MASTERMEETING
0 COP MM 5-6 2018.qxp_MM 27/06/18 12:37 Pagina 1
IL MEGLIO DEL TURISMO BUSINESS&LEISURE
LORENZA LAIN
“Mirabilia” di creatività
Welfare aziendale
Turismo sostenibile Communication Agency Int. srl Anno XXIV - N. 4/2018 Prezzo di copertina E 2,00
MASTER MEETING • 5-6 2018
Ca’ Sagredo
Regioni Divine Food &Hospitality Italia al centro degli investimenti
Sacri Monti
Gli hotel con le spiagge più belle
0 II e III COP MM 5-6 2018.qxp_MM 27/06/18 12:37 Pagina 1
Svegliarsi in una camera d’albergo sarà ancora più piacevole!
MATERASSI - LETTI - DIVANI LETTO - GUANCIALI
www.perdormirehotel.com info@perdormirehotel.com
1 Inserzionisti 5-6 18.qxp_Layout 1 27/06/18 12:39 Pagina 4
INDICE INSERZIONISTI
pag. 24
Amore Specialità Alimentari Parola di Fontanellato (Pr)
45
Blastness srl La Spezia
87
Ecofin Group Soc Cons arl Roma
II cop
Excelsior Palace Hotel Rapallo (Ge)
9
Grand Hotel De La Minerve Roma
Titolare: Icilio Amore
tel. 0521 825224/5/6/7/8 www.amore .it
Presidente: Andrea Delfini
tel. 0187 599737 www.blastness.com
Amministratore: Marco Massarut
tel. 06 87678307 www.ecofingroup.it tel. 0185 230666 www.excelsiorpalace.it
Sales&Marke ng Director: Elena Zavagli Ricciardelli
tel. 06 695201 www.grandhoteldelaminerve.com
11
Gsc Servizi Roma
tel. 06 30993939 www.gscservizi.it
91
Hotel San Rocco Orta San Giulio (No)
tel. 0322 911977 www.hotelsanrocco.it
12
ilSanlorenzo Ristorante Roma
III cop
N&W Global Vending Spa (marchio NECTA) / Vendite Horeca Italia Valbrembo (Bg)
tel. 035 606251265 www.nwglobalvending.com
79
Nero Hotel Group La Spezia
www.nerohotels.com
7
Pedersoli Assago (Mi)
3
Per Dormire Pistoia
Amministratore: Enrico Pierri
Amministratore delegato: Gianluca Giglio Titolare: Mar no Pedersoli
85
tel. 0645661 www.ragostahotels.com
Sky TV
Zeus Energy Group Roma
4
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tel. 02 48844854 www.pedersoli.com tel. 0573 382781 www.perdormirehotel.com
IV cop Ragosta Hotels Collec on
5
tel. 06 6865097 www.ilsanlorenzo.it
tel. 02 49545102 www.hotel.sky.it Assistant Manager: Simona Randazzo
tel. 06 81153986 www.zeusenergygroup.com
mastermeeting.it
2 Cari lettori.qxp_Layout 1 27/06/18 12:40 Pagina 6
Cari lettori, la stagione turis ca 2018 proce de so o i migliori auspici. Il com parto leisure marcia con ritmo superiore al 2017 – che è stato già un anno record – grazie an che a un livello facilitato del cambio dell’euro. La des nazione Italia ha intanto guadagnato ca pacità compe va, grazie al mi glioramento dell’offerta e dei servizi, nonostante le difficoltà di Alitalia, ad esempio. Dal se ore degli aeropor si segnalano ulte riori e importan progressi di traffico passeggeri a tes mo nianza che la fase espansiva ha imboccato una strada posi va che ragionevolmente si man ene almeno sul medio termine. Con nua a crescere, inoltre, la capa cità del se ore crociere: Costa, Msc e Royal Caribbean – per ci tare solo alcuni dei grandi gruppi interessa al Mediterraneo – stanno incrementando gli inve s men per nuove navi, facendo così salire l’offerta, e tu o ciò si traduce in un aumento anche dell’intera filiera a servizio di un se ore che movimenta milioni di passeggeri e cos tuisce anche un importante sogge o nel mon do Mice. Gli inves men nel comparto alberghiero hanno pe sato di gran lunga il miliardo l’an no. Nel 2018, per la sola estate, ricorda Federalberghi, sono a e si 260 milioni di perno amen ,
6
56 2018
per metà provenien dall’estero. E va ricordato che sta crescendo in maniera proporzionale la spe sa di bacini di riferimento impor tan , come lo shopping e l’eno gastronomia. Sarà, dunque, de terminante che, su elemen chiave dell’offerta italiana, della nostra capacità a ra va, si con centrino sforzi coordina , anche per sfru are appeno le risorse di derivazione comunitaria che, nel caso del turismo – in connessio ne con se ori sinergici – potreb be mobilitare oltre tre miliardi di euro l’anno per finanziare e so stenere proge di inves mento a livello territoriale. È questo il fa ore chiave su cui lavorare e che riguarda il movimento leisure nel suo complesso ma anche e sopra u o il Mice. La compe vità dell’Italia deve crescere in maniera geometrica, esprimen do, nel comparto Mice in senso ampio, tu e le potenzialità del sistema che sono tante. L’offerta bleisure è migliorata notevol mente. Ora va fa o il salto di qualità sui flussi in previsione di una nuova fase di inves men . Obie vo dichiarato: essere la prima des nazione Mice al mon do e rimanerci con pieno tolo e posizioni ina accabili.
Mario Mancini
mastermeeting.it
www.pedersoli.com
Attrazione Profonda MILANO • GENOVA • TORINO • VENEZIA • FIRENZE • ROMA • NAPOLI • COSTA SMERALDA • COSTA AZZURRA • GINEVRA • FRANCOFORTE • BERLINO
3 Sommario 5-6 18.qxp_Layout 1 27/06/18 12:43 Pagina 8
SOMMARIO 66 Le Strade del Vino
4 6
Indice Cari le ori
HOTEL&FINANZA ..................................................
13
No zie sui valori, espansioni, management alberghiero
HOTEL RESTAURANT TREND ..................................
25
GOURMET EXPERIENCE .........................................
46 50 56 64 66 74 76 78
Food&Hospitality Milano da mangiare Regioni divine Le tre Vaselle Resort & Spa Le Strade del Vino La strada del vino Valpolicella Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel&Spa Masi Wine Experience
Sfizio by Eataly Rosa Grand Milano Starhotels Collezione
PARADISI DIETRO L’ANGOLO ................................. COVER STORY ......................................................
28
80
Alberghi ad un passo dalle spiagge più belle
Ca’ Sagredo Hotel. “Mirabilia” di crea vità
88 Alla scoperta dei Sacri Mon SCENARI DEL TURISMO ........................................
32 34 38 42 44
Federalberghi: sosteniamo il futuro dell’Italia Italia al centro Il turismo va ad alta velocità 2018 all’insegna della crescita per Novotel Esperienza e crea vità al centro di Imex 2018
84 86
Soleinme Resort Vivosa Apulia Resort
ITINERARI D’ARTE E CULTURA...............................
88
Alla scoperta dei Sacri Mon
TREND.................................................................
50 Milano da mangiare 8
56 2018
94
Turismo sostenibile, una priorità improrogabile mastermeeting.it
GH de la Minerve 4_2018.qxp_Layout 1 07/05/18 15:38 Pagina 1
Il Grand Hotel de la Minerve è ospitato in un magnifico palazzo Seicentesco situato in Piazza della Minerva, nel cuore del centro storico di Roma a pochi passi dal Pantheon, Piazza Navona e Piazza di Spagna. L’Hotel ha 135 camere ampie e lussuose molte delle quali con una vista incantevole sui tetti di Roma. La proposta meeting include quattro sale di diversa capienza: per eventi aziendali e ricorrenze particolari è ideale lo splendido salone Olimpo mentre per incontri piĂš riservati le sale Iside, Cavour e Galileo. Il fiore all’occhiello della struttura è senza dubbio la bellissima terrazza con vista a 360° sulla cittĂ eterna dove è ospitato il ristorante ‘Minerva Roof Garden’ aperto tutto l’anno a colazione, pranzo e cena. Sulla terrazza dell’Hotel è possibile inoltre organizzare eventi esclusivi, dalle cene di gala eleganti e suggestive agli eventi privati con un servizio sempre ricercato e personalizzato.
Piazza della Minerva, 69 00186 Roma Tel. 06 695201 - Fax 06 6794165 Email: info@grandhoteldelaminerve.com www.grandhoteldelaminerve.com www.minervaroofgarden.it
3 Sommario 5-6 18.qxp_Layout 1 27/06/18 12:43 Pagina 10
SOMMARIO
INSIDER ..............................................................
126
Non siamo più figli delle stelle
ECONOMIA E BELLEZZA.........................................
128
Italia al bivio: è ora di crescere
IL PARERE DEL LEGALE..........................................
100 Lefay Resort 100 102
129
Affari coi viaggi d’affari
Lefay Resort
FINANCE CONFIDENTIAL .......................................
Rimini scomme e sul wedding
130
Shopping tradizionale o acquisto online?
TOP MICE HOPITALITY .........................................
106
Radisson Hotel Group
TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ..........
108
Re.Ale. Non semplice outsourcing
MONDO IMPRESA ................................................
110
134 Smart Working
Tu pazzi per il Welfare aziendale
ANDAVA TUTTO BENE?......................................... MARKETING&COMUNICAZIONE .............................
116
132
Quanto costa poco la pizza Margherita!
Marke ng olfa vo in hotel
LA PAROLA AL FORMATORE .................................. UOMINI AL TOP ...................................................
120 124
133
Minimalismo, logorroici e poesia
Massimo Tor Raffaele Longo
RISORSA UOMO ...................................................
134 140
Smart working Il valore dell’esperienza
L’OUTSOURCING CHE FUNZIONA ............................
144
Inizia ve Venete
LE VIE DELL’INCENTIVE.........................................
148 106 Radisson Hotel Group 10
56 2018
154
Mee ng a Disneyland Paris. Tu a un’altra storia
Indirizzi mastermeeting.it
GSC 7_2017.qxp_Layout 1 25/07/17 09:32 Pagina 1
SanLorenzo 11-12_2017.qxp_Layout 1 22/12/17 14:33 Pagina 1
Nel cuore di Roma, in via dei Chiavari, dieci anni di cucina di mare d’eccellenza: al Sanlorenzo la parola d’ordine è cucina di ricercata materia prima, moderna per leggerezza ed immediatezza dei sapori, un percorso tra i profumi del Mediterraneo. Tra i piatti must i crudi, gli immancabili spaghetti ai ricci, i crostacei e il pescato fresco che arriva giornalmente. Il servizio è ispirato al modello delle grandi maison francesi senza perdere il fascino dell’accoglienza di una ricercata casa borghese contemporanea, con la possibilità di mangiare anche al bancone con uno chef dedicato. La cantina vanta oltre 900 etichette di grande taratura e di respiro internazionale. Attraversando la strada al civico 57 ecco l’ingresso del GentileSanlorenzo, una boutique alimentare di classe con gastronomia pret a porter centrata sui piatti della tradizione campana. “Un pezzo della mia terra, nella terra che mi ha ospitato” dice il patron Enrico Pierri che con la socia Elena Lenzini e l’amico Alberto Zampino hanno dato vita ad una vera e propria bottega del gusto. Il grano del Pastificio Gentile sposa la proposta di mare del Sanlorenzo offrendo l’eccellenza dell’enogastronomia campana sul territorio romano.
ilSanlorenzo ristorante in Roma via dei Chiavari 4/5 00186 Roma t/f +39 066865097 www.ilsanlorenzo.it info@ilsanlorenzo.it
ilGentileSanlorenzo bottega in Roma via dei Chiavari 57 00186 Roma t/f +39 0668805606 www.ilgentilesanlorenzo.it
4 Hotel&Finanza 5-6 18 (3).qxp_Layout 1 27/06/18 12:44 Pagina 13
Notizie sui valori, espansioni, management alberghiero
HOTELLERIE Il nemico si avvicina
HOTEL TRANSACTIONS Il caso Marrio e Starwood
SCENARI L’ Europa e gli inves men
4 Hotel&Finanza 5-6 18 (3).qxp_Layout 1 27/06/18 12:44 Pagina 14
Editoriale di Aureliano Bonini*
Il nemico si avvicina
Airbnb offre da poche se mane una speciale piat taforma per i bou que hotel, concept che per noi significa poco perché il 95% degli hotel italiani con le loro 34 camere di media altro non sono che del le bou que... ma molto economiche. La novità sta comunque nel fa o che la pia afor ma ha un costo rela vamente basso rispe o alle altre OTA. Airbnb le studia tu e. È aggressiva e di namica, vuole invadere il mondo degli alberghi ita liani che ormai non vedono l’ora di cominciare a lavorare con Airbnb e di usare Uber pur di risultare innova vi e aggiorna . Stando a quello che dicono gli albergatori indipen den che hanno aderito alla pia aforma (i primi negli Sta Uni ) “si tra a per ora di fa urato marginale”. La clientela di Airbnb in effe va sulla piat taforma alla ricerca di case, stanze e appartamen , non di alberghi. I manager di Airbnb, d’altro canto, furbi e scaltri, sapendo che l’elemento alloggio è prioritario nella definizione di ogni viaggio, cosa fanno? Propongono gli hotel facendo pagare all’al bergatore una commissione molto inferiore a quella delle grandi OTA come Booking.com e Ex pedia, così da tenere il prezzo finale il più basso
*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Universi tà di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell Uni versity di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
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56 2018
possibile. Lo sanno che l’u lizzo della loro pia a forma di condivisione con nua ad essere preferita sopra u o dai viaggiatori giovani e dinamici desi derosi di fare scoperte il più convenien possibili. Non cercano il lusso, il servizio e le cose irripe bi li... costano troppo. Anche se al momento la pia aforma hotel di Airbnb non si integra con i sistemi di ges one de gli hotel (almeno non con i principali) come fa in vece quella delle OTA, temiamo fortemente il suo sviluppo nel se ore dell’hotellerie. A tu ’oggi, in fa , ogni prenotazione deve essere estra a ma nualmente da Airbnb e registrata nel PMS dell’al bergo, un ostacolo però che i recep onist più ag giorna e smane oni sono in grado di aggirare in pochi secondi, una cosa da ridere. A enzione dunque amici albergatori il “nemico” è furbo, ci guarda, ci studia e si sta avvicinando.
Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo al bergo. Contattate la redazione di Master Meet ing (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapi damente possibile dai nostri consulenti.
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4 Hotel&Finanza 5-6 18 (3).qxp_Layout 1 27/06/18 12:44 Pagina 15
HOTEL TRANSACTIONS
Marriott e Starwood, un caso di finanza alberghiera Starwood acquisita da Marrio sta lentamente sparendo men tre quest’ul ma corre veloce. Dal 23 se embre 2016, Star wood Hotels & Resorts Wor ldwide è diventata una sussidia ria indire a interamente con trollata da Marrio . Stando alle dichiarazioni ufficiali di Marrio i rendicon finanziari e le di scussioni correlate evidenziano per il 2017 una performance fi nanziaria eccezionale. L’u le di luito re ficato per azione ha totalizzato 4,36 dollari, un au mento del 32% rispe o ai risul ta combina per l’intero anno 2016. Gli u li re fica prima di interessi, tasse, deprezzamento e ammortamento sono aumen ta dell’8% a 3,2 miliardi di dol lari. Il reddito a livello mondiale per stanza disponibile (RevPAR) è aumentato del 3% nel 2017 e l’occupazione ha raggiunto il 73%. Marrio ha res tuito 3,5 miliardi di dollari USA agli azio nis nel 2017 a raverso riac quis di azioni e dividendi e il prezzo medio delle azioni di Marrio è aumentato di quasi il 45%. Insieme ai proprietari e ai fran chisee, nel 2017 Marrio ha aperto più di 470 hotel con ol tre 76.000 camere arrivando a disporre a livello mondiale di quasi 1,3 milioni di camere. Secondo la compagnia statuni tense l’integrazione con Starwo od ha con nuato a fornire van taggi sia in termini di risparmi sui cos , di vendite globali com binate, di risorse umane e di si stemi finanziari. Grandi progres si sono sta fa anche nella realizzazione di risparmi sui co s generali e amministra vi che nel 2018 dovrebbero raggiun gere i 250 milioni di dollari. Gli effe posi vi della fusione Marrio Starwood a livello fi nanziario hanno prodo o un in cremento del valore delle azioni Marrio da 89 USD (preacqui sizione) a 144 USD nel 2018. mastermeeting.it
Cosa resta allora di Starwood? Gli azionis di Starwood sono sta ben retribui e la maggio ranza di loro con nua a posse dere azioni Marrio . Cercando sulle diverse watchlist della fi nanza, Starwood però è scom parsa. Questo farebbe pensare che il valore finanziario dei brand sia assolutamente marginale. Che fine ha fa o tu o l’univer so Starwood Hospitality (the Luxury Collec on, St. Regis, Wes n, etc.)? E se – come cita no i manuali – il valore dell’av viamento e del portafoglio, e il pres gio del brand, vengono ri compresi nel valore dell’immo bile, cosa rimane? Di Starwood*
restano i ma oni e un piccolo inves mento di capitale a Guer nsey (Channel Islands), area del la sterlina che pare s a già pas sando di mano per diventare Kimpton o qualcosa di simile. Tu o questo per dire che forse conviene rivedere certe teorie sul valore dei brand. La qualità conclamata di Starwood, la fa ma di un marchio alberghiero che entusiasmava la clientela è svanita, assorbita da una catena più popolare e meno esclusiva, ma quan ta vamente enorme. Al momento comunque sembra che nessuno rimpianga la quali tà dei le e del servizio di Star wood.
* STARWOOD EUROPEAN REAL ESTATE FINANCE: GUERNSEY ISIN GG00B79WC100 Valore del tolo 106,50 GBP Capitalizzazione in milioni di sterline: 456,40 Titolari delle azioni: • BlackRock Inc. • FIL Limited
11,80% 5,10%
• Old Mutual Plc
17,10%
• Schroder & Co. Limited
15,10%
• Capitale flo ante
50,90%
Blackstone, il gigante che continua a crescere L’offerta di acquisto di Blackstone Group per LaSalle Hotel Proper es (valore di 33,50 USD per azione compresi i 4,8 miliardi di debi ) cer fica che anche nel 2018 i fondi d’inves mento vedono nel set tore alberghiero un rifugio sicuro. Questa è una no zia par colarmente posi va per tu gli operatori nel se ore dei REIT alberghieri dal momento che questa offerta ga ran sce un reddito certo e buoni dividendi ai piccoli azionis che hanno recentemente sofferto per i movimen di Borsa che hanno penalizzato un gigante come General Electric, rifugio di milioni di ri sparmiatori. La transazione dovrebbe concludersi nel 3° quadrime stre 2018 ed è sogge a all’approvazione di almeno due terzi degli azionis di LaSalle. 56 2018
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IL BORSINO DELLE CATENE Accor Hotels (Bourse de Paris)
InterContinental Hotels Group (NYSE)
E49,00
$66,00
48,00
65,00
47,00
64,00
46,00
63,00
45,00
62,00
44,00
61,00
43,00
60,00
5 2018 mar
13 mar
21 mar
27 mar
5 apr
13 apr
21 apr
27 apr
5 13 21 27 mag mag mag mag
Hilton Worldwide (NYSE)
5 2018 mar
13 mar
21 mar
27 mar
5 apr
13 apr
21 apr
27 apr
5 13 21 27 mag mag mag mag
Choice Hotels International (NYSE) $85,00 84,00
$82,50
83,00 80,00
82,00 81,00
77,50
80,00 79,00
75,00
5 2018 mar
13 mar
21 mar
27 mar
5 apr
13 apr
21 apr
27 apr
5 13 21 27 mag mag mag mag
Hyatt Hotels (NYSE)
5 2018 mar
ÂŁ4.600
81,00
4.500
80,00
4.400
79,00
4.300
78,00
4.200
77,00
4.100
76,00
4.000
75,00
3.900
74,00
27 mar
5 apr
13 apr
21 apr
27 apr
5 13 21 27 mag mag mag mag
3.800
5 mar
13 mar
21 mar
27 mar
5 apr
13 apr
21 apr
27 apr
5 13 21 27 mag mag mag mag
5 2018 mar
13 mar
21 mar
27 mar
5 apr
13 apr
21 apr
27 apr
5 13 21 27 mag mag mag mag
MeliĂĄ Hotels International (Bolsa Madrid)
NH Hoteles (Bolsa Madrid) E6,60
E12,75
6,50
12,50
6,40
12,25
6,30
12,00
6,20
11,75
6,10
11,50
6,00
2018
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Millennium & Copthorne (London Stock Exchange)
$82,00
2018
13 mar
11,25
5 mar
16
13 mar
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5Â6 2018
5 apr
13 apr
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5 2018 mar
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5 apr
13 apr
21 apr
27 apr
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mastermeeting.it
4 Hotel&Finanza 5-6 18 (3).qxp_Layout 1 27/06/18 12:44 Pagina 17
Compravendite e gestioni - maggio 2018 HOTEL IN VENDITA CATEGORIA
CAMERE
LOCATION
4 stelle (prima linea)
130
Giulianova (TE)
4 stelle (standard internazionale) 45
Montebelluna (TV)
4 stelle
70
Verona
4 stelle
90
Sestri Levante
4 stelle
70
Savelletri - Salento
4 stelle
50
Genova
4 stelle
54
Milano (Stazione Centrale)
3 stelle sup.
90
Bellaria Igea Marina
3 stelle
70
Sanremo
3 stelle
45
Ancona
3 stelle
30
Rimini – Viserbella
3 stelle - country house
20
Sant’Omero (TE)
in rosso le vere occasioni di MM
HOTEL IN LOCAZIONE 4 stelle
60
Firenze
3 stelle
56
Riviera Romagnola
CATENA ITALIANA IN ESPANSIONE CERCA HOTEL (AFFITTO-LOCAZIONE) almeno 80 camere di standard internazionale in città capoluogo
in commercio con i marchi Prin cipal e De Vere passeranno sot to il controllo del marchio Kim pton. La società di inves men im mobiliari britannica Schroders è, invece, entrata nel se ore al berghiero rilevando la società di inves men alberghieri Algon quin con sede in Belgio: 43 al berghi, per un numero comples sivo di 7.500 camere, ges con pres giosi brand come She raton, Marrio , Hya , Radisson, Sofitel e la stessa Algonquin. Recentemente Renaissance Ho tels di Marrio Interna onal ha annunciato l’apertura di due nuovi airport hotel: il già opera vo Renaissance Warsaw Air port (225 camere proprio di fronte al Frederic Chopin Inter na onal Airport) e il Renaissan ce Amsterdam Schiphol Airport, che aprirà invece a novembre. E infine TUI Group, che ha aper to due nuovi hotel a brand TUI Blue: il Rocador, un hotel upsca le da 211 camere e due risto ran nell’isola spagnola di Ma iorca e il Marmaris, 279 camere con 3 ristoran e 4 bar, di seg mento upper upscale sulla costa egea della Turchia.
SCENARI
L’Europa e gli investimenti Le cose cambiano, il mercato evolve e l’industria alberghiera europea è oggi piena di opera tori che desiderano vendere l’a vità e la proprietà. Le no zie in questo primo trimestre molto posi vo sono un invito a fare “cash cow” (ovvero cercare “mucche da soldi”, quei toli in grado di generare con con nui tà nel tempo ingen flussi di cassa). Secondo STR Global in fa l’occupazione camere in Europa è aumentata nel 2017 del 2,2% (mediamente a quota 64,5%) mentre il prezzo medio è di 100,61 euro. Una situazione di generalizzata salute tes mo niata anche dal fermento che si registra nei diversi merca eu ropei. Nella Francia di Macron c’è una
gran voglia di riprendersi dopo la preoccupante serie di a en ta . Il gruppo Accor, quotato in Borsa e finanziato in prevalenza con capitali pubblici, sta defi nendo l’acquisto di Mövenpick per 565 milioni di USD (482 mi lioni di euro): 84 hotel in posi zione strategica, sopra u o, per il mercato business, più una quaran na di proprietà ancora da sviluppare. In più, il REIT francese Foncière des Régions (FdR) sta procedendo con l’ac quisizione di 14 hotel (2.468 ca mere) da Starwood Capital Group (Channel Islands) per affi darli poi alla ges one a lungo termine di Intercon nental Ho tel Group. In Gran Bretagna, entro uno o due anni, gli hotel a ualmente
L’oscura vicenda del Waldorf Astoria di New York In Cina, dove il Governo con trolla anche la vita dei suoi ma nager, ma sopra u o fuori dalla RPC, circola l’idea che prosperi no milioni di imprenditori priva ricchissimi e manager miliardari che liberamente comprano Fer rari, mangiano aragoste e bevo no champagne. L’incidente del Waldorf Astoria, icona magica per tutti noi del settore, testimonia invece che i manager miliardari cinesi non Segue a pag. 18
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18
fanno liberamente tutto quello che vogliono. Piuttosto ubbidi scono ai diktat governativi e se non lo fanno rischiano una condanna. Un semplice esem pio è quello del fondatore del
miliardi di dollari) dal China In surance Security Fund per sta bilizzare la propria posizione fi nanziaria e per andare alla ricer ca di altri inves tori occidentali non alberghieri.
sicurazione, è normale acquista re immobili e Wu aveva fa o shopping negli Sta Uni e in Europa. I suoi acquis però non sono sta gradi al nuovo Go verno che ha deciso di conside
gruppo Anbang Insurance, uno dei più importanti e influenti gruppi assicurativi mondiali, in vestitore di primo piano nel settore alberghiero internazio nale: Wu Xiaohui è stato, infat ti, condannato a 18 anni di pri gione per frode e abuso di po tere (presunta trafugazione di circa 10 miliardi di dollari al l’estero). Tutto è accaduto per colpa della crescita vertiginosa (e fastidiosa per il Governo) della compagnia da lui diretta. Sembra incredibile ma, con un processo durato un solo gior no, Wu ha subito la più grave condanna mai registrata a un dirigente pubblico. Wu era un manager governativo assimila bile ai nostri manager di ENI, ENEL, Poste, Leonardo, ma in Cina il filo tra proprietà privata e appropriazione indebita è molto sottile e purtroppo in quel grande Paese c’è un solo grado di giudizio. Niente Ap pello né Cassazione. Anbang, colosso assicura vo ci nese commissariato dallo scorso febbraio, ha recentemente rice vuto 60,8 miliardi di yuan (9,7
Wu Xiaohui, sposato con una nipote dell’ex leader cinese, Deng Xiaoping, considerato dai giornalis italiani un “mul mi liardario” è scomparso dalla cir colazione dal giugno 2017. È il primo dirigente di una grande gruppo privato a comparire da van ai giudici cinesi in merito alla acquisizione del Waldorf Astoria di New York. Ovviamen te, per tu e le compagnie di as
rarlo “par colarmente pericolo so” per il sistema finanziario del Paese. Concludendo, dopo l’affaire Waldorf Astoria e la scomparsa di Wu, conviene ridurre la pas sione italiana per le visite alla patria dei fenomeni come Jack Ma, virtuale padrone di Alibaba, una gigantesca “controllata” go verna va molto severa con chi l’amministra.
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Cominciano le dismissioni? So o la pressione del governo centrale, che non vede di buon occhio gli inves men esteri in se ori non prioritari, tu e le società cinesi (controllate dal governo) si stanno ri rando dall’industria dell’ospita lità. Il gruppo cinese HNA sta definendo la vendita della propria quo ta di maggioranza in NH Hotel Group, catena alberghiera molto pre sente anche in Italia. Tra i potenziali acquiren del 29,5% delle quote ci sarebbe Blacksto ne Group, colosso finanziario statunitense, ma potrebbe esserci an che Unipol che da tempo si interessa di hotel e di rice vo. A enzio ne però ai desiderata di NH, che non vuole assolutamente che tale quota di controllo venga ceduta ad un’azienda alberghiera rivale. Lo dimostra il rifiuto di unirsi al gruppo alberghiero spagnolo rivale Bar celò che nei mesi scorsi fece una generosa offerta per unire le due società. mastermeeting.it
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MARKETING & MANAGEMENT
Le catene possono gestire più marchi? Nessuno può dire che il se ore alberghiero soffra di una mancanza di marchi: sono più di 1.000 quelli a vi e con nuano a mol plicarsi restando comunque nelle mani di pochi. Bas pensare che Marrio ne ha una tren na, Wyndham 20, Hilton 14, AccorHotels 24 senza contare il nuovo acqui sto di Mövenpick Hotels o la pia aforma Onefine stay, InterCon nental Hotels Group ne ha 15 compresi i “recen ” Regent Hotels. Secondo Tina Edmundson, global brand officer and luxury por olio leader di Marrio Interna o nal, “non esistono marchi di troppo … è come essere troppo magri o troppo ricchi”. Marrio e AccorHo tels rappresentano le due compagnie alberghiere quotate in Borsa, a ualmente più a ente al l’espansione e più dinamiche sul mercato delle ac quisizioni. Una visione pica dei manager di que sto grandi gruppi che, nella proliferazione dei mar chi, vedono una vera e propria sfida imprenditoria le. Sono anche consapevoli che maggiore è il nu mero di marchi di una catena alberghiera, più alto è il rischio che il business di un singolo albergo ne soffra. Sanno pure benissimo che il rischio viene sopra u o dalla cannibalizzazione interna tra brand dello stesso gruppo e lavorano assiduamen te per diluirne gli effe sfru ando al massimo gli elemen trainan dei programmi di fidelizzazione che piacciono alla clientela business e senior. Secondo le compagnie più grandi e famose che coprono una cinquan na di nazioni “i marchi aiutano i consumatori a fare delle scelte”. Ovviamente appartenere a un brand come Accor e Marrio rafforza i rappor commerciali con i frequent tra vellers, accentua la fiducia dei consumatori e di stribuisce reputa on, awareness e vantaggi sulla filiera degli hotel che fanno parte dello stesso gruppo e che hanno lo stesso loyalty program. Sebas en Bazin di AccorHotels paragona i marchi degli hotel agli amici: “ognuno di noi ha 20, 30, 50 amici. Ci sono amici con i quali ci piace lavorare, altri con i quali ci piace stare a tavola e infine quelli con i quali preferiamo uscire, fare sport, diver rci. Ecco, i marchi sono la stessa cosa. Ognuno ha un proprio DNA, con cara eris che e finalità differen ”. Il vero problema per gli albergatori italiani è capire quali sono i vantaggi di adesione a una catena in franchising o in management contract. Le catene preferiscono piazzarsi con i loro brand a Roma, Milano, Firenze e Venezia, dove però i tassi di oc cupazione camere non sembrano avere bisogno di questo di supporto. Quindi non si penetra facil mente. Quello che le catene internazionali posso no dare sono: a. un ricco portafoglio di clien provenien da na zioni che sarebbero altrimen inaccessibili per gli hotel indipenden ; mastermeeting.it
b. gli elemen dis n vi della catena in termini di standard e servizi; c. le capacità superiori di management e di gover nance abbinate ad una vera formazione del per sonale dipendente. In questo scenario ci sono anche numerose com pagnie alberghiere (Radisson è una di queste) che preferiscono avere pochi marchi così da dare a cia scuno maggior valore, evitando la confusione tra qualità, comfort, servizi e pologia di clientela (up scale, midscale, economy). Con un numero rido o di brand in portafoglio per le catene è più facile pubblicizzare la brand iden ty, comunicare ai clien con la stessa propensione alla spesa e fide lizzarli alla marca rendendola più iden taria e ras sicurante. Come analis ed esper del se ore alberghiero siamo convin che quando si possiede un numero crescente di marchi, sebbene con il DNA stru u rale – ad esempio – di Starwood o Sofitel, ciascun brand ne trae vantaggio in termini di visibilità e
comunicazione. Quando, però, si cerca di lanciare un nuovo marchio, magari trendy, in una ci à nella quale già esiste il brand principale e di riferimento, frequentemente, accade che il nuovo hotel non o enga una posi va considerazione perché non offre vantaggi reali rispe o all’esistente hotel della stessa catena. È lo stesso problema delle automo bili: se il nuovo modello “non tuona” per look e prestazioni, la clientela si avvicina, guarda incurio sita, ma non compra. Giudica, cri ca e basta. È quello che, in diversi casi, sta succedendo con i nuovi brand che le grandi major dell’hotellerie hanno lanciato, negli ul mi anni, con l’obie vo di ampliare il loro portafoglio stru ure e prendersi nuovi fee di franchising e management contract. Il tenta vo di conquistare consumatori più giovani e seminare sulle generazioni che verranno si è inca gliato sulle rocce della clientela abituale, più fedele e affezionata che pensa che “il nuovo deve essere migliore del vecchio, non solo diverso”. 56 2018
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ITALIAN HOTEL MONITOR
Molte luci e poche ombre per gli alberghi italiani nel primo quadrimestre 2018 con R.O. e Prezzi medi in aumento
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Il primo quadrimestre del 2018 va in archivio fa cendo registrare la progressiva crescita sia dell’oc cupazione camere che del prezzo medio degli al berghi italiani. Per la categoria upscale (4 stelle) il tasso di occupazione si a esta al 65,1% (più 1,9 pun rispe o a gennaioaprile 2017) e prezzo me dio camera a 111,36 euro (+1,1%). Italian Hotel Monitor rileva numeri posi vi sia per il turismo business che leisure nella maggior parte delle 39 ci à italiane analizzate, evidenziando, pe rò, alcuni segni meno in fa o di prezzo in diverse
che dall’incremento dell’ADR (Average Daily Rate, prezzo medio camera): il dato medio nazionale per la categoria upscale (4 stelle) registra una crescita complessiva del +1,1%. Gli incremen tariffari più significa vi si verificano a Catania (+4,3%), Napoli e Palermo (+3,7%), Milano (+2,5%). Venezia, la cit tà con il più elevato con ngente camere luxury, si conferma come al solito la ci à high spending per eccellenza, con un ADR nella categoria upscale di 142,25 euro a no e (in calo però del 2,6% rispe o allo stesso periodo del 2017). Seguono Milano
ci à del nord. A fronte, infa , di soli tre da nega vi in termini di occupazione, si registrano ben 16 flessioni del prezzo, molte delle quali localizzate nel nord ovest e nord est della Penisola. Tra que ste: Torino, Como, Venezia e Verona. Crescono in vece significa vamente le ci à che o engono un tasso di occupazione camere superiore al 60%, ben 12 quest’anno. Al top si conferma Milano, l’unica con una RO oltre il 70% (74,6%). A seguire Roma (69,3%), Firenze (68,3%), Bergamo (66,7%), Genova (66,0%), quindi Torino, Napoli, Bologna, Catania, Siena, Venezia, Udine, Pisa e Palermo. La progressiva ripresa del se ore è supportata an
(131,23 euro), Firenze (119,12 euro), Roma (117,12 euro). Sopra quota 100 euro anche Napo li, Torino, Bologna e Como. Per quanto riguarda gli hotel midscale (3 stelle), che per capacità rice va e diffusione rappresen tano la spina dorsale dell’ospitalità italiana, l’occu pazione camere arriva al 60,5%, in aumento di 1,5 pun sul 2017. Il prezzo medio (inferiore di circa il 50% rispe o a quello dei 4 stelle), si a esta sui 56,26 euro, in crescita (+1,0%) rispe o al 1° qua drimestre 2017. Occupazione camere al 59,8% (+0,3 pun ) e prezzo medio di 362,87 euro (+1,0%) per la categoria luxury.
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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GENNAIO-APRILE 2018 Occupazione e Prezzo per Città
Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Città
Gen-Apr 2018
Gen-Apr 2017
Prezzo Medio
Var 18/17
Gen-Apr 2018
Gen-Apr 2017
Var 18/17
+ TORINO
64,5
63,7
0,8
104,34
105,57
-1,2%
+ GENOVA
66,0
61,4
4,6
96,04
96,14
-0,1%
+ MILANO
74,6
72,5
2,1
131,23
127,98
2,5%
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA NAPOLI TORINO BOLOGNA GENOVA VERONA BARI TOTALE ITALIA
- COMO
49,0
50,9
-1,9
101,07
103,69
-2,5%
+ BRESCIA
48,6
46,0
2,6
84,77
84,60
0,2%
+ BERGAMO
66,7
65,2
1,5
89,07
88,17
1,0%
+ PARMA
58,2
57,7
0,5
86,92
87,63
-0,8%
- REGGIO EMILIA
52,3
52,6
-0,3
84,05
82,93
1,4%
+ MODENA
53,9
52,7
1,2
85,13
85,85
-0,8%
+ TRENTO
53,7
51,1
2,6
84,28
85,42
-1,3%
- BOLZANO
56,2
57,0
-0,8
85,90
86,00
-0,1%
Città
+ VENEZIA
61,1
60,3
0,8
145,25
149,12
-2,6%
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA NAPOLI TORINO BOLOGNA GENOVA VERONA BARI TOTALE ITALIA
- VERONA
51,6
51,9
-0,3
90,74
93,56
-3,0%
+ VICENZA
54,9
52,2
2,7
86,06
86,01
0,1%
+ PADOVA
59,4
56,4
3,0
85,62
85,60
0,0%
+ TREVISO
54,5
54,5
0,0
83,85
84,28
-0,5%
+ UDINE
60,8
58,8
2,0
89,21
88,42
0,9%
+ TRIESTE
57,1
56,4
0,7
90,35
90,46
-0,1%
+ FERRARA
55,8
52,7
3,1
87,45
90,86
-3,8%
+ BOLOGNA
63,6
61,0
2,6
101,20
101,67
-0,5%
+ RAVENNA
59,4
57,6
1,8
86,16
84,41
2,1%
+ RIMINI
56,3
54,5
1,8
85,69
85,82
-0,2%
+ REP. SAN MARINO
52,2
50,9
1,3
83,83
81,73
2,6%
+ FIRENZE
68,3
66,5
1,8
119,12
121,35
-1,8%
+ PISA
60,9
58,9
2,0
90,83
89,29
1,7%
+ SIENA
62,1
59,3
2,8
91,74
89,68
2,3%
+ ANCONA
57,7
55,4
2,3
87,81
86,56
1,4%
+ PESARO
52,3
52,1
0,2
81,62
81,47
0,2%
+ PERUGIA
43,6
39,7
3,9
86,84
85,18
1,9%
+ ROMA
69,3
67,5
1,8
117,12
114,39
2,4%
+ PESCARA
51,5
50,7
0,8
83,11
83,90
-0,9%
+ NAPOLI
64,0
62,8
1,2
106,77
102,99
3,7%
+ BARI
54,2
54,2
0,0
86,15
84,99
1,4%
+ TARANTO
53,3
52,5
0,8
83,55
82,59
1,2%
+ PALERMO
60,8
57,7
3,1
92,53
89,24
3,7%
+ MESSINA
52,0
50,3
1,7
84,07
83,68
0,5%
+ CATANIA
63,2
62,0
1,2
88,43
84,76
4,3%
+ CAGLIARI
55,6
53,6
2,0
86,00
85,03
1,1%
+ SASSARI
54,7
53,3
1,4
84,70
84,01
0,8%
+ TOTALE ITALIA
65,1
63,2
1,9
111,36
110,10
1,1%
mastermeeting.it
Luxury
Occupazione % Camere Upscale Midscale
55,7 64,9 61,2 58,9 59,8
Luxury
445,09 381,35 391,98 306,81 362,87
61,1 74,6 68,3 69,3 64,0 64,5 63,6 66,0 51,6 54,2 65,1
60,5 70,4 67,1 73,7 60,9 58,3 61,6 62,7 52,5 56,1 60,5
Prezzo Medio Upscale Midscale
145,25 131,23 119,12 117,12 106,77 104,34 101,20 96,04 90,74 86,15 111,36
86,94 70,01 61,68 63,76 53,63 54,42 60,52 52,70 53,94 49,70 56,26
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Apr 2018
59,8 65,1 60,5
Occupazione Camere Gen-Apr Var 2017 18/17
59,5 63,2 59,0
0,3 1,9 1,5
Gen-Apr 2018
Prezzo medio Gen-Apr Var 2017 18/17
362,87 111,36 56,26
359,41 110,10 55,73
1,0% 1,1% 1,0%
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
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TREND
Quale futuro per gli hotel italiani? Dalle analisi e dagli effe ua dall’Italian Hotel Mo nitor e Trademark Italia emergono alcuni trend si gnifica vi: • un’offerta customer oriented sempre più indiriz zata ai millennials (es. Moxy Hotel). Si tra a di un trend che riguarda sopra u o la fascia degli hotel 3 e 4 stelle. A ques ul mi, però, dire “cu stomer oriented” sta facendo perdere di vista la parte più alta ed economicamente più interes sante del mercato, ovvero la clientela senior che alimenta sopra u o il mercato alberghiero up scale e upper upscale. Non essendoci esper in grado di fare marke ng generazionale con crite rio, suggeriamo di indirizzarsi ai millennial (giova ni e volubili) con estrema cautela; • lo sviluppo del segmento luxury. È il segmento che cresce di più, sia in termine di ADR che di Room Occupancy, ma inves re in hotel a 5 stelle e 5 stelle deluxe costa 10 volte che farlo in un hotel upscale a 4 stelle. Nonostante questo da to, gli inves tori internazionali concentrano la loro a enzione proprio sugli hotel 5 stelle, pun
tando, sopra u o, sulle grandi ci à metropolita ne e quelle d’arte e cultura come Firenze e Ve nezia. Considerato questo dato, noto e scontato, diventa alterna vo il ruolo delle catene alber ghiere che, pure senza inves re, costringono i proge s ad assicurare gli standard qualita vi che durano a lungo e garan scono agli ospi be nessere ed esperienze in grado di generare “por tafoglio, lealtà e passaparola”; • il crescente interesse verso le “des nazioni se cond best”, influenzate da sen ment e interessi localis ci, sta creando famelici appe . Si stan no proge ando inves men immobiliari in de s nazioni fuori dai classici circui turis ci nazio nali, quasi sempre stagionali, spesso lontane da aeropor e stazioni ferroviarie. Quando si vuole inves re in località turis che stagionali che vir tualmente garan scono prospe ve di sviluppo nei mesi caldi o in quelli freddi, ci si deve garan
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re la presenza di un gestore che abbia con sé li quidità, passione e una robusta famiglia. Tu e le esperienze italiane di ges one manageriale indu striale, tu e le storie di inves men turis ci sta gionali apparsi in Italia hanno portato a risulta nega vi. Abbiamo recentemente assis to al fu nerale di Valtur che, pure, si era appena fa o inie are denaro fresco dalla Cassa Deposi e Pres . La pelosa storia del “turismo nostro pe trolio”, che ha ipno zzato i ministeri romani e la CDP, speriamo venga pe nata dal nuovo Mini stro; • il perdurare delle difficoltà delle località termali. Ci sono des nazioni termali con grandi poten zialità di sviluppo turis co legate al segmento wellness, ma solo dove intervengono parallela mente inves men infrastru urali pubblici per strade e autostrade, stazioni, por e aeropor . Appare insomma improbabile che gli inves men priva vadano a buon fine nelle località terma li, o quando alla base di tu o ci sta solo un ricco patrimonio ambientale e paesaggis co; • l’a ra vità del Luxury Retreat per i giornalis . L’offerta di Luxury Retreat, di golf resort e di ap partamen di lusso in posizioni virtualmente di pres gio accompagnata dal racconto di luoghi incanta e di servizi di po alberghiero come il private butler, il concierge sempre a disposizione e il cuoco privato viene enfa zzato adesso an che dalla stampa economico finanziaria. Ci cado no quasi tu e poi tocca al Ministro dello Svi luppo Economico (il MISE) ripianare e assumerne la ges one; • il rischio di pensare troppo in grande. Il gigante del turismo organizzato tedesco, TUI, ha effet tuato un colossale inves mento (180 milioni di euro) in Toscana con il Resort Castelfalfi, basato sulla vendita di ville, case e appartamen (da 5.000 euro al mq) in un territorio bellissimo e fa moso. Realizzato un sapiente recupero di case e ma oni esisten e di campi da golf per campio ni, gli inves tori non sono felici o perlomeno non lo dimostrano. Diversa l’avventura del gruppo Accor che dispone di capitali pubblici e di know how sufficien per avventurarsi su merca impervi. Ha scelto Onefi nestay, pia aforma specializzata nell’affi o di case private esclusive, non in campagna, ma collocate nelle principali ci à internazionali (New York, Pari gi, Los Angeles, Roma). La catena francese punta a posizionarsi nel segmento degli affi brevi di lus so e business con servizi anche di pulizia, checkin e checkout e lavaggio della biancheria. Un esem pio alterna vo di inves mento basato su studi di marke ng e solido background nel campo della hospitality industry. mastermeeting.it
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BREAKING NEWS Le aspettative della prossima generazione di viaggiatori Business o leisure, short stay o extended stay, luxury o econo my? È un enigma stabilire se i viaggiatori di domani con nue ranno a scegliere gli alberghi o opteranno in massa per Airbnb, se tenderanno a mol plicare gli short breaks o consolideranno la loro vacanza principale. Recentemente i leader di nuova generazione delle principali ca tene alberghiere mondiali si so no riuni per una tavola rotonda organizzata da Hotels per l’Ame ricas Lodging Investment Sum mit. I risulta non sono sta dei più illuminan : scontata e persi no banale è ovviamente l’elevata aspe a va tecnologica dei “nuovi” viaggiatori, che preten dono sistemi di prenotazione e infotainment innova vi e smart, poi, però, si lamentano del fa o che il servizio risulta impersona le e standardizzato, svuotato dei valori e delle a enzioni di cui, circonda da incertezze sul la voro e nelle relazioni personali, hanno scoperto di avere ancora bisogno. Nell’ospitalità le perso ne contano ancora molto di più della robo zzazione.
