Master Meeting 05-06 2015

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Bleisure Edition

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MASTER MEETING

BENESSERE, COME STILE DI VITA E DI LAVORO GOLF E TURISMO. UN BINOMIO CHE VALE QUEI MANAGER DA RISCOPRIRE

Andrea Cigarini JSH Hotels Collection

AZIENDE IN ITALIA. QUANTO E COME CAMBIANO

ANTONIA FIGINI ADP Italia La mia carriera “divergente”

ACTIVE MEETING IN ALTA QUOTA

L’EMOZIONE DEL SERVIZIO CHE FA LA DIFFERENZA NELL’OSPITALITÀ

GRAND HOTEL IMPERIALE RESORT & SPA Un gioiello sul Lago di Como



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Acentro Turismo Spa - Milano

Amministratore Delegato: Roberto Piras

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pag. 87

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pag. 3

Blastness srl - La Spezia

Presidente: Andrea Delfini

Castello di Varzi, Residenza Malaspina - Varzi (Pv)

Titolare: Enrico Odetti di Marcorengo

Fondazione Fiera Milano

Direttore Governance Strategica e Comunicazione: Fabio Massimo Storer

tel. 02 49977278 www.fondazionefieramilano.it

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Golf Club Le Rovedine Noverasco di Opera (Mi)

General Manager: Franco Piras

tel. 02 57606420 www.rovedine.com

pag. 85

Grand Hotel Minareto - Siracusa

Direttore: Antonio La Spina

tel. 0931 721222 www.grandhotelminareto.it

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pag. 109

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II cop.

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pag. 5

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masseriatraetta.com

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pag. 161

tel. 035 606251-265 www.nwglobalvending.com

IV cop.

Green Park Hotel Pamphili - Roma

Hhonors Hilton Worldwide

Hotel Federico II - Jesi (An)

Direttore: Marco Migliaccio

Sales Office Italy:

Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli

Hotel San Rocco - Orta San Giulio (No)

India Tourism Milan - Milano

Masseria Traetta Exclusive - Ostuni (Br)

Direttore: Chilka Gangadhar

Responsabile Meeting: Serena Lobbene

Milan Marriott Hotel - Milano

N&W Global Vending Spa (marchio NECTA) / Vendite Horeca Italia - Valbrembo (Bg) Nero Hotel Group

Amministratore delegato: Gianluca Giglio

www.nerohotels.com

pag. 121

Nova Yardinia Resort Castellaneta Marina (Ta)

Direttore generale: Vincenzo Gentile

tel. 099 8204901 www.novayardiniaevents.com

pag. 135-137

Pedersoli - Assago (Mi)

Titolare: Martino Pedersoli

tel. 02 48844854 www.pedersoli.com

pag. 7

Qc Terme Spas and Resorts

Responsabile Marketing: Federica Bieller

qcterme.it

pag. 71

Radisson Blu es. Hotel - Roma

Direttore Generale: Gianluca Capone

tel. 06 444841 www.radissonblu.com/eshotel-rome

pag. 139

Sia Guest - Rimini

www.siaguest.it

pag. 12

Sky TV

tel. 02 49545102 www.hotel.sky.it

pag. 9

tel. 0832 452447 www.vestashotels.it

pag. 127

Vestas Hotels&Resorts - Lecce

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Digital Marketing: Carola Gioia Ammirabile


Immaginate un borgo medievale riflesso nelle acque del lago di un’isola fiabesca, un’accoglienza esclusiva, dove ogni dettaglio è arte in un ambiente raffinato con una cucina che appaga ed emoziona...

All’Hotel San Rocco l’ospitalità è tutto questo e molto altro.

Che si tratti di un soggiorno di piacere o di lavoro, il resort regala una life experience indimenticabile sul Lago d’Orta Soluzioni personalizzate in e outdoor per: vacanze, weekend, congressi, meeting, matrimoni ed eventi speciali. Nei dintorni, diversi campi da golf e suggestivi itinerari naturalistici da percorrere a piedi o in bicicletta HOTEL SAN ROCCO New Classic Hydrogen Hotel Via Gippini, 11 28016 Orta San Giulio (NO) - Italia Tel. 0322-911977 Fax 0322-911964 www.hotelsanrocco.it Info@hotelsanrocco.it


Cari lettori, Luci e ombre per il turismo italiano. Partiamo dalle luci. Il mercato è in ripresa. Gli stranieri vanno bene, l’effetto Expo si fa sentire. Le polemiche non mancano, come sempre, ma i risultati sono indubbiamente buoni. Ma ciò che fa più piacere è il risveglio della domanda interna, che negli ultimi due anni ha latitato. Finalmente, gli italiani tornano a viaggiare. E tornano a far vacanze in Italia. Frutto della perdurante crisi, il fatto di restare in patria? Comunque sia quest’anno tra gli operatori c’è ottimismo e questo sentiment non si manifestava da tempo. Altra luce. Ripartono gli investimenti. Le catene alberghiere stanno crescendo, Alitalia, dopo l’accordo con Etihad si è rimessa a volare soprattutto lungo quelle rotte estovest che portano turismo ricco. Abbiamo detto che l’Expo va bene e ci prepariamo al Giubileo straordinario. Se poi portiamo a casa anche grandi manifestazioni sportive mondiali abbiamo ancora un’altra grande opportunità. Altra luce. Si tor-

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5-6 2015 www.mastermeeting.it

na a investire sui beni culturali, che sono uno degli assi portanti della nostra offerta turistica. Proprio in questi giorni è stato annunciato, per il Sud, un piano da circa 500 milioni di euro che utilizza risorse Ue. Insomma, gli elementi positivi ci sono ora tocca operare bene. Veniamo ora alle ombre. L’Expo va bene ma ancora non sappiamo cosa succederà dopo. E far in modo che la spinta dell’evento prosegua sarà decisivo. Non possiamo sbagliare. Non possiamo permetterci di buttare a mare un’occasione così. E ancora. Il turismo è sempre a due facce. Qualcosa a Sud si muove, ma l’Italia resta ancora divisa in due. Se il Sud decollasse finalmente, non ci fermerebbe nessuno. Abbiamo oggi grandi opportunità. Gli investitori sono tornati, l’Azienda Italia sta ripartendo. Dobbiamo mobilitarci tutti. Non c’è Paese al mondo come l’Italia, dimostriamo di saper gestire la nostra eccellenza, i nostri primati.

Mario Mancini



SOMMARIO

4 Indice 6 Cari Lettori HOTEL&FINANZA

13 Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

LUXURY HOTEL MONITOR

28 In Italia l’ospitalità di lusso piace (e rende) sempre di più

COVER STORY

32 L’emozione del servizio è il valore aggiunto che fa la differenza nell’ospitalità

INCHIESTA

36 Quanto e come cambiano le aziende in Italia?

58 60 62 64 66 68 72 74

Grand Hotel Terme della Fratta Hilton Molino Stucky Venice Hotel Salus Terme Lefay Resort & SPA Lago di Garda Masseria San Domenico e Borgo Egnazia Parco dei Principi Grand Hotel & Spa Terme di Saturnia SPA & Golf Resort Thalasso Spa Grand Hotel Alassio

L’AZIENDA

76 Guinot & Mary Cohr GOLF HOSPITALITY

DONNE AL TOP

42 Antonia Figini (ADP Italia).

La mia carriera “divergente”

BIEN-ÊTRE

46 Benessere come stile di vita e di lavoro SELECTED BY MM

56 Cavalieri Grand Spa Club

78 Golf e turismo. Un binomio che vale SELECTED BY MM

82 84 86 88 90

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Chervò Golf Hotel SPA & Resort San Vigilio Golf Hotel Campiglio Tanka Village UNA Golf Hotel Cavaglià Verdura Golf


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SOMMARIO

IL PARERE DEL LEGALE

126 Pargoli ad Alta Quota SAI L’ULTIMA?

128 Notizie dal mondo dell’ospitalità e del turismo AERONEWS

BLEISURE HOSPITALITY

92 94 96 98 100 102

Bonotto Ospitalità sul Lago di Garda Centro Congressi SGR Grand Hotel Imperiale Resort & SPA Palazzo di Varignana Resort&Spa SeePort Hotel Terme e Grandi Alberghi Sirmione

138 London City Airport 140 Turkish Airlines FLYING

142 In volo, forse non tutti sanno che... TREND

146 Tornare alla natura ACTIVE MEETING IN ALTA QUOTA

104 Villa d’Este Hotels LA LOCATION DI MM

106 Excelsior Hotel Gallia RISORSA UOMO

110 Quei manager da riscoprire 114 La top priority del travel manager FORMATORE

120 Tre cose ancora da dire sulle riunioni UNA METAFORA PER CRESCERE

122 Calcio di rigore FINANCIAL CONFIDENTIAL

124 Come migliorare la qualità in azienda creando ricavi

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150 Quando la montagna ispira il manager, stimolando il lavoro di squadra

LE VIE DELL’INCENTIVE

154 Metti un meeting in Belgio 160 Indirizzi




Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

MARKETING

ARRIVERÀ IL MOMENTO DEL GIUDIZIO HOTEL TRANSACTIONS

IL MERCATO È PRONTO A DIGERIRE L’AUMENTO DEI PREZZI FUSIONI

ATA-UNAHOTELS. NASCE LA PRIMA COMPAGNIA DI BANDIERA ITALIANA

ITALIAN HOTEL MONITOR© Il primo quadrimestre conferma un trend positivo con un aumento dell’occupazione camere pari al 0,2% e del prezzo medio camera dello 0,2% (121,90 euro). A registrare la performance migliore la Repubblica di San Marino, dove le tariffe sono cresciute oltre 16 punti percentuali. Al vertice del ranking Venezia con 165,48 euro

IN ITALIA POCHI BRAND DELL’OSPITALITÀ

CON IL CROWDFUNDING NASCE UN NUOVO MECENATISMO

Una promozione frammentaria, una classificazione alberghiera disomogenea e un’inadeguata valorizzazione delle destinazioni minori. Secondo il presidente di Confindustria Alberghi, Giorgio Palmucci, sono queste le principali criticità che rendono il mercato italiano poco competitivo

L’indebolimento delle consuete forme di finanziamento alla cultura ha spinto gli operatori del settore alla ricerca di fonti alternative di capitale come il crowdfunding, una forma di fund raising on-line in grado di attirare interessi e capitali da più parti del mondo secondo un modello americano ancora poco diffuso in Italia.


Editoriale di Aureliano Bonini*

“Restaurare il pensiero di marketing”

uando ho iniziato a occuparmi di turismo avevo chiarissimo in mente il muro che divide il marketing dalle vendite. Chi vende non fa marketing. Il marketing serve a creare il bisogno di un servizio, a fare in modo che le vendite evolvano con l’approvazione del cliente. Ieri il marketing indicava a receptionist e sales department come vendere le camere al massimo prezzo che il cliente poteva permettersi, ricavandone grande soddisfazione e positive memorie. Chi faceva marketing curava l’ospitalità, la customer satisfaction e vendeva al meglio l’albergo proteggendone il valore e l’avviamento commerciale. Non aveva problemi con le recensioni e gestiva l’albergo per ottenere la lealtà dei suoi ospiti. Le vendite erano e sono un’altra cosa. I venditori sono aggressivi, spesso percentualisti, non pensano alla customer satisfaction. Devono “mettere legna sul fuoco”, hanno la mission di fare cassa e far girare l’occupazione dell’albergo. Non badano al check-out ma solo al check-in. Hanno, in molti casi, ucciso il marketing. Per anni, insegnando nelle università italiane, ho spiegato che chi si occupa di marketing raramente è in grado di fare vendite aggressive. Tutti i laureati in marketing-management sanno che vendite e marketing non sono virtù combinabili nello stesso individuo. La rivoluzione di internet, la diffusione del digitale, l’informatizzazione di ogni cosa che serve a chi è “fuori casa” e i nuovi modelli organizzativi hanno in molti casi portato a sommare e attribuire, forzatamente, compiti di marketing e vendite alla stessa persona. Un disastro! I valori che avvicinano il prodotto al potenziale cliente,

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*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.

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l’eccellenza di un albergo, la correttezza di un direttore, la cortesia di una front line, la memoria di una notte speciale, vengono frequentemente annullati dai venditori di camere online ai quali gli albergatori hanno affidato tanto, se non tutto... compresa la reputazione. Alle potentissime Online Travel Agency la qualità dell’albergo interessa poco o nulla. Loro vendono di tutto e sempre nello stesso identico modo: lo sbattono in rete. Non c’è marketing in quello che fanno perché l’ospitalità è un valore complesso e intangibile. Eppure la gente di tutto il pianeta sempre più spesso sceglie e compra da internet. È una questione di fiducia: si fidano del web e non degli albergatori, ai quali preferiscono non rivolgersi direttamente e non solo per ragioni di convenienza. Prezzi e recensioni delle OTA sono considerati più affidabili. Così gli albergatori reagiscono investendo sempre più in persone (i revenue manager) che “vendono” prodotti che poco conoscono e quasi mai verificano. Il revenue management è una specie di disciplina dogmatica dotata di un proprio linguaggio, di un proprio dizionario, di proprie parabole e codici. È un rito che ha reso il marketing una disciplina superata. La buona notizia però è che la pazienza dei viaggiatori, specialmente quelli raggirati dal web, sta finendo. Presto tornerà il momento del giudizio, il momento del marketing, quello dei viaggiatori che valutano e sanno scegliere dove conviene alloggiare “perché questo hotel è meglio”. Sta già accadendo soprattutto nella fascia più alta dell’offerta, 5 stelle e 5 stelle deluxe. E in particolare sono i baby boomers (over ‘50) che tendono a preferire le prenotazioni a voce, al telefono, perché si sentono rassicurati da voci e parole che arrivano dal gestore. Tremano i 4 stelle che vivono di OTA e di booking online. Le nuove tecnologie, l’automazione, il self service, la religione del web, non possono e non devono farcela a sostituire il servizio personale, la voce, i sorrisi, i valori umani e la memoria di una reception con i fiocchi: il marketing. Non ci resta che aspettare la fine del fanatismo, della pigrizia imprenditoriale, degli atteggiamenti disattenti di molti alberghi nella fase di prenotazione. Tutto qui!

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HOTEL TRANSACTION

Mercato: pronto a digerire l’aumento dei prezzi Attese positive, da parte delle associazioni di categoria, per quanto riguarda l’indice Revpar (revenue per available room) cresciuto negli ultimi 4 mesi del 3.6%. In netta ripresa anche la domanda interna: durante il ponte del 2 giugno, l’aumento delle presenze in hotel è stato dell’8% li investimenti nel settore alberghiero sono in ripresa grazie innanzitutto al fatto che le attese sui flussi turistici, e quindi sui rendimenti almeno nella fascia medio-alta del mercato sono positive. Partiamo da un dato rilevato proprio nei giorni scorsi. Nei primi quattro mesi dell’anno l’indice Revpar che misura il rendimento delle camere disponibili nel settore alberghiero ha fatto registrare - rileva una analisi dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi un incremento del 3,6%. Un dato significativo se - aggiunge sempre l’AICA - si considera che il tasso di occupazione ha registrato un aumento dello 0,2% appena. Come dire: il mercato è pronto a digerire un aumento dei prezzi. Tradotto in pratica: investire negli hotel conviene sempre di più perché le aspettative sui rendimenti sono orientate al rialzo. Come giustificare questo risultato? Ovvero si tratta di dati episodici oppure è in atto una dinamica di me-

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dio-lungo periodo? Queste le domande degli investitori. La risposta che arriva dalle catene alberghiere associate ad Aica offre spunti confortanti. Si parla ormai di ripresa, i tempi cupi sembrano dietro le spalle. Ci sono indubbiamente fattori concomitanti. Innanzitutto l’Expo di Milano sta offrendo dei risultati, anche se per ora inferiori alle aspettative, tuttavia, con il mese di giugno sono in arrivo migliaia di stranieri. È presto per cantare vittoria ma il clima si sta rasserenando e l’atmosfera è percepibile. L’altro fattore importante riguarda il mercato domestico. Nell’ultimo biennio almeno gli italiani hanno tirato la cinghia complici la crisi economica internazionale e le conseguenti difficoltà legate al mercato dl lavoro e alla caduta del potere di acquisto delle famiglie. Ebbene tutte le rilevazioni concordano in questo momento nel mettere in evidenza una ripresa netta del mercato turistico nazionale. Federalberghi, Confturismo, Assoturismo e

Aica danno attese molto positive per quanto riguarda la domanda di turismo delle famiglie. Aica sottolinea ad esempio che il classico ponte del 2 giugno, che anticipa le vacanze estive, ha fatto segnare un aumento delle presenze in hotel dell’8% per quanto riguarda la domanda nazionale. Finora il sistema ha retto con gli stranieri. Con gli italiani, se la tendenza si consoliderà – ma non si intravvedono al momento fattori contrari – l’Italia turistica può mettere il turbo. A ciò si può aggiungere anche un fattore macro. Nell’arco di una decina di anni, ricorda un rapporto di Amadeus sulla base delle stime dell’OMT (UNWTO) i flussi turistici mondiali non potranno che raddoppiare passando da un miliardo e poco più a circa due miliardi di persone in viaggio ogni anno. I flussi principali dovrebbero muoversi lungo la direttrice est-ovest. Ciò significa, grazie anche all’intesa tra Alitalia ed Ethiad. Annarita Maggi

HOTEL TRANSACTION

Fusione Unahotels - Atahotels, quali prospettive? Unipol batte NH Hoteles e rileva il portafoglio immobiliare (per 259 milioni) e le gestioni (per 27,6 milioni) degli hotel UNA. Si aspetta ora una strategia di evoluzione e di sviluppo del Gruppo che dia omogeneità all’offerta complessiva (21 strutture Atahotels, tra hotel, resort e residence e 31 alberghi UNA) ccertata la frammentazione alberghiera presente nel nostro Paese, con la maggior parte delle strutture ricettive che fa riferimento ad una sola famiglia ci si è sempre augurato che arrivasse sul mercato un operatore sufficientemente potente da dare all’Italia una vera e propria catena che facesse da benchmark per la diffusione di standard alberghieri inter-

A

nazionali, come fece a suo tempo Cigahotels, tuttora anziana “maestra” di lusso e design. Una compagnia di bandiera ci avvicinerebbe dal punto di vista alberghiero agli altri Paesi occidentali, dove la presenza delle catene è ben più elevata del risicato 4% registrato in Italia. Ecco allora la notizia dell’anno che consente di immaginare la nascita di una vera unica ca5-6 2015 www.mastermeeting.it

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UNA Villa le Maschere

tena alberghiera grazie alla fusione di Atahotels (21 strutture di cui 7 hotel, 6 resort e 8 residence) e UnaHotels (31 alberghi: 1 a 5 stelle e 30 a 4 stelle). A questo gruppo si potrebbe agganciare anche una terza compagnia alberghiera italiana con 25 alberghi a 4 e 5 stelle. Senza sognare troppo, il gruppo Unipol con il supporto di Athens R.E. Fund e il parere positivo di Cassa Depositi e Prestiti, ha rilevato a condizioni molto favorevoli il portafoglio immobiliare (per 259 milioni) e le gestioni (per 27,6 milioni) degli hotel UNA. Il gruppo Unipol ha dovuto competere con il gruppo spagnolo NH Hoteles che la voleva acquisire assieme alla Sgr francese Fonciere des Murs pagandola poco più di 200 mln. di euro. Ora mentre si attende l’approvazione delle competenti Autorità e il completamento delle procedure di ristrutturazione del debito di UNA e ATA, si possono fare alcune valutazioni. Gli alberghi rilevati sono disomogenei per location, classifica e comfort, difficilmente potrebbero omologare i servizi per diventare un unico “brand”. Hotel tradizionali e di design, resort, alberghi economici, sommandoli semplicemente si avrebbero 52 esercizi ricettivi privi di standard comuni e di identità parallele. Conoscendoli da vicino questi alberghi non si combinano con altri brand occidentali; serve una scomposizione e un “riassetto delle anime” di questi esercizi. Anche se entrambe le catene erano proprietarie di au-

tentici gioielli per posizione e dimensione, per ora riteniamo si debba aspettare che Unipol si dia una strategia di evoluzione e sviluppo. Potrebbe anche esserci il rischio che si faccia avanti una compagnia di livello internazionale che rilevi alcune di queste strutture, magari le migliori, per trasformarle, rilanciarle e metterle a reddito con un primario marchio internazionale. Resta, a questo punto, da vedere come rendere omogenea l’offerta e come il mercato italiano reagirà alla creazione di un brand nazionale upscale e upper upscale. Per ora esiste una filiera di 52 strutture (sia business che leisure) di circa 8.600 camere di proprietà che andrà a competere con le principali catene presenti in Italia con alberghi in proprietà NH Hoteles e Starhotels. Best Western infatti essendo un consorzio di alberghi autonomi e indipendenti (162 hotel affiliati per un totale di circa 12 mila camere) non ha le caratteristiche delle catene integrate ovvero un unico management centrale. Su questo accordo girano voci insistenti di un positivo supporto finanziario del Fondo Strategico Italiano (Cassa Depositi e Prestiti) che farebbe da ponte al tanto atteso sviluppo di un’ospitalità made in Italy. La questione però è sospesa perché il Fondo Strategico italiano non potrebbe dare il suo apporto in equity a società con i bilanci negativi, ma qualcuno ricorda il supporto finanziario di FSI ad un’iniziativa del gruppo Forte. Lo scenario è comunque positivo per l’hotellerie italiana! A.M.

Atahotels Villa Pamphili

CLASSIFICAZIONI E STANDARD DI OSPITALITÀ

Che cosa deve sapere un progettista di alberghi

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uando si incontra un committente o si partecipa a un bando di gara per la costru-

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5-6 2015 www.mastermeeting.it

zione di un nuovo hotel o la ristrutturazione di uno vecchio, la prima decisione da prendere riguarda la

gamma dei prezzi e gli standard di comfort internazionali. È infatti in base alla scaletta degli Avera-


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Economy

budget

midscale

upscale

upper-upscale

de luxe

50 euro

75 euro

100 euro

150 euro

250 euro

oltre 250 euro

(la gamma dei prezzi è stata stimata nel 2015 in base alle offerte delle principali catene occidentali)

ge Daily Rates (ADR) che i turisti internazionali misurano gli standard dell’ospitalità e distinguono gli alberghi. Solo tenendo conto di ciò può nascere un progetto architettonico e di design serio per investitori accorti. A favore dei circa trentamila alberghi italiani nati spontaneamente, senza regole e standard internazionali, che cercano di sfuggire onorevolmente alla legge del prezzo, ci possono essere i lifestyle hotels, i boutique hotels, gli art hotels, i design hotels... Formulette carine, che piacciono, che fanno moda. Queste eccezioni alla regola del pricing hanno solo un difetto: perdono appeal piuttosto rapidamente. Dopo un paio di anni, se la location non è di primissimo livello, se non si trovano in una metropoli come New York o Londra (l’esempio più calzante e resistente è quello del Mercer) devono cambiare per assumere una delle classificazioni primarie basate sulla gamma dei prezzi e semmai diventare Upscale o Upper Upscale.

Il prezzo classifica l’ospitalità A grandi linee più un albergo costa meglio è. Il prezzo è un indicatore determinante per chi viaggia e per chi si trova fuori casa da solo, con la moglie, con la famiglia, per lavoro, con un collega, in gruppo. La stessa persona sceglie in base a decine di variabili, alle situazioni, alla propensione alla spesa, alla durata del soggiorno. Proprio qui sta il problema dei progettisti, che devono interpretare un possibile concept che favorisca un indice di riempimento delle camere essenziale per garantire il business plan che ha generato l’investimento e la loro parcella. Non è semplicissimo. Non lo è perché la congiuntura, le crisi cicliche, i cambiamenti, la me-

teorologia, le situazioni personali influiscono sulla propensione alla spesa di chi viaggia. Basta un telegiornale per ridurre o aumentare la propensione alla spesa, per modificare le aspettative, per cambiare un giudizio di valore e quindi la scelta dell’albergo. In teoria un bravo designer può ricorrere all’analisi della domanda, può acquistare uno studio di marketing che lo aiuti a capire quale tipo di albergo, di gusto, di stile meglio parlerà alla domanda, ma di solito non lo fa perché crede di saperlo o peggio pensa di avere in mente un modello di hotel così unico ed irripetibile da richiamare perennemente clienti da tutto il mondo.

Tra “creatività” e “medietà” Fuori dall’Italia, in Occidente, non tocca al progettista decidere queste cose ma all’investitore. È colui che finanzia a verificare la fattibilità dell’investimento, a studiare la domanda e a consegnare al progettista un concept preciso con dei chiari confini di prezzo e di costo. Ecco allora che in mancanza di uno studio del mercato, di una definizione delle linee guida e di un’analisi di fattibilità spuntano la decisioni autonome, basate sulla creatività e/o sull’incertezza che induce a progettare alberghi basati sulla “medietà”. La “medietà” scatta quando il progettista, il designer e l’investitore pensano che esista la “gente comune”, un composto di persone neutre dai gusti ordinari, dal reddito ordinario, dai consumi anonimi. La “medietà” consiglia di costruire alberghi orientati al “largo consumo” e ai viaggiatori comuni (se esistono), di scegliere tra tre opzioni possibili sempre quella mediana. Questa maggioranza di persone comuni teoricamente senza gusti personali sceglierebbe un ho-

tel comune o vorrebbe un hotel midscale, dal prezzo contenuto con tutti i servizi, oppure un hotel economico senza servizi superflui. Questo significa “limited service” in sostanza un hotel dove manca sempre qualcosa. È questo il dilemma che porta fuoiri strada numersi investitori.

La formula Holiday Inn e la cultura italiana Una soluzione “full service” per gli alberghi e per i viaggiatori di tutto il mondo fu realizzata nel 1952 da un geniale costruttore di Memphis, che diede vita a un prototipo di hotel midscale che tuttora caratterizza positivamente l’ospitalità mondiale: l’Holiday Inn. È un insieme di comfort e di risposte per i viaggiatori in auto, treno, aereo, di ogni credo e religione. È tuttora la prima catena di alberghi del mondo con standard di comfort e di servizio messi a punto personalmente da Kemmons Wilson, progettista e costruttore, ma soprattutto grande visionnaire dell’ospitalità alberghiera. Rispetto a questa domanda di comfort sicuro e garantito per viaggiatori internazionali l’Europa, ma soprattutto l’Italia, sono in ritardo. La cultura italiana e il made in Italy invitano infatti ad essere diversi dagli altri. L’esperienza degli Holiday Inn per gli albergatori italiani è un’offerta banale, “bassa”, di tono minore, standard e senza appeal, qualcosa che i turisti internazionali possono trovare ovunque nel mondo. Che Italia sarebbe se ci fossero tanti Holiday Inn? Eppoi – dicono gli operatori – con un prezzo di 100 euro al giorno, il ristorante aperto e la piscina riscaldata dov’è il guadagno? In Italia c’è abbondanza di hotel che lavorano con la gente media, i gruppi e i tour operator stranieri... Io non mi riconosco in quella formula lì. Sintesi: non c’è nulla da imparare da un Holiday Inn o da un hotel di catena di standard internazionale. Le cose cambiano, i modelli di ospitalità si aggiornano, da noi le stelle girano da una parte e i prezzi dall’altra. Non c’è corrispondenza tra classe di prezzo e qualità del comfort. Vincono i furbetti. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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ITALIAN HOTEL MONITOR©

Si consolida il trend positivo avviatosi nei primi mesi dell’anno: occupazione e prezzi medi in leggera crescita nel primo quadrimestre dell’anno

l primo quadrimestre dell’anno continua a confermare i segnali positivi che mensilmente l’industria alberghiera manda dall’inizio del 2015. L’Italian Hotel Monitor nel periodo gennaio-aprile registra un ulteriore lieve aumento dell’occupazione camere negli alberghi italiani: +0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014, al 68,8%. Anche il prezzo medio camera sale dello 0,2% e arriva a sfiorare i 122 euro (121,90) di media. La performance migliore in termini di crescita occupazionale la fanno registrare: Catania +4,6 punti percentuali, Como +4, Udine +3,9, Torino +3,1. In numeri assoluti sono addirittura 8 le città che superano la quota del 70% di R.O.: Firenze con il 79,7%, Napoli con il 76,5%, Milano (72,9%), Genova (72,8%), Roma (72,1%), Siena (71%), Venezia (70,5%) e Pisa (70,1%). A livello di prezzo medio da segnalare il risultato della Repubblica di San Marino, con le tariffe alberghiere in salita di oltre 16 punti percentuali. Incrementi signifi-

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cativi anche per Taranto (+6,3%), Perugia (+6,1%), Catania (+5,9%) e Genova (+5,2%). Per quanto riguarda invece i prezzi assoluti si conferma al vertice del ranking Venezia, con un prezzo media camera di 165,48 euro, seguita da Milano (146,91 euro), Roma (141,78), Firenze (130,78 euro) e Como (111,34 euro). Analizzando le tipologie ricettive, i dati confermano la buona perfomance del settore luxury che, nei primi quattro mesi del 2015, ha visto crescere occupazione e prezzo delle strutture 5 stelle e 5 stelle deluxe rispettivamente di 1,6 punti percentuali e del 3,2%. Tiene anche il segmento upscale (4 stelle) con una R.O. in salita di 0,2 punti e i prezzi praticamente stabili (+0,2%). Proseguono le difficoltà commerciali degli alberghi a 3 stelle che crescono di mezzo punto come occupazione camere, ma vedono calare il prezzo medio camera dell’1,5%.


REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - APRILE 2014 Occupazione e Prezzo per Città Città

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + +

AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA

Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Aprile Aprile Var 2015 2014 15/14

45,7 66,3 72,8 72,9 57,1 48,7 69,4 61,0 57,0 49,8 45,7 56,4 70,5 56,6 52,1 58,9 55,8 65,3 58,8 58,8 61,5 69,0 69,9 55,6 79,7 70,1 71,0 54,1 60,4 54,1 72,1 57,6 45,3 57,1 52,9 76,5 63,8 44,5 51,5 51,5 49,4 68,8 50,1 65,9 58,2 55,4 68,8

42,9 63,2 70,7 70,6 53,1 50,5 70,8 59,5 55,5 47,7 46,2 53,6 71,1 54,8 49,2 59,5 56,1 61,4 60,1 56,4 65,5 70,1 71,9 52,7 79,5 69,4 72,4 57,1 63,9 56,9 72,9 56,0 43,6 58,6 49,3 76,1 62,5 46,9 54,3 49,7 47,3 67,2 48,7 61,3 55,7 54,4 68,6

2,8 3,1 2,1 2,3 4,0 -1,8 -1,4 1,5 1,5 2,1 -0,5 2,8 -0,6 1,8 2,9 -0,6 -0,3 3,9 -1,3 2,4 -4,0 -1,1 -2,0 2,9 0,2 0,7 -1,4 -3,0 -3,5 -2,8 -0,8 1,6 1,7 -1,5 3,6 0,4 1,3 -2,4 -2,8 1,8 2,1 1,6 1,4 4,6 2,5 1,0 0,2

Aprile 2015

84,11 102,53 94,32 146,91 111,34 83,09 92,08 84,20 84,10 80,15 81,93 83,44 165,48 91,31 83,22 87,47 87,17 87,13 88,94 93,27 103,55 83,18 90,91 79,09 130,79 87,89 98,16 87,52 82,64 88,03 141,78 83,85 82,64 80,75 86,83 105,96 83,32 79,03 83,25 80,65 82,50 90,25 83,24 90,58 83,32 81,94 121,90

Prezzo Medio Aprile Var 2014 15/14

82,57 104,86 89,64 150,18 111,17 81,56 91,35 85,02 84,29 80,78 85,17 83,73 160,72 95,29 84,68 85,33 84,01 86,74 92,96 97,42 109,74 85,80 91,62 67,86 127,34 87,12 97,00 86,13 84,50 82,93 141,29 82,54 84,74 80,29 84,98 107,97 84,60 82,20 78,31 80,14 81,24 92,93 82,98 85,54 86,66 83,44 121,65

1,9% -2,2% 5,2% -2,2% 0,2% 1,9% 0,8% -1,0% -0,2% -0,8% -3,8% -0,3% 3,0% -4,2% -1,7% 2,5% 3,8% 0,4% -4,3% -4,3% -5,6% -3,1% -0,8% 16,5% 2,7% 0,9% 1,2% 1,6% -2,2% 6,1% 0,3% 1,6% -2,5% 0,6% 2,2% -1,9% -1,5% -3,9% 6,3% 0,6% 1,6% -2,9% 0,3% 5,9% -3,9% -1,8% 0,2%

Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale

Città

VENEZIA MILANO ROMA FIRENZE NAPOLI BOLOGNA TORINO GENOVA VERONA BARI TOTALE ITALIA

Città

70,8 65,6 69,9 72,6 69,5

Luxury

VENEZIA MILANO ROMA FIRENZE NAPOLI BOLOGNA TORINO GENOVA VERONA BARI TOTALE ITALIA

468,33 386,53 367,82 461,52 404,13

70,5 72,9 72,1 79,7 76,5 61,5 66,3 72,8 56,6 63,8 68,8

75,5 74,5 81,2 67,1 73,1 65,6 57,8 70,1 63,3 59,7 65,2

Prezzo Medio Upscale Midscale

165,48 146,91 141,78 130,79 105,96 103,55 102,53 94,32 91,31 83,32 121,90

105,64 65,85 62,47 66,55 59,27 62,04 56,93 57,24 55,90 53,76 57,45

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Aprile 2015

Occupazione Camere Aprile Var 201A 15/14

69,5 68,8 65,2

67,9 68,6 64,7

Aprile 2015

Prezzo medio Aprile Var 201A 15/14

404,13 121,90 57,45

391,65 121,65 58,34

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

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1,6 0,2 0,5

3,2% 0,2% -1,5%


DESTINATION MARKETING

Come si diventa destinazioni turistiche? er essere località turistiche frequentate, ambite, desiderate ed economicamente proficue bisogna poter contare su una serie di vantaggi per viaggiatori business e leisure. Serve un ambiente favorevole all’ospitalità, l’assenza di atteggiamenti antituristici, un’amministrazione comunale sensibile, felice di vedere arrivare i turisti. È essenziale che i residenti amino accogliere, sorridere e servire, ma una cosa viene prima di tutto: gli alberghi. Da soli possono fare diventare famosa, rinomata ed eccellente la destinazione o rovinarla. Se ad esempio una destinazione carina, cordiale, accogliente riuscisse ad avere un hotel gestito da un grande brand, simbolico di qualità internazionale di lusso (ad esempio un Four Seasons), la destinazione diventerebbe internazionale, famosa e di prestigio. Questo perché quella catena sceglie solo destinazioni in grado di determinare l’affluenza di clienti che tutti vorrebbero: ricchi, esigenti, educati, internazionali. Questo esempio “esagerato” deve fare riflettere chi pensa che la qualità degli alberghi (dell’alloggio, del riposo, del servizio) non sia fondamentale per il successo delle destinazioni turistiche. Una pineta, un castello, un reperto archeologico, una montagna, fanno pensare al turismo e all’arrivo dei turisti. Ma così non è. Ogni località, paese, città ha infatti bisogno di ospitare i turisti e di potere contare su uno o più alberghi “faro”, alberghi di prestigio che con i loro standard speciali illuminano gli altri hotel che diventano l’offerta commerciale e servono tutta la destinazione. In sostanza una destinazione turistica quando non ci sono hotel in grado di accogliere, senza disagi, personaggi politici, star televisive, attori e cantanti, personaggi della moda e della letteratura, non ha successo commerciale, è difficile che se ne parli bene, che abbia visibilità e riconoscibilità. Naturalmen-

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te attorno agli hotel “faro” devono esserci numerosi (ma non troppi) esercizi ricettivi di categorie accessibili, economiche, convenienti, gradevoli e popolari. Se questi alberghi sono (come raramente accade) emblematici anch’essi di qualità percepibile meglio ancora. Il successo della destinazione è più probabile. Un esempio di come si sviluppa una destinazione leader mondiale e quello di St. Moritz. Le località alpine belle e bellissime sono centinaia, ma St. Moritz è unica dal punto di vista del marketing. È la destinazione di vacanza con il maggior numero di hotel a 5 stelle. Seguendo la pista della qualità alberghiera è diventata la prima destinazione tu-

ristica invernale del mondo. Ovunque nel mondo ad una destinazione turistica (escludendo le capitali che ovviamente devono ospitare i corpi diplomatici) corrispondono sempre alberghi di lusso: Venezia, Firenze, Marrakech, Cannes, Biarritz, etc... Difficilmente una destinazione turistica può decollare se non dispone di duemila camere di standard internazionale, ovvero di unità di alloggio in grado di garantire la customer satisfaction alla clientela intellettuale, politica, d’affari e leisure europea. È presto detto perché: l’attrattività e l’appeal si generano e si accentuano attraverso la notorietà e la qualità degli ospiti che alloggiano negli alberghi di quel luogo.

AFFARI IMMOBILIARI - GESTIONALI HOTEL IN VENDITA Categoria

Camere

Location

4 stelle

70

Treviso

4 stelle

110

Rimini

4 stelle

100

Bari

4 stelle

38

Madonna di Campiglio

4 stelle

65

Pescara

3 stelle

60

dintorni Verona

3 stelle

38

Rimini

3 stelle

53

Bormio

3 stelle

54

Milano

HOTEL IN LOCAZIONE/AFFITTO D’AZIENDA 5 stelle

167

Salsomaggiore (PR)

4 stelle

90

Venezia – Mestre

3 stelle

38

Torino

3 stelle

56

Riviera Romagnola

AUTENTICA OCCASIONE “CHIAVI IN MANO” Una splendida Country House & SPA ben avviata; 18 camere e un elegante, perfetto centro benessere a Sant’Omero di Teramo. Contatti di vendita personalizzati: 335 6139208


TREND

Palestra in hotel, ecco come renderla un plus itness e wellness continuano ad essere due attività molto di moda (la seconda più della prima) e gli alberghi sono direttamente coinvolti in questo trend, anche se non amano inseguire i trend per consolidare gestione e investimenti. D’altra però le persone più sono stressate, più vivono velocemente e durante un break tra un meeting e l’altro cercano di curare la salute e la forma fisica, anche “fuori casa”. Per gestire attivamente questo trend legato al benessere e ai sani stili di vita, per gli albergatori l’importante è crederci e investire, soprattutto se si tratta di strutture ricettive di segmento upper upscale e luxury dove una palestra interna dotata di tutti gli optional e dei macchinari più sofisticati non può certo mancare. La palestra dunque non deve semplicemente essere un luogo asettico con delle macchine per il fitness utilizzato da clienti che scaricano tensioni, stress ed eccessi energetici. Deve essere uno spazio vivo coordinato con tutti i servizi dell’albergo che deve condurre i propri ospiti verso il wellness aggiungendo speciali offerte ristorative anche al breakfast (prodotti a km zero, gluten free, con il computo delle calorie, etc.) e rinfrescando (dove presente) il proprio centro benessere. Ecco allora 7 consigli utili per aggiornare la propria palestra e l’offerta di servizi collegati: 1. dotarsi – se ancora non è stato fatto – di bravi allenatori, trainer e assistenti naturalmente attenti, competenti come i vostri receptionist, in grado di accogliere e servire gli ospiti proponendo esercizi ed attività altamente personalizzabili, rendendosi disponibili con tutti gli ospiti che si presentano; 2. rendere social la palestra. I trainer mettendo le persone in grado di relazionarsi tra di loro svolgono un ruolo fondamentale per rendere più social le palestra. Tocca a loro curare e organizzare lo spazio e incoraggiare la socializzazione. Schermi, zone relax, comodi posti a sedere e dei drink possono bastare; 3. offrire allenamenti sportivi. Gli obiettivi più comuni per chi frequenta una palestra sono la perdita di peso, la costruzione muscolare e la tonificazione. Dalle palestre polverose e in penombra bisogna passare al centro fitness che sia contemporaneamente professionale e luogo di entertainment perché non tutti gli ospiti di un hotel sono stressati o sovrappeso. Chi è già in forma cerca mantenerla ma non rifiuta mai il divertimento, la musica e i panorami spettacolari; 4. le macchine innovative e complesse sono care ma la palestra, se c’è e quando c’è, va presentata meglio di tanti altri spazi dell’albergo. Deve suscitare un forte senso del luogo quindi oltre alle macchine innovative bisogna pensare a spazi freschi, gioiosi e accattivanti per ospiti diversi, anche per clienti poco dinamici;

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5. offrire un servizio di teli di spugna e asciugamani differenziato e generoso. Nella palestra del vostro albergo il telo è più grande, più morbido, personalizzato con il logo dell’hotel, profumato, di un colore piacevole; 6. iniziare presto la mattina. Al risveglio la gente pensa alla forma fisica. Nelle prime ore del mattino alcuni dei vostri ospiti vorranno dedicare un’ora al proprio allenamento quotidiano e la palestra dell’hotel deve essere aperta molto presto, verso le 6,00 per permettere ai clienti di godersi, dopo l’attività, il loro primo caffè della giornata e un breakfast con i fiocchi che migliora lo stato d’animo; 7. una pulizia perfetta. Una palestra impolverata o sporca è come una macchina guasta... trasmette disagio. La fitness room di un hotel deve essere pulita come lo sono le camere. Il personale deve essere costantemente presente, attento a pulire macchine, strumenti, attrezzi e pesi. L’igiene è una componente fondamentale dell’esperienza di alloggio e quindi anche dei momenti di allenamento. Si possono utilizzare aromi che eliminano l’odore di sudore, plastica e metallo. Un tappeto musicale di sottofondo con le hit del momento è uno stratagemma per rendere più riconoscibile la propria offerta di wellness. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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SCENARI

I grandi brand dell’ospitalità: in Italia ancora troppo pochi Una promozione frammentaria, una classificazione alberghiera che non segue legge omogenee e un’inadeguata valorizzazione delle destinazioni minori. Sono queste, per il presidente di Confindustria Alberghi, Giorgio Palmucci, le principali criticità che rendono il mercato italiano poco competitivo iacciono, in particolare alla clientela straniera che ricerca servizi di qualità garantiti, ma nel Belpaese le catene alberghiere rappresentano oggi meno del 4% delle camere disponibili e si trovano principalmente nelle grandi città, dove si concentrano gli interessi dei big investors internazionali. Abbiamo chiesto al presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Giorgio Palmucci (foto), una valutazione in merito all’attuale scenario italiano. «Operare sotto un grande marchio o mantenere un’identità singola è il frutto di molteplici scelte legate a caratteristiche ed esigenze dell’azienda in primis e dell’imprenditore», spiega Palmucci. «L’Italia vanta un panorama di strutture ed un numero di camere tale da poter accogliere ogni tipologia di clientela: esiste il cliente business che soggiorna per brevi periodi richiedendo servizi ad hoc utili durante le trasferte di lavoro; e c’è il cliente che viaggia per piacere e ricerca ambienti suggestivi che arricchiscano la sua esperienza di viaggio.

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La compagnia alberghiera ha il vantaggio di offrire servizi omogenei riconoscibili su tutto il territorio a prescindere dalla piazza in cui si trova la struttura. Mentre l’albergo singolo ha il vantaggio di valorizzare la propria offerta concentrandosi sulla tipicità del territorio in cui opera». La linea di sviluppo delle catene in Italia si basa sul comfort definibile “4 stelle-5 stelle” ovvero upscale e upper-upscale. Perché da noi non ci sono catene alberghiere della gamma economy ovvero 2 e 3 stelle? «Gestire più strutture sotto un unico brand aiuta a mantenere un’idea di omogeneità del servizio offerto. Esistono comunque sul mercato compagnie che nella rosa delle proprie strutture dispongono di segmenti diversi e al tempo stesso garantiscono la qualità in tutte le fasce. Il problema non risiede nel numero di stelle quanto nella confusione derivante da una classificazione alberghiera frammentata perché lasciata al libero arbitrio delle leggi regionali. Il settore soffre l’assenza di norme omogenee e ciò comporta confusione soprattutto rispetto ai clienti che, a parità di classe di stella, possono a volte trovare forti differenze da piazza a piazza». Gli alberghi di catena risultano i preferiti dalla clientela internazionale, ma in Italia la domanda è inferiore rispetto a quella di altri paesi europei... «Soffriamo di una promozione frammentaria verso l’estero e la mancanza di un organismo unitario penalizza il nostro paese nel confronto con i nostri competitor internazionali. Le infinite bellezze dell’Italia costituiscono una minie-

ra inesauribile di opportunità per il turismo ma, al di fuori dei mercati più prossimi, è necessario un ente che la possa valorizzare stimolando ed orientando la domanda dei nuovi mercati». A Roma, Milano, Firenze e Venezia assistiamo a una crescita straordinaria di hotel di catena di gamma alta e altissima. I grandi brand scelgono insomma le città italiane dove arrivano più viaggiatori internazionali, ma anche dove c’è più concorrenza. «La scelta di molte compagnie di investire sulle principali piazze è un indicatore del problema di valorizzazione delle cosiddette “destinazioni minori” che sta vivendo il nostro Paese». Dagli hotel di catena viene il miglior personale dipendente disponibile in Italia. Come è cambiato il mercato del lavoro in questi ultimi anni? «Oggi c’è molta più attenzione alla formazione e questo vale sia per gli hotel di catena che per quelli indipendenti. Il capitale umano rappresenta un elemento imprescindibile attraverso il quale viene erogata la maggior parte dei servizi alla clientela. Dall’accoglienza alla ristorazione, dall’housekeeping alla manutenzione, tutto il personale alberghiero è chiamato a interagire, anche in maniera trasversale, affinché l’ospite percepisca, al termine del soggiorno, una positiva sensazione di accoglienza». A suo avviso cosa dovrebbe fare l’Italia per accentuare il suo appeal internazionale? «Come Associazione Italiana Confindustria Alberghi stiamo investendo nel settore con la consape-


volezza che gli attori in campo sono molteplici ed ognuno ha un ruolo specifico per rilanciare e sostenere il turismo. Abbiamo siglato un accordo con UniCredit che prevede – per le aziende associate – finanziamenti fino a 22 anni per la ristrutturazione e riqualificazione del panorama alberghiero esistente. Un forte segnale è arrivato anche dal Governo con il Tax Credit ovvero il via al credito d’imposta per la digitalizzazione delle strutture alberghiere e ricettive. Il nostro paese è ricco di luoghi suggestivi, storia, arte e cultura. Per valorizzare ciò che già esiste occorre un sistema di promozione unitario che sappia raccontare, al pubblico di viaggiatori internazionale, il panorama completo delle offerte turistiche italiane. L’Expo è cominciato e grazie anche al Giubileo Straordinario per circa 18 mesi i riflettori saranno puntati sul Bel Paese. Eventi come questi rappresentano un’opportunità sulla quale è doveroso investire affinché clienti, visitatori, curiosi e pellegrini possano apprezzare l’ospitalità made in italy, accrescere positivamente il bagaglio delle esperienze legate al viaggio e al loro ritorno promuoverle e tornare a soggiornare nelle nostre strutture. Annarita Maggi

L’Expo e il Giubileo Straordinario rappresentano un’opportunità sulla quale è doveroso investire per promuovere il brand Italia nel mondo

Il Crowdfunding per il rilancio del turismo culturale econdo il consueto rapporto annuale di Federcultura, per il periodo 2014-2016 è confermata una riduzione dell’investimento per il Mibact a 1,4 miliardi di euro. Il dato sottolinea una politica di restringimento dei finanziamenti da parte del settore pubblico, che si inserisce in un trend ormai tristemente consolidato. Negli ultimi dieci anni, infatti, gli interventi per la Cultura da parte di Stato ed Enti Locali, si sono ridotti di oltre 1,6 miliardi di euro. Ad aggravare la situazione è la diminuzione di sovvenzioni anche in ambito privato. Qui gli investimenti hanno perso il 40% dall’inizio della crisi (2008), tanto da dover contare su 350 milioni di euro di capitali in meno da parte di fondazioni, banche, aziende.

