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MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO
MASTER MEETING • 9-10 2016
Communication Agency Int. srl Anno XXII - N. 9-10/2016 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00
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MILANO, IL LUSSO NEL DNA EVENTI E CONGRESSI: L’ITALIA S’È DESTA! L’INCENTIVE SOLIDALE
TURISMO ACCESSIBILE: PRONTI AD ACCOGLIERE TUTTI
BUSINESS TRAVEL: BLEISURE, TESORO DA (RI)SCOPRIRE
Ezio Indiani Hotel Principe di Savoia
“SEMPRE PIÙ PRINCIPE” TRASFERTE DI LAVORO A TUTTA SICUREZZA
MEETING PLANNER, IL FUTURO È GIÀ QUI
0 II e III COP_MM 25/10/16 11.00 Pagina 1
1 Indice inserzionisti 9-10 2016_Layout 1 25/10/16 10.29 Pagina 4
INDICE INSERZIONISTI
AllegroItalia Hotels & Resorts - Torino Bettoja Hotels - Roma
Marketing Manager: Elisa Dealessi Amministratore Delegato: Elio Galli
BIT 2017 - Rho (Mi) Blastness srl - La Spezia Borgo Condé - Fiumana di Predappio (Fc)
Presidente: Andrea Delfini General Manager: Daniel Terranova
tel. 011 5512111 www.allegroitalia.it
II cop
tel. 06 4883288 www.bettojahotels.it
pag. 81
www.bit.fieramilano.it
pag. 3
tel. 0187 599737 www.blastness.com
pag. 95
tel. 0543 940129 www.borgoconde.it
pag. 119
Cantina Sociale Santadi - Santadi (Ca)
Direttore: Raffaele Cani
www.cantinadisantadi.it
pag. 5
Compagnie Des Hotels | CDH Hotel Radda Chianti (SI)
Direttore: Piero Donato
Tel. 0577 73 511 www.compagniedeshotels.com
pag. 65
Consorzio Seaman - Roma
Relazioni Istituzionali: Andrea Di Maso
tel. 06 89172124 www.consorzioseaman.com
pag. 85
Convention Centre Manager: Massimiliano Malgioglio
tel. 0444 969935 www.fieradivicenza.it
pag. 175
General Manager: Bruno Campana
tel. 050 37031 www.grandhotelcontinental.it
pag. 129
tel. 06 661028 www.hotelpamphili.com
pag. 83
tel. 02 69833000 meetings.hilton.com
IV cop
tel. 0731 211079 www.wellnessfederico2.it
pag. 67
tel. 0365 290588 www.savoypalace.it
pag. 111
tel. 075 8044580 www.vallediassisi.com
pag. 145
www.hotelvolver.com
pag. 137
www.ibtmworld.com
pag. 177
tel. 06 32803428 www.ihma.it
pag. 11
tel. 035 606251-265 www.nwglobalvending.com
III cop
Fiera di Vicenza - Vicenza Grand Hotel Continental - Tirrenia (Pi) Green Park Hotel Pamphili - Roma Hhonors Hilton Worldwide Hotel Federico II - Jesi (An) Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs)
Direttore: Marco Migliaccio Sales Office Italy: Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli Owner: Silvia Dalla Bona
Hotel Valle di Assisi Santa Maria degli Angeli (Pg)
General Manager: Susanna Bianconi
Hotel Volver - Milano
Amministratore Delegato: Marco Rondina
IBTM World 2016 - Barcellona INTERNATIONAL HOSPITALITY MANAGEMENT ACADEMY - Roma
Direttore Didattico: José Roblès
N&W Global Vending Spa (marchio NECTA) Vendite Horeca Italia - Valbrembo (Bg) Nero Hotel Group - La Spezia
Amministratore delegato: Gianluca Giglio
www.nerohotels.com
pag. 106
Park Hotel ai Cappuccini - Gubbio (Pg)
Direttore: Maria Carmela Colaiacovo
tel. 075 9234 www.parkhotelaicappuccini.it
pag. 149
tel. 02 48844854 www.pedersoli.com
pag. 9
tel. 02 49545102 www.hotel.sky.it
pag. 7
tel. 00351 210312700 www.visitlisboa.com
pag. 153
tel. 0332 239546 www.weblink.it
pag. 143
tel. 035 587011 www.wintergarden-hotel.com
pag. 53
Pedersoli - Assago (Mi)
Titolare: Martino Pedersoli
Sky TV Turismo de Lisboa Visitors & Convention Bureau Lisbona Weblink
Amministratore: Giuseppe Zanolini
Winter Garden Hotel - Grassobbio (Bg)
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Direttore: Claudia Muscio
ph. ales&ales
2 Cari lettori 9-10 16_Layout 1 25/10/16 10.29 Pagina 6
Cari lettori, il 2016 è stato un anno assai positivo per il turismo italiano. Gli arrivi degli stranieri sono cresciuti, persino al di là delle attese, grazie anche al fatto che le turbolenze nell’area mediterranea hanno dirottato molti flussi verso destinazioni ritenute sicure e di elevato interesse. Al tempo stesso, c’è stato un marcato ritorno degli italiani in patria. La domanda interna di turismo è cresciuta in maniera apprezzabile. Gli anni della crisi per le famiglie appaiono superati. Milano, sull’onda lunga dell’Expo del 2015, si è affermata come nuova grande meta turistica del nostro Paese. Nuovi mercati si stanno via via aprendo. Nuovi ambiti di investimento richiedono interventi mirati. Innanzitutto l’eredità di Expo 2015. Dobbiamo far sì che venga ulteriormente consolidata e ampliata. Milano ha reagito molto bene e si è rilanciata come meta turistica. Ci sono stati importanti investimenti nel settore alberghiero e nell’immobiliare turistico. Ci sono diversi cantieri in via di apertura. Milano e Regione Lombardia hanno avviato un nutrito piano di promozione sull’estero per connotare la destinazione del capoluogo lombardo e delle principali mete della regione. Sono impegni positivi che danno una spinta a tutta l’Italia. Milano e la Lombardia sono le nuove aree laboratorio per il turismo nazionale.
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Tra i nuovi mercati resta in pole position la Cina. Dobbiamo fare di più. Si intensificano incontri, delegazioni, contratti. L’Italia però attrae ancora poco i cinesi, dobbiamo e possiamo sviluppare l’offerta per questo mercato. Entro pochi anni la Cina sarà il più grande bacino turistico al mondo. Terzo punto chiave, il digitale. Il Governo ha recentemente nominato Diego Piacentini commissario per il digitale. L’esperienza di Piacentini è stata finora eccezionale, tra Apple e Amazon, sempre ai massimi livelli. Lo sviluppo del turismo è digitale. Per questo motivo ci si attende ora un cambio di passo nella diffusione delle potenzialità del digitale nel turismo e per il turismo. Per favorire le start-up e per modernizzare e ampliare l’offerta e la fruizione dei servizi. Certo non si può tralasciare una riflessione di fondo sul tema della difesa dell’ambiente. Un tema importante in Italia che ha nel territorio un elemento cardine dell’offerta. Il recente terremoto tra Lazio e Umbria ha riacceso i riflettori sulla difesa dei borghi. Occorre investire bene e presto. Le immagini di Amatrice hanno fatto il giro del mondo, dobbiamo dimostrare di essere all’altezza nella conservazione del patrimonio urbanistico.
Mario Mancini
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sommario
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Indice degli inserzionisti
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Cari lettori
HOTEL&FINANZA
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Notizie sui valori, espansioni, management alberghiero
COVER STORY
28
Ezio Indiani. “Sempre più Principe”
Milano, il lusso nel Dna
SCENARI DEL TURISMO
38 44 48 54 56 58
A bordo della Nuvola
SELECTED BY MM
L’INCHIESTA
32
82
Eventi e congressi: l’Italia s’è desta! E se l’incentive fosse solidale? Pronti ad accogliere tutti Quando l’unione fa e dà la forza
86 88 90 92 96 98 100 102 104
Cardinal Hotel St. Peter Grand Hotel de La Minerve Grand Hotel Palace Hilton Worldwide Hotel Diana Roma Kolbe Hotel Rome Palazzo Montemartini SAVOY Roma Sheraton Roma Hotel & Conference Center
La primavera di Bit a fieramilanocity Allegroitalia Hotel&Resorts . Entra in hotel per divertirti
BUSINESS TRAVEL
60 68
Bleisure, tesoro da (ri)scoprire Trasferte di lavoro a tutta sicurezza
EVENT MANAGEMENT
74
Una visita allunga la vita... della location
DESTINAZIONE ROMA
78
Luci e ombre di una città in cui credere
FOCUS PIACENZA
107
Piacenza, terra di passo che val bene una sosta
SELECTED BY MM
108
Grande Albergo Roma
TOP MICE HOSPITALITY
110 112
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Atahotel Expo Fiera DoubleTree by Hilton Venice North- Venezia
www.pedersoli.com
Attrazione Profonda MILANO • GENOVA • TORINO • VENEZIA • FIRENZE • ROMA • NAPOLI • COSTA SMERALDA • COSTA AZZURRA • GINEVRA • FRANCOFORTE • BERLINO
3 Sommario 9-10 16_Layout 1 25/10/16 10.30 Pagina 10
SOMMARIO
LA PAROLA AL FORMATORE
142
Il bello di sbagliare
UNA METAFORA PER CRESCERE
144
“Come stai?” Chiese l’allievo. “Qui” rispose il Maestro
TOP MICE LOCATION
FINANCE CONFIDENTIAL
114
146
Palazzo Mezzanotte
TOP MICE DESTINATION
118 120 122
Centro Congressi SGR Lisbona ieri e oggi Natale a Zagabria
IL PARERE DEL LEGALE
148 150
125
TREND
TOP BLEISURE HOSPITALITY
126 128 130
Excelsior Hotel Gallia
154 158
Principi di Piemonte Sassa al Sole
Una ca(u)sa in ogni città
RISORSA UOMO
TOP BLEISURE HOSPITALITY Ca’ Sagredo Hotel
India. Opportunità di investimento o semplice scommessa?
Meeting planner, il futuro è già qui
Archistar e turismo Ecco Medieval Italy, la nuova frontiera del turismo culturale
NUOVO FORMAT
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Il Ballo che fa bene al turismo e fa crescere il business
LE VIE DELL’INCENTIVE
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Brighton. La “Londra sul mare”
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México Colonial
TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
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Village Volver
GOURMET EXPERIENCE
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Villa Barbarich Hotel
START UP
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Vicker, la App che aiuta a risolvere emergenze e piccolo problem quotidiani
LE NUOVE FRONTIERE DEL WEB
HOSPITALITY NEWS
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172
Come si costruisce un sito di successo
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Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità
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Wake up your business Visit our brand new website
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HOTELLERIE
SIAMO CERTI CHE I MILLENNIALS FACCIANO BENE ALLA BUONA OSPITALITÀ? HOTEL TRANSACTION
VENEZIA: LA PIÙ AMBITA DAGLI INVESTITORI SCENARI
LE OMBRE DEL COLOSSO CINESE ANBANG
HOTEL E PETROLIO Nella prima metà del 2016, il settore alberghiero nei 6 Paesi del GCC (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar) ha fatto registrare una diminuzione del RevPAR del –10,3% rispetto all’anno precedente. Tale flessione si accompagna alla caduta del prezzo medio del petrolio OPEC nel 2016, crollato del 27,0% a 36,13 dollari USA rispetto allo stesso periodo del 2015.
ITALIAN HOTEL MONITOR Nei primi 8 mesi del 2016 cresce l’indice di occupazione camere degli alberghi italiani (+1,3 punti) con un prezzo medio camera, in generale stabile (111 euro). A superare il 70% di occupazione camere sono Firenze (73,5%) e Roma (72,4%). Milano (pur non avendo Expo) guida con il 69,4% di R.O.
L’INESPLORATO CAMPO DELLA “TRAVEL EXPERIENCE” Chi è convinto che la tecnologia possa sostituire il personale e che i robot possano surrogare le addette dell’housekeeping, i receptionist e i camerieri dovrebbe leggersi il Travel Experience Index (indagine IBM). Scoprirebbe che il grado di soddisfazione degli ospiti negli hotel è direttamente proporzionale alla qualità e alla quantità di personale disponibile e che le esperienze digitali (siti web, app e social media) sono spesso percepite deludenti..
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Editoriale di Aureliano Bonini*
Voglio smettere di pensare ai millennials gni volta che i media constatano un cambiamento radicale nel mondo dell’ospitalità tendo a preoccuparmi e, dopo anni di esperienza, ammetto dunque di sentirmi minacciato dall’annunciato arrivo nei nostri alberghi di milioni di millennials (nati dal 1985 in poi). Perché questo timore? Perché sembra che i millennials siano innovatori e quindi ci costringano a cambiare diverse cose per soddisfarli, ad esempio i letti, il bagno, l’aria condizionata, la connessione internet? Dopo varie notti di riflessione ho concluso che questa nuova ondata di ospiti, dai 20 ai 30 anni di età, non ha ancora sufficiente capacità di spesa per determinare un cambiamento dell’ospitalità alberghiera. E, se qualcuno di questi millennials arrivasse negli hotel tradizionali credo, che avrebbe le stesse identiche caratteristiche e richieste dei baby boomers (i nati tra il 1946 e il 1964) che rimangono ancora il segmento di clientela più prezioso per gli hotel di qualità, in tutto il mondo. Nell’economia turistica e nel settore dei viaggi business e leisure i millennials, di cui tutti parlano, sono ancora una generazione fluida e indefinita, frequentemente inclusa nella generazione Y (nati dal 1985 in poi) e/o in quella più iconica degli echo boomers, che poi sono i figli ambientalisti dei baby boomers, giovani quarantenni dipendenti dallo smartphone. Sebbene siano più numerosi dei baby boomers (circa il 25% della popolazione europea) vivono da anni tra i proclami di crisi e mancata crescita con prospettive di lavoro poco esaltanti. Ora, tempo di Brexit, immigrazione selvaggia e disoccupazione, le loro velleità nel settore dell’ospitalità sono modeste mentre mostrano qualche interesse per la ristorazione, il cibo biologico e per tutto quello che in genere costa poco. C’è già un’intera generazione, quella del nati tra il 1965 e il 1985 (X Generation) che è prigioniera degli impegni familiari e dell’instabilità di lavoro e reddito, che fa viaggi, vacanze e uscite serali badando alla convenienza. In buona sostanza circa la metà degli europei nati tra il 1940 e il 1980 non ha idea di cosa sia la qualità degli alberghi e l’alta ristorazione. Verso di loro dirige a tutto vapore la “sharing economy” che ora sta seducendo quasi il 75% dei giovani viaggiatori (i millennials) i quali quando viaggiano utilizzano Airbnb o piattaforme simili, pur di non avvicinarsi all’ospitalità tradizionale, virtualmente più si-
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*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
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cura e di qualità meno effimera. Collegatevi con Airbnb e constatatelo da soli. Un piccolo passo indietro: la mia generazione (i baby boomers) poté godere dell’evoluzione economica e del gusto degli anni ’60 quando comparvero le autostrade, il frigorifero, l’automobile, la televisione e l’inflazione. Oggi i millennials e gli echo boomers sono rimasti “incastrati” tra le crisi, il periodo pre-internet e la deflazione, in più le tecnologie innovative che ogni giorno fanno sentire noi dei dinosauri, li spingono in un mondo che, senza web, senza smartphone, senza Facebook e senza Whatsapp non esisterebbe. In sintesi, noi siamo dipendenti dal frigo, dall’automobile e dalla televisione, loro dalla tecnologia digitale e dai social network in un contesto sociale nel quale mi sembra che, come dimostrano la nascita e lo sviluppo di Uber e Airbnb, la parola d’ordine è risparmiare, evitare il superfluo, lasciar perdere i servizi e chi li eroga: la commessa del negozio, il cameriere del ristorante, il personale dell’hotel che chiede “posso fare qualcosa per lei?” per i giovani diventano cose superflue per le quali non è il caso di spendere! In sostanza i millennials non hanno risorse economiche sufficienti per accedere ai benefit della migliore ospitalità, per provarli apprezzarli e poi giudicarli. Per loro i giudizi sulla qualità dell’ospitalità li fornisce già Tripadvisor “a gratis” e in poche parole la qualità degli hotel a 5 stelle è un surplus che riguarda gli anziani. Certo, alcuni millennials preferiscono le stesse comodità dei genitori e infatti i 5 stelle sono la categoria di alberghi che cresce di più, ma per i 4/5 almeno dei millennials la priorità è il wi-fi, non l’accoglienza o la qualità del letto. Il brutto di tutto questo è che – come dimostrano i sondaggi – il wi-fi mette in secondo piano ogni tocco di classe, ogni gesto distintivo dell’albergo, dal welcome al breakfast. Un’intera generazione di europei non prenota l’albergo se non c’è la connessione wi-fi gratuita. Cosa possiamo fare?
Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti.
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HOTEL TRANSACTION
Investire a Venezia egli ultimi anni la “vocazione” di Venezia per l’ospitalità è apparsa sempre più evidente e ora la città fa di tutto per favorire gli investimenti nel settore ricettivo. Vittorio Gregotti, architetto di fama internazionale, ritiene che lo sviluppo turistico sia irreversibile e che Venezia sia destinata, grazie al suo appeal, a diventare un grande centro alberghiero. Man mano che il numero di residenti si riduce e quello dei turisti aumenta, è facile constatare che decine di edifici, case, palazzi e palazzetti si sono trasformati e si stanno trasformando in alberghi. Il trend si è allargato a macchia d’olio agli alloggi privati sempre più utilizzati come bed & breakfast e appartamenti turistici. Sono gli stessi albergatori ad evidenziare gli eccessi di crescita e a chiedere di rallentare l’apertura di nuove strutture ricettive. Le autorità dicono che non tratta di overbuilding, ma di risanamenti e ristrutturazioni per cui è difficile fermare questo processo. Negli ultimi 5 anni gli hotel sono passati da 387 a 401. Sono aumentati ovviamente gli hotel a 5 stelle che ora sono 18 con quasi 2.500 camere ma anche i 4 stelle (112 alberghi per 7.150 camere) e i 3 stelle (residence compresi) diventati 177 per un totale di 4.720 camere. A questa si aggiunge l’offerta extralberghiera di cui in Italia nessuno conosce veramente i numeri e che, ufficialmente, a Venezia, si presenta con 20.500 letti tra bed & breakfast, affittacamere, appartamenti turistici registrati alla Camera di Commercio. Basti dire, a supporto del “non sappiamo” che a Venezia città ci sono quasi 4.000 camere solo sulla piattaforma Airbnb per circa 7.200 posti letto. Ci vuol poco per capire che i numeri reali dell’ospitalità veneziana sono altri. Stando ai parametri nazionali dell’Istituto di Statistica, che ammette che alla statistica sfugge oltre il 50% del movimento turistico italia-
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no, si evince che Venezia è la città più cara, più ambita e più desiderata e che non può permettersi una crescita di tipo industriale. Venezia è un teatro, e i teatri raramente aumentano la capienza. La trasformazione in alberghi di palazzi disabitati e inutilizzati diventa però un salvataggio dal degrado urbano, l’importante è che l’ospitalità aggiunta sia alta di tono e di atmosfera, in due parole “di lusso”. La minaccia, a nostro avviso, non è l’espansione dell’ospitalità rigorosamente alberghiera in palazzi storici. Ben vengano i cinque stelle come l’Aman Hotel realizzato trasformando Palazzo Papadopoli (ex Provveditorato agli Studi e del Cnr risalente al XVI secolo) o come Ca’ Sagredo, luxury hotel ricavato da
un palazzo del XV secolo già monumento nazionale ed ex sede Enel, che conserva al suo interno opere d’arte di grande valore. E speriamo anche che sia a 5 stelle l’albergo che nascerà a Ca’ Nani Mocenigo, ex proprietà di Ca’ Foscari. Tutto questo per dire che investire a Venezia non è mai sbagliato. Per ora la città fa di tutto per non attirare i visitatori quindi ha potenziali incredibili anche senza i crocieristi. È una città turistica irripetibile, è un palcoscenico che non ha bisogno di promuoversi, una location che riverbera positivamente sull’ospitalità tradizionale e che si conferma destinazione eccellente per fondi d’investimento e investitori privati. Venezia è una location nella quale investire conviene sempre.
Compravendite - ottobre 2016 HOTEL IN VENDITA Categoria
Camere
Location
5 stelle
68
Roma
4 stelle
70
Treviso
4 stelle
100
Rimini
4 stelle
130
Giulianova
4 stelle
100
Bari
4 stelle
66
Verona
4 stelle
38
Madonna di Campiglio
4 stelle
50
Riccione
4 stelle
54
Milano (Stazione Centrale)
3 stelle
42
Salice Terme (PV)
3 stelle
30
Rimini - Viserbella
HOTEL IN LOCAZIONE 4 stelle
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Venezia - Mestre
4 stelle
60
Firenze
3 stelle
56
Riviera Romagnola
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Investire a Fiuggi? Si può fare a all’asta il Palazzo Della Fonte: 153 camere, 3 ristoranti, 11 sale congressi, SPA e centro benessere con due piscine e 7 ettari di parco, all’interno di uno dei cinque stelle più prestigiosi d’Europa e associato Leading Hotels of the World. Lo storico e unico hotel cinque stelle lusso di Fiuggi che nei suoi gloriosi 103 anni di attività ha ospitato re e regine, capi di governo, stelle del cinema e dello sport è sul mercato. La crisi di Fiuggi e del termalismo ha penalizzato l’albergo che, dopo anni di difficoltà, andrà all’asta giudiziaria con un prezzo iniziale stabilito in 30,6 milioni di euro (circa duecentomila euro a camera). Stando al mercato e alla location, il prezzo sembra ancora troppo alto. Tra i potenziali acquirenti si sussurra che ci sia anche Sir Rocco Forte, figlio di quel Charles che per un decennio è stato proprietario dell’hotel prima di cederlo alla società Granada.
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Le ombre del colosso cinese Anbang nbang è ormai da considerare uno dei grandi player nel settore dell’hospitality industry mondiale. Nonostante la fallita scalata al gruppo Starwood in concorrenza con Marriott, il gruppo cinese, negli ultimi anni, ha portato a termine l’acquisizione di strutture alberghiere di interesse economico e finanziario internazionale soprattutto negli Stati Uniti: il Waldorf Astoria di New York, i 16 hotel dei gruppo Strategic Hotels & Resorts REIT (Coronado di San Diego, Westin St. Francis a San Francisco, diversi Four Seasons e il JW Marriott Essex House di new York... solo per citare i più significativi. Ma chi c’è dietro quest’ondata di miliardi di dollari che dalla Cina arrivano alla conquista dell’Occidente alberghiero? Il New York Times ha provato ad indagare, perché ora i “controllori” statunitensi vogliono vederci un po’ più chiaro. L’aria di mistero che circonda una società che sembra provenire dal nulla ma che è capace di sborsare più di 30 miliardi di dollari per alcune attività alberghiere resta fitto. È chiaro che lo shopping di Anbang parte dalla necessità di alcuni cinesi di primo piano di spostare la loro ricchezza all’estero, senza dare troppo nell’occhio in patria. Questo sta ponendo un problema per le autorità di vigilanza internazionali che cercano di scoprire chi sono gli acquirenti alle spalle di queste importanti acquisizioni per poi valutare
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la rischiosità o la bontà finanziaria di queste attività. Dietro a tutto questo sembra esserci Wu Xiaohui, il presidente di Anbang, che ha sposato una nipote di Deng Xiaoping, leader supremo della Cina negli anni ‘80 e ‘90. Wu controlla gran parte delle quote azionarie attraverso suoi familiari e conoscenti, tutti contadini della provincia di Pingyang di cui è nativo, un sistema di holding che serve ad aggirare il controllo del partito unico cinese che ha prodotto quasi quattro leggendari decenni di crescita economica della Cina. Nata nel 2004 Anbang inizia come normale società di assicurazioni automobilistiche e Wu, ex venditore di auto, in pochi anni diventa “aggressivo” buttandosi nella finanza ad alto rischio. È così, tra acquisizioni di banche e fondi di investimento, in meno di un decennio è riuscito a trasformare il gruppo Anbang in una potente finanziaria diventando un tycoon di successo al di fuori della Cina. Tutto questo senza apparire come proprietario del colosso assicurativo che formalmente è detenuto dai cosiddetti baishoutao (o guanti bianchi), persone che godono della fiducia del
governo, del partito e dei potenti cinesi. Questo passaggio internazionale serve a proteggere la privacy di chi diventa ricco in una nazione dove la ricchezza può essere una responsabilità e una colpa politica. È chiaro che questo sistema non è cristallino e presenta diversi lati oscuri soprattutto per i non esplicitati legami politici, suscettibili a cambiamenti improvvisi e corruzione. Lo stesso presidente Xi Jinping ha messo sotto esame l’utilizzo dei “guanti bianchi” che – ha scritto il presidente in un report ufficiale – sono accompagnati da mani nere di potere”. Il tema del deflusso di capitali dalla Cina verso i Paesi occidentali e in particolare gli USA è particolarmente caldo, del resto le grandi aziende cinesi cercano sempre più di spostare i soldi fuori dal paese, dal momento che l’economia rallenta e il Partito accentua la sua presa sulla vita di ogni giorno. Va anche detto però che il governo cinese ha incoraggiato e incoraggia il deflusso dei capitali per migliorare l’effetto dei suoi investimenti sulle borse ed espandere la sua influenza economica e finanziaria oltre confine. Ma il tema delle élite che spostano denaro all’estero a livello ufficiale è considerato politicamente scorretto perché solleva dubbi su come possa un cittadino lavoratore, anche benemerito, accumulare ricchezze e guadagnare la fiducia del governo centrale. Nell’economia cinese, dove tutto è controllato dall’alto, i legami della stessa Anbang con il Partito Comunista e il governo sono attualmente stretti, tanto stretti da non indagare sugli azionisti che abitano ancora nella provincia rurale di Pingyang. Conviene precisare che si tratta molto probabilmente di migliaia di cinesi che insieme controllano quote azionarie per circa 29 miliardi di dollari. La compagnia Anbang è valutata circa 123 miliardi di dollari.
Chi vuole confrontarsi a proposito di andamento dei ricavi in tempo di crisi e/o di ripresa o vuole semplicemente effettuare una riflessione approfondita su costi, redditività e tendenze con basi scientifiche, Trademark Italia è a vostra disposizione tutti i giorni, 16 su 24 ore. tel. 0541.56111 - mail: info@trademarkitalia.com
4 Hotel & Finanza 9-10 2016 (2)_Layout 1 25/10/16 10.31 Pagina 17
IL BORSINO DELLE CATENE Starwood Hotels & Resorts Worldwide (NYSE)
Accor Hotels (Bourse de Paris)
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InterContinental Hotels Group (NYSE)
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5 set
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Hilton Worldwide (NYSE)
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23,00
40 22,50
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26 set
3 ott
10 ott
Choice Hotels International (NYSE)
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19 set
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3 ott
10 ott
mar
apr
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lug
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Hyatt Hotels (NYSE)
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49 48
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Millennium & Copthorne (London Stock Exchange)
Morgans Hotel Group (Nasdaq) $ 2,7 2,6 2,5 2,4 2,3 2,2 2,1 2,0 1,9 1,8
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SCENARI
Hotel e petrolio Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), secondo i dati e le analisi di STR, stanno subendo un continuo calo di redditività correlato al calo dei prezzi del petrolio. Nella prima metà del 2016, il settore alberghiero nei 6 Paesi del GCC (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar) ha fatto registrare una diminuzione del RevPAR del –10,3% rispetto all’anno precedente. Tale flessione si accompagna, poco casualmente come notano gli analisti STR, alla caduta del prezzo medio del petrolio OPEC nel 2016, crollato del 27,0% a 36,13 dollari USA rispetto allo stesso periodo del 2015. Sembra dunque evidente, come appare dal grafico, che i ricavi dell’ospitalità hanno nell’area del Golfo Persico, un andamento molto si-
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mile a quello del prezzo del greggio negli ultimi dieci anni. Dal momento che in molte delle città principali del Medio Oriente il turismo è prevalentemente di tipo business, non è strano – per gli analisti – registrare cali complessivi di redditività (e di valore degli immobili alberghieri) anche a causa della flessione del prezzo del petrolio. Nello stesso lasso temporale, il business aziendale negli alberghi dell’area GCC ha risentito di una flessione in diversi centri di ricavo: 1. camere (–3,1%), 2. food&beverage (–3,8%) 3. servizi generali (–5,8%), Complessivamente nel 2015 le entrate totali per gli alberghi dell’area GCC sono scese del 3,0%. Ovviamente chi si reca nelle città principali del Medio Oriente è soprattutto un turista business richiamato
Andamento RevPAR, GOPPAR e Petrolio, 2006-2015 쐽쐽쐽RevPar 쐽쐽쐽GOPPAR
RevPar/GOPPAR $200
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fonte: STR
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da viaggi aziendali, eventi, viaggi incentive e convention, ma i cali improvvisi di redditività non possono essere collegati unicamente al calo del prezzo del petrolio. La contrazione della performance, ad una analisi più attenta, risulta in parte dovuta anche all’eccessivo overbuilding che ha caratterizzato l’offerta alberghiera nell’area. L’overbuilding è una malattia che ha influito (e influisce ancora) negativamente sul RevPAR e sui valori immobiliari anche in molte aree italiane. A ben guardare c’è comunque un mercato, quello di Dubai, che mantiene ancora uno dei più alti livelli di GOPPAR del mondo (invece del RevPAR qui c’è il Gross Operating Profit Per Available Room, l’utile operativo lordo per camera disponibile). Significato finanziario di questo trend: se il prezzo medio del petrolio prosegue nella sua discesa e se la costruzione di nuovi hotel continua, proseguirà anche la contrazione del valore degli immobili alberghieri. Forse anche per questo gli investimenti arabi, in particolare dei fondi sovrani, si stanno spostando in Europa dove l’overbuilding è più contenuto, gli hotel di lusso sono poche centinaia e il mercato, soprattutto nelle grandi aree metropolitane, è ancora performante.
Una rinfrescata ai numeri del turismo n Italia il turismo vale oggi il 10,2% del PIL, cioè circa 167 miliardi di euro. Se si include anche il settore ristorazione e bar, che vi è strettamente connesso, conta 385mila imprese attive – 15mila agenzie viaggi e tour operator, 45mila strutture ricettive e 325mila ristoranti e bar – che danno lavoro, diretto e indiretto, a 2,6 milioni di persone, per un’incidenza occupazionale dell’11,6% sul totale nazionale. Chi l’avrebbe detto che l’industria dell’ospitalità occupa più persone dell’industria manifatturiera e di quella chimica? Il turismo se lo si chiama con il suo vero nome “indu-
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stria dell’ospitalità” è un settore dell’economia nazionale che, grazie al patto indissolubile con il mondo dei trasporti, dei viaggi, della ristorazione, entertainment, etc. ci posizionerebbe tra i primi 5 Paesi più visitati al mondo. Almeno 50 milioni di turisti stranieri nel 2015 hanno contribuito a produrre ricavi per 35 miliardi di euro, più altrettanti che passano sotto lo pseudonimo di “economia sommersa”. E nessuno osa stimare a quanto ammonta questo fantomatico “sommerso”: sembra che sia circa il doppio del giro d’affari visibile, che le presenze ISTAT ufficiali siano la metà di quelle
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reali, che gli operatori dichiarino un terzo di quello che ricavano. Tutte illazioni alle quali chi governa non da peso, anche se 50 miliardi in più di fatturato aiuterebbero il PIL a crescere di qualche punto. Il settore dei viaggi d’affari e di vacanza rappresenta dunque la prima grande industria italiana anche se, quanto a retribuzioni, i dipendenti valgono meno della media nazionale (che è di 28.693 euro lordi annui). Un dato che forse sconta il retaggio di due storici benefit del passato: le mance e il cambio valuta. Ora però questi benefit quasi non esistono più e secondo il report annuale di Job Pricing sulle professioni del turismo gli stipendi nel comparto alberghiero e della ristorazione sono mediamente inferiori a quelli di agenzie viaggi e tour operator: 22.400 euro contro 26.900. La ragione, spiega Job Pricing, è che nei primi la maggior parte dei dipendenti ha inquadramenti di livello operativo con bassa qualifica professionale, mentre nelle seconde prevale l’inquadramento impiegatizio. Riappare dunque la vecchia divisione tra salari e stipendi e il grande ca-
os del lavoro nero, stagionale e dei voucher. Nel settore alberghiero chi è incardinato percepisce 14 mensilità ma la carriera è difficile. Un direttore d’hotel guadagna in media 60 mila euro (lordi all’anno), il responsabile del ricevimento (la reception e il back office) ne percepisce 29.000. Tutta la linea dei dipendenti addetti alla pulizia delle camere mediamente ottiene tra 19 e 22.000 euro all’anno. In un villaggio turistico aperto tutto l’anno il capo villaggio incassa mediamente 46.700 euro, mentre un semplice animatore ottiene 21.600 euro lordi l’anno. Chi si avvicina all’industria dell’ospitalità pensando di trovare dati certi e parametri economici chiari resterà deluso. Ma c’è un settore che sfugge ai parametri che abbiamo indicato: quello dei trasporti, nel quale i piloti d’aereo, per esempio, mediamente percepiscono 81.400 euro all’anno e gli assistenti di volo 35.300 euro. In aeroporto il manager dello scalo ha uno stipendio medio di 55.500 euro, un addetto all’assistenza dei passeggeri di 32.300 euro e un addetto alla sicurezza di 25.400 euro. Ma è tutta un’altra storia!
Aiuto, arriva l’onda dei Condohotel l Walfdorf Astoria di New York chiude per 3 anni. Miracoli cinesi! Durante questo periodo le 1.400 stanze del Waldorf si trasformeranno in suite e di varia misura con una spesa di 1 miliardo di dollari USA. Un’operazione simile a quella del mitico Plaza dove le camere d’albergo rimaste sono solo 300 e il resto è una fioritura di appartamenti formato condhotel. Il Waldorf Astoria, un mito per l’hotellerie planetaria, diventerà un condhotel di lusso. Business is business e questa soluzione americana, il condhotel sta per diventare realtà anche in Italia. Se qualcuno del nostro Governo e di Federalberghi si guardasse attorno prima di approvare l’attuale leggepasticcio sui condhotel italiani, gli investitori seri e i proprietari sprovveduti ne sarebbero felici. Circola una leggina che prevede, a quanto sembra, la possibilità di diventare condohotel anche per gli hotel a 3 stelle senza ristorante, senza servizi e questo significa dare vita a uno spezzatino di hotel andati a male. Le rare sperimentazioni urbanistiche di condohotel italiani, ad esempio quella di Rimini, si sono concluse in pochi mesi causa liti con-
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dominiali, panni stesi sui balconi, utilizzo di corridoi per fare giocare i bambini e cotture di cavoli e verze ovviamente con le porte aperte, come nei condomini della seconda periferia. La legge incombente per
favorire lo sviluppo di possibili condhotel italiani non assicura l’unità gestionale e non garantisce la qualità degli appartamenti e della contemporanea, essenziale gestione di un hotel.
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Investimenti sicuri. Le Canarie fanno il botto! è una destinazione turistica, totalmente leisure, nella quale gli investimenti alberghieri stanno accelerando. Questa destinazione sono le Isole Canarie, mecca del turismo spagnolo, dove, dopo la crisi dell’Africa Settentrionale e le minacce terroristiche nel Mediterraneo, l’industria turistica è arrivata a sfiorare nuovi record. Tale successo è piuttosto facile da spiegare perché l’arcipelago delle isole del sole continua ad attrarre milioni di visitatori stranieri (oltre 13 milioni nel 2015) grazie ad un ambiente sicuro, ordinato, con offerte turistiche tradizionali ma anche innovative e professionalmente evolute. Le riqualificazioni di alberghi e appartamenti sono continue e i nuovi progetti immobiliari sono in crescita sia a livello di “impressioni” che secondo un recente rapporto della società di consulenza Christie & Co di Barcellona. «Gli investitori scelgono le Isole Canarie, perché sono una destinazione aperta tutto l’anno con hotel e resort di alta qualità. Per gli investitori è fondamentale che le destinazioni non abbiano problemi di stagionalità», ha detto il co-autore del rapporto Amparo Gomez-Angulo, consulente senior di Christie & Co. che ha anche aggiunto: «le Isole Canarie sono state turisticamente aggiornate per decenni e posizionate sui mercati internazionali (grazie ai tour operator) come una grande destinazione turistica. E il tempo sta premiando l’arcipelago, i suoi albergatori, gli investitori e persino gli amministratori locali». Secondo il rapporto, gli investitori europei hanno impegnato risorse per 2,6 miliardi di euro nel settore turistico spagnolo puntando in particolare sul segmento sun& beach che – secondo gli analisti spagnoli – rappresenta il 54% del movimento turistico totale. La notizia è che gli investimenti alle Canarie si sono intensificati e nel 2015 sono quintuplicati rispetto all’anno precedente e l’arcipelago è diventato leader nell’innovazione di prodotto e un sicuro approdo finanziario. L’arcipelago spagnolo in mezzo all’Oceano Atlantico raccoglie addirittura il 28% degli investimenti totali in alberghi e resort di tutta Spagna e nel 2015 sono stati investiti ingenti capitali per rinnovare oltre il 30% delle camere d’albergo complessive. Tra gli investimenti effettuati nel 2015 da segnalare quelli di operatori spagnoli • della catena alberghiera H10 di Barcellona che ha profondamente rinnovato 4 delle sue 17 strutture nell’arcipelago; • di Hispania immobiliare, che ha acquistato il Gran Hotel Atlantis Bahìa Real (5 stelle, 242 camere) e il Suite Hotel Atlantis Resort (4 stelle, 382 camere) sull’isola di Fuerteventura per 105 milioni di euro. Ma non sono mancati neppure gli investitori internazionali: • il gruppo tedesco IFA Hotel &Touristik AG ha acquistato gli alberghi Altamarena a Fuerteventura (4 stel-
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le, 213 camere) e Catarina a Gran Canaria (4 stelle, 402 camere) per 47,8 milioni di euro; • un gruppo di investimento cinese ha acquistato dalla catena Barcelò un hotel (4 stelle) di 406 camere il Santiago a Tenerife per una somma non ancora ufficializzata ma non certamente per ospitare cinesi sul cui concept di vacanza c’è molto ancora da scoprire. A lungo considerate le “Hawaii d’Europa”, le Canarie godono non solo di un clima favorevole ma anche di un’eccellente brand awareness sul mercato europeo, soprattutto dell’Europa settentrionale, da cui proviene il 90% dei visitatori totali, basti sapere che dei circa 13 milioni di turisti internazionali 3,9 mln. sono inglesi e 2,7 mln. tedeschi. Alla luce di questi trend tanto le catene quanto i proprietari indipendenti stanno aggiornando le loro proprietà per allinearle alle esigenze di ospiti internazionali soprattutto over ’50 che, abituati a viaggiare sulle navi da crociera, sono particolarmente esigenti in fatto di camere e ospitalità. Quello che deve interessare gli operatori italiani è che l’incremento della qualità ricettiva degli alberghi delle Canarie sta generando anche eccellenti risultati in termini di performance economica. Secondo le ultime statistiche di STR Global in maggio 2016, gli hotel e resort delle Canarie hanno ottenuto un tasso medio di occupazione vicino all’85%, in crescita del +5,4% rispetto allo stesso periodo nel 2015. Allo stesso modo, l’ADR (o prezzo medio giornaliero) è aumentato del 10,5% arrivando a 109,72 euro e il ricavo per camera disponibile (RevPAR) è cresciuto del 16,4% a 93,09 euro. Ovviamente esperti, analisti e operatori alberghieri attribuiscono il formidabile aumento del numero di persone, della domanda e dei prezzi in crescita alla congiuntura negativa delle aree turistiche del Mediterraneo legata alle minacce terroristiche. Ma come ha detto Jorge Marichal, presidente di ASHotel, associazione che rappresenta circa 250 alberghi in tutto l’arcipelago «la quasi totalità di chi sceglie le Canarie desidera il clima, il caldo, ma anche il comfort ospitale, l’ordine e la sicurezza... Ecco perché, oltre ai francesi, stiamo vedendo sempre più italiani, belgi e scandinavi». Le Canarie insegnano che gli europei amano fare vacanze in luoghi tranquilli, sicuri, privi di inquietudini e trasgressioni, dove il sole riscalda l’animo e la pelle.
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Quanti di noi sanno che cos’è la TUI? UI è il maggior tour operator del mondo e fattura circa 19 miliardi di euro. Sono tanti quelli che pensano di conoscere TUI come conoscono Alpitour. Al massimo hanno parlato con il responsabile contratti della propria nazione senza sapere chi è Friedrich Joussen e che cosa rappresenta. Il gigante tedesco del turismo europeo e mondiale sposta ogni anno milioni di viaggiatori, turisti che non alloggiano negli hotel Marriott, Starwood, Hilton, Hyatt, IHG, ma in hotel e resort indipendenti che non fanno parte di catene internazionali e concedono a TUI allotment variabili, da 20 a 100 camere, per la durata dell’apertura stagionale sperando che il più grande tour operator del mondo le riempia. TUI si potrebbe definire una “catena integrata”, in quanto si occupa di alberghi, di viaggi ma anche di trasporti, dal momento che possiede aeromobili propri (una flotta di oltre 100 aerei), alberghi propri (oltre 290 strutture), residence e campi da golf. TUI cerca di essere elastica anche nel pieno di questo straordinario terremoto geopolitico e ce la sta facendo perché ha saputo costruirsi una posizione da leader nel mercato delle vacanze. Essendo quotata in Borsa è facile vedere che i conti comprendono tasse e ammortamenti e che i profitti del 2015 sono cresciuti del 1,1% nonostante i conflitti del nordafricani e le minacce terroristiche in Turchia. Friedrich Joussen, CEO di TUI, che pochi hanno la fortuna di conoscere personalmente ma che tutti dicono di avere conosciuto, sostiene che la domanda rimane elastica e che è pronta a restringersi, allargarsi, cambiare e scegliere quello che appare migliore. Joussen ritiene che tutto dipenda dall’offerta, dalla sua qualità e dall’abilità dei tour operator di proporla. Oggi le Canarie e la Spagna vanno molto bene così come i viaggi intra europei, bisogna dunque concentrarsi su questo. Così come continua a tirare il turismo balneare (sun&beach), un prodotto su cui Joussen afferma che bisogna essere aggiornati e flessibili, ma soprattutto allineati in termini di qualità. In questo scenario TUI Group prevede per il 2017 di ottenere almeno il 10% in più di EBIT rispetto al 2015-16 nei propri hotel e resort, grazie anche ad un progressivo aumento della mobilità non solo a livello tedesco, ma anche a livello europeo e mondiale. È evidente che il fatturato degli hotel TUI in Egitto, Tunisia e Turchia stia girando in negativo, però il dato seguente dovrebbe servire da lezione per molti albergatori: TUI durante i primi 6 mesi del 2016 ha aperto 5 nuovi alberghi e resort oltre ad aver aggiornato e riposizionato due hotel nel suo nuovobrand TUI Blue.
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Massima fiducia quindi nel mercato dei viaggi e dell’ospitalità. TUI crede che ci sia continuità nella domanda, e che molto dipenda dalla qualità dell’intermediazione, dalla professionalità dei tour operator, dalle dotazioni di trasporto della compagnia. Secondo TUI i redditi e la prosperità economica continueranno ad espandersi, ma l’andamento è positivo solo per le compagnie che hanno basi operative, agenzie viaggi, assistenza e mezzi di trasporto propri, e che quindi sono in grado, più di altre, di garantire quella sicurezza e quell’assistenza che i clienti chiedono sempre più, soprattutto quando sono lontani da casa.
Scontro tra giganti: Airbnb vs Hotel Chains. C’è spazio per entrambi? utto è iniziato in un loft a San Francisco nel 2008 e in 8 anni la strada percorsa da Airbnb è stata molto lunga. E oggi non c’è luogo al mondo nel quale non si possa trovare un appartamento, una villetta a schiera, una villa sulla spiaggia, una house boat o un castello nel quale soggiornare grazie ad Airbnb, una catena da oltre 1,5 milioni di alloggi in circa 34mila città in 191 Paesi nel mondo. La vera domanda allora è una sola: quale futuro c’è per gli alberghi in un mondo sempre più Airbnboriented? Finora Airbnb ha attinto alla fascia media e medio-bassa del mercato, offrendo prevalentemente alloggi a prezzi accessibili per i clienti a basso budget ed entrando in diretta competizione con gli hotel di fascia economy e midscale che stanno registrando perdite significative. Del resto per le famiglie o i gruppi di amici, un appartamento può risultare molto più pratico e accattivante di un hotel. Non ha ancora puntato invece Airbnb alla parte alta della domanda, per la quale servizi e comfort alberghieri restano, almeno per il momento, imprescindibili. Questo però non basta per mettere gli alberghi al sicuro dalle “grinfie” di Airbnb. C’è infatti un numero crescente di prenotazioni sulla piattaforma Airbnb da parte di clienti aziendali, attirati non solo dalla convenienza, ma anche dalla capillarità dall’offerta, dalle cucine rifornite, dai posti auto privati. Per vincere questa sfida in fatto di ospitalità, gli alberghi tradizionali devono puntare su 3 elementi chiave: servizio, sicurezza e fiducia. L’hotel è una casa con un proprietario o direttore sempre presente che controlla che tutto sia perfetto per soddisfare i bisogni del cliente, con l’obiettivo ultimo di fidelizzarlo e farlo tornare. Gli obiettivi di Airbnb invece sono altri.
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Italian Hotel Monitor© Dopo 2/3 del 2016 l’andamento del mercato alberghiero evidenzia la tenuta dell’occupazione ma con prezzi in altalena
l consuntivo dei primi 8 mesi del 2016 elaborato dall’Italian Hotel Monitor e relativo alle performance degli alberghi di 45 città capoluogo, registra la crescita dell’indice di occupazione camere degli alberghi italiani (+1,3 punti) accompagnata da una tenuta del prezzo medio camera (Average Daily Rate) che si attesta oltre i 111 euro (+0,6%). I segnali di tenuta del mercato alberghiero, dopo 8 mesi evidenziano un buon andamento dell’occupazione a cui fa da contraltare una certa variabilità del prezzo medio che, scendendo nel dettaglio delle singole città, mostra alti e bassi frequenti. Nonostante infatti il positivo dato medio nazionale, in 15 città il prezzo medio nel periodo in questione si riduce, a conferma che numerose strutture per sostenere la room occupancy intervengono innanzitutto sulla leva del prezzo. Al contrario la Room Occupancy (R.O.) cresce in addirittura 39 capoluoghi di provincia sui 45 monitorati e il tasso di occupazione camere a livello nazionale raggiunge un eccellente 67% (+1,3 punti rispetto al 2015 ed addirittura +2,6 punti rispetto al 2014). A spingere in alto questo dato sono in particolare le performance di Catania (+4,5 punti), Udine (+4,3), Torino (+3,9), Genova e Napoli (+3,8). Le città che superano il 70% di occupazione camere sono (come lo scorso anno) due: Firenze con un eccellente 73,5% e Roma (72,4%). Milano (passato Expo) guida con
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il 69,4% di R.O. (+0,3 rispetto al 2015) le 21 città (erano 16 lo scorso anno) che superano la soglia del 60%, riconosciuto sinonimo di solidità gestionale. Complessivamente i dati dell’IHM evidenziano un andamento piuttosto omogeneo rispetto al recente passato in termini di occupazione camere, mentre confermano un certo “nervosismo” in fatto di prezzi, sempre più liquidi e flessibili. Da segnalare le tariffe in salita, tra le altre città, a Como (+5,2%), Genova (+4,4%), Palermo (+3,9%), Firenze (+3,7%), Cagliari (+3,4%) e Torino (+3,2%). In termini assoluti Venezia si conferma la città con la tariffa media per camera più elevata: 149,35 euro a notte, seguita da Milano (129,56 euro, ma –4,2% rispetto al 2015 anno di Expo), Firenze (126,78 euro), Roma (117,91 euro) e Como (+113,78 euro). Mixando gli indicatori (R.O. e T.O.) è facile notare come sia Genova la città più performante nei primi 8 mesi del 2015 davanti a Torino, Udine, Napoli e Bologna. Analizzando, infine, il dettaglio dei diversi segmenti alberghieri, si conferma la crescita progressiva del giro d’affari degli hotel Luxury (+0,3 punti di occupazione camere e +2,2% delle tariffe), il consolidamento di quelli di fascia Upscale (+1,3 punti di occupazione camere e + 0,6% del prezzo) e qualche difficoltà per le strutture Midscale (+0,9 punti l’occupazione; –0,4% il prezzo), assediate dalla concorrenza della piattaforma Airbnb.
