Accompagnare la trasformazione. L'esperienza del Comitato Parco Dora sull'area di Spina 3 a Torino

Page 1

Accompagnare la trasformazione L’esperienza del Comitato Parco Dora sull’area della Spina 3 a Torino 2006-2015



Accompagnare la trasformazione L’esperienza del Comitato Parco Dora sull’area della Spina 3 a Torino 2006-2015


A cura di: Elen Ganio Vecchiolino Sandra Giannini

© 2016 - Comitato Parco Dora Piazza Palazzo di Città 1, Torino ISBN 9788894230888 Si autorizza la riproduzione, la diffusione e l’utilizzazione del contenuto del volume con la citazione della fonte


Introduzione

Raccontare una delle più importanti opere di riqualificazione urbana d’Italia è compito entusiasmante e occorre farlo ringraziando chi ha avuto la visione di una Torino del futuro pensando a quali nuove vocazioni queste scelte avrebbero contribuito ad orientare. Spina 3 e il Parco Dora portano con sè un insieme di numeri impressionanti: più di 10.000 nuovi abitanti e circa 7.000 persone impiegate nelle nuove attività, interventi edilizi pari a 585.000 mq di SLP, con un progetto che ha come fulcro un parco di 358.000 mq di verde là dove c’erano le fabbriche. Per i residenti più anziani che vivono negli isolati prossimi alla trasformazione urbanistica è ancora vivo il ricordo degli infiniti muri che circondavano la Michelin, la Savigliano, la FIAT e poco più in là la Superga, e gli elementi di archeologia industriale rimasti nel parco a memoria di un passato prossimo servono a ricordare alle nuove generazioni quali erano i luoghi del lavoro, di un lavoro pesante, fisico. Oggi non ci sono più le sirene a scandire i tempi di ingresso e uscita dalle fabbriche, non ci sono più le centinaia di operai in bicicletta in via Livorno, non ci sono più i treni nuovi o da riparare della Savigliano, non ci sono più i vagoni carichi di materiale ferroso da fondere e i treni carichi di lamiere da lavorare, non ci sono più i vapori delle fonderie o i fumi della vulcanizzazione delle gomme, non c’è più il sovrappasso di corso Mortara che ti faceva intravedere per un attimo il lavoro dentro le fabbriche, e tutto questo “sempre”, tutti i giorni di tutto l’anno, per decenni. Un giovane writer ha scritto su uno dei pilastri del capannone dello Strippaggio dell’area Vitali: “un inferno trasformato in paradiso… grazie”. Di tutto questo, di cosa era e di cosa è diventata l’area di Spina 3 ci hanno chiesto spiegazioni qualche tempo fa i Giovani Musulmani Italiani; a raccontarlo loro sono stati i tre sindaci, Castellani, Chiamparino e Fassino, e il racconto è stato come ascoltare una fiaba, dal “c’era una volta” a “vissero 5


felici e contenti” ... e la fiaba parlava di saggi che volevano regalare un futuro migliore ad una terra nera di fumo e rossa di fuoco e di un fiume nascosto da muri e di treni che nel loro passare sferragliando facevano tremare le case e di come tutto questo si è trasformato in nuovo quartiere dove per incanto tutti erano più giovani con un enorme parco all’uscio di casa. Il percorso dalla fiaba ad una realtà molto complessa ha visto lo sviluppo di un modello di accompagnamento frutto della somma delle molte esperienze che la Città di Torino ha avuto l’intuizione di sperimentare nei decenni, a partire dal Progetto The Gate ai vari progetti URBAN 1, 2 e 3 e in mezzo i tavoli sociali, i Contratti di Quartiere e i PRU. L’idea di dotarsi di un Comitato quale strumento di accompagnamento alla trasformazione urbanistica è stato oggetto di approfondite discussioni tra l’amministrazione e il raggruppamento delle realtà economiche presenti in Spina 3, dai costruttori alla grande distribuzione, sino alla Curia; la convinzione condivisa ha portato alla scelta di sostenere il Comitato con una contribuzione volontaria assimilabile ad un onere sociale di urbanizzazione pari ad 1€ al metro quadro costruito. La buona gestione di questo valore ha permesso di andare oltre al naturale termine del Comitato, che nel contempo ha dimostrato la capacità di essere a sua volta attrattore di economia sia dai soggetti economici locali che dalle fondazioni bancarie. Un comitato di scopo, dunque, il Comitato Parco Dora, che ha saputo prendere i nuovi cittadini per traghettarli da una vita in cantiere ad una nuova socialità che ha il Parco come fulcro, che ha saputo essere strumento di azioni celeri su problemi concreti essendo cerniera tra i cittadini e i servizi dell’Amministrazione, che ha saputo orientare le scelte dell’Amministrazione fornendo strumenti di pianificazione, prevenendo l’insorgere di fenomeni negativi e facilitando l’assunzione di decisioni utili a rendere misurabili i cambiamenti sul lungo periodo, e che per far questo ha lavorato per sviluppare


una rete di soggetti dialoganti sul territorio. A fine 2015 il Comitato, raggiunti gli scopi per cui era stato costituito, chiude e cessa di esistere come veste giuridica, ma lascia in eredità molteplici modelli di relazione tra i soggetti più diversi presenti in Spina 3: dal portierato di condominio con l’associazione Acmos allo sviluppo delle associazioni di commercianti di corso Umbria e corso Regina Margherita, la Curia, la grande distribuzione e in particolare il Parco Commerciale Dora, l’associazione Tesso, soggetti ben radicati sul territorio ai quali bisogna aggiungere le realtà che sono approdate in Spina 3 attratte dalle potenzialità del Parco, quali gli organizzatori di grandi eventi come il Kappa Futur Festival o la Street Food Parade, ma anche il Bike Pride o il Women Run o i contest di Street Art come Picturin. La chiusura del Comitato trasferisce all’Amministrazione la sfida di arrivare ad una ponderata scelta di un modello gestionale del Parco, utile per conseguire un equilibrio tra l’uso quotidiano e i grandi eventi, mantenendo positiva la capacità attrattiva del Parco così da essere volano di sviluppo per l’intera Spina 3.

Claudio Cerrato

Carlo Massucco

Presidente del Comitato Parco Dora

Direttore del Comitato Parco Dora

7



Indice l’area di Spina 3

11

>le fabbriche >la trasformazione >i comprensori >le infrastrutture >il parco >timeline

13 19 21 29 33 36

il Comitato Parco Dora

39

> il Comitato > le attività > #1 | accompagnamento alla lettura dei progetti di trasformazione > #2 | valorizzazione di servizi, iniziative, opportunità > #3 | analisi dei bisogni e individuazione di servizi > #4 | raccolta istanze e criticità > #5 | mediazione dei conflitti > #6 | fund raising e progettazione > #7 | attività culturali e di promozione del territorio > #8 | sviluppo di comunità > #9 | recupero e valorizzazione del patrimonio storico e culturale > programmi complessi > gli strumenti >lo sportello >il servizio di comunicazione

41 43 45 47 49 51 53 55 57 59 61 63 67 67 69

2001-2015 i primi anni del parco

73

75 77 79 81 83 85 87

>dal monitoraggio alla cura degli spazi >programmazione e gestione di attività continuative >programmazione e gestione di eventi e manifestazioni >esperimenti di gestione partecipata del verde pubblico >analisi e ipotesi di gestione del sistema dei fabbricati esistenti >interventi artistici >valorizzazione della storia e del progetto del parco

la rete del Comitato

92

bibliografia

94 9



La Spina 3 Con una superficie di oltre un milione di metri quadri la Spina 3 è una delle piÚ vaste aree di trasformazione della città di Torino tra la fine del Novecento e il primo decennio del Duemila. I grandi stabilimenti produttivi che hanno segnato la storia della città hanno lasciato il posto a comprensori residenziali, spazi commerciali e al Parco post-industriale della Dora.

11



L’area di Spina3

Spina 3 è la più estesa tra le aree sulle quali hanno agito le trasformazioni urbanistiche che hanno interessato la città di Torino tra gli anni Novanta del Novecento e i primi anni Duemila: è collocata nel quadrante nord-ovest del territorio torinese, a cavallo del fiume Dora, adiacente il centro storico e tangente il Passante Ferroviario. Questa porzione di città ha ospitato fino agli anni Novanta del Novecento i grandi stabilimenti delle Ferriere Fiat, della Michelin, della Savigliano e della Paracchi. Dopo la dismissione delle attività produttive, l’area è stata oggetto di un massiccio programma di operazioni che hanno visto il coinvolgimento del Comune di Torino insieme ai proprietari delle aree e agli operatori immobiliari, e l’impiego, accanto ai capitali privati, di ingenti fondi pubblici previsti da programmi PRiU e PRUSST. Il progetto di trasformazione della Spina 3 ha riguardato l’insediamento di un vasto mix funzionale comprendente residenze, spazi commerciali, uffici, centri di ricerca e produzione, per un totale previsto di 10.000 nuovi abitanti e 7.000 impiegati; accanto agli interventi edilizi, pari a 585.542 metri quadrati di SLP, il programma ha compreso importanti interventi infrastrutturali e viabilistici, oltre alla realizzazione del Parco Dora, grande spazio verde che si sviluppa al centro dell’area e a cavallo del fiume Dora per 358.000 metri quadri. Dal 2006 al 2015 il Comitato Parco Dora ha operato sull’area di trasformazione interessata dal PRiU Spina 3 e sul tessuto urbano storico immediatamente circostante: una superficie di 2,5 chilometri quadrati, dei quali oltre un milione di metri quadri coinvolti nella trasformazione.