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Con il crowdfunding nasce un nuovo mecenatismo: via web Il progressivo indebolimento delle consuete forme di finanziamento alla cultura ha spinto gli operatori del settore alla ricerca di fonti alternative di capitale. Ci si

Le fonti della cultura in Italia Il settore culturale in Italia viene finanziato attraverso fondi di provenienza pubblica (Stato, Enti Locali) o privata (sponsorizzazioni, erogazioni liberali, entrate proprie). Riduzione degli investimenti privati in favore di cultura e spettacolo (2008-2013): le sponsorizzazioni sono diminuite in media del 41% con un’inattesa risalita nel 2013 rispetto al 2012 (+6%); gli investimenti delle aziende si sono ridotti del 26,6%; le erogazioni liberali sono diminuite del 18%, ed in particolare le sovvenzioni da parte delle fondazioni bancarie sono calate del 9%

è rivolti alla folla (crowd), intesa come moltitudine di individui amanti dell’arte e disposti ad impegnarsi in una raccolta fondi a sostegno del patrimonio culturale italiano. Ne è nato il crowdfunding, ossia lo sforzo collettivo di creare una rete per intervenire economica5-6 2015 www.mastermeeting.it

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lano, però, dall’utilizzo di piattaforme on-line, ma piuttosto sfruttano le donation page inserite nei propri siti istituzionali. Un caso italiano interessante è quello della Venice Foundation, che attraverso il proprio sito, www.venicefoundation.org, realizza la campagna autonoma di raccolta finalizzata al restauro di alcune opere d’arte presenti nella città di Venezia (il Teatro delle Feste, il mosaico della Cupola della Creazione della basilica di San Marco, il Teatro Bayreuth).

In Italia il restauro monumentale ricorre con successo al crowdfunding mente in progetti di diversa natura. Una forma di fund raising on-line (la raccolta avviene tipicamente via web), in grado di far convogliare interessi e capitali da più parti del mondo secondo un modello americano ancora poco diffuso in Italia. Lo scarso utilizzo di internet, la diffidenza sul reale impiego dei fondi ed il timore di transazioni finanziarie non sicure, sono alcuni dei principali limiti alle donazioni dei privati cittadini.

La microfinanza alla base del meccanismo di fundraising on-line Un accesso a basso costo ma che sia universale e consenta donazioni da parte di un grande numero di persone. Questo è il cuore finanziario dell’operazione, ed il micro-pagamento, ossia il piccolo contributo, è lo strumento giusto per realizzarlo. L’importo contenuto delle singole donazioni diventa, infatti, significativo quando è cumulato per il numero dei partecipanti all’operazione. L’introduzione sul web di sistemi di trasferimento fondi più sicuri, quali PayPal, ha certamente contribuito ad abbassare le barriere di diffidenza dei soggetti contribuenti. Quando si parla di microfinanza, si fa tipicamente riferimento a quelle forme di finanziamento “sociale” prive di collateral, ossia elargite a soggetti e aziende che mancano di garanzie patrimoniali adeguate. Anche nel caso del crowfunding la fiducia rimane il motore dell’operazione, sebbene alcune forme di rewarding siano previste.

I modelli di business ed il sistema premiante Le campagne di raccolta fondi indette per supportare i progetti culturali non necessariamente sono donationbased, ossia mosse da puro spirito mecenatistico. La maggior parte dei progetti (67% circa) si basa, infatti, su meccanismi di ricompensa materiali o immateriali quali l’inclusione del proprio nome nella locandina pubblica dell’evento. Tra le più popolari in questo senso troviamo le piattaforme americane Kickstarter e Indiegogo. Talvolta, invece, i sostenitori ambiscono a partecipazioni di capitale di rischio. È questo il caso della piattaforma equity-based più popolare, la britannica “Crowdcube”, e della italianissima “SiamoSoci”. I finanziatori che, invece, mirano a micro-rendimenti sul capitale investito si rivolgono a piattaforme peer-to-peer che consentono il prestito diretto fra soggetti senza costi di mediazione e a tassi agevolati. La più popolare piattaforma di social lending è la londinese “Zopa”. Alcuni progetti di restauro o conservazione culturale esu-

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All’interno dell’Europa, l’Italia è il primo Paese con una regolamentazione per l’equity crowdfunding. Ciò ne ha indubbiamente agevolato lo sviluppo. Oggi sono oltre 50 le piattaforme on-line nel Paese, grazie alle quali è stato raccolto capitale per circa 30 milioni di euro da destinarsi ai quasi 13 mila progetti approvati (su 48 mila presentati). Questo è quanto emerge nel corso dell’evento Borsa della Ricerca, tenutosi a Bologna il maggio scorso e giunto ormai alla sua sesta edizione. La prima amministrazione ad aver beneficiato del crowfunding è stata quella del Comune di Bologna che, con la campagna “un passo per San Luca”, ha raccolto finanziamenti per provvedere al restauro del portico più lungo del mondo che collega la città al Santuario di San Luca, sito nelle prime colline. Il progetto ha registrato l’adesione di oltre 7 mila donatori per un totale di quasi 340 mila euro, decisamente superiore al target di raccolta che l’amministrazione pubblica si era prefissa. Appena avviato è, invece, il progetto di raccolta indetto da Unicoop per il restauro del Battistero di Firenze. La campagna, chiamata “Abbraccia il Battistero” esulerà dal web preferendo luoghi fisici per il funding (supermercati e punti vendita Coop di Firenze). La formula è ad incentivi differenziati in base al livello delle donazioni. Si parte da una offerta minima di 5 euro, per poi assicurare l’iscrizione del proprio nome nel libro dei benefattori dell’Opera del Duomo con un versamento di 10 euro, fino a garantirsi una visita guidata nel Battistero con una donazione di ulteriori 10 euro. La città di Firenze non è nuova a progetti di crowdfunding; già a dicembre 2014 lanciò una campagna di finanziamento online attraverso il sito Kickstarter per raccogliere 100 mila dollari necessari al restauro della cappella dei Pazzi nel cenacolo di Santa Croce. Ancora in corso è il progetto di risanamento del Complesso Monumentale della Domus Aurea a Roma, per cui CoopCulture ha progettato una piattaforma di crowdfunding con l’intento primario di supportare la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma nella campagna di donazioni on-line. Sempre la capitale beneficerà della recentissima campagna “Scusa Roma” indetta da Elisabeth Jane Bertrand cittadina olandese che vive in Italia, per recuperare i fondi necessari alla riparazione delle opere danneggiate poche settimane fa nella città, dagli hooligans del Feyenoord. L’obiettivo del funding ammonta a circa 100 mila euro, necessari per gli interventi di restauro della Barcaccia di Piazza di Spagna. Un esempio di come finanza e senso civico possano cooperare per il bene comune. Carolina Colletto


Turismo archeologico: c’è bisogno di maggiori risorse finanziarie e nuove strutture ricettive l’originale colore agli oggetti antichi fino a vere e proprie maschere che, una volta indossate, consentono di immergersi in ambienti 3D e visitare antiche ville e dimore storiche. Le nuove soluzioni che collegano il pubblico al museo, rendono quest’ultimo interdisciplinare, rinnovando l’interesse culturale in una platea giovane, e creando occupazione attraverso la ricerca di nuove figure professionali come architetti e designers.

l patrimonio archeologico ha da sempre rappresentato una componente importante del capitale artistico-culturale Italiano tanto da confermarsi, ancora oggi, elemento imprescindibile per lo sviluppo del turismo incoming del nostro Paese. “Italia patria dell’arte”, come sottolineano i dati resi noti dal World Economic Forum (WEF) e pubblicati nel Travel & Tourism Competitiveness Report 2013. Il Bel Paese non abbandona il podio, confermandosi al primo posto su 140 nazioni nel mondo in quanto a patrimonio artistico e culturale. Sono, infatti, ben 50 i siti italiani appartenenti alla lista dei patrimoni mondiali dell’umanità. Di questi, 17 hanno carattere archeologico.

I

La Borsa del Turismo Archeologico sposa la multimedialità Principale evento di settore, la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA), ideata da Dott. Ugo Picarelli, è sede dell’unico Salone espositivo al mondo del patrimonio archeologico ed unico appuntamento riconosciuto da UNESCO e UNWTO. Luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedicati al turismo culturale, la Borsa del Turismo svolgerà la sua XVIII edizione a Paestum, nell’area archeologica della città antica, nei giorni 29-30-31 ottobre 1 novembre 2015. Nel corso dell’edizione 2014, ampio

La ricerca archeologica attira capitali esteri

spazio è stato dato alle nuove tecnologie interattive ed alla loro interpretazione del patrimonio archeologico con Archeo Virtual, mostra e laboratorio di sperimentazione virtuale interna alla Borsa che ha introdotto il museo del futuro fra multimedialità e tecnologie interattive. Le applicazioni delle tecnologie interattive in ambito archeologico sono infinite: è di derivazione americana la prima soluzione di cyberarcheologia, una macchina fotografica che opera in alta risoluzione anche in condizioni estreme, e grazie alle cui immagini si sono potuti ricostruire in 3d circa venti siti archeologici in Egitto. Esistono poi dispositivi in grado di restituire

Classificazione degli Istituti Archeologici italiani Il Testo Unico dei Beni Culturali e Ambientali del 2004 qualifica le principali tipologie di istituti archeologici distinguendoli in: Musei di Archeologia, Aree Archeologiche e Parchi Archeologici. Dei 4.588 istituti aperti al pubblico in Italia, 240 sono le aree archeologiche per un totale di 5.668 beni immobili archeologici vincolati (1909-2004). Si tratta per lo più di istituti non statali, di cui la maggior parte sono aree/parchi archeologici. Secondo quanto rilevato nel report 2013 “Minicifre della cultura” edito dal Ministero dei Beni Culturali, i siti archeologici più visitati nell’anno fra quelli statali con ingresso a pagamento, sono stati: Colosseo, Palatino, Foro Romano – Roma (5.201.268), Scavi di Pompei - Napoli (2.312.539)

Anche la Comunità Europea guarda al turismo archeologico con rinnovato interesse «I fondi comunitari si stanno orientando soprattutto a favore dell’innovazione tecnologica a supporto dei beni culturali», conferma Picarelli «Questa attenzione in Italia è importante per cercare di recuperare gli anni perduti e per metterci al passo degli altri Paesi, in cui sono soprattutto i servizi accessori a determinare reddito ed autofinanziamento per le gestioni culturali». Stando ai dati ISTAT relativi all’anno 2013, infatti, i proventi derivanti dai Monumenti e aree archeologiche ammontano a circa 40 milioni di euro. L’autofinanziamento risulta molto limitato anche a causa del fatto che poco più del 38% di questi siti sono a pagamento. D’altra parte le risorse pubbliche destinate alla gestione del patrimonio sono ancora molto limitate tanto che oggi la ricerca archeologica è prevalentemente demandata agli interessi di università ed istituti di cultura stranieri. Sono una quarantina quelli operanti in Italia, e finanziano più di quanto non lo faccia il Mibact. L’interesse pubblico al settore pare insufficiente: dei circa 7.000 scavi registrati ogni anno sul territorio italiano dal Ministero per i Beni Culturali, solo il 10% è frutto di una programmazione. La maggior parte dei reperti emerge acci5-6 2015 www.mastermeeting.it

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dentalmente durante la realizzazione di opere pubbliche quali parcheggi, metropolitane, garage interrati. Lo stesso documento di programmazione dei lavori pubblici 2013-2015 del Ministero comprende solo 42 progetti di scavo, la metà dei quali non sono finanziati. Ecco allora che intervengo università, banche, fondazioni ma anche aziende e privati che rinnovano il proprio impegno nel contribuire alla conservazione del patrimonio culturale italiano. Fra gli interventi privati degni di nota si pensi al contributo del Gruppo Prada, che da diversi sostiene importanti opere di restauro; non ultimo l’apporto di 200 mila euro elargito al Comune di Arezzo per agevolare gli scavi archeologici nella Fortezza Medicea. «Ulteriore azione legislativa dovrebbe essere quella di ampliare la possibilità dello sgravio fiscale da parte delle imprese che investono in cultura» precisa il Dott. Picarelli.

Breaking news Da Héra un servizio innovativo per gestire i non preforming loan Héra International Real Estate SPA operatore italiano specializzato nella valorizzazione di asset immobiliari di pregio, si consolida nel mercato internazionale. Sono cinque le sedi estere del Gruppo, coordinate dal quartier generale di Milano: Mosca, Londra, Pechino, New York e Dubai. La presenza all’estero è garantita anche da partnership strategiche, come quella attiva in Spagna. «Per la prima volta noi italiani siamo stati chiamati da operatori esteri come esempio di efficienza, per portare la nostra esperienza ed il nostro lavoro nel loro mercato», spiega l’amministratore delegato del Gruppo, Oscar Pittini. «A Madrid abbiamo ricevuto incarico da due importanti istituti di credito per analizzare un dossier di 1.600 proprietà site a Malaga, al fine di effettuare una adeguata analisi di mercato ed una proposta di gestione e valorizzazione». Il Gruppo si presenta agli operatori finanziari forte di una divisione dedicata alla gestione dei non performing loan, tema di grande interesse ed attualità per il mercato bancario.

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Il turismo Archeologico necessità di nuovi servizi, infrastrutture e di una politica di comunicazione L’ultimo rapporto “Mini cifre della cultura” edito dal Ministero dei Beni Culturali stima il turismo culturale in Italia in 103 milioni di arrivi e 380 milioni di presenza nel 2012. Di queste, sono 98 milioni le presenze nelle “città di interesse storico e artistico” che vedono in testa Roma, Venezia, Milano e Firenze. Tuttavia il turismo culturale non si concentra solo nelle grandi città ma si diffonde anche in aree meno centrali come i piccoli borghi e le sedi dei siti archeologici, purtroppo ancora penalizzate dalla carenza di servizi importanti quali strutture ricettive ed efficaci reti di collegamento. «L’Italia ha un patrimonio diffuso rilevante, penalizzato, in particolare al sud, sia dalle carenze infrastrutturali (collegamenti stradali e ferroviari, pochi aeroporti con linee aeree non adeguate) che dalla breve stagionalità turistica che ne limitano i flussi turistici», spiega Picarelli. Negli ultimi anni queste destinazioni sono state favorite dall’introduzione di Internet, che ha contribuito alla diffusione delle informazioni sul patrimonio archeologico nazionale oltre a consentire una organizzazione del viaggio in autonomia. Ciò, tuttavia, non si deve sostituire ad una importante opera di comunicazione pubblica «Un efficace sistema integrato di offerta turistica dovrebbe colmare disservizi e carenze di informazione, che di fatto qualificano gli standard di una destinazione. I beni culturali possono davvero essere opportunità di sviluppo locale ed occupazione in quei Paesi che praticano una politica culturale volta all’incremento del Pil», conclude Picarelli. Marinella Poma

La società milanese interviene nella gestione degli asset sottostanti a posizioni incagliate, puntando ad una loro valorizzazione finalizzata ad evitare la messa all’asta dell’immobile e la cessione del credito. «Il servizio sta ottenendo riscontri molto positivi, anche in considerazione degli enormi costi sostenuti dagli operatori finanziari per la gestione delle posizioni in sofferenza e dei pesanti impatti bilancistici causati dalla dismissione degli asset», precisa Pittini, «in questo senso offriamo un servizio innovativo per le banche, ad oggi non presente nel mercato. Non solo un’attività di gestione immobiliare, quindi, ma anche un servizio di advisoring che comprende operazioni straordinarie quali cambi di destinazione d’uso ed accordi con curatele ed amministrazioni. «Ciò che ci distingue dagli altri competitors – prosegue il CEO della società milanese – è l’offerta di un servizio integrato che prescinda da una mera attività di recupero crediti per conto dell’Istituto bancario, e che esuli dall’acquisto del credito deteriorato», il successo del posizionamento finale dell’immobile sul mercato è garantito dalla capillarità del Gruppo su più mercati esteri, e dall’expertise del team che gestisce le operazioni. «L’Italia deve rivolgersi al mercato in-

ternazionale pensando di essere un Paese all’interno di una nazione, l’Europa, in cui deve essere presente in maniera strutturata», commenta Pittini. «La maggioranza degli investitori fa base a Singapore, Honk Hong, Londra e parla un linguaggio molto tecnico. È necessario affrontare questo mercato in maniera adeguata, producendo business plan e piani finanziari degli investimenti, perché la qualità del solo immobile oggi non è più sufCarolina Colletto ficiente».

Viaggi d’affari in crescita nell’Europa Occidentale Secondo il report annuale GBTA, il 2016 si confermerà un anno di crescita per il business travel nell’Europa Occidentale. A fare da barometro al mercato di questa parte del mondo sono i cinque paesi chiave Germania, Inghilterra, Francia, Italia e Spagna che nel 2014 e nel primo semestre del 2015 hanno registrato buone perfomance (con una crescita media, solo nel 2014, del 5%) a dimostrazione di una ripresa che, secondo gli esperti, dovrebbe continuare – migliorando specie in alcuni paesi – anche nei prossimi mesi: «il comparto sta finalmente dando segni di solidità» dice Catherine McGavock, Regional Director for Europe GBTA. «Lentamente ci


stiamo lasciando alle spalle il pessimismo che ha caratterizzato lo scenario degli ultimi anni: economie più forti, prezzi energetici più contenuti e strategie fiscali più intelligenti fanno presagire che il 2016 sarà un anno positivo per il business travel». In particolare, per la fine del 2015, ci si aspetta un incremento generale della spesa di 6 punti percentuali rispetto ai 4.9% del 2014, per un totale di 164.15 miliardi di euro. A guidare la classifica delle performance europee migliori è la Germania che nel 2014 ha speso 11.7 miliardi di euro guadagnando 7.5 punti percentuali e che, si presume, chiuderà il 2015 con un +10.1% e con +9.4% nel 2016. A seguire il Regno Unito che nel 2014 ha chiuso con 27.5 miliardi di sterline e che presumibilmente porterà a casa, a fine anno, un +5.8% raggiungendo +6.2% nel 2016. Anche in Francia il settore è in leggera rimonta. Per il 2015 ci si aspetta un incremento del 3% e del 4% nell’anno successivo. In Spagna, dopo la riforma del settore bancario e la stabilizzazione del debito pubblico, l’aspettativa per il comparto è di una crescita del 7.7% (15,19 miliardi di euro), trend che continuerà molto probabilmente anche nel 2016 seppure con un andamento più modesto, stimato intorno a un +5.4%. Meno rosea, invece, la situazione in Italia dove l’economia stenta a decollare a causa del deficit strutturale e dell’assenza di adeguate riforme politiche e dove, quindi, anche il mercato del business travel registra una crescita (+0,1%) ben più modesta rispetto a quella degli altri paesi europei. Per il 2016 la previsione di spesa parla comunque di un leggero incremento pari al 1.8% per un totale di 24.94 miliardi di euro.

Accor trasforma la sua piattaforma distributiva in marketplace AccorHotels accelera la sua trasformazione, aprendosi agli albergatori indipendenti grazie alla creazione di innovativi servizi digitali b2b come il lancio della nuova versione dell’APP AccorHotels pensata per trasformare la distribution platform del marchio in un vero e proprio marketplace per gli hotel indipendenti. Il servizio, utilizzabile a partire dalla fine di luglio, offrirà ai viaggiatori oltre 10mila alberghi in 300 destinazioni chiave e, agli albergatori, garantirà massima trasparenza, oltre alla possibilità di visionare i rispettivi customer data e

le tariffe applicate dagli hotel del marchio. Sébastien Bazin, AccorHotels Chairman and CEO di AccorHotels ha dichiarato «la trasformazione della piattaforma distributiva in marketplace è un’iniziativa strategica che rivela un nuovo approccio al modello di business, rinforzando ulteriormente la presenza del Gruppo quale marchio pioneer nell’industria dell’ospitalità». La nuova App AccorHotels promette di arricchire l’esperienza di viaggio, già a partire dal momento della scelta della destinazione e del booking (si potranno visionare tutte le informazioni relative a biglietti di treni, aerei, e accedere al servizio di e-check-in / fast check-out) per poi continuare durante il soggiorno (attraverso l’accesso alla stampa digitale, alle guide turistiche a servizi di prenotazione taxi, ecc) e proseguire anche una volta tornati a casa, grazie al loyalty program management del marchio.

Nuove aperture Courtyard by Marriott in Polonia e nei Paesi Bassi Marriott International’s Courtyard by Marriott brand ha inaugurato due nuovi alberghi in Europa: il Courtyard Amsterdam Arena Atlas ad Amsterdam e il Courtyard Gdynia Waterfront a Gdynia in Polonia. Il primo, situato nel distretto business di Amsterdam Zuidoost, dista ad appena 10 minuti di treno dall’aeroporto Schiphol Airport e a10 minuti di metro dal centro. Offre 175 camere (tra premium e standard) dotate di tecnologie di ultima generazione e wifi e 6 meeting room con luce naturale in grado di ospitare, nella sala più grande fino a 140 persone. Il Courtyard Gdynia Waterfront propone invece 200 stanze (tra premium, standard e business, e una suite vista mare) dal design e le tecnologie moderne. Agli organizzatori di eventi propone 9 sale riunioni, inclusa una ballroom di 491 metri quadrati che all’occorrenza può essere divisa in quattro aree, oltre a un foyer e a un’ampia terrazza. L’hotel offre inoltre diverse opportunità outdoor sia in sede che nelle vicinanze (bicicletta, cavallo, pesca, sport acquatici, squash, volleyball e golf.

Primo Hotel Okura in Turchia nel 2017 Il brand giapponese Hotel Okura Co., Ltd. ha annunciate l’apertura dell’Okura Spa & Resort Cappadocia nel 2017. Si tratta della prima struttura

del marchio ad essere inaugurata nel Paese. Lo scorso febbraio, Hotel Okura ha stretto una joint venture con due compagnie del posto – Sarayli Turizm A. . and MSIC Gayrimenkul Yatirim Ve Dani manlik Ticaret Ltd. ti – allo scopo di accelerare lo sviluppo del brand Okura nel mercato turco, ritenuto particolarmente strategico. Così ha commentato il presidente Toshihiro Ogita, «La Turchia sta vivendo una crescita economica sorprendente. Secondo UNWTO è uno dei paesi in Europa più appealing per il turismo internazionale, motivo per cui, siamo certi, l’apertura di un nostro hotel contribuirà a migliorare la brand recognition del Brand Okura a livello globale. Okura Spa & Resort aprirà in Cappadocia, sito Unesco, noto per la bellezza del paesaggio e per il valore del suo patrimonio storico artistico. Il luxury resort sorgerà vicino a Mustafapa a, pittoresca storica città di derivazione Greco ottomanna, di grande interesse turistico, e offrirà 130 camere con servizi di livello upscale (suites con Jacuzzi, spa, piscina indoor/outdoor, dining and meeting facilities).

Radisson Neumarkt in Germania Carlson Rezidor e il suo franchise partner Provent Hotels hanno annunciato, entro l’anno, l’apertura nella città di Neumarkt, in Bavaria, del Park Inn by Radisson Neumarkt. Con questo accordo il portfolio di Carlson Rezidor’s Park Inn in Germania raggiungerà quota 20 hotels per un totale di 3600 camere. Il Park Inn by Radisson Neumarkt, struttura rivolta al mercato mid scale, sorgerà nel centro città e offrirà 105 camere all’interno di un distretto di 23mila metri quadrati che comprende ristoranti, servizi, business center e cinema. A disposizione degli ospiti ci saranno anche un ristorante con terrazza, un bar&bistro, un conference centre di oltre 600 metri quadrati, e una centro benessere con palestra. Carlson Rezidor Hotel Group è oggi uno dei gruppi più grandi del mondo con oltre 1370 hotels tra quelli aperti e quelli di prossima inaugurazione, per un totale di 180000 camere distribuite in 110 paesi. Il portfolio Carlson Rezidor include una serie di brand affermati a livello internazionale come Quorvus Collection, Radisson Blu®, Radisson®, Radisson Red, Park Plaza®, Park Inn® by Radisson and Country Inns & Suites By CarlsonSM.

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LUXURY HOTEL MONITOR

In Italia l’ospitalità di lusso piace (e rende) sempre di più Il segmento dell’hotellerie di lusso in Italia vive una fase di estrema vitalità, sia per la performance economica che per l’interesse dei nuovi turisti internazionali che scelgono l’Italia per le loro vacanze. In netta ripresa anche i valori immobiliari dei grandi asset alberghieri di lusso Migliora sensibilmente l’outlook 2015 degli alberghi 5 stelle e 5 stelle di lusso. A rivelarlo sono gli ultimi dati elaborati dall’indagine Luxury Hotel Monitor, rilevazione annuale condotta su un campione di 380 gestori e manager di hotel a 5 stelle e 5 stelle de luxe il cui obiettivo è quello di analizzare l’andamento di mercato del segmento alberghiero di lusso e il mutamento degli stili di consumo della clientela.

La perfomance dell’ultimo quinquennio

Secondo i manager italiani intervistati, l’ospitalità migliore del Paese, quella a 5 stelle, da cinque anni ottiene performance positive sia per quanto riguarda gli alberghi indipendenti che per quelli di catena. Quasi 9 dirigenti su 10 concordano con la descrizione di uno scenario caratterizzato da costanti miglioramenti (12 mesi fa erano 7

Secondo lei quali sono le ragioni di questa crescita?

d’accordo 89%

2015

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33% 38%

L’aumento della clientela leisure

48% 33%

Il desiderio da parte di alcuni turisti di regalarsi un momento di lusso

24% 26%

La diminuzione dei prezzi

Altro ■ 2015 ■ 2014

su 10 gli interpellati dell’anno che si era da poco concluso). Approfondendo i motivi di questa congiuntura positiva si segnalano differenze rispetto alla rilevazione 2014.

La performance economica degli alberghi di lusso nel quinquennio appena trascorso ha fatto registrare costanti miglioramenti. Lei, in base alla sua esperienza è... non d’accordo 11%

49%

L’espansione offerta che ha generato più domanda internazionale

non d’accordo 31%

d’accordo 69%

2014

43% 13% 14%

La principale ragione di crescita del movimento alberghiero di lusso viene attribuita all’espansione dell’offerta che, secondo gli intervistati, ha generato più domanda internazionale e più appeal per la nostra nazione. Questo “motivo di crescita” nel 2014 figurava solamente al terzo posto. Emerge quindi l’idea che il lusso abbia sofferto meno di altri del calo generalizzato del movimento business e leisure internazionale e che abbia inciso grazie ai big spender più velocemente sulla ripresa di questi mercati. L’“aumento della clientela leisure” è la seconda ragione di crescita (nel 2014 era la prima), seguita da “il desiderio di alcuni turisti di regalarsi un momento di lusso”. Il panel degli intervistati affermache la “diminuzione dei prezzi”,che lo scorso anno era considerata la seconda motivazione alla base della crescita del segmento luxury


LUXURY HOTEL MONITOR Com’è variato e come varierà il fatturato?

Anno 2014 (CONSUNTIVO)

50%

20%

Cresce la voglia di sperimentare il lusso

20% 7% 9%

1% Anno 2015 (PREVISIONE)

52%

26%

19% 2%

■ crescita superiore al +5% ❏ stabilità (intorno al +/– 2% ■ diminuzione superiore al +5%

nell’ultimo quinquennio, quest’anno ha perso il suo peso. E solo il 26% attribuisce a questa causa la ripresa del settore (nel 2014 era il 43%).

Positivo il 2014, in crescita il 2015

Tali valutazioni si devono anche ad un 2014 che ha prodotto risultati lusinghieri: • il 70% dei manager intervistati dichiara una crescita del fatturato 2014 rispetto al 2013 (per il 50% addirittura superiore al 5%); • il 16% ha registrato un calo della performance. La previsione per il 2015 è, se possibile, ancora migliore: oltre i 3/4 dei manager nutrono aspettative di crescita per i ricavi delle loro strutture. Sui prezzi, la previsione dei manager indica crescita, una crescita superiore a quella che il campione prevedeva 12 mesi fa. L’aumento dei prezzi sarà: • superiore ai 5 punti percentuali per il 39% dei rispondenti (erano il 10% nel 2014); • inferiore ai 5 punti percentuali per il 20%. Solo 4 intervistati su 10 prevedono tariffe in linea con il 2014, mentre il 2% si aspetta una contrazione. Si conferma dunque l’idea, già emersa lo scorso anno,

■ crescita inferiore al +5% ■ diminuzione inferiore al +5%

che un numero crescente di persone desidera accedere ai brand di lusso; si tratterebbe soprattutto di viaggiatori stranieri ma anche di italiani abbienti che non apprezzano più l’offerta degli hotel a 4 stelle, e preferiscono viaggiare nel massimo comfort e alloggiare circondati da servizi esclusivi e personalizzati. Del resto l’offerta alberghiera di lusso – diversamente da quella a 4 stelle – sta attraendo anche chi non l’ha mai provata in quanto appare emblematica di servizi irripetibili, originali e straordinari visibilmente superflui, ma rassicuranti in un periodo di crisi, stagnazione e depressione.

Sono numerosi i simboli e i segnali che dicono alla clientela che ci sono grandi differerenze tra un hotel a 4 stelle e un hotel 5 stelle e 5 stelle De Luxe. Dall’indagine e dai dati di Italian Hotel Monitor, nel primo quadrimestre 2015 si conferma la crescita della voglia di conoscere e sperimentare il lusso. Gli alberghi a 5 stelle hanno assunto un valore determinante per chi viaggia, mettendo in ombra la categoria 4 stelle, spesso citata per le offerte a prezzi stracciati. L’appeal del lusso cresce ma senza che i potenziali clienti insoddisfatti dei 4 stelle facciano il passo decisivo e prenotino la classe superiore. La barriera dei 250 euro a notte rimane uno scoglio invalicabile nonostante le offerte speciali e le promozioni che anche gli hotel a 5 stelle, talvolta, propongono. L’interesse per le 5 stelle si consolida e con il crescere dei flussi turistici internazionali nel nostro Paese nel 2015 grazie anche ad EXPO (il cui impatto al momento del sondaggio non è in linea con le aspettative), gli intervistati prevedono che sarà certamente un

Cosa prevede per il 2015 in termini complessivi di prezzi? un anno di leggera contrazione

2% un anno simile e in linea con il 2013

un anno di forte contrazione

0% una crescita superiore al +5%

39%

39%

una leggera crescita inferiore al +5%

20% 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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LUXURY HOTEL MONITOR

anno destinato a far segnare un incremento della performance per gli hotel di gamma luxury dove molti turisti stranieri vorranno sperimentare il meglio dell’ospitalità italiana.

centro benessere in hotel sia determinante nell’attrarre i clienti. Parallelamente cresce di alcuni punti percentali anche la richiesta di servizi estetici e coiffeur (32%) spesso inclusi nel servizio Spa.

Secondo gli interpellati resta invece limitata la domanda di personal shopper (2%).

Il ristorante, il servizio più utilizzato

Cresce la domanda di servizi speciali

Anche quest’anno abbiamo poi voluto verificare con i manager degli hotel di gamma luxury il trend internazionale per cui ci sarebbero sempre più donne che viaggiano sole (soprattutto per lavoro) e scelgono hotel di questo segmento per l’attenzione, la protezione e la sicurezza che garantiscono alla clientela femminile. Una consistente quota di clientela internazionale colta, benestante, non sempre occidentale, vede nella gamma 5 stelle e 5 stelle De Luxe un rifugio protetto dai malintenzionati, dove le signore possono alloggiare, pranzare e cenare tranquillamente. E infatti in 7 alberghi su 10, la percentuale di clientela femminile ospitata nel 2014è compresa tra il 30 e il 50%, 9 punti percentuali in più rispetto a quanto stimato nella precedente rilevazione.

Guardando a questo proposito alle tipologie di servizi extra a pagamento preferiti dalla clientela, il ristorante si conferma il servizio più utilizzato. È citato anche quest’anno da più del 90% dei manager interpellati. Nelle strutture di lusso essere “full service” è obbligatorio anche per la normativa e il settore food & beverage è un serviziostrategico, fondamentale per la customer satisfaction dei propri ospiti. Sette manager su 10 considerano essenziale disporre di almeno due ristoranti con menu diversi. Anche il tema della remise en forme e del benessere costituisce un plus commerciale: la Spa accresce la propria importanza e il 64% dei manager (era il 58% lo scorso anno) afferma che la presenza del

La voglia di “premiarsi e coccolarsi” di chi si trova “fuori casa” non appartiene solo ai clienti della gamma luxury. Fa parte dei modern lifestyles viaggiare allegramente, cogliendo i piaceri accessibili nelle diverse destinazioni. Lo confermano a. la crescente richiesta di autovetture con autista (limousine) citata dal 21% dei manager b. il boom delle richieste di servizi tipici del concierge (prenotazioni per eventi, spettacoli e biglietti di teatri) segnalata quest’anno dal 23% degli interpellati contro il 13% dell’anno passato. Si tratta di un chiaro sintomo di servizi speciali e di una forte presenza di clientela internazionale, soprattutto russa, araba e/o genericamente asiatica.

Quali sono i servizi extra più utilizzati dalla sua clientela? 91% 94%

Ristorante

64% 58%

Centro benessere

32% 29%

Servizi estetici

21% 16%

Servizio limousine

Biglietti teatro, concerti mostre ecc.

Personal shopper

Altro

30

23% 13% 2% 3% 16% 16%

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■ 2015 ■ 2014

I cinque stelle, i preferiti dalle donne che viaggiano sole

Negli hotel a 4 stelle delle città d’affari (vedi Italian Hotel Monitor) le donne alloggiate sono mediamente meno del 20%.

I TREND DELL’IMMEDIATO FUTURO

Un aumento della concorrenza (a Roma e Milano specialmente), una crescita della presenza di investitori stranieri, un incremento delle tariffe che ridurrà la domanda italiana sono i trend (sarebbe meglio dire le minacce) che i manager italiani vedono più probabili nell’immediato futuro per la gamma alberghiera di lusso. Sulla prima tendenza concorda il 73% del campione sondato, mentre sulla seconda il 45%. La contrazione della domanda italiana non viene giudicata “probabile” se è vero che è pronosticata solamente dal


LUXURY HOTEL MONITOR

Grafico Percentuale di clientela femminile ospitata nel 2014 nei 5 stelle e 5 stelle deluxe 2015

2014

Var

Meno del 10%

1%

1%

Tra il 10 e il 20%

3%

7%

–4

Tra il 20 e il 30%

14%

13%

+1

Tra il 30 e il 40%

28%

22%

+6

Tra il 40 a il 50%

44%

41%

+3

Oltre il 50%

10%

16%

–6

Totale

100%

100%

18% degli interpellati. L’espansione della domanda internazionale grazie ad Expo non è invece all’orizzonte, neanche tra i rispondenti milanesi. Nello scenario di breve termine gestori e manager non temono più, né enfatizzano come accaduto nel 2014, l’arrivo di nuovi investitori stranieri. Ora la presenza di questi investitori è diventato un fattore caratterizzante del mercato e probabilmente l’arrivo in Italia di emiri, sultani, sceicchi e fondi d’investimento coperti dall’anonimato viene vissuto positivamente e i commenti dei manager sono professionali: è un dato consolidato valido, riguarda poche destinazioni metropolitane, tocca solo le città leader mondiali dei viaggi turistici come Milano, Roma e Venezia. A conclusione dell’indagine si evince dunque che il segmento dell’hotellerie di lusso in Italia sta vivendo una fase di estrema vitalità, sia per la performance economica che per l’interesse e l’appeal generato nei nuovi turisti internazionali che scelgono l’Italia per le loro vacanze. Questa affermazione è supportata dalla ripresa dei valori immobiliari che riguardano i grandi asset alberghieri di lusso nelle principali destinazioni turistiche e commerciali nazionali.

È quindi prevedibile, sia alla luce dei sondaggi mensili di Italian Ho-

tel Monitor sia dalla elaborazione delle risposte ottenute dal sondaggio dei manager dei 5 stelle e 5 stelle deluxe italiani, che i consumatori abbienti nel 2015 continuino a crescere e a cercare sempre di più di: a. migliorare il proprio comfort quando ci si trova “fuori casa” (alloggio e ristorazione); b. alloggiare in alberghi comodi e sicuri almeno come la propria casa; c. vivere ogni viaggio come esperienza anche emozionale e distintiva; d. non doversi adattare agli standard degli hotel economiciin competizione sul prezzo.

Secondo lei, quali trend caratterizzeranno l’immediato futuro del segmento alberghiero di lusso? Più concorrenza nel segmento alberghiero cinque stelle e deluxe

73%

La crescita della presenza degli investitori stranieri

45%

La progressiva contrazione della domanda italiana

L’aumento dei costi

L’espansione della domanda internazionale grazie anche ad EXPO

Altro

18% 9% 2% 5%

NOTA METODOLOGICA

Luxury Hotel Monitor è una rilevazione annuale condotta sui manager delle circa 390 strutture 5 stelle e 5 stelle lusso italiane. L’obiettivo di questa indagine periodica è analizzare l’andamento di mercato del segmento alberghiero di lusso e il mutamento degli stili di consumo della clientela. L’intervista viene condotta con tecnica CAWI (Computer Assisted Web Interview) Hanno partecipato a questa seconda rilevazione il 23%dei gestori e manager di alberghi a 5 stelle e 5 stelle lusso interpellati, così suddivisi: • il 73% di categoria 5 stelle e il 27% di categoria 5 stelle lusso; • il 39% localizzate nel nord-ovest, il 27,9% nel nord-est, il 13,1% nel centro Italia, il 20% nel sud e nelle isole; • il 61,3% con una prevalente attività leisure, il 38,7% con una prevalente attività business. La rilevazione è partita il 23 aprile 2015 e si è conclusa il 26 maggio 2015 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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COVER STORY

“L’emozione del servizio èil valore aggiunto che fa ladifferenza nell’ospitalità”

Ne è convinto Andrea Cigarini, partner del gruppo di management alberghiero JSH Hotels Collection che, nel ventaglio dei servizi offerti, punta sull’alta qualità dell’A.S. srl di Alessandro Di Maina ✒Cristina Chiarotti

Sopra, l’Infinity Resort Tropea. Nella pagina accanto in alto, Andrea Cigarini

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Una visione che reinterpreta in chiave moderna una cultura del viaggio come “scoperta”, con soggiorni che diventano esperienze piene di emozioni e momenti da ricordare. È questa la filosofia all’origine di JSH Hotels Collection, un gruppo impegnato in hotel management che si distingue nel panorama dell’hôtellerie italiana per la peculiarità del suo portafoglio, con strutture indipendenti, e strutture già parte di prestigiose catene internazionali, ma soprattutto per la personalizzazione del servizio offerto. Proprio per rafforzare il suo carattere di unicità, JSH Hotels Collection ha deciso di investire nell’housekeeping in tutte le sue declinazioni, strin-

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gendo una partnership con A.S. srl, azienda leader nei servizi di outsourcing.

Una filosofia di ospitalità che diventa stile

«Emozioni e momenti da ricordare. Nelle nostre collezioni di hotel JLive, JLux e JHub», spiega Andrea Cigarini, partner di JSH Hotels Collection, «ci si dedica al benessere, si gioca a golf, si gusta la miglior cucina ispirata da chef stellati come Andrea Ribaldone a cui, dal 2014, abbiamo scelto di affidare il coordinamento di tutti i ristoranti degli hotel e resort del gruppo. Le location sono uniche: ci si bagna nelle acque più turchesi d’Italia, si fa


TOP MICE HOSPITALITY

JSH HOTELS COLLECTION

JSH HOTELS COLLECTION è un gruppo di hotel management giovane e dinamico nato nel 2010, composto da un team di professionisti con una lunga e proficua esperienza nel settore alberghiero. Il gruppo si distingue per la peculiarità del suo portafoglio composto da strutture indipendenti e da strutture, già parte di prestigiose catene internazionali. Gli hotel sono suddivisi in 3 collezioni: JLive, include i resort, JHub i city hotel e JLux, i boutique e design hotel. Ad oggi il gruppo gestisce 16 hotel e resort, 4 e 5 stelle, tutti in Italia, per un totale di circa 2.000 camere.

sport, ci si diverte, si fa business, si scoprono territori incantevoli, ricchi di storia e di cultura. Una delle ultime novità è stato introdurre nelle nostre strutture la figura professionale del “local advisor”, per guidare l’ospite alla scoperta del carattere autentico e originale del territorio, qualificando la nostra offerta e perseguendo l’obiettivo che JSH Hotels Collection da sempre si prefigge, ovvero la promozione del nostro Belpaese. Una conferma che per noi l’ospitalità è tutto». Cigarini, 42 anni, è un enfant prodige dell’hôtellerie. A soli 26 anni ottiene la prima direzione alberghiera all’Hotel Mercure Milano Corso Genova gestito da Metha

Hotel Group. I risultati ottenuti durante questa prima direzione sono talmente eclatanti che viene promosso a coordinatore commerciale di gruppo. Dopo l’esperienza in Metha Hotel Group passa in Advance Hotel alla direzione dell’Hotel Britannia Genova per poi essere a soli 29 anni nominato il più giovane direttore generale del Grand Hotel Rimini. Anche qui i risultati sono molto positivi, e rafforzano un’esperienza che lo porta in pochi anni a costruire un’idea di ospitalità concreta e flessibile, fino a rendere naturale la sua partnership con JSH Hotels Collection, un brand di riferimento esclusivo. «Nel nostro portafoglio», continua Andrea Cigarini, «abbiamo voluto hotel e resort situati sia nelle principali città italiane, come Roma, Milano, Bologna, Firenze, sia in destinazioni da sogno come Veneto, Toscana, Sardegna, Sicilia, Salento e Calabria. Divisi in 3 Collezioni – JLive splendidi resort in location straordinarie, JHub alberghi di città sia indipendenti che a marchio internazionale, e JLux collezione di boutique e design hotel – tutti i 4 e 5 stelle JSH sono

Il Donnalucata Resort

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COVER STORY

A.S. SRL, HOUSEKEEPING E OUTSOURCING

Offrire alle strutture alberghiere un pacchetto di servizi tale da soddisfare anche la clientela più esigente. Ecco la mission dell’azienda di Alessandro Di Maina, la A.S. srl, che in pochi anni è diventata una filosofia di partnership, integrata e dinamica. «Fin dall’inizio avevo un solo obiettivo», spiega Di Maina, «entusiasmare il cliente fornendo servizi veloci e di qualità e allo stesso tempo instaurare una relazione di partnership per meglio comprendere e anticipare le esigenze, risolvere i problemi e suggerire soluzioni. Oggi siamo in grado di poterci contraddistinguere dalla concorrenza grazie ai nostri programmi, alla nostra rete di servizi e all’eccellenza delle nostre risorse umane garantita da continui corsi di formazione e riqualificazione. La filosofia dei servizi di A.S. srl si identifica nella ricerca della qualità: attraverso il nostro personale assicuriamo un servizio impeccabile, un valore aggiunto che incide profondamente sulla buona riuscita di ogni soggiorno. Ecco perché, per noi, è un’occasione da non perdere la partnership con JSH Hotels Collection, un connubio perfetto per rendere ogni soggiorno una esperienza unica». caratterizzati da uno stile fortemente individuale, ma accomunati dalla stessa ricerca di eccellenza nel servizio e nell’accoglienza. Nel rispetto di uno spirito tipicamente italiano».

L’importanza di un servizio ineccepibile

Ma come nasce la partnership con Alessandro Di Maina? «Ci crede se le dico che ci siamo incontrati per motivi di lavoro tra un treno e l’altro? Sono bastati pochi minuti», racconta Cigarini, «e tra noi, emiliani di nascita e di spirito affine, è scattata subito una intesa di fondo, una sintonia imprenditoriale che spesso è preziosa. Da qui la scelta di avviare una parIn alto, il Golf Hotel Punta Ala. Qui a fianco, il DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort

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tnership con la sua azienda. Gli obiettivi di grande qualità e di un servizio ineccepibile sono gli stessi». La A.S. srl, società di housekeeping e restoring di Alessandro Di Maina, è specializzata in servizi di pulizie e di sala in outsourcing per le più prestigiose catene alberghiere, resort di lusso, collegi e residenze studentesche d’eccellenza. Ad oggi dispone di una moderna struttura aziendale, dinamica e integrata, capace di risolvere volta per volta problematiche tecniche e logistiche che richiedono competenza e professionalità specifica. «La partnership per l’outsourcing con A.S. srl», continua Cigarini, «ha l’obiettivo di rendere sempre più flessibile ed esclusiva l’offerta delle nostre strutture, nell’ottica di una personalizzazione del servizio che punta al top in ogni figura professionale, dal settore restoring e cleaning al food&beverage, una potenzialità in forte crescita nei nostri hotels. Per noi ogni soggiorno deve essere un’esperienza ricca di emozione, quel vero valore aggiunto che fa la differenza nell’ospitalità». ■


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L’INCHIESTA

Quanto e come cambiano le aziende in Italia? Adattarsi alle nuove sfide del mercato richiede un cambiamento non solo di organizzazione, procedure e strategie, ma anche di cultura. Secondo Assochange i dati relativi alle iniziative di change management nel nostro paese sarebbero poco confortanti: delle 100 aziende intervistate, solo l’8% avrebbe raggiunto gli obiettivi prefissati. Ma anche all’estero la situazione non è delle migliori, con una media di tre progetti su quattro falliti ✒Gaia Fiertler Dover cambiare è all’ordine del giorno. Cambiamenti organizzativi, di business, di strategia, di prodotto e processo per combattere ad armi pari con una concorrenza globale sempre più agguerrita e, perché no, ritagliarsi un po’ di vantaggio. Gli interventi nelle aziende riguardano soprattutto l’assetto organizzativo, la mission, la strategia, la lean production per rendere più efficaci ed efficienti i processi di lavoro mentre, solo in coda (per un’azienda su quattro), si agisce sulla cul-

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tura per renderla più coerente con le sfide del mercato. I progetti intrapresi presentano una forte trasversalità tra funzioni, business unit e società dello stesso gruppo; durano più di un anno e nel 42% dei casi non hanno rispettato i tempi, evidenziando un certo grado di complessità. Ma, alla fine, quanto e come cambiano le imprese? Gli obiettivi prefissati vengono raggiunti? I risultati della prima indagine dell’Osservatorio di Assochange, l’associazione che


L’INCHIESTA

Obiettivi del cambiamento Struttura organizzativa / Riorganizzazione

42%

Missione e Strategia

13%

M&A (fusione, acquisizione...)

12%

Prodotti e servizi

8%

Mercati

8%

Processi di lavoro

8%

Tecnologia

5%

Cultura

5%

Altro

Fonte Assochange

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Salvatore Merando, presidente di Assochange e senior advisor Accenture

1%

5%

riunisce docenti, consulenti, manager e aziende impegnati nella diffusione di una cultura di change management in Italia, non sono confortanti. Delle 100 aziende intervistate, per lo più multinazionali con oltre mille dipendenti, per metà del settore industriale e un terzo con oltre un miliardo di euro di fatturato, solo l’8% ha raggiunto gli obiettivi di cambiamento prefissati, percentuale che arriva al 16% con il 90% raggiunto, ma la media si attesta al 70% dei risultati.

Le aree su cui lavorare di più La notizia consolante è che non siamo messi tanto peggio degli altri Paesi, perché le ricerche internazionali parlano del fallimento di tre progetti su quattro quando si parla di cambiamento. Quali sono allora le aree su cui le aziende potrebbero lavorare di più per essere più performanti? «Serve più metodo e sistemi di monitoraggio del processo», suggerisce Salvatore Merando, presidente di Assochange e senior advisor Accenture, «un budget dedicato, capacità, competenze, comunicazione a due vie e coinvolgimento dal basso». Invece, oltre un terzo delle aziende non destina un budget specifico (anche se il 62% dice che investirà di più in futuro); non coinvolge la comunicazione nel piano e non dà abbastanza peso al metodo, come neppure all’ingaggio delle persone. La principale causa di successo viene ravvisata nella sponsorship e nel supporto del top management, in una logica top down: se ci crede il board, se c’è il committment dell’amministratore delegato, allora il progetto funziona. Poi, però, proprio i fattori non indicati come elementi di successo sono ai primi posti come fattori di debolezza: mancanza di cultura orientata al cambiamento, di comu-

10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45%

nicazione, di monitoraggio e di coinvolgimento delle persone». Quindi le aziende saprebbero cosa fare per accompagnare in modo più efficace il cambiamento, ma non lo fanno. «Agire dall’alto, con decisioni top down, è relativamente più facile che non lavorare sui comportamenti di chi si trova a dover accettare, gioco-forza, il cambiamento organizzativo», precisa Gianfranco Rebora, professore di organizzazione aziendale all’Università Cattaneo - Liuc di Castellanza. «I vertici intervistati indicano nella propria sponsorship il principale fattore di successo (73%), mentre danno meno valore al coinvolgimento dei collaboratori (39%) e a un approccio metodologico strutturato (35%). E proprio la scarsa attenzione a queste componenti forse spiega quel 30% di gap nel completare i progetti».

