MasterMeeting 9-10 - 2018

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0 COP MM 9-10 2018.qxp_MM 23/10/18 13:38 Pagina 1

MASTERMEETING IL MEGLIO DEL TURISMO BUSINESS&LEISURE

TURISMO: un nuovo corso

EZIO INDIANI

Il Principe si fa bello

MEETINGS trends

MASTER MEETING • 9-10 2018

Communication Agency Int. srl Anno XXIV - N. 9-10/2018 Prezzo di copertina E 2,00

TREVISO oggi

Global travel 2019

Neo imprenditori

Wellness in spa di hotel

A caccia di Influsers


0 II e III COP MM 9-10 2018.qxp_MM 24/10/18 16:22 Pagina 1


Directory Excellent 2017 22/11/17 11.41 Pagina 1

Corso Imperatrice, 80 I-18038 Sanremo (IM) Tel. +39 0184 5391 Fax +39 0184 661445 reservations@royalhotelsanremo.com royalhotelsanremo.com royalwellness.it

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1 Inserzionisti 9-10 18.qxp_Layout 1 26/10/18 10:48 Pagina 4

INDICE INSERZIONISTI

47

Ac Hotel Firenze ­ Firenze

119

Blastness srl ­ La Spezia

5

Can na Sociale Santadi ­ Santadi (Ca)

43

Duetorrihotels Bologna, Verona, Firenze, Genova, Milano

163

Ecofin Group Soc Cons arl ­ Roma

11

Grand Hotel De La Minerve ­ Roma

51

Grand Hotel Ritz ­ Roma

53

Gsc Servizi ­ Roma

tel. 06 30993939 www.gscservizi.it

127

Ibtm world

www.ibtmworld.com

28

ilSanlorenzo Ristorante ­ Roma

Sales Representa ve Tuscany: Teresa Ferrara

tel. 055 3120111 www.achotels.com

Presidente: Andrea Delfini

tel. 0187 599737 www.blastness.com

Meliã Pro

123

Nero Hotel Group ­ La Spezia

7

Pedersoli ­ Assago (Mi)

www.can nadisantadi.it

General Manager: Franco Vane

tel. 02 518912701 www.duetorrihotels.com

Amministratore: Marco Massarut

Sales&Marke ng Director: Elena Zavagli Ricciardelli General Manager: Gianluca Capone

Amministratore: Enrico Pierri

III cop. Masseria Trae a Exclusive ­ Ostuni 9

Dire ore: Raffaele Cani

Responsabile Mee ng: Serena Lobbene

Amministratore delegato: Gianluca Giglio Titolare: Mar no Pedersoli

tel. 06 802291 www.grandhotelritzroma.com

tel. 06 6865097 www.ilsanlorenzo.it tel. 0831 308285 www.masseriatrae a.com

www.nerohotels.com

tel. 02 48844854 www.pedersoli.com tel. 0573 382781 www.perdormirehotel.com

113

Planetaria Hotels

111

Roscioli Hotels ­ Roma

3

Royal Hotel Sanremo ­ Sanremo (Im)

97

Sheraton Parco de’ Medici Rome Hotel ­ Roma

107

Sheraton Roma Hotel & Conference Center ­ Roma

II cop.

Sky TV

89

Villa Pace Park Hotel Bolognese ­ Treviso

9­10 2018

tel. 06 695201 www.grandhoteldelaminerve.com

tel. 800870776 www.meliapro.com

IV cop. Per Dormire ­ Pistoia

4

tel. 06 87678307 www.ecofingroup.it

General Manger: Damiano De Crescenzo Presidente: Giuseppe Roscioli

Management Consultant: Marco Sarlo

Execu ve Assistant to General Manager & PR Coordinator, COFC Unicef Ambassador: Raffaella Mazza Director of Sales: Nino Polito

www.planetariahotels.com tel. 06 4487542 www.rosciolihotels.com tel. 0184 5391 www.royalhotelsanremo.com tel. 06 65288 www.sheraton.com/ parcodemedicirome tel. 06 54537382 www.sheratonrome.com tel. 02 49545102 www.hotel.sky.it

Owner & Sales Manager: Angelica Semenzato

tel. 0422 490390 www.hotelbolognese.com

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ph. ales&ales


2 Cari lettori.qxp_Layout 1 26/10/18 16:47 Pagina 6

Cari lettori, Il 2019 sarà l’anno del rilancio della promozione dell’accoglien­ za italiana nel mondo. È un pas­ saggio importante in quanto ci sono mol impegni importan ai quali occorre dare risposte di al­ to profilo. L’Italia è chiamata a dare un segnale forte a livello in­ ternazionale. Tan Paesi stanno tornando sul mercato turis co e tante nuove des nazioni saranno in offerta nei prossimi mesi. Dobbiamo, in par colare, giocare bene la complessa par ta delle Olimpiadi invernali del 2026. La no zia che Milano e Cor na so­ no nella short list è decisiva per ispirare la strategia dei prossimi mesi. Dobbiamo arrivare al 2019 quando ci sarà l’aggiudicazione formale con la migliore proposta possibile appoggiata da tu o il paese e con un apparato di pro­ mozione nel mondo all’altezza degli impegni. La candidatura Milano­Cor na intanto raggruppa due eccellen­ ze del comparto turis co­spor ­ vo e non solo. È la candidatura di un Paese intero e dovremo impegnarci al massimo, fare mi­ racoli per ba ere l’agguerrita concorrenza di Calgary e Stoc­ colma. Ma è una par ta decisiva per l’Italia, al pari di quanto è stato l’Expo di Milano 2015. Im­ pariamo bene da quella lezione e

6

9­10 2018

ricordiamo al mondo che la sfida è stata vinta e che le ricadute hanno superato le aspe a ve. Si parla di riforma e di rilancio dell’Enit. Bene. La promozione è fondamentale per comunicare le nostre eccellenze. Dobbiamo avere obie vi di al ssimo profi­ lo. E l’occasione offerta dalle Olimpiadi invernali deve essere sfru ata su tu i fron . La riu­ nione delle competenze turis ­ che insieme con quelle rela ve all’agroalimentare ha dotato il Governo di poteri for e coeren­ su compar chiave della com­ pe vità italiana. Il Governo si sta muovendo bene, invitando a valorizzare tu e le opportunità. Lo scenario internazionale dise­ gnato dall’Onu, ad esempio, ve­ de il mercato turis co crescere in maniera consistente nei pros­ simi anni. Pertanto la nostra quota di mercato può e deve au­ mentare. Le potenzialità ci sono. Dobbiamo solo me ere in cam­ po strategie coeren . Il nuovo ministero ha competenze ecce­ zionali e sicuramente farà bene. Serve l’impegno di tu , opera­ tori e is tuzioni, affinché l’intero territorio si mobili . Abbiamo tu e le carte in regola per vince­ re le grandi sfide future. Mario Mancini

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3 Sommario 9-10 18.qxp_Layout 1 23/10/18 13:46 Pagina 8

SOMMARIO

4 6

Cari le ori

HOTEL& FINANZA .................................................

13

No zie sui valori, espansioni, management alberghiero

HOTEL RESTAURANT TREND ..................................

29

Villa Crespi

COVER STORY ......................................................

33

66 Focus Treviso

Indice

Il Principe si fa bello. Intervista a Ezio Indiani, DG dell’Hotel Principe di Savoia di Milano

MONDO IMPRESA ................................................

54 60

Mi reinvento imprenditore Booking dire o, tesoro dell’hotel

FOCUS TREVISO ...................................................

66 74 75 76 78 80

Com’è cambiata Treviso Golf in Veneto Cycling in the Venice Garden Villa Fiorita Doubletree by Hilton Venice North BHR

SCENARI DEL TURISMO ........................................

38 40 44 48 50 52

Gli incontri live, traino della Mee ng Industry in Italia Agricoltura e turismo, binomio vincente GDPR: cosa cambia per chi organizza congressi medici Gruppo Nicolaus. Con Valtur punta al raddoppio del fa urato Mice Bit 2019: la pia aforma ideale per il business travel IBTM World 2018

74 Golf in Veneto

29 Villa Crespi 8

9­10 2018

82 84 86 88

Castelbrando Hotel&Congress Center Relais Monaco Country Hotel &Spa Fondazione Bene on MINE (Mee ng Incen ve New Events) mastermeeting.it


Melia 9-10 2018 (2).qxp_Layout 1 08/10/18 11:15 Pagina 1

Soul Matters

MELIÁ CAMPIONE, LUOGO PRIVILEGIATO PER SCOPRIRE UNA NUOVA DESTINAZIONE INCENTIVE Dagli ambienti di classe alle proposte wellness: il bleisure sul lago di Lugano Elegante boutique hotel 5 stelle dal design innovativo, l’Hotel Meliá Campione sul Lago di Lugano si rivela il luogo perfetto per nuove proposte incentive. Viene definito un “Resort diffuso” per tutto ciò che offre: le sue 40 camere di grande comfort si distinguono per gli arredi in legno e la luminosità, nonché per una funzionale zona lavoro con connessione wi-fi: l’ideale per coniugare business and leisure; inoltre al Wellness Centre si può scegliere fra una gran varietà di trattamenti benessere, per rilassare il corpo e liberare la mente. I dintorni. A pochi minuti dal Meliá Campione si trova il ristorante stellato “Da Candida”, location perfetta per la cena conclusiva dell’incentive: le pietanze di Chef Fournier lasceranno un bellissimo ricordo a ogni ospite; altro luogo piacevolissimo da scoprire è la Galleria Civica, un tempo un’antica basilica, che oggi è divenuto uno spazio unico ed esclusivo per ospitare eventi MICE: con le sue colonne romaniche, il pavimento in vetro che lascia vedere alcuni reperti e gli affreschi trecenteschi che decorano le pareti dell’abside, la Galleria Civica è anche un luogo di rinomato valore storico e artistico. Il benvenuto ai partecipanti potrà svolgersi con un cocktail sotto il colonnato del Santuario di Santa Maria dei Ghirli, con uno sguardo al lago e l’altro al Monte San Salvatore. Il lago. Il Lago Ceresio, più comunemente conosciuto come Lago di Lugano, è uno splendido specchio d’acqua da percorrere sul battello o in barca a vela, con gli skipper dello Yacht Club di Campione d’Italia, per ammirare capolavori come Santa Maria dei Ghirli da una prospettiva più affascinante; inoltre il lago può rivelarsi perfetto per attività di team-work sulla spiaggia o per lo sci nautico. A soli 45 minuti di auto da Malpensa, un quarto d’ora da Lugano e a 70 km da Milano si incontrano storia, arte, cultura, natura, sport, ospitalità e ristorazione stellata: è il fascino di Campione d’Italia.

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3 Sommario 9-10 18.qxp_Layout 1 23/10/18 13:46 Pagina 10

SOMMARIO

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ..........

134 136

Inizia ve Venete ReAle

SPA EXPERIENCE..................................................

128 Forte Village TREND.................................................................

90 94 98 102

Global Travel Forecast

138 144 146 148

Prepararsi all’inverno nelle Spa d’hotel Urban fitness: il benessere del viaggiatore business Grand Hotel Ritz La Beauty Manager consiglia

Quando l’hotel è ricerca d’atmosfera Space Tourism Iden kit del business traveller contemporaneo

ECONOMIA E BELLEZZA.........................................

106

Il turismo come strumento

INSIDER ..............................................................

108

Fare accoglienza ai tempi della clientela LGBT

LA PAROLA AL FORMATORE ..................................

110

Situazioni vs Mo vazioni

ANDAVA TUTTO BENE?.........................................

112

Odio quelle porzioni...

RISORSA UOMO ...................................................

114 116

People First Brand Reporter

FINANCE CONFIDENTIAL .......................................

120

Finanza e ca: HIB ­ Humanitarian Impact Bonds

IL PARERE DEL LEGALE..........................................

122

146 Grand Hotel Ritz MARKETING&COMUNICAZIONE .............................

150

Influser, i pionieri del trend

DONNE AL TOP.....................................................

152

Olga Iarussi

PEOPLE................................................................

156

Vi oria Bussi

LE VIE DELL’INCENTIVE.........................................

158

La Penisola di Samaná

HOSPITALITY NEWS

164 170

No zie dal mondo dei viaggi e dell’hotellerie Indirizzi

Nuove regole per nuovi viaggiatori

GREEN REPORT.....................................................

124

L’Italia fa scuola nel Mice

TOP BLEISURE HOSPITALITY .................................

128 130 132

Forte Village San Domenico Vivosa Apulia Resort

10

9­10 2018

158 La Penisola di Samaná mastermeeting.it


GH de la Minerve 4_2018.qxp_Layout 1 07/05/18 15:38 Pagina 1

Il Grand Hotel de la Minerve è ospitato in un magnifico palazzo Seicentesco situato in Piazza della Minerva, nel cuore del centro storico di Roma a pochi passi dal Pantheon, Piazza Navona e Piazza di Spagna. L’Hotel ha 135 camere ampie e lussuose molte delle quali con una vista incantevole sui tetti di Roma. La proposta meeting include quattro sale di diversa capienza: per eventi aziendali e ricorrenze particolari è ideale lo splendido salone Olimpo mentre per incontri piĂš riservati le sale Iside, Cavour e Galileo. Il fiore all’occhiello della struttura è senza dubbio la bellissima terrazza con vista a 360° sulla cittĂ eterna dove è ospitato il ristorante ‘Minerva Roof Garden’ aperto tutto l’anno a colazione, pranzo e cena. Sulla terrazza dell’Hotel è possibile inoltre organizzare eventi esclusivi, dalle cene di gala eleganti e suggestive agli eventi privati con un servizio sempre ricercato e personalizzato.

Piazza della Minerva, 69 00186 Roma Tel. 06 695201 - Fax 06 6794165 Email: info@grandhoteldelaminerve.com www.grandhoteldelaminerve.com www.minervaroofgarden.it


Buag F 15337_1995.qxp_Layout 1 19/07/18 12:57 Pagina 100

FALL. N. 15337 R.F.

AVVISO PROCEDURA COMPETITIVA PER VENDITA AZIENDA Azienda a des nazione alberghiera corrente in Firen­ ze, Via G. Agnelli 33, comprendente autorizzazioni e licenze, immobilizzazioni materiali, immobile ove è svolta l’a vità e rappor di lavoro. La procedura pre­ vede la vendita con incanto: Prezzo base d’asta: euro 14.007.825,00. Aumento minimo: Euro 100.000,00. Deposito per cauzione: Euro 1.400.782,50. Deposito domanda in bollo c/o la Cancelleria Fallimentare en­ tro le ore 12 del giorno antecedente l’udienza con deposito cauzionale 10% del prezzo base. L’udienza per l’apertura delle buste è fissata per il 03.10.2018 ore 9.30 avan il G.D. Do . Cosmo Crolla presso il suo ufficio sito al 4° piano del Tribunale di Firenze Viale Guidoni 61. L’azienda è a ualmente in affi o di azienda ed il condu ore gode del diri o di prelazione a parità di condizioni offerte. Prezzo da versarsi entro 60gg dall’aggiudicazione defini va. Entro il 25° gior­ no antecedente il trasferimento dell’azienda si dovrà dare inizio alla procedura ex art 47 L.428/90. Obbligo per i partecipan , pena inammissibilità, di aver effe uato sopralluogo presso l’azienda per sua visione indicando la data del sopralluogo, e di dichia­ razione di essere a conoscenza dell’affi o e che do­ vrà concordarsi con l’affi uaria ogni opportuna mo­ dalità di consegna dell’azienda senza responsabilità per la curatela. Maggiori info in Cancelleria Fallimentare e presso il Curatore Do . Alberto Zucchi tel. 055.59276 e su www.astegiudiziarie.it


4 Hotel&Finanza 9-10 18 (3).qxp_Layout 1 23/10/18 13:47 Pagina 13

Notizie sui valori, espansioni, management alberghiero

SCENARI Come ridurre il debito pubblico

HOTEL TRANSACTIONS Hotellerie, un tesoro per l’Italia

TREND Le aspe a ve dei viaggiatori di lusso oggi


4 Hotel&Finanza 9-10 18 (3).qxp_Layout 1 23/10/18 13:47 Pagina 14

Editoriale di Aureliano Bonini*

Il debito pubblico cresce? Alcuni suggerimenti per ridurlo Tu gli italiani sono concordi nel dire che bisogna dire “basta agli sprechi, alle spese inu li, alle cose superflue e agli imbro­ gli”. Hotel & Finanza è in­ teressata a quello che accadrà prossima­ mente allo spread, al­ l’inflazione, all’euro e all’economia italiana, e so­ pra u o alle sue conseguen­ ze nel turismo. Ma quali sono gli sprechi e le spese inu li o superflue da tagliare che noi di Master Mee ng abbia­ mo in mente? Ogni Co­ mune italiano pensa di essere fondamentale per l’onore dell’Italia. Cia­ scun ente locale, provinciale o regionale, considera essenziale dis n­ guersi dagli al­ tri: quin­ di piste ciclabili, teatri, mo­ stre, even , riqualifica­ zioni urbane, promozione tu­ ris ca e spese per il rilancio del proprio territorio sono assolutamente fondamen­ tali. E non è necessario scomodare il do or Cota­

*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Universi­ tà di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell Uni­ versity di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.

14

9­10 2018

relli per capire che gli inves men dedica al pia­ cere dei residen e dei turis sono spesso super­ flui, non essenziali e costano milioni. Se questo principio fosse condiviso da tu , ridur­ re il debito pubblico sarebbe uno scherzo e non ascolteremmo gli insul rivol a chi ha sforato del 2,4% una bozza di bilancio. Sarebbe facile rispar­ miare qualche miliardo semplicemente tagliando il 50% degli even spor vi, il 50% di quelli musicali e dei concer gratui , i fes val per giovani, i grassi contribu per il cinema e le promozioni turis che regionali in giro per il mondo. Ha senso finanziare i comba men corpo a corpo tra regioni turis che, le sedi newyorchesi di en e is tu che poco o nulla hanno da promuovere? Secondo noi no. E si tra a di soldi che contribuirebbero alla felicità del governo. Certo, qualche problema c’è: l’autonomia di spesa delle Regioni. L’ostacolo delle volontà re­ gionali esiste perché gli amministratori sono sta ele democra camente e sarebbe imbarazzante sospendere i generosi incen vi statali per a vità turis che, spor ve, culturali, musicali, ar gianali, agricole, eccetera. Il bilancio preven vo delle Re­ gioni per il 2019 è già stato scri o e approvato e chi mai vorrebbe condividere uno splendido colpo d’ala del governo centrale? Insomma è difficile farcela, non possiamo inter­ rompere il fiume di denaro che consente di dare incen vi a piacere, di fare cose anche carine ma superflue. Quan italiani condividerebbero? Quan spor vi si lamenterebbero. Probabilmente albergatori e gestori di stabilimen balneari non se ne accorge­ rebbero nemmeno, ma la cultura, l’esercito dei fe­ s val, gli organizzatori di mostre e di even , i pro­ du ori cinematografici... quelli si farebbero sen re e arriverebbero immediatamente a Palazzo Chigi.

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HOTEL TRANSACTIONS

Il settore alberghiero è un tesoro per l’Italia Il mercato alberghiero italiano è in salute. Lo dice l’Italian Hotel Monitor, lo confermano i da sul rela vo mercato immobilia­ re. In occasione dell’ul mo in­ contro di “Scenari Immobiliari” è emerso che il fa urato del real estate alberghiero nel nostro Paese nel 2017 è stato pari a 2,75 miliardi di euro con un +14,6% rispe o all’anno prece­ dente. E le prime s me per il 2018 sono altre anto posi ve con un fa urato s mato oltre quota 3 miliardi. L’interesse degli inves tori sugli asset alberghieri italiani resta dunque forte, anche se tu o questo appeal non si traduce sempre in affari. Quello che manca, secondo gli analis , sa­ rebbero, sopra u o, i capitali di lungo periodo, a fronte di una forte presenza di inves tori op­ portunis ci impegna in opera­ zioni di massimo di cinque anni. L’interesse degli inves tori ten­ de a focalizzarsi in par colare sulle stru ure turis che di fa­ scia elevata (upscale, upper up­ scale e luxury), che nel 2017 hanno rappresentato il 75% del­ le transazioni per un ammonta­ re complessivo di stanze inte­ ressate poco inferiore alle nove­ mila camere. Per quanto riguarda il valore medio di una singola camera (nel segmento upper upscale e luxury), il picco più alto si è re­ gistrato a Firenze (240mila eu­

ro), seguita da Milano (205mila euro), l’area del Lago di Como (169mila euro) e Roma (140mila euro). Ma ci sono anche casi limite, come quello di Palazzo Stern a Venezia, piccolo hotel di char­ me, appena 24 camere, passato di mano per 12,7 milioni di euro (530mila euro camera). Gli inves tori, in sostanza, guar­ dano sempre con interesse al­ l’Italia; nonostante le cri cità stru urali dell’industria alber­ ghiera nazionale (piccole strut­ ture a conduzione familiare ge­ s te spesso con approcci poco manageriali, immobili vecchi o obsole e un mercato immobi­ liare poco stru urato special­

mente se paragonato al resto d’Europa), il nostro Paese viene ritenuto turis camente solido e ad alto rendimento. Tra i porta­ tori di capitali il 70% circa degli inves men sono cross boarder, quindi stranieri e con logiche di inves mento sovranazionali, mentre soltanto il 30% proviene dal nostro Paese. Un altro dato importante riguarda la pologia degli inves tori, oltre il 75% so­ no is tuzionali (REIT) ovvero fondi di private equity, fondi di inves mento specula vo di bre­ ve termine, etc. e dunque realtà molto stru urate che si concen­ trano su inves men nei quali preferibilmente sia possibile ac­ quisire sia muri che ges one.

MEDIA DI VALORE PER ALBERGO (EURO)

MEDIA DI VALORE PER CAMERA (EURO)

Milano

15.000.000

205.000

Firenze

13.200.000

240.000

8.800.000

169.000

Livigno

8.500.000

131.000

Costa Smeralda

7.950.000

124.000

Riviera di Levante Liguria

5.700.000

107.000

Riviera di Ponente Liguria

4.300.000

114.000

Venezia

4.100.000

108.000

Riviera Romagnola

3.500.000

69.000

Lago di Como

Fonte: CRIF – RES

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9­10 2018

15


4 Hotel&Finanza 9-10 18 (3).qxp_Layout 1 23/10/18 13:47 Pagina 16

Radisson passa di mano, ma le informazioni sono parziali. In Cina il silenzio è d’oro Il gruppo Radisson era des nato a unire i marchi di Carlson Hotels e Carlson Rezidor, ma i problemi della proprietà cinese, il gigantesco gruppo HNA, famoso per l’acquisto del Waldorf Astoria di New York ­ il cui “virtuale” proprietario operando in oc­ cidente era stato erroneamente inserito tra i mi­ liardari del pianeta alla pari di Warren Buffet ­ hanno rallentato il processo. Così, solo recente­ mente, HNA Group ha ceduto alla Jin Jiang Hol­ ding Co. Radisson Holding Inc. per una cifra vicina ai 2 miliardi di dollari. L’accordo, che a ende l’ap­ provazione della Commissione Europea per il 6 novembre, includerebbe oltre all’acquisto del 100% di Radisson Holdings, anche il 51,5% delle azioni in circolazione di Radisson Hospitality AB per un prezzo per azione di 3,83 dollari. Inoltre, il consorzio Jin Jiang avrebbe acce ato di acquisire anche una partecipazione del 18,5% in Radisson Hospitality. La vendita di Radisson segue quella di Hilton Wor­ ldwide Holdings Inc. e Nh Hotel Group e tes mo­ nia come HNA s a disme endo quasi tu i suoi asset alberghieri per focalizzarsi su altri business, così come vuole il Governo cinese. Eric De Neef, dire ore commerciale globale di Ra­ disson Hotel Group, proprio qualche mese fa, dis­ se di non volere parlare del des no del proprieta­ rio di Radisson, il gigante HNA Group, società su­ per controllata dal governo cinese. La no zia della morte improvvisa del fondatore e presidente di HNA Wang Jian il 3 luglio scorso, che ha fa o il gi­ ro del mondo per poi essere rapidamente archivia­ ta, ha spinto, infa , il dire ore di Radisson Hospi­ tality AB (precedentemente nota come Carlson Rezidor) a scegliere di non parlare. Quando ci sono di mezzo società e Governo cinese il silenzio è sempre d’oro.

Adesso, con la cessione in diri ura d’arrivo, De Neef teme che bisognerà riorganizzare Radisson dal punto di vista ges onale. Intanto, con questa operazione, il consorzio guida­ to da Jin Jiang Interna onal Holdings consolide­ rebbe ulteriormente i suoi asset alberghieri che, ad inizio 2018, contavano (secondo STR) 1.343 al­ berghi, per un totale di 165.020 camere. Radisson Hotel Group aveva 1.163 proprietà con 179.278 camere. Aggiungendo Radisson, Jin Jiang divente­ rà il se mo gruppo alberghiero mondiale per nu­ mero di stanze con 344.298 camere.

L’avventura di CDP al Lido di Venezia: si parla persino di Borsa Grazie ai recen suppor economico finanziari di Cassa Deposi e Pres (CDP) ad alcuni operatori stagionali come Valtur i media riferiscono di un nuovo inves mento della cassaforte di Stato per un “avventuroso” proge o stagionale del Lido di Venezia. È stato so oscri o un accordo per trasformare il complesso immobiliare dismesso dell’ex Ospedale a mare al Lido di Venezia, a ualmente in mano al fondo “FIV ­ Fondo Inves men per la Valorizza­ zione” (ges to proprio da CDP Inves men SGR) in due stru ure alberghiere per un importo com­

16

9­10 2018

plessivo di oltre 110 milioni di euro. Il finanzia­ mento verrebbe proprio da CDP Inves men SGR. Una combinazione di rischi tanto al – tanto sta­ gionali, quanto da package tours – non si vedeva dal tempo dei clamorosi sostegni al Gruppo Forte. Quando si parla di Cassa Deposi e Pres e di proge per la Borsa, bisognerebbe stare a en e preme ere che la Cassa, statutariamente, non è fa a per supportare chi, nel recente passato, ha sbagliato dichiarando bilanci passivi. Una semplice e corre a precauzione is tuzionale. mastermeeting.it


4 Hotel&Finanza 9-10 18 (3).qxp_Layout 1 23/10/18 13:47 Pagina 17

IL BORSINO DELLE CATENE Accor Hotels (Bourse de Paris)

InterContinental Hotels Group (NYSE)

E45,00

$66,00

44,50

65,00 64,00

44,00

63,00 43,50 62,00 43,00

61,00

42,50

60,00 59,00

42,00

2018

7 lug

14 lug

21 lug

1 7 14 21 28 ago ago ago ago ago

1 set

7 set

14 set

21 set

1 ott

Hilton Worldwide (NYSE)

2018

7 lug

14 lug

21 lug

1 7 14 21 28 ago ago ago ago ago

1 set

7 set

14 set

21 set

1 ott

7 set

14 set

21 set

1 ott

Choice Hotels International (NYSE) $85,00

$82,50 82,50 80,00 80,00

77,50

77,50

75,00 75,00

2018

7 lug

14 lug

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1 7 14 21 28 ago ago ago ago ago

1 set

7 set

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1 ott

Hyatt Hotels (NYSE)

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1 7 14 21 28 ago ago ago ago ago

1 set

Millennium & Copthorne (London Stock Exchange) ÂŁ560,00

$82,50

550,00 540,00

80,00

530,00 520,00

77,50 510,00 500,00 75,00

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1 ott

MeliĂĄ Hotels International (Bolsa Madrid)

NH Hoteles (Bolsa Madrid) E6,80

E12,00

6,70

11,50

6,60 11,00 6,50 10,50

6,40 6,30

10,00

6,20

9,50

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SOS Master Mee ng, consigli u li per vendere l’albergo Caro albergatore, forse non sai che fuori dalla porta del tuo hotel ci sono diversi inves tori interessa a comprarlo. Per la posizione, per il reddito e i profi che produce, perché è aggiornato e funzionale, perché ha una storica occupazione camere vicina al 70%. Qualora fossi interessato ad affrontare il percorso di vendita, noi possiamo aiutar e ragionare sui pos­ sibili vantaggi della cessione. Supponendo che tu guadagni bene, che il tuo bilancio ufficiale sia “bancabile” e che, come tu , anche tu sia affezionato a quella proprietà che magari hai ereditato, i dubbi sulla eventuale alienazione sono certamente for . Una pesante riqualificazione da sostenere, il mancato ricambio generazionale posso­ no accelerare il processo di vendita, le differen vedute dei paren e i confli in famiglia rallentarlo. E poi c’è l’incognita inflazione: se riparte, in pochi anni, i valori degli alberghi torneranno a crescere e gli hotel potrebbero ragionevolmente riavvicinarsi ai valori pre­crisi 2008 e 2009. Per cui qualcuno po­ trebbe anche dir che non è il momento di vendere. Supponiamo invece che tu sia one man company e che, tra dubbi e certezze, abbia metabolizzato il fat­ to che è arrivato il momento di fare cassa e godersi il futuro. Per vendere bene ai prezzi che pretendi, per incassare tu o il tesoro, devi fare qualcosa di straordinario. L’acquirente, se non è un collega alber­ gatore ma un fondo d’inves mento, potrebbe chieder un biennio di “garanzie” sul reddito teorico che dichiari perché alla fine quello è lo strumento che u lizzano per rivendere il tuo hotel. Proviamo a supporre che – secondo te – 100 camere a Milano nel 2019 valgano 19 milioni. Per l’inve­ s tore che compra quei milioni cash costano subito due milioni perché ha l’obbligo comunque di assi­ curare un benefit ai partner che gli affidano il denaro. Il benefit per la ges one del fondo e per l’equity capital è di circa l’11% all’anno quindi, se l’affare non si completa con l’immediata rivendita dell’alber­ go, il compratore potrebbe insistere su una fidejussione. Anche i compratori devono guadagnare una quota sicura per i loro associa quindi potrebbero provarci. Discu , fallo se possibile in un luogo neutrale, faccia a faccia con chi vuole comprare, tenendo sempre in conto che il fondo probabilmente ha già deciso, e che non intende ges re al posto tuo, che punta a lasciarlo nelle tue mani fino alla fine della transazione. Ricorda che il fondo non ama, vuole semplice­ mente assicurare un lauto guadagno ai suoi soci finanziatori.

Compravendite e gestioni - ottobre 2018 HOTEL IN VENDITA CATEGORIA

CAMERE

LOCATION

4 stelle (prima linea)

130

Giulianova (TE)

4 stelle (standard internazionale) 45

Montebelluna (TV)

4 stelle

70

Verona

4 stelle

120

Torino

4 stelle

70

Savelletri - Salento

4 stelle

50

Genova

3 stelle sup.

90

Bellaria Igea Marina

3 stelle

70

Riccione

3 stelle

45

Ancona

3 stelle

42

Roseto degli Abruzzi

3 stelle

30

Rimini - Viserbella

3 stelle - country house

20

Sant’Omero (TE)

in rosso le vere occasioni di MM

HOTEL IN LOCAZIONE 4 stelle

60

Firenze

3 stelle

56

Riviera Romagnola

CATENA ITALIANA IN ESPANSIONE CERCA HOTEL (AFFITTO-LOCAZIONE) almeno 80 camere di standard internazionale in città capoluogo

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SCENARI

Previsioni per il 2019 “Tiremm innanz” disse un grande patriota nel 1851. L’autunno del resto è da sempre il padre dei proge e delle decisioni più co­ raggiose. E di u li previsioni. Cosa prevede Trademark Italia per il turismo e il travel market del 2019? 1° Il Premio Excellent si terrà sempre a Milano in data che vi comunicheremo nel prossimo numero. Sarà pe­ rò più esclusivo e sele vo: hotel e ristoran d’albergo conquisteranno la ribalta... ancora di più. 2° Alitalia resta un rebus itali­ co senza soluzione. Quan­ do mai arriverà la resa dei con ? Nel 2019 la compa­ gnia di bandiera resterà im­ mobile in a esa del leggen­ dario cavaliere bianco che la salvi. Del resto un cava­ liere normale non ce la fa­ rebbe. 3° Con nuerà l’assedio a Cas­ sa Deposi e Pres , ma siamo abbastanza sicuri che i nuovi manager, per 12 mesi almeno, riusciranno a tenere lontani i “furbe ” che da tre legislature la stanno assediando. 4° Il mare d’Egi o anche nel 2019 non sarà il mare d’Ita­ lia, ma certamente tornerà a crescere... A meno di im­ prevedibili colpi di scena nei prossimi 12 mesi. 5° Alpitour, Valtur, Blue Pano­ rama, Uvet, Eden con nue­ ranno a col vare i propri or senza riuscire a fare i profi che desiderano. Quando ges sci i villaggi stagionali con servizi collet­ vi e animatori­manager, puoi manovrare quanto vuoi ma res un resort di serie B. E fare soldi resta difficile. 6° Ryanair con nuerà ad ap­ profi are dei generosi con­ tribu regionali. Un fiume di soldi per la promozione mastermeeting.it

che anche nel 2019, andrà verso la compagnia aerea irlandese per aggiungere qualche passeggero stra­ niero ad aeropor bolli , na per fare outgoing ma che ora devono acconten­ tarsi di ges re l’handling degli italiani che ritornano a casa dalle des nazioni scel­ te da Ryanair, una campa­ gnia aerea che interce a simpa camente il denaro pubblico. Vola per l’Europa con un fa ore di carico ec­ cellente in genere con il 30% dei pos paga da qualche ente turis co. Pare che solo Vasco Errani – as­ sessore prima, presidente della Regione Emilia Roma­ gna poi e oggi senatore – abbia avuto la forza di resi­ stere all’impianto di marke­ ng del geniale Mr. O’Lea­ ry. Un eroe nazionale. 7° Airbnb, much ado about nothing. Chi tra Lega e Movi­ mento 5 stelle riuscirà a tassare i crea vi proprietari di case, appartamen e vil­ le, me endo il naso nelle loro dichiarazioni dei reddi­ ? Gli ul mi da presenta da Federalberghi dovrebbe­ ro far rifle ere anche le pubbliche amministrazioni locali. Chissà se il 2019 sarà l’anno della svolta. 8° Le OTA, che ancora qualche italiano chiama inspiegabil­

mente OLTA, andranno avan come fanno i signori, a testa alta. I loro margini con nueranno a crescere senza risen re troppo delle presunte difficoltà fiscali europee. Il loro 2019 sarà emblema co di crescente successo, di pacchi di soldi e di generosi albergatori so o ipnosi. 9° Il turismo italiano, la comu­ nicazione turis ca e la clas­ sificazione alberghiera nel 2019 resteranno saldamen­ te nelle mani di Regioni im­ pegna ssime a farne pia a­ forma poli ca e riserva di caccia per il consenso. Pic­ coli player individuali, cor­ date associa ve general­ mente clientelari, niente ca­ tene quotate in Borsa, quel­ le sopravissute senza forza per dis nguersi. Chi di loro ha forza sufficiente per farsi sen re? La grande finanza nel turismo non c’è e se c’è pensa ad altro. La poli ca ovviamente comanda. In sostanza assisteremo a un 2019 di tenerezza, di picco­ li cambiamen , di annunci insignifican , di stelle “ru­ bate” che incastrano i turi­ s italiani e stranieri. 10° Quando Roma è ferma, tu­ ris camente immobile, pos­ sono sorprendere i segnali di vivacità che arrivano dal pianeta turis co stagionale. Per ora poca roba, una sta­ gione tranquilla. Si intrave­ dono turbolenze e rivendi­ cazioni degli stabilimen balneari del Veneto, della Romagna, della Toscana, ma non di Os a. Si mormora che se i piccoli stabilimen si accontentassero di un iconico e normale contra o di locazione 9+9 potrebbe­ ro farcela. Nel 2019 i bagni­ ni italiani dovranno ancora ripararsi dai fulmini mortali della dire va Bolkenstein. 9­10 2018

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Pronti per un’altra grande crisi come quella di Lehman Brothers?

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La crisi economica e finanziaria iniziata negli Sta Uni il 17 se embre 2008 ha sconvolto il mondo occidentale. Ne hanno risen to numerose aziende alberghiere indipenden ma anche grandi brand e catene: crollo dei viaggiatori per circa 9 mesi. Oggi tu o ciò sembra solo un lontano ricordo, i viaggia­ tori sono torna , i brand hanno avviato la loro espansione, le catene si sono riorganizzate, nume­ rosi albergatori hanno inves to e fa o sviluppo. La grande crisi sembra superata. Ma cosa abbiamo imparato tu noi dalla crisi americana e dalla lezione del 2008? E cosa avete imparato voi?

hanno dovuto cominciare a fare massiccio ricorso alle OTA. È stato un momento di svolta epocale. Nel 2010 gli albergatori sembravano soddisfa per quella soluzione innova va che contribuiva a ridurre la percezione di crisi. Le località stagionali, dove sorgono circa 20mila hotel e resort, furono però le prime ad accorgersi che il valore degli ho­ tel nel fra empo era crollato. Poco dopo toccò a Milano, quindi Roma, Firenze, Torino, Bergamo, Bologna, Napoli, molto meno a Venezia. La recessione portò all’aumento delle on­ line travel agency, gli albergatori spiazza e im­ pauri hanno iniziato a dedicarsi anima e corpo al

In a esa delle vostre gradite risposte proviamo noi a dare una risposta. Quando la crisi è scoppia­ ta negli USA, in Italia eravamo distra da valori immobiliari da record: a Bologna una camera d’al­ bergo valeva 300mila euro, a Milano un milione. Follie che ci facevano pensare erroneamente di essere dei maghi dell’ospitalità. Mentre le banche internazionali, nel resto del mondo, pignoravano gli hotel, qui, i numeri della recessione non si ve­ devano. Al contrario, si consolidava una leggera crescita della domanda di alloggio. Per circa un an­ no niente, ma poi ecco che, a metà 2009, per riempire le numerose camere vuote, gli albergatori

revenue management, una disciplina commerciale equivalente alla chemioterapia e si misero ad affi­ dare volumi crescen di camere alla distribuzione delle OTA. I tassi di occupazione crebbero, ma so­ lo quelli perché il pas ccio era in forno: meno rica­ vi, meno servizi extra, meno accoglienza … meno naming the client. I clien delle OTA percepirono di non essere ospi par colarmente ama dall’ho­ tel. Ma pensarono: chi se ne frega se spendo meno per la stessa camera! La crisi fu affrontata così, alla giornata, senza una visione di prospe va e un ragionamento sul dopo e sul futuro. Tra semplificazioni delle prenotazioni,

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offerte di alloggio più generose (accompagnate da opzioni mai viste prima), upgrade da sogno e tarif­ fe più convenien , l’informa zzazione prese il so­ pravvento, il revenue management si fece esaspe­ rato e si perse il conta o recep onist­ospite. Vero valore aggiunto dell’industria alberghiera. Ma le conseguenze sono state anche finanziarie, e pe­ san , con i valori immobiliari le eralmente crolla . A fare da contraltare, l’abbassamento dei tassi di interesse del denaro, tale da farli sembrare “straor­ dinari” e tanto da a rare numerosi inves tori dall’estero interessa al se ore alberghiero. A s ­ molarli erano sopra u o gli hotel che avevano sul te o l’insegna di un brand, di una catena francese o americana, perché aggiungeva affidabilità ge­ s onale ed economica, dotazioni e servizi di stan­ dard internazionale. E – quello che più conta – prospe ve di rivalutazione immobiliare. Ma dove? Beh, nelle solite ci à: Milano, Roma, Firenze e Ve­ nezia. In queste ci à negli ul mi 8­9 anni c’è stata

un’inondazione di nuove camere d’hotel con inve­ s men alberghieri, spesso, però, a debito, con banche che, in mol casi, hanno concesso pres e linee di credito senza guardare con a enzione alle due diligence e al revenue di prospe va. Ora che le banche sono nude e che gli inves tori pre­ tendono informazioni più complete prima di ap­ provare gli inves men , la torta si restringe e la fi­ ducia diminuisce. In estrema sintesi, il se ore alberghiero ha dimo­ strato di essere straordinariamente resiliente, ela­ s co e dinamico. Quindi, di fronte a una nuova cri­ si come quella del 2008­2009 gli hotel indipen­ den italiani delle 6/7 zone di movimento misto, business e turis co, riusciranno a resistere. Chi ha fa o inves men alberghieri dopo il 2010, non corre rischi. Oggi, secondo noi, qualunque cosa succeda, inves re in business hotel nelle 10 ci à italiane più importan è un’o ma opzione... basta non fare acquis d’is nto.

Le Banche si fanno avanti ma “Il cavallo non beve” Sulla stampa di se ore circola un proge o specifico dedicato agli hotel elaborato da un pri­ mario gruppo bancario naziona­ le che propone: 1. Un rapporto dire o tra alber­ gatore e cliente. Grazie! 2. Un sistema di pagamento e di fidelizzazione della cliente­ la degli hotel. Perbacco. 3. Un CRM mirato per consen­ re agli hotel di proporre al cliente un pacche o di inizia­ ve e a vità in linea con le sue richieste. Ma poi bisogna saper scrivere.

4. Un triangolo turista­hotel­at­ vità del territorio dove gli esercizi convenziona (a vi­ tà museali, ricrea ve o di in­ tra enimento (che abbiano ado ato i sistemi forni da quelle stesse Banche) e che potranno essere propos al turista prima ancora di arriva­ re a des nazione. E chi lo fa? 5. Uno strumento che consenta di valutare ex ante i flussi tu­ ris ci. È il sogno di ogni al­ bergatore. 6. La collaborazione con un’azienda leader negli appli­

ca vi di booking engine e di channel manager. Questa è una cosa buona e posi va! 7. Due sistemi di pagamento per il turista e per l’albergo, ma solo se si è già clien di quel gruppo di banche. Quali sono i vantaggi effe vi? For­ se è un servizio gratuito? 8. Un sito dedicato alle offerte di produ ori o esercen del territorio che il turista inten­ de visitare. Chi avrà a vato un account potrà usufruire anche della pia aforma creata per agevolare l’acqui­ sto di biglie di trasporto per gli spostamen sul terri­ torio. Altri is tu di credito hanno tentato, o lo stanno facendo, percorsi mira al sostegno eco­ nomico­finanziario degli opera­ tori del turismo. Alcuni, i più grandi, hanno proposto dei so­ stanziosi plafond di 500­600 milioni di credito “agevolato” che non è dato sapere se sono sta u lizza per riqualificare l’ospitalità alberghiera italiana. Sarebbe interessante scoprire se “il cavallo ha bevuto” o se sta correndo tu ora senza bere.

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ITALIAN HOTEL MONITOR

I primi due terzi dell’anno vanno in archivio con il segno più per occupazione e prezzi L’industria alberghiera italiana si appresta ad af­ frontare la parte finale del 2018 con o mismo. L’Italian Hotel Monitor, che analizza la performan­ ce degli alberghi dei 39 maggiori capoluoghi italia­ ni, delinea un quadro piu osto posi vo che con­ ferma, e in mol casi migliora, l’eccellente perfor­ mance turis ca del 2017 nella grande maggioranza delle des nazioni italiane. Tra gennaio e agosto 2018 l’indice di occupazione camere degli alberghi italiani di categoria upscale cresce di 1,6 pun (da 69,0% a 70,6%) rispe o allo scorso anno, mentre il

I da dell’Italian Hotel Monitor evidenziano, dun­ que, un posi vo andamento del mercato alber­ ghiero in tu e le principali aree del territorio na­ zionale, con nessuna ci à so o il 50% di tasso di occupazione. Ques numeri confermano la posi ­ va tendenza del mercato turis co italiano che, do­ po due terzi dell’anno, fa registrare un incremento dei flussi turis ci sia nazionali che internazionali. Segno tendenziale posi vo anche per il prezzo medio camera che si a esta a 113,94 euro, con ADR (Average Daily Rate) a tre cifre in 8 ci à: Ve­

Venezia

prezzo medio camera (Average Daily Rate) sfiora quota 114 euro (113,94 €) facendo segnare un +0,5% rispe o allo stesso periodo del 2017. Uno sguardo approfondito all’andamento dell’occupa­ zione, con un solido dato medio nazionale del 70,6%, evidenzia ben 7 ci à con una Room Occu­ pancy (R.O.) al di sopra della soglia del 70% a fron­ te di una contrazione registrata unicamente in 4 ci à. A guidare la ripresa sono in par colare: Firen­ ze (76,1% di R.O.), Roma (75,6%), Milano (73,7%), Napoli (73,0%), Siena (71,8%), Genova (71,5%) e Bergamo (70,9%). Le ci à che fanno registrare il miglior incremento rispe o allo stesso periodo del­ lo scorso anno sono invece Trento (+3,6 pun ), An­ cona (+3,4 pun ), Bologna e Siena (+3,1 pun ). Nel complesso sono 27 le ci à che superano lo sbarramento del 60% di R.O., classico emblema di solidità ges onale.

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nezia (148,69 euro e tariffa media più alta sui 10 mesi), Firenze (130,10 euro), Milano (129,10 euro), Roma (120,33 euro), Como (115,72 euro), Torino (119,87 euro), Napoli (108,97 euro) e Genova (101,87 euro), su cui gli effe nega vi del crollo del Ponte Morandi a livello turis co si vedranno già a par re dai da di se embre. Tra i principali aumen registra rispe o allo stes­ so periodo del 2016, segnaliamo: Napoli (+3,5%), Palermo (+4,1%), Torino e Genova (+3,2%). Guardando nel de aglio gli altri segmen aIber­ ghieri, si arresta la crescita degli hotel di segmento luxury che fanno registrare una leggerissima con­ trazione dell’occupazione camere (–0,2 pun ) e confermano il livello delle tariffe (+0,1% di prezzo medio), mentre risulta posi vo l’andamento del segmento midscale (+0,9 pun di R.O. e +0,3% di prezzo medio). mastermeeting.it


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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GENNAIO-AGOSTO 2018 Occupazione e Prezzo per Città

Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Città

Gen-Ago 2018

Gen-Ago 2017

Var 18/17

Prezzo Medio Gen-Ago 2018

Gen-Ago 2017

Var 18/17

+ TORINO

65,9

64,3

1,6

109,87

109,65

0,2%

+ GENOVA

71,5

68,8

2,7

101,87

101,96

-0,1%

+ MILANO

73,7

71,1

2,6

129,10

130,07

-0,7%

Città

VENEZIA FIRENZE MILANO ROMA TORINO NAPOLI GENOVA BOLOGNA VERONA BARI TOTALE ITALIA

- COMO

63,9

64,5

-0,6

115,72

114,42

1,1%

+ BRESCIA

52,1

50,2

1,9

85,17

85,21

0,0%

+ BERGAMO

70,9

69,7

1,2

89,99

88,47

1,7%

- PARMA

59,6

60,0

-0,4

89,13

88,83

0,3%

- REGGIO EMILIA

52,7

53,4

-0,7

84,26

83,71

0,7%

+ MODENA

54,8

54,3

0,5

84,78

85,68

-1,1%

+ TRENTO

61,6

58,0

3,6

84,70

85,73

-1,2%

+ BOLZANO

65,9

65,2

0,7

85,56

85,85

-0,3%

Città

- VENEZIA

69,9

70,6

-0,7

148,69

151,37

-1,8%

+ VERONA

61,9

61,8

0,1

94,50

95,20

-0,7%

+ VICENZA

58,3

55,9

2,4

84,56

85,49

-1,1%

+ PADOVA

63,4

62,4

1,0

85,65

86,12

-0,5%

+ TREVISO

59,1

58,2

0,9

84,60

84,06

0,6%

+ UDINE

63,6

62,9

0,7

91,39

89,73

1,8%

+ TRIESTE

64,5

63,3

1,2

90,89

90,28

0,7%

+ FERRARA

56,3

56,0

0,3

85,93

88,96

-3,4%

+ BOLOGNA

64,8

61,7

3,1

98,26

99,51

-1,3%

+ RAVENNA

65,1

63,5

1,6

86,93

85,55

1,6%

VENEZIA FIRENZE MILANO ROMA TORINO NAPOLI GENOVA BOLOGNA VERONA BARI TOTALE ITALIA

+ RIMINI

68,1

67,6

0,5

89,94

88,36

1,8%

+ REP. SAN MARINO

60,7

59,4

1,3

85,79

86,04

-0,3%

+ FIRENZE

76,1

75,6

0,5

130,10

132,02

-1,5%

+ PISA

67,5

66,7

0,8

89,74

88,48

1,4%

+ SIENA

71,8

68,7

3,1

95,99

94,79

1,3%

+ ANCONA

67,2

63,8

3,4

88,14

86,01

2,5%

+ PESARO

63,5

62,2

1,3

83,82

84,00

-0,2%

+ PERUGIA

51,7

48,8

2,9

88,90

86,83

2,4%

+ ROMA

75,6

73,9

1,7

120,33

118,62

1,4%

+ PESCARA

60,9

58,9

2,0

85,13

85,86

-0,9%

+ NAPOLI

73,0

72,2

0,8

108,97

105,31

3,5%

+ BARI

59,7

58,3

1,4

89,86

87,82

2,3%

+ TARANTO

55,7

54,0

1,7

84,67

83,30

1,6%

+ PALERMO

68,8

66,0

2,8

96,67

93,65

3,2%

+ MESSINA

58,3

57,3

1,0

84,30

84,58

-0,3%

+ CATANIA

68,8

67,5

1,3

92,20

88,39

4,3%

+ CAGLIARI

61,2

60,0

1,2

89,01

88,23

0,9%

+ SASSARI

58,1

57,0

1,1

85,08

84,45

0,7%

+ TOTALE ITALIA

70,6

69,0

1,6

113,94

113,37

0,5%

mastermeeting.it

Occupazione % Camere Upscale Midscale

Luxury

65,7 67,9 67,0 68,7 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 67,5

Luxury

447,41 379,40 363,63 320,69 364,39

69,9 76,1 73,7 75,6 65,9 73,0 71,5 64,8 61,9 59,7 70,6

67,9 72,4 70,4 74,4 61,1 66,5 67,8 63,2 61,9 60,1 66,2

Prezzo Medio Upscale Midscale

148,69 130,10 129,10 120,33 109,87 108,97 101,87 98,26 94,50 89,86 113,94

90,18 61,18 70,56 65,50 55,34 54,32 54,14 61,69 57,66 52,08 57,55

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Gen-Ago 2018

67,5 70,6 66,2

Occupazione Camere Gen-Ago Var 2017 18/17

67,7 69,0 65,3

-0,2 1,6 0,9

Gen-Ago 2018

Prezzo medio Gen-Ago Var 2017 18/17

364,39 113,94 57,55

364,13 113,37 57,38

0,1% 0,5% 0,3%

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

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HOTEL MANAGEMENT

I manager dell’ospitalità tra carriera, soddisfazioni e prigionia del tempo

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L’industria dell’ospitalità è così diversa e interessante da riusci­ re a tra enere per sempre i suoi dirigen . Si dice che mai un diri­ gente di una stru ura rice va si sia conver to all’industria ma­ nifa uriera. Si racconta anche di alcuni manager speciali e di­ namici che hanno fa o il salto e si sono messi in proprio, ma senza cambiare se ore. E poi dicono gli esper più esper , se qualcuno diventa general mana­

gement dell’ospitalità e, quando capita che lo siano, non trovano studen valorosi e docen pre­ para . I manager industriali ai quali si riferiscono le università più no­ te e pres giose del Paese consi­ derano le competenze collegate all’ospitalità dei vicoli ciechi, quasi professioni che limitano i talen manageriali. Nel contem­ po i giovani che frequentano i corsi universitari minori, che so­

so chimico, tessile o energe co, ma purtroppo un hotel manager non deve pensare al tempo libe­ ro. La famiglia, la vita privata e lo sport, se arrivi ai medi livelli manageriali, già devi sacrificarli perché i week end e le fes vità sono giorni di business per gli operatori alberghieri e dell’en­ tertainment. I datori di lavoro, gli inves tori dell’industria al­ berghiera, gli amministratori de­ lega delle catene alberghiere

ger di un hotel da 200 camere a New York, Londra, Parigi o Mila­ no perché mai dovrebbe andar­ sene o cambiare? Frequentando tanto le universi­ tà più famose quanto i migliori corsi di formazione, ci si accor­ ge che il cuore dei giovani non ba e per l’industria dell’ospitali­ tà. Le ragioni possono essere tante, ma la prima è che le scuole e le università italiane sono poco interessate al mana­

no molto facili da completare, stanno guardandosi a orno e cercando un lavoro a basso ri­ schio, semplice, onesto, ma ben retribuito che garan sca regola­ rità, vantaggi, tempo libero. So­ pra u o tanto tempo libero. Governare un’azienda alber­ ghiera di una certa dimensione è un impegno manageriale so­ cialmente più qualificante di quello che cara erizza il mana­ ger, ad esempio, di un comples­

giudicano e premiano non so­ lo in base ai risulta economici, ma specialmente per il compor­ tamento in servizio, per la voca­ zione all’ospitalità. Se vedono al lavoro anche nelle prime ore della domenica, se custodisci l’hotel nei fes vi, loro preferi­ scono, premiano e tu scali i gradini. Se rendi essenziale, se arrivi prima di loro e vai via do­ po di loro, se ne accorgono e premiano. Puoi arrivare a retri­

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mastermeeting.it


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buzioni eccellen , migliori di quelli dell’industria manifa u­ riera, chimica, tessile, però non hai il tempo libero di cui godono gli altri. Sei “prigioniero” dell’ho­ tel e del capitale affidato . Il vantaggio è che se sei “dispo­ nibile” non sarai sfidato, cri ca­ to, giudicato e sos tuito. La “prigionia” del manager consiste anche nell’abbigliamento, nel dress code, nel portamento, nel modo di stare a tavola. Nel mondo dell’ospitalità, se sei in­ telligente e disponibile, anche con un tolo accademico da po­ co, vinci sempre e guadagni, molto. Ma allora come si fa a entrare in questa industria? Si entra dal basso, con grande voglia e spiri­ to di sacrificio, compassione ed empa a. Si studia, ci si aggiorna, si è disponibili e si diventa pre­ ziosi... Poi essenziali. In pochi anni, dalla front line si passa al food& beverage o alla room di­

vision, da lì il passo a diventar general manager è breve. Certo, il rischio di diventare prigioniero dell’ospitalità e stare in servizio per 100 ore alla se mana ... per sempre, è elevato! Fare i manager, da quando in hotel sono arrivate le online travel agency, è diventato an­ che più facile. Non servono grandi talen commerciali, bi­ sogna parlare inglese fluently e capire di revenue e web marke­ ng; ci vuole grande lucidità nel leggere e interpretare i numeri, guardando prima ai ricavi e do­ po ai cos . Altra facilitazione è quella dell’outsourcing. Oggi Il lavoro lo si governa con il sup­ porto delle aziende di outsour­ cing che sono già maestre di or­ ganizzazione del lavoro e di produ vità. Ore risparmiate che si possono u lizzare per fa­ re cose che incidono sulla quali­ tà dell’ospitalità dell’hotel e sul­ la carriera.