13


Foto aerea dell’area di Spina 3 prima della trasformazione, nel 1990. (Città di Torino, Divisione Servizi Tributari e Catasto, Anno 1990)


Le fabbriche

L’area della Spina 3 è stata caratterizzata, sino agli ultimi decenni del Novecento, da una forte presenza industriale, grazie alla sua localizzazione strategica nei pressi del fiume Dora e lungo i binari della linea ferroviaria. È infatti su questo territorio che, a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, si insediarono alcune delle storiche fabbriche torinesi: le Ferriere Fiat, la Michelin, la Savigliano e la Paracchi. I quartieri limitrofi – San Donato e Campidoglio a sud e Lucento e Madonna di Campagna a nord – attrassero un numero sempre maggiore di lavoratori e divennero il cuore della “barriera operaia” torinese.

La Paracchi La Paracchi fu la più antica azienda d’Italia per la fabbricazione di tappeti a livello industriale. ll complesso edilizio Giovanni Paracchi & C., ritagliato tra l’ansa della Dora e il tracciato di via Pianezza, si compone di un aggregato di edifici variamente articolato dal punto di vista architettonico, a testimonianza del progressivo ampliamento dello stabilimento dove si svolgevano la tessitura, la tintoria e l’appretto dei “tappeti da terra”. La trasformazione industriale dell’area prese avvio agli inizi del ‘900 nel primo tratto di via Pianezza, ma gli interventi più rilevanti vennero effettuati nel corso degli anni successivi, in parallelo all’espansione dell’impresa che nel 1926 produceva e commercializzava una grande varietà di manufatti, dando lavoro a 500 operai. A causa dei crescenti costi di produzione e della sempre più estesa concorrenza, a partire dal 1975 la Paracchi si specializzò nella sola tessitura dei tappeti, acquistando filati già trattati nei paesi di provenienza. Negli anni ’80 quasi tutta la produzione venne spostata nella nuova sede di via Veronese e, nei primi anni ’90, lo stabilimento di via Pianezza chiuse definitivamente. 15


a destra: Fiat Ferriere interno Foto: Architettura Industria Piemonte di Roberto Gabetti (1977) sotto: Fiat Ferriere - stabilimento Ingest Foto: Filippo Gallino


Le Ferriere Fiat Le Ferriere Fiat avviarono la loro attività nel campo della produzione siderurgica a partire dal 1917, in pieno periodo bellico, indirizzando la produzione di componenti meccanici al settore automobilistico, motoristico e aviatorio. Nel periodo tra le due guerre videro un’espansione del complesso e un notevole incremento del numero degli operai. Il comprensorio industriale era distribuito su tre settori: l’area Valdocco ospitava le acciaierie; i laminatoi e le fonderie trovavano posto nell’area Vitali; quest’ultima era collegata, mediante un tunnel ferroviario che attraversava via Borgaro, all’area Ingest, dove venivano prodotti nastri di lamiere. Il complesso produttivo era dotato di una fitta rete di impianti idraulici e di binari ferroviari. Nel 1978 le Ferriere Fiat furono assorbite dalla Teksid, l’azienda che raggruppava tutte le attività metallurgiche e siderurgiche della Fiat e che, a sua volta, fu inclusa nel 1982 nella Finsider, gruppo delle Partecipazioni Statali. A partire dagli anni ’80 l’attività cominciò a decrescere, a causa della progressiva crisi che colpì tutto il settore metallurgico, fino a quando, nel 1992, avvenne la definitiva chiusura dell’impianto.

La Michelin La Michelin insediò il grande complesso per la produzione di pneumatici a partire dal 1906 nello spazio delimitato ad est da via Livorno, a nord dalla Dora Riparia, a ovest da corso Umbria e a sud da via Treviso. Nel corso degli anni il nucleo originario costituito da due edifici ed alcuni capannoni si estese fino ad occupare una superficie di circa 150.000 mq. La fabbrica si caratterizzava, a differenza delle altre costituite prevalentemente da capannoni, per i suoi edifici pluripiano che ospitavano gli uffici, le residenze dei dipendenti, la caserma dei pompieri, la centrale termica e la portineria. Il complesso ospitava inoltre una stazione dei vigili del fuoco. Altra caratteristica unica della Michelin di Torino era la presenza di vere e proprie vie interne che collegavano i vari edifici e capannoni, i quali avevano ognuno un proprio ingresso con numero civico. Nel 1920 sorse, per iniziativa di un gruppo di dipendenti, il Dopolavoro Aziendale Michelin Italia per lo svago e la cultura. Dagli anni ‘50 agli anni ’60 lo stabilimento conobbe un grandioso sviluppo, e i dipendenti passarono 17


sopra: Lo stabilimento Michelin Foto: Bruna Biamino a destra: Lo stabilimento SNOS, fronte su corso Mortara Foto: Bruna Biamino


dal migliaio del dopoguerra a circa cinquemila. Con la costruzione in Piemonte, tra gli anni ’60 e ‘70, di nuovi stabilimenti dotati di macchinari ed impianti moderni, la produzione del vecchio stabilimento si fece sempre meno competitiva. Il declino dell’azienda divenne inarrestabile nel 1982, con la realizzazione a Torino Stura di un nuovo reparto di 10.000 mq dove vennero via via trasferite tutte le lavorazioni.

La Snos La Società Nazionale Officine Savigliano, attiva nella costruzione e riparazione di materiale ferroviario, si insediò negli stabilimenti di corso Mortara nel 1889. La fabbrica conobbe, in tempi brevi, una rapida espansione: dalle richieste di prestigiose compagnie ferroviarie nazionale e statali alla fabbricazione di macchinari elettrici e di costruzioni impiantistiche, dalla realizzazione di costruzioni aeronautiche e attrezzature di guerra durante i conflitti mondiali alle lavorazioni nel campo della carpenteria metallica (come l’arcata in acciaio per la copertura della stazione centrale di Milano o il Mercato Pubblico di Porta Palazzo a Torino), all’edilizia portuale, alle condotte idrauliche e agli impianti idroelettrici. Il ridisegno complessivo dei fabbricati avvenne tra il 1912 e il 1917 ad opera dell’ingegnere Enrico Bonicelli, che vi applicò il sistema costruttivo in calcestruzzo armato Hennebique. Nel 1940 venne realizzata la sopraelevazione della manica su corso Mortara. Negli anni 50 l’azienda conobbe una prima crisi dovuta al rincaro del costo della manodopera e del prezzo del materiale utilizzato e nel 1951 fu messa in amministrazione controllata; i maggiori clienti da questo momento in poi furono le Ferrovie dello Stato. La Savigliano si affermò nel 1961 nel campo delle realizzazioni di carpenteria metallica; a Torino furono realizzate alcune opere come la passerella sul Po, il Palazzetto dello Sport, la Fiat di Rivalta, la guglia della Mole Antonelliana distrutta dall’uragano del 1953. Nel 1976 la Società Savigliano interruppe le produzioni e passò da attività manifatturiera ad attività di servizi. La chiusura dello stabilimento avvenne alla fine degli anni ’90.

