionale la sta premiando. Tutto sembra andare bene, l’OMT si “inventa” un +7% di turisti nel mondo (il più consistente au-
M
mento da sette anni a questa parte). In effetti gli operatori dell’ospitalità ottengono buone risposte dalle cose che fanno e anche da quelle che non fanno. Va tutto a gonfie vele, ma l’aggiornamento delle strutture ricettive non si vede, almeno non in maniera sistemica. Non si tratta di rinnovare i sedili dei wc, si tratta di aggiornare le strutture e i servizi, ristrutturare i bagni, alzare i letti e raggiungere gli standard internazionali, quelli codificati dalle grandi catene alberghiere. Poche gru, pochi investitori seri, tante manutenzioni, pochissimi nuovi hotel midscale. Nonostante questo, la domanda continua a crescere
perché l’offerta non basta. Ma non c’è molto da gioire perché gli operatori turistici italiani professionalmente in grado di attrarre attivamente la domanda rimangono pochi; 2. l’offerta procede lentamente, l’innovazione latita... soprattutto non aumenta la qualità. Gli investitori italiani, anche europei, hanno gli occhi puntati sui movimenti finanziari con i quali in un giorno guadagnano, stando seduti, quello che l’albergo guadagna in un mese; 3. ci vuole poco a verificare che il numero delle camere d’albergo da 10 anni resta sempre quello anzi tende a diminuire. E non solo la dimensione media degli al1-2 2018 www.mastermeeting.it
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4 Hotel & Finanza 1-2 2018.qxp_Layout 1 28/02/18 09:24 Pagina 16
berghi italiani è inferiore a quella dei principali competitor ma, soprattutto, le camere sono state poco o niente sottoposte a ristrutturazioni vere, ad aggiornamenti efficaci. Spendendo il 5% dei ricavi non si raggiunge l’obiettivo “riqualificazione”. Vero è che qualche intervento serio si vede, ma riguarda una quota marginale di alberghi upscale e luxury localizzati nelle grandi destinazioni turistiche internazionali (Milano su tutte); 4. con la domanda che supera l’offerta è fisiologico assistere all’aumento del tasso di occupazione camere... per tutti. Nel 2017 gli alberghi si sono posizionati sul 65% di Room Occupancy. Performance per cui pagano volentieri il 18-20% alle Online Travel Agency; 5. sempre più alberghi affidano all’outsourcing quasi tutto dall’housekeeping alla ristorazione. Nel 2018 proveranno a dare in outsourcing persino la reception, qualche caso c’è già; 6. quanto ai valori degli alberghi, Master Meeting – grazie alla collaborazione di advisor ed esperti nazionali – ha osservato e verificato che i valori di vendita immobiliare per unità camera sono fermi e/o in discesa. Intesa San Paolo in “versione generosa” offre insieme al MIBACT un plafond di 5 miliardi. Ma che cos’è un plafond? È una cifra virtuale, un fondo disponibile per gli albergatori italiani che intendono rinnovare e svilupparsi. Possono contare su un mare di soldi a prestito, ma sono anni (più di 10) che Intesa e Unicredit provano a offrire credito e plafond. Purtroppo si sono resi conto che, come diceva Keynes, “il cavallo non beve”. Quindi il plafond c’è, ma resta lì perché “il cavallo (gli operatori) non ha sete”. Cosa succederà allora nel 2018? Quali eventi non abbiamo previsto? Potremo davvero contare su un altro 5% di presenze in più? La cruda realtà dice che non è possibile o che è altamente improbabile. Ma l’esaltazione del turismo continuerà e la frase “il turismo è
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Compravendite e gestioni - gennaio 2018 HOTEL IN VENDITA CATEGORIA
CAMERE
LOCATION
4 stelle - prima linea
130
Giulianova (TE)
4 stelle standard internazionale
45
Montebelluna (TV)
4 stelle
70
Verona
4 stelle
90
Sestri Levante
4 stelle
70
Savelletri - Salento
4 stelle
50
Genova
4 stelle
54
Milano (Stazione Centrale)
4 stelle - Marina Centro
100
Rimini
3 stelle
45
Ancona
3 stelle sup.
90
Igea Marina/Bellaria
3 stelle - sul mare
30
Rimini - Viserbella
3 stelle - country house
20
Sant’Omero (TE)
HOTEL IN LOCAZIONE 4 stelle
90
Venezia - Mestre
4 stelle
60
Firenze
3 stelle
56
Riviera Romagnola
CATENA ITALIANA IN ESPANSIONE CERCA HOTEL (AFFITTO-LOCAZIONE) almeno 80 camere di standard internazionale
il nostro petrolio” sarà ulteriormente abusata. Del resto siamo sotto elezioni e la propaganda elettorale farà del turismo la bandierina che sventola e annuncerà l’ennesimo “sogno italiano”. A proposito di petrolio: ascoltando i telegiornali sembrerebbe proprio che il turismo lo sia. Lo dice l’ENIT, lo dicono Franceschini, Christillin e Calenda. Dicono che al mercato turistico piace l’Italia, anzi, che agli stranieri piace l’Italia, che i cinesi addirittura la sognano. Potere della propaganda che i giornalisti seguono acriticamente. Mai una verifica su fonti e numeri, mai una reale analisi dell’industria turistica, della qualità degli alberghi, dello scandalo della classificazione alberghiera nazionale, utili per dare all’Italia una visione più ampia e più seria del settore. Se il turismo è il nostro petrolio, le stelle e la classificazione sono elemento determinante per riconoscere la qualità dell’ospitalità. L’auspicio è potente, determinante, rivoluzionario. Prevediamo però che
neanche nel 2018 i mille candidati al Parlamento si espongano in materia. Basterebbe un polemista per incendiare il pagliaio dell’ISTAT, basterebbe che il Corriere della Sera decidesse di scoperchiare questo pentolone per capire che la Spagna non può materialmente fare più arrivi di New York e che i cinesi pesano turisticamente meno dei turisti dei Paesi Bassi. Un impegno serio dei media potrebbe ribaltare la situazione e attirare in Italia i grandi investitori, i grandi fondi e i REIT. Il turismo, petrolio dell’Italia, meriterebbe un’inchiesta. La promozione miliardaria delle Regioni e dei Comuni, i viaggi gratis, le gare e i bandi, la comunicazione, le fake news sulla statistica, i trionfi di questo comune e di quella destinazione, al momento nessuno vuole davvero indagare e scottarsi le mani. Speriamo che il flusso continui e che l’oro nero continui abbondantemente a sgorgare dai “giacimenti romani”. Ecco l’oroscopo del 2018: un anno positivo... in perfetta continuità.
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Italian Hotel Monitor© 2017 positivo per gli alberghi italiani e segno più sia per l’occupazione camere che per il prezzo medio. Il bilancio consuntivo del Monitor elaborato da Trademark Italia si è chiuso registrando le eccellenti performance di città come Palermo, Firenze, Genova e Torino, tutte positive oltre la media nazionale per R.O. (Room Occupancy) e prezzo medio – Sette le città che nel 2017 superano il 70% di R.O.: Firenze, Roma, Milano, Napoli, Venezia, Bergamo e Genova. Occupazione in crescita rispetto al 2016 in tutti i 39 capoluoghi analizzati da Italian Hotel Monitor – ADR (prezzo medio camera) in aumento del +2,7% nei 5 stelle e 5 stelle L, del +2,3% nei 4 stelle e +1,1% anche nei 3 stelle
I
l 2017 va in archivio con una performance molto positiva per gli alberghi italiani, favoriti dalla straordinaria stagione turistica nazionale, con numeri da record (oltre 420 milioni di presenze turistiche). L’anno appena terminato ha visto l’occupazione camere media della categoria upscale (4 stelle) superare il “muro” del 70%: 70,1%, due punti in più rispetto a gennaio-dicembre 2016. Anche il prezzo medio camera è cresciuto fino a 116,02 euro per un incremento del +2,3%. Nelle 39 maggiori città del Paese, Italian Hotel Monitor rileva numeri positivi sia per il turismo business che leisure, ma sono soprattutto i capoluoghi del nordovest (Milano su tutti) e le grandi destinazioni turistiche internazionali come Firenze, Venezia, Roma e Napoli, a tirare il mercato. In termini di occupazione camere, nella generale positività del contesto, emergono 26 città con un risultato superiore al 60%, con le prime sette della graduatoria che superano il 70%: Firenze (76,5%), Roma (74,8%), Milano (73,5%), Napoli (72,9%), Venezia (71,6%), Bergamo e Genova (70,2%). Da segnalare anche la crescita di 3 città che registrano incrementi superiori ai 3 punti: Palermo, Siena e Bergamo. La progressiva ripresa del settore è supportata anche dall’incremento dell’ADR (Average Daily Rate, prezzo medio camera): il dato medio nazionale per la categoria upscale (4 stelle) registra un incremento complessivo del +2,3%, con crescite più accentuate nelle città caratterizzate da ingenti quote di turismo internazionale come Napoli (+4,6%), Firenze (+4,4%), Palermo (+3,6%), Torino e Genova (+3,6%). Milano dopo le difficoltà del 2016, anno post EXPO, riprende la corsa con R.O. e ADR entrambi in aumento. Venezia, la città con il maggior numero di camere in hotel di lusso e storicamente la città più cara, si confer-
ma al vertice del ranking del prezzo medio camera, con un ADR pari a 157,02 euro a notte (+1,9% rispetto al 2016). Una curiosità: L’ADR degli hotel sulla Strip di Las Vegas è 142 dollari. Seguono Milano (135,28 euro), Firenze (134,02 euro), Roma (120,63 euro), Torino (114,97 euro) e Como (113,76 euro). Per quanto riguarda gli hotel midscale (3 stelle), che per capacità ricettiva e diffusione rappresentano la spina dorsale dell’ospitalità italiana, l’occupazione camere raggiunge il 65%, in aumento di 1,6 punti sul 2016. Il prezzo medio (inferiore del 50% rispetto a quello dei 4 stelle), si attesta sui 58,52 euro, un valore superiore del +1,1% rispetto al 2016.
Le prospettive per il 2018 Gli operatori aderenti a IHM mediamente prevedono un 2018 positivo, fatto di numeri in linea con quelli dell’ultimo biennio. Il 14% dei rispondenti teme invece una leggera flessione. Le elezioni sono una variabile neutrale e in calendario non ci sono eventi straordinari per cui l’appeal dell’Italia (salvo incidenti e attentati) resterà stabile. A inizio anno Draghi, presidente della BCE, ha sussurrato che la crescita economica è finita ma anche che il clima positivo resterà tale fino a dicembre 2018. La maggioranza dei componenti del Monitor prevede una leggera crescita del tasso di occupazione camere (R.O.), un ulteriore aumento della concorrenza interna che produrrà una flessione dell’average daily rate (ADR) e la stabilità delle OTA e dei margini operativi degli alberghi a 3 e 4 stelle. Un anno probabilmente senza brividi. Locomotive turistiche del Paese resteranno le destinazioni d’arte e cultura. Come nel 2017 vincerà chi riesce ad attirare quote crescenti di turismo internazionale, quindi le solite 4 (Milano, Roma, Firenze e Venezia) alle quali si aggiungono Torino e Bologna, città sempre più dinamiche turisticamente e accessibili. 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GENNAIO-DICEMBRE 2017 Occupazione e Prezzo per Città
Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Città
Gen-Dic 2017
Gen-Dic 2016
Var 17/16
Prezzo Medio Gen-Dic 2017
Gen-Dic 2016
Var 17/16
TORINO
66,4
64,7
+1,7
114,97
111,01
+3,6%
GENOVA
70,2
68,2
+2,0
106,18
102,50
+3,6%
MILANO
73,5
71,5
+2,0
135,28
132,26
+2,3%
COMO
64,5
62,5
+2,0
113,76
113,92
-0,1%
BRESCIA
51,9
50,3
+1,6
86,01
85,63
+0,4%
BERGAMO
70,2
67,1
+3,1
89,97
90,18
-0,2%
PARMA
62,0
59,9
+2,1
89,66
88,96
+0,8%
REGGIO EMILIA
55,5
54,0
+1,5
84,64
84,07
+0,7%
MODENA
57,1
55,8
+1,3
86,38
86,57
-0,2%
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI GENOVA BOLOGNA VERONA BARI TOTALE ITALIA
TRENTO
59,0
57,7
+1,3
87,25
86,10
+1,3%
BOLZANO
65,3
64,2
+1,1
86,28
86,13
+0,2%
Città
VENEZIA
71,6
70,1
+1,5
157,02
154,16
+1,9%
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI GENOVA BOLOGNA VERONA BARI TOTALE ITALIA
VERONA
62,5
61,3
+1,2
95,91
94,92
+1,0%
VICENZA
57,6
56,1
+1,5
85,38
84,48
+1,1%
PADOVA
63,9
62,2
+1,7
87,22
87,15
+0,1%
TREVISO
59,4
58,5
+0,9
85,09
85,71
-0,7%
UDINE
62,8
61,1
+1,7
90,36
89,48
+1,0%
TRIESTE
65,1
63,6
+1,5
92,51
90,60
+2,1%
FERRARA
58,4
56,3
+2,1
89,86
89,73
+0,1%
BOLOGNA
64,3
63,2
+1,1
101,42
99,36
+2,1%
RAVENNA
64,3
62,5
+1,8
86,86
85,82
+1,2%
RIMINI
65,9
64,2
+1,7
89,62
89,87
-0,3%
REP. SAN MARINO
59,1
57,4
+1,7
86,06
84,90
+1,4%
FIRENZE
76,5
74,6
+1,9
134,02
128,39
+4,4%
PISA
66,0
64,5
+1,5
89,41
88,32
+1,2%
SIENA
69,5
66,3
+3,2
97,56
96,70
+0,9%
ANCONA
63,3
61,0
+2,3
85,93
85,83
+0,1%
PESARO
60,9
60,0
+0,9
84,20
83,29
+1,1%
PERUGIA
51,6
51,5
+0,1
87,32
86,45
+1,0%
ROMA
74,8
73,4
+1,4
120,63
120,28
+0,3%
PESCARA
57,5
56,4
+1,1
86,01
86,13
-0,1%
NAPOLI
72,9
70,6
+2,3
107,61
102,87
+4,6%
BARI
60,0
59,9
+0,1
88,49
88,00
+0,6%
TARANTO
55,7
54,9
+0,8
83,53
82,66
+1,1%
PALERMO
66,7
62,6
+4,1
96,28
92,94
+3,6%
MESSINA
57,9
56,3
+1,6
84,79
83,84
+1,1%
CATANIA
68,0
65,7
+2,3
89,40
87,60
+2,1%
CAGLIARI
61,3
60,1
+1,2
89,62
87,64
+2,3%
SASSARI
57,0
56,1
+0,9
84,90
84,32
+0,7%
TOTALE ITALIA
70,1
68,1
+2,0
116,02
113,36
+2,3%
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1-2 2018 www.mastermeeting.it
Occupazione % Camere Upscale Midscale
Luxury
67,4 67,0 68,7 68,9 68,1
Luxury
451,58 349,12 380,49 328,03 367,61
71,6 73,5 76,5 74,8 66,4 72,9 70,2 64,3 62,5 60,0 70,1
68,1 69,6 72,0 73,1 61,0 68,4 66,7 63,1 61,1 58,5 65,0
Prezzo Medio Upscale Midscale
157,02 135,28 134,02 120,63 114,97 107,61 106,18 101,42 95,91 88,49 116,02
92,96 70,75 60,05 66,93 56,35 54,66 52,82 64,82 58,00 53,69 58,52
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Dic 2017
68,1 70,1 65,0
Occupazione Camere Gen-Dic Var 2016 17/16
67,2 68,1 63,4
+0,9 +2,0 +1,6
Gen-Dic 2017
Prezzo medio Gen-Dic Var 2016 17/16
367,61 116,02 58,52
357,96 113,36 57,88
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
+2,7% +2,3% +1,1%
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CUSTOMER SATISFACTION
La pulizia negli hotel? Imparati e perdenti
S
iamo certi che la prima impressione di un hotel, superata la fase di accoglienza e ricevimento, dipenda dalla pulizia della camera. E anche se la parola “immacolata” va dimenticata, è possibile andarci vicino, se si ha una governante pignola e intelligente. Due cose che, insieme, raramente si trovano. L’impatto - non stiamo a farla lunga - è noto. Fondamentale la luce: forte senza zone di penombra, calda che crei atmosfera, che non si spenga automaticamente per risparmiare e non ti lasci al buio. E poi 6 cuscini su un letto alto almeno 60 cm., un pavimento lindo, moquette color crema (laddove possibile), legno o finto legno con scendiletto (senza scendiletto l’effetto è da ospedale). Se la pulizia è così importante per la customer satisfaction perché non se ne parla? E perché la si affida, sempre più, a terze parti talvolta ottime ma mediamente così-così? In termini di servizio housekeeping, ci sono numerose opportunità per superare le aspettative degli ospiti: non solo un eccellente servizio lavanderia, ma anche la presentazione del letto con l'aggiunta di gadget in bagno e tocchi personalizzati nelle camere. Sono numerosi i modi (e i servizi extra) con i quali il team di pulizia contribuisce a determinare la reputazione del marchio e conquistare un vantaggio competitivo. All’interno dell’hotel serve sempre e comunque un supervisore dell’housekeeping, qualcuno “dedicato” che non si accontenti della buona volontà delle cameriere, ma le guidi e le controlli verso la perfezione. Uno dei problemi che frequentemente si riscontrano è l’elevato turnover dei dipendenti, effetto che incide negativamente sugli standard di qualità e sulla continuità del servizio. Questa è una delle ragioni per cui si ricorre all’outsourcing, un service esterno che fa del reclutamento e della formazione il proprio business. Un giovane direttore che consideriamo un “mago” dell’accoglienza, ci ricordava recentemente che la ca-
meriera ai piani “non è mica Cenerentola!”. Deve essere graziosa, pulita, pettinata... non le deve mancare niente, “perché se è graziosa può toccare la mia biancheria ma se sembra Cenerentola i miei clienti non vanno a letto volentieri”. Traduzione: tutti i manager che hanno rinunciato a dirigere l’housekeeping ricorrendo a un’azienda di servizi esterna hanno dimenticato che il motore produttivo dell’hotel sono sempre, sempre, sempre le camere e che la pulizia della zona alloggio è fondamentale per la cassa e i fatturati. Le difficoltà di reclutamento del personale hanno fatto credere ai manager che l’outsourcing fosse una soluzione ideale, ma approfondendo l’analisi hanno scoperto che solo raramente assicura quell’ospitalità che ogni ospite vorrebbe. Questo perché la qualità dell’ospitalità non significa semplicemente pulire, ordinare, spolverare, fare report ma anche “palpeggiare amorevolmente” la biancheria. L’albergo non è un ospedale dove “il dottore” non sfiora nemmeno lenzuoli e cuscini, compito assegnato di norma a Cenerentola. Purtroppo negli alberghi upscale attuali il direttore dell’albergo (fatte salve alcune eccezioni) non trova il tempo di andare nelle camere a controllare, a dare l’ultimo tocco ai letti, ai cuscini, ai rincalzi e in generale alla biancheria. E, guardando i dati, il direttore che non tocca la biancheria sconta una minore lealtà dei suoi ospiti. Egli avrà, come effettivamente accade, un ricambio della clientela molto superiore a quello dell’albergatore che si occupa direttamente delle faccende di Cenerentola. Per verificarlo, fate un giro tra i numeri degli hotel che fanno la pulizia delle camere direttamente e quelli che la fanno utilizzando l’outsourcing. Sintesi estrema, con l’outsourcing si spende il 20% in più e si riduce la fedeltà della clientela, però aumenta la qualità della vita del direttore.
Il miglior pasto del giorno: la colazione
L
e buone giornate iniziano con una buona colazione. È un dogma per il mondo dell’hotellerie. E invece la ristorazione in albergo sta diventando un servizio facoltativo, sempre più qualcosa di “alternativo”, indipendente, spesso affidata a terzi. Tra i servizi food & beverage però c’è proprio il breakfast da cui non solo derivano gran parte dei ricavi del settore ristorazione, ma da cui soprattutto dipen-
de la customer satisfaction dei propri ospiti. Il breakfast non può quindi essere delegato a terze parti perché rappresenta un pezzo identitario dell’offerta alberghiera e costituisce il reale valore aggiunto generato da quelle centinaia di metri quadrati d’albergo nei quali si svolgono i servizi di ristorazione. Il primo pasto della giornata è la prima o l’ultima impressione che gli ospiti hanno di un hotel. Non
c’è momento migliore per creare un impatto positivo, ma nonostante questo solo un albergo su 100 ha una persona che si dedica professionalmente all’accoglienza al breakfast: che riceve gli ospiti con un buongiorno, li chiama per cognome e li accompagna al tavolo. La (o il) receptionist al breakfast cambia tutto ma solo se dedica il suo tempo all’accoglienza e una grande attenzione alle persone alloggiate. Il 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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gestore è responsabile del benvenuto e dell’accoglienza in tutti gli spazi dell’albergo e in tutti i momenti di contatto. Se volete fare marketing, se volete essere più bravi degli altri, occupatevi anche del vostro breakfast. Kemmons Wilson, il padre degli Holiday Inn, ci ha insegnato ad occuparci anche di quello che i clienti mangiano, gustano e... ricordano. Il cibo è il primo motore della fidelizzazione e della lealtà. E la receptionist al breakfast fa la differenza. C’è qualche albergatore che si dedica per tante ore alla scelta delle materie prime e dei prodotti utilizzati al breakfast? Che verifica se sono fragranti, dolci, ripieni, stagionati e... buoni? Si, ma sono pochi. Quasi tutti neppure si preoccupano delle prime due cose che l’ospite porta alla bocca al breakfast: il succo d’arancia e il caffè. Su questi due prodotti nove alberghi su dieci risparmiano, offrendo un succo scadente e un caffè mediocre. Se il buongiorno si vede dal mattino allora nove alberghi su dieci cominciano male. Una colazione continentale non può più essere un banale cestino di pane e di brioches (non croissant) ammassato su un tavolo in penombra con un vassoio ovale di affettati e di formaggi di “seconda scelta” tagliati a fette sottilissime! Il burro mai spalmabile, le uova pronte alle sette per i clienti delle nove, i prodotti in sosta sul buffet e quelli massacrati dentro i chafing dish... sono errori da correggere urgentemente. Ci vogliono alcuni (non troppi) cibi di ispirazione etnica, due prodotti per “fanatici” salutisti e vegani. E negli hotel a 4-5 stelle centrifugati, estratti, verdure crude e insalate di frutta. È anche importante ricordare che la colazione nei giorni feriali e nei fine settimana cambia. Nel weekend i clienti hanno più tempo a disposizione, sono più rilassati, osservano, consumano e gustano qualcosa in più, leggono i giornali, e se sono stranieri bevono due o tre tazze di caffè. Nei giorni feriali invece il tempo è limitato, il consumo è più rapido ed è richiesta maggiore efficienza e più attenzione da parte del receptionist... che non
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c’è. Un viaggiatore d’affari non è disposto ad aspettare per le bevande calde, mentre lo straniero teme che il caffè sia tiepido e cattivo (allora chiede il cappuccino) ma pretende le uova di cottura recente e il pane caldo, magari già tostato. Pretese esagerate? Assolutamente no. Una buona colazione di livello internazionale è un diritto per gli oltre 400 milioni di presenze che alloggiano ogni anno negli alberghi italiani. Il breakfast non dipende dai camerieri, dal cuoco o dal dispensiere, dipende dal direttore, dal gestore, dal padrone dell’albergo che ne detta la linea. Conoscere le esigenze e le preferenze degli ospiti in questo momento della giornata è un valore inestimabile, così fare eccezioni ed essere flessibili diventa la chiave del successo.
Non rinunciate anche al breakfast Un ultimo punto non secondario è la questione degli hotel limited service. Sempre più albergatori chiudono il loro ristorante o lo affidano a gestori terzi in cambio di un servizio colazione con un prezzo prefissato per ogni presenza alberghiera. In questo modo però controllare la qualità del breakfast diventa quasi impossibile. Sapendo che la ristorazione è un impegno colossale, che gli ospiti dopo mezzo secolo di torture piuttosto che mangiare in albergo digiunano, che la ristorazione fa abbassare i margini operativi, tuttavia – visto che i tempi e le cose cambiano – per avere “buona finanza”
– insistiamo sul mantenimento e il miglioramento del servizio breakfast affiancato dall’apertura di un proprio generoso ma semplicissimo servizio ristorativo dalle 19.00 alle 21.00 (ultima comanda). La ristorazione che suggeriamo si può pagare con i sette/otto euro che mediamente gli alberghi pagano a terzi per una piccola colazione che chiamare breakfast non conviene. A favore della ristorazione in albergo ci sono anche numerosi trend. Tra questi il desiderio di sicurezza che spinge i clienti single, soprattutto business e in particolare le donne, a restare in hotel per una cena gastronomicamente meno avventurosa. Oppure la presenza di persone benestanti e agée che preferiscono un semplice spaghetto al pomodoro e basilico in hotel per un piacevole e rilassante soggiorno in città. Gli hotel devono assicurarsi l’allineamento di marketing con questa folla di turisti e clienti che hanno gustato un soddisfacente breakfast e quindi sono pronti a provare anche la cucina dell’hotel. Per avere “buona finanza” e buoni valori immobiliari bisogna abbattere il pregiudizio che in hotel si mangia male. E il primo pasto della giornata è un fattore chiave per il business. Deve essere presidiato dal manager con attenzione e passione. Se siete albergatori o direttori d’albergo ricordate: non c’è niente di meglio di un padrone di casa che accoglie i suoi ospiti dicendo “buongiorno, come preferisce le uova questa mattina signor Rossi?”.
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MARKETING&COMUNICAZIONE
I 5 consigli di Kotler
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rodotto, brand, social media e umanizzazione dell’esperienza sono gli elementi su cui anche un guru come Philip Kotler, il “padre” del marketing, invita gli albergatori a focalizzare la loro attenzione. Ecco i 5 consigli caldi che Kotler regala a chi si occupa di ospitalità e accoglienza: 1. Differenziarsi. Il mercato del turismo e quello dell’accoglienza sono oggi una giungla selvaggia. Per emergere rispetto alla concorrenza bisogna avere degli elementi di differenziazione che il cliente finale deve poter percepire in modo chiaro, netto ed evidente. Differenze che possono suscitare nel cliente il cosiddetto “effetto wow”. L’hotel deve investire sulla comunicazione con i propri clienti, molto più che in passato... la concorrenza si è moltiplicata. 2. Amici, non Consumer. Una delle logiche di mercato più vetuste che vanno assolutamente superate è quella della netta distinzione dei ruoli: “Il consumatore finale oggi deve essere visto come un partner in grado di far crescere l’impresa”, sostiene Kotler. “Anzi, oggi il cliente deve diventare un amico”, la relazione umana con l’ospite resta al centro. A questo è dovuto il successo dei cosiddetti “lovemarks”, brand con i quali i clienti si identificano in una sorta
di legame affettivo con un senso di lealtà che va al di là della razionalità, economica o pratica che sia. 3. Fare ricerche. Un hotel, come ogni tipo di impresa, deve avere ben chiara la sua “value proposition”. Prima ancora deve però studiare, analizzare, raccogliere informazioni rispetto al contesto nel quale andrà ad operare. Flussi, concorrenti, target market, fair share e market share, etc... tutto questo cambia a seconda dell’area geografica e della location nella quale si opera. 4. Pensare Glocal. Oggi il marketing è per sua natura “glocale”. Bisogna avere i piedi ben piantati a terra e legati alla situazione locale, ma allo stesso tempo possedere una vision globale che consenta di calibrare le strategie di marketing universalmente valide a livello locale, declinandole in base al caso specifico e alle caratteristiche del proprio albergo. 5. Social media. Assumere persone giovani che abbiano dimestichezza con i social network è fondamentale. Oggi i social media sono strumenti preziosi per la promozione e la commercializzazione, ma si tratta di mondi nei quali bisogna essere presenti nel modo corretto, con un elevato grado di professionalità.
TREND
La rivoluzione del servizio in camera: come si può affrontare
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l servizio in camera stava lentamente morendo. Ma l’ascesa degli star-chef nei ristoranti dell’hotel e nei servizi di consegna del cibo stanno offrendo agli ospiti nuovi modi innovativi per combinare piacere gastronomico e privacy. Arriva un momento nel quale durante un lungo viaggio è finita l’energia per lasciare l’hotel e andare alla ricerca di buon cibo ad un prezzo onesto. Così si considera l’idea di rivolgersi al servizio in camera: un rischio che il più delle volte vuol dire cibo mediocre e costoso... ma almeno ci si rilassa. Le cose però sembra stiano cambiando, in meglio. Grazie ad una nuova presa di coscienza dell’importanza del cibo in tutte le sue declinazioni alberghiere, per la presenza di chef stellati in un crescen-
te numero di alberghi, anche il tradizionale (e bistrattato) servizio in camera sta migliorando e allineandosi agli altri servizi dell’hotel. Al lussuoso Beekman Hotel di New York gli ospiti non hanno nemmeno bisogno di mettersi i pantaloni per godersi la cucina del celebre chef Tom Colicchio: tutti i piatti della carta del ristorante dell’hotel “Temple Court” sono disponibili infatti anche per il servizio in camera. Il Diplomat Beach Resort Curio Collection by Hilton di Miami ha implementato il suo tradizionale servizio di ristorazione con uno speciale servizio in camera che prevede la possibilità di scegliere dai menu di tutti i suoi 13 tra ristoranti e bar del resort. In tutto questo però è fondamentale che:
• i prodotti serviti in camera siano di buona qualità, siano comunicati nel modo giusto (menu) e ad un prezzo equo; • si tenga conto delle distanze tra la cucina di preparazione e le camere, quindi del tempo che il personale impiega per portare le pietanze in camera (dando per scontato che l’hotel disponga dei mantainer e non ci siano problemi di temperature);
The Beekman Hotel, New York
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• per il servizio in camera di solito si stabiliscono 4-5 piatti forti sui quali puntare e sui quali non si ha il minimo dubbio in fatto di preparazione, cottura, temperatura e servizio; • a prescindere dal celebrity chef dell’hotel bisogna garantire che il menu del servizio in camera provenga dalla cucina del ristorante e non da un’altra cucina. Negli ultimi anni, soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2008 la vendita di cibo e bevande in camera è crollata del 30-40% (dati di CBRE Hotels Research) così a partire dal
2013, il New York Hilton Midtown, colosso da 1.900 camere ha sostituito il servizio in camera con un ristorante grab-and-go “Herb N’ Kitchen”: qui gli ospiti possono scegliere cosa mangiare in camera, portarsela direttamente in stanza o aspettare il room service che ve lo lascerà sulla porta in una speciale shopping bag secondo lo stile “knock-and-drop” utilizzato anche da Hyatt e ACME Hotels. Se per Hilton la mossa è stata vincente perché ha ridotto i costi operativi, soprattutto di personale (voce significativa quando si affronta il tema del servizio in came-
ra), noi di Trademark Italia lo sconsigliamo vivamente e suggeriamo di stare lontani da quelle rischiose formule che si stanno diffondendo nelle grandi città. Qualcuno consente anche a ristoranti esterni di consegnare direttamente in camera ai clienti che hanno ordinato un menu speciale ad un ristorante convenzionato con l’albergo (in Italia la legge non lo permette). La consegna in camera effettuata da fornitori esterni sulla cui qualità l’albergo non ha alcun controllo non deve neppure essere presa in considerazione!
L’arte in hotel: può migliorare l’esperienza degli ospiti e creare valore aggiunto
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sperienze artistiche accuratamente studiate, come quella del Great Northern Hotel di Londra, possono generare non soltanto un più efficace engagement con gli ospiti e un miglioramento della loro esperienza ospitale, ma anche spingere le tariffe di vendita più in alto. La connessione tra tariffa giornaliera media e contenuti d’arte o design negli hotel è piuttosto soggettiva, ma un crescente numero di alberghi guarda ai contenuti artistici come uno “stratagemma” per dare valore aggiunto alla propria offerta di alloggio e incre-
La lobby del Ritz Carlton Millenia di Singapore
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mentare le tariffe. Attenzione però a non esagerare come hanno fatto certi hotel nei quali l’arte e il drama creativo raggiungono livelli un po’ “inquietanti” per i clienti over ’50. Charles Clark, GM del Jumeirah Creekside di Dubai, è convinto che lifestyle e arte vadano di pari passo. Il suo albergo possiede circa 480 opere d’arte, un’esposizione in parte fissa e in parte temporanea di artisti provenienti da Algeria, Iran ed Emirati Arabi, che consente addirittura allo staff di condurre regolare visite guidate per gli ospiti dell’hotel. “Quando i clienti
prenotano un hotel di lusso si aspettano una componente estetica di alto livello... le opere contribuiscono a far percepire questo valore” afferma Clark. Aimée DuBrule, direttore della comunicazione di Kempinski Hotels, sostiene che la collaborazione tra hotel e artisti possa realizzarsi in vari modi, a volte in collaborazione con i proprietari delle opere, altre volte con collettivi d’arte locali. «L’arte è un elemento facilitatore di engagement con gli ospiti» dice DuBrule. Gli elementi artistici all’interno di un albergo sono fondamentali, se ben studiati, per dare piacevolezza al contesto e “trattenere” gli ospiti all’interno della struttura facendogli vivere gli spazi comuni dell’albergo e i suoi servizi (bar e ristorante su tutti). Ivanhoé Cambridge, che ha riaperto il suo hotel Fairmont The Queen Elizabeth a Montreal a luglio dopo una ristrutturazione del valore di 109 milioni di dollari, espone in hotel ben 123 opere di 37 artisti distribuite su 21 piani in collaborazione con MASSIVart Collection e Sid Lee Architecture. L’hotel tra le sue 982 camere ha anche la John Lennon & Yoko Suite, dove l’ex Beatles allestì il proprio bed-in in favore della pace.
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di investimento e di valorizzazione del patrimonio culturale. E poi rafforza l’experience dell’ospite alloggiato” afferma Philippe Demers CEO Di MASSIVart ColJohn Lennon & Yoko Suite, Fairmont The Queen Elizabeth Hotel Montreal lection Ma l’arte, se un albergatore non può acquistarla, Questa suite è stata ristrutturata può affittarla. Sul mercato operacon elementi d’arredo che richiano, infatti, diverse agenzie e fondamassero quel momento d’arte e zioni che si occupano di noleggiaviene venduta (con successo) a tare per un periodo di tempo prederiffe più alte del normale. finito opere d’arte a privati, alberSecondo diversi esperti d’arte e di ghi compresi, interessati ad esporinstallazioni artistiche gli albergatole nei propri spazi. Negli ultimi anri dovrebbero essere incoraggiati a ni c’è la tendenza in alcuni hotel spendere per opere d’arte di qualità d’avanguardia, ma non solo, a speper le loro proprietà, comprendenrimentare anche modalità innovado il potenziale valore aggiunto che tive di esposizione delle opere queste sono in grado di generare. d’arte con installazioni ad hoc e su “Oltre ad aumentare il prezzo delle misura per creare qualcosa di specamere, l’acquisizione di opere ciale e sofisticato per i propri ospid’arte è un’importante opportunità
ti e migliorare ulteriormente atmosfera e comfort. L’importante è che le scelte artistiche siano coerenti e armoniche con l’ambiente alberghiero che le ospita così da caratterizzare al massimo gli spazi dell’hotel. Che può utilizzare promozionalmente e commercialmente il valore aggiunto generato dalle opere d’arte e dalla loro installazione in hotel. È quello che ha fatto recentemente l’Aleph, oggi Rome Hotel Curio Collection. Dopo anni di chiusura e a seguito di un importante restauro, il lussuoso hotel romano ha esposto nei suoi spazi comuni gioielli di design e installazioni contemporanee per far vivere ai propri ospiti un’esperienza emozionale. Un percorso che abbraccia il bello e il buono con ambienti e opere che mantengono la loro identità e al tempo stesso dialogano e interagiscono tra di loro. Ma che soprattutto possono aiutare l’albergo verso performance migliori.
Breaking news La crescita dei soft brand punta alla diversificazione. A vantaggio di chi? C’è un detto piuttosto recente negli Stati Uniti “Ci sono tre certezze nella vita: morte, tasse e nuovi marchi alberghieri”. Ed il 2017 lo dimostra. D’altra parte i soft brand stanno facendo registrare performance molto interessanti da quando il concept è stato lanciato quasi un decennio fa. Ora il loro sviluppo e il successo dipendono dalla diversificazione delle strutture. Da quando Choice Hotels International ha aperto la strada ai soft brand nel 2008 con la sua Ascend Hotel Collection, le catene hanno sempre guardato alla parte più alta dell’offerta alberghiera e al lusso in particolare. Choice prima e Marriott poi (con Autograph Collection) hanno pensato che sia i viaggiatori sia i proprietari degli hotel stavano cercando qualcosa che non esisteva prima, un’opzione promozionale e commerciale che offrisse agli albergatori indipendenti l’accesso ai motori di distribuzione globale, ai sistemi tecnolo-
gici e ai programmi di fidelizzazione dei più grandi player del settore senza sacrificare le caratteristiche distintive dei loro alberghi e ai viaggiatori un soggiorno esperienziale supportato dall’affidabilità e dai vantaggi associati ad un grande marchio. Dopo la crisi del 2008, gli albergatori indipendenti hanno sempre cercato il modo per “risvegliare” la domanda e incrementare le entrate in un contesto economico difficile e competitivo. Le catene per loro conto si guardavano intorno per comprendere come intercettare e “fagocitare” quel portafoglio di viaggiatori che erano sempre stati fuori dalla loro portata. Ascend e Autograph, Luxury Collection di Starwood Hotels & Resorts Worldwide, quindi Hilton’s Curio Collection, The Unbound Collection di Hyatt e altri ancora, sono tutti brand posizionati nella fascia alta del mercato alberghiero (upscale-upper – upscale-luxury) che ormai è satura e crea sempre più confusione a livello di standard
e servizi. Ecco allora che, come dimostrano i recenti lanci della Hilton’s Tapestry Collection e della Wyndham’s Trademark Collection, a livello internazionale si comincia a guardare con interesse al segmento midscale. C’è, infatti, una crescente quota di viaggiatori internazionali che vorrebbero vivere esperienze alberghiere di livello superiore con un budget minore ma soprattutto, per evitare rischi e sorprese, con la “garanzia” di un brand di fama internazionale. Ecco allora che anche negli hotel di segmento midscale adatti all’affiliazione o progettati, se di nuova costruzione, per appartenere ad un soft brand si punta sugli ospiti più giovani, quelli che più degli altri vogliono vivere gli spazi comuni degli alberghi. Indipendentemente dal fatto che vogliano o meno conversare e socializzare con gli altri, i millennials desiderano vedere ed essere visti, quindi gli hotel cercano di caratterizzarsi per una generosa offerta di spazi comuni dove gli ospiti possano vivere le espe1-2 2018 www.mastermeeting.it
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rienze più interessanti. Ma il cuore produttivo degli hotel restano le camere. Cosa faranno questi brand per caratterizzare al meglio le unità alloggio e renderle speciali, quali linee detteranno agli hotel da affiliare in fatto di standard e servizi? In attesa di trovare una risposta al quesito, possiamo notare come siano sempre più numerosi i proprietari alberghieri già stanchi del brand, quelli che si sentono assediati dal proliferare degli stessi e sono insicuri della scelta fatta. Anche perché la linea rossa che separa e distingue i vari brand è sempre più sottile, quasi impercettibile, e non aiuta certo i viaggiatori a districarsi nella giungla delle varie proposte. Quello che è certo come la morte, è che anche nel 2018 la proliferazione dei brand purtroppo continuerà.
Quanto costa un albergo a Las Vegas? Quanto costa un albergo con Casinò funzionante in una destinazione di calibro mondiale come Las Vegas che fattura 5,4 miliardi di dollari all’anno di giochi della sorte? Abbiamo raccolto delle indicazioni di massima su una recente, importante vendita a Las Vegas, il Fontainebleau Resort, un gigante di 68 piani, il più alto di Las Vegas, un edificio tuttora incompleto, che verso la fine di agosto 2017 è stato venduto per 600 milioni di dollari a Steven Witkoff, un imprenditore coraggioso che punta a farne un Condohotel da circa 3.000 tra camere, suites e appartamenti. Bisogna premettere che il venditore, un certo Carl Icahn, lo acquistò nel 2010 per 148 milioni di dollari quando a causa della crisi mondiale il progetto e la società proprietaria scivolarono in una specie di pre-fallimento, lasciando scoperti 2,4 miliardi di dollari sulle spalle di Bank of America. Agli investitori italiani farà piacere scoprire che c’è ancora qualcuno che riesce a quadruplicare in sette anni il valore di un’acquisizione seguendo la banale, ma sempre valida equazione “acquistare bassi e vendere alti”. Il resort Fontainebleau di Las Vegas, brand reso famoso dal nome
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dell’icona del lusso di Miami dove sono state girate le scene portanti di almeno 15 film che hanno fatto la storia della cinematografia, è tuttora un cantiere che secondo il progetto originale del 2005 avrebbe dovuto avere 3.875 camere più appartamenti, Spa, ristoranti e casinò. Per completarlo era necessario almeno un altro miliardo e il costo previsto per camera volava tra 800 e 850mila dollari, un prezzo assolutamente fuori mercato... anche a Las Vegas. Carl Icahn, che di miliardi ne possedeva parecchi, nel pieno di una crisi (2010) che sembrava non dovesse finire mai, rischiò forte acquistando quella proprietà incompleta e tormentata da anni di passaggi di mano, convinto che Las Vegas e il gioco d’azzardo non sarebbero finiti mai. Così è riuscito a passare la mano a Witkoff, imprenditore già noto del settore alberghiero che in società con Ian Schrager’s ha finanziato la costruzione del Public Hotel di New York e del Times Square Edition (entrambi apriranno nel 2018). Witkoff ha ridotto il costo camera a 500 mila euro e ha ripreso i lavori. Attenzione al dinamismo del costo per camera. Si passa dagli 850.000 dollari/camera del progetto Fontainebleau (2009) ai 500mila di Witkoff fino ai 350mila dollari camera dello Stratosphere sempre a Las Vegas (inaugurato nel 2017) un hotel che con le sue 2.427camere rappresenta il cambiamento della finanza alberghiera legata al fenomeno del gioco d’azzardo. Sempre per rispondere alla curiosità dei lettori di Master Meeting, il maestro di questo settore a Las Vegas, Singapore e ora in altre destinazioni asiatiche, è Steve Wynn che, per i suoi due meravigliosi hotel a 5 stelle (Wynn e Encore), è riuscito a contenere il costo camera a 400mila dollari. Las Vegas però non è come Londra e Parigi, è la capitale mondiale dell’intrattenimento, è rinomata a livello internazionale non solo per il gioco d’azzardo, ma per gli spettacoli, la musica, lo shopping, i ristoranti, la vita notturna e per essere a 10 minuti di elicottero dal Grand Canyon. Il tasso di occupazione degli hotel sulla Strip di Las Vegas è del 92%. Il
prezzo medio è di 142 dollari per notte. Ma lì c’è il gioco a garantire un 40% di fatturato extra. Non è detto che Las Vegas sia eterna, ma si prevede che l’ampliamento e il rinnovamento del Centro Congressi di Las Vegas, circa 200mila metri quadrati di spazio per riunioni, porti a Las Vegas altri 2 milioni i turisti da tutto il mondo. Per chi cerca un posto abbastanza sicuro dove investire, Las Vegas vuol dire rientrare dell’intero capitale in dieci anni. Sarà poi vero?
Booking è sempre più un motore di ricerca Perchè un albergo deve stare su Booking.com? Siamo una famiglia, e vogliamo andare a Roma per vedere San Pietro e via Condotti. Siamo in quattro, niente auto, andiamo in treno, io mia moglie e due bambini Io lavoro intensamente e con tutto quello che ho da fare dico a mia moglie “ti delego, cerca un albergo e prenota, scegli un 4 stelle in centro, vicino a tutto per non dover scarrozzare i bambini con i taxi”. Vado al lavoro e Booking.com si dimostra essenziale perché dopo un’ora mia moglie chiama: “tutto a posto, ho trovato un buon albergo su Booking poi l’ho prenotato direttamente con il telefono”. Stupito perché Lei ha fatto la cosa giusta chiedo “siamo garantiti?”. “Certo, ho il nome del receptionist, siamo confermati al 100%” risponde felice mia moglie. Riflessione: 1° Booking.com non è più solo un portale di prenotazione; 2° Booking.com è diventato un motore di ricerca specializzato in alberghi, un catalogo a colori; 3° ai clienti non interessa se è verticale o orizzontale. È un eccellente catalogo con le foto e i prezzi. Se ti serve un albergo in una città che non conosci che fai? Vai su Booking.com (o su Expedia) e cerchi le informazioni che ti servono. Nessuno è informato come Booking.com, nessuno di noi chiama l’agenzia viaggi per chiedere qual è l’albergo migliore di quella città. Ma booking è un catalogo non è un’agenzia.
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Obiettivo:
qualità Hotel Volver festeggia i primi 10 anni di attività con un fatturato in crescita costante e si appresta ad aggredire la prossima decade con una grande spinta verso l’innovazione
È
✒Cristina Chiarotti
È questo lo spirito che distingue il brand di un’azienda dinamica e altamente qualificata, una realtà imprenditoriale nel campo dell’hotellerie italiana che ha fatto diventare il marchio Hotel Volver un punto di riferimento nel settore dell’outsourcing, grazie ad un corpo manageriale che lo sta traghettando verso il futuro e verso nuove sfide. Momento importante di questa nuova fase anche il passaggio di testimone del Gruppo, da Pierantonio Pegoraro, fondatore dell’azienda, a Vincent Spaccapeli, direttore marketing e commerciale di Hotel Volver. Pegoraro resterà il riferimento per l’area restoring, mentre Spaccapeli avrà il compito di prende-
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re in mano il timone dell’azienda per sviluppare nuovi business e rendere sempre più innovativo e performante il servizio al cliente. «Abbiamo scelto di essere innovatori», racconta Pierantonio Pegoraro, «di puntare sullo sviluppo di nuovi business, con servizi e contenuti per un mercato che è tutt’altro che statico, ma che, anzi, continua ad evolversi e ad introdurre nuovi concetti, nuovi modi di operare. Per interpretare questa fluidità dell’industria internazionale abbiamo deciso di evolverci anche nelle nostre strategie di management, introducendo persone con una visione innovativa più ampia. Un management non legato ad un
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COVER STORY
singolo settore, ma aperto a tutte le opportunità, pronto a rispondere in maniera trasversale e dinamica, con una forte predisposizione umana».
Outsourcing: risorse specializzate Scelte che hanno premiato Hotel Volver con risultati importanti: una crescita del +8,6% nel 2017 e un aumento sia della qualità del servizio che del numero dei clienti. «Nell’ultimo anno e mezzo stiamo vedendo crescere il progetto originario Hotel Volver», conferma Vincent Spaccapeli. «Lo scenario è favorevole e i trend turistici, insieme ai dati sull’occupazione e allo sviluppo del settore dell’accoglienza, ci danno grande spinta per accelerare verso i nostri prossimi obiettivi. La qualità resta sempre il nostro obiettivo primario, qualità dei servizi e qualità di relazione con i nostri clienti, e ci stiamo anche impegnando affinché il valore dell’out-
sourcing non sia più solo percepito in Italia come una strategia unicamente economica, ma sia principalmente una scelta qualitativa. Perché outsourcing significa, soprattutto, affidarsi a risorse specializzate nel servizio».
Verso nuove sfide Molte le iniziative messe in campo dal management per raggiungere nuovi obiettivi. Il calendario del 2018 di Hotel Volver è già molto ricco di appuntamenti, legati in particolare ai più avanzati concetti di CRS, con grande attenzione alle tematiche del momento. In un mondo dove siamo tutti connessi, la Corporate Social Responsability è infatti la chiave di ogni azienda che vuole crescere. La riqualificazione e la sostenibilità sono stati argomenti che hanno segnato il 2017 di Hotel Volver, «perché questa», continua Spaccapeli, «è una tematica che non riguarda solo l’ambiente, ma che toc-
Sopra, Vincent Spaccapeli, direttore marketing e commerciale di Hotel Volver (a sinistra) e Pierantonio Pegoraro, fondatore dell’azienda. Pegoraro resterà il riferimento per l’area restoring, mentre Spaccapeli avrà il compito di individuare nuove strategie
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Nel settore alberghiero Hotel Volver è stato uno dei principali brand a parlare di strategie diversificate, già con la formula di Hotel Rewind, un forum formativo itinerante dedicato alla riqualificazione alberghiera sostenibile
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ca anche l’economia e soprattutto il turismo. Il comparto alberghiero è una delle industrie che producono più impatto sul territorio. E, in questo, l’hotel ha un ruolo chiave. Riqualificare, di conseguenza, non è solo necessario, ma indispensabile. E mai come oggi la congiuntura economicofinanziaria è stata tanto favorevole, con gli interessi di business e quelli etici che si muovono entrambi nella medesima direzione. Opportunità da cogliere non solo perché corrette, ma anche perché concorrono all’incremento del business, distinguendo sempre di più l’hotel da altre realtà ricettive e intercettando un pubblico
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sempre più attento alla sostenibilità del suo ospite».
Forum formativi e workshop tematici Nel settore alberghiero, Hotel Volver è stato uno dei principali brand a parlare di strategie diversificate, già con la formula di Hotel Rewind, un forum formativo itinerante dedicato alla riqualificazione alberghiera sostenibile, con un forte valore operativo, grazie a partner selezionati e da cui acquisire competenze specialistiche, come ad esempio Best Western, Samsung, Dorelan, Ammon, MK
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COVER STORY PUNTI DI FORZA VOLVER • Up-grade costante dei servizi, grazie a partnership mirate. • Intercettare le esigenze del mercato e anticipare le richieste dei clienti grazie a collaborazioni con partner selezionati per creare valore aggiunto ai servizi • Coltivare la qualità durante i Workshop-Volver. • Creare incontri di networking dove incontrare manager dell’hotellerie per confrontarsi sui trend che cambiano e sulle esigenze dei clienti, oltre che per condividere la visione di alcuni servizi ed essere sempre più vicini alle reali esigenze dell’albergatore.
Group, Capac. Con quest’ultima in particolare, Hotel Volver ha creato una partnership per la formazione e la creazione dei primi corsi per housekeeping manager, cameriere e facchini, in istituti come il Politecnico del commercio e del Turismo, e con Capac e Innova Turismo è nato l’Ateneo Volver. Durante quest’anno, oltre alla seconda edizione del tour dedicato alla riqualificazione, è infatti in arrivo il nuovissimo forum “Eatour - Switch on sustainable food”, completamente incentrato sull’offerta e sulla formazione per gli albergatori e responsabili F&B. Il concept pensa il food sostenibile negli hotel quale driver fondamentale di qualità e business. Nell’ormai consueta formula itinerante che caratterizza molte iniziative di Hotel Volver, l’evento farà tappa a Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Salerno. Inoltre il brand porterà avanti un’iniziativa speciale, dedicata ai cosiddetti “eroi dell’accoglienza” (#eroedellacccoglienza) in tema di sostenibilità: hotel, albergatori, architetti che si stanno distinguendo nel settore alberghiero per le loro scelte responsabili o di riqualificazione legate alla sostenibilità e all’impatto con l’ambiente.
L’innovazione tecnologica per migliorare la qualità Un servizio continuo di dedizione e affiancamento ad ogni tipo di accoglienza, quindi, contraddistingue il valore aggiunto di Hotel Volver, che continua a creare nuovi servizi dedicati alla riqualificazione. «Cerchiamo e applichiamo le miglior soluzioni tecnologiche presenti nel mercato per il servizio di housekeeping/resto-
Hotel Volver applica le miglior soluzioni tecnologiche presenti sul mercato per il servizio di housekeeping/restoring con un up-grade costante, ottimizzando la gestione dei tempi e le fasi di controllo qualità del lavoro
ring», conferma Vincent Spaccapeli, «per ottimizzare la gestione dei tempi e le fasi di controllo qualità del lavoro, implementando un CRM e un’applicazione per la gestione dei clienti che ci permetterà di gestire qualsiasi pratica da diversi device garantendo tempi di risposta sempre più rapidi. È proprio la qualità dei rapporti con il cliente il nostro bene più prezioso», conclude Spaccapeli, «ma, più in generale, dell’ibridazione fra strategie commerciali e marketing, per portare il concetto di “relazione” nel business e l’innovazione degli strumenti applicativi nelle regole di best practices commerciali». Hotel Volver sta diventando anche una piattaforma di servizi specialistici e di cultura di settore, un piano diverso di una stessa anima innovativa che vive di servizi integrati scelti per far fronte ai cambiamenti in atto. La tecnologia è protagonista anche nel progetto “Hotel VR” che con Samsung, Capac e Hoxell, Hotel Volver svilupperà in ambito formativo ed esperienziale. La strategia e i risultanti importanti raggiunti in questi dieci anni da Hotel Volver hanno anche un respiro di livello internazionale, che vede il continuo sviluppo delle sedi in Spagna e nelle Canarie, ponendo l’obiettivo di certo raggiungibile di un ulteriore ampliamento del mercato nei prossimi 5 anni. I 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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www.pedersoli.com
Attrazione Profonda MILANO • GENOVA • TORINO • VENEZIA • FIRENZE • ROMA • NAPOLI • COSTA SMERALDA • COSTA AZZURRA • GINEVRA • FRANCOFORTE • BERLINO
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XXIII EDIZIONE
Premio
Excellent 2018
o t n e m i c s o n o c i R l I o m s i r u T l a o n a i l ita
e g a t r o p e r Il
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REPORTAGE Premio Excellent 2018
Turismo “driver” della crescita in Italia Lo spiegano i dati statistici, lo sottolineano gli esperti di economia e ne sono sinceramente convinti anche tutti i protagonisti del turismo e dell’eccellenza italiana che, lo scorso febbraio a Milano, hanno ricevuto il Premio Excellent, storico riconoscimento ideato da Communication Agency, giunto, quest’anno, alla XXIII edizione ✒Davide Deponti
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Andato in scena, come da tradizione, durante lo svolgimento di BIT – Borsa Italiana del Turismo – in un’emozionante serata di gala all’Hotel Principe di Savoia di Milano, la ventitreesima edizione del Premio Excellent è stata, come sempre, anche un’occasione per riflettere sull’andamento dell’industria turistica del Paese, un momento di networking e di confronto sulle tematiche che tanto stanno a cuore a chi considera il turismo come il vero “petrolio dell’Italia”. All’evento erano presenti i più
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importanti esponenti del settore – settore che tanto dà e sempre più potrà dare all’economia e alla crescita di tutto il Paese – da Lorenzo Giannuzzi gm Forte Village, a Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e del Gruppo Sina Hotels, a Giorgio Palmucci Presidente Associazione Italiana Confindustria Alberghi), solo per citare qualche nome. Tra gli oltre cinquecento invitati, c’erano anche esponenti di primissimo piano del mondo della cultura, dell’economia e delle istituzioni.