Un talento essenziale, una dote speciale però bisogna averla: deve piacer servire, devi avere una vocazione per il servizio e per la cortesia, anche formale. Devono piacer , almeno così deve sembrare, arabi e cinesi, americani e giapponesi. Devi sorridere agli an pa ci e ospita­ re i maleduca . La prigionia dell’ospitalità non è dorata, ma certamente non vorrai mai cam­ biare lavoro perché insorgerà in te la “passione” per il gusto, per il bello, per il cibo e per il vino, per argen e cristalli. “Prigioniero” dunque, ma ricco di esperienza, di savoir faire, di buon gusto e bon ton, ma an­ che di denaro, perché il tempo per spenderlo tra l’altro è dav­ vero pochissimo. “Prigioniero del tempo”, certo, ma in luoghi nei quali i piaceri non mancano perché, ai mana­ ger dell’ospitalità, poco o nulla viene negato.

Portafoglio clienti, un patrimonio di marketing inutilizzato Nei nostri frequen interven manageriali sulla formazione alberghiera italiana non ci capita quasi mai che qualcuno intervenga sul tema dei pro­ grammi di fidelizzazione. E quando partecipiamo a transazioni e compra­ vendite, molto raramente qualcuno, compratore o venditore che sia, si preoccupa di chiedere o sot­ tolineare se l’albergo ha un programma fedeltà e se sia possibile vederlo. La fidelizzazione è consi­ derata un tu ’uno con l’avviamento stesso dell’hotel e la sua valutazione. Che viene fa a in base alla loca on, non in base alla lealtà della clientela e al portafoglio, perché si sa che il valore dell’hotel viene s mato senza avere accesso al portafoglio clien . Piu osto si studiano le OTA, la brand awareness dell’albergo, si raccolgono i giudizi di revenue ma­ nager e adde ai lavori, ma è la loca on a deter­ minare, sopra ogni cosa, il valore della stru ura al­ berghiera. Altrove non è così. Negli Sta Uni ci sono volu mesi di negozia nella epocale fusione Marrio ­ Starwood proprio perché i partner han­ no dato enorme importanza ai reciproci program­ mi di fidelizzazione. Hanno studiato come inte­ grarli e o mizzarli per non perdere nulla di quel patrimonio che in Italia non viene considerato né valorizzato. mastermeeting.it

Oggi, possedere un cliente vuol dire sfuggire alle complicazioni del web e allo strapotere delle OTA. Vuol dire fare marke ng personalizzato, andare ol­ tre la siepe del compe ve set. Ma noi non possiamo dimen care le cen naia di “furbe ” che dichiarano di possedere (e semmai di sapere tracciare) il profilo del cliente, senza in realtà dare la giusta importanza ai clien leali e fe­ deli. Pensano di non averne bisogno perché la loro vita è sul web, il loro focus è la rete che considera­ no il moderno campo di ba aglia, l’autostrada del proprio futuro. Probabilmente non saprebbero neppure cosa, come e quando comunicare con la clientela fedele se non glielo dice il signor PMS o ancor meglio mister CRM. Non hanno più l’abitu­ dine di scrivere e di sintonizzarsi sul sen ment dei loro clien , di giocare sul campo del feeling e dell’armonia con chi non vuole solo la fredda chia­ ve di una camera. Comunicare con gli ospi leali è difficile perché i giovani e moderni imprenditori al­ berghieri raramente sanno scrivere una le era in un buon italiano. Un vero peccato, perché conoscere il profilo dei propri clien storici, di quelli fedeli e fedelissimi è una grande risorsa. Certo difficile da ges re, com­ plicata (viste anche le nuove norme sulla privacy), ma sicuramente remunera va. 9­102018

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TREND

Come sono cambiate le aspettative dei viaggiatori di lusso In occasione di un recente incontro di HHN con al­ cuni manager di hotel 5 stelle internazionali (tra i quali Tra i manager intervista Philip Barnes, ad del Savoy di Londra; Shaun Campbell, ad del Langham di Hong Kong; Aaron Kaupp, dire ore generale del Royal Monceau Raffles di Parigi e Andrea Scherz, dire ore generale del Palace di Gstaad), sono emersi alcuni interessan cambiamen circa le aspe a ve dei contemporanei viaggiatori di lusso. Atmosfera informale, interazioni significa ve, estrema personalizzazione dei servizi... sono alcuni dei conce chiave emersi dalla chiacchierata che ha evidenziato come il lusso sia cambiato negli ul­ mi 15­20 anni. Se fino a qualche decennio fa gli hotel di lusso an cipavano comfort e servizi – che poi si sarebbero potuto replicare nelle abitazioni private – con gli ospi che si trovavano a vivere un’esperienza di grande innovazione e sorpresa, oggi tu o (o quasi) è già stato visto e vissuto. E i clien top – o alcuni di loro – hanno probabilmen­ te case più belle delle suite d’albergo più belle. Parallelamente, sempre più, le persone ricche di­ spongono di risorse e mezzi per viaggiare e conce­ dersi una luxury experience accessibile che, come tale, è molto più casual e friendly. Il lusso contem­ poraneo, il jet personale, la limousine so o l’ala, sono talmente citate tra gli ospi degli hotel di lusso da risultare quasi familiari per il popolo dei cinque stelle. Così il butler personale e il free cocktail bar in camera sono cara eris che che non fanno sobbalzare nemmeno i nuovi ricchi. Il vantaggio, dicono gli aristocra ci viaggiatori euro­ pei (ovvero i ricchi da tre generazioni), è la sospen­ sione dei severi codici di condo a, servizio e abbi­ gliamento pici del secolo scorso.

Quello che non è cambiato a livello di offerta, e su cui tu i manager sono concordi, è l’a enzione ai de agli, la personalizzazione del servizio, la com­ prensione dei bisogni dell’ospite e delle nuove sfu­ mature in fa o di ristorazione e materie prime per la tavola. Un dato interessante emerso dall’incontro è quello rela vo all’età media dei luxury traveller, che si sta abbassando sempre più e oggi non arriva ai 50 an­ ni. Queste persone cercano esperienze uniche e irripe bili, come un giro in sidecar per Parigi, un incontro privato negli atelier di alcuni degli s lis giovani emergen a livello mondiale, una cena su misura unicamente con prodo di piccoli produt­ tori locali, una giornata trascorsa in un rifugio alpi­ no del 1800, completamente ristru urato conser­ vandone l’auten cità, per vivere un’esperienza di montagna come 200 anni fa… senza ele ricità. Ma lo scacchiere del lusso è così vasto da illumi­ nare i prodo di LVMH, così profi evole da pro­ durre sfumature di oro e di pla no. Possiamo dire che la ricchezza è tale da rendere a vi due par ­ : il par to dei Four Seasons e quindi del classici Savoy, Palace, Langham, Ritz Carlton e Raffles più affini alla tradizione e il par to degli hotel solo apparentemente più casual, per musicis , a ori, ar s e millennials ispira e fortuna . Emblema ­ ci di questo par to che condivide jet priva e li­ mousine sono i cinque stelle shabby chic ma non impolvera di Londra, New York, Los Angeles co­ me ad esempio The Courtain, The Ned, Soho House di NY e Chateau Marmont di L.A. Tu – a ben guardare – propongono servizi di ristorazione e accoglienza vagamente ispira dal grande Ian Schrager.

BREAKING NEWS La battaglia contro Airbnb dilaga Potrebbe sembrare la nostra una ba aglia per comba ere gli ones lavoratori del sommerso di Airbnb, e in effe lo è. I par giani di questa ba aglia si stanno del resto mol plicando. A Bal mora, nel Maryland, due membri del consiglio comunale hanno presen­ tato un disegno di legge per appli­ care una tassa ci adina del 9,5% sugli “affi brevi”, il classico ter­ mine usato da Airbnb e dalle altre pia aforme di sharing economy

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per descrivere la loro a vità e il fa o che si tra a si “condivisione del reddito”. Negli Sta Uni , do­ ve i reddi sono so o lo stre o controllo dell’IRS (Internal Reve­ nue Service), l’elusione fiscale è una faccenda penale. Se si sba­ glia, più o meno intenzionalmen­ te, la dichiarazione dei reddi , si finisce in prigione, a meno che non si versi una robusta cauzione. Lo step fondamentale di questa leggina comunale che me amo in luce, è che mira a punire il pro­ prietario dell’immobile, non

l’eventuale terza parte che affi a. Gli amministratori di Bal mora, si­ curi dell’approvazione, hanno aperto una via che potrebbe pro­ durre circa 1 milione di dollari di entrate fiscali limitando quello che loro platealmente definiscono “sovraccarico antropico abusivo”. Carina l’headline della legge: “per soggiornare nel Maryland devi contribuire al benessere del Maryland”. Parallelamente a New York il sin­ daco Bill de Blasio ha firmato un disegno di legge approvato dal consiglio comunale della ci à, che mastermeeting.it


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obbliga Airbnb a fornire i da de­ gli host che operano nella Grande Mela: nomi e indirizzi di tu i proprietari degli alloggi presen sulla pia aforma. Nel fra empo anche a Parigi l’amministrazione ci adina sta la­ vorando alla limitazione delle ca­ se in affi o sulla popolare pia a­ forma. La crescita esponenziale del mercato degli affi sta svuo­ tando i centri urbani dai residen e sta facendo impennare i prezzi delle abitazioni, facendo “concor­ renza sleale” agli alberghi con profi esentasse. Il vicesindaco di Parigi, Ian Brossat, vuole così vietare l’affi o breve di case e appartamen nei primi qua ro arrondissement parigini (qui il 26% delle abitazioni non ospita più parigini), autorizzando unica­ mente l’affi o di stanze. Il fa o che l’affi o breve tramite le pia aforme di sharing economy s a diventando sempre più una vera e propria a vità di impresa (200mila alloggi solo in Italia che nel 2017 hanno ospitato 7,85 mi­ lioni di persone per un giro d’affa­ ri di 821 mln. di euro) e specula ­ va in aperta concorrenza con gli operatori professionali del turi­ smo, me e in allarme non solo le associazioni degli operatori alber­ ghieri ma le stesse amministrazio­ ni pubbliche. Le 4 grandi bugie della cosidde a sharing economy sono ormai ve­ nute a galla: – non è vero che si tra a di for­ me integra ve del reddito: so­ no a vità economiche a tu gli effe , che molto spesso fanno capo ad inserzionis (host) che ges scono in forma professionale più alloggi; – non è vero che si condivide l’esperienza con il tolare: la maggior parte degli annunci pubblica su Airbnb si riferisce all’affi o di interi appartamen , in cui non abita nessuno; – non è vero che si tra a di a vi­ tà occasionali: la maggior parte degli annunci si riferisce ad ap­ partamen disponibili per oltre sei mesi all’anno; – non è vero che le nuove formu­ le compensano la mancanza di offerta: gli alloggi presen su Airbnb sono concentra so­ mastermeeting.it

pra u o nelle grandi ci à e nelle principali località turis ­ che, dove è maggiore la presen­ za di esercizi alberghieri ed ex­ tralberghieri ufficiali.

Nuovi brand BW per piccoli hotel indipendenti Il portafoglio marchi di Best Western comprende: Best West­ ern, Best Western Plus, Best Western Premier, BW Premier Collec on di Best Western, BW Signature Collec on di Best Western, BW Premier Collec on di Best Western, BW Signature Collec on di Best Western. Seguono Vīb, GLō, Residenza es­ ecu va di Best Western, SureStay Hotel di Best Western, SureStay Plus Hotel di Best Western e SureStay Collec on di Best West­ ern. Adesso arrivano due nuovi brand, fa apposta per l’Europa! Best Western Hotels & Resorts aggiunge due nuovi marchi di bou que hotel al suo già ampio por olio: Sadie Hotel e Aiden Ho­ tel. Lo fa nell’o ca di a rare, co­ me fanno tu , nella propria pipeline più camere, più ci à, più hotel che hanno già un loro consolidato portafoglio clien . Affiliazione co­ me sempre senza tante storie e senza troppi vincoli, fa apposta per essere facilmente rispe a . Obie vo apparente: aggiungere qualche cen naio di alberghi eu­ ropei piccoli e medi, lanciando due modellini “no standard” di bou que hotel cara eriza per design e per speciali cara eris ­ che di food & beverage. Si dis n­ gueranno per il fascino locale, la facciata, lo s le inconfondibile, il prezzo e l’accoglienza. Gli hotel a marchio Sadie e Aiden avranno una segnale ca teatrale, sia di giorno che di no e e, all’arrivo, vi accoglieranno con un concierge che sarà anche barman e facto­ tum. Lui potrebbe offrire una vera esperienza di ospitalità, una suite o una cena senza limi di prezzo. Questo significa che non ci sarà un massimale tariffario. E, infa , i candida principali al riposiziona­ mento nel brand BW sono gli ho­ tel indipenden europei e ameri­ cani nei quali la componente food and beverage è essenziale per fa­ vorire il successo di entrambi i

marchi in un mercato di gestori caparbi che vogliono con nuare a ges re non solo il breakfast ma tu a la ristorazione. Il bar, il bar­ man e i cocktail (almeno sembra) potrebbero diventare strumento essenziale dei due nuovi brand per dare una spallata ai polverosi hotel limited service (solo bed and breakfast) della catena. O ma scelta per rivalutare la componente iden taria della ri­ storazione quando gli hotel tradi­ zionali stanno lentamente rinun­ ciando alla cucina.

Nella nebbia della Brexit, gli alberghi cosa fanno? L’edizione 2018 della Hotel Inve­ stment Conference Europe, fon­ damentale mee ng alberghiero tenutosi a Londra per an cipare il 29 marzo 2019, quando sca erà la Brexit, si è dis nta per il sonoro “chi se ne frega” degli albergatori e inves tori presen . Londra, infa , va a gonfie vele, e anche se non è così per tu o il Regno Unito, i tas­ si di occupazione sono al , i valori immobiliari al top e la capitale bri­ tannica si sta dis nguendo come luogo di sperimentzione di format alberghieri che ricordano New York negli anni di Ian Schrager. Ma se i grandi inves tori sono prevalentemente soddisfa , qualche albergatore sopra u o se non opera a Londra, ha recita­ to la parte, ma in realtà è apparso preoccupato. Si teme in par cola­ re per le nuove regole della Brexit che possono incidere sulla orga­ nizzazione del lavoro e sull’appeal del Regno Unito come des na­ zione per even business, con­ ven on e mee ng internazionali. Oggi la manodopera europea ab­ bonda ed è o ma per alberghi e ristoran , ma domani, con la Bre­ xit, potrebbe scarseggiare o quantomeno trovare ostacoli al li­ bero flusso. Ora che i giovani eu­ ropei si fanno in qua ro per an­ dare a lavorare in alberghi e risto­ ran del Regno Unito, i manager possono contare su migliaia di la­ voratori (richieden temporary jobs) giovani, qualifica e non, ri­ spe osi e disponibili ad occupare posizioni di partenza. La nebbia che avvolge la Brexit sembra tan­ to fumo di Londra. 9­10 2018

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SanLorenzo 9-10 2018.qxp_Layout 1 05/10/18 16:02 Pagina 1

ilSanlorenzo ristorante in Roma via dei Chiavari 4/5 00186 Roma t/f +39 066865097 www.ilsanlorenzo.it info@ilsanlorenzo.it

Nel cuore di Roma, in via dei Chiavari, dieci anni di cucina di mare d’eccellenza: al San Lorenzo la parola d’ordine è cucina riconoscibile, moderna per leggerezza ed immediatezza dei sapori. Un percorso tra i profumi del Mediterraneo per gli amanti del pesce fresco. Da non perdere gli immancabili spaghetti ai ricci di mare, i crudi, le vongole selvagge cotte sulla brace ed il pescato declinato in varie ricette. Il servizio è ispirato al modello delle grandi maison francesi senza perdere il fascino dell'accoglienza di una ricercata casa borghese contemporanea, con possibilità di accomodarsi al bancone con uno chef dedicato. La cantina vanta oltre 900 etichette ed è in continua evoluzione, sempre alla ricerca di piccole produzioni tutte da scoprire. Attraversando la strada al civico 57 ecco l’ingresso del GentileSanlorenzo, una boutique alimentare di classe. “Un pezzo della mia terra, nella terra che mi ha ospitato” dice il patron Enrico Pierri che con la socia Elena Lenzini e l’amico Alberto Zampino hanno dato vita ad una vera e propria bottega del gusto. Il grano del Pastificio Gentile sposa la proposta di mare del Sanlorenzo offrendo una gastronomia da asporto incentrata sulla tradizione campana. Da non perdere il panettone alle albicocche del Vesuvio.

ilGentileSanlorenzo bottega in Roma via dei Chiavari 57 00186 Roma t/f +39 0668805606 www.ilgentilesanlorenzo.it


5 HRT Villa Crespi.qxp_Layout 1 23/10/18 13:48 Pagina 29

HRT

Hotel Restaurant Trends

UN’ICONA DELLA RISTORAZIONE ITALIANA Villa Crespi


HOTEL RESTAURANT TRENDS

5 HRT Villa Crespi.qxp_Layout 1 23/10/18 13:48 Pagina 30

Un’icona

della ristorazione italiana A cura di Stefano Bonini

H

otel con ristorante o ristorante con camere? A prescindere dal dilemma, Villa Crespi è un luogo speciale nel quale hotellerie di lusso e ri­ storazione stellata si fondono in un uni­ cum dal fascino senza tempo e dall’appe­ al irresis bile. Risalente alla fine dell’O ocento, affac­ ciata sulla riva del Lago d’Orta, la Villa in s le moresco, che dal 2012 fa parte della pres giosa catena Relais & Chateaux, è la casa del ristorante stellato del celebre masterchef Antonino Cannavacciuolo. 14 camere, sopra u o suite e junior sui­ te, e un ristorante gourmand 2 stelle Mi­ chelin che lo chef di origini campane ha trasformato in un simbolo riconosciuto di eccellenza per la ristorazione e l’ospi­ talità alberghiera (dal 2018 ha la classifi­ cazione 5 stelle lusso). In un momento di grande fervore profes­ sionale che, insieme alla moglie Cinzia, lo porta a muoversi dalla pas cceria e dal bistrot di Novara a quello di Torino finan­ che a “Laqua”, il nuovissimo resort sul

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golfo di Sorrento, siamo riusci ad inter­ ce are chef Cannavacciuolo e a scam­ biare qua ro chiacchiere con lui soprat­ tu o sul rapporto tra ristorazione ed ho­ tellerie e sul “peso” di un ristorante stel­ lato dentro una stru ura alberghiera. «La notorietà del ristorante» dice lo chef, «è un aspe o rilevante per la Villa, al pari della bellezza e dell’iconicità del luogo: uno dei borghi più belli d’Italia, con un panorama che tu o l’anno a ra viaggia­ tori da ogni parte del mondo. A Villa Cre­ spi arrivano ospi gourmet italiani e stra­ nieri con svariate mo vazioni: dagli ap­ passiona di enogastronomia, agli aman­ dell’arte, alle coppie in fuga roman ca dalle grandi ci à come Milano e Torino e alla ricerca di relax, lontano dalla frenesia ci adina». Un mix di turis e di mo vazioni che ha portato Antonino e Cinzia a decidere di tenere aperta Villa Crespi tu o l’anno. «L’apertura annuale è la grande novità del 2019», con nua con soddisfazione chef Cannavacciuolo, «È una decisione mastermeeting.it


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HOTEL RESTAURANT TRENDS

maturata dopo aver o enuto la classifi­ cazione 5 stelle lusso. La nostra volontà è quella di offrire un’ospitalità con nua­ va in ogni stagione, per consen re ai nostri ospi di godere della Villa e del Lago sempre. Sarà per noi una sfida e un inves mento in termini di risorse, so­ pra u o umane. Ma così offriremo an­ che ai nostri collaboratori la possibilità di un impiego annuale». Un aspe o fonda­ mentale per tenere sempre al ssima l’as cella del servizio. Interrogato su vantaggi e svantaggi del­ l’avere un ristorante stellato inserito in un contesto alberghiero, chef Cannavacciuo­ lo, con estrema franchezza, ci dice che «il primo vantaggio è dato dalla possibilità di offrire agli ospi un’esperienza di sog­ giorno completa a 360°. A Villa Crespi c’è assoluta coerenza tra alloggio e ristora­ zione. Un hotel 5 stelle lusso non può del resto prescindere da un’offerta ristora va di altre anto elevata qualità. La proposta ristora va di Villa Crespi affianca, al risto­ rante 2 stelle, diverse formule di light lunch e snack gourmet (entrambe con ro­ om service) piu osto ampie, pensate per soddisfare appe ed esigenze differen a tu e le ore e in vari momen della gior­ nata. È ovvio che il ristorante stellato è il nostro fiore all’occhiello, il valore aggiun­ to. L’eccellenza delle materie prime locali, l’a enzione alla stagionalità degli ingre­ dien e il rispe o della tradizione – da cui par amo per innovare con nuamente – sono fondamentali per regalare ai no­ stri ospi l’opportunità di conoscere il territorio e apprezzare il rispe o e la pas­ sione che abbiamo per i prodo della sua terra». Una passione che gli ospi possono con­ dividere grazie alla possibilità di far parte per qualche ora della brigata di chef Can­ navacciuolo. Chi arriva a Villa Crespi, in­ fa , può provare l’esperienza della cuci­ na insieme ai sous chef e spesso anche in compagnia di Antonino... pacca sulla spalla compresa. Per garan re qualità costante e soddisfa­ zione delle aspe a ve della clientela, mastermeeting.it

Villa Crespi viene periodicamente so o­ posta a “tra amen ”. «Nel 2018», so o­ linea Cannavacciuolo, «sono sta rinno­ va gli spazi comuni, il lounge bar e le sale del ristorante con nuove finiture ed elemen d’arredo più contemporanei, elegan e raffina ». Servizio fondamentale per l’hotel è il breakfast, una vetrina gastronomica tal­ volta so ovalutata dagli chef stella . «Per noi», ci racconta lo chef, «la piccola colazione è un servizio molto importan­ te, tanto che quest’anno abbiamo sos ­ tuito il solito servizio a buffet con quello à la carte, sia dolce che salato, riservan­ do una speciale a enzione al miele bio­ logico che proviene dire amente dalle api del nostro parco secolare. Abbiamo optato per il servizio al tavolo per asse­ condare ancora di più le abitudini e le preferenze esclusive dei nostri ospi e garan re loro un’esperienza il più perso­ nalizzata possibile». Ci avviamo alla conclusione della nostra intervista, affrontando il tema della risto­ razione nei mee ng e negli even . «Villa Crespi», conclude lo chef, «è un luogo ideale per ospitare even speciali, che siano priva o corporate. Cene di gala, business lunch e presentazioni aziendali, trovano qui il loro scenario perfe o». L’intervista ci conferma che Antonino Cannavacciuolo non è solo uno chef. È un imprenditore con le idee piu osto chiare e con una visione al centro della quale ci sono sempre la famiglia e i suoi collaboratori. Solo con uno staff profes­ sionale, affiatato e mo vato è possibile trasme ere l’auten cità, il rispe o, l’im­ pegno e l’energia che contraddis nguo­ no tu a l’a vità di Antonino e Cinzia. 9­10 2018

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Cover Story PRINCIPE DI SAVOIA Il Principe si fa bello


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PRINCIPE DI SAVOIA

Il Principe si fa bello Grazie a un imponente piano di investimenti, come ci racconta il DG Ezio Indiani, lo storico albergo milanese si è rifatto il look meeting di Davide Depon Icona di s le e di “milanesità”, il Principe di Savoia rinnova i suoi spazi mee ng per restare al passo coi tempi, senza tradire la sua anima elegante

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ome ogni nobile che si rispe , anche il Principe di Savoia, lo sto­ rico e ama ssimo albergo a cin­ que stelle posizionato in piazza della Re­ pubblica nel centro di Milano, ogni tanto si rifà il trucco. Ma, in questo caso, non si tra a di aver rinnovato una parrucca in

s le Luigi XV o ricucito un abito broccato di epoca rinascimentale. «Sono emozionato nel raccontarvi che questa volta abbiamo fa o davvero le cose in grande», ci spiega il dire ore ge­ nerale dell’hotel ambrosiano, Ezio India­ ni. «Tu e le sale del piano terra, che sono

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Ezio Indiani, dire ore generale del Principe, ci mostra una delle sale congressuali dell’albergo appena riaperta dopo la curiosissima ristru urazione

da sempre il fiore all’occhiello della no­ stra offerta mee ng e congressuale, so­ no state rifa e da cima a fondo e in mo­ do davvero speciale. I lavori di restyling non sono sta solo una “passata” di ma­ ke up, ma interven stru urali pensa e proge a per rimodellare e ringiovanire la nostra offerta di spazi per even . Bas dire che la proprietà Dorchester Collec­ on ha stanziato per questo proge o ben 3 milioni e 300mila euro che hanno permesso alle aree even del Principe di subire una radicale ristru urazione. Si è tra ato di un intervento a 360 gradi sugli spazi interessa , che ha visto coinvol tu gli elemen delle sale, dalle boiserie ai lampadari e alle pare mobili, che, ad esempio, sono state sos tuite con quelle di ul missima generazione super insono­ rizzate. Significa va è stata proprio l’idea di portare la più innova va tecnologia all’interno delle loca on mee ng del Principe. Bas pensare che sono state realizzate delle canalizzazioni so o il pa­ vimento delle sale per un totale di ben 20 chilometri di cavi: cavi segnali da , cavi potenziamento ele rico, cavi di rete, cavi audio e video e fibra o ca. E sicco­ me la tecnologia corre all’impazzata, ab­ biamo inserito anche un 30% in più di canalizzazione per potervi aggiungere al­ la bisogna upgrade tecnologici e nuovi sistemi che potranno andare ad aggiun­ gersi nel prossimo futuro. Tra gli inter­ ven molto interessan poi c’è stato quello che ha riguardato tu o l’impianto di condizionamento: prima era unificato in tu a l’area mee ng, mentre ora è sta­ to suddiviso in qua ro aree clima che diverse. Grazie a un programma digitale dedicato possiamo controllare tu o in mastermeeting.it

remoto e seguire alla le era le indicazio­ ni di ogni par colare cliente, fornendo una diversa temperatura in ognuna delle aree differentemente alles te. E la stessa cosa vale anche per l’impianto di illumi­ nazione che può essere anch’esso ges to dalla sala di controllo».

L’anima e lo stile «Rinnovamento però vuol dire migliorarsi senza snaturarsi: l’idea alla base di que­ sto importante intervento infa è stata quella di mantenere immuta l’anima e lo s le del Principe. Certo abbiamo sos ­ tuito ad esempio tu e le boiserie e gli ar­ redi che appesan vano in modo un po’ an quato le nostre loca on even , ma solo per poter realizzare un ambiente co­ munque affascinante e sempre inserito nella tradizione dello s le del nostro sto­ rico ed elegante hotel. In quest’o ca quindi abbiamo portato nelle sale molta

Anche l’Imperial Suite del Principe è a rezzata per ospitare mee ng di al ssimo livello

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Il nuovo layout della mi ca Sala Veranda: per il piano di restauro degli spazi Mice dell’hotel, Dorchester Collec on ha stanziato ben 3 milioni e 300mila euro

più luce, non solo ele rica ma anche na­ turale. Inoltre, sempre per dare un’atmo­ sfera più luminosa, tu gli arredi nuovi sono in tonalità chiare appositamente studiate. Quando la sala principale è tut­ ta aperta, è veramente uno spe acolo. La tecnologia, però, resta al centro del proge o: ogni area rinnovata ha installa­ to uno schermo high tech che all’occor­ renza scende dal soffi o e che, altrimen­ , si mime zza perfe amente con l’arre­ damento per non creare discon nuità nel design. Allo stesso modo anche le casse dell’impianto audio, all’avanguardia per prestazioni e consumi, non impa a­ no sull’este ca della sala ma restano na­ scoste nel contro soffi o, e sono ges bili in remoto. E ancora, le sale rinnovate so­ no dotate di a acchi per luci, cavi, e per tu e le tecnologie necessarie all’alles ­

mento di even , come sfilate, banche , mee ng d’elite, corsi e convegni di ogni genere. Il restyling è stato eseguito nel rispe o dell’ecosostenibilità. Abbiamo ad esempio sos tuito tu e le finestre e le porte che danno sul giardino dell’albergo in modo da rendere l’ambiente interno isolato. Per ques serramen di ul ma generazione abbiamo inves to 250mila euro. Grazie ai nuovi accorgimen abbia­ mo o enuto un risparmio energe co del 35% rispe o al passato. Una scelta che è in linea con le richieste di diversi clien : oggi, prima di confermare una prenota­ zione, alcune aziende vogliono avere tut­ te le specifiche legate proprio al rispar­ mio energe co».

Tra flessibilità e massimo comfort Insomma è chiaro che s amo parlando di

Con il suo s le elegante e la sua atmosfera accogliente il Principe Bar può essere usato anche come loca on per incontri e mee ng

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un intervento stru urale importante quindi ma non solo. Flessibilità d’uso e comfort sono altri pun a orno ai quali è stato proge ato il restyling del Princi­ pe di Savoia, come ci conferma sempre Ezio Indiani. «Per facilitare la commercia­ lizzazione delle nuove loca on even ab­ biamo ripensato anche l’offerta gastro­ nomica dedicata alla clientela Mice. Pro­ poniamo menu leggeri, ma molto invitan­ e di alta qualità, con un’elegante posa­ teria prodo a in esclusiva per il Principe in aggiunta ai nostri storici pia decora in oro. Completamente nuove sono an­ che tu e le a rezzature per i buffet della banche s ca, un ulteriore tocco di in­ novazione ed eleganza: non bisogna di­ men care che il Principe di Savoia è da sempre la loca on di riferimento anche per le cene del jet set milanese. Con or­ goglio, infine, aggiungo che abbiamo pensato anche a migliorare gli standard di sicurezza, posizionandoci al top di gamma. Siamo conten e davvero carichi di entusiasmo e adesso aspe amo i ri­ scontri del mercato. Abbiamo aperto le nuove sale da poco e le prime reazioni sono state davvero molto posi ve: i clien sono rimas affascina dalle mi­ gliorie apportate nell’offerta Mice».

La conclusione? L’albergo milanese della Dorchester Collec on resta un esempio da seguire non solo per l’eleganza delle 301 tra camere e suite, per la cura e il gusto del ristorante Acanto o per l’esclu­ sività mondana del Principe Bar: nessun altro hotel di lusso a Milano offre, oggi, spazi così cura per gli even . «Siamo fieri di fare parte del meglio dell’offerta di accoglienza della ci à di Milano, una des nazione turis ca che con nua splendidamente a crescere. Anche noi quest’anno siamo cresciu sia in termini di occupazione delle camere sia in termi­ ni di ricavo medio per camera. E ci aspet­ amo buone performance anche per il 2019, tanto che s amo già programman­ do ulteriori lavori di rinnovamento: ver­ ranno rifa completamente il Club 10 e la nostra mi ca suite presidenziale».

Una Suite del Principe di Savoia: l’albergo milanese della Dorchester Collec on resta un esempio per tu a l’accoglienza luxury della ci à di Milano

La splendida terrazza del Club 10: il prossimo proge o di rinnovamento riguarderà proprio l’area fitness dell’hotel

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Gli incontri live, traino della Meeting Industry in Italia Gli eventi aziendali crescono, nonostante internet, le piattaforme collaborative e la connessione non stop di Gaia Fiertler l’anno in corso, anche se i risulta si ve­ dranno solo alla fine.

Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&even . Nell’altra pagina, Roberto Nelli, docente di Comunicazione e marke ng degli even alla Università Ca olica di Milano

In calo i grandi eventi associativi

L

e direzioni aziendali, il commercia­ le, le risorse umane, la comunica­ zione e il marke ng sanno quanto valga far incontrare ancora le persone per mo varle, ingaggiarle, dare una ul ­ ma bo a al fa urato in chiusura d’anno, ripar re con le nuove strategie dalla viva voce dei top manager e far toccare con mano nuovi prodo e servizi. Sono in­ fa gli incontri aziendali a trainare l’in­ dustria dei mee ng e dei congressi in Ita­ lia, in crescita costante negli ul mi anni con le inizia ve rivolte all’interno ai pro­ pri dipenden e all’esterno a clien , in­ fluencer, giornalis . Così le conven on, i mee ng e i lanci di prodo o promossi dalle aziende sono sta protagonis del 64% degli even in Italia nel 2017 (erano il 56,5% nel 2016 e il 55,4% nel 2015), arrivando a concentrare oltre la metà dei partecipan (55,1%) e delle presenze to­ tali (54,2%). E c’è o mismo anche per

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Sono invece in calo i congressi interna­ zionali organizza dalle associazioni, an­ che se restano il secondo promotore di even , sopra u o quelli medico­scien ­ fici, ma perdono un po’ di peso percen­ tuale sul totale. Rappresentano un buon quarto di tu gli even (25,5%), ma co­ privano il 31,6% nel 2016 e il 34,8% nel 2015. Diminuisce anche il peso percen­ tuale sul totale dei partecipan , passa dal 36,3% del 2016 al 30,8% del 2017, e delle presenze, dal 36,5% al 31,4%. In queste ricerche i partecipan sono gli iscri e le presenze il prodo o dei par­ tecipan per il numero di giornate del congresso, visto che durano più giorni. Ques i risulta presenta di recente dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Even (Oice), lo studio di se ore sull’industria italiana del turismo con­ gressuale e degli even , promosso dal­ l’Associazione Federcongressi&even e realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Ca olica del Sacro Cuore ­ Aseri. Sembra che l’Italia non sia più così appe bile per i grandi even associa vi come altri Pae­ si, che secondo Alessandra Albarelli, pre­ sidente di Federcongressi&even , me e­ rebbero a disposizione «incen vi econo­ mici e benefit, consapevoli di quanto ospitare un congresso internazionale crei indo o e sia un’occasione straordinaria­ mente efficace di des na on marke ng. Queste buone prassi dovrebbero essere ado ate in maniera stru urata anche dal nostro Paese per non fargli perdere com­ pe vità nonostante il suo appeal turi­ s co sia riconosciuto universalmente».

L’hotel, la sede prescelta Gli hotel sono ancora la principale sede dei mee ng: coprono il 67,9% dell’offer­ ta e concentrano la maggior parte delle mastermeeting.it


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inizia ve, quasi l’80%, con una ne a pre­ valenza di incontri aziendali (77%). Ma a crescere è sopra u o il peso rela vo dei centri congressi, che ospitano il 3,3% de­ gli even , ma aumenta il numero degli even ospita (+4,8%) e i partecipan (+11,3%). Per quanto riguarda le altre ­ pologie di sedi analizzate, calano le arene (–1,6% rispe o al 2016) e le dimore sto­ riche (–1,5%). Il Nord la fa ancora da padrona come area geografica di maggiore a razione, anche perché ha il maggior numero di lo­ ca on disponibili (52,5%). Così, dei 398.286 even rileva dall’Osservatorio, oltre la metà (56,7%) si è svolta nelle re­ gioni se entrionali e con un incremento del 3,3% rispe o al 2016. Il Centro Italia, con un quarto delle sedi, è stato scelto per il 26% degli even e il Sud e le Isole, con il 21,9% delle disponibilità, per il 17,2% degli incontri, con una crescita co­ stante, +4,8% nel 2016 e +1,3% nel 2017, indica va del buon lavoro svolto da conven on bureau ed en locali.

Nuovi investimenti per rispondere a un mercato sempre più competitivo In un mercato vivace come quello dei mee ng e congressi, segno della ripresa economica e di un rinnovato e crescente clima di fiducia delle imprese, come fa notare Roberto Nelli, docente di Comu­ nicazione e marke ng degli even alla Università Ca olica di Milano e coordi­ natore scien fico della ricerca, a trarne vantaggio non sono solo gli alberghi con­ gressuali, nei quali i partecipan agli even aziendali sono aumenta in un an­ no di 8 pun percentuali, ma anche i centri congressi (+11%). Quasi la metà mastermeeting.it

delle sedi risponden , infa , il 47,4% contro il 40% del 2016, è o mista circa un aumento del fa urato nel 2018 e il 41,5% ri ene che rimarrà invariato. Que­ ste realtà rice ve si dicono inoltre pron­ te a rispondere alle esigenze di un mer­ cato sempre più compe vo: oltre la metà, il 62,7%, ha in programma di fare inves men , concentrandosi principal­ mente su nuove tecnologie (51,9% delle sedi) e infrastru ure e servizi (40,1% del­ le sedi).

I numeri dei mee ng e congressi in Italia (da Oice 2017) • 398.286 even e congressi (+2,9% rispe o al 2016) • 29.085.493 partecipan (+3,2%) • 43.376.812 presenze (+1,6%) • 559.637 giornate (+2,8%).

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Agricoltura e turismo, binomio vincente

Un corso nuovo per il turismo. Intervista al Ministro Gian Marco Centinaio Il neo ministro all’Agricoltura con delega al Turismo, Gian Marco Centinaio, ci spiega in quale modo opererà nel contesto integrato del MiPAAFT, per il rilancio del turismo, e quali azioni saranno messe in campo per aiutare le imprese e risolvere le problematiche legate anche a profondi e veloci cambiamenti che attraversano il settore di Tiziana Conte

«L’

abbinamento agricoltura e tu­ rismo è strategico. Se pensia­ mo all’Italia pensiamo a tu e le eccellenze da visitare, da quelle natu­ rali a quelle storiche e archite oniche, e all’enogastronomia. Di conseguenza, il se ore dell’agricoltura insieme a quello del turismo diventano un binomio vin­ cente e una grande operazione di marke­ ng dove il nostro Made in Italy diventa il nostro cavallo di ba aglia. Siamo la quinta potenza turis ca nel mondo, quelli con i prodo gastronomici più copia , il Paese con più si Unesco. Dobbiamo lavorare per mi­ gliorare i pun di debolezza puntando sulla qualità e sul­ la regolamentazione. Nello

specifico, il comparto turis co sarà l’espressione di un linguaggio giusto per una valorizzazione concreta, reale, dina­ mica e aggiornata e il se ore agricolo fornirà un contributo essenziale per la definizione del rapporto con i territori e delle dinamiche evolu ve del tessuto im­ prenditoriale». In quale modo opererà il suo Ministero? Cosa intende fare da subito? «Nel contesto integrato del MiPAAFT, sarà mia ferma intenzione rendere il la­ voro sinergico tra i due se ori quanto più concreto possibile: definendo una strategia di promozione organica, basata anche su un ruolo primario dell’enoga­ stronomia, disegnando in o ca spaziale, norma va ed amministra va gli ambi dei distre del cibo accanto a quelli turi­

Gian Marco Cen naio, dirigente di azienda, nato a Pavia il 31 o obre 1971, nel 1999 si laurea in Scienze Poli ­ che con indirizzo Economico Territoriale presso l’Uni­ versità di Pavia. La sua carriera is tuzionale inizia nel 1993 come presidente del Comitato di quar ere Ci à Giardino e in seguito come consigliere comunale del Comune di Pavia fino al 2009. Nelle Elezioni comunali del 2009 o ene l’incarico di vicesindaco e assessore alla Cultura e Marke ng Territoriale per il Comune di Pavia. Alle elezioni poli che del 2013 viene ele o se­ natore per la Lega Nord e nominato Capogruppo. Nel corso della XVII^ Legislatura ha ricoperto diversi inca­ richi in seno alle seguen Commissioni: Affari Cos tu­ zionali, Finanze e Tesoro, Istruzione. Il 4 marzo 2018 viene riele o senatore per la Lega, e nominato capo­ gruppo al Senato. Il 1mo giugno 2018 ha giurato come Ministro per le Poli che Agricole Alimentari e Forestali.

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s ci, lavorando sulle specificità territo­ riali anche delle aree interne, per costrui­ re un’offerta realmente efficace, oltre che economicamente efficiente. L’azione sinergica intende porre una grande enfa­ si sulla sostenibilità della produzione, del territorio ma anche delle zone cos ere e delle montagne, introducendo nella vi­ sione anche le problema che legate alla pesca, ai territori, alle foreste». Quali le inizia ve per far crescere un se ore, quello del turismo, che potreb­ be sviluppare mol pos di lavoro se si sfru assero al meglio le sue enormi po­ tenzialità? «Occorrerà sostenere e agevolare le im­ prese che operano nel se ore affinché siano incen vate ad assumere e a forma­ re professionalità nel turismo. Sostenere le imprese vuol dire in primo luogo inter­ venire sugli strumen che agevolino il lo­ ro sviluppo e la loro crescita. Nello speci­ fico affronterò, assieme al collega Di Ma­ io nella sua doppia veste di Ministro del­ lo Sviluppo Economico e Ministro del La­ voro, un dialogo con il Ministero del­ l’Economia e delle Finanze per verificare la possibilità di cos tuzione di un Fondo di Garanzia che intervenga sia negli am­ bi di accesso al credito sia per le inizia­ ve di inves mento, ammodernamento e ristru urazione. L’intervento finanzia­ rio si affiancherà ad una fiscalità che in­ troduca sistemi di incen vazione che va­ dano a integrare l’Art Bonus e il ritorno dei voucher anche nel turismo. È nostro preciso obie vo individuare meccanismi che non puniscano le possibilità assun­ zionali delle imprese anche legate alla stagionalità». Le ques oni aperte. Per esempio quella del tolo V. Quali saranno i rappor con le Regioni? «Fondamentale sarà il dialogo con le au­ tonomie regionali, iniziato già la scorsa se mana con un incontro ufficiale con gli assessori regionali del turismo, so o il coordinamento tecnico della Commissio­ ne Speciale Turismo e Industria Alber­ ghiera all’interno della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Co­ me ho de o agli Assessori, la mia vici­ nanza come Ministro, come ex operatore del turismo, come ex amministratore lo­ cale, la voglio dimostrare con un dialogo mastermeeting.it

costante e informato. Un dialogo che di­ venterà il cardine della mia opera vità di Governo, incentrato sui temi più urgen cosi come su visioni di lungo periodo». Cosa ne sarà dell’Enit? «La mia idea è quella di costruire una Ca­ sa del Turismo italiano, ospitando all’in­ terno dei suoi uffici di Via Marghera an­ che il nuovo Dipar mento del Turismo che creeremo in ques pochi mesi. Sono convinto che la prossimità tra vigilante e vigilato, tra strategia e opera vità ci aiu­ terà a semplificare e razionalizzare e ad o enere risulta importan . Enit deve essere il centro di una strategia focalizza­ ta, deve essere in grado di fornire un pia­ no strategico coerente, sviluppare una strategia prodo o, a vare sinergie terri­ toriali in pieno supporto alle autonomie regionali. Il tu o in un’o ca di brand na­ zionale che va affrontata una volta per tu e. Enit, nella sua strategia, deve esse­ re in grado di indicare ed analizzare al meglio i merca obie vo, potendo di fa o supportare l’azione del se ore pri­ vato e contribuire allo sviluppo delle de­ s nazioni turis che del nostro Paese». Per quanto concerne le risorse alle im­ prese? Saranno conferma i tax credit ristru urazione e digitalizzazione? «Se si con nuerà ad ado are il sistema del tax credit, ancora non lo so. Quello che è certo è che voglio, se possibile, po­

In bici nella terra dei Trulli

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tenziare le risorse disponibili. La qualità degli alberghi è un asset strategico fon­ damentale del turismo e si ragionerà su una riclassificazione, rivedendo le stelle delle nostre stru ure. Per questo ritengo che i fondi per le ristru urazioni alber­ ghiere siano fondamentali. Il processo di digitalizzazione riguarda anche la sempli­ ficazione burocra ca e in questo senso lavorerò assieme ai miei colleghi di go­ verno, affinché, anche nel se ore del tu­ rismo, essa possa servire a creare circoli virtuosi di trasparenza e dunque contri­ buire fa vamente alla lo a all’abusivi­ smo, favorire lo sviluppo delle imprese,

«Il Mice è un veicolo di promozione con­ siderevole verso nuove des nazioni turi­ s che. Sarà quindi sempre più importan­ te che si creino sinergie tra il comparto del Mice e le diverse proposte turis che mirate alla valorizzazione dei territori ita­ liani». Ci piacerebbe vedere l’Italia al primo po­ sto nelle classifiche europee del turismo congressuale. Cosa manca al nostro Pae­ se? Cosa si potrebbe fare per a rare i grandi congressi? «Per a rare i grandi congressi occorre favorire il dialogo e lo scambio commer­ ciale tra gli albergatori, le agenzie di viag­

sia a livello dimensionale che di network, interagire efficacemente con i sistemi di sgravio fiscale, sia vecchi che nuovi, ad esempio lega alle problema che del tax refund, a vare sistemi innova vi di go­ vernance e di funzionamento a tu i li­ velli e, infine, migliorare gli aspe fonda­ mentali del tessuto sociale». Anche il se ore Mice sarebbe in grado di portare ricchezza e nuovi pos di la­ voro. Ci sono inizia ve in a o per svi­ luppare questo importante segmento del turismo?

gio e i tour operator; inoltre, occorre, un adeguamento delle infrastru ure con­ gressuali, dell’hôtellerie e della mobilità. È importante la promozione, l’impegno, l’offerta culturale. I grandi congressi ge­ nerano una ricaduta economica sei volte il valore dei ricavi e diffondono la noto­ rietà a livello globale della ci à ospitan­ te. Il turista congressuale è un ospite im­ portante, da tra are “con i guan ” e an­ che se la durata delle a vità congres­ suali è breve, le ricadute posi ve sulla ci à ospite sono innumerevoli». mastermeeting.it


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SCENARI DEL TURISMO

GDPR:

cosa cambia per chi organizza congressi medici La normativa europea in tema di protezione dati porta con sé qualche novità per il mondo scientifico di Delfina Reginé

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onsiderato che i Pco, ma anche le società scien fiche come promo­ tori e in mol casi come organiz­ zatori dire dei loro even , ges scono un enorme volume di da acquisi a ra­ verso i congressi che organizzano, studi osservazionali e ricerche, il nuovo regola­ mento cambia in maniera significa va tu e le procedure legate all’organizzazio­ ne opera va all’interno delle società. Due le tema che più cri che: la prima

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legata all’a vità di marke ng e di pro­ mozione delle società scien fiche e il mantenimento delle banche da acquisi­ te; la seconda legata alla tolarità dei da­ dei partecipan ges dalle aziende sponsor. «Il nuovo Regolamento Europeo ha impo­ sto un cambio di mentalità importante nel modo di ges re, archiviare e tra are i da personali, che ha par colare rilevan­ za nel mondo della salute e coinvolge le mastermeeting.it


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Gianluca Buongiorno. In basso, a sinistra, Laura Bellicini. A destra, Alessio Brigan

società medico­scien fiche e tu i loro partner in modo significa vo, anche per l’organizzazione dei congressi», ci fa sa­ pere Gianluca Buongiorno, presidente di AIM Group Interna onal, azienda specia­ lizzata nell’organizzazione di congressi, mee ng ed even che, insieme allo Stu­ dio Legalitax, ha organizzato la scorsa estate un convegno di approfondimento sull’impa o del nuovo Regolamento Eu­ ropeo sulla Protezione dei Da (GDPR) per le Società Medico­Scien fiche. «Da tempo siamo sta impegna in AIM Group in un’approfondita analisi e pianifi­ cazione delle procedure di ges one dai da e abbiamo ritenuto u le condividere il fru o del nostro approfondimento in una riflessione pubblica per supportare le associazioni nell’adeguamento alla nor­ ma va e nell’interpretazione opera va».