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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-AGO 2016 Occupazione e Prezzo per Città Città
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TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA
Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Gen-Ago Gen-Ago Var 2016 2015 16/15
62,3 68,5 69,4 62,6 48,4 66,0 57,1 52,2 52,8 56,8 64,2 69,3 60,1 54,8 60,2 57,5 61,2 61,7 53,2 60,8 61,8 66,0 57,5 73,5 65,2 66,2 61,5 61,9 50,7 72,4 50,1 50,9 47,9 57,1 68,9 57,9 43,1 53,6 45,1 52,7 62,6 56,1 65,6 59,2 55,9 67,0
58,4 64,7 69,1 62,1 45,1 63,9 58,9 50,2 50,0 55,9 62,6 68,7 60,0 52,1 60,6 55,0 56,9 59,1 51,0 57,7 60,8 65,5 58,0 73,9 64,1 65,9 58,7 61,1 49,4 71,4 49,0 48,2 48,9 54,9 65,1 55,3 43,7 51,3 45,0 50,8 60,7 54,3 61,1 58,2 53,9 65,7
3,9 3,8 0,3 0,5 3,3 2,1 -1,8 2,0 2,8 0,9 1,6 0,6 0,1 2,7 -0,4 2,5 4,3 2,6 2,2 3,1 1,0 0,5 -0,5 -0,4 1,1 0,3 2,8 0,8 1,3 1,0 1,1 2,7 -1,0 2,2 3,8 2,6 -0,6 2,3 0,1 1,9 1,9 1,8 4,5 1,0 2,0 1,3
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Prezzo Medio Gen-Ago Var 2015 16/15
106,52 99,47 129,56 113,78 85,01 89,32 87,86 82,97 86,10 84,64 85,57 149,35 93,58 83,66 86,25 84,68 88,78 88,32 89,22 96,67 84,74 88,52 84,35 126,78 87,32 94,83 85,05 83,26 86,81 117,91 83,61 83,32 82,46 86,47 100,94 87,03 82,80 82,56 81,17 83,02 90,72 83,42 86,64 86,11 83,68 111,17
103,18 95,28 135,19 108,16 84,85 88,71 85,96 83,19 84,20 86,02 85,42 147,97 91,09 84,27 84,25 84,04 86,56 88,39 89,90 94,63 84,96 86,98 85,23 122,23 87,02 96,11 83,98 83,46 87,00 116,83 83,14 83,08 81,80 86,84 98,83 86,59 82,02 82,70 80,19 82,86 87,35 82,89 90,23 83,26 83,54 110,52
3,2% 4,4% -4,2% 5,2% 0,2% 0,7% 2,2% -0,3% 2,3% -1,6% 0,2% 0,9% 2,7% -0,7% 2,4% 0,8% 2,6% -0,1% -0,8% 2,2% -0,3% 1,8% -1,0% 3,7% 0,3% -1,3% 1,3% -0,2% -0,2% 0,9% 0,6% 0,3% 0,8% -0,4% 2,1% 0,5% 1,0% -0,2% 1,2% 0,2% 3,9% 0,6% -4,0% 3,4% 0,2% 0,6%
Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale
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VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI GENOVA BOLOGNA VERONA BARI TOTALE ITALIA
Città
67,0 66,0 65,5 67,1 66,7
Luxury
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI GENOVA BOLOGNA VERONA BARI TOTALE ITALIA
431,55 343,34 388,91 315,36 353,26
69,3 69,4 73,5 72,4 62,3 68,9 68,5 60,8 60,1 57,9 67,0
0,7 67,3 69,7 72,0 58,3 65,5 65,0 60,3 60,8 55,9 63,7
Prezzo Medio Upscale Midscale
149,35 129,56 126,78 117,91 106,52 100,94 99,47 96,67 93,58 87,03 111,17
89,48 69,11 59,66 64,21 55,48 55,29 53,98 61,90 57,18 53,92 56,61
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Ago 2016
Occupazione Camere Gen-Ago Var 2015 16/15
66,7 67,0 63,7
66,4 65,7 62,8
0,3 1,3 0,9
Gen-Ago 2016
Prezzo medio Gen-Ago Var 2015 16/15
353,26 111,17 56,61
345,76 110,52 56,84
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
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CUSTOMER SATISFACTION
L’inesplorato campo della “travel experience” aramente gli alberghi e le destinazioni turistiche si impegnano nei sondaggi sui turisti, più raramente ancora interpellano gli ospiti alloggiati. La soddisfazione dei clienti viene sempre meno monitorata dagli albergatori (così come dalla pubblica amministrazione) che tendono, incautamente, a fidarsi dei giudizi che appaiono su Booking.com (e altre OTA) o su Tripadvisor. Si percepisce insomma una diffusa presunzione da parte degli attori del turismo circa il grado di soddisfazione degli ospiti di un hotel o di una località turistica. Chiedere a chi ha alloggiato una valutazione (o un giudizio) sull’albergo rimane invece lo strumento migliore per capire se il nostro brand, i nostri servizi, i nostri standard e la nostra offerta in generale, sono giusti, coerenti, allineati o sbagliati. Quando viaggiamo anche noi tendiamo a concentrarci sugli aspetti fisici dell’esperienza, misuriamo la comodità dei letti, la funzionalità del wi-fi, la correttezza dei servizi in camera, la qualità della pulizia, etc.. Ma tutto questo per brand internazionali come Marriott, Four Seasons, Starwood, Intercontinental o NH non basta. Così per la prima volta IBM, pioniere e colosso dell’informatica, è andata oltre l’esperienza di viaggio, costruendo un “Travel Experience Index”, declinandolo per gli hotel e indagando quindi il “tema dell’esperienza di viaggio marcata da interazioni digitali ed esperienze di servizio con i dipendenti degli hotel dei diversi marchi alberghieri europei e statunitensi”. La ricerca si basa sui giudizi dei viaggiatori che hanno soggiornato in alberghi sia in Europa che nelle Americhe, e riassume chiaramente punti di forza e debolezza di ben 31 marchi alberghieri. Lo studio rivela tre realtà interessanti circa gli elementi intangibili della “hotel experience”. La più sorprendente è che i servizi forniti at-
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traverso il contatto personale ricevono voti più alti di tutti gli altri. La ricerca dice che la maggior parte degli alberghi ha uno staff eccellente: ben addestrato, professionale, efficiente e cordiale. I viaggiatori sono invece meno soddisfatti delle loro esperienze digitali: siti web, applicazioni mobili e social media non sono adeguatamente coordinati tra loro e non consentono una personalizzazione in base alle preferenze degli ospiti. Chi è convinto dunque che la tecnologia possa sostituire il personale e che i robot possano surrogare le addette dell’housekeeping, i receptionist e i camerieri scoprirà che il grado di soddisfazione degli ospiti negli hotel è direttamente proporzionale alla qualità e alla quantità di personale disponibile. Quanto alle loro esperienze digitali – parola di IBM – quando i siti degli hotel privilegiano le applicazioni per telefoni mobili e mettono in primo piano i social network, il sentiment dei viaggiatori (ovvero i clienti potenziali) risulta più positivo rispetto a quello dei siti troppo innovativi tecnologicamente e digitalmente. Questo vuol dir che quello che più attrae sono i siti che personalizzano le specifiche preferenze dei clienti. Da questi risultati si evince che il potenziale per miglioramenti significativi in ogni categoria alberghiera è rappresentato da strumenti, seppure digitali, che siano in grado di offrire i simboli della personalizzazione, non dell’automazione. IBM ha confrontato le prestazioni digitali e fisiche generate dagli hotel e dal loro personale dalle quali emergono le differenze significative di cui riferiamo e da cui scaturiscono tre definizioni-designazioni dei brand alberghieri: • “gli innovatori” (punteggio oltre il 70% dell’Index), sono il 39% dei marchi alberghieri; • “i seguaci veloci” (punteggio compreso tra 55 e 70% dell’Index) sono il 61% dei marchi alberghieri;
• nessun brand ricade invece nella terza categoria individuata, “i ritardatari” (punteggio al di sotto del 55% dell’Index). Visto che i viaggiatori apprezzano in particolar modo gli alberghi che puntano sul servizio personale, la personalizzazione del servizio secondo la ricerca rimane il punto debole della maggior parte delle catene alberghiere. L’analisi IBM conferma che le strutture che hanno cercato di personalizzare l’esperienza degli ospiti con strumenti e tecnologie digitali difficilmente sono riuscite a soddisfare i loro ospiti, i quali apprezzano le tecnologie ma danno più valore alla personalizzazione intesa come servizio reso da persone fisiche, gentili e dinamiche. Per offrire un’esperienza personalizzata, un hotel “a marchio” ha bisogno di sapere non solo ciò che il cliente preferisce, ma anche essere in grado (quasi immediatamente) di fornire ciò che l’ospite indica come preferenza. A chi pensa di saperlo fare, consigliamo di guardare bene all’interno del proprio albergo se succede davvero e come. Perché ai manager delle catene non puoi dire che occorre più personale, dal momento che il rischio è che rispondano che il personale è superfluo, che gli ospiti non pagano abbastanza e che quindi con gli attuali clienti e quelli prospect personalizzare il servizio è impossibile se vuoi garantire un reddito alla proprietà. Forse non sanno che il coordinamento tra i punti di contatto digitali e personale dipendente (lo dice lo studio IBM) serve per prima cosa a raccogliere in modo sistematico le preferenze dei clienti e quindi ad applicarle quando il cliente è in albergo. Non tutti sanno che se non hai il profilo del cliente i programmi fedeltà non aggiungono valore, anzi diventano elementi di disturbo per il brand. Il profilo serve anticipare il viaggiatore che fa abituale richiesta di
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cuscini extra o di una camera ai piani alti. Il personale di front line dovrebbe essere in grado di tracciare la richiesta e soddisfarla, mentre spesso anche con avanzati software CRM la richiesta non va in porto. In sostanza il cliente fedele arriva e non trova quanto ha richiesto per cui deve di inserire nuovamente o confermare la preferenza per i soggiorni successivi. Spesso – risulta dall’analisi IBM – l’ospite che aderisce a uno dei loyalty programs non riceve nemmeno risposta alla sua richiesta
speciale ed ecco perché qui scatta l’appello alle catene nazionali e internazionali che non personalizzano il servizio: per favore personalizzate l’ospitalità! Insomma i punti deboli sono evidenti e i manager d’albergo (in Europa più spesso i proprietari) dovranno rapidamente affrontarli se davvero vogliono migliorare l’esperienza di soggiorno dei propri ospiti, e farli ritornare sull’onda di un buon ricordo. Per la maggior parte degli alberghi, la cattiva notizia che arriva da que-
sto rapporto è che la loro attuale situazione digitale non è sufficiente a creare una “hotel experience” eccellente. Occorre – come abbiamo sempre raccomandato – l’integrazione tra la componente tech con quella touch, quel tocco unico e personale che soltanto uno staff di persone motivate, professionali, dinamiche e cordiali è in grado di offrire per generare una customer satisfaction capace di produrre clienti fedeli e leali. Le aziende che si occupano di digitale questo lavoro purtroppo non sanno farlo.
Clienti fedeli solo se i loyalty program sono onesti el corso degli ultimi mesi, in occasione di diversi viaggi di lavoro, abbiamo soggiornato in diversi alberghi cercando di testare anche i programmi fedeltà, componente essenziale nelle transazioni alberghiere. Tanto essenziale da avere ostacolato numerose trattative di acquisto e di vendita di catene alberghiere. Il programma fedeltà sconfina sempre nel portafoglio clienti, quindi fa parte del valore della gestione e dell’avviamento aziendale; in sostanza è una componente economica significativa che, nella maggior parte degli alberghi di catena, si è evoluta radicalmente. Il fascino originale dei loyalty program era quella “gratuita possibilità di accumulare punti guadagnati con i viaggi di lavoro” che potevano poi essere riscattati nel tempo in occasione di soggiorni personali di vacanza. La concorrenza tra catene ha gradualmente modificato i loyalty program aggiungendo diversi benefici come il
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check-in prioritario e l’upgrade della camera. Ma ci sono anche i free drink al minibar oppure, cosa molto gradita, la connessione wi-fi gratuita o il parcheggio complimentary. Le catene alberghiere in alcuni casi hanno addirittura creato dei piani di camere dedicati ai clienti fedeli e leali dove è possibile usufruire di una club lounge con quotidiani, magazine, free drinks, un assortimento di piatti caldi e freddi e in qualche caso il breakfast senza dover scendere o salire nell’affollata sala dell’hotel. Tutti questi vantaggi contribuiscono a creare un’esperienza positiva negli ospiti, che premiano l’hotel garantendo un rapporto di fiducia e fedeltà. È chiaro che tutti questi servizi rappresentano un costo per gli hotel, ma in questo momento sono anche un eccellente strumento per disintermediare e combattere lo strapotere delle online travel agencies. La fedeltà degli ospiti non è un costo ma piuttosto un valore!
Design: sperimentare, innovare ma... Mai dimenticare la customer satisfaction chiaro che quando si progetta un albergo nel quale la componente di design è stata definita “centrale”, l’architetto deve avere una visione forte e non temere di generare una risposta emotiva da parte degli ospiti. Allo stesso tempo, però, l’albergo deve essere comprensibile, in grado di offrire a quegli ospiti degli elevati e percepibili standard di comfort. Si può facilmente sbagliare seguendo ad esempio le tanto decantate pra-
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tiche ecosostenibili e il minimalismo che mal si combina con la qualità del servizio. Questo è un invito ad evitare le eccessive innovazioni architettoniche per fare in modo che l’albergo sia fresco, nuovo e alla moda ma anche emblematico dei classici simboli dell’ospitalità. L’inseguimento delle linee architettoniche di moda e il modern design con il passare del tempo perdono il proprio appeal e questa “lezione” viene proprio dalla città
icona del modern design: New York. L’identità dell’hotel deve dunque e sempre essere forte, autentica, iconica, e presentare un sinergico coordinamento tra l’interior design e l’architettura esterna. Perché un conto è progettare un edificio o una scultura urbana che può essere meravigliosa da vedere altro è realizzare un hotel di standard internazionale di duecento camere destinate ad ospitare persone, non cose, nel quale la forma de9-10 2016
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ve essere “funzionale” e il design soddisfare gli ospiti tanto da costruire la loro loyalty. Non solo, il progetto deve anche soddisfare le esigenze economiche di proprietario e investitore, e nel contempo facilitare il lavoro del gestore. Su cosa devono allora focalizzarsi gli architetti che progettano hotel? La priorità è la funzionalità degli spazi interni aderendo alle aspettative di chi sarà ospitato. Non uno ma dieci occhi sull’illuminazione, spesso sottovalutata nella sua funzione. Occhio all’impianto di condizionamento, fondamentale così come l’impianto elettrico: entrambi devono essere intuitivi e facili da gestire. Qui le novità tecnologiche si sprecano, i designer sulla qualità dell’aria vorrebbero essere creativi. Non si sbaglia seguendo lo standard, lasciando perdere i sistemi che non garantiscono il “clima” ideale nelle 4 stagioni (conviene sempre optare per un sistema a 4 tubi). Assistiamo frequentemente i proprietari di costruendi hotel che incaricano l’architetto chiedendogli di utilizzare parametri e stili tradizionali. In parecchi casi ci troviamo invece a fronteggiare albergatori che si fanno condizionare dal designer e ne subiscono il fascino e lo stile d’intervento. Recentemente abbiamo visto sorgere degli hotel pensati per le nuove generazioni, alberghi innovativi che piacciono ai millennials e ai giovani technology-addicted. Purtroppo, alcuni di questi hotel in pochi anni hanno cessato di operare perché innovazione, modern design e tecnologia non piacciono al target principale di riferimento dell’industria dell’ospitalità mondiale: i baby boomers. Il marketing generazionale in Italia è poco utilizzato ma dobbiamo prendere atto dei suoi micidiali effetti sulle migliori e più redditizie destinazioni turistiche. Dubai, Londra, Amsterdam, Parigi, ogni città ha caratteristiche proprie che rendono il contesto urbano di vitale importanza e che condizionano la progettazione di interni ed esterni. Le soluzioni di design devono necessariamente tenerne conto ma con gli occhi aperti sulla tipologia di viaggiatori che si alter-
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neranno nei prossimi dieci anni nelle varie città. Nessun dubbio che il genius loci debba influenzare anche la progettazione alberghiera ma l’ospitalità viene prima e deve avere un suo peso. L’ospite non si deve adattare al design ma godere del design. Questo perché gli hotel non devono solamente essere luoghi nei quali riposare. Un hotel di buona reputazione è anche
destinazione sociale, luogo di incontri e di sguardi e il design deve contribuire a far vivere un’esperienza speciale all’ospite per renderlo leale. La storia degli alberghi del mondo occidentale non è solo un episodio commerciale, non è storia di revenue manager, di prenotazioni digitali e di OTA ma sempre di eccellente ospitalità e funzionalità.
Un sito fatto bene per combattere lo strapotere delle OTA egli Stati Uniti per combattere lo strapotere delle OTA gli alberghi – quando hanno elevati tassi di occupazione – cercano di fare in modo che i loro ospiti prenotino direttamente sul sito dell’hotel per evitare di pagare il fee alla OTA (online travel agency). I viaggiatori più esperti hanno imparato a sfruttare a loro vantaggio le prenotazioni dirette e i programmi lealtà. Diverso è quando gli alberghi hanno problemi di riempimento delle camere e devono, a malincuore, pagare Expedia, Booking.com e le altre OTA per ridurre i propri vuoti. Ma quando la room occupancy cresce, è molto meglio evitare le pesanti commissioni delle agenzie online e portare i clienti a prenotare direttamente attraverso il proprio sito web o call center. Succede negli USA, che negli ultimi tempi, con tassi medi di occupazione più alti degli ultimi dieci anni, gli alberghi tendono ad incentivare i loro potenziali clienti a prenotare direttamente. Le tensioni tra alberghi e agenzie on-line non sono una novità. Ma il continuo aumento dei livelli di occupazione sta rendendo gli alberghi sempre più consapevoli della loro forza e della loro capacità di vendere direttamente servizi e upgrade altrimenti non spendibili: camere migliori, servizio navetta gratuito da e per l’aeroporto o la stazione, breakfast incluso, un drink al bar, etc. I nuovi e più flessibili programmi di fidelizzazione creati dagli alberghi sono un chiaro incentivo a prenotare direttamente e i clienti – aderendo – possono ricevere un benefit oppure tariffe scontate del 20-30%.
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Breaking news La catena Intercontinental si espande ad est (in Europa) InterContinental Hotels Group, catena alberghiera leader a livello mondiale, ha comunicato che nei prossimi 5 anni aprirà 46 nuovi alberghi. I primi 4 saranno inaugurati entro il 2017 in Polonia, Georgia e Bulgaria, in linea con la crescita del movimento turistico business e leisure in questi Paesi. L’interesse di IHG per questi Paesi evidenzia la crescente attrattività degli stessi, Romania, Slovacchia, Repubblica e Polonia stanno facendo registrare aumenti considerevoli di turisti, con incrementi a due cifre nel 2014 e 2015. Favorite anche da ingenti finanziamenti europei per lo sviluppo di infrastrutture e riqualificazioni urbane, le principali città dell’Europa Orientale si stanno rivelando più attrattive dell’Italia per gli investimenti delle grandi compagnie alberghiere internazionali. La crescita degli alberghi di IHG sarà guidata principalmente dai suoi marchi di media categoria, Holiday Inn e Holiday Inn Express, ma anche il segmento di punta, quello dei boutique hotel, registrerà un incremento delle strutture in questa regione.
Four Seasons e Library Hotel Collection: ai vertici del lusso Una recente indagine di ReviewPro, società leader nelle soluzioni inerenti la guest intelligence per l’hotellerie, ha stabilito che Four Seasons Hotels & Resorts e Library Hotel Collection sono risultati i migliori brand di lusso quanto a customer satisfaction. Il risultato è frutto di un lavoro di analisi basato su 2,7 milioni di recensioni online, di 175 OTA e testi in 45 lingue, che è servito a scoprire che i marchi di lusso nel mondo sono almeno 159. È stato calcolato il range complessivo di soddisfazione per il servizio, il valore dell’ospitalità, la pulizia, la qualità delle camere, la posizione e i Four Seasons hanno vinto insieme a Library Hotel Collection. Altri risultati interessanti che emergono dallo studio:
• gli altissimi punteggi sempre in termini di guest reviews ottenuti da due piccoli e indipendenti hotel, il Belmond Palacio Nazarenas di Cuzco in Perù e lo Spicers Peak Lodge di Maryvale, nel Queensland Australiano; • gli alberghi di lusso cinesi hanno ricevuto 703.041 recensioni; • 23 hotel cinesi sono entrati nella Top 100 dei best luxury hotel, seguono le Maldive con 11 strutture e il Regno Unito con 6; • TripAdvisor con il 26% è il social che ha generato il maggior numero di recensioni, seguita da Booking.com con il 25%. Ctrip ha superato Facebook diventando la terza fonte di giudizi e commenti al mondo.
Nuovo cinque stelle Radisson Blu in Lituania Radisson Blu ha annunciato l’apertura del Radisson Blu Hotel & Spa Nida Marina in Lituania, rafforzando così la propria presenza nei paesi baltici, dove il Gruppo gestisce già due alberghi: a Vilnius e a Klaipeda. Il nuovo resort sorgerà sulla penisola di Neringa, di fronte al porto turistico Nida, lungo il litorale sabbioso di 98 km che separa la Laguna dei Curi dal Mar Baltico e che è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2010. Il Radisson Blu Hotel a Nida Marina aprirà nel 2019 con 93 camere, un lounge bar situato nella hall e un ristorante con terrazza dalla vista mozzafiato sulla Laguna dei Curi. A disposizione degli ospiti ci saranno anche una spa e una piscina coperta di 18 metri oltre ad ampi spazi meeting dotati di tecnologie di ultima generazione.
Siglato accordo tra IHG e NOVUM Hotel Group per l’apertura di 20 hotel in Europa InterContinental Hotels Group (IHG) e NOVUM Hotel Group, hanno siglato un accordo per un progetto di sviluppo che prevede l’apertura di 20 hotel in mercati chiave europei come Germania, Austria e Paesi Bassi. IHG, che nel proprio portfolio conta oltre 650 hotel in Europa, in Germania è presente con 64 hotel, mentre NOVUM Hotel Group annovera 99 hotels, tra quelli
appartenenti al proprio brand e quelli che verranno gestiti in franchising in partnership con IHG.
Nuovo Radisson Blu a Lione Inaugurato ad ottobre, il nuovo Radisson Blu Hotel a Lione – situato nell’iconica torre di Part-Dieu, conosciuta localmente come “Le Crayon” – si posiziona come sofisticato albergo di lusso (l’investimento è stato di oltre 40 milioni di euro) affacciato sul centro storico della città, ideale per soggiorni di piacere e business. Si trova vicino al quartiere commerciale e finanziario di Lione, a pochi passi dalla stazione ferroviaria TGV Part-Dieu e dal centro commerciale di La Part-Dieu. Da qui si raggiungono facilmente anche alcune delle principali attrattive come la basilica di Fourvière, il teatro antico, la Croix-Rousse. E per una gita o un post congress nelle immediate vicinanze ci sono le Alpi francesi, i vigneti del Beaujolais e il tristellato Paul Bocuse. L’hotel si connota per il design di grande impatto: luminosissima la hall grazie al tetto di vetro del palazzo e molto belle anche le 245 camere tutte con vista panoramica e dotate dei comfort e delle tecnologie più moderne. Completano l’offerta un ottimo ristorante e 11 sale meeting modulabili che si sviluppano su 500 mq e che sono in grado di accogliere fino a 350 persone.
W Amsterdam Hotel inaugura The Bank W Hotels Worldwide ha ufficialmente aperto le porte a The Bank. La nuova struttura, situata proprio di fronte all’edificio originale di Exchange, a pochi passi dalla vivace Piazza Dam e dal Palazzo Reale, nasce dalla trasformazione dello storico edificio KAS Bank e rappresenta il traguardo finale del progetto W Amsterdam. The Bank dispone di 66 camere e suite eleganti, una Spa dove originariamente c’era il caveau con bar, fitness center e ristorante (The Butcher). L’edificio ospita anche uno spazio creativo “incubatore” a disposizione di artisti, stilisti e designer27. In tutto i due edifici (W Amsterdam e The Bank) offrono complessivamente 238 tra camere e suite.
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COVER STORY
Ezio Indiani
“Sempre più Principe” ANDREA FONGO
Un terzo di tradizione, due di innovazione, passione a volontà e un pizzico di savoir faire: ecco la ricetta vincente del general manager dell’iconico Principe di Savoia di Milano ✒Davide Deponti no registrate in città ultimamente, andando a creare una concorrenza più serrata anche nel mondo luxury. La seconda certezza è che, anche in questo scenario in
Ezio Indiani è il “deus ex machina” del Principe di Savoia di Milano da oltre dieci anni
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Un fatto è certo, anzi due. La prima certezza è che, sulla scia del successo di Expo 2015, Milano sta diventando sempre più uno dei “places to be” nel mondo per quanto riguarda il turismo, leisure ma non solo. E lo dimostrano anche le tante aperture di hotel d’alta gamma che si so-
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COVER STORY
costante (positiva) evoluzione, il Principe resta sempre il Principe. Ovviamente stiamo parlando del Principe di Savoia, l’albergo che da quasi un secolo è il punto di riferimento per l’hotellerie di lusso meneghina e che, anche oggi come sempre, è esempio di tradizione e innovazione legate insieme, nei servizi al cliente, tanto quanto nei sistemi di lavoro all’avanguardia. E “deus ex machina” di questa “macchina” dell’accoglienza che appunto funziona così bene, anzi sempre meglio, è da oltre un decennio il general manager Ezio Indiani. «Il segreto del nostro successo non c’è», racconta sornione seduto alla
scrivania, senza perdere di vista smartphone e pc, «perché non è solo uno: sono tanti. Innanzitutto, c’è la passione per questo mestiere dell’ospitalità che è unico e bellissimo ma diverso da tutti gli altri. Poi c’è sempre la cura del cliente e la sua costante fidelizzazione, che si fa al meglio, riuscendo a capire di ognuno le preferenze e le idee. E qui, alla passione, viene in aiuto l’innovazione, poiché, per far questo e per capire costantemente come e dove migliorare, usiamo statistiche fatte ad hoc con un programma tecnologico di valutazione da parte degli ospiti. Al nostro sistema storico, affianchiamo oggi
La storica facciata dell’hotel che è da quasi un secolo il punto di riferimento dell’accoglienza luxury meneghina
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F. CIOFFI
COVER STORY La mia fortuna? Non aver mai lavorato un solo giorno della mia vita
Il motto di Ezio Indiani per il Principe è “tradition meets modernity”
Lo skyline dell’avveniristica Milano Porta Nuova visto dal Club 10 Spa & Fitness Centre del Principe
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Medallia, un software evoluto che ci permette, per esempio, di analizzare i feedback (positivi o negativi) dei nostri clienti, vantaggio che ci consente di cogliere le vere necessità degli ospiti e di aumentare ulteriormente la nostra guest engagement che è già altissima e che ci permette di essere tra gli alberghi di lusso migliori al mondo. Quando, come nel nostro caso, si oltrepassa la percentuale del 60% di ospiti che si definiscono completamente soddisfatti del soggiorno si è considerati al top della categoria luxury».
Un esempio da seguire E l’albergo milanese della Dorchester Collection resta un esempio da seguire non solo per l’eleganza delle 301 tra camere e suite, per la cura e il gusto del ri-
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Il 2016, per il Principe, si sta confermando un’ottima annata. «Nonostante le nuove aperture di lusso in città, il Principe registra un fatturato costante. Per il futuro, puntiamo molto sul segmento leisure, grazie anche a Expo che ha lanciato il brand Milano in tutto il mondo. Oggi Milano è la mia città ideale: aperta, flessibile, bella e funzionale. Quanto al mio hotel ideale non può essere che il Principe: anche se non bisogna mai dimenticare che al top si arriva solo con lavoro e sacrifici. Il mio mestiere richiede un approccio speciale con l’ospite. La relazione è fondamentale per instaurare un rapporto di stima e di fiducia. Senza contare che in un hotel come il nostro si ha la fortuna di incontrare ospiti speciali. Bere un caffe con un imprenditore come Bill Gates oppure vedere la finale dei mondiali di calcio del 2006 insieme ai Rolling Stones, per esempio, sono occasioni che non capitano a tutti. Certo, poi va a finire che il numero di ore trascorse in hotel aumenta. Ma con la passione, il lavoro non pesa. Come dico sempre, ho avuto la fortuna di non aver mai lavorato un solo giorno della mia vita».
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COVER STORY
destra sopra: Eleganza e lusso si fondono nella camera da letto della Imperial Suite del Principe
storante Acanto o per l’esclusività mondana del Principe Bar: nessun altro hotel di lusso a Milano offre, oltre a tutto questo, anche spazi meeting altrettanto curati, con ben 11 sale attrezzate per organizzare ogni tipo di evento nel cuore della città. «Il nostro prodotto», continua Indiani, «è all’avanguardia e allo stesso tempo è un giusto mix di tradizione e innovazione, secondo il nostro motto “tradition meets modernity”. Ma la bellezza non è tutto: un cliente del Principe che il prodotto sia bello lo dà per scontato. La vera differenza la fanno il servizio e l’accoglienza. L’atteggiamento giusto è quello proattivo: oggi non basta soddisfare i desideri e le necessità degli ospiti bisogna anche saperli sorprendere. Non per nulla abbiamo un guest relation team dedicato che lavora solo per questo scopo». Insomma, come sempre, il Principe non segue le tendenze. Le crea. Come? «Restando sempre aggiornati su quello che succede nel mondo dell’ospitalità e an-
dando un passo oltre», spiega Indiani, «Ora, ad esempio, stiamo progettando per le stanze un nuovo sistema con sensori che permettono di leggere la presenza dell’ospite e quindi di poter decidere quando entrare in camera per eseguire i nostri servizi senza dover disturbare l’ospite. Far parte di una grande compagnia internazionale come Dorchester Collection ci consente di essere sempre aggiornati grazie anche a un continuo scambio di esperienze ed best practice». Il Principe è noto in città anche per la sua eccellente ristorazione: cucina di tendenza, materie prime biologiche e biodinamiche, ma anche uno chef di grande talento come Alessandro Buffolino. Sono questi gli atout che si gioca il ristorante Acanto. ■
Tre punti di forza inimitabili dell’ospitalità al Principe di Savoia: l’accattivante Principe Bar, il collegamento wi-fi di ultimissima generazione e l’innovativa cucina dello chef Alessandro Buffolino al Ristorante Acanto
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L’INCHIESTA
Milano
il lusso nel Dna La città oggi propone un’accoglienza luxury sempre più apprezzata: ma quanto si deve alle sollecitazioni di Expo? E quanto conta nell’ospitalità il brand Milano? Lo abbiamo chiesto ai general manager di cinque Grand Hotel meneghini
✒Davide Deponti Grazie pure ad Expo oggi il brand Milano vale tanto, anche e soprattutto nel settore luxury
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Il dato di partenza è chiaro: negli ultimi cinque anni è stato in costante miglioramento l’outlook degli alberghi 5 stelle e 5 stelle di lusso. Secondo i manager della migliore ospitalità del Paese – quella del segmento luxury (sia indipendente che di catena) – la performance economica delle strutture nell’ultimo periodo è segnata da una progressiva crescita. La quasi totalita dei manager (il 95%) concorda con la descrizione di uno scenario caratterizzato da costanti miglioramenti (12 mesi fa erano poco meno di 9 su 1, nel 2014 meno di 7 su 10). La situazione dell’hotellerie di lusso è così raccontata con precisione e dovizia di particolari dalla recente edizione di Luxury Hotel Monitor, rilevazione annuale condotta sui manager di circa 400 strutture 5 stelle e 5 stelle lusso italia-
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ne. Si tratta di un’interessante indagine periodica il cui obiettivo è quello di analizzare sia l’andamento del segmento alberghiero luxury che il mutamento degli stili di consumo della clientela. La rilevazione – l’ultima è stata effettuata lo scorso aprile – ha riguardato, in particolare, hotel al 79% con una prevalente attività leisure e al 21% con una prevalente attività business. Partendo da questi risultati, Master Meeting ha realizzato un’indagine più localizzata, focalizzandosi sulla luxury hospitality di Milano con l’obiettivo di scoprire se e come l’esperienza di lusso in hotel sia cambiata, anche a seguito delle sollecitazioni di Expo. Per l’occasione è stato interpellato un panel composto da 5 general manager di alcune tra le strutture milanesi più rappresentative di questo
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L’INCHIESTA
segmento, ai quali è stato chiesto anche quanto conta il brand Milano nel mondo, nonché i servizi proposti più esclusivi e apprezzati dalla clientela.
Lavorare anche sulle giovani generazioni A dare il la è stato Vincenzo Finizzola, direttore del TownHouse Galleria, che ha voluto sottolineare la buona brand reputation sia della città – oggi conosciuta in tutto il mondo come capitale del design, della moda, dello stile e del bel vivere – sia della sua offerta di alberghi cinque stelle lusso, offerta ampia e diversificata nonostante lo spazio geografico relativamente “piccolo”, alla quale Expo ha dato ulteriore visibilità: «Expo è stata una grande opportunità per far conoscere Milano a chi altrimenti non sarebbe venuto. Per quanto riguarda il TownHouse Galleria, l’onda lunga della manifestazione si è fatta sentire anche sull’occupazione del primo semestre 2016. Risultato che fa presagire per Milano una domanda di ospitalità di lusso in crescita, ancor più se si metteranno in atto azioni promozionali e di marketing sinergiche. Nel mondo ci
sono milioni di persone che scelgono solo alberghi di lusso, ma che ancora non sanno cosa offre la nostra città. La comunicazione è fondamentale. Si consideri, per esempio, l’impatto sull’incremento dei turisti stranieri a Milano dovuto al successo del romanzo “Il Codice da Vinci” di Dan Brown: tanti turisti hanno inserito nel loro viaggio una sosta non programmata nella città per visitare il Cenacolo, e il fenomeno continua ancora oggi. Anche il cinema è un efficace strumento di comunicazione emozionale worldwide; Milano dovrebbe proporsi di più come set di produzioni internazionali. Già ora, nel nostro hotel, il rapporto tra clientela italiana e internazionale è di 20 a 80%, con circa un 50% di clientela femminile. Puntiamo anche molto sulle giovani generazioni e, in generale, sui repeaters, cercando sempre di soddisfare ogni tipo di richiesta: una volta ci hanno chiesto di riservare in
Una suite del TownHouse Galleria che incarna lo spirito contemporaneo dell’ospitalità milanese di lusso. In basso: Vincenzo Finizzola, direttore del TownHouse Galleria
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L’INCHIESTA
L’elegante giardino interno a disposizione degli ospiti del Four Seasons Hotel Milano e il general manager dell’albergo Mauro Governato. Sotto: la lussuosa piscina del Four Seasons, hotel che punta sull’ampia scelta di servizi a disposizione degli ospiti
esclusiva un intero treno, con a bordo il nostro servizio catering, per andare a Venezia in giornata!». Oggi lo stile di consumo del cliente top level prevede tempi di attesa ridotti al minimo, gentilezza, discrezione del personale, ordine e pulizia: «la qualità dell’housekeeping sul giudizio influisce tantissimo», continua il gm, «l’ospite vuole un ambiente confortevole e un servizio di livello. Sempre più contano anche l’offerta benessere e una buona ristorazione. Per quanto riguarda le richieste, ne riceviamo sia via web che direttamente: le prenotazioni dirette rappresentano circa il 50%, di cui una buona parte è costituita da repeaters».
Lavoro di squadra tra le eccellenze Per Mauro Governato, general manager del Four Seasons Hotel, il lusso oggi è «poter avere un’ampia scelta di servizi esclusivi a portata di mano e decidere come e quando poterli utilizzare. Al Four Seasons di Milano l’ospite si aspetta di
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trovare il savoir fair leggendario che contraddistingue tutti gli alberghi Four Seasons, coronato da elementi nuovi, freschi, che raccontino la Milano dell’innovazione, della moda, del design e della cultura. Oggi Milano compete con le grandi capitali: grazie ad Expo è tra le prime 10 metropoli del mondo e la sua accresciuta rilevanza internazionale attirerà sempre più visitatori e investitori, motivo per cui la domanda di ospitalità di lusso a Milano è destinata a crescere in considerazione anche dell’apertura di mercati importanti come quello cinese o quello indiano e del consolidamento dei mercati est europeo e latino-americano. Per favorire i nuovi flussi è necessario un lavoro di squadra che coinvolga pubblico e privato, e che sia capace di valorizzare le tante attrattive della città. Sicuramente la creazione di un evento annuale nell’ultimo trimestre
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L’INCHIESTA
dell’anno, potrebbe aumentare l’appeal della destinazione. Eventi come il Salone del Mobile, il Gran Premio di Formula 1 insegnano. Per quanto riguarda il Four Seasons di Milano, c’è un recupero dei mercati europei tradizionali (Francia, Spagna e Regno Unito), di quelli del Nord Europa e degli Stati Uniti e cresce anche il mercato interno, con una particolare attenzione alle giovani generazioni: in tutti i resort del brand sono presenti strutture per bambini e teenagers, dove è possibile condividere esperienze sportive, culturali e naturalistiche». Housekeeping impeccabile, cura dei dettagli, personalizzazione del servizio e privacy sono gli elementi più graditi dalla clientela dell’hotel, insieme a un’offerta relax e gastronomica di alto livello: «è impensabile aprire un cinque stelle lusso senza un centro dedicato al benessere», continua Governato, «ma
anche la ristorazione è un valore aggiunto, gli ospiti internazionali si aspettano di trovare un ristorante in grado di offrire cultura, ovvero un’experience tra i sapori tipici del luogo».
Focalizzarsi sulla guest relation Ezio Indiani, general manager del Principe di Savoia, ha come sempre le idee chiare. «Il lusso? Per me è personalizzazione. Sorprendere ogni ospite con qualcosa di unico. Al Principe di Savoia il cliente non è mai un numero». Una filosofia che paga, visti i dati positivi dell’occupazione, quest’ultima cresciuta anche dopo Expo. «Expo è stato un evento determinante, il cui effetto continuerà anche nei prossimi mesi. E il miglioramento del R.O. è ancora più significativo se si considera il numero crescente di alberghi che hanno aperto a Milano. Oggi tutti vorrebbero possedere un hotel a Milano, non a Roma. Mi auguro che una parte dei fondi versati al comune come tassa di soggiorno venga investita in comunicazione per generare un circolo virtuoso propedeutico a incrementare il giro d’affari della città. Quando gli alberghi di Milano funzionano, gira meglio l’economia per tutti. Oggi Milano è una capitale internazionale anche se il Principe di Savoia è forse l’hotel con la maggior percentuale di clientela italiana essendo da sempre l’albergo di riferimento del mondo imprenditoriale e dello spettacolo: su 70 ospiti stranieri, 30 sono italiani, prevalentemente over 40 anni, che cercano un servizio il più possibile personalizzato, a partire dalla scelta del cuscino e delle lenzuola. Oltre al ricevimento classico, mettiamo a disposizione uno staff composto da quattro persone dedicate in esclusiva alla guest relation, che seguono l’ospite in ogni sua necessità, procurandogli, all’occorrenza, biglietti
Due scatti che raccontano lo stile inconfondibile del Principe di Savoia, un’istituzione dell’accoglienza luxury “made in Milano”. Sotto: Ezio Indiani, direttore del Principe di Savoia: “Il lusso? È personalizzazione”
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Luca Finardi, General Manager del nuovo Mandarin Oriental Milano, e due immagini del bar e del giardino. Sotto: l’ingresso del Mandarin Oriental, quasi “nascosto” nel cuore del lusso di Milano a due passi da via Montenapoleone
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per mostre, musei, stadio e sfilate. Il nostro è un mestiere nel mestiere, dove si cerca sempre di sorprendere gli ospiti anche con iniziative inedite, come quella che abbiamo appena intrapreso di produrre in proprio una serie di libri della buonanotte da lasciare sul cuscino dei nostri ospiti come cadeau». Al Principe di Savoia non mancano neppure le richieste insolite: «una coppia di russi in luna di miele a Milano ci ha chiesto una carrozza con quattro cavalli bianchi per fare un giro in centro». Se decoro e pulizia sono in cima alle priorità della clientela, è anche vero che oggi sempre più, in hotel, è richiesta l’alta tecnologia, a partire dal wifi, free veloce, mentre l’offerta di benessere, in una città dinamica e frizzante come Milano dove il tempo libero a disposizione non è mai abbastanza, non è, per Ezio Indiani, così determinante. Diverso, invece,
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il discorso per la ristorazione d’alta qualità, settore che al Principe di Savoia va molto bene: «già a maggio abbiamo avuto un incremento di prenotazione per i banchetti. Per il futuro, vedo rafforzarsi sempre di più l’approccio tailor made: il viaggiatore vuole essere coccolato e trattato come una persona speciale. La guest relation sarà sempre più determinante».
Un’ospitalità che stupisca e “all’italiana” «Il primo comandamento di un hotel di lusso», spiega Luca Finardi, general manager del Mandarin Oriental, «è stupire l’ospite, anticipando le sue aspettative e offrendogli un “legendary service”, in li-
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L’INCHIESTA
Attilio Marra, direttore del Bulgari Hotel, insieme alla piscina e a una Premium Room. L’albergo punta su servizi esclusivi e tailor made
nea con i più alti standard internazionali. E poi bisogna che sappia raccontare l’anima del luogo in cui sorge. Milano è conosciuta in tutto il mondo come una delle più importanti capitali di moda, design, cultura, oltre che come centro nevralgico finanziario. Un luxury hotel in questa città non può prescindere dall’esprimere tutto questo. Non è un caso che Mandarin Oriental abbia scelto, per inaugurare il 30 luglio 2015 il suo primo hotel in Italia, la città di Milano, una metropoli che continua a svilupparsi, a guardare al futuro e a offrire servizi ed idee a cittadini e a turisti. Sicuramente anche Expo ha inciso moltissimo nella valorizzazione del brand Milano, dando l’opportunità alla città di rivelarsi agli occhi del mondo, non più solo come meta “business” ma anche come destinazione “leisure”. Oggi si registra una forte presenza di ospiti leisure, stranieri ma anche italiani, che vogliono scoprire i tanti volti di Milano, con un’alta percentuale di clientela femminile che apprezza in particolare i servizi della nostra SPA olistica. L’attenzione al dettaglio e la cura personalizzata – fin dalla prenotazione, dove imprescindibile è il contatto diretto, cordiale e attento, con il cliente – sono l’espressione del lusso vissuto come experience: ricordarsi, anche a distanza di anni, che un ospite ama un particolare cibo e farglielo trovare in camera al suo arrivo è un modo per far sentire la persona gradita e accudita in ogni sua esigenza. Un altro elemento importante è la ristorazione di alto livello. Non per nulla Mandarin Oriental è il gruppo di hotel con il maggior numero di ristoranti stellati».
Lusso? Un hotel che non sembra un hotel «Per troppo tempo l’operosità di Milano è stata mal interpretata: “Milano is an industrial city” si usava dire. Oggi per fortuna, grazie anche a Expo ci siamo “scuciti” di dosso questo cliché», dice Attilio Marro, direttore del Bulgari Hotel. «La manifestazione, oltre che a un cambio di immagine, ha portato anche più occupazione. Ora, per capitalizzarne al meglio l’effetto positivo, occorre ospitare altri importanti eventi di rilievo internazionale, e sfruttare maggiormente le opportunità che la città offre in certi periodi dell’anno, come ad esempio il Natale per lo shopping. Quanto allo stile di consumo, il cliente luxury ama soggiornare in un hotel che non gli ricordi un hotel, ma che offra servizi esclusivi tailor made, ancora meglio se difficilmente trovabili altrove. Molto apprezzati sono per esempio i nostri tour gastronomici in elicottero, o la colazione a qualsiasi ora. E cerchiamo di soddisfare anche le richieste più insolite, come quella di consegnare a un cliente due Ferrari nuove, di cui una, per la moglie, impacchettata con tanto di fiocco. Oggi fattore discriminante al momento della scelta è poi un’adeguata offerta benessere, così come è fondamentale una ristorazione di alta qualità, dove per qualità non si intende per forza alta cucina, ma grande attenzione alle materie prime, all’ambiente e alle tecniche di cottura». ■ 9-10 2016
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SCENARI DEL TURISMO
Eventi e congressi:
l’Italia s’è desta! Le previsioni di settore e le ricerche più recenti parlano non solo di una crescita del turismo molto buona nel presente, ma anche e soprattutto di interessanti prospettive per il prossimo futuro
✒Dario Ducasse Un piano strategico dedicato al turismo: finalmente anche le istituzioni del nostro Paese si sono accorte che per favorire la crescita di un settore industriale tanto importante come quello dell’accoglienza non basta improvvisare. Ecco quindi che la strategia pluriennale per lo sviluppo del turismo tra il 2017 e il 2023, che il Governo ha messo a punto da pochi mesi, non riguarda più solo fumosi elenchi di idee ma prevede concreti e positivi obiettivi fin dal breve e medio termine, insomma a partire già dal prossimo anno. Diverse le linee guida: iniziando dalla trasformazione dei poli attrattivi più famosi – come Venezia, Firenze e Roma – e delle “infrastrutture culturali” più importanti (musei, parchi archeologici, teatri) in “porte di accesso” per tutte le forme di tu-
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rismo diverse da quello tradizionale come quello turismo sostenibile e quello che privilegia i luoghi minori (borghi, aree rurali, piccoli centri), ma non solo. Le parole d’ordine per raggiungere questo obiettivo sono integrazione, riqualificazione, valorizzazione, mentre lo strumento principe per antonomasia da utilizzare è quello della digitalizzazione, confermando e potenziando tra le altre cose il credito d’imposta (oggi al 30%) riconosciuto alle imprese turistiche che investono sull’on line. «Ribadisco quello che ha detto il ministro Franceschini», ha spiegato a tal proposito il sottosegretario al Ministero della Cultura e del Turismo Dorina Bianchi, «al momento del suo insediamento: e cioè che il nostro dicastero è il primo ministero economico italiano, perché tra in-
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SCENARI DEL TURISMO
dotto ed effetti positivi per il made in Italy, il turismo può essere la leva principale per la ripresa economica del Paese. Per il prossimo futuro saranno la delocalizzazione e la destagionalizzazione le sfide principali di questo importante piano strategico che abbiamo messo a punto, al quale hanno lavorato anche Regioni, operatori e rappresentanze sindacali». Ma c’è di più, per aumentare la competitività del settore e migliorare le previsioni di crescita: ha spiegato infatti a metà settembre lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi che: «nella prossima legge di stabilità troverà spazio anche un “bonus albergatori”. Insomma diremo a chi ha un albergo, forse anche un ristorante, ma ve-
diamo le coperture, che avrà diritto ad una sorta di super sconto, chiamatelo bonus o come volete. Ovvero, a chi interviene spendendo sull’azienda noi saremo in grado di dare uno sconto fiscale. Oggi la competizione sul turismo è globale e noi dobbiamo avere strutture adeguate nell’accoglienza».
Prospettive a lungo termine Finalmente quindi si può parlare di un futuro del turismo che nasce con delle prospettive ma è anche interessante notare come, facendo un passo indietro, per il business travel in particolare, già in questo 2016 non ancora concluso, gli indicatori siano tutti di segno positivo; a conferma del fatto che in Italia il settore degli eventi e dei congressi sta attraversando una fase di crescita. A dirlo sono i recentissimi dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi (OICE), lo studio promosso da Federcongressi&eventi e
A sinistra: secondo il Governo, il turismo può essere la leva principale per la ripresa economica del Paese: certo la competizione è globale e bisogna essere al top. Qui sopra, l’NH Concordia di Sesto San Giovanni: nel 2015 il 56,1% degli eventi organizzati nel Paese si è svolto nel Nord Italia, con un incremento del 13,7%. A fianco, Dorina Bianchi, sottosegretario al Ministero della Cultura e del Turismo
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SCENARI DEL TURISMO
La meeting room di un hotel italiano: il 30,1% degli eventi svolti in Italia ha avuto una dimensione nazionale e solo il 9,1% (e il 15,2% dei partecipanti totali) è risultato classificabile come internazionale
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realizzato dall’Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (ASERI), la cui seconda edizione è stata presentata pochi giorni fa a Roma. «Questo osservatorio», ha spiegato il presidente di Federcongressi&eventi Mario Buscema, «ha due funzioni principali: fornire agli operatori informazioni di mercato e tendenze per il futuro sulle quali orientare le proprie strategie, e dare una dimensione al comparto per poter dialogare con le istituzioni». La buona notizia allora è che in linea generale i numeri sono perlopiù di segno positivo, merito sicuramente delle migliorate condizioni dell’economia, ma anche del lavoro degli operatori, che pur senza strategie di supporto a livello nazionale hanno saputo rimboccarsi le maniche e organizzarsi per cogliere le opportunità del mercato. Ad esempio nel 2015 si sono svolti in Italia 392mila eventi (+11,5%) che hanno registrato 26 milioni di partecipanti (+7,3%) e 35,1 milioni di presenze (+15%). La durata media è stata di 1,35 giorni (contro l’1,23 dell’anno precedente), e la dimensione media, unico indicatore in flessione, di 66 partecipanti per evento (nel 2014 erano 83). A tal proposito, ha spiegato Roberto Nelli, coordinatore della ricerca: «Come per la precedente edizione, abbiamo incluso nel computo gli eventi con almeno 10 partecipanti e una durata minima di 4 ore. Il monitoraggio è stato effettuato su 5.704 sedi di diverse tipologie, con una redemption di risposta di quasi il 10% che rappresenta in modo statisticamente significativo l’universo di riferimento, cioè il totale delle sedi per eventi presenti sul territorio italiano». Ancora più nel dettaglio si può dire che dei 392mila eventi rilevati, il 56,1% si è svolto nel Nord Italia, con un incremento del 13,7% rispetto all’anno precedente, mentre il Centro ne ha ospitati il
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27,4%, con un incremento di 8,7 punti percentuale. Al Sud e alle Isole va lo share minore, il 16,5% degli eventi, con una crescita dell’8,9%. La ripartizione dei partecipanti è stata proporzionale al numero di eventi, confermando la forte disparità fra le diverse aree del paese e la predominanza del Nord nelle attività legate a congressi ed eventi. Del resto nel nord si concentra il 52,8% delle sedi per eventi italiane; il Centro ne conta il 25,9%, il Sud il 13,2% e le Isole l’8,1%.
