MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO
Communication Agency Int. srl Anno XX - N. 11-12/2014 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00
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SMART WORKING PIACE ANCHE IN ITALIA EXPOSCETTICI O EXPOTTIMISTI? È TEMPO DI BACK RESHORING
ROBERTO NECCI HOTEL SAVOY Una questione di passione
SONIA PERONACI GIALLO ZAFFERANO La mia ricetta per sfondare
Roberto Franchi
IL BUON FUTURO DI ATAHOTELS
Il rilancio del turismo internazionale passa da Roma
ALBERGHI DAYUSE Il dado è tratto
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Direttore: Claudio Gnoni
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Resp. Marketing e Servizi N.T.V.: Gianluca Pinto tel. 06 3636 italotreno.it Titolare: Martino Pedersoli
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Titolare: Roberto Necci
Direttore Generale: Marco Sarlo
San Domenico Hotels Savelletri di Fasano (Br)
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Winter Garden Hotel - Grassobbio (Bg)
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Direttore: Claudia Muscio
THE EVENT FACTORY MANIFESTO by
Grimaldi Forum Monaco
1 WHAT ARE WE? An art centre? A venue dedicated
6 THE EVENT FACTORY IS A MASS OF TALENTS and
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experience, of creativity and mastery, capable of turning each project into a unique event. More than simply deploying know-how, The Event Factory epitomises the Grimaldi Forum Monaco’s true added value, borne by its teams and expertise, and consolidated over time, further enriched every day.
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CULTURE AS A BUSINESS ASSET The Grimaldi Forum Monaco was born with this vision. Popular culture, company culture, world heritage... culture is everywhere. It is the past and the present, science and art, knowledge and imagination.
3 LIKE YIN AND YANG, negative and positive, compression and expansion, the worlds of art and business complement each other, interacting and producing energy to boost events.
4 MORE THAN A VENUE, IT IS A STATE OF MIND, that extra soul that magnifies an event. It adds a new dimension, born of our unique experience at the confines of art and business. It is a space for imagination that pushes back the limits of creativity. We have named it The Event Factory.
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AN IDEA REFINERY. Design, produce, disseminate: the “Made in The Event Factory” manufacturing process transforms the raw material of ideas into success.
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THE EVENT FACTORY IS A METHOD, a new, decompartmentalised style of project management and organisation: transversal, smooth, intelligent, fast. A system that fosters, enriches and exports ideas far beyond its walls.
9 R.O.I. MEANS IMPACT, when a conference makes a lasting impression or a work of art arouses emotion in the general public. From mediation to mediatisation, The Event Factory nourishes Monaco’s capacity to amaze, seduce, showcase, amplify and dazzle.
10 A LABEL OF HIGH STANDARDS AND QUALITY, The Event Factory symbolises a responsible approach, unwavering commitment to the success of each event, and respect for human and environmental values. An energy powerline fuelled by the synergy of major business players and the determination of an entire country.
THE EVENT FACTORY T. ( 3 7 7 ) 9 9 9 9 2 1 0 0 www.grimaldiforum.mc
PARTENAIRE
OFFICIEL
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Cari lettori, Il Governo sta portando avanti la strategia per il turismo incentrata sul ruolo trainante dei Beni culturali. Il ministro Franceschini ha indubbiamente impresso una svolta e prosegue lungo la strada imboccata forse come nessun Governo negli ultimi anni. E bisogna ricordare che tutto ciò avviene in uno scenario contraddistinto da una forte compressione della spesa pubblica. Apprezzabile la strategia che ha diversi punti rilevanti ma anche, non dimentichiamolo, molti scogli da affrontare e superare. Bene il fatto che il patrimonio culturale, nel senso più ampio del termine, sia il fulcro dell’offerta italiana. Non bisogna però dimenticare gli altri elementi fondamentali dell’offerta turistica italiana. Sicuramente serve sempre la massima attenzione per l’eno-gastronomia. Così come deve essere sciolto il nodo del sistema balneare per il quale servono certezze e soprattutto intese chiare e favorevoli con Bruxelles. Questo è un punto chiave, sul quale il Governo ha preso degli impegni. Bene, perché gli operatori meritano e attendono indirizzi chiari e positivi. Al tempo stesso occorre un maggior raccordo con la Ue per l’utilizzo dei tanti fondi che
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l’Europa sta sempre più destinando al comparto turistico e alla sua promozione. Sotto questo aspetto è decisiva l’intesa tra il Governo e le Regioni. Gli ultimi incontri di Napoli hanno lasciato intravedere segnali molto importanti ma hanno anche lasciato sul tappeto un po’ di dubbi. Anche in questo caso la chiarezza è d’obbligo nell’interesse del Paese. Stesso discorso per il riassetto della governance. Dalla fase commissariale occorre uscire con impegni strategici chiari ed efficaci. Non possiamo rischiare l’ennesimo flop, derivante da scelte monche o da incomprensibili lungaggini. Questa è la volta buona per ridefinire l’assetto della governance centrale per il turismo e la promozione dell’Italia sui grandi mercati. Dobbiamo voltare pagina al più presto, convogliando iniziative e risorse sui fronti di maggiore interesse. Molto bene l’innovazione ma serve anche un sostegno alla trasformazione del sistema dell’offerta. Occorrono poi linee guida chiare per la promozione e un maggior sostegno a quel grande bacino di opportunità costituito dal localismo che fa dell’Italia un Paese unico sul mercato mondiale del turismo.
Mario Mancini
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SOMMARIO
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Indice
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Cari lettori
HOTEL&FINANZA
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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
Roberto Franchi. Il buon futuro di Atahotels
L’INCHIESTA
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Smart Working. In Italia è ancora agli inizi ma promette bene
DONNE AL TOP
40
Bit 2015 gioca a tutto business e scommette sul Mice
72
IT&CM Asia
SPECIALE ROMA
76
COVER STORY
30
70
Sonia Peronaci. La ricetta per sfondare? Mettersi in gioco e divertirsi
Tutte le strade portano... A Roma
SELECTED BY MM
84 86
Atahotel Villa Pamphili
90 92 94 96
Courtyard by Marriott Rome Central Park
Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts Grand Hotel de la Minerve Grand Hotel Ritz Green Park Hotel Pamphili
SCENARI DEL TURISMO
44 50 54 58 60 66
Aspettando Expo Business travel... Come a casa Gli italiani? Amano l’Italia Eurovelo8. La pista ciclabile del Mediterraneo L’Italia dei Parchi letterari Starhotels: l’eccellenza italiana nel cuore di Londra
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Hotel Bernini Bristol Hotel Diana Roma Hotel Eden Roma Hotel Quirinale Hotel Splendide Royal Palazzo Montemartini Parco dei Principi Grand Hotel & Spa Polo Congressuale Bettoja Hotels Radisson Blu es. Hotel, Roma
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SALA CLARET Situata al piano terra, 50mq di superficie con luce naturale, è indicata per piccoli meeting con un massimo di 25 persone, attrezzata con audiovisivi di base, Wi-Fi.
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SOMMARIO
118 120 122 124
Roscioli Hotels
MARKETING&COMUNICAZIONE
Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel&Resort
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Sheraton Roma Hotel&Conference Center Villa Spalletti Trivelli
TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
129 130 132 134 135
Architettura sonora
Be Wizard! 2015. Il palco dei guru del marketing
I GRANDI PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ
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È tutta una questione di passione
LE LOCATION DI MM
Franco Lapini
156 158 159
Hotel Volver
SAI L’ULTIMA?
Cantina Santadi Fas Italia
160
Hotel Milano Scala Loano2Village Best Western Valle di Assisi
Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità
TREND
168 172 176
Delocalizzazione addio. È ora di back reshoring Alberghi dayuse, il dado è tratto Turismo Senior. Un segmento che resiste alla crisi
LE VIE DELL’INCENTIVE
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Champagne Marguerite Guyot Mètre Briziarelli Umberto Cesari Xenia Design
RISORSA UOMO
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Formazione. La carta da giocare
UNA METAFORA PER CRESCERE
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La vita in caduta libera
LA PAROLA AL FORMATORE
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Obiettivi chiari, ma anche fiducia nelle persone
FINANCE CONFIDENTIAL
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Privacy 2 ai tempi dei tablet
IL PARERE DEL LEGALE
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Londra, tra business e piaceri
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Indirizzi
Insidie a cinque stelle
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EnergyTI 01_Layout 1 01/12/14 13.07 Pagina 1
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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
OSPITALITÀ
UNA MACCHINA VELOCE SENZA PILOTA HOTEL TRANSACTION
IL BUSINESS RICETTIVO FA BENE AL PAESE SCENARI
QUANTO LE BANCHE SCOMMETTONO SULL’HÔTELLERIE
ITALIAN HOTEL MONITOR Nei primi nove mesi 2014 si confermano l’incremento costante del R.O. (+1,9%) – con le città di Palermo, Napoli e Cagliari a condurre la ripresa – e il segno tendenziale più del prezzo medio camera con Venezia, in cima al ranking delle città più care (149,68 euro a notte)
START-UP, UN MERCATO IN CRESCITA GUIDATO DALL’ICT Soddisfa il bilancio sui risultati del Decreto Start-up introdotto dopo il 2008 con 30 nuovi investimenti early stage in start up innovative. Eterogeneo il mercato di finanziatori - tra privati, (business angels), società (angel investing) e fondi seed capital - anche se il ruolo centrale spetta ai fondi venture capital
APARTHOTELS E CONDO-HOTELS PER RILANCIARE IL SETTORE Aparthotel e Condo-Hotel di prestigio sono le opzioni ricettive preferite oggi da 2,5 milioni di europei. Due modelli di ospitalità che soddisfano il desiderio di andare in vacanza quando si vuole e che assicurano almeno due grandi vantaggi: l’esclusività e il comfort di un hotel a 5 stelle e un investimento che si rivaluta nel tempo
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Editoriale di Aureliano Bonini*
“Misterioso turismo” T
urismo significa economia, lavoro e finanza. Sono tutti concordi nel dichiarare che il turismo (meglio sarebbe dire l’Industria dell’Ospitalità) genera il 10% del PIL nazionale, che occupa 500.000 persone, che è il nostro petrolio. Però il turismo non ha una presenza significativa nel mondo della finanza, in Borsa e in Parlamento. Quando si parla di turismo gli italiani pensano all’estate, alle vacanze e ai gruppi di turisti che adorano la nostra arte, i nostri musei, le nostre spiagge e le nostre montagne. Il turismo significa vacanze, quello che ci sta dietro non ha peso politico e economico. Luoghi comuni, disattenzione e superficialità, incapacità di imporsi nelle relazioni industriali, scarso pathos degli imprenditori verso la partecipazione politica. Queste mancanze contribuiscono a rendere il turismo una categoria esclusa dai tavoli strategici romani. Se gli operatori turistici si distinguono per l’indipendenza e l’autonomia politica e affidano alla pubblica amministrazione solo un ruolo “promozionale” e poco più, il turismo non diventerà mai “parte sociale”. La verità è che l’Industria dell’Ospitalità è una macchina produttiva potenzialmente più veloce di qualsiasi governo e politico in carica, il cui motore però non lavora a pieno regime per la mancanza di piloti adeguati. A guidare i 200 mila gestori dell’offerta di ospitalità verso le sfide del mercato globale ci vorrebbe qualcuno che non c’è, così il quadro non cambia: 1. la macchina turistica rimane datata e pesante, e non può “decollare”. Le strutture ricettive hanno più di 50 anni e ormai sono come delle macchine d’epoca. Gli over 50 occidentali amano il vintage; nell’immaginario collettivo l’Italia è una macchina
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dalla carrozzeria meravigliosa, lenta e “misteriosa”... forse è per questo che poco interessa partiti, governo e grandi manager internazionali; gli operatori rimangono indipendenti, autonomi e individualisti. Non erano così, ma mezzo secolo di abbandono li ha resi artigiani fai da te. I turisti guardano le classificazioni a stelle, studiano le recensioni online e... non si fidano di noi! tutti si lamentano di OTA e false recensioni, ma passano giorno e notte sul web. Gli effetti del web sull’ospitalità sono devastanti per le recensioni fasulle, per i prezzi, per le commissioni e per la strapotenza digitale delle OTA, ma nessuno, al di là di qualche proclama, boicotta realmente il sistema dominante; gli incentivi per l’industria turistica sono pochi, i soldi spesi qua e là tanti. A fronte di una certa limitatezza dei fondi per le ristrutturazioni, le riqualificazioni e l’innovazione del sistema ricettivo nazionale, vi è una montagna di risorse spese da Regioni e enti governativi per il turismo: 1 miliardo circa all’anno, tre volte in più della Spagna. La promocommercializzazione in Italia premia le “code” e non le “punte”... solitamente disattente agli incentivi pubblici. si accentua la dicotomia aeroporti in chiusura vs successo voli low cost. Sempre più aeroporti sono a rischio chiusura, le compagnie aeree tradizionali faticano a vendere biglietti. È così difficile strutturare un’offerta low cost sul modello Easy Jet? vengono promossi prodotti che nessuno sembra chiedere. Offriamo pacchetti senza il trasporto aereo, enfatizziamo l’enogastronomia ma siamo il paese della pensione completa. L’incoerenza è una nostra debolezza.
*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti.
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HOTEL TRANSACTION
Il business ricettivo fa bene al Paese L’investimento nel comparto alberghiero è entrato nell’agenda dell’Italia. Possiamo dire che facciamo un passo in avanti ma anche che torna il turismo di Stato per certi versi che non mancheranno di farsi sentire a breve sul mercato immobiliare e delle gestioni alberghiere a svolta è arrivata nei giorni scorsi con l’accordo tra il Fondo Strategico Italiano (80% Cassa depositi e prestiti e 20% Bankitalia) e il gruppo alberghiero di lusso Rocco Forte Hotels che peraltro ha proprio in Italia tre strutture di eccellenza in campo ricettivo. L’operazione, del valore di 75 milioni di euro per il 23% della Rocco Forte Hotels, ha visto anche la partecipazione della Kuwait Investment Authority già partner del Fondo strategico. Con questa iniziativa il FSI, guidato da Maurizio Tamagnini, è entrato nel comparto turistico con la dichiarata convinzione che il business ricettivo è strategico per il Paese. Tamagnini ha dunque affermato a chiare lettere che gli investimenti dell’FSI nel comparto continueranno e il Fondo ha una dotazione complessiva di 4,4 miliardi di euro. Non saranno destinati tutti al turismo, ovviamente, ma un certa quota sì, visto che nel frattempo si procederà al sostegno dello sviluppo di Rocco Forte, e visto anche che la stessa Kuwait Investment Authority è molto interessata al business turistico. Ma l’altro elemento chiave di questa operazione, rimasto forse un po’ più in ombra, è costituito dal FIT, ossia dal Fondo investimenti nel turismo che fa capo a Cdp Sgr. L’obiettivo è di costituire un polo del turismo italiano, e il FIT già raggruppa quattro immobili a Venezia, Bergamo, Verona e Torino che, una volta riqualificati, sono stimati nell’ordine dei 90 milioni di euro. Quindi il FIT d’ora in avanti sarà sempre più interessato ad acquisire immobili a valore turistico, reale o potenziale, su cui investire. Il mercato italiano sta lentamente
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crescendo sull’onda degli stranieri, questo è il dato attuale. La domanda domestica langue oppure è selettiva, visto lo scenario economico nazionale, la flessione della capacità di spesa delle famiglie e il cambiamento dei modelli di consumo. Ma le operazioni di qualità non temono il confronto con il mercato. L’afflusso di capitali sul mercato alberghiero e immobiliare, da un lato, e l’emergere di modelli avan-
velocemente scalando la classifica mondiale ed è tra gli investitori leader negli aeroporti ha anche interessi nel comparto alberghiero e sicuramente accenderà i riflettori sull’Italia d’ora in avanti. Del resto la strategia di Etihad punta proprio a essere il vettore leader nei flussi turistici che dall’Oriente si muovono verso Occidente e viceversa. Dossier aperti ve ne sono. Si vocifera di un interesse di FSI anche
zati e innovativi di gestione valorizzerà in futuro gli asset. Da Expo 2015 verrà un’ulteriore spinta al business turistico. La società che gestisce l’operazione ha annunciato in questi giorni di aver già venduto circa 7 milioni di biglietti e di puntare a breve a quota 10 milioni, già in netto anticipo rispetto al via dell’Esposizione mondiale che partirà a maggio del prossimo anno. È una opportunità strategica per il turismo italiano, soprattutto per agganciare quel bacino immenso costituito dai nuovi turisti dell’Oriente. E da Oriente arrivano importanti segnali. Società cinesi sono sempre a caccia di nuovi investimenti nel nostro Paese. I fondi arabi sicuramente accelereranno le operazioni dopo il primo via libera europeo alla partnership strategica tra Alitalia ed Etihad, compagnia aerea di Abu Dhabi. Questa compagnia che sta
per alcune location della catena Boscolo, ad esempio, così come si sta infoltendo il parterre dei soggetti interessati ad Una Hotels. Anche UnipolSai dovrà decidere cosa fare di Ata Hotels, e di recente sono state annunciate intese, sia pure solo commerciali, con il colosso cinese BTG. Ma UnipolSai potrebbe operare decisioni selettive a seconda delle strutture e delle offerte. Resta poi da valutare il dossier Aquamarcia che ha diversi hotel storici e di gran pregio. Da ultimo sembrano molto attivi sul mercato i turchi della Permak che dopo aver rilevato l’isola di San Clemente nella laguna di Venezia stanno valutando altre opzioni. Infine, potrebbe passare a un fondo arabo anche il Gritti Palace di Venezia, oggi nell’orbita di Starwood, nell’ambito del piano di dismissioni immobiliari del gruppo alberghiero americano. Annarita Maggi 11-12 2014
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SCENARI
Quanto le banche scommettono sull’hôtellerie econdo l’indice Travel & Tourism Competitiveness (TTCI) 12, elaborato dal World Economic Forum (WEF) e deputato a misurare la competitività turistica di 140 nazioni nel mondo, l’Italia chiude il 2013 al ventiseiesimo posto. Anche a livello Europeo il nostro Paese si dimostra deludente posizionandosi a quota diciotto su quarantadue nazioni, e perdendo così il primato storicamente detenuto all’inizio degli anni Ottanta. Risultati sconfortanti quelli diffusi dalla Fondazione elvetica, che contribuiscono a delineare un quadro recessivo in cui il turismo italiano perde progressivamente quote di mercato e rallenta la propria crescita, oggi stimata in un tasso annuo del 2% contro una media di mercato dell’8%. Risultati oltremodo pesanti se si considera l’indiscusso patrimonio artistico e culturale di cui il Paese gode e che la stessa fondazione svizzera qualifica come il migliore al mondo. Poco importa se oltre il 20% del patrimonio UNESCO vanta origini italiane e rende il nostro Paese la nazione detentrice del maggior numero di siti appartenenti alla lista dei patrimoni mondiali. Un primato potenziale ma non reale, quindi, quello del Belpaese penalizzato da importanti mancanze soprattutto nelle politiche a sostegno del turismo e nella sicurezza. Ad affermarlo sono ancora una volta le stime del WEF, che vedono l’Italia scendere al settantaseiesimo posto per quanto attiene la priorità con cui il governo guarda al settore turistico. Tra gli indicatori che contribuiscono a declassare il nostro Paese incide in particolar modo la mancanza di sostegno politico e normativo.
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Il brand Italia solo al 15esimo posto La variabile governativa pesa a tal punto sull’analisi complessiva che
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se fosse l’unico parametro valutativo trascinerebbe l’Italia alla posizione numero 100. Come a dire che se vacilla l’interesse all’interno, difficilmente potrà esserci attrazione e competitività sul mercato estero. D’altronde proprio in tema di fiducia e sostegno politico si pronunciò già qualche mese fa Massimiliano Vavassori, direttore del Centro Studi del Touring Club Italiano, intervenendo a Montecitorio nell’ambito della presentazione del rapporto 2014 Italdecide: «Se l’Italia credesse di più nel turismo sarebbe un Paese migliore». Una crisi di settore interpretata come una ben più ampia crisi territoriale e governativa, questo in pratica è quanto emerge dalle parole e dalle stime degli addetti al settore. Questo è anche quanto sancisce il Country Brand Index , consueto studio condotto dal network multinazionale FutureBrand che misura l’immagine di 118 paesi nel mondo. Nella sua indagine 2012-2013 l’agenzia di marketing colloca l’appeal del brand Italia solo al quindicesimo posto, ben 5 posizioni in meno rispetto all’anno precedente.
Che cosa attendersi per il futuro? Secondo le stime della World Tourism Organization, agenzia delle Nazioni Unite per le politiche turistiche, questo mercato negli anni a venire raddoppierà la sua portata ed entro il 2030 il numero dei viaggiatori internazionali passerà dagli attuali 900 milioni a 1,8 miliardi all’anno. Dati confortanti che rappresentano una enorme opportunità per il Paese, ma che danno anche la misura di una pressione che il settore deve essere in grado di sostenere e gestire. Allo stato attuale dei fatti, però, l’Italia risulta inadeguata sotto molteplici aspetti. Entrando nel dettaglio del Travel &
Tourism Competitiveness Report 2013 del WEF, ed analizzando le variabili che concorrono al downgrading del “regional ranking” italiano, emerge una scarsa sostenibilità ambientale e sociale, prezzi non competitivi, un quadro normativo poco incentivante. È su questi temi che andrebbero concentrate le risorse e le attenzioni del Paese: interventi per una più attenta sostenibilità e conservazione del patrimonio naturale, livelli di sicurezza maggiormente evoluti, una superiore qualità dei servizi pubblici ed una migliore accessibilità delle strutture in vista di un turismo sempre meno giovane per via dell’aumento della vita media della popolazione.
Un sforzo globale per il restyling del turismo italiano In una parola occorrono nuovi servizi per il progresso, e dunque investimenti in tempo, risorse e denaro. Un restyling importante quello del turismo italiano. Per questo motivo lo sforzo a cui è chiamato il Paese deve essere globale e coinvolgere parti sociali settoriali, istituzioni, e mondo finanziario in una comunione di intenti. Di questo dialogo si è fatta promotrice Federalberghi, principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia, che ha rivolto la propria attenzione in primis al mondo delle istituzioni chiedendo semplificazioni normative ed agevolazioni fiscali e al contempo si è preoccupata di attivare un confronto anche con il mondo finanziario. Importanti riscontri si sono registrati in tal senso tanto che l’associazione di categoria può dirsi soddisfatta per l’impegno istituzionale dimostrato, ad esempio, nella conversione in legge del decreto sui nuovi termini di realizzazione dei lavori per la prevenzione incendi negli alberghi. A distanza di pochi giorni da questo primo traguardo, l’associazione presieduta da Bernabò Bocca sigla un importante accordo nazionale con Unicredit Group per favorire l’accesso al credito da parte del settore e dunque incentivare pro-
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Tab. 1. Analisi territoriale delle strutture alberghiere italiane X: Classe dimensionale per n. camere <24 [25;99] >100
ToT
N. Esercizi
N. Esercizi
N. Esercizi
N. Esercizi
ITALIA
18.216
14.121
1.389
33.728
Trentino Alto Adige / Südtirol Emilia-Romagna Veneto Lombardia Toscana Lazio Campania Piemonte Liguria Sicilia Puglia Sardegna Marche Calabria Abruzzo Friuli-Venezia Giulia Umbria Valle d’Aosta Basilicata Molise
3.649 1.760 1.491 1.745 1.589 1.005 740 1.017 1.017 717 512 453 404 365 420 433 354 342 140 63
2.073 2.603 1.424 1.038 1.172 853 866 474 474 457 410 343 465 364 359 300 188 132 84 42
14 97 177 172 103 144 91 49 22 117 89 117 19 111 21 9 12 8 14 3
5.736 4.462 3.092 2.955 2.864 2.002 1.697 1.540 1.513 1.291 1.011 913 888 840 800 742 554 482 238 108
Y: Territorio
Fonte: Elaborazione dati Istat. Capacità degli esercizi ricettivi (Ateco 2007) rif. 2012
getti di riqualificazione e messa a norma delle strutture alberghiere. Un aiuto concreto quello richiesto da Federalberghi, a favore di un settore davvero bisognoso di importanti interventi strutturali. Basti pensare che circa il 20% dei 32.000 alberghi italiani vanta una storia centenaria e solo il 15% è di recente costruzione. Per non parlare dei nuovi investimenti che si renderebbero opportuni nelle aree oggetto di crescente turismo ma sprovviste di un adeguato numero di aziende ricettive. La regione Puglia, ad esempio, con i suoi 800km di costa sarebbe idonea per estensione, clima e paesaggistica ad accogliere una grande fetta di clientela internazionale ma conta poco più di 1.000 strutture alberghiere su tutto il territorio contro le 4.500 della sola regione Emilia Romagna.
L’apporto degli Istituti di credito locali Proprio questo disequilibrio a livello regionale ha fatto sì che il sistema finanziario si sia adoperato, nel suo supporto al settore, anche at-
traverso istituti di credito locali forti di una radicata presenza sul territorio. La maggior parte di queste banche oggi offre una gamma commerciale pensata proprio per il turismo, e mette a disposizione la propria struttura per erogare finanziamenti a condizioni agevolate. I prodotti spaziano da soluzioni a breve termine per esigenze di liquidità, fino ad operazioni più consistenti, in termini di volumi e durate, finalizzate ad interventi di messa in sicurezza e ad opere di ristrutturazione. Sempre più spesso gli istituti di credito coinvolgono le Associazioni di categoria in fase di definizione delle offerte commerciali, per meglio comprendere le esigenze del mercato e per promuovere insieme una azione mirata. Non più tardi di un mese fa, ad esempio, le federazioni ravennate Confesercenti e Confcommercio hanno incontrato le principali banche del territorio per sensibilizzarle sulla situazione finanziaria delle imprese operanti nel turismo, soprattutto in considerazione del pesante
bilancio della recente stagione estiva. Le principali richieste avanzate in questa sede hanno fatto riferimento a più adeguati piani di ammortamento in grado di tenere conto della stagionalità del settore, a minori tempi di delibera dei prestiti, a oneri finanziari contenuti. Anche nell’adiacente regione Marche questa primavera Confcommercio è intervenuta sull’argomento insieme a Banca Marche proprio per mettere a disposizione del settore strumenti finanziari dedicati. Ne è nata una “offerta Turismo” che prevede linee di credito studiate per supportare le imprese nei periodi di bassa stagione attraverso una iniezione aggiuntiva di liquidità, e servizi di smobilizzo crediti per i periodi di alta stagione erogati in base alle prenotazioni registrate negli hotel. La banca è presente anche per supportare interventi di manutenzione ordinaria e di ristrutturazione mettendo a disposizione finanziamenti a medio-lungo termine fino a 80.000 euro nel primo caso e 300.000 euro nel secondo. L’Istituto di credito ci conferma il buon esito della iniziativa tanto che, a otto mesi dalla sua attivazione, dei 20milioni di euro stanziati ne sono già stati erogati la metà. Il turismo per la regione Marche ha sempre rappresentato uno dei principali motori economici, pertanto il settore è stato più volte oggetto di protocolli di intesa con il mondo finanziario. Già ad inizio stagione 2012 un pool di istituti di credito locali riservarono un plafond di 270milioni di euro per la concessione di finanziamenti alle strutture ricettive. A muoversi attivamente nella regione Veneto è, invece, Fiditurismo, consorzio di garanzia che si è reso promotore di “Plafond Inverno 2014-2015” cui hanno già aderito numerose banche del territorio. La campagna è volta ad assicurare alle imprese del settore un plafond complessivo di 20milioni di euro. Tutti interventi, questi, che si discostano notevolmente dall’originaria forma del “credito alberghiero”. Negli anni gli istituti bancari si sono, infatti, resi promotori di una vasta gamma di servizi non necessaria11-12 2014
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mente vincolati a leggi agevolative e all’erogazione di contributi statali e regionali in conto interessi.
Accordo Unicredit e Federalberghi È sempre l’istituto di piazza Cordusio a intervenire nuovamente a supporto del settore turistico con il recente accordo nazionale siglato con Federalberghi. Un contract alberghiero importante, che prevede un pacchetto completo di strumenti e servizi studiati ad hoc per questo mercato: fidi e prestiti a breve termine per rispondere alle esigenze di liquidità, ma anche servizi bancari aggiuntivi volti all’E-Commerce e all’Internet Banking. La previsione più importante dell’accordo, tuttavia, riguarda gli strumenti finanziari a medio-lungo termine: un plafond di 500 milioni di euro da erogarsi in forma di mutui fino a 22 anni e finalizzati all’acquisto di proprietà alberghiere, alla realizzazione di opere di ricostruzione e all’adeguamento alle normative sulla sicurezza. Anche in questo caso l’intesa parte da una tavola rotonda indetta dal mondo delle associazioni di categoria. A condurla è Federalberghi, da sempre attiva nel rapporto fra settore turistico e mondo finanziario, e che in passato si è già resa protagonista di operazioni analoghe. «Siamo fortemente convinti che la collaborazione fra banche ed imprese sia uno dei prerequisiti indispensabili per un moderno processo di sviluppo e il nostro sistema da sempre intrattiene rapporti a tutti i livelli, con grandi gruppi bancari e banche territoriali» ci fa sapere Alessandro Nucara, Direttore generale di Federalberghi al quale abbiamo chiesto come sia nato l’accordo con Unicredit. Decisamente positivo sembra essere il primo bilancio a sei mesi dalla sua entrata in vigore «Le imprese hanno accolto con favore l’accordo», aggiunge Nucara, «molte associazioni territoriali degli albergatori hanno organizzato incontri per presentare ai soci queste opportunità. Riteniamo che un’ulteriore spinta possa venire dalle recenti disposizioni sul tax credit, che incentivano tanto la riqualificazione delle strutture ricettive quanto la presenza sul mercato digitale». CC
La politica crei le condizioni e i privati investano La centralità del mondo finanziario al di là degli interventi di finanza pubblica è stata peraltro ribadita anche da Emilio Valdameri, esperto del settore turismo per Assoimmobiliare e Federimmobiliare «Per cambiare davvero le cose ci vorrebbero miliardi e comunque devono arrivare dai privati, la politica è chiamata piuttosto a creare le condizioni per investire». Condizioni che il governo proprio recentemente si è preoccupato di garantire attraverso l’introduzione del decreto Art Bonus. Per quanto riguarda l’appello a fonti private, invece, l’unica risposta può arrivare dal mondo bancario, principale attore di questo mercato insieme ai fondi di Private Equity interessati però esclusivamente all’assunzione di partecipazioni in ambito Real Estate. A giudicare dai dati di mercato non si può di certo affermare il disinteresse del mondo bancario verso il settore. Analizzando, infatti, la composizione delle fonti di finanziamento del-
le strutture alberghiere italiane si evince chiaramente la diffusa preponderanza del capitale di terzi sul capitale proprio. Secondo l’ultimo Focus Confindu-
Tab. 2. Incidenza % delle fonti di finanziamento. Anni 2007-2010 X: Anni 2010 2009 2008
2007
%
%
%
%
36,10 63,10 0,80
36,40 62,90 0,70
41,00 58,20 0,80
23,60 75,20 1,20
Y: Composizione % fonti di finanziamento Capitale Proprio Capitale di terzi Ratei e Riscontri Passivi 100 80 60 40 20 0 2010
2009
2008
2007
■ Capitale proprio ■ Capitale di terzi ■ Ratei e Riscontri Passivi Fonte: Bilanci compagnie alberghiere Confindustria AICA
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stria Aica, presentato nel 2011 ed elaborato partendo dai dati di bilancio delle compagnie alberghiere, il settore appare strutturalmente sbilanciato verso forme di finanziamento esterne ricorrendo al capitale di terzi per oltre 2,5 miliardi di euro, pari al 63% del capitale finanziato. Un ricorso al capitale di debito dettato da strategie di crescita a leva ma anche da disequilibri finanziari in cui l’attivo circolante non riesce a fare fronte alle passività correlate. Non solo, quindi, finanziamenti al proprety management per investimenti immobiliari, ma anche iniezioni di liquidità dedicate al contract management. Anche la gestione alberghiera, infatti, necessita di importanti sostegni finanziari volti a supportare azioni di riposizionamento e di valorizzazione oltre ad interventi di ristrutturazione del debito. Sempre più spesso le banche intervengono per garantire il proseguo dell’attività aziendale generalmente compromessa da problematiche di natura finanziaria. A gravare sul bilancio
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di queste società sono principalmente operazioni di sale & lease back troppo onerose, canoni di locazione e valori di carico troppo pesanti rispetto alle revenues, ma anche commistioni con affari e patrimoni personali dei soci. Se infatti le gestioni alberghiere possono talvolta beneficiare delle rendite di altri business collegati, sempre più spesso accade il contrario: i forti indebitamenti personali dei soci rischiano di intaccare e pregiudicare l’attività alberghiera. Ciò non accade solo nelle piccole realtà a conduzione familiare, ma anche nelle più grandi catene alberghiere. Basti pensare alle vicissitudini che negli ultimi anni hanno visto protagonisti Atahotels, Una Hotel, Boscolo e alle operazioni di ristrutturazione finanziaria imposte loro dalle banche per far fronte ad un insostenibile indebitamento. Una su tutte Unicredit che proprio il mese scorso è ritornata sull’argomento e, attraverso le parole del suo CEO Federico Ghizzoni, si è detta disposta a sedersi a un tavolo di confronto con le tre grandi catene per discutere la creazione di un polo alberghiero unico.
Il caso Blackstone All’estero il turismo fa gola. Ci sono finanziatori che rischiano, che non hanno paura della globalizzazione e che investono capitali acquistando intere catene alberghiere. Un esempio di investimento di lungo termine è quello di Blackstone Group che, tra il 2006 e il 2007, ha realizzato un buyout da 27 miliardi di dollari (esborso di 5,6 miliardi in contanti) dando vita a quello che oggi è Hilton Worldwide Holdings. Blackstone Group nel 2007 aveva la visione giusta e il capitale necessario per entrare in un settore in piena espansione, assediato da investitori mediorientali, indiani e cinesi. Il primo Hilton nacque nel 1936 e dopo 70 anni rappresentava un marchio alberghiero con ancora elevatissimi potenziali di sviluppo a livello planetario. Serviva solo un finanziatore per espandersi. La crisi globale diede un duro colpo a Blackstone. Nel 2008 il coro degli esperti finanziari mormorò: Black-
stone non recupererà mai i suoi soldi... viaggi e turismo non sono settori industriali che rendono... L’amministratore di Blackstone Group tenne duro, trovò sul mercato altri 800 milioni di dollari per proteggere il suo investimento iniziale e per acquisire anche il controllo di altre due catene alberghiere: La Quinta e Extended Stay America. Attendendo la ripresa, qualche anno dopo, arrivò lo sviluppo asiatico e l’imponente domanda di management alberghiero occidentale da parte del governo cinese. Adesso, a 8 anni di distanza da quell’investimento, le stime dicono che Hilton vale circa 20 miliardi di dollari e che la quota di Blackstone (pari al 76%) vale 16 miliardi di dollari. Con l’alienazione del Waldorf Astoria di New York (di cui Hilton mantiene comunque la gestione) a una cifra favolosa (quasi due miliardi di dollari) il buyout di Blackstone sta diventando proficuo. Per un fondo di private equity che ha l’obbligo di riconoscere un premio annuale ai propri investitori, essere pazienti non è facile. Convincerli a rinunciare alla rendita minima del 10% l’anno e a fidarsi del management del fondo costituisce
un serio problema per gli investitori europei che guardano “vicino”. Nel caso di Blackstone Group e del buyout di Hilton l’attesa è stata lunga, ma adesso sta funzionando. C’è qualcosa di simile realizzabile in Italia? Lo scenario attuale non è dei più confortanti. Tre catene alberghiere (forse 4) in crisi, 7 aeroporti falliti, 5 e più palazzi dei congressi in difficoltà e oltre un migliaio di hotel in mano alle banche. In Italia gli investitori coraggiosi che guadagnano si trovano solo nella moda e nell’abbigliamento. Eppure qualcosa negli ultimi tempi sembra muoversi. La novità importante, che fa presagire un generale rafforzamento del settore turistico alberghiero italiano, è l’ingresso di FSI nel capitale di Rocco Forte Hotels, gestore di 11 strutture di lusso tra hotel e resort che ha nell’Italia uno dei suoi mercati di riferimento (primo Paese per fatturato con oltre il 30% dei ricavi complessivi del gruppo che gestisce) ed è supportato da diversi fondi sovrani nazionali con un debito che, secondo Sovereign Wealth Fund Institute (uno dei maggiori Fondi internazionali del mondo), si aggira sui 105 milioni di sterline. Carolina Colletto 11-12 2014
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START-UP
Un mercato in crescita guidato dall’ict oddisfa il bilancio sui risultati del Decreto Start-up introdotto due anni fa per supportare l’imprenditoria nascente dopo la pesante congiuntura 2008. Dati alla mano pare che l’intervento legislativo sia valso ai suoi scopi, considerando i 30 nuovi investimenti early stage in start up innovative. Questo è quanto emerge nell’ultimo rapporto pubblicato dall’Osservatorio Venture Capital Monitor dell’Università di Castellanza (VeM). L’analisi, condotta in collaborazione con Aifi, Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital, si concentra sugli investimenti nelle start-up italiane. Dall’indagine 2013 si evince come il Venture Capital rimanga uno strumento di crescita seppur nelle difficoltà del contesto locale.
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66 nuovi deal nel 2013 Le dimensioni del mercato registrano, infatti, un parziale miglioramento rispetto all’anno precedente sebbene in termini assoluti le consistenze restino limitate sul fronte dei volumi e degli operatori: 66 nuovi deal, in leggero rialzo rispet-
to ai 57 del 2012, ed un investimento complessivo quasi equamente diviso fra start up company (56%) e seed company (44%). In leggero aumento anche il numero di closing: 86 operazioni contro le 70 registrate nel 2012, mentre permangono a quota 31 gli investitori attivi in linea con i dati dell’esercizio precedente.
Il ruolo centrale del venture capital Si conferma estremamente eterogeneo il mercato dei finanziatori, che annovera al proprio interno privati che investono a titolo personale (business angels), angel investing strutturati in forma societaria, fondi interessati a detenere partecipazioni rilevanti (fondi seed capital). Tuttavia dal rapporto VeM si evince chiaramente la centralità dei veri e propri fondi di venture capital, capaci di muovere il segmento grazie a potenziali superiori. Spetta a loro il primato in termini di volumi investiti, pari in media a 1,25 milioni di euro contro gli 0,65 milioni di euro delle altre categorie di finanziatori. In maggioranza an-
che per quanto riguarda il numero di closing registrati: 45 operazioni concluse contro le 41 degli altri investitor. Tuttavia ciò non implica la marginalità di questi ultimi che, in particolar modo nell’anno 2013, sono apparsi decisamente attivi in qualità di co-finanziatori.
L’identikit della start-up vincente Ma a cosa sono interessati esattamente gli operatori deputati alla scoperta di nuovi business? Ad attirare l’attenzione del mercato è ancora una volta il comparto ICT (Information and Communication Technology) che rappresenta il 50% dell’intera attività di investimento e si orienta verso applicazioni web e mobile per smartphone e tablet (80%). Sempre appetibili le iniziative private (55), mentre si riduce il numero di investimenti negli spin off aziendali (5) ed universitari (6). L’identikit della start-up vincente è piuttosto chiaro. Secondo i valori medi registrati durante l’anno, l’impresa target ha sede nel nord Italia, esiste da meno di due anni, è attiva nel comparto ICT e vanta un fattu-
Tabella 1. Operatori del mercato seed capital e start up attivi nel 2013 in funzione al numero di investimenti realizzati Fondi di Venture Capital Principia SGR dpixel Imi Fondi Chiusi SGR Filas Vertis SGR Friula SGR 360 Capital Partners United Ventures ZernikeMeta Ventures Braveheart Investment Group Capital B! Innogest SGR Intesa San Paolo Novus Ventures
Fonte: Rapporto Italia 2013, VeM
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Lead 12 5 4 5 3 2 1 2 2 1 1 1 1 0
Co-Inv. Totale 0 12 0 5 1 5 0 5 1 4 0 2 1 2 0 2 0 2 0 1 0 1 0 1 0 1 1 1
Altri operatori Club Italia Investimenti Mind the Bridge Italian Angels for Growth Andena Holding b-venture Italeaf Red Circle Investments Vela Imprese H-Farm Key Capiital 500 Startups Blom CGR Aldabra Capital Bincot Fin Posillipo High-Tech Cründerfonds Business Angels
Lead 6 4 3 2 2 2 2 0 1 1 1 0 0 0 0 0 1
Co-Inv. Totale 0 6 1 5 1 4 0 2 0 2 0 2 0 2 2 2 0 1 0 1 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 7 8
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rato di circa 1,2 milioni di euro con un organico di poco inferiore alla decina di persone. È in linea con questi dati il profilo delle start-up operanti nel settore turistico e presenti nel mercato con progetti di derivazione tecnologica.
Web e app nel turismo Sono in particolar modo le applicazioni hi-tech per viaggi e vacanze ad aver attratto nuovi capitali nel corso del 2013. Il fondo Principia Sgr, che si è distinto nell’anno per aver concluso il maggior numero di investimenti, ha finanziato per 0,5milioni di euro “Week end a gogo” una start-up fondata nel 2012 che vuole promuovere il lato social del turismo facendo interagire su una piattaforma on-line operatori e utenti delle vacanze short. La società di gestione del risparmio è peraltro già presente nel settore con il fondo Principia II che nel 2012 è entrato nel capitale di “CicerOOs” motore di ricerca dedicato al mondo dei viaggi. È ancora un business legato al turismo quello che ha convinto H-farm a sostenere “Travel appeal” startup che elabora l’indice di gradimento turistico delle località italiane. Dedicata alla diffusione di un turismo culturale è invece “Musement” l’hub che si preoccupa della organizzazione di itinerari artistici nel mondo alla scoperta dei più interessanti siti archeologici, musei e monumenti. I nascenti prodotti e servizi digitali applicati al turismo attraggono capitali anche dall’estero. Attraverso il proprio fondo Mind the Seed, la Mind the Bridge Foundation investe nella italianissima “Mapp2App”. La startup romagnola dà la possibilità a chiunque sia interessato, di creare guide territoriali per iPhone e Android attraverso la propria piattaforma web. Al di fuori dei confini del Venture Capital classico, la milanese Morpheusagency è invece un’ agenzia di comunicazione che ha scelto di investire in termini economici, di expertise e di network in start-up digitali dedicate al mondo del turismo. Già nel 2006, infatti, era entrata nella compagine di PS.Mobile,
Le prospettive secondo il presidente dell’Associazione Startup Turismo. Stefano Ceci Le difficoltà non mancano nella vita delle start up italiane. Se infatti molte riescono ad aggiudicarsi i primi finanziamenti che le conducono al mercato, ben poche ottengono il secondo round di investimenti determinante per fare il salto di qualità e consolidarsi. «In questo momento in Italia è piuttosto facile concludere il primo seed ed ottenere gli iniziali 50 mila euro per passare dal progetto al mercato», dice Stefano Ceci, presidente dell’Associazione Startup Turismo, «io stesso mi colloco in questa posizione con la mia società di consulenza GHnet, che fa incubazione, individua il team, lo organizza e mette a disposizione le risorse finanziarie necessarie ad andare sul mercato» Che cosa succede però quando l’impresa fa il proprio esordio e si propone al mercato? «È a questo punto che servirebbero competenze manageriali, abilità imprenditoriali e la presenza di Venture Capitalist con una certa propensione al rischio. Nel nostro Paese questi tre elementi non ci sono o sono rarissimi; questo è il vero problema per lo sviluppo ed il successo delle start-up italiane. Non è un caso che Bravofly – prosegue il Presidente di Startup Turismo – che rappresenta la più importante iniziativa del momento, tanto da essersi quotata alla borsa di Zurigo, sia opera di un team italiano che si è dovuto spostare in Svizzera per farsi apprezzare. Oppure che HotelTonight, app americana che stocca camere d’albergo invendute, abbia ricevuto dal mercato statunitense finanziamenti pari a 40 milioni di dollari. All’Associazione Startup Turismo aderiscono società che sono state oggetto di investimenti, ma i numeri in Italia sono incredibilmente inferiori; nell’ordine di 600mila euro o, nei casi migliori, di un milione di euro». La fuga all’estero rimane dunque la sola speranza anche per il mercato dei business nascenti? «L’Italia, in questo momento, non è un ambiente favorevole alle start up digitali. Non dimentichiamoci però che è uno dei principali Paesi al mondo per importanza del mercato on-line in ambito turistico. Questo significa che le potenzialità esistono. Se gli imprenditori troveranno il modo di integrarsi fra di loro, potremmo affermarci anche a livello internazionale. Un importante lavoro di coesione, ecco cosa spetta alle start-up italiane, ma con ottime prospettive di consolidamento e sviluppo. Ciò che oggi i giovani imprenditori devono fare è guardare all’estero come esempio ma costruire in Italia perché il primo mercato da conquistare è quello domestico».
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start-up pioniera del mondo delle app territoriali e oggi realtà consolidata nel mercato business del marketing territoriali. Fa capo a questa società “Bolognaccoglie” applicazione per smartphone realizzata per CNA Bologna che individua e propone interessanti percorsi turistici fra la caratteristiche botteghe artigiane della città. Morpheusagency oggi scommette su “Openmondo.com” start-up italosvizzera per lo sviluppo del business a livello locale. La società consente di promuovere il territorio attraverso la realizzazione di guide turistiche interattive con il mondo dei social.
La sfida delle new entry del turismo Vendita di pacchetti turistici e di informazioni, con qualche connota-
zione social: sembra essere questo il segmento più battuto dalle startup nostrane. Non solo ICT, ma anche comunicazione ed un marketing di nuova generazione che si muove attraverso smartphone e social network. Secondo le stime dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo che fa capo alla School of Management del Politecnico di Milano, dei 31 miliardi di euro che a fine 2014 gli italiani avranno speso per prenotare su web le proprie vacanze, circa 7 miliardi perverranno dai dispositivi mobili. Il numero di transazioni online registrate nel settore turistico italiano è infatti cresciuto del 13% già dal 2012 al 2013, e l’incidenza del comparto sul totale del mercato eCommerce nazionale si è assestata a quota 43%. Forti di questi risultati, la sfida delle start-up
del turismo oggi è di conquistare quella parte del travel online che vale circa il 50% dell’e-commerce italiano e che attualmente è detenuta nelle mani dei principali big player stranieri. Carolina Colletto
START-UP
Wanderio, la piattaforma che semplifica il booking dei viaggi resentata lo scorso ottobre al Next di Ravenna, la piattaforma Wanderio è un progetto innovativo «nato», spiega il Ceo Matteo Colò, «da una carenza di mercato, ovvero dalla mancanza di un portale in grado di raccogliere tutte le informazioni necessarie per l’organizzazione di un viaggio. Fino ad oggi chiunque volesse pianificare un itinerario era costretto a muoversi fra diversi siti web per cercare le soluzioni migliori e confrontarle». La start up, nata all’inizio del 2013, integra diversi sistemi di trasporto ed oggi è in grado di proporre sul mercato le offerte di più di 1.000 compagnie aeree, 3.000 provider di trasporto pubblico e 40.000 servizi di transfert privati. Soprattutto grazie a questi ultimi, Wanderio riesce a raggiungere 700 aeroporti nel mondo con un focus particolare sull’Europa. Inizialmente utilizzato da utenti stranieri Wanderio oggi punta sull’Italia. Proprio dal mercato italiano arrivano i primi finanziamenti alla società. Nel 2014 Wanderio ha raccolto 200 mila euro da un pool di investitori: Translated, Xandas New Media Venture, Club Italia Investimenti 2, e dalle sottoscrizioni di alcuni Business Angel. «Abbiamo concluso un primo round seed coinvolgendo un gruppo di Business Angels attraverso una campagna di crowdfounding realizzata tramite la piattaforma Siamosoci», spiega Matteo Colò. Non è stato difficile per la start up concludere la prima operazione di raccolta sul mercato. La piattaforma
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“Siamosoci”, primo veicolo in Italia per l’investimento in nuovi business, ha registrato il 140% delle manifestazioni di interesse entro le prime 48 ore dall’apertura della campagna, tanto da riportare un overbooking di investimenti, nettamente superiori rispetto al budget di raccolta preventivato. Un’iniezione di liquidità che ha consentito alla start up di migliorare il prodotto. Il prossimo anno Wanderio affronterà un successivo round di finanziamenti: «questa nuova raccolta avrà consistenze differenti rispetto alla prima operazione», precisa Matteo Colò, «per questo motivo la società sta lavorando per coinvolgere sia fondi di Venture Capital che investitori privati e varcherà i confini nazionali rivolgendosi anche al mercato estero». C.C.
Entro il 2020 50 miliardi di connessioni web il mercato italiano dei viaggi ammonta oggi a 20 miliardi di euro di cui il 25% circa viene dall’on-line. Anche la maggiore confidenza della popolazione al web induce ad investire in applicazioni mobili. Si prevede, infatti, che entro il 2020 saranno circa 50 miliardi le connessioni ad internet e, secondo un’inchiesta dell’ Economist, la crescita nella produzione di dati digitali è stimata ad un tasso del 45% annuo per i prossimi 10-15 anni.
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ITALIAN HOTEL MONITOR
Primi nove mesi di segno positivo per gli alberghi italiani, si consolida la ripresa dell’occupazione, restano stabili i prezzi
l consuntivo dei primi 3/4 dell’anno elaborato dall’Italian Hotel Monitor, monitorando la performance degli alberghi di 45 città capoluogo, sottolinea il consolidamento della lieve ripresa avviatasi nella seconda metà dell’anno con l’indice di occupazione camere degli alberghi italiani che cresce di 1,9 punti percentuali rispetto al 2013. Leggerissimo aumento anche del prezzo medio camera (Average Daily Rate): +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2013 e tariffa al di sopra dei 110 euro. L’incremento, pur lieve, della performance sembra dunque stabilizzarsi: dall’analisi delle singole città emerge un miglioramento della Room Occupancy (R.O.) nell’arco dei primi tre trimestri dell’anno in ben 40 capoluoghi di provincia sui 46 monitorati, con un “salto” del dato medio nazionale dal 64,8% del 2013 al 66,7% di quest’anno. A condurre la ripresa sono in particolare Palermo (+3,7 punti percentuali sull’anno scorso), Napoli (+3,5), Cagliari (+3,3), Como e Foggia (+3,1), Milano (+3,0). Sono 3 invece le città in cui viene superata la ragguardevole soglia del 70% di occupazione camere: Firenze con un ottimo 76,1%, Roma (72,7%) e Venezia (70,6%). Milano con il 69,7% di R.O. guida le 17 città (3 in più del 2013) che superano la soglia “psicologica” del 60%, indicatore di solidità gestionale.
I
Nel loro complesso i dati dell’Italian Hotel Monitor evidenziano un andamento positivo piuttosto omogeneo, con solamente 8 città al di sotto del 50% di tasso di occupazione. Parallelamente si conferma il segno tendenziale più del prezzo medio. Dopo molto mesi di flessione i prezzi sembrano essersi stabilizzati. Da segnalare, a questo proposito, i significativi aumenti registrati nei primi 9 mesi dell’anno a San Marino (+6,5%), Napoli (+3,4%), Padova (+2,5%) e Venezia (+2,4%). Il ranking delle città con la tariffa media più elevata è sempre guidato da Venezia, con un prezzo medio camera pari a 149,68 euro a notte, seguita da Milano (128,13 euro), Firenze (124,95 euro), Roma (117,30 euro) e Como (111,95 euro). Guardando i due indicatori nella loro totalità si nota chiaramente che la città più performante nei primi 9 mesi del 2014 è Napoli, davanti a Padova, Venezia e Milano. Passando al dettaglio dei segmenti alberghieri, prosegue la crescita della performance dei Luxury hotel (+2,2 punti di occupazione camere e +1,3% delle tariffe), si consolidano quelli di fascia Upscale (+1,9 punti di occupazione camere e + 0,2% del prezzo), mentre continua la sofferenza per le strutture Midscale (+0,5 punti l’occupazione; –1,1% il prezzo). 11-12 2014
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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-SET 2014 Occupazione e Prezzo per Città Città
+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + +
Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Gen-Set Gen-Set Var 2014 2013 14/13
AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA
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52,2 60,1 66,0 69,7 63,8 44,8 65,0 57,2 50,4 50,5 55,8 61,5 70,6 61,3 52,3 60,9 56,9 55,8 60,2 50,7 58,2 62,7 66,5 57,2 76,1 63,8 68,6 59,4 61,8 48,8 72,7 47,6 47,3 48,0 55,2 64,5 56,6 45,5 53,5 43,7 48,9 62,9 54,0 60,9 59,5 54,7 66,7
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51,4 59,3 63,7 66,7 60,7 44,1 63,6 55,1 48,4 49,2 56,4 60,2 68,7 61,0 51,0 58,7 56,6 54,4 60,7 48,1 56,3 62,6 65,9 57,9 75,8 63,6 67,7 61,2 61,5 47,0 70,5 46,8 45,2 47,6 55,8 61,0 56,0 42,4 52,1 43,4 49,4 59,2 51,7 60,3 56,2 53,7 64,8
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+0,8 +0,8 +2,3 +3,0 +3,1 +0,7 +1,4 +2,1 +2,0 +1,3 -0,6 +1,3 +1,9 +0,3 +1,3 +2,2 +0,3 +1,4 -0,5 +2,6 +1,9 +0,1 +0,6 -0,7 +0,3 +0,2 +0,9 -1,8 +0,3 +1,8 +2,2 +0,8 +2,1 +0,4 -0,6 +3,5 +0,6 +3,1 +1,4 +0,3 -0,5 +3,7 +2,3 +0,6 +3,3 +1,0 +1,9
Gen-Set 2014
Prezzo Medio Gen-Set Var 2013 14/13
86,10 108,37 93,40 128,52 111,95 84,69 89,16 89,64 84,07 86,10 88,04 87,48 149,68 98,73 85,29 85,07 84,36 86,90 91,31 91,43 96,02 86,75 87,12 70,14 124,95 87,99 98,75 84,82 82,29 85,71 117,30 83,77 84,55 82,07 87,44 102,05 87,00 83,06 72,97 80,21 84,16 90,25 84,28 88,79 87,92 84,95 110,56
86,24 106,09 94,23 128,13 111,48 85,52 88,81 90,04 85,04 85,58 89,23 89,45 146,14 99,87 85,96 82,96 83,22 88,00 92,35 91,76 95,75 86,47 89,19 65,89 124,88 87,86 97,70 85,04 82,33 87,42 117,83 84,38 84,05 81,58 90,28 98,65 89,12 83,60 80,95 78,68 84,40 92,62 83,52 89,71 91,06 86,36 110,32
-0,2% +2,1% -0,9% +0,3% +0,4% -1,0% +0,4% -0,4% -1,1% +0,6% -1,3% -2,2% +2,4% -1,1% -0,8% +2,5% +1,4% -1,3% -1,1% -0,4% +0,3% +0,3% -2,3% +6,5% +0,1% +0,1% +1,1% -0,3% +0,0% -2,0% -0,4% -0,7% +0,6% +0,6% -3,1% +3,4% -2,4% -0,6% -9,9% +1,9% -0,3% -2,6% +0,9% -1,0% -3,4% -1,6% +0,2%
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI VERONA BOLOGNA GENOVA BARI TOTALE ITALIA
Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale
67,0 65,1 65,8 66,7 66,4
Luxury
414,79 328,84 381,71 309,51 346,69
70,6 69,7 76,1 72,7 60,1 64,5 61,3 58,2 66,0 56,6 66,7
0,7 67,3 70,4 71,1 57,2 62,9 63,2 58,6 63,9 57,0 63,2
Prezzo Medio Upscale Midscale
149,68 128,52 124,95 117,30 108,37 102,05 98,73 96,02 93,40 87,00 110,56
91,74 68,76 62,75 66,05 56,83 57,15 59,62 65,41 54,37 55,01 57,93
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Set 2014
66,4 66,7 63,2
Occupazione Camere Gen-Set Var 2013 14/13
64,2 64,8 62,7
+2,2 +1,9 +0,5
Gen-Set 2014
Prezzo medio Gen-Set Var 2013 14/13
346,69 110,56 57,93
342,37 110,32 58,58
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
+1,3% +0,2% -1,1%
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HOTEL IN VENDITA Categoria
Camere
Location
4 stelle
70
Treviso
4 stelle
110
Rimini
4 stelle
100
Bari
4 stelle
50
Bisceglie (BT)
4 stelle
70
Brindisi
4 stelle
85
Martina Franca (TA)
4 stelle
38
Madonna di Campiglio
4 stelle
65
Pescara
3 stelle
60
dintorni Verona
3 stelle
45
Zocca (Mo)
3 stelle
27
Lido di Camaiore
3 stelle
38
Rimini
3 stelle
53
Bormio
3 stelle
54
Milano
HOTEL IN LOCAZIONE 5 stelle
167
Salsomaggiore (PR)
4 stelle
90
Venezia - Mestre
3 stelle
38
Torino
3 stelle
56
Riviera Romagnola
informazioni riservate daniela.raffaldi@communicationagency.it
TREND
Aparthotels e Condo-Hotels per rilanciare l’offerta alberghiera italiana a formula degli Aparthotel e Condo-Hotel di prestigio ed esclusivi che, secondo i maggiori tour operator è diventata la formula preferita da 2,5 milioni di europei, non va confusa con i vecchi condomini della Costa Brava, della Costa Blanca e della Spagna, in generale soluzioni “economiche” di moda negli anni ‘70. I termini Aparhotel e Condo-Hotel non devono fare pensare al degrado e allo squallore condominiale, ma alle formule di ospitalità statunitensi a 5 stelle ad apertura an-
L
nuale diffuse in tutto il mondo. Evoluzione strategica della formula Suitehotel e dei Resort più esclusivi che offrono ospitalità “a tempo”. Si tratta di un modello di ospitalità già presente in numerose destinazioni di vacanza, costituito da poli ricettivi di alto livello utili all’internazionalizzazione del movimento turistico. Il concept e l’idea progettuale di queste formule non ha rapporti con l’attuale struttura alberghiera Aelle principali località di vacanza italiane dove, con la diffusione della for-
mula “pensione completa”, l’ospite (anche negli alberghi a 4 stelle) deve spesso ordinare cosa mangerà con molte ore di anticipo. Aparthotel e Condo-Hotel derivano da una precisa esigenza della domanda: fare vacanze quando si vuole assicurandosi a. l’esclusività di un hotel a 5 stelle; b. un investimento vincolato ma che si rivaluta nel tempo; c. un comfort personale elevatissimo; d. la possibilità di cedere all’albergo “in convenzione” la gestione dell’unità ricettiva di proprietà. Con l’introduzione di questi modelli diventa possibile attrarre una tipologia di clienti che attualmente non c’è, aumentando il livello di internazionalizzazione delle località turistiche. Ora il termine Condo Hotel comparso nella normativa italiana, ovvero nel DL Turismo ora convertito in L. 106/2014 definita “Sblocca Italia”, appare un tentativo di superare le catene delle leggi, i vincoli alberghieri, la paura che gli alberghi attraverso il frazionamento possano diventare soggetti di speculazione edilizia, che finora hanno frenato l’arrivo dei migliori investitori istituzionali nel sistema ricettivo italiano. I vincoli, non hanno finora solo limitato gli investimenti, ma hanno anche bloccato le potenzialità perché il vecchio modello di ospitalità – e su questo la maggioranza delle istanze è concorde – non è più in grado di soddisfare una domanda poliedrica e differenziata europea per la quale le formule “pensione completa” e “bed & breakfast” in alberghi gestiti artigianalmente non bastano più. L’innovazione del sistema ricettivo italiano, darebbe nuovo respiro a numerose destinazioni di vacanza e attrarrebbe numerosi nuovi tour operators che a loro volta si impegnerebbero a: • valorizzare le nostre destinazioni su cataloghi alti di tono; • parlare di noi come destinazioni di qualità, non come ripieghi a buon mercato; • citarci come posti dove tutto è possibile, come a Miami, San Diego, Malibù, Barcellona e Cannes; 11-12 2014
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INVITO AD ADERIRE A ITALIAN LUXURY HOTEL MONITOR Master Meeting e Trademark Italia invitano i professionisti del settore alberghiero (presidenti, proprietari, direttori e manager) ad aderire al prossimo ITALIAN LUXURY HOTEL MONITOR, primo sondaggio sull’ospitalità 5 stelle e 5 stelle De Luxe realizzato in Italia. Il monitor nasce con l’obiettivo di fotografare trimestralmente lo scenario della fascia più alta dell’industria alberghiera, fornendo agli operatori di questo segmento uno strumento utile per intercettare nuovi bisogni e tendenze. L’adesione richiede solo qualche minuto e garantisce l’assoluto anonimato. Per aderire inviare una email a excellent@communicationagency.it.