(DPO), esclusivamente dedicato, in azienda, alla verifica della corre a imple­ mentazione degli obblighi connessi con la protezione dei da personali; il Regi­ stro del Tra amento, dove sono riporta i flussi dei da e le misure di tutela adot­ tate, nonché la valutazione di impa o, necessaria in caso di eleva rischi per gli interessa ». Le Società Medico­Scien fi­ che, in par colare per la loro natura di luogo di scambio di informazioni, da e risulta di ricerca, «sono impa ate in modo importante dal nuovo GDPR», co­ me fa notare l’Avv. Laura Bellicini, «in quanto tu e le loro principali a vità, sia come promotori di even forma vo­con­ gressuali sia per la ricerca clinica, com­ portano la ges one di volumi enormi di da personali, di cui è necessario iden ­ ficare, analizzare e impostare il corre o flusso da e verso tu i partner coinvol , come per esempio: aziende sponsor, PCO, Provider ECM e CRO nel caso di studi clinici o osservazionali».

Obblighi Per quanto riguarda gli specifici obblighi previs dal GDPR e i necessari processi opera vi e organizza vi, si parte dalla in­

Novità Per adeguarsi al nuovo regolamento ogni società ha avviato un proge o comples­ so e approfondito. Tra le novità: il princi­ pio di accountability che, come ci spiega l’avvocato Alessandro Pappalardo dello studio Legalitax, «responsabilizza il to­ lare del tra amento a individuare le mi­ sure più idonee senza potersi riferire a procedure minime imposte dal legislato­ re; il ruolo del Data Protec on Officer

dividuazione delle diverse qualifiche e rela ve responsabilità dei vari a ori coinvol : tolare del tra amento, re­ sponsabile del tra amento, etc., che co­ me precisa l’Avv. Alessio Brigan «vede il PCO essere il tolare del tra amento dei da dei partecipan ai congressi, e non un semplice responsabile, in quanto sogge o che, in piena autonomia im­ prenditoriale, è chiamato a garan re la piena fruizione dell’evento ai presen ». mastermeeting.it

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Il tavolo della conferenza stampa. In basso, da sinistra, Alessandro Pappalardo e Rosangela Quie

Pertanto, per esempio, nella ges one delle delegazioni di medici iscri ai con­ gressi dalle aziende sponsor «sta al PCO accertarsi che gli invita siano sta infor­ ma dallo sponsor con un’adeguata in­ forma va, eventualmente inserendo una clausola di manleva nel contra o di sponsorship». Il GDPR «impone poi, sia alle Società Medico­Scien fiche sia ai PCO, di redigere e comunicare nuove in­ forma ve rinforzate sul tra amento dei da , dove sono esplicitamente segnala , per esempio, la finalità, l’uso dei da , il DPO, la durata del consenso rilasciato ed eventuali consensi facolta vi. Informa ­ ve e consensi ad hoc sono poi necessari nel caso di iscrizione a realtà associa ve collegate a omologhe stru ure di livello internazionale che possono condividere i da degli iscri , così come per la pubbli­ cazione dei da dei soci sul sito internet e nel registro degli associa , se accessi­ bile a terzi».

Rischi e misure Sulla crescita dei rischi a causa del muta­ to contesto tecnologico e di comunica­ zione nel tra amento dei da sanitari, già per propria natura altamente sensibi­

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li, l’Avv. Maddalena Valli precisa che «le società scien fiche e i loro partner devo­ no implementare un sistema di ges one della Privacy by Design e idonee misure di sicurezza, informa che, tecniche e or­ ganizza ve, riviste periodicamente; ap­ plicare codici di condo a così da mini­ mizzare i rischi in tu o il ciclo completo del tra amento». Senza dimen care che proprio «il fa ore umano può essere un’importante causa di rischio» e che quindi «è fondamentale fare formazione e preparare gli incarica che tra ano i da , perché siano adeguatamente infor­ ma e pron a valutare e prevenire i pro­ blemi». «Come PCO siamo in prima linea nella ges one a enta e scrupolosa dei da personali raccol in occasione degli even congressuali che organizziamo», ci dice Rosangela Quie , managing direc­ tor AIM Italy Congress Division, «non es­ sendoci una soluzione unica e pronta all’uso per tu e le realtà, ogni associazio­ ne e PCO è chiamato a compiere scelte e analisi approfondite e calate nelle speci­ fiche cara eris che del caso, quindi la ges one della privacy risulta piu osto complessa».

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10 Scenari Nicolaus Valtur Pagliara.qxp_Layout 1 23/10/18 13:50 Pagina 48

SCENARI DEL TURISMO

Gruppo Nicolaus

con Valtur punta al raddoppio del fatturato MICE L’ad Giuseppe Pagliara ci spiega la nuova strategia aziendale che lo vedrà insieme al fratello e socio Roberto, impegnato in una nuova e importante sfida: rilanciare il brand Valtur a cura Tiziana Conte

Sopra, ufficio sede Nicolaus. A destra, Giuseppe Pagliara

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n’estate bollente quella di Nico­ laus che – dopo aver vinto l’asta per l’aggiudicazione del brand Valtur e rela vi domini web con un’offer­ ta da 5,2 milioni di euro, e la successiva s pula del contra o – si appresta ad af­ frontare la nuova stagione con alcune importan novità. Nel suo ufficio all’ul ­ mo piano di una palazzina del centro ar­ gianale di Ostuni, sede opera va del Gruppo, l’amministratore delegato, Giu­ seppe Pagliara, ci riceve entusiasta e pronto ad affrontare col fratello e presi­ dente, Roberto, una nuova sfida: rilancia­ re il brand Valtur. «Richiederà inves ­ men ma sarà un acceleratore di cresci­ ta. L’operazione si inserisce all’interno del processo di sviluppo “previsto dal mastermeeting.it


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SCENARI DEL TURISMO

Reddi vità al top Nicolaus, che quest’anno festeggia quindici anni di a vità, commercializ­ za trenta stru ure in esclusiva (24 in Italia, 5 in Grecia e 1 in Spagna), dan­ do lavoro a 120 persone. Il Gruppo ha chiuso il 2017 con 80 milioni di euro di fa urato, segnando una crescita del 20% rispe o al 2016 e un EBTDA del 5,5%. I con economici mostrano una reddi vità ai livelli top del se ore, con una situazione finanziaria cara eriz­ zata da una grande stabilità che ha cos tuito la base della messa a punto di un piano industriale di forte svilup­ po per il triennio 2019­2021. L’acqui­ sizione di Valtur fa seguito all’ingresso in Elite, il programma internazionale del London Stock Exchange, nato in Borsa Italiana in collaborazione con Confindustria e dedicato alle imprese ad alto potenziale di crescita.

piano industriale che, per i prossimi tre­ cinque anni, prevede una crescita co­ stante double digit. Rispe o alle ul me ges oni Valtur “noi non siamo stressa dal conto economico”. Nicolaus è un’azienda che genera cash flow, con importan riserve di capitale. «Nel 2018 prevediamo di superare i 90 milioni di euro di fa urato, pertanto cer­ cheremo di avere come obie vo prima­ rio il prodo o che sarà di eccellenza nel panorama della villaggis ca. I brand Ni­ colaus e Valtur conviveranno nell’o ca di una segmentazione strategica che mi­ ra all’interazione con i differen target di mercato su cui abbiamo deciso di punta­ re». Entrambi i brand, quindi, si affian­ cheranno mantenendo, però, un profilo ben dis nto. E Pagliara rassicura: «Non svuoteremo Nicolaus, anche se non escludiamo che qualche villaggio possa diventare Valtur qualora rispondesse a determina requisi ». Sì, perché i due brand iden ficheranno due “prodo ” completamente differen : «Per Valtur s amo delineando alcune cara eris che e per la scelta dei villaggi ci s amo orien­ tando verso des nazioni italiane ed este­ re, nuove, non contemplate nella pro­ grammazione Nicolaus, perché l’intento è sopra u o diversificare. Il prodo o Ni­ colaus Club rimane la cassaforte del­ l’azienda, va salvaguardato e con nuerà il suo percorso». mastermeeting.it

L’obiettivo Ci sono state tante Valtur negli ul mi an­ ni ma noi cercheremo di prendere il me­ glio della prima, contestualizzandolo in chiave moderna con l’ausilio delle nuove tecnologie e assecondando le esigenze dei turis di oggi. «Proporre l’eccellenza nel panorama dell’offerta villaggis ca: questo l’obie vo che vogliamo raggiun­ gere offrendo il meglio delle a vità per i bambini, con cibo di prima qualità, per­ sonale qualificato, intra enimento, sport». Tu o questo farà parte delle nuo­ ve linee guida Valtur in un’o ca conte­ stuale, moderna. Intanto, Pagliara ag­ giunge che «s amo lavorando alla sele­ zione del personale ad iniziare ovvia­ mente dal gruppo dirigenziale».

L’offerta MICE Un se ore importante, per il Gruppo Ni­ colaus, quello dell’incen ve e congressi che «rappresenta il 5% del fa urato, gra­ zie sopra u o all’offerta delle nostre stru ure in esclusiva in Sardegna e in Pu­ glia. Una percentuale des nata al rad­ doppio con l’ausilio del brand Valtur che porterà nuova linfa con villaggi la cui scelta sarà, infa , “orientata assecondan­ do la richiesta del mercato incen ve». Roberto Pagliara

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In Bit 2019 la piattaforma ideale per il business travel La capacità unica di generare business matching, attestata dagli stessi espositori e buyer, fa della fiera del turismo milanese l’evento di riferimento in Italia per valorizzare un segmento che cresce

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ono puntuali, rispe osi, propensi a spendere in extra. E magari a ritor­ nare per un viaggio di piacere con la famiglia. Non sorprende che i clien business siano tra i più coccola da de­ s nazioni e operatori. Il mercato, infa , con nua a espandersi: per la Global Bu­ siness Travel Associa on (GBTA), nel 2018, il se ore con nuerà a crescere a livello globale superando i già posi vi ri­ sulta dello scorso anno, in par colare con un incremento del 6,1% nei ricavi ri­ spe o al 5,1% del 2017, grazie a condi­ zioni economiche in ge­ nerale migliori su quasi tu i maggiori merca . Un comparto che in tu o il mondo vale oltre 1.300 miliardi di dollari e che vede in pole posi on la Cina, con circa 320 mi­ liardi, seguita dagli Sta Uni con circa 290. E in Italia? Con una spesa s mata dalla GBTA in cir­ ca 33 miliardi di dollari, il nostro Paese oscilla tra l’o avo e il nono posto nei ranking internaziona­ li. A livello nazionale, se­ condo la Business Travel Survey di Uvet la princi­ pale meta business è Mi­ lano, che assorbe oltre un terzo dei viaggi d’affa­ ri – il 35% – con un trend di crescita annuo dell’1%, seguita da Ro­ ma con una quota pari al 28,5%. Un segmento di grande interesse sul quale Bit ­ Borsa Internazionale del Turi­ smo punta da sempre. Anche nella pros­ sima edizione, in programma dal 10 al 12 febbraio 2019 a fieramilanocity, il busi­ ness travel sarà protagonista dell’area Mice, spazio dedicato al mondo degli or­

ganizzatori di even , convegni, mee ng, incen ve, centri congressi, loca on per even e hotel con sale convegni, che in­ contreranno qui i buyer specializza .

Un’opportunità reale di business per oltre il 90% dei buyers Grazie alla storica capacità di Fiera Mila­ no di generare incontri di business, sup­ portata anche da una delle più evolute pia aforme tecnologiche di business matching del se ore, l’86% degli esposi­ tori intervista in una survey indipen­ dente ha dichiarato di avere o enuto nuovi conta in fiera, mentre il 91,1% dei buyer intervista definisce importan­

te l’evento e l’84,5% vi vede l’opportuni­ tà di chiudere contra . Una capacità at­ testata anche dalla pres giosa Trade Fair Cer fica on da parte del United States Department of Commerce degli Sta Uni , che la cer fica come pia aforma per le aziende che puntano a fare busi­ ness in quell’area geografica. Bit si preannuncia come un momento di confronto a 360 gradi. Spazio, infa , an­ che alla formazione e alle tema che più interessan , a raverso un ricchissimo panel di convegni, che prevedrà almeno 70 incontri durante i giorni di manifesta­ zione tra i quali alcuni dedica proprio al mondo Mice. F.F.

Per info sempre aggiornate: www.bit.fieramilano.it, @BitMilano

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IBTM World 2018 Una vera ispirazione per il settore Mice. Tutti i particolari sugli ospiti e il World Tech Watch Award 2018

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rande a esa nel mondo della Mee ng Industry per l’evento in­ ternazionale clou dell’anno: l’IBTM World di Barcellona, che si svol­ gerà dal 27 al 29 novembre e che ospite­ rà, anche in questa edizione, personaggi di spicco, tra cui Duncan Wardle della

Disney e Dex Torricke­Barton, Execu ve Communica ons Manager di Facebook ed Execu ve di Google. La Kermesse si conferma l’appuntamento più caldo per s molare tu a la filiera e offrire espe­ rienze di condivisone eccezionali ai par­ tecipan che qui potranno incontrare gli interlocutori migliori per i loro proge . Sarà Duncan Wardle, da oratore coinvol­ gente qual è, a dare il via al Day 2 con un intervento dal tolo Think Different, at­ ngendo alla sua esperienza ventennale alla Disney per mostrare come sfru are il pensiero crea vo possa generare risul­ ta di business inaspe a . Duncan è ora un consulente indipendente per l’innova­ zione, e collabora con aziende come Co­ ca Cola, Ford e Johnson & Johnson.

Shane Hannam, Por olio Director di IBTM, ha così commentato: «Duncan porterà esempi di vita reale del suo lavo­ ro alla Disney, tra cui la condivisione di un kit di strumen per ispirare un diverso modo di pensare e guidare il cambiamen­ to nella cultura aziendale. Abbiamo un programma davvero entusiasmante, in­ centrato sul tema della tecnologia e su come quest’ul ma possa migliorare ogni aspe o della produzione dei grandi even­ : dalla crea vità all’analisi e alla com­ prensione delle tendenze del se ore». Altro relatore di punto molto a eso è Dex Torricke­Barton, ex capo della co­ municazione presso SpaceX, Execu ve Communica ons Manager di Facebook ed Execu ve di Google, nonché ex auto­ re dei discorsi personali di Mark Zucker­ berg, che aprirà la sessione “How technology will transform the mee ngs and events industry, condividendo la sua esperienza e le sue intuizioni, e commentando l’emergere di tendenze macro­sociali tra cui l’aumento della globalizzazione e del nazionalismo, nonché lo sviluppo della realtà virtuale e del live­streaming, per capire che impa o avranno sul mondo delle aziende e dei mee ng. Charlo e Pearce, giovane imprenditrice e terza ospite d’eccezione – nominata in “Forbes 30 Under 30” e in The Masera 100 – a ngerà alla sua esperienza come CEO e fondatrice della pia aforma tec­ nologica Inkpact per il suo speech in to­ lato Humans of Business; why connec on ma ers, durante il quale presenterà alle aziende le strategie di marke ng per “ar­ rivare” oggi alla clientela in modo più personale. P.T.

IBTM World Tech Watch Award 2018 Il Tech Watch Award, pres gioso premio annuale di IBTM World, è riconosciuto sia per il se ore MICE che per quello tecnologico e per la giuria di alto profilo. Le iscrizioni si sono chiuse il 7 se embre e hanno coinvol­ to le aziende che hanno presentato un nuovo prodo o o servizio tecnologico innova vo per l’industria Mice. Corbin Ball presiederà la giuria e ogni candidato sarà valutato rispe o all’innovazione, al modello di busi­ ness e al valore per l’intera filiera. I giudici selezione­

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ranno sei finalis che avranno l’opportunità di esibirsi a IBTM World, per mostrare il loro prodo o a un pub­ blico di oltre 15.000 buyer, influencer e media di tu o il mondo. Il vincitore assoluto verrà annunciato duran­ te l’evento. IBTM World 2017 ha visto quasi 3.000 aziende provenien da oltre 150 paesi, affiancate da 3.463 buyer e migliaia di visitatori per un ricco pro­ gramma di incontri e sessioni forma ve. Decisamente un evento da non perdere.

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Mi reinvento imprenditore Mondo Impresa

Cinque professionisti del mondo della cultura e della formazione raccontano come e perché hanno deciso di ricominciare, mettendosi in proprio di Gaia Fiertler

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ambiare per scelta a 50 anni si può. Per valorizzare luoghi, perso­ ne e a vità e dare un contributo a vo, a costo di rinunciare ad altro, a s li di vita, ruoli, abitudini. Chi lo fa in genere è mosso da spirito di inizia va e di ricerca, confidando insieme nell’incisi­ vità del proprio gesto e nel potere di nuovi s moli e nuove sfide per creare va­ lore e vivere la vita in modo più pieno e soddisfacente. E perché no, lasciare un segno nel proprio passaggio su questa terra. Abbiamo incontrato cinque neo­impren­ ditori della cultura e della formazione, tu sostenu nella loro scelta da for mo vazioni valoriali. Chi alla scoperta del genius loci locale per rilanciarne le a vità e far emergere il potenziale di un territorio un po’ ai margini, come la Sila in Calabria; chi insediatosi a Siracusa per creare opportunità serie e accessibili di formazione ai giovani. Chi, ancora, di ri­ torno in Italia dopo anni in Estremo

Giulia Comba, la "Mind Mapping Lady" che ha scelto il simbolo della giraffa perché guarda le cose dall'alto e ha grande spirito di ada abilità

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Oriente per mo vi di iden tà culturale, pur o proprio nello scambio culturale con nuo; chi immerso nell’arte del tè per realizzare qualcosa di duraturo a n­ gendo a filosofie an che; chi, infine, la­ sciata la propria azienda per aiutare le persone a organizzare meglio pensieri e ragionamen con le tecniche di Mental Mapping.

Con le Mappe Mentali, Giulia aiuta le persone a pensare in modo più intelligente e veloce «Sicuramente non è facile ripar re da ze­ ro in una nuova a vità, quando sei abi­ tuato a una squadra che lavora con te e per te. Ci vuole molta energia, umiltà e pro­a vità», esordisce Giulia Comba, to­ rinese con una laurea in archite ura e una grande passione per la comunicazio­ ne, che la porta a fondare e ges re per dieci anni un’agenzia di grafica e comuni­ cazione a Treviso. A un certo punto, pe­ rò, nel 2015 sente la necessità di esplo­ rare nuovi ambi , di rime ersi in gioco e cerca s moli per capire dove s a andan­ do il mondo e come inseguirne la corsa veloce in modo intelligente. «Da sempre mi muovono due forze: la curiosità e la soddisfazione nel “fare”, che mi s molano a ricercare e a bu armi con entusiasmo e dedizione in nuovi proget­ », racconta Giulia di sé. Un viaggio a Dublino, un TEDx e l’incon­ tro con delle donne speciali le ispirano una direzione. Capisce di voler rafforzare le proprie capacità di apprendimento e di esposizione e si avvicina, da un lato, al metodo delle Mappe Mentali di Tony Bu­ zan e, dall’altro, al Toastmasters, il per­ corso per allenare l’abilità di parlare in pubblico. Nel fra empo forma i suoi col­ laboratori, una decina, perché diven no autonomi senza di lei. «Trasme o loro le competenze di mia esclusiva in azienda e in questo “passaggio di consegne” strut­ turato emerge il desiderio di fare la for­ matrice. Da questa consapevolezza il passo per diventare Tony Buzan Mind mastermeeting.it


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Mapping Licensed Instructor è stato na­ turale.» In un solo anno Giulia ha forma­ to oltre 500 persone ed è entrata in nu­ merose aziende, accompagnando gli in­ terven ai convegni con le sue mappe mentali e aiutando le aziende a presenta­ re i propri proge in una forma nuova. «In questo momento sto seguendo una primaria azienda italiana che presenterà la sua strategia di marke ng globale con le mappe mentali elaborate insieme. Uno dei vantaggi è che aiutano a essere chiari e a non essere fraintesi, superando di­ stanze geografiche, diversità culturali, linguis che e di comunicazione. Sono in­ fa uno strumento di rappresentazione grafica che aiuta chiunque a me ere in ordine le idee e a produrne di nuove in modo crea vo». Per farsi conoscere e farsi scegliere, Giu­ lia ha scelto di comunicare con con nui­ tà e qualità e ha messo in campo spirito di collaborazione, flessibilità e “sartoriali­ tà” quando serve: «La nuova a vità mi ha richiesto un grande inves mento di tempo, dedizione costante ed economico per prepararmi io per prima, per far par­ re la comunicazione e per gli strumen necessari». Per il prossimo futuro vede un gruppo di persone che diffondano il proge o di Tony Buzan: alfabe zzare il mondo dal punto di vista del pensare in modo più intelligente e veloce (Global Mental Literacy). «La mia missione è aiu­ tare le persone a comunicare meglio con il proprio cervello e il proprio cuore e con quelli altrui. Le mappe mentali mi aiuteranno anche a comunicare in modo semplificato e dire o con le persone in confli o, perché rendono visibili a livello grafico le dinamiche tra le par e, magi­ camente, le indeboliscono, so raendo la carica emozionale che le ene in piedi», conclude la neo­formatrice, che sta com­ pletando anche il master in Mediazione nelle organizzazioni presso la Supsi di Lu­ gano, la Scuola universitaria professiona­ le della Svizzera.

Titolare di Eurasia, Luca promuove lo scambio tra Occidente e Oriente La passione per l’incontro tra culture di­ verse ha sempre guidato anche Luca Saccogna, un cervello in fuga dall’Italia nel 1993 quando aveva 24 anni, dopo mastermeeting.it

una laurea allo Iulm di Milano in Relazio­ ni Pubbliche e Marke ng, un diploma triennale parauniversitario all’Ismeo, l’Is tuto per il Medio ed Estremo Oriente e il desiderio di approfondire la propria conoscenza del giapponese. Tre anni fa è tornato in Italia con la sua famiglia, la moglie cinese Yan Zhang e la figlia Sere­ na, nata in Giappone. E, insieme, hanno aperto a Milano la scuola di lingue orien­ tali Eurasia Language Academy, dove un team di docen insegna il giapponese, il coreano, il cinese e l’inglese agli italiani e l’italiano a cinesi e ai giapponesi. La scuola ha o enuto l’accreditamento Tu­ randot, un programma linguis co di scambio tra i due Paesi per favorire l’ac­ cesso dei cinesi nelle nostre università a raverso lo studio della lingua, ma sta sviluppando anche una clientela al di fuori di questo circuito, con un incre­ mento annuale di studen italiani che vogliono imparare il giapponese. Luca ha appena lanciato anche un corso online per imparare a parlarlo in tre mesi, da ze­ ro a un livello elementare: “Giapponese facile con Luca”. Luca non è nuovo allo spirito imprendito­ riale visto che già a Tokyo, dopo aver in­ segnato a tempo pieno all’Is tuto Italia­ no di Cultura e alla NHK Bunka Center del canale televisivo nazionale, apre una prima scuola di corsi di italiano per giap­ ponesi (Club italiano) e, a seguire, la Yo­ yogi Language School, con corsi di giap­

Luca Saccogna con la moglie cinese Yan Zhang e la figlia Serena

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tre anni. La scuola sta andando bene e mia moglie mi aiuta nell’organizzazione e nella dida ca di giapponese e cinese», spiega Luca. Che, per il futuro, vorrebbe ridare linfa alla scuola di Tokyo e organiz­ zare dire amente dall’Italia viaggi studio su misura, personalizza . «Conosco bene la cultura giapponese, ho tan amici e conta in Giappone, dove mi sono sem­ pre sen to a casa. Così mi piacerebbe portare qui, agli italiani, la loro cultura». Un ritorno a casa, insomma, con il Giap­ pone nel cuore. Il coro femminile di tradizione Arbëresh al Siluna Fest di agosto. In basso Giacinto Le Pera

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ponese e altre lingue con un team di in­ segnan professionis e una grande a ­ vità di viaggi studio dall’Italia in famiglie di sua dire a conoscenza e amicizia. Poi, però, dopo 18 anni a Tokyo si trasferisce in Cina, a Pechino, dove per qua ro anni è dire ore dei corsi di italiano e di altre lingue in un grande gruppo della forma­ zione di lingue straniere, facilitando lo scambio con accademie d’arte e conser­ vatori italiani, che tenevano Master Class per presentare le proprie a vità ai po­ tenziali studen cinesi. «Con mia moglie, cinese, manager in una mul nazionale a Tokyo, avevamo deciso di vivere per un po’ di tempo in ognuno dei nostri paesi d’origine. Amme o comunque che ogni tanto ho bisogno di cambiare e la Cina mi interessava molto», racconta Luca Saccogna. Due merca diversi, anche nell’apprendimento delle lingue. Il giap­ ponese è curioso e ama studiare l’italiano per proprio piacere, mentre in Cina lo studiano solo i giovani che si preparano agli studi universitari in Italia. Luca si in­ serisce bene in questo nuovo mercato e, benché abbia una o ma posizione, arri­ va il momento di tornare in Italia per aprire la sua nuova a vità, a dispe o e in controtendenza con le fughe di cervel­ li all’estero. «Non ho mai dato peso alle no zie sull’Italia. La cosa per me più im­ portante è cosa voglio fare e perché e, certamente in questo caso, dopo aver verificato che ci fosse un mercato di stu­ den cinesi in Italia. Più profondamente, però, trovavo interessante fare esperien­ ze di vita nei nostri diversi paesi d’origine e poter offrire una iden tà culturale a mia figlia, che è nata in Giappone da pa­ dre italiano e madre cinese. Così, dopo qua ro anni in Cina, eccoci a Milano da

Ideatore del Siluna Fest, Giacinto fa parlare la sua terra: la Calabria La ricerca delle proprie origini è stata s ­ molata dal paesologo Franco Arminio in Giacinto Le Pera, aiuto­regista, assisten­ te di produzione, a ore per caso, come gli piace definirsi, sulla scena di diverse serie tv, imprenditore culturale. Il ritorno al “paese”, con un cambiamento radicale, avviene un anno fa. Torna ad Acri, una ci adina di 20mila abitan ai piedi della Sila, da dove era scappato trent’anni pri­ ma gravitando su Milano nel mondo del­ la pubblicità, dei cortometraggi e del ci­ nema. Erano gli anni Novanta, e Giacinto impara mol ssimo dietro la macchina da presa, in par colare il valore del lavoro di squadra, dove tu sono necessari e ser­ ve impegno, tempo e pazienza. Poi, tra il 2006 e il 2009, ges sce una galleria con libreria, specializzata in archite ura e de­ sign, in collaborazione con una casa edi­ trice catalana, la Raas Gallery Bookstore, poi trasformata in temporary shop per

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Siluna Fest dà voce ai saperi locali

importan brand. «Guadagnavo bene con questo ul mo lavoro, ma ogni quat­ tro, cinque anni devo cambiare vita inse­ guendo nuovi s moli. Così, nel 2013 vendo il temporary shop e mi dedico a nuovi proge . Vivo a Palermo per un an­ no, ma l’idea che avevo in mente si arena per i soli problemi burocra ci; lavoro un po’ per Expo, finché non si fa prepotente la decisione di tornare ad Acri», racconta Giacinto. Il richiamo verso la terra d’origine gli si insinua so o pelle man mano che appro­ fondisce la poesia di Franco Arminio, il poeta e paesologo irpino che, da se e anni, organizza il fes val es vo “La luna e i calanchi” ad Aliano, in provincia di Matera. Il poeta, che oggi pubblica le sue poesie sul Corriere della Sera, sta diffon­ dendo una cultura di riscoperta e valoriz­ zazione dell’entroterra italiano, dei bor­ ghi e dei paesi che sono pieni di vita an­ che se hanno ritmi, abitudini e s li più len rispe o a quelli delle grandi ci à. Ora i due sono amici e Giacinto riconosce in Arminio la sua fonte d’ispirazione. Questa estate, per tre giorni, Acri si è ani­ mata d’arte, musica, poesia, teatro e con­ vegni al Siluna Fest, il fes val ideato e or­ ganizzato da Giacinto Le Pera, che ha in­ vitato le era , studiosi e ar s calabresi a creare “una comunità provvisoria” per dare voce a una terra ricca di storia e cul­ tura ma sconosciuta ai più, e sfiduciata. «Ho voluto fare pace con una terra stra­ ordinaria, la Calabria, dalla quale me ne sono andato arrabbiato 30 anni fa. Sono contento di aver fa o pace. Nel corso di quest’anno ho scoperto luoghi bellissimi e di forte cara ere della mia terra che prima ignoravo, ho conosciuto persone belle, intraprenden e piene di grinta che stanno già dando lustro a una regione che, a troppi, risulta marginale e poco in­ teressante. Il solo paesaggio, partendo dal Pollino, passando dalla Sila per poi ar­ rivare nell’Aspromonte, dando la sensa­ zione di navigare perché ritrovi tra il mar Tirreno e il mar Ionio, è impagabile e fonte d’ispirazione. È una terra an ca, piena di storia e cultura, dove ancora i sapori e le relazioni sanno di vero.» Ora il suo prossimo obie vo è documentare in un libro l’esperienza vissuta, con le tes ­ monianze degli ospi che hanno creduto nel proge o e ne sono sta animatori. mastermeeting.it

Nella chiamata a raccolta delle migliori intelligenze e sensibilità calabresi e lucane, il Siluna Fest (2­4 agosto) ha ospitato, oltre a musica, poesia e teatro, intelle uali di spicco come Gioacchi­ no Criaco di Africo, autore di “Anime nere” (2008), da cui è sta­ to tra o il film omonimo vincitore di nove David di Donatello, e che ad Acri ha presentato il suo ul mo romanzo “La maligre­ di”; Francesco Cuteri di Catanzaro, archeologo medievalista, autore di oltre 160 saggi su temi archeologici, minerari e d’ar­ chite ura e di alcune guide sulla Calabria an ca e medievale, a capo della scoperta qualche anno fa a Monasterace Marina del mosaico di draghi e delfini d’età ellenis ca, il più grande e ricco della Magna Grecia. E poi Stefania Emmanuele, giornalista e sociologa di Civita, interprete del territorio; Paride Leporace giornalista calabrolucano, come si definisce lui, oggi dire ore della Lucana Film Commission; Giuseppe Aloe, scri ore cosen­ no, autore del recente “Ieri ha chiamato Claire Moren” pre­ sentato al Fes val; Rino Locantore, cantore lucano; un coro di 24 donne della comunità Arbëresh, che hanno intonato arie sacre della loro tradizione e ancora l’a rice e cantante della cultura popolare Caterina Pontrandolfo, lucana, oltre ovvia­ mente all’ispiratore di tu o Franco Arminio. Un migliaio di per­ sone il pubblico accorso per questa prima edizione anche dalle regioni limitrofe. L’obie vo per l’anno prossimo sarà di esten­ dere il proge o a un’area più estesa, coinvolgendo anche altri Comuni del Parco Nazionale della Sila, riconosciuto dal Consi­ glio internazionale del Programma Mab (Man and Biosphere Programme) come decima Riserva della Biosfera italiana nella rete mondiale dei si di eccellenza dell’Unesco. Intanto, le aziende locali ci hanno creduto e hanno contribuito alla prima edizione di Siluna Fest, mentre il Comune ha aperto i suoi pa­ lazzi e le sue vie.

Così Alessandro ha ridato nuova vita all’Accademia di Belle Arti di Siracusa

Il poeta e paesologo Franco Arminio al Siluna Fest

Chiamare a raccolta i migliori designer si­ ciliani, oggi impegna in studi internazio­ nali, fa parte invece del proge o di ri­ qualificazione e sviluppo dell’Accademia di Belle Ar Rosario Gagliardi di Siracusa. 9­10 2018

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La nuove sede di Made Program, il nuovo proge o dell’Accademia di Belle Ar Rosario Gagliardi a Siracusa. Made come prodo o, fabbricato. Made Program come Mediterranean Arts & Design Program

Alessandro Montel

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Ne è artefice Alessandro Montel, mila­ nese, consulente di strategia aziendale, docente di organizzazione alla Università degli Studi di Bergamo e grande appas­ sionato d’arte. Una passione che, mista a competenze ges onali e organizza ve, l’aveva già diro ato nell’ul mo decennio e più verso a vità di consulenza di dire­ zione di accademie d’arte e musei, in par colare al Naba – Nuova Accademia di Belle Ar – di Milano.

Poi, tre anni fa, la svolta più decisa: rile­ va un’accademia al sud, in Sicilia, vi si trasferisce e si dedica a tempo pieno al suo rilancio secondo logiche nuove: ren­ dere la formazione ar s ca di qualità e accessibile a una generazione di siciliani con un potere d’acquisto ai minimi ter­ mini. Decisamente una bella sfida. Ales­ sandro ci me e del suo, tempo, soldi e cambio di vita, chiama a raccolta perso­ naggi come Andrea Trimarchi e Simone Farresin dello Studio Formafantasma di Amsterdam, uno degli studi più innova ­ vi a livello globale, che ora dirigono il nuovo corso di laurea triennale in De­ sign/Visual Communica on is tuito dall’Accademia di Siracusa. Il noto foto­ grafo e video maker Francesco Jodice guida invece il corso di laurea in Pi u­ ra/Ar Grafiche. In contemporanea Montel rende internazionale la scuola con cicli di workshop in inglese con pro­ fili d’eccellenza, cui accorrono parteci­ pan da tu o il mondo. Nel fra empo organizza corsi e Master Class per stu­ den di università americane e inglesi. «Oltre a creare contaminazione e a dare più respiro alle nostre a vità “locali”, il pubblico internazionale mi aiuta a ren­ dere sostenibile economicamente il pro­ ge o, visto che ho scelto la via delle ret­ te calmierate per gli studen locali pur con una offerta molto qualificata. Inol­ tre, per gli studen delle scuole superio­ ri siciliane organizzo corsi gratui es vi mastermeeting.it


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Il Tao e l’arte di servire il tè per avvicinarli alle ar visive e al de­ sign», spiega il neo­imprenditore. Che il suo primo risultato concreto, oltre alla ripresa delle iscrizioni, l’ha avuto questa estate con l’ingresso nel capitale sociale del fondo Oltre Venture, il più importan­ te fondo italiano di Impact Inves ng, os­ sia di inves men ad alto impa o socia­ le. «Una bella iniezione di fiducia, oltre che di risorse, economiche e di compe­ tenza», commenta soddisfa o Montel. Ma perché una scelta di vita così, quan­ do non mancava niente? «Intanto non è de o sia defini va, vivrò qui finché l‘Accademia non camminerà sulle sue gambe, poi si vedrà. Certo non ho le comodità che avevo a Milano, qui a Or gia si cucina con la bombola, non c’è il riscaldamento, gli ascensori sono un miraggio, ma vivo “nel” mare, ho quasi di­ men cato che cosa siano la giacca e la crava a e godo di una luce che in cer giorni è quasi indescrivibile». Poi però, dietro l’incanto dei luoghi, ci sono mo vazioni valoriali: «Arrivato a quasi cinquant’anni non mi mancava niente, ma ho sen to il bisogno di inci­ dere di più, di lasciare traccia del mio passaggio su questa terra. Per esempio, trasferendo, dove ce ne fosse più biso­ gno, quello che avevo imparato e inse­ gnato negli anni. Intraprendere un’a vi­ tà sana e di qualità al Sud è impresa ar­ dua, lo sappiamo. Qui ho trovato una si­ tuazione ancora più complicata di quanto potessi immaginare, ma la sfida per me è proprio questa: portare cultura, innova­ zione e organizzazione per dare delle chance ai giovani di qui che non hanno niente, nemmeno più la speranza. Nel fra empo, riportare le intelligenze che sono par te da qui e fanno oggi, con al­ tri, la cultura internazionale mi è sembra­ to un buon modo per valorizzare il ge­ nius loci», conclude Alessandro Montel, che nei suoi corsi e incontri ha già coin­ volto personaggi di spicco come l’antro­ pologo Franco La Cecla, palermitano, au­ tore tra gli altri di “Contro l’archite ura”, il giovane filosofo catanese Leonardo Caffo e Luca Marullo, giovane designer catanese, insieme ai grandi designer già cita che lavorano ad Amsterdam. Un’ag­ gregazione di ar e saperi che portano valore non solo all’Accademia Gagliardi, ma a tu a la Sicilia. mastermeeting.it

Voler creare qualcosa di duraturo, nel bel mezzo di una evolu­ zione tecnologica sempre più veloce che fa invecchiare tu o subito e richiede agli stessi esper del mes ere una capacità di aggiornamento e ada abilità impensabili fino a poco tempo fa, è ciò che ha fa o decidere un altro cinquantenne coraggioso a cambiare strada. Marco Albasio, ingegnere formatosi negli Sta­ Uni nei primi anni O anta, quando si iniziava a studiare l’automazione, la robo ca e l’ingegneria o ca. A seguire vive una vita da tecnico­commerciale nelle telecomunicazioni, assi­ ste alla rivoluzione digitale e decide di me ere fine a una rin­ corsa con nua. Per fare altro, me endo a fru o una passione che col va da anni: il Tao, il pensiero alla base della filosofia e religione cinese, di cui studia anche la lingua, il mandarino. A questo profondo interesse si associa la curiosità per la prepa­ razione e l’arte di servire il tè, s molato da un’amica esperta di Jesi Fabiola Ruggiero, a capo della scuola di formazione Chora Company ­ Beyond Tea e creatrice del marchio in franchising Cose di tè. Marco me e insieme i due interessi e, a sua volta, crea “Tea&Tao ­ In armonia con la natura”, il marchio che presto sarà uno spazio fisico a Milano ed è già uno shop online. Il suo obie vo primario è diffondere la cultura del Tao, offrendo ai ci adini un luogo dove respirare filosofia, lentezza, tempo per sé, aiuta dall’arte di servire il tè. Un luogo dove organizzare corsi e incontri sulla cultura cinese e trovare ognuno il proprio momento di riposo e recupero, sorseggiando una buona tazza di tè. «Ho capito che volevo realizzare qualcosa di duraturo per me e la mia famiglia, lasciare qualcosa ai miei qua ro figli che non fosse so oposto al rapido decadimento della tecnologia. Ho trovato la risposta in due culture millenarie, quella del Tao e quella del tè, di cui sono appassionato e che veicolerò in uno spazio fisico e culturale a Milano», commenta Marco. La sua intenzione è di coinvolgere nel proge o la moglie americana, Sharon, con lui dagli anni degli studi, e i suoi figli, ognuno con le sue a tudini e competenze. Intanto, lui si prepara per primo alla lunga e lenta scienza del tè.

Marco Albasio e Fabiola Ruggiero

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Booking diretto, tesoro dell’hotel Mondo Impresa

Malgrado quasi il 50% delle camere con nuino ad essere vendute con prenotazione dire a, le prenotazioni a raverso i tre grandi player della vendita online crescono dal 23,1 al 26,1%

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Le imprese alberghiere, partendo dalle più grandi al mondo come Marriott e Hilton, puntano con decisione sulla prenotazione senza intermediari di Dario Ducasse

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a iniziato per primo, non molto tempo fa, un gigante del mondo alberghiero come Marrio , ta­ gliando i suoi contra commerciali con Ota e agenzie viaggio fisiche. Successiva­ mente è stata la volta di un’altra grandis­ sima compagnia come Hilton. La mo va­ zione? Innanzitu o quella di spingere le prenotazioni dire e per guadagnare di più e di conseguenza offrire servizi mi­ gliori agli ospi . Naturalmente c’è dell’al­ tro ed è solo l’ul ma ba aglia del mondo alberghiero nei confron dei gigan del­ l’intermediazione turis ca via web che, da diversi anni, “si pappano” mol degli introi commerciali sulla vendita di ogni camera. Anche in Italia, lo sa bene chi legge queste pagine con costanza, le as­ sociazioni di categoria, prima tra tu e Federalberghi, ma non solo, si ba ono da

anni per avere regole eque nella com­ mercializzazione dei loro “prodo ” turi­ s ci, puntando il dito proprio verso le Ota, ma anche verso realtà di ospitalità “parallela” come quella alla AirBnB. E le loro ragioni non sono certo campate per aria. Ad esempio, secondo l’ul mo studio realizzato da Hotrec con la University of Applied Sciences of Western Switzerland Valais – che ha coinvolto 3.400 alberghi europei – la dipendenza degli hotel dalle pia aforme online di distribuzione con ­ nua infa a crescere anno su anno.

Booking.com, si conferma la piattaforma dominante in Europa Anche se quasi il 50% delle camere con ­ nua ad essere venduto tramite prenota­ zione dire a, le prenotazioni a raverso i tre grandi player della vendita online cre­ mastermeeting.it


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scono dal 23,1 al 26,1%. Insomma agli hotel del Vecchio Con nente, la libertà assoluta di fare poli che commerciali in proprio sembrerebbe preclusa. Secondo lo studio Hotrec, al momento la pia afor­ ma dominante per la vendita degli alber­ ghi in Europa resta Booking.com, alla quale si può ricondurre il 66% di market share della parte intermediata; segue Ex­ pedia, che si porta a casa un 16,6%, men­ tre medaglia di bronzo è Hrs con il suo 9%. Dato forse più rilevante di questo studio è che il 50% degli albergatori in­ tervista dichiara di sen rsi costre o ad acce are i termini e le condizioni imposte dalle pia aforme, compresi anche scon o policy di cancellazione che gli alberghi stessi dire amente non offrirebbero di loro volontà. «I risulta mostrano che gli intermediari stanno guadagnando sempre più spazi di controllo sul mercato della di­ stribuzione alberghiera», ha spiegato Markus Luthe, capo della distribu on task force di Hotrec, «aumentando la di­ pendenza dei proprietari di stru ure».

no indicato prima di tu o il prezzo più basso (che però oggi è possibile solo nei Paesi dove non c’è la “parity rate”, che in­ vece è in vigore in Italia, ndr), ma anche una maggiore facilità di prenotazione, la possibilità di acquisire pun fedeltà, l’aspe a va di avere più chance di o e­ nere un upgrade della camera e la con­ vinzione di ricevere, appunto in virtù del­ la prenotazione dire a, un migliore servi­ zio da parte dello staff dell’albergo. All’in­ tero panel è stato quindi chiesto quali benefit l’albergo dovrebbe concedere a chi prenota dire amente, senza passare per gli intermediari online: il 30% vorreb­ be l’upgrade della camera, il 25% sceglie­ rebbe il wi­fi gratuito, il 20% la prima co­ lazione gratuita e il 17% opterebbe per la possibilità dell’early check­in o del late check­out. Benché i clien siano rara­ mente interessa alla ques one delle commissioni che le agenzie online chie­ dono agli alberghi, il 41% degli intervi­ sta ri ene comunque che una commis­ sione ragionevole non debba superare il 5%, mentre il 30% indica un valore fra il

Dallo studio Hotrec, il 50% degli albergatori intervista dichiara di sen rsi costre o ad acce are i termini e le condizioni imposte dalle pia aforme compresi anche scon o policy di cancellazione che gli alberghi stessi dire amente non offrirebbero di loro volontà

Senza intermediari è più sicuro Ovviamente si tra a di un trend genera­ le europeo, come abbiamo de o, ma che vale anche per l’Italia: anche se ul ma­ mente nel nostro Paese si è registrata una tendenza all’aumento delle prenota­ zioni dire e, che hanno raggiunto il 64%, ben sopra quindi alla media europea. Ec­ co perché, alla fine dello scorso anno, proprio le associazioni degli albergatori europei hanno lanciato una campagna per invitare i clien a prenotare le came­ re u lizzando i canali dire messi a di­ sposizione dalle stru ure. Le rilevazioni sui consumatori, infa , confermano che, sempre a livello europeo, ancora il 75% dei turis è convinto che, prenotando tramite le agenzie online si o engano ta­ riffe migliori. È questo un dato che arriva da un’indagine affidabile, quella condo a da Triptease, una startup che produce soluzioni per favorire il booking dire o degli alberghi. Su 1.000 viaggiatori dai 18 ai 64 anni (come riporta anche il sito specializzato Tnooz.com sul quale sono sta pubblica i risulta ) solo il 25% de­ gli ospi prenota dire amente sui si degli hotel. Interroga sulle ragioni della prenotazione dire a, gli intervista han­ mastermeeting.it

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Solo il 12% delle revenue di Marrio proviene dalle Ota, mentre la gran parte del business viene fa a a raverso prenotazione dire a o dai membri del fidelity program

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5 e il 10%. Solo uno su dieci pensa che la commissione debba essere fra il 10 e il 15%, e ancora meno quelli che indicano valori superiori al 15%. Volendo invece analizzare più nel de aglio i comporta­ men di acquisto degli italiani, ci sono i risulta della ricerca che l’Unione Nazio­ nale Consumatori ha condo o in colla­ borazione con InterCon nental Hotels Group. I nostri connazionali, si legge, sembrano avere un rapporto un po’ con­ traddi orio in par colare con i portali di comparazione dei prezzi degli alberghi: li u lizzano più dei si degli hotel (e più delle Ota) per le prenotazioni via web nonostante se ne fidino poco perché ri­ tengono che non propongano tu e le of­ ferte disponibili. A u lizzarli per le preno­ tazioni è comunque il 77% degli italiani: quasi la metà pensa che garan scano il prezzo più basso e uno su qua ro che offrano procedure di cancellazione più facili, anche se uno su sei amme e di non sapere come funzionino. I maggiori vantaggi che gli uten a ribuiscono però ai si di comparazione e a quelli delle Ota rispe o alla prenotazione dire a sui si degli alberghi sono la possibilità di

consultare una grande varietà di propo­ ste, la facilità e velocità di u lizzo dei si e le procedure di cancellazione, ritenute più semplici. I consumatori non sono però sprovvedu­ : la maggioranza conosce infa le logi­ che commerciali dei si di comparazione e delle agenzie e il 67% è consapevole del fa o che a essere mostrate non sono tu e le offerte disponibili ma solo quelle selezionate. Non stupisce, quindi, che solo un italiano su 10 abbia completa fi­ ducia nei si di comparazione.

Dare più qualità all’offerta Interessante, per gli albergatori, notare che chi preferisce prenotare dire amen­ te sui si degli alberghi dice di farlo prin­ cipalmente per una ques one di sicurez­ za e perché pensa che potrebbe o enere upgrade o altri benefit. Sull’elemento prezzo invece c’è una grande “spaccatu­ ra” tra gli uten : la ricerca della tariffa più bassa è importante per la maggioran­ za dei consumatori, mentre c’è un 74%, che si divide sulla modalità di ricerca . Quasi la metà (45%) crede di poterla tro­ vare sul sito web dell’albergo, mentre

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Federalberghi fa... cartello l’altra metà (44%) sui si di comparazio­ ne e delle agenzie di viaggio online. In realtà, prenotare dire amente sul sito della catena garan sce ai clien un ri­ sparmio fino al 7% rispe o agli altri ca­ nali. Proprio su questo punto si innesta anche la nuova inizia va presa dalle grandi compagnie Marrio e Hilton. «L’a uale business model presenta osta­ coli significa vi nel realizzare inves ­ men per garan re ai clien una world­ class experience», spiegano in Marrio in una nota sui mo vi dell’operazione «Se è vero che gli intermediari per i gruppi gio­ cano un ruolo importante, è anche vero che i cos dei nostri hotel Usa crescono più velocemente dei nostri ricavi». Il pro­ ge o pilota parte infa proprio dagli Usa, ma il colosso alberghiero intende esportarlo anche sui merca europei. Al­ la base della decisione è appunto la vo­ lontà di dare maggiore sostegno a futuri inves men nel prodo o. Così Marrio , che si è fa a capofila dell’inizia va, sta spingendo con forza le prenotazioni di­ re e sul suo portale e, parallelamente, ha messo in a o un taglio dall’1 al 7% delle commissioni alle agenzie (sui gruppi nei suoi hotel in Nord America). Il nuovo regime commissionale è par to dal 31 marzo. E il prossimo obie vo dichiarato da Marrio sono le grandi agenzie onli­ ne. Il mega gruppo alberghiero, infa , sta rivedendo le sue policy per tagliare il più possibile i cos di distribuzione e ha messo nel mirino prima fra tu e Expedia. Parlando dell’operazione, il Ceo di Mar­ rio , Arne Sorenson ha spiegato: «Il no­ stro contra o con la Ota scade alla fine del 2018 e il gruppo approfi erà dell’oc­ casione per rinegoziare le commissioni. Oggi va so olineato che dalle Ota arriva solo il 12% delle revenue del gruppo, mentre la gran parte del business viene fa a a raverso prenotazione dire a o dai membri del fidelity program». Da sot­ tolineare che quello con Expedia sarà il primo contra o con le Ota ad essere rin­ novato dopo la fusione con Starwood Hotels & Resorts, merger che ha messo Marrio in una posizione di grande for­ za, grazie all’enorme ampliamento del por olio. Dopo Expedia, sarà la volta di Booking, alla scadenza del contra o, prevista nel 2019. Parallela a questa strategia è par ta anche quella di Hilton, mastermeeting.it

Federalberghi ha predisposto un cartello, in italiano ed inglese, che le stru ure associate possono u lizzare per incen vare le prenotazioni dire e. Il cartello, che può essere richiesto alle associazioni territoriali degli albergatori, può essere personaliz­ zato, con l’indicazione del nome, del logo e dei conta di ogni singola stru ura. Questa campagna – nell’evidenziare come la disponibilità di una pluralità di canali di prenotazione offra be­ nefici sia alle imprese sia ai consumatori, arricchendo tanto le possibilità di scelta quanto le opportunità di business – me e in luce i vantaggi genera dalla decisione di conta are le im­ prese e prenotare dire amente. «Chi decide di prenotare diret­ tamente», spiega Federalberghi, «crea un conta o dire o e im­ mediato con il fornitore del servizio, grazie al quale tu e le esi­ genze specifiche e personali possono essere ges te in modo riservato ed efficiente. La relazione dire a, come in qualsiasi altro campo della vita, contribuisce a rafforzare e a personaliz­ zare la relazione tra cliente e fornitore. Inoltre, il conta o di­ re o consente ai viaggiatori di ricevere informazioni di prima mano in relazione alle disponibilità, alla possibilità di soddisfare richieste specifiche e di beneficiare di eventuali offerte speciali o servizi a condizioni par colari. Ci sono diversi modi di preno­ tare dire amente, che vengono indica sul sito web degli al­ berghi e nei messaggi promozionali. Il cliente può scegliere lo strumento che ri ene più congeniale, tra sito internet, posta ele ronica, canali social, messaggis ca, telefono e recep on».

come ha spiegato recen ssimamente il senior vice president dire ore commer­ ciale della Catena in America Danny Hu­ ghes: «Questa scelta deriva innanzitu o dalla necessità di accumulare capitali da inves re nel miglioramento delle stru u­ re. L’unica cosa che tu desideriamo in Hilton è offrire ai nostri clien servizi e stru ure di eccellenza».