19



La trasformazione

Alla cessazione delle attività produttive segue un periodo di abbandono degli stabilimenti industriali, accompagnato dall’elaborazione di scenari e progetti di trasformazione urbanistica che trovano espressione nel Piano Regolatore Generale del 1995. I primi interventi fisici di trasformazione dell’area prendono il via nel 1997 con la realizzazione del parco scientifico tecnologico Environment Park su una parte dei terreni delle ex Ferriere Fiat; dopo la stipula, il 30 dicembre 1998, dell’Accordo di Programma tra Città, Regione Piemonte e Ministero dei Lavori Pubblici, vengono approvati il PRiU-Programma di Riqualificazione Urbana di Spina 3 e gli strumenti urbanistici e finanziari che ne consentono l’attuazione. Sulle aree ex industriali vengono avviate le operazioni di demolizione e bonifica, propedeutiche all’edificazione dei sette nuovi comprensori a destinazione residenziale, commerciale e terziaria che, secondo quanto previsto dal PRIU, si sovrappongono alla distribuzione territoriale dei precedenti comparti industriali, dai quali prendono il nome. Nel 2000 l’architetto Jean Pierre Buffi viene individuato, attraverso un concorso pubblico, come l’esperto in progettazione urbana e architettonica a cui affidare il coordinamento degli interventi e, in particolare, la definizione di un progetto urbano unitario per l’area Nord, dove la fase di progettazione degli interventi era ancora ad uno stadio iniziale, e delle osservazioni per quello che riguarda gli ambiti posti a Sud, che in quel momento erano già in via di realizzazione. A partire dal 2003, inoltre, la Giunta comunale definisce una serie di modifiche quantitative, e la collocazione su Spina 3 di una parte degli alloggi destinati ad accogliere gli operatori media attesi in città per lo svolgimento dei Giochi Olimpici del 2006, oggi riconvertiti in residenze.

21



I comprensori

Il progetto di trasformazione di Spina 3 ha previsto l’insediamento di un vasto mix funzionale – comprendente residenze, spazi commerciali, uffici, laboratori, centri di ricerca e produzione e spazi per attività ricreative – oltre che il recupero e la riconversione, in spazi atti ad ospitare attività produttive avanzate, degli edifici di pregio un tempo occupati dalle Officine Savigliano e dalla Società Paracchi. L’intera superficie di Spina 3 è stata suddivisa in sette comprensori di intervento – Valdellatorre, Valdocco, Vitali (come i tre ex impianti siderurgici della Fiat Ferriere, poi passati alla Teksid e infine a CimiMontubi), Paracchi, Savigliano, Ingest (Fiat-Nole), Michelin – che corrispondono ai comparti produttivi originari e, di conseguenza, all’iniziale suddivisione proprietaria.

Ingest - Valdellatorre Situati tra le vie Borgaro, Val della Torre, Nole e corso Potenza, i due comprensori sorgono sull’area un tempo occupata dal reparto Grandi Nastri delle Ferriere Fiat-Teksid e comprendono il Centro Diocesano del Santo Volto e tre lotti residenziali. Progettato dall’architetto Mario Botta all’estremità est del complesso, il Centro Diocesano si compone di una chiesa a pianta centrale circondata da sette torri, da un centro congressi realizzato sotto il sagrato e da spazi per uffici e attività parrocchiali. La torre delle ex acciaierie, alta 55 metri, è stata conservata e, avvolta da una struttura elicoidale in acciaio, svolge la funzione di campanile. L’estremità ovest è occupata da uno spazio commerciale, e lungo i due fronti di via Val della Torre si sviluppano i nuovi insediamenti residenziali, progettati dall’architetto Bossolono; gli edifici, composti da blocchi verticali che si articolano tra i tre e i quattordici piani, sono distribuiti in tre complessi per un totale di 786 appartamenti, dei quali 266 di edilizia convenzionata. 23


Foto: Anna Todros


Michelin Nord È collocato a nord della Dora tra via Orvieto, corso Mortara e via Tesso, su un lotto un tempo occupato dalla Michelin per funzioni di supporto allo stabilimento per la produzione di pneumatici collocato sulla sponda opposta del fiume. Dopo l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali 2006 alla Città di Torino, viene definita la collocazione su quest’area di uno dei Villaggi Media, destinato ad ospitare 1460 posti letto per i giornalisti. Il complesso, progettato dagli studi Picco, Rosenthal, AI, Studio Quaranta, si compone di tre torri che raggiungono i ventuno piani di altezza, e da sei edifici più bassi, da sei/otto piani, disposti lungo il perimetro del lotto. Tutti gli edifici sono unificati tramite un basamento che ospita micro-attività terziarie e commerciali e parcheggi pertinenziali. Dopo le Olimpiadi viene modificata la distribuzione interna degli edifici per ricavare 440 appartamenti, di cui 117 vengono acquisiti dalla Città di Torino e destinati a edilizia residenziale pubblica e i restanti vengono destinati alla vendita o all’affitto secondo diverse modalità di canone agevolato.

Michelin Sud Il comprensorio si estende sull’area delimitata da via Livorno, via Treviso, il nuovo asse di corso Umbria e il perimetro sud del Parco Dora. La zona, un tempo occupata dagli stabilimenti industriali della Michelin per la produzione di pneumatici, ospita oggi un centro commerciale e un complesso residenziale. La realizzazione del Parco Commerciale rappresenta, insieme alla costruzione del limitrofo parco tecnologico Environment Park, il primo intervento avviato sull’area di Spina 3. Il complesso, che comprende un cinema multisala, locali per uffici e una piastra parcheggio multipiano, è stato progettato dagli studi Zublenà, Promogeco e Granma e si sviluppa attorno ad uno spazio centrale aperto e articolato su tre livelli. Il progetto della parte residenziale, composto da circa 340 unità abitative, è stato affidato all’architetto Elio Luzi e ha visto la realizzazione di due complessi di edifici, disposti sul perimetro di due corti interne adibite a giardino condominiale, la cui altezza varia tra i nove e i quindici piani, innalzandosi in corrispondenza degli angoli e consentendo di ricavare ampie terrazze. Il comprensorio Michelin Sud comprende inoltre il cosiddetto Edificio 37, sede dei vigili del fuoco della ex Michelin, che è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione ad opera dell’architetto 25



Agostino Magnaghi, per divenire la sede del museo di informazione ed educazione ambientale “A come Ambiente”.

Paracchi Il comprensorio si sviluppa in posizione decentrata rispetto alle altre aree di Spina3, su una lunga e stretta fascia di terreno che si estende in direzione nord-sud tra via Pianezza e il fiume Dora. La zona era occupata dal complesso edilizio Giovanni Paracchi, specializzato nella tessitura di tappeti, del quale sono stati conservati alcuni elementi. Oggi un lungo edificio lineare con altezze variabili dai cinque ai nove piani collocato nella parte centrale del lotto ospita le funzioni residenziali (122 appartamenti), a nord le funzioni commerciali sono concentrate all’interno di un basso fabbricato che ospita un supermercato, mentre a sud il recupero dell’antica palazzina per uffici ha permesso l’inserimento di funzioni terziarie, oltre che di 6000 mq di loft.

Savigliano Un tempo occupato dall’omonimo stabilimento appartenente alle Società Nazionale Officine Savigliano, è compreso tra via Tesso, via Giachino, via Udine e corso Mortara. Il progetto, ideato dagli studi Granma e Archiland, ha previsto la riqualificazione della manica storica del complesso per ospitare spazi commerciali, produttivi e una quota di residenze ai piani superiori, e la realizzazione di sei edifici di nuova costruzione, distribuiti a pettine alle spalle del fabbricato storico e destinti ad attività produttive ed artigianali.

Valdocco Il comprensorio si estende lungo il Passante Ferroviario nel tratto compreso tra via Livorno e corso Mortara. L’area, precedentemente occupata dalle acciaierie della Teksid, è oggi suddivisa in due sub-ambiti costituiti rispettivamente dal parco scientifico tecnologico per l’ambiente Environment Park a nord e da un comparto residenziale a sud. 27



La realizzazione dell’“EnviPark” è stata avviata nel 1992 grazie all’utilizzo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per le aree a declino industriale e portata a termine tra il 1997 e il 2000; il parco ospita al suo interno aziende specializzate ed enti di ricerca nel settore scientifico-tecnologico. Il progetto, le cui linee guida sono state redatte dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, viene affidato tramite un appalto-concorso agli architetti Ambazs, Durbiano e Camerana. L’insediamento è costituito da quattro blocchi edilizi con copertura verde che sorgono su di una piastra adibita a parcheggio e sono disposti in modo da lasciare uno spazio libero centrale che percorre tutto il comprensorio. Il comparto residenziale è costituito da ampi isolati composti da edifici con un’altezza compresa tra i cinque e i dodici piani, secondo il masterplan dello studio Isola Architetti, e da un edificio a torre alto 70 metri progettato dallo studio Picco; ospita un totale di 1352 alloggi, di cui 611 di edilizia convenzionata.