Gianfranco Rebora, professore di organizzazione aziendale all’Università Cattaneo Liuc di Castellanza

Più occasioni di scambio

bottom up

Un metodo che guidi il cambiamento e il coinvolgimento dell’organizzazione a tutti i livelli sono dunque due leve importanti per cambiare le cose. «Va bene il supporto dei vertici», spiega il professore, «ma servono anche momenti di partecipazione

Raggiungimento degli obiettivi 35% 29%

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2% 30%

40%

50%

60%

70%

80%

Fonte Assochange

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L’INCHIESTA

Punti di debolezza di un cambiamento Comunicazione

54%

Cultura orientata al cambiamento

38%

Coinvolgimento dei collaboratori

28%

PianiÞcazione

23%

Formazione

23%

Approccio metodologico strutturato

15%

Supporto / sponsorship del top management

13%

Monitoraggio e controllo

11%

Supporto delle persone coinvolte

Alessio Vaccarezza, managing partner e responsabile Cultural change management practice di Methodos e vicepresidente di Assochange

8%

0%

Fonte Assochange

10%

e condivisione diffusa, come gruppi interfunzionali su progetti comuni. Non si inventa niente, si tratta di mescolare in modo più efficace gli strumenti, portando l’attenzione sugli aspetti soft: comunicazione puntuale, formazione ad hoc e occasioni di scambio bottom up per raccogliere indicazioni dal campo, durante la progettazione e durante l’esecuzione. Ma questo richiede tempo, attenzione e risorse da parte dei capi, i quali, quando si decidono i budget, dovrebbero ritagliarsi un po’ di risorse anche per promuovere il cambiamento». Coinvolgere di più le persone e farle sentire protagoniste aiuta a superare la resistenza al nuovo che, fisiologica nelle imprese, non deve diventare un alibi per l’insuccesso. Quindi, a monte, bisognerebbe proprio lavorare sulla cultura organizzativa. «Sono tre i fattori da triangolare perché un cambiamento avvenga: sapere cosa fa-

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60%

re, saperlo fare e volerlo fare, agendo, appunto, su cultura organizzativa ed engagement delle persone per farle sentire parte attiva del processo. La mancanza di uno solo di questi fattori pregiudica l’esito finale», spiega Alessio Vaccarezza, managing partner e responsabile Cultural change management practice di Methodos e vicepresidente di Assochange.

Le best practice Non mancano però le best practice, quelle esperienze positive che dovrebbero fare da driver anche per le altre imprese, quell’8% del campione che conclude con successo i propri processi di change management. Per Cariparma, per esempio, il vero cambio di paradigma è stato coinvolgere i diretti interessati. La sfida del triennio 2013-2015 è stata infatti ridisegnare il modello commerciale retail, che prevede un

Fattori critici di un cambiamento Supporto / sponsorship del top management

8% 73% 23%

Coinvolgimento dei collaboratori

39% 23%

Approccio metodologico strutturato

35% 28% 24%

Monitoraggio e controllo

38%

Comunicazione

22% 15%

PianiÞcazione Formazione

21% 11% 20% 54%

Cultura orientata al cambiamento

16% 13% 13%

Supporto delle persone coinvolte 0%

Fonte Assochange

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10%

20%

30%

■ Fattori critici di insuccesso

40%

50%

60%

70%

■ Fattori critici di successo

80%


L’INCHIESTA Durata (prevista ed e ettiva) dei cambiamenti 60%

54%

50%

nuovo approccio al servizio, integrato con la multicanalità. In pratica, niente più casse in filiale, né addetti operativi ma assistenti alla clientela, che sbrigherà da sola le operazioni al monitor e troverà sì supporto nel personale, ma con uno spirito più consulenziale. Sarebbe stato impensabile un simile cambio di passo, senza una reale adesione dal basso. Così, accanto a un comitato guida con il top management, la capogruppo francese e tutte le funzioni chiave (commerciale, marketing, marketing strategico, HR, comunicazione, organizzazione e IT), si è aperto un canale a due vie di comunicazione e costante aggiornamento bottom up per raccogliere sensazioni, difficoltà, indicazioni di miglioramento dai dipendenti e dai clienti. «Lo sforzo è di portare tutti a condividere e cogliere i benefici del cambiamento. E vediamo già i risultati, c’è grande entusiasmo nelle filiali che hanno già adottato il nuovo lay-out», racconta Cesare Cucci, direttore risorse umane di Cariparma Credit Agricole. A sua volta il Gruppo Sirti, a inizio anno ha creato la posizione del Chief Transformation Officer, affidata a Clemente Perrone, già direttore sviluppo, organizzazione e formazione dal 2014. La posizione riporta direttamente all’amministratore delegato, a testimonianza della stretta relazione tra il business e la strategia di cambiamento applicata all’organizzazione aziendale. «L’organizzazione è la traduzione, nei modelli di funzionamento aziendali (struttura, processi e competenze), della strategia che ci siamo dati. Per cambiare un modello il fattore umano è fondamentale e per questo stiamo investendo moltissimo sul potenziamento delle nostre risorse interne», spiega il manager. Il Gruppo italiano con 93 anni di storia, 650 milioni di fatturato all’anno e 4.000 dipendenti, process e system integrator per le telecomunicazioni, l’energia, i trasporti e Ict, si pone tra i vari obiettivi quello di rafforzare il proprio posizionamento in linea con la strategia industriale. «Bisogna essere tempestivi nel fare le scelte, perché il mercato si trasforma velocemente e le risorse migliori si guardano attorno. Noi dobbiamo rappresentare per loro una scelta valida e competitiva nel tempo». Così, per accrescere il contributo del management alla trasformazione, il Gruppo

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3%

0% Fino a 6 mesi

Da 7 a 12 mesi

Da 13 a 18 mesi

Più di 18 mesi

Inferiore Uguale Superiore al previsto al previsto al previsto

Fonte Assochange

ha deciso di spostare l’enfasi dal classico “cosa” al “come” il manager agisce per traguardare gli obiettivi assegnati. «Per fare questo abbiamo deciso di investire in un modello manageriale distintivo come leva di empowerment in grado di ri-orientare una serie di comportamenti e competenze chiave, in coerenza col percorso di business transformation della nostra azienda. A tal proposito abbiamo studiato un percorso, che coinvolge oltre 300 risorse tra dirigenti, funzionari e quadri, in grado di accompagnare il management in un vero e proprio performance journey». Come portarsi a bordo, dunque, il middle management, quella preziosa cerniera tra vertice e base, tra chi decide e chi opera? Sirti ha scelto di portare avanti una importante azione di education, partendo dall’assessment center con un’analisi dei bisogni e diversificando tecniche e strumenti. Dalla scelta del coaching per dotare i manager di strumenti efficaci per la gestione dei propri collaboratori, al potenziamento delle aule in una logica di action learning; all’introduzione della metodologia Lean Six Sigma per favorire la misurazione strutturata delle performance di processo, fino al focus sull’Agile project management per incrementare quali-

Clemente Perrone, direttore sviluppo, organizzazione e formazione del Gruppo Sirti

Settori merceologici della ricerca 4% 10% 54% 12%

■ GDO ■ Industriale ■ Servizi e trasporti ■ Servizi Þnanziari

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■ Telecomunicazioni

Fonte Assochange

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L’INCHIESTA Le sÞde di cambiamento per il futuro 65%

Riduzione costi/e cienza 42%

Innovazione tecnologica

41%

Lancio di nuovi prodotti/servizi

39%

Integrazione con nuove realtà 33%

Ingresso nuovi mercati

32%

Cambiamento delle esigenze dei clienti 26%

Sostenibilità 15%

ModiÞca leggi e regolamenti 0%

Fonte Assochange 2014

tà e velocità di implementazione delle soluzioni. Al fine di avere un approccio deterministico alla misurazione delle prestaOggi la principale causa di successo viene individuata ancora nella sponsorship e nel supporto del top management, in una logica top down. Quando tra i fattori principali di debolezza ci sono lo scarso coinvolgimento delle persone e la mancanza di cultura orientata al cambiamento

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■ Priorità

zioni, è stata introdotta una piattaforma di performance management che, sulla base delle evidenze emerse in corso d’an-


L’INCHIESTA

no, sarà in grado di segnalare i principali gap su cui intervenire. «In questo modo siamo in grado di riprogettare in maniera iterativa le nostre iniziative di sviluppo, dando risposte tempestive e “personalizzate” rispetto alle competenze bersaglio da potenziare», conclude Perrone. Sul fronte del monitoraggio e della misurazione degli step del cambiamento, inoltre, lacuna lamentata dagli esperti e indicata nella ricerca come fattore di debolezza, si è invece attrezzata la Banca Popolare di Milano, che da un paio di anni si è dotata di un sistema di monitoraggio e reporting sulla capacità di change della funzione Operations. Cinque le aree con indicatori di qualità: tempistica dei progetti, erogazione del servizio, economics, incidenti/rischi e risorse umane. «Il sistema offre una fotografia dell’andamento del servizio con dati di sintesi, trend e

dettaglio di rilevazione per tutte le strutture dell’Operations, che coinvolgono 800 persone», spiega Giovanni Sordello, Chief operation officer di Bpm. «È molto reattivo sul decadimento delle performance e ci permette di intervenire subito con azioni correttive, oppure di agire a livello organizzativo per non trovarci impreparati la volta successiva. Una risposta utile a quegli allarmi che non andrebbero mai sottovalutati». Sta infine agendo sulla cultura organizzativa Assolombarda, per la realizzazione del piano strategico 2014-2016. Accanto all’attività ordinaria, i dipendenti si stanno impegnando in 50 progetti per rilanciare le imprese e il territorio, dal credito alla scuola, dall’energia alle infrastrutture. Partiti dalla vision del nuovo presidente, Gianfelice Rocca, e dai principi guida sottesi, si è costruito un modello culturale fatto di comportamenti attesi e di competenze chiave associate, agendo su quattro leve del cambiamento: comunicazione integrata, formazione dedicata, revisione dei meccanismi gestionali e cantieri di miglioramento. Si è introdotta una nuova cultura della valutazione con un sistema di performance management, che misura il raggiungimento degli obiettivi e l’allineamento dei comportamenti individuali ai principi aziendali e, per realizzare l’ambizioso progetto di cambiamento, è stata costituita una unità organizzativa con un Pmo (Project management officer) in staff alla direzione, con un ruolo trasversale di regia e supporto. ■

Sono tre i fattori da triangolare perché un cambiamento avvenga: sapere cosa fare, saperlo fare e volerlo fare, agendo, appunto, su cultura organizzativa ed engagement delle persone Il 24 giugno si è tenuto a Milano l’XI Convegno nazionale di Assochange “Cambiamento: da progetto a cultura diffusa”, dove è stato presentato il decalogo per sviluppare la Change Capability in azienda

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DONNE AL TOP

La mia carriera “divergente” Da tecnico a top manager con ruoli internazionali. Antonia Figini, oggi alla guida di ADP Italia, gruppo specializzato in soluzioni per le risorse umane, ama le sfide e i traguardi lontani. Capace di mettersi in gioco su più fronti, ha costruito passo dopo passo la sua carriera attraverso scelte non sempre lineari da cui ha tratto un know-how versatile e, soprattutto, tanta soddisfazione ✒Gaia Fiertler

bito in HP, il colosso americano dei pc, dove ha svolto una brillante carriera per 26 anni, passando da tecnico a manager con ruoli internazionali. IT manager per l’Europa negli anni ’90, ha poi continuato la crescita in Italia, per ben due volte a capo di aziende.

HP. Una grande scuola manageriale

Come il pensiero, anche la carriera può essere “laterale”, fatta non solo di salti in alto, ma anche di passi laterali che arricchiscono l’esperienza professionale del manager e lo rendono più completo, a tutto tondo. Come nel caso di Antonia Figini, dal 2012 a capo di ADP Italia, il gruppo internazionale specializzato in soluzioni per le risorse umane. Ingegnere elettronico, ha iniziato negli anni ’80 come programmista e sistemista entrando quasi su-

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Motivazione e ricerca di soddisfazione personale sono state le leve che l’hanno spinta però a fare anche qualche passo laterale, rispetto a uno sviluppo esclusivamente lineare. «Ho scelto subito la multinazionale, perché offre opportunità di crescita e mobilità che imprese più piccole non offrono. Sono dinamica e la sfida internazionale mi si confaceva. Lavoro per la soddisfazione, soprattutto se legata a una traiettoria futura. In HP ogni 10 anni mi davano la possibilità di cambiare radicalmente attività, così a 40 mi sono rimessa a studiare e a 50 di nuovo. Ho cambiato azienda solo quando ho visto che nella nuova proposta, lo sviluppo di NetApp in Italia, avrei trovato nuove soddisfazioni», ammette la Figini. Se non fosse stato per quelle soddisfazioni e per il dinamismo che la contraddistingue, perché cambiare azienda dopo 26 anni, lasciando l’organizzazione dove aveva costruito la sua carriera e cui era legata da profonda gratitudine? Tre almeno i motivi che la tenevano legata alla vecchia azienda: «HP è stata una grande scuola manageriale, che mi ha dato la possibilità di cambiare lavoro ogni dieci anni e che, nel propormi avanzamenti di carriera, non teneva conto del fatto che fossi madre di due bambini. Mi considerava solo per le mie competenze».

Il passaggio laterale dal “grande” al “piccolo”

Nessun pregiudizio dunque da parte dell’azienda americana, in un settore dove ci sono ancora poche donne, in una percen-


DONNE AL TOP

per numeri, ma iniziavo un nuovo lavoro come country manager». Sotto la sua guida, NetApp raddoppia la quota di mercato in Italia e si posiziona fra i leader del settore. La Figini opera con successo, costruendo sinergie efficaci nell’ICT. tuale di 1 a 200. Il resto, però, resistenza fisica e abilità nel gestire impegni internazionali e figli, ce l’ha messo lei. «Per anni due giorni alla settimana sveglia all’alba, aereo, rientro a mezzanotte a volte su scali diversi da Milano a causa della nebbia. I bambini erano organizzati con prescuola, doposcuola, campi estivi e, immancabile, la nonna! Ma al telefono per loro c’ero sempre. Se arrivava la loro telefonata interrompevo qualsiasi riunione per sentirli. Priorità assoluta, almeno a distanza». Poi però negli anni dell’adolescenza la manager quarantenne decide di seguirli più da vicino e così nel 2000, da una responsabilità europea, orgogliosa di rappresentare l’Italia, unica donna a sedere nel board con tutti gli altri Paesi, chiede un incarico in Italia e così le affidano la direzione vendita e marketing. «Era un passaggio dal grande al piccolo, con responsabilità di business e organizzazione più ridotte. Poteva sembrare un passo indietro, ero diventata più operativa, ma in realtà è stato un passo laterale, come se avessi cambiato azienda e lavoro, oltre a soddisfare le mie nuove esigenze personali».

L’avventura in NetApp

A quel punto vendeva IT al mercato e, dopo un anno di sua gestione, il business era già aumentato. Quindi, nel 2009 cambia tutto e accetta una nuova sfida, la guida di NetApp in Italia. «È stato un modo per fare spazio alle figure più giovani in HP, mentre io facevo un nuovo passo laterale, prendendo la responsabilità Paese con 50 persone e un obiettivo più piccolo

L’approdo in ADP Italia

Appassionata sportiva, Antonia Figini, nel lavoro come nel privato, non si tira indietro davanti alle sfide e soprattutto non tentenna. Le decisioni, per lei, vanno prese subito. Caso mai il tiro va aggiustato lungo il tragitto

Quindi nel 2012 un nuovo passo alla guida di ADP Italia. Dinamismo e sviluppo il suo pane quotidiano, ora gestisce 900 persone con cui compiere quell’ulteriore sforzo di innovazione e qualità del servizio al cliente che il mercato richiede, in una logica più di servizi che di rivendita, con la necessità di avere i manager a supporto. Ma qual è oggi il suo stile di leadership? «Ascolto e decido, senza aspettare troppo. In pratica, mando velocemente in esecuzione e, casomai, aggiusto lungo il tragitto. I tentennamenti non servono e non aiutano il business in un mercato dove va tutto così veloce. Così, non ho paura di cambiare qualcosa in corsa né di cambiare strada, bisogna prendersi la responsabilità di eventuali errori e non avere paura di sbagliare. Anzi, proprio questo consente una evoluzione. Insomma, raccolgo feedback ma poi faccio. Questo non è essere direttivi ma eseguire e, casomai, fare i cambiamenti che servono durante l’esecuzione». Donna in carriera, mamma e viaggiatrice, Figini ha saputo dividersi equamente sui tre fronti, con qualche sacrificio ma con tanta soddisfazione

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DONNE AL TOP

Sì viaggiare

Globe trotter instancabile – ha visitato Canada, Stati Uniti e Giappone – la manager ama scegliere gli itinerari di persona, restando connessa anche in viaggio

Alla “vetta” di ADP Italia, Figini è arrivata percorrendo sentieri diversi, mettendoci sempre lo stesso impegno e la medesima passione. Oggi offre anche mentoring a titolo personale a giovani manager, in particolare alle donne che, secondo lei, non fanno ancora abbastanza per la carriera e che, spesso, pur avendo titoli e qualifiche, mollano ancor prima di iniziare

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Il segreto di una buona leadership? Dividere bene il piano professionale da quello privato

Modalità non comune però nelle donne, che hanno sì senso pratico, ma poi si inceppano quando c’è da decidere: troppi se e troppi ma, indecisione, poco coraggio. «Ho sempre assunto donne, che però sul piano dell’esecuzione sono sempre molto indecise, tentennano. Credo il problema a monte nelle donne sia che mischiano i piani e guardano più all’aspetto personale, mentre gli uomini riescono a separare bene i ruoli. Loro lo fanno per natura: fin da piccoli se le danno di santa ragione ma restano amici, fanno merenda insieme. Noi invece siamo permalose...». A dividere bene i piani, quello professionale da quello personale, a lei l’ha insegnato una mentor americana a metà degli anni 90. Più una situazione è problematica e più bisogna argomentare con fatti e numeri, lasciando fuori le emozioni e gli aspetti personali, le ha insegnato. «Si combatte a fogli excell, mi diceva, quando dovevo

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Le vacanze sono il viaggio, per una dinamica come Antonia Figini, che ha girato il mondo, Canada, Stati Uniti, Asia fino al Giappone, scegliendo di persona gli itinerari. E poi trekking, sci, anche se sempre connessa, persino in seggiovia. Quando viaggia per piacere predilige il tocco personale del bed&breakfast e l’albergo diffuso per entrare in contatto con le persone del luogo. Poi certo ammette che dipende dalle zone. Sceglie comunque ambienti non isolati e predilige il treno. «Il Giappone l’abbiamo girato in treno, biglietto aereo e abbonamento del treno». Per lavoro invece vuole business hotel efficienti, che siano in posizioni facilmente raggiungibili per non perdere tempo. «In Italia cerco di minimizzare le assenze notturne, all’estero per forza di cose, ma si ottimizzano gli spostamenti». convincere il mio capo di allora, un austriaco con uno stile decisamente direttivo. Lei mi aiutava a preparare i colloqui, ci sentivamo al telefono, la relazione di mentoring mi ha aiutato molto». L’importante è che il mentor sia un collega di un’altra business unit o di un’altra nazione, perché bisogna evitare le commistioni anche lavorative. Oggi lei stessa restituisce ciò che ha ricevuto, offrendo mentoring a titolo personale a giovani manager. «Negli anni ho assunto tanti neolaureati, che oggi sono manager e mi chiedono supporto. Utilizzo il tragitto della mattina e della sera da Monza a sud di Milano e ritorno!». E, se può, incoraggia proprio le donne, che per lei non fanno ancora abbastanza per la carriera. Parlano i numeri, con una riduzione drastica di donne ai livelli manageriali. «O ci tiriamo indietro o non ci considerano proprio: dopo 34 anni vedo che l’atteggiamento non è cambiato, c’è ancora un aspetto culturale che ne limita la crescita. A 30 anni, per esempio, anche se con ottime lauree e prospettive di carriera, si chiedono ancora se valga la pena continuare a lavorare se lo stipendio poi finisce in baby sitter. Attenzione perché poi in un batter d’occhio vi ritrovate fuori dal mercato. Provateci almeno, superate voi per prime questi preconcetti, ce la potete fare!». Certo, chi molla prima ancora di iniziare non fa certo leva sulla soddisfazione personale. ■



BIEN-ÊTRE

BENESSERE COME STILE DI VITA EDI LAVORO Quando il corpo lancia un SOS dopo un intenso periodo lavorativo, è il momento non solo di prendersi una pausa, per liberare la mente e fare il pieno di energia, ma anche di rapportarsi al benessere in un modo nuovo e soprattutto costante. Dall’alimentazione all’attività fisica, dai massaggi ai trattamenti più esclusivi, fino alle giornate in beauty center e in spa d’hotel, ecco alcuni suggerimenti per l’event manager che desidera trovare, anche in occasione di un meeting, il giusto abbinamento tra lavoro e wellbeing ✒Simona Lovati

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BIEN-ÊTRE

Si fa presto a dire benessere. Un termine molto personale, che si presta a numerose interpretazioni, a seconda delle necessità di ciascuno. C’è chi trova beneficio nello sport e nella attività fisica, chi segue un regime alimentare sano ed equilibrato, senza sgarrare mai, e chi ancora preferisce rilassarsi con rituali e massaggi in spa. Il minimo denominatore comune? Sebbene la remise en forme sia un percorso soggettivo e personalizzato, l’imperativo per tutti è riuscire ad armonizzare sfera fisica, psichica e spirituale, ricordandosi che la cura di sé, intesa come ricerca di un equilibrio e di una maggiore consapevolezza, lascia presumere un atteggiamento di cura e di rispetto anche nei confronti del proprio lavoro e degli altri. In questo senso, anche un meeting di lavoro organizzato in un hotel con spa o centro benessere si arricchisce di un valore aggiunto. Sì dunque a soggiorni in Spa e in beauty center, a diete e programmi ad hoc, che aiutino il “restyling” e a ripartire con rinnovata energia. E sì anche, soprattutto in questo periodo dell’anno, alla scelta di location con ampia offerta benessere dove abbinare il momento di lavoro con quello del relax (il primo vero segreto della remise en forme da attuare tutto l’anno).

Mangiare sano anche outdoor

Un percorso benessere da dieci e lode non può prescindere da un regime alimentare sano ed equilibrato. Facile a dir-

si, un po’ più difficile, forse, da mettere in pratica, specie se per lavoro si è costretti a mangiare spesso fuori casa, senza avere sotto controllo i fornelli. Tuttavia, anche in questo caso ci sono indicazioni di massima e piccoli accorgimenti che si possono seguire con facilità, ricordando sempre che «per essere efficace, un regime alimentare sano o una dieta dimagrate deve tenere in considerazione i gusti della persona, il tipo di lavoro svolto, l’intensità e la frequenza dell’attività fisica, oltre a eventuali patologie in corso», spiega Nicola Sorrentino, direttore della Columbus Clinic Diet e autore della “La Dieta dell’Acqua” (vedi box). «L’importante è porsi traguardi raggiungibili, procedendo per gradi, pesandosi una sola volta la settimana. Nel libro, Sorrentino illustra un programma alimentare (da seguire anche fuori casa) che aiuta a perdere fino a una taglia in una settimana. L’ingrediente vedette è l’acqua, importante per la depurazione generale dell’organismo e perché

La Spa in hotel è oggi vista sempre più come valore aggiunto, anche in occasione di un meeting e di un soggiorno business

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aiuta a dimagrire e a mantenere il peso raggiunto. «Quando beviamo», spiega l’autore, «si avviano una serie di meccanismi metabolici conosciuti come termogenesi – la produzione di calore con dispendio energetico –, che aiutano a perdere peso. Se alla nostra dieta quotidiana introduciamo otto bicchieri d’acqua e abbiniamo attività fisica costante, avremo risultati visibili e duraturi».

I consigli del personal trainer per il manager che ha poco tempo

I manager che non possono permettersi di trascorrere molte ore in palestra o

LA DIETA DELL’ACQUA Tratta dal libro del professor Nicola Sorrentino, “La dieta dell’Acqua” (Salani Editore), è

1° GIORNO Prima colazione: 2 bicchieri d’acqua; caffè o tè con dolcificante; 1 yogurt magro, cereali integrali gr 30 o 2 fette biscottate. Metà mattina: 1 spremuta d’agrumi o 20 pistacchi o 10 mandorle. Pranzo: 2 bicchieri d’acqua; 1 panino integrale; 1 piatto verdure alla griglia. Merenda: 3 noci o 1 quadretto cioccolato nero. Cena: 2 bicchieri d’acqua; fusilli con le cime di rapa. Dopocena: 1 frutto a piacere. RICETTA FUSILLI CON LE CIME DI RAPA. Ingredienti per 2 persone: 180 g di fusilli, 700 g di cime di rapa pulite, 2 filetti di acciughe dissalate, capperi, 1 vasetto di yogurt magro, 1 spicchio di aglio, sale. Esecuzione: lavate le cime di rapa e cuocetele, con lo spicchio d’aglio e a recipiente coperto, in poca acqua salata. Mescolate con cura in una ciotola lo yogurt, i capperi e le acciughe a pezzetti. Scolate la verdura, eliminate l’aglio e aggiungetela al composto di yogurt. Lessate la pasta al dente e versatela nella ciotola amalgamate e servite.

2° GIORNO Prima colazione: 2 bicchieri d’acqua; caffè o tè con dolcificante; 1 yogurt magro; cereali integrali gr 30 o 2 fette biscottate. Metà mattina: 1 spremuta d’agrumi o 20 pistacchio 10 mandorle; Pranzo: 2 bicchieri d’acqua; 1 panino con prosciutto crudo gr 50; 1 piatto insalata e pomodori con salsa a piacere. Merenda: 3 noci o 1 quadretto cioccolato nero; Cena: 2 bicchieri d’acqua; zuppa contadina con crostini di pane gr 60. Dopocena: 1 frutto a piacere

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quelli che non sono avvezzi a praticare attività fisica, possono comunque pianificare un programma di allenamento mirato per dimagrire o incrementare forza, tonicità ed equilibrio, affidandosi all’esperienza di un personal trainer, che spieghi gli esercizi più adatti e come eseguirli, ottimizzando i risultati, evitando di arrecare danni ad articolazioni e schiena. «Per chi ha poco tempo», spiega Marco Sartori, personal trainer, laureato in Scienze Motorie con specializzazione in Scienze e Tecniche dello Sport, «un attrezzo che dà ottimi risultati è il suspension training, con cavi con maniglie che si attaccano al soffitto a circa due metri di altezza e che consentono di svolgere l’allenamento in sospensione, sfruttando la forza di gravità, per potenziare non solo gambe e addome, ma tutti i distretti muscolari. La particolarità è che l’attrezzo si può utilizzare anche en plein air, per esempio, legandolo a un albero. Per un allenamento divertente e dinamico si possono utilizzare le Power Bag, sacchi riem-

RICETTA ZUPPA CONTADINA. Ingredienti per 2 persone: 500 g di cicoria o di catalogna, 200 g di funghi, 400 g di asparagi surgelati, ½ scalogno, ½ dado, prezzemolo, 1 porro, 1 costa di sedano, 2 cucchiaini di parmigiano, 2 cucchiaini d’olio extravergine d’oliva, sale e peperoncino. Esecuzione: pulite bene le verdure e tagliatele grossolanamente. In una pentola antiaderente versate il brodo di dado e lo scalogno tritato finemente, aggiungetevi le verdure ed il trito di prezzemolo e lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 30 minuti. A fine cottura regolate di sale, aggiungete il parmigiano, l’olio e il peperoncino.

3° GIORNO Prima colazione: 2 bicchieri d’acqua; caffè o tè con dolcificante; 1 yogurt magro; cereali integrali gr 30 o 2 fette biscottate; Metà mattina: 1 spremuta d’agrumi o 20 pistacchi o 10 mandorle; Pranzo: 2 bicchieri d’acqua; calamari ala griglia gr 200; 1 piatto insalata verde con salsa a piacere. Merenda: 3 noci o 1 quadretto cioccolato nero. Cena: 2 bicchieri d’acqua; riso clorofilliano; Dopocena: 1 frutto a piacere RICETTA RISO CLOROFILLIANO. Ingredienti per 2 persone: 140 g di riso, 2 zucchine, 100 g di spinaci, 100 g di erbette, una manciata di piselli surgelati, 2 patate piccole, prezzemolo, basilico, 1/2 scalogno, 1/2 dado, 2 cucchiaini di parmigiano, 2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva, sale. Esecuzione: tritate lo scalogno, pulite e lavate le verdure, tagliatele grossolanamente e mettetele in una pentola con l’acqua e il dado. Unite i piselli, salate e fate cuocere a fuoco medio per circa 20 minuti. Aggiungetevi il riso e portate a cottura, rifondendo l’acqua se necessario. Versatelo in una terrina condite con olio, parmigiano e poco pepe.

4° GIORNO Prima colazione: 2 bicchieri d’acqua; caffè o tè con dolcificante; 1 yogurt magro; cereali integrali gr 30 o 2 fette biscottate. Metà mattina: 1 spremuta d’agrumi o 20 pistacchi o 10 mandorle. Pranzo: 2 bicchieri


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grazione massima, dice l’esperto è associare questo tipo di training funzionale a yoga, Pilates, e ad attività aerobiche come bicicletta, nuoto o corsa –, per intensificare la capacità cardiocircolatoria e bruciare grassi. Il momento migliore della giornata per fare sport? «L’ideale», spiega Sartori, «è al mattino, tra le 9 e le 11, dopo un buon riscaldamento. Se ci si allena la sera, meglio evitare esercizi ad alta intensità perché potrebbero disturbare il sonno. La regola è comunque allenarsi lontano dai pasti».

Da Rimini Wellness i must dell’estate 2015 piti di sabbia con un peso variabile (dagli otto 6 ai 20 chili), o le twisterbag (powerbag riempite per metà con acqua), che creano più instabilità, permettendo di coinvolgere in modo maggiore gli addominali e i muscoli stabilizzatori». L’inte-

Oltre a tante novità legate al fitness, RiminiWellness – dal 28 al 31 maggio a Rimini Fiera –, ha posto l’accento su discipline che si prendono cura non solo del corpo, ma anche di mente e spirito. Come la Bioginnastica, che si propone di riequilibrare la salute del corpo, dando una dignità e un senso ai dolori e alle sofferenze. Negli ultimi anni, la disciplina è sem-

d’acqua; 1 piatto minestrone di verdure senza legumi; 2 patate lesse. Merenda: 3 noci o 1 quadretto cioccolato nero. Cena: 2 bicchieri d’acqua; 1 panino integrale; 1 piatto insalata con salsa a piacere con orata al profumo d’agrumi. Dopocena: 1 frutto a piacere. RICETTA ORATA AL PROFUMO DI AGRUMI. Ingredienti per 2 persone: 400 g orata già sfilettata, 4 pomodori ramati, 2 rametti di rosmarino fresco, 2 cucchiai di capperi dissalati, 1 spicchio d’aglio, 1 arancio, 2 cucchiaini di parmigiano, prezzemolo, 2 cucchiai mais grattugiato, 2 cucchiai di vino bianco, 2 cucchiaini d’olio extra vergine d’oliva, sale, pepe. Esecuzione: lavate i filetti di orata e poneteli in una teglia per microonde. Affettate in lamelle sottili lo spicchio d’aglio, tritate il rosmarino e appoggiatele sul pesce. Lavate e asciugate i pomodori, tagliateli a fette spesse e ricoprite i filetti. Tritate il prezzemolo, mescolatelo con il formaggio, il mais e il pepe e spolverate i pomodori. Salate, pepate, e irrorate con 2 cucchiai di vini bianco e 2 di acqua. Sbucciate un’arancia e tagliatela a fette, ponetela negli spazi fra il pesce e i pomodori, condite con l’olio e cuocete per circa 20 minuti. Servite caldo.

5° GIORNO Prima colazione: 2 bicchieri d’acqua; caffè o tè con dolcificante; 1 yogurt magro; cereali integrali gr 30 o 2 fette biscottate. Metà mattina: 1 spremuta d’agrumi o 20 pistacchi o 10 mandorle. Pranzo: 2 bicchieri d’acqua; 1 paillard ai ferri; 1 piatto insalata con salsa a piacere; 1 patata lessa; Merenda: 3 noci o 1 quadretto cioccolato nero. Cena: 2 bicchieri d’acqua; 1 panino integrale con fettine di tofu pomodoro ed origano. Dopocena: 1 frutto a piacere RICETTA FETTINE DI TOFU POMODORO ED ORIGANO. Ingredienti per 2 persone: 250 g tofu (a fettine), 1 spicchio d’aglio, 250 g pomodori pelati, origano, 4 cucchiai vino rosso,capperi, 4 cucchiaini d’olio extravergine d’oliva, sale,peperoncino in polvere. Esecuzione: in una padella antiaderente ponete l’olio, lo spicchio d’aglio, i pomodori pelati schiacciati con una forchetta, il vino, l’origano e un pizzico di sale. Quando la salsa è cot-

ta unite il tofu e fate cuocere per 5-6 minuti circa. Aggiungete il peperoncino e servite caldo.

6° GIORNO Prima colazione: 2 bicchieri d’acqua; caffè o tè con dolcificante; 1 yogurt magro; cereali integrali gr 30 o 2 fette biscottate. Metà mattina: 1 spremuta d’agrumi o 20 pistacchi o 10 mandorle. Pranzo: 2 bicchieri d’acqua; 1 uovo sodo; 1 piatto insalata con salsa a piacere; 1 panino integrale. Merenda: 3 noci o 1 quadretto cioccolato nero. Cena: 2 bicchieri d’acqua; Rigatoni saporiti. Dopocena: 1 frutto a piacere RICETTA RIGATONI SAPORITI. Ingredienti per 2 persone: 180 g di rigatoni, 1/2 scalogno, 2 zucchine, 2 melanzane piccole, 20 pomodorini da sugo, 10 olive nere denocciolate, 1 spicchio di aglio, basilico, salvia, 2 cucchiai di vino bianco, 2 cucchiaini d’ olio extravergine d’oliva, sale, 2 cucchiaini pecorino grattugiato, peperoncino. Esecuzione: lavate e tagliate a metà i pomodorini, privateli dell’acqua di vegetazione. Pulite e tagliate a tocchetti la melanzana e la zucchina. Tritate lo scalogno e con lo spicchio di aglio intero mettetelo ad appassire in una padella antiaderente con il vino bianco. Unite le verdure, le olive, il peperoncino e il basilico e la salvia. Salate e cuocete a fiamma bassa per un quarto d’ora, eliminate lo spicchio d’aglio. Lessate i rigatoni in abbondante acqua salata, scolateli al dente e conditeli con il sugo di verdure e l’olio. Mescolate e lasciate intiepidire prima di servire. Aggiungete il pecorino.

7° GIORNO Prima colazione: 2 bicchieri d’acqua; caffè o tè con dolcificante; 1 yogurt magro; cereali integrali gr 30 o 2 fette biscottate. Metà mattina: 1 spremuta d’agrumi o 20 pistacchi o 10 mandorle. Pranzo: 2 bicchieri d’acqua; 1 piatto fagiolini e 2 patate al vapore con salsa a piacere. Merenda: 3 noci o 1 quadretto cioccolato nero. Cena: 2 bicchieri d’acqua; pasta e lenticchie (160 g per 2 persone).

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BIEN-ÊTRE L’ULTIMA FRONTIERA DELLA REMISE EN FORME

Scolpire il corpo e curare la cellulite senza ricorrere a metodi invasivi Nei suoi centri di NaturalBioLifting, la ricercatrice biologa russa Joanna Hakimova (foto) ha ideato metodi di scultura manuale mirate a risolvere diverse inestetismi del corpo (maschile e femminile) che, se coadiuvati da uno stile di vita corretto, sono in grado di dare risultati efficaci, non solo cancellando gli inestetismi ma anche stimolando la rigenerazione generale dei tessuti.

Cellulite Killer Il trattamento (efficace sui diversi tipi dicellulite) è una sintesi di tecniche manuali che agisce simultaneamente su diversi fronti: attiva la circolazione periferica del sangue e della linfa, dissolvendo i ristagni nel tessuto adiposo e favorisce la nutrizione stessa dei muscoli e della pelle. Il risultato è il dimagrimento in zone precise con la riduzione della massa grassa e la cancellazione dei tipici segni della liposclerosi. In generale, il trattamento ha anche una funzione anti-aging su tutto il corpo, aumentando l’elasticità e il turgore della pelle. Per ottenere risultati stabili, nel caso di una “media gravità”, occorrono 15-20 sedute con una frequenza di 2 alla settimana. Il programma è disponibile nelle 3 versioni base/ plus/extra, da scegliere in base alla gravità degli inestetismi; alla corporatura della persona e ad eventuali controindicazioni e patologie. Durata: 50min/ 70min/ 90min. MMBS - Manual Modelling Body System Si tratta di una liposcultura manuale del corpo in grado di ridisegnare i contorni della silhouette. «La peculiarità del metodo», spiega la dottoressa Hakimova «sta nella capacità di “lavorare” sul grasso costituzionale, quello profondo, intimamente connesso e imbrigliato al tessuto fibroso, molto difficile da raggiungere e da mobilizzare attraverso i metodi abituali come diete o attività fisica, e che in genere si concentra soprattutto su fianchi, glutei, braccia e dorso». Il sistema si basa su una particolare tecnica di massaggio metabolico che, attraverso l’uso dei prodotti specifici, provoca una sorta di shock termico locale e riattiva il processo metabolico all’interno del complesso grasso-fibra permettendone la mobilizzazione. L’entità del risultato e la durata del trattamento dipendono dalla situazione personale: occorrono per esempio circa 50 minuti per trattare la zona della pancia. Il grasso costituzionale non si elimina con una sola seduta di trattamento. La procedura va quindi ripetuta fino all’ottenimento dell’effetto estetico desiderato. «La manipolazione manuale è inutile per il grasso eliminabile con una sana dieta e con l’attività fisica», precisa la specialista, «perciò non è da usare per dimagrire, ma è molto efficace invece per eliminare zone problematiche di pazienti in discreta forma fisica. In molti casi questa tecnica può essere una valida alternativa alla liposuzione chirurgica». Dopo un ciclo di 10-25 trattamenti la diminuzione del volume nella zona trattata in genere va dai 2 ai 6 cm.

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pre più impiegata nel campo medico e terapeutico. Nello spazio dedicato, il Biovillaggio, la Bioginnastica con il suo lavoro posturale sul corpo e di stimolo sui processi di scarico delle tensioni si integra con la Scuola di Omeosinergia, che permette di comprendere i meccanismi psico-emozionali e comportamentali all’origine delle malattie. Tra le metodiche olistiche, riflettori puntati sull’Olistic Workout®, ideato da Cristiano Lollo, che grazie ad esercizi di allungamento, movimenti a spirale con rotazione e torsione del corpo, accompagnati dal pranayama, una tecnica di respirazione orientale, è in grado di conferire il giusto “accordo” tra fisico e psiche. La particolarità della tecnica è lo sblocco del diaframma, per favorire una migliore ossigenazione ed energia a tutto l’organismo. Antigravity Pilates® è il nuovo programma di sospensione creato da Christopher Harrison, il connubio perfetto fra armonia, fluidità e precisione della tecnica di Joseph Pilates. Olit è invece la prima e completa disciplina olistica nata in Italia. Un allenamento che coinvolge mente e corpo a ritmo di musica e senza attrezzi, ma con spinte e piegamenti molto impegnativi.

L’INTERVISTA Rosanna Lambertucci: «il benessere per me? Il silenzio del corpo».

Giornalista, scrittrice, autrice e conduttrice di programmi televisivi, ma soprattutto una vera avanguardista nel suo campo. Rosanna Lambertucci è riuscita, prima di altri, a declinare in chiave semplice l’affascinante e complesso mondo del benessere e della salute, portandolo nelle case degli italiani grazie alle sue trasmissioni TV, ai suoi libri e alle sue riviste. Il suo ultimo successo editoriale è “E sono corsa da te (Mondadori), il racconto dei due anni che l’autrice ha trascorso a fianco dell’ex-marito malato, sospendendo ogni impegno lavorativo. «Un’esperienza molto dura ma carica di amore e di speranza, che mi ha arricchita in modo impagabile a livello spirituale», rivela il direttore del magazine “Più sani Più belli”, che, del benessere, ha una concezione personale molto precisa. «Per me il benessere è il silenzio del corpo, che non manda segnali


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4 TREND WORLDWIDE

1. La parola d’ordine? Personalizzazione estrema

Se fino a ieri la questione era scegliere la crema più adatta al proprio tipo di pelle, oggi il problema è superato perché la crema così come il trattamento di bellezza e il trucco vengono creati ad hoc, in base alle specifiche esigenze personali, grazie alle nuove tecnologie, come la bioceutica molecolare, che sempre più si stanno diffondendo nei concept store dedicati alla cura di sé e alla bellezza. Nato per i vip, ma ormai ampiamente praticato anche dalla gente comune, il face coaching è l’altra tendenza che i professionisti del settore più digitalizzati propongono anche via web, o su App.

2. Spa all’arrivo (e in viaggio). Il nuovo rituale del business traveller

È il sogno di ogni viaggiatore d’affari, costretto per lavoro a scendere e salire continuamente da aerei, treni o auto, quello di potersi ritagliare – non solo all’arrivo ma anche durante il viaggio e senza doversi mettere in coda – un momento di relax per liberarsi da stress e jet leg. A intercettare questo bisogno sono state per prime le spa degli hotel aeroportuali e degli alberghi situati in prossimità di questi ultimi e degli snodi autostradali. Ma ora, sempre di più, anche gli stessi aeroporti e le stazioni offrono aeree benessere di qualità, a orario continuato, dando la possibilità di prenotare il proprio momento di relax anche via app. Tra le aperture esclusive più recenti da segnalare senz’altro il wellness retreat dell’aeroporto di Madrid, Sha Wellness Clinic.

3. Bagno forestale: la mindfulness incontra la natura

Antica pratica giapponese ( ) il bagno forestale sta acquistando grande valenza formativa e terapeutica anche in Occidente, dove viene proposto come alternativa post congress da strutture inserite in contesti naturalistici particolari. Studi scientifici rivelano infatti che il contatto diretto con la natura e, soprattutto, con i phytoncides, composti volatili micro-organici che le piante producono per difendersi da aggressione esogene (muffe, e batteri), contribuirebbe ad abbassare la pressione arteriosa, e anche i livelli di noradrenalina e dopamina (responsabili dello stress), facendo, di contro, aumentare la produzione di adiponectina, ormone proteico che agisce sulla regolazione del glucosio e del catabolismo degli acidi grassi. I phytoncides si rivelerebbero utili inoltre nel riattivare il sistema immunitario. Camminare nella foresta stimolerebbe anche un contatto profondo con il proprio sé, contribuendo a migliorare la lucidità mentale. Tra i luxury hotel che hanno spicca il Blackberry Farm in Walland, Tennessee. Da provare il programma sposato la filosofia di “Deep Healing Woods”. Shinrin-yoku

Shinrin-yoku

4. La day Spa Cannabis

C’è chi scommette che sarà la tendenza più gettonata dei prossimi anni. Certo è che la progressiva legalizzazione della marijuana negli Stati Uniti e il suo utilizzo come rimedio curativo e antistress da proporre nelle luxury beauty spa degli hotel sta già facendo parlare di “cannabusiness market”. Lecito dunque aspettarsi, presto, un proliferare di proposte wellness a base di cannabis anche negli spa resort del resto del mondo. Per il momento, si segnala tra gli indirizzi più esclusivi, la Primal Wellness, la prima “cannabis day spa” a Englewood in Colorado. Una delle tendenze d’Oltreoceano viene dal Giappone ed è il “bagno forestale” una full immersion meditativa nella natura per riprendere contatto con la propria interiorità

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e ci regala una percezione di equilibrio e armonia con il mondo che ci circonda, una sensazione molto difficile da provare al giorno d’oggi, ma che dobbiamo cercare di guadagnarci». Le buone abitudini alle quali non rinuncia? «Camminare 30-40 minuti al giorno, possibilmente nel verde. È una vera e propria terapia che aiuta a produrre endorfine e serotonina – l’ormone dell’equilibrio –, e a liberare la mente. Inoltre, faccio uso di magnesio. Molto importanti sono anche i massaggi, che andrebbero praticati regolarmente. Io sostengo la “regola delle 3 M”; mangiare (bene), massaggi e movimento». “E sono corsa da te” è stato molto apprezzato dai lettori e dalla critica. Si aspettava una tale accoglienza? «In realtà sono molto stupita dalle migliaia di manifestazioni di solidarietà e di condivisione ricevute. Probabilmente, noi personaggi pubblici siamo visti al di sopra di ogni tipo di problema, di sofferenNon ci si nutre di solo cibo. Anche i libri, se buoni, sono un nutrimento per l’anima che in questo caso fanno bene anche al corpo. Nella foto la Trilogia benessere della dottoressa Joanna Hakimova

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za, di difficoltà. La mia esperienza è stata un esempio e un conforto agli occhi di tanta gente che si è trovata a vivere una situazione analoga. Ho capito che il dolore unisce molto di più della felicità». Com’è nato il libro? «All’inizio è stato concepito come una lunga lettera aperta per comunicare con una persona che si è persa e alla quale avrei voluto dire molte cose, una sorta di aiuto a me stessa. Dopo avere ascoltato un’intervista che avevo rilasciato a riguardo, la casa editrice Mondadori mi ha chiesto di farne un libro. Così ho arricchito il mio scritto con una serie di notizie utili, dall’alimentazione da seguire quando il malato è sottoposto a radio e chemioterapia alla Legge 38, che si occupa dell’assistenza del paziente al tramonto della vita. È importante sapere cosa si può fare quando stiamo per dire addio a qualcuno, una cosa di cui nessuno parla. Durante le conferenze che tengo in tutta Italia avverto un interesse enorme attorno a questo tema. Credo che, involontariamente, il libro sia diventato una guida per molti».

Letture per “stare bene”

Niente lettura ossessiva delle calorie sulle etichette delle confezioni degli alimenti, bandite le diete drastiche e il fai-da-te. Scopo: riscoprire i sapori della nostra dieta mediterranea, dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco e insegnare ad alimentarsi correttamente, imparando a riconoscere gli errori e a modificare alcuni aspetti del proprio stile di vita. Questo, in sintesi, l’obiettivo del vademecum proposto dall’azienda cosmetica FactorySpa che ripropone anche alcune gustose e salutari del libro di Carlo Cracco “Dire, Fare, Brasare” (Rizzo-


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TRE INDIRIZZI DA PROVARE NEL BELPAESE… Polinesia Dreaming li). «Una guida tascabile che insegna a confrontare i cibi tra loro, a conoscere quelli che contengono maggiori percentuali di vitamine, sali minerali, fibre, lipidi, e a fare così scelte alimentari qualitativamente più sane e consapevoli», commenta la nutrizionista di FactorySpa Rossella Capuano. Assolutamente da non perdere la trilogia best seller (Red! Edizioni) della facialist dei vip, Joanna Hakimova, biologa ricercatrice dell’Accademia russa delle Scienze, fondatrice a Milano del Centro NaturalBioLifing che, oggi, è l’istituto più all’avanguardia in Italia – e non solo – per quanto riguarda le tecniche antiaging naturali. In “300 e più rimedi naturali” la specialista di bioestetica rivela consigli e piccoli trucchi (tra auto massaggi, ricette di bellezza realizzabili a casa con ingredienti naturali) utili a correggere inestetismi e ad aiutare il corpo a ritrovare le risorse interiori per riportare indietro le lancette dell’orologio biologico con equilibrio e naturalezza. Nel libro “Self lifting – come cancellare le rughe da soli” si apprendono, invece, le tecniche fai da te più efficaci (brevetto esclusivo di Joanna Hakimova) per ristabilire e conservare la giovinezza e la freschezza della pelle e scolpire il viso. Infine in “Self lifing per lui – come ringiovanire il viso senza chirurgia”, l’autrice si rivolge agli uomini che, di norma, non hanno molto tempo da dedicare alla cura di sé ma che, con pochi accorgimenti mirati, possono ottenere risultati strabilianti senza investire tempo e denaro e con grande beneficio anche sul lavoro. Perché un viso curato ispira fiducia, mettendo l’interlocutore in una disposizione d’animo più favorevole. Per chi mira al benessere interiore il libro di Massimo Scaligero “Kundalini d’Occidente - il centro umano della potenza” (Mediterranee Edizioni) offre spunti interessanti all’uomo di oggi, alle prese con una vita sempre più frenetica e stressante. Facendo riferimento alla antica sapienza dell’Oriente, l’autore suggerisce come entrare in contatto con le forze originarie della vita, da cui scaturiscono gli impulsi decisivi che portano all’autorealizzazione in ogni ambito, dalla sfera psichica a quella relazionale e lavorativa Il segreto – svela Scaligero – è quello di ri-

Glamindayspa nasce nel 2002 a Milano come punto di riferimento per rigenerarsi. Da provare lo Shell Massage, originario della Polinesia. Guest star del trattamento sono i gusci di conchiglia, diversi per forma e dimensioni, che vengono fatti scivolare su viso e corpo per infondere distensione, grazie anche all’inconfondibile suono del mare quando vengono avvicinate all’orecchio. Immancabile il profumatissimo olio di tiaré, dalle proprietà distensive lenitive e illuminanti. www.glamin.it.