• cancellare l’idea europea che le nostre sono aree vecchie, mature o declinanti. Si tratterebbe di sviluppare, dunque, un nuovo modello di ospitalità, adatto ai soggiorni brevi, medi e lunghi, un modello che assicuri autonomia del cliente e indipendenza dell’ospite, quindi esercizi ricettivi full service con servizi funzionanti 24/24 ore, un numero di posti auto congruo con l’indice di occupazione, dotati di centri benessere di nuova generazione, camere e suites che consentano agli ospiti di sentirsi a casa propria e, non ultimi, con spazi polivalenti e aree attrezzate per celebrazioni, convegni e meeting. La nuova gamma di Condo-Hotel dovrebbe avere come minimo un centinaio di camere (sufficienti per garantire servizi 24/24 ore) e consentire il soggiorno contemporaneo in unità di alloggio ad altri ospiti grazie a queste caratteristiche: • struttura di dimensione più grande di quella attuale, quindi di capacità ricettiva maggiore, più simile alla dimensione media europea; • alberghi che disponendo di oltre 100 unità ricettive possono assicurare certi standard e dialogare con i tour operators internazionali; • alberghi autosufficienti, integrati, full service con tutti i servizi disponibili 24/24 ore, adatti proprio a chi si muove su fusi orari diversi da quelli centro europei; • hotel classificati almeno a 4/5 stelle con un’appendice di appartamenti di proprietà serviti dall’albergo e cedibili-commercializzabili dall’albergo con convenzione annuale con il proprietario.
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L’interesse dell’albergo è la disponibilità degli appartamenti, perché consente una ampia rotazione dell’unità di alloggio, una maggiore capacità ricettiva e un addolcimento della quota dei costi che il proprietario della singola unità ricettiva “deve” per convenzione al fornitore dei servizi alberghieri. Per il proprietario il vantaggio è di avere il proprio appartamento in perfetto stato, pronto per essere utilizzato in qualsiasi momento con un servizio impeccabile. Ovviamente le unità di alloggio di proprietà del cliente, consegnate al gestore dell’albergo per garantire la circolazione di turisti per i periodi in cui il proprietario non lo utilizza, dovranno essere proposte a una clientela che riconsegni l’appartamento in perfetto stato. La commercializzazione è quindi vincolata: offrire suites e appartamenti esclusivi solo a clienti che si riconoscono in alloggi di elevata qualità. La formula aiuta il proprietario ad addolcire la spesa per servizi alberghieri fissi (reception, sorveglianza, sicurezza, uso della SPA, lavanderia e manutenzione) ed assicura un reddito supplementare al titolare dell’unità di alloggio. Si tratta di un modello di offerta collaudata in tutto il mondo, adatta alle nuove domande di qualità e ai turisti che pretendono spazi superiori ai 24 metri quadrati delle camere d’albergo italiane.
Brand, branding e marche di hotel Le catene alberghiere sembrano costantemente al centro di un marasma organizzato. Cambiamenti, aggiornamenti, nuovi concept ospi-
tali, format migliori e gli standard alberghieri vengono continuamente superati. Adesso dagli Stati Uniti è in arrivo una nuova formula di hotel indipendente di classe Upscale (4 stelle) che propone standard da boutique hotel e soluzioni extraordinarie: • porta girevole e library al posto della lobby; • accoglienza personalizzata a scrivania, niente più banco ricevimento; • al primo piano uno spazio executive buffet 24h/24h dove sono disponibili cibi freschi e bevande alcooliche per tutti gli alloggiati e i loro ospiti; • allo stesso piano numerosi salotti privati con televisori da 100” e cibo disponibile a prezzi ragionevoli: si va dai prodotti “organic” come verdura e frutta, frullati e spremute, a insalate, focacce e pizze oltre ad un bar che offre cocktail a base di succhi biologici, birre artigianali e vini pregiati. Per chi se ne intende caffè di fascia alta, thè ricercati, crostate, barrette energetiche, cioccolato e molto altro ancora. Niente ristorante né room service; • le camere di circa 30 metri quadrati hanno due letti matrimoniali (double double), della Simmons. Sono di nuova generazione alti da terra tra i 60 e i 70 cm e appositamente progettati con traversine all’eucalipto, che profumano sempre di fresco. Ogni televisore dispone di 20 canali televisivi extra per il room fitness (con diversi gradi di difficoltà) ed è visibile da tutte le direzioni. La luce è personalizzabile e cambia colore per aiutare gli ospiti a trovare il loro spazio zen in camera; • i bagni sono molto illuminati così da garantire una pulizia perfetta, tutti dispongono di doccia e vasca, hanno lo scalda salviette cromato e una morbida biancheria di tre tessuti diversi; • wi-fi ovviamente gratuito in tutta la struttura; Quanto costa costruirlo? Non più di 100.000 euro per camera, escluso il costo del terreno. Prezzo a camera (media annuale) IVA compresa e breakfast escluso: 100 euro.
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MARKETING&MANAGEMENT
Si può imparare anche dall’economy el settore alberghiero sono sempre stati gli alberghi a 4 e 5 stelle i generatori di idee, i modelli di management e marketing. Tutti abbiamo sempre guardato agli hotel di fascia premium per imparare, migliorare e apprendere, e raramente abbiamo prestato attenzione agli hotel di fascia economica come potenziali driver di innovazione e aggiornamento. Ci sono invece 5 aree in cui il segmento economy sta producendo input innovativi che possono essere spunto di riflessione anche per gli alberghi di categoria superiore: 1. Colazione inclusa nel prezzo. È una delle grandi differenze tra hotel economy e upscale. Ma la colazione inclusa è un grande gadget di marketing: aiuta iniziare la giornata con un sorriso e un buon caffè, una spremuta d’arancia e un croissant possono fidelizzare il cliente e rafforzare la brand reputation dell’albergo. 2. Free coffee nella hall. La funzione è simile a quella della colazione inclusa nel prezzo, colpisce i centri emozionali degli ospiti, li rilassa e li predispone positivamente. Per questo motivo mettere a disposizione di tutti gli ospiti un corner coffee nella hall con la possibilità di servirsi liberamente può non solo favorire la socializzazione tra le persone, ma anche esaltare la brand reputation dell’hotel. 3. Servizio navetta. Al contrario del servizio limousine è certamente meno “prestigioso”, ma offrire un servizio navetta per aeroporto, stazione, fiera, etc. può essere piacevole e gradito. Per la serie “I Care” in linea con il social. 4. Nessun aspettativa di mancia. Negli hotel economici il servizio semplice, informale e “senza fronzoli” non impone mance: si scaricano i propri bagagli, si parcheggia la propria auto e così via. Discorso diverso negli hotel premium dove ci sono membri dello staff che, per ogni compito specifico, si “aspettano” un piccolo riconoscimento (mancia) anche per i compiti più elementari. 5. Tutti danno una mano. Negli alberghi economy il lavoro è molto più flessibile. Tutti danno una mano e coprono i ruoli necessari adattandosi a svolgere più mansioni. Si crea così un effetto che aiuta a dare alla struttura alberghiera un carattere più genuino e autentico. I positivi punteggi di TripAdvisor per gli hotel economici non sono dovuti ai servizi di eccellenza ma forse al fatto di essere ospiti graditi senza dover elargire una mancia.
N
Prezzi, prezzi, prezzi! Migliaia di revenue manager sono impegnati a ottimizzare il pricing cercando di renderlo scientifico in base al corretto valore della percezione del cliente. Cosa difficile se non impossibile quando l’analisi della domanda è superficiale, debole o inesistente.
Come si fa però a parlare di trasparenza dei prezzi e trasparenza del valore (value for money) quando l’offerta è standardizzata e la percezione della qualità del servizio è “soggettiva”. Si può provare a “venderla” ma crediamo che nel pricing ci sia poco di scientifico, perché neanche un mago riesce a misurare la sensibilità al prezzo degli utenti o valutare la percezione di valore dei potenziali ospiti. L’analisi della domanda è importantissima ma non è sufficiente per valutare il sentiment del cliente a proposito di valore dell’ospitalità. Se questo è vero, come sembra, ogni Revenue Manager che cerca di rastrellare la domanda agendo sulla leva dei prezzi rischia a. di “scivolare in basso” per sintonizzarsi sulla domanda della quale non sa abbastanza; b. di “schizzare in alto” per conquistare la parte migliore del mercato, quella ad alta propensione alla spesa. Per muoversi tra questi due poli occorre esaltare le differenze tra la propria offerta di alloggio e conoscere i prezzi degli hotel concorrenti. Considerando che la percezione del valore di un hotel è una variabile impazzita legata a una miriade di fattori spesso indipendenti dalla reale qualità dell’offerta ma piuttosto legati al mood degli ospiti, il revenue manager deve essere un interprete attento e sensibile di quello che pensano i mercati. Tutto questo accade in un sistema di offerta nel quale non esiste una correlazione diretta tra le stelle assegnate all’albergo, la qualità del servizio, la percezione di valore e la sensibilità al prezzo. Ci possono essere dei margini di miglioramento, ad esempio le tecniche usate dai Casinò per osservare le mosse degli ospiti e capire da come si muovono, quale e quanto valore attribuiscono al gioco. Da una webcam si possono ottenere preziose informazioni supplementari sulla percezione di valore. In effetti le immagini dettagliate del cliente, lo studio del suo linguaggio del corpo, facilitano la comprensione delle aspettative degli ospiti e quindi, nel caso degli alberghi, la formulazione di prezzi che potremmo definire “di sartoria”. La privacy lo impedisce. Più facile diventa scoprire la sensibilità al prezzo dopo che il cliente ha prenotato e soggiornato. Chi alloggia in un certo albergo può essere interpellato con l’utilizzo delle tecniche tradizionali e fare dichiarazioni soggettive dalle quali si otterrà qualche valutazione oggettiva. Una variabile che incide sui prezzi e dalla quale è difficile difendersi è quella delle recensioni negative, che spesso sono “bugie strutturate” o piccole vendette per un servizio negato. Oltre alla voglia di mostrarsi esperti di ospitalità (riguarda 3 recensioni su 10) in albergo si generano sentimenti positivi e negativi indipendenti dal valore dell’ospitalità, che influenzano la gamma dei prezzi. 11-12 2014
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Ecco la via d’uscita: la customer satisfaction. Abbinare qualità delle prestazioni, qualità del servizio e reputazione funziona, consente di aumentare il valore percepito, di battere la concorrenza e di stabilire prezzi altamente remunerativi. Tutto questo è un lavoro da professionisti.
www al posto della stretta di mano Con la posta elettronica, le e-mail e tutti i sistemi digitali che ci circondano, si può affermare che la parte finale delle nostre comunicazioni con il cliente, quella dei saluti è trascurata, spesso “negligente”. Una e-mail importante, piena di accordi rilevanti, finisce quasi sempre con un gelido distinti saluti o un tiepido cordiali saluti. Solo raramente lo scrivente si abbandona ad un grazie, resto a sua disposizione. Nove e-mail su 10 si chiudono con parole buttate lì a caso, per pura formalità, senza cercare l’attenzione del ricevente. Mostrarsi dinamici, rapidi e poco formali funziona solo se chi riceve l’e-mail è giovane, casual e disattento. Se invece chi la riceve quella mail ha più di 50 anni si attende qualcosa di più personale e caloroso. Visto che almeno 6 clienti su 10 che frequentano i buoni alberghi italiani sono over 50 meglio sarebbe che almeno i saluti sulle e-mail trasmettessero l’idea di gratitudine, di buona educazione, di un patto assimilabile alla stretta di mano. Le frasi di chiusura delle e-mail che vengono utilizzate oggi, significano molto meno di una stretta di mano. I giovani che rappresentano il popolo di internet e degli sms, così moderni da non trovare lavoro in una società sempre più tecnologica e digitale, non devono dimenticare che la stretta di mano è un sigillo di lealtà tra uomini che attraversa il mondo occidentale. Detto questo e sapendo invece che milioni di under 50 preferiscono comunicare via Facebook, Twitter e Whatsapp con abbreviazioni seriali dei vocaboli tradizionali allora abbiamo il dovere di sensibilizzarli affinché non pensino che il mondo sia tutto 2.0 (o debba diventarlo). L’avvento di quella che i sociologi chiamano comunicazione gutturale o vernacolare per acquistare alloggio, ristorazione e servizi collegati all’ospitalità, sta dilagando ma trattandosi della più antica delle tra-
dizioni, quella dell’ospitare e ristorare, la metà di quelli che viaggiano si adeguano, ma non l’apprezzano. Per concludere un’e-mail che conferma una prenotazione serve qualcosa di cordiale, di carino, di sentito, anche se formale. Non è vero che salutare cordialmente e ringraziare “puzza di vecchio” e chi ritiene che il mondo appartenga ormai a chat e social media si sbaglia: ci sono più turisti che amano parlare e stringere mani rispetto a quelli che comunicano per sms e inviano mail mutilate. Dall’analisi di un migliaio di e-mail emerge infatti che i giovanissimi millennials non fanno caso ai tocchi di cortesia, di eleganza e di classe, ma ci sono due generazioni di viaggiatori come senior e baby boomers (che rappresentano la quota maggioritaria di clienti d’albergo) che invece ci guardano, eccome! Per sigillare un rapporto diciamo d’affari, per stabilire la reciproca fiducia una telefonata è sempre meglio. Per chi abitualmente prenota con Booking, Expedia e Trivago i tradizionali saluti sono sprecati perché in apparenza l’albergatore non esiste. In albergo c’è semmai il custode delle chiavi, dei letti e dei cuscini perché la prenotazione della camera non dipende dall’albergatore ma dall’OTA. Pazienza. Noi raccomandiamo di personalizzare sempre il saluto: Le auguro un viaggio perfetto, La aspetto a braccia aperte, arrivederci a... sono frasi che possono cambiare la percezione dell’ospite. Dobbiamo tenere conto che per i giovani receptionist abbreviare è diventato ossessivo e che il fanatismo digitale e il vezzo di mutilare le parole sono preponderanti. A che serve abbreviare? I sociologi insistono che è una specie di bandiera giovanile per segnalare al mondo che la tradizione è morta, che la lingua sta morendo. La comunicazione elettronica-digitale si fa con 300-400 vocaboli e tende a trasformare tutto (soprattutto le parole) in rapidissimi grugniti. È un addio alle sfumature, al servizio, all’educazione formale, al bon ton e alla lingua italiana. Sintesi estrema, prenotazioni digitali o no, diamoci uno stile, scriviamo come fanno i migliori. Se la formula di chiusura che utilizza Four Seasons, il meglio dell’ospitalità mondiale, va bene perché non copiarla?
Breaking news IL GRANDE FRATELLO Internet, PC, tablet, smartphone, banda larga... tutto ormai porta online i dettagli della nostra vita. Accendere e spegnere le luci di casa, attivare e disattivare l’allarme, accendere aria condizionata e riscaldamento. Ogni azione, anche privata, dice dove siamo. Sono online anche i dati sensibili relativi alla nostra salute, ed essendo online possono essere captati e condivisi. Dicono che il web ci aiuterà a vivere una vita più sicura, a ritrovare il gatto e il cane, a ri-
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sparmiare energia, ma deve per forza esserci un rovescio negativo di questa medaglia. Qual è? L’assoluta mancanza di privacy. Se puoi permetterti il monitoraggio a distanza della tua casa (tra cui l’attivazione e la disattivazione del sistema di allarme) allora anche un hacker può farlo. Se un ladro esperto di tecnologie digitali si impegna un po’, non avrà difficoltà ad accedere alle webcam di casa tua e quindi anche alle nostre telecamere di sicurezza.
Siamo nella fase di massimo sviluppo di internet e gli informatici devono ancora scoprire tutti i “difetti” dei propri dispositivi quindi per ora, per molte cose, è meglio stare “off line”. Starwood Hotels & Resorts Worldwide si è dotata di un sistema di accesso alle camere senza chiave. Permetterà agli ospiti di utilizzare il proprio smartphone come la chiave della camera. Nel 2015 questo tool senza chiave sarà in 30.000 porte e camere d’albergo sparse in 150 città del mondo. Lo considerate
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un passo avanti, una conquista, un privilegio, o preferite arrivare in albergo, essere accolti da una receptionist fantastica e accompagnati in camera dove vi sarà consegnata una solida chiave? SOCIAL HOTEL AWARD 2014 Hampton Hotels, uno dei brand di Hilton Worldwide, ha vinto il Social Hotel Award 2014 per la miglior campagna di promozione via Facebook. Sette categorie di premi, dalla migliore pagina Facebook alla migliore campagna video digitale, i premi dei Social Hotel Award riguardano sia le catene che gli alberghi individuali e indipendenti e i premiati vengono scelti da una giuria di esperti di social media e dallo staff editoriale di Hotels. Il premio, giunto alla terza edizione, è sintomatico del grande fermento che c’è sul marketing via social media nel settore alberghiero... Italia compresa. Peccato che il cerchio dei social sia molto più ristretto del cerchio dei viaggiatori che utilizzano gli alberghi senza passare da Facebook, Twitter, YouTube, ecc. Nella campagna Hamptonality Moments gli ospiti degli Hampton Hotels vengono invitati a condividere le loro esperienze con il personale degli alberghi inviando racconti, foto e video. Il video di 30 secondi che emerge dai contributi degli ospiti comunica con 5 differenti target: millennials, donne, coppie, famiglie, escursionisti. I video di Hampton Hotels dal 2012 ad oggi hanno accumulato quasi cinque milioni di visualizzazioni su YouTube con un aumento del 133% dei fans del profilo Facebook. Pensiero finale: la campagna ha raccolto più di 500 milioni di riscontri, quanti milioni di dollari di ricavi hanno prodotto le prenotazioni collegate ai contenuti video? Non lo sapremo mai! LA SINDROME DI ERODE: DOVE METTERE I BAMBINI SE L’HOTEL HA UNA SPA? In un momento storico in cui la crisi invita tutti gli operatori alberghieri a rastrellare nuova clientela, gli alberghi con SPA guardano pericolosamente anche al mercato di bambini e adolescenti. Il numero di mamme e coppie che frequentano SPA e centri benessere con i bambini è infatti in costante crescita, un trend da maneggiare con cura. SPA e centri benessere degli alberghi sono aree destinate all’ozio e al relax, farle frequentare da ragazzini che si tuffano, giocano e schiamazzano può trasformarsi in un pericoloso boomerang per la customer satisfaction dei clienti no kids, vero e proprio core business delle strutture che puntano sull’offerta di benessere.
Bambini si o bambini no? Il consiglio degli esperti, sulla base di regole internazionali di bon ton, è che per godere di massaggi e trattamenti occorre avere almeno 18 anni, mentre per accedere alle parti comuni (piscine, saune, bagni turchi, etc.) di SPA e centri benessere l’età minima è 16 anni. Non è raro, invece, vedere bambini più piccoli che sguazzano in piscina e corrono nei saloni dedicati al benessere: può essere l’inizio della fine! A meno che, spazi e risorse economiche permettendo, non si realizzi un centro benessere interamente dedicato ai piccoli ospiti così da evitare lamentele della clientela senior e non sentirsi vittime della sindrome di Erode. NON È TUTTO ORO QUELLO CHE È GREEN Continua a crescere la voglia di presentare la propria struttura ricettiva come un luogo esemplare in fatto di sostenibilità e impatto ambientale. Si mormora che i tedeschi, gli svizzeri e gli scandinavi siano molto green addicted e prenotino solo alberghi “green”. Non è proprio così, ma il trend esiste e viene spesso venduto come qualcosa con una forte componente etica: noi buoni siamo per la sostenibilità, voi cattivi non avete a cuore il destino della Terra. Rispettare la natura risparmiando biancheria e detersivi impone ai green hotels l’utilizzo visibile di materiali nuovi, spesso digitali, frequentemente chimici e sintetici, raramente naturali più spesso artificiali. È apprezzabile che decine di operatori alberghieri siano diventati “green” per ragioni di sensibilità, più ragionevolmente crediamo l’abbiano fatto per motivi di marketing. In entrambi i casi è opportuno sapere che non sempre (e non tutti) i loro ospiti sono contenti della loro green evolution. D’altra par-
te sempre più persone sono consapevoli che: • la geotermia fa risparmiare energia e combustibili ma le temperature che produce non sono quelle alle quali siamo abituati. Così quando fa particolarmente freddo o caldo e la gente in albergo reclama si deve ricorrere alle risorse energetiche tradizionali; • i Led rappresentano un effettivo risparmio di energia e manutenzione, ma l’effetto illuminante, pur molto simile, non è paragonabile a quello che si ottiene con le lampade a incandescenza; • riciclare l’acqua della lavanderia è un processo attuato negli alberghi di grandi dimensioni che consente di risparmiare acqua, anticalcare e soldi. Dal punto di vista igienico e batteriologico però non pochi clienti nutrono seri dubbi; • meno carta si spreca più foreste si salvano. Informatizzando moduli, lettere e prestampati si risparmiano carta, alberi e natura ma si costringe l’ospite a un supplementi di lavoro per cercare le informazioni necessarie anziché trovarle esposte; • con il courtesy service ridotto, la carta igienica green, la biancheria sui toni del grigio per non sprecare detersivi aggressivi, la percezione di comfort e servizio si abbassa; • i prodotti biologici per il breakfast non incontrano i gusti di tutti e al di là dei loro costi più elevati non garantiscono una qualità costante e rassicurante. E spesso i clienti, compresi quelli green, rimpiangono il vecchio buffet generoso di prodotti dal sapore familiare. Negare i piccoli piaceri della vacanza agli ospiti, sensibilizzarli su sprechi e risparmi nella parentesi magica della proverbiale “inversione rituale” equivalente al “tempo delle piccole trasgressioni fuori casa” deve essere un rischio calcolato. Già qualche tempo fa riportammo i risultati di una ricerca della Cornell University secondo la quale un hotel non ha né un danno né un vantaggio a livello economico dall’essere certificato eco-friendly. Il contributo del turismo all’ambiente significa poco rispetto alla minaccia quotidiana delle emissioni industriali. Se infatti nel caso di prodotti come i cibi organici o le auto a gas/metano l’aspetto green impatta direttamente sul benessere o sui risparmi del consumatore, nel caso degli hotel non si percepisce il reale valore degli sforzi green. I turisti non sono una minaccia, si aspettano un’ospitalità sana e confortevole con al massimo qualche opzione green. Ma deve rimanere un’opzione!
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Il buon futuro di Atahotels Miglioramento del prodotto, più qualità, servizio. E, ancora, nuove acquisizioni e diversificazione della clientela: sono questi gli obiettivi che il direttore generale della Catena, Roberto Franchi, si è posto per il 2015
✒Linda Smiderle Barattieri Toscano doc, decisionista, arguto, ironico, Roberto Franchi (foto in alto a destra), 45 anni, dal 2011 è direttore generale della Catena alberghiera Atahotels. Il suo è decisamente un curriculum di tutto rispetto: due lauree, una in giurisprudenza e l’altra in scienze politiche, diversi master in hotel management conseguiti all’estero e, soprattutto, una brillante carriera nell’alta hotellerie internazionale, che lo ha visto dirigere rinomati alberghi e anche importanti start up in Italia. In Atahotels Franchi è approdato in un periodo non facile, in piena crisi finanziaria, riuscendo a gestire al meglio il pas-
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saggio della catena ad Unipol Sai nel 2013, grazie anche a un programma di razionalizzazione dei costi, che oggi sta cominciando a dare buoni frutti. «il 2014 si è chiuso con numeri in crescita rispetto agli esercizi precedenti. Rimane ancora una perdita, ma ci stiamo avvicinando al pareggio», dichiara Roberto Franchi, aggiungendo che per il 2015 è previsto un piano di rilancio della catena, in particolare a livello internazionale, «punteremo sul miglioramento, sulla riqualificazione e sul riposizionamento del prodotto nel segmento upscale e sulla diversificazione del mix della clientela», continua Fran-
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chi: «attualmente la Compagnia conta 5.650 camere e 146 sale meeting per una capacità congressuale totale di oltre 14.500 persone. Nel mese di marzo di quest’anno abbiamo aperto un nuovo business hotel a Bologna, una struttura 4 stelle con 156 camere, 3 sale congressuali, ristorante e bar».
il colosso cinese BTG Jianguo Hotels & Resort, società che raggruppa, oltre ad alberghi, diverse attività in campo turistico. «Jianguo Hotel possiede nel territorio cinese circa 90 alberghi mentre la controllante BTG Group ne conta oltre 2000», precisa Franchi. «Da questa partnership ci aspettiamo un incremento della clientela cinese nelle nostre strutture in Italia grazie a una maggiore reciproca visibilità del brand Atahotels sul mercato cinese e del brand BTG Jianguo Hotels & Resorts in Italia. Il progetto di partnership strategica prevede un Exchange Program tra le due catene alberghiere con attività di
A sin., Atahotel Expo Fiera Pero. Sotto, Atahotel Executive Milano
Russia, primo mercato estero Con 115 milioni di fatturato totale, di cui il 50% derivante dai resort e il rimanente 50% ripartito tra business hotel e residence, Atahotels continua a credere e ad investire nel Mice, comparto in cui la catena è leader in Italia per spazi e capacità congressuale. Cresce l’interesse per i nuovi mercati tra i quali spiccano quello russo (attualmente il più importante) e cinese. Proprio in riferimento a quest’ultimo occorre evidenziare che Atahotels è stata la prima catena alberghiera italiana a stringere un’alleanza commerciale con 11-12 2014
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Expo 2015. Le aspettative La grande protagonista del 2015 sarà, anche per Roberto Franchi, l’esposizione Internazionale di Milano. «Sono ottimista», dichiara il manager. «Expo sarà una bella ed importantissima vetrina per tutta l’offerta turistica italiana e per il sistema Italia nel suo complesso, a patto però che si sappia porre l’adeguata attenzione al servizio e alla qualità che il mondo si aspetta da noi». Si possono già effettuare previsioni realistiche sulla ricaduta economica dell’evento? «Non in termini numerici, ma sicuramente sull’area di Milano Expo avrà un impatto notevole. La sfida sarà sfruttare l’esposizione come volano di sviluppo e di crescita anche per gli anni a venire». Le autorità e le istituzioni milanesi preposte alla preparazione dell’evento, specialmente per quanto riguarda l’accoglienza e l’ospitalità, stanno lavorando bene o male? «Per il momento stanno lavorando in linea con i programmi di sviluppo di una città che deve accogliere tutte le delegazioni del mondo e i 20 milioni di visitatori previsti. Vedi la prova generale del vertice euroasiatico da poco conclusosi che ha riunito a Milano 53 capi di stato: una testimonianza di come Milano riesca a rispondere con successo e capacità a incontri di livello internazionale». In qualità di direttore generale di una catena alberghiera fortemente radicata a Milano quali suggerimenti si sente di dare? «Rafforzerei la comunicazione. Ad oggi c’è ancora un po’ di confusione su cosa realmente è l’Esposizione
Torino. Principi di Piemonte
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Universale e su quali sono le opportunità che offre al nostro Paese. Occorre inoltre favorire un efficace ed efficiente condivisione delle informazioni tra gli operatori del settore, come il calendario di tutti i programmi, le iniziative speciali, gli spettacoli previsti. Questo consentirebbe alle strutture alberghiere di costruire un’offerta più completa con pacchetti ad hoc che includono eventi e spettacoli. Expo 2015 è un’occasione per promuovere non solo la città di Milano ma la destinazione turistica Italia, facendo conoscere anche le mete meno note ma comunque ricche di attrattive». Come giudica l’operato del nuovo ministro del turismo Dario Franceschini: sta andando nella direzione giusta? «Il turismo è un settore trainante per il paese e il Governo e le istituzioni cominciano a investire nello sviluppo dell’industria turistica. L’Italia ha enormi potenzialità con un patrimonio culturale unico al mondo che deve essere sufficientemente promosso, valorizzato e tutelato. Viviamo quotidianamente il paese più bello e apprezzato del mondo». Quali sono gli ostacoli che rallentano la ripresa del turismo in Italia? «Legislazione, burocrazia, lentezza nell’esecuzione: l’Italia è un paese inchiodato su leggi che non hanno riscontro all’estero e che disincentivano gli investimenti. Spero molto nella nuova legislazione del lavoro perché, in una azienda alberghiera, la valorizzazione e la formazione delle risorse umane sono fondamentali per la crescita ma, allo stesso tempo, il personale rappresenta anche il costo primario».
cross training incentrate su cucina e formazione culturale del personale volte a sviluppare un’offerta in linea con le aspettative e le esigenze della clientela cinese. Svilupperemo menù breakfast dedicati alla clientela cinese e, attraverso i nostri chef, diffonderemo e faremo apprezzare la cultura della cucina italiana in Cina». ■
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Atahotel Bologna
A tu per tu con Roberto Franchi Quali sono oggi le sfide più difficili per un direttore generale di una compagnia alberghiera? «Prevedere l’andamento economico futuro del Paese, capire in quale direzione si muoverà il mercato. Per un manager, questa è senz’altro la parte più difficile ma anche quella più stimolante». Qual è stata la sua soddisfazione professionale più grande? «Essere arrivato a dirigere la più grande compagnia italiana in Italia: Atahotels». Il lato del carattere che più le è stato d’aiuto nella carriera? «La determinazione». Cosa ama maggiormente del suo lavoro? «Tutto». Il consiglio che darebbe a un giovane desideroso di intraprendere questa carriera? «Di provarci solo se ama il settore. Senza passione questa professione diventerebbe un tormento, un sacrificio immenso. La gratificazione derivante dall’amore per la propria professione consente di trasmettere questa emozione anche ai propri ospiti e questo fa la differenza». Che tipo di viaggiatore si considera e che genere di alloggio preferisce in vacanza? «Per le mie vacanze prediligo il comfort anche se non ho preclusioni in questo senso. Per deformazione professionale sono molto curioso, attento ai dettagli e mi piace provare nuove strutture». Come cliente d’hotel qual è la prima cosa che valuta? «L’accoglienza, insieme ovviamente alla pulizia e alla qualità del servizio». In Italia ci sono ottimi ristoranti d’hotel, aperti anche alla clientela esterna, eppure non c’è l’abitudine, che c’è invece all’estero, di pranzare e cenare in albergo. Come se lo spiega? «È un vecchio retaggio culturale italiano. Entrare in un albergo per un brunch, una cena o anche solo per un caffè non è nella nostra cultura, nonostante la ristorazione di molti hotel sia di livello davvero eccellente». L’Alimentazione sarà il tema di Expo 2015. Cosa dovrebbe proporre oggi una cucina d’hotel di livello? «I prodotti del territorio. Un americano da noi vuol mangiare spaghetti alla carbonara, non hot dog. Sono le tante e tutte eccellenti specialità locali che fanno grande e unica al mondo la nostra offerta gastronomica».
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L’INCHIESTA
Smart Working
In Italia è ancora agli inizi, ma promette bene Ad oggi solo l’8% delle aziende ha adottato un modello di lavoro integrato con strumenti tecnologici digitali e comportamenti più flessibili. Tuttavia la percentuale è destinata a salire di ben 11 punti nel prossimo biennio. Grazie all’impatto positivo che il lavoro intelligente ha su vita privata e professionale
✒Gaia Fiertler Le nuove tecnologie hanno già cambiato il nostro modo di vivere e di lavorare, ma corrono più veloci di quanto le aziende stesse non riescano a organizzarsi. Spesso alla disponibilità di soluzioni evolute e integrate non corrisponde un’adeguata cultura aziendale né un modo di scandire tempi, progetti e relazioni che sia al passo con i nuovi strumenti. In altri casi si assiste al paradosso per cui le tecnologie dovrebbero essere “abilitanti” rispetto a un miglioramento dei processi e dei flussi informativi, ma poi se usate male generano spreco di tempo e attenzione e mettono a repentaglio la sicurezza dei dati aziendali.
La strada è ancora lunga Così lo Smart Working, per esempio, il
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nuovo approccio al lavoro influenzato dal mobile, con spazi, tempi e strumenti più flessibili, è solo all’inizio in Italia. Benché ci siano le tecnologie e le persone siano propense all’interazione e alla relazione virtuale, è infatti ancora lunga la strada per ripensare i modelli di organizzazione del lavoro. Secondo l’indagine dell’Osservatorio del Politecnico di Milano Smart Working, il 67% delle aziende ha già attivato qualche iniziativa, ma solo l’8% ha adottato un modello integrato con strumenti tecnologici digitali, adeguate policy organizzative, nuovi comportamenti e disposizione flessibile degli spazi. Sono soprattutto le grandi aziende con più di 500 addetti nei settori alimentare, Ict e telecomunicazioni e manifatturiero.
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L’INCHIESTA COME SARÀ L’UFFICIO DEL FUTURO?
«L’ambiente di lavoro del futuro richiederà un’infrastruttura mobile-centrica e wireless protetta, più operazioni self-service da parte del dipendente e la volontà di abbracciare le tecnologie consumer per migliorare la produttività della generazione mobile» Ben Gibson, direttore marketing di Aruba Networks
Si stima, però, che saliranno al 19% nei prossimi due anni per gli evidenti effetti positivi: un miglior bilanciamento di vita privata e vita professionale (71%), più motivazione (53%) e benessere organizzativo (45%), maggiore produttività (56%) e risparmi per l’azienda con la gestione di spazi più flessibili.
A ben guardare, le prove generali sono già state fatte. Le grandi aziende traslocano e riuniscono uffici e dipendenti in strutture moderne e concepite per il lavoro mobile, flessibile e collaborativo. L’ha fatto Vodafone nel 2012 a Corsico con il Vodafone Village, l’ha fatto Unicredit in primavera con la torre più alta d’Italia nell’area Garibaldi-Repubblica a Milano, così Nestlè ad Assago e, a inizio novembre, Google sempre in zona Garibaldi e Alcatel-Lucent a Vimercate. La nuova sede di Alcatel-Lucent è stata proprio progettata per favorire la creatività delle persone, lo scambio delle informazioni e la collaborazione, con spazi tecnologici per i ricercatori e ambienti comuni e di servizi molto ampi, dalla zona della reception al ristorante aziendale. Con l’intenzione di renderlo il “The place to be”. Nei luoghi di lavoro attuali, infatti, benché prevalgano ancora disposizioni tradizionali con uffici singoli, open space con postazioni assegnate e sale riunioni, si iniziano a diffondere anche nuove tipologie di spazi come i «phone boot» (cabine per telefonate riservate o per riunioni ristrette), concentration room e open space con postazioni non assegnate e prenotabili. Poco diffuse invece le aree relax e di socializzazione a disposizione dei dipendenti. «Se cambiano le modalità di lavoro, anche l’ufficio deve evolvere. Progettare lo Smart Office non vuol dire solo ridurre il numero delle postazioni per aumentarne il livello di utilizzo, ma ripensare il significato degli spazi e la logica con cui vanno concepiti, in pratica pensare a un ufficio in cui il lavoratore trovi risposte a esigenze diverse», sottolinea Mariano Corso del Politecnico di Milano. Così, secondo l’84% dei direttori HR in futuro la riprogettazione degli uffici sarà orientata a favorire soprattutto la collaborazione, in ambienti ampi e con un’adeguata attrezzatura, mentre per il 67% dovrà favorire la comunicazione, con l’isolamento acustico e confidenzialità. Appaiono invece meno rilevanti per gli HR le esigenze di contemplazione e concentrazione, che richiedono spazi silenziosi e appartati per pause di lavoro e pensiero creativo individuale. In tutta questa evoluzione, ovviamente, giocano un ruolo centrale le tecnologie. Il wi-fi oggi è già presente nell’85% degli uffici, mentre sono poco diffusi sistemi per ottimizzare le stampe (41%) e i sistemi di smart building (26%). L’acustica infine è quasi ignorata. Se ne occupa solo il 13% delle aziende.
Una rivoluzione culturale Si diffonde così, seppur lentamente, l’abitudine a lavorare fuori ufficio e, già oggi, oltre metà degli impiegati, quadri e dirigenti dedica almeno una parte del proprio orario di lavoro in mobilità, soprattutto in altre sedi dell’azienda o presso i clienti, ma anche in spazi di co-working o sui mezzi di trasporto, dove per esempio smaltiscono la posta. Eppure i professional davvero pronti per predisposizione culturale e organizzativa a diventare “smart workers” sono solo il 20% del campione per attività non prevedibili e pianificabili, per lo scarso coinvolgimento nelle decisioni da parte del capo e per la limitata autonomia nel definire gli orari di lavoro. «Fare smart working oggi è possibile»,
Rendering della nuova sede di Nestlè ad Assago
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L’INCHIESTA DOVE SI FA GIÀ SMART WORKING
Gli Smart Working Awards 2014 sono stati vinti da American Express e Provincia Autonoma di Trento, con due menzioni speciali a Nestlè e Unicredit. American Express con il progetto Blue Work ha permesso ai lavoratori della sede romana, in accordo con il proprio capo, di lavorare da casa o, quando presenti in ufficio, di utilizzare gli spazi in base al tipo di lavoro da svolgere, con scrivanie attrezzate, aree di collaborazione per allineamenti formali e informali, sale riunioni e sale training. Con il passaggio alla nuova sede, all’inizio del 2015, la maggior parte delle postazioni sarà organizzata in open space prenotabili on-line, oltre alla presenza di ambienti per meeting informali e zone break e aree per la concentrazione. L’azienda è stata premiata “per la vision e l’approccio strutturato e sistematico con cui, lavorando su tutte le leve progettuali dello smart working, ha definito linee guida e policy differenziate, in base alle caratteristiche delle persone e delle loro attività, dotandole di adeguati strumenti digitali e curando la gestione del cambiamento a tutti i livelli aziendali con piani di change management diffusi”. La Provincia Autonoma di Trento, invece, è stata premiata per il progetto TelePAT, che si è posto l’obiettivo sia di contenere e razionalizzare la spesa pubblica, sia di conciliare tempi di lavoro e di vita dei dipendenti attraverso il telelavoro. Con due modalità: telelavoro strutturato a domicilio e in “tele centri” presso locali dell’amministrazione o forniti in comodato gratuito da altri enti o società, oppure telelavoro mobile per dirigenti, direttori e personale con alta qualifica. L’ente è stato premiato per “la rilevanza Elena Nizzero, head of recruiting, learning & dell’iniziativa in terdevelopment Nestlé Italia, riceve la targa mini di persone coinda Ilaria Russi, ricercatrice dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. Alla sua destra volte, l’approccio Andrea Provini, global Cio Bracco e Fiorella Crespi, strutturato seguito e i responsabile della ricerca dell’Osservatorio. Alla concreti benefici ottesua sinistra Mariano Corso, responsabile scientifico nuti in termini di effidell’Osservatorio e Mariantonietta Lisena, direttore cienza, di conciliaziogenerale Ifma ne vita-lavoro e per la valorizzazione del patrimonio immobiliare della Provincia, tramite l’individuazione di sinergie territoriali con altre strutture pubbliche locali e l’utilizzo di spazi inutilizzati nei comuni del territorio”. Una menzione speciale è andata a Nestlé Italia “per il percorso intrapreso nell’introduzione di iniziative di Agile Work a tutti i livelli e in particolar modo per l’esteso piano di change management realizzato in occasione del trasferimento nella nuova sede di Assago, che si propone di creare una diffusa consapevolezza sulla modalità di utilizzo degli ambienti nel nuovo edificio, sulle policy organizzative e soprattutto sui comportamenti e gli stili di leadership Smart”. Altra menzione speciale è stata assegnata a Unicredit per il progetto di Smart Working che, “partendo dalla ridefinizione degli ambienti fisici di lavoro di alcune sedi milanesi, ha permesso di ottenere significativi benefici nella razionalizzazione ed efficienza nell’utilizzo degli spazi e a cui si integra sia un percorso di leadership coaching sui responsabili, sia un progetto sperimentale attivato su quattro funzioni aziendali riguardante la flessibilità di orario e luogo di lavoro”.
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sostiene Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, «I risultati ottenuti dalle imprese che, per prime, hanno imboccato questa strada indicano come le tecnologie digitali, i nuovi device mobili e la cultura diffusa tra le persone permettano di rimettere in discussione gli stereotipi relativi a luoghi, orari e strumenti di lavoro, consentendo di raggiungere al tempo stesso una maggiore efficacia professionale e un miglior equilibrio vita-lavoro. Alle iniziative delle aziende si devono accompagnare interventi sulle infrastrutture, come la banda larga e il wi-fi nei luoghi pubblici, insieme a misure di semplificazione delle forme contrattuali che agevolino e promuovano tali forme di flessibilità».
Gli interventi più frequenti in azienda La maggioranza degli interventi effettuati finora riguarda l’introduzione di nuove tecnologie digitali (59%), seguite dalla formazione sugli stili di management (36%) e dalle policy di flessibilità riguardo a luogo/orario di lavoro (32%), destinate a crescere nei prossimi anni. La riprogettazione degli spazi fisici è invece ancora limitata a 19% delle aziende (vedi box pag. 35). «Il cambiamento associato allo smart working richiede tempo, ma agendo contemporaneamente su cultura, stile di leadership e comportamenti delle persone, può avere un impatto profondo e duraturo sull’organizzazione e le sue prestazioni», conclude Corso. Metà delle imprese del campione, per esempio, ha già introdotto una qualche forma di flessibilità sugli orari, ma molto meno sul luogo di lavoro: il 45% delle aziende applica la mobilità tra le diverse sedi e il 37% il telelavoro, ma solo limitatamente ad alcuni profili professionali o per soddisfare esigenze molto specifiche. Solo il 15%, invece, ha previsto postazioni di lavoro non assegnate. Insomma, la piena libertà nel definire in modo autonomo sia il luogo che l’orario di lavoro riguarda oggi solo l’8% delle aziende.
Più bilanciamento con il «work-life blend» Intanto, però, i nuovi strumenti mobili hanno dilatato i tempi di lavoro creando,
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L’INCHIESTA Investimenti in tecnologie mobile nel 2013/2014 a livello globale Ricerca Aruba Networks Opzioni
Crescita
Decrescita
Nessun cambiamento
Wi-Fi
71.1%
0.9%
28.0%
Mobile Device Management
51%
1.0%
48.0%
Network Access Control
48%
1%
51%
Smartphones
59.5%
2.6%
37.9%
Tablets
64.9%
2.1%
33.0%
Mobile Unified Communications
35%
2.0%
63%
Mobile Application Development
35.2%
2.2%
62.7%
da un lato, una forte commistione fra vita personale e impegno professionale, dall’altro offrendo una nuova flessibilità che viene vissuta come risparmio di tempo dalla maggior parte dei dipendenti. Con un ritardo organizzativo e culturale, tuttavia, che riguarda soprattutto l’attenzione alla sicurezza dei dati aziendali. Ma dal punto di vista di chi lavora controllare la posta nel tragitto casa-ufficio può ridurre lo stress e accelerare i tempi, perché si inizia la giornata con buona parte delle mail già smaltite. Lo fa un dipendente su due per 45 minuti al giorno e 9 su 10 continuano a lavorare fuori orario, contro il 77% della media europea. Al tempo stesso, però, l’86% sbriga cose personali sul pc dell’ufficio, contro il 75% europeo. Per una volta, quindi, siamo primi in Europa:
Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano
eccelliamo nel mischiare vita privata e vita lavorativa («work-life blend») alla ricerca del famigerato «work-life balance». Lo dice lo studio di Samsung “People-Inspired Security” condotto su 4.500 persone in Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Belgio e Olanda. Tra i motivi che spingono a leggere le mail prima dell’orario d’’ufficio c’è quello di sbrigare più lavoro nel medesimo tempo (48%), ridurre lo stress (34%) e gestire meglio gli impegni personali (43%). Infatti, il 69% di chi sbriga anche le faccende private in ufficio passa fino a mezz’ora al giorno a pagare bollette, ordinare la spesa o controllare i movimenti della banca. In pratica, il 32% usa lo smartphone del lavoro anche per faccende personali, con una media di 11 app personali, come Fa-
Gli italiani eccellono in Europa nel mischiare vita privata e vita lavorativa (work-life blend): ben l’86% sbriga cose personali sul pc dell’ufficio, contro il 75% dei lavoratori europei
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L’INCHIESTA
Di fianco, la hall della nuova sede di Alcatel-Lucent a Vimercate, progettata per lo smart working da DEGW Italia
«Progettare lo Smart Office non vuol dire solo ridurre il numero delle postazioni per aumentarne il livello di utilizzo, ma ripensare il significato degli spazi e la logica con cui vanno concepiti» Mariano Corso, Politecnico di Milano
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cebook, Whatsapp o Candy Crush sui dispositivi lavorativi, mentre il 49% utilizza il proprio smartphone personale anche a scopo lavorativo, con una media di 9 app professionali. Oltre un quarto non sa se sia consentito l’uso disinvolto dei telefoni, e comunque non se ne cura, ma in questa leggerezza siamo battuti dagli spagnoli (39%). In generale, comunque, oltre la metà degli intervistati non sa se la propria società possieda una policy di sicu-
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rezza mobile e, se anche esiste, non l’ha letta o non la conosce.
Il rovescio della medaglia «Le persone stanno cercando di semplificare una vita indaffarata, facendo leva sulle potenzialità dei dispositivi mobili e sulle proprie competenze tecnologiche per portare a termine lavoro e impegni personali in modo rapido ed efficiente. Quando, dove e come vogliono», com-
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L’INCHIESTA Le esigenze alla base dello Smart Working Worklife balance
menta Rob Orr, vice presidente Enterprise Business di Samsung Europa. «Invece di sentirsi sovraccaricati di informazioni, sembra si sia sviluppata la capacità di fondere sfera personale e lavorativa a vantaggio di se stessi e delle aziende. Il rovescio della medaglia, tuttavia, è legato ai rischi sulla sicurezza dei dati». Così, si moltiplicano i cosiddetti «lavoratori hacker» che, forti della propria dimestichezza con le nuove tecnologie, utilizzano a scopo lavorativo lo strumento che preferiscono, senza tener conto di policy o restrizioni. E anche su questo fronte gli italiani primeggiano: più di un terzo (34% contro il 26% europeo) hanno utilizzato i propri device per aggirare consapevolmente i limiti imposti, per esempio per accedere a siti web di file-sharing, bloccati sui dispositivi di lavoro. Percentuale di hacker che sale al 46% con i Millennials, i giovani tra i 18 e i 34 anni. Sono soprattutto loro, infatti, a chiedere ambienti di lavoro all-wireless, facendo pressione sulle divisioni IT perché creino le condizioni per lavorare in remoto e per usare dispositivi personali in ufficio. Lo dichiarano sette responsabili IT su 10 nell’ultima ricerca globale di Aruba Networks, società specializzata in infrastrutture per l’azienda mobile. E anche il management (77% dei capi) inizia a riconoscerne i vantaggi in termini di produttività, di riduzione dei costi e di retention delle nuove leve. «L’ambiente di lavoro del futuro richiede-
71% 56%
Produttività
53%
Motivazione Benessere organizzativo
45%
Flessibilità organizzazione
40%
Retention talenti
33%
Fonte: osservatori.net
Le iniziative di lavoro flessibile Orario elastico
51%
5%
Orario flessibile
50%
10%
Mobilità interna
45%
Telelavoro Postazioni non assegnate Flessibilità di orario e luogo
15% 8%
5%
6%
34%
15%
19%
26%
15%
29%
6%
37%
25%
19%
24%
34% 45%
46%
31%
■ Intervento già effettuato ■ Interesse potenziale ma ancora in fase di valutazione ■ Intervento pianificato ■ Non di interesse Fonte: osservatori.net
rà un’infrastruttura mobile-centrica e wireless protetta, più operazioni self-service da parte del dipendente e la volontà di abbracciare le tecnologie consumer per migliorare la produttività della generazione mobile», commenta Ben Gibson, direttore marketing di Aruba Networks. Al momento, infatti, solo il 14% dei dipendenti ritiene di avere la flessibilità e la libertà necessarie. In Italia, addirittura, per la maggior parte non c’è ancora attitudine al mobile working e non c’è una policy per gestire il BYOD (Bring your own device), benché se ne senta l’esigenza. A livello globale, invece, il 59% ha già previsto il BYOD o ha attuato nuove politiche per sostenerlo. Una su due, infatti, ha aumentato gli investimenti in Mobile Device Management e oltre il 70% ha incrementato quelli in wi-fi, mentre al 46% è stato concesso un aumento di budget per progetti futuri. Sei su dieci hanno invece dotato la popolazione aziendale di smartphone e tablet. ■
Si moltiplicano i cosiddetti “lavoratori hacker” che utilizzano a scopo lavorativo i device tecnologici senza tener conto di policy o restrizioni. Più di un terzo di italiani aggira i limiti imposti, per accedere a siti web di file-sharing, percentuale che sale al 46% con i Millennials
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DONNE AL TOP
La ricetta per sfondare?
Mettersi in gioco e non smettere mai di divertirsi Sonia Peronaci, fondatrice del famoso sito di cucina Giallo Zafferano.it, video-chef, imprenditrice, mamma e moglie (di Francesco, suo socio e principale sostenitore) ci racconta gli ingredienti che l’hanno portata a trasformare la sua più grande passione in un business di successo
✒Cristina Piccinotti
Sonia Peronaci, fondatrice nel 2006 di GialloZafferano.it, il portale di ricette più famoso d’Italia
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C’era una volta una giovane donna impiegata presso uno studio di commercialisti con una grande passione. Arrivata ai fatidici “anta” (quaranta, tondi tondi), la decisione di dare una svolta alla sua vita: «Dovevo solo scegliere cosa fare. Pensavo e ripensavo all’idea giusta, ma senza venirne a capo. Alla fine ho ascoltato pancia e cuore e l’idea più semplice (e ovvia, per me) è arrivata». Così, dalla gestione di un sito che si occupava di fisco e tasse, Sonia Peronaci fonda nel 2006 GialloZafferano.it, il portale di ricette più famoso d’Italia con i suoi 3,2 milioni di utenti unici, è sbarcata in tv sul
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canale Fox Life con un programma tutto dedicato alla cucina e ha pubblicato tre libri, di cui l’ultimo “Guarda che Buono” interamente dedicato ai bambini. «All’inizio è stata dura», ci dice Sonia Peronaci, donna solare ed energica, dolce e determinata, «mio marito Francesco ed io, affiancati da quattro collaboratori, abbiamo affrontato grandi difficoltà, soprattutto finanziarie. Per i primi tre anni GialloZafferano.it si è autoprodotto, cucinavo in casa mia e fotografavo da sola i piatti che preparavo. Pian piano il numero di utenti è aumentato e con essi anche la notorietà del sito. Dopo lo spot in tv (per un
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DONNE AL TOP
noto marchio di formaggio fresco, ndr.) e il primo libro è stato tutto un turbinio di idee, progetti, cose da fare».
Dietro le quinte di una video-cucina Dal 2006 a oggi la passione di Sonia Peronaci per la cucina – che esplode da bambina quando, nel ristorante dei genitori, inizia a prendere confidenza con i fornelli – è diventata una vera e propria impresa digitale. Dalle prime foto-ricette, con l’introduzione delle video-ricette il successo di GialloZafferano.it. esplode. E dai fornelli di casa Peronaci alla diffusione virale del progetto, il salto è stato (quasi) immediato. Come sapeva che un sito di cucina era l’idea giusta? «Non lo sapevo, mi sono semplicemente chiesta in che cosa ero brava, per questo ho scelto la cucina e il web. Tanto coraggio, il supporto di mio marito e delle mie figlie mi hanno aiutata a dare forma al progetto». Potere della rete, impegno e tenacia, quel q.b. di fortuna che non guasta mai. Quali gli altri ingredienti alla base del successo di GialloZafferano.it? «La community di utenti e il suo linguaggio semplice ed immediato. Fondamentale è il contributo del Gruppo Banzai, web
editor che ci ha acquisito nel 2009, e del team di collaboratori che giornalmente lavora al mio fianco: 15 ragazzi in redazione seguono il sito e i social, una minibrigata di 4 cuochi lavora in cucina, mentre i blog – ben 7.000 sotto il cappello GialloZafferano.it – sono gestiti da 3 collaboratrici esterne. Nella squadra ci sono anche mio marito e due delle mie tre figlie».