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REPORTAGE Premio Excellent 2018
A dare inizio alla serata è stata, come di consueto, la cerimonia di premiazione che ha visto susseguirsi sul palco 14 personalità, accolte dall’editore Mario Mancini – presidente di Communication Agency e ideatore dell’evento – insieme alla presentatrice Tessa Gelisio. Hanno ricevuto il Premio Excellent 2018: Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Carlo Bonomi, presidente Assolombarda, Andrea Zappìa, amministratore delegato SKY Italia, Sandro Neri, direttore de Il Giorno, Lorenzo Giannuzzi, amministratore delegato e direttore generale Forte Village, Sofia Gioia Vedani e Damiano de Crescenzo, amministratore delegato e direttore generale Planetaria Hotels, Aldo Werdin, amministratore delegato Excelsior Palace Hotel Rapallo, Piero Tiberto, amministratore delegato Hotel Marina 2 Marina di Campo Isola d’Elba, Paolo Pe-
derzolli, presidente Lido Palace Hotel e Hotel Du Lac et Du Parc Grand Resort Riva del Garda, Giuseppe Primicerio, general manager Masseria Traetta Exclusive Ostuni, Andrea Delfini, presidente Blastness e Nero Hotels La Spezia, Giuseppe De Martino, general manager Sheraton Roma Hotel & Conference Center Roma, Carlo Izzo, general manager Kolbe Hotel Roma. Infine, è stato assegnato, per la prima volta, il Premio Excellent alla Ristorazione, che è andato a Heinz Beck, executive chef del ristorante La Pergola del Rome Cavalieri Waldorf Astoria Resort. A scegliere la rosa dei premiati è stata la storica e qualificata Giuria presieduta dalla senatrice Ombretta Fumagalli Carulli. «Il Premio Excellent», ha commentato la presidente «riconosce i meriti di chi contribuisce a fare crescere e prosperare il settore turistico alberghiero. Parliamo di un comparto che oggi produce un giro d’affari di 174 miliardi di euro,
Mario Mancini Presidente Communication Agency e Ivano Airoldi Senior Director Direzione Business Bar Hotel Sky
Giorgio Palmucci Vicepresidente Federturismo Confindustria con Olivia Tassara, giornalista SkyTg24
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Da sin. Ivano Airoldi Senior Director Direzione Business Bar Hotel Sky, Olivia Tassara giornalista SkyTg24, Matteo Arpini Head Operations & Key Account Manager Sky, Denise Zanin Head of Communication & Marketing Sky, Valerio Ciceri Head of Sales & Service Sky
Bernabò Bocca Presidente Federalberghi e Presidente del Gruppo SINA Hotels con Olivia Tassara giornalista SkyTg24
ben 10 miliardi in più rispetto allo scorso anno, con oltre 400 milioni di presenze totali di cui circa 270 milioni nel settore alberghiero, contribuendo in questo modo al PIL nazionale per il 12%. «Numeri veramente formidabili», sottolinea Mario Mancini, richiamando l’attenzione su un ulteriore dato positivo: «gli imprenditori alberghieri si stanno mobilitando, stanno investendo cifre importanti per migliorare il livello qualitativo delle loro strutture e delle camere in particolare. La maturità della nostra offerta ha bisogno di essere adeguata agli standard internazionali, senza, tuttavia, rinunciare alla tipicità dell’ospitalità italiana, famosa per affabilità,
attenzione al gusto, alla cucina e alla nostra proverbiale accoglienza. Va detto anche che, sulla carta, abbiamo quasi nove milioni di posti letto, incluse diverse strutture che sfuggono alla statistica e a una definizione propriamente industriale. Da questo si comprende come l’industria dell’ospitalità abbia ancora ampi margini di crescita. Ma, perché ciò avvenga, occorrono l’impegno di tutti, pubblico e privato, e una visione globale condivisa». A confermare la rilevanza del comparto per la nostra economia sono gli ultimi dati rilasciati da Trademark Italia che stimano una ricettività pari a otto milioni e 80mila posti letto nel 2017, con un aumento di 90mila anno per anno. Ottimi anche i dati relativi all’incidenza sull’occupazione: nel 2017 il settore ha dato lavoro a due milioni e 600mila persone (pari al 12% della forza lavoro italiana), un milione e 700mila dei quali diretti e 900mila indiretti.
Un Paese turistico per definizione La serata è stata inoltre l’occasione per farsi raccontare da ciascun ospite premiato la sua vision sul futuro del turismo e dell’accoglienza made in Italy. «Siamo in un Paese che è turistico per definizione», ha sottolineato Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio Superiore
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della Magistratura, «E’ vero, ma non sempre siamo riusciti a capitalizzare questa nostra vocazione innata. A livello politico e amministrativo, sono già state prese iniziative importanti, ma c’è ancora molto da fare. Per esempio, servirebbe una mirata politica di investimenti, sostenuta da una fiscalità incentivante in modo da supportare il sistema privato che, di fatto, costituisce la base del sistema turistico e che necessita di certezze per operare sempre meglio. Parallelamente ci vuole un’efficace politica di conservazione e manutenzione di tutte le nostre peculiari bellezze, artistiche e naturali. E poi, servirebbe imparare – come sta facendo oggi, ad esempio, molto bene la città di Milano – a coniugare questi tesori con una visione più imprenditoriale e sistemica dell’ospitalità». Anche per Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, Milano è un esempio virtuoso del turismo. «La città ha dimostrato che sfidare i competitor internazionali è possibile ed è soprattutto possibile batterli e diventare leader. Adesso la vera sfida è estendere questo esempio a tutta l’Italia, peraltro in un momento in cui la
congiuntura è favorevole a un incremento generale delle presenze turistiche nel nostro Paese». «Già oggi», dice Andrea Zappia, amministratore delegato di SKY Italia, insignito del Premio Excellent per l’iniziativa “Un mare da salvare”, «il turismo è uno dei traini principali dell’economia del Paese e questa stessa serata lo dimostra bene. Tuttavia, le numerose eccellenze turistiche, di cui l’Italia è ricca, non sono sempre pienamente sfruttate a causa di alcuni difetti endemici che purtroppo abbiamo, come ad esempio la difficoltà a fare
Danilo Zucchetti Managing Director Villa d’Este Hotels, Elisabetta Grimaldi Communication Agency, Massimo Dorino Hotel Manager Villa d’Este
Tessa Gelisio con Fabrizio Cadei Executive Chef Hotel Principe di Savoia e la sua brigata
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Da sin. Valeriano Antonioli Chief Executive Officer Lungarno Collection, Ezio Indiani General Manager dell’Hotel Principe di Savoia, Gabriele Albertini Senatore, Damiano De Crescenzo Direttore Generale Planetaria Hotels e Palmiro Noschese Area Director Italy | Meliá Hotels International
squadra. Oggi però è giusto anche sottolineare le tante cose positive intraprese fino ad oggi, senza perdere di vista le opportunità economiche che una crescita del comparto turistico può dare al sistema Paese». «Dobbiamo anche imparare a copiare chi è più bravo di noi per batterlo con le stesse armi», ha aggiunto Sandro Neri, direttore del quotidiano milanese il Giorno. «L’Italia è al top per storia, arte e cultura ma, spesso, chi ha meno di noi ci supera nel turismo perché ha più capacità di lavorare bene e insieme. La “nostra”
IL MOVIMENTO TURISTICO IN ITALIA ITALIANI Arrivi Presenze
ALBERGHIERO EXTRALBERGHIERO TOTALE
46.900 13.300 60.200
135.700 67.900 203.600
Arrivi
STRANIERI Presenze
43.400 13.400 56.800
132.000 67.400 199.400
TOTALE Arrivi Presenze
90.300 26.700 117.000
267.700 135.300 403.000
(cifre per .000) (Elaborazioni e stime Trademark Italia)
DISTRIBUZIONE DEL MOVIMENTO PER TIPO DI LOCALITÀ Destinazione
Quota %
MARE CITTÀ D’ARTE E D’AFFARI MONTAGNA LAGHI COLLINA TERME ALTRE LOCALITÀ (Elaborazioni e stime Trademark Italia)
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29% 27% 12% 8% 4% 3% 17%
Milano, che oggi è esempio di una crescita turistica grandiosa e trasversale, può diventare un modello anche a livello nazionale».
Puntare su formazione e risorse umane Tra le personalità del settore turistico alberghiero premiate quest’anno, figura, un nome storico dell’alta ospitalità: Lorenzo Giannuzzi, amministratore delegato e direttore generale di Forte Village, che, sul turismo, ha le idee molto chiare: «La formazione è la chiave per garantire un futuro di qualità all’offerta turistica italiana: il fattore umano è alla base dell’accoglienza ed è il valore che più di tutto fa la differenza; al Forte, ad esempio, per dare un contributo fattivo al miglioramento della qualità, abbiamo istituito un Master». Anche Giuseppe De Martino, general manager Sheraton Roma Hotel & Conference Center Roma e Piero Tiberto, amministratore delegato Hotel Marina 2 Marina di Campo Isola d’Elba, insistono sull’importanza della professionalità, in particolare a livello manageriale: «nei nostri alberghi», dice De Martino, «il bene più prezioso sono le risorse umane, ma ci deve essere poi un management in grado di valorizzarle adeguatamente». «Prima di tutto bisognerebbe andare a scuola di accoglienza e imparare ad avere più profes-
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sionalità nel fare turismo», interviene Tiberto, «faccio l’esempio dell’isola d’Elba: la preparazione professionale non è sempre all’altezza e questo penalizza la destinazione, che pure è bellissima per “natura”. Occorre inoltre essere innovativi, utilizzare il proverbiale ingegno italico. L’eccellenza è una cosa che si impara a fare. All’Hotel Marina 2, oggi, c’è il più grande acquario d’Italia dopo quello di Genova, con cento vasche: una vera eccellenza, un richiamo turistico che testimonia l’importanza di avere un’idea». «Non abbiamo bisogno di fare grandi cose per portare il nostro turismo ad alti livelli», aggiunge Damiano de Crescenzo, direttore generale Planetaria Hotels, premiato insieme a Sofia Gioia Vedani, amministratore delegato del gruppo. «Siamo fortunati ad avere una destinazione che è unica al mondo, ma ci complichiamo la vita, coltivando ciascuno il proprio orticello, quando basterebbe fare squadra e garantire lavoro e crescita a tutti». «Il turismo per l’Italia», dice Carlo Izzo, general manager del Kolbe Hotel Roma, «vale più del petrolio. Abbiamo un patrimonio unico al mondo che va valorizzato e promosso non solo attraverso il lavoro degli albergatori ma con l’impegno delle istituzioni che hanno la responsabilità di sostenere la crescita di un’industria che per risorse potrebbe essere sul serio la prima industria del Paese».
Proseguire sulla giusta strada dell’eccellenza Quest’anno il Premio Excellent ha riservato uno speciale riconoscimento anche alla Ristorazione: a vincere l’award è stato Heinz Beck, executive chef del ristorante La Pergola del Rome Cavalieri Waldorf Astoria Resort, tedesco di nascita ma romano d’adozione. «A Roma, città meravigliosa e destinazione turistica che non ha eguali, mancano le infrastrutture. Se si vuole un turismo di qualità bisogna offrire un’adeguata accessibilità, oltre che una scelta ricettiva di prim’ordine. E qui entrano in campo le istituzioni. Le eccellenze non ci mancano, la cucina è senz’altro una di queste, ma non bisogna smettere di investire in qualità e professionalità». «I numeri delle presenze testimoniano un’industria turistica in salute», intervie-
Ezio Indiani General Manager Hotel Principe di Savoia, Florence Guyot Proprietaria Champagne Marguerite Guyot, Heinz Beck Executive Chef de La Pergola ristorante pluristellato del Rome Cavalieri A Waldorf Astoria Resort
Ivan Artolli, gm Grand Hotel De Paris Montecarlo, Carla Polverini, Communication Agency, Alessandro Cabella, gm Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels & Resorts e Isabella Cabella
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Da sin. Antonio Caso amministratore unico Per Dormire, il senatore Gabriele Albertini e Enzo Casati Direttore Generale Starhotels. A destra in alto Mario Mancini Presidente Communication Agency, Tessa Gelisio giornalista e conduttrice televisiva, Ezio Indiani General Manager Principe di Savoia, Martino Pedersoli titolare Pedersoli Group
A destra Lorenzo Giannuzzi AD e DG Forte Village Resort con Eliana Perosin, artista terapista, per l’iniziativa L’IMPRONTA. In basso gli sponsor e i partner della Serata
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ne Aldo Werdin, amministratore delegato dell’Excelsior Palace Hotel di Rapallo, «ma gli investimenti devono continuare. Oggi più che mai non si può prescindere dalla qualità del servizio». «Io provengo da una piccola destinazione», spiega Paolo Pederzolli, presidente di Lido Palace Hotel e Hotel Du Lac et Du Parc Grand Resort Riva del Garda, «ma che, nel suo piccolo, è una vera eccellenza turistica, grazie anche all’innovazione e allo sviluppo che hanno guidato scelte imprenditoriali lungimiranti per attirare un turista internazionale di alto livello». Giuseppe Primicerio, general manager di Masseria Traetta Exclusive Ostuni, sottolinea come la congiuntura attuale sia particolarmente favorevole per l’Italia, «ma occorre seguire il mercato, mercato che oggi è in continua evoluzione. In Puglia per esempio è il momento di allungare la stagionalità per rispondere a una domanda interna e internazionale in crescita».
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Infine per Andrea Delfini, presidente di Blastness e Nero Hotels, è importante puntare sulle tecnologie per essere competitivi. «Con Blastness aiutiamo gli albergatori ad essere all’avanguardia per quanto riguarda la distribuzione e l’utilizzo di software gestionali. Lo sviluppo deve essere a 360 gradi, e includere formazione e cultura dell’ospitalità». I
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REPORTAGE Premio Excellent 2018
Gli sponsor e i partner della Serata
Scopri tutti i protagonisti della serata Excellent nel reportage completo disponibile sul sito www.mastermeeting.it nella sezione Premio Excellent - Fotogallery
La giuria del Premio Ombretta FUMAGALLI CARULLI, Presidente Direttore IUS, Università Cattolica del Sacro Cuore Magda ANTONIOLI CORIGLIANO Direttore MET (Master in Economia del Turismo), Università Bocconi di Milano Paolo BISCIONI Hôtelier Aureliano BONINI Presidente, Trademark Italia Francesco Saverio BORRELLI Procuratore Generale onorario presso la Corte Suprema di Cassazione Claudia BUCCELLATI Titolare CB Marketing&Consulting Paolo CASELLA Professore Ordinario di Diritto Commerciale, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano-Bicocca Achille COLOMBO CLERICI Presidente, Istituto Europa-Asia - Presidente, Assoedilizia - Vice Presidente, Confedilizia Maria Pia D’ANGELLA Senior Wealth Manager, Indosuez Wealth Management Italia (Gruppo Crédit Agricole) Jean Marc DROULERS Ex Presidente Villa d’Este - Gestore d’Hotel Federico FALCK Presidente, Gruppo Falck Guglielmo GUIDOBONO CAVALCHINI Delegato Granpriorale per la Lombardia, Sovrano Militare Ordine di Malta Ezio INDIANI General Manager, Hotel Principe di Savoia Mario MANCINI Presidente, Communication Agency Int. Srl. Clemente MIMUN Direttore Responsabile TG5 Pasquale SPINELLI Primario Emerito, Istituto dei Tumori di Milano
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i premiati
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Giovanni Legnini Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Per l’impegno profuso nel sostenere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e nel rendere il Consiglio Superiore della Magistratura un attore sempre più capace nell’ideare e diffondere la cultura organizzativa per l’efficacia e l’efficienza degli uffici giudiziari. Per la costante promozione, nel rispetto rigoroso della sua funzione costituzionale, del collegamento del Consiglio Superiore con le altre istituzioni dello Stato e con le aspettative dei cittadini.
Andrea Zappia Amministratore Delegato SKY Italia srl Per aver dato voce, con la campagna “Sky un Mare da Salvare”, a un coraggioso progetto di sensibilizzazione e salvaguardia dei mari, anche con un impegno in prima persona. Perché, oggi più che mai, la tutela degli oceani dal problema dell’inquinamento da plastica, dalla perdita della biodiversità e dall’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche, dipende da tutti noi anche attraverso piccole azioni quotidiane.
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Carlo Bonomi Presidente Assolombarda Da sempre impegnato come imprenditore a favore della ricerca e dello sviluppo, oggi in qualità di Presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi continua la sua missione di valorizzazione del tessuto industriale del Paese. La Lombardia e il suo capoluogo, Milano, sono tornati a trainare l’economia puntando sull’innovazione e sulla ricerca, per essere sempre più “Protagonisti del nostro futuro”.
Sandro Neri Direttore Il Giorno Giornalista preparato e scrupoloso, Sandro Neri, come direttore de Il Giorno, esprime al meglio la sua vocazione di “voce” delle molteplici realtà milanesi e lombarde, impegnandosi quotidianamente a fare dell’informazione uno strumento di comunicazione leale e di progresso della società e del territorio.
Sandro Neri e sullo sfondo, da sinistra, la Presidente di Giuria, la Professoressa Ombretta Fumagalli Carulli e l’Avv. Achille Colombo Clerici
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Lorenzo Giannuzzi Amministratore Delegato e Direttore Generale Forte Village Se oggi Forte Village identifica, oltre che un modello di ospitalità contemporanea, anche una top destination tout court, il merito è anche del suo Amministratore delegato e Direttore Generale Lorenzo Giannuzzi, che ha saputo fare di questo esclusivo polo d’accoglienza una realtà in continuo divenire, capace di anticipare trend e stilemi nel mondo dell’hotellerie di alta gamma.
Da sinistra Ombretta Fumagalli Carulli, Mario Mancini e Lorenzo Giannuzzi
Sofia Gioia Vedani e Damiano De Crescenzo Amministratore Delegato Planetaria Hotels e Direttore Generale Planetaria Hotels Per aver creato un modello innovativo di organizzazione e governance alberghiera, con un sistema decisionale snello e trasversale, capace di coinvolgere, responsabilizzandoli, i collaboratori a tutti i livelli. E per l’innovazione tecnologica con l’ideazione dell’accoglienza “welcome touch” e con la prima sala congressuale immersiva in Italia.
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Aldo Werdin Amministratore Delegato presso Excelsior Palace Hotel - Rapallo Dal 2012 ricopre la carica di Amministratore Delegato di un albergo iconico della Riviera di Levante. Per Aldo Werdin il lusso in hotel, oggi, non può prescindere dalla valorizzazione dell’offerta turistica qualitativa del territorio. Servizio, cura del dettaglio, human touch ed experience in loco sono le basi dell’accoglienza dell’Excelsior Palace Hotel Rapallo, 5 stelle Lusso della Costa di Portofino. Un’accoglienza che si declina ai massimi livelli in ogni ambito: dal food, al benessere, fino all’ospitalità di grandi eventi di richiamo internazionale. Aldo Werdin e, sullo sfondo, da sinistra Maria Pia D’Angella e Tessa Gelisio
Piero Tiberto Amministratore Delegato Hotel Marina 2
Da sinistra, Ombretta Fumagalli Carulli, Mario Mancini, Piero Tiberto e Tessa Gelisio
Milanese di nascita, ma elbano d’adozione da oltre quarantan’anni, Piero Tiberto è il progettista e il costruttore dell’Hotel Marina 2 di Marina di Campo e dell’Acquario dell’Elba: la più completa e importante struttura acquatica italiana aperta al pubblico e oggi amministrata dal figlio Yuri, con ben 100 vasche, famose per la varietà e la ricchezza di fauna ittica mediterranea. Navigato imprenditore meccanico e ingegnere ferroviario per tradizione di famiglia, Tiberto si è cimentato con successo nell’impresa turistica, individuando nell’Isola d’Elba la sede ideale per il suo brillante progetto di ospitalità. In particolare, con l’Acquario, ha creato una realtà di grande richiamo turistico.
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Paolo Pederzolli Presidente Hotel Du Lac et Du Parc Grand Resort Per il concreto contributo all’arricchimento di una intera destinazione in termini di innovazione e ricerca. Paolo Pederzolli ha ricollocato il Du Lac et Du Parc Grand Resort tra le più importanti strutture ricettive nazionali e ha riportato ai fasti che gli compete il Lido Palace, 5 stelle Lusso, traducendo con successo la collaborazione tra pubblico e privato.
Da sinistra, Mario Mancini, Magda Antonioli Corigliano e Paolo Pederzolli
Giuseppe Primicerio General Manager Masseria Traetta Exclusive Dal 2008 è a capo di Masseria Traetta Exclusive, cinque stelle lusso alle porte di Ostuni che, grazie anche al suo contributo, è oggi un indirizzo di tendenza della luxury hotellerie made in Italy. Giuseppe Primicerio ha convogliato nel resort la sua pluriennale esperienza nel settore, forte del convincimento che, per distinguersi nell’offerta di un servizio di eccellenza, occorra una squadra di professionisti capace di innovarsi di continuo.
Da sinistra, Giuseppe Primicerio, Pasquale Spinelli, Antonia Guidobono Cavalchini e Tessa Gelisio
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REPORTAGE Premio Excellent 2018
Andrea Delfini Presidente di Blastness e Nero Hotels La loro mission è da sempre il sostegno dell’hotellerie indipendente italiana. Negli anni, grazie a un know how di comprovata professionalità, Blastness e Nero Hotels hanno contribuito alla crescita di molte strutture, in particolare, per quanto attiene ai settori di tecnologia, formazione, visibilità e distribuzione on line, favorendo il potenziamento del canale di vendita diretta. Hanno inoltre finanziato coraggiosi progetti di sviluppo e creato virtuose partnership. Nel 2017 la crescita media di fatturato tramite il Sito Proprietario degli hotel in Partnership è stata superiore al 30%. Da oltre 5 anni consecutivi, Blastness è il primo provider di CRS per Hotels 5 stelle in Italia.
Da sinistra, Andrea Delfini, Claudia Buccellati e Paolo Biscioni
Giuseppe De Martino General Manager Sheraton Roma Giuseppe De Martino ha gestito con successo lo Sheraton Roma, uno dei più grandi alberghi d’Europa, con una crescita finanziaria senza precedenti, ricollocandolo come leader nel segmento MICE e come resort urbano, grazie all’ideazione di nuovi servizi e prodotti e alla creazione di esperienze uniche per gli ospiti. Nei suoi 5 anni di gestione, hotel revenue, RevPar e GOP sono cresciuti rispettivamente del 17%, 11% e 10,800%.
Giuseppe De Martino e, sullo sfondo, da sinistra, Donata Rossi, Danilo Zucchetti e Tessa Gelisio
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REPORTAGE Premio Excellent 2018
Carlo Izzo General Manager Kolbe Hotel Rome Grazie a una gestione impostata su cortesia e attenzione al dettaglio, Carlo Izzo è riuscito a inserire il Kolbe Hotel Rome nella rosa delle strutture che oggi godono di maggiore considerazione da parte delle più alte cariche diplomatiche e politiche internazionali, conquistandone una fiducia preziosa che fa onore allo stile italiano, fatto di piccoli dettagli e di un servizio personalissimo.
Carlo Izzo e, sullo sfondo, da sinistra, Maria Laura Borrelli e Federico Falck
Heinz Beck Executive Chef de La Pergola, ristorante pluristellato del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Resort Tedesco di nascita ma italiano d’adozione, Heinz Beck ha portato la ristorazione alberghiera a livelli di eccellenza in vari Paesi del mondo. Sotto la sua guida il ristorante La Pergola del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Resort ha conquistato per 12 anni consecutivi le tre stelle Michelin. La sua è una cucina in cui attenzione alle materie prime, genio innovativo e modernità si fondono in un connubio equilibrato di sapori e profumi, dove il tratto distintivo è quel tocco di leggerezza capace di rende semplice ogni suo piatto. Da sin. Mario Mancini, Stefano Bonini, Magda Antonioli Corigliano, Heinz Beck e Ezio Indiani
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Siamo tra i principali player a livello nazionale nell’outsourcing alberghiero. Da vent’anni operiamo con la massima serietà ed efficienza nel settore alberghiero: Housekeeping Servizi F&B Gestione alberghiera Consulenze direzionali e Management Formazione del personale
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www.ecofingroup.it
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REPORTAGE Premio Excellent 2018 GLI SPONSOR Amoretti La Amoretti S.p.A. è una delle aziende italiane più importanti e qualificate nel settore della selezione e fornitura di specialità alimentari per alberghi e ristoranti. L’azienda vanta ben 70 anni d’esperienza nel settore distribuzione, ma la sua storia affonda le radici nel lontano1800, quando la famiglia Amoretti, nel cuore della food valley italiana, iniziò la sua attività di produzione e commercio di salumi. Sin da allora Amoretti è sinonimo di prodotti di qualità, attenzione alle esigenze della clientela, continua ricerca e sapiente personalizzazione delle proprie proposte alimentari. www.amoretti.it
Cantina Santadi La Cantina Santadi, fondata nel 1960, è ubicata nella zona sud-occidentale della Sardegna, il Sulcis, dove regna il vitigno Carignano, la cui Doc è appunto “Carignano del Sulcis”. Il grande enologo Giacomo Tachis ha permesso di far conoscere questo vitigno in tutto il mondo, il Grotta Rossa, il Rocca Rubia e il Terre Brune ne sono la migliore espressione. A questi grandi rossi si accostano i raffinati bianchi Villa di Chiesa, Cala Silente, Pedraia, Villa Solais e Latinia. La generosità del territorio, l’attenzione ai vigneti, alla vinificazione, all’imbottigliamento e all’invecchiamento, garantiscono negli anni la costante qualità e tipicità del prodotto. www.cantinadisantadi.it
Champagne Marguerite Guyot Una gamma di Cuvée originale, caratterizzata da una personalità raffinata ed elegante che si riflette in una veste creativa, ispirata all’armonia della natura ed alla sensualità della donna, come nella visione poetica di Alphonse Mucha e dell’Art Nouveau. Ma anche un viaggio attraverso le varie culture del mondo, in un’atmosfera di allegria e convivialità. È così che si presenta la gamma di Cuvee originale di Marguerite Guyot, brand che nasce da una secolare passione di famiglia per lo Champagne della terra di Damery e che trova ispirazione nell’arte: nella firma Marguerite Guyot rivivono l’estro di Mozart e l’istinto di Mirò. www.champagnemargueriteguyot.com. Distribuito da Wine tip Milano. www.winetip.com
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GLI SPONSOR REPORTAGE Premio Excellent 2018 CoeLux Srl CoeLux Srl è una società high-tech fondata nel 2009 e inserita nel contesto del Parco Tecnologico ComoNeXT a Lomazzo. La sua mission è promuovere una soluzione innovativa per le industrie dell’illuminazione, dell’architettura e del settore immobiliare che mira a creare la percezione della luce naturale attraverso una reale riproduzione fisica di fenomeni atmosferici ottici in ambienti chiusi. Il sistema CoeLux® è frutto di oltre 15 anni di ricerca scientifica del professor Paolo Di Trapani, docente di fisica presso il Dipartimento di Scienze ed Alta Tecnologia dell’Università dell’Insubria a Como, e del suo team. Negli anni CoeLux® ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso Technology Pioneer 2015 del World Economic Forum. www.coelux.com
Ecofin Group Ecofin Group è oggi uno dei principali Player che opera nell’outsourcing alberghiero. La realtà, presente sul mercato da circa vent’anni, mette a disposizione degli hotel un consolidato know how tecnico professionale in grado di rispondere in maniera ottimale alle odierne esigenze nei settori di Housekeeping, Servizi F&B, Gestione alberghiera, Consulenze direzionali e Management, Formazione del personale. Punti di forza dell’azienda sono la flessibilità e il miglioramento continuo dei processi, grazie a sistemi di gestione del personale all’avanguardia. I servizi e i prodotti sono costruiti su misura del cliente, dopo un’accurata analisi sul luogo. www.ecofingroup.it
Indosuez Wealth Management Italia (Gruppo Crédit Agricole) Società del Gruppo Crédit Agricole, con alle spalle 140 anni di esperienza nell’ambito della gestione dei grandi patrimoni, Indosuez Wealth Management offre alle famiglie e agli imprenditori servizi mirati per la protezione, valorizzazione e trasmissione del patrimonio, facendo leva anche sul know how e l’esperienza internazionale del brand. Operativa in Italia dal 2015, Indosuez Wealth Management offre alla clientela con ingenti patrimoni (High Net Worth Individuals e Ultra High Net Worth Individuals) soluzioni altamente personalizzate attraverso un’ampia gamma di prodotti e servizi per la gestione del patrimonio. www.ca-indosuez.com
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REPORTAGE Premio Excellent 2018 GLI SPONSOR MIL L’agenzia milanese di incentive e comunicazione MIL - Marketing Incentive Leisure si conferma tra le realtà più interessanti nel mondo degli eventi per l’innovazione e la capacità di intercettare mood e tendenze. Tra le mete incentive 2018, MIL ha scelto il Cile: luogo dai paesaggi naturalistici mozzafiato, patria dei più grandi scrittori latinoamericani del XX secolo, come Neruda, Sepulveda e Isabel Allende. La sua capitale Santiago de Chile, dalle atmosfere coloniali e futuristiche, aspira a diventare la città del futuro, dinamica e cosmopolita, considerata la Milano e la New York del Cile in quanto a efficienza e qualità della vita. Il Cile si estende dall’estremo sud del mondo della Terra del Fuoco, al Deserto di Atacama, che con i suoi 150 milioni di anni e il clima estremamente arido, è considerato dagli scienziati il luogo della Terra più simile a Marte. La natura incontaminata, travolgente e senza fine, ha convinto l’agenzia milanese ad intraprendere la spedizione sul Pianeta Rosso. Organizzare nel deserto di Atacama un gruppo incentive di 100 persone è una sfida da veri pionieri d’élite. www.m-i-l.it
NECTA presenta Karisma: una macchina per tutte le esigenze Ideale per un impeccabile servizio caffetteria durante il giorno e per le specifiche necessità della prima colazione, il modello Karisma della gamma NECTA è bella da mostrare con linee eleganti e accessori di stile, facile da usare grazie a un’accattivante interfaccia touch screen user-friendly. È versatile e costante nell’erogazione e perfetta per una gestione veloce e ottimale del servizio anche negli orari di punta. Tutti i modelli prevedono l’impiego di latte fresco e sono dotati di un’innovativa e performante tecnologia per la gestione del latte, che garantisce velocità e affidabilità nel dosaggio. È disponibile anche nella versione bianca, preziosa e raffinata, ed è inoltre possibile installare l’intera batteria su un cabinet movibile, studiato per essere spostato agevolmente dalla zona breakfast alle sale meeting dei vari hotel, il tutto per adattarsi facilmente in qualsiasi ambiente. www.evocagroup.com
PEDERSOLI: sostenibilità, igiene e tecnologia Leader nella fornitura di biancheria pregiata per alberghi di alta gamma e nella sostenibilità ambientale delle sue attività, garantisce il raggiungimento della qualità microbiologica dei capi utilizzando la certificazione UNI EN 14065. Ha di recente introdotto la tecnologia RFID con l’utilizzo di speciali TAG che garantiscono all’Hotel la rintracciabilità della biancheria avuta in locazione. Vanta più di cinquant’anni di storia e un parterre di clienti che annovera i grandi templi dell’ospitalità internazionale. I suoi stabilimenti sono tra i più all’avanguardia per tecnologie e attenzione all’ambiente e all’igiene. Con il marchio brevettato in esclusiva mondiale “LinoVivo” – frutto di un’innovativa lavorazione che mantiene integre nel tempo le virtù della fibra, addirittura migliorandone il livello di comfort – l’azienda ha messo a disposizione degli alberghi un valore aggiunto, capace di fare la differenza in termini di qualità del servizio offerto ai propri ospiti. www.pedersoli.com
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GLI SPONSOR REPORTAGE Premio Excellent 2018 PerDormire Hotel Marchio del Materassificio Montalese, PerDormire Hotel è una eccellenza tutta italiana che in poco tempo si è consolidata nel segmento dell’hotellerie di qualità, progettando e realizzando prodotti appositamente pensati per soddisfare le esigenze dell’industria alberghiera (tutti certificati 1IM o IMO). Materassi, sommier, testiere, divani letto e guanciali sono frutto di una costante ricerca tecnologica d’avanguardia, sapientemente abbinata alla tradizione artigianale e sartoriale. Alle strutture ricettive, PerDormire Hotel offre non un semplice materasso ma un “sistema letto” integrato, in grado di garantire agli ospiti dell’albergo, un’ottima qualità del sonno e agli hotel un efficace strumento di marketing e di brand reputation. Con oltre quarant’anni di storia alle spalle, 20mila metri quadrati di area produttiva e circa 3.000 materassi prodotti al giorno, Materassificio Montalese rappresenta ad oggi una realtà imprenditoriale di successo, che ha varcato i confini nazionali, raggiungendo oltre 40 mercati esteri in 4 continenti (Europa, Asia, America, Africa). www.perdormirehotel.com
Principe di Savoia Affacciato sulla centralissima Piazza della Repubblica, l’Hotel Principe di Savoia è un albergo cinque stelle lusso, dimora di viaggiatori e personaggi illustri sin dagli anni Venti. Ubicato strategicamente nel centro città, offre una combinazione unica tra tradizione e innovazione in fatto di tecnologia e design. La grande hall è degno preambolo alle 301 stanze e suite elegantemente arredate; trascorrete con noi un’incantevole giornata: dal tè del pomeriggio a Il Salotto alla cena al ristorante Acanto, fino all’immancabile dopocena al Principe Bar. Nessun altro hotel di lusso a Milano offre spazi dedicati a meeting ed eventi comparabili: con ben 11 sale attrezzate in una cornice da sogno. www.dorchestercollection.com/it/milan/hotel-principe-disavoia
Sky Italia Sky Italia è la prima media company in Italia. Fa parte del gruppo Sky plc, leader dell’intrattenimento in Europa con 23 milioni di abbonati in 5 paesi: Italia, Germania, Austria, Regno Unito e Irlanda. Nata nel 2003, Sky Italia opera su diverse piattaforme trasmissive con modelli di business differenti e ha una base abbonati composta da circa 4,8 milioni di famiglie e da migliaia di clienti business (bar, ristoranti, hotel, aziende). L’offerta Sky propone la migliore esperienza di visione e i contenuti più esclusivi: dalle produzioni originali Sky, al meglio di cinema, sport, news, intrattenimento, serie tv e programmi per bambini. Ben 150 canali tematici e pay per view, di cui oltre 60 in HD. www.sky.it
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REPORTAGE Premio Excellent 2018 GLI SPONSOR Trademark Dal 1982 Trademark Italia è la società italiana leader nella consulenza di marketing per l’industria dell’ospitalità. Con le sue consulenze specialistiche, gli osservatori turistici, i progetti alberghieri, gli studi d’area, i piani di sviluppo e i business plan, è in grado di assistere, con la stessa efficacia e competenza, enti pubblici e operatori privati. Trademark Italia si distingue da tutte le società di consulenza per l’esperienza internazionale, per l’abilità di decifrare il mercato, per la sua cultura di management turistico, per le sue pubblicazioni e per i suoi manuali utilizzati da Università e aziende del settore. Dal 2002 è partner del network mondiale di Cayuga Hospitality Consulting Professionals. www.trademarkitalia.com
Zeus Energy Group Azienda con sedi a Milano, Roma e Ravenna, operante su tutto il territorio nazionale, Zeus Energy Group è una energy company di supporto al cliente, capace di offrire uno strumento dinamico per l’ottimizzazione energetica senza investimenti iniziali. Salvaguardia dell’ambiente e risparmio economico sono le linee guida della sua filosofia aziendale. Ai clienti del mondo dell’hotellerie garantisce un monitoraggio gratuito dei sistemi esistenti, per un mese, attraverso uno strumento all’avanguardia con accesso diretto da smartphone tramite APP, analisi e controllo dei consumi e una proposta su misura per efficientare tutto il circuito, sempre a costo zero, garantendo un risparmio del 20%. www.zeusenergygroup.net
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ECCELLENZE ITALIANE
Indel B La quotazione in Borsa del gruppo, leader in Italia per le soluzioni tecnologiche della camera d’hotel, ha rappresentato un’importante tappa di una crescita che continua...
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Dal 1967 al 2017, passando per un evento di risonanza internazionale nel 1982. Questo è l’arco temporale in cui si è sviluppata la storia del gruppo Indel B, attivo nel settore della refrigerazione mobile applicabile ai comparti Automotive e Leisure Time e della refrigerazione per il mercato Hospitality. 1967 è l’anno di nascita dell’azienda a Sant’Agata Feltria (Rimini) grazie a una grande intuizione: sfruttare l’invenzione del compressore semiermetico per produrre freddo in piccole dimensioni, cominciando così a realizzare piccoli frigoriferi a 12/24V. 1982 è l’anno in cui la Nasa la sceglie per produrre un frigorifero da installare sullo Shuttle Columbia, in grado di funzionare in assenza di gravità e con rotazioni a 360 gradi, facendo conoscere nel mondo questa impresa. 2017 è l’anno della quotazione in Borsa, obiettivo ambito e prestigioso, coronamento di tanto impegno.
Data storica «Il 19 maggio del 2017», dichiara il Cavaliere del Lavoro Antonio Berloni, presi-
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dente del gruppo, «è stata una data storica per Indel B, in quanto è stato il giorno del raggiungimento di uno dei traguardi più importanti: l’entrata in Borsa, sul mercato MTA di Borsa Italiana - Milano». L’ammissione a quotazione alla Borsa Italiana e Nulla Osta Consob risalgono al 4 maggio 2017.
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ECCELLENZE ITALIANE
Anima “green”
«L’obiettivo strategico del successo», continua, «è stato quello di espandersi ulteriormente verso il mercato internazionale, che già costituisce oltre il 70% del fatturato, in un contesto di multinazionali di taglia superiore. L’azienda, infatti, è cresciuta per linee esterne con due importanti acquisizioni in Brasile in Italia. Un aspetto importante legato alla quotazione è l’incremento della disponibilità finanziaria per ampliare gli investimenti relativi al processo produttivo e di innovazione del prodotto. A oggi la capitalizzazione di Indel B si aggira attorno ai 200 milioni di Euro».
La salute dell’ambiente sta a cuore di Indel B e la spinge a indirizzare la propria ricerca verso l’innovazione in un’ottica di risparmio energetico in tutte i suoi settori. Il gruppo, oltre all’Hospitality, è attivo nell’ambito del Domestic Appliances con la produzione di cantine da vino e frigoriferi personalizzati; del Professional, con prodotti specifici per produttori di macchine da caffe; della Nautica, attraverso la consociata Indel Webasto Marine con la produzione di frigoriferi a corrente continua per le imbarcazioni; dell’Automotive, che vede l’azienda uno dei leader mondiali nella produzione di frigoriferi portatili, da incasso, aria condizionata da parcheggio e portabile, e non solo.
Tutte soluzioni per assicurare all’ospite un soggiorno confortevole in albergo e la massima sicurezza in camera e per venire incontro alle esigenze di ecosostenibilità grazie ai consumi ridotti. F.S.
Per il massimo comfort L’entrata in Borsa ha rafforzato l’immagine dell’azienda, costruita nel tempo puntando su know-how, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, ed anche sulla capacità di visione e sull’ampliamento dei mercati. In Italia Indel B è un riferimento storico per le soluzioni tecnologiche della camera d’hotel, la prima azienda in termini di fatturato per la vendita di tali prodotti. Il suo range di soluzioni spazia dai minibar alle casseforti, dalle serrature elettroniche agli asciugacapelli, ai televisori a Led, in cui vanta una importante partnership con Philips per i modelli Tv professionali.
Design in poco spazio Innovazione è la parola guida per Indel B e lo dimostra creando nuovi concept del minibar, ma sempre con un occhio vigile all’ecosostenibilità e al risparmio energetico. Uno dei prodotti di punta è il Flyingbar, il minibar a compressore sospeso più sottile al mondo. Elegante complemento d’arredo per la camera d’hotel, concilia la consolidata tecnologia Smart dell’azienda, sfruttando il sistema refrigerante a risparmio energetico in spazi estremamente ridotti, con un design italiano di ultima generazione. Sospeso e con porta in vetro, Flyingbar permette un’installazione più libera e funzionale, favorendo una maggiore accessibilità e fruibilità per il cliente dell’hotel. A questo modello si affianca il minibar a cassetto, KD50 Drawer, che consente agli operatori di giocare con il prodotto e di collocarlo anche in spazi ridotti o insoliti e di creare soluzioni alternative. Questa attenzione ai prodotti, all’ambiente e al design ha portato Indel B a diventare partner di prestigiose catene internazionali e non, quali Hilton, Fairmont, Hyatt, Four Seasons, NH, Armani Hotels, Una Hotels & Resorts, Ata Hotels etc.
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SCENARI DEL TURISMO
A tutto Bleisure Il 2017 è stato senza alcun dubbio l’anno della consacrazione globale del bleisure. Un fenomeno non del tutto nuovo, certo, ma portato alla ribalta in modo sempre più importante negli ultimi 10 anni. Dagli USA all’Asia, passando per l’Europa, ecco il trend che ha cambiato il modo di viaggiare per lavoro
✒Ginevra Bartoli, foto di Barbara Ainis
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Un ttempo em unire dovere e piacere era un lusso per pochi e una stravaganza vista op raramente raram men di buon occhio dalle imprese e dai ccolleghi. Nella maggior parte dei casi oll quasi q assi ci qu ci si vantava, come di un sacrificio inevitabile, ma pure di un elemento di inevvitab merito, merito, di non aver avuto neanche il tempo di dare un’occhiata alla città di turno e d di esser passati direttamente dall’aeroporto, alla fiera (o al meeting), all’hotel e ancora all’aeroporto senza alcuna ulteriore “distrazione”. Eventuali momenti piacevoli, una cena esclusiva, una passeggiata per il centro, una visita a un museo, rischiavano di essere percepite come “per-
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dite di tempo” che allontanavano dall’obiettivo primario del viaggio: il business. Oggi le cose sono decisamente cambiate e non nel senso di una minor dedizione al lavoro del manager-viaggiatore o di una minor richiesta di risultati da parte delle aziende. Semplicemente, a una certa etica stacanovista si è sostituita una più fluida propensione alla commistione tra lavoro e piacere, un edonismo virtuoso che permette non solo di godere dei momenti liberi del viaggio d’affari, ma di amplificarli, quando possibile, e di condividerne, magari, la piacevolezza con la famiglia o il partner. La tendenza a questa
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SCENARI DEL TURISMO I business traveler di tutto il mondo sono pronti a cogliere al volo l’occasione di unire lavoro e piacere
visione bleisure del Business Travel, come sempre, si è inizialmente imposta negli USA, ma presto ha conquistato i favori dei viaggiatori d’affari di tutto il mondo. Ne sono riprova le molte ricerche, gli studi e le analisi che lungo tutto il 2017 hanno descritto come in ogni angolo del pianeta sia di gran moda l’equazione business+leisure=successo.
Il trend che viene dagli Stati Uniti Sono stati gli USA a dare per primi una definizione di bleisure traveler e oggi le più recenti ricerche stimano che circa il 43% dei viaggi d’affari degli Stati Uniti siano declinati alla filosofia del bleisure. A dirlo è la ricerca Profile of American Bleisure Traveler, condotta da Expedia Media Solution e LUTH research lo scorso anno. La scelta di estendere il viaggio al relax e al piacere arriva al 52% dei casi quando il viaggio d’affari supera i confini nazionali. E non si tratta di brevi momenti a lato degli impegni di lavoro: i giorni dedicati al
leisure si equivalgono a quelli del business nel 37% e addirittura li superano nel 42%. Così, mentre la maggior parte dei viaggi di puro business hanno una durata media di due o tre giorni, i viaggi bleisure superano quasi regolarmente i quattro, cinque e anche i sei giorni. Insomma: più lungo è il viaggio più spazio è dato al leisure. I benefici percepiti dai viaggiatori d’affari statunitensi dediti al bleisure sono principalmente tre: la possibilità di spendere più soldi nelle attività turistiche visto che si risparmiano i costi del viaggio (66%); la possibilità di fare più vacanze rispetto a quanto ci si potrebbe permettere regolarmente (60%); la possibilità di pianificare il viaggio d’affari “intorno” alle attività leisure che si intendono svolgere (54%). Nella grande maggioranza dei casi (84%) la parte bleisure del viaggio si svolge nella stessa città in cui ci si è recati per lavoro. Questo è più vero, più è breve il viaggio. Anche la scelta dell’hotel ricade con la medesima incidenza su quello nel quale si soggiorna per lavoro, a meno che questo non sia eccessivamente caro. Gli elementi che intervengono nella scelta dei Business Traveler americani di trasformare un viaggio d’affari in un viaggio bleisure sono il fascino della destinazione (66%), i costi addizionali per l’estensione del viaggio (59%) e la vicinanza al weekend (51%). Anche la coincidenza di grandi eventi concorre ad attrarre il viaggiatore bleisure: nel 33% dei casi la scelta di estendere il viaggio di lavoro è stata determinata da Festival, eventi culturali, sportivi o musicali. I dati della ricerca di Expedia trovano sostanziale riscontro anche in un’altra recente ricerca sul bleisure nordamericano, quella condotta dalla GBTA Foundation, secondo cui il 37% dei viaggiatori d’affari – USA e Canada – avrebbero esteso il proprio soggiorno di lavoro ad attività e momenti leisure nel 2016. Ma il dato più interessante in questo caso riguarda la distinzione nell’età di riferimento dei viaggiatori: sono i Millennials a gradire maggiormente l’opzione bleisure (48%), seguiti dalla Generazione X (33%) e quindi dai Baby Boomers (23%). Apparentemente questo non dipende dalla giovane età del primo gruppo o dalla mancanza di responsabilità familiari, ma da una diversa 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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SCENARI DEL TURISMO
disposizione generazionale alla commistione tra lavoro e piacere. Infatti, la stessa incidenza di preferenze date al bleisure si conferma anche nei Millennials che già hanno una famiglia e dei figli. Piuttosto si riscontra un’incidenza maggiore del fattore economico: il viaggio bleisure è gradito soprattutto da chi ha uno stipendio annuo inferiore ai 50mila dollari (45%), rispetto a chi guadagna fino ai 100mila dollari (37%) o oltre (31%) e che, evidentemente, può permettersi più facilmente di concedersi vacanze separate dal lavoro.
Il bleisure italiano Le tendenze che arrivano da oltreoceano si impongono quasi sempre anche da noi, declinandosi al nostro modo di vivere il lavoro e il tempo libero. Così è stato anche per il trend bleisure e anche i viaggiatori d’affari italiani, soprattutto i più giovani, hanno gradito questa fluida commistione di dovere e piacere. Il recente rapporto Wanup: Fedeltà nel settore dei viaggi d’affari, descrive profili dei nostri business traveler molto in linea con le tendenze internazionali: il 38,6% si riconosce nella tipologia “Lavora duro/divertiti ancora di più”, ossia in quel modello di viaggiatore che cerca di fare più esperienze possibili al di là del lavoro nel poco tempo a sua disposizione, mentre il 17,4% degli intervistati entra a pieno titolo nella definizione di Bleisure Traveler, cercando sempre (quando possibile) di restare anche per il fine settimana successivo al viaggio di lavoro per esplorare la destinazione. Un po’ a sorpresa, ma forse anche no, sono di più le donne italiane a riconoscersi nella filosofia bleisure (20,9% rispetto a 14,5% degli uomini), mentre l’incidenza maschile è più forte nella categoria del viaggiatore che lavora duro e si diverte (38,6% rispetto a 38,5% delle donne). Quanto all’età, sia gli italiani Millennials (95,4%) sia quelli della Generazione X (95,9%) affermano di apprezzare molto la possibilità di viaggiare per lavoro. Interrogati sull’attività che preferiscono fare di più durante il loro tempo libero, entrambe le generazioni rispondono la cultura (57,5% i Millennials contro 55,4% i Generazione X) e la cucina (52,3% i Generazione X contro 45,7% i Millennials). Mentre al terzo posto i Millennials prefe-
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riscono la vita notturna (35% contro 28,5% dei Generazione X), i Generazione X indicano la moda (32,6% contro 31,1% dei Millennials).
Il bleisure piace sempre di più a Oriente Si può proprio dire che la tendenza a declinare il viaggio d’affari alle regole del turismo leisure sia assolutamente globale. Se è vero che il trend è nato negli USA, si è diffuso molto rapidamente in tutti i continenti, conquistando i favori dei business traveler di culture diversissime, tutti accomunati dalla voglia di unire lavoro e relax. La Cina, il più grande mercato mondiale quanto ai viaggi d’affari (350 miliardi di dollari nel 2017), è stata alquanto restia alla penetrazione di questo trend, proprio per motivi culturali: per i cinesi viaggiare per lavoro è percepito come un privilegio e non come una occasione da cui trarre vantaggio. Eppure, l’ultima ricerca CWT sul business travel nel Paese del dragone ha mostrato una grande apertura da parte delle aziende nei confronti del bleisure. Il 57% degli intervi-
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SCENARI DEL TURISMO
stati ha affermato che la propria azienda permette e, in certi casi, supporta e incoraggia l’unione di business e leisure. Le policy aziendali sono orientate a gestire l’impatto del bleisure sui costi: il 40,54% dei travel manager che permettono di estendere il viaggio di lavoro ad attività e momenti di relax dà molta importanza alla chiara demarcazione dei costi attribuibili alla presenza di partner e famiglie dei dipendenti-viaggiatori; il 21,62% definisce con regole precise come i dipendenti possano prenotare l’estensione leisure del viaggio; il 10,81% indica restrizioni per il numero di giorni addizionali che possono essere inclusi al viaggio, mentre oltre il 27% dei travel manager cinesi inserisce tutte queste indicazioni nella travel policy aziendale. Anche l’India è sensibile alla nuova tendenza del business travel. «Il turismo sta andando alla grande e sempre più aziende si aprono ai bleisure trip», ha dichiarato all’inizio dell’anno al The Asian Age il fondatore di BigBreaks.com, Kapil Goswamy. «In molti portano anche le proprie famiglie in viaggio con loro in
queste occasioni. Siamo davanti a una nuova tendenza e a un grande stimolo per l’industria del turismo. C’è stato un aumento di circa il 40-45% nel turismo bleisure negli ultimi sette-otto mesi, sia all’interno del Paese sia verso destinazioni estere. Il 15% di questi viaggiatori sono giovani tra i 20 e i 25 anni, che amano mescolare business e leisure. Fanno uno o due viaggi bleisure all’anno, indipendentemente dal segmento demografico a cui appartengono o dalla frequenza con cui viaggiano. Di solito, più a lungo dura il viaggio, più è facile che ne apprezzino la declinazione bleisure. Singapore, Malesia, Dubai, Hong Kong e la Turchia, oltre a Londra, sono tra le destinazioni più apprezzate per il bleisure: perché sono certamente degli hub della finanza e del commercio, ma anche per le eccellenti offerte turistiche che propongono, dai ristoranti allo shopping, dai teatri ai parchi tematici. Il top management e i CEO ci portano le mogli e combinano volentieri business e leisure, magari agganciando il weekend e trattenendosi di più in queste destinazioni». I
Le città d’arte, con la loro grande offerta culturale, sono le destinazioni preferite dai viaggiatori bleisure
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SCENARI DEL TURISMO
Albergatore Day Operatori e Istituzioni a confronto su presente e futuro del turismo della Capitale
✒CoTi
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A parlare del neonato Convention Bureau di Roma e Lazio il suo presidente Rebecchini, l’Assessore al Turismo Meloni, Giuseppe Roscioli presidente Federalberghi Roma e il vice presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. In basso, la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha dato il via ad Albergatore Day
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No all’abusivismo e all’overtourism ma più qualità e sostenibilità. È l’auspicio degli albergatori romani che si sono confrontati con le Istituzioni su presente e futuro del turismo della capitale, lo scorso gennaio, durante l’annuale appuntamento Albergatore Day organizzato da Federalberghi Roma. «Puntiamo a 15 mln di turisti», ha fatto sapere la sindaca Raggi intervenuta alla conferenza di apertura della manifestazione, insieme all’assessore allo Sviluppo Economico Adriano Meloni e la presidente della commissione Turismo Carola Penna. «Un record che dob-
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biamo raggiungere insieme, amministratori e operatori». Lo scorso anno, stando ai dati dell’Osservatorio dell’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio (EBTL), si sono registrati a Roma oltre 14 milioni e mezzo di arrivi, il 3,04% in più rispetto al 2016, +2,63% in termini di giorni di presenza. Nel 2016 il trend era stato +2,1% per gli arrivi e +1,9 per le presenze.
Cresce il turismo del lusso A tirare, soprattutto il turismo di lusso, con gli hotel a 5 stelle che hanno riportato un +4,9% di arrivi 71.555 (unità) e un +4,86% di presenze (147.629 unità) rispetto all’anno precedente, confermando il trend al rialzo del turismo di qualità. Cifre importanti, che testimoniano altresì un’impennata della domanda turistica estera del 3,33% di arrivi (7.896.985 unità) e del +2,88% di presenze (20.526.400 unità) e principalmente da Stati Uniti, Giappone, Spagna e Germania. «Le classifiche internazionali ci vedono primi fra le destinazioni nazionali scelte da chi visita il nostro Paese e i dati positivi sono un risultato di cui andiamo orgogliosi», ha commentato la Sindaca. «Ci siamo focalizzati su promozione e accoglienza e soprattutto sul turismo congressuale». Guardando al futuro la Raggi fa sapere che le iniziati-
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SCENARI DEL TURISMO
ve coinvolgeranno l’artigianato per preservare le botteghe storiche e il turismo sostenibile inteso come preservazione del nostro patrimonio. «Ci stiamo impegnando sull’overtourism – in modo da polarizzare l’interesse di una diversa tipologia di visitatori propensi a soggiorni più lunghi e che con un passaparola stimolino il fenomeno dei repeaters – senza però tralasciare il contrasto all’abusivismo: 432 accertamenti svolti e 222 strutture sanzionate di cui 124 completamente abusive».
Ma si può fare di più
Il rilancio del turismo congressuale
Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma denuncia ancora una volta la concorrenza sleale degli affitti brevi: «50mila strutture sommerse che oltre a generare un turismo mordi e fuggi evadono la tassa di soggiorno». Lo rassicura l’assessore al Turismo del Comune di Roma, Adriano Meloni, consapevole del mancato incasso della tassa di soggiorno di almeno 18 milioni di euro: «Ci siamo accordati con Airbnb sulla tassa da parte delle case-vacanze e sono in corso anche accordi con le Olta. Però, avverte, ci sono anche albergatori che non la pagano». Guardando agli aspetti positivi l’Assessore ha ricordato «Siamo partiti da. 20.000 euro per arrivare a 3.000.000 di investimento della tassa di soggiorno nel turismo, non è poco; ma non solo: continuano i nostri sforzi per migliorare l’accoglienza, quindi i corsi di formazione per tassisti, ristoratori, personale alberghiero».