La ricerca della tariffa più bassa è importante per la maggioranza dei consumatori

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Master Meeting Destinazione bleisure: e dopo ogni meeting... una “cascata” di relax.

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F   CUS TREVISO Com’è cambiata Treviso


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CUS TREVISO

È

impossibile tracciare una storia di Treviso in poche parole, ma è pos­ sibile dire che Treviso è stata più forte di tu coloro che l’hanno abitata e governata: ancor prima dell’età del bron­ zo, in epoca pre­romana, so o l’Impero di Roma, so o orde di barbari, in epoca feudale e comunale, so o le più feroci Signorie, so o il Leone della Serenissi­ ma, depredata dai Francesi, governata con pugno di ferro dagli Austriaci. È so­ pravvissuta con forza d’animo alle due terribili guerre mondiali che hanno can­

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cellato alcune “classi” come gli eroici ra­ gazzi del ’99.

La rivalorizzazione delle ville venete Ci sono tan luoghi comuni, su Treviso e sui Trevigiani, o troppo denigratori o troppo lauda vi. Fa o sta che, a par re dagli anni ’60 e fino al 2000, era la loco­ mo va del Nordest e veniva portata ad esempio in tu o il mondo. Negli stessi anni, di pari passo con il benessere, ad opera di intelle uali come lo scri ore mastermeeting.it


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Com’è cambiata Treviso! Una destinazione in continuo fermento creativo, turistico e imprenditoriale che guarda al futuro di Luciana Sidari

trevigiano Giovanni Comisso e del cri co d’arte Giuseppe Mazzo , nel 1958 fu fondato il primo nucleo dell’Ente per le Ville Venete (poi trasformato in Is tuto Regionale Ville Venete) che, con determi­ nazione, portò alla rivalorizzazione delle tante dimore storiche, in par colare di ville palladiane delle quali esistono lumi­ nosi esempi nel Trevigiano.

Una città che punta sui giovani A fine 2001 inizia la crisi, parola che in greco e in latino significa bivio, scelta. mastermeeting.it

Non a caso è proprio nei momenti di difficoltà che si prendono le decisioni più importanti. Il 18 ottobre del 2001, a poco più di un mese dal fatidico attacco alle Torri Gemelle, viene inaugurato il nuovo quartiere universitario – 700 an­ ni dopo la fondazione dell’Università in Treviso – grazie alla Fondazione Cassa­ marca che aveva acquistato e restaurato diversi edifici, mettendoli a disposizione degli studenti mediante una convenzio­ ne con gli storici Atenei di Padova e Ve­ nezia. Un segnale significativo, che di­

Passeggiata sull’ansa del fiume Sile e Palazzo Giacomelli, dopo pochi metri Piazza dell’Umanesimo La no

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Piazza dei Signori, cuore di Treviso

mostra come Treviso guardi al futuro e ai giovani.

Alla riscoperta della “Marca gioiosa et amorosa” Qualcuno ricorda certamente la bonaria ironia del binomio case a/fabbriche a, per iden ficare la capacità degli impren­ ditori e ar giani trevigiani degli anni Ses­ santa, ma chapeau a chi, in quegli anni, seppe trasformare la fabbriche a in un grande stabilimento e, in alcuni casi, in una mul nazionale. Raggiunto il benes­ sere grazie alla loro crea vità e lungimi­ ranza, i trevigiani grandi ­ medi ­piccoli imprenditori, hanno ridistribuito una par­ te di ricchezza sul territorio. Hanno ri­ scoperto e valorizzato la bellezza della loro ci à capoluogo e delle altre piccole d’arte d’arte, come Asolo, Castelfranco, Conegliano, Vi orio Veneto, insomma della loro “Marca gioiosa et amorosa”

con gli orizzon e i paesaggi fluviali, col­ linari, pianeggian , dai quali vengono i prodo oggi apprezza in tu o il mon­ do, come i vini del Piave e di Valdobbia­ dene­Conegliano, i fiori rossi dell’inverno e le “maestà” Radicchi di Castelfranco e di Treviso. Per fortuna i Trevigiani non hanno devastato la ci à con deturpazio­ ni edilizie, anzi, hanno restaurato so o l’occhio vigile delle Is tuzioni molte par del centro storico, ferito dai bombarda­ men dell’ul ma guerra; sono sta re­ staura e aper musei anche nelle picco­ le ci à d’arte, come il Museo Casa Gior­ gione, la Gipsoteca di Antonio Canova a Possagno o la Casa dei Carraresi, da tu conosciuta come la prima sede di mostre sugli Impressionis di Marco Goldin, il Museo di Santa Caterina, il Museo Bailo i Palazzi Bomben e Caotorta, le Ex Prigioni Asburgiche, l’ex Chiesa di San Teonisto. Hanno prote o il bello, scoprendo col naso all’insù che la loro ci à è un’Urbs Picta e senza dimen carsi di Giovanni Comisso che l’ha celebrata. È da vedere la sua casa, situata in un luogo incante­ vole, nel Canale dei Buranelli, dove il mormorio della corrente ci ricorda che Treviso è ci à d’acqua e che il suo lega­ me con Venezia e la Laguna è sempre stato for ssimo, tanto che, fino all’altro ieri, si presentava alle fiere di Turismo come “Il giardino di Venezia”.

Valdobbiadene, Ph. Arcangelo Piai

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Una movie location di successo Treviso ha acce ato, col suo tradizionale garbo, l’ironia del film di Pietro Germi che l’ha resa famosa al cinema con “Si­ gnore e Signori”, rafforzando, nell’imma­ ginario colle vo, la nomea di ci à gau­ dente, e strizzando l’occhio alle grandi masse quando, agli albori della riscoperta e del successo del Prosecco, fu inventata l’Ombralonga. Il Cinema si è spesso inte­ ressato a Treviso e provincia come “movie loca on” e grazie all’is tuzione di Film Commission, ha ospitato produzioni di successo, come il recente “Finché c’è Prosecco c’è speranza” del regista Anto­ nio Padovan.

Un’importante trasformazione Tu a questa effervescenza, ques lievi , sono sta filtra e valorizza da sogge associa vi, is tuzionali, finanziari, pub­ blici e priva e una volta assodato, con­ statato l’interesse per la ci à e il suo ter­ ritorio, da parte di tu i pi di turismo, leisure, corporate, business, congressua­ le, eno­gastronomico, religioso, culturale, spor vo, Treviso ha voluto essere ancora una volta d’esempio nel Veneto e, con una grande spinta proge uale, crea va, organizza va, una fuga in avan di freu­ diana memoria, sta trasformando il Con­ sorzio di Promozione Turis ca in Fonda­ zione Marca Treviso, per la valorizzazione

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di temi turis ci e prodo a raverso se­ zioni specializzate – come Marca Treviso Conven on Bureau, Marca Treviso Tra­ vel, Treviso Film Commission – e Re d’impresa come Cycling in the Venice Garden, Matrimonio all’italiana, Golf in Veneto. E tu stanno a guardare il nuo­ vo fenomeno, un vero mol plicatore di opportunità e non si rendono conto che i Trevigiani quando si tra a di futuro non scherzano. Fanno. Parola di Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno, Giovanni Gara presidente del Consorzio di Promozione Turis ca Marca Treviso e Alessandro Mar ni dire ore della stessa. E dei capi­ tani coraggiosi, proprietari o dire ori che da anni hanno contribuito a far conosce­ re le meraviglie di Treviso. A loro chiedia­ mo come siano cambiate Treviso e la sua Marca e quali siano gli sforzi ancora da compiere.

Varietà di radicchi, preziosi fiori dell’inverno

Vi orio Veneto (Serravalle) ­ Archivio del Comune

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Pieve di Soligo, ph. Gian Pietro Buoro

Giovanni Cher. Gruppo Sogedin C’è aria di nuovo nel panorama dell’ospitalità trevigiana? «Come presidente dell’Associazio­ ne Albergatori di Treviso, posso ri­ levare che, negli ul mi anni, il pa­ norama turis co trevigiano ha su­ bito una notevole trasformazione: si è passa da un’offerta rivolta esclusivamente al mercato del bu­ siness travel a una nuova propo­ sta legata all’esperienza e alle

emozioni da vivere sul territorio. Si è incominciato a non limitare più il soggiorno al semplice per­ no amento ma si è puntato a far conoscere la cultura, le tradizioni, i sapori e le cara eris che della Marca trevigiana. Inoltre, la digita­ lizzazione ha contribuito a rilan­ ciare angoli del territorio rimas inesplora fino a poco tempo fa e convinto mol giovani imprendi­ tori ad inves re in questo se ore, portando una sferzata di novità e di fermento. Questa nuova aria ha rilanciato anche il mercato del Mi­ ce che ha trovato in Treviso una des nazione ideale per organizza­ re mee ng ed even . Il “giardino di Venezia” sta finalmente rifio­ rendo: sono sorte nuove ed im­ portan stru ure congressuali e quelle già esisten si sono aggior­ nate in qualità e in tecnologia, u ­ lizzando il post congress come va­ lore aggiunto all’offerta».

tengo che il Veneto sia una regio­ ne di grande appealing; racchiude infa tu o quello che si possa desiderare: mare, collina, monta­ gna, laghi, arte, storia. Ma quello che interessa alle aziende, oltre alle loca on e alla des nazione, sono le infrastru ure e la logis ­ ca. Da questo punto di vista Ve­ nezia e Treviso sono tra le des ­ nazioni più fortunate per collega­ men aerei, autostrade, ferrovie. Per i mee ng 4.0, la tecnologia

Francois Droulers. DHotels I mee ng del futuro che cosa ri­ chiederanno? «Come presidente della Sezione Turismo di Confindustria Venezia e come presidente di DHotels, ri­

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rappresenta anche l’indicatore che indirizza la scelta, insieme all’aspe a va di un buon tra a­ mento economico e delle espe­ rienze che si possono vivere sia sul territorio che nei nostri Ho­ tels. L’offerta di DHotels, Double­ Tree by Hilton Venice North e Four Points Sheraton Venice Me­ stre, va incontro alla richiesta di un’offerta più ricca di servizi che includa a vità di supporto (per esempio team buildings da realiz­ zare in home) in modo che l’ospite possa vivere qualcosa di unico e memorabile sul territorio, un’esperienza da ricordare e dalla quale sen rsi arricchito».

Roberta Basso. Gruppo Basso Treviso La decisione di acquisire il Brand Best Western Premier per l’Hotel BHR è stata presa già in fase di proge azione? «Certamente sì. È stata una scelta riconducibile al nostro core busi­ ness. Dal 1930, la nostra a vità principale è quella dell’operatore immobiliare e del costru ore, per­ ciò il nostro obie vo è quello di realizzare immobili funzionali, du­ revoli, sicuri e appe bili sul mer­ cato real estate internazionale. La scelta di rispe are gli standard in­ ternazionali si è rivelata vincente so o vari pun di vista: funziona­

lità degli spazi (camere spaziose che ospitano le realmente king size), sicurezza (sprinkler ovun­ que), comfort (abba mento acu­ s co) e design ricercato ispirato ai colori del territorio». Secondo lei far parte di una cate­ na, aggiunge valore ad una strut­ tura? «Certo, proprio per gli aspe so­ pra indica , siamo sta ricono­ sciu da Best Western Interna o­ nal come un’eccellenza. Non a ca­ so la Catena ci ha a ribuito il suo brand più pres gioso, “Premier”, e oggi siamo nella classifica dei pri­ mi cinquanta business hotel al mondo per Hotels.com». Cosa cerca la clientela? «Cerca la standardizzazione, per­ ché dà sicurezza, in par colare quando si tra a di clientela busi­ ness. Un uomo di affari o un orga­ nizzatore di even , ci sceglie pro­ prio perché garan amo l’efficienza a raverso audit annuali di qualità. Questa è una condi o sine qua non per far parte della nostra catena. In più, i clien vengono fidelizza a raverso un sistema premiante, con il rilascio di una tessera perso­ nale denominata Best Western Rewards, che perme e di usufrui­ re di servizi personalizza , tariffe più vantaggiose e accoglienza prioritaria in oltre 4200 hotel della catena nel mondo. Tali benefit so­

no molto apprezza anche dai no­ stri clien congressuali».

Tiziano Simonato. Best Western Premier Bhr Treviso Quali opportunità offre la des ­ nazione Treviso per il Mice? «Negli ul mi due decenni, grazie agli inves men immobiliari di imprenditori del Nordest, Treviso ha notevolmente ampliato l’offer­ ta rice va e congressuale, con la ristru urazione di an che dimore storiche e la costruzione di nuovi alberghi ad ampia capacità con­ gressuale, situa a pochi minu dai due scali aeroportuali di Vene­ zia e Treviso, collega con l’Euro­ pa e il mondo intero. Disponendo di nuove infrastru ure, di oltre 700 nuove camere e di sale con­ gressi in grado di ospitare più di 3000 persone, si è reso necessa­

Treviso, Museo Bailo

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rio sviluppare anche un sistema di accoglienza e di promozione tale da poter candidare Treviso fra le mete più ambite e compe ve per l’ospitalità di congressi asso­ cia vi, convegni e simposi medi­ co­scien fici, conven on azienda­ li, even spor vi nazionali ed in­ ternazionali, sfru ando anche la vicinanza con la richies ssima Ve­ nezia, raggiungibile in meno di mezz’ora d’autostrada. Il territorio è ricco di eccellen risorse cultu­ rali e paesaggis che. Bas pensa­ re alle incantevoli colline del Pro­ secco e al patrimonio delle ville venete, raggiungibili da canali na­ vigabili e ciclovie adeguate alle ri­ chieste dal turismo lento ed eco­ sostenibile. Per sostenere le im­ prese che hanno inves to nel tu­ rismo a Treviso, adesso più che mai, serve una programmazione che risponda alle richieste e che proponga anche even capaci di diventare negli anni appuntamen­ fissi».

Ivana Casagrande. Castelbrando Quali ingredien ha aggiunto Ca­ stelbrando all’offerta già ricca di dimore storiche nel trevigiano e in generale nel Veneto? «Castelbrando è una loca on uni­ ca al mondo, dopo un imponente restauro conclusosi nel 2003, ha

ritrovato un ruolo dominante nell’alto trevigiano, sempre avuto già dall’epoca romana, combinan­ do perfe amente il fascino della dimora storica col comfort mo­ derno. Ubicato in cima ad un pro­ montorio, a metà tra due dei più bei borghi d’Italia (Cison di Valma­ rino e Follina) CastelBrando è col­ legato alla vallata tramite una fu­ nicolare panoramica. In alterna ­ va, è possibile raggiungerlo a ra­ verso la strada, ammirando parte dei 3km di merlature del 1200 che lo circondano». Quindi è un esempio di come una stru ura, con l’intervento di pri­ va , possa non solo essere salva­ ta, ma anche valorizzare un terri­ torio? «Sì Castelbrando è quasi un mani­ festo di eccellenza, sia per le solu­ zioni archite oniche e la scelta dei materiali, sia per l’offerta di ospitalità declinata in mille sfac­ ce ature. È esso stesso una des ­ nazione, e nello stesso tempo riu­ nisce le eccellenze del territorio». I pun di forza della stru ura? «Castelbrando è una stru ura completa, valorizzata dai servizi che vengono offer . Si rivolge al turismo leisure, congressuale, alle famiglie con bambini, al G20 co­ me agli appassiona di ballo. Questo è possibile perché spazi e servizi si sono sempre armonizza suggerendo opportunità impossi­ bili in altre stru ure».

Enrico Mazzocco. Relais Monaco Country Hotel &Spa Come convivono il fascino di una stru ura an ca e il design firma­ to da famosi archite contempo­ ranei? «Sono convinto che il passato e la tradizione diano valore al presen­ te e s molo innova vo per il futu­ ro. Chi è privo di passato ne sente la mancanza. L’Italia è riconosciu­ ta come culla della cultura per questo mo vo siamo tanto ap­ prezza dal turismo internaziona­ le. Al Relais Monaco Country Ho­ tel & Spa convivono queste due anime: storia e tradizione sono il valore aggiunto su cui si basa la nostra offerta turis ca, che è vol­ ta al con nuo rinnovamento della villa e dei servizi offer ». Trasformare o aggiungere valore alla stru ura, come nel vostro ca­ so creando una spa, come viene percepito dal cliente? «La Country Spa, circa 700 metri

Treviso, Canale ei Buranelli. © Archivio della Provincia di Treviso

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quadra , con le migliori a rezza­ ture disponibili e un arredo de­ sign, è un chiaro esempio di rin­ novamento che va a completare un’offerta wellness molto apprez­ zata dalla clientela di oggi. Altro esempio è il neonato Technogym Fitness Space, illuminato da pare vetrate, che si inserisce molto be­ ne tra il classicismo della parte storica e la contemporaneità delle nuove ali proge ate dall’architet­ to Tobia Scarpa». Volendo s lare una “top ten” di ciò che cercano maggiormente gli ospi in hotel? «I nostri ospi cercano innanzitut­ to l’auten cità. Hanno voglia di scoprire l’animus loci declinato in tu e le sue sfacce ature: dalle bellezze del paesaggio all’enoga­ stronomia pica, insomma riassu­ mendo in una frase, dalle Ville Ve­ nete al Prosecco».

Marco Tamaro. Fondazione Benetton Dire ore, quando e perché è nata la Fondazione Bene on? «All’inizio degli anni O anta i fra­ telli Bene on, Luciano, Giuliana, Gilberto e Carlo, decidono di is ­ tuire la Fondazione Bene on Stu­ di Ricerche, affidandola a un grup­ po di studiosi – gli archite Nico Luciani e Tobia Scarpa e lo storico Gaetano Cozzi – che danno vita a

un is tuto culturale del tu o ori­ ginale, radicato nel territorio tre­ vigiano, ma con la mente aperta all’Italia e al mondo, e con un’at­ tenzione concentrata sopra u o sugli studi e le ricerche nel campo del paesaggio: è del 1990 il primo Premio Internazionale Carlo Scar­ pa per il Giardino. Dal 2003 la Fondazione trova sede nei palazzi Bomben e Caotorta, più ada all’ampliamento delle a vità che oggi si ar colano in tre se ori: il paesaggio, la storia del gioco e i beni culturali. Il traguardo dei trent’anni di vita ci conduce verso una nuova sfida: rilanciare la scommessa iniziale di mantenere viva e a uale una realtà culturale capace di farsi interprete dei tem­ pi e di giocare d’an cipo».

Elisabetta Caminiti. Meeting Company Mine. Treviso Nei prossimi anni la sfida della Mee ng Company italiana dovrà misurarsi con compe tor agguer­ ri , come si potrà emergere? «Nei prossimi anni la vera sfida sarà vincere la compe zione con i paesi leader del Mice mondiale per interce are i nuovi flussi turi­

s ci internazionali. MINE ha ac­ ce ato anche questa difficile sfida ed insieme ai soci italiani ha con­ tribuito a creare i­am LAB (Inter­ na onal Advanced MICE Labora­ tory), un laboratorio di alta forma­ zione per la Mee ng Industry che prenderà il via nell’autunno 2018. I­am Lab offre una formazione co­ struita su misura dire amente da professionis esper della Mee­ ng Industry, eccellenze nazionali che porteranno in aula gli argo­ men topici della professione ed i trend del momento nel mondo Mice. L’esperienza e la competen­ za dei docen si fonderanno in un mix pra co – teorico orientato al metodo learning­by­doing che sin da subito porterà i partecipan ad elevare il proprio “sapere” e “sa­ per fare”».

Treviso, la Loggia dei Cavalieri. © Archivio della Provincia di Treviso

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16 FTreviso Golf in Veneto.qxp_Layout 1 23/10/18 13:59 Pagina 74

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CUS TREVISO

Golf in Veneto La prima rete di imprese In Italia dedicata al turismo golfistico

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l Veneto è uno scrigno reso prezioso dai mol valori delle ci à e dai tema smi che lo contraddis nguono: archite ura, storia, arte, paesaggi variega , eno­gastronomia.

denominata Golf in Veneto, la quale con il supporto della Regio­ ne Veneto, con nua, tra le altre cose, le sue mirate azioni di pro­ mozione e riqualificazione delle stru ure aderen . Golf in Veneto Golf Club Colli Berici

Golf Club Ca’ della Nave

Non tu sanno, però, che il Ve­ neto è sede di alcuni dei migliori campi da golf in Italia. Alessandro Mar ni, dire ore del Consorzio di promozione turis ca Marca Trevi­ so, manager della rete, ricorda che il Veneto è stato nominato nel 2013 “Best Undiscovered Golf Des na on of the year in the world”. Grazie alla strategica posizione (a due ore di volo da Londra e a po­ chi km da Monaco di Baviera) e al suo clima par colarmente idoneo a questo sport, da aprile a se em­ bre il Veneto offre una fuga a cor­ to raggio per appassiona golfis , mol dei quali provenien dal nord Europa, mercato di assoluto interesse per questa regione. Do­ po o o anni di promozione di questo segmento, il Consorzio di promozione turis ca Marca Trevi­ so nel 2016 ha creato la prima re­ te d’imprese operante in Italia,

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fuori Vicenza troviamo il Golf Club Colli Berici. • Le Dolomi e la montagna ve­ neta, dove troviamo il Meltar Bou que Hotel, un mountain style hotel di lusso, con il Golf Club Asiago. • L’area di Verona e Lago di Gar­ da, dove ha sede il Golf Club Verona, ubicato tra i vigne del­ le colline di Custoza, che assie­ me all’Hotel Expo Verona, offro­ no anche un piacevole soggior­ no in quest’area. Un momento storico per il Golf! Dopo i giochi di Rio del 2016, do­ ve il Golf è stato riconosciuta di­ sciplina olimpica, il 2018 ha visto l’offerta golfis ca Italia toccare i massimi livelli di notorietà con la straordinaria vi oria di Francesco Molinari che, con la squadra euro­ pea, ha vinto la recente edizione della Ryder Cup a Parigi. L’Italia avrà quindi, nel 2022, la straordinaria opportunità di ospi­ tare, a Roma, la stessa manifesta­ zione. Il Consorzio Marca Treviso è il manager della Rete. L.S.

comprende oggi 12 imprese che possono essere raggruppate in qua ro aree: • Il Giardino di Venezia, che com­ prende il Golf Club Ca’ della Na­ ve, firmato dal celebre Arnold Palmer e l’Hotel DoubleTree by Hilton Venice North. • L’area Veneto Hills, che accoglie lo storico Golf Club Padova, il Golf Club Frassanelle ed il rino­ mato 27 buche del Golf della Montecchia che, tu assie­ me, si snodano ai piedi ed at­ traverso i Colli Euganei, dove l’Hotel Abano Ritz e l’Hotel Bristol Buja of­ frono ospitalità termale di alta Da sinistra Alessandro Mar ni, Mario Pozza, Giovanni Gara qualità. Appena

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CUS TREVISO

Cycling in the Venice Garden Una rete esemplare per il cicloturismo nel “Giardino di Venezia” coordinata da Marca Treviso

©Nils Laengner

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i parla, e non poco, di re d’impresa. Cycling in the Venice Garden ne è esem­ pio “esemplare”: una rete di im­ prese formata da professionis dell’ospitalità e dei servizi per il ci­ cloturista che hanno capito l’im­ portanza del lavorare insieme, per dare il massimo agli appassiona della bicicle a. Bicicle a che non è solo un mez­ zo di trasporto o uno sport, ma anche una filosofia, uno s le di vi­ ta, una scelta precisa, fa a da persone che, una volta arrivate nel territorio trevigiano, hanno sorpreso tu e si sono stupite dello stesso, dimostrando peraltro una importante capacità di spesa. Grazie a questa rete nata dalla tradizionale capacità degli im­ prenditori trevigiani, è possibile offrire e garan re agli aman del­ la bicicle a un’accoglienza pari a quella che in altri paesi, special­ mente quelli nordici, si aspe ano di trovare: alto standard, capacità di me ersi nei panni, nelle scar­ pe e, sulle ruote, nel cuore, di chi ama la bicicle a, offrendo stru u­ re, assistenza, noleggio, varietà di i nerari ed eccellenze enogastro­ nomiche. mastermeeting.it

Le aziende che hanno cos tuito la rete Cycling in the Venice Garden vivono da anni la loro storia quo­ diana e singolare e sono disloca­ te in luoghi storici, ar s ci, natu­ ralis ci di pregio. Rispe o al pas­ sato c’è la novità di aver finalizza­ to in una rete – che rappresenta un mol plicatore di opportunità – la loro vocazione. Ci sono Bike Hotel, appartamen , ristoran che forniscono al turista di cicloturismo assistenza e a en­

zione, in più ci sono noleggio di e­ bike, trasporto di bicicle e e tan altri servizi, perché una foratura... non deve rovinare una preziosa vacanza! Appartengono alla rete: Hotel al Fogher, Residence Palaz­ zo Brando, Fan crent, Agriturismo al Cavaliere, Il Consorzio “Il Giardi­ no di Venezia”, Hotel Fior, Hotel Terme, Hotel Con nental, Prosec­ co Cycling by Freedom, OpenDre­ am. Il Consorzio Marca Treviso è il manager della rete. L.S.

©Tom Schlegel

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Villa Fiorita A Monastier, una deliziosa Villa e un efficiente centro congressi con una sorprendente offerta di spazi, servizi e tecnologie

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n po’ di storia. Situata a Mona­ s er di Treviso, nella zona dei vi­ ni del Piave, del Prosecco e fra le Ville venete, Villa Fiorita nasce come re­ sidenza turis ca es va di nobili veneziani a fine ‘600, ampliandosi, più tardi, con il moderno hotel ed il grande centro con­ gressi volu dal gruppo fondatore, Soge­ din, che ges sce anche altri 2 hotels: An­ tony Palace a Marcon e Antony a Cam­

palto, a Venezia Mestre. Villa Fiorita con­ serva ancora oggi tu o il suo fascino ori­ ginario: spazi ampi e riposan , architet­ ture dolci e armoniose, roman che at­ mosfere permeate di natura e storia.

Le camere e il Centro Congressi Villa Fiorita offre ai suoi ospi 180 ca­ mere, 5 sale ristorante, 2 piscine all’aper­ to, una nuovissima Spa, un parco da 3 et­ tari e un grande centro congressi. Le 180 camere di Villa Fiorita accoglie­ ranno gli ospi sia nella parte storica che in quella più moderna: le camere sono spaziose, luminose e sono dotate di tu i comfort, tra cui la Fibra WiFi gratuita. Quello che rende unico il centro con­ gressi di Villa Fiorita è la possibilità di scegliere tra un numero

elevato di soluzioni per organizzare al meglio il proprio evento. Oltre alla sala Rossini, sono presen altre 11 sale, tu e dotate di avanzate tecnologie di base, e un grande foyer per un totale di 2000 mq di spazi congressuali.

La cucina di Villa Fiorita È l’espressione del territorio, elaborata in forma moderna e a uale. Trae origine dalla fusione di due culture: quella vene­ ziana, cara erizzata da pia a base di pesce, con quella contadina delle colline trevigiane. La qualità della materia prima e la professionalità dello staff sono la ga­ ranzia di un servizio impeccabile. La Villa è un anche un o mo punto di partenza per visitare tu o il Veneto: di­ sta 12 km da Treviso e solo 3 km dal ca­ sello autostradale di Meolo, che permet­ te di raggiungere Venezia in meno 30 mi­ nu . Il territorio che circonda Villa Fiorita of­ fre molteplici opportunità: escursioni na­ turali, visite culturali, degustazioni eno­ gastronomiche e a vità spor ve. L.S.

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Villa Pace 9_2018.qxp_Layout 1 26/10/18 15:16 Pagina 1

Villa Pace Park Hotel Bolognese

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Villa Pace Park Hotel Bolognese####S risale alla fine dell’800 e dopo un importante restauro è oggi fruibile per soggiorni di charme. È situata a pochi km da Treviso, lungo la strada napoleonica, il famoso Terraglio, e a 20 km da Venezia, raggiungibile in pochi minuti. La sua posizione è strategica per visitare le eccellenze del Veneto: Padova, la Riviera del Brenta, Asolo, Bassano con le distillerie di grappa, Possagno luogo natale di Antonio Canova, Vicenza, Verona e Cortina d’Ampezzo. Treviso è una bellissima città medioevale soprannominata il “Giardino di Venezia” per i suoi verdi paesaggi, è una città d’acqua attraversata dal fiume Sile con bellissime oasi naturalistiche, da visitare in bicicletta. A nord si trovano le colline del Prosecco, dove si possono praticare trekking e biking, visitando numerose cantine e degustando ottimi vini, frizzanti o fermi. Lungo la via sorgono meravigliose Ville Venete, le più famose quelle di Andrea Palladio, Villa Emo e Villa Maser, spesso utilizzate come famose location cinematografiche. Villa Pace, circondata da un parco di alberi secolari, propone un ottimo ristorante, famoso in città, e una luminosa veranda che si affaccia sul verde. La zona relax con piscina esterna, idromassaggio e solarium, è aperta da maggio a settembre, sauna e bagno turco aperti tutto l’anno. La Villa offre 95 camere spaziose ed eleganti, dotate di ogni comfort, tra i servizi WIFI gratuito, parcheggio privato, biciclette a noleggio.

★★★★S Via Terraglio 175 31021 Preganziol (Treviso) Tel. 0039 0422 490390 Fax 0039 0422 383637 www.hotelbolognese.com info@hotelbolognese.com

Villa Pace Park Hotel Bolognese


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CUS TREVISO

DoubleTree by Hilton Venice North Un albergo di design, bello e avveniristico tra Treviso e Venezia. Con un’offerta leisure e Mice di livello, grazie anche al moderno centro congressi e agli ampi spazi verdi

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perto nell’estate del 2011, è un Hotel di grande design, facile da raggiungere. A disposizione c’è una comoda nave a da e per l’aeroporto di Venezia e di Treviso; in pochi minu si raggiungono anche Piazzale Roma di Ve­ nezia, la stazione di Mestre e il porto crocieris co. Nel 2014 la consapevolez­ za di essere cresciu e l’ambizione di cat­ turare il mercato Mice internazionale portano François Droulers, fondatore di DHotels, ad affiliarsi alla catena Hilton introducendo il Brand DoubleTree by Hil­ ton sul territorio. Si definiscono così le vocazioni dell’Hotel: da un lato l’a en­

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zione al leisure, al corporate, ai gruppi organizza e dall’altro la grande a vità Mice, sempre più in aumento grazie alla natura stessa dell’Hotel che, grazie al suo centro congressi e ai grandi spazi offer dal parco è l’ideale per grandi convegni e presentazioni di prodo o, in par colare, del se ore automo ve e farmaceu co.

DoubleTree by Hilton Venice North ha anticipato il futuro L’Hotel offre una varietà notevole di si­ stemazioni: 203 camere, di cui 18 suites, tu e con comfort di livello internaziona­ le, e un centro congressi moderno e fun­ zionale. Disposto su un unico piano, completamente indipendente, ma allo stesso tempo collegato al resto dell’Ho­ tel da un corridoio panoramico, il Centro Congressi del DoubleTree by Hilton Veni­ ce North offre 1800 mq complessivi, con 10 sale modulabili, tu e con luce natura­

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FOCUS TREVISO

le. La Sala Scarpa è la più ampia, con 5 metri di altezza e una superficie di 500 mq, facilmente accessibile anche da mez­ zi di medie dimensioni. Sei schermi ed al­ tre an proie ori laser di ul ma genera­ zione garan scono la qualità d’immagine necessaria alla riproduzione di video e presentazioni complesse per 550 perso­ ne in configurazione teatro. È divisibile in qua ro sale più piccole e grazie al suo si­ stema di domo ca è totalmente automa­ zzata nella ges one del clima, del suo­ no e delle luci rigorosamente a led. Com­ pletano l’offerta la Sala Tancredi, che può ospitare fino a 180 persone a teatro, di­ visibile in tre spazi più piccoli, la Sala Santomaso, che si affaccia sull’Arco Gar­ den, con capacità fino a cinquanta perso­ ne, la Sala Guidi, l’arioso Foyer di 540 metri quadra e la sala banche con ca­ pienza fino a 400 persone. L’Arco Gar­ den, uno spazio esterno mul funzionale con spazio esposi vo, bar e ristorante ed un parcheggio di oltre 500 pos auto gratuito, completano l’offerta rice va unica nel Nord Est. I segni dis n vi di tu o il Centro Congressi sono le altezze, le trasparenze dei vetri e la luce naturale.

Le novità per gli spazi esterni François Droulers annuncia un bell’in­ tervento di landscaping all’interno della stru ura e nel parco. Saranno sorprese colorate che daranno un toc­ co di originalità e piacere visivo in oc­ casione di cene di gala, spe acoli mu­ sicali o elegan cocktails. L’Arco Gar­ den, situato tra l’area congressuale e quella ristora va, è lo scenario ideale per aperi vi, light lunch e qualsiasi ge­ nere di evento quali private par es, esposizione di prodo e show coo­ king. La piscina esterna offre una lo­ ca on sugges va per feste e cene, in un’atmosfera ricca di giochi di luce e colori.

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Tu o lo spazio è facilmente personaliz­ zabile grazie alle ampie pare in vetro, ideali per l’u lizzo di vetrofanie.

I pacchetti experience Le cose non accadono mai per caso, in­ fa , insieme alle scelte strategiche, è stato creato lo staff che si occupa del se ore congressuale, in grado di comuni­ care tu e le opportunità esisten e capi­ re che cosa davvero un ospite desideri. Per cui, se da un lato l’Hotel è a ento ai minimi par colari capaci di far sen re gli ospi coccola , compito dell’Hotel Ma­ nager Antonio Napodano, dall’altro, re­ centemente si è prestata più a enzione ai cosidde “pacche experience” che si aggiungono a quelli originali, diverten­ , col o golosi precedentemente propo­ s e lega alla conoscenza del territorio. Oggi, sia per la clientela individuale che per quella congressuale, vengono propo­ ste esperienze da fare in home, come cooking class. Chi arriva in Hotel oggi non vuole essere tra ato come un nu­ mero ma come una persona curiosa che, dopo il suo soggiorno, desidera portare via un bel ricordo, il mo vo per ritornare, da condividere con la famiglia o con i colleghi di lavoro. L.S.

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Best Western Premier BHR Treviso Hotel Ospitalità, business e alta cucina nel cuore della Marca Trevigiana

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est Western Premier BHR Treviso Hotel, di proprietà del Gruppo Basso, a 10 minu dal centro di Treviso, accoglie l’ospite con l’esperienza del dire ore Tiziano Simonato e la pro­ verbiale gioia di vivere trevigiana. Fra mosaici e cascate d’acqua, si accede al­ l’ariosa hall, dotata di comode sedute. Si­ tuato a soli 2 km dall’Aeroporto Canova e a 25 km dal Marco Polo di Venezia è molto apprezzato anche da turis stra­ nieri.

più richiesta dal mondo degli affari di Treviso e di altre regioni italiane. Il centro congressi si sviluppa su due piani, con 13 sale modulari e oltre 1300 pos a sede­ re. La grande Sala Veneto, al piano terra, con 700 pos e la Sala Treviso di 500 po­ s al primo piano, dotate di luce natura­ le, dispongono delle più moderne tecno­ logie audio e video e sono collegabili fra loro in videoconferenza. Il parcheggio esterno e un garage video­sorvegliato accessibile con scala mobile, consentono di ospitare oltre 1000 auto.

Numeri impressionanti Con una superficie esposi va di oltre 4000 mq, l’Hotel è la loca on per even

Camere senza risparmio di spazio e servizi e un’oasi benessere con vista L’Hotel dispone di 133 camere matrimo­ niali o twin alcune comunican , dotate di le extra­large, armadio con casse a di sicurezza laptop­size, ampio working desk. minibar, TV LCD con programmi sa­ tellitari e connessione internet Wi­Fi gra­ tui . Le 17 Junior Suite sono dei mini­ alloggi di oltre 50 mq, ideali per chi desi­ dera sen rsi a casa. Il comfort è totale gra­ zie al bagno con idromassaggio, alla doccia e ai servizi separa , alla cabina armadio e all’ampio piano di lavoro. La Suite Presi­ denziale di oltre 80 mq gode di vista pano­ ramica, dispone di zona no e con le o ex­ tralarge e ampio soggiorno con divano let­ to, tavolo da pranzo e doppi servizi.

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Situato all’ul mo piano il Centro Wel­ lness & Fitness si affaccia su una sugge­ s va veduta panoramica e accoglie gli ospi dopo un’intensa giornata di lavoro, o al rientro da un’escursione nella Marca Trevigiana. Dotato di a rezzature Te­ chnogym, vasca idromassaggio, sauna finlandese, bagno turco, docce aroma­ cromoterapiche e zona relax, su prenota­ zione l’hotel propone anche massaggi. Per l’ospite in viaggio d’affari la stru ura dispone oltre a numerose sale mee ng anche la possibilità di uffici esclusivi o condivisi (co­working), Junior Suite e Suite Presidenziale per lavoro d’ufficio e riunioni private. A disposizione degli ospi , su richiesta: servizio nave a per il centro ci à, transfer per gli aeropor Canova di Treviso e Marco Polo di Vene­ zia, room service, check­in dedicato e la­ te check­out.

Il lato “Social & Gourmet” Condividere, socializzare e creare siner­ gie sono oggi gli ingredien del business. BHR Treviso Hotel ha ampliato i propri servizi con B­Work by BHR creando uno spazio oltre che fisico anche mentale, fa o di persone e professionalità dove ci si può incontrare, collaborare e creare nuove opportunità di business. L’enogastronomia trevigiana è di casa. Par colare a enzione viene dedicata agli even conviviali. La Sala Veneto con in­ gresso autonomo, il foyer per il servizio di accoglienza e guardaroba, sono il luo­ go ideale per l’organizzazione di ban­ che , ricevimen , cene di gala e cock­ tail. Vi sono, inoltre, spazi ada a pranzi di famiglia e cene di lavoro. Nella bella stagione la terrazza esterna è a disposi­ zione per cocktail, buffet, esposizioni e presentazioni di prodo all’aria aperta.

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Per far rivivere il fascino dell’accoglienza e della pica tradizione gastronomica ve­ neta, lo staff della ristorazione organizza con BHR Catering Divino, banche e ri­ cevimen in pres giose loca on, ville venete, dimore e palazzi storici. DiVino Osteria Trevigiana è un raffinato ristorante con 100 pos a sedere e arre­ di di design italiano che richiamano i co­ lori del territorio, valorizzando al meglio i prodo locali e dei Prèsidi Slow Food protagonis dei menu a chilometro zero, accompagna da e che e di rinomate aziende vinicole. Lo chef propone anche menu costrui su misura, ada a perso­ ne con intolleranze alimentari, o che se­ guono diete specifiche. Gioja Lounge Bar accoglie l’ospite con uno spe acolare banco in onice retroillu­ minato. È il ritrovo alla moda per gli ospi dell’albergo e il pubblico di Treviso. Du­ rante la giornata si trasforma per la cola­ zione da accogliente e raffinata caffe e­ ria, a pranzo nella pica cicche eria ve­ neziana, di sera in lounge bar dove ascol­ tare buona musica e degustare un calice di Prosecco, navigando con wi­fi gratuito. L.S.

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CUS TREVISO

Castelbrando Hotel & Congress Center Molto più di un hotel. Il Castello di Cison di Valmarino è un palcoscenico di charme per meeting ed eventi che, alle aziende, offre proposte varie e personalizzabili, tutte di alto livello

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anni di storia. Tan ne so­ no passa dal primo inse­ diamento preistorico e dalla fondazione del primo castrum, un accampamento ro­ mano a controllo e difesa della Via Clau­ dia Augusta, che collegava il nord Europa all’Adria co. CastelBrando si presenta come un borgo medioevale immerso in 50 e ari di parco, magnificamente inseri­ to nel paesaggio collinare trevigiano del­ la Via del Prosecco, fra Venezia e le Do­ lomi .

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Quasi una fiaba e invece è storia. Nel corso dei secoli, Castelbrando conobbe una serie di ampliamenti: fu dimora dei nobili Signori Da Camino i quali lo cin­ sero interamente di un’imponente mer­ latura guelfa, e vi eressero una torre centrale; passò poi sotto il controllo della Repubblica di Venezia che lo diede in feudo prima a Marin Faliero e poi, per meriti d’arme, ai capitani di ventura Giovanni Brandolino ed Erasmo da Nar­ ni, noto come il Gattamelata. Con i no­ bili Brandolini (dal loro casato il castello ha preso nome Castebrando) che più delle altre casate ne ha segnato la sto­ ria ed il carattere, nel cinquecento, il Maniero fu ampliato nella sua parte centrale con gusto sansoviniano, che gli diede un’aggraziata impronta di gusto veneziano attenuando il rigore del ma­ niero. L’ultimo a sorgere è il corpo settecente­ sco a ferro di cavallo progettato dall’ar­ chitetto Ottavio Scotti di Treviso; una struttura lineare e imponente, ispirata ad un rigoroso classicismo. Rimase di proprietà dei Conti Brandolini fino al 1959, anno in cui fu venduto ai Padri Salesiani che lo riadattarono come cen­ tro di studi spirituali. Nel 1997 Castel­ brando fu acquistato e restaurato da

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FOCUS TREVISO

Il Post Congress CastelBrando si trova in una zona di eccellenze trevigiane: arte, cultura, enogastronomia e paesaggio. A pochi km si trovano alcune delle più belle Ville Venete del Palladio, il tempio, la casa natale e il museo di Antonio Ca­ nova, le meravigliose ci à d’arte di Asolo, Vi orio Veneto, Conegliano e Valdobbiadene. Nell’ambiente circo­ stante si possono pra care infini sport e visitare le can ne produ rici del famoso Prosecco. una società privata che lo ha riportato al fascino antico nel 2002.

Le camere e la ristorazione Il complesso del Castello è davvero stra­ ordinariamente grande e ar colato e of­ fre un ampio ventaglio di opportunità. Al suo interno trova posto un raffinato ho­ tel con 80 elegan camere, ubicate in tre contes diversi di grande fascino (Castel­ Brando, Dependance e Villa Marcello Marinelli). Per la ristorazione si può scegliere tra un elegante ristorante, un ristoran no infor­ male e diversi bar, can ne ed enoteche. Durante l’anno vengono organizzate se­ rate a tema alle quali possono partecipa­ re persone anche non residen in hotel.

Un vero palcoscenico CastelBrando dispone di un Centro con­ gressi ed even composto da tre saloni e o o sale da 50 a 1.000 mq. Il castello non è solo un albergo, è un vero e pro­ prio palcoscenico dove me ere in scena gli even più diversi. Per a rare il pub­ blico, ogni anno viene ideato un diver­ tente e sostanzioso calendario di even , che propone banche a tema, sfilate di moda, concer , giochi, serate medioeva­ li, gare di ballo anche internazionali. Questa versa lità, ispirata dalle molte anime delle stru ure interne e esterne, fa sì che si possano offrire proposte varie e personalizzabili per l’azienda o per gli organizzatori Mice. L’evento più blasona­ to, ricordiamo, è stato il G8 dell’Agricol­ tura, ospitato a CastelBrando dal 18 al 20 aprile 2009. Ma non è la prima volta che dal 2002 ad oggi il castello ospita importan appuntamen , per esempio l’università americana di Harvard e quella svedese di Karolinska, con nuano a sce­ gliere CastelBrando da più di 15 anni. Gli straordinari spazi. A disposizione per mastermeeting.it

mee ng e congressi, 2 teatri: il Sansovi­ no, salone del 1500, con al soffi , pa­ re decorate con gli stemmi dei Brando­ lini e camine , dono della Regina Corna­ ro. Qui i Brandolini svolgevano parte del­ le a vità lavora ve, ma nelle grande oc­ casioni ospitavano meravigliose feste. Il Teatro Sansovino può accogliere fino a 180 persone a platea. Se agli spazi storici si preferiscono quelli moderni,il Teatro Magno, nella parte nuova del castello, offre 400 pos e un grande palco con possibilità di tripla pro­ iezione e cabine per l’interpretariato. En­ trambi i teatri sono raggiungibili anche a raversando le an che prigioni, dove è alles ta l’area museale “Potere e Gius ­ zia”. Oltre ai teatri, CastelBrando offre al­ tre 6 sale e mee ng che possono ospi­ tare da 15 a 60 persone, tu e ubicate nell’ala se ecentesca e impreziosite da stucchi e lampadari originali. Per even par colari è a disposizione il Teatro Ten­ da, tensostru ura con ben 1000 mq di superficie dalla quale si gode di una am­ maliante vista sulla vallata. A disposizio­ ne, un ampio parcheggio a valle con oltre 1500 pos auto, un garage coperto e un eliporto. L.S.

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Relais Monaco Country Hotel&Spa Il progetto degli architetti Afra e Tobia Scarpa è riuscito a mantenere inalterato il fascino della villa di nobili origini, rinnovandosi di continuo

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ato “bene”, con un’aura di nobiltà nella sua stru ura frontale, pi­ ca delle ville venete o ocente­ sche, il Relais Monaco Country Hotel&Spa combina segni archite onici an chi a elemen contemporanei. Vi si arriva da un lungo viale che corre tra vi­ gne , e dà un piacevole benvenuto, fa­ cendo apprezzare ancora di più lo char­ me della villa dove si trovano la recep­ on e 17 suite in s le classico. Nelle due ali laterali trovano posto 62 camere in s le contemporaneo, le sale mee ng, la nuovissima SPA, il raffinato ristorante “La vigna” e una magnifica sala banche , col soffi o ligneo a carena. La facciata nord si apre sulla terrazza affacciata sul parco secolare che, insieme alla piscina, fa ap­ prezzare all’ospite il fascino dolce e ripo­ sante della campagna trevigiana.

Mice e corporate e ho cominciato subito a lavorare per aumentare la componente leisure, che si è andata via via affermando sempre di più, tanto che nel 2017 il leisu­ re ha superato il corporate. Nel 2016, con la realizzazione della CountrySpa, c’è stata la svolta decisiva che mi ha permes­ so di introdurre una clientela, quella wel­ lness­leisure, completamente nuova».

Autenticità fa rima con centralità Ma la nuova parola d’ordine per Mazzoc­ co oggi è “auten cità” e aggiunge “Qua­ lunque viaggiatore, se sceglie una meta col cuore e con la mente, desidera farsi un’idea della realtà che va a visitare e ne cerca l’anima auten ca, fa a di storia, ar­ te, cultura in senso lato, cara ere della gente. Desidera conoscere le eccellenze del territorio, degustare la cucina del ter­ ritorio e vuole emozioni».

La direzione di Enrico Mazzocco Nel 2012 la direzione è stata assunta da Enrico Mazzocco, che ha dato una svolta a dir poco rivoluzionaria, intuendo final­ mente la vera anima del Relais e i suoi doni naturali, ancora non espressi del tut­ to. «Quando ho assunto la direzione del Relais Monaco, nel maggio del 2012, ho subito intuito le enormi e ancora ine­ spresse potenzialità leisure di questa stru ura. Allora, i segmen di mercato che cos tuivano il core business erano

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La cucina trevigiana il Relais con nua a dare il meglio di sé restando nel solco della grande tradi­ zione della cucina trevigiana. Questa solida e apprezzata decisione è stata raccontata a raverso un libro in tola­ to “La Cucina trevigiana del Relais Monaco” per so olineare il radica­ mento al territorio e il forte legame con la storia che ha preceduto la na­ scita del Relais. Qui, infa , negli anni ’60, la cucina trevigiana sperimentava e si evolveva con il famoso e appas­ sionato Alfredo del Toulà, fino a di­ ventare grande cucina internazionale, restando fedele alle radici. Questa scelta è stata vincente e la crescita esponenziale del se ore celebra vo (matrimoni, comunioni, compleanni, ecc) lo tes monia. Lo chef Domenico Longo, da anni, dirige la cucina con grande professionalità, estro crea vo e calma, quest’ul ma dote preziosa quanto le prime due.

bero s lizzato, un richiamo al green e alla bellezza del Parco, la cui vista tranquilliz­ za e affascina gli ospi in ogni stagione. Anche la hall, il ristorante e la sala ban­ che saranno ogge o di un importante restyling. Luciana Sidari

Il Relais Monaco si presenta come un’ideale pia aforma per esplorare la re­ gione. Da qui si possono raggiungere fa­ cilmente le Colline del Prosecco, le Dolo­ mi , le tante small art ci es, i piccoli bor­ ghi medievali e alcune tra le ville di Palla­ dio, vanto del Veneto. La vacanza può essere costruita all’insegna dello slow­ tourism, che si può fare anche in biciclet­ ta o ebike.

L’offerta Mice La presenza congressuale (capienza mas­ sima fino a 200 persone) occupa una quota di fa urato importante; non a ca­ so, la loca on si presta molto bene per la presentazione di prodo , specialmente quelli lega all’outdoor. Il dire ore pun­ tualizza «l’offerta che proponiamo come post congress è estremamente varia: si può scegliere tra degustazioni di Prosec­ co, visite alle can ne dei più apprezza produ ori, ai monumen unici al mondo come la Gipsoteca e la casa di Canova a Possagno, alle ville di Palladio. Si posso­ no inoltre organizzare team building, ce­ ne a tema e molto altro ancora».

Novità per il 2019 Grazie ai risulta o enu , si proseguirà con il rinnovamento delle camere, nell’ala contemporanea: i le saranno dota di tes ere retroilluminate raffiguran un al­ mastermeeting.it

La nuovissima Country Spa del Relais Monaco La nuova Spa è uno spazio dedicato al relax e al benessere fir­ mato Sainte Claire, una delle aziende di maggior spicco nel pa­ norama italiano. La Spa è a disposizione degli ospi dell’hotel e del pubblico esterno con un’ampia offerta di contenu di asso­ luta avanguardia in tema di wellness. Silvia Favaro, responsabi­ le della ges one della Spa, ha selezionato i migliori tra amen este ci per uomo e donna e una ricca scelta di massaggi. Sono, inoltre, disponibili gli esclusivi tra amen di vinoterapia, per­ corsi di remise en forme e sessioni este che pensate per i fu­ turi sposi. «L’inves mento», so olinea il dire ore, «aggiunge valore all’offerta leisure di questa splendida villa veneta e apre le porte ad un nuovo segmento di mercato all’insegna dello slow tourism, del viaggiare lento e rilassante, con una predile­ zione per la buona cucina, l’arte e la cultura del posto. In que­ sto senso, Treviso e la sua provincia hanno un grande e ancora inespresso potenziale e il Relais Monaco, con la sua Country Spa, offre un mo vo in più per conoscerlo».

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Culturae spazi per eventi Recentemente restaurata la chiesa di San Teonisto è oggi una prestigiosa location per incontri culturali

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a Fondazione Benetton Studi Ricer­ che, con sede nel centro storico di Treviso, nei palazzi Bomben e Cao­ torta, è stata fondata negli anni Ottanta dalla famiglia Benetton. Diretta da Marco Tamaro, svolge attività di ricerca nel va­ sto mondo del paesaggio, in quello della storia del gioco e dei beni culturali. Nell’ambito dell’attività di cura dei patri­ moni storici, rientra il recente restauro della chiesa di San Teonisto a Treviso, che oggi si offre quale luogo di cultura in grado di ospitare eventi di respiro inter­ nazionale.