La cucina dove Sonia realizza le sue videoricette, veri e propri tutorial in cui spiega passo dopo passo le sue ricette. In basso: la cucina del laboratorio dove quattro cuochi testano e mettono a punto le ricette prima di ogni registrazione
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DONNE AL TOP
I VIAGGI DI SONIA PERONACI Sonia Peronaci, volto rassicurante della rete e donna curiosa, nella vita, come dietro le telecamere, ama assaggiare, sperimentare, provare piatti e visitare posti sempre diversi. I suoi viaggi? Naturalmente volti alla ricerca di ingredienti e sapori a lei sconosciuti che, se facilmente reperibili e alla portata di tutti, ritroverete sicuramente nelle sue ricette. Parlando di viaggi, si sposta più per lavoro o per piacere? «Lavoro e piacere sono diventati un tutt’uno nella mia vita. Sono sempre stata una viaggiatrice curiosa, ma da quando è nato GialloZafferano.it vivo le mie vacanze come occasioni meravigliose per cercare nuovi sapori e conoscere nuove cucine». Quando non lavora dove si rifugia? «A Parigi, che considero la patria della pasticceria. Tra i luoghi che prediligo, la Librerie Gourmande in rue Montmartre, vicino agli antichi mercati de Les Halles. Non è grandissima, ma spaziosa, qui trascorrerei ore a spulciare tra i libri di gastronomia e non manco mai di acquistarne uno da portare in redazione». Che tipo di viaggiatrice si considera? «Dinamica e iperattiva. Preferisco le vacanze itineranti ai soggiorni total-relax». Parlando di alberghi, quale ha nel cuore? «Non uno in particolare, amo tutti i piccoli alberghi e B&B della Provenza, adoro gli agriturismi dove l’ospitalità delle persone incontra l’accoglienza degli ambienti e la genuinità del cibo a km 0. Se proprio devo fare un nome, il più stupefacente in cui sono stata è l’Hotel Burj al-Arab, icona di Dubai City». Il viaggio che custodisce nel cassetto della sua memoria? «Nel Gran Canyon, in Arizona, con mio marito». Il suo prossimo viaggio? «Sogno una crociera in Egitto, ma anche di visitare l’Australia e di andare alla scoperta dei sapori dell’Oriente». Oltre al servizio, che caratteristiche ha il suo albergo ideale? «Prediligo gli alberghi con la Spa, dove riesco a rilassarmi e rigenerarmi. L’hotel ISuite di Rimini, dove sono stata in occasione del Blog Festival, ne ha una molto bella e accogliente». Oltre alla buona cucina, cosa ama di più? «La mia famiglia».
Dai fornelli di casa alla conquista delle cucine di tutta Italia. Dopo il 2006 tutto è cambiato nella sua vita! «Nella mia vita praticamente nulla è uguale a prima! Ma il mio modo di intendere la cucina è rimasto lo stesso di sempre. Cucinare è sempre la mia grande passione, oltre che un divertimento: nel mio libro “Divertiti cucinando” e, ogni giorno, con il sito cerco di trasmettere il mio entusiasmo e voglia di fare, di offrire stimoli nuovi e far capire a chi mi segue che divertirsi è fondamentale, in cucina come nella vita». La sua vita, invece, come è cambiata? «Senza dubbio in meglio. Negli ultimi tempi andare al lavoro era diventato un peso. Oggi, invece, mi riconosco appieno
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in quel che faccio e ogni occasione, che sia di lavoro o di piacere, è un’ottima un’occasione per andare alla scoperta di piatti nuovi da assaggiare e ingredienti da sperimentare». Come nascono le ricette che troviamo (e vediamo) nel sito? «C’è un grande lavoro di ricerca dietro. Scegliamo cosa cucinare in base alla stagione e alla reperibilità degli ingredienti, che devono essere sempre freschi e alla portata di tutti. Testiamo più volte ogni ricetta, chiediamo suggerimenti ai nostri utenti e come ingrediente segreto aggiungiamo la nostra fantasia e creatività». Quando esce a cena, dove va? «Sono abbastanza difficile in questo: amo mangiare bene e cerco posti che propongano una cucina semplice e di casa, proprio come la mia. Adoro il ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia, ma sono più da
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DONNE AL TOP
cena in trattoria che da menù stellato. E poi mi piace lo street food, quello autentico però, e il sushi, ma solo se è fresco e venduto al giusto prezzo». A parte sua nonna austriaca, chi le ha insegnato a cucinare? «Mio padre, che seguivo sempre nella cucina del suo ristorante. Da mia nonna, invece, ho imparato a fare i dessert, che insieme al pane e ai lievitati sono la mia passione da sempre». A proposito di dolci... «Adoro preparare tutti i tipi di dolci, dal classico tiramisù, ai più elaborati. Quando vado a Parigi passo ore e ore nella boutique di Pierre Hermé in Rue Bonaparte, 72, il Picasso della Pasticceria, autore di macarons dolci e salati, truffles, frutta candita, waffel, bonbons e torte che sono vere opere d’arte. E ogni volta è la stessa storia: mio marito deve trascinarmi fuori “a forza” (ride, ndr.)». Ci sono cucine, regionali o internazionali, o sapori che predilige? «La mia attività di ricerca e sperimentazione non ha limiti. Quando sono in giro assaggio tutto, così ho affinato il mio gusto. Gioco ad indovinare gli ingredienti di un piatto di cui non conosco la ricetta, lo considero un allenamento dei sensi. Non ho ancora avuto l’occasione di assaggiare gli insetti, ma sarei curiosa di provarli!».
E ora, il menù per i lettori di Master Meeting? «Sicuramente piatti della tradizione italiana: pasta al pesto di basilico di Pra, tagliata di manzo con verdure di stagione, un cremoso ai pistacchi di Bronte e, con il caffè, sfiziose mattonelline di crumble al cioccolato. Per chiudere, un bicchierino di Tentura, un liquore agli estratti di cannella, chiodi di garofano, noce moscata, cedro, mandarino e mastice di lentisco tipico della città di Patrasso, in Grecia, che ho scoperto recentemente e presto utilizzerò nelle mie ricette». ■
La redazione di GialloZafferano.it composta da quindici ragazzi tra i 28 e i 35 anni. Sotto, due ricette: a sin. insalata di farro con verdure vegetariana, a destra: sfogliata con salame cotto ricotta verdure
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SCENARI DEL TURISMO
Aspettando Expò Riflessioni, critiche e trend dai protagonisti del turismo lombardo e nazionale ✒Barbara Ainis Ci sono gli Exposcettici e gli Expottimisti. E poi c’è chi è sicuro di una cosa: l’Expo 2015 rappresenterà l’opportunità cruciale per risollevare le sorti del turismo in Lombardia e in Italia. Un’opportunità da non perdere, in ogni caso e in ogni modo, al di là degli scandali giudiziari e delle polemiche. Ecco allora che autorevoli protagonisti del settore, in particolare del panorama lombardo ma non solo, si sono incontrati alla fine del mese di ottobre a Lario Fiere, in provincia di Como, durante la seconda edizione del Tourism
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Think Tank, per mettere in connessione non già proclami sterili o vuote parole preconfezionate, ma riflessioni serie di teste pensanti, critiche e proposte di chi nel turismo in Italia ci crede, nonostante tutto, e non si arrende. «È evidente che un evento capace di attrarre 20 milioni di visitatori rappresenta un’opportunità straordinaria per tutto il Paese», ha affermato decisamente Mauro Parolini (foto a destra) – Assessore Regionale con deleghe al Commercio, Turi-
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SCENARI DEL TURISMO I protagonisti del settore si interrogano sul prossimo futuro del nostro turismo. Perché l'Esposizione Universale 2015 non deve essere solo un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Credits: Tourism Think Tank
Parole senz’altro condivisibili. Ma, nei fatti, la Lombardia e l’Italia tutta sono pronte a raccogliere questa sfida?
Creare la destinazione Di certo al nostro Paese non mancano le attrattive turistiche, ma arte, natura e storia da sole non bastano più al viaggiatore di oggi. In altre parole: il turismo di rendita è finito e chi vuole competere nel mondo deve ripensare la propria offerta orientandola alle esigenze attuali dei viaggiatori e comunicandola efficacemente. «Anche su questo aspetto l’Italia paga una serie di croniche inefficienze e incapacità», ha continuato Parolini. «Dobbiamo superare l’idea che la promozione sia fatta secondo i confini amministrativi: i prodotti devono essere invece aggregati per grandi aree territoriali e per filoni di “esperienze turistiche” e di attrattività. In questo modo ci guadagneremmo tutti, anche i singoli territori.
La case history Lago di Garda Un esempio è la promozione congiunta della destinazione Lago di Garda che stanno sviluppando Regione Lombardia, Regione Veneto e Provincia Autonoma di Trento. "Non si tratta di ridurre le autonomie locali, che anzi vanno potenziate, ma di favorire una promozione unitaria di prodotti turistici per darne visibilità soprattutto online», ha suggerito Parolini. In effetti la Lombardia è una delle regioni italiane che contano sul maggior numero
smo e Terziario – Fiere e Mercati di Regione Lombardia – stimolato, in un confronto pre-evento TTT, dalle domande dirette di Alex Kornfeind – formatore, consulente e docente del MIB di Trieste. «Tutte le ricerche dimostrano che i visitatori europei e soprattutto extra-europei assoceranno alla visita del sito espositivo e della città di Milano anche la visita di altre città e territori lombardi e italiani. Expo inoltre sta già rappresentando un motore di creatività e di imprenditorialità, non solo nel capoluogo lombardo. La vera sfida è conquistare la fiducia dei visitatori che l’anno prossimo arriveranno da noi, in modo tale che Expo possa diventare la base per uno sviluppo turistico stabile e continuativo». 11-12 2014
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ra in essere una legge sul turismo del 2007, che non contempla le grandi evoluzioni contemporanee».
di arrivi (quasi 13 milioni 259mila, anche se con la minor permanenza media pari a 2,5 notti, fonte Istat) e in generale le cinque regioni del Nord Italia attraggono oltre il 53% dei turisti residenti e oltre il 60% dei non residenti. Eppure anche l’efficiente settentrione non riesce a tenere il passo di altre destinazioni europee. «Bisogna dirlo chiaramente: la Lombardia è un ottimo sistema turistico, ma non è ancora un brand», ci ha detto senza mezzi termini Andrea Camesasca (foto sopra), albergatore di terza generazione (dell’eco-hotel Il Corazziere a Merone), presidente Confcommercio giovani e vicepresidente Associazione Albergatori, in entrambi i casi per la provincia di Como, ma anche ideatore e promotore del TTT. «Non lo dico io, lo dicono le keyword lette da Google: Milano ne ha due milioni al giorno, la Regione Lombardia ne avrà tre. Oggi purtroppo siamo arrivati a un punto critico e abbiamo anco-
Critiche e dubbi sono condivisi da molti operatori e anche da chi del destination management è considerato uno dei maggiori esperti, come Josep Ejarque (foto in basso). «Sicuramente Expo 2015 è un vantaggio per il futuro turistico di Milano, che dovrà essere in grado di sfruttare l’evento per collocarsi come destinazione di citybreak della Lombardia, per incrementare il suo posizionamento in alcuni segmenti della domanda, e anche dell’Italia», ha commentato Ejarque – direttore generale di Explora, la società incaricata di promuovere la destinazione Lombardia in Italia e all’estero in vista di Expo 2015 e oltre – nel botta risposta con Alex Kornfeind. «Ma questo rischia di non accadere se: non si opera turisticamente nel migliore dei modi, se non si è capaci di creare prodotti e prodotti-destinazione concorrenziali, se intendiamo i soli concetti di promozione e comunicazione senza includere la promo-commercializzazione, se non si supportano gli operatori, se non si “crea sistema” e si lavora utilizzando le tecniche di destination marketing e destination reputation che la domanda si aspetta».
La spinta “emotiva” dal basso «Quello che manca al nostro turismo è la professionalità». Sferzante e provocatorio Andrea Camesasca ha risposto con onestà e determinazione alle nostre domande. «Non mi riferisco solo agli operatori, ma anche a tutto il mondo del funzionariato e a tutto il mondo politico: ci vogliono professionisti del turismo che sappiano cos’è un destination management. Se deve cambiare qualcosa che non funziona ci deve essere una spinta dal basso verso l’alto, un bottom-up. Quindi la mia affermazione caustica è rivolta soprattutto agli operatori: sono loro che devono pretendere da amministratori e politici maggiore professionalità».
La parola chiave “condizionare” Chi vive e lavora ogni giorno a diretto contatto con i turisti sa che il mercato è radicalmente cambiato, che è necessario orientare in senso moderno l’offerta per
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non soccombere. Ma gli operatori da soli, tranne in rari casi emblematici, non possono creare la destinazione. È necessario che istituzioni e privati collaborino, che gli amministratori raccolgano le sfide del mercato. È necessario dare luogo a un cambiamento culturale. «La parola chiave è condizionare», ha continuato Camesasca. «Dobbiamo condizionare, indurre i turisti a fare qualche cosa. Il nuovo turismo è il turismo indotto. Bisogna toccare il cuore del turista. Dare un senso e giustificare un viaggio. Dovremmo riuscire a costruire per l’Italia un turismo indotto sulla base al genius loci e alle peculiarità straordinarie dei territori. Nel turismo ci vuole anche intelligenza emotiva e spirituale. I matematici nel turismo non vanno da nessuna parte».
della Maratona delle Dolomiti in Ladinia, durante l’interessante tavola rotonda conclusiva del TTT. «La crisi è morale e spirituale e ora è necessario essere onesti. Ci vuole onestà nella comunicazione, entusiasmo. L’uomo ha la capacità di scegliere e cambiare, di sfruttare le proprie capacità spirituali per raggiungere l’obiettivo della bellezza».
Gli operatori italiani pretendono una rivoluzione del turismo. Una battaglia da vincere con le armi del destination management, dell'intelligenza emotiva e del turismo indotto. Credits: Tourism Think Tank
Il ritardo tecnologico Tra i motivi principali per i quali il nostro Paese continua a perdere in competitività turistica c’è senz’altro il colpevole ritardo
Empatia, emozione e spirito. Parole un tempo bandite dal business che oggi, invece, entrano a far parte degli strumenti in mano agli operatori per attrarre e conquistare il favore dei turisti. «Non è con soluzioni economiche che usciremo dalla crisi economica», ha affermato con calma filosofica, ma anche con lungimirante oggettività Michil Costa (a destra), patron dell’ottimo Hotel La Perla di Corvara e Presidente del Comitato organizzatore 11-12 2014
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è quello di non accettare o non capire che la domanda turistica si sviluppa sul web, che i potenziali turisti sono innovatori per definizione, utilizzano internet, gli smartphone, sono social e condividono. Sicuramente è un problema di adeguamento al mercato da parte degli operatori, che stanno pagando caro il loro livello troppo elevato di dipendenza dagli intermediari online... L’unico modo per tenere il passo è accettare l’innovazione e utilizzare gli stessi canali e strumenti che utilizzano i clienti. In alternativa il rischio di perdere quote di mercato, sia come mercato generale che a livello individuale, è veramente elevato». Per risollevare il turismo bisogna agire. E subito. A cominciare dalla qualificazione professionale e dalla destination reputation
nella comprensione e nell’adozione delle soluzioni digitali e mobile per il turismo. «Oggi l‘85% dei turisti europei cercano le informazioni della vacanza attraverso il web, per questo è assolutamente indispensabile promuovere i prodotti turistici online», ha risposto l’Assessore Parolini sollecitato dalle domande di Alex Kornfeind. «Non essere visibile online corrisponde a non esistere del tutto. L’Italia, su questo fronte, sconta un ritardo ormai non più accettabile, rischiando di perdere quote importanti di mercato rispetto ai diretti competitor». In un Paese come il nostro, che possiede un patrimonio senza uguali al mondo, gli attori del turismo, operatori e politici, hanno creduto troppo a lungo di non dover fare grandi sforzi per assicurarsi l’interesse dei viaggiatori. Così oggi l’Italia non possiede un sito Internet degno di questo nome e i turisti che visitano il Belpaese spesso non tornano, per mancanza di informazioni, sicurezza ed etica. «La verità è che il settore turistico italiano ha un grado di predisposizione all’innovazione inferiore rispetto ad altri mercati, forse perché il turismo in Italia ha sempre avuto la fortuna di essere un mercato di domanda, ovvero una destinazione che i turisti hanno sempre visitato, senza la necessità di fare molto in ambito di marketing e commercializzazione», ha confermato Ejarque. «Il problema vero è che il mercato si è trasformato, così come sono cambiati i turisti, gli intermediari e i canali di distribuzione. Spesso l’atteggiamento operativo e imprenditoriale del turismo italiano
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Due ricette da mettere subito in atto Ma, in concreto, che cosa si deve fare nel più breve tempo possibile? «Due ricette che possono essere subito messe in atto», suggerisce Parolini, «sono da una parte l’investimento sulla qualificazione professionale e la formazione continua dei nostri operatori turistici, anche grazie ai fondi comunitari; dall’altra, l’incentivazione dell’ingresso dei nostri giovani neodiplomati e neolaureati nel mercato turistico, che rappresenta in prospettiva un bacino occupazionale molto importante per il nostro Paese». Per Ejarque la priorità è la reputazione della destinazione: «Ormai sono convinto che il miglioramento della destination reputation dell’Italia e delle singoli destinazioni sia l’elemento di base per il successo del turismo. La domanda e il marketing sono cambiati, eppure i soggetti responsabili della promozione turistica in Italia continuano con gli stessi approcci di marketing (fiere, pubblicità, ecc.) di sempre, quando ormai, come dimostrano i nostri concorrenti, la promozione e il marketing turistico si incentrano su concetti chiave come: destination web, social marketing e destination reputation. Noi non riusciamo a promuoverci bene soprattutto perché continuiamo a non confrontarci con il mercato, a ovviare la concorrenza, ad adeguarci, pensando di essere talmente desiderati che debba essere il cliente a conformarsi a noi. Dolente o nolente, ormai è la domanda che decide, comanda e determina il successo o l’insuccesso di una destinazione». ■
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SCENARI DEL TURISMO
Business travel... come a casa Cresce il fenomeno della vacanza in appartamento. Solo in Italia, dal 2008, oltre un milione di turisti ha scelto questa opzione, prenotando sul portale Airbnb. E la moda sta conquistando ora anche il viaggiatore d’affari. Una scelta alternativa all’hotel, non priva, però, di svantaggi © HALLDIS
✒Barbara Ainis
Salotto e cucina, oltre alla camera da letto, fanno sentire a casa il viaggiatore d'affari nelle trasferte più lunghe
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Sarà l’effetto della crisi o di una rivoluzione culturale nel modo di viaggiare, fatto sta che il fenomeno degli affitti brevi si sta diffondendo a ritmi incalzanti tra i viaggiatori di tutto il mondo, Italia inclusa. Non sono solo i turisti leisure a essere coinvolti in questa scelta alternativa alla più tradizionale sistemazione alberghiera: sempre più spesso anche i viaggiatori d’affari considerano conveniente e vantaggioso riservare un appartamento o una stanza in una casa privata, soprattutto nel caso di trasferte di medio o lungo periodo. Disintermediazione, consumerizzazione, personalizzazione: sono gli strumenti (o forse le armi) della share economy. E gli albergatori? C’è chi vorrebbe opporsi all’ineluttabile e chi, più
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concretamente, pretende il rispetto di regole chiare e certe, per garantire una concorrenza leale.
Il mondo degli affitti brevi I numeri parlano chiaro, anche solo a voler considerare quelli del colosso statunitense Airbnb. Oltre un milione di viaggiatori, dal 2008 a oggi, ha soggiornato in Italia prenotando sul portale; il nostro Paese è il terzo al mondo, dopo USA e Francia, per presenza sul sito, con più di 87mila gli alloggi disponibili (sono 800mila a livello globale) e per il 2015, in corrispondenza dell’EXPO, si attende una crescita importante; ogni notte sono 12mila le persone che soggiornano in una struttura prenotata su Airbnb. E il fenomeno è ben più am-
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pio, dal momento in cui una recente indagine condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo (School of Management, Politecnico di Milano) con Halldis, azienda specializzata negli affitti turistici e corporate, ha individuato 500mila seconde case in Italia destinate all’affitto breve, occupate mediamente tra i 55 e i 70 giorni all’anno. Ma cosa convince alcuni viaggiatori a preferire l’affitto breve di un appartamento o di una stanza privata a una classica camera d’albergo? In molti casi la scelta è dettata dalla convenienza economica, in particolare quando il soggiorno non è di una o poche notti, ma si protrae per un periodo più lungo di tempo. Tuttavia chi apprezza una soluzione di questo tipo è attratto anche da altri fattori: dall’idea di sentirsi a casa; di avere maggiore autonomia, privacy e indipendenza (disponendo anche di cucina e salotto); di sentirsi maggiormente inserito nella città nella quale soggiorna e nel suo tessuto sociale; di avere una soluzione abitativa originale e diversa.
Un’opzione non adatta a tutti Naturalmente, di contro, ci sono tutta una serie di servizi dei quali l’affitto breve non dispone o dei quali dispone solo parzialmente. Parliamo della presenza fisica del personale di assistenza (portieri, consierge, back office), della sicurezza offerta da una struttura controllata, dei servizi di pulizia quotidiana e di ristorazione. Insomma, si tratta di un’opzione non adatta a tutti, ma che sta conquistando il favore di una fetta sempre più importante dei turisti globali che visitano il nostro Paese. Sarebbe, infatti, il 9% dei turisti stranieri a
usufruire dell’affitto breve in Italia, stando all’Osservatorio del Politecnico. Non indifferente è la quota dei viaggiatori d’affari che scelgono questa soluzione, pari al 13% del totale. «Assistiamo al consolidarsi di una tendenza di consumerizzazione dei servizi aziendali, anche in termini di viaggi business», commenta Andrea Lamperti, Research Analyst Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano. «In altre parole, le trattative, la gestione e le scelte relative ai viaggi aziendali si fanno sempre più simili a quelle relative al turismo di piacere, nella direzione di una progressiva disintermediazione del viaggio. La transizione verso servizi turistici digitali è un processo non velocissimo, ma costante e ineludibile. Questo è evidente proprio in relazione agli affitti turistici e corporate».
Sono oltre 500mila le seconde case in Italia destinate all'affitto breve. Un'alternativa a volte conveniente, ma non sempre adeguata alle esigenze dei viaggiatori
Da Halldis una piattaforma per il B2B L’interesse di professionisti e aziende verso questa alternativa all’accoglienza alberghiera è stata raccolta, naturalmente, dai principali operatori del settore.
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Airbnb, pur non avendo un sito parallelo orientato al business travel, vi ha dedicato uno strumento di ricerca (www. airbnb.it/business-travel) da utilizzare per trovare più facilmente le strutture che abbiano caratteristiche precise (intero appartamento o casa e internet wireless già preselezionati) e che siano più adatte ad un viaggio di lavoro. Circa il 10% dei clienti Airbnb è in viaggio per lavoro, mentre sono già 30 le aziende, soprattutto negli Stati Uniti, che hanno aderito al sistema di ricerca e prenotazione dedicato, per le loro esigenze relative a grandi gruppi, trasferte lunghe, relocation e spazi meeting.
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Parte integrante della share economy, gli affitti brevi non vanno osteggiati, ma regolamentati per garantire una concorrenza leale
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Un orientamento più deciso verso il comparto business travel è quello dimostrato da Halldis. L’azienda, parte del Gruppo Windows on Europe, è presente nelle principali città e località turistiche italiane, oltre che a Londra, Parigi, Bruxelles e Miami con oltre 1300 appartamenti destinati ad affitti turistici e corporate. Halldis ha recentemente presentato una piattaforma per il B2B, rivolta a TMC e agenzie viaggi per accedere in autonomia alla selezione di appartamenti, scaricare la presentazione e prenotare. Da febbraio più di 300 agenzie, oltre alla TMC Amadeus, hanno già firmato l'accordo quadro. Bisogna sottolineare che gli appartamenti proposti da Halldis sono sì di proprietà di privati, ognuno diverso dall’altro e collocati in diverse aree strategiche delle città, ma l’affitto breve è interamente gestito dall’azienda. Vale a dire: check-in di persona e assistenza in 15 lingue diverse, in-
9 Affitti brevi (Scenari)_Layout 1 10/12/14 16.49 Pagina 53
SCENARI DEL TURISMO DUE CHIACCHIERE CON IL PRESIDENTE DI FEDERALBERGHI BERNABÒ BOCCA
Travel. Sempre più bleisure «Il servizio è sicuramente diverso da quello offerto dagli hotel», chiarisce Moussa Samake, Head of Corporate Business Development di Halldis. «Sceglie uno dei nostri appartamenti il viaggiatore d’affari che si trova in una trasferta generalmente per un periodo superiore alle due settimane, magari in occasione di fiere o per progetti specifici. In questo caso il costo è sicuramente inferiore a quello di una camera d’albergo, mentre il viaggiatore può sentirsi parte della città in cui soggiorna e vivere in autonomia. In effetti le scelte per il business travel assomigliano sempre di più a quelle di un viaggio di piacere. Naturalmente chi viaggia per lavoro ha delle esigenze specifiche: prenotare un appartamento vicino al luogo di lavoro, avere assistenza durante il soggiorno, poter contare sulla qualità dell’appartamento (certificazione impianti) e sulla connessione internet, ottenere fatturazione e certezza nei termini di pagamento».
Concorrenza (s)leale? Ma il mondo degli affitti brevi, soprattutto quello non strutturato, fatto di proprietari di seconde case che saltuariamente e non professionalmente affittano il proprio appartamento o le sue stanze, è un luogo propizio per il proliferare del cosiddetto “sommerso”. La mancanza diffusa di controlli fiscali favorisce l’affermarsi di una concorrenza sleale nei confronti di alberghi e strutture che sottostanno, invece, a doverose regole. A dire il vero le regole esistono anche per gli affitti brevi, ma, affidate alle regioni, mancano di uniformità. Da più parti arrivano proposte per regolamentare in modo unitario l’affitto breve, proposte che vanno dalla cedolare secca al 10%, all’utilizzo dei portali web o delle banche quali sostituti di imposta. È evidente la necessità di fare chiarezza, semplificare le norme e farle applicare. A beneficio di tutti. Ma si illude e sbaglia chi pensa di opporsi a una tendenza nata dal basso e parte integrante della share economy: oggi più che mai, il mercato lo fanno i viaggiatori. ■
© HALLDIS
ternet sempre presente, un unico interlocutore, assistenza 7 giorni su 7 e possibili richieste individuali (pulizie, tv satellitare e altro).
Il fenomeno degli affitti brevi sta coinvolgendo e attraendo una parte consistente dei viaggiatori anche nel nostro Paese. Quali sono a suo avviso le criticità del fenomeno? «Federalberghi è da sempre a favore del mercato e qualsiasi nuova proposta commerciale si affacci alla ribalta noi la accettiamo. Ciò che non accettiamo è che si possano creare fenomeni paralleli all’interno dei quali chi vive e lavora regolarmente viene subissato di controlli e tasse e chi “naviga” nel sottobosco rimane immune da qualsiasi norma. Fuor di metafora, il nostro mantra è stesse regole e stesse imposizioni per tutti per poter tutti assieme lavorare in un libero mercato dove la libera concorrenza esiste in modo trasparente». In particolare per i turisti d’affari e le aziende che si rivolgono a questa soluzione di soggiorno (soprattutto per periodi medio-lunghi), quali commenti potete esprimere al riguardo? «Proprio il target alto della clientela, quale può essere quella dei turisti d’affari, riteniamo possa ricevere i danni maggiori da una non regolamentazione del fenomeno. Come si sa una azienda alberghiera, oltre alla struttura, mette a disposizione servizi che garantiscono la sicurezza dell’ospite, dal portiere di notte alla certezza dell’identità di chi si trova a soggiornare in un hotel. Avviene così anche in alloggi nei quali si praticano affitti brevi?» Cosa vi aspettate si debba fare per regolamentare il settore? «Le regole esistono già e sono quelle che rispettiamo noi albergatori: l’Iva, l’Irap, l’imposta di soggiorno laddove richiesta, l’Imu, la Tasi, l’applicazione del contratto nazionale di lavoro per i dipendenti, il rispetto delle norme antincendio e così via». Anche in vista dell’Expo 2015, evento per il quale si attendono visitatori in numero ben superiore alla disponibilità ricettiva alberghiera, ritenete che gli affitti brevi in abitazioni private possano costituire un’alternativa “necessaria”? «Più che necessaria la definirei complementare, ma a condizione che nel più breve tempo possibile vengano smascherate quelle attività illecite, a tutto vantaggio dell’economia turistica sana in grado di produrre occupazione e benessere per chi vive e lavora nel settore».
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SCENARI DEL TURISMO
Gli italiani? Amano l’Italia Lo dicono studi recenti e numeri, secondo i quali anche l’immagine che i turisti nostrani hanno del Paese è ancora positiva: è giunto allora il momento di cambiare marcia...
✒Dario Ducasse
Secondo l’indagine Isnart il terzo più importante motivo che hanno gli italiani per fare vacanze in Italia sono i paesaggi mozzafiato, come questo di Vulcano, alle Eolie
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Dire che gli italiani amano il loro Paese pare forse un’ovvietà: ma quando l’affermazione si riferisce in modo particolare alle loro scelte legate al turismo, business o leisure che sia, è una notizia e non di poco conto, che vale la pena di raccontare. Partendo dall’inizio: chi lo dice che i nostri connazionali preferiscono il Belpaese? Lo spiegano ben due recentissime ricerche. Stiamo parlando dello studio “Italiani in viaggio, come cambiano le preferenze”, realizzato dall’osservatorio Think With Bit in collaborazione con l’istituto di ricerca Mercury, e del Rapporto di Uvet American Express, curato da The European House Ambrosetti. Se secondo il primo, nel 2013, infatti ben il 75% degli oltre 34 milioni di italiani che hanno fatto viaggi d’affari o di piacere, hanno scelto una meta lungo la penisola,
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generando un totale di oltre 63 milioni di soggiorni (1,84 viaggi per ogni turista), per il secondo – dal target prettamente business – ritorna a crescere il numero di viaggi fatti dai nostri connazionali per motivi di lavoro. In particolare sono tragitti fatti muovendosi verso l’Europa, ma anche internamente all’Italia il “movimento” non è male, grazie soprattutto al boom dell’alta velocità ferroviaria.
Italia, primo mercato per gli italiani Presentato da Cristina Tasselli (foto), Exhibition Manager di Bit, “Italiani in viaggio: come cambiano le preferenze” ha analizzato nel suo complesso il mercato outgoing italiano. i dati dello studio (curato da Emilio Be-
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SCENARI DEL TURISMO
cheri e Ilaria Nuccio dell’istituto di ricerca Mercury), rilevano che gli italiani in viaggio, tra affari, vacanze e motivi familiari, oscillano tra i 31 e i 37 milioni, cioè tra il 52 e il 62% dei 60,2 milioni di residenti. Nel 2013, in particolare, sono stati 34 milioni e 334 mila, pari al 57,5%, e hanno generato 63 milioni e 154 mila viaggi, ossia 1,84 viaggi per ogni turista. Da un punto di vista della destinazione si è visto come il primo mercato per i residenti in Italia sia stato nettamente quello nazionale perché in circa il 75% dei casi, questi hanno scelto di restare proprio in Italia per godere delle proprie vacanze. I movimenti dei clienti che hanno praticato turismo domestico sono avvenuti fra le regioni e all’interno delle stesse.
Lombardia il bacino più rilevante E in termini di outgoing domestico, la Lombardia è stata di gran lunga il bacino più rilevante perché ha attivato fra un quinto e un quarto di tutto il movimento turistico nazionale, sia in termini di arrivi (22,3%) che di presenze (22,2%). In seconda posizione c’è stato il Veneto, a molta distanza, con il 10,3 delle presenze e l’8,5% degli arrivi, quindi il Lazio con 9,9% degli arrivi ed il 9,4% delle presenze; ecco poi l’Emilia Romagna che ha attivato il 9,0% delle presenze e l’8,5% degli arrivi. Interessante notare che queste quattro regioni da sole hanno generato più della metà (50,9%) del movimento turistico degli italiani in Italia e il 49,1% delle presenze. Lo studio poi si è spinto a fare qualche previsione sul futuro prossimo e in particolare sul 2015, anno fatidico perché anno di Expo. Durante il quale – dicono gli esperti di Mercury – viaggerà il 60% di italiani (due viaggi all’anno in media, tre quarti dei quali in Italia), forse qualcuno in più dell’anno scorso, pare inoltre che un calo non ci sarà o sarà assai contenuto.
Treni veloci e pieni di turisti Più centrati su un focus di business travel invece, i dati del rapporto di Uvet American Express, curato da The European House Ambrosetti, hanno spiegato che è ritornato a crescere il numero di viaggi compiuti dagli italiani proprio per motivi di lavoro. Si tratta soprattutto di tragitti fatti verso l’Europa, ma anche il numero
di quelli interni non è piccolo, grazie soprattutto al boom dell’alta velocità ferroviaria. Lo studio quindi ha sottolineato come nel primo semestre del 2014 i dirigenti italiani sono tornati a volare per motivi di lavoro: più 6,7% in Europa e più 2,5% per il lungo raggio. In Italia invece l’alta velocità ha fatto diminuire i voli del 6,5%. Alta velocità che, grazie alla concorrenza, inoltre ha visto far scendere il costo medio del biglietto dai 61 euro del primo semestre dello scorso anno ai 55 dello stesso periodo del 2014. «Questa ripresa dei viaggi di lavoro in Europa», ha commentato Luca Patanè (foto), presidente Uvet, «si è accompagnata a una riduzione del 3% del costo medio del biglietto aereo, dai 387 euro del primo semestre 2013 ai 377 dello steso periodo di quest’anno. E rispetto al primo semestre 2012 il costo dei biglietti aerei è diminuito ancora di più: quasi del 5%”. Insomma una trasferta che costava 100 euro nel 2006, oggi, in media, ne vale 65. A tutto vantaggio della competitività e delle trasferte di lavoro.
Vernazza, Cinque Terre liguri: la regione è la classica meta dei vacanzieri lombardi che sono i più attivi nel fare viaggi, tra gli italiani
Boom dei voli su Milano Interessante anche il dato dello studio che ha certificato il boom dei voli su Mila11-12 2014
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SCENARI DEL TURISMO Quota di arrivi turistici dei residenti in Italia che praticano turismo domestico per regione di residenza. Valori percentuali. Anno 2012 22,3
9,9
8,8 8,5 8,5 6,8 6,3
5,1 4,8
Basilicata
Valle d’Aosta
Molise
Umbria
Sardegna
Abruzzo
Friuli V.G.
Trentino A.A.
Liguria
Calabria
Marche
Sicilia
Puglia
Toscana
Campania
Veneto
Emilia Romagna
Piemonte
Lazio
Lombardia
2,7 2,7 2,1 2,0 1,8 1,7 1,7 1,6 1,6 0,8 0,2
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Capri, meta amata dagli italiani per clima e relax
no, destinazione che è anche la prima per l’alta velocità ferroviaria con il 30,4% dei viaggi rispetto al 26,5% di Roma. Diminuita, secondo lo studio, invece, la quota di viaggiatori d’affari che hanno utilizzato l’aereo per andare a Roma (dal 28,9% al 28,7%) e in tutte le altre principali destinazioni nazionali (dal 40,4% al 38,8%). Napoli si è confermata al terzo posto tra gli scali più frequentati (6%), malgrado la quota dei businessmen si sia ridotta rispetto al 30 giugno 2013 (6,8%). Meno spostamenti per motivi di lavoro
Tab. 1. L’Italia nella mente dei turisti Italiani
Stranieri
Totale
Arte e cultura
7,3
11,8
9,6
Enogastronomia
9,7
8,6
9,2
Bellezze paesaggistiche
8,4
8,9
8,7
Relax
8,5
9,3
7,4
Mare
6,4
3,5
5,0
Divertimenti
5,2
3,0
4,1
Montagna
2,8
2,9
2,9
Stare con gli amici
2,8
1,3
2,0
Vacanza
2,6
1,5
2,0
Meravigliosa/straordinaria/spettacolare 1,2
2,2
1,7
Roma
0,8
2,2
1,5
Famiglia radici
1,6
1,3
1,5
Sole
1,5
1,4
1,4
Posto adatto per i bambini
1,8
0,5
1,1
Venezia
0,6
1,6
1,1
Firenze
1,0
1,0
1,0
Clima favorevole
1,0
1,0
1,0
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - Unioncamere Isnart
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anche negli scali di Catania (dal 5% al 4,7%), quarto scalo d’Italia, di Genova (dal 2,9% al 2,8%), e di Palermo (da 2,8% al 2,5%) mentre c’è stata una lieve crescita a Venezia (dal 3,8% al 3,9%), Bari (dal 3,5% al 3,8%) e Torino (dal 3,5% al 3,6%).
Meravigliosa e... Altro problema interessante è capire come sia percepita l’Italia nella mente dei turisti italiani. Ci aiuta in questo caso una recente indagine svolta dall’Osservatorio Turistico Nazionale Isnart-Unioncamere tra i turisti, italiani e stranieri che hanno trascorso una vacanza nel nostro Paese nell’ultimo anno. Così, alla domanda “La prima cosa che le viene in mente se si parla di Italia?”, le due prime risposte sono state l’immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese (indicato dal 7,3% dei turisti italiani oltre che dall’11,8% degli stranieri) e la grande varietà dei prodotti enogastronomici (9,7% dei turisti italiani, 8,6% degli stranieri). Dell’Italia piacciono poi i paesaggi mozzafiato (mare e montagna in primis), ma anche l’arte e la cultura, l’artigianato locale, l’enogastronomia e le numerose occasioni di relax e divertimento in vacanza, vacanza concepita dalla maggior parte degli intervistati come ritorno alle origini e, in generale, a un modo più autentico di vivere il territorio. “Meravigliosa, spettacolare, straordinaria” sono i tre aggettivi più utilizzati per descrivere l’immagine di Italia, mentre Roma, Venezia e Firenze, sono rimaste salde in cima alla classifica delle città più menzionate nella top 20 dell’immaginario turistico di italiani e stranieri.
Il caso “terme” Nel 2013 i turisti italiani hanno dimostrato una predilezione per le terme, percepite come destinazioni di puro relax dotate di buone strutture ricettive. Non a caso una recente ricerca dell’Osservatorio Turistico Nazionale Isnart-Unioncamere rileva che le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere presenti nelle località termali italiane hanno tenuto nonostante la crisi, chiudendo il 2013 con una media di camere vendute del 38,9%. Il movimento turistico termale, più in generale invece, ha generato un impatto economico sul territorio pari a quasi 3 miliardi di
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SCENARI DEL TURISMO BERNABÒ BOCCA: RILANCIARE LA DOMANDA INTERNA euro (considerando le spese per alloggio, ristoranti e locali di divertimento, biglietti di ingresso a musei e monumenti, shopping e trasporti locali), che è il 4% dell’impatto complessivo stimato per la destinazione Italia. A questo punto viene lecito chiedersi: ma chi sono i turisti termali? Soprattutto italiani, dice la ricerca, perché il turismo termale viene scelto dal 5% dei nostri connazionali che per le vacanze hanno deciso di restare in Italia. Quali invece le motivazioni di scelta della destinazione? Secondo lo studio le località termali hanno ispirato in primis i turisti desiderosi di dedicarsi a sé stessi e al proprio benessere psico-fisico ovvero il 9,8% dei vacanzieri. Tuttavia ad attrarre il 13% dei turisti termali è stata anche la cucina locale che ben si concilia con il concetto di star bene. Tra i canali di comunicazione che hanno influenzato la scelta della destinazione termale, la maggior parte dei turisti si è affidata al passaparola, mentre solo un 15,5% ha cercato sul web. In conclusione i turisti italiani hanno giudicato l’offerta turistica termale del loro Paese con un voto medio di 7,7 su 10, voto che sale ad 8 per alcuni aspetti quali i ristoranti e la sostenibilità ambientale. ■
«I dati elaborati dal Centro Studi della Federazione», dice Bernabò Bocca, presidente Federalberghi «hanno registrato per il mese di settembre un aumento della clientela straniera in hotel pari al +2% rispetto al 2013, ma hanno anche evidenziato una domanda interna in calo dello 0,9%. In generale, in riferimento ai quattro mesi estivi i dati parlano di un mercato stagnante, con un +0,1% di pernottamenti tra italiani e stranieri, determinato da un –0,6% degli italiani ed un +0,9% degli stranieri. Il settore si muove quindi con fatica, zavorrato da mille vincoli burocratici e da una pressione fiscale senza eguali. E questo è un guaio dal momento che il cinquanta per cento della nostra clientela è rappresentato da italiani. Per rilanciare la domanda interna, è necessario mettere mano con celerità a tutta una serie di semplificazioni, che possano imprimere nuovo impulso ai consumi ed agli investimenti, senza oneri per le finanze pubbliche».
Tab. 2. Terme: il peso del turismo nelle località termali in Italia (%). Confronto 2008-2013 Italiani
Stranieri
Totale
2008
4,9
3,7
4,4
2009
5,4
2,3
4,1
2010
4,9
3,1
4,1
2011
4,6
3,2
4,0
2012
6,0
4,7
5,4
2013
5,0
3,6
4,3
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - Unioncamere Isnart
Tab. 3. La motivazione principale del soggiorno (una sola risposta). Anno 2013 Italiani
Stranieri Europei Extraeuropei
Benessere, beauty farm, fitness
9,8
15,0
5,0
Totale Totale
14,5
11,8
Interessi enogastronomici
13,0
7,9
7,7
7,9
10,8
Assistere ad un evento
8,6
9,9
3,9
9,5
9,0
Shopping
7,3
6,8
17,9
7,4
7,3
Eccellenze italiane
5,5
8,1
21,5
8,8
6,9
Ricchezza del patrimonio artistico/monumentale
6,3
4,5
0,7
4,3
5,4
Partecipare a seminari/workshop tematici
4,9
5,2
0,0
4,9
4,9
Stile di vita italiano
4,5
3,9
1,8
3,8
4,2
Posto ideale per riposarsi
4,0
4,4
2,5
4,3
4,2
Posto ideale per praticare un particolare sport
4,3
3,5
10,6
3,9
4,1
Interessi naturalistici
3,3
3,5
0,7
3,4
3,3
Facilità di raggiungimento
3,8
2,5
4,8
2,6
3,3
Rapporto qualità-prezzo
3,2
2,3
9,8
2,7
3,0
Località esclusiva
2,0
4,2
0,2
4,0
2,8
Altre motivazioni
19,4
18,3
12,8
18,0
18,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - Unioncamere Isnart
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11 Eurovelo (Scenari)_Layout 1 10/12/14 16.49 Pagina 58
SCENARI DEL TURISMO
Eurovelo8
la pista ciclabile del Mediterraneo Quasi 6.000 chilometri (1.000 in Italia) per la pista ciclabile che porta dalla Spagna a Cipro. Un progetto che punta ad incrementare il cicloturismo che in Europa vale 44 miliardi di euro di cui 9 per i pernottamenti. In Italia l’indotto è di soli 2 miliardi. Ma possiamo crescere
✒Coti Con oltre 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti, il cicloturismo in Europa vale 44 miliardi di euro generati da 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti. La Germania si aggiudica il primato per il maggior numero di cicloturisti e incassa 4 mld di euro annui, 9 mld con l’indotto. Un vero e proprio business che genera 120mila occupati full time. In Italia il valore potenziale del cicloturismo è stimabile in 3,2 miliardi. Copenaghen è, con Amsterdam, la città leader nel vecchio continente per utilizzo della bici come mezzo di trasporto: il 26% dei viaggi è compiuto con questo mezzo. Se le 54 principali città europee raggiungessero la quota di utilizzo di biciclette della capitale danese, secondo lo studio realizzato da The European House Ambrosetti su “Il valore delle due ruote” ci sarebbero 76.000 posti di lavoro in più e 10 mila morti in meno. I Monitoraggi effettuati dagli Uffici Enit all’estero segnalano che la scelta di una destinazione come meta di vacanze da parte di ospiti stranieri, è strettamente legata all’offerta di formule e pacchetti dove una pratica sportiva, com’è appunto il cicloturismo, risulta tra le più gettonate soprattutto se coniugata con risorse turistiche ineguagliabili. Si spiega così l’importanza di “Eurovelo8, la Pista ciclabile del Mediterraneo”, un progetto co-finanziato Giulietta Pagliaccio, presidente dall’Unione Europea e di cui della Federazione italiana Amici l’Enit è partner e che si insedella bicicletta (FIAB) risce nei 14 percorsi ciclabili EuroVelo che attraversano l’Europa per 70.000 km totali. Obiettivo della Commissione Europea e di ECF (European Cyclists’ Federation), coordinatore delle azioni del network transnazionale, è il completamento dei percorsi entro il 2020.
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Il budget per realizzare Eurovelo8 è di 332.700 per il quale si prevede un cofinanziamento da parte della Commissione Europea di circa euro 250.000, il 75% dell’intero importo. Il progetto, che si concluderà a settembre 2015 vede cooperare un network transnazionale di 13 partner per la realizzazione di azioni congiunte di promozione, comunicazione e commercializzazione del percorso ciclabile che si snoda per circa 5.900 km., da Cadice, in Spagna, a Limassol nell’isola di Cipro, toccando 11 Paesi del Mediterraneo (Spagna, Francia, Monaco, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia e Cipro). L’Italia è interessata per una lunghezza di 965 km ed il progetto nel nostro Paese mira al recupero di quanto già esiste, al potenziamento dei percorsi della rete cicloturistica nelle zone dell’Asta del Po coinvolgendo città come Venezia, Torino, Ferrara e Mantova, ma anche ad ampliare la rete ciclabile. «Ma la rete ciclabile da sola non basta, bisogna migliorare i servizi di intermodalità, soprattutto l’integrazione bici-treno», avverte Giulietta Pagliaccio, presidente della Federazione italiana Amici della bicicletta (FIAB), «e le città devono adeguarsi con segnaletica e servizi dedicati». E migliorato deve essere anche lo standard delle piste che risulta adeguato solo in alcune regioni (Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ma anche Sicilia e soprattutto Sardegna). E le fa eco Alessandro Pastacci presidente della Provincia di Mantova, capofila del progetto, sottolineato le potenzialità di quella parte di territorio e la necessità non solo di creare servizi effettivi intorno alle piste ciclabili, ma di fornire un sistema informativo rispondente alla realtà: «È inutile invogliare le persone a venire omettendo alcune carenze di servizi essenziali», aggiunge, «bisogna creare intorno alle piste quanto
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SCENARI DEL TURISMO
è necessario al cicloturista: ristoranti, hotel, e una intermodalità essenziale con treni e traghetti come accade in Europa». E dei cicloturisti che trascorrono le vacanze nel Belpaese il 39% è italiano e il 61% è straniero (principalmente tedeschi, austriaci, francesi, britannici, americani e australiani) e solitamente optano per strutture da 3 stelle in su e preferiscono consumare prodotti tipici, locali, e di agricoltura biologica ma richiedono locali per il ricovero e la sistemazione del mezzo, la presenza di personale competente, postazioni web e di trasporti pubblici efficienti. Tutti servizi che spesso non trovano e bisognerà adeguarsi perché Il turismo su bicicletta, amato da sempre dai nordeuropei, sta prendendo piede anche in Italia: se infatti nel 2012 il 23% dei vacanzieri ha optato questo tipo di viaggio, low cost ed ecosostenibile, nel 2013 la percentuale è cresciuta al 31%. Ed è in crescente sviluppo tra la fascia over 40 della popolazione che vuole viaggiare nel rispetto dell’ambiente e in modo economico. “Il cicloturismo può essere un volano importante per l’economia locale in direzione della piccola impresa oltreché di promo commercializzazione dei prodotti locali e tipici. Inoltre, la stagionalità dei suoi flussi è diversificata rispetto ad altre forme di turismo”, precisa Pastacci. Con Eurovelo8 si mira a potenziare i percorsi già esistenti nelle zone dell’Asta del Po con una pista ciclabile che porterà il nome di VenTo: «679 km da Venezia a Torino passando per Expo 2015 di pista ciclabile continua, sicura, infrastrutturata», ci fa sapere Paolo Pileri del Politecnico di Milano e responsabile di VenTo che,
precisa, «costerebbe 80 milioni di euro, pari al costo di 2-3 km di autostrada e genererebbe un indotto di 100 milioni di euro l’anno e 2.000 nuovi posti di lavoro» e non a caso 110 sindaci a fronte dei 121 comuni del Po vi hanno aderito. «Perché non è solo un progetto di cicloturismo, ma di recupero e di esaltazione del territorio. E ci piacerebbe ricostruire anche un nuovo filo narrativo lungo il Po e nei luoghi limitrofi che dia energia e impulso a quelle zone». Paolo Pileri responsabile del progetto «Il ministro Dario Franceschini VenTo mi ha chiesto subito di trovare fondi europei per il cicloturismo perché è un progetto in cui crede molto», ci dice il consigliere per i Fondi comunitari del Mibact, Vania Virgili, ricordando che «in Italia l’indotto del settore è di 2 miliardi», ma che «possiamo crescere». Basta guardare al Trentino dove gli introiti turistici generati dal turismo in bici sui 400 km di piste della provincia valgono 100 milioni di euro all’anno. Dalle Dolomiti al Lago di Garda, dall’Alto Adige al Veneto, i cicloturisti hanno solo da scegliere. Tutti i percorsi sono sicuri, adatti a ogni età e dotati di una specifica segnaletica, Marina Cencioni, dirigente Enit di punti ristoro ed aree di sosta. e Vania Virgili consigliere per i Fondi Diffusi sulla rete sono anche i comunitari del Mibact bici-grill e gli internet point. E le linee ferroviarie trentine aiutano a raggiungere in poco tempo il punto di partenza o quello di arrivo desiderato, e su alcuni treni è presente il servizio di trasporto biciclette. ■ 11-12 2014
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L’Italia
dei Parchi Letterari
Un modo diverso di viaggiare, lento e sensoriale, per vivere appieno il territorio tramite i protagonisti (poeti e scrittori) che ad esso si sono ispirati. È il turismo dei Parchi Letterari che nel 2013 hanno attirato ben 200 mila visitatori stimati, grazie alle attività messe in campo e al lavoro della Società Dante Alighieri
✒a cura di Tiziana Conte Dal Piemonte, passando per l’Abruzzo e fino alla Sicilia, ad oggi sono 16 I Parchi Letterari dedicati a Petrarca, Dante, Levi, Pasolini: percorsi attraverso i luoghi di vita e di ispirazione dei grandi scrittori di tutti i tempi; paesaggi dove si crea un’interazione tra uomo e natura. «Un patrimonio culturale ed ambientale da proteggere, valorizzato e reso fruibile mediante attività culturali e manifestazioni e percorsi sensoriali per provare, gustare, sentire, toccare ed osservare tutto ciò che ha portato un autore a scrivere pagine storiche della letteratura», spiega
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il presidente de I Parchi Letterari, Stanislao de Marsanich (foto a destra), amministratore unico di Paesaggio Culturale Italiano Srl. Attraverso una convenzione i Parchi Letterari nel 2012 sono entrati a far parte della rete della Società Dante Alighieri (che vanta anche 200 mila associati nel mondo) con cui Paesaggio Culturale Italiano sviluppa progetti mirati anche ad una promozione culturale, responsabile e diversificata del territorio.
Creare indotto Un Parco Letterario è, infatti, fatto di ac-
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SCENARI DEL TURISMO
Antonicelli al rione Fortino di Agropoli. In apertura, Agropoli
coglienza, di visite guidate, di eventi spettacolarizzati, e prevede attività enogastronomiche e di artigianato. «E il nostro obiettivo è di creare un indotto» dice de Marsanich. Di recente il Parco Letterario Le Terre di Dante gestito dalla cooperativa Mec è nato con l’intento di promuovere pacchetti di viaggio ad hoc nel territorio tra Firenze e Ravenna. Come, per citare un esempio, il mini tour di cinque giorni “Da Ravenna a Gradara: amori e passione”, attraverso i luoghi che ci raccontano dell’amore del sommo poeta per Beatrice, della passione travolgente di Francesca per Paolo e della sua vita da esule, in un percorso ricco di suggestioni nel confronto tra evocazioni letterarie, tradizioni ed eccellenze del territorio, sospesi tra memoria e attualità. «Da un’indagine che abbiamo svolto su 13 dei “nostri” Parchi, nel 2013 ci sono stati ben 200 mila visitatori legati ai territori e alle attività messe in campo», precisa de
Marsanich. «Aliano (Matera), comune di 900 abitanti, si è visto piombare, lo scorso anno, 15 mila visitatori anche grazie alle attività svolte dal suo Parco Letterario Carlo Levi». Oltre alle visite e alla ricettività giornaliera, il network dei Parchi sviluppa una media di 170/190 eventi l’anno, in gran parte accessibili al pubblico gratuitamente, e coinvolge 500 mila persone tra visitatori e residenti. Si spiega, quindi, il crescente interesse delle economie locali allo sviluppo di un indotto legato ai Parchi, più strutturato. «Il nostro network ha attualmente sotto convenzione, con relativa gestione/coordinamento dei Parchi a livello locale, sette comuni, una provincia, due Gal (Montefeltro Leader con 25 Comuni e il Gal Cilsi per l’Irpinia con i suoi sette Comuni), un’associazione di categoria (Confsercenti Padova), tre associazioni e fon-
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SCENARI DEL TURISMO
NELLA TERRA DEI COLLI EUGANEI Il Parco Letterario “Francesco Petrarca” dei Colli Euganei ha chiuso a Roma, nella suggestiva galleria del Primaticcio a palazzo Firenze, il ciclo dei sei appuntamenti “Attraverso l’Italia con i Parchi Letterari” organizzati dalla società Dante Alighieri (www.ladante.it). La responsabile di Assoguide Veneto Confesercenti, Claudia Baldin, ha illustrato l’incantevole bellezza di quel gruppo di colline di origine vulcanica a sud-ovest della città di Padova, Parco Regionale dal 1989 e dal 1971 protetti da quella che viene considerata la prima legge ecologica varata per controllare e limitare l’attività devastante delle cave. I Colli si elevano dalla pianura padana isolati nelle loro modeste altezze, dando origine ad un paesaggio dalle forme uniche, caratterizzati da un’eccezionale varietà di fauna e flora, grazie alla diversa composizione dei terreni e di particolari microclimi. L’area costituisce una delle principali seduzioni della provincia di Padova, fonte d’ispirazione per generazioni di importanti scrittori, poeti ed artisti grazie alle sue oasi ambientali, antiche abbazie, castelli, ville, ritiri campestri e tappe eccellenti come la casa di Francesco Petrarca ad Arquà, ultima e amata dimora del poeta; le terme già cantate da Claudiano nel IV sec e la villa dei Vescovi ammirata da Dino Buzzati. Dall’amor cortese dei trovatori provenzali, cantori della bellezza di Beatrice e del loro ospite Azzo VI d’Este, all’atmosfera decadente di Bruce Chatwin, insieme a Shelley, Byron e Foscolo si scoprono luoghi che ispirarono pagine ineguagliabili dei classici più amati e lettere appassionate di poeti e scrittori romantici. Nel comune di Torreglia si trova la neo-riaperta Villa dei Vescovi, ora del FAI, che Dino Buzzati cosi ci descrive: “Si tratta del palazzo di campagna che nella prima metà del Cinquecento Alvise Cornaro, il saggio umanista autore dei Discorsi intorno alla vita sobria fece costruire dal pittore e architetto Giovanni Maria Falconetto per la villeggiatura dei vescovi di Padova, di cui era amministratore. È uno dei primi esempi di architettura classica nel Veneto. Palladio non si era ancora rivelato. Sorge in cima ad una collinetta e i suoi due orgogliosi loggiati fissano, immobili, il singolare panorama che probabile sia unico al mondo. Sorgono infatti all’intorno alcuni dei migliori Colli Euganei i quali, per non essere deturpati da colture, per non portare sulla sommità alcuna fabbrica e per la tipica sagoma a cono che allude a preistoriche eruzioni, risultano oltremodo puri e misteriosi” (Cronache terrestri, Mondadori). Due attori del teatrOrtaet, in abiti dell’epoca, hanno incantato il pubblico attraverso una lettura del Petrarca. Un’occasione per gustare alcuni dei prodotti tipici dell’enogastronomia dei colli Euganei: i piselli di Baone, il baccalà mantecato alla veneziana, la soppressa dei colli Euganei, la gallina padovana con noci e pere, il tartufo scorzone euganeo. Il tutto preparato da Fabio Legnaro, titolare dell’antica trattoria “Da Ballotta” (fondata nel 1605) e abbinato a vini Serprino e Petrarca della azienda agricola Torresan. L’antica trattoria della famiglia Legnaro è nota per aver visto il passaggio di personaggi come Galileo Galilei, Casanova, Goethe e d’Annunzio. Dal 2009 è inserito nella guida Locali Storici d’Italia e Accademia della Cucina Italiana e guida Michelin, Espresso, Touring Club. Promotori delle Tavole Taureliane, la trattoria è inserita nella Strada del vino dei Colli Euganei e oltre ad essere affiliata alla Reale Confraternita del Baccalà mantecato, è sede della Confraternita della Gallina Padovana.
dazioni culturali, due associazioni ambientalistiche, tre società cooperative. E a queste vanno aggiunte le centinaia di realtà locali (musei, esercizi commerciali, ristoranti e alberghi, guide turistiche ecc.) che fanno direttamente riferimento agli enti pubblici ed ai gestori».