Per la promozione e il rilancio del turismo di qualità un ruolo importante lo assume anche il neonato Convention Bureau Roma-Lazio che, come ha precisato il suo presidente Onorio Rebecchini, rappresenta «un modello vincente del lavoro di squadra tra pubblico privato finalizzato ad accrescere la qualità degli arrivi turistici»; lavoro che si è tradotto, ad oggi, «anche in 45 richieste dall’estero per eventi da organizzare da qui al 2020». E le premesse ci sono tutte di portare Roma nei primi cinque posti del ranking di città congressuali europee. Gli fa eco il vice presidente della Regione Lazio con delega al Turismo, Massimiliano Smeriglio: «Sull’esempio del Convention Bureau dobbiamo allestire un tavolo comune, un gruppo di lavoro per il futuro turistico di Roma, riscrivendo insieme agli operatori del settore parte della legge regionale sul turismo». I
Giuseppe Roscioli: «50mila strutture sommerse evadono la tassa di soggiorno»
Onorio Rebecchini, presidente Convention Bureau Roma e Lazio con Gaetano Torino, direttore Hotel Bernini Bristol
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SCENARI DEL TURISMO
Bit Milano sempre più attrattiva Crescono qualità, matching e contenuti
Si è conclusa oggi a fieramilanocity una vivacissima edizione di Bit - Borsa Internazionale del Turismo, con 46 mila visitatori, 2.550 esponenti accreditati dei media italiani e internazionali – di cui più di 500 travel blogger – e 1.500 i top buyer profilati italiani ed esteri provenienti da 79 Paesi, con delegazioni particolarmente numerose da Centro e Sudamerica, Middle East, Est Europa, India, Russia e USA. «Con circa 34.100 incontri prenotati e quasi 15 mila incontri conclusi il business matching si conferma uno dei nostri grandi punti di forza», afferma l’Amministratore Delegato di Fiera Milano Spa, Fabrizio Curci, «e il tasso di conversione salito al 43% (dal 29% del 2017) sottolinea la nostra capacità di creare un incontro sempre più mirato fra domanda e offerta. Bit è una piattaforma di business importante per gli operatori italiani e un riferimento per tutta l’area euro mediterranea».
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Da sottolineare anche la grande qualità dei contenuti, con dati, tendenze e affondi specialistici, che rendono la formula di Bit particolarmente efficace per supportare gli operatori nella sfida dei nuovi turismi, sempre più personalizzati e multitarget. Gli operatori hanno apprezzato, in particolare, il coinvolgimento tanto di operatori e viaggiatori e l’opportunità di avviare nuove partnership anche in ottica collaborativa. «Anche quest’anno siamo estremamente soddisfatti di questa importante manifestazione, che si conferma un momento molto importante per consolidare il rapporto con i player del settore e le AdV, che restano il nostro principale canale distributivo. Abbiamo anche apprezzato l’opportunità dell’apertura domenicale al consumatore finale che ha registrato grande affluenza. Per noi il 2018 è un anno ricco di novità e la nostra partecipa-
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SCENARI DEL TURISMO
zione a Bit ci ha consentito di raccontarle nel dettaglio a chi ci è venuto a trovare nel nostro stand o alla nostra conferenza stampa», afferma Leonardo Massa, Country Manager di MSC Crociere. Clima di assoluta positività anche per Antonella Prete, Dirigente settore Turismo & Attrattività Regione Lombardia: «Il bilancio di questa Bit 2018 è positivo e incoraggiante. In occasione della fiera abbiamo potuto avviare anche una preziosa collaborazione con la Regione Puglia, il cui obiettivo è la promozione delle differenze. I nostri progetti guardano sempre più all’internazionalità anche se per il momento il maggiore interesse verso la nostra regione viene proprio dagli italiani». «La novità di quest’anno per noi è stata l’annuncio della partenza del Giro d’Italia proprio da Israele», aggiunge Mariagrazia Falcone, Direttore Ufficio Stampa & PR dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, «e il corner dedicato ha riscosso grande successo coinvolgendo in maniera attiva non solo il pubblico ma anche la stampa e gli operatori». Soddisfatti anche i buyer internazionali, che trovano in Bit un insostituibile osservatorio sui trend oltre che una piattaforma di relazioni con operatori tanto italiani quanto internazionali. «Qui ho trovato molta innovazione, nuove tendenze e nuove idee», dice il direttore di un’importante operatore Mice di Città del Messico, «ed è stata anche un’occasione molto utile per fare networking, entrando in contatto con realtà che propongo soluzioni alternative di qualità, come le ville e le isole “minori”, che rispondono alle richieste dei nostri clienti più esigenti». Aggiunge la General Manager di uno dei principali TO del Medio Oriente, con base a Beirut: «Abbiamo incontrato moltissimi operatori, non solo italiani... tra i Paesi con cui abbiamo stretto più contatti vi sono ad esempio Indonesia e Sri Lanka e altri Paesi dell’Estremo Oriente. Quanto all’Italia, dal Medio Oriente attrae soprattutto clienti di fascia medio-alta molto interessati allo shopping e al “buon vivere” italiano».
«Sono una veterana di Bit e mi sembra che questa edizione segni un cambiamento di ritmo significativo», conclude la Executive Director di un grande TO esteuropeo con sede a Budapest. Nei Paesi dell’Est la richiesta per la destinazione Italia si sta ampliando dalle grandi città alle aree più periferiche, con grandi potenzialità per il futuro». Molto apprezzata anche la crescente qualità dei contenuti del ricco palinsesto di eventi. Quest’anno, oltre a circa 90 incontri organizzati da Bit e No Frills, proposti anche momenti di approfondimento nelle aree specializzate, individuati in collaborazione con advisory board di esperti nelle rispettive tematiche: più di 6.750 i partecipanti coinvolti, ai quali si aggiungono le decine di eventi organizzati direttamente dagli operatori. Rilevante anche quest’anno, infine, l’impatto social della manifestazione: prevalentemente positivo il sentiment mentre #Bit2018 è stato nei trending topic di Twitter in tutti e tre i giorni di manifestazione, con un reach di 2.313.765 persone. Oltre 39.500.000 le impression dell’hashtag sui social (fonti: Keyhole, Tweetreach, Talkwalker, TweetBinder). L’appuntamento con la prossima edizione è a fieramilanocity dal 10 al 12 febbraio 2019. Per informazioni aggiornate sulla manifestazione: www.bit.fieramilano.it, @bitmilano, #Bit2018. P.T.
I numeri di BIT 2018 • 14.673 business match prenotati e conclusi, con un tasso di conversione salito al 43% • 1.500 buyer da 79 Paesi in particolare da Centro e Sudamerica, Middle East, Est Europa, India, Russia e USA. • 6.750 partecipanti agli eventi, grande risconto per i nuovi appuntamenti nelle aree tematiche, individuati da advisory board di esperti
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Firenze
“Destination” unica
Nasce un nuovo portale, frutto della sinergia tra pubblico e privato, per promuovere e commercializzare l’offerta turistica globale della città. Ce ne parla Carlotta Ferrari, Direttrice del Destination Florence Convention and Visitors Bureau
✒Dante Daverio
È
È stato durante l’ultima edizione della fiera BTO di Firenze che la Direttrice del Destination Florence Convention and Visitors Bureau, Carlotta Ferrari, ha presentato agli addetti ai lavori “Destination Florence” (www.destinationflorence.com), il nuovo portale volto a creare una strategia di marketing e promozione di lungo periodo, dedicata a un turismo premium per la città di Firenze. Il portale è anche il primo progetto ufficiale pubblico-privato in Italia. Nasce infatti, della collaborazione tra il Comune di Firenze e il consorzio professionale privato Destination Florence Convention and Visitors Bureau che si sono uniti per monitorare i flussi turistici cittadini, diversificarne l’offerta e migliorare le strategie dell’intera destinazione Firenze, qualificandone così il profilo dei fruitori e dell’esperienza. Si rivolge a tre target principali - cittadini, turisti, studenti - e sarà la piattaforma attraverso la quale l’offerta turistica globale della destinazione verrà non soltanto promossa in tutto il mondo, ma anche commercializzata. Il sito sarà inoltre un punto di riferimento unico per tutti coloro che desiderano ricevere e trovare informazioni riguardanti
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la città di Firenze, rendendo unica la loro esperienza nel capoluogo toscano. Sarà possibile acquistare on line, in un unico carrello, numerosi servizi: biglietti musei statali, civici e privati, biglietti teatri, concerti, eventi sportivi, prenotazione taxi, auto con conducente, biglietti aerei e ferroviari, tour guidati, servizi guide turistiche e pacchetti. Il portale rappresenta l’offerta turistica della città grazie agli oltre 250 soci e partner, una rete che consente di avere un legame sinergico con il territorio e con gli operatori che in esso operano, rafforzata anche grazie al protocollo d’intesa firmato con le associazioni di categoria di riferimento. Inoltre, la piattaforma “Destination Florence” sfrutta un sistema tecnologico in grado di monitorare le presenze turistiche, le modalità di fruizione e gli orari nei luoghi più frequentati e conoscere nel dettaglio la provenienza dei turisti e le loro abitudini. Ad esempio è possibile individuare nuove modalità di prenotazione dei grandi musei, di certificazione degli operatori, di modulazione delle tariffe, in base ai flussi stagionali e alla domanda e, infine, di attrazione dei turisti repeaters.
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Pubblico e privato: uniti si vince A pochi mesi della messa on line, il portale ha già ottenuto un ottimo riscontro. «Già dal giorno successivo alla presentazione del 30 novembre abbiamo cominciato a ricevere acquisti per prodotti di vario tipo: musei, tour, florence card e molte prenotazioni alberghiere», fa sapere la direttrice Carlotta Ferrari, spiegando che sono stati inseriti nel portale tutti gli oltre 300 soci del Convention Bureau: «ciascuno dei quali ha selezionato i prodotti più adatti e di maggiore interesse per il nostro target», continua Ferrari, «e ora stiamo lavorando con il Comune di Firenze per proporre pacchetti targati “Destination Florence” con proposte di itinerari meno conosciuti volti a valorizzare la ricchezza della città, appunto, meno nota. Ad oggi, posso dire, che siamo molto soddisfatti sia dei riscontri avuti dagli users sia del livello di engagement raggiunto con i nostri soci». Una delle idee alla base del progetto è la volontà di provare a governare i grandi flussi turistici che investono Firenze. L’offerta va sicuramente ampliata, anche in un’ottica di destagionalizzazione, e va migliorata la qualità del servizio (tema che spesso penalizza l’offerta italiana rispetto a quella straniera). «Tutte azioni che», prosegue la direttrice, «fanno parte del piano strategico di attività di “Destination Florence”. È fondamentale che la città operi in maniera coordinata: noi possiamo fare il nostro meglio per ciò che ci compete ma ci vuole anche l’impegno dell’amministrazione pubblica. Fortunatamente il tema dell’overtourism è molto sentito dalla attuale amministrazione che, di fatto, sta già mettendo in campo numerose strategie con lo scopo di migliorare i servizi in città». Non c’è dubbio che il portale rappresenti una “case history” da seguire per la commercializzazione del turismo nazionale: «il
nostro modello, così come quello di Bologna, sono esempi che funzionano perché mettono realmente in pratica la collaborazione tra pubblico e privato, che si dividono egregiamente i compiti rispettando i rispettivi ruoli e lavorando in sinergia. Anche il Convention Bureau Italia, che promuove l’offerta nazionale aggregata di qualità del comparto Mice sui mercati esteri, sta crescendo. Abbiamo ampiamente superato i 100 soci e il mezzo milione di euro di fatturato in un paio d’anni: un grande risultato ancor più se si considera che il CBI si auto sostiene grazie alla membership. La sfida è ora proporre un’offerta qualitativamente omogenea. Questo è l’obiettivo che, almeno nel segmento Mice, ci siamo posti come Convention Bureau Italia. Vogliamo arrivare ad avere uno stile tutto italiano ed omogeneo nella proposta e nell’organizzazione degli eventi, pur conservando le peculiarità di ciascuna destinazione. Ci piacerebbe moltissimo, inoltre, che ci fosse più coordinamento tra le destinazioni anche in ambito leisure e che venissero date delle linee guida dal Ministero per la creazione di DMO forti, con modelli condivisi».
I prossimi step Intanto Destination Florence continua a crescere. «I progetti sono tanti e la tabella di marcia è ricca di milestone concrete», fa sapere Ferrari, «il primo obiettivo è profilare in maniera sempre più accurata, grazie alle nuove tecnologie smart, i target e suggerire itinerari/ prodotti sempre più personalizzati. Siamo convinti che il portale debba essere un punto riferimento per il turismo ma anche per cittadini e studenti. La sezione dedicata all’interazione con i fiorentini (di nascita o di adozione) è un progetto molto importante che servirà a raccogliere suggerimenti e consigli da parte di chi la città la conosce, la ama e la vive ogni giorno. Anche il bacino degli studenti è molto ampio e, grazie alla recente partnership con student hotel e ad altre iniziative in programma nel 2018, contiamo di poter dare informazioni utili e prodotti dedicati a questo specifico target. A breve, infine, lanceremo un video creato ad hoc per la campagna di comunicazione del portale, che sarà allo stesso tempo un bel biglietto da visita della città». I 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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Direttore d’albergo: un manager speciale Quella del general manager è oggi un professione unica, tanto che il Capitolo Italiano di EHMA (European Hotel Managers Association) ha voluto premiarla con la realizzazione di una vera e propria certificazione
✒Dante Daverio Chi non ricorda la figura del direttore d’albergo nel film “Pretty woman” – il noto attore americano Hector Elizondo –? Personaggio che con il suo stile e il suo savoir faire ha rappresentato il general manager d’hotel come perfetto equilibrio tra competenza ed eleganza. Ma il ruolo del direttore d’albergo richiede anche una professionalità alta e complessa – anzi sempre più complessa – con spiccate qualità caratteriali e manageriali che vanno sviluppate attraverso lo studio e affinate con l’esperienza sul campo. Queste competenze, che per certi versi ricordano quelle di un direttore d’orchestra o di un “tuttologo”, sono caratterizzate da sfac-
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cettature che sembrerebbero in contrasto: carismatico innanzitutto, il general manager deve essere di volta in volta autocratico, democratico, diplomatico ed etico. Insomma pare chiaro a tutti, e soprattutto a coloro che questo lavoro lo svolgono ogni giorno, che quella del general manager è oggi una professione unica che merita per questo di essere certificata. Proprio da questa considerazione è partita l’iniziativa del Capitolo Italiano di EHMA (European Hotel Managers Association) e del suo delegato nazionale Ezio Indiani (GM del Principe di Savoia di Milano) di dare vita a una vera e propria certificazione per il direttore d’alber-
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go. Il progetto è stato presentato a Milano alla stampa e al mondo dell’ospitalità alberghiera italiana dal Comitato Rapporti con le Istituzioni coordinato da Palmiro Noschese, Managing Director Italy Meliá Hotels International, che del progetto è stato l’ideatore.
globale; organizzazione generale; gestione delle Human Resources; leadership; pianificazione degli obiettivi; gestione del controllo operativo. Per completare il processo di certificazione EHMA, tra gli enti di certificazione autorizzati da Accredia (ente di accreditamento italiano) ha individuato come partner Intertek. La cer-
Un momento della presentazione del progetto di certificazione dei GM, andata in scena a Milano davanti a un folto pubblico di addetti ai lavori
Sono Wolf, risolvo problemi... «L’iter che ha portato alla certificazione della professione del direttore d’albergo», ha sottolineato durante la presentazione lo stesso Palmiro Noschese, «non è stato semplice ed è passato attraverso varie fasi. A partire dalla definizione della professione stessa, il che ha consentito poi l’adozione di un sistema comune di misura e di riferimento, strumento fondamentale per accedere alla normazione e quindi alla certificazione vera e propria». In sintesi allora si può dire che questa definizione è stata strutturata attraverso sei macro aree di intervento del GM: visione
Palmiro Noschese, Managing Director Italy Meliá Hotels International
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SCENARI DEL TURISMO PERCHÉ CERTIFICARSI? Il Capitolo Italiano di EHMA che si è posto quest’anno come traguardo la certificazione del direttore d’albergo, libero professionista non regolamentato e senza albo professionale di iscrizione ha demandato la parte pratica del lavoro al suo Comitato Rapporti con le Istituzioni; coordinato da Palmiro Noschese (Managing Director Italy Meliá Hotels International), che del progetto è l’ideatore, è composto da: Giuseppe De Martino (Direttore Generale Sheraton Roma Hotel & Conference Center), Emiliano Fucarino (Cluster General Manager Starhotels), Cinzia Montelli (Direttore Generale Capovaticano Resort Thalasso & Spa MGallery by Sofitel), Aniello Ottiglio (Top Team Srl) e Danilo Zucchetti (Villa D’Este Hotels) con il supporto del Delegato Nazionale Ezio A. Indiani. Grandi esperti del settore, per i quali certificarsi è un’opzione validissima per soprattutto cinque buonissimi motivi: • confermare le proprie competenze e il proprio ruolo • favorire la crescita dei GM del domani • contribuire ad elevare la professionalità e il ruolo di GM • avere una professionalità internazionalmente riconosciuta • contribuire alla crescita economica nella piazza in cui si opera. In poche parole insomma un GM certificato “guadagna” perché: • gode di una rafforzata fiducia da parte dei clienti • si pregia di un elemento distintivo che lo differenzia dalla concorrenza • espande il proprio mercato e promuove la propria immagine • può dichiarare la propria professionalità non in modo autoreferenziale ma attraverso una certificazione.
tificazione non è un sistema di accesso al mondo del lavoro, non è rivolta a chi vorrà fare il General Manager ma a coloro che hanno già ricoperto o ricoprono tale ruolo. Non è un sistema di misurazione delle conoscenze, abilità o competenze Ezio Indiani, General Manager Hotel Principe di Savoia di Milano
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bensì di conferma della professionalità che utilizza come parametro di riferimento il documento sviluppato da EHMA. Ecco perché però per un professionista è oggi fondamentale certificarsi: questo infatti è oggi l’unico strumento in grado di confermare le proprie competenze e il proprio ruolo; di favorire la crescita dei GM del domani; di contribuire ad elevare la professionalità e il ruolo di GM; di contribuire alla crescita economica nella piazza in cui si opera. Il direttore “certificato” insomma gode di una rafforzata fiducia da parte dei clienti e allo stesso tempo si pregia di un elemento distintivo che lo differenzia dalla concorrenza: può dichiarare infatti la propria professionalità non in modo autoreferenziale ma attraverso una certificazione».
Un lungo percorso Nel documento progettuale redatto dal Comitato per i Rapporti con le Istituzioni, depositato alla SIAE, sono state delineate le regole di base che definiscono la figura del general manager d’albergo. Custode degli standard di servizio, costituisce la figura apicale all’interno dell’hotel, sovraintendendo in pratica a tutta la gestione alberghiera. Il documento è stato consegnato all’UNI, l’Ente Italiano di normazione, che opera in ambito europeo ed internazionale. Vale la pena sottolineare che l’UNI è l’Ente di normazione Italiano e sviluppa norme in ogni settore, dai prodotti, ai sistemi, ai servizi e negli ultimi anni anche rispetto alle persone. Negli ultimi anni a seguito della legge 4:2013 relativa alle professioni non organizzate in albi e ruoli, in base alle richieste da parte delle Associazioni sviluppa norme e prassi di riferimento specifiche per le professioni. Una volta allora che l’UNI ha codificato la normazione, la certificazione vera e propria viene a sua volta effettuata da un ente preposto tramite un processo di valutazione (esame) la cui prassi di riferimento definisce conoscenze, abilità e competenze del GM, sia egli senior oppure super senior. Tra gli enti di certificazione autorizzati da Accredia (ente di accreditamento italiano riconosciuto a livello europeo attraverso EA e a livello mondiale attraverso IAF) EHMA ha allora individuato come partner Intertek, leader mondiale nella certificazione con oltre 1.000
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sedi nel mondo, oltre 45.000 dipendenti e quotato alla Borsa di Londra. Come ci si certifica a questo punto? Intertek – che non può erogare formazione utile alla certificazione dato che deve garantire indipendenza – provvede all’esame e rilascia la certificazione, che rimane comunque volontaria. In primo luogo quindi viene fatta un’analisi del curriculum vitae del candidato e quindi dei ruoli ricoperti aldilà dell’anzianità di servizio; seguono un esame scritto sui contenuti EHMA nella norma proprietaria ed un esame orale di approfondimento delle esperienze lavorative maturate nel ruolo. Con questa stessa prassi, durante la recente riunione del Chapter Italiano tenutasi al Forte Village Resort, in Sardegna, sono stati infatti certificati come GM i primi cinque professionisti: Ezio Indiani, General Manager Hotel Principe di Savoia di Milano; Lorenzo Giannuzzi, Managing Director Eleganzia Hotels/Forte Village; Johanna Fragano, Tesoriere EHMA; Giuseppe Mariano, General Manager Vestas Hotels & Resorts Lecce, e lo stesso ideatore del progetto Palmiro Noschese, Managing Director Italy Meliá Hotels International.
Garanzia di qualità da ampliare «Questa idea crediamo che sia» ci ha raccontato alla fine dell’evento di presentazione Ezio Indiani, General Manager Hotel Principe di Savoia di Milano «un vero e proprio punto di partenza per certificare una professione così importante e cruciale per il turismo italiano, ma anche per proseguire con un processo di certificazione di tutta l’industria dell’ospitalità made in Italy. Se partiamo dal presupposto infatti che dopo avere certificato il general manager sia possibile anche certificare la professionalità di altre figure fondamentali del settore, potremo dimostrare ancora di più e meglio come il nostro modo di fare accoglienza e di lavorare nell’hotellerie sia unico e inimitabile, innanzitutto a livello di qualità del servizio. Infatti a mio avviso poi a cascata si potrebbero certificare tutte le altre attività cruciali per il mondo del turismo, dagli agenti di viaggio agli organizzatori di eventi, in modo da raggiungere in 7 o 8 anni una certificazione “globale” del turismo made in Italy e della sua industria che ci darebbe sul mercato internazionale
un indubbio vantaggio competitivo. Potrebbero essere una spinta e un primo passo verso la certificazione generale del “turismo Italia” come unico e inimitabile». «Il progetto che Il Capitolo Italiano dell’European Hotel Managers Association sta portando avanti in merito alla certificazione della figura del Direttore d’Albergo a livello europeo», ha poi aggiunto anche Giuseppe Mariano, General Manager Vestas Hotels & Resorts Lecce e neo eletto Hotel Manager dell’Anno, «rappresenta un grande valore aggiunto per una professione che fino ad ora non era stata regolamentata. E costituisce una splendida opportunità in prospettiva, soprattutto per i giovani Direttori d’Albergo che si affacciano alla professione e che in futuro fin da subito potranno godere di un ulteriore titolo per portare avanti la loro carriera». I
Foto di gruppo per i primi GM certificati e “diplomati”
Giuseppe Mariano, General Manager Vestas Hotels & Resorts Lecce
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oltre al Lago c’è di più...
Porta Torre
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Como
oltre al Lago c’è di più... Tutto quello che c’è da sapere su una destinazione turistica che oggi, sempre di più, è da vivere tutto l’anno, godendo delle sue bellezze e delle sue unicità storiche, artistiche, naturalistiche, gastronomiche, sportive e culturali. Per soggiorni Mice e Bleisure al top ✒Dario Ducasse Direttamente affacciata sul suo Lago, la città di Como è una destinazione ricca di suggestioni storiche e artistiche perfette per chi cerca una meta adatta a soggiorni in chiave business e bleisure
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Parlando di Como e del suo Lago, come destinazione turistica di qualità, non bisogna avere poco coraggio e “nascondersi” come faceva Don Abbondio, il celebre personaggio manzoniano de “I Promessi Sposi” che abitava proprio sulle sponde del Lario; ma bisogna, invece, dire con chiarezza che si tratta di un luogo unico, perfetto per offrire ospitalità d’alto livello. D’altronde, passando dai romanzi alla realtà, Como e il suo “distretto” sono una meta turistica molto nota e molto amata fin dall’Ottocento, periodo storico nel quale nobili e ricchi italiani (ma non solo...) iniziarono a costruire ville e residenze sempre più belle davanti alle acque del Lago. Oggi la destinazione ha mantenuto l’appeal di un tempo, adattandosi alle esigenze del moderno viaggiatore business e leisure, tant’è che sceglierla per un soggiorno leisure, per un incentive o per un meeting di lavoro è sempre un’ottima idea. Innanzitutto, perché Como e il suo Lago si trovano in un’area geografica e climatica davvero privilegiata, da godere tutto l’anno, non soltanto come splendida location lacustre. Sono, infatti, tante e diversissime le attrattive che questa meta offre tra arte, cultura, natura e sport (dal-
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lo sci al golf, alla bicicletta) anche al turista d’affari o all’azienda che cerca una meta tradizionalmente bella ma non scontata per un evento o un incentive. Se come meta turistica “tradizionale” Como non ha certo bisogno di “spinte” ulteriori, come destinazione business ha ancora ampi margini di sviluppo. Come gli esperti di marketing territoriale sanno bene, il Mice costituisce di fatto un importante “motore” per la brand reputation di una destinazione, innescando quel circolo virtuoso in grado di creare una stretta interazione tra imprese, operatori e istituzioni locali. A patto, però, che ci sia un soggetto in grado di coordinare le risorse e gli operatori, svolgendo la duplice attività di promo-commercializzare la destinazione e di coordinare l’offerta degli operatori della filiera, in modo da proporre la destinazione sul mercato con un’unica offerta completa. Ed è proprio per dare voce e vita a queste esigenze, che nel 2013 è stata costituita la Lake Como Events, la prima rete degli operatori della filiera turistica e congressuale del Lago di Como, che riunisce i più qualificati rappresentanti dell’offerta, tra sedi per eventi, dimore storiche, alberghi e aziende di servi-
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zi (dai trasporti alla comunicazione e all’organizzazione). Obiettivo del network è appunto quello di coordinare e integrare
le singole proposte in un’ottica di valorizzazione e sviluppo del territorio, promuovendo la destinazione nelle sue componenti più uniche e distintive. Così Lake Como Events, membro anche di Convention Bureau Italia, è diventato in poco tempo l’interlocutore privilegiato per congressi, meeting, incentive ed eventi sul Lago di Como. E testimoni del suo funzionamento sono i buoni risultati conseguiti, sia nell’allargamento del numero dei soci sia nell’acquisizione di eventi e manifestazioni significative, che da tempo consentono alla rete di allargare il suo campo di azione territoriale anche all’entroterra lariano ed al Centro Lago.
La magica sala del Teatro Sociale di Como, apprezzatissimo centro culturale della città lombarda. In basso: tanti sono i magici borghi storici, come Bellagio, che si allungano sulle sponde del Lario con le loro case color pastello
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Il bianco e affascinante Duomo di Como visto “al naturale” e durante il “Como Magic Light Festival”
Una destinazione in crescita Guardando il Lario e Como in un’ottica turistica, si può dire che il bilancio dell’inverno da poco conclusosi sia positivo, anche grazie al lavoro di Lake Como Events. Il lago piace sempre di più durante tutto l’arco dell’anno, anche a Natale e a Capodanno. Sono stati numerosi tanto i turisti stranieri (brasiliani, greci, indiani, francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli), quanto gli italiani – la vera sorpresa dell’inverno 2017/2018 –. Non a caso alcuni albergatori hanno definito la stagione invernale appena trascorsa la migliore di sempre. Il Lago di Como offre molteplici opportunità di destagionalizzazione turistica, a partire dalla geolocalizzazione: la destinazione è facilmente raggiungibile in auto, treno, aereo. Como è poi vicinissima sia al centro di Milano (che dista appena 30 minuti in auto) sia a tutti e tre gli aeroporti che fanno riferimento alla me-
Uno scorcio della Casa del Fascio, una delle opere architettoniche uniche che il genio di Giuseppe Terragni ha lasciato nel centro di Como
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tropoli meneghina, ovvero Malpensa (che è più vicina a Como che a Milano, ndr), Linate e Orio al Serio. Una volta giunti a Como, prima di perdersi sul Lago, vale la pena visitare la città, con le sue tante suggestioni storiche, artistiche, gastronomiche e non solo. Si parte dal delizioso centro storico che è un vero e proprio salotto che guarda sul Lario e nel quale spiccano per bellezza il Duomo in stile tardo gotico, la Basilica di San Fedele e la decorata piazza Cavour. Altrettanto affascinanti sono poi i resti delle Mura romane e medievali e la Porta Torre, edificata come ingresso alla città nel 1192. Ma Como colpisce anche per gli edifici decisamente più
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recenti, tra tutti quelli del famosissimo architetto del Razionalismo Giuseppe Terragni: da non perdere la sua Casa del Fascio e il complesso del Novocomum. Alzando lo sguardo verso le verdissime montagne che, partendo dalla città, racchiudono il Lago a destra e a sinistra, si rimane rapiti dalla bellezza della natura. Con la funicolare, che parte dal centro città, ci si arrampica fino al borgo di Brunate, dove, tra ville storiche e boschi, lo sguardo spazia parallelamente sul centro di Como e sulla sinuosa sagoma del Lago. Un modo inusuale e suggestivo per visitare il Lago di Como, scoprendone punti di vista particolari, è viaggiare a bordo dei tipici battelli panoramici o delle tradizionali “lucie”: si può cogliere così il lato più nascosto del Lario e dei villaggi che vi si affacciano, delle ville d’epoca e dei loro splendidi giardini lungo le rive. Ma si può scegliere di scoprire la bellezza di questo territorio anche dall’alto, a bordo di un idrovolante. Proprio a Como ha sede l’unica scuola europea dove è possibile ottenere il brevetto per pilotare questi velivoli. Chi ama la natura e la vita all’aperto, ama anche lo sport: e Como è una destinazione che offre attività sportive adatte a tutti i gusti e in ogni stagione. Si parte dagli sport sull’acqua, come windsurf, vela, canottaggio e sci d’acqua, per continuare con trekking, bicicletta equitazione, volo a vela e deltaplano. Le vette delle Prealpi, in particolare, sono l’ideale per le camminate, l’alpinismo, i percorsi di sopravvivenza e l’arrampicata in estate, così come d’inverno sono perfette per lo sci e lo snowboard. E poi c’è il golf: sono ben 7 i prestigiosi green posti a due passi dal Lago (quelli di Villa d’Este, Monticello, Carimate, La Pinetina, Menaggio, Lanzo e Lecco), che da anni rappresentano una meta amatissima dagli appassionati italiani ed anche stranieri di questo sport.
La parola agli esperti Abbiamo chiesto ad alcune delle personalità turistiche più note tra quelle legate a Como e al Lario, oltre che appartenenti al Comitato esecutivo di Lake Como Events, di raccontarci il loro punto di vista privilegiato sulla destinazione. Cominciando proprio dal presidente di Lake Como Events, Jean Marc Droulers: «Se dovessi scegliere una tra le tante attratti-
Il presidente di Lake Como Events, Jean Mark Droulers
ve della nostra destinazione su cui puntare per promuoverla come meta da vivere tutto l’anno, direi il clima, favorevole anche durante il periodo invernale. Non certo secondario è il vantaggio della sua posizione, centrale rispetto a tante altre importanti mete che sono da qui facilmente raggiungibili, come il mare e la montagna ad esempio. Ma anche come la città di Milano, che dopo Expo, ha goduto di un effetto promozionale che si è allargato anche al resto della Lombardia. Tra i molti flussi turistici di interesse, ritengo siano da preferire, a Como, in un’ottica di destagionalizzazione, quelli legati al Mice, tenendo conto dei continui e repentini cambiamenti della domanda e di conseguenza anche dell’offerta turistica di lusso.
È ora di puntare sul “bleisure” «Credo che il Lago di Como sia davvero una destinazione da vivere tutto l’anno», spiega Piero Bonasegale, direttore generale di Villa Erba, storica struttura congressuale espositiva di Cernobbio, «è facile da raggiungere, si trova in un contesto elegante ed esclusivo, che sa coniugare natura, architettura e vivibilità, senza dimenticare il forte connubio con la moda. Fermo restando che i numeri del 2017 sono positivi, c’è ancora molto da fare, per consolidare e migliore i risultati, puntando, per esempio, sempre più sul turismo bleisure e Mice. Villa Erba, come sede per congressi, eventi corporate e feste e cerimonie, ha certamente un ruolo pro1-2 2018 www.mastermeeting.it
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Villa del Balbianello. Il Lago di Como è un concentrato unico di natura rigogliosa e arte espressa nelle forme di tanti edifici davvero speciali Piero Bonasegale, direttore generale di Villa Erba
Bianca Passera, presidente e AD di Lario Hotels
mozionale di rilievo: in sinergia con Lake Como Events Network e con tutti i suoi associati, contribuisce - per capacità ricettiva in un contesto dal fascino unico alla valorizzazione della vocazione business dell’intero territorio, in un’ottica anche ecosostenibile. Ultimamente abbiamo ridotto, infatti, l’emissione nell’aria di CO2 del 95%, per quanto riguarda il processo di raffreddamento degli spazi del centro congressi». «La nostra destinazione», dice Bianca Passera, presidente e amministratore delegato di Lario Hotels, «deve molto alla bellezza del paesaggio ma anche alla cultura: la natura di questa terra ha ispirato grandi musicisti, scrittori, pittori che hanno contribuito a far conoscere Como in tutto il mondo. Como è sempre stata nota, oltre che per la sua immagine glam,
Danilo Zucchetti, DG di Villa d’Este
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per la qualità dei suoi manufatti pregiati come la seta. Caratteristiche che la rendono perfetta per essere la destinazione di un nuovo “Gran Tour” e meta di eventi di alto livello. Abbiamo tantissime attrattive e strutture meravigliose in cui organizzare eventi e congressi. La nostra è una città viva, che offre tanto in supporto a un convegno: attività ricreative, sportive, artistiche, ville, parchi e giardini storici, oltre a una natura meravigliosa».
Tante idee per tanti target turistici «Sono davvero tante le attrattive di Como, a partire dalla Storia», aggiunge Danilo Zucchetti, direttore generale di Villa d’Este, l’iconico hotel di Cernobbio «Il Lario vanta infatti un patrimonio incredibile di ville d’epoca, alcune trasformate in museo. Non dimentichiamo poi che Como è la città natale di poeti e personaggi illustri come Plinio il Vecchio, Paolo Giovio, Giuseppe Parini e Antonio Sant’Elia, solo per citarne alcuni. In passato tappa prediletta del “Gran Tour”, il Lago di Como ha ispirato diversi scrittori dando vita a celebri romanzi, primo tra tutti “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni e, in tempi più recenti, ha anche fatto da scenario a diversi film hollywoodiani, da “Star Wars” a “007”. Grazie, poi, alla vicinanza con Milano, e, in particolare, dopo Expo, ha aperto le porte a nuovi mercati,
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Gian Paolo Fumagalli, consigliere di Lake Como Events e DG di Mizar
come ad esempio quelli dei paesi asiatici. Proprio a partire da Expo, i turisti internazionali hanno avuto la possibilità di conoscere meglio la Lombardia e le sue aree più affascinanti, come il Lago di Como o la Franciacorta. Oggi, ritengo che la destinazione dovrebbe puntare sempre più, nei mesi estivi, su un turismo individuale di alto livello, e in primavera, autunno e inverno sul turismo Mice, e sugli eventi di richiamo internazionale come il Concorso d’Eleganza Villa d’Este». Anche per Gian Paolo Fumagalli, consigliere di Lake Como Events e direttore generale di Mizar, società di organizzazione eventi e Mice, Como ha tutti gli atout per brillare di luce propria durante tutto l’anno: «la provincia di Como e il Lago hanno la fortuna di avere un territorio molto diversificato, nel quale si trovano aree uniche come la Brianza e le montagne – Alpi e Prealpi –. E in ognuna di queste realtà, già meravigliose dal punto di
vista naturalistico, ci sono location e ville suggestive dove ambientare eventi di charme. C’è anche un vivace programma di manifestazioni, con, nel periodo natalizio, la “Città dei Balocchi” e il “Magic Light Festival”, a Villa Fogazzaro e diverse fiere legate al legno e al florovivaismo. Oggi la destinazione continua ad attirare soprattutto turisti americani, inglesi, tedeschi e svizzeri, ma ci sono anche nuovi mercati come quelli arabo, indiano, (quest’ultimo per i matrimoni), e brasiliano. Inoltre, nell’ultimo anno, c’è stato un aumento delle prenotazioni da parte dei russi, con richieste sia di soggiorni leisure che di eventi. Va detto poi che l’offerta ricettiva comasca si sta adeguando alla domanda, con la presenza sul territorio di brand internazionali, che proiettano il Lago di Como sempre più a livello globale. Gli hotel propongono, inoltre, un congruo rapporto qualità prezzo. Infine è in aumento il numero delle strutture che prolungano la stagione e noi di Lake Como Events lavoriamo, in particolare, proprio per questo». I
Il Lario è una location perfetta per organizzare eventi eleganti e raffinati, anche “pied dans l’eau”
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Centro Espositivo Congressuale Villa Erba Glamour, esclusività, innovazione ma anche ecosostenibilità e attenzione al sociale: i punti di forza del polo per eventi sul lago di Como
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Un lago, un parco, una villa storica e un moderno centro internazionale esposizioni e congressi: questo è oggi il Centro Espositivo Villa Erba, sul lago di Como, struttura polivalente con grande funzionalità degli spazi, capace di ospitare eventi di qualunque tipo, diversi uno dall’altro, sviluppati singolarmente in una delle aree a disposizione o anche contemporaneamente. Una dimora storica scelta nel tempo da figure importanti della cultura, come quella di Luchino Visconti e un centro espositivo di oltre 10.000 mq, costantemente adeguato con tecnologie moderne e rispondente a criteri di eco-sostenibilità grazie a programmati investimenti di ammodernamento della struttura. Questi i punti di forza del compendio che richiamano brand italiani e internazionali per lanciare, con eventi business, i propri nuovi prodotti, utilizzando contemporaneamente la Villa Storica e il centro Espositivo. In particolare, il settore automotive ha portato a Cernobbio,
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solo negli ultimi 20 mesi, sei eventi esclusivi con anteprime mondiali di nuovi modelli Ferrari, Hyundai, Porsche, Volkswagen, Scania e Ducati. Ma Villa Erba è anche la location ideale per ospitare matrimoni indimenticabili: prestigio ed esclusività convivono in totale armonia garantendo la massima attenzione al dettaglio. Fulcro della villa è l’atrio intorno al quale si trovano le cinque sale del piano terra, separate e/o comunicanti, tutte personalizzabili con allestimenti studiati ad hoc e circondate da meravigliose terrazze affacciate sul lago, utilizzabili per pranzi e cene en plein air. «L’intero piano terreno può ospitare fino a 450 persone sedute. Grazie ad una conoscenza del territorio consolidata negli anni», spiega Il Direttore Generale di Villa Erba, Piero Bonasegale, «siamo in grado di offrire ai nostri clienti il mix perfetto di fornitori per garantire un servizio impeccabile e di altissima qualità, con una attenta cura al
dettaglio». Un’offerta di servizi “chiavi in mano” con il chiaro obiettivo di esaudire le richieste del cliente garantendo la realizzazione di un evento unico e indimenticabile. «Il fascino e la bellezza della location e del lago», prosegue Bonasegale, «rimangono immutati anche nei mesi autunnali e invernali. Villa Erba, puntando sulla destagionalizzazione, incentiva i propri clienti a provare l’esperienza di Villa Erba anche nei mesi meno convenzionali, approfittando di una sensibile riduzione dei costi senza alcuna rinuncia sulle facilities». La recente sfida del Centro Espositivo lariano è legata all’impegno sociale con il progetto FOOD FOR GOOD, curato da Federcongressi&eventi, che prevede il recupero delle eccedenze alimentari degli eventi che vengono ridistribuiti, in collaborazione con le onlus Banco Alimentare e Equoevento, ad enti caritatevoli (case famiglia, mense per poveri e centri per rifugiati). P.T.
UN MODERN O CENTRO CON GRESSI
IMMERSO NEL GRANDE PA RCO
D I U N A VILL A A NTIC A
SULLE RIVE DEL L AGO PIÙ BELLO DEL MONDO Solo a Villa Erba è possibile trovare tutto questo. Polivalenza della struttura e funzionalità degli spazi permettono di organizzare eventi di qualunque tipo, in una singola area o contemporaneamente in tutto lo spazio a disposizione. Per consentire la massima personalizzazione e la massima libertà nell’accoglienza dei propri ospiti, gli ambienti non
prevedono allestimenti standard, lasciando campo libero all’immaginazione e alla creatività. Un’oasi di sostenibilità: grazie alla realizzazione di un impianto di condizionamento ad energie rinnovabili con impiego di acqua di lago che riduce del 95% le immissioni di CO2 e di calore nell’atmosfera, Villa Erba è protagonista anche nel campo dell’ecosostenibilità.
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FOCUS COMO
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Palace Hotel e Hotel Barchetta Excelsior Nell’incantevole cornice del lago di Como, queste due eleganti strutture sono un punto di riferimento sia per il turismo d’affari che per quello leisure. In particolare, il Palace si caratterizza per gli ampi spazi meeting, mentre il Barchetta per la raffinata proposta gastronomica e l’atmosfera intima e riservata
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Il Gruppo Villa d’Este, ormai celebre per la raffinata ospitalità delle sue strutture, si distingue a Como per due eleganti hotel 4 stelle affacciati sul lungolago: il Palace Hotel e l’Hotel Barchetta Excelsior. Due anime diverse per una comune filosofia dell’ospitalità, che punta a curare ogni dettaglio e a rendere unico ogni evento e indimenticabile ogni soggiorno.
Meeting ed eventi Imponente e prestigioso, il Palace Hotel si presenta con le linee liberty dell’edificio Plinius, per poi sorprendere i suoi ospiti con lo stile classico dell’ala Pianella. Celebre, quando arriva la bella stagione, la sua splendida terrazza con il Garden Bar Ceccato, dove sorseggiare un
Le sale Verdi e Manzoni del Palace Hotel
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cocktail nella quiete del tramonto con una vista mozzafiato sul lago, immersi in un giardino secolare che si trasforma in impagabile cornice per ricevimenti all’aperto. Con le sue 5 sale meeting, dotate delle più avanzate tecnologie, tutte illuminate da luce naturale, il Palace è ideale location per organizzare meeting di lavoro offrendo servizi congressuali e tecnologie aggiornate, curate con uno stile che fa la differenza. Gli spazi, dalle eleganti atmosfere art déco, si armonizzano perfettamente con le moderne funzionalità di un hotel d’eccellenza, dove l’ospite trova ad accoglierlo uno staff altamente professionale che si prende cura di ogni dettaglio. Gli spazi per il benvenuto, per la registrazione degli ospiti e per i servizi catering sono studiati per consentire lo svolgimento di più eventi in simultanea, senza disturbare chi sta già lavorando. Le sale, adatte ad ogni tipo di evento, complessivamente garantiscono una capienza variabile da 10 a 170 persone. E quando il meeting finisce o serve un break, l’Hotel Palace dispiega le sue dining area, con tutta l’abilita e lo stile di cui è maestro. Ercole Sandionigi, chef del Ristorante
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Antica Darsena, supervisiona infatti con attenzione i menu proposti.
Momenti leisure Sempre nel cuore di Como, nella piazza principale della città che si affaccia sul Lago, sorge l’altra struttura, l’Hotel Barchetta Excelsior, che si caratterizza per le atmosfere intime e raccolte, per un’ospitalità fatta di premure quotidiane. All’Hotel Barchetta Excelsior l’ospite si sentirà come a casa propria. Nelle camere troverà spazi eleganti e confortevoli, di fronte al meraviglioso paesaggio del lago e delle ville con i loro giardini rigogliosi. Al mattino verrà accolto nella luminosa sala della colazione, dove il cappuccino e le crostate fatte in casa diventano subito un piacevole e irrinunciabile rito. Nel ristorante Bistro, lo chef Christian Babuin sorprenderà i palati più esigenti con le sue interpreta-
zioni della cucina lacustre e italiana. Durante la bella stagione, lo chef accoglie gli ospiti anche nella bella terrazza vista lago, dove propone la Snack card, ovvero un menu pensato per uno spuntino leggero e informale. Per brevi incontri di lavoro, invece, l’ospite ha a disposizione lo spazio elegante e riservato dell’American Bar, dove sorseggiare in qualunque momento della giornata uno degli eccellenti drink preparati dai barman. L’Hotel Barchetta Excelsior, con la sua atmosfera rilassata e il gusto raffinato delle sue proposte gastronomiche, è sicuramente la location consigliata sia per viaggi di piacere sia per il turista d’affari che voglia anche dedicare parte del suo soggiorno alla scoperta di una destinazione unica al mondo, quella del Lago di Como, con le sue ville storiche, i suoi paesaggi mozzafiato. La città offre, infatti, molte occasioni di svago – dallo shopping, alle gite in battello, ai campi da Golf tra i più prestigiosi del Nord Italia – e lo staff dell’hotel è sempre a disposizione per aiutare l’ospite a scoprire tutte le meraviglie nascoste di questi luoghi ricchi di charme. S.F.
American bar e ristorante dell’Hotel Barchetta Excelsior
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Vista Lago di Como Con l’inaugurazione, prevista a giugno, del cinque stelle lusso nel centro di Como, aperto tutto l'anno, si amplia l'offerta del gruppo Lario Hotels
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In una Como sempre più desiderata come meta turistica, da giugno, ci sarà un nuovo indirizzo per soggiorni unici: Vista Lago di Como. Il nome racchiude una promessa splendidamente mantenuta. Il “gioiello” del gruppo Lario Hotels avrà sede in centro nello storico Palazzo Venezia, in piazza Cavour, in posizione fronte lago. Una collocazione che rivela l’accuratezza ancora maggiore da parte dell’azienda nella scelta delle location dopo l’Hotel Villa Flori, l’Albergo Terminus e il Posta Design Hotel. «Vista», spiega Bianca Passera, presidente e amministratore delegato del gruppo Lario Hotels, «sarà il cinque stelle lusso che non c’era in città e sarà aperto tutto l’anno». Due aspetti importanti che giustificano l’investimento per
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creare qualcosa di diverso nel panorama dell’ospitalità.
Hotel haute couture Grazie alla sua centralità, l’albergo “vivrà” nella città offrendo servizi di alto livello e il piacere di un lusso riservato. «Sono convinta che l’hotel», sostiene Bianca Passera, «sia un portavoce silenzioso del territorio e debba comunicare al meglio la bellezza e la meraviglia del made in Italy. Per Vista Lago di Como, ci siamo affidati allo studio di architettura Arte di Milano. L’idea è stata quella di sviluppare un concetto “ haute couture”, un hotel curato in ogni dettaglio, scegliendo solo eccellenze del made in Italy, con un occhio di riguardo al territorio comasco». Da qui l’uso, ad esempio, di pregiati marmi italiani, dei rinomati tessuti di Dedar e di complementi d’arredo in legno fatti da artigiani locali.
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Hotel di fascino Da più di 60 anni, la storia del gruppo Lario Hotels è legata alla famiglia Passera. L’Hotel Villa Flori, l’Albergo Terminus e il Posta Design Hotel, da sempre, sono conosciuti per il loro fascino particolare, che permette agli ospiti di scegliere la location ideale per vivere al meglio l’esperienza “Lago di Como”. L’Albergo Terminus, nel centro di Como, storico esempio dell’architettura Liberty, nato nel 1902, è ideale per chi ama il sapore e le reminiscenze dell’antica aristocrazia lombarda. L’Hotel Villa Flori, adagiato tra Como e Cernobbio, è un’antica villa patrizia immersa in un parco secolare, in posizione pieds dans l’eau e con vista spettacolare sul primo bacino del lago. Il Posta Design Hotel, partorito nel 1930 dalla visione dell’architetto razionalista Giuseppe Terragni, è rimasto fedele alla sua visione originale: linee pulite e sofisticate per una eleganza essenziale.
Library contemporanea L’albergo disporrà di 18 luxury suite, suddivise su tre piani, che, grazie all’eleganza dell’interior design e all’ampiezza dello spazio (tra 30 e 70 metri quadrati), ridefiniscono gli standard dell’accoglienza. Un piano sarà dedicato al raffinato Ristorante Sottovoce e allo spettacolare Infinity Bar, che saranno aperti su prenotazione anche a clienti esterni. Riservata solo agli ospiti dell’hotel sarà la Library. «L’abbiamo pensata», chiarisce Bianca Passera, «come uno spazio comune e privato nello stesso tempo. Come un salotto di casa con poltrone e divani comodi e una selezione di libri in italiano e in inglese a portata di mano nella libreria, ma anche un living per accomodarsi al tavolo e tenere una cena privata. È una nuova opzione di scelta per stare in relax».
sfare altre esigenze: per chi desidera una sorta di “dépendance” da Milano, per chi preferisce soggiornare vicino alla natura e al lago, per chi vuole la comodità dei mezzi di collegamento, dall’autostrada all’aeroporto di Malpensa. «Definirei il nostro turista», afferma Bianca Passera, «come il “nuovo esploratore”, colui che viene qui per viaggiare nei dintorni, per scoprire le bellezze locali, ma anche per motivi di business, se cerca una località glamour, più rilassante, lontano dal caos di una città. Il paesaggio del lago invita a immergersi in un’altra dimensione».
Il piacere dell’intimità Agli ospiti, su richiesta, saranno proposti diversi servizi, dall’organizzazione di un tour in idrovolante o a bordo di un motoscafo Riva al noleggio di biciclette, dal personal shopper per acquisti non solo a Como, ma anche a Milano e Lugano al personal chef per una cena privata nella suite, al personal concierce per consigli sul soggiorno e prenotazioni. Il tutto in un’atmosfera di riservatezza, perchè “il piacere dell’intimità è il vero lusso del terzo millennio”. F.S.
Per il “nuovo esploratore” La Library può essere, però, anche lo spazio per piccoli meeting o per riunioni ristrette. L’hotel, tuttavia, nasce per soddi-
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Grand Hotel Imperiale Resort & Spa Una nuova suite e il completo restyling di parte delle camere sono gli ultimi progetti in ordine di tempo di una struttura che continua a investire per migliorare gli spazi e potenziare i servizi
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Il Grand Hotel Imperiale è in continua evoluzione. Dopo aver iniziato il 2017 con il totale rifacimento del fiore all’occhiello della struttura, il ristorante gourmet Imperialino, e l’inaugurazione di 18 nuove camere executive con vista sul Lago di Como, anche il nuovo anno si apre all’insegna delle novità. I lavori si sono con-
centrati su 37 camere, incluse alcune junior suite, che hanno subito un completo restyling; questi spazi, rinfrescati nell’aspetto e con una ancora migliore vivibilità, sono tutti caratterizzati da privacy e quiete. Adesso le aspettative si concentrano tutte sulla nuova suite, che sarà dotata di un’ampia terrazza con jacuzzi esterna affacciata sullo specchio d’acqua e che, insieme alla Penthouse Suite panoramica già disponibile dalla scorsa stagione e la Suite Imperiale, completa l’offerta rivolta alla clientela più esigente.
Novità e certezze L’hotel, che riaprirà il 10 marzo e si trova nel suggestivo borgo di Moltrasio, nasce da un grande progetto di ristutturazione del precendente Hotel Regina, struttura in stile liberty costruita a inizio Novecento. Riaperto nel 1995, ha visto una straordinaria trasformazione, sia nel design, che fonde elementi di Art Nouveau con
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l’architettura lineare tipica del razionalismo lombardo, sia nel concetto, con il recupero dei giardini, la ristrutturazione della Villa Imperiale, che ospita dieci camere deluxe, e la creazione del centro benessere. Di recente, poi, sono stati fatti diversi interventi sia sul corpo centrale dell’hotel, con il rifacimento e l’aggiunta di camere, sia sui suoi spazi iconici, come le nuove sale dell’Imperialino, Volta e Manzoni, cui si accennava sopra. A rimanere costanti sono la volontà e l’impegno volti a offrire una struttura e un servizio sempre ad altissimi livelli, che siano in grado di coccolare gli ospiti garantendo spazi eleganti, soluzioni business ad hoc, gastronomia d’eccellenza e relax.
Spazi per gli eventi e per il benessere Sono infatti il buon cibo, l’offerta benessere e le proposte per eventi ad aver stabilmente posizionato il Grand Hotel Imperiale tra i migliori indirizzi Mice dell’area lombarda. L’offerta enogastronomica è affidata al Ristorante Imperialino, presente da diverse edizioni sulla Guida Michelin e segnalato con 3 forchette rosse come ristorante ameno. Il locale offre piatti all’insegna della creatività e dell’innovazione, sempre accompagnati da una carta dei vini frutto di anni di ricerca e selezione. Non manca anche un secondo ristorante, La Cascata, la cui cucina è incentrata sugli ingredienti e sulle ricette del territorio lariano. Il benessere trova la sua massima espressione nell’I-SPA, costruita intorno agli elementi che più caratterizzano il territo-
rio, in particolare la pietra di Moltrasio. Naturalmente si aggiunge l’acqua, vero filo conduttore dell’esperienza wellness, tra vasche a diverse temperature e livelli di umidità, oltre alle sale per il relax. Nell’area di fronte all’hotel, poi, è disponibile una piscina panoramica, con vista mozzafiato sul Lago di Como e tutta la costa che lo circonda. Infine, negli ultimi anni, un altro grande progetto ha coinvolto l’offerta di spazi per eventi e congressi, con la creazione del polo tecnologico dell’Imperiale, che comprende la sala Bassanini, da 300 posti, e la sala Bellagio, con una capienza di 250 persone. La prima è stata pensata per grandi eventi, congressi e anche spettacoli e feste, grazie alla completa insonorizzazione e alla presenza di impianti audiovideo all’avanguardia, mentre la seconda può ospitare cene di gala, cocktail e serate grazie all’elegante layout e alla flessibilità dell’allestimento. Accanto a queste sono state ricavate altre otto salette, da 10 a 80 posti. Anche l’esterno, tra il giardino, l’area attorno alla piscina panoramica e le terrazze affacciate sul lago, offre molteplici opportunità per team building e laboratori, buffet e cene sotto le stelle. Giulia Gagliardi
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Hilton Lake Como Aria nuova sul Lago. La grande catena internazionale sbarca a Como con una struttura all’avanguardia pronta a diventare un nuovo riferimento per l’ospitalità business e leisure di livello
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Compreso tra le verdi catene montuose che circondano la città di Como e le acque cristalline del Lario, una delle destinazioni d’acqua dolce più ammirate al mondo, Hilton Lake Como ha aperto le sue porte a fine gennaio, accogliendo i primi sedici ospiti. Un’apertura che ben si sposa con la strategia del noto brand di alberghi di lusso, che vanta oltre 4mila proprietà in 102 paesi del mondo, e che, da tempo, punta sull’Italia quale meta turistica di avanguardia: la Catena è presente con diverse strutture a Milano, Roma, Firenze, Venezia, Sorrento e Giardini Naxos, in provincia di Messina. «L’apertura della prima proprietà Hilton sul lago di Como», ha raccontato Andreas
Giorgio Borgonovo gm Hilton Lake Como
Lackner, responsabile regionale del brand Hilton, «esprime innanzitutto l’impegno del marchio a espandere la propria presenza in destinazioni iconiche per i viaggiatori di tutto il mondo. Questo nuovo hotel di charme, con la sua straordinaria terrazza e magnifica vista lago, va ad aggiungersi al nostro portfolio di hotel e resort in continua crescita. Siamo lieti di finalmente offrire agli ospiti un soggiorno indimenticabile anche a Como, e di far conoscere sul territorio il nostro rinomato servizio e la nostra tipica ospitalità». L’hotel, la più grande struttura alberghiera oggi affacciata sul lago di Como, si inserisce perfettamente nella cornice appealing della destinazione lombarda grazie allo stile elegante improntato a un concetto di lusso contemporaneo, alla privilegiata vista mozzafiato sul lago, distante solo poche decine di metri, e alla posizione strategica: tra il centro storico e il magico borgo di Cernobbio. Da qui si può andare alla scoperta delle romantiche ville – la scenografica e neoclassica Villa Olmo, dista solo pochi metri – e dei lussureggianti giardini lungolago.