Spazi culturali aperti al Mice

San Teonisto

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Disponendo di notevoli spazi che posso­ no interessare il mercato Mice, di Treviso in primis, ma anche quello italiano o inter­ nazionale, la Fondazione, tramite la socie­

tà strumentale Culturae di recentissima costituzione (2018), propone, nel centro storico di Treviso, gli spazi della chiesa di San Teonisto e alcune sale di Palazzo Bomben, e, nella campagna di Zero Bran­ co, alle porte della città, casa Luisa e Gae­ tano Cozzi, un piccolo e raffinato com­ plesso rustico immerso nel verde.

San Teonisto Dopo i rovinosi bombardamenti del 1944 e anni di incuria, l’edificio è tornato a nuova vita nel 2017, come centro di at­ tività culturali grazie ai complessi lavori di restauro voluti da Luciano Benetton e affidati all’architetto Tobia Scarpa. La chiesa, sconsacrata dagli anni ’70, oggi rappresenta un luogo di prestigio, carat­ terizzato da un sistema di tribune a scomparsa che consente di utilizzare l’ambiente sia come sala espositiva, che come auditorium per convegni e semina­ ri (capienza 298 persone), ma anche co­ me luogo inusuale ed esclusivo, ricco di fascino, per aperitivi e buffet (la capienza

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è di 180 persone con tavoli rotondi e tri­ bune alzate; di 280­300 senza tribune). L’intervento di restauro è stato comple­ tato dal riposizionamento di quasi tutte le opere pittoriche originarie, commissio­ nate nel ʼ600 dalle monache benedettine a importanti pittori come Paolo Verone­ se, Palma il Giovane, il Padovanino, Pie­ tro della Vecchia. Il 7 luglio 2018 San Teonisto ha ospitato la cena di gala di MPI, il primo evento a carattere Mice, e presto gli operatori di settore scopriranno questo incredibile spazio.

Palazzo Bomben Il Palazzo è sorto su edifici preesistenti, databili al XIV­XV secolo. Gravemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, dopo anni di abbandono, è stato acquistato nel 1999 dal gruppo Benetton che ha avviato, tra il 2002 e il 2003, un accurato intervento di restauro, affidato all’architetto Tobia Scarpa, grazie al quale sono stati ripristi­ nati fedelmente gli elementi originali non compromessi, compresi un soffitto cin­ quecentesco decorato e affreschi e stuc­ chi originali dei primi anni dell’Ottocen­ to, attribuiti al pittore Giovan Battista Canal. Nella parte che si affaccia sul cor­ so d’acqua La Roggia sono stati ricavati ampi volumi destinati ad auditorium e sale polifunzionali. I rinnovati spazi offro­ no una serie di ambienti adatti a eventi di diversa natura: incontri pubblici o ri­ servati, seminari, convegni, esposizioni, concerti da camera, aperitivi, buffet, al­ tro. L’auditorium, al piano terra, struttu­ rato in platea e galleria può accogliere 150 persone, mentre l’aula seminari, si­ tuata al terzo piano ha una capienza di 50 persone. Gli spazi al piano nobile, ar­ ticolati in quattro sale, utilizzabili anche autonomamente una dall’altra, sono il luogo perfetto per organizzare cene, per un massimo di 140 persone, con la di­ sposizione di tavoli rotondi. Il giardino, collegato con l’esterno da una passerella mastermeeting.it

sulla Roggia, è uno spazio aperto nel centro della città, ma in grado di garanti­ re una certa riservatezza, trovandosi al di fuori delle zone di maggior passaggio pe­ donale e viario.

Sopra, Palazzo Bomben. In basso, Casa Luisa e Gaetano Cozzi

Casa Luisa e Gaetano Cozzi È una casa colonica nella campagna di Zero Branco, alle porte di Treviso. Sette ettari di terreno agricolo circondano l’abitazione immergendola nella quiete e nel fascino del paesaggio campestre. Nella casa trovano sede una piccola bi­ blioteca, spazi adatti a incontri riservati e una ampia sala (capienza 50 persone), ideale per seminari, corsi, eventi azienda­ li. La casa è arredata per consentire la permanenza di ospiti (totale 10 posti let­ to), grazie alla presenza di una foresteria e di una cucina. In pratica, l’ideale per se­ minari, team building, boardmeeting. Gli ampi spazi aperti e il giardino offrono un ambiente di grande fascino, immerso nel silenzio della natura, ideale per diverse tipologie di incontri e suggestivi momen­ ti conviviali. Per informazioni: eventi@culturae.srl, www.culturae.srl, tel. 347 6404360. L.S.

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MINE (Meeting Incentive New Events) Una nuova sede a Treviso per Mine che si mette a disposizione delle aziende per meeting mitici

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INE nasce a Taormina nel 2011 dalla sinergia tra Elisabe a Ca­ mini e Manuela Nave, im­ prenditrici siciliane con esperienza inter­ nazionale nel se ore dell’organizzazione di even . Dopo aver lavorato rispe va­ mente in Australia ed in Francia, Elisa­ be a e Manuela hanno deciso di tornare in Italia, in Sicilia, per contribuire a valo­

si aggiunge la soddisfazione di avere vi­ sto l’elezione di Elisabe a Camini Pre­ sidente MPI Italia Chapter 2018­2019. Nel luglio 2018, la ci à di Treviso, nuova sede della società è stata protagonista ed affascinante palcoscenico della 27esi­ ma Conven on Annuale di MPI Italia Chapter. L’evento ha coinvolto l’intera ci à che ha dimostrato di essere il luogo

rizzare la loro terra e il loro Paese a ra­ verso un know­how internazionale, infat­ Mine realizza even per aziende mul ­ nazionali su tu o il territorio italiano ed estero. È così che nel 2012 fonda, insieme ad al­ tre 8 aziende del MICE, cara erizzate da diverse professionalità, MIA (Meet In Ac­ on), la prima rete di imprese italiana della Mee ng Industry con sede a Vero­ na. Proge di incen vazione, team buil­ ding, serate di gala, esclusivi lanci di pro­ do o, congressi, simposi, seminari, kick­ off, advisory board, summit, forum, viag­ gi, proge azione e ges one di program­ mi di formazione esperienziale, produ­ zioni ar s che e teatrali. L’originalità dei format supporta da tecnologie all’avan­ guardia insieme con la sinergia di un te­ am altamente qualificato ed eterogeneo, ha inserito MIA tra i leader nel se ore congressuale in Italia. Il 2018 è un anno importante per MINE, infa al nuovo proge o sulla formazione

ideale per even aggrega vi di livello. Loca on esclusive, intra enimen origi­ nali, can ne pres giose ed importan imprenditori locali hanno dato un grande contributo per la riuscita della “MEETica” (Mee ng + E ca) Conven on. E dopo questa emozionante esperienza, MINE ha deciso di inves re in un territorio, Treviso, che si aggiunge per eleganza e varietà di offerta, a ci à internazional­ mente a ra ve come Venezia, Padova e Verona e che sicuramente potrà essere confermata tra le stelle del MICE. Il nuo­ vo ufficio trevigiano e le nuove collabo­ razioni per esperienze “unconven onal” sono a disposizione di aziende o is tu­ zioni che desiderino realizzare even Mice sia a Treviso che nelle altre des nazio­ ni d’arte, comprese le belle mete della Si­ cilia. L.S. mastermeeting.it


Palazzo Brando 9 2018.qxp_Layout 1 29/10/18 09:54 Pagina 1

Residence Palazzo Brando

A Treviso si trova un magnifico complesso, a vostra disposizione per momenti indimenticabili: Residence Palazzo Brando. Appartamenti rifiniti e spaziosi, ideali per soggiorni settimanali o mensili, per soggiornare in maniera indipendente in una delle più belle città venete. Gli ospiti possono scegliere tra 4 diverse soluzioni, dislocate in diversi punti della città, le quali ci permettono di soddisfare qualsiasi preferenza o necessità degli ospiti. Ogni appartamento di Palazzo Brando è dotato di soggiorno con cucina attrezzata, connessione internet, camera da letto, uno o due bagni con box doccia, asciugacapelli, lavatrice, tv, aria condizionata, vetri insonorizzati. Il nostro personale è a disposizione per assistere l’ospite in ogni sua necessità e curiosità. Palazzo Brando è situato nei pressi della stazione ferroviaria di Treviso, a pochi passi dal suo bellissimo centro storico che vale la pena visitare. Treviso è una città elegante e vivace, ricca di storia, arte e cultura, bella da vivere in ogni stagione e con Venezia a pochi minuti di treno, quindi perfetta per ogni momento, sia di lavoro che di piacere.

Residence Palazzo Brando Via Francesco Manzato 2/a - 31100 Treviso Tel. 0422.406642 - info@palazzobrando.it - www.palazzobrando.it


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Global Travel Forecast Le previsioni per il 2019, a disposizione dei travel manager e dei business traveller di Aura Marcelli

Crescono i prezzi dei voli aerei nel 2019. Gli aumen maggiori in Asia­Pacifico ed Europa

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orna, come ogni anno, il momento della riflessione sullo scenario fu­ turo e vicino dei prezzi del busi­ ness travel. Torna il momento per fer­ marsi a proge are le strategie per i viaggi

d’affari del prossimo anno, sulla base del­ le informazioni fornite dalla recente pub­ blicazione del Global Travel Forecast 2019, prodo a da GBTA (Global Busi­ ness Travel Associa on) e CWT (Carlson

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Wagonlit Travel), con il supporto di Car­ lson Family Founda on. La ricerca pre­ senta le previsioni sull’andamento dei co­ s del se ore e indica la ro a da seguire per ges re corre amente il cambiamen­ to. Sarà un anno, il 2019, cara erizzato dal rialzo delle tariffe aeree e alberghiere (rispe vamente del 3,7% e del 2,6% a li­ vello mondiale), spinto e condizionato dall’economia globale in crescita e dal­

Il futuro dei viaggi aziendali può essere sinte zzato in una personalizzazione accelerata ­ con la tecnologia mobile, l’intelligenza ar ficiale, il machine learning e l’analisi predi va che fanno tu la loro parte. Il successo è legato alla tecnologia, con una sofis cata elaborazione dei da al centro di tu o Kurt Ekert, Presidente e CEO di Carlson Wagonlit Travel

l’aumento dei prezzi del petrolio. Ma sarà anche e sopra u o un anno di grandi cambiamen tecnologici, tu orienta alla sempre più efficace ges one ed ela­ borazione dei da , che consen ranno, se corre amente u lizza , di indirizzare le scelte e la programmazione verso una crescente personalizzazione.

Voli aerei: i costi decollano Osservato speciale, come di consueto, è il prezzo del trasporto aereo, che si confer­ ma nelle previsioni come una delle voci di spesa più importan , in ne a crescita, nel 2019. A cara erizzare il se ore interverrà l’introduzione di voli a lunghissimo raggio, insieme con la sempre più serrata concor­ renza tra le compagnie aere low cost, de­ s nate a crescere ulteriormente e ad am­ pliare il proprio spazio di azione anche sul lungo raggio. Alla base dei previs au­ men delle tariffe aeree nel prossimo an­ no ci sarebbe, innanzi tu o, l’incremento dei prezzi del petrolio, insieme ad altre di­ namiche interne al se ore, quali la scarsi­ tà di pilo , le guerre commerciali e la seg­ mentazione delle tariffe. Gli aumen più importan interesseran­ no alcuni Paesi dell’Asia­Pacifico e del­ l’Europa. Se, infa , la crescita media dei prezzi dei voli nei due con nen sarà più contenuta (rispe vamente del 3,2% e del 4,8%), nazioni come la Nuova Zelan­ da (+7,5%) e l’India (+7,3%), da un lato, e come la Norvegia (+11,5%), la Germania (+7,3%), la Francia (+6,9%) e la Spagna (+6,7%), dall’altro, segneranno tassi di aumento davvero rilevan . La Cina, d’al­ tro canto, pur vedendo crescere nelle previsioni le proprie tariffe aeree “solo” del 3,9%, diventerà entro il 2020 il più grande mercato aereo del mondo. Anche in Italia i buyer dovranno a endersi un aumento delle tariffe aeree, in media il 5,5%, stando alle previsioni del Global mastermeeting.it

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La tecnologia per la mobilità via terra prome e di cambiare volto all'industria automobilis ca. ©Barbara Ainis

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Travel Forecast 2019. Il valore più eleva­ to riguarderà le tra e intercon nentali in classe business (+5,9%), seguite dalle tra e domes che in economy (5,6%), ma le percentuali di incremento saranno co­ munque significa ve anche per i voli con nentali: +5,1% per l’economy e +4,9% per la business. Eccezioni a questa tendenza al rialzo sa­ ranno, a quanto pare, rappresentate dall’Europa orientale e dal Giappone, in calo rispe vamente del 2,3% e del 3,9%, in questo secondo caso a causa della ca­ pacità aggiun va offerta nel Paese del Sol Levante, in vista dei Giochi Olimpici nel 2020. Il calo delle tariffe dovrebbe interessare il prossimo anno anche l’America La na, con una previsione del ­ 2% nel 2019, fa o salvo per Messico e Colombia, che potranno vedere aumen rispe vamente dello 0,1% e dell’1,2%, e del Cile, des nazione per la quale sono a ese tariffe in aumento del 7,5%. Più stabile la situazione dei prezzi nel

Nord America, che si a esterà, stando alle previsioni, ad un contenuto 1,8%, fortemente cara erizzato dall’ulteriore frammentazione delle tariffe e dalla ridu­ zione dei pos disponibili in premium economy ed economy, in favore dell’ot­ tenimento di margini migliori da parte delle compagnie aeree.

Hotel: aumento della domanda, aumento dei prezzi L’incremento generale del trasporto ae­ reo alimenterà nel 2019 la domanda glo­ bale di camere e così pure le tariffe degli hotel sono des nate ad aumentare nel prossimo anno. In par colare nel se ore dell’hotellerie l’introduzione di nuove tecnologie giocherà un ruolo fondamen­ tale nelle tendenze di u lizzo del servi­ zio, sempre più indirizzate alla persona­ lizzazione dell’esperienza degli ospi : prenotazioni da mobile, app per il travel management che perme ono ai singoli business traveller maggiore autonomia

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nelle prenotazioni, nel rispe o della pri­ vacy. La richiesta dei viaggiatori più gio­ vani si orienterà maggiormente sulla ­ pologia di hotel bou que, mentre forte sarà la compe zione tra hotel di fascia alta e di fascia media. Cresceranno i prezzi degli hotel nel con­ nente asia co, ma con grandi differen­ ze tra i singoli Paesi: dal calo del 3,2% previsto per il Giappone alla crescita dell’11,8% per la Nuova Zelanda. Un au­ mento contenuto interesserà il Nord America, pari al 2,1% (leggermente più marcato negli USA con un +2,7%), men­ tre in America La na si assisterà quasi ovunque ad un calo dei cos per il sog­ giorno, fa o salvo per Cile, Perù e Mes­ sico, dove si prevedono aumen rispe ­ vamente del 6,4%, 2,1% e 0,6%. Le tariffe alberghiere in Europa rispec­ chieranno i trend del trasporto aereo, la Norvegia in testa con un aumento a eso dell’11,8%, seguita dalla Spagna (8,5%), che dovrebbe sos tuirsi agli Sta Uni come seconda des nazione più popolare al mondo, dalla Finlandia (7,1%), dalla Francia e dalla Germania (6,8%). In Italia per le tariffe alberghiere sono at­ tesi rialzi in media del 6,3%, con valori abbastanza omogenei tra le categorie (+6,1% per gli hotel up­scale, +6,4% per quelli di fascia media).

la Cina so olinea la scommessa del gi­ gante Didi Chuxing sulla guida autono­ ma. Un aumento dei cos del trasporto via terra si registrerà in Canada (+3,6%), mentre l’America La na, tendenzialmen­ te stabile, presenterà for flessioni in Ar­ gen na (–9,7%) e Brasile (–5,4%), più moderate in Messico (–0,3%) e aumen solo nel caso del Cile (+3,1%). I prezzi in Europa dovrebbero rimanere complessivamente stabili, come pure in Medio Oriente e Africa. Tu avia, per quanto riguarda il Vecchio Con nente, si prevedono paesi a velocità ne amente diverse: ancora una volta la Norvegia do­ vrebbe registrare l’aumento più significa­ vo (+10%); paesi come Finlandia, Fran­ cia, Germania, Italia (4,8%) e Spagna ve­ dranno aumen superiori al 4%; le tariffe di Danimarca e Regno Unito dovrebbero crescere rispe vamente del 3% e del 2%; i prezzi scenderanno dras camente, infine, in Svezia (–13,9%) e solo legger­ mente in Belgio (–0,9%).

Personalizzazione dell'esperienza e prezzi in crescita anche per gli hotel. ©Barbara Ainis

Le scommesse del trasporto via terra A livello globale il 2019 dovrebbe vedere una tendenziale stabilità nelle tariffe per chi sceglierà di muoversi via terra. Ma a crescere saranno le tecnologie applicate al se ore, sopra u o la ges one della mobilità via mobile, l’u lizzo tra i viaggia­ tori delle app di “chiamata”, sia per taxi sia per auto private, le auto on­demand, il car sharing, le auto ele riche e le “con­ nected car”, la cui tecnologia, in par co­ lare, ha il potenziale per cambiare l’intera industria automobilis ca. Guardando nel de aglio, la ricerca di GBTA e GWT segnala per l’Asia­Pacifico una tendenza all’aumento delle tariffe solo nel caso di Nuova Zelanda (4%), In­ dia (2,7%) e Australia (2,4%), mentre per mastermeeting.it

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Quando l’hotel è ricerca d’atmosfera Hotel design armoniosamente ambientati nel loro contesto naturale in un gioco sapente di materiali e colori inediti. Ecco i suggerimenti per scegliere alberghi di charme e icone di stile di C.C.

C’

è chi ci capita per caso, consi­ gliato da un amico o incuriosito da un ar colo le o su una rivi­ sta di lifestyle. Ma c’è anche chi li predili­ ge a priori e ne fa un mo vo di viaggio in più, per una irrinunciabile necessità este­ ca che appaga gli occhi prima di tu o. Sono gli hotel design, quelli veri, icone di s le che colpiscono per un impagabile impa o este co emo vo. Un trend che all’estero ha già al suo a vo mete da so­ gno e che inizia a interessare anche il no­ stro Paese.

So o, la hall del Verdura Resort a Sciacca (AG), design Olga Polizzi insieme a Flavio Albanese

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Ideare e progettare Un hotel di lusso, piccolo o grande che sia, ha come obie vo quello di far vivere all’ospite una esperienza unica, fa a di

servizio impeccabile e di a enzione ai de agli, ma è proprio una par colare lampada, una poltrona, una parete in ve­ tro lavorato o magari un’opera d’arte concepita espressamente per quello spa­ zio, che può fare la differenza. Il conce o di design prende vita dall’ideazione e dal­ la proge azione di ogge secondo for­ me este camente valide in rapporto alla funzionalità dell’ogge o stesso. Ma è an­ che vero che chi va oltre, rompendo il bi­ nomio ogge o­u lizzo, riesce a creare una vera illusione emozionale. Ed è que­ sta la nuova tendenza degli alberghi de­ sign, quelle stru ure che non acconten­ tandosi di rimodernare i propri ambien con arredi più a uali e in linea con i nuo­ vi canoni di ospitalità, si sono affidate a

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mani esperte per ripensare e arricchire i propri spazi, a volte creando uno stre o legame con il territorio circostante.

Accanto, un interno di Palazzina G a Venezia, design dell’archite o francese Philippe Starck. So o, l’Hotel Savoy di Firenze, con il nuovo design curato da Olga Polizzi e gli inser di colore di Emilio Pucci

Arrivano le archi­star Una voglia di inves re nell’este ca par ­ colarmente sen ta in ques ul mi anni, in cui il se ore alberghiero italiano si sta riposizionando sulla fascia alta, sia come offerta sia come ogge o privilegiato di interesse nei fondi esteri. Un approfondi­ mento di Crif­Res, divisione del gruppo specializzata in real estate, racconta co­ me dal 2009 a oggi l’offerta rice va ita­ liana si sia rido a rimodellandosi verso l’alto. Se complessivamente c’è stato un calo delle stru ure rice ve del 2,4% (so­ pra u o gli hotel a 1 stella per un –28,4% e 2 stelle per il –14,5%), i 4 e 5 stelle sono cresciu di numero, rispe ­ vamente del 17,3% e 34,5%. Ecco allora che anche in Italia arrivano i grandi nomi dell’art design internazionale, come Phi­ lippe Starck o Patricia Urquiola.

Design all’ombra della Madonnina Innegabile che il capoluogo lombardo sia un po’ al centro di questa tendenza, per una vocazione innata di Milano a speri­ mentare, ma anche per le numerose fiere che rendono la ci à un crogiuolo di s ­ moli. Ecco perché, ad esempio, la desi­ gner spagnola Patricia Urquiola ha volu­ to confrontarsi con la contemporaneità della capitale meneghina: il Room Mate Giulia a pochi passi da Piazza Duomo e da Galleria Vi orio Emanuele racconta una pale e di tonalità classica arricchita da inaspe a accen di colore: materiali come il marmo rosa – lo stesso del Duo­ mo – e i ma oni in terraco a pici del­ l’archite ura milanese, so olineano il le­ game della stru ura con la ci à. Per vi­ vere Milano come un auten co abitante del capoluogo lombardo, invece, ecco il Savona 18 Suites,un bou que Blu Hotels nella zona dei Navigli, che in origine era una pica casa di ringhiera milanese del Novecento. Proge ato dallo studio di Al­ do Cibic, il cui intento era creare una “Casa” accogliente, dove le persone po­ tessero sen rsi a loro agio, l’impostazio­ ne dell’edificio fa da cornice a 43 camere mastermeeting.it

disposte lungo un ballatoio che dà su una corte open air con poltrone e tavoli­ ni, dove spicca un murale firmato dallo stesso Cibic. Ma hotel di design davvero notevoli sono sparsi un po’ per tu a Ita­ lia, sempre con una mo vazione precisa.

Leitmotiv e giochi di tonalità A Venezia, l’archite o francese Philippe Starck ha ripensato gli ambien di Palaz­ zina G, un 5 stelle a pochi passi da Piazza San Marco, con l’intento di trasme ere l’atmosfera di una casa veneziana auten­ ca; giochi di luce con specchi in s le rendono gli interni, affaccia su scorci di una ci à unica al mondo, pieni di fascino e di vita. Dopo mesi di lavori ha, invece, riaperto l’hotel Savoy di Firenze, proprie­

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Natura e tech­style

Sopra, la hall del Move Hotel di Mogliano Veneto (TV), design Studio Marco Piva. So o, il Margu a 19 a Roma, desing Arassocia Studio di archite ura ­ Studio Berlucchi

tà della famiglia Ferragamo e ges to dal Gruppo Rocco Forte. Qui il nuovo de­ sign, curato da Olga Polizzi, si arricchisce degli inser di colore di Emilio Pucci, il brand del gruppo Lvmh, che debu a così nel mondo dell’ospitalità. Nella lobby, i cui soffi sono sta riporta all’altezza originale, domina il bianco, contrastato da vivaci note di colore nelle tonalità ca­ re alla maison, mentre le fantasie di diva­ ni e poltrone si uniscono a mo vi rinasci­ mentali e richiami alla pop art. Sempre del brand Forte, e sempre curato da Olga Polizzi insieme a Flavio Albanese, anche il Verdura Resort in terra di Sicilia, da­ van alle limpide acque agrigen ne. Qui l’u lizzo di materiali naturali come pietra e legno richiama il contesto naturale e i disegni delle maioliche, cara eris ca del­ le blasonate case siciliane, sono sta tra­ sferi anche sui complemen d’arredo e sui preziosi tessu .

Di nuovo in armonia con il territorio e il paesaggio circostante ecco il Move Ho­ tel di Mogliano Veneto dello Studio Mar­ co Piva, che contrasta con la hall geome­ trica e luminosa all’eccesso, mentre il Vi­ gilius Mountain Resort di Ma eo Thun è un inno alla natura con la sua stru ura in legno, elemento che ritorna anche negli ambien interni. Per chi desidera ritrova­ re l’armonia fra archite ura, natura e be­ nessere, ideale è anche il Kalidria Hotel &Thalasso SPA, un resort a 5 stelle im­ merso nel complesso Ethra Reserve in una riserva a Castella Marina in Puglia; disegnato dall’archite o Emilio Ambasz, è perfe amente integrato nell’area natu­ rale prote a della Riserva Bioenerge ca di Stornara. Nella Capitale, par colare anche il Margu a 19, un piccolo hotel ai piedi del Pincio, il cui proge o architet­ tonico è stato curato da Arassocia Stu­ dio di archite ura ­ Studio Berlucchi, do­ ve interessante è l’illuminazione: qui le lampade di Oluce sono state scelte per illuminare ed impreziosire spazi comuni e stanze private. Per gli aman del rigore post industriale, invece, par colare il DoubleTree by Hilton Turin Lingo o di Renzo Piano, che recupera un edificio simbolo di Torino, mentre il DuoMo Ho­ tel di Rimini, proge ato da Ron Arad, è famoso per il rives mento bronzeo che copre l’intera stru ura e per una recep­ on par colarissima, a forma di anello in metallo inossidabile e lucidissimo.

Armonia, per la gioia di occhi e anima Per essere un vero hotel di design, dun­ que, non basta essere eccentrici, quello che fa la differenza è l’armonia, l’idea di base che racconta un conce o preciso di design, idea sulla quale plasmare mate­ riali pregia o d’autore, a volte a ngen­ do alla tradizione ar giana, altre volte semplicemente assecondando il paesag­ gio circostante. In ognuno di ques ho­ tel, la cifra s lis ca è ben riconoscibile e rimane nella mente di chi non si accon­ tenta del solito albergo e, anche in viag­ gio, non rinuncia al piacere degli occhi e, perché no, al ristoro dell’anima.

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Space Tourism In Puglia, entro il 2020, il primo spazioporto italiano per i futuri voli di linea suborbitali di Aura Marcelli

È

ufficiale: anche l’Italia entra a pie­ no tolo nella corsa verso il primo viaggio spaziale per turis avven­ turosi e danarosi. Con buona pace dei principali contenden , Sir Richard Bran­ son e Jeff Bezos, nessun miliardario ita­ liano sta cercando di ba erli sul tempo, ma, all’aeroporto di Taranto­Gro aglie, inizieranno i lavori per la realizzazione, che dovrebbe concludersi entro il 2020, del primo spazioporto italiano (e forse europeo, se UK e Spagna non arrivano prima) per i futuri voli suborbitali. Spazio aereo, territorio, meteorologia, ambiente e infrastru ure: tu o sembra essere per­ fe o in Puglia (lo dice il Ministero delle Infrastru ure e Traspor ) per far par re, a breve e nel rispe o della sostenibilità ambientale, le prime nave e di aziende private con a bordo non già esper astronau , ma semplici viaggiatori. Se ne

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parla ormai da mol anni, sicuramente più di dieci, ma i tempi dovrebbero esse­ re finalmente maturi e l’Italia, il cui pre­ s gio internazionale nel se ore dell’in­ dustria aerospaziale è un fa o, non vuole rimanere indietro.

La nuova frontiera del turismo A riportare il tema del turismo spaziale al centro dell’a enzione è stato lo stesso barone o britannico Richard Branson, che di recente ha annunciato (i cri ci po­ trebbero dire che è l’annuncio numero 15 negli ul mi 14 anni) l’imminente par­ tenza dell’aereo razzo SpaceShipTwo del­ la Virgin Galac c con a bordo i primi 6 turis spaziali. Des nazione: lo spazio vi­ cino, tra gli 80 e i 100mila metri di al tu­ dine. Fino ai 15.000 metri di altezza tra­ sporta dal veivolo madre, il Cavaliere Bianco (che poi ria errerà nello spazio­ mastermeeting.it


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porto come un normale aereo), poi so­ spin nello spazio suborbitale dal motore a razzo e, infine, in caduta verso la terra per provare l’emozione dell’assenza di gravità. Che il primo volo commerciale “di linea” per lo spazio sia vicino, pare or­ mai una prospe va reale, da una parte grazie al recente cospicuo finanziamento di un miliardo di dollari da parte di un fondo pubblico dell’Arabia Saudita, che si aggiungono ai biglie da 250mila dollari già vendu , dall’altra grazie alla buona riuscita di due test di volo negli ul mi mesi, uno ad aprile e uno a maggio, che hanno portato lo SpaceShipTwo a quota 35mila chilometri. Sono sta i primi due test dopo la dramma ca ba uta d’arre­ sto del 2014, con l’incidente che ha cau­ sato la morte di un pilota. Ma il successo degli ul mi lanci (tra i pilo , l’italiano Ni­ cola Pecile) ha fa o tornare l’o mismo di Sir Branson ai massimi livelli. Le ambizioni del poliedrico barone o bri­ tannico si devono scontrare, però, con quelle altre anto agguerrite di Jeff Be­ mastermeeting.it

zos che ha appena dichiarato di inves re nella sua Blue Origin un miliardo di dolla­ ri all’anno, grazie alla vendita di azioni su Amazon. Il magnate del Web punta tu o sulla convenienza di capsule e razzo riu­ lizzabili e lo scorso aprile ha effe uato con successo l’o avo test di volo subor­ bitale, il secondo con la capsula a uale. Il

La corsa al turismo spaziale coinvolge imprenditori visionari e ambiziosi. Sir Richard Branson, ha annunciato l’imminente partenza del primo volo “di linea”. ©Virgin Galac c

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Altro grande protagonista della Space Economy è l’imprenditore sudafricano Elon Musk. Forte dei contra miliardari con la Nasa per il servizio di carico e sca­ rico con la Stazione Spaziale Internazio­ nale (Iss), Musk si sta tenendo un po’ ai margini della corsa, ma non certo per di­ sinteresse verso il turismo spaziale. Anzi, le sue ambizioni sono se possibile ancor più “stellari”: con la sua SpaceX ha an­ nunciato di voler portare i primi due turi­ s spaziali a fare un giro niente meno che intorno alla Luna. Il tour, che non prevede una sosta sul satellite, sarebbe già stato prenotato (da anonimi) per la ci­ fra di due miliardi di dollari. Ma Musk,

In alto: Jeff Bezos investe ogni anno un miliardo di dollari nella sua Blue Origin grazie alla vendita di azioni su Amazon. ©Blue Origin. In basso: la navicella Zero 2 Infinity, sollevata da un enorme pallone ad Elio. ©Zero 2 Infinity

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test è andato alla perfezione, raggiun­ gendo la quota di 107mila metri (ma sen­ za persone a bordo): il razzo New She­ pard in 2 minu e 26 secondi ha portato in quota la capsula Crew Capsule 2.0, dotata di “ampie” finestre panoramiche e capace di ospitare 6 persone; quindi raz­ zo e capsula si sono separa , il razzo tor­ nato a terra, a errando inta o dopo 7 minu dal decollo, mentre la capsula ha aperto i tre paracadute e ha acceso i re­ trorazzi per a u re l’a erraggio, toccan­ do terra 10 minu dopo il lancio.

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Hotel di “lusso” tra le stelle

noto per le sue posizioni visionarie ed eccentriche, pensa ancora oltre, ad una futura colonizzazione del pianeta Marte a colpi di 80mila persone all’anno. Chi non potesse perme ersi biglie così costosi, dovrà abbassare un po’ le aspet­ ta ve e l’al tudine. Entro i 30­40 km dal­ la superficie della Terra i prezzi si fanno più abbordabili: con circa 75mila dollari si potrà salire a bordo di spaziose navi­ celle che ascendono grazie a enormi pal­ loni gonfi di Elio. Una specie di incontro spaziale tra la mongolfiera e i palloni sonda, reso possibile dalle tecnologie made in USA, della World View, e made in Spain, della Zero 2 Infinity.

Entro il 2019 o il 2020 cinque o sei turis all’anno potranno fare una vacanza di 14 giorni presso la Stazione Spaziale Inter­ nazionale, con tu i comfort (o quasi). L’agenzia spaziale russa Roscosmos, infa , dovrebbe lanciare il prossimo anno il mo­ dulo NEM­2, il primo orbitante solo per turis , dotato di due bagni, cabine personali, connessione a internet e un’area loun­ ge con una finestra da 16 pollici. Il modulo verrà agganciato al­ la stazione spaziale e potrà ospitare da 4 a 6 persone, inclu­ dendo persino una “passeggiata spaziale” in compagnia degli astronau . Il primo turista spaziale in orbita fu l’imprenditore Dennis Tito, che nel 2001 spese 20 milioni di dollari per passa­ re 8 giorni sulla ISS. Ora, con il nuovo hotel stellare, pare che la cifra richiesta salirà a 40 milioni di dollari per due se mane. Per il 2021 un altro hotel spaziale (vedremo chi arriverà per primo) sarà messo in orbita a 320 km dalla Terra dalla società Orion Span. La Aurora Sta on, 10 metri per 4,2, potrà ospitare due membri dell’equipaggio e qua ro turis , in “comode” suite doppie dotate di molte finestre. Dopo un periodo di training di tre mesi, il soggiorno durerà 12 giorni, per la cifra di 9,5 milioni di dollari a testa, e garan rà, oltre all’emozione della gravità zero, un numero elevato di albe e tramon , considerando che la stazione completerà l’orbita terrestre ogni 90 minu .

Il Cavaliere Bianco sospingerà fino a 15mila metri di altezza lo SpaceShipTwo della Virgin Galac c, che poi raggiungerà lo spazio vicino grazie al motore a razzo. ©Virgin Galac c

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Identikit del business traveller contemporaneo Tra desideri e timori, ecco come si comporta e cosa cerca, oggi, in hotel, il viaggiatore d’affari di Ma eo Melani

T

ra chi viaggia per affari c’è chi pre­ ferisce percepire pun fedeltà che salvaguardare la propria sicurezza. Sta s camente, circa 3 viaggiatori su 10 preferirebbero accumulare pun offer dalle catene alberghiere, piu osto che ri­ cevere garanzie circa la propria incolumi­ tà. A rivelarlo è un sondaggio recente di Carlson Wagonlit che ha interpellato 2000 viaggiatori provenien da 17 paesi, secondo il quale, tra le preferenze indica­ te dai business traveller, ci sarebbero an­ che le esperienze esclusive, meglio se proposte da hotel conosciu , di cui si è clien abituali. Sempre in base al report, i più “appassiona ” ai pun fedeltà sareb­ bero gli americani (39%), segui dagli eu­ ropei (34%) e dai business traveller pro­ venien dall’Asia del Pacifico (28%). Pro­

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prio per rispondere a questo trend, negli ul mi anni, diversi brand alberghieri han­ no ado ato forme di fidelizzazione con servizi ancora più acca van : oltre a scon e convenzioni con ristoran , locali e bou que, nel pacche o compaiono, oggi, anche experience esclusive sul ter­ ritorio, legate alle tradizioni del luogo, che prome ono una full immersion nel­ l’anima della des nazione. Inizia ve che, oltre ad essere convenien , soddisfano, insomma, il bisogno di provare qualcosa di nuovo, di s molante e sopra u o di unico. Guardando ancora i da , stupisce un po’, forse, la scarsa a enzione riservata alla sicurezza. È vero che di ques tempi si tende a risparmiare, ma la sicurezza do­ vrebbe essere una preroga va di tu , mastermeeting.it


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anche dei businessman traveller. «Evi­ dentemente», commenta David Falter, President di RoomIt by CWT «i viaggiato­ ri prima di tu o cercano i vantaggi, i be­ nefici. Un modo per rispondere a questa “sfida”, evitando severe restrizioni, po­ trebbe essere lasciare che il viaggiatore collezioni pun per prenotazioni in linea con la policy».

Le paure più frequenti Alla domanda qual è la preoccupazione più grande durante un viaggio di lavoro, la maggior parte degli intervista ha ri­ sposto il furto degli ogge personali. In­ teressante il dato sull’Italia: i business traveller italiani dispos a soggiornare in alberghi meno sicuri rappresentano il 29% del totale, un numero inferiore alla media europea. Chi si sposta per lavoro spesso è da solo e il maggiore more è che qualche malintenzionato possa in­ trufolarsi in camera. Questa preoccupa­ zione riguarda la metà del campione to­ tale e il 59% tra i business traveller italia­ ni. Si tra a di un more fondato, dato che anche le serrature ele roniche sono a rischio falla e il pericolo che qualcuno possa aprirle è concreto. Un altro more di chi viaggia per lavoro è il furto di beni

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Un buon programma di fidelizzazione è una strategia vincente per incrementare i clien repeaters di un hotel

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di valore e di documen importan . Il 41% degli intervista (33% fra gli italiani) teme che il personale dell’hotel possa dare la chiave della propria camera o tra­ sme ere informazioni personali ad un estraneo. Si tra a di paure legate ai pro­ pri beni e a tu i disagi conseguen , dal­ le ripercussioni sul lavoro (in caso di trat­ ta va o conclusione di un affare) alle sgradevoli procedure di denuncia. Altro problema: quando si soggiorna in hotel, si sa, non sempre si può contare sulla fortuna di avere, come vicino di stanza, l’ospite ideale, ovvero l’ospite educato e silenzioso. Non a caso, com­ plessivamente, il 40% degli intervista (e il 32% degli italiani) dichiara di temere più di tu o di essere disturbato da altri ospi . Restando in Italia, sempre in meri­ to alle paure, sembrerebbe che solo il 36% dei nostri connazionali tema un at­ tacco terroris co, percentuale che scen­ de a 33% se si considera il campione in­ tegrale di intervista . Insomma, nono­ stante a acchi di lupi solitari abbiano

colpito, al grido di “Allah Akhbar”, l’Euro­ pa, seminando mor e panico in paesi a noi vicini come il Belgio e la Francia, la minaccia terroris ca non sembrerebbe toccare i piani di viaggio degli uomini d’affari italiani e del mondo.

Le precauzioni in hotel Dal momento che il more maggiore ri­ guarda l’eventualità di un furto, non stu­ pisce apprendere dall’inchiesta che le precauzioni più comuni ado ate dai viaggiatori d’affari siano quelle volte a preservare i propri ogge e a sen rsi tranquilli. Il 75% del campione ene sempre la porta chiusa a chiave, anche quando si tra a di rientrare in camera solo per pochi a mi, magari per prende­ re qualcosa che si era dimen cato. Quando si trova a pranzo o a cena, il 37% preferisce apporre il cartello “non disturbare” dopo essere uscito dalla pro­ pria stanza. Va de o che oggi la maggior parte delle porte delle camere d’albergo si blocca automa camente, ma sono tut­

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tavia disponibili altre soluzioni in grado assicurare livelli ulteriori di sicurezza, ar­ coli come cunei fermaporta, chiavistelli porta li e allarmi da viaggio per porte. Strano ma vero, una paura che non de­ sta par colare allarme riguarda. «Gli esper di sicurezza», fa sapere David Falter, «consigliano generalmente di sog­ giornare in camere situate tra il terzo e il sesto piano, dove è più difficile che un intruso irrompa, ma dove è ancora pos­ sibile raggiungere facilmente le scale an­ ncendio».

Su cosa puntare? Come ha evidenziato la ricerca di Cwt, l’uomo d’affari di oggi bada di più alla convenienza che alla sicurezza. Per sod­ disfare le sue esigenze occorre, dunque, proporre innanzitu o un rapporto quali­ tà/prezzo adeguato, e servizi in grado di aumentare la customer sa sfac on e in­ durre l’ospite a prolungare il suo soggior­ no in hotel. Per fare questo non basta valorizzare la stru ura, occorre sfru are

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anche tu o ciò che gira intorno alla loca­ on e far sen re sempre l’ospite al cen­ tro dell’a enzione. Come? Proponendo­ gli esperienze personalizzate e arricchen­ , come la visita a un museo, un concer­ to o un tour alla scoperta delle eccellen­ ze enogastronomiche e storico­ar s che dei dintorni. Ogni offerta va, insomma, studiata su misura. Un’idea per coinvol­ gere ulteriormente il business traveller è quella di includere nel pacche o propo­ ste alle an e convenien anche per i familiari e gli accompagnatori, in modo da invogliare chi è abituato a viaggiare da solo a portarsi dietro, la prossima volta, anche i propri cari. Da non dimen care, infine, l’ul mo elemento imprescindibile per un’accoglienza degna di nota: l’empa­ a. Il rapporto umano basato sulla gen ­ lezza e sulla fiducia è il miglior biglie o da visita di un albergo ed anche la mi­ gliore strategia di fidelizzazione per in­ durre l’ospite a prolungare il suo soggior­ no in hotel e a ritornarci presto, magari, con tu a la famiglia.

Il rapporto umano basato sulla gen lezza e sulla fiducia è il miglior biglie o da visita di un albergo ed anche la migliore strategia di fidelizzazione per indurre il business traveller a prolungare il suo soggiorno in hotel

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ECONOMIA E BELLEZZA

A cura di Achille Colombo Clerici

Oggi che per chi viaggia, anche per lavoro, è fondamentale la personalizzazione del­ l’esperienza di vacanza, ci si chiede come e se sia possibile trovare una sintesi tra il preservare un territorio per chi lo vive quo dianamente e allo stesso tempo do­ tarlo di stru ure e servizi per un turismo che non sia massificato. Sappiamo certo che la grande bellezza che offriamo in Ita­ lia può essere declinata in tan ssimi modi, ed è anche questa una forza: ma come fa­ re a trasformare questa forza in “ricchez­ za”? Abbiamo chiesto un parere a due persone che alla bellezza, sebbene decli­ nata so o varie forme ar s che, dalla

oggi potrebbe addiri ura essere un labo­ ratorio per il resto d’Italia, parlando di ac­ coglienza e di servizi per il turismo. Infa Milano potrebbe essere l’esempio perfet­ to per mostrare ad altre des nazioni co­ me è possibile me ere in valore anche le cose che apparentemente sono “periferi­ che”, ma che sono comunque espressione dell’unicità dell’Italia e della sua bellezza. Bellezza che deve essere intesa in senso ampio, anche come qualità della vita, se vogliamo che possa diventare una risorsa fondamentale per il Paese e per la sua economia. Così come impor amo materie prime e energia dobbiamo imparare a

Il turismo come strumento musica al design e alla comunicazione, hanno dedicato la vita, ovvero Dino Be van der Noot e Ti Fabiani. «La nostra Italia è così speciale come des nazione turis ca innanzitu o perché non vi si tro­ va un unico panorama o cliché della bel­ lezza e della cultura, ma innumerevoli e tu e diverse tra loro. Ed è questa una for­ za che bisogna so olineare, bas pensare ad esempio alla cucina e alla gastronomia ricchissima che proponiamo e che è tal­ mente vasta che varia non solo da ci à a ci à, ma da borgo a borgo. Ogni luogo del nostro Paese regala cose diverse, quindi è necessario capire, e far capire al turista, che non bisogna rinunciare a nessuna possibilità. Certo è necessario compren­ dere le peculiarità di ogni posto e quindi goderne davvero le bellezze. In cer casi è più semplice, pensiamo a un luogo che noi conosciamo bene e amiamo molto co­ me il Monte di Portofino; in altri è più dif­ ficile invece, ma vale sempre la pensa ten­ tare di fare un percorso che por alla sco­ perta di qualcosa di bello. Ad esempio l’esperienza turis ca ed este ca che si può vivere a Portofino, piccola perla del Tigullio, sarà diversa da quella nella quale ci si imba erà a Milano. Ci à che negli ul­ mi anni è diventata una meta molto amata nel mondo, e la cui bellezza parte da delle cose differen che offre al visita­ tore e che non sono replicabili in altri luo­ ghi. Proprio il capoluogo ambrosiano però

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esportare il nostro modo di vivere. Anche perché è una “merce” che è desiderata in tu o il mondo e che tu o il mondo ci in­ vidia. Spesso chi viene qui lo fa per vivere come viviamo noi. A nostro avviso impor­ tante sarebbe poi iniziare ad educare gli italiani ad essere consci del fa o che si trovano a vivere in un posto privilegiato e che quindi dovrebbe essere tutelato per il loro bene innanzitu o. Anche perché l’Italia è un laboratorio straordinario, nel quale spesso si ammira come natura e uo­ mo collaborino, anche inconsapevolmen­ te, per creare una bellezza che è unica e non replicabile altrove. Perché infa in Italia non abbiamo proprio un Ministero della Bellezza? Partendo dal ruolo delle is tuzioni comunque è necessario che tu insieme si inizi a me ere a reddito le bellezze italiane, iniziando col prendere coscienza dell’esistenza di un “brand” Ita­ lia. Sul quale fondare proge o unitario che debba funzionare anche – e qui viene fuori il nostro humus di pubblicitari di lun­ go corso – dal punto di vista della comu­ nicazione: non avere una strategia comu­ ne e forte che si riconosca in una des na­ zione Italia è un problema per tu . Invece la forza comunica va del Paese unito po­ trebbe diventare a cascata una forza per tu i singoli territori e le singole bellezze. Ci vuole coscienza di quello che è l’Italia nel suo intero così come nella sua ramifi­ cata bellezza». testo raccolto da Davide Depon www.mastermeeting.it



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INSIDER

A cura di Maurizio Faroldi

Fino a qualche tempo fa capitava di sen­ r dire da alcuni albergatori, frasi di que­ sto tenore? “Non mi interessa cosa fanno i miei ospi nella camera da le o, l’importante è che paghino il conto!” Poi, col pas­ sare del tempo le risposte si sono raffi­ nate in questa direzione: “Io li tra o allo stesso modo degli altri clien , così non li faccio sen re ghe zza ”! Ma anche prese di posizione di questo tenore: “Ho già tan problemi con i clien vegani, animalis , o allergici che l’accoglienza alla clientela LGBT è l’ul mo dei miei pensieri”. Credo sia meritevole di interesse e a en­

• Gay Owned, gli hotel con proprietari gay e/o lesbian che sono aper ad una clientela mista Di conseguenza, oltre alla rice vità de­ dicata, sono sor negli ul mi 15 anni in Italia e nel mondo, agenzie di viaggio, operatori turis ci, linee di crociera e ae­ ree, en del turismo nazionali o regionali che si sono rivol a questo se ore, in maniera esclusiva; il caso di successo più emblema co è la ci à di Tel Aviv in Israe­ le! Lo stesso rilevante mercato extra­alber­ ghiero che vede in Airbnb, uno dei mag­ giori player, ha oggi in forte crescita “Mi­

Accoglienza ai tempi della clientela LGBT zione soffermarci quindi sul tema, farne il punto e cercare di trovare una quadra Secondo Tourism Intelligence Interna o­ nal (2015), circa il 10% dei turis inter­ nazionali sono gay o lesbiche: sarebbero quindi 120 milioni circa i turis nel mon­ do che cos tuiscono questo segmento di mercato. In senso più allargato si definisce turismo LGBT una forma di turismo rivolto a per­ sone gay, lesbiche, bisessuali e transes­ suali che, sopra u o in Europa e in Nord America, trovano des nazioni e stru ure selezionate per essere “gay­owned” (cioè di proprietà e/o ges te da gay) o gay­ friendly. Tu avia le definizioni per iden ficare le stru ure alberghiere che fanno riferi­ mento a questo po di turismo sono molteplici; • Gay Friendly, si definiscono gli hotel aper ad ospitare indifferentemente etero e clientela gay e lesbian e che non fanno alcuna discriminazione lega­ ta all’orientamento sessuale dei propri ospi . • Gay Only, sono gli Hotel des na ad ospitare esclusivamente clientela gay e lesbian, dove è più facile socializzare e poter scambiare ges roman ci in pub­ blico senza alcun imbarazzo nei con­ fron del resto degli Ospi . • Women Only, gli Hotel dedica esclu­ sivamente ad un pubblico lesbian.

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ster B&B” che rappresenta la risposta di permanenza negli appartamen nel mondo della comunità LGBT in viaggio. Insomma, giorno dopo giorno si incre­ mentano proposte di soggiorno per cop­ pie dello stesso sesso visto anche il pro­ gressivo numero di paesi che hanno le­ galizzato il matrimonio omosessuale . Economicamente si s ma che i viaggia­ tori LGBT abbiano una disponibilità del 38% di reddito maggiore rispe o alla media e questo si traduce in 3,2 miliardi di euro prodo in Italia, corrisponden al 7% del fa urato turis co. Basterebbe questo dato per valutare con a enzione l’opzione di sviluppare poli che di acco­ glienza e comportamen di servizio che conducano gli albergatori ad o enere al­ meno la qualifica di “hotel gay­friendly”. Par to come fenomeno di nicchia, oggi registriamo nel nostro Paese una espan­ sione rapidissima di questa tendenza, più di mol altri segmen di clientela; per in­ tenderci è lo stesso mo vo per cui esi­ stono Family Hotels o alberghi per ciclo­ turis . «Lo sviluppo del turismo gay è insieme segno della maturità civile di un Paese e della capacità di ges re il marke ng in termini di valorizzazione di nuovi seg­ men commerciali. L’offerta turis ca ita­ liana, quanto a varietà e qualità delle de­ s nazioni, potrebbe essere una delle preferite dalla popolazione gay­friendly www.mastermeeting.it


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di tu o il mondo. Eppure è ancora poco sfru ata». Così dichiara il giornalista televisivo Alessandro Cecchi Paone ed è difficile dargli torto. L’agge vazione “Gay Friendly” sta crescendo e sui si di booking è fa­ cilissimo trovarne di nuovi; ma co­ me si traduce nella ges one opera­ va di una stru ura rice va? In so­ stanza l’hotel decide di posizionarsi su una nicchia di mercato, specia­ lizzandosi in quello e ado ando una serie di procedure, a enzioni, e policy di accoglienza dedicata alle esigenze e sensibilità di questa clientela. Di norma nelle stru ure gay­friendly viene garan to il com­ portamento rispe oso del persona­ le e degli ospi . Ovviamente que­ sto è già sancito dalla legge: nessun esercizio commerciale può discri­ minare la clientela in base a religio­ ne, provenienza e preferenze ses­ suali; ma questo non significa che non possa accadere nella realtà! Ques hotels non diventano luoghi di trasgressione (come potrebbe succedere per le stru ure “Men only, Adult only ecc.), ma sono esa amente come tu gli altri. Semplicemente chi ci lavora me e il massimo dell’a enzione e del ri­ spe o nell’ evitare anche le più ba­ nali delle situazioni imbarazzan . L’ hotel deve sapere garan re servi­ zi di elevato livello, con un perso­ nale che non faccia dis nzioni per l’orientamento sessuale dei propri ospi In un albergo gay­friendly il perso­ nale è scelto con cura, elemento per elemento, per l’intrinseca capa­ cità del singolo di essere vocato al servizio, all’ascolto e alla compren­ sione, in misura tale che sia sua at­ tudine garan re un servizio di alto livello ad una clientela sensibile ed esigente. Oltre a questo gli verrà chiesto di essere capace e aggiornato nel for­ nire u li informazioni sulla vita gay della località, sugli even in pro­ gramma, sui locali più in voga e i ri­ storan gay friendly. Così, come compito del Management, sarà di www.mastermeeting.it

farsi carico di a vare relazioni commerciali con gli operatori del se ore e me ere a disposizione materiale informa vo sulla gay life della des nazione, sull’ubicazione dei quar eri gay e, in buona so­ stanza, trovare tu o ciò che propo­ ne l’offerta turis ca gay­oriented della località dove è situato l’hotel. La formazione del personale è co­ munque l’impera vo imprescindibi­ le; su questo aspe o è necessario inves re tempo e disponibilità. Non si parla, e so olineo, di formazione sui livelli tecnici e sulla professiona­ lità, bensì su caratura morale e sen­ sibilità di ciascun collaboratore; e, alla fin della fiera, si tra a di forma­ zione che poggia sul postulato della non discriminazione, né di genere, né di cultura, né tantomeno di orientamento sessuale. «Per noi è importante che le strut­ ture accolgano i visitatori Lgbt con criteri di equità, banalmente come qualsiasi altra coppia eterosessuale, e con il valore aggiunto di essere a conoscenza di ritrovi e proposte specifiche per il mondo Lgbt». Cosi rispondeva ad una intervista Renzo Iorio, Coo di Accor Hotels e aggiun­ geva: «L’Hotel deve essere sempre più luogo dove si incontrano perso­ ne diverse e che fa di questa diver­ sità e varietà un suo peculiare pun­ to di forza. Nel concreto, bisogna lavorare perché l’accoglienza sia sincera e non solo di facciata; ascoltare i clien , monitorare i so­ cial, essere aper alle diversità. Questo si traduce anche nello svol­ gimento quo diano delle proprie mansioni, come, ad esempio, ga­ ran re una stanza con le o matri­ moniale, anziché con due le sin­ goli, evitando sguardi e ba ute, considerando due mamme con bambini, una famiglia e non un gruppo di amiche». Non a caso Accor promuove la filo­ sofia “Feel Welcome” che è la for­ mula di accoglienza inclusiva per tu i profili di viaggiatori, superan­ do ogni po di barriera rappresen­ tata dalle differen visioni dell’indi­ viduo e della società.