La vittoria degli alberghi Un altro aspetto interessante è che le rilevazioni dell’Osservatorio indicano la dimensione ancora troppo poco internazionale del mercato italiano: il 60,8% degli eventi registrati ha infatti avuto un ambito di riferimento locale, cioè con partecipanti provenienti prevalentemente dalla
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SCENARI DEL TURISMO
regione di ubicazione della sede congressuale. Il 30,1% degli eventi ha avuto una dimensione nazionale e solo il 9,1% degli eventi (e il 15,2% dei partecipanti totali) è risultato classificabile come internazionale, cioè con partecipanti provenienti in numero significativo dall’estero. «I congressi internazionali non arrivano in modo spontaneo», ha commentato la presidentessa del Convention Bureau Italia, Carlotta Ferrari, «ma sono proprio quelli che portano il maggior numero di partecipanti, che generano la spesa più elevata e che hanno maggiore durata. Nel prossimo futuro sarà importante andare a cercarli, e per farlo è necessario strutturarsi con convention bureau territoriali, dotarsi di risorse, fare formazione specifica». Per quanto riguarda le sedi più utilizzate, a “vincere” sono gli alberghi congressuali: corrispondono al 70,9% di tutte
le sedi analizzate e vi si sono svolti il 79,8% degli eventi, prevalentemente aziendali. Il fatto che abbiano registrato solo il 58,6% dei partecipanti indica che in genere ospitano eventi di piccole dimensioni. I centri congressi, che sono invece l’1,5% delle sedi analizzate, hanno ospitato il 3,2% degli eventi e il 9,6% dei partecipanti. Quella dei centri congressi è anche la tipologia di sede che ha registrato il più elevato numero medio di eventi (144), oltre la metà dei quali promossi dalle associazioni. Le sedi fieristico-congressuali sono lo 0,8% del totale e hanno ospitato lo 0,4% degli eventi, ma in virtù delle generalmente grandi dimensioni hanno avuto un alto numero medio di partecipanti per singolo evento (677), registrando quindi il 4,3% dei partecipanti totali. Le dimore storiche non alberghiere, che sono il 9,1% delle sedi censite, hanno ospitato
Nel 2015 si sono svolti in Italia 392mila eventi (+11,5%) per un totale di 26 milioni di partecipanti (+7,3%) e 35,1 milioni di presenze (+15%). La durata media è stata di 1,35 giorni (contro l’1,23 del 2014), e la dimensione media, unico indicatore in flessione, di 66 partecipanti per evento (nel 2014 erano 83)
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Le sedi più utilizzate sono gli alberghi congressuali: corrispondono al 70,9% di tutte le sedi analizzate e vi si sono svolti il 79,8% degli eventi, prevalentemente aziendali
il 3,2% degli eventi e il 3,3% dei partecipanti, mentre alle “altre sedi” (sedi istituzionali, spazi non convenzionali, arene e centri sportivi, teatri, cinema e auditori), che rappresentano il 17,7% delle sedi considerate, sono andati il 13,4% degli eventi e il 24,2% dei partecipanti.
Dal presente al futuro «Questa fotografia del mercato è molto interessante», ha spiegato, dopo una prima analisi dei dati, Armando Mastrapasqua (foto), Senior Director CWT Meetings & Events Italia, «anche perché grazie a un confronto con la prima edizione dello scorso anno possiamo leggere variazioni e trend e fare previsioni più ragionevoli per il prossimo futuro. In particolare è incoraggiante, dopo anni di contrazione, notare che gli indicatori più importanti sono in decisa crescita. Rispetto al passato, inoltre, si nota con piacere anche il maggiore riconoscimento e attenzione da parte delle istituzioni verso il settore, per quanto non si siano ancora concretizzati i provvedimenti a supporto dello sviluppo del comparto che tutti auspichiamo. E ancora l’Osservatorio evidenzia la provenienza geografica dei partecipanti agli eventi, che sono per il 60,8% locali, il
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30,1% nazionali e solo nel 9,1% dei casi di provenienza internazionale. Si tratta di un pesante gap rispetto ad altre realtà a noi vicine, come Austria, Francia e Germania, che sono riuscite, grazie a investimenti mirati e sforzi condivisi anche con le istituzioni, a internazionalizzare molto di più la propria industria degli eventi. Gli asset che i territori, le location, le professionalità italiane sono in grado di offrire sono invece di altissimo livello e ci consentiranno sicuramente di puntare ad accogliere un maggior numero di eventi di respiro internazionale, innanzitutto nel mercato corporate, oltre che in quello associativo. Per il futuro ci sono poi, mostrano i dati, senz’altro margini di potenziale crescita anche per le agenzie – ha concluso Mastrapasqua – che dovranno però allargare il mercato degli eventi intermediati innanzitutto investendo sulla propria struttura per offrire sempre più valore aggiunto ai clienti». Restando quindi in termini di previsioni per il 2017, fatte sempre ovviamente tenendo ben presente i più recenti dati del presente, paiono rosee quelle sia per l’Italia che per il mondo per il biennio 20162017. Come emerge da “Trip”, il modello
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di Previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset (Centro Internazionale Studi Economia Turistica) con l’Università Ca’ Foscari: nel prossimo futuro – dice lo studio – si presume un quadro decisamente positivo per il turismo italiano, soprattutto per i flussi incoming, sostenuti dalla grande crescita del movimento extraeuropeo. E anche le prospettive in termini di spesa e fatturato confermano il trend positivo: “Trip” infatti prevede un rafforzamento del recupero già avviato nel precedente biennio con un +3,3% per il 2016, e un +3,6% nel 2017.
Tutti amano il Belpaese Anche a livello mondiale la crescita è prevista senza sosta: se il 2015 ha registrato un +4,3% degli arrivi internazionali, corrispondente a un aumento assoluto di 50 milioni rispetto all’anno precedente, la dinamica di lungo termine 2010-2020 prevede comunque una crescita pari al +3,8% medio annuo. Altrettanto positivi sono stati i segnali di inizio 2016: le prime stime indicano infatti un +5,1% del movimento internazionale complessivo. Nel dettaglio, il Nord America sembra allinearsi al trend medio globale (+5,1%), l’Estremo Oriente cresce a +8%, mentre l’Europa si attesta intorno al +4,2%. Sulla dinamica dei paesi emergenti (+4,1%) agiscono due tendenze opposte, da un lato il recupero stimato per l’area Asia Pacifico (+8,3% a inizio 2016, contro 5,4% nel 2015), le confermate performance del-
l’area Caraibica (+7,2%) e il buon avvio per le destinazioni sud americane (+10,3%); dall’altro, il crollo del Medio Oriente (–10%) e l’acuirsi della crisi nel Nord Africa (-6% a inizio 2016 che si somma al –7,7% nel 2015). Per quanto riguarda in particolare ancora l’Italia lo studio prevede un rafforzamento del recupero degli arrivi già avviato nel precedente biennio soprattutto a partire dal 2017. Guardando alle diverse aree di provenienza dei flussi, si nota che gli arrivi dagli Stati Uniti rappresentano più della metà dei flussi e dovrebbero registrare un aumento del +8,4% mentre i flussi dal Giappone dovrebbero segnare quest’anno un trend positivo (+0,7%), lievemente superiore alla dinamica delle partenze. Il 2017 registrerà poi un ulteriore incremento dei flussi dai paesi extraeuropei con un tasso di crescita del +5,0%. Infine è interessante notare che secondo “Trip” le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi supereranno nel biennio i 24 milioni, con tassi di incremento del +2,7% e +3% rispettivamente. Superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’Area Mediterranea (+2,8%) con la Francia primo mercato di destinazione per il nostro paese con oltre 8 milioni di partenze nel 2016. I paesi dell’Extra Europa saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media (+1,3% nel 2016, +1,8% nel 2017). Tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un +2% circa entrambi gli anni. ■
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E se l’Incentive
Conoscere da vicino le popolazioni locali, sentirsi coinvolti in attività che possono realmente aiutare gli altri e l’ambiente, scoprire le destinazioni in un modo alternativo. Il viaggio d’incentivazione si può trasformare, per i partecipanti, nell’occasione di vivere un’esperienza unica che lasci un ricordo indelebile
✒Aura Marcelli foto di Barbara Ainis L’Incentive Travel è tornato a segnare risultati decisamente positivi sia a livello internazionale sia in Italia e l’attenzione sulla sua evoluzione è sempre maggiore. Cambiano le destinazioni, cambiano (in meglio) i budget a disposizione, ma cambiano anche e soprattutto le priorità e gli interessi. Non è più sufficiente proporre ai partecipanti una bella vacanza incentivante, specie se stiamo parlando della generazione dei Millennials. In un’ottica di marketing esperienziale, per motivare e gene-
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rare di conseguenza un aumento della produttività, delle vendite o della fidelizzazione, si deve puntare su un’esperienza unica che regali emozioni positive e forti. E sono sempre di più nel mondo gli operatori pronti a scommettere che una delle tendenze più importanti nel settore Incentive sia l’inclusione di attività solidali, per migliorare l’immagine interna ed esterna dell’impresa e per lasciare nei partecipanti un ricordo indelebile che si possa trasformare in una vera e propria lezione di vita.
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Emozioni responsabili Vedere un mondo diverso da quello abituale, immergersi nella cultura locale può essere una delle esperienze più soddisfacenti in un viaggio d’incentivazione. Sentirsi utili, avere la coscienza di aver contribuito in qualcosa di realmente positivo è una leva emotiva formidabile, capace di rafforzare l’empatia, l’ascolto e la collaborazione all’interno del gruppo. Che si tratti di partecipare a un momento conviviale in una comunità, dedicare una giornata a collaborare attivamente con la popolazione locale o impegnarsi in prima persona in un progetto eco-solidale per aiutare le persone e l’ambiente, queste esperienze emozionanti, veicolate dai rapporti umani e dal coinvolgimento responsabile, permettono di approfondire in modo unico la conoscenza di una destinazione, della sua cultura e delle sue tradizioni, ma anche di stimolare e arricchire emotivamente i partecipanti, favorendo l’incontro con re-
altà altre in una relazione di rispetto e tolleranza. «Avere la certezza di essere parte di una comunità durante il viaggio e sapere di esserlo in modo responsabile, contribuendo al bene di questa comunità, è un elemento ormai imprescindibile nel mercato», ha dichiarato Alison Taylor, senior vice president di Starwood Sales Organization per Starwood Hotels & Resorts Worldwide. «È importante che la responsabilità sociale diventi parte integrante dell’esperienza del viaggio. Le persone oggi vogliono sentire di aver creato un contatto, di aver davvero incontrato altre persone, diventandone in qualche misura amici». Pertanto l’impegno sociale di un viaggio incentive non si deve limitare alla scelta di hotel socialmente responsabili (comunque essenziale), ma deve assicurare ai partecipanti un impegno in prima persona, un’esperienza forte. Starwood, ad esempio organizza viaggi d’in-
Sostenere e partecipare alle attività di una comunità, dal lavoro nei campi all’educazione dei bambini, è una delle forme più coinvolgenti di Incentive Solidale
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Inserire attività solidali nel viaggio di incentivazione vuol dire potenziarne gli effetti costruttivi e raggiungere più efficacemente e in modo più duraturo gli obiettivi strategici
centivazione a Lhasa, in Tibet, in collaborazione con una scuola locale: «I partecipanti possono stare con i bambini della scuola, sostenendoli anche in seguito se lo desiderano nelle loro necessità primarie, dai libri al materiale scolastico», ha continuato la Taylor. «Ci sono anche Organizzazioni Non Governative e No Profit coinvolte, perché sono loro a conoscere quali siano le reali necessità della comunità e a comprendere come i gruppi possano contribuirvi». In Italia molto attivo su questo fronte è Alessandro Rosso Group, che ai Viaggi Incentive Eco-Solidali ha dedicato un programma e proposte specifiche. «Questa strategia implica un cambiamento nella cultura d’impresa, fondata sulla necessità di far interagire al
AssEgno VAcAnzE EtIco
www.a-v-e.it Ecco un altro modo di incentivare in modo solidale. Le aziende possono regalare ai propri dipendenti, clienti o fornitori un assegno, spendibile presso i più qualificati Tour Operators per vacanze di ogni tipo in tutto il mondo, facendo loro risparmiare l’importo reale degli assegni in loro possesso e sostenendo contemporaneamente una causa sociale. Il “valore sociale” di ogni Assegno Vacanze Etico è mostrato chiaramente sull’assegno stesso, con l’indicazione dell’erogazione globale da parte dell’azienda sponsor verso Onlus o Fondazioni, o dell’importo finanziato per ogni singolo assegno.
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meglio gli interessi delle imprese con quelli sociali e ambientali del contesto di riferimento», ha commentato Loredana Vavassori, Amministratore delegato di Alessandro Rosso Group.
Un viaggio social, ma non virtuale Siamo ormai abituati a parlare in termini
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SCENARI DEL TURISMO cosA fAnno I grUppI IncEntIVE solIdAlI? In Brasile... A Rio de Janeiro i partecipanti a viaggi d’incentivazione collaborano al ripristino di centri sportivi e campi di calcio situati nelle favelas della città, allo scopo di togliere i bambini dalla strada e con la speranza di far nascere nuovi campioni. A cuba... Nella città de L’Avana il sostegno dei gruppi incentive può essere rivolto sia ai giovani sia agli anziani: dalla costruzione di una ludoteca per bambini alla realizzazione di materiale cartaceo e digitale per la Biblioteca Pubblica, dalla ristrutturazione di un centro sportivo per ragazzi all’ampliamento della mensa per anziani nel Consiglio Popolare della Cattedrale, alla creazione di una casa per anziani presso lo storico Convento di Belen. In sud Africa... Nella regione del Capo di Buona Speranza è possibile dare il proprio contributo in vari modi: dal lavoro manuale, alla consulenza professionale per aiutare le microimprese agricole dei sobborghi di Cape Town nello sviluppo di progetti innovativi. social, identificando con questo termine la condivisione a distanza di pensieri, esperienze, immagini. Ma social e solidale non sono affatto in contrapposizione. In un certo senso sono frutto dello stesso bisogno dell’uomo di sentirsi parte di qualcosa, di un gruppo, di un progetto. Quegli stessi accaniti fruitori delle piattaforme per lo sharing online, appartenenti soprattutto alla generazione tra i 30 e i 40, possono trarre enormi benefici dalla socializzazione intesa come contatto reale
In Kenya e in tanzania... Negli scenari naturalistici più belli, si può contribuire a realizzare la costruzione o l’ampliamento di una scuola, la costruzione dei mobili delle classi, il confezionamento delle divise per i bambini, oppure collaborare con strutture naturalistiche per salvare cuccioli di animali della savana rimasti orfani o proteggere la schiusa delle tartarughe marine sulle bianche spiagge dell’Oceano Indiano. Fonte: Alessandro Rosso Group – Viaggi Incentive Eco-solidali. www.arossogroup.com
con persone, magari sconosciute. Questo tipo di viaggi è disegnato proprio per rinforzare i legami all’interno di un gruppo, la disponibilità vicendevole, la collaborazione solidale, la convinzione che insieme si possa fare qualcosa di meglio che da soli. Le esperienze vissute, le emozioni, gli entusiasmi, durante e dopo il viaggio, possono e devono essere condivisi a livello social: si possono creare hashtag, disegnare applicazioni per seguire in ogni momento i partecipanti nelle loro esperienze, utilizzare Twitter e Instagram per comunicare e sollecitare idee e commenti dei partecipanti e dei loro follower. In questo modo, con il minimo sforzo e impegno, si genera una naturale e spontanea cassa di risonanza, capace di rafforzare l’immagine dell’impresa e di rendere il conseguimento degli obiettivi del viaggio d’incentivazione – legame nel gruppo, senso di appartenenza, sviluppo delle leadership, fidelizzazione dei talenti e dei clienti – più efficace e duraturo. ■ 9-10 2016
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SCENARI DEL TURISMO
Pronti ad accogliere
tutti
Il turismo accessibile è un passo avanti nel processo di inclusione sociale. Ma è anche un’importante opportunità di business. Ecco come rispondere ai bisogni dei clienti più “speciali”
✒Guadalupe Cuccia, foto © Scandic Hotels
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SCENARI DEL TURISMO
Quando fino a pochi anni fa si parlava di turismo accessibile il concetto si limitava col tradursi in qualche intervento in ottemperanza alle norme (comunque non prescrittive). Gli spazi comuni e i bagni, nei casi più virtuosi, venivano adattati a forza alle necessità di chi ha problemi di deambulazione e questo bastava a placare le coscienze e, il più delle volte, a dare alle strutture turistiche un aspetto “sanitario” poco attraente. Ma oggi il panorama è cambiato: hotel, tour operator e viaggiatori guardano al rispetto delle necessità di tutti come ad una opportunità e non più come a un limite. Anche lo stesso concetto di turismo accessibile ha allargato i suoi confini includendo i bisogni “speciali” più diversi: da quelli delle famiglie con figli piccoli a quelli di chi soffre di patologie come il diabete che condizionano le abitudini quotidiane, da quelli degli anziani e dei celiaci a quelli delle persone con limitazioni sensoriali (ciechi e sordi) e di chi ha problemi di mobilità ridotta. Insomma più che una nicchia, la popolazione a cui si rivolge il turismo ac-
cessibile rappresenta una fetta importante dell’utenza, rilevante innanzi tutto dal punto di vista etico, dell’inclusione sociale e dei diritti, ma anche (e in maniera non indifferente) da quello economico. Sarebbero 130 milioni di persone in Europa per un fatturato pronto a crescere dal 24% al 44% (a seconda del grado di implementazione) entro il 2020, in base a una stima di Gfk e dell’Unione Europea di un paio di anni fa. «Il turismo accessibile conviene a tutti», ci ha spiegato Roberto Vitali, CEO e Fondatore Village for all - V4A®, Marchio
La sfida delle strutture turistiche non deve essere solo quella di eliminare barriere architettoniche e limiti, ma quella di aprirsi progressivamente a una forma di accoglienza universale e possibilmente invisibile
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Tutti dovrebbero poter fruire dei diversi ambienti di un hotel nel modo semplice, comodo, sicuro e gradevole possibile
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Qualità Internazionale Ospitalità Accessibile. «Favorire l’accessibilità del proprio albergo significa migliorare le “performance strutturali”, significa passare dai vincoli, dal rispetto delle norme, alle opportunità e all’attenzione ai bisogni degli ospiti. Fare turismo accessibile non significa abbattere il proprio albergo per ricostruirlo “a norma leggi barriere architettoniche” tutt’altro. Significa concentrarsi sull’ospite e sui suoi bisogni. La realizzazione di interventi e di servizi mirati a soddisfare le esigenze espresse dai clienti non deve avere connotazioni estetiche di carattere ospedaliero e può invece rispettare i canoni dell’universal design. Troppo spesso si riduce tutto all’esistenza di un bagno “accessibile” o di una passerella che attraversa la spiaggia, ma dobbiamo ricordarci che serve ben di più per soddi-
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sfare bisogni così complessi, bisogna dedicare attenzione ai particolari, conoscere le esigenze dei propri clienti, occorre saper sviluppare nuove proposte e nuovi servizi che sappiano andare nella direzione di una qualità più lungimirante e una visione più olistica».
Accessibilità trasparente Oggi dunque la sfida delle strutture turistiche non deve essere solo quella di eliminare barriere architettoniche e limiti, ma quella di aprirsi progressivamente a una forma di accoglienza universale e possibilmente invisibile. Sia che si tratti di un nuovo progetto o di un hotel già esistente questo è un obiettivo raggiungibile, sostenibile e vantaggioso. Camminare, salire le scale, afferrare oggetti, sollevare pesi, vedere, sentire, percepire sono
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SCENARI DEL TURISMO
LA ReCeption peR tutti La reception è il primo luogo di contatto ed è importante che la struttura e tutto lo staff sappiano rispondere ai bisogni del maggior numero di ospiti. percorsi, rampe e collegamenti • I percorsi: pavimentazione compatta e senza ostacoli, evitare le soglie (se pur a norma); larghezza minima 90 cm, meglio se 120 cm. • Le rampe: non superare il 5% di pendenza. • Il collegamento con l’entrata: preferibilmente coperto e, per facilitare la mobilità delle persone cieche o ipovedenti, distinguibile anche al tatto plantare, utilizzando diversi materiali a pavimento. La Hall • Deve essere facilmente individuabile e ben segnalata; un’eventuale entrata secondaria “accessibile” deve essere segnalata fin dall’entrata principale. Ausili per i dislivelli • Piattaforme elevatrici e servoscala devono seguire percorsi, devono essere riparati ed avere un efficiente sistema di chiamata. La porta di ingresso • È consigliabile del tipo scorrevole e automatico con apertura con fotocellula puntata per agevolare il passaggio di persone in carrozzina e bambini. • La larghezza minima della porta non deve essere inferiore a 85 cm, meglio se di almeno 1 metro. All’interno dell’Hotel • Il percorso per raggiungere la reception deve essere riconoscibile - percorsi tattili, pavimentazioni differenziate. • Evitare, dove possibile, la collocazione di elementi di arredo che possano costituire ostacolo all’avvicinamento o all’utilizzo di alcune aree. tutti elementi che contribuiscono, in ultima istanza, alla progettazione e alla realizzazione di edifici ed oggetti che rispondano ai bisogni di tutti. Gli architetti, i progettisti, gli enti pubblici e tutti gli individui coinvolti nella costruzione e nella ristrutturazione delle strutture turistiche devono considerare gli aspetti legati alla funzionalità per offrire a tutti la possibilità di fruire di questi ambienti nel modo più semplice, comodo, sicuro e gradevole possibile. Alcuni interventi possono essere apparentemente banali, ma sono in grado di favorire le performance strutturali dell’hotel: se si elimina una soglia, quelle che di solito troviamo sulle porte, non solo sarà più facile la mobilità per una persona che utilizza una sedia a rotelle, ma toglieremo la probabilità che anche un bambino piccolo inciampi, così
il banco della reception • Nei punti di contatto con gli ospiti è necessario curare con attenzione l’illuminazione per evitare abbagli o scarsa illuminazione e aiutare le persone ipovedenti e sorde, facilitando la lettura del labiale. • Prevedere una zona ribassata del banco (non superiore ai 90 cm e vuota nello spazio sottostante per almeno 70 cm ed una profondità non inferiore a 60 cm) al fine di favorire l’avvicinamento di chi utilizza una carrozzina, persone basse o bambini. • Tenere sempre a portata di mano, e in vista, un trasmettitore ad induzione magnetica portatile, per favorire la comunicazione con i clienti dotati di protesi acustica con bobina T. L’ascensore • Gli ascensori devono avere dimensioni non inferiori a 110x140 cm. Si consiglia di installare un sistema di avviso vocale e visivo per aiutare chi ha disabilità sensoriali. La pulsantiera, dotata di comandi in braille e icone a rilievo, deve essere raggiungibile anche da chi si trova su una sedia a rotelle.
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SCENARI DEL TURISMO Come ACCoGLieRe GLi oSpiti Con biSoGni SpeCiALi persone sorde o ipoudenti: • Richiamare l’attenzione del proprio interlocutore con un cenno della mano o, eventualmente, con un leggero tocco • Presentarsi e notificare la propria funzione • Parlare lentamente restando di fronte all’interlocutore in posizione ben visibile • Utilizzare tutto il materiale informativo disponibile (mappe e programmi) • Per le comunicazioni di servizio offrire la possibilità di inviare comunicazioni via sms, Whatsapp o via email. persone cieche e ipovedenti • In presenza di un accompagnatore è preferibile rivolgersi comunque alla persona cieca • Evitare i comportamenti caritatevoli o eccessivamente protezionistici mantenendo lo stesso atteggiamento che avete con tutti gli altri ospiti, presentandovi con il vostro nome ed esplicitando il ruolo che ricoprite in azienda • Avvisare sempre il vostro interlocutore se doveste assentarvi anche per pochi istanti (ad esempio per fare una fotocopia) • Se l’ospite ha necessità di essere accompagnato offrite il vostro braccio perché si appoggi al gomito o, in alternativa, alla spalla mettendosi dietro di voi. • Se possibile, dopo le formalità del check-in, accompagnare l’ospite in un tour di presentazione della struttura e dei suoi servizi, con informazioni chiare e riferimenti spaziali utili alla memorizzazione dei percorsi ed eventuali ostacoli. • Assicurarsi che il personale non sposti gli effetti personali in camera, rendendone difficile, se non impossibile, la loro individuazione e utilizzo, né la disposizione degli arredi. • Tutto il personale deve essere informato della presenza di persone cieche o ipovedenti, affinché si ricordino di fornire, se richieste, tutte le spiegazioni che si rendessero necessarie persone con difficoltà motorie • Offrire aiuto per l’accompagnamento ed in genere per il trasporto dei bagagli, adeguando il passo a quello dell’ospite. • Spingendo una carrozzina, se richiesto, prestate attenzione a tutti gli ostacoli. • Rispettate sempre i “tempi” del vostro ospite e non siate assillanti nella vostra offerta di aiuto. • Fornite informazioni, riguardo all’accessibilità, il più possibili oggettive. A volte piccole accortezze rendono più piacevole e semplice il soggiorno delle persone con esigenze speciali
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come una persona anziana, oppure uno semplicemente distratto.
Gli hotel più accessibili
Scandic Hotel La catena Scandic Hotel è sicuramente la più virtuosa in termini di turismo accessibile. Da anni sta lavorando per migliorare l’accoglienza rivolta a tutti nelle proprie strutture, costruendone nuove già accessibili e investendo molto nella formazione del personale. Tra le soluzioni adottate, stanze dedicate ai portatori di disabilità motorie, trasmettitori a induzione magnetica disponibili alla reception, sveglia e allarme a vibrazione, speciale accoglienza per i cani guida, informazioni disponibili in braille alla reception. matera open City Si chiama “Open city” il progetto di turismo accessibile e di mobilità integrata promosso dal Consorzio La Città Essenziale di Matera. In vista dell’incremento costante del turismo con caratteristiche ed esigenze specifiche per la Capitale Europea della Cultura 2019, il progetto mira a migliorare la cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza e la qualità della vita in Basilicata. Corsi di formazione e un paniere di servizi che distribuirà come Open City. Dal passeggino in affitto all’accompagnamento in una struttura per la dialisi, dalla fornitura di carrozzine alla baby-sitter, i turisti potranno godere di un soggiorno facilitato. Il pacchetto è già disponibile con una piattaforma digitale per le strutture ricettive locali che possono certificare anche l’ospitalità attraverso l’ente terzo Csqa. ■
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SCENARI DEL TURISMO
Quando l’unione fa e dà la forza Premiata come startup innovativa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, IHF è il primo network di strutture alberghiere indipendenti italiane, nato con l’ obiettivo di valorizzare e promuovere l’ospitalità a tradizione familiare
✒Gianna Bellotto Rosa
Da sin. in piedi, Andrea Camesasca e Emanuele Bonotto (anche nell’altra pagina) con lo staff di Italian Hotels&Friends
Finalmente una bella e nuova idea che dà valore alla hotellerie indipendente al 100% made in Italy. È quella che gli amici e imprenditori alberghieri Emanuele Bonotto e Andrea Camesasca hanno avuto, fondando IHF (Italian Hotels&Friends), un network che riunisce strutture alberghiere italiane di piccole e medie dimensioni a gestione familiare, condotte da giovani e caratterizzate da un forte radicamento sul territorio e dall’utilizzo dei nuovi media come strumento di promozione. Un’iniziativa nuova e coraggiosa – si tratta della prima rete soggetto di imprese turistiche costituita a livello nazionale – che non è passata inosservata, tanto che, lo scorso 20 settembre, Sergio Mattarella ha voluto premiare al Quirinale i suoi fondatori con il riconosci-
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mento “Premio dei Premi” durante la Giornata Nazionale per l’ innovazione. «Il progetto», spiega il presidente e amministratore delegato di IHF Emanuele Bonotto, «nasce anzi tutto per la stima reciproca fra noi albergatori e amici da una vita, come risposta ai bisogni del tessuto imprenditoriale alberghiero italiano fatto da piccole e medie strutture. Un ritorno al passaparola di una volta dove la qualità è fatta e garantita dall’albergatore: io sto bene da te e di conseguenza mi fido anche dei tuoi partner, siano essi hotel o aziende fornitrici di servizi. In questo modo si ottimizza per tutti il revenue e si opera in un’ottica win win di sistema per affrontare insieme un mercato che è in costante evoluzione e sempre più competitivo: in IHF si condividono esperienze, know how, dati, strategie e ci si promuove in maniera unitaria, attraverso una comunicazione coordinata e gestita da professionisti del settore che si avvale di una
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SCENARI DEL TURISMO
strategia promozionale comune con un sito di riferimento (www.ihf.club) e una mailing più ricca e strutturata». In uno scenario come quello attuale in cui, da una parte ci sono sempre più catene alberghiere che per natura tendono a standardizzare il prodotto, offrendo la stanza piuttosto che l’accoglienza e focalizzandosi soprattutto su fatturato, bilanci e ROI, e dall’altra ci sono siti come Airbnb, la cosidetta sharing economy, dove trovi sì l’accoglienza ma non la professionalità né adeguati standard di sicurez-
STRUTTURE ATHENA HOTEL via Paolo Mascagni, 55 53100 SIENA Tel. 0577 286313 hotelathena.com CAESAR’S HOTEL Via Charles Darwin, 2/4 09126 CAGLIARI Tel. 070 304768 caesarshotel.it HOTEL BONOTTO Viale Antonio Gramsci, 40 25015 DESENZANO DEL GARDA (BS) Tel. 030 9121021 hotelbonottodesenzano.it HOTEL GROTTA AZZURRA Via Alfieri, 6 06046 NORCIA (PG) Tel. 0743 816513 hotelgrottaazzurra.com HOTEL MONACO Via Gorizia, 24 33054 LIGNANO SABBIADORO (UD) Tel. 0432 71523 hotelmonaco.net HOTEL NOBEL Via Vittorio Veneto, 99 61011 GABICCE MARE (PU) Tel. 0541 950640 hotelnobel.it IL CORAZZIERE Via Mazzini, 4 22046 MERONE (CO) Tel. 031 617181 corazziere.it
za e igiene, Italian Hotels&Friends si colloca nel mezzo, «riportando al centro il ruolo dell’albergatore “puro”, dice Bonotto, «quello che accoglie l’ospite, preoccupandosi del suo benessere e che rispetta anche le regole del mercato, le norme di sicurezza e di igiene, che garantisce standard di qualità e paga le tasse». Negli alberghi affiliati a IHF il proprietario ci mette, insomma, sempre la “faccia” e non manca mai di dare il suo personal touch. Crede fortemente nel proprio mestiere, nel territorio e nel rapporto umano: «nei nostri alberghi non si parla solo di camere ma anche di noi, della nostra storia, dei valori condivisi e della destinazione», continua il presidente Bonotto. Ad oggi, gli hotel che fanno parte di IHF sono sette e provengono da Lombardia, Sardegna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Marche ma l’obiettivo è ben più ambizioso: «vogliamo continuare a crescere, ampliando la rete con nuove realtà che condividano la nostra stessa filosofia di ospitalità. Il nostro motto è “l’unione fa la forza, ma soprattutto l’unione ci dà forza”». E stando all’interesse dimostrato fin d’ora da diverse strutture indipendenti italiane, c’è da aspettarsi che la famiglia IHF si allargherà molto presto. ■ 9-10 2016
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SCENARI DEL TURISMO
La primavera di Bit a fieramilanocity Nuova data, nuova location, nuovi percorsi espositivi, un’offerta convegnistica ampliata e un concept ancora più orientato al business matching. Così la manifestazione clou del mondo del turismo scende in campo, dal 2 a 4 aprile, conquistando l’interesse di operatori e istituzioni
✒Giulia Mantegazza
Cresce l’aspettativa per l’edizione 2017 di Bit, che si preannuncia straordinariamente ricca di novità, e cresce fra i protagonisti del settore – a cominciare dalle Istituzioni, italiane e internazionali e in particolare dell’area euromediterranea – il riscontro per le moltissime iniziative messe in campo dalla decana delle manifestazioni turistiche italiane. Bit si svolgerà nel mese e nel luogo più effervescente di Milano – da domenica 2 a martedì 4 aprile, in fieramilanocity – tra la settimana dell’arte e quella del design. E presenterà inediti percorsi espositivi, studiati con esperti di settore per ottimizzare l’esperienza di visita, e nuove oppor-
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tunità di business matching. Anche l’offerta convegnistica sarà rinnovata e ampliata, grazie all’integrazione del quartiere fieristico cittadino con il modernissimo MiCo, il centro congressi più grande d’Europa che metterà a disposizione un ampio numero di sale meeting.
Una collocazione strategica BitMilano risponde così in modo sempre più puntuale a una delle esigenze maggiormente emerse dal dialogo con gli operatori, quella di disporre in manifestazione di un know-how consolidato ancora più ricco, e quella di svolgersi durante giorni della settimana più in linea con l’operatività delle agenzie. Tra gli atout della nuova edizione c’è anche l’ottima logistica che offre collegamenti diretti con le autostrade e l’adiacente fermata metro M5. Tutti fattori, questi, che permetteran-
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SCENARI DEL TURISMO La strategia di alleanze e sinergie della nuova BitMilano
no di valorizzare al massimo le sinergie con la capitale dell’Italian Style: tanto in chiave di business turistico, quanto per far scoprire ai viaggiatori tutte le novità più stimolanti e coinvolgenti che il settore può offrire.
Nuovi percorsi Il layout della manifestazione, prevederà oltre alle quattro aree Leisure, Luxury, MICE e Sport (quest’ultima – novità di questa edizione – estesa da uno a tre giorni) tre percorsi di visita dedicati ad altrettanti segmenti in forte crescita: l’Enogastronomia, eccellenza italiana per antonomasia, il Wedding, che vede il nostro Paese spiccare tra le mete più desiderate al mondo, e il Digital, un universo in continua evoluzione: le potenzialità di queste nicchie saranno messe alla prova “dal vivo” , in speciali spazi esperienziali dedicati, attraverso profumi, gusti, suoni, immagini e suggestioni.
Più business per tutti Parola chiave di Bit sarà “Opportunità di business”. L’evento conferma infatti l’investimento sugli hosted buyer e rinnova la piattaforma proprietaria di Fiera Milano EMP - Expo Matching Program, uno dei motori di matching tra domanda e offerta più puntuali di tutto il settore fieristico, che a Bit 2016 ha consentito di organizzare oltre 16 mila appuntamenti. Ritornano inoltre gli incontri diretti della durata di 20 minuti con i buyer; e gli stessi saranno estesi ai travel blogger, che permetteranno agli espositori di entrare in contatto con influencer attivi su tutta la rete. Sono infine previste iniziative per favorire l’aggregazione delle agenzie di Viaggi di aree che rappresentano bacini con grandi potenziali di crescita ancora da sviluppare sia per l’incoming sia per l’outgoing. Attese in Bit anche nuove iniziative, ancora top secret, per coinvolgere i viaggiatori, in particolare, nell’area Sport che si confermerà sempre più “da vivere”. ■
Bit 2017 ha scelto l’elegante cornice liberty dell’Acquario Civico per presentare,lo scorso settembre, ai media un poker di novità destinato a rivoluzionare il progetto della manifestazione all’insegna della full immersion in una Milano post-EXPO 2015 sempre più proiettata nell’olimpo delle grandi destinazioni internazionali, come ha sottolineato la presenza dell’Assessore al Turismo, Sport e Tempo Libero del Comune, Roberta Guaineri, accanto al Presidente di Fiera Milano Spa, Roberto Rettani. «Portare nuovi contenuti è lo sforzo che stiamo facendo con tutte le nostre manifestazioni», ha affermato il Presidente Rettani, «perché sono ciò che il visitatore richiede di più oggi, in particolare in un settore in forte cambiamento come il turismo. Il nuovo progetto di BitMilano coglie i cambiamenti sociali, segmentando per tipologie di clienti e di viaggio, e li presenta come contenuti secondo una filosofia inclusiva attenta a tutte le esigenze, come dimostrano i nuovi percorsi espositivi». Tra i risultati annunciati spicca in modo particolare quello riguardante l’accordo siglato con Givi s.r.l., casa editrice di Guida Viaggi e About Hotel, grazie al quale Bit2017 acquisisce il marchio/evento NF Tourism & Technology Event, che da aprile 2017 si svolgerà a Milano, diventando a tutti gli effetti un’area di Bit, portando in dote oltre 70 appuntamenti convegnistici di alto profilo. Altro asso nella manica è la collaborazione con il Consolato degli Stati Uniti a Milano grazie alla quale il Paese sarà presente in forze a Bit2017 con una delegazione promossa da VisitUSA, associazione di operatori riconosciuta dallo US Department of Commerce. E ancora, in collaborazione con il Consolato e con VisitUSA, la preziosa partnership con IGLTA - International Gay & Lesbian Travel Association, che sfocerà nella presenza a Bit2017 di un’area dedicata al turismo gay & lesbian e che si rivolge a un target il cui valore è stimato, solo in Italia, secondo dati GFK Eurisko, fra i 2,5 e i 2,7 miliardi di euro. Fiera Milano e Bit hanno dato inoltre la loro disponibilità a supportare il Comune di Milano per un’eventuale candidatura della città a ospitare nel 2020 il convegno mondiale IGLTA.
L’appuntamento con Bit 2017 è in fieramilanocity a Milano da domenica 2 a martedì 4 aprile. Per informazioni aggiornate sulla manifestazione: www.bit.fieramilano.it, @bitmilano #Bit2017. 9-10 2016
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SCENARI DEL TURISMO
AllegroItalia Hotels & Resorts Entra in hotel per divertirti È un’offerta tutta italiana quella del gruppo alberghiero AllegroItalia che, da sei anni sul mercato e con nove strutture in Italia ed una in Cina, si distingue per creatività, flessibilità ed innovazione, con due brand: AllegroItalia ed Espressohotel
Gruppo alberghiero nato da un’intuizione del Presidente, Piergiorgio Mangialardi, AllegroItalia incarna un concetto di ospitalità italiana divertente legata al fascino del tricolore e dell’arte, che sviluppa un
modello di accoglienza dove il sorriso non è solo di facciata ma rappresenta l’anima della compagnia. Gli hotel AllegroItalia sono accoglienti, made in Italy e con un forte legame con il territorio: «siamo in grado di generare un’atmosfera positiva con un’offerta che va oltre l’ospitalità capace di garantire sorpresa, adrenalina, passione e divertimento», dice Mangialardi.
AllegroItalia Edutainment Gli hotel del Gruppo combinano proposte di soggiorno ed esperienze di “Edutainment”: una formula che offre agli ospiti un soggiorno del tutto inaspettato, la giusta combinazione che stimola tutti i sensi e si allinea perfettamente alle esigenze professionali e personali spezzando il monotono ritmo quotidiano. «In tutte le strutture del gruppo offriamo un soggiorno unico fatto di sorprese, divertimento e
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SCENARI DEL TURISMO AllegroItalia Alagna Palace, ai piedi del Monte Rosa tra natura, sport e l’evoluzione del benessere
tanti sorrisi sul volto. Puoi trovarti a giocare una partita di golf nell’imponente hall di AllegroItalia Golden Palace, a Torino e vincere un soggiorno al mare. Oppure puoi gustarti un piatto della tradizione italiana, completarlo con le essenze che preferisci e lasciarti stupire dai giochi di gusti e colori che i nostri chef studiano con passione».
Martedì 6 dicembre, AllegroItalia Hotels & Resorts, inaugura ad Alagna, nel Parco Naturale Alta Valsesia, la prima struttura del gruppo in alta quota. A 1200 metri, ai piedi degli impianti di risalita del comprensorio sciistico “Monte Rosa Ski”, 50 caratteristiche Suite distribuite in tre edifici, incastonati in un set panoramico mozzafiato, dove l’arco Alpino fa da sfondo alla quotidianità. Fiore all’occhiello dell’hotel è l’innovativa Puruty Spa con piscina esterna riscaldata: un concetto di benessere dove un’equipe medica, saprà consigliare trattamenti benessere e percorsi alimentari ad-hoc, personalizzati sulle necessità e caratteristiche di ogni ospite. Completano l’offerta il Ristorante con proposte alimentari in armonia con il progetto benessere e particolare attenzione ai prodotti del territorio e una Sala meeting multimediale con capienza fino ad 80 delegati.
A Laurino, nel Parco Nazionale del Cilento, invece si vola letteralmente Con la Zip Line “AllegroItalia Volo Laurino”, il divertimento è alla portata di tutti e i pacchetti volo + soggiorno presso AllegroItalia Convento Cilento sono originali offerte per coniugare al meglio adrenalina, relax ed avventura. Immaginatevi sospesi nel vuoto a 500 metri d’altezza circondati dalle meraviglie del Parco Nazionale del Cilento. Basta descriverlo per emozionare. E dopo l’iniezione di adrenalina, la calma e la bellezza di un posto unico come il Convento con i suoi muri affrescati e intrisi di storia vi regalerà una sensazione di tranquillità unica. AllegroItalia ha pensato anche a chi è allergico all’alta quota. L’esperienza canyoning è un tuffo nel divertimento. Un susseguirsi di rapide e passaggi tra rocce affioranti regalano forti emozioni e stupendi ricordi bagnati.
loro squisite ricette nella scuola di cucina: un viaggio itinerante nei gusti, sapori e tradizioni delle regioni italiane nel rispetto dei salutari programmi benessere con regimi alimentari studiati dai nostri nutrizionisti. P.T.
AllegroItalia Golf Elba, il divertimento sul Green! Coloratissimo Golf Condotel ad Acquabona con campo da Golf 9 buche. Dopo un tuffo nelle acque cristalline e un po’ di tintarella sulla spiaggia, gli ospiti possono rilassare gli occhi e la mente su un meraviglioso campo da golf... vista mare! La Green on Blue experience è servita!
AllegroItalia Cooking School, l’Italia è anche buona cucina! Scopri le proposte pacchetto della Scuola di Cucina di AllegroItalia attenta alle tradizioni che fa della genuinità a tavola una delle sue bandiere. Chef di esperienza svelano i propri segreti e condividono le
Tutte le proposte AllegroItalia Edutainment sono state testate dal personale ALLEGROITALIA e sono state classificate come 100% divertenti! Lasciti contagiare dalla felicità! 9-10 2016
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BUSINESS TRAVEL
Bleisure, tesoro
da (ri)scoprire
Nel mondo del futuro è sempre più probabile che i viaggi saranno per molti uomini d’affari un mix tra lavoro e piacere. Ecco come e perché è una buona idea intercettare già oggi questo trend
✒Dante Daverio Il bleisure non è solo il prolungamento “leisure” della durata di un viaggio di lavoro, ma soprattutto una nuova modalità di fruizione del soggiorno stesso o di un meeting
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Un recente studio universitario americano racconta che nel 2015 è stato raggiunto il massimo storico del numero dei giorni di vacanza non utilizzati dagli statunitensi sul posto di lavoro. Il dato ancora più sorprendente però è che la motivazione che ha tenuto i lavoratori attaccati al loro posto non è stata la mancanza di soldi ma il senso di colpa provato abbandonando momentaneamente le attività di social networking e di e-mailing nei con-
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fronti dei colleghi e non solo. Una delle soluzioni che pare risponda meglio a queste nuove necessità dei viaggiatori è la modalità di vacanza chiamata “bleisure travel”, nella quale la parola bleisure altro non è che una crasi tra i termini business e leisure. Un mix che sta a significare un tipo di viaggio che è un misto fra affari e piacere. Sempre dall’America, poi, arriva la notizia secondo la quale la percentuale dei viaggiatori business che hanno esteso
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L’INCHIESTA
performance, favorendo anche altri elementi importanti, sempre dal punto di vista aziendale, come l’aggregazione e l’employee satisfaction&empowerment.
Dall’America l’evoluzione di un mercato promettente
la durata del soggiorno fino al weekend in modo da includere anche il tempo libero, nel 2016, ha raggiunto quota 17%, rispetto al 14% del 2015, al 13% del 2014, al 12% del 2013 e dell’11% del 2012. Trend sul quale Master Meeting da tempo richiama l’attenzione degli operatori, interpretando il bleisure non solo come prolungamento “leisure” della durata del viaggio di lavoro, ma anche come nuova modalità di fruizione del soggiorno stesso o del semplice meeting che include, nell’esperienza, sempre più elementi di gratificazione personale, al fine di ottimizzare la resa dell’evento business. L’aspetto “pleisure” contribuisce infatti a fissare positivamente il ricordo dell’evento nella memoria dei partecipanti e a migliorare in generale le
Londra è una città – spiega la ricerca di Carlson Wagonlit – che da sempre presenta una interessante percentuale di viaggi bleisure
A evidenziare la tendenza, in particolare nel mondo dei travel manager, è il Travel Weekly’s 2016 Consumer Trends Report, studio annuale della rivista americana “Travel weekly”. Anche se la ricerca ha preso in esame unicamente travel manager statunitensi, è facile aspettarsi che, sempre più, per chi nel mondo si occupa di turismo Mice e business, il segmento bleisure si rivelerà un’opportunità di fatturato molto interessante. La ricerca americana rileva infatti che i business traveller spendono mediamente di più dei turisti leisure (una media di 1.556 dollari contro 1.332) e prenotano più prodotti allo stesso tempo, puntando a rivolgersi ad agenzie ed aziende specializzate, che si stanno evolvendo nella direzione di offrire entrambi i servizi (leisure e business). E ancora va citato il report di Bridge Street Global Hospitality che ha sempre recentemente raccontato come, per il 78% degli intervistati, aggiungere alle trasferte di lavoro qualche supplementare giorno di vacanza porti valore e risultati ai propri obiettivi professionali. Trend che viene confermato a sua volta da NYC & Company: l’azienda, che promuove il turismo a New York, ha spiegato che negli ultimi 5 anni i pernottamenti dei visitatori che combinano business travel con leisure sono passati dal 2 a un incredibile 34%. «Le vacanze non stanno diminuendo ma semplicemente stanno cambiando pelle, insieme alla società contemporanea, in 9-10 2016
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BUSINESS TRAVEL Meno stress, più produttività
E un’ulteriore prova dell’importanza di questo trend per il prossimo futuro arriva anche da HRS, global hotel solutions provider, che, in occasione del recente evento annuale Corporate Travel Forum, ha presentato i risultati della ricerca “Top Travel Priorities” (realizzata da Diciottofebbraio). Da questa emerge il potenziale inesplorato della figura del bleisure traveller nel nostro Paese, come si è potuto constatare anche durante Expo. Non è un caso infatti che, da un sondaggio istituito dalle agenzie di viaggio specializzate negli stand della manifestazione, molti manager, dirigenti o semplici uomini d’affari abbiano dichiarato che il viaggio di lavoro sia sempre stato per loro sinonimo di stress e, solo negli ultimi tempi, abbiano iniziato a considerarlo come opportunità per ritagliarsi degli spazi da dedicare al proprio tempo libero.
virtù anche della compenetrazione sempre più fitta – grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi media – tra sfera lavorativa e sfera privata», ha detto Stephanie Ricca nel suo blog sul sito Hotel News Now, «Insomma, per il futuro, ci si aspetta che le “classiche” vacanze di famiglia vengano sempre di più sostituite dai business travel con taglio bleisure».
Piscina con vista sul mare, in Puglia: a dare linfa ai viaggi bleisure in Italia sono soprattutto i Millennials
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Un fenomeno in crescita In questo quadro di rosee previsioni per il futuro del segmento bleisure si inseriscono i risultati di un recentissimo studio di Carlson Wagonlit, un “White Paper”, nel
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quale sono stati analizzati i 29 milioni di viaggi d’affari prenotati dalla società in tutto il mondo dal 2011 al 2015. Risultato? Un po’ a sorpresa si scopre che negli ultimi anni il bleisure, di cui tanto si parla e sul quale tanto si punta per incrementare gli introiti del settore, è aumentato sì, ma a ritmi non ancora così eclatanti, anche se i business traveller in media fanno uno o due viaggi bleisure all’anno. Vale la pena, allora, guardare meglio e più in profondità questo studio per capire se e come sia possibile aumentare questa percentuale anche nel mercato italiano. Analizzando innanzitutto un dato: secondo lo studio, il 20% dei viaggiatori d’affari compie almeno un viaggio bleisure all’anno. È evidente quindi che travel manager e provider di servizi devono già da ora tenere in considerazione le esigenze dei viaggiatori che vogliono allungare le trasferte. E se allora è un viaggiatore d’affari su cinque che prenota almeno un viaggio bleisure all’anno, quota pari al 7% di tutti i viaggi di lavoro, in quasi la metà dei casi i giorni bleisure vengono aggiunti alla fine della trasferta, nel 34% all’inizio, mentre per il restante 20% il momento di svago personale è du-
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plice, a inizio e fine trasferta. «Si parla sempre più spesso della tendenza dei viaggiatori d’affari di aggiungere giorni per il tempo libero in occasione delle trasferte di lavoro», ha sottolineato Catalin Ciobanu (foto), esperto che ha curato la ricerca di CWT Solutions Group, «e lo studio evidenzia come i viaggiatori d’affari tendono a fare uno o due viaggi bleisure ogni anno, indipendentemente dal numero totale di viaggi effettuati».
Le donne più propense al viaggio bleisure Altri risultati chiave evidenziano che le donne sono più propense a compiere viaggi bleisure rispetto ai loro colleghi maschi, così come i viaggiatori più giovani rispetto alle altre fasce d’età. Entrambe queste tendenze si possono in parte correlare al minor numero di trasferte compiute dalle donne e dai viaggiatori più giovani. Anche la distanza ha un impatto importante: più il volo è lungo e la meta è lontana, maggiore è la probabilità di un viaggio
bleisure. L’attrattiva di una destinazione è quindi legata anche alla località di partenza: in occasione di un viaggio da San Francisco a Londra, ad esempio, c’è un tasso di bleisure del 23%, mentre in un ParigiLondra la percentuale è solo del 2%.
Le mete più gettonate In particolare in Europa le mete bleisure preferite sono Barcellona e Lisbona, seguite da Istanbul, Nizza, Roma, Amsterdam, Dublino, Ginevra, Londra, Madrid e Parigi (vedi tab. 1). Negli Stati Uniti, le destinazioni più di frequente scelte per esperienze bleisure sono invece Miami, Orlando e Las Vegas, seguite da New York, Los Angeles, San Diego e San Francisco. «Questi risultati sono interessanti», ha concluso Ciobanu, «per chi si occupa di business travel, perché aiutano a capire meglio il fenomeno bleisure. Per i travel manager aziendali, è infatti oggi più che mai importante prendere in considerazione nella gestione delle trasferte anche la
Tabella 1 • Le città top bleisure in Europa
왖 Mosca 쐽 8-11% 왖 6-8% 쎲 5-6%
왖 Dublino Londra 왖
Amsterdam 왖 쎲 Berlino 쎲 Praga
Parigi 왖
Lisbona 쐽
왖 Madrid
Vienna 쎲 왖 Ginevra
쐽 Barcellona
왖 Roma
쎲 Budapest 쎲 Bucarest 쐽 Istanbul
fonte: ricerca Carlson Wagonlit
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Secondo lo studio pubblicato da Carlson Wagonlit, Roma è la città italiana preferita per i soggiorni bleisure
possibilità di opzioni bleisure, in particolare in presenza di un elevato volume di voli a lungo raggio. Ma ci sono indicazioni utili anche per i provider dei servizi di viaggio: sapere chi ha più probabilità di realizzare esperienze bleisure permetterà loro di anticipare e soddisfare ancora meglio le esigenze dei viaggiatori d’affari».
