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ROMA VS GIUBILEO Questione di numeri
DALLA LEGGE DI STABILITÀ Nuove risorse al turismo
Atahotel Expo Fiera
UN POLO D’ACCOGLIENZA SEMPRE PIÙ WORLDWIDE
ALLEGROITALIA HOTEL&RESORT Un nuovo concetto di accoglienza
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Presidente: Andrea Delfini
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Direttore Generale: Aldo Werdin Direttore: Angelo Battistini General Manager: Filippo Tomaselli
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Hotel Rossini al Teatro - Imperia
Direttore: Alberto Tita
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Kolbe Hotel Rome - Roma
General Manager: Carlo Izzo
Nero Hotel Group
Amministratore delegato: Gianluca Giglio
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Titolare: Martino Pedersoli
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Riviera Golf Resort San Giovanni Marignano (Rn)
Responsabile Commerciale: Luca Palumbo
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General Manager: Antonio Ladisa
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2 Cari lettori 11-12 15_Layout 1 11/12/15 14.31 Pagina 6
Cari lettori, non ci faremo intimorire. Non dobbiamo cedere alla paura. No. Siamo più forti e dobbiamo essere in grado di dimostrarlo sempre e comunque. Il turismo è libertà di pensiero, civiltà, tolleranza e cultura. Il turismo è parte integrante del patrimonio dell’umanità. E tutti devono rispettarlo e promuoverlo. Paura e desolazione non ci appartengono. Dall’Italia deve partire un grande messaggio per il mondo: la patria del turismo, la culla del Grand Tour, esperienza fondamentale per la formazione delle classi dirigenti per secoli, dimostri ancora una volta che la barbarie può e deve essere sconfitta. L’esperienza eccezionale dell’Expo di Milano illustra quale importanza abbia la fratellanza tra i popoli sotto l’egida della cultura e del turismo. Ed è dalla lezione dell’Expo di Milano che dobbiamo ripartire per sconfiggere la paura e la desolazione. Perciò occorre difendere e promuovere ogni sforzo che rilanci cultura e turismo, elementi fondamentali della civiltà. Questo occorre far capire al mondo in un momento difficile, angoscioso. In questi giorni è stato annunciato un nuovo grande investimento turistico a Roma che fa leva su uno dei palazzi storici della capitale italia-
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na, il monumentale palazzo del Poligrafico dello Stato. Il gruppo cinese del lusso Rosewood ne prenderà in gestione buona parte dalla Cassa depositi e prestiti, per realizzare un nuovo spettacolare resort di fascia alta insieme a residenze di lusso nel cuore della capitale dell’Italia e della civiltà. Un segnale fortissimo di fiducia nel nostro Paese da parte di un gruppo internazionale che, così, farà crescere la presenza in Italia. Nuovi investimenti fervono a Milano, con importanti alberghi in centro, e a Venezia che ha fatto appello agli investitori di ogni parte del mondo. E così a Firenze, Napoli, Pompei e Bari, per citare solo alcuni dei tanti luoghi di interesse. È questa l’Italia che vogliamo. Attiva, dinamica, propositiva, incurante delle barbare offese alla civiltà, meritevole di fiducia, sempre in prima fila sul palcoscenico del mondo. È questa l’Italia rilanciata dall’Expo di Milano e per la quale dobbiamo rinnovare ogni sforzo. Ora tocca a noi. Abbiamo vinto la sfida dell’Expo, adesso dimostriamo a tutti che il modello made in Italy è ancora una volta vincente.
Mario Mancini
Tenuta Monacelle 11_2015 (2)_Layout 1 04/12/15 11.39 Pagina 1
“Se riuscissimo ad apprezzare e a cogliere il senso delle piccole cose che ci circondano, potremmo scoprire con stupore che in esse si racchiude il più grande dei tesori”
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3 Sommario 11-12 15_Layout 1 11/12/15 15.34 Pagina 8
SOMMARIO
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Indice
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Cari Lettori
HOTEL&FINANZA
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Notizie sui valori, espansioni, management alberghiero
COVER STORY
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Atahotel Expo Fiera. Un polo d’accoglienza sempre più worldwide
L’INCHIESTA
30
Grandi eventi = grandi opportunità
LA PAROLA ALLE AZIENDE
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Made in Italy che passione!
SELECTED BY MM
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A.Roma Lifestyle Hotel Rome
84 86 88 90 92 94 96 98
Hotel Indigo Rome-St. George
Atahotel Villa Pamphili Grand Hotel de la Minerve Grand Hotel Palatino Grand Hotel Palace Holiday Inn Rome Pisana Hotel Beverly Hills Rome Hotel Capo d’Africa Hotel Diana Roma Hotel d’Inghilterra
SCENARI DEL TURISMO
40
Dalla Legge di Stabilità nuove risorse al turismo
42 46 52 54
Più viaggi d’affari, meno spesa Mercato digitale del turismo AllegroItalia. Un nuovo concetto di accoglienza Bit. MICE World 2016
FOCUS ROMA
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Roma vs Giubileo: questione di numeri
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www.mastermeeting.it
Hotel Quirinale Hotel Splendide Royal Hotel Parco dei Principi Grand Hotel & Spa Radisson Blu es. Hotel, Rome Residenza di Ripetta Roscioli Hotels Sheraton Parco de’ Medici Rome Hotel
Rossini al Teatro 5_2014_Layout 1 20/05/14 09.35 Pagina 1
3 Sommario 11-12 15_Layout 1 11/12/15 15.34 Pagina 10
SOMMARIO
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Hotel Volver
IL PARERE DEL LEGALE
119
Sconsiglio della Farnesina? Rimborso totale del viaggio
RISORSA UOMO
120 100 102
Sheraton Roma Hotel&Conference Center Visconti Palace Hotel
Programmati per resistere
UNA METAFORA PER CRESCERE
124
Il coraggio di osare
UNA NUOVA LOCATION PER EVENTI
104
Fidenza Village
LA PAROLA AL FORMATORE
125
Shopping for genius
LA LOCATION DEL MESE
106
JW Marriott Venice
FINANCE CONFIDENTIAL
126
Cloud. Chi è costui?
TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ TREND
128 132
108 110 112 114 116
Viaggio in Italia Tutti pazzi per i blogger
Amoretti SpA Specialità Alimentari Consorzio Seaman Oge. Luce fredda, il futuro dell’energia Pedersoli Cantina di Santadi
LE VIE DELL’INCENTIVE
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La Philadelphia dei congressi
SAI L’ULTIMA?
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www.mastermeeting.it
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Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità
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Indirizzi
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4 Hotel & Finanza 11-12 2015 (3)_Layout 1 11/12/15 14.32 Pagina 13
ACCOGLIENZA
IL LATO OSCURO DELLE OTA HOTEL TRANSACTION
MARRIOTT-STARWOOD NASCE LA PIÙ GRANDE CATENA ALBERGHIERA DEL PIANETA SCENARI
UN PRIMO SGUARDO AL 2016
TUTTI CONTRO AIRBNB
ITALIAN HOTEL MONITOR
Dopo quella delle OTA ecco per gli alberghi profilarsi all’orizzonte la minaccia del portale Airbnb, il cui giro d’affari lievita di anno in anno in barba alle normative che gli hotel sono invece costretti a rispettare. C’è chi dice che nel portale ci siano le catene allo scopo di liberarsi delle OTA, ma voci a parte, una cosa è sicura: bisogna darsi una mossa per evitare che i clienti indipendenti diventino “dipendenti” da Airbnb.
Primi dieci mesi di segno positivo per gli alberghi italiani. Si consolida la ripresa dell’occupazione e crescono i prezzi. Combinando gli indici di occupazione camere e prezzo medio, Milano risulta la città più performante con un +11,2% di ADR, un +2,3% di R.O. e un prezzo medio di 114 euro. A guidare il ranking delle città più care è ancora Venezia, con un prezzo medio camera pari a 154,81 euro a notte.
GUADAGNARE CON LA SPA. MISSION IMPOSSIBILE? Oggi avere la Spa in hotel è d’obbligo, gli ospiti la pretendono e gli alberghi se ne fregiano come di un marchio di qualità, anche se non sempre ci guadagnano. Ecco perché prima di decidere di investire in una Spa, occorre tenere ben presenti 5 regole manageriali
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Editoriale di Aureliano Bonini*
Quando basta basta a almeno 5 anni predichiamo, raccomandiamo e invitiamo gli albergatori a liberarsi gradualmente delle OTA. Nessun risultato! A Milano, la città dal punto di vista alberghiero più evoluta d’Italia, ma anche a Roma, le chiamano ancora OLTA (senza sapere che online si scrive attaccato) e questo è un buon segnale, vuol dire che la cultura delle Online Travel Agency non si è ancora profondamente radicata. È stupefacente però che gli albergatori continuino a considerarle una manna dal cielo anziché delle “guastatrici” che puntano unicamente a saccheggiare il preziosissimo portafoglio clienti tanto degli hotel indipendenti quanto di quelli di catena. Sono dei maghi della comunicazione e del marketing, abili a far passare messaggi subliminali grazie ai quali hanno convinto una quota sempre più consistente di turisti che l’occasione migliore te la offre l’OTA, non farti fregare dall’albergatore. Questo è l’effetto (sempre meno) occulto a cui segue quello palese: da noi c’è sempre qualcosa di più conveniente rispetto al tuo albergo abituale. E addio lealtà! Non sono dei banditi, fanno il loro lavoro e molto bene per di più, ma si impongono, pretendono enormi commissioni e fanno sembrare una perdita di tempo l’accesso al sito web proprio dell’hotel. Se non si reagisce con dinamismo, capacità e professionalità l’opera di convinzione e proselitismo continuerà e i viaggiatori utilizzeranno sempre più i loro sistemi e non il vostro sito o il vostro telefono. Non illudetevi di quello che si dice sulle leggine che liberano gli albergatori dalla “parity”, non sono abbastanza robuste, da sole, per salvarvi dalla crescente dipendenza degli intermediari. Se davvero avete voglia di combattere lo strapotere delle OTA è arrivato il momento, ma occorre metter in pratica alcuni suggerimenti: 1. investite in tecnologia e campagne di marketing online, con l’obiettivo di aumentare il volume delle proprie prenotazioni dirette; 2. utilizzate con maggior raziocinio il revenue management senza diventare schiavi delle sue teorie; 3. rovesciate i rapporti e trasformate il cliente delle OTA in un vostro cliente agganciandolo personalmente quando arriva, spiegandogli i vantaggi della prenotazione diretta e facendogli un up-grading. Basta dargli un po’ di più di quello che gli ha promesso l’OTA (di solito poco), ma a farlo dev’essere il patron dell’albergo o il general manager... ha tutto più valore;
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*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
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4. riprendete il controllo della reception, tornate a parlare con i vostri clienti e a sorridere con loro mentre i receptionist si occupano di pratiche, dati e informazioni utili a creare i file per gli auguri di compleanno, la newsletter, le offerte speciali, etc.; 5. rendete speciale e unico il vostro albergo. Quando l’ospite dell’OTA arriva da voi deve capire che non si tratta di una dependance di Booking, Expedia o Venere. L’albergo ha una sua identità, un proprio “padrone di casa” che può offrirgli il breakfast, omaggiargli la spa, un cocktail, il room service ... un biglietto d’ingresso alla mostra d’arte più vicina. È l’unico modo per fargli capire che ci sono dei vantaggi nella prenotazione diretta. La prossima volta risparmierete quel 20% circa che mediamente le OTA vi addebitano per l’intermediazione; 6. rimettete l’ospite al centro! Quando un ospite arriva al banco della vostra reception è vostro, da quel momento non ha più alcun rapporto con l’OTA. Bisogna mostrargli un’accoglienza speciale, un’ospitalità straordinaria una passione unica. Chiamatelo (come tutti gli altri ospiti) per cognome, fatelo sentire benvenuto, accompagnatelo in camera e, quando scende, chiedetegli se è tutto a posto. Perché avete smesso di farlo? Stare in front line ad accogliere i clienti (non solo quelli delle OTA) è la cosa più importante. E i clienti sono in grado di apprezzarlo e riconoscerlo; 7. siate visibili e performanti sul web. Affidatevi a professionisti del settore, non cercate di risparmiare: mettete in atto tutte le azioni necessarie a rendere il vostro sito vincente mostrando la vera anima del vostro albergo... non solo la facciata. Comunicate, raccontate... e aumenterete la reputazione.
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HOTEL TRANSACTION
La grande fusione Con l’acquisizione di Starwood, costata 12,2 miliardi di dollari, Marriott ridefinisce lo scacchiere dell’hotellerie internazionale, dando vita a un colosso di oltre 1,1 milioni di camere nel mondo la notizia dell’anno. Ne hanno parlato anche i notiziari televisivi generalisti di prima serata. L’acquisizione di Starwood da parte di Marriott è destinata a scolpire per sempre la storia dell’hotellerie internazionale sulle tavole della storia. Sancisce infatti la nascita della più grande catena alberghiera del pianeta, un colosso da oltre 1,1 milioni di camere e 5.500 alberghi sparsi in giro per il mondo. In Italia si profila all’orizzonte una sfida diretta con l’altro big player, gruppo francese Accor, con una netta differenza però: i francesi hanno un portafoglio ampio e diversificato,
È
mentre Marriott-Starwood concentrano gran parte della loro offerta tra il segmento upscale e quello luxury, con marchi come St. Regis, Sheraton, W, Le Meridien, Luxury Collection, Bulgari, AC e JW Marriott. Una volta completata l’operazione di fusione il gruppo americano controllerà circa 60 strutture nel nostro Paese con una forte concentrazione nelle zone più strategiche del nostro Paese come Venezia, Roma, Milano, Firenze e la Costa Smeralda. L’operazione del valore di 12,2 miliardi di dollari, tra titoli e contanti (11,9 miliardi di dollari in azioni e la restante quota di 340 milioni in contanti), già approvata dai rispettivi board, rappresenta la scossa più forte in un mondo che negli ultimi mesi stava dando già ampi segnali di dinamismo e rinnovamento, soprattutto a li-
vello internazionale. Di certo adesso si apre un panorama assolutamente nuovo e inesplorato che vede uniti sotto la stessa proprietà ben 30 brand alberghieri differenti, fino a ieri in forte concorrenza tra loro: quelli di Marriott, come Ritz-Carlton, Renaissance e JW Marriott, e quelli di Starwood, tra cui St. Regis, W, Westin, Le Méridien e Sheraton. La prima nota positiva, spiegano gli analisti, sono i risparmi generati da diverse economie di scala e valutati intorno ai 200 milioni di dollari a partite dal secondo anno successivo alla chiusura dell’operazione (che avverrà nel giugno del 2016). La seconda, che però può diventare un ostacolo logistico, è rappresentata dai due programmi di fidelizzazione, tra i più grandi e utilizzati al mondo: Marriott Rewards con 54 milioni di membri e Starwood Preferred Guest (SPG) con 21 milioni di iscritti. Le dimensioni e la portata di questi programmi hanno avuto un ruolo importante in questa operazione, lo ha ammesso anche il presidente e CEO di Marriott Arne Sorenson. Al momento sembrerebbe che non debba cambiare nulla, con i due programmi di fidelizzazione che continueranno ad operare separatamente. Del resto Marriott Rewards e SPG hanno strutture differenti, diversi modi di raccogliere punti, ottenere rimborsi e benefici. Hanno anche clienti diversi. Insomma una fusione storica che, per essere considerata conclusa in maniera definitiva, necessita però dell’approvazione degli azionisti di entrambe le aziende, alcuni dei quali non sembrano prontissimi a camminare fianco a fianco con il proprio storico competitor. Potrebbero insomma insorgere problemi sul piano normativo e su quello dell’antitrust, specialmente in Europa. Alcuni super-esperti di transazioni d’altra parte affermano che l’offerta economica di Marriott è inferiore a quella che gli investitori si aspettavano e sospettano che esista una clausola che neghi ulteriori negoziati ai partner da adesso fino a giugno. Ne riparleremo! Stefano Bonini
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IL BORSINO DELLE CATENE Starwood Hotels & Resorts Worldwide (NYSE) $82 80 78 76 74 72 70 68 66 64
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Accor Hotels (Bourse de Paris) E46
44 42 40 38
21 set
28 set
5 ott
12 ott
19 ott
26 ott
2 nov
9 nov
Intercontinental Hotels Group (NYSE)
2015
settembre
ottobre
novembre
Hilton Worldwide (NYSE)
$39,60
$25,50
38,70
25,00 24,50
37,80
24,00 36,90 23,50 36,00
23,00
35,10
22,50
34,20
22,00
2015
settembre
ottobre
novembre
Choice Hotels International (NYSE)
settembre
ottobre
novembre
ottobre
novembre
Hyatt Hotels (NYSE)
$56,00 55,00 54,00 53,00 52,00 51,00 50,00 49,00 48,00 47,00 46,00 45,00
2015
2015
$53,00 52,00 51,00 50,00 49,00 48,00 47,00 46,00
settembre
ottobre
novembre
2015
settembre
Millennium & Copthorne (London Stock Exchange)
Morgans Hotel Group (Nasdaq) $ 4,6
ÂŁ570,00
4,4
545,69
4,2 4,0
521,38
3,8
497,06
3,6 472,75
3,4
448,44
3,2
2015 21 ago 1 set 11 set 22 set 1 ott
12 ott 21 ott 30 ott 10 nov
NH Hoteles (Bolsa Madrid)
2015
31 ago
14 sett
28 sett
12 ott
26 ott
9 nov
MeliĂĄ Hotels International (Bolsa Madrid)
E5,7
E13,2
5,5
13,0 12,8
5,3
12,6 5,1 12,4 4,9
12,2
4,7
12,0
4,5
11,8
2015 21 ago 1 set 10 set 21 set 30 set 9 ott
20 ott 29 ott 9 nov
2015 21 ago 1 set 10 set 21 set 30 set 9 ott
20 ott 29 ott 9 nov
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SCENARI
Un primo sguardo al 2016 el 2015 (primi 10 mesi) il numero dei viaggi fuori dai confini nazionali dei turisti europei è aumentato di circa il 4,5% (fonte: IPK International). Tra il 2009 e il 2014 i viaggi in uscita dall’Europa erano cresciuti del 13% ed è probabile che nel 2015 la somma dei viaggi si avvicini ai 500 milioni. Ora i turisti europei stanno scegliendo destinazioni più sicure di quelle africane e mediorientali e la maggior parte di loro sta pensando di fare vacanze restando nei confini nazionali o all’interno dell’Europa. Cresce quindi la domanda per le destinazioni europee di almeno il 5% e si stima che l’85% dei viaggi internazionali degli europei nel 2016 scelga destinazioni intracontinentali o domestic. Per il 2016 IPK prevede un aumento del 2,8% in viaggi europei in uscita, ma viste le turbolenze mediterranee e la massa di refugees che si sposta, è presto per avere uno scenario affidabile del turismo per l’anno che verrà. Il movimento turistico è attualmente influenzato dall’ondata di profughi e dalla crisi dei rifugiati; un solo esempio per descrivere gli effetti dell’esodo: l’Oktoberfest 2015 di Monaco di Baviera ha perso 400.000 visitatori e 60 milioni di euro di fatturato perché l’evento ha coinciso con il picco degli arrivi di profughi e rifugiati. Si tratta di una variabile che verrà frequentemente citata nelle proiezioni dell’anno prossimo, al di là dell'allerta terrorismo scattato dopo il 13 novembre.
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Un aereo che cade equivale a un tracollo finanziario incidente dell’aereo russo precipitato nel Sinai lo scorso 31 ottobre è sintomatico della debolezza economico-finanziaria di numerose grandi destinazioni turistiche internazionali, come il Mar Rosso. I viaggi verso il Nord Africa e il Medio Oriente da qualche anno sono a rischio sicurezza e questo allontana gli investitori dalla programmazione di interventi turistici in queste aree. È sufficiente riflettere sui timori delle compagnie aeree (e delle compagnie assicuratrici) che coprono certe rotte. La perdita di un aereomobile va sommata ai costi per riportare a casa i passeggeri che restano bloccati nelle destinazioni a causa dei fatti terroristici. Oltre alle perdite economiche e alle conseguenze giuridiche, si deve mettere in conto che quasi sempre la metà delle persone che hanno viaggiato su un volo charter non hanno biglietti validi per i voli di rientro e per l’assistenza sul posto. Spesso chi compra pacchetti da in-
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termediari indiretti o dalle LCA, con la scusa dell’automazione e dei ticket “fai da te”, non viene avvertito al momento della prenotazione dei rischi in caso di emergenze, come quello di cui parliamo, e di conseguenza non può sapere cosa accade in caso di incidenti come quello dell’aereo russo. Ma ci sono milioni di turisti furbi, impegnati ad aggirare costi di trasporto, commissioni e normative internazionali che amano rischiare e inseguire quello che non è regolare ma costa poco. Analizziamo le conseguenze del sabotaggio all’aereo russo: settemila turisti bloccati in Egitto per due settimane. In presenza di conflitti e turbolenze politico-religiose, un tempo le agenzie viaggi e i tour operator garantivano tutto ciò che serviva ai propri clienti. Ora la garanzia diventa sempre più soggettiva. Ad esempio dipende dalla sicurezza aeroportuale, dalle procedure di imbarco bagagli, dalla recinzione di certi aeroporti e dalla qua-
lità del personale di sorveglianza. La sicurezza dei passeggeri e degli aeroporti resta a grandi linee quella post 11 settembre 2001 ma dopo 15 anni è talmente familiare ai malintenzionati e ai terroristi da raffreddare la voglia di volare. Il Mar Rosso come destinazione di vacanza ha attirato investimenti per decine di miliardi, investimenti che dal 2010 ad oggi hanno perso la metà del loro valore. Negli anni ‘90 costruire un hotel a 5 stelle a Sharm El Sheikh costava dieci volte in meno che a Milano e rendeva tanto quanto un hotel di Milano. Era un ottimo investimento, oggi probabilmente ammortizzato. Adesso però è difficile che trovi un compratore. L’effetto “terrorismo” che si è trasferito in Europa, e nelle capitali occidentali, minaccia gli investimenti. Parigi dopo l’attentato sul treno Amsterdam-Parigi della scorsa estate e dopo il massacro di Charlie Hebdo aveva perso quasi il 10% di room occupancy. E le prime indicazioni dopo il “venerdì nero” del 13 novembre parlano di un’ulteriore flessione di 6/7 punti percentuali.
Le ferie degli europei nterContinental Hotel Group In tutto il mondo i giorni di ferie (pagati) a disposizione dei lavoratori è di circa 25 giorni l’anno compresi i fine settimana. Ma chi ne ha diritto ne consuma complessivamente circa 20 lasciando il restante 20% inutilizzato (fonte: Expedia). Gli europei sono i più avvantaggiati, chi lavora regolarmente in Germania, Francia, Italia, Spagna, Svezia, Danimarca e Finlandia dispone contrattualmente di 30 giorni lavorativi di ferie che significano nell’insieme 40 giorni di assenza dal lavoro. Sommando questi 40 giorni ai 52 week end e alle festività che ogni nazione ha in calendario si arriva a circa 150 giorni di non lavoro pagati per intero. Accade però che
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le ferie vengano utilizzate integralmente da tedeschi, spagnoli, finlandesi e francesi mentre danesi, italiani e svedesi non le utilizzano tutte, ne lasciano da 2 a 5 di riserva. I lavoratori statunitensi stanno un po’ peggio: solo 1/3 ha diritto a un periodo di riposo pagato (circa 122
milioni). Nel migliore dei casi quelli che lavorano negli USA possono contare su 15 giorni di ferie pagate ma in media ne usano solo 11. I lavoratori messicani dei 15 giorni a disposizione ne usano 13, i canadesi utilizzano l’intero pacchetto di 15 giorni a loro disposizione.
Tutti contro Airbnb li albergatori di tutto il mondo una decina di anni fa si sono svegliati scoprendo che il loro sistema di distribuzione veniva saccheggiato dalle Online Travel Agency e la quota maggiore del mercato stava passando in altre mani, ma soprattutto che era sempre più difficile invertire la tendenza. Anche le grandi catene internazionali non si erano accorte di nulla e ora con Airbnb sta succedendo la stessa cosa. Si mormora che forse le catene sono dentro Airbnb per smontare lo strapotere delle OTA, ma per ora questo sistema sembra più pericoloso delle OTA per gli alberghi. Bisogna dunque muoversi in fretta prima che i clienti indipendenti diventino completamente dipendenti da Airbnb.
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1. L’attacco dell’associazione albergatori di New York L’Associazione Albergatori della Grande Mela continua la sua offensiva contro Airbnb e lo fa divulgando un drammatico rapporto secondo il quale negli ultimi 12 mesi gli alberghi di New York hanno perso 451,400 milioni di dollari di fatturato lordo a causa degli affitti selvaggi di Airbnb. «Non rispettano nessuna normativa o regola che gli hotel sono costretti a rispettare», dice il presidente dell’associazione albergatori. «Airbnb ha rastrellato 2,9 milioni di pernottamenti pari al 7,8%, dei pernottamenti di New York nell’ultimo anno fiscale». Secondo HVS Consulting & Evaluation, sono stati persi oltre 2.800 posti di lavoro e 226 milioni di entrate fiscali annuali. Lo studio di HVS stima le perdite economiche totali per la città turistica numero uno al
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mondo in 2,1 miliardi di dollari di cui 76,5 milioni di mancate tasse di alloggio. Nick Papas, portavoce di Airbnb, risponde all’accusa dicendo che l’analisi si basa sul falso presupposto che i suoi clienti avrebbero acquistato una stanza d’albergo tradizionale e ribatte che senza Airbnb molti di questi viaggiatori non sarebbero mai stati in grado di visitare New York. «Meglio sarebbe», dice Papas, «che i grandi alberghi invece di preoccuparsi per il giro d’affari e le tasse non versate di Airbnb pagassero le tasse dovute per i ricavi ottenuti a New York direttamente alle authority amministrative di New York City invece di trasferire i profitti in altre città, dove hanno sede le rispettive compagnie, o addirittura all’estero, lontano dal paese di origine del fatturato». La battaglia è appena cominciata!
2. Anche il Quebec attacca Airbnb Il Quebec, con una popolazione di circa 8 milioni di abitanti resta il baluardo della lingua francese in America del Nord. I franco-canadesi sono una community interprete della joie de vivre, un posto con migliaia di chilometri quadrati di natura incontaminata, una nazione autonoma dove si può sciare meglio che in Svizzera e gustare formaggi eccezionali che neppure in Francia si producono. Gli abitanti del Quebec, fieri della propria indipendenza sono talvolta clienti e talaltra proprietari di bed & breakfast e di hotel upper-upscale. Gli operatori turistici del Quebec sono ligi e rispettosi, pagano un’imposta fondiaria, una tassa per
l’esercizio commerciale, versano contributi turistici locali e pagano le tasse sul fatturato. Sono buoni cittadini e veri albergatori, ma le loro leggi civili si basano su statuti francesi piuttosto che inglesi, il che significa: benvenuto nel Quebec ma non cercare di cambiare le cose. Così accade che il Quebec si sia messo di traverso per quanto riguarda Airbnb diventando il primo difensore veramente attivo del settore dell’ospitalità. Le autorità del Quebec si sono immediatamente arrivate per la presentazione e approvazione di una legge (Bill n. 67), che costringe Airbnb a conguagliare le stesse tasse pagate dai proprietari di licenze alberghiere e di affittanze turistiche. Il ministro del turismo del Quebec Dominique Vien ha dichiarato che aumenteranno subito gli ispettori governativi che avranno facoltà di multare chi affida le proprie camere a Airbnb senza versare le tasse locali sui clienti prenotati da Airbnb. Le sanzioni variano da un minimo di 500 dollari a un massimo di 100.000 dollari. L’intermediazione no-tax, che piace molto a chi deve affittare la casa, l’appartamento e la sua proprietà praticamente a costo zero, non passa indenne dal Canada.
3. Airbn non è un’organizzazione criminale. Alla Dallas Hotel Conference dello scorso ottobre, Monty J. Bennett, fondatore presidente e CEO del gruppo di aziende Ashford, ha probabilmente esagerato dicendo che Airbnb svolge un’attività criminale che non rispetta le leggi antiracket e anticorruzione degli USA. La legge federale approvata nel 1970 dal Congresso statunitense per combattere la criminalità organizzata e consentire l’azione penale e la somministrazione di sanzioni per attività di estorsione tra le quali il gioco d’azzardo illegale, la corruzione, il sequestro di persona, il riciclaggio di denaro, la contraffazione, l’appropriazione indebita, il traffico di droga, e tante altre attività illegali, non sembra prevedere nulla relativamente alle presunte attività illegali di Airbnb, che tuttavia si è posta su un mercato virtuale fatto di persone di tutto il mon-
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do che possono prenotare una vasta gamma di alloggi per una notte, una settimana o per un mese. Secondo alcune categorie, sindacati di operatori, imprenditori, amministratori di enti e comunità, le attività di Airbnb possono però considerarsi come una nuova, cattiva forma di concorrenza perché sfugge alle tasse nazionali e alle impo-
proprietà (timesharing) che ovviamente sono un equivalente del mercato alberghiero. Così come Uber nel settore dei trasporti è accusata di travisare i propri servizi, impegnandosi in pratiche commerciali ingannevoli anche per Airbnb presto vedremo apparire sui media delle sentenze che determineranno se si tratta di concorrenza tra al-
ste locali, imposte e tasse che i gestori dell’ospitalità diversi da Airbnb devono obbligatoriamente pagare. Conclusione logica: Airbnb opera in un clima di concorrenza sleale. Secondo qualcuno Airbnb è in buona fede, solo che non ha avuto tempo – vista la rapida espansione – di mettersi al passo e rispettare le leggi statali e locali: “in fase di start up non ha badato a codici e regolamenti che si applicano ai tipi tradizionali di alloggio”. In effetti Airbnb afferma di essere “il modo più facile per le persone che vogliono monetizzare il loro spazio, alloggio o vetrina, affittandolo temporaneamente a un pubblico di milioni di persone”. Quindi sembra un’azienda perbene. Ma accade che in città come New York e San Francisco affitti anche camere con tanto di breakfast attingendo alla piattaforma dei proprietari di immobili e agli agenti commerciali di multi-
bergatori o di concorrenza tra esercenti liberi di affittare i propri alloggi, magari dove risiedono. A quel punto la confusione sarà totale e il futuro più incerto. (libera interpretazione dell’opinione di Daniel Lesser, Hotel 12.11.2015)
4. Airbnb e l’inedito profilo dei turisti italiani Airbnb, azienda leader per la condivisione e la prenotazione online di case, ville, alloggi unici, nel 2015 ha realizzato una ricerca in collaborazione con YouGov*, in alcuni Paesi europei tra i quali l’Italia. Dallo studio emerge che gli italiani sono turisti diversi dagli altri, a caccia non solo di nuovi posti da visitare, ma di nuove e autentiche esperienze. Incredibile che il 65% degli intervistati voglia sia una nuova località che una vacanza più lunga; sorprendente che il 51% dichiari di viaggiare per vedere nuovi
paesaggi, miracoloso che Airbnb abbia intercettato il turismo vero fatto da un 38% di italiani che viaggiano per incontrare nuove culture. Lo studio afferma che i viaggiatori italiani definiti “sentimentali” ritornano continuamente nello stesso luogo del quale hanno un buon ricordo, perché lì ci sono amici e parenti ovvero persone che in quel posto normalmente abitano. Bella scoperta, bastava dire repeaters. Altra novità assoluta ma probabilmente imprecisa: gli italiani sarebbero tra i popoli che viaggiano di più secondi solo alla Svezia. Al terzo posto gli spagnoli. Quali sono le mete più ambite dagli italiani che si rivolgono a Airbnb? I paesi preferiti per le affittanze di case, mono e bilocali, ville e appartamenti in condomini e camere d’albergo, sono Spagna, Francia e Grecia e per la maggioranza di quelli che scelgono di fare vacanze in patria la destinazione preferita si trova prevalentemente al Sud, con la Sicilia in testa. Sarà così, ma sembra strano visto che al Sud ci sono solamente il 30% dei letti disponibili in Italia per turismo e vacanze. Interessanti sono le chiavi di lettura degli italiani che si rivolgono a Airbnb per le loro vacanze: • chi parte con una prenotazione di Airbnb cerca l’autenticità dell’esperienza; • il cliente Airbnb è pronto ad adattarsi senza troppo lamentarsi perché sa che affittando un appartamento spende meno, si ferma di più, e può andare alla scoperta di luoghi dove i turisti normalmente non vanno; • il cliente di Airbnb cerca il contatto con i nativi come fanno gli esploratori e i boy scout. Conclusione: Airbnb rappresenta la scelta ideale per i viaggi intelligenti e per le esigenze di molti italiani visto che i proprietari di case che Airbnb affitta sono pronti ad accogliere i viaggiatori e a condividere con loro i valori della community”. 11-12 2015
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MARKETING&MANAGEMENT
Il marketing generazionale per gli hotel a tempo sollecitiamo tutti gli operatori turistici a considerare con grande attenzione le aspettative e le decisioni turistiche con gli occhi puntati sulle differenze generazionali. I consumi turistici durante la crisi globale (2008-2014) si sono “schematizzati” e le segmentazioni, con l’espansione del web, degli smartphone e della comunicazione digitale, sono visibilmente cambiate. L’industria dell’ospitalità sta adeguandosi ai nuovi atteggiamenti della domanda, distinguendo grossolanamente gli under ’50 dagli over ’50, un taglio che ha senso in alcune nazione e meno in altre, ma che invita ad adeguare lo sguardo, l’approccio digitale, fino a scendere nel dettaglio degli angoli d’età, così come si fa in 7 nazioni occidentali su 10.
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NASCITA
GENERATION MARKETING
1925 - 1945 1946 - 1964 1965 - 1984 1985 e oltre
VETERANS BABY BOOMERS X GENERATION Y GENERATION/MILLENNIALS
ANGOLO D’ETÀ
70 - 89 51 - 69 31 - 50 < 30 anni
In questo momento, se si analizzano le politiche turistiche e le strategie degli operatori emerge che nel Vecchio Continente tutte sembrano orientate al target dei millennials. Gli enti di promozione turistica ma anche le strutture ricettive dedicano sempre più tempo ai target giovanili under ’30, che però rappresentano meno del 10% della clientela che fa vacanze classiche, tradizionali e... negli alberghi. I giovani under ‘30 quando viaggiano raramente (forse mai) cercano l’eccellenza dell’ospitalità e dell’accoglienza. Per loro la variabile determinante è il prezzo, e in funzione di questo si adattano, modificando i loro stessi desiderata. Per contenere il budget, sono soliti scegliere hotel meno cari, di categoria economy o midscale (2 o 3 stelle), quasi mai optano per strutture di livello upscale (4 stelle) a meno che non ci sia una super offerta su qualche canale online speciale. Sono soliti dunque rinunciare ai servizi superflui che da sempre caratterizzano l’ospitalità migliore... ma non rinunceranno mai al wi-fi. Un rapido zoom sui giovani esponenti della Y generation è sufficiente per scoprire che sono i protagonisti dei cosiddetti consumi di “seconda serata” (pub, discobar e discoteche, dei concerti, etc.), ma ovviamente non hanno mezzi economici e interesse per ricercare l’eccellenza nell’ospitalità e in quei servizi che producono i fondamentali margini operativi per gli albergatori. Infedeli persino a loro stessi e ai loro gusti, i millennials sono cresciuti nel mondo dei marchi, in quella cosiddetta “branded society” nella quale possedere un certo marchio (a prescindere dal fatto che piaccia o no) è espressione di uno stile di vita e assolve a uno scopo. Cresciuti con pressoché infinite possibilità di scelta hanno nell’infedeltà una caratteristica saliente. Mentre per i baby boomers la fedeltà al negozio, al marchio, all’hotel era scontata, i giovani consumatori di oggi comprano e consumano dove ha più senso e dove ri-
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tengono sia più vantaggioso. Mentre i baby boomers trascorrono le loro vacanze spesso nello stesso posto e nello stesso albergo da anni, i millennials cambiano luogo e hotel ogni volta. Vedere dunque nei millennials e nella loro conquista l’obiettivo risolutivo per le destinazioni turistiche o le strutture ricettive rappresenta una mancanza di visione strategica importante soprattutto per chi ha un’offerta di qualità o un prodotto di eccellenza per cui generalmente i “giovani” sono poco disposti a pagare. Non sono i millennials a generare presenze, fatturati e ricavi turistici. Il turismo, quello vero, continuano a farlo prevalentemente i baby boomers, che hanno tempo liberato, denaro, esperienza per effettuare scelte turistiche appropriate e memoria per ricordare i luoghi e le persone che li hanno fatti stare bene. Del resto quando si supera la soglia dei 60 anni, si gode di buona salute e si hanno da parte un po’ di soldi, una delle cose che si desiderano di più è viaggiare ed essere serviti. Milioni di baby boomers, il 10% della popolazione occidentale, continuano a lavorare, guadagnare e anche se sono “in pensione” possono farsi due settimane di vacanza in autunno o primavera, proprio quando gli hotel ne hanno più bisogno. Attualmente i baby boomers sono un target trascurato dal mondo alberghiero, a livello di marketing e di comunicazione ed è un errore. Perché sono tanti, hanno capacità di spesa, rivendicano il loro ruolo nel mercato delle vacanze e desiderano vivere un’esperienza di vacanza speciale, qualcosa di cui vantarsi con amici lontani e referenti vicini. Gli alberghi quindi per vincere la sfida dei baby boomers devono avere • un concierge efficientissimo, in grado di organizzare trasporti, rimediare biglietti per show e teatri, ottenere rapidamente biglietti aerei e ferroviari, tavoli prestigiosi nei migliori ristoranti... ovviamente in cambio di mance, premi e fiducia; • una reception sempre pronta a fare eccezioni, a superare gli standard di sicurezza, ad assicurare check-in anticipati e check-out ritardati; • un management flessibile in grado di garantire un servizio di housekeeping che cancelli ogni segno di trasgressione ed effettui ripassi straordinari della camera e del bagno; • uno staff in grado di riconoscere il cliente baby boomer e chiamarlo per cognome, perché gli over ’60 benestanti di tutte le nazionalità non vogliono essere normali e trascurati, amano distinguersi ed essere riconosciuti e salutati. E invece di pensare a un target solido, attento alla qualità, fedele e high spender come i baby boomers il mondo alberghiero insegue con nuovi e sperimentali brand quei millennials infedeli, “liquidi” e risparmiosi che sembrano ricercare esperienze uniche, alternative e rare anche all’interno di struttura ricettiva.
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TREND
Guadagnare con la SPA. Mission impossible? n paio di anni fa ho scoperto nelle aule della Cornell University, durante una lezione sulle SPA una diversa concezione (concept) dei centri benessere. Venivano illustrate delle aree dinamiche, di fitness e di cura del corpo che risalgono alla progettazione degli hotel upscale negli anni ’80. Negli USA li chiamavano health center, una “facility” che tuttora si trova spesso nei resort statunitensi. In Europa la SPA è una dotazione molto diversa, con una funzione precisa: proporre momenti di relax e benessere psico-fisico in presenza di acquaticità. In effetti le SPA italiane sono tutte molto simili tra loro, praticamente il frutto di emulazioni, progettazioni incrociate, quasi tutte pensate per compiacere i clienti leisure presenti in hotel. Viaggiando e alloggiando in moderni hotel di lusso in tutto il mondo si può notare che in occidente, dall’Europa dell’Est alla Germania, da Sochi a Londra, dalla Repubblica Ceca fino a Evian, si trovano dei suggestivi stabilimenti termali, in qualche caso adibiti anche a SPA, che mantengono la fisionomia e l’atmosfera semi-medicale con dottori in camice bianco, luoghi nei quali l’accento va alla terapia, alle cure, alla prevenzione in un clima da un servizio sanitario nazionale. In Italia contiamo oltre 200 stabilimenti termali che utilizzano l’acqua non per immergersi, non per ragioni di piacere e relax, ma per curare il respiro (aerosol), i reumatismi (fanghi), la pelle (bagni terapeutici in vasche individuali). Le terme, anche le più famose come Abano e Salsomaggiore, Fiuggi, Chianciano e Montecatini, curano fegato e reni, artrite e artrosi, il respiro e la tosse, le malattie della pelle e dei polmoni... Ma non la gente sana, che sta bene e che vuole godersi le acque termali. Una rete di stabilimenti obsoleti insomma
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privi dell’atmosfera tipica delle SPA che ora propongono massaggi e trattamenti meno infermieristici e più sorridenti ma senza riuscire a riprodurre quello che in gergo viene chiamato “effetto Saturnia”. Ci sono poi migliaia di alberghi che si sono dotati di un centro benessere che chiamano SPA. Sono quasi tutti strutturati nello stesso modo: una piscina calda con cascatelle o idrogetti, delle aree idromassaggio, un percorso Kneipp, una doccia emozionale, la grotta del sale o del ghiaccio, le aree relax. Differenti eppure identici. Sono gli architetti e i designer italiani che si imitano e si emulano con risultati talvolta negativi e “mortali” per l’impresa alberghiera. Questo accade perché i proprietari e i gestori d’albergo non si sono interrogati a fondo su quello che la SPA rappresenta. Ormai averla è un obbligo, i turisti la chiedono ma non tutti gli alberghi hanno metabolizzato il senso vero dell’acquaticità. Ad esempio per problemi di costo, nella loro SPA mantengono l’acqua della piscina a una temperatura insufficiente per assicurare il benessere dei propri ospiti. La versione italiana della SPA è incardinata sull’acqua, un luogo speciale grande abbastanza per assicurare quote di privacy, nel quale oziare e rilassarsi, non nuotare. Immergersi in una piscina calda (o in un cratere termale) a non fare nulla, fa molto bene alla mente. Un modello di SPA per gli italiani è certamente quello di Saturnia (Maremma Toscana) dove dai tempi dell’impero romano è attiva una sorgente naturale che riempie perennemente un grande cratere di caldissime acque sulfuree. Attorno al cratere un albergo di 140 camere. La gente che arriva da tutto il mondo rimane estasiata da questa formula. Una formula che poi è stata replicata con vari interpretazioni e diverse declinazioni anche a Bagni Vecchi di Bormio, a Prè Saint
Didier, a Sirmione, a Lazise, a San Pellegrino. In sintesi, l’Italia pullula di piscine calde, spesso non abbastanza calde, e di alberghi con la SPA anche nelle città d’affari. Potremmo affermare che nessuno al mondo ha tante SPA come l’Italia. La primazia continua visto ogni albergo a 4 stelle in costruzione, anche di 50 camere, deve assolutamente averla e sventolarla come una bandiera di qualità anche a rischio di pesanti perdite economiche. Da questa situazione zeppa di equivoci e malintesi si può uscire solo cogliendo il senso vero dell’ozio, un concetto che per una nazione come la nostra ha il sapore del peccato. Avviso agli albergatori: 1. sbaglia chi considera la SPA un luogo di entertainment; 2. la SPA è un luogo adatto ad ospitare solo adulti sani, in forma, non curandi né sportivi; 3. niente famiglie con bambini piccoli; 4. nessun elemento della SPA (hardware o software) deve annebbiare la percezione di un mondo perfetto, felice, prospero e sereno; 5. non consentire la vista di corpi decadenti o nudità varie secondo il modello tedesco. Queste sono questioni manageriali che l’albergatore deve affrontare e risolvere in fase progettuale. A.B. 11-12 2015
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I 10 pilastri del lusso 1. TEMPO. La possibilità di poter utilizzare a piacimento il proprio tempo è uno dei grandi lussi di quest’epoca. Per questo motivo in hotel check-in e check-out non devono avere particolari vincoli d’orario. L’ospite deve potere decidere quando arrivare e partire, svegliarsi e mangiare. Vivere nel lusso significa poter decidere come impiegare il proprio tempo con pochi vincoli, zero obblighi e servizi garantiti 24h/24h, 7 giorni su 7. 2. MANCANZA DI AFFOLLAMENTO. Lusso vuol dire luoghi senza gruppi, privi di turisti rumorosi e ingombranti. Il lusso non si combina con la folla. Vietato sfiorarsi nella
lobby e ascoltare i discorsi dei vicini di tavolo. 3. ESCLUSIVITÀ. Le vacanze di lusso si fanno quando gli altri stanno a casa o lavorano. Questo significa che il lusso non si combina con eventi, manifestazioni, fiere e congressi. 4. ATMOSFERA OVATTATA. In un mondo di urli, rumori, pubblicità, advertising, social, riunioni, congressi e messaggi, nel lusso vince chi parla e comunica sottovoce, con stile e discrezione. 5. COMUNICAZIONE MINIMALE. Chi può spendere da 500 euro in su per una notte sa bene da solo a cosa dedicare il proprio tempo e la propria attenzione. Non c’è bisogna di tanti suggerimenti e informazioni. Sarà il cliente a chiedere informazioni su ciò che più lo interessa. 6. STILE E BON TON. Il lusso è una questione intima, di stile e bon ton. Non si sfoggia con sfarzo, deve es-
sere riconosciuto. L’ospite di lusso si sente minacciato da chi ostenta la propria ricchezza. 7. MASSIMA SICUREZZA. Arabi, ebrei, asiatici, bianchi e neri … tutti nel lusso devono sentirsi ugualmente protetti e liberi di invitare amici e conoscenti, anche al bar e al ristorante. 8. INDISCUTIBILE QUALITÀ DEL RIPOSO . Tranquillità e privacy sempre, anche se in hotel sono arrivati Madonna e George Clooney. 9. PERSONALE SUPERFLUO. La presenza discreta di personale oltre la reale necessità è un must degli hotel di lusso. Serve ad anticipare le attese senza che sia l’ospite a dover chiedere e per garantire sempre un servizio personalizzato (yes we can). 10. PRESENZA DI ROCKSTAR E DIVI DEL CINEMA. Che lusso sarebbe altrimenti!