Un sogno che si avvera A dirigere la struttura è stato chiamato il general manager Giorgio Borgonovo. Na-
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tivo di Como, dopo una lunga e fortunata carriera internazionale nel mondo dell’hotellerie, Borgonovo decide di “rimettersi in gioco” e di tornare a “casa”, seguendo lo startup. «Grazie al sogno della famiglia Limonta che ha investito tanto tempo e lavoro nel progetto», ha spiegato lo stesso gm Giorgio Borgonovo all’inaugurazione della struttura, «oggi si conclude un progetto iniziato più di tre anni fa. Siamo tutti molto contenti ed emozionati per l’inizio di questa avventura, certi che il mercato, in particolare quello congressuale, ci darà il suo supporto. Sono convinto fermamente che l’Hilton Lake Como farà bene a tutto il territorio del lago, dando un contributo importante alla crescita del turismo di Como e della Lombardia». Hilton Lake Como offre 170 eleganti camere, con pavimenti in parquet, arredi in legno e vetro e ampie finestre, tra cui 21 suite, tre delle quali, come l’enorme Presidential Suite (con cucina privata per catering di eventi d’elite) sono dotate anche di una terrazza privata con vista sul lago, vasche idromassaggio e lettini prendisole. «Tutto quello che si vede nel nostro albergo», ha spiegato all’inaugurazione, in rappresentanza della famiglia proprietaria, Paolo Limonta, «è frutto di un lungo e appassionato lavoro, per il quale ringrazio i membri della mia famiglia e tutti coloro che si sono adoperati per trasformare questo sogno condiviso in realtà. La presenza a Como di un brand internazionale del calibro di Hilton offrirà alla nostra destinazione, città e lago, un ulteriore appeal turistico leisure e business». L’hotel si presta a diventare struttura di riferimento, in particolare per il mercato Mice: fiore all’occhiello sono le 6 sale meeting, la cui maggiore (Sala del Cavaliere) può avere una massima estensione di 234 metri quadri, ed è in grado di ospitare fino a 200 persone. La ballroom inoltre ha luce naturale e diverse opzioni ristorative, oltre a una terrazza privata, perfetta per ricevimenti di nozze ed eventi speciali. «Ci aspettiamo circa un 70% di clientela congressuale durante la stagione “fredda”, e un 30% durante quella estiva», ha detto Borgonovo, sottolineando anche l’ampia varietà di opzioni gastronomiche. Partendo dal rinomato ristorante dell’hotel, il “Satin”, con piatti ispirati alle regioni del-
l’Italia settentrionale e della Valtellina e una fornita enoteca. A questo si affiancano la lounge bar dell’hotel, “Taffeta”, e il Cocktail Bar&Dining sul tetto adiacente alla piscina, il “Terrazza 241”, da cui ammirare il bellissimo panorama. A completamento dell’offerta luxury dell’Hilton Lake Como ci sono anche uno scenografico Solarium con piscina a sfioro, lunga quasi 30 metri, un ampio e accogliente centro benessere, l’eforea Spa & Health Club, e un centro fitness all’avanguardia (con macchinari Technogym), aperto 24 ore su 24. D.D.
Hilton Lake Como partecipa a Hilton Honors, il pluripremiato programma di fidelizzazione della Catena. I membri Hilton Honors che prenotano direttamente attraverso i canali preferenziali di Hilton hanno accesso a benefici immediati, incluso un servizio di pagamento flessibile che consente di scegliere diverse combinazione di Punti e credito per prenotare il proprio soggiorno, uno sconto dedicato esclusivo e Wi-Fi gratuito. Il programma dà inoltre la possibilità di usufruire di strumenti digitali come l’app per effettuare il check-in e scegliere la propria camera. In occasione dell’apertura dell’hotel di Como, i membri Hilton Honors che prenoteranno l’Hilton Lake Como fino all’11 giugno 2018 otterranno 1.000 punti bonus Hilton Honors a notte.
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Sheraton Lake Como Hotel Offrire l’occasione per incontri ed eventi da non dimenticare è la mission dell’hotel, che ha investito su strutture e servizi per rafforzare l’offerta congressuale
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Primo albergo di un brand internazionale di fascia alta, a pochi minuti da Como e da Cernobbio, adagiato in un meraviglioso parco con piscina e circondato dalla bellezza delle Alpi Retiche. Bastano già queste poche note a far intuire il livello elevato dei servizi e la posizione strategica dello Sheraton Lake Como Hotel, che per la prossima stagione punta decisamente sul settore Mice e sul rafforzamento dell’immagine di location ideale per eventi su misura. Sfilate di moda, lanci di prodotto, tradeshow e matrimoni sono, infatti, le voci più importanti nel calendario degli eventi ospitati dall’hotel, che per l’ospitalità conta su ben 137 camere, com-
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prese 4 suite, caratterizzate da ambienti spaziosi, accoglienti e luminosi oltre che da allestimenti e arredi di grande qualità.
Massimo comfort Il recente piano di investimento ha permesso la ristrutturazione estetica e funzionale delle sale meeting, che si è tradotta nell’utilizzo di illuminotecnica di design italiano d’eccellenza, dotazioni tecniche di ultima generazione e potenziamento di connettività e infrastruttura che assicurano standard di livello internazionale. Tutto ciò garantisce un’esperienza altamente piacevole e confortevole dei partecipanti. L’hotel vanta, infatti, un’offerta congressuale articolata nell’Auditorium polifunzionale Spazio Como e nel Centro congressi. L’Auditorium è una struttura avve-
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La sfida del successo «Il lago di Como», afferma Andrea Caniggia, Consigliere Delegato Sheraton Lake Como Hotel, «sta godendo di una grande visibilità internazionale, con una importante crescita dei flussi turistici da ogni parte del mondo. La sfida per il sistema alberghiero lariano è accompagnare questo successo sviluppando in modo equilibrato tutti i segmenti di mercato, con grande attenzione al mondo delle imprese, delle professioni, della cultura e della conoscenza. In questo triennio allo Sheraton Lake Como abbiamo investito fortemente su strutture e servizi, e siamo orgogliosi di poter offrire al mondo l’opportunità di incontri ed eventi da non dimenticare, in un contesto davvero importante».
niristica progettata dall’architetto Attilio Terragni, sospesa sull’acqua, in grado di accogliere fino a 350 persone. Direttamente collegato a Spazio Como è il Centro congressi, che dispone di undici sale modulari che possono essere unite tra loro, creando un unico enorme spazio di oltre 1000 mq, che può ospitare fino a mille partecipanti. All’aperto il parco si presta per diventare una esclusiva e scenografica location per cocktail, buffet e ricevimenti fino a 500 persone con allestimenti e addobbi floreali ad hoc. Inoltre, per meeting informali l’hotel mette a disposizione il Club Lounge, spazio tipico dell’ospitalità targata Sheraton, dove l’ospite può anche socializzare, navigare in internet grazie alla connessione Wi-Fi o rilassarsi con drink e snack.
Ricette creative La professionalità dello staff che segue meeting e congressi si ritrova pure in quello della ristorazione, attento ad accompagnare l’evento con menu personalizzati e con la scelta dell’ambiente, dal parco al bordo della piscina alla sala del ristorante, secondo il numero degli invitati e lo stile dell’incontro e attento a pro-
porre esperienze degustative memorabili anche a ospiti esterni dell’hotel. Il “Kitchen”, nel verde del parco, continua la sua tradizione culinaria gourmet con l’Executive Chef Francesco Soletti, che dà vita in modo semplice, ma creativo a piatti raffinati e mai banali. Alla guida sia del “Gusto” che del ristorante grill “Kincho”, l’Executive Chef Carlo Molon delizia i palati con ricette della tradizione rivisitate con un tocco moderno. Il “Kincho” d’estate si propone anche come bar a bordo piscina, sotto un gazebo in legno. All’interno il bar “Fresco”, ampio open space con divani e librerie, è la location ideale per assaggiare cocktail e finger food.
Esperienze diverse Ogni occasione trova dunque il suo contesto, perfino organizzare un picnic sul prato del parco che, esteso per più di 10.000 mq, permette di prendere il sole, fare jogging, organizzare una festa. Nel verde si trova la piscina, affiancata da una seconda vasca più piccola con idromassaggio e da uno spazio solarium. Inoltre in dotazione dell’hotel è l’uso di biciclette per itinerari cicloturistici nel territorio, per chi invece preferisce un’esperienza in barca sul lago il molo è a soli due minuti a piedi. Federica Serva
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Hotel Cruise, Como e Centrale Questi tre accoglienti hotel 4 stelle hanno consolidato da tempo la propria vocazione congressuale, complice anche la loro posizione strategica, sul Lago di Como, le cui località sono punto di riferimento per il turismo internazionale, oltre a offrire un contesto naturalistico e culturale unici al mondo
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La zona del Lago di Como è sicuramente una delle mete predilette dal turismo internazionale: l’efficienza delle infrastrutture e la ricchezza storico-paesaggistica delle sue località attirano non solo i turisti leisure, che da quasi due secoli visitano le sue sponde, ma anche chi opera nel settore Mice e deve pianificare eventi e convention di sicuro successo e prestigio. Un punto di riferimento in tal senso è sicuramente il gruppo Sampietro Hotels, realtà italo-olandese la cui divisione tessile, fondata nel 1926, è divenuta una della più importanti realtà tessili del territorio comasco, ottenendo riconoscimenti anche a livello internazionale. Da circa 30 anni, il Gruppo si dedica anche all’ospitalità alberghiera, combinando dedizione, amore, qualità e stile che si riflettono nelle sue tre strutture alberghiere, tutte quattro stelle: l’Hotel Cruise, l’Hotel Centrale e l’Hotel Como.
Meta internazionale L’Hotel Cruise si è guadagnato, da tempo, la fama di essere il più grande design Hotel della provincia di Como con le sue 218 camere, le sue 4 sale meeting che posso-
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no accogliere fino a 200 posti e l’ampio parcheggio gratuito. Situato a Montano Lucino, a 10 minuti dalla città di Como e a 2 minuti dall’autostrada A9 ComoChiasso, è adatto ad ospitare convegni medici in collaborazione con le vicine realtà ospedaliere e grandi eventi sportivi che si svolgono in zona o in collaborazione con prestigiosi centri sportivi che si trovano nelle vicinanze. Quest’anno, l’hotel abbina ai 6 garage privati, riservati alle camere matrimoniali con garage, 6 caricatori elettrici per auto elettriche: un plus particolarmente apprezzato dalla clientela nord europea che predilige questo hotel e la sua filosofia green. Il Cruise è, da diversi anni, anche un punto di riferimen-
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FOCUS COMO
to per i raduni di auto d’epoca e per gli appassionati del golf, vista la sua vicinanza ad alcuni dei più bei campi da golf del Nord Italia. L’hotel propone gare di “cart” presso un noto centro ludico vicino all’hotel, una soluzione adrenalinica e coinvolgente per chi voglia pianificare team building aziendali.
Piscina Panoramica L’Hotel Como, totalmente ristrutturato nel 2016, e ad oggi è una delle strutture più moderne di Como, rinomato per la sua splendida piscina panoramica all’ultimo piano e dotato di 79 camere spaziose, 1 sala meeting da 75 posti, un ristorante ad uso esclusivo per gruppi e wifi gratuito. Situato a 20 minuti a piedi dal lungo lago di Como e a due minuti a piedi dalla stazione ferroviaria Como Borghi, ospita, di frequente, convention legate al Politecnico di Milano Polo di Como, che si trova proprio nelle vicinanze. Quest’anno, l’Hotel inaugura la stagione il primo di marzo e ha in serbo novità sul fronte del restyling degli ambienti: in particolare la zona lobby bar offrirà una nuova area per sedersi, mentre la sala colazioni vedrà una ristrutturazione completa con un look più minimal e moderno.
Luna di Miele Infine l’Hotel Centrale, storica struttura risalente al 1906, vanta una completa ristrutturazione in stile retro-chic con 29 camere, un’antica taverna e terrazza che possono ospitare fino a 60 persone per meeting, eventi e matrimoni, ampio parcheggio gratuito, bar, e servizio ristora-
zione disponibile esclusivamente per eventi. Situato nel cuore di Cernobbio, l’albergo si trova a due passi dal lago. La struttura, che offre un ampio parcheggio gratuito e riapre il 1° marzo, quest’anno, passa da tre a quattro stelle, un passaggio legato all’importante ristrutturazione di gran parte delle camere Classic situate nel corpo centrale della dimora storica. La sua atmosfera romantica lo predispone particolarmente per la clientela wedding e per matrimoni intimi con un massimo di 60 invitati che, durante la bella stagione, possono essere accolti nella splendida terrazza estiva. L’hotel offre per i neosposi in luna di miele pacchetti molto interessanti. Tra questi segnaliamo il soggiorno abbinato a un transfer privato con una lussuosa barca Riva in esclusiva per la coppia con Champagne a bordo e una cena in riva al lago in uno dei ristoranti più prestigiosi della zona.
Hotel Como
Hotel Centrale
Silvia Fissore
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FOCUS SARDEGNA
Sardegna, tra Mice e Bleisure
La tendenza è chiara: il turismo ha ripreso a premiare fortemente l’isola, anche come meta business. Ecco cosa dicono i numeri più recenti e le iniziative per promuovere ulteriormente la destinazione in chiave Mice
✒Davide Deponti
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Se già il 2016 era stato un anno record per il turismo in Sardegna, con ben 2,9 milioni di arrivi, pari a una crescita di quasi l’11% rispetto all’anno precedente, anche i numeri del 2017 per l’isola non hanno deluso le aspettative. A tracciare un primo bilancio sull’anno turistico appena conclusosi in Sardegna è stata l’assessora regionale al Turismo Barbara Argiolas. «I primi dati del 2017», ha spiegato, «sono positivi e stiamo lavorando per consolidare il trend anche per il 2018. Ma non solo: per rendere più semplice la conoscenza dei movimenti turistici in Sardegna e facilitare programmazione e promozione di soggiorni leisure e Mice, abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti gli operatori, SIRED (Sistema informativo di raccolta ed elaborazione dati): uno strumento interattivo e unico, un
Barbara Argiolas
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grande contenitore open data che consente, attraverso mappe e grafici, di rilevare, in tempo reale, il dettaglio del dato relativo al singolo comune e la profilazione del turista che sceglie la Sardegna. È possibile così avere un quadro in divenire dei numeri relativi all’appena concluso 2017. Per esempio, un dato molto interessante riguarda l’aumento dei turisti stranieri, con, al primo posto, i tedeschi, seguiti da francesi, svizzeri, inglesi, austriaci e spagnoli. A crescere sono anche gli arrivi da Polonia, Russia e Repubblica Ceca. Per quanto riguarda gli italiani, la maggioranza dei turisti proviene dalla Lombardia, seguono gli stessi sardi, e poi i laziali e i piemontesi. La Gallura si conferma la zona più visitata, seguita dalla provincia di Cagliari, e da Sassari, Nuoro, Medio Campidano, Ogliastra, Oristano e Sulcis-Iglesiente. Ma c’è di più: secondo SIRED, nei primi sei mesi dell’anno, i dati caricati dal 65% delle strutture ricettive
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ALESSANDRO ADDIS
FOCUS SARDEGNA
Sopra: la bellezza e la forza del mare a Calasetta: la Sardegna è una meta nella quale la natura selvaggia è sempre protagonista. Qui a fianco: quella attorno a Villasimius è una delle aree più amate dai turisti in arrivo sull’isola soprattutto in estate, insieme alla Gallura e all'Ogliastra
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FOCUS SARDEGNA
Le rovine di Nora sono uno dei simboli della misteriosa e millenaria storia della Sardegna che tutti i turisti, business e leisure, amano scoprire, ph. Antonio Saba
indicano che gli arrivi nella nostra isola sono cresciuti del 10,20%, con una prevalenza appunto degli stranieri (+14,5%) rispetto agli italiani (+6,5%). Il progressivo avvicinamento percentuale tra turisti stranieri e italiani, rispettivamente 47,6% contro 52,4 % è il segnale che in questi ultimi anni il turismo in Sardegna si sta diversificando, non è più esclusivamente balneare, bensì attrae anche nuove fasce di viaggiatori».
Oltre al mare c’è di più Il bilancio lusinghiero va considerato come punto di partenza per continuare a crescere e a migliorare. C’è infatti ancora molto da fare, sfruttando anche la favorevole congiuntura internazionale che oggi
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vede l’Italia e la Sardegna come destinazioni percepite sicure. «Il nostro compito», continua l’assessora, «è consolidare i risultati, promuovendo una serie di iniziative e misure volte a incentivare nuove tipologie di turismo nei mesi di spalla - mi riferisco agli interventi di promozione e comunicazione per il trasporto aereo, ad esempio, e a nuove modalità di fruizione del territorio: l’entroterra è ricco di attrattive interessanti tra borghi ed itinerari del gusto, che si possono visitare tutto l’anno e che, messe a sistema, rappresentano un’opportunità anche per il turismo business e Mice. Che il turismo Mice sia una risorsa utile per la destagionalizzazione, lo pensa anche Nicola Pala, co-founder & director di “Rete Mice Sardegna”, una rete di 35 imprese del settore leisure e Mice isolano, il cui obiettivo è quello di coordinare i servizi dei propri associati al fine di offrire alle aziende la possibilità di organizzare grandi eventi in Sardegna (ad oggi della rete fanno parte hotel con meeting room da 50 a 1.000 posti, centri congressi da 30 a 1.600 posti, dimore storiche, ristoranti e servizi catering, servizi audio video e allestimenti, trasporti e servizi aeroportuali, agenzie per escursioni e team building). «La Sardegna», spiega Pala, «è una meta di per sé privilegiata grazie alla sua tradi-
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FOCUS SARDEGNA
Nicola Pala, co-founder & director di “Rete Mice Sardegna”
zionale ricca offerta naturalistica, climatica, culturale ed enogastronomica. Ma può essere valorizzata ulteriormente attraverso la promozione di nuove “rotte” per nuovi turismi, come per esempio il turismo golfistico o quello attivo, da sfruttare anche nei viaggi di incentivazione, che in quest’isola trovano un territorio unico nel suo genere».
Una magica veduta notturna di Cagliari: il capoluogo isolano è tra le più amate location Mice della Sardegna
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Una destinazione perfetta per gli eventi «Sicuramente negli ultimi anni», continua Nicola Pala, «la Sardegna è ritornata sotto i riflettori come meta prescelta dai tu-
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risti leisure, e dalle aziende che la scelgono per i loro meeting ed incentive. Questo grazie anche alla percezione che si ha dell’isola come destinazione sicura e facilmente raggiungibile. Senza dimenticare il fascino che da sempre esercitano le tradizioni di questa terra legate al rapporto uomo-natura, tradizioni che oggi continuano a vivere nelle sagre e nelle feste, come il Carnevale, con le sue maschere tipiche le cui radici risalgono agli antichi riti propiziatori per il buon raccolto agricolo. Sul fronte della promozione del turismo Mice, si stanno, inoltre, attivando importanti progetti tra cui il “Sardinia Call 2 Action”, finanziato dalla Regione Sardegna, dall’Assessorato al Turismo e portato avanti da Geasar, società di gestione dell’aeroporto di Olbia. E poi ci sono i progetti finanziati da consorzi privati come la nostra “Rete Mice Sardegna”, network no profit che fornice un supporto a 360 gradi e di qualità per l’organizzazione degli eventi, senza mark-up sulle tariffe dei servizi offerti dai partner associati. La Rete svolge inoltre un importante ruolo di collegamento con le istituzioni locali, dalla Regioni ai Comuni più importanti, per lo sviluppo di azioni strategiche di promozione». I
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FOCUS SARDEGNA
SELECTED BY MM
Forte Village Destinazione iconica del Sud Sardegna, la struttura di Santa Margherita di Pula segna una nuova era dell’ospitalità made in Italy, con un’offerta ancora più esclusiva di spazi, dotazioni e servizi. Per far vivere ai propri ospiti un’esperienza leisure, business e Mice senza eguali
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Situato in uno degli angoli più incantevoli del Sud Sardegna, a Santa Margherita di Pula, tra chilometri di morbida sabbia dorata e tiepide acque verde smeraldo, Forte Village è un marchio dell’ospitalità made in Italy che continua a mietere consensi in tutto il mondo. Poche altre realtà in Italia possono, infatti, vantare una simile completezza dell’offerta e una brand awareness come quella del Forte, costruita sulla capacità di innovarsi e di anticipare le tendenze, mantenendo e valorizzando, tuttavia, sempre la propria identità. Pluripremiato a livello internazionale – è dal 1998 che vince il premio di World’s Leading Resort – e costantemente in evolu-
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zione, Forte Village è molto più di un complesso alberghiero. È una destinazione tout court, inserita in un paradiso naturale che offre un’experience senza paragoni per soggiorni business e leisure, grandi eventi e incentive.
Una trend destination per soggiorni bleisure Non è un caso che siano sempre più numerose le multinazionali che scelgono Forte Village come meta privilegiata per manifestazioni, corsi, workshop, team
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FOCUS SARDEGNA
building e vacanze premio, inserendo la destinazione nei propri programmi di welfare aziendale. Così come accade frequentemente che, chi conosce il Forte in occasione di un evento business, se ne innamori e decida, avendone la possibilità, di prolungare la propria permanenza o di tornarci quanto prima in vacanza con tutta la famiglia. La ragione è presto spiegata. Fin dall’anno della sua fondazione, il 1970, la Struttura si è sempre distinta, oltre che per la bellezza dello scenario naturalistico in cui è inserita e per il suo eccezionale microclima, con 300 giornate di sole l’anno, per la qualità e la varietà dei servizi offerti. Servizi sottoposti negli anni a regolari upgrade, fino a giungere al recente ambizioso progetto di total restyling (sono stati rifatti tutti gli Hotel, le aree comuni e il Centro Congressi) iniziato nel 2014 e completato con successo lo scorso anno, per il quale sono stati stanziati 40 milioni di euro.
Una nuova era dell’ospitalità Un grande progetto che, secondo la vision dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale Lorenzo Giannuzzi, al timone di Forte Village dal 1994, avrebbe dovuto fare da spartiacque, segnando l’ingresso della Struttura in una nuova era dell’ospitalità. E così è stato. Oggi questo esclusivo polo d’accoglienza costituisce di certo un unicum nel panorama delle Top Mice&Leisure Destination del Mediterraneo con numeri record: 47 ettari di giardini tropicali, 8 elegantissimi hotel con diverse tipologie di accommodation, ognuna con la sua personalità, 9 ville, firmate Leading Hotels of the World, tutte con giardino e piscina privati e maggiordomo a disposizione, 41 suite esclusive, oltre 30 tra ristoranti e bar, 80 chef e una cantina con 350 etichette selezionate tra le eccellenze italiane e internazionali. A tutto questo si aggiungono 20 sale meeting con tecnologie di ultima generazione in grado di accogliere fino a 1000 persone, una tensostruttura all’avanguardia per dotazioni e flessibilità degli allestimenti, il “Pala Forte”, con capacità massima di 2000 posti e con annesso un ufficio tecni-
co specializzato, in grado di provvedere all’allestimento di qualsiasi tipo di scenografia. Inoltre, raggiungibile grazie al collegamento interno con il Forte Village, c’è la Forte Arena, uno spazio completamente modulabile, di 13000 metri quadrati, pronto ad accogliere oltre 5000 partecipanti. Senza dimenticare l’Acquaforte Thalasso & Spa, un’area benessere unica in Sardegna, con un protocollo di trattamenti beauty e medicali innovativi a cui si aggiunge il Parco Ayurvedico. E poi ci sono le tante iniziative di intrattenimento che rendono questa destinazione una wonderland per tutti i target, come la Sport e la Cooking Academy, o la Leisureland con piste go-kart, da bowling e campo da calcio regolamentare. Al Forte Village tutto è davvero pensato per offrire all’ospite un’esperienza mai uguale a se stessa e nel segno della migliore ospitalità made in Italy. Una mission che Lorenzo Giannuzzi ha sentito sua da subito, traducendola in una filosofia gestionale basata sul calibrato mix di tradizione e innovazione, dove, a fare la differenza nella qualità del servizio offerto, resta sempre l’elemento umano. «Pensare al Made in Italy del turismo», dice Lorenzo Giannuzzi, «significa vivere l’esperienza Forte Village, grazie all’interpretazione data all’accoglienza, al cibo, al benessere, al tempo libero, allo sport e alla moda. E grazie al genuino sorriso che accompagna una tradizione fatta di ospitalità». P.T.
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FOCUS SARDEGNA
SELECTED BY MM
Convento San Giuseppe Da antico luogo religioso a dimora di grande pregio storico per eventi speciali, dove la vocazione all’accoglienza si declina anche attraverso iniziative legate al territorio. Tra rispetto della tradizione e continua voglia di innovare e di sorprendere (anche seguendo l’etimo del suo nome “convento” da convenire, cioè riunirsi in un medesimo luogo), la dimora – sotto la tutela della Soprintendenza ai Beni Culturali – grazie a un restauro rispettoso e curato nei dettagli dalla famiglia proprietaria, è rinata come location esclusiva di incontro, di festa e di ospitalità, aprendo le sue porte a numerosi eventi privati e aziendali.
Un’oasi in città dove il tempo si ferma
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Non si può passare da Cagliari senza visitare il Convento San Giuseppe, un angolo di Sardegna autentica, in cui si vive, nel tempo attuale, la memoria delle antiche tradizioni. La sua storia riporta al 1200, quando i monaci benedettini trasformarono l’antica chiesa campestre di Santa Maria delle Vigne in un convento. Successivamente, a metà del Seicento, i padri Scolopi ne assunsero la conduzione, intitolando il convento al loro fondatore San Giuseppe Calasanzio. Nell’Ottocento l’edificio divenne proprietà di una famiglia di Cagliari che, ancora oggi, ne porta avanti, con rispetto e orgoglio, l’antica vocazione di luogo d’accoglienza dal forte carattere identitario. Da oltre 25 anni
Giardini Un tempo coperto e dedicato alla lavorazione dell’uva, sino alla seconda guerra mondiale che ne distrusse il tetto, oggi, il Giardino degli Scolopi viene coperto e riscaldato con camini, solo durante la stagione invernale, mentre, nella bella stagione, regala cielo libero e notti stellate. Incantevole spazio verde, ideale per aperitivi, pranzi e cene sino a 150 persone, il Giardino degli Scolopi si aggiunge agli altri giardini: la Corte degli Ulivi, di 800 metri quadrati, la Corte degli Aranci, 600 mq racchiusi tra filari di arancio e profumo di zagara, che, insieme al Giardino degli Sposi, è ideale sfondo per ricevimenti di nozze e non solo. Per aperitivi e welcome cocktail anche la Piazza dell’Accoglienza, luogo di benvenuto per antonomasia, in grado di accogliere fino a 400 ospiti. Da non dimenticare, infine, l’altro fiore all’occhiello del Convento: il Ristorante Viceversa, dove gustare i sapori del mare e della terra di Sardegna. Un’emozione da prenotare.
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Varcando le antiche mura del Convento si accede a un’enclave di rara bellezza e armonia. Splendidi giardini di aranci, zagare e ulivi circondano la struttura, contribuendo alla quiete serena che si respira in ogni angolo e che fa sembrare lontana la città. Anche il tempo qui pare abbia un ritmo più lento, senza tuttavia togliere nulla all’efficienza puntuale con cui si svolgono le attività quotidiane. Con la cura artigianale di chi crea un manufatto di pregio, una squadra affiatata e appassionata è costantemente al lavoro per soddisfare e interpretare i desideri dei suoi clienti: c’è chi progetta e organizza, chi coordina, chi crea i menù, chi serve a tavola, chi accoglie gli ospiti, chi si occupa dei giardini... Tutto questo in un ordine compiuto che nulla lascia al caso e che ricorda l’allegra sincronia della Danza delle ore. La squadra e il suo “human touch” sono il segreto dell’ospitalità di questo luogo magico, dove memoria familiare e storica vanno di pari passo, mai disgiunte però dalla voglia di stupire e di innovare, come ha raccontato in un’intervista la padrona di casa Luisa Carcangiu Bayre, imprenditrice appassionata, da sempre innamorata della
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FOCUS SARDEGNA
sua terra e della sua gente: «quarant’anni fa non eravamo consapevoli della responsabilità che comportava la gestione di questo luogo, presi come eravamo più dalla memoria familiare che da quella storica. Oggi, invece, ci rendiamo conto che abbiamo recuperato un bene culturale con una storia millenaria che fa da esclusiva cornice a congressi ed eventi per i quali sono continuamente richieste professionalità aggiornate e nuove idee. Questo luogo ha la capacità di assumere l’immagine di ciò che ospita senza però mai snaturarsi, grazie alla sua solida identità». Se il passato ne connota in massima parte le atmosfere, non bisogna dimenticare che il Convento è anche esempio di fucina di nuove iniziative, con ben 18 orti sinergici, 12 orti didattici, laboratori di cucina, di tessitura, di ceramica. Vi si possono organizzare aperitivi con itinerari sensoriali, eventi di team building con percorsi dalla luce al buio e cene a tema. Qui si svolgono regolarmente, inoltre, corsi di formazione e performance a vista in cui, attingendo dalle antiche tradizioni, si imparano i mestieri di una volta come, per esempio, fare il lievito madre e le caratteristiche paste sarde. Un’occasione, insomma, anche per gli stessi abitanti del luogo, per recuperare le radici e continuare ad innamorarsi della Sardegna più vera. P.T.
Le Sale Il Convento sembra conoscere l’anima dei suoi ospiti. Ogni evento, infatti, viene personalizzato dall’attenta interpretazione delle esigenze dei clienti e dagli ambienti che si prestano a diverse modalità di allestimento, mantenendo ciascuno la propria suggestiva atmosfera, descritta dai padroni di casa con brevi frasi poetiche. La sala Cappella “il silenzio vicino alla festa” introduce nel punto più sacro del Convento, ovvero nell’antica, intima Cappella dei Padri Scolopi dove tuttora è conservata una collezione di pane pintau, lavorato come un ricamo; la Sala degli Attrezzi, chiamata “il luogo dell’incontro e del progetto”, dove si usava riporre gli attrezzi da lavoro, è oggi il luogo dove si accolgono gli ospiti e si ascoltano le differenti esigenze. Mentre per il proprio evento si possono scegliere la Sala degli Archi e dell’Uva, “un luogo a parte”: due spazi un po’ discosti dalle altre sale, prima dedicate alla conservazione del vino che uniti possono ospitare fino a 120 persone; la Sala dei Cavalli, “tanto spazio per la felicità”: a lungo utilizzata come stalla o scuderia, è la sala più grande con muri in pietra, travi in olmo, castagno e ginepro, porte e finestre dalle cornici in pietra di tufo e mattoni di terra cruda che può ospitare fino a 180 persone e, all’occorrenza, può essere associata alla Sala del Grano. La Sala del Grano, “due archi tra i muri in pietra”: prima granaio e poi fienile, è oggi una delle sale per ricevimenti più versatile con una capienza massima di 100 posti; la Sala della Musica e Cella di Bacco, “il fascino dei secoli”: risale a circa 1000 anni fa con pareti in pietra a vista e soffitto in travi di ginepro e incannucciato. Una lastra di cristallo sul pavimento lascia intravedere un ambiente scavato dove un tempo si conservavano i prodotti agricoli. Con una capienza massima di 30 posti, può essere unita alla Sala delle Olive. La Sala delle Olive, “mille anni di storia”, associata alla Sala della Musica può ospitare fino a 70 persone: è stata costruita intorno al 1100, con muri in pietra non squadrata e malta, secondo una tecnica romana usata per secoli in Sardegna.
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FOCUS SARDEGNA
SELECTED BY MM
Miramare Art Hotel Una dimora di charme che, ai suoi ospiti viaggiatori, propone un concetto originale e creativo dell’ospitalità, ispirato all’esperienza della Sardegna più autentica
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Non solo un hotel, ma un concetto. Il Miramare Art Hotel di Cagliari è stato immaginato e realizzato così: come un concetto che cambi la struttura stessa dell’accoglienza, che trasformi un soggiorno in un’esperienza, un saluto in un sorriso, uno sguardo incuriosito in un’amicizia. Le venti camere di questa raccolta residenza di charme sono, ciascuna, figlia del proprio tempo. Ognuna è stata concepita e realizzata in un periodo diverso e da questo ha preso ispirazione. Il fil rouge è sempre la creatività: dei proprietari in primo luogo, ma anche degli artisti che hanno vissuto il Miramare, arricchendolo della loro visione del mondo. Il Miramare di Cagliari, infatti, è l’unico hotel “Payable in art”. Gli artisti, affermati o emergenti, di tutto il pianeta che vorranno conoscere il mondo a parte della Sardegna entrando dalla porta della sua capitale possono, infatti, soggiornare gratuitamente al Miramare, la-
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sciando solo, in cambio, un’opera che arricchisce la collezione permanente di questo fascinoso albergo di altri tempi. È così che il Miramare ospita raccolte di Sciola, l’uomo che ha fatto cantare il basalto, di Corriga, Congiu Pes, Pirisi, Pirellas, Nonnis, Bozzani, Lombardini, Radici, Ambu e molti altri che, soli, valgono il viaggio a Cagliari. Il Miramare sorveglia l’ingresso alla Marina, uno dei quattro quartieri storici della capitale isolana, oggi il più ricco di fermenti, di multiculturalismo, di vita e di scambi. Dalle sue finestre il mare della Sardegna riflette i bagliori di tutte le stagioni. Ogni servizio è fornito: dal sarto che viene e prendervi le misure e realizza per voi uno stupendo abito tradizionale, al pittore che vi offre il ritratto del vostro soggiorno, al
pilota di aeroplani, che, col Piper a disposizione dell’albergo, vi conduce a scoprire il magico mondo di Richiusa a 1000 piedi di altitudine o a Paolo, lo skipper di Eja, il 36,7 piedi a vela che solca l’azzurro del sud della Sardegna. Basta solo chiedere al premuroso personale dell’hotel e il desiderio si trasforma in concretezza. Ma il Miramare non è solo questo: è stanze preziose, lini tessuti a mano e lane intrecciate da telai storici, colazioni superbe e genuine con una vista impareggiabile sul porto della città, lontani echi di un mondo rutilante che mescola avanguardia e tradizione nello spazio più arcimboldiano di tutta la Sardegna. Miramare, per viaggiatori, non per turisti. Martin Allen-Aurrbach
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FOCUS SARDEGNA
SELECTED BY MM
Pullman Timi Ama Sardegna Immerso in un eden naturalistico, vicino a Villasimius, il resort 5 stelle punta sull’offerta benessere e sul restyling delle camere per soggiorni incentive e leisure unici
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Quattro sale riunioni con attrezzature all’avanguardia, un IT Solutions Manager e un Event Manager dedicati, Connectivity Lounge e Chill-Out Spaces a disposizione. Organizzare un meeting o gestire programmi di incentive e team building al Pullman Timi Ama Sardegna significa usufruire di molto più. L’hotel 5 stelle è davvero un angolo di paradiso per un soggiorno non solo di lavoro, ma anche di relax e, oggi più che mai, di benessere grazie all’ampliamento dell’area wellness e al sodalizio con il prestigioso marchio francese Cinq Mondes, specialista nei trattamenti beauty.
Tra blu e verde Il resort si trova a Villasimius, vicino a Cagliari, su uno dei tratti più belli della costa
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sarda. In posizione appartata nel cuore dell’Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, si affaccia su una magnifica baia dominata da una torre aragonese che sorveglia gli 11 ettari di parco naturale. In questo contesto la struttura offre una serie di attività per coloro che desiderano fare escursioni nell’entroterra o praticare sport, le quali si prestano a diventare occasione per cementare i rapporti fra colleghi in un’ottica di team building.
Comfort con vista L’hotel accoglie gli ospiti con un affascinante esterno arabeggiante e un’eleganza contemporanea all’interno. La stagione 2018 si aprirà con oltre cento camere rinnovate secondo un piano generale che ha previsto altri interventi. Le 275 camere si presentano suddivise in 127 Classic, 52 Superior, 80 Executive, 12 Deluxe, tutte lato giardino/baia, e 4 Suite lato giardino.
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FOCUS SARDEGNA Rigenerarsi e purificarsi All’interno dell’Istituto Thalassa sea & spa il nuovo “Percorso sensoriale” prevede due ore di puro relax tra getti all’interno della vasca di acqua di mare riscaldata, bagno turco e bio-sauna purificanti, stanza del sale, cascata di ghiaccio, stanza emozionale con musicoterapia, aromaterapia e cromoterapia, docce aromatiche e tisaneria. Spicca la stanza del sale, una ricostruzione artificiale dell’habitat e del microclima delle grotte di sale naturali. Il pavimento, le pareti e il soffitto sono ricoperti di sale che, micronizzato da uno specifico macchinario, viene nebulizzato nell’ambiente per essere inalato. L’Haloterapia o terapia olistica del sale, basandosi sull’inalazione del cloruro di sodio, agisce da rimedio naturale per numerosi disturbi delle vie respiratorie oltre a rilassare e ridurre lo stress. Ha, inoltre, grandi proprietà purificanti per la pelle.
Ogni camera ha tra le dotazioni tecnologiche wi-fi gratuito, tv satellitare, iPod/MP3 Docking Station, oltre ad aria condizionata, mini-bar, asciugacapelli e specchio da trucco, accappatoi, cassaforte, servizio in camera (tutti i giorni dalle 7:00 all’1:00).
Trattamenti esclusivi L’altra novità importante è la ristrutturazione e l’ampliamento dell’area benessere. Nel cuore dell’hotel si trova l’Istituto di talassoterapia Thalassa sea & spa che sfrutta i benefici effetti dell’acqua di mare per rigenerare la mente e il corpo. Dall’anno scorso l’area wellness è stata accresciuta con un “Percorso sensoriale” e arricchita con un programma di trattamenti benessere firmati Cinq Mondes. Quest’anno si aggiunge l’esclusivo “Trattamento all’olio d’oliva bio” creato dalla casa cosmetica sarda Lauro Laboratori per rigenerare e reidratare in profondità la pelle del corpo.
Varietà a tavola L’attenzione ai prodotti del territorio si manifesta anche nella cucina. La cura per la filosofia km zero associata all’influenza della gastronomia internazionale e fusion danno vita a un’offerta ampia che si esprime nei tre ristoranti. “La Veranda”, con vista sulla baia da una parte e sugli chef impegnati nel loro lavoro dall’altra, propone a colazione e cena scenografici buffet a bordo piscina, che sono tutti da scoprire perché ogni giorno con un tema diverso. “Il Mediterraneo” permette di cenare fino all’una di notte gustando le specialità mediterranee con vista sulla piscina illuminata. “I Ginepri” è il ristorante in riva al mare per pranzi leggeri e cene a base di piatti tradizionali italiani e sardi, seguite da un servizio bar con musica live e dj alla consolle per “tirare fino a notte”. Anche i bar del resort non sono da meno dei ristoranti per la varietà di scelta, da “La Vinoteca” per degustare vini al calice con i consigli del sommelier a “La Gelateria Tutti Frutti” per assaggiare gelati e sorbetti, come pure frullati e macedonie. Federica Serva
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FOCUS SARDEGNA
SELECTED BY MM
Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna Un’eccellenza naturalistica e culturale dell’Isola, Patrimonio UNESCO, e tra i parchi più estesi e vari d’Italia, che racchiude una storia mineraria iniziata oltre ottomila anni fa
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Veduta degli impianti della storica miniera di Monteponi a Iglesias. In primo piano si vedono i caratteristici “fanghi rossi”, scarti della secolare lavorazione della miniera (Foto Alberto Monteverde)
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Argyròphleps Nesos, “Isola dalle vene d’argento”. È così che gli antichi esploratori e mercanti Micenei, Fenici, Greci ed Etruschi chiamavano la Sardegna, attirati dalle numerose risorse del suo sottosuolo. L’Isola vanta davvero una lunga storia mineraria. Già oltre ottomila anni fa vi si estraeva, lavorava e commerciava l’ossidiana del monte Arci, pietra vulcanica nera e lucente denominata l’oro nero dell’antichità per via della sua bellezza e preziosità. A partire dal terzo millennio a.C. il diffondersi delle conoscenze metallurgiche ed il perfezionarsi delle tecniche estrattive rese possibile il fiorire della grande civiltà nuragica, capace di conseguire un elevato livello tecnico ed artistico nella lavorazione del rame e del bronzo. Ma fu all’incirca intorno al 238 a.C., quando i romani subentrarono ai cartaginesi, che l’attività mineraria conobbe il
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suo momento di massima ascesa, con lo sfruttamento in particolare dei giacimenti di piombo e d’argento. L’epopea mineraria continuò nella seconda meta del 1200, periodo in cui l’odierna Iglesias era una realtà industriale e demografica di primaria importanza, per, poi, subire una battuta d’arresto con la dominazione spagnola e riprendere vigore nella seconda metà del XIX secolo, quando i minerali della Sardegna giocarono un ruolo importante nello sviluppo del neonato Regno d’Italia. Ancora oggi l’Isola è ricca di monumenti di archeologia industriale – suggestivi musei, villaggi operai, pozzi di estrazione, gallerie, antiche ferrovie – testimonianza di un tempo avventuroso ma anche operoso, che, con la loro imponenza, si stagliano in un contesto ambientale e naturalistico senza eguali. Tra questi merita senz’altro un’escursione l’antichissimo
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FOCUS SARDEGNA
Lo storico Istituto Minerario “Giorgio Asproni” di Iglesias. La prima “Scuola per Capi Minatori e Capi Officina” sorse nel 1871 per iniziativa di Quintino Sella. L’odierno edificio, ampio e razionale, venne inaugurato con solennità nel 1911. (Foto Alberto Monteverde)
zona si trovano anche due importanti strutture museali: il Museo dell’Ossidiana di Pau ed il Geomuseo Monte Arci “Stefano Incani” di Masullas. Mentre, nel nord Sardegna, a circa 40 km da Alghero, si trovano le affascinanti strutture industriali ed estrattive della Miniera dell’Argentiera, infine in Barbagia, nel lussureggiante territorio di Lula, dominato dall’imponente massiccio calcareo del Monte Albo, è possibile visitare gli impianti della Miniera di Sos Enattos.
Primo geoparco mondiale Monte Arci che si erge nella provincia di Oristano, ove un tempo si estraeva la preziosa ossidiana e dove si possono ancora rinvenire tracce delle attività di lavorazione del prezioso antico “oro nero”. Nella
Nato per tutelare e valorizzare non solo la memoria di una straordinaria epopea mineraria ma anche il contesto naturale ove tale impareggiabile vicenda industriale ed umana si è dispiegata, il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna è una testimonianza eccellente del passato minerario e geologico dell’Isola, riconosciuto primo parco geominerario al mondo, oggi geoparco globale UNESCO. P.T.
Sotto, la Sala Blu della Palazzina della Direzione delle Miniere di Montevecchio. Ultimata nel 1877, un tempo accoglieva gli uffici più importanti della società e gli alloggi del direttore e della servitù. (Foto Alberto Monteverde). A sin., Buggerru. La Galleria Henry. Scavata nel 1865, consentiva il trasporto dei minerali per mezzo di una rotaia dai cantieri minerari alle distanti laverie. (Foto Stefano Sernagiotto)
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FOCUS SARDEGNA
ALCUNI SITI DA VISITARE Storia del Bacino Carbonifero del Sulcis. Carbonia La vicenda dell’estrazione del carbone in Sardegna. Percorsi in galleria. Grande Miniera di Serbariu Carbonia. http://www.museodelcarbone.it/index.htm La Sardegna preistorica. Tour geologico-paleontologico Struttura attigua al Museo del Carbone. Può essere visitata in combinata. In esposizione numerosi fossili e la ricostruzione di un Tirannosauro Rex a grandezza naturale. Museo Paleontologico Pas/Martel. Miniera di SerbariuCarbonia. http://www.pasmartel.it Una grande epopea industriale nella Sardegna fra l’800 ed il 900 Numerose opportunità di visita. Da vedere la ricostruzione della direzione delle Miniere. Percorsi in galleria. Miniera di Montevecchio - Guspini/Arbus. http://www.minieramontevecchio.it La fatica e la vita del minatore in Sardegna Da vedere la laveria con macchinari funzionanti. Percorsi in galleria. Possibilità di pernottamento nelle antiche abitazioni dei minatori. Ecomuseo Miniere di Rosas - Narcao. http://www.villaggiominerariorosas.it Come si lavorava in miniera? Percorso didattico in galleria con esposizione di macchinari e manufatti. Museo dell’Arte Mineraria, Via Roma, 47 - Iglesias. http://www.museoartemineraria.it Conoscere l’ossidiana. L’”oro nero” dell’antichità La storia dell’ossidiana un vetro vulcanico di straordinaria importanza per l’antichità. Percorsi e laboratori didattici per le scuole. Museo dell’Ossidiana. http://www.associazionemenabo.it Come era la Sardegna milioni di anni fa? Bellissimo percorso didattico sulla storia geologica e paleontologica della Sardegna con particolare riguardo al vicino Monte Arci. GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani”. Masullas - ex Convento Cappuccini del XVII secolo con sale e chiostro interno. Cooperativa “Il Chiostro”. http://www.geomuseomontearci.it Il porto d’imbarco più ardito d’Italia Distante pochi chilometri da Iglesias Porto Flavia, avveniristico progetto dell’Ing. Cesare Vecelli inaugurato nel 1924, è sicuramente una delle opere di ingegneria più interessanti nel panorama dell’archeologia industriale in Sardegna. É possibile prenotare la visita guidata. Porto Flavia Zona mineraria di Masua - Iglesias. Ufficio del Turismo di Iglesias: http://www.comune.iglesias.ca.it/it Quel trenino fra cielo e mare La più importante opera della grande miniera di Planu Sartu è senza alcun dubbio la Galleria Henry a Buggerru, scavata nel 1865. Galleria Henry. Zona mineraria di Planu Sartu - Buggerru. http://www.igeaspa.it/it Dove si estraeva il rame dei bronzetti nuragici La miniera di rame di Funtana Raminosa, situata nelle rive del torrente Saraxinus in agro di Gadoni, conserva macchinari del primo 900 perfettamente funzionanti. Miniera di Funtana Raminosa. Zona mineraria di Gadoni (NU). http://www.igeaspa.it/it
Lo scoglio di Pan di Zucchero. Si tratta di un faraglione calcareo, monumento geologico naturale, alto 133 m caratterizzato da un colore chiaro, visibile lungo la costa di Masua. (Foto Gianni Alvito)
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FOCUS SARDEGNA
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Cantina di Santadi Un cultivar tipico del Sulcis sardo, riscoperto dopo secoli di oblio, è oggi al centro della produzione di questa azienda dall’anima cooperativa che esporta vini autentici e di carattere in Italia e nel mondo
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Il 2018 sarà ancora una volta all’insegna dei valori che hanno dato forma alla Cantina nei suoi oltre 50 anni di storia, ma anche del continuo lavoro per portare nel mondo i sapori più autentici del Sulcis sardo. Il primo e più importante è legato a un cultivar tipico della zona, le uve Carignano. La sua coltivazione risale a 4 mila anni fa, secondo gli ultimi ritrovamenti archeologici, e oggi rappresenta la varietà di punta dell’azienda. Viene infatti utilizzato per produrre il Terre Brune, vino classificato tra Le Eccellenze, che riceve ogni anno i massimi riconoscimenti dalle principali guide vinicole italiane. Prodotto a partire dalle uve degli antichi vigneti del basso Sulcis, raccolte a mano tra fine settembre e metà ottobre, questo vino subisce il processo di fermentazione alcolica per due settimane, cui segue il passaggio in barriques, per un massimo di un anno e mezzo. Affinato poi per 12 mesi in bottiglia, presenta color rubino
intenso e note complesse, che variano dagli aromi fruttati di prugne e mirtilli a quelli speziati di ginepro e cioccolato, per un gusto caldo e morbido, perfetto per accompagnare carni saporite, selvaggina e formaggi stagionati.
Internazionali e mai massificati Il Terre Brune, simbolo e araldo della Cantina di Santadi, è protagonista delle varie iniziative di promozione che la vedono impegnata nel resto del mondo. Da anni, infatti, l’azienda ha aperto canali di comunicazione con Paesi anche lontani, dalla Cina al Giappone, dal Sud America alla Russia, per esportare, insieme ai propri prodotti, una certa cultura enogastronomica che vede il vino protagonista della tavola ai pasti. Puntare sulla qualità, e non sulla quantità, offrendo bottiglie non standardizzate, lontane dalla massificazione, è tra gli scopi dichiarati della Cantina, oltre alla valorizzazione del proprio territorio, il Sulcis.
Le altre produzioni Un’altra varietà su cui si sono concentrati gli sforzi dell’azienda più di recente è costituito dalle uve Cannonau, utilizzate per il Festa Noria, un vino liquoroso, adatto
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per tutte le occasioni di festa e celebrazione e già premiato dall’Associazione Italiana Sommeliers. In tutto la Cantina produce circa 1,7 milioni di bottiglie all’anno, tutte a partire dalle uve raccolte da una rete di 200 piccoli produttori locali che si trovano entro un raggio di 30 km. Questo le permette di mantenere intatti la cultura e lo spirito cooperativo che l’hanno caratterizzata fin dagli esordi, quando commercializzava vino sfuso. Nonostante la scelta, arrivata negli anni Settanta con la nuova dirigenza guidata dal Presidente Antonello Pilloni e la collaborazione di Giacomo Tachis, uno dei maggiori enologi italiani del Novecento, di passare alla produzione del vino in bottiglia, infatti, l’azienda non ha mai dimenticato le proprie radici e lavora uve tipiche con metodi tradizionali per prodotti d’eccellenza. Giulia G.
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Nel cuore della Costa Smeralda a Porto Cervo, sinonimo di lusso ed esclusività. Spiaggia esclusiva, 8000 mq di varie piscine e solarium con acqua di mare, deck prendisole direttamente sul mare, approdo privato, centro benessere & SPA, eliporto privato, campo pratica golf.
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La Gallura è una terra splendida che ha l’ospitalità nel cuore. Qui Delphina ha realizzato i suoi alberghi ai bordi del mare, nell’assoluto rispetto di una natura unica. Li propone con passione e professionalità, coniugando la tradizione gallurese con i desideri dei viaggiatori business&leisure 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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FOCUS SARDEGNA
SELECTED BY MM
Delphina Hotels & Resorts Nella favolosa Gallura le strutture del gruppo alberghiero sardo avranno un’apertura stagionale più lunga e offriranno servizi esclusivi per vivere una vera ospitalità mediterranea
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Appuntamento il 5 maggio per una nuova esperienza di “ospitalità mediterranea autentica in luoghi unici” nel nord della Sardegna. Questa la data di apertura della stagione dei Delphina Hotels & Resorts, che si preannuncia ricca di novità a partire proprio dall’allungamento del periodo di soggiorno. Fino al 21 ottobre sarà possibile scegliere dove trascorrere una vacanza o organizzare un meeting in una delle meravigliose strutture del gruppo,
tutte immerse nel verde direttamente sul mare tra la Costa Smeralda, l’Arcipelago di La Maddalena e il Golfo dell’Asinara. Nella Gallura, che per prima ha conosciuto, a partire dagli anni ’60, la nascita di prestigiosi alberghi, Salvatore Peru e Francesco Muntoni hanno avviato la loro avventura imprenditoriale, selezionando le location più affascinanti per offrire agli ospiti esperienze speciali a contatto con una natura eccezionale. Sempre costante è il miglioramento delle strutture e questa estate la novità sarà l’upgrade del Resort Cala di Falco a Cannigione e dell’Hotel Relax Torreruja Thalasso & Spa a Isola Rossa.
Vicini all’ambiente Lo stretto legame con il territorio è rimasto un punto di forza del gruppo e si è sviluppato in un concetto di ospitalità che valorizza la natura, porta alla scoperta dei sapori e delle tradizioni, rispetta l’ambiente. Gli hotel e i resort sono costruiti in armonia con il paesaggio, prediligendo materiali a basso impatto ambientale, nel rispetto del “Protocollo We are green®”, marchio creato e registrato da Delphina, che raccoglie le buone pratiche e le scelte a sostegno dell’ambiente. Dal 2017, inol-
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FOCUS SARDEGNA
tre, utilizzano energia 100% verde proveniente da fonti rinnovabili. Per gli ospiti, varie sono le possibilità di conoscere il territorio, da minicrociere in barca per visitare le località più famose del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena o per scoprire il fascino della Costa Rossa del nord ovest, fino al sud della Corsica, a escursioni nell’entroterra e nei paesi più caratteristici del Nord Sardegna come Aggius, Tempio Pausania, Luogosanto che fondono natura e cultura, con esperienze dirette come degustazioni e scoperta delle tradizioni. Attività che diventano un plus nell’organizzazione di soggiorni incentive e che arricchiscono l’offerta enogastronomica dei ristoranti del gruppo. Proposte varie e sfiziose di cucina mediterranea e tradizionale sarda che prediligono prodotti locali e a chilometro 0. Inoltre, è possibile portare a casa un gustoso ricordo della vacanza grazie al progetto Selezione Delphina, che consente non solo di assaggiare, ma anche di acquistare prelibatezze enogastronomiche della Sardegna sapientemente selezionate tra i piccoli produttori dell’isola.
pelago di La Maddalena e sud della Corsica. E ancora il Resort & Spa Le Dune di Badesi è perfetto per organizzare al suo interno attività di team building e sportive sfruttando gli ampi spazi del resort e la spiaggia di Li Junchi, otto chilometri di fine sabbia bianca. A disposizione anche qui un conference center da 450 posti, suddivisibile in cinque sale da 24 a circa 200 posti. Completano l’offerta 496 camere, campi multi-sport, anfiteatro per spettacoli o eventi all’aperto e un centro wellness Spa. Federica Serva
Ideali per meeting Così anche gli eventi ospitati si tingono di verde: l’offerta Mice è ampia e personalizzata e propone spazi per congressi ed eventi, programmi incentive di prim’ordine e attività di team-building che permettono di scoprire le bellezze del territorio. Uno staff dedicato segue l’organizzazione per coniugare al meglio le esigenze di lavoro con il comfort in ambienti ricchi di fascino e all’altezza delle necessità tecnologiche odierne. Due sono in particolare le strutture più apprezzate. Il Resort Valle dell’Erica di Santa Teresa Gallura dispone di un conference center da 450 posti e quattro sale in grado di ospitare dai 25 ai 50 delegati. Composto da due hotel, per un totale di 271 camere, offre servizi esclusivi tra cui un Centro Thalasso e gode di una posizione unica, affacciato sulle isole dell’Arci-
Gruppo leader Delphina Hotels & Resorts è un gruppo alberghiero attivo da oltre 25 anni con 12 hotel 4 e 5 stelle, 2 residence esclusivi, 6 Centri thalsso e Spa e 23 ville (Hotel Capo d’Orso Thalasso & Spa, Resort Valle dell’Erica Thalasso & Spa, Hotel Marinedda Thalasso & Spa, Resort Cala di Falco, Hotel Relax Torreruja Thalasso & Spa, Park Hotel & Spa Cala di Lepre, Resort & Spa Le Dune, Residence Il Mirto) nelle località di Cannigione, Palau, Santa Teresa Gallura, Isola Rossa e Badesi. Per l’ottimo rapporto qualità-prezzo ha ottenuto 21 premi internazionali e parecchi riconoscimenti da parte della stampa. Inoltre, è considerato leader in Sardegna per il numero di centri benessere e la qualità della talassoterapia.