Vitali Il comprensorio si estende su una vasta area situata nella parte nord della Spina 3, delimitata da via Orvieto, via Verolengo, via Borgaro e dall’antico tracciato di corso Mortara, il cui interramento consente al nuovo edificato un affaccio diretto sul parco. La zona era originariamente parte del complesso delle Ferriere Teksid, di cui ospitava l’impianto dei laminatoi. La trasformazione si è articolata in due diverse fasi, indipendenti l’una dall’altra, secondo il disegno unitario elaborato dalla Buffi Associés. Il primo lotto, relativo alla porzione che si affaccia su via Orvieto sino a raggiungere l’angolo con via Verolengo, si compone di spazi commerciali, residenze, un albergo e un edificio a torre di diciotto piani per abitazioni e uffici, articolati intorno a uno spazio pedonale; parallele all’asse di via Orvieto, arretrate e in posizione rialzata rispetto alla strada, si trovano le residenze dell’ex Villaggio Media, che oggi ospitano 327 appartamenti, di cui 227 di edilizia residenziale pubblica. Lungo via Orvieto sorge il VitaliPark, un complesso destinato ad attività artigianali, produttive avanzate e terziarie. La seconda fase, ad oggi ancora in via di realizzazione, si compone di un edificato compatto orientato a Nord-Ovest su via Verolengo, interrotto da percorsi e terrazzamenti al fine di garantire la permeabilità verso il parco. 29



Le infrastrutture Un importante elemento della trasformazione dell’area di Spina 3 ha riguardato la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali, che hanno ridisegnato la viabilità della zona e la sua connessione con il resto della città. In direzione nord-sud, tangente all’area di Spina 3 lungo corso Principe Oddone, corre il nuovo Passante Ferroviario; in direzione est-ovest la grande arteria di corso Mortara è stata sostituita da un sistema di sottopassaggi; infine, un nuovo ponte sulla Dora si affianca a quello oggi preesistente e collega via Orvieto e via Livorno.

Il passante ferroviario È la più grande infrastruttura realizzata a Torino dal dopoguerra e attraversa tutta la città da nord a sud, dal Lingotto alla stazione Stura; sui due lati del Passante Ferroviario si situano le grandi aree urbane ex-industriali oggetto di trasformazione: la zona del Lingotto e le cosiddette Spine. Il progetto del Passante ha previsto il completo interramento del transito dei treni da corso Turati a corso Grosseto, e la realizzazione in superficie del grande viale alberato della Spina Centrale per consentire la circolazione di auto, biciclette e pedoni e ricucire le due parti di città prima divise dai binari. Gli interventi più rilevanti che interessano l’area di Spina 3 hanno riguardato principalmente: • la realizzazione delle gallerie ferroviarie interrate, che scendono in profondità fino a passare sotto dell’alveo del fiume Dora. La prima galleria ferroviaria interrata, quella ovest, è entrata in funzione nel dicembre 2008, mentre la galleria est è stata completata nel 2012; • la sistemazione della superficie viaria, per dotare il nuovo viale di alberature, piste ciclabili e parcheggi; • la realizzazione di una rotonda in piazza Baldissera, in sostituzione della vecchia sopraelevata di corso Mortara; • la realizzazione, al posto della vecchia Stazione Ferroviaria Dora, della nuova Fermata Dora interrata, accessibile da piazza Baldissera. 31


Foto: Stefano Dessi - phlibero


Il sottopasso di corso Mortara Tra le grandi opere che hanno trasformato l’area di Spina 3 è stato realizzato un nuovo sistema viabilistico di attraversamento est-ovest dell’intera zona, in sostituzione del vecchio cavalcavia di corso Mortara. Il tracciato viario è stato completamente ridisegnato realizzando un tunnel sotterraneo a due carreggiate che collega corso Potenza a via Orvieto, con rampe secondarie di accesso e uscita in corrispondenza di via Borgaro. Il sottopasso è stato progettato con l’obiettivo di conciliare le esigenze del traffico a scala locale e urbana con quelle orientate al contenimento della velocità e al tema della sicurezza e con le peculiarità e le caratteristiche della nascente vasta area verde. L’interramento del traffico veicolare ha consentito infatti di liberare l’accesso al fiume dalla zona nord del parco, eliminando il vecchio tracciato di corso Mortara. Il nuovo sottopasso, intitolato a Carlo Donat Cattin, è stato inaugurato e aperto al traffico nel maggio 2012.

Il nuovo ponte sulla Dora Il nuovo ponte si inserisce a completamento del ridisegno della viabilità delle vie Livorno e Orvieto, a due corsie di marcia con un canale centrale riservato al trasporto pubblico. Il ponte preesistente, insufficiente per smaltire il traffico indotto dai nuovi insediamenti e dal mutato assetto viabilistico dell’area, è stato chiuso al passaggio veicolare e, recuperato e riqualificato, è dedicato alla circolazione pedonale e ciclabile; il nuovo ponte, che affianca quello preesistente, ha una larghezza di circa 32 metri e ospita due carreggiate, ciascuna a due corsie, separate da banchine verdi e da una fascia centrale riservata al trasporto pubblico. Il ponte è composto da una campata unica, di circa 43 metri di luce, e ha una struttura di travi di acciaio cor-ten, rinforzata da cavi in acciaio ancorati a due strutture a forma di “V” posizionate sulle banchine centrali della carreggiata e dotate di una illuminazione scenografica a led. La colorazione bruna naturale dell’acciaio cor-ten rappresenta un richiamo formale alle grandi strutture legate alle produzioni siderurgiche che hanno caratterizzato il recente passato dell’area. Il cantiere per la realizzazione del ponte ha preso avvio nel 2009; l’inaugurazione e l’apertura al traffico sono avvenute nel luglio 2011. 33



Il parco Il Parco costituisce il cuore della grande trasformazione dell’area di Spina 3, e si configura come elemento connettivo tra i nuovi insediamenti; con i suoi 456.000 metri quadrati di superficie rappresenta uno dei più vasti polmoni verdi della città. Il parco, realizzato sulle aree un tempo occupate dai grandi stabilimenti produttivi, integra ambienti naturalistici e preesistenze derivanti dal passato industriale; comprende infatti elementi significativi, esclusi dalle demolizioni dei vecchi capannoni, tra cui la torre di raffreddamento della Michelin, la grande struttura dello strippaggio e la centrale termica delle acciaierie Fiat. Il progetto del parco è il risultato di una gara internazionale a procedura aperta, avviata nella primavera 2004; vincitore del concorso è risultato il gruppo diretto da Peter Latz, già autore del parco post-industriale Thyssen nel Bacino della Ruhr, e costituito da Servizi Tecnologie Sistemi spa, Latz+Partner, Studio Cappato, Gerd Pfarrè, Ugo Marano, Studio Pession Associato. Il gruppo italo-tedesco ha progettato un parco che alterna zone strettamente naturalistiche, costituite da grandi prati e spazi alberati, ad altre più antropizzate, che mantengono una forte relazione con gli elementi preesistenti, conferendo loro nuove funzioni. Un elemento fondamentale per il parco è il fiume Dora, valorizzato e reso accessibile. La riqualificazione delle sponde del fiume si inserisce nel più vasto progetto Torino Città d’Acque e prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale che unirà l’area di Spina 3 ai tratti ciclabili già esistenti lungo il corso della Dora. Nell’autunno 2007 il progetto del Parco è stato inserito tra le opere da realizzare per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. A inizio 2008 sono stati aggiudicati gli appalti per l’affidamento dei lavori di realizzazione dei lotti Michelin, Ingest e Vitali; nell’estate sono partiti i cantieri. Il 4 maggio 2011, per i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sono stati inaugurati e aperti al pubblico i primi tre lotti: Ingest, Valdocco e Vitali. Nel 2012 è stato ultimato anche il lotto Mortara, sorto al posto del vecchio tracciato di corso Mortara e sulla copertura del sottopasso che attraversa l’area in senso est-ovest. Nell’estate 2015, infine, è stato completato e aperto al pubblico il lotto Michelin, che corrisponde alla porzione del parco immediatamente a sud della Dora. Il progetto del parco prevede inoltre la strombatura della Dora e la trasformazione a verde della parte del lotto Valdocco situata a nord della Dora, occupata dal cantiere del Passante Ferroviario e da una sperimentazione di bonifica dei terreni attraverso phytoremediation. 35



37


Time-line Stipula dell’Accordo di Programma per il PRiU Spina 3 tra Città, Regione Piemonte e Ministero dei Lavori Pubblici

Avvio della realizzazione del parco scientifico tecnologico Environment Park su una parte dei terreni delle ex Ferriere Fiat

Ha inizio l’edificazione dei Villaggi Media per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 sulle aree Vitali e Michelin Nord

1998 Viene definita l’edificazione, nel comparto Ingest, del nuovo Centro Pastorale della Diocesi di Torino

2001

1997 demolizioni

trasformazione comprensori Passante Ferroviario - interramento ferrovia

Apre il Parco Commerciale Dora nell’area Michelin Sud

2003

Sono 3.000 i residenti già insediati nei primi edifici completati

Inaugura, nell’”edificio 37” dell’ex cittadella per la produzione di pneumatici Michelin, il Museo A come Ambiente

2004

Si conclude la trasformazione in appartamenti degli ex Villaggi Media Il Comitato Parco Dora avvia la propria attività