I parchi nel mondo Importanti sono pure le azioni svolte dai
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SCENARI DEL TURISMO
dove esiste anche una grande comunità abruzzese; a Berlino, Oslo e per il prossimo autunno approderemo a Zurigo». Inoltre, nel 2013, in occasione dell’Anno della cultura italiana negli Stati Uniti, I Parchi Letterari/Società Dante Alighieri, sono stati scelti dal Ministero degli Affari Esteri con FAI e TCI per far conoscere i luoghi meno conosciuti del Belpaese. «Il modello Parco Letterario sta quindi diventando un modello tutto italiano di sviluppo locale esportabile, tanto che stiamo portando a termine accordi in alcuni paesi dell’Europa dell’Est per istituire i primi parchi esteri», conclude de Marsanich.
La casa di Francesco Petrarca ad Arquà, ultima e amata dimora del poeta
A Ostia, il Parco di Pasolini Merita di essere citato anche il Parco Letterario Pier Paolo Pasolini, Ostia (Roma). Il sito dove lo scultore Mario Rosati realizzò il monumento a ricordo del tragico evento che spezzò la vita dello scrittore
LE NEW ENTRY
Parchi per la promozione all’estero del patrimonio culturale italiano grazie al supporto della Società Dante Alighieri che può contare sui suoi 423 Comitati in circa sessanta Stati del mondo e alla sua newsletter che raggiunge 40 mila iscritti. «Stiamo sviluppando i rapporti con le comunità italiane strettamente legate alla Dante con azioni mirate che hanno visto già protagonisti i nostri Parchi a Boston,
Fra i Parchi entrati più di recente nel network, (l’elenco completo è disponibile al sito www.parchiletterari.com), segnaliamo quello dedicato a Francesco De Sanctis, in Irpinia (Avellino). Scrittore, critico letterario, politico, ministro della Pubblica Istruzione e filosofo, Francesco De Sanctis (1817-1883) fu tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo. Lacedonia, Bisaccia, Calitri, Andretta, Guardia Lombardi, Morra De Sanctis e S. Angelo dei Lombardi sono tra i luoghi dell’Irpinia descritta in “Un viaggio elettorale” – il famoso réportage ispirato al viaggio nel collegio elettorale di Lacedonia, compiuto dal De Sanctis per sostenere la propria candidatura alle elezioni politiche del 1874/75 – e nel libro di memorie, La giovinezza, pubblicato postumo. Il paesaggio irpino che accompagnò l’infanzia e la fanciullezza di De Sanctis fu tutt’uno con l’ambiente familiare e lasciò così viva traccia di sé nella memoria di lui, perpetuamente esule: “[...] Non ci è quasi casa, che non abbia il suo bello sguardo, e non c’è quasi alcun morrese, che non possa dire: io posseggo con l’occhio vasti spazi di terra”.
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SCENARI DEL TURISMO GLI EVENTI CULTURALI DI VILLA CERNIGLIARO
L'albergo Carola dove alloggiò Antonicelli nel 1935
(1922-1975), si trova oggi al centro di un’oasi naturale protetta di interesse internazionale (CHM-Lipu). Partendo dall’Idroscalo si attraversa la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e ci si trova immersi in realtà storiche, architettoniche ed ambientali uniche come Ostia Antica, la foce del Tevere, il borgo papale medioevale di Gregoriopoli, i villini liberty e il razionalismo di Adalberto Libera. Il Parco propone iniziative che assecondano, evidenziano, promuovono e denunciano le realtà ambientali e sociali della periferia urbana, utilizzando l’abbondante letteratura che le riguarda e di cui Pasolini è il primo autore. ■
Villa Cernigliaro ospita nei suoi splendidi saloni numerosi eventi culturali
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In Piemonte, la Sede del Parco Letterario Franco Antonicelli, a Villa Cernigliaro in località Sordevolo (Biella) è un luogo dove si coniugano al meglio cultura, tradizioni ed enogastronomia e dove ritrovare le radici dello stesso letterato; ma è anche luogo godibile per il pubblico da quando Il Parco Letterario è nato, nel gennaio 2013, attorno alla Villa che conserva l’atmosfera autentica con i suoi arredi originali e le ambientazioni settecentesche ridisegnate dall’architetto Chevalley. Oggi la Dimora storica ospita numerose manifestazioni culturali. Fu per merito di Franco Antonicelli (1902-1974), scrittore e uomo politico, che qui si costituì il collettivo spirituale e morale composto nel 1928, tra gli altri, da Augusto Monti, Leone Ginzburg, Norberto Bobbio, Cesare Pavese e lo stesso Antonicelli con amici quali Benedetto Croce e Einaudi. Un buon ritiro dei maggiori intellettuali italiani dell’inizio del ’900, che il Parco Letterario celebra e valorizza facendo conoscere anche il contesto territoriale in cui è immerso. Oltre alla meravigliosa villa, il Parco Antonicelli si è di recente arricchito di una nuova apertura ad Agropoli (Sa), dove lo scrittore fu confinato tra il marzo del 1935 e l’agosto del 1936. Il visitatore viene coinvolto in un inatteso e meraviglioso racconto che si svolge nella storica cittadina di Agropoli alle porte del Parco nazionale del Cilento (Patrimonio Unesco), sull’incantevole costa del golfo di Salerno.
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SCENARI DEL TURISMO
Starhotels: l’eccellenza italiana nel cuore di Londra La catena alberghiera fiorentina è approdata nella capitale britannica acquisendo, per 43 milioni di sterline, 2 boutique hotel all’interno del Royal Borough of Kensington, la zona più aristocratica ed elegante della città
✒Alessandra Barattieri «Londra era nei nostri piani da molto tempo e la ricerca non è stata affatto facile», ha esordito Elisabetta Fabri, Presidente e Amministratore Delegato Starhotels, nell’annunciare l’acquisizione, per 43 milioni di sterline, dei due storici hotel londinesi – The Gore e The Pelham – che entrano a far parte della Collezione portando il portfolio della compagnia a 24 unità. «Per noi Londra era un traguardo obbligato», ha dichiarato l’AD, «Si tratta infatti di una destinazione primaria nel circuito internazionale e, senz’altro, queste acquisizioni, favoriranno nuove sinergie con i nostri alberghi di New York e Parigi». Affermare ed esportare lo stile italiano nell’ospitalità è da sempre la mission dell’imprenditrice
fiorentina. Mission portata avanti con grande successo. Basti pensare che il The Michelangelo di New York e il Castille di Parigi, nel giro di pochi anni dall’apertura, sono diventati due case history di eccellenza alberghiera italiana nel mondo.
Preziosi, esclusivi, very British I due hotel londinesi godono di una posizione strategica: sorgono entrambi all’interno del Royal Borough of Kensington, la zona più ricca ed elegante della città. A soli tre mesi dall’annuncio dell’entrata nel porfolio Starhotels i due alberghi hanno visto già notevoli cambiamenti in termini di servizio e prodotto, affacciandosi sulla scena londinese come nuovi luoghi simbolo dell’accoglienza made in Italy.
THE GORE
The Gore: la Green Room
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Albergo storico che ha mantenuto l’opulenza e l’eccentricità dello stile vittoriano, è stato aperto da Lady Ada e Lady Fanny Cooke nel 1892 e, si racconta, abbia ospitato anche la Regina Vittoria. The Gore si trova
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nel cuore della città, al 190 Queens Gate, tra Knightsbridge, il mitico paradiso per lo shopping londinese, e Kensington, vicino alla Royal Albert Hall, a Kensington Palace e a breve distanza dal West End. Un quartiere “regale”, tra i più snob della città, dove lo stile è sovrano con i suoi club esclusivi, i negozi di design, le macchine sportive, i ristoranti stellati, gli edifici maestosi, che ospitano banche dal potere finanziario planetario, lussuosi grandi magazzini e prestigiose case di moda. Le 50 incantevoli camere english style del The Gore hanno arredi d’epoca e fotografie retrò, distribuite su sei piani, ciascuno dei quali è un tesoro di dettagli. Uno stile, quello del The Gore, tra il sublime e il sorprendente che ha incantato personalità illustri che l’hanno reso celebre, come Judy Garland, che ha ancora una camera a lei dedicata. Celebre il Bar 190 dell’hotel, teatro delle cronache mondane della Swinging London, scelto dai Rolling Stones nel 1968
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SCENARI DEL TURISMO
Sopra, la Judy Garland Room. Qui a fianco, il Bistrot 190
per il lancio dell’album “Beggars Banquet” e tutt’ora luogo di riferimento per il mondo artistico. È uno spazio originale, ideale per un drink pre o post teatro, grazie alla sua posizione vicinissima alla Royal Albert Hall. Mentre, per una esperienza ancor più esclusiva, c’è l’angolo “Cinderella’s Carriage”che può ospitare fino a 6 persone. Altro fiore all’occhiello è il ristorante gourmet Bistro 190 da sempre casa di celebrity chef, che, ai menu, abbina una prestigiosa carta dei vini. The Gore ha 3 sale riunioni multifunzionali. La Green Room è un grande salotto tradizionale, con libreria e caminetto, molto luminoso grazie alle ampie finestre sashay, in grado di accogliere banchetti fino a 24 persone; altrettanto luminosa ed elegante, con pareti in legno, la Mulberry Room può ospitare fino a un massimo di
20 ospiti. Infine la Tapestry Room – alla quale si accede direttamente dal Bar 190 – ha due grandi camini in pietra, pareti rivestite, specchi dorati e arazzi francesi Verdue, perfetta cornice per ogni tipo di evento esclusivo, cocktail fino a 120 persone.
THE PELHAM Chic e di charme, The Pelham è il punto di partenza ideale per andare alla scoperta dei tesori della Londra più celebrata, come Hyde Park o Harrods. Il cinque stelle si trova infatti nel sud-ovest di Londra, esattamente al numero 15 di Cromwell Place, nella lussuosa area residenziale del South Kensington-a soli 300 metri dal Victoria Albert Museum, a due passi dal Museo di Storia Naturale e da Kensington Gardens-paragonabile al 21esimo arron11-12 2014
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SCENARI DEL TURISMO
The Pelham: sopra King Suite, a fianco la facciata, in basso la sala della lettura
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dissement parigino per i suoi caratteristici bar e bistrot e per le sue rinomate boutique. A connotarlo, oltre alla posizione privilegiata, è uno squisito equilibrio tra Old British e modernità che si coglie in ogni dettaglio, a partire dalle 51 camere design, una diversa dall’altra. L’hotel ha al suo interno due location di grande appeal: il Bar e il Bistrot Fifteen, entrambi esclusivi per prime colazioni, pranzi, ma anche per raffinate e intime cene a lume di candela. Accanto alla reception principale, c’è la Drawing Room, raffinato salotto
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con un Honesty Bar, perfetto per aperitivi davanti al caminetto. Per momenti di relax e lettura, la tipica English Library. Le 2 sale riunioni del The Pelham sono ideali per eventi privati come baby shower, ma anche per sfilate esclusive, fino a 60 persone; si affacciano su Cromwell Place e sono molto luminose grazie alle ampie vetrate da cui si gode una vista magnifica su South Kensington. ■
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SCENARI DEL TURISMO
Bit 2015
gioca a tutto business e scommette sul Mice Un nuovo concept che mette al centro il turismo d’affari e il mercato degli eventi con due aree espositive – Mice e Luxury Mice – e 500 hosted buyer specializzati da 48 Paesi
✒Annarita Maggi
Secondo l’Osservatorio Business Travel 2014, lo scorso anno, in Italia, i viaggi d’affari sono stati 29,8 milioni e la spesa è aumentata del 2,1% a 18,7 miliardi di euro, trend che proseguirà anche nel 2015. A livello internazionale, le previsioni ICCA per il biennio 2014-2016 sono di un +5,5%, soprattutto per il Far Easted Europa.
Non solo: il segmento è tra quelli a maggior valore aggiunto grazie alla permanenza media maggiore (3-4 giorni contro i 2,5 del leisure) e alla forte ricaduta sul territorio. Un’opportunità che Bit mette a disposizione degli operatori con strumenti efficaci e focalizzati.
Mice world con formula meet&match A Bit 2015, in fieramilano a Rho da giovedì 12 a sabato 14 febbraio, al comparto business sarà dedicata un’intera sezione, Mice World, con due aree espositive specializzate: Mice e Luxury Mice. Mice World si avvale della nuova formula meet&match di Bit 2015, con un’agenda di incontri prefissati allo stand. Presenti circa 500 buyer Mice altamente profilati
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SCENARI DEL TURISMO
da 48 Paesi, tra cui event manager, travel manager, direttori marketing e comunicazione di aziende, esponenti di associazioni e intermediari quali PCO, incentive house, agenzie di organizzazione eventi, business travel agency. Il buyer-tipo presente a Bit 2015 ha un budget di 1 milione di euro e organizza in media 47,5 eventi all’anno (circa 22 mila euro a evento) con una media di 200 partecipanti.
Nuove sinergie e formazione La presenza a Mice World può essere integrata con la possibilità di esporre in Cina al GITF di Guangzhou a marzo 2015 attraverso Bit China, l’iniziativa di internazionalizzazione che accompagna gli operatori con una serie di iniziative di supporto. Uno tra i mercati più interessanti anche per questo comparto: degli 83,18 milioni di turisti outbound dal Paese asiatico nel 2013, 30 milioni avevano motivazioni Mice e hanno speso complessivamente oltre 49 miliardi di dollari. Al percorso espositivo si affiancheranno inoltre numerose iniziative di carattere formativo e informativo, alcune delle quali in partnership con MPI, che presenterà anche un contributo sul settore a cura di Olimpia Ponno all’interno del primo Congresso Annuale del Turismo. Tra i momenti di approfondimento – con la presenza in esclusiva di alcuni tra i maggiori esperti del settore – ci sarà Think with Bit, il think-thank di Bit, dedicata al luxury.
A Bit 2015 anche Digital, Luxury, Leisure e Sport
collaborazione con Decathlon, darà ai piccoli operatori italiani l’opportunità di offrire pacchetti pensati per il segmento in crescita del turismo sportivo. Una formula che sta riscuotendo grande successo, tanto che diverse Regioni stanno valutando una doppia partecipazione in più aree. E che, nell’edizione del 35esimo anniversario, rafforza il ruolo di Bit come primo marketplace in Italia per il matching mirato tra domanda e offerta, italiana e internazionale, anche grazie al forte investimento sui buyer: è previsto l’arrivo di 1.500 hosted buyer altamente profilati (+50% sul 2014) con un elevato turn-over (lo scorso anno è stato del 40%) e, novità di quest’anno, con 250 buyer italiani. E restando sempre in tema di numeri, sono attesi anche 2.000 aziende, oltre 70 mila visitatori e 3.000 giornalisti accreditati. Tra le molte realtà che hanno già confermato la loro presenza, oltre a Consorzi, Convention Bureau, Tour Operator e grandi Hotel, Paesi quali Autorità Palestinese, Cina, Cipro, Corea, Croazia, Cuba, Egitto, Giappone, India, Israele, Malesia, Nuova Caledonia, Polonia, Repubblica Dominicana, Seychelles, Sri Lanka, Thailandia, Tunisia. È previsto infine un aumento delle rappresentanze italiane. ■
L’area si inserisce sinergicamente nel rivoluzionario concept espositivo di Bit 2015, organizzato per segmenti di business, che avrà quattro focus: oltre al Mice, è prevista un’area esclusiva riservata al Luxury e una dedicata al mondo Digital, oltre al tradizionale Leisure dove uno spazio all’interno della sezione Italia valorizzerà il turismo culturale ed enogastronomico. Nella sola giornata di apertura al pubblico di sabato 14 febbraio, inoltre, la nuova area Destination Sport, in 11-12 2014
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SCENARI DEL TURISMO
IT&CM Asia Il successo inarrestabile del Mice in Asia ✒Testo e foto Mario Masciullo
Si stima che il comparto del turismo nell’economia asiatica avrà una crescita annua del 5,3%. Nel 2013 il Mice ha dato lavoro a 65 milioni di persone
Da poco conclusasi a Bangkok, la kermesse fieristica IT&CM Asia (alla 22ª edizione) e CTW Asia-Pacifico (alla 17ª edizione), evento che incorpora due segmenti – il congressuale e il corporate travel – ha confermato il crescente successo del comparto Mice nel Sud Est Asiatico, avvalorando le previsioni del World Travel And Tourism Council (WTTC) sull’andamento futuro del settore a livello internazionale, e in particolare per quanto riguarda il continente asiatico. L’osservatorio del WTTC ha infatti comunicato tramite il suo presidente David Scowsill che il contributo di “Viaggi e Turismo” nell’economia dell’Asia crescerà del 5.3% annuo nella prossima decade, alimentato anche dalla crescita della classe media. Mentre i dati economici dimostra-
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no che il settore globale ha generato 2 trilioni di dollari USA nel 2013 – equivalente all’8,7% dell’economia dell’Asia – impiegando direttamente 65 milioni di persone.
Più attenzione alla formazione professionale L’occupazione diretta a livello globale nel settore Viaggi & Turismo prevede un aumento di oltre 25 milioni di posti di lavoro nei prossimi dieci anni, con 16 milioni di nuovi posti di lavoro solo in Asia. Ma David Scowsill lancia un allarme: I governi asiatici hanno investito nelle infrastrutture turistiche ma non tutti si sono curati di investire sulle qualità del personale, attraverso adeguati programmi di formazione. Se non si prenderanno rimedi immediati, molti paesi asiatici potranno avere seri problemi nel prossimo decennio».
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SCENARI DEL TURISMO LA NUOVA CAMPAGNA DI TCEB Supawan Teerarat, vice presidente Strategic & Business development di Thailand Convention Bureau (TCEB) ha riconosciuto pubblicamente i vantaggi derivati dall’investimento di TCEB su IT&CM: «Oggi ci sentiamo debitori verso Darren Ng, la cui visione sullo sviluppo del Mice in Thailandia si è avverata. Il settore rende 2.57 miliardi di dollari anno e, per il 2014, si prevede una crescita del 5% con 3,09 miliardi di dollari. Siamo pienamente soddisfatti di essere parte attiva in un mercato singolo di oltre 580 milioni di persone». Quest’anno TCEB ha inoltre lanciato una nuova campagna globale denominata “Thailand Connect Your Global Business Events Connection”. «Grazie ai nostri massicci investimenti, la Thailandia sta emergendo come la più importante destinazione Mice in Asia», ha concluso Supawan Teerarat.
La macchina organizzativa di TTG Asia IT&CM è ritenuta una vera e propria piattaforma di lancio, al punto che aziende come Fraser Hospitality, Travelport, Abacus Int.l, tutte interessate al settore acquisti del Corporate Travel, si sono proposte come sponsor. L’elenco annuale degli acquirenti internazionali garantisce, infatti, ad ogni edizione, nuova clientela : quest’anno la percentuale è salita al 60% (e al 47% per i nuovi corporate travel manager). Inoltre, va detto che più del 41% dei buyers proveniva dal Luxury Travel. Nel corso della presentazione dell’evento Darren Ng, managing director di TTG Asia Media, ha voluto sottolineare che il connubio IT&CMA-Thailandia compie 12 anni. Una partnership sostenuta da Thailand Convention & Exhibition Bureau, Tourism Authority of Thailand (TAT), Thailand Incentive and Convention Association, Airport of Thailand, Bangkok Metropolitan Administration e Thai Airways International. «L’industria Mice è florida», ha detto Darren Ng, «Quest’anno hanno partecipato 122 nuove aziende espositrici. Con il supporto del settore privato Mice giapponese abbiamo creato un apposito padiglione per i prodotti da proporre ai buyer internazionali». Tra i nuovi partecipanti all’ultima edizione c’erano anche Giordania, India e Nuo-
IN CRESCITA ANCHE THAI AIRWAYS Suraphon Israngura Na Ayuthya, Executive Vice President Commercial di Thai Airways International, ha sottolineato i risultati economici della compagnia aerea, uscita da un periodo critico nel 2013, annunciando lo sviluppo di nuovi mercati. Da ottobre 2014 Thai ha aumentato i servizi aerei verso il Giappone, portando da quattro a sette i voli settimanali su Sapporo e l’operativo su Tokyo con l’Airbus A380-800 (due voli giornalieri per assecondare la domanda). Thai Airways ha inoltre ricevuto da Airbus due A320-200 per la flotta di Thai Smile e da Boeing un B777-300ER per le rotte regionali e internazionali. Thai Smile, il vettore aereo regionale di Thai Airways International, ha esteso la sua rete di servizi portandola a 10 destinazioni con il debutto su Macao. Dal 13 ottobre la compagnia serve due nuove destinazioni in Cina: Chonking e Changsha. Il successo di Thai Smile ha portato alla decisione del Gabinetto del Reale Governo Thai di approvare lo statuto di compagnia di piena proprietà della Thai Airways International. Thai Smile Air serve il mercato con una combinazione tra low cost e servizi di linea. Sollecitato in sede di conferenza stampa a dare un’opinione sul recente accordo promozionale stipulato in Italia tra Tourism Authority of Thailand (TAT) e Etihad Airways - inteso a convogliare traffico passeggeri italiani verso la Thailandia (e oltre) utilizzando i voli Etihad Airways da Milano e da Roma - Suraphon Israngura Na Ayuthya ha ammesso che «la presidenza Thai Airways ha giudicato l’iniziativa iniqua», aggiungendo che «è stata aperta una inchiesta e i responsabili di tale decisione potrebbero subire gravi sanzioni».
va Zelanda, mentre Taiwan Phuket e Khon Kean – queste ultime due tra le più importanti zone congressuali della Thailandia – hanno raddoppiato il proprio spazio espositivo.
Il Pil del benessere in Thailandia Oggi la Thailandia gode di ottima salute grazie anche al turismo che contribuisce in misura rilevante alle risorse del Paese. Che i sudditi dei diversi ceti sociali di sua
Da sin. Khun Suraphon Israngura Na Ayuthya, Supawan Teerarat, Darren Ng
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Come in tutti i paesi asiatici, i mercati notturni sono molto popolari a Bangkok grazie ai prezzi estremamente convenienti. A destra, buffet di specialità asiatiche
maestà beneficino di tale stato di grazia è provato da tre fattori inequivocabili: l’ampia offerta ricettiva-ristorativa, lo shopping e la quasi totale assenza dell’accattonaggio . I grandi magazzini, moderni, accoglienti, eleganti, pullulano di gente in ogni reparto dove è possibile trovare un’offerta completa di articoli di alta qualità. La ristorazione, in particolare, propone alcuni indirizzi rinomati di eccellente cucina locale a prezzi incredibilmente bassi. Ogni angolo brulica di locali per tutte le tasche, compresi gli street food attorno ai mercati notturni, aperti fino a notte inoltrata.
La ristorazione alberghiera Anche l’industria alberghiera prospera ad ogni livello, per ogni categoria di turismo, in particolare per la clientela business. Ogni anno si aggiungono nuove strutture IT&CM. Una ragazza nel tipico costume coreano e lo stand della Corea
di gruppi internazionali che si connotano, tra i vari servizi, anche per l’eccellente offerta ristorativa. Ultimo in ordine di tempo è il Radisson Blu Plaza Bangkok (5 st.) che tra le sue attrattive propone le suites a tema etnico e l’ottimo ristorante, l’Attico, gestito dallo chef italiano Dario Busnelli (i prodotti arrivano dall’Italia con frequenza settimanale). Anche la ristorazione del St Regis di Bangkok è eccellente e sotto il segno del made in Italy. In generale, i ristoranti d’hotel sono molto frequentati anche dalla clientela esterna. Tra gli indirizzi più rinomati, quello del Dusit Thani, storico albergo della città, specializzato in cucina tailandese di altissimo livello: ogni anno, il Dusit Thani College di Bangkok e l’Accademia della Cucina diplomano centinaia di chef! Esiste anche una collaborazione tra l’Accademia Dusit e l’Associazione italiana de Il Gambero Rosso finalizzata a promuovere lo scambio culturale-culinario tra i due paesi, attraverso corsi di cucina sia, in Thailandia che in Italia. Agli amanti della cucina indiana si segnala invece l’’Hotel Rembrandt Bangkok nella centrale Sukhumvit Rd. Klong Toei, diretto da Eric Hallin, noto per la migliore cucina indiana proposta in ambiente elegante Moghul. L’hotel vanta anche uno dei migliori Business Centre del Paese. ■
La prossima edizione IT&CM Asia Pacific si svolgerà a Shanghai in aprile 2015. www.it&cm.com.sg
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MERAVIGLIOSI MOMENTI IN PUGLIA
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Tutte le strade portano... a
oma R
A metà tra vecchio e nuovo, tra scavi interminabili e costruzioni moderne che la lanciano nel futuro, la Capitale continua a riservare sorprese, proponendosi come punto di partenza per il rilancio del turismo internazionale su tre continenti
✒Cristina Chiarotti er chi desidera trascorrere un pomeriggio diverso nella Capitale, un’idea potrebbe essere quella di fare un giro a piedi nel centro di Roma. Ecco che, allora, la grande metropoli acquista una dimensione slow a misura d’uomo, dove il semplice camminare diventa esperienza di qualcosa di molto più grande. Ci si sente parte della Storia, immersi come si è nell’arte, tra scorci suggestivi e vie dove spiccano palazzi d’epoca, chiese e monumenti unici al mondo. E, allo stesso tempo, ci si rende conto di come, da queste strade, passi sempre di più anche il futuro del rilancio del turismo italiano.
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I dati relativi agli ultimi sei mesi rilevano, non a caso, un incoming in continuo aumento. E, in effetti, basta addentrarsi, nel cuore della città, per esempio recandosi a Castel Sant’Angelo e alla Basilica di San Pietro, quest’ultima chiusa al traffico e riconsegnata al piacere di camminare, per averne immediato riscontro. L’impressione è quella di una piacevole domenica fuori porta, tra coppie che si scaldano al sole e guide che riportano i gruppi di stanchi pellegrini ai pullman, ora parcheggiati in sosta obbligatoria. Fra i tanti turisti, soprattutto spagnoli, argentini, tedeschi e molti americani che si alternano nelle pose ricordo sul Ponte degli An-
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geli, si riconoscono sempre più “fiumi” di cinesi, metodici e professionali nel loro modo unico di visitare ogni luogo: scorrono veloci, scattando foto, senza neanche quasi fermarsi, con macchinette digitali, smartphone e tablet di ultimissima generazione. È indubbio che la città, pedonalizzata in molte zone per espressa volontà della Giunta Marino, offre oggi piacevolissime isole walking free dove gustare al meglio le bellezze di Roma. Ma cosa vuol dire tutto questo in numeri per il turismo?
Il turismo romano gode buona salute Quasi il 6% in più. Questo quanto si legge nei dati resi noti da Marta Leonori, Assessore a Roma Produttiva: «Una nuova conferma della buona salute dei numeri del turismo romano arriva dai dati elaborati dall’EBTL, l’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio relativi ai flussi turistici fino a settembre 2014» dice Leonori, snocciolando con sod-
disfazione le percentuali: «Sono stati 1.114.067 gli arrivi a Roma registrati a settembre solo negli hotel della Capitale (343.587 turisti italiani e 770.480 stranieri), segnando un +5,69% rispetto allo stesso mese del 2013. Gli stessi dati relativi al periodo gennaio-settembre 2014 registrano 8.000.408 turisti con un +5,97% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per gli arrivi e +5,39% per le presenze. Se oltre agli alberghi, si considerano le strutture ricettive extralberghiere (B&B, case vacanze ecc), la percentuale totale di crescita per il mese di settembre è del +5,69% per gli arrivi e del +6,32% per il periodo gennaio-settembre rispetto allo stesso periodo del 2013: quasi 600mila turisti in più nei primi nove mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e circa 1,3 milioni in più di presenze».
In apertura, il Parco Regionale dell’Appia Antica e sopra il Colosseo. L’aumento delle aree pedonali ha dato alla Capitale un piacevole effetto slow a misura d'uomo. Sotto, Marta Leonori, Assessore a Roma Produttiva
Stati Uniti, primo mercato Il primato nella classifica delle presenze straniere a Roma continua a essere detenuto dagli Stati Uniti, seguiti da Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Giappone. «Si tratta di un trend in continua crescita che conferma Roma una meta turistica importante», continua l’assessore Leonori, e colpiscono alcuni dati sulla crescita del flusso di turisti proveniente dall’America Latina, in particolare dall’Argentina (cresciuti a settembre +13,89 rispetto al settembre 2013), e dalla Cina (+16,09%), «un mercato», precisa Leonori, «che continuiamo a monitorare e sul quale vogliamo investire, a cominciare 11-12 2014
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L’aumento dei turisti americani e la grande crescita dei flussi asiatici, in particolare cinese, testimonia il carattere più friendly dell'accoglienza romana. Nella pagina accanto, una scena del film “La grande bellezza”
dal portale di informazioni turistiche che vogliamo estendere in lingua cinese. Con le associazioni di categoria, inoltre, stiamo lavorando ad una politica chinese friendly di accoglienza che riguarda alberghi romani, negozi e ristoranti e più in generale gli operatori dell’accoglienza. Misure e attenzioni che vogliono fare del turismo un’occasione di crescita economica per tutta la città».
Cresce l’incoming dai paesi asiatici Ma a quali misure pensa la Giunta? Tra le più studiate, la proposta Welcome China negli alberghi, un’idea di accoglienza che va dall’integrazione della proposta gastronomica delle strutture di ospitalità con prodotti alimentari asiatici, alla traduzione di quanto più materiale informativo possibile in lingua cinese. Leonori spiega anche che «in collaborazione con Confcommercio partiranno dei corsi per albergatori e negozi dal titolo
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Ciao China e che verrà presto mandato on line il sito del Comune di Roma con la traduzione in lingua cinese». D’altronde i dati del turismo asiatico nel mondo, in particolare cinese per la fascia media e giapponese per la fascia alta, raccontano una crescita impressionante. Nel 2013 sono stati 97 milioni i turisti cinesi in viaggio all’estero (14 milioni in più rispetto al 2012), un’ondata dagli occhi a man-
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Roma 2015: spazio espositivo a cielo aperto L’iniziativa di raccordo con il grande appuntamento del 2015 vedrà il coinvolgimento di numerose location all’interno della Capitale. Gli spazi espositivi coinvolti nel progetto saranno: il Museo dell’Ara Pacis, che ospita uno degli esempi più alti dell’arte classica, il Complesso Monumentale del Vittoriano (Ala Brasini), visitato ogni anno da oltre un milione di persone, e l’Aeroporto di Fiumicino (Terminal 3), snodo centrale del turismo romano e italiano. Qui si terranno rassegne, convegni e appuntamenti dedicati ai Paesi partecipanti, i quali potranno affrontare la tematica relativa al proprio Padiglione per l’Esposizione Universale, ma anche raccontarsi in modo inedito, mettendo in evidenza le proprie eccellenze.
hanno segnato un aumento di circa il 3,75% in quanto a presenze, una tendenza positiva anche per il 2013 e si spera confermato anche nel 2014, soprattutto su itinerari che includono le visite a Roma, Firenze, Venezia e Milano. Il Brand Italia rimane molto forte e riconoscibile nella percezione dei consumatori cinesi e giapponesi, principalmente per la presenza di grandi marchi, famosi soprattutto nel settore della moda, che infatti ha una delle sue maggiori mete di appeal nelle più importanti boutique del centro della Capitale.
The Great Beauty
dorla decisamente imponente. Le destinazione più gettonate? Secondo il Chinese International Travel Monitor di Hotels.com, studio basato su un campione di oltre 3.000 viaggiatori e 3.000 albergatori in tutto il mondo, al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti da Hong Kong, Thailandia, Giappone, Francia, Regno Unito e Italia. Roma è la città che ha registrato, rispetto allo scorso anno, il più alto incremento di ricerche (+116%) da parte dei viaggiatori cinesi nella scelta delle destinazioni estere durante la festività nazionale della “Golden Week” (1-7 ottobre). Secondo i dati della JNTO (Japan National Tourism Organization), il numero totale dei turisti giapponesi verso l’estero nel 2013 è stato di circa 17,47 milioni di unità, in leggera flessione per il cambio sfavorevole. Per quanto riguarda i flussi turistici giapponesi verso l’Italia, secondo dati ISTAT nel 2012,
Continuando il tour in città, scegliendo come seconda tappa Fori Imperiali e piazza Venezia per poi arrivare all’Isola Tiberina, ci si accorge che in questa marea di turisti ci sono delle differenze. Prima di tutto, parlando con gruppi di americani – in genere famiglie al completo che soggiornano nei più importanti alberghi del centro di Roma, ma anche in appartamenti magari presi in affitto sul web – si capisce immediatamente come abbia costituito un grande volano d’interesse per il mondo statunitense il film di Paolo Sorrentino “La grande bellezza”: Sensibili alle suggestioni delle immagini, molti turisti americani non cercano più solo la Dolce Vi-
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A destra, dall’alto, il Campidoglio e Piazza Navona, mete irrinunciabili per i turisti in visita nella Capitale
ta ma anche i luoghi nascosti dietro a mura e palazzi silenti: lo stesso Comune di Roma ha creato degli itinerari con tappe ad hoc, che vanno, per esempio, dal portone di Santa Maria del Priorato all’Aventino, col buco della serratura più famoso di Roma da cui si vede il Cupolone di San Pietro, alle sculture dei Musei Capitolini, dal cortile di Palazzo Altemps allo scalone monumentale di Palazzo Braschi, dalla falsa prospettiva di Borromini in Palazzo Spada fino alla Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo. I dati rivelano inoltre un flusso continuo di turisti americani durante tutto l’arco dell’anno e non più, dunque, solo nei periodi di alta stagione.
Cinque e sei stelle per un turismo da mille e una notte Diverso il discorso per i turisti arabi, decisamente in crescita ma con modalità forse più esclusive, un mercato potenzialmente molto ricco da raggiungere anche nelle intenzioni della Giunta Marino. «Dopo l’accordo tra Alitalia ed Etihad, ci aspettiamo un incremento anche di questa fascia di mercato che interessa principalmentei grandi alberghi della Capitale a 5 e 6
P.I.T. informativi e grandi eventi Fondamentale l’informazione sulle tematiche di Expo Milano 2015. Principalmente attraverso isole e banner con promo appositi e materiale divulgativo multilingua allestiti in un insieme estremamente diversificato di luoghi, dal centro storico alla periferia di Roma. In particolare: nei nove punti informativi turistici della città (P.I.T.) – operativi 365 giorni l’anno e in grado di fornire informazioni in 5 lingue – che sono diventati il principale punto di riferimento per turisti italiani e stranieri in visita a Roma – presso l’Aeroporto di Fiumicino, dove, nei primi 5 mesi del 2014, sono transitati quasi 14 milioni di passeggeri presso l’Aeroporto di Ciampino – che accoglie un numero sempre crescente di viaggiatori (quasi 2 milioni nei primi 5 mesi del 2014) – nel Sistema Musei Civici – un insieme di luoghi museali e siti archeologici che attrae visitatori provenienti da tutto il mondo – e nel Sistema Biblioteche, che raccoglie 28 sedi diffuse su tutto il territorio cittadino, fino ai Centri Culturali delle periferie presenti su territori ad altissima densità abitativa. Sia nei P.I.T. che nelle isole informative saranno in vendita i ticket di ingresso alla prossima Esposizione Universale.
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stelle», continua Marta Leonori, «abbiamo già pensato a iniziative dedicate, che vanno dal sito del Comune con traduzioni in lingua, alla promozione all’estero nelle principali fiere del turismo, in collaborazione con la Regione Lazio». A due mesi dall’inaugurazione del volo giornaliero Roma-Abu Dhabi, avvenuta il 15 luglio scorso, Etihad comunica che dal lancio
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no, sia per le aspettative dell’hotellerie di lusso, sia, in prospettiva, per quelle del settore congressuale.
Guardando a Expo 2015
Sopra, la Scalinata di Trinità dei Monti, e sotto, la livrea creata da Alitalia per Expo 2015
L’assessore Leonori parla anche del futuro. «In previsione di Expo 2015 abbiamo inaugurato lo spazio a disposizione delle ambasciate estere, Roma–Expò, in collaborazione con Mibact e Aereoporti e con il patrocinio del Ministero degli Esteri e dell’Agricoltura. Durante l’Expò di Milano, ci saranno eventi e mostre anche a Roma, con focus su ali-
ha trasportato quasi 30.000 passeggeri fra le due città, con un load factor pressoché completo. James Hogan, ceo di Etihad, sottolinea che la compagnia è in forte crescita e che, verso la fine dell’anno, riceverà anche il primo superjumbo A380 (su 10 ordinati) e il primo Boeing 787 (su 71 ordinati).Un trend che fa ben sperare gli operatori del turismo roma11-12 2014
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Formazione: parola d’ordine Master In un periodo di grande cambiamento come quello che sta attraversando Roma Capitale, come e dove prepararsi adeguatamente per entrare nel mondo del turismo? Prima di tutto, è importante disporre di strumenti professionali adeguati, come, per esempio, un Master. Tra i vari – l’offerta è molto vasta – Master Meeting ne ha selezionati alcuni particolarmente interessanti: • Master in International Hotel&Tourism Management. Proposto dall’IHMA, (International Hospitality Management Academy), è uno dei percorsi di studio più completi in Italia, con l’obiettivo di formare veri e propri professionisti dell’ospitalità a livello internazionale. • Master in Direzione delle Strutture Alberghiere e delle Attività Turistiche. Rientra nell’offerta formativa dell’IHMA e fornisce ai partecipanti una formazione mirata che riguarda la gestione di strutture ricettive e, più n generale, quella di imprese turistiche. • Master in Food&Beverages Management, Front Office Management, Congress&Event Management. Si tratta sempre di master specialistici proposti dall’IHMA secondo gli standard di formazione internazionale. Info: www.ihma.it. • Master in Five Stars Hotel Management. Disponibile presso la Luiss Business School e promosso da Forte Village, è un progetto formativo unico in Italia per articolazione didattica, placement, profilo in uscita e location e rappresenta una risposta innovativa alla sfida che le industrie alberghiere devono affrontare oggi nel gestire la complessità di un sistema turistico in costante evoluzione dove è richiesto un livello sempre più di eccellenza in tutte le aree: dal Marketing al Revenue Management, dal Congress&Events Management alla Finanza Aziendale e Controllo di Gestione. • Master in Tourism Management. Proposto sempre dalla Luiss, forma manager con alte competenze economiche, gestionali ed organizzative, dando la possibilità ai partecipanti di inserirsi con ruoli operativi e di responsabilità in tutte le imprese dell’industria turistica, dell’ospitalità e dei servizi: alberghi e catene alberghiere, organizzatori congressuali, centri congressi, società di consulenza turistica, società di intermediazione, compagnie aeree, società aeroportuali, compagnie di crociera, istituzioni, associazioni di categoria. Info su: www.lbs.luiss.it • Master in Direzione delle Strutture Alberghiere e Ricettive. Offerto dalla UET, (Scuola universitaria europea per il turismo), dà una preparazione a tutto campo nel mondo alberghiero, sia funzionale che operativa. • Master in Tourism&Hotel Web Marketing. Previsto dalla UET a partire dal 2015, riguarda la comunicazione online e le più aggiornate strategie di web marketing. Info su: www.uetitalia.it
In alto, a destra, il Fontanone del Gianicolo, uno dei luoghi della Roma nascosta e meravigliosa immortalati nel film premio Oscar “La Grande Bellezza”. Qui, a destra, il Ponte degli Angeli che conduce a Castel Sant’Angelo by night
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mentazione, commercio e arte. Di questi eventi daremo informazioni tramite gli infopoint turistici. Stiamo inoltre pensando a iniziative in collaborazione con la Sovrintendenza dei beni artistici e culturali, tra cui una possibile proroga delle celebrazioni per il Bimillenario di Augusto». L’impegno di Roma Capitale in vista di Expo Milano 2015 prevede, inoltre, un disegno unitario di promozione e un progetto organico e condiviso di sviluppo con Regione Lazio e Unioncamere Lazio – Camere di
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Commercio del Lazio, e si avvale del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione internazionale e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con la partecipazione e il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con la collaborazione di Aeroporti di Roma. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura e di Comunicare Organizzando.
Un buon motivo per tornare Nel tour emozionale tra le strade della Roma dei turisti, certamente non possono mancare la passeggiata del Gianicolo e la sosta sulla terrazza in piazza Garibaldi da cui si
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Card Pass per tutti i gusti In linea con la volontà della Giunta di creare strumenti innovativi per i turisti, alla “Roma Pass” Card, già esistente dal 2006, è stata aggiunta la “Roma Pass 48 hours”. Ecco i dettagli.
Roma Pass: 36,00 euro Kit con: Roma Pass card, Roma MAP, mappa con i Punti Informativi Turistici, stazioni della Metro, musei/siti (indirizzo, telefono, Autobus e Metro, orari), Roma Pass Guide, elenco dei musei/siti convenzionati e l’elenco di tutti i partner della Roma Pass che applicano sconti ai possessori della card, Roma è, card della App per scaricare il meglio della città. Promossa da Roma Capitale e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con ATAC, ROMA PASS è la card turisticoculturale della Capitale che offre riduzioni e servizi ai turisti e al pubblico di curiosi per godere le bellezze di Roma. Sono inclusi: Ingresso gratuito ai primi 2 musei e/o siti archeologici a scelta e consecutivi. La gratuità comprende l’eventuale mostra presente al museo. Ingresso ridotto a tutti musei e/o siti archeologici. La riduzione comprende l’eventuale mostra presente al museo. Accesso gratuito ai mezzi di trasporto inclusi nell’offerta. Vale fino alle ore 24.00 del terzo giorno da
gode una vista mozzafiato. Proprio quest’ultima è la tappa emotional preferita dai turisti, dopo il lancio della monetina nella Fontana di Trevi (oggi in restauro). “Wonderful”,
quello della prima convalida, sui mezzi di trasporto ATAC (superficie, A, B e B1 della metropolitana e ferrovie regionali Roma-Lido, Roma Flaminio Piazza del Popolo-Viterbo e Roma-Giardinetti), all’interno di Roma Capitale. Sconti per mostre, eventi e servizi convenzionati (Roma Pass Guide). Servizi turistici-culturali Roma è. Presso il Colosseo è previsto un tornello riservato ai possessori di Roma Pass per un accesso diretto al sito.
Roma Pass 48 hours: 28,00 euro Kit con: Roma Pass 48 hours card, Roma MAP, mappa con i Punti Informativi Turistici, stazioni della Metro, musei/siti, Roma è, card della App per scaricare il meglio della città. Sempre promossa da Roma Capitale offre agevolazioni economiche e servizi ai turisti e al pubblico di curiosi per godere le bellezze di Roma nell’arco di 48 ore. Include: ingresso gratuito a 1 museo e/o sito archeologico a scelta. La gratuità comprende l’eventuale mostra presente al museo; ingresso ridotto a tutti i successivi musei e/o siti archeologici nell’arco delle 48 ore di validità. La riduzione comprende l’eventuale mostra presente al museo. Accesso gratuito ai mezzi di trasporto inclusi nell’offerta. Vale 48 ore dalla data di attivazione per l’accesso ai musei, ai siti archeologici e al trasporto pubblico locale, con le stesse caratteristiche della Roma Pass.
esclama estasiato il visitatore straniero (ma non solo) e non si può certo dargli torto. È un panorama che non eguali quello che si gode da questa splendida terrazza, e sembra anche avere un effetto assai benefico sull’umore, visto che, nei sondaggi, risulta tra i motivi principali per cui tornare a Roma: una città che guarda sorniona il passare del tempo, capace di rinnovarsi di continuo e consapevole, grazie ai suoi tesori inestimabili, di avere davanti a sé tutta l’eternità. ■
Sotto, flusso di turisti ai Fori Imperiali. Quest’anno il trend è davvero positivo, con un aumento di quasi il 6%
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Atahotel Villa Pamphili Realizza appieno il concetto di bleisure, la nuova tendenza del travel market che predilige alberghi progettati per trasformare i viaggiatori d’affari in stayovers con un’offerta di servizi e opportunità anche per il tempo libero
ll in one!” È la cifra identificativa dell’Atahotel Villa Pamphili, 4 stelle con Spa ultramoderna, piscina, solarium e campi da tennis, superba ristorazione, camere tecnologiche e molto confortevoli, centro congressi e ampio parcheggio auto. Si trova in un’area immersa nel verde della Valle dei Casali, di fronte al parco di Villa Pamphili, uno dei più belli di Roma, tra via Aurelia e Monteverde-Gianicolo, a soli tre chilometri dai tesori del Vaticano e dalle celebri bellezze della città che l’ospite può raggiungere comodamente con un servizio di courtesy bus a pagamento, messo a disposizione dall’albergo in orari prestabiliti.
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L’offerta benessere Sono 800 i metri quadrati del recentissimo centro benessere, coi giardini zen che delimitano i corri-
doi e tre aree distinte: la zona fitness con palestra e macchinari Technogym, il beauty center con 7 salette, tra cui una matrimoniale, per massaggi e trattamenti estetici, e la splendida Spa. È qui che si trova il cubo, proprio al centro della piscina, che propone varie tecniche di idromassaggio inglobando pure un’area per il nuoto controcorrente. Adiacenti, si trovano il bagno turco, la sauna tradizionale, una biosauna, tre docce emozionali e, dulcis in fundo, separata dalla piscina con una grande vetrata, una zona relax dove il rilassamento è garantito da comodi lettini e deliziose tisane.
panoramica – hanno tutte il balcone o un’ampia vetrata con vista sulla splendida piscina esterna, aperta da giugno a settembre, o sugli ampi giardini e i parchi circostanti. Innovativo e raffinato il ristorante Anima dall’atmosfera molto accogliente grazie alla cura dei particolari e all’eleganza degli arredi, propone specialità tipiche romane e una cucina mediterranea. Per un drink, ma anche per pause caffè, c’è invece il bar Quintessenza, aperto dalle nove del mattino all’una di notte con la sua spettacolare terrazza panoramica che, nella bella stagione, si presta a fare da cornice anche a incontri di lavoro ed eventi esclusivi. Il 4 stelle è dotato, inoltre, di un luminosissimo centro congressi – composto da 18 sale (da 10 a 500 persone) e da un business centre attrezzato – dove è possibile organizzare ogni tipo di evento: dal congresso alla cena di gala, al banchetto. Può anche ospitare car show essendo munito di rampa carrabile che consente l’accesso diretto in sala. In tutte le aree comuni è inoltre disponibile il wi-fi gratuito. L.S.B.
Le camere e il ristorante Luminose, ampie e con dotazioni moderne, le 247 camere – che includono 21 suite tra cui la presidenziale con bellissima terrazza
I vantaggi dei pacchetti meeting del Villa Pamphili Presidential da 59 euro per persona per manifestazioni con più di 50 partecipanti Executive fino a 49 persone da euro 69 Ambedue includono: 1 Meeting room (dalle 9.00 alle 18.00) • 1 Light lunch (1 portata con bevande e caffè incluso) • 2 Coffee breaks base • Proiettore schermo e lavagna fogli mobili.
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Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts Unico “True Resort in town” della Capitale, con una location senza eguali, grandi spazi ed esperienze sensoriali uniche, il Rome Cavalieri rivoluziona le tradizionali aspettative di un soggiorno a Roma
rimo in Europa a far parte dell’esclusivo brand Waldorf Astoria Hotels & Resorts, il Rome Cavalieri è molto più di un lussuoso albergo a 5 stelle. Con una collezione d’arte che può competere con molti musei, una Grand Spa perfetta per qualunque health resort, e dotato di standard elevatissimi che lo rendono unico nel panorama degli hotel italiani, l’hotel ag-
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giunge un prezioso tassello alla sua offerta: un innovativo concetto di ospitalità, esclusivo ed emozionale.
MICE beyond compare Con l’obiettivo di realizzare al meglio il concetto del brand di “incomparabile” (beyond compare), il Rome Cavalieri, complice la nuova direzione di Alessandro Cabella, general
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manager dal giugno di quest’anno, punta su 3 assets ben precisi: location, eventi emozionali indimenticabili e accoglienza top level. Prima di tutto l’esclusività della location, in posizione logistica privilegiata, centralissima nella città, ma al riparo della confusione tipica delle metropoli, grazie anche ad un ampio parco mediterraneo che ne custodisce la tranquillità.
A seguire, l’utilizzo dinamico e sensoriale degli ampi spazi interni. Entrare al Rome Cavalieri è sempre un’emozione, sia per chi lo sceglie come soggiorno privilegiato per una visita in città, sia per happening leisure di grande fascino. A fare da cornice ai grandi eventi è l’imponente e scenografico “Salone dei Cavalieri”. Rivoluzionato da un radicale restyling ad 11-12 2014
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opera dello Studio Giammetta e Giammetta che lo ha reso una sala metamorfica ed eclettica, elegante e allo stesso tempo funzionale, questo immenso open space di 2.000 mq può ospitare oltre 2.000 persone e offre ambienti tutti modulabili, illuminati da un innovativo sistema che ne può cambiare atmosfera e destinazione d’uso, da funzionalissima sala per congressi, a sontuoso salone per serate di gala, da teatro di posa o set cinematografico o televisivo, a spazio espositivo poliedrico per sfilate mode. Tutto con tecnologia audio-video all’avanguardia.
Novità per il congressuale medico a 5★L Dal giugno 2014, grazie al nuovo accordo AICA - Assobiomedica, il Rome Cavalieri è considerato conforme a quanto previsto dal codice etico di Assobiomedica, e può pertanto accogliere congressi medici nei propri spazi Mice.
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Ampio e dinamico, personalizzabile in ogni dettaglio, anche il ventaglio delle proposte business, unico nel suo genere, grazie a un centro congressi dotato di ingresso indipendente, articolato su più livelli e suddiviso in 25 sale meeting e break out areas, che possono accogliere fino a 5.500 delegati.
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True Resort in Town L’obiettivo principe della direzione è un nuovo concetto di ospitalità, che consiste nella creazione di eventi unici volti a suscitare emozioni e ricordi indimenticabili, intercettando anche nuovi mood di interesse, come ad esempio il desiderio di conoscere le varie opportunità culturali di cui è ricca la Capitale, e puntando sulle caratteristiche di appeal che rendono Roma da sempre famosa nel mondo. Imperdibili le novità incentive proposte dal Rome Cavalieri, nate dal desiderio di dar vita ad un’offerta Mice connotata da una forte identità: tra le tante, la più gradita è il nuovo “Cinematic Tour” – passeggiate alla scoperta delle location de “La Grande Bellezza” – guidati da una storica dell’arte, per rivedere la Fontana dell’Acqua Paola sul Gianicolo o il Tempietto di San Pietro in Montorio o piazza Farnese fino ad entrare nel palazzo privato del marchese Sacchetti. Il Rome Cavalieri vanta inoltre una gastro-
nomia pluristellata. Chiave di volta, la gourmandise da manuale del Ristorante “La Pergola” situato all’ultimo piano, dove si vive un’esperienza del gusto irripetibile nel regno del celebrity chef Heinz Beck. Altrettanto esclusive le altre location: la “Terrazza degli Aranci”, e la “Terrazza Monte Mario”. La prima è una delle più famose soprattutto per il magnifico panorama: l’atmosfera elegante e raffinata è perfetta per ricevimenti, cocktail-party e banchetti. La seconda è invece una sala dal grande fascino, impreziosita da raffinati dettagli di stile. Non c’è quindi da stupirsi se il Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts, sia una meta privilegiata anche per esclusivi wedding party, perfetto connubio tra relax e lifestyle. Glamour, romantico, minimal-chic o natural, le proposte dell’Hotel si adattano a ogni desiderio, complice una miriade di dettagli personalizzati e uno staff altamente qualificato, dal wedding planner ad un team dedicato, per una esperienza unica che rimane nel tempo in un vero resort al centro della Citta Eterna. C.C.
Offerta Mice a Roma Ampia la proposta di accoglienza Hilton Worldwide nella Capitale, 4 hotel per 3 brand diversi. In città, oltre al Rome Cavalieri, c’è il l’Hilton Garden Inn Rome Claridge in viale Liegi. Ideali per meeting internazionali, l’Hilton Rome Airport e l’Hilton Garden Inn Rome Airport a Fiumicino. Presso queste strutture è, inoltre, attiva la promozione Be a Business Hero! Se organizzi un evento, Hilton Worldwide offre per ogni mese di anticipo sulla data effettiva dell’evento il 2% di risparmio, fino a un massimo del 20%. Per informazioni: +39 02 6983 3000 oppure via email: iso.italy@hilton.com.
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Courtyard by Marriott Rome Central Park In città, affacciato sul parco regionale del Pineto, ideale per meeting e convegni grazie alla sua ampia offerta congressuale, l’hotel è anche location ottimale per un soggiorno leisure top value for money
ituato in una posizione strategica per raggiungere il centro storico, con uno shuttle service che in 15 minuti porta alla Basilica di San Pietro, circondato dal parco del Pineto a Monte Mario in una zona residenziale della città, il Courtyard by Marriott Rome Central Park è la soluzione ideale per un indimenticabile soggiorno leisure e business a Roma. Shopping e percorsi artistici e culturali sono a portata di mano. Il Centro Congressi della struttura, dispone di ampi spazi, capaci di accogliere molteplici tipologie di eventi in ogni stagione.
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Ambienti Mice moderni, luminosi e versatili L’hotel è stato completamente rinnovato nei suoi spazi eleganti e accoglienti, dal design moderno. Dispone di 162 camere, tra cui 7 suites quasi tutte con ampi balconi e con vista panoramica sulla cupola di San Pietro e su tutta la Città. Il Courtyard by Marriott Rome Central Park offre un ampio e luminoso centro congressi, suo vero punto di forza, 1000mq suddivisi in 10 sale modulari con luce naturale. La capienza massima di 300 ospiti è possibile nella sala plenaria, “Le Pleiadi”, mentre tutto il complesso permette di accogliere congressi o meeting fino a 700 partecipanti. L’area meeting gode anche di un’entrata indipendente, connessione wi-fi, spazi dotati
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dei più moderni impianti audiovisivi ed è adatta anche per eventi e cerimonie private. Uno staff qualificato e multilingue è sempre a disposizione della clientela, attento a soddisfare ogni richiesta per garantire eventi di successo. Al Courtyard by Marriott Rome Central Park è possibile organizzare numerose attività di team building, sia negli spazi interni, che sulle terrazze panoramiche. Una palestra di 1000 mq con trainers dalle proposte più innovative è a disposizione della clientela sportiva più esigente. Da pochi mesi è percorribile una piacevole pista ci-
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SPECIALE ROMA
clabile adiacente all’hotel attraverso i 240 ettari di verde del Parco regionale urbano del Pineto che, oltre a ospitare bellezze naturalistiche come la Pineta Sacchetti, regala una delle viste più belle sul Cupolone. Il percorso parte dalla stazione Gemelli alle porte del parco e, dopo aver attraversato l’oasi verde, giunge fino a Villa Doria Pamphilj. A disposizione degli ospiti anche il delizioso Ristorante wine bar “Moscati” che propone specialità mediterranee ispirate anche alla cucina romana tradizionale. Le suggestive terrazze con musica dal vivo creano l’atmosfera giusta per serate gourmet, feste private, corsi di degustazione, live jazz.
“Moscati”, uno stile davvero speciale
ricerca di sapori, profumi, di ingredienti tradizionali da mettere insieme con originalità e fantasia. Una ricca carta dei vini, ben 250 etichette, traccia un percorso geografico del bere di tutta Italia. C.C.
Arredamento dal design informale e raffinato, un’atmosfera cordiale e una terrazza affacciata sul verde di Monte Mario. Ecco una location nuova e originale ad un passo dallo Stadio Olimpico e dal Ministero degli Esteri, il Ristorante Moscati dell’Hotel, 70 posti al coperto e 50 all’esterno, dove è possibile ammirare i quadri dell’artista neo espressionista tedesca Karen Thomas, un connubio di forme e colori, testimoni di un mondo interiore fatto di sogno e fantasia. La cucina dello Chef Giuseppe Imperato è golosa ma equilibrata, con prodotti del territorio di altissima qualità, espressione di una continua
Meeting Promotion da non perdere Per i mesi di novembre-dicembre 2014 e gennaio-febbraio 2015, su diponibilità, è possibile prenotare una camera doppia uso singola a partire da euro 119,00, o usufruire del pacchetto meeting a 55 euroche include una serie di facilities personalizzabili, tra cui: meeting room, business lunch, 2 coffee breaks, free internet, 3 upgrade in executive gratuiti (per un minimo di 25 camere prenotate).
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Grand Hotel de la Minerve Il cinque stelle romano propone soggiorni all’insegna del lusso più esclusivo ed eventi business top level, per un’alternativa di classe a ogni meeting Il vero business è solo a cinque stelle
ocation unica nel cuore di Roma, pochi passi dal Pantheon, da Piazza Navona, Fontana di Trevi e Piazza di Spagna, il Grand Hotel de la Minerve ha saputo da tempo affiancare alla sua tradizionale classe di ospitalità a cinque stelle un ampio ventaglio di “proposte-evento” completamente personalizzabili e seguite in ogni fase della realizzazione da uno staff qualificato, attento alla cura dei dettagli. Cene di gala, cocktail e meeting aziendali si inseriscono qui in una cornice senza tempo con atmosfere magiche, soprattutto nel periodo delle festività, rendendo l’hotel un’alternativa di classe per ogni tipo di incontri, modellati in base alle esigenze e alle necessità del cliente, fornendo al tempo stesso “haute couture” e convenienza in una location ricca di storia e cultura incastonata in uno degli scorci più belli della Capitale.