ITALIAN HOTEL MONITOR©
Primi dieci mesi di segno positivo per gli alberghi italiani, si consolida la ripresa dell’occupazione e crescono i prezzi opo oltre 3/4 dell’anno, il quadro elaborato dall’Italian Hotel Monitor, analizzando la performance degli alberghi di 45 città capoluogo, evidenzia il consolidamento della lieve ripresa che ha caratterizzato il movimenti in numerose destinazioni italiane. Tra gennaio e ottobre 2015 l’indice di occupazione camere degli alberghi italiani cresce di 0,8 punti rispetto al 2014, il prezzo medio camera (Average Daily Rate) del +2,5% con una tariffa media superiore ai 114 euro. L’incremento, seppur lieve, evidenzia una certa stabilizzazione dei trend, con la Room Occupancy (R.O.) che cresce in ben 38 capoluoghi di provincia sui 45 monitorati, con un “salto” del dato medio nazionale dal 67,5% del 2014 al 68,3% di quest’anno. A condurre la ripresa sono in particolare Ferrara (+3,1 punti sull’anno scorso), Parma (+2,8), Napoli (+2,7), Brescia (+2,4), Milano e Perugia (+2,3). Sono 4 invece le città in cui viene superata la ragguardevole soglia del 70% di occupazione camere: Firenze con un eccellente 76,4%, Roma (73,8%), Milano (73,1%) e Venezia (71,5%). Altre 20 città superano lo sbarramento “psicologico” del 60% di R.O., indicatore di solidità gestionale. Nel complesso i dati dell’Italian Hotel Monitor eviden-
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ziano un andamento positivo piuttosto omogeneo, con solo 3 città al di sotto del 50% di tasso di occupazione. Parimenti si conferma il segno tendenziale positivo anche del prezzo medio che si rafforza oltre l’interessante quota di 114 euro. A questo proposito si segnalano, i significativi aumenti registrati nei primi 10 mesi dell’anno a San Marino (+21,6%), Taranto (+11,6) e Milano (+11,2%) su cui incide chiaramente l’effetto EXPO. Il ranking delle città con la tariffa media più elevata è sempre guidato da Venezia, con un prezzo medio camera pari a 154,81 euro a notte, seguita da Milano (143,96 euro), Firenze (126,39 euro), Roma (119,99 euro) e Como (112,45 euro). Abbinando i due indicatori si nota chiaramente come la città più performante nei primi 10 mesi del 2015 sia Milano, il cui risultato ha risentito positivamente del grande evento di EXPO. Guardando al dettaglio dei segmenti alberghieri, prosegue la crescita degli hotel luxury che fanno registrare +1,3 punti di occupazione camere e +2,4% del prezzo medio di vendita. Segni positivi anche per gli alberghi di fascia upscale (+0,8 punti di occupazione camere e +2,5% del prezzo), mentre continua l’altalena delle strutture midscale (+0,9 punti di occupazione ma –0,6% del prezzo).
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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-OTT 2015 Occupazione e Prezzo per Città Città
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TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA
Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Gen-Ott Gen-Ott Var 2015 2014 15/14
61,8 66,9 73,1 64,9 48,6 67,2 61,8 52,5 53,0 56,1 63,6 71,5 62,8 55,5 63,0 58,5 57,9 62,5 54,8 60,6 62,8 66,3 59,3 76,4 65,9 68,1 60,2 62,1 52,2 73,8 50,7 50,5 50,8 55,6 68,1 58,4 44,6 53,2 46,1 51,3 63,4 56,2 62,3 60,1 55,5 68,3
62,0 66,8 70,8 64,4 46,2 65,8 59,0 51,2 51,8 56,3 61,4 71,4 61,4 54,0 61,4 57,9 56,2 61,5 51,7 59,2 63,2 65,7 57,4 77,1 65,0 69,3 59,5 61,8 49,9 73,5 48,6 48,9 49,3 55,0 65,4 58,2 45,8 54,3 44,3 48,9 63,0 54,9 61,1 60,5 55,3 67,5
-0,2 +0,1 +2,3 +0,5 +2,4 +1,4 +2,8 +1,3 +1,2 -0,2 +2,2 +0,1 +1,4 +1,5 +1,6 +0,6 +1,7 +1,0 +3,1 +1,4 -0,4 +0,6 +1,9 -0,7 +0,9 -1,2 +0,7 +0,3 +2,3 +0,3 +2,1 +1,6 +1,5 +0,6 +2,7 +0,2 -1,2 -1,1 +1,8 +2,4 +0,4 +1,3 +1,2 -0,4 +0,2 +0,8
Gen-Ott 2015
Prezzo Medio Gen-Ott Var 2014 15/14
107,68 99,96 143,96 112,45 85,68 90,74 87,77 83,37 84,95 86,72 85,71 154,81 95,08 84,57 85,28 84,77 87,16 89,45 90,10 96,47 85,63 88,03 86,57 126,39 87,90 97,96 84,63 84,02 87,60 119,99 83,77 83,65 82,60 86,30 100,07 87,41 82,53 82,67 80,89 83,43 91,14 83,55 91,41 84,93 84,04 114,22
110,58 -2,6% 96,50 +3,6% 129,43 +11,2% 111,64 +0,7% 85,15 +0,6% 89,80 +1,0% 90,44 -3,0% 84,58 -1,4% 86,56 -1,9% 88,82 -2,4% 87,65 -2,2% 150,03 +3,2% 97,88 -2,9% 85,71 -1,3% 85,36 -0,1% 84,63 +0,2% 86,97 +0,2% 91,90 -2,7% 92,15 -2,2% 96,13 +0,4% 87,11 -1,7% 87,78 +0,3% 71,19 +21,6% 126,40 +0,0% 88,56 -0,7% 98,80 -0,9% 85,57 -1,1% 83,50 +0,6% 86,06 +1,8% 118,37 +1,4% 84,22 -0,5% 85,09 -1,7% 82,53 +0,1% 87,68 -1,6% 102,63 -2,5% 88,23 -0,9% 83,43 -1,1% 74,08 +11,6% 80,62 +0,3% 83,91 -0,6% 90,86 +0,3% 84,66 -1,3% 89,39 +2,3% 88,59 -4,1% 85,34 -1,5% 111,43 +2,5%
Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI GENOVA BOLOGNA VERONA BARI TOTALE ITALIA
Città
69,4 67,6 67,5 68,9 68,6
Luxury
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI GENOVA BOLOGNA VERONA BARI TOTALE ITALIA
433,59 336,87 393,34 318,85 356,10
71,5 73,1 76,4 73,8 61,8 68,1 66,9 60,6 62,8 58,4 68,3
69,6 70,4 71,6 73,1 57,9 64,8 64,6 61,8 63,5 57,4 64,3
Prezzo Medio Upscale Midscale
154,81 143,96 126,39 119,99 107,68 100,07 99,96 96,47 95,08 87,41 114,22
91,99 73,86 61,76 67,24 56,34 56,60 54,26 65,54 58,03 54,81 58,344
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Ott 2015
Occupazione Camere Gen-Ott Var 201A 15/14
68,6 68,3 64,3
Gen-Ott 2015
356,10 114,22 58,34
67,3 67,5 63,4
+1,3 +0,8 +0,9
Prezzo medio Gen-Ott Var 201A 15/14
347,90 111,43 58,72
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
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+2,4% +2,5% -0,6%
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Breaking news Premio Corporate Hotelier of the World a IHG Richard Solomons ha vinto il prestigioso premio “CORPORATE HOTELIER OF THE WORLD assegnato da Hotels”. Solomons dal 2003 alla guida di Intercontinental Hotel Group ha portato agli azionisti del gruppo americano profitti per 10.4 miliardi di dollari (9,76 miliardi di euro) nonostante l’impegno profuso dalla compagnia nel lancio di nuovi (e non sempre remunerativi) brand e hotel.
Nobu Hotels crescono Altro champagne per Nobu Hospitality Group che, dopo il recente ingresso del produttore cinematografico Mei Teper, ha aggiunto al suo cast di proprietari il miliardario australiano James Packer. Il gruppo fondato dal celeberrimo
chef Nobu Matsuhisa e da Robert De Niro si sta dunque consolidando e affermando come uno dei lifestyle brand del lusso mondiale. Presente ormai in tutti cinque i continenti con alberghi e ristoranti, il marchio Nobu sta prosperando grazie a progetti unici e valori intrinseci fondati su servizio, immagine e ospitalità di alta gamma. L’espansione in atto dovrebbe concentrarsi in particolare in Asia e sulle coste dell’Oceano Pacifico. Secondo gli analisti, James Packer (Crown Resorts Limited di Melbourne) avrebbe pagato 100 milioni di dollari statunitensi per una quota del 20% in Nobu Hospitality. I Crown’s hotel e resort ospitano già tre dei 35 ristoranti Nobu sparsi per il mondo e uno dei nove alberghi: il Nobu Hotel all’interno del mega complesso City of Dreams a Manila. La nuova linea di sviluppo di Nobu sono i contratti di gestione di ho-
AFFARI IMMOBILIARI - GESTIONALI HOTEL IN VENDITA Categoria
Camere
Location
in realizzazione
96
Pompei (NA)
4 stelle
22
San Vito dei Normanni (BR)
4 stelle
70
Treviso
4 stelle
110
Rimini
4 stelle
100
Bari
4 stelle
38
Madonna di Campiglio (TN)
4 stelle
65
Pescara
3 stelle
50
Rimini
3 stelle
60
dintorni Verona
3 stelle
53
Bormio (SO)
3 stelle
54 Milano Per info contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327)
HOTEL IN LOCAZIONE/AFFITTO D’AZIENDA 5 stelle
167
Salsomaggiore (PR)
4 stelle
90
Venezia - Mestre
3 stelle
38
Torino
3 stelle
56
Riviera Romagnola
AUTENTICA OCCASIONE “CHIAVI IN MANO” Una splendida Country House & SPA ben avviata; 18 camere e un elegante, perfetto centro benessere a Sant’Omero di Teramo. Contatti di vendita personalizzati: 335 6139208
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tel, con Nobu Hospitality protagonista di un nuovo modello di business che gira attorno al F&B ma senza mettere al centro la ristorazione classica di Nobu che dopo 22 anni di successi possiede ristoranti in cinque continenti con un portafoglio di oltre tre milioni di clienti. Secondo Trevor Horwell, ceo di Nobu Hospitality, gli alberghi incontrano problemi enormi nel settore del food&beverage dove di solito perdono molti soldi. Avere un ristorante Nobu all’interno dell’albergo è un business ad alto margine che si è dimostrato vincente a livello globale. E quando si tratta di hotel anche Robert De Niro, che ha un proprio albergo (il Greenwich di New York), ama portare la propria esperienza al tavolo.
RACCONTI DI VIAGGIO
Un viaggio nel mito... a occhi spalancati Non è la prima volta che confesso il mio problema sul bedding altoatesino. I letti a cassettone con la pediera e le battaglie notturne con i corti e caldissimi piumoni, non fanno per chi, come me, non ama quel modo di dormire e di riposare. Abituarsi è difficile ma in Sud Tirolo non hai alternative. Tutti noi giudichiamo “bravissimi” gli albergatori dell’Alto Adige perché grazie a stratagemmi e furbizie, grembiulini e grande cura del territorio e delle strutture ricettive, riescono a praticare prezzi che sembrano più convenienti di quelli della costa romagnola. Meritano i complimenti per come preparano i buffet, chapeau per la pulizia, per
4 Hotel & Finanza 11-12 2015 (3)_Layout 1 11/12/15 14.32 Pagina 25
le perfette presentazioni, per i centri benessere e le beauty farm. Dieci e lode anche per la comunicazione e per i depliant che grazie a foto incredibili fanno sembrare gli alberghi dei veri e propri paradisi. Quest’anno mi è capitato di alloggiare in uno dei miti dell’ospitalità sudtirolese, un albergo con tante stelle sulla porta e in cucina, tanti fiori sui davanzali e le tendine arricciate alle finestre. La camera decorata di spighe, fiori secchi, soprammobili e accessori è uno specchio di pulizia. Se si va in Alto Adige meglio optare per la mezza pensione, per non uscire la sera quando la temperatura esterna non è gradevole, anche negli hotel a 5 stelle però i pasti si consumano solitamente ad orari rigidi. Meglio non arrivare in ritardo. L’anno scorso in un rinomato 4 stelle bisognava addirittura scegliere il menu della sera durante la piccola colazione del mattino. Una procedura da pensione romagnola. Almeno nei 5 stelle puoi ordinare quando ti siedi a tavola e ti confronti con del cibo buono, ben decorato, ben presentato ma sottosotto di linea alberghiera. Il vantaggio dell’Alto Adige è che qui sanno valorizzare il personale d’albergo. Velluti, pizzi, nastri, crestine inamidate, grembiuli tipici anche i padroni di casa vestiti spesso con i tradizionali costumi tirolesi. La scenografia è rassicurante piace agli italiani, fa impazzire i tedeschi (che qui sono più coccolati di noi) e turisticamente sta dando frutti eccellenti a questa provincia favorita tanto dall’autonomia quanto dalla grande operosità dei suoi abitanti. Prati, giardini e aiuole che sembrano tagliati con le forbici, segnaletica curatissima e sicurezza
sempre e ovunque si sommano a camere accoglienti e con ogni comfort, a beauty farm gioiello, un insieme di elementi coordinati e coerenti che sembrano dire “qui ci sono una casa, una famiglia, un luogo sicuro e confortevole con cibo eccellente... starai certamente bene!”. In sostanza, a parte i numerosi letti a cassettone e i piumoni singoli (corti) anche nei letti matrimoniali che per loro sono un’antica tradizione, non posso esimermi dal sottolineare le cose buone che altrove non si trovano quasi mai: • accoglienza puntuale, precisa e cordiale; • pulizia massima ovunque;
• piccola colazione indimenticabile, con prodotti fatti in casa di qualità superiore; • cena d’atmosfera curata, generosa (4 portate più buffet con 7/8 tipi di verdure ad orario però non discutibile); • personale con divise tipiche, in atteggiamento formale e professionale; • centri benessere suggestivi, di glamour, con equipaggiamenti e servizi sempre aggiornati; • la generosità del courtesy service. Qualche segno di “avarizia” non manca però, soprattutto sugli accappatoi. È raro infatti che li cambino volentieri, anche a richiesta. Annarita Maggi
LA TOP TEN DELLE COMPAGNIE ALBERGHIERE MONDIALI Compagnia
Camere*
Alberghi*
1. Hilton Worldwide (USA) 2. Marriott International (USA) 3. Intercontinental Hotel Group (Inghilterra) 4. Wyndham Hotel Group (USA) 5. Choice Hotel International (USA) 6. Accor Hotels (Francia) 7. Plateno Hotel Group (Cina) 8. Starwood Hotels & Resorts (USA) 9. Shanghai Jin Jang Intern. Hotel Group (USA) 10. Best Western International (USA)
715.062 (+5,3%) 714.765 (+5,8%) 710.295(+4,6%) 660.826 (+2,4%) 500.000 (-1,2%) 482.296 (+4,5%) 442.296 (+279,8%) 354.225 (+2,1%) 352.538 (+49,7%) 303.522 (-4,5%)
4.322 (+5,1%) 4.175 (+6,6%) 4.840 (+4,1%) 7.645 (+2,1%) 6.300 (-0,6%) 3.717 (+3,9%) 3.023 (+75,1%) 1.222 (+4,0%) 2.910 (+85,8%) 3.931 (-4,1%)
* tra parentesi la variazione percentuale di camere e alberghi rispetto allo scorso anno
ALTRE COMPAGNIE EUROPEE TRA LE PRIME 100: 17. Meliá Hotels International (Spagna) 25. NH Hotel Group (Spagna) 29. Riu Hotels & Resorts (Spagna) 31. Scandic Hotels (Svezia) 39. Millennium & Copthorne Hotels (Inghilterra) 42. Barceló Hotels & Resorts (Spagna) 44. Nordic Choice Hotels (Norvegia)
98.829 57.217 45.390 41.735 33.367 31.230 30.870
377 363 105 226 120 100 182
49. Iberostar Hotels & Resorts (Spagna) 51. Barony Hotels & Resorts Worldwide (Inghilterra) 52. B&B Hotels (Francia) 54. Pandox (Svezia) 66. Mövenpick Hotels & Resorts (Svizzera) 67. Club Med (Francia) 68. Kempinski Hotels (Svizzera) 71. Orbis (Polonia) 79. Steigenberger Hotels (Germania) 83. Interchange & Consort Hotels (Inghilterra) 84. GCH Hotels (Germania) 89. Maritim Hotels (Germania) 90. Hotusa Group (Spagna) 97. Palladium Hotel Group (Spagna)
26.806 26.513 26.345 24.000 20.552 20.111 20.101 19.000 17.931 15.949 15.800 15.435 15.365 13.925
76 90 322 114 82 66 75 105 92 284 125 50 141 50
fonte: Hotels Magazine
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COVER STORY
Atahotel Expo Fiera
Un polo d’accoglienza sempre più worldwide Il semestre di Expo lancia il quattro stelle, a due passi dal nuovo polo fieristico di Milano, sulla scena internazionale come indirizzo di punta per soggiorni e grandi eventi in città ✒Annarita Maggi Superato in ottemperanza alle migliori aspettative, con oltre 20 milioni di visitatori da tutto il mondo, il banco di prova Expo 2015 lascia un’Italia e, in particolare, una Milano nuove, con tanta voglia di fare (non solo, quindi, di dimostrare) e capaci di puntare sempre più in alto a livello di accoglienza e di servizi. La Carta di Milano resterà senz’altro un’eredità preziosa per la vita futura dei cittadini, ma resterà anche la volontà di guardare il Paese e la sua offerta turistica da una prospettiva sempre più internazionale: già sono al vaglio numerosi progetti e idee per riconvertire il sito urbano di Rho Pero in un polo di attrazione con iniziative tematiche legate al mondo dello sport, della moda, della ricerca e della ri-
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COVER STORY
storazione. Insomma, la macchina è avviata e indietro non si torna, come ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia «non bisogna fermarsi, dobbiamo mantenere i servizi, dalla mobilità, alla pulizia, fino alla cultura, a un livello più elevato di quanto fosse prima dell’Esposizione. In questi mesi abbiamo imparato a fare sinergie, a essere competitivi, più efficienti, a semplificare le cose per i cittadini e, se manterremo questa capacità, credo che Milano sarà la vera locomotiva d’Europa e non solo». Una sfida che l’Atahotel Expo Fiera, l’albergo con il più grande centro congressuale della città, a due passi dal nuovo
polo fieristico, ha subito accolto, forte anche dei risultati raggiunti durante il semestre.
Occupazione al 100% In particolare, l’evento ha dato l’opportunità all’hotel di esprimere la sua doppia anima “business e leisure” in una dimensione worldwide, con un picco di affluenza che, a partire dal mese di agosto fino ad ottobre, ha registrato un R.0. intorno al 100%, come spiega la direzione: «negli ultimi due mesi, Atahotel Expo Fiera ha visto “convivere” due tipologie di clientela, con differenti esigenze di soggiorno: i businessmen, richiamati principalmente dalle fiere (che in questo periodo sono state numerosissime) e le famiglie e i gruppi leisure in visita ad Expo, provenienti, oltre che dall’Italia, soprattutto da
Qui sopra, Milano. Skyline della città. In apertura, in basso a sin. esterno dell’Atahotel Expo Fiera. Vicino al nuovo polo fieristico di Rho-Pero l’hotel è in grado di ospitare, nel suo centro congressi, oltre 2.900 persone. In basso, a sin. una delle ampie e luminose camere. Tutte insonorizzate sono dotate dei comfort più all’avanguardia. A destra, dettaglio della hall
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5 Cover story ATA Expo Fiera_Layout 1 11/12/15 14.32 Pagina 28
COVER STORY UN CENTRO CONGRESSI ALL’AVANGUARDIA
Costruito secondo i più attuali criteri architettonici, l’Atahotel Expo Fiera (527 camere) è il più grande albergo congressuale di Milano, facilmente raggiungibile sia dall’esterno che dalla città. Si trova infatti nelle immediate vicinanze del nuovo Polo fieristico di Rho/Pero, vicino ai due principali aeroporti milanesi: Malpensa (40 km) e Linate (40 km) e a 700 metri dalla fermata della Metropolitana di Molino Dorino (Linea Rossa), a cui l’hotel è collegato con un servizio di navetta gratuito. Il suo conference center, articolato in diverse sale – di cui le due plenarie misurano rispettivamente da 1.200 a 1.100 metri quadrati – è in grado di accogliere fino a 2.900 persone ed è dotato di tecnologie di ultima generazione (il wifi è ovunque). Complessivamente, spazi espositivi e congressuali occupano una superficie di circa 6.000 m2. Ottimo il livello di accoglienza – camere, suite e appartamenti sono molto belli e spaziosi e presentano tutti i comfort più moderni – e dell’offerta gastronomica, con il ristorante Magellano, a cui si aggiungono la Sala per le colazioni, la Sala Polifunzionale, il Dehors e il lounge bar, quest’ultimo elegante punto di ritrovo in Hotel. L’albergo si affaccia, inoltre, su un bel parco, ideale, nella bella stagione, per attività ed eventi outdoor.
In alto a destra, particolare del bar. In basso, a sin. la sala meeting
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Francia, Germania, Svizzera e Austria, con una tempistica di prenotazione last minute». La “convivenza” – per l’occasione davvero eccezionale – dei due target non ha colto di certo impreparato l’hotel, grazie anche alle misure e a gli accorgimenti adottati per tempo dalla Catena. «Ci siamo preparati ad accogliere tutti i visitatori con un staff multilingue potenziato e una turnazione con orari flessibili in considerazione del fatto che molti ospiti in visita a Expo rientravano in hotel anche dopo le 24».
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Dai pacchetti Expo al Guest Relation Point. Tutte le iniziative ad hoc L’evento ha messo in moto anche tutta una serie di iniziative ad hoc di successo: dalla creazione di pacchetti con pernottamento, ticket di ingresso e navetta per il sito espositivo, all’apertura di un punto “Guest Relation” dove venivano date tutte le informazioni per visitare la l’Esposizione e la città di Milano. L’hotel si è organizzato inoltre per vendere direttamente i biglietti, evitando così ai propri ospiti lunghe attese alle biglietterie: solo per Atahotel Expo Fiera sono stati venduti circa 2.500 ticket di ingresso, tra singoli biglietti e pacchetti. E non sono mancate neppure le attenzioni per il comparto della meeting industry, principale target di riferimento dell’alber-
5 Cover story ATA Expo Fiera_Layout 1 11/12/15 14.32 Pagina 29
COVER STORY
go. Le aziende che, durante il semestre, hanno scelto le sale dell’hotel come sede dei loro eventi, hanno beneficiato di particolari condizioni e format in cui era prevista, al termine della sessione dei lavoro, la visita a Expo con ticket di ingresso in omaggio per tutti i partecipanti. «Abbiamo ideato, inoltre, differenti menu à la carte dedicati sia alla cucina italiana, in particolare lombarda e milanese, sia a quella internazionale, che ci hanno consentito di lavorare molto bene con gli outlet ristorativi interni: una buona percentuale di ospiti ha scelto il nostro ristorante come punto di ristoro fisso, specialmente per il servizio dinner», fa sapere la direzione. Molto apprezzati infine il servizio navetta e il noleggio biciclette che ha offerto la possibilità agli ospiti di sfruttare i percorsi ciclabili creati nella città e nell’hinterland in occasione del Semestre.
Nuovo smalto alla città e uno sguardo allargato sul mondo Milano caput mundi. L’evento ha portato 144 paesi nel capoluogo lombardo, con il coinvolgimento delle più grandi Organizzazioni internazionali: ONU, Unione Europea e CERN e, in ambito civile, Caritas, Oxfam, WWF e Save the Children. Volendo tralasciare il dato economico – si parla di oltre 1 miliardo di euro di investimenti effettuati dai paesi parteci-
panti – l’elemento che spicca, e che sarà l’eredità da preservare maggiormente, è la straordinaria operazione di integrazione culturale che ha aperto la città di Milano al mondo. «Ciò di cui conserveremo sicuramente un ricordo duraturo», dicono in Atahotel Expo Fiera, «sono i rapporti che si sono instaurati con le delegazioni straniere ospitate come Emirati Arabi, Senegal, Kazakhstan, Repubblica di Vanuatu, Madagascar e Cina. In particolare, per gli Emirati Arabi, abbiamo organizzato, nella Sala Europa, il gala dinner per la promozione di Expo Dubai 2020 a cui hanno partecipato tutti i referenti dei padiglioni di Expo: un meltingpot di culture che difficilmente avremo l’opportunità di rivedere riunito insieme in un’unica sala». Expo, dunque, come punto di partenza per guardare lontano: «l’Esposizione è stata una grande opportunità per Milano e per Atahotel Expo Fiera», conclude la direzione, «e siamo certi che avrà un ritorno positivo anche nei prossimi anni». ■
Sopra, il Dehors Bar. In basso, Milano. I Navigli, una delle zone più pittoresche e caratteristiche del capoluogo lombardo
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L’INCHIESTA
Grandi eventi = grandi opportunità Per chi? Per le città che, quando si trasformano in location per momenti business e Mice, ci guadagnano sotto tanti punti di vista. Vediamo quali…
✒Dante Daverio Specifichiamolo subito: non si tratta solo di opportunità economiche, che sono comunque importanti, ma di molto di più. Un evento, soprattutto nel mondo iper connesso e globalizzato di oggi, se scelto e declinato nella giusta forma, è infatti un’occasione di business, turistico ma non solo, come pochi altri al mondo. Certo, chi lavora nell’organizzazione di eventi lo sa che meeting, convention aziendali, congressi e convegni riescono bene a riempire gli alberghi e a far lavorare il settore dell’ospitalità, soprattutto nei periodi di bassa stagione turistica. E, parafrasando un passaggio del romanzo “Le città invisibili”, dello scrittore italiano Italo Calvino, “D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”, si può dire che ogni centro urbano può, in termini di accoglienza turistica, dare risposte importanti alle richieste professio-
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nali di chi cerca una sede perfetta per un evento, piccolo o grande che sia, acquisendo numerosi vantaggi anche in termini di sviluppo sociale, economico e di immagine, come spiega, sul sito di CEI Asia, Rod Cameron (foto), direttore esecutivo dell’International Association of Convention Centres (AIPC).
Delegati “spendaccioni” I primi a beneficiare degli eventi sono ovviamente gli hotel, «oggi le strutture ricettive più utilizzate da chi organizza meeting», fa sapere Cameron. Dato importante in un momento storico come quello attuale in cui le strutture extra alberghiere cominciano a fare seria concorrenza agli alberghi, basti pensare ai successi di aziende web come ad esempio AirBnb. Nella stragrande maggioranza dei casi, anche quando il pernottamento non è prenotato dall’azienda, delegati e congressi-
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L’INCHIESTA
sti scelgono l’albergo, anche perché non hanno bisogno di ridurre i costi e certo preferiscono la comodità di un’ospitalità organizzata quando sono lontano da casa. Non bisogna dimenticare poi che, di norma, i delegati spendono più dei turisti leisure. La ragione è semplice: chi partecipa
a un evento di business o a un congresso è probabile che sia un professionista con buona capacità di spesa oppure che le spese siano coperte dal datore di lavoro. Inoltre, nel caso di eventi corporate, normalmente paga direttamente l’azienda e ciò si riflette sul livello dell’accommodation e della spesa generale nella destinazione. Va ricordato poi che gli eventi Mice si svolgono generalmente in bassa stagione, favorendo così la destagionalizzazione dei flussi turistici a beneficio dell’intero settore dell’ospitalità e, di conseguenza, anche della destinazione.
L'Arena and Convention Centre di Liverpool ha generato, negli ultimi sette anni, una ricaduta di 1,3 miliardi di euro sull'economia della città inglese
Turismo che genera turismo Se è vero che il turismo, di qualità, genera turismo – grazie anche al passaparola, che oggi con i social non ha più confini spazio temporali – è altrettanto vero che gli eventi generano turismo futuro, dando la possibilità ai partecipanti di conoscere l’offerta completa di una destinazione e di includerla nella scelta delle mete delle proprie vacanze future. Gli studi mostrano infatti che un’esperienza positiva della destinazione può 11-12 2015
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L’INCHIESTA NON SOLO BEATLES
Un panorama notturno di Liverpool: la città continua a puntare sul Mice e ha inaugurato il nuovissimo Exhibition Centre. In basso: la splendida Roma, location ideale per ogni tipo di evento
portare i partecipanti a un meeting a ritornarvi per viaggi personali. Parlando in termini finanziari, la ricaduta di un evento business sulla destinazione non si limita al settore dell’ospitalità (ovvero alberghi e ristorazione in primis), ma coinvolge il mondo delle aziende specializzate nella fornitura di servizi inerenti l’organizzazione (allestimenti, tecnologia, logistica). Gli eventi portano inoltre nuove competenze e conoscenze alla città: i partecipanti si riuniscono per condividere conoscenze, esperienze e competenze professionali che in genere “ricadono” anche sulla comunità che li ospita, lasciando in eredità alla destinazione un patrimonio intellettuale, scientifico o industriale. Ne consegue un ritorno in immagine per la città che vede valorizzata la propria reputation in particolare quando, in casa propria, ospita brand famosi e grandi eventi internazionali che attraggono l’attenzione globale. Rod Cameron ricorda inoltre che certi eventi, come i congressi scientifici, sono una fonte di nuovi talenti, attirando nella location professionalità e competenze
Una case history che non riguardi Milano e l’Expo? Eccola: è quella che racconta di Liverpool, la bella ma poco nota metropoli inglese, che negli ultimi sette anni, grazie alla presenza di un grande e avveniristico centro congressi, ha generato una ricaduta economica di circa 1,3 miliardi di euro sull’economia della città stessa. A raccontarlo è stato proprio pochi giorni fa lo stesso sindaco di Liverpool, Joe Anderson, annunciando i dati economici ottenuti per gli eventi da quando è stato aperto, nel 2008, l’ACC Arena and Convention Centre Liverpool. «Il dato», ha spiegato il primo cittadino della città dei Beatles, «si riferisce all’impatto economico degli eventi ospitati nelle due strutture che compongono il complesso dell’ACC, ovvero la Echo Arena da 11mila posti e il BT Convention Centre con sala plenaria da 1.350 posti. Anche per questi risultati molto positivi è stato realizzato e da poco inaugurato l’Exhibition Centre, una nuova location aggiunta al complesso dell’ACC, fortemente voluta dall’amministrazione comunale per incrementare ulteriormente la capacità della città di ospitare grandi manifestazioni. Costata circa 40 milioni di sterline, si stima che la nuova struttura fieristica non solo genererà, direttamente e indirettamente, 1.300 posti di lavoro, ma che, una volta a regime, porterà 40 milioni di sterline l’anno di impatto economico sulla città.
che rappresentano il futuro per settori chiave dell’economia. L’evento diventa infine cassa di risonanza per interi settori produttivi. I grandi congressi generano attenzione verso la città ospitante, che viene associata al tema dell’evento. Se il tema è prioritario per lo sviluppo economico, scientifico e sociale della località stessa, questa ha l’opportunità di posizionare se stessa e le proprie imprese, accademie e istituzioni sotto i riflettori internazionali.
Milano dice ok! Volendo valutare nel concreto uno dei punti toccati dall’analisi del manager internazionale, quello secondo il quale un evento di richiamo globale eleverebbe la brand reputation della destinazione stessa, si può prendere come esempio la città
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L’INCHIESTA
di Milano. L’Esposizione Internazionale, terminata a fine ottobre dopo sei mesi di attività, è stata la chiave di volta per fornire alla città di Milano l’opportunità di avere un ruolo da protagonista anche per i prossimi anni. A confermarlo sono i numeri dell’osservatorio di Impresa Turismo. Oltre la metà del campione di esperti intervistati, ritiene infatti che della manifestazione abbiano tratto vantaggio soprattutto la città di Milano e le zone limitrofe. Idea, questa, che si è rafforzata nel tempo: a febbraio 2014 a pensarlo era solo il 20%. In generale il 71% ritiene che l’evento sia stato un successo e che ci sarà un ritorno positivo per il Paese, che
grazie a Expo si è potuto mostrare al mondo come un unico brand, superando le polemiche della fase preparatoria. Anche se non mancano pareri meno entusia-
Milano (a sinistra il Castello Sforzesco) e la sua Expo (a destra un evento): la scommessa dell'esposizione universale è stata vinta, anche come ritorno di immagine per la città. Qui a fianco: grazie a Expo 2015 Milano si è presentata nella sua veste di città del futuro
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L’INCHIESTA UN CUORE “RICCO” PER LONDRA
Liverpool, qui il suo centro storico, ma anche Londra: le città inglesi “fanno affari” col turismo business
stici (il 27% si aspettava un maggior effetto di risonanza nelle altre zone d’Italia, mentre il 57% ha dichiarato di non aver avuto particolari vantaggi da Expo), il sentiment generale è positivo tant’è che si sta già ragionando sul dopo Expo. Tra le proposte c’è quella di non smontare tutto rendendo l’area una sorta di fiera permanente delle produzioni agricole e alimentari (38%) oppure quella di ristrutturare una parte dell’area per renderla adatta ad ospitare imprese e centri di ricerca nel settore dell’agroindustria (34%). Ottimista circa un buon dopo Expo è anche l’imprenditore Alessandro Rosso (foto), presidente di Alessandro Rosso Group, fin dall’inizio fervente promotore della manifestazione. «L’Expo è stato un premio meritato per anni di impegno e di fatica. Un premio che ha fatto toccare con mano a milioni di persone la forza di Milano nella sua veste di città del futuro.
Andato in scena a Londra, negli spazi dell’ExCel Congress Centre, il congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) è un altro classico esempio di come ospitare importanti eventi per una città sia sempre un buon affare e non solo economico. Il meeting medico in particolare, con i suoi 35mila delegati provenienti da tutto il mondo, è a tutti gli effetti il più grande congresso medico in Europa e quindi aggiudicarselo è una vera impresa. «Nel mondo Mice», ha spiegato Becky Graveney di London & Partners, convention bureau della capitale inglese, «ospitare l’ESC equivale a ospitare le Olimpiadi». Non per nulla, secondo le stime della stessa London & Partners, il congresso ha generato una ricaduta sull’economia della città pari a 100 milioni di sterline, cioè 135 milioni di euro. I numeri sono stati rilevanti: circa 35mila partecipanti da 100 paesi, 5 giorni di sessioni scientifiche, 180 aziende espositrici, 1.000 eventi onsite. L’evento ha occupato interamente i 100mila metri quadrati del centro espositivo e congressuale Excel, che è stato trasformato con allestimenti ad hoc in 8 giorni e che ha impiegato più di 500 fornitori. Il catering ha preparato ogni giorno 23mila lunch box, mentre London & Partners ha collaborato alla prenotazione di 15mila camere d’albergo, ha prenotato 12mila auto, supportato gli organizzatori sui temi dei visti e degli sconti per i trasporti e contribuito ai contenuti del sito web del congresso. Fa piacere infine sapere che la prossima edizione del congresso più grande d’Europa si terrà per la prima volta in Italia, a Roma: che il nostro Paese abbia già capito il concetto?
Ora, certo, l’attenzione si sposta sull’eredità che l’Expo lascerà al capoluogo lombardo, ma è già chiaro dai primi segnali economici che l’Expo ci lascerà appagati e orgogliosi di aver fatto apprezzare ai suoi visitatori e al mondo le nostre eccellenze, il nostro stile di vita, la nostra cultura enogastronomica, la nostra arte. D’ora in poi sarà anche chiaro a tutto il mondo che Milano non è solo una capitale della moda, del design, della gastronomia, ma anche dell’accoglienza». ■
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LA PAROLA ALLE AZIENDE
Made in Italy che passione! Scatta il turismo nostrano, ma non da solo: tutto il “marchio” Italia oggi è sulla breccia. Vediamo perché
✒Davide Deponti Sopra: NH Palazzo Barocci, un hotel affacciato sul cuore di Venezia, meta turistica italiana per antonomasia. Qui sotto, lo storico monastero del XVII secolo che ospita il Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio mostra come l’ospitalità italiana sia unica al mondo
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Made in Italy che affare! Anche per il turismo. Se infatti il settore ricettivo, soprattutto leisure ma anche business, ha registrato quest’anno incrementi a doppia cifra, complice il “dirottamento” verso il Belpaese di prenotazioni da aree di crisi del Mediterraneo, il “marchio” Italia non è mai stato così in auge grazie a prodotti, anche turistici ovviamente, di qualità apprezzati e venduti in tutto il mondo.