2006


Prendono il via i cantieri per la realizzazione del Parco Il Parco viene inserito tra le opere da realizzare per il 150° anniversario dell’Unità di Italia

2008

Viene avviata la realizzazione del nuovo ponte sulla Dora

Inaugurano i lotti Vitali, Valdocco e Ingest del Parco Dora

2011

2009

L’intero tracciato del sottopasso di corso Mortara viene completato e aperto al traffico Divengono operative entrambe la gallerie che costituiscono il Passante Ferroviario

2012

2007

Apre il lotto Michelin del Parco Il numero di abitanti passa da 27.752 nel 2006 a 33.129 nel 2015 Il Comitato Parco Dora termina la propria attività

2015

sistemazione viabilità di superficie realizzazione Parco Dora realizzazione sottopasso Mortara realizzazione nuovo ponte sulla Dora ATTIVITÀ COMITATO PARCO DORA 39

Apre il viale del Passante Ferroviario tra corso Regina e piazza Baldissera

2016



Il Comitato Parco Dora Nel 2006, da un accordo tra la Città di Torino, gli operatori economici e la Curia Metropolitana, nasce il Comitato Parco Dora. Ente strumentale della pubblica amministrazione e parte integrante delle azioni locali di rigenerazione urbana, opera fino a dicembre 2015 svolgendo una funzione di servizio per i cittadini e per le realtà coinvolte nel processo di trasformazione dell’area di Spina 3.

41


CONSIGLIO DIRETTIVO 4 membri della Città di Torino + 2 membri delle Circoscrizioni 4 e 5 + 1 membro della Curia Metropolitana + 4 membri dei costruttori + 2 rappresentanti dei cittadini . il Presidente viene nominato dal Sindaco . il Direttore viene nominato dal Presidente

EQUIPE DI PROGETTO Direzione

Coinvolgimento e attivazione

Staff di Direzione

Collaborazioni specifiche

Collaborazione co-progettazione negoziazione

approccio multidisciplinare, pluricompetenze, flessibilità

GLI ATTORI LOCALI . Comitati dei cittadini . Associazioni culturali, di promozione sociale, del terzo settore . Gruppi di interesse formali ed informali . Singoli cittadini

Facilitazione mediazione sostegno organizzazione

LE ISTITUZIONI PUBBLICHE E PRIVATE . Servizi, Settori, Divisioni della Città di Torino . Altri enti (es. Asl, Inps, Prefettura, Forze dell’Ordine, Associazioni di categoria, ecc.) . Società pubbliche e private (es. Amiat, Italgas, GTT, costruttori, ecc.) . Università e Politecnico di Torino, istituti di ricerca, ecc.


Il Comitato

L’istituzione del Comitato Parco Dora avviene quando il processo di trasformazione della Spina 3 è in piena fase attuativa e, con l’insediamento dei nuovi abitanti, emergono con forza esigenze, bisogni e aspettative. La trasformazione in corso e la convivenza con i grandi cantieri costituiscono fattori di criticità e producono nei nuovi e vecchi abitanti incertezze e timori riguardo al presente e al futuro della nuova porzione di città che si va delineando. Rispetto alla situazione presente si rende necessario gestire la convivenza con i grandi cantieri e le difficoltà di un territorio in mutamento, mentre per il futuro gli interrogativi riguardano la possibilità di creare un tessuto sociale coeso, di riuscire a garantire alla cittadinanza servizi adeguati, di gestire il futuro parco affinché sia veramente un valore aggiunto per la collettività. Nel momento chiave della trasformazione, appare chiaro come il territorio stia producendo più domande e richieste di interlocuzione di quanto la governance locale sia nelle condizioni di accogliere ed evadere. A fronte di tali istanze, l’amministrazione interviene con la costituzione di un soggetto che, strumentale all’amministrazione pubblica, affianchi le procedure e gli strumenti amministrativi ordinari per attuare sul territorio, a contatto con i cittadini e con le realtà coinvolte nella trasformazione, un lavoro di accompagnamento e cura. Il modello è quello sviluppato e sperimentato negli interventi di rigenerazione urbana messi in atto dalla Città di Torino nell’ambito del Progetto Periferie e delle sue successive evoluzioni. In particolare, lo schema di intervento viene mutuato a quello della gestione dei programma complessi, quali The Gate e Urban Mirafiori, dei quali vengono riproposte le caratteristiche fondamentali: l’approccio integrato, finalizzato ad affiancare agli interventi sullo spazio fisico un sistema di azioni in grado di dare risposta ai bisogni di coesione sociale ed economica; l’attenzione alla costruzione del senso di appartenenza e identità, a partire dalla valorizzazione delle specificità locali e delle risorse endogene dei territori; il partenariato pubblico/privato, sia nel sostegno economico sia nella gestione delle attività; l’attivazione di processi inclusivi, attraverso la partecipazione dei cittadini 43


e delle realtà del territorio, in un’ottica di promozione della cittadinanza attiva; l’ottimizzazione delle risorse e l’individuazione di nuove economie di scala. Dopo una fase di interlocuzione tra la Città di Torino e gli operatori immobiliari coinvolti dal PRiU, nel novembre 2005 la Giunta Comunale propone la costituzione del Comitato Parco Dora, che a fine novembre ottiene il parere favorevole delle Circoscrizioni 4 e 5, sul cui territorio ricade l’area della Spina 3. Il 21 febbraio 2006 il Consiglio Comunale approva la costituzione del Comitato Parco Dora: insieme alla Città di Torino, il 4 maggio 2006 stipulano l’atto costitutivo del Comitato l’Arcidiocesi di Torino e tutti i soggetti economici operanti nella realizzazione degli insediamenti abitativi e commerciali. La forma giuridica scelta è quella del comitato di scopo, soggetto giuridico di diritto privato, normato dall’articolo 39 del Codice Civile. L’amministrazione della struttura è affidata a un Consiglio Direttivo composto da un numero variabile tra i nove e i diciassette componenti, scelti in rappresentanza dei soggetti costituenti. Vengono chiamati a far parte del Consiglio Direttivo quattro Assessori della Città di Torino competenti per le tematiche trattate (Politiche per l’Integrazione, Risorse Educative, Urbanistica ed Edilizia Privata, Politiche Sociali), i Presidenti e un coordinatore per ciascuna delle Circoscrizioni 4 e 5, quattro rappresentanti degli operatori economici impegnati nella trasformazione, un delegato della Curia Metropolitana e quattro rappresentanti dei cittadini residenti sull’area, individuati mediante una procedura di auto-candidatura sostenuta dalla raccolta di almeno 50 firme. Dal luglio 2011 la normativa nazionale impone un drastico ridimensionamento del numero dei componenti del Consiglio Direttivo, che vengono ridotti a un massimo di cinque. La carica di Presidente, nominato dal Sindaco, è esercitata a rotazione dai Presidenti delle Circoscrizioni 4 e 5. La gestione della attività del Comitato è affidata a un Direttore, che viene nominato dal Presidente e che coordina una struttura tecnica costituita da personale del Comune e da collaboratori esterni. Per quanto riguarda il finanziamento della attività del Comitato, si individua un’inedita modalità di collaborazione pubblico-privato definita da un accordo tra la Città e gli operatori economici, che mettono a disposizione dell’amministrazione 1 euro per ogni metro quadro di SLP costruito. Dopo una prima fase in cui viene sviluppato un piano di comunicazione che prevede l’allestimento di due punti informativi presso le Circoscrizioni 4 e 5, attivi nel biennio 2005-2006, tali fondi vanno a costituire la dotazione per sostenerne l’operatività e le attività del Comitato; a questi si sommano nel tempo risorse derivanti da progetti specifici e da attività di fund raising.