Il primo W Hotel non è più un W Ha rappresentato l’alba dei bou que hotel, il modello di riferi mento, un must see per tu gli adde ai lavori dell’hotellerie internazionale. Ma, dal 9 mag gio scorso, il W Hotel di New York, il primo nato a Manha an, non è più un flagship hotel. Do po 20 anni, infa – la sua aper tura è del 1998 – il “padre” di tu i bou que hotel è diventa to Maxwell Hotel. A New York, chi vuole soggior nare in un W ha ancora tre op zioni (Times Square, Union Square e Downtown) ma l’hotel che ha reso popolare il concept dei bou que hotel, più di quan to riuscirono a fare Bill Kimpton, Ian Schrager e Steve Rubell, è mastermeeting.it
diventato Maxwell, un nuovo brand orfano di Starwood. Grazie ai W Hotels, molte cose che facevano parte sia della tra dizione internazionale del seg mento luxury sia della gloriosa fabbrica dei design hotel ne wyorkesi cambiarono. Piacque ro tanto ai viaggiatori da essere trasferi a Los Angeles, Londra e Parigi. I primi le bianchi (senza coprile o), i car valet in tshirt, il social bar e il ristorante sempre aper , oggi sono cose presen e diffuse in cen naia di hotel anche periferici, anche ita liani, grazie proprio all’esperien za di un hotel laboratorio come il W di Manha an. Ma ora quel laboratorio creato con lungimi ranza da Starwood non c’è più. In sintesi, tra qualche successo, errori e retromarce, la prolifera zione dei brand con nua ma non sta economicamente fun zionando. I millennials sono un fake segment e le grandi catene stanno imparando che un mar chio per essere carico di vantag gi ospitali, deve avere mol va lori tangibili e intangibili... anche se di gamma economy. E così addio convenienza!
quasi sempre inferiori a quelli degli hotel 4 stelle, ha fa o sì che gli alberghi che iden fichia mo di categoria midscale non siano più appe bili per acqui ren e inves tori e fa chino sempre più a remunerare il capi tale. Trademark Italia sos ene con forza la riqualificazione delle stru ure e la riclassificazione a 4 stelle, anche perché gli hotel 3 stelle sono quelli che più degli altri soffrono o godono della prepotente ascesa di Airbnb, con cui hanno in comune la clientela, certamente più a en
Tra lusso e Airbnb... La crisi degli hotel di mezzo Non lo dicono solo i da del l’Italian Hotel Monitor, lo con fermano anche le valutazioni e le analisi che abbiamo effe ua to negli ul mi tempi sul merca to alberghiero italiano. Nel no stro Paese le operazioni di svi luppo e inves mento alberghie ro riguardano esclusivamente le stru ure a 4 e 5 stelle, meglio se 5 stelle deluxe. Questo no nostante la spina dorsale del si stema rice vo italiano sia rap presentato dagli hotel a 3 stelle che, mediamente hanno 31 ca mere, ma rappresentano la po logia di offerta alberghiera do minante (46,3% del totale na zionale). Negli ul mi dieci anni hanno sofferto di più sia a livel lo economico che finanziario. Il calo dei prezzi e dei rendimen ,
ta e sensibile al fa ore prezzo. Il vantaggio virtuale degli hotel midscale è che la clientela leisu re è pronta ad ada arsi, a dor mire in camere a tre e qua ro le , ad acce are servizi spesso infelici in cambio di prezzi molto flessibili. Interesserà i le ori sapere che vendere un hotel a tre stelle non è facile perché poco appe bile economicamente e finan ziariamente. E adesso – se gli assessori regionali non studiano a entamente la situazione – ar riveranno anche i condhotel a cannibalizzare il mercato e fare a pezzi l’intera offerta turis ca degli hotel a tre stelle. 56 2018
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Amoretti S.p.a SpecialitĂ Alimentari, 43012 Parola di Fontanellato (PR) Tel 0521.825224 - Fax 0521.825304 - e-mail: info@amoretti.it - www.amoretti.it
5 HRT Rosa Grand.qxp_Layout 1 27/06/18 12:45 Pagina 25
HRT
Hotel Restaurant Trends
SFIZIO BY EATALY del Rosa Grand Milano Starhotels Collezione
HOTEL RESTAURANT TRENDS
5 HRT Rosa Grand.qxp_Layout 1 27/06/18 12:45 Pagina 26
Una case history di successo: Sfizio by Eataly del Rosa Grand Milano Starhotels Collezione A cura di Stefano Bonini
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er gli alberghi di classe internazio nale a 4 e 5 stelle, il ristorante è da sempre un punto di riferimen to, a ra vo ed evoca vo, nel quale ospi e residen locali possono vivere un momento gastronomico (e di servizio) di alto livello. In un contesto sociale sempre più casual e informale, nel quale i pas fuori casa sono più popular, un elemento in contro tendenza è il desiderio del cliente (sia lei sure che business) di vivere un’esperien za culinaria d’eccellenza, meglio se “d’au tore” anche in hotel. Avere un ristorante “firmato” supporta l’albergo, la presenza di uno chef famoso (e magari la prospet va di una stella Michelin) è un propel lente per la stru ura e il suo team a per seguire la strada della qualità. È questo il caso del Rosa Grand Milano Starhotels Collezione che, in occasione della nostra recente visita, ci ha sorpresi per il cambio di passo che ha effe uato proprio a livel lo di proposta gastronomica. Qui ha in fa avuto inizio, in coincidenza con Ex
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po 2015, la collaborazione fra Starhotels e Eataly, una partnership che ha afferma to la presa di coscienza da parte del gruppo del valore intrinseco di una pro posta ristora va di qualità all’interno dei propri hotel. Il ristorante Sfizio by Eataly infa viene ges to dire amente dalla compagnia al berghiera (un par colare non scontato) ed è il “laboratorio” nel quale si applicano prioritariamente le buone pra che deri van proprio dall’accordo con Eataly: formazione specifica del personale, colla borazione nella selezione delle risorse umane, controllo di qualità e fornitura di almeno il 70% dei prodo , privilegiando le filiere corte e i presidi Slow Food. Un percorso che ci consente di affermare che oggi la ristorazione del Rosa Grand è un’eccellenza milanese e italiana, un luo go di piacere nel quale fermarsi per un pranzo veloce ma non banale oppure go dere di una cena più rilassata e gour mand. La visione strategica e la passione per la mastermeeting.it
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HOTEL RESTAURANT TRENDS
ristorazione del general manager Emilia no Fucarino si è incrociata in un connu bio vincente con l’esperienza e la capaci tà crea va di Enzo Pe é, chef dal pres gioso curriculum nel quale spicca anche una stella Michelin, a cui si deve il merito di aver dato nuovo lustro alla ristorazio ne di questo grande albergo meneghino. E proprio allo chef Pe é abbiamo rubato qualche minuto per parlare di questo nuovo corso ristora vo di Starhotels e in par colare del Rosa Grand e di Sfizio. Professionista di lungo corso, natali te deschi ma passione tu a italiana, Enzo Pe é ha impostato una ristorazione sal damente ancorata alla tradizione italiana innovandola con misura, fantasia e crea vità. Ispirandosi a chef di indubbia grandezza e solidità come il maestro Gual ero Mar chesi, Giancarlo Vissani ed Annie Féolde, Enzo Pe è ci mostra nel corso della no stra conversazione non solo tu a la sua passione per il mes ere, ma anche e so pra u o il piacere di aver acce ato la sfi da di portare la ristorazione del Rosa Grand ad un livello superiore con il sogno di conquistare un’altra stella Michelin. Consapevoli delle differenze tra la risto razione tout court e quella d’albergo, gli chiediamo subito quali sono a suo avviso le principali: «In un ristorante d’albergo si ha la possibilità di vivere e respirare a tu o tondo la filosofia della compagnia alberghiera cui si appar ene, alla quale deve allinearsi anche la proposta gastro nomica, contribuendo per quanto è nelle sue possibilità a fidelizzare il più possibi le gli ospi e conquistarne di nuovi. Vi è inoltre un altro aspe o da tenere in con siderazione: il ristornate all’interno di un hotel offre la possibilità di esprimersi molto di più con menu internazionali, de clina in chiave crea va senza mai sna turare la cucina Italiana... anzi valorizzan dola al massimo». Quali sono allora per Enzo Pe é gli aspe determinan per il successo della ristorazione in albergo? «Oltre ovviamen te ad una proposta gastronomica di qua lità abbinata ad una can na ben fornita, pensando sopra u o alla clientela inter mastermeeting.it
nazionale, credo sia imprescindibile ave re una loca on di primo livello e uno staff affiatato e competente in grado di garan re un servizio impeccabile, fa o di cortesia, cordialità e professionalità». Servizio cruciale per ogni hotel la cola zione, elemento di fidelizzazione fonda mentale. Come Execu ve Chef che rap porto ha con il breakfast e come cerca di renderlo speciale, in termini di prodo e servizio? «La prima colazione è una com ponente determinante per il successo del nostro hotel. È il pasto che tu i nostri ospi consumano, con il quale vogliamo trasme ere loro la nostra passione per il cibo a l’a enzione che poniamo sulla scelta dei prodo . È il primo risveglio e l’ul mo saluto: tu o deve essere specia le. I prodo devono essere genuini, fre schi, ben presenta e variega . Ma allo stesso modo è molto importante la quali tà del servizio offerto: dobbiamo saper riconoscere le abitudini e le preferenze dei nostri ospi e riuscire a trasme ere loro la sensazione di essere coccola , di sen rsi speciali, di essere a casa propria». Per fare in modo che ogni servizio risto ra vo sia un successo, compresi i nume rosi even ospita al Rosa Grand, da quante persone è composta la brigata di cucina dello chef Pe é? «La mia brigata è composta da 15 persone, di cui 2 assi sten fida che sono con me da diversi anni». Al termine del nostro colloquio, abbiamo chiara l’impressione che il Rosa Grand abbia un grande chef e che lui abbia tro vato qui le condizioni ideali per contri buire al rilancio gastronomico della più importante catena alberghiera italiana. E chissà che questo binomio non arrivi an che a conquistare qualche riconoscimen to stellato. 56 2018
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Ca’ Sagredo Hotel
“Mirabilia” di creatività Lorenzo Quinn Support, installazione a Venezia. Foto Ferruccio Addolori
Con Lorenza Lain, lo storico hotel di Venezia è diventato luogo eccelso di arte e cultura di Luciana Sidari
L’
immagine della scultura di Loren zo Quinn “Support”, da maggio 2017 a maggio 2018, ha fa o il giro del mondo, con 240 milioni di visua lizzazioni. Le famose “Mani”, un’opera d’arte contemporanea ispirata da Ca’ Sa gredo, che rappresenta iconicamente l’essenza di Venezia,dopo più di un anno di esposizione a cielo aperto, hanno la sciato il Canal Grande, occupando un posto d’onore nella storia dell’arte mon diale degli ul mi dieci anni e me endo a segno un altro primato: per la prima vol ta è stata installata una scultura dire a mente nelle acque del Canale più famo so al mondo, facendo diventare il palaz zo parte integrante dell’opera stessa.
L’essenza del Palazzo Entrando a Ca’ Sagredo, una dimora pa trizia del XV secolo, si percepisce imme diatamente che non si tra “solo” di un hotel o “solo” di un Palazzo veneziano: tu a la stru ura racconta una storia an chissima, di una famiglia, i Sagredo, che furono importan mecena , intelle uali, collezionis nell’arco di secoli. Oggi, ere de della loro ricchezza culturale, è la di re rice Lorenza Lain che ha trasformato
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Ca’ Sagredo in una sorta di “fucina crea va”, realizzando quello che nel ’600 veni va chiamato Mirabilia. A raverso l’inven zione e realizzazione di even che spazia no dalla scri ura alla musica, dalla poesia all’arte, Lain affida un messaggio chiaris simo a Venezia e al mondo: Ca’ Sagredo è un’opera d’arte e, come i minerali di sal gemma cita da Stendhal, per gemmazio ne, produce altre opere d’arte e d’inge gno che accrescono la fama del Palazzo. Viviamo in un’era globalizzata, con rica dute posi ve e nega ve che tu cono sciamo. Lorenza Lain ha fa o una scelta importante di fondo, consapevole che un prodo o di eccellenza ha necessità di un pensiero indipendente e non di una omologazione. È un Hotel che vive in simbiosi con Venezia, si dedica alla ci à ma con la vocazione internazionale che da sempre lo cara erizza, accoglie ospi speciali, pur rimanendo saldamente lega to alla cultura italiana e alla tradizione veneziana.
L’ospitalità di Ca’ Sagredo Monumento nazionale e uno dei Palazzi più importan sul Canal Grande, restau rato e aperto nel 2007 come albergo cin mastermeeting.it
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que stelle lusso, Ca’ Sagredo è oggi il punto di riferimento per even unici, sia propos dall’esterno che prodo in pro prio o in partnership. L’Hotel si dis ngue per l’eleganza dei con cer , per gli anniversari le erari e le a vità spor ve, come la “Venice Hospitality Challenge” una regata internazionale che unisce sport e diver mento, vinta per ben tre edizioni da Ca’ Sagredo con il fenome nale team dei fratelli Benussi, famosi skip per, trionfatori delle ul me Barcolane. L’obie vo è creare appuntamen che di ven no un’occasione mondana e di scambio esperienziale tra i più importan protagonis del sistema lusso, azienda le e di business. L’hotel è diventato lo scenario annuale di festeggiamen , co me il 4 luglio per l’Independence Day americano o per gli even di rappresen tanza del Principato di Monaco. Da non perdere le serate glamour, durante la Ve nice Fashion Week, con le sfilate di alta moda di Eleonora Lastrucci e Michela Gaiofa o. Ca’ Sagredo esprime tu a la sua origina lità, collaborando con Clubs elitari come l’Ami é di Montecarlo, lo Skall Club Interna onal, Trois Villes (Montecarlo Cor na Venezia) e l’Associazione del Carnevale che, proprio nel Portego dell’albergo, organizza da mol anni il Concerto in onore del Corpo Consolare in maschera.
Collezione di Premi Ormai non si contano più i premi ricono sciu a Ca’ Sagredo nei suoi 11 anni di storia. Il più recente nel 2018, pres gio sissimo, è il primo premio assegnato co me “Most Roman c City Hotel” d’Europa, agli Amour Awards. Nel 2017 è stato no minato da Condé Nast Johansens Awards for Excellence, “Miglior Hotel per matrimoni, feste ed even speciali”, per le sue splendide sale e la Terrazza panora mica al quarto piano, ed è stato vincitore assoluto ai “Love Travel Best Wedding Hotel 2017”. Tan anche i riconoscimen e gli incari chi riconosciu alla dire rice, alla quale, lo scorso anno, è stato assegnato il Premio Excellent. mastermeeting.it
Chi è Lorenza Lain Lorenza Lain è a ualmente Dire ore dell’Hotel Ca’ Sagredo dal 2007. È entrata nel mondo dell’hotellerie quasi per caso, ma dell’ospitalità ha fa o la sua vocazione. Figlia di un generale dell’Aeronau ca, dopo gli studi a Bruxelles si trasferisce in Cina, assecondando la sua grande passione per l’Oriente e per i viaggi. Rientrata in Italia, dopo una carriera in Starwood Hotels & Re sorts, Baglioni Hotels e THI, ha curato personalmente l’ope ning del Palazzo. Nel 2017 dalla pres giosa Giuria del Premio Excellent, is tuito da Mario Mancini, le è stato assegnato il premio “Excellent” come “Personalità del Turismo 2017” con la seguente mo vazione: “Con grande passione, Lorenza Lain ha riscoperto e valorizzato l’anima e la memoria storica di Palazzo Sagredo, rendendolo oggi luogo simbolo di ospitalità e crea vità culturale ben oltre la sua naturale vocazione alberghiera”. Oltre al ruolo di GM di Ca’ Sagredo, riveste pres giosi incarichi a livello is tuzionale come: Presidente Skal Interna onal sezione Vene zia, Consigliere Categoria Hotel 5 stelle Associazione Venezia na Albergatori, Ambasciatore del Principato di Monaco per il Turismo d’Affari, Vice Presidente Interna onal Columbia Asso cia on New York, membro del Consilium Management del turismoUniversità Ca’ Foscari.
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Lorenza Lain con Furio e Gabriele Benussi, vincitori della 3a edizione della Venice Hospitality Challenge. Foto Dario Rigoni
Dallo Scalone del Longhi al cuore dell’Hotel Lo scenografico Scalone d’onore con straordinari affreschi del Longhi, intro duce al cuore del Palazzo: entrando nel “Portego”, lo sguardo è ca urato dagli ampi ricami marmorei della grande qua drifora go ca sul fondo del Salone, dalla terrazza, la vista sul Canal Grande è par colarmente sugges va. La “Sala Amigo ni”, decorata con elegan medaglioni in stucco colorato, che raffigurano divinità mitologiche, si presta a fare da cornice a piccoli even di pres gio. Si passa poi alla “Sala del Doge”, dominata dalla tela collocata a soffi o con “La Sconfi a dei Vizi”, a ribuita a Nicolò Bambini (1651 1736) ed incorniciata da preziose deco
razioni a stucco realizzate dai maestri cinesi Abbondio Stazio e Carpoforo Mazze . E ancora la “Sala del Tiepolo”, con la rinomata scena mitologica su sfondo grigioazzurro, le ricche decora zioni in legno dorato che donano a que sta sala un tono di lieve eleganza e la rendono un ambiente perfe o per pic coli incontri di lavoro, banche , cene esclusive e raffinate. Nella “Sala della Musica”, dal soffi o a doppia altezza do ve pendono an chi lampadari in bronzo dorato, che illuminano le scene affresca te, il suono è re indiscusso grazie alla sua acus ca perfe a. L’Hotel offre 42 sontuose camere, ma in una in par cola re, la Suite della Biblioteca, sono rappre senta il messaggio e lo spirito della fa miglia Sagredo.
La cucina di Ca’ Sagredo Ai piaceri dello spirito si accompagnano i piaceri del palato ai quali ci si può dedi care senza rimorsi durante il soggiorno, iniziando dalla colazione del ma no, un vero must have, da completare con un pranzo o una cena a lume di candela ser vi nell’elegante e vivace terrazza con vi sta canal grande del Ristorante l’Alcova,
Venice Fashion Night, sfilata di Eleonora Lastrucci. Foto Wladimiro Speranzoni
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dove la magia di Venezia si rivela con tut te le sue seduzioni. Un’experience memorabile per i clien è rappresentata dalla proposta di andare a fare la spesa al mercato di Rialto con lo chef Damiano Bassano, che ene anche un corso di cucina mediterranea, con ciò che è stato acquistato. Il talentuoso Chef pugliese commuta i sapori tradizionali in momen esclusivi di una esperienza culi naria plurisensoriale.
La Suite della Biblioteca
I progetti futuri I prossimi mesi saranno sicuramente im pegna vi: Lorenza Lain sta pensando a una nuova “creazione” che verrà realiz zata per Ca’ Sagredo da uno dei più im portan ar s contemporanei, nato a Venezia. Un’opera che si può definire “totale”, sul la quale c’è ancora il massimo riserbo. Il proge o, che inizierà il suo percorso ad o obre, sarà ancora una volta un evento indipendente che culminerà nel periodo della Biennale d’Arte. Il tema, lo “Stupo re”, farà di nuovo parlare il mondo. Nella ci à che è poesia, verranno da tempo e spazio all’arte più in ma e più profonda, a raverso l’espressione dei
Poe . Venezia è l’essenza della bellezza che è imprescindibile dalla poesia. L’instal lazione avrà come tema il linguaggio del colore e i colori dei linguaggi e trasforme rà lo spazio di Ca’ Sagredo e intorno a Ca’ Sagredo, in un vero e proprio sogno. Lo Chef Damiano Bassano. Foto Wladimiro Speranzoni
Le serate glamour. Foto Wladimiro Speranzoni
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Federalberghi:
sosteniamo il futuro dell’Italia Durante l’ultima assemblea dell’associazione, in Sardegna, il Presidente Bernabò Bocca ha ribadito l’essenzialità del nesso tra crescita del turismo e crescita del Paese di Davide Depon
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iamo in un luogo splendido, la Sardegna, des nazione che esprime al meglio la vocazione turis ca del nostro Paese. Nell’immagi nario colle vo internazionale, l’Italia con nua ad essere percepita come il “paese delle meraviglie”. Percezione che corrisponde a verità: è un luogo magico, dove il viaggiatore sa che tu o diventa possibile. Ma, dove non tu o è sempre facilmente accessibile. È importante non dimen care, infa , che è il criterio della raggiungibilità a guidare lo sviluppo di un paese a vocazione turis ca. Se mancano le infrastru ure adeguate, la des nazio ne può essere anche la più meravigliosa del mondo ma rimane non fruibile. Que sto è un tema fondamentale per la cre scita del turismo e del nostro sistema ri ce vo, asse portante del se ore. Una cosa è certa: l’industria turis co alber ghiera è in grado di creare ricchezza per il Paese. Va da sé che si debba sostener la: spero proprio, allora, che la poli ca non res immobile di fronte a un mondo che cambia». È con queste applaudite parole che il presidente di Federalberghi, Bernabò
Bocca, ha dato via, lo scorso maggio, ai lavori della 68a Assemblea della Federal berghi, nella località di Porto Cervo in Costa Smeralda. Un incontro che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone tra albergatori provenien da tu a Italia, operatori del comparto, imprenditori, giornalis e is tuzioni del territorio. «Mi piace pensare a questo contesto co me a un grande laboratorio», ha de o Barbara Argiolas, assessore regionale sardo per Turismo, Ar gianato e Com mercio. Gli albergatori sono sta i driver della nostra des nazione e noi gli dob biamo molto. Possiamo immaginare in sieme nuove mo vazioni di viaggio, che non si limi no al nostro mare ma che aprano anche nuove prospe ve alla sco perta de nostro bellissimo entroterra. Per esempio, un tema forte qui è la sosteni bilità ambientale sul quale si può lavora re ancora molto».
Non perdere il treno della ripresa So o la regia del giornalista Andrea Pan cani, vice dire ore de La7, si è svolta a margine dell’Assemblea anche la tavola rotonda “Il turismo che fa bene al futuro
Bernabò Bocca e Rodrigo Cipriani Foresio
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SCENARI DEL TURISMO
Compe vità e sviluppo nel potenziale del brand Italia”. Durante l’evento, oltre al presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, hanno partecipato al diba to Ro drigo Cipriani Foresio, Managing Director per il Sud Europa di Alibaba Group, e il di re ore di “Se e” del “Corriere della Sera”, Beppe Severgnini. «Il turismo è uno dei pun di forza dell’Italia», ha esordito Ro drigo Cipriani Foresio, «e vogliamo che un numero sempre maggiore di viaggiato ri cinesi possa godere appieno delle no stre ricchezze. A questo scopo, e per ri spondere alle aspe a ve del mercato ci nese, abbiamo firmato un protocollo d’in tesa con ENIT per promuovere le bellezze del nostro paese su Fliggy, pia aforma di viaggi online parte del grande ecosistema di Alibaba, che dà accesso agli oltre 500 milioni di consumatori a vi sulle pia a forme del gruppo». «Gusto, gen lezza, generosità, genialità: sono le qualità che rendono a raente l’Italia agli occhi del mondo», ha aggiunto Beppe Severgnini, «Ma i turis e i viag giatori stranieri che arrivano nel Belpae se, oggi, si aspe ano anche una quinta G dall’ospitalità italiana: garanzia. La garan zia di un buon servizio, di una qualità adeguata, di un prezzo equo. Se sapremo dargliela, l’Italia diventerà turis camente imba bile». «Siamo di fronte ad un mondo che cam bia», ha de o, in chiusura, Bernabò Boc ca, «e la poli ca non può restare immobi le di fronte ad un’evoluzione così veloce. Si prevede che nei prossimi 15/20 anni viaggeranno intorno al globo circa 2 mi liardi di persone: bisogna agire “ora” e non “dopo”. La crescita sostenuta del tu rismo genera immense opportunità per il benessere economico e lo sviluppo di va ste aree del nostro pianeta. Non possia mo perdere il treno della ripresa. Anche per questo, quindi, ci auguriamo che il nuovo Governo possa riuscire laddove i preceden hanno fallito: dare regole cer te a questo se ore, con par colare riferi mento all’evasione fiscale e alle gravi ir regolarità generate dalla sharing econo mastermeeting.it
my. Noi albergatori siamo, comunque, abitua a tenere duro: e con nuiamo ad essere cer che il turismo possa dare ri sposte all’Italia». Anche perché Federal berghi si rafforza al suo interno sempre più: proprio in occasione dell’Assemblea di Porto Cervo, infa , è stata data la no zia dell’ingresso del Gruppo UNA Spa nell’associazione. La più grande catena alberghiera italiana è entrata così a far parte della principale organizzazione im prenditoriale del se ore turis corice vo in Italia. Oggi il Gruppo UNA, nato dalla fusione di Atahotels e di UNA Ho tels, comprende 40 alberghi, di cui 28 in ges one dire a, disloca lungo tu a la Penisola: da Torino a Catania, passando da Milano, Venezia, Firenze, Forte dei Marmi, Versilia e campagna Toscana, Ro ma, Napoli, Taormina e Giardini Naxos.
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SCENARI DEL TURISMO
Italia al centro Gli investimenti immobiliari nel settore alberghiero della Penisola crescono, grazie a una congiuntura favorevole: ora non bisogna lasciarsi sfuggire le occasioni... di Dante Daverio
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Giorgio Bianchi head of Italy per Pkf hotelxperts
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l se ore real estate dell’hotellerie italiana è vivace e in piena espansio ne. A dirlo, ovviamente, non siamo (solo) noi, ma anche la fotografia sca a ta da “Tourism Investment”, evento an dato in scena lo scorso aprile al Lambra te Design District di Milano, durante l’ul mo Fuorisalone. «C’era una bella ener gia posi va e tanta gente», spiega Gior gio Bianchi head of Italy per Pkf hotel xperts, «Per una intera se mana si è parlato di hotel, regenera on e proge in corso con le aziende presen . Gli esper del se ore hanno avuto anche l’opportunità di confrontarsi e rifle ere sulle ragioni del boom del se ore del l’immobiliare turis co negli ul mi anni». Negli ul mi 3 anni il comparto ha regi strato un +150% di giro d’affari con transazioni, nel 2017, per oltre 1,6 mi liardi di euro, con Roma che da sola ha assorbito quasi un terzo. Ovviamente di
questo trend se ne è accorta anche l’Eu ropa, ad esempio durante il recen ssimo Ihif di Berlino, il più importante appunta mento con nentale per gli inves men nel se ore turis co: «Lo stato dell’arte a livello internazionale è molto posi vo», commenta Giorgio Bianchi, «sia in termi ni di consun vo che di previsioni. Per quanto riguarda l’Italia, ci aspe amo una forte a enzione sopra u o in Lom bardia, Veneto, Toscana, Sardegna, Pu glia e Sicilia: il numero di transazioni è già cresciuto in ques ul mi due anni, sopra u o in termini di acquisizione di por olio e non solo di singoli asset. Nel Paese ci sono opportunità con ritorni importan sugli inves men , sopra al 5 6%. Anche per gli inves men nelle ri stru urazioni e nella regenera on alber ghiera, c’è un sen ment posi vo, legato sia alla presenza di incen vi che ai risul ta degli ul mi anni, che perme ono di
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SCENARI DEL TURISMO
inves re i proven della ges one. Ov viamente non mancano le cri cità: tra le principali richieste rivolte alla poli ca c’è quella di prestare maggior a enzione al le “necessità” del comparto turismo, ol tre, ovviamente, alla definizione di rego le chiare e comuni a tu e le regioni».
Belpaese protagonista nel mondo «La crescita dell’interesse per il mercato immobiliare italiano», ha spiegato, inve ce, Michael Widmann, managing partner di Pkf hotelexperts, «è stata favorita dal lo know how e dalla situazione venutasi a creare in Europa, in par colare a segui to della Brexit. Oggi la classifica vede Portogallo, Spagna, Italia e Grecia insie me sul podio. È importante non perdere i vantaggi di questa favorevole congiuntu ra». «In un’Europa, che rappresenta un terzo degli inves men immobiliari turi s ci del mondo», so olinea Tom Leahy,
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senior director Emea di Rca Analy cs, «l’Italia è un mercato so odimensionato. Potrebbe a rarre mol più capitali. Bas pensare che la Spagna ha a ra o 4 mi liardi nel 2017, l’Italia 3 miliardi nell’ul mo triennio, con una prospe va di cre scita proprio perché a differenza di quan to sta avvenendo in Spagna, in Italia non c’è stata una ripresa dei prezzi, pertanto ci aspe amo ulteriori inves men nel l’immediato futuro, sopra u o nel lusso. L’orizzonte è quello di ampliamento dei capitali nel 2018, con una Spagna come
La piscina del Four Seasons di Milano, ci à che oggi a rae mol inves men e proprio nel segmento dell’hotellerie di lusso
Nell’ul mo triennio l’Italia ha a ra o 3 miliardi di euro, con una prospe va di crescita
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terzo mercato globale nell’immobiliare alberghiero e l’Italia sesta».
Club Med, “Project Regeneration 2018”
Tom Leahy, senior director Emea di Rca Analy cs
Michael Widmann, managing partner di Pkf hotelexperts
Durante l’evento “Tourism Investment” sono sta consegna gli Awards per le due categorie: “Project regenera on” e “Investment & Management”. A spuntarla nella prima è stato il Club Med Cefalù, in gara insieme al Melià Calvia Beach Ma iorca e al milanese Savona 18 Suites di Blu Hotels. Mentre per la seconda cate goria, ha vinto il Th Campiglio Golf Hotel che si è sfidato con l’Ethra Reserve Blu serena e il Park Hotel Casimiro di Blu Hotels. Arnaldo Aiolfi, amministratore delegato di Club Med per l’Italia, ri ran do il premio ha commentato: «Con il nuovo resort scriviamo una nuova pagina nella storia di Club Med. Il primo “Cinque Triden d’Europa” rappresenta il modello della nostra strategia di inves mento per il riposizionamento verso l’alta gamma. Con nueremo a sviluppare la nostra Ex clusive Collec on, che raggruppa i resort più raffina , con nuove imminen aper ture».
Th Campiglio Golf Hotel, “Investment & Management 2018”
Arnaldo Aiolfi, amministratore delegato di Club Med per l’Italia
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«Siamo il principale gruppo italiano in termini di ges one di camere nel seg mento montagna», ha poi spiegato Gior gio Palmucci, vicepresidente del gruppo Th Resorts, commentando il premio “In vestment & Management 2018” al Th Campiglio Hotel, «e sappiamo bene che le esigenze dei clien di montagna sono uniche: devi proge are spazi per indoor e outdoor, ristoran in grado di accoglie re contemporaneamente tu gli ospi dell’hotel. In generale, come è emerso anche dal Forum, il mercato oggi chiede un’offerta di sempre maggiore qualità. da un hotel ci si aspe a qualcosa in più ri spe o a una semplice stanza: chi sog giorna è alla ricerca di un’esperienza da ricordare. Il nostro se ore ha una grande opportunità: l’hospitality è tra i primi ser vizi che il turista sperimenta quando arri
va nel Belpaese e a raverso il quale ap profondisce la conoscenza del made in Italy. Dal design alle nuove tendenze, dall’arredamento agli s li di vita, la capa cità di offrire sugges oni a raverso un nuovo conce o degli ambien rappre senta un cardine sul quale si fonda l’of ferta.
In Italia, troppe strutture vetuste Durante l’evento milanese, infine, o mi smo sul trend posi vo del se ore immo biliare turis co è arrivato anche dal mon do bancario e dagli “investors” che han no confermato le opportunità da coglie re, mentre la vitalità del comparto è stata riaffermata anche dagli esponen dei nuovi brand alberghieri. Ques ul mi si sono anche confronta durante un panel moderato da Andreas Mar n, managing partner di Hotelforum Management GmbH. Pochi giorni dopo il Fuorisalone milanese la tema ca, davvero molto di a ualità, è quindi stata ripresa in Sarde gna, a Porto Cervo: in occasione della 68a edizione dell’Assemblea di Federal berghi, gli esper di World Capital Group hanno infa presentato il “preliminary summary” del primo “Rapporto sul Siste ma Immobiliare Turis co Italiano”. Il testo fornisce alcune informazioni generali sul lo stato dell’arte del mercato immobiliare turis co in Italia e sulla propensione ad inves re nel mercato da parte degli ope ratori coinvol . Secondo il report l’Italia, pur essendo al ver ce dell’ospitalità Eu ropea in albergo con oltre 2,2 milioni di pos le o (e seconda solo alla Francia nell’offerta extralberghiera, ma con una maggior varietà nell’offerta) ha molte stru ure vetuste.
Momento propizio per investire Per competere nel mercato del prossimo futuro, che sarà dominato dai millennials e dai turis cinesi, gli alberghi dovranno quindi essere necessariamente ammo derna per adeguarsi alle esigenze della clientela. Questa opinione è stata con fermata da oltre il 70% degli albergatori che hanno risposto all’indagine di World Capital e Federalberghi. La buona no zia mastermeeting.it
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però c’è ed è appunto quella che dice che siamo in un momento alquanto favo revole per effe uare inves men ; la si tuazione reddituale degli alberghi Italiani, dopo quasi 15 anni di risulta poco con fortan , dal 2015 è tornata a salire a tas si di crescita superiori alla media euro pea; aumenta l’indice di occupazione del le camere e crescono anche i prezzi che, finalmente nel 2018 torneranno ai valori del 2001.
Gli alberghi, la tipologia più ricercata «Dal nostro Rapporto», ha spiegato Emi lio Valdameri, Head of Hospitality di World Capital, «è sopra u o emerso che, nel 2017, l’incidenza dell’asset class alberghiero sul totale delle transazioni immobiliari in Italia è del 2,5%, (+3,9% ri spe o al 2016). Pur se in crescita co stante, le compravendite di alberghi in Italia “corporate” rappresentano ancora comunque una quota minima (poco più del 3%) del totale di quelle registrate in Europa. Significa vo è comunque il nu mero di alberghi che hanno cambiato ge store nell’ul mo anno: dall’indagine in fa emerge che il 2% degli alberghi ita liani, ovvero circa 600 esercizi, due terzi dei quali con categoria 3 stelle, sono pas
sa di mano. Inoltre, sempre nel 2017, sono state s mate oltre 150 aperture di nuovi hotel. Insomma, si vede bene co me le previsioni per il futuro sono deci samente posi ve: l’incremento a eso delle presenze negli alberghi italiani, con conseguente aumento dell’occupazione camere e della reddi vità della ges one, alimenta il desiderio di espansione degli albergatori; sempre dall’indagine si rileva infa che il 13,8% degli albergatori in tende aprire una nuova stru ura entro i prossimi 3 anni, mentre solo il 4,5% usci rà probabilmente dal mercato. E ancora, dalle ricerche effe uate sul nostro sito (oltre 20.000 uten negli ul mi 12 mesi), emerge ad esempio che il 62% di chi è interessato ad aprire una nuova stru ura rice va è disponibile anche ad acquista re l’immobile o il ramo d’azienda, mentre il 38% la cerca solo in affi o. Con il 76%, proprio gli alberghi risultano essere la pologia più ricercata, con una prevalenza di quelli a 3 stelle (43%) rispe o ai 4 stelle (28%) ed ai 5 stelle (9%); il 12% in vece si orienta sui B&B, il 5% su residen ce/aparthotel, il 4% su villaggi turis ci ed il restante 3% sugli agriturismi. Tra coloro che cercano di acquistare alberghi, il 40% li preferisce al mare, il 38% in ci à, il 15% in montagna e il 7% al lago».
Giorgio Palmucci, vicepresidente del gruppo Th Resorts
Emilio Valdameri, Head of Hospitality di World Capital
Il Savona 18 Suites di Blu Hotels, premiata come stru ura all’avanguardia durante l’evento “Tourism Inves ment”
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SCENARI DEL TURISMO
La costa di Villasimius: la Sardegna è uno dei gioielli turis ci italiani da valorizzare, spiega il report presentato al Forum di Cernobbio
Il turismo va ad alta velocità
È tempo che il sistema Paese (e la politica) se ne accorgano e lavorino insieme al comparto stesso per far crescere l’economia italiana tutta. Ecco perché... di Davide Depon
N
onostante l’Italia sia tra i Paesi più visita al mondo, al turismo non viene ancora riconosciuto il ruolo che gli compete. È un a eggiamen to che penalizza il diffondersi, a tu i li velli, di una cultura economica del se o re che, se, invece, incoraggiata e soste nuta, consen rebbe a questo comparto di trainare da solo la crescita del Paese. È questo, in sintesi, quanto hanno raccon tato i i da principali dell’analisi “Il valore del turismo in Italia”, realizzata da Con urismo e Confcommercio e presentata all’ul mo Forum di Confcommercio a Cernobbio. Insomma il turismo va ad alta velocità, al contrario del sistema Paese, ma al suo apporto presente e futuro al l’economia dell’Italia non viene dato il giusto peso, sopra u o in prospe va. Ad essere so ovalutato, spiega ancora la ricerca, non è solo l’aumento costante dei flussi turis ci internazionali avvenuto nel corso di ques anni, ma anche il ruo lo del turismo come voce fondamentale
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dell’export, come comparto economico che più ha contribuito all’incremento del valore aggiunto ed, in par colare, dell’oc cupazione anche durante la crisi. Un ri sultato ancor più importante se si consi dera che per il valore aggiunto e l’occu pazione sono state prese in esame solo due componen della vasta filiera turis ca, la rice vità e la ristorazione, e non altri elemen come l’intermediazione, l’intra enimento o le professioni turis che. Occorre, dunque, puntare con forza e determinazione su questo se ore per il rilancio del Mezzogiorno e dell’intero Paese. A par re dalla valorizzazione del Piano strategico di sviluppo del turismo 20172022 che ha bisogno di risorse specifiche per la sua realizzazione. Tu “sul carro” del turismo allora: e per chi non fosse ancora convinto ecco la “fred da” cronaca da Cernobbio, ovvero i nu meri del turismo, che in quanto numeri non mentono mai. Bisogna quindi innan zitu o notare come negli ul mi dieci an mastermeeting.it
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SCENARI DEL TURISMO
Tab. 1 Italia: arrivi e presenze internazionali (20072017). Valori in milioni di euro arrivi 2007
Stranieri
ni il turismo italiano ha potuto contare quasi sempre sulle buone performance della domanda estera. Gli arrivi interna zionali sono passa da 43 a 60 milioni (+39,3%) mentre le presenze da 163 a 212 milioni (+29,7%). Anche il turismo interno in realtà ha fa o registrare una dinamica posi va per gli arrivi (+16,7%) mentre le presenze sono rimaste sui li velli di 10 anni fa determinando una sen sibile contrazione della permanenza me dia che è addiri ura scesa al di so o di quella rela va al turismo straniero (3,4 contro 3,5 giorni). I flussi degli stranieri verso l’Italia hanno subito una ba uta d’arresto solo nel biennio 20082009 co me conseguenza dei primi effe della crisi e nel solo 2017 gli incremen per centuali di arrivi e presenze sull’anno precedente sono sta rispe vamente del 5,2% e del 6,3%. Tu o ciò fa capire come il turismo sia una voce fondamen tale dell’export con 362 miliardi di euro complessivi negli ul mi dieci anni, supe rando l’alimentare, l’abbigliamento e l’ar redamento. L’accoglienza è oggi il punto di forza del made in Italy, contribuendo per il 60% al saldo della bilancia com merciale tra il 2007 e il 2017 (128 miliar di su un totale di 216 miliardi di euro). Poi nell’ul mo decennio i numeri dicono che il se ore è cresciuto di circa 3 miliar di e mezzo di euro, registrando il maggio re incremento percentuale (+6,8%), men tre l’economia italiana ha perso 73 mi liardi di euro, di cui ben 67 miliardi a cari co di industria e costruzioni.
Un “mondo” di opportunità Oggi insomma, spiega ancora lo studio presentato a Cernobbio, le difficoltà di alcuni se ori non sono solo di cara ere congiunturale ma anche stru urale. In dustria, costruzioni, traspor ed in parte anche agricoltura scontano una perdita di valore aggiunto anche nel lungo perio do. Non è solo la crisi del 20082009 ad aver messo a nudo le difficoltà di ques se ori di creare ricchezza. Ci sono pro blemi stru urali che vengono da lontano se si considera che il loro valore aggiunto è oggi inferiore non solo a quello rag mastermeeting.it
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2017
60
presenze 2007
2017
163
212
Italiani
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Totale
96
122
377
426
Tab. 2 Le 4A del made in Italy Importazioni, esportazioni e saldi (20072017). Valori in milioni di euro import
saldo
Accoglienza
export
361.560
233.333
128.227
Abbigliamento
280.768
186.197
94.571
Arredamento
95.237
19.866
75.371
Alimentare Totale
342.453
424.310
–81.857
1.080.018
863.706
216.312
giunto nel 2007 ma anche a quello del 2001. Per il turismo, al contrario, il livello a uale del valore aggiunto è superiore sia a quello di lungo che di medio perio do. In quest’ul mo caso è addiri ura quello ad aver mostrato la migliore per formance di crescita (+6,8%). Negli ul mi due anni mentre il tasso di crescita del valore aggiunto complessivo è stato ri spe vamente dello 0,7% e dell’1,4% quello del turismo è stato del 2,6% e del 4,5%. E ancora più importante nell’Italia di oggi, il turismo offre più opportunità di lavoro. Il 2017 infa si è chiuso con 244 mila occupa al di so o del livello rag giunto nel 2008. Il contributo dei diversi se ori di a vità alla dinamica dell’occu pazione me e in evidenza le pessime performance di industria e costruzioni che insieme hanno bruciato 1,1 milioni di pos di lavoro. All’opposto emergono in vece gli o mi risulta del turismo (+261 mila occupa ), delle professioni (+362 mila) e del tempo libero (+310 mila). Proprio il turismo, misurato a raverso le sue due componen maggioritarie di ri ce vità e ristorazione, è il se ore che ha visto crescere di più il lavoro sia nel lun go che nel medio periodo. Tra il 2008 e il 2017 l’occupazione nel turismo è au mentata di circa il 20% mentre tra il 2001 e il 2017 addiri ura del 43%. La fotografia dell’occupazione dà chiara evi denza di quali siano i se ori sui quali il Paese può far leva per far crescere l’oc cupazione. Le difficoltà di alcuni se ori non sono solo legate alla congiuntura, ma hanno oramai assunto un profilo che me e in evidenza la loro incapacità 56 2018
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SCENARI DEL TURISMO
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. A destra, Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA (Confederazione Nazionale Ar gianato e PMI)
stru urale di contribuire alla crescita del l’occupazione. L’industria così come l’agricoltura hanno oggi un numero di oc cupa inferiore del 14% a quello rag giunto nel lontano 2001. Nelle costruzio ni le flu uazioni della congiuntura sono, invece, più sostenute di quelle di lungo periodo.