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Lo spiegano bene i dati economici, e non solo, contenuti nel rapporto intitolato “I.T.A.L.I.A. - Geografie del nuovo Made in Italy” e realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison, e con il patrocinio dei ministeri degli Affari Esteri, delle Politiche Agricole, dei Beni Culturali, dell’Ambiente e di Expo Milano 2015. Dai dati emerge infatti che l’Italia è uno
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LA PAROLA ALLE AZIENDE INNOVATIVA E VINCENTE Dal rapporto “I.T.A.L.I.A. si scopre come l’Italia sappia essere innovativa, versatile, creativa, reattiva, competitiva e vincente. Tanto da esprimere, nonostante i sette anni di crisi, quasi mille prodotti con saldo commerciale attivo da record. Un risultato di tutto riguardo, raggiunto grazie a una scelta decisa sulla qualità. E in linea con il nostro primato sul fronte dell’avanzo commerciale. Dall’introduzione dell’euro, l’Italia ha visto i valori medi unitari dei suoi prodotti salire del 39%, facendo meglio di Regno Unito (36%) e Germania (23%). E oggi come abbiamo detto vanta un surplus manifatturiero sopra i 100 miliardi di dollari, in compagnia di grandi potenze industriali come Cina, Germania, Giappone e Corea. Dati supportati anche dalle tendenze rilevate da un recente sondaggio Ipsos secondo il quale circa l’80% degli statunitensi e dei cinesi riconosce nel Made in Italy un grande valore. All’estero, ma soprattutto in patria, spiega la ricerca, il Made in Italy è sinonimo di moda, vacanza, arredamento, design e cibo, e soprattutto di bellezza e qualità.
dei cinque paesi al mondo che vanta un surplus manifatturiero sopra i 100 miliardi di dollari e che due italiani su tre sono disposti a pagare un sovrapprezzo per avere prodotti al 100% italiani. Anche nel turismo, dove la preferenza dei connazionali è netta, anche se, dice il report, non avremo mai un ritratto fedele delle performance del settore fino a quando verrà usato come indicatore il numero di arrivi. Guar-
dando al dato certo dei pernottamenti, si evidenzia negli ultimi anni il primato italiano non solo per quanto riguarda la presenza di connazionali, ma anche, dentro tutta l’Eurozona, per notti trascorse da turisti extra UE. Nel 2013, infatti, con 56 milioni di notti all’attivo, l’Italia si è classificata prima nella zona euro per numero complessivo di pernottamenti di turisti extra UE. Come dire che nel Vecchio Continente siamo la meta preferita di americani, giapponesi, cinesi, australiani, canadesi, brasiliani, sudcoreani, turchi, ucraini e sudafricani. E il contributo diretto del turismo al nostro Pil nel 2014 è stato del 4,1%, per un valore di 66 miliardi di euro. E, prima degli accadimenti di Parigi, c’era ottimismo anche per il 2016, come si evince da una recente ricerca di Impresa Turismo Isnart, secondo la quale ad aspettarsi un incremento della domanda interna nei prossimi mesi era oltre il 30% degli intervistati: un panel di 1207 soggetti scelti tra
Uno scorcio del Colosseo a Roma, capitale dell’Italia e del turismo Made in Italy. In basso: la facciata del Teatro Petruzzelli a Bari, uno dei simboli della bellezza nel sud del Paese
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LA PAROLA ALLE AZIENDE Tab. 1 - Sulla base dell’andamento della stagione estiva 2015, come ritiene che andrà il turismo nazionale nel 2016? • Ci sarà un incremento ancora più forte • Proseguirà l’incremento in maniera simile al 2015 • Ci sarà una crescita ma tutto sommato contenuta • Si tornerà ad una diminuzione complessiva • Non so
2,7% 27,9% 59,6% 8,1% 1,7%
L’Italia deve fare l’Italia
«Mentre la crisi sembra finalmente allentare la presa sul Paese, è ancora più importante avere un’idea del futuro, capire quale posto vogliamo che l’Italia occupi in un mondo che cambia», ha detto Ermete Realacci, Presi-
Fonte: Ricerca Isnart
Tab. 2 - Il peso dei settori nelle ricerche sul Made in Italy Anni 2011/2014 - variazione % per Paese 33% 29% 24% 14%
0% Alimentare
Turismo
Moda
Auto
Arredamento
operatori, esperti, e rappresentanti di istituzioni nel turismo (vedi tabella 1). Di questi il 60%, si aspettava una crescita contenuta; mentre il 28% un incremento analogo a quello del 2015 e, infine, un 2,7% propendeva per un andamento addirittura migliore. I pessimisti che paventano diminuzioni simili a quelle subite negli scorsi anni erano solamente l’8% del campione considerato. ■
932 prodotti italiani primi nel mondo
Grazie alla bellezza e alla qualità connaturata ai nostri prodotti, l’Italia continua a produrre cose che piacciono al mondo e che sono sempre più desiderate sui mercati globali. Come ci dicono i dati relativi alle ricerche su Google dei prodotti Made in Italy (vedi tabella 2), cresciute dal 2011 al 2014 di ben il 22%. Specie in Paesi come Giappone, Emirati Arabi, Usa, Russia e Brasile. Del resto l’Italia vanta un totale di 932 prodotti classificatisi primi, secondi o terzi al mondo per saldo commerciale attivo con l’estero. Nell’insieme questi campioni dell’export fanno conquistare al Paese un surplus commerciale di 177 miliardi di dollari. E poi ci sono altri 500 prodotti per i quali l’Italia si è classificata quarta o quinta per saldo commerciale mondiale e che hanno aggiunto alla nostra bilancia commerciale altri 40 miliardi di dollari. Molto importante poi è notare che la maggior parte delle nostre eccellenze non proviene solo da settori tradizionali, quali potrebbero essere il tessile o le calzature, ma arriva dagli strumenti per la navigazione aerea e spaziale, ai quali si affianca il presidio di quei settori nei quali il Made in Italy è forte per tradizione, come il design o il lusso. E di quest’ultimo comparto fanno parte anche le vacanze e l’ospitalità top level.
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dente della Fondazione Symbola, aggiungendo che «mai come ora, l’Italia deve fare l’Italia, rispondendo ad una domanda in aumento – confermata dai dati delle ricerche relative al Made in Italy su Google e al gradimento dei prodotti italiani – e puntando sui talenti e sulle eccellenze. Solo così si possono vincere le sfide di oggi, come quella della green economy, che rispondendo alla voglia crescente di sostenibilità da parte dei consumatori, impone un cambiamento sia negli stili di vita che nei modelli di produzione».
C'è qualcosa di più italiano dei Trulli di Alberobello?
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SCENARI DEL TURISMO
Dalla Legge di Stabilità nuove risorse al turismo Il ministro Franceschini: «Dopo gli anni dei tagli si torna a investire e ad assumere». Concorso straordinario per 500 assunzioni, stabilizzazione dell’ArtBonus al 65%, aumento a 140mln Tax Credit Cinema. Alla nuova Enit 10 mln aggiuntivi all’anno”. Bilancio Mibact a più 8% nel 2016
✒A cura di TiCo
Per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sono stati stanziati 28mln di euro in quattro anni
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Stanziamento di nuovi fondi per la tutela del patrimonio architettonico, indizione di un concorso per l’assunzione di professionisti del patrimonio culturale e stabilizzazione dell’Artbonus al 65%. Sono alcune novità previste dalla Legge di Stabilità 2016 per il patrimonio architettonico, culturale e turistico dell’Italia. «Dopo gli anni di tagli crescono le risorse per la cultura», ha commentato il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, presentando le principali misure contenute nel testo della Legge varato dal Consiglio dei ministri e inviato alla Commissione Europea. «Si torna ad investire e ad assumere e lo si fa adottando una misura che, in deroga alla normativa vigente, autorizza un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 500 professionisti del patrimonio culturale selezionati tra antropologi, archeologi, architetti, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, esperti di promozione e comunicazione, restauratori e storici dell’arte. Una misura indispensabile per rafforzare la dotazione organica del Mibact e introdurre professionalità fondamentali per garantire l’attuazione dell’articolo 9 della Costituzione. Una scelta di
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cui siamo orgogliosi e che conferma quanto il Governo Renzi abbia definitivamente invertito la tendenza e torni, dopo tanti anni, a credere nella cultura come leva dello sviluppo del Paese investendo su musei, biblioteche, archivi, cinema, spettacolo e valorizzando il ruolo che ogni singolo cittadino può dare alla tutela del patrimonio culturale».
28 milioni di euro per Matera, Capitale Europea della Cultura 2019 La Legge di Stabilità contiene interventi straordinari e di grande portata per la cultura e il turismo grazie ai nuovi fondi: 150mln di euro nel 2016, 170mln nel 2017, 165mln di euro dal 2018. Il bilancio del Mibact aumenta dell’8% nel 2016 e del 10% nel 2017. La nuova Enit avrà a disposizione 10 mln di euro aggiuntivi, annui, per la promozione internazionale del Paese. Verranno stanziati 20 mln in più all’anno per il sistema museale nazionale, sia per le spese di funzionamento sia per i servizi per il pubblico. E per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 arrivano 28mln di euro in quattro anni. Soddisfatto il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri: «Lo stanziamento rappresenta una
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SCENARI DEL TURISMO ART-BONUS
delle tappe essenziali del raccordo con il Governo nazionale che esprime il riconoscimento del ruolo assunto dalla nostra città e garantisce la sua attuazione». Le somme verranno attribuite con modalità crescenti: nel 2016 si partirà con due milioni nel 2016 per giungere entro il 2019 ai complessivi 28 milioni. «Si tratta ora di riprendere con forza il percorso progettuale della Fondazione affinché possa attuarsi il programma definito per esaltare il ruolo di Matera e della Basilicata come soggetti di produzione, diffusione e scambio della cultura. L’assegnazione dei fondi, che coincide con la ricorrenza dell’anno dalla designazione, diviene la migliore gratificazione per tale anniversario», conclude il sindaco.
Raddoppiano le risorse per enti e fondazioni del mondo della cultura La Legge di Stabilità aumenta di 25 milioni di euro i fondi per il Tax credit cinematografico e audiovisivo: si passa dai 115 milioni di euro del 2015 ai 140 milioni di euro nel 2016 con un incremento percentuale del +21%. Un incremento significativo a favore di una misura fiscale che sta producendo ottimi risultati e che ha già fatto tornare in Italia le grandi major internazionali con grandi ritorni economici per il Paese. Solo nei primi nove mesi del 2015, infatti, sono stati generati, grazie a questo meccanismo, investimenti in produzione nazionale cinematografica e audiovisiva pari a circa 600 milioni di euro e attratti investimenti internazionali per circa 60 milioni di euro. Dopo anni di sacrifici e tagli, finalmente nuovi fondi per il funzionamento di Archivi e Biblioteche – con ingente aumento delle risorse delle rispettive direzioni generali – e per gli Istituti del Ministero. Inoltre, cresce di 1 milione e 700 mila euro la dotazione complessiva di 4 istituti del Mibact: l’Archivio centrale dello Stato, l’Istituto centrale per la Grafica, l’Istituto centrale per gli Archivi e l’Istituto Centrale la demoetnoantropologia. E raddoppiano le risorse per enti istituti e associazioni e fondazioni del mondo della cultura: in particolare, 1 milione in più all’Accademia della Crusca e all’Accademia dei Lincei. Aumentano le risorse per il sistema museale nazionale, sia per le
Quasi 34 milioni di euro, per la precisione 33.757.115, versati da 792 mecenati a 225 enti beneficiari. Il tutto per realizzare 272 interventi. A snocciolare i numeri dell’Art-Bonus, entrato in vigore da settembre 2014 – e con cui si offre un’agevolazione fiscale del 65% per le erogazioni liberali a favore della cultura – è sempre Franceschini. In particolare, gli enti che hanno beneficiato dell’ArtBonus sono: 134 Comuni, 11 Fondazioni lirico sinfoniche, 16 teatri di tradizione, e 27 enti che afferiscono al Mibact. Sul fronte dei mecenati, si registrano 47 enti, 159 imprese e 567 persone. Più nel dettaglio, il Mibact ha incassato 662.960 euro, i Comuni 10.865.514 euro, le Fondazioni Lirico Sinfoniche 14.959.901, i teatri di tradizione 2.217.477, e altri soggetti 5.051.263. Sul fronte dei mecenati, si registrano 47 enti, 159 imprese e 567 persone fisiche. «Per introdurre la cultura del mecenatismo nel nostro Paese serve tempo ma i risultati, raggiunti fino ad ora, in una fase sperimentale e senza una campagna promozionale, per noi sono più che positivi, anzi straordinari. Adesso la stabilizzazione dell’art bonus – ottenuta nella legge di stabilità al 65% – e la campagna promozionale, renderanno questo strumento importante», ha precisato Franceschini. E il presidente dell’Anci, Piero Fassino, fa sapere che «L’art bonus favorirà sempre di più una partnership pubblico-privata, al fine di garantire la possibilità di mantenere un’alta offerta culturale e di recuperare – e mettere a valore – i beni artistici del nostro Paese».
spese di funzionamento sia per i servizi per il pubblico. Franceschini fa sapere che il fondo finanziato e impegnato nel 2015 e 2016 per 30 e 50 milioni per i Grandi Progetti Culturali viene aumentato a 70 milioni per il 2017 e a 65 milioni dal 2018. Si tratta del Fondo con cui sono già stati finanziati l’Arena del Colosseo, l’ampliamento degli Uffizi e altri progetti di interesse nazionale. Confermato il nuovo fondo di 100 milioni annui dal 2016 per interventi di tutela del patrimonio storico artistico della Nazione. Inoltre, vengono razionalizzate le società in house del Mibact. Ales incorporerà Arcus e sarà riorganizzata per assicurare al meglio l’erogazione di servizi culturali, la valorizzazione del patrimonio e le attività di Fund raising (ArtBonus e sponsorizzazioni). ■
Il fondo per i Grandi Progetti Culturali con cui sono già stati finanziati l’Arena del Colosseo, l’ampliamento degli Uffizi e altri progetti di interesse nazionale verrà aumentato a 70 milioni per il 2017 e a 65 milioni dal 2018
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Più viaggi d’affari, meno spesa Crescono con decisione, anche in Italia, le trasferte di lavoro. Ma scendono i costi, soprattutto quelli relativi al trasporto aereo
✒Testo di Aura Marcelli L’importante evoluzione del settore del turismo d’affari alla quale stiamo assistendo a livello globale richiede uno sguardo costantemente aggiornato, per valutarne l’andamento e le tendenze reali. Ecco dunque presentati alcuni importanti dati sul business travel in Italia, relativi al primo semestre 2015, elaborati sulla base della recente Business Travel Survey di Uvet American Express: le aziende italiane sono tornate a viaggiare, con un aumento del 5,8% sui viaggi d’affari, a fronte però di una riduzione della spesa sostenuta.
Biglietti aerei più convenienti È stato soprattutto il costo medio dei voli aerei nazionali ad aver registrato il calo
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più importante. Nel primo semestre di quest’anno la spesa delle aziende per volare in Italia è calata del 6% circa rispetto allo stesso periodo del 2014. Sono state soprattutto le tratte da Roma verso Genova, Venezia e Torino a registrare i cali più rilevanti, rispettivamente del 48,9%, del 25,9% e del 21,2%. I dati emersi dall’ultima rilevazione della ricerca di Uvet sono stati interpretati anche in funzione del forte effetto EXPO: pur analizzando il solo periodo gennaio-giugno 2015, dunque parzialmente coincidente con il semestre dell’Esposizione Universale di Milano, si evince che il numero di biglietti aerei verso il capoluogo lombardo sono saliti al 33,9% del totale nazionale, mentre, al con-
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SCENARI DEL TURISMO
La decisa riduzione del costo dei voli d'affari ha inciso nel contenimento delle spese per il Business Travel, ma sul fronte degli hotel si sono spesso registrati aumenti. In particolare a Shangai (nella foto il Four Seasons), dove i costi sono cresciuti di quasi il 48%. Credit: Four Seasons
tempo, il traffico aereo di business traveller verso Roma ha registrato un leggero calo, dal 28,9% del totale, relativo al primo semestre 2014, al 27,3%, del 2015. Tra gli altri aeroporti italiani nel primo semestre del 2015 Napoli si conferma stabilmente al terzo posto, seppure con traffico in lieve calo (dal 5,6% al 5,4%) mentre Catania, in crescita dal 4,4% al 4,8%, sorpassa Venezia. Lo scalo della Serenissima ha perso una grossa fetta di viaggiatori d’affari: dal 4,7% dei primi sei mesi del 2014 al 3,6% di quest’anno. Buone perfomance, invece, anche per Bari che si avvicina a una quota del 4% e Trieste al 3% tra le mete d’affari italiane. Anche i voli al di fuori dei confini nazionali hanno mostrato una decisa evoluzione. «Il prezzo medio dei voli sulle tratte europee», ha spiegato Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet, «non ha registra-
to variazioni significative, mentre ha subito un calo più consistente nelle tratte intercontinentali soprattutto verso la Cina e per le tariffe in business class». Secondo le rilevazioni della Business Travel Survey, le trasferte di lavoro verso le mete intercontinentali hanno visto premiati gli scali del Nord America, con una quota di viaggiatori d’affari cresciuta dal 33,1% di gennaio-giugno 2014 al 35,9% del primo semestre di quest’anno. Aumentano le trasferte anche verso l’Estremo Oriente, con quote in crescita dal 28,6% al 28,8%, e il Medio Oriente, passato dal 10,3% del 2014 all’11% del 2015. Perdono, invece, le destinazioni sudamericane, scese dal 10,8% all’8,9%, e quelle asiatiche passate dal 5,4% del primo semestre 2014 al 4,1% dello stesso periodo dell’anno in corso. Tra le singole destinazioni, sono cresciuti i viaggiatori d’affari diretti a Dubai, che nei primi sei mesi del 2015 hanno raggiunto quota 4,6%, contro il 4,3% dello
Nord America, Estremo Oriente e Medio Oriente hanno visto aumentare i visitatori business, mentre Sudamerica e Asia perdono punti percentuali. Credit: Kempinski
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SCENARI DEL TURISMO
Anche i viaggi in Business e First hanno registrato importanti riduzioni dei costi. Credits: foto in alto, Four Seasons; foto in basso, British Airways
scorso anno, come pure quelli diretti a New York, 4,2% nel 2015, contro il 4% del 2014. Calano, invece San Paolo, scesa al 2,4% rispetto al 3% dello scorso anno, e Singapore, con quota 2% nel 2015, contro il 2,2% del 2014.
Parigi e Londra, le più frequentate dai business travellers Pur non così marcate, sono interessanti anche le variazioni che hanno riguardato le destinazioni europee. La Germania ha registrato un calo nei viaggiatori d’affari provenienti dall’Italia, passando del 18,8% del primo semestre 2014, al 17,4% del 2015, a vantaggio soprattutto di Regno
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Unito, che dal 13,2% dello scorso anno ha raggiunto il 14,9% nel 2015, e Francia, passata dal 21,2% al 21,8%. Le sanzioni UE contro la Russia per la crisi ucraina hanno avuto il loro peso nella diminuzione dei viaggi d’affari verso il Paese (da una quota del 3,7% nel primo semestre 2014 al 2,8% nei primi sei mesi di quest’anno). Parigi (13%) e Londra (8,6%) sono gli scali europei più frequentati da chi viaggia per lavoro, con un traffico più che doppio rispetto a Bruxelles (4,6%), Amsterdam (4,5%) e Madrid (4%).
Hotel più cari, ma non troppo Si temeva un boom incontrollato dei prezzi per l’ospitalità in occasione di EXPO. E, in effetti, l’aumento c’è stato, ma senza dubbio inferiore alle aspettative. Si parla per Milano di un aumento dei prezzi medi degli hotel pari all’8%, vale a dire da 133 euro del primo semestre 2014 a 144 euro a notte dello stesso periodo del 2015. «Esaminando le nostre statistiche sui viaggi d’affari», ha spiegato ancora Luca Patanè, «abbiamo notato che la ripresa delle trasferte è stata trainata, oltre che dal trasporto ferroviario, anche dal settore alberghiero. I costi di pernottamento sono aumentati soprattutto nelle città che erano già tra le più care al mondo, come New York, Hong Kong, Londra». Guardando all’Italia, la città più cara re-
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sta Venezia, con una media di 215 euro a notte. Stabile, a quanto registrato dalla Business Travel Survey, il costo del soggiorno d’affari a Firenze, mediamente pari a 133 euro sia nel 2014 sia nel 2015. Crescono, invece, di circa il 5% i prezzi medi degli hotel romani, che nella prima metà del 2015 hanno raggiunto i 130 euro. Aumenta, ma di poco, anche Napoli, con una media che raggiunge i 102 euro per notte contro i 98 euro dello scorso anno. In diminuzione, invece, di un non indifferente 9%, il costo medio delle camere a Genova: con 95 euro a notte il capoluogo ligure si attesta come la meta business più conveniente. Fuori dai confini del Bel Paese, la città europea più cara è Londra, nei cui hotel i viaggiatori d’affari hanno pagato nei primi sei mesi di quest’anno una media di 260 euro a notte, quasi il 10% in più del primo semestre 2014 (237 euro). Appena dopo Venezia, arriva Parigi, dove, stando ai dati della ricerca di Uvet, le quotazioni hanno raggiunto i 203 euro a notte, in crescita rispetto ai 195 euro del 2014. In tutte le altre principali mete continentali si pernotta pagando molto meno di 200 euro, ma ugualmente si registrano variazioni non indifferenti: ad Amsterdam il costo per dormire una notte in hotel è di 175 euro, il 17% in più di quanto rilevato nei primi sei mesi del 2014 (150 euro), mentre a Bruxelles si pagano 156 euro, molto meno di quanto avveniva lo scorso anno (170 euro). Le quotazioni sono in calo anche a Francoforte (da 155 a 150 euro) ma
non a Madrid, pur sempre la meno cara tra le grandi città europee, dove si è passati dai 118 euro dei primi sei mesi del 2014 ai 126 euro di quest’anno. Quanto alle mete intercontinentali, New York non solo si conferma come la città più cara del mondo, ma ha visto aumentare di quasi il 30% le tariffe alberghiere medie (da 255 a 300 euro a notte). Impennata dei costi anche a Shangai, addirittura di quasi il 48% (da 128 a 189 euro), anche se in valori assoluti i prezzi risultano molto più abbordabili. In vetta alle classifiche cinesi per i prezzi più alti si conferma Hong Kong (256 euro a notte), in aumento del 24% rispetto al primo semestre 2014. In controtendenza Dubai, la principale meta internazionale per i viaggiatori d’affari, dove il costo di pernottamento si è ridotto dai 222 euro ai 216 euro, così come è avvenuto anche a San Paolo, passata da 200 euro nel 2014 a 198 euro nel 2015. ■
Londra è la città europea più cara, mentre i prezzi a Milano, in coincidenza con EXPO, sono cresciuti dell'8%, tutto sommato in modo contenuto rispetto alle aspettative. Credits: a sinistra, British Airways; a destra, © Barbara Ainis
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SCENARI DEL TURISMO
Smartphone e Tablet hanno registrato tassi di crescita in termini di acquisti turistici pari rispettivamente al 70% e al 20%. Credit: Sony Xperia
Cresce il turismo in Italia, giunto ormai nel 2015 a un fatturato stimato di 51 miliardi di euro, ma cresce soprattutto la componente digitale di questo mercato, passata dal 17% del totale del 2014 al 19% del 2015, pari a 9,5 miliardi di euro. In particolare, cresce del 5% rispetto al 2014 la spesa turistica riconducibile ai viaggi domestici, del 14% la spesa dell’outgoing (viaggiatori italiani all’estero) e del 14% anche la spesa dell’incoming (stranieri in Italia), che rappresenta il 20% del totale
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digitale. Sono proprio i canali online di vendita, cresciuti nel 2015 dell’11% e nel 2014 del 9%, a trainare la ripresa del settore, stimata in un 3% totale rispetto al 2014 e in buona parte generata dagli acquisti effettuati attraverso PC, Smartphone e Tablet. In particolare i nuovi device, che hanno registrato tassi di crescita in termini di acquisti turistici pari rispettivamente al 70% e al 20%, spingono sempre di più gli acquisti effettuati durante il viaggio, delineando di fatto un nuovo mo-
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SCENARI DEL TURISMO
Mercato Digitale del Turismo Un quinto della spesa turistica in Italia passa dai monitor di Smartphone, Tablet e PC. Hotel, trasporti e servizi si comprano sempre più spesso con un click ✒Barbara Ainis
do di viaggiare e di comprare. A tirare le somme sul mercato e presentare stime sull’anno ancora in corso è l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, una ricerca tesa ad analizzare le dinamiche della diffusione e il ruolo che le soluzioni digitali possono svolgere a supporto del Turismo. «Nella scorsa edizione ci siamo domandati se i fenomeni principali non si fosse-
ro già spiegati nel mercato, se le innovazioni più rilevanti fossero già avvenute o se le posizioni di mercato fossero oramai consolidate anche sui canali digitali. Erano dubbi certamente infondati», afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. «I cambiamenti sono ancora in atto in tutti i segmenti dell’industria, sia a livello di innovazioni (si pensi ad esempio a quanto sta accadendo nei servizi durante il viaggio grazie 11-12 2015
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crescita del 9%, valgono poco più di 6,8 miliardi di euro nel 2015 – spesa è suddivisa principalmente tra biglietti aereo (79%) e treno (17%), residuale il resto – e pesano il 72% del mercato. I pacchetti viaggio, in crescita del 13%, pesano poco più del 12% del mercato, per un valore pari a quasi 1,2 miliardi di euro.
I biglietti aerei rappresentano ben il 79% della spesa online destinata ai trasporti, complessivamente in crescita del 9%. Credit: Apple
alle tecnologie Mobile) sia a livello di attori e relazioni di filiera (come sta accadendo nel mondo dei trasporti multimodali e del tour operating). È questa infatti la principale evidenza trasversale ai diversi ambiti di ricerca di questo anno di intensi lavori».
Risulta invariato, invece, il rapporto tra canali online diretti (i siti delle singole Strutture, dei servizi di Trasporti e dei Tour Operator) e canali indiretti (OTA e aggregatori), questi ultimi rappresentando, nel 2015 come nel 2014, il 22% del totale. Detto questo, i canali diretti hanno registrato una crescita del 10%, mentre i canali indiretti sono cresciuti del 14%.
E-commerce nel turismo
Digital Tourist Journey
L’indagine della School of Management del Politecnico di Milano ha suddiviso la spesa digitale turistica in tre prodotti: strutture ricettive, trasporti e pacchetti viaggio. Tutti questi segmenti sono cresciuti positivamente, ma con alcune differenze. In particolare, il transato digitale delle strutture ricettive, che pesa il 16% del mercato online complessivo, ha registrato una crescita del 12% rispetto al 2014 e vale circa 1,5 miliardi di euro nel 2015 (poco più del 70% della spesa è destinata agli hotel e il restante 30% alle strutture extra-alberghiere). I trasporti, in
Le fasi preparatorie del viaggio sono senza dubbio quelle nelle quali l’attività online dei turisti è più frequente e diffusa, ma il cosiddetto Digital Tourist Journey degli italiani copre una ben più ampia varietà di momenti digitali e di servizi online legati al viaggio. I Turisti Digitali italiani (ossia coloro che abbiano effettuato almeno un’attività online durante il viaggio) sono particolarmente attivi su Internet in tutte le macro-fasi del viaggio. Tra gli oltre 1.000 intervistati nell’ambito dell’indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano,
Business travel digitale Da questa edizione l’Osservatorio Innovazione Digitale nel turismo ha analizzato in particolare anche il mondo dei viaggi d’affari, attraverso un’indagine basata sulle informazioni fornite da 50 travel manager di aziende italiane medio-grandi. La prima indicazione emersa è che i nuovi strumenti digitali sono diffusi e stanno portando forti benefici sia alle aziende, sia ai business traveller: nel44% dei casi, oltre il 60% delle prenotazioni per viaggi d’affari avviene tramite canali online; il 59% delle aziende ha uno strumento informatico per monitorare e analizzare le spese dei viaggi d’affari; il 63% delle aziende ha uno strumento informatico per rendicontare le spese di viaggio. «Le aziende spingono perché tutti i dipendenti utilizzino questi strumenti per i loro viaggi d’affari», chiarisce Filippo Renga, responsabile dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano. «Non sono solo i Millennials a esserne coinvolti. Al
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contrario la penetrazione dell’uso delle soluzioni digitali tra i business traveller è particolarmente significativa in tutte le fasce di età prese in considerazione, vale a dire dai 18 ai 65 anni». I dati rilevati dalla ricerca del Politecnico consentono di confermare come, anche in Italia, sia in atto una “consumerizzazione” del processo di pianificazione e prenotazione di tutte le componenti del viaggio. Un’azienda su quattro, infatti, già permette l’utilizzo di siti destinati solitamente a una clientela consumer e circa un terzo delle aziende ha ricevuto richieste da parte dei dipendenti per poter utilizzare questi portali. Ancora pochi, ma comunque interessanti, sono i casi di utilizzo di piattaforme di sharing economy, in particolare per i trasporti. La policy aziendale, presente nell’85% del campione, non è sempre rispettata. Stando ai dati della ricerca,
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l’82% prenota o acquista qualcosa (alloggio, mezzo di trasporto o attività da fare a destinazione) nei momenti pre-viaggio, il 44% acquista su Internet qualche attività durante il viaggio e l’86% utilizza applicazioni in destinazione a supporto dell’esperienza, mentre il 61% fa attività digitali nel post-viaggio. La sempre più ampia definizione di Digital Tourist Journey deve spingere le aziende e gli operatori a proporre un’offerta orientata alle nuove esigenze dei tu-
risti, comprendente anche e soprattutto soluzioni e servizi da utilizzare durante il viaggio e nelle fasi successive.
Dal Web ai Social L’utilizzo degli strumenti digitali è ormai una realtà per la quasi totalità delle strutture ricettive. I dati raccolti dall’Osservatorio su circa 2.000 aziende dell’accoglienza italiana, evidenziano come il 99% dei rispondenti abbia un sito Web e l’89% si attivo nei Social Network. Anche i processi interni passano sempre più spesso
nel 56% dei casi le attività di business travel non coincidono con le linee guida delle policy aziendali. Questo è causato dalla complessità dell’applicazione messa a disposizione delle aziende, come pure dal crescente utilizzo di soluzioni consumer. Altrettanto chiaramente emerge la necessità per l’azienda di monitorare con maggior dettaglio e precisione tutte le informazioni riguardanti il viaggio e le spese relative: il 50% di chi ha adottato uno strumento informatico per monitorare e analizzare le spese dei viaggi d’affari, infatti, ha saputo implementare poi correttivi per risparmiare. Per gestire al meglio le trasferte i travel manager hanno evidenziato la necessità di rimanere in contatto con i colleghi anche durante il viaggio stesso: l’81% degli intervistati chiede un’applicazione che accompagni il viaggiatore e che permetta di accedere alle
Il 44% dei Turisti Digitali italiani acquista su Internet qualche attività durante il viaggio e l’86% utilizza applicazioni in destinazione a supporto dell’esperienza. Credit: Apple
informazioni e ai documenti relativi al viaggio (biglietti e prenotazioni); il 48% dei TM chiede App per la gestione delle prenotazioni con la possibilità di effettuare modifiche in destinazione; il 43% vorrebbe una applicazione per l’acquisizione delle ricevute di spesa effettuate durante il viaggio attraverso foto. Ancora marginale, ma destinata a crescere è la quota di travel manager (ad oggi il 9%) che chiede anche strumenti di Mobile Payment da usare in viaggio. Si confermano, comunque e per tutte le tipologie di azienda, i benefici portati dall’implementazione di soluzioni digitali: il 56% degli intervistati ha riscontrato un maggior controllo della spesa, il 46% una contabilizzazione più chiara e al tempo stesso più veloce, con una riduzione dei tempi amministrativi, e il 43% l’eliminazione di anticipi di cassa o esborsi dei dipendenti in trasferta. 11-12 2015
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L’accesso a prenotazioni e servizi turistici in mobilità rappresenta un concreto vantaggio anche per i Business Traveller, tra i quali la penetrazione dell’uso delle soluzioni digitali è particolarmente significativa. Credits: in alto, Sony Xperia; in basso, Apple
da canali digitali, con un’incidenza dell’82% nel caso dei sistemi di pagamento. Restano stabili rispetto allo scorso anno il livello di diffusione degli strumenti digitali per la gestione dei dati dei clienti (80%), le azioni di promozione (65%) e le prenotazioni dirette via web (29%). La digitalizzazione delle strutture ricettive è avvenuta senza alcuna difficoltà per il 45% delle aziende interpellate. Resta un ampio potenziale di efficienza ed efficacia da sviluppare, attraverso il progressivo aumento, da parte dei protagonisti dell’accoglienza, della conoscenza delle modalità di utilizzo dei singoli strumenti.
Scenari innovativi «La ricerca 2015 ci ha posti di fronte a un mercato in fermento che esplora aree di potenziale sviluppo e cerca di capire co-
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me gestire quelle più consolidate», conclude Filippo Renga, responsabile dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano. «Mentre alcuni player come i Tour Operator e le Agenzie di Viaggio stanno ancora cercando la strada per affrontare le sfide imposte dal digitale nel pre-viaggio, altri come le OTA (le agenzie di viaggi online) o anche le aziende più dinamiche del trasporto viaggi, sono più concentrate sulle praterie largamente inesplorate della fase della vacanza stessa e del post-viaggio. Altri ancora puntano su segmenti specifici, come i GDS (sistemi informatici per la gestione della prenotazioni) con il business travel. Guardando perciò al futuro, non si può far a meno di evidenziare che tutti gli attori del settore dovranno muoversi velocemente e fare svariati “passi digitali” in molte direzioni, imparando anche dagli inevitabili errori». ■
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Un nuovo concetto di accoglienza AllegroItalia Hotels & Resorts: raccontiamo l’Italia nel mondo ✒Annarita Maggi
Qui sotto, AllegroItalia ShanShui Villa, Guilin, Cina. In basso, AllegroItalia President Terme, Abano Terme
AllegroItalia Hotels & Resorts, gruppo alberghiero italiano in continua crescita, oggi annovera alcune tra le più interessanti proprietà in Italia ed è il primo gruppo alberghiero a gestire una struttura di lusso in Cina, a Guilin, nella regione del Guangxi. L’idea nasce dalla consolidata esperienza nel settore del suo presidente, Piergiorgio Mangialardi che, insieme a Fabio Vigitello e ai soci Fabio Tonello, Paolo Villa, Stefa-
no Sala, Luca Mazzucato, Michele Esposto, Diego Pepe e Gerardo Ruggiero hanno ideato una ricetta manageriale innovativa consapevoli del valore e delle potenzialità del Made in Italy. AllegroItalia Hotels & Resorts si compone di strutture dalla personalità Italiana basate sui colori, sapori, tradizioni e customer experience.
Un’esperienza d’ospitalità inaspettata Il brand AllegroItalia (www.allegroitalia.it) è un epicentro di accoglienza dinamica e social che insieme alle svariate forme d’arte, musica, esperienze culinarie ed intrattenimento per il tempo libero offre ai suoi ospiti un’esperienza del tutto inaspettata. Una perfetta combinazione che stimola tutti i sensi e si allinea perfettamente alle esigenze professionali e personali degli ospiti spezzando il monotono ritmo quotidiano. AllegroItalia è un’esperienza profondamente coinvolgente, caratterizzata da professionalità, ironia stile ed eleganza con una vision forte e audace.
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AllegroItalia San Pietro all’Orto 6 di Milano. Sotto, il Presidente Piergiorgio Mangialardi
Perché AllegroItalia «Siamo un gruppo efficiente ed in forte espansione», racconta il Presidente, Piergiorgio Mangialardi: «in soli 5 anni AllegroItalia Hotels & Resorts ha consolidato la propria reputazione ed ha consuntivato positivi risultati gestionali su strutture diverse e con formule gestionali differenti. Siamo in grado di generare un’atmosfera positiva, raccontare tutto il bello e il buono dell’esperienza italiana, invogliamo gli ospiti delle nostre strutture a vivere ogni momento con maggiore intensità». Gestione diretta, affiliazione commerciale, management o affitto: si può scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze. Il Gruppo opera sul mercato italiano con un management dinamico e ben strutturato; «mettiamo a servizio l’esperienza maturata negli anni, il legame con account ed operatori con cui collaboriamo quotidianamente e garantiamo la massima visibilità grazie ad un investimento annuale in sales & marketing che supera i 600.000 euro», spiega Piergiorgio Mangialardi.
tinua il Presidente, «convinti che l’affiliazione ad un gruppo come il nostro ampiamente strutturato e già presente sul mercato possa rappresentare per molti la giusta soluzione per consolidare il proprio posizionamento, ottimizzare i costi del piano di comunicazione e delle attività di vendita e garantire standard di qualità ed efficienza grazie alla riconoscibilità del brand. L’obiettivo del gruppo è quello di avere, nel giro di pochi anni, circa 20 strutture di lusso Italiane affiliate; contestualmente, dopo la prima esperienza in Cina, il management sta lavorando per continuare l’espansione e lo sviluppo del brand all’estero dove il Made in Italy, è costantemente apprezzato e richiesto». ■
Lusso e dinamicità IL gruppo è composto ad oggi da 10 strutture ed opera con due brand: AllegroItalia Hotels & Resorts nel segmento Upscale con hotels e condotel di lusso in Italia a Torino, Milano, Abano Terme, Rimini, in Toscana a San Gimignano, in Puglia nel Gargano; siamo il primo gruppo italiano a gestire una struttura di lusso in Cina a Guilin. Espressohotel è il brand che rappresenta lo sviluppo nel segmento Economy Midscale con due strutture social e dinamiche a Milano. «Guardiamo al futuro “col sorriso”», con-
ALLEGROITALIA SAVOIA RIMINI
Ultimo entrato nella dinamica famiglia AllegroItalia, l’AllegroItalia Savoia Rimini (www.savoiahotelrimini.com) è un hotel storico, di eccellenza, nel cuore di Rimini Marina Centro con una favolosa vista mare e un prestigioso centro congressi attrezzato: 8 sale riunioni modulari multiuso dotate di tecnologie di ultima generazione in grado di accogliere da 10 a 300 persone, con luce naturale e vista mare. A completare l’offerta 110 camere e suites, relax Spa affacciata sul mare e salone Hairstyle Aldo Coppola. 11-12 2015
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SCENARI DEL TURISMO
MICE World 2016 Networking, formazione e ancora più business nell’area dedicata agli operatori del settore di Bit Milano L’edizione 2016 di MICE World – l’unica manifestazione di respiro internazionale del settore presente in Italia – sarà ancora più ricca di opportunità business: saranno 478 i buyer profilati, provenienti da 48 Paesi del mondo e selezionati con il supporto di partner autorevoli come HTMS, MPI, Alessandro Rosso, Bedouk, Meet in Greece. Di questi il 16% proverrà dall’Italia mentre il 42% dall’Europa (20% dall’Eu-
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ropa continentale, l’11% dall’Europa meridionale e 11% dall’Europa dell’est). Tra le altre aree di provenienza, si registra il 21% di arrivi dal Nord America, la percentuale più alta tra le zone geografiche extra-europee; a seguire, il 9% dall’Asia e il 7% dal Sud America. Medio Oriente e Oceania si attestano entrambe sul 2% mentre solo l’1% proviene dall’Africa. I buyer MICE, appartenenti alle categorie
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SCENARI DEL TURISMO
Corporate (tra i confermati Shell, Kaercher, Barilla, Visiongen biotecnologia), Associazioni (American Financial Services Association e International China Investment Forum) e Intermediari, organizzano mediamente 47,5 eventi all’anno, con circa 200 partecipanti e un budget per evento che si aggira sui 22.000 euro, per un totale di 1 milione di euro di budget totale gestito da ciascuno. Oltre all’agenda di due giorni di incontri prefissati con i buyer, l’offerta dedicata al mondo MICE sarà arricchita da numerosi seminari, convegni e incontri di formazione, tutti condotti da speaker autorevoli ed esperti della industry, e ci sarà la possibilità di usufruire di sale conferenze dedicate, ideali per presentare le proprie proposte ad un pubblico mirato. Tra gli espositori di Bit 2016 si segnalano NH Hotels, l’austriaco Convention Bureau Villach, la catena tedesca Fleming’s Hotels, e gli hotel di lusso Hotel Magna Pars Suites Milano, Hilton Garden Inn Milano, Ramada Plaza Milano e Ramada Plaza Napoli, Effe Hotels. Con un fatturato di 900 miliardi di dollari, il turismo business è uno dei settori portanti del mercato MICE, mercato oggi in crescita anche nel nostro Paese che nel 2014 – rivelano i dati ICCA (International Congress and Convention Association) – si è posizionato al sesto posto a livello mondiale per numero di congressi ed eventi organizzati. P.T.
L’ESPERIENZA DI HOTEL MAGNA PARS SUITES MILANO E DI EFFE HOTELS
«Il 2015 è stato un anno molto importante per Milano grazie all’Expo che ha dato grande visibilità a questa destinazione con molte iniziative e tanti eventi», ha affermato Fabiana Cinquemani, Director of Sales & Marketing Hotel Magna Pars Suites Milano, «Bit, un appuntamento tutto italiano, che da molti anni riunisce la domanda e l’offerta nel settore turistico, già da qualche tempo sta crescendo e si sta avvicinando sia ai mercati che a settori di grande rilevanza. Ecco perché per il prossimo anno, oltre alle fiere Luxury internazionali a cui sempre partecipiamo, abbiamo deciso di cavalcare questa opportunità in BIT e cogliere un’occasione che mai come quest’anno potrà fare la differenza». «La partecipazione ad una fiera è una delle attività di marketing più costose, bisogna quindi avere ben chiaro i motivi per cui si partecipa e gli obiettivi che ci si pone. La nostra adesione a BIT 2016 nel settore Luxury& Mice crediamo ci permetta di fare conoscenza di un’utenza mirata, che sia alla ricerca di nuove soluzioni per il proprio business e favorire così lo sviluppo di una nuova collaborazione», ha dichiarato Carla Bernardi, Marketing Department Effe Hotels, «È inoltre occasione di incontrare i clienti già acquisiti, per mantenere i contatti ed eventualmente stimolare ulteriori vendite. Valutiamo positivamente il periodo dell’anno in cui si svolge la BIT, favorevole sia per la stagione estiva sia per quella futura invernale, sperando così di vedere i frutti del nostro lavoro entro l’anno».
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FOCUS ROMA
Roma vs Giubileo:
questione di numeri
Crescono l’attesa per l’inizio dell’Anno Santo e l’aspettativa sul suo reale impatto sul comparto turistico economico della Città, un settore in forte evoluzione da aggredire ottimizzando le risorse e catalizzando grandi investimenti su infrastrutture e servizi ✒Cristina Chiarotti
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arà vero che, se tutto procede come previsto, il 2015 registrerà 14 milioni di arrivi e ben 34,2 milioni di presenze nella città di Roma, che sommati a quelli dell’hinterland della Capitale arriveranno rispettivamente a oltre 17 milioni di arrivi e 40 milioni e 600 mila presenze? Detto così, numeri del genere fanno pensare più ad un esodo biblico che a un normale incremento turistico dovuto ad un evento eccezionale come il Giubileo della Misericordia, iniziato lo scorso 8 dicembre 2015. Sono cifre davvero importanti
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che arrivano dall’Ente nazionale bilaterale del turismo e che in realtà sarebbero in linea con il trend positivo dell’anno precedente. Tuttavia, qualche segnale di frenata c’è, complice una serie di eventi negativi che hanno scandito la cronaca cittadina degli ultimi mesi, come le inchieste su Mafia Capitale o la minaccia del terrorismo, ma anche segnali preoccupanti sul fronte dei servizi, come la viabilità e la sicurezza, tutti fattori che alla lunga hanno procurato un grave danno d’immagine a Roma anche sotto la spinta dei media esteri che
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FOCUS ROMA
In apertura, Roma vista dal Gianicolo. In questa pagina, Castel Sant’Angelo, Piazza San Pietro e via della Conciliazione. La zona del centro storico sarà quella più attrezzata, specie nei servizi e nella viabilità, per accogliere i flussi turisti nella maniera migliore
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FOCUS ROMA
Sopra, l’Ara Pacis e sotto una veduta dei tetti di Roma. La città rimane una delle mete più ambite da ogni tipologia di turismo. Valorizzare questo indotto potrebbe produrre, secondo stime recenti, una spesa nella sola Capitale di oltre 8 miliardi
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ne hanno amplificato le negatività, in fondo tipiche di ogni grande metropoli. Roma, infatti, sempre dati EbtL, rispetto ad altre città europee e non, nonostante la competitività dei suoi prezzi, è ferma al 69% di occupazione camere albergo contro il 75,2% di Firenze, il 77,5% di Parigi, l’81,5% di Londra, l’83,7% di New York e l’86.4% di Tokyo, un controsenso inspiegabile se si pensa che quella del turismo è l’unica industria in grado di creare posti di lavoro nella Città Eterna, con 67 mila occupati stabili negli alberghi, nelle aziende della ristorazione e delle agenzie di
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viaggio (dati ad aprile 2015 OsservatorioEbtl del mercato del lavoro). Un’industria che, senza nulla costare all’Erario e generando un indotto a vasto spettro di coinvolgimento delle attività commerciali, dei trasporti e culturali, potrebbe produrre, secondo stime basate su interviste a 2.500 turisti nel 2014, una spesa nella sola Roma di oltre 8 miliardi che superano i 9 includendo l’hinterland.