Le attività Il Comitato avvia la propria attività nella prima metà del 2006: per la localizzazione della propria sede territoriale, che apre nell’autunno dello stesso anno, viene scelta l’area del Basso San Donato, una delle zone più fragili e problematiche della sua area di intervento, nel tessuto urbano storico della Circoscrizione 4 sviluppatosi a contorno delle realtà industriali e che assume, al momento della trasformazione di tali porzioni di territorio, un ruolo di “ricucitura” tra il “nuovo” e il “preesistente”. Dalla sua apertura, il Comitato accompagna la realizzazione delle nuove infrastrutture della Spina 3 e, con la progressiva conclusione dei cantieri degli edifici residenziali, l’insediamento dei nuovi abitanti: il numero di residenti nell’area di intervento del Comitato passa da 27.752 abitanti nel 2006 a 33.129 nel 2015. Dopo il suo insediamento, il lavoro del Comitato si sviluppa mediante un’intensa attività di accoglienza, ascolto, raccolta ed elaborazione delle istanze dei cittadini coinvolti dal processo di trasformazione e attraverso un’azione di indagine e consultazione con gli stakeholder, le istituzioni e gli attori privati; su tale base viene redatto un programma pluriennale di attività. Queste sono sintetizzabili secondo nove principali linee di intervento che, nell’arco del percorso del Comitato, attivo fino a dicembre 2015, vengono declinate con modalità e intensità variabili a seconda dello stato di avanzamento della trasformazione, delle esigenze espresse dal territorio e delle occasioni di collaborazione e finanziamento. Nelle pagine a seguire un quadro d’insieme delle attività svolte dal Comitato, organizzate secondo le macro-aree tematiche di intervento. Per un approfondimento sui progetti sono disponibili le schede descrittive sul sito:

www.comune.torino.it/comitatoparcodora/servizi/attivita

45



#1 | Accompagnamento alla lettura dei progetti di trasformazione Al fine di promuovere la conoscenza degli interventi fisici in atto e di facilitare la comprensione nel dettaglio dei progetti e delle fasi di cantiere, viene predisposto e curato un insieme di strumenti di comunicazione e di servizi per il dialogo con la cittadinanza. Presso la sede del Comitato, che svolge un’attività quotidiana di sportello, viene messo a disposizione della cittadinanza il materiale illustrativo e tecnico sui progetti in corso di realizzazione, con la possibilità di interloquire per approfondimenti con i servizi tecnici della Città. La diffusione di informazioni è realizzata mediante un sito internet dedicato, un servizio di newsletter informatiche e la distribuzione capillare di materiale di comunicazione cartaceo per accompagnare le principali fasi di cantiere. A inizio 2010 viene attivato il blog comitatoparcodora. wordpress.com, finalizzato a testimoniare con racconti e immagini le trasformazioni in atto, coinvolgendo nel lavoro di redazione alcuni residenti. A tali strumenti si affiancano l’organizzazione di visite guidate, presentazioni pubbliche, banchetti informativi. PROGETTI • Cantiere Parco Dora • Cantieri opere infrastrutturali: Passante Ferroviario, sottopasso di corso Mortara, nuovo ponte sulla Dora, nuova viabilità via Livorno, corso Gamba e corso Rosai, nuove urbanizzazioni via Valdellatorre • Cantieri nel tessuto urbano consolidato: Cartiera San Cesareo, area exCampidonico, giardini via Macerata • Pista ciclabile Baden Powell • Comprensori residenziali/commerciali: Ingest, Valdocco, Vitali 2 • Progetti speciali: riqualificazione suolo pubblico Borgata Tesso 47



#2 | Valorizzazione di servizi, iniziative e opportunità Il Comitato svolge una funzione di “messa a sistema” delle risorse pubbliche e private attive sul territorio, collaborando con esse al fine di rafforzare il loro ruolo nei confronti del tessuto sociale locale. L’attività di comunicazione e dialogo con la comunità locale è strutturata per facilitare e rafforzare la conoscenza delle realtà operanti sull’area e per promuovere la fruizione delle iniziative e dei servizi offerti dall’amministrazione, dagli enti e dalle associazioni attive sul territorio. Il Comitato affianca l’operato di soggetti quali il Museo A come Ambiente, l’Environment Park e la Cartiera San Cesareo per rafforzare il loro ruolo nei confronti del tessuto sociale locale mediante il supporto alle attività di comunicazione, l’individuazione di sinergie e attività specifiche. PROGETTI • Progetti speciali: FaciliTo Borgata Tesso, FaciliTo Basso San Donato, Accedo Breglio • Carta dei Servizi Circoscrizione 4 e 5 • Programmazione Museo A Come Ambiente • Programmazione Sporting Dora • Start-up Cartiera San Cesareo • Iniziative Environment Park • Calendario eventi e attività Parco Dora • Iniziative delle associazioni commercianti • Eventi culturali, sportivi e di animazione sul territorio

49



#3 | Analisi dei bisogni e

individuazione di servizi

A supporto dei settori tecnici dell’amministrazione vengono realizzate attività di indagine finalizzate a segnalare le necessità espresse dal territorio, al fine di configurare l’offerta di servizi specifici per i cittadini. I temi toccati riguardano l’analisi delle caratteristiche degli abitanti di nuovo insediamento, il censimento delle attività commerciali in vista dell’attivazione di progetti per il sostegno all’impresa, l’attivazione di servizi di mediazione culturale e l’attività di supporto ai residenti degli appartamenti ATC. Per quanto riguarda il Parco Dora, mediante l’analisi delle funzioni aggiuntive necessarie a migliorare l’utilizzo del Parco, viene elaborata una definizione delle possibili modalità di assegnazione e utilizzo dei manufatti dismessi ancora da riqualificare. PROGETTI • Sportello decentrato amministratori d’area ATC • Supporto residenti ATC per la compilazione del censimento socio-demografico e l’accesso al Fondo Morosità • Sportello di mediazione culturale in lingua araba • Analisi flussi iscrizioni Istituti scolastici • Mappatura attività commerciali Basso San Donato • Schedatura edifici dismessi area Parco Dora • Studio propedeutico alla definizione del piano dei chioschi per il parco

51



#4 | Raccolta di istanze e criticità

Mediante l’interazione con la cittadinanza e il monitoraggio diretto viene realizzata un’attività costante di sistematizzazione delle segnalazioni riguardanti le criticità e i disagi derivanti dai cantieri o correlati all’uso degli spazi pubblici di nuova realizzazione; in collaborazione con i settori tecnici dell’amministrazione, con le imprese operanti o con gli enti coinvolti, vengono attivati percorsi per l’individuazione di soluzioni praticabili. PROGETTI • A spasso per il quartiere (ciclo di sopralluoghi conoscitivi con i residenti) • Servizio di accoglienza e accompagnamento residenti ATC • Monitoraggio, raccolta e presa in carico delle criticità riguardanti i cantieri infrastrutturali e i nuovi comprensori • Monitoraggio, raccolta e presa in carico delle istanze sui temi della sicurezza urbana e convivenza sociale • Monitoraggio diretto, raccolta e presa in carico delle segnalazioni sullo stato di manutenzione del Parco Dora

53



#5 | Mediazione dei conflitti

Attraverso l’impiego di specifiche professionalità e la collaborazione con il Nucleo di Prossimità della Polizia Municipale, il Comitato opera per indirizzare e accompagnare i cittadini del territorio alla risoluzione dei conflitti connessi alla creazione del nuovo tessuto sociale, facilitando il dialogo con le istituzioni, con e tra gli stessi residenti del quartiere, e promuovendo la convivenza tra i diversi gruppi di frequentatori degli spazi pubblici nati dalla trasformazione. PROGETTI • Sportello Nucleo di Prossimità della Polizia Municipale • Sportello di mediazione culturale in lingua araba • Sportello “Vivi bene nel tuo condominio?” • Accompagnamento alla definizione del regolamento d’uso cortile condiviso corso Rosai 38-44 • Accompagnamento alla definizione del regolamento d’uso cortile condiviso piastra corso Mortara 36 • Servizio di accoglienza e accompagnamento residenti ATC • Attività di accompagnamento e mediazione per l’uso degli spazi del Parco Dora

55



#6 | Fund raising e progettazione Mediante l’attivazione di partnership con soggetti istituzionali e privati e la ricerca di opportunità di co-finanziamento vengono elaborate e realizzate progettualità specifiche a ricaduta territoriale. Tra le esperienze realizzate, l’attivazione di un sistema di interventi di sostegno all’integrazione dei nuovi cittadini grazie alla creazione di una rete di associazioni e cooperative attive sull’area, la realizzazione di interventi di arte pubblica, la promozione di percorsi didattici con le scuole. Dal 2011 in poi, sul Parco Dora viene concretizzato un programma di attività per l’uso e la valorizzazione degli spazi che comprende la realizzazione di un orto condiviso, il consolidamento di un calendario di attività sportive, interventi di street-art e iniziative di promozione della conoscenza del parco tramite laboratori didattici e visite guidate. PROGETTI • Progetto “Il nostro nuovo quartiere” (bando “Immigrati Nuovi Cittadini” - Compagnia di San Paolo) • Progetto “Ri-generazioni urbane” (bando Servizio Civile Ministero della Gioventù) • Progetto “Luna-spazio 2009-ricordando Luigi Nervo” (sponsor Coop. Ravennate Iter) • Progetto murales Campo Expandido • Attivazione collaborazioni mediante bando “Reciproca Solidarietà e Lavoro Accessorio 2012” - Settore Sviluppo Economico Città di Torino • Progetto “Farming Dora” (sponsor Parco Commerciale Dora) • Progetto “Punto Prestito Libri Cartiera San Cesareo, Biblioteca itinerante, Salone Off Basso San Donato” (sponsor Sisal) • Progetto “Sharing, Caring and Learning Parco Dora” (bando “Socialità e Spazio Pubblico 2014” Compagnia di San Paolo) • Piccoli interventi di manutenzione e infrastrutturazione del Parco Dora in collaborazione con le associazioni attive sull’area