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MONDO IMPRESA
La comunicazione
che salva l’Italia La rivoluzione industriale 4.0 produrrà cambiamenti radicali nel mondo del lavoro e del business entro il 2030. Investire nelle professioni creative è la strada per far crescere il Paese
✒Aura Marcelli
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Siamo d di fronte all’ennesima rivoluzione culturale e all’ennesimo punto di svolta. I cultural demografici e le nuove logiccambiamenti ambiam che dii cconsumo spingono tutti verso un ch he d inedito ined dito modello di comunicazione, basata sui di velocità, flessibilità e capasu ui cconcetti onc E mentre la digitalizccità ità di di adattamento. a zazione pervasiva e le richieste sempre maggiori di personalizzazione della comunicazione stanno sovvertendo le regole del gioco, nello stesso tempo la rivoluzione industriale 4.0 sta stravolgendo i processi aziendali, spingendoli sempre più verso una struttura digitale integrata. Ecco che proprio la comunicazione e le sue nuove forme di interazione diventano lo spazio nel quale muoversi, non solo per migliorare i risultati di business delle imprese, ma anche, e soprattutto, per garantire un futuro al nostro Paese e un lavoro qualificato ai giovani, attraverso la creazione di valore, occupazione e, dunque, crescita.
Tempi moderni Che l’accelerazione della digitalizzazione in tutti i settori del commercio e dei servizi stia stravolgendo il panorama lavorativo è, oggi più che mai, sotto gli occhi di tutti. L’emblema del cambiamento è senz’altro Amazon. Il colosso del commercio online ha cambiato radicalmente in una manciata d’anni le nostre abitudini di consumatori, rendendo facile e “normale” l’istantaneità e la quasi contemporaneità di momenti e processi fino a poco fa separati: la scelta, l’acquisto, l’ottenimento del prodotto acquistato. Alle spalle di questa senz’altro comodissima e geniale rivoluzione, firmata Jeff Bezos, c’è l’estinzione di molti esercizi commerciali
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tradizionali, ci sono i recenti scioperi dei lavoratori (in Italia come in Francia e in Germania), e ci sono le condizioni, i turni, i ritmi che sembrano riportare il lavoro a livelli di stereotipizzazione e stress degni del miglior Charlie Chaplin. Insomma, come tutte le rivoluzioni, anche quest’ultima porta con sé luci e ombre. Ma quanto dobbiamo temere le ombre? «Il potenziale effetto dalla digitalizzazione e dall’automatizzazione del mercato lavorativo nel nostro Paese è stimata in una per-
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MONDO IMPRESA
Nella quarta rivoluzione industriale a muovere il mondo sono le informazioni. ©CC Camelia.boban
dita di 3,2 milioni di posti di lavoro in 15 anni e di oltre 43 miliardi di euro di consumi», ha sentenziato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House - Ambrosetti, durante il Forum WPP, Il ruolo della comunicazione per la società di domani, organizzato a Milano alla fine dello scorso anno. Ma questa dichiarazione shock è stata subito ricollocata nella sua giusta prospettiva dallo stesso De Molli: «I numeri, però, mettono a fuoco un’evidenza, che ci può portare a
una ragionevole certezza: si può gestire e organizzare questo cambiamento. Il nostro sistema economico industriale ha strutturalmente digerito il cambio di 1,5 milioni di posti di lavoro. L’edilizia ha perso il 30% dei posti in 8 anni, ma altri settori hanno guadagnato il 20%. Ci sono stati cambiamenti strutturali molto significativi. Investire in alcuni settori, anziché in altri, dà oggi un impatto profondamente diverso: ICT, tecnologia, creatività. Sarà fondamentale generare nuovi posti in quei settori». Il mondo della produzione e del lavoro cambia, dunque, e per sopravvivere, come insegna la teoria evoluzionistica, bisogna essere pronti a raccogliere Pur in assenza di ingranaggi, i cambiamenti economici e industriali possono schiacciare gli uomini se non ben governati
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MONDO IMPRESA
Le quattro rivoluzioni industriali. ©Christoph Roser at AllAboutLean.com
Francesco Pugliese, Amministratore Delegato e Direttore Generale Conad
(in fretta) il cambiamento, orientando gli investimenti e l’attenzione verso i comparti e le professioni che possono trainare questa ennesima rivoluzione verso un nuovo, temporaneo, equilibrio. Quelli citati da De Molli sono alcuni dei settori nei quali il lavoro è più qualificato e nei quali l’elemento umano e il contributo creativo non sono sostituibili né automatizzabili. In questa tipologia ricade senz’altro tutto il mondo della comunicazione, come pure quello del turismo. «Sono ministro della Cultura da quasi 4 anni, questo mi ha consentito di fare un po’ di lavoro programmato», ha dichiarato nella stessa occasione milanese il ministro delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini. «Adesso c’è una certa garanzia che, comunque vadano le prossime elezioni, non si possa tornare indietro dalla centralità assunta dal ministero della Cultura e del Turismo. [...] Circa un terzo della crescita del PIL deriva dalla crescita del turismo.
Quando si pensa all’Italia si pensa alla sua bellezza e alla sua arte. Si tratta di una grandissima carta di competitività per ogni prodotto [...] Per il turismo si parla di come governare la crescita».
Vapore, elettricità, elettronica e... Big Data La quarta rivoluzione industriale, quella dell’intelligenza artificiale e della robotica, dei Big Data e della realtà virtuale, delle automobili intelligenti e, soprattutto, dell’Internet of Things, potrà portare, dunque, un miglioramento nelle condizioni economiche e sociali del nostro Paese, come di tutto il mondo. Sempre che si mettano in campo, e in fretta, strategie e investimenti adeguati. Così è stato per le prime due rivoluzioni industriali (quella del vapore e quella dell’elettricità e del petrolio) e così è stato per la terza (quella dell’elettronica e dell’informatica). Non senza crisi, né senza criticità e conflitti, ma l’impatto complessivo del cambiamento è sempre stato positivo, in termini di PIL pro capite, di salari reali e di diminuzione delle disuguaglianze di reddito, nonostante quest’ultimo dato abbia subìto una nuova polarizzazione negli ultimi decenni. Ma, a differenza delle precedenti rivoluzioni industriali, quella appena cominciata tre anni fa mostrerà i suoi effetti con una velocità inedita: se il punto di picco della forza propulsiva delle prime tre andava dai 30 ai 20 anni, la rivoluzione 4.0 darà i suoi risultati più dirompenti entro il 2030. Nel bene e nel male. Sarà pertanto ancora più fondamentale affrontare strategicamente il cambiamento per indirizzarlo a un miglioramento delle condizioni economiche e di vita del Paese. E non solo di una parte.
Il divario Nord-Sud Il momento di agire per fare le scelte giuste è, dunque, proprio quello attuale. A dieci anni dall’inizio della crisi globale le economie mondiali hanno ripreso a crescere. Anche l’Italia, benché con una rapi-
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MONDO IMPRESA
LA VOCE DELLE IMPRESE IN ITALIA
dità non allineata ad altri Paesi europei: bassa produttività, peso eccessivo della burocrazia e soprattutto il divario NordSud sono tra gli aspetti che maggiormente pesano come zavorra sul ritmo della ripresa del nostro Paese. In Italia la crescita è da attribuirsi in prevalenza al Nord e ai dati dell’export, ma la ripresa di una nazione non può avere fondamenta così squilibrate. I segni + e il record storico di surplus commerciale (51,5 miliardi di euro tra import ed export) non bastano e la questione, di fondamentale importanza, è stata al centro delle discussioni dell’incontro del Forum Ambrosetti. «Quello che è importante guardare è il divario enorme tra le diverse parti del Paese: è vero stiamo tornando per consumi ai livelli del 2010 e il tasso di disoccupazione media del Paese è sceso al 10,5%, ma il Nord viaggia al 6%, mentre il Sud al 19% (e per i giovani negli ultimi anni la situazione è peggiorata in maniera forte)», ha sottolineato Marco Costaguta, Presidente & Fast Moving Consumer Goods Expert, LTP. «Nelle regioni del Nord gli stipendi medi lordi si avvicinano ai 3mila euro al mese, mentre al Sud raggiungono anche i 1.700, 1.800 euro. Le differenze si concentrano anche e soprattutto su temi come l’istruzione, la ricreazione e la socialità. E in questo modo il divario andrà ad ampliarsi. Questa grande polarizzazione di ricchezza comporta che il Nord Ovest sia a livello del meglio dell’Europa e il Sud più vicino ai Paesi poveri. Campania, Sicilia e Puglia perdono popolazione, che si trasferisce al Nord e all’estero. Non solo giovani, ma persone di tutte le età. Si tratta di un fenomeno triplicato in cinque anni. Stiamo vivendo un anno positivo, ma non basta. Dobbiamo continuare a investire e attrarre investimenti, soprattutto per limitare questo divario. Altrimenti il problema sociale divaricherà il Paese in maniera sempre più decisa». Anche il mondo imprenditoriale ha ben chiari i rischi di una simile polarizzazione. «Stiamo cominciando a riprenderci, ma ancora abbiamo tanto da fare», ha sentenziato, concreto e amaro, Francesco Pugliese, Amministratore Delegato e Direttore Generale Conad, durante l’incontro del Forum WPP. «Nell’agroalimentare i consumi sono rimasti identici o in leggera flessione [i dati eccezionali di cre-
Aldo Bisio, AMMINISTRATORE DELEGATO VODAFONE ITALIA La domanda spontanea di dati cresce molto più rapidamente di ogni altro settore, anche se a fronte di una altrettanto forte diminuzione dei prezzi. Mentre sul mobile la penetrazione è del 97% in tutta Italia, il divario con il fisso e la banda larga è molto consistente. La diffusione della banda larga sarà fondamentale non tanto per usare il pc, ma per accedere ai contenuti, a pagamento o no, sui grandi schermi, un driver importante per l’economia. Cristina Scocchia, AMMINISTRATORE DELEGATO KIKO Siamo il primo produttore europeo di cosmetici, il quarto per consumi. Diamo occupazione qualificata a 200mila persone, con un elevato tasso di parità di genere (il 45% è donna). Stiamo orientando i nostri investimenti nella comunicazione (social, influencer), nella multicanalità e in Ricerca e Sviluppo. In questo modo siamo rimasti anelastici rispetto alla crisi e ora la cosmetica torna a crescere in maniera forte, con tassi di crescita negli ultimi tre anni del 60%. L’export, verso Europa, USA e Asia, è un fattore fondamentale (40% produzione), e il divario Nord-Sud è forte anche in questo settore: il 51% della produzione si dà in Lombardia e l’80% dei consumi in Nord Italia. Luca Colombo COUNTRY MANAGER FACEBOOK ITALIA La comunicazione è cambiata radicalmente, ora deve essere personale e customizzata per essere percepita come valore. Anche la sua misurazione è cambiata: non si misura più basandosi sui device ma sulle persone. Persone in un mondo sempre più connesso, nel quale il 75% del traffico dati è generato dai video e nel quale un consumatore su tre è disposto a comprare via mobile (USA). La velocità e la trasparenza sono fondamentali: un sito che si carica in più di tre secondi perde il 40% degli utenti; il 90% di loro non torna se la fase di pagamento non è adeguata; lo scrolling dei feeds da cellulare è più veloce del 41% rispetto al desktop; è sufficiente un quarto di secondo di un contenuto visto per poterlo ricordare; bastano i primi 3 secondi di un video per fare il 50% dei risultati.
scita del secondo quadrimestre 2017 sono stati condizionati dagli eventi atmosferici e dall’inflazione elevata in quei settori, ndr.]. In apparenza le regioni italiane si muovono alla stessa velocità, ma il Nord Est trascina drammaticamente di più l’economia rispetto al resto dell’Italia. La correlazione ripresa-lavoro-consumi è ovvia e imprescindibile: solo nei luoghi dove insistono imprese di grande esportazione si sta verificando una reale ripresa del lavoro e quindi dei consumi. È un paese questo che rischia di ripiegarsi su se stesso, se ognuno di noi non riscopre la voglia di comunità e la necessità di pensare che guardare a chi sta peggio è responsabilità di tutti. Non esiste Paese che può pensare di portare crescita al suo interno con il solo export». I 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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Il digitale e la forza del nostro Paese, delle sue imprese e dei suoi territori Il mercato italiano dell’Information & Communication Technology registra una crescita del 2,4% sul 2016 ed un valore pari a 55,1 miliardi di euro, trainato dalle più innovative business analytics e business intelligence che crescono del 9%. Facendo leva sulle nuove tecnologie le aziende italiane possono riaffermare la propria posizione nei mercati e guadagnare vantaggio competitivo
✒a cura di TiCo
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IIll digitale non è l’obiettivo, ma lo strumento per costruire un nuovo modello m Italia. È questa la premessa dell’ultimo It Digital Italy 2017, presentato a rrapporto a R Roma, in Campidoglio, da The Innovation Group (Tig), che da anni monitora il merG ccato a ICT e digitale mettendone in evidenza evoluzioni e trasformazioni. A snocciolare i dati del Rapporto che fotografa la situazione dell’innovazione italiana offrendo stimoli ad azioni concrete, Roberto Masiero, presidente di The Innovation Group (TIG). Il mercato italiano dell’Information & Communication Te-
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chnology registra una crescita del 2,4% sul 2016 e un valore pari a 55,1 miliardi di euro. In particolare, crescono i mercati IT (3,8%) e delle TLC (1,6%). Da un lato, infatti, quello dell’Information Technology, con un valore di 20,9 miliardi di euro, è trainato delle componenti più innovative, dal cloud computing (circa 1,8 miliardi, +16,4% rispetto al 2016) alle soluzioni di Business Intelligence e Business Analytics (pari a 779 milioni, +9,6%); dall’altro, il mercato TLC, pari a 34,2 miliardi, cresce sulla spinta degli investimenti nelle reti
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NGA (Next Generation Access) che compensano ampiamente il calo nella spesa per servizi voce e dati (fissi e mobili). Indicazioni positive arrivano dalle aziende italiane anche verso l’adozione di tecnologie più di “frontiera”, processo complessivo di trasformazione digitale, denotando una maggiore consapevolezza sui temi del digitale. In particolare, si stanno sviluppando progetti in ambito big data, customer experience multicanale e Internet of Things (IoT.)
Tre leve per un Made in Italy più globale Internazionalizzazione e digitalizzazione sono due strategie complementari che concorrono alla crescita e allo sviluppo delle imprese italiane. Le aziende italiane stanno rivolgendo la propria attenzione anche verso tecnologie più di “frontiera” rispetto al processo complessivo di trasformazione digitale. In particolare, stanno sviluppando progetti in ambito big da-
ta, customer experience multicanale e IoT. Trend tecnologici come lo smart manufacturing, ovvero la diffusione di tecnologie digitali nel settore manifatturiero, all’interno delle fabbriche e lungo tutta la filiera produttiva; l’e-commerce con un modello di go-to-market (diretto o mediato) delle imprese e l’open innovation, ossia l’apertura del processo di innovazione delle aziende verso realtà esterne come start up, centri ricerche e università, sono sempre più strategici nel potenziamento della capacità competitiva delle imprese. Lo smart manufacturing è la strada per il rilancio dell’industria manifatturiera italiana il cui peso nella creazione di valore aggiunto è passato tra il 2007 e il 2013 dal 17,7% al 15,5% del totale: valori in crescita, ma ancora al di sotto di quelli del 2007.È in questo contesto che il Ministro dello Sviluppo Economico ha predisposto un piano di politica industriale “digitale” per supportare le imprese manifatturiere italiane nelle nuove sfide della competizione globale, dove il vero motore della riforma è rappresentato dagli incentivi agli investimenti privati in tecnologie abilitanti l’Industria 4.0, in quanto sono impieghi diretti a favore delle imprese. «La partenza del Piano Industria 4.0 è andata bene ma bisogna mantenere alta l’attenzione», fa sapere il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania, intervenuto al Digital Summit 2017. «I due i punti chiave da mettere al centro sono “la
Il settore dell’Information Technology, che oggi vale 20,9 miliardi di euro, è trainato dalle componenti più innovative, come il cloud computing (circa 1,8 miliardi)
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Lo smart manufacturing è la strada per il rilancio dell’industria manifatturiera italiana il cui peso nella creazione di valore aggiunto è passato tra il 2007 e il 2013 dal 17,7% al 15,5% del totale: valori in crescita, ma ancora al di sotto di quelli del 2007
continuità degli strumenti e la continuità della spinta e della leadership pubblica e privata che è ciò che ha funzionato». Secondo Catania «ora ci aspetta una fase delicata: l’interconnessione di tutte le tecnologie che sono state immesse nelle aziende. Per questo motivo c’è bisogno di un grosso lavoro attuativo». Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, nel corso del suo intervento, ha fatto sapere che «lo scorso anno il 38% delle imprese non sapeva cosa fosse l’industria 4.0, mentre quest’anno il dato è sceso a meno dell’8%. Quindi, il sistema italiano sta reagendo ma bisogna incentivare gli investimenti. Investire, investire, investire. È su questo che si gioca il nostro futuro, con buona pace di bollo auto, Irpef e pensioni». Particolarmente interessanti sono soprattutto i trend legati all’Internet of Things, che possono avere effetti significativi nell’ambito industriale e della produzione, se si pensa ad esempio al potenziale di questa tecnologia nel contesto di Industria 4.0. Su un campione di 295 aziende che operano in Italia (di cui la maggioranza di media-grande dimensione attiva in ambito industriale), il 41% ha dichiarato di stare sviluppando progetti IoT, soprattutto in ambito Industrial Internet of Things e Smart Consumer Goods. Tra coloro che non stanno utilizzando questa tecnologia le principali criticità riguardano la mancanza di competenze e la frammentarietà dell’offerta tecnologica che rende più difficile alle aziende la navigazione attraverso le complessità di questo paradigma tecnologico.
Le criticità Nell’ambito dello sviluppo e della crescita delle imprese del Made in Italy e più in generale dell’Italian Way of Life, l’e-com-
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merce è uno degli strumenti e dei canali più efficaci per implementare una strategia di internazionalizzazione su misura; ad oggi, però, soprattutto nell’ambito B2C, benché in crescita, non è ancora diffuso in modo capillare. Negli ultimi anni si è osservato, a livello globale, un crescente interesse per start up e PMI innovative da parte delle aziende e un aumento delle acquisizioni messe in atto da grandi imprese per rinnovare e trasformare il proprio portfolio prodotti e il posizionamento sul mercato. Più recentemente si è cominciato a parlare di open innovation anche in Italia, ma rimangono alcune perplessità a cominciare dai meccanismi e finanziamenti a supporto delle start up: sono ancora deboli e rischiano di frenare la creazione di un terreno ferti-
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le alla nascita di partner ideali per l’open innovation nelle aziende tradizionali. Inoltre, risulta spesso difficile distinguere tra l’effettiva adozione di un modello di open innovation, volto a integrare concretamente le attività di ricerca e di sviluppo interne alle aziende e la strumentalizzazione a fini di marketing di annunci e iniziative in questo ambito, senza che poi l’effettivo processo di innovazione in azienda venga modificato. Sono le imprese di servizi, seguite dalle aziende del manifatturiero e dell’Italian Way of Life, che si stanno orientando verso questo nuovo modello di distretto allargato su scala globale che integra le logiche territoriali con il potenziale di una rete estesa anche a nuovi player digitali. Un tema, quello dell’open innovation, che sicuramente va-
le la pena monitorare per comprendere anche il ruolo che può avere, ad esempio, in relazione a iniziative come l’Industria 4.0 o nello sviluppo più in generale di una strategia per la crescita e l’innovazione del Paese. «Vi sono ancora alcuni ostacoli all’attuazione di un’Italia digitale: è un progetto che passa inevitabilmente da una nuova cultura e da un nuovo modo di pensare il digitale, che vede quest’ultimo come strumento per fare innovazione e non come innovazione in sé», sottolinea Masiero. «Occorre valorizzare i nativi digitali e al tempo stesso facilitare il riallineamento delle professionalità ormai obsolete. La sfida della formazione chiude il cerchio, riportandoci al punto di partenza: la centralità dell’elemento umano nel processo di trasformazione digitale». I
Indicazioni positive arrivano dalle aziende italiane verso l’adozione di tecnologie più di “frontiera”. In particolare, si stanno sviluppando progetti in ambito big data, customer experience multicanale e Internet of Things (IoT.)
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L’AZIENDA DEL MESE
Biomedical Technologies Operativa dal 1981, l’azienda è oggi tra i referenti più qualificati nell’organizzazione di eventi di portata nazionale e internazionale, nell’ambito medico-scientifico
✒Silvia Fissore
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Biomedical Technologies, operativa con due sedi a Roma e Cagliari e membro accreditato di Federcongressi, è attiva da quasi quarant’anni nel settore dell’organizzazione di congressi internazionali, corsi di formazione professionale, eventi e manifestazioni dell’area medico-scientifica. La lunga esperienza acquisita, in particolare attraverso collaborazioni continuative per diverse società scientifiche nazionali e internazionali, le ha consentito di posizionarsi fin dal 2000 quale Provider accreditato presso il Ministero della Salute per l’assegnazione dei crediti formativi agli operatori sanitari del programma Educazione Continua in Medicina (ECM). Dal 2010, inoltre, Biomedical Technologies è accreditata dall’UEMSEACCME® (The European Accreditation Council for CME) per l’assegnazione dei crediti formativi ai professionisti internazionali che risiedono nella Comunità Europea. Oggi l’azienda vanta le più impor-
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tanti certificazioni di chi opera nel settore, tra cui ISO 9001 settori E35 (servizi) e E37 (formazione) conferite dall’Istituto di Certificazione CERTIQUALITY dal 2003. Ma qual è il segreto per posizionarsi tra i leader di un ambito complesso come quello medico-scientifico? «Uno degli aspetti fondamentali nella buona riuscita di un convegno», spiegano in azienda, «è senza dubbio la capacità di soddisfare tutti i fruitori. Riteniamo che la Customer Satisfaction debba essere cu-
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L’AZIENDA DEL MESE
rata e appositamente gestita cercando di combinare le diverse esigenze di tutti i soggetti coinvolti in un evento: partendo dagli sponsor sino ad arrivare al fruitore finale, il “Congressista”. Per questo è indispensabile investire costantemente sia nell’implementazione delle tecnologie offerte sia nelle risorse umane». La Core Competence della Biomedical Technologies individua da sempre nella qualità, nella professionalità e nell’attenzione verso le nuove esigenze del mercato l’elemento distintivo dei suoi servizi offerti. «La nostra mission aziendale», spiegano ancora in Biomedical Technologies, «è quella di creare un prodotto congressuale che unisca elevati contenuti professionali e tecnici superiori agli standard qualitativi richiesti dal mercato». In particola l’azienda riserva una particolare attenzione alla fase del Destination Choice Management: «cerchiamo sempre di individuare la cornice ideale per ogni evento, sia esso un corso di formazione o un Congresso Internazionale. Il nostro plus competitivo risiede nella scenografia offerta dalle maggiori città d’arte e capitali internazionali accuratamente individuate ad hoc per ciascun evento».
una gestione a 360 gradi dell’intero processo. «Il nostro team è in grado di seguire ogni fase e ogni aspetto: dalle funzioni amministrative, alla gestione della segreteria scientifica, dallo sviluppo di progetti di comunicazione integrata a supporto dell’evento fino alla creazione di tutti i materiali necessari a promuoverlo (inviti, poster, programmi, sito web, ecc.), passando per le media relations e le pubbliche relazioni senza dimenticare la gestione di tutti i fornitori (hostess, catering, front office, allestimenti)». La filosofia è quella di fornire al cliente un servizio su misura e “chiavi in mano”, dove ogni aspetto è progettato, pianificato, curato e seguito da personale altamente qualificato. I
Una squadra al top Il tratto distintivo di Biomedical Technologies è anche la capacità di mettere a disposizione del cliente, ogni volta, una squadra altamente qualificata avvalendosi di profili specializzati che garantiscono 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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L’INCHIESTA
Appalto? Si, ma di qualità Un recente convegno organizzato a Firenze da Federalberghi e Iniziative Venete ha svelato agli imprenditori del turismo come e perché scegliere i giusti fornitori di servizi per il proprio hotel aiuta la qualità e la redditività del business dell’ospitalità
✒Dario Ducasse
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Al convegno di Firenze, organizzato da Federalberghi e Iniziative Venete, si sono alternati importanti relatori che hanno spiegato agli albergatori presenti l’importanza di scegliere appaltatori di fiducia
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Come realizzare un corretto contratto di appalto per migliorare i servizi forniti ai propri clienti? Quali sono le leggi da considerare e quali le controparti della pubblica amministrazione con le quali interagire? Che differenza c’è tra lavoro dato in appalto e somministrazione di prestazioni lavorative? Quali sono i diritti dei committenti alberghieri e quali quelli dei fornitori e dei prestatori d’opera? Durante un recente convegno, – intitolato “La genuinità degli appalti nel settore del turismo e responsabilità solidale: rischi e tutele” – andato recentemente in scena a Firenze, negli spazi del Four Season Hotel, e organizzato da Iniziative Venete, storica azienda veneziana che si occupa di servizi alle imprese e alle istituzioni, in collaborazione proprio con Federalberghi Firenze, si è fatta luce su tutte queste interessantissime questioni riguardanti il mondo degli appalti nel settore alberghiero. La giornata di lavori è stata un’ottima occasione di dibattito sulle tematiche con-
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trattuali in ambito alberghiero: tematiche che sono sempre più al centro dell’attenzione di una categoria, come quella degli imprenditori dell’ospitalità, che deve dare conto di sempre più “paletti” legali per riuscire a mantenere la propria attività al passo con le leggi e con i regolamenti della pubblica amministrazione. A tal proposito non sono certo sbagliate le parole di Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze e titolare del Tornabuoni Beacci Hotel, pronunciate proprio alla fine del convegno, al momento di tirare le somme: «Oggi fare turismo vuol dire operare in una giungla di leggi che non incentiva gli imprenditori a investire. Oltretutto, da anni ormai, le imprese alberghiere hanno necessità di avere un conto certo e sicuro delle spese e dei costi previsionali. È terminata l’epoca nella quale si andava un po’ “allo sbaraglio”: oggi si fanno business plan precisi e coerenti con la realtà competitiva nella quale si deve operare. Ne consegue che anche il fattore legale,
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L’INCHIESTA
inerente a tutti gli aspetti dell’impresa, anche quelli che riguardano appunto i contratti di appalto per la fornitura di servizi in hotel, deve essere sempre più un fattore che aiuti e non penalizzi le stesse aziende. Oggi, invece, lo scenario normativo da tenere presente per fare turismo è sempre più complesso e arzigogolato e sembra quasi andare contro piuttosto che agevolare il lavoro di chi vuole creare anche altro lavoro. Aiutiamoci tutti quindi a essere in regola ma in modo più semplice e poco oneroso per tutti. Quanto appunto all’appalto dei servizi, per l’imprenditore è sempre più importante essere certo dei costi che questo comporta, per evitare di sforare con le spese e quindi di mettere in pericolo la propria stessa attività. In quest’ottica, non chiediamo certo “favori” alla controparte della pubblica amministrazione (come l’Ispettorato al Lavoro, ndr), ma chiediamo di operare con regole semplici e certe, che ci facciano pagare il giusto a livello previdenziale e assicurativo e ci consentano di non essere costretti a cambiare lo schema di gioco economico una volta iniziata la partita. La competizione è dura e va vinta per bravura, ma chiediamo che anche lo Stato e chi fa le regole del gioco non dimentichi il nostro punto di vista e lo tenga in conto allo stesso modo di come tiene in conto quelli degli altri “giocatori” e attori, ovvero fornitori di appalti e lavoratori».
Fornitori seri, contratti precisi Durante la giornata al Four Season si erano già alternati sul palco diversi professionisti che da anni si occupano proprio delle tematiche legali e amministrative legate alla materia degli appalti nell’hotellerie. Primo tra tutti l’avvocato Lorenzo Bombacci, giuslavorista fiorentino, che ha fatto il punto sui rilevatori di correttezza di un contratto di appalto per servizi alberghieri, sul rapporto da mantenere tra committente e appaltatore e sui casi nei quali l’imprenditore rischia di incorrere in comportamenti di somministrazione irregolare e quindi in profili sanzionatori da parte del servizio dell’Ispettorato del Lavoro. «Voglio subito sottolineare», ha spiegato ai presenti, «che il servizio ispettivo oggi deve essere visto innanzitutto come un aiuto e occasione di confronto su queste tematiche, non certo come un
ostacolo, anche se oggi l’imprenditore dell’ospitalità si trova a lavorare in un contesto di leggi e regolamenti sempre più complesso e articolato. E di conseguenza un’impresa turistica che voglia darsi una nuova e più moderna organizzazione del lavoro, anche grazie allo strumento dell’appalto, deve essere in grado innanzitutto di conoscere e rispettare le norme che ne regolano l’utilizzo. Prima tra tutte quella che dice che un appalto non è una somministrazione di lavoro bensì un contratto che prevede che l’impresa deleghi al fornitore il coordinamento e l’organizzazione del lavoro. Questo perché la legge prevede che chi stipula un contratto da appaltatore debba essere una realtà aziendale essa stessa, complessa e ben strutturata, e non certo solo un fornitore di personale a manodopera alla bisogna». È quindi proprio la corretta gestione dei rapporti di lavoro da parte del committente nei confronti dell’appaltatore che è messa sotto la lente d’ingrandimento dal servizio ispettivo, incaricato di verificare eventuali irregolarità. In occasione del convegno fiorentino erano presenti anche tre membri dell’Ispettorato del Lavoro – il Capo Territoriale Antonio Zoina, il Responsabile Vigilanza Previdenziale Giovanni Lo Monaco e l’ispettore Francesco Iaccarino – i quali hanno a loro volta confermato che il primo passo da fare per un corretto sfruttamento dello strumento dell’appalto è proprio quello di
Oggi, spiegano gli esperti di Federalberghi e di Iniziative Venete, la qualità del servizio deve essere anche e soprattutto garantita da chi fornisce un servizio esterno all’imprenditore alberghiero
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L’INCHIESTA
Roberto De Zorzi, fondatore e Ceo di Iniziative Venete: «Qualità, fiducia e rispetto delle regole sono le parole d'ordine per chi propone servizi in appalto»
confrontarsi con la controparte della pubblica amministrazione, il cui compito, in prima istanza, non è quello “repressivo” ma collaborativo: occorre collaborare con l’impresa alberghiera perché quest’ultima sia in grado di rispettare le richieste dei regolamenti alla base dell’organizzazione del lavoro in appalto.
Chiedere servizi di qualità per dare accoglienza di qualità “Sponsor” e organizzatrice del convegno è stata Iniziative Venete, azienda specializzata nei rapporti di partnership con i maggiori gruppi privati, industriali e alberghieri, finalizzati alla gestione dei servizi di cleaning e di facility management, con alle spalle un consolidato know how che le permette di far fronte a qualsiasi richiesta da parte di un committente alberghiero, organizzando un servizio altamente qualitativo. Nella sua mission aziendale c’è la volontà di operare come fornitrice di aziende turistiche, svolgendo il servizio migliore e al migliore rapporto qualità/prezzo, operando allo stesso tempo nel pieno rispetto delle regole e delle norme che regolano il mondo degli appalti. «È sempre più difficile, oggi, per un albergatore», ci ha spiegato Roberto De Zorzi, fondatore e Ceo di Iniziative Venete, «e lo abbiamo visto insieme oggi, riuscire a avere partner di fiducia che garantiscano servizi di qualità, rispettando alla virgola le tante regole che la legge impone. Io personalmente, che opero da quarant’anni nel settore dei servizi alle imprese e da quindici in quello alberghiero, in particolare, confermo appieno il punto di vista degli albergatori e delle loro difficoltà nel trovare fornitori di servizi di assoluta fiducia e affidabilità. Noi stessi, come Ini-
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ziative Venete, ci troviamo a competere con realtà “spurie” e poco limpide, che fatico sinceramente a definire competitor, in quanto un competitor dovrebbe seguire le stesse regole e norme che rispettiamo noi. Dico, insomma, che è davvero necessario “fare pulizia” in questo settore di fornitori di servizi anche di clearing per non mettere il committente in difficoltà di fronte alle complesse norme della legge sul lavoro. Che sono, come oggi abbiamo visto, molto articolate e non sempre facili da seguire. È facilissimo insomma rovinare il servizio di appalto e di conseguenza rovinare l’immagine pubblica dell’albergo stesso, costringendolo a incorrere in sanzioni amministrative o peggio. Fatto ciò, definito insieme alle parti quali caratteristiche debba avere una società fornitrice di servizi di appalto, bisogna concentrarsi sull’aspetto della qualità del servizio offerto. Altro ambito nel quale Iniziative Venete è da sempre all’avanguardia: contiamo su partner, dalla cameriera alla governante ad esempio, formati ai massimi livelli nei rispettivi ruoli. La formazione è oggi la chiave: a Venezia stiamo per dare il via a un’Academy di Iniziative Venete, dove formeremo ai massimi livelli il nostro personale, e su richiesta, anche quello degli alberghi. Si consideri che l’azienda “esterna” ha uno know how superiore a quello di un singolo albergo, ad esempio nel cleaning. Ma è normale, oggi un hotel deve focalizzare i suoi sforzi su altri fattori, come la soddisfazione totale del cliente e delle sue necessità personali. Tuttavia demandare alcuni servizi a un partner affidabile, non vuol dire fare un downgrade del servizio, ma anzi valorizzare ulteriormente la propria offerta di ospitalità. la scelta del partner è dunque quanto mai strategica: un errore di una cameriera o di un addetto alle pulizie di un hotel di alto livello può generare un danno di reputazione e soprattutto di web reputation (basta pensare alla velocità e puntualità delle recensioni turistiche su social e non solo...), per riparare il quale bisogna lavorare moltissimo, magari subendo anche perdite economiche non previste. In un albergo tutto è ospitalità, a partire dalla pulizia e dal cleaning. Oggi se sei gentile e sei pulito hai fatto già quasi il massimo. E le assicuro che non è poco».
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L’INCHIESTA
Un soggetto terzo, organizzato e formato «Noi albergatori siamo i primi a sapere che oggi è davvero necessario appaltare a società in grado di fornire veramente servizi di un livello adeguato al nostro standard di offerta», conclude Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze. «Certo, quando un hotel fa parte di una grande catena è più semplice che riesca a trovare una soluzione di assegnazione degli appalti corretta ed efficace al
massimo: diverso è il caso – e in Italia è il caso più numeroso, ed anche a Firenze – del singolo albergo del singolo proprietario, che si trovi a dover gestire queste problematiche di esternalizzazione di un servizio, magari anche per una sua struttura di segmento medio alto o lusso addirittura. Una migliore gestione e soprattutto una migliore economia della gestione dell’organizzazione interna dell’hotel è il vero risparmio per l’impresa alberghiera. Oggi il segreto non è risparmiare sullo stipendio del singolo lavoratore, ma risparmiare sulla gestione nel suo complesso: non tanto in termini di spesa reale però quanto di miglioramento della qualità dei servizi erogati al cliente finale, proprio a parità di spesa. Allora possiamo dire che se vogliamo usare un solo termine per racchiudere questa volontà di migliorare l’offerta al cliente finale, è organizzazione. E trovare un partner veramente affidabile al quale dare l’appalto dei servizi per il proprio hotel è oggi la risposta migliore alla domanda, “come faccio a dare
più qualità alla mia ospitalità?”. Un soggetto terzo, forte, preparato e formato è oggi il partner ideale per sgravare l’imprenditore turistico dai tanti problemi legati alla gestione interna di alcuni servizi cruciali, come quello del cleaning, per i quali gli addetti poi devono anche essere adeguatamente e costantemente formati. Questa infatti sarà la grande battaglia del futuro, ovvero avere una formazione focalizzata sulla qualità dell’offerta al cliente. È la qualità del servizio che sarà sempre di più la chiave per vincere sul mercato interno e soprattutto su quello internazionale. Insomma, ecco perché noi di Federalberghi non solo abbiamo partecipato all’organizzazione e alla promozione di questo convegno, ma anche forniamo ai nostri associati un servizio di consulenza legale e d’impresa che consenta loro di operare al meglio anche nella scelta del fornitore di un servizio». E a proposito del convegno “La genuinità degli appalti nel settore del turismo e responsabilità solidale: rischi e tutele”, Roberto De Zorzi, di Iniziative Venete, ha annunciato che, nel corso del 2018, verrà replicato, visto il grande successo avuto, in diverse altre sedi, tra le quali di sicuro Venezia, Milano e Roma. I
A sin.: Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze, ha raccontato ai colleghi come oggi sempre di più fare ospitalità vuol dire organizzare un business che garantisca un prodotto di qualità competitivo sul mercato. Qui sopra: andato in scena negli scenografici spazi del Four Seasons Hotel di Firenze, il convegno dedicato agli appalti nel mondo alberghiero è stato apprezzatissimo dagli imprenditori fiorentini e dagli addetti ai lavori
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HOTEL RESTAURANT TRENDS
a cura di Stefano Bonini sbonini@trademarkitalia.com
La ristorazione in hotel più ristorante, meno albergo
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Essendo praticamente nato in un albergo, il tema della ristorazione in hotel è un argomento che mi sta a cuore e con il quale, grazie alle numerose consulenze alberghiere fatte in giro per l’Italia, continuo a confrontarmi quotidianamente. Ma anche a rilevare le lamentele della maggior parte degli albergatori nei confronti della ristorazione e verso tutto il food and beverage che viene considerato impegnativo, generatore di pochissimi utili e fonte di insoddisfazione da parte dei clienti. Questa visione, diffusa e condivisa, inizia a fare breccia tra gli advisor che si occupano di business plan, analisi di fattibilità e due diligence per investitori privati, fondi di investimento e istituti di credito. La ristorazione, per chi si occupa di economia e finanza alberghiera, è una grande incognita, difficile da declinare qualitativamente, che spesso diventa “fardello economico” da scaricare. Così tra nuovi stili di consumo e retaggi del passato, turisti e residenti pensano che quasi sempre in albergo si mangi male e se ne tengono alla larga. L’albergatore da parte sua, non avendo passione e vocazione (salvo rari casi), ritiene impossibile rendere il proprio ristorante attraente per i clienti esterni. Accade così che spazi bellissimi e centinaia di metri quadrati vengano sottoutilizzati e perdano di valore per mancanza di entusiasmo e coraggio. Per creare un ristorante di successo, valido generatore di valore aggiunto e di customer satisfaction, raccomando e suggerisco di de-alberghizzarlo, renderlo “speciale” e diverso dall’hotel stesso, dedicargli un ingresso diretto dall’esterno, una pensilina intestata, caratterizzarne l’atmosfera, la proposta, l’accoglienza, la comunicazione. Ma soprattutto è fondamentale selezio-
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nare una persona (restaurant manager) che si occupi a tutto tondo della gestione (dagli approvvigionamenti alla selezione del personale, dalla promozione alla comunicazione, dai prezzi alle pubbliche relazioni) e che si sostituisca all’antico ruolo del maitre d’hotel. Sto cercando di definire un ristorante che collabora con l’hotel, che non ne dipende esclusivamente, che contribuisce a creare valore aggiunto e passaparola positivo per la struttura ricettiva fornendo un supporto di contenuto esperienziale alle camere. Vere generatrici di profitto e utili le camere, se “aiutate” da una ristorazione come
quella suggerita, possono raggiungere tassi di occupazione ancor più elevati. È dimostrabile. L’albergo, aprendosi ai clienti esterni che sono strategici per garantire la sostenibilità economica del ristorante, gradualmente arriverà a produrre margini, non generosi come quelli del comparto alloggio, ma mediamente positivi. E poi c’è la clientela alloggiata su cui occorre concentrarsi, magari incentivandola. È facile perché in camera si può esaltare quello che offre il ristorante e magari proporre menu ad hoc evitando ai propri ospiti di dover prendere un taxi e andare fuori per mangiare decentemente.
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HOTEL RESTAURANT TRENDS
Investire sulla ristorazione è chiaramente impegnativo, ma risulta molto più profittevole dell’esternalizzazione dell’intero servizio F&B, cosa che comporta l’abbandono del breakfast, vero e proprio cuore dell’offerta alberghiera. Proprio un grande breakfast, con la sua qualità gastronomica e il suo servizio di eccellenza, può essere il fattore che invoglia gli ospiti alloggiati a provare la cucina dell’albergo anche a pranzo o cena. Sì, perché il ristorante chiuso a pranzo non ha certo effetti positivi ed è un evidente simbolo di rinuncia. In questo doveroso processo di creazione di qualcosa di buono e riconoscibile, la proposta ristorativa e l’accoglienza, il menu, il target e il mix della clientela devono essere coerenti con la tipologia del-
l’albergo, anche in termini di stile, atmosfera e prezzo. Una trattoria all’interno di un Ritz Carton, un’osteria all’ingresso di un Four Seasons può stonare ed è quindi sconsigliabile! Linearità e coordinamento sono basilari, anche nella comunicazione e nel marketing, da una parte con un messaggio mirato e selettivo nei confronti della clientela esterna, dall’altra con un invito conveniente e rassicurante per gli ospiti alloggiati. Spesso gli albergatori mi dicono che i clienti alloggiati (gli ospiti dell’albergo) sono informati della presenza del ristorante e di una buona offerta gastronomica perché c’è scritto sulla pagina web e sulle guide. Non basta. E la comunicazione interna non
può essere demandata al ricevimento, alle consunte cartelline sulla scrivania della camera o ai tristi menù appiccicati alla parete dell’ascensore. La ristorazione si deve comunicare ovunque. Si comincia al check-in, con i receptionist che informano gli ospiti della presenza del ristorante e magari inviano tramite instant messaging una comunicazione ad hoc sullo smartphone del cliente, con foto e menu del giorno. E poi in camera, un pieghevole veloce e immediato con un messaggio speciale e una confezione di biscotti o dolcetti realizzati appositamente dallo chef. O un menu posato sulla scrivania con sopra una mela verde o una rossa Envy 3616. Segnali dal mercato, non solo una mia personale convinzione! I
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LA PAROLA AL FORMATORE
a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
Agile Learning: cosa possiamo imparare dai piccoli prestigiatori
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Immaginate di essere un prestigiatore dilettante ed aver imparato un semplice trucco. Ora mostrate il trucco ad un adulto: se riuscite ad imbrogliarlo vi chiederà come avete fatto. Di fronte al vostro rifiuto se ne andrà scocciato. Provate ora a farlo vedere ad un bambino. Meravigliato anche lui vi chiederà spiegazioni ma, di fronte al vostro rifiuto, vi strapperà di mano il mazzo di carte e caparbio e testardo proverà a rifare il trucco (senza per altro aver capito nulla). Ora paradossalmente uno degli elementi dell’Agile Learing è proprio in questo diverso atteggiamento ed è un campo in cui il piccolo prestigiatore supera di gran lunga l’adulto in termini di atteggiamento e velocità. Ma facciamo un passo indietro. Quando usiamo la parola agilità
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pensiamo al movimento: velocità, flessibilità, fluidità. Ed è esattamente quello che ci si aspetta oggi dalle persone al lavoro. Le organizzazioni sono ormai in costante cambiamento, almeno quelle che contano di mantenersi competitive, e pare che circa il 60% delle aziende sperimenti almeno tre cambiamenti importanti ogni anno. Per star dietro a questo stato di cose è importante che le persone si adattino velocemente imparando quello che c’è da imparare altrettanto velocemente. Peccato che per molti questa sfida risulta difficile, frustrante e a volte insormontabile. Perché? E qual è la strada per l’ormai indispensabile Agile Learning? Tralasciamo le considerazioni relative alle resistenze intrinseche di cui si è parlato molto: le persone
sono naturalmente resistenti al cambiamento ed imparare costantemente porta fuori dalla zona di comfort ed è stressante e stancante. Veniamo invece al come. Qual è l’atteggiamento giusto? Secondo me possiamo imparare molto dai bambini e sfruttare i principi di una pratica strategica di vitale importanza ormai molto negletta e trascurata: il gioco. Veniamo ad un altro esempio. Riceviamo un nuovo computer con installato un nuovo software per il montaggio video. L’adulto medio se non è un addetto ai lavori o se non ha un interesse specifico non lo aprirà nemmeno. Chi ha interesse cercherà qualcuno che gli insegni ad usarlo e comunque troverà le spiegazioni difficili: magari prenderà un sacco di appunti ma al momento di farlo funzionare non sarà comunque capace. Un giovane (o un Agile Learner) invece lo aprirà e comincerà a trafficare, senza sapere bene cosa fare, aprendo finestre, cliccando qua e la, provando e giocandoci. Totale: dopo poco tempo chi ci ha giocato saprà farlo funzionare, tutti gli altri no. Perché? Molto si è detto sul “gioco” come ambito creativo e di apprendimento: giocare ci pone in uno stato in cui fallire non è preoccupante ma divertente ed inoltre ci pone in uno stato mentale di libera esplorazione senza l’ansia della performance. Ed è in questo stato che apprendiamo. Provando, facendo e sbagliano con gioia in un ambiente rilassato e informale. Di fronte ad una nuova sfida, software, comportamento dovremmo quindi tutti fare come il piccolo aspirante prestigiatore: afferrare il mazzo di carte e cominciare a provarci, anche senza avere una chiara direzione. Prima o poi il trucco riuscirà e ci saremo divertiti nell’impresa. I
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UNA METAFORA PER CRESCERE
a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com
“Andava tutto bene?”
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“Andava tutto bene?” È questo l’ultimo tra gli adagi nella customer care della ristorazione. Al nord è molto diffuso, ma anche al centro non manca e sembra sostituire l’ormai vintage “torni a trovarci!”. Da un certo punto di vista abbiamo fatto un importante salto di qualità: qui infatti utilizziamo una domanda anche se chiusa e quindi sterile per definizione. “Andava tutto bene?” è il nuovo must say della ristorazione che affronta a tutti i livelli la customer satisfaction. Tutti quelli che sono impegnati in questa industria, eat out, dine out, banqueting, fast o street food, hanno compreso che l’ampia possibilità di scelta che il nostro mercato offre al consumatore, impone una rinnovata attenzione al cliente e a qualcuno è venuto in mente di chiedere un feed back su come sono state fatte le cose. Purtroppo però ci sono molti aspetti che come consulente per l’Hospitality Management, non posso non evidenziare sapendo di diventare molto, ma molto antipatico. Per prima cosa, i giovanotti che spesso domandano quanto sopra, non hanno un comportamento congruente con quanto richiesto. Ci sia aspetta un momento di sana e autentica attenzione al cliente, ma la frase viene spesso pronunciata a denti stretti e con la risposta in pugno. Insomma cosa succede se rispondo “No, affatto!”? Saranno preparati a gestire il reclamo e saranno così umili da accettarlo? Altro aspetto rilevante è che quella frase viene spesso pronunciata alla fine, quando ormai il dado è tratto e se il cliente ha trovato il piatto devastante e lo ha mangiato per educazione familiare ricevuta (non si lascia nulla nel piatto), ormai è davvero troppo tardi. Infine, quando negli anni ’90, si visitavano gli States ed in generale i Paesi anglosassoni, ci facevano sorridere i giovani camerieri, cacciatori di mance, che si presentavano con eccessiva enfasi dichiarando il loro nome e che si sarebbero
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occupati di noi durante la cena ed effettivamente lo facevano con 3 o 4 passaggi a volo radente ed uno smagliante e convinto “Everything is okay, guys?”. Questi valorosi della ristorazione, poi avevano un riscontro in termini economici dal 15% al 25% del conto, obbligatorio, anzi consigliato, anzi in effetti non si capiva proprio se l’uno o l’altro, però alla fine eravamo veramente contenti di come ci avevano coccolati. Questo per dire che siamo arrivati solo ora a scoprire l’acqua calda salendo sulle spalle dei giganti, cioè coloro che magari non hanno sapori e gusto dell’italica gente, ma che in fatto di marketing e cura del cliente, la sanno molto lunga. Al tavolo e con il piatto davanti si gioca la partita ed il cliente mostra chiaramente la sua reazione emo-
zionale. Prevenire un bisogno, suggerire un miglioramento che poi porta ad un’azione di cross-selling (ti vendo qualcos’altro), correggere un errore, può veramente conquistare il cliente. Inoltre, non ci deve così tanto interessare che torni, quanto che parli e che lo faccia con tante persone, magari a mezzo social network. E quindi, cominciamo a sostituire un “a-sincrono” imperfetto (andava) con un presente convinto e coraggioso (va tutto bene); meglio ancora se invece di formulare una domanda chiusa, magari ci avventuriamo in un... “cosa possiamo fare d’altro per voi?” e soprattutto, guardiamo quella persona negli occhi e facciamole sentire che la vediamo e che la sua faccia la ricorderemo perlomeno fino alla chiusura del locale. I
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
Criptovalute.
Ovvero bitcoin&co dove sono arrivati?
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Eravamo partiti osservando con curiosità l’esperimento di un anonimo inventore giapponese, con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto che sintetizzava probabilmente un gruppo di programmatori dell’estremo est del Mondo. Era il 2009 e si iniziò a parlare di bitcoin, per identificare un processo informatico che coinvolgeva elaboratori in rete rimborsando con una valuta di scambio elettronica inventata e parallela a qualsiasi altra in circolazione. Una moneta virtuale che rappresentava la capacità di sviluppare informatica, algoritmi complessi per la crittografia; sintesi e
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riflessioni più vicine a un film di fantascienza che al pragmatismo dell’essere umano e al suo bisogno di valutare il lavoro con concretezze universalmente riconosciute. Nei primi anni di creazione delle cryptovalute, la comunità finanziaria si chiedeva se ci fosse la necessità di una valuta transazionale, e la risposta non fu univoca. Tante erano le motivazioni che potevano suggerire la praticità di un’unità di valore che risultasse svincolata alle norme a cui devono sottostare non solo le valute ufficiali ma anche i loro possessori, quali ad esempio l’identificazione dei soggetti, la quantità massima del denaro che può essere trasferito, e soprattutto la sua provenienza. Con la cryptovaluta, che viene scambiata trasversalmente nel mondo elettronico senza considerare confini politici e fiscali su piattaforme globali denominate peer to peer, si mettono in contatto domanda ed
offerta e si realizzano prestiti tra sconosciuti con riconoscimento di interessi eludendo i controlli da parte di banche centrali, organismi preposti, agenzie delle entrate, nella realizzazione di guadagni esentasse, anonimi, e che rimangono nel sistema virtuale per poter essere nuovamente scambiate con nuove transazioni. A garanzia del possessore della cyber valuta c’è la sicurezza della crittografia sia nelle transazioni che nel riconoscimento del soggetto anonimo, la difesa dagli attacchi del suo borsellino virtuale anonimo. La rete bitcoin, quindi forniva tutti gli strumenti per custodire in sicurezza i propri bitcoin sia la piattaforma informatica alla quale faceva aderire oltre ai partecipanti alla rete, altre aziende che vendevano beni e servizi in rete e che accettavano la cryptovaluta in pagamento. Da questo momento, i bitcoin quindi si potevano “mining” (scavare) creando valore alla piattaforma e risultando assegnatari, o acquistare cambiando la propria moneta tradizionale in questa moneta virtuale, accedendo alla rete internet e chiedendo chi fosse disposto a venderla e a che prezzo.