In Italia Secondo i risultati dello studio HRS balza all’occhio un dato significato in merito alla diffusione di questo nuovo trend in Italia. Da un campione di partenza di 60 questionari di travel manager e 100 questionari del mondo alberghiero si scopre infatti una percentuale importante: il 53% degli intervistati afferma di seguire un orientamento parzialmente flessibile, con approvazioni del pacchetto bleisure “caso per caso”, a seconda della figura organizzativa coinvolta ma anche in relazione alla tipologia di luogo e distanza da casa. La ricerca spiega poi che un viaggio bleisure influisce sul comportamento del business traveller. Quest’ultimo, sempre più, cerca, durante la trasferta, spazi da dedicare al proprio benessere, nonché momenti di svago. A da-
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re linfa ai viaggi bleisure è soprattutto la nuova generazione dei Millennials, particolarmente intraprendenti, curiosi di sperimentare e propensi a vivere il viaggio come occasione per scoprire nuove destinazioni e culture ancor più considerando che il costo dei trasporti è a carico dell’azienda. Che il viaggio bleisure faccia bene a chi lo intraprende ma anche all’azienda che lo promuove lo dimostra il numero sempre più crescente di dipendenti viaggiatori che dichiara una maggior affezione alla propria professione e un miglioramento della qualità del proprio business. Ancora la ricerca ha investigato l’impatto della sharing economy sull’hôtellerie nei long stay, vale a dire superiori alle 9 notti. L’analisi è qui declinata sia in chiave aggregata aziendale, sia prendendo in esame i collaboratori Millennials. E prima di tutto è confermato come sui soggiorni sopra le 9 notti la competizione sul servizio di ospitalità si allarghi, estendendo la scelta dai soli alberghi (43%) ai residence e aparthotel (40%). Poiché si parla di soggiorni prolungati, in effetti la sharing economy sembra impattare da un minimo del 2% ad un massimo del 10%.
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BUSINESS TRAVEL TrAnsAvIA A cAccIA DI bLEIsUrE TrAvELLEr
Transavia vuole i viaggiatori d’affari: la compagnia aerea low cost del gruppo Air France-Klm ha da poco deciso di partire alla carica per conquistare il segmento del business travel. E dopo aver rivoluzionato il piano tariffario e investito pesantemente sul fronte tecnologico, ora è il momento della comunicazione. A tal proposito infatti Transavia ha avviato una campagna incentrata proprio sul concetto di bleisure, cioè di trasferta che vede l’allungamento dei soggiorni fuori sede per conciliare i momenti di lavoro con il turismo, allo scopo di aumentare i volumi di traffico generato da un settore considerato ad alta redditività. L’operazione per il momento è incentrata sul mercato francese, ma le attese da parte della compagnia sono di riuscire a far derivare il 15% del proprio fatturato dal traffico business entro fine anno. Stando a quanto riporta il portale francese Tourmag, la compagnia opera già alcune rotte ad elevata attrattività per il segmento bleisure: la tratta Parigi-Amsterdam, ad esempio registra un 20% del traffico generato proprio dai viaggiatori d’affari.
La sfida è per gli hotel
L’elegante fascino di un albergo del Belpaese: secondo lo studio HRS, la questione bleisure per gli hotel potrebbe trasformarsi in una gallina dalle uova d’oro
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Non stupisce in conclusione l’interesse ad estendere il soggiorno di lavoro al weekend, anche se in Italia, questo avviene ancora in maniera ponderata: in particolare il 53% dei travel manager afferma di seguire un orientamento parzialmente flessibile, con approvazioni “caso per caso”, il 63% si dimostra aperto e segnala l’adozione di forme di bleisure, ancorché veramente primordiali e solo il 37% segnala un assoluto disinteresse per il bleisure. Ma quale ripercussione ha il trend del bleisure sull’hotellerie? Sempre secondo l’analisi presentata nel corso del Corporate Travel Forum, nel 2015 la spesa per i soggiorni alberghieri di lavoro è aumentata perché il numero di trasferte è cresciuto. Di pari passo, sempre più aziende fo-
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calizzano la propria attenzione sui livelli di qualità dei servizi alberghieri, non solo per una questione di riguardo nei confronti dei dipendenti, ma anche per ridurre il cosiddetto “total cost of trip”. Hotel e imprese stanno andando nella stessa direzione oppure c’è un gap tra domanda e offerta? Tutto sta nel chiarire a vicenda quali sono i servizi considerati indispensabili e cosa si intende per risparmio. I dati della ricerca parlano chiaro: le aziende non stanno diminuendo il numero di notti delle trasferte, risparmiano su altri fronti. «Nel futuro, la maggior parte dei travel manager intervistati punterà a efficientare il costo totale della trasferta scegliendo solo hotel con servizi free shuttle da e per l’aeroporto o la stazione», ha spiegato il presidente di Diciottofebbraio, David Jarach. Peccato che le strutture prese in esame dall’indagine mettano il servizio di free shuttle all’ultimo posto negli investimenti per il 2016, anche se sono attenti a migliorare i servizi, a parità di tariffa rispetto all’anno scorso. Dei punti di contatto però ci sono, e riguardano pagamenti e sicurezza. «Le aziende», ha aggiunto Jarach, «vogliono sistemi evoluti di pagamento virtuale e gli hotel si stanno adeguando. Stesso discorso per quanto riguarda le misure di safety e security: gli ultimi avvenimenti a Parigi e Bruxelles hanno contribuito a far crescere la necessità di tutela e salvaguardia, tanto che la maggioranza dei travel manager dichiara di optare per strutture che offrano elementi certificati di una maggiore sicurezza, anche a costo di cambiare gli hotel con cui solitamente lavorano». E si tratta di un fattore a cui le strutture non restano indifferenti: la maggior parte degli hotel presi in esame ha deciso di investire nell’aumento degli standard di sicurezza già nel 2016. Resta il fatto, conclude lo studio, che, nel prossimo futuro, la questione bleisure per gli hotel potrebbe trasformarsi in una gallina dalle uova d’oro: «la tendenza dei business manager di mixare affari e leisure in trasferta spesso comporta l’estensione del soggiorno in compagnia della famiglia. Le aziende italiane sono ancora scettiche sulla copertura totale del soggiorno, ma è chiaro che qualcosa inizia a cambiare. E soprattutto per gli hotel si apre una nuova sfida». ■
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BUSINESS TRAVEL
Trasferte di lavoro a tutta sicurezza
La certezza di viaggiare sicuri, soprattutto quando ci si muove per lavoro, sta diventando un valore sempre più importante per l’industria del turismo
✒Duccio Delpiano Secondo le previsioni del Wttc, nonostante la variabile sicurezza, l’industria del turismo crescerà globalmente del 3,3 per cento nel 2016
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Oggi la sicurezza è il punto focale attorno al quale ruotano le principali questioni che riguardano l’industria dei viaggi. I turisti, ma anche le aziende e coloro che, per professione, organizzano eventi in giro per il mondo cercano destinazioni sicure. Secondo sondaggi recenti l’Italia, oggi, risulta tra le destinazioni prescelte, nonostante un certo tipo di battage giornalistico come quello di qualche mese fa costruito su false dicerie dalla rivista (scandalistica, è bene ricordarlo) tedesca “Bild”, secondo la quale ci sarebbe stato un allarme terrorismo sulle spiagge europee e soprattutto su quelle italiane e spagnole per l’estate scorsa. Annuncio che, puntualmente, ha suscitato una vera “sol-
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levazione” sul web degli italiani schieratisi subito insieme alle autorità italiane per controbattere alla poco circostanziata denuncia della rivista tedesca. L’hashtag #azzurro, dopo essere stato lanciato su Twitter dall’Enit, l’Ente nazionale italiano del turismo, è diventato virale e, in poche ore, ha rimandato al mittente le accuse di poca sicurezza perpetrate a danno del mare italiano. «In Italia abbiamo 7458 km di splendide coste. Aiutateci a raccontarle», hanno spiegato dal rinnovato ente turistico nazionale e migliaia di utenti hanno pubblicato in tempo reale foto di vedute del mare italiano. Dalla spiaggia de La Pelosa in Sardegna, all’Isola dei Conigli di Lampedusa fino a Monterosso in Li-
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ALESSANDRO ADDIS
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guria. Il tutto accompagnato da un secondo hashtag di benvenuto in tedesco, #WillkommenInItalien. Interessante notare che tra i primi a raccogliere l’invito dell’Enit, era stato il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini autore sempre su Twitter del post: “Ciaone a Bild... Vi accoglie questo #Azzurro che gli italiani stanno fotografando”.
zionali, comparando su base omogenea le differenze in termini di qualità della vita tra il Paese di origine e la destinazione del lavoratore espatriato. Tuttavia, per la prima volta, quest’anno, Mercer ha voluto stilare anche una classifica ad hoc in materia di sicurezza personale, che comprende indicatori legati alle relazioni internazionali, alla stabilità interna al Paese, all’ordine pubblico ed al tasso di criminalità. Un servizio importante di consulenza per quelle aziende che devono tutelare il proprio personale anche quando lavora fuori sede. È Lussemburgo, capitale dell’omonimo stato, la città che occupa il gradino più alto del podio, seguita dalle svizzere Berna, Zurigo e dalla finlandese Helsinki, tutte e tre a pari-merito in seconda posizione. Le città meno sicure al mondo, ultime in graduatoria sono (ed è difficile oggi che non sia così...) Baghdad e Damasco, che non ospita più stranieri espatriati. «Le accre-
Una spiaggia di Otranto in Puglia: è tra le foto pubblicate dagli italiani su Twitter per mostrare che la Penisola è bella e sicura. In basso, Dario Franceschini, ministro del Turismo: su Twitter ha risposto alla tedesca Bild con un “ciaone”
Per il bene dei dipendenti Ovvio però che non è certo solo l’Italia, mare o non mare, a essere percepita come destinazione sicura e tranquilla. Come ogni anno, la società di consulenza Mercer ha messo a confronto, sulla base di ben 10 parametri scientifici, una parte (ovvero 230) delle oltre 450 città nel mondo che compongono il suo database “Quality of Living”. La ricerca è nata inizialmente con l’obiettivo di aiutare le grandi aziende a retribuire in modo equo i dipendenti chiamati ad incarichi interna9-10 2016
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BUSINESS TRAVEL Mercer Quality of Living Survey - 2016 Personal Safety Ranking Base City: New York, USA (index = 100) Posizione Città
1 2 2 2 5 6 6 8 9 9 222 223 224 225 226 227 228 229 230
Paese
Lussemburgo Lussemburgo Berna Svizzera Helsinki Finlandia Zurigo Svizzera Vienna Austria Ginevra Svizzera Stoccolma Svezia Singapore Singapore Auckland Nuova Zelanda Wellington Nuova Zelanda Le ultime in classifica Khartoum Sudan Conakry Guinea Republic Nairobi Kenya Karachi Pakistan Kinshasa Dem. Rep. of the Congo Bangui Central African Republic Sana’a Yemen Arab Republic Damasco Syria Baghdad Iraq
si aggiungono alla sfida complessiva che devono gestire le multinazionali quando progettano viaggi o programmi di espatrio per i dipendenti», spiega Marco Valerio Morelli Amministratore Delegato di Mercer Italia.
Le città con la più alta qualità della vita
sciute minacce alla sicurezza nei Paesi, gli esodi di massa a causa della violenza, e il disordine sociale nelle capitali mondiali del business sono tutti elementi che
Continuando a leggere lo studio di Mercer si scopre che, in termini di qualità complessiva della vita, le città europee, australiane e neo-zelandesi dominano la parte alta della classifica generale. Zurigo, Auckland e Monaco di Baviera occupano il secondo, terzo, e quarto posto, rispettivamente, confermando le posizioni dello scorso anno. Vancouver, quinta classificata, è la città con la più alta qualità della vita in Canada, ed è ancora l’unica città nord-americana nella top ten. Singapore (26a) è la città asiatica con il piazzamento più alto, Montevideo (78a) e Dubai (75a) confermano invece le leadership per area geografica ottenute nel 2015, rimanendo al primo posto rispettivamente per il Su-
Mercer Quality of Living Survey - 2016 Worldwide Ranking Base City: New York, USA (index = 100) Posizione
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230
Posizione 2015
Città
1 Vienna 2 Zurigo 3 Auckland 4 Monaco 5 Vancouver 6 Düsseldorf 7 Francoforte 8 Ginevra 9 Copenhagen 10 Sydney Le ultime in classifica 222 Conakry 223 Kinshasa 224 Brazzaville 220 Damasco 226 N’Djamena 227 Khartoum 228 Port au Prince 225 Sana’a 229 Bangui 230 Baghdad
* Sulla base dei dati raccolti a novembre 2015
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Austria Svizzera Nuova Zelanda Germania Canada Germania Germania Svizzera Danimarca Australia Guinea Republic Dem. Rep. of the Congo Congo Syria Chad Sudan Haiti Yemen Arab Republic Central African Republic Iraq
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damerica e per il Medio Oriente. Curioso poi vedere come le città sul podio per la sicurezza non sono necessariamente al vertice della graduatoria complessiva della qualità della vita: ad esempio Lussemburgo è 19esima; Berna è 14esima, Helsinki addirittura 30esima. Vienna è quinta in termini di sicurezza, Zurigo invece è seconda in entrambe le classifiche. Altra interessante analisi si ricava comparando le diverse posizioni in classifica nelle due ultime edizioni della survey. Si segnalano evidenti punti di attenzione, legati all’emergere di fattori di rischio. Parigi, ad esempio, è precipitata di 10 posizioni, dalla 27 alla 37, ed occupa la posizione 71 nel
ranking ad hoc sulla sicurezza dopo gli attentati di novembre. Tbilisi, capitale della Georgia, al contrario ha migliorato il suo piazzamento complessivo di 7 posizioni grazie al diminuito tasso di criminalità ed alla migliore accessibilità alle cure mediche. Anche Madrid e Londra subiscono penalizzazioni nella qualità della vita complessiva a motivo dell’insicurezza. Atene, a causa delle dimostrazioni politiche e le conseguenze della crisi, passa dalla posizione 85 del 2015 alla 124 del 2016.
Parigi è una delle città più scese nella classifica della sicurezza dopo i recenti tragici fatti terroristici
il futuro è di chi viaggia A questo punto allora quale conclusione trarre: forse che il futuro del turismo, sia
ALbeRghi no PRobLeM
A proposito di sicurezza, ma in questo caso informatica, Federalberghi, la principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia, ha stretto di recente una partnership con ESET, noto produttore di software per la sicurezza digitale dell’Unione Europea. I soci di Federalberghi potranno beneficiare di un’offerta sui prodotti di sicurezza ESET nettamente migliorativa rispetto ai listini ufficiali: all’atto pratico, le strutture alberghiere avranno la possibilità di proteggere a prezzi agevolati i propri desktop, server e gli smartphone del personale, oltre che le postazioni nelle aree internet a uso degli ospiti. Si tratta di un accordo che ribadisce l’importanza di tutelare in maniera adeguata le reti informatiche delle imprese alberghiere per preservarle dalle numerose minacce legate alla navigazione online, come l’attacco di pericolosi malware, il furto dei dati personali e le frodi, che spesso arrecano danni a livello infrastrutturale ed economico, ma che possono facilmente ricadere nel campo della sicurezza internazionale legata all’ambito del furto delle identità ad esempio.
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La Statua della Libertà a New York: gli Stati Uniti hanno dato un giro di vite ai controlli sulla sicurezza per i turisti internazionali
business che leisure, è sempre più a rischio? Ma nemmeno per sogno. La sempre più grande voglia di sicurezza non fermerà il turismo. E i motivi li spiegano nel dettaglio gli esperti del “World trade & tourism council” (Wttc), un organismo che raggruppa i maggiori esponenti del-
l’industria turistica mondiale e che ha diffuso lo scorso 21 marzo il suo rapporto annuale sulla situazione dei viaggi nel mondo. Rapporto che spiega una realtà incontestabile, ovvero che il 2015 è stato un anno molto positivo per il settore: i viaggi e il turismo sono cresciuti infatti San Vito Lo Capo in Sicilia, altro simbolo della “bella sicurezza” delle spiagge italiane per l’estate
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BUSINESS TRAVEL Un MonDo Di ConTRoLLi
del 3,1 per cento, generando direttamente 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro e creandone in maniera indiretta altri 4,7 milioni. Attualmente allora un decimo del Pil globale proviene dai viaggi e dal turismo, ma si tratta, dicono gli esperti del Wttc, di una percentuale che probabilmente crescerà, ad esempio grazie in parte alla Cina, le cui spese per il turismo in uscita sono cresciute del 67 per cento nell’anno precedente al settembre 2015. Secondo le previsioni del Wttc quindi, alla faccia della paura per la sicurezza personale, l’industria del turismo crescerà globalmente del 3,3 per cento nel 2016 e del 4 per cento all’anno nel prossimo decennio. «Nel breve periodo di sicuro», dicono gli analisti del Wttc, «gli attentati hanno avuto e avranno un impatto sui viaggi, in particolare in Europa. Subito dopo la tragedia di Bruxelles ad esempio, il dipartimento di stato di Washington ha diramato un’allerta sui viaggi in Europa, avvertendo gli statunitensi dei rischi connessi al turismo nel continente. Nel lungo periodo, però, i dati suggeriscono che questo importante settore continuerà a crescere. Una vera iniezione di fiducia insomma per tutta l’industria del turismo e per i suoi addetti ai lavori. ■
Sicurezza per chi viaggia ma anche per chi ospita: tante sono le nuove procedure che nel mondo stanno venendo implementate per dare maggiori standard di sicurezza a ogni destinazione. Ad esempio negli aeroporti dell’Unione Europea: dopo lo smacco subito con gli attentati di Bruxelles le autorità del Vecchio Continente stanno infatti pensando di introdurre un nuovo e più severo controllo all’ingresso degli scali, come accade ad esempio in aeree considerate più a rischio come ad esempio Tel Aviv e Beirut. Dallo scorso aprile invece sono già attive le nuove procedure per i turisti, come quelli italiani, che fanno parte del programma di sicurezza del “Visa Waiver Program” e che vogliono accedere agli Stati Uniti. In particolare l’unico tipo di passaporto accettato è quello biometrico-elettronico, ovvero quello che contiene il chip. Altrimenti bisogna tornare a chiedere un visto al consolato. C’è poi il caso del Canada: un Paese storicamente molto accogliente che però a partire dallo scorso 15 marzo ha reinserito la necessità di avere l’autorizzazione elettronica ETA per l’ingresso o anche solo per il transito tra i suoi confini. Novità restrittive in termini di libertà personali, ma il futuro, pare, sarà digitale: in un prossimo non troppo lontano futuro, infatti, il passaporto stesso diventerà elettronico e verrà trasferito sullo smartphone. Al momento si tratta soltanto di una proposta lanciata da De La Rue, il colosso britannico specializzato appunto nel settore sicurezza e impegnato nello sviluppo di una tecnologia in grado di digitalizzare i passaporti, un po’ come già accade con le carte d’imbarco. Certo, per ora, stiamo parlando di un concept ai primi livelli di sperimentazione che, tuttavia, potrebbe trovare il suo posto negli standard che gli aeroporti internazionali, e non solo, dovranno mettere in pratica nei prossimi anni. Non per nulla il governo australiano già lo scorso anno ha annunciato una tecnologia “in cloud” in grado di memorizzare le informazioni dei viaggiatori in modo da poterle acquisire digitalmente con più facilità in ogni posto di controllo. Controlli che non si limitano solo a quelli d’identità negli scali oramai ma che riguardano il mondo del turismo in ogni suo ambito. D’altronde stiamo parlando di una realtà industriale che vive sulla movimentazione delle persone, elemento che oggi è uno dei più monitorati dagli esperti di sicurezza di ogni genere. L’aeroporto di Milano Malpensa: l’Unione Europea dopo gli attentati allo scalo di Bruxelles sta pensando di introdurre controlli più severi per chi vola
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Una visita allunga la vita... della location Come trasformare una site inspection in reale occasione di business ✒Dario Ducasse In alto: quello della site inspection è un lavoro complesso con tantissime variabili e che, spesso per questo, diventa il momento clou della decisione da parte del meeting planner
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Quanto conta la site inspection nella scelta della location da parte di un organizzatori di eventi? Molto. E non solo per gli ovvi motivi di verifica della logistica e dell’adeguatezza degli spazi: a entrare in gioco sono anche fattori che hanno a che fare con la qualità del servizio, la comunicazione e la personalizzazione dell’esperienza stessa della site inspection. Insomma sono tante le variabili in gioco che permettono al meeting planner di capire se una location è quella fatta per lui o meno. Per capirlo nel dettaglio basta fare un necessario passo indietro e andare a vedere che cosa significa, nel concreto, recarsi in un luogo candidato a ospitare un evento ed esaminarne spazi e servizi. Con una premessa: quello dell’organizzatore di eventi non è certo un lavoro improvvisato bensì un’attività che si svolge di nor-
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ma secondo una precisa tecnica da applicare con scrupolo. Un bravo meeting planner fa innanzitutto una serie di operazioni preventive, prima di recarsi a fare la site inspection: dà alla location un ampio preavviso, spiega in anticipo cosa vuole vedere o chi vuole incontrare, pianifica la visita nel momento migliore non solo per sé ma anche per la location e cerca di familiarizzare il più possibile con i suoi responsabili, in un’ottica easy che abbatta le barriere e vinca eventuali diffidenze.
Il momento della verifica Una volta sul posto, il meeting planner verifica le informazioni preliminari, come ad esempio la distanza dall’aeroporto alla location, la disponibilità di un collegamento gratuito su navetta tra questo e lo scalo e, in sua assenza, il costo medio di
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EVENT MANAGEMENT
un trasferimento (in taxi) e l’eventuale presenza di un ristorante o di un banqueting interno. La site inspection vera e propria comprende una lunga serie di elementi da verificare: il numero totale di camere e suite, di camere dotate di king bed, di quelle con due doppi letti o con twin bed, delle stanze per non fumatori, il numero di ristoranti e di lounge; l’età della struttura e dei più recenti interventi di ristrutturazione. Oggetto di un’analisi più accurata saranno anche elementi apparentemente secondari, come: il decoro della lobby, l’eleganza degli arredi, la pulizia generale, l’aspetto complessivo e l’ordine del ristorante, i bagni e il loro posizionamento rispetto alle sale meeting; l’adeguatezza della security e della prevenzione antincendio.
sogna capire la disponibilità del numero di posti a sedere, anche in base al numero richiesto in ogni diverso giorno dell’evento; l’ampiezza dell’eventuale superficie espositiva da annettere alla sala, la vicinanza alle camere, l’aspetto generale e la pulizia, l’acustica, gli arredi, l’illuminazione, la climatizzazione, le dotazioni per il suono, la presenza ed efficacia di un collegamento wireless veloce. A seconda dell’evento, può essere richiesto un business center, e in tal caso è necessario chiedere il costo orario e di noleggio. È poi infine fondamentale accertarsi della presenza di un parcheggio e della sua ampiezza e tipologia. Insomma stiamo parlando di un lavoro complesso con tantissime variabili che potremmo continuare
Gli spazi particolari del Boscolo Exedra Hotel dimostrano che una site inspection deve aiutare il planner a visualizzare lo spazio in relazione all’evento da organizzare. La location può chiedere appunti, schizzi o disegni preliminari di allestimento per preparare lo spazio. In basso: arredi di tendenza all’Enterprise Hotel: un sopralluogo è il momento che dà la possibilità di fare una valutazione anche “estetica” della location
Variabili da non sottovalutare Momento chiave è la visita completa all’area meeting o al centro congressi. Anche qui le verifiche sono innumerevoli: bi9-10 2016
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Un grande evento organizzato a Firenze, città che grazie al lavoro del suo Convention Bureau aiuta molto gli organizzatori a trovare le giuste location. Sotto: lo studio di Social Tables spiega che, in genere, al planner una sola site inspection non basta: la media è di 2,1 sopralluoghi per ogni evento in programma
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ancora ad elencare. Ed è chiaro come la prassi della site inspection assolutamente una prassi non sia, ma debba essere considerata dagli hotel e dalle sedi congressuali come il momento clou della decisione da parte del meeting planner.
Se i responsabili della location non rispondono in maniera adeguata alle aspettative degli organizzatori durante il sopralluogo, rischiano di pregiudicarsi l’affare anche qualora disponessero di spazi e attrezzature tecnologiche adeguate.
Mai trascurare le aspettative relazionali
Chiarezza e trasparenza
Per suggerire alle location come fare a migliorare l’esperienza della site inspection, in modo da aumentare così il numero di eventi confermati, è nato lo studio che Social Tables (società americana nel settore della consulenza alberghiera) ha condotto su 350 planner e 350 location mettendone a confronto esigenze, aspettative e modalità operative e identificando gli elementi principali tramite i quali le location riescono a trasformare una “semplice” site inspection in business effettivo. Dall’indagine è emerso che a contare maggiormente, oltre alla verifica della logistica e dell’adeguatezza degli spazi, sono gli aspetti “relazionali”.
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Lo studio rivela che, in genere, al planner una sola site inspection non basta – la media è di 2,1 sopralluoghi per ogni evento in programma – e che, nel 56% dei casi, le sedi si aggiudicano l’evento dopo il sopralluogo comunque quest’ultimo sia strutturato: anche se a prima vista questa appare una percentuale non bassa, in realtà l’indagine attesta che ogni anno le location “perdono” quasi metà del loro potenziale business, potenziale che potrebbe essere recuperato se solo l’esperienza della site inspection fosse meglio organizzata.
Le tre ragioni di un sopralluogo Secondo l’analisi sono tre i motivi principali che spingono un meeting planner ad effettuare un sopralluogo: la possibilità di fare una valutazione “estetica” della location, la possibilità di fare una valutazione della logistica, verificando quindi dimensione e collocazione degli spazi. E, infine, la possibilità di avere conferma delle informazioni già acquisite precedentemente. Sempre da Social Tables emerge che
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EVENT MANAGEMENT
molte location sono inefficaci sul fronte della comunicazione pre site inspection, tanto da influenzare negativamente le valutazioni quando la visita ha poi luogo. Inoltre, spesso, il planner critica, in fase di acquisizione di informazioni, un approccio troppo commerciale da parte del personale della location, così come la vaghezza di informazioni sui costi nascosti o sulla capacità di erogare un servizio specifico, e la bassa qualità delle planimetrie fornite, spesso superate o imprecise. Gli organizzatori insomma cercano soprattutto chiarezza e trasparenza: se la location è chiara e trasparente già prima del sopralluogo, al momento della visita la strada sarà tutta in discesa.
Sette elementi chiave per creare un’experience efficace Per incrementare le possibilità di acquisizione di un evento, il responsabile di una location non dovrebbe trascurare in particolare sette punti chiave: 1. Chiedere sempre al planner se preferisce vedere la location “vuota” o durante lo svolgimento di un meeting. Naturalmente, in questo caso, è fondamentale potergli mostrare tutti gli spazi di cui avrà bisogno nelle migliori condizioni. 2. Ad accompagnare l’organizzatore nella site inspection e ad esserne il suo riferimento fino alla conclusione dell’eventuale evento, deve essere la stessa persona che ha gestito il contatto in fase preliminare 3. La site inspection deve aiutare il planner a visualizzare lo spazio in relazione all’evento da organizzare. La location può chiedere appunti, schizzi o disegni preliminari di allestimento e preparare lo spazio. In alternativa, la visualizzazione dello spazio allestito può essere fornita attraverso rendering in 3D. 4. Ricreare l’ipotetico flusso dell’evento: il “percorso” della site inspection dovrebbe predisporre, per quanto possibile, quello futuro di fruizione dello spazio da parte dei partecipanti all’evento. Per farlo occorre prepararsi, ovviamente, studiando il programma di ogni specifico evento. 5. Chiedere all’organizzatore quali altre location sta valutando: sapere chi sono i competitor può aiutare a comunicare
meglio i punti di forza della propria struttura. 6. Domandare al planner i fattori di successo e di insuccesso di location utilizzate precedentemente: questo consentirà di evidenziare gli eventuali plus rispetto al passato. 7. Prima della site inspection informarsi su specifiche esigenze tecniche, di accessibilità, e su richieste “non standard” dei partecipanti per poter proporre all’organizzatore soluzioni ad hoc.
I panoramici spazi all’aperto dell’Hotel Milano Scala: il bravo meeting planner deve saper dire se preferisce visitare la location “vuota” o durante un evento.
La forza dell’esperienza Personalizzazione della location e dei suoi servizi e una costumer care attenta e puntuale sono le risposte vincenti alle richieste dei meeting planner. Personalizzazione che parte dal marketing: non esiste oggi campagna web o social che non sia in qualche modo pensata per rispondere in modo mirato alle esigenze e agli interessi specifici del singolo utente al quale è indirizzata. Proprio su questo tema la società di consulenza Eventsforce ha interrogato un panel di organizzatori di eventi americani e britannici per capire come si sta muovendo il mercato. Il primo dato interessante è che benché la quasi totalità degli organizzatori ritenga che applicare un qualche grado di personalizzazione negli eventi sia prioritario e che la personalizzazione possa cambiare (in meglio) la percezione che un partecipante ha dell’evento o del brand che lo promuove, solo il 27% adotta in realtà tecniche di personalizzazione su base continuativa. Più della metà (51%) lo fa solo qualche volta, il 18% meno di quanto vorrebbe e il 4% non lo fa mai. E la conclusione quindi può essere che tocca anche alla location aiutare oggi i meeting planner a realizzare questo processo fondamentale per il successo di un evento. ■ 9-10 2016
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Luci e ombre
di una città in cui credere Messa alla prova da disattenzioni e mancate occasioni, quasi più “meta mordi e fuggi” che top destination, la Capitale resiste agli assalti e guarda avanti. Verso il congressuale a bordo della Nuvola ✒Cristina Chiarotti
In questa pagina, alcuni dei luoghi più suggestivi di Roma: Castel S. Angelo, Piazza Navona, la Scalinata di Trinità dei Monti e piazza di Spagna
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are un punto sulla Destinazione Roma quest’anno non è un compito facile. Se tutti gli indicatori dei trend sui flussi turistici segnano il segno più per il Bel Paese, con punte di eccellenza di livello internazionale che tutti ci invidiano, la Capitale sembra essersi fermata sul bordo del biondo Tevere.
Stop and go del turismo in Italia Facciamo un passo indietro. Il 2015 è stato, senz’altro, un altro anno favorevole in generale per tutto il turismo internazionale. Malgrado un ritmo martellante di notizie drammatiche, non ha vinto la paura. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), infatti, gli arrivi
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internazionali sono stati 1,184 miliardi, con un incremento pari al 4,4%, ovvero 50 milioni in più rispetto al 2014. Nella graduatoria delle destinazioni turistiche mondiali più frequentate dello stesso anno, l’Italia si conferma al 5° posto per gli arrivi e al 7° posto per gli introiti. In particolare nel Lazio sono stati più gli arrivi internazionali (circa il 70%) che quelli interni (circa il 30%). Anche il 2016 ha mantenuto le aspettative. Sul versante dei flussi
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DESTINAZIONE ROMA
Accanto una veduta della Capitale. Sotto, il Palazzo della Civiltà del lavoro nel quartiere Eur, un business district strategico per il turismo congressuale romano
turistici stranieri in Italia, secondo i dati Istat, nei primi due mesi gli arrivi sono stati 4.422.878, con un incremento del 5,1% rispetto allo stesso periodo 2015, mentre le presenze registrate risultano 15.315.970 (+3,3%). L’estate ha confermato questo trend in crescita, anche se con piccoli campanelli di allarme. Le destinazioni mare hanno prevalso sulle città d’arte con una crescita che in termini di occupazione supera il +4,5%, come conferma il bilancio dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Ma questo pone il problema di un crollo dell’occupazione nelle località d’arte, che, a partire da giugno 2016, mostrano una forte contrazione rispetto ai trend positivi degli ultimi due anni. Un “campanello di allarme” da analizzare con molta attenzione. Il Piano Strategico del Turismo nazionale potrebbe avere un ruolo strategico, consentendo all’intero comparto un maggiore appeal d’insieme sulle piattaforme internazionali, grazie a una visione finalmente organica di scelte e strategie ormai imprescindibile.
tatori della Penisola, è una delle poche destinazioni del Paese che non solo non è cresciuta, ma ha subìto una battuta d’arresto senza precedenti. Perché? Due turisti su tre, dopo aver visto Roma, dichiarano che colpiti da un degrado e soprattutto da servizi scadenti non tornerebbero a breve. «Questo dato dei due terzi dei turisti che non intendono tornare nella Capitale non ci fa certo onore», conferma l’assessore al Turismo e allo Sviluppo economico Adriano Meloni intervenendo al Buy Lazio, workshop turistico internazionale dal 15 al 18 settembre al Tempio di Adriano, «dobbiamo fare di più, diversificando l’offerta turistica e migliorando l’accoglienza, dagli aeroporti ai taxi, fino ai punti informazione e ai servizi di trasporto in città». I numeri dell’accoglienza sono comunque positivi. Nel primo semestre del 2016 sono stati quasi 2 milioni i turisti che hanno visitato i 12 Punti di informazione turistica (Pit) di Roma. Per quanto riguarda il sito 060608, l’anno
Casus Capitale Diverso il caso di Roma. Vero è che i turisti a Roma sono aumentati dai 7,5 milioni di arrivi registrati nel 2000 ai 13,4 milioni del 2014, e stanno continuando ad aumentare: le presenze turistiche nella Capitale (il numero totale delle notti trascorse dai turisti in arrivo) sono aumentate del 46,5%. Vero è anche, d’altrocanto, che gli ultimi dati la danno in forte difficoltà, con picchi di quasi -20% nei flussi turistici dell’estate. Insomma, in un anno d’oro per il turismo italiano, Roma, centro nevralgico e motore anche dei flussi di visi9-10 2016
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Sopra, il Colosseo, uno dei monumenti più visitati al mondo. A destra, uno dei più recenti congressi alla Fiera di Roma, la convention Esc 2016
scorso ha avuto più di 2 milioni di visitatori mentre il contact center 060608 ha ricevuto 300mila chiamate. Sul versante della Roma Pass, nel 2015 ne sono state vendute 600mila, +20% sull’anno precedente. Infine, il sito dedicato Turismoroma.it, nel 2015, ha registrato 1.872.281 visite complessive, e sui social, nel 2016, il portale ha ricevuto più di 41mila like su facebook, oltre 23mila su Twitter e oltre 5mila su Instagram. Dati positivi, ma virtuali, che non riescono a scuotere il sistema. Negli alberghi si registra una contrazione marcata: –2,54% negli arrivi e – 2,41% nelle presenze. Nel primo trimestre dell’anno 2016, Roma ha perso 3,52% negli arrivi e 3,23% nelle presenze e i numeri dell’Osservatorio dell’Ente Bilaterale Turismo del Lazio parlano di un calo notevole della domanda interna (arrivi italiani) pari a –2,04% a fronte di un aumento degli stranieri (+2,83%).
Nuovi criteri di ospitalità Un malessere che ha molte sfaccettature, a sentire gli operatori di settore che vivono quotidianamente le difficoltà nel proporre la Destinazione Roma. Prima di tutto, nel turismo leisure e business, la Capitale viene scelta come punto di partenza, ma prevede soggiorni brevissimi. Questo perché una serie di note negative, come gli alti costi per cibo, servizi e transfer, un alto indice di degrado e pericolosità, e, non ultimo, una tassa di soggiorno importante, amplificano con percezione negativa il rapporto qualità/prezzo della Capitale, top destination nell’immaginario collettivo, ma caotica e pericolosa nella realtà, quasi una Babilonia da cui scappare prima possibile. Altra nota dolente è poi una certa difficoltà della Capitale ad entrare nel Terzo Millennio e a rispondere a un con-
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cetto di ospitalità nel mondo che oggi è quanto mai dinamico e multimediale. Pochi i servizi on demand, tranne alcune preziose eccezioni in strutture alberghiere più lungimiranti, scarsa la sinergia con il territorio, che potrebbe creare una mappa virtuosa di servizi cui accedere senza difficoltà. Come uscire da questo empasse che dura ormai da troppo tempo?
Verso il congressuale In realtà, le idee chiare ci sono. Sempre al Buy Lazio di settembre 2016 si è esaltata in modo positivo l’esperienza di Esc- European Society of Cardiology alla Fiera di Roma che ha contato nella quattro giorni di convegni oltre 35.000 presenze di medici provenienti da 144 paesi. Puntare su fiere e congressi internazionali ed eventi artistici o culturali importanti potrebbe essere una preziosa opportunità che dovrebbe diventare di routine nella Capitale, predisposta com’è ad accogliere grandi numeri con i suoi 3 poli congressuali (31 spazi per una capienza totale complessiva di circa 18.000 posti): Fiera di Roma, Auditorium Parco Musica, Eur-Business District. A questo presto si aggiungeranno 8.000 posti di prossima disponibilità nel Nuovo Centro Congressi, la cosiddetta e attesissima “Nuvola” di Fuksas. In fondo Roma è sempre Roma, una città magica che ti conquista con uno scorcio o un tramonto sullo sfondo di vestigia antiche, un luogo che continua a magnetizzare attenzione e curiosità, e che fa dimenticare i vizi, abbagliando con le sue virtù. Forse solo ripartendo dalla sua straordinaria e unica ricchezza, dall’attrattività turistica del patrimonio storico e dalle sue innegabili risorse strutturali – dal Centro fino alle potenzialità della Provincia (121 comunisparsi tra mare, fiumi, laghi, colline, riserve e parchi naturali, ricchi di ville e terme, borghi, eremi e castelli) – si potrà trovare la strada per un vero passo aventi, un salto finalmente nel futuro. ■
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DESTINAZIONE ROMA
A bordo della Nuvola Inserita nel contesto business del quartiere Eur (Europa) di Roma, dominato dal razionalismo architettonico lineare degli anni Trenta e Quaranta di maestri come Piacentini, il Nuovo Centro Congressi di Roma è progettato come un’opera internazionale, strategica per la città e per il Paese
Sopra e nella pagina successiva, il “Roma Convention Center La Nuvola” e la sua struttura. A destra, l'AD di EUR Spa, Enrico Pazzali
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avveniristica struttura si distingue per un’estrema flessibilità, un vero sito congressuale capace di ospitare eventi con caratteristiche molto diverse e con un approccio ecocompatibile. Massimiliano Fuksas, che l’ha progettata nel 2007, racconta che chiamarla “Nuvola” è assolutamente banale, anche se l’immagine è suggestiva. In realtà, l’impressione è notevole, come di un’energia pronta ad esplodere ma magicamente contenuta, perfetta per una città come Roma che ha bisogno di qualcosa di visionario. Oggi, finalmente “l’astronave” è pronta a partire partire e si chiamerà “Roma Convention Center La Nuvola”. Ne parliamo, in esclusiva per Master Meeting, con Enrico Pazzali, Amministratore Delegato di Eur Spa. Otto anni di intenso lavoro per un progetto che si preannuncia fondamentale per il futuro della Capitale. Quali le vostre aspettative più immediate? «La prima cosa che mi viene in mente
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quando parlo di questo progetto è che prima non c’era. Era solo un’idea. Oggi, invece, è un centro congressi internazionale innovativo, capace di misurarsi col passato e di testimoniare quell’aspirazione al nuovo di cui la Capitale ha bisogno. Prova generale: l’inaugurazione con circa 2.000 persone 500 buyer PCO, presidenti delle principali realtà aziendali nazionali, personalità politiche, e rappresentanti del
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DESTINAZIONE ROMA I NUMERI DELLA NUVOLA Paliamo di una superficie costruita pari a 58.500mq suddivisa in 3 grandi aree: la “Teca”, la “Nuvola” e la “Lama”. La capienza complessiva massima della Nuvola è di 8.000 posti, di cui oltre 6.000 nelle sale congressuali e 1.762 nell’Auditorium, cuore scenografico del progetto. All’interno della grande struttura, costruita in acciaio con doppia facciata in vetro, al piano (–1), vi sono le “sale congressuali”, di cui la Plenaria che può ospitare fino a 6.000 persone, distribuite su 9.000mq di spazio modulabile in configurazioni molto differenziate, grazie ad un sistema di pareti mobili. Al piano –1 si sviluppa anche uno spazio funzionale di 2.500 mq, il “concourse”, con numerosi punti di servizio, con 15 ascensori di cui 8 panoramici; al “livello mezzanino” sono posizionati il business center (uffici), spazi ricettivi, cabine traduzione, sale regia, speakers e aree di ospitalità; al “livello forum” 6.000mq a ricordare una scenografica agorà proprio sotto l’Auditorium, utilizzabile come area polivalente (ad esempio aree espositive, gala dinner, manifestazioni, presentazione prodotti, ecc); al “livello Auditorium” 1.762 posti ripartiti tra i 1.248 della platea e 514 della galleria. Lo spazio è tecnologicamente funzionale, contenuto nei circa 14.000 mq di telo in fibra di vetro microforato che ne avvolgono lo scafo in nervature d’acciaio e i 3 foyer, ricordando una nuvola sospesa. L’auditorium, rivestito internamente da 4.725 pannelli in ciliegio americano ed esternamente da 2.306 pannelli lignei di colore nero, è stato realizzato con complessi sistemi di taglio che garantiscono una superficie curva continua ed un’acustica ideale anche per eventi musicali e teatrali di grande caratura artistica. L’albergo “Lama” è struttura che si sviluppa su 30.781 mq indipendente ed autonoma e conta 439 stanze, di cui 7 suites, ristorante, bar e spazi fitness per 600 mq. Fra la Teca e la Lama vi è un edificio che ospita al suo interno 2 ristoranti.
comparto turistico e congressuale di tutto il territorio nazionale». Quali saranno gli step successivi e quale pensa sarà il vostro miglior appeal sui mercati esteri? «Stiamo già lavorando per organizzare un planning di eventi nel tempo, oltre 15 le trattative in corso che nei prossimi 6 mesi verranno concretizzate e calendarizzate. Sono già nel nostro carnet, due eventi importanti: IBA, il congresso internazionale degli avvocati, che a ottobre 2018 porterà a Roma 6mila delegati, e il congresso in-
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ternazionale di chirurgia della spalla e del gomito che si terrà a maggio 2022 con 3mila partecipanti. Ma è chiaro che nei prossimi mesi ci sarà ancora molto lavoro da fare, saremo impegnati a realizzare le opere di completamento delle aree esterne, a completare la fase di collaudo. L’obiettivo è andare a regime nei prossimi 3-5 anni. Tenga presente che il Centro Congressi punta a ospitare tra i 200 e i 300mila congressisti l’anno, il che significa una potenziale ricaduta sul territorio fra i 300 e i 400 milioni di euro». Quali saranno le strategie di comunicazione e di sinergia con gli operatori di settore nazionali e internazionali? «Tutte le nostre energie sono concentrate per fare conoscere le potenzialità della Nuvola. Parliamo di una capienza complessiva massima di 8.000 posti, di cui oltre 6.000 nelle sale congressuali e 1.762 nell’Auditorium, con configurazioni molteplici. Fondamentale sarà un road show mirato, in sinergia con attività di incentive che coinvolgano CEO e Direct Marketing Manager. Il nostro core business sarà attrarre investimenti importanti, business, congressuali o d’intrattenimento, nell’ottica di fare vivere la struttura in tutte le sue parti e durante tutto l’anno. All’interno del Nuovo Centro Congressuale c’è anche una struttura indipendente ed autonoma che è “La Lama”, un hotel con 439 stanze di cui 7 suite con 2 ristoranti. Un valore aggiunto che non ha doppioni». Come vede il futuro del turismo nella Capitale? «Roma è il vero elemento di forza di questo progetto. La Capitale può fare molto di più per affermarsi come miglior destinazione congressuale. Credo sia fondamentale un grande lavoro di squadra, lo stesso che ci sta portando a concretizzare queste prime fasi dello start up della Nuvola. Una forte integrazione con le Federazioni di settore e più sinergie con il territorio possono fare la differenza. Anzi sono convinto che lo stiano già facendo». C.C.
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Cardinal Hotel St. Peter
Immerso nel verde e nel cuore della Capitale, qui il massimo comfort e un servizio attento declinano una filosofia di servizio dinamica e impeccabile
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perto nel 2008, il Cardinal Hotel St. Peter di Roma è un albergo centralissimo, situato nel quartiere Aurelio, a dieci minuti dalla Città del Vaticano e dal Grande raccordo anulare, eppure immerso in un’atmosfera discreta e silenziosa, vicino al polmone verde di Villa Pamphili, tra il profumo dei pini e della vegetazione romana sempre rigogliosa. La struttura dispone di 140 camere, di cui 46 con una vista spettacolare e 31 con balcone. Nel 2012 si è pensato di riorganizzare l’accesso, e oggi una Hall luminosa e ampia accoglie gli ospiti con discrezione e naturalezza, subito arricchita da una zona bar che affaccia su un luminoso
chiostro a vetrate. Sullo stesso chiostro si affaccia la sala meeting Pamphili, la più ampia di 6 disponibili (fino a 150 persone a platea e 75 con set-up a banchi scuola) che, con i suoi 150mq, può essere allestita in soluzioni diverse e dinamiche, completa di tutte le più moderne tecnologie e di wi-fi gratuito per ogni tipologia di evento congressuale, ma anche ideale per organizzare conferenze di presentazione o eventi leisure grazie ai suoi accessi multipli. Tutte le sale offrono poi una pratica opzione di riservabilità (anche per gli esterni) nella formula Half Day per un max di 4ore, o nell’opzione Full Day per un max di 8 ore. Completa l’offerta un parcheggio privato davvero ampio e un garage.
Relax e massimo comfort nel centro di Roma La stessa filosofia di servizio, discreto ma di personalità, la ritroviamo negli spazi esterni, davvero notevoli. Oltre ad un’ampia piscina esterna, accessibilissima e rinfrescante nelle calde giornate di sole, la vera chicca del Cardinal Hotel St. Peter è
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una terrazza panoramica mozzafiato con vista a 360° sui tetti romani. Dalla Cupola di San Pietro al verde del parco circostante, qui è possibile gustare un cocktail dopo cena, organizzare eventi privati di ogni tipo, addirittura riservarsi uno spazio relax esclusivo grazie all’angolo bar con tre vasche jacuzzi a disposizione della clientela. «Ci piace offrire agli ospiti il meglio di questa città», conferma il Manager Alessandro Giraudini, «declinandolo però in un servizio attento e personalizzato, pronto a rispondere a ogni esigenza. Una scelta di ospitalità che vuole essere il nostro tratto distintivo». Un altro dei punti di forza del Cardinal Hotel St. Peter sono gli spazi concepiti per le camere, dotate dei migliori comfort e arredate con gusto ed eleganza. Ampie e accoglienti, con vista privilegiata e balcone, doppie e triple di cui alcune comunicanti, ogni camera garantisce relax assoluto, un servizio personalizzato, ampi bagni che raddoppiano per andare incontro alle persone con disabilità, tutto in un’atmosfera di tranquillità e privacy ideale. «Abbiamo voluto investire molto sugli spazi», continua Giraudini, «sul massimo comfort, e sulla nostra proposta food & beverage, da scoprire nel bar e nel Ristorante Doria, sia per caratterizzare il soggiorno dei nostri ospiti con piatti che attingono alla tradizione italiana, regionale e di stagione, sia reinterpretando tipici must gastronomici internazionali, un modo concreto per venire incontro ai desideri dei nostri ospiti senza rinunciare ad un tocco di made in Italy e alla unicità dei suoi prodotti». La Sala Ristorante ha una capienza a banchetto per ben 150 persone, un valore aggiunto che contribuisce a rendere più armonici e dinamici sia gli spazi meeting che quelli ristorativi.
precise: nuovi “healthy” menu dedicati al Mice e un orientamento “green” di tutta la struttura. La proposta gastronomica è stata infatti ampliata con l’introduzione di un’attenta selezione delle materie prime – per la maggior parte a km 0 – e con la creazione di piatti creativi ma naturalmente genuini, in linea con le richieste di un mercato sempre più attento a questa tematica. Contemporaneamente, il Cardinal San Peter ha intrapreso la strada delle più efficienti strutture green oriented, con un occhio alla eco-sostenibilità. Una scelta particolarmente evidente nel congressuale. Ecco alcuni esempi: blocchi, penne e caramelle sono esposte su un tavolo separato, a meno che il cliente non chieda espressamente vengano posti sul banco; l’intero processo di contrattazione viene realizzato elettronicamente, evitando lo spreco di carta; sono stati di recente introdotti LCD digitali al posto delle indicazioni cartacee; grande attenzione anche alla raccolta differenziata anche all’interno delle sale riunioni. Tutte scelte particolarmente apprezzate dalla clientela corporate. C.C.
Eco-sostenibilità e benessere Di recente infatti la proprietà ha focalizzato le sue risorse su due direttrici molto 9-10 2016
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DESTINAZIONE ROMA SELECTED BY MM
Grand Hotel de La Minerve Pochi alberghi al mondo vantano una tradizione preziosa come questo 5 stelle lusso a due passi dal Pantheon, la dimora ideale per scoprire la vera anima della Capitale
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istrutturato nel 1990 dalla Famiglia Billi – che ne cura ancora oggi l’attività – grazie ad un progetto dell’architetto Paolo Portoghesi, il Grand Hotel de La Minerve è da sempre fulcro di incontri, una dimora che sa accogliere, con lusso innato ed ospitalità di classe, celebrità del mondo politico, culturale, economico e artistico senza rinunciare ad essere meta preferita di un turismo leisure ricercato ma discreto. Prova ne è, se ce ne fosse bisogno, il grande successo di presenze registrato nella stagione primavera-estate, con indici di gradimento altissimi soprattutto per la clientela internazionale.
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«Il vero punto di forza del Grand Hotel de la Minerve», ci racconta il direttore Ezio Sacrini, «è proprio la sua posizione centralissima e invidiabile, a pochi passi dal Pantheon. Vivere il centro pulsante della Città in maniera così immediata è un valore aggiunto impagabile per i nostri ospiti, che permette loro di provare un’esperienza unica. Oltre che dai paesi asiatici, quasi il 30 per cento della nostra ospitalità è costituita da presenze del Nord America e dell’Australia, luoghi dai paesaggi immensi. Arrivando in una città come Roma, così ricca di tesori artistici e culturali, desiderano visitarla da protagonisti, girare per le stradine del Rione Pigna, scoprire angoli nascosti o magari fare shopping nelle ricercate boutique del Centro». Ecco che allora il Grand Hotel de la Minerve diventa il punto di partenza ideale per un soggiorno indimenticabile, dove
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DESTINAZIONE ROMA
gli ospiti che lo scelgono sono sicuri di trovare un servizio esclusivo, cura per i particolari, comfort assoluto e atmosfere accoglienti.