57



#7 | Attività culturali e

di promozione del territorio

Il Comitato opera, in proprio o in collaborazione con soggetti pubblici e privati, al fine di creare occasioni di fruizione e di conoscenza degli spazi e delle strutture interessate dalla trasformazione, contribuendo all’affermazione di un’identità positiva del territorio e alla valorizzazione delle sue risorse a scala locale e sovra-locale. Vengono realizzate attività di aggregazione e di animazione nelle aree pubbliche di nuova realizzazione o appartenenti al tessuto storico, e percorsi di visita guidata ai cantieri e ai luoghi di interesse ambientale e architettonico; il materiale di documentazione sulla trasformazione del territorio viene sistematizzato e messo a disposizione di specialisti e ricercatori, e in collaborazione con soggetti culturali il Comitato contribuisce alla produzione e diffusione di iniziative, mostre e ricerche riguardanti il territorio. Dal 2011 particolare attenzione è dedicata alla promozione dell’utilizzo degli spazi del Parco Dora e delle iniziative che vi trovano posto, così come all’attrazione, all’accoglienza e all’accompagnamento tecnico e logistico dei soggetti, quali associazioni sportive e culturali, istituzioni pubbliche, soggetti economici o gruppi informali di cittadini, in grado di proporre e realizzare sul parco un variegato sistema di eventi e attività.

PROGETTI • Sostegno per eventi culturali, artistici, sportivi e di animazione sul territorio (Passeggiata sulla Dora con il CAI, anniversario Circolo Paracchi, Arte in Luce, Write4Abruzzo, PicTurin, Fabbriche in città) • Interventi artistici via Giachino (bandi “Colori ad Arte” e “Luci nel Borgo”) • Estate a Parco Dora: animazione per bambini, proiezioni cinematografiche, musica dal vivo, balli, visite guidate • Mostra “TO 011 - Biografia di una città” - collaborazione con Urban Center Metropolitano • Calendario eventi e attività Parco Dora • Progetti “Colour Experience”, “Un aDORAbile Parco”, “Orti Dora in poi” per la valorizzazione degli spazi del Parco Dora 59



#8 | Sviluppo di comunità

Rispondendo alle istanze individuate mediante l’attività di sportello e accogliendo la progettualità dei cittadini e delle realtà del territorio, vengono attivate azioni finalizzate a promuovere la socializzazione, la cittadinanza attiva e la costruzione di un tessuto sociale coeso. Particolare attenzione è rivolta ai nuovi residenti degli edifici di edilizia convenzionata e delle case ATC degli ex Villaggi Media, per i quali il Comitato gestisce gli spazi di uso comune e coordina le iniziative sostenute dalla Circoscrizione 5 e realizzate dalle associazioni attive sull’area. Dal 2011, viene pianificato e attuato un sistema di attività finalizzate a sperimentare sul Parco modalità di uso condiviso degli spazi con il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni. PROGETTI • Progetto “Il nostro nuovo quartiere” • Festa dei Vicini • Coordinamento e organizzazione attività per i residenti del complesso Michelin Nord e gestione dei locali comuni di corso Mortara 36/7: progetti Sabato Special, Venerdì Special e Spazio alle Idee, laboratori di lettura e alfabetizzazione informatica • Progetto “Giardino aromatico” di via Orvieto • Progetto “Ti piace il calcio?” • Progetti di orticoltura urbana Parco Dora • Accompagnamento alla gestione condivisa dei magazzini e delle attrezzature sportive dell’area Vitali del Parco Dora

61



#9 | Recupero e valorizzazione del patrimonio storico e culturale Mediante la raccolta di materiale documentario e di archivio, il coinvolgimento di testimoni diretti e la collaborazione con istituzioni culturali del territorio e della città, il Comitato opera per il recupero della memoria storica dell’area e la valorizzazione del suo patrimonio architettonico, sociale e culturale, con riferimento alla realtà delle grandi fabbriche e al tessuto urbano circostante. Il Comitato partecipa alla creazione dell’Ecomuseo Urbano della Circoscrizione 4 e in collaborazione con gli ecomusei circoscrizionali cura la redazione delle cento schede storiche del progetto Museo Torino relative alla Spina 3.

PROGETTI • Centro di Documentazione: raccolta e censimento di materiale documentario e iconografico sulla storia industriale e sulla trasformazione del territorio • Mappa “Scopri il territorio” • Rilievo e proposta di valorizzazione del baraccotto di via Livorno • Start-up del tavolo San Donato-Ecomuseo Urbano Circoscrizione 4 • Museo Torino - cantiere Parco Dora: coordinamento alla redazione di 100 schede dei luoghi significativi dell’area di Spina 3 • Progetto “La nascita di una Barriera” per la valorizzazione della storia di Borgata Tesso • Studio di un sistema di segnaletica storica e informativa del Parco Dora • Schede didattiche “Il Parco per le scuole” • Mini-guida “Percorsi tematici a Parco Dora” • Progetto “La memoria del cambiamento”

63



Programmi complessi

Il Comitato svolge una funzione di accompagnamento e supporto nell’attuazione e nella comunicazione dei programmi attivati dalla Città di Torino su specifiche porzioni del tessuto urbano consolidato circostante l’area di trasformazione.

Borgata Tesso ci piace di più Su incarico del Settore Sviluppo Economico, il Comitato realizza un programma di accompagnamento agli interventi messi in atto dalla Città sull’area di Borgata Tesso: il progetto per il sostegno alle attività imprenditoriali FaciliTo, di cui l’applicazione nella borgata costituisce la sperimentazione pilota sul territorio torinese, e il progetto di riqualificazione del suolo pubblico realizzato nell’ambito del Pisl Barriera di Milano. L’azione del Comitato, svoltasi tra il 2009 e il 2011, prevede la diffusione delle informazioni relative al progetto di riqualificazione mediante l’allestimento di un sistema di info point con il coinvolgimento dei commercianti del territorio, l’elaborazione e la disseminazione di materiale informativo, l’accompagnamento al cantiere mediante la realizzazione di comunicazioni specifiche, la raccolta delle istanze relative al cantiere e l’individuazione delle soluzioni in collaborazione con i servizi tecnici coinvolti, la realizzazione di una azione puntuale di sensibilizzazione di condomini e amministratori per la messa a norma del sistema di scarico acque pluviali. Anche dopo la conclusione di FaciliTo e dei lavori di riqualifi cazione del suolo pubblico, il Comitato prosegue il lavoro in sinergia e supporto all’Associazione Tesso per la realizzazione e la comunicazione di momenti di animazione territoriale e l’attivazione di iniziative volte a valorizzare il patrimonio culturale e storico del quartiere, anche mediante il coinvolgimento di risorse ed enti esterni. 65



Accedo Breglio Nell’ambito del progetto Accedo, attivato dal Settore Sviluppo Economico sull’area di via Breglio – Borgo Vittoria per il rilancio socio-economico del territorio e il sostegno al sistema imprenditoriale, il Comitato realizza un insieme di azioni finalizzate alla promozione del territorio e alla valorizzazione delle attività commerciali e imprenditoriali su di esso insediate, mediante la creazione di nuove opportunità di conoscenza e visibilità. Le azioni, avviate nella primavera 2010, prevedono la definizione e la diffusione di una immagine coordinata della zona, la redazione di un “manuale d’uso” finalizzato a renderne ripetibile l’utilizzo per iniziative future programmate dalla Città o da realtà del territorio; la “vestizione” di via Breglio mediante banner sui pali dell’illuminazione pubblica; l’organizzazione di momenti di animazione territoriale. Tutte le azioni sono svolte dal Comitato mediante lo stretto coinvolgimento delle associazione commercianti del territorio, con l’obiettivo di definire modalità condivise e riproponibili nel tempo.

FaciliTo Basso San Donato Il Comitato accompagna l’attuazione del progetto FaciliTo promosso dal Settore Fondi Strutturali e Sviluppo Economico sul territorio del Basso San Donato; il programma, avviato a inizio 2011, prevede una serie di iniziative ed azioni finalizzate a promuovere la conoscenza del progetto mediante strumenti di comunicazione realizzati ad hoc e iniziative collaterali, con il coinvolgimento delle realtà istituzionali e delle associazioni commercianti attive sull’area e con l’attivazione di risorse e collaborazioni esterne. È il caso della collaborazione con il Salone Internazionale del Libro 2011, che vede, nell’ambito delle iniziative in programma nel calendario di eventi Off del Salone, il coinvolgimento dei commercianti del Basso San Donato nell’iniziativa del Bookrunning quale occasione di promozione del territorio e del tessuto commerciale presente. Vengono inoltre coinvolti lo IAAD per lo studio di progetti di promozione del territorio e del tessuto commerciale dell’area, e la Fondazione Contrada Torino per la realizzazione di interventi artistici volti a sottrarre al degrado e dotare di nuove funzioni i manufatti dismessi del sottopasso pedonale di corso Regina Margherita/via Cappellina.