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Ecco che allora un palazzo storico tra i più raffinati e prestigiosi diventa il luogo ideale non solo per soggiornare all’insegna del lusso e del massimo comfort, ma anche per organizzare riunioni e incontri d’affari a 5 stelle, complice anche la ricchezza dei suoi spazi. Il Grand Hotel de la Minerve, infatti, oltre a disporre di 135 camere tra superior, deluxe, junior suite e suite, dotate di tutti i servizi più esclusivi, offre ai suoi ospiti d’affari la splendida Sala Olimpo, ampia ed elegantemente arredata, in grado di accogliere fino a 120 persone ed impreziosita con le bellissime opere in marmo dello scultore Rinaldo Rinaldi, allievo del Canova della seconda metà dell’800 molto ammirato anche dalla Regina Margherita di Savoia. Ed ancora la Sala Iside, la Sala Cavour e la Galileo per piccoli meeting da 10 fino a 25 persone, circondati sempre dallo stile neoclassico e da quell’atmosfera legata ai numerosi personaggi illustri che ne sono stati ospiti nel corso dei secoli e che riecheggia solenne tra gli ambienti unici dell’Hotel. Tutte le sale dispongono di attrezzature e materiale tecnico ad altissimo livello come sistema A/V, microfoni “conference system” e proiettore LCD, connessione Internet Wi-fi, im-
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SPECIALE ROMA
pianti per teleconferenze e cabine di traduzione simultanea, aree riservate per coffeebreak e segreteria e un’attenta assistenza tecnica. L’ultimo piano dell’hotel ospita il suggestivo Roof Garden, bellissimo ristorante gourmet aperto anche in inverno, in cui è possibile organizzare pranzi e cene aziendali. Un luogo ricco di fascino e di magia reso ancora più incantevole nel periodo natalizio dalle luci della capitale che si stagliano tutt’intorno, in cui godere a pieno delle delizie preparate dallo Chef Antonio Falco circondati dalle cupole della Città Eterna.
Da cene aziendali a matrimoni indimenticabili Organizzare un evento al Grand Hotel de la Minerve fa davvero la differenza, e diventa l’occasione per godere di queste atmosfere esclusive approfittando anche della ricchezza e della creatività dell’offerta gastronomica, in grado di proporre piatti dalle materie prime selezionatissime, variando dalle specialità del menù terra, con speck d’anatra affumicata su misticanza con tuille di pane e chicchi di melograno approfittando delle delizie del menu di pesce, come il raviolo aperto con carciofi e piccole verdurine su cremoso di robiola al sentore di fumo, delizie per il gusto la cui cornice perfetta è senz’altro il ristorante sulla terrazza dell’Hotel. Frequentato dal jet set internazionale e romano, ad oggi il Minerva Roof Garden è considerato uno dei luoghi più belli della
città e tra i 15 più belli al mondo. Un’alternativa di classe per ogni tipo d’incontri e di particolari eventi e un’occasione unica per rilassarsi gratificando il gusto. Il Grand Hotel de la Minerve è inoltre una location d’eccezione per un matrimonio indimenticabile. È infatti uno dei pochi alberghi al mondo a disporre di una cappella privata dove è possibile celebrare gli anniversari. Uno staff di consulenti e specialisti sono a diposizione per organizzare e aiutare il cliente a definire ogni minimo dettaglio, dalle decorazioni floreali alla torta nuziale. C.C.
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Grand Hotel Ritz
Dal 1° gennaio 2015 il grande albergo romano, acquisirà la classificazione 5 stelle ed entrerà a far parte di uno dei più prestigiosi brand internazionali del lusso. Il posto che merita
iservato, classico ed elegante. Sono queste le caratteristiche principali del Grand Hotel Ritz di Roma, riaperto nel giugno scorso dopo un sapiente restyling che non solo ne ha rivitalizzato gli ambienti, ottimizzandone la destinazione d’uso con estremo gusto e raffinatezza, ma ne ha anche saputo esaltare le qualità Mice in ogni sua declinazione.
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Obiettivo raggiunto: 5 stelle di qualità Un gusto che inizia proprio dalla sua proposta di soggiorno. Le sue 103 camere sono state rinnovate negli arredi, classici e con dettagli di pregio; al sesto piano le 5 splendide suite, di diverse tipologie, offrono ampi terrazzi panoramici dove rilassarsi e perfino un piccolo campo pratica per il golf. Sono
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camere speciali, sempre in una morbida luce naturale, concepite per viaggiatori estremamente esigenti, che vantano spazi dai 70 a più di 170 mq, alcune con un ampio soggiorno e con comodi office corner, cabine armadio e bagni in marmo con doppio lavabo e vasca o doccia a idromassaggio. Particolare la suite più grande, uno stile impero rivisitato in chiave moderna, uno spazio unico per ampiezza e colpo d’occhio, con una zona bagno divisa in tre sezioni e una splendida cascata in mosaico al centro e una zona notte e living raffinata e personalizzata da affreschi floreali sui soffitti e nuances delicate nei decori a mano, in perfetta armonia con la continua ricerca di luce e di eleganza che caratterizza tutti gli ambienti dell’hotel. «L’obiettivo era riposizio-
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SPECIALE ROMA
nare l’albergo nella fascia di mercato che più gli è congeniale», ci conferma Filippo Tomaselli, General Manager, «una location ideale per una clientela leisure e business di livello, attenta al dettaglio e alla ricerca di un servizio professionale altamente qualificato, ma allo stesso tempo accogliente e personalizzato». Obiettivo raggiunto,visto che il prossimo 1° gennaio 2015 il Grand Hotel Ritz acquisirà la classificazione 5 stelle ed entrerà a far parte di uno dei più prestigiosi brand internazionali del lusso.
Tradizione e costante upgrade, un connubio perfetto D’altronde l’Hotel vanta una lunga tradizione di ospitalità ai massimi livelli. Aperto nel 1960 per volontà dell’Ing. Gino Puccini, da allora è stato sempre gestito dalla famiglia, prima dal figlio Fausto, poi dalle sue figlie Kiki e Desirée, ora affiancate dai nipoti Emanuele e Fabiola. Una particolarità che ne ha garantito un costante upgrade e che ha reso l’hotel negli anni un prestigioso punto di riferimento per una clientela leisure di riguardo, nonché dimora preferita sia di personaggi del mondo dello spettacolo che di artisti e musicisti di fama nazionale e internazionale, complice la vicinanza con l’Auditorium della Musica e con la Galleria nazionale d’Arte moderna e contemporanea. L’hotel vanta anche un Centro Congressi con 5 sale, tutte dotate di luce naturale e modernamente attrezzate, di capienza variabile dai 10 ai 500 ospiti: la Sala Plana, la Chelini, la Regency e la Euclide variano dai 20 ai 75 mq, e sono ideali per piccole-medie riunioni di lavoro o eventi privati, come cocktail o presentazioni; sono invece più ampie la Sala Civinini e la Sala Empire, quest’ultima arricchita di pregiati stucchi e affrescata in caldi colori pastello, ideale per sfilate, cene di gala, lancio eventi, un ambiente che si presta anche a svariate soluzioni di allestimento per la sua particolare forma circolare.
alta cucina mediterranea, che sul top floor dell’hotel accoglie gli ospiti a pranzo e cena nel ristorante gourmet “Le Roof”, 400mq con una sala intera per ospitare fino a 80 coperti e 20 ospiti nella loggia esterna semicoperta. In cantina 200 etichette di vini ultra ricercati. “Olympia by Musa” è invece l’oasi del benessere del Grand Hotel Ritz, dove la parola d’ordine è relax in armonia. È dotata di cabine con lettini di calda sabbia al quarzo che possono anche trasformarsi in suite esclusiva per due persone. La grande e accogliente area umida è completatada una grande vasca idromassaggio con cromoterapia, lettini effervescenti e lame d’acqua cervicali per rilassare muscoli e ritrovare le energie. «Il Gran Hotel Ritz che abbiamo in mente io e mia sorella Desirée», ci conferma Kiki Puccini, «è un albergo di grande profilo, con collaboratori di alto livello professionale, per una clientela raffinata ed elegante, che possa offrire lo stile e la privacy che vogliamo ci contraddistingua. Tutta la famiglia Puccini crede in questo progetto, una convinzione che vogliamo trasmettere ad ogni ospite del nuovoGrandHotel Ritz”. C.C.
Gastronomia e Benessere Alla ristorazione del Grand Hotel Ritz uno chef eclettico, Gaetano Costa, maestro di 11-12 2014
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Green Park Hotel Pamphili La scelta ideale per chi desidera organizzare eventi nella capitale, in un ambiente gradevole e tranquillo, abbinando lavoro, benessere e relax
Facilmente raggiungibile per chi arriva in auto e dall’aeroporto di Fiumicino e ben collegato con i mezzi pubblici al centro città, il Green Park Hotel Pamphili è una location privilegiata per chi vuole organizzare un meeting nella capitale con la possibilità anche di vivere un soggiorno all’insegna della tranquillità. L’hotel sorge, infatti, all’interno di un magnifico parco – fiore all’occhiello della struttura – lontano dal traffico, in grado, quindi, di garantire agli ospiti silenzio e un’atmosfera riposante, ma ad appena due passi dalla movida capitolina, dalle boutique alla moda e dalle principali attrattive della città: l’hotel è situato a meno di 5 km dalla Città del Vaticano, uno dei più importanti poli artistici
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del paese con la Cappella Sistina, la Chiesa di san Pietro e i Musei Vaticani. E dispone inoltre di un ampio parcheggio gratuito – dove possono trovare spazio auto di ogni grandezza, piccoli pullman e anche bus GT – un valore aggiunto nella Capitale, specie per chi organizza congressi ed eventi.
Meeting e post meeting Cosa c’è di meglio di una bella vista sul verde e di una boccata d’aria buona per comin-
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SPECIALE ROMA
ciare una giornata di lavoro, oppure del ritrovarsi in un luogo piacevole e tranquillo, dopo una work session o un tour in città? Il relax e il benessere sono parte integrante dell’offerta del Green Park Hotel Pamphili, unitamente a spazi meeting ampi e tecnologicamente all’avanguardia: la struttura possiede un centro congressi con 4 sale, tutte dotate di luce naturale, in grado di accogliere ogni tipologia di evento, da un minimo di 16 ad un massimo di 250 persone, ospitate nell’Aula Magna (350 mq). Per incontri fino a 75 persone c’è la sala Pegaso al primo piano; mentre, per meeting fino a 25 partecipanti, si può utilizzare la sala Claret del piano terra; infine, per gruppi di un massimo di 16 delegati, è a disposizione la sala Romana
“boardoom” del terzo piano. Ad affiancare il meeting planner in ciascuna fase dell’organizzazione c’è poi uno staff attento e qualificato, in grado di gestire prontamente eventuali problemi e imprevisti. E non mancano nemmeno le proposte leisure, a partire dall’offerta ristorativa: a disposizione degli ospiti ci sono un bar con terrazza e un ristorante interno, oltre a una comoda e moderna area fitness di 32 mq attrezzata con macchinari Technogym, senza dimenticare l’ampio parco che circonda l’edificio, perfetto per il relax e il jogging. C.C.
Nella Valle dei casali L’hotel si trova in una zona molto interessante di Roma, la Valle dei Casali che si espande su un territorio dolcemente collinare, e rappresenta un corridoio verde all’interno del corpo denso di costruzioni dell’urbe. Qui, dall’età romana fino all’Ottocento, si coltivava la terra. Era la zona degli orti romani, detti anche vigne, latifondi di pertinenza delle grandi ville e dei possenti casali rurali. Il passato bucolico del luogo è ancora chiaramente visibile nelle grosse porzioni di verde di Villa Pamphilj. Squisito esempio di tenuta di campagna di nobili romani, il complesso Doria Pamphilj con i suoi 184 ettari, è il parco più grande della città, che custodisce importanti siti archeologici di età romana e vestigia medioevali come l’acquedotto Traiano-Paolo, il Casino del Bel Respiro, il Casale di Giovio. 11-12 2014
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Hotel Bernini Bristol
Da 140 anni la sua posizione strategica lo rende meta preferenziale di un turismo business internazionale e di una clientela leisure raffinata e esigente
randi celebrazioni all’Hotel Bernini Bristol di Roma. Lo scorso 29 ottobre è stato festeggiato infatti il 140° anniversario dell’inaugurazione della struttura, che nel 1874 vide l’apertura in una delle piazze storiche più famose della Capitale. Una mostra fotografica allestita nella Hall ad ingresso libero ripercorre la storia del Bernini Bristol grazie a rarissime testimonianze fotografiche. Originariamente commissionato dalla fami-
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glia Barberini su disegno dell’architetto Francesco Azzurri, l’hotel passò poi alla famiglia dei Principi Corsini. Fino alla fine dell’Ottocento era aperto da settembre a metà maggio per ospitare durante la season alcune tra le più celebri casate dell’epoca, dai Rockefeller ai Vanderbilt, ma anche diplomatici, ambasciatori e personaggi influenti che soggiornavano nella Capitale. Nel 1919 al Bristol fu costituito il governo Nitti mentre, durante la marcia su Roma, diventò il quartier generale del comando dell’operazione. Con il motto “A tout Seigneur tout honneur”, il Bristol continuò ad ospitare nomi illustri come Gabriele D’Annunzio, il Duca d’Aosta, Mussolini e molti altri.
Nuovo secolo, nuovo corso Alla fine degli anni ’30 del Novecento, il palazzo ottocentesco di quattro piani fu completamente demolito e sulla stessa area di 1000 mq venne eretto l’attuale albergo (otto piani e 3 interrati) che, grazie alle sue dotazioni all’avanguardia, fu definito “l’albergo più moderno d’Italia”. Al nome originale Bristol venne aggiunto Bernini in onore dell’autore della fontana del Tritone che domina la piazza. Dopo la guerra, l’albergo fu punto di riferimento di
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SPECIALE ROMA 140: numero fortunato per offerte e sconti speciali In occasione di questa importante ricorrenza, l’Hotel Bernini Bristol propone promozioni imperdibili all’insegna del fortunato numero 140. Soggiorni in suite con 140 euro di sconto sulla miglior tariffa disponibile, oppure un pernottamento in camera classic al prezzo speciale di 140 euro per persona, comprensivo di lunch di benvenuto e bottiglia di spumante celebrativa. E ancora, uno squisito menù al Roof Restaurant L’Olimpo a 140 euro a coppia; oppure due massaggi nel SINA Wellness Club a 140 euro; o l’utilizzo della saletta meeting (fino a 10 persone) per un ora a 140 euro. Per informazioni e prenotazioni: www.sinahotels.com.
politici e imprenditori, da Winston Churchill a Aristotele Onassis. Negli anni Sessanta divenne un famoso ritrovo glamour della Dolce Vita grazie alla sua Taverna che lanciò artisti come il Quartetto Cetra e l’orchestra di Renato Carosone. Nel 1973 l’albergo fu acquisito da Sina Fine Italian Hotels, che ne ha ristrutturato le camere e le suite secondo criteri più moderni. Oggi l’albergo gode di grande prestigio con le sue 127 camere tra cui le suite Tritone e Trevi al sesto piano dell’albergo, dotate di palestra privata e piscina sulla terrazza, con una vista spettacolare sui monumenti di Roma. Inoltre, nell’anno 2000, in occasione del Giubileo, l’hotel ha inaugurato all’ottavo piano L’Olimpo, il ristorante più elevato del centro storico con vista a 360° sulla città. La posizione strategica del Bernini Bristol lo rende meta preferenziale di un turismo business e leisure internazionale. L’albergo offre inoltre cinque sale con varie capienze fino a 100 persone, attrezzate per ogni necessità
ed in grado di soddisfare il meeting planner più esigente. Molte sale, inoltre, godono di ampie finestre con luce naturale oltre ad un completo isolamento acustico. Se aggiungiamo a questo la facilità con la quale si raggiunge l’albergo, il comfort offerto dalle camere, l’alta qualità della ristorazione ed i servizi disponibili nel centro benessere dell’albergo, si crea un cocktail di sicuro successo per ogni tipo di meeting e di evento aziendale. C.C.
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Hotel Diana Roma
Proposte personalizzate, sia leisure che gourmet e un’offerta molto ricca e competitiva. Fortemente legata alla tradizione dell’accoglienza e al servizio impeccabile
na posizione centralissima nel rione Monti accanto al Teatro dell’Opera e a un passo da via Nazionale, dalla Stazione Termini e dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, e alle spalle una grande tradizione di famiglia. Alla guida dell’Hotel Diana Roma c’è oggi Carlo De Angelis, proprietario attento e appassionato dei dettagli di arredo. Vero punto di forza è la terrazza dell’Hotel, in una posizione esclusiva nel centro di Roma, e il ristorante “Roof Garden L’Uliveto”,
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dove oltre ad una vista panoramica a 360° incorniciata dal verde delle piante di ulivo si possono gustare le specialità gastronomiche proposte dallo chef o semplicemente sorseggiare un drink nell’angolo bar. «Anche quest’anno», continua Cecilia De Angelis, Sales&Revenue Manager, «abbiamo deciso di continuare ad ampliare e arricchire la nostra offerta gastronomica, soprattutto nel servizio di ristorazione. Presso il Ristorante “L’Uliveto” è possibile organizzare a cornice dei meeting coffee breaks, welcome drinks, pranzi di lavoro a buffet o serviti. Questa proposta comprende menu più strutturati, personalizzabili per ogni evenienza, dai menu a buffet finger food, che spaziano su un ventaglio di proposte originali privilegiando verdure e primizie di stagione, ai
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SPECIALE ROMA Carlo De Angelis: uno sguardo al futuro con qualità e tradizione
menu serviti, attingendo alla cucina mediterranea senza perdere un carattere internazionale, fino ai menu gala dinner, dove è possibile scegliere tra menu di carne e pesce, in tre o quattro portate. Tutti i menu propongono, inclusi nel costo, una selezione di vini da cantine esclusive e del territorio. Anche per la prima colazione, tutti i prodotti offerti sono rigorosamente homemade, preparati con attenzione dai nostri chef partenopei».
Ampia offerta di servizi privilegiando il massimo comfort L’Hotel dispone di 160 camere compresa una junior suite, dotate di telefono diretto, aria condizionata, minibar gratuito, Pay TV, connessione Internet tramite WIFI (sempre gratuita) e cassette di sicurezza. Gli ambienti sono stati recentemente rivisitati, tutti con soluzioni personalizzate e di gusto, mantenendo il parquet in alcune camere e giocando su nuances armoniche per gli arredi, con grande cura per ogni dettaglio. Particolarmente accogliente la junior suite, quasi un mini appartamentino, creata dall’unione di due camere e composta da un’accogliente soggiorno, un’ampia stanza con letto matrimoniale e un elegante bagno con ampia doccia dove è possibile attivare la funzione bagno turco. Tonalità di giallo, rosso e arancio mantengono viva l’incidenza dei colori; a questo si aggiunge una gamma di servizi fondamentali, soprattutto quando si è in viaggio, come un servizio di conciergerie aperto 24 su 24, possibilità di transfert per l’aeroporto, possibilità di servizio di auto privata con autista, fino alla prenotazione di tour per la città su pullman privati e open bus, o prenotazioni
Grande attenzione al servizio, comfort e tradizione. Sono questi i tre punti di forza dell’Hotel Diana di Roma, nato quasi settantacinque anni fa da un’intuizione di Benedetto De Angelis che trasforma lo stabile in hotel già nel 1939. «La nostra famiglia», afferma Carlo De Angelis (nella foto), ha assistito in tutti questi anni a cambiamenti importanti, sia nelle dinamiche del turismo nazionale che nei flussi internazionali, senza dimenticare il contributo di Internet, che ha reso l’accesso alle informazioni turistiche immediato e altamente fruibile. Il viaggiatore di oggi è molto più consapevole di un tempo. Anche se abbiamo sempre cercato di aggiornare la nostra offerta, rendendola competitiva, abbiamo fortemente voluto mantenere la nostra tradizione di qualità, magari accompagnandola con una rinnovata ricchezza nelle proposte. Questa è stata senz’altro una scelta vincente».
di visite guidate per piccoli gruppi, alla scoperta delle bellezze artistiche della Capitale. Ampia e modernamente attrezzata la zona congressuale, fornita di 4 sale riunioni, con una capienza massima di 80 posti a platea. Tutte le sale godono di luce naturale e sono dotate di schermo elettrico a scomparsa, proiettori collegati con PC, impianto audio, televisori al plasma 42”. Il tutto è comandato da una saletta di regia completa di monitor ed amplificatori. Sempre nella direzione di ampliare l’offerta dei servizi e di privilegiare il ventaglio di comfort e ospitalità dell’Hotel, è attiva anche l’area snack con buffet accanto al bar, ricca di specialità gastronomiche italiane di stagione, ma anche di piatti internazionali, creando uno vero spazio alternativo di relax con open bar e happy hour nel tardo pomeriggio. C.C.
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Hotel Eden Roma
In perfetta linea con il concetto di “special hotel” che rende uniche le strutture della Dorchester in tutto il mondo, l’hotel punta ad un’accoglienza top level personalizzata
nico, un’icona di stile. Soggiornare all’Hotel Eden di Roma vuol dire scegliere un modo di viaggiare, un gusto per l’ospitalità esclusiva, una destinazione simbolo. Vuoi per gli ambienti raffinati ed eleganti, vuoi per il massimo comfort delle sue lussuose camere e per la vista mozzafiato che si gode dalla sua posizione. Originariamente costruito nel 1834 e poi convertito in Hotel nel 1889, Hotel Eden è a Roma uno degli hotel più popolari e celebri tra famiglie reali, capi di stato e celebrities di tutto il mondo. Più di 120 anni dunque, ma l’Eden non li dimostra. L’anima dell’hotel, di recente entrato a far parte della esclusiva catena Dorchester Collection, risiede nel giusto equilibrio tra architettura d’interni, servizio e accoglienza. Le origini dell’albergo, che risalgono all’inizio del secolo,
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sono da subito evidenti nei colori tenui, nei decori sobri, nei mobili pregiati e nei dipinti e nelle stampe in stile classico. Ideale per soggiorni di lavoro o di piacere, l’hotel offre accesso a rete Internet ad alta velocità e aree di lavoro elegantemente progettate in ogni camera.
Exclusive Couture Shopping, idee per viaggiare Con la nuova gestione nessun brusco cambiamento, ma piuttosto un’attenta valorizzazione di ambienti e spazi, e soprattutto una rafforzata offerta nell’accoglienza al cliente e nei servizi sempre più personalizzati e d’ispirazione internazionale. Tra questi uno speciale pacchetto, l’Exclusive Couture Shopping, che propone un’esperienza molto esclusiva di accesso alle migliori boutique di Roma prima dell’apertura ufficiale dei saldi, alla scoperta di brand di alta moda come Armani, Alberta Ferretti, Battistoni, Bulgari, Burberry, Church, Damiani, Gucci, Max Mara, Mont Blanc e Trussardi. La proposta di soggiorno comprende: una colazione a buffet nel ristorante panoramico “La Terrazza”, una sorpresa di benvenuto, il trasferimento da/per via Condotti/Piazza di Spagna in Mercedes classe E o Bentley Flying Spur, l’accesso ai pre-saldi con trattamento Vip in
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SPECIALE ROMA
alcune selezionate boutique d’alta moda nello shopping district romano. A questo pacchetto è possibile affiancare anche tour esclusivi con guida privata, alla scoperta dei tesori artistici più importanti della Città Eterna. «L’Hotel Eden», conferma il Direttore Luca Virgilio, «è unico nel suo genere. L’entrata nel portfolio della Dorchester Collection è in perfetta linea con il concetto di “special hotel” che rende uniche le strutture della Dorchester in tutto il mondo, nell’ambito di una strategia dell’accoglienza top level che appartiene di diritto a questo storico albergo».
dere l’intensa atmosfera durante la serata del 31 dicembre, con il sesto piano dell’Hotel interamente decorato per le feste, musica dal vivo e menù sorprendenti, per una serata indimenticabile con una vista emozionale della città, illuminata dai fuochi d’artificio. «Il viaggiatore esigente, sia leisure che business, che sceglie di soggiornare da noi», conclude Virgilio, «difficilmente dimentica le atmosfere estremamente accoglienti e di massimo comfort che contraddistinguono Hotel Eden, un albergo magico, un location capace di riassumere in un luogo una destinazione». C.C.
Intense atmosfere per un albergo magico In effetti, la sua vista sui sette storici colli di Roma, la splendida Terrazza dell’Eden, il Bar e il Giardino al sesto piano, da sempre regalano agli ospiti soggiorni unici, da non dimenticare. Il ristorante La Terrazza è stato recentemente indicato da The Daily Meal come uno dei migliori 101 ristoranti d’albergo del mondo, già premiato nel novembre del 2012 con una stella Michelin sotto la guida dell’executive chef Fabio Ciervo. Per celebrare le festività in stile, molte sono le proposte di gourmandise da non perdere: la cena della Vigilia e il pranzo di Natale sono serviti presso il ristorante con un straordinario menù, che delizierà i palati più raffinati, tra cui tortelli ripieni di cavolfiore e tartufo nero, in brodo di cappone affumicato al pino, oppure carrè e scamone d’agnello di Laticauda, senape di Digione, patata fondente e chiodini, e altre delizie che attingono alla tradizione culinaria italiana, con prodotti selezionati e di altissima qualità. Da non per11-12 2014
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Hotel Quirinale
Strategicamente vicino al centro della Capitale, le sue atmosfere senza tempo sono da sempre un punto di riferimento privilegiato per il Mice internazionale
plendido 4 stelle situato proprio nel cuore della Città Eterna, l’Hotel Quirinale è il luogo ideale per trascorrere un soggiorno indimenticabile, ma anche cerimonie, meeting e congressi in un’atmosfera d’altri tempi, con la possibilità di usufruire di ambienti spaziosi ed eleganti, ma al contempo riservati e funzionali. In questo albergo di tradizione tipicamente italiana si respira ancora la storia secolare della città. I numerosi mobili d’epoca in stile imperiale e le decorazioni antiche presenti in tutte le stanze pubbliche e private dell’albergo conferiscono all’Hotel Quirinale quel-
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l’atmosfera di particolare eleganza e di charme che lo caratterizzano in modo originale e personalissimo.
Mice internazionale in spazi esclusivi Una tradizione di accoglienza che viene però costantemente aggiornata e tenuta al pas-
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so con i tempi da una direzione attenta e d’impronta internazionale. «La nostra struttura», sottolinea il direttore Domenico Miloni, «si è sempre saputa adattare alle dinamiche del turismo Mice internazionale alla ricerca di quell’immancabile tratto made in Italy, per cui siamo famosi nel mondo. Prima di tutto, la posizione dell’Hotel è strategicamente vicina al centro pulsante della Capitale; questo rende più forte e inaspettato il contrasto con l’atmosfera completamente rilassata e gradevole dei nostri ambienti, una vera oasi di pace, gratificata anche da un suggestivo giardino interno, fulcro dell’hotel anche durante la stagione invernale, grazie all’uso di lampade termiche. La nostra offerta per meeting e business è costantemente attualizzata alle esigenze della tecnologia moderna». Tutte le aree comuni, le sale e le camere sono cablate con wi-fi gratuito. Una splendida sala d’epoca, nei colori del bianco e del verde tenue, funge da plenaria per eventi di rilievo con capienza fino a 250 persone, sempre in luce naturale e sempre con facile accesso. A questa si aggiungono un’ampia galleria, tre salette di sostegno fino a 35 posti e
il Salone Impero, utilizzato generalmente per cocktail formali fino a 350 ospiti. Inoltre, l’albergo mette a disposizione gratuitamente le attrezzature tecniche. Altro materiale tecnico è disponibile su richiesta, così come lo staff professionale personalizzato per l’assistenza agli eventi. Sia per i banchetti che per le cene di gala, luogo ideale è il “Ristorante Rossini”, un sofisticato spazio gourmet che si apre con un’ampia vetrata sul raffinato giardino interno e che può ospitare fino a 120 persone nella formula cocktail. Alcune serate, inoltre, sono allietate da musica serale ever green rigorosamente dal vivo.
Quick lunches e delizie gastronomiche Molti gli appuntamenti break e quick lunches della giornata, nel “full daydining Rossini area”, aperto dalle 10.30 a mezzanotte,con un menu che spazia da snacks veloci, insalate, pizze assortite (anche per celiaci) ad una vasta scelta di piatti tipici, ricercati, ma sempre legati alla tradizione gastronomica italiana e romana in particolare o alle specialità stagionali, in un connubio di gusto e atmosfera di grande suggestione. Inoltre, da non dimenticare, il Bar Foyer del vicino Teatro Opera, la cui gestione è affidata sempre all’Hotel Quirinale e con cui l’Hotel ha da sempre uno stretto legame di sinergia. Sinonimo di tradizione e grande ospitalità – indipendente e italiana – l’Hotel Quirinale persegue l’arte classica dell’hotellerie, quella più vera, fatta di cortesia e affabilità e grande attenzione ai dettagli, come è d’obbligo in uno dei più antichi alberghi della Capitale. C.C. 11-12 2014
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Hotel Splendide Royal
Premiato da poco e arricchito dalla nuova ed elegantissima Crystal Lounge, la ballroom più esclusiva di Roma, il cinque stelle romano si conferma location di stile e di gourmandise d’altri tempi. Ristrutturato e rinnovato, lo Splendide è oggi un albergo simbolo della migliore tradizione dell’ospitalità italiana di livello internazionale. Le 52 camere doppie superior e deluxe, le 7 Junior Suite, le 9 Suite, la Presidentiale la Villa Borghese Suite hanno mantenuto i sontuosi decori, i legni dorati e le nuances barocche – blu pervinca, giallo oro e rosso intenso –. Molte hanno spaziose terrazze con una splendida vista sul verde di Villa Borghese.
Comfort e grande gastronomia per un Mice 5 stelle La sapiente e radicale ristrutturazione ha garantito all’albergo un comfort all’avanguardia e i plus della tecnologia più avanzata. Gli spazi dedicati dallo Splendide ai congressi e ai meeting sono tre, la Sala Barberini, la Sala Ludovisi e il Salone della Suite Presidenziale. Sono in grado di ospitare da dieci a cinquanta persone, per riunioni e convegni, ma anche per conferenze stampa, mostre o eventi particolari. È possibile acco-
mbienti lussuosi e accoglienti e una terrazza dal panorama mozzafiato su Roma sono i tratti caratteristici dell’Hotel Splendide Royal, un cinque stelle lusso nel cuore nobile e culturale della Capitale frequentato da chi privilegia il servizio e le atmosfere che caratterizzano solo gli alberghi più esclusivi. Boiseries alle pareti, stucchi dorati, specchi e giochi di luce contribuiscono a creare una dimensione magica, avvolgente ed esclusiva, un fascino
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SPECIALE ROMA Splendide Royal 1° hotel romano ai Condé Nast Readers’ Choice Awards 2014 gliere gli ospiti con buffet e cocktail di benvenuto, ma anche con cene di gala esclusive servite sia al “Mirabelle” sia nella “Crystal Lounge”, godendo dello splendido e unico panorama della città di Roma. Ed ecco l’altro punto di forza, la gastronomia, con il Ristorante Mirabelle, una delle più belle ed eleganti terrazze gourmet di Roma: 130 coperti di cui 40 sulla terrazza, portato tra i top della città dall’indiscussa professionalità del Restaurant Manager Bruno Borghesi e, oggi, luogo d’incontro privilegiato per ospiti di riguardo sia italiani che internazionali.
Cinque sono gli elementi elencati come rilevanti che hanno portato l’hotel a conquistare un primo posto tra i migliori hotel romani e un settimo posto tra i Migliori Hotel Italiani nella classifica di Condé Nast Readers’ Choice Awards 2014, prestigioso premio indetto dall’autorevole rivista Traveler. Particolarmente graditi sono la posizione tranquilla dell’hotel e la vista sul parco di Villa Borghese, gli arredi ispirati al 18esimo secolo e il servizio preciso e accurato. Il punteggio più elevato è stato raggiunto dal Ristorante Mirabelle, con la sua magica terrazza al settimo piano. Infine, gli appassionati di cinema hanno dimostrato il loro grande apprezzamento per il lampadario della hall, lo stesso che ha illuminato il salone da ballo ne “Il Gattopardo” di Visconti.
Crystal Lounge, la ballroom più esclusiva della Capitale A questo si aggiunge la Terrazza della“Crystal Lounge”, capace di accogliere fino a 110 persone, una location ricercata per cene di gala, pranzi di lavoro ed esclusivi banchetti, Situata al sesto piano, sotto il ristorante Mirabelle, regala, grazie al suo gioco di vetri e specchi, un’atmosfera suggestiva e una vista unica sullo splendido parco di Villa Borghese. 130 ospiti seduti, 250 per un cocktail in piedi e 120 per un buffet, questi gli spazi a disposizione di chi decide di scegliere la Crystal Lounge per rendere speciale il proprio evento. Lo stile sobrio e contem-
poraneo fa sì che la Lounge sia adatta a occasioni di ogni genere, dai matrimoni alle convention aziendali, da incontri per piccoli gruppi alla celebrazione di importanti anniversari, in linea con l’idea di ospitalità della Collection Naldi di cui fa parte l’hotel. «Noi della Roberto Naldi Collection», afferma il presidente Roberto Naldi, «sappiamo quanto ogni evento sia importante per i nostri clienti ed è per questo che abbiamo voluto aggiungere una nuova possibilità di scelta con la Crystal Lounge, uno spazio unico nel quale brillano i riflessi della grande bellezza capitolina insieme all’eccellente offerta gastronomica e l’ospitalità del Mirabelle, rinomata a livello internazionale». C.C.
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Palazzo Montemartini
La struttura, appartenente a Ragosta Hotels Collection, è la perfetta espressione del motto aziendale “Define your lifestyle”
na location unica, caratterizzata da un mix di stile classico e contemporaneo, e un concetto di soggiorno basato sull’eccellenza del servizio. Palazzo Montemartini è la punta di diamante di Ragosta Hotels Collection, gruppo alberghiero italiano che include altre tre prestigiose strutture a 5 stelle: l’Hotel Raito e il Relais Paradiso, in Costiera Amalfitana e La Plage Resort a Taormina in Sicilia. L’hotel romano interpreta bene la filosofia del Gruppo “Define your Lifestyle” che si rivolge a coloro che amano abbinare al proprio stile di vita l’eccezionalità della destinazione, e godere di servizi unici e prodotti esclusivi. «L’ingresso dell’hotel nel portfolio del Gruppo ha portato nuovo slancio a Ragosta Hotels Collection», afferma Giuseppe Marchese, Managing Director, «Palazzo Montemartini va a completare l’offerta già variegata
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del brand Ragosta Hotels Collection, una catena 100% made in Italy in grado di esprimere il lusso in tutte le sue forme in location uniche ed esclusive che rispondono a desideri ed esigenze di tutte le tipologie di viaggiatori leisure, business e Mice». Punti di forza? Prima di tutto la struttura, un gioiello architettonico sia per i materiali che
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Ragosta Hotels: meeting, business e wedding al top
per le forme contemporanee. In questo contesto, luce, acqua e materiali pregiati creano un effetto unico di straordinaria personalità in cui gli elementi classici si accostano a forme moderne dal gusto ricercato. Comfort, lusso, linee architettoniche all’avanguardia, ma anche recupero integrale (e conservazione) delle gloriose vestigia della Roma imperiale.
Palazzo Montemartini è una location ideale e centralissima, a due passi dalla Stazione Termini, per meeting, congressi e workshop. Alle aziende mette a disposizione: una sala meeting con capienza di 160 persone, la Sala Archi, (100 posti a sedere), 5 business junior suite con sala meeting private e la Penthouse Suite, che si sviluppa su due livelli per un totale di 180 mq, con terrazza panoramica di 120 mq. L’ampia e diversificata offerta congressuale testimonia la grande attenzione dimostrata dal management di Ragosta Hotels Collection per il comparto. «Grazie all’offerta delle quattro strutture del Gruppo, l’ospite si sente seguito in ogni esigenza, sia che si tratti di organizzare un incontro di lavoro (a Palazzo Montemartini), un matrimonio o un soggiorno benessere (all’Hotel Raito), o una grande festa privata (al Relais Paradiso) o una vacanza di mare e relax (a La Plage Resort). «Ragosta Hotels», conclude Marchese, «è sempre a fianco del viaggiatore con un ventaglio di proposte in grado di soddisfare ogni suo desiderio». C.C.
Relax e benessere Aperto da circa un anno all’interno di uno storico palazzo dell’Ottocento adiacente il complesso delle Terme di Diocleziano e a due passi dalla Chiesa di Santa Maria degli Angeli, ha conservato nella propria corte interna alcuni tratti delle antiche Mura Serviane. Nelle 82 camere, di cui 22 suite, una diversa dall’altra, l’ospite trova lenzuola di raso di cotone, avendo a disposizione bagni lussuosi in marmo con lavabi in pietra scavata e vasche in lastre assemblate. Per i cultori del wellness c’è l’esclusiva Spa ExPure da 600mq, un centro benessere che gode di luce naturale e dispone di tre sale dedicate ai trattamenti, una piscina riscaldata di dodici metri ed una piscina rigenerante e idroterapica, al centro di percorsi di inatteso piacere oltre ad un hammam, una sauna, una stanza del sale, una stanza del suono, docce cromo terapiche, una palestra attrezzata ed un’area relax con un corner per la degustazione di tisane. L’offerta benessere di Palazzo Montemartini prosegue anche nelle suite: a disposizione degli ospiti ben 8 Spa junior suite, ognuna dotata di una piscina privata in pietra con idromassaggio, area sauna &hammam.
Scelte di gusto per l’offerta gourmandise Di ottimo livello anche l’offerta enogastronomica. Il ristorante&lounge bar di Palazzo Montemartini, “Senses”, è il luogo privilegiato per scoprire le proposte dell’Executive chef Simone Strano e della sua brigata, impegnati a coniugare i piatti tipici della tradizione italiana e mediterranea con quelli della grande cuisine internazionale, affiancati da esperti mixologist. Una proposta che è in grado di soddisfare i palati più esigenti. L’angolo della Champagneria offre un’ampia carta delle bollicine con sfizi italiani, in uno scenario di grande suggestione. Gli ospiti hanno a disposizione anche un menù interamente vegetariano, e menù personalizzati per bambini.
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Parco dei Principi Grand Hotel & Spa Comfort, lusso e ospitalità a cinque stelle, per un Urban Resort di classe all’insegna dell’autentico Italian Style
Meeting: spazi flessibili e funzionali
ornice ideale per incontri ed eventi speciali, con un centro benessere premiato come Best Contemporary Spa, il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa è un’oasi nel cuore urbano di Roma, affacciato su Villa Borghese e a pochi passi da via Veneto, in uno degli angoli più ricercati della Capitale. «Siamo un rifugio amato da politici e celebrità di tutto il mondo», conferma il direttore Gerardo Fruncillo, «una location ideale per un soggiorno esclusivo all’insegna del lusso e della discrezione».
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Il Centro Congressi è considerato una top location per pranzi di lavoro, riunioni, eventi speciali e congressi. L’Hotel dispone di 18 sale meeting, tra cui la Sala “Fernandes”, dotata di luce naturale ed accesso indipendente dall’hotel, che può ospitare fino a 900 persone con allestimento a platea; i soffitti alti più di 5 metri donano respiro alla sala che si affaccia sul giardino interno dell’hotel grazie ad ampie e luminose porte finestre. La Sala “Farnese”, situata al primo piano del Centro Congressi, può ospitare fino a 400 persone a teatro e può essere adattata a tutte le esigenze di set up, grazie a pannellature mobili che la collegano alle altre 3 sale meeting adiacenti, è la cornice perfetta per meeting, conferenze stampa e lanci di prodotto e la terrazza esterna permette di godere di un panorama unico sul giardino dell’hotel e le antiche mura. La Sala “Sforza”, inaugurata nel 2010, è un ampio spazio multifunzionale dotato delle più moderne tecnologie e adatto ad ogni tipo di conferenze ed eventi fino a 450 persone. Il Centro Congressi dispone anche di un ampio foyer e spazi antistanti dedicati che lo impreziosiscono, rendendolo flessibile e funzionale. I numerosi spazi interni ed esterni permettono inoltre la realizzazione di eventi F&B di ogni genere: l’ampio e luminoso Giardino d’Inverno è l’ambiente ideale per banchetti, cocktail e indimenticabili cene grazie ad una bellissima atmosfera arricchita da un’esclusiva terrazza, luogo memorabile per godere di un momento di relax immerso nel verde; ricevimenti di gala, do-
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po cena, coffee break e numerose altre soluzioni sono possibili nella Sala Farnese che si affaccia sul giardino interno; feste a tema, cocktail e buffet lungo il bordo della piscina esterna arricchiscono la vasta ed originale gamma di servizi.
Comfort e lusso Italian Style Qui al Parco dei Principi niente è lasciato al caso. Sia la gastronomia, grazie ad un raffinato ristorante con cucina mediterranea, che l’Area Benessere, con la Prince Spa, un esclusivo spazio di 2.000mq concepito per garantire la tranquillità e l’intimità dei suoi ospiti, dotato di una maestosa piscina interna di 25 metri depurata ad ozono. Il Parco dei Principi offre 179 camere eleganti e confortevoli. Lussuose e raffinate le 24 suites e unica nel suo genere la Royal Suite, un appartamento di 400 mq con terrazzo panoramico e cucina privata. L’Hotel è anche il quartier generale della Roberto Naldi Collection. «Negli alberghi del mio Gruppo», afferma Roberto Naldi, «l’ospitalità e l’accoglienza personalizzata tipiche degli Hotel di proprietà si sposano nella massima armonia
con l’alta professionalità e gli standard qualitativi elevati che caratterizzano le più prestigiose catene alberghiere internazionali. Per questo ho voluto creare alberghi lussuosi e regali, connotati allo stesso tempo da un’atmosfera calda e familiare». La Roberto Naldi Collection è un portfolio esclusivo di cinque alberghi lusso dal carattere fortemente italiano e dallo spirito internazionale, di cui Roberto Naldi è presidente: il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa, l’Hotel Splendide Royal e l’Hotel Mancino 12 a Roma, lo Splendide Royal e il Grand Hotel Eden a Lugano. C.C.
Hotel Mancino 12 Ultima perla della Roberto Naldi Collection, il centralissimo Hotel Mancino 12 è a pochi passi dalla Fontana di Trevi, in una posizione unica del centro di Roma, vicino al rinascimentale Palazzo Guglielmi e a Piazza Venezia. Qui è la posizione strategica il vero valore aggiunto, perfetta per chi cerca un hotel sia per soggiorni di lungo periodo sia per un weekend nel cuore della Capitale. All’ultimo piano, una suite con balconcino panoramico permette di assaporare l’atmosfera della città dall’alto. Tutte le camere dell’hotel accolgono l’ospite con eleganza e intimità, sensazioni ideali per vivere il centro di Roma con grandi energie.
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Polo Congressuale Bettoja Hotels Un’offerta funzionale ed esclusiva, forte di un’ospitalità di grande tradizione che si conferma come uno dei più importanti punti di riferimento per il turismo congressuale della Capitale pochi passi dalla Stazione Ferroviaria Roma Termini, nel centro di Roma, i quattro alberghi Bettoja Hotels, Mediterraneo, Massimo d’Azeglio, Atlantico e Nord Nuova Roma, rappresentano un’offerta unica e altamente funzionale: il “Polo Congressuale Bettoja”, con 661 camere, 14 sale meeting & eventi, 2 ristoranti, 2 roof garden e una cantina storica. Un punto di riferimento esclusivo reso possibile anche da una grande tradizione di ospitalità con una forte attenzione alla ristorazione. Infatti, il Gruppo Bettoja Hotels, uno degli ultimi capisaldi di catena totalmente privata a Roma, vede le sue origini nel 1875 quando la famiglia Bettoja, piemontese di origine, acquista il Ristorante Massimo d’Azeglio.
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Quattro strutture diverse e complementari
Sotto, l’Hotel Massimo d’Azeglio. A destra, due immagini dell’Hotel Mediterreaneo
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Fra tutti è l’Hotel Massimo d’Azeglio che ha saputo mantenere nel tempo l’atmosfera di raffinata eleganza che ne costituisce la cifra distintiva. Per la clientela business mette a disposizione tre aree dedicate, tra cui la “Sala d’Azeglio”, dotata di attrezzature tecnologiche all’avanguardia, in grado di ospitare fino a 90 persone. Nello stesso albergo si trova anche lo spazio più ampio disponibile nel Polo, il grande “Salone Risorgimento”, punto d’incontro ideale per meeting e congressi: ha una superficie di 168mq con una capienza massima di 180 personeed è attrezzato con le ultime tecnologie audiovisive. La sala adiacente, “Umberto I”, può ospitare colazioni o pranzi di lavoro riservati. Particolare, la Cantina Storica, con la sua pregiata collezione di vini, ambiente ideale per cene di gala o eventi conviviali immersi in un’atmosfera esclusiva. L’Hotel Mediter-
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raneo è invece un’elegante edificio art decò di dieci piani, che ne fanno la struttura ricettiva più alta del centro storico e dalla cui terrazza, il Roof Garden che può ospitare eventi conviviali fino a 60 persone, è possibile abbracciare con lo sguardo l’intera città. L’hotel è il punto di arrivo perfetto per organizzare meeting nazionali e internazionali. Qui si incontrano in armonia arte, storia e business. Struttura di punta del Gruppo, dispone di 6 sale polifunzionali per meeting ed eventi tra cui: la “Sala Mediterraneo”, 90mq e capienza massima di 80 persone; la “Sala Lago Maggiore” 72mq e capienza massima di 50 persone, chiamata così per via della sua forma ovale; la “Sala Tirreno”
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38mq e capienza massima di 30 persone, usata per piccole riunioni d’affari o colloqui di lavoro; la “Saletta Savoia”, che può ospitare fino a 6/8 persone e viene utilizzata per piccoli progetti e riunioni d’affari riservate. Anche l’Hotel Atlantico, offre due sale riunioni funzionali e illuminate dalla luce naturale, la “Sala Gialla” e la “Sala Cavour”, entrambe a piano terra con rispettivamente una superficie di 35 e 46mq. La prima accoglie 20 persone, la seconda fino a 45. Godono di una luce naturale e i pavimenti sono tutti in pregiato parquet. Di più recente costruzione, infine, l’Hotel Nord, che dispone di un ampio Centro Convegni dal design contemporaneo, dotato di tre sale con diverse capienze: la “Sala Planetario”, di 45mq per 45 persone a platea; la “Sala Diocleziano” di 35mq per 30 persone a platea e la “Sala Massimo”, di 36mq per 30 persone a platea. Altro ambiente spesso utilizzato per pre e post congress o per l’organizzazione di aperitivi e buffet è il Roof Garden “La Limonaia”, con vista sul Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e sulle Terme di Diocleziano.
Grande ristorazione ed eventi esclusivi L’efficienza dello staff del Polo Congressuale Bettoja è tangibile anche nella capacità di
creare ogni tipo di evento sempre taylormade, cui si aggiunge una grande ristorazione, in primis con il Ristorante del Massimo d’Azeglio, rinomato in tutta Roma e annoverato nell’esclusiva “Associazione Negozi Storici d’Eccellenza”, che conserva ancora le splendide boiseries dei primi del Novecento. In questo ambiente raffinato, caldo e accogliente, che ha mantenuto lo stile umbertino originario, domina incontrastata la cucina tradizionale italiana; poi con la Cantina Storica,sempre del Massimo d’Azeglio, una vera e propria grotta arredata con i tipici tavolacci di legno, anch’essa rinomata in tutta Roma grazie a una collezione di migliaia di bottiglie di vini pregiati, italiani e francesi e che è diventata luogo di indimenticabili degustazioni di vini e cene a lume di candela; infine, con i due Roof Garden, la meravigliosa terrazza Roof Garden Restaurant&Bar del Mediterraneo, al 10° e ultimo piano dell’hotel, la cui vista mozzafiato accoglie gli ospiti con un punto di vista privilegiato sulle meraviglie della Città Eterna, e il Roof Garden dell’Hotel Roma Nord “La limonaia”. C.C
Sopra, una sala riunioni dell’Hotel Atlantico. In basso, la terrazza dell’Hotel Nord
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Radisson Blu es. Hotel, Rome Parte del gruppo riminese JSH, l’hotel è una sintesi tra eleganza essenziale, materiali innovativi e grandi spazi, con una vocazione business dall’anima MICE
l Radisson Blu es. Hotel, Rome è davvero una struttura capace di sintetizzare il concetto di armonia urbana: design fortemente contemporaneo, ma ben integrato nel contesto storico antico del centro della Capitale, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Termini e facilmente raggiungibile con la navetta di collegamento dall’Aeroporto di Fiumicino, che dista solo 32 km dalla città, un luogo dove le testimonianze più antiche coabitano con il frenetico stile di vita contemporaneo. La gestione è tutta italiana grazie al gruppo JSH, società riminese che può annoverare diverse strutture su tutto il territorio nazionale che spaziano dai Resort di lusso agli hotel di città come Roma, Firenze e Bologna.Il gruppo JSH ha preso in gestione il Radisson Blu es. Hotel a Giugno 2012, mettendo alla guida Gianluca Capone, che ha adottato fin da subito una politica volta al miglioramento della struttura, sia degli ambienti interni che di quelli circostanti.
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Anima MICE per ambienti di design La struttura dispone di 232 camere, comprese 27 suite e 14 camere per gli ospiti disabi-
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li, arredate in diversi stili, ognuna con una personalità propria inconfondibile. Si va dalla “zattera” di Robinson Crusoe alla testiera del letto fatta ad onda, che dà l’impressione di essere a bordo di un’imbarcazione. Ogni camera si affaccia sul cortile – illuminato da luci multicolori – o sulla strada, con vetrate alte dal pavimento al soffitto. E le terrazze delle junior suite, come banchine di una nave, si affacciano su un antico acquedotto romano: sublime contrasto tra antico e moderno. Tessuti e arredamento hanno colori decisi, le pareti sono dipinte secondo una concezione urbana ben definita, i materiali, essenziali come il legno e il vetro, contribuiscono a rendere speciale ogni ambiente. Oltre alle 42 camere standard e alle 125 superior, il Radisson Blu es. Hotel vanta suite particolarissime che rivelano la sua anima fortemente MICE: ecco le 36 business, con testata del letto a forma di onda, doccia o vasca separate dall’ambiente circostante da una parete di vetro satinato, liberate così dalle sovrastrutture convenzionali; le favolose 24 junior suite a struttura aperta, indicate tanto per chi viaggia per affari quanto per la famiglia in vacanza, per un’esperienza indimenticabile; le suite executive, divise in due ambienti, zona notte ed area living con schermo al plasma per i momenti di relax, con bagno e doccia racchiusi da pareti di
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vetro, un’ampia vasca e la terrazza arredata; fino alla suite presidenziale, con vista sulla storia, le arcate dell’acquedotto romano che stanno lì da secoli, appena oltre il cristallo della finestra. È il tempo che si rincorre e fa sfilare in un solo colpo d’occhio i palazzi dell’Ottocento, la Roma post-moderna e offre all’orizzonte le sagome dolci delle colline dei Castelli.
La tecnologia più sofisticata al servizio del business Notevole anche la grande capacità ricettiva del Radisson Blu es. Hotel, grazie ai suoi spazi meeting dinamici, 12 sale modernamente attrezzate ideali per accogliere eventi e incontri aziendali di ogni tipologia. Il Conference Centre è caratterizzato dalla gestione interattiva delle sale senza bisogno di alcuna cabina di regia: tutto viene azionato con un monitor touch screen che consente di chiudere le tende, abbassare le luci, tacitare i microfoni, azionare videoregistratori, DVD, Internet. Le sale sono modulabili (S, M, L, XL) e possono ospitare fino a 500 persone, godono di luce naturale e di connessione wi-fi gratuita. Oltre alla vera e propria funzione congressuale, possono anche essere trasformate in
studio televisivo o fotografico, attrezzate per sfilate di moda e per la presentazione di ogni tipo di prodotto. Al 7° piano la sala meeting “Conference Sette” è invece unica nel suo genere: racchiusa tra vetro e legno, regala ai partecipanti una vista privilegiata della città. La terrazza privata, ad uso esclusivo dei partecipanti, si presta come luogo perfetto per fare una pausa, tra una relazione e l’altra, magari godendosi un piacevole coffe break. Può ospitare fino a 70 persone e si presta a diversi allestimenti. Per piccole riunioni di lavoro l’hotel dispone di 7 “Meeting Suites” (42 mq) la cui capacità massima è di 20 delegati. Infine per eventi particolari dalle emozioni uniche, location ideale è il “Roof Top Pool”, 1.250 mq di vista mozzafiato, con piscina esterna panoramica, due ristoranti, un centro benessere e un’area fitness. Quando la giornata volge al termine, questa terrazza con la sua vista a 360° regala colori di tramonti indimenticabili, emozioni che deliziano anche il palato. Al settimo piano, “Sette” è il raffinato ristorante che propone specialità della cucina italiana spesso rivisitate in chiave contemporanea. Un contrasto tra antico e moderno che, anche in questo, ritrova come sempre una perfetta armonia. C.C.
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Roscioli Hotels
Una grande tradizione di famiglia con ottant’anni di attività, sempre nel segno dell’innovazione, dell’eleganza e di una eccezionale proposta per meeting ed eventi
Il Best Western Hotel Universo. In basso, Best Western Hotel President
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d oggi, il Gruppo Roscioli con le sue stelle di eleganza e la propria storia legata dal 1933 ininterrottamente all’attività alberghiera a Roma, costituisce un’immagine unica nella città Eterna, un avventura iniziata molti anni fa. Nel 1932, a un tavolo del caffè Grand’Italia a Piazza Esedra, due amici propongono a Giuseppe e Anna Maria l’acquisto di una piccola pensione, al secondo piano di un palazzo nobiliare costruito nel 1888 vicino alla Stazione. È l’inizio di una storia, l’inizio della storia della famiglia Roscioli. Nel 1933 nasce la Pensione Roscioli, prima a Roma con acqua corrente in tutte le stanze. Poco prima della guerra, la famiglia rinnova l’albergo così profondamente da stupire gli amici e gli ospiti abituali che lo ribattezzano “Universo”.
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Il destino della famiglia si lega imprescindibilmente alla Capitale e alle vicende d’Italia: nel 1943 l’albergo diviene comando delle truppe tedesche e dopo la Liberazione base dell’esercito britannico. Giuseppe, Annamaria e i suoi figli, Dario, Franco, Claudio e Livio, si trovano a traghettare la famiglia in uno dei momenti più drammatici della nostra storia, ma la passione rimane e si rafforza. Nel nuovo Hotel Universo, i Roscioli continuano ad apportare innovazioni, consapevoli del ruolo dell’accoglienza a Roma: nel 1957, con 300 posti, la Sala Congressi dell’albergo è la maggiore e più moderna di tutta la città. Negli anni la famiglia si amplia, e si rafforza anche la passione: dal 1984, uno dopo l’altro si aggiungono i nuovi alberghi: il President, il Royal Santina, l’Aris Garden, il Claridge, la cui qualità li vede riconosciuti da importanti catene internazionali come Best Western e Hilton. Oggi i 5 Hotels a quattro stelle sono dislocati nel centro storico e non solo, tutti con ubicazioni ideali e strategiche, sia per il turismo leisure che per il turismo business e congressuale.
Mice a grandi numeri Il Gruppo Roscioli Hotels vanta un’offerta Mice d’eccezione, con uno dei più grandi centri congressi in grado di ospitare fino ad un massimo di 800 partecipanti; 27 sale in totale, ideali per accogliere meeting, convention e banchetti. Lo storico Hotel Universo, oggi Best Western, offre 9 moderne sale business di varie dimensioni, assicurando un servizio personalizzato per un totale di più di 800 ospiti e un fitness center dove potersi rilassare. Non lontano dalla Stazione Termini, invece, si trova il Best Western Hotel President, bu-
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A sin., l’Hilton Garden Inn Rome Claridge. Sotto, l’Aris Garden Hotel
siness oriented, struttura del gruppo Roscioli recentemente ristrutturata. In una delle zone più eleganti di Roma, nel quartiere Parioli, ecco invece l’Hilton Garden Inn Rome Claridge: a disposizione degli ospiti, fitness center, 93 camere e alcune splendide Junior Suite, tutte estremamente silenziose. L’Aris Garden Hotel invece, situato in posizione strategica vicino l’aeroporto di Roma Fiumicino, l’Eur e la nuova Fiera di Roma, è la cornice ideale per ricevimenti e feste, immerso com’è in uno splendido giardino con piscine e fitness center. Un particolare riguardo per il Best Western Premier Royal Santina, vicino alla Stazione Termini, dove le scelte di design e l’utilizzo di materiali innovativi e sperimentali, lo rendono unico nel suo genere.