Roma, la metà più ambita Eppure gli indici di gradimento della Città Eterna sono alti. Una semplice ricerca sul
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FOCUS ROMA INTERVISTA A GIUSEPPE ROSCIOLI: «SIAMO PRONTI PER IL DOPO-GIUBILEO» Guarda lontano Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, cresciuto nella Capitale a stretto contatto con la realtà alberghiera grazie alla sua famiglia, parte storica dell’hotellerie di alta tradizione. Sì, perché mentre molti osservatori hanno iniziato il countdown dei giorni che ci separano dall’inizio ufficiale del Giubileo della Misericordia l’8 dicembre 2015, chi come lui ha già vissuto grandi eventi sulla “pelle turistica” della Città ha uno sguardo più lucido e realista, fatto di esperienza e di grande carattere. «Roma ne ha viste tante, supereremo anche questa come altre situazioni. Non voglio dire come molti», ci confida Roscioli, «che il Giubileo sia una sfida impossibile per la Capitale, né avventurarmi nella previsione che sarà la sua grande occasione per balzare nelle classifiche di best appeal di tutto il mondo. Sono solo convinto che i grandi numeri di afflusso previsti che stanno circolando in questi giorni andrebbero inquadrati in un’ottica più cauta anche in considerazione dell’inasprimento della minaccia terrorismo. Inoltre il Giubileo è un evento prevalentemente religioso. Coloro che non sono interessati all’Anno Santo preferiranno posticipare il viaggio per timore di trovare troppo caos in città o in aeroporto. Il turismo ordinario, quindi, sarà sostituito da quello straordinario e chiaramente ci sarà un calo di fatturato, una riduzione che definirei fisiologica. Inoltre, rispetto al Giubileo canonico del 2000, questa volta non c’è stata una preparazione strutturale adeguata, sia nella definizione della viabilità che nella proposta dei servizi nonché nella comunicazione degli eventi, una concertazione basilare di cui si
turismo in entrata nel nostro Paese elaborata da momondo.it, sito internet per la comparazione di hotel e voli lowcost, con sede a Copenhagen e operativo in 29 mercati sparsi in giro per il mondo, che ha sfruttato i dati in entrata sul portale nel periodo tra gennaio e agosto 2015 per stilare un report sulla crescita dei flussi verso l’Italia, (confrontando i primi otto mesi dell’anno in corso con le cifre registrate nello stesso periodo del 2014), premia Roma e Milano come le due mete preferite dai naviganti del web: il capoluogo lombardo registra la maggior percentuale di crescita rispetto allo scorso anno, grazie all’Expo 2015 che a dispetto dei pessimisti, ha catalizzato un flusso di entrata nel nostro Paese; Roma è invece in assoluto la metà più ambita tra le destinazioni
sta sentendo la mancanza e che sarebbe stata utilissima almeno per ottimizzare le risorse già esistenti. Teniamo presente poi che i numeri di maggior rilievo si prevedono intorno ad alcune date annunciate dal Vaticano, di cui solo la metà sembra interessare ai turisti». I numeri danno infatti una previsione intorno al 5% di presenze in più per la Capitale, un effetto però che Roscioli vede positivo in prospettiva, per la fine del 2016 e per l’anno seguente crisi terrorismo a parte. «Credo invece possibile, se tutto andrà bene», continua Roscioli, «un positivo effetto feed back verso la fine del prossimo anno, quando inevitabilmente l’emozione mediatica arriverà in varie parti del mondo, generando una curiosità per la Città e – speriamo – una maggior concentrazione di prenotazioni future, come è stato per lo scorso Giubileo. In questi anni, malgrado indiscutibili alti e bassi, un certo tipo di turismo, in particolare nordamericano e dei paesi nordici, ha continuato a soddisfare le nostre aspettative e sicuramente ci sarà la possibilità di incrementare gli arrivi dai paesi emergenti, grazie al potenziamento delle rotte aeree e all’aumento della capacità strutturale dell’Aeroporto di Fiumicino. Oggi Roma è meta di tre tipi di turismo: tradizionale, di lusso (grazie a importanti acquisizioni immobiliari straniere) e business di alto rango (proveniente dalle capitali della finanza come Londra, New York e Tokyo). Da qui la necessità di lavorare maggiormente su decoro, promozione e legalità per creare una base solida su cui uniformare l’offerta dei servizi e gratificare il cittadino e il turista».
preferite dai turisti, almeno sulla carta. I dati sul turismo a Roma sono positivi ancor prima dell’inizio del Giubileo, per il quale ci si aspetta un afflusso maggiore da parte del popolo cattolico. La crescita dal 2014-2015, stimata è il +59%, con paesi come l’Australia che con il +107% ha addirittura più che raddoppiato le prenotazioni di viaggi verso la Capitale, così come il +92% di turisti dall’Austria che sorprende alla stessa maniera vista la vicinanza.
Oltre le statistiche, le sfide da affrontare Chi invece rimane con i piedi per terra e al di là dei numeri, dei sondaggi e delle statistiche, vive il polso della situazione giornalmente basandosi sull’esperienza 11-12 2015
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FOCUS ROMA FIUMICINO: UNO SCALO DA REINVENTARE
«Su Fiumicino ci sono tanti anni da recuperare, ma 700 milioni di investimenti tra il 2015 ed il 2016 sono una scommessa importantissima che farà recuperare allo scalo un ruolo chiave nel settore, grazie a una maggiore capacità di smistamento dei passeggeri, e all’aggiunta di nuovi terminal». Ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio in occasione della presentazione del rifacimento della pista 3 e degli investimenti previsti per il Leonardo da Vinci. «Le opere si fanno discutendo con i territori, valutandone i vantaggi e gli svantaggi pubblicamente», continua Delrio, «la nuova ipotesi a cui sta lavorando Adr è molto più conservativa, più modesta e quindi credo che vada presa in considerazione. Per i prossimi 3-4 anni, pensiamo a sviluppare le opere che abbiamo messo in cantiere e che davvero faranno fare il salto di qualità allo scalo». Entro il 2012 è prevista la realizzazione di una quarta pista «che» dice l’amministratore delegato di Alitalia Giovanni Castellucci, «avrà un impatto sul territorio circostante pari solo a 289 ettari, circa un quarto rispetto al piano originario del 2009». La quarta pista consentirà a Fiumicino di operare a un livello di capacità ancora più elevato favorendo opportunità di crescita, in particolare sui flussi di lungo raggio e di connessione. Alitalia chiede per Fiumicino anche un terminal dedicato, così come hanno Lufthansa a British Airways nei loro scali principali. Gli interventi si concentreranno su tre grandi direttrici: miglioramento dei servizi dedicati ai viaggiatori (come per esempio l’accelerazione del controllo passaporti), sviluppo infrastrutturale a breve-medio termine (nuovi terminal e moli già nel 2016, almeno 85% degli imbarchi via finger nel 2020 e ulteriore ampliamento dell’aeroporto entro il 2019) e un piano di sviluppo di lungo periodo per assecondare la crescita del traffico (nuova pista 4 al 2021 con presentazione del progetto all’Enav entro fine anno, primo modulo della nuova aerostazione al 2028 e successivo ampliamento potenziale per catturare le ulteriori opportunità al 2035). «Questi interventi», ha sottolineato Castellucci, «porteranno l’incremento della capacità da 35 a 57 milioni di passeggeri, l’imbarco senza bus ma via finger per almeno l’85 per cento dei voli già a partire dal 2020 e l’aumento della superficie a disposizione dei passeggeri (90mila metri quadri di terminal nel 2016 e 70mila metri quadri in più nel 2019)».
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della propria professionalità, sono gli operatori sul campo, gli albergatori prima di tutto, come ci spiega Giuseppe Roscioli, Presidente di Federalberghi. «L’invasione di turisti tanto annunciata non ci sarà. Certo, ci aspettiamo un aumento del turismo di circa il 5% di presenze in più. Se tutto andrà bene, grazie all’effetto mediatico che avrà l’evento, il flusso turistico aumenterà invece il prossimo anno, nel 2016, come era già accaduto dopo l’Anno Santo del 2000». Ma quali sono i punti dolenti dell’accoglienza capitolina? Prima di tutto, i servizi di viabilità, annoso problema di difficile soluzione insito nella conformazione urbanistica della Capitale, che vede il suo cuore antico, via dei Fori Imperiali e il Colosseo, come un’irrinunciabile via di transito per gran parte dei percorsi turistici della città. Poi la fruibilità dei servizi, intesa come accessibilità all’elenco delle strutture di ospitalità, ai luoghi di interesse culturale, alle attività tematiche che mai come in questo periodo sono febbrilmente cresciute a Roma. Intanto il Comune, tramite l’Assessorato al Turismo e la Commissione dedicata, ha raggiunto un obiettivo già prefissato in tempi ancora più brevi rispetto a quelli concordati: il sito turistico ufficiale di Roma finalmente non è più disponibile soltanto in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca. «Stiamo lavorando molto affinché ci sia il livello di informazione più ampio possibile», spiega l’assessore alla Cultura e Turismo Giovanna Marinelli. «Oltre ad aver aumentato il numero di lingue a disposizione negli spettacoli culturali di grande
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divulgazione ai Fori Imperiali, abbiamo introdotto nel nostro sito anche il russo, l’arabo, il cinese e il giapponese». Un’iniziativa legata solo in parte al grande appuntamento del Giubileo, ma soprattutto all’affluenza turistica trasversale nella Capitale. Spicca, in particolare, l’aumento in quattro anni del 10% della presenza di cinesi nella metropoli.
ternazionalizzati grazie a cui diffondere le potenzialità migliori della Città, con strumenti chiari, con strategie di marketing digitali univoche e d’impatto. Roma non è solo quella dell’età classica, ma anche quella dei grandi ristoranti stellati dai panorami mozzafiato, dell’alta moda, con le sue storiche sartorie, della stagione dell’Opera classica o del Festival
Il Colosseo in attesa di un nuovo look. In basso, la scalinata di Trinità dei Monti
del Cinema, e ancora delle grandi mostre e retrospettive d’arte. Tutte peculiarità da sfruttare, su un palcoscenico naturale dalla bellezza unica, per generare grandi eventi. ■
Una delle pagine del sito del Comune di Roma dedicato al Turismo, ora anche in russo, arabo, cinese e giapponese
Le mille facce di una metropoli millenaria A fronte di tali dati, è quindi fondamentale mobilitarsi in maniera mirata e produttiva, per garantire servizi sempre più in-
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A.Roma Lifestyle Hotel
Elegante new entry del Gruppo LDC, l’hotel soddisfa appieno l’acronimo del brand: Luxury, Dreams and Culture. Tre parole che riassumono un approccio all’ospitalità davvero unico
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A Roma c’è un nuovo indirizzo per chi cerca una location di lusso capace di conciliare esigenze di relax, business e benessere, in un contesto di grande bellezza naturalistica, a breve distanza dal centro e dalle principali attrattive della Capitale. È l’A.Roma Lifestyle Hotel Rome, moderno ed elegante quattro stelle del Gruppo LDC, inaugurato lo scorso luglio e situato nella zona verde e tranquilla del parco di Villa Doria Pamphili. Una location di charme – scelta ideale sia per un soggiorno lavorativo che per una vacanza alla scoperta della città – il cui fil rouge è offrire all’ospite un’esperienza di soggiorno emozionale all’insegna della multidisciplinarietà e della contaminazione artistica e culturale. Al suo interno ospita infatti importanti opere d’arte con-
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temporanea, come la scultura astratta in bronzo, la “Via della Seta”, collocata all’ingresso, che ben simboleggia la mission dell’A.Roma Hotel: proporre un nuovo modo di vivere il soggiorno in albergo, stimolando il confronto di idee e di ispirazioni diverse e favorendo, in particolare, l’incontro tra la cultura occidentale e quella orientale. Il tutto connotato da un servizio di alto pregio.
Un’isola congressuale esclusiva Oltre ad essere una location trendy per fascino e stile d’accoglienza, l’hotel è anche un grande centro congressuale che dà la possibilità, con i suoi magnifici spazi dotati di tecnologie di ultima generazione, di realizzare ogni tipo di evento: dal meeting al congresso, al lancio di prodotto, fino alla festa privata, sotto la guida di
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FOCUS ROMA
uno staff qualificato e molto disponibile. Anche la capienza è importante. Solo la sala plenaria può accogliere fino a 600 persone a platea. Mentre le 19 sale, molte delle quali dotate di luce naturale, sono modulabili e pertanto allestibili in base alle più varie esigenze. La sala principale vanta anche un importante primato: è munita del più grande schermo a Led oggi disponibile all’interno di un hotel in Italia: 12 per 4 metri di grandezza di altissima definizione.
Una ristorazione gourmet con 10 cucine a vista Altro punto di vanto dell’hotel è l’esclusivo ristorante “Sapori dal Mondo” (450 posti) che ai suoi ospiti propone un viaggio polisensoriale tra le migliori cucine del globo, capace di rapire letteralmente i sensi: vista, olfatto e gusto rimarranno conquistati dall’eccellente selezione di ricette classiche e internazionali preparate da chef di diverse nazionalità, i quali, in un elegante e creativo show cooking,
creeranno i rispettivi piatti in 10 postazioni di cucina a vista. In città è l’unico ristorante a buffet ad offrire uno sguardo così ampio sull’universo del gusto. In una sin-
A.Roma Wellness&Spa. 3000 mq di puro benessere
Per una full immersion di relax, piacere e bellezza c’è l’A.Roma Wellness&Spa, il fiore all’occhiello dell’hotel. Aperta anche alla clientela esterna, è un autentico tributo al lusso e alla cura di sé, che si articola in ben 3000 mq ed offre i trattamenti più innovativi in termini di remise en forme. Non c’è che l’imbarazzo della scelta tra sauna finlandese, biosauna con vista sul parco, 2 bagni turchi (uno per sole signore), Roman impluvium, piscina coperta con acqua riscaldata arricchita di sali minerali, lago salino esterno e palestra con attrezzature Technogym. La SPA offre inoltre pacchetti giornalieri e abbonamenti personalizzati in base a specifiche esigenze.
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FOCUS ROMA
gola serata, si potrà fare il giro del mondo! Dalla pasta alla pizza, dal barbecue americano alla cucina asiatica, dal pesce e il sushi fino alla teppaniaky, alla frittura e alla pasticceria: tutte le specialità vengono proposte con massima cura sotto il profilo della qualità delle materie prime e con grande resa scenografica. Per coffe break, cocktail e quick lunch è a disposizione anche il Lounge bar con terrazza panoramica, da cui si gode una magnifica vista sul parco; mentre, nella bella stagione, pranzi, cene, eventi, feste, cerimonie e banchetti fino a 500 persone possono essere allestiti nei lussureggianti spazi outdoor.
fino alla buonanotte, momento in cui comfort e relax vengono declinati ai massimi livelli per tutte le esigenze: si può scegliere tra 276 splendide camere da 25 a 200 mq, spaziose, luminose in tenui eleganti nuances e accessoriate con le migliori dotazioni. Dalle Deluxe, perfette per viaggi di piacere o d’affari, alle Premier, che sorprendono con una stupenda vista sul parco di Valle dei Casali e sulla Basilica di San Pietro, fino alle Executive. Ogni camera riflette l’amore per il “particolare” capace di fare la differenza. E non mancano neppure le Family e le Junior Suite, dotate di ampio soggiorno. E, infine, per soggiorni esclusivi, c’è la Suite Presidenziale che regala 200mq di puro lusso e comfort in completa privacy. P.T.
Lusso e comfort in completa privacy L’attenzione al più piccolo del dettaglio è la nota che spicca e distingue l’ospitalità dell’A.Roma Lifestyle Hotel. Tutto è pensato per rendere il soggiorno un’esperienza memorabile a partire dal buongiorno
HOTEL LDC ITALIANI
Gli hotels italiani del gruppo LDC, con sede a Taiwan, comprendono una collezione di 5 lussuosi hotel situati in alcune delle destinazioni turistiche più appealing d’Italia come Roma, Venezia, Firenze, Asti e Perugia. Gli hotel LDC italiani si distinguono per l’impeccabile professionalità, la posizione, l’eleganza dello stile e l’amore per la tradizione. La sigla LDC sta per “Luxury, Dreams & Culture” (lusso, sogni e cultura) ed è un felice compendio della filosofia del brand: offrire all’ospite un’esperienza unica in cui l’eccellenza dell’ospitalità asiatica si fonde con la cultura, la storia e la tradizione del nostro paese.
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Atahotel Villa Pamphili Un soggiorno all’insegna di bellezza, buona cucina e meeting, in totale relax. All’interno di una delle aree verdi più suggestive della Capitale e con la comodità di avere il centro e il Vaticano a portata di navetta gratuita
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ivere la Città Eterna, godendo delle sue bellezze uniche al mondo senza doversi stressare con spostamenti e bagni di folla, immersi in un contesto naturalistico che appaga occhi e anima e soddisfa anche il business. Un lusso che all’Atahotel Villa Pamphili non è semplicemente concesso. È garantito. In questo hotel gioiello circondato da uno dei più bei parchi di Roma, nella Valle dei Casali, non c’è dettaglio, persino il più piccolo, che non concorra a rendere il soggiorno dell’ospite (sia quest’ultimo leisure o business) un’esperienza speciale. A iniziare dalla posizione: alle porte del Vaticano, e vicino al centro città e alla zona dei Musei Vaticani, luoghi romani per eccellenza, oggi raggiungibili anche con un servizio navetta gratuito messo a disposizione dall’Hotel. Relax ed eleganza sono il fil rouge che connota tutto l’albergo. Molto
belle le 247 camere che includono 21 suite affacciate sulla splendida piscina del parco o sui giardini. Per i meeting è a disposizione un Centro Congressi di 18 sale, modulabili quasi tutte illuminate con luce naturale, attrezzate con le migliori tecnologie (wi fi gratuito) e in grado di accogliere fino a 500 persone. Ampi, moderni e funzionali sono
anche gli spazi comuni ai quali si aggiunge, come fiore all’occhiello, l’elegante ristorante Anima, rinnovato recentemente, dove lo chef Domenico Pistillo propone un’ottima cucina italiana e del territorio per pranzi d’affari e cene di gala. Per un drink o un caffè c’è, invece, il Bar Quintessenza, affacciato sulle terrazze di fronte alla piscina. Anche il tempo libero e l’attività fisica qui trovano la giusta dimensione: nella bella stagione, oltre alla piscina, si può approfittare di ben sei campi da tennis in terra rossa e non manca neppure una bella palestra con macchinari Technogym. C.C.
UN’UNICITÀ NEL PANORAMA WELLNESS DELLA CAPITALE
A rendere l’hotel un punto di riferimento per soggiorni di esclusivo relax contribuisce la nuovissima Spa Wellness Center di 800 metri quadrati, la cui offerta benessere si distingue per qualità e ricchezza dei trattamenti: a disposizione ben sette salette di cui una matrimoniale, una piscina con diversi idromassaggi e per il nuoto controcorrente, sauna e biosauna, bagno turco, docce emozionali, cabine trattamenti estetici, zona relax e tisaneria.
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Kolbe Hotel Rome Via di San Teodoro, 48 - 00186 Roma Tel. +39 06 6798866 - Fax +39 06 6794975 www.kolbehotelrome.com
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FOCUS ROMA SELECTED BY MM
Grand Hotel de la Minerve Un gioiello incastonato nel cuore di Roma, in un palazzo ricco di storia e valore artistico, per un soggiorno all’insegna del lusso e del comfort più esclusivo, ma anche location unica per incontri d’affari a 5 stelle
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onsiderato una delle location esclusive più belle della città – è l’unico a dominare la cupola del Pantheon in tutti i suoi particolari, mentre, a poca distanza, si profilano la cupola di Sant’Ivo e l’altana del Quirinale nonché altri noti monumenti – il Grand Hotel de la Minerve non è solo un gioiello storico artistico incastonato nel cuore di Roma. È anche e soprattutto un hotel di lusso a cinque stelle, capace di regalare emozioni davvero coinvolgenti.
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Tradizione e lusso senza tempo Questa raffinata struttura nasce nel 1600 come dimora dell’aristocratica famiglia portoghese dei Fonseca. L’intero palazzo, con tutti gli edifici circostanti, viene trasformato in albergo all’inizio dell’Ottocento, affermandosi ben presto come punto di incontro di personaggi del mondo politico, ecclesiastico, culturale e fi-
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FOCUS ROMA
nanziario a livello nazionale ed internazionale. Successivamente nel 1990 viene ristrutturato dal noto architetto Paolo Portoghesi che vi lascia l’impronta della sua passione per l’art déco. Complice indiscutibile del successo dell’hotel negli anni, la volontà di regalare ai propri ospiti il piacere di vivere Roma dal suo cuore più antico, da una posizione particolarmente scenica quale piazza della Minerva. La piazza trae il suo nome dal “Pulcin della Minerva”, scultura di Gian Lorenzo Bernini, formata da un piccolo obelisco che sovrasta un elefante di dimensioni ridotte, mirabile fusione di arte egizia e stile barocco. Questo stile di alto rango lo ritroviamo anche all’interno dell’Hotel, con l’imponente statua della Minerva, opera di Rinaldo Rinaldi allievo del Canova, situata nella Lobby in cui ancora oggi si respira un’atmosfera allo stesso tempo neoclassica e contemporanea.
Il vero business si fa solo a 5 stelle Versatile e unico anche come location per incontri d’affari di alto livello, il Grand Hotel de la Minerve offre ai suoi ospiti in viaggio per affari lo splendido Salone Olimpo, ampio ed elegantemente arredato, in grado di accogliere fino a 120 persone e impreziosito con le bellissime opere in marmo dello scultore Rinaldo Rinaldi. Ed ancora la Sala Iside, la Sala Cavour, e la Galielo per piccoli meeting da 10 fino a 25 persone, circondati sempre dallo stile neoclassico e da quell’atmosfera legata ai
numerosi personaggi illustri che ne sono stati ospiti nel corso dei secoli e che riecheggia solenne tra gli ambienti unici dell’Hotel. Strategico e affascinante, il cinque stelle dispone di 135 camere tra Superior, Deluxe, Junior Suite e Suite, tutte concepite per soggiorni all’insegna del comfort più lussuoso ed esclusivo. Di grande impatto, poi, la meravigliosa terrazza con vista a 360° su Roma, che ospita, sia d’estate che d’inverno, il Ristorante. Un loggione affascinante dal quale godere appieno dei tramonti e delle serate romane, assaporando i piatti tipici della cucina locale firmati dallo chef. Un luogo d’incanto per un breakfast rilassante, un pranzo veloce, un aperitivo al tramonto o una cena romantica. Il Grand Hotel de la Minerve riserva molte altre sorprese, iniziative sia per il week-end sia per soggiorni lunghi, soprattutto in occasione di eventi speciali in città o legate a festività e occasioni particolari, oltre a servizi personalizzati, tra cui transfer in limousine e visite private della “Roma nascosta”. Insomma, uno scrigno di raffinatezza e di eleganza per un soggiorno nella Città Eterna da non dimenticare, da una prospettiva unica fatta di emozioni ed esclusività. C.C. 11-12 2015
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Grand Hotel Palatino
Soluzione ideale per tutti coloro che vogliono visitare la Città Eterna, il quattro stelle romano propone comfort e servizi top level in perfetto italian style
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ostruito in via Cavour nel 1968, nel pieno centro di Roma, con una posizione invidiabile a pochi passi da via dei Fori Imperiali e dal Colosseo, l’Hotel Palatino offre 200 camere spaziose e luminose, recentemente ristrutturate grazie a una operazione di restyling attenta ai minimi dettagli e concepita per garantire il massimo comfort dei suoi ospiti.
Camere con vista, ricche di stile Si può scegliere tra le 147 new Style Room, 27 Superior Room,12 Executive Room, 3 Deluxe Room, 6 Junior Suite, 3 Business Room e 2 Suite di 45mq. In particolare, le Junior Suite sono tutte situate al primo piano, dal lato che affaccia su via Leonina, e ricalcano l’eleganza e lo stile
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dell’albergo. Ognuna delle camere ha particolarità che la diversificano dalle altre, per colori, tessuti e arredi, e i preziosi dettagli che decorano gli spazi rendonogli ambienti ricercati con particolari d’avanguardia. Le 2 Suite definiscono uno stile moderno, elegante e accogliente, ideale sia per coloro che viaggiano per lavoro, sia per coloro che vogliono godersi Roma e le sue bellezze abbinando comfort, stile ed ospitalità. Molto spaziose, sono arredate con parquet in legno di rovere e colorati tappeti che riprendono le tonalità dei tendaggi. Le Suite come le altre stanze sono dotate di Tv satellitare LCD, con Sky, Minibar, Tea Coffee Maker. I bagni, tutti in marmo travertino, sono arricchiti
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FOCUS ROMA
di un’ampia vasca e di una doccia con getti idromassaggio, comfort che renderanno il soggiorno ancora più piacevole e rilassante.
Un hotel moderno nel cuore di Roma La parte living dell’albergo riserva delle piacevoli sorprese. Dalla Lobby, illuminata da grandi ed eleganti lampadari di cristallo di Venini – un ambiente ideale dove riposarsi sorseggiando un cocktail in tranquillità e ascoltando della piacevole musica – fino alle Sale Ristorante “Le Spighe” è un ambiente intimo ed esclusivo, curato nei minimi dettagli, dove gustare la cucina tipica romana e i piatti della tradizione italiana. “Le Erbe” è particolarmente indicato per pranzi di lavoro, cene di gala o banchetti e può ospitare fino a 150 persone. La “Sala Giardino”, intima e luminosa, inserita tra i due ristoranti, può essere utilizzata per piacevoli pranzi e cene oppure essere adibita a sala riunioni, per un massimo di 45 persone a banchetto.La particolarità di queste sale è senz’altro il gradito affaccio sulla parte interna del rione Monti, uno dei cuori storici della Capitale, incastonato da una parte tra le vie monumentali e i palazzi delle istituzioni fino al Quirinale, dall’altra nella “Suburra”, con le sue caratteristiche viuzze strette piene di vita. Un quartiere di contrasti, che riporta il viaggiatore alle atmosfere di un tempo, dove non mancano locali caratteristici e alla moda, molto frequentati dalla movida notturna capitolina. Da via dei Serpenti,
via degli Zingari, fino all’ombelico di Piazza della Madonna dei Monti, è un susseguirsi di profumi e sapori, che lasciano l’imbarazzo della scelta a chi vuole scoprire la vera anima della città, senza rinunciare al massimo comfort e alla riservata accoglienza dell’Hotel Palatino. «Questo albergo raccoglie molte sfide», ci conferma il general manager Angelo Battistini, «da quella del congressuale e dei grandi eventi, con la sua grande hall di accoglienza ad alto impatto e dalle grandi potenzialità living, fino a quella del turismo leisure in ogni stagione, grazie alle sue camere spaziose e alla sua posizione centralissima vicinissima alla metropolitana e al cuore pulsante della Capitale. Stiamo lavorando per migliorare ancor di più – se possibile – la personalizzazione del servizio e la nostra proverbiale attenzione al dettaglio, in linea con quella filosofia di accoglienza top level che non dimentica mai la tradizione, la nostra caratteristica principale. Il nostro scopo è far sentire il visitatore, sia leisure che business, un’ospite unico e rendere il suo soggiorno un’esperienza da ricordare e rivivere». C.C.
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Grand Hotel Palace
Fascino vintage-chic e versatilità degli arredi design rendono questa struttura un luogo ideale per un soggiorno nella Capitale esclusivo e di lusso
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na posizione invidiabile, via Veneto, la strada più elegante e mondana di Roma, che racchiude le memorie della Dolce Vita e un presente di viaggiatori internazionali attenti ai dettagli e alle migliori espressioni dell’Italian style. È qui che sorge il Grand Hotel Palace, gio-
iello architettonico progettato da Marcello Piacentini negli anni Venti e riportato all’antico splendore nel 2010 da un grandioso intervento di ristrutturazione su progetto di Italo Rota, che ha donato all’edificio una veste completamente nuova. Oggi l’Hotel, di recente entrato a far parte del Gruppo Millennium & Copthorne Hotels ed affiliato al brand Preferred LVX, è un esempio perfetto di come si possa armonizzare, in uno stile perfettamente equilibrato, il più moderno interior design agli antichi decori e all’elegante struttura originaria, mantenendone intatto il pregio artistico e l’eclettismo originale. Il fascino vintage-chic e la versatilità degli arredi design ne fanno struttura ricettiva unica, un luogo ideale per un soggiorno nella Capitale esclusivo e di lusso. Il Gran Hotel Palace comprende 87 camere su 7 piani, tra cui le Deluxe Executive con magnifici terrazzi e una Presidential Suite, dove lusso, comfort e servizi d’eccellenza si fondono con la raffinatezza degli arredi.
Spazi aperti e raffinati arredi design Già dalla Hall l’ospite è abbagliato da una serie di contrasti dal forte impatto scenografico: dagli stucchi d’epoca e dai giochi di luce creati dall’alternanza di superfici laccate, ai marmi e alle pregiate finiture, mentre sul fondo si apre una moderna Business Lounge con servizio bar. Attraverso la display Gallery della lussuosa boutique interna, si accede allo splendido Salone Cadorin, gioiello artistico con affreschi di Guido Cadorin ai quali un recente restauro ha restituito la freschezza originale e che costituiscono ancora la maggior attrattiva dell’hotel. Da qui si
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aprono la Breakfast Room e il Ristorante Cadorin&Lounge Bar, in uno spazio aperto che fonde stile, arte e gusto per esprimere un lusso dalla vivacità contemporanea. Nel Lounge Bar si può sostare per una piacevole pausa, magari gustando i drink più ricercati mentre si aspetta la massima allure al tramonto, quando le vetrate aperte sulla passeggiata di via Veneto trasportano in una dimensione senza tempo, dove l’aperitivo introduce a serate in stile Dolce Vita. Arredi design e una
raffinata informalità caratterizzano invece il Ristorante à la carte Cadorin, uno spazio raccolto ed elegante che propone nel suo menu superlative selezioni culinarie. Le ampie vetrate a soffitto lasciano intravedere il cielo, mentre l’esclusivo déhors coperto si apre su via Veneto. La Breakfast Room offre, tra arredi contemporanei e vivaci, alti standard qualitativi con buffet creativi e menu dedicati per colazioni e business lunch. All’interno della struttura anche un moderno Business Center, con tre attrezzatissime sale meeting per una capienza complessiva di 190 posti, e soprattutto il centro benessere Kami Spa. Qui in una cornice di raffinatezza e design, comfort e servizi d’eccellenza, dove il fascino della Belle Epoque si fonde con un lusso contemporaneo, è possibile lasciarsi alle spalle la frenesia di tutti i giorni e immergersi in una pacata atmosfera orientale: una suite doppia, due suite singole, sauna, una grande vasca Jacuzzi e il servizio fully Asian rendono Kami Spa un esempio unico di eccellenza nel settore della bellezza e del benessere. C.C.
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Holiday Inn Rome Pisana Cura per i dettagli e comfort contemporanei. Spazi Mice dinamici e polivalenti. Location ideale per il moderno viaggiatore in cerca di affari o in viaggio di piacere a Roma
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unto di partenza ideale per esplorare la Città Eterna, grazie alla sua posizione strategica, a pochi minuti dalla Via Aurelia e da Città del Vaticano, vicino al Grande Raccordo Anulare e all’aeroporto di Fiumicino, l’Holiday Inn Rome Pisana risponde perfettamente ad ogni esigenza Mice e offre il massimo comfort al moderno viaggiatore.
Un Centro Congressi dinamico e polivalente Progettate per rispondere a qualsiasi esigenza in materia di eventi e meeting aziendali, le 15 sale modulabili di Holiday Inn Rome Pisana sono spazi dove funzionalità e design convivono. Accoglienti, polifunzionali, costituiscono il punto di forza del Centro Congressuale, con sistemi e apparati tecnologici all’avanguardia,
capaci di accogliere grandi numeri per una capienza complessiva di 600 persone. Una recente e sapiente riorganizzazione degli spazi con l’apertura di 3 nuove meeting lounge (sala Roma, Oslo e Berlino) hanno permesso all’Holiday Inn Rome Pisana di raddoppiare la proposta. Tra queste, particolarmente interessante la nuova sala Roma, con un’ampiezza di circa 160mq, con luce naturale, wifi gratuito, allacciamento PC e tecnologia di ultima generazione per presentazioni e conferenze, tra cui microfoni, lavagne e videoproiettore. Su richiesta, è possibile usufruire di servizi dedicati, come registrazione dell’evento, allestimenti floreali, servizi di segreteria e accoglienza. Alla polifunzionalità e capacità della sala, si unisce una vasta proposta di servizi di ristorazione, che includono coffee break, buffet, colazioni di lavoro, light lunch e cocktail in veranda. «Per soddisfare nel migliore dei modi le esigenze della meeting industry», spiega Ferruccio Cruciani, Direttore Commerciale dell’Holiday Inn Rome Pisana, «abbiamo incentivato la realizzazione di spazi completamente personalizzabili, sia nell’allestimento che nei servizi accessori, nonché rafforzato uno staff dedicato altamente professionale».
Comfort e king size per camere hi-tech Stile moderno, metrature generose, arredi funzionali. Le camere dell’Holiday Inn Rome Pisana offrono tutto questo all’interno di spazi luminosi, dal design volutamente essenziale. Complete di ogni comfort, le 229 stanze sono progettate per rispondere a ogni tipo di esigenza, per chi è in viaggio di lavoro, e per chi si trova a Ro-
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Ristorazione: fresca, italiana, semplice
soggiorno un piacevole momento, tutto da gustare. Il Lounge Bar completa l’offerta, con il suo design contemporaneo e il suo spirito accogliente è perfetto per gustare una bibita, un caffè o un cocktail rinfrescante. «L’Holiday Inn Rome Pisana», afferma il General Manager dell’Hotel, Mauro Gambella, «abbraccia la filosofia del “Fresco, Italiano e Semplice” che dal 2014 è alla base del food concept delle strutture gestite dal Gruppo JSH. Arte culinaria e finezze gourmet entrano nel nostro hotel con proposte che partono da materie prime locali e ingredienti di stagione freschissimi, sapientemente esaltati, declinati e tradotti in piatti irresistibili, nel gusto e nell’aspetto. Particolare attenzione anche alla carta dei vini, per non venire meno al connubio più importante a tavola». Non sono da meno i dettagli, che gratificano e fidelizzano gli ospiti. «La cura al dettaglio», conclude Cruciani, «è per noi un must. Ogni evento viene realizzato ai massimi livelli, grazie anche a un personale altamente preparato e sempre disponibile». C.C. MONICA ATZENI
Rigorosa la filosofia che guida l’offerta gastronomica, che privilegia il made in Italy con i sapori autentici dei nostri prodotti, in una cornice elegante ma informale. All’Holiday Inn Rome Pisana la cucina è cultura. Cibi freschi, buoni e ispirati alle ricche tradizioni locali delizieranno il palato degli ospiti. The Terminal e The Hub, i due ristoranti dell’Hotel, propongono deliziosi piatti preparati con cura dal talentuoso Chef Marco Scarallo. Nei menu sono previste selezioni di cucina tipica romana, con i suoi sapori intensi e avvolgenti, e proposte di cucina internazionale, per chi preferisce concedersi un piatto all’insegna della tradizione. The Hub è ideale per colazioni di lavoro, cocktail o piccoli eventi in un ambiente moderno e luminoso. Il Ristorante The Terminal è perfetto per business lunch, banchetti e cene à la carte. Nella sua corte interna è possibile organizzare cocktail e aperitivi in esclusiva. Lo staff del ristorante è sempre a disposizione per rispondere con un sorriso alle esigenze dell’ospite e rendere il
MONICA ATZENI
ma di passaggio. Si dividono in tre tipologie: Executive, Superior e Standard. Nelle Executive, di rigore acqua minerale e cioccolatini di benvenuto in camera, set cortesia, esclusivi prodotti per la cura personale e il massimo comfort. Alcune camere offrono una piacevole e luminosa zona living separata dalla zona notte. Le camere Superior sono dotate di comfort completi, tra cui wifi gratuito, TV LCD HD 26 pollici con canali Sky, minibar e kit per la preparazione del tè o del caffè. Tutte offrono il plus di letti ultra comodi king size, ideali per il viaggiatore business ma anche per chi, in transito in città, cerca una soluzione moderna e comoda in una posizione strategica.
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Hotel Beverly Hills Rome Un albergo che garantisce un piacevole soggiorno all’insegna del relax e ampi spazi dove allestire eventi indimenticabili
RISTORANTE MASCAGNI
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ituato nel prestigioso quartiere romano dei Parioli, l’Hotel Beverly Hills Rome è immerso in un’area residenziale della Capitale, una posizione privilegiata che permette di raggiungere in pochi minuti le zone più animate della città e le vie dello shopping, così come i tesori della Città e gli antichi monumenti. Ben collegato con le autostrade e i principali aeroporti, è a pochi minuti anche da Via Veneto, una delle strade più famose di Roma, ma anche dall’oasi verde di Villa Borghese.
Camere confortevoli come una residenza privata Le 182 camere e la Junior Suite, tutte elegantemente arredate in stile classico, sono caratterizzate da una grande armonia. Dotate di tutti i comfort, TV a schermo LCD con Mediaset Premium incluso (canali del calcio e i film), internet ad alta velocità gratuito per i clienti corporate e meeting, sono isolate acusticamente, preservano la privacy e garantiscono la tranquillità, lontano dai rumori di una città in peren-
ne fermento. La maggior parte si affaccia sul silenzioso giardino interno di oltre 250mq. Adatte per un breve soggiorno o per vivere la città, le camere offrono tutti i comfort di una residenza privata.
Spazi per eventi indimenticabili In fatto di eventi e meeting l’Hotel Beverly Hills Rome è all’altezza di ogni occasione. Il servizio, curato e impeccabile, offerto da uno staff professionale, riesce a soddisfare le esigenze degli ospiti, rendendo indimenticabile ogni occasione: dal pranzo d’affari agli incontri privati, dai corsi di formazione alle riunioni di lavoro, gli ospiti possono incontrarsi e rilassarsi in un contesto professionale. L’Hotel offre soluzioni personalizzate per organizzare ogni tipo di meeting ed evento con la massima flessibilità ed efficacia, anche con proposte a tariffe speciali, quali ad esempio il Pacchetto Weekend per gli eventi durante il Sabato e la Domenica, il Full Day Package o Half Day Package che includono la sala meeting, 2 coffee break ed
Offre una cucina familiare e tradizionale, con piatti creati a base di ingredienti freschi, rispettando i valori della tipicità, autenticità e semplicità. Aperto tutti i giorni dalle 6.30 alle 23.00, ha come obiettivo quello di valorizzare gli ingredienti di stagione, per creare sia gustose specialità della tradizione culinaria romana che piatti classici internazionali, con una curata selezione di vini locali e nazionali.
un lunch. Il catering interno dell’Hotel può servire menù su misura creati per soddisfare ogni richiesta, ed è anche in grado di spaziare dal coffee break alla cena di gala in maniera accurata e impeccabile. Ideale per piacevoli pause anche il Bar Puccini, un luogo informale e cordiale che accompagna gli ospiti nei vari momenti della giornata, con una speciale selezione di whisky e rum internazionali. C.C.
I NUMERI DEL MICE Le 5 sale meeting, tutte dotate di luce naturale e insonorizzate, sono modulari e comunicanti tra loro. Tra queste la Sala Plenaria, con i suoi 230mq, è lo spazio più grande e versatile dell’Hotel Beverly Hills Rome, potendo ospitare fino a 180 persone, grazie all’unione di 4 sale contigue, ideale per cerimonie in grande stile, sfilate di moda, presentazione di prodotti o grandi convegni.
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FOCUS ROMA SELECTED BY MM
Hotel Capo d’Africa Boutique Hotel d’atmosfera con vista sul Colosseo: ecco la meta ideale per il viaggiatore in cerca di emozioni che ama l’eleganza understatement e vuole sentirsi al centro di Roma
A
un passo dal cuore della Roma Imperiale, tra la Domus Aurea, il Foro Romano e il Colosseo, l’Hotel Capo d’Africa è un gioiello storico dell’hotellerie capitolina che si connota per la sobria eleganza e il mood cosmopolita. Situato in un palazzo del Novecento, con stupenda vista sul Colosseo, offre un raffinato mix di classico e contemporaneo, con ambienti dagli alti soffitti tipici dell’epoca, un decor in nuances fresche e naturali, valorizzato
ulteriormente dalla luce – che qui gioca come vero e proprio elemento architettonico – e opere di artisti moderni, tra cui spicca una particolarissima e scenografica parete di rose nere di caucciù di Paolo Canevari. Il suo stile, unito al servizio estremamente curato e all’accoglienza cortese ed efficiente – il personale è disponibile e discreto – ne fanno uno degli indirizzi più amati e meglio recensiti di Roma. Non è un caso infatti che per ben cinque anni consecutivi il popolo degli internauti abbia assegnato a questo splendido boutique hotel il massimo dei voti su TripAdvisor, facendogli conquistare il Certificato di Eccellenza e un posto di diritto nella hall of fame del sito.
Una roman way of life nel segno dell’esclusività Quella che il Capo d’Africa offre è un’experience di soggiorno che si declina in tanti piccoli dettagli e attenzioni capaci di fare sentire l’ospite privilegiato e allo stesso tempo perfettamente a proprio agio, come a casa, circondato dall’arte, dalla bellezza e da ogni comfort. Molto invitanti le 64 camere, tutte in morbide e riposanti tonalità dell’ocra e della sabbia e arredate con mobili su misura. E, per chi desidera vivere una roman way of life
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FOCUS ROMA UNA FULL IMMERSION NELL’ARTE E NELLA CULTURA
all’insegna della vera esclusività c’è la bellissima “Studio suite” con terrazza panoramica che dà sull’abside della chiesa dei SS Quattro Coronati, angolo di una suggestione unica!