Una sfida per il Paese
Luca Patanè, Presidente di Con urismo Confcommercio,
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«Come tes moniano i da della nostra ricerca», ha spiegato il Presidente di Con urismoConfcommercio, Luca Patanè, «il turismo è una risorsa preziosissima per la crescita del Paese e il rilancio del Mezzogiorno, ma purtroppo ancora non gli viene riconosciuto il ruolo che merita. Complessivamente negli ul mi dieci anni questo se ore è campione dell’export, è voce primaria del made in Italy con un valore di oltre 360 miliardi di euro, crea più ricchezza e più lavoro con oltre 20% di nuovi occupa , a ra sempre più visi tatori dall’estero cresciu del 40%. Alla nuova legislatura e al prossimo governo non chiediamo, allora, privilegi, ma solo interven e strumen per la crescita del comparto e a sostegno dell’a vità delle imprese turis che. Oggi abbiamo final mente una strategia di sviluppo del turi
smo, il Piano strategico 20172022, che può accrescere la nostra compe vità, la promozione dell’offerta turis ca, la valo rizzazione e la fruibilità dei territori. Pec cato che sia un piano che non prevede ancora stanziamen nazionali. È una si tuazione paradossale che non può trova re gius ficazione nel fa o che da noi il turismo è, a livello cos tuzionale, di esclusiva competenza regionale. Infa , in Spagna, dove l’autonomia amministra va locale è molto più marcata della no stra, il Governo centrale ha stanziato consisten risorse per questo se ore». «La sfida del prossimo futuro», ha ag giunto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, «è quella di aggredire e ri solvere i dife stru urali della nostra economia: gli eccessi di tasse e burocra zia, i deficit di legalità, infrastru ure e capitale umano che significano per il no stro Paese una perdita di 180 miliardi di Pil ogni anno, sopra u o per il Mezzo giorno, sempre più distante dal resto del Paese. Oggi sono indispensabili misure che favoriscano una crescita più soste nuta e per creare condizioni di mercato più favorevoli per la compe vità delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dei traspor e della logis ca e delle professioni. Serve un supplemento di responsabilità da parte di tu , poli ca, governo, forze sociali perché l’Italia è a un bivio: o imbocchiamo l’autostrada e spingiamo sull’acceleratore o con nuere mo a viaggiare sulla strada statale a velo cità rido a». E, tornando più recente mente sullo stesso tema, anche Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA (Confederazione Nazionale Ar gia nato e PMI), ha dichiarato: «L’Italia è già ai ver ci mondiali del turismo, ma ha tut te le carte in regola per diventare una su perpotenza. Un traguardo senz’altro alla nostra portata per la ricchezza e la varie mastermeeting.it
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SCENARI DEL TURISMO
Il lavoro del futuro
tà dell’offerta ma che ha bisogno prima di tu o di un coordinamento che tenga insieme un mondo fa o di tante eccel lenze diverse e perme a a questa indu stria di crescere omogeneamente. Crean do ricchezza per tu gli a ori della filie ra. È necessario però lavorare dodici me si su dodici e non per poche se mane. Impegnando tu o il Paese e non solo al cune aree. le indagini concordano: gli in troi del turismo possono aumentare an cora in maniera consistente e così l’occu pazione e il valore aggiunto. Noi siamo già impegna ad assumere tu e le inizia ve necessarie per valorizzare le a vità d’impresa, a par re da quelle ar giane, per rendere l’Italia sempre più a ra va. Ma servono infrastru ure, materiali e immateriali, adeguate a competere con successo nella sfida mondiale. Servono servizi di elevata qualità. Servono scuole che formino professionis prepara . È necessaria una mentalità nuova da parte dell’amministrazione pubblica, a ogni li vello, principalmente nella modulazione dell’offerta. Nella quale va inserito il “Made in Italy” in tu e le sue declinazio ni e, in posizione di primo piano, i pro do ar gianali e il saper fare ar giano, per rispondere alla domanda di nuovo turismo che sale dalla clientela mondiale, a cominciare dal turismo esperienziale».
Cornerjob, app specializzata nella ricerca del lavoro a raverso di sposi vi mobili, ha pubblicato gli interessan risulta del suo Os servatorio sul Mercato del Lavoro per il primo trimestre 2018 e le previsioni per il secondo trimestre. Emerge una grande realtà: Le offerte di lavoro nel turismoHoReCa nel primo trimestre del 2018 hanno toccato la quota del 25%, con un aumento di 5 pun percentuali rispe o al trimestre precedente e di ben 10 pun rispe o al 2017. «In questo qua dro», spiega Eva Maggioni, Head of Sales and Stra tegy di CornerJob, «è interessante rilevare come i millennials abbiano cambiato, rispe o alle genera zioni preceden , il loro approccio al lavoro, privi legiando i se ori che rappresentano la stru ura portante del cosidde o Made in Italy: turi smo, manifa uriero e retail. Se ori che, for se più di altri, offrono la possibilità di una crescita e di un’esperienza di ampio respi ro, non solo dal punto di vista professio nale. L’ul mo barometro sul 2017 diffu so da Federalberghi, poi, parla chiaro. Il turismo in Italia con nua a crescere (+3% delle presenze rispe o al 2016) e, con esso, l’occupazione nel se ore (+1,9% per il solo comparto alberghie ro). E i trend registra da Cornerjob so no ancora più posi vi. Mi sento di confermare serenamente che questo se ore crescerà anche nel secondo trimestre 2018. Il turi smo in Italia infa non solo vale l’11% del PIL, ma è un se ore che ha saputo, meglio di altri, cogliere le sfide sia dell’innovazione, in vestendo nella digitalizzazione, sia della diversificazione. Il fa o, ad esempio, di aver puntato mol ssimo sul segmento enogastronomi co ha dato un’ulteriore accelerata alla “rendita di posizione” di cui l’Italia gode con il suo immenso patrimonio ar s co e storico. Un successo che, chiaramente, si traduce in una fonte importante di occupazione. Le opportunità sono mol ssime e i primi a coglierle sono, e saranno sempre di più, i millennials. Che non vedono più nelle professioni legate al turismo e all’HoReCa solo un’esperienza temporanea, magari da sfru are nel corso delle vacanze es ve, ma il punto d’accesso a un proge o professionale stru urato».
Una veduta di Roma: sono sempre di più i turis stranieri che arrivano nella Capitale, come in tu o il Paese, per scoprire lo s le di vita “made in Italy”
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2018 all’insegna della crescita SCENARI DEL TURISMO
per Novotel
Il brand consolida i risultati raggiunti nel 2017 e punta sulla personalizzazione di Claudia Notargiacomo
C
on l’evento dello scorso 12 aprile al Novotel di Milano Linate, il brand Novotel si è reso protagoni sta di un format inedito e acca vante di incontro b2b che è stato anche l’occasio ne per fare il punto sui risulta raggiun ad oggi e per annunciare i prossimi obie vi del Gruppo a livello globale. All’incontro, un originale mix di business e entertainment, hanno presenziato i rappresentan di tu e le sedi di Novotel facen parte del network italiano. In una cornice dinamica, coinvolgente e infor male, alles ta ad hoc per favorire al mas simo la relazione, ciascun hotel ha potu to presentare nel de aglio la propria of ferta Mice a un parterre di buyers sele ziona . A corredo dei mee ng, non sono manca piacevoli momen di convivialità e di intra enimento, con spe acolo di cabaret e light dinner.
Uno stile unico A raverso questa inusuale formula mista si è voluto raccontare lo s le unico che cara erizza le proposte di Novotel, come quella di vivere gli spazi mee ng secon do un mood contemporaneo e uncon ven onal che risponde alle richieste di
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una domanda sempre più esigente e mu tevole. «Nei nostri hotel è possibile crea re even fuori dagli schemi», so olinea Luigi Lima, dire ore generale Novotel «Oggi più che mai pun amo sulla valoriz zazione e sulla personalizzazione degli spazi. Nei nostri hotel le aziende posso no creare ambien capaci di “comunica re” in modo crea vo ed efficace in base a quelle che sono le esigenze del mee ng». L’a enzione alla persona è per noi un valore imprescindibile, non a caso è al centro di tu i nostri programmi di for mazione».
Numeri e strategie: una riflessione sui risultati raggiunti e obiettivi 2018 Per Novotel, il 2017 ha rappresentato un anno di crescita significa va a 360° in tu i se ori: dalle camere al comparto Mice fino alla ristorazione. «A livello glo bale si è registrato un +4%, ma è impor tante so olineare che alcune piazze han no toccato addiri ura un +30%. Risultato davvero straordinario, è stato il caso di Brescia, per esempio», prosegue Luigi Li ma. «Mentre, fuori dall’Italia, sono anda molto bene Spagna, Portogallo, Francia e il mercato greco, con Atene in crescita si gnifica va sia a livello di occupazione delle camere, che di sale riunioni». Il trend ha trovato conferma anche nel primo trimestre del 2018 con risulta addiri ura superiori alle aspe a ve. «I presuppos per fare bene anche nella seconda parte dell’anno ci sono tu », conclude Lima. «Per quanto riguarda le strategie a livello globale», fa sapere Giovanni Denisi, re sponsabile marke ng dell’azienda «il Gruppo punterà ulteriormente sul posi zionamento del brand che, sempre più, vuole allontanarsi dall’idea di marchio standardizzato. Elemento chiave sarà dunque la personalizzazione. Novotel non è da intendersi come luogo di pas saggio, facile da raggiungere dagli aero por , ma come punto di riferimento per un’ospitalità che fa delle qualità dei ser vizi e dell’offerta di proposte tailor made mastermeeting.it
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SCENARI DEL TURISMO
una vera e propria mission: non c’è am biente che non si possa personalizzare a seconda delle diverse esigenze. Per esempio, si può cenare, pranzare, fare un aperi vo, o organizzare una festa anche in spazi alterna vi trasforma ad hoc per l’occasione». Innovazione e personalizzazione con traddis nguono in par colare la ristora zione, mo vo di successo del brand con proposte che variano a seconda del terri torio e con una ges one dire a. «Solo una ges one dire a garan sce qualità, cara ere ed eccellenza del ristorante», so olinea Luigi Lima, «per noi puntare sulla ristorazione è un inves mento: fino a ieri la clientela dei nostri ristoran era per l’80% legata al business, oggi è sicu ramente più variegata e sempre più aper ta al territorio». Rispe o al passato, oggi, insomma No votel si allontana in maniera ancora più decisa dalla standardizzazione e sceglie di declinare la propria offerta rice va
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nel mondo, nel rispe o di quelle che so no le tradizioni, il mood e le cara eris che delle des nazioni in cui sorgono gli hotel del Gruppo, avendo cura di me e re sempre al centro la persona e i suoi desideri. «Che si scelga uno degli hotel del brand per un soggiorno business o per una va canza, l’importante è sapere che tu gli spazi si possono vivere a 360° in maniera crea va e dinamica», ribadisce Giovanni Denisi, aggiungendo che «per l’estate, par rà un’importante campagna dedica ta alle famiglie, per raccontare il mondo di servizi e facili es che il Gruppo riserva a questa pologia di clientela».
Nelle foto alcuni momen dell’evento b2b al Novotel di Milano Linate
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SCENARI DEL TURISMO
Esperienza e creatività al centro di Imex 2018 Con quasi 9000 persone stimate tra buyers e visitatori, la fiera Imex di Francoforte si conferma appuntamento clou del settore Mice di Ma eo Melani
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a quarta edizione dell’Imex ha de cretato Francoforte punto di riferi mento per gli adde ai lavori del turismo degli even aziendali. A inaugu rare la rassegna, che si è svolta dal 15 al 17 maggio scorso nell’ampio complesso esposi vo ad ovest della ci à tedesca, è stata Gloria Guevara, ceo di WTTC (World Travel and Tourism Council). La manifestazione è proseguita con esposi zioni e workshop dedica a temi più cal di del momento come l’inclusione sociale e le nuove fron ere degli intermediari di viaggi. Non è mancato neppure il mo mento spor vo, con una maratona aper ta ai partecipan .
Nel segno dell’innovazione e dell’internazionalizzazione La crea vità e l’esperienza sono sta i pun chiave di questa edizione di Imex. A raverso seminari e dimostrazioni pra che sono state presentate invenzioni incredibili come il C2 Skylab, un’a rezza tura con sedie e tavoli appesi al soffi o che consente di riunirsi sospesi a mez z’aria. A breve arla è stata C2, azienda canadese leader nelle realizzazioni sce nografiche. Interessan anche gli inter ven nel se ore degli even , dove han no parlato planner di mul nazionali co me Google, Linkedin e EY. Essendo la Germania una nazione con uno spiccato
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spirito internazionalista, anche la fiera Imex non poteva non essere incentrata sui rappor tra partner europei e del mondo. La globalizzazione, infa , può rappresentare un’opportunità non solo per aggredire nuovi merca e aumentare gli affari, ma anche per migliorare la qua lità dell’offerta e della strategia.
La presenza italiana La fiera è stata anche l’occasione per im prese e pubbliche amministrazioni italia ne di me ere in mostra le proprie poten zialità. La Toscana ha presentato il Tosca na Promozione Turis ca e il Des na on Florence CVB presentando il nuovo logo Tuscany Mice, mentre l’Italia ha presen ziato con 50 partners. Nell’ul mo anno nel nostro paese sono sta organizza 386.897 even che hanno coinvolto 28,2 milioni di arrivi (+8,4% sull’anno), per il 46,1% di provenienza locale, per il 38,9% nazionale, per il 15% internazio nale. Un totale di 42,7 milioni di presen ze (+21,5% sull’anno). «Pun amo a pro muovere l’offerta italiana di turismo con gressuale con l’obie vo di presentare le svariate opportunità che il Paese è in grado di proporre in termini di business travel e di even corporate su tu o il territorio, dalle Alpi fino al tacco dello s vale», ha de o Evelina Chris llin, Pre sidente di ENIT.
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Food&Hospitality
Milano e la Lombardia sono alla testa della tendenza che vede le eccellenze dell’enogastronomia sempre più protagoniste del mondo dell’accoglienza. Un evento promosso da Assolombarda ha fatto il punto su questo binomio vincente di Ginevra Bartoli, foto di Barbara Ainis
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o impariamo fin da piccoli: per sen rci davvero accol e vizia ci ser ve di sen re il profumo di una ta vola imbandita, il calore della tradizione, la geniale crea vità di chi sa cosa ci piace e inventa abbinamen nuovi e an chi per stupirci e farci felici. Ospitalità e buon cibo sono due anime affini della medesima disposizione all’accoglienza, in famiglia come in viaggio. Così è da sem pre, ma oggi, in par colare, il se ore agroalimentare e il turismo enogastrono mico sono partner nella creazione di va lore per la promozione turis ca di una des nazione. Produzioni di eccellenza, ristoran innova vi e occasioni di degu stazione diventano driver per la crescita e la compe vità in un se ore globaliz zato. Sono state queste le tema che ap profondite durante l’incontro “Food&Ho spitality: un valore per Milano” organiz zato da Assolombarda, lo scorso 8 mag gio, in occasione della Milano Food We ek. «Anche se nell’immediato il territorio mi lanese non si qualifica come il più vocato per la produzione agroalimentare, in real tà esprime aziende di eccellenza, di cui molte piccole e medie, che meritano di essere conosciute e portate all’a enzio
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ne del consumatore», ha affermato Adriana Pontecorvo, presidente del Gruppo Alimentazione Assolombarda. «Approfondendo la riflessione, ci è ap parso evidente un collegamento forte con l’alto livello del sistema dell’acco glienza e dell’ospitalità. Le due eccellen ze unite e forse ulteriormente comunica te in Italia e all’estero ci sembra che pos sano davvero rappresentare ciò che ab biamo sinte zzato nel tolo dell’inizia va: un valore per Milano». Proprio la cit tà, infa , insieme a tu a la Lombardia, ha raccolto la sfida lanciata dai trend del turismo enogastronomico, coinvolgendo le imprese agroalimentari di eccellenza del territorio e gli a ori dell’ospitalità nel comune intento di a rarre nuovi clien e nuovi merca . La capitale meneghina è cresciuta molto nella qualità dei propri ri storan e, sempre più spesso, gli alberghi di fascia alta hanno scelto di legare il proprio nome a quello dell’alta ristorazio ne e di chef dal pres gio internazionale. «Mai come ora l’a enzione sul food e l’hospitality, coinvolge in par colare la ci à di Milano», ha affermato Francesco Brune , general manager Marrio e presidente del Gruppo Turismo Assolom barda. «Expo è stato fondamentale e ora mastermeeting.it
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si sta andando avan . La filiera del turi smo è forte e lega le imprese in maniera trasversale. Senza dubbio la ristorazione alberghiera è stata protagonista, in que s ul mi anni, di un grande salto di quali tà, che le è stato richiesto in termini ine quivocabili dal mercato. In passato c’è stata una barriera culturale nei confron dei ristoran in hotel, e c’è ancora in tan Paesi, in quelli la ni in par colare. Ma un pranzo, una cena nel ristorante di un hotel milanese possono essere un’espe rienza gastronomica significa va, perfet tamente in grado di contribuire alla riu scita di un mee ng internazionale o di una visita turis ca. Tu o ciò è il fru o di inves men importan realizza dalle imprese alberghiere, che hanno indirizza to i loro sforzi verso chef di grande pre parazione ed esperienza – spesso “stella ” – e materie prime di al ssima qualità. Ed è fru o della passione che non nasce dai programmi televisivi di moda, ma da anni di ricerca. Siamo ambasciatori della
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ristorazione di qualità e contribuiamo a portare una nuova immagine di Milano, a fianco della moda e del design. Siamo sulla strada giusta».
Alla prova dei numeri Per fare il punto sulla valorizzazione tra sversale delle imprese e delle eccellenze del food come dell’ospitalità, durante l’evento milanese di Assolombarda, sono state presentate due ricerche per evi denziare la forza dell’offerta a uale e le potenzialità di sviluppo, non solo per Mi lano. La ricerca delle società di consulen za Deloi e dal tolo “Il se ore agroali mentare: l’innovazione nei paradigmi” ha analizzato il fronte della produzione e della distribuzione, in relazione alle sfide di innovazione poste alle aziende a fron te di un’aumentata consapevolezza del consumatore in termini di qualità del prodo o, chiarezza di tracciabilità e ri spe o dell’ambiente. Il se ore agroali mentare si conferma un se ore in cresci
Milano è al centro della scena gastronomica internazionale, in par colare con l’eccellenza della ristorazione alberghiera
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Vino e cibo rappresentano una delle principali mo vazioni di scelta di una des nazione turis ca e una importante voce di spesa del viaggio
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ta, con la Lombardia capace di registrare risulta decisamente più al della media italiana, specie se si parla di “best perfor mer” nel qual caso le imprese della regio ne del Nord Italia sono cresciute del 27% contro il 19% di quelle italiane. La seconda ricerca presentata da Asso lombarda è stata “Il turismo enogastro nomico driver della promozione del terri torio”, realizzata dal Master in Economia del turismo dell’Università Bocconi di Milano, dire o dalla professoressa Mag da Antonioli. Dalla ricerca emerge con evidenza come questo po di turismo sia una fondamentale opportunità di valoriz zazione per le aziende e i territori, anche minori, a pa o che vini e prodo pici vengano integra in una offerta turis ca stru urata. Si tra a a tu gli effe di turismo culturale, che muove grandi nu meri (il 75% dei turis seleziona infa come meta di vacanza una località rino mata per il cibo e la spesa dedicate va tra il 25 e il 35% del budget totale della va canza), ma di qualità. Il turista vuole sco prire i prodo , i luoghi di origine e i pro cessi di produzione, ed è pronto a pre
miare località meno note e prive di brand, che però sappiano offrire e comu nicare il proprio buon cibo. L’eccellenza enogastronomica, però, può anche modificare la percezione di una des nazione già nota, a ribuendole agli occhi (e al palato) dei turis nuovo valo re e nuova iden tà. La ricerca del Ma ster Bocconi ha analizzato la qualità del la ristorazione nella ci à di Milano, con siderando le menzioni degli esercizi me neghini in tre autorevoli guide gastrono miche: La Guida Michelin, I Ristoran d’Italia di Espresso e Ristoran d’Italia di Gambero Rosso. 215 ristoran su 4.685 censi a Milano da FIPE sono cita su almeno una delle tre guide; di ques 53 sono menziona da tu e e tre; 16 locali hanno ricevuto nell’anno passato una o più stelle Michelin, confermando la cre scita degli ul mi anni. Un elemento da so olineare è il fa o che una fe a im portante di ques riconoscimen viene interce ata dai 14 ristoran d’albergo degli hotel 5 stelle milanesi: il 23,8% delle stelle Michelin, il 17,5% dei cappel li de l’Espresso e il 24,7% delle forche e Gambero Rosso. Se in passato i gestori degli alberghi di lusso percepivano il ri
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Un turismo da record
storante come una fonte di costo più che di profi o, adesso questa tendenza si sta invertendo: è ora il 60,9% degli hotel a 5 stelle di Milano a ges re anche un ristorante citato da una guida enoga stronomica e anche la restante parte delle stru ure mostrano segnali inequi vocabili della volontà di perseguire il medesimo obie vo di eccellenza ga stronomica, grazie alle sempre più nu merose collaborazioni con grandi chef di fama internazionale (ma perlopiù italiani per creare un legame con il contesto), nuove aperture e sinergie con pres giosi brand del se ore. Il ristorante in un ho tel di lusso è oggi percepito come uno dei principali elemen che possono con tribuire e influire sulla soddisfazione dell’ospite, ma sopra u o a cara eriz zarne l’esperienza che sempre più spes so viene poi condivisa sui social. È, infat , ben il 61% dei viaggiatori a postare le proprie esperienze enogastronomiche sui Instagram e Facebook, generando con le proprie recensioni un effe o im portante: l’Italia è, dopo gli USA, il Paese più cercato dai viaggiatori sulla base del le recensioni dei ristoran (Firenze, Mi lano e Roma in testa).
A conferma dei da e delle valutazioni presentate da Assolombarda, intervengono i recen risulta di una ricercaIsnartUnioncamere. Nel 2017 il turismo eno gastronomico ha portato nelle des nazioni italiane oltre 110 milioni di presenze, il doppio rispe o al 2016. Un dato da vero boom, a cui si deve aggiunge re che la spesa sostenuta da ques viaggiatori di qua lità ha superato i 10 miliardi. Più in generale, tra tu i turis , oltre il 13% delle a vità più pra cate sono legate a degustazioni di prodo enogastronomici lo cali e l’8,6% ad acquis di prodo ar gianali ed eno gastronomici pici del territorio. «L’Italia ha un patri monio unico al mondo che grazie al 2018, proclama to l’anno nazionale del cibo italiano dal Mipaaf e Mi bact, potremo valorizzare ancora di più» ha dichiarato Roberto Di Vincenzo, presidente Isnart (Is tuto Na zionale Ricerche Turis che) all’ANSA. «Non si tra a di so olineare solo i successi economici di questo set tore, ma di ribadire e promuovere anche all’estero il legame profondo tra cibo, paesaggio e cultura. Ele men dis n vi dell’iden tà italiana». IsnartUnionca mere hanno s mato un impa o economico di oltre 12 miliardi delle spese legate all’agroalimentare du rante le vacanze in Italia, pari al 15,1% totale turismo. Il 43% delle presenze legate all’enogastronomia sono nazionali (47 milioni di presenze), mentre il 57% in ternazionali (63 milioni di presenze). Il livello di soddi sfazione è alto (8/10), tanto tra i turis italiani, quan to tra quelli stranieri. Gli elemen che soddisfano di più riguardano la qualità dell’offerta enogastronomica locale sono la qualità di cibo e vino (per la quale il vo to medio espresso è il più alto, pari a 8 sia per gli ita liani che per gli stranieri), la qualità della ristorazione locale (7,6) e, dato non indifferente, i cos (7,5).
Sca da condividere: circa due viaggiatori su tre postano le proprie esperienze gastronomiche sui Social
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Milano... da mangiare I nuovi indirizzi imperdibili per i foodies. Tra chef stellati e alta cucina “democratica” di Ginevra Bartoli
Il riso o alla Milanese della Locanda Perbellini
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entre negli anni O anta uno slogan leggendario (Amaro Ra mazzo ...Milano da bere) la definiva come regina del rampan smo, dell’opulenza (reale o percepita) e del glamour, oggi la ci à del Duomo e del Pi rellone si propone internazionalmente come capitale della gastronomia. E l’ini zio del 2018 è stato tu o un pullulare di nuove aperture invitan e imperdibili, a firma di chef stellari e stella . Che a Mi lano si possa mangiare davvero bene non è una novità. Nonostante gli anni Novan ta ne abbiano corro o il gusto quo dia no a suon di fast food e insalatone, i foo dies appassiona e ben informa hanno sempre potuto trovare grande soddisfa zione alla loro passione per la gastrono mia di alta qualità. La novità degli ul mi anni è una certa democra zzazione del l’alta cucina, che esce dai ristoran stel la per contaminare bistrot, pizzerie e
food truck. Superata anche la deriva de gli eccessi neurogastronomici, la crea vi tà e l’este ca del pia o sono tornate a dialogare alla pari con il gusto della tradi zione (locale, italiana o con accen inter nazionali). Dal centro ai nuovi quar eri emergen , oggi ce n’è per tu i gus e tu i portafogli –come è giusto che sia in una capitale europea – per la gioia dei turis , che si muovono sempre più spes so spin dalla voglia di conoscere l’Italia a tavola (nel 48% dei casi, secondo i da IPSOS recentemente rielabora dalla ri cerca “Il turismo enogastronomico” di Fiera Milano e Osservatorio Bit, condot ta da Magda Antonioli Corigliano, del l’Università Bocconi di Milano).
Scoprire Milano nel pia o Prendete nota e preparatevi a deliziose sorprese. Ecco le ul me e più interessan novità gourmet meneghine: mastermeeting.it
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Cracco in Galleria Galleria Vi orio Emanuele II Era il salo o di Milano, ma sempre di più sta diventando la sua più esclusiva sala da pranzo. La Galleria negli ul mi anni è rinata, tornata al suo splendore grazie a un imponente restauro in occasione dell’Expo 2015 e res tuita alla vita dei ci adini e dei turis grazie alla des na zione luxury degli spazi meravigliosi che si incrociano nell’O agono. Qui a dire il vero c’è poco di “democra co” e sopra le vetrine dei brand fashion e degli storici caffè, hanno trovato spazio hotel di lus so, bar con vista mozzafiato e ristoran esclusivi, dire da chef famosi in tu o il mondo. Ci sono Felix Lo Basso e Andrea Aprea, Niko Romito e il pas ccere Ange lo Marchesi, che si contendono a colpi di eleganza e delizia i pala esigen dei mi lanesi e dei turis . Con con adegua (fa o salvo per l’abbordabile bistrot di Romito). Ora arriva anche Carlo Cracco con il suo faraonico proge o divenuto realtà: cinque piani di stucchi, mosaici e bassorilievi, ospitano un caffèbistrot con dehor di ispirazione parigina da fine Ot tocento, un ristorante con luci soffuse per cinquanta coper , un laboratorio di
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pas cceria, regno del pastry chef Luca Sacchi, una can na incredibilmente for nita e un salone per i ricevimen . Osan nato e cri cato, sicuramente chiacchie ra ssimo, a esissimo e ambi ssimo, il sogno della vita di Cracco è il nuovo cen tro dell’a enzione gastronomica della Galleria Vi orio Emanuele II.
Aimo e Nadia BistRo Via Bandello al 17 Gli appassiona conoscono i loro nomi come punto di riferimento dell’eccellenza gastronomica (toscana) a Milano da cin
A sinistra, Carlo Cracco (Credits: ©Bruno Cordioli); a destra, Aimo e Nadia BistRo
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quant’anni, in tempi decisamente non so spe . Il Luogo di Aimo e Nadia è uno dei migliori ristoran della ci à, due stelle Michelin e una credibilità incrollabile an che dopo il passaggio di tes mone alle giovani generazioni, di Fabio Pisani e Alessandro Negrini. Anche ques chef hanno voluto sperimentare la versione bistrot del loro ristorante e così è nato, ai primi di aprile, Aimo e Nadia BistRo, in zona Magenta, con l’interior design di Rossana Orlandi (della vicina Galleria Or landi) e i tessu Etro. Dalla ma na alla sera, uno spazio elegante e accogliente dove gustare colazione pranzo e cena, passando per gli spun ni, con i sapori to scani e lo s le unico alla Aimo e Nadia. E con prezzi a tavola dai 12 ai 20 euro per portata.
nell’headquarter del MUDEC). In via Mercato, in pieno quar ere Brera, la sera si gustano pia crea in esclusiva per Pandenus, dall’ispirazione classicacon temporanea dello chef toscano: dal gal le o arrosto “Chicchirichì”, servito con patate fonden ed emulsione al rosmari no, ai maccheroncini “Paparazzi”, per un’originale Carbonara “a modo mio”, fi no alle pizze e focacce con ingredien inedi (carciofi arrosto e pesto di menta e mandorle, o gamberi viola e rafano, per esempio), dai nomi assolutamente mene ghini. A maggio aprirà anche un secondo bistrot in Piazza Gae Aulen .
Pandenus e la backerygourmet di Bartolini
A sinistra, il Pandenus di via Mercato; a destra, Iginio Massari
Via Mercato e Piazza Gae Aulen Niente ba e il profumo del pane appena sfornato. Sarà forse questa la forza se greta di Pandenus, un proge o nato qualche anno fa in via Tadino, dall’amore per il pane e le cose buone, e oggi diven tato una presenza di riferimento nella ci à con altri tre locali, due locande con suite –per un’ospitalità bou que ma su per lusso – e un bistrot appena aperto e supervisionato, per la cena, dallo chef stellato Enrico Bartolini (di stanza
La pas cceria d’autore di Iginio Massari e Roberto Rinaldini Via Marconi 4 (Massari) Via Ennio Cole 131 (Rinaldini) Il primo mostro sacro dei dolci italiani, ha inaugurato il suo negozio milanese il 14 marzo, dopo alcuni giorni di rodaggio in una so opening aperta al pubblico. Con la sua prima nuova pas cceria, dopo 50 anni di creazioni a Brescia e un curricu lum da star internazionale, Massari ha voluto presentare ai clien milanesi e ai turis tu i segre del suo lavoro, grazie a un laboratorio a vista che dà sulla stra da, la centralissima via Marconi. La pa s cceria si trova in una loca on del tu o inusuale: la rinnovata filiale di Intesa
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Sanpaolo. Banca e negozio hanno ingres si diversi ma sono collega internamente in un inedito binomio (forse gius ficato dai prezzi di alcune delle deliziose crea zioni del maestro). A stre o giro, segue Roberto Rinaldini, altro grande della pa s cceria italiana, che il 12 aprile ha inau gurato il primo di una serie di concept store, a due passi dal Teatro alla Scala. Qui design e dolci deliziosi sorprendono i clien che già lo conoscono come i neo fi , sfidandoli nella difficile scelta tra Ma caRal, Gnambelline e torta Venere Nera.
con accostamen inaspe a ed emozio nan come quello tra le uova, la spuma di patate e il cavolfiore crudo, o quello tra una tenerissima carne d’agnello, il ca volo nero e la crema di melanzane e pe corino.
Locanda Perbellini Via Moscova 25 Un bistrot, con prezzi accessibili, servizio a ento, ma informale e la deliziosa cuci
Exit Gastronomia Urbana di Ma as Perdomo Piazza Erculea Un’edicola o forse un fioraio occupava il chiosco che oggi ospita uno dei bistrot
A sinistra, Exit Gastronomia Urbana. Qui a fianco e so o, lo chef Giancarlo Perbellini e la Locanda Perbellini
più interessan di Milano. È il luogo dove le creazioni dello chef uruguayano Per domo – da diversi anni apprezza ssimo a Milano, prima al Pont de Ferr e dal 2014 al Contraste – si fanno semplici e alla portata di portafogli e voglie quo diane di buon cibo. Pochi pia su una carta es senziale, ma che non sbaglia un colpo, mastermeeting.it
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In alto, i fratelli Alajmo. In basso, Il Ristorante Niko Romito nell'Hotel Bulgari di Dubai
na dello chef veronese Giancarlo Perbel lini, due stelle Michelin. Questo è pro prio il genere di democrazia a tavola che sta rivoluzionando Milano. In via Mosco va ha appena aperto la Locanda Perbelli ni, che propone, so o la costante super visione dello chef e la direzione del bra vo Michele Pozzi, una discreta scelta di pia eccellen , alcuni cavalli di ba aglia di Casa Perbellini, altri omaggi alla mila nesità. Il risultato è una delle migliori esperienze gastronomiche della ci à con pia da 9 a 19 euro.
Alajmo 10 Corso Como Nello spazio per eccellenza dove gla mour e cultura si incontrano a Milano,
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quel 10 Corso Como, regno di Carla Sozzani, i fratelli Raffaele e Massimilia no Alajmo, tre stelle Michelin con Le Calandre (in provincia di Padova), apri ranno il loro design bistrot. Bisognerà aspettare ancora qualche mese, fino a settembre 2018, ma poi sarà interes sante scoprire come verranno interpre tate in chiave bistrot le creazioni culina rie che da oltre 30 anni fanno sognare i gourmet di tutto il mondo e come si sposeranno con l’eleganza firmata Phi lippe Starck e la vista sui grattacieli di Porta Nuova.
Niko Romito all’Hotel Bulgari Via Privata Fratelli Gabba 7b Ancora uno chef tre stelle Michelin che si rime e in gioco. In questo caso colla borando ad un pres gioso proge o che prome e di conquistare gli ospi gour met degli Hotel Bulgari. Dopo le apertu re a Pechino e Dubai, Il Ristorante Niko Romito si appresta ad aprire anche nell’Hotel Bulgari di Milano (doveva es sere nella prima metà del 2018, forse più
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OLIVIERO TOSCANI
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in là) e in altre stru ure della pres giosa catena. Lo chef abruzzese tristellato, cuoco sopraffino, ma anche grande im prenditore, ha ideato insieme con Bulgari un format da riproporre in ogni hotel, per far sen re a casa gli ospi e regalare una vera esperienza gastronomica italiana, dire a, senza fronzoli né grandi elucu brazioni, ma assolutamente indimen ca bile. Romito ha personalmente ideato i pia gourmet servi presso Il Ristoran te, in un laboratorio appositamente crea to nel suo quar er generale nelle monta gne dell’Abruzzo: un concept inedito, ba sato sulla migliore tradizione italiana, sui migliori ingredien e la migliore tecnica al servizio del gusto e della semplicità. Dall’An pasto all’italiana – un grand tour della tradizione tra brusche e, vitello tonnato, bagna cauda e supplì – alle ta gliatelle al ragù – ma che ragù... –, dalla cotole a alla milanese – croccante fuori e umida dentro, pur senza l’uso di uovo – ad un tonno, fagioli bianchi e cipolle in carpione, banale, si direbbe, ma delizioso al palato.
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Lo chef Heinz Beck e il suo bistrot A mi
A mi al CityLife con Heinz Beck Piazza Tre Torri, CityLife Come i turis in transito nell’aeroporto romano di Fiumicino, anche gli shopaho lic che frequentano il nuovo distre o de gli acquis milanese hanno poco tempo e tanta voglia di mangiare bene. Ecco allora che lo chef tedesco Heinz Beck, ma or mai romano d’adozione col suo La Pergo la al Rome Cavalieri, raddoppia la sua col laborazione con Chef Express (Gruppo Cremonini) presentando anche nella food court di CityLife, aperto da giugno, il suo nuovissimo bar/bistrot (e più avan risto rante), dove gustare in rapidità la sua cu cina tristellata, in un ambiente casual.
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Regioni divine Dalla Toscana alla Sicilia, dall’Emilia Romagna al Lazio, dall’Umbria alle Marche e all’Abruzzo. Le eccellenze della produzione enologica italiana raccontano tutto il fascino di territori unici di Aura Marcelli
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randi can ne, e che emito e vini d’eccellenza. Annate indi men cabili e vini giovani che già prome ono di sorprendere e conquista re alla prova del tempo (come proprio la difficile 2017). Con il Vinitaly da poco concluso ge amo lo sguardo sull’enolo gia italiana, partendo da alcune delle re gioni che hanno saputo rappresentare al meglio la qualità dei nostri terroir e delle
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nostre uve, insieme con l’eccellenza del saper fare delle aziende vi vinicole del Bel Paese. Alcune sono grandi protagoni ste da sempre, altre si stanno afferman do più di recente nel panorama interna zionale del vino, con successo sempre maggiore. Un’offerta e una varietà enolo gica che ha pochi confron come la no stra, rappresenta certamente un punto di riferimento internazionale (come dimo
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stra il nuovo record di 5,9 miliardi di euro a valore nell’export 2017), ma ancora molto si può fare per rendere gius zia nel mondo al vino italiano.
Emilia Romagna REgenera on è stato il fil rouge della presenza in salsa emiliana e romagnola alla 52esima edizione del Vinitaly. Una ri generazione e un rinnovamento che par tono dall’ambiente e traggono spunto da una serie di importan inizia ve all’inse gna della sostenibilità e della vi vinicol tura. Dall’unione della valorizzazione del patrimonio territoriale, di quello gastro nomico ed enologico con la tradizionale vocazione della regione all’accoglienza, le aziende vi vinicole emilianoroma gnole negli ul mi anni hanno fa o gran di inves men e oggi ricevono i turis con numeri sempre in crescita, grazie anche al proge o, avviato da en , asso ciazioni territoriali e dall’Enoteca Regio nale, per creare dei percorsi che condu
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cano i viaggiatori dire amente nelle aziende vi vinicole. Il Lambrusco, emblema del territorio e dello spirito della regione, è il vino italia no più acquistato nel 2017, con oltre 47 milioni di euro a valore. I numeri e l’im portante presenza nella grande distribu zione, però, non devono trarre in ingan no. Questo vino rosso, estremamente socievole e “popolare”, si sa declinare in molte versioni, rosso frizzante dolce o secco, ma anche rosé, alcune delle quali entrano a pieno tolo nel numero delle eccellenze, pur mantenendo la propria indole rus ca e sincera. Quando si parla di Lambrusco non si può non nominare la can na Medici Ermete, azienda storica e vera is tuzione del territorio. La sua e che a più apprezzata e premiata (Tre Bicchieri Gambero Rosso 2018, tra l’al tro) è Concerto, un vino dagli intensi pro fumi spezia , dalle note di fru rossi e dal tannino diffuso, capace di accompa gnare con equilibrio e personalità non
Nelle foto: a sinistra, le Rocche Malates ane; a destra le colline del Lambrusco
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Nelle foto: a sinistra la Can na An nori, di San Casciano Val di Pesa; a destra, la can na Le Mortelle, nella Maremma, sempre del gruppo An nori
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solo i classici salumi, ma anche i pia della tradizione regionale, dalle lasagne alla cacciagione. Ma la regione non offre solo Lambrusco. Tra le eccellenze troviamo senz’altro l’Al bana DOCG, il Sangiovese Superiore e il meno noto Centesimino, o mamente rappresenta dalla can na Celli del co mune di Ber noro – che ha conquistato non solo i Tre bicchieri 2018, ma anche il favore degli appassiona un po’ in tu o il mondo con il suo Albana DOCG secco I Croppi – dalla can na Le Rocche Malate s ane di Rimini – che ha riscosso grande successo con il suo Sigismondo Sangiove se Superiore (pure Tre bicchieri Gambero Rosso 2018) – e dall’azienda La Sabbio na, sulle colline di Oriolo, vicino Faenza – è suo uno dei più interessan Centesimi no, un vi gno autoctono e un vino rosso IGT morbido, aroma co ed equilibrato.
Toscana Si dice vino italiano e si pensa alla Toscana.
C’è talmente tanto da dire su questa re gione che diventa difficile presentarla. Di certo, a dominare la scena al Vinitaly que st’anno per la Toscana è stato il gallo an tropomorfo della nuova campagna di co municazione del Chian Gallo Nero, pro mossa dal Consorzio Chian Classico e ideata da Max Informa on del Gruppo Ar mando Testa. Lo strano personaggio, che si era già mostrato a marzo alla fiera del vi no di Dusseldorf, cambiando d’abito sullo sfondo del territorio del Chian , accompa gna la storia secolare di questa eccellenza enologica, tra le più importan in assoluto in Italia e nel mondo (con un fa urato da 700 milioni di euro). Nel 2018 arrivano sul mercato le grandi annate 2015 riserva e 2016, pronte a conquistare i nasi e i pala più esigen . Tra le migliori can ne che producono Chian Classico ce ne sono al cune davvero indimen cabili, anche per l’offerta di accoglienza enoturis ca e le esperienze che regalano. Inu le da dire, tra le prime c’è la Can na An nori di San
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Casciano Val di Pesa, una is tuzione eno logica e anche un esempio di design e ar chite ura con la nuova faraonica stru ura del 2012. Non meno affascinante è la te nuta Vignamaggio a Greve in Chian , una delle aziende più an che e pres giose del territorio, che conquista non solo con l’ec cellenza dei suoi vini (pluripremiate le e che e Chian Classico DOCG Terre di Prenzano e Riserva Gherardino), ma anche con la meraviglia della sua villa rinasci mentale, appartenuta alla famiglia dei Gherardini. Queste due can ne sono esempi di proprietà familiari e italiane – la prima giunta alla 26ma generazione, la se conda passata di mano nel 2014 all’archi te o italiano, ma residente a Capetown in Sudafrica, Patrice Taravella – ma la Tosca na sta vedendo anche l’affermarsi di una tendenza internazionale: l’acquisto delle can ne e delle tenute da parte di holding finanziarie, capaci di grandi inves men e di grandi numeri. Biondi San , Poggio An co, Cerbaiona, Poggio di So o, Podere
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Brizio, Dievole, Tenuta Le Colonne e Tenu ta Meraviglia sono alcuni dei nomi no che sono sta acquisi da gruppi finanzia ri internazionali. Il more di mol è il ri schio di un diminuito legame con il territo rio, ma le quotazioni della terra col vata a vite in Toscana lasciano non poche diffi coltà alle aziende locali. Fuori dai territori più blasona , da quelli del Chian , a quelli del Brunello per in tenderci, la storia si fa diversa, ma non meno interessante per gli appassiona del vino. Ogni provincia toscana ha le sue eccellenze, ma grande a enzione quest’anno è stata riservata alla Marem ma, la cui solarità e i cui profumi di mac chia mediterranea si esprimono in forma originale e piacevolissima in eccellen vi ni. Dal 2014 è nato il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, quest’anno presente al Vinitaly con 65 e che e e 37 aziende in rappresentanza delle 304 associate. Due indirizzi sicuri nel territo rio per gli appassiona di enoturismo:
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Petra Wine, una can na unica, dalla stru ura avveniris ca, opera dell’archi te o Mario Bo a, scavata nella collina e integrata alla perfezione tra design e na tura, offre eccellen vini IGT dai vi gni Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot, Syrahe Viogner; la nuova can na de Le Mortelle, del gruppo An nori, si presen ta con una originale e meravigliosa strut tura di forma cilindrica a ipogeo (ossia in gran parte interrata), nei cui tre livelli av viene tu oil ciclo produ vo “per cadu ta”, dal ricevimento delle uve alla vinifica zione, fino allo stoccaggio e all’invecchia mento in barrique dei suoi deliziosi vini DOC Maremma Toscana. Nelle foto: a sinistra, la Can na Il Carapace, della Tenuta Castelbuono, in Umbria, opera dell'ar sta Arnaldo Pomodoro; a destra uno degli an chi borghi dell'Abruzzo, dove si conservano tradizioni e gastronomia d'eccellenza
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Marche, Umbria e Abruzzo Piccole ma grandi, queste regioni del Centro Italia hanno molto da raccontare agli appassiona di vino ed enoturismo. Le Marche, che quest’anno festeggiano i 50 anni della Doc Rosso Piceno e del Verdicchio dei Castelli di Jesi, conferma
no la tendenza degli ul mi anni che vede al centro dell’a enzione la produzione di vini bianchi, sempre più apprezza : il Verdicchio, certamente, ma anche il Pe corino e la Passerina, con una grande vocazione al biologico, visto che le Mar che sono la seconda regione italiana per incidenza del Bio sul totale della superfi cie vitata. Proprio per la capacità di pro durre un vino di eccellente beva e grandi cara eris che di freschezza e sapidità, nel totale rispe o per l’ambiente e la sa lute, è stata insignita del Premio “Bene merito della Vi coltura 2018” la piccola azienda agricola La Staffa del giovane Riccardo Baldi, che produce, nella pro vincia di Ancona, un Verdicchio DOC su periore e un DOCG Riserva da uve col vate con metodo biologico e una vera passione per la produzione ar gianale, ereditata dal maestro del vino marchigia no, Lucio Canestrari. Grandi potenzialità sono riconosciute an che all’Umbria, anche se la regione fa ca
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a imporsi come brand. E proprio alla creazione di un marchio regionale che la iden fichi nell’immaginario enologico, così come già da tempo succede per la Toscana, il Piemonte o per il Veneto, si indirizzano le inizia ve e gli sforzi dei cir ca sessanta produ ori umbri, che si sono presenta al Vinitaly di quest’anno, con sci della necessità di superare le divisioni e fare rete. Perché di vini importan e produzioni di eccellenza ce ne sono, dall’Orvieto al Sagran no, dal Montefal co ai Colli Perugini o al Tuderte, ma per affermarsi nel mondo degli enoappas siona globali è ormai imprescindibile una comunicazione stru urata e definita. Lo hanno compreso le 50 can ne umbre socie del Movimento Turismo del Vino, come il caso di eccellenza della Can na Il Carapace, della Tenuta Castelbuono. La proprietà è quella della famiglia Lunelli, da tre generazioni alla testa delle Can ne Ferrari di Trento, che qui producono il Sagran no DOCG e il Montefalco Rosso
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DOC (in a o una completa conversione al biologico) e che hanno trasformato queste vigne in un tempio dell’arte con temporanea: da lontano, sullo sfondo dei filari di vi , si vede una cupola color ra me, creazione dell’ar sta Arnaldo Pomo doro. Si tra a dell’unica opera d’arte al mondo nella quale si vive e si lavora, un luogo nel quale bellezza e funzionalità si incontrano, a metà strada tra scultura e archite ura, e dove nascono vini dal grande legame con il territorio. L’Abruzzo, infine, ha puntato su un amba sciatore d’eccellenza per promuovere i suoi vini. Si tra a dello chef stellato Niko Romito, apprezza ssimo in Italia e al l’estero, come anche, sempre di più, i vini della sua regione d’origine. Il binomio ri storazione ed enologia è una scelta sen z’altro vincente e l’immagine della regione ne ha tra o grande beneficio, proie an dosi verso trend a ualissimi, capaci di in terce are l’interesse di enoviaggiatori in ternazionali. Il vino abruzzese preferito da
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Niko Romito è il Montepulciano, un vino sempre più spesso capace di sorprendere e convincere i degustatori, tanto da esse re inserito nelle carte di ristoran pres giosi in tu o il mondo. Come nel caso del Montepulciano d’Abruzzo Dop Riserva della Can na Tollo, per il terzo anno con secu vo Tre Bicchieri Gambero Rosso, un vero ambasciatore del vino e del territorio abruzzese nel mondo. Oltre al rosso, an che due vini bianchi rappresentano molto bene l’incontro tra mare e montagna, pi co dei panorami abruzzesi: il Pecorino (anche qui, oltre che nelle Marche), persi stente e agrumato, e il Trebbiano, con il suo sapore pieno, le note mandorlate e il profumo floreale.