Il successo di questa grande tradizione viene consegnato nelle mani dei nipoti che continuano ad accogliere l’ospite con il calore della tradizione e l’innovazione che la famiglia porta nelle proprie strutture, ma che, soprattutto, si esprime attraverso un sentimento trasmesso da padre in figlio, dall’inizio del Novecento a oggi: la passione. Siamo alla quarta generazione, e la storia continua... C.C.
Due immagini del Best Western Premier Royal Santina
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SPECIALE ROMA SELECTED BY MM
Sheraton Golf
Parco de’ Medici Hotel & Resort Autentico Resort immerso nel verde, il complesso è una meta privilegiata per eventi leisure, meeting e post congress, ma anche per golfisti, grazie al suo meraviglioso campo da golf con 27 buche
o Sheraton Golf Parco de’ Medici è il più grande branded Hotel d’Italia, con un’offerta d’eccezione: tre strutture, 817 camere, 42 meeting rooms, 4 ristoranti, 4 bar e uno splendido campo da golf da 27 buche di richiamo internazionale. Da sempre sensibile alle esigenze della clientela meeting e congressuale, che costituisce il 62% dell’occupazione, l’hotel rappresenta un’ottima scelta anche per il turista leisure che qui trova un’ospitalità completa e tailor made.
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Una piccola città nel verde A fare dello Sheraton Golf Parco de’ Medici un punto di riferimento dell’hotellerie capitolina contribuiscono un programma di ini-
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ziative di marketing innovativo e competitivo e la direzione di Paolo Bellè che ne ha saputo individuare, valorizzandoli, i punti di forza, come, per esempio, il Golf Club Parco de’ Medici. «Oltre ad aver aggiornato il sito del nostro Golf Club», spiega Bellè, «abbiamo creato pacchetti specifici per tour operators abbinati a iniziative leisure (comecity tours, percorsi shopping, escursioni culturali e di svago anche fuori città, oltre a degustazioni tipiche). Inoltre abbiamo stretto accordi di collaborazione con altri Club di Roma per dare la possibilità ai nostri clienti di giocare anche su altri campi della Capitale. Proponiamo poi sconti speciali nei nostri ristoranti, bar e creiamo occasioni di incontro tra golifisti. Chi lo desidera può anche prendere lezioni a prezzi vantaggiosi dai nostri maestri professionisti. Quest’estate, per esempio, abbiamo ospitato un’importante Clinic di Golf con il professionista Craig Stadler. Anche la nostra scuola di Golf per bambini ha avuto grande successo, così come il video che abbiamo realizzato recentemente e che racconta la storia del nostro Golf Club, spiegando le caratteristiche e le difficoltà tecniche del campo». Immerso in 80 ettari di natura, a pochi chi-
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SPECIALE ROMA
lometri dal centro della città, dalla Nuova Fiera Di Roma e dall’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, l’hotel è una piccola città nel verde, un’oasi di tranquillità e privacy. Le camere, 817, sono suddivise in diverse categorie: superior, chalet e villini, deluxe, executive, executive deluxe, junior suites, senior suites e presidential suites. La vista è vasta e rilassante: le camere affacciano sulle piscine, le aree comuni verdeggianti o sul campo da golf.
L’offerta congressuale Per meeting ed eventi, il complesso mette a disposizione 40 sale multifunzionali – tra cui la bellissima Loggia dei Signori in grado di accogliere fino a 550 persone a platea – tutte illuminate da luce naturale e dotate di attrezzature tecniche all’avanguardia. Le sale sono raggiungibili anche con accesso diretto e sono completate dal servizio di Business Centres con copertura Wi-Fi. A tutto questo si aggiungono ampi foyers, diversi spazi ristorativi, e parcheggi (fino a 2000 vetture). E ampie sono anche le soluzioni per team building, incentive, outing, riunioni, congressi, convention, car launch, conferenze stampa, esposizioni e workshop. «Visti i risultati incoraggianti», conclude Paolo Bellè, «per il 2015 stiamo pensando a nuove
Il Paradiso dei golfisti è qui Il Golf Club Parco de’ Medici vanta ben 27 buche (percorso bianco par 35, blu par 37 e rosso par 35; corse rating 72,9, slope rating 135) 3 Putting Greens, campo pratica con 12 postazioni coperte e 30 scoperte. Ecco il dettaglio di alcune buche tecnicamente molto divertenti e impegnative: Buca 2. Lungo PAR 3 con un putting green impegnativo. Una buca ad alta precisione; Buca 6. Un divertente PAR 4 dove se si indovina il drive il birdie è assicurato. Buca 9. La buca più difficile del campo. Un PAR 4 che ha come prima prova impegnativa l’acqua. Un dogleg gira poi a destra ed è fondamentale mantenere il tee-shot sul lato sinistro della buca per poter approcciare sul putting green in fondo non difficile; Buca 15. Corto PAR 3. Detto l’Isola perché circondato dall’acqua, insidioso e difficile, richiede precisione; Buca 18. L’ultima fatica. PAR 5. Primo shot semplice. Fondamentale il 2° tiro, piuttosto difficile a causa di acqua sui due lati. Caratteristico il porticciolo romano lungo il fairway, ritrovamento archeologico di rilievo. Esiste anche un percorso minore di 9 buche (percorso rosso), che completa le 27 buche del campo da golf Parco de’ Medici. opportunità di business: l’obiettivo è aumentare ulteriormente l’incoming dall’estero, in particolare dai nuovi mercati, intensificando la presenza alle fiere del settore, come l’IGTM. La nostra forza è proprio quella di rappresentare una piccola città nella città, dove non manca praticamente nulla. E l’ospite che ci sceglie e ritorna è per noi il risultato più grande». C.C.
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Sheraton Roma Hotel&Conference Center La struttura romana celebra i suoi primi 30 anni, presentandosi nella sua rinnovata veste di Urban Business Retreat più dinamico d’Italia
o Sheraton Roma è un “organismo” in continua evoluzione e, oggi, che compie 30 anni, dopo un investimento di 23 milioni di euro e un ampio progetto di ristrutturazione durato tre anni, si presenta nella sua nuova veste con migliorati i già alti standard di accoglienza, sia individuale che di gruppo, per soggiorni di lavoro e di piacere, diventando così un vero Urban Business Retreat, posizionato strategicamente sull’asse che unisce la Capitale al suo quartiere più dinamico – l’EUR – e al polo aeroportuale di Fiumicino. Un dinamismo reso tangibile soprattutto dall’arrivo del nuovo general manager, Giusep-
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pe De Martino (nella foto a destra), da febbraio 2013 allo Sheraton Roma. Un manager di talento e del migliore stile italiano, con visione ed esperienza, molto attento alle tendenze più significative, che ha dato – e sta continuando a dare – allo Sheraton Roma una nuova impronta per una nuova fruizione, al di là del cliché, oggi ampiamente superato, legato al solo aspetto business.
Un restyling per il massimo comfort L’Hotel vanta un centro congressi d’eccellenza completamente ripensato negli arredi e nella modulazione degli spazi: più di 4.000mq di aree multifunzionali, decorate in stile contemporaneo. Il salone principale, di circa 1.350mq, è in grado ospitare fino a 2.000 persone per eventi di diversa natura. Completano l’offerta 19 altre sale riunione fino a 600 persone. Nella lobby è presente un punto Link@SheratonSMexperienced with Microsoft®. L’ambizioso progetto di restyling ha coinvolto anche il Club Lounge con la sua nuova terrazza, la Lobby e l’area ristorativa, spazi
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completamente reinventati con un look contemporaneo. Un’offerta congressuale così importante è sostenuta anche da un ventaglio di proposte di accoglienza unico, 640 camere di cui 5 Suites, 230 camere Club, 260 camere Superior e 145 camere Classic, tutte pensate per garantire il massimo comfort. Situate ai piani più alti, le camere Club e le Suites offrono servizi dedicati con un’attenzione particolare ai dettagli. Tra questi, appunto, la possibilità di usufruire dell’accesso al Club Lounge, un salotto esclusivo e confortevole caratterizzato da un’atmosfera rilassata che offre la possibilità di effettuare comodamente check-in e check-out.
Green Choice e attenzione al biologico Centrali, nel concetto di restyling dell’Hotel, le trasformazioni dell’Area Ristorazione e l’aspetto green dell’Urban Retreat. L’AQVI Restaurant racconta l’ispirazione su cui si basa la nuova offerta gastronomica dello Sheraton Roma: un’accurata selezione d’ingredienti e materie prime, reperite in una costante ricerca di quanto di meglio possa offrire il panorama locale, con un’attenzione particolare per le produzioni di origine biologica e protetta a Km 0. Un ritorno alla semplicità e alla qualità delle ricette tradizionali italiane, rielaborate nelle preparazioni e nelle tecniche con lo spirito contemporaneo di una cucina innovativa e salutare. Inoltre, lo Sheraton Roma sposa il claim di Expo 2015 “Nutrire il pianeta - Energia per la vita” offrendo servizi e prodotti ad hoc e migliorando quelli già esistenti. Stessa filosofia per meeting sostenibili, dall’organizzazione delle riunioni senza l’uso di carta; dall’allestimento “clutterfree” del tavolo meeting (tutti i block-notes, penne e caramelle saranno posti su un tavolo separato, incoraggiando i partecipanti a utilizzare solo ciò che è necessario ed evitare sprechi) fino all’utilizzo di segnaletica digitale a basso consumo con attenzione particolare a fornitori ecologici. Stessa filosofia per la “green choice”, una
scelta verde che riduce l’impatto sull’ambiente, preservando acqua fresca potabile e riducendo il consumo energetico complessivo: per ogni notte che si rifiuta il servizio ai piani, si può scegliere tra un credito di 5 euro su consumazioni presso il ristorante e bar, o 500 SPG points® da accumulare o donare all’Unicef. Tra le iniziative leisure, da ricordare lo “Sheraton Social Hour”, il programma globale legato ai vini di qualità che propone una selezione dei migliori vini italiani e stranieri, e lo “Sheraton Fitness programmed with Core Performance®”, con allenamenti personalizzabili, ideati per attenuare la stanchezza di viaggi impegnativi, stress postvolo e difficoltà a riposare. Fra questi, il “Jet LagBuster” (adatto per viaggi lunghi), il “Meeting Manager” (per concludere una giornata stressante lavorativa) e il “Road Warrior” (per il viaggiatore incessante), sono programmi sviluppati proprio per aiutare i clienti Sheraton a migliorare la propria salute e ad “eccellere nel gioco della vita”. C.C.
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Villa Spalletti Trivelli
Centralissimo e sofisticato, accogliente negli spazi e nel servizio extra lusso ai massimi livelli, la Villa offre soggiorni esclusivi all’insegna della riservatezza
remiato come “Best City Hotel” agli Awards for Excellence 2014, Villa Spalletti Trivelli è una costruzione patrizia dei primi del Novecento affacciata su uno splendido giardino all’italiana. La sua particolarità è davvero unica, grazie a una posizione centralissima, proprio dietro il palazzo del Quirinale e via Nazionale ma in una strada silenziosa che ne preannuncia lo stile riservato, e ad una accoglienza curata e di lusso senza perdere quel tocco di familiarità che ti permette di sentirti a casa. Ne parliamo con Maria Merra, General Manager della struttura, e con Raimonda Spalletti Trivelli, amministratore unico con una passione per i social media dalle idee ben chiare. «Il nostro», ci conferma Raimonda Spalletti Trivelli, «è un boutique hotel ideale per immergersi nella rilassante atmosfera di un’an-
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tica casa nobiliare senza rinunciare a tutti i più moderni comfort, grazie anche ad un servizio discreto, personalizzato e attento ad ogni minimo dettaglio. Noi siamo fuori rating, non abbiamo stelle, facciamo parte dell’Associazione delle Dimore Storiche Italiane, siamo fieri di esserlo,e lavoriamo offrendo e garantendo il top ai nostri clienti. Potremmo dire che il nostro è un lusso molto privato, non urlato. In realtà più è intimo, più è sobrio, più c’è autenticità».
Servizio customized per ogni evento Mice La struttura offre 12 esclusive camere, tra suites, junior suite e deluxe rooms e 2 appartamenti garden suites: alcune sono affacciate sui giardini del Quirinale e le altre sul giardino all’italiana della Villa. Ogni camera porta il nome di uno dei Rioni storici di Roma ma tutte contengono tesori di arredamento unici, stampe e quadri della collezione di famiglia, mobili antichi, tappeti e arazzi, stoffe preziose. Sono dotate di grandi bagni in marmo con pregiate vasche Villeroy e Boch, docce spaziose e con una ricca linea cortesia, all’insegna del massimo comfort e della riservatezza che il luogo regala. Per un soggiorno davvero esclusivo, imperdibili le due Garden Suite, situate nel palazzo di
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fronte alla Villa e collegate direttamente tramite i Giardini della Villa. Ciascun appartamento misura tra gli 80 e i 100 mq ed è composto da una camera doppia, due bagni, un salotto spazioso con divano letto, cucina, e terrazza privata. Ma questa splendida dimora privata è anche un luogo ideale dove organizzare ogni tipologia di evento Mice. La Sala da pranzo dei “Papiers Peints” può diventare la cornice ideale per banchetti o celebrazioni ma anche per pranzi di lavoro, ai quali offrire la giusta privacy e discrezione. Anche gli ampi giardini possono trasformarsi in un piacevole ed esclusivo salotto all’ombra dei gazebo, dove nella bella stagione è possibile accogliere pranzi all’aperto, cocktails o piccoli ricevimenti. «Uno dei nostri punti di forza», continua Maria Merra, «è che siamo in grado di offrire un servizio customized, tagliato su misura del cliente e sulle sue esigenze, una scelta gratificata da molti returning guests, a testimonianza che l’esperienza di un soggiorno a Villa Spalletti Trivelli è diversa da quelle che offrono gli altri alberghi. Noi lavoriamo molto sul passaparola, che è efficace perché sono i contatti reali e garantiscono la miglior pubblicità».
da una prestigiosa selezione di vini italiani nonché di famiglia, tra cui il Sariano e l’Arale provenienti dall’Azienda Pomario dei conti Spalletti Trivelli. Molto ricercati anche i raffinati eventi di gourmandise, organizzati in collaborazione con chef di prestigio, che possono usufruire, oltre che degli spazi esterni, anche della Biblioteca, location ideale per meeting d’eccellenza e di alto livello, in allestimento a tavolo imperiale or U-shape o a platea. «Ospitiamo anche matrimoni – concludono Raimonda Spalletti Trivelli e Maria Merra – offrendo la possibilità di riservare la villa in esclusiva. In questi casi, ci occupiamo anche di dining, dancing, arredi floreali e volendo della cerimonia civile. Su richiesta c’è inoltre il servizio di baby-sitting madre lingua e di personal shopper. Possiamo organizzare voli in elicottero e aereo privato, limousine... Insomma, come concierge, siamo operativi a 360°. Infine, stiamo ristrutturando la nostra cantina di Pomario con una terrazza a vista su un paesaggio mozzafiato. I nostri ospiti potranno visitarla in giornata e assaggiare il vino ancora in botte, per vivere un’altra esperienza da non dimenticare». C.C.
Gastronomia e concierge a 360° Anche la proposta gastronomica è estremamente sofisticata, nel rispetto di una filosofia di wellness che predilige l’armonia e il rispetto di ritmi i vita più naturali. La cucina della Villa attinge infatti ai sapori locali, offrendo pietanze delicate e al tempo stesso intense. I piatti, inoltre, sono accompagnati 11-12 2014
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Roberto Necci 11_2014_Layout 1 04/12/14 17.14 Pagina 1
STUDIO DI CONSULENZA ALBERGHIERA DOTT. ROBERTO NECCI REFERENTE DOTT.SSA CRISTINA ZAZZARO “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose” Albert Einstein Operiamo in tutta Italia ed abbiamo un’alta specializzazione su: - Ristrutturazioni aziendali. - Ristrutturazioni debitorie. - Assistenza nei processi di terziarizzazione. - Ottimizzazioni commerciali. - Assistenza nelle negoziazioni contrattuali: management, franchising, affitto. - Valutazione delle performance di gestione ed analisi di redditività. - Perizie valutative di aziende alberghiere e turistiche. - Progetti di fusioni aziendali. - Assistenza in processi di vendita di strutture alberghiere ed aziende turistiche. - Creazione di Business Plan e prospetti di redditività. - Corsi di formazione imprenditoriale, Manageriale e del personale di front e back office. - Campagne commerciali e di web marketing. - Temporary Management.
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Top quality al servizio dell’ospitalità Comfort, gusto, tecnologia La qualità di un soggiorno è fatta di tanti piccoli gesti, dietro ai quali c’è sempre una grande attenzione. Per un albergatore saper scegliere il partner migliore significa dare all’ospite molto più di un servizio impeccabile o di un prodotto eccellente. Significa, dargli, prima di tutto, attenzione. Da 40 anni sostenitori della buona cultura dell’accoglienza made in Italy, abbiamo selezionato alcune aziende specializzate in forniture alberghiere, che in comune hanno, oltre alla vocazione per l’hotellerie, anche l’amore per l’italianità. 11-12 2014
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AC Padova 2_11 2014 (2)_Layout 1 12/12/14 10.38 Pagina 1
FEEL THE CITY
AC Hotel Padova
Meeting in Style www.achotels.marriott.com acpadova@ac-hotels.com
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Top Quality al servizio dell’ospitalità
Costruire con il suono, modellando la percezione dello spazio e del paesaggio attraverso una diffusione sonora profondamente architetturale, è la sfida di questa azienda che sviluppa progetti ed esperienze sonore in tutto il mondo Ottenere una sorprendente qualità del suono con bellissimi e stupefacenti moduli sonori e creare esperienze uniche ed emotivamente coinvolgenti: con questa missione nasce Architettura Sonora (AS), divisione di B&C Speakers, tra le più importanti aziende produttrici di trasduttori elettroacustici nel mondo. Progetto d’avanguardia, si basa sulla sinergia di un team multidisciplinare con competenze in ambito acustico, architettonico, paesaggistico, musicale e tecnologico. Giardini e residenze private, parchi ed edifici pubblici, alberghi e ristoranti vengono resi esclusivi mediante l’orchestrazione di moduli sonori innovativi, nella forma e nella tecnologia, per realizzare paesaggi immersivi e rilassanti o dalla forte impronta naturalistica o ancora dinamici, avvolgendo l’ascoltatore in un’esperienza di puro benessere e piacere. La collezione di moduli di AS, con una forte vocazione outdoor ma sempre più innovativi anche in indoor, è caratterizzata dall’eccellente qualità del suono, dal design innovativo e da qualità materiche e tattili raramente associabili agli speakers; una vasta gamma di materiali (dal marmo al travertino, dal teak alla terracotta, dal carbonio ai compositi e solid-surfaces) e finiture permette l’armonia con qualsiasi tipo di paesaggio e interno, ciascuno con la propria unicità. Tra queste, la linea di moduli sonori VD-line, disegnata dal celebre paesaggista Vladimir Djurovic, ha di recente vinto l’Architizer A+ Award a New York, categoria Prodotti+Acustica.
I progetti per l’ospitalità: da Bocelli a Dubai AS, partner ideale per gestire i diversi aspetti dei progetti di hospitality, offre non solo la propria esperienza, ma anche il know-how dei 60 anni di attività di B&C Speakers. A conferma dell’eccellente qualità la recente creazione del giardino sonoro per la villa toscana di Andrea Bocelli: una sfida vinta con le aspettative acustiche molto elevate, tant’è che oggi il sonic garden è percepito dal Maestro come una sorta di orchestra personale en plein air. Coinvolgente e raffinato anche il progetto per 40Kong, la terrazza adibita a ristorante e cocktail lounge nel roof-top dell’H-Hotel a Dubai, in cui il suono, diffuso da
speaker che creano un paesaggio sonoro costante e di elevata qualità, accompagna un’atmosfera magica, con visuale ininterrotta sullo skyline della città e quello per l’esclusivo Eden beach Club sulla Palm Island: un sistema diffuso di moduli dalla lounge alla piscina, fino al mare, in grado di funzionare perfettamente in outdoor, in qualunque condizione atmosferica.
Architettura Sonora Via del Fornaccio 44 - 50012 Bagno a Ripoli (FI) Tel. 05565721 - fax 0556572312 www.architetturasonora.com - info@architetturasonora.com
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Top Quality al servizio dell’ospitalità La storia del Sulcis raccontata dalle varietà autoctone dei suoi vini, come il corposo rosso rubino Carignano, cultivar principe della zona
Terre Brune Il Carignano è il cultivar principe del Sulcis e la varietà attorno grazie a cui la Cantina ha costruito la propria fortuna. Dalle sue uve si produce un vino rosso dal colore rubino intenso, corposo e profumato, con note complesse (prugne e mirtilli, spezie dolci, alloro, ginepro, tabacco e cioccolato). Questo vino, classificato tra “Le Eccellenze”, è presente nelle versioni rosato, base, riserva e superiore, tutte a Denominazione di Origine Controllata, e la sua preparazione è
Il territorio del Sulcis, nell’area sud-occidentale della Sardegna, ha saputo esprimere una grande varietà di cultivar, di alta qualità e con scarsa inclinazione alla massificazione. Cantina di Santadi, realtà di origine cooperativa che esporta i vini di questa regione nel mondo, raccoglie il meglio della tradizione vinicola locale. Fondata negli anni Sessanta da un gruppo di produttori di uva, inizialmente si limita a produrre e a commercializzare principalmente vino sfuso, ma dieci anni dopo le attività della Cantina cambiano corso, grazie all’arrivo del nuovo presidente, Antonello Pilloni, e alla consulenza di un enologo d’eccezione, Giacomo Tachis, una figura molto importante per lo sviluppo dell’enologia nel nostro Paese. Insieme danno un’impronta decisa alle produzioni, secondo il principio che ogni territorio si racconta anche attraverso i suoi vini. Così avviene nel Sulcis, in cui la Cantina promuove le varietà autoctone, simbolo di questa terra (un esempio su tutti è il Carignano) e inizia la produzione di vini imbottigliati. Oggi i vini di Santadi sono diffusi sia in Italia, attraverso la vendita diretta ma anche rivolta ai ristoranti e alle catene alberghiere, sia all’estero: diversi progetti vedono impegnata la Cantina nelle Americhe, in Russia, Cina e Giappone.
Cantina di Santadi Via Cagliari 78 - 09010 Santadi (Carbonia-Iglesias) Tel. 0781950127 - fax 0781950012 www.cantinadisantadi.it - info@cantinadisantadi.it
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molto accurata: raccolte le uve tra la fine di settembre e le prime due decadi di ottobre, vengono lasciate fermentare per due settimane, per il rilascio delle sostanze polifenoliche contenute nelle bucce. Già a dicembre il vino è trasferito in barriques di rovere, dove matura per 16-18 mesi, cui segue un anno di affinamento in bottiglia. Grazie alla qualità del Carignano, al suo stretto legame con il territorio e alla produzione tutta entro un raggio di 30 km, la Cantina ha ottenuto alcuni dei suoi premi e riconoscimenti più prestigiosi. Per citare solo quelli più recenti, i 5 grappoli dalla Guida Bibenda 2015, i 3 bicchieri dalla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e le 3 stelle dalla guida I vini di Veronelli 2015 attribuiti al Terre Brune 2010 – prodotto appunto con le uve del Carignano del Sulcis DOC Superiore.
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Top Quality al servizio dell’ospitalità
Trent’anni di esperienza nel settore delle forniture e una mission aziendale che pone al centro il cliente. Nel segno della migliore tradizione italiana e dell’innovazione Specializzata nella ricerca e selezione di prodotti utili e innovativi per strutture ricettive, Fas Italia è un’azienda familiare con trent’anni di storia imprenditoriale alle spalle e un know how altamente qualificato. A guidarla sono Stefano e Andrea Mandò, rispettivamente padre e figlio, ai quali si deve la ricerca continua delle migliori soluzioni – in termine di prodotto, servizi e tecnologie – attualmente disponibili sul mercato. Ma è soprattutto l’approccio tailor made a contraddistinguere l’azienda: «ogni nostro cliente è speciale, nella sua identità e nelle sue esigenze», spiega Andrea Mandò. «Il nostro personale è preparato e sempre pronto ad accogliere richieste e a risolvere urgenze, offrendo soluzioni personalizzate, pratiche ed economiche con la massima affidabilità e sicurezza».
Fas Italia srl Idee, prodotti e soluzioni per Hotel Via la Farina 30 R - 50132 Firenze Tel. 055470536 www.forniture-alberghiere.biz
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Un modo di fare impresa che mette l’hotel al centro Prima ancora dei numeri e dell’ampia offerta di servizi proposti, è la squadra il vero punto di forza di Fas Italia. Una squadra abituata a “fare impresa” in un certo modo: «consideriamo il nostro cliente-albergatore un partner: se gli affari gli vanno bene, potrà investire in nuovi beni e servizi e accrescere ulteriormente il proprio fatturato». Non per nulla il motto dell’azienda è “Insieme possiamo fare di più!” e il suo motore è l’entusiasmo. «Diamo sempre un valore aggiunto alla nostra offerta, cercando di anticipare le necessità del cliente, proponendogli solo le migliori opportunità».
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Top Quality al servizio dell’ospitalità
Fabbrica artigianale di argenteria a Firenze, con oltre mezzo secolo di storia alle spalle, produce collezioni di lusso e altri raffinati oggetti destinati all’hôtellerie più esigente Un laboratorio artigianale, che crea oggetti e complementi di arredo in argento per il segmento dell’hôtellerie di lusso e per chi ama circondarsi di pezzi unici ed esclusivi: questa è l’azienda fondata nei pressi di Firenze da Franco Lapini e che ancora oggi ne porta il nome. Guidata oggi dal figlio David, ha da poco compiuto 50 anni di attività, 50 anni in cui i metodi e le ispirazioni per le collezioni di argenti non sono cambiati e portano avanti una tradizione di passione per la bellezza e di attenzione al dettaglio. L’azienda è nata infatti negli anni Sessanta, quando Franco Lapini, dopo gli studi presso l’istituto d’arte e l’apprendistato nelle botteghe di Firenze, decide di aprire il proprio laboratorio, realizzando oggetti dal design unico (basato sui suoi stessi progetti), ma al contempo profondamente radicati nella storia del grande artigianato toscano. Crea così la sua prima collezione, che comprende vassoi portavivande, carrelli per il servizio, porta-caviale, centritavola, fruttiere e candelieri, le cui linee si richiamano direttamente alla tradizione dei sontuosi banchetti che la corte e le famiglie aristocratiche amavano offrire nella Firenze del Cinquecento. Oggi la fabbrica continua a seguire l’impronta del suo fondatore, rifornendo alberghi, ristoranti e ville dell’argenteria più fine.
Franco Lapini S.r.l. Via Rossini 33 - 50041 Calenzano (Firenze) Tel. 0557325558 - fax 0554644139 www.francolapini.com - info@francolapini.it
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Le collezioni Lapini: pezzi unici e firmati La Franco Lapini produce dal 1963 prodotti e complementi d’arredo per strutture di lusso, come vassoi, centrotavola e tavolini, realizzati a mano seguendo i metodi di lavorazione dell’epoca d’oro dell’artigianato fiorentino. Quattro le principali collezioni sviluppate in questi 50 anni di attività. La linea Argenteria, in argento massiccio 925/1000, arricchita da pietre preziose e altri materiali nobili che rendono ogni articolo un pezzo unico; Hotelleria, destinata ad alberghi e ristoranti, per adornare un tavolo elegante o completare l’arredamento di una camera di lusso, e modellata sulla tradizione dei banchetti di epoca rinascimentale, pur se con un design fresco e attuale; la collezione Interior, che comprende tavolini, specchiere, vasi, lampade e candelabri, centritavola e fruttiere e si basa su un mix di materiali, decorati con motivi caratteristici (ricorrono soprattutto gli spunti dal mondo naturale, come cavalli, pavoni e delfini, e strutture geometriche) e infine Medio Oriente, la collezione che si ispira alle forme ma anche allo stile di vita del mondo arabo, in cui spiccano teiere e altri prodotti per l’infusione e uno speciale tavolo per la stanza da bagno, che ricorda i portacatini del secolo scorso, ma impreziosito dalla placcatura in argento e dai motivi decorativi sempre in argento. Tutti gli oggetti in argento placcato 999/1000 hanno una copertura eseguita tramite elettroplaccatura, in grado di assicurare qualità che dura nel tempo e prodotti perfetti anche per l’intenso uso in ambito professionale. Ogni pezzo inoltre è firmato, come garanzia di autenticità, ed protetto da un copyright che ha valore a livello internazionale, dato che gli argenti Lapini sono ormai commercializzati in tutta Europa e nel resto del mondo.
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Top Quality al servizio dell’ospitalità
Con Gea Mobile, sistema integrato di monitoraggio che consente di gestire il restoring da tutti gli smart devices, l’azienda compie un ulteriore passo avanti nell’innovazione pensata per l’hotellerie moderna Una rete di imprese in grado di offrire una gamma completa di servizi – dalla manutenzione, assistenza e sicurezza alla gestione dell’hotel, fino alla consulenza digitale – ad alto valore aggiunto, in cui la parola d’ordine è innovazione. È così che Hotel Volver si è ritagliata nel settore un’ottima brand reputation, soddisfacendo, con puntualità e grande professionalità, le esigenze dell’hotel di oggi e di domani. Ricerca e sperimentazione sono infatti le direttrici sulle quali opera l’azienda, che oggi fornisce anche una consulenza qualificata relativa ai nuovi aspetti 2.0 e digital dell’ospitalità, grazie a un team in grado di analizzare le esigenze reali del settore dell’hotellerie e sviluppare software dedicati. E oggi Hotel Volver segna un ulteriore passo avanti nell’innovazione, proponendo un servizio che è una vera e propria rivoluzione del concetto di restoring. Si tratta di Gea Mobile, sistema informatico che consente di gestire in tempo reale, da tutti i devices elettronici, le comunicazioni tra reception e personale ai piani, relative ad ogni aspetto della attività: dalle pulizia alla segnalazione di guasti, dalla manutenzione alla gestione del minibar e delle amenities. «Dopotutto», ricordano in Hotel Volver, «la migliore forma di marketing rimane sempre la customer care. Attenzione al cliente che passa attraverso gesti concreti, anche quelli più piccoli e invisibili all’ospite».
Hotel Volver Piazza Lima 1 - 20124 Milano Tel 0289770965 - fax 0287221783 www.hotelvolver.com - info@hotelvolver.com
GEA Mobile GEA Mobile è un sistema integrato in grado di monitorare, in tempo reale, su pc, tablet e smartphone tutta l’attività relativa alla pulizia, alla lavanderia, alla manutenzione e alla gestione dei minibar nelle camere e nelle aree comuni. La piattaforma snellisce l’operatività, eliminando il lento processo organizzativo fatto di gestione manuale e telefonate tra reception, governante e cameriere. Ogni stanza è monitorata da un pannello di controllo e lo stato di pulizia è visi-
bile costantemente. I dipendenti sono collegati tramite palmari al sistema centrale e recepiscono e restituiscono informazioni sullo stato dei lavori. La direzione può controllare lo stato dell’hotel anche a distanza, semplicemente collegandosi a internet. Il sistema predispone la pulizia della camera per il giorno dopo e il personale è prontamente informato sul lavoro da fare. Inoltre ogni variazione o manutenzione vengono segnalate immediatamente. «Con Gea Mobile abbiamo ridotto del 60% le telefonate tra i dipendenti», dicono in Hotel Volver, «Gea Mobile, oggi il sistema di organizzazione più evoluto sul mercato, ha ricevuto già gli apprezzamenti dei mistery guest internazionali». Da oggi Gea Mobile gestisce anche, attraverso Numbers, le informazioni sulla linea cortesia, in modo da consentire all’hotel di avere una visione in tempo reale dei consumi: «a ogni prodotto corrisponde un numero e questo facilita l’approvvigionamento e le procedure di sostituzione nelle stanze e nel magazzino».
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Top Quality al servizio dell’ospitalità Una gamma raffinata di champagne che nasce dal felice connubio tra cultura italiana e francese. E che emoziona in ogni occasione
Gli Champagne Marguerite Guyot nascono a Damery, nella valle della Marna, vero cuore della Champagne, da un’idea di Florence Guyot, che da anni è tra le protagoniste sulla scena italiana delle bollicine francesi. Un’idea che ha radici nella sua famiglia: frutto di armonico assemblaggio di cultura italiana e francese, Florence ha respirato fin dall’infanzia, a Lione, i profumi dell’antica cave di proprietà del trisnonno e si è ispirata al nome floreale della nonna, Marguerite, vissuta nell’epoca dell’Art Nouveau, per dare vita al suo Champagne. La gamma degli Champagne Marguerite Guyot comprende anche le Cuvées “Séduction” (etichetta bianca, 100% Chardonnay) e “Passion” (etichetta rossa, 100% Pinot noir), che completano la trilogia “Charnelle”, oltre al Brut Rosé “Fleur-de-Flo” (ottenuto dall’assemblaggio dei tre vitigni in parti eguali del 30%, a cui viene unito il 10% di Pinot Noir Coteau Champenois vinificato in rosso) e alla Cuvée “Extase”, Blanc de Blancs Grand Cru millesimato 2002.
Distributore Italia Alser Via della Liberazione 63/18 - 20068 Peschiera Borromeo (Milano) Tel. 025475130 www.alservini.eu - info@alservini.com, www.champagnemargueriteguyot.com
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Approfondimento La Cuvée “Désir” Marguerite Guyot è la prima “emozione” regalata dalla trilogia “Charnelle”, composta da tre Champagne monovitigno vinificati in purezza. E la margherita verde che ne decora l’etichetta vuole essere simbolo di speranza e di desiderio, in perfetta armonia con gli aromi floreali e sensuali di uno Champagne Blanc de Noirs ottenuto da Pinot Meunier (100%). Dopo un affinamento sui lieviti di tre anni nelle cantine della Maison, la Cuvée “Désir” si presenta all’aspetto con una colorazione chiara, brillante, con leggerissimi riflessi tendenti al verde, mentre il perlage è di estrema finezza e molto abbondante. All’olfatto, questo Champagne presenta spiccati aromi floreali, fini e suadenti; ha inoltre un carattere espressivo e potente, che offre intriganti sensazioni agrumate e di frutta matura. In bocca, “Désir” ha un eccezionale gusto fruttato, franco, minerale, di freschezza vivace e bene equilibrata e lascia un’impressione calda, quasi mielata. Il finale è gradevole, di media lunghezza e con un retrogusto citrino in cui il Pinot Meunier fa capolino in tutta la sua tipicità. La Cuvée Désir Marguerite Guyot è uno Champagne che dà il meglio di sé quando viene degustato come aperitivo, prima del pasto, ma le sue caratteristiche ne fanno l’accompagnamento ideale per tutte le portate di un menu raffinato.
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Top Quality al servizio dell’ospitalità
La massima cura nella selezione e nella lavorazione degli uvaggi ha portato questa giovane cantina umbra ad essere un case history di eccellenza nel rispetto dell’ecosostenibilità Di proprietà di famiglia, l’azienda agricola umbra Briziarelli si trova nella pregiata zona vinicola del Sagrantino Docg, tra il Comune di Bevagna e quello di Montefalco. È qui, in questo fertile lembo di terra, che l’impresa di famiglia ha impiantato la sua straordinaria produzione di Sagrantino e Montefalco rosso Doc. Ogni fase dell’attività vitivinicola – dai diradamenti in campo alla raccolta a mano in cassette, con basse rese per ettaro – è frutto di un lavoro che mira all’ottenimento di un prodotto di qualità. Realizzato con pali di legno, il vigneto Briziarelli è curato con concimazioni organiche, mentre, per la coltivazione, si utilizza il metodo di produzione integrata. A distribuire i vini della Cantina Briziarelli, in esclusiva per Roma e Lazio, è Mètre, giovane società in espansione, specializzata nella vendita di prodotti di eccellenza made in Italy, il cui impegno è promuovere e valorizzare i sapori genuini della tradizione, esaltando il piacere della buona tavola.
Vitruvio Di colore rosso rubino intenso, il Vitruvio, al naso, sprigiona note decise di confettura di frutti di bosco, rinfrescate da nuance balsamiche. In bocca è potente e cremoso, con un tannino nobile, ben bilanciato dall’alcool, finale lungo e complesso. Il vigneto da cui si ricava questo nettare sublime è esposto a est, sud-ovest, a 265 metri sul livello del mare. Realizzato con 100% di Sagrantino e raccolto manualmente, nella prima decade di ottobre, in cassette con cernita sul posto, il Vitruvio viene sottoposto a un’attenta vinificazione con fermentazione sulle bucce per 25 giorni, fermentazione malo lattica in acciaio, illimpidimento spontaneo e filtrazione. Viene poi fatto affinare in barrique nuove per 24 mesi circa, in acciaio per 12 mesi. Servito alla temperatura di 16/18 gradi è ideale in abbinamento ad arrosti importanti, cacciagione e formaggi stagionati.
Mètre
Società Agricola Briziarelli
Via Flaminia 441 - 00196 Roma Tel. 0695227707 www.metre.it
Via Colle Allodole 10 - 06031 Bevagna (PG) Tel. 0742 360036 www.cantinebriziarelli.it - info@cantinebriziarelli.it
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Top Quality al servizio dell’ospitalità
Umberto Cesari Prima azienda privata in Emilia Romagna a credere nelle grandi potenzialità del Sangiovese, la Umberto Cesari nel 2013 ha esportato i suoi vini in oltre 60 paesi È sulle colline che dominano l’antica Via Emilia che Umberto Cesari e sua moglie Giuliana hanno avviato la propria attività nei primi anni ’60, oggi 170 ettari di proprietà e 180 in affitto da conferitori. A favorire la vendemmia è il clima mite delle colline, caratterizzate da una buona ventilazione e protette da una corona di calanchi. Il tipo di clima ha determinato l’impianto dei vigneti: le uve rosse, in particolare il Sangiovese, sono state impiantate con esposizione sud-ovest, mentre le uve bianche a nord-est. La Umberto Cesari è stata la prima azienda privata in Emilia Romagna a credere nelle grandi potenzialità del vitigno Sangiovese, facendo della qualità la propria filosofia produttiva. Le uve raccolte in questi poderi, per il 70% con vendemmia manuale e per il 30% automatizzata, vengono vinificate in azienda con le più moderne tecniche di vinificazione e nel massimo rispetto della tradizione vitivinicola e dell’ambiente. I vini rossi sono fatti invecchiare in botti, in Tonneaux o Barriques, a seconda della tipologia di prodotto desiderato. Nel 2013 la Umberto Cesari ha esportato i suoi vini in più di 60 paesi.
Umberto Cesari 40024 Castel San Pietro Terme (Bologna) - 2160, v. Stanzano Tel. 0516947811 - fax 051944387 www.umbertocesari.com - info@umbertocesari.it
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Tauleto 2008, un vino da 5 grappoli La guida Bibenda Vini d’Italia 2015 ha premiato il Tauleto 2008 della Cantina Umberto Cesari con i “5 grappoli”, un riconoscimento davvero importante che inserisce un prodotto simbolo nella lista dei Vini d’Eccellenza dell’Emilia Romagna. Premiato già a livello internazionale – ha ricevuto di recente la Medaglia d’Oro all’International Wine & Spirit Competition di Londra e alla Sélections Mondiales Des Vins – il Tauleto 2008 si conferma un vino di grande pregio. Un equilibrio perfetto tra corposità, struttura e profumi, un’armonia che si sprigiona in un bouquet ampio e molto persistente. Sono i particolari terreni minerali, da cui provengono le uve di Sangiovese Grosso e Longanesi utilizzate, a rendere questo vino unico, di grande struttura e longevità, prodotto solo nelle annate migliori.
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Top Quality al servizio dell’ospitalità
Una collezione di mirror che si trasformano in televisori ad altissima definizione per l’hôtellerie di lusso: XeniaDesign rappresenta un prodotto Made in Italy che fonde tecnologia ed eleganza
Mirror su misura Ogni mirror prodotto dalla XeniaDesign è interamente realizzato su misura, sia nelle dimensioni sia nella forma, sulla base delle specifiche esigenze del committente e della destinazione. I monitor possono essere da 15 a 90 pollici, per una totale immersione nel piacere della visione, mentre le varianti di colore disponibili sono essenziali e raffinate allo
Nata dall’intuizione di un’azienda tutta italiana, XeniaDesign propone una collezione di mirror che unisce alle elevate prestazioni tecnologiche un design raffinato, per inserirsi armoniosamente negli ambienti più eleganti. Destinati all’hôtellerie di lusso, questi specchi nascondono uno schermo televisivo ultrapiatto, dalla spettacolare definizione, integrato con 3D nativo e connessione Wi-Fi. Adattabile su qualsiasi superficie, a parete o sul soffitto, o su un supporto di acciaio a pavimento, lo screen rappresenta il connubio perfetto tra un prezioso oggetto di arredamento, dalle linee essenziali e curato in ogni dettaglio, e uno strumento di intrattenimento e lavoro all’avanguardia. Prodotto interamente in Italia, viene realizzato e installato su misura, seguendo le specifiche esigenze del luogo di destinazione e del committente. «L’idea è ambiziosa», racconta Monica Stramieri, amministratore delle società, «creare oggetti di intrattenimento all’insegna del luxury, con il valore aggiunto della genuinità garantita dal Made in Italy, simbolo per eccellenza di professionalità manifatturiera. XeniaDesign significa oggetti unici, innovativi nel design e avanzatissimi nella tecnologia, per offrire il meglio della qualità tutta italiana che il mondo ci riconosce».
XeniaDesign Tel. 0506390361 www.xeniadesign.it - info@xeniadesign.it
stesso tempo, oltre che perfettamente integrabili su diverse superfici: Bronzo Naturale, Bronzo Brillante, Grigio fumo di Londra, Nero non riflettente e Chiaro specchiato. I mirror possono essere installati ad incasso (in modo da risultare a filo della parete, rispetto a cui si inseriscono senza soluzione di continuità) oppure essere appesi, creando un effetto molto elegante, quello dello specchio che si fa quadro, oppure ancora a pavimento, grazie ai supporti in acciaio, garantendo maggiore mobilità allo schermo e la possibilità di spostarlo a seconda delle esigenze. Tutti i prodotti XeniaDesign hanno ottenuto il marchio CE a garanzia della loro qualità, per andare incontro alle elevate aspettative dell’hotellerie più esigente.
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RISORSA UOMO
Formazione. La carta da giocare Diversi recenti studi lo confermano: è solo puntando sull’aggiornamento professionale e sull’innovazione che le aziende possono fare un grande balzo verso la ripresa
✒Davide Deponti Il momento difficile, si sa, frena gli investimenti, soprattutto quelli delle piccole medie imprese, una tipologia di azienda molto diffusa anche nel comparto turismo. E in momenti di difficoltà, ovviamente, si cerca di fare di necessità virtù, magari tagliando spese e investimenti. Tra questi ultimi, poi, spesso, ad essere eliminati, sono quelli relativi alla formazione. Ed è un grave errore, come spiega
LE FIGURE PIÙ RICHIESTE Secondo gli intervistati da Expo Training, le professionalità più richieste oggi sono quelle che operano nei campi della gestione d’impresa e del marketing, seguite da quelle dei settori informatica, scienze matematiche, green economy, ai servizi alla persona, ingegneri, architetti e dirigenti.
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la recente ricerca svolta dalla fiera di settore “Expo Training” che dimostra come formazione e aggiornamento professionale costante del personale in un settore in continua evoluzione come il turismo, siano le basi imprescindibili per la ripresa, aumentando non solo la competitività produttiva ma anche l’occupazione. Oggi però, in Italia, è solo il 18% delle piccole e medie imprese ad aver avviato corsi di formazione per i propri collaboratori, una percentuale troppo esigua in uno scenario dove oggi si fatica a trovare figure professionali ad alto contenuto di competenze e specializzazione.
Le due facce della crisi Insomma, dicono gli esperti di Expo Training (che per la ricerca hanno intervistato
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RISORSA UOMO TABELLA 1. LA CLASSIFICA DELLE TEMATICHE FORMATIVE
un campione di 1.000 aziende italiane), la crisi ha due facce: una spinge le imprese a cercare figure professionali altamente qualificate, l’altra disincentiva gli investimenti. E un forte ridimensionamento l’hanno subito anche i finanziamenti pubblici nel settore, specie quelli delle Regioni. Nel 2013 le aziende private che hanno fatto formazione utilizzando i propri fondi sono state solo il 10% nelle imprese fino a 100 dipendenti e il 25% nelle imprese fino a 300 dipendenti (per un dato globale come abbiamo visto pari al 18%). L’analisi degli investimenti evidenzia inoltre uno scollamento tra nord e sud, con una netta prevalenza degli investimenti al nord, (60%), contro un Centro e un Sud fermi entrambi al 20%. «Oggi le aziende rischiano sempre più di avvitarsi su stesse e di sparire», fa notare Carlo Barberis (foto), amministratore delegato di Expo Training, «Per risollevare il mercato servirebbero agevolazioni fiscali in grado di attivare piani di formazione, e meccanismi che consentano alle imprese che fanno formazione di sommare i propri fondi con quelli del finanziamento pubblico. Ma per fare tutto questo è necessario anche promuovere adeguatamente la cultura della formazione nelle stesse aziende, troppo spesso inclini a sottovalutare l’importanza dell’aggiornamento professionale». Ovviamente non mancano le imprese virtuose. Per queste,
L’indagine dell’Osservatorio Expo Training ha dato vita anche a una graduatoria dei temi di formazione preferiti dalle aziende italiane; che sono nell’ordine: 1 Marketing e commerciale 2 Sicurezza 3 Management 4 Lingue straniere 5 Informatica 6 Comunicazione interpersonale 7 Tecniche di produzione 8 Controllo qualità 9 Area giuridico normativa 10 Contabilità e finanza
spiega ancora lo studio di Expo Training, i temi di formazione maggiormente presidiati sono quelli ad alta specializzazione nei settori di marketing, vendita, management e finanza.
Italia al 49° posto del Global Competitiveness Report 2014-2015 Non stupisce, a questo punto, scoprire che, a livello internazionale, l’industria italiana è percepita come ancora debole nei ranking di competitività. Addirittura il Belpaese si piazzerebbe al 49° posto mondiale nella classifica Global Competitiveness Report 2014-2015 del World Economic Forum che comprende 144 nazioni. Il nostro Paese si attesterebbe tra le economie più deboli anche in Europa, poche posizioni avanti rispetto a Bulgaria, Romania e Grecia. È interessante notare come questo rapporto misuri la competitività attraverso un set di ben dodici indicatori, raggruppabili in tre macroaree: requisiti di base (istituzioni, infrastrutture, ambiente macroeconomico, sanità e istruzione di base); stimolatori dell’efficienza (alta formazione, efficienza dei mercati dei beni, efficienza del mercato del lavoro, sviluppo del mercato finanziario, sviluppo tecnologico, dimensioni del mercato) e fattori di innovazione e sofisticatezza (sofisticatezza del business e innovazione). Si scopre così che, rispetto alle altre economie più avanzate, l’Italia evidenzia punti di debolezza sui fondamentali, come il funzionamento delle istituzioni (106° su 144), la ridotta efficienza del mercato del lavoro (136°), la pressione fiscale (134°) e 11-12 2014
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RISORSA UOMO TABELLA 2. METODI ATTRAVERSO I QUALI L’AZIENDA CURA L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEI PROPRI DIPENDENTI, PER OBIETTIVO (VAL. %) Obiettivo
Totale
Competitività
Convergenza
Partecipazione e corsi/seminari organizzati da vari soggetti
62,1
46,3
61,3
Attraverso il lavoro quotidiano in azienda
52,6
69,4
54,0
Consulenti o formatori (sia interni che esterni)
38,9
27,8
36,2
Partecipazione a fiere ed eventi specifici
23,7
30,3
23,8
Scambio con fornitori e/o clienti
20,5
23,8
20,0
9,5
9,7
9,5
Contatti con enti di ricerca, poli tecnologici Il totale non può essere uguale a 100 perché erano possibili più risposte Fonte: indagine Censis, 2013
la criticità dell’attuale scenario macroeconomico (108°). Tra i punti di forza, invece la sofisticatezza del business (25°) e le dimensioni del mercato locale (12°). «La lettura dei numeri», spiegano Paola Dubini (sopra) e Francesco Saviozzi (foto sotto), gli studiosi della Divisione Ricerche di SDA Bocconi che hanno gestito al raccolta dei dati del World Economic Forum per l’Italia, «deve tenere conto del fatto che si tratta prevalentemente di dati di percezione ma le criticità emerse sono reali e confermate da altre ricer-
che svolte a livello internazionale. Certo, sui risultati pesa anche il metro di paragone adottato in sede di valutazione: nel caso dell’Italia il confronto con le economie più sviluppate può essere penalizzante e sono evidenti le aspettative di un rapido riallineamento rispetto ai benchmark di riferimento. Una lettura appropriata dell’indice è dunque quella che sottolinea le aree di forza e di debolezza di un sistema paese e gli spostamenti nel tempo, più che le posizioni assolute. E, come abbiamo visto, tra i punti di forza non è elencata certo la formazione».
L’importanza di innovare Invece sono state proprio le imprese che hanno investito in formazione (e innovazione) – secondo il XIV “Rapporto sulla Formazione Continua” pubblicato nel 2014 dall’Isfol, l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori – quelle che più si sono dimostrate capaci di reagire con efficacia alla crisi. Dato meno confortante è quello riguardante il numero di queste imprese virtuose che sembrerebbe in evidente calo. Già i dati relativi alla formazione nel 2012 mostravano una riduzione delle imprese attive sul fronte dell’aggiornamento, con un 28,1% di aziende contro il 34,5% dell’anno precedente e con soltanto un 5,3% delle imprese con più di 10 dipendenti, impegnate su entrambi i fronti: innovazione e formazione.
Le imprese più innovative sono anche le più attive Il rapporto conferma inoltre la concentrazione di formazione proprio nelle imprese più impegnate nell’innovazione, che poi sono anche quelle a minor rischio di disoccupazione nei momenti di crisi. Quasi la metà delle imprese con più di 10 addet-
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RISORSA UOMO TABELLA 3. IMPRESE CHE NELL’ULTIMO ANNO HANNO FATTO PARTECIPARE I PROPRI DIPENDENTI A CORSI/INIZIATIVE DI AGGIORNAMENTO, PER SETTORE DI ATTIVITÀ E OBIETTIVO (VAL. %) 81,4
Industria
Commercio
69,8
68,8
Convergenza
Convergenza
Competitività
63,7
Competitività
65,3
Convergenza
Convergenza
61,6
70,9
Competitività
69,2
Competitività
90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0
Altri servizi
SETTORE
TOTALE
Fonte: indagine Censis, 2013
ti (46,7%), ha introdotto sul mercato o nel proprio processo produttivo almeno una innovazione (tecnologiche di prodotto o di servizio, di processo, di organizzazione e di marketing). Le imprese innovatrici che hanno realizzato anche formazione per il proprio personale sono quasi il doppio rispetto alle imprese innovatrici che non hanno formato (rispettivamente 59,6% contro il 30,6%). Dal Rapporto Isfol perciò emerge con chiarezza che la parte del tessuto produttivo che ha avviato processi di riorganizzazione ha, al tempo stesso, promosso processi di valorizzazione delle competenze dei lavoratori. Le imprese che hanno saputo fronteggiare la crisi e ora stanno crescendo hanno infatti introdotto almeno una di queste innovazioni: creazione di nuovi prodotti e servizi, introduzione di nuove tecnologie, miglioramento dei processi di lavoro, miglioramento dei canali di vendita e di comunicazione, ingresso in nuovi mercati territoriali, miglioramento della funzione finanziaria. I processi di riorganizzazione del lavoro conseguenti alle innovazioni introdotte hanno poi indotto le imprese a innovare il proprio portafoglio di competenze: una parte ha cercato sul mercato competenze nuove, che prima non esistevano (nel 20,8% dei casi) un’altra ha messo in atto
processi di formazione e riqualificazione del personale. Così si vede che un quarto delle aziende (26,9%) ha fatto ricorso a interventi di riconversione del personale, due terzi (66,4%) hanno promosso attività interne di aggiornamento e formazione. Dallo studio in conclusione risulta ancora una volta evidente che il ritardo italiano nella formazione dei lavoratori è il sintomo di una malattia più grave del sistema produttivo: il deficit di innovazione che affligge la maggioranza delle imprese frenandone la competitività e lasciandole in balia della crisi. ■
TABELLA 4. CATEGORIE PROFESSIONALI COINVOLTE DALLE IMPRESE IN ATTIVITÀ FORMATIVE (VAL. %) 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0
77,2
76,2
47,5 38,0
Operai
Impiegati
Quadri e dirigenti
Personale di servizio e segreterie
Fonte: indagine Censis, 2013
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UNA METAFORA PER CRESCERE
a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com
La vita in caduta libera L’estate è alle porte, anzi la domenica che stiamo per trascorrere l’anticipa anche un po’. Nella grande metropoli americana, il primo caldo arriva sgradevole, umido, maleodorante. Il mare ha un colore malsano. Traffico, anche di domenica. Ma dove va tutta questa gente; bloccato, mentre la radio oltraggiosamente sembra ignorare ciò che realmente ci circonda: sporco, decadenza, sovrappopolazione, rumore ed infine la sensazione di non essere visti. Lui alla guida soffoca; la pelle si bagna di sudore e tiene i finestrini serrati per non far entrare i fumi di scarico dei veicoli che lo intrappolano. Si guarda intorno, ma non vede, ascolta, ma non sente. La cravatta che indossa, anche di domenica è un guinzaglio che si è adattato a portare a causa del suo ruolo. Si guarda nello specchietto e non si riconosce: un vecchio di rimando lo scruta con disprezzo. Poi, una goccia di sudore attraversa beffarda il volto e cade sui pantaloni. Sembra costituita da una massa d’acqua enorme e precipita come una valanga creando una reazione a catena. È tardi, qualcosa di rompe apre lo sportello, lascia nell’auto la sua borsa da lavoro, la sua quotidianità, si perde senza meta in una città che non è “casa”. Finirà male, molto male, con le sue miserie, le paure, i rimorsi ed i rimpianti. È questa una scenda del film un giorno di ordinaria follia, nel quale Michael Douglas, uomo tranquillo, reduce da un divorzio e da scarso successo professionale e personale, perde la testa e perde se stesso affogando nello stress distruttivo che la frenesia di vivere alla moda occidentale può causare. Il film tragico, mostra, anche con lieve ironia, gli effetti distruttivi del perdersi per non riuscire a fermare la caduta libera di una vita stressante e dolorosa.