QC Terme spas and resorts

Appartengono al prestigioso Gruppo QC Terme, tre degli indirizzi benessere più rinomati in Italia: A Roma il QC Termeroma è un country chic resort nel parco naturale di Traiano con spa di 10mila metri quadrati e wellness garden. A Bormio si può scegliere addirittura tra due hotel e due centri termali: il QC Terme Bagni Vecchi Bormio che regala un tuffo nella storia – dai Bagni Romani alle grotte secolari che conducono a una delle sorgenti millenarie, fino alla piscina panoramica a picco sulla conca di Bormio – ed il QC Terme Bagni Nuovi con sette vasche e piscine all’aperto utilizzabili tutto l’anno anche sotto un’abbondante nevicata. Infine, al Gruppo appartiene anche il QC Terme San Pellegrino che offre 6.000 mq di spa tra affreschi, colonnati e soffitti di inizio novecento. www.qcterme.it.

Esperienze aborigene

Le Spa Berbère di Monza, in puro stile marocchino, invita a scoprire lo Spiritual Haka Massage, ispirato alla danza maori. È un massaggio profondo ed energetico, che rende il corpo più potente anche sotto il profilo psicologico, ma anche una sorta di lifting estetico tonificante, praticato con vigorose manipolazioni con le dita e con strumenti in legno imbevuti di oli essenziali, passati sul corpo seguendo i disegni dei tatuaggi maori. Riattiva il microcircolo, scioglie le contratture e tonifica i tessuti.www.lespaberbere.it. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Per il manager e il professionista un aspetto curato è il primo biglietto da visita che fa presumere un atteggiamento di cura e di rispetto anche nei confronti del proprio lavoro e degli altri

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salire alla radice dell’atto pensante, laddove fluisce la luce eterica del cuore. Formidabile per pelle, capelli e per favo-

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rire un’abbronzatura intensa e omogenea, l’olio di cocco, se bevuto quotidianamente, è un toccasana anche per la salute, Digeribile persino per chi ha problemi di stomaco, aiuta a tenere sotto controllo il peso, migliorando il metabolismo e prevenendo le malattie del cuore. Aiuta inoltre a combattere le infezioni virali e batteriche, riduce l’acne e contribuisce a rimarginare le ferite. Chi è curioso di scoprire i mille usi di questo alimento naturale ed economico, troverà una guida completa nel libro “L’olio di Cocco” (L’Età dell’Acquario Edizioni) in cui le autrici Cynthia Holzapfel, Laura Holzapfel danno consigli su come utilizzarlo nelle diverse occasioni. A chi è, invece, alla ricerca di un programma completo di riequilibrio psicofisico – dalla dieta calibrata alla meditazione, dalle tecniche antistress agli esercizi per compensare gli squilibri interni – si consiglia la lettura di “Benessere Totale”, l’ultimo libro del guru della medicina ayurvedica, Deepak Chopra. «Meditare non significa costringere la mente al silenzio. È trovare la quiete che esiste già dentro di


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TOP 5 BEAUTY ADDRESS IN THE WORLD BY MM Sapori esotici

Il maestoso Shangri-La Hotel di Abu Dhabi si affaccia su di una spiaggia privata circondata da palme che si distende fra i due ponti che collegano l’isola alla terra ferma. La sua Spa offre una selezione di rituali tipici arabi. Ne sono un esempio l’impacco nutriente con datteri, latte di cocco, mandorle e vaniglia e lo scrub a base di rosa di damasco, legno di sandalo, gelsomino e rosa canina. www.condenastjohansens.com/shangrilaabudhabi

Depurazione no-limits

Lapinha Spa, a Paranà, in Brasile, è un tempio del benessere che offre ben 11 programmi salutari preceduti da un completo check up medico per disintossicarsi, dimagrire e smettere di fumare. Le terapie sono personalizzate e comprendono moxibustion, shiatsu, agopuntura, quiro-agopuntura e massaggi thai. Il trattamento di punta è il MayrKur, che aiuta a curare lo stress e perdere peso focalizzandosi sul sistema digestivo. www.condenastjohansens.com/lapinha

Mani di fata

Mani in primo piano alla So Spa del Sofitel London St. James. Per essere impeccabili a un appuntamento di lavoro, la proposta è il Martini & Manicure, una pausa in cui ci si rilassa sorseggiando un cocktail. www.condenastjohansens.com/stjames

Illuminare e ringiovanire

Anche nella frenetica Manhattan ci si può concedere un istante di relax alla Spa del Mandarin Oriental New York. Il Bioradiance Facial è un trattamento viso personalizzato a base di cosmetici ecosostenibili, per tonificare, depurare, attenuare le rughe, idratare, a seconda delle necessità, utilizzando oli di origine organica. Ogni seduta prevede un linfodrenaggio manuale per distendere i tratti del volto e conferire luminosità alla pelle. www.mandarinoriental.com/newyork

Parola d’ordine: de-tox

Si chiama Deep Purification il programma della Sha Wellness Clinic, in Spagna, che comprende, oltre a visita medica iniziale, un ampio ventaglio di proposte benessere e sessioni yoga e di massaggio. Particolarmente utile dopo periodi di forte stress e di cure mediche aggressive, in caso di problemi gastro-intestinali, cattive condizioni generali, alimentazione poco equilibrata e stanchezza. www.lavithotels.com noi», ricorda l’autore che nel libro illustra i benefici della meditazione sulla consapevolezza del respiro, e dei Rasayana, i preparati alle erbe utilizzati dai medici ayurvedici per dare impulso all’energia e potenziare le difese immunitarie. Infine, lettura ideale per il manager, “Il Magico Potere del Riordino” (Antonio Vallardi Edizioni) di Marie Kondo descri-

ve il metodo giapponese che, seguendo la filosofia zen, trasforma e libera gli spazi e la mente di manager e professionisti, senza dimenticare la sfera più profonda dell’essere: «il riordino fisico», spiega l’autrice, «è un rito che produce incommensurabili vantaggi spirituali, aumenta la fiducia in sé stessi e solleva dall’attaccamento al passato e al superfluo». ■ 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Cavalieri Grand Spa Club

Un vero paradiso del benessere extra lusso immerso nel cuore della Città Eterna Se volete vivere un’esperienza sensoriale estremamente esclusiva, il Cavalieri Grand Spa Club è il luogo adatto e privilegiato dove lo stress e le fatiche di un lungo viaggio o il ritmo frenetico della vita cittadina lasciano il posto ad armonia e tempi rilassati. Un centro benessere sensoriale creato appositamente per riequilibrare energie fisiche, emotive e mentali, alla ricerca di

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un nuovo equilibrio del corpo e dello spirito.

Un’autentico “rito del sé”

Immerso in un parco mediterraneo privato che si estende su sei ettari di verde incontaminato, con spettacolare vista sulla Roma monumentale e il Vaticano, il Cavalieri Grand Spa Club ha una superficie di 2.500mq dedicati al benessere e alla bellezza e si può considerare il più esclusivo Spa e Fitness Centre in Italia. Una cura particolare è stata dedicata all’Area Beauty, dieci meravigliose sale in cui i trattamenti estetici si avvalgono di una linea cosmetica prestigiosa e sofisticata grazie ad un approccio globale nei trattamenti di bellezza. Un’ampia scelta di massaggi manuali, dall’Ayurvedico allo Shiatzu, dal Linfodrenaggio Estetico alla Riflessologia Plantare, al Defaticante per chi pratica molto sport, sono solo alcuni dei trattamenti a disposizione degli ospiti che possono completarne i benefici con l’uso delle due saune, del bagno turco e della vasca idromassaggio e rilas-

sarsi piacevolmente nell’Area Relax in stile romano, con un raffinato servizio bar a disposizione. Qui, in un ambiente di lineare e funzionale eleganza, che garantisce la più assoluta privacy, ci si dedica ad un autentico “rito del sé”, irrinunciabile per gli amanti della forma fisica, del relax e della bellezza, affidandosi alle cure e ai consigli di personale altamente qualificato.

Rome Cavalieri, uno stile wellness a 5 stelle

Il Rome Cavalieri, di indiscussa fama per stile, comfort e perfetta ospitalità, è stato uno dei primi alberghi cinque stelle lusso di Roma a dotarsi di un funzionale e tecnologicamente super accessoriato Centro Benessere: un’area riservata sia alla clientela internazionale, esigente e amante del benessere di lusso, sia agli ospiti esterni, frequentatori abituali romani che possono agevolmente raggiungerla, lasciando il quotidiano stress della città a solo 10 minuti dal centro storico. E non ha mai smesso la sua attività di ricerca che permette


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di offrire ai suoi ospiti il meglio e le più moderne tecniche di bellezza e benessere fisico. Completano l’esclusiva proposta benessere, una palestra suddivisa in vari ambienti, attrezzata completamente Technogym, garanzia della più alta tecnologia d’avanguardia con macchinari “Personal Luxury Selection”, macchine vascolari “Visioweb” etc. nonché l’assistenza di personal trainer, su richiesta. Forma fisica assicurata al Rome Cavalieri anche dal percorso jogging, 800mt tutti nel bel paesaggio verde all’interno del parco privato, e da due campi da tennis “Coppa Davis size”, in terra battuta e illuminazione a gior-

no. La piscina interna, (le altre tre sono situate all’esterno), dalla cupola di vetro e la veranda a giorno con vista sul parco, con cascata, vasca idromassaggio, percorso ca-

lidarium e frigidarium, il “cammino giapponese” e un grande camino a legna completano il percorso del benessere del Cavalieri Grand Spa Club. C.C.

Esperienze sensoriali a 5 stelle

Molti i trattamenti esclusivi, tra cui il Platinum Rare Facial, di 90 minuti, nato dall’esperienza di La Prairie, un trattamento completo “dalla testa ai piedi” con infusioni di puro platino per ripristinare l’equilibrio della pelle e per donare un meraviglioso senso di benessere, e lo Swiss Bliss Treatment di 180 minuti, un’esperienza da sogno da provare: utilizzando tecniche basate sulla sinergia tra viso e corpo e rifacendosi ai principi del trattamento dai risultati immediati Caviar Firming Facial, questo speciale programma “lavora” simultaneamente su tutto il corpo – dalla testa ai piedi – donando una sensazione di totale relax e benessere. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Grand Hotel Terme della Fratta Una full immersion nella bellezza e nel benessere, tra le dolci colline della Romagna. Da provare, per l’estate, il Percorso Armonie Naturali

Situato nei pressi del borgo medioevale di Bertinoro, il Grand Hotel Terme della Fratta è una destinazione benessere tout court. A cominciare dal contesto, un meraviglioso parco di tredici ettari dove natura e storia millenaria si incontrano dando vita a uno stile d’accoglienza che al centro pone l’ospite e il suo bien etre. Tante sono, infatti, le opportunità offerte, tutto l’anno, dall’albergo per una remise en forme olistica: l’hotel propone percorsi vari e stimolanti tra cure termali, massaggi, trattamenti viso e corpo, piscine termali e relax. Da provare il Percorso Armonie Naturali che si articola in 2 piscine termali con idromassaggio, cromoterapia, salette relax, idropercorso vascolare, sauna, cascata di ghiaccio, bagno turco, bagno romano, pediluvio kneipp, wasser paradise e docce emozionali Abbinate all’ingresso del Percorso Armonie Naturali, vengono proposte invitanti iniziative benessere come, per esempio Il centrifugato, gratuitamente inserito – tutti i lunedì dalle 19,30 – nel Percorso, quest’ultimo proposto al costo di soli 20 euro. 30 euro costa invece l’Apericena in Giardino con delizie dello chef, tutti i venerdì, dalle 18,30. Inoltre i primi ospiti che prenoteranno l’ingresso al Percorso Armonie Naturali potranno usufruire della promozione “Assag-

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gi di massaggi gratuiti”, tutti i giovedì dalle 20 alle 22 e sabato dalle 14,30 alle 16,30. Le coppie potranno, invece, approfittare della promozione domenicale che prevede un ingresso a coppia al Percorso a 20 euro, solo però nel mese di

giugno. Mentre tutti i sabato (ad eccezione del 13 giugno e del 15 agosto), alle ore 17, thermal pizza e, alle 20,30, Fruit & Relax per tutti. Prezzi: 20 euro (ingresso Percorso Armonie Naturali mattina o pomeriggio) 35 euro (ingresso al Percorso all day). La promozione è valida fino al 13 settembre 2015. P.T.

TOP TREATMENT..

Maschera corpo oleosa all’alga Spirulina e Ossigeno attivo

Un’innovativa formula, senza parabeni e conservanti chimici, che combina fango ozonizzato (trasformato in un’emulsione da massaggio), alga spirulina, ossigeno attivo (al 54%) e agenti drenanti e snellenti per il trattamento degli inestetismi della cellulite. L’ozono facilita la veicolazione dell’ossigeno nei tessuti, permettendo una penetrazione più intensa dei principi attivi e di conseguenza una più rapida rigenerazione dei tessuti. Durata 1h30’, 81.00 euro.



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Hilton Molino Stucky Venice

Uno straordinario connubio tra storia e modernità, dove vivere il benessere in maniera esclusiva Il Molino Stucky, storico edificio neogotico situato sulle rive del Canale della Giudecca, ha riaperto le sue porte al pubblico il 1° giugno 2007. La magnifica struttura, ricavata da un antico mulino edificato a cavallo tra Ottocento e Novecento, sapientemente e interamente ristrutturato, si è trasformata in un hotel 5 stelle firmato Hilton e si trova sull’affascinante Isola della Giudecca, luogo dove rivivono ancora oggi i colori della Venezia di cinquant’anni fa, ma dove si respira

un’aria decisamente nuova. L’Hilton Molino Stucky Venice rispecchia la bellezza intatta dell’Isola, che offre un panorama inedito della città, e garantisce l’accoglienza di chi, come Hilton, ha fatto della contemporaneità e dell’eleganza la propria filosofia ispiratrice. Il Molino Stucky vanta molti primati, che contribuiscono a renderlo una location eccezionale per ogni occasione. L’hotel ospita 379 camere, il più grande centro congressi alberghiero della città e il più gran-

Pacchetto Relax all’Hilton Molino Stucky Venice

Entrate nella accogliente oasi, godetevi la pace e la tranquillità. Provate un rilassante trattamento in SPA e soggiornate in una delle confortevoli camere dell’Hilton Molino Stucky Venice. Il pacchetto è prenotabile per un minimo di 2 notti e comprende una ricca colazione a buffet, un massaggio di 30 minuti per 2 persone e accesso gratuito per 2 ore per jacuzzi, saune e bagno turco. L’esclusivo Wellness & Fitness Centre ha una superficie di 600 metri quadri e offre un’ideale rifugio per rilassarsi, rimanere in forma, godersi un massaggio oppure iniziare un programma di fitness.

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de centro benessere, oltre alla prima e unica piscina sul rooftop di Venezia. Oggi la struttura, composta da 13 edifici distribuiti su nove piani, è una delle costruzioni più alte della città.

Il lusso del benessere firmato Hilton

Hilton Molino Stucky Health Club, è ubicato nell’area un tempo occupata dagli uffici di Giovanni Stucky, laddove è stata posata la prima pietra dell’edificio datata 1898. Il Centro Benesserecomprende anche le aree Beauty & Wellness con attrezzature cardio-fitness e Kinesis di Precor, vasca idromassaggio, bagno di vapore aromatizzato, sauna, bagno turco, area relax con musicoterapia, area massaggi, con 5 cabine per i trattamenti e massaggi. Uno staff internazionale di professionisti al servizio della bellezza è a disposizione degli ospiti, che potranno provare un ampio ventaglio di trattamenti estetici e


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benessere, in qualsiasi momento della giornata, anche nella privacy della propria camera.Per restare sempre in forma si può approfittare del centro fitness aperto 24 ore su 24.

2500 metri quadrati di spazi dinamici per gli eventi

Conferenze, mostre, congressi, ma anche lanci di prodotti, sfilate di moda e convention aziendali nel cuore di Venezia; l’hotel è anche una prestigiosa location in grado di fornire sia spazi congressuali sia soggiorni di altissimo livello. Il Centro Congressi dell’Hilton Moli-

no Stucky Venice, con i suoi 2.500 mq di spazi dinamici, è il più grande centro congressuale della laguna. Tutte le sale sono dotate di tec-

nologia all’avanguardia, inclusa la connessione Internet wi-fi ad alta velocità e i servizi dedicati ai business traveller. C.C.

Per ogni ospite il suo benessere

Molti i trattamenti esclusivi, da vivere da soli, in coppia o in compagnia degli amici: Love Therapy Spa è percorso benessere della durata di 2 ore che termina con un massaggio di coppia aromaterapico alla Rosa; l’Aroma therapy Massage è dedicato alla propria ricerca di equilibrio e armonia, dove l’unione efficace fra la potenza delle mani e gli oli essenziali rigenera la salute del corpo e dell’equilibrio psico-fisico della mente; infine da provare Sport Massage, dove grazie ad una combinazione di differenti tecniche di massaggio, si migliorano i tempi di recupero dopo l’attività fisica. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Hotel Salus Terme Un viaggio nella splendida Tuscia per un’esperienza totale di benessere attraverso specifici percorsi ideati per rigenerare mente e corpo Situato a pochi chilometri da Roma, l’Hotel Salus Terme è immerso in un paesaggio incantato quello dell’antica Tuscia appena fuori Viterbo, ai confini tra Lazio settentrionale e Toscana, un territorio ricco di incantevoli paesaggi e pre-

Il percorso Etrusco

È un percorso per ritrovare l’armonia del proprio corpo e spirito. Prevede una sosta nel calidarium termale in Grotta Etrusca; accesso ai Giardini di Turan con balneoterapia nella nuove vasche termali Menerva e Nethuns, doccia emozionale cromoterapica che precede la balneoterapia nella piscina termale San Valentino, tisana in una delle sale relax, percorso vascolare Kneipp con passaggio caldo-freddo per 8-10 cicli, sauna finlandese con frigidarium in vasca di reazione Evan, accesso alla Vita Spa.

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ziosi tesori artistici. Quattro stelle di squisita eleganza l’hotel sfrutta le benefiche proprietà delle fonti termali per offrire ai propri ospiti un viaggio di puro benessere fra tradizione e innovazione, grazie all’area termale del Bullicame, già citata da Dante nel XIV canto dell’Inferno quale fonte di acqua Protagonista assoluta è la sorgente San Valentino, le cui acque termali sgorgano a una temperatura tra i 36° ed i 40°C con caratteristiche chimico-fisiche che la rendono una preziosa alleata nella cura e nella prevenzione delle affezioni croniche dell’apparato respiratorio, articolare e cutaneo.

Eden di Benessere

Il Centro Termale Vita Spa, annesso all’Hotel, unisce tradizione e innovazione nella cura della persona. Fornito di un suggestivo parco termale, piscina interna, sale relax, palestra e saune, il Centro propone un’esperienza totale attraverso

specifici percorsi in grado di rigenerare corpo e mente. Il Percorso Termale Etrusco è un sapiente alternarsi di attività e pause per preparare il corpo e la mente al passo successivo, percorrendo senza fretta le tappe che dal semplice essere portano al benessere. La prima impressione è il verde, quello dei Giardini di Turan; segue poi il celeste opalescente e fumante dei ruscelli termali che guidano fin dentro Menerva e Nethuns, vasca termale con chaise longue la prima, vasca salina con otto cascate cervico-lombari la seconda, due nuove vasche esterne in cui ci si può abbandonare alla pace del tempo sospeso tra acqua e cielo. Turan, nume tutelare di Vulci, era per gli etruschi la dea dell’amore. Tra un’attrazione e l’altra ci si distende con una tisana, una doccia emozionale e una sosta nelle sale relax o nel calidarium. Massaggi, trattamenti e pratiche olistiche sono a disposizione anche in formula


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day spa, ma vuoi per la fresca e raffinata atmosfera delle camere, vuoi per le tentazioni culinarie del ristorante Le Colonne, con i menÚ leggeri della tradizione locale rivisitati dallo chef stellato Luca Maragliano dove gusto e leggerezza regalano gioia e benessere ad ogni boccone, è davvero difficile abbandonare questo paradiso dopo un giorno soltanto. C.C.

I numeri della SPA

Area Wellness: 2.200 mq indoor, 4.000 mq outdoor. Servizi della Spa: piscina termale esterna ed interna, giardini di Turan con 2 vasche per balneoterapia, sauna finlandese esterna con frigidarium, calidarium in grotta etrusca, hammam, percorso Kneipp, doccia emozionale con cromoterapia, 4 zone relax, sala fitness. Linea cosmetica: Vagheggi. Da provare: Rituale Hammam con savonnage ed esfoliazione con guanto di seta 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Lefay Resort & SPA Lago di Garda Un gioiello di design ecosostenibile ideale per una pausa rigenerante, con spazi meeting, un servizio attento e discreto e una sorprendente area SPA dove il benessere è al centro di tutto Il Lefay Resort & SPA Lago di Garda è un’oasi di benessere sostenibile, che promuove un nuovo modello di vacanza, all’insegna di lusso, benessere globale e sostenibilità. Questo è l’imprinting della struttura incastonata sulle rive del Lago di Garda, a Gargnano, che in pochi anni (a partire dall’agosto 2008) ha saputo conquistare molti riconoscimenti internazionali, non solo come “resort sostenibile”, ma anche come una delle migliori SPA per vacanze rigeneranti, fughe romantiche nel Belpaese e meeting aziendali. Un luogo da sogno, in cui dare corpo ai desideri dei viaggiatori più esigenti, che non chiedono solo spazi eleganti, servizio attento e discreto, ma hanno ancora voglia di stupirsi, di perdersi per poi ritrovarsi.

Lefay SPA Method

Il Lefay Resort& SPA Lago di Garda è una vera Destination SPA che

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pone gli spazi wellness al centro e nel cuore della propria struttura: il marchio Lefay SPA, infatti, raggruppa tutte le strutture interessate da piscine, saune grotte e laghetti. Ciascuna è un vero e proprio tempio del benessere che si fonda su Lefay SPA Method, il metodo creato dal team di medici, riconosciuti a livello internazionale nelle diverse discipline olistiche, che fonde i principi della Medicina Classica Cinese con la ricerca scientifica occidentale, per riportare gli ospiti al completo riequilibrio

e ringiovanimento di corpo, anima e spirito attraverso il recupero dell’energia vitale e la riscoperta di uno stile di vita sano e consapevole. Il Lefay SPA Method si articola in programmi salute, trattamenti correttivi e rituali di estetica energetica, massaggi fortificanti e percorsi di benessere e bellezza. Tutte queste terapie prevedono l’utilizzo di tecniche, cure e metodi di cura occidentali abbinati a trattamenti di medicina cinese come l’agopuntura, la moxibustione e la digitopressione.

Ritrovare vitalità e salute con i Flussi dell’Energia

Lefay SPA offre ai propri ospiti programmi benessere innovativi, i Flussi dell’Energia, realizzati secondo le singole necessità per riportare un completo benessere psicofisico ed aiutare a superare “ostacoli” quali stress, stanchezza, postura scorretta, sovrappeso e invecchiamento precoce. Ogni programma è composto da: visita medica iniziale, trattamenti energetici, idroterapie energetico-costituzionali, attività di riequilibrio fisico-energetico, fito-aromaterapia personalizzata, percorso dietetico e colloquio finale.


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Tra natura e bellezza

Il Resort, nell’ampio parco, tra piante secolari e di fronte ad un panorama unico, offre un circuito running, un percorso vita e il giardino energetico e terapeutico “Il Simbolo della Vita”. La zona benessere è suddivisa in tre aree principali – “Acqua e Fuoco”, “Natura e Fitness” e “Nel Silenzio e fra le Stelle: Trilogia nell’Aria” –, per offrire agli ospiti la possibilità di rigenerarsi in ogni momento della giornata in base alle proprie necessità. L’area “Acqua e Fuoco” comprende la zona delle saune – cinque e con diversi gradi

Cosa offre la SPA

La SPA si estende su 3000 metri quadrati dove sono presenti: 20 cabine per trattamenti beauty & wellness, una piscina salina riscaldata interna ed esterna, una piscina sportiva esterna di 25 metri riscaldata, idromassaggio, 5 diversi tipi di sauna, 3 aree relax, area fitness Technogym, ampio parco di 11 ettari con percorso running di 2 chilometri e 5 giardini energetici terapeutici. di umidità – e quella delle piscine, che unisce la vasca salina interna ed esterna riscaldata, la vasca sportiva da 25 metri riscaldata, l’idromassaggio Fonte Roccolino, il lago salino “La Luna nel Lago”, le aree di

relax con vista lago, la Grotta Turchese e l’area Sunset Relax. Negli spazi “Natura e Fitness” gli ospiti del Resort trovano una grande palestra con attrezzature Technogym e una sala per corsi di fitness. G.G. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Masseria San Domenico eBorgo Egnazia

Nei pressi di Savelletri, gioiello turistico in provincia di Brindisi, l’offerta congiunta di due top Spa vicinissime e complementari dove provare i trattamenti con acqua di mare più innovativi, perdere peso senza fatica e ringiovanire nel corpo e nell’anima: la Spa Talassoterapia di Masseria San Domenico e la Vair Spa di Borgo Egnazia Spa Talassoterapia Masseria San Domenico

È un incantevole complesso del XIV secolo diventato hotel del circuito 5L-Leading Hotels of the World e circondato da ben 60 ettari di uliveti e frutteti. Qui si trova la Spa Talassoterapia, struttura a orientamento curativo incentrata sulla tecnica introdotta nei primi del Novecento dal medico francese René Quinton. I trattamenti sono a base di acqua marina prelevata da una falda a 400 metri di profondità e resa battericamente pura. Si può scegliere tra: (una passeggiata in vasche a diverse temperature che agisce come una vera “ginnastica” vascolare), il bagno “ ” (basato su un’emulsione d’aria in acqua a 28°C) o l’idrokinesiterapia (ottima per la cura delle malattie reumatiche). Un trattamento esclusivo della Spa di Masseria San Domenico è l’innovativa idrocrioterapia, che prevede una pedalata su un’idrobike immersa in una vasca da termogenesi, la cui temperatura scende gradualmente da 18 a 16 gradi nell’arco di 20 minuti: il movimento stimola direttamente gli adipociti bruni, grassi “buoni” che bruciano il tessuto adiposo. Chi vuole perdere peso senza sacrifici può anche seguire i precetti della Dieta Mediterranea, qui proposta con successo grazie alle ricche materie prime locali. Percorso Kneipp

Bouil-

lonant

Se c’è una regione che sta sviluppando una vocazione sempre più irresistibile per bellezza e benessere questa è la Puglia. Il primo, immediato appagamento viene ovviamente dagli occhi: la natura puglie-

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se è un riassunto di tutto ciò che offre il nostro Paese: il mare azzurro e cristallino, le spiagge sabbiose e lecalette di roccia, i parchi nazionali, l’entroterra selvaggio delle gravine e delle doline, le saline. E poi naturalmente ci sono le opere d’arte e ingegno che nei secoli l’uomo ha seminato generosamente: le vestigia della Magna Grecia e dell’Impero Romano, l’arte rinascimentale e barocca, e ovviamente i trulli, forse la testimonian-


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za più nota al mondo del nostro passato rurale. Ma il vero benessere è uno stato che si raggiunge gratificando tutti i cinque sensi, prendendosi cura del proprio corpo in modo mirato, sia quando è necessario intervenire in modo curativo sui segnali con cui il fisico richiama la nostra attenzione sias cegliendo di abbandonarci a esperienze di vero e proprio “life coaching” esperienziale. Nei pressi di Savelletri, gioiello turistico in provincia di Brindisi, è possibile provare entrambi questi approcci presso due strutture di livello world class vicinissime e collegate: la Spa Talassoterapia di Masseria San Domenico e Vair Spa presso Borgo Egnazia. L’accesso alle due Spa è disponibile agli ospiti di Masseria San Domenico e Borgo Egnazia in modo totalmente interscambiabile e con estrema facilità, poiché le due strutture distano pochi minuti l’una dall’altra e un servizio navetta è sempre disponibile. Questa possibilità di provare due approcci così diversi e complementari è davvero un’opportunità unica e ghiotta per chi vuole prendersi cura di sé in modo totale. P.T.

Spa Vair

Psico-Spa “alchemica” che occupa 1800 mq all’interno dell’incredibile cornice architettonica di Borgo Egnazia, Vair é è un luogo unico al mondo, grandioso eppure denso di quiete, ispirato ai borghi medievali pugliesi e interamente costruito in tufo grezzo. La visione di Vair, che in pugliese significa “vero”, pone l’enfasi sulla bellezza interiore come fulcro e obiettivo dei trattamenti di benessere. L’autenticità della Puglia e le sue tradizioni ancestrali ispirano le “esperienze cambia-vita” caratterizzate da nomi in dialetto e il cui segreto è legato al modo in cui affrontiamo la vita e le relazioni. E così Nghiané e Tarantsi rivolgono rispettivamente agli uomini e alle donne che desiderano liberarsi dallo stress e ritrovare la propria essenza; Na Maele è un viaggio di disintossicazione psico-fisica; A Strignul stimola la capacità di relazionarsi con gli altri attraverso una lezione di danza delle spade, pizzica e tamburello. Tra i trattamenti per sciogliere i blocchi emotivi e fisici (Kiuv, Vuut) e per disintossicarsi (Vair K, Spirt V) ci sono Aquann (una vasca di galleggiamento salina ispirata a quelle di deprivazione sensoriale) e il trattamento viso Abbel bel (che riporta dolcemente a rivivere infanzia e giovinezza). Infine, Avemmarì è un viaggio interiore che può aiutarvi a capire come vivere in armonia con il corpo. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Parco dei Principi Grand Hotel & Spa

Prince Spa è il centro benessere più esclusivo della Capitale, in uno degli hotel più esclusivi della Roberto Naldi Collection, per vivere un’esperienza unica sotto il cielo stellato della splendida piscina interna Sono bastati pochi anni a questa splendida SPA per diventare un’oasi di benessere e di lusso dalle mille emozioni. L’ambizioso progetto di 2000 mq realizzato nel Parco dei Principi Grand Hotel & Spa per la Roberto Naldi Collection in poco tempo ha riscosso un grande successo nella critica internazionale ricevendo a pochi mesi dall’apertura il premio come migliore Contemporary Spa agli Spa Award nel 2011. Legni preziosi, pietre naturali, bamboo, sono materiali che la caratterizzano, richiamando la natura e i suoi elementi (Acqua, Aria, Terra, Fuoco) e nello stesso tempo conferendo eleganza agli ambienti della Spa. Fiore all’occhiello è decisamente la maestosa piscina inter-

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na con un magnifico cielo stellato dai colori avvolgenti e soffusi, tappezzato di cristalli Swarovski che brillano mentre ci si rilassa in uno dei percorsi con idromassaggi o nella piscina di 25 metri igienizzata ad ozono.

Infinite declinazioni di benessere

Anche il biennio 2014-2015 ha visto la Prince Spa protagonista delle classifiche internazionali: è infatti Finalist (ovvero nella top 3) ai Condé Nast Johansens Reader’s Awards – “Best hotel with Spa” category, in buona compagnia con l’altra perla romana del gruppo, lo Splendide Royal, che si classifica al 7° posto tra gli hotel italiani e al 1°

posto tra quelli romani nella prestigiosa Top 25 in Europa ai Condé Nast Traveller Reader’s Choice Awards 2014. Ma cosa rende unica la Prince Spa romana? Sicuramente l’approccio scelto per accogliere la clientela, attento a tutte le esigenze di ogni ospite ma allo stesso tempo discreto e professionale. La filosofia della Prince SPA è accogliere, conoscere e coccolare l’ospite. Si inizia con un check up completo che permette di individuare trattamenti personalizzati, con il massimo risultato per il cliente. La varietà dei suoi trattamenti è davvero notevole, questo permette di offrire un servizio al top. Nella Zona umida ci si può rilassa-


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re tra il bagno turco dai mosaici colorati e le saune bio e finlandese, realizzate con legno non trattato. Completano il percorso rigenerante le docce emozionali, la fontana di ghiaccio e la doccia svedese. All’interno dell’ampia Area Beauty, si possono scoprire le proposte wellness per il viso e il corpo, con l’esclusiva linea cosmetica Maria Galland. 12 accoglienti cabine multisensoriali di cui 2 Spa suite per i trattamenti di coppia, accolgono l’ospite con tutti i confort. Qui è possibile anche approfittare di pacchetti per trattamenti estetici davvero particolari ed esclusivi. Tra questi; il Pacchetto “Purezza di Bretagna”, rituale corpo esfoliante, depurante e riducente grazie ai principi attivi del sale marino, dove l’impiego di alghe brune, che rigenerano grazie alla loro azione alta-

Nuove Generazioni: Giovanni Naldi

Giovanni Naldi è il primogenito di Roberto Naldi e rappresenta la quarta generazione di una delle più importanti famiglie alberghiere italiane. È oggi parte attiva della Roberto Naldi Collection con una posizione di grande responsabilità nella gestione delle proprietà di famiglia: dirige la splendida Prince SPA, ma non solo. «Ho iniziato con un impegno importante, grazie anche al supporto di mio padre, che mi ha insegnato cosa vuol dire gestire in prima persona grandi realtà imprenditoriali senza risparmiarsi mai. Per me il Parco dei Principi è una seconda casa. I valori condivisi da tutto lo staff sono quelli di una grande famiglia coesa e motivata che riserva massima attenzione a ciascun ospite, curando minuziosamente ogni dettaglio. Da noi il cliente trova un’accoglienza calda e premurosa e servizi di altissimo livello, in stile Naldi, una linea di ospitalità che ho imparato ad apprezzare e che penso di esportare anche in nuovi progetti. Presto infatti aprirò una struttura a Saint Tropez che sarà declinata in base ai punti cardine della filosofia di famiglia: centralità, servizi, personalità». mente detossinante, purifica profondamente la pelle donando un effetto anti-cellulite; l’Hammam Per-

corso Assistito, per una pelle liscia, luminosa e compatta che regala un effetto depurativo profondo dei 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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primi strati cutanei, con l’eliminazione delle cellule morte, grazie all’esfoliazione effettuata con un guanto di Kassa e con il sapone nero; o ancora il rituale “Tra Cielo e Terra”, bagno romano con piscina, idromassaggio, giochi d’acqua, sauna, bagno turco, una tisana di benvenuto in Imperial Suite e il Soin Cocoon, un meraviglioso trattamento viso che regala benessere e rilassamento totale, realizzato con una maschera schiumosa che avvolge il viso come in un bozzolo a base di enzimi naturali e vitamine, seguita da una maschera schiumosa che dona nuova vita alla pelle. A completare la proposta della Prince SPA, l’Area Fitness, fornita di attrezzature cardio-fitness di ultima generazione offre un servizio di personal trainer e lezioni per ogni disciplina. Cristina Chiarotti

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Prince Spa - Le proprietà della Zona Umida

Il percorso nella Zona Umida della Prince SPA è ispirato alle antiche terme romane ma arricchito con moderne soluzioni emozionali, cromatiche e sensoriali. Prevede l’utilizzo di: bagno turco, sauna finlandese e bio-sauna, docce emozionali, cascata del ghiaccio, doccia svedese, la maestosa piscina con cromoterapia, percorsi di idromassaggi e il percorso Kneipp. La temperatura all’interno del bagno turco è intorno ai 45 °C/ 46 °C con l’umidità pari al 100%, mentre l’aria viene arricchita di essenze naturali e soluzione salina che oltre a favorire l’eliminazione delle tossine e delle impurità dal corpo, agiscono beneficamente sulle vie respiratorie. Per potenziare l’effetto detox e rilassante del bagno turco si passa poi alle docce emozionali con un flusso d’acqua molto leggero e nebulizzato, arricchito di piacevoli profumazioni. Da provare anche la fontana di ghiaccio e la doccia svedese, un toccasana per riattivare la circolazione e migliorare la riossigenazione. All’interno della Zona Umida, ci sono anche una sauna finlandese – costruita rigorosamente con legno non trattato, con temperatura intorno a 90 °C e 100% di umidità – e una bio-sauna, più adatta al pubblico femminile, in quanto la temperatura all’interno varia tra i 50 °C / 60 °C con circa il 50% di umidità: arricchita di fitoestratti e cromo terapia permette una permanenza più lunga e piacevole.



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Terme di Saturnia SPA & Golf Resort Un Resort termale unico al mondo, un ambiente esclusivo e prestigioso all’insegna del piacere multisensoriale

Terme di Saturnia è un luogo entrato ormai nell’immaginario comune, un’idea di benessere conosciuta in Italia e nel mondo per l’esclusivo e intimo rapporto con l’ambiente circostante e con una fonte termale dalle caratteristiche eccezionali.

Un’atmosfera ricca di suggestioni

Il Resort sorge in uno dei luoghi

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più suggestivi dell’intera penisola, la Maremma toscana, e proprio tra queste colline si snoda il percorso dell’acqua, dalle pendici del Monte Amiata fino alle micro fessure della roccia che sfocia nella grande piscina. L’elegante edificio dell’albergo, affiliato al prestigioso circuito The Leading Hotels of the World, si affaccia proprio sulla vasca della piscina sorgente in un’at-

mosfera ricca di suggestioni, dove spesso una nebbiolina impalpabile evoca i riti ancestrali della balneazione sacra e del lavacro. Le 128 camere, curatissime in ogni dettaglio, sono in perfetto stile Terme di Saturnia, tutte pensate secondo la “filosofia dell’habitat”, in armonia con il contesto naturale e architettonico del luogo. I colori sono naturali e riposanti, parquet, marmo e travertino, e armonizzano la linearità dello stile contemporaneo con la tradizione toscana. Cuore pulsante del Resort è la SPA, innovativa e all avanguardia, premiata come “Migliore Spa Termale al mondo” dai lettori di CondéNast Traveller, ma anche come “Best Spa&Wellness Retreats” da CNN e caratterizzata dall'appartenenza al circuito Leading Spas of the World: un mix di successo fra eleganza, comfort, relax ed expertise medica, al servizio del benessere totale, dove gli ospiti ricevono consulenze personalizzate e possono scegliere fra trattamenti rigene-


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ranti, massaggi, trattamenti estetici, consulenze dietologiche e cure termali.

Nuovi protocolli di medicina estetica

Accanto ai percorsi benessere SPA e alle straordinarie proprietà della Fonte termale, Terme di Saturnia SPA & Golf Resort, ha inaugurato nuovi protocolli di Medicina Estetica. La nuova gamma di trattamenti è realizzata con tecnologie avanzate, al fine di creare un percorso di ringiovanimento personalizzato ed efficace. Grazie all’expertise dello staff medico altamente professionale, e accanto ai benefici della Fonte, in poche ore e con risultati d’eccellenza, la bellezza e la salute sarà raggiungibile anche con percorsi medici quali la radiofrequenza, i filler, le terapie iniettive, i peeling e il laser. In esclusiva nella zona, per Terme di Saturnia, inoltre, saranno il rivoluzionario PRX-T33: il peeling biorevitalizzante che sfrutta l’azione ristrutturante del-

l’acido tricloracetico con un importante effetto esfoliante e rivitalizzante. Tra i trattamenti di Medicina Estetica proposti a Terme di Saturnia, la clientela può, inoltre, scegliere la biostimolazione, una tecnica iniettiva che consiste nell’infiltrare la cute con acido ialuronico, prevenendo e correggendo i danni prodotti dall’invecchiamento fisiologico e foto indotto, con una durata superiore rispetto ad altri trattamenti. Per una perfetta riuscita di questi e di numerosi altri trattamenti di medicina estetica, la SPA offre un colloquio iniziale gratuito

con il medico e dispone anche di una linea di prodotti a base di Bioglea™, un estratto puro di Plancton Termale ricavato dalle acque della Fonte. I protocolli integrati, tutti studiati nell’ottica dell’antiaging e del benessere globale, sono dedicati alla cura del corpo (anticellulite e tonificante) e del viso (programmi antimacchia, rimodellamento contorno labbra), per realizzare le aspettative degli ospiti, rispondendo con le proposte più attuali e innovative per un effetto finale di benessere unico e duraturo nel tempo. C.C.

Il rivoluzionario PRX-T33

È un peeling innovativo che si basa sulla biostimolazione e su protocolli integrati, migliora lo stato di idratazione del derma, la luminosità della pelle e il tono dei tessuti ed è particolarmente indicato per il trattamento del viso, del collo e del décolleté. PRX-T33 contrasta efficacemente i danni provocati dal foto e crono-invecchiamento ed è indicato anche nel trattamento dell’acne, di esiti cicatriziali e delle smagliature, oltre a permettere ai clienti, dopo poche ore, di esporsi al sole e poter immergersi anche nell’acqua termale. www.termedisaturnia.it 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Thalassio Spa, Grand Hotel Alassio

Una vacanza a tutto benessere con percorsi personalizzati, programmi intensivi e il costante monitoraggio medico: è la nuova proposta di questa elegante struttura cinque stelle sulla Riviera dei Fiori Parte integrante di un soggiorno targato Grand Hotel Alassio è la sua Thalassio Spa, il centro benessere da 1.500 mq che coniuga i benefici dell’acqua di mare ai trattamenti, i Rituals, pensati per ritrovare bellezza e salute della pelle. L’approccio, a partire da quest’anno, si è poi arricchito di una più specifica prospettiva medico-terapeutica: programmi personalizzati e costante monitoraggio da parte dell’equipe di professionisti della salute permettono di costruire vacanze non solo dedicate al relax, ma anche finalizzate a ritrovare la forma fisica e psicologica. Questo elegante edificio di origine Ottocentesca da 61 camere, oggetto di un’attenta opera di restyling e con affaccio diretto sul mare della Riviera dei Fiori, ha infatti potenziato la propria offerta benessere: il metodo Thalassio Medical Spa, un programma integrato per stare be-

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ne a qualsiasi età, include diverse possibilità, dalla medicina antiaging a quella estetica rigenerativa, dalla medicina biofunzionale a specifici percorsi per la nutrizione. Proprio l’alimentazione è uno dei cardini delle proposte, attraverso test specifici del sangue e del dna: curare i pasti giornalieri è fondamentale, ma non esiste una dieta valida per tutti. bisogna tenere conto dello stile di vita, delle caratteristiche fisiche e delle eventuali intolleranze individuali. Altro strumento innovativo di indagine utilizzato per conoscere la biofunzionalità del corpo è il Functional and Age test, in grado di orientare le terapie, che siano disintossicanti o volte a combattere il dolore, destinate a migliorare lo stato complessivo di benessere dell’organismo. All’approccio medico si accompagnano i benefici dell’acqua di mare, raccolta a 200 m dalla riva e micro-

filtrata, che riempie la grande piscina di acqua calda (tra i 30 e i 35°C) e alimenta il percorso benessere con diversi gradienti di temperatura, dalla sauna finlandese alla fon-

I principi del metodo Thalassio Medical Spa

Esprimere al meglio la propria età, qualsiasi essa sia, recuperare l’energia che permette di vivere in pieno le proprie giornate, eliminare le tossine che causano disturbi e patologie, conoscere i fondamenti di una corretta nutrizione: sono questi i principi alla base dei programmi di salute e bellezza nella Thalassio Spa, programmi che attraverso un approccio globale e integrato si prendono cura di tutti gli aspetti che permettono di ritrovare il massimo del benessere complessivo dell’organismo.


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tana di ghiaccio. Nota per le sue molteplici azioni, l’acqua marina contribuisce a eliminare le tossine, stimola il sistema immunitario, migliora la mobilità muscolare, aiuta a ridurre la cellulite e il ristagno dei liquidi, favorisce l’elasticità dei tessuti e regala relax e una generale sensazione di benessere. Anche i prodotti cosmetici utilizzati sono stati creati a partire da ingredienti naturali di origine marina, come alghe, sali e fanghi, per rinnovare lo strato epidermico, disintossicare e rendere più elastica, luminosa e giovane la pelle nei Rituals viso e corpo. Giulia Gagliardi

I programmi weight loss

Benessere significa anche ritrovare la forma fisica, eliminando gonfiori, chili in eccesso e tutti gli inestetismi che l’accumulo di grasso provoca sul nostro corpo. Uno dei programmi della Thalassio Spa è quindi dedicato alla perdita di peso, attraverso percorsi personalizzati e intensivi che possono durare un weekend o un’intera settimana e che comprendono una preliminare visita medica con valutazione dell’alimentazione, per la prescrizione di una terapia nutrizionale ad hoc (da seguire non solo nel ristorante dell’hotel ma anche successivamente al soggiorno), alcuni trattamenti specifici, come il massaggio drenante, la seduta anticellulite e i body mudtreatment, e l’accesso giornaliero al percorso Thalassio, a quello benessere e alle attività di cardiofitness. Il programma può essere ulteriormente personalizzato attraverso un approccio olistico, volto a un riequilibrio non solo fisico ma anche emotivo e psicologico, o usufruire della consulenza specifica di un personal trainer per esercizi tagliati su misura. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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L’AZIENDA

Guinot & Mary Cohr

Il Gruppo si propone come partner globale per la vita della SPA: a partire dalla scelta dell’ambiente, per continuare con un’offerta di benessere costante nel tempo mente la sintonia tra mente e corpo. In quest’ottica il Gruppo Guinot – Mary Cohr Italia si propone come partner globale per la vita della SPA: a partire dalla scelta del tipo d’ambiente, che veicoli un preciso

Negli ultimi anni la cura di se stessi è passata, complice la necessità di “fuggire” da una quotidianità sempre più stressante, dall’essere un vezzo di pochi a divenire una vera e propria necessità terapeutica. Per questa ragione i soggiorni benessere in Beauty Farm, oppure in strutture ricettive dotate di SPA, si sono largamente imposti all’interno della già così vasta e differenziata proposta alberghiera italiana ed internazionale. La necessità di riprendere il contatto con il proprio “io” e prendersi cura della propria persona in maniera globale si è fatta sentire, ed è quindi sorta l’esigenza di dedicarsi quel tempo che sembra sempre più mancare nella vita di tutti i giorni.

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L’arte di accogliere

Entrando in una SPA, la sensazione dev’essere quella di accedere ad un universo avulso dalla realtà, dove ricevere attenzioni e ritrovare final-

messaggio di benessere e professionalità, elementi imprescindibili alla “buona salute” della struttura; per continuare con l’offerta formativa costante nel tempo che si pone come strumento principale offerto dal Gruppo per il raggiungimento di una professionalità a tutto tondo, che con competenza e dedizione possa accompagnare la clientela attraverso un’esperienza non soltanto estetica, ma anche polisensoriale. Le prestazioni e i servizi di al-


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to livello rappresentano invece il cuore della vita della SPA, e rientrano nell’ottica di serenità che si desidera trasmettere: merito di una ricerca costante e dell’utilizzo delle più recenti tecnologie, il Gruppo Guinot – Mary Cohr è in grado di fornire prodotti e trattamenti adatti alla cura di ogni inestetismo che rispettano le normative farmaceutiche e le certificazioni ISO 22716 ISO 14001 in materia di qualità, tracciabilità e innocuità. Tutto ciò si traduce in protocolli di trattamento affidabili e sicuri, ma soprattutto votati al benessere della persona nella più totale tranquillità, garantendo risultati immediatamente visibili. Proporre un trattamento che dia risultati riscontrabili dopo la prima seduta è fondamentale per le Beauty Farm in quanto non possono, per loro natura, contare sulla clientela locale; è necessario quindi avere gli strumenti per far uscire il cliente dalla struttura con il sorriso sulle labbra.