Lazio “È meglio er vino delli Castelli...” cantava ironicamente un famoso stornello in ro manesco, riferendosi alla nomea poco lu singhiera dei vini dei Colli Albani, di Fra sca , Marino & Company. In effe , un
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tempo qui si producevano nelle can ne private vini bassa qualità e basso prezzo, ma oggi la storia è tu a un’altra. Oggi so no proprio i vini dei Castelli ad essere protagonis del buon bere della regione e qui si trovano eccellenze che, pur fa cando a farsi apprezzare in patria (forse proprio per il preconce o diffusissimo), raccolgono al consensi sui merca in ternazionali, dagli USA al Giappone. Ma il Lazio punta sulla comunicazione forte delle sue eccellenze, enologiche e turis che, per scardinare pregiudizi e diffiden ze. Così non solo il vino si è raccontato al Vinitaly a raverso viaggi immaginari nel territorio laziale, ma è proprio il vino che fa viaggiare e scoprire la bellezza del paesaggio (le belle rive del lago di Alba no), la sua storia (dai Romani ai Papi e al le grandi famiglie nobiliari), la sua cultura (le rovine romane, le ville e le chiese rina scimentali e barocche), le sue tradizioni (dalla porche a di Ariccia alle altre preli batezze gastronomiche della zona). Tra i
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migliori Frasca Superiore DOCG, va senz’altro menzionata l’azienda Valle Vermiglia, a Monte Porzio Catone, alle porte di Roma, nei terreni adiacen l’Ere mo camaldolese di Monte Corona. Qui si produce il vino Eremo Tuscolano, un Fra sca Superiore DOCG elegante, fine ed equilibrato, anche lui premiato con i Tre Bicchieri Gambero Rosso 2018.
Sicilia Una Trinacria agguerri ssima sul fronte enologico ha partecipato al Vinitaly di quest’anno. È la regione che più di ogni altra ha saputo rilanciare la propria pro duzione nei primi tre mesi del 2018, con un crescita addiri ura del 124% nell’im bo gliamento rispe o allo stesso perio do del 2017, merito del recupero di vi gni autoctoni, ma anche di un impegno ben definito nella promozione e tutela delle DOC. Ma non crescono solo i nu meri delle bo glie. In Sicilia negli ul mi anni è cresciuta la qualità del vino e la
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capacità di comunicare. Lo stand siciliano era tra i più grandi e interessan della Fiera di Verona. Tra le 144 aziende pre sen hanno brillato molte eccellenze, in rappresentanza delle diverse zone di produzione e dei mol vi gni autoctoni, dall’Etna col Nerello Mascalese, al trapa nese con il Grillo, dall’agrigen no con il Perricone, al siracusano con il Nero d’Avola. Alcune di queste si dis nguono, oltre che per la qualità dei vini propos , anche per il fascino delle archite ure delle can ne e per l’offerta enoturis ca. Nomi blasona hanno saputo declinare l’eccellenza del vino con la migliore acco glienza cinque stelle: nelle pres giose can ne storiche Donnafugata di Marsala e nell’esclusivo resort del ragusano; nelle tenute Tasca D’Almerita, dove si vive il lusso tra i vigne , da Regaleali, nel paler mitano,a Salina, nelle Eolie, fino alle pen dici dell’Etna; a Menfi, nelle tenute e nell’affascinante wineresort dell’azienda vi vinicola Planeta.
Nelle foto: il Malvasia resort Capofaro, delle Can ne Tasca D'Almerita, sull'isola di Salina, nelle Eolie. ©Barbara Ainis
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Le Tre Vaselle Resort & Spa Il wine resort umbro torna ad accogliere i suoi ospiti. La gestione del prestigioso resort è affidata alla società di management alberghiero “Hospitality4you”
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opo mesi di restyling, il pres gio so hotel 5 stelle di Torgiano – di proprietà della famiglia Lungarot – è pronto per ospitare turis appassio na di enologia, enogastronomia, cultura e benessere. Le Tre Vaselle Resort & Spa è un hotel unico nel suo genere, incasto nato nel borgo di Torgiano, con una estensione di circa 10 mila mq. 52 le ca mere, distribuite in 5 complessi principali, dalla residenza storica alla più moderna voliera con 6 camere deluxe arricchite da
uno splendido balcone con affaccio sul parco esterno con piscina. Il ristorante gourmet “Le Melograne”, collocato nella residenza storica, accoglie gli ospi con una sugges va e luminosa sala con cami no, una sala per banche priva fino a 20 persone e il terrazzo esterno per cene roman che. Il L’U Wine bar Vecchia For nace, ideale per degustare i vini della can na Lungaro accompagna da cibi più semplici e genuini, si snoda invece su due piani, con una piacevole terrazza esterna, mentre la colazione si può gustare nella luminosa Veranda.
Vinoterapia, benessere e relax Il Resort vanta anche spazi esclusivi per wellness e benessere in armonia con la
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Lungaro , vini di pres gio in Italia a nel mondo
natura. La bella Uve spa si cara erizza per la vinoterapia, ovvero i tra amen benefici con il vino, le sue foglie e i suoi vinaccioli, e me e a disposizione degli ospi due Suite private per massaggi di coppia e bagno turco interno. Per il relax la zona termale, immancabile l’hammam e la doccia emozionale, in grado di ospi tare fino 6 persone. La zona si compone di una piscina interna riscaldata con nuo to controcorrente e angolo idromassag gio e della zona relax so o il cielo cro moterapico, con sane e fru a dolce e secca sempre a disposizione. La Spa si affaccia sul Parco esterno con una bellis sima piscina, solarium e 2 terrazze natu rali. L’offerta del Tre Vaselle Resort & Spa si completa con sale per conven on, ta vole rotonde e cene di gala.
Nata nel secondo dopoguerra quando Giorgio Lungaro , visionario agricol tore, ha trasformato l’azienda agraria della sua famiglia in un’azienda vi vini cola specializzata, oggi Lungaro è un ambasciatore nel mondo dell’Umbria e dei suoi prodo di eccellenza. I suoi 2,4 milioni di bo glie – provenien da 250 e ari di proprietà tra Torgiano e Montefalco – sono infa esporta in 50 Paesi del mondo, a comincia re dal Rubesco Riserva Vigna Mon cchio considerato unani memente dalla cri ca uno dei migliori vini rossi italiani. Tra i valori fondan dell’Azienda è la con nua ricerca della qualità all’insegna della sostenibilità a raverso non solo tu o il pro cesso produ vo ma anche nel le sue a vità nel se ore cultu rale e turis co. Lungaro è in fa stata un’antesignana della promozione integrata del pro prio territorio sin dagli anni ’70, con l’apertura del Museo del Vino (1974) – considerato il migliore d’Italia nel se ore – e a cui è poi seguito il Museo dell’Olio (2000) ges dalla Fon dazione Lungaro .
ricerca della qualità all’insegna dell’eco sostenibilità lungo tu o il processo pro du vo, con proge di compensazione e abba mento delle emissioni di CO2 pro do e, oltre alla cer ficazione bio del vi gneto e della can na a Turrita di Monte falco. Cris na Chiaro
Restyling e nuova ges one Il Wine Resort Le Tre Vaselle ha riaperto a Pasqua 2018, in occasione dei suoi 40 anni, dopo una serie di lavori di ristru u razione e una nuova ges one affidata ad una società esterna specializzata nel set tore dell’ospitalità, Hospitality4you. Tra i valori fondan e cos tu vi del Gruppo Lungaro , fondamentale è la con nua mastermeeting.it
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Strade del Vino Le Colline del Prosecco
Un nuovo modo di Fare turismo nel Veneto di Luciana Sidari
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e Strade del Vino aderen al pro ge o presentato al Vinitaly 2018 dalla Regione Veneto sono 11: l’an no del riconoscimento, il numero dei so ci, quello delle aziende agricole possono variare, ma è giusto ricordare che la pri ma di queste ad avere il riconoscimento, nel 1999, fu la Strada del Vino Soave. Seguirono la Strada del Vino dei Colli Be rici, la Strada del Recioto e vini Gambel lara Doc, la Strada del Vino Valpolicella, la Strada del Torcolato e dei vini di Bre ganze, la strada dei Vini doc LisonPra maggiore, la Strada del Vino LessiniDu rello, la Strada del Vino Colli Euganei, la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Co neglianoValdobbiadene, la Strada del Vi no di Arcole DOC e la Strada del Radic chio Rosso di Treviso e variegato di Ca stelfranco.
Tra grandi can ne e vi coltori “eroici” Sono verdi strade, di pianura, di collina, a volte quasi di montagna, che idealmente da Venezia portano nel territorio vicen no, nel veronese, nel padovano, nel trevi giano e nel caso dei vini doc di Lison Pra maggiore, in un territorio di confine tra Venezia, Treviso e Pordenone. Su queste strade sono presen sia i grandi produt tori, famosi in tu o il mondo, campioni di export, sia “vi coltori eroici” esponen
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di un fenomeno ormai mondiale, che interessa la vi coltura europea, come quella del sud America e del medio Oriente. Sono vignaioli estremi, che col vano e producono grandi vini nei pendii più impervi come nelle piccole isole, limi tate e preziose quan tà o enute a al tudini par colari o in terreni e situazioni avari di resa; oppure produ ori che deci dono di produrre vini biodinamici, biolo gici e senza solfi .
Ai degustatori l’ardua sentenza L’elenco delle strade è arido, ma neces sario, per capire di quali “ricchezze” s a mo tra ando: paesaggis che, storico ar s che, economiche, rice ve, umane. Ogni strada, infa , lavora per farsi cono scere da turis faidate, gruppi leisure, organizzatori di incen ve, per offrire le specialità locali: vini, olio, salumi, formag gi, pia pici che si tramandano dall’an chità, e uno standard di qualità nella ri ce vità, per tu e le tasche.
La Strada del vino Soave Soave è un delizioso borgo (il nome ri corda le popolazioni barbariche che l’abi tarono) visibile dall’autostrada A4, situa to a 20 km da Verona e 80 da Venezia, posizionato ad est della provincia scali gera e confinante con la vicina Vicenza. La zona collinare del Soave rappresenta mastermeeting.it
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una meta turis ca sempre più scelta da gli italiani, da tedeschi nord europei e re centemente cinesi, grazie anche ai colle gamen autostradali e ferroviari. Il borgo è dominato dal Castello, al quale si arriva con una piacevole camminata, che per me e una volta giun alla meta, di domi nare la distesa di colline segnate dai vi gne che producono le uve garganega che una volta lavorate danno il famosis simo vino Soave. In questo contesto non è stato difficile dare il via ad un percorso circolare ideale di circa 50 chilometri tra vigne , pievi e castelli che toccano i tre dici comuni interessa alla Denominazio ne e che abbraccia i cru più qualifica per la produzione del Soave. La Strada del Vino Soave nasce con l’obie vo di offrire un pacche o completo di propo ste e di servizi: chi ama la cultura e l’arte ad esempio può contare non solo sull’in dubbia bellezza paesaggis ca della zona, il più grande vigneto d’Europa per esten sione con i suoi 6 mila e 600 e ari, ma anche chiese romaniche, ville, castelli e musei.
La Strada dei Vini Colli Berici La Strada comprende la zona collinare che unisce la pianura padana ai Colli Eu
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ganei, a sud di Vicenza. In queste basse colline calcaree, dove la coltura della vite ha origini an che quanto la presenza dell’uomo e dove il clima par colare per me e anche la col vazione dell’olivo, si snoda un i nerario ricco di presenze ar chite oniche ed ar s che, molto inte ressan per gli aman delle Ville venete. Tra queste, in par colare, Castello Mari noni a Barbarano Vicen no, Rocca Pisa na a Lonigo, Villa Da Schio a Costozza, Villa Da Porto “La Favorita” a Mon cello di Fara e Villa Pigafe a Camerini a Mossano, Villa Trento Carli a Longare; il Santuario della Madonna di Monte Beri co e le ville Palladiane della zona di Vi cenza (Villa Americo Capra de a la “Ro tonda” e Villa Valmarana de a “ai Nani”), ci à patrimonio culturale dell’Unesco.
La strada del Recioto e dei vini di Gambellara Doc Sul confine con la provincia di Verona, la ci adina di Gambellara ha l’aspe o di un tranquillo paese di campagna, raccolto a orno alla Parrocchiale, ma de ene il vanto di ospitare la più importante azien da privata d’Italia, la Casa Vinicola Zonin, meritevole di segnalazione turis ca per le sue collezioni di cara ere enoico: carri Veduta sulla strada dei Colli Berici
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I Vigne di Bardolino (Verona). Foto di Paola Giagulli
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vinari, torchi e altri cimeli, ma anche una collezione di calici, in maggior parte d’ambito veneto, e di cavatappi, d’ogni dove e foggia, e poi documen , come an chi proclami, una collezione di fran cobolli rigorosamente in tema, il tu o conservato presso la sede aziendale ma des nato a un museo comunale in via di alles mento. Nella piazza centrale, a fine se embre, appuntamento con la Festa dell’Uva e del Recioto. Terminato il giro del paese si imbocca una stradina che sa le a tornan fino alla dorsale panoramica tra la Val Fonda e la Val di Selva, nel cuo re della Zona Classica. Da Gambellara si passa a Montebello Vicen no, il territo rio comunale abbraccia un’ampia fascia di pianura allo sbocco della valle del Chiampo, nella depressione tra i Mon Lessini e i Colli Berici, e si insinua in quo ta con uno stre o corridoio che culmina a circa 350 metri. Il capoluogo si trova
giusto a metà strada tra Vicenza e Vero na, sulla statale Padana Superiore, erede delle più an che dire rici del NordEst, dalla remota Pista dei Vene alla romana Via Postumia. A tale collocazione si deve la fortuna del luogo, un tempo come sta zione di sosta e commerci, oggi come polo imprenditoriale con una rilevante quota vinicola, specie nella frazione colli nare di Selva, sul triplice fronte delle Doc Gambellara, Colli Berici e Lessini. Proprio da Selva ha inizio il tracciato esterno alla zona Classica. La terza perla che vale la pena di visitare è Montecchio Maggiore, il centro di maggiore rilievo turis co del la zona e la strada del vino ne prende at to con un doveroso allungo fuori zona. Basta poco, lasciandosi alle spalle la traf ficata statale, per raggiungere due luoghi fuori dal tempo: i castelli di Romeo e Giulie a, roman camente contrappos tra le colline, e la villa Cordellina Lombar
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I Colli Euganei al tramonto
di, nota per un grande ciclo affrescato del Tiepolo e scenario d’eccezione per manifestazioni enogastronomiche: “Cena so o le Stelle”, in agosto, e “Vini in Villa”, in novembre.
La Strada del Torcolato e dei vini di Breganze Prende il via dalla ci adina di Thiene, po sta sul confine occidentale della Strada, che ricopre da sempre un importante ruolo nello scenario economicosociale vicen no. Al centro dell’abitato spicca la villa Da Porto Colleoni, de a anche il Ca stello per le torri che la cingono e l’appa riscente merlatura. Nelle adiacen piazze centrali in o obre, appuntamento con la Fiera Franca, rievocazione Storica in co stume del Mercato Franco Rinascimenta le. Proseguendo ad est si giunge a Lone do di Lugo, nel comune di Lugo di Vicen za, dove sorgono le Palladiane Villa Godi Malinverni e Villa Piovene, da cui si scorge una stupenda visuale della pianura vicen na. A pochi chilometri troviamo Bregan ze, cuore dell’omonima Doc, da sempre terra di grandi vini. La ci adina, domina ta dal cara eris co campanile, tra i più al del Veneto, era in an co un centro for ficato sulla strada per l’Altopiano dei Se e Comuni. Lo tes moniano le molte torri, dissimulate in “colombare”, che an cora vi sorgono e, di riflesso, una specia lità gastronomica: il “Piccione Torresano” allo spiedo. Scendendo verso la pianura si incontrano, su un colle isolato, la Bas a di Montecchio Precalcino, lodata nei secoli per i suoi vini e, tra le grave del fiume As co, la ridente Sandrigo, patria del Baccalà alla Vicen na, il più famoso e pico pia o vicen no. Dopo essere tran sita per Mason Vicen no con i suoi ciliegi, si giunge nella medioevale ci à di Maros ca, cinta da mura merlate che racchiudono la Piazza degli Scacchi e col legano i due castelli inferiore e superiore. Maros ca è nota in tu o il mondo per la celebre “Par ta a Scacchi” con personaggi in abi medioevali, nel se embre degli anni pari. Vanto della zona sono inoltre le ciliegie a Indicazione Geografica Prote a e la lavorazione della ceramica, insieme ai mastermeeting.it
centri di Nove e Bassano. Il tracciato si conclude nella millenaria Bassano del Grappa, una delle più belle ci à della provincia italiana. Il suo simbolo è il cele bre Ponte degli Alpini realizzato su dise gno del Palladio. La denominazione “del Grappa” si riferisce al Massiccio che so vrasta Bassano, ma allo stesso tempo ri chiama il celebre dis llato, fiore all’oc chiello della ci à. Da visitare inoltre il Castello con la Rocca di Ser Ivano, i Palazzi del centro storico, le numerose Ville Pal ladiane, il Museo Civico e le numerose Chiese.
La Strada del Vino Lessini e Durello Immersa nelle sugges ve vallate della Lessinia, famosa per i fossili in tu o il mondo, la zona collinare si sviluppa nelle Valli dell’Agno e del Leogra, a cavallo tra le province di Verona e Vicenza. È a ra versata dalla Via Visen na, una delle più an che strade delle Prealpi Venete, che unisce il Tirolo e il vicen no e che oggi, pur non essendo considerata una vera e propria meta turis ca, regala un i nera rio affascinante, percorribile solo a piedi o sul dorso di mulo, lungo il quale si pos sono ammirare le an che tracce di un passato importante, forse ancora inedito. Già ad un primo sguardo, la silhoue e dei rilievi tradisce la natura del terroir: vulcanica, forte, austera. Una natura pro fonda e inconfondibile che dà vita a un vino autoctono, il Lessini Durello, tra i più an chi del Veneto. La tradizione vi vinicola della zona ha origini molto an che: le prime tes monianze risalgono al la metà del ’700, quando alcuni studiosi iniziarono a parlare di un’uva locale de a “Occhio di Pernice”. Persino lo storico 56 2018
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La località di Custoza dove si produce il famoso vino DOC, il Bianco di Custoza
Beltrame scrisse di questo pregiato vi gno: “O mi e generosi vini si o engono dalle uve marzemina, turbiana, garganega, corbina, negrara, farinente, ma la qualità più an ca da noi col vata è la Durella, che dà un grappolo ambrato”. Oltre alle bellez ze naturalis che, fra le quali il Parco re gionale della Lessina (certamente di grande interesse), l’area offre numerose occasioni per conoscere e apprezzare il territorio anche dal punto di vista ar s co e culturale. L’i nerario si snoda verso Nord, in prossimità di due centri produt vi di rilievo per l’industria conciaria e del marmo, Arzignano e Chiampo, in cui è possibile ammirare la se ecentesca Vil la Ma arello e la Pieve francescana. Pro seguendo per la Valle dell’Agno, si arriva a Trissino dove nella parte alta si eleva Villa TrissinoMarzo oDa Porto, avvolta in un meraviglioso parco che domina la valle. Di altre anto interesse a Castel gomberto sono le residenze storiche Vil la Piovene da Schio e Villa TrissinoBar baran. Giun a Cornedo Vicen no si può scorgere il più an co fra gli edifici nobi liari presen nella ci adina, Villa Trissino. Con nuando per la Valleogra si raggiun ge Schio, famosa ci adina che presenta alcune interessan tes monianze del Pa trimonio Industriale, legate principal mente alla vicenda produ va e sociale della famiglia Rossi (Il famoso marchio Lanerossi). Lungo il tragi o si incontrano, infine, altri tre centri importan : il Comu ne di Malo celebre per la produzione di maglieria in cachemire, e per lo storico carnevale risalente al 1867; il Comune di
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San Vito di Leguzzano che ospita il mu seo etnografico sulla lavorazione del le gno e vanta un an co centro storico in cui si possono ancora ammirare edifici rurali dal cara eris co “portone”, cinte murarie e palazzi signorili del 400 e 500; il Comune di Isola Vicen na a raversato da splendidi percorsi naturalis ci e im preziosito da sugges vi luoghi di culto ed interessan dimore storiche, tra cui spicca Villa Cerchiari, costruita nel 1722 probabilmente dall’archite o Mu oni.
La “Strada del Vino Valpolicella” È un’associazione tra operatori economi ci che ha lo scopo di promuovere e valo rizzare il territorio legato alla produzione del vino Valpolicella. Oggi la Strada del Vino Valpolicella rappresenta un’inizia va completamente nuova in cui le diver se categorie degli operatori lavorano in sieme per la valorizzazione di tu o il ter ritorio, a raverso i numerosi prodo pici. Non è, quindi, solo un percorso stra dale tra le can ne, ma uno strumento di valorizzazione di tu e le realtà economi che, sociali e culturali. L’associazione si propone, infa , di diffondere la cono scenza della Strada e dei suoi associa a raverso inizia ve promozionali di vario genere, la creazione di pun di informa zione e di materiale divulga vo. Ne fan no parte amministratori locali, imprese, organismi culturali, can ne, pun di ri storazione e stru ure alberghiere. I co muni di competenza della Strada del Vi no Valpolicella sono 19: Cazzano di Tra migna, Cerro, Colognola ai Colli, Dolcè, mastermeeting.it
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Fumane, Grezzana, Illasi, Lavagno, Mara no di Valpolicella, Mezzane, Montecchia di Crosara, Negrar, Pescan na, San Mar no Buon Albergo, San Mauro di Saline, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Tregnago e Verona.
La strada del vino Arcole DOC Si snoda in un territorio che comprende i comuni di Arcole, San Bonifacio, Zimella, Veronella, Cologna Veneta, Roveredo di Guà, Pressana, riunendo in un unico ab braccio molte realtà piche di queste terre veramente meritevoli. Nei paesaggi è possibile riscoprire, riconoscere e toc care con mano un patrimonio originale e di grande impa o emo vo, cara erizza to da archite ure locali in co o, dall’in tensa operosità umana, auten ca forgia trice di spazi, da un territorio spesso ma ritato alla vite in un connubio inscindibi le, plasmato da un processo storicoevo lu vo. All’affascinante paesaggio natura le si affiancano bellezze storiche e ar s che importan e spesso dimen cate. Tra vigne , mele e campi col va tro viamo Borghi an chi, Ville, Chiese e Pievi di par colare interesse. La Strada è un’associazione di imprese ed en che si dedica alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodo (famoso il Mandorlato di Cologna Veneta) all’incen vazione dell’offerta turis ca e alla rivalutazione delle bellezze storiche, archite oniche e naturali.
La Strada del Vino Colli Euganei I Colli Euganei sono famosi per la produ zione di o mo vino e, difa , sono pos in un territorio compreso tra il 40° e il 50° parallelo, a ridosso del 45°, definito il “parallelo del vino”, per l’equidistanza sia dal Polo Nord e dall’Equatore, in una zo na che fa da spar acque, quindi, tra il troppo freddo del Nord e il troppo caldo del Sud. I Colli Euganei regalano la possi bilità di effe uare i nerari enogastrono mici, all’insegna delle eccellenze e delle specialità culinarie del luogo. Gli agrituri smi, i ristoran e le tra orie, offrono, inoltre, la possibilità di degustare prodot locali di alta qualità, ormai riconosciu mastermeeting.it
in tu o il mondo e pia tradizionali della cucina contadina. Il clima favorevole e la par colare morfologia del luogo produ cono vini dall’inebriante profumo e dal l’inconfondibile sapore. Le numerose aziende vi vinicole dei Colli Euganei danno vita ad o mi vini, tra cui molte e che e insignite di pres giosi ricono scimen e denominazioni cer ficate. Tra le eccellenze, primeggia il Fior d’Arancio D.O.C.G., ma la gamma di vini bianchi e rossi è davvero vasta ed è in grado di stupire anche gli intenditori più esigen . Il Rosso dei Colli Euganei, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Raboso, il Marze mino, il Corbinello e il Novello, e poi, il Bianco dei Colli Euganei, il Moscato, il Serprino, il Pinot Bianco, lo Chardonnay, il Tocai Italico sono solo alcune delle ec cellenze del territorio. Le can ne, oltre alla vendita dire a, propongono degu stazioni guidate e visite alle proprie aziende, offrendo la possibilità di cono scere, da vicino, la produzione vi vinico la. I Colli Euganei, tu avia, sono famosi anche per il miele, di elevata qualità, in serito nell’elenco dei prodo tradizionali secondo le dire ve del Ministero alle Poli che Agricole e Forestali. L’introdu zione dell’olivo nei Colli Euganei è avve nuta in tempi molto lontani, alcune fon , dicono addiri ura in epoca preromana e, oggi, sopravvivono qua ro col vazioni autoctone che producono olio d’eccel lenza, secondo tradizioni an che. Ad Ar quà Petrarca, la cui fama è dovuta alla fi gura del celebre poeta, di cui troviamo casa e monumento, possiamo visitare uno dei borghi medievali più belli d’Italia. Arquà è rinomata per l’eccellente olio d’oliva che le ha permesso, inoltre, di aderire all’Associazione Nazionale Ci à dell’Olio e diventare meta pres giosa di un turismo enogastronomico di al ssima qualità. La zona meridionale dei Colli Eu ganei, tra Baone e Arquà Petrarca, è par colarmente nota, invece, per la col va zione dei piselli, i cosidde “bisi”, e pro prio a Baone si ene, ogni anno, la “Festa dei Bisi”. Altro prodo o noto sono le ci liegie, col vate in quasi tu o il territorio euganeo ormai da secoli, uno dei prodot 56 2018
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più cara eris ci del Parco, tanto da proporre anche una festa annuale: la Fe sta della Ciliegia. Immancabile, quindi, un assaggio del famoso liquore “Maraschi no”. Sui Colli Euganei, è col vato anche il
Autunno tra i vigne della Strada del Vino Soave
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giuggiolo, un elegante alberello di altezza media, dai cara eris ci fru simili, nella forma a olive, e per sapore alla mela. Alle giuggiole è dedicata anche una festa che si ene la prima e seconda domenica di o obre, ad Arquà Petrarca, dove, oltre alle confe ure, si può assaggiare il liquo re pico: “Il brodo di Giuggiole”. Prose guendo si arriva a Ba aglia Terme, il più piccolo comune della provincia di Pado va, il cui centro storico, affacciato ai ca nali, lo fa somigliare ad una località rivie rasca. Ba aglia Terme, ci adina nota e apprezzata per le terme, insieme alle cit tà di Abano, Montegro o e Galzignano, deve la sua importanza all’unica gro a termale naturale dell’area euganea. A Galzignano, appunto, luogo di relax tra terme e giardini, tra le valli racchiuse tra il Monte Rua e il Monte Gallo, troviamo lussuose stru ure alberghiere che offro no le più moderne cure termali. Numero
se sono le ville da ammirare ma, prima fra tu e, Villa Barbarigo Pizzoni Ardema ni, rinomata per lo straordinario giardino barocco, parco ricco di fontane, sculture e alberi secolari. Sempre a Galzignano è possibile visitare anche il Museo della Navigazione Fluviale e il Castello del Ca tajo. In località So ovenda, inoltre, da Casa Marina, è possibile iniziare il sen ero del Monte Venda che, con un i nerario facile, ad anel lo, a rezzato anche per di sabili, perme e di godere di magnifici panorami, immer si nei boschi di castagno e osservare alcuni “maronari” storici. Montegro o, altro comune dei Colli Euganei, si afferma come il complesso termale più importante d’Europa, il cui nome rimanda proprio all’uso terapeu co che, fin dall’an chità, si è fa o delle sue sorgen di acqua calda. Il paese vanta anche il pri mo museo italiano di farfal le vive, la Bu erfly Arc o Casa delle Farfalle.
Strada del Prosecco e Vini dei Colli ConeglianoValdobbiadene La nuova Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, cos tui tasi nel 2003, è l’erede dire a di quella che è stata, nel lontano 1966, la prima arteria enologica italiana. Di quello stori co tracciato ora sono sta ripresi larghi tra , a cui però si sono volu affiancare dei percorsi tema ci in grado di valoriz zare tu o il territorio, i suoi diversi pae saggi vi coli e le tante a ra ve, anche storicoar s che, disseminate lungo le colline tra Conegliano e Valdobbiadene. In questo modo la nuova Strada risponde alle richieste del moderno enoturista af famato non solo di grandi vini e di pro do pici, ma anche di tu e quelle com ponen paesaggis che, ambientali e cul turali in senso ampio che formano, tu e mastermeeting.it
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insieme, l’anima e la matrice profonda di un territorio. Così con i suoi 120 chilometri complessivi che si addentrano e si inerpicano lungo i colli da Conegliano a Valdobbiadene, l’ar teria enologica guida il visitatore tra vi gne ininterro , borghi e paesi dove si respira il sapore della secolare arte enoica di queste terre, regalando scorci e pae saggi di auten ca bellezza e grande fasci no, insieme a tes monianze medioevali, eremi, chiese e secolari, tracce della sto ria rurale civile e religiosa delle gen di qui. Senza dimen care la possibilità di in contrare, nei tan locali dissemina lungo il tracciato, la cucina e i prodo pici. Ma, sopra u o, la strada offre al visitare la possibilità di scegliere l’i nerario più vi cino alla proprie sensibilità e predilezioni. Con una certezza: le terre del Prosecco Doc sanno davvero riservare inaspe ate e piacevoli sorprese al visitatore più at tento, dietro ogni curva, nel cuore di uno borgo tra i vigne , sulla cima di una colli na magari nascosta alla vista. Strada del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco. Il territorio in teressato alla col vazione del Radicchio Rosso di Treviso é molto esteso, sono state perciò individua tre percorsi. Il primo segue idealmente il tracciato del Sile per arrivare fino a Castelfranco, ed é definito: “La civiltà dell’acqua da Treviso a Castelfranco Veneto”. Il secondo per corso interessa i comuni di Preganziol, Casier, Zero Branco per arrivare a Scor zé, zone dove si é sviluppata la col va zione del radicchio, per questo in tolato: “Le terre del Radicchio”. Il terzo percorso chiamato: “La campagna veneta dall’epo ca romana alla Serenissima” comprende la zona più meridionale del territorio, ad ovest l’an ca via Aurelia e ad est un trat to del Terraglio. La presenza di centri ur bani di notevole importanza storico cul turale, le ville e l’oasi naturalis ca garan scono inoltre al visitatore la valenza tu ris ca di questo i nerario. Ville venete, oasi naturalis che, castelli e mulini, ci à d’arte; questo sono le gemme che impre ziosiscono l’area di produzione della Strada del Radicchio Rosso di Treviso e mastermeeting.it
Variegato di Castelfranco. Tre sono i per corsi di visita alla scoperta dei due radic chi che colorano le tavole dei trevigiani e le numerose mostre della rassegna “Fiori d’Inverno”. “La civiltà dell’acqua da Trevi so a Castelfranco Veneto” Questo primo i nerario collega Treviso a Castelfranco Veneto, seguendo idealmente il tracciato del Sile, le cui acque di risorgiva sono im piegate per l’imbianchimento del radic chio. Lasciato il capoluogo della Marca Trevigiana si incontra nel comune di Quinto di Treviso, a S. Cris na, l’Oasi na turalis ca del Mulino di Cervara, già fun zionante nel 1325. Superate Morgano e Badoere si raggiunge Levada, frazione di Piombino Dese, e successivamente Ca sacorba. Da qui l’i nerario riprende nuo vamente verso Nord e dopo Fanzolo di Vedelago, a raversa Riese Pio X e Ca stello di Godego in un’area di notevole interesse paesaggis co e ambientale. L’i nerario si conclude a Castelfranco nella cornice di mura merlate. “Le terre del Radicchio di Treviso” Il secondo i ne rario inizia da Castelfranco Veneto per concludersi a Treviso, dopo aver a raver sato le più significa ve aree produ ve del radicchio, lungo quello che può esse re definito l’asse centrale della strada del radicchio rosso di Treviso. Il percorso in teressa la campagna dei comuni di Pre ganziol, Casier, Zero Branco e Scorzé, in una distesa di appezzamen cara eriz za dal colore rossobrunato dei cespi e impreziosi dalla presenza di numerose ville venete. “La campagna veneta dal l’epoca romana alla Serenissima. “Il terzo i nerario si snoda nella zona più meri dionale dell’area di produzione, fra l’an ca via Aurelia e il Terraglio, in un’area di notevole importanza storico culturale. Numerose le ville venete che tes monia no la connessione tra questa parte della Marca Trevigiana e la laguna veneziana, sopra u o nei comuni di Preganziol e Mogliano Veneto. Da qui il percorso pro segue verso Ovest in una strada immersa nella campagna e scarsamente urbaniz zata che corre nelle province veneziana e padovana fino a ricongiungersi al secon do i nerario nei pressi di Piombino Dese. 56 2018
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La strada del Vino Valpolicella La valle dalle molte cantine eccellenti
L’
origine del nome Valpolicella è controversa: in un decreto del 1117 dell’imperatore Federico Barbarossa si trova citato per la prima volta il nome “Val Polesela”, la cui e mo logia non è fissata. Secondo alcuni, può essere ricondo o al termine greco “po lyzèlos”, che significa “molto beata” quindi “valle molto beata”, oppure al la no “pulcella”, al quale si rifà l’immagine della fanciulla nello stemma del comune di San Pietro in Cariano. La spiegazione che più si avvicina alla realtà, e che più fa onore alle tradizioni produ ve del luogo, può essere trovata nell’espressio ne la na “Valpolicellae”, ovvero “valle dalle molte can ne”. Il Campanile della chiesa di san Pere o, Negrar: Sopra, Tenuta Prunea, Sant'Ambrogio di Valpolicella
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La più vocata alla produzione di vini di grande qualità È situata nel Veneto occidentale, tra Ve rona e il Lago di Garda, delimitata, a nord, dai Mon Lessini. Si estende per circa 240 km e la sua superficie vitata è di circa 6.000 km. L’area denominata Val policella Classica, la più vocata alla pro duzione di vini di grande qualità e pres gio grazie alla sua prevalente ubicazione collinare, è racchiusa in 5 comuni: San t’Ambrogio, San Pietro in Cariano, Fuma ne, Marano e Negrar. La natura del terreno è prevalentemente calcarea e, dal punto di vista geologico, gli studiosi ritengono che risalga al Giu rassico e al Cretaceo. Il clima è general mente mite e temperato con precipita zioni che si aggirano tra i 900 e 1100 mm d’acqua annui. Il territorio, a raver sato da vallate solcate dai “progni”, pic coli corsi d’acqua a cara ere torren zio, è ricco di storia e di cultura; accanto ad invitan paesaggi campestri, chi lo visita può facilmente incontrare an che pievi, ville rinascimentali e importan esempi di archite ura rurale. Tra ques spiccano nomi blasona per la produzione di Amarone e Valpolicella: Allegrini, Masi, Tommasi, tanto per citarne alcuni. In ques tre casi, alla produzione di grande qualità si associa la promozione di un’ospitalità di grandissimo pregio, un’a enzione e valorizzazione della sto ria, dell’arte, e della produzione dei pro do del territorio. Per il turista sono sta studia , o o i nerari che suggeri scono un ventaglio di esperienze, alla scoperta delle bellezze dei luoghi. Lungo ques percorsi, si sviluppano le diverse a vità dei soci. mastermeeting.it
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Una passione tramutata in impresa colle va Da tempo immemore queste terre calca ree sono state addomes cate, le colline pe nate e rigate da filari di vite e non solo per il sacrosanto profi o, ma soprat tu o per la passione che di generazione in generazione, con grande orgoglio, ha portato il nome Valpolicella come amba sciatore d’eccellenza, sia alle mensae re gali, sia a quelle di intenditori che la pen sano come Oscar Wilde: “la vita è troppo breve per bene vino mediocre”, quindi al lunghiamo la vita, impariamo a bere, con cediamoci l’eccellenza! L’orgoglio, la co scienza di un’eccellenza come fenomeno stra ficato nei secoli ha coinvolto tu gli operatori in un’impresa colle va e oggi é possibile sostare per assaggiare preliba pia pici veronesi presso ri storan , tra orie, can ne, dove i turis saranno ospi di auten ci vignaioli o di storiche aziende blasonate e, quando il turista avrà a disposizione più tempo, potrà scoprire i meravigliosi b&b, alber ghi e agriturismi che offrono i più svaria servizi per garan re benessere, relax e serenità. L.S.
In alto, Santuario di S. Maria Valverde, Marano di Valpolicella. Qui a fianco, Villa Rizzardi, Negrar. So o a sin., Villa Pompei Carlo , Illasi. A destra, Giardino Pojega, Negrar
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Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel&Spa Dove accoglienza, cultura del vino e animus loci si incontrano ai massimi livelli
L’
Famiglia Tommasi: Barbara e Michela prime due da sin
ospitalità è nel dna della famiglia fin dall’inizio del secolo scorso, quando il capos pite Giacomo Tommasi decise di aprire un’osteria a Ve rona, dove vendeva il vino che produce va, da allora il senso di ospitalità è diven tato un must tramandato per generazioni e ha dato vita ad una realtà sfacce ata, della quale Villa Quaranta è la punta di diamante, perché è la somma di obie vi raggiun , di proge che sono sta rea lizza passo dopo passo. La famiglia Tommasi, da allora, ha occupato un ruolo molto importante nel Gotha dei produt tori di vini pregia (di recente Tommasi ha acquisito la maggioranza della can na Paternoster in Basilicata, storico produt tore dell’Aglianico del Vulture) ma è nel tessuto sociale della Valpolicella e di Ve rona, che sono sta fa gli inves men in un certo senso “fonda vi” fa da Da rio Tommasi oltre che nel se ore vino, in quello dell’accoglienza.
L’inves mento umano Dario Tommasi, capostipite di una del le più grandi realtà vitivinicole italiane la “Tommasi Family Estates”, nel giugno del 2013, ha affidato al Direttore Luca Carrara la gestione del rinnovamento di Villa Quaranta, affiancandogli Mi chela Tommasi, Responsabile Meeting ed Eventi e Barbara Tommasi. Il rinnovamento coinvolge le nuove real tà legate all’ospitalità, come l’Albergo Mazzanti in pieno centro storico di Ve rona e lo start up dell’Agriturismo Pog gio al Tufo nella Maremma Toscana e naturalmente il Caffè Dante Bistrot, uno dei locali storici d’Italia che è stato totalmente rinnovato nel concept e nello staff all’inizio del 2017, alla cui guida c’è Gianpaolo Spinelli.
Un sistema complesso e la Wine Experience Tommasi Se usassimo un linguaggio matema co potremmo definire Villa Quaranta un “si stema complesso”. Basta prenderne in esame il nome: è una Villa an ca, è un Hotel con SPA, è il luogo dove i vini Tom
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L’execu ve chef Claudio Mazzurega. In basso, il F&B Manager Enrico De Togni
masi, provenien da diverse regioni d’Ita lia, ma sopra u o dalla Valpolicella, tro vano una cornice regale per potere di ventare una “wine experience” a tu o tondo. La sua offerta variegata a rae di verse poligie di turismo: leisure, duran te i weekend invernali, le fes vità e d’estate, quello del wellbeing, grazie alla SPA e alle Terme della Valpolicella, e quello enogastronomico, soddisfacendo i gourmand italiani e stranieri più esigen . Il F&B Manager Enrico De Togni e l’executive chef Claudio Mazzurega propongono, nel rinomato ristorante Borgo An co, una wine list premiata con 2 bicchieri da Wine Spectator per 4 anni di fila. La proposta esperienziale legata al vino si ar cola in mol percorsi, dai nomi invitan : Esperienza divina, Follie d’Ama rone proposte della Bo ega del Gusto, Wine SPA Experience alla Vinoterapia al le Terme della Valpolicella.
Infinite esperienze anche Mice Naturalmente è impossibile descrivere tu e le esperienze legate al vino propo ste in un territorio stupefacente, espe rienze che possono conquistare anche gruppi aziendali che, dopo aver fruito delle 15 Sale congressi, hanno voglia di smarrirsi nei piaceri della zona. Che ne direste, per esempio, dell’idea di saltare in sella per una cavalcata di 4 ore al mat no sulle colline coperte di vigne della Valpolicella? E di fare una pausa di mezza giornata per godere del panorama e scat tare foto memorabili di questa bellissima
valle? Nel bel mezzo del tour ci si può fermare in un’enoteca o in una can na per degustare i sapori dell’Amarone e de gli altri vini rossi della Valpolicella. E che ne direste di un tour enologico con mini van in Valpolicella con degustazione di Amarone? Il minivan è clima zzato, co modo, fa sosta in due delle più belle can ne della Valpolicella e perme e di assa porare Il Ripasso e il maestoso Amarone e di meditare, meditare, meditare, su quanto possa essere piacevole trovarsi in questo terroir così fortunato. Del resto, non si chiamano vini da meditazione? Di rei che farebbe bene a tu andare a me ditare in Valpolicella, la vita sarebbe più rosea, anzi rosso Amarone. L.S.
Alcune offerte hotel con focus sull’esperienza vino Esperienza Divina. Un soggiorno di una no e con un percorso guidato in sauna per toccare con mano i benefici delle uve rosse della Valpolicella. h p://www.villaquaran ta.com/esperienzadivina/ Follie D’Amarone. Un soggiorno di una not te per vivere il grande vino re della Valpoli cella sia dal punto di vista degusta vo che di relax. h p://www.villaquaranta.com/fol liedamarone/ Le nuove proposte della Bo ega del Gu sto del Borgo An co il ristorante di Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA. h p://www.villaquaranta.com/ristorante borgoan coverona/ bo egadelgusto/ One Day SPA a Terme della Valpolicella chiamato WINE SPA EXPERIENCE h ps://www.termedellavalpolicella.it/wi nespaexperience/ Vinoterapia di Terme della Valpolicella h ps://www.termedellavalpolicella.it/sco priibeneficidellavinoterapia
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Masi Wine Experience Visita a tre eccellenze in un giorno. Dalla Valpolicella al Lago di Garda
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n’esperienza iconica quella pro posta da Masi, marchio storico della Valpolicella: nell’arco di un giorno è possibile visitare tre eccellenze: le Can ne Masi, le Possessioni Serego Alighieri e la Tenuta Canova, percorren do un territorio sugges vo che dalla Val policella conduce a Lazise sul Lago di Garda. Ma perché un giorno solo? Andia mo lentamente, facciamoci prendere per mano dal Genius loci o se preferite da Bacco!