Attico bistrot, hot spot trendy della Capitale Si può proprio dire che la vista sia parte integrante del fascino del Capo d’Africa, e questo grazie alle sue terrazze, che nella bella stagione si prestano a far da cornice ad eventi, pranzi e cene. Fiore all’occhiello è il roof garden del Bistrot l’Attico, raffinato rendez vous per gli amanti di una genuina cucina del territorio – i piatti, stagionali, sono tutti espressi e fatti in casa – dove non manca mai una nota di creatività, in particolare nei menu degustazioni, e in quelli “speciali”, questi ultimi rivisitazioni moderne della tradizione, proposti insieme ai classici. Imperdibile l’atmosfera di una romantica cena lume di candele, con il Colosseo che si staglia all’orizzonte. E imperdibili le serate con musica dal vivo Maestro Rosario Fugà – il martedì con la bossanova e il venerdì con
PALAZZO SCANDERBEG CENTRALE E DISCRETO
Alle piacevoli atmosfere del Capo d’Africa, si aggiunge Palazzo Scanderbeg, una residenza nobiliare esclusiva, da vivere in perfetta autonomia in lussuosi appartamenti dal fascino rinascimentale senza rinunciare ai servizi di conciergerie e ai comfort di una struttura ricettiva d’alto livello. A soli pochi minuti da Fontana di Trevi, nel vero centro storico di Roma, il Palazzo propone agli ospiti ambienti nobiliari accoglienti e di ampia metratura. Qui si è praticamente immersi nel tessuto vivo della Città, senza rinunciare però a discrezione e privacy.
Non c’è dubbio che a contribuire alla fortuna del Capo d’Africa sia la sua fantastica posizione: a due passi dal Colosseo nel rione Celio, che in epoca imperiale ospitava le più importanti famiglie nobili della città e dove oggi si trovano importanti monumenti artistici e chiese come la Basilica di San Clemente, la chiesa dei SS Quattro Coronati e quella di Santo Stefano Rotondo, nonché magnifici spazi verdi come i giardini di Villa Celimontana. In virtù della sua posizione, l’albergo rappresenta un punto di partenza privilegiato per andare alla scoperta (o riscoperta) delle bellezze di Roma, magari approfittando della simpatica iniziativa proposta dalla direzione, che prevede per gli ospiti il noleggio di fiammanti biciclette rosse personalizzate. Dopotutto i dintorni sono ricchi di verdi zone archeologiche da ammirare pedalando: dal Colosseo al Parco Celio e a Villa Celimontana fino al Parco dell’Appia Antica. Meritano di essere visitati anche il Museo archeologico all’interno all’ex Centrale Termoelettrica Montemartini, suggestivo esempio di archeologia industriale dove tra macchinari, caldaie e turbine spiccano statue di arte classica e il Museo di arte contemporanea Macro Testaccio, situato nel complesso ottocentesco dell’ex-mattatoio. Non lontano si trovano poi il nuovo Ponte della Scienza, collegamento ciclo-pedonale tra le due rive del Tevere, e Eataly, altro bell’esempio di archeologia industriale ambientato nei grandi spazi dell’ex Terminal. Il quartiere del Celio, così come quello non lontano del Monti, è infine famoso per le sue storiche botteghe artigiane dove si possono acquistare ceramiche, cornici e gioielli in oro e altri manufatti preziosi realizzati con le tecniche di una volta.
jazz&blues – oggi, un vero happening in città: «con il Bistrot l’Attico», spiega l’hotel manager Alessandra Laterza, «abbiamo voluto creare un punto di incontro giovane e dinamico, aperto anche alla clientela esterna e capace di coniugare, in modo trendy, alta gastronomia e musica». Altro spazio conviviale che ben esprime il mood social e cosmopolita del boutique hotel è il “Centrum Bar” della hall, concepito come un vero e proprio salotto. Mentre, per gli incontri di lavoro, sono a disposizione tre sale con luce naturale, dotate di attrezzatura multimediale e in grado di ospitare fino a 60 persone. L’albergo si presta ad accogliere anche piccoli eventi privati, come battesimi, anniversari di matrimonio, feste di compleanno, «occasioni speciali che», fa sapere Alessandra Laterza, «rappresentano una fetta di mercato interessante: sono sempre di più i romani ma anche la gente che viene da fuori che scelgono il Capo d’Africa per festeggiare un importante momento della propria vita. Un riconoscimento che ci gratifica e che conferma la giusta scelta della proprietà di proporre l’albergo come “location per happening” aperta alla città». A.M. 11-12 2015
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Hotel Diana Roma
Un’atmosfera accogliente e discreta unita a spazi modulabili per ogni tipologia di evento. Ecco le caratteristiche irrinunciabili di quest’hotel storico della Capitale
L’
Hotel Diana Roma è senz’altro un punto di partenza strategico per visitare la città, ma soprattutto per immergersi subito in un’atmosfera che non ha eguali. Posizionato al centro del rione Monti, accanto al Teatro dell’Opera e a un passo da via Nazionale, dalla Stazione Termini e dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, garantisce anche il
fascino di una passeggiata su via Nazionale, per raggiungere in pochi minuti il centro storico dei Fori Imperiali e il Colosseo. Tutto sotto il segno della grande tradizione di ospitalità romana, dal servizio curato e ineccepibile.
Mice e business con il massimo comfort Ampia e modernamente attrezzata la zona congressuale, fornita di 5 sale riunioni con una capienza massima di 80 posti a platea: al piano terra la Sala Atena, 35mq max 40 posti; la Sala Artemide, 55mq max 50 posti; la Sala Artemide Plenaria, 90mq max 80 posti; la Sala Armonia, perfetta per piccole riunioni, 28mq con max20 posti. Al settimo piano, con vista panoramica, la Sala Aurora, max 20 posti, dove è possibile realizzare un piacevole coffee
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FOCUS ROMA
break con vista mozzafiato sulla città. Ogni sala gode di luce naturale e èd dotata di schermo elettrico a scomparsa, proiettori collegati con PC, impianto audio, televisori al plasma 42”. Il tutto è comandato da una saletta di regia completa di monitor ed amplificatori. L’offerta dei servizi è arricchita ulteriormente dall’area snack con buffet accanto al bar che propone specialità gastronomiche italiane di stagione e piatti internazionali e che nel tardo pomeriggio si trasforma in uno spazio alternativo di relax con open bar e happy hour.
Eleganza e relax con vista sulla Capitale L’Hotel Diana offre 157 camere spaziose e ricercate nei dettagli di arredi, i cui ambienti sono stati recentemente rivisitati con soluzioni personalizzate e di gusto, mantenendo il parquet in alcune stanze e, in altre, giocando su nuances armoniche tra il giallo ocra e il rosso per gli arredi. Ma si può anche optare per la Junior Suite, quasi un mini appartamentino, comodo e funzionale, creato dall’unione di due camere e composto da un’accogliente
soggiorno, un’ampia stanza con letto matrimoniale e un elegante bagno con doccia dove è possibile attivare la funzione bagno turco. Imperdibile il ristorante “Roof Garden L’Uliveto”, ideale per colazioni, aperitivi e cene romantiche con vista sulla Città Eterna: dalla terrazza circondati da piante di ulivo e inebriati dal profumo dei limoni, si gode di una vista impareggiabile a 360° gradi. Per drink e snack veloci c’è infine il Corner Bar, intimo ed elegantemente retrò. All’accoglienza ricercata, si aggiunge una gamma di servizi preziosi che accompagnano l’ospite in ogni esigenza del suo soggiorno, come la conciergerie aperta 24 su 24, la possibilità di transfert per l’aeroporto, il servizio di auto privata con autista, fino alla prenotazione di tour per la città su pullman privati o open bus, incluse visite guidate per piccoli gruppi, alla scoperta delle bellezze artistiche della Capitale. C.C.
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Hotel d’Inghilterra Da sempre indirizzo d’elite per soggiorni e meeting di alto profilo, l’albergo affacciato su via Bocca di Leone è un pezzo di Storia e di arte, il cui fascino si rinnova di continuo nel segno della grande ospitalità
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arcare la soglia dell’Hotel d’Inghilterra significa entrare in un mondo di lusso e di piccoli piaceri che ha un sapore antico ma che, allo stesso tempo, è capace di soddisfare i gusti del più esigente globe trotter contemporaneo. Merito del suo particolarissimo connubio di fascino d’antan e allure cosmopolita che si esprime
Per eventi e occasioni speciali Matrimoni, feste, ma anche eventi aziendali di alto profilo trovano nello storico cinque stelle romano l’ambientazione perfetta. Il Giardino Pensile della Suite presidenziale è famoso per la sua vista mozzafiato sui tetti, le cupole e le terrazze fiorite della città. Vi si possono organizzare cene romantiche, sfilate di moda, pranzi di nozze e cocktail party fino a 150 ospiti. Altra cornice preziosa è quella offerta dalle due sontuose sale affrescate del Palazzo, con il suo giardino rinascimentale, proprio di fronte all’albergo. La Sala Pio IX ospita fino a 50 persone, mentre il Salone Inghilterra ha una capienza di 100 ospiti. Entrambe sono attrezzate con dotazioni di ultima generazione.
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in uno stile eclettico in cui l’eleganza non è mai disgiunta dalla Storia, dall’arte e da una nota di originalità. Così era ieri, nel 1845, quando l’albergo, ex residenza nobiliare cinquecentesca per gli ospiti di Palazzo Torlonia, apriva per la prima volta i battenti alla sua clientela d’elite, e così è ancora oggi. Situato di fronte alla fashion street Via Borgognona, a due passi da Via Condotti e Piazza di Spagna, l’hotel
è un punto di riferimento per chi cerca un luogo di cui innamorarsi a prima vista. Le sue camere e suite sono un rifugio di bellezza e di charme e la Penthouse Suite all’ultimo piano con una terrazza di 200 metri quadrati, le piante di limoni, di arancio e gelsomino, è un autentico tuffo al cuore. Oggetti preziosi d’antiquariato, sete e damaschi, porcellane cinesi, marmi pregiati e la luce come elemento artistico che offre una prospettiva nuova, esaltando ogni dettaglio, si ritrovano anche nelle altre camere. P.T.
Una cucina ricca di suggestioni Incontrarsi al Café Romano è un rito per i bon vivant. E non solo per via dello standard da stella Michelin della sua cucina – i piatti dello chef sono raffinate rivisitazioni dei classici in cui il prodotto locale di stagione viene esaltato con grazia e originalità – ma anche per l’atmosfera chic e cosmopolita che vi si respira. Incantevole il dehors su Via Borgognona. Al Café si pranza, si cena ma ci si ritrova anche per un drink informale. E, per chi ama lo stile inglese sofisticato, c’è il Bond Bar.
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Grand Hotel Palatino Il tuo hotel 4 stelle nel centro di Roma
A pochi passi da Colosseo, Foro Romano e Piazza Venezia e a pochi minuti dalle piĂš famose strade dello shopping, nel cuore della storia, nel centro di una cittĂ dal passato millenario. Grand Hotel Palatino Via Cavour, 213/M 00184 Roma www.hotelpalatino.com | Tel: +39 06 4814927
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FOCUS ROMA SELECTED BY MM
Hotel Indigo Rome-St.George Un boutique hotel 5 stelle lusso nel centro storico di Roma, per un’esperienza di viaggio tra design, enogastronomia e benessere
Suite, Family Deluxe e Suite, ognuna con una precisa tipologia di design, sia nei colori e nelle nuance di arredamento che nei dettagli, con grandi foto a tema che ne caratterizzano lo stile, dal rosso bordeaux del Bramante, al nero di Caravaggio, fino a richiami alla Dolce Vita con la mitica Fiat 500.
P
rimo Hotel Indigo in Italia del gruppo Intercontinental Hotels Group (IHG), l’Hotel Indigo Rome-St. George è un boutique hotel capace non solo di proporre un soggiorno sofisticato ed esclusivo, ma anche di raccontare un modo diverso e unico di viaggiare. L’albergo, 5 stelle lusso in via Giulia che è l’emblema stesso della storia di Roma, regala al visitatore un’atmosfera elegante e moderna, subito resa accogliente da elementi classici, dalle mura di travertino a vista, agli archi, al chiostro della zona ristorante con luce naturale. Dispone di 64 camere Standard, Executive, Executive
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Local Experience firmata Hotel Indigo Storia, arte e stile della Città Eterna sono in perfetta linea con il concetto di local experience che è la filosofia principe del brand Hotel Indigo: valorizzare il contesto storico e artistico all’interno del quale l’hotel si colloca, attraverso il design e le testimonianze artistiche (qui le mura antiche originali e le pietre bianche di travertino sulla facciata, o i comodi arredi interni) comunica perfettamente al viaggiatore il concetto di neighbourhood story. Uno stile unico che ha premiato la struttura con riconoscimenti importanti, come “Hotel of the year” per l’autenticità dell’esperienza, per il design e per il servizio personalizzato. Un riconoscimento che premia non solo la naturalezza con cui l’Hotel Indigo Rome-St. George ha perfettamente abbracciato i valori e la filosofia del brand, ma anche la professionalità dello staff, il cui obiettivo è far vivere agli ospiti una vera esperienza locale condividendo
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FOCUS ROMA
ce è il luogo ideale per vivere Roma nel periodo estivo, durante un aperitivo al tramonto o una romantica cena.
Location ideale per vivere la Città
consigli, dettagli e segreti che solo chi è del posto conosce. Ecco perché l’albergo ha vinto anche un’altra importante sfida, imponendosi ai “The Heart Beat Torchbearer Award”, un premio prestigioso riconosciuto agli Hotel che hanno raggiunto i più alti livelli di eccellenza attraverso una performance straordinaria in termini di gradimento da parte degli ospiti.
Enogastronomia, il viaggio comincia da qui Una declinazione di lusso molto particolare anche nell’esperienza del gusto, con una proposta di ristorazione volta alla local experience dei prodotti del territorio. La stessa ricercatezza degli ambienti, infatti, contraddistingue la proposta gastronomica, riflettendo l’identità, le radici e la tradizione culinaria di Roma, magari proponendo piatti rivisitati in chiave moderna dallo chef, ma sempre utilizzando prodotti ed eccellenze regionali come, per esempio, i vini della cantina Casale del Giglio, le birre artigianali di Birradamare, i biscotti tradizionali Gentilini. Accoglienti ed eleganti anche gli spazi. “I Sofà Restaurant Bar & Roof Terrace” – aperto anche agli ospiti esterni – predilige prodotti tipici e locali, per una esperienza autentica e genuina. Il Bar, con i suoi spazi intimi e raccolti, è ideale per una breve pausa o per un cocktail. Il Roof Terrace, inve-
Tutto è finalizzato alla scoperta della vera anima della Città, per viverne i profumi e i ritmi di vita in maniera quotidiana, ma con un servizio al top tipico di un 5 stelle. L’hotel si trova infatti in Via Giulia, nel cuore del Rione Regola, un quartiere costruito dagli architetti e artisti più famosi del Rinascimento e ancora oggi ricco di botteghe artigiane, gallerie d’arte e ricercate boutique, da scoprire magari con una passeggiata nei dintorni. Inoltre, l’Hotel Indigo Rome-St. George vanta anche una lussuosa Spa con sauna, bagno turco, idromassaggio e un’ampia offerta di trattamenti di bellezza. Una proposta quindi estremamente dinamica, rafforzata da strategie di marketing consapevoli delle grandi potenzialità della struttura, un mix vincente di elementi di carattere storico e artistico, ma in piena armonia con un servizio estremante accurato e raffinato, sempre personalizzato e accogliente. C.C.
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Hotel Quirinale
Ambienti ricchi di storia uniti al massimo comfort e un servizio personalizzato rendono questo albergo centralissimo una location ideale per un viaggio nel gusto italiano
presenti in tutte le stanze e nelle aree comuni conferiscono all’Hotel Quirinale un’allure di raffinatezza personalissima.
Meeting modern style in spazi d’epoca
L’
Hotel Quirinale, splendido albergo storico a 4 stelle situato proprio nel cuore della Città Eterna, in via Nazionale, è il luogo ideale per trascorrere un soggiorno indimenticabile. L’eleganza e lo charme caratterizzano l’albergo in modo inconfondibile. Le 209 stanze, accoglienti e dotate dei comfort più moderni sono uniche per lusso ed atmosfera: nell’hotel – costruito nel 1875 proprio nel periodo in cui si è sviluppata l’area tra la Stazione Termini e Piazza Venezia – si respira ancora la storia secolare della città. I numerosi mobili d’epoca in stile Imperiale e le decorazioni d’epoca
Qui ogni evento Mice può diventare un appuntamento da non perdere, potendo disporre sia di una cornice preziosa sia di moderne facilities che consentono di lavorare in tutta tranquilità: tutti gli ambienti sono cablati con wi-fi gratuito. Una splendida Sala d’epoca, con luce naturale, nelle nuances del bianco e del verde tenue, funge da plenaria per riunioni al vertice o eventi di rilievo, con capienza fino a 250 persone. A questa si aggiungono un’ampia galleria, 3 salette di sostegno fino a 35 posti e il Salone Impero, utilizzato generalmente per cocktail fino a 200 ospiti. L’albergo mette a disposizione gratuitamente le attrezzature tecniche di base, mentre materiale più specifico è disponibile su richiesta, così come uno staff professionale personalizzato per l’assistenza agli eventi.
Percorsi gastronomici in ambienti eleganti Ma è alla gastronomia che l’Hotel ha affidato una nuova interpretazione degli spazi, approfittando della bellezza del “Ristorante Rossini”, un sofisticato spazio gourmet che si apre con un’ampia vetrata sul raffinato giardino interno e che può ospitare fino a 120 persone nella formula cocktail. Questo luogo di gala, unico nel suo genere, è diventato il punto di partenza per viaggi culinari legati alla tradizione e ai
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FOCUS ROMA
grandi menù regionali italiani, dalla Toscana al Piemonte, dal Veneto al Lazio, e oltre, in cui assaggiare i migliori piatti della cucina regionale italiana e mediterranea rivisitati dallo chef Cristian Silvestro. Il menù del Ristorante propone classici della cucina italiana rispettosi della tradizione e impreziositi da tocchi aromatici. Fra le specialità di Silvestro, che in cucina utilizza solo materie prime stagionali di qualità, ci sono ceviche di spigola e salmone marinato al pepe rosa con crumble di nachos, perla di tonno ripieno di patate viola e asparagi con cozze e clorofilla al basilico, petto di anatra affumicato con quenelle di melanzane e risotto al radicchio con taleggio e speck croccante, ma anche alcuni cavalli di battaglia della gastronomia italiana come le linguine trafilate al cacio e pepe, le mezze maniche alla carbonara o ancora le lasagnette al ragù emiliano e le tagliatelle alla bolognese secondo la tradizione. Fra i secondi spiccano specialità di pesce e di carne: spigola alla griglia su letto di couscous rosso e spinaci croccanti e il filetto di vitello alla Rossini. Questi piatti raffinati e l’eleganza che distingue tutti gli ambienti sono uno dei punti di forza del Ristorante Rossini, arricchito da una piacevole vista sul giardinointerno con il suo imponente cedro del Libano secolare, quasiun angolo segreto nel centro frenetico di Roma. Ideale sia per i banchetti che per le cene di gala luogo il Ristorante ha
anche un secondo ingresso al pubblico da via Firenze, una scelta che ha incrementato il piacevole gradimento dei visitatori. Molti gli appuntamenti break e quick lunches della giornata, nel “full day dining Rossini area”, aperto dalle 10.30 a mezzanotte, con un menu che spazia da snacks veloci, insalate, pizze assortite ad una vasta scelta di piatti tipici, ricercati ma sempre legati alla tradizione gastronomica italiana e romana o alle specialità stagionali, in un connubio di gusto e atmosfera di grande suggestione. «La nostra struttura», conclude il direttore Domenico Miloni, «si è sempre saputa adattare alle dinamiche del turismo Mice internazionale,alla ricerca di quell’immancabile tratto made in Italy, per cui siamo famosi nel mondo». C.C. 11-12 2015
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Hotel Splendide Royal
Fascino d’altri tempi e arredi di lusso esclusivi ed accoglienti, sono solo alcune delle caratteristiche di un hotel dalla vista mozzafiato sulla Città Eterna
L’
Hotel Splendide Royal di Roma è un albergo cinque stelle lusso che gode di una posizione strategica nel cuore della Città Eterna, ad un passo da Via Veneto e affacciato sull’incantevole giardino di Villa Borghese.Dopo una sapiente ristrutturazione, l’antico palazzo di fine Ottocento – già sede della Comunità Maronita di Roma – rappresenta un unicum architettonico dai tratti lussuosi e barocchi, impreziosito da un design confortevole ed eleganti dettagli in marmo e murano. Una consuetudine dei suoi ospiti lo ha ribattezzato semplicemente Splendide, che esprime la confidenza e la familiarità riservata ad un luogo amico, frequentato da chi ne apprezza lo stile ricco e gli spazi ampi, in netta controtendenza con l’ormai abituale minimalismo di decori e misure dei nuovi alber-
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ghi. Il General Manager Nicolino Grigio (foto) è da un anno alla sapiente guida della struttura. Direttore di grande esperienza e dal solido background nel settore dell’ospitalità di lusso, Grigio punta a consolidare il posizionamento dello Splendide Royal come uno tra i più ricercati e raffinati hotel di Roma, soprattutto per i mercati internazionali.
Ambienti esclusivi, lusso accogliente Le camere hanno mantenuto le grandi dimensioni del passato riproponendo i sontuosi decori e le nuances dello stile Barocco: il blu pervinca, il giallo oro, il rosso cardinalizio. Gli stucchi, le boiseries, i tendaggi damascati, oltre ai bei mobili d’antiquariato e ai dipinti: tutto contribuisce a dare agli ambienti un’atmosfera avvolgente ed esclusiva, un fascino d’altri tempi. Molte delle camere, che sono dotate di ampie finestre e corredate in molti casi da grandi vasche idromassaggio, hanno spaziose terrazze con vista su Villa Borghese e sull’ineguagliabile panorama della città. Tutte le camere e le suite dell’hotel offrono connessione a internet Wi-Fi gratuita. Inutile dire che la sapiente e radicale ristrutturazione ha garantito all’albergo un comfort all’avanguardia e i plus della tecnologia più avanzata.
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FOCUS ROMA
Location ideale per eventi esclusivi Gli spazi meeting dello Splendide Royal sono in grado di ospitare fino a 130 delegati per riunioni, conferenze, mostre, corsi, senza rinunciare ovviamente alla vista panoramica. Le colazioni di lavoro, gli aperitivi o le cene di gala assumono le caratteristiche di un evento emozionale se servite al rinomato ristorante “Mirabelle” al 7° piano dell’hotel, famoso anche per il suo Restaurant Manager Bruno Borghesi che ne scandisce le prelibatezze gastronomiche unite a chicche di stile. La nuova sala Crystal Lounge al 6° piano, affacciata sul parco di Villa Borghese, è invece una location ideale per cocktail e banchetti fino a 250 persone, sempre con un servizio impeccabile, un must per chi visita la Capitale.
conferma tra i più rinomati ristoranti di Roma grazie anche alla classe e all’indiscussa professionalità di Bruno Borghesi. Oggi questa location privilegiata si è affermata come piacevole luogo d’incontro, dov’è di casa il bel mondo italiano e internazionale. Qui si gode della vista silenziosa della Capitale, dagli edifici umbertini del Pinciano fino a Villa Medici e a Trinità dei Monti, con la sagoma in lontananza di San Pietro e del Gianicolo. L’occhio è appagato quanto il palato, affidato all’alta cucina, perché il vero stile unisce sempre le emozioni sensoriali in modo armonico e naturale. C.C
Mirabelle, una terrazza gourmet imperdibile Luogo d’ospitalità nobile e ricercata, lo Splendide Royal si conferma una meta ideale per chi privilegia la tradizione dell’accoglienza in vero stile italiano. Al 7° piano Il Mirabelle, una delle più belle ed eleganti terrazze gourmet di Roma, si
CRYSTAL LOUNGE, STILE MODERNO A 5 STELLE
Inaugurata alla fine del 2014, la Crystal Lounge è il nuovo spazio panoramico dell’Hotel Splendide Royal. Dalla sua parete di vetro e dal terrazzo è possibile ammirare tutto il centro storico di Roma, impreziosito dalla cupola di San Pietro che di notte regala uno spettacolo di luci unico al mondo. In questo contesto moderno fatto di specchi che riflettono per tutta la sala l’immagine di uno scenario che ogni ora regala tonalità diverse, si svolgono pranzi e cene, social events e riunioni di lavoro, cocktail e ricevimento di ogni tipo, destinati a restare nella memoria di chi li ha vissuti. 11-12 2015
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Parco dei Principi Grand Hotel & Spa Vincitore del Condé Nast Johansens Awards for Excellence 2016 - Best Hotel With Spa - Europe and Mediterranean, il 5 stelle romano si conferma una destinazione top della Capitale
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ituato nell’elegante quartiere Parioli, il Parco dei Principi è il primo urban resort della Capitale, un luogo speciale in cui staccare la mente dagli impegni quotidiani in un’atmosfera di puro benessere. Luogo privilegiato di incontri, l’Hotel dispone di 179 camere e suite e di un importante centro congressi, cornice ideale per pranzi di lavoro, riunioni, eventi speciali e meeting. Sono ben 18 le sale disponibili inclusa la plenaria Sala Fernandes, dotata di luce naturale e accesso indipen-
dente, uno spazio dinamico che può ospitare fino a 900 persone con allestimento a platea.
Ristorazione gourmet e 2000 mq di esclusivo benessere Le numerose aree comuni dell’Hotel permettono la realizzazione di eventi F&B di ogni genere, affiancati e arricchiti dalle prelibatezze gastronomiche del ristorante Pauline Borghese, un salotto incantevole affacciato su un giardino all’italiana. Il servizio a 5 stelle si unisce a una cucina che riscopre i tradizionali e genuini sapori italiani, rielaborati in modo contemporaneo. Il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa offre anche uno splendido centro benessere, la Prince Spa, che con i suoi 2000mq vanta un’ampia area beauty con 12 cabine per trattamenti multisensoriali, due spa suite per i trattamenti di coppia e un fitness center attrezzato Technogym di 500mq.
Best Hotel with Spa - Europe & Mediterranean 2016 Dopo essere stato in diverse occasioni tra le strutture ricettive europee finaliste ai Condé Nast Johansens Awards for Excellence – gli “Oscar” dell’ospitalità di lusso –
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FOCUS ROMA
il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa di Roma si è aggiudicato per la prima volta il riconoscimento di “Best Hotel with Spa Europe & Mediterranean 2016”. Durante la cerimonia di premiazione al The May Fair Hotel di Londra, in rappresentanza della Roberto Naldi Collection, il brand di lusso di cui il Parco dei Principi Roma fa parte, è stata presente Adele Naldi: «Provo una gioia immensa per un riconoscimento che premia un grande investimento fatto da mio padre, quello di realizzare la più grande, moderna e lussuosa Spa nel centro di Roma. In questo modo abbiamo reso il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa un vero e proprio urban resort di fama internazionale». Anche Roberto Naldi ha voluto ringraziare lo staff del Parco dei Principi e della Prince Spa: «Sia io che i miei figli Adele e Giovanni siamo certi che, oltre che alle strutture, il successo di un’attività come la nostra sia legato soprattutto alle persone che lavorano con passione e dedizione al loro interno».
Medical Tourism con il Metabolic Wellness Program A questo importante riconoscimento si aggiunge la recente presentazione di una nuova idea di benessere, il “Metabolic Wellness Program” del Parco dei Principi e della Prince Spa, un programma di salute e wellness per il recupero dell’equilibrio metabolico, realizzato in collaborazione tra il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa e il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma. Si tratta di un percorso unico nel suo genere in Italia,
che parte da una valutazione medica per aiutare l’individuo a raggiungere la perdita di peso in sicurezza, con un regime alimentare personalizzato, concordato con chef e nutrizionisti, e un’adeguata attività fisica. È una delle poche occasioni in cui medicina scientifica e wellness si incontrano in una innovativa proposta di turismo medico. Il Metabolic Wellness Program è online sui siti www.hospitaly.it e www.parcodeiprincipi.com con soluzioni differenti per i residenti e non residenti. Una conferma di come la filosofia degli alberghi della Roberto Naldi Collection sia in continua evoluzione e guardi sempre con intelligenza un po’ più lontano. C.C.
IDEE GIOVANI: IL SALES & MARKETING TEAM
Innovativo e vincente. Il Sales&Marketing Team della Roberto Naldi Collection è una squadra giovane, dal background internazionale e attiva a livello globale, sempre presente nei principali eventi e fiere di settore worldwide. L’intraprendenza sul mercato della Roberto Naldi Collection, in prima linea nello sviluppo dello storico mercato statunitense, latino-americano, russo highend leisure e mice, ha visto accrescere positivamente flussi turistici top level, anche grazie alle relazioni con i principali luxury networks e i top accounts. La squadra è coordinata da Benedetto Consiglio, Director of Business Development, cui si affiancano Francesca Autore, Director of Sales, specialista in area Business Travel e Diplomatico e la Sales manager Francesca Capone Benazzi specialist sui segmenti Leisure e Mice. I significativi risultati conseguiti negli ultimi anni su tutti i fronti confermano la scelta vincente di puntare su una squadra giovane, dinamica, altamente professionale e pronta a raccogliere le sfide internazionali di un settore turistico in continua evoluzione. 11-12 2015
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Radisson Blu es. Hotel, Rome Un design contemporaneo ben integrato nel centro storico della Capitale è la cornice ideale per spazi dinamici dalla forte impronta Mice
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oderno e luminoso, perfetto per organizzare un evento o per un soggiorno esclusivo. Sono queste le sensazioni che si provano entrando al Radisson Blu es. Hotel, Rome, uno degli hotel romani più contemporanei e dagli spazi living unici, centralissimo e integrato nel contesto urbano. La struttura dispone di 232 camere, comprese 27 Suite e 14 stanze attrezzate per ospiti disabili, arredate in stili diversi, ognuna con una personalità propria inconfondibile. Tessuti e arredamento hanno colori decisi, le pareti sono dipinte secondo una concezione urbana ben definita, i materiali, essenziali come il legno e il vetro, contribuiscono a rendere armonico ogni ambiente. La forma è al servizio
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dell’ospite. Nelle Room Business la testata del letto è a forma di onda, le Suite sono a struttura aperta, indicate tanto per chi viaggia per affari quanto per la famiglia in vacanza, alcune stanze vantano una zona notte e un’area living con schermo al plasma per i momenti di relax, mentre la Suite Presidenziale si apre con una vista sopra i tetti della città e offre all’orizzonte le sagome dolci dei Castelli Romani.
Gestione degli spazi a vocazione Mice Insomma, il punto di forza di questa struttura è una gestione dinamica degli spazi, una concezione di accoglienza che va al di là dei soliti canoni alberghieri, un’apertura mentale al servizio del businessman e del massimo comfort da vivere in libertà. Dalla Hall, ampia, minimal e a tratti lunare, fino alle sue 12 sale meeting modernamente attrezzate,qui ogni tipo di evento è possibile: dai congressi agli incontri aziendali di ogni tipologia, dalle conferenze stampa alle presentazioni prodotto, in una cornice sempre originale e alla moda, fino ad eventi privati personalizzabili per renderli davvero speciali. Le Sale del Conference Centre sono modulabili e possono ospitare fino a 500 persone. Godono di luce naturale e di connessione
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FOCUS ROMA
Wi-Fi gratuita. Oltre alla vera e propria funzione congressuale, possono anche essere trasformate in studio televisivo o fotografico, attrezzate per sfilate di moda e per la presentazione di ogni tipo di prodotto. Al 7° piano la sala meeting “Conference Sette” è invece unica nel suo genere: racchiusa tra vetro e legno, regala ai partecipanti una vista privilegiata della città. La terrazza privata, ad uso esclusivo fino a 70 partecipanti, si presta come luogo perfetto per fare una pausa, tra una relazione e l’altra, magari godendosi un piacevole coffee break. Per piccole riunioni di lavoro l’hotel dispone di 7 “Meeting Suites” (42 mq) la cui capacità massima è di 20 delegati. Se invece si è alla ricerca di una location open space ideale è il “Roof Top Garden”, 1250mq di vista mozzafiato, con piscina esterna panoramica, due ristoranti, un centro benessere e un’area fitness. Quando la giornata volge al termine, questa terrazza con la sua vista a 360° regala tramonti indimenticabili, emozioni che deliziano anche il palato. Sempre qui infatti, nella zona coperta, c’è “Sette”, il raffinato ristorante che propone specialità della cucina italiana rivisitate in chiave contemporanea. Un contrasto tra antico e moderno che, anche in questo, ritrova come sempre una perfetta armonia.
JSH lancia il “Local Advisor” La gestione del Radisson Blu es. Hotel, Rome è tutta italiana grazie al gruppo JSH, società riminese che può annoverare diverse strutture su tutto il territorio nazionale, location che spaziano dai Resort di lusso agli hotel di grandi città come Ro-
ma, Firenze e Bologna. Nell’ottica di questa modernità di gestione, JSH Hotels Collection ha da poco lanciato nelle proprie strutture l’ambizioso progetto del “Local Advisor”, un moderno e più evoluto concetto di concierge che prevede attività differenziate in base alle destinazioni coinvolte, sia individuali che rivolte ai business groups, nella misura in cui sia abbia bisogno di attività di incentive o di svago durante i giorni di meeting. L’obiettivo è quello di offrire alternative originali e uniche agli itinerari di sempre, valorizzando allo stesso tempo caratteristiche e peculiarità delle diverse location, dei territori, delle culture locali. La figura del Local Advisor, presente in ogni struttura JLive del Gruppo, interpreta al meglio le esigenze dell’ospite o del gruppo, consigliando attività e programmi, partendo da percorsi più classici rivisitati in chiave più fruibile, fino ad arrivare a itinerari meno convenzionali o del tutto insoliti, alla scoperta dell’enogastronomia e delle ricchezze del territorio circostante. In questo modo, l’ospite ha la possibilità di vivere esperienze uniche, alternative ed esclusive, trasformando chi viaggia anche e soprattutto in “viaggiatore”. Un prezioso valore aggiunto all’offerta già ampia e strutturata presente negli hotel e Resort JSH, da vivere nelle sue location straordinarie. C.C.
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Residenza di Ripetta Nel cuore della Capitale, un’enclave di atmosfera ed eleganza, con lussureggiante giardino interno e un suggestivo salone per eventi ricavato da una chiesa seicentesca
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ra le centralissime Piazza del Popolo e Piazza di Spagna, si cela un’autentica chicca dell’ospitalità, un’oasi di quiete e raffinatezza: la Residenza di Ripetta.
Ricavata da un convento barocco, risalente al XVII secolo, con le sue eleganti camere e suite e i suoi spazi dagli alti soffitti – impreziositi da statue, sculture, affreschi d’epoca, ma anche da importanti opere d’arte contemporanea come quelle di Arnaldo Pomodoro – la dimora è sia un buen retiro per soggiorni tranquilli e di charme che una vibrante location per eventi (privati e aziendali) all’insegna dell’esclusività. Sono diversi gli ambienti che si
prestano ad accogliere cerimonie e incontri di lavoro e tutti sono connotati da un’atmosfera unica: facile farsi trasportare dai profumi mediterranei del rigoglioso giardino interno corredato da eleganti gazebo, perfetto per una pausa relax o per una ricorrenza speciale. E facile anche farsi rapire dal colpo d’occhio sui tetti di Roma che si gode dalla terrazza adornata con fiori profumati ed edera rampicante, all’occorrenza, anche questa cornice ad effetto per cocktail e coffe break. Senza dimenticare l’allure del Salone Bernini – la Chiesa seicentesca sconsacrata, ideale per ricevimenti ma anche per meeting – e l’elegante privacy offerta dalCafé
Il tempo si è fermato al Giardino di Ripetta Negli spazi silenziosi del Giardino di Ripetta, suggestiva e lussureggiante corte interna, il tempo acquista un ritmo più pacato che invita ad assaporare ogni momento della giornata, dal pranzo di lavoro all’aperitivo con gli amici, e a farsi “viziare” dai piatti ispirati dello chef. Due i rituali da non perdere: il brunch domenicale, con specialità regionali e animazione dedicata ai più piccoli, e l’aperitivo.
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Salone Bernini, eventi di charme nella chiesa del convento
Il Salone Bernini, antica chiesa del convento, oggi sconsacrata, con pregiato pavimento in marmo, regala suggestioni davvero uniche a chi desidera organizzare un matrimonio o un evento speciale fino a 220 invitati. Si può usufruire di altre cinque sale per una capienza complessiva di 560 ospiti. E per incontri e cene private c’è anche l’intima e raffinata biblioteca. Impeccabile, infine, il servizio, grazie a uno staff preparato e cordialissimo.
di Ripetta American Bar & Restaurant, arredato con mobili d’antiquariato, quadri antichi e comodi divanetti. P.T.
Abbonamento MM 2015_Layout 1 17/03/15 09.20 Pagina 1
MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO Abbonamento annuale al costo di soli 30 euro Incluso supplemento annuale a Master Meeting “Guida Excellent” e spese di spedizione Per abbonarsi: • effettuare un versamento tramite bollettino postale sul c/c 55001911 intestato a: Communication Agency Int. Srl - via S. Simpliciano 4, 20121 Milano specificando nella causale: abbonamento annuale Master Meeting • fotocopiare e inviare per fax a Communication Agency, Milano
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Roscioli Hotels
5 Hotels a quattro stelle, tutti con ubicazioni strategiche, nel centro storico e non solo, ideali sia per il turismo leisure che per il turismo business e congressuale
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l Gruppo Roscioli Hotels vanta un’offerta Mice d’eccezione, con uno dei più grandi Centri Congressi romani in grado di ospitare fino ad un massimo di 800 partecipanti: 27 sale in totale, ideali per accogliere meeting, convention e banchetti. Ad oggi, il Gruppo Roscioli con le sue stelle di eleganza e la propria storia legata dal 1933 ininterrottamente all’attività alberghiera a Roma, costituisce un’immagine unica nella città Eterna, un’avventura di famiglia all’insegna della grande tradizione dell’hotellerie, la cui qualità è riconosciuta da importanti catene internazionali come Best Western e Hilton. La famiglia Roscioli ha il merito di aver creato la prima catena italiana che si pregia di avere tutte le tre certificazioni della qualità (ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001). Ogni albergo ha camere e servizi studiati ad hoc per persone diversamente abili e offrono una cucina gourmet con menù differenziati e proposte adatte a vegani e celiaci.
BEST WESTERN Hotel Universo È un albergo a 4 stelle, il primo nato della famiglia Roscioli, appena ristrutturato con un’accurata operazione di restyling, situato a due passi dalla Stazione Termini, un po’ il “cuore” storico della famiglia. La sua posizione offre la possibilità di una passeggiata per le vie della Roma Antica e dei Fori Imperiali, ideale per chi desidera visitare comodamente la città. Di-
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spone, inoltre, di un importante centro congressi con 9 sale per una capienza totale di 600 partecipanti, dotate di tutte le attrezzature necessarie per svolgere al meglio ogni tipologia di evento. Il Ristorante presenta diversi menu personalizzati, con un’attenzione particolare rivolta a celiaci e vegetariani. L’Hotel Universo mette inoltre a disposizione un centro fitness, con sauna e bagno turco, e uno spazio dedicato esclusivamente al relax.
BEST WESTERN PREMIER Hotel Royal Santina Un albergo moderno e in posizione ottimale. Questo Hotel è sinonimo di attenzione al cliente e qualità del servizio in un ambiente di grande eleganza e prestigio. Il tutto nel cuore della Capitale, vicino alla stazione ferroviaria di Termini, una posizione davvero strategica che permette di vivere al meglio l’atmosfera di Roma. Uno staff professionale e competente è sempre a disposizione per garantire un servizio perfetto. Un impegno totale, a cominciare dagli ospiti diversamente abili per i quali sono stati dedicati camere e servizi speciali. Il centro congressi ha una capienza massima di 200 persone e in tutto l’ambiente dell’hotel è disponibile la connessione internet Wi-Fi gratuita. Dispone di 5 sale meeting, per una superficie complessiva di 220mq, ricavate in un ambiente dal design moderno e perfettamente attrezzate per ospitare ogni tipo di riunioni di lavoro e non, conferenze stampa, coffee breaks e piccoli congressi. Ma l’Hotel Royal Santina è perfetto anche per trascorrere una vacanza con tutta la famiglia, con un ricco ventaglio di offerte tipiche di un family hotel. Il ristorante propo-
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FOCUS ROMA
ne una vasta scelta di specialità italiane e internazionali, con un occhio di riguardo per la cucina tipica romana, e sono disponibili menù ad hoc per bambini, vegetariani e celiaci. L’hotel dispone di un comodo parcheggio a pagamento adiacente alla struttura.
BEST WESTERN Hotel President Sinonimo di classe, lusso e funzionalità, è situato a due passi dalla Basilica di San Giovanni in Laterano. Se si vuole vivere a stretto contatto Roma, il suo centro storico e la sua area commerciale, questa è la meta ideale di gusto e stile per una città a portata di mano. È in grado di proporre servizi e trattamenti esclusivi. Dispone di
1 sala riunioni con connessione internet Wi-Fi gratuita, su una superficie totale di 30mq per un totale di 30 partecipanti, in grado di ospitare, seminari, meeting e coffee breaks offrendo le più moderne tecnologie e comfort, arricchito dalle proposte di menu personalizzati del ristorante, che è possibile concordare col Responsabile Prenotazione Meeting dell’Hotel. È privo di barriere architettoniche e con possibilità di parcheggio, a pagamento, presso il garage convenzionato adiacente all’albergo.
nel centro di Roma. Gli ambienti sono caratterizzati da un design ricercato ed essenziale e dotati di tecnologia all’avanguardia.
HOTEL Aris Garden È uno splendido hotel immerso nel verde e situato in posizione strategica, vicino l’aeroporto di Roma Fiumicino, l’Eur e la nuova Fiera di Roma, dotato di uno splendido giardino con piscina scoperta, vicino alla costa e i meravigliosi scavi di Ostia Antica. Mette a disposizione dei suoi ospiti 104 camere eleganti e 2 junior suite, dotate di ogni comfort e connessione Wi-Fi. È possibile usufruire di uno splendido Centro Sportivo con un’attrezzatissima palestra dotata di piscina coperta, sauna e bagno turco. Il centro congressi dispone di 4 funzionali sale meeting per un totale di 220 posti. L’hotel vanta inoltre un ottimo ristorante con menù di alta cucina: è dotato di un’ampia sala ideale per banchetti e ricevimenti che può ospitare fino a 250 invitati. È possibile realizzare eventi anche nel suggestivo giardino a bordo piscina, luogo ideale per festeggiare anniversari o per organizzare brunch di lavoro. C.C.