Location d’incontri all’insegna di uno stile unico L’arte e la dedizione all’accoglienza al Grand Hotel de La Minerve ha radici antiche. L’edificio venne costruito nel 1620 come dimora urbana della famiglia Fonseca e nel 1800, acquistato dalla famiglia francese Sauve, divenne un albergo e residenza romana preferita da molti aristocratici viaggiatori europei, intellettuali e artisti. Un giardino d’inverno, costruito nella corte interna, fu aggiunto nell’Ottocento e costituisce ora la magnifica Hall dell’Hotel. Molte delle 135 camere, tra Superior, Deluxe, Junior Suite e Suite, godono di una doppia vista su piazza della Minerva, con il Pantheon sullo sfondo, e propongono spazi vivibili all’insegna del comfort più lussuoso ed esclusivo, dalle sistemazioni family alle camere comunicanti. Per eventi business di classe è ideale lo splendido Salone Olimpo, ampio ed elegantemente arredato, in grado di accogliere fino a 120 persone e impreziosito con le bellissime opere in marmo dello scultore Rinaldo Rinaldi, allievo del Canova della seconda metà dell’800. Ed ancora la Sala Iside, la Sala Cavour, e la Galileo per piccoli meeting da 10 fino a 25 persone. L’Hotel è anche la scelta ideale per dare vita ad un matrimonio indimenticabile, con atmosfere da sogno, accompagnati da un staff in grado di proporre molteplici varianti con l’obiettivo di rispondere alle esigenze più personalizzate. «Qui al Grand Hotel de la Minerve», continua il Direttore, «amiamo cambiare mantenendo la tradizione e senza perdere il senso vero dell’ospitalità, in particolare quella più ricercata, una scelta che continua a fare la differenza. Abbiamo ampliato la gamma di servizi nell’ottica di una maggiore personalizzazione e abbiamo reso degli ambienti lussuosi ed esclusivi vivibili tutto l’anno e in ogni momento della giornata».
Un palcoscenico magico sui tetti di Roma Una giornata che al Gran Hotel de la Minerve inizia sull’affascinante Terrazza. Punta di diamante dell’Hotel è infatti una terrazza mozzafiato di 600mq che costituisce un palcoscenico unico e a 360° sul cuore della Capitale, di recente attrezzata con una struttura in vetro e acciaio che permette di godere tutto l’anno della sua straordinaria veduta e che ospita il Ristorante Minerva Roof Garden, vero paradiso di gourmandise, sia d’estate che d’inverno. Uno spazio da vivere cominciando dalla colazione, gustando la pasticceria della casa, un luogo davvero incantato per un pranzo veloce, un aperitivo al tramonto o una romantica cena, assaporando i piatti tipici della cucina locale firmati dallo Chef Antonio Falco. Sulla terrazza è possibile organizzare eventi esclusivi fino a 120 persone a cocktail e fino a 100 persone sedute, dalle semplici riunioni aziendali alle cerimonie private più esclusive, sempre con un menù personalissimo. Cristina Chiarotti
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Grand Hotel Palace Cinque stelle lusso parte del gruppo Millennium Hotels& Resorts ed affiliato a Preferred Hotels, l’hotel garantisce un’esperienza di viaggio emozionale con il massimo comfort chi, delle texture pregiate e delle tonalità soft del rosa e del grigio. Un’atmosfera quella del cosiddetto “Palazzo degli Ambasciatori” retrò fin dall’ingresso, che accoglie gli ospiti con un’elegante cancellata in ferro battuto ideata da Piacentini, il cui perimetro ospita un originale outdoor corner che richiama i caffè bohémien all’aperto, e con una Hall particolarissima, caratterizzata dal forte impatto scenografico degli stucchi decò e dai giochi di luce creati dall’alternanza di superfici laccate, marmi e pregiate finiture.
Saloni d’effetto e giochi di luce
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rogettato da Marcello Piacentini negli anni Venti del Novecento e riportato nel 2010 all’antico splendore grazie alla creatività di Italo Rota e a un concept progettuale che ha saputo creare un’interazione fluida tra esterni e interni, il Grand Hotel Palace in via Veneto, la strada più elegante e mondana di Roma, è un vero gioiello architettonico.
Ambienti decò e atmosfere liberty La struttura ricettiva comprende 87 camere su 7 piani, tra cui le Deluxe Executive con magnifici terrazzi e una Presidential Suite, dove lusso, comfort e servizi d’eccellenza si fondono alla raffinatezza degli arredi. Design elegante, nuovi accostamenti di superfici e comfort si amalgamano armonicamente all’originaria struttura liberty, con accostamenti studiati che lasciano l’ospite piacevolmente affascinato. Ampie superfici si snodano nella luminosa armonia cromatica degli spec-
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Attraverso la display gallery, si accede alla splendida Sala Cadorin, gioiello artistico che custodisce il ciclo dei nove affascinanti affreschi eseguiti nel 1926 da Guido Cadorin. Da qui si aprono la Breakfast Room e il Ristorante Cadorin & Lounge Bar in uno spazio aperto che fonde stile, arte e gusto per esprimere un lusso dalla vivacità contemporanea. Il Salone Cadorin, epicentro della vita dell’hotel, incorpora tre aree dedicate, dove il contrasto tra arredi design e decorazioni d’epoca trova un magico equilibrio. In questi affreschi, se da un lato è esplicitamente dichiarato l’intenzionale richiamo
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DESTINAZIONE ROMA
alla grande pittura veneta del ’500 e del ’700, dall’altro si palesa l’adesione di Cadorin all’ultimo Liberty, all’insegna di una modernità densa di allusioni al passato seguendo il tema di un grande convito in villa per una rappresentazione teatrale: a questo evento immaginario dovevano collegarsi i reali conviti che si sarebbero svolti all’interno del nuovo albergo. Anche il Lounge Bar, ideale per gustare i drink più ricercati, suggerisce queste atmosfere e raggiunge la massima allure al tramonto, quando le vetrate aperte sulla passeggiata di via Veneto regalano una dimensione senza tempo, dove l’aperitivo introduce a serate in stile Dolce Vita.
Mice e Spa, contrasti armonici Al di sotto della struttura, in piacevole contrasto, un moderno Business Center, con tre attrezzatissime sale meeting per una capienza complessiva di 190 posti, e il centro benessere Kami Spa. Il Centro Congressi è situato nel cuore dell’hotel: il Business Center copre un’area di 300mq e offre spazi poliedrici per meeting ed eventi, una reception dedicata e un foyer. Il team eventi dell’hotel, composto da personale altamente qualificato, è a disposizione per prendersi cura di tutti gli
aspetti, dalla gestione degli ospiti fino al catering, preparato direttamente nelle cucine dell’hotel. Inoltre il centro congressi è equipaggiato con le più moderne attrezzature audio/video e dotato di connessione wi-fi gratuita. La Kami Spa del Grand Hotel Palace è un’oasi orientale che offre massaggi e trattamenti di ispirazione asiatica. È un rifugio di tranquillità e pace nel cuore di Roma per un’esperienza esclusiva a 360°. Dotata delle più moderne attrezzature, la Spa include, tra gli altri, un’ampia Jacuzzi, una sauna, una suite doppia e due suite singole per i trattamenti. Arredi design e una raffinata informalità caratterizzano invece il Ristorante à la carte Cadorin, uno spazio raccolto ed elegante che propone nel suo menu superlative selezioni culinarie. Le ampie vetrate a soffitto lasciano intravedere il cielo, mentre l’esclusivo dehors coperto si apre su via Veneto. Insieme alla Breakfast Room offre, tra arredi contemporanei e vivaci, alti standard qualitativi con buffet creativi e menu dedicati per colazioni e business lunch. Soggiornare al Grand Hotel Palace, 5 stelle lusso di recente entrato a far parte del gruppo Millennium Hotels &Resorts, è davvero un’esperienza di viaggio emozionale, di quelle che rimangono nel cuore di ogni viaggiatore. C.C.
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Hilton Worldwide Prestigio e ricercatezza, scenografie di lusso, ma anche funzionalità e flessibilità. Ecco le caratteristiche uniche delle strutture Hilton Worldwide della Capitale
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uasi cento anni di storia nel settore alberghiero fanno di Hilton WorldWide un brand top quality nel mondo, in particolare nella Capitale, con il Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels & Resorts e l’Hilton Rome Airport, cui si ag-
giungono l’Hilton Garden Inn Rome Claridge, l’Hilton Garden Inn Rome Airport e – a settembre 2017 – l’Hampton by Hilton Rome East, tutte location straordinarie per un portfolio sempre più in linea con le esigenze di un turismo dinamico e globale.
Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts
Con la sua eccezionale vista su un panorama che nel corso dei secoli ha ispirato e incantato milioni di visitatori, il Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts è l’indirizzo più prestigioso per un soggiorno nella Capitale. Ubicato a pochi minuti dai maggiori monumenti e dai principali luoghi di interesse storico e culturale, l’Hotel garantisce la tranquillità di un’oasi nel verde: incastonato in 6 ettari di splendido parco in stile mediterraneo, è il ritiro ideale nel cuore della Città Eterna. Lontano dal frenetico brusio del traffico cittadino, anche gli ambienti interni accolgono gli ospiti con dettagli di
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DESTINAZIONE ROMA
The Atelier al Rome Cavalieri, una boutique di seduzioni Un appuntamento all’Atelier è già un evento in sé, una boutique di gran classe, un ambiente raffinato dove scegliere accessori e dettagli esclusivi per ogni tipo di evento. Qualunque sia l’occasione da celebrare, da battesimi a matrimoni, l’Atelier accompagna il cliente nella realizzazione dei desideri più particolari, rendendo ogni occasione un’esperienza indimenticabile.
gusto e raffinatezza, inclusa la più prestigiosa collezione d’arte privata al mondo presente in una struttura alberghiera. All'ingresso dell'Hotel, una struttura “sospesa” in accaio e cristallo sovrasta una scala monumentale che, avvolgendosi su se stessa, introduce gli ospiti in uno dei Centri Congressi più eleganti e tecnologicamente avanzati d’Europa, articolato su più livelli. Le sale si estendono su una superficie di 8700mq, tra cui il maestoso “Salone dei Cavalieri”, di ben 1600mq complessivi, una sala polifunzionale che è in grado di accogliere fino a 2100 ospiti con allestimento a teatro ed è divisibile in 4 sezioni autonome con l’utilizzo di pareti insonorizzate. Dotato di un ingresso indipendente, il “Salone dei Cavalieri” consente facilità di movimento, grandi scenografie e la possibilità di esporre oggetti di grandi dimensioni. Ventotto moderne e versatili sale meeting e vasti spazi congressuali si aggiungono al Salone dei Cavalieri. Convention, lanci di prodotto, congressi, sfilate di moda, esposizioni, cerimonie di premiazione, sono solo alcuni degli eventi che è possibile organizzare in questi spazi straordinariamente dinamici. L’Hotel è inoltre celebre per le sue cene e feste a tema, concepite in chiave teatrale con allestimenti, costumi e artisti che concorrono a creare la dimensione di una Roma senza tempo. Fondamentale il supporto di un team altamente qualificato: dal momento della prenotazione, uno degli Event & Convention Coordinator si occuperà di soddisfare ogni richiesta per ga-
rantire il pieno successo di ogni tipologia di evento. Il Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts, garantisce standard a cinque stelle di altissimo livello. Dispone di 370 camere, di cui 25 lussuose Suite, e offre un’esperienza unica di alta cucina con il ristorante “La Pergola”, diretto dal celebre chef Heinz Beck e insignito delle 3 stelle dalla guida Michelin dal 2005. Inoltre, il Cavalieri Grand Spa Club – la più lussuosa Spa d’Italia – disposta su un’area di 2500mq, incanta gli ospiti come una vera oasi di benessere, grazie a tre splendide piscine esterne e una interna con cascata, idromassaggio e percorsi benessere personalizzati.
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DESTINAZIONE ROMA Hotel Hilton Rome Airport
Grazie al collegamento diretto con l’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino (tramite un tunnel pedonale coperto dotato di tapis roulant) l’Hilton Rome Airport si rivela una scelta strategica per ogni business travel. L’Hotel è situato in posizione strategica, a soli 35 minuti dal centro di Roma, e si trova a circa 13 km dal Business District dell’Eur, collegato da un servizio di bus navetta gratuito che effettua otto corse giornaliere. Ad attendere gli ospiti, un arredamento in stile moderno e ricercato, risultato di un’importante opera di ristrutturazione che ha visto il rinnovo to-
tale dei bagni di tutte le camere dell’hotel, un nuovo stile per i 7 piani che compongono la struttura e il new look del ristorante “Le Colonne” dove è stato posato un elegante marmo rosso e bianco. Le 517 camere, tra Standard, Executive e Suite, sono decorate in tonalità calde e sono studiate per offrire all’ospite un comfort superiore. L’Hilton Rome Airport possiede l’esperienza e gli spazi adatti a realizzare con successo qualsiasi tipo di evento. Il Centro Congressi da 2500mq, con ingresso indipendente, è uno spazio molto flessibile, composto da 2 sale plenarie, di cui la più grande è in grado di ospitare fino ad 800 delegati. Il foyer da 400mq è ideale per il lancio di nuovi prodotti e come area espositiva. Per ricevimenti privati e cene di gala, è disponibile il Giardino dei Consoli, una sala aggiuntiva che può ospitare fino a 350 persone. È possibile anche organizzare banchetti, eventi ed attività all’aperto nelle aree esterne dell’hotel, così come utilizzare le aree del centro fitness, dotato di 2 campi di calcio a 5, per attività outdoor e di team building. Cristina Chiarotti
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Hotel Diana Roma Proposte personalizzate, sia leisure che gourmet, e un’offerta molto ricca e competitiva sono i punti di forza dell’Hotel Diana, ideale per meeting ed eventi di personalità
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oggiornare all’Hotel Diana è come ritagliarsi una piccola oasi di eleganza e relax nel cuore frenetico della Città. La zona è centralissima, nel rione Monti, accanto al Teatro dell’Opera e a un passo da via Nazionale e dalle vie dello shopping, ma anche dalla Stazione Termini e dalla Basilica di Santa Maria Maggiore. In più, bastano pochi minuti a piedi per raggiungere il cuore della
Capitale: il centro storico dei Fori Imperiali e la bellezza del Colosseo. Tutto sotto il segno di una grande tradizione di ospitalità, del massimo comfort e di un servizio curato e ineccepibile, elementi che fanno la differenza per questo albergo modernamente retrò. L’Hotel Diana nasce da un’intuizione di Benedetto De Angelis, che trasforma lo stabile ottocentesco in hotel già nel 1939, prevedendone lo sviluppo della zona e l’importanza della sua posizione. Oggi alla guida c’è la terza e la quarta generazione, con Carlo De Angelis, proprietario attento e appassionato dei dettagli di arredo, e le sue figlie Cecilia e Marta.
Camera con vista sulla Capitale Qui è facile sentirsi a casa. Si può scegliere tra 157 camere eleganti e ricercate nei dettagli di arredi, i cui ambienti sono stati recentemente rivisitati con soluzioni personalizzate e di gusto, mantenendo il parquet in alcune e giocando su nuances armoniche tra il giallo ocra e il rosso per gli arredi in altre. Ma si può anche optare per la junior suite, quasi un mini appartamen-
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DESTINAZIONE ROMA
tino, comodo e funzionale, creato dall’unione di due camere e composto da un’accogliente soggiorno, un’ampia stanza con letto matrimoniale e un elegante bagno con doccia dove è possibile attivare la funzione bagno turco. Sia se si sceglie il ristorante “Roof Garden L’Uliveto” per la colazione o per un aperitivo, godendo di una terrazza incorniciata dal verde delle piante di ulivo e dal profumo dei limoni con una vista impareggiabile a 360° gradi sui tetti di Roma, sia se ci sofferma nell’angolo bar per sorseggiare un drink o uno snack veloce gustando le specialità gastronomiche proposte dallo chef Mauro Spadaro, l’Hotel garantisce sempre un’atmosfera d’effetto. Ad una accoglienza così ricercata, si aggiunge una gamma di servizi preziosi che accompagnano l’ospite in ogni esigenza del suo soggiorno, come la conciergerie aperta 24 su 24, la possibilità di transfert per l’aeroporto, il servizio di auto privata con autista, fino alla prenotazione di tour per la città su pullman privati o open bus, incluse visite guidate per piccoli gruppi, alla scoperta delle bellezze artistiche della Capitale. «Anche se abbiamo sempre cercato di aggiornare la nostra offerta», afferma Carlo De Angelis, proprietario dell’Hotel Diana, «rendendola competitiva, abbiamo fortemente voluto mantenere la nostra tradizione di ospitalità, tipica dello stile italiano, una qualità costante nel tempo in atmosfere estremamente eleganti e personalizzate, magari accompagnandola con una rinnovata ricchezza nei servizi. La nostra famiglia ha assistito in tutti questi anni a cambiamenti importanti, sia nelle dinamiche del turismo nazionale sia nei flussi internazionali. Il viaggiatore di oggi è molto più consapevole di un tempo, sa quello che vuole e come vuole trascorrere il suo soggiorno, come declinare la sua esperienza di viaggio».
Menu strutturati per eventi leisure
welcome drinks, pranzi di lavoro a buffet o serviti. Questa proposta comprende menu più strutturati, personalizzabili per ogni evenienza, dai menu a buffet finger food, che spaziano su un ventaglio di proposte originali privilegiando verdure e primizie di stagione, ai menu serviti, attingendo alla cucina mediterranea senza perdere un carattere internazionale, fino ai menu gala dinner, dove è possibile scegliere tra carne e pesce, in tre o quattro portate. Tutti i menu propongono, inclusi nel costo, una selezione di vini da cantine esclusive e del territorio. Anche per la prima colazione, tutti i prodotti offerti sono rigorosamente homemade, preparati con attenzione dai nostri chef partenopei.” Da non perdere i “Candle light menu”, delicati e ricercatissimi, da gustare in Torretta, il punto più in alto dellaterrazza, che specie di sera si trasforma in uno spazio esclusivo e magico per vivere cene private a lume di candela. Meta privilegiata del turismo leisure, l’Hotel Diana è punto di riferimento anche per eventi ricercati e appuntamenti business dai grandi numeri. Gode infatti di una zona meeting ampia e modernamente attrezzata, fornita di 4 sale riunioni in luce naturale con una capienza massima di 80 posti a platea. Sempre nella direzione di ampliare l’offerta dei servizi, è attiva anche l’area snack con buffet accanto al bar, con open bar e happy hour nel tardo pomeriggio. C.C.
Importante e variegata anche la proposta gastronomiche che ben si abbina alle capacità di accogliere meeting ed eventi. «Anche quest’anno», conferma Cecilia De Angelis, Sales&Revenue Manager, «abbiamo deciso di continuare ad ampliare e arricchire la nostra offerta, soprattutto nel servizio di ristorazione. Presso il Ristorante “L’Uliveto” è possibile organizzare a cornice dei meeting coffee breaks, 9-10 2016
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Kolbe Hotel Rome Struttura ideale anche per il Mice e punto di riferimento di una clientela elegante e raffinata, l’hotel è in corsa per i World Luxury Hotel Awards 2016
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n successo annunciato quello del Kolbe Hotel Rome, l’albergo romano a due passi dai Fori Imperiali. Non solo il prestigioso premio Best World Luxury Hotel & Conference Centre 2015, lo scorso anno, ma di nuovo un’importante conferma ai prossimi World Luxury Hotel Awards 2016, ai quali la struttura ha ricevuto nomination in 3 delle oltre 50 categorie previste in virtù delle caratteristiche che ne fanno un hotel storico di dimensioni contenute inserito in un scenario spettacolare: Luxury Boutique Hotel, Luxury Historical Hotel e Luxury Hotel Best Scenic Environment.
Struttura dinamica, posizione perfetta Il Kolbe Hotel è situato in una posizione unica e centralissima, proprio sotto il Palatino, ideale per visitare la città a piedi, immergendosi in un luogo magico dove godersi il lusso di uno scenario classico a
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portata di mano. Un recente restyling ha portato al riposizionamento della struttura da leisure a business-oriented, grazie ad un’unicità di servizi che lo rendono una location perfetta tra antico e moderno. «A piacere è quello che definirei un mix di elementi positivi», ci conferma il Managing Director Carlo Izzo (nella foto sopra, al centro), «un tratto distintivo sin dalla sua apertura, avvenuta nove anni fa in seguito alla riqualificazione di un convento francescano del XVII secolo. L’hotel ha infatti potuto contare da subito sul positivo passaparola che ne ha messo in luce le potenzialità di accoglienza e di servizi business, senza perdere il fascino di una dimora antica, lontana dal frastuono del cuore della Capitale che pure è vicinissimo. L’altro punto di forza è la disposizione del nostro Centro Congressi che, oltre alla plenaria da 150 posti, dispone di altre 18 sale, comprese 16 breakout room da 10 a 30 posti, tutte dotate di moderne tecnologie. Tra gli ultimi eventi che abbiamo ospitato, il congresso promosso dalla Società Europea di Cardiologia, organizzato dal PCO AIM Groupcon oltre 35mila
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partecipanti provenienti da 144 paesi, che ha visto il Kolbe Hotel trasformarsi in una “casa” per oltre 40 delegati. Il nostro albergo è spesso scelto dalle società farmaceutiche per i propri eventi di formazione, meeting internazionali e lancio di nuovi prodotti, poiché, oltre alla dinamicità degli spazi, vanta una posizione mozzafiato, al cospetto del Colle Palatino e dei Fori Romani». Nell’ottica di una maggior attenzione ai clienti business, l’hotel si è di recente dotato anche di un modernissimo “Smart Corner”, che permette di utilizzare due postazioni iMac e due postazioni iPad collegate a una stampante oltre a due maxi “touch screen” da 58 pollici ciascuno; inoltre il wi-fi è gratuito nelle aree comuni, nelle stanze, in terrazza e in giardino.
Location romantica ed emozionale Il Kolbe Hotel è un hotel da vivere in tutti i suoi spazi. La cornice che accoglie l’ospite è, infatti, discreta e luminosa con il fascino di un salto nel tempo, soprattutto grazie alle sapienti scelte di design della ristrutturazione che hanno mantenuto a vista alcuni elementi architettonici originari del Collegio Serafico di San Francesco. Anche le camere del Kolbe Hotel Rome sono particolarissime, di cui alcune con vista mozzafiato sui Fori e dall’atmosfera davvero suggestiva. A piano terra, gli ospiti possono contare su una spaziosa sala colazione, un Lounge Bar dove è
possibile rilassarsi gustando cibi e cocktail e l’ampio ed elegante Garden Restaurant “Al Palatino”, che fonde i sapori della tradizione romana con le nuove tendenze culinarie. Durante la bella stagione, un incantevole giardino interno, l’antico chiostro del convento con ulivi secolari e alberi di agrumi, è il luogo ideale per pasti all’aperto o piacevolissimi break. Ma questa è anche la cornice perfetta, romantica ed emozionale, per una cerimonia nuziale in una location esclusiva, una proposta wedding unica nel suo genere specie nella Sala Colosseo, dai preziosi soffitti a mattoni originari del Seicento che affaccia sul chiostro. All’ampio ventaglio di spazi estremamente personalizzabili si aggiunge l’eccellente proposta gastronomica degli chef del Kolbe Hotel Rome, fatta di delizie culinarie che attingono alla tradizione, ma anche di piatti internazionali, per un banqueting sempre di grande prestigio. Massima soddisfazione dunque per il presente e il futuro del Kolbe Rome, soprattutto per il direttore, supportato nella guida dell’hotel, per quanto riguarda tutte le innovazioni tecnologiche di avanguardia, dai due figli, Alessandro e Stefano, che in una sorta di continuità generazionale portano avanti la mission dell’albergo: un’ospitalità che vuole racchiudere in un unico eccellente albergo il meglio della tradizione e dell’innovazione. C.C.
Meeting with View-Over the History Gli organizzatori che stanno pianificando eventi nei mesi di novembre e dicembre 2016 e gennaio e febbraio 2017 possono approfittare di Meeting with View-Over the History, promozione per meeting con almeno 30 partecipanti che al costo di 64 euro a persona comprende affitto della sala per l’intera giornata, 2 coffee break e lunch. All’offerta si può aggiungere anche il pernottamento con prima colazione e l’utilizzo del wi-fi a partire da 145 euro per camera a notte.
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Palazzo Montemartini Un hotel dalle mille anime, un’esperienza di soggiorno emozionale in perfetto stile Ragosta Hotels Collection
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e cercate un soggiorno esclusivo ed elegante, un’oasi di relax ed esperienze gourmet, Palazzo Montemartini è la scelta ideale per chi predilige un hotel di design, nel cuore della Capitale. A due passi dalle terme di Diocleziano e dalla stazione Termini, l’hotel – parte del gruppo Ragosta Hotels Collection – è il risultato di un grande progetto architettonico, un’idea all’avanguardia per il recupero delle tracce archeologiche della Roma imperiale, qui realizzata integrando una corte interna e ad alcuni resti delle antiche Mura serviane come parte
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pulsante e a vista della struttura. Palazzo Montemartini è infatti l’esempio più concreto della filosofia del brand Ragosta, che si rivolge a coloro che amano abbinare al proprio stile di vita – e di soggiorno – l’eccezionalità della destinazione, con servizi unici e prodotti esclusivi, affinché ogni viaggio sia costruito su misura e venga vissuto all’insegna del comfort e dello charme, in linea con il concetto di “Define your Lifestyle”.
Ambienti armonici, relax e benessere L’Hotel gode di una posizione assolutamente strategica, nel cuore di Roma. È infatti facilmente raggiungibile da tutte le grandi arterie di comunicazione stradale, ed è punto nevralgico di interconnessione grazie alla vicinanza con Termini e i suoi
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DESTINAZIONE ROMA
RAGOSTA COLLECTION DEFINISCE IL TUO STILE
collegamenti con l’aeroporto Da Vinci. Nelle 82 camere di cui l’albergo dispone, di cui 22 suite una differente dall’altra, l’ospite può rilassarsi in ambienti ampi e dal massimo relax, avendo a disposizione bagni lussuosi dai dettagli in marmo, con lavabi in pietra scavata e vasche in lastre assemblate, idealmente in sintonia con l’idea classica della cura del corpo e in armonia con gli elementi naturali. Per i cultori del wellness, ecco l’esclusiva Caschera Spa da 600mq, un centro benessere con luce naturale e tre sale dedicate ai trattamenti, una piscina riscaldata di 12m e una piscina rigenerante e idroterapica, al centro di percorsi di inatteso rigeneranti. La Spa, inoltre, offre un hammam, una sauna, una stanza del sale, una stanza del suono, docce cromo terapiche, una palestra attrezzata ed un’area relax con un corner per la degustazione di tisane. Un’idea di benessere portata al massimo della sua unicità nelle 8 Spa Junior Suite, dove gli ospiti hanno a loro disposizione una piscina privata in pietra dotata di idromassaggio, area sauna & hammam.
Ragosta Hotels Collection è una catena 100% made in Italy, in grado di esprimere il lusso in tutte le sue forme attraverso strutture uniche ed esclusive. Tutte le 4 strutture del gruppo, pur posizionate in territori diversi, sono contraddistinte da un fil rouge comune: l’essere location uniche, posizionate in luoghi di grande bellezza e interesse naturalistico e dai servizi personalizzati e cuciti su misura per gli ospiti. L’Hotel Raito, sul golfo di Salerno, il Relais Paradiso poco distante, e La Plage Resort di Taormina, oltre a Palazzo Montemartini, sono la risposta ideale ai viaggiatori che prediligono un concetto di soggiorno basato sull’eccellenza del servizio e su un’accoglienza di lusso con uno stile estremamente personalizzato. La filosofia del Gruppo è infatti racchiusa nel concetto “Define your Lifestyle” nella direzione di offrire esperienze di soggiorno emozionali; sul mare o in città, per il viaggiatore business o per una cerimonia indimenticabile, ogni hotel propone eventi e soggiorni tailor made, tutti in perfetto stile Ragosta Hotels Collection. In questa direzione, è nato il progetto Wow Therapy, un concetto di ospitalità molto innovativo, con servizi digitali e smart, sia per la clientela leisure che per quella business.
all’aperto nel giardino accanto alle Mura. Gli ospiti hanno a disposizione anche un menù interamente vegetariano, e menù personalizzati per bambini. Palazzo Montemartini è anche il luogo ideale per un ottimo aperitivo in terrazza, tra delizie gourmet accompagnate da ottimi drink dall’house barman Riccardo Di Dio Masa. Il relax del tramonto, l’atmosfera raccolta e la brezza romana, sono solo la cornice di una piacevole esperienza, che include anche eventi business. L’Hotel è infatti una location ideale anche per meeting, congressi, dibattiti, workshop, incontri di lavoro, poiché mette a disposizione della clientela una sala meeting con una capienza di 160 persone, la Sala Archi, da 100 posti a sedere, 5 business junior suite con sala meeting private e la Penthouse Suite, che si sviluppa su due livelli per complessivi 180mq, con una terrazza panoramica di 120mq. C.C.
Delizie gourmet, anche per eventi business Di grande livello anche l’offerta enogastronomica. Il ristorante & lounge bar “Senses” è il luogo d’incontro privilegiato per scoprire le proposte dell’executive chef Simone Strano, impegnato quotidianamente a coniugare i piatti tipici della tradizione italiana e mediterranea con quelli della grande cuisine internazionale, affiancati da esperti mixologist. Una proposta che è in grado di soddisfare i palati più esigenti. L’angolo della Champagneria offre un’ampia carta delle bollicine con sfizi italiani, in uno scenario di grande suggestione, circondati da colonne, marmi ed acqua e con una estensione 9-10 2016
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SAVOY Roma Edificio storico nel cuore pulsante della Dolce Vita, l’hotel è il punto di partenza ideale per un soggiorno emozionale nella Capitale
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l SAVOY Roma è da sempre una dimora privilegiata per vivere il centro della Capitale da protagonisti, strategicamente posizionato a soli due passi da via Veneto, splendida cornice della “Dolce Vita”, ma anche vicinissimo a Piazza di Spagna e la sua magica Scalinata, da poco restituita al pubblico nei suoi colori originari. Storico hotel per eccellenza – deve il proprio nome alla Regina Margherita di Savoia che nei primi del Novecento lo scelse per i suoi soggiorni romani – il SAVOY Roma è situato in un aristocratico palazzo di stile ottocentesco e accoglie gli ospiti in un ambiente discreto ed elegante, che si abbina perfettamente al comfort di classe di un albergo 4 stelle superiore.
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Stile ricercato e servizi esclusivi Albergo di sei piani, il SAVOY Roma dispone di 120 camere arredate in stile classico e dotate di ogni comfort, recentemente ristrutturate; diverse una dall’altra, in tipologia Classic, Contemporary e Superior le stanze dell’hotel accolgono l’ospite con arredi unici, rendendo ogni soggiorno speciale e capace di raccontare una Roma differente. In particolare, nelle Superior l’ospite scopre camere più spaziose, arredate in stile ricercato con salottino e scrittoio, per vivere in relax ogni momento del soggiorno, complice un servizio attento e discreto. Particolare il servizio di cortesia, la cui qualità delle materie prime provenienti da produzioni controllate, le profumazioni aromaterapiche e la delicatezza sulla pelle, gratificano anche gli ospiti più esigenti. Fortemente innovativi sono anche i servizi tecnologici a disposizione, una direzione chiara voluta dall’Amministratore Unico Antonio Mizzulinich in stretta sinergia con il Direttore Riccardo Cocco. Il SAVOY Roma è infatti il primo hotel in Italia ha proporre Handy, mettendo a disposizione della propria clientela uno smartphone con minuti illimitati e navigazione 4G illimitata per la durata del soggiorno, in modo da abbattere del 100% i costi di roaming della clientela sia business che leisure. Anche il servizio di Compcierge vede
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DESTINAZIONE ROMA
l’hotel tra le prime strutture ad adottare questa figura, dedicata alla soluzione di problematiche informatiche del cliente. Il personale di Front Office e del Conference & Banqueting del SAVOY Roma è infatti grado di risolvere le problematiche di collegamento e utilizzo e in caso di necessità è a disposizione un corner informatico aperto 24 ore su 24.
Una Terrazza sul cuore di Roma Un suggestivo Roof Garden è il cuore del SAVOY Roma che è, a sua volta, nel centro pulsante della Capitale. La magica atmosfera del Roof Garden e del “Ristorante Granet” regala in ogni momento della giornata suggestioni differenti; ideale per un aperitivo o una cena romantica, è location perfetta per matrimoni e feste di laurea, ricevimenti privati e cocktail. Il Ristorante Granet offre piatti della cucina mediterranea che regalano al palato sapori genuini e unici. Si spazia da menù degustazione a piatti di carne o pesce fedeli alla tradizione italiana; la carta dei vini rispecchia l’estrema attenzione posta alla qualità della cucina. Accogliente e intima la zona al chiuso, piccola e raccolta ma arredata con gusto, rilassante e dalla vista meravigliosa. La copertura e la vetrata rendono possibile vivere l’esterno praticamente durante tutto l’anno, complice il clima mite di Roma. Gli ospiti apprezzano l’unicità del panorama godibile dalla terrazza a 360°, un palcoscenico privilegiato che spazia sui tetti della città mostrandola in tutta la sua bellezza. Inoltre, una scala romantica conduce al “mezzanino degli innamorati”, con vista mozzafiato su San Pietro, sul Vittoriano, il Palazzo del Quirinale, Villa Medici e il Pincio. L’aperitivo, il pranzo e la cena sono serviti anche all’esterno durante quasi tutto l’anno grazie alla vetrata protettiva.
esposizioni. Grazie alla estrema flessibilità delle sale e a uno staff professionale, sono molte le soluzioni proposte. Inoltre, complice il Ristorante Granet, è possibile contare su un servizio di banqueting per ogni esigenza, sempre garantendo la gestione completa di ogni tipologia di eventi e personalizzando il menù. Ecco perché il SAVOY Roma è anche la location ideale per tutti coloro che vogliono sposarsi nel cuore di Roma, nella cornice suggestiva di un palazzo nobile ricco di fascino e di storia. I saloni al pian terreno, con arredi raffinati e pezzi di antiquariato dal valore inestimabile, possono accogliere un ricevimento fino a 120 persone; le cerimonie più ristrette potranno essere realizzate al sesto piano, nella sala ristorante dotata di spazio interno ed esterno coperto e di una splendida terrazza, quest’ultima luogo ideale per l’aperitivo e il taglio della torta. Pochi luoghi a Roma possono vantare una tradizione di accoglienza e una posizione così prestigiosa come il SAVOY Roma, che è anche un punto di partenza ideale per scoprire i tesori artistici della Città Eterna. C.C.
Meeting e Wedding La Hall del SAVOY Roma ospita 4 sale riunioni che possono accogliere da 10 a 100 persone per convegni, ricevimenti, meeting, colazioni di lavoro, serate di gala, 9-10 2016
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DESTINAZIONE ROMA SELECTED BY MM
Sheraton Roma Hotel & Conference Center Una struttura dinamica e fruibile in tutti i suoi immensi spazi, un punto di riferimento storico per congressi nazionali e internazionali
nel 2015 e consolidando la sua caratteristica di albergo con maggior numero di camere e spazi congressuali più vicino al centro storico (solo 15 minuti dai centralissimi Fori Imperiali e dal Colosseo).
I
mmaginate una vera oasi urbana in costante evoluzione, un hotel dinamico e pulsante nel cuore del Business District romano, il quartiere Eur. Lo Sheraton Roma Hotel & Conference Center, primo hotel Sheraton in Italia aperto nel 1983, è davvero una struttura che può dirsi in perfetta armonia con la tradizione e storia del congressuale nella Capitale, soprattutto perché ha saputo, negli anni, non solo ritrovare la sua naturale inclinazione Mice dai grandi numeri, ma anche riaffermarsi con decisione nelle proposte di soggiorno e meeting, implementando la propria offerta di servizi innovativi. Un dinamismo che negli anni ha fatto guadagnare all’hotel numerosi riconoscimenti – tra i più recenti il Best Business Hotel in Italia, secondo i lettori di Condé Nast Traveler – posizionandosi 11° nella classifica CVENT dei Top Meeting Hotels in Europa
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Spazi flessibili, ambienti accessibili Punto di riferimento per congressi nazionali e internazionali, lo Sheraton Roma oggi, grazie ad un prezioso upgrade nell’offerta e nel look, si presenta rinnovato negli ambienti e nelle scelte di illuminazione e ottimizzazione degli spazi, rafforzando i suoi già elevati standard di ospitalità sia di gruppo che individuale. Gli spazi congressuali rappresentano il suo punto di forza, con un totale di quasi 5000mq di ambienti polifunzionali facilmente accessibili e terrazze con giardino, reinventati con uno stile contemporaneo dove predominano i colori caldi della terra: dal verde scuro al marrone chiaro fino al caldo beige. Tutte le 30 sale, flessibili nel loro utilizzo a seconda delle necessità della clientela, sono situate sullo stesso piano, tra cui un salone principale di 1326mq frazionabile in sezioni insonorizzate, in grado di ospitare qualsiasi tipo dihappening fino ad un massimo di 2000 persone. Completano l’offerta, ulteriori sale di diverse dimensioni, che possono ospitare oltre 600 persone. Agli spazi interni, si aggiungono, come preziosa alternativa, quelli esterni. La terrazza a bordo piscina e la Piazzetta, circondati da un grande giardino, offrono un suggestivo scenario adatto ad ogni tipo di manifestazione. Caratteristiche importanti che fanno dello Sheraton Roma la perfetta soluzione logistica in termini di spazi, sfruttando al massimo le sinergie tra meeting room,
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DESTINAZIONE ROMA
breaks e servizio di catering dedicato. Ecco perché lo Star Meeting Concierge (SM), un servizio esclusivo di assistenza e supporto per i partecipanti a riunioni e congressi, rappresenta un punto di riferimento unico di organizzazione offerto dallo Sheraton Roma, garantendo efficienza ed esperienza grazie ad una competenza specifica di uno staff altamente professionale.
Una città nella città Difficile elencare tutti i servizi dedicati che arricchiscono le proposte della struttura. L’albergo dispone di 640 camere, anche queste recentemente ristrutturate, tra cui 12 Suite, 227 Camere Club, 401 Camere Superior. Tutte le stanze, per garantire il massimo comfort, sono dotate dell’inconfondibile Sheraton’s Signature Bed e offrono connessione Internet ad alta velocità e wi-fi. Situate ai piani più alti, le camere Club godono di accesso esclusivo al Club Lounge, ambiente rilassante che offre check-in e check-out dedicati, prima colazione continentale e un servizio continuato di snack e bevande. Il Lounge dispone, inoltre, di una splendida terrazza con solarium ed offre una vista panoramica sul verde quartiere dell’EUR. A questo si aggiungono un Room Service disponibile 24 ore su 24 con cucina espressa, l’accesso al Link @Sheraton Experienced with Microsoft per rimanere sempre connessi, anche grazie all’High Speed Internet Access con Wi-Fi in tutte le camere e aree comuni,un’area fitness By Core Performance disponibile 24 ore al giorno, con uno spazio fitness esclusivo dove allenarsi con attrezzature all’avanguardia che comprendono biciclette, chest press, manubri, panche di allenamento, legcurl,
tapis roulant, integrato da un percorso jogging esterno dove si trovano anche 2 campi da squash. All’interno della struttura anche una galleria di negozi per tutte le necessità, dall’edicola alla libreria o alla gioielleria, inclusi servizi di trasferimento per limousine e pullman con autista e noleggio auto per muoversi liberamente nella Capitale. Una completezza di offerta che fa dello Sheraton Roma una città nella città, vicinissimo ai principali poli congressuali di Roma come la Nuvola di Fuksas e la Fiera di Roma, un luogo dove vivere gli eventi business in maniera fruibile senza rinunciare al gusto del soggiorno con un rapporto qualità/prezzo perfettamente in linea con restrizione/budget del segmento, non rinunciando a momenti di break personali sia in struttura sia raggiungendo in pochi minuti il centro nevralgico della Capitale. C.C.
Ristorazione e gusto made in Italy L’AQVI, dopo un gradevole e attento restyling, si presenta con ambienti dal sapore più contemporaneo e moderno, quasi uno spazio-salotto che si protende verso l’esterno lungo la piscina e il giardino. Tavoli e sedie di diverse forme, colori e misure si accostano, con studiati contrasti, a piccoli pouf dalle linee pulite e ad ampi divani nei toni della terra. Un ristorante dinamico dove riscoprire l’eccellenza della ristorazione in termini di qualità e varietà dell’offerta e gustare i migliori piatti della tradizione culinaria romana ed italiana.
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Piacenza
Terra di passo che val bene una sosta Porta dell’Emilia, racchiusa tra le montagne dell’Appennino e storico crocevia di principi, pellegrini, crociati, commercianti e artisti, Piacenza è, per geolocalizzazione e identità, terra di passaggio, dove chi sosta è sempre il benvenuto. Come si legge nella “Targa del benvegnù”, formella ritrovata nel 1330 e conservata presso i Musei Civici di Palazzo Farnese: “Segnori vu sie tuti gi benvegnù e zascaun chi che vera sera ben vegnu e ben recevu”. Ma, a testimoniare la vocazione innata all’accoglienza della città, sono anche tanti altri elementi. In primis, un’offerta ricettiva e congressuale di buon livello, a cui si affianca una serie di affascinanti itinerari, ciascuno dei quali in grado di offrire una differente chiave di lettura per vivere i luoghi e le tante attrattive che si nascondono in questa destinazione, all’apparenza riservata, ma estremamente accogliente e prodiga, nel suo cuore, di sorprese. Piacenza, dunque, “Terra di passo”, come scriveva Leonardo Da Vinci nel “Codice Atlantico”, ma anche “Terra che val bene una sosta” per un soggiorno bleisure, un evento, un meeting o un incentive.
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FOCUS PIACENZA SELECTED BY MM
Grande Albergo Roma Di questa struttura, gli ospiti apprezzeranno l’eleganza raffinata degli ambienti, la posizione centralissima e l’incantevole Ristorante “La Terrazza del Roma” con la sua vista mozzafiato sulla città
Piacenza è una cittadina ricca di storia, angoli incantevoli e incredibili sorprese. Tra queste, sicuramente, l’hotel Grande Albergo Roma, elegante struttura quattro stelle del gruppo Inc Hotels, a due passi dal centro e non lontano dalla stazione dei treni. La sua posizione tranquilla e suggestiva, a due passi da Piazza Cavalli, è ideale per chi voglia muoversi a piedi e approfittare di una pausa per scoprire la città. Numerose aziende ed enti hanno
scelto questa struttura per i propri appuntamenti, anche in considerazione del fatto che Piacenza vanta una posizione strategica, a pochi minuti dai principali raccordi autostradali che la collegano rapidamente a Milano e ai grandi aeroporti internazionali. «Incontrarsi a Piacenza – per affari, divertimento, e ogni genere di occasione – non può prescindere da una visita Grande Albergo Roma unico nel centro storico», dichiara con orgoglio il direttore della struttura. «Siamo sede storica dei 2 Rotary Club della città e al tempo stesso di altre prestigiose associazioni quali Lyons, Soroptimist e Inner Wheel», continua il manager, «Prossimamente ospiteremo la Cena di Gala del Festival del Diritto, che lo scorso anno è stata presieduta del Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, ospite del Grande Albergo Roma».
Le camere, un’oasi di relax e comfort L’hotel, sobrio e moderno nelle linee architettoniche, recentemente ristrutturato, accoglie gli ospiti in ambienti dagli arredi curati e funzionali, in un’atmosfera calda
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FOCUS PIACENZA
Ricca offerta di qualità per i meeting
e di gusto leggermente retrò. Le sue 72 camere, luminose e ampie, sono dotate di ogni comfort, dalla connessione wi-fi all’impianto personalizzato di climatizzazione, dalla Tv satellitare fino al bollitore per preparasi un buon caffè o the, riforniti quotidianamente dall’hotel per una pausa relax nella propria stanza. Inoltre, le 4 prestigiose suites, recentemente rinnovate, sono dotate di confortevoli vasche idromassaggio.
Il fiore all’occhiello Al mattino la prima colazione è servita nella terrazza panoramica al 7° piano con vista mozzafiato sulla città; la proposta del buffet è tutta rigorosamente “home made”, con particolare attenzione ai prodotti del territorio,al bio e agli alimenti senza glutine. Fiore all’occhiello dell’offerta Mice è sicuramente la Terrazza, che ospita anche il Ristorante: un luogo unico dove ambientare una serata romantica, un evento importante, un cocktail, un aperitivo o una cerimonia. Grazie al sistema di pareti mobili completamente insonorizzate, che permettono di delimitare perfettamente lo spazio in ambienti autonomi, la sala panoramica si presta a ogni tipo di esigenza accogliendo fino a 250 persone o trasformandosi in una saletta per riunioni informali fino a un massimo di 20 partecipanti. «La cornice panoramica della terrazza si presta anche a cooking-show forniti dai nostri Chef, che non aspettano altro che interpretare le esigenze dei nostri clienti non solo attraverso pranzi e cene formali, ma anche con happy hours, apericena a buffet, cene di gala e cocktail» spiega il Direttore.
L’hotel è dotato di sale meeting attrezzate con le più moderne tecnologie, prevedendo anche la possibilità di allestire banchetti, cene di gala o più informali coffee break. Le due sale Tolomeo e Copernico sono state progettate seguendo un criterio modulare, utilizzabili singolarmente o insieme secondo differenti modelli di composizione e disposizione dei posti, si possono ospitare da piccole riunioni aziendali fino ad importanti convention. A disposizione degli ospiti, inoltre, c’è un ampio parcheggio interno a due piani seminterrati. «Possiamo includere nelle nostre offerte proposte che prevedono tariffa meeting “chiavi in mano” con prezzi personalizzati tutto incluso (coffee break, colazioni di lavoro, cene, pernottamenti e nolo sala)» dice il Direttore. In collaborazione con il Grande Albergo Roma è possibile riservare anche il Centro Congressi Galileo, uno spazio polifunzionale ed elegante di 1.600 mq, a cinque minuti dalla città, pensato per offrire ambienti flessibili e razionali ed un servizio di qualità per ogni tipologia di evento. «Il nostro staff», conclude il Direttore, «è a disposizione dei clienti per studiare soluzioni che possano rendere memorabile ogni evento e per fornire un supporto anche nella progettazione di attività post congress e nella gestione dei contatti con location presenti sul territorio». S.F.
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Atahotel Expo Fiera A pochi km dal polo espositivo dell’Expo, questa struttura è nata con una forte vocazione congressuale e business e ospita spazi meeting per grandi numeri
(gratis a fronte di un soggiorno con la promozione Bed & parking).
Non solo business
Quasi tremila posti, un articolato centro congressi, Wi-Fi in ogni spazio: l’Atahotel Expo Fiera è il più grande albergo congressuale nei pressi del polo fieristico di Rho, cui è collegato con una navetta in occasione di ogni evento ospitato nei suoi padiglioni. Questa struttura dal design contemporaneo ha infatti una precisa e forte vocazione business, sia dal punto di vista degli spazi e dei numeri (camere incluse, per un totale di oltre 500 soluzioni, tra Superior, Executive e Deluxe room, 20 Suite e 77 appartamenti, tutte dalla metratura molto generosa e superiore agli standard), sia come servizi.
Grandi spazi per grandi eventi Il centro congressi si estende su seimila mq e due piani, suddivisi in ambienti con diverse metrature e svariate tipologie, in grado di accogliere congressi, convention, incontri informali, riunioni del top board, seminari o momenti di formazione. La capienza complessiva è di 2.900 persone. Gli spazi più richiesti sono le due grandi sale ple-
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narie, una da 1.200 e l’altra da 1.100 mq, con luce naturale e tante possibilità di allestimento, e la sala scenografica quadrata, da 600 mq. A queste si affiancano due salette open air, di simili dimensioni, polifunzionali, che sono state pensate per eventi di piccola e media capienza. In entrambi i piani gli spazi, che si ispirano ai cinque continenti, si raccolgono attorno a un foyer, che svolge funzioni di accoglienza e segreteria, può ospitare esposizioni e postazioni e spesso viene utilizzato per coffee break o cocktail. Non manca poi uno spazio verde su cui si affaccia il dehors, dove si organizzano gli appuntamenti gastronomici e il ricevimento. Tra i servizi spicca la navetta che collega la struttura alla fermata della metro Molino Dorino (linea rossa), prenotabile e free, e quello che la connette all’Expo, attivo durante tutte le fiere e gli eventi. Disponibile anche un grande parcheggio
Il centro congressi non è l’unico elemento distintivo dell’Atahotel Expo. Innanzitutto c’è l’offerta ristorativa, che ruota attorno alla cucina a vista del Ristorante Magellano e la cui carta spazia tra le proposte internazionali e i piatti del territorio. Oltre alla sala principale, con ampie vetrate sul parco e 110 posti, la sua offerta gastronomica si può gustare anche in molti altri ambienti. Ci sono infatti la sala colazioni da 300 coperti, spesso allestita per pranzi di lavoro, la sala polifunzionale all’aperto, ideale per i banchetti e le cene di gala, il dehors nel giardino e il bar che si trova nella lobby, punto di incontro principale dell’hotel. Gli orari della cucina sono ampi ed elastici, così come la composizione di ogni menu, da personalizzare sulla base delle specifiche caratteristiche dell’evento. Particolare attenzione è stata dedicata anche alla creazione di spazi e momenti per riposarsi e distrarsi dagli impegni lavorativi: il giardino con laghetto, il fitness center e le aree relax. P.T.
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TOP MICE HOSPITALITY
DoubleTree
by Hilton Venice North - Venezia Un hotel giovane, con un brand internazionale dal 2015, dove tutto ruota attorno alla soddisfazione dell’ospite
Un costante impegno e una passione profonda per l’ospitalità. Questi sono i valori che il GM del DoubleTree by Hilton Venice North, Antonio Barbieri, ha cercato di trasmettere al suo team. Anni di esperienza in catene internazionali, durante i quali si è occupato del rilancio di alcune prestigiose strutture, hanno consolidato la convinzione che uno stile di management
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partecipativo, tipico di un’azienda in costante sviluppo, sia fondamentale per il conseguimento di risultati significativi.