Benessere in tutte le lingue

L’universalità dell’ambiente SPA Guinot - Mary Cohr deve necessariamente passare attraverso la giusta comunicazione: ogni aspetto deve parlare la stessa lingua e veicolare il medesimo messaggio per essere accattivante, esclusivo ma accessibile e chiaro nei confronti dell’utenza. Al giorno d’oggi il bacino d’utenza delle SPA si è notevolmente ampliato, grazie anche alla diversificazione delle strutture, includendo uomini e donne (si stima indicativamente di età compresa tra i 18 e i 44 anni), coppie e fami-

glie di tutte le estrazioni e nazionalità. Ogni forma di comunicazione a supporto, marketing e istituzionale viene ideata su misura dall’azienda, con il preciso scopo di creare un’immagine immediatamente identificabile e unitaria all’interno della struttura; forti di un marchio presente da cinquant’anni sul mercato globale dell’estetica professionale. Al fine di accogliere un turismo sempre più internazionale, il Gruppo Guinot - Mary Cohr fornisce alle proprie strutture SPA e Beauty Farm, materiale multilingue di supporto (in Francese, Inglese, Russo, Tedesco e nelle principali lingue mondiali). Il vero lusso, in questo nuovo contesto, non sarà quindi più definito esclusivamente dal prezzo, ma dalla possibilità di vivere un’esperienza sensoriale completa e appagante, la sensazione di prendersi una pausa e dedicarsi del tempo, dato oggigiorno fin troppo trascurato. Perché prendersi cura della propria anima è innato, ma la cura del proprio corpo va praticata... e tutto questo è possibile in una SPA Guinot - Mary Cohr. C.C.

TRATTAMENTO WELLNESS

Il trattamento Wellness per eccellenza, completamente manuale e a base di olii essenziali, formulati specificatamente in base all’inestetismo da trattare. Può essere praticato, con movimenti esclusivi Guinot Mary Cohr sul viso o sul corpo e permette di trasportare il cliente in una dimensione di benessere e relax completo. Nelle mani esperte dell’operatrice ci si può abbandonare ad un momento di cura di sé, lasciandosi alle spalle tensioni e nervosismi, e nel frattempo ritrovarsi più belli a fine trattamento! 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Golf e turismo, un binomio che vale

Fanno parte di questo mondo, sempre più ampio anche in Italia, turisti business e leisure con alto livello di fidelizzazione e lunga permanenza in hotel ✒Davide Deponti Cresce la propensione degli italiani al viaggio. A rivelarlo è “L’indice di fiducia del viaggiatore italiano”, pubblicato recentemente da Confturismo-Confcommercio in collaborazione con l’Istituto Piepoli. L’analisi rileva anche che, ad aprile, l’indice ha toccato il suo massimo storico, superando la soglia di 60 su 100, con prospettive future interessanti per il Paese. L’Italia è risultata infatti quest’anno la meta preferita da 8 italiani su 10, valore mai raggiunto nelle rilevazioni precedenti. Le destinazioni più gettonate sono quelle di mare, oltre a quelle classiche come Toscana e Sicilia, mentre si evidenzia la Lombardia in terza posizione, probabilmente anche grazie all’effetto Expo. Diminuisce inoltre il numero di italiani pessimisti circa la situazione economica del Paese. L’Italia guadagna posizione anche nella top ten delle mete estive per i viaggiatori italiani stilata da Tripadvisor, nel suo “Summer Vacation Value Report”: se Londra è al primo posto, la Puglia si ag-

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giudica in classica ben quattro destinazioni, in primis, Porto Cesareo con un’offerta che vanta il miglior rapporto qualità prezzo.

I golfisti, i più nazionalisti Tra i turisti che prediligono come meta il Belpaese ci sono i golfisti. Non a caso, già da qualche anno si parla di opportunità di sinergie sempre più da esplorare tra mondo del golf e turismo. «I due settori dovrebbero andare a braccetto, sostenendosi l’un l’altro», dice Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, che aggiunge: «L’Italia ha un enorme potenziale inespresso, ma la sua reputazione quale meta golfistica è ancora da costruire. Poco si è fatto per valorizzare la sua offerta nel mondo, offerta che vanta aspetti unici e di grande valore. Per esempio, i golfisti di tutto il mondo, oltre a quelli italiani, dovrebbero sapere che in Italia si può giocare di fronte a un antico acquedotto romano o godere di una vista


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Georges Adly Zaki, presidente del tour operator Swan Tour, punta da sempre sul turismo del golf

Il green del Le Fonti Golf Club di Castel San Pietro Terme, in Emilia Romagna, fa parte del progetto Italy Golf & More dedicato alle "esigenze" dei turisti golfisti

spettacolare sul mare della Sardegna o sul cratere fumante dell’Etna o, ancora, giocare circondati dai ghiacciai del Monte Bianco». Anche perché, dicono le statistiche della Federgolf, stiamo parlando di un mondo di turisti sempre più ampio anche in Italia: un target particolarmente appealing per l’hotellerie. Si tratta infatti di clienti business e leisure con un alto livello di fidelizzazione che propendono per soggiorni medio lunghi in hotel e che sono in grado di generare occupazione anche in periodi di bassa stagione. Vale la pena sottolineare poi che il golf nel mondo cuba un giro d’affari superiore ai 70 miliardi di euro l’anno. Senza dimenticare che può essere sfruttato anche dalle aziende come opportunità formativa di team building e post congress. Del suo valore economico ne sono ben consci già da qualche anno i tour operator italiani, molto evoluti sull’argomento golf: è il caso del romano Swan Tour che da tempo ha iniziato a promuovere il turismo attraverso il golf e il golf attraverso l’impegno di un importante operatore turistico», come spiega il suo presidente e proprietario George Adly Zaki. «Il binomio golf-turismo ha confermato tutta la sua attualità in occasione prima della VI edizione dello

Swan Tour Trophy, prima tappa all’Olgiata già celebrata, e poi del circuito umbro di Antognolla, Parco di Roma, Marco Simone, Castelgandolfo e il Nazionale di Sutri. Oltre 170 i golfisti impegnati nel primo round del torneo, che, a conferma della crescita costante del movimento turistico legato al golf, ha abbinato sui green dell’Olgiata sponsorizzazioni illustri, da Deutsche Bank a Maserati». Insomma il movimento turistico golfistico italiano è sempre più in fermento e non stupisce che lo scorso anno, la diciassettesima edizione dell’International Golf Travel Market abbia fatto tappa per la prima volta in Italia, e in particolare a Villa Erba di Cernobbio sul lago di Como, richiamando oltre 360 tour operator specializzati nel settore. D’altra parte il business, con 25 milioni di viaggi l’anno, è enorme, e all’Italia non manca nulla per poter intercettare una quota consistente della torta.

417 impianti di golf in Italia Proprio durante la manifestazione lariana, il nostro Paese è riuscito, una volta tanto, a fare squadra, presentandosi unito e compatto nel Padiglione Italia, dove i buyers hanno incontrato ben 62 realtà, tra istituzioni, regioni, consorzi di circoli, golf resort e operatori turistici specializzati. Oggi l’Italia – inserita dai tour operator membri della Iagto (International Association Golf Tour Operators) tra le 10 destinazioni golfistiche più attraenti del mondo – offre un ventaglio di 417 impianti golfistici che interessano 19 delle 20 regioni italiane. Dal punto di vista geografico la massima concentrazione di campi è al nord, la sola Lombardia ne vanta 69, ma c’è da sperare che una volta compre5-6 2015 www.mastermeeting.it

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porte ai turisti golfisti? Perché lo dicono i numeri diffusi dal Ministero del Turismo italiano che raccontano come la crescita del “golf turismo” regalerebbe al nostro Paese intorno ai 350 milioni di euro di introito diretto, prodotto cioè unicamente dalle attività dei circoli. Va sottolineato inoltre che la propensione alla spesa dei golfisti in vacanza è in genere più alta della media: rispetto all’esborso del turista ordinario stimato dal nostro Ministero intorno ai 50 euro quello del golfista sarebbe di circa 90 euro. Le proiezioni di mercato più recenti confermano che il bacino di turisti appassionati di golf sta crescendo anche da noi ma per poterlo accogliere adeguatamente è indispensabile specializzarsi, investendo sulla creazione di prodotti altamente tailor made ed up level. Da non dimenticare infatti che il golfista è un viaggiatore big spender particolarmente esigente, sempre alla ricerca di nuove destinazioni e di nuovi green con cui misurarsi.

Un mercato in continua crescita nel mondo

Il Pevero Golf Club in Sardegna: l'isola è una destinazione perfetta per accogliere turisti golfisti di alto livello, anche in ottica business

so a fondo l’appeal rappresentato dal golf si moltiplichino le iniziative anche nel resto del Paese. È vero che in questo momento molti circoli nostrani sono in affanno a causa della crisi economica e del tesseramento libero, ma è pur vero che gli ultimi dati rilasciati dalla Federgolf parlano di oltre 91mila connazionali associati.

Italy Golf&More, un progetto di eccellenza turistico nazionale Tra i primi a credere nella crescita dell’Italia come destinazione golfistica c’è il progetto interregionale Italy Golf & More, creato nel 2003 e diventato, dal 2012, un Progetto di Eccellenza Turistico Nazionale, con l’obiettivo di promuovere l’Italia come nuova grande destinazione golfistica con un prodotto unitario sotto il marchio tricolore. Di Italy Golf & More fanno attualmente parte Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Veneto, Sicilia, Puglia, Liguria, Lombardia e Lazio, mentre la Federgolf rappresenta le altre regioni. Perché allora è un buon affare aprire le

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Se ci si sposta fuori dai confini italiani ed europei, si scopre che a livello planetario il numero dei golfisti, dal 2010 ad oggi, è cresciuto con una media annuale dell’8%. E, nei prossimi anni – secondo una ricerca di Antoitalia Networking – la crescita potrebbe attestarsi intorno al 10% annuo sul piano mondiale e al 5% annuo per la


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sola Italia. Attualmente il 59% dei golfisti vive in America, il 22% in Asia, il 16% in Europa, il 3% in Australia e l’1% in Africa.

I fattori incentivanti per la pratica del golf in Italia A favorire, oggi, questo tipo di turismo nel Belpaese ci sarebbero anche i costi di iscrizione ai circoli meno elevati con conseguente aumento dei soci e interesse da parte degli operatori turistici, in primis le strutture alberghiere, ad investire nel settore. Ad agevolare la diffusione del golf ci sarebbe anche la passione per il turismo

green: il percorso nasce sempre all’interno di un paesaggio suggestivo nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Il Protocollo di Intesa firmato da Federgolf insieme alle massime organizzazioni nazionali che si occupano di tutela ambientale spiega che un’idonea modellazione, la selezione di giuste essenze sia erbacee che arbustive o arboree e l’adozione di adeguate pratiche agronomiche hanno una funzione di tutela e ricostruzione ambientale. Sul sito www.federgolf.it è consultabile l’elenco dei golf club ben contestualizzati nel territorio. ■

Le Pavoniere Golf (sopra) e Terme di Saturnia Golf Club (sotto) fanno parte del "circuito" Italy Golf & More e sono location perfette per ospitare momenti sportivi post congress

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Chervò Golf Hotel SPA & Resort San Vigilio Un “piccolo mondo antico” immerso in 130 ettari di natura, con emozionante campo da golf 36 buche, di cui 27 da campionato, dove soggiornare e organizzare eventi di charme Sviluppato come un antico borgo intorno all’abbazia di San Vigilio risalente al XII secolo, a pochi minuti dal Lago di Garda, tra Sirmione e Desenzano, Chervò Golf Hotel SPA & Resort San Vigilio sa come sorprendere i suoi ospiti, anche quelli più avvezzi alle forti emozioni e al bello. Tanti sono infatti gli aspetti che rendono unico questo albergo gioiello – aperto nel 2009 e oggi diretto da Giacomo Sarnataro – a cominciare dalla suggestione del paesaggio in cui è situato: 130 ettari nel verde delle colline moreniche, tra laghi, aree fiorite, viali da passeggio che creano un continuum con le terrazze panoramiche dell’hotel. Qui la natura domina davvero su tutto con i suoi ritmi, i suoi colori, i suoi profumi e i suoi suoni. E sembra anche di essere tornati indietro nei secoli: il resort ha mantenuto diversi elementi e decorazioni originali e offre 101 raffinate soluzioni abitative – tra le novità 2015 gli appartamenti bilocale con cucina attrezzata – dove ogni dettaglio, dai marmi al travertino, dai tessuti pregiati fino ai mobili d’epoca, è curato nel rispetto dello stile tradizionale del borgo, mentre le dotazioni e i servizi sono di ultima generazione. Numerose le facilities per gli amanti dello sport e del benessere. A disposizione: un attrezzato centro sportivo dotato di beach volley, campi da tennis e calcetto, noleggio biciclette, footgolf e minigolf, oltre ad una scenografica piscina esterna bio-natura e una SPA all’avanguardia. E, per i piccoli ospiti, ci sono anche un miniclub e un minigolf.

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Al Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio – è proprio il caso di dirlo – le emozioni si vivono a 360 gradi. E questo vale anche quando si tratta di organizzare un evento aziendale. Il resort è dotato di un moderno centro congressi da 300 posti, con alcune sale affacciate sul green, in grado di ospitare ogni tipo di incontro. Mentre per lunch e cene c’è il rinomato ristorante dell’elegante Club House, aperto dalle 12 alle 22.30 con specialità del territorio accompagnate dai vini del Lago di Garda e della Valpolicella. Quest’ultimi si possono degustare anche nella bella cantina, situata sempre all’interno della Club House. P.T.


GOLF HOSPITALITY GOLF CLUB CHERVÒ Fiore all’occhiello il Campo del Golf Club Chervò. In grado di offrire esperienze di gioco sempre nuove e con vari livelli, il campo è stato progettato dall’architetto Kurt Rossknecht e conta 36 buche, di cui 27 da campionato, suddivise nei tre percorsi: Benaco (percorso rosso 3182 m, 9 buche, par 36); S. Martino (percorso bianco 2846 m, 9 buche, par 35); Solferino (percorso giallo 3100m, 9 buche, par 36); Pozzolengo (executive course 1025, m 9 buche, par 27). I giocatori troveranno anche driving range con postazioni coperte e scoperte, pitching, chipping, 2 putting green e la rinomata Academy “O.L.G.A”, nata nel 2012 dall’unione di quattro professionisti del golf che hanno dato vita ad una vera e propria filosofia di apprendimento con l’allievo al centro di un percorso strutturato attraverso le ore passate in campo pratica, i tornei giocati, i seminari di livello internazionale e lo studio dei campioni. L’Academy si avvale della collaborazione dei maestri Nicola Pomponi, Luca Salvetti, Lorenzo Coppini, Silvio Grappasonni e Roberto Miliè, professionisti in grado di seguire ogni tipologia di giocatore, oltre che di fitness trainer qualificati e specialisti in medicina sportiva. Le tecnologie e i sistemi utilizzati sono tutti di ultima generazione come il Callaway Fitting System che offre una ricca gamma di bastoni personalizzabili.

Corporate Days Il contesto golfistico offre un’opportunità unica alle aziende: il momento ludico costruito su misura per i partecipanti, contribuisce infatti a rinsaldare relazioni, favorendo anche lo spirito di squadra, in caso di team building. Gli organizzatori possono inoltre contare sull’assistenza del team qualificato O.L.G.A.

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Golf Hotel Campiglio Con 9 buche a 1650 metri d’altezza e le Dolomiti del Brenta sullo sfondo, il quattro stelle Atahotels regala al golfista un’experience (di gioco e di soggiorno) indimenticabile Golf. In montagna conviene A chi prenota una vacanza di almeno 7 notti, l’hotel riserva uno sconto del 25% struito nel 1924 e disegnato da Henry Cotton è stato uno dei primi campi da golf a sorgere in Italia.

Gli Highlights di Golf Hotel Campiglio

Via Cima Tosa 3, Località Campo Carlo Magno (Madonna di Campiglio). Ecco un indirizzo che non può mancare nell’agenda di un appassionato golfista che è anche un viaggiatore esigente. Qui si trova infatti un gioiello dell’ospitalità Atahotels, il Golf Hotel Campiglio. A renderlo speciale è lo scenario in cui è inserito, uno dei più belli dell’arco alpino, quello del Parco Naturale Adamello Brenta dove lo sguardo spazia e si appaga all’infinito. Punto di partenza ideale per sciate emozionanti in inverno – gli impianti di risalita partono direttamente dall’albergo e si snodano per 150 km nel comprensorio di Madonna di Campiglio – l’hotel,

Il percorso 9 buche con doppie partenze, il campo da golf Carlo Magno favorisce i giocatori con discreta potenza ma potrebbe presentare qualche insidia per chi ha difficoltà nel piazzare il tee-shot; alcune buche presentano rischiosi “fuori limite” senza contare i numerosi ostacoli naturali. I giocatori hanno a disposizione per praticare 20 piazzole, di cui 6 al coperto, putting-green, pitching-green, carrelli a noleggio, Club House con annesso bar, ristorante presso il Golf Hotel Campiglio e parcheggio gratuito.

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che nasce nel 1895 come chalet di caccia per le vacanze della corte Asburgica, è una felice scoperta anche d’estate, quando si trasforma in una base per trekking ed escursioni nella natura risvegliata e soprattutto in un bellissimo campo da golf nove buche all’interno di una suggestiva foresta di abeti. Co-

Oltre al campo da golf, l’hotel riserva agli ospiti 109 eleganti camere con vista, suddivise tra le categorie Superior, Executive, Deluxe e Junior Suite – una bellissima Spa e un ristorante gourmet con American bar. E non mancano neppure gli spazi congressuali. Il Golf Hotel Campiglio è dotato di una sala plenaria da 180 posti e due sale da 20 a 50 posti a cui si aggiunge un’elegante area espositiva. P.T.


LE ROVEDINE GOLF CLUB MILANO

Vieni a imparare e giocare a Golf nel Club più vicino al centro di Milano

Golf Club Le Rovedine Un’oasi di verde e di relax a 8 km dal Duomo · Percorso 18 buche par 72 da campionato · Percorso 9 buche executive par 27 · Il campo pratica più grande d’Italia con 100 postazioni · Putting green, golf school e 10 meastri PGAI · Corsi di avviamento collettivi e individuali

· Club House, bar, ristorante, sale riunioni, spazi eventi e concerti · Piscina, terrazze, area giochi per bambini · Ricco calendario gare settimanali e nei week end · Golf Clinic e Team building · Mostre d’arte contemporanea permanente

Golf Club Le Rovedine - Noverasco di Opera (MI) Tel 02.57.60.64.20 - e-mail: info@rovedine.com www.rovedine.com


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Tanka Village Magnifico resort nel Sud Sardegna con 18 buche che riservano sorprese continue. A partire dallo scenario di Capo Carbonara, angolo incontaminato che nulla ha da invidiare agli atolli polinesiani

L’incanto della spiaggia di Simius, nella area marina protetta di Capo Carbonara, basterebbe da solo a motivare la scelta del Tanka Village come location per un soggiorno di golf e natura. Ma questo splendido villaggio resort nel sud della Sardegna, a un chilometro da Villasimus e a 50 da Cagliari, di ragioni per essere scelto ne ha più di una. Cominciando dai 43 ettari di macchia mediterranea in cui sono dislocate le varie soluzioni abitative, collegate le une alle altre da graziosi viali e stradine pedonali e ciclabili. A disposizione ben otto tipologie di sistemazioni suddivise in camere standard, camere in villetta, domus e family apartment, tutte spaziose, luminose e dotate dei comfort più moderni. Fiore all’occhiello del retreat è il Tanka Golf & Country Club, percorso 18 buche di rara bellezza disegnato da Luigi Rota Caremoli, uno dei più noti progettisti italiani, dove si gioca inebriati dal profumo di salsedine mescolato a quello della macchia mediterranea.

Gli Highlights del Tanka Village E dopo la fatica sul green, ci si può rilassare negli oltre 1500 metri quadrati della spa con piscine di talassoterapia, hammam maghrebino, sauna finlandese, docce emozionali aromatizzate e biobar. Variegata e di qualità anche l’offerta gastronomica con quattro ristoran-

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ti tra buffet e “a la carte”, una pizzeria con forno a legna e un ristorante per i bimbi. Infine, a chi sceglie la location come sede per il proprio meeting o evento, il resort

mette a disposizione un moderno centro congressi con 5 sale da 50 a 500 persone, ampio foyer, segreteria e sala regia in plenaria, senza contare i 20 ettari di giardini dove ambientare cocktail e presentazioni open air. P.T.

Il percorso Premiato nel 2007 come miglior nuovo campo in Italia dalla rivista “Il Mondo del Golf”, il percorso del Tanka Golf & Country Club, (18 buche, par 70) si snoda per 5418 metri su un’area di circa 40 ettari con vista su Capo Carbonara. Al giocatore richiede tecnica, precisione e concentrazione. In particolare, le prime 9 buche sono un po’ faticose ma la difficoltà è compensata dalla bellezza mozzafiato del paesaggio. Più abbordabili le ultime nove buche, pianeggianti che consentono di concentrarsi meglio sullo score. Il campo pratica ospita poi dodici postazioni coperte e quindici scoperte, ed è affiancato da uno splendido putting green; entrambi dotati di impianto di illuminazione, per partite notturne. Oltre a rappresentare un valore aggiunto per il Resort, il Tanka Golf & Country Club è in prima linea nel promuovere il golf in tutto il comparto turistico del sud della Sardegna.



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UNA Golf Hotel Cavaglià Da 9 a 18 buche: il nuovo percorso del resort biellese offre oggi un’esperienza sul campo ancora più emozionante e un’opportunità turistica per l’intero territorio

Dotazioni Mice

Presentato lo scorso 24 aprile con una Pro Am di alto livello che ha coinvolto il campione Costantino Rocca e altri big del settore, il nuovo percorso dell’UNA Golf Hotel Cavaglià, ampliato da 9 a 18 buche, è oggi il secondo 18 buche della provincia. Progettato dall’architetto Giorgio Ferraris, rappresenta un’opportunità di crescita nell’importante mercato del turismo golfistico non solo per la struttura, ma

Il percorso Situato nel suggestivo scenario del Biellese, delle Prealpi e del massiccio del Monte Rosa, facilmente raggiungibile dalle autostrade Milano-Torino e Genova-Aosta, il campo 18 buche (par 68, 4600 metri) si presenta tecnicamente sfidante e al tempo stesso divertente per gli appassionati. Nella Club House è possibile trovare l’attrezzatura completa sia per principianti che per esperti, prenotare lezioni di golf, giornate di golf e iscriversi ai tornei in programma. È un’ottima base per chi vuole organizzare un golf tour fra i migliori campi italiani (Biella, Torino La Mandria, Royal Park I Roveri, Castelconturbia e Bogogno).

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anche per il territorio, come sottolinea il presidente dell’UNA Golf Hotel Cavaglià Paolo Schellino, «il nuovo percorso si inserisce in un più ampio progetto di promozione della cultura del golf nella regione: il nostro Circolo si trova in una posizione strategica, nel cuore del Piemonte, ideale punto di partenza per un tour completo che comprenda i campi situati nelle vicinanze. È in tale ottica che siamo stati lieti di ospitare alla Pro Am inaugurale anche i rappresentanti dei golf club della zona, auspicando una concreta azione di sistema».

UNA Golf Hotel Cavaglià dispone di 7 sale meeting, 3 delle quali con vista sul campo da golf, in grado di ospitare fino a 150 persone; nella terrazza con vista sulle buche, è possibile organizzare cerimonie e banchetti fino a 250 invitati. Le sale riunioni hanno in dotazione tutti i comforts tecnologici più moderni: connessione ad internet in Wi-Fi con accesso libero oppure con cavo e switch per più computers.

A sottolineare l’importanza di sviluppare un’offerta integrata e attraente per il turismo sportivo regionale è anche l’Ad di UNA Hotels & Resorts, Elena David che da sempre sostiene in tutte le sedi istituzionali e tramite le iniziative di UNA, la necessità di promuovere la cultura del golf, innalzando il livello dell’offerta italiana nel rank internazionale, anche come volano per la valorizzazione del ricco, e per molti versi unico, patrimonio turistico nazionale. «La candidatura dell’Italia come sede della Ryder Cup del 2022», dice David, «è un forte segnale che conferma la bontà della direzione scelta, ma, per raggiungere l’obiettivo ultimo, è fondamentale continuare a ragionare in termini di sviluppo, investimenti e qualità». C.M.


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Verdura Resort Golf ai massimi livelli nel resort più esclusivo e suggestivo del Mediterraneo

Il Verdura Resort, affacciato sulle acque cristalline della Sicilia agrigentina e a pochi chilometri da Sciacca, è senz’altro uno dei più incantevoli resort d’Europa. Immerso in un parco di 230 ettari, con oltre 1.8 km di costa privata, dispone di 203 camere e suite dal design elegante, in un’atmosfera familiare e di massima privacy. Ma il resort è anche e soprattutto un’oasi dedicata al golf di livello internazionale: tre spettacolari campi da golf di cui 2 da campionato firmati da Kyle Philips e location nel 2012 del Sicilian Open, rendono il Verdura la destinazione golfistica per eccellenza nel Mediterraneo, concepita su una suggestiva costa naturale e incontaminata. Il resort dispone poi di immensi spazi esterni con 6 campi da tennis, piscina a sfioro di 60 metri, 1 campo da calcio, una base nautica con la migliore

attrezzatura per gli sport acquatici, palestra attrezzata, un’ampia offerta di attività fitness e meditazione, fino a percorsi da jogging che si snodano tra uliveti e agrumeti, in un paesaggio magico e senza tempo. I ristoranti e bar del Verdura Resort celebrano la cucina mediterranea utilizzando ingredienti stagionali, tipici dell’isola, accompagnati da una superba lista vini. Inoltre la Verdura SPA è un rifugio esclusivo per un approccio olistico alla salute e al benessere: 4.000mq serviti con 4 piscine talassoterapiche, 1 piscina riscaldata interna, 2 saune, hammam e un’ampia proposta di trattamenti e programmi personalizzati. Completano l’offerta spazio congressi fino a 4.000 mq per ogni tipologia di evento.

Unico resort in Italia con 3 campi da golf Il Verdura è l’unico resort in Italia con 3 campi da golf, di cui due da campionato da 18 buche e uno da 9 par 3, ed è l’unico in Europa con 6 buche direttamente sul mare e in cui ogni tee gode di una vista panoramica mozzafiato. La club-house, costruita attorno a una piazzetta, ospita un pro shop con attrezzature e abbigliamento delle migliori marche; il Torre Bar, affacciato sui campi e sul mare, può essere considerato la base ideale per i giocatori che potranno godere di un pranzo leggero, soffermarsi per un drink rinfrescante o utilizzare gli spazi all’interno della sala tv per il loro relax; la spa del Verdura ha nel proprio menu un programma di

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GOLF HOSPITALITY Un’experience a cinque stelle Ma quali sono le caratteristiche del suo grande appeal golfistico? Prima di tutto, il clima mediterraneo della costa sud-occidentale della Sicilia rende il Verdura Resort la destinazione ideale per giocare a golf tutto l’anno. I percorsi links offrono un’esperienza ai massimi livelli, garantendo l’accoglienza riservata ai soci dei più esclusivi Golf Club. Da sportivo e appassionato golfista, Sir Rocco Forte, Presidente e Amministratore Delegato della Rocco Forte Hotels, ha sempre desiderato creare un’esperienza golf a cinque stelle e con il Verdura Resort il suo sogno è diventato realtà: «i due percorsi da campionato disegnati da Kyle Phillips», afferma Sir Rocco, «sono all’altezza delle mie più alte aspettative». Kyle Phillips ha disegnato anche lo splendido Kingsbarns Links alle porte di St Andrews in Scozia, oltre al magnifico campo di Hertfordshire e a diversi progetti negli Stati Uniti. Phillips è conosciuto per l’abilità nel preservare e accentuare il carattere essenziale del luogo attraverso l’utilizzo creativo della natura e degli artefatti dell’uomo. Aranceti e uliveti autoctoni fanno da cornice ai percorsi in stile links del Verdura Resort, dove i golfisti alla ricerca di un’esperienza indimenticabile potranno giocare le 45 spettacolari buche immerse in un paesaggio da un’atmosfera che sposa perfettamente l’ambiente circostante, che richiama in ogni scorcio i colori caldi e la personalità dell’isola. trattamenti aromaterapici dedicato ai golfisti e al post gioco, adatti a tutte le esigenze. Il Golf al Verdura offre un’esperienza di gioco ai massimi livelli grazie ai suoi percorsi progettati per mettere alla prova i golfisti di tutti i livelli, che si distinguono per l’impeccabile manutenzione e per la ricercata qualità del manto erboso. Il Golf team permette a tutti di apprendere tecniche e nozioni con lezioni personalizzate dall’Head Pro David Waters, trasferitosi in Sicilia dopo aver lavorato presso il Sunningdale Club in Inghilterra, supportato da un team di professionisti PGA. Il campo pratica, con doppio battitore largo 65 metri per ciascun lato, è l’ideale per gruppi di varie dimensioni e allievi di tutti i livelli. Il Direttore, Niall Cameron, è un ex giocatore di livello europeo, con anni di esperienza sia nel campo operativo che nella realizzazione di percorsi golf. Cameron ha diretto il Lyford Club alle Bahamas, Turnberry in Scozia e il Royal St. George’s in

Inghilterra. «Gli ampi spazi del Resort donano l’incredibile sensazione di essere isolati dal mondo e di diventare un tutt’uno con la natura», afferma Cameron, «i percorsi, ben separati e con profondi bunker, danno l’impressione di giocare sugli storici link scozzesi, mentre il profumo dei fiori di zagara, il tiepido sole e la gentile brezza marina ti riportano nell’incantevole Sicilia. Ancora una volta Kyle Phillips ha disegnato un capolavoro destinato a diventare un’imperdibile meta per gli amanti del golf». C.C.

Sede di prestigiosi appuntamenti Sede del Sicilian Open nel 2012, il Verdura Resort è così diventato la nuova destinazione golfistica scelta per ospitare prestigiosi appuntamenti come la Pro-am Buccellati o la Rolex, confermandosi una destinazione ideale per soddisfare ogni tipo di esigenza. Sui percorsi del Verdura si sono sfidati golfisti di fama internazionale, come il danese Olesen (vincitore del Sicilian Open 2012), Manassero, Dubuisson e Colsaerts.

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Sistema Ospitalità Bonotto sul Lago di Garda

Un nuovo concept di hospitality unito a un network di partners e collaborazioni sul territorio per offrire un soggiorno attivo in cui il cliente viene prima di tutto e tutti

Hotel Bonotto, dove il cliente è Re

Bonotto è il nuovo nome dell’ospitalità sul Lago di Garda. Nuovo non solo per la recente apertura dell’Hotel omonimo nel cuore di Desenzano, direttamente affacciato sullo specchio d’acqua, quanto e soprattutto per l’idea alla base: una struttura dai servizi e dal comfort 4 stelle vestita da 3 per offrire il giusto rapporto qualità-prezzo. L’hotel, ubicato all’interno di una destination ricca di proposte e occasioni leisure, facilmente raggiungibile sia in treno sia tramite autostrada, ha anche una precisa vocazione business. Caratterizzato da un design moderno, minimalista e attento ai dettagli, dispone di 46 camere domotiche, di un bar, di una terrazza panoramica e di una sala che si può allestire e personalizzare per momenti di lavoro o incontri.

Al centro di un network di alta qualità

Particolare cura è dedicata alla varietà e alla qualità della piccola colazione. Il tratto distintivo non si trova però solo negli aspetti legati all’accomodation, quanto in quelli relativi al network di partners localizzati sul territorio che ne aumentano l’appeal: un microcosmo di servizi che ruota intorno al soggiorno per un sistema di ospitalità BONOTTO diffusa. Accordi e convenzioni garantiscono infatti ai clienti un trattamento esclusivo e prezzi riservati nei migliori locali in cui degustare i piatti regionali e mediterranei, nelle cantine vinicole e nei frantoi gardesani o per le

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attrazioni e i luoghi di interesse dell’area. Proprio per andare alla scoperta dei panorami e degli scorci nascosti, meno noti ma spesso più emozionanti, impostando liberamente itinerari e tempi, da quest’anno Bonotto lavora con due nuovi partners: Slow Drive e Pollini Nautica, entrambi con un’expertise specifica sul Lago di Garda e dintorni.

Slow Drive: scoprire il territorio a bordo di un’auto d’epoca

Una nuova dimensione del turismo: la scoperta, o la riscoperta, del viaggio, che diventa l’obiettivo, e non il mezzo, dell’intera esperienza. Seguire itinerari lontani dal traffico e dai flussi turistici, fermarsi quando si vuole, apprezzare ogni dettaglio del paesaggio, perdersi e sbagliare strada persino, per lasciarsi trasportare verso qualcosa che non si era previsto di conoscere, questa è la vision che ha guidato la creazione di Slow Drive, che offre noleggio di auto d’epoca senza conducen-


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te e nasce per promuovere un diverso modo di esplorare il territorio. Destinata sia al turismo leisure sia alle aziende per incentive o team building, un’esperienza Slow Drive significa selezionare il veicolo preferito e partire alla volta dei tanti itinerari che si trovano nella regione del Garda, sapendo che ogni strada e ogni fermata regalerà una diversa emozione. Ai clienti business, di solito viene proposto un programma che comprende degustazioni nelle cantine vinicole e nei ristoranti tipici dove provare le ricette di un tempo, soste in borghi caratteristici e deviazioni verso punti panoramici e luoghi ricchi di arte e storia. Uno dei percorsi più consigliati tocca la parte sud-ovest del lago, passando per suggestive cittadine lacustri (Desenzano, Sirmione), incantevoli borghi medievali (Borghetto, Valeggio sul Mincio), teatri delle battaglie d’indipendenza (Solferino, San Martino) e luoghi simbolici (Salò).

Pollini Nautica: il lago visto dal lago

Non esiste migliore prospettiva per conoscere il lago del lago stesso. Prendere il sole, rilassarsi, nuotare, oppure solcarne le acque ammirando la costa e tutti quei dettagli che da terra risultano invisibili, ma che dal lago si apprezzano a pieno: un

soggiorno nell’area gardesana non può dirsi completo senza questo cambio di visuale. Per vivere in assoluta libertà questa esperienza Pollini Nautica propone il noleggio di imbarcazioni di diverso tipo, con patente o senza, con o senza skipper. Le barche che non richiedono patente possono ospitare fino a 7 persone, per una velocità massima di 22 nodi, e sono dotate di un ampio prendisole, mentre le barche con patente possono disporre di cabina e alcune sono attrezzate per praticare lo sci nautico. Qualsiasi sia il modello scelto, tutte permettono massima facilità di manovra e la possibilità di sostare nei vari porti del lago, senza limiti, esplorando entrambe le sponde e l’enorme varietà di cittadine e paesi che si affacciano sullo specchio d’acqua. Un itinerario breve ma molto suggestivo è quello dedicato alla scoperta della penisola di Sirmione, consigliatissimo verso l’ora del tramonto. Si parte da questa località, di fonte alle Grotte di Catullo, per dirigersi verso Desenzano, quindi ci si ferma per un aperitivo nel porticciolo della Zattera o nella Baia del Coco Beach, per poi ritornare a Moniga navigando in direzione ovest, proprio verso il tramonto. G.G.

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Centro Congressi SGR

Una grande varietà di proposte, occasioni ed esperienze costruite intorno agli eventi business sono il punto di forza dell’offerta leisure di questa struttura congressuale di Rimini

Rimini da una diversa prospettiva: questo offre il Centro Congressi SGR, indirizzo affermato per eventi, incontri e meeting di tutte le tipologie e dimensioni (8 le sale per 650 posti totali), un progetto nato una decina di anni fa che oggi si propone non solo come location per occasioni business, ma anche come struttura in grado di organizzare in ogni dettaglio attività ed esperienze sul territorio. Con l’arrivo dell’estate la città balneare è ovviamente meta del turismo vacanziero, ma, oltre a potersi immergere nella rilassante vita di mare, so-

no infinite le opportunità per weekend, soggiorni lunghi o a margine di un evento di lavoro. Sempre di più, infatti, SGR si è orientata verso l’organizzazione di momenti leisure, in grado non solo di arricchire e completare il calendario congressuale, ma anche rivolti a coloro che si ritagliano un piccola vacanza a margine di un evento o di un incentive. Il Centro Congressi rappresenta quindi il punto di riferimento organizzativo e logistico, in cui definire itinerari e attività ad hoc: niente di standardizzato o preconfezionato, quanto piuttosto la costruzione di programmi personalizzati, che spaziano dallo sport al benessere, dalla buona cu-

cina alla scoperta di un entroterra ricco di suggestioni e luoghi poco noti. Tutta l’area tra il Rubicone, il Montefeltro, la Valmarecchia e la Valconca è, per esempio, costellata di castelli, piccoli borghi medievali e panorami mozzafiato, da esplorare a piedi e accompagnare con degustazioni nelle cantine locali. Il patrimonio culinario locale è poi assoluto protagonista del Quartopiano, ristorante gourmet con meraviglioso roof garden che propone periodicamente appuntamenti gastronomici, collaborazioni tra chef

stellati, show cooking e corsi di cucina. Di recente è stato anche creato un vero e proprio network di esercizi commerciali convenzionati con SGR: attraverso una card gli ospiti possono usufruire di sconti sui loro acquisti. La rete di collaborazioni permette anche di proporre spunti per una vacanza attiva, dalla pesca d’altura al kite surf, al golf, fino alle microcrociere con cena a bordo sotto le stelle, per occasioni speciali, e alle tante opportunità per il relax e i trattamenti bellezza e benessere nelle Spa e nei centri termali dell’area. La stessa varietà si ritrova nell’ospitalità, grazie agli accordi con diverse strutture ricettive del territorio, con caratteristiche in grado di incontrare le esigenze e i budget di tutti i clienti. G.G.

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Grand Hotel Imperiale Resort & SPA

Gastronomia d’eccellenza, panorami mozzafiato e una grande varietà di itinerari, esperienze e scoperte in questo elegante complesso liberty e nel territorio circostante

Moltrasio è un piccolo gioiello affacciato sul Lago di Como, metà dei viaggi settecenteschi alla scoperta del patrimonio classico e luogo di soggiorno preferito di parte dell’aristocrazia lombarda ieri, e destinazione glamour e romantica (non a caso si trova sulla cosiddetta Riva Romantica del Lago) oggi. Arrivando dallo specchio d’acqua uno degli edifici di maggiore richiamo – per la sua struttura liberty sapientemente conservata e l’imponente facciata – è il Grand Hotel Imperiale, che offre ospitalità ad alti livelli per i moderni viaggiatori. Costruito direttamente

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su un lembo di terra prospiciente il lago, l’albergo ha mantenuto intatti lo stile e le caratteristiche dell’epoca della sua creazione nel corpo principale, così come ha saputo fare per la Villa Imperiale, soluzione indipendente con solo 12 camere, 11 deluxe room e una junior suite, e piscina panoramica sul lago. Vero e proprio hotel dentro l’hotel, garantisce un soggiorno di massima quiete e privacy, anche all’arrivo, dato che dispone di un attracco privato per motoscafi e imbarcazioni di maggiore portata. Rispetto alla pianta originale, la struttura principale è stata poi affiancata da un’ala nuova, ispirata ai metodi e al design, pulito e rigoroso, del razionalismo comasco. Qui sono ospitate non solo parte delle 121 camere, ma anche, al primo piano, la sala polifunzionale da 200 posti, che ha dato all’hotel una precisa connotazione business (a cui oggi si affianca una seconda sala supertecnologica da 250 posti e altri spazi più raccolti).


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Alta cucina

Passeggiando per il parco che circonda il complesso, si trova poi l’Imperialino, ristorante gourmet segnalato dalla Guida Michelin 2015 con 3 forchette nella categoria “ristoranti ameni”, a conferma di una carta di qualità, che si ispira ai piatti della tradizione italiana e agli ingredienti freschi del territorio, inserita in una location di impatto e suggestione, con la sua terrazza panoramica e il romantico Tempietto di Cupido nell’area affacciata sul lago. Un secondo ristorante si apre nella costruzione principale, La Cascata, per cene all’insegna dei gusti e dei profumi della cucina lariana e lombarda. Proseguendo nell’itinerario tra il verde e i fiori del giardino si scorge un ultimo edificio, intermente rinnovato nel passato più recente, occupato dal Wellness & Beauty Center I-SPA. Anche qui i materiali locali (a Moltrasio la maggior parte delle costruzioni originarie utilizza la pietra che si poteva estrarre dalle cave nel territorio) danno forma e carattere alla struttura, che nasconde però un cuore contemporaneo. Vero fulcro delle proposte leisure e relax dell’hotel Imperiale, il centro benessere offre una ricca carta di trattamenti, percorsi e rituali, che utilizzano prodotti naturali e sono orientati alla ricerca del benessere globale di mente e corpo. Accanto ad esso, il territorio permette di scegliere tra un’infinità di esperienze e attività per momenti ricreativi o per accompagnare eventi e incontri. Assoluto protagonista in tal senso è il Lago,

che va esplorato direttamente dal lago stesso: un’escursione in barca è l’occasione perfetta per scoprire la storia di quest’area, dalla fondazione che risale all’epoca romana al Settecento, quando era una tappa obbligata del Grand Tour – che dal Nord Europa portava fino alla Grecia – fino alle piccole e grandi vicende di artisti, musicisti, letterati del passato e personaggi del jet-set di oggi. Le sue sponde sono poi ricche di occasioni e itinerari. Meritano una visita le eleganti ville di Moltrasio e dintorni, tutte caratterizzate da edifici imponenti e in stile circondate da lussureggianti giardini, come Villa Passalacqua, incastonata in un ampio parco terrazzato a pochi minuti a piedi dall’hotel, Villa Salterio, legata ai soggiorni del compositore Vincenzo Bellini, o Villa Fontanelle, per un certo periodo dimora dello stilista Gianni Versace. Chi invece preferisce un’immersione totale, e rilassante, nella natura può provare i tanti sentieri che si inoltrano nell’entroterra o che costeggiano lo specchio d’acqua, per andare alla scoperta di panorami e scorci di grande bellezza e quiete o per percorsi trekking più impegnativi. G.G.

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Palazzo di Varignana Resort&SPA

Ideale per chi cerca un luogo appartato, dalle atmosfere antiche ma senza rinunciare ai migliori comfort, questo Resort si presenta quest’anno con un’offerta ancora più esclusiva per organizzare al meglio eventi aziendali e cerimonie private di altissimo livello

Adagiato sulle colline bolognesi, il Palazzo di Varignana è un esclusivo Resort di 90 camere, strutturato come un borgo il cui fulcro è una splendida dimora dell’Ottocento, Villa Bentivoglio, restituita al suo antico splendore grazie un sapiente lavoro di restauro che ne ha mantenuto inalterate le atmosfere. Sono molte le novità con cui quest’anno il Palazzo di Varignana accoglie i suoi ospiti. A inizio 2015, infatti, la proprietà ha annesso tre ettari di terreno già facenti parte del prestigioso network Grandi Giardini Italiani dando vita a “I Giardini di Palazzo di Varignana”. Un vero angolo di paradiso, che aprirà a luglio dopo un’accurata opera di restyling botanico seguita tenendo conto dalla di-

retta osservazione del paesaggio e della morfologia del terreno. Il giardino non è immediatamente visibile, ma viene scoperto man mano e si integra naturalmente con il panorama. Il terreno a pianta circolare è formato da tre grandi anelli ciascuno diviso in “stanze “ tematiche di diverse dimensioni, che si aprono una nell’altra e sul paesaggio con scorci suggestivi. Il tutto arricchito da un affascinante labirinto, da dove sarà possibile rievocare storie mitologiche e divertirsi a seguire il percorso alla ricerca dell’uscita.

Sport & tempo libero

Per accrescere l’offerta dedicata al tempo libero e all’incentive, e in particolare alle attività sportive, il Resort si è dotato di nuovi campi da tennis, squash e paddle, adagiati sul dolce pendio della collina e immersi nel verde secolare del parco. La struttura mette,inoltre, a disposizione della clientela city bikes e mountain bikes per scoprire i bellissimi paesaggi del territorio: lo staff è a completa disposizione per fornire mappe e itinerari contrassegnati da diversi livelli di difficoltà.

Benessere Outdoor

Gli spazi verdi che circondano il Resort si

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prestano a organizzare attività di benessere outdoor, come il Nordic Walking, pianificabile in compagnia di qualificati istruttori, o il Percorso Vitae, un percorso attrezzato per fare degli esercizi cardio e di stretching muscolare mentre si osserva il panorama delle dolci colline bolognesi con la torre romanica di Varignana che troneggia al centro di tanta splendida natura.

Una nuova area per i banchetti

Ma le novità non si fermano qui: “Nel corso del 2015, l’attuale area dedicata alla banchettistica sarà soggetta a un piano di ampliamento che vedrà la sua inaugurazione a giugno 2016 con il raddoppio dello spazio dedicato sia a spazi congressuali che a eventi speciali come matrimoni o cene di gala” spiega la Direzione del Resort.

VarSana SPA

Fiore all’occhiello del Resort è sicuramente la VarSana SPA, 1800 mq di area benessere, in cui è possibile sperimentare piscine con getti e lama d’acqua, docce sensoriali, bio-sauna, sauna finlandese, bagno turco, cascata di ghiaccio, vasca sonora, percorso kneipp, sedute idromassaggio, concludendo il percorso nell’ampia area relax con tisaneria. Delle cinque ampie cabine massaggio, una di esse è dotata di Vichy Shower, le altre di comodi lettini riscaldati. Le tre SPA suite, dedicate ai trattamenti di coppia con bagno tur-

co e idromassaggio privati, offrono una gamma esclusiva di trattamenti viso e corpo, con i prodotti del prestigioso marchio Maria Galland Paris, massaggi di coppia su materassi ad acqua e trattamenti sul futon in stile giapponese. Per trascorrere piacevoli e rigeneranti momenti di puro relax.

Villa Amagioia, lusso e relax

Nel 2016, infine, aprirà anche Villa Amagioia, dimora alle porte di Bologna, composta da appartamenti indipendenti, ma comunicanti con la struttura principale circondata da 8 ettari di parco privato affacciato sui Giardini di Palazzo di Varignana. Situata su una collina, la Villa è ideale per chi cerca una soluzione indipendente e appartata, ma al tempo stesso non vuole rinunciare ai servizi di un hotel di alto livello. Con la sua piscina e il parco di ulivi, regalerà ai suoi ospiti momenti di relax e quiete e il brunch o l’aperitivo all’aperto saranno un’esperienza più che incantevole. «Un luogo speciale – sottolinea la Direzione – che beneficerà della vicinanza dello splendido Palazzo di Varignana Resort&SPA dove gli ospiti potranno usufruire dei numerosi servizi esclusivi tra cui due ristoranti, campi sportivi e la splendida VarSana SPA del Resort».

Silvia Fissore

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SeePort Hotel Ad Ancona, città sospesa tra il mare e il cielo, porto vivace e storico crocevia di popoli, esperienze e occasioni hanno come punto di partenza e di arrivo questo boutique hotel a picco sulla distesa blu dell’Adriatico

Un passato – che è anche presente e futuro – portuale e marittimo che ha origine nel Medioevo, l’incontro di tante e diverse popolazioni, il mare come sfondo di ogni momento della giornata: questo lo scenario in cui sorge il SeePort Hotel, nato dall’esperienza di Guido Guidi, a capo

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della società The Begin, che ha rilevato l’antico edificio che ospitava un’associazione caritatevole e lo ha trasformato in un Boutique hotel dove si respira l’atmosfera dell’autentica accoglienza italiana. Il SeePort è una struttura contemporaneamente business e leisure, dalla posizione privilegiata in pieno centro ad Ancona, unica città d’Italia dove si può ammirare il sole sorgere e tramontare sul mare. Anche il concept dell’hotel gioca su contrasti e aspetti complementari: è un hotel internazionale ma profondamente attento alle sue radici; è una location unica, che, seppur posta in cima a un colle che domina la vasta distesa blu sottostante e il vivace porto, rimane inserita appieno nel contesto cittadino; è un luogo da cui le bellezze di Ancona si possono scorgere con un unico sguardo. Infine, è una destinazione di classe ma allo stesso tempo confortevole e dall’ospitalità familiare. Se l’eleganza è il tratto distintivo di questa raffinata dimora protesa sul mare, dove è facile sentirsi a casa, essa rimane al-


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SeePort Hotel: a place to experience

Nel restyling dell’hotel si è fatta una scelta architetturale precisa: uno stile industriale-romantico caratterizzato da grandi vetrate, terrazze e comfort assoluto, con un numero limitato di stanze, solo 48, per poter seguire in modo attento e personalizzato ogni ospite. Ciascuna soluzione è diversa, con arredi e dettagli che rispecchiano l’atmosfera particolare dell’area in cui si trova l’edificio: fronte mare dominano i colori intensi e gli elementi free standing, mentre per le camere affacciate verso la città i toni si fanno più caldi e la struttura ricca, con boiserie e stucchi. Raffinatezza e pezzi pregiati sono i tratti dominanti delle aree comuni, dal ristorante al bar-bistrò fino allo spazio meeting, un ambiente modulare che può accogliere eventi fino a 150 partecipanti, facilmente accessibile grazie alla vicinanza alla ferrovia e al porto, ma contemporaneamente silenzioso (la sala è insonorizzata) e separato. lo stesso tempo saldamente legata alle tradizioni e alle caratteristiche del territorio, in assoluta comunione con l’ambiente circostante. In tal senso il progetto del SeePort racchiude fin dalla sua nascita l’intento di porsi come volano per un nuovo sviluppo, sociale e culturale, oltre che economico, del centro di Ancona; questo attraverso la creazione di un network con le realtà commerciali locali e aprendo l’hotel alla città, con l’organizzazione di appuntamenti che sono occasioni di cultura partecipata. Con l’arrivo dell’estate, diventa protagonista la grande Terrazza affacciata sul porto, in cui sono proposti eventi, concerti e incontri accompagnati da aperitivi e apericene preparate da Umberto Bentivoglio, il giovane Executive Chef dell’hotel. Bentivoglio ha orientato il menu della Terrazza e del Ginevra Re-

Esperienze e occasioni: un tesoro nascosto

Una città tutta da scoprire: Ancona è un luogo poco noto, ma che riserva affascinanti sorprese. Partendo a piedi dal SeePort Hotel si aprono vari itinerari, che conducono ai diversi rioni del centro, ai punti panoramici a strapiombo sul mare oppure alla parte antica della città, con le chiese e i monumenti storici. Uscendo dai confini cittadini ci sono alcuni gioielli da non perdere, come le grotte sotterranee di Camerano, borgo di origine medievale attraversato da un labirinto di cunicoli e passaggi dall’atmosfera fiabesca, o la spiaggia del Passetto, che si può raggiungere solo grazie a una scalinata panoramica che parte dal Parco del Conero e arriva al mare. Il Conero, in particolare, è un territorio ricco di fascino in cui si possono vivere molte delle esperienze proposte dal SeePort Hotel: specifici pacchetti sono stati infatti creati per scoprire la bellezza e la quiete di quest’area verde, a cavallo, in deltaplano o direttamente dal mare. C’è anche l’opzione di un soggiorno attivo, grazie al percorso golfistico di Sirolo. A breve, infine, la struttura proporrà, accanto alla palestra già presente, anche una Spa per percorsi e trattamenti benessere.

staurant verso un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, in cui convivono armonia e immaginazione, vere e proprie parole d’ordine del suo lavoro. G.G.