Hilton Garden Inn Rome Claridge È un elegante hotel quattro stelle nel cuore dei Parioli, centro finanziario e diplomatico di Roma, vicino ai Giardini di Villa Borghese e alla sua magnifica collezione d’arte. Vanta 93 camere e alcune splendide junior suite, contraddistinte da raffinato design, moderna tecnologia, e un piacevolissimo Centro Fitness, con palestra, sauna e bagno turco. Dispone inoltre di un Centro Congressi per una superficie totale di 220mq in grado di ospitare fino a 220 delegati, cornice ideale per convegni, conferenze stampa e raffinatissime sfilate 11-12 2015
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Sheraton Parco de’ Medici Rome Hotel Ambienti design e location green riacquistano qui una vera importanza, tanto da confermare l’Hotel romano come un punto di riferimento Mice insostituibile della Capitale
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bicato a pochi minuti dall’Aeroporto internazionale di Fiumicino, dal centro città, dal distretto congressuale dell’EUR e dalla Fiera di Roma, lo Sheraton Parco de’ Medici Rome Hotel è il luogo ideale per riunioni di lavoro, meeting, workshop e congressi dai grandi numeri, un autentico Resort immerso nel verde.
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Grazie alle sue oltre quaranta sale riunioni, ai grandi foyer, agli spazi aperti, fino ai ristoranti con terrazze che si affacciano sul vicino campo da golf, lo Sheraton Parco de’ Medici Rome Hotel offre diverse soluzioni per l’organizzazione di team building, incentive, convention, presentazioni prodotto, sfilate di moda, conferenze stampa, mostre e workshop, presentandosi come una location perfetta per ogni occasione, con le sue ampie sale piene di luce e le grandi vetrate che ne garantiscono la massima fruibilità. Inoltre, i suoi vasti spazi esterni e interni lo rendono anche il luogo ideale per una piacevole giornata nel verde, all’insegna del relax
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FOCUS ROMA
e del comfort, per ricaricarsi dallo stress della settimana.
Una vera oasi green per il congressista La struttura, disposta su 3 edifici, è il più grande branded Hotel d’Italia, con un’offerta d’eccezione sia per il turismo leisure che business. Le camere, 817, sono suddivise in diverse categorie: Superior, Chalet e Villini, Deluxe, Executive; Executive Deluxe, Junior Suites, Senior Suites e Presidential Suites. La maggior parte ha il parquet, alcune piccoli balconcini, patio o giardinetti. La vista è vasta e rilassante, molte affacciano sulle piscine, le aree comuni verdeggianti o sul campo da golf. Il complesso è una vera oasi per il congressista: oltre 40 sale multifunzionali – tra cui la bellissima Loggia dei Signori per assemblee e plenarie per oltre 550 persone a platea – tutte illuminate da luce naturale e dotate di attrezzature tecniche all’avanguardia. Le sale sono raggiungibili anche con accesso diretto e sono completate dal servizio di Business Centre con copertura wi-fi, ampi foyers, possibilità di spazi ristorativi nelle aree esterne, vasti parcheggi (fino a 2000 vetture). L’Hotel offre, inoltre, ampie soluzioni per l’organizzazione di team building, sia nei propri spazi che in città, attraverso percorsi personalizzati alla scoperta delle bellezze della Capitale.
friendly, una nuova concezione di spazio congressuale curata dallo staff, professionale e attento, con l’obiettivo di perseguire una filosofia di servizio innovativa e inclusiva. Qui gli ambienti, il design e la location green riacquistano vera importanza, tanto che oggi l’Hotel romano è un punto di riferimento Mice insostituibile della Capitale, complice una ristorazione d’alta classe che accompagna ogni happening, arricchita da una varietà gastronomica attenta ai prodotti a km 0. Un’idea vincente, quella di accostare gastronomia e business, fedele a quella filosofia di servizio e accoglienza che trova in questo hotel urbano una declinazione personalizzata e inimitabile, ideale per soddisfare ogni improvvisa voglia di spuntino, un’informale pranzo di lavoro o una cena romantica in un ambiente raffinato, o ancora perfetto per speciali cene di Natale aziendali e cenoni di Capodanno innovativi e divertenti. Inoltre, Sheraton Parco Rome propone, durante l’anno, un ricco calendario di eventi tutto da scoprire, come il Sheraton Paired, il Green Sunday Brunch e i menù regionali, accompagnati da un’attenta selezione di vini. C.C.
Gastronomia e business, per eventi al top Questi 5000 mq di aree meeting sono in realtà anche un luogo di incontro eco-
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Sheraton Roma Hotel&Conference Center Un Urban Business Retreat dinamico, un luogo di incontro ideale per vivere la Città fuori dalla solita routine, tra comfort e relax
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trategico, moderno, open air. Superati brillantemente i 30 anni di attività, lo Sheraton Roma è una struttura in continua evoluzione, di recente gratificata da un sapiente e ampio progetto di ristrutturazione durato tre anni, che ne ha migliorato i già alti standard di accoglienza, sia individuale che di gruppo, per soggiorni di lavoro e di piacere, confermandolo come un vero Urban Business Retreat posizionato strategica-
mente sull’asse che unisce la Capitale al suo quartiere più dinamico – l’EUR – al polo aeroportuale di Fiumicino. Immerso nel verde dell’EUR, quartiere residenziale e cuore d’affari della capitale, lo Sheraton Roma si presenta come un albergo estremamente funzionale ed elegante. Qui la filosofia è comfort e personalità, servizi e innovazione. E niente è lasciato al caso. Come il comodo servizio navetta ad orari, che oltre ad assicurare e facilitare i collegamenti con l’aeroporto e con il centro storico, è stato arricchito e ridisegnato per offrire agli ospiti un’esperienza eno-gastronomica e di shopping con fermate dedicate a viale Europa ed EATALY. Inoltre, a pochi minuti si trova la galleria di negozi di EURoma2, mentre a soli 30 e 50 minuti di auto, si possono raggiungere Castel Romano e Valmontone, due tra i più conosciuti outlets italiani per lo shopping.
Sweet Speeper Bed e spazi living dedicati L’albergo dispone di 640 camere, anche queste recentemente ristrutturate, tra cui
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12 Suite, 227 Camere Club, 401 Camere Superior. Tutte le stanze, per garantire il massimo comfort, sono dotate dell’inconfondibile Sweet Sleeper Bed® e offrono connessione Internet ad alta velocità e wifi. Situate ai piani più alti, le camere Club e le suite offrono servizi superiori con un’attenzione particolare ai dettagli. Agli ospiti Club è riservato l’accesso esclusivo al Club Lounge, ambiente rilassante che offre check-in e check-out dedicati, prima colazione continentale ed un servizio continuato di snack e bevande, tra cui i nuovi appuntamenti con il coffee&tea time e lo spritz time. Il Lounge dispone, inoltre, di una splendida terrazza con solarium ed offre una vista panoramica sul verde quartiere dell’EUR. Un confortevole salotto dove incontrarsi con amici o con i colleghi o semplicemente rilassarsi davanti al programma TV preferito.
Experience Excellence per meeting unici Ben 5000mq di nuovi spazi multifunzionali e terrazze con giardino, reinventati con uno stile contemporaneo dove predominano i colori caldi della terra, rendo lo Sheraton Roma Hotel uno dei più grandi hotel business in Italia. Tutte le sale sono situate sullo stesso piano, tra cui un salone principale di quasi 1400mq frazionabili in sezioni insonorizzate, in grado di ospitare qualsiasi tipo di evento fino ad un massimo di 2000 persone. Completano l’offerta ulteriori 23 sale, che possono ospitare oltre 600 persone. Agli spazi in-
terni, si aggiungono, come alternativa, quelli esterni. La terrazza a bordo piscina e la Piazzetta, circondati da un grande giardino, offrono un suggestivo scenario adatto ad ogni tipo di manifestazione. StarMeeting Concierge (SM), è il servizio esclusivo di assistenza e supporto per i partecipanti a riunioni e congressi.
Gourmandise e made in Italy: un connubio perfetto Tra le specialità gastronomiche da gustare al tavolo, fin dalla prima colazione come per il pranzo o la cena, fino a notte inoltrata, spiccano prodotti tipici regionali altamente selezionati e rivisitati in chiave moderna, creando piatti sfiziosi e innovativi pur se ispirati alla tradizione. L’AQVI, dopo un gradevole e attento restyling, si presenta con ambienti dal sapore più contemporaneo e moderno, quasi uno spazio-salotto che si protende verso l’esterno lungo la piscina e il giardino, creando un’area living particolarmente calda e accogliente. Tavoli e sedie di diverse forme, colori e misure si accostano, con studiati contrasti, a piccoli pouf dalle linee pulite e ad ampi divani nei toni della terra. Un ristorante dinamico dove gustare I piatti della tradizione culinaria romana ed italiana, impreziositi dalle eccellenze del Made in Italy ricercate dal nostro Executive Chef Fabio Colace. In linea con una filosofia di benessere a 360°, la struttura propone oltre alla piscina anche lo Sheraton Fitness Programmed by Core Performance, disponibile 24 ore al giorno, uno spazio fitness esclusivo dove allenarsi e restare in forma con attrezzature all’avanguardia che comprendono biciclette, chest press, manubri, panche di allenamento, leg curl, tapis roulant, ect. C.C. 11-12 2015
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Visconti Palace Hotel Top Mice location dell’ospitalità romana, nel quartiere di Prati, l’hotel inaugura una nuova stagione degli eventi con uno spazio polifunzionale ancora più appealing per concept e tecnologia
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ituato in posizione strategica, in via Federico Cesi – a pochi passi da Piazza di Spagna, San Pietro, vicino alla zona degli affari, della moda e dei locali e ben collegato con i mezzi pubblici – il Visconti Palace è tra gli indirizzi di punta dell’accoglienza Mice della Capitale. I suoi spazi, dal design cool e moderno, impreziositi da una collezione di opere di artisti contemporanei della scuola romana, sono ottimamente articolati e di gran-
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de respiro, perfetti per assecondare sia la convivialità, sia esigenze di privacy e di lavoro, grazie a comfort e tecnologie di ultima generazione. E, da oggi, a rendere il quattro stelle un indirizzo ancora più “in” per gli eventi in città c’è un nuovo spazio polifunzionale che amplia a 360 gradi le possibilità di utilizzo di questa location. Non più, quindi, solo congressi, convegni e board meeting. Ma anche eventi aziendali, party con Dj e musica dal vivo, cocktail e feste private.
Spazi design e hi tech con schermo TV 75 full HD e domotica su larga scala A guidare il restyling del centro congressi sono state l’innovazione tecnologica e la qualità dei materiali, in linea con gli standard delle top event location internazionali. Le pareti, in legno, sono completamente insonorizzate – si possono allestire dj set per party music, senza recare il minimo disturbo agli ospiti dell’hotel – e dotate di un sofisticato impianto audio a doppia performance che ottimizza la resa
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FOCUS ROMA OFFERTE SPECIALI
Per dare la possibilità di provare i suoi nuovi spazi, fino al 29 febbraio 2016, l’albergo propone due speciali pacchetti: l’Half Day Meeting Package (sala Meeting attrezzata con servizi audiovisivi e wi-fi, 1 coffee break, light buffet lunch – soft drinks, acqua, caffè inclusi – a partire da 65 euro a persona, e il Full Day Meeting Package (con 2 coffe break), a partire da 75 euro a persona.
acustica. Per i pavimenti è stato scelto un rivestimento in tatami che esalta la luce e l’ariosità dell’ambiente. Questo concept ha ispirato anche il resto del decor: sedie in ecopelle e acciaio, tavoli chiari senza tovaglie. E, poi, dotazioni rigorosamente top di gamma come i videoproiettori Christie 4500 ansi lumen, e un nuovissimo schermo TV 75” Full HD nella Sala Cavour. A massimizzare la funzionalità c’è infine la domotica. Tramite tablet si possono regolare colore e intensità delle luci a perimetro (gli spazi sono dotati di Impianto ‘Smart Lighting’ per illuminazione architetturale e illuminazione spettacolo), climatizzazione, volume del sonoro, e si possono gestire il videoproiettore e i layout di allestimento: per esempio se si vuole un faretto puntato sull’oratore ed il resto al buio. Inoltre, attraverso la piattaforma di “Digital Signage”, è possibile aggiornare istantaneamente le informazioni sugli eventi che si tengono nelle sale attraverso i monitor collocati esternamente. L’intero centro è dotato di rete cablata in fibra ottica strutturata e rete wireless.
SALE MEETING CON FOYER E INGRESSO INDIPENDENTI CON SORPRESA AL 7 PIANO
Grande comodità offerta alle aziende è quella di poter disporre di due sale modulabili – la Cavour e la Visconti – entrambe con accessi autonomi e dotate di proprio foyer in grado di accogliere complessivamente fino a 180 persone. Per piccole riunioni, si possono utilizzare invece le sale Farnese, Colonna, Valadier e Virgilio. Welcome drink, coffe break e pranzi si possono organizzare anche nel bel patio all’aperto, con fontana e ombreggiato da una copertura a vela. Ma la vera sorpresa è il 7th Heaven Private Office, una chicca per meeting di prestigio, con un grande tavolo ed un’area salotto, collegata ad una terrazza VIP privata con vista. A disposizione, infine, un ottimo servizio di catering interno con menu personalizzabili.
SOGGIORNI CHIC&RELAX
Il comfort è massimo anche nelle 240 camere, ampie e silenziose, tutte dai freschi colori fashion, che comprendono junior suite e one bedroom suite. Al settimo piano, il fiore all’occhiello è la grande terrazza a forma triangolare: ben 400 mq utilizzabili per coffe beak e cocktail. E, nella bella stagione, la terrazza del Roof Seven Bar si trasforma in punto di ritrovo cittadino di tendenza, grazie ai suoi barbecue serali, ormai un must dell’estate romana. L’hotel dispone infine di una palestra con macchinari Technogym e di un garage.
Insomma, al Visconti Palace la next generation degli eventi è cominciata e sta già portando ottimi frutti. A poco tempo dall’inaugurazione del nuovo spazio polifunzionale, l’hotel ha infatti visto aumentare considerevolmente le prenotazioni da parte di primarie società farmaceutiche, multinazionali europee e società cinematografiche. P.T. 11-12 2015
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UNA NUOVA LOCATION PER EVENTI
Fidenza Village Il villaggio dello Shopping – a un’ora da Milano e Bologna, dove fare acquisti a prezzi ridotti sino al 70% – apre le porte della Lounge, quale spazio per eventi, celebration e meeting Coniugare lavoro e piacere, in una sola giornata si può, e si può fare alla grande. Al Fidenza Village – uno dei Villaggi di Value Retail, tra le più importanti shopping experience di lusso in Italia, a un’ora da Milano e Bologna e a 20 chilometri da Parma – il mondo corporate trova oggi una destinazione all in one per eventi, incentive e meeting all’insegna del fashion. Con tante sorprese e iniziative vantaggiose tutto l’anno. A cominciare da una nuova location, la Vip Lounge: uno spazio design, luminoso e attrezzato con le migliori tecnologie, in grado di accogliere fino a
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novanta persone, dove è possibile organizzare ogni genere di evento e di happening, inclusi cene e cocktail, e che, all’occorrenza, può essere usato semplicemente come area relax per gustosi break: il catering è davvero eccezionale. Al corporate è dedicato inoltre un programma ad hoc che include agevolazioni, proposte esclusive e servizi personalizza-
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UNA NUOVA LOCATION PER EVENTI FIDENZA VILLAGE, IL PARADISO DELLO SHOPPING
bili. Tutto questo è stato presentato, lo scorso settembre, durante la prima edizione del Corporate Days, evento che rientra nelle tante iniziative speciali pensate per le aziende aderenti al programma. Per l’occasione, i partecipanti hanno potuto approfittare della promozione Only for you offer – che prevede sconti sino al 30% sul prezzo outlet in oltre 50 boutique e servizi come l’accesso alla Vip Lounge con cocktail di benvenuto permanente – e hanno potuto fare acquisti a mani libere: le shopping bag, lasciate direttamente nelle boutique, sono state prelevate e consegnate ai rispettivi proprietari dal personale incaricato. Ma per le aziende le sorprese non finiscono qui. «Chi aderisce al Corporate Program», spiega Rossana Iezza, Corporate Sales Representative di Fidenza Village «gode di notevoli vantaggi. Per esempio, gli organizzatori di meeting possono beneficiare di riduzioni delle tariffe di affitto degli spazi e dei servizi di ristorazione, nonché di condizioni riservate per l’acquisto di Gift Card, carte prepagate personalizzabili deducibili dal reddito d’impresa e utilizzabili per premiare o incentivare il proprio team e i clienti. I dipendenti delle aziende che partecipano al programma hanno invece la possibilità di fare acquisti tutto l’anno con uno sconto del 10% sul prezzo outlet, percentuale di risparmio che triplica in speciali occasioni.
A Fidenza Village si trovano i migliori marchi della moda e dell’homewear, con una selezione esclusiva di brand italiani e internazionali a prezzi ridotti fino al 70%, sul prezzo retail consigliato, sette giorni su sette, tutto l’anno. Fiore all’occhiello i servizi di ospitalità per accogliere la clientela italiana e internazionale: Shopping Express® giornaliero dal centro di Milano, un Centro Informazioni Turistiche, un servizio spedizioni in tutto il mondo, Hands-free Shopping per acquistare comodamente senza pensare all’ingombro delle shopping bage un servizio di personal stylist su prenotazione. Non mancano neppure ristoranti, caffè e botteghe gastronomiche. E, da ora, c’è anche lo spazio tutto dedicato al business, la Vip Lounge. E, per chi volesse fermarsi per più di un giorno, sono diverse e ricche le proposte per andare alla scoperta della terra dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, nel cuore della Food Valley, tra la tipica enogastronomia e i luoghi d’arte e cultura. Si possono visitare l’Academia Barilla, le Terre Verdiane, ma si possono organizzare anche soggiorni wellness alle Terme di Salsomaggiore e Tabiano o serate culturali al Teatro Regio di Parma.
Ed anche raggiungere il Villaggio diventa più vantaggioso: lo Shopping Express – il servizio trasporto di lusso che collega tutti i giorni il centro di Milano a Fidenza Village – verrà proposto a metà prezzo. P.T.
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LA LOCATION DEL MESE
JW Marriott Venice Un’isola privata, tra wellness e relax
Due ulteriori riconoscimenti internazionali, a pochi mesi dall’apertura: la GOCO Spa Venice del JW Marriott Venice Resort & Spa è stata premiata come “Best for the Wow Factor” e “Best for Beauty and Anti-Aging” agli Spafinder Wellness Travel Awards 2015, i prestigiosi premi per hotel, resort, destinazioni e Spa retreat che offrono le migliori esperienze wellness del mondo. «Siamo assolutamente entusiasti di questi premi e siamo felici che le nostre proposte siano state premiate da una realtà così prestigiosa», spiega Giorgia Bogoni, Spa Director di GOCO Spa Venice. «Vincere questi due grandi premi a pochi mesi dall’apertura è un vero onore. È bello vedere riconosciuto il nostro impegno, che permette di offrire ai nostri clienti esperienze Spa uniche». La GOCO Spa del JW Marriott Venice Resort & Spa è la più grande di Venezia e vanta una magnifica posizione all’interno dell’isola privata Isola delle Rose, dove sorge il resort. Ospitata in un elegante edificio del XX secolo, completamente ristrutturato e riconvertito, la GOCO Spa si apre direttamente sull’acqua e dispone di otto cabine per
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trattamenti individuali con vista sulla laguna e due beauty room, oltre a una suite per luxury treatment esclusivi. Una sauna finlandese, una bio-sauna, un hammam tradizionale e una grande piscina coperta riscaldata si estendono attraverso una grande sequenza di vetrate scorrevoli che completano l’esperienza Spa. Lezioni di Yoga, meditazione e esercizi olistici sono organizzati nei giardini dell’hotel e nel parterre in legno, i cui spazi possono essere utilizzati per attività di team building e per accogliere cocktail sera-
li. I giardini della spa infatti – nel loro susseguirsi di spazi eleganti e ricercati, impreziositi dalla presenza di una vera da pozzo veneziana e aree relax – ben si prestano ad accogliere lezioni di yoga di gruppo, nonchè cocktail e aperitivi a bordo laguna. Le aree esterne ed interne, su richiesta anticipata, possono essere infatti privatizzate per organizzare dei cocktail all’aperto completamente personalizzati e di livello, fino ad un massimo di 150 persone. L.S.
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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
Amoretti SpA Specialità alimentari Azienda a conduzione familiare con oltre 60 anni di storia, oggi seleziona e distribuisce prodotti e specialità alimentari a strutture ricettive e ristoranti lungo tutta la Penisola Una piccola impresa familiare diventata grande: la Amoretti, oggi azienda specializzata nella scelta e nella fornitura di prodotti alimentari e specialità regionali, nazionali ed estere al settore turistico e ricettivo italiano, inizia la sua storia nell’Ottocento, quando la famiglia avviò la sua prima attività di produzione e commercio di salumi in quella che ora è definita come la Food Valley italiana, l’area emiliano-romagnola. Il successo di questa iniziativa stimola le generazioni successive a tentare di ingrandirsi, proponendo sul mercato italiano dell’immediato dopoguerra (siamo nel 1948) un’assoluta novità: la selezione e la distribuzione di alimenti freschi e conservati, insieme a una nutrita scelta di materie prime, ad alberghi e ristoranti. Questa idea – per l’epoca pioneristica – si rivelò vincente e oggi, dopo oltre 60 anni, la Amoretti continua a fornire migliaia di prodotti in tutte le regioni italiane, con conse-
Un servizio di qualità a 360 gradi
Oltre a proporre diverse specialità alimentari in esclusiva e a selezionare – nel caso di prodotti che subiscono una preparazione – le migliori soluzioni sul mercato, l’impegno della Amoretti punta sulla qualità del servizio, che deve essere non solo sempre puntuale e affidabile, ma anche a 360°. Il cliente viene infatti seguito in tutto il percorso di scelta dei prodotti, sia attraverso la ricerca degli alimenti richiesti ad hoc o la proposta di nuove specialità per andare incontro alle esigenze espresse, sia nella creazione di menu tailor made e di carte dedicate a speciali occasioni o ricorrenze.
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gna entro 12/24 ore dall’ordine e una consulenza a tutto tondo che
Un paniere ricco di cose buone
accompagna la distribuzione vera e propria. G.G.
Negli oltre 60 anni di sviluppo dell’attività, il paniere dei prodotti Amoretti si è ampliato notevolmente, fino a raggiungere oggi più di 8 mila referenze disponibili per la distribuzione. Si passa dai cibi freschi e inscatolati a tutte le diverse tipologie di alcolici (vini, birre, spumanti e champagne, di provenienza nazionale o estera), dai prodotti DOP alle specialità internazionali (come pesce e molluschi, patè e salse, spezie e dolciumi). Non manca poi una sezione dedicata alle produzioni del territorio in cui la Amoretti è nata e cresciuta: salumi, formaggi e olio, per esempio, sono di provenienza locale, e in particolare dell’area emiliana e ligure, accanto a quella con i migliori prodotti esteri, dal salmone scozzese ai formaggi d’Oltralpe e alle terrine di fois gras.
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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
Consorzio Seaman
Attivo a 360 gradi nella consulenza e partnership di gestioni alberghiere, la società integra i servizi con professionalità di alto profilo
Si dice outsourcing, ma esternalizzare i servizi non vuol dire escluderli dalla gestione di una struttura, in particolare quella alberghiera. Ne è convinto Alessandro Cetti, general manager del Consorzio Seaman (foto), una società costituita nel 2013 dalla fusione di esperienze decennali dalle imprese costituenti, maturate nei settori dei servizi alle imprese e nei servizi di supporto alla gestione integrata di strutture pubbliche e private. Quattro i soci fondatori, professionisti affermati: oltre a Cetti, Andrea Coccia, Sergio Rondina e Amedeo Farina. «Il nostro intento», conferma Alessandro Cetti, «è offrire, sia a enti pubblici
che privati, e più di recente a grandi strutture alberghiere, una varietà di servizi di alto livello a costi competitivi e in tempi davvero ristretti. Siamo tutti professionisti con un background nel settore molto forte, un capitale di esperienze preziose che messo insieme fa la differenza. L’idea del consorzio è nata infatti per rispondere alle evoluzioni imposte da un mercato oggi dinamico e profondamente cambiato rispetto al passato. L’obiettivo di fondo del Consorzio è quello di offrire un “global service”, liberando il committente dal doversi affidare a più ditte e offrendo la trasparenza del rapporto con un unico interlocutore dotato di una organizzazione multifunzionale. L’esperienza e il know-how tecnologico, le capacità professionale e l’operatività sinergica caratterizzano il nostro approccio come un prezioso mosaico di preparazione tecnica e amministrativa, capace di assumere il ruolo di interlocutore esclusivo e risolutore di ogni incombenza del committente».
Partner affidabile, gestione al top Il Consorzio Seaman, grazie all’impiego di risorse umane qualificate, all’efficienza, alla flessibilità organizzativa e all’utilizzo
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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ COOPERARE AIUTA A CRESCERE
di risorse strumentali d’avanguardia, può proporre ai propri clienti programmi personalizzati e ben calibrati sulle specifiche esigenze. «In questi anni», continua Alessandro Cetti, «abbiamo acquisito esperienza nel settore alberghiero collaborando con grandi strutture come il Navona Palace, il Venetia Palace, il Trevi Palace e il Best Western Tor Vergata a Roma. Il nostro intervento può spaziare dal semplice servizio di outsourcing, per esempio per l’allestimento e pulizia delle camere e delle zone di passaggio, per il servizio di reception al desk, per i servizi di prima colazione, facchinaggio o movimentazioni merci e così via, fino ad uno step più elevato di professionalità. La nostra dinamicità ci permette di essere un partner affidabile nella consulenza della gestione dell’hotel, sia ordinaria che legata ad eventi particolari, fino a garantire una gestione in completa autonomia e a 360° dell’intera struttura. Per questo abbiamo studiato una strategia di formazione fortemente selezionante, che ci permette di attingere a molteplici profili professionali in massima sicurezza, garantendo un servizio ineccepibile. Il nostro ufficio seleziona personale può proporre pacchetti di formazione da una settimana a due mesi per le figure quadro, come direttori vendite o general manager, che prevedono dove necessario anche una fase di affiancamento in struttura. Tenga presente che, a differenza di altre strutture, da noi non c’è obbligo di iscrizione».
Dinamicità e collaborazione Un servizio completo quindi che va a coprire anche settori e professionalità in crescita negli Hotel, come il food&beverage o l’art design. «Il valore aggiunto del consorzio è la dinamicità delle aziende coinvolte. Con Fabio Brandoni di Arredo Prof. Srl, per esempio siamo in grado di fornire grandi impianti per cucine professionali, palestre, spa e centri benessere, non solo con una progettazione di design personalizzata ma anche con servizi di consulenza per l’ottimizzazione energetica. Con Paul George Deutsch, invece, gallerista e esperto d’arte, siamo in grado di fornire opere artistiche, tele e complementi di arredo classico e contemporaneo sia a breve che a medio termine con possibilità di riscatto. Grazie alla vastità
Ecco i numeri del Consorzio Seaman: • anno di costituzione 2013; • circa 20 società consorziate in continuo aumento; • fatturato del gruppo circa 20.000,000 di euro • dipendenti in forza stabile 997 • dipendenti addetti alla logistica interna 27 • ufficio legale interno composto da 4 legali • 15 ispettori della qualità in tutta Italia
dei servizi offerti dal nostro consorzio – conclude Cetti – siamo in grado di portare a termine ogni tipologia di gestione, soprattutto con un alto rapporto qualità prezzo e con un elevatissimo e positivo feed back di gradimento da parte della nostra clientela. Inoltre svolgiamo una attività, a nostro avviso importantissima, che interessa il risparmio energetico e nel contempo un corretto ed ottimale utilizzo della illuminazione delle strutture e delle camere, esaltando tutti gli eventi e riunioni che l’attività alberghiera svolge di routine, prestando massima attenzione all’impatto audiovisivo. Responsabile della domotica è Roberto Lamponi». C.C.
Dinamica e professionale la gamma dei servizi offerti dal Consorzio Seaman, grazie anche ad una strategia di formazione del personale che garantisce molteplici profili. Sotto il titolo, il GM Alessandro Cetti
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Luce fredda,
il futuro dell’energia Una qualità di illuminazione superiore a qualsiasi altro diffusore, che elimina le radiazioni nocive. È la proposta innovativa e green di OGE, azienda certificata TUV con un’offerta di soluzioni personalizzate di risparmio energetico anche per hotel e centri congressi «Le sfide dell’economia impongono un continuo rinnovamento e, per restare al passo con i tempi, è necessario aggiornarsi a partire dai settori più strategici come l’energia elettrica e gas». Spiega Ferdinando Rossi, che con la sua struttura, la OGE srl, sta affermando una filosofia di risparmio energetico di largo respiro, che guarda al futuro. «Molte aziende», continua Rossi, «hanno capito che monitorare i consumi primari riduce i costi e migliora la produttività. L’Italia è uno dei paesi in Europa, dove la liberalizzazione del mercato dell’energia è stata particolarmente spinta: oggi è possibile cambiare con estrema facilità i fornitori di luce e di gas, e sul mercato non mancano le offerte da parte dei più grandi player internazionali». L’Azienda può quindi scegliere tra una moltitudine di offerte e di fornitori e trovare la migliore soluzione per i propri consumi. «La scelta non è sem-
pre semplice poiché non esiste l’offerta migliore. Esiste l’offerta più adatta alle proprie personali abitudini di spesa. Conviene quindi, prima di scegliere di cambiare fornitore, analizzare con cura i propri consumi e gli orari ai quali si utilizzano gli apparati a più alto consumo ed essere pronti a rivedere le proprie abitudini in funzione delle migliori opportunità. La spesa dell’energia elettrica o del gas può essere sì ridotta cambiando fornitore, ma può essere maggiormente ottimizzata modificando le abitudini di consumo, sostituendo gli apparati più vecchi con nuovi».
Lampade a catodo freddo La lampada a “catodo freddo” raggiunge un importante traguardo nella diffusione della luce artificiale, garantendo una qualità di illuminazione superiore a qualsiasi altro diffusore, eliminando quasi totalmente l’emissione di radiazioni nocive alla pelle e agli occhi, quali raggi UVB e carbonio. La certificazione TUV ottenuta a garanzia di qualità e sicurezza, permette di proporre l’utilizzo delle lampade in qualsiasi situazione edilizia: grandi strutture con hotel ed alberghi, centri congressi, sale fitness, come fabbriche e scuole nonché private abitazioni. Insomma, un utilizzo universale. Questa tecnologia è stata scelta da OGE proprio perché innovativa ed ecosostenibile. «La nostra idea di consulenza energetica», racconta Rossi, «è una proposta economica green che guarda lontano, un’idea di investimento che produce positivi effetti di mercato soprattutto sulla lunga distanza, con un occhio di riguardo per la salute».
I vantaggi Ma quali sono i vantaggi che si hanno utilizzando una tale lampada? Prima di tutto
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una vita molto lunga, oltre 100.000 ore per il tubo a catodo freddo in confronto alle 6.000 ore della lampada fluorescente e alle 1000 ore della lampada incandescenza o 30.000 ore di un led. Le frequenti accensioni e spegnimenti accorciano la vita delle lampade tradizionali, ma non interferiscono nella vita delle lampade a catodo freddo. Utilizzando la lampada si risparmiano almeno 6-8 lampade fluorescenti e quindi si risparmia anche in manutenzione. Poi un risparmio reale di energia. Per emettere la stessa quantità di luminosità, la lampada che ha maggior efficienza richiede meno potenza. Poiché l’efficienza delle lampade a catodo freddo è più alta delle fluorescenti lineari e compatte, il consumo è quasi la metà. Ne consegue che il maggior costo di acquisto viene recuperato nel giro di 10-12 mesi, in base all’utilizzo. Tutto questo risparmio si aggiunge a quello relativo all’acquisto di meno lampade e manutenzione. Infine e da non sottovalutare, il taglio dei raggi UV-B e dell’emissione di mercurio, che possono portare numerose malattie e indebolire le difese dell’organismo, e l’assenza di sfarfallio durante il funzionamento, quindi maggiore protezione degli occhi. «Le lampade a catodo freddo sono facilissime da collegare», conferma Rossi, «visto che il tubo ha un inserimento fisso direzionale, per evitare shock elettrici. Quindi: risparmio di tempo, risparmio di materiale e facilità estrema di cablaggio».
dei consumi del cliente e consigliare la tipologia di tariffa più adatta alle proprie esigenze. Lo staff dedicato dell’azienda aiuta il cliente a scegliere le migliori offerte sul libero mercato, confrontare i costi sostenuti dal cliente con quelli ottenibili in futuro, aggiornare le tariffe anche durante l’anno nel caso dovessero diminuire. Un rigoroso programma di risparmio sull’energia elettrica e gas,con conseguente mix delle opzioni migliori, sempre in relazione alle singole realtà, consente alle strutture ricettive di ottimizzare costi e risorse in modo permanente. «È importante quantificare al cliente il risparmio ottenuto», conclude Rossi, «e i benefici reali di una consulenza sul risparmio di gas ed energia elettrica. Ottimizzare i processi produttivi vuol dire essere sempre competitivi sul mercato e all’avanguardia sulle soluzioni di alta tecnologia per il risparmio energetico». C.C.
Un’offerta flessibile per ogni esigenza Il servizio di consulenza offerto dalla OGE srl consente di verificare la distribuzione
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Pedersoli La firma di biancheria pregiata che non può mancare in un Grand Hotel Mezzo secolo di storia e un parterre di clienti che annovera i grandi templi dell’ospitalità internazionale, come il Principe di Savoia e il Mandarin Oriental di Milano, solo per citarne un paio. Quella di Martino Pedersoli è un’avventura imprenditoriale made in Italy di grande successo, cresciuta negli anni grazie a un know how eccellente capace di evolversi nella ricerca continua dell’innovazione e della qualità: l’azienda,oggi leader nella fornitura di biancheria pregiata per alberghi di alta gamma,vanta stabilimenti tecnologicamente tra i più all’avanguardia e particolarmente attenti anche all’ambiente, soprattutto per quanto riguarda il controllo dei consumi energetici e le immissioni nell’atmosfera. L’ecosostenibilità è infatti un tema da sempre molto sentito dal titolare Martino Pedersoli che ha dichia-
Un’azienda ecofriendly attenta alla salute Il Gruppo Perdersoli si distingue per la duplice attenzione nei confronti della salute e dell’ambiente. Vanta infatti la certificazione UNI EN 140652004 per la qualità igienica e utilizza centrali termiche con efficienza certificata al 97%, essiccatori di ultima generazione, che consentono una riduzione di combustibile del 30%, e sistemi di riciclo dell’aria calda prodotta dai bruciatori del 100%. L’azienda possiede inoltre innovativi sistemi di recupero del calore. L’attenzione all’ambiente si esplica anche attraverso l’impiego di prodotti detergenti a base di sapone naturale, la riduzione del materiale plastico per imballo e il minor utilizzo possibiledelle risorse naturali: l’acqua primaria viene riciclata e le acque di scarico sono sottoposte a continui controlli.
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Il LinoVivo che veste le camere degli hotel più belli del mondo Fiore all’occhiello della produzione Pedersoli, la collezione LinoVivo è stata realizzata ad hoc con tessuto di puro lino di eccellente qualità, sapientemente trattato per essere gradevolmente avvolgente a contatto con il corpo e alleviare la tensione muscolare, favorendo il buon sonno. LinoVivo è anallergico, antistatico e traspirante. Tra le catene che “vestono” Pedersoli, ci sono Villa d’Este, Starwood, Four Seasons, Rocco Forte, Hilton, Accor, NH Hoteles, Ata Hotels, Bulgari.
rato: «il contesto naturale in cui viviamo è un patrimonio comune da preservare e da consegnare il più integro possibile alle generazioni future». Ecosostenibilità che in “casa” Pedersoli fa rima con bellezza, confort e igiene: i piumini e i sovrapiumini oltre ad essere belli, sono anche igienicamente sicuri al 100%, così come lo sono tutti gli altri capi dell’esclusivo brand, quelli in lino in primis. «Perché», ricorda l’imprenditore, «dormire in un corredo di puro lino non è solo un
“lusso”. È soprattutto un prendersi cura del proprio benessere». Con il marchio brevettato in esclusiva mondiale “LinoVivo” – frutto di un’innovativa lavorazione che mantiene integre nel tempo le virtù della fibra, addirittura migliorandone il livello di comfort – l’azienda ha messo, dunque, a disposizione degli alberghi un valore aggiunto, capace di fare la differenza in termini di qualità del servizio offerto ai propri ospiti. P.T.
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Cantina di Santadi
Appena premiata con l’Oscar del Vino 2015, questa azienda del Sulcis ha trasformato la passione per il vino nello strumento di diffusione di una forte identità territoriale anche in Paesi molto lontani
Da sin. Raffaele Cani, direttore commerciale e Antonello Pilloni, presidente di Cantina di Santadi
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Miglior azienda vinicola secondo Bibenda, Fondazione Italiana Sommelier e Centro Internazionale per la Cultura del Vino e dell’Olio, Cantina di Santadi ha aggiunto quest’anno alla sua bacheca di premi anche l’Oscar del Vino 2015, assegnatole per il Terre Brune 2010, l’etichetta simbolo di questa azienda nata oltre 50 anni fa da un progetto cooperativo nell’area del Sulcis sardo. «Il riconoscimento ci è giunto come una gradevole sopresa, che sottolinea la continuità del nostro lavoro e la forte identità territoriale dei nostri prodotti. L’impronta cooperativa che abbiamo fin dalla nascita dell’azienda significa infatti – e innanzitutto – che il vino è per noi an-
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che strumento di diffusione di un territorio e delle sue eccellenze» racconta il direttore commerciale Raffaele Cani.
Verso nuovi mercati L’Asia, e in particolar modo l’Estremo Oriente, rappresenta per la Cantina uno dei mercati emergenti in ambito vinicolo. Paesi come il Giappone e, più di recente, la Cina, guardano all’Occidente non solo come a un partner commerciale, ma anche come a un territorio da esplorare nelle sue tradizioni enogatronomiche e nei suoi sapori. Una nuova generazione di giovani educati spesso all’estero o che hanno avuto modo di visitare Paesi lontani, con una crescente capacità di spesa, è il motore di un vero cambiamento culturale in atto, cambiamento che porta con sè anche un rinnovato interesse per le espressioni più autentiche del Vecchio Mondo, come appunto la sua cucina e i
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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ I VINI DEL SULCIS
Il Sulcis, nell’area sud-occidentale della Sardegna, è un territorio in cui si trova una grande varietà di cultivar, caratterizzati da alta qualità delle uve e da un’identità precisa, lontana da ogni forma di standardizzazione. La varietà che spicca su tutte è il Carignano, che rappresenta la bandiera della Cantina. Nelle sue diverse versioni, rosato, base, riserva e superiore, tutte a Denominazione di Origine Controllata e classificate tra le “Eccellenze”, ha raccolto diversi premi e riconoscimenti, gli ultimi in ordine di tempo attribuiti al Terre Brune 2010, un vino dal color rubino intenso, con note complesse, per un gusto ricco e morbido. Solo quest’anno il Terre Brune ha conquistato i 5 grappoli dalla Guida Bibenda, i 3 bicchieri dalla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e le 3 stelle dalla guida I vini di Veronelli. Accanto a questo la Cantina imbottiglia anche i prodotti di altri cultivar, come Nasco, Nuragus e Vermentino. Proprio il Vermentino è alla base dell’ultimo nato in casa Santadi, uno spumante di elevata qualità e piccoli numeri, che racconta il territorio in una raffinata versione delle classiche bollicine.
suoi vini. «Se il Giappone è per noi ormai un mercato consolidato, la Cina rappresenta il futuro. Stiamo quindi lavorando per aprire contatti e far conoscere i nostri prodotti, ambasciatori innanzitutto dei vini sardi, ma in generale portatori di una nuova cultura del vino». Una cultura che, per quanto nuova per questi Paesi, è profondamente legata alle tradizioni: Cantina di Santadi nasce da un progetto cooperativo ancora oggi alla base della sua organizzazione, fondata sul lavoro di circa 200 produttori locali e su una materia prima coltivata entro il limitato diametro di 30 km dalla sua sede. A dare forma e slancio a questo progetto è stato un nuovo gruppo dirigente, arrivato negli anni Settanta e guidato dal Presidente Antonello Pilloni, con la collaborazione di un enologo di fama internazionale come Giacomo Tachis. Su sua indicazione dagli anni Ottanta è cambiata l’impostazione del lavoro sia in vigna che in cantina e si è passati dalla produzione di vino sfuso a quella di etichette di alta qualità, imbottigliate e proposte su mercati sempre più ampi. Da allora il protocollo Tachis è alla base del-
le attività quotidiane della Cantina, così come lo è la sua visione complessiva di produzione vinicola che punta sull’identità territoriale e rifiuta ogni tentativo di massificazione. Testimone privilegiato di questa scelta è il Terre Brune, la cui prima annata è stata il 1984 (primo vino barricato in Sardegna) e che è ancora oggi il vino simbolo della Cantina. P.T. 11-12 2015
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Hotel Volver Il networking d’eccellenza che dà valore aggiunto all’hotellerie potenzia il proprio ufficio marketing, puntando a nuovi obiettivi strategici
cato, potenziando proprio l’ufficio marketing per raggiungere muovi obiettivi strategici. «Si tratta di traguardi scelti per fare del gruppo ancora una volta una realtà capace di anticipare i trend del mercato. Rafforzeremo in particolare le alleanze con i partner e punteremo a valorizzare l’ingresso di nuove collaborazioni».
Sono passati pochi anni da quando il progetto Hotel Volver ha assunto la sua forma definitiva. «In breve tempo siamo diventati sul mercato uno dei più innovativi aggregatori di eccellenze imprenditoriali per il settore dell’hôtellerie», spiega il direttore marketing Vincent Spaccapeli. «Forti della nostra esclusiva vocazione alberghiera, fin da subito abbiamo rappresentato un’anteprima di quello che lo scenario dell’ospitalità stava pian piano diventando. Il settore si è così arricchito di un profilo dinamico con una visione contemporanea e vivace». E in tutto ciò l’ufficio marketing, di cui Spaccapeli è da tempo uno dei principali responsabili, è stato senz’altro un perno strategico determinante: «Vuoi per l’ingresso di figure giovani e provenienti da settori diversi, vuoi per l’audacia delle strategie fin da subito sposate dalla proprietà. La selezione di tanti par-
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tner operativi e consulenziali, rigorosamente vagliati per il profilo etico e professionale prima ancora che per il volume d’affari, ha reso l’idea del nostro brand vincente e soprattutto forte di un network di imprese senza pari».