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È di questo che vorrei parlare, di quella caduta che potremmo sperimentare se incapaci di governare l’eccesso di stress. Il cinema ed i comici in genere hanno creato intorno alla dimensione “stress” un florilegio di parodie e di personaggi che ci fanno ridere, anzi ci fanno morire dal ridere. Pensiamo solo a Nanni Moretti in “Bianca” nella parte del professore psicotico oppure a Bruce Willis nel finale della pellicola “Appuntamento al buio”, oppure uno stressato più raffinato come Billy Cristal in “La vita l’amore le vacche”. Il cinema e la drammaturgia ci stimolano a ridere in maniera quasi sacrilega dell’handicap come già la tradizione letteraria plautina ci aveva insegnato. Stressato diventa una parola di uso comune, quasi simpatica da indirizzare a chi si trova in una momentanea condizione di confusione chimico-spirituale. Purtroppo, nel mondo occidentale i disturbi dovuti direttamente allo stress hanno una dimensione epidemica, mentre per esempio, le popolazioni rurali dell’Africa, non mostrano alcuna risposta anomala di tipo endocrino o neurologico né fenomeni allergici e di autoimmunità dovuti a stress. Lo stress è un meccanismo fisiologico fondamentale che consente di reagire agli stimoli e si basa sulla produzione del cortisolo un ormone simile all’adrenalina, ma in grado “di intossicare” il nostro organismo se prodotto in eccesso. Le funzioni fisiologiche normali devono essere recuperate dopo alti livelli di pressione. Esistono percorsi formativi sofisticati che consentono di riconoscere e modulare il nostro livello di stress trasformandolo in una fonte alternativa di energia da utilizzare convertendola positivamente. L’uo-
mo moderno però sta sperimentando una pericolosa incapacità a rigovernare il suo livello di stress. Combattere lo stress significa riconoscerlo, accettarlo, ascoltarlo e trasformarlo. In generale gli individui sono soggetti ad eventi capaci di creare ansie ed insicurezze. Paradossalmente la nostra vita piena di comodità e privilegi, c’indebolisce allontanandoci dalla nostra attitudine ad accettare il cambiamento aumentando le nostre ansie e le nostre insicurezze. Abbiamo paura di perdere i privilegi e le persone che amiamo, dimentichiamo le cose e non ci sembra di avere mai tempo a suffi-
cienza, abbiamo difficoltà ad accettare le regole oppure ne facciamo un uso maniacale. Affrontare il distress significa imparare a governare le incertezze. Le nostre cose, le nostre abitudini, il successo, il ruolo, sono solo il contenitore della vita e non il suo contenuto. Non dovremmo rischiare di confondere le due cose. Se invito degli amici a bere della cioccolata calda e la servo in tazze diverse e curiose, mi accorgerò che alla fine restano sul vassoio le più vecchie e malandate. Così siamo fatti, ci affidiamo ai contenitori e rischiamo di perdere il valore autentico delle cose. Rallentate gente, rallentate. ■
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a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
LA PAROLA AL FORMATORE
Obiettivi chiari, ma anche fiducia nelle persone
Gli obiettivi sono fondamentali. Nel business è quasi impensabile pensare di andare avanti senza ed è praticamente impossibile trovare qualcuno che osi contrastare la sacralità di questo modello di pensiero. Tutto sommato non è sbagliato gli obiettivi servono per aumentare le vendite, riuscire a correre una maratona o ottenere qualunque risultato a casa o al lavoro. E se proprio siamo destrutturati e vogliamo avere un pizzico di risultati cominciare a ragionare per obiettivi non può che farci bene. Eppure se proviamo a spostare leggermente la visuale forse c’è un livello superiore o forse solo un angolo diverso. Esiste uno studio universitario, Go-
als Gone Wilde, che illustra gli “Systematic Side Effects of Over-Prescribing Goal Setting”. Gli autori identificano in sintesi alcuni “effetti collaterali” (e l’analogia con i farmaci non è casuale) derivanti da un “eccesso” di concentrazione sugli obiettivi. Tra questi un eccessivo focus, che come dice la parola stessa è un chiudersi del campo visivo su un’area ristretta, e che come conseguenze ha: A. il trascurare (fino ad ignorare completamente) le aree che sono al di fuori dell’obiettivo B. la perdita di opportunità a portata di mano che però proprio perché troppo focalizzati non vediamo Un esempio di questi fenomeni è rappresentato da alcune agenzie
considerate le migliori per realizzare spot TV che oggi, a causa della rivoluzione digitale, hanno perso completamente il treno. Altri effetti collaterali sono: una diminuzione dell’apprendimento, la corrosione della cultura aziendale, la riduzione della famosa motivazione intrinseca (ne abbiamo parlato qui) ed anche la nascita di comportamenti non etici (negli Stati Uniti ad esempio si è assistito al fenomeno di insegnanti che falsificavano i dati quando erano messi sotto pressione dall’obiettivo di migliorare i risultati degli allievi). Gli autori del documento raccomandano in sintesi non di evitare gli obiettivi, ma di trattarli come un farmaco che funziona ma solo nelle giuste dosi e che richiede monitoraggio costante. E per operare ed avere successo senza troppa enfasi sugli obiettivi cosa serve? È una bella domanda con una risposta ancora migliore. Serve gente appassionata innanzitutto, gente che va ispirata e guidata verso il successo grazie all’esempio, alla motivazione, allo scambio e ad una buona dose di feedback costruttivi. Serve anche non avere troppa paura del caos, serve avere le antenne puntate verso il mondo, il mercato ed è fondamentale avere la capacità di percepire i segnali anche deboli ed adattarsi velocemente. E obiettivi rigidi (assieme ai cugini stretti: le procedure) sono nemici del cambiamento. Se l’organizzazione è troppo rigida e stressata quindi occhio: forse per inseguire i risultati in un mondo competitivo come quello di oggi forse stiamo subendo un overdose di “obiettivi e procedure”, mollare un po’ ed aver fiducia nelle persone non può che portare qualche beneficio. ■ 11-12 2014
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
Privacy 2 ai tempi dei tablet: come tappare uno scolapasta con le cinque dita della mano Chi scrive ritiene l’argomento del trattamento dei dati da parte delle società che li raccolgono e li gestiscono un tema affascinante, principalmente perché la tecnologia viaggia ad una velocità sorprendente sia in termini di nuovi sviluppi di comunicazione che in termini di apparati, mentre la legislazione nel nostro Paese quando lascia le linee guida e vuole entrare nello specifico, procede ad appesantire di obblighi, costi e quindi sanzioni tutti coloro che devono trattare dati (banche, poste, assicurazioni, medici, ospedali), o che scelgono di farlo per sicurezza (bar, ristoranti, hotel), ma non limita il rischio di malversazioni. Le tante odiate banche ad esempio dal 3 dicembre 2013 per effetto dell’entrata in vigore dell’ultima disposizione del provvedimento del Garante del 12 maggio 2011 hanno l’obbligo di mantenere per 24 mesi il log degli accessi, istituire un comitato per il controllo e quindi ottemperare a una serie di incombenze a loro carico ed a carico delle società del loro gruppo. In poche parole le banche devono istituire un registro elettronico dove conservare per 24 mesi tutte le interrogazioni effettuate sulla clientela, esclusi gli accessi con l’home banking effettuati direttamente dai clienti. Ad esempio, recandosi in filiale e chiedendo il saldo conto corrente all’impiegato, l’impiegato viene registrato come persona che effettua l’accesso, ma potenzialmente anche il suo responsabile se volesse controllare la posizione del cliente: una marea di dati, una pletora di incombenze da conservare per 24 mesi a carico di banche e controllate. Immaginiamoci i volumi enormi prodotti dai grandi istituti con migliaia di sportelli e centinaia di migliaia di dipendenti, ed immaginiamoci chi viene chiamato a controllare “a campione” come indica la norma, la corretta applicazione del Provvedimento. Un campione rappresentativo quante migliaia di operazioni deve riguardare? In altro campo, chi installa telecamere di videosorveglianza per tutelare i propri be-
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ni o la propria clientela da ladri e rapinatori, quali hotel, ristoranti, bar deve fare molta attenzione a rispettare i Provvedimenti in ordine alla videosorveglianza: il comitato del Garante è piuttosto attivo nel prendere in esame le ispezioni effettuate dal suo gruppo ispettivo ossia la Guardia di Finanza e quindi irrogare sanzioni che vengono indicate dagli artt 161162 della legge quadro e che vanno da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 140.000. L’errore più banale sembra quello di non cancellare le registrazioni dopo 24 ore ovvero non far firmare la liberatoria a tutti i dipendenti per informarli che sono ripresi e questo in violazione della legge del 1970 che impedisce la sorveglianza sul luogo di lavoro. In altri settori che non sono strettamente commerciali, stranamente il Garante è stato meno invasivo, ad esempio nel trattamento delle informazioni mediche a fini di ricerca inclusi i trasferimenti dati ai ricercatori da parte degli ospedali, infatti nel Provvedimento 1 marzo 2012 viene indicato “...dovranno essere previsti sistemi di autenticazioni per gli incaricati del trattamento dati e le procedure di trattamento degli accessi ai database...”. Insomma, per le odiate banche che gestiscono i risparmi, obbligo di istituzione dei registri con i log, i controlli interni, 24 mesi di archivio, e per il sistema sanitario che conosce ogni nostro piccolo problema di salute, una generica indicazione dell’istituzione di idonei sistemi di controllo. E le farmacie? E i laboratori di analisi? Le prescrizioni mediche redatte dai medici di base che contengono dati anagrafici, codice fiscale patologie, richieste di farmaci, vengono consegnate a impiegati che le impilano sul bancone dopo averle caricate a sistema, banconi che non hanno certamente la riservatezza di uno sportello bancario: a fine turno l’impiegato si alza ed il successivo si siede, cambia la password a sistema ma la pila delle prescrizioni è la stessa per lo sportello nella giornata. Ma se tutto questo è stato creato per veri-
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FINANCE CONFIDENTIAL
ficare che non ci sia una malversazione da parte di impiegati di malaffare o curiosi che hanno accesso alle informazioni, si dovrebbe come minimo proibire di portare sui luoghi di lavoro telefoni personali che possono scattare fotografie: ricordiamoci le vecchie pellicole in bianco e nero con le quali gli agenti segreti fotografavano con micro camere documenti riservati, oggi potenzialmente lo possono essere tutti con i tablet ed i telefoni di ultima generazione. Se si volessero documentare i problemi di salute, perché lasciare traccia nei sistemi o scaricare dati quando basterebbe fotografare le impegnative mediche? Se si volesse conoscere a quanto ammonta il deposito di un noto personaggio basta interrogare il sistema: si verrebbe individuati in mezzo ad altri milioni di interrogazioni, per una questione di probabilità sarebbe quasi impossibile che a campione si scoprisse proprio quella interrogazione e quindi, anche se scoperta se non ha avuto fini illeciti che grave violazione può essere? Inizierebbe un processo sanzionatorio, poi una difesa, poi l’irrogazione della sanzione ed infine il ricorso al TAR. Il malfattore non ha bisogno di interrogare il sistema per sapere chi ha depositi rilevanti e dove abita, l’ha sempre individuato anche quando non esistevano i calcolatori elettronici. Le piccole imprese non ce la fanno più anche per questo, perché ci sono norme su norme, Organismi su Organismi, per seguirle tutte bisogna ricorrere a professionisti che costano: siamo passati dalla presunzione di innocenza alla certezza di infrazione, non conosciamo unicamente il “quando” avverrà l’ispezione e quanto costerà la sanzione: con tutte le norme, i regolamenti, i provvedimenti, i combinati disposti che abbiamo è impossibile essere totalmente in regola ed è questo che vuole lo Stato, tenere tutto il tessuto produttivo in scacco e con esso i tutti coloro che lavorano. Abbiamo più controllori che imprese, il sistema che promuove regole è inarrestabile e si auto alimenta, più controlli, più lavoro per l’apparato. Finanziariamente tutto ha un costo, e questa follia di decuplicare controlli piega di costi le imprese, obbliga le banche ad investire sui sistemi informatici, il personale a chiedersi cosa debba o possa fare: in Ita-
lia abbiamo più leggi, regolamenti e provvedimenti che in altre Nazioni e questo ha un costo enorme per la nostra produttività e la nostra competitività, ma le norme ed i regolamenti sono il pane quotidiano di chi deve promuoverle e poi seguirne l’attuazione, quindi non rinunceranno mai a crearne sempre di nuove ed i prodotti ed i servizi costeranno sempre di più perché ovviamente le imprese da qualche parte devono scaricare questi costi, ma se non vendono rimangono fregati. Banalmente bisognerebbe investire nelle società di informatica che offrono soluzioni per ottemperare alle norme e a gestire questa massa di informazioni potenzialmente inutili, saranno sempre più indispensabili: quando si sente parlare del limite dimensionale delle imprese che ne impedisce la sopravvivenza, bisogna anche considerare che in momenti difficili dove gli imprenditori rischiano il loro patrimonio ma anche i loro beni personali è anche la pressione del costo di ottemperare a tutte le norme che ne determina il fallimento. A proposito di privacy e telefonini o tablet, quell’applicazione sul telefonino che promette di poter conoscere dove si trovano i tuoi amici: se scarichi l’app sicuramente il gestore della stessa saprà in ogni istante dove ti trovi mentre dubito che tu possa conoscere la posizione dei tuoi amici se loro non accettano il medesimo servizio: questa sì che è materia su cui intervenire. Chiedere l’autorizzazione al trattamento dei dati personali al ricovero in ospedale mi sembra pleonastico, c’è qualcuno che non ha firmato o che si è preoccupato di vedere dove finisce il suo modulo quando rischia la vita? ■ 11-12 2014
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IL PARERE DEL LEGALE
a cura dell’avvocato Roberta Borghini
Insidie a cinque stelle Quando dimora in hotel, il cliente affida se stesso all’albergatore che deve garantirgli sanità ambientale, igiene, sicurezza oltre che riposo e quiete. Da qui deriva un vero e proprio “dovere di protezione” del cliente in capo all’albergatore, con una precisa valenza giuridica. Non a caso, per prassi diffusa, i gestori stipulano una polizza assicurativa a garanzia dei danni sofferti dai
clienti durante e a causa del loro soggiorno in pensione. Cadute, inciampi e scivoloni sono all’ordine del giorno in albergo e, anche se “empiricamente” simili, danno luogo a decisioni profondamente discordi, a causa del diverso convincimento fatto proprio dai giudici. In tema di scale, una vivace turista ultrasessantenne è stata ritenuta unica responsabile del suo ruzzolone in uno storico hotel veneziano. È stato, infatti, escluso che il gestore potesse adottare una qualche misura per evitarne la caduta dato che l’esuberante cliente aveva affrontato la discesa della rampa “con modalità imprevedibili per la loro sconsideratezza, cioè indossando scarpe con il tacco alto, recando sul volto una maschera di carnevale, che limitava la visibilità, e con entrambe le mani impegnate l’una dalla borsa e l’altra dalla sigaretta, donde l’impos-
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sibilità di avvalersi dell’appoggio al manocorrente della balaustra della scala” (Cass., 30.7.2002, n. 11268). Diverso l’esito del capitombolo di una cliente inciampata contro una soglia di marmo posta alla sommità di una delle scale che portava all’ingresso di un albergo campano. In questo caso il gestore è stato condannato al risarcimento dei danni subiti dalla sfortunata turista, una volta accertato che la soglia non era posta a livello della restante superficie: “il fatto che fosse rialzata di circa un dito e mezzo rispetto alla rimanente superficie [...] costituisce una vera e propria insidia soprattutto per le persone anziane che utilizzano la struttura alberghiera per rilassarsi, legittimamente confidando nel fatto che essa non nasconda particolari pericoli” (cfr. Corte d’Appello Napoli, sent. 11.12.2000; Cass., sez. III civ., 9.11.2005, n. 21684). Comunque, in un numero sempre maggiore di casi, la Suprema Corte ha rigettato le richieste risarcitorie
dei turisti danneggiati, facendo leva sul dovere di “autoresponsabilità” proprio di ogni vittima potenziale. Principio che non è bastato a escludere la responsabilità di un albergatore fiorentino, gestore di un edificio potenzialmente pericoloso. Una sedicenne in gita scolastica, dopo aver fumato uno spinello offerto da un compagno, scavalca il parapetto in muratura del suo balcone e si inoltra nella contigua terrazza a livello sprovvista di parapetti o spallette e precipita nel vuoto da un’altezza di circa 12 metri, rimanendo totalmente invalida. A parere della Suprema Corte, sta proprio nella facile accessibilità dalla camera della vittima di un solaio con tali caratteristiche l’intrinseca sua potenziale pericolosità per i fruitori della stessa “non rilevando affatto che l’accesso sia dovuto ad una condotta volontaria della vittima, che non aveva motivo di rappresentarsi l’insidiosità del manufatto derivante dalla sua conformazione” (Cass., sez. III civ., 8.2.2012, n. 1769). ■
Anche gli infortuni negli impianti sportivi alberghieri hanno dato origine a decisioni difformi. Nessun risarcimento è stato accordato ad una giovanissima turista che era scivolata battendo violentemente il viso sul bordo della piscina mentre partecipava ad esercitazioni di ginnastica organizzate dal Miniclub di un villaggio turistico. Secondo i giudici “la presenza nelle immediate vicinanze di una piscina molto frequentata, di acqua trasportatavi dai bagnanti non può considerarsi un’insidia o un trabocchetto, rientrando nell’ambito di un’ampia prevedibilità anche per una bambina di 11 anni” (Corte d’Appello Roma, 4a sez. civ., n. 723/2004). Diverso l’esito dell’incidente occorso ad un cliente inciampato in una buca mentre disputava una partita di tennis sul campo all’interno di un hotel di Montalto di Castro. La struttura alberghiera è stata ritenuta responsabile dell’infortunio poiché “non può parlarsi di una negligenza o imprudenza dell’attore che avrebbe omesso di controllare le condizioni del campo prima di iniziare il gioco, essendo configurabile in capo a quest’ultimo un affidamento in ordine al buono stato di manutenzione del medesimo”. I giudici hanno liquidato allo sfortunato tennista anche una somma a titolo di “sofferenza da privazione”: in altre parole, hanno compensato l’impossibilità di continuare a godere della villeggiatura marittima in condizioni di buona salute e dunque di porre in essere le attività che notoriamente si ricollegano alla vacanza (bagni di mare, passeggiate, ecc.) (Trib. Roma, 1.7.2011, n. 14241). Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it
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Master Meeting Magazine di opinione e attualità sul mondo del turismo dedicato ai nuovi trend
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MARKETING & COMUNICAZIONE
BE-Wizard! 2015
il palco dei guru del marketing Torna BE-Wizard! l’evento internazionale di Web Marketing con un’edizione ispirata allo Human to Human Marketing. Appuntamento il 20 e 21 marzo 2015 al Palacongressi di Rimini
✒Giulia Broggi Con sei edizioni di successo e la settima in programma a Rimini il prossimo 20 e 21 marzo, l’evento internazionale di web marketing BE-Wizard! si attesta come uno dei momenti formativi più attesi per aziende, operatori turistici, e professionisti del settore web e marketing in Italia. Il punto di forza di BE-Wizard!, che lo rende un evento unico nel panorama formativo nazionale, è da sempre la qualità dei contenuti e la capacità di fornire nozioni immediatamente applicabili nella strategia e nella pratica di chi investe o si occupa di promozione e comunicazione online. L’appuntamento, organizzato dalla Web Company TITANKA!, si caratterizza per la presenza di speakers nazionali ed interna-
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zionali di massimo rilievo e di evangelist di brand di fama mondiale. Nel corso degli anni sono saliti sul palco riminese alcune delle menti più brillanti della comunicazione e del business online, rappresentanti di aziende quali Google, Facebook, Groupon, ShinyStat, Trivago, Best Western e molti altri. Le due giornate che compongono l’evento propongono sessioni specializzate rivolte a chi si occupa del settore travel e turismo, alle aziende che investono in e-commerce, agli addetti alla promozione territoriale e ad esperti e tecnici del settore che vogliono aggiornarsi sugli strumenti del mestiere e sulle tecniche di web marketing più all’avanguardia.
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MARKETING & COMUNICAZIONE
Apertura BE-Wizard! 2014 -Sul palco Enrico Pozzi, presidente di TITANKA! Spa, azienda organizzatrice dell'evento
Come nelle precedenti edizioni è stato scelto un leitmotiv che caratterizza le due giornate di studio: per l’edizione 2015 l’ispirazione è venuta dall’esperto di marketing Bryan Kramer, autore del libro Human to Human Marketing, uscito da meno di un anno e già adottato da importanti brand internazionali come testo di riferimento per la comunicazione aziendale. La teoria di Kramer parte da una constatazione: non dovremmo pensare a modelli di comunicazione e marketing differenti per relazioni Business to Business e Business to Consumer, dovremmo pensare in termini di Human to Human. Scrive Kramer: «Il concetto di eliminare le barriere nel marketing non è certo nuovo. Da anni ripetiamo alle nostre agenzie che quello di segmentare i clienti sulla base della loro propensione business o consumer è un approccio non naturale e davvero poco intuitivo. Dobbiamo restituire umanità alla comunicazione, e infarcirla di imperfe-
zione, empatia e semplicità. Credo che in molti abbiano avuto la mia stessa intuizione, quella di dover fare appello alla parte più vera ed autentica di ognuno. Ecco cosa ha ispirato il concetto H2H». Bryan Kramer è uno degli attesissimi ospiti di BE-Wizard! 2015, insieme a lui Justin Cutroni, Google analytics evangelist, Jamil Ouazzani, esperto di web intelligence, Paolo Zanzottera, digital evangelist, e molti altri importanti relatori. Sul sito ufficiale dell’evento www. be-wizard.com è disponibile il programma completo e tutte le informazioni per iscriversi al BE-Wizard! 2015. ■ Bryan Kramer e copertina del suo ultimo libro
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Abbonamento MM 2014_Layout 1 26/03/14 15.29 Pagina 1
MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Abbonamento annuale al costo di soli 30 euro Incluso supplemento annuale a Master Meeting “Guida Excellent” e spese di spedizione Per abbonarsi: • effettuare un versamento tramite bollettino postale sul c/c 55001911 intestato a: Communication Agency Int. Srl - via S. Simpliciano 4, 20121 Milano specificando nella causale: abbonamento annuale Master Meeting • fotocopiare e inviare per fax a Communication Agency, Milano
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I grandi protagonisti dell’ospitalità
È tutta una questione di passione Imprenditore ed ora anche general manager dell’Hotel Savoy, Roberto Necci si conferma una delle figure di riferimento nella gestione e riorganizzazione di strutture alberghiere italiane di qualità
✒CRISTINA CHIAROTTI li. L’obiettivo che mi sono posto è proprio quello di valorizzare sempre le persone, perché senza una squadra coesa e motivata, senza la passione per ciò che si fa, non esistono aziende vincenti».
Valorizzare le risorse, condividere gli obiettivi
I
ncontriamo Roberto Necci, manager e imprenditore che da poco è alla guida dell’Hotel Savoy, albergo situato in un aristocratico palazzo di fine ’800 a due passi da via Veneto a Roma. Classe 1975, Necci vanta esperienze che spaziano dalla gestione di tour operator all’imprenditoria alberghiera. Dal 2003 è proprietario e general manager dell’Hotel XX Settembre di Roma. Dal 2007 è entrato nel Consiglio Direttivo di Federalberghi Roma, nel quale è stato eletto per due mandati consecutivi, 2007/2011 e 2011/2015; da novembre 2012 è anche nel Consiglio Direttivo di Federalberghi Lazio, cui si è aggiunto l’incarico di general manager dell’Hotel Savoy, del quale aveva già cominciato a occuparsi nei mesi precedenti con un’operazione di riorganizzazione della struttura. che necessitava di un rilancio d’immagine. «Ho deciso di accettare questa nuova sfida professionale», confida Necci, «non solo perché si tratta di guidare una delle più importanti aziende romane, ma anche perché ho trovato uno staff preparato, di grandi qualità umane e professiona-
Una filosofia di fare impresa propria di Necci. «Da quasi vent’anni opero nel settore sia con realtà individuali che con gruppi più strutturati» continua il gm, «intervenendo su gestione, analisi di business plan, riorganizzazione interna e riposizionamento commerciale. Background che mi è tornato utile nella fase di riorganizzazione dell’Hotel Savoy, quando mi sono trovato a dover risolvere questioni relativi a diversi ambiti. Ma trattare con i numeri non è la stessa cosa che trattare
con le persone e al Savoy c’era bisogno anche di un investimento in “passione”, ovvero c’era la necessità di creare più motivazione e condivisione con lo staff attraverso una serie di piccoli gesti quotidiani da svolgere insieme: per esempio arrivando un po’ prima la mattina e condividendo gli spazi di pausa del personale». Ecco che, allora, valorizzando e motivando le proprie risorse, l’hotel in pochi mesi ha incrementato anche il proprio fatturato. «Oggi, un direttore di albergo», conclude Necci, «deve avere un approccio sempre più manageriale. Proprio come un bravo capo d’azienda, deve essere in grado di ottimizzare i costi e valorizzare le risorse». ■ 11-12 2014
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LE LOCATION DI MM
Hotel Milano Scala Primo “zero emission hotel” di Milano, il quattro stelle boutique di Via dell’Orso anticipa Expo 2015, presentando la sua cucina green&glocal a “passo zero” e il suo orto biologico con vista panoramica sul Duomo Eleganza, eccellenza e rispetto dell’ambiente. Sono queste le parole d’ordine che da sempre caratterizzano l’ospitalità dell’Hotel Milano Scala, primo “ZeroEmission-Hotel” di Milano, situato in via dell’Orso, nel quartiere centrale di Brera, che ha fatto della responsabilità eco sostenibile la sua mission. In anticipo e in perfetta sintonia con il tema di Expo 2015, l’albergo ha lanciato quest’anno una nuova linea ristorativa green& glocal, guidata dal food &beverage manager Diego Improta e rivolta al globe trotter eco sensibile che apprezza, in particolare, la cucina del territorio, bio-
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logica e a doppio zero: chilometro zero e impatto zero. Il ristorante dell’Hotel Milano Scala, affidato alle cure dello chef Fabio Castiglioni
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LE LOCATION DI MM
– nel cui curriculum spiccano nomi altisonanti della ristorazione stellata internazionale – propone infatti solo ingredienti
genuini, forniti da produttori locali, come le Cascine del Parco del Ticino. E per frutta, ortaggi ed erbe aromatiche, i chilometri sono letteralmente zero, dal momento che provengono tutti dall’orto biologico dell’hotel: una zona green, spettacolarmente ricavata – a 240 anni dall’inaugurazione dell’Orto Botanico di Brera – sulla terrazza panoramica dell’albergo, da cui si gode una magnifica vista sulle guglie del Duomo. Oltre a realizzare piatti genuini e a “passo zero”, Fabio Castiglioni è molto attento anche all’aspetto creativo e salutare: La sua arte si esprime in una cucina raffinata e leggera e in tecniche di cottura innovative, a dispendio energetico contenuto, per limitare al massimo le emissioni di CO2 nell’ambiente. Impegno etico condiviso anche dagli ospiti dell’hotel che, qui, trovano davvero un’accoglienza raffinata, discreta e soprattutto attenta, in ogni aspetto, al loro benessere. P.T.
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54 Loano 2 Village (Location)_Layout 1 10/12/14 17.20 Pagina 158
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Loano 2 Village Aperto tutto l’anno, il complesso spicca per la sua doppia vocazione leisure e business. Con 360 unità abitative e spazi meeting all’avanguardia è perfetto per i grandi eventi
Struttura tra le più grandi di tutta la Liguria, il Loano 2 Village è un resort 4 stelle esteso su una superficie di 4 ettari e inserito armoniosamente nel verde di curati giardini alberati, a circa un km dal mare e dal centro di Loano. Aperto tutto l’anno è pensato per soddisfare in estate le esigenze di vacanza delle famiglie con bambini, delle coppie, di chi desidera un soggiorno piacevole, divertente, attivo, tipico di un villaggio turistico con animazione e tanto divertimento, ma è anche una location ideale per viaggi d’affari, congressi o attività di incentive e team building. Ogni anno aziende di respiro internazionale scelgono il Loano 2 Village proprio per le sue ampie aree congressuali affiancate agli eleganti spazi per l’accoglienza. La struttura, infatti, con le sue 360 unità
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abitative distribuite nelle colorate e moderne palazzine, può ospitare eventi di grande portata. I suoi spazi meeting sono pensati per i grandi numeri: la sala plenaria di 600 mq accoglie fino a 500 posti a platea; inoltre sono disponibili altre 7 sale di varia metratura e uno spazio di circa 300 mq adatto a esposizioni.
Eventi internazionali Il prossimo 31 maggio il Villaggio ospiterà per sei giorni la conferenza internazionale CALPHAD (www.calphad2015.org) che dal 1973 riunisce ogni anno studiosi provenienti da tutti i Paesi più avanzati che si occupano di modellizzazione atomistica e termodinamica dei materiali. «Dopo aver preso in considerazione diverse altre prestigiose sedi», spiega Paolo Madonia, responsabile marketing della struttura, «la scelta degli organizzatori è caduta sul Loano 2 Villa-
ge anche grazie alla coincidenza con EXPO 2015 dove è prevista una visita dei partecipanti all’evento». Per la conferenza è atteso l’arrivo di oltre 150 ospiti tra scienziati, studenti e accompagnatori. «Per questi ultimi verrà organizzato un interessante programma turistico collaterale», anticipa Paolo Madonia. Dal villaggio, infatti, che è a soli 2,5 km dall’autostrada, sono facilmente raggiungibili i principali luoghi di interesse della Costa ligure e della Costa Azzurra. Per i momenti di svago, inoltre, e per lo sport o le attività di team building la struttura dispone di 3 piscine all’aperto, una piscina vetrata e riscaldata, un campo da tennis e un campo da calcetto. Sul fronte della ristorazione, è possibile scegliere fra tre accoglienti ristoranti e due bar con vista piscina, adatti ad aperitivi e degustazioni. Silvia Fissore
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Best Western Valle di Assisi Location di charme, immersa in uno scenario paesaggistico di grande quiete e bellezza. Perfetta cornice per meeting e post congress all’insegna del benessere e del relax
«Investire nel turismo significa credere nella bellezza di un territorio e in ciò che può offrire». È questa la convinzione che ha portato la proprietà del Best Western Valle di Assisi a creare una location di grande atmosfera, una vera e propria wellness desination capace di offrire una full immersion nella natura, a stretto contatto con l’animus loci, nel totale rispetto dell’ambiente e con i comfort più moderni. Il quattro stelle ha un’anima green. Utilizza infatti energie rinnovabili a basso consumo – è anche dotato di pensilina per la ricarica delle auto elettriche – e propone una ristorazione, a base di prodotti genuini a km zero: frutta, verdura, olio e vino provengono dall’azienda agricola della tenuta.
Luogo d’incontro e cornice privilegiata per soggiorni ed eventi Qui gli ospiti trovano una cornice ideale per soggiorni di relax e di lavoro, immersi in un paesaggio bucolico tra vigneti e ulivi secolari, dove i ritmi di vita slow e tante sono le occasione di svago e post congress. L’hotel è dotato di piscine, campi da tennis, laghetto, e diversi percorsi verdi all’interno della tenuta. Per il 2015 sarà inoltre ultimato un campo pratica da golf. Camere e suite sono ampie e confortevoli, come gli spazi meeting, attrezzati con tecnologie di ultima generazione. Molto bella la nuova Assisi Cantico Spa: settecento metri quadrati con piscina interna ed esterna, due vasche idromassaggio – da cui si gode una splendida vista
su Assisi – Private spa e trattamenti particolari, assolutamente da provare, come il “relax del sale”. E per degustazioni doc, oltre al Recanto Restaurant – che propone un’eccellente cucina del territorio a base di materie prime di qualità – c’è la Cantina, cuore dell’azienda agricola che produce, oltre a un ottimo vino, anche un ottimo olio extravergine d’oliva. «Al Best Western Valle d’Assisi», ama ricordare la proprietà, «il benessere è una dimensione da vivere a 360 gradi, dove la terra e il verde sono musica per chi sa ascoltare...». P.T.
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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À
Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi
Lo Splendide Royal incoronato “re di roma” Il 5 stelle lusso situato tra Via Veneto e Villa Borghese, lo Splendide Royal è al primo posto tra gli hotel romani e al settimo posto nella classifica dei Migliori Hotel Italiani del Condé Nast Readers’ Choice Awards 2014 della rivista Traveler. Cinque gli elementi che hanno portato l’hotel a scalare le posizioni in classifica, tra cui la tranquillità del sonno, possibile grazie alla sua posizione strategica ai confini del parco di Villa Borghese. Gli arredi curati e ispirati al 18esimo secolo sono stati particolarmente apprezzati, così come il servizio altrettanto accurato. Il punteggio più elevato è stato raggiunto dal Ristorante Mirabelle, con la sua magica terrazza al settimo piano. Infine, gli appassionati di cinema hanno dimostrato il loro grande apprezzamento per il lampadario della hall, lo stesso che ha illuminato il salone da ballo ne “Il Gattopardo” di Visconti.
Una nuova sfida per Giacomo Sarnataro Dopo aver diretto con successo l’Hotel Caesius Thermae & Spa Giacomo Sarnataro è pronto per la sua nuova avventura come general manager di Chervò Golf & Resort di San Vigilio. Pochi km separano i due Resort, entrambi punto di riferimento per l’area del Garda, il primo a Bardolino, sulla costa veronese, il secondo a Pozzolengo, in area bresciana, tra Sirmione e Desenzano, raggiungibile dagli aeroporti di Verona, di Brescia e Orio al Serio, dalle stazioni ferroviarie di Desenzano e Peschiera, dall’A4 e dall’A22. Sono passati sei intensi anni di direzione dell’Hotel Caesius Ther-
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mae & Spa Resort, affidatogli da Europlan, per un progetto di riassetto organizzativo della struttura e dei servizi. Lo scopo è stato raggiunto già nel 2012 e dopo due anni di stabilizzazione dei risultati e di creazione di uno staff affiatato, costituito da Valentina Liberati, resident manager, Filippo Lauria, restaurant manager, e Maddalena Bellei, congress manager, e altri validissimi collaboratori, Sarnataro, in pieno accordo con la proprietà, ha iniziato dal 15 gennaio 2015 una nuova avventura allo Chervò Golf & Resort di San Vigilio. Con un cursus honorum di tutto rispetto – ha lavorato anche in Jolly Hotels, al Principe di Piemonte di Viareggio, all’Hotel Lottii di Parigi – Sar-
nataro si appresta ora a rilanciare, ampliandolo, lo Chervò di Pozzolengo: 4 stelle composto da un resort con 40 appartamenti e un ristorante, e da un albergo con 75 camere e uno dei campi da golf più importanti d’Italia, 36 buche, vincitore del prestigioso premio internazionale World Golf Awards 2014 del quale è giustamente orgoglioso Pietro Apicella Presidente e AD di Chervò. Tra gli obiettivi c’è anche quello di ingrandire la zona SPA con 4 piscine interne, creando un percorso vita e promuovendola anche presso il mercato delle famiglie. L’esperienza nel mondo del F&B e della ristorazione porterà, inoltre il g.m., a riqualificare da subito, la ristorazione e i servizi interni, valorizzando anche gli spazi della Club House e i servizi legati al mondo dei ricevimenti di nozze. Auguri quindi a Sarnataro, che lascia il Caesius, una bella realtà, nelle mani di Valentina Liberati, entrambi assumono un incarico importante, entrambi sicuramente dimostreranno le loro capacità! www.chervogolfsanvigilio.it
Nuova linfa allo sviluppo turistico della Croazia Eletta lo scorso maggio Direttrice del Zagrabia Tourist Board, Martina Bienenfeld (foto) è oggi impegnata a sviluppare le potenzialità del turismo in Croazia, attraverso
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una intensa attività di promozione e comunicazione che prevede anche road show, e partecipazioni a fiere del settore e che coinvolge media, tour operators, hotels compagnie aeree e agenzie di viaggio croate e straniere. Si può dire che il turismo sia da sempre una passione nella vita professionale di Martina. Dopo un degree in Bachelor of Arts in Romance Languages and Information Science (Museology) e un master degree in “International Tourism in National Economy” presso la facoltà di economia e commercio di Zagabria, l’attuale direttrice di ZTB ha ricoperto importanti incarichi nel settore come quello di Head of Tourism Department at the City of Zagreb Office for Economy, Labour and Enterprises, i cui obiettivi erano implementare le strategie di sviluppo turistico e gli investimenti nel turismo. Motivo per cui Martina considera oggi la sua recente elezione a ZTB Director sia una sfida che una conferma. Info: www.zagrebtouristinfo.hr.
Aqualux Hotel SPA Suite & Terme entra in Worldhotels Aqualux Hotel SPA Suite & Terme entra a far parte di Worldhotels, collezione esclusiva che raggruppa quasi 500 proprietà in oltre 250 destinazioni e 65 paesi in tutto il mondo. In Italia, le affiliazioni sono 25, distribuite in 13 differenti località. “Where Discovery Starts” è il payoff a corredo del marchio che sottolinea l’unicità di un’esperienza presso le strutture che raggruppa e per entrare a far parte di Worldhotels, Aqualux ha dovuto essere in linea con ben oltre 1.000 parametri valutativi. Oltre all’attenzione per il livello del servizio e per la qualità degli spazi, tra i fattori che hanno contribuito maggiormente a far superare ad Aqualux le rigorose selezioni a cui ogni albergo viene sottoposto prima di potersi fregiare del marchio Worldhotels, figurano: l’anima green della struttura, certificata Cli-
Quartopiano Suite Restaurant a Expo 2015 Il patron di Eataly Oscar Farinetti ha scelto il Quartopiano Suite Restaurant quale unico rappresentante dell’eccellenza ristorativa riminese a Expo 2015. Quartopiano sarà quindi testimonial d’eccezione – insieme ad altri 19 ristoranti italiani, di cui cinque della Regione Emilia Romagna – per valorizzare la biodiversità della cucina italiana e dei suoi prodotti agroalimentari, da sempre motivo di vanto anche della nostra ospitalità. Sotto la regia dello chef Silver Succi, lo staff del ristorante riminese si alternerà, a Milano per tutto il mese di agosto, proponendo il meglio della cucina tipica emiliano romagnola in 4 menu all’interno del padiglione di Eataly: 16mila metri quadrati di specialità del Belpaese con 2.000 posti. «Essere stati scelti ci onora e ci ripaga del lavoro svolto in questi anni», afferma Andrea Tani, «saremo l’unico ristorante di Rimini presente e ci impegneremo al massimo per promuovere il nostro territorio, con le sue caratteristiche e specialità».
mahotel, l’offerta benessere (che, con una SPA di oltre 1.000 metri quadrati e un area pool che conta sette piscine – indoor e outdoor – di acqua termale e una piscina di acqua salata, è una delle più complete d’Italia) e la particolarità dell’offerta enogastronomica, incentrata su materie prime eccellenti e a km zero. Aqualux, con questa importante affiliazione, compie un ulteriore passo in avanti lungo il percorso legato alla certificazione della propria qualità in ogni segmento della propria offerta, sia nell’ambito delle proposte riservate al mondo leisure sia nel settore business e congress travel. Gli ospiti degli alberghi Worldhotels possono anche accumulare punti con il programma fedeltà del Gruppo, Worldhotels Peakpoints (worldhotels-peakpoints.com) e trasformarli in vouchers spendibili nei suoi hotels. In alternativa possono beneficiare dei numerosi accordi di collaborazione con partner
del mondo dei viaggi, fra cui programmi fedeltà con 26 linee aeree. www.aqualuxhotel.com
A Umago grande ospitalità Mice con Istraturist Sulle Coste dell’Istria ad appena 47 chilometri da Trieste e a 464 da Milano la cittadina di Umago – importante centro sportivo, sede dell’ATP tour e di numerose iniziative legate al tennis – propone hotels di alto livello grazie al brand Istraturist. Attivo da oltre 50 anni, il marchio – grazie alla recente partnership con Meliá Hotels International – racchiude oggi strutture ricettive e congressuali all’avanguardia per comfort e tecnologie, e tutte affacciate sul mare. Per esempio, per pco e aziende il 5 stelle Meliá Coral Croatia a pochi passi dal mare offre 6 sale riunioni con dotazioni modernissime per 350 persone, 224 camere, 5 junior suites, 1 presidential suite, la Coral Fusion Spa e numerose facilities tra cui campi da tennis. 11-12 2014
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Il Sol Garden Istra, 4 stelle, mette invece a disposizione 3 business room da 80 a 300 delegati, 491 camere (283 in hotel, 165 + 33 family rooms in Village Sol Garden Istra), 8 junior e 2 presidential suites. Con una magnifica vista sul mare il Sol Umag Meeting Centre (4 stelle) offre una conference hall polivalente con 4 meeting rooms dotate di wi-fi e delle più moderne attrezzature, wellness & beauty center e parcheggio gratuito. Tante sono le cose belle da vedere a Umago, come la parte antica della città che sorge su una piccola penisola, abitata già dai romani e caratterizzata da piacevoli viuzze. Il centro storico è punteggiato di architetture medievali, su tutte, la torre, oggi sede del museo cittadino. Da visitare, inoltre, la villa barocca del Seghetto, il porto antico di Sepomaia, la chiesa di San Nicola e quella di San Pellegrino. A poca distanza dalla città si trovano le rovine di Sipar, antica residenza romana e poi cittadina medievale e le località balneari di Salvore e San Lorenzo. www.istraturist.com/en/mice.
Disabilità e lavoro. Premiato il Meliá Roma Aurelia Antica Lo scorso ottobre, a Parigi, il Meliá Roma Aurelia Antica ha ritirato il premio Worldwide Hospitality Award, per aver dimostrato che la disabilità non è mai un ostacolo, bensì un valore aggiunto. L’hotel ha ricevuto il riconoscimento per l’innovativo progetto, in collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD), che affrontava in maniera nuova il tema della disabilità integrata con il mondo del lavoro. Fedele alla vocazione di Social Responsability del Gruppo Meliá Hotels International, Il Meliá Roma Aurelia Antica ha offerto un tirocinio di tre mesi a 6 ragazzi con la sindrome di Down, che hanno lavorato in collaborazione con il personale dell’albergo in diversi ambiti: dalla sala al bar, dall’accoglienza alla pulizia ai piani quotidiane. Da
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Skal International 2016 a Monaco Il Congresso Mondiale Skal – svoltosi a Città del Messico dal 25 al 30 ottobre scorsi – ha deciso che sarà il Principato di Monaco ad ospitare, dal 29 ottobre al 2 novembre 2016, il prossimo congresso mondiale dello Skal International. Monaco, in lizza con le città di Lima e Roma, ha vinto con ben 98 voti, contro i 52 di Roma e i 38 di Lima. Il punteggio ha messo in evidenza l’apprezzamento generale dei votanti che sono rimasti particolarmente colpiti dal discorso di apertura di Costantino Panoussi, presidente di Skal International Monaco e general manager di Go Travel In Style e dalla presentazione chiara e vivace del vice presidente di Skal International Monaco e direttore regionale ventes & marketing Europa di FRHI Hotels and Resorts Antonio Ducceschi, quest’ultimo ha presentato i plus della destinazione Monaco, ha parlato delle performance di business del Principato e della sua politica ambientale, della qualità delle infrastrutture di alto livello presenti sul territorio e del grande ventaglio di scelte di intrattenimento, tra cui spiccano i tanti eventi di notevole spessore culturale patrocinati dal Principato. Nella foto, da sin. Birgit Reimann, segretaria generale di Skal International Monaco e direttore di Go Travel In Style, Constantine Panoussi, presidente di Skal International Monaco e direttore generale di Go Travel In Style, Zhang Zhang, socio di Skal International Monaco e violinista dell’orchestra filarmonica di Monte Carlo, Antonio Ducceschi, vice presidente di Skal International Monaco e direttore regionale europeo Ventes & Marketing per FRHI Hotels and Resorts e presidente del Skal World Congress 2016. ©Skal Club de Monaco.
questa iniziativa è inoltre scaturita la docufiction girata all’interno dell’hotel, “Hotel 6 Stelle” e trasmessa su Rai 3, ogni lunedì per 6 settimane, a partire dallo scorso 17 febbraio. «Il progetto, che è stato anche premiato in Italia come “Anima 2014: per la crescita di una coscienza etica”, ha conquistato tutta l’industria alberghiera internazionale, ricevendo un gradimento superiore al 70%», chiosa Palmiro Noschese, direttore di Meliá Hotels International Italia, «ma la soddi-
sfazione più grande è stata quella di condividere il riconoscimento con Livia, Martina, Benedetta, Emanuele, Nicolas e Edoardo, le nostre “6 stelle”, i giovani con la Sindrome di Down che hanno lavorato nell’hotel che ci hanno insegnato molto regalandoci tante belle emozioni». www.meliahotelsinternational.com.
L’eccellenza della Puglia e di Borgo Egnazia a Londra Ha aperto il 27 novembre scorso a
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SAI L’ULTIMA? Portrose. Mice da sogno a due passi dall’Italia
Londra in 69 Long Acre, Covent Garden, il concept store LI VELI Winery & Bistro, dedicato alla Puglia enogastronomica. Lo spazio si sviluppa su due livelli per 200 metri quadrati circa: al pian terreno la zona dedicata al caffè e all’enoteca, dove è possibile degustare al bicchiere o acquistare le bottiglie dei vini prodotti da Masseria Li Veli e un’accurata selezione dei migliori produttori nazionali. Al piano interrato invece si trova il bistrot con 36 posti dove si possono assaggiare i piatti tipici della tradizione pugliese, preparati dagli chef di Borgo Egnazia. www.borgoegnazia.com - www.liveli.co.uk www.liveli.it.
Lo sceicco Al Thani compra il St Regis di Roma L’hotel delle star passa al Qatar. Constellation Hotels Holding, di proprietà dello sceicco del Qatar Hamad bin Jassim Al Thani, ha acquisito l’hotel di lusso The St Regis Grand Hotel di Roma da Starwood Hotels & Resorts Worlwide, per un valore di 110 milioni di euro. L’hotel di lusso, che conta 138 camere e 23 suite in stile impero, reggenza e Luigi XV, e che ospita una collezione di arte e di antiquariato, ha accolto personalità della politica e dello spettacolo, e solo qualche mese fa è stato scelto da Mick Jagger e dagli altri componenti dei Rolling Stones per il soggiorno della band in occasione del concerto nella capitale.
Meliá Hotels International a quota sette Dopo la recente inaugurazione del Meliá Villa Capri Hotel & Spa e in attesa del prossimo ME Milan Il Duca, Meliá Hotels International continua la sua espansione nel Belpaese e inaugura il Meliá Campione. Meliá si occuperà della gestione dell’hotel di proprietà di The Khamas Hospitality, parte di Khamas Group of Investment Companies of Dubai, gruppo di investimenti internazionale con oltre un secolo di
Meta emergente delle rotte turistiche internazionali, l’elegante località slovena di Portorose offre un ampio ventaglio di strutture Mice, con esclusivi alberghi di lusso, che offrono la possibilità di ospitare incontri di lavoro, meeting e attività di team building in uno scenario tranquillo immerso nella natura – qui il mare è splendido, la cucina regala meravigliosi sapori di tradizione mediterranea e si parla correntemente italiano – beneficiando anche di centri benessere d’eccezione come la thalasso spa open air Lepa Vida, struttura eco-friendly che si inserisce magistralmente nel Parco Naturale delle Saline di Sicciole a sette chilometri da Portorose: 4500 mq di costruzioni in legno che s’ispirano alle tipiche case dei salinai dove si può usufruire della talassoterapia a chilometro zero perché sale, fango e acqua madre provengono dalle stesse saline che circondano la struttura, ancora oggi attive nella produzione di sale secondo antiche lavorazioni manuali. Portrose è anche un brillante e animato centro culturale: la città conserva molte tracce di un passato antico e mitteleuropeo, a cominciare dai romani. Vennero poi i veneziani, i francesi, gli austriaci e infine gli italiani, in una continua lotta per controllare i traffici nel mare Adriatico. La destinazione è inoltre un paradiso per lo sport: oltre al nuoto, alla vela e alle immersioni, si possono praticare equitazione, tennis, escursioni in bicicletta e trekking. Info: www.portoroz.si/it/avventure/centri-congressi
esperienza in real estate, hotellerie, franchising ed educazione. A Campione d’Italia, a due passi dal Casinò, il Meliá Campione offre, oltre a una vista indimenticabile sul lago di Lugano, 40 camere, un ristorante e una Spa & Wellness. www.meliahotelsinternational.com
Laura Lo Mascolo all’Hospitality EMEA Summit A Montreux il 24 e 25 novembre scorsi si è svolto l’Hospitality EMEA Summit. Laura Lo Mascolo è la fondatrice e Ceo di Interlude Hotels & Resorts (www.interludehotels.it), l’unico brand italiano chiamato a partecipare all’evento organizzato da Marcus Evans. Il summit, generalmente dedicato alle grandi strutture, quest’anno ha acceso i riflettori anche sui boutique hotel con meno di 40 camere come le strutture del brand Interlude Hotels & Resorts.
Cambio ai vertici per NTV Dallo scorso 10 novembre Fabrizio Bona è il nuovo direttore commerciale di NTV. Il manager si occupe-
rà dello sviluppo commerciale sul mercato dell’Alta Velocità. Precedentemente Bona ha ricoperto il ruolo di Chief Commercial Officer Alitalia occupandosi dell’Italia e delle filiali internazionali attualizzando la distribuzione e le vendite on line. Il nuovo manager di Italo ha maturato inoltre una solida esperienza nel marketing per importanti aziende di telefonia come Vodafone per cui ha curato lo start up di Omnitel, Telecom Italia, occupandosi della comunicazione dei punti vendita che ha reso più giovani e dinamici e Wind, per quest’ultima ha seguito il “turn around” aziendale.
Leading Digital Hospitality by Accor Il brand alberghiero Accor per rispondere al cambiamento veloce e all’evoluzione tecnologica sempre più rapida da parte dei clienti, presenta il piano strategico “Leading Digital Hospitality”. Rivolto a tre diversi target – clienti, dipendenti e partner – il progetto si prefigge di ripensare e integrare la tecnologia 11-12 2014
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Croazia 365 “Destagionalizzare” è la nuova parola d’ordine della Croazia. Lo ha recentemente dichiarato Branko Curic – dallo scorso ottobre direttore dell’Ente Nazionale Croato per il Turismo – durante la presentazione a Milano del progetto Croazia 365, progetto pilota per «vivere la Croazia tutto l’anno attraverso iniziative come la cultura, il cicloturismo, l’enogastronomia il Mice, la salute, il benessere e lo sport». Alla campagna di comunicazione e marketing, hanno aderito ben 22 destinazioni che sono state formate per la prima volta indipendentemente dai limiti amministrativi. Lo speciale piano organizzativo dell’Ente marcato PPS (bassa stagione) prevede presentazioni per tour operator e agenzie, viaggi per giornalisti e adv, una campagna di comunicazione (PR, marketing offline e online). Tra le località turistiche che sono in grado di proporre interessanti soggiorni fuori stagione spiccano l’Istria meridionale con la città di Pola, il borgo di pescatori di Fasana, il Parco nazionale delle isole Brioni e Rovigno, per attività sportive come sub, trekking, e piste ciclabili attraverso riserve, spiagge, siti archeologici; turismo terapeutico e wellness, in hotel 4-5 stelle, campeggi e alloggi in case private (sempre più richiesti). Le più gettonate per viaggi d’affari, eventi e congressi, per eleganza e divertimenti, sono le città di Fiume e Abbazia, la prima, mondana e chic, la seconda, stazione climatica dal 1889 offre aria di mare – lungomare di 12 chilometri – e di montagna e tante offerte speciali in occasione dell’evento di marzo Oasi di benessere. Gli amanti del verde troveranno a Karlovac, antica città a forma di stella, con castelli e monasteri, la location ideale per praticare attività all’aria aperta, con i suoi 160 chilometri di piste ciclabili, ma è ben attrezzata anche per la pesca sportiva su laghi e fiumi e per il canottaggio. I gourmant sceglieranno invece la cittadina medievale di Ilok nella regione dello Srijem, ideale per degustazioni di vini pregiati come il Traminac. Infine, all’estremo est della Croazia, si trova la Slavonia, terra ricca di foreste e bagnata da sette fiumi, tra cui il Danubio, godibile con percorsi ciclabili accanto alle sponde e in crociere che partono dall’antica città di Vukovar.
in ogni momento del percorso del cliente, di migliorare i servizi offerti agli investitori partner e di consolidare la quota di mercato del Gruppo a livello di distribuzione. I due pilastri su cui si basa sono l’infrastruttura IT e la gestione dei dati. Il piano sarà implementato attraverso 8 programmi operativi da inizio 2015. www.accor.com.
Terme di Saturnia Golf e Spa Resort torna a brillare È ancora fresco il ricordo della recente alluvione che ha coinvolto la Maremma e in particolare la zona attorno a Saturnia. Molti i disagi e inestimabili i danni provocati dalla furia della natura. Terme di Saturnia Golf & Spa Resort è stato tra i luoghi maggiormente colpiti dalla rabbia dell’acqua, ma ad appena due settimane dall’evento catastrofico, il resort – affiliato a The Lea-
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sentato SPG Pro, il programma fedeltà rivolto ai professionisti di viaggi e convegni per incrementare il business b2b a livello mondiale, guadagnare Starpoints Starwood e conquistare lo status d’elite con SPG. Il lancio che ha richiesto un investimento di 30 milioni di dollari rappresenta il programma di marketing b2b più esteso e costoso nella storia di Starwood. La campagna di SPG Pro ha un approccio lifestyle con una fotografia vivace e una serie di immagini prese “dietro le quinte” di professionisti di viaggi ed eventi al lavoro. www.spg.com/pro.
Un nuovo Palazzo sul mercato degli eventi italiano
ding Hotels of the World – torna ad accogliere i propri ospiti. Grazie al lavoro prezioso di tutto lo staff, riaprono l’albergo, i ristoranti, la Sorgente Termale, una parte delle Piscine Termali, la SPA (escluse le cure termali) e 9 buche dello splendido campo da golf. In segno di solidarietà verso tutta la Maremma colpita dall’inondazione, il resort ha deciso di donare 1 euro per ogni notte prenotata, da destinare a una raccolta fondi a favore del territorio alluvionato. Per l’occasione Terme di Saturnia Golf & Spa Resort propone la tariffa Re-opening Rate di 250 euro a camera, a notte. www.lhw.com.
Lo scorso novembre alla Fortezza da Basso di Firenze, durante la Borsa del Turismo Congressuale è stato presentato il LAC Lugano Arte e Cultura, il nuovo palazzo degli eventi di Lugano, la più importante opera pubblica degli ultimi anni in Canton Ticino (oltre 200 milioni di euro di investimento e una sala da 1000 posti). Alla sua apertura, prevista per settembre 2015, disporrà di una sala concertistica e teatrale e di un museo, il primo della regione non ricavato da altri spazi. Ad appena un’ora da Milano e dall’aeroporto internazionale di Malpensa, il LAC regala una magnifica vista sul verde e sul lungolago ed è walking distance dal centro storico e dai principali alberghi cittadini. Offre una hall di 650 metri quadrati con grandi vetrate, una sala polivalente (600 metri quadrati per 500 persone), una sala multiuso (111 metri quadrati, 100 posti), la sala conferenze del Convento (82 metri quadrati, 60 delegati) e un teatro studio (130 metri quadrati, 100 persone). www.luganolac.ch - www.luganoturismo.ch.
Starwood: nuova campagna di lifestyle marketing
Award al Quality Hotel Rouge et Noir di Roma
Lo scorso 25 novembre nella cornice glam del lounge bar del The Westin Palace Milan, Starwood ha pre-
Il Quality Hotel Rouge et Noir di Roma affiliato a Choice Hotels, lo scorso settembre, ha conseguito il
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premio Mlt Vacations 2014 Quality Assurance per l’impegno costante nella qualità e nella cura al cliente. Situato tra le vie Nomentana e Tiburtina, a pochi chilometri dal centro di Roma, l’hotel è la scelta ideale per meeting ed eventi, grazie alla disponibilità di ampi spazi dedicati e tecnologicamente attrezzati, ad un grande parcheggio, alla piscina, e ai 4 ristoranti per light lunch e cene di gala. www.choicehotels.it
Millennium & Copthorne Hotels Plc acquisisce l’Hotel Palace di Roma Millennium & Copthorne Hotels Plc – gruppo alberghiero con oltre100 hotel di proprietà in 19 paesi nel mondo – attraverso una sua sussidiaria italiana ha approntato oggi l’acquisto del Boscolo Palace Hotel di Via Veneto a Roma, di proprietà di Boscolo Group. L’operazione ha un valore totale di 65,5 milioni di euro. L’Hotel Palace, costruito nel 1927, con le sue 87 camere e suite, è uno dei capolavori Art Nouveau dell’architetto Marcello Piacentini. Nel 2010 è stato oggetto di un importante intervento di ristrutturazione ad opera di Italo Rota, che ha restituito l’edificio al suo antico splendore. www.grandhotelpalacerome.com.
Family Program Starhotels for Very Important Kids Lo scorso 13 novembre al Rosa Grand in Piazza Fontana 3 a Milano è stato presentato il Family Program Starhotels, programma ad hoc per gli ospiti che viaggiano con i bambini. E proprio per i piccoli ospiti sono state concepite le family room, camere spaziose, alcune comunicanti, da vivere tra riposo, gioco e libri da leggere e colorare. Particolare attenzione è stata riservata poi alla cucina: piatti sani realizzati con materie prime fresche che seguono la stagionalità. E all’ora della merenda sarà possibile richiedere in camera uno spuntino genuino nella più tipica tradizione italiana. Per
Treno+volo: con Emirates e Trenitalia La compagnia aerea Emirates e Trenitalia, leader dell’Alta Velocità rafforzano la loro partnership offrendo ai propri clienti nuovi vantaggi. Andando sul sito di Emirates si potrà scegliere la Freccia o un altro collegamento Trenitalia e acquistare il proprio biglietto. La partnership tra Emirates e Trenitalia, include anche vantaggi e promozioni per i clienti “CartaFRECCIA” e per i membri Skywards, il programma di fidelizzazione di Emirates.
questo progetto Starhotels ha stretto una partnership con alcune aziende italiane come Chicco che mette a disposizione culle, lettini e scalda biberon. Città del Sole firma invece i giochi, pensati per stimolare la creatività dei bambini attraverso l’esperienza, l’immaginazione, la curiosità e la scoperta. Giunti, infine, fornisce le sue collane di libri di successo come Peppa Pig e Topo Tip e le nuove edizioni Disney. Info: www.starhotels.com.