La famiglia Boscaini e la Masi Wine Experience La storia dei vini Masi inizia quando la fa miglia Boscaini acquista pregia vigne nel “Vaio dei Masi”, il toponimo di una piccola valle nella Valpolicella Classica, alla fine del XVIII secolo. Oggi Sandro Boscaini, la sesta generazione della fami glia che ha contribuito a creare con l’Amarone una delle eccellenze italiane più apprezzate e conosciute al mondo, è presidente dell’azienda che guida con i famigliari.
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Masi Wine Experience è il proge o di ospitalità e cultura che Masi, aprendo le porte delle proprie sedi, propone agli ap passiona del vino e a incen ve house, pco ed event manager. Si inizia dalle Can ne Masi nel cuore della Valpolicella Classica. L’esperienza offerta al visitatore prevede la visita del fru aio per l’appas simento delle uve, an ca tecnica in cui Masi ha una riconosciuta exper se. Si prosegue con la visita delle can ne sot terranee di affinamento in legno, tra le più ampie in Italia. Le Possessioni Serego Alighieri in Valpo licella appartengono ai discenden diret del Poeta Dante dal 1353. La visita, un tuffo nella storia della nobile famiglia dei Con Serego Alighieri, include la passeg giata nel giardino e nei vigne , la visita al fru aio e alla storica can na colma di profuma fus di ciliegio. Della proprietà fa parte un’an ca foresteria ristru urata con o o appartamen , arreda in un so brio s le di campagna. Sono disponibili anche sale per even , convegni e una cucina professionale a rezzata per orga nizzare corsi e scoprire i piaceri della ta vola in abbinamento con il vino. Dalla Valpolicella, con un piacevole per corso slow, si giunge alla Masi Tenuta Canova di Lazise sul Lago di Garda. Dal belvedere la vista spazia dai vigne alle dolci colline della Valpolicella, poi si pro segue nel fru aio e nella can na, dove affina il celebre Campofiorin. Il Wine Di scovery Museum completa l’offerta con un percorso mul mediale a raverso la vi coltura e la tecnica enologica. Il cuore del museo è cos tuito da un no da 50.000 litri dove vivere con tu i sensi l’esperienza della fermentazione, a ra verso profumi, immagini e la sensazione di pigiare l’uva. L.S.
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PARADISI DIETRO L’ANGOLO
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Alberghi ad un passo dalle spiagge più belle La penisola italiana è punteggiata di spiagge tra le più belle al mondo. Ne abbiamo per tutti i gusti: da quelle attrezzate a quelle più selvagge incastonate nelle rocce, con lunghe distese di sabbia o di ciottoli. Noi ne abbiamo selezionate alcune per aiutarvi nella ricerca di un angolo di paradiso dove crogiolarsi al sole e tuffarsi nelle acque più pulite a cura di Delfina Reginè
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Villa Cheta di Maratea
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strapiombo sul mare, con una vi sta speciale sulle acque cobalto e sulla spiaggia, dalle sfumature ro sa, bianche e nere è Villa Cheta di Mara tea, in Basilicata, in s le Liberty, collega ta da una gradinata alla spiaggia di Por cello, una delle preziose spiagge che co stellano questo angolo di costa rrenica. Qui è tu o un tripudio di profumi e colo ri, quelli del mare che cambiano sfuma ture, a seconda che lo si guardi dalla riva, navigando su una barca a vela o all’inter no di una delle sorprenden gro e da scovare lungo il litorale più roccioso, co me quella del Dragone, la più grande ca vità naturale della Basilicata, la più vicina a Villa Cheta. I colori della vegetazione mastermeeting.it
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PARADISI DIETRO L’ANGOLO
L’Hotel Aquadulci, Chia (CA)
rigogliosa incorniciano il paesaggio che si gode da tu e le stanze. All’esterno, una bio piscina con acqua salata rende rilas san le giornate nella villa. Il ristorante regala esperienze gastronomiche della tradizione locale, la ricca colazione viene servita ogni ma na sulla terrazza e la sera il pa o diventa il belvedere privile giato per ammirare il tramonto sul golfo assaporando un roman co aperi vo. Esplorazioni del mare in barca a vela si possono organizzare da Villa Cheta lungo i 30 km della costa di Maratea e nel Gol fo di Policastro, fra al costoni rocciosi, le torri del XVI secolo, le cale e nasco ste, le leggende dei marinai. L’hotel orga nizza anche passeggiate lungo an chi sen eri, con la guida di un geologo, tour nelle gro e, picnic, passeggiate a caval lo, i nerari nel Parco del Pollino Patrimo nio UNESCO. (www.villacheta.it)
di Su Giudeu a Chia (CA), riconosciuta dalla Guida Blu di Legambiente la più bella d’Italia. È raggiungibile a piedi o tra mite una passerella per passeggiate con pause per bagni rigeneran o per osser vare le specie di uccelli rari come i feni co eri rosa. Si possono organizzare escursioni a cavallo per ammirare le di verse bellezze naturali di Chia e spingersi fino al por cciolo di Teulada. Per rilassar si si può optare anche per una gita in barca a vela e per chi ama il movimento, non mancano percorsi in mountain bike, moto, bicicle e, corsi di kitesurf e win dsurf, tennis e golf. I profumi della mac chia mediterranea inebriano anche il giardino dell’hotel, dove troneggia una piscina con idromassaggio e dove le piante officinali della Sardegna creano l’atmosfera di una piccola oasi dedicata al benessere. Da provare i tra amen e massaggi. Per alcune pologie di camere è incluso il servizio spiaggia nella meravi gliosa Su Giudeu. (www.aquadulci.com) Acque che scin llano in un caleidoscopio di colori si lasciano ammirare nella baia privata di un’area marina prote a, para diso per le immersioni, che si apre da van al Falkensteiner Resort Capo Boi di Villasimius (CA), ad un’ora da Cagliari, perla di archite ura moresca e mediter ranea, vincitrice del Domotex Award per il miglior interior design, incastonata nel l’area marina prote a di Capo Carbona
Falkensteiner Resort Capo Boi di Villasimius (CA)
In Sardegna fra le oasi protette Aquadulci è l’albergo immerso in un rigo glioso giardino ad un passo dalla spiaggia mastermeeting.it
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Lido degli Angeli Beach a Punta Prosciu o (LE)
ra. La baia, che custodisce un meraviglio so mondo sommerso ricco di flora e fau na marina che stupiscono gli aman delle escursioni subacquee e chi pra ca snorkeling, è lo spe acolo che ogni giorno possono ammirare gli ospi di questo re sort 5 stelle. Mentre i sub nuotano tra cernie, orate, den ci, ricciole, gamberi, murene e piccole aragoste nel mare, in cui non di rado si possono fare piacevoli incontri con delfini e stenelle, c’è chi si ri lassa sulla sabbia fine e bianca della spiaggia privata con Beach Restaurant e chi nuota tra le 5 piscine, di cui una idea le per le famiglie e l’infinity relax pool a 2 piani con la sua vista mozzafiato. Il Fal kensteiner Resort Capo Boi oltre ad es sere pres giosa meta di vacanze roman che per le coppie è anche il primo re sort per famiglie della Falkensteiner Pre mium Collec on, con una grande varietà di servizi, per i più piccoli e i loro genito ri. Possibilità di fare escursioni subac quee guida da Chris an Redl, campione mondiale di apnea, il quale definisce il re gno sommerso intorno al resort come “uno dei fondali migliori di tu o il Medi terraneo per fare immersioni”. A pochi minu dal resort c’è il campo da golf a 18 buche. Da Capo Boi, inoltre, si snodano sen eri e stradine che salgono tra le col line, ideali per passeggiate al tramonto a picco sul mare o in bicicle a, per i più esper . Di ritorno dalla spiaggia e dalle esplorazioni, ad accogliere gli ospi ci so no i 750 mq del centro benessere Acqua pura SPA con area saune con bagno tur co, sauna finlandese, biosauna, sala relax con accesso alla piscina con le ni gal
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leggian , 5 sale per i tra amen , area cardiofitness con vista sul giardino e programma work out. In cucina i sapori dello Chef Massimiliano Balia che fonda i suoi pia sul patrimonio millenario della Sardegna. L’hotel, inoltre, sposa la filoso fia dei Boo[s]tcamp Falkensteiner per ri generarsi e sen rsi in forma e propone sessioni di allenamento, percorsi per la ricerca dell’equilibrio psicofisico, tra cui jogging, tai chi, immersioni, coadiuvate da un piano di alimentazione personaliz zato, con istru ori e specialis tra le ec cellenze del mondo spor vo. (www.fal kensteiner.com/it/hotel/capoboi)
Pieds dans l’eau in Salento Situata proprio a Punta Prosciu o, nota per le acque incredibilmente trasparen , Villa La Tonnara è una residenza storica che consente di vivere appieno le due di mensioni della vacanza. Vale a dire la me ravigliosa natura e il mare di questo an golo di Puglia e il piacere della movida che ne anima l’estate. I cinque apparta men con tu i servizi, di diverse metra ture e camere da le o, che compongono le due par della villa, consentono di di segnare la vacanza perfe a per famiglie, coppie, gruppi di amici. Voglia di relax? Le passeggiate sulla spiaggia che si apre ol tre il cancello della villa e un aperi vo da gustare nell’ombreggiata veranda privata soddisfano le vostre esigenze. Le giornate sulla spiaggia si possono vivere in tu a tranquillità a Lido degli Angeli, conven zionato con Villa La Tonnara. A pochi chi lometri si trovano invece centri come Manduria, Torre Lapillo e Porto Cesareo, che oltre al mare e alle spiagge rinomate per la loro bellezza offrono ristoran , ne gozi e bar. (www.villalatonnara.com). Lido degli Angeli Beach dispone di ap partamen a Punta Prosciu o (LE) a 50 metri dal lido consentendo una vacanza da vivere in costume da bagno 24/7. La stru ura si trova appena dietro lo stabili mento balneare di cui cos tuisce la parte residenziale, pensata per le famiglie con bambini e i gruppi di amici. La vicinanza estrema all’a rezzato lido consente di salire e scendere con comodità a piedi: mastermeeting.it
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tu o quel che serve è ad una distanza raggiungibile con una passeggiata. Il bor go marinaro di Torre Collimena è a soli 3 km, mentre Torre Lapillo si trova a 5 e la ci adina di Porto Cesareo a 15. (www.li dodegliangeli.it)
Lido di Venezia da bandiera Il Lido di Venezia è stato una delle prime des nazioni prescelte per le vacanze al mare dall’aristocrazia europea. E man e ne ancora oggi un’atmosfera di ricerca tezza, con tanto di allure da luci della ri balta: il Palazzo del Cinema si affaccia proprio sulla spiaggia. Recentemente la stre a e lunga isola (12 km, quasi come Formentera) dove si trova la spiaggia dei veneziani è diventata anche Isola Green patrocinata dal Ministero dell’Ambiente (www.veneziaeilsuolido.it) e la spiaggia del Lido vanta ben due bandiere: la clas sica bandiera blu, garanzia di perfe a balneabilità, e anche la bandiera verde, assegnata dai pediatri. Ciò significa che i
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bambini al Lido possono vivere una va canza balneare e spor va con i genitori in assoluta tranquillità: i fondali sono bassi e sicuri e non vi sono onde alte. Ideale per una vacanza in famiglia è il Re lais Alber , situato a Malamocco, borgo an co nella zona più a sud dell’isola. Una zona totalmente pedonale, circondata da canali che pare essere uscita da una fia ba. Per un soggiorno di almeno tre no si offre un giorno in spiaggia con ombrel lone e due le ni ai Bagni Alberoni. Sem pre nella parte meridionale dell’isola, a poco più di 2 km dal Relais, si trova l’oasi WWF Dune degli Alberoni, perfe a per passeggiate lungo la spiaggia o gite in bi cicle a sui Murazzi. Tra le dune e la pine ta vivono molte specie di flora autocto na, mentre il mare è ricco di peoci, nome veneziano delle cozze, che sono alla base del gustoso sugo alla Malamocchina, in bianco. E con un po’ di fortuna si posso no scorgere anche le tartarughe marine. (www.relaisalber .com)
Relais Alber a Malamocco, Lido di Venezia
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Soleinme Resort PARADISI DIETRO L’ANGOLO
Per il suo mare, la sua storia e il suo cibo, la Puglia è una delle mete più desiderate per le vacanze estive. Al Soleinme Resort, la tradizione e l’innovazione si uniscono regalando un’esperienza unica
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i nuova apertura, il luxuryresort nasce sul crostone di una roccia e si affaccia su Costa Merlata (frazione di Ostuni), un’ampia spiaggia con cale e sabbiose dalla bellezza avvol gente e a racco per yacht provenien e dire in Gre cia. Soggior nando in una delle 22 came re e 1 suite del Soleinme, si vi ve un’esperien za di all’inse gna dell’esclu sività e della ri servatezza. Dalle finestre delle stanze si può vedere il giardino e i mobili bianchi illumina dalle luci blu regalano un’atmo sfera di comfort e quiete. Per garan re agli ospi la massima in mità, tu e le camere dispongono di un ingresso indi pendente, lontano dalle aree comuni e di un salo o privato all’esterno con om brellone e poltrone. La Suite è stata con cepita per offrire il massimo livello di comfort con grandi spazi (cucina e can na dei vini), vasca idromassaggio e lavabi freestandig vista mare e piscina. Se dopo una giornata al mare si desidera sorseg giare un drink in tu a tranquillità, il bar circolare è il posto giusto. Da lì si accede ai due ristoran , uno all’interno e un al
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tro all’esterno, con rice e della cucina pugliese ed internazionale.
La Puglia in tutte le bellezze L’amore per la Puglia si percepisce sia fuori che all’interno del Soleinme: dall’ar chite ura agli elemen decora vi, fino alla cucina. I tre cerchi bianchi che circon dano il resort ricordano i trulli della Valle D’Itria, un tempo abitazioni degli agricol tori e oggi edifici cara eris ci. Gli arredi in acciaio lucido e le ceramiche di Gro a glie creano un gioco visivo di contrasto tra materiale povero e ar gianato di ec cellenza. Nulla è lasciato al caso e, grazie alla presenza di fuoco, terra, acqua e aria, l’ospite può vedere e percepire gli ele men naturali dello s le mediterraneo.
Per un relax emozionale Oltre alla posizione, ciò che rende unico il Soleinme Resort sono i tra amen di relax. Grazie alle tecnologie di ul ma ge nerazione e alle mani esperte degli ope ratori, la Spa circolare è il posto ideale per rilassare il corpo e la mente. I profu mi, le luci e il rumore dell’acqua rendono il tra amento piacevole e completo. En trando nella Spa si può nuotare nella pi scina, riscaldata a 35°C con tanto di lama cervicale, ed usufruire della doccia emo zionale a ge d’acqua. Rimanendo nel solito cerchio, per esigenze diverse, c’è anche la sauna finlandese e il bagno tur co, mentre per farsi coccolare, esiste la massageroom con musica e la possibilità di sorseggiare sane rigeneran . M.M.
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Vivosa Apulia Resort La magia nel cuore del Salento: per eventi Mice e soggiorni bleisure
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PARADISI DIETRO L’ANGOLO
l Vivosa Apulia Resort di Marina di Ugento è un eco resort affacciato sul Mar Jonio, tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca, e situato all’interno di una gran de area prote a, circondata da una pine ta, con un parco naturale dove fare jog ging, riposare tra gli ulive , o nuotare nelle piscine disposte su vari livelli con vasche riscaldate, idromassaggi, cascate d’acqua. Poco oltre, raggiungibile con una piacevole passeggiata, la spiaggia privata, con le ni e ombrelloni. Il conte
sto contribuisce ampiamente al tema della vacanza al Vivosa Apulia Resort, riassumibile in una parola: an stress. E che non venga confusa con una strategia pubblicitaria. La mission è seriamente in terpretata, e il resort vanta una cer fica zione internazionale come “Unique An stress Resorts od the World” e un’acca demia dedicata, con un team di profes sionis che guidano a vità di gruppo – meditazioni di gruppo, yoga sul surf, cor si di mindefulness – e tra amen indivi duali come il Tibetan Sound Massagge e la ginnas ca per il viso, e altri rituali per eliminare le tensioni di cui tu siamo ca richi. Al benessere generale contribui scono il buon cibo, anche nelle varian vegan, gluten e sugar free, uno scenario in contaminato di natu ra, e l’esclusiva for mula all inclusive. Vi
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vosa Apulia Resort è una loca on ideale nella quale organizzare even priva e soggiorni incen ve: a un mare magico e a un’ospitalità all’insegna del benessere, la stru ura unisce un’area specificamen te pensata per proposte “mee ng e con gressi” che comprende l’ampia sala Mes sapica: luminoso spazio conferenze di 358 metri quadri, è in grado di ospitare fino a circa 500 persone ed è dotato di illuminazione naturale e vista giardino; inoltre è all’occorrenza modulabile, a ra verso una parete divisoria insonorizzata, in qua ro grandi sale indipenden e do
tate di a rezzature hitech (la sala Greca, Romana, Normanna e Bizan na). In aggiunta a disposizione anche un fo yer di 100 metri quadri con bar dedicato per l’organizzazione di eventuali coffee break. Completano l’offerta di spazi Mi ce le tre sale riunioni separate dal corpo centrale e sopra u o le specialissime Outdoor Mee ng Rooms. Si tra a di ve re e proprie loca on per even alles te in esterno e immerse nel verde della pi neta che si allunga verso la grande spiaggia privata e il mare: possono esse re alles te, su richiesta, per ospitare conferenze e “workshop open air”. Una loca on come il Vivosa Apulia Resort è la sede perfe a per la realizzazione di momen di team building all’aria aperta: tra le proposte da organizzare su misura ci sono Dragon Boats, Adventure Park sugli Alberi, Adventure & Beach Golf, Oriental Arts, Tai Chi e Qi Gong, escur sioni a cavallo o in bicicle a. Per il sog giorno, infine, il Vivosa Apulia Resort propone 333 camere, tu e dotate di ba gno con doccia e asciugacapelli, telefo no, TV satellitare, aria condizionata, mi nibar, cassaforte, terrazza o balcone con vista sul giardino. D.D. mastermeeting.it
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Alla scoperta dei Sacri Monti Suggestivo viaggio nelle Prealpi che rievoca i luoghi della vita di Gesù. Tra scenari mozzafiato, chiese, ville e opere d’arte di Alberto Osella
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Lago Orta, isola del San Giulio
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ll’ingresso del paese di Armeno, lungo la strada che dal lago d’Or ta conduce al Mo arone, s’incon tra la chiesa di Santa Maria Assunta, gio iello dell’XI secolo. Nel ’600 le pare in terne del tempio furono ricoperte con la calce, come forma di protezione dalla pe ste. Quando in tempi recen lo strato venne rimosso, tornarono alla luce affre schi cinquecenteschi, tra cui un’inquie tante trinità rappresentata da un corpo a tre teste. Da secoli la chiesa considera ere co questo po di rappresentazione, proba bilmente perché il corpo tricefalo richia ma una divinità cel ca il cui culto risale all’età del ferro. Ci troviamo in presenza di un caso possibile e, più o meno consa pevole, di sincre smo religioso. Nelle zo ne alpine e prealpine ci volle molto tem po perché il Cris anesimo si sos tuisse ai cul an chi o in qualche modo vi si in nestasse. Mentre le altre religioni mono teiste vietavano di rappresentare il sacro in forme umane, il Cris anesimo ca oli co ha sempre voluto u lizzare le immagi ni per coinvolgere i fedeli, per raccontare le verità del dogma e per suscitare emo zioni. Più i territori erano impervi, isola e le
loro gen os natamente aggrappate ai cul ancestrali, più il Cris anesimo ri spondeva con un rigurgitare d’immagini. In fondo, ancora oggi, qualunque esperto di comunicazione direbbe che un’imma gine forte vale più di mille parole.
Parchi a tema tra Rinascimento e Barocco I Sacri Mon prealpini rappresentano l’apice di questo intento. Gli ar s che diedero vita a ques veri e propri “parchi a tema” tra Rinascimento e Barocco, si impegnarono a tal punto nel tenta vo di coinvolgere lo spe atore, da giungere a prefigurare il cinema. Per comprendere cosa sia un Sacro Monte e le ragioni che ne hanno determinata l’invenzione, dob biamo iniziare il nostro i nerario dall’an ca ci adina di Varallo Sesia, sovrastata dalla sua Gerusalemme alpina, altrimen definita dallo scri ore Giovanni Testori, il Gran Teatro Montano. Che l’idea del Sacro Monte sia venuta a un frate francescano, Bernardino Caimi (14251500), è significa vo. Compito dei francescani era di predicare agli umili e, per farlo, solevano u lizzare il racconto e la semplice parabola. Caimi, inoltre, non era un frate qualsiasi, essendo stato per
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ITINERARI D’ARTE E CULTURA
lunghi anni tra i custodi del Santo Sepol cro di Gerusalemme. Nel XV secolo il pellegrinaggio in Terra Santa era precluso ai più. La sua idea geniale fu di “traspor tare” in patria i luoghi della vita e della passione di Gesù. Il luogo scelto dal frate milanese fu appunto Varallo, remota pe riferia del ducato di Milano: luogo per cer versi magico, non lontano dalla bar riera di roccia e ghiaccio del Monte Rosa, popolato da gen chiuse e os natamen te legate ad an che supers zioni. Sopra il centro del villaggio si ergeva un poggio ricoperto da un bosco secolare, in un tempo lontano zona d’operazione dei druidi. Il luogo ideale per realizzare un percorso ascensionale. Per dar corpo al suo proge o si rivolse a un giovane ar sta di talento, Gaudenzio Ferrari, pi ore e scultore locale che, co me tu i principali ar s “periferici” del rinascimento, aveva potuto beneficiare di un viaggio di studio a Roma. Alla base del poggio si trova la chiesa qua rocen tesca di Santa Maria delle Grazie, a gua al monastero francescano. La grande pa rete che divide l’aula dei fedeli da quella dei monaci, è ricoperta dai celebri affre schi di Gaudenzio, con una ven na di ri quadri che raccontano la vita e la Passio ne di Gesù. Un vero e proprio storyboard che precede quanto verrà poi sviluppato a Sacro Monte. È il primo approccio con l’inimitabile s le di questo ar sta, scelto da Caimi per la sua capacità di ritrarre la vita in modo vibrante, popolando le sue rappresentazioni di astan dedi alle più diverse occupazioni, mentre al centro della scena si sta svolgendo il dramma. Uno s le forse un po’ arcaico, ma di grande efficacia nel raccontare, a ualiz zandolo, il dramma sacro. Suggeriamo la salita al Monte tramite la via accio olata, mentre per la discesa si potrà u lizzare la sugges va funivia. Le prime “stazioni” che s’incontrano sono quelle di Nazareth e Betlemme. Le umili costruzioni che racchiudono le prime cappelle, nel più puro s le alpino, sono mastermeeting.it
esse stesse opera di Gaudenzio Ferrari. La messa in scena delle cappelle è anco ra molto semplice e le statue, leonarde sche nei tra , sono la versione tridimen sionale di figure dipinte. Negli ambien in cui si trovano scene come l’Annuncia zione o l’Adorazione dei pastori, il pelle grino poteva liberamente circolare tra le statue, assistendo alla scena sacra nel vero senso della parola. Ma il manifesto dell’arte di Gaudenzio e della stessa idea di Sacro Monte, si trova all’apice del complesso, sulla piazza della chiesa. Un edificio monumentale rac chiude infa la Crocifissione, versione tridimensionale di quelle affrescate dal l’ar sta a Vercelli e Milano. La scena è popolata da una folla di statue in terra co a che ritraggono i personaggi del dramma con impressionante realismo. Altri personaggi sono affresca e vanno dagli angeli in volo a semplici comparse non troppo coinvolte da quanto sta acca dendo al centro della scena. La grande sala che accoglie l’opera è un emiciclo e da ciò emerge chiara la volontà di avvol gere chi ne fruisce, trasformandolo da spe atore a tes mone oculare. Questa volontà si evidenzia ancora più chiaramente nelle cappelle realizzate nel ’600 e in par colare nella Piazza dei Tri bunali, su cui sorge il palazzo di Pilato. Esse videro impegna ar s come il Mo razzone, Tanzio da Varallo e lo scultore e archite o Giovanni d’Enrico. Qui il dialo go tra affreschi e statue, tra bidimensio nale e tridimensionale, si fa ver ginoso. Intere folle scrosciano da paesaggi im pervi e immaginifici per farsi tridimensio nali quando giungono in primo piano. I personaggi, protagonis o comparse, so no il ritra o fedele di persone che si po tevano incontrare ogni giorno al villaggio, di una ruvida bellezza o con impressio
Montagna santa di Sacro Monte di Varallo in Piemonte
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nan dife fisici. Le emozioni che per corrono i gruppi sono palpabili, vibran . I paesaggi affresca hanno la funzione trompel’œil che amplifica a dismisura gli spazi in realtà molto angus delle cap pelle. Il pellegrino non poteva ormai più circolare liberamente all’interno della scena ma era relegato a osservare da dietro una grata. Questo spinse gli ar s a ricercare con ancora maggiore intensità l’illusione del movimento. Quello di Varallo va considerato il capo s pite dei Sacri Mon prealpini, inseri dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale. Non ci vuole più di mezz’ora di macchine per raggiungerne un altro di grande sug ges one.
Orta San Giulio e Miasino
Vista del Monte Rosa dalla cima di Mo arone
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Da Varallo si può raggiungere il lago d’Orta a raverso la strada della Colma, oppure scendendo lungo la Valsesia ver so il paese di Valduggia e imboccando l’an ca strada della Cremosina. Seguendo poi la litoranea del lago si arri
va all’incrocio che conduce allo splendi do villaggio di Orta San Giulio. L’occhio non può non cadere su una grande e biz zarra villa moresca, fa a costruire nel 1879 da un ricco industriale tessile, so o l’effe o dirompente di un viaggio in Me dio Oriente. Si tra a di Villa Crespi, il piccolo e fascinoso resort che racchiude l’ormai celeberrimo ristorante di Antoni no Cannavacciuolo, forse il più conosciu to tra gli stella d’Italia. Poco oltre la villa parte la strada in salita che conduce al Sacro Monte di Orta. Di nuovo un pog gio boscoso, ritenuto sacro da tempi im memorabili. La vista è incomparabile: il lago, la piccola isola di San Giulio con le ville arroccate e il grande monastero di clausura, le Prealpi ricoperte di boschi che separano il lago dalla Valsesia. Quello di Orta è l’unico Sacro Monte a non me ere in scena la vita e la Passione di Gesù. Racconta invece le vicende ter rene di Francesco d’Assisi. Realizzato nel corso del ’600, non ha la pretesa di fin gersi un immaginifico altrove, come quel
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Immaginate un borgo medievale riflesso nelle acque del lago di un’isola fiabesca, un’accoglienza esclusiva, dove ogni dettaglio è arte in un ambiente raffinato con una cucina che appaga ed emoziona...
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Veduta del Monte Rosa dalla Valsesia
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lo di Varallo. Le cappelle, di grande ele ganza archite onica, in uno s le già in bilico tra tardo rinascimento e barocco, sono disseminate nel bosco e possono essere viste tu e grazie a una piacevole e sugges va passeggiata, tra alberi seco lari e scorci panoramici mozzafiato. Le messe in scena all’interno delle cappelle non mostrano un dialogo estremo tra af freschi e statue, ma sono anch’esse all’in segna del più assoluto realismo. Siamo anche qui in presenza di un’arte che è in realtà teatro, racconto per imma gini a beneficio degli umili. Un’arte che u lizza materiali poveri come la terracot ta e il legno e che non esita ad applicare barbe e capelli veri per raggiungere il suo scopo, insieme dida co ed emozionale. Una volta arriva da queste par sarebbe un peccato non approfi are di una zona che ormai sta uscendo dalla nicchia degli i nerari “minori”. Il villaggio di Orta San Giulio è un gioiello, l’isola omonima è un pezzo di storia che si specchia nel lago. E, last but not least, il vostro può trasformar
si in un goloso i nerario enogastronomi co. Abbiamo già citato Villa Crespi, ma al tri due stella sono a portata di mano: la Locanda di Orta, proprio al centro del vil laggio e il Ristorante del Sorriso, nel vici no paese di Soriso. Sempre nel villaggio di Orta si trova l’Ho tel San Rocco, albergo e ristorante di grande tradizione, collocato in un an co monastero. L’aperi vo serale sul pon le del San Rocco, proprio di fronte all’isola di San Giulio, è impagabile. Sulla collina, a cinque minu da Orta, si trova invece il piccolo villaggio di Miasi no. Si tra a di uno di quei luoghi dalle arie salubri dove si rifugiavano i nobili milanesi in fuga dalle pes lenze. Per questo mo vo presenta una notevole se rie di ville an che. Tra esse spicca la splendida, cinquecentesca Villa Nigra, all’interno della quale si trova la Locanda dell’An co Agnello: uno dei ristoran ideali per gustare la cucina locale, innaf fiandola magari con i pregia vini dell’Al to Piemonte.
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Turismo Sostenibile, una priorità improrogabile
L’87% dei turis internazionali è interessato all’ecoturismo. Il 39% traduce sempre o spesso questo interesse nella pra ca di viaggio
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La spinta green al viaggio continua e apre nuovi scenari con potenzialità turistiche ancora da sviluppare di Barbara Ainis
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era una volta l’isola più bella del mondo, Boracay. Era un’isole a delle Filippine, premiata nel 2012 con il tolo di regina di bellezza dalla rivista Travel + Leisure per il suo mare cristallino, le sue spiagge bianche e incontaminate, le montagne e le scoglie re calcaree. Ma sono basta un pugno di anni e qualche milione di turis per tra sformare questo paradiso in un “pozzo nero”, come l’ha definita il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, prima di decretarne la chiusura per sei mesi, lo scorso aprile, proprio a causa dell’inqui namento e dei rifiu che la stanno soffo cando. E così questa des nazione idillia ca e ambita si è trasformata, complici gravi carenze infrastru urali e “culturali”, nell’emblema dell’impa o nega vo del turismo sull’ambiente, dramma ca tes
monianza della necessità improrogabile di ripensare il se ore nella sua interezza, in un’o ca di sostenibilità. Perché di cer to, al di fuori di casi eccezionali, non si può pensare di rallentare la marcia dei turis che si muovono per il mondo (ol tre 1,3 milioni nel 2017 e 1,8 milioni pre vis per il 2030), né si può pensare di ri nunciare ai vantaggi economici di questo mercato globale. La scelta dras ca del presidente filippino, infa , ha provocato un vero scompiglio tra la popolazione, che vive del turismo che ha rivoluzionato l’isola, nel bene e nel male. Ma la situa zione era diventata davvero insostenibile e le responsabilità, pubbliche e private, dovevano necessariamente essere af frontate per evitare (forse) il collasso. Stessa sorte è toccata alla spiaggia thai landese di Maya Bay su Phi Phi Island, mastermeeting.it
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Ecohotel, ar gianato e gastronomia locale, conta dire con la gente del posto. Sono le scelte percepite come fondamentali per una vacanza sostenibile. Credits: ©Barbara Ainis
Borghi a misura d’uomo Il turismo nei borghi italiani è in o ma salute e rappresenta una scelta di viaggio decisamente sostenibile, perché evita la conges one delle des nazioni di massa, valorizza i territori minori e consente al visitatore di entrare in conta o con le realtà locali: secondo i da provvisori diffusi dall’Istat, nel 2017 si sono registrate 24 milioni di presenze turis che in più nei piccoli centri storici rispe o all’anno precedente. Nei 279 piccoli comuni presi in esame (pari al 4.3% del territorio nazionale, con 1 milione e 100 mila abitan ) è aumentata di pari passo anche l’offerta rice va, con 191 mila pos le o in 7330 esercizi rice vi; il turismo nei borghi è sopra u o un turismo nazionale più che internazionale, con una permanen za media di 3.8 giorni.
resa nota dal film The Beach, con Leo nardo di Caprio, e chiusa per inquina mento, anche lei, a febbraio, dopo che per anni il passaggio di 5mila turis gior nalieri ne ha compromesso alghe e coral li, disseminando rifiu in mare e sulla sabbia. Sono solo due degli esempi più eclatan e recen . Sono, si spera, un gri do che non può essere più ignorato.
Da trend di nicchia a necessità assoluta Fino a qualche anno fa quella del turismo sostenibile era una tendenza che coin volgeva pochi operatori virtuosi e ancora pochi turis illumina . Per viaggiare in modo sostenibile era necessario, non so lo spendere un po’ di più, ma anche limi tare notevolmente le proprie scelte. Og gi, sempre di più e sempre più spesso, il panorama sta cambiando. Il recente Su stainable Travel Report di booking.com ha rivelato che la spinta green al viaggio coinvolge ben l’87% degli intervista (ri cerca internazionale). Si parla in questo mastermeeting.it
caso di interesse alle tema che del viag gio sostenibile, che si traduce nella pra ca virtuosa sempre o spesso solo per il 39%, contro un 48% che vorrebbe fare scelte di viaggio più ecologiche e respon sabili, ma che, ancora, non lo ha fa o o lo ha fa o molto di rado. Comunque il dato rileva un livello di coscienza e at tenzione decisamente importante, che dà la misura del cambiamento culturale in a o e delle potenzialità di sviluppo nei prossimi anni. Il primo elemento associa to al turismo sostenibile, dal 46% degli intervista nell’indagine di booking.com, è l’ecohotel: una stru ura in grado di ri durre il più possibile il proprio impa o sull’ambiente (per il 40%) e di favorire il conta o auten co tra il turista, la natura e la realtà locale (per il 36%). E, proprio la voglia di soggiornare in un hotel ecoso stenibile sta orientando le scelte per il 2018 del 68% degli intervista dal report di booking.com, tendenza in crescita ri spe o al 2017 (65%) e al 2016 (62%). Il turismo sostenibile è fa o di aspirazio 56 2018
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Cicloturismo Una delle forme più complete di tu rismo ecosostenibile è il turismo in bicicle a. Con lentezza e ritardo ri spe o ad altre nazioni (Germania in primis), anche in Italia questa nic chia, sempre meno nicchia e sempre più apprezzata dal pubblico naziona le e internazionale, si sta sviluppan do insieme alle infrastru ure e ai servizi dedica . La bici è per antono masia un mezzo ecologico, che non comporta pra camente nessun im pa o sul territorio anche in termini di conges one e infrastru ure; il ci cloturismo è una declinazione dello slow tourism, che perme e di ap prezzare i territori, valorizzandone le a razioni ambientali e culturali an che “minori” e fuori dai percorsi più no ; la stessa predisposizione di percorsi ciclabili consente il recupe ro e la valorizzazione dei territori, senza rappresentare in alcun modo un rischio ambientale. Il 47% dei viaggiatori italiani pra ca a vità spor ve all’aria aperta come equitazione, ciclismo, cano aggio o passeggiate a piedi. Credits: ©Barbara Ainis
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ni ed ispirazioni. Così il sondaggio è an dato a indagare la fonte di tali aspirazioni (con risposte mul ple): per il 60% sono i panorami naturali vis in un viaggio pre cedente, mentre per il 54% a spingere
verso una scelta sostenibile è proprio l’osservare quale grave impa o nega vo possa avere il turismo sull’ambiente e sulle des nazioni. Ancora per il 47% è di ispirazione, invece, la scoperta degli ef fe posi vi che modelli virtuosi di turi smo possono avere sulle popolazioni lo cali, o quella, per il 42%, degli effe ne ga vi riscontra a casa propria, ossia nel proprio Paese d’origine. Non manca una certa dose di senso di colpa, che sta smuovendo le coscienze del 32% degli intervista .
Ecobarriere da superare I freni allo sviluppo del turismo sosteni bile, dunque, sono sempre meno cultura li, ma restano aspe pra ci a rallentare la spinta virtuosa di chi non vuole pesare eccessivamente sull’ambiente durante i propri viaggi. Per il 42% dei casi, ancora secondo booking.com sono i cos ag giun vi a rappresentare un ostacolo, mentre il 32% lamenta una mancanza di
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Italian Overtourism
informazioni e cer ficazioni per orienta re le proprie scelte (il 40% vorrebbe por tali che offrono filtri di ricerca apposi e il 32% gradirebbe standard qualita vi in ternazionali per le offerte green). Altra difficoltà è cos tuita dal poco tempo a disposizione, visto che il 22% degli inter vista ri ene che i viaggi ecosostenibili richiedano una permanenza più lunga, o ancora il 22% sos ene che optare per un viaggio green voglia dire rinunciare a li velli di lusso a cui si è abitua . A fronte di ques ostacoli ci sono ele men che favoriscono il piacere e la con divisione di una scelta sostenibile. Innan zi tu o, è stata segnalata dal 53% del campione del report di booking.com la possibilità di acquistare prodo di ar gianato locale, anziché souvenir anonimi e industriali. Grande a enzione si dà an che alla disponibilità di mezzi pubblici ef ficien (52%) e di ristoran che propon gano l’uso di ingredien locali (41%). A riprova della maturità del turista sosteni
Il clamore suscitato dalla chiusura dell’isola di Boracay al turi smo fa tornare al centro dell’a enzione la ques one del co sidde o Overtourism. Ma anche in Italia ci sono località che soffrono l’assedio di massa di turis mordi e fuggi. L’esempio più eclatante è senz’altro quello di Venezia. «Il numero cre scente di turis sta, in effe , comprome endo seriamente la qualità della vita dei veneziani, sopra u o perché si tra a di un turismo di bassa qualità, culturale prima che di potere d’acquisto», ci ha spiegato Cecile Rousset, CEO e founder di Vivo Vene a, un portale mul lingue per la promozione di un modi diversi, più auten ci e sostenibili di scoprire Venezia. «Soluzioni di breve termine non ci sono: fare numero chiuso è un po’ trasformare la ci à in una Disneyland; chiudere alcu ni luoghi è poco pra cabile. E d’altra parte non si deve nep pure cadere nella trappola di un eccesso di preconce e dif fidenza rispe o al turista. Quello che noi s amo provando a fare è di promuovere un turismo di qualità, suggerendo altre a vità e altri luoghi della ci à e del Veneto, per portare la gente fuori dai percorsi di massa e valorizzare le realtà più auten che del centro storico, delle isole e della terraferma». Anche le Cinque Terre, benché in misura minore, vivono le difficoltà di un piccolo territorio dall’equilibrio prezioso e precario, preso d’assalto da un turismo spesso poco rispe o so e poco preparato culturalmente, che non porta benefici alla popolazione. «Vogliamo trasformare l’Overtourism da fa ore nega vo a fa ore posi vo, ma per farlo è fondamen tale l’educazione del turista al territorio, è fondamentale far conoscere al viaggiatore il ci adino delle Cinque Terre e me ere questo rapporto al centro di tu o», ci ha de o Ca terina Natale, amministratore del consorzio ATI Cinque Ter re. «Organizziamo con il parco delle visite guidate in percorsi diversi da quelli maggiormente frequenta , visite alle can ne, visite in cui si me ono in conta o i turis e i locali. Lavo riamo nelle scuole di ogni ordine per cercare di sensibilizzare il turista del domani. Perché ci sono tante realtà degne di nota nelle Cinque Terre, che non sono conosciute né dai tu ris né dai tour operator».
bile, le sue scelte si orientano nel 40% dei casi verso a razioni meno note e fre quentate, e verso stru ure green e cer ficate, per il 30% degli intervista .
La situazione in Italia Una ricerca dello scorso anno, promossa da Conlegno e condo a su un campione di 1.200 persone tra i 18 e i 65 anni, ha messo in evidenza come l’a enzione ver so il turismo sostenibile sia in piena cre scita anche nel nostro Paese. È addiri u ra raddoppiata la propensione verso i viaggi green, che ora coinvolge il 48% degli italiani, giovani in par colare (58%) e residen a Milano (57%) e a Roma (52%). Anche per i nostri connazionali le mo vazioni che spingono a preferire va canze ecosostenibili sono, innanzitu o, una maggiore consapevolezza del pro mastermeeting.it
Il turista sostenibile orienta le proprie scelte verso des nazioni fuori dalle ro e del turismo di massa. Credits: ©Barbara Ainis
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L’impa o ambientale del turismo di massa su des nazioni dal fragile equilibrio non è compensato neppure da un ritorno economico sulle realtà locali
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prio impa o sull’ambiente (62%), seguita dal desiderio di conoscere le tradizioni culturali ed enogastronomiche locali (53%), dalla volontà di entrare in contat to con la natura (52%) e di dedicarsi al benessere psicofisico personale pra cando a vità spor ve (48%). Non resi duale (34%) è anche il desiderio di con tribuire al sostegno dell’economia e dello sviluppo locale. L’ecoturismo all’italiana si declina principalmente nella possibilità di fare escursioni in aree prote e o borghi storici, con guide locali, per conoscere le tradizioni del posto (57%), ma anche nell’acquistare e consumare prodo lo cali a km zero (54%) e nel privilegiare i traspor pubblici (55%). Il 47% pra ca, invece, a vità spor ve all’aria aperta co me equitazione, ciclismo, cano aggio o passeggiate a piedi, mentre il 43% degli intervista riconosce il valore di acqui
stare prodo di ar gianato locale. Una percentuale più contenuta, ma non indif ferente, pari al 27%, sceglie di alloggiare nelle aziende agricole e di fare esperien za dire a del lavoro in campagna, per evadere dalla propria rou ne e ritrovare un conta o con l’ambiente. Il profilo del viaggiatore green italiano: le donne mo strano un’a enzione maggiore (56%) ri spe o agli uomini (40%); la maggior par te ha un tolo di studio medioalto (71%) e un’età compresa tra i 18 e i 30 anni (58%), mentre la percentuale scende al 52% tra i 31 e i 50 anni e al 34% tra gli over 50. Come an cipato, la tendenza ri guarda sopra u o i residen nelle gran di ci à, Milano (57%), Roma (52%), Bolo gna (49%), Firenze (48%) e Torino (34%), verosimilmente proprio per la maggiore distanza della vita ci adina dal conta o con l’ambiente. mastermeeting.it
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Vino sostenibile
ALESSANDRA CHEMOLLO
L’enoturismo è senz’altro un’altra forma importante di turi smo rispe oso dell’ambiente e dell’iden tà di un territorio. Questo è ancor più vero quando si valorizza la conoscenza di produzioni vi vinicole che si impegnano per la sostenibilità delle a vità produ ve e delle a vità turis che correlate. Il Consorzio del Gavi, ad esempio, che promuove ogni anno il premio “Buona Italia” per il riconoscimento delle “buone pra che” nella valorizzazione delle filiere enogastronomiche ita liane, in questo 2018 ha concentrato l’a enzione sul rappor to tra Vino e Responsabilità Sociale, premiando le realtà che hanno saputo conciliare i propri obie vi economici con quel li sociali e ambientali. Lo scorso 25 maggio è stata premiata l’azienda vi vinicola Arnaldo Caprai, di Montefalco, in provin cia di Perugia, per l’a uazione del protocollo The New Green Revolu on, per la sostenibilità economica ed ambientale, e per le molte altre pra che virtuose ado ate. Nell’occasione sono sta discussi anche i contenu della “Carta del Vino Re sponsabile”. Anche nel territorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG la ques one della sostenibilità è al centro del diba to. Dopo le polemiche sull’uso dell’erbicida glifosate, il cui uso era già stato indicato come sconsigliato dal regolamento del Consorzio di Tutela, la famigerata sostanza (a cui l’Europa ha rinnovato l’autorizzazione per altri 5 anni) è stata bandita lo scorso febbraio dai 15 comuni della DOCG. Il divieto en trerà in vigore per tu dal 1° gennaio 2019, ma è già in es sere da due anni nei comuni di Conegliano, Vi orio Veneto, Colle Umberto, San Pietro di Fele o e Tarzo. Nel territorio della DOCG, inoltre la responsabilità ambientale diventa sempre di più un obie vo delle singole can ne. Ul ma in ordine di tempo, l’azienda familiare La Tordera, che ha appe na inaugurato la bella e nuova sede produ va, forte della cer ficazione CasaClima Wine: il 70% del fabbisogno ener ge co della can na – e degli oltre 2mila metri quadri di sho wroom, tas ng room e cucina – è coperto da fon rinnova bili; il riciclaggio degli scar delle e che e segue il program ma Rafcycle; le bo glie pesano solo 720 grammi e sono composte per l’80% di vetro riciclato; gli imballaggi sono in carta riciclata al 100% e legno di pino vergine essiccato, sen za altri tra amen .