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Terme e Grandi Alberghi Sirmione Con la recente acquisizione dell’Hotel Acquaviva del Garda si rafforzano la vocazione Mice e le opportunità leisure dell’azienda termale, che gestisce diverse strutture al centro di un territorio ricco di proposte e occasioni

Business e wellness sono i due punti cardinali dell’offerta di Terme e Grandi Alberghi Sirmione, azienda attiva da oltre 120 anni nel segmento dell’ospitalità sul territorio gardesano. La sinergia tra diversi spazi e location, che includono strutture ricettive e congressuali, sale meeting, centri benessere e una grande Spa con acqua termale, è il tratto distintivo dell’offerta che, da febbraio, si è arricchita grazie all’acquisizione dell’Hotel Acquaviva del Garda. La struttura, 4 stelle con affaccio diretto sul lago, si trova a Desenzano e rappresenta la sintesi perfetta tra le due vocazioni dell’azienda. Da una parte il business: 7 sale ad alta tecnologia, roof terrace panoramica sul lago e grande parco da 8.000mq, con la possibilità di ospitare qualsiasi tipo di evento, dai congressi ai matching, dai matrimoni alle cene di gala, fino a 250 partecipanti, insieme a uno staff multilingue dedicato all’organizzazione di attività di team building, incentive o leisure che prendono spunto dalla molteplicità di itinerari e occasioni del territorio circostante, dalla gastronomia alle visite alle cantine, dalle esperienze culturali alla scoperta del lago fino al puro intrattenimento. Dall’altra parte un’ospitalità che fa del benessere il proprio punto di forza: 80 ca-

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mere, con vista sullo specchio d’acqua o sul parco interno, dal design contemporaneo, toni caldi e atmosfera rilassante, per soggiorni di lavoro da più giorni, weekend post-congress o vacanze vere e proprie; cucina di alto livello – un vero e proprio viaggio dei sensi tra i migliori piatti del territorio – proposta nel ristorante con tre sale per le diverse esigenze. Senza dimenticare il centro benessere da 800mq. Qui i percorsi si snodano tra la piscina interna riscaldata con idromassaggi e lettini a immersione, l’area umida, i rituali estetici, la cromo ed aromaterapia, per concludersi nelle due piscine esterne o sulla spiaggia privata con chiosco e idromassaggi.

Una delle destinazioni più complete dell’area gardesana

L’Hotel Acquaviva del Garda, in posizione strategica sia per la sua collocazione sulle principali vie di comunicazione verso Milano e Venezia, sia per la sua vicinanza all’area Expo, si propone quindi come una delle destinazioni più complete dell’area gardesana, ulteriormente arricchita dalle opportunità offerte dal sistema complessivo di Terme e Grandi Alberghi Sirmione, variegato e flessibile come l’acqua che ne è il leit motiv. Aquaria, il centro benes-


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TRA VOCAZIONE MICE E OCCASIONI LEISURE

Come sottolinea Patrizia Fenoglio, coordinatrice meeting e incentive di Terme e Grandi Alberghi Sirmione: «il nostro sistema è orientato verso un mix armonico tra business e benessere, che ci permette di proporre eventi tailor made di qualsiasi tipologia, con l’obiettivo di costruire esperienze a tutto tondo, che includono spazi adeguati alle diverse esigenze, la definizione di ogni dettaglio, dalla gestione delle sale, delle scenografie e delle attrezzature, all’intrattenimento e alla prenotazione di alberghi e attività, fino all’organizzazione di post congress e di iniziative enogastronomiche, grazie al supporto di un team multilingue. Le nostre 4 strutture – oltre all’Hotel Acquaviva del Garda, il Grand Hotel Terme 5★, l’Hotel Sirmione e Promessi Sposi 4★ e l’Hotel Fonte Boiola 3★, 296 camere totali – sono ideali per un turismo leisure, di benessere e relax e una destinazione esclusiva per incontri di lavoro accompagnati da occasioni sempre diverse: gli itinerari nei luoghi simbolo dell’area, dalle Grotte di Catullo al Vittoriale, o nelle città d’arte dei dintorni, le attività sportive (come il golf, le escursioni in mongolfiera, i percorsi in auto d’epoca) o di intrattenimento e relax (nei parchi a tema o nelle gite sul lago)».

sere termale di Sirmione, oltre 10 mila mq di spazi dedicati al benessere fronte lago, incluso il grande parco e altri spazi da allestire ad hoc, può diventare sia la cornice di eventi, attività di incentive e team building attraverso la formula in esclusiva, sia la location in cui seguire percorsi e trattamenti tra le piscine termali che guardano al lago, le saune, i bagni di vapore e le aree relax polisensoriali. Più orientato alla creazione di eventi e momenti business è il PalaCreberg Sirmione, ampio centro congressi della penisola gardesana, con la sua sala principale da 500 posti, 200 mq di spazi espositivi, una saletta più raccolta da 50 persone e un’ampia terrazza vista lago. G.G.

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Villa d’Este Hotels Il Palace Hotel e l’Hotel Barchetta Excelsior, che fanno parte di Villa d’Este Hotels, rappresentano una location d’eccezione nel comasco, sia per i soggiorni di piacere che per quelli Mice Uno stile d’eleganza intramontabile che parla italiano nella migliore tradizione dell’ospitalità e che si declina mirabilmente in un territorio, Como e il suo lago, da sempre tappa d’élite di un turismo sofisticato. Il Palace Hotel e L’Hotel Barchetta Excelsior sono oggi indirizzi esclusivi per chi cerca un buen retiro e allo stesso tempo una location all’avanguardia per eventi di charme. Palace Hotel

Dopo un accurato restyling, il quattro stelle situato sul Lungo Lario Trieste ha iniziato a pieno ritmo la stagione con l’edificio Plinius – palazzo ottocentesco di grande pregio, firmato da Federico Frigerio artefice anche del Tempio Voltiano – totalmente rinnovato e con altre importanti novità. Delle 94 camere totali, oggi gli ospiti trovano 62 camere radicalmente riviste negli arredi e nelle dotazioni, 4 junior suite vista lago (che attraverso la privatizzazione di una parte del corridoio esterno possono diventare comunicanti con una camera Classic fino a diventare un appartamento di oltre 50 mq), 2 executive con vista sul Duomo, 38 camere doppie classic con vista sulla città e 18 vista lago. Luminose e ancora più confortevoli, le camere si ispirano alle atmosfere art deco e all’estetica delle dimore nobili lacustri con nuances naturali che

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vanno dal verde al giallo, tessuti e tappezzerie a tema floreale e specchi a foglia d’oro. Il restyling ha valorizzato ulteriormente anche gli spazi congressuali (l’hotel risponde alle aspettative di una clientela business sempre più esigente). A disposizione delle aziende, 5 sale meeting di ultima generazione, tutte con luce naturale e vista (lago o centro storico) da 20 a 230 ospiti, che si prestano a fare da cornice ad ogni tipo di evento. Grande attenzione anche all’offerta ristorativa con il Garden Bar Ceccato consigliato per le serate speciali e che, nella bella stagione, diventa open air nel bel giardino stile liberty con terrazza affacciata sul lago. Giovedì sera si cena al barbecue con musica dal vivo, venerdì è invece la serata American Bar, sempre con musica dal vivo, mentre domenica l’appuntamento è a pranzo per il grill buffet. Il Garden Bar Ceccato all’occorrenza può inoltre essere prenotato a uso esclusivo. Per cocktail, ricevimenti, cene di gala c’è invece l’elegante e rinomato Ristorante à la carte Antica Darsena (60 posti) con suggestiva vista lago dove l’eccellente carta dei vini accompagna i


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piatti della tradizione curati dallo Chef Ercole Sandionigi, che ha lavorato anche al Relais Franciacorta dei fratelli Ziliani, soci col padre della Guido Berlucchi, e a fianco dello stellato Giancarlo Morelli de Le Pomiroeu. Hotel Barchetta Excelsior

Rinnovato nel 2013, l’Hotel Barchetta Excelsior è al centro di Piazza Cavour, vero salotto della borghesia comasca e incarna nei suoi ambienti e nella sua filosofia d’accoglienza, lo spirito autentico dell’ospitalità italiana. Il quattro stelle spicca tra due gioielli architettonici quali il Duomo e il Teatro Sociale, unico degno paragone alla Scala di Milano. Le sue 84 camere (tra doppie, junior suite e suite) caratterizzate dai toni del beige e del verde, complete di ogni comfort e dotate di wifi assicurano il massimo relax. Fiore all’occhiello dell’Hotel è l’executive floor al sesto piano: 1 suite con salotto separato e 3 junior suite con area living adiacente, e ampie terrazze con vista sul Duomo o sul lago. L’Hotel Barchetta Excelsior è anche tappa obbligata per i buongustai. A curare la cucina del Bistrò è Christian Babuin

che, arrivato dal Four Seasons di Milano, propone piatti della tradizione rivistati con estro e leggerezza: il menu spazia da idee semplici e veloci per il lunch a una carta più importante per la cena. Per le prime colazioni a buffet e per i banchetti è a disposizione il ristorante Barchetta con ampie vetrate che danno l’impressione di essere “dentro” la città. Qui lo Chef propone anche sfiziose serate gastronomiche a tema. Ai congressi e agli eventi sono riservate la Sala Como, spazio modulare in grado di accogliere fino a 55 delegati, e la Sala Cavour, ideale per piccoli meeting e riunioni al vertice, entrambe con luce naturale e dotate delle migliori tecnologie. Tante infine le possibilità post congress, tra escursioni in battello, golf (nel raggio di 35km dall’hotel si trovano 7 campi da golf), tennis, scuola di vela e sci nautico. Per volare sui laghi di Como, Maggiore e Lugano, nelle vicinanze, c’è l’Aeroclub più importante d’Europa. Non mancano neppure le distrazioni per gli amanti dello shopping che, in zona, troveranno outlet, botteghe artigiane e di prodotti enogastronomici. P.T.

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LA LOCATION DI MM

Excelsior Hotel Gallia

The Luxury Collection Hotels & Resorts, brand esclusivo di Starwood Hotels & Resorts, celebra l’inaugurazione dell’iconico hotel milanese Raffinatezza ed eccellenza del servizio nonché un’esperienza di viaggio dal sapore autentico nel cuore del quartiere emergente di Porta Nuova a Milano. Questo è il rinnovato Excelsior Hotel Gallia, un Luxury Collection Hotel di proprietà di Katara Hospitality, gruppo con 40 anni di esperienza che continua il proprio piano di espansione strategica investendo in hotel di lusso in Qatar ed ampliando il portfolio di proprietà iconiche nei mercati internazionali più importanti. L’iconico hotel milanese è stato sottoposto ad un me-

ticoloso e multimilionario lavoro di restauro del palazzo storico, a cui ha fatto seguito l’aggiunta di una nuova ala moderna, riportando l’albergo al suo splendore originale. Aperto per la prima volta come “Palazzo Gallia”, il magnifico albergo è fortemente legato alla storia di Milano e, allo stesso tempo, guarda al futuro della città dalla sua posizione privilegiata, nel cuore del quartiere emergente di Porta Nuova.

Giochi di contrasto, tra tradizione e futuro

La sua apertura inaugurale è stata strategicamente inserita in un momento di grande fermento per la città, sulla scia dell’appuntamento annuale con il Salone del Mobile e dopo la recente inaugurazione di EXPO Milano 2015. «È un momento magico per il debutto dell’Excelsior Hotel Gallia come parte del marchio The Luxury Collection a Milano», afferma Hoyt Harper, Global Brand Leader per il marchio The Luxury Collection Hotels & Resorts, «Questa dinamica città è un punto d’incontro fra arte, design, moda e cultura e siamo orgogliosi di aver lavorato con artigiani e architetti del posto per ridise-

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LA LOCATION DI MM

gnare insieme questo iconico albergo per i viaggiatori di oggi e per i milanesi». La struttura si compone di due edifici principali: il palazzo storico, completamente restaurato, e una nuova ala moderna con una facciata che ricorda una cortina leggera in acciaio e vetro. Il sorprendente gioco di contrasti si ispira al luminoso passato dell’hotel e all’emergente skyline della zona di Porta Nuova, il nuovo pulsante centro della vita milanese. Curato dallo studio di architettura milanese Marco Piva, l’ampio intervento di ristrutturazione architettonica e di interior design concilia l’estetica contemporanea con l’originale stile Belle Epoque dell’albergo, arricchita da una collezione unica, appositamente commissionata, di più di 500 opere d’arte, tra sculture, dipinti e fotografie. Gli interni richiamano lo stile di vita milanese e l’eleganza senza tempo del periodo Art Deco, animato da arredi unici realizzati dai migliori designer e artigiani italiani in esclusiva per l’albergo e da un’illuminazione che crea un gioco di luci naturali e artificiali.

li più grandi d’Italia. Situata al settimo piano, la Katara Suite si impone come modello di lusso ed eleganza, con due terrazze, quattro camere da letto e una spa privata. La Gallia Suite – che include due camere da letto – è concepita invece come una sofisticata dimora privata con lussuose finiture, la cui bellissima loggia con colonne storiche e statue permette agli ospiti di osservare la rinnovata Stazione Centrale e la magnifica piazza antistante da una prospettiva alternativa ed unica. Le ulteriori 51 suite si suddividono in cinque tipologie: Executive, Signature, Design, Art e Atelier. Cinque delle Design Suite sono dedicate ciascuna ad una per-

Residenza dal lusso sofisticato

Il nuovo Excelsior Hotel Gallia mette a disposizione dei propri ospiti 235 lussuose camere. Queste includono 53 suite,tra le quali spicca la Katara Suite, con i suoi 1000 mq, una delle suite presidenzia5-6 2015 www.mastermeeting.it

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PISCINA SUL ROOFTOP, SPA E SERVIZI FITNESS

Gli ospiti possono rilassarsi nella Shiseido Spa Milan, la prima spa Shiseido in Italia e il più grande spazio benessere tra gli hotel milanesi con un’area di oltre 1000 mq disposta tra il sesto e il settimo piano. Caratterizzata da un ambiente rilassante con luce naturale, la spa offre una vasta gamma di rituali di bellezza e benessere, nonché una piscina panoramica e una zona fitness con le più moderne attrezzature firmate Artis by Technogym. sonalità milanese nel campo del design e dell’architetturae presentano alcune dello loro più iconiche creazioni; ciascuna delle Art Suite, situate nel nuovo edificio, si affaccia sulla piazza e dispone di un grande pannello scorrevole a tutta altezza con la riproduzione di immagini della facciata storica dell’hotel e dei sui particolari più sofisticati; le Atelier Suite, situate nel palazzo storico, sono state disegnate ispirandosi a veri e propri laboratori creativi; le Signature Suite, concepite come gallerie d’arte in cui l’uso dell’illuminazione, dei colori e delle installazioni artistiche, sono volutamente teatrali; infine le Suite Executive rimandano all’atmosfera elegante e seducente dei loft milanesi.

Un’esperienza gastronomica unica

Da settembre, il ristorante e roof-top cocktail bar Terrazza Gallia del settimo piano, saranno gestiti con la consulenza della famiglia Cerea. Gli ospiti godranno della spaziosa terrazza, coperta e riscaldata, con una vista panoramica sulla città. Sotto la guida del duo tre stelle Michelin Enrico e Roberto Cerea, gli ospiti

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del ristorante e bar Terrazza Gallia potranno assaporare il meglio della cucina tradizionale italiana e lombarda con un tocco creativo e contemporaneo, attraverso piatti preparati con ingredienti locali. Una carta dei vini unica completa un viaggio epicureo indelebile in cui tradizione e innovazione si incontrano al meglio. La famiglia Cerea mette a disposizione degli ospiti le sue capacità nella personalizzazione dell’offerta gastronomica per offrire un’esperienza ineguagliabile per banchetti ed eventi privati all’interno dell’albergo. Reinterpretando in chiave contemporanea gli anni ’30, il Gallia Restaurant al piano terra propone la colazione per gli ospiti dell’albergo e un menù adatto a pranzi d’affari e cene private. Il Gallia Lounge and Bar offre invece un ambiente rilassato dove gli ospiti possono gustare un espresso, una tazza di tè o un pranzo informale. C.C.


UN MEETING A ROMA?

AULA MAGNA

SALA PEGASO

SALA ROMANA

SALA CLARET

Una sala di 350 mq per meeting fino a 250 persone a platea; con amplificazione, videoproiettore, registrazione audio, microfoni, Wi-Fi, 2 cabine di regia. La sala gode di una bella luce naturale.

80mq per accogliere fino a 75 persone. La sala è situata al primo piano ed è dotata di luce naturale. Con disposizione fissa a platea, è dotata di podio, cabina regia, Wi-Fi, amplificazione, videoproiettore.

La sala ha un’ampiezza di 50mq, si trova al terzo piano dell’edificio, con luce naturale. Dotata di tavolo ovale per lavori di gruppo fino a 16 persone, audiovisivi di base, Wi-Fi.

Situata al piano terra, 50mq di superficie con luce naturale, è indicata per piccoli meeting con un massimo di 25 persone, attrezzata con audiovisivi di base, Wi-Fi.

UN’OASI VERDE NELLA CITTÀ ETERNA Vicino al Vaticano, collegato con tutta la città di Roma, il Green Park Hotel Pamphili offre camere confortevoli in un contesto di pregio naturalistico: un enorme parco privato. L’albergo ha un piacevole ristorante appena ristrutturato, bar con terrazza, una comoda palestra e quattro sale meeting attrezzate per ogni tipo di evento.

L.GO LORENZO MOSSA 4 - 00165 ROMA, ITALIA T +39 06 66 10 28 - F +39 06 66 35 216 www.hotelpamphili.com - info@gphotelpamphili.com

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Quei manager

da riscoprire

Gestiscono le trasferte di lavoro dei dipendenti e i parchi auto aziendali, ma in Italia non sono considerati “strategici”: ecco chi sono i travel e i fleet manager ✒Dante Daverio

Gestiscono aree strategiche all’interno delle aziende e hanno il compito di ottimizzare voci di spesa rilevanti, ma il loro ruolo, che è invece fortemente valorizzato nel mondo anglosassone, in Italia oggi pare non trovare un adeguato riconoscimento: stiamo parlando dei travel manager e dei fleet manager, ovvero delle figure professionali che gestiscono, rispettivamente, le trasferte di lavoro dei dipendenti di un’impresa e i parchi auto aziendali. Lo ha spiegato di recente un’ interessante ricerca commissionata dalla casa editrice Newsteca all’Università di Milano-Bicocca e CRIET in cui sono stati in-

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terpellati circa 400 responsabili delle trasferte e del parco auto aziendale.

Tra i travel manager più donne che uomini

Dall’indagine è emerso che tra i travel manager prevalgono in Italia le donne (70,5%), di età compresa tra 41 e 55 anni e con un’esperienza nel ruolo tra cinque e dieci anni. Sono perlopiù impiegati (57,9%) e solo nel 29% dei casi hanno invece la qualifica di quadri. Il loro stipendio annuo lordo si colloca nel 39% dei casi tra i 30.000 e i 50.000 euro, mentre nel 28% dei casi non supera i 30.000 euro.


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Proprio questo dato che evidenzia una retribuzione complessivamente modesta sembra essere molto indicativo di una scarsa consapevolezza del valore strategico del business travel all’interno delle aziende. Va detto però che nelle statistiche globali l’Italia compare tra i paesi in cui la differenza di salario tra i sessi è ancora fortemente discriminatoria a discapito delle donne. Nonostante lo scarso riconoscimento che tutt’oggi affligge il settore, le competenze e gli impegni che a quest’ultimo vengono richiesti sono sempre più complessi nonché strategici per la sopravvivenza delle aziende. Tra le mansioni più cruciali che spettano al travel manager c’è, per esempio una puntuale analisi dei dati di spesa: le spese di viaggio attualmente rappresentano per le aziende la seconda o terza voce di uscita nei bilanci. Oltre a ciò, questi professionisti hanno l’onere di gestire

Sopra: un’immagine presa durante la presentazione dell’indagine su travel e fleet manager promossa dall’Università di MilanoBicocca e CRIET

Il divario tra le responsabilità crescenti e lo scarso riconoscimento della figura del travel manager è causa di un’insoddisfazione tradotta da una recente indagine di Newsteca in un indice di valorizzazione fortemente negativo: –53,4

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Tabella 1 - Chi sono i fleet e i travel manager italiani? Fleet manager Travel manager Totale

Uomini

62,3% 29,5% 42,5%

(Fonte: Ricerca Università di Milano-Bicocca e CRIET)

Tabella 2 - L’evoluzione dei volumi di spesa Fleet manager

Aumentati Stabili Diminuiti

13,2% 58,8% 27,9%

(Fonte: Ricerca Università di Milano-Bicocca e CRIET)

Donne

37,7% 70,5% 57,5%

Travel manager

34,6% 33,6% 31,8%

negoziazioni serrate con i fornitori per ottimizzare i costi, e di supervisionare le nuove tecnologie per la gestione dei viaggi di lavoro. La conclusione quindi è che il divario tra le responsabilità crescenti e lo scarso riconoscimento si traduce in un’insoddisfazione che lo studio è riuscito a tradurre in un indice di valorizzazione fortemente negativo: –53,4. A penalizzare questa figura secondo Barbara Busetto, cacciatrice di teste di Transearch International, sarebbe anche la sua presenza relativamente giovane sul mercato italiano. «In Italia», spiega Busetto, «quella del travel manager è considerata una figura non ancora consolidata in ambito aziendale, nonostante l’importanza e il mix di capacità di cui è dotata come ad esempio, oltre all’abilità di negoziazione e alla vasta esperienza dei meccanismi

aziendali, l’attitudine al problem solving, la multiculturalità e le competenze in ambito tecnologico e finanziario. Sarà compito perciò anche degli “head hunter” operare affinché si consolidi e venga valorizzata».

I fleet manager se la passano un po’ meglio

Secondo la ricerca, migliore è la situazione dei fleet manager, il cui indice di valorizzazione è meno negativo rispetto ai travel manager, essendo quantificabile con un –18,8. Ma chi sono questi professionisti? I responsabili dei parchi auto aziendali sono in prevalenza uomini (62,3%) e hanno un’età compresa tra i 41 e i 55 anni. Sono in prevalenza quadri (49,3%), mentre solo il 31,9% è impiegato. Il 13% degli intervistati sono dirigenti. Anche il livello della retribuzione è più elevato, probabilmente a causa delle posizione di grado superiore rispetto a quanto rilevato per i travel manager: solo l’8,7% dei rispondenti dichiara di guadagnare fino a 30.000 euro lordi annui, mentre il 39,1% percepisce uno stipendio compreso tra 30.000 e 50.000 euro e il 15,9% addirittura tra 50.000 e 70.000 euro. Il motivo del maggiore riconoscimento rispetto alla figura del travel manager potrebbe risiedere nella sensibilità media-

Tabella 3 - Travel manager: valorizzazione della figura professionale

Molto poco valorizzato Scarsamente valorizzato Mediamente valorizzato Abbastanza valorizzato Molto valorizzato

(Fonte: Ricerca Università di Milano-Bicocca e CRIET)

Tabella 4 - Travel e Fleet manager: definizione delle mansioni

Operative Strategiche e operative Strategiche

(Fonte: Ricerca Università di Milano-Bicocca e CRIET)

Tabella 5 - Impegno nello svolgimento della mansione

A tempo pieno Part time (altre mansioni)

(Fonte: Ricerca Università di Milano-Bicocca e CRIET)

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20,6% 40,2% 31,8% 6,5% 0,9%

11,2% 62,6% 26,2%

29,9% 70,1%


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mente alta che si manifesta nelle aziende in relazione alla gestione della flotta: quando si parla di veicoli in “fringe benefit”, si tende a riconoscere l’aspetto motivazionale legato a una migliore gestione aziendale delle risorse umane.

Un “vero” manager

Sul tema del riconoscimento del ruolo di fleet manager in Italia, si esprime anche Giovanni Tortorici, presidente della A.I.A.G.A. (Associazione Italiana Acquirenti e Gestori di Auto Aziendali) che ricorda come «tra le priorità nel mercato manageriale di oggi ci debba essere quella di fare emergere con chiarezza l’utilità e l’importanza della figura professionale del fleet manager». E questo sia per assicurare ai professionisti un’adeguata valorizzazione, non solo nelle strutture interne di appartenenza, ma anche sul mercato del lavoro. «Questo ruolo non va sminuito: gestire la flotta aziendale di automobili richiede doti di management complesse e un background a tutto tondo: bisogna avere conoscenze di tecnologia, economia, mercato, senza considerare che la gestione di una flotta oggi si basa

su un mercato sempre più dinamico e su “Car Policy” in costante evoluzione, in genere, di competenza della direzione risorse umane. Il fleet manager deve quindi sapere adattare la car policy in base alle esigenze che si presentano man mano ottimizzando al massimo il collegamento circolare tra input, output e “reazione”». Tra le sfide future che lo attendono ci saranno anche sempre più la sostenibilità ambientale e il “diversity management”, ovvero la capacità di offrire al cliente interno soluzioni non standardizzate, che tengano conto di una popolazione aziendale sempre più variegata. «Solo così», dice Barbara Quacquarelli, professore aggregato di Organizzazione Aziendale presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca, «sarà possibile combinare l’efficienza nella gestione del parco auto con la soddisfazione dei driver e ottimizzare i risultati anche in termini di gestione delle risorse umane». ■

Due momenti di Fleet Manager Academy, l’evento dedicato specificatamente ai fleet manager che si è tenuto al Palazzo del Ghiaccio di Milano, e realizzato in collaborazione con Econometrica, A.I.A.G.A e In Job

Tra i travel manager prevalgono in Italia le donne (70,5%), di età compresa tra 41 e 55 anni e con un’esperienza nel ruolo tra cinque e dieci anni. Sono perlopiù impiegate (57,9%) e solo nel 29% dei casi hanno invece la qualifica di quadri. Nel 39% dei casi lo stipendio medio è tra i 30.000 e i 50.000 euro, mentre nel 28% dei casi non supera i 30.000 euro

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La top priority del travel manager

Il digital? Mai stato tanto tangibile. Parola di travel manager. Per lui, le priorità sono Business Intelligence e la possibilità di gestire da remoto tutti i dettagli della trasferta. Sempre con un occhio vigile rivolto alle condizioni del mercato, per contenere la spesa ✒Simona Lovati

Il viaggio, qualsiasi sia la sua natura, è per definizione l’antitesi della staticità, un’esperienza in continua evoluzione, che segue i ritmi e i segni del tempo. Un aspetto molto chiaro ai travel manager, che per l’anno in corso puntano il tutto e per tutto sull’andamento dell’economia globale, sulle tecnologie mobile, sulla sicurezza dei dati disponibili, nonché sull’analisi dei

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Big Data, con l’obiettivo di ottimizzare al massimo le trasferte di lavoro. È quanto emerge da una recente indagine condotta dalla travel management company Carlson Wagonlit Travel (CWT), che ha coinvolto 1.113 travel manager e professionisti del settore Meetings&Events di 56 Paesi del mondo, appartenenti a 515 aziende di diversi settori.


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La gestione del business travel

Secondo il report CWT le priorità e i trend del travel management per i prossimi mesi si possono riassumere in base a cinque aree che sintetizzano le fasi del processo di viaggio. 1. Prodotti, servizi e fornitori. L’acquisto di voli e hotel fluttua in base all’andamento del mercato. I vettori low cost continueranno ad aumentare l’offerta, specie nelle zone Asia-Pacifico e in America Latina. Da osservare, inoltre, i nuovi servizi LCC a medio e lungo raggio, la possibilità di tariffe ancillari più trasparenti per gli USA, un potenziale calo del fuel surcharge e del load factor per i collegamenti aerei e un interesse per il pricing dinamico degli hotel. 2. Travel policy & compliance. Grande interesse per i Big Data studiati anche per migliorare la travel policy e attenzione al ritorno degli investimenti nei viaggi: la durata della trasferta deve consentire un numero maggiore di meeting. 3. Ricerca e prenotazione dei servizi di viaggio. Riflettori puntati sulla tecnologia mobile, per gestire ogni step del travel, dalla prenotazione all’arrivo. Tra le priorità, implementare soluzioni per il monitoraggio e il rebooking delle tariffe e la prenotazione door to door. 4. Informazione e assistenza viaggiatori. Semaforo verde per le app che offrono alert, informazioni e altri servi-

zi capaci di rendere il viaggio il più confortevole e funzionale possibile. 5. Gestione note spese e reporting. I manager intervistati concordano che la top priority sia l’impiego dei dati storici di viaggio per elaborare analisi predittive e fare benchmark. Tra i principali trend, ci sono sicurezza dei dati, utilizzo dei Big Data e nuovi features per il pagamento tramite carta virtuale.

I vettori low cost continueranno ad aumentare l’offerta, specie nelle zone Asia-Pacifico e in America Latina

Sull’argomento abbiamo intervistato alcuni manager e dirigenti di società specializzate in travel management, per conoscere il loro parere in merito e scoprire le soluzioni di viaggio più up-to-date al momento disponibili.

Gestire al meglio voci di costo e variabili di servizio

«In un mondo sempre più tecnologico e digitalizzato», commenta Domenico Pellegrino (foto), managing director Business Travel Cisalpina Tours, «risultano vincenti le applicazioni pensate non solo

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Da sin. Philipp Kadelbach, Christian Rathgen e Marek Janetzke di flightright

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per facilitare connessioni, operazioni, garantire aggiornamenti in tempo reale e snellire i processi, ma soprattutto quelle in grado di supportare la gestione dei costi e l’ottimizzazione delle spese aziendali». Per questo motivo, Cisalpina Tours (premiata come finalista dello “SmauMobApp Awards 2014”, l’iniziativa promossa da SMAU e dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano) ha implementato CISAUp, una app integrata con la piattaforma web dedicata alle aziende clienti, dove è possibile programmare e coordinare le richieste di prenotazione, nonché rendicontare le spese delle trasferte di lavoro. Il sistema prevede due percorsi specifici, dedicati ai travel manager – e a chi, più nello specifico, autorizza le trasferte in azienda –, e ai viaggiatori. I primi possono gestire il work flow di approvazione delle trasferte dei collaboratori, con la possibilità di esaminare i costi delle diverse opzioni, mentre i secondi hanno a portata di mano il programma di viaggio: un documento interattivo, molto dettagliato, che riepiloga tutte le prenotazioni, con possibilità di sincronizzare spostamenti e appuntamenti direttamente con il calendario del proprio smartphone. «Sul fronte pricing, consapevoli dell’importanza della razionalizzazione della spesa travel», continua il manager, «la nostra società, ha recentemente lanciato sul mercato DyOGENE, un innovativo strumento tecnologico che permetterà il monitoraggio e il rebooking delle tariffe aeree più convenienti. I risultati dei test effettuati hanno già fatto registrare una ri-

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duzione fino al 20% della spesa aerea per gli spostamenti a lungo raggio». Lo stesso vale per la prenotazione degli hotel, che in genere rappresenta il 30 e talvolta il 40% del total travel spending. Cisalpina HDR (Hotel Dynamic Rate) è un tool alberghiero dinamico, che consente di gestire in simultanea diverse tipologie di tariffa, dalle best available web rate alle tariffe corporate. La sua caratteristica saliente è la possibilità di fare incontrare direttamente domanda e offerta. Il prodotto consente agli alberghi presenti nel sistema di vendere le proprie camere mettendo a disposizione degli utenti le migliori tariffe promozionali sempre aggiornate, di caricare i prezzi promozionali web e inserirne le disponibilità. Anche nel business i Big Data stanno assumendo un ruolo di primo piano. «A tale proposito», conclude Pellegrino, «il sistema Cisalpina Travel Data View offre un livello di analisi, di informazioni e valore completamente nuovo per i data store esistenti. Lo strumento, disponibile online, ricerca le informazioni e interagisce con esse seguendo il processo associativo, lo stesso adottato dalla mente umana. Gli user possono vedere in un istante le connessioni e le correlazioni tra i dati di diverse applicazioni, sistemi, organizzazioni e regioni, comprendendo in che modo sono associati e quali invece non sono correlati».

La chiave è capire e ascoltare il consumatore

«È impossibile immaginare la vita di tutti i giorni senza l’utilizzo di dispositivi mobili», dichiara Marek Janetzke, managing director flightright (portale online dedicato ai passeggeri del trasporto aereo che intendono richiedere un risarcimento a causa di voli in ritardo, cancellati o in overbooking) «soprattutto quando si viaggia, i telefoni cellulari, ad esempio, svolgono un ruolo sempre più importante, aiutando il passeggero ad orientarsi. App come Flight Aware, o come quelle sviluppate dalle stesse compagnie aeree, servono a monitorare il proprio volo e a gestire la prenotazione. In futuro, i device saranno progettati in modo da potere prevedere ogni passo dell’utente e fornire informazioni e indicazioni, alla stregua di un assistente personale. Google e Apple han-


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no già mosso un primo passo in questa direzione con Google Now e con Apple Watch, smart watch lanciato di recente». Questi prodotti non solo raccolgono i dati sulla posizione geografica del cliente, ma possono trarre indicazioni utili dalle sue e-mail, dalle navigazioni e dalle ricerche effettuate online e da altre fonti. In questo modo, le app possono informare gli user su eventuali ritardi dei voli o su qual è il modo migliore per raggiungere l’hotel dall’aeroporto. Riflettori puntati su servizi come il door to door, che rendono il business travel più funzionale. Il rebooking è ovviamente un fenomeno noto alle aziende, considerato che i meeting vengono spesso riprogrammati, in alcuni casi, a causa di ritardi o cancellazioni del volo. Lufthansa, ad esempio, sta lavorando a un app concepita per facilitare la procedura di modifica della prenotazione e, se la situazione dovesse peggiorare, la ricerca di un’opzione di volo alternativa in pochi semplici passi. «Il settore del business travel», prosegue il manager, «si serve anche dei Big Data per approfondire le abitudini e le modalità di viaggio delle persone, e per migliorare costantemente le offerte da proporre ad aziende e passeggeri. Grazie al web, i

consumatori godono di un maggior potere di valutazione della propria esperienza di un servizio. Come risultato, la concorrenza nel settore dei viaggi e nell’hospitality cresce, a ulteriore beneficio del cliente, perché è importante ricordare che, nonostante tutto il parlare di Big Data, la vera chiave del successo è rappresentata dall’individuo». Numerose sono poi le applicazioni che permettono di risparmiare tempo e denaro. Nella fase organizzativa del viaggio, si possono utilizzare ad esempio app come Airfarewatchdog, che monitora il prezzo

Tra gli strumenti tecnologici pensati per ottimizzare il lavoro del travel manager ci sono le App dedicate come quella di Cisalpina Tours (Dyogene) che consente il monitoraggio e il rebooking delle tariffe aeree più convenienti

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RISORSA UOMO

Business intelligence e Big Data faranno sempre più la differenza

Negli ultimi anni sono esponenzialmente cresciute le informazioni pubblicate da fonti private e pubbliche (dai centri ricerca alle aziende, dalle università alle Borse)”, rese accessibili da chiunque via web, così come sono cresciuti i dati registrati e archiviati in formato digitale. «Oggi la grande sfida dalle aziende» spiega Alessandra Pisanu (foto), senior director Program Management CWT Italy, «è saper trovare, analizzare e utilizzare queste informazioni. Le possibili applicazioni dell’uso dei Big Data sono molte sia a livello macro sia a livello particolare». In ambito aziendale è necessario disporre di dati sul travel attendibili e aggiornati, meglio se consultabili online, grazie a cui effettuare un’efficace analisi della spesa, utile per condurre al meglio le negoziazioni con i fornitori, ma anche per sviluppare modelli previsionali, anticipando trend e comportamenti dei viaggiatori. «Le aziende cercano sia di spendere meno sia di spendere meglio», continua Pisanu, «per farlo occorre però potere gestire la spesa invece di prenderne semplicemente atto a consuntivo, bisogna cioè conoscerne le dinamiche per la propria società, intervenire sui comportamenti d’acquisto dei viaggiatori e disporre di dati storici e previsionali. Le nuove frontiere del travel management richiedono, tra l’altro, una visione end-toend, che copra cioè tutte le fasi della trasferta, valutando il total cost of travel. A nostro avviso, la disponibilità di strumenti di business intelligence, capaci di evidenziare in modo dinamico non solo le voci di spesa più importanti e i diversi comportamenti di acquisto, ma anche l’impatto economico delle possibili ottimizzazioni, faranno sempre più la differenza. Questa, non a caso, è l’evoluzione che avrà il nostro “cruscotto di gestione” – CWT Program Management Center – già molto apprezzato, tanto da essere premiato per due anni consecutivi agli IMA Award come Miglior Sistema di Reportistica». Lo strumento, in un’unica schermata, offre tutte le informazioni necessarie: dalle analisi dei trend e delle variabili più significative dei viaggi svolti, agli alert sulla sicurezza, dal livello di conformità alla travel policy alle informazioni sulle emissioni di anidride carbonica generate dai viaggi d’affari. Un’enfasi particolare è attribuita al confronto tra performance e obiettivi, mediante l’utilizzo di indicatori chiave che possono essere selezionati da ciascun cliente sulla base delle sue reali necessità. Oltre ad una serie di report ed informazioni immediatamente disponibili ed utilizzabili, grazie alla reportistica on demand, il tool consente di personalizzare e memorizzare qualsiasi tipo di elaborazione e renderla disponibile ad intervalli regolari o riceverla al proprio indirizzo di posta elettronica, per evitare un sovraccarico di dati. «Per quanto riguarda le best practice attuabili», conclude la manager di CWT, «l’imperativo è creare database sempre aggiornati e fruibili in qualsiasi momento, definire KPI di immediata visibilità per valutare performance e livello di raggiungimento degli obiettivi stabiliti, e condividere i risultati con il top management e le singole business unit per favorire il coinvolgimento dei dipendenti e l’emulazione delle performance best in class».

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dei voli e invia degli alert tramite smartphone per segnalare all’utente le offerte più convenienti. Un primo numero ristretto di compagnie aeree – British Airways, Vueling ed EasyJet –, ha introdotto delle app per l’Apple Watch che permettono tra le altre cose di visualizzare il boarding pass sul proprio smartphone (questo servizio non è ancora disponibile in tutti gli aeroporti). «L’esempio migliore», chiosa Janetzke, «è rappresentato probabilmente da Google Now che, attingendo a varie fonti, è in grado di fornire all’utente tutte le informazioni necessarie – in base alle sue abitudini di viaggio –, sul volo e su come raggiungere l’aeroporto, a garanzia di un viaggio perfetto e senza stress. Mentre KLM ha lanciato un esperimento chiamato Meet&Seat: i passeggeri potevano scegliere il proprio vicino di posto su Facebook o LinkedIn in base al profilo social».

Sistemi di gestione end-to-end

E l’esperienza di viaggio non è certo da meno. Anzi, da tempo, considerare i device mobili come l’ultima frontiera della gestione travel è sicuramente un punto di vista superato. «Oggetti come gli smartphone hanno aperto molte possibilità di partecipazione e di pratiche on-the-go», commenta Davide Rosi (foto), CEO& General Manager di BCD Travel Italia, «che ad oggi sono vissute come spontanee e naturali, tanto quanto il respirare. Un business traveller sa di poter accedere da mobile a tutte le informazioni che sono in gioco per portare a casa una trasferta di successo: dalla ricerca e dalla prenotazione fino alla gestione di tutti gli annessi e connessi che intervengono una volta in viaggio. L’ottimizzazione della trasferta parte dalla fase di progettazione della stessa fino al momento di bilancio post rientro».


RISORSA UOMO

In futuro, i device saranno progettati in modo da potere prevedere ogni passo dell’utente e fornire informazioni e indicazioni, alla stregua di un assistente personale. Google e Apple hanno già mosso un primo passo in questa direzione con Google Now e con Apple Watch

È importante che il traveller partecipi ad ogni stadio del processo: il suo coinvolgimento è una delle leve più efficaci per garantirne il successo. In questo senso, sistemi di gestione end-to-end offrono interessanti possibilità di compenetrazione che portano a una sensibile riduzione di sprechi, in termini di tempi morti, costi e produttività. Come confermato dalla survey, la prenotazione di voli e hotel tiene conto delle condizioni del mercato. «L’andamento delle prenotazioni e i loro tratti peculiari si sono sicuramente evoluti nel corso degli anni», prosegue il CEO, «per affrontare nel modo migliore la crisi che abbiamo attraversato. Questo è stato sicuramente vero dal 2008 in poi: voli low cost, attenzione al risparmio e proposte di ottimizzazione del rapporto qualità-prezzo hanno inciso in modo significativo sul settore. Se, negli anni successivi alla flessione economica, questi erano fattori che influenzavano prepotentemente il (business) travel e che si facevano sentire, segnando con decisione trend e risultati, oggi la situazione si è evoluta per integrare in modo fluido questo aspetto. Si tratta oramai di un fattore fisiologico del mercato, del quale avrebbe senso stupirsi soltanto se si dimenticasse di colpo quanto vissuto nell’ultimo decennio».