Una stella Michelin per l’Imago Il ristorante Imàgo dell’hotel Hassler di Roma, anche quest’anno, si riconferma ai vertici della gastronomia internazionale d’eccellenza, conquistando il parere favorevole delle più importanti guide enogastronomiche. Dopo aver ottenuto ad ottobre i 2 cappelli dalla guida “I Ristoranti d’Italia 2015” de L’Espresso, il ristorante panoramico dell’hotel conferma la stella Michelin 2015 e le 2 forchette del Gambero Rosso e inoltre si aggiudica l’“Olimpo della Ristorazione e l’“Olimpo dell’Ospitalità” assegnati
da “Alberghi e Ristoranti d’Italia 2015” di Touring Club. I numerosi riconoscimenti attribuiti al ristorante guidato dall’Executive Chef Francesco Apreda, premiano anni di passione, ricerca e attenzione ai sapori tradizionali italiani con contaminazioni asiatiche. Info: tel. 06699340 - www.hotelhasslerroma.com.
Hilton Worldwide inaugura a Milano un Hilton Garden Inn Hilton Worldwide ha firmato un accordo di franchising con la società GdF Milano Nord Srl – proprietaria della struttura – per l’apertura di un hotel a marchio Hilton Garden Inn, il brand mid-market del Gruppo. L’Hilton Garden Inn Milan North conterà 193 camere e aprirà a Milano nel primo trimestre del 2015, in tempo per accogliere gli ospiti che visiteranno il capoluogo lombardo in occasione dell’Esposizione Universale. L’hotel va ad aggiungersi alle altre nove strutture a marchio Hilton Garden Inn già presenti nel nostro paese tra cui l’Hilton Garden Inn Milan Malpensa. La struttura offrirà 850 metri quadri di 11-12 2014
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In Croazia tra relax e tanto verde Recentemente ristrutturato, il Dubrovnik Palace, affacciato da una parte sulla spiaggia e dall’altra sui pini marittimi, si conferma primo cinque stelle business sul territorio. Sulla bellissima penisola di Lapad, con una vista unica delle Isole Elafiti, l’Hotel Dubrovnik Palace è la location ideale per chi cerca un’oasi di pace, lontano come è dalla frenesia e dai rumori della città, immerso tra i pini marittimi e la natura. Si trova infatti a soli 50 metri da una bella spiaggia di roccia e 3 chilometri dal centro di Dubrovnik. Recentemente ristrutturato (aprile 2014), oggi il Dubrovnik Palace è un lussuoso 5 stelle con 271 camere e 33 suite che fa parte del Gruppo ALH (Adriatic Luxury Hotels). Gli interni colpiscono per il design moderno e confortevole e per le sfumature di colore tutte giocate sulle nuance sabbia e legno. Luminose e funzionali le camere, tutte dotate di terrazzo e arredate con eleganti mobili ad incasso, ampie scrivanie per poter lavorare comodamente godendo di una vista spettacolare sul mare Adriatico e sulle isole Elafiti, wifi e tv Samsung HD a schermo piatto IPTV. Per un cocktail sfiziosi e light lunch, al decimo piano dell’hotel, si trova il bar Tramonto. Completano l’offerta un centro benessere, due ristoranti, una taverna, 11 bar, 2 piscine, campi da tennis e un parcheggio. Info: www.adriaticluxuryhotels.com.
spazi per eventi, un ampio parcheggio per gli ospiti, un bar, un ristorante, un fitness center gratuito per gli ospiti dell’hotel, un business center aperto 24 ore su 24 e wi-fi gratuita. Info: news.hgi.com.
Top Spa per Fonteverde Nei giorni scorsi, Fonteverde Tuscan Resort & Spa, 5 stelle di San Casciano dei Bagni, antico borgo della Val d’Orcia, è stato premiato con il Wellness Travel Awards di Spa Finder nella categoria “Country Award Favorite Wellness Travel Property in Italy”. Una giuria composta da 26 giornalisti del settore travel & wellness ha selezionato il resort di San Casciano dei Bagni tra 373 location in 40 Paesi. Il re-
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sort offre 68 camere, 6 junior suite e 7 suite, il ristorante Ferdinando I con piatti della tradizione toscana e specialità light e wellness. Molto bella la Spa che si estende su 5mila metri quadrati e dispone di sette piscine con acqua termale e aree per idroterapia, fanghi, massofisioterapia. www.fonteverdespa.com.
Apre l’Hilton Catania Capo Mulini Conference Center & Spa Hilton Worldwide annuncia per il 2016 l’apertura dell’Hilton Catania Capo Mulini Conference Center & Spa. L’hotel, di proprietà della ITEM srl, sarà la terza struttura del brand in Sicilia. L’Hilton Catania Capo Mulini Conference Center &
Spa è un hotel business oriented con un attrezzato centro congressi e oltre 2.500 metri quadrati di spazi per eventi, tra cui una Ballroom di 1.700 metri quadrati, suddivisibile in 3 sale separate, e uno spazio di 550 metri quadrati per eventi open air, due sale riunioni e un business center h24. L’Hotel, che sorgerà nel tranquillo villaggio di pescatori di Capo Mulini, è anche la location perfetta per soggiorni leisure vicina come è a luoghi di interesse naturalistico come le Gole di Alcantara e le isole Eolie. Fiore all’occhiello dell’hotel sarà la Spa con piscina indoor, centro fitness e due piscine esterne. Completano l’offerta un ristorante sul mare e due bar: uno a bordo piscina e uno accanto alla Spa. news.hilton.com.
Crystal Lounge a 5 stelle sul parco di Villa Borghese Lo Splendide Royal, 5 stelle lusso del luxury brand Roberto Naldi Collection, situato tra via Veneto e Villa Borghese, aggiunge un nuovo elemento ai suoi già rinomati servizi, la Crystal Lounge, la ballroom più esclusiva della capitale. Situata al sesto piano, sotto il ristorante Mirabelle, l’elegantissima sala regala, grazie al suo gioco di vetri e specchi, panorami e riflessi unici sul centro storico di Roma e sullo splendido parco di Villa Borghese. 136 metri quadrati che ospitano 130 persone sedute, 250 per un cocktail in piedi e 120 per un buffet. Lo stile sobrio e contemporaneo fa sì che la Lounge sia adatta a occasioni di ogni genere, dalle convention aziendali a incontri per piccoli gruppi, dalla celebrazione di importanti anniversari ai matrimoni.
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SAI L’ULTIMA?
DoubleTree by Hilton sbarca in Veneto A novembre, Hilton Worldwide convertirà in DoubleTree by Hilton, il Move Hotel di Mogliano Veneto (a 8 chilometri dall’aeroporto di Venezia) che andrà ad aggiungersi alle altre tre strutture del marchio DoubleTree by Hilton presenti sul mercato italiano. L’Hotel veneziano sarà gestito in franchising con DHotels. Con 203 camere, di cui 18 suite, la struttura è particolarmente adatta ad accogliere una clientela business e leisure. Agli ospiti business, l’hotel propone un centro congressi dagli spazi modulabili di 1.300 metri quadrati a cui si aggiungono altri 510 metri quadrati di spazi lavoro. Inoltre, l’area banchetti può ospitare fino a 450 persone ed è ideale per conferenze ed eventi di grandi dimensioni. Completa l’offerta il fitness centre con piscina esterna, sauna e bagno turco. Per il post congress a meno di un chilometro di distanza, si trovano il Golf Club Villa Condulmer (27 buche), Venezia, numerose enoteche del Prosecco e il designer outlet di Noventa di Piave. Info: news.doubletree. com.
A Padova, in bicicletta, pedalando senza fretta... Una conferma sull’utilizzo delle due ruote per promuovere il turismo arriva dal convegno Only Bike Padova organizzato da Padova Terme Euganee Convention & Visitors Bureau (Consorzio DMO Padova) dal quale è emerso, che il cicloturismo è un trend che coinvolge l’intera filiera turistica: dalle guide naturalistiche ai proprietari di strutture ricettive, dalle guide turistiche ai ristoratori, senza trascurare le amministrazioni pubbliche. Molti sono i prodotti che si possono realizzare pensando a questa nuova frontiera di viaggio, e tra questi un ruolo non trascurabile intende svolgerlo Only Bike Padova, una rete di strutture ricettive (hotel, agriturismi e B&B) che offrono pernottamento specializzato per
partecipanti pedalare lungo la Treviso-Ostiglia, una ciclabile di circa 120 km che corre lungo la vecchia linea ferroviaria. Partendo da villa Marcello a Levada di Piombino Dese, il tour è quindi proseguito nella Valle Agredo, tra i Santuari Antoniani di Camposampiero. Come ultima tappa, dalla TrevisoOstiglia si è passati alla Via del Brenta, per approdare in Piazza Camerini a Piazzola sul Brenta dove si trova la splendida Villa Contarini. www.bikepadova.it.
Gourmet experience romana
quanti viaggiano in bicicletta. «Sono numerose», spiega Mariaclaudia Crivellaro del Convention Bureau padovano, «le possibilità offerte dal nostro territorio per ciò che riguarda le reti ciclabili. Non solo escursioni “ad anello” (come quello dei Colli Euganei), facili percorsi destinati anche alle famiglie, ma vere e proprie vie di viaggio che toccano città e persino regioni diverse». La via del Brenta, che collega Trento, Bassano e Padova, ne è un eloquente esempio, ma anche la ciclabile Treviso-Ostiglia che attraversa le province di Mantova, Verona, Vicenza, Padova e Treviso è altrettanto significativa. Per far conoscere al grande pubblico ciò che in questi anni è stato realizzato per favorire la presenza dei cicloturisti nella provincia di Padova, il Convention & Visitors Bureau ha organizzato un presstour per la stampa: attraverso i Colli Euganei, partendo dal Santuario di Monteortone di Abano Terme, passando per l’Abbazia di Praglia, i giornalisti sono arrivati a Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia. Il percorso è poi ripreso in direzione Teolo per la visita al Museo di Arte Contemporanea Dino Formaggio, ospitato all’interno del Palazzetto dei Vicari, altra vera perla del territorio. Una seconda escursione ha visto i
Nel centro storico di Roma a pochi passi da via Borgognona e da Piazza di Spagna, l’Hotel d’Inghilterra – Niquesa Hotels & Residences, ex Palazzo Torlonia – offre, oltre a un incantevole giardino rinascimentale e interni con pareti affrescate del 17esimo secolo, la Roman Gourmet Experience (a partire da 196 euro) con sistemazione in camera doppia, prima colazione a buffet, libro di ricette romane e menu a cura dello chef Antonio Vitalesi al Café Romano: polipo e astice con tagliatelle di verdure di stagione, linguine all’astice con olive di Gaeta al profumo di finocchietto, carré d’agnello in crosta alle erbe aromatiche con tortino di patate, dolci e formaggio e accompagnamento di vini pregiati. www.niquesahotels.com/hotel-dinghilterra.
E luce sia al Bellevue Il progetto di illuminazione dell’hotel Bellevue, 5 stelle a Lussinpiccolo nell’isola di Lussino, in Croazia è tra i candidati al LDA Lighting Design Award, nella categoria dei migliori progetti internazionali di illuminazione. La cerimonia di consegna dei premi si svolgerà il 19 marzo a Londra. La notizia che il primo albergo di lusso lussignano sia stato nominato è un’ulteriore conferma della qualità di Ikat, la località più lussuosa di Lussino nonché punto forte del turismo isolano durante tutto l’anno. ■ 11-12 2014
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Delocalizzazione addio
È ora di back
reshoring Le aziende italiane, che avevano cercato oltre confine vantaggi per la loro produzione, cominciano a tornare a casa. Il controesodo, ancora di dimensioni contenute, mostra che qualità e controllo stanno tornando al centro del business delle imprese che puntano all’eccellenza
✒Barbara Ainis Il termine potrà forse essere ancora sconosciuto ad alcuni e anche i numeri coinvolti non sono ancora tanto rilevanti da farne un fenomeno di massa. Eppure quello che gli inglesi hanno battezzato “back reshoring” e che il settimanale “The Economist” ha indicato come caratteristica saliente della terza rivoluzione industriale, sta diventando, senza alcun dubbio, una tendenza che fa riflettere il mercato internazionale. E anche, in particolare, quello italiano.
Tornare in Italia? Qualcosa si può fare Ma cos’è dunque il “back reshoring”?Si tratta, in poche parole, di una marcia indietro, di quel processo, ancora contenuto, ma sempre più rilevante, che vede tornare a casa, stanche delle difficoltà logistiche e desiderose di garantire miglior qualità e maggior controllo, alcune delle imprese che avevano ri-localizzato parti del loro apparato industriale in Paesi
Qualità è la parola d’ordine, tanto che i settori più interessati dal fenomeno sono moda (43,5%) elettronica-elettrotecnica (18,6%). Vale per le aziende italiane ma anche per quelle straniere che delocalizzano nel Belpaese
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TREND CASE HISTORY PIQUADRO Con un fatturato di 60 milioni di euro, l’80% della produzione in Cina e il 20% in Italia, l’azienda toscana produttrice di borse e valigie, ha deciso di riportare nel nostro Paese i prodotti di alta gamma. Le motivazioni: la qualità della produzione artigianale che si può raggiungere in Italia non ha paragoni.
esteri a basso costo di manodopera. Un recente studio condotto dal centro di ricerca Uni CLUB MoRe Back-reshoring, composto da docenti e ricercatori delle Università di Catania, L’Aquila, Udine, Bologna e Modena & Reggio Emilia, in collaborazione con ANIE, ha indagato le caratteristiche di questo fenomeno, rilevando finalmente un primato italiano: siamo il Paese europeo che più di ogni altro sta cavalcando questa tendenza virtuosa, globalmente secondi,in termini assoluti,solo agli USA (dove maggiori sono gli incentivi a chi rientra e decisamente inferiori i costi dell’energia). Con 79 aziende che, dal 1997 al 2013, hanno riportato in Italia almeno parte della produzione, a cui si aggiungo le 6 del primo semestre 2014 e le 12 imprese italiane che hanno portato in Paesi più vicini al nostro i propri impianti delocalizzati (cosiddetto near-reshoring), l’Italia rappresenta ben il 40% del controesodo europeo, seguita dalla Germania, che conta per il 20%.
GLI EFFETTI DEL BACK RESHORING Il fenomeno è ancora troppo contenuto per costituire in sé una soluzione o un aiuto percentualmente rilevante ai problemi occupazionali del nostro Paese, causati innanzi tutto dal crollo dei consumi interni. Ciò nonostante il back reshoring, qui da noi, come pure a livello globale, è un indicatore di una possibile, o meglio, di una delle possibili vie d’uscita verso una ripresa. Le imprese che tornano in Italia, come pure quelle di Paesi a noi vicini che, grazie al fenomeno del near reshoring, spostano all’interno dei nostri confini produzione o fornitori, dimostrano sorprendentemente che investire in Italia, dopotutto, possa ancora avere senso. L’accelerazione del mercato, la richiesta di qualità, controlli e flessibilità, la concorrenza insostenibile sui primi prezzi, fanno intravedere che i conti delle aziende non si devono più fare solo considerando il minor costo della manodopera o la minor pressione fiscale, ma anche elementi che, se pur difficilmente quantificabili, possono fare la differenza nel panorama in mutazione del capitalismo mondiale.
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NANNINI L’azienda di Pontassieve, che aveva rilocalizzato la produzione nell’Est Europa, si è accorta della fragilità del concetto di Designed in Italy contro quello ben più consistente di Made in Italy. Pertanto ha deciso, a partire dalla stagione primavera-estate 2014, di riportare l’intera produzione in Italia. Le motivazioni: il design, pur fondamentale, non basta ai clienti più esigenti e non può prescindere dalla massima qualità artigianale italiana. WAYEL L’azienda emiliana del gruppo Termal di Giorgio Giatti, lascia la Cina e torna a Bologna. Con un investimento di 12 milioni di euro, uno stabilimento a impatto zero e la collaborazione con start up e spin off, l’azienda produrrà nuove bici elettriche ad alto contenuto tecnologico. Le motivazioni: la vicinanza ai mercati nord-europei, target principale delle bici elettriche, e la possibilità di collaborazione con l’Università di Bologna.
Voglia di made in Italy Cina, Vietnam, Romania ed Est Europa. Sono questi alcuni dei Paesi dai quali le aziende italiane pioniere del back reshoring stanno ritirando in tutto o in parte la loro produzione. In media sono 1,3 le linee produttive riportate in Italia per ogni azienda coinvolta nel fenomeno, dato che porta il nostro Paese al primo posto nella classifica mondiale: negli USA la media è dell’1,1 e in Europa inferiore all’1,2. Benché in Italia non siano previsti, né prevedibili a breve, sostegni o incentivi al rientro, il fenomeno è in crescita e riguarda diversi ambiti merceologici e geografici. Innanzi tutto ne è coinvolto il settore della moda (43% del totale), con nomi del calibro di Ferragamo, Tods e Prada, ma anche di molte aziende meno blasonate, se-
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guito da quello delle imprese dell’elettronica e dell’elettrotecnica (18,6% dei rientri), che in particolare ha visto un’incidenza del fenomeno che è arrivata a coinvolgere il 10% delle aziende del settore.
Perché rientrare? Ma quali sono le motivazioni che spingono le imprese italiane a riportare in Italia le loro linee di produzione, nonostante la crisi, i costi e le pastoie burocratiche? Paradossalmente sono proprio i mercati emergenti, in particolare la clientela sofisticata proveniente da questi Paesi, ad aver indotto molte aziende a fare marcia indietro. Mentre il consumatore italiano si era in molti casi abituato al made in
«Tornare a produrre in Italia non è utopistico» «L’ultimo decennio, a causa di due violente recessioni estremamente ravvicinate, ha cambiato la storia dell’industria manifatturiera», ha commentato Claudio Andrea Gemme, Presidente di ANIE Confindustria», tuttavia la new economy basata solo sulla finanza e sui servizi è fallita: senza la manifattura il Paese muore. Il nostro studio ci dice che tornare a produrre in Italia non è utopistico. Qualcuno ha già iniziato a farlo, altri lo farebbero se si creassero le condizioni per poter lavorare: abbattimento della pressione fiscale e della burocrazia, detassazione degli utili reinvestiti in ricerca e innovazione, valorizzazione del knowhow tecnologico e della qualità del made in Italy, promozione degli asset strategici del Paese. Pur in uno scenario difficile, le imprese ANIE non si sono rassegnate: dall’indagine presso i nostri soci è emerso che l’industria elettrotecnica ed elettronica continua a distinguersi nel panorama nazionale per una spiccata propensione al cambiamento, all’innovazione e all’approccio industry 4.0. La forte componente tecnologica delle aziende ANIE è assolutamente pervasiva in tutti i settori industriali e dunque le soluzioni tecnologiche che sanno esprimere garantiscono, e sapranno garantire ancora di più in futuro, vantaggi competitivi per tutti».
China sulle etichette e il packaging di prodotti e brand nostrani, il consumatore cinese cerca e chiede prodotti 100% made in Italy, a garanzia della qualità e della competenza. Questo riguarda prevalentemente, come è comprensibile, le imprese del lusso e dell’alta moda. Tra le altre motivazioni che portano a casa le aziende italiane,al primo posto ci sono la logistica e i suoi costi in progressivo aumento: un’impresa su quattro ha valutato che gli svantaggi avevano superato i benefici del costo del lavoro più basso. Lo stesso costo della manodopera è indicato da un’impresa su cinque come motivo determinante per la decisione del rientro, visto che il gap salariale tra i Paesi emergenti e quelli avanzati risulta in costante diminuzione, specialmente per quanto riguarda il continente asiatico. L’aumento dell’importanza del servizio al cliente e la difficoltà di gestione di cicli produttivi distanti dal quartier generale rappresentano una ragione altrettanto importante nella scelta di tornare a produrre in Italia per il 17,8% delle aziende coinvolte nel fenomeno del back reshoring, mentre un’impresa su dieci attribuisce il back reshoring ad una nuova modulazione dell’architettura aziendale. Gli incentivi ottenuti per favorire il rientro in patria delle linee produttive rappresentano una vera motivazione solo per il 7,7% delle imprese, vista l’assenza di policy strutturali a sostegno del fenomeno. ■
79 aziende italiane dal 1997 al 2013, hanno riportato in Italia almeno parte della produzione, a cui si aggiungono 12 imprese che hanno portato in Paesi più vicini al nostro i propri impianti delocalizzati 11-12 2014
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TREND Abitare l’hotel anche di giorno è una formula di origine americana che sta prendendo piede anche in Italia, soprattutto nelle grandi città come Roma, dove a utilizzarla è, per esempio, il Radisson Blu
Alberghi dayuse,
il dado è tratto La nuova formula di utilizzo degli hotel per servizi business o leisure ma non per il pernottamento è in netta crescita anche sul mercato italiano. Ecco come funziona ✒Dario Ducasse Questa casa non è un albergo. Quante volte avete sentito pronunciare questa frase dai vostri o da altri genitori, in riferimento ovviamente al fatto che un’abitazione di famiglia non è solo un luogo del quale utilizzare “servizi” e spazi. Un albergo invece è giustamente un albergo, e oggi lo è un po’ di più proprio in ottica di offerta di servizi unici. Grazie all’idea, semplice e innovativa allo stesso tempo, che alcune società di nuova costituzione – o start up come si usa dire adesso – hanno strutturato per dare all’albergo una nuova e “doppia” vita. Una vita che dura anche, se non soprattutto, di giorno.
“metto sempre in guardia chi pensa le pubblicità degli alberghi: io odio sentirmi a casa quando sono via” (George Bernard Shaw)
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Una formula che arriva dai motel americani. Ma con una novità Si tratta di una modalità di abitare “diversamente” l’hotel, partendo dai servizi che offre e vedendolo come luogo di soggiorno e non più di solo pernottamento. «Il concetto», ci racconta David Lebée (foto), Direttore Generale di Dayuse Hotels, una delle prime società in Europa e in Italia a proporre l’hotel dayuse «in realtà è una novità relativa: è una formula applicata da tempo nei motel americani, e si può dire anche che sia utilizzata – seppure non sempre regolarmente – un po’ da tutte le strutture d’accoglienza, dai B&B ai 5 stelle. Quello che mancava, per gli hotel, era un canale di prenotazione strutturato e dedicato solamente a questo specifico uso». La novità è dunque questo sistema di prenotazioni – normalmente utilizzabile online ma spesso anche per via telefonica –
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TREND L’IMPORTANZA DEI SERVIZI
che permette ai clienti di avere a disposizione un nuovo modo per fruire delle strutture ricettive in orari non convenzionali per il business alberghiero, permettendo parallelamente alle stesse di rimettersi in gioco con servizi lungo tutto l’arco della giornata.
Un servizio che fa a caso del business traveller Ed è proprio questa l’intuizione avuta da società come Dayuse Hotels: il classico uovo di Colombo. Ovvero generare utili partendo da quella che spesso è stata una richiesta inascoltata, per diversi motivi, da un ampia fascia di clienti, ovviamente anche business. E se il famoso commediografo George Bernard Shaw, con la sua pungente ironia, era solito dire “metto in guardia sempre chi pensa le pubblicità degli alberghi: io odio sentirmi a casa quando sono via”, proprio per sottolineare la differenza di servizi che uno si aspetta di trovare in hotel piuttosto che in casa, questo nuovo servizio va a intercettare perfettamente anche, se non soprattutto, le necessità dei viaggiatori d’affari. Viaggiatori che, spesso, ad esempio, prima o dopo un evento, un meeting, una riunione di lavoro in trasferta, necessitano non di un pernottamento, ma solo di usufruire di un servizio di quelli garantiti
Altra realtà che ha creato business attorno all’utilizzo “di giorno” degli hotel arriva proprio dall’Italia e si chiama DayBreakHotels: anche in questo caso si tratta di un portale dedicato alla prenotazione di tutti i principali servizi di hotellerie – uso stanze, servizi Spa, sale meeting, ristoranti, piscine –, offerti sia singolarmente che in pacchetti “multi-servizi”, da utilizzare durante la fascia della giornata, compresa, generalmente, tra le ore 10 e le ore 21. «Il nostro progetto», ha spiegato l’amministratore della start up Simon Botto, «nasce dall’idea di sfruttare le potenzialità di una struttura alberghiera, adattandole alle esigenze di una molteplicità di fruitori, non necessariamente interessati al pernottamento. In Italia ad oggi, le percentuali medie di occupazione classica delle strutture italiane sono del 75 o 80%. Resta quindi una capacità non sfruttata. Da qui l’idea di utilizzare le camere per ricavi nuovi. Il vero vantaggio strategico sta nell’attirare trasversalmente clienti che, un domani, possono scegliere la struttura anche per pernottamenti. Nel frattempo spendono: perché chi sta in hotel per godere dei servizi o per motivi di lavoro usa necessariamente bar, ristorante e Spa. Per l’albergatore tutto ciò è margine puro».
dal mondo dell’hotellerie: dall’uso di una stanza per riposo o di una doccia alla prestazione di un centro benessere / Spa (sauna o massaggio), dall’utilizzo di sale meeting al tavolo riservato al ristorante. Si tratta inoltre di servizi che possono essere acquistati sia singolarmente che in pacchetti “multi-servizi”, e che permettono, da parte del cliente, un uso durante la fascia diurna della giornata, quella cioè compresa, generalmente, tra le ore 10 e le ore 21 circa. «Nel mio caso», racconta ancora David Lebée, «l’idea è venuta proprio dalle numerose richieste che ricevevamo in tal senso nell’albergo parigino nel quale lavoravo qualche anno fa. È stata, dunque, la clientela a chiedercelo. Così ho deciso di istituzionalizzare questo tipo di servizio, creando una piattaforma di prenotazione specializzata. E l’idea ha subito preso piede: un hotel di charme o di alto livello diventa il luogo ideale per un momento di
Al Best Western Galles di Milano la società Dayuse Hotels offre servizi di hotellerie ai clienti “diurni”
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TREND Il dayuse non conosce stagionalità e permette agli hotel di ammortizzare notevolmente quei costi fissi che non possono assolutamente essere abbassati o eliminati relax e bien vivre. Sicuramente in questa nuova accezione di ospitalità il primo target d’elezione, per un fatto ovviamente di discrezione, sono state e sono le coppie, ma non solo. Sempre più grande è il numero di richieste da parte di business traveller che si devono riprendere dal jet leg o che hanno magari la necessità di prepararsi per un incontro prima di risalire su un aereo. Non mancano infine le richieste anche da parte di turisti in transito che hanno bisogno di un punto d’appoggio o di amiche che desiderano concedersi una pausa wellness in una Spa».
In tempo di crisi
Sotto: come fa l’Holiday Inn Torino, in tempo di crisi gli albergatori possono sfruttare l’utilizzo diurno delle loro strutture per trovare nuovi clienti, che poi tornino anche “di notte”. In alto: flessibilità e servizio sono le parole d’ordine sulle quali si fonda questo tipo di business fornito anche dallo Starhotel Excelsior di Bologna
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L’interesse per gli albergatori di fare business rimettendosi in gioco su un target più vasto è sottolineato anche da David Lebée. «Stiamo parlando di un’idea che garantisce un doppio guadagno per l’hotel e allo stesso tempo un vantaggio per il cliente. Per i viaggiatori infatti il vantaggio dell’utilizzo di una stanza in dayuse è innanzitutto quello di beneficiare di tariffe ridotte dal 30 al 70%. Allo stesso tempo gli hotel che offrono stanze in dayuse hanno l’opportunità di rivendere la stessa camera due volte in un giorno, e, nei periodi di bassa stagione, vendere quelle stanze che altrimenti resterebbero invendute. Il dayuse, infatti, non conosce stagionalità e permette agli hotel di ammortizzare notevolmente quei costi fissi che non possono assolutamente essere abbassati o eliminati.
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Ci vuole flessibilità Resta da capire il punto di vista degli albergatori: anche loro vedono nella modalità dayuse una nuova importante frontiera di business? Una risposta è arrivata da Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, secondo il quale “Quando l’economia non va bene, la nuova parola d’ordine, anche tra gli esercenti, è razionalizzare. Anche perché, in Italia, le spese di gestione di un hotel, ovvero i costi fiscali, energetici e del personale, sono molto più alti rispetto al resto dell’Europa, ma non si può certo far pesare tutto questo sul cliente.
Ecco allora che pensare a servizi specifici per la nuova clientela giovane o per quella business può essere una mossa vincente. Via quindi anche a orari flessibili all’ingresso e all’uscita, proprio per questo molti albergatori hanno deciso di adottare il check-in anticipato e il check-out posticipato: arrivi quando vuoi, te ne vai quando sei pronto, non perché è l’albergo che te lo impone. E nella stessa ottica di flessibilità quindi si pone anche la proposta dayuse”. Insomma nessuno, o molto pochi, pensano all’albergo di giorno come una versione riveduta e corretta dello storico e un po’ equivoco albergo a ore. Sfruttare in dayuse una camera o i servizi di un hotel è sempre di più una possibilità che un pubblico di viaggiatori sempre più vasto sta scoprendo e sta usando con suo beneficio. E poiché, spesso il beneficio è anche per l’albergatore, ecco che come sempre la crisi aguzza l’ingegno. ■
PROMOZIONE MEETING 2015 ǀŝƐƚĂ ŵŽnjnjĂĮĂƚŽ ƐƵ &ŝƌĞŶnjĞ ʹ ĐĞŶƚƌŽ ĐŝƩă ŝŶ ƐŽůŝ ϭϱ ŵŝŶƵƟ ʹ ƐƉůĞŶĚŝĚŝ ŐŝĂƌĚŝŶŝ ƚĞƌƌĂnjnjĂƟ ĨĂƐĐŝŶŽ Ěŝ ƵŶ ŵŽŶĂƐƚĞƌŽ ĚĞů ϭϰϬϬ ʹ ƌĂĸŶĂƚĂ ƐĐĞůƚĂ ŐĂƐƚƌŽŶŽŵŝĐĂ ʹ ƐĞƌǀŝnjŝŽ ŝŵƉĞĐĐĂďŝůĞ 80 EURO + IVA A PERSONA
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Turismo senior
un segmento che resiste alla crisi I turisti senior (60-79 anni) in Italia valgano quasi 20 miliardi di euro (1,25% del PIL) che diventano 35 mld (2,25% del PIL) con l’indotto. 12,5 milioni di individui che in viaggio considerano prioritaria l’assistenza sanitaria e fanno vacanze frequenti, anche in bassa stagione, e più lunghe rispetto alla media (in estate 17,5 vs 10 giorni), amano l’auto, guardano con interesse a città d’arte e ad appuntamenti culturali e non disdegnano il lusso
✒a cura di Tiziana Conte Un popolo in movimento, quello dei turisti senior, che con 12,5 milioni di italiani (dati Istat) vale quasi 20 mld di euro, 1,25% di PIL, che diventano 35 mld di euro, 2,25% di PIL, con l’indotto, e che dovrebbe spronare l’industria delle vacanze a predisporre servizi adeguati; soprattutto se si considera che il Belpaese invecchia velocemente e gli over 65, il 20,5% della popolazione, nel 2050 saranno più del doppio. Anche per questo, chi opera nel turismo dovrebbe cominciare a prendere maggiormente in considerazione
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questo target che ha una capacità di spesa spesso elevata e la disponibilità di tempo che gli consente vacanze lunghe e nei periodi di bassa stagione, come riportano i molti studi di mercato realizzati ad uso e consumo degli operatori commerciali, invitati però a proporre prodotti mirati.
Big spender e amanti del bien vivre Stando all’identikit tracciato dalla Doxa che ha condotto per Europcar l’indagine sugli stili di vacanza della popolazione
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d’età compresa tra i 60 e i 79 anni, i senior fanno, infatti, vacanze più frequenti, più lunghe ed anche in bassa stagione; guardano con grande interesse a città d’arte e appuntamenti culturali, pongono molta attenzione a servizi specifici e personalizzati e non disdegnano il lusso. Insomma una fascia della popolazione italiana, che resiste alla crisi ed è molto differenziata: ci sono quelli ancora in attività, i pensionati con la minima (50%) e quanti (30%) possono contare su un reddito alto. Il 20% degli intervistati prevede di concedersi una vacanza di lusso o di tenere comportamenti e ricevere trattamenti che associa al lusso, un dato decisamente superiore alla media nazionale che, pur differenziandosi molto per tipologia di turista, età e provenienza, di norma non va oltre il 10% del totale. I senior sono infatti anche big spender, decisi a godersi le cose: il 9% pensa di fare una vacanza con servizi altamente personalizzati, il 7% di fare shopping di beni
e servizi di alta qualità e il 4% pensa di andare in hotel molto costosi. E non a caso «ci sono tour operator che cercano di intercettare il bacino senior sulla gamma medio alta», ci fa sapere il presidente di Astoi, Luca Battifora (foto), anche perché «sul corto raggio il sistema turismo è perdente: le offerte dei nostri tour operator specializzati non reggono il confronto
Il 12% degli over 60 sceglie le vacanze a contatto con la natura
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Il 40% della domanda crocieristica è costituita dal turismo senior che prenota in autunno e primavera
con quelle proposte da chi opera nel sottobosco». Per quanto riguarda l’organizzazione della vacanza, 2 turisti senior su 10 fanno vacanze a cura di enti, cral o associazioni ma ciò non significa che il turista senior si affidi esclusivamente alla vacanza organizzata: ben il 49% progetta il proprio viaggio in modo autonomo, (usando prevalentemente il web) come emerge anche da altre ricerche internazionali.
Intramontabile crociera Un dato interessante riguarda le crociere, che coprono il 90% della voce tour – scelta dai senior per il 3% in estate, 6% in primavera e 9% in autunno – ovvero il 40% della domanda crocieristica italiana. A confermare l’importanza del segmento senior, Federico Costa (foto), direttore generale di Top Cruises: «È una clientela che da sempre ama le crociere e prenota principalmente ad aprile, maggio, ottobre e novembre, insomma nella bassa stagione e che avendo più tempo a disposizione prenota soggiorni più lunghi. Un flusso importante che arriva ad incidere sulle nostre prenotazioni complessive dall’Ita-
lia, per le crociere marittime circa il 50% e l’80% per le fluviali». E non è un caso se la compagnia navale britannica Fred Olsen organizza crociere anche soltanto per senior e per senior single. «Certo è un segmento importante che va intercettato nei luoghi giusti come associazioni e cral, per citare due esempi, ma anche motivato non soltanto con una politica di vendita basata sulla scontistica, come si faceva anni fa, ma piuttosto con un prodotto dinamico che possa meglio rispondere alle esigenze di una clientela che nel tempo è profondamente cambiata», precisa. Un target, insomma, che richiede una maggiore attenzione e servizi dedicati. A cominciare dall’assistenza sanitaria in viaggio e a destinazione che, con un voto di 8,6 su 10, è considerata molto importante dagli intervistati, soprattutto da quella fascia tra i 70 e i 79 anni che, pur in un quadro clinico soddisfacente, deve però fare i conti con le patologie croniche. La grande esigenza di sicurezza si traduce anche nella richiesta di coperture assicurative globali (7,9 su 10) e trasporto organizzato (7,8 su 10).
I gusti e le mete Ma gli over 60 in vacanza dove vanno, per fare cosa e con quali esigenze? Il mare è il fuoriclasse dell’estate con il 64% delle preferenze (67% per l’italiano medio) ma la montagna sale significativamente nelle preferenze (21% vs il 14% della media nazionale) e si mantiene pressoché stabile durante tutto l’anno; non trascurabile un 12% di campagna o lago. A fare la differenza sono però le città d’arte che raggiungono picchi significativi da gennaio a giugno (29%) e soprattutto tra ottobre e dicembre (35%). Una voglia di cultura che contrassegna un po’ tutto l’anno: le visite a musei, chiese, siti archeologici, palazzi d’epoca occupano infatti il 64% delle attività dei senior in vacanza, seguiti dalle escursioni (44%), dalle passioni personali (32%) che spesso hanno a che vedere con attività culturali, dall’enogastronomia (26% visite a cantine o luoghi di produzione), dalle terme e dal benessere (23%) e dalle attività sportive (16%).
Toscana la più richiesta in Italia Ne consegue un quadro delle destinazioni che ha delle caratteristiche tutte partico-
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TREND
lari: durante l’estate solo il 15% degli intervistati decide di andare all’estero, mentre il restante sceglie l’Italia e si rivela prudente (74% va in posti già noti). Diverso quello che succede negli altri periodi dell’anno quando la scelta di andare fuori da confini si alza al 34% in autunno e al 32% in inverno-primavera. Gli interessi culturali sono una chiave di lettura per capire come, anche d’estate, la Toscana sia la regione più richiesta (12%) seguita dal Trentino-Alto Adige (10%), dalla Campania (9%), dalla Liguria e dalla Puglia (8%), che perde il primato nazionale che detiene da tre anni e confermato anche nel 2014. All’estero si va in Francia (prima destinazione con il 24%) e Grecia (14%) mentre la Spagna, favoritissima nel dato generale, è scelta, a sorpresa, solo dal 4% del target. I senior indicano l’auto come mezzo preferito per le proprie vacanze, con il 74% (vs il 65% del dato nazionale), rispetto all’aereo (13% vs il 21%) e al treno (10%). E chi lascia a casa le chiavi dell’accensione si rivolge all’autonoleggio: il 13% degli intervistati ha dichiarato che sicuramente o probabilmente ne farà uso, attirato dalla possibilità di avere a disposizione un modello adatto alle caratteristiche della vacanza e sempre affidabile. E infine, tra sogno e ricordo, la vacanza dei senior si tinge di colori che guardano al passato. Sono tanti quelli che tornano con un po’ di nostalgia al primo viaggio all’estero (22%), alla luna di miele (20%), alla prima volta senza genitori (14%), a una destinazione esotica (8%), a un’avventura on the road (3%). Oggi c’è chi vorrebbe rivivere quell’esperienza indimenticabile (44%) e chi, invece (31%), vorrebbe realizzare un nuovo sogno: chi si è perso l’epoca hippie vorrebbe ora una vacanza itinerante (5%), un tranquillo soggiorno di benessere (11%), un volo in un paese lontano (16%). Ma fa capolino anche l’impresa sportiva (2%), a riprova dell’ottima salute di cui gode il target senior e, un po’ a sorpresa, il viaggio di nozze (4%): per l’amore non è mai troppo tardi. Colpisce che quasi la metà (47%) del campione intervistato ha fatto, farà o pensa di fare una vacanza nel 2015 ma di questi ben il 44% non solo in estate, mentre un 10% si muoverà esclusivamente al di fuori della stagione estiva. Il valore aggiunto dell’Osservatorio Eu-
ropcar, infatti, è dato dal suo orizzonte temporale che prende in considerazione l’intero arco dell’anno e non solo i mesi di luglio e agosto, fornendo così un prezioso contributo agli operatori del settore che, sulla base dei dati e delle tendenze, possono costruire nuove strategie di marketing dirette a una fetta di mercato che fino a pochi anni fa non veniva quasi presa in considerazione. I dati mostrano come la crisi sembra toccare meno i senior, non tanto per la vacanza estiva di una o due settimane (65%) o di tre settimane-due mesi (25%) ma per la propensione a prendersi altri giorni durante l’anno (nel 68% dei casi). Fuori stagione i turisti senior fanno week end classici o lunghi (57%, in linea col dato nazionale) ma il dato interessante è che il 45% fa vacanze della durata di una-due settimane mentre il 5-6% fa addirittura vacanze da tre settimane a due mesi. Dunque vacanze più lunghe per i senior rispetto all’italiano medio (in estate 17,5 vs 10 giorni secondo l’Osservatorio Europcar) in netta controtendenza rispetto alla congiuntura di crisi che ha continuato a contrarre i giorni di vacanza nell’intero anno (ISTAT 3 giorni media/anno). ■
Cresce il numero dei senior che optano per le vacanze attive
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LE VIE DELL’INCENTIVE
tra business e piaceri Shopping, relax, cultura, tanto verde e una rete di trasporti che rende superflua l’auto. Ecco il mix vincente della capitale inglese che offre molto anche a chi organizza meeting e incontri di lavoro
✒Testo e foto di Leonardo Felician Facile da raggiungere grazie ai suoi 4 aeroporti e ai numerosi voli low cost da diversi capoluoghi italiani, città di meeting per eccellenza, con la City che è il motore finanziario dell’Europa intera, Londra è una capitale che esercita sempre un fascino enorme sugli italiani, sia turisti, sia uomini d’affari. Le ragioni principali di questa attrazione si possono riassumere in breve: vestigia storiche e culturali di livello assoluto, eccezionale attività artistica che ne fa una delle capitali teatrali del mondo, polo di attrazione di giovani di tutte le razze e da tempo melting pot della cultura europea
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con il sottile equilibrio tra tradizione antica e innovazione estrema.
Green life La città, tentacolare, ma molto verde grazie ai numerosi polmoni dei grandi parchi cittadini, è suddivisa in molti quartieri dalle spiccate individualità che si accostano l’uno all’altro senza soluzione di continuità ma con tratti decisamente diversi, per cui la visita è una continua scoperta anche per chi la conosce già bene. Tra l’altro gli spostamenti sono facili grazie a una delle più antiche ed estese reti di metropolitana del mondo, qui affettuo-
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LE VIE DELL’INCENTIVE Il Big Ben, la campana della Elizabeth Tower, all’angolo Nord-Est del Palazzo di Westminste
Sopra, la colorata insegna di un pub. A sinistra, l’ingresso del British Museum
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LE VIE DELL’INCENTIVE HOTEL PER CONGRESSI DI CHARME Londra non manca certo di spazi adeguati ai congressi ed è un polo europeo per meeting di grandi dimensioni. Se il Barbican Centre è da tempo tra i luoghi più noti per eventi, manifestazioni e spettacoli, con un auditorium da 2000 persone, numerose sono le occasioni di ritrovarsi in strutture più piccole e più accoglienti, per incontri calibrati sulle esigenze individuali. Oltre a ciò in tutti i casi i servizi e l’assistenza sono personalizzati e le dotazioni e attrezzature tecnologiche delle sale sono all’avanguardia, tutte con collegamenti internet wi-fi, diversi tipi di schermi, proiettori e lavagne, impianti CD e DVD, possibilità di registrazione audio/video. In caso di incontri privati, ad esempio matrimoni, per cui Londra è spesso scelta, l’assistenza comprende tour della città, spettacoli teatrali, shopping, parrucchiere e wellness con programmi individuali. Infine in tutti i casi la ristorazione è all’altezza e sono a disposizione servizi ricreativi, fitness e Spa. In centro, vicino al Tamigi e a Charing Cross, un imponente edificio vittoriano del 1885 su sette piani ospita il Corinthia Hotel London, vincitore dell’Award Condé Nast 2014: 294 camere e suite e due ristoranti, con cucina italiana e inglese rispettivamente. Le sale riunioni con luce naturale stann all’ammezzato e al piano terra dove si trova la grande Ballroom in stile vittoriano per 400 persone. Un edificio storico sullo Strand nella zona dei teatri ospita un piccolo Leading Hotel of the World (www.lhw.com), dove il nome è l’indirizzo: One Aldwych Hotel. Con 105 camere e suite e due ristoranti ha due piccole sale riunioni al piano ammezzato, utilizzabili anche per cene private riservate. Nel seminterrato si trova una terza sala riunioni e una piccola sala attrezzata a cinema per 30 persone. Con 175 anni di storia e un’atmosfera molto inglese, uno dei più antichi alberghi di Londra a Mayfair è il Brown’s, appartenente alla collezione Rocco Forte Hotels, 117 silenziosissime camere nel cuore del quartiere dello shopping elegante a due passi da Bond Street. Il ristorante si apre in fronte strada: alcune salette riunioni al piano terra e al primo piano sono utilizzate anche per eventi, matrimoni o cene private. È in posizione meno usuale, sul fiume, con bella vista sulla città il Four Seasons Canary Wharf con 128 camere, ristorante con cucina italiana e ariosa Ballroom per 200 persone, divisibile in due se necessario. Ci sono inoltre tre sale più piccole, per meeting di minori dimensioni, cene private o attività in sottogruppi dopo le plenarie: ciascuna sala dispone di un separato spazio esterno per ricevimento e rinfreschi.
samente chiamata “tube”: è assolutamente conveniente procurarsi una tessera magnetica ricaricabile (Oyster Card) che alla partenza può essere restituita con rimborso integrale della cauzione. Come tutte le grandi capitali, Londra è capace di conservare gelosamente le sue tradizioni e al tempo stesso rinascere e cambiare se stessa nelle costruzioni, nello skyline, nei collegamenti e nei trasporti e naturalmente anche nell’offerta turistica. Ne sono esempio alcune zone nuove, diventate destinazioni di moda, come
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Una delle suite del Corinthia Hotel London
Una sala privata di One Aldwych Hotel
Il Four Seasons di Canary Wharf
l’antica zona dei docks, una penisoletta in un’ansa del Tamigi a est, quasi di fronte a Greenwich, che è diventata un animato distretto finanziario e di uffici dove lavo-
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rano ogni giorno 100 mila persone: tutto il lungofiume è stato trasformato in una lussuosa sfilata di appartamenti residenziali, impianti sportivi, ricreativi e ristoranti. Ci si può arrivare in metropolitana o con il battello fluviale che in 10 minuti porta al Tower Bridge.
Appuntamenti d’arte e cultura I musei di Londra meritano da soli un viaggio. Oltre al British Museum, a ingresso gratuito nel quartiere di Bloomsbury, la cui visita da sola può richiedere un’intera giornata, un tempo congruo va messo in programma per ammirare la National Gallery in posizione centralissima su Trafalgar Square, sorvegliata dalla celebre colonna di Orazio Nelson. Anch’essa è a ingresso libero per tutti, una tradizione inglese che permette ad adulti e ragazzi di avvicinarsi alla grande arte: oltre ai turisti, tra i visitatori sono numerosissime le famiglie inglesi e i bambini, soprattutto nelle giornate festive. Un edificio neoclassico con ampio frontone fa da tempio della pittura di tutti i secoli, con spettacolari collezioni di impressionisti, di scuola inglese e naturalmente dei maestri italiani da Paolo Uccello a Piero della Francesca, da Leonardo da Vinci a Michelangelo. Per chi ha più tempo o più curiosità, va assolutamente consigliato il polo museale di Kensington, con il Natural History
Museum, lo Science Museum, entrambi moderni e divertenti per chi è appassionato di scienza, nonché l’attiguo Victoria and Albert Museum, dall’aplomb un po’ più datato ma di grande interesse per le arti plastiche e figurative. Altri musei interessanti sono a ingresso gratuito a Londra, come ben documentato sul sito istituzionale: chi coltiva la storia non dovrebbe perdersi l’Imperial and War Museum, dedicato alle vicende moderne dell’impero britannico. Altre attrattive artistiche sono naturalmente l’Abbazia di Westminster, di rito anglicano con le tombe di celebri personaggi storici, l’edificio delle Houses of Parliament neogotico ricostruito dopo un incendio nell’800, con la famosa torre dell’Orologio (Big Ben) prospiciente il Tamigi di fronte all’enorme ruota panoramica del London Eye che troneggia dalla riva meridionale del fiume. Oltre alla City, cuore finanziario dell’Inghilterra e dell’Europa intera, con un audace mix di edifici antichi ed ultracontremporanei, si trova il complesso della Torre di Londra e l’attiguo ponte delle Torri, il Tower Bridge icona universale della città insieme agli immancabili autobus rossi a due piani. La visita della Torre di Londra, dalla storia plurisecolare, richiede un certo tempo anche per l’interminabile fila per accedere ai gioielli della corona ivi conservati: i Beefeater, tradizionali guardie in costume e i leggendari corvi sono sempre al centro degli scatti fotografici.
I grandi magazzini Liberty. In basso, Panorama da Canary Wharf
Gli angoli per lo shopping e il teatro Ma Londra non è solo cultura: la stagione teatrale che dura tutto l’anno dà il “la” 11-12 2014
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agli spettacoli che poi gireranno in Europa, specificamente nel campo dei musical che restano in cartellone per anni interi. Londra insieme a Broadway è trend setter mondiale in questo campo e non si
Il Tower Bridge
Indirizzi doc per business e pleisure Corinthia Hotel London Whitehall Place, Londra Tel. 0044 20 7930 8181 Email: london@corinthia.com Sito: www.corinthia.com/hotels/london One Aldwych London 1 Aldwych, Londra Tel. 0044 20 73001000 Email: reservations@onealdwych.com Sito: www.onealdwych.com Brown’s Hotel Albemarle Street, Mayfair, Londra Tel. 0044 20 74936020 Email: sales. browns@roccofortehotels.com Sito: www.roccofortehotels.com Four Seasons London at Canary Wharf 46 Westferry Circus, London Tel. 0044 20 75101999 www.fourseasons.com Info: www.visitbritain.org
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contano i teatri, una quindicina solo nella zona centrale del Covent Garden, tra cui scegliere uno spettacolo per la serata. Anche lo shopping naturalmente è immancabile, con il fascino commerciale dell’”affare” (bargain in inglese). Londra vanta due celebri grandi magazzini di dimensioni e fascino tale da venir spesso visitati come musei, solo per il piacere di conoscerli: uno è Harrod’s in Knightsbridge, l’altro è Liberty vicino a Regent’s Street e Carnaby Street, quest’ultima strada luogo simbolo di un’intera generazione. Esauriti i programmi a tema, la cosa migliore da fare a Londra però è semplicemente girare con gli occhi rivolti in alto per godersi l’architettura e l’atmosfera della città e il differente fascino dei diversi quartieri: Belgravia, ad esempio, elegante con le sue costruzioni bianche, spesso sede di ambasciate; la City, caotica ed affollata al mattino, all’ora di pranzo e a metà pomeriggio con i flussi dei pendolari che vi lavorano, ma praticamente disabitata e deserta la sera e nei giorni festivi; Notting Hill, romantica e ricca di suggestione; Westminster sede di monumenti ed edifici governativi; Camden Town, un po’ più distante dal centro, il vecchio quartiere punk con mercatini all’aperto, bar e ristoranti ormai diventato luogo di visita e di culto come un tempo Carnaby Street. ■
61 Indirizzi 11-12 14_Layout 1 10/12/14 17.24 Pagina 185
INDIRIZZI
In questo numero abbiamo parlato di... Starhotels Londra
Roscioli Hotels Roma
Villa Spalletti Trivelli
THE GORE 190 Queen’s Gate Kensington London Tel. +44 (0) 20 7584 6601 www.gorehotel.com reservations@gorehotel.com THE PELHAM 15 Cromwell Place South Kensington London Tel. +44 (0) 20 75898288 www.pelhamhotel.co.uk reservations@pelhamhotel.co.uk
Via Marsala 22 - 00185 Roma Numero verde: 800840000 www.rosciolihotels.it - rhr@rhr.it
via Piacenza 4 - 00184 Roma Tel. 0648907934 - fax 064871409 www.villaspallettitrivelli.com info@villaspallettitrivelli.com
Best Western Valle di Assisi
Hotel Diana Roma
Via San Bernardino da Siena 116 06088 Santa Maria degli Angeli Assisi (Perugia) Tel. 0758044580 - fax 0758044709 www.vallediassisi.com
Via Principe Amedeo 4 00185 Roma Tel. 06478681 - fax 06486998 www.hoteldianaroma.com info@hoteldianaroma.com
Loano2Village
Bettoja Hotels
Via degli Alpini 6 17025 Loano (Savona) Tel. 01967911 - fax 019671765 www.loano2village.it - info@loano2village.it
Via Cavour 18 - 00184 Roma Tel. 064870270 - fax 064824976 Numero Verde:800860004 www.bettojahotels.it - MICE@bettojahotels.it
Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels & Resorts
Grand Hotel de la Minerve
Via Alberto Cadlolo 101 - 00136 Roma Tel. 063509 1 www.romecavalieri.it romecavalieri.events@waldorfastoria.com
Green Park Hotel Pamphili Largo L. Mossa 4 00165 Roma Tel. 06661028 - 06 6635216 www.hotelpamphili.com info@gphotelpamphili.com
Piazza della Minerva 69/A 00186 Roma Tel. 0669520787 www.grandhoteldelaminerve.com www.minervaroofgarden.it events@grandhoteldelaminerve.com
Hotel Milano Scala Via dell’Orso 7 20121 Milano Tel. 02870961 - fax 0287096096 www.hotelmilanoscala.it info@hotelmilanoscala.it
Hotel Quirinale Via Nazionale 7 - 00184 Roma Tel. 064707 827/804 - fax 064820099 www.hotelquirinale.it booking@hotelquirinale.it info@hotelquirinale.it
Sheraton Roma Hotel & Conference Center Viale del Pattinaggio 100 00144 Roma Tel. 0654531 - fax 065940689 www.sheratonrome.com sales.sheratonrome@sheraton.com
Hotel Bernini Bristol Piazza Barberini 23 - 00187 Roma Tel. 06488931 - fax 064824266 reservationsbb@sinahotels.com
Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel & Resort Viale Salvatore Rebecchini 39 00148 Roma Tel. 0665288 - fax 0665287060 www.sheraton.com/golfrome info@sheratongolf.it
Palazzo Montemartini Largo Giovanni Montemartini 00185 Roma Tel. 0645661 - fax 0645661661 www.palazzomontemartini.com info@palazzomontemartini.com
Hotel Eden Roma
Radisson Blu es. Hotel Rome
Grand Hotel Ritz
Via Filippo Turati 171 00185 Roma Tel. 06444841 - fax 0644341396 www.radissonblu.it/eshotel-roma info.rome@radissonblu.com
Via Domenico Chelini 41 - 00197 Roma Tel. 06802291 www.grandhotelritzroma.com info@grandhotelritzroma.com
Via Ludovisi 49 - 00187 Roma Tel. 06478121 - fax 064821584 www.dorchestercollection.com info.HER@dorchestercollection.com
Hotel Splendide Royal - Roma Via di Porta Pinciana 14 00187 Roma Tel. 06421689 - fax 0642168800 www.splendideroyal.com reservations@splendideroyal.com
Atahotel Villa Pamphili
Courtyard by Marriott® Rome Central Park
Via della Nocetta 105 - 00164 Roma www.atahotels.it Tel. 0289526268/287 events@atahotels.it
Via Giuseppe Moscati 7 - 00168 Rome Tel. 06355741 - fax 063017944 www.marriott.com reservations@hotelcentralparkroma.com
Parco Dei Principi Grand Hotel & Spa Via G. Frescobaldi 5 00198 Roma Tel. 06854421 - fax 068845104 www.robertonaldicollection.com sales@robertonaldicollection.com
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PUBBLICITÀ Direzione Communication Agency Int. srl, Rita Sellitri (Direttore Marketing e Commerciale) Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Lombardia e Abruzzo Barbara Troilo - Tel. 02862327 - ufficiocommercialemilano@communicationagency.it Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia Luciana Sidari, Edy Longato - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Liguria, Puglia e Basilicata Delia Danese - Tel. 02862327 - 3356311177 - delia.danese@communicationagency.it Emilia Romagna, Marche e Sardegna Elisabetta Grimaldi - Tel. 02862327-3803074565 - elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Toscana e Umbria Maria Grazia Vagnetti - Tel. 0755842017 - 3455828788 - mariagrazia.vagnetti@communicationagency.it Lazio Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Campania Rosanna Palazzolo (Napoli, Caserta, Benevento) - Tel. 3398665413 - rosanna.palazzolo@communicationagency.it Pacifico Marinato (Salerno, Avellino) - Tel. 3455821822 - pacifico.marinato@communicationagency.it Sicilia e Calabria Giuseppe Milone - Tel. 02862327 - 335241955 - giuseppe.milone@communicationagency.it Piemonte, Valle d’Aosta, Molise e Enti del Turismo Stranieri Direzione Communication Agency Int. srl, Rita Sellitri - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Austria, Croazia, Germania, Montenegro, Serbia, Slovenia Irena Vergani - Tel. 02862327 - 3484791898 - irena.vergani@mastermeeting.it
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BENELUX • FRANCIA • GRECIA • ITALIA • MALTA • PORTOGALLO • SPAGNA
Termini e Condizioni Offerta disponibile presso una selezione di hotel partecipanti del gruppo Hilton Worldwide in Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia, Grecia e Malta. Offerta soggetta a disponibilità, ai termini e condizioni completi e ai termini e condizioni di prenotazione di ogni hotel. Offerta valida solamente per nuove richieste che sono prenotate e confermate entro il 31 dicembre 2014 per eventi che si svolgeranno entro il 31 dicembre 2015. Questa offerta non è cumulabile con nessun’altra offerta e/o sconto speciale. L’offerta puo’ non essere disponibile in alcune date. Ogni hotel dispone dei propri termini e condizioni per l’organizzazione di un evento nei propri locali; pertanto, per i dettagli completi si prega di chiedere informazioni all’hotel prima della prenotazione. È necessario firmare un contratto con l’hotel per stabilire i termini dell’evento. Lo sconto si applica al momento della firma del contratto (e non sulla fattura finale). © 2014 Hilton Worldwide.