Insomma vedere la diversità come una ricchezza per l’azienda che ospita e, sopra u o, come parte in­ tegrante dell’esperienza di viaggio degli ospi stessi. Per fortuna non c’è solo l’esempio della catena Ac­ cor! In giro per il mondo sono ormai numerose le catene che si sono orientate per offrire agli ospi LGBT veri e propri pacche specializza in occasione di even gay e lesbian o che propongono fidelity card spe­ cifiche. Possiamo citare le catene Marrio , Hya , Kimpton e MGM; mentre altre si stanno velocemente adeguando, come Carlson, Hoice, e Wyndham, che elaborano policy di accoglienza ada e ad ospitare membri della comunità LGBT. E in Italia? Oltre alla già citata Ac­ cor, è doveroso ricordare il Radis­ son Blu ES Hotel di Roma, loca on per i buyer IGLTA e per i convegni di EDGE, la lobby gay di professio­ nis e manager. A seguire, lo sono sta i Boscolo, gli Nh Hotels e una miriade di alberghi indipenden , tra i quali ci amo l’“Aqualux” di Bardo­ lino, il “2nd Floor” di Roma, e l’“Ho­ tel Ca’Dogaressa” di Venezia, che risulta tra i top nella classifica euro­ pea dei best gay­hotels di TripAdvi­ sor. E siamo in a esa che il famoso “Out Hotel” di New York apra an­ che a Milano. In conclusione, un semplice sugge­ rimento per i neofi del turismo gay: provare a differenziare parzial­ mente la propria clientela, aprendo­ si gradualmente al mercato LGBT per valutare, in un secondo mo­ mento, se specializzarsi come hotel gay friendly, sulla base dei risulta o enu . E un commento finale: grazie anche agli sforzi tesi ad accogliere ogni di­ versità in gran parte del cosidde o mondo occidentale, l’Industria del Turismo sta passando dall’ essere mera espressione conserva va e tradizionale della esperienza di soggiorno, al farsi interprete tem­ pes va e talvolta an cipatrice dei cambiamen in a o nella società globale di cui tu , etero e non, fac­ ciamo parte. 9­10 2018

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LA PAROLA AL FORMATORE

A cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it

Evaristo inciampa per colpa di un piccolo gradino nel pavimento. Gloria pensa che Evaristo sia goffo e maldestro. Se però fosse stata Gloria ad inciampare avrebbe dato la colpa al gradino e probabilmente avrebbe imprecato verso i costru ori, i proprietari del posto o gli archite . Non che Gloria sia strana, anzi. Questo fenomeno è normale ed ha un nome in psicologia: errore fondamentale di a ri­ buzione (o “errore di corrispondenza”). Questo rappresenta la tendenza sistema­ ca ad a ribuire la causa di un compor­ tamento esclusivamente alla persona che lo me e in a o (a ribuzione disposizio­ nale), so os mando l’influenza che l’am­

fono perché non riesce mai a vederlo all’opera. Ad un osservatore a ento non dovrebbe però sfuggire che il nuovo ven­ ditore è seduto vicino ad un vecchio col­ lega che passa molte ore al giorno ad ur­ lare al telefono con una voce da baritono e che il nuovo venditore non faccia che aspe are una pausa del collega per fare le sue telefonate. In un mondo perfe o il giovane vendito­ re dovrebbe farsi valere, ma sappiamo che il mondo è spesso più complesso di quanto si immagina a tavolino. Magari ha già chiesto al collega un paio di volte di parlare più piano e ques dopo un po’ è tornato alle sue vecchie abitudini. E per

Situazioni vs Motivazioni biente o il contesto o la situazione pos­ sono avere nel determinare tale compor­ tamento (a ribuzione situazionale). Questo fenomeno è spesso responsabile di giudizi sbaglia sulle persone. Se a da­ re ques giudizi sono poi manager re­ sponsabili di valutare la performance dei collaboratori e ancora, se a queste valu­ tazioni seguono decisioni importan , al­ lora il fenomeno è ancora più delicato. E pericoloso. Ad esempio un manager potrebbe esser convinto che un nuovo venditore sia po­ co mo vato a parlare con i clien al tele­

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paura di creare un confli o il nostro ami­ co si sia rassegnato.

Molte persone credono di pensare ma in realtà stanno solo riorganizzando i loro pregiudizi William James In conclusione, le persone di frequente traggono rapide conclusioni sul cara e­ re, le mo vazioni e le capacità degli altri. Chiunque, ma sopra u o i buoni mana­ ger, dovrebbero saper fermarsi e porsi le seguen domande: • è possibile che ci siano fa ori situazio­ nali che influenzino il comportamento e la performance della persona? • quali potrebbero essere esempi di que­ s fa ori? • se mi immagino nei suoi panni quali potrebbero essere le difficoltà e le sfi­ de che vivo? Quante persone avete incontrato che hanno questa capacità di esaminare la si­ tuazione a 360° e rifle ere prima di giu­ dicare? www.mastermeeting.it


ROSCIOLI HOTELS Dal 1933, nel cuore di Roma


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ANDAVA TUTTO BENE?

A cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com

“Sì, è pronta, puoi portarla in tavola!” Una pingue signora, sedeva al tavolo vicino a me e, con un certo sarcasmo, pronunciava questa pica ba uta popolare osservando tristemente il suo pia o ormai vuoto: quan­ do riceviamo una porzione ben al di so o delle nostre aspe a ve, la consumiamo ve­ locemente e delusi nell’osservare il pia o vuoto, invi amo l’oste a portare in tavola la vera portata in quanto quello appena con­ sumato doveva essere solo un assaggio. Quanto deve essere grande una porzione? Esiste una vasta le eratura a riguardo, che invita a pesare gli alimen in base a tabelle nutrizionali, al food cost, allo s le del risto­ rante, al po di menu. In effe dobbiamo capirci bene sul senso del mangiar fuori.

ne probabilmente voglio assaggiare e speri­ mentare e un pia one sarebbe distonico. Sono quindi addiri ura benvenute le por­ zioni s le degustazione. Se mi reco invece, in un ristorante che u lizza molto l’ingre­ diente “amore” nella sua cucina, e questo lo possiamo trovare anche in un agriturismo poco conosciuto, ho la possibilità di stupir­ mi andando ad assaggiare una selezione di pia e magari condividere con i miei amici, le mie scelte. Anche in questo caso, la por­ zione maxi non aiuta anche se mi aspe erei per esempio un pia o di pasta, che mi con­ senta di dare via un paio di forche ate agli amici, senza sen rmi depauperato del mio pasto. Il pia one, concepito come a razio­ ne per un certo po di consumatore, ha fat­

Odio quelle porzioni... “Are you going to dine out or eat out?” Nel mondo anglosassone, la dis nzione tra dine e eat è piu osto chiara: con dine intendo passare un tempo piacevole, in un luogo piacevole, fare esperienza, considerare il contenitore oltre che il contenuto; quando parlo di eat, intendo nutrirmi e godere dei piaceri della tavola a par re da gusto e quan tà. È pacifico però, che alcune porzioni sono ridicole: sia quelle troppo misere, sia quelle enormi che cer ristoran si os nano ad offrire sperando di cogliere l’interesse del cliente che vuole sfamarsi con un solo pia o. La cucina italiana, per quanto s a cambian­ do è fa a di rituali e sopra u o di varietà degli alimen e degli ingredien . A mio giu­ dizio il pia one di pasta alle vongole è controproducente. Proviamo a fare una classificazione della porzione ideale. Se scelgo un ristorante dichiaratamente gour­ met, devo aspe armi porzioni simil assaggio. È scontato che in questo po di ristorazione, la cura dei par colari e l’in­ tensità dei sapori, possa riempire più della quan­ tà; inoltre se scelgo questo po di ristorazio­

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to fallire importan brand della ristorazione in Italia. Dal punto di vista commerciale, il mio suggerimento è di fare a enzione a co­ me la pancia piena suggerisca al consuma­ tore di fermarsi al consumo di un solo pia o invece di ordinare dell’altro. Allo stesso mo­ do, l’amara sensazione di aver pagato trop­ po per aver ricevuto poco, condiziona il consumatore, specialmente italiano, nel de­ finire il ristoratore un furbone. Un’ul ma nota è sul “pane”. Complice l’at­ tesa, il pane, sopra u o quando è buono e di giornata, può diventare un boomerang. È chiaro che anche il pane contribuisce a ge­ nerare un buon ricordo nel consumatore, ma quando è abbondante e molto buono, tende a generare un senso di sazietà che, da una parte, rovina il gusto delle portate ordinate, dall’altra, garan sce che il consu­ matore medio, non ordinerà altre pietanze. Cosa fare? Poco, di qualità e per favore, ac­ corciare l’a esa della comanda. La noia a tavola genera una insolita fame nervosa. Chiudo con piacere ricordando Leonardo da Vinci, che nella sua universale opera di apprendimento, non trascurò nemmeno la cucina. Egli iden ficava la minestra di ver­ dure, il pasto ideale per il cuore e la mente (chissà che non avesse intuito l’esistenza del colesterolo). Allo stesso modo suggeriva ai commensali di mangiare in quan tà tale che al lasciare del desco, rimanesse ancora vivo un senso di leggero appe to. www.mastermeeting.it


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People first Nel mondo del corporate welfare si avverte sempre più la necessità di ripensare modelli di lavoro che ripartano dal singolo, cambiando la scaletta delle priorità a favore di una dimensione antropocentrica troppo a lungo dimenticata... di C.C.

N

egli ul mi anni, l’equilibrio tra vi­ ta professionale e vita privata ha spinto le aziende a ripensare modelli di lavoro ormai obsole riformu­ lando i rappor di gerarchia aziendale. Prova è che mol ssime società – e nel turismo grandi griffe dell’ospitalità – stanno intraprendendo strade nuove con inizia ve a sostegno del benessere dei dipenden a 360°.

Utopia o esercizi dialettici? No, work in progress. Tramontata defini­ vamente l’era di Gordon Gekko, intrisa di arrivismo, avidità e immoralità, oggi la compe zione è defini vamente bandita, sconfi a da da alla mano che confer­ mano quanto il gioco di squadra e il valo­ re della diversità siano le strade da predi­ ligere per risulta concre e di lunga du­ rata. Ecco che allora, dai family days agli asili aziendali vige un nuovo spirito colla­ bora vo, fondato su uno stre o legame tra vita lavora va, famiglia e tempo libe­ ro. Si mol plicano le aziende che svilup­ pano ambien di lavoro in cui la persona può vivere la propria professionalità non in confli o o a discapito di una vita per­ sonale appagante, ma come qualcosa che vi si integri armonicamente. A que­ sto si aggiunge un nuovo conce o di welfare, fondato sui valori del pluralismo e della sussidiarietà.

Welfare in hotel Nel mondo dell’hotellerie, è il gruppo Marrio a dis nguersi per lungimiranza. Qui il conce o di benessere aziendale è par to da un must di base, valorizzare la diversità, in tu e le sue sfacce ature. Marrio , oggi con più di 6.500 proprietà in 127 paesi nel mondo, è stata la prima società alberghiera a is tuire un pro­ gramma per la diversità e l’inclusione co­ me conce stre amente lega ai valori fondamentali e agli obie vi strategici aziendali, perciò intrinseci in ogni aspet­ to del proprio business. Ad oggi l’azienda è riconosciuta come un o mo datore di lavoro, con una manodopera tra le più in­ clusive e diversificate. Sempre nell’o ca di valorizzare il singolo con le sue prero­ ga ve, ecco ad esempio i laboratori in­ terculturali, che favoriscono la conoscen­ za di usi e costumi di ogni la tudine, co­ me anche un programma per lo sviluppo della leadership femminile e la formazio­ ne per partecipare ai consigli aziendali ri­ volta alle donne che ricoprono ruoli diri­ genziali, nell’o ca della parità di genere. Lo stesso approccio è quindi rivolto agli ospi , definendo prioritaria la creazione di esperienze inclusive e la promozione di inizia ve incentrate sulla diversità. Una filosofia applicata anche alle recen acquisizioni, come gli oltre 3mila dipen­ den degli alberghi ex Starwood.

People care e work life balance sono le nuove parole d’ordine del corporate welfare, dove il singolo riacquista valore aumentando il proprio livello di engagement e rafforzando il conce o di squadra

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Misurare la responsabilità sociale

People care e work life balance Partendo da questa valutazione, si è ca­ pito che era a portata di mano un obiet­ vo più ambizioso, cioè immaginare un modello di organizzazione del lavoro maggiormente incentrato sui conce in­ nova vi di people care e work­life balan­ ce con lo scopo, inoltre, di aumentare l’engagement dei dipenden . Nasce così una pia aforma tecnologica e automa­ zzata di welfare aziendale che sostan­ zialmente prevede un numero ampio di prestazioni e servizi del paniere welfare, come indica dalla norma va di riferi­ mento. E qui il ventaglio di servizi si am­ plia. Si possono immaginare facilitazioni alla famiglia, come l’acquisto dei libri per i figli dei dipenden , il pagamento delle re e scolas che, i viaggi studio all’este­ ro, il rimborso delle prestazioni per ba­ dan , colf, baby si er, assistenza a per­ sone non autosufficien , carrello della spesa fino ad una modalità di ges one degli orari più flessibile in modo da poter amministrare con più tranquillità gli orari di lavoro e vita privata, valutando i di­ penden sulla performance e sugli obiet­ vi e non sulla base di una rigida griglia di presenza oraria, con risulta di work life balance molto posi vi. Un aspe o fondamentale non solo per migliorare la reten on del singolo, ma anche per au­ mentare il livello di engagement di chi la­ vora. Il primo mo vo che spinge le im­ prese a sviluppare programmi di “wel­ lbeing” è infa il miglioramento della produ vità dei dipenden , il secondo di aumentarne il coinvolgimento e l’impe­ gno nei confron dell’azienda. E l’idea è andare oltre, verso un “life balance” puro, dove si sfumano ancora le dis nzioni fra lavoratore e persona.

L’azienda come comunità lavorativa Proprio la permanenza del lavoratore “fuori” dal suo mondo privato ha portato a modificare la prospe va dell’azienda, non più monopolizzatrice delle energie del dipendente, ma “casa aperta” da con­ dividere. È il caso di Prysmian Group, mastermeeting.it

FTSE4Good Europe Index include le aziende Europee che si dis nguono per ges one trasparente e applicazione di criteri sostenibili. L’indice FTSE4Good valuta la performance delle aziende che sono globalmente riconosciute per gli al stan­ dard di responsabilità sociale. Ges one trasparente e criteri approva dal marchio FTSE rendono FTSE4Good l’indice idea­ le per la creazione di prodo di inves mento responsabile. Viene rivisto due volte l’anno, a marzo e a se embre, per in­ cludere eventuali nuovi aziende ed escludere invece quelle che non hanno mantenuto gli standard di sostenibilità richies .

azienda leader mondiale nel se ore della produzione di cavi per applicazioni nel se ore dell’energia e delle telecomunica­ zioni e di fibre o che, che ha lasciato i vecchi uffici per darsi una veste nuova non solo nell’archite ura ma anche nel­ l’approccio al lavoro, alle relazioni, all’am­ biente. D’altronde il nostro posto di lavo­ ro è il luogo dove spendiamo la maggior parte del nostro tempo. Quindi deve es­ sere piacevole, luminoso, moderno e possibilmente sostenibile, un luogo acco­ gliente da condividere, da aprire alle pro­ prie famiglie per farle partecipi di questo nuovo “wellbeing”. Un approccio del tut­ to capovolto, a favore dell’individuo non dell’individualità. Il Gruppo vanta infa un punteggio elevato nell’indice FTSE4Good Index (vedi box) in materia di standard internazionali per i dipenden­ , grazie ad una policy di diversità e in­ clusione, introducendo il conce o di azienda come “comunità” lavora va, che si estende ad esempio a un programma di coinvolgimento avanzato che permet­ te ai lavoratori di diventare azionis a condizioni favorevoli. Molto interessante è anche la recente scelta della Ferrero di Alba, considerata la migliore azienda in cui lavorare in Italia, di aprire ai figli dei dipendenti, dopo l’asilo nido, la scuola materna, investendo sul territorio e sul benessere della persona, di nuovo al centro del mondo, perfettamente armo­ nizzata tra cielo e terra come un rinno­ vato “uomo vitruviano”. 9­10 2018

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Brand reporter cercasi Qualsiasi cosa si venda ha bisogno di essere raccontato con le giuste parole, per comunicare in maniera coinvolgente anche sul web. Nasce così il brand reporter, la nuova figura professionale 4.0 di Cris na Chiaro

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er rafforzare l’iden tà aziendale, lo storytelling appare oggi come la tecnica di comunicazione più ver­

diffusa da altri uten , che magari sono sul posto e ba ono sul tempo qualsiasi troupe radio­televisiva. Nel mondo del

sa le, capace di aprire nuove strade al racconto del brand, sopra u o sul web, e rivalutando il ruolo di chi le storie le sa raccontare. Ecco quindi emergere una nuova figura professionale 4.0, il brand reporter, un professionista che pur affon­ dando le basi nella tecnica giornalis ca, è capace di affiancare competenze digi­ tali e di marke ng.

“you reporter”, dove ognuno di noi alla fi­ ne si sente protagonista, molte profes­ sioni sono state così scosse da questo in­ calzante mutamento di tempi che sono corse ai ripari, rime endosi in gioco e in­ ventando nuove figure di riferimento.

Nuove figure di riferimento Se è vero che il digitale ha cambiato le nostre vite, possiamo affermare senza dubbio che il mondo della comunicazio­ ne ha subìto una vera rivoluzione, non solo per quanto riguarda gli strumen u lizza , ma sopra u o per nuovi tempi e modalità. Un esempio? I nostri padri aspe avano le 20,00 per seguire in tele­ visione il TG giornaliero con le no zie dal mondo; oggi non solo è possibile cono­ scere fa ed even dal proprio smar­ tphone e a raverso i social, Facebook tra tu , ma addiri ura la no zia può essere

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L’arte dello storytelling aziendale Ecco perché anche la comunicazione d’impresa, oltre a scelte precise in fase di produzione, per essere davvero compe ­ va nella diffusione e nel marke ng deve me ere in campo strategie più comples­ se, con più canali di dialogo, ognuno con contenu dedica . Nasce così l’arte dello storytelling aziendale, che costruisce e racconta il brand e il suo mondo a ra­ verso percorsi emozionali, nei casi più in­ teressan fino a coinvolgere il consuma­ tore su pia aforme social, quasi man­ dando in soffi a il classico comunicato stampa, che diventa solo una piccola parte di una strategia comunica va più coinvolgente. mastermeeting.it


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Dal “prodotto” al “bene” Primo passo fondamentale per costruire una nuova narrazione aziendale è abban­ donare l’accezione del brand come “pro­ do o” per preferire quella più ampia di “bene” o “servizio”. In questa maniera, tu e le cara eris che del brand diventa­ no un serbatoio di spun pron all’uso per storie emozionali, che trasformano il messaggio promozionale in racconto. Colonna portante delle brand stories sa­ ranno: il nome del brand; l’immagine o il logo che ne riassume la storia; il brand value, ovvero il valore nel proprio seg­ mento di mercato; la brand iden ty, ov­ vero il mondo di riferimento creato per i consumatori; e infine il valore aggiunto, che implementa ed accresce la brand awareness. Insomma, una buona campa­ gna di storytelling marke ng non parla dei prodo , ma del mondo dei suoi pro­ do , ne suggerisce l’importanza, o la fa­ miliarità o ancora il valore aggiunto per migliorare la vita del consumatore.

Conoscere per comunicare emozioni È evidente che per creare campagne di comunicazione così complesse in manie­ ra efficace sono necessari un content

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marke ng di qualità e un preciso piano editoriale, oltre alla capacità di elaborare tes equilibra . Se il brand reporter è giornalista, infa , i suoi contenu avran­ no più valore perché regola da un codi­ ce e co di riferimento, che tutela il con­ sumatore dal pericolo di una informazio­ ne di parte. Alla base dello storytelling ci sarà quindi prima di tu o una approfon­ dita conoscenza del proprio brand, dei valori che cara erizzano l’azienda, delle azioni che svolge, degli obie vi che vuo­ le raggiungere. Conoscersi è fondamen­ tale per capire cosa comunicare. Una vol­ ta capito cosa vogliamo dire, bisogna aver chiaro a chi è dire o il nostro mes­ saggio, il nostro target di riferimento. Sa­ rà u le capire quale linguaggio scegliere e su quale componen emozionali fare più affidamento, elemen che possono essere o mizza a seconda del canale scelto per veicolare il messaggio. Anche il

Lo storytelling appare oggi come la tecnica di comunicazione più versa le, anche per rafforzare la propria brand iden ty

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Red Bull ha scelto da tempo nuovi contenitori web di comunicazione, dando vita anche ad una newsroom chiamata Red Bull Content Pool

contenitore diventa fondamentale per diffondere il nostro messaggio; può esse­ re un sito di riferimento, una pagina so­ cial, un canale video o audio, o tu e que­ ste cose insieme. Insomma, il brand journalism di oggi prevede che l’azienda si compor in maniera del tu o nuova, co­ me un vero editor del proprio messaggio.

L’importanza di un biglie o da visita ben fa o Raccontare la propria brand iden ty, con le giuste pa­ role, è importante, ma altre anto valore va dato alla nostra nuova “cornice” di presentazione, il sito, non solo nella scelta della cromia che deve ricordare i co­ lori dell’azienda, ma anche nella creazione di un logo originale o di un mo o iden fica vo. Importan sa­ ranno le voci di menu nella home page, per spiegare il campo d’azione, ma anche chi sono i protagonis dell’azienda che racconteranno nuove idee di marke­ ng e il mondo nel quale l’azienda opera: se per esem­ pio è l’energia, ci sarà un menù dedicato all’innovazio­ ne o alla sostenibilità; se è un prodo o alimentare si allargherà lo sguardo a benessere, salute e conoscen­ za delle materie, prime e così via. Più il sito è ricco e più sarà importante un piano editoriale e uno staff professionale su cui contare, capace di comunicare re­ al me le a vità dell’azienda e le sue inizia ve, ma anche di organizzare al meglio i contenu per indiciz­ zarli con successo nel mare magnum del web.

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Case history di qualità Servono quindi figure professionalmente preparate, per sapere cos’è una no zia, per fornire informazione e allo stesso tempo veicolare con il giusto linguaggio i valori dell’azienda che si rappresenta. Al­ cune ne hanno riconosciuto l’importan­ za. Cisco, mul nazionale specializzata nella fornitura di appara di networking, tra il 2013 e il 2015, ha assunto una tren na di giornalis (ex reporter di te­ state di spessore) chiedendo loro di scri­ vere per un canale di no zie – completa­ mente di proprietà di Cisco – The Network, che si occupa di innovazione e tec­ nologia. Red Bull ha dato vita alla sua newsroom chiamata Red Bull Content Pool, dove oltre ad ar coli web vengono prodo video, docufilm e una rivista car­ tacea mensile per gli aman degli sport estremi. Anche Eni ha un suo canale web molto ricco ed ar colato e un suo maga­ zine dedicato. Dall’universo Disney inve­ ce è nato Babble, un sito indirizzato so­ pra u o a future mamme, dove possono trovare tu o quello che hanno bisogno di sapere sul benessere del loro bambi­ no. E, ancora, Open Forum, spin­off di American Express, per gli imprenditori che non vogliono perdersi nemmeno una novità sul mondo della finanza. Anche nel mondo dell’hotellerie ci sono catene alberghiere e des nazioni che stanno provando ad u lizzare lo storytelling co­ me strumento di comunicazione princi­ pale: Best Western con i suoi Indie Films, Four Seasons con i suoi canali social, o il 5 stelle Meliã di Milano, che ha generato con Lavazza un’auten ca e completa Italian Coffee Experience costruendo una storia che eleva ad un livello esperienzia­ le il momento caffè. Ma siamo ancora all’inizio di una nuova avventura. mastermeeting.it


㄰ 㤵

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FINANCIAL CONFIDENTIAL

A cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Il mondo della finanza viene spesso indi­ cato, a ragione o a torto, come un sub­ strato magma co, dove oscure forze muovono capitali alla ricerca del massi­ mo guadagno personale, noncuran del­ le conseguenze delle azioni a medio ter­ mine ed a scapito dei più deboli. Il contesto finanziario del terzo millennio è più che mai vivo e fantasioso, supporta­ to dall’accelerazione determinata dall’ul ­ ma generazione di processori: lo sviluppo delle cryptovalute, delle nuove re di tra­ smissione da salvaguardate dalle block­ chain, ne è un esempio. Parallelamente a questo prevedibile andamento, si sta svi­

un operatore umanitario, i governi dei Paesi in difficoltà. Il primo proge o vara­ to con l’ausilio di un HIB è consis to nel supportare tre centri riabilita vi, a svi­ luppare competenze professionali per la rapida soluzione di problemi deriva dal­ la riduzione della capacità motoria di po­ polazioni residen in area di guerra. La CRI (l’ente umanitario promotore del Bond) si è impegnata a incrementare la produ vità dei centri iden fica , for­ mando gli operatori locali, migliorando i processi esisten , con il fine ul mo di aumentare il numero degli interven , di­ minuire gli sprechi e migliorare l’apporto

Finanza etica: HIB ­ Humanitarian Impact Bonds luppando, nella coscienza di alcuni opera­ tori, una maggiore consapevolezza che gli strumen finanziari ed il bene delle per­ sone non devono necessariamente esse­ re divergen . È in questa direzione che si orienta la “finanza e ca”, con una natura­ le evoluzione delle inizia ve promosse al­ la ricerca del punto di equilibrio tra il pro­ fi o dal capitale e il bene sociale. Ciò che iniziò decenni fa con il proge o del microcredito in India, oggi vede alcu­ ni operatori impegna ad allargare il ven­ taglio delle inizia ve di finanza e ca, proponendo tra le altre, operazioni assi­ milabili al venture capital come ad esem­ pio gli Humanitarian Impact Bond (in se­ guito HIB). La traduzione le erale nella nostra lin­ gua “Obbligazioni ad impa o umanitario” sinte zza la missione che si prefiggono ques strumen finanziari, il cui primo concreto Bond fu lanciato nell’o obre dello scorso anno dalla Croce Rossa In­ ternazionale e che ha coinvolto una deci­ na di sogge governa vi e priva , inclu­ so il governo italiano, con la raccolta di 20 milioni di franchi svizzeri circa. In estrema sintesi, e con il supporto di un operatore professionale che stru ura il Bond, l’inizia va si realizza con la parte­ cipazione di tre sogge : gli inves tori,

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di risorse specifiche già stanziate dai go­ verni locali o dalle cooperazioni interna­ zionali. Il Bond di durata quinquennale, oltre ad avere il ritorno “e co” di aver partecipato ad un’inizia va umanitaria, se alla sca­ denza determinerà il raggiungimento de­ gli obie vi, sarà rimborsato nella sua in­ terezza anche con un premio finale del 7%. Come nel venture capital il rischio assunto è alto, infa , qualora il risultato non fosse raggiunto, agli inves tori è stato rappresentato che potrebbe deter­ minare delle perdite importan sino al 40% del denaro inves to. L’u lizzo dei bond per inizia ve analoghe è una delle a vità di una società finan­ ziaria belga KIOS caring finance che, nel­ la sezione dedicata alla Finanza Innova ­ va, spiega come finanza e perseguimento di fini e ci possano coesistere, ed in par­ colar modo loro hanno a vato due ra­ mi di a vità: la composizione di HIB e di SIB, il Social Impact Bond. Seguendo la filosofia di KIOS, facilmente rintracciabile nel loro sito web, è possibi­ le unire in uno strumento finanziario i ca­ pitali priva , le agenzie umanitarie e le is tuzioni pubbliche, sia a scopi sociali sia a scopi umanitari. Nel 2014 la KIOS ha emesso il primo SIB in Belgio per sup­ www.mastermeeting.it


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portare l’inserimento degli immigra nel mondo del lavoro; in seguito ha emesso un secondo SIB in Francia per la realizza­ zione di un proge o casa­famiglia per evitare l’allontanamento dei bambini dai genitori in difficoltà economiche, e sta lavorando su altre inizia ve che coinvol­ gono priva ed En sociali in Europa. Con riguardo alle inizia ve umanitarie, stanno lavorando per la creazione di un Bond HIB a favore dei rifugia siriani nei campi profughi alles dalla CRI, avente lo scopo di migliorare l’efficienza delle stru ure e fornire servizi complementari nella ges one dei campi stessi.

tazione da parte degli operatori e dei go­ verni locali, delle regole dell’HIB, deter­ mina una maggiore responsabilità nel completamento del proge o nei tempi e nei cos previs per res tuire il pres to ed il premio in contra o. Si segnala come anche in Gran Bretagna, si sono avviate inizia ve analoghe di SIB, con proge a favore dei senza te o, in sos tuzione dei semplici crowfunding o colle e umanitarie per le quali in passato sono sor dubbi sulla loro efficacia. Sem­ brerebbe che i SIB siano maggiormente gradi a fondazioni, società di assicura­ zioni, banche e filantropi priva poiché

Nelle note a commento delle operazioni a beneficio dei potenziali inves tori, i sogge coinvol spiegarono come ini­ zia ve di questo genere servono ad an ­ cipare con personale qualificato, lo svi­ luppo e la ricostruzione di situazioni for­ temente segnate da catastrofi, unendo dazioni di denaro da parte di priva ed Is tuzioni nella creazione di una massa adeguata per supportare l’inizia va nel medio periodo sino al successo. L’accet­

garan scono una maggiore trasparenza nell’intero processo dal reperimento fon­ di, al loro u lizzo ed alla rendicontazione ai so oscri ori. Il mondo finanziario si sta muovendo sempre più velocemente, e nel suo svi­ luppo poliedrico è auspicabile che insista nel fornire un tangibile supporto ad ini­ zia ve di finanza e ca, che dovrebbero essere maggiormente diffuse e pubbliciz­ zate non solo agli adde ai lavori.

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IL PARERE DEL LEGALE

A cura dell’avvocato Roberta Borghini

Si viaggia sempre di più. Oltretu o con modalità impensabili sino a qualche anno fa, con maggiore consapevolezza e mino­ re rassegnazione. E il diri o viaggia insie­ me ai mutamen sociali. Dal 1° luglio scorso, per i ci adini del­ l’Unione Europea viaggiare all’estero sarà molto più sicuro e agevole grazie all’en­ trata in vigore della Dire va (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio: le nuove norme sono state recepite dall’Italia con il Decreto legisla­ vo 21 maggio 2018, n. 62. Secondo le s me della Commissione Europea, que­ sta nuova regolamentazione potrà ridur­

nozione di “pacche o turis co” che non è più riservato ai contra conclusi nel territorio dello Stato, nell’esplicita finalità di coprire un ventaglio più ampio di fa ­ specie, comprendendo: i contra on­li­ ne, i pacche “su misura” e i pacche “dinamici”. In presenza di pacche turis ci, il vendi­ tore e l’organizzatore hanno l’obbligo di fornire al viaggiatore, prima della conclu­ sione del contra o, un modello informa­ vo standard e una serie di informazioni sulle principali cara eris che dei servizi turis ci offer (ad esempio, sulla lingua in cui sono presta i servizi ovvero se il

Nuove regole per nuovi viaggiatori re sensibilmente danni, disguidi e spese aggiun ve per i consumatori, portando a un risparmio complessivo di 430 milioni di euro ogni anno. Il provvedimento modifica la disciplina prevista rela vamente ai pacche e ser­ vizi turis ci vendu da professionis a viaggiatori e ai servizi turis ci collega , la cui offerta o vendita a viaggiatori è agevolata da professionis , prevedendo tra le novità un ampliamento della nozio­ ne di “pacche o turis co” e maggiori tu­ tele ai turis a raverso l’intensificazione della responsabilità dell’organizzatore e del venditore. Il decreto definisce in modo più ampio la Con l’espressione “pacche o turis co” si intende la combinazione di almeno due pi diversi di servizi turis ci ai fini dello stesso viaggio o della stessa vacanza, purché si verifichi almeno una delle seguen con­ dizioni: 1) tali servizi devono essere combina da un unico professionista, an­ che su richiesta del viaggiatore o conformemente a una sua sele­ zione, prima che sia concluso un contra o unico, per tu i servizi; 2) tali servizi, anche se conclusi con contra dis n con singoli forni­ tori di servizi turis ci, devono essere: a) acquista presso un unico punto vendita e seleziona prima che il viaggiatore decida di effe uare il pagamento; b) offer , vendu o fa ura ad un prezzo forfe ario o globale; c) pubblicizza o vendu con la denominazione “pacche o” o de­ nominazione analoga; d) combina entro 24 ore dalla conclusione di un primo contra o a uno o più professionis , anche con processi collega di prenota­ zione online.

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viaggio sia idoneo a persone con mobili­ tà rido a). Sono, altresì, previste per gli organizzato­ ri ed i venditori forme obbligatorie di as­ sicurazione per la responsabilità civile e rafforzate le garanzie per il viaggiatore in caso di insolvenza o fallimento degli stessi. Altra rilevante novità della nuova discipli­ na è l’allungamento dei termini di prescri­ zione: tre anni per il danno alla persona e due per gli altri danni, a fronte del termi­ ne di due anni ed un anno, rispe vamen­ te, previs dalla norma va vigente. Di rilievo anche l’introduzione della nuo­ va categoria dei “servizi turis ci collega­ ”, consisten nella combinazione di due diversi pi di servizi turis ci, che però non cos tuiscono un “pacche o” e com­ portano la conclusione di contra di­ s n : ovvero si tra a di servizi fa ura separatamente da due professionis ma propos nell’ambito di un unico contrat­ to o di un’unica visita. Inoltre, grazie a un altro provvedimento europeo entrato in vigore ad aprile 2018, i viaggiatori hanno un comfort in più: in ogni Paese membro dell’UE po­ tranno infa usufruire degli abbona­ men a va a servizi video, tv, sport, musica, giochi ed e­book. In altre parole, chi viaggia non dovrà rinunciare alla par­ ta della squadra del cuore o alla propria serie preferita. www.mastermeeting.it



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GREEN REPORT

L’Italia fa scuola nel Mice E lo fa per una giusta causa: grazie al progetto di recupero del cibo “Food for Good” siamo all’avanguardia in Europa di Dario Ducasse

Secondo la Commissione Europea ogni anno nell’Unione sono spreca circa 88 milioni di tonnellate di cibo

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ood for Good” fa scuola in Eu­ ropa. Il proge o di lo a allo spreco alimentare nato circa tre anni fa dalla partnership tra Feder­ congressi&even , l’associazione che riu­ nisce le imprese della mee ng industry italiana, e le Onlus Banco Alimentare ed Equoevento, è oggi tra le best prac ce presen sulla Pia aforma dell’UE dedica­ ta proprio al tema delle perdite e degli sprechi alimentari (EU Pla orm on Food Losses and Food Waste). La no zia è quindi che l’Italia diventa esempio per

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proge o avveniris co anche dal presi­ dente dell’Opera Cardinal Ferrari di Mila­ no – “Food for Good” è il programma na­ to per garan re il recupero delle ecce­ denze alimentari dagli even Mice e con­ gressuali italiani che è par to nel 2015 grazie alla cura e alla collaborazione di Federcongressi&even e delle due Onlus Banco Alimentare ed Equoevento. Si tra a di un proge o “semplice”, che non comporta grossi sforzi, né sopra u o cos per gli organizzatori di even che vogliono parteciparvi facendo del bene

tu a l’Europa, e non solo, nella lo a allo spreco alimentare e nell’organizzazione di perfe e corre even lega alla te­ ma ca del cibo. Vale la pena, però, prima raccontare come si è arriva a questo importante riconoscimento, e spiegare non solo come è nato, e grazie a chi, il proge o “Food for Good”, ma anche ca­ pire come funziona, chi lo u lizza e quale può essere il suo impa o posi vo sul mondo del Mice e del business travel. Basato e organizzato nel rispe o delle norma ve grazie alla Legge n.155/2003 de a del Buon Samaritano – tanto che alla sua partenza venne presentato come

al prossimo. A raverso il lavoro di Banco Alimentare ed Equoevento, Federcon­ gressi&even è in grado di me ere in conta o dire o i responsabili delle so­ cietà di catering o gli organizzatori di even con le organizzazioni di volonta­ riato che si trovano proprio sul territorio nel quale si svolge l’evento. L’organizza­ tore spiega alla Onlus di riferimento, quindi, quali sono le pologie e le quan­ tà di cibo da recuperare: a questo pun­ to il suo “lavoro” è già finito. Tocca alla Onlus organizzarsi per provvedere al re­ cupero del cibo in eccesso al termine del pranzo o della cena. Il cerchio si chiude, mastermeeting.it


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GREEN REPORT

infine, quando il cibo recuperato viene consegnato dire amente ad en carita­ tevoli che ne hanno fa o richiesta (come ad esempio case famiglia, mense per po­ veri e centri per rifugia ) in modo veloce senza che niente vada a male o venga sprecato.

Stop agli sprechi Non serve essere così tanto sensibili per non osservare con fas dio e senso di im­ potenza lo spreco di cibo che spesso av­ viene al termine di un pranzo o di una cena durante i convegni. Certo, è corret­ to che i buffet debbano essere ricchi per

Chi è chi • Banco Alimentare è una Onlus che persegue finalità di solidarietà socia­ le a raverso la raccolta delle ecce­ denze di produzione agricole, del­ l’industria, specialmente alimentare, della grande distribuzione e della ri­ storazione organizzata e alla ridistri­ buzione ad en che si occupano di assistenza e di aiuto ai poveri, agli emargina e, in generale, a tu e le persone in stato di bisogno. • Equoevento è la prima organizzazio­ ne in Italia che si occupa di risolvere il problema degli sprechi alimentari nel se ore degli even . Nata nel 2014, l’organizzazione si è sviluppa­ ta rapidamente grazie ad una rete di giovani volontari e, in meno di un anno, ha realizzato oltre 100 Equoe­ ven , oltre 30.000 pas ri ra , ol­ tre 20 en caritatevoli beneficiari, tra case famiglia, mense per poveri e centri per rifugia . • Federcongressi&even è l’associazio­ ne nazionale di primo livello che rap­ presenta unitariamente le imprese pubbliche e private e i professionis che svolgono a vità connesse con il se ore dei congressi, convegni, se­ minari ed even aggrega vi, di in­ cen vazione e di comunicazione.

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soddisfare l’occhio oltre al palato, ma spesso grandi quan tà di cibo finiscono nella spazzatura. “Food for Good” oggi è tra le best prac ce presen sulla Pia a­ forma dell’UE sul tema delle perdite e degli sprechi alimentari (EU Pla orm on Food Losses and Food Waste). È molto importante, perché questa stessa Pia a­ forma dell’UE era stata is tuita circa due anni fa dalla Commissione Europea nel­ l’ambito del Piano d’azione dell’UE per l’economia circolare del 2015 al fine di individuare, condividere e sviluppare so­ luzioni per ridurre lo spreco nella filiera alimentare così da contribuire a raggiun­ gere l’“Obie vo di Sviluppo Sostenibile” di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030 e diminuire le perdite di cibo lungo le catene di produzione e di approvvigio­ namento alimentare. “Food for Good” è stato inserito tra le buone pra che da condividere a livello europeo anche gra­ zie alla proposta di Banco Alimentare, Onlus che ne ha condiviso gli ideali dal­ l’inizio e che contribuisce ai lavori della Pia aforma dell’UE sul tema delle perdi­

Dal suo lancio “Food for Good” ha permesso il recupero di circa 80mila pia pron

La delegazione italiana durante la presentazione di “Food for Good” al Parlamento Europeo

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GREEN REPORT

I numeri dello spreco di cibo in Europa Secondo la Commissione Europea, ogni anno nell’UE sono spreca circa 88 milioni di tonnellate di cibo, circa 173 chilogrammi pro capite, per un valore complessivo di circa 143 miliar­ di di euro. S mando la produzione complessiva di alimen in Europa in 865 kg/per persona, significa che ad andare sprecato è il 20% del cibo pro­ do o, una cifra imponente che deve essere assolutamente rido a. Alessandra Albarelli, Presidente di Federcongressi&even

Eliminare gli sprechi alimentari agli even è una prac ce che sempre più organizzatori sposano

Giuliana Malagu , Responsabile Comunicazione di Banco Alimentare

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te e degli sprechi alimentari in virtù della delega ricevuta dal Tavolo per la lo a agli sprechi e per l’assistenza alimentare del Ministero delle Poli che Agricole, Ali­ mentari e Forestali. «La decisione di pro­ porre “Food for Good” come buona pras­ si anche a livello europeo è nata dalla consapevolezza del forte valore del mo­ dello ado ato in Italia. Un modello che non ha solo come scopo il recupero delle eccedenze dal se ore degli even e dai congressi, ma di creare una cultura del valore del cibo anche in questo ambito, a raverso una serie di strumen di co­ municazione molto efficaci e fondamen­ tali per la replicabilità del proge o, an­ che negli altri Sta membri d’Europa», ci ha spiegato la Responsabile Comunica­ zione di Banco Alimentare Giuliana Ma­ lagu . «Essere diventa un modello ope­ ra vo di dimensione europea», ha ag­ giunto la Presidente di Federcongres­ si&even Alessandra Albarelli, «è un ri­ sultato che gra fica l’impegno di chi so­ s ene “Food for Good”. E per noi di Fe­ dercongressi&even si tra a di un pro­ gramma fortemente voluto. Dal suo lan­ cio ha permesso il recupero di circa 80mila pia pron e 5mila chilogrammi

di pane e fru a. Il riconoscimento a livel­ lo europeo ci riempie di orgoglio ma, so­ pra u o, ci s mola a fare di più affinché un numero sempre crescente di operato­ ri del se ore lo ado durante i propri even ».

Anche in Parlamento Dopo essere stata ele a come best prac­ ce europea, “Food for Good” è stata an­ che presentata lo scorso maggio, all’aula del Parlamento Europeo di Bruxelles, du­ rante la conferenza “Meno spreco, più solidarietà – Il Caso Italiano e le Buone Pra che Nazionali”. Presente anche la stessa Presidente di Federcongres­ si&even Alessandra Albarelli che ha ri­ cordato l’obie vo di sensibilizzare non solo tu gli operatori italiani ma anche le associazioni internazionali della mee­ ng industry, a raverso campagne di co­ municazione ad doc. Durante l’evento l’Onorevole Patrizia Toia ha voluto so o­ lineare come «L’Unione europea sia una delle regioni più ricche del pianeta ed è anche quella più all’avanguardia sui temi dell’ambiente e dell’economia circolare». mastermeeting.it


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38 TopBleis Forte Village (4).qxp_Layout 1 23/10/18 14:10 Pagina 128

Forte Village Resort TOP BLEISURE HOSPITALITY

Vera propria oasi di lusso e bellezza, questo complesso, che può essere prenotato interamente in esclusiva, vanta più di 700 camere suddivise tra otto hotel e 11 ville e si posiziona come punto di riferimento per eventi su larga scala

C

on una capacità rice va di oltre 700 camere, di cui 40 suite, sud­ divise tra o o hotel e 11 ville, il Forte Village Resort è oggi un punto di riferimento per even di alto livello e su larga scala ed è in grado di coinvolgere nei suoi spazi più di 1400 persone. Ada­ giato sulle spiagge dorate di Santa Mar­

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gherita di Pula, in uno degli angoli marit­ mi più belli della Sardegna e del Medi­ terraneo, questo complesso è fru o di una recen ssima ristru urazione dove ogni elemento è dotato di un proprio fa­ scino dis n vo e garan sce numerose possibilità di u lizzo esclusivo. L’hotel Villa Del Parco, ad esempio, è un raffina­

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38 TopBleis Forte Village (4).qxp_Layout 1 23/10/18 14:10 Pagina 129

TOP BLEISURE HOSPITALITY

to bou que hotel 5 stelle, dall’atmosfera in ma e raccolta, grazie anche alle sue 43 tra camere e bungalow, proprio ac­ canto alla SPA del complesso. Ispirato in­ vece allo s le mediterraneo, l’Hotel Ca­ stello, è un 5 stelle con 200 stanze e una piscina riscaldata vicinissima al mare. Al centro del complesso si trova l’hotel Pi­ neta, con le sue 102 camere immerse in un’oasi di lusso, tranquillità e bellezza. I numerosissimi spazi comuni rispondono adeguatamente a qualsiasi necessità le­ gata sia al tempo libero sia alle a vità congressuali. Gli immensi giardini, le ter­ razze con vista sul mare, i 21 ristoran , i bar, le piazze e le piscine si trasformano in loca on ideali per cocktail party, cene e serate di gala indimen cabili. Inoltre, una delle peculiarità del complesso è la possibilità di affi are uno specifico hotel o l’intero resort per even priva , nei mesi mi della stagione primaverile e di quella autunnale.

re portata, inoltre, sono disponibili 45 sa­ le più piccole, pensate per mee ng da 8 a 30 partecipan . Adiacente al centro, si trova uno spazio per mostre e coffee break e, su richiesta, l’organizzazione è in grado di fornire un servizio di catering fi­ no a 3500 coper . Infine, per even e concer fino a 2000 persone, c’è il nuo­ vo PalaForte, una splendida tensostrut­ tura di ul ma generazione.

Relax con la talassoterapia Per una remise en forme all’insegna del lusso e del benessere, invece, è stata da poco inaugurata l’elegante SPA privata, immersa nei rigogliosi giardini dell’Ac­ quaforte Thalasso&SPA, il centro benes­ sere dotato di un percorso talassoterapi­ co al coperto ideale per chi voglia usu­ fruire dei benefici dell’acqua di mare an­ che nella stagione più fredda. Silvia Fissore

Un’arena per tutte le stagioni Tra gli spazi più versa li e scenografici del complesso, non va poi dimen cato il meraviglioso teatro all’aperto, la Forte Arena: 13 mila metri quadra che inclu­ dono il palcoscenico, a cui si aggiungono altri 10 mila metri quadra di spiazzo er­ boso, con una capienza fino a 5000 pos a sedere. A breve la Forte Arena sarà do­ tato di un modernissimo sistema di co­ pertura telescopica che la renderà ada o a ospitare spe acoli e lanci di prodo o anche nella stagione invernale o in caso di maltempo.

La meeting VIP e il centro congressi Altro fiore all’occhiello è la nuova e futu­ ris ca sala mee ng sulla terrazza, nel punto più alto del resort, pensata per mee ng VIP di al ssimo livello. Con la sua vista a 360° sul mare, la montagna e la straordinaria vegetazione del Forte Vil­ lage, è ideale per mee ng di 30 persone, in s le boardroom, e di 50 persone nella disposizione a teatro. Diventa un am­ biente sofis cato per cocktail party e mee ng VIP di al ssimo livello. Il centro congressi del Forte Village dispone poi di 20 sale per even di ampio respiro e di una hall modulare in grado di accogliere da 20 a 1000 ospi . Per riunioni di mino­ mastermeeting.it

Sardegna da vivere La bellezza della Sardegna e la cornice che completa un sog­ giorno al Forte Village. L’organizzazione offre un ricco anche il programma di a vità outdoor ed escursioni alla scoperta delle spiagge cristalline e dell’entroterra. Dalle gite in barca o in jeep 4x4, alle immersioni subacquee, dalle passeggiate a cavallo sulla spiaggia, fino alle visite nei più bei si archeologici della zona, tra cui quello di Nora e il complesso nuragico di Barumini o le gro e di Is Zuddas, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ogni a vità o escursione proposta si trasformerà in un momento indimen cabile a raverso il quale vivere in pieno le meraviglie dell’Isola.

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TOP BLEISURE HOSPITALITY

San Domenico Hotels Group Identità pugliese e vocazione per il bello ma anche servizi su misura e una qualità di altissimo livello. Per local experience dal fascino unico

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an Domenico Hotels Group è un piccolo mondo di ospitalità che racchiude un’iden tà fortemente pugliese, unita a servizi su misura e di al­ ssimo livello. Denominatore comune è la visione innova va della famiglia Melpi­ gnano, la cui storia di successo inizia nel 1996 con l’apertura della splendida Mas­ seria San Domenico, ad oggi incontrasta­ ta per fascino e bellezza e celebre per la sua SPA, una delle migliori in Italia per la talassoterapia. La filosofia dell’accoglien­ za della famiglia Malpignano è offrire esperienze locali e auten che, immersi nella bellezza incomparabile della natura e della campagna pugliesi e accol all’in­ terno di stru ure fortemente legate ai luoghi e riportate al loro an co splendo­ re da un sapiente lavoro di recupero. Og­ gi fanno parte del gruppo qua ro masse­ rie, due SPA e un campo da Golf 18 bu­ che, a pochi passi dalla costa adria ca, dalle colline della Murgia e della Valle

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d’Itria, facilmente raggiungibili dagli ae­ ropor internazionali di Bari e Brindisi. Ad esse si aggiungono il winery e bistro Li Veli e una raffinata townhouse, nel cuore di Chelsea a Londra.