Un social network dedicato

I processi di Business Intelligence stanno

sedimentando in modo solido nelle abitudini aziendali anche in relazione al comparto travel. Un approccio serio, completo e fondato su basi che tengano conto di tutto ciò che coinvolge l’azienda nelle diverse fasi è determinate: in questo modo lavorare con i Big Data porta valore aggiunto immediatamente riconvertibile in vantaggi concreti per il proprio business. «È un percorso che si costruisce nel tempo», conclude Rosi, «partendo da ciò che si ha in mano e cambiando prima di tutto il processo mentale attraverso il quale gestire e organizzare i flussi, per poi ampliarne portata e orizzonti. Le recensioni sui social sono una parte importante del mosaico di dati che influenza il nostro viaggiatore. Spesso, però, sono poco pertinenti alle esigenze del business traveller: per questo motivo, BCD Travel Italia sta sviluppando un sistema di Internal Trip Advisoring dedicato ai dipendenti di una stessa realtà di business». I vantaggi rispetto a grandi piattaforme come quelle dedicate al “largo consumo”? Uniformità alle policy aziendali, commenti in linea con gli obiettivi ricercati, esperienze facilmente omologabili a quelle dell’utente. Una marcia in più per rendere efficace la lettura del dato e offrire uno strumento che incanali nella direzione più funzionale la capacità tecnologica e il bisogno di relazione che coinvolgono, tra gli altri, anche questo settore. ■ 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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LA PAROLA AL FORMATORE

a cura di

di Otherwise srl pmz@otherwise.it

Paolo Mazzaglia

Tre cose ancora da dire sulle riunioni Le riunioni sono una perdita di tempo. Sono noiose. Lunghe discussioni sterili. Mi invitano ma non c’entro. Perché l’abbiamo fatta? Non si prendono decisioni. Non c’è follow up. Non c’è un’agenda. Nessuno fa niente dopo. Si dicono tante cosa ma poi non cambia niente. Rubano tempo al lavoro. Siamo nel 2015 e ancora si sentono dire le medesime cose quando si parla dell’argomento. Eppure negli ultimi dieci anni sono usciti articoli, libri, video su come fare buone riunioni da una parte e quanto sia penoso farle male dall’altra. Ad esempio il tema dell’importanza dell’agenda è stata ampiamente discusso e condiviso, così come quello di una buona conduzione e della necessità di avere un piano d’azione. E ancora le riunioni sono fonte di frustrazione e noia. Perché? Ora facciamo finta che il nostro manager, sappia già tutto quello che di base bisogna sapere: ovvero che è fondamentale inviare un agenda assieme all’invito alla riunione (invito inoltrato solo alle persone realmente interessate) con un chiaro orario di inizio e fine (una specie di chimera soprattutto in Italia) e che sappia anche l’importanza di arrivare preparati (altro insulto all’italico primato dell’improvvisazione). Immaginiamo anche che il nostro manager sappia condurre la riunione: dia il giusto tempo a tutti, mantenga una certa disciplina (niente email durante il meeting ad esempio) e si sforzi di compilare un piano d’azione alla fine. Meglio di niente. Eppure le possibilità che la riunione comunque non funzioni sono alte. Perché? Perché non è solo un problema di persone ma anche di situazione e di architettura della riunione. Facciamo quindi alcune considerazioni: 1. Le riunioni non sono tutte uguali:

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ci sono la riunione informativa, la riunione per trovare un accordo, la riunione per prendere decisioni, quella per risolvere i problemi, quella creativa e di recente si sono affacciate alla ribalta due nuovi tipi di riunione: quella per “fare chiarezza” o per “svelare la complessità” (di particolare importanza in un momento come questo caratterizzato da volatilità, incertezza, ambiguità, complessità e cambiamenti rapidi) e quella per “annusare il futuro”, insomma immaginare scenari, trend, sfide e difficoltà prima ancora che siano evidenti. 2. Come per ogni lavoro di bricolage esiste l’attrezzo giusto anche per le riunioni, data la varietà, esistono i giusti attrezzi da mettere in campo per ottenere l’obiettivo. Sedersi attorno ad un tavolo e semplicemente “parlare” del tema non è uno strumento, e spesso non porta a niente. Bisogna quindi cominciare a pensare in termini di riunione centrata sullo strumento (o più di uno ovviamente). 3. L’engagement delle persone è

spesso basso e si sa che il 20% dei partecipanti parla l’80% del tempo. Avere uno strumento aiuta a focalizzare lo sforzo di tutti e ad evitare pericolose derive. E per tenere il punto con tutti normalmente lo strumento deve essere visual e quindi capace di catalizzare lo sforzo e la discussione di tutti e di creare ingaggio e coinvolgimento attraverso le sue dinamiche. Deve insomma mettere in moto le persone, incuriosirle e farle alzare dalle sedie. In sintesi, soprattutto quando le sfide sono importanti, bisogna abbandonare il concetto vecchio di riunione spenta come la luce dei neon ed il colore della moquette in cui le persone giacciono abbandonate ed esauste sulle poltrone e cominciare a ragionare in termini di “evento” operativo in cui i risultati sono una conseguenza di un buon processo e soprattutto dell’ingaggio delle persone che dovranno essere messe in azione con i giusti strumenti e dovranno sentirsi sfidate, stimolate e perché no divertite dal momento. Non facile certo. Ma quali sono i rischi di non cambiare? ■



UNA METAFORA PER CRESCERE

a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com

Calcio di rigore Per spocchia e per la smania di apparire diversi e fuori dalla mischia ho sempre evitato di parlare di calcio. Il calcio è per definizione nazional-popolare, di massa, commerciale, pieno di soldi, scaduto, non più come una volta, corrotto eccetera, eccetera. Forse è tutto vero, ma oggi in aula mi si è palesata una metafora calcistica venuta chissà da dove, un po’ come una palla di rimbalzo che si

re caratteristica solo di sé e gli altri si aggregano rispettosamente. Il calciatore corre verso il suo palcoscenico personale e gli altri lo inseguono oppure lo lasciano fare. Una volta chi segnava correva a cercare l’abbraccio esagerato dei compagni ed il gruppo si fondeva in unico ammasso di carne ed entusiasmo». Mi rendo conto della retorica del messaggio, ma l’impatto sulla mia audience è stato evidente. Ampi sor-

presenta ad un difensore a 3 metri dalla porta avversaria. Ho calciato e l’ho messa in rete e ne ho visto l’efficacia. Tentavo di teorizzare un cambiamento avvenuto nella società contemporanea relativamente alla concezione del fare gruppo e così ho recitato: « oggi quando il calciatore fa gol, corre alla bandierina e mette in atto una pantomima personalizzata e studiata per esse-

risi, cenni di consenso, ricordi di grandi partite. Il calcio è universale e lo è forse come la musica e la matematica. Lo capiscono gli indigeni della Nuova Guinea e gli abitanti della civilizzata Alaska. Spesso, all’Estero se sei in difficoltà linguistica o sei preoccupato da qualche brutto ceffo, basta parlare di calcio e gli animi si addolciscono sia esso poliziotto non conforme alle regole

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o malvivente. Il calcio siamo noi, nessuno si senta escluso è la parafrasi del verso di una famosa canzone di Francesco De Gregori ci ricorda che in fondo tutti a modo nostro lo conosciamo anche se non siamo tifosi. Lo stesso Papa Francesco ha più volte raccontato la sua passione calcistica con aneddoti a cui ha concesso la dignità di espressione di arte minore come la cucina o le sub-culture metropolitane. Per alcuni il calcio è una malattia tutta maschile, ma non è proprio così. Ho visto mia suocera guardare le partite della Roma e perdere la testa. Il calcio è un virus che genera violenza, è una pietra filosofale che genera denaro, è uno strumento di consenso politico, è guerra e gioco contemporaneamente, è rivendicazione etnografica e fenomeno sociologico. Nel libro di Nick Hornby, Febbre a 90°, la protagonista dice: «E va bene, l’Arsenal ha perso e che sarà mai ! E’ un gioco!» e lui le risponde rabbioso: «Non dire così ! Non è solo un gioco!». Lo so cosa significhi inseguire la palla, anche perché da bambino riuscivo solo ad inseguirla senza mai raggiungerla. E’ una spinta atavica alla caccia della preda e farla propria con un tocco raffinato, fa sentire potenti. Nel calcio convivono due variabili importanti per la vita umana: potenza e bellezza. Ci sono i ruoli come nella società e nelle organizzazioni, ci sono le attitudini e i caratteri. Ci sono le stelle ed i talenti decaduti, ci sono quelli che giocano fino a 40 anni senza perdere la leadership e ci sono le meteore di talento che si spengono in 2 anni o poco più. Basta con questa spocchia.Chiuderò ricordando una famosa ironica telecronaca del grande Nando Martellini che commentava Italia-Inghilterra: «Scusate l’emozione [...] ma sono centosettant’anni che non vedevo una partenza così folgorante degli azzurri». E allora come in ogni mondiale: viva L’Italia in attesa di ripartire. ■


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FINANCE CONFIDENTIAL

a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Come migliorare laqualità in azienda creando ricavi «Ogni soldo risparmiato è un soldo guadagnato», soleva ripetermi un imprenditore di livello nazionale che aveva tutta la mia stima e che non sottintendeva una scarsa propensione al rischio aziendale bensì a mantenere un’attenzione costante ad evitare gli sprechi. Negli ultimi due decenni, si sono prodotti due fenomeni che hanno determinato un calo preoccupante della qualità: il primo è rappresentato dall’esagerato potere del marketing, ossia della vetrina commerciale per vendere un servizio o un prodotto con promesse spesso non mantenute, il secondo è rappresentato da un’eccessiva corsa nel promuovere nuovi prodotti e servizi senza le necessarie verifiche di sostenibilità nel tempo. Mesi fa, durante un’intervista ad un noto personaggio di alta direzione era emersa una teoria che condivido: le direzioni aziendali hanno seguito storicamente la moda del momento, come le ere geologiche puntano su professionalità differenti, determinano quindi effetti diversi sui prodotti e sui servizi. Negli Anni Ottanta e sino alla metà degli Anni Novanta la moda puntava ad affidare le aziende a professionisti dell’organizzazione e delle procedure informatiche: eravamo nell’era dell’avvento dei personal computer e delle macchine informatiche di medie dimensioni dopo anni in cui ci si affidava solo a calcolatori giganteschi come i Mainframe. I professionisti dell’organizzazione di scuola americana erano attenti a disegnare con accuratezza i processi produttivi e quindi realizzarli con l’informatica e con la formazione del personale realizzando una buona qualità del servizio, ma inevitabilmente con processi lunghi. Questa vera rivoluzione informatica ha fatto emergere un altro manager: l’ingegnere. Se da un lato l’ingegnere poteva essere la naturale espressione del mondo delle aziende che avevano subito una rivoluzione informatica, dall’altro lato fu fatto l’errore questi fosse la panacea per ogni problema, senza considerare che la maggior parte degli ingegneri non provenivano

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dalla branca di ingegneria gestionale, bensì meccanica o telecomunicazione e quindi di conti e di bilanci ne sapevano ben poco. Gli ingegneri quindi hanno costruito o modificato aziende con un approccio geniale ma con il rischio che una visione verticale non teneva conto delle molte variabili di un’azienda (inclusa quella umana) ed il loro equilibrio finanziario.

Parola d’ordine: “vendere, vendere, vendere”

Dopo la fase degli ingegneri, anche per effetto dell’esplosione dei canali di vendita internet, si è passati all’egemonia del marketing, del commerciale: i capi azienda sono diventati i direttori commerciali e la parola d’ordine era vendere, vendere, vendere, perché è dalla vendita che arrivano i profitti ed eventuali risparmi dovevano essere effettuati da altre aree aziendali. I manager commerciali sono i soggetti più pericolosi per l’organizzazione aziendali, sono quelli che ti fanno rimanere ore al telefono con dei dischi pre registrati per cercare di dipanare disservizi; quelli per i quali pensavi di aver acquistato un telefono a rate ed invece hai sottoscritto un contratto telefonico estremamente oneroso. Con l’avvento della crisi finanziaria tutte le aziende private hanno dovuto ridurre i propri costi, alcune hanno operato saggiamente mentre altre hanno seguito criteri meno meritocratici privilegiando criteri di appartenenza familiare: del resto in tempo di crisi come si fa a lasciare a casa il figlio, il cugino o il cognato, meglio lasciare a casa i bravo professionista da anni in azienda: approccio italiano. Le aziende sagge hanno capito che in tempi di crisi è difficile vendere più pezzi, siano essi servizi o prodotti, molto meglio concentrarsi nel ridurre gli sprechi, non limitandosi ai banali tagli della cancelleria o delle note spese, ma tornando a vedere le aziende come organismi complessi che hanno bisogno di analisi complesse sulle procedure che le fanno funzionare,


FINANCE CONFIDENTIAL

in sintesi meglio funzionano e meno costano. Negli Stati Uniti, dove è nata l’informatica a supporto delle aziende ma ancor prima è nata la funzione di organizzazione aziendale si sono studiate molteplici metodologie tendenti a migliorare la qualità, delle quali se ne menzionano sinteticamente alcune. Partiamo con l’applicazione del line-thinking, ossia riorganizzare l’azienda per linee di produzione di prodotti e servizi, cercando di accorciare le linee dalla progettazione alla vendita con l’obiettivo di eliminare i passaggi inutili per arrivare più velocemente e con maggiore efficienza al cliente finale: ogni mail inutile, ogni perdita di tempo viene così eliminata con un significativo risparmio di costi. Inoltre la metodologia prevede che sia il cliente stesso, con le proprie richieste a tirare la linea ossia a determinare l’importanza del processo stesso orientando l’azienda a migliorare ciò che porta guadagno e tralasciando ciò che risulta anti economico. Una seconda metodologia riguarda l’applicazione delle sei belts ossia la classificazione interna all’azienda del personale per belts (cinture) di colori differenti come nelle arti marziali, con un approccio

di importanza decrescente nei processi aziendali e quindi creando dei progetti per migliorare tutta l’attività utilizzando i suggerimenti delle persone chiave e coinvolgendo tutta la struttura. Questa soluzione è applicabile unicamente in presenza di personale molto motivato e consapevole che la trasformazione interna non è una minaccia per il proprio potere bensì un’opportunità per scongiurare ben più importanti crisi aziendali ed in definitiva il proprio posto di lavoro. Qualora il personale non fosse maturo per tale attività ecco intervenire un’altra metodologia la six sigma, ossia un approccio statistico di analisi delle varianze rispetto agli standard (errori su prodotti e servizi), con l’obiettivo di limitare gli errori sino a 3,4 pezzi ogni milione prodotto. Si parte identificando statisticamente gli errori e quindi intervenendo sulle procedure con azioni mirate ad una loro progressiva diminuzione fino ad arrivare all’obiettivo fissato. La combinazione di questa metodologia con quella precedente delle 6 belts, è una delle più efficaci, ed importanti aziende statunitensi hanno visto ridurre notevolmente i costi per la gestione del post vendita e degli scarti, con aumento dei margini di ricavo per prodotto e servizio e quindi di utile aziendale. Anche la città di Rio de Janeiro ha applicato questa metodologia sotto la guida di una primaria società di consulenza ed ha migliorato notevolmente la propria organizzazione ed il contatto con gli utenti uniformando gli accessi per le richieste ed eliminando le duplicazioni nella gestione dei dati comuni tra i vari dipartimenti. In conclusione, riorganizzare ragionando in termini di qualità, non aumenta il lavoro senza ricavo, aumenta bensì il margine di ricavo per effetto della diminuzione de i costi complessivi. Riorganizzare nei termini sopra riassunti limita lo stress di una costante presenza di eccezioni ed errori da gestire che producono demotivazioni nel personale, e consente un rapporto più sereno e trasparente con i clienti che hanno desiderio di accedere a prodotti e servizi di qualità evitando di trascorre ore o giornate intere a litigare con procedure automatiche di numeri verdi o con operatori di call center su cui inevitabilmente scaricano il proprio malumore. ■ 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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a cura dell’avvocato

IL PARERE DEL LEGALE

Roberta Borghini

Pargoli ad Alta Quota

Sino a qualche anno fa, viaggiare in aereo coi propri figli era un vero e proprio tabù. L’ambiente chiuso e la poca libertà di movimento sembravano incompatibili con la giovane età. Oggigiorno, invece, partire coi propri bambini rappresenta una consuetudine consolidata e gradevole, a patto di seguire alcune regole e alcuni accorgimenti pratici. Insomma, via libera ai minori a bordo, ma solo dall’ottavo giorno di vita in su; fino a sette giorni è necessario presentare un certificato medico che attesti l’idoneità a viaggiare. Le compagnie aeree suddividono i bambini in due fasce d’età: infant, che va da 0 a 2 anni non compiuti e child, che va dai 2 anni ai 12 anni non compiuti. L’infant non ha diritto ad un posto a sedere che però gli viene assegnato se disponibile, a differenza del child che è considerato un adulto. Per attraversare la frontiera, ogni bambino deve essere munito di un valido documento di viaggio: un regolamento UE ha introdotto il cosiddetto lasciapassare per i minori di quindici anni, vidimato dalle Questure. Nel caso si decida di far viaggiare i bimbi da soli, sono disponibili servizi di accompagnamento. Una volta condotti a bordo dell’aereo, i minori sono affidati a personale di ca-

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bina che se ne prenderà cura in modo speciale: si riconoscono per via di una speciale tracolla contrassegnata dalla sigla UM (Unaccompained Minor) dove possono tenere al sicuro il biglietto e gli altri documenti di viaggio. I minori che viaggiano soli sono assimilati alle persone con mobilità ridotta dal Regolamento (CE) n. 261/2004, che all’art. 11 recita testualmente: “1. I vettori aerei operativi danno la precedenza alle persone con mobilità ridotta [...], nonché ai bambini non accompagnati. 2. In caso di negato imbarco, cancellazione del volo e ritardi di qualsiasi du-

rata le persone con mobilità ridotta e i loro eventuali accompagnatori nonché i bambini non accompagnati hanno diritto a ricevere al più presto l’assistenza [...]”. Le compagnie aeree hanno fiutato il business dei “bambini in volo” e fanno a gara per allettare con servizi ed agevolazioni: culle a bordo, menu ad hoc, “activity pack” e ricchi programmi di intrattenimento durante la trasvolata. Allo stesso modo, gli aeroporti cercano di rispondere alle esigenze dei più piccini mettendo a disposizione aree dotate di poltrona ergonomica con poggiapiedi per allattare più comodamente ed in riservatezza (Baby Pit Stop), nonché comodi salottini con divanetti, tappeto e lavagna per far giocare in sicurezza i piccoli viaggiatori in attesa dell’imbarco (Baby Lounge). Ciononostante, le condizioni generali di contratto di molte compagnie nascondono clausole vessatorie e contraddizioni. La classificazione dei bambini secondo l’età talora è confusa (in alcuni casi vengono definiti child i bambini dai 2 ai 12 anni, in altri dai 2 agli 11 anni compiuti). Anche il “supplemento neonati” suscita perplessità, se si pensa che i bimbi sotto i 24 mesi viaggiano in grembo ad un adulto e che il supplemento a volte supera il prezzo del biglietto. ■

In linea generale, quasi tutte le compagnie aeree strizzano l’occhio ai bambini, ma alcune sono davvero più child-friendly di altre. Nel ricco panorama di offerte si passa dal programma di Sky Nanny (o, per meglio dire, tate in volo!) al programma Feed Kids First che prevede la somministrazione del pasto (con frutta fresca e verdure) prima ai bambini e poi agli adulti. Non mancano le torte di compleanno con candeline (elettroniche) e foto ricordo per i bambini che compiono gli anni a bordo e le goodies bag (con pastelli, libri da colorare, carte da gioco, kit per gli origami e persino calze su misura per tenere caldi i piedini). Alcune compagnie riservano grande attenzione all’assegnazione dei posti a sedere alle famiglie con bambini – soprattutto sui voli a lungo raggio –, altre mettono a disposizione passeggini in tutti gli scali, altre ancora hanno pensato a voli in orari perfetti affinché i bimbi possano mantenere le normali ore di sonno (Red-eye Flights). Per i più scatenati c’è persino un’area dedicata all’aeroporto di Doha con palestra a tema Jungla dove i piccoli possono sfogare un po’ di energie prima di imbarcarsi.

Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it



SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi

The Maldives & Dubai Experience di Club Med È uscita la nuova brochure a tiratura limitata di Club Med rivolta a vip e influencer italiani, oltre che ad una selezione di agenzie partner specializzate nel segmento luxury e honeymoon. La brochure con l’offerta completa Maldives & Dubai Experience è stata presentata durante un fam trip, al quale hanno partecipato agenti di viaggio partner, un fotografo travel & lifestyle e la event & wedding planner, Alessandra Grillo. L’evento è stato sponsorizzato da FPM - Fabbrica Pelletterie Milano, brand specializzato nel business della valigeria di design, che ha omaggiato tutti i partecipanti di un cabin trolley Kame personalizzato, fil rouge di questo test user trip chiamato per l’occasione “Kame as you are”.

140 candeline per l’Hotel Quirinale L’hotel Quirinale festeggia i suoi primi 140 di Storia con la S maiuscola e lo fa alla grande creando un nuovo logo ancora più raffinato e un pacchetto speciale valido fino al 31 dicembre. Ma cominciamo dall’inizio: la storia dell’hotel Quirinale comincia nel 1870 da un’intuizione dell’imprenditore Domenico Costanzi che volle dotare la Capitale, che ne era priva, di un prestigioso albergo ed un teatro d’opera! Nascono così l’Hotel Quirinale e il Teatro dell’Opera di Roma. Il nome Hotel Quirinale venne scelto perché l’albergo accoglieva gli ospiti delle visite di Stato alla Reggia del Quirinale. L’8 gennaio 1875 fu inaugurato l’albergo. Il sontuoso hotel era l’esempio di una nuova

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forma di hôtellerie: ammirato per gli arredi, i tappeti, i lumi e i cristalli, offriva all’aristocrazia e al ceto

alto grandi ambienti per ricevimenti, feste e balli. Nel 1926 su incarico di Mussolini il Teatro dell’Opera venne ristrutturato dall’architetto Piacentini, che progettò una nuova facciata in stile “littorio”. In questo grande albergo affacciato su Via Nazionale, che dobbiamo immaginare alberata e percorsa da carrozze con a bordo eleganti signore dai grandi cappelli piumati, soggiornarono Verdi per la prima romana del Falstaff (c’è una targa sulla facciata che ricorda l’episodio del vecchio Maestro che si affaccia dalla sua stanza per salutare la folla entusiasta); Toscanini per il suo debutto con la Carmen; Mascagni per la prima dell’Iris. E anche Caruso che con i suoi acuti faceva vibrare pericolosamente i vetri dell’albergo, la coppia Eleonora DuseD’Annunzio per la prima della Francesca da Rimini e Puccini per la prima della Tosca. Episodio clamoroso quello della Callas che il 2 gennaio 1958 abbandonò lo spettacolo della Norma alla presenza del Capo dello Stato Giovanni Gronchi, rifugiandosi nella sua suite all’Hotel Quirinale. Grande scandalo: la Callas non cantò mai più a Roma. Gli appassionati della celebre cantante possono dormire oggi nella suite a lei dedicata, segnalata con una targa. La predilezione degli artisti per l’albergo è continuata nel tempo con Di Stefano, la Fracci, Nureyev, Fontayn, Pavarotti, mentre oggi vi si possono incontrare il Maestro Riccardo Muti, Andrea Boccelli, José Carreras, Roberto Bolle. La tradizione del passaggio privato direttamente in platea continua ancor oggi non solo per le celebrità ma anche per gli ospiti dell’hotel che si recano agli spettacoli. Non solo artisti legati al mondo della musica, però: nel 1934 Francis Scott Fitzgerald pubblicò “Tender is the night” che parla dell’Hotel Quirinale, dove soggiornano i suoi protagonisti Dick Diver e Rosemarie Hoyt, in particolare del suo bar.


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Durante la Seconda Guerra Mondiale diventò il quartier generale delle truppe australiane e neozelandesi. Subito dopo l’albergo tornò ai suoi fasti, ricercato dagli artisti lirici e dalla clientela internazionale. Anche il ristorante è sempre stato molto frequentato ed apprezzato, tanto da fornire i pasti dal 1922 al 1932 a Papa Pio XI. Si conservano i menù arricchiti di raffinati decori di pranzi sontuosi offerti da ospiti illustri, come il Duca di Cambridge, il Granduca di Sachsen-Weimar, la Granduchessa Caterina di Russia, i Principi Colonna e Torlonia. Il Ristorante Rossini, intitolato giustamente ad un compositore di opere liriche, si prolunga in una piacevolissima veranda riscaldata e d’estate si estende nel rigoglioso giardino fiorito, decorato da una romantica fontana, nel cui centro s’erge imponente un cedro del Libano. I saloni conservano la loro sontuosità, con velluti rossi e bei mobili olandesi intarsiati. La sera un pianoforte allieta i turisti che si ristorano al bar e nella grande lounge dopo aver camminato tutto il giorno per ammirare le bellezze di Roma. Il ponentino dei tramonti romani accarezza le piante del giardino e si illuminano le lampade del ristorante per la cena. L’Hotel Quirinale è anche una way of life dal fascino senza tempo. PACCHETTO 140° ANNIVERSARIO HOTEL QUIRINALE: valido fino al 31 dicembre, offre un soggiorno di due notti in camera doppia executive, bottiglia di vino rosso in camera il giorno dell’arrivo, cena per due al Ristorante Rossini dell’albergo, cocktail Quirinale Special. Prezzo del pacchetto 470 euro e 6 euro (a persona) di tassa di soggiorno. Info: tel. 064707 - www.hotelquirinale.it.

Achille Di Carlo nuovo gm di Villa La Massa Achille Di Carlo (nella foto) è stato recentemente incaricato da Danilo Zucchetti, Direttore Generale di Villa d’Este SpA di dirigere il resort fiorentino Villa la Massa. Dopo una

laurea in Economia e Gestione del Turismo all’Università di Messina e un master in Hospitality Management alla LUISS di Roma, Di Carlo entra nello staff di hotel iconici come il Des Bergues di Ginevra, il Claridge’s di Londra e l’Hotel de Paris di Montecarlo. Nel 2004 è nominato Resident Manager dell’Hotel Eden di Roma e sei anni dopo è General Manager di Borgo San Felice. Qui coniuga con sapienza l’alta qualità di un hotel di lusso con il rispetto per la tradizione toscana. Oggi, a Villa La Massa, il manager si impegnerà a coniugare l’innovazione nei servizi con la tradizione di una “grande Casa” dell’ospitalità la cui mission è far scoprire (o riscoprire) l’art de vivre della nobiltà fiorentina ai suoi ospiti. Info: www.villalamassa.it.

Gli hotel che hanno ispirato la grande letteratura inglese In occasione del 125esimo anniversario dalla nascita di Agatha Christie, il Brown’s Hotel, del luxury brand Rocco Forte Hotels, invita a scoprire Londra e la campagna inglese partendo dai racconti di alcuni tra i maggiori autori della letteratura nazionale, in partnership con due indirizzi d’eccezione: gli hotel del brand nel Devon e in Cornovaglia.

Il pacchetto Town&Country Literary Escape propone itinerari alla scoperta dei luoghi che fanno da cornice ai best seller di autori come Sir Arthur Conan Doyle, Daphne du Maurier e Rosamunde Pilcher. Valido fino a dicembre 2015, il pacchetto di 6 notti ( a partire da 2.754) include: soggiorno di 2 notti al Brown’s con colazione, una copia de “Il libro della giungla” e “Miss Marple al Bertram’s Hotel” in camera, soggiorno di 2 notti all’Hotel Endsleigh nel Devon con prima colazione, una copia de “Il mastino dei Baskerville” di Sir Arthur Conan Doyle e “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie all’arrivo, soggiorno di 2 notti all’Hotel Tresanton in Cornovaglia con prima colazione, una copia di “Rebecca, la prima moglie” di Daphne du Maurier e “I cercatori di conchiglie” di Rosamunde Pilcher all’arrivo. Il transfer fra le proprietà può essere organizzato su richiesta. Info: www.roccofortehotels.com/browns-hotel.

La Fiermontina: nuovo indirizzo di charme in Puglia Il Salento ancora una volta si riconferma terra ricca di fascino e di storia. Un nuovo indirizzo di eleganza e di stile fa il suo ingresso sulla scena salentina: La Fiermontina, boutique hotel (16 tra camere e suite) aperto a Lecce lo scorso giugno e nato da un lavoro di recupero architettonico di un palazzo del Seicento, rivisitato e ampliato nel 1800. Un progetto di grande respiro, voluto da un imprenditore francese di origine italiana, innamorato di Lecce, e con la Puglia nel suo dna. «Sono sempre stato affascinato dai racconti di mia madre sulla terra di origine di mia nonna» racconta il proprietario del resort Giacomo Fiermonte, «aprire questo boutique hotel è una sorta di ritorno alla origini, un omaggio alla Puglia, alla sua autenticità, alla passione e alla volontà di questo territorio». La Fiermontina è un boutique hotel dal design minimalista ed elegante, 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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con arredi firmati Le Corbusier, Charlotte Perriand e Tobia Scarpa. La Fiermontina si distingue per il sapiente uso della tradizionale pietra leccese e di Trani, tipiche dei piani nobili dei palazzi pugliesi. Gli alberi di ulivo circondano la piscina nel giardino, una rarità nella parte antica di Lecce. I sapori tradizionali salentini con rivisitazioni contemporanee sono, invece, la cifra del ristorante, curato da un giovane Chef leccese, Simone Solido. Info: www.lafiermontina.com - info@lafiermontina.com.

Cena sotto le stelle di Roma al Visconti Palace Hotel Fino a ottobre, sulla terrazza panoramica “Roof 7” del Visconti Palace Hotel di Roma va in scena “I love BBQ”, l’iniziativa trendy che consente di cenare scegliendo da un menu leggero e appetitoso alla griglia (tutte le sere dalle 19,00 alle 23,00). Due volte a settimana è proposta anche la musica dal vivo del maestro Rosario Fugà: la domenica bossanova, il giovedì jazz&blues, mentre il lunedì Fugà suona nel patio dell’albergo. Si può scegliere à la carte oppure la formula “I love BBQ” Menu” (35 euro a persona bottiglia di acqua minerale, 39 euro con calice di vino e acqua) che comprende un piatto a scelta tra: spiedini di carne aromatizzati alle erbette del mediterraneo, o coscette croccanti di pollo del cortile, hamburger di manzo toscano su cialda di parmigiano reggiano, calamaro in crosta di pistacchio al profumo di limone, il classico filetto di salmone norvegese, trancio di pesce spada pescato all’amo, le carni sono accompagnate da una millefoglie di verdure, mentre il pescato è servito con patate alla griglia. Ampia anche la possibilità di scelta à la carte, tra antipasti, primi secondi di carne (il manzo proviene da selezionati allevamenti nzionali) di pesce (consegnato tutti i giorni in base al pescato) e dessert. Da provare la cheesecake ai frutti di bosco e la torta sette veli, una

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Earth Day al Lefay Resorts Un modello di lusso contemporaneo, ma etico, che promuova un concetto di vacanza innovativo, in cui il benessere della persona non prescinda dal rispetto dell’ambiente. È questa la mission del Lefay Resort & Spa Lago di Garda di Gargnano (Brescia). Lo scorso aprile, in occasione dell’Earth Day, il resort ha presentato il primo Bilancio della Sostenibilità redatto secondo le linee guida riconosciute a livello internazionale dal “Global Reporting Initiative” e certificato da TÜV Italia. L’albergo trae energia da un impianto fotovoltaico che produce circa 12.200 Kwh l’anno di alimentazione e insieme alle microturbine garantisce circa il 60% di quella richiesta, mentre il restante 40% proviene dalla rete pubblica. La sostenibilità è al centro anche della filosofia culinaria del Resort, la “Lefay Vital Gourmet” che prevede, in menu, materie prime bio a chilometro zero nel rispetto dell’ambiente e delle specie animali a rischio. infomarketing@lefayresorts.com. Nella foto, da sin. Massimiliano Leali, Alcide Leali jr, Ettore Favia, (Presidente TUV Italia), Liliana Leali, Tessa Gelisio, Alcide Leali.

golosissima torta al cioccolato a più strati. Info: tel. 063684 www.viscontipalace.com.

Il Grand Hotel Ritz di Roma parla cinese Il Grand Hotel Ritz Roma è stato ammesso nel network CIAO CINA per la sua conoscenza della cultura cinese grazie alla partecipazione al corso di Confcommercio Roma con il contributo della Camera di Commercio di Roma. L’hotel capitolino ha già introdotto nei servizi dell’Hotel, l’accettazione dei pagamenti con China Union Pay, i bollitori nelle camere, l’integrazione di zuppe e cibo cinese nella prima colazione a buffet con particolare attenzione agli orari di apertura del Ristorante “Le Roof”. L’attenzione e la certificazione ricevuta da Con-

fcommercio permetterà al Grand Hotel Ritz Roma di accrescere il proprio punteggio di classifica di popolarità e qualità. «Ottenere l’attestato di appartenenza al network Ciao Cina», spiega il gm dell’hotel Filippo Tomaselli (foto), è fonte di impegno e di attenzione ad un mercato che è in crescita esponenziale in Italia e in Europa».

Il nuovo branding di Choice Hotels International Per il restyling del proprio sito, la catena alberghiera Choice Hotels International ha optato per una campagna pubblicitaria a 360 gradi su radio, digitale, mobile e tv (ad accompagnare il simpatico spot è la canzone dei Clash “Should I Stay or Should I Go?”) progettata per accrescere la notorietà del mar-


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chio Choice e le interazioni tra le persone. Il nuovo sito facilita le prenotazioni da qualsiasi dispositivo, agevolando in modo particolare le relazioni interpersonali: secondo un recente sondaggio, l’85% delle persone afferma che l’incontro faccia a faccia sia più produttivo della comunicazione elettronica. Persino per i “Millennials” (età compresa tra 18-34 anni) la parte preferita del viaggio sono le persone con cui stanno o quelle che andranno a incontrare. Con 75 anni di storia alle spalle Choice Hotels vanta oggi un ampio ventaglio di marchi che riflettono la direzione di crescita della società, volta a favorire soprattutto opportunità per i viaggiatori d’affari, sia nel segmento upscale che tra i consumatori di ultima generazione.

Lo chef Andrea Fusco all’Hotel Bernini Bristol di Roma È un numero fortunato, il 17, per lo chef Andrea Fusco: dopo 17 anni di avventura indipendente, accompagnato dalla moglie Mariana, lo scorso 17 aprile, Fusco ha intrapreso un nuovo capitolo della sua vita, trasferendo cuore, cucina e stella, nei 17 tavoli di uno dei più affascinanti hotel della capitale, l’Hotel Bernini Bristol di Roma (del Gruppo Sina Hotels) di proprietà di Ber-

nabò e Matilde Bocca. «Ciò che dà sale alla vita», dice Andrea «è avere sempre nuove sfide. Quando ho incontrato Bernabò e Matilde Bocca e la loro grande forza sia umana che imprenditoriale, il progetto di trasferire il Giuda Ballerino! al centro di Roma, sotto la luce accecante dei riflettori della movida romana, mi è sembrata la cosa più naturale del mondo e non ho potuto resistere». «Abbiamo sempre offerto grande qualità di prodotto ma per completare l’opera avevamo bisogno di aggiungere un nuovo membro alla squadra», spiega Matilde Bocca. «Dopo una lunga ricerca c’è stato l’incontro con Andrea Fusco. Da subito siamo entrati in sintonia, condividendo i valori da mettere nel piatto: qualità del prodotto, immagine fresca e accogliente, meraviglia da gustare in ogni sguardo sulla città». Fresche ispirazioni per Andrea che, nel menu, mantiene i suoi piatti bandiera come ostriche in tem-

pura con cotechino croccante e prugna caramellata alla malvasia, i ravioli di Burrata, scampi, limone candito e colatura di alici di Cetara e ne propone di inediti come i fagottini verdi di coda e di cipolla di Tropea caramellata, foie gras e fichi secchi, l’ombrina su fondo di vitello con lamponi ghiacciati e tonnetto essiccato, falsa tartar di rapa rossa marinata al campari, con gelo di parmigiano e foglia d’ostrica e, tra i dessert, tortino al caffè con crema inglese al limone e panna al caffè. La sintonia tra chef e proprietà ha dato luogo a una profonda trasformazione del ristorante esistente che, dopo alcuni mesi di lavorazioni, è diventato il Giuda Ballerino tra le nuvole (i soffitti sono di vetro e sembra di toccare il cielo). Gli eroi dei fumetti (grande passione di Andrea) sono presenti su tavoli, sedie, arredi e quadri, dominano il nero e il bianco, il nero delle sedute, le pareti affrescate, gli specchi, i quadri e le sculture grafiche sui tavoli si contrappongono al bianco dei pilastri e dei tavoli. Il ristorante è aperto da lunedì a sabato, a pranzo si può approfittare dell’offerta lunch a 29 euro. Info: tel. 06488931 - giudaballerino@sinahotels.com - www.berninibristol.com.

Leading Expo Package Experience a Terme di Saturnia In occasione dell’Esposizione Universale di Milano, Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, antica dimora in travertino nel verde della Maremma Toscana, propone fino al 31 ottobre il “Leading Expo Package Experience Tuscan Maremma”, un pacchetto esperienziale per far co5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Mice e relax al Green Park Hotel Pamphili di Roma Immerso nella quiete di un ampio parco privato e vicino a tutti i servizi, il Green Park Hotel Pamphili rappresenta la location ideale per organizzare un meeting o un soggiorno di piacere nella città eterna. L’offerta congressuale è composta da 3 sale meeting: Sala Romana, adatta a sessioni lavorative di piccoli gruppi di lavoro fino a 16 persone; Sala Pegaso con disposizione fissa in stile teatro in grado di accogliere fino a 72 persone; Aula Magna per un massimo di 250 persone a platea. Tutte le sale sono ben equipaggiate e godono di bellissima luce naturale. La grande novità è sicuramente rappresentata dal restyling del ristorante “Oasis”: un ambiente fresco, dallo stile lineare ed elegante, dov’è possibile rilassarsi per una gustosa pausa pranzo all’insegna della cucina tipica romana e italiana. Con facile accesso dall’aeroporto e situato a meno di 5 km dal Vaticano e dal centro città, l’hotel offre 153 camere, tutte climatizzate ed arredate con gusto classico ed elegante, bar con terrazza, una comoda palestra e una cappella privata. A disposizione degli ospiti inoltre un ampio parcheggio interno gratuito. Info: tel. 06 661028 - info@gphotelpamphili.com www. hotelpamphili.com.

di Varignana Resort & SPA, splendida dimora immersa in un parco di ventotto ettari, sulle colline di Bologna, inaugura una strategia di crescita sui mercati mediorientali. È in quest’ottica che il resort ha offerto, lo scorso mercoledì 3 giugno, due soggiorni in occasione dell’Italian National Day. «Siamo felici di aver aderito a questa iniziativa», ha spiegato Vittorio Morelli General Manager di Palazzo di Varignana, «che ci ha permesso di mettere le basi per accogliere clientela proveniente dal Medio Oriente, mercato, per noi di grande interesse». Tra le novità più importanti per Palazzo di Varignana c’è la recente acquisizione di Villa Amagioia, location perfetta per una clientela mediorientale, attenta ai dettagli e al lusso. Palazzo di Varignana con le sue diverse facility, adiacenti Villa Amagioia, propone un servizio esclusivo, su misura, dove la privacy di una residenza di lusso si sposa con la possibilità di accedere ai ristoranti, alla VarSana Spa, al centro congressi del resort. Info: www.palazzodivarignana.it.

Apre il design hotel ME Milan Il Duca Inaugurato lo scorso 1 maggio, il ME Milan Il Duca è il primo hotel ME By Meliá ad aprire in Italia. Si-

noscere agli ospiti lo straordinario territorio circostante, che include, oltre al soggiorno di 3 notti con prima colazione, una cena al ristorante Aqualuce, l’ingresso alla Spa con l’utilizzo della fonte termale, della sauna, bagno turco e palestra, oltre al trattamento Nutrimelis (50 minuti a persona), un’escursione alla scoperta degli angoli incontaminati della Maremma e la visita alla fattoria biodinamica La Maliosa dove si coltivano prodotti locali di alta qualità. Il pacchetto comprende inoltre l’utilizzo del campo da tennis e del campo pratica di golf. A disposizione degli ospiti 128 magnifiche camere armoniosamente

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inserite nell’ambiente, oltre a una pluripremiata Spa e ai ristoranti Aqualuce con cucina mediterranea e All’Acquacotta, 1 stella Michelin, che propone un’ottima cucina della tradizione toscana e maremmana rivisitata. Ai golfisti il resort riserva un esclusivo campo da golf, 18 buche, 6.316 metri, di recente insignito della Certificazione Geo. Info: www.termedisaturnia.it www.LHW.com.

Palazzo di Varignana guarda al medioriente e acquisisce Villa Amagioia Con l’inaugurazione del nuovo volo Emirates Bologna-Dubai, Palazzo


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NOTIZIE DAL MONDO EMIRATES.

tuato nell’edificio che ospitava un tempo l’Hotel Duca di Milano, una delle architetture più conosciute di Aldo Rossi, oggi si presenta come un albergo design di 132 camere e suite realizzato da un team internazionale di professionisti, tra cui lo studio milanese Arassociati, dall’architetto spagnolo Alvaro Sans di Palma di Maiorca e lo Studio Nicola Gallizia. Attraverso i piani dell’hotel si sviluppa una sorta di design promenade che conduce l’ospite alla scoperta delle opere dei più famosi designer e architetti di Milano: da Giò Ponti a Luca Meda, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Aldo Rossi, Caccia Dominioni, Achille Castiglioni, Franco Albini, Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Joe Colombo, Marco Zanuso e Guglielmo Ulrich. A disposizione degli ospiti anche due spazi che si propongono come nuovi punti di riferimento del divertimento milanese: Radio via Marco Polo, un bar che offre una vista impagabile sullo skyline cittadino e la steakhouse STK Milan in stile americano. Non mancano neppure le facilities per le aziende che potranno organizzare i loro eventi scegliendo tra quattro meeting room dotate delle migliori tecnologie, mentre per colazioni, pranzi e cene all’aperto c’è il Giardino del Duca, dove, nel menu à la carte, ci sarà anche una selezione di piatti della steakhouse. Infine al Me Milan il Duca gli ospiti avranno a disposizione l’Aura manager, un’evoluzione del tradizionale concierge, che si occuperà di tutte le richieste: dal cuscino al menu personalizzato che include anche varianti light, vegetariane, gluten free e perfino pet friendly. Info: www.me-by-melia.com.

Dal 3 novembre la Compagnia di Dubai aggiunge un nuovo volo da Bologna, il quarto gateway della compagnia di Dubai nel nostro Paese. Grazie a questo nuovo collegamento sarà possibile raggiungere, tramite Dubai, oltre 140 destinazioni in tutto il mondo. Con Bologna salgono a 56 i voli settimanali tra Dubai e l’Italia. Sulla tratta verrà impiegato un Boeing 777-300ER con configurazione a tre classi, ed Emirates offrirà l’unico servizio a lungo raggio con un aereo wide-body da e per Bologna.

Il nuovo volo aggiungerà 5.040 posti a settimana per la città, consentendo ai clienti di Bologna e delle regioni limitrofe collegamenti convenienti con le zone servite da Emirates nel Far East, Medio Oriente, Africa ed Asia.

Trionfo al Nasdaq Dubai Sua Altezza lo Sceicco Ahmed Bin Saeed Al Maktoum, presidente e amministratore delegato di Emirates Airline e del gruppo, ha suonato la campana d’apertura al Nasdaq di Dubai per festeggiare la quotazione di un bond Sukuk emesso da Emirates Airline del valore di 913 milioni di dollari. La quotazione porta il valore totale dei Sukuk quotati alla borsa di Dubai a 34,96 miliardi di dollari, rinforzando la posizione di Dubai come centro internazionale per l’emissione di obbligazioni Sukuk e come capitale globale della finanza islamica. La quotazione del Sukuk da 913 milioni di dollari fa seguito alla quotazione, sempre da parte di Emirates airline, di un bond Sukuk da un miliardo di dollari, avvenuta il 20 Marzo 2013. «Questa transazione pone nuove pietre miliari, è la prima volta che un Sukuk viene usato per finanziare e opzionare l’acquisto di un A380», ha dichiarato lo sceicco, «siamo soddisfatti della risposta straordinaria e della fiducia che gli investitori hanno in Emirates, e continueremo con la nostra strategia di mantenere un portafoglio diversificato di fonti di finanziamento».

Nuovo indirizzo per eventi glam nel cuore dell’Eur a Roma Immerso nel fascino razionalista e intramontabile dell’Eur nasce a Roma un piccolo gioiello: le “Terrazze”, innovativo spazio per incontri 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Al The Brando il Robb Report’s 2015 Esclusivo eco resort The Brando situato sull’atollo privato di Tetiaroa in Polinesia francese, è stato recentemente inserito nel Robb Report’s 2015 Best of the Best - che premia le più belle e sofisticate novità del mondo tra automobili, yacht, resort, orologi, vini - all’interno della categoria hotel & resort. Accessibile solo tramite collegamenti con voli privati, The Brando offre un’ospitalità di lusso discreto immersa nella natura incontaminata dell’atollo. Il Resort, che propone una formula all-inclusive, è composto da 35 deluxe villa, ognuna delle quali dotate di spiaggia e piscina private, e offre ristoranti che propongono il meglio della cucina polinesiana e francese, una sontuosa spa polinesiana, un bar con vista sulla laguna, un bar sulla spiaggia, una piscina, un orto e un frutteto biologico, una biblioteca, una boutique, una ricca scelta tra diversi sport d’acqua e una stazione di ricerca ambientale con programmi educativi per gli ospiti. The Brando è un modello all’avanguardia di eco sostenibilità, tutela la fauna ittica tropicale e l’ecosistema marino, il sistema di aria condizionata è alimentato dall’acqua di mare e sfrutta energie rinnovabili come l’energia solare e l’olio di cocco. Il resort polinesiano ha ricevuto altri illustri riconoscimenti, tra questi l’inclusione nella Travel + Leisure’s It List 2015, decima edizione annuale dei migliori nuovi hotel in tutto il mondo. Infine, il resort è tra le 60 strutture della Condé Nast Traveler’s 2015 Hot List, la guida più influente dedicata ai nuovi top hotel e resort del mondo. Info: www.thebrando.com - www.RobbReport.com.

per eventi Mice e leisure. Distribuito su 1000 metri quadrati il centro per eventi, si trova sopra il Palazzo dei Congressi e gode di un panorama mozzafiato sulla città. Offre ampi spazi open air - con arredi di design e particolari giochi di luce che ne accentuano l’eleganza – modulari che si prestano a qualsiasi tipologia di evento come cocktail, cene di gala, lanci di prodotto, tour promozionali, shooting e fashion

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events. Info: tel. 0654221107 www.spazionovecento.it.

Cena gourmet con vista all’Attico del Capo d’Africa Si può scegliere fra la vista sul Colosseo o sull’abside della Chiesa dei Santi Quattro Coronati: sono infatti due le terrazze del Capo d’Africa dove, nella bella stagione, si cena sotto le stelle. Sul roof bistrot “l’Attico”, gli ospiti troveran-

no una selezione di squisite specialità romane e campane – con particolare attenzione ai vegetariani e vegani e ai celiaci – realizzate con prodotti di qualità che seguono la stagionalità e a chilometro zero. Da provare, tra gli antipasti, i supplì al pomodoro, basilico e mozzarella di bufala fumé, ma anche le alici del marinaio con insalata di riso venere, verdure di stagione, gelatina di peperoni e crema di burrata, tra i primi, bombolotti carbonara o amatriciana, rigatoni al ragù di coratella d’agnello con vignarola, pecorino e mentuccia o gli gnocchi di Sorrento al Capo d’Africa. I secondi si dividono equamente tra terra e mare. Ottimi il pollo alla diavola, con pomodori verdi fritti, patate e ketchup di peperoni arrostiti, l’entrecôte di manzetta prussiana alla piastra, verdure di stagione e patate novelle e baccalà 65°, giardiniera di verdure 80°, maionese allo zenzero 121°. Chiude la carta de L’Attico la sezione dei dessert fatti in casa con la dolce sorpresa, la mousse di yogurt greco e gelée di albicocche bio o la crostata di cioccolata fondente e mou salata. Info: tel. 06772801 - www.hotelcapodafrica. com.

“Tunisia, ci vado!” L’Ente Nazionale Tunisino per il Turismo lancia la campagna istituzionale “Tunisia, ci vado!” con l’obiettivo di incentivare gli arrivi in Tunisia dall’Italia durante l’alta stagione, dando visibilità ai diversi plus che il Paese può offrire. Curata dall’agenzia Publicis, la nuova campagna – che in Italia ha come testimonial Emma Bonino e che coinvolge tutti i canali (stampa, tv nazionale, digitale, satellitare e web) – è declinata in sei soggetti che sottolineano le diverse sfaccettature di un viaggio in Tunisia e la possibilità di unire diverse esperienze anche in una sola giornata come mare, cultura, benessere, golf e deserto. Info: www.tunisiaturismo.it.



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Il grande cinema protagonista a Borgo Egnazia Ancora una volta il cinema ha scelto Borgo Egnazia, in Puglia. Il resort, lo scorso luglio, ha ospitato infatti la serata conclusiva della XIII edizione del Salento Finibus Terrae, Festival dei cortometraggi che ha visto la partecipazione di diversi big del cinema italiano e internazionale tra cui il direttore della fotografia Blasco Giurato, gli attori Renato Scarpa, Dino Abbrescia, Enio Drovandi, Giacomo Rizzo, Paolo Sassanelli, il protagonista della serie Gomorra Marco d’Amore, l’attrice Ilaria Spada e il regista Abel Ferrara. Amato dal cinema, già scelto in passato da attori e registi come esempio di una Puglia autentica, Borgo Egnazia è un luogo magico, incastonato tra ulivi secolari, bouganville e fichi d’India, permeato dall’odore mediterraneo. Espressione della terra e delle sue tradizioni contadine, che si intrecciano con ricercatezza ed eleganza: come in un set, a Borgo Egnazia si viene rapiti da colori, odori, atmosfere, un rifugio per una fuga dalla città. «Salento Finibus Terrae sceglie ancora una volta Borgo Egnazia, in quanto esempio di qualità ed eccellenza», spiega Romeo Conte, regista e ideatore del Festival, «Borgo Egnazia è infatti conosciuto oggi dal mondo del cinema, dai vari registi e attori che sono stati in

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questi anni e lo considerano, come il Salento Finibus Terrae, ambasciatore della Puglia». www.borgoegnazia.com.

Choice Hotels Europe in Turchia Lo scorso luglio il brand Choice Hotels aveva aperto il primo albergo del marchio Clarion in Turchia: il Clarion Hotel & Suites Istanbul Sisli. A ottobre aprirà il secondo albergo, il Clarion Hotel Istanbul Airport North, una nuova e moderna costruzione nel quartiere Güne li di Istanbul, di proprietà della società Macro Ayakkabı Otelkilik Turizm Sanayi ve Ticaret A.S. l’ho-

tel offrirà ai viaggiatori d’affari 12 sale riunioni da 25 a 600 metri quadri, una lobby per 80 persone e un ristorante in grado di accogliere fino a 170 ospiti. A disposizione ci saranno anche una spa di 1.000 metri quadrati con piscina interna, sauna, docce, sale per massaggi e altri servizi benessere, e un fitness center di 90 metri quadri. L’hotel è facilmente raggiungibile dall’aeroporto Istanbul Atatürk International, dal CNR Expo Centre e dall’Istanbul World Trade Business Centre. Nelle vicinanze si trovano anche una stazione della metro raggiungibile a piedi e un ampio parcheggio custodito. ■



AERONEWS

London City Airport

il modo più “smart” di raggiungere Londra L’aeroporto più veloce del Regno Unito è collegato all’Italia con comodi voli giornalieri su Milano Linate, Roma Fiumicino, Firenze e Venezia

Il tempo è denaro, soprattutto per chi viaggia per affari. London City Airport (LCY) è l’unico aeroporto situato all’interno della città di Londra, a 5 km da Canary Wharf, 11 km dalla City e 16 km dal West End, ed è collegato al centro grazie alla linea Docklands Light Railway e alla London Underground. L’aeroporto, che nel 2015 celebra 27 anni di attività, conta oggi 3,4 milioni di passeggeri e 70.000 movimenti all’anno, con l’autorizzazione di arrivare fino a 120.000 all’anno, e l’obiettivo di raggiungere i 6 milioni di passeggeri per il 2023. Per far fronte a questo costante aumento di traffico, London City Airport sta rinnovando l’ala ovest, spazio che ospita il 70% dei gate. Un investimento di 16 milioni di sterline porterà un’area più grande dell’84% rispetto a quella attuale ed ospiterà negozi, bar e ristoranti e 600 sedute aggiuntive.

Il preferito dai viaggiatori d’affari

LCY è l’aeroporto di Londra scelto dai viaggiatori d’affari, infatti, il 61% dei suoi passeggeri viaggia per motivi di business. Oltre che per la comodità della posizione, London City Airport è riconosciuto come l’ae-

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roporto più veloce del Regno Unito. Con soli 20 minuti dal check-in al gate e 15 minuti dalla pista di atterraggio alla metropolitana, offre tempi di transito senza uguali. I tempi di transito non sono l’unico tratto distintivo dell’aeroporto della City. Il panorama che si gode da un aereo in discesa su London City Airport toglie letteralmente il fiato, la discesa segue il corso del Tamigi e offre una stupenda vista di Canary Wharf, del Tower Bridge, di St. Paul Cathedral e della City. Questa vista ha garantito a LCY un posto nell’annuale classifica sugli atterraggi più panoramici del mondo stilata da PrivateFly.com. Quest’an-

no London City si è ritagliato il nono posto tra concorrenti di tutto rispetto come l’aeroporto di Cape Town in Sud Africa e quello di St. Marteen nei Caraibi. «Che sia per motivi turistici o d’affari, è indubbio il vantaggio di partire o atterrare a London City Airport. Da qualche anno abbiamo intrapreso un piano di sviluppo con cui contiamo di superare quest’anno i 4 milioni di passeggeri. L’Italia è una delle rotte chiave su cui puntiamo per raggiungere questo ambizioso obiettivo e la crescita del 48,8% dei passeggeri da e per l’Italia è una conferma dell’importanza del mercato», dichiara il CEO di London City Airport, Declan Collier (foto). M.M.