Nuovi partners Oggi Hotel Volver ha deciso perciò di rilanciare la propria sfida al mer-
È il caso, per esempio, di “Soluzioni per te”: «Ci consideriamo un’azienda ad alto contenuto etico», racconta uno dei soci fondatori del nuovo partner di Hotel Volver, Stefano De Longhi, che così illustra la mission della propria compagnia: «Quasi nessuno in Italia paga le tasse sui rifiuti correttamente a causa delle infinite altalene legislative degli ultimi anni. Noi analizziamo, a titolo gratuito, la posizione dei nostri clienti e avviamo un percorso di recupero delle eccedenze pagate negli ultimi cinque anni, con un procedimento professionale impossibile da espletare per i privati. In alcuni casi parliamo anche di cifre di centinaia di migliaia di euro. Le leggi ci sono, basta saperle applicare». A.M.
NUOVI UFFICI E DUE NEW ENTRY NELLO STAFF
Alle grandi novità in vista si aggiunge anche l’apertura dei nuovi uffici in via Serbelloni, nella cosiddetta roccaforte milanese del palazzo del Turismo. «Tutte notizie che non possono passare inosservate», conclude Spaccapeli, «così come non si possono non citare le due nuove marketing manager Alessandra Ravasi e Justine D’Angelo, il cui ruolo sarà quello di occuparsi delle attività legate all’anima operativa e innovativa dei partner di Hotel Volver». Lo stesso Spaccapeli, come detto neo direttore marketing, avrà infine il compito di disegnare le strategie del 2016, per «una squadra e dei partner che restano un esempio di forza e creatività per questo settore. Ci aspettiamo, e promettiamo, grandi cose».
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a cura dell’avvocato Roberta Borghini
IL PARERE DEL LEGALE
Sconsiglio della Farnesina? Rimborso totale del viaggio A fronte del progressivo deterioramento del quadro generale di sicurezza, è comprensibile che molti viaggiatori siano in allarme e non affrontino la partenza col dovuto entusiasmo. In questi casi è saggio affidarsi al Ministero degli Affari Esteri che, grazie ad un monitoraggio costante della situazione internazionale, sconsiglia di recarsi nel-
le località in cui si registra un clima di instabilità e turbolenza. Ma cosa succede se un turista, a seguito di un warning della Farnesina, decide di annullare il proprio viaggio? La prima pronuncia ufficiale sull’argomento viene dal Giudice di Pace di Bergamo che ha intimato ad un noto tour operator di restituire l’intera somma percepita dal cliente per la vacanza non fruita, senza l’applicazione di penali. La sentenza riguarda un consumatore che, il 10 agosto 2013, aveva prenotato per sé e la propria famiglia un pacchetto turistico con destinazione Sharm El Sheikh, versando l’importo totale di euro 2.515,40. Pochi giorni dopo, il 16 agosto, il Ministero degli Esteri aveva emesso uno “sconsiglio” sull’intero Egitto, a causa dei disordini che avevano investito il paese. Alla famiglia che aveva ragionevolmente deciso di rinunciare al viag-
gio veniva rimborsato l’importo versato, dal quale però veniva trattenuta la somma di euro 441,00 quale quota associativa e di gestione pratica. Il giudice ha dato pienamente ragione ai turisti, precisando che “...la norma (ndr del Codice del Consumo), nella sua tassatività e stringatezza, non ammette nessuna trattenuta a compensazione dell’attività espletata dalla convenuta (ndr: tour operator) per il pacchetto turistico o per il pagamento di cosiddetta quota a saldo di chissà quale associazione” (9 giugno 2014). Sulla scia della prima pronuncia bergamasca, anche il Giudice di Pace di Bologna, sempre in occasione della grave instabilità politica egiziana e del conseguente “avviso” della Farnesina dell’agosto 2013, ha stigmatizzato come “prassi commerciale non corretta” il rimborso parziale di quanto versato in caso di cancellazione del viaggio prima della partenza per qualsiasi motivo non correlato a colpa del turista. Il senso fatto palese dal tenore letterale dell’art. 42 del Codice del Turismo, infatti, è “quello della integralità del rimborso dovuto al turista incolpevole come si
evince dalla locuzione gli è rimborsata ... la somma di danaro già corrisposta che indica con estrema chiarezza il complesso delle somme versate al tour operator a qualsiasi e sotto qualsivoglia denominazione” (sentenza n. 1783/2015 del 5 marzo 2015). L’allarme è di diversa natura e la vicenda si svolge all’altro capo del mondo, ma analoghe sono le conclusioni cui è giunto il Giudice di Pace di Catania. In questo caso, lo “sconsiglio” della Farnesina del 10 agosto 2010 riguardava il forte inquinamento atmosferico di Mosca, città colpita da violenti incendi, raccomandava “di non permanere a lungo all’aria aperta, di bere molta acqua, di indossare mascherine” e sconsigliava di recarvisi a bambini ed anziani. I viaggiatori, come peraltro comprensibile, decidevano di rinviare il loro viaggio e adivano le vie legali per sentire dichiarata l’estinzione del contratto per l’irrealizzabilità della finalità turistica. Richiesta pienamente accolta dal giudice il quale ha sottolineato che “la finalità turistica è insita nel contratto di compravendita del pacchetto turistico” ed ha condannato il tour operator alla restituzione dell’importo pagato quale corrispettivo, senza che il consumatore debba pagare alcun tipo di penale (sentenza n. 1708/2014). ■
Ancor prima delle recenti pronunce specifiche di alcuni Giudici di Pace, a favore del viaggiatore che volesse rinunciare alla partenza imminente in caso di viaggio organizzato c’è comunque la sentenza 16315 del 24 luglio 2007 della Corte di Cassazione la quale precisa che “la finalità turistica (o scopo di piacere) non costituisce un irrilevante motivo ma si sostanzia nell’interesse che il pacchetto turistico è funzionalmente volto a soddisfare, connotandone la causa concreta”. Di conseguenza “la irrealizzabilità della finalità turistica per sopravvenuto evento non imputabile alle parti determina l’estinzione di diritto del contratto”. In altre parole, il verificarsi di situazioni particolari (come terremoti, incendi o disordini socio-politici) tali da compromettere la finalità turistica del contratto di viaggio è riconosciuta come una causa di estinzione del contratto stesso, con conseguente estinzione dei relativi rapporti di dare ed avere tra le parti. Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it
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Programmati
per resistere
La resilienza è una capacità che accompagna l’evoluzione umana, ma perché diventi stimolo alla crescita e al cambiamento occorre coltivarla, imparando anche dai nostri progenitori
✒Gaia Fiertler C’è una buona notizia. Noi siamo programmati per affrontare stress e cambiamento. Abbiamo una capacità evolutiva, detta «resilienza», che è la capacità cognitiva per mantenere alta la motivazione nonostante le difficoltà. Questa ci fa rappresentare il mondo in modo costruttivo e non catastrofico, vedendo nella crisi delle opportunità e nei limiti dei gap da colmare e non una condanna. Ma a una condizione: va allenata, perché attiene all’area prefrontale del cervello, quella
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più recente, che si atrofizza se non viene stimolata. Lo sostiene con prove alla mano Pietro Trabucchi, psicologo, mental coach delle squadre olimpiche di sci di fondo e canottaggio e di sport estremi come l’ultramaratona. Docente all’università di Verona, è autore di numerosi libri sul tema, come “Resisto dunque sono” (Corbaccio 2007), “Perseverare è umano” (Corbaccio 2012) e “Tecniche di resistenza interiore” (Mondadori 2014). Incuriositi, l’abbiamo incontrato.
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Intanto, che cosa significa questa strana parola? «Resilienza deriva dal latino “resalio”, che esprime il gesto di risalire in barca dopo una burrasca. Usata nella metallurgia, indica la resistenza a una rottura dinamica da prova d’urto e, nelle scienze umane, la
capacità di perseverare nonostante le difficoltà». Come usarla nel mondo complesso di oggi? «Stringere i denti e non mollare è un comportamento adattivo alla continua richiesta di risultati e performance in un contesto di incertezza sempre maggiore, dove non ci sono più le sicurezze di un tempo e gli orizzonti globali disorientano la psiche umana, perché si perde il controllo su ciò che accade. La buona notizia, però, è che noi siamo già programmati per farcela, si tratta solo di riattivare dentro di noi questa abilità, la resilienza, che si è sopita nella società del benessere». Come facciamo a essere certi di essere programmati per resistere allo stress e raggiungere risultati, anche grandi, nel tempo? «Prova ne sono i nostri progenitori, gli ominidi di 2 milioni di anni fa, quando si sono trasformati da raccoglitori a cacciatori a causa dei cambiamenti climatici. Sono sopravvissuti per due caratteristiche personali: una termoregolazione più efficiente rispetto a quella degli animali e la capacità mentale di rimandare la gratificazione. In pratica, benché fossimo meno veloci delle prede, riuscivamo a prenderle per sfinimento con una “caccia persistente”, cioè inseguendo le tracce e braccandole sino a che non entravano in uno stato di ipertermia, poiché avevano una termoregolazione inferiore alla nostra. E poiché il nostro cervello è plastico, abbiamo iniziato a sviluppare maggiormente le aree prefrontali, che riguardano appunto l’autocontrollo, l’attenzione e la capacità di rimandare la gratificazione. La perseveranza in una parola». Perché allora oggi ci lamentiamo sempre e ci sentiamo braccati? «Perché volontà, differimento del piacere e automotivazione sono capacità da alle-
Pietro Trabucchi con la Nazionale femminile dell’Ultramaratona ai Campionati mondiali di Seregno nel 2012
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Le performance di altissimo livello in qualsiasi ambito richiedono una quantità di impegno individuale, sotto forma di esercizio intenzionale, riconducibile approssimativamente a diecimila ore, come le ore di allenamento dei migliori violinisti. Qui sotto, Trabucchi con Yuri Chechi
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nare, se no si atrofizzano insieme alle relative aree prefrontali, a differenza del più antico cervello rettiliano che regola in modo istintivo e automatico pulsioni primarie come la nutrizione e la sessualità. Ci sono diversi studi psicologici che dimostrano come lo sviluppo delle aree prefrontali non avvenga in modo scontato, ma sia sensibilissimo all’ambiente culturale. Per esempio, a parità di età prescolare, ci sono bambini che, chiusi in una stanza con un dolcetto, non resistono e lo mangiano subito e altri che resistono e aspettano il premio del doppio dolcetto al ritorno dell’esaminatore. È il famoso esperimento conosciuto come il “Marshmallow test”, operato da Walter Mi-
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schel a Stanford alla fine degli anni Settanta. Non si tratta di differenze innate, ma del diverso allenamento cerebrale, operato inconsapevolmente dalle rispettive famiglie, le quali implicitamente “insegnano” al bambino a impegnarsi e a non concentrarsi sulla sola soddisfazione momentanea. Mischel seguì questi bambini fino a trent’anni e mostrò come quelli che all’epoca del primo esperimento avevano tollerato l’attesa (il 30%) erano anche quelli che avevano fatto più strada a scuola e nel lavoro. Quarant’anni dopo, la psicologa B. J. Casey ha ricontattato i partecipanti al primo test e li ha sottoposti a una risonanza magnetica, da cui è emerso che nelle funzioni di autocontrollo attivavano di più le aree prefrontali quelli che, da bambini, non avevano ceduto alla tentazione del dolcetto. Ha confermato quindi che i risultati sono, in misura maggiore, frutto di impegno, volontà e costanza, che non di intelligenza o capacità superiori innate». Vale dunque la teoria delle “diecimila ore”? «Sì, la ricerca dello svedese Andres Ericsson sui violinisti dell’Accademia musicale di Berlino fu poi confermata da studi successivi. Le performance di altissimo livello in qualsiasi ambito, dallo sport alla musica, hanno la stessa struttura: tutte richiedono una quantità di impegno indivi-
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duale, sotto forma di esercizio intenzionale, riconducibile approssimativamente a diecimila ore, come le ore di allenamento dei migliori violinisti. Questo non vuol dire che predisposizione e patrimonio genetico non contino, ma non fanno la differenza nell’eccellenza. Per eccellere servono anche fatica e allenamento». Eppure viviamo in una società che non vuole più far fatica. Quali sono i principali nemici della resilienza oggi, che non ci portano ad allenarla? «Tutto ciò che ci distrae. Il cervello si è evoluto per applicarsi a un compito per volta ed è bravissimo a focalizzarsi, mentre oggi è tutto organizzato per multitasking (il fare più cose insieme), con una perdita di efficienza delle stesse capacità cerebrali e dei risultati. La connessione internet permanente, la multicanalità e, al tempo stesso, la velocità di prestazione richiesta ci depotenzia, perché passiamo da un tema all’altro di continuo, senza concentrarci davvero. Ma siccome il cervello funziona in modo sequenziale e non associativo, in questo modo ci disabituiamo a impegnarci a lungo in un compito o in una sfida. Anche la televisione ha il potere di creare una ipnosi catodica per l’eccesso di immagini, suoni e messaggi che ci raggiungono tutti insieme. Il risultato è che il cervello si paralizza e si dissocia dalla realtà, si disabitua al pensiero critico e alla consapevolezza». Come riattivare la resilienza nelle nostre vite? «L’automotivazione è una leva potente, che innesca un circolo virtuoso: la soddisfazione intrinseca produce dopamina che alimenta le aree del cervello prefrontali che, a loro volta, guidano l’attenzione e l’impegno. Ecco perché siamo capaci di concentrarci nelle cose che ci appassionano e non viceversa. Tuttavia, non si ha sempre a disposizione la passione per realizzare quello che dobbiamo fare. Quindi il cervello va allenato a coinvolgere le aree prefrontali, anche senza ricompensa dopaminergica e senza che ci sia la passione per quello che facciamo». Come si fa? «Per prima cosa è necessario aumentare la consapevolezza dei pensieri che influenzano le nostre azioni. Spesso confondiamo i pensieri con gli eventi reali ed è per questo che i pensieri possono facil-
mente influenzare la nostra motivazione. Può far comodo prendere per certo il pensiero ipotetico “Non posso farcela” o “L’obiettivo è irraggiungibile”. Il ruolo di vittima ha molti vantaggi secondari, tra cui il risparmiarsi la fatica e torniamo alle cattive abitudini dei nostri tempi. Ma fare la vittima è un vantaggio di breve termine rispetto al tenere duro e al differire la gratificazione verso traguardi più grandi. Saper rimandare la ricompensa è stata la salvezza dei nostri antenati e lo sarà anche per noi e i nostri figli, se sapremo attingere alle nostre risorse interne». Quindi i bambini più che distratti non sono motivati? «Esattamente, perché sul videogioco, sul tablet e sul televisore sanno focalizzare l’attenzione, cioè dove c’è il piacere immediato che produce dopamina, ma lì si fermano. Vanno invece abituati a impegnarsi in compiti più a lunga scadenza, dove dopamina e soddisfazione sono rimandate. Solo così si fanno lavorare fin da piccoli le aree prefrontali e si crea un’attenzione che non si esaurisce nel piacere immediato. Questo processo vale per tutti ovviamente, anche per gli adulti. Disallenamento della volontà e sovraccarico di stimoli e di distrazioni disattivano le aree prefontali, con effetti che vanno dall’acquisto d’impulso alla visione catastrofica e pessimistica della società e del mondo del lavoro. In realtà, ci si può allenare a produrre dopamina anche per il piacere differito, per la bellezza del viaggio e non solo per la meta raggiunta». ■
Procrastinare l’attesa, anziché concentrarsi sulla soddisfazione momentanea aiuta ad allenare capacità importanti dell’intelligenza come l’autocontrollo e l’attenzione
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UNA METAFORA PER CRESCERE
a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com
Il coraggio di osare
Io ho paura. Spesso ho avuto paura. Ha il sapore del metallo sulla lingua, ricorda quello del sangue. Ho investito molto tempo della mia vita a riflettere sulla paura, sulla sua origine, sul suo effetto bloccante. Il mio lavoro con le persone e i gruppi, mi ha mostrato quanto la paura abbia un effetto sulla nostra vita. La peggiore di tutte è la paura di avere paura, che si manifesta con pre-occupazione, pre-giudizio, pre-concetto. Attenti: la paura è però uno strumento di salvaguardia della nostra specie. La nostra mente, riceve stimoli sensoriali e li trasforma in allarmi che in una frazione di secondo si trasformano in sostanze chimiche che ci preparano a combattere, fuggire oppure a bloccarci. Ma questa mente è un pessimo padrone. Ragiona in autonomia per associazione e per immagini e spesso prende cantonate andando a leggere alcune
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cose con superficialità. Se cammino in un bosco e incontro una ramo sul terreno dall’insolita forma sinusoidale, la mia mente mi fa rilevare l’immagine di un serpente. È il suo lavoro: portarci a fine corsa sani e salvi. Se noi non corriamo rischi lui non spreca energie e si assicura una vita più lunga. La nostra mente è egoista ed egocentrica. Smettiamo di considerarla così importante: è un organo come il cuore o il fegato e niente più. Quanti di noi hanno fatto scelte
che ritengono sbagliate a causa della paura? Quanti rimorsi e rimpianti sono appesi all’albero della nostra vita e ne rallentano una crescita florida e vigorosa? La paura non si elimina, ma si può coltivare il coraggio. È qualcosa a cui dobbiamo addestrarci e non basta la razionalità per renderci coraggiosi; occorre forse lavorare molto sulla propria consapevolezza del Qui ed Ora, cioè sull’imparare a vivere con grande intensità il presente senza proiettarci nemmeno di un minuti sul futuro. Significa non uccidere il nostro presente affidandoci solamente alla nostra visione del passato. È l’incertezza su ciò che potrebbe essere che genera quello stato di alterazione favorito dalla paura e quindi cerchiamo nel passato, nostro o di altri a noi vicini, informazioni su come andare oltre. In questo modo perdiamo la connessione con l’unica cosa reale che incontriamo nel nostro cammino: l’istante in cui esistiamo. Il coraggio quindi lo alleniamo giornalmente, con l’accettazione di piccole-grandi sfide quotidiano in cui andiamo a modificare i nostri comportamenti, sfidandoci nell’adottarne altri diversi e questo al bar, con gli amici, sul lavoro. Piccole e grandi sfide quotidiane che ci espongono all’incertezza andando a modificare il paradigma di ciò che per noi è tipico e consueto. Il coraggio non è altro che la quantità d’incertezza con la quale sono disposto a convivere. In questo modo faremo della nostra mente un ottimo servitore. ■
È proibito non fare le cose per te stesso, avere paura della vita e dei suoi compromessi, non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro. È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire, dimenticare i suoi occhi e le sue risate solo perché le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi. Dimenticare il passato e farlo Pablo Neruda scontare al presente.
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a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
LA PAROLA AL FORMATORE
Shopping for genius A chi non piacerebbe poter acquistare due semplici strumenti in grado di garantire un aumento esponenziale della creatività, della capacità di risolvere i problemi, di migliorare se stessi e di avere una visione lucida del mondo? La buona notizia è che questi strumenti sono già in commercio, da sempre, e disponibili ad un prezzo irrisorio in cartoleria. Facciamo un passo indietro: cosa avevano infatti in comune persone come Isaac Newton, Luis Sepulveda, Thomas Jefferson, Johann Sebastian Bach, Bruce Chatwin, Michael Faraday, Leonardo Da Vinci? Tutti avevano l’abitudine di usare quotidianamente un taccuino nel quale scrivevano e disegnavano in modo compulsivo. Inaspettatamente, anche quando si trattava di scienziati, quelle note non erano ben strutturate ma piuttosto una collezione di appunti, disegni, pensieri, persino poesie. Erano geniali perché scrivevano o scrivevano perché erano geniali? Difficile a dirsi. Ma è stato dimostrato che questa tecnica di scrittura ha un potere eccezionale. Una delle ragioni è che secondo la prima legge della psicologia comportamentale ogni volta che scriviamo una percezione o un’idea rinforziamo il comportamento di essere percettivi e creativi. Ogni volta che non lo facciamo rinforziamo l’opposto, ovvero il non essere percettivi e creativi. Inoltre il potere della scrittura è legato al modo in cui lavora la nostra mente. Il nostro subconscio genera 24 ore al giorno un costante flusso di immagini, idee, sensazioni sottili e molte di queste sono piene di significato ed intuizioni. Purtroppo siamo condizionati ad ignorarle. E il ritmo frenetico a cui siamo sottoposti le fa svanire rapidamente. Così queste intuizioni che emergono per breve tempo ritornano nel profondo del nostro subconscio e sono perdute. A meno che non troviamo un modo per catturarle e riutilizzarle. Questo può essere fatto facilmente
scrivendo nel momento esatto in cui appaiono. Senza struttura, casualmente, anche disordinatamente. Scorrendo i nostri appunti potremo (ri) accedere alla cassaforte delle nostre intuizioni e anche beneficiare di un effetto che gli Induisti chiamano drastha. Che significa
frase, parola, domanda che ci viene in mente. Senza essere selettivi o cercare uno schema. Per una generazione come la nostra abituata a scrivere solo con il computer sembrerà strano ed anche difficile, ma usare il computer non funziona allo stesso modo perché obbliga ad
“testimone” o “osservatore”. Potremo in sintesi essere spettatori del nostro delicato e sottile flusso di percezioni e aumentare la nostra autoconsapevolezza. Un taccuino (e ovviamente una penna o una matita) può essere un alleato preziosissimo, economico, facile da trasportare e utile. Come usarlo quindi? Semplicemente scrivendoci sopra ogni idea, immagine,
una struttura che per definizione il nostro flusso creativo non ha (è una delle ragioni per cui le mappe mentali si fanno preferibilmente a mano). Tra l’altro conservare queste note e rileggerle a distanza di anni può essere un’attività meravigliosa e illuminante un modo per riscoprire noi stessi e la nostra storia da un punto di vista inconsueto. Provare per credere! ■ 11-12 2015
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
Cloud.
Chi è costui? Parallelamente con l’affermarsi dei tablet e degli smart phone si è sviluppato un servizio denominato cloud storage o più semplicemente cloud, in italiano “nuvola”. In termini molto semplicistici il cloud è un servizio fornito ad aziende e privati che consente di archiviare esternamente al proprio apparato, sia esso appunto uno smart phone o un tablet o un semplice pc, una serie di file informatici, di varia natura quali fotografie, musica, fogli di lavoro, relazioni, documenti in pdf ai quali si accede attraverso una semplice connessione internet. Per chi viaggia spesso per lavoro o per divertimento avere un servizio cloud vuol dire poter accedere ai propri archivi informatici da qualsiasi posto ci si trovi, semplicemente accedendo ad una connessione internet con l’apparato che si dispone senza doversi portare appresso come in passato un pc o una chiavetta di archivio Usb. Il servizio cloud quindi è paragonabile a un deposito fuori casa dove si mandano tutti i propri documenti informatici senza doversi preoccupare della singola dimensione o della dimensione del complesso, o che rompendosi il pc si rischi di perdere tutto: il cloud infatti funziona altresì come back-up dei propri dati residenti sul proprio apparato. Chi ha vissuto gli albori dei primi servizi e-mail pubblici, si ricorderà quasi sicuramente che periodicamente veniva segnalata la necessità di eliminare i propri messaggi perché la casella di posta era piena, successivamente i fornitori di domini di posta elettronica hanno ampliato queste caselle sino a giungere ad una dimensione del tutto sufficiente per contenere migliaia di e-mail e relativi allegati, in pratica avevano attivato un servizio di cloud. Tutte le società che prestano un servizio di posta elettronica (da gmail, a hotmail ad esempio), promuovono parallelamente il loro servizio gratuito di cloud in aggiunta a quello normale di archivio di posta elettronica, per alleggerire i server di posta. I depositi personali quindi si amplia-
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no e si alimentano giorno per giorno con le nostre azioni di archiviazione: documenti più o meno riservati vengono custoditi in questi contenitori virtuali dove, con il trascorrere del tempo, si accumulano organicamente tutte le informazioni della nostra vita. Una conseguenza naturale a questo processo è l’acuirsi del problema relativo alla sicurezza , anche perché non mi risulta ch si possa prendere un deposito e spostarlo da un’altra parte, con il fornitore del cloud si instaura un rapporto di fiducia importante e duraturo, tenendo conto che anche se un bel giorno si decidesse di copiare l’intero contenuto nel proprio pc di casa prima di dare disdetta al servizio, non si avrebbe la certezza che tutto il materiale venga successivamente cancellato. Dobbiamo infatti renderci conto che tutto ciò che viaggia in rete, quando arriva in un punto specifico occupa fisicamente dello spazio, anche se questo è uno spazio virtuale composto da byte e non da scatoloni di cartone, e quindi c’è qualcuno che ha in giacenza le nostre informazioni. Gli specialisti informatici obiettano che se ad esempio la propria banca ha deciso di inviarti l’estratto conto per e-mail, quando ti arriva la e-mail su un dominio pubblico si è già realizzato il trasferimento dell’informazione ad un gestore esterno che non sei tu, e la tua esclusività è tutelata solo da una password abbinata al tuo account e-mail, quindi di fatto il gestore della casella di posta elettronica potrebbe accedere al tuo estratto conto. Con il cloud l’effrazione è semplificata dal fatto che tutti i documenti personali sono ordinati in una visione organica complessiva sia che si riferiscano ad informazioni sensibili quali finanziarie e mediche o semplici foto delle vacanze. Quale conseguenza di tutto ciò, nel recente passato è avvenuta una proliferazione di società che forniscono servizi di cloud gratuitamente ai privati offrendo “depositi” di archiviazione più o meno grandi come ad esempio la SurDoc società con se-
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de in California fondata nel 2010 da Alex Wang e specializzata in servizi sulla sicurezza dei dati che offre un servizio cloud con surcloud fino a 100 gigabyte, uno spazio davvero immenso per l’utente privato normale. Tuttavia la SurDoc, analogamente a tutte le società statunitensi che forniscono servizi cloud, devono sottostare alla normativa sul copyright denominato DMCA (Digital Millennium Copyright Act) riferito ad una legge degli Stati Uniti varata per la prima volta nel 1996 che è stata ampiamente emendata successivamente introducendo standard di sicurezza per gli utenti ma anche possibilità di controllo da parte degli Organi competenti per favorire la lotta al terrorismo. Analoga normativa è stata adottata dalla Comunità Europea nel 2001. Quindi se da un lato il cloud è gestito da società esperte nella sicurezza come la SurDoc, i protocolli adottati aderenti alla DMCA devono consentire (in particolari casi) il controllo di tutto ciò che la stessa gestisce per conto dei propri clienti: in pratica esistono le chiavi fisiche per spiare nel nostro armadio ma sono tutelate dalla legge. Chi non ha voluto sottostare a questa sicurezza poco sicura è la Mega Limited che fornisce il suo servizio gratuito di cloud denominato Mega per 50 Gigabyte e che ha trasferito la sede dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda modificando il servizio precedente Megaupload, introducendo un sistema di crittografia unico dalla stessa sviluppato per salvaguardare l’account e la password dei clienti e, come si legge nel sito italiano dell’azienda, proprio per salvaguardare la privacy dei dati personali dalle intrusioni esterne incluse quelle di organi governativi. Comunque la si pensi sulla riservatezza dei propri dati, il servizio cloud è il futuro dell’archiviazione delle informazioni personali in ambito informatico in quanto, proprio come con i supporti cartacei, la maggior parte di noi tende ad accumulare i propri ricordi, siano essi rappresentati da fotografie, o da lettere, documenti e tutto ciò che ci è arrivato e ci arriva, una vera manna per lo sviluppo economico delle società che gestiscono servizi di sicurezza e cloud. Ne è una prova la Barracuda Networks Ltd. con sede in California che è quotata alla borsa tecnologica
americana NYSE con un titolo (CUDA per chi volesse approfondire) che vale circa 20,51 dollari alla stesura del presente articolo, e che fornisce tra i vari servizi anche il servizio gratuito cloud denominato copy per 15 Gigabyte. Infine si evidenzia come il cloud sia un tassello inserito in un contesto più ampio di gestione da remoto di applicazioni ad uso personale, ed a riguardo si fa riferimento a tutte le applicazioni che sono a disposizione per il proprio smart phone. Cloud è informazione sul proprio stile di vita ed è integrabile a diverse applicazioni mirate personalmente a supportare i propri obiettivi di vita, in ambito lavorativo, sanitario o ludico. Tutto ciò ha aperto grandi ulteriori sviluppi nel campo dei servizi soprattutto nella trasformazione digitale in atto che viene denominata Internet of Things – internet delle cose –. Orologi intelligenti, semplici supporti con un display che trasmettono e ricevono informazioni, è lo sviluppo della robotica in ambito domestico, ma anche della possibile connessione di tutti i mezzi di trasporto ad un singolo gestore, con raccolta di informazioni, scambio di esperienze e suggerimenti per un migliore utilizzo, oltre ad una gestione dei rischi personali e della collettività. È il momento dei droni, e delle metropolitane condotte senza macchinista. Questa è la nuova frontiera su cui gli esperti stanno lavorando, calare la digitalizzazione nel quotidiano di ogni individuo personalizzandola, che poi tutto ciò sia sviluppo o alla fine sarà un’involuzione è un problema principalmente filosofico, certamente non economico. Albert Einstein ebbe a dire “temo quel giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità”. ■ 11-12 2015
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TREND Una recente ricerca fotografa l’esperienza dei turisti che hanno visitato il Bel Paese. Tra elementi positivi e criticità, emerge una certezza: il nostro è un Paese capace di suscitare grandi passioni ✒Barbara Ainis L’Italia piace e molto. Piace più della Spagna, più della Francia e della Gran Bretagna. Emoziona più di ogni altra destinazione i turisti di tutto il mondo che la visitano e conquista per la sua essenza più autentica e genuina. Lo afferma, in apparente controtendenza con le tante rilevazioni sulla (scarsa) competitività turistica del nostro Paese a livello internazionale, la recente ricerca Viaggio in Italia, commissionata dalla Fondazione Italia Patria della Bellezza alla società di ricerca GfK. «Sono molte le ricerche sull’immagine del Paese, ma non c’erano fino ad ora indagini sull’esperienza che i viaggiatori fanno in Italia», ha dichiarato Paolo Anselmi, vice presidente della società di ricerca GfK. «Abbiamo condotto questo studio con l’obiettivo di rilevare le valutazioni di coloro che hanno visitato il nostro Paese negli ultimi tre anni: 5000 interviste sono state effettuate nei sette Paesi stranieri ai primi posti nell’interscambio commerciale e per presenza turistica in Italia (Germania, Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Francia, Giappone e Russia). Ne è emerso uno spaccato significativo degli aspetti positivi e delle criticità percepite del nostro Paese». Nessuna incoerenza dunque: il nostro è un Paese capace di suscitare grandi passioni, nonostante le diverse aree critiche che continuano a gravare sul settore del turismo e che rappresentano una zavorra alla crescita e alla competitività. Ma l’emozione positiva suscitata da un viaggio in Italia può e deve essere il punto di forza e di partenza per chi voglia valorizzare il nostro turismo. «Una ricerca sulla percezione che gli stranieri hanno dell’Italia è un tassello fondamentale all’interno di un progetto di costruzione e valorizzazione dell’Identità Competitiva del nostro Paese», dichiara Maurizio di Robilant, Presidente della Fondazione Italia Patria della Bellezza, che ha commissionato l’indagine. «Lo studio fornisce una fotografia mai scattata prima dell’esperienza del viaggio in Italia, ricostruita attraverso la voce dei visitatori. Un punto di partenza necessario per la missione che la nostra Fondazione si propone, ovvero il diffondere massimamente la con-
sapevolezza del potenziale economico, culturale e sociale che rappresenta l’essere la Patria della Bellezza».
I numeri delle emozioni Ai turisti è stata rivolta, innanzi tutto, una semplice, quanto significativa domanda: “complessivamente quanto è rimasto soddisfatto delle sue esperienze di viaggio/vacanza in Italia?”. Il 49% di loro ha risposto “moltissimo”, surclassando le quote dei Paesi nostri competitor diretti, tra cui Spagna (43%), Francia (40%), Grecia (38%), Regno Unito (37%) e Germania (34%). La soddisfazione complessiva di coloro che hanno viaggiato in Italia negli ultimi tre anni arriva addirittura all’85% se si considerano insieme quelli che hanno risposto “moltissimo” e “molto”. Ragione e fonte di tanto apprezzamento e di un simile vantaggio sono la nostra innata capacità di accoglienza e il talento nel saper offrire un’esperienza ricca ed emozionante. Il nostro patrimonio artistico, le bellezze naturali, la cucina e i nostri prodotti di eccellenza sono gli elementi sui quali si poggia la superiorità dell’offerta italiana sui diretti concorrenti europei. Ma più di ogni altra cosa a muovere l’interesse dei turisti è l’arte di vivere italiana, la qualità della vita percepita, riconosciuta come primo motivo di soddisfazione, ancor più importante del patrimonio artistico. Venire in Italia per uno straniero, in altre parole, significa fare personale esperienza di questa “felicità quotidiana”, per-
L'85% dei turisti stranieri promuove a pieni voti l'esperienza di viaggio in Italia. Tra le ragioni di tanto apprezzamento sicuramente la cucina italiana, specie quella legata alla tradizione
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Il patrimonio artistico e storico del nostro Paese è uno dei motivi principali della soddisfazione dei viaggiatori stranieri. Ma il turismo incoming resta ancora troppo fortemente concentrato sia in termini geografici, sia di stagionalità
cepita soprattutto e in particolar modo quando il viaggio si spinge al di fuori dei tour classici e delle grandi città, per scoprire regioni turisticamente meno note, ma in grado di offrire un’identità italiana genuina e autentica. Qui la quota di “moltissimo soddisfatti” arriva al 55% del Friuli Venezia Giulia, al 58% del Piemonte e della Valle d’Aosta, addirittura ad un 68% di Calabria e Basilicata. Eppure, ad oggi, il turismo nel nostro Paese resta fortemente concentrato in sole quattro regioni: Lazio, Toscana, Lombardia e Veneto. E anche in queste si può
dire che sono le grandi città a fagocitare la stragrande maggioranza delle presenze. Così Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, Marche, Umbria, le regioni che accolgono la minor quota di turismo, sono d’altro canto quelle che offrono un’esperienza molto apprezzata da quelle minoranze di turisti capaci di scoprirle. Così pure l’eccesso di concentrazione del nostro turismo incoming si fa evidente quanto a stagionalità, con un terzo dei turisti stranieri che giungono in Italia tra maggio e giugno e ancora tanto spazio per crescere nelle mezze stagioni in particolare nelle regioni meridionali.
Voglia di tornare e di comprare Un alto tasso di soddisfazione vuol dire che l’esperienza del viaggio non finisce al ritorno a casa dei turisti stranieri. Le emozioni positive associate alla propria vacanza in Italia inducono il 61% degli intervistati nella ricerca commissionata dalla Fondazione Italia Patria della Bellezza a manifestare un forte desiderio di ritornare nel Bel Paese per ripetere l’esperienza e scoprire nuovi luoghi e nuove storie italiane. Il turismo si conferma, inoltre, come una risorsa strategica per il Paese non solo in sé, ma anche per la promozione del nostro export. Uno dei dati più si-
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gnificativi emersi dalla ricerca è, infatti, che, al crescere del livello di soddisfazione del viaggio, cresce la propensione a “comprare italiano”. Su 100 visitatori molto soddisfatti, ben 89 intendono comprare almeno un prodotto italiano di cui: accessori (37%), abbigliamento (40%), vini (60%) e prodotti alimentari (64%).
I punti critici Nella indagine condotta da GfK, dopo le note positive, non mancano comunque i richiami. I turisti stranieri di tutti i Paesi coinvolti hanno sottolineato numerose aree di miglioramento. In fondo alla classifica della soddisfazione si trovano l’efficienza dei servizi, per la quale si ritiene “moltissimo soddisfatto” solo il 23% dei viaggiatori e “molto soddisfatto” solo il 56%, la sicurezza dei turisti (24% e 54%), l’ordine e la pulizia degli spazi pubblici (24% e 53%), il rispetto dell’ambiente (24% e 53%) e, soprattutto, il costo della vita (20% e 47%). Sono in particolare i tedeschi, vale a dire il principale flusso turistico verso l’Italia che rappresenta più di un terzo dei viaggiatori stranieriche visitano il nostro Paese, ad esprimere il giudizio meno positivo per tutti gli aspetti indagati, ma anche gli asiatici, un target in forte crescita che la nostra accoglienza fatica a soddisfare, lamentano gravi mancanze in ambito turistico, sia culturali sia strutturali. Queste valutazioni sono largamente inferiori rispetto a quelle ottenute da Paesi nostri diretti competitor. In particolare, per tutti e per tutte le provenienze, i prezzi sono un vero problema:
trasparenza e rapporto prezzo/qualità risultano in modo trasversale le due aree più critiche. Il dato non deve dunque essere letto in valore assoluto, intendendo la valutazione come una critica espressa nei confronti di prezzi troppo cari, ma come la segnalazione della sgradevole sensazione provata dai turisti di pagare per dei servizi non adeguati e talvolta neppure ben definiti. L’unica risposta possibile a questa sensazione è il miglioramento della qualità e un maggiore impegno di serietà.
Lo stile di vita italiano è il più amato dai turisti stranieri. Tra le ragioni di critica emergono, invece, la scarsa efficienza dei servizi e il costo della vita, inteso come trasparenza dei prezzi e rapporto con la qualità offerta
Lo sguardo degli italiani Chiude la ricerca una nota relativa agli italiani che hanno viaggiato in Italia nell’ultimo anno, con l’intervento di 800 intervistati nell’ambito del panel. «Abbiamo ritenuto utile, ed è stato confermato, mettere a confronto le risposte dei viaggiatori stranieri con quelle degli italiani», ha chiarito Paolo Anselmi, vice presidente della società di ricerca GfK. «Noi italiani siamo ipercritici verso noi stessi, non solo sulle nostre debolezze, ma anche sui nostri punti di forza». L’ipercriticismo è tratto costitutivo della nostra cultura e la ricerca lo conferma. Il livello di soddisfazione, decisamente più basso (68%) rispetto alla media degli stranieri (85%), è per alcuni aspetti legato al fatto che noi italiani più degli stranieri sappiamo quanto gli elementi di disservizio siano strutturali, ma d’altra parte quel che emerge è anche che in qualche modo non siamo consapevoli delle straordinarie potenzialità edella ricchezza del nostro patrimonio, mentre tendiamo sistematicamente a enfatizzarne i difetti. ■ 11-12 2015
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Tutti pazzi per i blogger Sempre più in rosa e remunerati. I più gettonati sono quelli del fashion, del travel e del food. Cresce l’interesse anche da parte delle aziende del mondo dell’ospitalità e del turismo che si rivolgono ai blogger per comunicare con i clienti più esigenti. Come nel caso della TDA Capital, a cui fa capo il brand Niquesa, e del To Walks of Italy
✒a cura di Tiziana Conte I più gettonati sono quelli del fashion, del travel e del food. Stiamo parlando dei blog, nati per essere una sorta di diario dove postare i commenti all’interno di un sito, ma che negli ultimi anni si sono sostituiti ad esso. Un fenomeno che, nel Belpaese, complice la disoccupazione sta vedendo crescere un numero sempre maggiore di blogger convinti di aver trovato una nuova opportunità di guadagno. E invece dopo un po’, nella maggior parte dei casi, ci si rende conto che i ritorni in termini economici si possono vedere soltanto se si è veri esperti in materia e se si ha un minimo di conoscenza del marketing. Molti, infatti, guardando i fashion blogger più famosi, hanno pensato di poter fare la stessa cosa improvvisandosi in vari settori. Ed è stato un flop. Ma la buona notizia è che sono sempre più numerose le aziende che li adoperano per comunicare con i clienti più esigenti e informati, per lanciare nuovi prodotti, o al pro-
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prio interno per creare spazi di condivisione delle informazioni e scambio di competenze. A confermarlo, pure i dati dell’Osservatorio Blog 2014 frutto di una ricerca condotta da Imageware e Iprex dalla quale emerge che il 67,9% dei blogger europei sarebbe stato contattato dalle aziende almeno una volta a fini di attività marketing o relazioni esterne; la percentuale sale all’81,9% in Italia, dove un blogger su tre affermerebbe di essere contattato giornalmente. A questo scopo tra i modi più utilizzati dalle aziende o agenzie ci sarebbe il materiale informativo come i comunicati stampa, o promozionale; gli inviti ad eventi (per esempio per il lancio di nuovi prodotti) offerte di collaborazione. Le aziende o i media inviano ai blogger italiani principalmente offerte di collaborazione (21%) o inviti a eventi (18%). Il 16% dei blogger ha inoltre sottolineato che riceve materiare informativo e pro-
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mozionale e prodotti da testare, verificare, assaggiare o commentare (11%).Il rapporto dei blogger italiani con le aziende, oltre che essere piuttosto costante, è anche positivo. La blogosfera europea concorda nell’affermare che scrive per piacere e per raccontare le proprie esperienze, senza nascondere però di vedere o sperare in sviluppi professionali. Questo sembra realizzarsi nel momento in cui quasi la metà (46%) dei blogger dichiara di guadagnare attraverso il proprio blog. Le fonti di guadagno sono rappresentate nella maggior parte dalla pubblicità o da forme di compensazione come la partecipazione a eventi o la ricezione di prodotti. L’Osservatorio blog 2014 è stato condotto tramite un questionario inviato ai principali blogger europei, 1200 in totale, scelti per numero di utenti unici, esposizione e contenuti ed appartenenti ai settori moda, stile, trend e bellezza, attualità, tecnologia e innovazione, green e sostenibilità, cibo e vino, design d’interni, automobilismo, viaggi.
ricano Walks of Italy. «Da quando abbiamo aperto la sede di Roma, circa quattro anni fa, ci siamo serviti di quelli statunitensi per la promozione e la vendita dei viaggi nel Belpaese, offrendogli in cambio vitto, alloggio e mezzi di trasporto per parlare dei nostri tour e servizi e veicolarli sui social network». Solitamente, infatti, i blogger non percepiscono denaro dai To ed in alcuni casi sono proprio loro a contattarli; hanno però un ritorno economico spesso dalle nostre campagne pubblicitarie sui propri blog o gli riconosciamo una fee su ogni clic che riporta alla
Il fenomeno blog è donna per il 67,2%. Il record va alla Finlandia, con una percentuale dell’89,8%, mentre in Italia la percentuale di blog in rosa è del 60,5%. In basso, la testimonial del brand Niquesa, Antoniette Marie, in arte Sydney Fashion Blogger, icona di stile internazionale e trend setter con quasi 1 milione di followers su Instagram, 90mila su facebook e 4mila su Twitter
Turismo e blogger Anche i tour operator incoming si stanno rendendo conto di quanto è importante utilizzare i blogger per promuovere i propri itinerari e far crescere le prenotazioni. Ce lo sottolinea Loredana Cardinale associate director of operation del To ame11-12 2015
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TREND Qual è il tema principale trattato nel tuo blog? 24%
Altro (specificare) 6%
Tecnologia
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Tematiche politiche e sociali
21%
Travel Famiglia 0% 1%
Hobby (lavori manuali, decoupage, fai da te)
Sport 0% Benessere e salute 0% 5%
Food and Wine
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Interior design Moda e abbigliamento
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Bellezza 0% 0%
5%
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Dove trovi le informazioni per il tuo blog / da quali fonti? 4%
Altro (specificare)
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Collaborazione con partner
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Eventi organizzati per i blogger Comunicati stampa e prodotti che mi inviano
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Feedback e idee dei lettori del mio blog Programmi Tv 8%
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Quotidiani, riviste e libri Eventi, tematiche attuali, notizie
27% 12%
Argomenti trattati in altri blog
18%
Esperienze personali di conoscenti Mie esperienze personali o pensieri
86% 55%
Internet
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BLOGGER IN USA
Quanti visitatori mensili ha il tuo blog? 1%
>1.000.000 500.000-1.000.000
0% 8%
100.000-500.000 50.000-100.000
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Dove trovi le informazioni per il tuo blog / da quali fonti? Altro (specificare)
1%
Aumentare i miei contatti / networking
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Condividere informazioni, conoscenze, pensieri Lo faccio solo per divertimento
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Vorrei contribuire a un mondo migliore
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Raggiungere fama / notorietà
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Guadagnare denaro
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Vorrei diventasse una professione a tempo pieno
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nostra offerta o sulle prenotazioni che ci arrivano tramite loro. Il riscontro del lavoro che svolgono è immediato: monitoro le visualizzazioni che arrivano grazie ai blogger e posso anche affermare che il 7 per centro delle prenotazioni lo dobbiamo all’attività dei blogger. Una percentuale cresciuta negli ultimi anni e destinata a lievitare. Tanto che abbiamo deciso di coinvolgere anche quelli asiatici e australiani per incrementare il traffico incoming da quei mercati». Ma non ci sono soltanto i To che si rivolgono ai blogger. L’esempio più recente ci viene dal settore dell’hotellerie. TDA Capital, a cui fa capo il brand Niquesa, quest’estate si è rivolta ad una delle più affermate fashion blogger per promuovere le proprie strutture alberghiere: la celebre australiana Antoinette Marie, in arte Sydney Fashion Blogger. Con quasi 1 milione di followers su Instagram, 90mila su facebook e 4mila su Twitter, questa icona di stile e trendsetter è tra le personalità più seguite anche dalle star internaziona-
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Più orientati al risultato e alla monetizzazione dei loro sforzi online. Questo l’identikit del blogger a stelle e strisce: donna (92%) sui 35 anni, che tratta temi legati alla famiglia (25,6%) e all’ambito food and beverage (11,2%). L’Osservatorio Blog 2014 ha coinvolto anche 150 blogger negli Stati Uniti. Anche i blogger statunitensi utilizzano come fonte di ispirazione le loro esperienze personali, ma rispetto ai colleghi europei non scrivono solo per passione. Il 76,5% dichiara infatti di avere come scopo fare soldi, obiettivo che si realizza per il 90,7% del campione. Per quanto riguarda il rapporto con le aziende, il 97% dei blogger statunitensi dichiara di essere stato contattato a scopi di marketing e pubblicità e addirittura il 75% su base giornaliera. Il 98% del campione USA ha ricevuto dei prodotti in omaggio e il metodo sembra funzionare, l’80% ritiene infatti che la relazione con le aziende sia positiva e desidera un coinvolgimento maggiore.