Porte aperte all’ecoturismo anche nei territori a vocazione vi vinicola. Nella foto: la nuova sede ecofriendly della can na La Tordera, produ ore di un o mo Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG
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Lefay Resort & SPA Lago di Garda Questo brand è indubbiamente portavoce di un nuovo concetto di lusso: fatto di spazi e silenzi, di benessere e attenzione ai dettagli, ma anche e soprattutto fortemente connesso con la sostenibilità ambientale. Un valore, questo, oggi sempre più prezioso di Silvia Fissore
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l benessere della persona non può prescindere da quello dell’ambiente circostante. È questa la premessa su cui si fonda la filosofia dell’ospitalità fir mata Lefay Resorts. Il primo sforzo per ridurre l’impa o ambientale delle proprie stru ure è stato fa o già in fase proget tuale. Nel caso di Lefay Resort & SPA La go di Garda, l’edificio non solo è piena mente integrato nel paesaggio circostan te, ma è stato anche costruito in modo da garan re massimo isolamento termi co, adesione morfologica alle stru ure piche della zona, u lizzo di materiali na turali e provenien dal territorio per gli arredi interni. Dal 2011 Lefay Resorts è anche la prima azienda italiana del se ore turis co ad aver so oscri o un accordo con il Mini stero dell’Ambiente per proge mira alla neutralizzazione delle emissioni di CO2. La compensazione avviene tramite l’acquisto di credi CERs (in conformità al Protocollo di Kyoto), des na al soste gno di proge per la riduzione di emis sioni in Italia e nei Paesi in via di svilup po. Per formalizzare il proprio impegno nei confron dell’ambiente, Lefay Re sorts ha o enuto una serie di pres giose
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cer ficazioni internazionali, rilasciate at traverso la conferma di criteri specifici verifica da en terzi.
Progetto “Total Green” Dopo aver effe uato il calcolo delle emissioni di CO2, Lefay Resort & SPA La go di Garda, a raverso il proge o Lefay Total Green, si è impegnata a compen sarle tramite l’acquisto di pari credi ve rifica , sul mercato internazionale. Il pri mo anno di compensazione è stato il 2013. La compensazione avviene scon tando la residua quota di emissioni car boniche con l’acquisto di credi CERs ri conosciu dall’ONU in osservanza alle disposizioni del Protocollo di Kyoto per contribuire alla realizzazione di proge che consentano la riduzione di emissioni di CO2 e di altri gas serra da realizzarsi in paesi in via di sviluppo e non. Per la com pensazione delle emissioni rela ve all’an no 2017, Lefay ha scelto di finanziare qua ro proge internazionali. Il primo, già scelto per la compensazione delle emissioni del 2016, è “Metro Delhi, In dia” e ha l’obie vo di introdurre misure di efficienza energe ca in una serie di edifici delle stazioni della Metro II di Del mastermeeting.it
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hi. Il risparmio di emissioni associate al proge o si basa sulla diminuzione del consumo di ele ricità da parte degli edi fici delle stazioni e consente quindi che l’energia risparmiata possa essere indiriz zata verso altre a vità importan per la comunità. In India la domanda di energia ele rica è in costante crescita e l’offerta non è spesso in grado si soddisfarla; il proge o contribuisce quindi in modo concreto a soddisfare il fabbisogno di ele ricità degli abitan e a migliorare la qualità della loro vita. Il secondo proge o è “Hydro Power Pro ject, Andra Pradesh, India”, ed è stato sviluppato per soddisfare la crescente ri chiesta di energia ele rica a raverso la produzione di energia da fon rinnovabi li. Nello specifico questo proge o preve de l’installazione e la messa in funzione di 6 turbine idroele riche fluviali nello stato indiano di Andra Pradesh, contri buendo a rendere la zona meno dipen dente dai combus bili fossili, esauribili e fortemente inquinan come il carbone. Il terzo proge o è “Uganda Borehole Project, Africa” e si cara erizza per avere rilevan ricadute in campo sociale ed ambientale. Il proge o soddisfa i più ele va requisi in termini di sostenibilità, trasparenza ed effe sociali posi vi ed è cer ficato Gold Standard dal WWF. Il proge o è sviluppato in una delle aree più povere dell’Uganda e si propone di fornire acqua potabile a cen naia di fa miglie nei distre di Alebtong, Dokolo e Otuke. Sono previste la creazione di pozzi so erranei e l’is tuzione di un pro cesso di potabilizzazione che non richie da più la bollitura dell’acqua, che implica va l’u lizzo di legna da ardere per il pro cesso di depurazione con la conseguente produzione di elevate emissioni di CO2 associate alla combus one. Il proge o intende anche tutelare gli ecosistemi fo restali locali, riducendo l’u lizzo di legna da ardere e il conseguente disboscamen to massivo. Il quarto proge o è stato invece scelto in Europa. Il “Saint Nikola Winf farm” è il più grande impianto di generazione eoli ca in Bulgaria. Il parco eolico, oltre a ri mastermeeting.it
durre dras camente le emissioni di CO2 associate al processo di combus one per la produzione di energia, contribuisce anche al rilancio economico ed allo svi luppo sostenibile dell’intera regione che lo ospita. Il parco eolico è stato inoltre proge ato in modo tale che il terreno su cui si trovano le pale possa con nuare ad essere u lizzato come terreno agricolo al fine di non ostacolare la col vazione di terreni e la produzione agroalimentare della zona. Anche gli Ospi che scelgono le stru u re Lefay Resorts partecipano a ques proge : l’azienda infa des na all’ac quisto dei credi di carbonio parte della tariffa. In questo modo sono gli stessi ospi a contribuire alla compensazione delle emissioni di CO2 che il loro viaggio e il loro soggiorno hanno generato. Una filosofia che presta a enzione al l’ambiente e che verrà messa in pra ca in tu i proge del Gruppo: l’impegno nei confron della sostenibilità verrà ricon fermato anche a Lefay Resort & SPA Do lomi , il secondo gioiello della Collezione che aprirà nell’estate 2019 nella splendi da cornice delle Dolomi (dichiarate dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”): la stru ura, i cui lavori so no inizia nella primavera 2017, rispe a i principi della bioarchite ura e u lizza i più preziosi materiali locali. Lefay Resort & SPA Dolomi prevedere la realizzazio ne di 86 Suite a par re da 57 mq, 23 re sidenze, due ristoran , una serie di servi zi esclusivi tra cui ski & bike room e un’esclusiva SPA di 5000 mq. Per comunicare in modo chiaro e traspa rente l’impegno assunto, dal 2014 Lefay Resorts ha deciso di riepilogare nel Bi lancio della Sostenibilità gli importan ri sulta raggiun e gli obie vi di migliora mento a esi. Tu i bilanci sono consul tabili anche sul sito www.lefayresorts. com nella sezione “sostenibilità”. 56 2018
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Rimini scommette sul wedding Rimini Reserva on ha già calendarizzato 26 celebrazioni nei prossimi mesi
La nota città balenare si propone oggi come meta perfetta anche per chi vuole sposarsi in Italia di Dario Ducasse
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An ca e moderna, Rimini è una loca on che ha tanto da offrire, tra mare e storia
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hi legge le cronache rosa ben sa che l’Italia, da tempo, è in pole po si on tra le mete da sogno più ambite per nozze e lune di miele. A sdo ganare il Belpaese come hot spot trendy per il giorno del sì, sono state le star di Hollywood, lanciando un tendenza che ogni anno richiama in Italia un turismo in ternazionale di nicchia con alta capacità di spesa e che ben si sposa con l’ampia e variegata offerta dell’Italia e con la sua immagine legata alla “bellezza”. Rimini, meta balneare e non solo, tra le più ama te del Paese, ci à per vocazione capace di inves re coraggiosamente nel turismo
e di interce are i nuovi trend, spesso e volen eri anche un passo avan nel mar ke ng turis co, ha pensato bene di ca valcare l’onda e di proporsi come prima wedding des na on italiana. Rimini, per fe a per abbinare cerimonia e vacanza, scende dunque in campo insieme ad altre mete da sogno quali Firenze e Venezia, luoghi tradizionalmente prescel per ma trimoni da vip in arrivo da tu o il mondo. Una strategia che trova conferma anche tra gli operatori turis ci, ul mamente sempre più interessa al wedding des na on, sia per l’indo o immediato che questo turismo è potenzialmente in gra do di generare, sia per la capacità di pro mozione del territorio che alimenta. Si sa che, sopra u o, in Italia, ma non solo, il movimento turis co che i matrimoni e tu e le celebrazioni legate all’amore rie scono a generare è in costante aumento e non conosce crisi. Basta dare un’occhia ta alle sta s che più recen . Proprio in Italia, per esempio, il Centro Studi Turis ci di Firenze ha calcolato che negli ul mi anni c’è stata una spesa media di 54.516 euro ad evento. Non stupisce quindi, che persino una des nazione turis camente già forte come Rimini, da qualche tempo, abbia deciso di me ere in piedi un pro ge o integrato e dedicato al wedding, la cui organizzazione è par ta dall’indivi duazione di nuovi spazi dove poter cele brare matrimoni e unioni civili, loca on mastermeeting.it
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Sposi in spiaggia: la celebrazione sul bagnasciuga è uno dei plus della des nazione Rimini
di forte appeal per una domanda nazio nale e internazionale in crescita. E fra gli strumen opera vi a sostegno della stra tegia di marke ng ci sono ovviamente la creazione del logo che iden fica e pone le basi dell’immagine coordinata e, anco ra, la realizzazione del sito www.rimini weddingdes na on.it. La strategia com prende, inoltre, la partecipazione a fiere di se ore, la presentazione del proge o agli operatori turis ci del territorio, la realizzazione di video teaser di lancio del proge o, la pubblicazione di un catalogo di presentazione e una campagna di pro mozione web e social.
Una formula completa Ad oggi, dopo non tanto tempo dalla partenza dell’operazione, i primi risulta stanno arrivando: sono 26 infa le cele brazioni calendarizzate nei prossimi mesi da Rimini Reserva on, la società parteci pata del Comune di Rimini che si occupa nello specifico del proge o di Rimini wedding des na on. Grazie alla sua esperienza nel se ore turis co, la socie tà accompagna gli sposi lungo il percorso che li porterà fino alla celebrazione del matrimonio, con un servizio a 360 gradi ad personam: dalla scelta della loca on e dell’albergo ai servizi lega alla scoperta del territorio, dal wedding planner al vi deo maker, dal fotografo al banche o
nuziale. Ul mo step, in ordine di tempo del proge o, è stata l’aggiunta, tra le sedi suggerite per matrimoni e unioni civili, di Castel Sismondo, del Teatro Galli, del mi co Grand Hotel di Rimini e della “Casa dei Matrimoni” di Piazzale Boscovich tra le sedi nelle quali è oggi possibile la cele brazione di matrimoni ed unioni civili a Rimini. Per le unioni civili erano già di sponibili gli uffici dell’anagrafe in Via Marzabo o, la Sala della Giunta nella Re sidenza Municipale di piazza Cavour, la “Palazzina Roma” di Piazzale Fellini, la sa la del Giudizio o il Lapidario romano al Museo della Ci à di via Tonini. Il recente ampliamento delle loca on consente og gi di venir incontro alle richieste prove nien da altri comuni e dall’estero. «Sono diverse le coppie», ha raccontato Ma nuela Messori di Rimini Reserva on, che decidono di sposarsi a Rimini, perché vengono qui in vacanza e amano la no stra ci à. Altre ancora scelgono Rimini come alterna va simpa ca alla tradizio L’imponente e roman ca mole di Castel Sismondo, posto nel cuore della ci à
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Sposi in posa davan al mi co e felliniano Grand Hotel di Rimini
Il fascino an co del Ponte di Tiberio, uno dei simboli della Rimini Romana
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nale cerimonia nel comune di provenien za. Considerato che il proge o è par to da pochissimi mesi, queste 26 prime ri chieste sono un segnale incoraggiante che si inserisce in un trend nazionale in forte crescita. Riteniamo che Rimini pos sa sviluppare capacità a ra ve per in terce are parte dell’incoming generato dall’organizzazione di matrimoni celebra fuori dai comuni di residenza, con pro poste alterna ve alle ro e classiche qua li Toscana, Venezia e i laghi». «Se a tu a l’Italia», ha aggiunto il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, «è da sempre riconosciu to il ruolo di des nazione dell’amore e della bellezza, proprio la nostra Rimini
può ergersi come meta simbolo delle va canze roman che degli italiani. Il suo no me è, infa , indissolubilmente legato a quello di Francesca da Rimini, senz’altro il personaggio più amato della Divina Commedia, riconosciuta universalmente come espressione dell’amore eterno e della passione, insieme all’amato Paolo. Una straordinaria ambasciatrice della no stra ci à che affascina da secoli uomini e donne ad ogni la tudine, portando ovun que il nome di Rimini e dell’amore. Il pro ge o che s amo portando avan è a tut to campo, in grado di integrare il lavoro sulla rigenerazione degli spazi storici e culturali, in un intreccio virtuoso tra har dware e so ware, con un’offerta integra ta e pressoché completa di servizi. Dalla nuova “Casa dei Matrimoni” sulla spiag gia, agli spazi unici e di pres gio nel cen tro storico, alla proposta di pacche comprensivi di tu i servizi capaci di in terce are le esigenze di una domanda sempre più a enta alla qualità e alla pro posta di un turismo esperienziale e de stagionalizzato».
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Come raccontato durante l’ul ma edizione della fiera turis ca TTG Incontri, la wedding industry è in buona crescita in tu a la penisola
Per inquadrare il fenomeno Di wedding des na on e di industria del matrimonio in par colare, si parla sem pre di più, però, in tu a Italia. Come durante il primo Wedding Industry Mee ng 2018, evento organizzato da Corsini.Events Group, a Firenze, negli spazi di Villa Corsini a Mezzomonte, e al quale hanno partecipato oltre cento tra venditori e buyer. «I numeri crescono molto e bene», ha spiegato il Ceo di Corsini.Events, Tommaso Corsini, «ma si può fare ancora molto. Tra le esigenze dell’odierna wed ding industry, ci sono, ad esempio, la necessità di sopperire ad una mancanza di analisi macroscopiche del se ore e quella di portare imprenditori, is tuzioni ed en aggrega vi a lavorare insieme. Vogliamo che ci sia collaborazione tra le par per studiare il mercato e, così, indirizzare al meglio le poli che commerciali e co munica ve sia delle aziende che degli en aggrega vi. Il mondo del wedding è composto da piccole e micro imprese che cos tuiscono un tessuto imprenditoriale straordinario e a vissimo, ma che, comunque, va messo in rete e che deve accet tare di avere degli en aggrega vi che possano agire in modo orizzontale a garan zia di tu . Oggi non c’è nessuna forma di regolamentazione del mercato, non vi sono barriere all’ingresso e questo, a lungo andare, può certamente danneggiare il se ore». E a cercare di dare una mano agli operatori del se ore ha provato la società di consulenza turis ca e marke ng territoriale JFC che, durante l’ul ma edizione del la fiera TTG Incontri di Rimini, ha presentato un’indagine con numeri e trend ag giorna al 2017 e le proiezioni per il 2018. Dai da , innanzitu o, si evince che, se nel 2017 i matrimoni di stranieri in Italia sono sta 7.147 e hanno generato un fat turato complessivo di 385 milioni e 830mila euro (il 2,3% in più rispe o all’anno prima) sono ancora più posi ve le a ese per il 2018, che prevedono un aumento del 6,8% del numero di matrimoni, per un totale s mato di 7.633 celebrazioni su tu o il territorio italiano. Il mercato è in sviluppo e decisamente appe bile: si trat ta infa di 336.232 arrivi per oltre 1,2 milioni di presenze turis che, con una me dia di durata del soggiorno in Italia di 8,4 giorni per gli sposi e di 3,5 giorni per gli invita . L’Italia, secondo quest’analisi, piace ai promessi sposi stranieri principal mente per tre fa ori: l’alta qualità dell’offerta enogastronomica, la bellezza delle loca on e lo s le di vita che, almeno nell’immaginario, è ancora legato alla “dolce vita”. Lontani i tempi in cui sposarsi nel Belpaese era un lusso per pochi, anzi, po chissimi superricchi: oggi, spiega lo studio, scegliere l’Italia quale des nazione per le nozze è un’opzione alla portata di (quasi) tu . La maggior parte delle celebra zioni (il 76,2%), festeggiamen compresi, è stata, infa , di categoria “standard” e ha prodo o un fa urato aggregato dire o di circa 137 milioni. Seconde per nu mero sono state le nozze di pologia “luxury”, che hanno rappresentato il 19,4% del totale producendo però sul territorio un fa urato di 178 milioni di euro. In ul mo, dice JFC, i matrimoni “super luxury”, che cos tuscono il 4,4% di tu quelli celebra in Italia dagli stranieri, per circa 70 milioni di fa urato aggregato. E le de s nazioni più ricercate? La prima si conferma essere la Toscana, che ospita il 24,4% dei des na on wedding. Seconda la Cos era Amalfitana con il 16,9% e ter zo il Veneto, che a rae il 10,5% delle celebrazioni. Seguono Lazio, Lago di Como e Puglia. Proprio la Puglia è la des nazione che secondo le s me nel 2018 vedrà au mentare maggiormente le richieste, peraltro des nate a salire anche per Sicilia, Campania e Sardegna.
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Radisson Hotel Group TOP MICE HOSPITALITY
Con la formula Radisson Meetings™, il Gruppo alberghiero trasforma l’evento in un’experience unica e memorabile
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adisson Hotel Group dà il benve nuto a tu coloro che desiderano sperimentare un nuovo modo di vivere i mee ng e gli even . Indipenden temente dall’occasione, il Gruppo sa be ne che un incontro business può essere determinante per l’immagine di un’azien da. La posta in gioco è alta e non si può rischiare di sbagliare. Proprio per questo Radisson Hotel Group ha affinato la sua
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formula di ospitalità Mice – la Radisson Mee ngs™ – garantendo ad aziende, pco e organizzatori di even , un’experience memorabile –. Come? Me endo innanzi tu o la persona al centro, sempre! «da noi», fa sapere la direzione, «il mee ng è molto più di una data sul nostro calenda rio. Seguiamo scrupolosamente ogni fase dell’evento, me endo a disposizione un team di professionis dedicato che lavo ra fianco a fianco del cliente, pronto ad accogliere ogni sua richiesta e a risolvere eventuali problemi e imprevis dell’ul mo minuto». Si può insomma dire che ogni incontro, negli hotel del Gruppo, è una nuova sto ria che merita un’a enzione peculiare, dove noia e ripe zione sono bandite. Forse non tu sanno che, in genere, du rante una riunione, 9 persone su 10 si estraniano, sognando ad occhi aper ... Ciò equivale a uno spreco di tempo e di energie: l’incubo di ogni organizzatore di even . Per evitare che questo accada, è opportuno sia scegliere una loca on s molante che favorisca il buon umore, sia lavorare con un team professionale, ap mastermeeting.it
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TOP MICE HOSPITALITY
passionato e crea vo. «Il nostro approc cio innova vo tra a ciascun evento co me una storia unica, da sviluppare, scena dopo scena, insieme al cliente, dal mo mento che non esiste un evento che sia uguale a un altro. I nostri hotel cer fica offrono personale appositamente forma to con una vasta conoscenza delle nor ma ve vigen nei rispe vi paesi e quin di sono in grado di dare pieno supporto anche a mee ng planner e agenzie che rappresentano categorie par colari, co me aziende farmaceu che, mediche e sanitarie. Inoltre, offriamo tariffe giorna liere».
La perfetta location per ogni tipologia di incontro Nella scelta della loca on è bene consi derare alcuni aspe non sempre sconta . Per esempio, si può pensare che sia la diminuzione dell’ossigeno in una stanza a procurare una sensazione di stanchezza. In realtà la causa è l’aumento dell’anidri de carbonica. Una buona regola è quindi arieggiare la sala. Ancora meglio se, aprendo le finestre, il panorama è quello che si scorge dal Radisson Blu Resort Terme di Galzignano: le meravigliose col line euganee, il cui verde rasserenante aiuta la mente a rasserenarsi ed aprirsi a nuovi spun . Affinché un mee ng sia indimen cabile è importante renderlo occasione di sco perta dell’animus loci. Per esempio se si è in viaggio d’affari a Roma, il Radisson Blu es. Hotel, Rome. L’Hotel Rome gode di una posizione privilegiata per una full immersion tra le bellezze della capitale. Situato sul colle Esquilino, è a breve di stanza a piedi dal Colosseo e dalle princi pali a ra ve della ci à.
Gourmet Experience Si sa che gli affari migliori si concludono a tavola. Non fanno eccezione gli even che, nella proposta culinaria del Gruppo Radisson, trovano un altro modo di rac contare una “storia” dal sapore unico, le gato alla tradizione del territorio, alla qualità delle materie prime ma anche alla salute e alla leggerezza: i menu sono stu dia in equipe da chef e nutrizionista.
Sale prenotabili ad ore La domanda di shortterm mee ngs, in con nuo aumento, è spesso fonte di stress per i mee ng planner che non rie scono sempre a trovare loca on ada e a questa pologia di incontro. Il Gruppo Radisson offre spazi perfe per tale esi genza: moderne sale con arredi design, prenotabili ad ore e dotate di tecnologie smart e connessione internet veloce. In somma con Radisson Mee ngs™, (www.radissonhotels.com), il gruppo al berghiero ha pensato a tu i de agli che possono fare la differenza durante l’orga nizzazione di un evento aziendale. P.T.
High Tech in hotel Nell’era 4.0, non possono mancare le tecnologie e la condivisione social del l’experience. Per esempio a Milano, a Vil lapizzone, non lontano dal MiCo, dal Centro Congressi di Milano e dallo Sta dio di San Siro, si trova il Radisson Blu Hotel Milan, una loca on perfe a per il businessman grazie alle sue dotazioni tecnologiche innova ve come Mul pad, DigiChart e Realtà Aumentata. mastermeeting.it
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Non semplice outsourcing TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
La società di servizi integrati per il mondo dell’ospitalità presenta la sua Re.Ale. Hotel Academy, innovativa idea per aumentare la qualità dell’hotellerie
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va da diversi anni e con suc cesso nel complesso e ar colato mercato dell’erogazione di servizi in appalto per il mondo alberghiero, Re.Ale. S.r.l. offre, oggi, un’ampia gamma di proposte studiate per rispondere alle richieste di una domanda sempre più va riegata ed esigente. È in quest’o ca che si inserisce anche l’ul mo proge o, la Re.Ale. Hotel Academy, una scuola di formazione nata con l’obie vo di miglio rare la qualità del lavoro fornito in appal to, e di elevare, di conseguenza, lo stan dard di servizio offerto dall’hotel alla pro pria clientela, un’inizia va che a esta il ruolo di trendse er dell’azienda, capace di interce are con tempismo perfe o le nuove tendenze del mercato. «La mission di Re.Ale. Hotel Academy è una: innalza re il livello dell’ospitalità italiana.», spiega Davide Romano, Ceo di Re.Ale. S.r.l., «Da qui la necessità di far crescere costante mente il nostro personale a raverso un sistema di formazione breve ato e per formante. L’Academy si discosta dal tra dizionale stage aziendale, dando la possi
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bilità agli “allievi” di imparare, da subito, sul campo. In accordo con il nostro clien te hotel, cominciando con il Best We stern Golden Mile di Trezzano, organiz ziamo corsi di 24 ore all’interno della stru ura indica vamente la frequenza è di uno al mese che prevedono sia una parte di teoria in aula che un’altra di pra ca in hotel. Ad affiancare il personale, ci sono sempre un tutor e il nostro area manager che hanno il compito di illustra re nel de aglio la procedura e i sistemi ges onali lega al servizio di cleaning, mentre al dire ore spe a il compito di spiegare il po di approccio che i colla boratori devono avere nei confron della clientela. Oggi più che mai, infa , il servizio di pu lizia è un aspe o cruciale della custo mer’s sa sfac on, che tes monia il livel lo di accoglienza di una stru ura. Ogni minimo errore così come la più piccola trascuratezza possono ledere all’istante l’immagine di un hotel, ancor più se que st’ul mo è di fascia alta: basta una ca va recensione sul web per innescare un mastermeeting.it
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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
immediato effe o a catena a cui non è poi così semplice porre riparo. I corsi del la nostra Academy prevedono un tempo di pra ca necessario all’apprendimento completo del lavoro, un tempo sufficien te affinché il responsabile dell’hotel pos sa valutare nell’immediato i candida e la qualità del nostro servizio. Si tra a di una formula breve ata che al cliente al bergatore garan sce trasparenza, sicu rezza e, sopra u o, innovazione. Già con il sistema “Facile Room 3.0”, propo nevamo una soluzione innova va per la ges one in mobilità delle a vità di hou sekeeping, facchinaggio, par comuni e manutenzione in grado di monitorare in tempo reale tu e le operazioni, ora ab biamo fa o un ulteriore passo avan verso la qualità». A sostegno del Made in Italy dell’ospitalità Oggi Re.Ale. S.r.l. opera indis ntamente su tu o il territorio nazionale, fornisce il personale nel modo più efficiente e ge s sce la totalità del servizio, supportan
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do il cliente nel raggiungimento dei suoi obie vi in termini di standard qualita vi, con un’a enzione par colare all’o miz zazione dei cos e delle rese, garantendo sempre e comunque tempes vità, pun tualità, disponibilità e problem solving. «Al mondo dell’hotellerie ci proponiamo come mul service su misura: grazie alla formazione dire a in hotel, e cer ficata, il candidato capisce subito il modus ope randi richiesto dalla singola stru ura. Così si evitano costose perdite di tempo, riducendo notevolmente il turnover di cameriere e si innalza il livello di forma zione del personale. Con il nostro servi zio, in ul ma istanza, aiu amo l’hotel ad essere più compe vo: negli ul mi anni, dopo Expo, l’Italia è cresciuta come de s nazione, a rando sempre più turis internazionali, abitua a trovare in alber go un certo standard. Formule come brand Italia e made in Ita ly devono, pertanto, essere sempre di più sinonimo anche di offerta alberghiera di qualità». Davide Depon
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Tutti pazzi per il welfare aziendale Mondo Impresa
Le nuove opportunità per offrire maggiore benessere ai lavoratori e vantaggi all’impresa di Aura Marcelli
U Sono, in par colare, le grandi e mediograndi imprese a poter ges re più facilmente le inizia ve di welfare, ma anche le piccole e medie imprese si stanno a vando sempre più spesso e con maggior successo in inizia ve dedicate
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n faro si è acceso su un tema che riguarda da molto vicino le azien de e i lavoratori. Anzi i fasci di lu ce sembrano essere mol e tu ben in dirizza per osservare al meglio e so o diversi pun di vista l’evolversi delle op portunità aperte dal welfare aziendale. Dall’inizio dell’anno sono state presenta te ben qua ro ricerche differen che hanno fa o il punto su un focus di enor me interesse per mol . Dal rapporto di CensisEudaimon a quello di Adapt e Ubi
ta e un mercato dalle grandi potenzialità. Siamo agli inizi, a quanto pare, di una nuova epoca del welfare aziendale, che si affianca al servizio pubblico per offrire maggior benessere ai lavoratori. E far crescere l’azienda.
Banca, dall’Osservatorio di Easy Welfare allo studio recentemente presentato da Generali Italia, con la terza edizione del Welfare Index Pmi, tu si affre ano a descrivere un’offerta sempre più ar cola
ratori e delle loro famiglie hanno avuto un vero e proprio boom anche tra le pic cole e medie imprese, grazie agli impor tan incen vi fiscali introdo . Il benes sere è stato inteso in modo decisamente
Dagli incentivi fiscali ai vantaggi per i lavoratori Con le leggi di stabilità presentate negli ul mi tre anni, gli inves men delle im prese a sostegno del benessere dei lavo
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MONDO IMPRESA
ampio e, nel numero delle inizia ve in cen vate, sono ricadute la previdenza e la sanità complementare, le assicurazioni per le mala e gravi e long term care, l’assistenza ai familiari anziani e non au tosufficien , le spese per l’istruzione e la cura dei figli, le a vità culturali e ricrea ve, i servizi di trasporto, mensa e, da quest’anno, il rimborso degli abbona men ai traspor pubblici. A beneficiare degli incen vi (senza dis nzione tra wel fare volontario e welfare negoziale) sono sia le aziende sia i lavoratori, con l’azze ramento del cuneo fiscale sulle somme erogate ai lavoratori e la deducibilità del le spese dal reddito delle imprese. Anche i premi aziendali sono sta compresi nel la nuova norma va, potendo essere con ver in servizi di welfare, totalmente esen da imposizione fiscale e contribu va. Si è aperta, insomma, una nuova fase delle relazioni industriali, che vede il wel fare aziendale al centro dei rappor di la voro, anche nei contra aziendali e ter ritoriali. Al mese di febbraio 2018 il 41,6% dei contra a vi comprenden premi di risultato (8.899, di cui 7.356 aziendali e 1.543 territoriali) hanno in trodo o misure di welfare aziendale (da Ministero del Lavoro). Più in generale, nel 20152016, secondo da CISL, la quota di contra che hanno definito mi sure di welfare è raddoppiata rispe o al biennio precedente, portando il welfare aziendale a rappresentare la terza mate ria più tra ata negli accordi, dopo il sala rio e le ristru urazioni aziendali. Natural mente sono, in par colare, le grandi e mediograndi imprese a poter ges re più facilmente le inizia ve di welfare, poten do contare su maggiori bacini di utenza e su competenze professionali dedicate. Ma, negli ul mi anni, anche le piccole e medie imprese, supportate dai servizi as socia vi, si stanno a vando sempre più spesso e con maggior successo in inizia ve dedicate. È quanto emerge dall’ul mo Welfare Index Pmi di Generali Italia 2018. Un panel di 4.014 imprese di tu mastermeeting.it
i se ori produ vi e di tu e le fasce di mensionali, comprese le microimprese con meno di dieci adde e le imprese mediograndi fino a 1.000 adde , è sta to analizzato, registrando in tre anni un’importante crescita del welfare azien dale. Sono aumentate dal 25,5% nel 2016 al 41,2% nel 2018 le aziende che hanno intrapreso inizia ve in almeno qua ro aree del welfare aziendale (delle 12 iden ficate dalla ricerca), sono addi ri ura raddoppiate le aziende a ve in almeno sei aree (passate dal 7,2% al 14,3%) e si sono rido e a meno della metà le aziende ina ve (solo l’8,3% nel 2018). Questo per l’ampiezza delle a vi tà di welfare aziendale.
Il welfare aziendale è una fonte aggiun va di finanziamento per il sistema assistenziale del nostro Paese
L’importanza del coinvolgimento delle PMI Ma anche sul fronte dell’intensità delle inizia ve ci sono sta grandi cambia men . Le aziende che hanno a uato al meno cinque inizia ve di welfare azien dale sono passate dal 26,2% nel 2016 al 37,1% nel 2018. Quelle molto a ve, che hanno a uato almeno o o inizia ve, so no aumentate dall’8,5% al 14,4% e l’avanguardia, con oltre dieci inizia ve, è addiri ura triplicata, passando dall’1,8% al 5,2%. Il coinvolgimento delle PMI nelle inizia ve di welfare aziendale è fondamentale nella maturazione del mercato. E, infa , mentre le grandi aziende italiane (circa 700 su tu o il territorio), già da tempo, si 56 2018
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La classifica del welfare Il Welfare Index PMI assegna alle imprese partecipan un ra ng di welfare. Il voto massimo è stato raggiunto nel 2018 da 38 imprese. 1° classificato
Co.Mac. (tra 101 e 250 dipenden ) Inizia ve di welfare: misure “salva tempo” (servizio lavanderia con ri ro e consegna dei capi in azienda e doggy bag in men sa); pausa spor ve di 2 ore e massaggio a prezzi rido in ora rio lavora vo, da recuperare in altro momento; un anno di fles sibilità oraria alle neomamme; flexible benefit; palestra; “Co.Mac. Academy” con piani formazione specifici per ogni mansione 2° classificato
B+B Interna onal (da 31 a 50 dipenden ) Inizia ve di welfare: un ufficio welfare con personale dedicato; servizi su misura in base alle esigenze segnalate; programma pilota di conciliazione vita e lavoro per le mamme in a esa; corsi di lingua inglese, marke ng e aggiornamento di tu i so ware e programmi; flexible benefit (credito welfare slegato dai premi di risultato); smart working concessione part me o riduzione orario, flessibilità in entrata o uscita; assistenza sani taria più ampia del piano base di categoria.
aziendale è il volano di un vero cambia mento sociale che può favorire e portare un importante contributo all’evoluzione generale del nostro welfare state, nel lungo termine. Il welfare aziendale, infat , è una fonte aggiun va di finanziamen to per il sistema assistenziale del nostro Paese e questo, in un’epoca di necessa rio contenimento della spesa pubblica e di crescente fragilità sociale, può risulta re di straordinaria importanza. In que
3° classificato
Colorificio San Marco (da 101 a 250 dipenden ) Inizia ve di welfare: pia aforma so ware dedicata; fondo pensione; assistenza sanitaria e sociale; rimborso delle spese di istruzione per i familiari, sport, tempo libero e benessere; rimborso degli abbonamen al trasporto pubblico per i dipen den e i loro familiari. È possibile anche recuperare i cos del l’iscrizione all’asilo nido o della dotazione libraria dei figli.
erano a vate con poli che mirate, è so lo adesso, con il crescente interesse delle PMI, che i principali player finanziari si stanno concentrando sul fenomeno, rav visando in questo mercato, ancora em brionale per l’Italia, uno spazio di svilup po e di conquista di grande interesse. L’ar colata presenza nel territorio delle piccole e medie imprese e la loro capaci tà di fare rete nelle realtà locali, con altre imprese, ma anche con en pubblici e le organizzazioni non profit, consen ranno di creare una nuova generazione di servi zi di welfare di comunità. L’obie vo, dunque, è quello di coinvolgere il nume ro più ampio possibile di PMI e sostene re le loro inizia ve.
Una vera innovazione sociale La maggior parte delle piccole medie im prese, come si è de o, è stata a ra a sopra u o dai vantaggi fiscali introdo . Ma, è bene ricordare che il welfare
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st’o ca il conce o stesso di welfare si amplia, portando l’intervento delle azien de (volontario o colle vo) non solo a in tegrare il welfare pubblico, facilitando la cura, i servizi di prevenzione e assistenza degli anziani e delle persone non auto sufficien , ma anche a coprire e rispon dere a necessità e bisogni sociali diffe ren , anche in base alla territorialità di appartenenza. Il cambiamento organizza vo che sta coinvolgendo un numero
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sempre maggiore di aziende, quello dello smart working, sta determinando la rot tura delle barriere tradizionali lavoro e vi ta familiare, in termini di tempo e di spa zio. Nella stessa direzione conducono anche le soluzioni di welfare aziendale a sostegno dei genitori per la cura dei figli e i servizi e i sostegni economici per ri durre le spese familiari per il lavoro. È il 41,6% delle aziende analizzate quest’an no dal rapporto di Generali Italia ad aver
A beneficiare degli incen vi (senza dis nzione tra welfare volontario e welfare negoziale) sono sia le aziende sia i lavoratori, con l’azzeramento del cuneo fiscale e la deducibilità delle spese dal reddito delle imprese
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Uno sviluppo a differenti velocità
messo in campo almeno una inizia va a favore della conciliazione tra vita e lavo ro e questo potrà avere un rilevante im pa o in termini di produ vità e di be nessere delle persone, come pure di in clusione sociale, in modo par colare fa vorendo l’occupazione femminile. Si trat ta della terza area maggiormente svilup pata, dopo le polizze assicura ve (diver se da quelle previdenziali e sanitarie) e la prevenzione degli inciden (in aggiunta alle inizia ve obbligatorie), ma si tra a sopra u o di una delle due aree con il maggior tasso di crescita, insieme con le inizia ve per la sicurezza aziendale: 8 pun percentuali in più rispe o alla rile vazione dello scorso anno.
La crescita del welfare aziendale, infa , non è omogenea. A fronte di aree che hanno segnato una buona crescita (oltre a quelle già menzionate, il sostegno ai sogge deboli e integrazione sociale, la formazione, i servizi di assistenza e il welfare comunitario) ce ne sono altre, invece, sostanzialmente stabili (sostegno all’istruzione, cultura e tempo libero, sa nità integra va, polizze assicura ve) o in decrescita (sostegno economico ai di penden ). Ma, le differen velocità di crescita dipendono anche molto da azienda ad azienda. Un gruppo di impre se più intraprenden e consapevoli ha creato sistemi di welfare stru ura e tende ad arricchire ulteriormente la pro pria offerta. Il 39,7% delle imprese a ve in sei o se e aree e il 61,1% di quelle at ve in almeno o o aree hanno lanciato nuove inizia ve, mentre il 54,5% e il 77% di quegli stessi segmen hanno po tenziato inizia ve già esisten . Al con trario le imprese in fase iniziale, ancora il
Il welfare aziendale risponde anche a necessità e bisogni sociali differen , anche in base alla territorialità di appartenenza
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Highlight dagli studi più recen Scarsa informazione e rischio di sbilanciamento 1° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale in Italia, 2018 Solo il 17,9% dei lavoratori ha un’informazione adeguata rispe o alle misure del welfare aziendale. Ben il 58,5% ne ha solo una conoscenza generica e il 23,6% non sa neppure di cosa si tra . Tra quelli che sono più informa , il 58,7% considera le misure di welfare in azienda preferi bili agli aumen retribu vi dello stesso valore. Il rapporto individua nel welfare aziendale una straordinaria opportunità, ma anche un rischio: quello di una deriva verso un mercato di benefit, sedu vi nell’imme diato (palestra, cinema, viaggi e buoni benzina), ma non rilevan ai fini di una reale copertura dei bisogni sociali dei lavoratori: previdenza, as sistenza sanitaria e assistenza sociale.
Una risposta alle grandi trasformazioni del lavoro Primo rapporto Welfare for people, Adapt e UBI Banca, 2018 Il welfare aziendale non è una risposta all’arretramento del welfare pubblico, ma un processo spontaneo degli a ori del sistema di relazioni industriali di fronte alle profonde trasformazioni del mondo del lavoro, causa e non conseguenza della crisi del nostro modello sociale e del welfare pubblico. In quest’o ca il welfare occupazionale e il welfare aziendale sono elemen essenziali nelle grandi trasformazioni econo miche e sociali in grado di rispondere alle insicurezze e al confli o so ciale, unendo insieme le ragioni della produ vità con quelle della redi stribuzione del valore creato.
C’è bisogno di tempo per capire segmento più numeroso (58,8% del to tale), sono decisamente meno dinami che. Si tra a, però, di un’evoluzione fi siologica, determinata sopra u o dalla dimensione aziendale e, in seconda bat tuta, dal se ore di appartenenza (terzo se ore e industria in testa), mentre scar sa è la differenza su base geografica. Le aziende più a ve segnano una distanza ne a dalla maggioranza delle imprese, è vero, ma allo stesso tempo aprono loro la strada.
Osservatorio Easy Welfare, 2018 Tre quar dei piani welfare sono finanzia con una sola modalità (Libe ralità, CCNL o PDR), ma è in crescita la quota di aziende che sceglie di affiancare più fon di finanziamento, spesso iniziando dalle quote “ob bligatorie”, per poi aggiungere altre fon liberali o contra ate a livello aziendale. Anche rispe o ai tassi di conversione dei Premi di Risultato si evidenziano ancora margini di miglioramento, dal momento che l’astensione o la scelta di non conversione restano ancora largamente diffuse tra i beneficiari di ques premi. Gli incen vi alla conversione in cidono, però, in modo molto ne o sulla scelta di conversione da parte dei beneficiari, aumentando sia la quota di dipenden che convertono, sia le percentuali medie di conversione.
Le inizia ve a favore della conciliazione tra vita e lavoro possono avere un rilevante impa o in termini di produ vità e di benessere delle persone, come pure di inclusione sociale, in modo par colare favorendo l’occupazione femminile
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Marketing olfattivo in hotel Fragranze per mettere gli ospiti a proprio agio. E per non farsi dimenticare di Aura Marcelli
È
Gli odori sono veri e propri pulsan istantanei di a vazione della nostra risposta emo va. Credits: ©Barbara Ainis
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il nostro senso più an co e quello più dire amente legato alla sfera emo va. Eppure spesso ci si di men ca di lui, anche quando sono pro prio le emozioni che si vogliono suscita re, come nel caso della migliore acco glienza alberghiera. Non si tra a sempli cemente di diffondere un profumo gra devole negli ambien , ma di fare una ve ra e propria a vità di marke ng, u liz zando il potere comunica vo delle fra granze: per me ere l’ospite a proprio agio, farlo rilassare, oppure per s molar lo, a seconda dei contes , degli ambien e delle a vità che si vogliono favorire, ma, sopra u o, per imprimere nella sua memoria queste sensazioni associate al suo soggiorno in hotel. E renderlo indi men cabile. Perché, come siamo in gra
do di ricordare una persona o un evento al solo percepire un odore anche a di stanza di anni, così si può ambire a legare indissolubilmente un hotel e un brand ad una fragranza unica e riconoscibile, che ne diventa una sorta di ambasciatrice ol fa va, come ci spiegherà Maria Candida Gen le, Maître Parfumeur di fama inter nazionale.
Perché gli odori sono così importanti Annusare è il primo e più essenziale mo do per raccogliere informazioni su ciò che ci circonda. Anche se il nostro sem plice naso non ha che due centesimi dei rece ori olfa vi del tartufo di un cane e nonostante il fa o che la nostra vita, sempre più “civilizzata” e sterilizzata, ci
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sta portando a perdere progressivamen te buona parte di queste nostre capacità sensoriali, l’olfa o resta ancora una for midabile fonte di s moli, perlopiù non coscien né razionali. Non appena il nostro naso entra nell’area di azione di sostanze odorose, i suoi che morece ori, situa nella mucosa olfa va, reagiscono immediatamente. Si tra a di neuroni altamente specializza , dota di ciglia e fibre nervose, che portano le informazioni ai bulbi olfa vi e da qui alle aree limitrofe del cervello, innescando la vera e propria percezione dell’odore. Questa parte del nostro cervello è cono sciuta come sistema limbico ed è prepo sta alla regolazione dell’umore, della me moria, del comportamento e delle emo zioni. In altre parole, gli odori sono veri e propri pulsan istantanei di a vazione della nostra risposta emo va.
Profumi, ricordi ed emozioni Proprio per il fa o di interessare una par te an ca e is n va del nostro cervello, il
senso dell’olfa o è più di ogni altro lega to alla memoria. La memoria, infa , è so lo in parte un processo cosciente e i ri cordi possono essere rievoca con imme diatezza ed efficacia da un profumo o un odore percepito. Bas pensare a ciò che innesca il profumo dei cibi che mangiava mo da piccoli: sen re l’odore dei bisco o del pane caldo ci può portare indietro nella cucina della nonna e a quelle sensa zioni di spensieratezza e accoglienza. Essendo le emozioni e i ricordi lega a una sfera individuale, gli stessi profumi possono s molare reazioni e sensazioni diverse nelle diverse persone. Ma ci so no, tu avia, alcune fragranze che produ cono risposte “prevedibili” nella maggior parte della gente. La lavanda, ad esempio, ha la proprietà di rilassare il cervello; la vaniglia e la camomilla riducono lo stress, l’ansia e la depressione; il limone e la menta sono di s molo per la mente e l’at tenzione. Ci sono persino profumazioni che farebbero percepire uno spazio più grande di quanto non sia… sono la mela e il cetriolo, anche se la cosa non è certa.