London City Airport (LCY), l’unico aeroporto londinese effettivamente situato in città, è collegato a Milano Linate dal 2006, a Firenze dal 2011, a Venezia dal 2012 e a Roma Fiumicino dal 2013. • La rotta Milano Linate è servita da Alitalia con 4 voli giornalieri da lunedì al venerdì e un volo sabato e domenica. • La rotta su Firenze è servita da CityJet e British Airways con 2 voli giornalieri da domenica al venerdì e uno al sabato. • La rotta su Venezia è servita da British Airways con 3 voli alla settimana: lunedì, venerdì e sabato. • La rotta Roma Fiumicino è servita da Alitalia con 1 volo al giorno dal lunedì al sabato. Milano Linate e Firenze sono tra le 20 rotte più trafficate del LCY I passeggeri su Roma sono cresciuti del 104%, quelli su Firenze dell’80% e quelli su Milano del 31,8%.


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AERONEWS

Turkish Airlines. La crescita continua

Nel 2015 i passeggeri della Compagnia sfioreranno i 63 milioni con un utile operativo di $12 miliardi, per salire a 381 milioni nel 2034. Intanto aprirà un terzo aeroporto a Istanbul di 76.5 km2, con 500 parcheggi per aerei , 6 piste e 4 terminal

«Espandere il proprio raggio d’azione con profitto e restare vicino ai clienti». Si è espresso in questi termini Temel Kotil (foto), CEO della Turkish Airlines, all’apertura di una recente conferenza stampa riservata a una missione di giornalisti italiani, convocati presso il quartiere generale della Compagnia a Istanbul. Con chiarezza e rapidità il CEO ha comunicato i dati inediti relativi alla crescita del traffico aereo mondiale prevista da qui al 2034, affiancandoli ai numeri del movimento dei viaggiatori del ventennio 1994-2014, anch’essi gratificanti per il traffico globale e per la Turkish Airlines, nello specifico. Nel 2034 il movimento passeggeri mondiale salirà presumibilmente a 7.3 miliardi e la quota passeggeri della Turkish Airlines toccherà i 381 milioni. Nel 2033 cambieranno i parametri che vedranno l’Asia e il Pacifico primeggiare nella crescita dei passeggeri con il 35%, l’Europa raggiungerà il 22% e il Nord America scenderà al 19% con migliorie nel Medio Oriente (11%) e in Ame-

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rica Latina 9%, mentre l’Africa rimarrà stabile al 4%, con previsione di crescita della classe media che forse arriverà a superare quella cinese. Una gestione economicamente in crescita e previsioni da sempre raggiunte: nel 2015 i passeggeri previsti saranno 63 milioni e l’utile operativo $12 miliardi. Per certo l’azienda, con un cash flow di 3 miliardi di $, milioni di clienti fidelizzati e una gestione ferrea può guardare al futuro con maggiore grinta. Con queste premesse Turkish Airlines continua con successo la corsa per contrastare la concorrenza, aprendo nuove rotte.

Il futuro aeroporto più grande al mondo

Il progetto del 3° aeroporto a Istanbul avrà la capacità per 150 milioni di passeggeri/anno si estenderà su un’area di 76.5 km2, avrà 500 parcheggi per aerei, 6 piste, 4 terminal e la migliore tecnologia mondiale. Questa mega-struttura completa la visione del futuro della Turkish Air-

lines che, posizionata al centro della regione europea, del Medio Oriente e la regione Asiatica si conferma vitale punto di smistamento (hub) verso oltre 55 paesi. sono 277 le destinazioni servite di cui 227 internazionali in 110 paesi, la maggiore concentrazione in Europa e Africa: 86 , 46 (più 8 e 6 in apertura), Medio Oriente: 25+1, Americhe: 11+6, Far East: 45+2, una flotta di 293 aerei nel 2015. Numeri che posizionano la Turkish Airlines al 13° posto tra i più grandi vettori aerei nel mondo, al primo posto per numero di scali internazionali, e al 4° posto per destinazioni. «Per Turkish Airlines l’Italia rappresenta il secondo mercato in Europa, dopo la Germania», dichiara Cem Sahir Islam, Regional Manager Valle d’Aosta e Piemonte per Turkish Airlines, «il vettore opera già su 10 città italiane dal nord alla Sicilia con l’intenzione, in futuro, di rafforzare ulteriormente la sua presenza nel Belpaese». Turkish Airlines ha ottenuto il World Quality Award per ben quattro anni consecutivi dalla Skytrax come “Europe Best Airline”, “Best Business Class Catering In Lounge” e “Best Business Class Catering in the World”. Mario Masciullo



FLYING

In volo, forse non tutti sanno che... Qual è il volo più breve del mondo? E quali sono i cibi più confiscati ai passeggeri prima della partenza? E ancora il ritardo medio degli aerei in Europa? ✒Dario Ducasse

Cronici ritardi, bagagli smarriti e code interminabili al check in. Sono questi gli argomenti più ricorrenti quando si parla di viaggi aerei. Ma del mondo aeroportuale si può parlare, per fortuna, anche con un po’ più di “leggerezza”. Ed è quello che faremo in quest’articolo, prendendo spunto da una recente ricerca di Flightright.it, per raccontare alcune simpatiche curiosità che riguardano i viaggi in aria.

L’importanza delle misure

Partiamo con lo scoprire qual è il viaggio in aereo più breve al mondo: si tratta di quello che collega le due località scozzesi di Westray e Papa Westray. Quanto dura? In media poco meno di trenta secondi. Quanti poi sapevano che esiste una pista

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di decollo e atterraggio sulla quale è posizionato un passaggio a livello, come quelli che siamo di solito abituati a vedere ai lati delle ferrovie? La pista in questione è quella dell’aeroporto, internazionale di Gibilterra che attraversa una strada pubblica percorsa da auto e pedoni e che, di conseguenza, viene sbarrata per consentire la partenza o l’atterraggio degli aerei. Abbiamo visto qual è la tratta aerea più breve, scopriamo ora la più lunga: 13mila e 800 chilometri è la distanza che separa la città americana di Dallas, nel Texas, da Sydney, in Australia. La ricerca svela anche l’aeroporto più basso e quello più alto al mondo. Il primo è lo scalo di Amsterdam Schiphol nei Paesi Bassi che si trova a 3,35 metri sotto


FLYING

il livello del mare. Ma si sa che in Olanda sono maestri nella costruzione delle dighe per rubare spazio al mare. Mentre il secondo è quello della città Daocheng Yading in Cina, a ben 4.411 metri sul livello del mare.

ghtright rivela infatti che esiste un volo 666 di Finnair che collega gli aeroporti di Copenhagen e di Helsinki. Particolare curioso che diventa inquietante se si pensa che il codice aeroportuale dello scalo della capitale finlandese è HEL, parola la cui assonanza è associabile al termine inglese “hell” (inferno). Per restare in tema di codici e nomi curiosi, SEX (termine del quale anche chi non è forte in inglese conosce bene il significato) è il codice dell’aeroporto dell’Airforce militare in Germania. Ma il primato del nome più insolito va alla Turchia, Paese nel quale esiste lo scalo di Batman: il popolare supereroe “uomo-pipistrello” non c’entra nulla però perché Batman è proprio il nome della cittadina che ospita lo scalo. Non male è poi anche l’Australia, nazione che ospita l’aeroporto di Wagga Wagga. Il nome, che poi è anche quello dell’omonima cittadina della regione del Nuovo Galles del Sud, deriva da un antico termine aborigeno che significa corvo a indicare il fatto che, in questo territorio, secoli fa, viveva una numerosa colonia dei neri volatili.

A sinistra: la pista del London City Airport: lo scalo ha reso note le sue curiosissime statistiche sui prodotti alimentari requisiti dai bagagli a mano. Sopra: una bella veduta della scozzese isola di Westray: fa parte dell'arcipelago delle Orcadi e da qui parte il volo più breve al mondo per il vicinissimo isolotto di Papa Westray. In basso: un volo della Finnair: che sia il “famigerato” HEL 666?

Nomi e numeri

A proposito di superstizione, esistono nel mondo diverse convinzioni, legate alle religioni oppure anche soltanto alle credenze popolari, che riguardano l’esistenza di numeri particolarmente sfortunati. E allora la ricerca del portale americano ha scoperto che i numeri meno presenti e meno utilizzati nel mondo, sia per indicare i gate di accesso sia per segnalare il numero di un volo sono tre. I primi due, come è facile supporre, sono il 13 (che è un numero particolarmente “temuto” negli Stati Uniti) e il 17 (la cui cattiva “fama” è più nota in Europa). Il terzo numero sulla lista nera è il 666, anche se non da tutti temuto ed evitato. Lo studio Fli5-6 2015 www.mastermeeting.it

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FLYING

Wagga Wagga in Australia deve il suo nome ai corvi che anticamente popolavano numerosi la regione circostante. Sotto: l'ingresso dello scalo di Amsterdam Schiphol: è il più “basso” al mondo essendo posizionato 3,35 metri sotto il livello del mare

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Un po’ di record

Innanzitutto parliamo di dimensioni. Qual è l’aereo più grande della storia dell’aviazione mondiale? L’Antonov AN-225 “Mriya”, lungo 88,40 metri e utilizzato al tempo dell’Unione Sovietica per trasportare lo space shuttle Buran. E il più piccolo? Il CriCri, la cui lunghezza è di appena 4,90 metri. Davvero poco: basti pensare, restando in tema di primati, che la più grande apertura alare di un uccello esistente è compresa tra 2,65 e 2,85 metri ed è quella posseduta da un tipo di avvoltoio, presente in Europa a Asia, chiamato gipeto. Un bel record è anche quello che riguarda il numero dei pezzi necessari per fabbricare un Boing 747-400. Ne servono

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addirittura 6 milioni e vengono prodotti in ben 33 Paesi del mondo differenti. Uno di questi pezzi è la “scatola nera”, ovvero quel sistema elettronico che in caso di incidente, una volta recuperata, permette di scoprire importanti informazioni proprio sulle cause di un disastro. Ebbene si chiama “scatola nera”, anche se in realtà si tratta di un congegno realizzato interamente in colore rosso. Motivo? Scientificamente il rosso è il colore più semplice da identificare tra i resti rimasti dopo un incidente aereo.

Diamo altri numeri

Nel momento in cui state leggendo questo articolo, a qualsiasi ora lo stiate facendo, sono 70mila le persone che in Europa stanno volando a bordo di un aeromobile. Tre miliardi è invece il numero totale di passeggeri che sono stati trasportati durante tutto il corso dell’anno 2012: praticamente sarebbe la metà dell’intera popolazione globale, anche se ovviamente moltissimi sono “repeaters”. Restando nell’ambito dei passeggeri, sempre nel 2012, secondo lo studio, solo negli Stati Uniti si sono alzati in volo, insieme agli


FLYING

Attenzione a quello che si mangia

aerei delle tante compagnie che operano laggiù, ben 677 milioni e 800mila persone, mentre sono in media 30 milioni i bagagli smarriti negli scali di tutto il mondo, su una tratta di circa 16mila e 500 chilometri. C’è però un dato positivo: secondo le statistiche internazionali, la maggior parte dei bagagli viene riconsegnata al legittimo proprietario al massimo entro 42 ore dallo smarrimento. Insomma in meno di due giorni. Certo non così semplice è la situazione nel mondo relativamente a cancellazioni e ritardi dei voli. Solo nel 2013, ad esempio, i voli internazionali che sono stati cancellati sono stati circa 5 milioni mentre il ritardo medio per l’atterraggio di un aereo negli aeroporti europei è stato di 30 minuti. Molto importante da sapere che 18 sono i mesi di tempo per richiedere un risarcimento nel caso in cui il volo sia partito da un paese europeo e atterrato fuori dei confini dell’UE oppure nel caso inverso di un volo partito fuori Unione e atterrato in un Paese membro. Dice il portale, che si occupa proprio di consulenza in caso di smarrimenti, che in media solo il 5% dei passeggeri aventi diritto ha poi effettivamente fatto domanda di risarcimento. È un male poiché, per legge, in base al tragitto, per un ritardo superiore alle tre ore è possibile avere un rimborso dalle compagnie, Per l’esattezza fino a 250 euro per un volo di 1.500 chilo-

Sono passati quasi 10 anni da quando sono state introdotte limitazioni sul trasporto di liquidi nel bagaglio a mano sugli aerei di tutto il mondo. Era il 2006 quando la polizia britannica scopri un piano terroristico che prevedeva la detonazione di esplosivi liquidi su alcuni voli transatlantici. Alla fine delle indagini, furono imposte delle restrizioni molto severe sul trasporto di sostanze liquide, poi gradualmente ridotte, ma la regola di non superare i 100 ml a contenitore rimane. Da allora, dopo una mezza dozzina di costose creme per il corpo e altrettanti shampoo requisiti dal bagaglio a mano, la maggioranza dei passeggeri esperti ha imparato ad organizzare il proprio beauty in micro confezioni e a superare indenne tutti i controlli. Stando però alle statistiche rese note da una ricerca del London City Airport della capitale britannica, sembrerebbe che moltissimi viaggiatori facciano ancora fatica ad associare l’irrinunciabile souvenir gastronomico con questa regola. Tra i prodotti, che per regolamento sono ritenuti liquidi, i piu requisiti proprio all’aeroporto londinese sono i barattoli di “jam” o “marmalade”. Come hanno insegnato generazioni di professoresse di inglese alle scuole medie italiane, gli anglofoni fanno la differenza tra la marmellata di agrumi e quella prodotta da un qualsiasi altro frutto, ed e forse in virtu di questo ricordo che e difficile resistere alla tentazione di comprare una marmellata di arance amare da Harrod’s o Fortnum & Mason. Seguono numericamente le confezioni di Marmite, classico caso in cui il nome commerciale ha finito per indicare la specialita gastronomica: che in questo caso è un estratto di lievito spalmabile popolare tra i britannici, ma non tutti, perche anche da loro lo spot recita: “Either you Love it or Hate it”, o lo ami o lo odi. In qualsiasi altra parte del mondo e naturalmente introvabile, mentre in Italia sembrerebbe particolarmente apprezzato dai vegetariani. Al terzo posto gli oramai globalmente amatissimi vasetti di Lyle’s Golden Syrup, storico brand di sciroppo d’acero, prezioso ingrediente delle pancake anglosassoni. Quindi ecco a sorpresa, tra specialità rigorosamente british, che si inserisce la Nutella, prodotto comunque reperibile praticamente in qualsiasi supermercato del mondo. Che sia l’antidoto segreto di molte persone per superare lo stress del volo? metri di lunghezza; fino a 400 euro per un volo lungo tra 1.500 e 3.500 chilometri; fino a 600 euro per voli oltre i 3.500 chilometri. ■ in alto: alcuni dei prodotti alimentari confiscati durante i quotidiani controlli ai bagagli a mano fatti al London City Airport di Londra. Qui a fianco: tabelloni con arrivi e partenze allo scalo di Helsinki, in Finlandia: da qui decolla il volo 666 per Copenhagen

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TREND

Tornare alla Natura

È il momento dei viaggiatori in cerca di aria buona, panorami mozzafiato e attività sportive. Oggi, parchi e aree protette possono salvare non solo l’ambiente, ma anche l’economia dei nostri territori, attraendo un numero tale di turisti da rendere inadeguata la definizione di turismo di nicchia ✒Aura Marcelli

Di fronte all’instabilità economica e sociale, che, nonostante timidi segnali di ripresa, continua a gravare sul nostro Paese, il turismo natura non solo mantiene le posizioni, ma riesce a migliorarle di anno in anno. Sono state oltre 102 milioni nel 2014 le presenze di turisti, a fronte di una stima di 101,9 milioni nel 2013, con un fatturato pari a 11,883 miliardi di euro. Lo rivela il XXII Rapporto Nazionale sul turismo natura, redatto da Enit, Istat, Osservatorio Ecotur e dall’Università dell’Aquila, con il coordinamento scientifico del docente universitario Tommaso Paolini. Il

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Rapporto, è stato recentemente presentato in occasione della XXV edizione di Ecotur, borsa internazionale del turismo natura promossa da Confesercenti con la partecipazione di 50 tour operator di 14 diversi Paesi europei.

Evviva le active Holiday

Persino negli anni più neri della crisi internazionale il turismo natura ha continuato a crescere e a coinvolgere un numero sempre maggiore di turisti: nel 2007, primo anno della crisi, le presenze totali superavano appena i 94 milioni e il


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fatturato era di 9,8 miliardi, mentre nel 2008 le presenze quasi raggiungevano i 96 milioni, per superare la soglia dei 100 milioni nel 2012. Negli ultimi due anni di rilevazioni e stime (2013 e 2014) la crescita ha rallentato la sua corsa ma si è comunque confermata in positivo arrivando a superare il tetto dei 102 milioni di presenze nello scorso anno. Il successo di questo tipo di viaggi, superiore ad altre tipologie turistiche, si ascrive alla possibilità che offre di godere una vacanza attiva utile a liberare la mente, a ritrovare equilibrio, a mantenere la forma o a riacquistarla attraverso la pratica di molti sport.

Biking, trekking e animal watching

Una nuova categoria di turisti ha stimolato questi anni di crescita. Il Rapporto Ecotur ne delinea il profilo, decisamente alto: una forte presenza di laureati, pari al 38%, e diplomati, pari al 49%, in maggioranza (52%) giovani coppie e famiglie un-

der 60, con una capacità di spesa media, nel 48% dei casi, e alta, nel 36% dei casi. Gli interessi dei viaggiatori si indirizzano sempre più spesso verso nuove e attraenti attività sportive, come il biking, che si conferma per il secondo rilevamento consecutivo il vero traino del settore con il 29% delle preferenze, seguito da trekking, forte del 25% dei favori, dall’escursionismo, con il 24%, dallo sci, con il 12%), dall’animal watching con l’8%, e altri sport. Altre motivazioni riguardano la ricerca di tradizioni culturali, folcloristiche ed enogastronomiche, che muove il 14% dei turisti, i prezzi più bassi, con l’8% dei turisti interessati, in special modo nel caso di destinazioni vicino casa, l’ospitalità e la disponibilità della gente del luogo, apprezzate l’8%, l’assenza di folla, rilevante per il 7% e la ricerca di relax e tranquillità, con il 6%.

Dai vigneti del Piemonte ai Parchi Nazionali di tutta Italia, ambiente e tradizioni affascinano sempre più turisti, italiani e stranieri. Crediti: Barbara Ainis

Parchi naturali, sempre più richiesti

Come per ogni ambito turistico, fondamentale è il livello di informazione che giunge al consumatore-viaggiatore. Nel caso del turismo natura questo dato ha presentato negli ultimi anni un andamento altalenante, stando a quanto riportato dai tour operator e rilevato dal Rapporto Ecotur: il valore massimo è stato raggiunto nel 2009, mentre il picco peggiore è stato registrato nel 2004. Le cause di una simile oscillazione del valore dell’indice relativo all’informazione sono diverse. Tra queste, una delle più importanti è rappresentata dalla disponibilità di fondi a disposizione degli enti preposti alla pro5-6 2015 www.mastermeeting.it

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TREND

Il Bird Watching richiama nei nostri parchi turisti e appassionati da tutto il mondo. Nella foto un esemplare di gipeto. Foto di Alberto Bontacchio, Archivio PNGP

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è tra i più apprezzati d'Italia. Nella foto, Vernazza, Archivio Parco Nazionale delle Cinque Terre

mozione delle aree e riserve comunque protette, fondi che scarseggiano sempre più. Anche il dato relativo al 2014 risulta estremamente negativo in quanto l’informazione nel turismo natura risulta sufficiente solo per il 29% dei t.o., mentre è insufficiente per il restante 71%. Ciò nonostante, nello scorso anno è cresciuto il numero di weekend (passati dal 24% al 26%), di weekend lunghi (dal 12% al 31%) e di vacanze settimanali (dal 10% al 13%), che vanno a sostituirsi alle gite di un solo giorno, scese dal 47% al 33%. Cresce anche il numero di turisti provenienti da fuori regione, passato dal 29,7% del 2010 al 37% del 2014. I parchi naturali rappresentano una richiesta specifica da parte dei turisti inte-

ressati a questo settore nel 62% dei casi. Questo dato, rilevato nel 2014, segna una decisa crescita rispetto a quello dell’anno precedente (54%) e ancor di più rispetto al 2012 (38%), ma ugualmente lascia ampi margini di crescita al turismo natura in Italia. Tra le principali novità del 2014 c’è la performance dei parchi costieri. Nella “top ten” delle aree protette più richieste dai turisti italiani presso i tour operator, infatti,si contano ben 3 parchi costieri, ovvero le Cinque Terre, il Circeo e l’Arcipelago Toscano. La classifica è comunque guidata dal Parco nazionale d’Abruzzo (30%) seguito, in ordine, da Gran Paradiso (21%), Dolomiti Bellunesi (20%), Cinque Terre (16%), Stelvio (15%), Circeo (7%), Foreste Casentinesi (6%), Arcipelago Toscano (5%) e Gran Sasso Laga (3%). Diversa la classifica nel caso dei turisti stranieri: in testa, in questo caso, ci sono le Dolomiti Bellunesi (20,1%), seguite dai parchi nazionali delle Cinque Terre (14,4%), dello Stelvio (11,7%), Arcipelago Toscano (10,2%), Appennino Tosco-Emiliano (8,6%), Abruzzo (7%), Gargano (6,1%), Gran Paradiso (6,1%), Cilento (2,9%), Gran Sasso (2,5%).

Pole position per Hotel e B&B. Agriturismi in caduta libera

Il Rapporto Ecotur ha posto l’attenzione anche sull’importante tema della scelta delle strutture ricettive utilizzate dai turisti quando godono una vacanza natura. In questo caso i dati mettono in luce aspetti

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TREND

veramente interessanti, profilando quasi una controrivoluzione. Alberghi e pensioni, che nell’ultimo Rapporto avevano perso la leadership, la riacquistano in maniera decisa con una percentuale di preferenze pari al 23%. Al secondo posto troviamo i B&B con il 16% delle preferenze, appena prima degli appartamenti/case private. Gli agriturismi registrano, invece, una caduta verticale rispetto al valore del 2013, passando dal25% del 2013 al 15% del 2014. Al contrario segnano una buona crescita i campeggi,con un aumento di 3 punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione, fatto che ha portato questa categoria ricettiva a raggiungere il 13%, ossia il livello più elevato registrato dall’Osservatorio. Tale risultato può essere dovuto all’effetto della crisi economica, o forse alla coscienza ecologica dei turisti che si fa sentire, o ancora all’esigenza di stare “immersi” completamente nella natura. O piuttosto all’effetto combinato di queste motivazioni e di altre ancora.

Il trend turismo natura in crescita per tutto il 2015

Nonostante il periodo di crisi, il fatturato del turismo natura ha continuato a crescere. Nel 2012 il Rapporto Ecotur ha calcolato un fatturato pari a 11,378 miliardi di euro. Per il 2013 i dati (sebbene provvisori)presentano un fatturato più o meno in linea con quello raggiunto nel 2012, ma in leggera crescita (11,762 miliardi di eu-

ro), per via del maggior peso nelle presenze complessive della componente straniera, che presenta una spesa pro-capite giornaliera di oltre 100 euro, molto più elevata della spesa pro-capite giornaliera dei turisti natura domestici che è di poco superiore ai 66 euro. Anche nel 2014 si stima un fatturato del turismo natura in ulteriore leggera crescita (11,883 miliardi di euro),ancora una volta per l’effetto positivo che la componente straniera esercita sui flussi turistici.

Il Biking è tra gli sport preferiti dagli appassionati di Turismo Natura. Nella foto: la Val di Fiemme. Crediti: Trentino Sviluppo - Turismo e Promozione, foto di Ronny Kiaulehn

Se il 2014 si è chiuso con numeri molto positivi per il turismo natura in Italia, le previsioni per il 2015 sono ottimistiche. Il 58 per cento dei tour operator nazionali ed europei prevede un incremento della domanda a fronte di un 42 per cento che prevede una domanda stabile. ■

Turismo natura nel mondo

Nel mondo esistono circa 209.000 aree protette che coprono il 15,4% del territorio del pianeta ed il 3,4% degli oceani e aree marine. Vi sono inoltre molte aree protette non incluse nelle liste ufficiali, create da comunità locali, privati e gruppi religiosi. Si stima che i costi relativi al mantenimento ed alla gestione di queste aree nel mondo siano compresi fra i 45 ed i 76 miliardi di dollari. secondo uno studio appena pubblicato, un team di ricercatori ha quantificato in 8 miliardi le visite annue nelle aree protette del pianeta; di queste circa l’80% riguarda il Nord America e l’Europa. Secondo le stime, queste visite generano ogni anno circa 600 miliardi di dollari di spesa diretta e 250 miliardi di dollari in consumer surplus. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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ACTIVE MEETING IN ALTA QUOTA

Quando la montagna ispira il manager stimolando il lavoro di squadra Esperienza, preparazione, volontà e le giuste conoscenze. Ecco cosa serve per raggiungere la vetta. Poco cambia se si tratta della punta di una montagna o di un obiettivo aziendale: la “cima” si conquista sempre valutando i diversi percorsi, affrontando difficoltà che possono essere più o meno elevate, pronti ad incontrare imprevisti e terreni impervi. E a fare di tutto per superarli con il proprio team ✒Barbara Ainis

Le analogie tra le scalate degli alpinisti e il lavoro in team aziendali sono davvero molte e fanno della montagna un luogo ideale e simbolico nel quale organizzare meeting di successo ed esperienze di team building efficaci. Tutto senza dover rinunciare al comfort e al lusso.Anche ad altitudini non indifferenti, nelle nostre spettacolari Alpi, si possono, infatti, trovare hotel di categoria, perfettamente attrezzati per accogliere con eleganza i propri ospiti business e per fornire gli spazi e

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le tecnologie adeguate all’organizzazione di eventi e incontri. Ma è il contesto, poi, a fare la differenza, offrendo l’opportunità di accompagnare il meeting ad esperienze, a contatto con la montagna, altrettanto formative e capaci di fissare nella memoria i valori e le idee trasmesse e condivise.

Dolomiti, regine delle Alpi

Fu Reinhold Messner, considerato il miglior alpinista di tutti i tempi, a descriver-


ACTIVE MEETING IN ALTA QUOTA

in apertura: i panorami e l'esclusiva offerta delle montagne italiane rappresentano la location ideale per l’organizzazione di eventi e meeting. Credits: www.bandion.it Dall’alto: l’elegante Piazza Righi è il salotto di Madonna di Campiglio. Credits: www.campigliodolomiti.it. La roccia dolomitica si tinge di rosso al tramonto. Credits: www.bandion.it. A sin., l’impegno di una scalata ha molte similitudini con quello necessario ad ottenere successo nel business. Nella foto: il Gruppo delle Pale, credits: Thilo Brunner, Trentino Sviluppo - Turismo e Promozione

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ACTIVE MEETING IN ALTA QUOTA

dubbio le regine delle Alpi e sfoggiano, d’estate come d’inverno,i loro più eleganti e preziosi gioielli, Cortina d’Ampezzo e Madonna di Campiglio. Glamour e intramontabile, Cortina d’Ampezzo, conserva tutto il fascino della Dolce Vita che la rese famosa e l’esclusività dei suoi hotel che furono al centro delle cronache mondane al tempo (ma non solo) di Marcello Mastroianni, Frank Sinatra ed Ernest Hemingway. Nomi come il Cristallo Hotel SPA & Golf e il Miramonti Majestic Grand Hotel hanno fatto la storia del turismo in montagna e sono oggi dotati di ampi e attrezzati spazi per meeting ed eventi.

Le esperienze a contatto con la montagna sono in grado di fissare nella memoria i valori e le idee trasmesse e condivise.

le come “le montagne più belle del mondo”; e il grande architetto Le Corbusier le definì come “la costruzione architettonica più bella che esista”. Nessuno può restare indifferente di fronte allo spettacolo delle Dolomiti, vere e proprie cattedrali naturali che disegnano contro il cielo limpido il loro profilo, tra guglie e torri di quella roccia sedimentaria che le rende famose e che le tinge di mille tonalità con lo scorrere del giorno. Tra Veneto e Trentino Alto Adige, le Dolomiti sono senza alcun

L’aristocratica Madonna di Campiglio ha mantenuto inalterati nei secoli i suoi riti – dal passeggio lungo via Cima Tosa, al ristoro mondano nel suo salotto buono di Piazza Righi – e il fascino impeccabile dei suoi hotel di prim’ordine: il Cristal Palace Hotel, il Golf Hotel Campiglio e il Carlo Magno Hotel SPA &Resort, tutti pronti oggi ad accogliere anche la clientela business e le sue esigenze di meeting. Ma le Dolomiti non si esauriscono nelle loro due destinazioni più famose, tantomeno la loro offerta destinata al turismo d’affari. Da Canazei, dove si trova l’antico Schloss Hotel & Club in stile asburgico, a Vigo di Fassa, con l’impeccabile Alpen Hotel Corona Sport & Wellness, solo per fare qualche esempio dell’ospitalità in Trentino; da Corvara in

I VALORI DELLA MONTAGNA (E DEL BUON BUSINESS)

TRASPARENZA Potersi fidare dei propri compagni/colleghi, poter giocare a carte scoperte vuol dire poter confrontare apertamente le proprie idee con quelle degli altri senza inganni, timori e secondi fini. Ma vuole anche dire poter esprimere ciò che si pensa, anche il dissenso, in termini costruttivi. La mancanza di fiducia e la diffidenza, al contrario innescano un circolo vizioso in cui tutte le azioni dei compagni/colleghi vengono interpretate come minacce.

ECCELLENZA La montagna insegna la piena consapevolezza che non esistono limiti alla ricerca dell’eccellenza. Attra-

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verso la continua tensione da parte di tutti verso il miglioramento ognuno si scopre artefice del proprio destino, sia a livello individuale che a livello di gruppo.

AMICIZIA Lavorare in un ambiente piacevole e stimolante, con rapporti interpersonali positivi, consente di recarsi al lavoro con il sorriso sulle labbra, come pure di affrontare con entusiasmo la fatica di una salita.Chi riesce a mettere il divertimento in quello che fa ha trovato la chiave per fare tutto al meglio. MOTIVAZIONE È l’energia che muove ogni componente del gruppo


ACTIVE MEETING IN ALTA QUOTA

Badia, con l’impeccabile Hotel Sassongher, a Sesto, con il bellissimo Sport &Kur Hotel BadMoos, senza scordare Lana e il Vigilius Mountain resort, tutti nel verde e attento Alto Adige.

Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia

Al di là delle blasonate “Montagne Pallide”, le nostre Alpi offrono un’infinità di location perfette per organizzare meeting di successo di fronte a panorami indimenticabili. La Valle d’Aosta, all’ombra del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, conta su diverse, prestigiose destinazioni tra le quali scegliere senza timore di sbagliare: Saint-Vincent, con il Saint-

Vincent Resort & Casino; Courmayeur, con l’Hotel Pavillon e l’Hotel Royal & Golf; La Thuile, con l’Hotel Planibel; e infine La Salle, con l’Hotel Mont BlancVillage.

www.imagine.visitveneto.info

In Piemonte si trovano la mondana Sestriere, con l’Hotel Shackleton Mountain Resort, e la bella Campertogno, con l’affascinante Relais San Rocco. Mentre a pochi chilometri da Milano, nelle Alpi lombarde, nel comune di Valdidentro c’è l’impeccabile Bagni di Bormio SPA Resort, a Bratto si trova l’Hotel Milano Alpen Resort Meeting & SPA, e a Castione della Presolana il Grand Hotel Presolana. ■

capace di attivarsi costantemente verso il raggiungimento degli obiettivi comuni condivisi. Coltivando la motivazione individuale e collettiva si sarà in grado di non fermarsi di fronte alle difficoltà, ma di viverle come una sfida da affrontare e superare con successo.

IL LIBRO

Il Passo Fedaia in provincia di Belluno. Credits:

La montagna: una scuola di management (autori: Agostino Da Polen,za e Gianluca Gambirasio franco Angeli edizioni, 208 pagine, 21,00 euro) La determinazione del singolo e della squadra sono le chiavi del successo sul K2 come in azienda. Attraverso le testimonianze di alpinisti, capi spedizione e manager-imprenditori con la passione per l’alpinismo il

mondo della montagna viene analizzato come fonte di stimolo per il miglioramento dei gruppi di lavoro in azienda. La cordata di alpinisti come metafora dei team di lavoro impegnati nel raggiungimento degli obiettivi aziendali. Il libro si rivolge ad un pubblico di lettori all’apparenza molto diverso: agli “uomini d’azienda” che vogliono divertirsi nello scoprire i segreti di un team di lavoro efficace attraverso la metafora della montagna; agli “uomini di montagna”, professionisti o appassionati. Leggendo il libro potranno assimilare le pillole di saggezza di alpinisti di fama mondiale e trovare conferma sul fatto che sia in montagna che nelle aziende sono sempre gli uomini a fare la differenza. 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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Metti un meeting inBelgio

Musei e ospitalità al top: un Paese in forma per eventi e post congress. Tra grande arte e buon cibo ✒Leonardo Felician

Facile da raggiungere in macchina, in treno e in aereo, collegato con molti aeroporti italiani da frequenti voli low cost, il Belgio non è soltanto il paese sede delle principali istituzioni europee e come tale meta di viaggi di lavoro per numerose categorie di uomini politici e uomini d’affari, ma è anche un paese interessante dal punto di vista turistico che vale la pena di essere scoperto. E ha alcune eccellenze nel settore Food&Beverage note in tutto il mondo, come birre e cioccolato, che meritano l’attenzione degli intenditori.

Andare per musei nella capitale Bruxelles

Le ottime infrastrutture sia di trasporto, sia di sistemazione, sono poi molto adatte all’organizzazione di meeting, eventi e convegni di lavoro anche per gruppi di grandi dimensioni. La città che più si presta è naturalmente la capitale Bruxelles, che ha un ampio centro congressi al Mont-des-Arts in posizione un po’ alta,

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dominante tutto il centro storico, che permette di raggiungere in pochi minuti sia la Grand Place, calamita dei turisti, sia la zona dei musei. Per il catering e le serate di gala sono

molto attrezzati con programmi di visite private personalizzate seguite da una cena sul posto anche i musei raccolti intorno alla Piazza Reale, dove si trova il Museo Reale di Belle Arti (www.fine-artsmuseum.be), importante per la pittura fiamminga e per i numerosi dipinti dei Bruegel, il Museo Magritte (www.musee-magritte-museum.be), tre piani tutti dedicati all’opera di René Magritte, un geniale pittore surrealista, orgoglio del ’900 belga, nonché il nuovo, ricco e interessante Museo di Fine Secolo (www.finearts-museum.be), inaugurato da poco e dedicato alle arti nel periodo tra il 1868 e lo scoppio della prima guerra mondiale.

Brugge. Qui sopra, la classica escursione sui canali. A sin., architettura tipica con case dai tetti a gradoni. In basso, chiesa affacciata sui canali

Bruges e Gand: fiamminghe e romantiche

Se oltre al lavoro resta tempo per qualche escursione, vale sicuramente la pena di andare a scoprire la bellezza delle città fiamminghe facilmente raggiungibili che presentano un centro storico intatto pedonale in cui si torna indietro nei secoli. Sono Brugge e Gent le città da visitare, note anche con i nomi di Bruges e Gand perché il Belgio è ufficialmente bilingue, con la lingua francese parlata in Vallonia e il fiammingo nelle Fiandre: vicino al Lussemburgo è presente anche una minoranza di lingua tedesca. Brugge, detta la Venezia del Nord per i numerosi canali che la circondano, ha un centro storico che conserva ancora intatto l’impianto medievale risparmiato dalle distruzioni. Città patrimonio dell’umanità dall’Unesco, conserva un’architettura omogenea di basse casette dai tetti aguzzi su cui si stagliano chiese e imponenti palazzi pubblici. Un giro sulle classiche barche scoperte è l’escursione che permette di farsi 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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L'ospedale di San Giovanni a Brugge. In basso, le famose birre belghe

un’idea dei palazzi e delle chiese della città, partendo da uno dei cinque imbarcaderi del centro storico. Da non mancare poi una passeggiata sulla piazza del Mercato (Markt) su cui si affaccia l’alta torre civica (Belfort) e sul Burg, un’altra animata piazza centralissima con il municipio e la basilica del Sacro Sangue. Va vista anche la Cattedrale di San Salvatore e la chiesa di Nostra Signora in stile gotico brabantino, al cui interno si trova una Madonna col Bambino di Michelangelo. Da vedere anche l’insieme delle costruzioni dell’antico ospedale di San Giovanni e la vasta corte alberata del Beghinaggio (Begijnhof), recintata con casette tutte uguali. Tra i musei della città va visto il Groeningemuseum con raccolta di numerose opere fiamminghe, ma anche i più frivoli musei della birra, della cioccolata o delle patatine fritte. Molto particolari e da vedere sono le architetture delle anti-

che porte cittadine Kruispoort, Gentpoort, Smedenpoort e Ezelpoort.

A piedi nel centro storico di Gent

Rispetto a Brugge, capoluogo delle Fiandre occidentali, Gent è più “città”. Più vicina a Bruxelles e più grande, a sua volta è capoluogo delle Fiandre Orientali e può vantare una storia altrettanto fortunata: Le costruzioni civili e religiose convivono fianco a fianco in un’armoniosa unità di stile. Una passeggiata nel suo centro storico, anche in questo caso racchiuso da canali e da acqua, permette di scoprire tesori che vanno dal Medioevo al

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Rinascimento e al Barocco sia nei numerosi palazzi che si affacciano sulla riva del canale Leie che la attraversa, sia nelle chiese dei Carmelitani, di San Nicola, San Martino e la cattedrale di San Bavone, per citare soltanto quelle più rilevanti. A San Bavone si può ammirare un capolavoro della pittura fiamminga, originale per concezione e sorprendente nei colori: è il polittico dell’Agnello Mistico di Van Dyck. Meritano di essere viste anche le costruzioni civili come l’antico municipio dall’alta torre campanaria (beffroi), la Corte di Giustizia dal colonnato neo-

classico, le vecchie porte dalla curiosa architettura come il Rabot e infine le costruzioni contemporanee come il Padiglione cittadino in pieno centro. Anche a Gent la panoramica migliore sui palazzi e sulle chiese del centro cittadino si coglie da una lenta navigazione sui canali in imbarcazioni scoperte. Da visitare assolutamente sia il Castello dei Conti, un’imponente mole di pietra con segrete e torrioni, sia il Museo del Design, ospitato in un signorile palazzo d’epoca, singolare per contenuti, per l’ampiezza delle collezioni che abbracciano diverse epoche per arrivare fino ai no-

Architetture gotiche e rinascimentali sui canali di Gent

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una City Card molto utile per visitare musei e monumenti grazie agli ingressi tutti compresi, all’escursione sull’acqua in battello scoperto e a un’ora di noleggio di una bicicletta per girare in città. Il centro storico comunque si gira bene anche a piedi con un percorso circolare che tocca tutti i principali punti di interesse e la riva animatissima dei canali.

Ospitalità chic per meeting ed eventi

L’Amigo e, sullo sfondo, la torre del municipio di Bruxelles. A destra, Steigenberger Wiltcher’s, cinque stelle situato in un palazzo tutto bianco con eleganti balconcini e ornamenti alle finestre in ferro battuto

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stri giorni e per l’ordinamento, appassionerà di certo i cultori del genere. Così come a Brugge, anche a Gent è disponibile

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Sia per la dimensione degli alberghi, sia per la vicinanza con l’aeroporto, è la capitale la meta più spesso scelta per meeting ed eventi da parte di aziende e istituzioni straniere. Per soggiornare vicino alla Grand’Place, il luogo più centrale e più conosciuto di Bruxelles, proprio sotto alla mole del palazzo municipio con la sua alta torre e a poca distanza dal Maenneken Pis, la statuetta diventata un po’ il simbolo della città e di tutto il Belgio, l’Hotel L’Amigo


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Dagli spalti del Castello dei Conti a Gent. Sotto, i canali nel centro storico di Gent

in una costruzione storica di antica origine è un elegante cinque stelle della catena Rocco Forte, con il ristorante italiano Bocconi al piano terra guidato dal giovane chef bergamasco Marco Visinoni. Conta 173 camere e suite di 8 categorie, tutte arredate in tonalità calde, coordinando l’arredo ai colori delle pareti e ai marmi nei bagni. L’albergo ha anche una vocazione congressuale e si presta grazie anche alla sua posizione a numerosi eventi con ampie sale al piano terra e salette più piccole all’ammezzato, alcune divisibili in due, gran parte delle quali con luce naturale. Il salone da ballo fronte strada può accogliere fino a 200 persone. Il collegamento internet wi-fi è disponibile dappertutto. All’inizio dell’Avenue Louise, l’arteria alberata più elegante di Bruxelles, al centro del quartiere degli uffici e della moda, lo Steigenberger Wiltcher’s è un cinque stelle in un palazzo tutto bianco con eleganti balconcini e ornamenti alle finestre in ferro battuto; vi si accede da un piazzale privato un po’ rientrato rispetto alla strada. Si sviluppa su sei piani e conta 267 tra camere e suite, divise anche qui in otto categorie: la suite reale è un appartamento di 300 metri quadrati lussuosamente arredato. Il piano rialzato è tutto dedicato all’attività convegnistica, con un foyer per i cocktail e la grande ballroom da 600 persone a teatro: è la più grande sala senza colonne in tutta la città. Altre 12 sale e salette di dimensioni più piccole, al-

cune separabili in due, quasi tutte con luce naturale, si trovano tra l’ammezzato e il primo piano, per un totale di 1.100 mq di spazio eventi, di cui metà nella sala più grande, con terrazza fiorita che dà su un tranquillo cortile interno. ■

DA SEGNARE IN AGENDA Hotel L’Amigo

Rue de l’Amigo 1 - Bruxelles Tel. 003225474747 www.roccofortehotels.com - info@roccofortehotels.com

Steigenberger Wiltcher’s

Avenue Louise 71 - Bruxelles Tel. 003225424242 www.steigenberger.com - brussels@steigenberger.com 5-6 2015 www.mastermeeting.it

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INDIRIZZI

In questo numero abbiamo parlato di... Cavalieri Grand Spa Club

Terme di Saturnia Spa & Golf Resort

Pollini Nautica

Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts, Via Alberto Cadlolo 101 - 00136 Roma Tel. 0635091 www.romecavalieri.it/grandspa.php ROMHI.Fitness@waldorfastoria.com

Terme di Saturnia Tel. 0564600111 - fax 0564600863 www.termedisaturnia.it info@termedisaturnia.it

Via Pergola 25080 Moniga del Garda (Brescia) Tel. 0365671007 www.pollininautica.it - info@pollininautica.it

Centro Talassoterapico Hotel Alassio

Centro Congressi Sgr

Via Gramsci 3 17021 Alassio (Savona) Tel. 0182662051 - fax. 0182662052 www.grandhotelalassio.it spa@ghalassio.com

Via Chiabrera 34D - 47924 Rimini Tel. 0541303192 - 0541303193 www.centrocongressisgr.it info@centrocongressisgr.it

Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio

Grand Hotel Imperiale Resort & Spa

Grand Hotel Terme della Fratta Nuova Saltemi S.p.A. Via Loreta, 238 47032 Fratta Terme di Bertinoro (Forlì Cesena) Tel 0543460911 - fax 0543460473 www.termedellafratta.it

Hilton Molino Stucky Venice Giudecca 810 - 30133 Venezia Tel. 0412723311 - 0412723311 www.molinostuckyhilton.com venice.info@hilton.com

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Palazzo di Varignana Resort & Spa Golf Hotel Campiglio

Hotel Salus Terme Strada Provinciale Tuscanese 26/28 - Viterbo Tel. 07611970004 - fax 0761253282 www.hotelsalusterme.it info@hotelsalusterme.it

Lefay Resort & SPA Lago di Garda Via Angelo Feltrinelli 136 25084 Gargnano (BS) Tel. 0365241800 - fax 0365241899 reservation@lefayresorts.com www.lefayresorts.com

Masseria San Domenico Spa-Thalasso & Golf Strada litoranea 379 Via Bovio 3 72015 Savelletri di Fasano (Brindisi) Tel. 080 4827769 - fax 0804827978 info@masseriasandomenico.com www.masseriasandomenico.com/it/spa/

Borgo Egnazia Spa Vair 72015 Savelletri di Fasano (Brindisi) Tel. 0802255000 www.borgoegnazia.it/vair vair@borgoegnazia.com

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Via Regina Vecchia 24-26 22010 Moltrasio (Como) Tel. 031346111 - fax 031346120 www.hotel-lago-como-imperiale.com info@imperialemoltrasio.it

Via Cima Tosa, 3 - 38086 Località Campo Carlo Magno, Trento (Madonna di Campiglio) www.atahotels.it/golf-campiglio

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Tanka Village Viale degli Oleandri 7 09049 Villasimius (Cagliari) www.atahotels.it/tanka

UNA Golf Hotel Cavaglià Via Santhià 75 - 13881 Cavaglià (Biella) Tel. 0161966771 - fax 0161966620 una.cavaglia@unahotels.it

Verdura Resort SS115 Km 131 92019 - Sciacca (Agrigento) Tel. 0925998001 www.roccofortehotels.com reservations.verdura@roccofortehotels.com

Hotel Bonotto Desenzano Viale Antonio Gramsci 40 25015 Desenzano del Garda (Brescia) Tel. 0309121021 - fax 0309142408 www.hotelbonottodesenzano.it www.ospitalitabonotto.com Slow Drive Via Guglielmo Marconi 108 25080 Padenghe sul Garda (Brescia) Tel. 0309907712 www.noleggioautodepoca.eu info@slowdrive.it

Seeport Hotel Rupi di Via XXIX Settembre 12 60122 Ancona Tel. 0719715100 - fax 0712850310 www.seeporthotel.com info@seeporthotel.com

Terme di Sirmione SpA Sirmione (Brescia), Lago di Garda Tel. 03091681 - fax 030916192 www.termedisirmione.com sales@termedisirmione.com

Palace Hotel Lungo Lario Trieste 16 - 22100 Como Tel. 031 23391 - fax 031303170 www.palacehotel.it - info@palacehotel.it

Hotel Barchetta Excelsior Piazza Cavour 1 - 22100 Como Tel. 0313221 - fax 031302622 www.hotelbarchetta.it info@hotelbarchetta.it

Excelsior Hotel Gallia Piazza Duca d’Aosta 9 - 20124 Milano Tel. 0267851 www.excelsiorhotelgallia.com

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PUBBLICITÀ Direzione Communication Agency Int. srl, Rita Sellitri (Direttore Marketing e Commerciale) Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Lombardia e Abruzzo Barbara Troilo - Tel. 02862327 - ufficiocommercialemilano@communicationagency.it Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia Luciana Sidari, Edy Longato - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Liguria, Puglia e Basilicata Delia Danese - Tel. 02862327 - 3356311177 - delia.danese@communicationagency.it Emilia Romagna, Marche e Sardegna Elisabetta Grimaldi - Tel. 02862327-3803074565 - elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Toscana e Umbria Maria Grazia Vagnetti - Tel. 0755842017 - 3455828788 - mariagrazia.vagnetti@communicationagency.it Lazio Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Campania Rosanna Palazzolo (Napoli, Caserta, Benevento) - Tel. 3398665413 - rosanna.palazzolo@communicationagency.it Pacifico Marinato (Salerno, Avellino) - Tel. 3455821822 - pacifico.marinato@communicationagency.it Sicilia e Calabria Giuseppe Milone - Tel. 02862327 - 335241955 - giuseppe.milone@communicationagency.it Piemonte, Valle d’Aosta, Molise e Enti del Turismo Stranieri Direzione Communication Agency Int. srl, Rita Sellitri - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Austria, Croazia, Germania, Montenegro, Serbia, Slovenia Direzione Communication Agency Int. srl, Rita Sellitri - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Tiratura del presente numero: 7910 copie

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