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FINANCE CONFIDENTIAL
Incontrata la disponibilità in rete, si realizzava una transazione tra privati, dove il prezzo stesso era determinato dalla scarsità di domanda o di offerta, non essendo vincolata ad alcun cambio ufficiale come quando si acquista una moneta straniera per un viaggio. La crypto moneta non deve rispecchiare nessuna valutazione da parte di una Banca Centrale o di un sistema economico complesso come ad esempio l’eurozona per l’euro che ne determina il valore e il suo rapporto di cambio verso le altre monete, in pratica si auto referenzia e si valuta unicamente con il sistema della domanda e offerta. Un valore che non deve sottostare alle regole di trasparenza, non deve pagare le imposte sul plusvalore che genera, non è identificabile con una persona fisica, possiamo definirlo una moneta anarchica, estremamente rischiosa, ma pare abbia funzionato. A partire dal 2009, sono apparse decine di cryptovalute, sviluppate da gruppi di programmatori con idee differenti e che hanno messo a disposizione ai partecipanti evoluzioni del servizio offerto da bitcoin come ad esempio la più nota piattaforma tra le immediatamente successive Ethereum con la propria valuta Ether. Ethereum fornisce potenza di calcolo ai partecipanti e mette a loro disposizione altresì dei contratti smart, in altre
parole delle bozze contrattuali informatiche da personalizzare, con le quali i partecipanti possono stringere accordi, definendo regole e garanzie e limitando se non eliminando rischi di contestazioni e costi aggiuntivi di avvocati o altro, ma Ethereum fa molto altro e tutto ciò, pur trattenendo una commissione molto bassa rivaluta la propria unità di valore Ether per chi intende partecipare alla sua avventura. Di seguito sono nate Ripple, IOTA, Stellar, Litecoin, NEM, Cardano e Neo, per menzionarne qualcuna. Tra le ultime arrivate desta una certa curiosità la cryptovaluta “Neo”, perché è stata sviluppata in Cina, un Paese che è ancora politicamente comunista, e perché presenta ancora una difficoltà di integrazione nel sistema globale, ma che racchiude l’enorme potenzialità come moneta di scambio informatica in quel Paese talmente vasto ed in fase di sviluppo. Le cryptovalute non hanno un valore ufficiale, vengono scambiate su siti che ne consentono la negoziazione e la domanda e l’offerta ne determinano il prezzo di scambio in quel momento, tuttavia esistono soggetti che hanno scelto di pubblicare le transazioni on line come
ad esempio investing.com, dove possiamo trovare una sorta di quotazione on line stile mercati ufficiali. E che dire riguardo alla possibilità data ai possessori di cryptovalute di trasformarle in dollari euro o yen, se non consigliarli di appoggiarsi a uno dei molteplici broker presenti con sedi in USA, in Europa (Londra per la maggior parte) ed Hong Kong, che trasferiscono su paypal o su carta di credito il controvalore della vendita o l’addebito dell’acquisto? Evidenziando i dubbi che permangono tra gli addetti ai lavori nel campo finanziario il trattamento delle cryptovalute, ha fatto parecchio discutere la decisione assunta dalla borsa di Chicago di procedere nel dicembre 2017 alla quotazione di un future su bitcoin ad un mese, con scadenza gennaio 2018. Infatti, pur essendo il futureun contratto tra le parti che rappresenta una sorta di garanzia per minimizzare le perdite a una scadenza definita in presenza di una quotazione inferiore all’attesa dietro il pagamento di un premio, è indubbio che il riconoscimento del bitcoin come valore di riferimento sottostante il contratto e l’identificazione di Gemini come piattaforma di scambio dove recuperare la valutazione (una tra le tante), hanno aperto una riflessione sui rischi di una potenziale crescita dell’operatività su monete virtuali non soggette ai normali controlli. A tale riguardo non si può tacere il fatto che il successo delle crypto valute sia facilitato dalla pura speculazione finanziaria che aggira, senza violarle, le direttive in ambito di materia tipo Basilea 1, e 2 e delle tassazioni delle ricchezze prodotte dalla finanza tradizionale, appoggiandosi a quel mondo che arricchisce chi opera in un campo globale attualmente non soggetto a norme, e che quindi non risulta illegale, ma che, oltre ad avere un alto rischio finanziario per i partecipanti evidenzia un elevato rischio sociale. I 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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IL PARERE DEL LEGALE
a cura dell’avvocato Roberta Borghini
Vacanze con imprevisto
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Doveva essere un sogno in un paradiso esotico, invece si è trasformato in un incubo. È successo ad una turista parmense che aveva scelto Zanzibar come meta dell’agognata vacanza. Il viaggio procede secondo le aspettative sino a quando una simpatica scimmietta selvatica, protagonista del “cabaret” locale e mascotte della struttura turistica, si avvicina alla malcapitata villeggiante e decide di addentarle un polpaccio. La lacerazione è profonda, il morso ha reciso una vena della gamba: com’è facilmente immaginabile, la villeggiatura è completamente rovinata, ai bagni di mare si sostituiscono dolorose medicazioni. Non solo. Il subentro di una pericolosa infezione dà origine ad un interminabile iter sanitario. Anche l’iter giudiziario è infelice, poiché i primi due gradi di giudizio vedono il rigetto delle domande risarcitorie rivolte verso il tour operator. Infatti, secondo il Tribunale di Cuneo (sentenza del 20 gennaio 2003) e la Corte d’Appello di Torino (sentenza n. 1664 del 2004) la responsabilità per l’accaduto sarebbe da ascrivere al gestore dell’hotel (non all’agenzia), colpevole di non aver custodito l’animale, ai sensi dell’art. 2052 c.c.. La turista danneggiata non si è persa d’animo e ha portato il caso al vaglio della Cassazione, dove ha finalmente ottenuto giustizia. Alla luce delle normative europee, i giudici di legittimità hanno ritenuto che “l’obbligo di somministrare vitto e alloggio non esaurisce l’ambito della prestazione alberghiera, la quale necessariamente implica anche doveri accessori di salvaguardia dell’incolumità dei clienti in relazione alle caratteristiche proprie del contesto in cui il soggiorno ha luogo” (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 3 dicembre 2009, n. 25396). Insom-
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ma, il tour operator si assume il rischio d’impresa, che consiste anche nello sbagliare la scelta dei collaboratori. La responsabilità che grava sul tour operator è dunque di carattere oggettivo: peraltro
occorre considerare, dal punto di vista della ratio della pronuncia, che sarebbe stato assai gravoso ed oneroso per la viaggiatrice proporre l’azione nei confronti di un lontano albergatore. La sentenza affronta anche il tema dell’obbligo di protezione che grava sull’albergatore, ovvero dell’obbligo di garantire la sorveglianza, l’igiene e la sicurezza dei luoghi ove si svolge il servizio, nel rispetto delle normative vigenti e quindi di garantire la sicurezza e l’incolumità fisica del cliente. In tal senso, ipotesi classiche di responsabilità dell’albergatore possono essere individuate nei danni subiti dal cliente per un pavimento sconnesso, per uno scivolone nella vasca da bagno o per una caduta sulle scale, tutte riconducibili alla responsabilità da custodia di cui all’art. 2051 c.c. Responsabilità derivante dal fatto che il viaggiatore entra in una struttura all’interno della quale non può esercitare alcuna forma di controllo: egli ha diritto al risarcimento poiché non è in grado di salvaguardare da pericoli se stesso e i propri beni. In sostanza il cliente si è completamente affidato ad un altro soggetto, l’albergatore, che dovrà garantirgli un soggiorno sicuro. I
La Suprema Corte ha accolto la domanda di risarcimento danni proposta dalla cliente di un albergo inciampata in una soglia posta sulla sommità delle scale, risultata lievemente rialzata rispetto al livello, di colore uniforme, della restante superficie (Cass. civ., sez. III, 9 novembre 2005, n. 21684). Allo stesso modo, il Giudice di Pace di Ottaviano ha ritenuto meritevoli di tutela le richieste di un’infortunata caduta sulle scale poste all’esterno della struttura ricettiva, costituenti il passaggio obbligato dal ristorante alle camere, prive di corrimano e protezioni antiscivolo (sent. 17/3/2011). Sempre la Suprema Corte ha affermato la responsabilità dell’albergatore per le lesioni subite da un cliente scivolato nella vasca da bagno, sul presupposto che quest’ultima era destinata anche a doccia, senza che fosse munita degli indispensabili presidi antiscivolo e di sostegno (Cass. civ., 28 novembre 2007, n. 24739). Stesso ragionamento per i danni provocati ad un cliente dal distacco dal muro e caduta al suolo del lavabo del bagno (Trib. Napoli, 7 marzo 1998) e per quelli occorsi ad un turista caduto per le scale a causa dello spegnimento improvviso del sistema di illuminazione (Trib. Bari, 10 dicembre 1999). Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it
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40 Mi piace Tarallo.qxp_Layout 1 28/02/18 09:40 Pagina 142
MI PIACE
All’aperto o in palestra, per il manager runner, è importante poter correre Con qualunque tempo, Massimiliano Tarallo, amministratore delegato di Dräger Italia, non rinuncia mai ai suoi dieci chilometri quotidiani di corsa: questo il criterio principale delle sue scelte, assieme al calore dell’accoglienza e alla posizione strategica per gli impegni di lavoro
✒Giorgio Vizioli
S Nella foto lo Sheraton Lake Como Hotel. Per Massimiliano Tarallo non c’è nulla di meglio di una corsa per recuperare tono ed eliminare lo stress dopo un’impegnativa giornata di lavoro in albergo
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Solo chi fa jogging tutte le mattine, con tutti i tempi e sotto tutti i cieli, può capirlo. Sia che si sposti per lavoro sia che viaggi per piacere, da solo o in famiglia, per il manager runner c’è una priorità su tutte, nella scelta dell’albergo: che vi sia la possibilità, di prima mattina o di sera, di fare quella decina di chilometri di corsa ai quali non rinuncerebbe mai! Giardini e parchi urbani, strade tranquille, magari sul lungomare: la corsa dà tono ed energia per affrontare bene la giornata di lavoro o per chiuderla, lasciandosi alle spalle l’impegno e la fatica. E, se proprio non è possibile uscire a correre, allora è bene che l’albergo abbia una palestra dove poter fare un po’ di sport: «Una delle mie mete più frequenti», spiega Massimiliano Tarallo, amministratore delegato della filiale italiana della multinazionale tedesca Dräger, «è il nord della Germania – Lubecca, dove si trova l’headquarter della mia società, ma anche Am-
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burgo e altre città – e non è che il tempo da quelle parti sia sempre clemente (eufemismo); quindi la disponibilità di una palestra è uno dei criteri fondamentali in base ai quali scelgo l’albergo dove sostare». “Per questo, una delle strutture che preferisco è il Radisson Blu di Amburgo: è proprio di fronte all’aeroporto, e mi ci fermo molto spesso, in quanto sovente le riunioni con i colleghi di casa madre vanno avanti a lungo e finiscono quando non ci sono più aerei per tornare in Italia; così, ben volentieri rimango a dormire lì: il comfort è veramente notevole, l’albergo è curato in ogni particolare, ma soprattutto posso scaricarmi, facendo ginnastica o correndo nella palestra, che è pulita ed efficiente». «Questo criterio di scelta, prosegue Tarallo, va di pari passo con un altro, al quale mi attengo sempre: l’albergo deve trovarsi in una posizione strategica, in sintonia con le esigenze dei miei spostamenti, o vicino al posto dove devo andare per la-
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MI PIACE
voro, oppure vicino, per l’appunto, all’aeroporto; se del caso, preferisco un hotel in periferia, comodo per me, a uno situato in centro città ma che m’impone un trasferimento più lungo: questo perché in generale i miei viaggi di lavoro sono impegnativi e richiedono una gestione attenta del tempo». «Per me, che sono abbastanza abitudinario, è importante che l’albergo mi accolga alla sera con calore e cortesia, che sia un posto dove mi possa riposare e rilassare. Una specie di casa temporanea. Solo per un aspetto particolare faccio eccezione a questo approccio: non ceno mai in albergo. Preferisco uscire a cercare un ristorante (a volte me lo faccio consigliare dal personale stesso dell’hotel) oppure, se so che l’albergo è decentrato, vado a mangiare prima di prendere la stanza». Oltre al citato Radisson Blu di Amburgo, c’è anche un albergo in Italia del quale serba un bel ricordo? «Sì, certamente: si tratta di un bellissimo albergo di Sorrento. Ricordo una vista spettacolare, personale professionale e gentilissimo e un giardino favoloso, dove sarei restato tutto il giorno a godermi i profumi e la pace del posto; ma purtroppo, come spesso avviene, penso per tutti, ero lì per lavoro e ci sono rimasto poco. Però, la corsa che ho potuto fare nel parco dell’albergo me la sono proprio goduta!». Ci sono viaggi che non dimenticherà mai? «In positivo, senz’altro le volte che sono stato a New York, da solo e con la famiglia; in negativo, purtroppo devo dire l’India, dove pure sono tornato due volte.
Non mi sono trovato affatto a mio agio, evidentemente è un mondo troppo lontano e troppo diverso dal mio modo di essere: ho incontrato barriere psicologiche che non sono riuscito a superare. Ma il ricordo più bello è quello di un viaggio di lavoro a Johannesburg, in Sudafrica, perché al termine dei giorni dedicati al lavoro, con i colleghi siamo riusciti a ricavare qualche giorno di vacanza, durante i quali siamo entrati nel profondo della realtà di quel paese, visitando le antiche miniere di diamanti e i parchi nazionali con la loro fauna meravigliosa e facendo esperienze che hanno lasciato ricordi veramente indelebili». E, infine, qual è il suo sogno nel cassetto? «Andare, per lavoro o per piacere, in America Latina, dove non sono mai stato: Cile, Argentina, Brasile sono i paesi che mi attirano di più!». I
Quando non è possibile fare jogging all’esterno, l’ad di Dräger sa come scaricare la tensione e ritemprarsi lo spirito in una bella attrezzata palestra
Dräger è un’azienda leader a livello internazionale nel settore della tecnologia medica e della sicurezza, con sede centrale a Lubecca e, in Italia, a Corsico (Milano). Fondata nel 1889, è presente in quasi 200 paesi di tutto il mondo, con un fatturato complessivo di circa 2,5 miliardi di euro e oltre 13 mila dipendenti.
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I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ
GDF Group
Una proposta Mice di eccellenza Il presidente del Gruppo, Guido Della Frera fa un bilancio, decisamente positivo, dell’anno appena concluso e anticipa novità importanti nel settore dei meeting e degli eventi. Strategiche le strutture dell’area milanese e quelle di Brescia
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Quando lo incontriamo, Guido Della Frera (foto), presidente di GDF Group, ci mostra con orgoglio la motivazione del “nostro” premio Master Meeting Excellent 2016, che tiene accanto all’onorificenza di Cavaliere della Repubblica: «per aver creato a Milano un nuovo polo di eccellenza nell’accoglienza turistica di qualità». Altri premi e riconoscimenti – migliori spazi per meeting ed eventi del Nord Italia, miglior location Mice – impreziosiscono l’ufficio di direzione di Guido Della Frera, presidente di GDF Group, una hol-
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ding con oltre 600 dipendenti e collaboratori che opera nel settore turistico alberghiero, immobiliare, e sociosanitario. L’anno si è appena chiuso: bilanci e previsioni per il vostro gruppo? «È stato un anno positivo il 2017. I risultati di tutti i settori sono stati buoni, in linea con le previsioni di budget. Speriamo di aver concorso alla ripresa e all’uscita dalla crisi. Manteniamo eccellenza gestionale nello storico Polo Geriatrico Riabilitativo con due RSA a Cinisello e a Milano, stiamo completando l’impegnativa realizzazione del Piano Integrato Insediativo di Affori con 300 appartamenti residenziali in gran parte in edilizia convenzionata e la costruzione di un nuovo hotel, un Hampton by Hilton. È, inoltre, stato completato il PII di Lainate, dove è felicemente operativo Ibis Milano Fiera, in proprietà su un’area prossima a Expo». Come è andato il ramo Hotel? Quali strutture hanno registrato le migliori performance? «I successi gestionali di tutti gli alberghi ci hanno consentito di semplificare la linea di comando, creando una sola società, la GDF Hotel, che gestisce oggi tutte le strutture. Grand Hotel Villa Torretta, lo storico fiore all’occhiello del nostro gruppo, conferma il suo prestigio come miglior location Mice del Nord Italia. Questa imponente residenza gentilizia del XVII secolo, con 77 camere tutte diversificate,
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I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ
è luogo d’arte, storia e cultura per un suggestivo soggiorno a Milano. Hilton Garden In North Milan, con 193 camere e un rinnovato business center da 800 posti, contribuisce all’incremento del successo turistico di Milano nel post-Expo. Ibis MilanoFiera, con 120 camere, rispecchia l’incremento del turismo fieristico. La riapertura di Novotel ha riscosso l’apprezzamento degli utenti di Tripadvisor come miglior albergo di Brescia e anche il “boutique hotel” Cristallo a Ponte di Legno ha registrato un’ottima stagione». Un bilancio e qualche previsione sul settore Mice? «Il bilancio è positivo per tutte le strutture. Le imprese stanno credendo nella ripresa e nella capacità di Milano di essere efficiente, glamour, competitiva e globale. La nostra offerta è sempre centrata su servizi Mice trainanti, privilegiando l’innovazione, il digitale, le telecomunicazioni. Tutti i nostri alberghi poggiano su una proposta Mice di eccellenza. L’offerta di Grand Hotel Villa Torretta, con un auditorium da 300 posti e molteplici sale riunioni attrezzate con le più avanzate soluzioni tecnologiche, andrà ancora migliorandosi con un piano di remodelling che si completerà nel corso del 2018 ponendo al centro le esigenze della convegnistica e degli incontri di relazione e affari. Anche l’Hampton by Hilton, con 180 camere, che costruiremo ad Affori quest’anno, avrà questa dote di apertura alla città e alla sua economia. Queste novità amplieranno, integrandosi con il centro congressi di Hilton Garden Inn Milan North, che già dispone di 800 posti, la nostra già notevole offerta di spazi Mice su Milano. Tutte le nostre strutture alberghiere si caratterizzano per il fatto di essere disposte sulle efficienti linee metropolitane milanesi e di essere perfettamente allineate con l’evoluzione della città cogliendo le nuove esigenze di una società in dinamica crescita». Novità in serbo per il 2018? «Nei nostri piani non c’è solo Milano, con il riordino di Grand Hotel Villa Torretta e il nuovo Hilton ad Affori, che completa la riqualificazione di un quartiere destinato a divenire sempre più centrale con uno standard alberghiero internazionale. Crediamo molto anche nel dinamismo di Brescia, la seconda città della Lombardia che
abbiamo imparato ad apprezzare con l’esperienza del rilancio di Novotel, nel quartiere degli affari della Leonessa D’Italia, impegnata a ridare dinamismo economico a un territorio ricco di nuove potenzialità. Contiamo di iniziare a primavera i lavori di riadattamento e restyling di una seconda importante struttura – un Hilton Garden Inn con 140 camere di fresca concezione e centro business. Contiamo di ripetere il successo di Novotel, riproponendo la qualità competitiva dei nostri manager, la formazione attenta e costante del personale che ricerchiamo con le attività formative del gruppo aperte a un moderno rapporto scuola/lavoro, la sensibile esperienza che andiamo accumulando nella gestione di una proposta alberghiera dinamica e competitiva che ci vedrà superare le 1.000 camere nell’offerta complessiva di gruppo. Un traguardo/obbiettivo che ci posiziona tra i primi operatori italiani di un settore decisivo che sta trainando il Paese verso la ripresa». Silvia Fissore
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LE GRANDI CASE DELL’OSPITALITÀ
Grand Hotel Villa Serbelloni 100 anni di ospitalità. È Un anniversario importante quello celebrato quest’anno dalla famiglia Bucher, proprietaria di questo lussuoso hotel sul Lago di Como: un secolo e tre generazioni alla guida di una struttura che è considerata tra le migliori nel mondo. Master Meeting vi racconta il segreto di un successo così longevo
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Il 2018 è sicuramente un anno speciale per il Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, splendida dimora neoclassica, affacciata sulla punta del promontorio che separa i due rami del Lago di Como resi celebri dal Manzoni nei suoi “I Promessi Sposi”. La Villa, infatti, nata come dimora privata e trasformata in hotel di lusso nel 1873, fu acquistata esattamente 100 anni fa da Arturo Bucher, nonno di Gianfranco Bucher. attuale proprietario ed erede di Franz Joseph Bucher, un pioniere dell’ospitalità alberghiera. A un secolo di distanza, nel corso del quale si sono succedute tre generazioni alla guida di questo splendido albergo, il Grand Hotel Villa Serbelloni conserva ancora
quell’atmosfera magica, elegante ed esclusiva che da subito lo collocò tra le migliori strutture alberghiere al mondo, trasformandolo in meta ambita dall’aristocrazia europea, dai capi di stato, dai divi di Hollywood e dalle personalità più di spicco del XX secolo. Uno dei segreti del successo è senza dubbio la presenza in albergo della famiglia Bucher, che abitando nella dimora riesce davvero a dare ai propri ospiti, sia che vengano per vacanza o per lavoro, la sensazione di essere in una grande casa del secolo scorso, che ogni anno riapre le porte per accogliere gli amici di sempre. Tutte le sere la musica dal vivo di un trio di pianoforte, violino e contrabbasso, allieta gli ospiti
Franz Joseph Bucher. A destra, Gianfranco e Dusia Bucher
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seguendo un’amabile tradizione inaugurata ancora dal capostipite della famiglia e che la nuova generazione alla guida dell’hotel ha voluto conservare. Oggi oltre all’atmosfera d’altri tempi, l’ospite trova i servizi più moderni ed efficienti per un soggiorno di lavoro o di piacere. I due ristoranti, diretti dallo chef Ettore Bocchia, permettono di scegliere tra l’elegante e stellato Mistral e il più informale La Goletta, aperto con orario continuato dalle 12,00 alle 23,00, ideale per chi non voglia interrompere eventuali meeting o riunioni. Le due piscine (una al coperto), la palestra, il campo da squash e la Villa Serbelloni SPA, con programmi e trattamenti anche specifici per l’uomo, completano l’offerta benessere e relax dell’albergo. L’Hotel, che vanta 95 camere di cui 22 suite, dispone anche di una spiaggia e di un molo privato per arrivare in motoscafo o partire direttamente dall’hotel per le escursioni alla scoperta del Lago e dei suoi tesori. S.F.
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“Pétales d’Emotions”
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OSPITALITÀ&CUCINA
Castel Monastero Alla base del menu de La Contrada, ristorante di fine dining le cui proposte nascono in collaborazione con Gordon Ramsay, pluripremiato chef di fama mondiale, ci sono ricette toscane innovative e piatti della tradizione locale rivisitati con creatività. Per un’autentica gourmet experience Un viaggio nei sapori del territorio
U Di origine greca ma ormai riconosciuto a livello internazionale, Stylianos Sakalis ha iniziato la sua avventura a Castel Monastero nel 2009 accanto a Gordon Ramsay. Dal 2016 guida la brigata di cucina de La Contrada. Ama rispettare la stagionalità degli ingredienti e crede in una cucina semplice, basata sull’uso rigoroso dei prodotti locali. Il suo lavoro rappresenta il perfetto equilibrio tra lo stile mediterraneo e l’influenza francese, condito dall’eccezionale esperienza accanto a chef Ramsay
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Un buen retiro tra le dolci colline del Chianti, nel cuore della Toscana, a pochi km da Siena. Un resort che ha costruito il proprio successo attorno ad alcuni capisaldi, come buona cucina, benessere e quiete, portati ai massimi livelli. Una struttura che ha fatto delle collaborazioni internazionali una delle sue cifre distintive. Castel Monastero, borgo medioevale originario del XI secolo oggi trasformato in una proposta ricettiva cinque stelle parte del prestigioso circuito di Leading Hotels of the World, è una location simbolo dell’ospitalità italiana. L’elegante resort conta 73 camere e include una villa indipendente, due sale meeting di ultima generazione e svariati spazi all’aperto per allestire eventi e ospitare incontri, oltre a un rinomato centro wellness con programmi detox e riequilibranti basati su yoga, menu benessere, massaggi marma e naturalmente percorsi SPA.
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Questa struttura si trova in uno scenario eccezionale, tipicamente toscano, in cui dominano vigneti, campi di grano e filari di cipressi. Nato dalla rivisitazione di un antico monastero, di cui ha conservato i tratti caratteristici integrando soluzioni e accorgimenti per garantire il massimo del confort moderno, Castel Monastero ha scelto di esaltare il legame con il territorio cui appartiene non solo nel design degli spazi, ma anche nella cucina. Diversi fattori ne compongono l’esperienza gastronomica. Il primo è, come accennato, la volontà di raccontare la Toscana, la sua cultura e la sua storia attraverso le materie prime e le ricette. Una scelta di autenticità che si amplia e integra con una visione più alta, quella garantita dalla collaborazione con chef d’eccezione, che hanno portato con loro tutto un bagaglio di gusti e idee frutto di anni di viaggi e scoperte. In questo caso ad aver contribuito a comporre il menu offerto nel ristorante gourmet della struttura, La Contrada, è Gordon Ramsay, chef che non ha bisogno di presentazioni e che ha raccolto ben quindici stelle Michelin nel corso della carriera. Oltre ad aver curato la carta dei piatti toscani, ha anche contribuito a scrivere il menu benessere dedicato agli
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OSPITALITÀ&CUCINA
ospiti della Spa, basato sulle ricette della tradizione italiana rigorosamente a basso contenuto di zuccheri e grassi. Accanto a lui l’executive chef di Castel Monastero Stylianos Sakalis, che guida la brigata di cucina. Insieme propogono una gastronomia in cui innovazione e tradizione si fondono, alla ricerca di piatti creativi ma sempre autentiticamente toscani.
La Contrada, un’esperienza sofisticata Affacciato direttamente sulla piazza del borgo, cuore pulsante di Castel Monastero, il ristorante La Contrada propone cene gourmet nella cornice raffinata di due salette in stile, dove ai piatti si abbina una selezionatissima lista dei vini con le migliori etichette della Toscana, Chianti incluso, alcune prodotte nelle vigne che circondano la tenuta. A partire da questa primavera, inoltre, una volta al mese gli ospiti potranno partecipare alle cene a “4 mani”, un vero viaggio tra i sapori della migliore cucina locale e italiana il cui menu sarà interamente creato a due. Lo chef sarà accompagnato ogni volta da un diverso collega stellato, per proporre tante diverse esperienze di fine dining.
La Cantina, tradizione toscana al top All’interno di Castel Monastero si trova un secondo ristorante, ospitato sotto le volte e tra le mura di pietra dalle cantine in cui si conserva il vino. Qui l’offerta culinaria si basa sull’abbinamento tra la ricca collezione di vini e i taglieri, tipicamenti toscani, che ne raccontano la tradizione in tema di formaggi e salumi. Il locale ospita pranzi e cene più informali, in cui degustare i capolavori di una gastronomia unica, dai pici alla pappa al pomodoro e alla carne Chianina. Giulia Gagliardi
I nuovi corsi di cucina firmati Gordon Ramsay Cucina tipica toscana o le ricette più autenticamente italiane? I nuovi corsi di cucina che si svolgono tra le mura di Castel Monastero, ideati dai suoi due chef, Gordon Ramsay e Stylianos Sakalis, offrono l’occasione di apprendere le tecniche e i segreti dei piatti icona di entrambe queste due tradizioni. Le lezioni durano un intero pomeriggio e prevedono classi di sole cinque persone, per favorire un’esperienza di massima partecipazione. A seguire, lo chef offrirà una cena in cui ricreerà i piatti oggetto della sessione, come i pici all’aglione, le triglie alla livornese e il tiramisu.
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OSPITALITÀ&CUCINA
Relais Monaco Country Hotel & SPA Nella campagna trevisana, immersa nel verde di un parco secolare, la struttura di Ponzano Veneto ha l’armonia e la grazia di una bella donna che non teme il passare del tempo
La centralità della Location
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Antico e contemporaneo hanno dato un carattere particolare al Relais Monaco Country Hotel & SPA di Ponzano Veneto. Il lungo viale tra i vigneti dà il benvenuto nell’ottocentesca Villa Persico Guarnieri, cuore della struttura dove si trovano la reception e le 17 suite in stile classico. Nelle due ali laterali trovano posto le 62 camere in stile contemporaneo, le sale meeting e la nuovissima SPA, il raffinato Ristorante La Vigna e una magnifica sala banchetti. La facciata nord si apre sulla terrazza antistante il parco secolare con piscina, dove si respira tutto il fascino della campagna trevigiana, dolce e riposante. Ma qual è il vero core business del Relais Monaco? Nel 2012 la direzione è stata assunta da Enrico Mazzocco (foto), la classica persona giusta al momento giusto per una svolta nel rispetto della tradizione: «quando ho assunto la direzione del Relais Monaco nel maggio del 2012, ho subito intuito le enormi e ancora inespresse potenzialità leisure di questa struttura. Allora, i segmenti di mercato che costituivano il core business erano Mice e corporate. Ho cominciato subito a lavorare per aumentare la componente leisure, che si è andata via via affermando sempre di più, tanto che nel 2017 il leisure ha superato il corporate. Nel 2016, con la realizzazione della Country Spa, c’è stata la svolta decisiva che mi ha permesso di introdurre una clientela, quella wellness leisure, completamente nuova».
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Il Relais Monaco si presenta come ottimo punto di partenza per esplorare la regione. Da qui si possono raggiungere facilmente le Colline del Prosecco, le Dolomiti, le tante città d’arte e i piccoli borghi medievali del Veneto come anche le magnifiche ville palladiane. La vacanza può essere costruita all’insegna dello slowtourism, inteso come scoperta del territorio, della sua arte, cultura e cucina. Una vacanza, alla ricerca di piccole perle di rara bellezza, che si può fare anche in bicicletta o e-bike.
L’offerta Mice La presenza congressuale (la capienza massima della struttura è 200 persone) riveste una quota di mercato importante. La location si presta molto bene per le presentazioni di prodotti, specialmente quelli legati all’outdoor. Il direttore puntualizza «L’offerta che proponiamo per completare e arricchire meeting e congressi è estremamente varia: visita e degustazione del celebre Prosecco nelle migliori cantine del territorio; visita di monumenti unici al mondo come il tempio del Canova a Possagno e le ville venete; team building per migliorare il proprio stile di leadership; cene a tema per intrattenere e stupire e molto altro ancora».
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OSPITALITÀ&CUCINA
La cucina, fiore all’occhiello del Relais «È sempre stata un punto di forza e orgoglio del Relais Monaco», aggiunge il direttore, «tanto che abbiamo voluto raccontarla attraverso un libro intitolato “La Cucina Trevigiana del Relais Monaco” per sottolineare il nostro radicamento al territorio e il nostro forte legame con la storia. Qui, infatti, negli anni ’60, la cucina trevigiana sperimentava e si evolveva fino a diventare una grande cucina internazionale senza mai tradire sé stessa. Oggi noi siamo eredi di questa trasformazione e proseguiamo il cammino che coniuga tradizione e innovazione. A testimoniare l’apprezzamento per la cucina del Relais Monaco è la crescita esponenziale del settore celebrativo (matrimoni, comunioni, compleanni etc.). Domenico Longo, da quasi cinque anni, mi accompagna in questa avventura e dirige la cucina con la serietà, creatività e calma che lo contraddistinguono».
no l’opportunità di continuare il nostro percorso di rinnovamento che quest’anno vedrà coinvolte le camere. È infatti già stato realizzato il prototipo della nuova camera comfort che si presenta molto fresca, luminosa ed elegante, con un richiamo al nostro parco suggerito da una testiera retroilluminata che raffigura un albero stilizzato. Inoltre, subiranno un make up anche la hall, il ristorante e la sala banchetti». L.S.
Novità per il 2018 «I risultati di uno splendido 2017», dice con giusto orgoglio Mazzocco, «ci regala-
Winter break Per la stagione invernale il Relais Monaco Country Hotel & Spa propone lo speciale pacchetto “Winter-break” a partire da € 199 a coppia che include: soggiorno di una notte per due persone in camera doppia con colazione, cena al Ristorante La Vigna e ingresso alla Country Spa, per conoscere il bien-vivre della Marca.
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OSPITALITÀ&CUCINA
Turin Palace Hotel Esperienza di gusto sotto La Mole. Lo storico albergo torinese vanta un eccellente ristorante, aperto anche al pubblico: Les Petites Madeleines, dove lo Chef Stefano Sforza attinge scrupolosamente alla tradizione piemontese, ma con un tocco personalissimo nell’affrontare le materie prime del territorio
Sin dalla sua costruzione nel 1872, il Turin Palace Hotel, con la sua naturale eleganza e discrezione, si è subito posizionato tra i simboli dell’ospitalità sabauda condividendo con la città trasformazioni e cambiamenti nel segno della cultura, della politica, dello spettacolo. Nel 2015 si è riaffacciato al panorama torinese con un’immagine rinnovata, ma sempre fedele alla sua essenza originaria. Oggi, infatti, il binomio tradizione/contemporaneità è la cifra che contraddistingue la filosofia dell’ospitalità di questo lussuoso hotel guidato dalla famiglia Marzot, già proprietaria degli Hotel Spadari al Duomo e dell’Hotel Gran Duca di York a Milano. Uno dei fiori all’occhiello del Turin Palace Hotel è sicuramente il suo rinomato ristorante Les Petites Madeleines, aperto anche al pubblico esterno, in cui rivivono le ambientazioni e le atmosfere charmant dei bistro francesi. «L’approccio della noPiero Marzot
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stra cucina», racconta Piero Marzot, «è di grande attenzione alle risorse che i nostri prodotti tipici e la nostra tradizione culinaria ci offrono. Non dimentichiamo, infatti, che ci troviamo a Torino, capitale del gusto, caratterizzata da storici e rinomati ristoranti. Pertanto chi è in visita da noi deve poter vivere l’esperienza a 360 gradi di una città dove cultura e gastronomia si intrecciano indissolubilmente. Il nostro ristorante vuole proporre un “viaggio” su più livelli: sapori, cultura e scoperta del territorio, il tutto all’insegna dell’emozione».
Le Petites Madeleines Carte da parati e boiserie, divanetti imbottiti, spazi confortevoli vocati alla riservatezza e alla discrezione accolgono gli ospiti nella sala principale del ristorante, dove, ad accompagnare nella degustazione è un servizio garbato e mai invadente. Intima per dimensioni e suggestiva nelle atmosfere è la saletta attigua alla principale, con ingresso indipendente, ideale per cene tête à tête o per piccoli gruppi. Per eventi di più ampio respiro, come matrimoni o cene di gala, per un massimo di 120 coperti, l’Hotel riserva anche gli spazi della storica Sala Mollino, che con la sua cupola ellittica e i soffitti di oltre 7 metri, le sospensioni in vetro soffiato e i preziosi decori, ricorda le grandi sale delle feste di memoria ottocentesca. La guida del ristorante è affidata all’esperienza e alla creatività dello Chef Stefano Sforza, piemontese doc, con esperienze in celebri stellati. «Il nostro chef», spiega Marzot, «propone menù che affiancano ai piatti della solida tradizione piemontese,
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OSPITALITÀ&CUCINA
Raviolo del Plin su tutti, ricette creative mai estremizzate (Fusillo cotto in brodo di camomilla, guancia di rana pescatrice, dragoncello e aglio nero, solo per citar un esempio; ndr) in cui centrale è il ruolo delle verdure». Ad annaffiare i percorsi di gusto una selezione di etichette a prevalenza piemontese – con attenzione riservata ai prodotti di nicchia – ad alcuni vini delle principali aree di produzione italiane e francesi. Quello che contraddistingue la cucina di Stefano Sforza è la massima attenzione nella selezione della materia prima e nella cura per le cotture, oltre alla predilezione per il mondo vegetale. Lo conferma una delle sue ricette iconiche: il “Giardino dello chef”, panoramica di verdure stagionali servite con metodi di cottura, consistenze e forme molteplici, valsagli il premio “Miglior piatto della serata” al Concorso “Miglior chef emergente Nord Italia 2016”. «Oggi», prosegue Marzot, «Il futuro dell’hotellerie poggia tutto sulla capacità di offrire emozioni su misura del viaggiatore. E il cibo è uno dei pilastri. Proprio per questo, anche nell’ambito MICE, è indispensabile saper investire non solo negli spazi congressuali o nell’innovazione tecnologica, ma anche nella proposta legata alla ristorazione. Chi viaggia per lavoro o partecipa a un convegno, nel momento della pausa lavori, deve poter vivere un’esperienza che rimanga a lungo piacevolmente scolpita nella memoria». E proprio per venire incontro alle esigenze organizzative, il ristorante propone diversi menu, dal buffet al lunch, dal banchetto al pranzo informale, a seconda dei tempi e delle modalità richieste dai lavori. Ma il
fil rouge rimane sempre lo stesso: il legame indissolubile con il territorio unito a una proposta gourmet chiara, leggera, comprensibile ed interessante negli abbinamenti, in cui è sempre presente la volontà di suscitare emozioni. P.T.
Stefano Sforza
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SPA EXPERIENCE
Lefay Resort & SPA Lago di Garda 3800 metri quadrati tra saune, piscine, hammam, grotte e laghetti, dove luce, spazio, natura e relax si combinano in una filosofia di benessere olistico davvero unica. Grazie all’esclusivo Lefay SPA Method e alle tante le attività wellness da poter organizzare anche in gruppo
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Primo resort 5 stelle lusso del Lago di Garda, inserito nell’incantevole Riviera dei Limoni, a Gargnano, Lefay Resort & SPA Lago di Garda è una vera e propria wellness destination dove tutto è declinato secondo un moderno concetto di benessere olistico. A partire dall’attenzione per l’ambiente. Il Resort sorge, infatti, all’interno di un bellissimo parco naturale di 11 ettari, tra colline, boschi e uliveti con vista sul lago, ed è stato interamente progettato in base ai più aggiornati criteri di ecosostenibilità. Tra i numerosi riconoscimenti e attestati ottenuti, spicca il Green Globe, primo programma di certificazione mondiale per le strutture che operano nel settore benessere. Inoltre, nel 2011, il Resort ha lanciato il progetto Lefay Total Green per la compensazione delle emissioni residue di CO2. Anche all’interno, spazi e arredi sono stati pensati per il massimo comfort e realizzati con materiali naturali, in conformità con un nuovo concetto di lusso che lega lo stare bene sempre più ad aspetti quali lo spazio, la natura, il silenzio e il tempo libero. Questo vale sia per le suite sia per l’area meeting, che offre una magnifica vista ed è attrezzata per incontri fino a 60 persone. L’attenzione al benessere si coglie anche
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dalla cura dell’ospite, dal dettaglio più piccolo alla sorpresa più grande, come la Royal Pool & SPA Suite inaugurata nel 2013 che vanta una superficie totale di 620 metri quadrati. Infine, da sempre il Resort riserva una grande attenzione alla cucina, sana e leggera, ispirata alla migliore tradizione mediterranea, che, qui, diventa anche occasione di apprendimento e aggregazione per le aziende, con le simpatiche cooking class.
E, poi, il fiore all’occhiello... la SPA Un sorprendente “Mondo Acqua e Fuoco”, un connubio felice tra la Medicina Classica Cinese e le novità della ricerca scientifica occidentale. La SPA si distribuisce su oltre 3800 metri quadrati, con vista sul parco, con il quale costituisce un unicum, grazie alle enormi vetrate e alle numerose iniziative in e outdoor che si possono fare anche in gruppo, in occasione per esempio di un team building o di un post congress. Ma veniamo al suo cuore: un dedalo di piscine, saune, hammam, grotte e laghetti. C’è l’area “Natura e Fitness” con una grande palestra, dove partecipare a corsi di risveglio muscolare, Qi Gong, Stret-
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SPA EXPERIENCE
ching e Body Tonic e un suggestivo percorso (da fare in gruppo) nel verde del giardino energetico terapeutico, attraverso cinque diverse stazioni dai significati archetipici: il Drago Verde (che simboleggia la primavera, il risveglio), la Fenice Rossa (l’estate, il culmine dell’energia) la Tigre Bianca (l’autunno, il raccoglimento), La Tartaruga Nera (l’inverno, il riposo profondo) e il Centro, che, situato su una collina ricca di fiori gialli, collega energeticamente tutte le aree e favorisce l’equilibrio di mente e corpo. Nell’ampio parco si può, inoltre, scegliere tra il percorso running, 2km tra boschi e colline, e il percorso vita, con otto stazioni attrezzate per esercizi di tonificazione ed elasticità. Per gli ospiti sono infine a disposizione i Programmi Salute Lefay SPA Method, personalizzabili secondo ogni esigenza per un benessere integrale. Vale la pena ricordare che nel 2017 il resort è stato premiato, tra i vari riconoscimenti, come: “World Best Wellness Spa” (World Boutique Hotel Awards), “Most Sensational Spa (Small Luxury Hotel Awards), “Best Destination Spa” (European Health &Spa Awards), “Best Wellness Clinic” (Prime Traveller Awards), “Top 10 Destination Spas in the World” (Traveller’s World Magazine).
specie si alternano a sculture d’arte contemporanea. Qui si possono organizzare anche camminate di gruppo. Dal Resort si può, poi, partire per escursioni di trekking nel Parco dell’Alto Garda, salendo verso il Monte Castello di Gaino e per passeggiate a cavallo o pedalate in mountain bike. Mentre, chi desidera vivere una lake experience può prendere lezioni di vela presso il circolo Vela di Gargnano. Senza contare le vicine attrattive più note, come il Vittoriale, Gardaland e l’Arena di Verona. Infine vale la pena una visita alle cantine di vini biodinamici e ai mercati locali. P.T.
Wellness Experience nei dintorni Il benessere, cosi come le occasioni di socializing, continuano su tutto il territorio circostante, offrendo, sempre alle aziende, spunti per intriganti post eventi. Per esempio, per gli amanti dei fiori e delle piante, nei dintorni si trova un vero e proprio gioiello botanico, lo scenografico giardino André Heller, dove oltre 3000 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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TOP BLEISURE HOSPITALITY
Best Western Premier BHR Treviso Hotel Viaggiare per affari non esclude la possibilità di vivere momenti di relax e di dedicarsi del tempo per visitare le eccellenze dei luoghi dove ci si trova. È la nuova tendenza del turismo bleisure, un po’ business, un po’ leisure: in fondo, se il viaggio prevede riunioni e incontri si può benissimo dare spazio anche allo svago e al divertimento e del supporto a 360 gradi da parte dello staff e della struttura ai propri ospiti. In ambito associativo Tiziano Simonato è il referente per il turismo di Unindustria Treviso e delegato nella cabina di regia della “OGD - Città d’arte e Ville Venete del Territorio Trevigiano”; è vice presidente di EBIT Confindustria Veneto. Ha contribuito fattivamente alla promozione e al marketing territoriale di Treviso e Venezia, partecipando a numerose iniziative e tavoli di confronto delle rappresentanze delle categorie economiche per lo sviluppo del sistema turistico e congressuale in Veneto.
Servizio Eventi “tailor made”
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La perfetta unione tra business e leisure. BHR Treviso Hotel ha saputo cogliere in pieno ciò che chiede il turista bleisure, rinnovandosi e consolidando la sua leadership nel campo dell’ospitalità e degli eventi, da anni, infatti, ha ampliato le proprie competenze, proponendo un’offerta complementare che soddisfi sia esigenze congressuali che quelle legate ai soggiorni di piacere. BHR Treviso Hotel offre pacchetti ad hoc a chi desidera cogliere il miglior trattamento in occasione di una trasferta di lavoro, che tenga cioè in considerazione anche il tempo libero, assecondi gusti e preferenze di chi si trova in viaggio, offrendo l’opportunità di coltivare gli interessi personali e magari di trascorrere del tempo con la propria famiglia al seguito. Il direttore, Tiziano Simonato, felice dei risultati raggiunti nel 2017, afferma che il 2018 non sarà solo il decennale dell’attività, ma sarà l’anno della personalizzazione
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Seguendo il trend positivo che si è generato nel 2017, in un’ottica di completa personalizzazione delle esigenze aziendali, BHR Treviso Hotel sta implementando il servizio eventi “fatti su misura”, offrendo alle
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TOP BLEISURE HOSPITALITY
BHR Treviso Hotel è situato nel Centro Leonardo, un complesso polifunzionale alle porte della città di Treviso, all’interno del quale trovano posto attività commerciali, direzionali e di ristorazione a soli 2 km dell’Aeroporto Canova di Treviso e a 15 minuti d’auto dallo scalo internazionale Marco Polo di Venezia. La struttura dall’aspetto moderno e funzionale ha al proprio interno ampi spazi con arredamenti accoglienti e raffinati, 133 comodissime camere, 1300 posti congressuali in 13 sale modulari, un ampio parcheggio e garage dotato di facile accesso con scala mobile per oltre 600 posti auto.
aziende e associazioni non solo l’ospitalità tipica congressuale, ma anche un ampio ventaglio di opportunità di team building, incentive e attività post congress, rispondendo in pieno a quei clienti che prediligono chi offre non solo una tradizionale sala convegni, ma anche idee nuove e momenti aggregativi creativi, inediti.
Un network dinamico Grazie a questa strategia, che ha consentito nel 2017 il raggiungimento di eccellenti risultati, anche quest’anno la struttura punta ad un’ulteriore crescita collaborando con un dinamico network di location esterne e aziende partner, puntando alla ristorazione organizzata, a seguito del forte interesse riscontrato dalla clien-
tela per i servizi catering, sempre più richiesti da chi vuole la garanzia della cucina gourmet anche al di fuori dell’hotel.
Al BHR eventi di prestigio Per effetto di una specie di osmosi la struttura attira eventi di prestigio che a sua volta aggiunge prestigio agli stessi. Tra gli eventi più significativi del 2017 il Congresso Medico Europeo della Banca dei Tessuti - EATB, con oltre 300 delegati provenienti da tutto il Mondo, l’European Outdoor Summit, la convention europea dei maggiori produttori di articoli sportivi d’alta montagna organizzata in collaborazione con Assosport. L’Hotel è stato la base logistica del Campionato Mondiale di Karate - WSKC svoltosi a Treviso e ha visto la seconda edizione del Summit nazionale dei trainer di baseball - FIBS. Sono state eccellenti occasioni per far vivere ai partecipanti il territorio trevigiano, con momenti conviviali organizzati in Ville Venete, cene in barca nella laguna veneziana, tour e degustazioni tra le Colline del Prosecco. Luciana Sidari
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Hotel Alexander Palace Abano Terme L’orgoglio di far parte di una catena alberghiera, di proprietà del Tour Operator & DMC Malatesta Viaggi di Rimini, che muove migliaia di persone in tutto il mondo e il piacere di dirigere un Hotel quattro stelle, Alexander Palace, nella località termale più conosciuta d’Europa
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L’Hotel Alexander Palace è di proprietà del gruppo Malatesta Viaggi di Rimini che possiede anche l’Hotel Terme Internazionale di Abano Terme, l’Hotel Executive di Forlì, il Diplomat Palace di Rimini, l’Hotel Amalfi di Jesolo e l’Hotel Duca degli Abruzzi, una parte del quale oggi trasformata in casa di riposo. L’Hotel, recentemente oggetto di un refreshing, offre 194 camere e cinque sale meeting modulabili, che possono ospitare più di 1000 persone, alle quali viene offerto l’uso free del wi-fi. Tutte le sale sono dotate di impianto audio/video, pedana/palco camerini, impianto luci, cabine traduzione e sala regia. Il Ristorante è adeguato alle dimensioni del Centro Con-
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gressi, è possibile infatti allestire un pranzo o una cena per 700 persone. «Abano è una località fortunata», afferma il direttore Antonio Montagna (foto), «la vocazione dell’Hotel è prettamente congressuale ma offriamo la possibilità ai nostri clienti di usufruire dei benefici delle famose acque termali di Abano Terme, mettendo loro a disposizione le due piscine termali e il reparto SPA. La vicinanza a Venezia e ad altre città d’arte, ci permette di offrire ai nostri ospiti tour organizzati e altre esperienze legate alle eccellenze del territorio». Gli ospiti sono in maggioranza italiani (70%) ma una buona quota è data dagli
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stranieri (30%). Il turismo termale è cambiato, da soggiorni lunghi raccomandati da medici, a pernottamenti sempre più brevi, soprattutto nel weekend e last minute. Gli Hotels prettamente termali stanno cambiando fisionomia, trasformando i reparti termali in SPA orientate verso il well-being e la beauty farm. I mesi più richiesti sono certamente aprile, maggio, settembre, ottobre, ma soprattutto i ponti e le festività. L’Hotel Alexander cura molto anche la cucina offrendo sia quella tradizionale, italiana, regionale e legata al territorio, che qulla più esigente, riservando molte attenzioni ai clienti vegetariani, vegani, celiaci, per i quali organizza programmi dietetici. Con queste premesse, buona cucina, attenzione al benessere e SPA, negli ultimi quattro anni la richiesta Mice è aumentata del 35%. Le aziende scelgono l’Alexander Palace per meeting aziendali, politici, sindacali, incontri religiosi, corsi di formazione e motivazionali. «La nostra offerta», afferma il direttore, «è varia, oltre ai tour culturali ed enogastronomici organizziamo serate danzanti, spettacoli, ed intrattenimento di diverso tipo valido anche per ospiti internazionali».
Antonio Montagna, partenopeo, figlio e nipote d’arte, cioè di una dinastia di direttori d’Hotel, dopo una lunga esperienza allo Stadt Hotel Città di Bolzano e presso il Best Western Hotel Alpi sempre a Bolzano, dal 2009 è direttore dell’Alexander Palace Hotel (tranne un breve intervallo in costiera amalfitana per uno startup). Si occupa anche di altre strutture della proprietà pur mantenendo l’incarico di direttore generale dell’Alexander dal 2011. Interessante quello che aggiunge: «Negli ultimi 7 anni l’Hotel Alexander ha incrementato il suo fatturato almeno del 30%. Ogni anno riscontriamo un aumento del 15-20% soprattutto sviluppando il reparto congressuale che è il nostro core business. Abano e Montegrotto stanno lentamente uscendo da un periodo di forte crisi della quale fortunatamente l’Alexander non ha risentito, in quanto unica struttura in provincia di Padova che può ospitare ed organizzare eventi di grande affluenza con carattere sportivo, scientifico, fashion, ecc. Il nostro punto di forza, a differenza di altre strutture è la capacità di offrire ai partecipanti di congressi ospitalità, ristorazione, relax e terme, tutto all’interno della stessa struttura. Per il futuro ci impegneremo in una ristrutturazione, iniziata già dall’ ottobre 2017, per il completo rifacimento della piscina panoramica già inaugurata. Nel 2018 ristruttureremo una seconda piscina e il rifacimento del 30% delle camere». L.S. Il pacchetto termale include il soggiorno in camera doppia standard, la pensione completa, il libero accesso alle due piscine termali e l’entrata al centro benessere. Si aggiunge l’offerta di pacchetti ad hoc con trattamenti benessere e l’utilizzo della Grotta di Sale. Il pacchetto congressuale di solito include l’affitto della sala meeting, il noleggio delle attrezzature base, il coffee break, il light lunch e la cena di Gala.
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Hotel Mozart Comfort ed ospitalità “Made in Italy” si fondono nel cuore di Milano
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Situato in un tranquillo e vivace quartiere residenziale nel centro di Milano, a soli 50 metri dalla metropolitana “Gerusalemme” (M5 - linea lilla), non lontano dal distretto commerciale CityLife e vicino alle attrazioni simbolo della città, come il Castello Sforzesco, lo stadio San Siro, il Parco Sempione, Fiera Milano City e MiCo-Milano Congressi, uno fra i più grandi centri congressi d’Europa e del mondo, l’Hotel Mozart vanta una posizione strategica, oltre ad un comfort elevato e ad ambienti gradevoli. Appartenente insieme a Grand Visconti Palace e ad Uptown Palace al gruppo meneghino Extro Hotels, questo accogliente hotel 4 stelle è una delle strutture di riferimento sia per i turisti sia per i viaggiatori d’affari. L’albergo è particolarmente apprezzato perché permette, tra l’altro, di raggiungere, in modo agevole e veloce, Fiera Milano Rho-Pero, polo fieristico d’eccellenza conosciuto a livello internazionale. Nell’intera struttura l’autentico fascino della tradizione e l’ospitalità rigorosamente “Made in Italy” si uniscono, in un connubio perfetto, con lo stile moderno e l’armonia degli spazi. L’albergo, infatti, offre 119 camere suddivise in singole, doppie e matrimoniali di categoria Classic, Superior ed alcune Suite. Ogni camera, dalle nuance delicate
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e rilassanti, è dotata di ogni tipo di servizio e sa coniugare in modo originale l’estetica alla funzionalità. Le junior suite e le esclusive suite sono caratterizzate da un’atmosfera unica ed ogni particolare è curato nei minimi dettagli: le pareti rivestite di pregiati tessuti, i fregi in gesso e gli arredi ricercati, uniti ai soffitti affrescati, fanno vivere un’esperienza di soggiorno memorabile nella dinamica città della moda. Ogni mattina è servita una prima colazione tra le più apprezzate nel capoluogo lombardo. Un trompe l’oeil, dai colori pastello con scene bucoliche dell’epoca classica, ador-
na la sala nella quale è a disposizione un prelibato buffet con una vasta scelta di dolce e salato: dalla frutta fresca ai succhi, dai formaggi regionali agli affettati tipici italiani, dalle torte alle uova strapazzate, oltre ad altre numerose prelibatezze. Gli ospiti possono terminare la giornata, di frenetico shopping o di intenso lavoro, rilassandosi presso Amadeus Bar, un angolo intimo e raccolto dove sorseggiare deliziosi cocktail e degustare una selezione di snack e sandwich, oltre ad una proposta di gustosi piatti caldi. Inoltre, l’albergo mette a disposizione una sala riunioni in grado di ospitare fino a 20 persone, dotata di postazioni mobili e delle principali attrezzature tecniche. Hotel Mozart, contraddistinto da un competitivo rapporto qualitàprezzo e circondato da tutto il meglio che la città ha da offrire, è una realtà in crescita dell’hotellerie milanese tutta da scoprire. P.T.
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Hotel Savoy Palace Il fascino di dimora d’epoca e i dintorni attraenti nello scenario del Lago di Garda fanno dell’Hotel Savoy la location perfetta per soggiorni di piacere e di lavoro
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La posizione invidiabile sulle sponde del Lago di Garda, la cucina sapientemente guidata dallo chef Guglielmo Mauri e la serie di servizi pensati per i clienti rendono l’Hotel Savoy Palace una destinazione attraente per soggiorni bleisure. Il contesto di Gardone Riviera e lo charme dell’architettura rappresentano un invito a scegliere questa struttura, che la famiglia Dalla Bona gestisce da quasi vent’anni. La cordialità e la conduzione familiare costituiscono un altro punto di forza dell’ho-
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tel, che la clientela ha dimostrato di gradire nel corso del tempo.
Dal Vittoriale a Verona Agli ospiti l’albergo propone diverse soluzioni di soggiorno e proposte di attività alla scoperta del gusto e del territorio, abbinamento che nel 2018 è in perfetta sintonia con lo scopo dell’Anno nazionale del cibo italiano. Prima fra tutte la visita all’originale Vittoriale degli Italiani, un complesso di edifici e giardini eretto tra il 1921 e il 1938 a Gardone Riviera, dove si trova la casa museo del poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio. Poi l’escursione alla suggestiva Isola del Garda, a poche braccia d’acqua da San Felice del Benaco, con la sua imponente villa in stile neogotico veneziano e i suoi rigogliosi giardini all’italiana. Altra meta “green” da sogno,
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In stile Liberty Costruito agli inizi del ’900 su progetto dell’architetto Enrico Shafer, l’Hotel Savoy Palace ha ospitato personalità illustri, come D’Annunzio, Churchill, Umberto di Savoia, divenendo ben presto meta privilegiata del turismo d’élite del Garda Occidentale. L’edificio conserva intatto il fascino di quel periodo grazie a lavori di ristrutturazione che hanno contribuito a ritrovare nella struttura architettonica l’eleganza e l’armonia peculiari dello stile Liberty. La sua offerta di ospitalità conta su 60 camere suddivise in Classic, Superior, Deluxe e Prestige, luminose e finemente arredate, il ristorante Angelo Landi, il Muse’s Bar, il centro benessere, le sale meeting.
nella stessa Gardone Riviera, è il Giardino Botanico Heller definito “il più sontuoso dei giardini dell’Eden”, un’oasi di 10mila metri quadrati con specie botaniche da ogni parte del mondo. In breve tempo si possono raggiungere la Rocca del Garda per piacevoli passeggiate; Punta San Vigilio, angolo di pace e bellezza; Sirmione, con le sue varie testimonianze storiche. A mezz’ora di auto si trova Verona, città romantica per eccellenza e d’estate palcoscenico della lirica.
Sport e... buona tavola Per i più sportivi non mancano le opportunità di praticare nelle vicinanze vela, tennis, trekking, mountain bike, equitazione. Sempre richiesto è il pacchetto legato al golf, dato che a pochi chilometri dall’albergo ci sono alcuni golf club con percorsi impegnativi e belli come quelli del Garda Golf e del Golf Bogliaco. Per coloro che vanno in cerca delle prelibatezze enogastronomiche è possibile fare la visita a una cantina locale con degustazione di vino e olio. A tavola, però, tutti gli ospiti sono deliziati dalle creazioni dello chef Guglielmo Mauri, che spaziano da ricette di ispirazione internazionale a specialità tipiche del luogo. Spiccano, infatti, nel menu, piatti della cucina lacustre, come la tinca, la trota, il lavarello, e dessert con ingredienti locali come i limoni del Garda. Ad accrescere il piacere è l’architettura del ristorante Angelo Landi, che mantiene intatto lo splendore del passato. L’attenzione ai dettagli e allo stile vanno di pari passo con un servizio di prima classe.
Nel ricordo di D’Annunzio Per terminare la serata ci si può accomodare al Muse’s Bar, per un drink, accompagnati da un gradevole sottofondo musicale. Il nome del bar è un omaggio alla memoria delle diverse amanti, ispiratrici di poesie e opere teatrali, di Gabriele D’Annunzio, che nell’hotel ha soggiornato per lungo tempo e vi ha indirizzato gli amici che non riusciva a ospitare nel Vittoriale. Allo stesso Vate è dedicata la terrazza panoramica: 350 metri quadrati con magnifica vista sul lago e con un effetto ottico particolare in quanto sembra la prua di una nave che si dirige all’interno del Garda. La terrazza può essere utilizzata per coffee break durante un meeting o per aperitivi al termine. Una soluzione che è un plus per l’organizzazione di convegni, conferenze, seminari per i quali l’hotel ha a disposizione quattro ampie meeting room (da 50 a 150 posti) e due eleganti sale banchetti. F.S.
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Il Basiliani Spa Hotel nel cuore di Otranto, con doppia vocazione business e wellness, rappresenta una delle strutture di punta del Gruppo CDSHotels, il nome per eccellenza dell’accoglienza nel territorio pugliese si aprono sulle pareti e le mura dell’hotel, i loro giacigli. Oltre alla sua dimensione storica, il Basiliani è rinomato per il centro benessere, uno dei più ampi della regione. La Spa Il Melograno, articolata su tre piani, offre un vero viaggio nel benessere, tra trattamenti, massaggi e percorsi ispirati alle materie prime e ai rituali del territorio, che invitano a ritagliarsi del tempo da dedicare solo a sè.