Un borgo visionario Fiore all’occhiello del Gruppo è sicura­ mente Borgo Egnazia, a Savelletri di Fa­ sano (BR), nato nel 2010 da un proge o visionario che vuole essere un omaggio all’archite ura tradizionale pugliese, di cui riprende materiali, come tufo e pietre locali lavorate a mano, forme e colori. Il complesso si ar cola in una Corte, l’edifi­ cio centrale, con 63 camere suddivise in diverse pologie; il famoso Borgo, con 92 case e, ispirato ai villaggi dei conta­ dini, con i suoi archi di ingresso, le stradi­ ne dai nomi pugliesi, la piazza e la torre dell’orologio; infine le 28 Ville, raffinate ed accoglien , tu e con piscina e giardi­ no privato. Gli ospi ritrovano lo stesso

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TOP BLEISURE HOSPITALITY

Speleonight Senza dubbio una proposta decisa­ mente unica da vivere per gli ospi è la “speleonight” delle vicine Gro e di Castellana: un’escursione in no urna, incredibile e fuori dagli schemi, che segue un percorso normalmente non transitato durante le visite diurne. Ac­ compagna da esper speleologi, i partecipan vivranno le gro e a ra­ verso la scoperta dei loro suoni e co­ lori naturali e l’osservazione delle spe­ cie animali che le popolano.

Andrea Ribaldone. A Borgo Egnazia si trovano anche due bellissime spiagge private (Cala Masciola e La Fonte) e un centro benessere, la Vair SPA, affidato a un qualificato team di professionis . Gli ospi sono accudi con premura e di­ screzione dai Local Adviser della stru u­ ra, a disposizione per qualsiasi necessità. Questa a enzione ai de agli dell’acco­ glienza ha guadagnato a Borgo Egnazia l’ingresso nel Leading Hotel of The World e pres giosi riconoscimen inter­ nazionali (“Best Hotel of the Year” di Vir­ tuoso nel 2016 e “Most Life Changing Experience” di Condè Nast UK nel 2017). A luglio 2018, in occasione della 23a edizione dei World’s Best Awards di Travel + Leisure, Borgo Egnazia si è clas­ sificato al primo nella categoria Top Ita­ lian Resort, quarto nella categoria Top 10 European Resort Hotels ed è tra i Top 100 hotel. Monica Foglia

amore per le tradizioni anche nelle spe­ ciali colazioni casalinghe, preparate dalle Massaie, o nelle proposte gourmet ispi­ rate alla dieta mediterranea dei sei risto­ ran , coordina dall’Execu ve Chef Do­ mingo Schingaro, so o la direzione di

Golf so o gli ulivi A poca distanza da Borgo Egnazia si trova il San Domenico Golf: un percorso 18 buche tra cespugli di mirto e ulivi secolari che lo rendono decisamente unico e lo posizionano tra i mi­ gliori campi d’Italia, con un panorama insuperabile che si estende per 6.300 m fino al mare. Proge ato secondo i più elevan standard conformi alle specifiche della USGA, accoglie al suo interno la Masseria Cimino, splendida stru ura del XVIII secolo considerata anche la guesthouse del Campo. Inaugura­ to nel 2003, il San Domenico Golf è stato lo scenario di impor­ tan tornei nazionali e internazionali per professionis (Cam­ pionato nazionale Omnium, Campionato della P.G.A. Italiana, Grand Final del Challenge Tour) e numerosi sono i giocatori di fama internazionale che hanno calcato la sua erba, tra cui Mar­ n Keimer, Alvaro Quiros, Rafa Cabrera Bello.

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Vivosa Apulia Resort TOP BLEISURE HOSPITALITY

È in Salento il primo resort antistress del mondo, dove l’offerta Mice punta tutto sul benessere dei dipendenti

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mmerso nel Parco naturale regionale Litorale di Ugento, che abbraccia par­ te della costa orientale del Salento, il Vivosa Apulia Resort è una splendida stru ura sullo Jonio che coniuga tradi­ zione mediterranea e design contempo­ raneo. Tu e le camere si affacciano su

una formula an stress modulata sulle specifiche esigenze di ogni realtà. L’obie vo è lavorare sullo stress dei di­ penden partendo dall’esperienza e dal background del singolo senza trascurare il contesto in cui lavora. Di qui, una va­ rietà di laboratori e a vità ispira al concept dell’an stress experience: wor­ kshops e seminari sulle ar orientali, del­ lo yoga e del pilates; programmi di food therapy; eco­sport come il golf in pineta e in spiaggia, o il nordic walking. «Vivosa Apulia Resort», spiega la Direzio­ ne, «è il primo resort an stress nel mon­ do ed è una grande opportunità per ispi­ rare e s molare le aziende a considerare il valore imprescindibile del capitale uma­ no. Per questo abbiamo ideato il nuovo brand Unique An stress Quality, un si­ stema che cer fica la poli ca an stress di un’azienda e il benessere dei lavoratori a raverso un’offerta di a vità an stress innova va». S.F.

cor interne e sono dotate di giardino o balcone; gli ospi hanno a disposizione WIFI gratuito nelle aree comuni, servizio medico (a pagamento), negozi con spe­ cialità locali, giornali, tabacchi, ogge di uso quo diano, ampio parcheggio inter­ no scoperto e un servizio transfer da/per aeropor e stazioni (a pagamento). Alle aziende, Vivosa Apulia Resort offre

Team Building, per tu i gus L’offerta Mice Il resort dispone di qua ro sale mee ng principali concepite come un unico corpo: l’ampia sala Messapica (circa 500 perso­ ne a platea) con illuminazione naturale, vista giardino, una lob­ by dedicata per accogliere gli ospi , modulabile in 4 sale, le prime due gemelle (la sala Greca e quella Romana) ed altre due sale (Normanna e Bizan na), a raverso una parete divisoria in­ sonorizzata. Ci sono poi tre sale addizionali da 20, 40 e 60 mq con luce naturale per le riunioni di lavoro.

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Ricchissima la proposta team building: dal dragon boats, in cui si pagaia a suon di tamburo, al parco avventura nel vicino parco naturale passando per il golf in pineta o in spiaggia, le passeggiate a cavallo e le escursioni nei dintorni. Il tu o declinabile in base alle esigenze di ciascuna azienda per una vacanza in cui col vare lo spirito di squadra e creare coesione a orno ai valori aziendali.

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Uffici con vista... su Venezia Iniziative Venete, nota azienda specializzata nell’outsourcing alberghiero, ha presentato, in un coinvolgente evento, il suo innovativo headquarter sull’Isola del Tronchetto

S

iamo all’interno del Venice Busi­ ness Centre, all’Isola del Tronchet­ to, loca on strategica e nella quale trovano collocazione tante importa re­ altà imprenditoriali del tessuto economi­ co che fa capo alla ci à di Venezia. Pro­ prio qui, con un divertente e coinvolgen­ te evento andato in scena a fine se em­ bre, sono sta presenta i nuovi uffici di Inizia ve Venete Group. Presente, a fare gli onori di casa, c’era Roberto De Zorzi, fondatore e Ceo di Inizia ve Venete, che

zionale e in alcuni paesi della Unione Eu­ ropea. Inizia ve Venete Group è presen­ te infa e opera da oltre 40 anni anche fuori dai confini nazionali esportando il suo apprezzato e collaudato s le di lavo­ ro nell’outsourcing alberghiero.

ha accolto personalmente i mol ospi intervenu , tra clien , fornitori, collabo­ ratori e adde ai lavori. Gli invita , che sono sta accol da un simpa co cocktail di benvenuto alles to all’esterno del building in un’atmosfera cara eris ca picamente veneziana e con proposte gastronomiche piche del territorio, insieme hanno potuto scoprire in anteprima gli innova vi spazi del Veni­ ce Main Office di Inizia ve Venete. Si tra a dello spazio che ora rappresenta il fulcro centrale di un’organizzazione ca­ pillare, radicata su tu o il territorio na­

ment, l’azienda ha alle spalle un consoli­ dato know how che le perme e di far fronte a qualsiasi richiesta da parte del commi ente albergo, e di offrire un ser­ vizio altamente qualita vo, al migliore rapporto qualità/prezzo, lavorando allo stesso tempo nel pieno rispe o delle re­ gole e delle norme che regolano il mon­ do degli appal .

Un consolidato know how Specializzata nei rappor di partnership con i maggiori gruppi priva , industriali e alberghieri, finalizza alla ges one dei servizi di cleaning e di facility manage­

Il cocktail di benvenuto all’Isola del Tronche o

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Uno spazio all’avanguardia «L’evento» ha dichiarato Roberto De Zorzi, «è stato innanzitu o l’occasione per salutare molte persone che interagi­ mastermeeting.it


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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

scono quo dianamente con noi. Siamo fieri di essere presen in un’area della ci à di Venezia, come quella che fa capo al building commerciale del Tronche o, area in grande espansione, e di contri­ buire a tenere alta la bandiera della ci à anche economicamente. Come dimo­ strano anche i nostri nuovi uffici, siamo sempre alla ricerca di proge all’avan­ guardia in grado di far crescere il nostro business e di rendere un servizio sempre più di qualità ai nostri partner. In questa loca on, che dal punto di vista del de­ sign punta molto sul vetro e sulla luce (autore del proge o è stato lo stesso De Zorzi, ndr), per rendere lo spazio di lavo­ ro ancora più vivibile e versa le, si tro­ vano numerose postazioni opera ve nei diversi servizi per la ges one ammini­ stra va, del personale, dei servizi logis ­ ci e del management del gruppo cos ­ tuito da Inizia ve Venete Sc, Ivh srl, Ki­ niz Gmbh e Partner Hotel Sa. D’altronde Inizia ve Venete è oggi una realtà in for­ te espansione in tu i suoi diversi se o­ ri di intervento: dall’outsourcing alber­ ghiero al facility managament, dai servizi B2B resi ad imprese pubbliche e private, alla ges one di even culturali e servizi alla colle vità. Se oggi è sempre più difficile, in par co­

lare per un albergatore, trovare partner di fiducia che garan scano servizi di qua­ lità, rispe ando alla virgola le tante rego­ le che la legge impone, noi ci proponia­ mo sul mercato come fornitori di servizi di assoluta fiducia e affidabilità». D.D.

Alcune delle postazioni opera ve e Roberto De Zorzi mentre fa gli onori di casa al nuovo headquarter

Punta tu o sulla trasparenza del vetro e sulla luminosità il concept alla base del design degli uffici

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ReAle TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

Formazione fa rima con innovazione. Lo dimostra il progetto della ReAle Hotel Academy, scuola pensata per dare agli hotel un servizio di outsourcing all’avanguardia

È

andato in scena nell’affascinante cornice del Golf Club Le Rovedine di Opera, alle porte di Milano, il coinvolgente evento organizzato dalla so­ cietà specializzata nell’erogazione di ser­ vizi in appalto per il mondo alberghiero, ReAle per presentare, a un selezionato elenco di imprenditori e dire ori generali del mondo dell’hotellerie meneghina, il proge o della ReAle Hotel Academy. Un’occasione unica di diver mento e networking durante la quale gli ospi si sono, prima, diver ad imparare il gioco del golf, coadiuva dai competen mae­ stri del circolo milanese, quindi, si sono confronta sui temi più a uali dell’hotel­ lerie, durante la cena di gala organizzata nella elegante Club House de Le Rovedi­ ne. Proprio questo momento conviviale è stato anche dedicato alla presentazione del nuovo entusiasmante proge o di Ho­ tel Academy, una scuola di formazione per chi vuole davvero impegnarsi a di­ ventare un protagonista del mondo del­ l’accoglienza di alto livello. «L’idea alla base di questo evento», ci racconta il promotore della giornata, Davide Roma­ no, Ceo di ReAle, «è stata quella di in­ contrare chi si occupa di ges one alber­ ghiera per raccontare come opera ReAle, ma non solo. Abbiamo pensato di condi­

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videre con loro questo momento di di­ ver mento per fare networking e con­ frontarsi sullo sviluppo e l’innovazione del mondo alberghiero. Poi ero dell’idea, e la realizzazione devo dire che mi ha da­ to ragione (come si può vedere nelle fo­ to, ndr), che proprio confrontarsi durante un evento così friendly e informale fosse l’ideale per uscire fuori dai classici binari della comunicazione d’impresa e raccon­ tare in modo esperienziale come questo proge o possa essere innova vo per il se ore dell’outsourcing alberghiero. Cer­ to, noi di ReAle siamo una realtà a va, con successo, da diversi anni nel com­ plesso e ar colato mercato dell’erogazio­ ne di servizi in appalto per il mondo al­ berghiero, ma non per questo rinuncia­ mo a proge innova vi pensa anche per la crescita qualita va di tu o il se o­ re. È questa l’o ca nella quale si inseri­ sce la ReAle Hotel Academy, una scuola di formazione nata con l’obie vo di mi­ gliorare la qualità del lavoro fornito in appalto, e di elevare, di conseguenza, lo standard di servizio offerto dall’hotel alla propria clientela. Presentare un nuovo proge o innova vo e unico in Italia co­ me quello dell’Academy vuol dire raccon­ tare che si possono realizzare proge al passo con i tempi ma anche perfe per

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il mondo alberghiero tradizionale, in gra­ do di abba ere i cos e, sopra u o, di garan re all’albergatore un personale se­ rio, affidabile e perfe amente formato al momento di iniziare il suo lavoro in hotel. Questa è infa una scuola di formazione che dura ben 24 ore spalmate su due se mane e ar colate in lezioni che sono tenute in aula da professionis e da esper del se ore». «Lo scopo», aggiunge Luca Erba, Respon­ sabile Formazione di Hotel Academy, «è di far si che da questo corso possano uscire solo persone mo vate e pronte per lavorare in albergo. Persone che han­ no avuto modo di assorbire in poco tem­

po un importante bagaglio forma vo senza subire lo stress di lungo affianca­ mento “sul campo”. Proprio l’esperienza in aula è la forza di questo programma». «In corso d’opera», conclude Romano, «il collaboratore è in grado di capire se que­ sta è la sua strada e l’albergatore ha la possibilità di rendersi conto se la perso­ na scelta ha le capacità di ada arsi al suo livello di accoglienza. Oggi l’outsourcing deve essere acquistato a competenza e non a peso (economico)».

Una formazione all’avanguardia Come funziona il proge o della ReAle Hotel Academy? «Ad affiancare il perso­ nale in aula», spiega Fabio Marraffa, Di­ re ore Generale di ReAle, «ci sono sem­ pre un docente, il nostro area manager, un fornitore di prodo e di a rezzature del se ore, il nostro responsabile e un dire ore d’albergo. A quest’ul mo spe a il compito di illustrare nel de aglio le mastermeeting.it

aspe a ve da parte dell’hotel legate al servizio e di spiegare il po di approccio che i collaboratori devono avere nei con­ fron della clientela. Desideriamo, infa , che la percezione del cliente finale sia sempre posi va nella valutazione del ser­ vizio, servizio che non può essere il risul­ tato di una mera guerra dei prezzi a sca­ pito del fornitore e dell’albergatore. La formazione così concepita diventa un va­ lore aggiunto anche per l’imprenditore albergatore. Oggi più che mai, infa , il servizio di pulizia è un aspe o cruciale della customer’s sa sfac on, che tes ­ monia il livello di accoglienza di una stru ura. Ogni minimo errore così come la più piccola trascuratezza possono le­ dere all’istante l’immagine di un hotel, ancor più se quest’ul mo è di fascia alta: basta una ca va recensione sui social per innescare un immediato effe o a ca­ tena a cui non è poi così semplice porre riparo». «Quando si parla di outsourcing», ha aggiunto Maurizio Faroldi, dire ore generale WH Hotel Sanpi e WH Hotel Mediolanum, uno degli ospi dell’evento da ReAle, «si pensa solo a una ques one di cos ma non è così. Si deve capire in­ vece che, per fare un business di alto li­ vello, bisogna pensare innanzitu o a in­ ves re e a creare un servizio di alto livel­ lo. Non solo a quanto risparmiare e co­ me. Si guadagna imparando a capire co­ me si deve fare per essere un’impresa che vince. Sono d’accordo con la filosofia di ReAle, che infa è nostro partner: la ques one dell’appalto è centrale e oggi non si può pensare che u lizzare l’out­ sourcing voglia dire risparmiare sui cos del lavoro. Affidarsi a professionis seri, invece, è un modo per offrire un servizio migliore e più puntuale e nello stesso tempo per dare alle risorse interne più spazio per migliorare il servizio dedicato all’ospite». D.D.

Il gruppo dei partecipan all’evento di ReAle Hotel Academy, organizzato al Golf Club Le Rovedine di Opera, alle porte di Milano

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SPA EXPERIENCE

Prepararsi all’inverno nella Spa d’hotel Per manager in trasferta, ecco alcuni trattamenti “doc” per liberarsi dallo stress e ritrovare un aspetto curato, tra un meeting e l’altro di Claudia Dagrada

P

elle e capelli sono il nostro primo biglie o da visita, nella vita come nel lavoro. Averli in ordine e in sa­ lute denota, infa , giusta cura, oltre che rispe o di sé e degli altri. E questo vale, a maggior ragione, in occasione di un in­ contro business, dove presentarsi al pro­ prio meglio è una condizione obbligata, ma non sempre facile da realizzare so­ pra u o quando si ha poco tempo a di­ sposizione. Lo sanno bene businessmen e donne manager, sempre di corsa e spesso stressa da trasferte impegna ­ ve. Per loro recuperare velocemente energie e forma fisica durante un viaggio di lavoro è una priorità assoluta. Non stupisce, quindi, che anche gli hotel busi­ ness e a vocazione Mice pun no sempre di più sull’offerta benessere, proponendo tra amen e prodo specializza nelle loro Spa. Con l’inverno alle porte, poi, pelle e ca­ pelli hanno bisogno di una cura maggio­ re. Non bisogna dimen care che se è ve­

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ro che il 30% dell’invecchiamento è do­ vuto al corredo gene co, il restante 70% è causato dall’ambiente esterno sul qua­ le, per fortuna, si può intervenire, grazie anche alla ricerca che investe sempre di più nella scoperta e nell’analisi di sostan­ ze an ossidan e riparatrici capaci di ri­ pris nare la corre a funzione di barriera di pelle e cuoio capelluto. Per aiutare nella scelta, in questo perio­ do dell’anno, le manager in viaggio per lavoro, abbiamo selezionato alcune delle migliori Spa d’hotel in Italia che propon­ gono prodo e tra amen “express” e detox per ridare splendore a viso e ca­ pelli, tra un mee ng e l’altro.

A Milano Par amo dalla ci à del business per ec­ cellenza, Milano, e dall’Armani Hotel, il cui nome richiama subito l’eleganza del famoso s lista. Ideale per ritrovare be­ nessere e armonia in un ambiente esclu­ sivo con vista sulla ci à, ha tre filosofie mastermeeting.it


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SPA EXPERIENCE

L’esclusiva Spa dell’Armani Hotel con vista panoramica sulla ci à di Milano

di tra amen che puntano, per quanto riguarda il viso, a idratare, ringiovanire e dare nuova vita alla pelle. www.armanihotelmilano.com È possibile vedere Milano dall’alto anche dall’a co dell’Hotel Principe di Savoia fra un tra amento viso e l’altro: dal puri­ ficante all’idratante fino al bio nutriente e an ­aging, inclusi i Sensai a base di se­ ta preziosa, originari del Giappone. www.dorchestercollec on.com. Altro nome al sonante, l’Hotel Bulgari definisce la propria Spa un “rifugio per il corpo e lo spirito”. Oltre alla piscina, alla sauna e alla jacuzzi esterna, vanta sale private per tra amen personalizza , perfe per staccare la spina nel capo­ luogo meneghino. Fra i percorsi, ispira alle an che tradizioni del benessere, ne consigliamo uno che prevede massaggi per il corpo, il viso e il cuoio capelluto, l’”Holis c Touch”, così come il massaggio relax con oli essenziali. Ricchissima poi la scelta dei tra amen esclusivi per il viso

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(come non provare quello con pietre pre­ ziose?). www.bulgarihotels.com Altro albergo di lusso milanese è Palazzo Parigi, alla ribalta per i soggiorni della fa­ shion blogger Chiara Ferragni. La Grand Spa al suo interno è un’oasi di benessere in pieno centro ci à. Qui si può godere di tra amen dai più naturali a quelli tecnicamente più all’avanguardia. Solo il nome, “Tra amento sublime viso e cor­ po”, fa venir voglia di abbandonarsi a questo rituale completo an ­aging e ras­ sodante. Non sono da meno quello ener­ gizzante con maschere al collagene, e il rituale specifico per il contorno occhi. Da non perdere anche l’Indian Head Massa­ ge dedicato a testa, cuoio capelluto, cer­ vicale e spalle. Ciliegina sulla torta, un parrucchiere disponibile su richiesta. www.palazzoparigi.com

In Tren no Per le donne manager in trasferta in

Da provare il Beauty Program del Lido Palace a Riva del Garda (TN)

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SPA EXPERIENCE

Tren no consigliamo l’hotel Lido Palace a Riva del Garda, dalle par del capoluo­ go. Nell CXI Centoundici Spa, insieme ai tra amen viso che u lizzano in sinergia prodo all’avanguardia e biologici, c’è un Beauty Program perfe o per la pelle (mani e piedi inclusi). www.lido­palace.it Sempre a Riva del Garda e sempre della stessa proprietĂ , il parco del Du Lac et Du Parc Grand Resort ospita l’Armonia Spa & Fitness: da provare i tra amen mira per il viso, come la maschera ter­ mo a va a base di minerali e la seduta di ele ros molazione. www.dulacetduparc.com

Sul Lago di Garda Il Lefay Resort & SPA Lago di Garda, questa volta in provincia di Brescia, si trova nel cuore della Riviera dei Limoni, in un parco naturale di 11 e ari. Fiore all’occhiello eĚ€ la Spa, dove ci ci si rigene­ ra tra la zona acqua ca e i percorsi be­

nessere. In par colare, i tra amen Si­ gnature impiegano i prodo della linea di cosmesi dermatologica naturale Lefay Spa. L’oerta poi include massaggi ener­ ge ci, rituali di este ca energe ca viso e corpo e la sezione “I Profumi del Lagoâ€?. Non mancano servizi este ci per la bel­ lezza e la cura dei capelli e della cute (maschere, ricostruzioni e altro ancora). www.lefayresorts.com

Sul Garda Veronese Sulla sponda veronese del lago di Garda, a Bardolino, tra un momento di relax nelle piscine interne ed esterne dell’Ho­ tel Caesius Thermae & Spa Resort è possibile godere di una linea di tra a­ men per riparare, li are, rassodare e donare al viso un aspe o sano e ringio­ vanito, e di tra amen este ci all’acido Jaluronico. www.hotelcaesiusterme.com Nella stessa localitĂ c’è l’Aqualux Hotel: completamente eco­compa bile, insieme

Il Lefay Resort & SPA Lago di Garda (BS), per il benessere totale nella Riviera dei Limoni

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SPA EXPERIENCE

ai percorsi d’acqua vanta una serie di tra amen viso tra cui spicca il Cryo Re­ pairing Li ing, un li ing freddo che com­ bina massaggi e principi a vi per miglio­ rare la tonicitĂ e l’elas citĂ della pelle. www.aqualuxhotel.com

A Treviso Tra amen speciďŹ ci e massaggi per il vi­ so sono disponibili anche nel centro be­ nessere dell’Hotel Villa Contarini Nenzi, a Dosson di Casier, fra Treviso e Venezia. Il parco secolare della stru ura non farĂ altro che accrescere il senso di relax. www.spavillacontarininenzi.com Alle porte di Treviso c’è poi l’an ca Villa Persico Guarnieri, oggi Relais Monaco Country Hotel & Spa. Oltre ai tra amen­ pensa appositamente per il viso (per­ fe o per la stagione quello rigenerante profondo) ce ne sono altri all’interno di percorsi Spa. Da non perdere anche il massaggio dedicato. www.countryspa.it

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InďŹ ne, sempre nel trevigiano si può opta­ re per il BHR Treviso Hotel: nel Centro Wellness & Fitness con vista panoramica il relax è assicurato nella vasca idromas­ saggio, la sauna ďŹ nlandese, il bagno turco e via dicendo. Su richiesta sono disponi­ bili tra amen per corpo, viso e capelli. www.bhrtrevisohotel.com

Ad Abano Terme Dalle par di Padova invece, nella rino­ mata Abano Terme, spicca l’Hotel Mioni Pezzato & SPA. Punta di diamante della stru ura è la Spa Tea Rose, dove abban­ donarsi al benessere piĂš totale è un do­ vere. Grazie alle acque termali e alle ap­ plicazioni este che piĂš all’avanguardia è possibile scegliere fra innumerevoli trat­ tamen per il viso, da quello idratante al detox, dall’an ­stress al calmante, senza dimen care il contorno occhi. Ci sono poi visite e prestazioni dedicate al cuoio capelluto, come la bios molazione e al­ tre terapie mirate. www.hotelmionipezzato.com

I tra amen dell’Aqualux Hotel di Bardolino (VR) ridanno tonicità ed elas cità alla pelle

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SPA EXPERIENCE

Per arontare l’inverno perfe o è l’â€?Intense Nutri onâ€? del Val di Luce Spa Resort (PT)

In Toscana Per chi si trova in Toscana, sull’Appenni­ no tosco­emiliano il Val di Luce Spa Re­ sort, situato nell’omonima valle in pro­ vincia di Pistoia, ore tra amen “Aro­ maexpertâ€? per il viso; per arontare il ri­ gore dell’inverno perfe o è l’“Intense Nutri onâ€?. www.valdilucesparesort.it Nella quiete dei vigne di Chian in pro­ vincia di Siena, nell’an ca bellezza di due casali toscani, i tra amen viso consi­ glia alla Spa del Castel Monastero sono il “Mul sensorial Li ingâ€? e il “Face Li

Op mizerâ€?, per una pelle luminosa e ri­ lassata. www.castelmonastero.com Fra le colline senesi c’è anche l’Adler Thermae Spa & Relax, nel cuore della Val d’Orcia. Per un benessere stellato, oltre ai rigeneranti bagni termali nelle piscine interne ed esterne, si può sce­ gliere fra molteplici trattamenti di medi­ cina estetica innovativa come la biorivi­ talizzazione senza aghi, la biostimolazio­ ne e la biodermorestrutturazione. Il tut­ to a favore del viso. In autunno inoltrato poi, un trattamento anti caduta e stimo­

Il Verdura Resort in Sicilia ore tra amen per il viso sia tradizionali sia avanza

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SPA EXPERIENCE

lante per il cuoio capelluto è un vero toccasana. www.adler­thermae.com

In Sardegna Per chi può crogiolarsi ancora nel tepore del Sud, a 40 km da Cagliari c’è Forte Vil­ lage, aacciato sul mare e immerso in una cinquan na di e ari di giardini. Va­ sta la scelta dei tra amen viso, a cui contribuisce il nuovo centro di medicina este ca. Fiore all’occhiello, il circuito ta­ lassoterapico. www.fortevillageresort.com

In Sicilia La costa siciliana non è da meno: tra campi da golf, da tennis e piscina, al Ver­ dura Resort ci si può concedere tra a­ men per il viso tradizionali e avanza (con uso di ultrasuoni, aria compressa, radiofrequenza e altro ancora), tra a­ men ricos tuen e impacchi per capelli e cuoio capelluto. www.roccofortehotels.com

A Ischia Altra perla del benessere in Meridione è il Regina Isabella Resort and Health Spa, nel borgo di Lacco Ameno d’Ischia. Costruito

da Angelo Rizzoli, editore e produ ore ci­ nematograďŹ co, richiama celebritĂ da mez­ zo mondo grazie alla loca on in riva al ma­ re e alle sorgen termali. Un’altra par co­ laritĂ sono i fanghi raccol nelle cave na­ turali: da non perdere la maschera bioa ­ va per il viso, e un par colare tra amento per i capelli che pulisce in profonditĂ la cu­ te e perme e una sana crescita. www.reginaisabella.com

Nella capitale Concludiamo in bellezza nella capitale, dove al Rome Cavalieri, A Waldorf Asto­ ria Resort si può provare il nuovo tra a­ mento viso “Caviar Li ing and Firming Facialâ€?: rassoda la pelle e la rende setosa, morbida e tonica grazie alle perle di ca­ viale, il tu o esaltato dal massaggio ese­ guito dalle terapiste della Spa. www.romecavalieri.com La Prince Spa del Parco Dei Principi Grand Hotel & Spa vanta nell’Area Beau­ ty dodici sale mul sensoriali e, per la massima riservatezza, le Spa suite. I trat­ tamen viso accontentano tu i pi di pelle. Per il massimo relax, consigliamo il massaggio olis co corpo e viso. www.parcodeiprincipi.com Nell’Area Beauty del Parco Dei Principi Grand Hotel & Spa (Roma) ci sono 12 sale mul sensoriali

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SPA EXPERIENCE

Urban fitness: il benessere

del viaggiatore business Nuovi strumenti e tecniche di fitness dinamiche possono aiutare il nostro benessere, un toccasana per chi ha una vita lavorativa frenetica e stressante

Q

uando viaggiamo per lavoro, la stanchezza sembra raddoppiare, l’umore è più variabile e recupe­ rare energie sembra più difficile. Tra mee ng e riunioni, sedute interminabili ai convegni o camminate lunghissime quando si è in fiera, ci ri riamo in camera sfini , senza nemmeno la voglia di scen­ dere nelle sale fitness o nella spa del no­ stro albergo. Un errore, in realtà, a volte

de ato dalla pigrizia, perché proprio ques momen di completo stacco con la nostra frene ca giornata di incontri possono aiutarci a recuperare le forze. Per venire incontro al businessman che rincorre sempre l’orologio, sono nate pe­ rò delle tecniche di allenamento più di­ namiche e diverten , in grado di dare ri­ sulta visibili fin da subito e che possia­ mo trovare nelle zone fitness di molte stru ure alberghiere.

Super Jump: tan buoni mo vi per provarlo È in caso per esempio del trampolino elas co, lo strumento base del super jump, studiato ad hoc per massimizzare i risulta e minimizzare l’impa o sulle ar ­ colazioni. L’idea è venuta 10 anni fa a Jill Cooper che, scoprendolo per caso nel 2008, ha cominciato ad u lizzarlo per l’allenamento fitness me endo a punto un modello appositamente studiato per questa funzione. I mo vi del suo succes­

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SPA EXPERIENCE

Il super jump a va le endorfine, aumenta il metabolismo circa del 14% rispe o agli stessi esercizi a terra e s mola fino a 1400% in più il ritorno linfa co. L’EMS, invece, perme e di lavorare in maniera precisa su tu i gruppi muscolari grazie ad ele rodi

so possono essere riassun in pochi im­ portan pun , tu conferma dalla per­ sonal e master trainer Federica Federici: «Prima di tu o il super jump è divertente perché a va le endorfine, aumenta il metabolismo circa del 14% in più rispet­ to agli stessi esercizi a terra, mentre s ­ mola fino a 1400% in più il ritorno linfa­ co. Un risultato notevole da raggiunge­ re senza par colare sforzo anche con brevi sedute. Un altro elemento a favore di questo strumento è legato invece al­ l’aumento di gravità, che accelera i risul­ ta senza gravare sulle ar colazioni». Il Super Jump può essere declinato in tan metodi: Original, Power, Kombat, Thun­ derbell, Intensity, Hot Dance, Junior e Super G, ed è o mo per dimagrire in metà del tempo e con meno fa ca ri­ spe o ad un allenamento classico. Oltre essere divertente, è un o mo regolatore del bioritmo, in grado di ripris nare il giusto equilibrio tra sonno e veglia, spe­ cie per chi soffre di jet lag.

Urban fitness con l’EMS L’altro metodo innova vo che possiamo integrare con l’a vità svolta in sala fit­

EMS: come funziona La seduta ha una fase di preparazio­ ne necessaria per posizionare gam­ bali e fasce a cui sono collegati i sensori per il controllo dell’attività muscolare, oltre ad un breve collo­ quio con il personal trainer che ha lo scopo di capire quale programma o strumento sia più adatto alle nostre caratteristiche fisiche o alla nostra storia clinica. In base a questo, si iniziano ad eseguire gli esercizi per ottenere rassodamento e tonifica­ zione o formazione e sviluppo della muscolatura per la durata di 1 ses­ sione di 20 minuti circa, monitoran­ do i dati che i sensori inviano al di­ spositivo, sempre con la possibilità di regolare gli impulsi, anche in cor­ so d’opera.

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ness, sempre so o il controllo del nostro personal trainer che ci consiglierà il pro­ gramma e i tempi più ada a noi, è l’EMS, uno strumento per tonificare, rassodare ma anche sviluppare la mu­ scolatura. «Due i vantaggi principali», spiega l’EMS personal trainer Giuliano Bellarosa, «a vare le fibre muscolari fi­ no al 90% invece del 60%, bruciando così fino a 500Kcal in soli 20 minu , e lavorare contemporanea­ mente su tu i gruppi mu­ scolari (300 muscoli) ge­ stendo le singole intensità in maniera precisa grazie ad elettrodi che attivano i muscoli in maniera attiva e passiva. Il punto di forza di questo dispositivo è il po­ co tempo che richiede, da­ to che 1 o 2 sedute di 20 minuti bastano per avere risultati visibili, un aspetto molto apprezzato da don­ ne e uomini che viaggiano per lavoro, e che magari spinge a riutilizzarlo con più costanza». L’EMS, infatti, indirizza e ottimizza il lavoro del corpo per otte­ nere il massimo della prestazione e dei risultati. Ecco perché può essere un va­ lido aiuto al nostro benessere, poiché il suo obiettivo principale è mantenere in forma tutto il corpo, un toccasana per chi ha una vita lavorativa frenetica e stressante. C.C. 9­10 2018

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SPA EXPERIENCE

Grand Hotel Ritz Esperienze di benessere e armonia in una cornice di eleganza e gusto nel centro di Roma

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oncedersi una pausa durante un soggiorno, sia business che leisu­ re, è spesso una tappa irrinuncia­ bile del viaggiatore più a ento, ancora più gradita se si ha l’occasione di fare una wellness experience in una stru ura capace di ospitalità ricercata come il Grand Hotel Ritz di Roma: storico cinque stelle lusso nel quar ere Parioli, strategi­ camente vicino al complesso dell’Audito­ rium e a pochi minu dal centro storico della Capitale. La Famiglia Puccini, proprietaria dal 1960 anche dell’Hotel Regent, ha chiamato alla direzione Gianluca Capone che, in pochi mesi, ha rilanciato l’albergo, allargando il bacino di utenza e rafforzandone la com­ pe vità, con un riposizionamento Mice più dinamico e vincente. Una new direc­ on visibilissima anche nella proposta

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wellness, con una nuova ges one della SPA del Grad Hotel Ritz.

Es.sere Wellness SPA Per ritrovare armonia e benessere, in un luogo dove i sensi vengono s mola in un percorso ricco di emozioni, musica e profumi, vale la pena trascorrere qualche ora nella splendida Wellness SPA Es.sere, ges ta da Iolanda Cipriani in stre a si­ nergia con la proprietà. Forte di una lun­ ga esperienza nei se ori dell’este ca e del wellness in Italia e all’estero, Iolanda apre il suo primo is tuto di bellezza “La porta del benessere” nella Capitale nel 2000. Dal 2009 viene chiamata a ges re la Spa Es.sere Art & spa all’interno del Radisson Blu, il primo esempio di arte e wellness con il marchio Cipriani. E oggi è anche dire ore tecnico e opera vo della “Corte spa” a Borca di Cadore (Cor na d’Ampezzo). Al Grand Hotel Ritz, un ambiente ove è possibile godere di un relax completo e di un vero benessere circonda da profu­ mi di essenze naturali, Iolanda propone

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SPA EXPERIENCE

un ricco ventaglio di tra amen di bel­ lezza e cura per il corpo, da provare sia nel Centro Este co che nella SPA. In quest’ul ma, si può scegliere tra doccia con cromoterapia, cascata di ghiaccio, bagno turco, sauna, piscina con idromas­ saggio e lame d’acqua per un massaggio cervicale. E non manca neppure la zona fitness dotata di Techno palestra.

Soggiorni ed even mice all’insegna dell’eleganza Riservato, poliedrico ed elegante, il Grand Hotel Ritz propone un design uni­ co, e spazi voca al Mice per ampiezza, luminosità, dotazioni tecnologiche e ser­ vizi. Il suo Centro Congressi è un punto di riferimento nella Capitale, in grado di accogliere fino 500 ospi (in alles men­ to a cocktail), nelle sue 6 sale polifunzio­ nali e tecnologiche, alcune con luce na­ turale e nelle aree an stan dove si pos­ sono alles re coffee break e servizi risto­ ra vi. L’hotel me e a disposizione 100 camere, 50 suite e 50 junior suite, rinnovate re­ centemente inserendo ulteriori de agli di pregio. Al sesto piano le 4 Presiden al Suite, di diverse pologie e declinate con i nomi dei grandi maestri della musica, Verdi, Puccini, Mascagni e Vivaldi, offrono ampi terrazzi panoramici e ambien dove rilassarsi nel massimo comfort.

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Proposte gourmet Italian style Altro punto di forza la ristorazione che, grazie alle tre parole d’ordine “Italiano, semplice, genuino” propone una cucina ricercata, a enta alla tradizione e alla qualità delle materie prime. Oltre al ri­ storante “Le Roof” del se mo piano, 400mq con una sala interna capace di ospitare fino a 80 coper e 20 ospi nella loggia esterna semicoperta, è idea­ le per godersi il tramonto sulla Ci à Eterna. È possibile, inoltre, u lizzare il Bistrot dei Cavalieri, al piano terra, con un alles mento cocktail fino alle 70 per­ sone. «Una gastronomia ricercata, ma fortemente italiana, è un altro asset su cui pun amo per dare chiara iden tà al­ la nostra proposta ed essere pron a nuove sfide sul mercato nazionale ed in­ ternazionale» conferma il GM Gianluca Capone. C.C.

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LA BEAUTY MANAGER CONSIGLIA

A cura di Silena Alexiadou Consulente di bellezza presso importan farmacie e catene di parafarmacie in Europa, Silena Alexiadou è specializzata in ana­ lisi, cura di pelle e capelli, pro­ grammi an aging e di dimagri­ mento, a raverso l’uso di fito ­ omeo e micoterapia. Su questo numero, la beauty manager sug­ gerisce come contrastare la sta­ gionale caduta dei capelli e in­ fol re visibilmente la chioma.

In autunno e in primavera la caduta dei capelli è un fatto naturale. Du­ rante i cambi di stagione i capelli so­ no, infatti, in fase telogen, (hanno terminano il ciclo di ricrescita), e i follicoli si preparano a produrre nuo­ vi capelli. Tuttavia, ci possono essere altri fattori a causare un depaupera­ mento della capigliatura, come squi­ libri ormonali, stress, trattamenti co­ smetici troppo aggressivi, carenze di vitamine e minerali (importanti per la buona salute dei capelli sono zinco e vitamine A e B), oltre ad alcune pato­ logie come, anemia, diabete, o intos­ sicazioni. Fermo restando che quan­

do la caduta da fisiologica diventa patologica, ovvero supera il range di normalità (40 ­ 120 capelli al giorno) è opportuno consultare un dermato­ logo­tricologo, è bene anche sceglie­ re i prodotti più adatti al problema. Alcuni di questi si trovano in natura: ottima la maschera rinforzante al­ l’avocado, o al tea tree oil diluito in olio di oliva. Per stimolare la crescita vanno bene anche lo zenzero, l’aceto di mele, l’henné e i semi di lino. Ma se si vuole un effetto più rapido ed efficace è opportuno associare l’uso di prodotti e di integratori ad hoc, di­ sponibili in farmacia e parafarmacia.

LE FIALE

TRIPHASIC PROGRESSIVE RENE FURTERER In caso di caduta progressiva ormonale, ereditaria 8 flaconcini da 5,5 ml Frena la caduta, s mola e prolunga la crescita fisiologica dei capelli, preserva e ridensifica visibilmente la capigliatura. Agisce sulle tre fasi di crescita fisiologica del capello (Nascita, Crescita e Maturità). Con applicatore massaggiante e s molante esclusivo

RF 80 ATP ENERGIE RENE FURTERER In caso di caduta dovuta a stress, affa camento, post­gravidanza, dieta 12 fiale da 5 ml

LO SHAMPOO SHAMPOO ENERGIZZANTE FORTICEA Apporta gli elemen nutri vi ed energe ci indispensabili per rinforzare i capelli giorno dopo giorno, rendendoli vibran di energia e vitalità.

L’INTEGRATORE VITALFAN ANTICHUTE Vitalfan Reac onelle ­ Caduta dei capelli reazionale Vitalfan Progressive ­ Caduta dei capelli progressiva 30 Capsule

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LO SHAMPOO PHYTODENSIA SHAMPOO Shampoo rimpolpante Tra amento concentrato contro la caduta occasionale dei capelli, contrasta a vamente i due fa ori responsabili della caduta reazionale (vascolare, nutrizionale). Innovazione contro la caduta. Efficacia visibile già dal primo mese di tra amento

LA MASCHERA MASCHERA FLUIDA RIDENSIFICANTE PHYTODENSIA Ultra­arricchita con acido ialuronico e collagene d’acacia, res tuisce materia alla fibra, donandole istantaneamente più corpo e volume senza appesan rla

IL SIERO SIERO RIDENSIFICANTE PHYTODENSIA Ultra­concentrato e ultra­performante, agisce come un tra amento d’urto an aging dalla radice per trasformare i capelli devitalizza , agendo sulla stru ura della chera na

IL COLORE SHINE ON FAST BIONIKE Una rivoluzione per ridare vigore al capello anche nella colorazione a casa. Cinque prodo naturali anallergici che, in dieci minu , colorano, proteggendo il capello e lasciandolo nutrito e ristru urato.

LA SPAZZOLA BIO IONIC AGAVE NATURAL PADDLE BRUSH Dimen catevi dei 100 colpi di spazzola. Da oggi, per avere capelli vaporosi e setosi, c’è una pe te astuce: la nuova spazzola Bio Ionic Agave Natural. Con impugnatura di bambùe setole di cinghilate mineralizzate, dona ai capelli profonda idratazione e lucentezza, svolgendo anche un’azione an ba erica e an aging www.mastermeeting.it

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Influser, i pionieri del trend Per rivitalizzare l’epoca degli influencer, le nuove strategie di marketing guardano agli “influser”, persone che utilizzano beni di consumo in maniera innovativa, creando tendenza di Cris na Natanne

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n principio c’erano i trend se er, colo­ ro che erano in grado di an cipare le tendenze, magari a raverso uno s le di abbigliamento estroverso o semplice­ mente con canoni di gusto del tu o nuo­ vi, anche scoper per caso. Nella moda, Coco Chanel, che rivoluzionerà un’epoca, lanciò negli anni Ven il capello corto, una scelta obbligata perché si era acci­ dentalmente bruciata i capelli su un for­ nello; dopo poco tempo, mol ssime gio­ vani donne imitarono il suo taglio. E non c’era ancora Instagram. All’inizio di quest’anno, la rivista Forbes ha s lato la classifica del 2018 dei “30 Under 30 Eu­ rope” tra ar s e professionis che han­ no saputo sfru are la loro esperienza di Millennials e la competenza digitale per espandere la cultura in vari se ori (dan­ za, moda, design, cucina), tanto da entra­ re nella classifica dei 30 Trendse er Eu­ ropei Under 30 più in vista del 2018 per la categoria Inspiring Art and Culture.

Diffusori di originalità Non semplici influencer, quindi. Certo, il

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conce o di influenza è sempre presente, parte integrante della strategia di marke­ ng, ma la nuova tendenza è la sinergia tra “influence”+“user”, centrata cioè su l“u lizzatore” di consumo, un influencer più consapevole e meno brandizzato, ag­ giornato in ogni campo, capace di scova­ re le novità più prome en e innova ve per provarle in prima persona e condivi­ derle con la propria community. Con au­ torevolezza, perché veri e propri opinion leaders. I veri influsers, infa , hanno la capacità di influenzare i gruppi sociali in cui sono inseri in maniera del tu o na­ turale, a volte proprio perché sono loro i primi u lizzatori più convin . Non si limi­ tano quindi a promuovere qualcosa, un pò come fanno gli influencers, ma sono veri an cipatori e diffusori di originalità.

Il valore del vecchio passaparola Gia nel 1962, il sociologo americano Evere M. Rogers aveva individuato la “curva di adozione”, un modello di diffu­ sione delle innovazioni che ancora oggi si applica nel marke ng. Da prodo o di

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MARKETING&COMUNICAZIONE

nicchia, individuato appunto dagli “inno­ vatori”, ecco che i primi “early adopters” cominciano ad u lizzarlo, per passare poi alla “prima maggioranza” e poi a quella “tardiva”, fino ai cosidde “laggards”, i ri­ tardatari. Da un ogge o di nicchia, quin­ di, il prodo o esplode sul mercato gene­ rando profi fino ad un apice esponen­ ziale, oltre il quale cominciano a decre­ scere, magari perché soppiantato da un’altra novità. Qual è la differenza con l’influecer? Potremmo dire che le due fi­ gure si integrano: mentre la prima gode di una platea numerosa e di cen naia di migliaia di followers, principalmente su Instagram, un canale social che si sta ri­

l’ha trovato efficace e il 39% programma di aumentare il budget dedicato, si deli­ neano alcune cri cità. Per esempio, i programmi di influencer marke ng sono estremamente dispendiosi in termini di tempo, per cui solo il 19% dei brand ha internalizzato queste a vità, mentre il 42% dichiara che i cambiamen degli al­ goritmi, principalmente Facebook e In­ stagram, potrebbero creare al e bassi di visibilità e interazioni, penalizzando l’effi­ cacia dei contenu degli influencers. Ec­ co forse perché sta tornando di moda il “trend se er”, un singolo pioniere che può fare la differenza, che u lizza beni di consumo in prima persona sfru ando la propria esperienza in maniera innova va, quasi nuovi dandy del XXI secolo. Stare­ mo a vedere, le strategie di marke ng sono in con nua evoluzione. Dopo tu o, come diceva Coco Chanel, l’eleganza non consiste semplicemente nell’indossare un ves to nuovo. E lei davvero ne sape­ va qualcosa.

Gli influsers lavorano su nicchie di uten ben definite, influenzando fortemente la loro tribù a ngendo al classico passaparola, con effe sorprenden

Case History: l’Influse di Padovani

velando un potente strumento di busi­ ness e di marke ng, gli influsers lavorano su nicchie ben definite, influenzando for­ temente la loro tribù con il classico pas­ saparola, ma con effe sorprenden . Una ricchezza naturale, quindi, a cui for­ se si aggiungono luci ed ombre dei primi report sulle applicazioni reali dell’influen­ cer marke ng.

Trend setter 4.0 Scorrendo la ricerca “The State of Influencer Marke ng 2018, infa , dove comun­ que ben il 92% dei marketer che ha u ­ lizzato l’influencer marke ng nel 2017 mastermeeting.it

Essere pioniere è il conce o a orno al quale ruota la strategia di Influse, società italiana fondata a fine 2016 dall’ex giornali­ sta Gianmaria Padovani. Di proprietà dell’incubatore Cubica Srl di Corrado Pizzi e Paolo Budua, Influse è un network di si web basato sugli “innovatori”. Per individuare con precisione gli influsers e coinvolgerli in un lancio di un prodo o, l’azienda ha commissionato una ricerca a Doxa, che ha elaborato l’Influ­ ser Detector, con il contributo dello psicologo sistemico Marpa Simone Crisciani. Un proge o davvero interessante, che ap­ profondisce e svela il profilo dell’influser po, quel circa 5,5% dei consumatori con alte potenzialità di viralizzazione del pro­ prio messaggio. L’esempio pra co portato da Padovani riguar­ da la campagna sviluppata per il lancio del film di Luca Guada­ gnino, “Chiamami col tuo nome” (Sony Pictures), dove si sono individua dei temi top (musica e design), creato dei prodo originali e lasciato all’influser il compito di sollecitare la sua tri­ bù, creando un ritorno di comunicazione estremamente posi ­ vo in maniera del tu o naturale.