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TREND IDENTIKIT DEL BLOGGER
li. Durante il suo tour tra le meraviglie del nostro Paese ha pernottato al Niquesa Hotel Villa Michelangelo di Arcugnano, in provincia di Vicenza, al Niquesa Helvetia&Bristol di Firenze e al Niquesa Hotel d’Inghilterra, a Roma, dove abbiamo avuto modo di incontrarla. Giovane, bella ed elegante ci ha fatto sapere di aver iniziato quasi per gioco con qualche selfie postato su Instagram circa quattro anni fa. Ed è stato subito un successo di visualizzazioni. «Così è nato il blog e sono stata contattata da numerose case di moda che facevano a gara per farmi indossare i loro abiti e promuoverli. Ed è davvero difficile fare una selezione perché sono veramente tante aziende». Di recente Antoinette Marie ha deciso di aprire anche una sezione viaggi sul suo blog. «Vedevo che c’era interesse da parte dei followers che ogni volta mi chiedevano informazioni sui luoghi oltre che sugli abiti. Ed eccomi qui per un fashion tour che mi ha portato a visitare questi splendidi luoghi del vostro Paese, prima delle meritate vacanze in Grecia». Ebbene sì, perché anche se all’inizio è stato quasi per gioco, per Sydney l’attività di blogger è un lavoro sempre più impegnativo. «Occorre dedizione e bisogna essere sempre in forma: dormire molto, fare attività sportiva, mangiare sano, niente alcolici e niente fumo. E poi bisogna mettere a calendario che chi sceglie di essere un personaggio pubblico deve essere consapevole dei rischi che corre: per esempio essere esposti anche alle critiche». «È stato bello lavorare con Antoinette (Sydney Fashion Blogger) e il suo team», ci fa sapere Sarah Lansell Smith, corporate marketing director TDA Capital a cui fa capo il brand Niquesa, spiegando i motivi della scelta: «Un’operazione di marketing strategica. I top blogger internazionali sono un meraviglioso mezzo creativo per raggiungere un nuovo pubblico e di tutto il mondo grazie alla loro forte presenza online e ai loro seguaci di tutte le età. Lavorare con i blogger e i media online consente l’impatto immediato sul brand: le belle immagini di Sydney Fashion Blogger hanno, infatti, contribuito a evidenziare il nostro marchio e dare visibilità ad alcuni dei nostri storici alberghi italiani. «Nei giorni in cui Sydney Fashion Blogger è stata nostra ospite abbiamo
I blogger sono più vecchi di quanto si possa pensare. Scopriamo così che l’età media dei blogger in Europa è 38 anni. L’attività di blogging richiede infatti una certa esperienza di vita e non solo l’attitudine e la predisposizione al digitale che tutte le nuove generazioni possiedono. I più “adulti” risiedono in Germania, dove l’età media è 40 anni. Segue la Gran Bretagna (36 anni), mentre i più giovani vivono in Repubblica Ceca e Finlandia dove l’età media sarebbe di 31 anni. In Italia invece l’età scende, con il 48% dei blogger compreso tra i 25 e i 35 anni. Il fenomeno blog inoltre è donna per il 67,2%. Il record va alla Finlandia, con una percentuale dell’89,8%. Anche in Italia il fenomeno blog è rosa, con una percentuale del 60,5% di blog curati da donne. Dall’Osservatorio Blog 2014 emerge anche che i temi più trattati nella blogosfera europea sono legati alla moda e abbigliamento (15,3%), alla bellezza (12%), al cibo (12,8%) e ai viaggi (12,6%) mentre in Italia al mondo fashion (la percentuale dei blog che trattano questi argomenti arriva infatti al 32,9%). Seguono i blog di viaggi, che registrano il 21%. Per l’elaborazione dei contenuti, la maggior parte dei blogger attinge il più delle volte a Internet e alle proprie esperienze personali. Quasi un blogger su tre (26,8%) però afferma di utilizzare materiale come comunicati stampa o campionari di prodotti arrivati da agenzie di comunicazione e uffici stampa. Anche la maggior parte dei blogger italiani (85,5%) si basa sui propri pensieri o esperienze personali, dimostrando “indipendenza” nell’ispirazione e definizione dei contenuti. Internet (55,4%) è un’altra fonte considerevole di ispirazione per la creazione dei contenuti dei blog dei partecipanti alla ricerca. A seguire, i blogger italiani traggono spunto dai comunicati stampa (38,6%), dalla collaborazione con i partner (38,6%) o da eventi organizzati per i blogger (32,5%). In Europa, sempre stando alla ricerca Imageware e Iprex, la maggior parte dei blogger partecipanti al sondaggio (71%) ha dichiarato che il proprio blog è connesso all’account di Facebook e il 54% dei blogger afferma anche che utilizza Twitter per la promozione del proprio blog. Inoltre, molti utenti (47%) utilizzano regolarmente Instagram e soltanto il 13% non usa alcun Social Network per promuovere la propria piattaforma. In Italia, il canale più utilizzato per promuovere il blog è invece Twitter ( 92%); a seguire l’88% ha un account Facebook a cui è collegato il blog. Anche in Italia, Instagram è un Social Network molto utilizzato, infatti la maggior parte dei blogger italiani (59%) dichiara di utilizzarlo regolarmente. Solo l’1% dei partecipanti allo studio hanno affermato di non utilizzare i Social Network.
avuto un consistente aumento di followers sui siti (niquesahotels.com e niquesafinejewellery.com) e canali social, oltre che di prenotazioni dei nostri hotel. Per quanto riguarda Instagram, Niquesa travel @niquesatravel ha registrato un incremento del 300% e Niquesa Fine jewellery @niquesa del 100%; su Facebook la nuova pagina web del nostro Gruppo ha avuto una crescita di accessi del 250%. Ci piacerebbe ripetere questa operazione con altri blogger provenienti da tutto il mondo e specializzati sui viaggi, stile di vita, gastronomia, gioielli e moda». ■ 11-12 2015
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La Philadelphia dei congressi Dall’Independence National Historic Park al Reading Terminal Market, ecco un tour nella città culla della storia degli Stati Uniti, fatta di importanti musei e comoda destinazione per convegni anche di grandi dimensioni
✒Leonardo Felician Uno dei motivi per cui meeting ed eventi a Philadelphia hanno un grande successo è la facilità dei trasporti: dotata di aeroporto internazionale collegato direttamente anche con l’Italia oltre che con voli dagli hub europei e da tutti gli Stati Uniti, è facilmente raggiungibile con una breve tratta anche il pullman o in treno con Amtrak da New York e da Washington.
Philadelphia da non perdere Fondata nel 1682 dal quacchero William Penn, Philadelphia è una delle più antiche città degli Stati Uniti d’America con una lunga storia da raccontare. Tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX fu la città
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più grande del Paese, capitale per 10 anni prima del trasferimento a Washington: qui furono redatte sia la Dichiarazione di Indipendenza il 4 luglio 1776, sia la Costituzione degli Stati Uniti adottata nel 1789, oggi conservate entrambe in originale agli Archivi Nazionali della non lontana Washington. La visita della Independence Hall che fu sede degli incontri dei rappresentanti delle 13 colonie, un modesto edificio in mattoni rossi che chiude una vasta spianata verde è un must per gli americani non meno che per i turisti. Sulla spianata dell’Independence National Historic Park, un sito Unesco, sotto una protezione di un rivestimento di vetro si
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LE VIE DELL’INCENTIVE
vede la famosa campana che annunciò la libertà della nazione e suonò fino a metà ’800 nei momenti di maggior pericolo, uno dei simboli più venerati dell’unità nazionale. A pochi passi si trova il National Constitution Center, un museo interattivo dedicato alla Costituzione, sia la Carpenter’s Hall dove nacque la rivoluzione americana con la decisione di boicottare i prodotti inglesi, sia la President’s House, dove i primi due presidenti vissero prima della costruzione della Casa Bianca, sia infine la casa di Franklin, scienziato e statista cui la città dedica anche lo spettacolare Franklin Institute, un grande museo della scienza e della tecnologia su tre piani comprensivi di planetarium, che si trova più oltre in Logan Circle, nel quartiere dei musei. Quinta per popolazione e principale città della Pennsylvania, Philadelphia sorge sulla riva occidentale del fiume Delaware, che la separa dal New Jersey, ed è
attraversata da un suo affluente, lo Schuylkill: tra questi due imponenti corsi d’acqua si sviluppa tutto il centro storico che si diparte dal City Mall, il bianco Municipio che sembra un fortilizio con l’alta torre sormontata dalla statua di Penn. Quasi contigua è la JFK Plaza intorno a una fontana dai curiosi e colorati effetti d’acqua. L’enorme Pennsylvania Convention Center che è il luogo deputato a convegni ed esposizioni con i suoi 63.000 metri quadrati di spazio espositivo modulabile è solo a pochi passi di distanza e da lì si diparte anche la vivace Market Street, su cui si apre il Reading Terminal Market, pittoresco e colorato mercato al coperto con 80 negozi di specialità alimentari da poco ristrutturato. A pochi metri dal municipio si erge anche con i suoi 150 metri uno degli edifici più alti della città, un grattacielo degli anni ’30 di 36 piani costruito per la Philadelphia Savings Fund Society che ora è
In apertura: la skyline di Philadelphia. A destra, dall’alto, il grattacielo dell’hotel Loews su Market Street e la venerata campana dell’Indipendenza degli Stati Uniti
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La spianata davanti a Independence Hall. In basso: sala convegni e panorama dalle sale al 33° piano dell’Hotel Loews
sede dell’Hotel Loews, appena rinnovato con 25 milioni di dollari, dall’ampia lobby in marmo che precede al piano terra il ristorante Bank&Bourbon alle 581 camere e suite, dall’attrezzata Spa con fitness center alle sale riunioni di diverse dimensioni, le più importanti dislocate al 33esimo piano con una spettacolare vista, di giorno e di notte, sulla skyline del centro
cittadino. La visita del centro storico si può fare anche a piedi, ma per raggiungere comodamente tutti i punti di interesse della città sono utili i giri commentati dei Big Bus colorati che permettono di salire e scendere a piacere in ognuna delle 27 fermate.
Business al Museo Chi organizza meeting ed eventi a Philadelphia deve necessariamente prendere in considerazione le due straordinarie location museali che la città offre: il Philadelphia Museum of Art, il terzo per grandezza in tutti gli Stati Uniti con la bianca facciata neoclassica che si erge sopra l’ampia scalinata che corona la lun-
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ga Benjamin Franklin Parkway, e la Barnes Foundation. Le notevoli dimensioni del primo museo richiedono di per sé una visita di diverse ore, cui si aggiungono esposizioni temporanee di alto valore come quella tenutasi nell’estate 2015 su Paul Durand-Ruel, mercante d’arte e amico personale di molti dei più grandi pittori impressionisti. A due passi da Logan Circle, dominata dalla classica facciata della Free Library e dalla mole della Basilica cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, si trova un edificio contemporaneo dall’architettura di avanguardia, costruito su due piani con 8600 metri quadrati coperti per ospitare uno dei più stupefacenti musei privati del mondo. La fondazione creata da Albert C. Barnes nel 1922 raccoglie in 23 sale una quantità difficilmente immaginabile di capolavori del periodo impressionista e postimpressionista: 181 quadri di Renoir, 69 di Cezanne, 59 di Matisse e poi una dozzina di
Modigliani e poi ancora Rousseau, Degas, Picasso, Sisley , De Chirico , Seurat , Soutine, Gaugin, Van Gogh, Mirò, Courbet, Utrillo, Manet e Braques. Accanto a questi sono esposti come paragone quadri non meno importanti di maestri classici come El Greco, Rubens, Canaletto, Longhi, Tintoretto, Veronese e Tiziano. ■
Il campanile del municipio sormontato dalla statua di William Penn. Sotto, la facciata del Philadelphia Museum of Art
INDIRIZZI PER PARTIRE Ente per il Turismo: www.discoverphl.com Pennsylvania Convention Center: www.paconvention.com Philadelphia Museum of Art: www.philamuseum.org Barnes Foundation: www.barnesfoundation.org The Franklin Institute: www.fi.edu Hotel Loews Philadelphia: www.loewshotels.com/philadelphia-hotel
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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À
Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi
Starhotels spegne 35 candeline Starhotels celebra il suo 35° anniversario e festeggia gli ottimi risultati del 2015 con il restauro della terrazza più bella del mondo: Piazzale Michelangelo a Firenze. Grazie anche al fatturato raggiunto, la Catena ha infatti aderito al progetto Art bonus, con un’erogazione di 1.037.000 euro. Ma Starhotels non è nuova a questo genere di iniziative: in più di un’occasione ha celebrato i suoi anniversari con donazioni, a beneficio delle città in cui sorgono i propri alberghi. «Siamo nati a Firenze nel 1980», dice Elisabetta Fabri, Presidente e Amministratore Delegato di Starhotels, «e da qui siamo cresciuti poi in 12 città italiane e successivamente a New York, Parigi e Londra. Le nostre radici sono ancora qui. Il fatto di aver esportato la Grande Ospitalità italiana nel mondo non può prescindere dalle nostre radici fiorentine. Prevediamo di chiudere il 2015 con ricavi in Italia pari a circa 159 milioni di euro, che rappresentano il 13,5% in più rispetto al 2014. Piazzale Michelangelo, la più bella terrazza del mondo, un monumento da cui ammirare altri monumenti, meta irrinunciabile per turisti e fiorentini, è stata una scelta naturale. La passeggiata romantica, le aree verdi, ci auguriamo possano, con questi interventi, ritornare nel godimento di tutti», continua il Presidente del Gruppo, «Il sostegno all’arte è da sempre nel patrimonio di Starhotels, un principio distintivo della sua corporate identity. L’attenzione di Starhotels in questo settore continuerà negli anni a venire, con la certezza che dare un contributo alla tutela e allo sviluppo del nostro immenso patrimonio d’arte rappresenti un importante fattore di crescita, che rende possibili iniziative altrimenti irrealizzabili. Un significato che va oltre l’impegno finanziario, che supera anche il concetto di redditività dell’investimento. Quello che chiediamo al pubblico e alle istituzioni è accuratezza nella gestione del progetto, tempi certi, trasparenza, informazione e la possibilità di avere rapporti continuativi». Info: www.starhotels.com.
Collezione di premi, per il Lefay Resort Esclusività significa fare qualcosa a cui gli altri non hanno pensato, creare qualcosa per pochi che faccia bene a tutti: creare luoghi sognati. Una visione che si materializza nella magica atmosfera del Lefay Resort& SPA Lago di Garda,
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che, lo scorso novembre, si è aggiudicato ben quattro prestigiosi premi internazionali, riconfermando l’eccellenza dei suoi standard. Dopo aver chiuso il mese di ottobre con il premio “Hotel of the Year” conferito dai membri del club Small Luxury Hotel of the World, l’eco-Resort si è portato a casa i ri-
conoscimenti di due portali del settore benessere più autorevoli a livello globale, Spafinder e SPA Traveller, che a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, l’hanno premiato come “Migliore SPA d’Italia”. Non solo: gli stessi Spafinder e Spa Traveller hanno riconosciuto la struttura rispettivamente come “Best for Mind&Spirit”, grazie all’esclusività dei programmi salute Lefay SPA Method, e “Best for Fitness”, per l’unicità dei giardini energetico-terapeutici affacciati direttamente sul lago, tra piante secolari e panorami incantevoli. E per finire, il Resort si è aggiudicato l’“Excellence Award” nella categoria “Best SPA Facilities”, ai Condè Nast Johansens Awards 2016, attribuiti annualmente dalla famosa casa editrice, che nelle sue guide raccoglie le più belle destinazioni di tutto il mondo. In totale, nei suoi primi anni di vita, l’eco resort ha collezionato in tutto 40 riconoscimenti internazionali. Ma il Lefay Resort non è solo un tempio del wellness. Grazie al suo nuovo modernissimo centro meeting con sale attrezzate e dotate di luce naturale, con scenografico affaccio sul lago, la location è anche un esclusivo indirizzo per eventi e congressi, con foyer, area segreteria, espositiva e un bellissimo giardino privato. Il tutto, inserito nel mondo Lefay SPA, con piscine, saune e centro fitness 24h. Info: meeting@lefayresorts.com.
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SAI L’ULTIMA? Ehma. Verrocchi General Manager dell’anno, mentre Brunetti, Deputy dal prossimo aprile Kolbe Hotel Rome al World Luxury Hotel Awards Gala Event 2015 Lo scorso 24 ottobre il lussuoso quattro stelle nel cuore di Roma, Kolbe Hotel, a pochi passi dal Colosseo e dal Circo Massimo ha conquistato il prestigioso Continent
Nella foto, Carlo Izzo con i figli Stefano (a sinistra) e Alessandro (a destra)
Winner of the best Luxury Hotel & Conference Centre al World Luxury Hotel Awards Gala Event 2015 svoltasi all’Harbour Grand Hong Kong. A ritirare il Premio, Carlo Izzo, General Manager del Resort che ha sempre creduto e investito sugli spazi congressuali della location, convertendo l’albergo da puro hotel leisure a conference hotel center. Attrezzate con le più moderne tecnologie, le 17 sale (in grado di accogliere da 10 a 30 ospiti ciascuna) a cui si aggiungono una plenaria, la sala Biblioteca Kolbe, per 150 persone a platea, e la Sala Colosseo per 100 persone a platea.
L’hotel Adriano compie 50 anni Un brindisi a base di gin e bollicine. Ecco gli ingredienti della serata emozionante che si è svolta lo scorso ottobre nelle sale dell’Hotel Adriano, storico albergo nel centro di Roma, per festeggiare i suoi primi cinquant’anni. Gin perché la festa si è svolta nei pressi del The
Lo scorso ottobre, al Royal Sanremo, la giuria della quarta edizione del premio Manager italiano dell’anno della European Hotel Managers Association (EHMA) ha eletto General Manager dell’anno Ciro Verrocchi (foto a sin.), Direttore Generale dell’Hotel InterContinental De La Ville di Roma. Con una lunga esperienza internazionale e una elevatissima professionalità – prima di approdare in IHG, è stato general manager in altre compagnie prestigiose come Starwood Hotels&Resort – Ciro Verrocchi ha saputo coniugare, con la sua direzione, tradizione e innovazione nel cuore della Capitale, realizzando importanti progetti innovativi volti al miglioramento dell’efficienza e della produttività in hotel. Verrocchi si è inoltre adoperato per mettere a sistema le realtà imprenditoriali del territorio in un’ottica di valorizzazione del contesto urbano, tema a lui particolarmente caro. Il suo apporto è stato infatti fondamentale per il coinvolgimento dell’InterContinental De La Ville in una serie di progetti di sostenibilità ambientale come il Green Program. Al top manager va anche il merito di aver saputo rafforzare il lavoro di squadra per i 130 dipendenti della struttura tramite iniziative di team building e l’investimento di una percentuale dei ricavi nella formazione del personale. Il gm è infine presidente dell’Associazione Via Sistina e Via Crispi che si occupa di promuovere diverse e interessanti attività volte al rilancio artistico, culturale e commerciale delle due strade. L’incontro Ehma ha visto anche la votazione per la nomina del nuovo Delegato Nazionale che ha confermato Ezio Indiani per il triennio 2016/2018. Mentre, a ricoprire il ruolo di Deputy a partire dal prossimo aprile, sarà Francesco Brunetti (foto a destra), General Manager del The Westin Palace e Milan Area Managing Director di Starwood Hotels and Resorts. La riunione Ehma è stata, come di consueto, anche l’occasione per confrontarsi sui principali argomenti di attualità del settore. In particolare, in questa edizione, si è voluto dedicare un focus su “Parity Rate e Online Travel Agencies” per capire come ridurre il peso delle commissioni applicando la decisione dell’Antitrust.
Gin Corner, il primo gin bar d’Italia che ha visto la luce due anni fa e che è collocato proprio nelle aree comuni dell’Hotel Adriano. Bollicine perché non esiste modo migliore per celebrare il traguardo dei cinquant’anni di questo hotel che brindando in compagnia. Un concentrato di mondanità, fra capitani d’azienda, politici, personaggi dello spettacolo, fotografi e giornalisti, che si sono dati appuntamento nella maison di charme di proprietà
della famiglia Ricci. «I cinquant’anni non sono solo un traguardo, ma un’occasione per ripercorrere insieme la strada fatta, sempre puntando alla qualità dell’offerta. Il nostro impegno quotidiano è quello accogliere gli ospiti come in famiglia regalando loro un’esperienza memorabile»., dicono i proprietari, i fratelli Barbara e Pompeo Ricci. Dal 1965 ad oggi molte cose sono cambiate per lo storico albergo del gruppo Ricci, che ha portato a nuo11-12 2015
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SAI L’ULTIMA? Adolfo Wildt, “L’ultimo Simbolista” al GAM di Milano Non saranno molti a conoscere il nome di Adolfo Wildt. Eppure questo singolare artista, virtuoso interprete delle emozioni umane, è stato il più importante scultore dell’inizio del secolo scorso. Le sue opere, troppo a lungo dimenticate, sanno suscitare emozioni contrastanti e turbamenti profondi. Dopo il successo della mostra del Musée de l’Orangerie di Parigi, “Adolfo Wildt (18681931) L’ultimo simbolista” torna finalmente alla sua Milano, presso la Galleria d’Arte Moderna dove rimarrà fino al 14 febbraio 2016. 55 opere – gessi, marmi e bronzi – descrivono il percorso di ricerca dello scultore sulla resa plastica e materica, accompagnate da disegni originali e da opere a confronto: da Canova, a Melotti, da Fontana a Minerbi. Ma la mostra su Wildt si dilata oltre le pareti della bellissima Villa Reale, sede della GAM, con l’itinerario tematico per le vie di Milano con il TCI, con appuntamenti di approfondimento con il FAI e con la proiezione, durante tutto il periodo della mostra, del documentario “A.Wildt. Il marmo e l’anima”, che racconta l’artista, l’uomo e le sue opere - catrinaproducciones.com/docwildt.
vo splendore il prestigioso palazzo del Seicento che la ospita. Nelle 80 camere dominano colori tenui, arredi di design e tecnologie moderne: tutto è curato nei minimi dettagli, a partire dal breakfast: ogni giorno, da cinquant’anni, la giornata all’Hotel Adriano inizia con il profumo del caffè e dei dolci appena sfornati.
Best Western MICE with us Grande successo per il doppio appuntamento a Milano e a Roma del brand alberghiero più diffuso nel mondo e in Italia – dove conta 180 hotel affiliati, per 13.000 camere, in 120 destinazioni business e leisure –. Durante i due eventi “Best Western MICE with us”, il Gruppo ha presentato – il 4 novembre al NooN di Milano e il 25 novembre al BW PREMIER Hotel Royal Santina di Roma – la sua offerta Mice di servizi e location, oggi sempre più ricca e tailor made. A disposizione della meeting industry: un avanzato motore di ricerca online su bestwestern.it\meeting e un ufficio dedicato per l’individuazione della struttura ideale alle esigenze dei clienti. Per i buyers il doppio appuntamento è stata un’occasione esclusiva per incontrare i referenti
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delle location proposte e conoscere nel dettaglio l’offerta di ciascuna. www.bestwestern.it\meeting.
125 anni di “dolcezza” made in Italy Compie 125 anni l’azienda Biscotti P. Gentilini, fiore all’occhiello della produzione dolciaria italiana, che continua a mietere successi, con un fatturato di 30 milioni di euro, in controtendenza all’attuale congiuntura economica di crisi. La storia ha per protagonista un ragazzo di Vergato, piccolo paese dell’Ap-
penino Tosco Emiliano. Il ragazzo è Pietro Gentilini che parte, fagotto in spalla, per l’America e poi fa ritorno in Italia, a Roma con l’idea di aprire un biscottificio che in pochi anni, grazie alle sue non comuni doti imprenditoriali diventerà un impero. Oggi l’epopea dell’azienda di famiglia Gentilini è raccontata in una pregiata pubblicazione edita da Palombi editore e curata da Daniela Brignone. Il libro, corredato da documenti e foto d’epoca (private e aziendali) abbraccia un modello di tradizione alimentare italiana, tracciando un ritratto sia sull’evoluzione dei consumi e dell’immaginario collettivo ad esso connesso, sia sulla storia delle attività commerciali, industriali e iconografiche di Roma da fine Ottocento ai giorni nostri. Insieme alla fotografia sociale di un’epoca, che cambia con i suoi prodotti di consumo alimentare, l’autrice racconta delle profonde relazioni affettive di una famiglia numerosa che mai si scoraggia di fronte ad eventi imprevedibili e vince la partita con il consumatore il quale, più che cliente, risulta un affezionato e fedele fan, innamorato da più generazioni di sapori genuini ed inequivocabili. Il 125esimo
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anniversario dell’azienda, oggi capitanata dal nipote di Pietro, Paolo Gentilini, sarà anche celebrato, in collaborazione con Poste Italiane Filatelia, attraverso la realizzazione di un folder in edizione limitata contenente due cartoline raffiguranti il mitico trenino di biscotti Gentilini risalente agli anni ’30 ed un catalogo dei prodotti dei primi del 1900. Entrambe le cartoline recheranno il francobollo dedicato alla Biscotti P. Gentilini emesso nel 2010 con l’annullo filatelico celebrativo della manifestazione. www.biscottigentilini.it.
New entry nella ristorazione dell’Hotel Principe di Savoia di Milano Lo staff ristorativo dello storico cinque stelle milanese si arricchisce di tre nuove figure professionali: il food&beverage manager Alessandro Italiano, la direttrice dell’Acanto Alessandra Veronesi e la Chef Sommelier Mara Vicelli. Tutti e tre i professionisti vantano importanti esperienze nei rispettivi campi. Alessandro Italiano ha lavorato diversi anni in Inghilterra e in Cina per compagnie del calibro di Marriott, Westin, Rocco Forte Hotels e Ritz Carlton. Prima di approdare al principe è stato F&B Manager del Crowne Plaza Milan Linate, mentre Alessandra Veronesi, alla guida del ristorante Acanto dallo scorso settembre, dopo essere stata per quattro anni Chef Sommelier, ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità in strutture di prestigio, come quello di responsabile di sala presso l’Antico Caffè Dante di Verona e quello di Wine Director del ristorante Arquade di Villa del Quar, all’epoca due stelle Michelin. Infine, promossa a Chef Sommelier del ristorante Acanto, Mara Vicelli – che ha affiancato Alessandra Veronesi sin dall’inizio della sua carriera al Principe – è sommelier AIS dal 2006, anno in cui è entrata in Dorchester Collection. Precedentemente ha lavorato negli hotel del-
Il Crowne Plaza e l’Hotel Indigo Rome agli Hotel Stars Awards Da sin. Tim Small, Vice President human resources IHG Europe & Global Engagement, Davide Grilli, General Manager Crowne Plaza Rome-St. Peter’s e Nigel Stocks, Senior Vice President & General Counsel IHG Europe & AMEA
Durante la scorsa edizione degli Hotel Stars Awards – evento svoltosi a Londra che annualmente premia gli alberghi e le persone che più hanno contribuito al business, supportando la comunità locale in cui operano - la catena alberghiera InterContinental Hotels Group (IHG) ha assegnato due importanti rinconoscimenti: quello di IHG® Shelter in a Storm al Crowne Plaza Rome - St. Peter’s e quello di Hotel of the Year e HeartBeat Torchbearer all’Hotel Indigo Rome- St George. Ideato per premiare quelle strutture che maggiormente si adoperano in iniziative di responsabilità sociale, mettendo a disposizione risorse in caso di calamità naturali o di contingenze critiche, l’IHG Shelter in a Storm è stato ritirato dal gm del Crowne Plaza Rome-St Peter’s, Davide Grilli, mentre al gm dell’Hotel Indigo Rome-St George, Alessandro Geminiani, è stato consegnato il riconoscimento di Hotel of the Year e HeartBeat Torchbearer, titolo che contraddistingue gli alberghi i cui risultati eccellenti hanno superato le aspettative facendo emergere il brand Hotel Indigo nella realtà locale. Unanime la soddisfazione dei due gm per i quali il premio è il riconoscimento di tutti gli sforzi fatti dalla squadra per garantire agli ospiti un’esperienza memorabile, anno dopo anno. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Stephen McCall, COO Europe, che ha dichiarato: «Siamo sinceramente impegnati a sostenere e supportare il nostro team. Il livello e la qualità dei nostri hotel è rappresentato dalle eccellenti professionalità delle persone che ci lavorano. Il nostro obiettivo è quello di creare una realtà stimolante che possa far emergere e brillare le qualità e le competenze di ciascun membro della nostra squadra. Questi riconoscimenti sono il riflesso dei talenti che ogni giorno fanno risplendere i nostri hotel in tutta Europa».
Da sin. Stephen McCall, Chief Operating Officer IHG Europe, Alessandro Geminiani, General Manager Hotel Indigo Rome St. George, Angela Brav, Chief Executive IHG Europe
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la catena Relais & Chateaux, sia in Italia che all’estero e di recente è stata insignita del riconoscimento internazionale “Chapter of order des Coteaux de Champagne”.
Miss Astoria. La regular guest a quattro zampe del Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels &Resorts Miss Astoria, deliziosa bassottina, ha scelto l’esclusivo albergo della Capitale come sua dimora stagionale. Miss Astoria è curiosa, colta e intraprendente. Ama l’arte, il design, la moda, il buon cibo e il made in Italy. E Roma è la città che preferisce al mondo. Le piacciono il suo clima mite, la sua storia, i
Nella foto Miss Astoria con Alessandro Cabella, gm del Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels & Resorts
grandi brand, l’artigianato creativo e le tendenze più attuali. E naturalmente adora la scoperta delle golosità più autentiche che si nascondono nei vicoli della città. Dal suo quartier generale, una delle super suite dell’albergo, Miss Astoria ammira i magnifici tramonti romani, si rilassa nel parco e vive con disinvolta allegria tutte le facilities dell’albergo: arriva a bordo di una macchina di lusso, prende possesso della sua suite, dove passa in rassegna il set di oggetti a sua disposizione: la comoda cuccia, le ciotole eleganti, il nuovo collare. Ordina uno spuntino veloce in camera, scegliendolo nel menu speciale che il Rome Cavalieri ha studiato per i cani ospiti dell’albergo a
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base di riso, carne, pesce e si concede un momento di relax nel parco dell’hotel. E dopo essersi rifocillata, Miss Astoria può finalmente partire alla scoperta della città e dei suoi luoghi più affascinanti, alla ricerca degli atelier più interessanti e della Roma segreta con i suoi luoghi nascosti, senza dimenticarsi, infine, di presenziare agli eventi più cool della città.
10 milioni i passeggeri con Trenitalia e Trenord Grande soddisfazione è stata espressa dall’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano e dall’amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè, per i risultati eccezionali ottenuti dal trasporto ferroviario durante il semestre Expo: alla stazione Rho Fiera Expo Milano 2015 sui convogli di Trenitalia e di Trenord sono arrivati e partiti circa 10 milioni di passeggeri. Un visitatore su quattro di Expo ha quindi scelto il treno per raggiungere il sito espositivo. «Durante i sei mesi dell’Esposizione Universale l’intero sistema di trasporto pubblico, ha detto il commissario Expo Giuseppe Sala «ha funzionato in modo impeccabile rispondendo positivamente alle varie esigenze. Tutto ciò ci ha reso molto soddisfatti e per questo ringraziamo Trenitalia e Trenord che, con il loro servizio ferroviario, hanno consentito a tantissimi visitatori, provenienti da ogni città, di raggiungere il sito espositivo e di vivere l’esperienza della visita attraverso un mezzo ecologico e sostenibile, perfettamente in linea con i valori espressi dal tema di Expo Milano 2015». Nel dettaglio, circa un milione i passeggeri hanno raggiunto direttamente la stazione porta di Expo con le Frecce Trenitalia, ma anche con Intercity e treni internazionali. A questi si aggiungono gli 800mila passeggeri trasportati dai treni regionali di Trenitalia, da e per il Piemonte. Un servizio potenziato per
fare fronte alla crescente e incessante domanda degli ultimi giorni. Infine ci sono gli oltre 8,1 milioni di passeggeri di Trenord da tutta la Lombardia, 1,5 milioni dei quali dalle stazioni di Milano, in particolare attraverso il Passante ferroviario milanese. Di assoluto rilievo anche il flusso di passeggeri dalla Svizzera: in sei mesi sono stati oltre un milione e mezzo su Milano, di cui 300mila scesi proprio a Rho Fiera Expo Milano 2015. La stazione ha registrato un incremento di traffico del 67%, in particolare per i collegamenti suburbani dell’area metropolitana e, in sei mesi, la Sala Blu di Rete Ferroviaria Italiana ha gestito 2.020 interventi di assistenza a persone con ridotta mobilità e con disabilità. Il 64% a viaggiatori che per raggiungere l’Esposizione Universale hanno utilizzato i convogli di Trenitalia, il 32% a passeggeri di Trenord. Nello stesso periodo la Sala Blu di Milano Centrale ha visto crescere del 26% i servizi di assistenza.
Remise en forme per l’Hotel Eden Dorchester Collection A ridosso di Piazza di Spagna e a pochi passi dal parco di Villa Borghese, l’Hotel Eden vera e propria leggenda dell’ospitalità romana, è da novembre in fase di restyling. L’hotel riaprirà nell’autunno 2016 con 99 camere e suite e un rinnovato comparto food&drink. Grande novità sarà anche la “Urban Spa” con Spa Suite, che proporrà un mix di trattamenti signature, tra cui rituali di bellezza e offerte benessere, oltre a un blow dry-bar . Il progetto di restauro, che mixerà elementi classici ad altri contemporanei, è stato affidato agli Interior Designer Bruno Moinard dello studio 4BI & Associates, e a Patrick Jouin e Sanjit Manku, dello studio Jouin-Manku. In particolare, Moinard, supervisionerà l’interior design di lobby, camere e suite, mentre Jouin e Manku si occuperanno del restauro dei ristoranti e del bar al sesto piano e della Spa.■
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INDIRIZZI
In questo numero abbiamo parlato di... AllegroItalia Hotels & Resorts
Hotel d’Inghilterra
Visconti Palace Hotel
Via dell’Arcivescovado 18 10121 Torino Tel. 0115512111 www.allegroitalia.it - info@allegroitalia.it
Via Bocca di Leone 14 - 00187 Roma Tel. 06699811 - fax 0669922243 reservations.inghilterra@niquesa.com
Via Federico Cesi 37 - 00193 Roma Tel. 063684 - fax 063200551 www.viscontipalace.com/ info@viscontipalace.com
Hotel Indigo Rome-St. George A.Roma Lifestyle Hotel Via Giorgio Zoega 59 Roma Tel. 0687800168 - fax 0687811813 info@hotel-aroma.com
Via Giulia, 62 - 00186 Roma Tel. 06686611 - fax 0668661230 www.hotelindigorome.com
Hotel Quirinale Atahotel Villa Pamphili
Fidenza Village Via San Michele Campagna Loc. Chiusa Ferranda 43036 Fidenza (Parma) Tel: 0524 335508 www.fidenzavillage.com tourism@valueretail.com
Via della Nocetta 105 - 00164 Roma Tel. 0669646964 www.atahotels.it/villa-pamphili/
Via Nazionale 7 - 00184 Roma Tel. 064707 827/804 - fax 064820099 www.hotelquirinale.it -booking@hotelquirinale.it info@hotelquirinale.it
Grand Hotel de la Minerve
Hotel Splendide Royal
Piazza della Minerva 69/A - 00186 Roma Tel. 0669520787 www.grandhoteldelaminerve.com events@grandhoteldelaminerve.com
Via di Porta Pinciana, 14 - 00187 Roma Tel. 06421689 - fax 0642168800 www.splendideroyal.com reservations@splendideroyal.com
Isola delle Rose, Laguna di San Marco 30133 Venezia Tel. 0418521300 www.jwvenice.com events.venice@jwmarriotthotels.com venice@gocospa.com
Grand Hotel Palatino
Parco dei Principi Grand Hotel & Spa
Amoretti S.p.A.
Via Cavour 213M - 00184 Roma Tel. 064814927 - fax 064740726 www.hotelpalatino.com
Via G. Frescobaldi, 5 - 00198 Roma Tel. 06854421 - fax 068845104 sales@robertonaldicollection.com www.robertonaldicollection.com
Via G. Rossa 8 43030 Parola di Fontanellato (Parma) Tel. 0521825224 - fax 0521 825304 www.amoretti.it - info@amoretti.it
Radisson Blu es. Hotel, Rome
Consorzio Seaman
Via Filippo Turati 171 - 00185 Roma Tel. 06444841 - fax 0644341396 www.radissonblu.it/eshotel-roma/info.rome@radissonblu.com
Via Mar della Cina 304 00144 Roma Tel. 0689172124 - fax 0689163053
JW Marriott Venice Resort & Spa
Gran Hotel Palace Via Veneto 70 - 00187 Roma Tel. 0647871 www.grandhotelpalacerome.com info.rome@millenniumhotels.com
Holiday Inn Rome Pisana Via della Pisana 374 - 00163 Roma Tel. 0640046900 info@hirome-pisana.com
Hotel Beverly Hills Rome Via Largo Benedetto Marcello 220 00198 Roma Tel. 068542141 - fax 0685350037 www.hotelbeverlyhillsrome.com events@hotelbeverlyhillsrome.com
Residenza di Ripetta Via di Ripetta 231 - 00186 Roma events.ripetta@niquesa.com Tel. 06 3231144 www.residenzadiripettahotelrome.com
O.G.E. Srl Organizzazione Gestione Energia Via Puricelli 5 21013 Gallarate (Va) www.ogege.it - ogeinfo@tin.it
Pedersoli Group Roscioli Hotels Roma Direzione Commerciale Via Marsala 22 - 00185 Roma Numero verde 800 840000 www.rosciolihotels.it - rhr@rhr.it
Via Einstein 5/7 20090 Assago (Milano) Tel. 0248844854 - 0248844852 www.pedersoligroup.com info@pedersoli.com
Sheraton Parco de’ Medici Rome Hotel
Cantina di Santadi
Viale Salvatore Rebecchini 39 - 00148 Roma Tel. 0665288 - fax 0665287060 sheraton.com/parcodemedicirome sheratonparco@sheratonparco.com
Via Cagliari 78 09010 Santadi (Carbonia-Iglesias) Tel. 0781950127 - fax 0781950012 www.cantinadisantadi.it info@cantinadisantadi.it
Hotel Capo d’Africa Via Capo d’Africa 54 00184 Roma, Tel. 06772 801 - fax 06772 80801 www.hotelcapodafrica.com info@hotelcapodafrica.com
Hotel Diana Roma Via Principe Amedeo 4 00185 Roma Tel. 06478681 www.hoteldianaroma.com
Sheraton Roma Hotel & Conference Center
Hotel Volver Srl
Viale del Pattinaggio 100 - 00144 Roma Tel. 0654531 - fax 065940689 Prenotazioni e-mail: res497.sheraton.roma@sheraton.com www.sheratonrome.com
Piazza Lima 1 20124 Milano Tel. 0289770965 - fax 0287221783 www.hotelvolver.com/it info@hotelvolver.com
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