I valori senza prezzo Al centro del brand c’è la soddisfazione dell’ospite attraverso piccoli gesti con potente impatto emozionale. Appena entrati in hotel un cookie caldo aspetta tutti gli ospiti: un piccolo dono simbolo di ospitalità, calore famigliare e accogliente benvenuto per far sentire il viaggiatore nuovamente a casa. Ma non basta, l’ospite resterà sorpreso anche da un dono consegnato la sera prima della partenza. Se il cookie rappresenta uno standard DoubleTree by Hilton in tutto il mondo, il regalo alla partenza è una specialità di questa struttura e del suo team che ha ideato il progetto. Ogni settimana un prodotto realizzato e confezionato dal personale, come una confettura o una piccola torta, allieta la partenza e il viaggio di ritorno. Un pezzetto dell’esperienza avuta in hotel
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TOP MICE HOSPITALITY La struttura
Situato a Nord di Venezia, a 7 minuti dall’aeroporto Marco Polo, e a 25 minuti da quello di Treviso; l’hotel offre 203 camere, di cui 18 suites, tutte dotate di flat screen 32”, Wi-Fi e letto Sweet Dreams. Il centro congressi e un ampio foyer, ospitano fino a 1000 delegati. Le sale, alte fino a 5 metri, offrono accesso indipendente, luce naturale, Wi-Fi e domotica. Piscina, centro benessere, 500 posti auto gratuiti, e servizio shuttle, completano l’offerta. Il Golf Villa Condulmer offre, a 500 metri dalla porta d’ingresso, 27 buche.
torna a casa con l’ospite affinché possa condividerla con la propria famiglia.
Un hotel in continuo divenire Il costante sviluppo dell’azienda è accompagnato anche da una trasformazione della struttura nei suoi servizi. La recente inaugurazione dell’Arco Garden ne è un esempio: un cuore verde al centro dell’hotel, inserito tra la lobby, l’area congressuale e gli spazi ristorativi. È il luogo ideale per l’ospite che vuole concedersi qualche momento di relax, ma anche per prendere un aperitivo o cenare. L’area è arredata con un bar circolare centrale, eleganti sedute e molto verde che delinea uno scenario unico per qualsiasi tipo di evento, sia di taglio business sia celebrativo.
la comunità locale. È su questo concetto che volontariamente il team dell’hotel si incontra per trasformare energie e idee in progetti concreti.
Da fine 2016 inizieranno le sorprese Il Natale al DoubleTree by Hilton Venice North arriva prima e, per gli organizzatori congressuali e le aziende, sono state pensate offerte e promozioni su misura, ad hoc per ogni esigenza. Il programma fedeltà HHonors con l’offerta per gli Event Planner regala la possibilità di ricevere moltissimi punti, spendibili poi in soggiorni negli oltre 4000 alberghi del marchio sparsi nel mondo o in premi brandizzati. L’ufficio eventi è a disposizione per costruire offerte personalizzate, mettendo a disposizione una pluriennale esperienza in campo commerciale e organizzativo. L.S.
Stupire con piccoli gesti Prendersi cura dell’ospite è il motore di chi lavora al DoubleTree by Hilton Venice North. Ogni gesto, a partire dal più piccolo e semplice, è fatto per stupire, ci si prende cura del viaggiatore prima del suo arrivo e dopo la sua partenza. Prendersi cura gli uni degli altri è il fondamento del programma C.A.R.E. – Create a Rewarding Experience – che promuove azioni e progetti atti a migliorare l’esperienza dell’ospite, ma anche del personale e del-
Contatti MarIaNGeLa PIPoILI - eVeNT MaNaGer Tel. 0039 041 59 77 411 - email: mariangela.pipoli@hilton.com aIMe MaGa - eVeNT CoorDINaTor Tel. 0039 041 59 77 410 - email: aime.maga@hilton.com aNDrea rIGheTTo - DIreTTore CoMMerCIaLe Tel. 0039 041 59 77 423 - email: andrea.righetto@hilton.com
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TOP MICE LOCATION
Palazzo Mezzanotte Storica sede della Borsa di Milano, questa location oggi è anche un moderno centro congressi in grado di accogliere oltre 600 persone tra il Parterre e le sale dell’Underground Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, è un moderno centro congressi che offre spazi modulabili e versatili in un contesto di prestigio, nel pieno centro della città di Milano. Il cuore della location è costituito da quelle che un tempo erano le sale adibite alle contrattazioni a chiamata, che a seguito dell’informatizzazione dei mercati sono state dismesse e convertite, per accogliere oltre 600 persone tra lo storico Parterre e le sale dell’Underground.
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Nella progettazione è stata data grande attenzione al recupero e alla valorizzazione delle preesistenze archeologiche, artistiche e architettoniche che rendono il Centro Congressi una realizzazione unica nel suo genere, sia per il suo ruolo istituzionale e sia per il suo valore storico. Recentemente, l’intera location è stata interessata da lavori di ristrutturazione concepiti per modernizzare ulteriormente gli spazi, mantenendo inalterate le caratteristiche che da sempre contraddistinguono il Centro Congressi, quali eleganza e raffinatezza. Palazzo Mezzanotte è la scelta ideale per chi voglia dare un’impronta di assoluto prestigio a un evento e si presta sia per meeting aziendali, conferenze, o presentazioni sia per riunioni formali di dimensioni più ridotte. Denominatore comune sono sempre l’alto livello e la flessibilità dei servizi offerti. «Dotato dei più innovativi sistemi tecnologici», spiega la direzione marketing ed eventi della struttura, «Palazzo Mezzanotte è oggi uno spazio dove il connubio storia e innovazione rende facile la realizzazione di eventi di successo. Il Centro, offre spazi suggestivi, adeguatamente at-
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TOP MICE LOCATION
trezzati per ospitare diverse tipologie di eventi – quali congressi, mostre, sfilate, cene di gala ed esposizioni – con l’obiettivo di essere un punto di riferimento per la città di Milano, da sempre indiscutibile polo finanziario e culturale del nostro paese». E se è vero che oggi le aziende hanno bisogno di location che sappiano adattarsi alle esigenze specifiche, è altrettanto vero che per loro è fondamentale «rivolgersi a un interlocutore che sia anche in grado di suggerire servizi e tecnologie capaci di rendere speciale il loro evento. Le tecniche e gli allestimenti, nonché il servizio di catering, devono essere di eccellenza e sempre all’altezza delle aspettative del cliente e dei loro ospiti. Per questo Palazzo Mezzanotte ha attivato collaborazioni ormai consolidate con alcuni dei player più quotati nell’ambito del Catering e dei servizi tecnici».
Consulenza a 360 gradi Organizzare un evento a Palazzo Mezzanotte significa anche poter contare su un servizio di consulenza a 360 gradi, un aspetto, questo, sempre più richiesto dalle aziende che necessitano di professionisti qualificati in grado di orientare le scelte. «Nella pianificazione di un evento», commenta, infatti, la direzione marketing ed eventi del centro congressi, «è sempre più evidente e imprescindibile l’attenzione ai costi e questo rende meno semplice suggerire scenografie o servizi di partico-
lare impatto, ma il nostro lavoro è proprio anche quello di definire insieme al cliente un servizio che sia in linea con le esigenze e con i budget a disposizione». Ma diamo uno sguardo più da vicino agli spazi di Palazzo Mezzanotte, a cominciare dal Parterre, il vecchio cuore della Borsa milanese...
Il Parterre Il Parterre è l’originale e storica ex “Sala delle Grida” di Palazzo Mezzanotte. Dispone di 440 posti a platea modulabili su 1500 metri quadri, oltre a un ampio spazio circostante per esposizioni ed incontri e due balconate speculari, ovvero uno spazio aggiuntivo di 500 metri quadri dedicati al servizio di catering. A seguito dei lavori, sono state apportate migliorie generali alla struttura, all’impianto luci, alla pavimentazione e ai rivestimenti di palco e sala regia. La sala è dotata di servizi tecnici all’avanguardia e il suo fiore all’occhiello è il nuovo schermo da 24x4 metri e 5200 x 840 pixel, sul quale è possibile proiettare differenti contributi aperti su tre finestre o un’unica immagine a schermo intero. La proiezione è coronata da un impianto audio di ultimissima generazione: (P.A.)4 Teste d&bAudiotechnick 10S, 2 Sub Electro Voice, (Delay) 2 Teste d&bAudioechnick 8 S, (Frontfield) 4 Electro Voice. Le dimensioni complessive rendono lo spazio particolarmente adatto a conven9-10 2016
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tion, presentazioni di prodotto, esposizioni, eventi di gala e di ampio respiro.
L’Underground Per attività di dimensioni più contenute, come meeting aziendali o assemblee, l’ideale è la Sala Convegni che si trova nell’Underground di Palazzo Mezzanotte, dove sono offerti spazi particolarmente adatti alle assemblee societarie, agli incontri tra le società ed il mondo della comunità finanziaria, alla formazione e a tutti quegli incontri che richiedono un alto livello di servizi e una grande flessibilità operativa. Offre 130 posti a platea ed è divisibile in due sale separate e speculari
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da 60 e 70 posti a platea, ciascuna dotata di un tavolo relatori su pedana rialzata e di cabine interpreti indipendenti.
Gli altri spazi Adiacente alla Sala Convegni si trova la Sala Gialla 80, un ambiente di 120 mq anch’esso divisibile in due sale indipendenti: Sala Gialla 50 e Aula Training. La prima, date le sue dimensioni più contenute, si presta a incontri più ristretti e ad attività di formazione. Ideale anche per le conferenze stampa, dispone di 50 posti a platea o di 30 desk. Inoltre, grazie alla sua posizione strategica, può essere utilizzata per attività di supporto alla sala plenaria.
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TOP MICE LOCATION SERVIZI SU RICHIESTA
L’Aula Training, invece, è un’aula attrezzata con moderni sistemi di didattica interattiva e 21 postazioni pc collegati ad internet. Oltre a soddisfare le esigenze nell’abito della formazione, può essere adibita a Sala Stampa.
Gli Scavi Romani Lo spazio più suggestivo resta sicuramente l’Area Scavi Romani, al piano Underground. Infatti, grazie ad una pavimentazione in vetro gli ospiti possono ammirare alcune vestigia della Milano di età Romana: le fondamenta di un edificio risalente al II secolo d.C. e i resti di un teatro di epoca imperiale. Circondata da colonne di maioliche ideate e disegnate dall’architetto Giò Ponti, è un’area affascinante e di grande effetto dove organizzare cene, buffet, esposizioni e sfilate. Questa sala ha subito importanti opere di ammodernamento, con la dotazione di servizi tecnici all’avanguardia, tra cui tre videowall 3x3 Samsung 16/9 Full HD, un impianto audio ad incasso nel soffitto GBL 8 teste e due subwoofer. Il tutto accompagnato da una suggestiva illuminazione con led RGB sotto il piano di calpestio in vetro. Le opere di insonorizzazione, infine, garantiscono la massima privacy per i clienti.
Servizi su misura Palazzo Mezzanotte dunque è un vero e proprio centro congressi in grado di assistere i clienti dall’inizio alla fine, fornendo sempre i servizi più moderni e sofisticati, in grado di soddisfare esigenze anche complesse e di garantire il successo di ogni tipo di evento. A richiesta sono inoltre forniti web streaming, sistemi di video conferenza, uplink e downlink satellitare, connessioni internet Wi-Fi. «In particolare», spiega ancora la direzione Marketing ed eventi del Centro Congressi, «per valorizzare e garantire la riuscita ottimale di ogni evento, da oltre 10 anni ci avvaliamo della collaborazione della società Volume. Il nostro Service mette a disposizione la sua decennale esperienza per soddisfare ogni richiesta, fornendo un’ampia gamma di servizi ad hoc. Degno di nota è il loro contributo per la realizzazione di effetti scenografici in occasione degli anniversari aziendali, cerimonie di premiazione e cene di gala».
Il Congress Centre and service di Palazzo Mezzanotte mette a disposizione su richiesta in tutte le sale: • impianto audio controllato da sistema computerizzato integrato • proiezioni immagini, presentazioni e dati da DVD • registrazione audio e video • regia controllo impianti multimediali e luci • cabine per traduzione simultanea • assistenza tecnica • ricezione canali satellitari • sistemi di video conferenza • Wi-Fi • votazione elettronica/questionari Real Time (Radiovoter®) • controllo accessi • registrazione partecipanti • assistenza alla reception
Il Catering Sempre nell’ottica di ampliare ulteriormente i servizi offerti dal Congress Centre, è stato definito un accordo di collaborazione con una delle società leader nel settore della ristorazione di qualità, la AFM Banqueting. Già presente con i suoi servizi di catering in altre importanti e prestigiose realtà nazionali, AFM Banqueting è attiva sul mercato dal 1991 e si avvale oggi della collaborazione di oltre settanta professionisti: grazie a questa expertise, il servizio di AFM Banqueting garantisce un’ineccepibile qualità e varietà di soluzioni. AFM propone menù appositamente studiati da Chef di livello internazionale, per incontri di lavoro, meeting e congressi, presentazioni alla stampa, cene di gala e per tutte le occasioni speciali. Ogni evento viene supportato da un progetto specifico, in modo da realizzare un servizio di catering in armonia con le diverse tipologie d’ambiente e gli scenari in cui viene inserito. Silvia Fissore 9-10 2016
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TOP MICE DESTINATION
Centro Congressi SGR Eventi tailor-made per tutte le esigenze e i budget al Centro Congressi SGR, la venue di Rimini che coniuga un'offerta a tutto tondo con una proposta food di altissimo livello
permette ai partecipanti di visualizzare in tempo reale i contenuti sui propri devices, salvarli, organizzarli e spedirli via mail.
La cucina e la solidarietà Un centro congressi dai grandi numeri ma flessibile per rispondere a tutte le diverse richieste ed esigenze, uno staff ad alta professionalità in grado di creare eventi di successo sia dentro che fuori la struttura, la forza di un’offerta ristorativa che coniuga ingredienti di prima scelta, benessere e gusto: sono questi gli elementi che hanno permesso a SGR di affermarsi come una delle più grandi e articolate venue per il business di Rimini. Facile da raggiungere via treno, autostrada e aereo e con comodi collegamenti con navetta privata, il centro congressi ha costruito la propria offerta sulla personalizzazione: ogni evento è creato ad hoc, a partire da una vasta base di opzioni, sia per quanto riguarda gli spazi, sia per le tecnologie, i servizi e l’ospitalità.
Gli spazi e le tecnologie In totale SGR offre 8 sale, per 650 posti complessivi, oltre agli am-
bienti all’aperto e alla sala del ristorante Quartopiano che può ospitare fino a 150/160 commensali per cene placée e tra i 90 ed i 150 per cocktail e buffet. Ma i numeri sono ben più elevati se si considera l’intera struttura (fino a 450 persone per un solo evento gastronomico), oppure se si usano le sale appositamente attrezzate o ancora sfruttando diversi spazi e piani, dal portico alle terrazze. Le tante tipologie di spazi si adattano a eventi molto diversi tra loro, dal classico congresso plenario con coffee break, stand commerciali e più sessioni in contemporeanea, alla convention aziendale con cena di gala finale e programma di intrattenimento per gli accompagnatori, dal piccolo corso di formazione o workshop con light lunch, al lancio di nuovi prodotti, che richiede diverse location per presentazione, prove ed esposizioni. Ogni ambiente è dotato di una tecnologia non solo di alto profilo, ma anche userfriendly, scelta per la sua affidabilità ed effettiva utilità, come la lavagna interattiva SMART Board, che
Sole, mare, verde e benessere
Ma SGR non è solo una location per eventi. Punto di forza della struttura è la sua proposta ristorativa, che ha saputo conquistare i palati con un’offerta di altissimo livello, originale e creativa, ma anche profondamente radicata nel territorio e nei ritmi delle stagioni. La cucina dell’Executive Chef Silver Succi è stata di recente anche protagonista di una bella iniziativa: a luglio si è svolta la dodicesima edizione della cena “Per il sorriso di un bambino”, organizzata dalla SGR Solidale Onlus, un sold out che ha raccolto fondi da devolvere alla AROP Onlus per la realizzazione di una casa famiglia per i bambini con patologie oncologiche. G.G.
Anche se la bella stagione è ormai alle spalle, in vista della prossima primavera SGR propone diversi spazi all’aperto, dal giardino al portico, alle terrazze, tutte adatte a essere allestite per ricevimenti, party, cocktail e coffee break, più il roof garden del Quartopiano, in cui gustare oltre alla cucina dello chef anche la vista sul mare, che si trova a pochi passi.
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Dove nascono le emozioni
Borgo Condé Wine Resort è amore e passione per il territorio dell’Emilia Romagna, ospitalità, cultura, buon cibo e buon vino. Via Lucchina, 27 - Fiumana di Predappio (FC) Tel.: +39 0543/940129 - Fax: +39 0543/940198 - info@borgoconde.it
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TOP MICE DESTINATION
lisbona ieri e oggi Città dalla storia antica e affascinante, oggi la capitale del Portogallo si quota tra le mete Mice più appealing anche per i grandi eventi. Grazie al suo mix unico di tradizione e innovazione e a un’offerta ricettiva e congressuale di prim’ordine
Il “Monumento alle Scoperte” (Padrão dos Descobrimentos), situato sulla riva del fiume Tagoa, di fronte al Monastero dos Jerónimos, fu realizzato nel 1960, per celebrare l’era delle scoperte realizzate dai navigatori portoghesi fra il XV ed il XVI secolo
Fondata oltre 400 anni fa dai Mori e poi diventata, nell’epoca delle repubbliche marinare, destinazione nevralgica per il commercio delle spezie, la capitale del Portogallo, Lisbona, è una città dalla storia singolare e affascinante dove mille anni di culture diverse si amalgamano con tendenze moderne, dando vita un mix di contrasti davvero unico. Adagiata su sette colli, con una finestra sempre aperta sul maestoso fiume Tago – conformazione urbanistica che le regala un movimento fatto di discese vertiginose, ripidi vicoli e punti panoramici mozzafiato – Lisbona è oggi una meta ideale anche per eventi e congressi con un’offerta ricettiva di qualità e un ricco ventaglio di opportunità post congress tra arte, natura, storia, buon cibo, buon vino e folklore. Ma è soprattutto la filosofia dell’accoglienza – improntata alla cura dell’ospite fin dai più piccoli dettagli – a rendere la città una scelta apprezzatissima da aziende e pco alla ricerca di una destinazione completa, non scontata e facilmente accessibile, per i loro eventi.
Team building. una magica esperienza
Tante sono le opportunità offerte da Lisbona per team building. Dal centro della città con la sua storia e cultura, al fiume Tejo, dall’Oceano Atlantico, fino ai monti: si possono creare programmi divertenti e coinvolgenti come le regate in barca, le gite in motoscafo, le cacce al tesoro, e le escursioni in quad o in kart.
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12 buone ragioni per scegliere lisbona Sono tanti i fattori di attrazione di questa meravigliosa città. Noi ne abbiamo contati almeno 12. • Facile da raggiungere: è a sole una / tre ore di volo dalla maggior parte delle città europee e a sole cinque /otto ore dalle capitali del Nord America. • L’aeroporto in posizione centrale: in 15 minuti si raggiunge il centro città e in 30-45 minuti si è a Cascais o a Sintra. • Il clima mite: d’estate non è mai troppo caldo e d’inverno si può godere di molte piacevoli giornate di sole. • Alta competitività: Lisbona, grazie alle sue dotazioni, è in pole position tra le mete più adatte ad accogliere maxi eventi internazionali. • Un’antica cultura d’accoglienza: crocevia di popoli e stili di vita, la città è aperta e tollerante per tradizione. • Un triangolo d’oro per il turista: dal centro storico e cosmopolita della città, si raggiungono la stazione di Cascais e il romantico villaggio di Sintra, Patrimonio dell’Umanità. Tutto ad appena 45 minuti. • Una storia ricca e affascinante: La città racchiude diversi tesori, dichiarati Patrimonio Unesco, come la Torre Bélem, ex torre di controllo marittimo e di difesa all’ingresso in città, affacciata sul fiume Tago, che serviva a sorvegliare i galeoni carichi di pietre preziose, spezie,
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TOP MICE DESTINATION il parTner giusTo per il proprio evenTo
Chi decide di pianificare un evento in città o nella regione trova nel Convention Bureau Lisboa, un partner competente e affidabile, in grado di proporre un network di professionisti che conta 200 affiliati tra sale riunioni, alberghi, agenzie di eventi e fornitori di servizi, DMC e PCO. Oltre alla consulenza e all’assistenza, il CBL offre agli organizzatori di eventi, tutta una serie di offerte e servizi, che comprendono anche site inspection in loco, iniziative e proposte speciali di programmi e location Info: http://www.visitlisboa.com
porcellane e tessuti, e considerata il simbolo di Lisbona. Altro Patrimonio Unesco è il Monastero dos Jeronimos, tra i monumenti architettonici più belli del mondo in stile gotico manuelino. • Una movida tra le migliori d’Europa: la night life di Lisbona offre di tutto e di più tra ristoranti, bar, teatri, discoteche e quartieri tipici come le Case del Fado. Da non perdere l’Avenida 24 de Julho, Bairro Alto, Le Docas e il Parque das Nações. • Una gastronomia che è una vera sorpresa: dal Bacalhau, preparato in 366 modi diversi, all’arroz de marisco e de peixe, dalle sardine assade, al cozido à portuguesa, fino al sarrabulho, e alla ameijoas na cataplana. Sono tante e prelibate le specialità da gustare nelle Tascas, osterie dove si mangia e si beve bene, spendendo il giusto. Senza dimenticare il Porto e il Madeira. • Paradiso per il golfisti: la città offre, nei suoi dintorni ben 17 campi da golf. Vicino all’aeroporto, si trova il 9 buche Bellavista. Fuori città, ci sono il Lisbon Sports Club’s 18 buche e il Belas Sports Club disegnato dal famoso architetto Rocky Roquemore. Disegnato dallo stesso architetto, il Quinta de Beloura è situato tra Estoril e Sintra. Un altro campo impegnativo è il Club de Golf do Estoril a 18 buche, uno dei più antichi e rinomati campi da golf del Portogallo ed ha ospitato molte volte il Campionato Open portoghese. Il Penha Longa è uno dei campi da golf più classici del Portogallo, eletto come il miglior campo da golf del Circuito Europeo. • Prima Riserva Naturale di surf in Europa: A soli 45 km da Lisbona si trova Ericeira, un litorale di 11 miglia dalle caratteristiche ambientali uniche, che va da Empa Beach a S. Lourenço Beach,
paradiso di migliaia di appassionati di surf, bodyboard e skimming. • Infrastrutture turistiche di alta qualità. L’offerta ricettiva e congressuale è vasta e in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, dal piccolo convegno esclusivo al maxi evento. Si può scegliere tra palazzi storici e conventi, ristoranti moderni e alla moda, locali tradizionali come cantine o Quintas, bar moderni, barche sul fiume, serre, antiche cisterne, stadi. p.T.
In alto, a sin., una visita a Lisbona non può prescindere da un giro sul caratteristico tram stile anni 30, Numero 28 (Eléctrico 28) che nel suo lungo percorso tocca numerose attrazioni delle città. Qui a fianco, la Praça de D. Pedro IV meglio conosciuta come Praça do Rossio (Piazza del Rossio) o semplicemente Rossio, prende il nome da Pietro IV del Portogallo ed è il centro nevralgico di Lisbona, sul confine nord del quartiere Baixa. Sotto, lo spazio della Ribeira das Naus é uno spazio mitico nell’identità nazionale e locale. Qui sono state prodotte le imbarcazioni protagoniste del movimento di scoperta delle rotte universali
Per maggiori informazioni: http://www.visitlisboa.com 9-10 2016
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TOP MICE DESTINATION
Natale a Zagabria Il tempo dell’avvento è un’occasione imperdibile per visitare la capitale croata e per scoprire la sua ricca e antica tradizione natalizia. Un’opportunità anche per le aziende che decidono di organizzare proprio in questo periodo un evento a forte impatto emozionale
✒Giulia Mantegazza Dal 26 novembre fino all’8 gennaio, durante il tempo dell’Avvento, la città di Zagabria risplende come non mai, vestita a festa per accogliere i visitatori, che non sono soltanto turisti ma anche le aziende in cerca di una destinazione affascinante, a poche ore di volo dall’Italia, con idee post congress interessanti e un’ottima offerta ricettiva e congressuale dal congruo rapporto qualità/prezzo. In questi mesi le strade si animano di colori, profumi e sapori e di quell’atmosfera tipicamente mitteleuropea con chioschi e mercatini rionali che fanno da sfondo a una serie di eventi tra musica, buon cibo, mostre, rappresentazioni del folclore locale, qui da
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sempre molto sentito. Scegliere la destinazione durante il Natale è anche particolarmente conveniente in quanto molti alberghi e compagnie aeree offrono pacchetti a prezzi speciali. Anche lo shopping è un’occasione. Qui si trovano ottime idee per regali non convenzionali ma anche per amanti delle grandi firme: molte sono le boutique dove si comprano capi griffati a prezzi introvabili altrove. Info www.adventzagreb.hr
Le mille luci di Zagabria La capitale della Croazia offre bellezze da godere tutto l’anno, ma, in occasione delle festività natalizie, ce ne sono alcune, in
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TOP MICE DESTINATION SPEcIaL TourS
Per un’experience completa della Zagabria natalizia, si può scegliere tra uno dei tanti tour originali promossi dallo Zagreb Convention Bureau, come, per esempio, lo “Zagabria Be There - Advent Path: basta avere uno smartphone per conoscere e partecipare agli eventi più interessanti in città. E se si fa il check-in in una delle location che utilizzano #BeThereZagreb hashtag – si possono vincere anche premi speciali! Info www.infozagreb.hr. Zagreb Convention Bureau – ente facente parte di ECM e ICCA focalizzato sulla promozione di Zagabria come destinazione ideale per meeting, incentive, soggiorni leisure – offre assistenza e supporto a meeting planner, DMC e organizzatori di conferenze, suggerendo le migliori location e i migliori servizi per qualsiasi esigenza. Meeting posibilities and venues www.meetinzagreb.hr. European Square. Nel cuore della città, questa vivace area pedonale ospita colorate bancarelle che vendono originali decorazioni natalizie, specialità gastronomiche e souvenir. E di sera, si canta e si balla sotto le stelle con musica live.
particolare, che, per la loro unicità, sono un autentico must. Ne abbiamo scelte quattro. Ban Josip Jelacic Square. La grande piazza principale, dove spicca la statua equestre del conte Josip Jelacic di Bužim – bano di Croazia, dal 23 marzo 1848 al 19 maggio 1859, ed eroe rivoluzionario che contribuì ad abolire la servitù della gleba nel Paese – è il simbolo della città. Qui, in un enorme palcoscenico a cielo aperto, vanno in scena spettacoli di luce e di musica, mentre nei chioschi alimentari ci si scalda con bevande e cibi tipici, immersi in un’atmosfera di festa in famiglia, che ben riflette il carattere gioviale e accogliente degli abitanti della città. Da non perdere l’evento “Fooling around” una kermesse cultural culinaria, che si svolge nella vicina Kurel ceva ˇ Street, il cui format è oggi un happening consolidato di grande successo.
Zrinjevac Park. È uno dei luoghi più suggestivi di Zagabria. Scenografiche lanterne illuminano i viali alberati, mentre, al centro, il padiglione della musica si erge come un piccolo palazzo scintillante. Qui è il posto giusto per acquistare manufatti di artisti locali, e per gustare le specialità natalizie di Zagabria, all’interno delle tipiche capanne di legno decorate. Da assaggiare lo štrukle al forno, un piatto caldo con pasta al forno e formaggio, con l’immancabile vin brulé. Mentre, per i più golosi, c’è la cioccolata calda con i cookies. Si fa festa tutte le sere e persino la mattina dei fine settimana. Ice Park on King Tomislav Square. Il parco più bello di Zagabria si trasforma, per l’occasione, in una gigantesca e magnifica pista di pattinaggio, ai lati della quale, scorrono altre bancarelle caratteristiche. ■
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TOP MICE DESTINATION
TrE ToP LocaTIoN frESchE dI rESTyLING
hotel Westin Zagreb. Ristrutturato la scorsa estate, l’hotel cinque stelle Westin Zagreb, a due passi
dal centro, è oggi ancora più di charme, con 349 camere design, ispirate alla cultura locale e mo-
dernissime nelle dotazioni, vista mozzafiato sulla città, e un ristorante elegante dove assaggiare le specialità locali e internazionali. Per gli eventi, sono a disposizione i luminosi ambienti panoramici del diciassettesimo piano, mentre per la remise en forme c’è, oltre a un centro termale, una grande zona fitness con palestra, piscina, sauna finlandese e turca.
hotel Sheraton Zagreb. L’Hotel Sheraton Zagreb, primo 5 stelle di
un brand internazionale ad aver aperto in Croazia, si presenta con un look rinnovato, a partire dagli spazi comuni e dalle due ampie sale riunioni. La ristrutturazione ha riguardato anche i due bar e i due ristoranti. Agli organizzatori di eventi l’hotel propone ben 13 sale multifunzionali, perlopiù con luce naturale, e tutte dotate di tec-
nologie di ultima generazione, tra cui Wi-Fi veloce. Molto eleganti e confortevoli anche le camere in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza.
Noveau coniugandolo con i comfort più moderni, l’Esplanade Zagreb Hotel sorge nel centro in uno dei palazzi storici più famosi e belli della città. Mette a disposizione 209 camere che includono 12 suites e una Presidential Suite, con vista spettacolare e una serie di servizi ad hoc. L’offerta ristorativa è ampia e di qualità. Se si vogliono provare le
specialità del posto, si consiglia lo Zinfandel, considerato il ristorante top in Croazia, regno del talentuoso chef de cuisine Ana Grgic. L’hotel dispone anche di eleganti spazi per meeting e cerimonie private come la Emerald Ballroom, ideale per banchetti ed eventi speciali fino a 250 ospiti, alla quale si aggiungono sette sale conferenze con capienza da 20 a 185 persone. L’hotel è, inoltre, dotato di Wi-Fi super veloce, di un moderno Business Center & Board Room e di una zona di lettura multimediale dove vedere video e leggere quotidiani e riviste gratuitamente.
Esplanade Zagreb hotel. Riaperto nel 2004 dopo un radicale restyling che ne ha rispettato lo stile Art
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TOP BLEISURE HOSPITALITY
Ca’ Sagredo Hotel Tre anni fa è nata a Venezia la “Venice Hospitality Challenge” una regata internazionale con l’obiettivo di riunire gli hotels cinque stelle della Serenissima per creare un evento esclusivo, in grado di unire sport e glamour
L’idea nasce tre anni fa dal presidente dello Yacht Club di Venezia, Mirko Sguario, che propone prima a Lorenza Lain, direttore di Ca’ Sagredo e poi al direttore dell’Hotel Gritti Paolo Lorenzoni, di creare un evento che coinvolgesse gli alberghi 5 stelle di Venezia su un terreno... fluido, le acque della Laguna. Tutti sanno che la barca è il simbolo dell’avventura e che in particolare la barca a vela implica abilità di skipper, ma anche del team che si muove come un sol uomo sotto i comandi del capitano, proprio come succede in hotel! Venice Hospitality Challenge. Il 15 ottobre 2016, l’esclusiva regata tornerà per la terza edizione, riservata ai maxi yacht, che si disputano la vittoria tra il bacino di San Marco e il canale della Giudecca. Davanti agli occhi di turisti e veneziani, si sfideranno otto maxi yacht “timonati” da alcuni tra i nomi più importanti della vela. Ad ogni yacht corrisponde un grande nome dell’hotellerie a cinque stelle per un totale di otto team. Il tifo è altissimo e ogni hotel organizza barche d’appoggio per offrire ai propri ospiti, tra questi anche molti giornalisti, la possibilità di assistere alla regata.
La vittoria dello scorso anno Nel 2015 La Venice Hospitality Challenge ha consacrato vincitore il maxi Jena di Furio Benussi, abbinato all’Hotel Ca’ Sagredo. E Furio Benussi e il suo team Fast&Furio –
fa sapere Lorenza Lain – sono stati confermati anche per ottobre 2016 con il maxi yacht Shockwave. «La regata ha un carattere unico», spiega Lain, «si disputa all’interno di un circuito cittadino e il Gran Premio della Città di Venezia, e rappresenta per la vela quello che per la Formula 1 è il Gran Premio di Monaco. Ho accolto con entusiasmo questa iniziativa, a tal punto che sono stata il primo direttore d’hotel a prendere parte alla Regata a bordo del Maxi Yacht con tutto l’equipaggio». Luciana Sidari foto di Paolo Croci
Il ruolo di Ca’ Sagredo Lorenza Lain (foto sopra) da anni promuove l’ospitalità colta, qualificante per l’albergo e per la città e la VHC è un momento in cui gli hotel hanno la possibilità di confrontarsi e mettersi in gioco sotto diversi aspetti. L’obiettivo è il coinvolgimento del mercato luxury internazionale e la Challenge non è più solo un appuntamento competitivo ma soprattutto un’occasione mondana e di scambio esperienziale tra i più importanti attori del sistema lusso, aziendale e di business.
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TOP BLEISURE HOSPITALITY
Excelsior Hotel Gallia Una location speciale e suggestiva, un must di stile per nuovi canoni di ospitalità di lusso, di alto livello e con un respiro internazionale
Raffinato ed elegante, iconico e fastoso ma dalle atmosfere morbide e accoglienti. L’Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection Hotel, Milan è stato da sempre uno degli alberghi più prestigiosi del capoluogo lombardo, fin dalla sua inaugurazione nel 1932, ma è oggi che è tornato ad imporsi come un fondamentale punto di riferimento nel panorama dell’ospitalità di lusso, sia italiana che internazionale. Lo
stile dei suoi ambienti riflette in tutto il suo splendore la vivacità culturale e la dinamica vita milanese, un obiettivo centrato grazie al pluripremiato studio di architettura Marco Piva che ne ha guidato il progetto di ristrutturazione architettonica e di interior design: mobili e materiali pregiati, realizzati dai migliori designer e artigiani italiani in esclusiva per l’hotel, sono infatti riusciti a creare un luogo speciale che integra ed esalta i valori dell’architettura, del design, del costume e della moda.
Un concetto di lusso unico e armonico Grazie alle sue 235 lussuose camere tra cui 53 suite, l’albergo permette agli ospiti di immergersi in un’atmosfera raffinata e unica. In particolare, la Katara Suite, con i suoi ben 1000mq è situata al settimo piano ed è una delle Suite presidenziali più grandi d’Italia, con due terrazze, quattro camere da letto ed una spa private. Le altre Suite si suddividono in cinque tipologie – Excecutive, Signature, Design, Art e Atelier – e sono concepite per adattarsi
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TOP BLEISURE HOSPITALITY
alle preferenze e alle necessità degli ospiti più esigenti. Una costante attenzione all’ospitalità che ha gratificato l’Excelsior Hotel Gallia con importanti riconoscimenti, di recente premiato per il secondo anno consecutivo come Italy’s Leading Hotel 2016, Europe’s Leading Hotel Suite 2016 e Italy’s Leading Hotel Suite 2016, questi ultimi ricevuti per la Katara Suite. Il piano terra dell’Hotel è invece completamente dedicato ai meeting e ai congressi, con 12 sale riunioni che coprono una superficie di 1000mq, 700mq di foyer ed una grande sala da ballo che può ospitare fino a 400 persone. Tutti spazi che – insieme alla cupola storica, concepita come spazio polifunzionale e dotata delle più moderne tecnologie audiovisive e sedili retrattili – offrono atmosfere suggestive e adatte per ospitare i più prestigiosi eventi dell’alta società.
Shiseido Spa Milan, un rituale di benessere Recente vincitrice del premio Italy’s Best Hotel Spa 2016, la Shiseido Spa Milan è il più grande spazio benessere proposto in hotel a Milano con un’area di oltre 1000mq. Disposta tra il sesto e il settimo piano, è caratterizzata da un ambiente rilassante con luce naturale, offre una vasta gamma di rituali di bellezza e benessere, nonché una piscina panoramica al coperto, una zona fitness aperta 24 su 24 che include macchinari Artis by Technogym® e un virtual golf a completare l’offerta dei servizi.
Esperienza gastronomiche all-day dining La Terrazza Gallia Bar & Restaurant, che ha da poco ricevuto 2 forchette come ristorante e 83/100 punti ed è stata premiata per il “Miglior servizio di sala in albergo” della Guida del Gambero Rosso Milano 2017, esaudisce il desiderio di voler offrire alla città lombarda e ai milanesi
un’ambientazione mozzafiato e un’esperienza culinaria unica. Grazie all’abilità degli Chef, Vincenzo e Antonio Lebano (foto sotto), e alla consulenza dei fratelli Cerea (3 stelle Michelin), i clienti hanno l’occasione di poter gustare il meglio della cucina italiana, caratterizzata da sapori provenienti da tutto il paese e, in particolare, dalla Lombardia. Terrazza Gallia offre un servizio all-day dining e si propone come una location versatile, adatta sia per un pranzo leggero, sia per un cocktail o per una cena informale. Ciò che nella città di Milano non può mancare è l’aperitivo: alla Terrazza Gallia si può sorseggiare una selezione di nuovi cocktail al passo con le mode creati da un professionale team di mixologist che vengono accompagnati da una serie di sfiziosi assaggi, preludio di ciò che si può trovare nel menu. C.C.
Alta Scuola di cucina in Wine Cellar
Sempre grazie collaborazione con i Fratelli Cerea, anche quest’anno verrà riproposta la Scuola di cucina “Buongusto Da Vittorio”. Da settembre a novembre 2016, nella prestigiosa Wine Cellar dell’hotel, i partecipanti potranno scoprire i segreti e la valorizzazione delle materie prime grazie a maestri d’eccezione, gli chef del team del ristorante “Da Vittorio”. Sempre nella Wine Cellar dell’Excelsior Hotel Gallia, a partire da ottobre, si riparte con la “Scuola di panini” in collaborazione con Alessandro Frassica di ‘Ino - Firenze. 9-10 2016
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TOP BLEISURE HOSPITALITY
Principi di Piemonte Edificio storico di gran lusso nel cuore di Torino, affacciato sulle vie dello shopping, è sinonimo di benessere, business e relax
Eleganza anni Trenta, posizione privilegiata nel cuore della capitale sabauda, sale polifunzionali per meeting e saloni storici per eventi e banchetti: il Principi di Piemonte è un vero gioiello nella collezione del Gruppo Atahotels, che offre tredici diverse strutture, tra hotel, resort e residence, nelle principali località italiane. Comodo per la stazione ferroviaria di Torino (Porta Nuova), l’aeroporto e l’innovativo sistema di metropolitana, l’hotel è al centro delle vie più frequentate della città e rappresenta un punto di riferimento ormai consolidato sotto le Alpi, con la sua discreta eleganza tipica dell’ospitalità piemontese.
Tra benessere e business Due sono i princìpi che ispirano il modello di hospitality offerto dall’hotel torinese: il business, a cui sono dedicati spazi polivalenti e servizi specifici, e il benessere, inteso come occasioni di relax, la possibilità di gustare cucina di alta qualità e l’accesso alla Spa. Fulcro dell’offerta benessere è infatti il
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Centro Spa e Wellness, che offre un meraviglioso e ampio idromassaggio, sauna finlandese, bagno turco, docce emozionali e sala relax con angolo tisaneria, per una pausa di benessere e qualche ora solo per sé. L’altro polo è costituito dalle proposte gastronomiche, da gustare nel Ristorante Casa Savoia, una location raffinata con una carta che spazia tra i piatti della tradizione piemontese, le ricette tipiche italiane e una selezione di quelle internazionali. Cocktail speciali, canapé, stuzzichini e finger food sono invece i protagonisti dell’offerta del bar Il Salotto dei Principi, per vivere l’esperienza tutta torinese del ricco aperitivo pre-cena. Se poi si sceglie la terrazza affacciata sulle brulicanti vie dello shopping, si gode di un’impareggiabile vista sullo scor-
cio razionalista per antonomasia della città. Per il business, il Principi di Piemonte propone un pacchetto completo che include 6 sale polifunzionali distribuite su due piani, tutte con luce naturale e dotazioni hightech, una sala plenaria da 250 persone che si trasforma in un Salone delle feste da oltre 300 posti in piedi, spazi espositivi e business center. La Wi-Fi, come in tutte le strutture del Gruppo, è gratuita e presente nell’intero centro congressi, negli spazi comuni e nelle camere. L’hotel dispone di 99 camere e suite, tutte arredate in stile art déco e caratterizzate dall’architettura tipica del razionalismo anni Trenta, distribuite su otto piani e molte con vista sulla città e l’arco delle Alpi tutt’intorno. Giulia Gagliardi
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TOP BLEISURE HOSPITALITY
Sassa al Sole Eleganza e stile, accoglienza e benessere sono i caratteri dominanti di questo Relais immerso nella splendida cornice toscana Camere da sogno, per un soggiorno unico
Terra rigogliosa e prodiga di straordinarie bellezze,un borgo surreale, dipinto su un poggio solitario nel profumo dei roseti e giochi d’acqua presso San Miniato. Sassa al Sole è il luogo ideale dove riannodare il legame con la bellezza della natura coccolati da un servizio di lusso, proponendo agli ospiti un’esperienza di lifestyle unica ed esclusiva nel segno d’eccellenza, che coniuga in armonioso equilibrio una gastronomia d’alto livello in un’atmosfera di gran fascino.
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Il Relais Sassa al Sole rinasce dopo un’attenta opera di restauro e ristrutturazione durata 5 anni di un piccolo borgo di epoca ottocentesca, a pochi chilometri dalla città di San Miniato, e prende il nome dalle pietre bianche che compongono il selciato. La magia del soggiorno inizia già all’arrivo, dove gli ospiti sono accolti nel parterre da preziosi affreschi, giochi d’acqua e dall’inebriante essenza e colore dei meravigliosi roseti. La storica dimora, dai toni pacati di verde salvia e burro, si armonizza perfettamente con i colori degli olivi e dei vigneti nella rigogliosa campagna toscana, in una continuità cromatica rilassante. All’interno ambienti raffinati quanto funzionali e tecnologicamente avanzati, ospitano 12 tra suites e camere superior, un’area benessere con Wellness SPA, il ristorante Operà con il suo foyer e la splendida terrazza panoramica.Ogni Suite, alcune grandi fino a 60mq, prende il nome da una protagonista delle opere del compositore Giacomo Puccini ed è un’elegante rivisitazione dell’800, in cui la predilezione dei toni chiari – come avorio e panna della zona living – contrastano piacevolmente con i toni scuri degli arredi e con i caldi colori della campagna to-
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TOP BLEISURE HOSPITALITY
scana che si intravedono da incredibili scorci. Nell’antico borgo sono state ricavate 2 suites, 2 junior suites e 8 camere superior finemente arredate, che propongono un ambiente esclusivo con particolare attenzione alla cura dei dettagli e comfort di alto livello per offrire un soggiorno rilassante fin nei dettagli, come le docce e le vasche idromassaggio provviste di cromoterapia per concedersi momenti di assoluto relax. «Un soggiorno da noi è come sposare una filosofia di vita», conferma la proprietà nella persona di Gionata Bertini, «un’esperienza sensoriale a 360° costruita ogni giorno per i nostri ospiti, all’insegna della naturalità e della personalizzazione,proponendo il massimo comfort e un servizio impeccabile che non ci fa mai dimenticare l’importanza del rapporto one to one, tipico delle strutture ricercate e riservate come la nostra».
Clinical Beauty e remise en forme Tutta da scoprire l’esperienza in SPA, aperta anche agli esterni, una vera Clinical Beauty dalle atmosfere magiche di contaminazione moresca e araba, con i suoi colori decisi e i profumi d’incenso e mirra, un luogo dove vivere momenti unici e particolarmente rigeneranti, sotto la guida della SPA Manager Jessica Cussigh. Qui, grazie ad un staff di professionisti dell’estetica e non solo, e dopo un attento check-up gratuito e personalizzato, gli ospiti vengono indirizzati e accompagnati in un percorso di remise en forme invidiabile, grazie anche al supporto del poliambulatorio medico presente nella struttura. Il Centro è una vera oasi di
benessere, dove rigenerarsi al meglio e ristabilire armonia fra corpo e spirito e nasce dalla volontà di unire il beneficio terapeutico del massaggio olistico professionale ad un ambiente accogliente e rilassante, una “filosofia di benessere” appunto. Tutti i trattamenti estetici, a base di prodotti naturali, privilegiano lo strumento più performante di tutti, le mani, la cui delicatezza e precisione è in grado di aprire un canale di comunicazione insostituibile. Gli ospiti, previa prenotazione, avranno libero accesso alla nuovissima area umida provvista di bagno turco, sauna, vasche idromassaggio con cromoterapia, area relax con tisaneria e frutta fresca, dove poter ritrovare armonia e tranquillità. Il Ristorante Opéra accoglie e rigenera invece il palato degli ospiti in atmosfere ispirate alla Belle Époque, con una meravigliosa terrazza che si apre sui giardini in fiore del Relais, un luogo dove poter degustare i classici sapori della tradizione toscana completamente rivisitati dalle proposte gourmet del Resident Chef Alessio Mecozzi. C.C.
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Village Volver Al via un nuovo progetto del gruppo Hotel Volver, Village Volver, un’azienda ora specializzata anche nel settore della villaggistica e resort sia estiva che invernale, con un’ampia offerta di servizi
In linea con la sua mission di innovare la filosofia del servizio in hotel e grazie al background e all’esperienza nel settore dell’outsourcing, Hotel Volver lancia un nuovo progetto, “Village Volver”, un servizio ideato e realizzato grazie alla collabo-
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razione con alcuni Resort e villaggi che hanno permesso all’azienda di progettare una scelta di servizi “tailor made” per il mercato della villaggistica e resort. «Abbiamo aspettato cinque anni per presentare questo prodotto sul mercato», racconta Vincent Spaccapeli, direttore marketing del gruppo Hotel Volver, «l’abbiamo letteralmente costruito sui nostri
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TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ Outsourcing innovativo e all’avanguardia
clienti, raggiungendo uno standard di assoluta qualità, dedicando questo nuovo prodotto ai Resort dei villaggi di lusso». Il progetto è nato con il gruppo Marcegallia e il Resort Pugno Chiuso, una sperimentazione durata appunto un lungo periodo che ha, però, permesso di testare l’idea in tutte le sue sfaccettature, preparando lo staff di Hotel Volver ad affrontare un mercato dell’ospitalità diverso da quello del circuito alberghiero tradizionale, ma non meno esigente. Una sfida vinta anche grazie alla scelta di portare all’interno dei villaggi le medesime qualità, discrezione, eleganza, filosofia dell’accoglienza del servizio negli hotel stellati.
Che cos’è Village Volver “Village Volver” è un partner competente specializzato nel settore della villaggistica e resort che ha costruito un’ampia offerta servizi: restoring, manutenzione (incluso manutenzione degli spazi verdi e piscine), servizi integrati realizzati su misura con partner specializzati in particolare le amenties (linea baby, la linea beauty mare, linea pets...), brand entertainment, da pianificare in stretta connessione con lo staff della struttura. Ogni villaggio ha infatti peculiarità diverse, in base alla clientela a cui si rivolge, alla location, o al tipo di ospitalità che offre. Per questo gli specialist di Village Volver lavorano in team con lo staff della struttura, al fine di realizzare un prodotto
Hotel Volver è una unione di imprese nata per offrire servizi integrati al settore alberghiero. La Società è fondata sulla selezione delle migliori expertise aziendali e fornisce servizi integrati di pulizia, manutenzione, assistenza, sicurezza e gestione delle strutture alberghiere, food&beverage. Hotel Volver ripensa il modello alberghiero, aprendo le porte del futuro ai servizi di nuova generazione, alla consulenza finalizzata alla performance. È un modo di pensare l’accoglienza e l’innovazione come fondamento strategico e primo modello di competitività di tutto il settore turistico. L’utilizzo dell’outsourcing non punta solo all’ottimizzazione dei costi, ma rende possibile l’integrazione di servizi diversi che partecipano alla strategia commerciale. L’evoluzione del mercato e delle nuove economie, lo spostamento dei pesi e dei valori, grazie anche al web e ai social network, alla comunicazione e alla penetrabilità dei servizi per l’utenza, chiedono di ripensare il modello ricettivo attraverso attività evolute e alla qualificazione dell’offerta. Gli utenti sono cambiati: i nuovi viaggiatori non cercano più un semplice soggiorno, ma una vera esperienza di viaggio, e Hotel Volver intercetta da sempre le nuove tendenze del mercato globale.
davvero “tailor made”, finalizzato alle migliori performance sia in termini di costi che di reputazione del villaggio stesso. «L’esperienza del gruppo Hotel Volver degli ultimi anni», conferma Marco Rondina, AD Hotel Volver e Village Volver, «ci ha insegnato che bisogna sempre più personalizzare il servizio. Lavorare con Pugno Chiuso, Resort del gruppo Marcegallia, e i suoi professionisti ci ha portato ad arricchire la nostra offerta per arrivare ad un prodotto costruito su misura del singolo villaggio. Siamo partiti con i servizi di restoring e manutenzione per poi declinare l’offerta in base alle richieste dei clienti. Oggi siamo presenti nel Sud Italia, con diversi resort e villaggi, ma sono già in programma destinazioni al Centro Italia per poi dedicarci al Nord, arrivando anche alla villaggistica specializzata nel turismo invernale, non solo estivo». C.C.
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Villa Barbarich Hotel L’autunno è il momento giusto per scoprire la cucina di questo magnifico resort urbano: al Ristorante Malipiero trionfa la grande tradizione veneta con menu stagionali e materie prime bio, a chilometro zero. Ma tante altre sono le sorprese, leisure&Mice, che la Villa riserva ai suoi ospiti, a cominciare da uno scenografico giardino
È
una lunga storia quella di Villa Barbarich. Gioiello cinquecentesco, la Villa è appartenuta in passato a diverse famiglie nobili, come i Malipiero e i Barbarich, per poi essere restituita a noi, nel 2010, a seguito di un accurato restauro filologico, che le è valso, nel 2015, il Premio “Villa Veneta” consegnato dall’Istituto Regionale proprio per la qualità dell’intervento.