Spazi flessibili per eventi
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Pietra bianca, design minimale, ampie terrazze, pergolati, sentieri e giardini sono gli elementi costitutivi di questo hotel a soli 800 metri dal centro storico di Otranto, perla del Salento e tra le città più suggestive dell’area mediterranea. Il Basiliani trae sia il nome sia la sua architettura tipica dai monaci omonimi, la cui vita semplice e dedicata a lavoro e preghiera si può ancora oggi immaginare vedendo le nicchie, originarie del Milleduecento, che
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Sale modulari, ambienti che si compongono o si dividono a seconda delle esigenze, grandi saloni comuni per ricevimenti, esposizioni e mostre: in totale sono sei gli spazi del Basiliani dedicati a eventi e incontri di ogni tipologia e dimensione, inclusa la Sala Plenaria, spesso usata come teatro di convegni e congressi di ambito medico che qui hanno trovato uno degli indirizzi privilegiati del Sud Italia. Non solo può ospitare fino a 350 delegati nella sua massima capacità, ma può anche assumere diverse configura-
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zioni grazie a un sistema di pareti modulari (insonorizzate) che la trasformano in tre diverse sale dalla capienza varia, ulteriormente ricomponibili. Tutto il centro congressi, che include altre due salette, da 10 a 50 posti, si trova al piano terra, è accessibile dall’esterno e illuminato da luce naturale, mentre all’esterno fanno da cornice a eventi, occasioni e appuntamenti una grande terrazza da 500 mq e il roof garden con bar. Oltre alle dotazioni tecniche all’avanguardia, tantissimi i servizi disponibili, dalla segreteria organizzativa alla traduzione simultanea, dagli allestimenti ad hoc alla possibilità di trasmettere in videoconferenza, cui si unisce l’accesso al wellness center, per percorsi benessere e trattamenti relax. Per l’ospitalità sono 128 le camere, incluse 9 Suite superior con spazio living per lavorare o ricevere.
Benessere a 360° La Spa offre percorsi variegati e personalizzati tra la piscina interna riscaldata da 220 mq con lettini idromassaggio, la zona umida con sauna finlandese, bagno turco, aromarium e docce emozionali, la sala hammam e gli spazi per i trattamenti. Una giornata tutta dedicata al relax, magari
con una sosta nella SPA Suite e una pausa nell’area tisaneria, non può che concludersi a tavola, dove il gusto si unisce al benessere. Il ristorante Gli Ulivi propone un viaggio alla scoperta degli ingredienti e dei sapori tipici del Salento, con menu che abbracciano anche piatti della tradizione mediterranea e suggestioni internazionali, serviti nella grande sala con vista sulla piscina esterna nei mesi freddi e nella terrazza tra gli ulivi secolari durante la bella stagione. G.G.
La Puglia, come non l’avete mai vista Il Gruppo CDSHotels ha centrato tutta la propria atività in Puglia, una delle mete più amate dai viaggiatori d’oltreconfine. Oltre al resort di Otranto, gestisce infatti altre cinque strutture, disseminate tra le province di Bari, Brindisi e Lecce. Su una scogliera terrazzata che guarda alla baia di Gallipoli, nel pittoresco paesino di Santa Maria al Bagno, è stato riportato di recente agli antichi splendori lo storico Grand Hotel Riviera. Circondato da una verde pineta, è una destinazione soprattutto dedicata alla vacanza e al relax, ma anche disponibile per eventi e occasioni business tra la sala conferenze interna da 180 posti e le tre terrazze, di cui una da 500 mq e vista mare. Vicino a Lecce si trova invece il Costa del Salento Village, un villaggio interamente dedicato alle famiglie; a Polignano a Mare il Pietrablu Resort & SPA, mentre un altro resort, il Riva Marina, si affaccia sulla costa brindisina, vicino a Ostuni, entrambi con spazi per eventi e centri congressi. Infine, c’è il Relais Masseria Le Cesine, accanto all’omonima oasi protetta del WWF, per un’immersione totale nella natura.
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Royal Hotel Sanremo Il perfetto connubio di storia, charme, comfort e relax rendono il prestigioso cinque stelle lusso della Riviera dei Fiori la location ideale per meeting emozionali
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Preferire il Royal Hotel Sanremo per un convegno, un meeting, o un’attività di team building significa fare una scelta “emozionale”. Membro di The Leading Hotels of the World, l’albergo offre l’esperienza unica e indimenticabile di un evento in una cornice privilegiata e ricca di storia, unitamente all’eccellenza di un ambiente sospeso tra l’antica bellezza senza tempo e i moderni servizi alberghieri ispirati a un nuovo concetto di ospitalità. L’hotel, infatti, vanta una tradizione che risale al 1872, anno della sua apertura, e che l’ha fatto divenire una delle mete privilegiate dall’aristocrazia italiana ed europea, prima, e del jet-set internazionale, poi. La storia e lo charme sono sapientemente mescolati alla straordina-
rietà del contesto e alla qualità del servizio, attento, verso gli ospiti, fin nei minimi dettagli.
Comoda posizione Anche il lavoro diventa, quindi, un piacere al Royal Hotel Sanremo, immerso nella quiete del suo lussureggiante parco subtropicale di 16.000 mq con splendida vista sul mare, a pochi minuti dalle spiagge sabbiose e dal centro città. Non solo: l’albergo si trova ad appena 45 minuti dall’Aeroporto Internazionale di Nizza, a 25 minuti da Montecarlo e permette di raggiungere facilmente le diverse località della Riviera dei Fiori.
Vista e sapori Ad accogliere gli ospiti 126 camere e suite esclusive, ciascuna arredata con un proprio stile e pensata come un microcosmo di piacere per donare una sintesi dell’intera esperienza di soggiorno. Ampi saloni con vista panoramica invitano gli ospiti a fermarsi e a rilassarsi di fronte alla bellezza del mare e del parco, magari prolungando il relax sorseggiando un aperitivo o bevendo un caffè. I profumi e i sapori del mare e della terra si ritrovano nei piatti che lo chef Moreno Picchietti con la sua brigata di cucina prepara, coniugando il meglio della tradizione ligure
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TOP BLEISURE HOSPITALITY LE SALE MEETING Il Royal Hotel Sanremo mette a disposizione per incontri di lavoro e di formazione 5 sale, da 8 a 300 persone: – Sala Palme con hall antistante utilizzabile come spazio di accoglienza e segreteria – Sala Hibiscus, sala polivalente con vista sul parco e sul mare adattabile negli allestimenti, ideale per presentazioni, conferenze stampa, showroom, coffee-break – Sala Mimose al primo piano, composta da due sale che possono formare un unico ambiente, adatte per accogliere riunioni di sottogruppo – Salotto Suite Sissi al primo piano, con ampia terrazza vista mare, ideale per piccole riunioni e cocktail – Sala Fiori di Murano, affacciata sul parco e sul mare, decorata con preziosi lampadari in vetro di Murano
e mediterranea con un tocco di fusion per una ristorazione di gran classe in grado di regalare momenti conviviali speciali. Il tutto in una calda atmosfera, accompagnata da un servizio impeccabile.
Per la migliore riuscita L’offerta congressuale, con soluzioni su misura per soddisfare ogni tipo di esigenza, si articola in 5 sale dotate di aria condizionata, luce naturale, Internet Wi-Fi e tecnologia all’avanguardia. Gli ambienti eleganti e polifunzionali sono adattabili negli allestimenti e modulabili in aree separate per accogliere sino a 300 persone. In base alle esigenze dei clienti lo staff del Royal Hotel Sanremo supporta l’organizzazione dei convegni fornendo attrezzature supplementari, interpreti, traduttori, professionisti della comunicazione per attività pre e post meeting e realizzando qualsiasi tipo di rinfresco, dal coffee-break alla cena elegante, da affiancare all’incontro di lavoro. La stessa attenzione è riservata anche all’organizzazione di cerimonie.
Invito al relax Dopo una giornata di lavoro l’albergo offre diverse possibilità di godere di pause di puro relax, a cominciare dalla magnifica piscina esterna d’acqua di mare riscaldata, progettata da Giò Ponti nel 1948, che splende come un gioiello blu incastonato nella sua suggestiva cornice. Per proseguire con la terrazza solarium, il campo da tennis, la sala fitness e la lussuosa Royal Wellness Spa. Qui gli ospiti sono coccolati con trattamenti di alto livello e possono accedere alla zona umida no prescription con vasca idromassaggio, docce emozionali, bagno turco a 40°, Vitarium a 60° e area relax con angolo tisaneria per avvolgenti sensazioni di benessere e una completa remise en forme. Non mancano, infine, le opportunità di svago in città, dalla visita al celebre Casinò e al centro storico, allo shopping nelle boutique, e nei dintorni, dalle escursioni negli incantevoli borghi alle diverse attività sportive. L’albergo dista, inoltre, solo 5 km dal Circolo Golf degli Ulivi con 18 buche. Il Royal Hotel Sanremo rappresenta, dunque, un contesto unico e 145 anni di esperienza per soggiorni memorabili e meeting esclusivi. Federica Serva
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Best Western Italia. Cresce anche nel Mice Procede lo sviluppo in Italia del gruppo alberghiero con un crescente successo anche sul mercato dei meeting e degli eventi. Offerta rinnovata, ufficio centrale, piattaforma ricerca sempre più performante e le label Best MICE e Best MEETING per la classificazione degli hotel per eventi e riunioni
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160 hotel in oltre 100 destinazioni italiane, Best Western consolida la leadership in Italia, grazie alla capacità di anticipare e intercettare, con perfetto tempismo, tendenze ed esigenze del mercato e alla sua ricca e versatile proposta di strutture e servizi. Proposta che, oggi, presenta interessanti novità soprattutto per quanto riguarda l’ospitalità Mice che, oggi, conta su oltre 100 hotel. Forte dei successi raggiunti negli ultimi anni, Best Western punta sul comparto, con un’offerta più ricca e variegata: a disposizione di affiliati, aziende e PCO la conferma dell’ufficio centrale organizzato per rispondere in tempi rapidi con offerte customizzate. Inoltre, sul sito bestwestern.it, nella sezione meeting, è stato potenziato di recente il motore di ricerca delle strutture. Ancora più veloce e intuitivo, il nuovo motore consente di identificare e comparare la sede più adatta per il proprio meeting, evento o riunione di lavoro.
viaggiatore business contemporaneo, di PCO e agenzie.
Best Western Villa Maria, Francavilla È un 4 stelle immerso in un parco privato, a breve distanza da Pescara a Francavilla al Mare. Con 87 camere, tutte vista mare o affacciate sul giardino, e grazie al Centro Congressi con 6 sale meeting per eventi fino a 200 persone è la soluzione ideale per eventi e riunioni in centro Italia. A completare l’offerta dell’hotel, il Centro benessere con piscina esterna, interna, sauna e bagno turco. Ottima la posizione, a soli 30 minuti dal Parco Nazionale dell’Abruzzo e a 15 minuti dal “Pescara Golf & Country Club”.
Best Western Hotel Class - Lamezia Quarta struttura Best Western in Calabria, Best Western Hotel Class si trova all’in-
Numerose e di qualità le new entries Best Western Localizzate in destinazioni strategiche in tutta Italia rispondono alle esigenze del
Best Western Villa Maria, Francavilla al Mare
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Best Western Hotel Adige, Trento
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UN MOTORE DI RICERCA ANCORA PIÙ PERFORMANTE Ad arricchire l’offerta Mice del Gruppo, contribuisce la piattaforma online su bestwestern.it/meeting per identificare la location ideale per meeting ed eventi. L’interfaccia intuitiva rilascia risultati chiari e permette di identificare in pochi clic l’albergo in base alla capienza delle sale, di cui si possono visualizzare tutte le caratteristiche tecniche. Per ogni hotel è disponibile anche una scheda con la descrizione dettagliata della struttura e dei servizi oltre a indicazioni su luoghi di interesse e attività da praticare nelle vicinanze.
gresso della A3, a circa 1 km dall’Aeroporto Internazionale e dalla stazione ferroviaria di Lamezia Terme. Il quattro stelle offre 50 camere, 4 sale meeting ideali per meeting e riunioni fino a 180 persone e il ristorante interno “Bella Italia”. L’area wellness – con Spa, Beauty Center e Fitness Room – completa l’offerta dell’hotel.
Best Western Hotel Nuovo - Lecco A Garlate, Lecco, Best Western Hotel Nuovo è un albergo vista lago con 68 camere, Il ristorante è ideale anche per il settore wedding. Tra i servizi per travel manager e aziende, il rinnovato business point e la sala meeting per incontri fino a 180 persone. Ottima location per gli spor-
Best Western Hotel Nuovo, Lecco
tivi, è infatti nei pressi delle ciclabili sul lago e a breve distanza da un attrezzatissimo centro con piscine, campi da tennis e spazi wellness.
Best Western Hotel Adige - Trento Struttura 4 stelle, Best Western Hotel Adige si trova nei pressi del centro commerciale Trento Sud, a breve distanza dal centro città. Dispone di 63 camere e, per il segmento MICE, offre 5 sale modulari per meeting fino a 250 persone, ristorante interno e bar. Ampio e attrezzato il Centro Benessere “Greta” dotato di centro estetico, palestra, piscina coperta, sauna, bagno turco, doccia emozionale, percorso kneipp, idromassaggio, solarium e zona relax. P.T.
Best Western Hotel Class, Lamezia
BEST MICE e BEST MEETING Per semplificare ulteriormente la selezione degli alberghi per gli eventi, Best Western ha introdotto Best MICE e Best MEETING, due label che classificano gli hotel con spazi meeting in base a servizi e attrezzature. In particolare Best MEETING riunisce alberghi che dispongono di almeno 4 sale meeting, con capienza minima di 200 persone e uno staff che ha sostenuto corsi di formazione con AIM Group. Best MICE, raggruppa invece hotel che offrono minimo 2 sale con capienza minima 50 persone. La formazione dello staff è a cura di Best Western Italia. Il dettaglio dei servizi e l’elenco degli hotel è online: bestwestern.it/meeting
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DoubleTree Venice North Grandi spazi, luminosità, ariosità, verde e alta tecnologia. Sono questi gli atout del design hotel di Mogliano, avveniristica struttura che vanta un’offerta di prim’ordine per meeting e soggiorni, oltre a un’invidiabile posizione: tra Treviso e Venezia, a 10 minuti di auto dall’aeroporto Marco Polo
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Per molti mesi tutti si sono chiesti cosa fosse quella struttura importante che si vedeva sorgere a pochi minuti dall’Aeroporto Marco Polo di Venezia e quando fu chiaro che si trattava di un Hotel, lo stupore fu grande perché nella terraferma veneziana non si era mai vista una struttura così bella e avveniristica, frutto del genio di uno studio di architettura sudafricano e di un designer milanese. Contrariamente a tutti gli schemi non si sviluppava in altezza, né in larghezza, ma seguendo la forma di un arco, semicircolare, costruita esternamente con materiali naturali, legno, vetro e cemento. L’Hotel fu aperto nell’estate del 2011, con una festa che ha rappresentato una specie di tazebao della proprietà Droulers su quello che sarebbe diventato di lì a breve il Move, dove MO stava per Mogliano Veneto e VE per Venezia. L’Hotel ha rotto la tradizione degli hotel “carini”, in stile veneziano o di quelli un po’ business un po’ turistici e francamente un po’ anonimi. Qualche anno di radicamento, sotto una direzione ferrea e di un team congressuale fantastico, la crescita della consapevo-
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lezza dei vari attori sulla ricchezza dell’offerta del territorio, uno dei più stimolanti del Veneto e poi il debutto in società alla grande: nel 2014 la scelta di entrare nella grande famiglia Hilton Worldwide con il brand DoubleTree e di valorizzare i doni ricevuti alla nascita: i grandi spazi bianchi, la luminosità, l’ariosità, il dialogo tra interno e esterno, il verde all’inizio appena accennato e poi cresciuto come arredo e, soprattutto, l’invidiabile posizione geografica. DoubleTree by Hilton Venice North si trova a 10 minuti d’auto dall’aeroporto Marco Polo di Venezia e a 15 minuti da Venezia Piazzale Roma. Come dire un piede a Treviso e un piede a Venezia. A disposizione degli ospiti un servizio navetta da e per Venezia Piazzale Roma, Mestre FS e il porto crocieristico.
DoubleTree Venice North ha anticipato il futuro L’Hotel offre una varietà notevole di sistemazioni: 203 camere, di cui 18 suites, tutte dotate di flat screen 32”, WiFi e letto Sweet Dreams, spaziose e attrezzate che rispondono perfettamente alle esigenze di ogni tipo di viaggiatore. Piscina, centro benessere, 500 posti auto gratuiti, e servizio shuttle, completano l’offerta. Il Golf Villa Condulmer offre, a 500 metri dalla porta d’ingresso, 27 buche. Disposto su un unico piano e completamente indipendente ma, nello stesso tempo, collegato al
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I MEETING DEL FUTURO CHE COSA RICHIEDERANNO?
resto dell’Hotel, il Centro Congressi del DoubleTree by Hilton Venice North offre 1800 metri quadrati complessivi, con 10 sale modulabili. La Sala Scarpa è la più vasta, con quattro mega schermi, può ospitare fino a 550 persone in configurazione teatro, 470 a banchetto e un massimo di 1000 ospiti per uno standing buffet. La sala è alta oltre cinque metri, a piano terra, livello stradale, quindi, così da facilitare le operazioni di scarico e carico e semplificare qualsiasi tipo di allestimento. È divisibile in quattro sale più piccole e totalmente automatizzata, con i più avanzati sistemi multimediali, un vero esempio di flessibilità e comfort a 360 gradi. Completano l’offerta, la Sala Tancredi, che può ospitare fino a 180 persone a teatro, divisibile in tre spazi più piccoli, la Sala Santomaso, che affaccia sul giardino interno, con capacità fino a cinquanta persone, la Sala Guidi e il maestoso Foyer di 540 metri quadrati, accessibile sia dall’albergo attraverso una suggestiva galleria in vetro, sia direttamente dal parcheggio. Il Foyer dispone di vetrine per l’esposizione di prodotti e di pareti personalizzabili con il logo delle aziende o dagli sponsor di congressi. La cifra stilistica distintiva di tutto il Centro Congressi è la trasparenza, una scenografia invisibile che consente facilmente di personalizzare gli spazi: dal tunnel luminoso e vetrato che collega la hall dell’hotel al centro congressi, fino al foyer antistante le sale.
«Il Veneto è una regione di grande appealing, racchiude tutto quello che si possa desiderare: mare, collina, montagna, laghi, arte, storia», riassume François Droulers, «ma quello che interessa alle aziende oltre alla location e alla destinazione sono le infrastrutture, la logistica e da questo punto di vista Venezia e Treviso sono tra le destinazioni più fortunate per collegamenti aerei, autostrade, ferrovie. Per i meeting 4.0, la tecnologia rappresenta anche l’indicatore che indirizza la scelta, insieme all’aspettativa di un buon trattamento economico. Il cliente vive ancora la recessione, c’è ancora un gap da superare tra quello che si aspetta di avere nel servizio tutto incluso e il costo reale, che verrà colmato tra il 2018/19». L’offerta di DHotels, DoubleTree by Hilton Venice North e Four Points Sheraton Venice Mestre, va incontro a una ridefinizione dei servizi inclusi e a quella di vivere qualcosa di unico, un’experience, su cui soffermarsi e dalla quale sentirsi arricchito. Per questo abbiamo investito sulla struttura e sullo staff: la prima è sempre più accogliente, soprattutto l’area della piscina che sarà coperta e insieme con la palestra e il centro benessere, a fine 2018 rappresenterà un altro plus per l’ospite che vuole stare in un hotel con servizi internazionali e eleganza italiana».
nalizzabili e adatti a cene di gala, spettacoli musicali o eleganti cocktail. Il nuovo Arco Garden, situato tra l’area congressuale e quella ristorativa, è lo scenario ideale per aperitivi, light lunch e qualsiasi genere di evento. La piscina esterna offre una location suggestiva per feste e cene, in una cornice dove giochi di luce e colori creano atmosfere uniche. Luciana Sidari
La tecnologia, vero fiore all’occhiello Tutte le sale sono dotate di tecnologie avanzate di ultima generazione e offrono la possibilità di modulare le ampiezze: le altezze fino a 5 metri rendono la struttura adatta ad ospitare grandi eventi, conferenze, lanci di prodotto, esposizioni di veicoli, ma anche piccoli meeting formativi.
Gli spazi esterni Oltre agli spazi interni, è possibile usufruire anche di ampi spazi esterni, perso1-2 2018 www.mastermeeting.it
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Excelsior Palace Hotel Rapallo La migliore proposta ricettiva 5 stelle della Liguria 2017, che abbina proposte leisure ad ampi spazi per eventi, guarda al futuro con continui investimenti nella struttura e nei servizi
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Si è conclusa l’ultima tranche dei lavori di restyling delle camere ed, entro la fine dell’anno, è in previsione l’apertura della nuova SPA: l’Excelsior Palace Hotel, storica icona dell’ospitalità di Rapallo, continua a innovare i propri spazi per offrire un’esperienza di soggiorno sempre più ricca e coinvolgente. Come ci racconta il direttore, Aldo Werdin, «gli ultimi progetti in ordine di tempo hanno riguardato: la piscina esterna riscaldata, e quindi acces-
sibile anche d’inverno, che sarà pronta per metà marzo, e le camere al primo piano. Con questa opera sarà terminata anche l’ultima tornata di lavori che hanno portato al rifacimento di tutte le soluzioni abitative. Per la fine del 2018, poi, abbiamo pianificato l’inaugurazione della nuova SPA, mentre, entro la fine dell’anno successivo, sono previsti l’ampliamento del ristorante Lord Byron e la risistemazione delle aree pubbliche, con una nuova zona dehors che sarà articolata in diversi terrazzamenti vista mare». Investimenti importanti, quindi, con cui l’Excelsior guarda al futuro, un futuro a cui ci si può preparare solo se «si è in grado di intercettare i trend nei comportamenti e nelle aspettative degli ospiti, per poterne soddisfare le esigenze in costante evoluzione».
Una storia di lusso L’Excelsior è in prima linea da oltre un secolo, tanto quanto dura la sua storia, nel capire e accompagnare l’evoluzione dei gusti e delle richieste dei viaggiatori. Allora c’era il Kursaal Rapallo, una struttura che, aperta nel 1901, nel giro di pochi anni diventò il punto di incontro del bel mondo alla ricerca del sole e del mare della Riviera, ma anche del divertimento dei tavoli verdi. Presto sorse quindi la necessità di espandersi e fu creato il New Casino Hotel subito accanto, direttamente collegato alla casa da gioco, poi ribattezzato Excelsior Palace.
Tra il verde e il blu Oggi, dopo decenni di attività, l’Excelsior rimane un indirizzo di gran prestigio della Riviera, che ogni anno viene premiato da-
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gli utenti dei maggiori motori di ricerca di alberghi del mondo. Ultimo in ordine di tempo il Trivago Award 2017 come migliore albergo 5 stelle della Liguria. Riconoscimenti come questo confermano i tanti progetti di ampliamento dell’offerta e continuo miglioramento degli spazi che da sempre sono al centro della strategia imprenditoriale dell’Excelsior. Uno dei più recenti ha dotato il Beach Club dell’hotel di una seconda piscina esterna, anch’essa una vera e propria infinity pool, che dispone anche di sei lettini idromassaggio panoramici. Non è da meno l’altra piscina, appena rinnovata, insieme alle due Jacuzzi multi-posto che si trovano su una delle terrazze a mare. Oltre al blu, che domina incontrastato tra i colori che più caratterizzano l’hotel, c’è anche il verde, quello dell’impegno per ridurre la propria impronta ambientale, che si traduce nella presenza di stazioni di ricarica per i veicoli elettrici o ibridi destinate agli ospiti e di un cogeneratore. E, per incoraggiare una mobilità attenta al risparmio energetico, l’hotel mette a disposizione anche alcune biciclette a pedalata assistita.
Un intero piano per gli eventi Un altro tratto distintivo dell’Excelsior Palace è l’ampiezza degli spazi per eventi e occasioni, business o privati. Il centro congressi, infatti, occupa un intero piano ed è articolato in nove sale meeting, modulari e flessibili, alcune delle quali in grado di essere divise o ricomposte in diverse configurazioni. Oltre alle attrezzature tecniche all’avanguardia e alla possibilità di accogliere fino a 450 persone in uno stesso ambiente, il Centro Congressi offre tutta una serie di servizi, dall’organizzazione di concerti con pianoforte, agli allestimenti personalizzati e alla scelta delle molteplici occasioni per esplorare la città e il suo territorio. In ogni pacchetto meeting è poi inclusa la possibilità di scegliere tra i due ristoranti. Il Lord Byron è la proposta gourmet, con una carta a base dei sapori tipici della Liguria e piatti di pesce, mentre l’Eden Roc Lounge & Restaurant è il ristorante estivo con terrazza a picco sul mare, aperto per pranzi a buffett, cene a lume di candela e cocktail dopocena. «Eleganza degli spazi e degli arredi, ec-
cellenza gastronomica e servizi al top sono gli ingredienti fondamentali per la buona riuscita di qualsiasi tipo di manifestazione ed evento», conclude Werdin. E di successi in questi ultimi dodici mesi ce ne sono stati tanti, dall’Assemblea Nazionale di Federalberghi tenutasi a maggio, al Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria (un vero ritorno alle origini, visto che fu proprio l’Excelsior nel 1970 a ospitarne la prima edizione) un mese dopo, mentre a settembre si è svolta la convention internazionale dei produttori del riso. Anche il 2018 si prepara ad essere un anno ricco di appuntamenti, con la conferma del ritorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria e il congresso nazionale Soroptimist. G.G.
Excelsior Lido Palace, il sister hotel di Santa Margherita Ligure All’interno di una strategia che punta a offrire sempre più servizi e spazi va anche una nuova acquisizione, quella del Lido Palace Hotel, struttura 4 stelle direttamente sul lungomare di Santa Margherita Ligure, 54 camere ideali per trascorrere una vacanza o un soggiorno business. Aperto da fine marzo, sarà ribattezzato Excelsior Lido Palace, a sottolineare il legame con l’hotel di Rapallo.
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Hotel Parchi del Garda Innovazione e flessibilità. Sono questi i tratti distintivi dell’Hotel Parchi del Garda, punto di riferimento per il mercato Mice in ogni periodo dell’anno. La bellezza del lago, le tante attrazioni e la vicinanza a Verona sono plus unici
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Hotel Parchi del Garda è una location “All in One” adatta ad ospitare tutto l’anno ogni tipologia d’evento. Immerso nel verde della campagna gardesana, offre 233 moderne e comode camere, proposte ristorative di altissimo livello, spazi verdi nei quali godere di una piacevole pausa durante le sessioni di lavoro, un’area piscina incastonata nel verde nella quale si possono organizzare suggestivi aperitivi, un parcheggio esterno ed un garage di grandi dimensioni. Hotel Parchi del Garda ospita al suo interno il più grande Congress Centre di Verona e del Lago di Garda, costituito da 6 sale meeting dotate di luce naturale, 3 break out rooms, 2 ampi foyer e una zona bar per ospitare eventi fino a 1500 persone. La sala plenaria, misura 870mq, a campata unica e con luce naturale può accogliere 800 persone a platea e fino a 600 ospiti in occasione di cene di gala anche con spettacolo. Tutti gli spazi dedicati agli eventi sono dotati delle più moderne tecnologie ed altamente personalizzabili; nella parte esterna dell’Hotel e nell’ampia hall si possono esporre i materiali istituziona-
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li del brand aziendale, per personalizzare ed enfatizzare l’evento. La ricchezza e la varietà delle proposte culinarie, unite alla grande flessibilità degli spazi, permettono di scegliere la location più adatta ad ogni servizio ristorativo, dagli aperitivi di benvenuto ai coffee break, dai pranzi di lavoro alle cene di gala anche con intrattenimento e spettacolo. I partecipanti possono davvero scendere dalla propria camera ed entrare nel vivo dell’evento come recita il claim “All in One”. Il Team interno dedicato agli Eventi conosce i punti di forza della struttura, consiglia e supporta costantemente gli organizzatori, le aziende ed i PCO, dal momento della richiesta al termine dei lavori,
perché ogni evento abbia un sicuro successo. Il Direttore Artistico presente in Hotel, forte della profonda conoscenza delle numerose opportunità del territorio del Lago di Garda, organizza team building come la caccia al tesoro per le vie dei caratteristici paesi sul lago, visite e degustazioni presso le cantine dei produttori di vini più pregiati, come l’Amarone, il Valpolicella, il Lugana, il Bardolino ecc. Nel caso venga richiesto, si possono allestire numerosi spettacoli con artisti, Dj o musica live. Hotel Parchi del Garda è facile da raggiungere: si trova a 5 km dal casello dell’autostrada A4 e a 4 km dalla stazione ferroviaria di Peschiera del Garda. Dagli aeroporti Catullo di Verona Villafranca, di Milano Linate o Venezia Marco Polo si raggiunge facilmente l’Hotel. Luciana Sidari
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Riva del Garda Fierecongressi Dimenticate i congressi noiosi, le fiere stancanti, gli eventi che stentano a trovare il ritmo giusto: Riva del Garda è una città che mettendo a frutto il meglio di un passato glorioso ha costruito una nuova identità
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L’elegante passato, è stato davvero grande. Riva del Garda era tra le città preferite dalla Corte Asburgica che ha lasciato rigore ma anche eleganza, nel rispetto del paesaggio, negli edifici, nelle strutture ricettive, nelle strade, nel verde che avvolge gli ospiti, insieme all’azzurro del cielo e dell’acqua. Si respira ancora la raffinatezza delle grandi stazioni climatiche frequentate dagli intellettuali della Mitteleuropa, che si condensa nello spazio quasi metafisico di Piazza Catena, Torre Apponale, Lungolago Marinai d’Italia e Fraglia della Vela.
La vocazione del presente Alla vivacità del presente ha contribuito
Riva del Garda Fierecongressi una S.p.A. di diritto privato, presieduta da Roberto Pellegrini e diretta da Giovanni Laezza. È stata voluta da partner pubblici e dall’imprenditoria locale, la cui compagine societaria per il 44% è composta da Lido di Riva del Garda Srl (44%), Garda Trentino Spa (6%), Trentino Trasporti Spa (7%) e, in rappresentanza del mondo imprenditoriale locale, da Garda Trentino Sviluppo Srl (43%).
Spazi grandi come le idee Il Centro Congressi si estende nel cuore della città, è circondato da un parco secolare che lo collega alla passeggiata sulle rive del lago e agli hotel, dai quali è walking distance. La superficie è di 8.100 mq e grazie alla modularità della struttura, che dispone di attrezzature tecnologiche di ultima generazione, possono essere ospitati eventi di ogni tipo. La sala plenaria da 900 posti, Sala Garda poiché direttamente affacciata sul lago, è divisibile in due sottosale da 600 e 200 posti affianca-
Giovanni Laezza, Direttore Generale di Riva del Garda Fierecongressi
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Tanta ricerca scientifica, tanti eventi
te da sei sale parallele che possono essere suddivise fino a 12 sale da 20 a 250 posti. Massima flessibilità degli spazi anche nelle due aree polifunzionali, il Palameeting di 2700 mq, una sede ideale per allestimento di aree espositive, aree catering e post meeting, convention, spettacoli, concerti, e il PalaVela. Un totale di 4700 mq che possono essere configurati secondo la creatività degli organizzatori, permettendo di ospitare grandi eventi tailor made.
Le eccellenze scientifiche, imprenditoriali e mediche del Trentino diventano ambasciatrici della destinazione nel mondo, proponendosi come comitati organizzativi locali di importanti congressi nazionali ed internazionali e generando indotto economico e culturale di grande rilievo. L’accattivante pay off del Centro Congressi Where innovation, nature and great minds meet sottolinea questo aspetto, a conferma che, a Riva del Garda, si può trasformare un congresso in un’esperienza di business di successo, grazie alla location, alle dotazioni tecnologiche, a uno staff competente e preparato a 360° che sa fare la differenza.
Gli spazi e i servizi Una piccola, ma grande realtà nel campo organizzativo, Riva del Garda Fierecongressi S.p.A., gestore del polo congressuale Trentino, è anche organizzatore di importanti fiere quali Expo Riva Schuh, fiera mondiale della calzatura di volume che giungerà alla sua 90esima edizione proprio a giugno 2018 e a Expo Riva Hotel, dedicata agli operatori dell’ospitalità e della ristorazione, solo per citarne alcune. Il carattere di Events Factory lo ha dimostrato negli anni creando eventi come REbuild, convention nazionale che si occupa dell’innovazione in edilizia e la neo nata Gardabags, fiera dedicata agli accessori moda quali: borse, valige, portafogli e molto molto altro. Entrambi questi eventi vengono realizzati all’interno del PalaVela, poiché riesce a coniugare perfettamente modernità e funzionalità della struttura con la bellezza scenografica che il panorama offre sulle sponde del lago di Garda.
Riva del Garda Fierecongressi mette a disposizione di meeting planner e partecipanti agli eventi importanti servizi incoming quali: reperimento dei contingenti alberghieri, organizzazione di servizi transfer da e per gli aeroporti e stazioni ferroviarie, supporto nella selezione dei fornitori e delle location per cene di gala, momenti conviviali, per l’organizzazione di attività di team building e programmi sociali per accompagnatori, valorizzando i progetti di destination marketing menzionati, ovvero il Trentino MICE Convention Bureau e il Club di Prodotto Riva del Garda MICE. L.S. MATTIA BONAVIDA
Organizzatore diretto di fiere
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Palaverdi L’iconica struttura per eventi nel cuore del polo fieristico di Parma cambia nome e rinnova parte degli spazi, ma senza perdere la sua personalità
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Prima era conosciuto come Palacassa, un grande complesso per eventi dagli spazi caratterizzati da massima flessibilità e grandi numeri, all’interno del polo fieristico della città emiliana. Con l’inizio del nuovo anno è diventato Palaverdi, un chiaro omaggio a uno dei figli più celebri di Parma, ma anche un riferimento esplicito a una delle maggiori ambizioni della proprietà: diventare il più grande teatro d’Europa. Inoltre, con il lancio del nuovo nome previsto a fine primavera sarà presentato anche il parziale restyling degli spazi, sia interni sia esterni. A rimanere invariati saranno la polifunzionalità degli ambienti e la loro versatilità, che li rende in grado di rimodellarsi per accogliere qualsiasi tipo di evento.
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Uno spazio senza uguali Inaugurato nel 2001 su progetto di Carlo Quintelli, premiato con il Glulam European Award per il disegno delle strutture lignee, il Palaverdi è ormai un indirizzo iconico per eventi e incontri a Parma. La sua enorme struttura, diciottomila mq di superficie completamete modulabile, nasce dall’unione di diversi ambienti, la grande sala plenaria con soffitto di 24 metri e i caratteristici pinnacoli sul tetto, il padiglione 7, un’area con ristorante e bar da cinquemila mq e, all’esterno, ma collegato direttamente al corpo principale, il padiglione 4. Lo spazio principale è in grado di ospitare sino a cinquemila persone nella configurazione a teatro, mentre per serate danzanti, feste, concerti o
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Fiere di Parma Il Palaverdi rappresenta il fiore all’occhiello di un complesso fieristico all’avanguardia come quello di Parma, che conta altri cinque padiglioni con ambienti espositivi, sale convegni, ristoranti e bar, per un totale di 300 mila mq. Oltre agli spazi e alla location, comoda per raggiungere autostrada e aeroporto e al centro della Food Valley italiana, a fare la fortuna di questa struttura sono state le idee. Proprie Fiere di Parma ha creato alcune manifestazioni che sono entrate a far parte della storia economica italiana, come Cibus, per promuovere la nostra industria alimentare nel mondo, e Mercanteinfiera, dedicata all’antiquariato, insieme a svariate altre soprattutto nei comparti outdoor e food processing. Un breve cenno merita anche la politica ecofriendly dell’azienda, impegnata nel riciclo di tutto il legno utilizzato per ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ambiente.
cocktail la capienza sale a dodicimila integrando anche il resto del complesso. Grandi numeri, dunque, che hanno permesso alla struttura di essere cornice di opere liriche e concerti pop, inclusa un’epica performance dei tre tenori, ma anche di eventi business in collaborazione con le principali realtà economiche e politiche italiane. Dalle convention dei partiti alle presentazioni di prodotto, dai grandi convegni medici a meeting e incentive, il Palaverdi si è saputo trasformare di volta in volta nel contenitore più adatto alle esigenze. Per questo può contare anche su un allestimento tecnico eccezionale, che prevede un grande palco, quattro maxi schermi, ognuno con sistema di proiezione indipendente, service audio e luci, connessione ad alta velocità
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Musica, cibo, sport, business e non solo Il tratto distintivo del Palaverdi è la sua flessibilità, che lo rende in grado di accogliere eventi di dimensioni e tipologie molto diverse tra loro. Per citarne solo alcuni e rendere l’idea della varietà di manifestazioni ospitate in passato sono da ricordare il concerto di Jovanotti e quello di Gianni Morandi, uno spettacolo popolarissimo come “Crozza nel Paese delle meraviglie”, gli happening sportivi, dal concorso ippico di salto ad ostacoli “Jumping Parma”, al ”Parma Golf Show”, l’unico evento golfistico in Italia che si svolge in interno, le manifestazioni legate al cibo come il Campionato Mondiale della Pizza, e all’arte (la mostra di arte contemporanea “Art Parma Fair” è un esempio), oltre naturalmente agli eventi aziendali che hanno visto protagonisti nomi di rilievo internazionale come Barilla, Nestlè, Vodafone, Just, HERA, ed Eismann, e alle grandi convention in cui si è discusso del futuro del Paese come il congresso di Confindustria.
e supporto tecnico avanzato per tutta la durata dell’evento. Da non dimenticare anche la possibilità di organizzare veri e propri eventi sportivi, grazie all’ampiezza delle dimensioni e alla generosa altezza, dalle competizioni ippiche all’allestimento di un vero campo da golf indoor.
I servizi accessori Spazi flessibili, strumentazioni all’avanguardia e uno staff sempre presente per-
mettono di offrire non solo eventi creati ad hoc in ogni dettaglio, ma anche di sfruttare le diverse aree per ospitare in contemporanea più allestimenti. Al convegno, per esempio, si possono affiancare l’esposizione, le attività formative e quelle di team building, dedicando una porzione di spazio a un catering sempre in funzione. Oppure abbinare l’evento musicale, per cui sono previste biglietteria e zona accrediti, al servizio ristorante self service e agli spazi dietro le quinte. Il padiglione 7, infatti, è stato sviluppato in lunghezza e si presta a essere trasformato in dieci salette grazie a un sistema di pareti mobili, da utilizzare come breakout room, camerini o meeting room a margine di congressi o altri eventi.
Incontri su misura Il Palaverdi è chiaramente una destinazione polifunzionale, in gradi di accogliere
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TOP MICE DESTINATION
qualsiasi tipo di evento, dal tradizionale convegno alle manifestazioni aperte al pubblico esterno, dall’incontro aziendale articolato in diversi momenti (presentazioni di nuovi prodotti, workshop, training, team building e cena di gala) alla fiera di settore con partecipanti di calibro internazionale. Accanto all’uso degli spazi, tuttavia, che possono essere allestiti in ogni particolare secondo necessità, c’è anche la presenza di team di professionisti che può ideare, pianificare e allestire un evento in collaborazione con il cliente. Si tratta di pacchetti completi, tailor-made, che includono tutti gli aspetti necessari per la buona riuscita della manifestazione, dalle scenografie al catering, dal calendario di attività collaterali o per gli accompagnatori alla proposta di occasioni per scoprire il territorio parmense e tutte le sue eccellenze, artistiche, storiche e ovviamente enogastronomiche. G.G. 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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IL TOP MANAGER DEL MESE
Stefano Bertoncini
Quando lo sport è sì metafora, ma anche vita vissuta Coach di una squadra di pallanuoto di serie B e amministratore delegato di SGS Italia, società di servizi per il rilascio di certificazioni aziendali, Stefano Bertoncini non ha dubbi sullo stile di leadership da adottare: incoraggiare le persone a pensare in modo autonomo e a dare il meglio di sé è la strategia migliore per formare una squadra vincente
✒Gaia Fiertler colpita dalla crisi e a rischio di manovre drastiche. Chiamato a guidarla, cambia approccio e convince il vertice ginevrino a puntare sulle persone: «Siamo una società di servizi basata sulla professionalità delle persone. Se avessimo adottato azioni di taglio indiscriminato, di gran voga in quel periodo, come avremmo potuto risollevarci e sviluppare una strategia di ripresa?».
Un gran senso di squadra
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Stefano Bertoncini (foto), amministratore delegato di SGS Italia, ha portato una squadra di pallanuoto nata per gioco fra amici a vincere il campionato di serie C, squadra che ora è in serie B. Al tempo stesso, ha risollevato la sua azienda in un momento di estrema difficoltà e ora è di nuovo in utile con 85 milioni di euro di fatturato, contro i 73 milioni del 2012, e un buon recupero di marginalità. Due esperienze che sembrano distanti, ma che in realtà sono guidate dallo stesso stile di guida: mettere al centro le persone, con le persone giuste al posto giusto. Livornese, Bertoncini nasce come perito informatico quando gli informatici erano merce rara e viene strappato a ingegneria da SGS, multinazionale svizzera che dal 1878 si occupa di ispezioni, analisi, test su prodotti e certificazioni aziendali. Cresce all’interno fino a essere nominato, nel 2012, amministratore delegato in un momento critico per l’azienda,
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Il board svizzero gli dà fiducia e così lui decide di partire dalla testa, cambia quasi tutta la prima linea, una decina di dirigenti, tranne un capo divisione, il direttore finanziario e il direttore del personale. Non condivide lo stile di guida degli ultimi anni, troppo direttivo, troppo distante dalla vita “vera” delle molteplici attività dell’azienda e inconsapevole dell’unica vera risorsa aziendale, le persone. Quindi, cerca tra i suoi colleghi quelli con potenziale, quelli che avevano sempre avuto il coraggio di pensare in modo autonomo. «Ho chiesto se se la sentissero di salire a bordo in questa trasformazione di carattere culturale, prima di tutto. Hanno aderito tutti con entusiasmo, compreso il direttore risorse umane, felice di iniziare a occuparsi di sviluppo, coinvolgimento e squadra e non solo di amministrazione. Ho ribaltato l’azienda sfruttandone le potenzialità e mettendo le persone nei ruoli dove potessero dare il meglio di sé». Bertoncini ha un gran senso della squadra (710 i dipendenti, che arrivano a un migliaio con i collaboratori in dieci business unit): «Il mio obiettivo, in azienda come nella pallanuoto, è quello di coltiva-
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IL TOP MANAGER DEL MESE
ACCOGLIENZA SINCERA E UN TUFFO IN PISCINA I MUST DEL SUO HOTEL PREFERITO
re tanti piccoli leader, veloci a cogliere i segnali deboli di cambiamento. Ognuno ha i suoi obiettivi di funzione, ma deve ricordarsi che fa parte di una squadra con uno scopo comune e deve quindi essere al servizio della stessa. La pallanuoto, come il rugby, per esempio, sono begli esempi di sport basati sull’onore e il rispetto. Nessuno fa simulazioni di fallo, nessuno si lamenta con l’arbitro, perché è sintomo di “disonore” e un attimo di distrazione può compromettere l’azione e il risultato. Sono sport velocissimi, come oggi il mondo del business. Bisogna stare concentrati sull’obiettivo e, al tempo stesso, seguire ciò che accade intorno per essere pronti a reagire e cambiare». Con la squadra autodidatta di pallanuoto (“Zeri Nantes”, parafrasando i più noti “Rari Nantes”), Bertoncini è ripartito dallo schema, dalla tecnica, ha fornito ai suoi amici gli strumenti di lavoro e li ha messi nelle condizioni di usarli nel migliore dei modi, poiché ciascuno è stato collocato nel ruolo più adatto: «È una dimostrazione di come motivazione, competenza, ruolo e sfida “controllata” possano aiutare a creare valore in contesti di gruppo».
L’esperienza nei paracadutisti Questa capacità di leadership non è solo frutto di sensibilità e intuito, ma anche di esperienza e studio, con una laurea in Scienze dell’educazione e della formazione. «L’esperienza che mi ha cambiato la vita è stato fare il militare nei paracadutisti. Avevo una gran paura di buttarmi da un aereo e ho trovato le risorse dentro di me per guardare la mia paura e gestirla, aggirarla... vedere che di fatto potevo farcela, che sopravvivevo al lancio e che
Che cosa cerca in hotel? «Cerco spirito di accoglienza vera. Mi fa un immenso piacere quando si ricordano di me e a colazione mi dicono qualcosa del tipo «A lei il caffè piace senza zucchero, vero?». Ritorna se... «Se c’è vera accoglienza, premessi quei livelli minimi di servizio (pulizia, wifi, area wellness), che ormai offrono tutti gli hotel medio-alti. Ma, a parità di servizio, preferisco tornare da chi offre un’accoglienza meno fredda». Palestra o piscina? «Piscina, il mio elemento naturale». Che cosa cerca quando viaggia con la famiglia? «Il giusto connubio tra le esigenze di tutti, tipo il wifi per i ragazzi e la zona relax per la moglie. Per trovare benessere e buona cucina, per esempio, prediligo l’Alto Adige. Qui hanno il culto dell’area wellness, dove crogiolarsi a fine giornata». I suoi hotel preferiti? «Meliá, Radisson e NH». I bambini li ha sempre portati in giro? «Sì, sempre, anche per lunghi viaggi in auto e traversate in traghetto. Basta trovare le strutture giuste». Lei è anche un motociclista (BMW), come dev’essere l’hotel per i raduni? «Con parcheggio coperto per le moto, piccole aree officina con attrezzi e accessori per la piccola manutenzione e convenzioni con meccanici e gommisti in zona».
erano più limitazioni della mente che non limiti oggettivi». Bertoncini ha dato lezione di leadership durante il workshop del coach Massimo Bandinelli sul tema “Leadership a confronto”: «Per me la leadership è qualcosa che senti al di là di ogni etichetta, titolo o organigramma. Te la senti dentro e prima di tutto con te stesso, in ogni azione, in ogni gesto. Per esempio avere chiari i propri limiti, per analizzarli con un po’ di distacco. Essi sono una grande fucina di miglioramento personale e, spostando sugli altri il meccanismo, li si aiuta a crescere con fiducia, fornendo loro strumenti non solo tecnici, ma anche relazionali e culturali». I 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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GREEN REPORT
Bio Hotel
e metropoli ecosostenibili Soggiornare in veri green hotel, gustare una ristorazione bio in strutture ecocompatibili, con servizi di bike e car sharing. Vivere e muoversi nelle grandi città potrebbe a breve diventare davvero un’esperienza a emissione zero
✒Cristina Chiarotti
In apertura, LaGare Rooftop-bar, la terrazza al 13mo piano del LaGare Hotel Milano Centrale a Porta Nuova
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Il verde non è più solo un colore, ma presto sarà la nostra filosofia di vita sotto ogni aspetto, specialmente quello legato alla vita quotidiana, al nostro modo di muoverci e di viaggiare. E il contributo che le grandi città possono dare ad una reale inversione di rotta contro i cambiamenti climatici, verso il passaggio ad un’economia green e a fonti energetiche rinnovabili ed ecosostenibili, può fare la differenza.
Metropoli a emissioni zero «Quando si misura l’ecological footprint, l’impronta ecologica» affermava qualche anno fa Robert Beauregard, urbanista della Columbia University di New York, «le aree urbane dimostrano di avere ancora un bisogno enorme di risorse, che vanno a prendere ben al di là dei loro spazi, spingendosi ovunque nel pianeta. Bisogna ragionare in termini “slow”, secondo una logica di vita capace di contrastare il fenomeno della crescita incontrollata, lo “scaling up”. Ci vogliono progetti più coraggiosi, come la “Million tree initiative”,
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che da New York a Shanghai prevede di creare foreste urbane con cui migliorare la qualità dell’aria, abbattere le temperature al suolo e riqualificare gli spazi”. Stile slow dunque, obiettivi coraggiosi e progettualità a lungo termine, un cambiamento epocale per il genere umano. Ma basta cominciare a piccoli passi, una scelta che il turismo di qualità ha già fatto.
Bio Hotel che passione! L’ambiente è un tema che sta a cuore a tutti e lentamente sta diventando una priorità anche nell’offerta dei settori più dinamici dei consumi, tra cui il turismo, specie nelle grandi città, dove gli operatori del settore più attenti hanno recepito questa esigenza e cominciano a mettere in campo delle strategie ad hoc. Il 2017 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo” e secondo una ricerca di Booking.com il 64% degli italiani è oggi più incline a scegliere una struttura green per le vacanze. Per le strutture già posizionate in piccoli centri o magari situate
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GREEN REPORT Le Città e le metropoli italiane più ecosostenibili Mantova, Trento, Bolzano, Parma, Pordenone e Belluno risultano avere secondo le stime di Legambiente le migliori eco performance 2017. Il punteggio che valuta l’ecosistema urbano, viene assegnato sulla base di 16 indicatori come aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. Milano risulta al 31° posto, grazie alla nuova Area C e al potenziamento del trasporto pubblico mentre Roma è solo all’88esimo posto.
in uno degli splendidi angoli dell’Italia più bella, è senz’altro più semplice. Diverso il discorso per gli hotel che si trovano in città d’arte molto frequentate e metropoli di grandi dimensioni, anche se la filosofia di soggiorno è la stessa.
Piccole regole per un soggiorno ecosostenibile Scegliere un bio hotel significa prima di tutto trovare ambienti confortevoli per spazi e tonalità, ma soprattutto camere per riposare in tranquillità, lontane dal rumore, arredate con colori chiari e un’atmosfera rilassante, la cui pulizia è effettuata con prodotti ecocompatibili e non chimici e la cui illuminazione, compresa quella delle aree comuni, è a basso consumo. Il Bio Hotel Panorama in Alto Adige Val Venosta, ad esempio, garantisce un’esperienza ecosostenibile anche nella scelta dei materiali, legno e pietra, mentre il Bio Hotel Palermo punta su ambienti cromatici rilassanti e prodotti gastronomici di qualità. A questo si possono aggiungere linee guida per il soggiorno, libere ma coerenti con una struttura green. Un buon approccio al cliente può essere consigliare con cortesia a moderare i consumi attraverso comunicazioni, per esempio non sprecando acqua o non tenendo accesa l’aria condizionata quando non serve né il riscaldamento quando inutile. Anche proporre al cliente una raccolta differenziata soft in camera (carta e plastica) oppure rendere disponibile una linea di cortesia a base di cosmesi naturale, può aiutare ad accogliere l’ospite in un circuito virtuoso.
qualità, recuperando il concetto di chilometro zero e arricchendolo di criteri di allevamento naturali ed ecosostenibili, nonché reinterpretando la nostra grande tradizione di cucina, specie regionale. Un tesoro che già da qualche anno è diventato il punto di forza e di vanto di grandi alberghi e di chef italiani oggi famosi in tutto il mondo, e una opportunità che nel 2018 non si può non cogliere, visto che è stato scelto come Anno del cibo italiano, dedicato allo chef Gualtiero Marchesi. L’obiettivo è quello di valorizzare l’intera e ricchissima tradizione enogastronomica del nostro Paese che si è meritata riconoscimenti a livello internazionale,entrando di diritto nel patrimonio Unesco: dai benefici della Dieta Mediterranea,alla vite ad alberello di Pantelleria, dai paesaggi della Langhe Roero e Monferrato, all’incoronazione di Parma come città creativa della gastronomia e all’arte della pizza alla napoletana iscritta di recente (2017). Il Prosecco e l’Amatriciana potrebbero presto aggiungersi alla lista. Per una vera carta dei vini stile bio, la scelta può essere di grandi annate, magari arricchite da etichette locali di piccoli e virtuosi produttori, insieme a interessanti selezioni biologiche e biodinamiche delle regioni più vocate della Penisola. Nel menù di un
Sopra, un esempio di colazione con prodotti biologici come centrifugati di verdure e frutta fresca. Sotto, la linea di cosmesi in camera è uno dei must del bio hotel
Ristorazione bio e chilometro zero Per un paese come l’Italia è facile garantire una proposta di livello per una ristorazione fatta di materie prime di altissima 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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GREEN REPORT
Sopra, le pareti del Ristorante Orto by Eataly dell’hotel milanese Starhotels E.c.ho. sono decorate con gigantografie retroilluminate che riproducono un orto lussureggiante, con proposte gastronomiche natural style. Sotto, car e bike sharing cambieranno presto la nostra mobilità in città
vero green hotel, non deve mancare una scelta vegetariana o vegana, inclusi piatti senza glutine per celiaci, con un occhio alla colazione con prodotti biologici nel buffet o proposte home made, frutta fresca e certificata, non utilizzando alimenti che riportino in etichetta l’indicazione OGM. Stessa attenzione per l’olio, rigorosamente Bio con marchio DOP.
Bike Sharing e Car Sharing, per un turismo slow Tutte le proposte enogastronomiche o gli ambienti più rilassanti del bio hotel devono però trovare riscontro nel mondo esterno. Un’alta percentuale di turisti in viaggio nelle grandi città, infatti, pur apprezzando il carattere di “resort urbano”, di “green hotel” o di “oasi di tranquillità”, proposto da molte strutture, apprezza ancora di più l’integrazione di servizi di mobilità ecosostenibili quando esce dall’hotel e la possibilità di visitare la città in maniera meno caotica. A Roma, OBike ha lanciato la sfida di 1200 bici a flusso libero, senza rastrelliere, un servizio di free floating in accordo con il Comune disponibile per il centro storico a 30 centesimi per 30 minuti, gestito tramite app con QR Code. A Milano, decisamente più all’avan-
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guardia, e a Firenze gli operatori cinesi Mobike e Ofo si sono aggiudicati la possibilità di mettere in circolo 20.000 biciclette (ottomila in Toscana e dodicimila a Milano). Se la bicicletta permette di godersi strade e vicoli caratteristici, il car sharing invece guarda già al futuro. Nel 2030, la mobilità sostenibile potrebbe essere intesa come l’insieme coordinato di diversi mezzi di trasporto, anche in partnership con grandi realtà alberghiere: la propria auto all’arrivo, poi i mezzi pubblici, il carbike-sharing o il noleggio. Il concetto di auto si allontanerà sempre più da quello di proprietà, avvicinandosi invece all’utilizzo occasionale e secondo necessità e comunque sempre più elettrico: le case automobilistiche puntano ad un salto tecnologico con diversi gradi di elettrificazione (modelli ibridi e plug-in hybrid, ovvero le ricaricabili con la spina), investendo decine di miliardi di euro in ricerca e sviluppo in questo campo. I
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Io viaggio da sola Un trend in crescita, una voglia di libertà tutta al femminile che sta travolgendo il mondo del turismo con caratteristiche ben precise. Perché, oggi, “io viaggio sola” non è più tabù
✒Cristina Chiarotti
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Sarà vero che l’80% delle decisioni di viaggio è prerogativa delle donne? Che si tratti di donne sposate, single o divorziate, le donne stanno aprendo la strada ad una nuova tendenza del viaggiare, spesso da sole o con un’amica, e gli esperti di settore se ne sono accorti. Le donne che viaggiano in solitaria sono più consapevoli, audaci, indipendenti e desiderose di esplorare e vivere nuove esperienze, purché autentiche. Ma le strutture che le accolgono sono pronte? E quali sono le strategie giuste per queste nuove viaggiatrici?