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Olga Iarussi La presidente di Women&Technologies racconta del suo rapporto con gli stereotipi e delle nuove iniziative per promuovere il talento femminile e orientarlo verso le professioni del futuro di Gaia Fiertler

Olga Iarussi riceve il Premio per l'innovazione all'edizione 2017 di Tecnovisionarie

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lga Iarussi è la nuova presidente di Women&Technologies, l’asso­ ciazione che da una decina di anni promuove proge e azioni per su­ perare stereo pi e discriminazione di ge­ nere nella società, a scuola e nelle azien­ de e valorizzare il talento femminile nelle materie Stem (Science, Technology, En­ geneering and Maths), contribuendo al­ l’orientamento dei giovani verso le pro­ fessioni del futuro e verso modelli im­ prenditoriali sostenibili. Le inizia ve sono molteplici, dai RobotLab nelle scuole e nelle varie occasioni pubbliche, come al Tempo delle donne l’8 se embre scorso alla Triennale di Milano, per avvicinare i bambini dai 4 ai 14 anni alla programma­ zione e alla costruzione di robot, fino all’ampio programma “Ready4Future: New jobs for the future” che comprende molteplici inizia ve. Dal 2009 infa l’As­ sociazione, voluta da Gianna Mar nen­ go, ha realizzato 50 proge e 80 even , coinvolgendo un pubblico di circa

13.000 persone, in partnership con real­ tà private e pubbliche. Ha coinvolto 250 università italiane e internazionali, centri di ricerca, laboratori e dipar men scien­ fici, studiosi, accademici, en pubblici e imprese, con 350 relatori provenien da 16 nazioni diverse. Ora la sfida per con nuare questo lavoro culturale e sociale e superare stereo pi e pregiudizi, che limitano l’accesso delle donne ai temi e ai se ori tecnologica­ mente più avanza , è stata raccolta da Olga Iarussi. Già membro dire vo di Women&Technologies e vincitrice del Premio Tecnovisionarie 2017 per i suoi proge di sviluppo innova vi, Iarussi è il Ceo per il Sud Europa di Triumph Inter­ na onal, il gruppo tedesco di biancheria in ma, presente nei suoi merca di com­ petenza con 60 pun vendita di proprie­ tà, 25 in franchising, 100 shop­in­shop e 3.000 negozi indipenden mul ­brand, oltre alla distribuzione del marchio Sloggi nella Gdo. mastermeeting.it


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DONNE AL TOP

In questa intervista a MasterMee ng la top manager ci svela qualcosa di sé, del suo “rapporto” con gli stereo pi e del suo impegno nella crescita culturale e professionale delle donne e non solo. Qual è la sua strategia per il prossimo triennio? «Proseguirò nell’impegno dell’Associazio­ ne per diffondere la cultura scien fica tra le donne e, in par colare, per portare il nuovo linguaggio digitale nelle scuole e negli spazi pubblici per far crescere gio­ vani senza pregiudizi sessis . La cultura digitale è unisex, è neutra, vedo anzi tan­ te bambine più veloci dei maschie a programmare e a costruire robot, ma a un certo punto subentra il linguaggio arcaico della divisione dei ruoli, delle materie e delle propensioni divise tra maschi e fem­ mine e il danno è fa o. Le femmine ab­ bandonano le materie scien fiche, anche se sono brave, materie che, mai come og­ gi, rappresentano la formazione necessa­ ria per assicurarsi un futuro professiona­ le. C’è un boom di iscrizioni a ingegneria negli ul mi anni (+14,5% rispe o all’1% complessivo in più di iscrizioni), ma in che proporzione ci sono iscrizioni rosa? La nostra generazione è ormai programmata in un certo modo, ma con un po’ di con­ sapevolezza possiamo res tuire ai giova­ ni un po’ più di libertà, diffondendo un approccio comune alle nuove tecnologie senza dis nzioni di genere né zavorre che ormai appartengono al passato e a una divisione dei ruoli ormai superata». Lei ha fa o una bella carriera internazio­ nale, quanto ha pesato nel bene e nel male lo stereo po di essere “donna”? «Non mi sono mai percepita come donna tra uomini, pur avendo sempre lavorato in mul nazionali di stampo maschile, Propter&Gamble e Heinz Company pri­ ma e, negli ul mi dieci anni, in una realtà imprenditoriale tedesca sempre mul na­ zionale. Io mi sono sempre sen ta e comportata da collega e poi da capo, pa­ gata per portare risulta , non per chie­ dermi quanto fossi brava e quanto mi ri­ conoscessero loro, capi e colleghi ma­ schi. L’energia va messa negli obie vi da raggiungere e quando, poi, si portano an­ che i risulta la meritocrazia ha giocofor­ mastermeeting.it

za la meglio! Secondo me noi donne sprechiamo troppe energie ad analizzare dinamiche e comportamen , a sen rci vi me di ingius zie di genere che, a vol­ te, noi stesse trasformiamo in alibi delle nostre difficoltà e insuccessi. Sì capitava i primi anni che, a pranzo con i miei colle­ ghi del commerciale, qualche ba uta sessista scappasse, ma al mio sguardo di rimprovero si affre avano a dire che io non facevo parte dell’ogge o di scherno! Credo infa che dipenda anche da noi come siamo o come ci sen amo tra ate in ufficio. Quindi non saprei dirle se e quanto abbia inciso l’essere donna nel mio percorso di carriera, perché è una variabile che ho sempre considerato po­ co. Dobbiamo sen re il nostro valore e le nostre capacità a prescindere dalle con­ dizioni esterne sociali e organizza ve». Anche se, seguendo la sua logica, forse è irrilevante, lei ha un team equilibrato tra generi? «I miei primi ripor sono quasi tu uo­ mini, perché non trovo candidate donne per ruoli manageriali. Solo da poco ho una Chief financial officer (Cfo), l’unica donna che si fosse proposta per quel ruolo. Sembra assurdo oggigiorno, eppu­ re in generale le donne non hanno anco­ ra fa o il salto mentale di assumersi am­ pie responsabilità con forte impegno di tempo e frequen spostamen , a costo di trascurare figli e famiglia. Ci sono tan­ ssimi quadri donne brave, ma le diri­ gen sono rare anche per loro autolimi­ tazione. Ricordo una mia collaboratrice che non voleva acce are la promozione, perché aveva in programma la maternità. Ho dovuto spiegarle che per me non sa­ rebbe stato un problema né un limite la sua maternità. Ci sono anche gli infortuni spor vi dello sci e del calce o, per esempio, che a volte limitano l’a vità dei nostri manager per mesi, però loro non rinunciano alle loro passioni per paura di farsi male e dover stare a casa. Davvero noi donne siamo piene di pen­ sieri e comportamen autolimitan ». Lei come ha ges to la conciliazione casa ­ lavoro con responsabilità sempre crescen ? «Fin da piccole le mie tre figlie ora adole­ 9­10 2018

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DONNE AL TOP

Olga Iarussi, la nuova presidente di Women&Technologies e Ceo per il Sud Europa di Triumph Interna onal

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scen mi cercavano sul mappamondo, sapendo sempre dove mi trovassi. Le ho sempre rese partecipi del mio lavoro e dei miei spostamen , prome endo che sarei tornata prima possibile. Certo mi sarò persa qualche influenza, ma poi quando torno sono tu a per loro. È una ques one di scelte. Non credo sia possi­ bile un bilanciamento stabile tra famiglia e lavoro, perché le aziende vanno a velo­ cità tali che non si può pensare di riusci­ re a fare tu o in perfe o equilibrio. So­ no scelte, tu e più che rispe abili. Nel mio caso ho puntato sulla qualità del tempo insieme, anche se non ci sono sempre. Oggi le mie ragazze sono le mie principali sponsor e ci sono delle volte che mi sollevano loro l’umore dopo una bru a giornata, richiamando le mie paro­ le sul non mollare mai». Lei ha un role model femminile? «Sì Marisa Bellisario, l’imprenditrice a cui è dedicato anche un pres gioso premio per l’imprenditorialità femminile, che ha fa o strada senza rinunciare alla sua femminilità, sapendo rimanere se stessa». In ques anni che contributo ha dato al­ lo sviluppo di Triumph Interna onal nel Sud Europa? «Ho sviluppato la rete retail e la mul ca­ nalità, rendendo più efficiente l’intero si­ stema con la ges one autonoma di ogni negozio di proprietà (una sessan na), tra ato ciascuno come una miniazienda

con un proprio conto economico. In que­ sto modo di standard c’è solo il layout e nessuno store ha più fa o da traino ad altri meno performan . Ora ogni punto vendita lavora per dare il meglio. Per ot­ tenere questo ho lavorato molto sul ser­ vizio al cliente, sulla personalizzazione one to one, perché grazie alla ricerca e sviluppo del nostro brand possiamo offri­ re soluzioni molto differenziate. Inoltre la donna che si spoglia in un camerino è in una posizione di debolezza e ha bisogno di trovare la giusta assistenza all’acqui­ sto. Per questo inves amo nella forma­ zione con nua delle nostre commesse. Ho lavorato molto anche sul conce o di team a livello di staff, è la squadra che vince e per far emergere il potenziale di ciascuno noi manager dobbiamo ascolta­ re a entamente i nostri collaboratori. In più questa estate abbiamo avviato un Partnership Program con i nostri clien top, 300, in par colare imprenditori lo­ cali che hanno negozi con tassi di fideliz­ zazione al ssimi, circa il 90% di riacqui­ sto contro il 20% dei nostri negozi di proprietà nelle grandi ci à. A raverso la nostra Triumph Academy siamo par diffondendo la mentalità del servizio e l’u lizzo abile dei social per aumentare il fa urato». Portate quindi la cultura digitale anche nella vostra rete dire a e indire a? «Assolutamente sì, siamo par a giugno con una giornata d’aula per i nostri top client proprio per imparare a usare i so­ cial in modo efficace e proseguiamo con la formazione e la comunicazione a di­ stanza che gli strumen digitali rendono possibile. Per prima cosa una newsle er con argomen di loro interesse e orga­ nizzeremo corsi online. Poi l’estate pros­ sima ci ritroveremo in aula insieme. Di­ mostrare interesse per i nostri partner e fornire strumen u li per un uso intelli­ gente e consapevole del digitale ha subi­ to dato ritorni economici con un +3, 4 % di fa urato già a luglio. Il processo di di­ gitalizzazione va accompagnato anche a livello di filiera. Noi ci sen amo respon­ sabili non solo verso i nostri dipenden , ma anche verso i nostri partner». mastermeeting.it


LE MIGLIORI

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Vittoria di nome e di fatto PEOPLE

Vittoria Bussi, prima donna ciclista nella storia a superare i 48 chilometri orari, racconta la sua impresa estrema e i valori che l’hanno motivata e sostenuta fino alla fine di Angelo De Lorenzi

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iclista professionista, trentun an­ ni, fidanzata, originaria di Roma, Vi oria Bussi vive a Torino. Dopo svaria tenta vi, con 48.007 metri, ha ba uto in Messico sul velodromo di Aguascalientes il record dell’ora femmini­ le, strappandolo all’americana Evelyn Stevens che era di 47,9 chilometri. Vi oria è la prima donna a infrangere il muro dei 48 chilometri orari, un risultato fru o della volontà, dello spirito di sacri­ ficio e della capacità di soffrire. Ma non pensiate di avere davan un robot, come ci si renderà conto leggendo l’intervista. In un post su facebo­ ok, al ritorno dalla trasferta in Messico, si è lasciata andare ringraziando pubbli­ camente il suo fidan­ zato, la spalla che l’ha sostenuta nel suo percorso di avvi­ cinamento al record: «Una se mana fa, a quest’ora messicana, c’era solo la tua voce che urlava “non fa maleeee”. Ora direte, ecco il classico post sdolcinato tra due fi­ danza . Eh no, inve­ ce no. Questo è un post di doveroso ri­ conoscimento pub­ blico di quanto que­ sto ragazzo qui, che nella vita non c’entra nulla con il ciclismo, abbia fa o per fare sto benede o record del mondo. Si è spor­ cato le mani di gras­ so, ha perso la voce per gridare, una voce talmente potente che sembrava una spinta a ogni passag­

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gio, ha pianto dalla gioia, non ha dormito dalla stanchezza, ha la nausea del riso e del pollo. Oggi è tornato al suo lavoro e alla sua vita normale, il suo nome non compare nei giornali, le sue tasche non si sono riempite. In ques lunghi 3 anni non ha mai smesso di crederci, ci ha cre­ duto anche al posto mio». Come è nata l’idea di ba ere il record dell’ora? «Questo proge o è iniziato tre anni fa. I tecnici delle squadre con le quali ho cor­ so si sono accorte del mio potenziale e mi dicevano che ce la potevo fare. Ma io non era tanto convinta. E invece...». Lei, però, non era solo un’atleta... «Mi sono laureata in matema ca alla Sa­ pienza, ho proseguito gli studi a Oxford e a Londra. Ero avviata verso la carriera universitaria come ricercatrice e avrei voluto insegnare. Per un certo periodo di tempo ho cercato di fare entrambe le at­ vità, sia correre in bici, sia la ricercatri­ ce. Però non ce l’ho fa a. Il mio impegno è diventato sempre più difficile da quan­ do ho iniziato a prepararmi per ba ere il record dell’ora. Finché alleni per corre­ re in strada puoi anche rallentare la pre­ parazione e ges r , ma un record del­ l’ora è un’altra cosa. Gli allenamen sono diventa sempre più impegna vi. Ho mollato l’Università. Ecco, diciamo, che su quel fronte penso di avere fallito. Qual è stata quindi la mo vazione più profonda che l’ha spinta in questa im­ presa? «Credo che tu o sia nato dalla perdita di mio padre, un evento che mi ha lasciato un grande vuoto nella mia vita. È accadu­ to quando io ero ancora giovane, 25 an­ ni. Ho voluto farlo per lui. Questo record è stato fa o prima di tu o con il cuore». Tentare di ba ere un record dell’ora di ciclismo è una delle a vità più massa­ cran , ci spiega il perché? «Come gara assomiglia alla prova a cro­ nometro che si svolge su strada, ma pe­ dalare in pista è psicologicamente più

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difficile perché sei da sola su una pista che devi percorrere per circa 192 giri se­ guendo una linea blu. La componente mentale è fondamentale. È una prova estrema». Lei è andata più forte di Fausto Coppi che nel 1942 al Velodromo di Vigorelli a Milano stabilì il record dell’ora con 45,798 chilometri. Ci ha mai pensato? «Ho provato a pensarci e mi è venuta la pelle d’oca, però erano altri tempi perché oggi abbiamo una tecnologia migliore a disposizione: i materiali, le bicicle e e la preparazione sono notevolmente miglio­ ra ». Come si è preparata a questo record? «Oltre ad allenarmi mi sono occupata personalmente dei materiali impiega e alle condizioni clima che». Se dovesse spiegare in poche righe: co­ me ha costruito l’impresa? «Oltre alla mente e l’allenamento abbia­ mo messo assieme una decina di sponsor per sostenere il proge o che è molto co­ stoso. Solo per l’an doping bisogna pa­ gare 7.500 euro». Perché è andata in Messico? «Non tanto per essere favorita dall’al tu­ dine ma per le condizioni buone del cli­ ma che perme ono di affrontare la prova con tranquillità». Che bici ha usato? «Una Giant in carbonio del peso di circa 7 chilogrammi, con ruote len colari». La dieta? «Quella normale che segue un’atleta, senza esasperazioni. Sono italiana, mi piace mangiare. Se c’è da fare qualche piccolo “sgarro” non mi ro indietro». Quanto si allena? «In media tre ore di allenamento in pista

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ogni giorno. Una volta alla se mana pe­ dalo per sei ore, per fare il cosidde o fondo». Mai stata allo storico Velodromo Vigo­ relli a Milano? «Non ancora, ma un giorno ci andrò. Pur­ troppo, per chi corre in pista in Italia, la situazione è dramma ca, sopra u o da quando è stata chiusa la pista di Mon ­ chiari che è al coperto. Non sappiamo dove andare. Per ba ere il record mi so­ no preparata in Svizzera». Lei, immagino, viaggia molto per gareg­ giare. Quali sono le sue esigenze? «Non ho delle esigenze par colari quan­ do viaggio. Diciamo che quando vado in giro è come se testassi i servizi, in par ­ colare quelli aeroportuali. Parto con tre bici al seguito e vado sempre in ansia perché ho paura che mi succeda qualche cosa. E se perdessi una bicicle a? Per fortuna, fino ad oggi tu o è filato liscio, ma la preoccupazione ritorna ogni volta che devo prendere un aereo. Sono una viaggiatrice per lavoro e non una turista. I pos non riesco a godermeli. Il Messico non lo visto, ci sono andata solo per pe­ dalare e portare a casa il record». Quali alberghi preferisce frequentare? «Le confesso che sono una grande “casa­ linga” e quando ritorno a casa me la go­ do stare nella mia abitazione. In tan mi dicono che sono una pantofolaia. Quan­ do scelgo un albergo preferisco che ab­ bia un’atmosfera famigliare che mi ricordi qualcosa di casa». Proge per il futuro? «Non so ancora bene che cosa farò nelle prossime se mane. Dovrò riunire gli sponsor e decidere assieme a loro. Ora vo­ glio andare solo in vacanza, poi si vedrà».

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La Penisola di Samaná Un angolo della Repubblica Domenicana dove la forza prorompente della natura è protagonista assoluta Testo e foto di Barbara Ainis

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tre ore di macchina dagli impec­ cabili campi da golf de La Romana e dalle lunghe spiagge bianche su cui si affacciano i lussuosi hotel all­inclu­ sive di Punta Cana, il panorama della Re­ pubblica Dominicana cambia dras ca­ mente. Senza dubbio c’è chi apprezzerà maggiormente le comodità e i servizi in spiaggia offer nella più nota des nazio­ ne vacanziera caraibica, ma chi ha il desi­ derio di scoprire qualcosa di meno cono­ sciuto e, senz’altro, più auten co e origi­ nale, si accorgerà subito di essere arriva­ to nel luogo giusto. A dare il benvenuto nella Penisola di Samaná, e a comunicare immediatamente la forza prorompente della natura in questo angolo di Domini­ cana all’estremo Nord­Est dell’isola, sono le palme da cocco. Non giusto qualche palma a disegnare la classica cartolina del Caribe, ma un bosco fi o e sterminato, che può vantare la più alta concentrazio­

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ne di palme per metro quadrato al mon­ do, percorso da una strada panoramica, il Boulevard Turis co dell’Atlan co, che porta alle spiagge vergini e magnifiche e a piccoli paesini dove la vita scorre sere­ na e dinamica al tempo stesso.

Una “quasi isola” di pace Diversa da tu o il resto del Paese, la Pe­ nisola di Samaná deve la sua unicità alla beata solitudine regalata dal suo isola­ mento geografico. Fino a duecento anni fa, infa , non si tra ava neppure di una penisola, ma di una “quasi­isola” separata da Hispaniola per un canale navigabile. Da sempre dunque la sua natura appar­ tata l’ha resa il rifugio ideale per chi vuo­ le scappare: gli schiavi rivoltosi del XVI secolo, i bucanieri francesi e i corsari in­ glesi del XVII secolo, i sirio­libanesi in cerca di lavoro nell’O ocento... e, oggi, i francesi, gli italiani, i tedeschi, gli svizzeri, mastermeeting.it


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Colori irreali e incredibilmente saturi dipingono il cielo, il mare e il verde della spiaggia El Rincón

Catey e, due anni dopo, con la costruzio­ ne dell’autostrada Juan Pablo II. Le di­ stanze interne ed estere si sono accor­ ciate, ma lo sviluppo turis co che queste nuove infrastru ure hanno senz’altro ge­ nerato non ha danneggiato la bellezza della natura lussureggiante della peniso­ la, né ha sconvolto l’aura rilassata, tran­ quilla e sicura dei paesini lungo la costa. Gli hotel sono rimas per la stragrande maggioranza bou que, da quelli assolu­ tamente esclusivi, agli alberghi e ai bnb più accessibili, e le esperienze proposte si declinano all’ecoturismo, invitando i viaggiatori a scoprire le molte bellezze della regione in modo auten co, senza chiudersi oziosamente nelle dorate pare­ di un hotel.

La penisola boutique con un tocco francese i belgi, i russi, i canadesi, gli statunitensi e chi più ne ha più ne me a che hanno dato vita qualche decina d’anni fa al pae­ sino di Las Terrenas, la comunità più co­ smopolita di tu a la Repubblica Domini­ cana, che conta più di 40 nazionalità di­ verse.

Un turismo a impatto zero L’isolamento si è rido o con la realizza­ zione nel 2007 dell’aeroporto Samaná El

Quando nel XIX secolo i francesi scappa­ rono da Hai in seguito alla rivoluzione, trovarono nella fer le e isolata Samaná il luogo perfe o per iniziare una nuova vita e nuove a vità: esportazione di legni pregia , caffè, cacao e cocco. L’epoca co­ loniale delle piantagioni lasciò sulla peni­ sola un’impronta importante: dal nome delle famiglie a quello dei luoghi stessi – poi spagnolizza so o Trujillo – come lo stesso Las Terrenas, che in origine fu La Gli ina esi isolo calcarei del Parco de Los Hai ses ospitano una ricchissima varietà di uccelli

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The Peninsula House, di sole 6 suite, è l'hotel più esclusivo della penisola

Terrienne (la proprietaria terriera), all’ar­ chite ura di alcune magnifiche case, di s le vi oriano. E, proprio una madame francese, una dozzina di anni fa, ha volu­ to rinnovare la tradizione di eleganza e s le di quell’epoca, creando l’hotel più esclusivo di tu a la penisola (e uno dei più esclusivi dei Caraibi). Si chiama The Peninsula House e, in effe , più che un hotel, è una villa arroccata su una collina lussureggiante, con sole sei meravigliose suite, dove il tempo sembra illusorio e il conce o di lusso si declina in una formu­ la di assoluta esclusività e personalizza­ zione del servizio (con prezzi altre anto esclusivi), non senza dei tocchi di infor­

Tre s li di viaggio per godere del fascino e del lusso della Penisola di Samaná 1. ECO TURISTA La natura inta a regala una vera overdose di opportunità green. Imperdibile la visita al Parco Nazionale de Los Hai ses, con le sue formazioni carsiche, le mangrovie e la varietà infinita di uccelli endemici. All’interno della penisola, la bellissima Casca­ ta El Limón si raggiunge solo a cavallo o a piedi, a raverso i boschi delle montagne di Samaná. Da gennaio a marzo va in scena lo spe acolo di migliaia di mega ere e dei loro rituali di accoppiamento. 2. LUSSO SU MISURA Lontano, lontanissimo dal turismo di massa, come pure dagli standard internazionali dei 5 stelle, il lusso della penisola è ri­ gorosamente bou que e tailor­made. L’hotel più esclusivo è il The Peninsula House, con eliporto, motoscafo privato e sole sei suite, in una meravigliosa villa in s le vi oriano. 3. SPORT E AZIONE Adrenalina e relax si sposano senza contraddizione nella Peni­ sola di Samaná. Mentre sulle spiagge a Est la raccomandazione è quella di sdraiarsi su un le no colorato e godere del panora­ ma, a Nord il vento regala la spinta per sollevare i kite e onde perfe e per il surf. Le migliori spiagge per chi voglia me ere al­ la prova le proprie capacità atle che sono Playa Bonita, Playa Cosón e Punta Popy, tu e intorno a Las Terrenas. Sulle monta­ gne dell’interno si può volare sospesi sulle zipline del Walk the Plank, vicino a El Valle, o del Zipline Adventures El Limón, a po­ ca distanza dalla famosa cascata. Ai diver si offrono magnifici spot per le immersioni tra Cabo Cabrón e Cabo Samaná.

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malità che rendono il soggiorno assoluta­ mente unico, benché forse non ada o a tu . Tu a la casa porta il tocco e il gusto dei proprietari, la francese Marie Claude Stamm e il suo compagno Cary Guy, sta­ tunitense. Entrambi collezionis d’arte, hanno voluto portare an chità e pezzi da collezione fin dentro le suite e nelle me­ ravigliose sale comuni della casa. Salen­ do al piano di sopra, la veranda regala una vista assolutamente indimen cabile verso l’Oceano Atlan co, la bellissima Playa Cosón, dove si trova il Beach Re­ staurant e la spiaggia privata dell’hotel, e l’incantevole Playa Bonita, una delle più affascinan della zona. E se quello del The Peninsula House è un conce o di esclusività decisamente par­ colare ed “estremo”, c’è da dire che pra­ camente tu a l’offerta di accoglienza della penisola è declinata all’ospitalità bou que. Proprio sulla baia di Cosón, ad esempio si trova un altro affascinante re­ sort, il Sublime Samaná, con 26 stanze affacciate alla scenografica piscina e a due passi dalla spiaggia, mentre avvici­ nandosi a Las Terrenas è tu o un susse­ guirsi di piccoli e graziosi hotel dal sapo­ re informale e dal fascino caraibico. Il paesino è un luogo davvero piacevole, tranquillo e sicuro, di giorno come di no e. La sensazione che regala è quella di un luogo dove la vita scorre senza fre a e senza pretese, dal pi oresco borgo dei pescatori, con le case tradizio­ nali in legno dipinto, affacciate dire a­ mente sulla spiaggia e al mare turchese, mastermeeting.it


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nelle quali si trovano mol buoni risto­ ran di pesce, alle strade affollate di resi­ den e turis e le eralmente piene di un’infinità di ristoran delle più diverse tradizioni gastronomiche.

La capitale e la paradisiaca Cayo Levantado Pochi chilometri a Sud si trova la ci adi­ na di Samaná, la capitale della penisola, meno affascinante e pi oresca in sé di Las Terrenas, ma ugualmente da non per­ dere. A pochi minu di navigazione dal molo scenografico, incorniciato dagli iso­ lo e da uno strano ponte pedonale co­ nosciuto come “il ponte che non va da nessuna parte”, si trova la paradisiaca isole a di Cayo Levantado. Qui si girò un leggendario spot della Bacardi e sempre qui, in non più di un chilometro di esten­ sione, si trovano due delle spiagge più belle della penisola: Playa Grande e Pla­ ya Honda, entrambe di sabbia bianca e finissima, acqua cristallina, circondate da

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palme da cocco deliziosamente inclinate ad accarezzare il mare e prote e dal bo­ sco tropicale. Per godere al meglio della meraviglia dell’isola è assolutamente rac­ comandabile evitare di partecipare a un tour di gruppo: meglio prenotare un tra­ sporto individuale o, ancor di più, sce­ gliere di soggiornare nell’elegante, raffi­ nato e ancora una volta bou que Luxury Bahia Principe Cayo Levantado (disponi­ bile anche l’accesso in formula Daypass).

Mangrovie e spiagge da sogno Dallo stesso molo di Samaná si parte alla scoperta di un luogo magico e ina eso, sospeso tra terra e acqua. È il Parco Na­ zionale de Los Hai ses e si raggiunge a raversando in barca il mare calmo e prote o della Baia di Samaná – dove, tra gennaio e marzo, migliaia di mega ere (ballenas jorobadas, in spagnolo) si reca­ no per accoppiarsi e partorire, regalando uno spe acolo impressionante e indi­ men cabile ai fortuna turis . Dopo la

La piccola e spe acolare isola di Cayo Levantado conserva una delle spiagge più belle della zona, Playa Grande

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A poca distanza a piedi da Las Galeras, La Playita è un sogno di acqua trasparente, sabbia bianca e palme. In basso, i fi intrecci delle radici delle mangrovie del Parco de Los Hai ses

breve navigazione ci si trova di fronte ad un panorama quasi irreale: piccole mon­ tagne tondeggian sorgono dire amen­ te dalle acque, coperte di una vegetazio­ ne rigogliosa e ina esa, foreste inta e di mangrovie affondano le radici nell’acqua calma, gro e sugges ve invitano al­ l’esplorazione (imperdibile la Gro a del­ la Ferrovia con le sue pi ure rupestri) e un’infinità di uccelli si mostrano come i veri signori di questo regno incontami­ nato.

di Samaná regala anche una meravigliosa via di mezzo. È la costa intorno al paesi­ no di Las Galeras, nell’estremità a Est. Qui, nel raggio di pochi chilometri, si tro­ vano alcune delle spiagge più belle di tu a la Repubblica Dominicana e, osia­ mo dire, forse anche del Caribe. La Playi­ ta, a 15 minu di passeggiata dal centro abitato, è uno spe acolo indimen cabile di sabbia fine, palme scenografiche, mare dalle mille sfumature del turchese e del verde e dalla trasparenza irreale, mosso da dolci onde e perfe o per lo snorke­ ling. Sterminata e bellissima è Playa Rin­ cón, più conosciuta e frequentata, ma sempre incantevole, fin dalla vista che se ne può godere dall’alto della strada per raggiungerla (circa 12 chilometri da Las Galeras): una tavolozza di colori saturi e contrastan , con il bosco fi o di palme da cocco che fa da quinta all’estesa mez­ zaluna di sabbia bianca e al mare assolu­ tamente trasparente. E poi, ancora, per finire in bellezza e fascino senza pari, Playa Frontón e Playa Madama, paradi­ siache e prote e da muraglioni di roccia e densi boschi di palme, che ne rendono raccomandabile solo l’accesso via mare.

Le spiagge più belle Tra l’allegra vita di Las Terrenas e la magi­ ca solitudine de Los Hai ses, la Penisola

Indirizzi The Peninsula House Calle Cosón t. +1 (809) 962 7447 • +1 (809) 847 7540 www.thepeninsulahouse.com Sublime Samaná Bahía de Cosón t. +1 (809) 2405050 www.sublimesamana.com Luxury Bahia Principe Cayo Levantado Isla Cayo Levantado t. +1 (809) 5383232 www.bahia­principe.com

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Siamo tra i principali player a livello nazionale nell’outsourcing alberghiero. Da vent’anni operiamo con la massima serietà ed efficienza nel settore alberghiero: Housekeeping Servizi F&B Gestione alberghiera Consulenze direzionali e Management Formazione del personale

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NOTIZIE DAL MONDO DEI VIAGGI E DELL’OSPITALITÀ Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed even

Hotel de la Ville di Monza 60 anni di gestione della famiglia Nardi Lo scorso se embre, l’Hotel de la Ville di Monza ha festeggiato i 60 anni di ges one della famiglia Nardi che, dal 1958, con nua a prendersi cura della clientela con la stessa dedizione e a enzione, an cipando tendenze e mood del se ore. Oggi è Francesco Nardi a portare avan la tradizione, con lo sguardo rivolto al futuro. Tra le novità di questa storica residenza, situata di fronte alla Villa Reale e scelta, alla fine del Se ecento dai Savoia come resi­ denza es va, c’è l’apertura de La Veranda, l’ideale prosieguo del ri­ storante Derby Grill e del Derby Bar: un ambiente fresco, luminoso, con arredi elegan e moderni dove si possono organizzare aperi vi, af­ ter dinner e gustare la cucina dello Chef Fabio Silva, un mix di tradizio­ ne lombarda e campana. Oggi la Villa è affiliata ai pres giosi brand Small Luxury Hotels of the World e LesCollec onneurs, il noto marchio

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creato da Alain Ducasse: i suoi am­ bien cura in ogni de aglio, l’ec­ cellenza dell’ospitalità e la comoda raggiungibilità della sua sede la rendono il luogo ideale per cene aziendali di classe, a vità di incen­ ve e congressi perfe amente riu­ sci .

Nasce i­am LAB Ha aperto i ba en in Puglia lo scorso 27 o obre, i­am Lab, il pri­ mo Laboratorio nazionale di Alta Formazione per il mondo degli even . Ideato e realizzato da Meet In Ac on ­ MIA, la prima rete d’im­ prese italiana nel se ore Mee ng Incen ve Congress and Exhibi on (MICE), il corso – il cui tema era “come a arre l’incoming dalla Cina” – ha il patrocinio di Confindustria Puglia e MPI Italia Chapter, la più grande community a livello mon­ diale di categoria e si rivolge a tu a la filiera: non solo agli specialis dell’industria degli even , ma an­ che tour operator, alberghi, agen­ zie, guide turis che, ristorazione,

des na on manager e in più in ge­ nerale gli esper del turismo. Non un semplice corso base, ma un ap­ profondimento di competenze spe­ cifiche e innova ve; finalmente una formazione avanzata basata sui principi pra ci dell’apprendimento: pra ca, intera vità ed esperienza. La formula è un mix pra co­teori­ co, orientato al metodo learning­ by­doing. Sin da subito i parteci­ pan potranno elevare il proprio “sapere” e “saper fare”, grazie a si­ mulazioni di casi reali, discussioni guidate e pair work e all’esperienza sul campo di chi “vive” ogni giorno il mondo degli even . Dopo la tap­ pa di Bari, è seguita quella di Roma, il 10 novembre con il corso “For­ mazione esperienziale negli Even ”, un tema che sta suscitando sempre più l’interesse dei responsabili del se ore marke ng e Human Re­ sources di aziende e di organizza­ zioni di categoria.

Palazzo Montemartini diventa un gioiello di Radisson Collection Radisson Hotel Group presenta il suo primo hotel Radisson Collec­ on in Italia, nel cuore della ci à eterna. Costruito nel 1881, Palazzo Montemar ni è un albergo iconico, che si dis ngue per la sua eccezio­ nale eleganza e la posizione centra­ le accanto alle Terme di Dioclezia­ no e alla Basilica di Santa Maria de­ gli Angeli proge ata da Michelan­ gelo. «Fin dall’apertura nel 2013, il nostro obie vo è sempre stato quello di con nuare a migliorare, con grande a enzione verso i no­ stri ospi a Palazzo Montemar ni», dice il CEO di Ragosta Hotels Col­ lec on Giuseppe Marchese, «la no­ stra crescita viene ora so olineata da questa importante partnership

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internazionale, e siamo orgogliosi di poter introdurre il primo hotel Radisson Collec on in Italia. La ďŹ lo­ soďŹ a di questo nuovo brand del lusso si sposa par colarmente be­ ne con le cara eris che di Palazzo Montemar ni, l’albergo perfe o per un piacevole soggiorno di lusso nel centro di RomaÂť. L’hotel ore 82 elegan camere e suite. Tra queste ul me si dis nguono la Su­ perior Room, la Skylight Suite con il suo grande lucernario centrale e la Penthouse Suite con la terrazza pa­ noramica privata. O mo il Senses Restaurant & Lounge Bar con vista sulle Mura Serviane, che propone creazioni culinarie innova ve. Non manca neppure l’area benessere con la Caschera Spa di Palazzo Montemar ni dotata di piscina idrotonica riscaldata, stanza del sa­ le, sauna e bagno turco, docce sen­ soriali e cromoterapia, una sala re­ lax con sane. Per gli even , inďŹ ne, sono a disposizione ampie sale con luce naturale tra cui l’InďŹ nity Room al piano terra per 180 persone, la Penthouse Suite con terrazzo, il bellissimo spazio esterno per in­ contri en plein air.

Il primo Resort scavato nel cuore dei Sassi di Matera Addormentarsi e risvegliarsi nel cuore dei Sassi di Matera è un lus­ so che non si può raccontare, biso­ gna farne esperienza. Il Sant’Angelo Luxury Resort, guidato dal top ma­ nager Biagio Spagnuolo, regala al­ l’ospite un soggiorno dal fascino in­ descrivibile. A pochi passi da Piazza San Pietro Caveoso e dal Duomo, ore una sosta fa a di relax, in mi­ tĂ , silenzio, luci souse e cortesia, quella cortesia “di Casaâ€? che fa la vera dierenza. Tra mille vio oli e angoli angus , ricerca scenari e delicate sfumature dove vi era l’an­ co tribunale se ecentesco oggi c’è il ristorante Regia Corte per gu­ stare, godendo di un panorama mozzaďŹ ato, il meglio della cucina e

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Rome Cavalieri, un viaggio gourmet di qualitĂ Gli ampi e luminosi spazi del Rome Cavalieri, famoso per essere un vero e proprio resort nel cuore di Roma, giĂ all’inizio di se embre sono torna­ ad animarsi con una rinnovata a enzione alle materie prime italiane per viaggi gourmet indimen cabili, che convivono in perfe a sinergia

con tocchi eso ci grazie a live sta ons dove il cibo viene preparato so o gli occhi degli ospi . Tra gli appuntamen must il “Sunday Brunchâ€?, un’occasione preziosa per gustare tante novitĂ gourmet nazionali, tra cui i primi pia e grandi varietĂ di carne e di pesce tu realizza con i mi­ gliori prodo , seleziona in base alla loro stagionalitĂ , ma anche espe­ rienze internazionali, come l’angolo giapponese in cui gli chef orientali si cimentano con il wok e cucinano un riso impeccabile, o la postazione de­ dicata ai crudi, una festa per gli occhi e per il palato. Novembre sarĂ il mese dei vini novelli accompagna a pietanze dolci e salate ispirate alle specialitĂ della via dei laghi, come la porche a di Ariccia e il pane di Genzano. Grandi festeggiamen si preparano per le feste natalizie, sia per la cena della vigilia che per il giorno di Natale, con menĂš a tema che si possono integrare con esperienze benessere davvero esclusive. Anche l’arte pas ccera ha avuto un autunno denso di grandi novitĂ , con l’arrivo di Dario Nu , nuovo Execu ve Pastry Chef. Toscano del Mugello, con ascendenze siciliane e milanesi, Nu ha una visione della pas cceria che sposa la tecnica aristocra ca e la valorizzazione della materia prima pi­ camente francesi con l’approccio popolare e festoso della pas cceria ita­ liana. Prima di approdare al Rome Cavalieri, è stato per tre anni al Four Seasons come Assistant Pastry Chef di Domenico Di Clemente e poi all’Hotel Hassler di Roma, al ďŹ anco di Francesco Apreda. A completa­ mento del viaggio gourmet è doverosa una tappa nella Grand Spa Club. Da provare il tra amento di bellezza Caviar Li ing and Firming Facial La Prairie, “accompagnato da aperi vo gourmet. C.C.

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dei vini del territorio. E, per un ape­ ri vo o un dopocena, ci si può dare appuntamento sulla bella Lounge Terrace.

L’Hotel Indigo London sceglie la biocompatibilità di Fiemme 3000 Tempio art déco di vetro, marmo e legno nel cuore di Londra, l’Hotel Indigo London ha recentemente scelto, per tu i pavimen dei suoi 9 piani, il legno biocompa bile di Fiemme 3000. La ristru urazione, ad opera dello Studio Michaelis Boyd, ha deciso di inserire nelle 95 camere boiserie alle pare , mentre, nel ristorante, sono sta posa 3.000 metri quadra di rovere sen­ za nodi della collezione Fuoriserie di Fiemme 3000. Una varietà rea­ lizzata su misura dall’azienda tren ­ na, cara erizzata dalle ricche e pro­ fonde sfumature bruno­porpora e dalla superficie perfe amente levi­ gata e priva d’imperfezioni. A occu­ parsi dello sviluppo e della fase opera va Marco Paci di Casa Fiemme London. Fiemme 3000 è stata scelta per la coerenza con il proge o d’interni dello Studio Mi­ chaelis Boyd, che sin dalla fase d’ideazione prevedeva l’uso di pavi­ men capaci di richiamare i palco­ scenici teatrali, per l’alta qualità del prodo o, la salubrità degli spazi e la massima resa este ca.

debu o a Napoli», ha de o Mark Nogal, global head, Curio Collec­ on by Hilton. «La firma dell’Hotel Britannique so olinea il nostro im­ pegno a espandere la Collec on nelle principali des nazioni in tu o il mondo e a offrire agli ospi espe­ rienze ina ese e auten che, come godere di una vista impareggiabile sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio, mentre si cena nel ristorante pano­ ramico o si beve un drink al bar». L’hotel sarà conosciuto come Bri­ tannique Naples, Curio Collec on by Hilton e sarà ogge o di un re­ stauro di 25 milioni di euro prima di accogliere i suoi primi ospi nella seconda metà del 2019. I lavori di restauro recupereranno la proprie­ tà, inaugurata nel 1870, come de­ s nazione nel centro ci à e la ri­ porteranno all’an co splendore co­ me simbolo del fascino o ocente­ sco. Una volta completato, l’hotel avrà 72 camere e un nuovo risto­ rante e bar panoramico con una vi­ sta impareggiabile sul Golfo di Na­ poli e sul Vesuvio.

Dormire sul set & visitare gli studi di Cinecittà Per i cinefili di tu o il mondo, nel cuore di Roma, la collezione Be oja Hotels è il set naturale da cui par ­

re alla scoperta delle scene cult e della storia del cinema italiano, al­ l’interno degli Studi di Cineci à. Dal mese di o obre, infa , gli ospi dell’Hotel Mediterraneo e Massimo D’Azeglio possono appro­ fi are della proposta Dormire sul Set che unisce per la prima volta l’esperienza in Hotel e quella negli Studi di Cineci à, offrendo il per­ no amento in hotel e la visita degli studi, a par re da 260 euro a per­ sona, in camera doppia superior e il tour guidato (fino a un massimo di 15 persone) di Cineci à si Mostra, inizia va culturale che svela al pub­ blico il grande patrimonio storico e archite onico degli studi di Via Tu­ scolana 1055.

Bellezza e passione a 5 stelle sul Lungarno a Firenze Affacciato sul Lungarno a Firenze, e riaperto dopo un accurato restyling lo scorso anno, il cinque stelle LHP Hotel River Firenze offre un conte­ sto raffinato dove il classico si spo­ sa con l’urban chic: l’albergo è ubi­ cato all’interno di un’auten ca villa fioren na di 4 piani, dotata di splendida terrazza con vista sul fiu­ me Arno e di un incantevole giardi­ no nella corte interna, dove si tro­ vano l’avveniris ca Tosca Spa by

La prima volta di Hilton a Napoli Hilton ha firmato un accordo di franchising con Palazzo Caracciolo S.P.A. per aprire, nel 2019, il suo primo hotel – l’Hotel Britannique ­ nella ci à di Napoli. L’albergo, si­ tuato sull’elegante Corso Vi orio Emanuele, entrerà nell’esclusiva Curio Collec on by Hilton, un por­ tofolio globale di oltre 50 Hotel e Resort dal cara ere unico. «Siamo entusias di dare il benvenuto all’Hotel Britannique, Curio Collec­ on by Hilton, che segna il nostro

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Clarins e il Ristorante di cucina to­ scana e internazionale Francy. Tu gli ambien sono sta ogge o di un accurato restyling: ogni spazio è stato rivisto in funzione del concet­ to di bou que Hotel e delle moder­ ne esigenze degli ospi più esigen­ . il numero delle stanze da 38 è passato a 32, per dare ancora più enfasi allo spazio e all’integrazione di nuovi servizi.

L’ospite Mice & bleisure al centro dell’Hotel Mediterraneo All’Hotel Mediterraneo si è vera­ mente al centro di tu o. La stru u­ ra si trova in posizione privilegiata, dire amente affacciata sul mare e su viale Ceccarini, a pochi minu dal Palacongressi e a un chilometro da Riccione Terme. Dell’albergo sorprende la cortesia e la disponibi­ lità del personale, efficien ssimo nel rispondere alle esigenze della clientela business e leisure. Anche l’offerta di spazi e servizi non è da meno. Per mee ng ed even sono a disposizione o o sale modulabili, illuminate da luce naturale e alles ­ te con tecnologie all’avanguardia. Si può scegliere tra: la Sala Vespucci, per incontri fino a 320 persone, con visa mare divisibile in due par

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Tennis vista lago all’Hilton Lake Como Sport all’aria aperta e quiete con un panorama davvero speciale: sono que­ s gli ingredien per una vacanza all’Hilton Lake Como che mixa a perfezio­ ne lavoro e relax. A pochi passi dal lago, l’hotel è un vero e proprio paradiso per gli spor vi; si può scegliere tra lunghe passeggiate, una corsa in riva al lago, un’escursione in barca o una nuotata nella infinity pool sulla terrazza dell’hotel. E per gli appassiona di tennis, c’è la possibilità di usufruire di una speciale convenzione con il Tennis Club Como ­ Villa Olmo, a due passi dall’albergo, che consente, prenotando alla recep on, di fissare lezioni (70 euro l’ora) o di affi are i campi (40 euro l’ora) a prezzi agevola .

con ampio corridoio che può esse­ re usato come area esposi va; la Sala Caboto, luminosissima fino a

60 pos , e La Sala Colombo, più piccola (dalle 15 alle 30 persone) con accesso indipendente. Sempre per piccoli mee ng (fino a 20 per­ sone) c’è anche la Sala Verazzano, accogliente e versa le, mentre per le esposizioni si può usare la Sala Rex. Oltre all’a rezzatura video e audio fornita di default, è possibile richiedere videoproie ori ad alta definizione collegabili ai singoli no­ tebook e cabine per la traduzione simultanea; è inoltre possibile ri­ chiedere assistenza di regia grazie a tecnici qualifica , in grado di garan­ re il corre o svolgimento di tu gli even . Grande a enzione è ri­ servata anche alla proposta gastro­ nomica: solo scelte di qualità, dalla caffe eria alla pas cceria, dai me­ nu a la carte ai ricchi buffet prepa­ ra al momento dagli chef.

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Villa Michelangelo. Per eleganti meeting a Pescara La stru ura archite onica dell’ho­ tel non lascia dubbi: Villa Miche­ langelo è un antico edificio ri­ strutturato e riportato all’antico splendore; le sue radici risalgono addiri ura ai romani, all’epoca in cui qui sorgeva il crocevia che da Roma portava all’Adria co. Nel Set­ tecento alloggio dei viandan , e nell’O ocento trasformata in un mulino, la dimora è rinata ai nostri giorni come una magnifica villa do­ ve ambientare mee ng ed even di pres gio. In tu o le sale mee ng possono accogliere fino a 200 per­ sone e dispongono di moderne tec­ nologie (impianto audio professio­ nale, microfoni, monitor mobili Full Led Hd, impianto di videoproiezio­ ne sia in 4:3 che in 16:9, impianto di clima zzazione e wi­fi). A corol­ lario del mee ng, si possono orga­ nizzare Welcome coffee, Working Lunch Buffet, Light Lunch and Din­ ner, Coffee Break e Cene di Gala studiate su misura insieme allo Chef. Con la sua piscina e il giardi­ no, Villa Michelangelo è una scelta perfe a anche per soggiorni bleisu­ re: comoda da raggiungere, a pochi chilometri dall’Aeroporto d’Abruz­ zo e dalla Stazione centrale di Pe­ scara, e vicina sia al mare che alla montagna. Nei dintorni si possono visitare affascinan località d’arte e i borghi d’Abruzzo.

cuore della Toscana e di sen rsi ac­ col come “Signori del Borgo”, im­ mersi nelle atmosfere gen lizie che hanno segnato la storia di questo meraviglioso angolo di terra. Sia che si tra di un evento aziendale o di uno privato, la Bagnaia Golf & Spa Resort Siena, Curio Collec on by Hilton sa come fare sen re speciali i propri ospi , me endo a disposizio­ ne uno staff di professionis in gra­ do di esaudire ogni po di richiesta. Bellissime le 72 camere e le suite, ognuna diversa dall’altra, tu e con vista mozzafiato sulla campagna to­ scana e tu e rifinite con pezzi rari e

d’an quariato provenien da tu o il mondo. Il Resort si compone di due borghi: il Borgo Bagnaia e il Borgo File a, completa dalla Buddha Spa By Clarins e dal Royal Golf La Ba­ gnaia. La sua estensione lo rende fa­ cilmente ada abile a qualsiasi even­ to, con la possibilità di creare am­ bien originali e di grande ispirazio­ ne. Ad esempio, oltre ai due risto­ ran (La Voliera e Locanda Del Fan­ no), è possibile alles re una sceno­ grafica gala dinner negli ampi giardi­ ni o a bordo piscina, oppure ancora nella Club House del golf con vista sulle 18 buche.

I nuovi trend dell’ospitalità a Rimini Si è svolta al Palacongressi di Rimini, lo scorso o obre, la quinta edizione dell’Hospitality Day di Rimini, evento di incontri e networking che coinvolge operatori del se ore, associazioni di categoria, archite , designer e forni­ tori alberghieri. In questa giornata si è parlato di come migliorare la brand reputa on e fidelizzare la clientela, a raverso le nuove strategie di marke­ ng ed engagement come lo storytelling, ma anche di come rinnovare la propria stru ura e valutare le opportunità del mercato immobiliare a uale. Tra i relatori internazionali, sono intervenu Andre A. Wiringa, autore di Start Reverse, Michil Costa, tolare del superla vo hotel La Perla di Corvara e Larry Mogelonsky, fondatore di Hotel Mogel Consul ng. L’ospite più a e­ so è stato Joseph Pine II, cofondatore di Strategic Horizons e acclamato au­ tore di The Experience Economy e di Authen city, due libri che spiegano co­ me le esperienze offerte al cliente cos tuiscano il fondamento della crea­ zione di valore.

Eventi e soggiorni nel borgo medievale della Bagnaia Provare l’emozione di soggiornare in un auten co borgo medievale nel

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Da sempre il partner di fiducia della vostra comunicazione Presidente ­ Mario Mancini ­ Tel. 02.862327 int. 112 mario.mancini@communicationagency.it Direttore Responsabile ­ Manuela Mancini ­ Tel. 02.862327 int. 110 manuela.mancini@communicationagency.it Traffico Pubblicitario, Segreteria e Abbonamen ­ Elena Genitoni ­ Tel. 02.862327 int. 111 elena.genitoni@communicationagency.it Website e Directory Excellent ­ Isabella Moscati ­ Tel. 02.862327 int. 114 isabella.moscati@communicationagency.it ­ excellent@communicationagency.it Web news e Social Media ­ Lorena Bruno ­ Tel. 02.862327 int. 102 segreteria@communica onagency.it Progetto Grafico ­ Passepartout Stampa ­ AG Prin ng srl ­ Via Milano 3/5 ­ 20068 Peschiera Borromeo (MI) Communication Agency Int. srl Direzione, redazione, amministrazione ­ Via San Simpliciano 4 ­ 20121 Milano Tel. 02.862327 ­ Fax 02.863856 ­ www.mastermeeting.it ­ info@communicationagency.it A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO Cris na Marina, Cris na Chiaro , Davide Depon , Barbara Ainis, Giulia Gagliardi, Silvia Fissore, Luciana Sidari, Gaia Fiertler, Claudia Dagrada, Angelo De Lorenzi, Stefano Bonini, Aureliano Bonini, Tiziana Conte, Roberta Borghini, Paolo Mazzaglia, Andrea Moscatelli, Leonardo Frontani, Ma eo Melani, Achille Colombo Clerici, Maurizio Faroldi

PUBBLICITÀ ­ Direzione Marketing e Commerciale Communication Agency Int. srl Tel. 02862327 ­ direzionemarcom@communica onagency.it Lombardia, Toscana, Abruzzo, Piemonte, Umbria, Campania, Sicilia e Calabria ­ Barbara Troilo ­ Tel. 02862327 barbara.troilo@communica onagency.it Emilia Romagna, Sardegna, Marche e Lombardia ­ Elisabetta Grimaldi ­ Tel. 02862327 ­ 3803074565 elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Liguria, Puglia e Basilicata ­ Delia Danese ­ Tel. 02862327 ­ 3356311177 delia.danese@communicationagency.it Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ­ Luciana Sidari ­ Tel. 02862327 ­ 3476404360 luciana.sidari@communica onagency.it ­ luciana.sidari@lucianasidari.it Lazio ­ Carla Polverini ­ Via Valle Scrivia, 8 ­ 00141 Roma ­ Tel. 068103883 ­ 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it ­ polverini.carla@gmail.com Valle d’Aosta, Molise e Enti del Turismo Stranieri ­ Direzione Marketing e Commerciale Communication Agency Int. srl ­ Tel. 02862327 ­ direzionemarcom@communica onagency.it Croazia, Slovenia, Rep. Ceca, Germania, Austria ­ Irena Vergani ­ Tel. 02862327 ­ 3484791898 ­ 385916112730 irena.vergani@mastermee ng.it ­ vergani@ilvfactory.com ADERENTE AL SISTEMA CONFEDERALE

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Tiratura del presente numero: 8160 copie Gli articoli firmati esprimono unicamente il pensiero degli autori. Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono ­ È VIETATA LA RIPRODUZIONE DEGLI ARTICOLI © by Communication Agency, Milano 2002 · Reg. Trib. Milano n. 447 del 09/8/95

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IN QUESTO NUMERO ABBIAMO PARLATO DI...

앬 Bit Fiera Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.bit.fieramilano.it 앬 Ibtm World

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.ibtmworld.com

앬 Rete d’imprese Cycling in the Venice Garden . . . . .www.cyclinginthevenicegarden.it 앬 Rete d’imprese Golf in Veneto . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.golfinveneto.to 앬 Park Hotel Villa Fiorita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.parkhotelvillafiorita.it 앬 DoubleTree by Hilton Venice North . . . . . . . . . . . . . .www.veniceNorth.DoubleTree.com 앬 Best Western Premier Bhr Treviso Hotel . . . . . . . . .www.bhrtrevisohotel.it 앬 Castelbrando Hotel & Congress Center . . . . . . . . . .www.castelbrando.it 앬 Relais Monaco Country Hotel & Spa . . . . . . . . . . . . .www.relaismonaco.it 앬 Fondazione Benetton Studi Ricerca . . . . . . . . . . . . . .www.fbsr.it 앬 MINE Meeting Incentive New Events . . . . . . . . . . . .www.minecompany.it 앬 Forte Village . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.fortevillageresort.com/it 앬 San Domenico Hotels Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.sdhotels.it 앬 Borgo Egnazia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.borgoegnazia.com 앬 Vivosa Apulia Resort . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.vivosaresort.com 앬 Iniziative Venete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.iniziativevenete.it 앬 ReAle Servizi Alberghieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.realeservizialberghieri.it 앬 Grand Hotel Ritz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .www.grandhotelritzroma.com

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MASTERMEETING IL MEGLIO DEL TURISMO BUSINESS&LEISURE

TURISMO: un nuovo corso

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