Le magnifiche Sale affrescate La Villa segue lo schema tipico delle Ville del Rinascimento: sale al piano terra, oggi ornate da stucchi del tardo ’700 e decorazioni Liberty di influenza francese, e, naturalmente , al piano nobile, un elegante Salone con pianta a T, impreziosito da affreschi del tardo ’500, grandi tableaux legati tra loro da grottesche e da un’architettura che riporta alla lezione di Paolo Veronese. Il direttore, Christian Zingarelli, sottolinea che «attorno alla T si crea
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l’evento, che si tratti di un ricevimento di nozze, di una cena di gala o di un meeting, questo è il cuore dell’Hotel Villa Barbarich». L’eleganza degli affreschi, la qualità degli arredi e la ricchezza delle soluzioni sono notevoli. All’interno della T è possibile, in occasione di una Gourmet Experience, sistema-
re quattro tavoli quadrati e 12 tavoli tondi, per complessive 90 persone.
Un vero urban resort Così Christian Zingarelli presenta Villa Barbarich: «un urban resort che offre 31 camere, delle quali 2 suites, 4 De Luxe, 5 Superior, nel piano Mansarda, e 20 Comfort. Le 5
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GOURMET EXPERIENCE
Una cornice verde La Villa è al centro di uno scenografico giardino, dove sono presenti prati all’inglese, alberi esotici, come le Magnolie ed essenze tipiche della campagna veneta: alberi di cachi, noci, giuggiole e noccioli. L’antico disegno è andato perduto, ma il verde è in progress e sottolineato da una piscina a sfioro, naturale prolungamento del Centro Benessere, e da un ponticello in legno che scavalca il fiume Marzenego e conduce ad un altro enorme spazio verde punteggiato da un boschetto, dove è possibile allestire tensostrutture temporanee.
Superior si affacciano su un open space, una Mansarda con travi d’epoca, illuminata da finestroni ovoidali, che può, insieme con le camere, essere affittata in esclusiva per board meeting, celebrazioni, anniversari, show room, presentazioni di collezioni e mostre. Uno spazio dove possono aver luogo servizi conviviali discreti e esclusivi». Il comfort delle camere è eccezionale, materassi Dormiflex, tessuti di pregio, TV interattiva, Mediaset Premium, wi-fi free in tutta la struttura e, last but not least, molte attenzione per gli inseparabili pet.
Il Ristorante Malipiero Vanto della struttura è la presenza di Giancarlo Gardin (nella foto a destra), F&B e Restaurant Manager, forte della sua esperienza alla Terrazza Caffarelli di Roma e presso il Ristorante di Giovanni Rana a Verona, in Piazza Bra. Con occhio clinico e memoria di ferro, si occupa di tutti, ricordando le preferenze, le cose da evitare... Giancarlo e la brigade de cuisine lavorano a stretto contatto, con passione, così tutta la cultura passata e presente del territorio, i prodotti a km zero, le ricette rivisitate, i menu per vegani, vegetariani, celiaci, convergono nella riproposta di piatti trasversali, comuni alla tradizione veneta: pasta e fagioli, risotto di zucca con riduzione di Amarone, risotto di topinambur. Tutti prodotti bio che provengono da una vicina fattoria a km zero, La Casa di Anna, la cui
attività sociale è sostenuta anche da Villa Barbarich. La qualità delle materie prime che compongono i quattro menu stagionali, è un costante obiettivo di Giancarlo e del Direttore: raviolacci fatti in casa
con ripieno di branzino e salsa di crostacei, frittura di scampi o gamberoni intinti nel nero di seppia e fritti in olio proporzionato, sono esperienze gourmet da provare. Luciana Sidari
Villa Barbarich si trova a pochi minuti dall’uscita Villabona di Mestre A57, a due secondi dallo svincolo Castellana della Tangenziale; è servita da bus cittadini che fanno la spola da Mestre a Venezia, a 20 minuti dal Marco Polo di Tessera, a 10 dalla Stazione ferroviaria di Mestre. Si è in città ma con tutti i plus di un Resort! 9-10 2016
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START UP
Vicker, la App che aiuta a risolvere emergenze e piccoli problemi quotidiani È sbarcata a Milano Vicker l’unica piattaforma riconosciuta dal Ministero del Lavoro che permette l’incontro diretto tra domanda e offerta nel settore dei servizi di una vasta gamma di categorie
✒Linda Smiderle Barattieri A Milano, dal 26 settembre – giorno in cui è stata presentata alla stampa milanese alla presenza dell’assessore al lavoro della Lombardia Valentina Aprea – è attiva Vicker (www.vicker.org). Si tratta di una App semplice e intuitiva, scaricabile gratuitamente da Google Pay e App Store, che mette in contatto diretto chi offre e chi cerca lavoro saltuario. La proposta di servizi è molto ampia: si spazia tra informatica, arte, promozione, eventi e festività, fotografia, assistenza personale, assistenza specialistica, insegnamento, traslochi e consegne, giardinaggio, baby sitting, faccende domestiche, pulizie, lavori manuali, benessere, bellezza, pet sitter, pratiche e commissioni varie. Matteo Cracco (regista) e Luca Menti (cantante) sono gli ideatori e i fondatori della start up: due amici trentenni, nati a Valdagno (l’antico feudo dei Marzotto) intelligenti, preparati e di bella presenza. «L’idea», spiega Matteo, «è nata un paio di anni fa nel vedere l’erba molto alta e incolta del giardino di un vicino che volentieri avremmo tagliata noi per un piccolo compenso». «Così», continua Luca, «dopo un intenso e complesso percorso di ricerca, studi e programmazione che, se lo avessimo saputo prima non lo avremmo mai iniziato, con l’aiuto di un cospicuo finanziamen-
Da oggi anche i pet sitter in cerca di lavoro a Milano avranno la loro app
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Da sinistra: Luca Menti, co-fondatore Vicker; Valentina Aprea, assessore dell’istruzione, formazione e lavoro Regione Lombardia; Matteo Cracco, co-fondatore e Ceo Vicker
to siamo riusciti a mettere a punto l’App gratuita per iOs e Android con l’offerta di ricerche geolocalizzate che intercetta le numerose necessità nel campo dei servizi». L’utilizzo di Vicker è molto semplice grazie all’interfaccia che offre: per chi si propone (piccoli lavoratori occasionali e professionisti con partita Iva) si crea un profilo nell’app mobile oppure online (www.vicker.org) specificando l’area di propria competenza e, per chi ricerca, pubblicando una richiesta con data, luogo, tipo di servizio che si necessita precisando – ecco l’idea rivoluzionaria – il prezzo che si desidera pagare con un limite fisso di 20 euro e si ricevono le candidature di persone selezionate da Vicker che accettano l’offerta: si sceglie dopo aver consultato il profilo dei candidati e soprattutto il feedback di chi li ha già utilizzati. È un servizio assicurato dal colosso svizzero Zurich, sicuro quindi, legale e senza supplementi
oltre l’offerta accettata. Si paga con carta di credito o PayPal attraverso l’App ma solo dopo il servizio effettuato. L’operazione è iniziata ad aprile scorso con la città di Roma (vero banco di prova) seguita poi da Vicenza, Padova e ora Milano, ma il progetto è molto più ampio perché, se tutto procede secondo i piani, l’intenzione è quella di diventare operativi in campo internazionale. I co-fondatori Matteo Cracco e Luca Menti: «Possiamo finalmente affermare che, dopo Roma, Vicenza e Padova, anche Milano è entrata a far parte dell’universo Vicker. Siamo felicissimi e, allo stesso tempo, orgogliosi della splendida disponibilità dimostrata dalla città e dalla Regione Lombardia. Da oggi, dunque, Vicker dà la possibilità anche ai milanesi di trovare nuove occasioni di lavoro e risolvere qualsiasi problema quotidiano che richieda l’intervento di un professionista con un semplice clic: ciao Milano!». ■
Hotel Volver è un aggregatore di eccellenze nato per offrire servizi integrati al settore alberghiero. Hotel Volver è fondato sulla selezione delle migliori expertise aziendali e fornisce servizi integrati di pulizia, lavanderia, manutenzione, assistenza, sicurezza e gestione delle strutture alberghiere, food&beverage, entertainment, green pack. Hotel Volver rappresenta oggi il futuro e l’innovazione per il settore con l’apertura di nuovi canali di consulenza dedicati all’analisi e alla crescita delle performance e dell’immagine delle imprese. Hotel Volver
MILANO - FIRENZE - ROMA - VICENZA - MARBELLA - LAS PALMAS
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DEDICATED TO THE BEST HOTELS ALL OVER THE WORLD
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LE NUOVE FRONTIERE DEL WEB
Come si costruisce
un sito di successo
Ce lo spiega Giuseppe Zanolini, socio e co-fondatore di Weblink, digital agency di Varese che, oggi, è tra le realtà più innovative del settore, in particolare per chi opera nel mondo dell’e-commerce, del turismo e dell’hotellerie
✒Monica Foglia Da vent’anni sul mercato, la web agency di Varese, Weblink, è oggi un punto di riferimento consolidato per chi desidera migliorare le performance del proprio business, in particolare nei settori dell’ecommerce e del turismo. E questo grazie a un solido know how e alla capacità dell’azienda di intercettare gli ultimi trend del digitale, proponendo sempre nuove soluzioni ad hoc. «Quando, insieme a Marzia Prada e Saverio Speziali, abbiamo fondato Weblink eravamo convinti che internet sarebbe stata una grande rivoluzione per le nostre vite e che valeva la pena cavalcare questa onda», racconta l’ad Giuseppe Zanolini, «così è stato: la rete è diventata pervasiva sia nel privato
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che nel lavoro e Weblink è cresciuta con essa. Sin dalla fondazione ci siamo preoccupati di innovare continuamente, sia in ambito web che mobile». Ma è, soprattutto, nel contesto del turismo e dell’hotellerie che l’azienda di Varese si sta sempre più accreditando come partner tecnologico ad alto valore aggiunto. «Tra i nostri clienti contiamo diversi tour operator e agenzie di viaggio, per i quali abbiamo sviluppato applicazioni business ad hoc finalizzate alla creazione e alla vendita di pacchetti viaggio su internet», continua Zanolini, «anche l’hotellerie è, per noi, un mercato di grande rilevanza: abbiamo sviluppato siti web e app per importanti hotel e puntiamo a incre-
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LE NUOVE FRONTIERE DEL WEB What’s next
«Dopo il 2.0, c’è da aspettarsi parecchie novità anche se», dice Saverio Speziali, presidente e CTO di Weblink «non è mai facile prevedere quali di queste avranno successo e porteranno disruption sul mercato. Sicuramente interessante è il web semantico, di cui alcuni esempi sono già oggi disponibili, che potrà cambiare il modo in cui interagiamo con la nuvola e il modo in cui ricerchiamo le informazioni. Accanto a questo, c’è il filone dell’intelligenza artificiale, che già oggi sta facendo vedere cose interessanti in ambiti specifici in cui sono impegnate grandi aziende come Google. Sicuramente avrà un impatto anche sul web, unitamente al tema del big data: l’impressionante quantità di dati oggi disponibili su internet è un grande valore e lo sarà ancora di più nel momento in cui si riusciranno a tracciare correlazioni tra i dati in grado di risultare funzionali al business».
mentare la nostra presenza nel comparto – grazie anche alla recente partnership con la storica casa editrice del settore, Communication Agency – attraverso la fornitura di servizi digitali di valore rivolti alla fascia alta del mercato».
Ottenere una buona brand reputation e aumentare il proprio business Se fino a qualche anno fa gestire la propria presenza sul web poteva essere un
Da sin., Giuseppe Zanolini, Marzia Prada e Saverio Speziali, titolari di Weblink
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LE NUOVE FRONTIERE DEL WEB I requisiti di un sito performante
Lo staff di Weblink. In prima fila a sinistra Marzia Prada e, in piedi da destra, Paolo Forloni, Sales Manager Weblink, Giuseppe Zanolini, Saverio Speziali
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optional, oggi è un presupposto imprescindibile per avere successo, presupposto che richiede, però, la capacità di sapersi districare all’interno di un panorama sempre più complesso e in costante cambiamento. «Acquisire visibilità del proprio brand sui media digitali non è molto diverso dal farlo sui media tradizionali», spiega Zanolini, «le logiche da applicare sono le stesse, sebbene si utilizzino canali diversi. È vitale, per esempio, sapersi muovere sui social network e, in generale, su tutti quei canali in cui il rapporto con i clienti è diretto. È lì, che un’azienda costruisce una fetta molto importante della propria reputazione. Que-
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Oggi il sito web è diventato uno strumento di business e come tale deve dare risposte chiare e di valore ai visitatori. «Anche in siti business, l’aspetto grafico è essenziale», spiega Marzia Prada, responsabile dello sviluppo web in Weblink. «Essendo il biglietto da visita dell’azienda, deve colpire positivamente il visitatore e restituire un’immagine che sia in linea con i messaggi che l’azienda vuole dare. L’altro aspetto importante è l’organizzazione dei contenuti che devono essere chiari, facili da trovare e raggiungibili in pochi click. Da un punto di vista più tecnico, dal momento che oggi il visitatore può arrivare sul sito attraverso vari media (PC, tablet, smartphone), il sito deve essere responsive, fruibile da qualunque device e sempre aggiornato. È importante, inoltre, che il sito sia basato su una piattaforma di amministrazione semplice, in modo che l’inserimento dei contenuti non diventi un peso e ne faciliti la gestione anche nel quotidiano».
sto vale soprattutto per le realtà orientate al mondo consumer, ma anche per quelle di carattere business, in quanto i dipen-
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LE NUOVE FRONTIERE DEL WEB
denti di queste ultime sono essi stessi utenti dei social». Ed è a questo punto che diventa cruciale la scelta del partner tecnologico, momento molto delicato, «anche perché», osserva l’ad di Weblink «molto spesso, il cliente non ha al suo interno le competenze che gli consentono di valutare seriamente e in profondità le peculiarità del partner. Si rischia così di affidarsi alla prima impressione, oppure di non dare il giusto peso a tutti quegli aspetti che concorrono a produrre un progetto di successo. È invece importante scegliere aziende strutturate, che abbiano al loro interno uno spettro di competenze sufficientemente ampio per coprire le diverse esigenze che si presentano nelle varie fasi: parliamo di
creatività, grafica, sviluppo html, sviluppo software e mobile, project management. Difficilmente aziende di poche persone hanno queste caratteristiche. Altri fattori importanti sono le esperienze maturate in passato, la flessibilità, la capacità di innovare e l’attenzione al cliente». Affidarsi a un’azienda realmente competente e consolidata è insomma il primo passo da compiere avendo l’accortezza di evitare alcuni errori comuni come quello di “mettere troppa carne al fuoco fin dall’inizio: «una buona regola è quella di suddividere i progetti più complessi in step successivi in modo che ciascuno venga curato nei dettagli e non si passi a quello successivo senza aver portato a termine il precedente. I tempi sono un altro aspetto critico: è importante pianificare le varie fasi del progetto e attenersi per quanto possibile ad esse, per evitare il dilatamento dei tempi e al contempo produrre un risultato affidabile». ■
Il nuovo portale di Master Meeting
Oggi chi cerca una location per organizzare un evento, o semplicemente desidera essere aggiornato sugli ultimi trend del settore ed entrare a far parte di un network d’eccellenza in grado di mettere in relazione la migliore offerta di strutture con la domanda più qualificata, trova sul nuovo sito www.mastermeeting.it, un set di informazioni ancora più completo e uno strumento in grado di aiutarlo nel proprio business. «Il nuovo portale», spiega Marzia Prada, «si basa su una piattaforma di gestione dei contenuti (Content Management System, CMS) molto avanzata e offre un’experience di navigazione facile e piacevole, oltre che nuove possibilità di business matching. Le scelte grafiche sono state particolarmente curate per coinvolgere appieno il visitatore, oltre che mirate alla fruizione del sito nei diversi formati, a seconda del dispositivo usato. Un altro aspetto di grande importanza è quello dell’espandibilità futura: a livello tecnologico, sono state usate soluzioni come il framework Bootstrap che consentono di gestire l’evoluzione futura del sito in direzioni che oggi non possiamo prevedere, ma che il sistema ci consentirà di affrontare facilmente. Data la ormai prevalente navigazione da device mobili, è stato necessario utilizzare, oltre agli strumenti tecnologici che consentono l’adattamento dei formati, anche un approccio “artigianale”, basato sulla nostra esperienza di sviluppo. In ambito SEO, infine, abbiamo adottato tutte le tecnologie e le soluzioni disponibili, ma soprattutto la nostra esperienza, per garantire al sito un’indicizzazione ottimale»
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LA PAROLA AL FORMATORE
a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
Il bello di sbagliare Tutti hanno paura di sbagliare. Spesso per le conseguenze pratiche (rifare il lavoro) ma più spesso per un mix di paure psicologiche spesso irrazionali. “Cosa penseranno gli altri?”, “cosa ne sarà della mia carriera?”.Qualcuno è letteralmente terrorizzato dall’errore tanto da essere quasi bloccato, e questa paura lo rende quindi lento ed ansioso, che non è un bel mix data l’importanza della velocità e dell’ardimento richiesti dal business di oggi. E poi c’è qualcuno che letteralmente gode nel vedere sbagliare gli altri, nel trovare gli errori. Si riconoscono subito, sono quelli che mentre fai vedere una presentazione, magari bellissima, aprono bocca solo per farti notare, gonfi di soddisfazione, che c’è un errore (se avete notato “subito” scritto prima potreste essere uno di loro). E di questo talento ne fanno un vanto. Certo direte voi, il diavolo è nei dettagli e i dettagli fanno la differenza e quindi deve essere tutto impeccabile. Si forse e vero e... E se oggi fare, provare e sbagliare fosse più importante del fare le cose perfette? Se la capacità di vedere prima la big picture prima di infognarsi nei dettagli fosse un talento fondamentale per la leadership? Molti autori di fatto ritengono la capacità di fare errori in modo costruttivo un talento fondamentale. Ad esempio Elon Mush, grande visionario Cofondatore di PayPal & Tesla Motors dice “Fallire qui è possibile. Se le cose non falliscono allora significa che non stai innovando abbastanza!”. E lo stesso Einstein diceva “se non hai mai fatto un errore non hai mai provato a fare qualcosa di nuovo”. Perché di fatto la capacità di innovare è strettamene legata alla capacità di concedersi di sbagliare. Anzi di sbagliare “in avanti”, ovvero ad ogni sbaglio capire qualcosa di nuovo, imparare e migliorare. Di fatto pare che questo sia un mantra della silicon valley che fa dell’innovazione il suo punto di forza. La frase di John C. Maxwell “falli-
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sci in fretta, fallisci spesso, fallisci in avanti” riassume perfettamente lo spirito di chi sa creare davvero nuovo valore e sa farlo in fretta. E nella cara vecchia azienda italiana come vanno le cose? Malissimo. La paura dell’errore serpeggia grazie all’indefesso operato di manager (ma sarebbe più appropriato chiamarli “capi” come ho sentito qual-
“capi” sono oggi chiamati a fare innovazione come tutti gli altri e purtroppo il loro mindset e l’atmosfera di paura dell’errore ammazza la creatività sul nascere. Con aumento generale della frustrazione. Mentre il vero talento di un manager oggi è quello di creare il giusto campo da gioco dove i “colleghi” (non più i “sottoposti” fantozziani)
cuno autodefinirsi) che puniscono, censurano, terrorizzano e generano a loro volta altri fondamentalisti del “tutto giusto”. Questa atmosfera è (blandamente) sostenibile solo in un ambiente di business stabile e “as usual”. Peccato che gli stessi
possano sperimentare in libertà, fare, provare e finalmente generare nuovo valore. A tutto vantaggio dell’azienda e della motivazione delle persone che possono esprimere meglio il loro potenziale. O mi sbaglio? ■
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UNA METAFORA PER CRESCERE
a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com
“Come stai?” chiese l’Allievo.
“Qui.” Rispose il Maestro
In questa società contemporanea la velocità è diventata una forma di religione. Tutti corrono, protesi verso il futuro, magari anche solo per scacciare la percezione di un presente che non piace. Il tempo non è abbastanza per vivere intensamente la moltitudine di opzioni che la comoda vita occidentale ci offre. Il paradosso è che mentre siamo impegnati a progettare il domani, il presente sfugge alla nostra percezione. È come se in attesa di vedere come va a finire il film, ci distraessimo dal seguire il dialogo tra i protagonisti. È come se ci affrettassimo a leggere solo le prime parole di ogni pagina di un libro con l’ansia di sapere e la paura di perdere troppo tempo a capire. Però la realtà ci dice qualcos’altro. In effetti Non esiste ne’ passato ne’ futuro. Quello che fai, lo fai sempre qui e ora. L’istante è il solo luogo dell’esperienza in cui la vita possa essere afferrata. È nel presente che
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cogliamo l’essenza del nostro Essere e lo ascoltiamo nel suono del nostro respiro. Il passato non esiste più, si è già dissolto nel tempo ed il futuro è solo fantasia e desiderio,inconsistenti come la nebbia. Come possiamo fare a cogliere il presente con un cervello che è stato progettato per risolvere problemi e quindi prevenire il futuro attingendo al passato? L’unico strumento che all’unanimità è riconosciuto utile per cogliere questo benedetto Qui ed Ora è la meditazione. Che sia trascendentale, zen, laica o spirituale, la meditazione è l’ascolto del nostro Sé nell’istante in cui si manifesta. Non è un’azione orientata a dominare la mente, come molti credono, ma a fare in modo che la mente non domini tutto il nostro sé. Non ci si concentra mentalmente su qualcosa; non si può ordinare alla mente di non pensare. Si lasciano fluire i pensieri sospendendo il giudizio, lasciandoli passa-
re come nubi nel cielo. La meditazione è uno stato di profonda pace che si raggiunge quando la mente si acquieta pur rimanendo completamente vigile. Questa è una pratica molto ardua, che necessita disciplina. Il cervello umano infatti nasce con una missione: proteggerci e farci arrivare più lontano possibile. Esso è un pessimo padrone, difficile da battere. La meditazione ridimensiona le sue pretese e ci accompagna in uno stato di quiete dove finalmente “sentiamo” la realtà e cogliamo la nostra voce più autentica. Crescere dal punto di vista della consapevolezza è una grande passo dal Fare all’Essere indispensabile nella vita, ma anche nel lavoro. Possiamo trovare la risposta alla domanda delle domande, cioè a cosa sia veramente importante per me e quale sia la ragione del mio esistere affinché non si investano energie nel vivere quotidianamente la vita con un copione non scritto per noi. ■
Valle di Assisi 9 10_2016_Layout 1 14/10/16 15.00 Pagina 1
Eventi Immersi Nella Natura Una location immersa nella campagna umbra e con una meravigliosa vista su Assisi, dove organizzare piccoli e grandi eventi in una dimensione legata alla natura, ai prodotti locali, al territorio e alla sua tradizione. La tenuta, con i suoi spazi interni ed esterni, diventa scenografia di innumerevoli attivitĂ post congress ed incentive: i vigneti, la cantina, gli ulivi secolari, le piscine, la Spa, il laghetto, i percorsi verdi all'interno della tenuta, sono a disposizione delle piĂš svariate coniugazioni per creare attivitĂ nuove e personalizzabili.
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
India
opportunità di investimento o semplice scommessa? Quando negli anni ’90 si iniziò a parlare di BRICS in ambito finanziario, nacque immediatamente una diatriba se fosse corretto accomunare sotto lo stesso tetto economie tanto lontane e tanto differenti appartenenti a Paesi con potenzialità di sviluppo che però presentavano gravi problemi economici e sociali. Dopo un periodo di euforia durante il quale Brasile Russia India Cina e Sudafrica avevano accettato quest’associazione, arrivando a confrontarsi organizzando riunioni programmatiche per sostenere l’interesse degli investimenti stranieri, i recenti fatti politici e sociali riguardanti i singoli Stati hanno evidenziato forti dubbi sulla loro capacità di sfruttare il momento di difficoltà delle economie occidentali per proseguire nel processo di sviluppo e colmare le differenze esistenti. In Brasile la crisi acuitasi per effetto della destituzione del Presidente, dell’ incriminazione per malversazione di pubblici ufficiali e del disastro finanziario causato da Mondiali di calcio ed Olimpiadi, ha bloccato lo sviluppo interno atteso aumentando la pressione sui ceti più poveri ed innescando forti tensioni sociali. In Cina il rallentamento dell’economia ha costretto a più riprese il governo centrale a svalutare la moneta ed a intervenire sui mercati finanziari bloccando le contrattazioni, impedendo agli investitori stranieri di operare e quindi restando intrappolati negli acquisti mentre calano di valore senza poterli vendere, quindi aumentando la diffidenza sulla reale volontà di uniformarsi alle regole internazionali. In Russia, infine il braccio di ferro con l’occidente ed il suo concreto intervento nella guerra siriana, ha riportato il sentimento di quel Paese quasi ai livelli da guerra fredda, innescando ritorsioni economiche importanti che hanno interrotto il processo di avvicinamento dell’economia ai livelli europei, ed imponendo ulteriori sacrifici ad una popolazione che già viveva grandi squilibri sociali. Per questo motivo molti ritengono che
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l’attrazione del BRICS nel suo insieme si sia al momento congelata, tuttavia la valutazione puntuale dei singoli Stati ha evidenziato un andamento in contro tendenza rispetto agli altri compagni di viaggio da parte dell’India. Un Paese enorme ricco di contraddizioni sociali, che qualche decennio passato aveva quale missione l’espansione demografica per superare di numero il gigante cinese e diventare il Paese maggiormente popolato del mondo. Obiettivo fortunatamente abbandonato. Da un documento del Ministro degli affari Esteri italiano si apprende oggi che gli abitanti in India sono 1.250 milioni circa e che, per effetto della deprecabile selezione alla nascita il rapporto uomini/donne è di 1000 uomini a 940 donne. Altra peculiarità del Paese è la religione induista seguita dall’80% della popolazione ossia 1.000 milioni ca., che ricordiamo tra l’altro suddivideva le persone in caste e che se anche tale suddivisione sia stata abolita con il cambio della costituzione, la realtà sociale ed economica non è cambiata di molto. Oltre 200 milioni sono considerati “servi” ossia persone che vivono alla giornata con il loro umile lavoro, principalmente contadini ed operai, mentre oltre 290 milioni sono (Dalit) ossia le perso-
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ne che venivano indicate religiosamente come intoccabili che si guadagnano da vivere con i lavori più umilianti e con l’elemosina. Ciò nonostante l’India si sta sforzando di migliorare questa piaga sociale con una politica di espansione dell’economia e della sua moneta, la rupia, fortemente collegata al dollaro americano. È evidente che un Paese con tali contraddizioni, dove il 5% ca. rappresenta la grande borghesia e che la media borghesia è rappresentata solo da un 16% ha ancora tanto da fare, ma nel corso del 2016 una fase congiunturale particolarmente favorevole ha portato gli analisti specializzati a sbilanciarsi verso le rosee previsioni di un’accelerazione dello sviluppo nell’immediato futuro. Fonti interne dichiarano che la produzione agricola sia stata e sarà molto positiva, avendo beneficiato di una stagione mite nonché risultando immune dai flagelli dei periodici monsoni, conseguentemente ciò dovrebbe favorire sia gli aiuti alla popolazione sia la bilancia commerciale del Paese con la possibilità di proseguire sul progetto di ammodernamento che prevede la realizzazione di infrastrutture ed il miglioramento del sistema sanitario. Inoltre la stabilità della moneta, ed il sopracitato piano di ammodernamento spingono la lenta progressione del ceto medio che a differenza di altri Paesi ha un’età media piuttosto bassa ed un numero di attori piuttosto importante. Si stima che circa 300 milioni di indiani in piena attività lavorativa nei prossimi anni avranno abba-
stanza ricchezza per condurre una vita agiata avvicinandosi ai livelli di consumi dei Paesi occidentali. In sintesi oggi ci viene riferito che esiste stabilità di produzione agricola, piano di sviluppo strutturale, miglioramento della qualità della vita di tutti i ceti sociali con particolare attenzione alla fascia di popolazione istruita e giovane che sta emancipandosi. Il piano del Governo è supportato da una previsione in miglioramento della bilancia dei pagamenti sostenuto dall’agricoltura e dalla stabilità politica, ne deriva che i titoli di Stato emessi in dollari siano diventati molto appetibili in quanto prevedono un interesse medio intorno all’8% annuo mentre in Europa si viaggia con rendimenti molto inferiori. In presenza di fattori macro economici positivi, anche le azioni delle società indiane dovrebbero riflettere un andamento rialzista, ma qui bisogna ricordare che con riferimento a titoli di Paesi con economie e soprattutto con una finanza poco sviluppata, le limitate regole di trasparenza sulle società previste dalla normativa locale, non consentono di avere la certezza che i dati forniti o rappresentati in bilancio siano corretti. Oltre a questo fatto esistono limiti di investimento da parte di stranieri in aziende locali che determinano la necessità da parte di operatori basati ad Hong Kong specializzati sul mercato indiano di operare con veicoli ad esempio posti alle Maruritius. Un approccio al mercato che potremmo definire flessibile ma che di fatto obbliga ad affidarsi quasi ciecamente alla propria controparte locale senza poter fare i normali controlli concessi dai mercati finanziari evoluti. Ciò nonostante, i rendimenti dei prodotti finanziari quali fondi e sicav dei comparti azionari del Paese negli ultimi tre anni hanno registrato un andamento decisamente positivo, con performance oltre il 20% annuo. Considerando con attenzione le premesse di cui sopra, in presenza di un portafoglio di investimento diversificato ed un livello di sopportazione del rischio elevato, potrebbe prendersi delle belle soddisfazioni anche nel breve periodo puntando parte dei propri risparmi sull’India oltre a contribuire, fornendo i mezzi finanziari necessari, a supportare il difficile percorso di sviluppo economico e sociale. ■ 9-10 2016
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a cura dell’avvocato Roberta Borghini
IL PARERE DEL LEGALE
Una ca(u)sa in ogni città Si tratta di una forma di accoglienza alternativa che rappresenta una vera rivoluzione nel modo di viaggiare in tutto il mondo: stiamo parlando delle piattaforme come Airbnb, ma anche Wimdu, Homeholiday, Booking e tante altre, che mettono direttamente in contatto
proprietari di case e viaggiatori. Forse pochi lo sanno, ma l’Italia è il terzo mercato al mondo per Airbnb, il servizio web nato in California e sbarcato nella nostra penisola solo nel 2011. La scorsa estate sono stati 2,4 milioni i turisti che hanno scelto Airbnb in Italia (8 su 10 sono stranieri), il 58% in più del 2015. Effettivamente, alloggiare in casa di privati permette di “vivere” più autenticamente il luogo prescelto per un viaggio. Si dovrebbe condividere il proprio appartamento o una stanza vuota per socializzare e per ricavare un guadagno extra. Tuttavia l’originaria esperienza di semplice integrazione del reddito sta gradualmente lasciando il posto ad attività economiche a tutti gli effetti. Prova ne è che gran parte degli annunci sono pubblicati da persone che amministrano più alloggi e riguarda l’affitto di interi appartamenti in cui non abita nessuno. Per non parlare del fatto che, in città
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come Venezia, interi quartieri sono in affitto sulla piattaforma californiana, mentre i residenti fuggono altrove. Come si concilia un fenomeno di così vaste proporzioni con le norme sulla sicurezza, con la regolamentazione fiscale, con le norme comunali, con i regolamenti condominiali? Alcuni Paesi si sono già mossi introducendo un tetto massimo di giorni che distingue l’attività di che decide di condividere la propria casa saltuariamente da chi desidera farlo in modo professionale; insomma, ad impegni diversi devono corrispondere trattamenti differenti sia in termini di imposizione fiscale che di obblighi. Per salva-
guardare i rapporti di buon vicinato sono scesi in campo direttamente gli operatori dell’accoglienza alternativa. Dal 31 maggio, la piattaforma californiana ha lanciato anche nel nostro Paese un’intera sezione del proprio sito web dedicata ai vicini di casa di chi affitta stanze o appartamenti (si chiama “Airbnb Neighbors”, in italiano “Amici di Airbnb”). Un menu a tendina permette a chi vuole segnalare qualcosa che non va di scegliere tra quattro opzioni, mantenendo naturalmente l’anonimato rispetto all’host: eccesso di rumore, uso improprio delle parti comuni, preoccupazioni generali e persino sospetto di attività criminali. Chi non riesce a far rispettare gli standard di civile convivenza ai propri ospiti, rischia l’espulsione dalla community. In Italia, in attesa di un quadro normativo e regolamentare che contrasti efficacemente il “sommerso turistico”, per dirimere le controversie si deve far ricorso alle pronunce dedicate all’attività di “bed and breakfast” e affittacamere, se applicabili per analogia. ■
In un recente passato la Cassazione aveva ammesso senza restrizioni l’attività di bed and breakfast e affittacamere, ritenendo che tali attività non comportassero un mutamento della destinazione d’uso degli immobili utilizzati come civile abitazione. L’apertura e l’avvio di tali attività non erano subordinate neanche all’approvazione dell’assemblea condominiale (Cass. Civ., sez. seconda, sentenza n. 24707 del 20 novembre 2014). Orientamento, peraltro, seguito da molte sentenze di merito, da ultimo quella del Tribunale di Verona del 22 aprile 2015, che ha censurato l’interpretazione data dall’assemblea al regolamento condominiale, che proibiva di dare agli immobili destinazioni d’uso diverse da quella abitativa, ritenendo compatibile l’attività di B&B con tale destinazione. Ora la Cassazione sembra avere cambiato idea. Infatti, la sentenza n. 109 del 7 gennaio 2016 ha disposto che non si può destinare un appartamento ad attività alberghiera, affittacamere o utilizzi similari se il regolamento di condominio vieta destinazioni d’uso diverse da quella abitativa. In altre parole, niente B&B o attività di affittacamere se il regolamento lo vieta. Ed il divieto rimane anche se il regolamento è datato, ed anche se gli altri condòmini, in passato, violando lo stesso regolamento, hanno utilizzato i propri appartamenti per attività commerciali, imprenditoriali o professionali. Fermo restando il consenso unanime di tutti i condomini di autorizzare il condomino anche in presenza del divieto. Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it
dimora storica contemporanea L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni. Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo. In questa cornice vi accoglie il Park Hotel ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.
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Meeting planner,
il futuro è già qui Quello dell’organizzatore di eventi è un mestiere che sarà sempre più richiesto: ecco come farlo al meglio, rendendo soddisfatti committenti e partecipanti
✒Duccio Delpiano Alla faccia della crisi e del lavoro che non si trova: forse perché non molti lo cercano nel settore dell’organizzazione di eventi. Come sa bene chi si occupa di economia, le leggi del mondo del lavoro non sempre si adattano ai desiderata di chi cerca un’occupazione o comunque vuole progredire nella sua carriera trovando un lavoro adatto a sé. In questo caso però la notizia è buona: secondo gli esperti (americani) proprio la professione del meeting planner sarà una di quelle in più rapido sviluppo nel prossimo decennio: la stima infatti è che solo negli Stati Uniti i posti di lavoro per organizzatori ed event planner aumenteranno del 10%, con un tasso di crescita superiore a quello di tutti gli altri settori produttivi. Una manna per chi si occupa di
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Mice e vuole progredire nella sua carriera? Non è così semplice, in realtà. Si prevede infatti che una tale espansione porterà con sé anche una serie di sfide non facili da vincere: ad esempio saranno probabilmente necessarie professionalità sempre più sofisticate in grado di misurarsi con l’evoluzione del mercato, la diffusione della tecnologia e i tanti nuovi temi emergenti con i quali l’organizzazione di eventi dimostra di doversi intersecare.
Sei dritte per l’organizzatore di eventi Un aiuto a chi sceglie di intraprendere questo mestiere viene da Social Tables – azienda statunitense specializzata in soluzioni per il mondo Mice – che nel recente
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RISORSA UOMO
report “Benchmarking the Modern Meeting Planner”, ha stilato sei “regole d’oro”. 1) Ogni decisione presa deve essere sostenuta da dati certi e verificabili. Occorre cioè misurare e analizzare la propria attività, attraverso sondaggi e ricerche ad hoc, in modo da trarne indicazioni utili (esempio, cosa funziona ancora e cosa no) per le decisioni future. 2) Formarsi sempre e cercare nuove vie, per essere sempre all’avanguardia, frequentando incontri con associazioni di categoria, partecipando a fiere di settore, tavole rotonde, convegni e presentazioni. 3) Chiedere ai propri partner (fornitori) di contribuire al processo decisionale. Per esempio, coinvolgendo l’allestitore nella site inspection, in modo da identificare potenziali problemi o opportunità che altrimenti potrebbero sfuggire.
4) Attenzione alla sostenibilità. Oggi sono preferibili modalità organizzative che riducano gli sprechi, così come la donazione caritatevole del cibo non consumato. È bene coinvolgere anche il cliente in questo sforzo, facendo della sostenibilità un “selling point” per la proposta. 5) Pensare l’evento in termini social. Partendo dal fatto che il successo e il ricordo di un evento, oggi, si misurano anche dalle foto che i partecipanti postano sui social, già in fase di pianificazione occorre pensare in termini “fotografici” per incoraggiare l’interazione. Per esempio installando nella location “cabine” o set fotografici, oppure posizionando il logo di Instagram nei punti strategici con funzione di “call to action”. L’importante è ricordare che tutto è un potenziale sfondo per una foto e introdurre quindi elementi visuali che spingano i partecipanti a fermarsi per fotografarli. 6) Creare un’esperienza. Parola d’ordine: contaminazione creativa. L’esperienza del partecipante è oggi uno dei fattori più rilevanti e dipende dalla creatività con cui viene concepito e organizzato l’evento. L’ispirazione va cercata fuori dell’ambito circoscritto dell’evento, in una contaminazione di format e esperienze provenienti da settori diversi. Una buona idea è coinvolgere attivamente anche i propri forni-
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Nel prossimo decennio, negli States, i posti di lavoro per organizzatori ed event planner aumenteranno del 10%. Una crescita che porterà con sé nuove sfide, tra cui la diffusione sempre più capillare delle nuove tecnologie
Perché un evento sia di successo è importante che venga pensato in chiave social, ovvero in termini anche “fotografici” per incoraggiare l’interazione
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tori, pensando anche a un gadget intelligente che sia di gradimento per chi lo riceve e strumento di promozione per l’azienda. Dice la meeting planner Lauren Melnick sul blog di SpecialEvents.com: «per essere apprezzato, l’omaggio deve avere un valore agli occhi di chi lo riceve, e per essere efficace deve avere una vita oltre l’evento. Sempre gradito il regalo gastronomico ancora meglio se il contenitore è riutilizzabile con altra funzione, in modo che resti qualcosa di “tangibile” in ricordo. Bene anche un quaderno per appunti o una borsa congressuale, ad esempio, il cui utilizzo immediato genera da subito un legame fra l’oggetto e l’evento, amplificando l’esposizione del brand e la sua visibilità presso i partecipanti, o un
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bel cadeau di design che testimonia non solo la considerazione che l’azienda ha per i propri ospiti, ma anche il valore che attribuisce all’occasione d’incontro. Con l’accortezza di scegliere sempre la qualità». ■
Meeting Architecture
Seguendo il percorso indicato da Social Tables, il meeting planner del futuro sarà un vero e proprio “architetto dei meeting”. Definizione che in realtà non è nuova. A utilizzarla per la prima volta, nel 2008, è stato il belga Maarten Vanneste che, nel volume “Meeting Architecture: a Manifesto”, sosteneva l’idea che gli eventi, per raggiungere gli obiettivi prefissati, devono avere una precisa architettura, cioè una struttura che ne disegna, con strumenti specifici, format e contenuti. E per fare ciò è necessaria la figura di un professionista che lavori per potenziare l’efficacia dei meeting, allineandone le modalità di esecuzione agli obiettivi e migliorando l’esperienza dei partecipanti, per poi valutarne risultati e ritorno sull’investimento. Di fatto, secondo Vanneste, poiché il valore di un evento risiede nella sua capacità di modificare il comportamento dei partecipanti (in termini di apprendimento, motivazione, condivisione di informazioni), grazie a una disciplina come la meeting architecture è possibile trovare i format e i contenuti più adatti per ottenere dai partecipanti il comportamento desiderato, avendo cura di concentrarsi non solo sulla logistica ma anche e soprattutto sull’esperienza del partecipante.
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Archistar e turismo C’è chi li critica per un eccesso di protagonismo e chi li venera come nuove stelle del firmamento. Di certo, con la loro fantasia, a volte fin eccessiva, gli architetti più famosi dettano legge nel mondo dell’estetica e anche in quello del turismo. Corteggiati e contesi da imprenditori e amministrazioni che vogliono conquistare turisti, pubblico e prime pagine dei giornali
✒Ginevra Bartoli Da sempre l’architettura ha giocato un ruolo fondamentale in relazione con il turismo, l’uno favorito dalle opere più affascinanti, contemporanee o appartenenti ad epoche di passato splendore, l’altra stimolata dai flussi turistici, dall’attenzione e dalle aspettative dei visitatori. Questa mutua relazione, che valeva già al tempo della Roma antica, ai nostri giorni ha raggiunto la sua massima espressione di fronte a un turismo globalizzato sempre più importante e alla creatività sempre più libera e spregiudicata degli archi-
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tetti. Ci sono destinazioni che sull’ambizione avveniristica dell’architettura hanno fatto la propria fortuna: pensiamo a Dubai e agli Emirati Arabi, ma anche a capitali internazionali che si identificano oggi nelle loro opere architettoniche moderne e contemporanee più originali, da Sidney a Londra, da Hong Kong a Pechino, da Berlino a Barcellona. Negli ultimi anni, poi, sono entrate in scena le Archistar, grandi architetti, senz’altro, ma soprattutto grandi personalità pubbliche, stelle del firmamento interna-
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I MuseI fIrMAtI dAlle ArchIstAr • Museu do Amanhã, Rio de Janeiro – Santiago Calatrava, 2015 • Messner Mountain Museum, Plan de Corones – Zaha Hadid, 2015 • Whitney Museum of American Art, New York – Renzo Piano, 2015 • Fondations Louis Vuitton, Parigi – Frank O. Gehry, 2014 • Mudec, Milano – David Chipperfield, 2014 • Maxxi, Roma – Zaha Hadid, 2010 • Mart, Rovereto – Mario Botta, 2002 • Guggenheim, Bilbao – Frank O.Gehry, 1997
zionale al pari degli attori, dei musicisti e degli artisti più acclamati. E come loro, dotati di protagonismo e, spesso, egocentrismo. Del resto il loro nome da solo è capace di attirare dai quattro angoli del mondo turisti appassionati delle prodezze avveniristiche di cui sono capaci. Per questo grandi capitali dell’industria del turismo vengono sempre più spesso orientati alla realizzazione di progetti faraonici e prestigiosi per la costruzione di hotel o edifici commerciali, che si trasformano, già in fase di sviluppo, in nuovi potenti attrattori turistici.
tra forma e funzione Ben venga tutto ciò che dà nuova linfa al turismo, che stimola la curiosità e l’interesse dei viaggiatori e che genera indotto. Detto questo, è anche vero che, a volte, ci si fa prendere un po’ troppo la mano. La creatività a tutti i costi non è sempre una grande opzione e il soggettivismo estre-
mo, anche in architettura, anziché produrre capolavori, talvolta genera “cose” di dubbio gusto e nessuno stile, di fronte alle quali, se ci si potesse esprimere sinceramente senza timore di risultare poco glamour, dovremmo quanto meno mostrarci interdetti. Lo stesso vale per le archistar e le loro opere, alcune vere e proprie geniali interpretazioni della bellezza, altre improbabili e incomprensibili espressioni di una libertà creativa, forse eccessiva. Inchinandoci all’estro di questi maestri dell’architettura, per lo più decostruttivista, è concesso sollevare qualche dubbio, soprattutto quando l’opera d’arte trascura o dimentica la funzione in favore della sola forma (o della sua assenza). Materiali e spazi nuovi possono e devono conquistare e affascinare lo sguardo dei turisti, ma questo non deve mai andare a discapito della fruibilità di un luogo, specie se destinato all’accoglienza, al soggiorno o alla godibilità di servizi. L’abitare, del resto, è lo stare dell’uomo in un luogo – concedetecelo – di heiddeggeriana memoria: non è solo costruire, ma anche coltivare e cu-
In apertura: Museu do Amanhã, Rio de Janeiro. Credits: Bernard Lessa Sopra, Mudec, Milano. Credits: Barbara Ainis
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stodire, prendersi cura, in altre parole, di un luogo, dandogli una possibilità evolutiva. Che sia intervenendo sul pre-esitente o inventando nuove forme e nuove soluzioni, ci si dovrebbe sempre ricordare che l’essenza di una brocca è nel suo contenere, cioè prendere e trattenere un liquido per poi offrirlo, e l’essenza di un hotel è nel suo accogliere e far abitare. Nel modo più poetico, originale e ambizioso possibile. L’Hotel Il Sereno e l’archistar Patricia Urquiola. Credits: Alessandro Paderni studio Eye
I progetti delle stelle hotel Il sereno, di Patricia urquiola www.ilsereno.com Il nuovo gioiello di accoglienza 5 stelle e design del Lago di Como, inaugurato quest’estate, porta la firma dell’archistar spagnola. Sorto su quello che fu l’Albergo Flora e affacciato direttamente sul lago,
Il progetto “Jesolo Magica” della compianta archistar Zaha Hadid
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l’hotel, di proprietà dell’imprenditore venezuelano Luis Contreras (Le Sereno a Saint-Barthes e Villa Pliniana sempre a Torno), osa un design moderno e razionale in cui legno e vetro fanno da contraltare alla pietra delle ville storiche che hanno reso famosa nel mondo Como e il suo lago. san Pellegrino terme, de8 Architetti e tobia scarpa La capitale Liberty del Nord Italia si sta rinnovando completamente e per farlo ha puntato sull’eccellenza del famoso studio d’architetti, oltre che sulla nota archistar veneziana. Il Grand Hotel, chiuso da 30 anni, il Kursaal e lo stabilimento termale tornano a nuova vita e a nuovo splendore, tra antico e moderno, per rilanciare il turismo, con soldi (molti) sia pubblici, sia privati. Nel mese di settembre sarà, inol-
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tre, reso noto il nome dell’archistar incaricata della progettazione del nuovo stabilimento del Gruppo San Pellegrino. In lizza ci sono: Big (B jarkeIngels Group), Amdl (Michele De Lucchi), Mvrdv e Snøhetta. tourism Investment, simone Micheli All’archistar viareggina è stato affidato un allestimento temporaneo che è durato il volgere di due giorni (29-30 settembre) e che ha reso lo spazio dell’area Tourism Investment ancora piu capace di catturare il pubblico e la sua attenzione durante la #NF16 di Bergamo. seibu railway, Kazuyo sejima Da sempre al servizio dei viaggiatori, il treno, veloce, velocissimo ed eco-sostenibile, è parte integrante dell’universo attuale del turismo globale. Ed è proprio al treno che si rivolge l’idea più innovativa – già Pritzker Architecture Prize, il Nobel dell’architettura – opera dell’architetto giapponese Kazuyo Sejima: il treno invisibile in grado di mimetizzarsi con l’ambiente. Il Seibu Railway, è realizzato con un materiale semiriflettente dall’effetto trasparente. Jesolo Magica, Zaha hadid Sembra proprio che diventerà realtà il progetto realizzato dalla compianta archistar irachena Zaha Hadid, già vincitrice
del premio di «Miglior progetto architettonico 2010». “Jesolo Magica” dovrebbe comprendere ristoranti, un cinema, multisala, un centro benessere ed anche uno spazio espositivo per ospitare mostre nazionali ed internazionali, il tutto in uno spazio di 38mila metri quadri, per un costo di circa 100 milioni di euro... e in forma di astronave.
Museu do Amanhã, Rio de Janeiro. Credits: Byron Prujansky
t - fondaco dei tedeschi, rem Koolhaas e Ippolito Pestellini laparelli Lo studio di architettura OMA ha concluso gli interventi del grande edificio a due passi dal Ponte di Rialto. La struttura, originaria del Duecento, è stata oggetto di un discusso, ma sicuramente impressionante intervento di restauro, che la trasformerà in un grande magazzino urbano di lusso di proprietà Benetton. ■
T - Fondaco dei Tedeschi (credits: Delfino Sisto Legnani and Marco Cappelletti) e il giovane architetto Ippolito Pestellini Laparelli (credits: Fred Ernst OMA)
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Ecco MEdiEval italy la nuova frontiera del turismo culturale
l’Associazione Nazionale Comuni e Luoghi del Medioevo lancia nuovi percorsi e stima un 10 per cento in più di turisti statunitensi interessati alle “experience history” legate al Medioevo
✒a cura di tico Sopra. il Castello del Buonconsiglio a Trento ospiterà la sesta edizione de Il Festival del Turismo medievale
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Ritrovarsi nel bel mezzo di un bacchetto medievale e gustarne gli antichi sapori sorseggiando un calice di vino a Castel Petraio; partecipare al Palio degli Arcieri a Pescia o al Balestro del Grifalco a Massima Marittima. Ripercorrere le tracce di San Francesco o incamminarsi sulle mura della Rocca di Staggia; sperimentare la vita da Cavaliere dormendo sotto gli affreschi del Castello di Zumelle, scoprire le peripezie di pellegrini e viandanti all’antico Spedale del Bigallo. Sono solo alcune delle numerose “experience history” che i turisti in visita in Italia potranno vivere grazie a Medieval Italy: l’innovativo prodotto turistico, nuova frontiera del turismo culturale a cui far riferimento per ogni azione promozionale dei comuni associati. Oreste Giurlani e Renato Chiti, rispettivamente presidente e direttore pro tempore dell’A.N.C.L.M. ci spiegano che l’Associazione Nazionale Comuni Luoghi del Medioevo, nata nel 2013 per “mettere
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in rete quelle realtà piccole, tra i 5 e i 20 mila abitanti, con un’identità forte legata al Medioevo per urbanistica, cultura, agiografia, conta ad oggi già 13 comuni affiliati: San Leo, Serravalle Pistoiese, Cassine, Incisa Scapaccino, Cremolino, Mombaruzzo, Montabone, Mombaldone, Casteldelci, Savognano sul Panaro, Madruzzo, Saint Denis e la capofila Pescia, in 5 regioni” (Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Trentino, Valle d’Aosta). «Entro la fine dell’anno entreranno ufficialmente nell’Associazione anche Pienza, Volterra, Montepulciano, Fivizzano, Coreglia Antelminelli e San Miniato», precisa Giurlani (che è anche sindaco di Pescia), ma il numero è destinato a crescere se si pensa che su 8.150 comuni, se ne contano 800 con un’iniziativa medioevale codificata.