Travelling women a qualsiasi età Già da qualche anno le donne sono un target di marketing ben identificato, in
gruppo, ma rigorosamente femminile, o in solitaria, o ancora per affari, costituivano nel 2013 circa il 40% degli affari delle agenzie. Secondo le stime della Travel Industry Association, ben 32 milioni di donne single americane avevano viaggiato almeno una volta nell’ultimo anno, circa tre su dieci ben 5 volte o più in un anno. In Italia, da dati Istat dello stesso periodo, erano circa 1,5 milioni le donne italiane che viaggiavano da sole nel nostro paese o all’estero. Oggi, la percezione netta è che la percentuale di travelling women sia in aumento. Le donne viaggiano da sole a qualunque età. È il bello della loro incredibile voglia di rimettersi in gioco in qualsiasi momento. E i motivi di questa scelta sono tendenzialmente tre: la crescita costante di viaggiatrici single dai 25 ai 35 anni, il numero dei divorzi o delle separazioni nonché della maggiore longevità femminile e un generale sdoganamento dell’idea che una donna non possa viaggiare da sola. Why not? In fondo le donne già viaggiano da sole per lavoro, in affollate mete fieristiche, per convegni professionali, per conferenze o corsi di aggiornamento. Spesso nasce anche da questi business trips la voglia di tornare in alcune mete particolarmente gradite, questa volta godendo dei tempi lunghi di una vacanza. Ecco che, allora, la vera libertà è partire.
Hotel su misura della donna che viaggia Per gli hotel, specialmente in Italia, la donna in viaggio da sola rappresenta una sfida. Poche le strutture dedicate, poche
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TREND
le politiche di marketing espressamente dedicate a loro. È anche vero, però, che il crescente numero di donne nella parte gestionale delle strutture, oltre che al front desk, sta dando buoni frutti su questo versante, regalando più consapevolezza ed internazionalità allo stile di accoglienza. Anche le numerose brandizzazioni di molte strutture italiane, con l’ingresso in circuiti di livello mondiale, ha arricchito gli hotel nostrani di un codice di comportamento finalmente più adeguato all’ospite che viaggia solo, uomo o donna che sia, con standard di qualità altissimi specie nel circuito dei quattro e cinque stelle, dove la sfida è stata raccolta. All’estero invece il Naumi Hotel di Singapore e il Duke’s Hotel di Londra riservano alle donne in viaggio un piano completamente dedicato e camere pensate al femminile, come il Leonardo Royal Hotel Edinburgh. In ogni suite regna il tocco femminile: riviste per donne in stanza, set da bagno premium e piastre per capelli di ultima generazione. In alcuni si possono richiedere anche maschere per gel di raffreddamento, una serie di riviste e una bottiglia di acqua dalla reception oltre a servizi Spa dedicati. Nella via dello shopping più lunga di Vienna, l’Austria’s Das Tyrol propone il Women’s Shopping Package: 2 notti, sauna e bagno turco, set di bellezza, coupon e consigli per le spese “pazze” in città. A Londra, il Capital Hotel consiglia i bar e i ristoranti più adatti al pubblico femminile. In più, regala a tutte le donne una guida al femminile per scoprire la città, i suoi musei e gli indirizzi per fare shopping. E infine, l’Hotel Seminyak di Bali propone in camera il guppy love, un pesciolino rosso di benvenuto per alleviare senso di smarrimento e solitudine. Questo perché, se pure le donne viaggiano oggi in perfetta libertà, qualche tabù è rimasto ed è duro a morire.
Consapevoli e avventurose Secondo Phyllis Stoller, fondatrice del The Women’s Travel Group, si possono individuare alcune tendenze tipiche del-
l’universo femminile in viaggio. Primo, le donne cercano un soggiorno di qualità, pari o superiore a quello già provato nei loro viaggi di lavoro: donne manager, dipendenti di corporate straniere e studiose che viaggiano per congressi hanno le idee molto chiare, uno standard di ospitalità da cui non sono disposte a derogare. Inoltre, le donne parlano sempre più spesso almeno due lingue, un requisito che le spinge a scegliere mete internazionali. Terzo, soprattutto per i viaggi di gruppo, le donne vogliono partire preparate. Chiedono informazioni all’hotel di arrivo, organizzano gli spostamenti e le gite principali che non vogliono perdere, eventualmente dettagli sulla sistemazione o sulle persone con cui condivideranno la loro prossima esperienza. Quarto, le donne cercano viaggi avventurosi. Le grandi capitali rimangono le mete preferite, in pool position Londra, Parigi, Lisbona, Vienna, città in cui è possibile girare senza problemi anche da sole, ma un numero sempre crescente cerca viaggi avventurosi, mete esotiche, come l’Asia, l’India o il Sudamerica. I
Le donne in viaggio da sole sono un target di marketing ben identificato, che già nel 2013 costituivano il 40% degli affari delle agenzie
Piccole e semplici regole di accoglienza per un perfetto hotel women friendly • Accogliere l’ospite con garbo e cortesia, ma senza eccedere • Presentare le amenites dedicate in stanza e i servizi ad hoc come parrucchiere, trattamenti estetici, sauna e benessere • Al ristorante riservare un tavolo apparecchiato per uno al centro della sala illustrando affabilmente il menu • Effettuato il check in informare l’ospite sulle visite culturali o sulle degustazioni enogastronomiche più interessanti • Riservare camere singole con letto a una piazza e mezza, oppure proporre a tariffe interessanti la camera doppia uso singola • Dotare le camere destinate alle signore di angolo tisaneria e di riviste moda e lifestyle
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LE VIE DELL’INCENTIVE
Le città dei grandi maestri dell’arte Cinque storie di luoghi e degli artisti che a questi luoghi si sono ispirati per i loro capolavori. Ecco un itinerario affascinante e misterioso per svelare l’intimo legame tra genialità e territorio
✒Aura Marcelli La Comuna 13 di Medellin, simbolo del riscatto della città dal passato di violenza. ©Medellin.Travel
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Ci sono luoghi che non hanno solo dato i natali a un grande artista, ma che con questo genio si identificano, città la cui stessa essenza non può prescindere dalle opere d’arte che quello spirito creativo ha realizzato. L’ispirazione che ha mosso la mano del pittore o dello scultore proviene da quelle stesse piazze, dalle strade e dai i vicoli dei centri storici, e tra quelle case e quei
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monumenti ancora si aggira come un fantasma amichevole. La storia che raccontano la città e l’artista è una sola e visitare una è inevitabilmente scoprire i segreti dell’altro. Ecco allora che vi suggeriamo un viaggio tra cinque affascinanti città di tutto il mondo, per scoprirne l’intimo legame con altrettanti grandi artisti che a queste città appartengono (o viceversa).
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LE VIE DELL’INCENTIVE
Fernando Botero, Medellín Netflix ci ha fatto appassionare a Narcos con tale maestria da portarci a parteggiare per Pablo Escobar. Ma la storia reale della città colombiana dove si ambienta la serie è, ovviamente, molto diversa dalla finzione romanzata. Medellín è una città ferita e rinata, con un passato di sangue e violenza e un presente e un futuro di riscatto e orgoglio. È la città dei due passeri del famosissimo scultore Fernando Botero nella piazza San Antonio. Fino al 1995 ce n’era solo uno di questi paffuti e rubicondi “pajaros”, donato da questo figlio illustre alla sua amata e complicata città giusto un anno prima. Poi, una strage senza nome (ad ordinarla non Escobar, ucciso due anni prima, ma forse un altro cartello della droga) fece esplodere quella scultura in bronzo squarciandola e uccidendo più di 20 persone e ferendone un centinaio. Il “passero ferito” rimase lì, per volontà dello stesso Botero, come “monumento all’imbecillità”, ma al suo fianco l’artista fece collocare un “pajaro de la paz”, simbolo della nuo-
va Colombia, del suo riscatto. E oggi proprio Medellín, un vero e proprio museo a cielo aperto delle opere giunoniche di Fernando Botero, è l’esempio più emblematico di come una città possa rinascere. Lasciandosi alle spalle la nomea di città più pericolosa del mondo, nel 2013 è stata nominata addirittura Innovative City of the World, da Citygroup, Wall Street Journal e Urban Land Institute, per le grandi innovazioni nei trasporti, nell’urbanistica e nella cultura, che hanno permesso di cambiare il volto di Medellín, anche turistico. Oggi la città è tutta da scoprire, dal centro storico, con la impressionante Plaza Botero con oltre 20 imponenti opere dell’artista, ai quartieri un tempo off limits, salendo su per la Escalera Electrica della Comuna 13 (un tempo uno dei barrios dove Escobar reclutava i suoi sicari), sorvolando le case e le colline con la Metrocable, o partecipando ad uno dei più affascinanti Walking Tour del mondo, con una esperta guida locale (al costo di una mancia).
La città colombiana è un vero museo a cielo aperto, con opere di Botero in molte delle sue piazze. ©Medellin.Travel, ©CC Roapolis
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LE VIE DELL’INCENTIVE
L’Atelier di Paul Cezanne ad Aix-en-Provence, regala l'illusione di trovarsi nel mondo dell'ispirazione dell'artista. ©Barbara Ainis
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Paul Cezanne, Aix-en-Provence La Provenza è una delle regioni francesi più suggestive e affascinanti: gli immensi campi di lavanda, le tradizioni gitane, i cavalli e gli uccelli migratori della Camargue e le belle e storiche cittadine ne fanno un luogo unico. Questi spazi e queste suggestioni ispirarono uno degli artisti più importanti del XIX secolo, Paul Cezanne.
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Nato e vissuto a Aix-en-Provence (la città è costellata di C in bronzo per segnare il cammino di chi viene alla ricerca delle sue tracce), il più enigmatico dei pittori francesi del post-impressionismo, ha riportato sulle sue tele la centralità dei colori della Provenza e l’energia della città natale, sintetizzando nelle sue pennellate, nei verdi intensi dei suoi paesaggi e nelle loro infinite tonalità, le emozioni e la poetica di questi luoghi. Ma per scoprire davvero il mondo di Cezanne, dopo aver percorso le campagne e i panorami che gli erano cari e dopo aver passeggiato per le vie e le piazze eleganti della sua Aix-enProvence, bisogna recarsi in due luoghi speciali: l’Atelier Cezanne e le Cave di Bibemus. Ce ne sarebbe un terzo, la casa di famiglia Jas de Bouffan, ma, chiusa per lavori, bisognerà attendere il 2019 per visitarla. Il primo, l’Atelier, è un posto assolutamente magico dove il tempo e la luce sembrano essersi fermati all’istante esatto in cui il grande pittore era al lavoro sulle sue tele. A poca distanza dal centro storico della città, in una tranquilla via alberata su per la collina dei Lauves, questo edificio dalle grandi finestre è l’atelier dove il pittore ha lavorato negli ultimi anni della sua vita. Tutto è rimasto come allora: la luce naturale inonda gli oggetti cari all’artista, i modelli delle sue ultime nature morte, i suoi mobili, i suoi attrezzi di lavoro, i teschi memento mori. L’illusione di trovarsi nel bel mezzo di una delle sue tele sarà perfetta. E la stessa sensazione di déjà vu la si prova di fronte alle cave di Bibemus e alle loro rocce dalle mille sfumature giallo ocra, che ispirarono a Cezanne molte delle sue tele più famose e le suggestioni geometriche che furono alla base del cubismo e della pittura moderna.
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LE VIE DELL’INCENTIVE
Adolfo Wildt, Milano Non è facile sottrarre un artista, anche un grande artista, al suo destino di oblio. Quando la dimenticanza si abbatte sulla sua opera e la sua vita, gli sforzi per riportarlo doverosamente all’attenzione del grande pubblico faticano a dare i risultati sperati. Così è stato per Adolfo Wildt, il più grande scultore italiano dell’inizio del Novecento, un artista sublime, messo da parte nel secondo dopoguerra per la sua vicinanza al Fascismo e per la sua arte assolutamente originale e non collocabile in nessuna delle correnti dell’epoca. Negli ultimi anni alcune meravigliose mostre hanno ridato a Wildt una parte della sua meritata fama – ai Musei San Domenico di Forlì nel 2012, all’Orangerie di Parigi nel 2015 e alla GAM di Milano fino al 2016 – ma ancora per molti il suo nome suona anonimo. Anche nella sua Milano. Eppure la città parla di lui. La gente non sa di Wildt, ma sa bene della Casa dell’orecchio (o “Cà dell’oreggia”), il Palazzo Sola-Busca in zona Palestro che sorprende tutti i passanti con un orecchio di bronzo sulla sua facciata, un tempo uno dei primi citofoni, opera della passione wildtiana per i dettagli anatomici. E gli studenti dell’Università Cattolica di Milano si fanno benedire tutte le mattine prima dell’ingresso dall’imponente e surreale Sant’Ambrogio nel Sacrario ai Caduti, senza sapere, perlopiù, che fu Wildt a immaginare quello sguardo vuoto e penetrante e quella gloriosa e inusuale rappresentazione del patrono della città. I meglio informati si im-
Dai palazzi del centro di Milano al Cimitero Monumentale, la città conserva alcune delle più interessanti opere dello scultore Adolfo Wildt. ©Associazione Culturale La Catrina, Éphémère, 2017; ©CC Sailko, Palazzo Sola-Busca
bucano nell’androne elegante del Palazzo Berri-Meregalli per ammirare una scultura di una testa alata protesa e sospesa, la Vittoria scolpita da Wildt, e le famiglie fanno pic-nic nei giardini della Villa Reale, sede della GAM (dove sono conservate ed esposte alcune importanti opere dell’artista), davanti alla monumentale e meravigliosa Trilogia wildtiana, seminascosta tra gli alberi in una edicola di pietra e vetro. 1-2 2018 www.mastermeeting.it
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LE VIE DELL’INCENTIVE
Frida è ovunque nella capitale messicana: dal centro storico al quartiere di Coyoacán, dove si trova la Casa Azul. ©Barbara Ainis
Le mostra a Milano: dal 1 febbraio al 3 giugno Frida. Oltre il Mito, Mudec
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Frida Kahlo, Città del Messico Difficilmente si troverà un’identificazione più totalizzante di quella di Frida Kahlo con la capitale del Messico. Frida è il Messico, la messicanità all’ennesima potenza, con tutte le sue contraddizioni, il suo fascino, il suo orgoglio, il suo dolore e la sua malinconica allegria. E anche se la Città del Messico di oggi è sempre più moderna e internazionale, i colori e l’amore per la tradizione che hanno fatto di questa artista originalissima e dissacrante un’icona mondiale sono ancora
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parte integrante della vita vera della città. Basta fare un giro per uno dei suoi meravigliosi mercati coperti (dai tradizionalissimi mercati di Sonora e de La Merced, a quelli di artigianato de La Ciudadela e di Coyoacan) per sperimentare in prima persona che Frida non rappresenta un Messico da cartolina e da turista in cerca di cliché, ma la reale identità di un Paese e di una città. Proprio dal quartiere di Coyoacán si parte alla scoperta della Ciudad de México di Frida Kahlo: qui si trova la Casa Azul, dove è nata ed è morta, dove è tornata per tutta la vita, anche con il suo amatissimo e odiatissimo Diego Rivera (altro grande pittore e muralista messicano), dopo aver vissuto altrove, nella città e all’estero, dove solo davvero si è sentita a casa. Questa bellissima grande casa nel tradizionale e coloratissimo stile del quartiere è stata convertita in museo nel 1958, quattro anni dopo la morte della pittrice, e conserva gli arredamenti, gli oggetti personali e alcune delle opere più importanti di Frida. A poca distanza, in un altro bellissimo barrio tradizionale, San Angel, si trova la Casa-Studio di Frida Kahlo e Diego Rivera. Una casa in stile razionalista, anzi due case unite metaforicamente da un ponte tra i due tetti e separate da una storia di amore e tradimenti. Ma Frida è poi ovunque nella città: nelle bellissime figure di donne-scheletro (le Catrinas) che decorano i locali e si vendono nei mercati, ritratta nelle opere dell’amore della sua vita, Diego, nel Museo Dolores Olmedo nel suggestivo quartiere di Xochimilco, con i suoi canali e le sue barche coloratissime.
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LE VIE DELL’INCENTIVE
Gustav Klimt, Vienna Un castello seicentesco e barocco, residenza estiva del principe viennese Eugenio di Savoia, domina la città e ne custodisce il tesoro più prezioso. È il Belvedere, sede di un meraviglioso museo che raccoglie le opere d’arte austriache più importanti, dal Medioevo ai giorni nostri, passando per l’artista viennese per eccellenza: quel Gustav Klimt protagonista assoluto del movimento artistico della Secessione Viennese, autore del “Il bacio” e di “Giuditta”. Ventiquattro delle sue tele più famose sono esposte in questo museo cittadino, dando lustro di sé, si può ben dire, tra lo scintillio dell’oro, l’intensità del colore, l’eclettica eleganza Art Nouveau e i riferimenti simbolisti ed espressio-
nisti. Altre sue meravigliose opere sono esposte in mostre permanenti al Museo Leopold, al Wien Museum e al Burgtheatre. Ma Vienna tutta porta la firma di Klimt e lo spirito di illusione, sensualità e fragile leggerezza della Secessione. Nel Palazzo della Secessione, innanzi tutto, esempio sublime dell’architettura del movimento artistico d’inizio secolo e nel quale del cofondatore Gustav Klimt si conserva il famosissimo Fregio di Beethoven, sviluppato su tre pareti per una lunghezza di 34 metri; nella scalinata del Museo delle Belle Arti di Vienna, dove si trovano 40 dipinti in pennacchi ed intercolumni che decorano gli spazi tra colonne e archi, 11 dei quali realizzati da Klimt; e ancora nella Karlsplaz, tra la stazione e il WienMuseum, si ritrovano gli elementi floreali e le decorazioni in oro che hanno fatto parte della poetica dell’artista. I
Le opere di Klimt hanno reso la Secessione Viennese e la città famose in tutto il mondo. ©Austria Advertising, Photographer: Diejun; ©Austria Pubblicità, fotografo: Trumler; © Österreich Werbung, Fotografo: Popp-Hackner
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HOSPITALITY NEWS N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À
Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi
St. Bernardin: business e leisure sul litorale sloveno Nell’Europa sudorientale St. Bernardin è uno dei più importanti fornitori nel settore congressuale nell’area Mediterranea. Con la sua posizione ideale in cima all’Adriatico tra la città medievale di Pirano e la moderna Portorose offre alberghi e spazi congressuali. La società alberghiera Hoteli Bernardin d.d gestisce un complesso alberghiero con 1.184 posti letto, situato in una delle località più suggestive del litorale sloveno. Si presenta sul mercato con 6 alberghi e 3 complessi di appartamenti assicurando così un’ampia offerta di servizi per diversi segmenti di mercato, dal turismo d’affari al turismo leisure. Il cinque stelle Grand Hotel Bernardin (241 camere) si trova in riva al mare, tra Portorose e Pirano, ed è il primo e il più grande albergo e centro congressi in Slovenia in grado di accogliere fino a 1100 delegati nella meeting room più ampia, l’Europa. Per soddisfare il palato ci si può recare ai ristoranti Pe ina e Sunset oppure si può godere di momenti di pace al Grand Café e Cocktail Lounge con piano-bar e terrazza coperta.
Miramare The Palace Hotel. Una storia che continua Ha riaperto i battenti dopo un restyling record di 4 mesi che ha coinvolto l’intero edificio, il 5 stelle Miramare The Palace Hotel di Sanremo. Immerso in un parco di un ettaro di vegetazione tropicale, tra cui alcune essenze molto rare e alte palme secolari, offre ambienti raffinati, di sobria eleganza e luminosissimi grazie alle ampie vetrate che si affacciano sul verde del giardino e sull’azzurro del mare e della piscina, nei pressi di quest’ultima presto sorgerà un avveniristico Centro Wellness. Il 5 stelle offre 50 camere superconfortevoli (da 17 a 28 mq), 6 junior suite vista mare con terrazzo e 1 superior suite con terrazzo da 40 mq. E nel parco, il Miramare The Palace Depandance, mette a disposizione altre 24 came-
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re tra singole, matrimoniali e junior suite. Aperto anche alla clientela esterna il Ristorante Mimosa oltre a una splendida vista sul mare e sul parco regala un’interessante proposta gastronomica che parte dagli ottimi prodotti locali per un viaggio nei sapori della Liguria di Ponente, ripensati con estro dallo chef. Ad aziende e pco, per eventi al top fino a 15 ospiti, l’hotel mette a disposizione la sala con tavolo imperiale. Infine, da non perdere, la prima colazione con pasticceria fresca preparata in Casa dalla pastry chef. Info: www.miramarepalacesanremo.com.
Un angolo di charme francese a Milano A Milano, a cinquanta metri da Corso Vercelli, in Via Antonio Scarpa 9, si trova lo spazio temporary di
Antonella Citterio, nota PR di origine milanese, ma francese d’adozione. Lo spazio è elegante, ricco d’atmosfera, intimo ed accogliente, offre 80 metri quadrati con pavimenti in parquet, porte blindate e due grandi e luminose vetrine che si affacciano direttamente sulla via. Il temporary store, grazie all’estro e alla capacità imprenditoriale di Antonella Citterio, è diventato in breve tempo punto di riferimento di nuovi brand stranieri, di stilisti emergenti, di eventi culturali, gallerie d’arte e punto di ritrovo per incontri all’insegna di una ricerca estetica mai fine a se stessa. Info: www.temporaryantonella.com.
Gli italiani preferiscono Best Western Best Western è il brand alberghiero preferito da circa il 20% degli italiani e un marchio consolidato nella scelta dei business traveller del nostro Paese. A rivelarlo è una ricerca recente Doxa, effettuata su un campione di 2mila interviste online (delle quali 1.200 per general population, 400 leisure traveller e 400 business traveller). «Uno dei risultati che più colpisce», spiega Simone Pizzoglio, head of department di Doxa, «è che, Best Western, come brand awareness, risulti secondo solo a Hilton. Ma c’è di più: infatti, se analizziamo invece i parametri legati a posizione delle strutture, efficienza del servizio e vicinanza alle esigenze dei clienti, Best Western conquista addirittura la leadership per i viaggiatori italiani». «E ci fa davvero piacere rilevare che questa grande “familiarità” verso il nostro brand si consolidi in particolare in riferimento ai business traveller», ha aggiunto la Ceo di Best Western Italia, Giovanna Manzi, «Ciò significa che le attività di marketing e comunicazione, online e offline, messe in pratica negli ultimi cinque anni hanno funzionato. Certo, oggi affrontiamo sfide sempre nuove e un mercato che anche nel breve periodo è cambiato notevolmente: nuovi player han-
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HOSPITALITY NEWS
no fatto il loro esordio e la tecnologia e la disruption sono vere e proprie sfide per l’hotellerie. Ancora una volta il fatto che il nostro brand, in questo contesto così complesso e competitivo, risulti noto e amato dal pubblico ci rende particolarmente contenti». Sempre la ricerca Doxa, tra le novità principali, segnala la crescita dei siti per l’affitto di appartamenti o camere sul modello di Airbnb. «Sono competitor particolarmente incisivi per quanto riguarda i fattori legati a prezzo e posizione», dice Pizzoglio, «E, inoltre, rispecchiano la tendenza degli italiani a prenotare con sempre maggiore frequenza attraverso siti web e app: se nel 2013 era solo il 29% del campione totale a farlo, nel 2017 siamo arrivati al 58%». Altro tema affrontato è stato quello della crescente importanza delle recensioni ai fini delle prenotazioni alberghiere: otto persone su dieci le consultano prima di prenotare e oltre la metà del campione sceglie la struttura in base alle recensioni positive. «Attualmente, pricing, qualità e posizione restano elementi necessari per conservare il proprio posizionamento», ha spiegato Giovanna Manzi, «ma non sono più sufficienti per creare quella “wow experience” che è essenziale per mantenere alta la fidelizzazione della clientela. Ecco perché voglio sottolineare ancora una volta l’importanza degli investimenti in comunicazione: Best Western nel 2018 punterà anche su una campagna radio e proporrà un calendario dei “Best Days” per le promozioni speciali dei singoli hotel». Infine i numeri: «Nel 2017», ha concluso la Ceo, «abbiamo chiuso con un fatturato totale hotel bed & breakfast pari a 223 milioni di euro, il 5,2% in più rispetto al 2016. Un ottimo risultato, guidato dalle strutture di Bologna (+21%), Padova (+13%), Treviso (+12%) e Torino (+11%). Il fatturato proveniente dal brand per gli hotel affiliati, pari a oltre 90 milioni di euro, è aumentato del 7,1%. E le prospettive per il
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2018 sono positive, con gli arrivi di gennaio in crescita dell’11% rispetto al corrispondente periodo del 2017 e un aumento del prenotato a pari periodo del 23%».
Tobia Salvadori nuovo Chairman del Comitato italiano di ICCA Lo scorso gennaio è stata confermata dal board di ICCA la nuova nomina triennale a Chairman per il Comitato italiano. La carica è stata affidata a Tobia Salvadori (foto), Bureau Manager di Convention Bureau Italia, che subentra a Enrico Belli. «Stiamo già lavorando agli obiettivi del nuovo corso del Comitato italiano, che verranno condivisi e definiti insieme a tutti i soci ICCA, con cui mi incontrerò pre-
stissimo», dice Tobia Salvadori. Grazie al suo ruolo nel Convention Bureau nazionale, il Comitato italiano potrà ora rafforzare la propria autorevolezza ed esperienza e lavorare in sinergia con le principiale associazioni di categoria, prima tra tutte Federcongressi&Eventi. Per sancire questa sinergia, non a caso è stata scelta, per il primo incontro, la Convention nazionale FCE di marzo.
Osservatorio Confindustria Alberghi: 2017, un anno positivo I dati dell’Osservatorio Confindustria Alberghi, curato da STR, evidenziano, per i primi 11 mesi del 2017, nelle principali piazze italiane, un tasso di occupazione al
70.3%, in aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 3,1%. Risultati nel complesso confortanti anche se, analizzando le singole realtà, emergono alcune significative differenze. Milano, Firenze, Bologna e Venezia registrano risultati migliori rispetto al 2016, mentre Napoli e Torino sono fermi sui livelli dello scorso anno. Inoltre Roma evidenzia un rallentamento con un –1,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Significativo per l’anno che si sta chiudendo è il risultato del turismo internazionale con +5,8% di presenze straniere negli alberghi Italiani. Elementi che sembrano confermati anche sul fronte delle spese con il +7% registrato da Banca d’Italia già nei primi nove mesi dell’anno ed il +8% dichiarato da Global blu per quanto riguarda gli acquisti tax free. Una tendenza che dovrebbe riguardare anche i mesi a venire in base alla significativa crescita delle ricerche internazionali verso l’Italia +11% rilevata dai principali portali turistici: inglesi 15,9%, americani 15,3%, tedeschi 11%. In forte crescita le ricerche sull’Italia da Olanda +42%, Francia +28% e Belgio +22%. A questo quadro sfugge la sharing economy, fenomeno di proporzioni in continua crescita. Secondo le rilevazioni di AirDnA sarebbero oltre 318mila gli appartamenti offerti sulla sola piattaforma Airbnb (+22% rispetto all’anno precedente), con un tasso di occupazione del 41% (+17% rispetto al 2016) ed una tariffa media di 130 euro (+15%). Per il Presidente di Confidustria Alberghi, Giorgio Palmucci, si tratta di «un vero e proprio mercato parallelo che si sviluppa in assenza di regole e di controlli». Sempre il Presidente Palmucci, commentando i dati positivi 2017, sottolinea che «la ripresa andrà consolidata il prossimo anno, anche con una maggiore distribuzione dei flussi sul tutto il territorio nazionale, iniziative strategiche, come quella dell’anno dei borghi, e
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Relais du Silence, Dimora del Duca, Lecce
Relais du Silence, I Tre Poggi, Canelli
Relais du Silence, Pianirossi, Cinigiano
Qualys, Hotel Bristol, Chioggia
Relais du Silence, Palazzo Lovera, Cuneo
Fare rete per fare crescere il business. Scopri i vantaggi dell’affiliazione al gruppo Seh
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Primo gruppo alberghiero cooperativo multimarchio in Europa, la Société Européenne d’Hôtellerie dispone di 600 hotel in 12 paesi europei. Forte di un knowhow di 50 anni di esperienza, Seh ospita oltre 4 milioni di clienti ogni anno, oltre 20.000 camere e un fatturato globale di oltre 115 milioni di Euro annui. Il gruppo detiene un portafoglio di 5 marchi complementari: Relais du Silence (strutture di carattere da 3 a 5*) Hotels & Chalets de Tradition (hotel e chalets di montagna) QUALYS-HOTEL (hotel di alta gamma con una forte personalità di 3 e 4*) INTER-HOTEL (alberghi di 2 e 3*) P’TIT DEJ-HOTEL hotel economici (1 o 2*). Unitevi anche voi a Seh, per beneficiare di tutti i nostri servizi e aumentare il vostro fatturato.
First cooperative group multibrand in Europe, “Société Européenne d’Hôtellerie” has 600 hotels in 12 european countries. With a knowledge and knowhow of 50 years of experience, Seh host every year, 4 milion clients, over 20.000 rooms and a global tourn over of 115 milions per year. Seh has 5 differents brands: Relais du Silence (charming and boutique hotels from 3 to 5*) Hotels & Chalets de Tradition (Mountaine chalets) QUALYSHOTEL (High quality city hotels with a strong caracter, from 3 to 4*) INTER-HOTEL (mid range hotels, from 2 to 3*) P’TIT DEJ-HOTEL (low budget hotels 1 and 2*). Join Seh to benefit aour services and improve you business.
Enrico Ieri - Country Manager Italy e.ieri@seh-hotels.com - port: 0033 614816711
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un maggiore coordinamento tra Regioni, Mibact ed Enit».
DoubleTree by Hilton ha aperto Torino A Torino, città che custodisce un ricco patrimonio storico e culturale, è stato inaugurato, lo scorso gennaio per la prima volta un hotel Hilton a marchio DoubleTree by Hilton, uno dei 14 brand del colosso alberghiero statunitense. Il DoubleTree by Hilton Turin Lingotto è situato vicino al Centro Congressi Lingotto, nei pressi dell’ex fabbrica della Fiat, e alla stazione della metropolitana. Non distante da interessanti monumenti storici, l’hotel è facilmente collegato al centro commerciale 8 Gallery, che offre una gradevole scelta di boutique e caffè. L’edificio, che ha mantenuto le caratteristiche architettoniche originali, con soffitti alti, ampie finestre e lo storico circuito automobilistico sul tetto, protagonista del film The Italian Job nel 1969, è già di per sé un’attrazione, progettato dal famoso architetto Renzo Piano, che ha firmato straordinari elementi del design contemporaneo. Il DoubleTree by Hilton Turin dispone di 142 camere, tutte con una vista panoramica, letti king o twin-size, un televisore 50 polllici HD, un mini-frigo o minibar e WiFi gratuito. A disposizione l’elegante ristorante dell’hotel, che propone specialità tipiche della cucina regionale italiana e piatti della tradizione mediterranea, con, a fianco, il bar. Non mancano poi gli spazi meeting, in grado di accogliere complessivamente fino a 150 persone, con staff dedicato. «È una gioia dare il benvenuto ai nostri ospiti in questo splendido hotel», hanno detto Simona Calabrese, General Manager, DoubleTree by Hilton Turin Lingotto e Giorgio Cavallo, Amministratore Unico della Lingotto Hotels proprietaria dello stabile. «Siamo in una posizione strategica, vicini alle principali attrazioni della città, che ogni anno richiamano turisti da tutto il mondo. Così come
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Il Messico sbarca a Roma per promuovere il Mice Dopo il recente lancio del video promozionale “Cara Italia”, nell’ambito della campagna globale “Tutto un altro mondo”, continua la promozione sul mercato italiano del Mexico Tourism Board, che ora punta a conquistare gli organizzatori dei congressi e incentive. E gli ingredienti giusti ci sono tutti per poter contare su un positivo riscontro. Almeno stando a quanto emerso dall’evento organizzato all’ambasciata del Messico a Roma. A fare gli onori di casa la direttrice dell’Ente Turistico del Messico in Italia, Sarina Alvarez Moncayo, insieme a una delegazione di rappresentanti del Mice messicano capitanati dalla meeting industry director, Virginia Arana. «Ogni anno la meeting industry genera 30 milioni di pernottamenti, 266 mila eventi, 29 milioni di partecipanti e una forza lavoro di 890 mila occupati», ha dichiarato Arana, «gioca, quindi, un ruolo chiave nell’economia del nostro Paese, con un impatto di 25 miliardi di dollari e l’1.5% del Pil». Teresa Matamoros, direttrice Mexico’s Meeting Industry Liaison, nel suo intervento ha aggiunto che «ci sono almeno sei buoni motivi per organizzare un viaggio incentive o un congresso in Messico: i costi competitivi dei servizi, l’incentivo fiscale (0% IVA) per gli organizzatori stranieri di eventi; gli ottimi collegamenti internazionali diretti da più di 20 paesi; le strutture di alto livello come i 30 centri congressi totali e gli alberghi (320 mila camere in hotel a 4 e 5 stelle); l’offerta diversificata che regala emozioni a 360 gradi, grazie ai 34 siti del patrimonio mondiale nominati dall’UNESCO e 47 siti archeologici (160 aperti al pubblico), ma anche ai 1.229 musei, ai grandi centri urbani e resort di lusso, compresi i 111 “Pueblos Mágicos”, senza tralasciare la gastronomia riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, non a caso 9 dei TOP 50 migliori ristoranti in America Latina 3 dei top 50 del mondo, si trovano in Messico; l’esperienza in tutti i settori strategici del turismo gestiti da professionisti che detengono CMP, CSI, CSM e altre certificazioni». “È stato un anno positivo per i flussi turistici dal Belpaese destinati a superare i circa 139.300 arrivi del 2016», ha ricordato Sarina Alvarez. Il Messico è considerato la seconda economia più grande dell’America Latina e il quattordicesimo più grande al mondo. Questo, combinato con la sua abbondanza di attrazioni naturali, offerte culturali, infrastrutture e la vasta gamma di attività per il tempo libero, ha portato alla rapida crescita di congressi, fiere ed esposizioni. La Meeting Guide to Mexico è consultabile al sito www.mgmx.com.mx. Nella foto da sin. Virginia Arana e Sarina Alvarez Moncayo
siamo pronti ad accogliere turisti internazionali, il nostro hotel è perfettamente attrezzato per accogliere anche il viaggiatore business» www.turinlingotto.doubletreebyhilton.com.
Hilton Lake Como, aria nuova sul Lago Appena nato, ma già da record per essere la più grande struttura alberghiera sul lago di Como, l’Hilton Lake Como l’hotel, diretto dal general
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manager Giorgio Borgonovo, offre la caratteristica ospitalità griffata Hilton, inserita in una location glamour, dallo stile contemporaneo e sofisticato. Un rinnovato concetto di lusso che si rileva innanzitutto dalla privilegiata vista mozzafiato sul Lago di Como, distante poche centinaia di metri. L’hotel offre 170 camere di cui 21 suite e 5 sale meeting la cui maggiore (Sala Lario) può avere una massima estensione di 195 metri quadri e ospitare fino a 150 persone. Gli ospiti possono inoltre scegliere tra diverse opzioni gastronomiche e rilassarsi in un’ampia Spa, l’Eforea Health Club Spa, alla quale, nella bella stagione, si aggiunge una piscina all’aperto con solarium.
Nuova veste grafica e nuova filosofia “green” per il Principato di Monaco Con l’arrivo del 2018 la Direzione del Turismo e dei Congressi del Principato di Monaco svela la sua nuova veste grafica: restyling del logo e del sito internet, accompagnati da una nuova filosofia “green”. La grafica accattivante del nuovo logo Visit Monaco, mira a identificare la destinazione con un tratto distintivo in più nel naming, invitando a visitare il Principato per scoprire le sue meraviglie nascoste. Diversi sono i colori di cui si tinge, a seconda delle numerose attività della DTC: rosso per il turismo, blu per il comparto crocieristico e verde per lo sviluppo sostenibile. Restyling anche per il sito internet, ridisegnato per dare ampio spazio alle immagini e all’esperienza della destinazione, ma soprattutto per fornire ai visitatori realtà aumentata e video interattivi che consentiranno di creare itinerari personalizzati. Cambio del logo, del sito, ma anche della filosofia. Il 2018, per il Principato di Monaco, sarà l’anno della sostenibilità, come dimostra il nuovo slogan della Direzione del Turismo “Green is the New Glam”: luoghi, attività ed eventi eco-green riveleranno il
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cuore sostenibile della città-stato mantenendo quell’allure glamour e chic che la rende unica al mondo.
Le mete da sogno dell’India per un soggiorno indimenticabile Avvolta dalle catene himalayane a Nord, contornata da un’infinita spiaggia dorata a Sud, l’India è una miscela armoniosa di varie culture, costumi, religioni e tradizioni. Con mete top da visitare per soggiorni da favola. Ecco le “imperdibili”: Agra. Taj Mahal Il Taj Mahal è uno dei simboli dell’India, costruito ad Agra nel 1652 dall’imperatore Moghol Shah Jahan in memoria della giovanissima moglie morta prematuramente. “Monumento all’amore, il Taj Mahal è sempre uno spettacolo che incanta. A 40 km dalla città si trova Fatehpur Sikri, la città fantasma, costruita nel XVI secolo dall’imperatore Akbar come nuova capitale ed abbandonata dopo pochi anni per mancanza d’acqua. A soli 600 m dal Taj Mahal, si trova l’Oberoi Amarvilas, hotel di lusso che vanta una vista da togliere il fiato sul “Monumento dell’amore” da ogni stanza. Il lungo vialetto che porta all’interno della struttura è costeggiato da torce fiammeggianti e, appena dentro, un quadrante in stile Mughal è ornato da fontane a cascata e in-
corniciato da un passaggio ad arco e affreschi a foglia d’oro. Gli ospiti possono rilassarsi nella magnifica piscina prima di godersi il tramonto con un cockatil firmato Oberoi nel bar con vista Taj Mahal. Kerala. Palme, spiagge e backwater Lo Stato del Kerala si trova nell’India sud-occidentale e vanta 575 km di costa bagnata dal Mare Arabico. Il suo nome deriva da “Kera”, la palma da cocco che si trova ovunque. Questo Stato è un vero e proprio “paradiso tropicale” caratterizzato dal caldo mare blu, dalle spiagge dorate incorniciate dalle palme, dalle verdi risaie, dai tipici villaggi coni tetti di paglia e dalle backwater,fresche lagune costiere. L’Old Harbour Hotel è stato il primo hotel del Kerala, l’edificio è stato costruito circa 300 anni fa ed è stato a lungo un monumento storico di Fort Cochin. Oggi boutique hotel, ha uno stile architettonico olandese con accenni di influenze portoghese. Dotato di servizi moderni e all’avanguardia, che sono stati integrati con molta attenzione per preservare le strutture secolari. Rajasthan. Terra reale Al confine col Pakistan, nel NordOvest dell’India, il Rajasthan, terra dei Maharaja e dei regni principe-
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schi, è situato ai limiti del deserto Thar, dove i cammelli lasciano le loro impronte sulla sabbia e dove i cantastorie ancora girano di villaggio in villaggio raccontando le storie degli antichi splendori. Nel Rajasthan si trovano fortini inespugnabili, maestose havelis e palazzi. Ricco di cultura e tradizione, nonché di risorse naturali di assoluta bellezza, è una terra che non smette di intrigare e incantare. Strategicamente posizionato in cima ad una collina sugli Aravalli, il Devigarh Palace si affaccia sul villaggio di Delwara. Completato nell’anno 1760, il palazzo è stato originariamente costruito utilizzando marmo locale e racconta la storia dei suoi coraggiosi e fedeli benefattori. La fortezza del palazzo è stata sotto restauro per 15 anni, inaugurato come hotel nel 1999. Goa. Sole, sabbia e surf Una delle località più amate dell’India da tutto il mondo è Goa. Ciò che principalmente attrae i turisti sono i suoi 100 km di spiaggia bianca finissima che si affacciano sul caldo Mare d’Arabia. Un vero e proprio paradiso delle vacanze con ottima cucina, in particolar modo pesce, sport acquatici per ogni gusto, in particolar modo il surf, e musica elettronica locale. A questo si aggiungono i fiumi che scorrono lenti fra una verde vegetazione lussureggiante, i palmeti, le risaie, il profumo degli alberi di mango e di pompelmo. Camere con vista oceano, sala all’aperto dove poter sorseggiare tranquillamente un daiquiri tropicale ghiacciato preparato dai migliori barman dopo una lunga giornata trascorsa a visitare le attrazioni del quartiere. Sotto lo skybar del The Park Hotel, il ristorante della struttura dove musica rilassante accompagna il palato in un’esperienza dal gusto unico. Himachal Pradesh. Fascino montuoso Himachal Pradesh è uno stato dell’India situato nell’Himalaya set-
Welcome to Rome: alla scoperta della nascita di Roma È un percorso davvero suggestivo quello che propone Paco Lanciano con “Welcome to Rome”, un viaggio alla scoperta della nascita di Roma attraverso un excursus temporale dai primi insediamenti sul territorio fino alla sua dimensione attuale. Il tutto in uno spazio polifunzionale di recentissima apertura, gli ambienti ristrutturati dell’ex cinema Augustus a Roma in corso Vittorio Emanuele II, mettendo a segno un progetto che riconsegna alla Capitale un luogo destinato alla cultura ma con una fruibilità totalmente nuova. Un primo spazio museale, diviso in postazioni, propone quattro exhibit interattivi, vetrine con ologrammi e proiezioni arricchite da plastici con parti semoventi. Questo è solo un assaggio dell’emozionante esperienza nella sala principale, la multi proiezione integrata al plastico di Roma, che regala uno spettacolo in 4 dimensioni di quasi mezz’ora ove la storia della Città Eterna viene narrata attraverso le sue tappe principali. La finalità di questo progetto porta con sé un altro grande pregio, un segnale importante per individuare strategie future di sviluppo turistico vincenti per la Capitale: la riqualificazione di un luogo-spazio polifunzionale destinato alla cultura, da fruire in maniera innovativa e d’impatto.
tentrionale, che confina con la Cina. Costituisce una meta ideale per quanti amano le escursioni alpine senza necessariamente essere degli esperti di alpinismo: le sue altitudini variano, infatti, 630 ed i 6.975 m, e vanta due parchi Patrimonio dell’Umanità, il Nanda Devi National Park e la Valle dei Fiori. Oltre alle passeggiate di montagna, l’Himachal Pradesh offre l’opportunità di avvicinarsi alla cultura tibetana: infatti, dal 1959 a Dharamsala risiede il Dalai Lama. Di notte le piccole fontane che costeggiano i giardini si illuminano creando un’atmosfera davvero unica a 1.500 m di altitudine. Il Moksha Resort vale lo sforzo, per raggiungerlo, infatti, per raggiungerlo bisogna fare una breve corsa in funivia durante la quale poter godere del panorama. Ma la vera ragione per venire in questa proprietà vicino a Kalka è la
sua SPA, che offre trattamenti Shiastu e quelli più familiari indonesiani.
Luca Carrara &Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & Spa Scherzando si potrebbe dire che, Luca Carrara, dal suo primo respiro quarant’anni fa, a Peschiera del Garda, abbia deciso il suo destino di manager dell’ospitalità e che dopo avere fatto esperienze davvero invidiabili, in giro per il mondo, abbia sentito il richiamo del territorio da cui è partito. In questo caso il destino aveva il volto della famiglia Tommasi, grandi produttori di vini pregiati in Valpolicella, Toscana e in altre regioni d’Italia. Dopo la laurea in Economia del Turismo a Rimini e brevi esperienze al Villa Cortine Palace Hotel di Sirmione e a Londra, Carrara frequenta un corso post graduate focalizzato sul setto1-2 2018 www.mastermeeting.it
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re food & beverage al Glion Institute of Higher Education, in Svizzera, annoverato tra le migliori scuole di ospitalità al mondo. Durante una sessione di recruiting viene scelto dalla catena Hyatt Hotels per l’International Management Training Program. Dopo sei anni nel mondo Food & Beverage tra Stati Uniti e Inghilterra, decide di ritornare in Italia e gli viene offerta la posizione di Assistant F&B Manager all’Hotel Hassler di Roma e, proprio nel tempio dell’ospitalità in cima alla scalinata di Trinità dei Monti, Carrara, stringe contatti con Dario Tommasi, capostipite di una delle più grandi realtà vitivinicole italiane la Tommasi Family Estates, che lo invita a cenare a Villa Quaranta ogni qual volta ritorni in Italia e da lì inizia un dialogo che porta, nel giugno del 2013, ad un offerta irresistibile: gestire il rinnovamento di Villa Quaranta www.villaquaranta.com e le nuove realtà legate all’ospitalità, da poco nate come l’albergo Mazzanti in pieno centro storico di Verona e lo start up dell’agriturismo Poggio al Tufo nella Maremma Toscana. Capitolo a sé merita invece la cura del Caffè Dante Bistrot, uno dei locali storici d’Italia, che, sempre di proprietà della famiglia Tommasi, viene totalmente rinnovato con un nuovo concept e nuovo staff all’inizio del 2017, alla cui guida c’è il bravissimo Gianpaolo Spinelli che sta facendo un ottimo lavoro di rilancio. Dario Tommasi da subito garantisce a Luca Carrara ampio spazio d’azione e supporto dal punto di vista degli investimenti necessari per riqualificare l’offerta di Villa Quaranta e renderla quindi competitiva sia sul mercato leisure che Mice. Infatti da subito iniziano i lavori di ristrutturazione del 40% delle camere, che diventerà il 60% entro fine 2018; implementazione di un nuovissimo sistema audio/video al centro congressi; ricostruzione della piscina esterna e tutta l’area circostante, includendo il bar che per anni era stato dato in gestione
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esterna e dal 2015 viene amministrato direttamente I primi grossi cambiamenti avvengono nel reparto Food & Beverage: grazie anche all’inserimento di Enrico De Togni come F&B Manager e di Claudio Mazzurega come Executive Chef. In continua crescita il fatturato relativo al segmento wedding. Il Ristorante Borgo Antico è uno tra i pochi ristoranti d’albergo che genera un profitto oltre ad avere una capture ratio media del cliente alberghiero dell’80%. Un successo che – ci tiene a sottolineare Carrara – non sarebbe stato possibile senza il supporto di tutta la famiglia Tommasi. Nei prossimi mesi, sono attese novità importanti, come la ristrutturazione di altre 9 camere nella parte storica e l’aggiornamento del centro congressi, che sarà dotato di un nuovissimo sistema di digital signage.
Meeting&Wellness all’Hotel Caesius Thermae In una suggestiva cornice naturale, a due passi dal lago di Garda l’Hotel Caesius Terme & Spa Resort, propone alle aziende il Wellness Caesius Team Building per conciliare lavoro, coesione, benessere, affiatamento, relax, sintonia e gusto, ritrovando equilibrio e motivazione. Una location speciale come Hotel Caesius rappresenta la scelta ideale grazie a un Congress Center di 7 sale meeting, all’area Wellness Thermae & Spa (3000 mq di benessere) con centro Medico Ayurvedico, alla Cantina Vintage ideale per convivi di piccole delegazioni, alla Sala plenaria Gardenia in grado di ospitare 300 persone. Insegnanti e istruttori certificati sono a disposizione nelle aree relax e in palestra per attività mattutine di gruppo, rilassanti e distensive come stretching e Yoga. La piscina interna riscaldata e le vasche termali ospitano lezioni di Acquagym o Acquapilates. Per gli amanti dell’outdoor l’équipe potrà godersi i colori della natura, facendo attività di Fitwalking direttamente sul lungolago.
Nel pomeriggio ci sarà l’occasione per brevi sessioni di massaggi Shiatsu e prima di cena, il team può essere coinvolto in attività dinamiche di gruppo come Zumba, Bootcamp (allenamento militare) e Tone-up. L’offerta “Wellness Caesius Team Building” propone nelle sale ristoranti “Benacus e “Augustus” pietanze con prodotti locali e genuini e la possibilità di scegliere fra 3 soluzioni: la cucina tipica con ricette della tradizione, l’ayurvedica con ingredienti biologici e l’utilizzo sapiente delle spezie e la cucina dietetica per detossinare e favorire le funzioni metaboliche e depurative.
Savona 18 Suites. Esperienze ed emozioni a Milano Ultimo nato nell’offerta Blu Hotels, il gruppo alberghiero specializzato nell’offerta di fascia medio alta del mercato turistico, Savona 18 Suites è un prestigioso Design Hotel 4 stelle situato nella zona dei Navigli di Milano, a pochi passi da via Tortona: con la sua impronta moderna e ricercata, si colloca perfettamente in uno dei quartieri più vivaci e cosmopoliti della città, ricco di locali, ristoranti e gallerie d’arte, diventato oggi un polo di riferimento per il design e la moda, che ospita eventi unici e di grande appeal durante tutto l’anno. Dispone di 43 camere, tutte silenziose e molto luminose. Ogni stanza vanta elementi di arredo differenti: oggetti vintage e di design contemporaneo, selezionati uno ad uno dalla proprietà, presso le gallerie d’arte in zona e in collaborazione con una curatrice di articoli vintage, tutti acquistabili da parte degli ospiti. Ogni stanza, dunque, ha una propria identità e non ce n’è una uguale all’altra. Le camere sono suddivise in Home Suite (da 30 mq, composte da doppio ambiente e dotate di letto matrimoniale/twin e zona living con divano letto), Suite Savona View (da 48 mq composte da doppio ambiente con camera matrimoniale con letto king size e ampia zona li-
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ving), Suite Studio (da 40 mq composte da doppio ambiente con camera da letto matrimoniale e zona living con tavolo da lavoro), Queen Room (da 30 mq composte da un unico ambiente e dotate di letto matrimoniale king size) e Comfort Room (ambiente unico da 20 mq con letto matrimoniale e ampio bagno). In ogni camera è disponibile un set di cortesia firmato Ortigia. Le Suite si affacciano su una scenografica corte privata, che ben si presta a ospitare meeting, presentazioni, press day o aperitivi aziendali. Composto da un elegante “Petit Cafè”, dove è possibile fare colazione (e consumare leggeri snack), e da un’ampia hall arredata con pregiati pezzi di design: una vera e propria galleria d’arte con elementi di design firmati Aldo Cibic e Paola C. by Aldo Cibic, tutti acquistabili. A disposizione degli ospiti anche un luminoso Spazio Meeting, che può fungere anche da spazio espositivo o showroom, caratterizzato da soffitti alti quasi 5 metri. Ricavato da una tipica casa di ringhiera meneghina con oltre un secolo di vita alle spalle, oggetto di un’interessante ristrutturazione eseguita dall’ architetto e designer di fama internazionale Aldo Cibic, improntata sulla conservazione dell’immagine architettonica dell’edificio storico, mantenendo lo spazio originale di corte milanese, rappresentativo di quello “stile” tipico dei primi del Novecento. Al SAVONA 18 SUITES è possibile effettuare convenzioni a tariffe agevolate con le aziende, anche per periodi estesi: chi affronta trasferte di lavoro particolarmente lunghe, soggiornando al SAVONA 18 SUITES troverà un habitat accogliente e ricercato: ogni camera Home prevede anche un comodo spazio living. Info: www.bluhotels.it.
Il manifesto di Federturismo per vincere le sfide di domani È stato presentato lo scorso 8 febbraio nella Sala ISMA del Senato a Roma, nel corso dell’incontro “Turi-
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Excelsior Lido Palace: nuova apertura a marzo dell’ex Lido Palace L’Excelsior Palace Hotel di Rapallo consolida il suo posizionamento nell’ambito della ricettività alberghiera del Golfo del Tigullio con l’acquisizione del Lido Palace Hotel di Santa Margherita Ligure. L’hotel sammargheritese è una struttura 4 stelle in posizione di assoluto prestigio: centralissimo, affacciato sul mare, a due passi dalla spiaggia, dalle vie eleganti dello shopping e dal porto turistico. Ospitato in uno storico edificio in stile liberty, il Lido consta di 54 unità abitative vista mare, prevalentemente Junior Suite che, sommate alle 119 rapallesi, aumentano significativamente l’offerta ricettiva, consentendo di poter fra l’altro ospitare in modo indipendente anche eventi congressuali di medie dimensioni. L’obiettivo, nel solco della tradizione, è riaprire i battenti a fine marzo. In un mix di innovazione e tradizione, invece, l’albergo verrà ribattezzato Excelsior Lido Palace, a sottolinearne il legame con l’hotel di Rapallo.
smo Italia, proposte e progetti per le elezioni politiche” organizzato in collaborazione con l’Osservatorio Parlamentare per il Turismo, un documento programmatico di Federturismo Confindustria articolato in diversi punti con proposte importanti. «Il turismo è un settore economico fondamentale per l’Italia che negli ultimi anni ha vissuto un trend di forte crescita», ha spiegato il presidente di Federturismo Confindustria, Gianfranco Battisti, «nel 2017, secondo le recenti rilevazioni di Eurostat, l’Italia si è posizionata terza in Europa con 424 milioni di notti trascorse presso le strutture turistiche superando con il 5,4% il dato complessivo europeo pari al 5,1%. L’incidenza sul Pil si attesta sul 10% con più di 160 miliardi di euro di contributo». Tra i punti fondamentali sui quali costruire un’industria del settore, la proposta di istituire un Ministero del Turismo, di riorganizzare in maniera più incisiva l’Enit, e soprattutto di organiz-
zare in una grande banca dati una serie di informazioni e risorse per una migliore fruibilità. Fondamentale un’unità di intenti e un’attenzione particolare alla formazione. «Dobbiamo promuovere il Sistema Italia, mentre oggi, nelle fiere internazionali, troviamo le più piccole realtà della nostra penisola. Le risorse andrebbero impiegate in modo diverso, con più lungimiranza. Anche per questo, oltre al Ministero del Turismo», ha aggiunto Lentino, Presidente di Meraviglia Italiana e Segretario Nazionale dell’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, «va modificato il Titolo V della Costituzione, per tornare alla legislazione concorrente tra Stato e Regioni/Province Autonome, va riformato l’ENIT che ha dimostrato, nei fatti, di non funzionare e vanno fatti interventi su fiscalità e tassazione. Il turismo non può ripartire in modo serio se non si realizza un Piano Industriale e se non si investe seriamente in formazione». I
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Rotterdam Philharmonic Orchestra Yannick Nézet-Séguin direttore Yuja Wang pianoforte Sergej Rachmaninov
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Sinfonia in fa min. “La Passione” Hob. I: 49
Concerto n. 4 in sol min. op. 40 per pianoforte e orchestra
Sinfonia n. 4 in fa min. op. 36
©Hans van der Woerd
Franz Joseph Haydn
Serata a favore di
Croce Rossa Italiana Comitato di Milano
Concerto benefico a sostegno dei progetti della Croce Rossa di Milano per le persone vulnerabili Prevendita telefonica 02 3883210 (lunedì - venerdì 10/13 e 14/17) concertoscala@crimilano.it Altre prevendite www.geticket.it - www.ticketone.it - www.vivaticket.it Costo dei biglietti da 15 a 200 Euro (esclusa prevendita)
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Si ringrazia
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