Mol brand dell'hotellerie hanno già creato la propria “firma olfa va”. La catena St. Regis ha scelto le note floreali su misura del Caroline’s Four Hundred, realizzato da ARQUISTE Parfumeur
Investire nel profumo Se ancora può sembrare strano ad alcuni pensare di inserire le fragranze tra le voci di inves mento per la valorizzazione e il marke ng di un hotel, si tra a invece di una spesa capace di dare o mi e profu ma ssimi fru . Secondo uno studio di qualche anno fa dell’Università di Pader born, in Germania, la profumazione cor re a degli ambien può incrementare la propensione all’acquisto fino al 14,8% e la voglia di tra enersi più a lungo in un locale del 15,9%. Sono molte le pres gio se catene alberghiere e gli hotel indipen den che hanno già compreso l’impor tanza di prendersi cura anche dei nasi dei mastermeeting.it
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Il profumo creato per un hotel può diventare protagonista di mol momen del soggiorno, diffuso nell'ambiente con spray, candele o anche u lizzato per profumare le lenzuola e i tessu
Gli spazi e il profumo
© BARBARA AINIS
• La recep on: è il luogo del primo incontro, il suo profumo ac coglie l’ospite e si fissa nella sua memoria • La camera: profumare e purificare la camera ogni ma na re gala sensazioni di confort. Profumare le lenzuola con fra granze apposite favorisce sonni tranquilli e riporta indietro nel tempo • Gli spazi comuni: qui i profumi possono indurre sensazioni di relax e benessere • I corridoi e i servizi: la profumazione di zone poco areate ga ran sce sensazioni di piacevolezza e pulito. • Un profumo su misura per un hotel può essere reinterpretato in mol modi e in mol luoghi, diffondendolo in alcol, in olio, con le candele, con gli spray, ma può anche essere u lizzato per creare set di cortesia da bagno esclusivi e unici.
propri ospi , puntando a creare una pro pria “firma olfa va” riconoscibile, alla stessa stregua di un logo, una sorta di ar redamento olfa vo che venga percepito come parte integrante dell’ambiente in cui ci si trova. Lo hanno fa o gli Hotel St. Regis, realizzando Caroline’s Four Hun dred, una profumazione esclusiva e su misura, con a raen note floreali, ispirata alle feste o ocentesche della fondatrice della catena, Caroline Astor; la catena RitzCarlton ha deciso di differenziare l’esperienza olfa va per i diversi hotel nel mondo, con i suoi signature scent, ab binando, tra l’altro, gusto e profumi, cock tail e fragranze, nel primo bar mul senso riale, presso l’hotel di Berlino; gli Hotel Holiday Inn hanno puntato, invece, su una fragranza unica u lizzata in tu e le proprietà, per far sen re sempre a casa gli ospi affeziona della catena; il grup po Intercon nental cura con a enzione la profumazione di mol dei propri brand, da quelli budget a quelli più esclusivi.
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Maria Grazia Gen le Maître Parfumeur
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© ALEX PIVOVAROV
ne. Sopra u o perché non mi piace fare profumi didascalici, che ripropongono le sensazioni olfa ve di un luogo, ma pre ferisco reinterpretare le sugges oni pro prie di un luogo. A La Posta Vecchia vici no Roma ho fa o un profumo che richia mava il mare, i giardini del castello, ma
ho voluto riportare anche le sensazioni che ho provato quando ero seduta nella camera, vicino a dei fiori, ed entrava il vento con l’odore di mare e di mobili an chi. Per Borgo Egnazia l’ho creato mol to più glamour. Sarebbe stato troppo scontato fare un profumo di elicriso, di macchia mediterranea, di erbe aroma che. Quel luogo doveva avere un’inter pretazione molto più dinamica e quindi ho voluto riprendere una bibita molto pica della Puglia che si beve fin dalla fine del 700: il caffè ghiacciato, nel resort lo servono in modo molto par colare, con la scorza di limone e il la e di mandorla. E una sera che ero lì nei miei pensieri tra le candele, ho pensato di usare proprio la mandorla, l’odore dei tessu , il caffè, la buccia di limone. Ne è venuto fuori qual cosa di unico e inusuale». © ALEX PIVOVAROV
Ar sta del profumo e uno dei migliori “nasi” riconosciu internazionalmente, ha partecipato a proge ar s ci per la Biennale di Venezia, il PAC di Milano, la Fondazione Prada, sempre a Milano, il Neuer Berliner Kunstverein di Berlino, l’Hammer Museum di Los Angeles e il Fes val della Mente di Sarzana. Ha, inol tre, realizzato profumi per Madonna e Caroline di Monaco, ha collaborato con grandi brand del design (da Ferragamo, a Kartell, a Marcelo Burlon) e con grandi nomi dell’hotellerie, realizzando per loro profumi unici e su misura: dal Pellicano di Porto Ercole, a Borgo Egnazia a Fasa no, dal Borgo San Felice, sulle colline del Chian , all’Hotel Monteverdi vicino Chiusi, solo per fare qualche esempio. Noi l’abbiamo incontrata durante il Fuori Salone, nella Galleria Manzoni di Milano, dove insieme con lo Studio Marco Piva per Marie Claire Maison ha firmato il mo od olfa vo del percorso esposi vo “The Secret Colors of Milan”. «Ho studiato profumeria ar s ca a Gras se nella scuola pres giosa ed esclusiva che poi è stata trasferita a Versailles. Lì ho imparato, non solo a conoscere mi gliaia di molecole e di materie prime, ma anche ad assemblarle in modo crea vo e a capirne le sfumature: una rosa non sa solo di rosa, ma può sapere di acqua, di neve, di pioggia, di verde… Quando rea lizzo un profumo non seguo tendenze, non mi fermo alla molecola, né mi baso su formule precos tuite. Io dipingo, at traverso gli odori e le molecole, ciò che sento e che sperimento: un’emozione, una storia, un luogo. Ognuno dei miei profumi, così, è diverso dall’altro, unico e originale. Uso solo materie prime natura li, provenien da piante, da fiori, da fo glie e da radici che compro in tu o il mondo, dalla Russia all’America La na, estra e con solven non chimici, ma na turali. Ne ho più di 4.500 nel mio studio crea vo e u lizzo le loro variazioni olfat ve, lavorando sulla risonanza che que ste materie prime naturali hanno con il nostro DNA, che fa entrare in conta o un odore con il nostro corpo e le nostre emozioni, in una forma immediata e in consapevole. «Per riuscire a creare un profumo su mi sura per un hotel devo fare esperienza di questo luogo, devo assorbirne l’energia, le emozioni, gli odori, la luce. Per tradur re tu o questo in una fragranza ho biso gno di ispirazione e grande concentrazio
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Massimo Torti Nel suo ruolo di Segretario generale di Federazione Moda Italia difende e promuove il made in Italy di Antonella Ci erio
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egretario generale di Federazione Moda Italia, Massimo Tor è un elemento di spicco dell’Associazio ne, voluto al suo fianco dal Presidente Renato Borghi nel 2011. Dotato di gran de spirito di inizia va, è in costante mo vimento – viaggia da Bolzano a Palermo per incontrare i tolari dei negozi – sem pre pronto ad ascoltare e a confrontarsi con i suoi associa . Alla determinazione, mai disgiunta da una buona dose di pa zienza e di rigore, si aggiunge un senso di profonda umanità che ne fa una persona estremamente piacevole da incontrare. Oggi, Federazione Moda Italia, cos tuita
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nel 1949, è la più importante rappresen tanza d’impresa in Italia di de aglio e in grosso nel se ore Moda. Aderisce alla Confcommercio ed associa oltre 30.000 aziende.
Occhio all’etichetta! Massimo Tor , nel suo ruolo di segreta rio generale dell’associazione, si occupa anche di contraffazione ed abusivismo, promuovendo la diffusione della cultura del Made in Italy e della legalità anche nelle scuole con interven semplici e chiari, molto apprezza dagli studen . Raccomanda, in par colare, di controlla re le e che e, di prestare a enzione alla qualità e di non comprare prodo taroc ca . A tale riguardo cita i dieci consigli contenu nel vademecum “Compri falso? Ma lo sai che...” di Federazione Moda Ita lia che Massimo Tor non manca mai di distribuire anche in occasioni di even , come la Vogue Fashion Night’s Out che si svolge a se embre a Milano. È, inoltre, un appassionato di da , che snocciola, citando con orgoglio il Fashion & High Street Report di Federazione Moda Italia che raccoglie in un unico apprezzato vo lume i valori dei canoni di locazione com merciale nelle high street italiane, gli ac quis effe ua dagli italiani e dagli stra nieri extra UE nei negozi di moda e la na mortalità delle aziende. Come sta andando il mercato della moda? «Qui, ahinoi, si tocca un tasto dolente! La crisi nel nostro se ore, nonostante qual che piccolo spiraglio di posi vità, non sembra ancora terminata. Secondo l’Os servatorio Acquis Nexi, il 2017 si è chiu so con un leggerissimo segno medio posi vo dell’1,9%. L’inizio del 2018 non è sta to esaltante e vede purtroppo il ritorno del segno meno. Il de aglio moda, infa , con nua a soffrire di al e bassi, soprat tu o nel mercato interno. Nelle località a maggior vocazione turis ca, una boccata d’ossigeno viene dagli stranieri, aman della shopping experience e del made in Italy». Cosa significa vendere moda, oggi? «Vendere moda, oggi significa operare in un contesto non regolamentato, comples so e sopra u o globale. Non c’è dubbio che il nostro se ore – che sta a raver mastermeeting.it
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hanno in Italia la possibilità di vivere esperienze emozionali d’acquisto uniche, grazie ad un’offerta distribu va molto variegata, capace di rispondere con pre s giosi monomarca, negozi mul brand e bo eghe ar giane alle richieste di vivere un’esperienza totalmente italiana che co niughi arte, cultura, enogastronomia e paesaggio. In questo scenario, i nostri negozi perme ono agli stranieri di por tarsi a casa il lifestyle italiano»
Investire di più e meglio Per questo mo vo, Massimo Tor ri ene u le ricordare i temi cari a Federazione Moda Italia: inves re di più e meglio in a vità di promozione e sostegno del de aglio moda e dei Negozi Storici in par colare; accompagnare i fashion sto re nel processo d’innovazione e digitaliz zazione; facilitare gli acquis dei turis extra UE, elevando il limite del contante (oggi diminuito da 15 a 10 mila euro); ab bassare la soglia per il tax free; promuo vere, in occasione dell’anno dedicato al BARBARA AINIS
sando, nell’era di internet, una profonda crisi d’iden tà che si rispecchia nel cam biamento delle abitudini e a tudini d’ac quisto dei consumatori – debba proie ar si verso il futuro e rispondere ad esigenze sempre più portate all’omnichannel. Il de aglio moda, se da un lato sta vivendo questa situazione di crisi in “apnea”, dal l’altro sta tentando di reagire specializzan dosi, con strategie di differenziazione del punto vendita, e con una ges one d’im presa più manageriale». Quali sono le inizia ve di Federazione Moda Italia al servizio delle imprese con un occhio al turismo? «Fortunatamente c’è il turismo! Sono mol ssimi gli stranieri – principalmente cinesi, russi, americani, mediorientali, co reani e giapponesi aman del bello, del nostro saper fare e saper vendere – che raggiungono il nostro Paese per fare ac quis Made in Italy. Esiste, infa , una stre a relazione tra turismo e shopping, visto che il 50% delle spese extra dei tu ris è des nato agli acquis . Gli stranieri
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Turismo Slow, nel 2019, un evento come lo Small Business Saturday, così come avanzato dal Presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi, nell’Assem blea del 20 novembre 2017 a Bologna.
Servizi, ma non solo Federazione Moda Italia, in linea con le necessità del momento, si è affidata alle capacita organizza ve di Tor per la rea lizzazione di workshop organizza per accompagnare le aziende e accrescerne le competenze di management, pianifica zione. marke ng, psicologia di vendita, sempre tenendo conto delle differenze di acquisto tra persone provenien da Pae si e culture diverse e delle differenze tra i sessi. Torti vuole anche contribuire a diffonde
re la cultura del bello e del Made in Italy nel mondo. Per questo, porta spesso con sé “Lo Slang della Moda”, il piccolo dizionario illustrato di Federazione Mo da Italia con termini e neologismi creati proprio nell’ambito della moda e tradotti in italiano, inglese, francese, russo e ci nese che ha voluto anche nella versione online. (www.SlangdellaModa.it) scarica bile su tablet e smartphone. È un apprez zato strumento per gli addetti alle ven dite che approcciano clienti stranieri, e per i turisti stranieri che potranno cono scere lo slang tipico della moda “Made in Italy”.
I Nova Retail Small Tor ora ha una nuova sfida: portare l’in novazione e la digitalizzazione anche nei piccoli negozi di moda, promuovendone la fashion experience. E lo realizza con un nuovo tour per presentare il negozio di moda tra presente e futuro, avvalen dosi dell’esperienza del proge o “i Nova Retail Small”, che si pone l’obie vo di portare nei piccoli negozi la tecnologia che, oggi, per mo vi di cos e di organiz zazione aziendale, è quasi ad esclusivo appannaggio dei grandi brand e delle ca tene monomarca. In defini va Massimo Tor ha “sposato” l’associazione... Non ha orari, inizia pre s ssimo la sua giornata che consacra, con grande entusiasmo, a Federazione Moda Italia... Ma, nel fra empo, custodi sce un sogno nel casse o: scrivere un li bro dal tolo “Le mie stazioni”, una sorta di diario di bordo su luoghi, hotel, bar e ristoran frequenta durante i suoi innu merevoli spostamen . «Un best seller», assicura, abbozzando un sorriso. In fon do anche questo è turismo! Business Tourism.
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Raffaele Longo Dopo aver diretto la ristorazione dell’Hotel Principe di Savoia, è approdato al dolce salotto di Milano, luogo simbolo della storia meneghina di Antonella Ci erio
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pre nel 1936 lo storico Caffè Pa s cceria Sant Ambroeus, locale in s le neoclassico, dalla pregiata boiserie e dai lussuosi lampadari venezia ni, arredi di classe e ambiente signorile. Rinnovato recentemente con garbo e raffinatezza, anche se ha perso un po’ il fascino an co, rimane però fedele alla tradizione della “gourmanderie” italiana. A dirigerlo oggi è Raffaele Longo (foto), dinamico manager cinquantenne, con esperienza internazionale, che è stato anche, per diverso tempo, dire ore della ristorazione dell’Hotel Principe di Savoia. Al Sant Ambroeus è affiancato da un vali do team di 40 collaboratori, con i quali ha un dialogo con nuo per assicurare un servizio perfe o e soddisfare le esigenze di ogni cliente. Certo è che, al suo arrivo, si è dovuto confrontare con due importan locali, entrambi situa nella strategica Monte napoleone: Cova, angolo Via Sant’Andrea, e Marchesi, che ha aperto nel 2015. Le
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nuove aperture in questa famosa via so no sempre di successo, ma Raffaele, al Sant Ambroeus, ha creato un’atmosfera calda e ospitale, assolutamente unica. In momen di crisi ha saputo rivalutare il brand, lavorando sull’immagine, rigorosa mente in nuance rosa: dal packaging del le confezioni ai menu, dalle tovaglie alla rosa fresca su ogni tavolo tu e le ma ne, fino al furgone. Piccoli par colari molto apprezza da una clientela esclusi va che ama il servizio impeccabile. Nel suo locale si alternano a ori, regis , vip, principesse, manager della finanza e del la moda. Con i suoi ospi stabilisce un legame so lido, direi quasi d’affe o. Ride e scherza con la dovuta discrezione e, al momento giusto, sa ri rarsi con garbo. Ha realizzato vetrine moderne e invitan , in grado di “parlare” alla gente, perché la vetrina è lo specchio della fes vità del momento, e racconta anche gli even che si svolgono in ci à.
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UOMINI AL TOP
Con lui è ritornata la borghesia milanese, la prima, la seconda e la terza generazio ne, famiglie storiche fidelizzate, dai Mo ra ai Dompé, grazie anche alla cucina tradizionale proposta per il pranzo, con prodo di alta qualità; il cliente del Sant Ambroeus vuole certezze, pia della tra dizione milanese: riso o giallo allo zaffe rano e cotole e di vitello, non ama la nouvelle cuisine. A disposizione anche un servizio di catering e cene private a do micilio. Parlando solo di ristorante vi è stato un incremento notevole, il migliore degli ul mi 15 anni con un 10% annuo. Nel suo salo o, Raffaele, con la sua innata gen lezza e il suo sorriso, ha creato un’atmo sfera di coccole, dove il cliente si sente come a casa, e ha il piacere di ritornare anche il giorno dopo, allo stesso tavolo. La crea vità della pas cceria è affidata, da oltre 60 anni, all’estro di Luciano Vi smara, che associa a cioccolateria e pra lineria con materie prime di qualità, pa ste mignon, pizze e e tortescultura personalizzabili per ogni occasione, cro state al cioccolato, pane one e colom ba. Sant Ambroeus non vende solo dolci, ma esperienza gusta va e i suoi clien sanno che qui possono trovare l’eccel lenza delle delizie, una sobria eleganza e un approccio caloroso. Da un po’ di mesi ha stre o amicizia anche con il Marie o, un simpa co cinquantenne, “senzate o”, che è diventato quasi un “security mana ger”: allontana tu gli altri e gli riferisce i commen dei clien quando escono dal locale. A breve, vedremo il Marie o con una maglie a con la scri a Sant Ambroeus. Grazie all’Expo Milano sta vivendo un momento di grande fermento turis co. È diventata una delle ci à più visitate d’Europa, capitale internazionale della moda, ma anche della cultura, dell’arte e della gastronomia. Milano vive il turismo tu o l’anno, e Sant Ambroeus è aperto tu a la se mana per accogliere anche la clientela straniera. «Raffaele è più di un Dire ore», ci dice un suo cliente: «è un amico, un confiden te, un simpa co a ore». Non a caso, anni fa, il manager ha frequentato un corso di mastermeeting.it
teatro, che gli ha insegnato a stare sul palcoscenico. E, in effe , Raffaele am me e di sen rsi sempre un po’ sul palco. Cita “Arlecchino servitore di due padro ni”... e dice che lui è servitore di tre pa droni: il cliente, l’azienda e se stesso! E tu o deve funzionare perfe amente perché lui, ne è il regista. E se arriva il cliente scontroso, ecco la sua sfida più s molante: sorridere al cliente, coccolar lo ancora di più e farlo uscire contento! La prossima avventura di Raffaele? L’apertura serale per elegan cene con musica dal vivo.
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INSIDER
A cura di Maurizio Faroldi
La classificazione alberghiera, stabilita per legge, non rappresenta più uno stru mento esauriente nell’ orientare il cliente verso la qualità alberghiera. Facciamo un passo indietro, diciamo 9 anni. Nel 2009 anni nasceva il movimento “5 stelle”, così in tolato dai suoi fondatori, perché per seguisse, nella sua azione poli ca, cinque essenziali tema che sociali: acqua, am biente, traspor , conne vità e sviluppo. Ma quella grafica con le 5 stelle dorate poste so o la parola “movimento”, non induceva un po’ tu ad associare e tra sferire il significato su quanto si ri ene sia il simbolo della massima qualità asse
standard minimi si ado ano in relazione all’apertura di nuovi alberghi o alla ristrutturazione di quelli esisten ”. A Roma si sa rebbe de o “Aaah annamo bene... annamo proprio bene! Insomma, nulla o quasi nulla è cambiato. Lo stato dell’arte ci dice che, a 10 anni di distanza dalla pubblicazione sulla Gaz ze a Ufficiale, più del 95% degli alberghi si presenta al giudizio del consumatore e quindi del mercato, come era prima del decreto, ovvero in maniera incoerente, non veri ero, generando ansia e disagio propri dell’acquisto di un bene o di un servizio di cui non sia chiaramente defi
Non siamo più “figli delle stelle” gnabile ad una impresa vocata al servizio, in questo caso servizio poli co? Beppe Grillo, che ho avuto insuperato cliente in quegli anni, replicava; “ma perché, non potrebbe essere proprio così?”. E, allora, gli ricordavo che pochi mesi prima, il 21 o obre 2008, fosse stato emanato il de creto sulla classificazione alberghiera dal Ministro Brambilla, che cercava di ordi nare una disomogenea situazione su ba se regionalis ca, e indicava una defini zione di qualità grazie ad una serie di univoci criteri validi su scala nazionale. Con quel documento, in buona sostanza, si auspicava che il sistema delle stelle fosse percepito iden co in tu o il Paese. Infa , a causa della tradizionale classifi cazione regionale, si erano riscontrate fi no ad allora enormi disparità tra stru u re dello stesso po. Ad esempio, una ca mera doppia in un hotel 5 stelle in Sicilia poteva avere un’area di 14 metri quadra , che diventavano 18 in Veneto e 25 nelle Marche. Così, come lo standard dei servizi 5 stelle in Puglia prevedeva per sonale che parlasse corre amente alme no due lingue straniere, mentre in Tosca na si arrivava a qua ro! All’indomani di quel disposto, alle regioni sarebbe rimasto l’onere di allineare e mi gliorare gran parte dei requisi minimi e poi esercitare l’a vità di controllo del ri spe o dei parametri. Tu avia, all’Italiana maniera, fu stabilito nel decreto che: “Gli
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nito in partenza il livello qualita vo. Quindi una profonda disparità tra servizi offer e la loro effe va cer ficata quali tà. Ad onor del vero ci sarebbe una orga nizzazione europea, la Hotelstars Union, che classifica con criteri comuni 11 pae si, tra cui Germania, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Repubblica Ceca, Ungheria, Esto nia, Le onia, Lituania, Lussemburgo, Malta e Svizzera, ma purtroppo l’Italia non mai ha fa o alcun passo in quella di rezione, mancando la possibilità di adot tare uno strumento internazionale che perme a il confronto ogge vo tra strut ture. Quindi, sia con il vecchio che con il nuovo ordinamento, ci troviamo ad avere a che fare con uno strumento di classifi cazione più simile ad una lista della spesa che ad un modello di accoglienza! E, se si desidera affermare che le stelle non siano più fondamentali, qual è il cri terio con il quale possiamo classificare un hotel e a ribuirgli un punteggio di qualità che iden fichi la natura di quel viaggio e interce l’emozione del viaggiatore? Negli anni 2004/2005 nasceva e si svi luppava velocemente, prima negli Sta Uni e poi in tu o il mondo, l’era delle pia aforme di reputazione via web che, grazie ad enormi community, hanno con sen to e consentono tu ora di confron tare gli hotel, basandosi su vo sogge vi espressi da milioni di viaggiatori. Esistono in rete circa 200 pia aforme di giudizi al www.mastermeeting.it
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berghieri che processano una quan tà immensa di informazioni; questo consen te ai viaggiatori di essere sempre aggior na riguardo tu o ciò che interessa loro e perme e di comunicare trasversalmen te in modo veloce ed efficace. Tale per cui si può affermare che, oggi, il web, più che le classificazioni nazionalregionali, sia in grado di offrire giudizi affidabili e determini una realis ca classificazione di qualità. Le due pia aforme più importan e consultate sono Tripadvisor e Booking. Tu avia Tripadvisor presenta lacune nella omogeneità di valutazione a causa delle quali, per esempio, un hotel 5 stelle po trebbe o enere la stessa valutazione di un Bed & Breakfast ! O, ancora, che una recensione possa essere compilata anche da chi, in quell’albergo, non ci sia mai sta to! In Booking.com, invece, le recensioni degli uten vengono acce ate solo da chi ha realmente perno ato e sono sud divise in base al po di stru ura. In que sto modo è possibile confrontare tu gli hotel a tre stelle con altri hotel dello stes so po; lo stesso vale per i 4, i 5 stelle che vengono messi a confronto soltanto con altre loca on della stessa caratura. Insomma, l’obie vo di queste pia afor me social è di creare, grazie alla raccolta delle recensioni, condivisione di espe rienze e, tramite queste, determinare il reale valore dell’ogge o fonte dell’espe rienza stessa; che si tra di un albergo, di un ristorante e così via. De o questo, l’aspe o più interessante ed epocale per il se ore alberghiero è quanto andiamo qui di seguito ad elencare: 1. Il 95% dei viaggiatori legge tra le 6 e le 12 recensioni, prima di prendere una decisione e prenotare. I Revenue Ma nagers ormai u lizzano sempre più le pia aforme di reputazione online per o mizzare i propri profi , poiché i viaggiatori sono dispos a pagare di più per un hotel con buone recensioni. 2. Il 76% dei viaggiatori è quindi disposto a pagare di più per un hotel con buone recensioni, confermando il fa o che la reputazione online sia sempre più ele mento imprescindibile per un’efficace strategia di distribuzione alberghiera 3. Ulteriore conseguenza di questo, il fat to che alcune società, come Hotel Va lua on, inizino a valutare gli hotel in funzione della loro reputazione online www.mastermeeting.it
e della loro strategia digitale. E che tali informazioni siano poi tenute in buon conto nella valutazione commerciale dell’hotel. Si cercano quindi ancora le stelle di un Hotel per essere mo va nella scelta d’acquisto? E come potrebbe la classifi cazione in stelle garan re ed iden ficare un modello di esperienza da vivere? A queste due domande l’offerta alber ghiera contemporanea dovrebbe rispon dere con la cosidde a qualità emoziona le, cioè al come far percepire e offrire ai clien i servizi e come far sperimentare loro il processo simultaneo della produ zione e del consumo; cosicché agli alber gatori spe a il compito di essere sempre protesi nel quo diano sforzo di an cipa re i bisogni e soddisfare i desiderata dell’ospite. Questo processo, non misu rabile ogge vamente, determinerà negli ospi la soddisfazione o meno della scel ta operata; e la sommatoria dei giudizi espressi qualificherà la caratura dell’im presa alberghiera che li ha ospita . Que sto processo che chiamiamo “customer sa sfac on” è contemporaneamente sia risorsa invisibile che tangibile e sarà sempre più considerata la chiave di volta per creare vantaggio compe vo. In con clusione gli Hotels saranno sempre più classifica e scel non come meri edifici ma come luogo dove vivere esperienze, provare emozioni, sperimentare nuovi e temporanei s li di vita. C’era un tempo in cui le stelle indicavano al consumatore cliente il livello di espe rienza e di spesa a cui sarebbe andato in contro; oggi è la customer sa sfac on, la pubblicità del proprio vissuto, la condivi sione delle emozioni o delle delusioni, che determina la classificazione della qualità delle aziende alberghiere. Insomma in hotel come a teatro si va in scena tu e le sere come fosse una pri ma; si contano i pos rimas liberi, si at tendono le reazioni di consenso; e si aspe a il calore degli applausi. Nessuna stella può essere appuntata o garan sce successo, nessuna qualità può essere millantata se lo spe acolo non emozio na, se il pubblico non arriva in sala e se, al termine della rappresentazione, l’ap plauso arriva spento. Sperando che il cliente, uscendo, non dica; “ma ne valeva la pena?” 56 2018
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ECONOMIA E BELLEZZA
A cura di Achille Colombo Clerici
Conciliare i valori dell’economia e quelli del turismo come sfida per il futuro del l’Italia, dicevamo nella prima puntata di questa rubrica, nata per essere uno stru mento di confronto e di dialogo tra tu coloro che hanno a cuore l’avvenire del Paese. E tra ques c’è sicuramente il pro fessor Giampio Bracchi, presidente della Fondazione Politecnico di Milano e pre sidente di Intesa Sanpaolo Private Ban king, ma sopra u o accademico di chia ra fama, al quale ho chiesto di condivide re una riflessione proprio sulla bellezza dell’Italia come motore dell’economia at traverso il turismo.
cessarie a far arrivare gli ospi in loco senza problemi. Nel rapporto col se ore pubblico risiedono il problema e forse anche la sua possibile soluzione: che a mio avviso potrebbe fare leva sulla crea zione di un nuovo grande fondo di inve s mento, da far gravitare nell’orbita is tuzionale della Cassa Deposi e Pres , che unisca inves tori italiani ed esteri cos tuendo un a ore finanziario ade guato per lo sviluppo di un turismo al l’avanguardia. Ovviamente, poi, bisogne rebbe anche creare le condizioni per da re certezza sui tempi delle autorizzazioni e sui cos degli inves men , me endo
Italia al bivio: è ora di crescere «Quello dell’accoglienza è un se ore economico che dovrebbe oggi più che mai essere al centro del proge o di svi luppo della Penisola. Ci sono però alcuni ostacoli che non perme ono all’Italia di sfru are tu o il suo potenziale in questo senso. Il primo è dato dalla carenza, so pra u o sulle coste più belle del nostro Mezzogiorno, di un numero congruo di stru ure alberghiere, di adeguata dimen sione e inserite in catene internazionali, in grado, con la loro presenza e i loro ser vizi, di a rare un turismo di più alto li vello. E, purtroppo, spesso non è possibi le a rarre gli inves men di catene al berghiere, inves men che potrebbero trascinare il turismo anche nelle zone meno sviluppare della Penisola, a causa di uno sciagurato mix tra blocchi buro cra ci e carenza delle infrastru ure ne
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in campo un piano finanziario preciso e de agliato. Avere questo interlocutore is tuzionale aiuterebbe il mondo indu striale internazionale del turismo a inve s re in Italia, contribuendo a dare garan zie su tempi e trasparenza; due elemen senza i quali non si a raggono operatori e inves tori. Il turismo mondiale è previ sto ancora in grande crescita, almeno per un lustro, dall’UNWTO e bisogna inter ce arne i flussi prima che sia troppo tar di. Il che vuol dire creare finalmente stru ure e infrastru ure di po interna zionale, a livello di ospitalità, ristorazio ne, even . In quest’o ca due ambi tu ris ci come quelli lega a congressuale e golf sarebbero senza dubbio da sfru are meglio, anche perché ben si sposano con il nostro Paese e con le sue cara eris che clima che. Senza contare che sono due se ori che possono essere catalizza tori per far arrivare in Italia un turismo più ricco che potrebbe dare un maggiore sviluppo anche alle singole economie lo cali. Un ul mo aspe o importante è che oggi il consumo turis co è sempre più intermediato dalla rete e anche in questo l’Italia sconta un gap da colmare in fre a. Come soluzione un Portale del Turismo? A prescindere ci vorrebbe finalmente una managerialità di ges one e un lavoro al l’avanguardia di sviluppo e integrazione del web e dei nuovi strumen di comuni cazione». www.mastermeeting.it
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IL PARERE DEL LEGALE
È un dato di fa o: il viaggio d’affari è or mai un’importante industria mondiale, il cui valore in termini di spesa globale ha superato gli 800 miliardi di dollari. Un viaggio su cinque è intrapreso con fini le ga al lavoro. Complice di ciò la crescen te globalizzazione – che comporta la ne cessità di esplorare sempre nuovi merca –, nonché un allungamento delle tra e aeree verso Paesi più lontani. Difficile giungere ad una definizione dei viaggi d’affari, accomuna dalla durata (inferio re ai 30 giorni), dallo scopo (connessi al lavoro per un luogo di lavoro non abitua le) e da un tra o comune che non va sot
ness traveller hanno lasciato Vilnius il 16 gennaio 2011 alle ore 9.55 e sarebbero dovu arrivare a Baku lo stesso giorno, alle ore 22.40. Tu avia, nonostante la prima parte del tragi o fosse andata be ne, il volo decollato da Riga a errava a Mosca con ritardo e i due agen perde vano l’aereo per la terza tra a. Seppur la Air Bal c li avesse trasferi su un altro volo, i due giungevano a Baku solo la ma na successiva al giorno previsto, con un ritardo di oltre qua ordici ore ri spe o alla tabella di marcia. La dilazione della loro missione professionale costrin geva il servizio delle inchieste a pagare
A cura dell’avvocato Roberta Borghini
Affari coi viaggi d’affari tovalutato: il desiderio di nuove espe rienze dà forma alla domanda di viaggi e inevitabilmente tocca anche gli uomini d’affari, trasformandoli da viaggiatori di lavoro in turis . Va da sé che fornire ai viaggiatori di lavoro informazioni extra sulle opportunità culturali legate alla de s nazione potrebbe prolungare i viaggi d’affari oltre il week end. Inoltre, nella con nua ricerca di equilibrio tra lavoro e vita privata, chi intraprende un viaggio di lavoro potrebbe essere accompagnato dalla famiglia, portando così consumatori ulteriori agli hotel; oltre al fa o che, in caso di esperienze posi ve, i viaggiatori di lavoro torneranno come turis da tempo libero. Se il business travel ha guadagnato la di gnità di strategie commerciali ad hoc, al tre anto può dirsi per la giurisprudenza, che gli ha dedicato pronunce specifiche. La terza sezione della Corte di Gius zia dell’Unione Europea ha affermato che i ve ori aerei sono tenu a risarcire le aziende degli eventuali danni subi dai propri business traveller in caso di ritardo. In par colare, il servizio per le inchieste speciali della Repubblica di Lituania ave va acquistato dalla compagnia aerea let tone Air Bal c alcuni biglie aerei des na al viaggio di due dei suoi agen tra Vilnius (Lituania) e Baku (Azerbaigian), via Riga (Le onia) e Mosca (Russia), per una missione professionale. I due busiwww.mastermeeting.it
loro indennità giornaliere e contribu so ciali supplementari, per un importo tota le di circa 338 euro. Alla richiesta risarci toria dell’azienda, la compagnia ha dato esito nega vo; ma, dapprima i tribunali lituani in tre gradi di giudizio e poi l’orga nismo comunitario avevano dato ragione all’azienda: l’art. 19 della Convenzione di Montreal, infa , “descrive il danno risarcibile in caso di ritardo in base al suo fa o generatore, ma non precisa per contro affa o la persona alla quale tale danno può essere stato causato” (sentenza 17 feb braio, causa C429/14).
Sempre in tema di trasferte di lavoro, il Tribunale di Verona (sen tenza 30 maggio 2017) ha riconosciuto una indennità per mala a professionale causata dai campi ele romagne ci; così come il Tri bunale di Ivrea, che ha individuato un nesso tra l’uso scorre o del cellulare e lo sviluppo di un tumore al cervello. Entrambe le sen tenze pongono interessan s moli per le poli che di welfare aziendale e per le informazioni sulle travel policy. Una menzogna su un viaggio di lavoro dell’aprile 2005 è costata invece l’addebito della separazione ad un marito manager palermi tano. L’uomo aveva cercato di coprire una relazione extraconiuga le con una collega – divenuta nel fra empo compagna – fornen do una versione fantasiosa su un viaggio professionale; versione prontamente smen ta dalla tes monianza di un collega (conside rata a endibile “in quanto non legato da rappor professionali con le par ”), che aveva de agliatamente descri o ciò che era realmen te accaduto durante il viaggio incriminato (Corte di Cassazione, sez. I civ., sentenza 23 o obre 2012, n. 18175).
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FINANCIAL CONFIDENTIAL
A cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
Possono i modelli distribu vi arrivare a scontentare tu , ossia gli azionis delle aziende che producono beni di consumo, i lavoratori che sono adde alla vendita al de aglio, e infine i clien che acquistano? La sensazione è che l’evoluzione dei canali virtuali del cosidde o ecommerce ri schiano di rendere tu più insoddisfa rispe o al passato. Negli anni ’80 il se ore dell’abbigliamento in Italia aveva visto crescere il marchio Be ne on, un a ore che, se non il primo, fu tra i primi, ad ada are la propria produzio ne principalmente di maglieria, al nuovo conce o che prevedeva l’assecondare i
solo i negozi Zara abbigliamento sono 2.118. La rice a che ha permesso al Signor Orte ga di diventare l’imprenditore più ricco di Spagna e uno tra i più facoltosi in Europa, è da anni allo studio di professionis nel l’organizzazione ed al tenta vo di replica da parte dei suoi concorren , tenuto con to che questo incredibile imprenditore non si è mai dichiarato s lista di moda o crea vo di tendenze. Per primo ha sempli cemente ideato, sviluppato e varato un modello produ vo e distribu vo geniale che ha rivoluzionato, sopra u o con il suo marchio Zara la concezione del nego
Shopping tradizionale o acquisto online? clien nei loro gus , piu osto che imporre la propria tendenza. Le maglie in fabbrica venivano nte nei colori sulla base del gradimento dei clien , e i negozi erano ri forni seguendo la moda della strada, limi tando al massimo i resi e rendendo più ef ficiente tu a la catena produ va e distri bu va. Con la sua abilità di produ ore e distributore di un marchio ben affermato, Bene on arrivò ad avere più di 5.000 ne gozi nel mondo e a conseguire fa ura importan , prima di decidere di uscire dal la quotazione alla Borsa di Milano nel 2012. Parallelamente al declino del modello ita liano, s’imponeva nel mercato dell’abbi gliamento internazionale un sogge o, già molto conosciuto in Spagna, che con la si gla Inditex (Industria de Diseño Tex l S.A.) racchiude o o marchi tra cui Zara, Oysho Bershka, Pull & Bear e che fa capo ad un imprenditore Galiziano, il Sig. Amancio Or tega. Di umili origini, aprendo il suo primo negozio Zara nella ci à di La Coruña negli anni ’70, ha creato un impero tessile con un fa urato al 31 gennaio 2018 di 25 mi liardi di euro circa e un u le ne o di circa 2,9 miliardi di euro. I negozi della Inditex alla stessa data sono 7.475 distribui in 85 Paesi tra i quali spiccano i Paesi euro pei con i loro oltre 5.000 negozi, mentre
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zio di abbigliamento di tendenza a cos contenu . In sintesi, i suoi s lis creano 4 collezioni stagionali l’anno ed inviano la collezione ai negozi. Le casse dei pun vendita sono collegate ad un centro ela borazione da che esamina in tempo reale la tendenza dello specifico negozio e se gnala ciò che si vende e ciò che non si vende. I negozi, che per strategia non han no un magazzino, ricevono dopo una se mana la fornitura degli ar coli di tendenza e ri rano quelli che non sono gradi , con un sistema di ri ro centralizzato e ridistri buzione, saldi inclusi, che riesce ad abbi nare richieste con la giacenza. Il vero fat tore di successo del marchio – che, va det to, non spende un centesimo in pubblicità televisiva o cartacea – è l’efficienza del proprio sistema distribu vo accentrato in due grandi magazzini in Spagna, e l’inve s mento nelle applicazioni informa che che hanno o mizzato tu a la filiera dalla produzione al consumatore. Malgrado ques risulta anche la Inditex non vive una fase di euforia nel mercato finanziario. La società è quotata alla Borsa di Madrid e le sue azioni che circa cinque anni fa valevano circa 20 euro e che nel 2016 erano giunte a valere oltre 36 euro ciascuna, nel giorno di redazione del pre sente ar colo segnano un’ulteriore dimi www.mastermeeting.it
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nuzione a estandosi intorno ai 25 euro, in altre parole un rendimento del 5% su base annua. Sebbene la società sia riuscita a li mitare le perdite negli anni della crisi, evi denzia u li simili all’esercizio passato, ed esaminando il bilancio non sfugge al le o re un incremento dei cos opera vi, fa o re che sembra indurre gli analis alla cau tela riguardo un possibile miglioramento dei risulta a breve periodo. Quest’analisi, risulta in linea con un’altro importante marchio internazionale del set tore come Desigual, presente nel mondo con negozi di proprietà, in franchising, cor ners dedica con un fa urato di circa un miliardo di euro all’anno, e che ha eviden ziato un rallentamento della crescita con i risulta analoghi agli anni preceden . Tale andamento ha indo o alcuni analis a rite nere che il modello distribu vo possa es sere arrivato al suo massimo possibile in termini di u li e di fa urato. Quando le aziende affrontano i problemi di crescita dei risulta , nove volte su dieci a farne le spese sono i dipenden dei pun vendita, i cosidde cos opera vi da tagliare, ed è molto probabile che ciò possa avvenire an che in ques casi e la causa presumibile di tu o ciò ha un nome: ecommerce. Essere favorevoli o contrari all’ecommerce è una valutazione personale ed argomento di discussione tra coloro che si affidano al le nuove tecnologie per fare acquis e chi rimane fedele al metodo del visionare e provare il prodo o, tu avia è indubbio che le nuove generazioni u lizzano l’ecom merce in maniera sempre più massiccia a discapito degli acquis tradizionali nei ne gozi e negli ipermerca . L’acquisto via in ternet di ogge di consumo, che si po trebbero definire standard, è più comodo e spesso anche più a buon mercato rispe o all’acquisto nel negozio, perché il punto vendita deve sostenere “cos opera vi” maggiori del canale online, per non parla re del costo di trasporto addebitato al cliente. Senza entrare nello specifico se sia meglio acquistare un capo di abbigliamento onli ne o in negozio, possiamo evidenziare co me proprio la stessa Zara abbia deciso di verificare il gradimento presso la propria clientela di un nuovo modello distribu vo, inaugurando pochi negozi “pilota” tra cui si menzionano Madrid e Londra, nei quali so no presen i capi delle collezioni a tolo di www.mastermeeting.it
esempio ma non tu a la collezione e non tu e le taglie. L’intera collezione nelle sue varian può essere visionata sugli schermi presen nel locale con l’assistenza dei commessi che infine supportano i clien nell’acquisto online effe uato nello stesso punto vendita. La finalità è abbinare il pun to vendita fisico all’ordine online. Se questa nuova visione del canale distri bu vo possa portare beneficio a qualcuno, è ancora tu o da dimostrare. Ciò che appa re ad una prima le ura della nuova speri mentazione del negozio quale punto di ac quisto online, è che il solo trasformare un punto vendita tradizionale in un punto ven dita online, non garan sce di per sé un au mento dei ricavi e degli u li per gli azioni s , poiché non è s mabile quan clien possano apprezzare questa nuova formula, pur risparmiando cos opera vi. Per i lavo ratori adde alle vendite, invece c’è un ri schio concreto di una diminuzione dei ne gozi e del personale (Zara nello scorso esercizio ha chiuso 16 pun vendita in Spa gna), e per i clien tradizionalis infine po trebbe esserci il fas dio di non poter torna re a casa con il capo di abbigliamento scel to, oppure che ad ordinazione avvenuta la prova non dia esi posi vi benché la taglia fosse giusta, quindi tornare al punto vendi ta per la res tuzione o il cambio. Si può pertanto ritenere un’ambiziosa sfida che come sempre in ques casi, per asseconda re l’ecommerce, comporta benefici e rischi non quan ficabili. Amazon ha appena rice vuto una multa dal fisco italiano di oltre 100 milioni di euro ed Apple di oltre 300 milioni per a vità effe uate online. Evi tando valutazioni sulla corre ezza delle somme dovute per le presunte evasioni, è evidente che l’a vità online so rae lavoro locale, e quindi, è ovvio che più si sviluppa il canale ecommerce e più si riduce la pos sibilità di crescita o mantenimento dei ca nali tradizionali locali. Ciò in termini pra ci, significa perdita dei pos di lavoro, se si escludono ovviamente gli adde alle con segne in bicicle a con contra o di sommi nistrazione. Per concludere, qualora il futu ro volgesse verso l’espansione dei canali di ecommerce, sarà opportuno predisporre azioni a sostegno delle dinamiche occupa zionali, quali ad esempio piani d’incen va zione del commercio al minuto sul territo rio per evitare una crisi occupazionale loca le difficilmente risolvibile. 56 2018
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ANDAVA TUTTO BENE?
A cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com
Una tradizione a cui ci piace tanto crede re è che nel 1889 un certo Raffaele Esposito, cuoco napoletano, inventò un pia o chiamato Pizza Margherita in ono re della Regina D’Italia, dama di casa Sa voia. I semplici ingredien seleziona , pomodoro, mozzarella e basilico, sempre secondo questa bella storia, dovevano ri cordare il tricolore di casa Savoia. A di stanza di 6 lustri, chi se lo poteva imma ginare che quella pizza, diventasse la ce nerentola del menu. Infa , sopra u o negli ul mi anni, le piz zerie hanno compreso che la clientela va fortemente segmentato e l’offerta è di
al tavolo, l’acquolina è inevitabile, il pro fumo della pizza è irresis bile ed in testa quasi tu hanno una succosa Margheri ta. Il nostro cameriere venditore, accoglie le richieste dei convenu e poi propone un’integrazione con una visione pragma ca del business: su una Margherita, considerata la materia prima ed i cos di re ed indire non ci guadagniamo più di 4 euro prima della tassazione. Busi ness is business e allora, con metodo of friamo qualcosa di complementare, op pure passiamo con grande consapevolez za all’upselling. Con questo termine s’in tende quell’azione orientata a presentare
Quanto costa poco la pizza Margherita! ventata appassionata e differenziata. Se condo me, per comprendere due conce fondamentali per le vendite cioè il cros sselling e l’upselling, possiamo osservare l’offerta di una pizzeria contemporanea. Primo livello di differenziazione dell’of ferta, le farine e la lievitazione: tante, piche, eso che, raffinate e integrali, ad diri ura quella di ceci ad integrare il fru mento. Secondo livello la proposta nella forma di degustazione, cioè so le e leg gera, oppure alta come nella tradizione, senza dimen care quella sociale e pluri gusto, in sostanza “ce la dividiamo noi” le pizze con forme fantasiose per i bambini ed infine l’ul ma nata, la pizza con il bor do ripieno! Terzo livello la pizza speciale o gourmet o condita con prodo raffina e a km 0. In tu ques spicchi c’è tanta scienza com merciale da farci un corso di formazione. In sostanza fare crosssel ling in pizzeria significa propor una Margherita e poi vender un an pasto, la birra ar gianale oppure un’aggiunta di ingredien a scelta sul prodo o base. Quando il cameriere arriva
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al cliente qualcosa di valore ne amente superiore alla sua idea di partenza:la piz za gourmet, studiata, raffinata, con ingre dien top. Il cliente ha un’opportunità di prendersi cura di sé regalandosi una food experience. Se andiamo a fare i con in tasca all’oste, scopriamo che la margina lità sulla pizza di alta gamma è molto più interessante per il ristoratore, ma il valo re percepito dal cliente è sicuramente all’altezza delle aspe a ve. Il cameriere, in maniera professionale, saprà argomen tare la differenza, tra la buona, onesta, semplice Margherita e l’Imperatrice delle pizze condita con basilico della nonna Teresa, mozzarella di la e dell’inimitabile mucca Carolina, pomodori dell’orto di montagna nutri a sole ed acqua pura di fonte, e pasta madre in vita da 52 anni, conservata con sapienza dalla famiglia stessa del ristoratore. Chiudiamo con un pensiero al cuoco Raffaele, che non avrebbe mai potuto immaginare che la sua invenzione nata povera, oggi rappre senta a tu gli effe un pia o universa le, perché con una base comune, nella logica del consumatore moderno, ciascu no può disporre, organizzare ed esprime re la sua differenza e questa è una buo nissima opportunità per fare casse o. Rafè, nun te piglià collera, è cos‘e niente! www.mastermeeting.it
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LA PAROLA AL FORMATORE
L’ascolto, quello vero, altrimen de o at vo, è un tema molto comune durante i corsi di formazione. L’idea è quella di avere un a eggiamento (e la giusta in tenzione) tale da invogliare l’altro ad esprimersi fino in fondo, senza interru zioni. Quasi sempre a questo punto dello sviluppo del tema qualche partecipante salta su dicendo: «ok va bene ascoltare, va bene farlo finire. Ma se non finisce? Io ho un altro problema, come si fa ad in terrompere un logorroico? Ho un collega che non finisce più di parlare, potrebbe andare avan per ore». Pare quindi che il problema, quello sen
chiassoso, l’apparente, il voluminoso. Ep pure nella comunicazione apprezziamo quando gli altri sanno essere sinte ci. Perché? Forse perché la loro sintesi per me e a noi stessi di parlare finalmente, senza limi e senza freni? E in sintesi perché è così difficile essere sinte ci ed efficaci allo stesso tempo? Cosa serve per rendere vero il famoso de o “less is more”? Su cosa dobbiamo inves re per essere un po’ più zen e meno roboan e noiosi per gli altri? Esploderei il tema adesso ma ho paura di dilungarmi... Intanto però consiglio un paio di magazi ne in cui si è lanciata la sfida della sintesi.
A cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
Minimalismo, logorroici e poesia to qui da noi in Italia, non sia quello di in vogliare gli altri ad esprimersi, ma quello di impedire che si “esprimano” troppo e una piccolissima analisi sta s ca fa a in casa rileva come almeno ciascuno di noi abbia almeno un amico o collega che parla come un fiume in piena. La sintesi è un dono insomma molto apprezzato ne gli altri. Qualcuno dice che è addiri ura un’arte. Tanto che è un cimento cui tal volta si applicano gli scri ori. È molto fa moso, ad esempio, il racconto in sei pa role di Ernst Hemingway: “For sale: baby shoes, never worn” (Vendesi: scarpine per neonato, mai indossate). Passando da occidente ad oriente poi non si può ignorare la peculiarità tu a giapponese di fare del minimalismo un punto centra le di pi ura, cucina, design e le eratura. In par colare è noto l’haiku, un componi mento poe co composto da tre versi: cinque, se e e ancora cinque sillabe. Nessun tolo, nessun fronzolo lessicale né congiunzioni, ispirato alle sugges oni della natura e delle stagioni. Per via del l’estrema brevità la composizione richie de una spaventosa sintesi di pensiero e d’immagine. Per noi occidentali (e forse ancor di più per noi Italiani) può risultare un po’ difficile da apprezzare. Forse per il nostro gusto tu o la no per il tanto, il www.mastermeeting.it
Ad esempio la rivista Wired ha chiesto a 33 scri ori di romanzi, di fantascienza, autori per la tv, per il cinema e per i vi deogiochi a raccontare una storia con solo 6 parole, congiunzioni comprese. Anche la Feltrinelli ha lanciato (siamo alla II° edizione) una gara di sintesi in cui bi sogna riassumere il libro o il film amato in sole 128 ba ute spazi inclusi. Sono le ure interessan , diverten e, soprat tu o, brevi!
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Smart working RISORSA UOMO
Il lavoro agile cresce, seppure a diverse velocità, anche in Italia. Un fenomeno che necessita di un cambiamento di cultura. Con pro e contro... di Gaia Fiertler
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ella torre Allianz, la nuova sede milanese della compagnia assicu ra va tedesca, lo smart working avanza tra i dipenden . Avviato con un proge o pilota di 60 persone due anni fa, oggi sono 600 le persone del gruppo che, tra Milano e le altre sedi, lavorano da ca sa per metà del tempo, alternandosi alla scrivania con un collega. Nelle torri Gari baldi di Porta Nuova è in corso una speri mentazione ancora più decisa per i di penden del Gruppo di ingegneria Maire Tecnimont, con obbligo di presenza in uf ficio un solo giorno alla se mana. Par to a novembre con 200 persone, via via, il proge o di smart working coinvolgerà tu i 1.800 dipenden a Milano. Anche nella nuova sede di Microso , la Micro so House di viale Pasubio, si chiede di esserci almeno una volta alla se mana, ma per loro il lavoro agile è realtà già da
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dieci anni. In Italia il fenomeno sta cre scendo a velocità diverse, tra organizza zioni già abituate a forme di flessibilità la vora va, che ora semplicemente spingo no sull’acceleratore, e chi invece parte ora, più o meno consapevole che non sia solo ques one di accessibilità tecnologi ca, ma anche di cultura, di mindset, di un nuovo modo di intendere il lavoro, non più misurato sulla presenza fisica, ma su gli obie vi e i risulta .
Luci e ombre Si tra a di un profondo cambio culturale e organizza vo da a uare sia tra i capi sia tra i collaboratori. Inoltre, non manca no i dubbi sul fa o che davvero la mobi lità lavora va aiu il bilanciamento tra vita privata e vita lavora va, perché il more più diffuso è che la connessione non stop diven invadente e crei nuove
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forme di dipendenza dal lavoro e dalle ri chieste del proprio responsabile, benché esista un diri o alla disconnessione e lo smart working sia regolato dalla legge. Così, le ricerche più recen mostrano lu ci e ombre. Per esempio, nel Randstad Workmonitor di marzo lo smart working viene considerato fonte di maggiore equilibrio tra vita privata e vita professio nale per l’84% del campione, ma le don ne hanno qualche dubbio. Meno libere di organizzare e ges re il proprio lavoro (–10% rispe o agli uomini) e più dipen den dalle indicazioni di un superiore (+8%), sono anche le meno inclini a ve dere nello smart working uno strumento di maggiore indipendenza (–6%) e un fat tore di work life balance (–11%). Inoltre, tendono a preferire l’ufficio per svolgere i propri compi (+10%) e vedono meno favorevolmente dei colleghi il lavoro da casa anche in forma occasionale (–9%). In generale, comunque, il 60% degli ita liani preferisce lavorare in ufficio – una propensione condivisa da mol lavorato ri europei, francesi, greci, lussemburghe si, inglesi e spagnoli – e quasi uno su due (+6% sulla media europea) crede che lo smart working aggiunga stress alla vita privata perché impedisce di staccare davvero. Ad ogni modo il processo di digital tran sforma on è in corso nelle grandi impre se e ad essa è associata anche una rior ganizzazione del lavoro più smart. Il 48% dei lavoratori può già lavorare in modali tà agile, un dato che supera di 7 pun la media globale e di 9 pun la media euro pea, con l’Italia ai primi pos in Europa, superata solo da Germania, Danimarca e Olanda. Oltre qua ro lavoratori su dieci dichiarano di trovarsi in una situazione di transizione fra l’impiego tradizionale e forme di lavoro flessibile, un processo che in Europa vede soltanto inglesi e olandesi a uno stadio più avanzato. A conferma dell’impegno delle nostre aziende su questo fronte, il 62% dei di penden afferma di avere tu gli stru men tecnologici necessari per poter la vorare al di fuori dell’ufficio (+6% verso la media globale), il 65% dichiara di avere mastermeeting.it
La torre Allianz nel nuovo quar ere milanese di Citylife
la libertà di organizzare e definire le prio rità del proprio lavoro e qua ro lavorato ri su dieci (41% contro il 36% della media mondiale) u lizzano con regolarità appli ca vi per organizzare videoconferenze.
Una realtà dinamica e in trasformazione Eppure, dalla ricerca emerge anche un’immagine diversa dell’acce azione e diffusione dello smart working in Italia. Il 65% degli italiani lavora ancora soltanto in modalità tradizionale (3% rispe o alla media mondiale e 2 pun in più della media europea), mentre il 70% dei lavo ratori interessa svolge mansioni che non prevedono questa possibilità e un altro 70% con nua a preferire le riunioni in ufficio rispe o a quelle a distanza. Una buona parte del campione, infine, lamen ta ancora un insufficiente grado di auto nomia nell’organizzazione del proprio la voro. Oltre un italiano su due dichiara che sono i manager a stabilire le priorità sul posto di lavoro e a decidere i compi da svolgere. «Lo smart working in Italia è una realtà dinamica e in trasformazione che coinvolge quasi la metà dei lavorato ri intervista , tu avia, benché la maggio ranza sia favorevole, due terzi dei dipen den lavorano ancora solo in ufficio e quasi uno su due teme che il lavoro agile possa avere ripercussioni nega ve sulla propria vita privata. Un segno che c’è an cora una barriera culturale e che le im prese devono ripensare l’organizzazione del lavoro per consen re a tu i dipen
Valen na Sangiorgi, chief Hr officer di Randstad Italia
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Franco Ghiringhelli, senior vicepresident risorse umane, organizzazione e Ict Gruppo Maire Tecnimont
den l’accesso a forme di flessibilità la vora va e a un corre o equilibrio fra vita professionale e tempo libero», commenta Valen na Sangiorgi, chief Hr officer di Randstad Italia. Il vero cambio di paradigma sarà il pas saggio dal controllo del lavoro e delle ore trascorse in ufficio a una relazione di fi ducia e di responsabilizzazione da un la to, e alla capacità di autoorganizzarsi e ges re tempi e obie vi dall’altra. Nel Gruppo Maire Tecnimont, per esempio, il proge o prevede un inves mento di 5 milioni di euro in due anni per adegua men tecnologici, interven stru urali e formazione. «Siamo abitua a postazioni flessibili e a taskforce di proge o, ma un’applicazione così estesa richiede un supporto al cambiamento perché il cam bio culturale è enorme», commenta il se
nior vicepresident risorse umane, orga nizzazione e Ict Gruppo Maire Tecnimont Franco Ghiringhelli. Si prevedono, infa , 5.000 ore di formazione e coaching per i responsabili per diffondere una cultura del lavoro basata sulla definizione degli obie vi, la valutazione delle performan ce e la condivisione del feedback. Nelle grandi aziende, secondo l’ul mo Osservatorio Smart working del Politec nico di Milano, più di una su tre ha lan ciato proge stru ura e quasi una su due ha in previsione o potrebbe valutar ne l’introduzione, ma solo il 9 per cento ha avviato un ripensamento complessivo dell’organizzazione del lavoro, con un forte intervento culturale sulla diffusione dei nuovi modelli manageriali. «Il lavoro agile non è né il telelavoro, né una forma di welfare aziendale. È un modello di or
Nelle PMI le inizia ve di remote working e di ripensamento degli spazi sono ancora scarse
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Mariano Corso, responsabile scien fico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano
ganizzazione che dà flessibilità e autono mia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumen , in cambio di una mag giore responsabilizzazione sui risulta . Ma è un percorso che richiede tempo: bisogna imparare a organizzarsi in auto nomia, con disciplina», aggiunge Mariano Corso, responsabile scien fico dell’Os servatorio Smart Working del Politecnico di Milano. Uno dei primi effe posi vi o enu in Allianz Italia, per esempio, è stato pro prio lo spostamento dell’a enzione dal tempo trascorso in ufficio ai risulta pro fessionali, elemento che rientra nella strategia di Allianz improntata alla meri tocrazia inclusiva, che ene conto sia delle persone sia delle loro performance. «Le pra che di lavoro agile o a distanza introducono nuove modalità organizza
ve flessibili, che possono incrementare la produ vità, agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, oltre a per me ere all’azienda alcuni vantaggi in ter mini logis ci. Allianz, impegnata nella creazione di un ecosistema digitale a fa vore dei suoi clien e agen , ha inves to importan risorse anche nello sviluppo di un employee digital workplace, che si integra con le avanzate infrastru ure tecnologiche della torre Allianz, occupata da 2.800 persone, e della sede di Trieste, in corso di ristru urazione, e perme e anche di lavorare in mobilità», commenta Maurizio Devescovi, dire ore generale Allianz Italia. Anche riguardo agli effe sulla produ vità, la ricerca Randstad conferma i risul ta dell’Osservatorio, secondo cui gli smart worker sarebbero più soddisfa ,
Maurizio Devescovi, dire ore generale Allianz Italia
Paolo Tolle, vp human resources di Costa Crociere
Il 70% dei lavoratori preferisce riunirsi in ufficio che in remoto
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Fiorella Crespi, dire ore dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano
più produ vi (+15%) e avrebbero un mi glior rapporto con il proprio capo. Silvia Candiani, ad di Microso , nell’incontro “Be adap ve, be smart” in Tecnimont, ha evidenziato che con un approccio allo smart working pianificato, a ento al pro cesso e con le persone coinvolte al mo mento giusto grazie agli strumen di col laborazione, si ha un aumento di produt vità, si collabora più facilmente e si ri sparmia un’ora al giorno. Gli elemen di successo sarebbero l’orientamento al ri sultato e il cambiamento culturale dei ca pi. Proprio il disinteresse e le resistenze dei capi, infa , sono il secondo ostacolo
a un’introduzione ancora più estesa dello smart working, preceduto solo dalla non applicabilità allo specifico sistema pro du vo (fonte Osservatorio Polimi). Così, nel Gruppo Axa, lo smart working è vissuto proprio come un acceleratore del cambiamento culturale: «Il nostro obiet vo primario è favorire un modello basa to sulla fiducia e sulla performance, pre stando a enzione al benessere e al coin volgimento delle persone», racconta Maurizio Di Fonzo, chief Hr, organiza on and change management Gruppo Axa Italia, dove da o obre 1.400 persone (il 94% dei dipenden ) possono lavorare in
Lo smart working implica la capacità di organizzarsi in autonomia, con disciplina
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Beatrice Taralla, responsabile risorse umane di Subito
remoto fino a due giorni alla se mana. Anche Costa Crociera è par ta con il proprio proge o “Sm@rt Working Co sta Moving Forward!” per i suoi 1.300 dipenden , di cui 1.000 a Genova, che possono scegliere un giorno alla se ma na per lavorare fuori ufficio. «Per noi si gnifica dare fiducia alle persone, offren do la possibilità di organizzarsi libera mente secondo obie vi e responsabilità, perme endo di valorizzare al meglio il loro potenziale e migliorando la qualità della loro vita», commenta Paolo Tolle, vp human resources di Costa Crociere. E com’è la situazione nelle pmi italiane? Lì c’è ancora più lavoro da fare. Dal fo cus dell’Osservatorio del Politecnico di Milano emerge che una su cinque ha proge in corso, ma solo il 7% in forma stru urata, perché prevale un approccio informale (15%) e il 40% non è interes sato, sopra u o nei se ori manifa u riero, costruzioni, commercio e Hospita lity&Travel. I mo vi vanno dalla non ap plicabilità al proprio sistema produ vo all’assenza di un’adeguata infrastru ura digitale. Mentre l’approccio informale comprende forme comunque intelligen , smart, di organizzare alcune a vità, gra zie all’u lizzo di tecnologie abilitan . In generale, però, a parte qualche caso più maturo, le inizia ve di remote working e di ripensamento degli spazi sono abba stanza isolate. «Spesso mancano la visio ne d’insieme e gli inves men necessari in digitalizzazione e formazione manage riale. Lo Smart Working ha quindi spesso cara eris che diverse nelle pmi, ma in terpretato alla luce dei suoi principi ca ra eris ci, può portare lo stesso a mo delli e proge che generano benefici», mastermeeting.it
spiega Fiorella Crespi, dire ore dell’Os servatorio Smart Working del Politecni co di Milano. Un caso di smart working stru urato in una pmi, introdo o anche con l’obie vo di accompagnare i giovani dipenden alla responsabilizzazione su gli obie vi, è quello di Subito, la pia a forma di compravendita del gruppo me dia norvegese Schibsted, che in 10 anni ha raggiunto 31 milioni di euro di fa u rato con una crescita annua del 30% e un aumento del personale del 20% al l’anno, passato dai primi qua ro pionieri del 2007 agli a uali 140. Aver stru ura to lo smart working come lavoro agile fi no al 20% del tempo se manale, con la giornata spezzabile anche in due mezze giornate, è stato un modo per risponde re anche alle esigenze di worklife balan ce. «Il nostro è un business che nasce di gitale, già con un’ampia flessibilità ora ria. Lo smart working ha esteso i tempi di autonomia e ha spostato l’a enzione sulla responsabilizzazione dei compi e delle scadenze, da concordare di volta in volta con il responsabile. Gli effe posi vi sulla produ vità sono sta subito eviden : più concentrazione lavorando da casa e quindi più qualità in minor tempo, come ho sperimentato io stessa, e sopra u o una con nua diminuzione delle giornate singole di mala a, che sono a carico dell’azienda», racconta Beatrice Taralla, responsabile risorse umane di Subito. L’azienda è intervenuta anche sugli spazi di lavoro, con delle sa le e accoglien intorno all’open space, basate sui principi di collaborazione&co municazione e concentrazione&contem plazione, compresa una piccola baita in legno. 56 2018
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Il valore dell’esperienza RISORSA UOMO
Chi ha detto che per avere successo si deve essere giovani a tutti i costi? In certi ruoli l’esperienza fa la differenza perché sinonimo di merito, affidabilità e responsabilità di Ma eo Melani
“I
l giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada”. Così un proverbio afri cano spiega la saggezza di chi ha vissuto abbastanza intensamente e a lungo da aver accumulato un ricco bagaglio di co
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noscenze. Una frase da applicare a tu gli aspe della vita, lavoro incluso. Infat , al giorno d’oggi, l’esperienza, unita alla competenza, è una risorsa importante anche per l’impresa. «Rispe o al passato, le aziende sono più aperte verso i senior,
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RISORSA UOMO
esterni alle aziende come banche, sinda ca e fornitori, aspe o non trascurabile.
Le skills dei senior concependo ques ul mi come un valo re aggiunto», dice Carmen Pianelli (foto), Business manager di Assioma, società di ricerca e selezione di personale. Secondo una ricerca dell’Istat, nel 2017, le assun zioni delle persone over 50 sono aumen tate di 300 mila unità, segno che la ma turità è considerata una peculiarità di grande rilievo. L’aumento ha abbracciato tu e le dimensioni delle imprese, dalle mul nazionali fino alle piccole e medie. Ciò che spinge i datori di lavori ad affi darsi a senior è la loro professionalità, in tesa non solo come applicazione di co noscenza, ma anche come portatrice di valori aziendali, e do cara eriali, quali la scrupolosità e l’abilità nelle relazioni. I ruoli dire vi o di mentoring sono perfet per i senior che hanno la capacità di in dividuare la linea più giusta (che ene conto tanto degli obie vi quanto delle diverse esigenze e problema che del l’azienda e del team) e di trasferire ai più giovani il know how e la passione per il lavoro. Gli over sono inoltre facilita nel la ges one dei rappor con sogge
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Una persona con una certa maturità ha una visione a 360 gradi del proprio ambi to e può dare contribu di rilievo sia nei processi produ vi che in fase di analisi. «Ciò», spiega Carmen Pianelli, «consente all’azienda di raggiungere risulta in tem pi più brevi e con un minor dispendio di energie». Il senior è in grado anche di mo vare nel modo più efficace le giovani leve e di trasferire loro un bagaglio valo riare prezioso. Molte qualità, infa , co me il senso di responsabilità, l’arte del problem solving e l’autoges one non si studiano sui libri e nemmeno si imparano a scuola. Si apprendono sul campo, a ra verso il mentoring. Le nostre scuole e università sono state, dopotu o, più vol te cri cate a causa del loro metodo di istruzione troppo teorico e poco pra co. Il contributo di un over 50 rappresenta una fonte di u lità, una risorsa importan te in par colare, nei lavori di team, dove convivono personalità, competenze, pro blema che ed età diverse. Se è vero che, in genere, un trentenne è più abile nella ges one delle ul me tecnologie, è altret tanto vero che, in media, un over 50 ha
La digital transforma on si è estesa a tu i se ori. Con un’adeguata preparazione, se ne possono sfru are i vantaggi
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Per ricollocarsi con successo è u le valorizzare le proprie competenze integrandole o aggiornandole dove necessario
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più resilienza mentale e maggiore vision strategica, do che consentono di rag giungere gli obie vi in tempi brevi, skills e che sono proprie del ruolo di leader: una persona che nel corso della sua vita ha maturato un certo knowhow è più credibile nell’impar re ordini». A dimo strarlo è la forte richiesta di senior per ruoli di rango dirigenziale, a cui è richie sto di saper tra are con la proprietà e coordinare i collaboratori. «L’apertura al cambiamento, il lavoro di gruppo e lo spirito di ada amento», con nua Pianel li, «sono a tudini che anche a noi sele zionatori servono per capire la validità di un candidato».
I campi dove è richiesta maggiormente l’esperienza La credibilità è dunque un’arma in più che gli over possono abilmente giocarsi
nelle mansioni manageriali e di consulen za. Tra le professioni per le quali sono oggi più ricerca figurano quelle di ex port manager, controllo di ges one, dire zione commerciale e risorse umane. Tut te posizioni di livello che necessitano di professionalità dimostrata. Un aspe o interessante riguarda il mondo delle Pmi, che richiedono professionis maturi in ruoli di management per riorganizzare il gruppo di lavoro o ricercare nuovi mer ca . «La visione lungimirante di un esperto», spiega Carmen Pianelli, «è in grado di cogliere eventuali pun di debo lezza che una visione entusiasmante, pica di un giovane, non coglie nell’imme diato». Altre qualità apprezzate sono la determi nazione, la chiarezza di inten , ovvero sapere con precisione ciò che si vuole e la ges one di stress e frustrazione. Un senior non si arrende quando è senza la voro, tanto che, sta s camente, riesce a ricollocarsi in minor tempo rispe o a un
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RISORSA UOMO
Digital, siamo ancora lontani
giovane. Uno studio di Intoo, società di Gi Group, afferma che, nel 2017, le per sone con età superiore ai 50 anni hanno trovato un nuovo impiego più veloce mente rispe o ai colleghi più giovani. In riferimento allo scorso anno, i tempi si sono accorcia per quadri (da 6 a 7 mesi) e dirigen (7 mesi), mentre si sono allun ga per operai e impiega (7,4 mesi). Per Ce Galante, amministratore delegato di Intoo, il segreto per ricollocarsi con successo è lavorare su se stessi, valoriz zando le proprie competenze dis n ve e integrandole o aggiornandole dove ne cessario, per riproporsi sul mercato in modo più compe vo, indipendente mente dal livello gerarchico.
Un’indagine recente dell’Istat evidenzia che la maggior parte delle nostre imprese è indifferente all’innovazione digitale e che solo il 3% ha raggiunto una digitalizzazione completa dei propri processi produ vi. Dallo studio emerge, insomma, un divario rilevante di digitalizzazione dell’Italia circa l’uso del web e la velocità di connessione a Internet. il nostro Paese si colloca in una posizione intermedia per quanto riguarda l’u lizzo di tecnologie ERP (Enterprise Resource Planning) e CRM (Customer Rela onships Management), mentre risulta in gra ve ritardo sull’adozione di tecnologie SCM (Supply Chain Ma nagement).
alla flessibilità a uale del mercato che oggi sembra essere apprezzato sempre di più anche dai candita , desiderosi di fare esperienze diverse».
Una persona con esperienza è più abile a lavorare in team
Troppo controllo non paga «In azienda una persona esperta ha esi genze diverse rispe o a chi è alla sua pri ma esperienza. Necessità prima di tu o di autonomia e fiducia, solo così riesci a esprimersi al meglio. Troppo controllo non paga», dice Pianelli. «Il monitoraggio ci vuole ma deve essere svolto a raverso il dialogo e il confronto». Una parte non indifferente riguarda la formazione, fon damentale in un mondo in con nua evo luzione, fruibile a raverso corsi, lezioni e seminari. I temi in cui gli over 50 necessi tano di apprendimento riguardano la di gital transforma on e l’internazionalizza zione. La digital transforma on si è este sa ormai a tu i se ori produ vi e, con un’adeguata preparazione, si possono sfru are a proprio vantaggio i rela vi cambiamen . Nel mondo, però, gli inve s men in eskills sono in diminuzione e solo una società su due (rapporto Linke dinCapgemini) si rende conto del divario che ne consegue». Un’altra problema ca che emerge dalle sta s che, riguarda la conoscenza della lingua inglese, spesso scolas ca o addiri ura assente. Per l’as sunzione, infine, la tendenza sembra es sere a favore dell’impiego a tempo deter minato, tra amento più ada o a ruoli di riorganizzazione, consulenza o nei casi di start up di proge e inizia ve. «Molte aziende prediligono il contra o a tempo determinato, un tra amento più ada o mastermeeting.it
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L’outsourcing che funziona RISORSA UOMO
La scelta dei fornitori aiuta la qualità e la redditività di un hotel di Dario Ducasse
Il consulente del lavoro Carlo Orlandi parla al folto pubblico intervenuto all’evento milanese
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ggi fare impresa nel mondo dell’ospitalità vuole dire operare in una giungla di leggi, il che non è certo uno sprone per chi voglia in ves re. Oltretu o, e giustamente, sem pre di più le imprese alberghiere hanno necessità di avere un prospe o certo delle spese e dei cos previsionali. È ter minata l’epoca nella quale si andava un po’ “allo sbaraglio”: oggi si fanno busi ness plan precisi e coeren con lo sce nario compe vo nel quale si opera. Al lora, il fa ore legale, inerente a tu gli aspe dell’impresa, compresi i contra di appalto per la fornitura di servizi in hotel, deve essere un aiuto per l’azienda, e non un deterrente, come invece in mol casi capita che sia. Ecco perché tanto successo ha avuto tra gli adde ai lavori il convegno in tolato “La genuini tà degli appal nel se ore del turismo e responsabilità solidale: rischi e tutele”, andato in scena a Milano lo scorso mese negli spazi del Four Season Hotel.
Un panel di relatori di spicco al convegno di Iniziative Venete Organizzato da Inizia ve Venete, storica azienda veneziana che si occupa di servi zi alle imprese e alle is tuzioni, in colla borazione con Master Mee ng, l’evento ha voluto sviscerare, grazie alla presenza di un corposo panel di esper del se o re, gli aspe da tenere in considerazione quando si sceglie un fornitore, a par re da quelli legali, come la s pula di un cor re o contra o di appalto, le rela ve leg gi e l’individuazione delle contropar nella pubblica amministrazione con cui interagire. Durante il convegno si è par lato, inoltre, della differenza che c’è tra un lavoro dato in appalto e la sommini strazione di prestazioni lavora ve, e dei diri spe an ai commi en alberghie ri, ai fornitori e ai prestatori d’opera. Alla platea riunita al Four Seasons, l’avvocato fioren no Lorenzo Bombacci ha ribadito come sia fondamentale collaborare con fornitori seri e s pulare contra corre . mastermeeting.it
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«Oggi», ha de o Bombacci, «un’impresa turis ca che voglia darsi una nuova e più moderna organizzazione del lavoro, an che grazie allo strumento dell’appalto, deve essere prima di tu o in grado di co noscere e rispe are le norme che ne re golano l’u lizzo. L’appalto non è una somministrazione di lavoro, bensì un contra o con il quale l’impresa delega al fornitore il coordinamento e l’organizza zione del lavoro. Chi s pula un contra o da appaltatore deve essere, per legge, una realtà aziendale stru urata. In quest’o ca il servizio ispe vo deve es sere visto come uno strumento di aiuto e confronto, e non come un impedimento, anche se oggi l’imprenditore dell’ospitali tà si trova a lavorare in un contesto di leggi e regolamen sempre più comples so e ar colato». Parole importan a cui hanno dato con ferma anche gli altri illustri relatori del convegno milanese, tra i quali il consu lente del lavoro Carlo Orlandi, il respon sabile dell’area sindacale di Federalberghi Angelo Candido e l’avvocato Francesco Capoluongo.
Qualità del servizio al centro Azienda specializzata nei rappor di par tnership con i maggiori gruppi priva , in dustriali e alberghieri, finalizza alla ge s one dei servizi di cleaning e di facility management, Inizia ve Venete ha scelto di sponsorizzare e organizzare il conve gno perché in linea con la propria mis sion: operare come fornitore di aziende turis che, proponendo il servizio migliore con il migliore rapporto qualità/prezzo, osservando scrupolosamente le norme che regolano il mondo degli appal . Il consolidato know how perme e a Inizia ve Venete di far fronte a qualsiasi richie sta da parte del commi ente alberghiero e di offrire un servizio di alta qualità. «È sempre più difficile per un albergato re», ha spiegato Roberto De Zorzi, fonda tore e Ceo di Inizia ve Venete, «lavorare con partner di fiducia in grado di garan re servizi di livello, rispe ando alla virgola le tante regole che la legge impone. Io personalmente, che opero da quarant’an mastermeeting.it
Il presidente di Communica on Agency Mario Mancini con Roberto De Zorzi fondatore di Inizia ve Venete Group
ni nel se ore dei servizi alle imprese, e da quindici in quello alberghiero, confermo appieno il punto di vista degli albergatori, capisco la loro difficoltà a trovare fornito ri professionali e affidabili. Noi stessi di Inizia ve Venete ci troviamo a competere con realtà “spurie”, poco limpide, con tu i rischi che ne conseguono per gli alber gatori. La scelta sbagliata di un servizio di appalto comprome e, infa , l’immagine pubblica dell’hotel, costringendolo spes so a incorrere in sanzioni amministra ve o peggio».
L’Academy di Iniziative Venete Oltre a essere in regola, una società seria deve anche fornire un servizio di qualità. «Fondamentale è la formazione», ha con nuato De Zorzi, «a Venezia, s amo per dare il via all’Academy di Inizia ve Vene te, dove formeremo ai massimi livelli tut to il nostro personale e su richiesta an che quello dell’hotel. Questo perché oggi un’azienda “esterna”, possiede uno know how superiore rispe o a quello di un sin golo albergo, ad esempio nel clearing». E, presente all’evento milanese, era anche Sandra Consiglio, training manager della Academy di Inizia ve Venete Group che ci ha spiegato: «Oggi il tema della forma zione torna ad essere prioritario. È da dodici anni che mi occupo di questo set tore. Ho voluto portare le mie conoscen ze nel proge o dell’Academy, forte della consapevolezza che anche negli alberghi di lusso non c’è sempre un’adeguata pre parazione del personale, per via della po ca esperienza. I nostri corsi punteranno mol ssimo su teoria e pra ca, a par re dai de agli come saper rifare veloce mente e bene un le o: il cliente vuole trovarlo perfe o. La qualità percepita dall’ospite è il segreto dell’ospitalità e del 56 2018
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Tan gli ospi illustri intervenu al convegno del Four Seasons come il general manager del Principe di Savoia di Milano Ezio Indiani
successo di un albergo; a maggior ragio ne quando l’hotel è di lusso. Da novem bre par ranno i primi corsi per cameriera e per governante: questo ul mo è un ruolo fondamentale che nessuno finora ha codificato».
Non è mai solo questione di costi
Un momento dell’applaudito intervento dell’avvocato Lorenzo Bombacci sul tema della genuinità dell’appalto nel turismo
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Tante le riflessioni che ha lasciato ai par tecipan il convegno milanese. È emer so, per esempio, che oggi un hotel deve focalizzare i suoi sforzi sulla soddisfazio ne totale del cliente e delle sue necessità personali e per farlo è opportuno che demandi alcuni servizi a un partner giu sto e affidabile. Mai dimen care che l’er rore di una cameriera, anche banale, può danneggiare la reputazione di un hotel di lusso, specie oggi dove le recensioni so no postate in tempo reale e visibili da tu . Ezio Indiani, general manager del Principe di Savoia di Milano, ha com mentato: «ogni albergo ha la sua filosofia
che poi applica anche all’outsourcing: per noi fare outsourcing non è stata una ne cessità e sopra u o non lo abbiamo fat to per risparmiare. È stata una scelta mi rata per offrire ai nostri ospi un servizio e un’experience di soggiorno migliori. Il fornitore a cui abbiamo appaltato il ser vizio delle pulizie ha firmato un contra o molto de agliato nel quale rientravano non solo determina standard qualita vi, ma anche la filosofia che è propria del nostro albergo. L’outsourcing va dunque interpretato in un’o ca di miglioramento con nuo. Fondamentale è pertanto sa per scegliere un partner in grado di inter pretare corre amente la filosofia di ac coglienza dell’albergo: l’80 per cento del la formazione deve riguardare i valori e la filosofia mentre solo il 20 le modalità pra che del lavoro». Parole condivise anche da Maurizio Fa roldi, dire ore generale di WH Hotel Sanpi e di WH Hotel Mediolanum, che ha de o: «parlando di appalto si pensa sem pre a una ques one di cos . Ma non è così. Va visto come un inves mento sulla qualità del servizio. Chi fa questo mes e re deve capire che acquisire know how, anche indire amente, è fondamentale per essere compe vi Esternalizzare un servizio consente, infa , di impiegare meglio le risorse interne che hanno così più tempo per dedicarsi all’accoglienza
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personalizzata dell’ospite. Oggi più che mai ci vorrebbe una cultura d’impresa, mentre, a livello di categoria, sembra pre valere ancora la logica del risparmio...».
Sandra Consiglio (prima a destra), training manager della Academy di Inizia ve Venete Group, la scuola di formazione promossa dalla società di outsourcing
Agire da imprenditore... «La prima cosa da fare quando si chiude un contra o di appalto», ha spiegato Alessandro D’Andrea, general manager del Senato Hotel Milano, «è quella di consegnare all’appaltatore un “capitola to” il più possibile de agliato che spie ghi, sopra u o da un punto di vista della filosofia d’accoglienza dell’hotel, che co sa quel fornitore di servizi è tenuto a da re e come. Oggi, purtroppo, non è sem pre facile trovare personale esterno ade guatamente formato. Par colarmente strategiche, e non di scontata reperibilità sul mercato sono, per esempio, le figure di governante e capo manutentore. Ecco che, allora, la qualità della formazione di venta elemento imprescindibile». «Ges sco un hotel di catena e nella no stra azienda organizziamo corsi di forma zione di ogni genere, dall’housekeeping al ricevimento», ha aggiunto Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Mila no. La qualità dell’offerta alberghiera ita liana è buona, ma va mantenuta e col vata ulteriormente per accrescere l’appe al turis co della des nazione Italia». «Dieci anni fa una società di outsourcing
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era vista come un elemento estraneo al mondo dell’accoglienza, e si preferiva formare il personale dall’interno», ha spiegato Emiliano Fucarino, general ma nager dello Starhotels Rosa Grand di Mi lano, «oggi, invece, lavorare con terzi, purché siano partner affidabili e compe ten , consente maggiore flessibilità im prenditoriale». «Il servizio deve essere però fornito nella modalità richiesta dall’albergatore e svol to da personale, oltre che adeguatamen te formato, anche corre amente inqua drato», ha concluso Remo Eder, Presi dente del gruppo Antares Hotels Milano, «Se per noi la customer sa sfac on dell’ospite è infa facile da monitorare, il livello di soddisfazione dei dipenden in appalto può non essere altre anto semplice da valutare, ma i due aspe so no imprescindibilmente interconnessi al fine di garan re una guest experience di qualità».
Al convegno milanese, premiato da un numeroso e competente pubblico, hanno partecipato mol nomi no dell’hotellerie ci adina, come Maurizio Faroldi, Remo Eder, Maurizio Naro e Mario Mancini
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Meeting a Disneyland Paris.
Tutta un’altra storia
Il simbolo di Disneyland Paris, il Castello della Bella Addormentata. ©Disney
19300 metri quadrati nell’IledeFrance con una stazione TGV, 7 hotel, 2 centri congressi, 3 auditorium, 95 sale riunioni. Perché l’immaginazione e la creatività a Disneyland Paris non hanno confini di Alessandra Caputo
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ell’Ile de France, a MarnelaVal lée, a 32 km dalla capitale fran cese, c’è Disneyland Paris, la pri ma des nazione turis ca d’Europa. Una piccola ci à gioiosa che si presenta co me una valida alterna va per organizzare il set di un perfe o mee ng aziendale. Oltrepassando i cancelli del parco princi pale, Disneyland Park, diviso in cinque aree tema che dedicate alle fiabe e ai personaggi (Main Street Usa, Fron er land, Adventureland, Fantasyland e Di scoveryland), il primo impa o è con il sorprendente grande Castello della Bella Addormentata con le variopinte ambien tazioni, la tecnologia all’avanguardia, i giochi di luci, le proiezioni, i ge d’ac qua, gli effe speciali e pirotecnici. La
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seconda stru ura è il Walt Disney Stu dios Park, aperto nel 2002, suddiviso in qua ro aree tema che dedicate al mon do del cinema (Front Lot, Toon Studio, Produc on Courtyard e Backlot).
Immaginazione senza confini Con 19.300 metri quadra a disposizio ne per accogliere un evento. L’intero complesso comprende 7 hotel, 2 centri congressi, 3 auditorium, 95 sale riunioni, una sala esposi va modulare e ada abile nonché la stazione TGV e spazi flessibili per un’esperienza del tu o par colare. Non di poco conto è l’aspe o tecnologi co incluso l’accesso wifi per un massimo di 10mila uten contemporaneamente o applicazioni come ConnexMe per infor mastermeeting.it
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LE VIE DELL’INCENTIVE
Successi del Parco e proge Con oltre 320milioni di visite dal 1992 e il 6,2% del reddito tu ris co della Francia, Disneyland Paris svolge un ruolo chiave nel turismo della Regione. Il resort rappresenta infa un po tente motore di sviluppo economico e sociale con oltre 16mila dipenden in rappresentanza di 100 diverse nazionalità. Recentemente il presidente e amministratore delegato di The Walt Disney Company, Robert A. Iger, ha annunciato impor tan piani di espansione pluriennale da 2 miliardi di euro per Disneyland Paris che si appresta a raddoppiare le sue a uali dimensioni. Il nuovo piano di sviluppo, ar colato in fasi succes sive, inizierà nel 2021 e includerà una trasformazione del Par co Walt Disney Studios che acquisirà tre nuove aree dedicate a Marvel, Frozen e Star Wars, oltre a nuove a razioni ed espe rienze di intra enimento dal vivo. È uno dei proge di svilup po più ambiziosi sin dall’apertura del parco e il risultato sarà uno storytelling senza preceden che contribuirà a rendere la Regione ancora più dinamica e interessante. Nel 2017 il parco ha spento 25 candeline, celebrate con nuovi spe acoli ed esperienze uniche per i suoi ospi . È stato inoltre completato un programma di ristru urazione, aggiornamento e rinnovamento di molte a razioni classiche nei Parchi. Uno dei più importan lavori di restyling ha riguardato il Disney’s Newport Bay Club Hotel che ora è un albergo a qua ro stelle di notevole bellezza e funzionalità. Nel 2020 aprirà il Disney’s New York Hotel The Art of Marvel, una rivisitazione del Di sney New York Hotel che me erà in mostra, tra gli altri, mondi ispira alle avventure di Iron Man, The Avengers e SpiderMan.
mare i partecipan in tempo reale sulle varie a vità in programma. Il servizio di catering è arricchito dal savoir fare pi camente francese.
Un’estate targata Marvel Il Parco Walt Disney Studios per più di tre mesi farà da cornice all’universo Mar vel perme endo di immergersi nel cuore dei film e dei fume . Il sogno di incon trare Captain America, ballare con i Guardiani della Galassia ed emozionarsi con il grandioso spe acolo che riunisce Thor, il Doctor Strange, Black Panther, Black Widow e Scarlet Witch diventa re altà. Uno spe acolo esclusivo in live ac on nel cuore del Parco Walt Disney Studios darà la possibilità ai visitatori di trovarsi al centro delle epiche ba aglie portate avan dai Supereroi. Non mancheranno innumerevoli effe speciali, suoni e luci che renderanno il tu o ancora più sensa zionale. Ai piedi della Tower of Terror Ai Confini della Realtà, Tony Stark alias Iron Man vi mastermeeting.it
aspe erà con uno spe acolo intera vo dal vivo (Energy for Tomorrow) che ha come protagonis mol dei Supereroi Marvel: gli Avengers si scontreranno in una ba aglia colossale con il secondo principe del male di Asgard, Loki. Occhi punta al cielo dal quale piomberà in lo ro soccorso anche Spiderman. Uno spet tacolo mozzafiato sullo straordinario pal coscenico di Studio Theatre con Thor, Black Widow, SpiderMan e l’Incredible Hulk. Diverse volte al giorno StarLord e Ga mora faranno gli onori di casa nel Parco Walt Disney Studios coinvolgendo tu in balli scatena con i Guardiani della Galassia Awesome DanceOff, a ritmo delle playlist targate anni Se anta e Ot tanta, ma a enzione perché il pericolo potrebbe essere dietro l’angolo e il pub blico dovrà trovare una soluzione per ri solvere un’importante missione. Infine, Steve Rogers alias Captain Ameri ca, l’eroe degli eroi, sarà a disposizione per sca are foto ricordo e firmare auto grafi. 56 2018
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Dove dormire Newport Bay Club Completamente rinnovato, l’hotel vi farà immergere in un’espe rienza da sogno fra i colori dell’oceano. Il palazzo è ispirato alle tenute cos ere in s le anni 1900 e situato accanto al lago Di sney, a 15 minu a piedi dai Parchi e pochi minu con la navet ta. Per rilassarvi o cercare un’ispirazione scoprite il variopinto giardino realizzato con cura dai partner olandesi esper di fiori e passeggiate al suo interno, ne rimarrete estasia .
Dove mangiare Blue Lagoon Oltre alla storica a razione Pira dei Caraibi, ristru urata in occasione del 25° anniversario, anche il ristorante Blue Lago on, che ha preso il nome di Captain Jack’s: il ristorante dei Pi ra ” è stato rinnovato ed è pronto ad accogliere i visitatori con o mi pas e drinks in una loca on davvero insolita e affasci nante. È richiesta la prenotazione.
Main Street U.S.A. ©Disney
Auberge de Cendrillon Immergetevi nell’incanto delle fiabe e assaporate la prelibatez za della raffinata cucina francese servita in ambien perfe . Dopo aver ricevuto un caldo benvenuto da Suzy e Perla, le to poline amiche di Cenerentola, sarete accompagna in un ro man co salo no all’interno della maestosa sala banche me dievale. Sve an archi in pietra, bandiere del casato e spe a colari vetrate decorate creano un’atmosfera davvero regale. È richiesta la prenotazione. The Steakhouse In un perfe o ambiente s le Chicago anni ’50 potrete assapo rare una succulenta bistecca. Questo ristoran no jazz è un lo cale di gran classe, ideale per saziarvi con un’o ma griglia cu cinata in s le americano. L’arredamento del locale è ispirato ai famosi teatri e club della ventosa ci à. È richiesta la prenotazione. Qui so o, Una delle spaziose sale mee ng. Sopra, l’hotel Newport Bay Club con le luci della sera. ©Disney
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I libri sul cuscino 154
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Per augurare la buonanotte e lasciare, all’ospite, un piacevole ricordo dell’hotel. #librisulcuscino mastermeeting.it
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MASTERMEETING
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