Gli obiettivi Fra gli obiettivi dell’Associazione e dei sindaci aggregati: creare rete, cercare ri-
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TREND
Oreste Giurlani e Renato Chiti, rispettivamente presidente e direttore pro tempore dell'A.N.C.L.M.
sorse per poter investire, promuovere gli eventi nelle diverse realtà ed attrarre visitatori nei comuni associati. «Il Festival del Turismo medievale, (FTM), il primo workshop internazionale sui luoghi del Medioevo e sulla loro specifica offerta turistica che si svolgerà a Trento a metà ottobre, sarà la nostra vetrina», ci fa sapere il direttore pro tempore dell’A.N.C.L.M. Il Festival è organizzato con la formula itinerante nei territori a forte identità medievale e vi partecipano numerosi tour operator buyer; questa edizione si svolgerà nel Castello del Buonconsiglio che da solo conta 125-135 presenze annue. «Alla luce dell’interesse che hanno i cittadini statunitensi per la regione Trentino e dopo uno studio sui flussi turistici nella regione, si stima che grazie al turismo medievale le presenze potrebbero aumentare di un 10% dal mercato del nord America: il più interessato insieme a ‘Polonia, Austria e Inghilterra». Il Medioevo, secondo quanto c riferisce Chiti, «è visto come il secolo buio ed in Italia resta “schiacciato” da altri tipi di turismo culturale, legati al Rinascimento e al Barocco. Vogliamo dargli un’identità, qualificandolo anche oltreoceano, perché non ci vedano come il turismo delle cornamuse: non è quello il nostro medioevo». Intanto l’Associazione sta lavorando su diversi fronti: sulle Vie storiche, dalla Cassia alla Via del Sale, «per promuovere luoghi come ad esempio la Rocca di Staglia e Poggibonsi, che non sono noti come Siena, ma che sotto un marchio comune possono avere maggiore penetrazione sui mercati anche internazionali e suscitare interesse da par-
te dei tour operator»; sulle rievocazioni storiche e su quelle esperienze dirette che si possono vivere per esempio, con il prodotto Cantine&Castelli di Medieval Italy e tema principale della VI Festival del Turismo Medievale. «L’idea», spiega ancora Chiti, «è creare un format che abbini percorsi “castellari” e percorsi di vino. Si parte dal Trentino, che forte dei suoi “46 castelli e 70 cantine’’, sarà il protagonista del primo cofanetto regalo ad alto contenuto storico, in vendita in tutta Italia a dicembre: degustazione in cantina con vini d’eccellenza e ingresso a castello per due a 49 euro. «Ne realizzeremo da 2 a 4 mila copie e se va bene si proseguirà con Toscana, Umbria e Marche». E già si pensa a sinergie con i Borghi più belli d’Italia e le Bandiere arancioni, puntando anche «su collaborazioni pubblico-privato. L’auspicio è che grazie al prodotto qualificato si ottenga la categoria turistica». ■
Piazza Duomo a Pistoia: una manifestazione rievocativa durante un'edizione Festival del Turismo Medievale
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Il Ballo che fa bene al turismo e fa crescere il business Il Ballo fa bene al turismo e fa crescere il business anche sotto la spinta del nuovo progetto ideato da una giornalista e realizzato con l’associazione Flauto Magico e lo Ials, che consente ai turisti di avvicinarsi al nostro ricco patrimonio di danze popolari sperimentandole con musica dal vivo. Una chance in più pure per chi organizza convention o opera nel Mice
✒a cura di Tiziana Conte
La giornalista Ester Ippolito (in primo piano) durante una lezione di danza popolare, per turisti stranieri
Sarà in parte merito della trasmissione televisiva “Ballando con le stelle” che continua a registrare record di spettatori, sarà perché abbiamo bisogno di riscoprire le emozioni della vita e scrollarci almeno per qualche ora le preoccupazioni di dosso, fatto sta che è scoppiata una vera e propria mania per il ballo che da sempre affascina e coinvolge milioni di persone
L’Associazione culturale Il Flauto Magico (flautomagico@email.it) punta alla diffusione delle danze popolari e realizza eventi legati a musiche e balli tradizionali. Presidente è Francesca Trenta che ha creato anche la compagnia MeRitmiRiti Meridione con Gian Franco Santucci. Trenta, coreografa e consulente per cinema e teatro (tra gli ultimi eventi “Ballo!” all’ Auditorium Roma, progetto di Ambrogio Sparagna), svolge attività di insegnamento in Italia e all’estero ed ha curato il progetto didattico sulla danza tradizionale “I Passi della Tradizione” che da 12 anni ha sede stabile presso lo IALS.
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in tutto il mondo. E da qualche anno c’è stata una riscoperta delle danze popolari. Basta vedere il numero di persone che partecipano al festival della Taranta che si svolge ogni estate in Puglia, a Melpignano. Un fenomeno che ha portato anche alla ribalta un luogo di cui prima di allora in molti ignoravano l’esistenza e che ha trasformato una danza popolare in un vero e proprio fenomeno di massa. Partendo da questa premessa nasce il progetto Ballare Viaggiando Academy, lezioni di danza popolare per turisti stranieri, ideato da una giornalista con la passione dei viaggi e del ballo, Ester Ippolito, tramite il suo portale Ballareviaggiando.it e realizzato con l’associazione Flauto Magico e lo Ials. «Consentiamo ai turisti di avvicinarsi al nostro ricco patrimonio di musica e danza, sperimentando Saltarello, Pizzica, Taranta, Tamurriata e non so-
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lo, ascoltando musica dal vivo e partecipando a feste danzanti», ci spiega Ester. «Un turismo creativo in grado di coinvolgere, emozionare ed arricchire le conoscenze, che diventa una chance in più anche per chi organizza convention o opera nel settore Mice». Il progetto prende il via nell’ambito della rassegna Ials Etnica, Incontri e Racconti sulla cultura popolare coreutica e musicale, una finestra sulle tradizioni delle regioni italiane, a cura dell’associazione Flauto Magico. Ricordando il viaggio in Italia o Grand Tour, quando tra il XVII e XVIII secolo fino ai primi dell’Ottocento si viaggiava alla ricerca della nostra cultura e molti pittori ritraevano paesaggi con danze popolari, i nuovi viaggiatori avranno la possibilità di cimentarsi con questi balli. La docente Francesca Trenta proporrà, accanto agli aspetti tecnici, una dimensione culturale e di memoria. L’idea rientra in una ottica di turismo attivo e creativo. Sono in via di sviluppo accordi commerciali con agenzie incoming, Bed& Breakfast, alberghi e organizzatori di congressi e incentive. IALS, Centro di Formazione Professionale dello Spettacolo, (www.ials.org) nasce a Roma nel 1962 grazie a Domenico Del Prete, fondatore e presidente. Un gate verso la danza in tutte le sue sfaccettature (classica, moderna, contemporanea, jazz, di carattere ed etnica) anche per appassionati. Il Centro (via Fracassini, 60) svolge sia attività di formazione, aggiornamento e perfezionamento per danzatori, cantanti, musicisti e attori, professionisti e non, sia attività di ricerca e documentazione relativa al mondo della danza. Domenico Del Prete ha svolto innumerevoli attività nel campo culturale, teatro, cinema e televisione e ha ricoperto incarichi in Enti legati allo Spettacolo e ai lavoratori dello Spettacolo.
Dopo il meeting, tutti in pista Un’idea che ha già raccolto consensi anche da parte di chi opera nel settore dei meeting e dei congressi. Cosa c’è di meglio infatti di una festa danzante dopo un congresso o una lunga riunione di lavoro? Ballare ascoltando la musica attiva la produzione delle endorfine (dette anche ormoni del benessere) quindi apporta buon umore, ma aiuta anche a socializzare, a meglio interagire con gli altri e ci consente di esprimerci superando le nostre inibizioni e rafforzando l’autostima. La danza inoltre, stimola la creatività e aiuta a scrollare di dosso tensioni e stress grazie anche alla musica; viene spesso utilizzata per riequilibrare le emozioni, aiuta a sfogare la rabbia, le paure e dare sfogo alle nostre emozioni che spesso reprimiamo. Ecco allora che organizzare per esempio un evento aziendale che termini con una festa danzante può certamente tornare utile. ■
In alto a sin., durante le lezioni di danza popolare, si spiega la storia degli antichi strumenti musicali utilizzati. Sopra, il festival della Taranta a Melpignano. In basso, Domenico Del Prete e Francesca Trenta durante la presentazione del progetto Ballare Viaggiando Academy
www.ballareviaggiando.it Rivista web, focalizza l’attenzione su tutti gli eventi correlati ai balli dei vari paesi (festival, spettacoli, appuntamenti, raduni, stage, libri, mostre), invitando anche a viaggiare nei paesi di origine. Direttore responsabile Ester Ippolito che ha unito la passione del ballo a quella per i viaggi, per le tradizioni popolari e l’antropologia 9-10 2016
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La “Londra sul mare” Vivace, eclettica e colorata, Brighton è nota come una delle destinazioni balneari più glam della Gran Bretagna grazie al suo caratteristico lungomare, ai parchi, alle piazze e alle sue case in stile Regency
✒Alessandra Caputo Sopra: il suggestivo Brighton Pier ©Adam Bronkhorst, VisitBritain. In basso: Royal Pavilion, l’esotico palazzo che è diventato simbolo di Brighton ©VisitBritain
Che si scelga Brighton per una vacanza o per un soggiorno business, o come escursione di un giorno o due se si è a Londra, non ha importanza perché la città saprà in ogni caso regalare emozioni uniche attraverso i suoi scenari, l’elegante architettura, i musei e le sue atmosfere rilassanti. Affacciata sulla costa meridionale dell’In-
ghilterra, a meno di un’ora di treno da Londra, la città balneare di Brighton è da sempre una destinazione privilegiata dei londinesi per i fine settimana. A circa metà strada tra Londra e Brighton, l’aeroporto di Londra-Gatwick è servito da numerose compagnie aeree internazionali, tra le quali British Airways, Virgin Atlantic e EasyJet, che ne fanno il punto di arrivo e di partenza ideale. La città è cosmopolita e briosa, con sottoculture che hanno contribuito a formare una mentalità piuttosto rilassata del “vivi e lascia vivere” che è diventata una caratteristica di Brighton.
Il simbolo esotico della città La storia ci racconta che nel 1823 re Giorgio IV fece costruire un palazzo in stile indiano, il Royal Pavilion, e scelse la città come meta ideale per i suoi ritiri estivi. Seguì poi la decadenza dell’alta società britannica e a Brighton comparvero grandiose vie e piazze in stile Regency. Il simbolo della città è diventato proprio l’esoti-
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co palazzo che, con le sue cupole, gli interni in stile cinese e minareti indiani, merita sicuramente una visita per scoprire, attraverso le sue stanze, la sua storia particolare.
Una stazione balneare di grande appeal Brighton è nota per i chilometri di spiagge sassose. Verso ovest si trova la vicina Hove con le sue caratteristiche casette in legno sulla spiaggia che si distinguono per i colori vivaci. A est, verso il porto Brighton Marina, c’è Cliff Bathing Beach, una zona che ha fatto la storia del turismo balneare visto che dal 1980 è diventata la prima spiaggia per nudisti più facilmente accessibile della Gran Bretagna. Da non perdere l’occasione di viaggiare a bordo dei vagoni semi aperti della storica ferrovia sulla spiaggia. Fondata nel 1883, la Volk’s Eletric Railway è la più antica ferrovia elettrica ancora funzionante al mondo. Attiva tutti i giorni, da Pasqua a fine settembre, copre il tratto compreso tra Acquarium Station, vicino al Brighton Pier, percorrendo il lato interno della spiaggia e arrivando fino a Brighton Marina. Si consiglia di osservare cosa si nasconde sotto le onde. Il Sea Life Brighton, il più antico acquario al mondo, offre un’affa-
scinante panoramica del mondo marino. Risalente al periodo vittoriano, l’acquario ospita oltre 3500 creature marine vantando una serie di moderne attività interattive. È suggestivo camminare attraverso il tunnel e salire sulla prima barca dal fondo in vetro del Regno Unito per ritrovarsi poi faccia a faccia con squali, cavallucci marini, tartarughe e razze.
Shopping nel centro della città ©VisitBritain
La più alta torre panoramica del mondo L’estate 2016 è stata segnata dal lancio di una nuova attrazione: il British Airways i360, la più alta torre panoramica in movimento al mondo che permette di guardare la città da una prospettiva nuova e sicuramente esclusiva. Questa torre è opera degli architetti ideatori del London Eye. La spaziosa cabina di osservazione viene elevata lentamente fino a raggiungere quasi i 140 metri di altezza, fornendo una vista a 360° per un raggio di oltre 40km. Il momento migliore della giornata 9-10 2016
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Imponente e caratteristico, un’altra immagine del Royal Pavilion ©VisitBritain. A fianco, le strade della città vi accoglieranno con la vivacità che le contraddistingue ©VisitBritain
per fare un giro è dopo il tramonto, quando la cabina si trasforma in uno Sky Bar perfetto per sorseggiare champagne e godere di uno splendido panorama.
Il quartiere hipster Una zona da scoprire è il North Laine, rifugio degli hipster con le sue botteghe retrò e i bar di succhi biologici, oltre a quattrocento tra negozi indipendenti, bar e luoghi di svago, un vero mix di etnico, kitsch e funky. Agli amanti del tè è consigliata una pausa al Bluebid Tea Co., l’unico locale di tea
Eventi e shopping
La città è nota anche per degli appuntamenti annuali: i maggiori festival delle arti in tutta l’Inghilterra il Brighton Festival e il Brighton Fringe (nel mese di maggio), il Brighton Pride (ad agosto) tra i più importanti eventi LGBT in Gran Bretagna e il London to Brighton Veteran Car Run (a novembre), ovvero l’appuntamento motoristico più lungo al mondo, nonché un’opportunità per ammirare bellissime auto d’epoca. Per lo shopping, nei vicoletti storici, sono molto particolari i negozietti di articoli vintage, pezzi d’antiquariato e gioielli. D’obbligo avventurarsi nel labirinto di stradine che compongono la zona di Brighton Lanes. In passato il cuore della vecchia cittadina di pescatori, nota come Brighthelmstone, questo incantevole quartiere è ricco di negozi di antiquariato, gioiellerie e boutique di designer. In questa zona il vostro pomeriggio di shopping sarà accompagnato dal sottofondo jazz di artisti e musicisti di strada.
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mixology in Gran Bretagna. Con la combinazione di diversi ingredienti come erbe, fiori, frutta, cioccolato, caramello, zuccherini colorati, offre oltre settanta tipi di tè, ideati con estrema creatività. Tra i gusti più gettonati, il tè freddo limone e fragola e il moji tea al lime e menta ma
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dovE dormIrE The grand Brighton 97-99 King’s Road, Brighton, East Sussex, BN1 2FW www.grandbrighton.co.uk Inaugurato nel 1864 e recentemente rinnovato, l’hotel ha una favolosa posizione fronte mare e camere eleganti in stile Art Déco. Da questa maestosa testimonianza dell’opera vittoriana si raggiungono a piedi tutte le principali attrazioni della città. Un ristorante sfarzoso e una sontuosa e paradisiaca SPA completano l’offerta per un soggiorno lussuoso e d’eccezione.
dovE mAngIArE The Coal Shed 8 Boyces st Brighton BN1 1AN http://www.coalshed-restaurant.co.uk/ Ristorante gourmet di carne e pesce nel cuore della città, uno dei migliori nel Regno Unito, vincitore di prestigiosi premi e raccomandato da The Telegraph e The Guardian. Ingredienti di altissima qualità, menù stagionali, specialità del giorno fanno di questo locale un’ottima scelta.
The Salt room 106 King’s Rd, Brighton, BN1 2FU http://www.saltroom-restaurant.com.uk/ Affacciato sul lungomare della città, di fronte al molo ovest, è un ristorante di carne e pesce che difende i prodotti locali e propone anche una ricca lista di vini.
drakes 43-44 Marine Parade, Brighton, BN2 1PE http://drakesofbrighton.com/restaurant Dalla sua apertura nel 2004 è immediatamente entrato nella lista di Condé Nast Traveller, ricevendo numerosi premi per il servizio e il design elegante e raffinato. Piatti di ispirazione moderna europei e classici britannici, ingredienti di qualità, stagionalità dei prodotti sono alla base del successo di questo ristorante.
anche tè e matcha freddi, nonché l’autentico chai. Dopo il tramonto si beneficia dell’atmosfera sfavillante del lungomare, al famoso Brighton Pier dove non c’è che l’imbarazzo della scelta tra intrattenimento, giostre, caffè, chioschi con le prelibatezze del mare, strutture sportive e ogni tipo di divertimento, oltre a un panorama molto bello sul mare. Nelle vicinanze merita una visita il Parco Nazionale di South Downs, dove ammirare le scogliere Seven Sisters e alcuni dei villaggi più incantevoli dell’Inghilterra meridionale. ■
Dall’alto: da scoprire e degustare anche la cucina, soprattutto in riva al mare ©VisitBritain. Sea Life Centre ©Adam Bronkhorst, VisitBritain
In AgEndA Ente del Turismo gran Bretagna www.visitbritain.org www.visitbritainshop.it 9-10 2016
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México Colonial
Non solo Mar dei Caraibi e spiagge bianche. Il Messico accoglie con eleganza e charme nelle sue bellissime città coloniali, testimoni della storia affascinante e dello spirito irriducibile di queste terre
✒Testo e foto di Barbara Ainis In Messico tutto è colore, il cielo terso, le case dipinte, le strade inondate dalla luce del sole. Le sue infinite sfumature e i toni saturi e accesi, che incantano lo sguardo dello straniero, riflettono l’animo gioioso e rilassato dei suoi abitanti e della loro cultura millenaria, miscuglio perfetto e improbabile di Europa e America (quella originaria, quella precolombiana), di esterofilia e orgoglio identitario, di accoglienza proverbiale (mi casa es tu casa) e coerente incoerenza. Mentre altrove nel continente, a Nord come a Sud, l’arrivo dei Conquistadores ha di fatto cancellato il passato dei luoghi e delle genti, qui la sa-
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pienza, le tradizioni e la cultura del popoli indigeni sono sopravvissute, nonostante tutto, penetrando e fondendosi con la cultura, l’arte, la lingua e la religione degli europei. Questo incontro, per quanto drammatico, ha dato vita a una mescolanza affascinante, originale e unica, che infonde oggi tutto l’orgoglioso spirito messicano e che dà bella mostra di sé nelle magnifiche e preziose città coloniali dell’altopiano centrale. A solo un paio d’ore in auto dall’immensa megalopoli di Città del Messico, Querétaro, Guanajuato, San Miguel de Allende e Morelia rappresentano il Messico
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più autentico, da scoprire e da vivere in Technicolor.
SAnTiAgo de QueréTAro Chi teme che il Messico possa essere un luogo pericoloso e insicuro dovrebbe proprio visitare Querétaro, o, come la chiamano solo i suoi cittadini, Santiago de Querétaro. Come in una specie di Svizzera messicana, in questa bellissima città coloniale tutto è curato e conservato con maniacale attenzione e pulizia: le strade selciate dalle geometrie perfette, le piazze rigorose, decorate con alberi potati in una originale forma squadrata,e gli eleganti porticati dell’epoca del Vicereame della Nuova Spagna. Qui gli abitanti vivono orgogliosi del basso tasso di criminalità e dell’alta qualità della vita, mentre i turisti girano senza timore alcuno tra i monumenti più affascinanti del suo prezioso centro storico, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1996, magari col naso per l’in-
sù, catturati dalla bellezza estrosa della chiesa di Santa Rosa da Viterbo, con i suoi originali contrafforti a forma d’arco invertito, o dal tripudio barocco del patio del Convento di Sant’Agostino (oggi sede del Museo d’Arte di Querétaro), considerato il più bello del continente.
Querétaro, a sinistra la chiesa di Santa Rosa da Viterbo, sopra il Templo de Santa Cruz e in basso la Casona de los Cinco Patios
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Querétaro, Hotel La Casa de la Marquesa: In basso, Guanajuato, il Teatro Juarez e sul fondo il monumento a Pipila
della Casa de la Marquesa (magnifico edificio del XVIII secolo e uno dei più esclusivi hotel della città) e nell’allegra e ironica rappresentazione della morte e della vita nelle opere degli artigiani Cartoneros.
guAnAjuATo
dove dormire a Santiago de Querétaro La Casa de la Marquesa www.lacasadelamarquesa.com Mesón de Santa Rosa www.hotelmesondesantarosa.com DoñaUrraca Hotel & Spa www.donaurraca.com.mx
Il nome della città è già di per sé un esempio della commistione tutta messicana tra cultura coloniale spagnola e identità indigena. Querétaro è la traslitterazione della parola purepecha K’eréndarhu, ossia luogo delle rocce, uno dei nomi attribuiti alla zona prima dell’arrivo degli europei. A questa si aggiunse l’omaggio al santo più amato nella penisola iberica, San Giacomo o Santiago. Un omaggio dovuto, stando alla leggenda, che racconta come nello scontro tra la popolazione locale dei Chimichecas e gli uomini condotti dall’indigeno battezzato Conín apparve nel cielo nientemeno che l’apostolo, in groppa ad un cavallo bianco, di fronte ad una grande croce rosa. L’apparizione pose fine al conflitto e convinse gli abitanti originari ad assoggettarsi agli europei. Ma le commistioni e i contrasti non si fermano certo qui. Tutta la città ne è permeata: nell’ozio delizioso al fresco dell’ombrosa Plaza de Armas, nei colori accesi di tavoli e sedie e nei profumi di spezie e peperoncini del ristorante San Miguelito, all’interno della bellissima Casona de los Cinco Patios, nelle sale moresche
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Le miniere d’argento un tempo rappresentarono la grande ricchezza di questa città. Oggi del suo passato prezioso resta il fascino unico di Guanajuato, disegnata un po’ a caso, a partire dal XVI secolo, intorno e dentro l’antica miniera, in un su e giù continuo tra stradine strette e tortuose, piccole piazze, case colorate, magnifici palazzi coloniali e chiese barocche. Dall’alto del mirador del Pipila, ai piedi del monumento in pietra rosa dedicato all’eroe della guerra d’indipendenza del Messico, si abbraccia con lo sguardo tutta intera questa bellissima città universitaria, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1988 e famosa in tutto il mondo come centro di studi internazionale della lingua spagnola (qui si celebra il Festival Internacional Cervantino). E proprio l’Università, con il suo magnifico edificio di pietra bianca che fu nel XVIII secolo l’Ospizio della Santissima Trinità, spicca tra la cupola rossa della Basilica di Nostra Signora di Guana-
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Guanajuato, a sinistra le scalinate dell’Università, a destra la città vista dal Mirador del Pipila
dove dormire a guanajauto
juato e le case colorate del centro, che si arrampicano sulla collina. Tutto intorno, la città è popolata di giovani provenienti da tutto il mondo e da loro trae il suo spirito allegro e vitale, sulle scalinate che la percorrono in una sorta di scenario surreale, nelle viuzze strette e variopinte, prima fra tutte e imperdibile il Callejon del Beso, nella bella Plaza de la Paz, centro fiorito della città. In tanto fervore multiculturale, restano forti le tracce dell’identità precolombiana, nei colori e nei profumi dei mercati, sulle tavole invitanti e anche dentro le chiese barocche, dove, tra i
Quinta Las Acacias www.quintalasacacias.com Villa Maria Cristina www.villamariacristina.net
simboli del cristianesimo trova spazio prepotentemente la religiosità indigena: le statue di Gesù e dei santi, realizzate nei secoli passati da artigiani delle popolazioni locali, sono decorate, con impressionante realismo, con capelli umani e altri elementi tipici della devozione precolombiana. E se in superficie Guanajuato si conferma essere una delle più belle città del Messico, oltre che una delle più sicure, anche sotto terra conserva scorci affascinanti e misteriosi: tra suggestivi archi, contrafforti impressionanti e spettacolari murales una strada costruita nell’alveo del fiume corre sotto il centro per tre chilometri.
SAn Miguel de Allende Passeggiando per le strade acciottolate del centro storico di questo Pueblo Magico (qualcosa di simile ai nostri borghi più belli d’Italia) è facile capire perché in tanti si innamorano di San Miguel de Allende: la calma, il clima fresco e gradevole, le antiche case colorate e i palazzi e le chiese nell’originale e ricco barocco messicano fanno di questa cittadina di meno di 60mila abitanti un vero gioiello per gli amanti della bellezza e del buon vivere. Il cuore di San Miguel, ancora una volta nella lista dei Patrimoni Unesco, è senza dubbio alcuno El Jardin, la piazza principale della città, elegantemente alberata e circondata da affascinanti palazzi coloniali, ma soprattutto dominata dalla chie9-10 2016
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San Miguel de Allende, in alto a sinistra El Jardin e la chiesa di San Miguel, a destra uno dei magnifici patii del centro della città
sa della Parrocchia di San Michele Arcangelo, vero e proprio simbolo della città. La antica chiesa francescana del XVIII secolo che sorgeva qui venne trasformata radicalmente nei secoli successivi e, tra il 1880 e il 1890, su indicazione del vescovo,
San Miguel, venditrice di pannocchie di mais nella piazza de El Jardin e la volta della cupola del Santuario di Atotonilco
venne ricostruita completamente la facciata. Il lavoro fu affidato al maestro Zeferino Gutierrez che intagliò la tipica pietra vulcanica rosa della zona, come fosse cera, nel tentativo di riprodurre le grandi opere dell’architettura gotica europea. Si racconta che don Zeferino avesse a disposizione un’immagine frontale di Notre Dame di Parigi e da questa sola avesse tratto ispirazione per la sua improbabile cattedrale gotica. Il risultato fu decisamente contrastante con l’eleganza coloniale della piazza, ma di fatto regalò a San Miguel una originalità e un carattere unico, eclettico e surreale. Questo Pueblo Magico è un vero paradiso anche per la qualità della sua accoglienza. Il favore degli statunitensi, intellettuali, artisti e pensionati in cerca di pace, che lo hanno scelto come rifugio, ha ridato vita alla città che al principio del 900 rischiava di trasformarsi in un paese fantasma. Ora, invece, San Miguel è un vivace centro culturale e artistico e le sue magnifiche dimore sono state trasformate in boutique hotel di gran lusso e ospitano ristoranti di alto livello, capaci di soddisfare anche i turisti più esigenti con un mix perfetto di tradizione, eleganza e comfort. A pochi chilometri da San Miguel de Allende si trova un altro gioiello d’arte messicana da non perdere: il Santuario di Atotonilco dedicato a Gesù Nazareno. Conosciuto come la Cappella Sistina messicana, il suo interno, le pareti, i soffitti, la cupola, sono interamente decorati da pitture murali, iscrizioni e pitture ad olio, nell’originale stile del barocco popolare messicano, nel quale si vede potentemente l’influenza indigena, nei soggetti e nei temi ritratti.
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LE VIE DELL’INCENTIVE
MoreliA Affacciandosi alla terrazza dell’Hotel Virrey de Mendoza lo sguardo si perde sulla magnifica Plaza de Armas, con il giardino, splendido e curato, il chiosco centrale, i viali ampi ed eleganti, sul profilo della cattedrale barocca, stagliata contro il cielo azzurro e, oltre, sulle colline che circondano l’affascinante città coloniale di Morelia. Lo stato del Michoacan ha una brutta nomea a causa della drammatica guerra dei narcos che affligge le sue zone rurali, ma questo non deve scoraggiare il turista che voglia visitare la sua bellissima capitale, allo stesso modo in cui, per intenderci, la mafia siciliana non inficia la possibilità di godere dello splendore di Palermo o del fascino delle coste trapanesi. Morelia è una città tranquilla, colorata dal tenue rosa della pietra vulcanica, conosciuta come cantera, che ricopre le case, le chiese e le fontane. Delicato e lieve è anche il suo clima di eterna primavera, soleggiata e fresca, che rende ancor più piacevole passeggiare per il suo elegante centro storico, magari lungo la pedonale Calzada Fray Antonio de San Miguel, che con il suo acciottolato conduce fino al Santuario di Nostra Signora di Lourdes, o sullo bellissimo Callejón del Romance, a pochi passi dall’acquedotto del XVIII secolo e dalla Fuente de las Tarascas, la fontana dedicata alle tre principesse indigene Atzimba, Eréndira y Tzetzangari. Anche Morelia è una delle capitali messicane della gastronomia e qui si possono gustare deliziosi piatti della tradizione, come il fresco e originale gazpacho michoacano, con tanta frutta freschissima, sale, peperoncino e formaggio grattugiato. Un po’ fuori dal centro storico, invece,
si trova il ristorante più inaspettato: la cucina è ottima e l’ambiente raffinato, ma ciò che rende unico il San Miguelito sono le oltre 700 statue e statuine di Sant’Antonio a testa in giù che decorano ovunque le sue pareti e i suoi scaffali. Secondo la tradizione, zitelle e zitelli, o, più politically correct, i single chiedono al santo la grazia di trovare l’amore, ma in attesa di riceverla mettono il povero Antonio a testa in giù per penitenza. Il ristorante è diventato da 17 anni un luogo di culto e i proprietari hanno raccolto decine di migliaia di lettere e preghiere di uomini e donne in cerca del vero amore. A pochi chilometri da Morelia, infine, si trova un altro Pueblo Magico bellissimo e imperdibile. È il paesino di Patzcuaro, affacciato sull’omonimo lago. Qui, tra bellissimi edifici e chiese d’epoca coloniale, è nata la tradizione artigiana delle Catrinas, le donne scheletro vestite di eleganti e sensuali abiti di gala, realizzate in terracotta e decorate a mano. Simbolo per eccellenza della messicanità, questa figura, cara a Frida Kalo e a Diego Rivera, nacque dalla matita dell’illustratore José Guadalupe Posada nei primi del Novecento, proprio come materializzazione di quell’incontro unico tra la cultura precolombiana e gli atteggiamenti esterofili e vanesi dell’alta società del tempo. Qui, sul lago che conserva la più grande tradizione messicana del culto dei morti, la Catrina ha preso forma tridimensionale e viene tutt’oggi realizzata da esperti artisti artigiani in moltissime originali declinazioni. ■
A destra il centro di Morelia, a sinistra la città di Patzcuaro
dove dormire a Morelia Hotel & Spa Villa Montaña www.villamontana.com.mx Hotel Virrey de Mendoza www.hotelvirrey.com
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HOSPITALITY NEWS N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À
Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi Umbria Convention Bureau presenta l’offerta 2017 Umbria Convention &Events Bureau, il consorzio di promozione turistica regionale che si occupa di congressi ed eventi, ha organizzato due incontri b2b (a Milano il 19 ottobre, e il 21 novembre a Roma) per far conoscere agli operatori di settore e alla stampa specializzata l’offerta turistica umbra nella sua interezza. Arte e cultura, sport, vacanza attiva, natura e benessere, enogastronomia, wedding e grandi eventi: sono questi i percorsi tematici che oggi permettono di vivere una life experience trasversale e composita sul territorio grazie anche ai nuovi servizi progettati e offerti in sinergia dagli operatori turistici locali. Durante i due appuntamenti, Umbria Convention &Events Bureau e gli altri consorzi turistici della rete Umbria lifestyle hanno incontrato tour operator e giornalisti seguendo un format ormai consolidato: nel pomeriggio si è svolto un workshop operativo durante il quale gli operatori della domanda hanno potuto conoscere i Club di Prodotto dell’intera offerta turistica tematica umbra, mentre in serata si è svolto un momento conviviale di degustazione di prodotti tipici umbri.
Gabriel Escarrer Juliá, riceve l’Hall of Fame Award Gabriel Escarrer Juliá, fondatore del Gruppo Meliá Hotels International, leader nel settore dell’ospitalità in Spagna e terzo a livello europeo, ha avuto l’onore di ricevere l’“Hall of Fame Award”, il premio assegnato dall’Hotel Investment Conference Europe alle personalità che sono riuscite ad apportare un contributo importante all’industria europea dell’ospitalità. Il riconoscimento conferito a Escarrer Juliá coincide con il 60esimo anniversario del gruppo Meliá Hotels International, fondato nel 1956, quando Escarrer Juliá aveva solo 21 anni. Il Gruppo è nato con l’apertura di un hotel a Maiorca e,
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oggi, possiede e gestisce più di 375 proprietà in 42 Paesi, con quasi 100.000 stanze in tutto il mondo. «Le aziende hanno bisogno di reinventarsi e modernizzarsi continuamente», spiega Escarrer, «sviluppare nuove esperienze e concept è sempre stata la filosofia chiave di Meliá Hotels International. Non a caso ci siamo posizionati al primo posto nella trasformazione digitale dell’ospitalità. Il Premio è un segno di riconoscenza per i milioni di persone che lavorano all’interno del Gruppo e che hanno sempre dimostrato una grande passione, offrendo una dedizione costante per assicurare a tutti gli ospiti un’esperienza unica. C’è stata e continua a esserci una grande collaborazione tra colleghi e amici per creare e costruire un Gruppo di successo negli ultimi 60 anni. Il 2016 è stato un anno fenomenale per Meliá Hotels International, con utili netti raddoppiati a 45 milioni rispetto al 2015, e l’azienda è entrata a far parte dell’indice del mercato spagnolo IBEX35. Sono impaziente di scoprire i nuovi obiettivi che il Gruppo riuscirà a raggiungere nei prossimi anni». La visione lungimirante di Escarrer ha portato Meliá Hotels International all’inaugurazione del primo hotel spagnolo internazionale a Bali nel 1991, alla presenza del Gruppo a Cuba nel 1990, fino ad arrivare a una collezione di 27 hotel sull’isola. E, nel 2017, il brand aprirà la prima proprietà a cinque stelle in Iran, il Gran Meliá Ghoo.
Award per il Courtyard Rome Central Park Il Courtyard Rome Central Park è stato recentemente insignito del Global Groups Champion Team Award Q2 2016 per gli ottimi risultati ottenuti nel secondo trimestre dell’anno. Il resort è risultato essere particolarmente attento a soddisfare le esigenze degli ospiti sfruttando appieno i canali GSO. Elegante e moderno hotel a pochi minuti dai Musei Vaticani e dalla Basilica di San Pietro, il Courtyard
Rome Central Park offre camere ampie, un bistrot, un ristorante elegante e una palestra con magnifica veduta sulla Capitale. Info: http://www.marriott.com/hotels/tra vel/romcp-courtyard-rome-centralpark/
Peter S. K. Till nominato ad di Choice Hotels Europe Regno Unito Choice Hotels International ha recentemente nominato Peter S K Till Amministratore Delegato nel Regno Unito per Choice Hotels Europe. Con sede a Londra e facente capo a Mark Pearce, Senior Vice President international division, Till sarà responsabile dell’espan-
sione del portfolio degli hotel Choice nel Regno Unito, così come dell’incremento dei servizi forniti agli hotel già affiliati nell’area. Il top manager condurrà lo sviluppo e l’implementazione dei piani strategici aziendali di Choice per il mercato del Regno Unito, guidando le attività nella regione, inclusi i servizi di franchise e la gestione del portfolio. Peter Till vanta una significativa esperienza nella gestione alberghiera in importanti gruppi come Grand Hyatt, New York e The Lygon Arms. Info: www.choicehotels.it
La Crystal Lounge dell’Hotel Splendide Royal di Roma Per raffinati eventi Mice, la lounge affacciata sulla Basilica di San Pietro accoglie fino a 130 ospiti e sce-
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HOSPITALITY NEWS A Palazzo degli Affari “Dialoghi di scienza con i cittadini”
nografiche cene di gala trovano lo spazio ideale al ristorante “Mirabelle”. Tra via Veneto e Villa Borghese, il 5 stelle Hotel Splendide Royal, da sempre location di riferimento nella Capitale per incontri meeting di alto livello offre tre sale business con annessa saletta segreteria e un salone della Suite presidenziale. Gli spazi sono in grado di ospitare da dieci a cento persone, per riunioni, convegni ma anche conferenze stampa, mostre. Apertivi (fino a 200 persone) e cene di gala trovano lo spazio ideale al ristorante “Mirabelle”, regno dello Chef Stefano Marzetti – al settimo piano oppure i banchetti fino a 130 persone nella nuova panoramica sala Crystal Lounge – 130 persone sedute, 200 cocktail in piedi e 130 buffet – al sesto piano affacciata sul Parco di Villa Borghese e sulla Basilica di San Pietro. «Roberto Naldi Collection con la Crystal ha voluto dare una nuova opportunità a aziende e pco», dice il Presidente del Gruppo Roberto Naldi, «nella Lounge convivono bellezza capitolina, eccellente servizio, offerta gastronomica di alto livello e grande ospitalità». Info: www.splendideroyal.com.
Bagnaia Golf & Spa Resort Siena: new entry Hilton Curio nel cuore delle colline toscane Hilton ha firmato un accordo di management con la società Agricola Merse Srl per portare in Italia il brand Curio - A Collection by Hilton, e per farlo ha scelto La Bagnaia Golf & Spa Resort Siena in Toscana, una struttura di 101 camere, che aprirà i battenti a marzo 2017. Situato nel cuore delle splendide colline senesi, La Bagnaia è un’oasi di tranquillità, circondata da un paesaggio unico arricchito da affascinanti borghi e cittadine medievali. Questa particolare proprietà, che ha le caratteristiche di un villaggio, si estende su circa 1.100 ettari di terreno e presenta al proprio interno diversi edifici suddivisi in due “borghi” principali – Borgo La
Grande affluenza al centro congressi di Firenze Fiera per il Congresso della Società Europea di Terapia Genica e Cellulare. All’evento, promosso da Telethon, si è parlato di malattie rare con esperti e rappresentanti di associazioni Lo scorso 18 ottobre il centro congressi di Firenze Fiera, “Palazzo degli Affari” ha ospitato il convegno, “Dialoghi di scienza con i cittadini: terapie di frontiera per le malattie rare”. Promosso e organizzato dalla Fondazione Telethon - all’interno del 24° Congresso della Società Europea di Terapia Genica e Cellulare (18 – 21 ottobre) – il convegno ha visto la partecipazione di 150 iscritti fra rappresentanti di associazioni di malattie rare, volontari e personale della Fondazione. Molti gli interventi degli esperti tra cui il Prof.Luigi Naldini (direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica), che ha tracciato un aggiornamento sulla tecnica rivoluzionaria del “gene editing” e il Prof.Giancarlo La Marca (Università di Firenze) che ha evidenziato i benefici dello screening neonatale allargato, recentemente esteso a tutti i neonati italiani grazie a una nuova legge di Stato. L’evento ha coinvolto i portatori di interesse e i cittadini in tematiche cruciali per la salute: le Associazioni di malati rari si rivolgono costantemente a Fondazione Telethon per ricevere informazioni aggiornate e validate sulla ricerca scientifica per le malattie rare. L’obiettivo è quello di progredire insieme nella creazione di una cultura condivisa su questi temi, affinché i pazienti non siano solo destinatari passivi della ricerca, ma attori fondamentali dell’ecosistema di Fondazione Telethon dove scienziati, portatori di interesse, donatori e volontari si uniscono per fare insieme la differenza nella lotta alle malattie genetiche rare. A tal fine l’incontro ha previsto anche una parte interattiva dove le Associazioni sono state chiamate ad esprimere le proprie opinioni attraverso i Dialoghi di scienza, un gioco partecipativo sui temi del convegno. Info: www.telethon.it - facebook.com/Telethon.Italia @Telethonitalia-youtube.com/user/Telethonitalia
Bagnaia e Borgo la Filetta. Il resort ha anche la straordinaria Buddha Spa by Clarins ed è connesso ad un campo da golf di 18 buche. Agli ospiti leisure e business, il resort offrirà numerosi servizi; due ristoranti, due bar, tre piscine, 12 sale per trattamenti, un campo da tennis e diverse sale per conferenze che, in totale, possono accogliere fino a 1.000 delegati. A soli 12 km da Siena – città Patrimonio dell’Umanità UNESCO – il resort è situato nelle vicinanze di alcune delle attrazioni turistiche più famose, come Piazza del Campo, la Torre del Mangia e il Duomo. Intrisa di storia, offre numerose attrattive anche in campo enogastronomico: dalla raffinata cucina fino
ai vigneti famosi in tutto il mondo. La Bagnaia Golf & Spa Resort Siena è inoltre ben collegata ad alcuni dei principali aeroporti internazionali. Il resort dista 95 km dall’Aeroporto di Firenze Peretola e 130 km dall’Aeroporto Internazionale di Pisa, che garantiscono voli nazionali e internazionali. L’Aeroporto Internazionale di Siena è a soli 7 km, mentre a 30 km c’è la stazione ferroviaria di Siena, che offre collegamenti a una serie di altri servizi ferroviari nazionali. L’area è molto ben collegata da numerosi autobus e il resort, facilmente raggiungibile in automobile, mette a disposizione dei propri ospiti un parcheggio con 360 posti auto. Info: curio.com, news.curio.com. 9-10 2016
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HOSPITALITY NEWS Lake Como is Green
Excelsior Hotel Gallia trionfa ai World Travel Awards Lo scorso 4 settembre, durante i World Travel Awards ambientati nella magica cornice del Forte Village di Santa Margherita di Pula Excelsior, l’Hotel Gallia di Milano si è aggiudicato per il secondo anno consecutivo importanti riconoscimenti come Italy’s Leading Hotel, Europe’s e Italy’s Leading Hotel Suite, per la Katara Suite. Questi award premiano l’eccellenza e la qualità di cui l’Excelsior Hotel Gallia è portatore sin dalla sua apertura nel 2015. La Shiseido SPA Milan ha ricevuto un ulteriore importante riconoscimento durante la premiazione World Spa Award 2016, vincendo il premio come Italy’s Best Hotel Spa 2016. Il premio, assegnato grazie alla votazione degli ospiti e di alcuni tra i più importanti consulenti del settore beauty, è una straordinaria attestazione di eccellenza. La Shiseido SPA Milan ha ricevuto in precedenza anche altri tre riconoscimenti durante la cerimonia per i World Luxury Spa Awards, lo scorso giugno: - World Luxury Spa Awards: Best Luxury Emerging Spa - World Luxury Spa Awards: Best Luxury Fitness Spa World Luxury Spa Awards: Best Luxury Urban Escape. Infine, la Terrazza Gallia, il roof-top bar e ristorante al settimo e ultimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia, guidato dagli Chef Lebano con la consulenza della famiglia Cerea, è stato inserito nella Guida Milano 2017 di Gambero Rosso con il punteggio di due forchette e 83/100 per la proposta gastronomica e premiato per il miglior servizio di sala in albergo. Info: tel. 0267851 - excelsiorhotelgallia.com
#MEETING&ARTE! nel cuore di Trastevere A Trastevere, il Worldhotel Ripa Roma con le sue 199 eleganti camere e spazi meeting, si contraddistingue per il design moderno e innovativo volto a soddisfare le esigenze dell’ospite Mice e leisure di
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Il territorio della provincia di Como, ricco di parchi, riserve e foreste, ha tutte le potenzialità per proporsi come meta ideale non solo per chi desidera soggiornare sulle sponde del lago, ma anche per chi è alla ricerca di benessere, relax e attività sportive all’aria aperta in contesti naturali e paesaggistici di grande pregio. E, proprio per promuovere e mettere in rete le tante opportunità green del territorio lariano, è stata recentemente presentata la guida “Lake Como is green” promossa dalla Camera di Commercio di Como in collaborazione con la Provincia di Como. Il progetto si inserisce in un programma di collaborazione tra i diversi enti e le strutture ricettive per promuovere attività attente alla sostenibilità ambientale e alle bellezze naturalistiche della zona. «Il Lago di Como offre un vasto insieme di offerte turistiche», spiega Andrea Camesasca, componente di Giunta della Camera di Commercio di Como «viviamo in un territorio ricco di amenità e l’obiettivo di questa guida è fornire uno strumento utile per i turisti ma anche uno stimolo a tutti gli operatori per aumentare l’offerta di servizi per i turisti». La guida presenta le aree verdi tutelate della provincia di Como attraverso nove proposte di itinerari (ciascuno pensato per soggiorni di almeno un week-end) con informazioni sull’ospitalità e su servizi come noleggio di biciclette, canoe, guide. Le aree protette del Lago Sono 23 le aree protette del territorio lariano recensite dalla guida: Brughiera Briantea, Foresta Valle Intelvi, Lago del Segrino, Monte Generoso, Palude di Albate, Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate, Parco Regionale Spina Verde, Parco Valle del Lambro, Riserva Naturale Fontana del Guercio, Riserva Naturale Lago di Montorfano, Riserva Naturale Lago di Piano, Riserva Naturale Pian di Spagna - Lago di Mezzola, Riserva Sasso Malascarpa, Riserva Valle Bova, Riserva Valsolda, Sorgenti del Lura (PLIS*), Triangolo Lariano, Val Sanagra, Valle Albano, Valle del Dosso, Valle del Lanza Valle del Torrente Lura, Zocc del Peric. Gli itinerari Le nove proposte di itinerari, corredate da fotografie e da descrizioni delle attrazioni turistiche da visitare per ogni area, sono: Itinerario 1 - gli incantevoli rifugi degli uccelli migratori: dalla Riserva Naturale Pian di Spagna alla Riserva Naturale Lago di Piano Itinerario 2 - per valli selvagge tra natura e contrabbando: dal Rifugio Menaggio al Rifugio S. Jorio Itinerario 3 - sulle tracce dell’orso delle caverne: da Schignano a Valsolda Itinerario 4 - foreste prealpine e tesori geologici: da Erba a Canzo Itinerario 5 - specchi d’acqua e antichi mulini: anello Lago di Alserio Itinerario 6 - alla scoperta dei fontanili tra boschi e campi in fiore: Riserva Naturale Fontana del Guercio, Brenna, Cascina S. Ambrogio Itinerario 7 - in mezzo scorre il torrente: Saronno, Cadorago, Cassina Rizzardi, Albiolo Itinerario 8 - Il polmone verde di Como: da Montorfano ad Albate Itinerario 9 - la natura non ha confini: da Bizzarone ad Appiano Gentile Info: tel. 031256516332 - comunicazione@co.camcom.it
alto livello sempre più attento e severo. Lo scorso 22 settembre l’hotel e la Conference Center Ecomap Roma Sala da Feltre hanno presentato il Centro Meeting ed Eventi di Trastevere e inaugurato la mostra “Meeting e Arte” con l’esposizione delle opere di A. T. di Anghelopoulos, di Fabiana Roscioli e Alfonso Mangoni, di Giuseppe Verri, e lo
spettacolo di danza di Marjoilen Uscotti. Un sorprendente dinamismo che ha saputo stupire con le note del sax di Piero Billeri, la musica del dj set Tamara Selim, l’intrattenimento di Sasha e la food experience firmata Ripa Place. Una sinergia nata per creare nuove opportunità per eventi, meeting e mostre d’arte al centro della grande Urbe. ■
Entrare nel nuovo Convention Centre di Fiera di Vicenza significa guardare al futuro, senza limiti. Situato nel cuore del Veneto, una delle regioni piÚ dinamiche e affascinanti del Nord Italia, il nuovo Quartiere Fieristico ne riflette audacia, vivacità e spirito imprenditoriale. Pianificare un Evento al nuovo Convention Centre vicentino è la strategia ideale per far crescere il proprio business e ricevere massima attenzione da parte dei consumatori, operatori, leader del mercato mondiale e media internazionali.
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Da sempre il partner di fiducia della vostra comunicazione Direttore Responsabile Manuela Mancini - Tel. 02.862327 int. 110 - manuela.mancini@communicationagency.it Caporedattore Cristina Marina - Tel. 02.862327 int. 110 - cristina.marina@communicationagency.it Responsabile traffico pubblicitario Elena Genitoni - Tel. 02.862327 int. 111 - elena.genitoni@communicationagency.it Responsabile Internet Isabella Moscati - Tel. 02.862327 int. 114 - excellent@communicationagency.it Segreteria/Abbonamenti Elena Genitoni - Tel. 02.862327 int. 111 - elena.genitoni@communicationagency.it Grafica Gianluca Ubezzi Stampa AG Printing srl - Via Milano 3/5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI) PR Carlo Cermelli e Delia Danese Commmunication Agency Int. srl - Direzione, redazione, amministrazione Via San Simpliciano 4 - 20121 Milano Tel. 02.862327 - Fax 02.863856 - www.mastermeeting.it - info@communicationagency.it A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO Cristina Chiarotti, Davide Deponti, Barbara Ainis, Giulia Gagliardi, Silvia Fissore, Luciana Sidari, Stefano Bonini, Aureliano Bonini, Leonardo Frontani, Andrea Moscatelli, Paolo Mazzaglia, Roberta Borghini, Alessandra Caputo
PUBBLICITÀ Direzione Marketing e Commerciale Communication Agency Int. srl Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Lombardia, Toscana, Abruzzo e Piemonte Barbara Troilo - Tel. 02862327 - barbara.troilo@communicationagency.it Emilia Romagna, Sardegna, Marche e Lombardia Elisabetta Grimaldi - Tel. 02862327 - 3803074565 - elisabetta.grimaldi@communicationagency.it Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia Luciana Sidari - Tel. 02862327 - 3476404360 - luciana.sidari@communicationagency.it - luciana.sidari@alice.it Lazio Carla Polverini - Via Valle Scrivia, 8 - 00141 Roma - Tel. 068103883 - 3355249624 carla.polverini@communicationagency.it - polverini.carla@gmail.com Umbria Simone Marri - Tel. 02862327 - 3478666569 - simone.marri@communicationagency.it - simone.marri78@gmail.com Campania Rosanna Palazzolo (Napoli, Caserta, Benevento) - Tel. 3398665413 - rosanna.palazzolo@communicationagency.it Pacifico Marinato (Salerno, Avellino) - Tel. 3455821822 - pacifico.marinato@communicationagency.it Liguria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria Direzione Marketing e Commerciale Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Valle d’Aosta, Molise e Enti del Turismo Stranieri Direzione Marketing e Commerciale Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it Austria, Croazia, Germania, Montenegro, Serbia, Slovenia Direzione Marketing e Commerciale Communication Agency Int. srl - Tel. 02862327 - direzionemarcom@communicationagency.it
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INDIRIZZI
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“SEMPRE PIÙ PRINCIPE” TRASFERTE DI LAVORO A TUTTA SICUREZZA
MEETING PLANNER, IL FUTURO È GIÀ QUI