67



Gli strumenti

Lo sportello Il Comitato ha accompagnato dal 2006 al 2015 la trasformazione del territorio di Spina 3 facilitando i cittadini nella lettura dei progetti e comunicando tempestivamente le fasi delle lavorazioni dei cantieri e la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali. Presso lo sportello del Comitato, situato in via Capua 14, ma anche via telefono o mail, lo staff tecnico ha svolto un servizio di accoglienza per accompagnare la lettura dei progetti dei cantieri in corso, illustrare le trasformazioni, fornire aggiornamenti sull’andamento delle lavorazioni e raccogliere segnalazioni. L’attività di sportello territoriale ha garantito un’apertura al pubblico di 20 ore a settimane accogliendo una media di cinquanta passaggi mensili.

69



Il servizio di comunicazione

Il servizio di comunicazione e informazione del Comitato Parco Dora ha lavorato per rendere visibile e comprensibile la riqualificazione, mantenere costantemente informati gli attori locali e i cittadini su opportunità, risorse ed eventi. Le informazioni riguardanti i lavori sono state divulgate attraverso specifici strumenti di comunicazione e la realizzazione di segnaletica di cantiere. Sono stati inoltre organizzati momenti pubblici per la presentazione dei progetti, e giornate di visita per conoscere da vicino lo sviluppo delle lavorazioni. Le stesse sono state inoltre valorizzate attraverso il sito internet, la relazione con l’Ufficio Stampa della Città, la cura dei rapporti con i media, la disseminazione e messa in rete dell’esperienza del Comitato. Il Comitato, inoltre, ha offerto il proprio supporto agli enti, alle associazioni e alla comunità locale per comunicare e promuovere iniziative e attività sul territorio. SITO INTERNET Presentazione delle attività del Comitato e dell’area di intervento, informazione sui progetti di trasformazione, aggiornamenti sui cantieri e pubblicizzazione delle iniziative in corso sul territorio. Media accessi mensili: 13.283 www.comune.torino.it/comitatoparcodora BLOG: Cosa succede su Spina 3 Il blog è stato attivato nel gennaio 2010 con la collaborazione di alcuni cittadini residenti sul territorio per raccontare “a 360 gradi” l’area della Spina 3, con brevi articoli dedicati a temi specifici accompagnati da materiale fotografico e documentario, riguardanti le trasformazioni e i progetti in atto, le iniziative e le attività, la storia dei luoghi e dei nuovi e vecchi abitanti, l’andamento dei cantieri in corso. Dall’apertura del Parco Dora nel maggio 2011, il blog è stato utilizzato per comunicare e 71



raccontare le attività realizzate al parco dal Comitato e dalle numerose realtà e associazioni che lo frequentano, e per divulgare il calendario con la programmazione delle iniziative. Media visualizzazioni annuali: 26.254 https://comitatoparcodora.wordpress.com/ NEWSLETTER ELETTRONICHE Uno strumento agile, a basso costo e a basso impatto ambientale, utilizzato per comunicare puntualmente eventi, attività o informazioni sull’andamento cantieri. NEWSLETTER CARTACEE Sono state utilizzate per divulgare informazioni di interesse generale e di impatto ampio e di lungo periodo. Raccontano i progetti di trasformazione dell’area e gli interventi in corso sul piano sociale, economico o culturale; ogni newsletter contiene inoltre una sezione monografica dedicata a una realtà del territorio di Spina 3. Sono state prodotte in corrispondenza dell’avvio di progetti e cantieri rilevanti, e distribuite buca a buca a tutti i residenti dell’area. COMUNICAZIONI SPECIFICHE Locandine, volantini, pieghevoli e cartoline sono stati confezionati, prodotti e distribuiti al fine di comunicare le attività in programma, invitare a partecipare agli eventi o diffondere avvisi riguardanti le variazioni viabilistiche o la gestione dei servizi pubblici. CARTELLONISTICA DI CANTIERE In prossimità dei diversi cantieri che hanno interessato la trasformazione di Spina 3 è stato realizzato un sistema di pannelli informativi e segnaletici. MOMENTI PUBBLICI Per la presentazione e l’approfondimento dei progetti di trasformazione sono stati organizzati incontri e assemblee, visite in cantiere, banchetti informativi e itinerari guidati, con il coinvolgimento di progettisti, tecnici ed esperti. PUBBLICAZIONI Il Comitato ha supportato nella raccolta di informazioni e documentazione enti e ricercatori impegnati nella realizzazione di pubblicazioni riguardanti la storia e la trasformazione dell’area (IRES Piemonte, Fondazione Monaco, Urban Center Metropolitano, Università di Torino, Politecnico di Torino, Centro di Documentazione C5, Ecomuseo Urbano C4, Museo Torino). 73



2011-2015 i primi anni del parco A maggio 2011 viene inaugurato Parco Dora: elemento centrale della trasformazione di Spina 3 e “tessuto connettivo” di collegamento tra i comprensori. Nuovo grande polmone verde e primo parco postindustriale della Città di Torino, il parco si configura come la grande scommessa di questo territorio: rappresenta un importante elemento per la costruzione di una nuova identità territoriale e una risorsa strategica nel panorama cittadino.

Foto: Alberto Bardus - phlibero

75

Il Comitato ha accompagnato i primi anni di vita del parco per favorirne la fruizione, stimolarne l’utilizzo e la conoscenza, sperimentando le sue vocazioni e individuando possibili modelli di gestione.


Foto: Torino Spazio Pubblico


#Dal dire al fare

DAL MONITORAGGIO ALLA CURA DEGLI SPAZI

il ruolo del Comitato

• Raccolta strutturata delle segnalazioni riguardanti lo stato di manutenzione del Parco, mediante: > attività di sportello > raccolta segnalazioni telefoniche e e-mail > sopralluoghi • Redazioni di report narrativo-fotografici periodici inviati ai Servizi Tecnici competenti.

risultati

• Monitoraggio costante delle condizioni del parco, con individuazione degli interventi prioritari. • Accompagnamento alla cittadinanza e punto di riferimento per il territorio e per gli utilizzatori del Parco. • Creazione di una rete di cittadini volontari e associazioni che possano farsi carico, in accordo con la Città, di attività di piccola manutenzione [Progetto Torino Spazio Pubblico, Senior Civico, Risorse Lavori Socialmente Utili, Patti di collaborazione].

scenari futuri

• Promozione di nuovi patti di collaborazione per la cura e gestione conivisa degli spazi del parco. • Messa a reddito dell’utilizzo degli spazi per generare risorse da impiegare nella realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

77


Foto: Paolo Angelillo - phlibero


#Giorno per giorno

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE ATTIVITÀ CONTINUATIVE il ruolo del Comitato

• Accoglienza delle associazioni impegnate in attività sportive continuative all’interno del Parco. • Accompagnamento all’utilizzo degli spazi e delle risorse del Parco, gestione dei locali magazzino. • Organizzazione e diffusione del calendario delle attività.

risultati

• 10 associazioni, per un totale di 30 ore settimanali di attività sportivo-aggregative. • Offerta di occasioni di socialità e di fruizione del parco. • Presidio costante dell’area e contatto strutturato con una rete di fruitori del parco. • Monitoraggio, cura e piccola manutenzione delle attrezzature utilizzate (es. ripristino serrature). • Rafforzamento e accompagnamento di un gruppo di realtà nell’adozione e gestione di alcune aree specifiche del parco (campi sportivi, locali magazzino) attraverso la stipula con la Città di patti di collaborazione.

scenari futuri

• Dotazione, a carico delle realtà fruitrici o di sponsor individuati insieme, di nuove attrezzature utili allo svolgimento delle attività. • Creazione di nuovi patti di collaborazione per la gestione condivisa di spazi e attrezzature del parco.

79



#Extra e ordinario

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE EVENTI E MANIFESTAZIONI il ruolo del Comitato

• Accoglienza degli enti, realtà e associazioni interessati a proporre eventi all’interno del Parco. • Accompagnamento alla conoscenza degli spazi e delle risorse del Parco. • Coinvolgimento e coordinamento delle associazioni e realtà attive sul Parco. • Accompagnamento all’espletamento delle procedure autorizzative. • Accompagnamento all’organizzazione logistica. • Supporto alla fornitura di attrezzature di proprietà dell’amministrazione. • Accompagnamento all’utilizzo dei servizi presenti (distribuzione elettrica, spazi magazzino). • Organizzazione e diffusione di un calendario delle iniziative.

risultati

• Eventi realizzati e accompagnati: 18 eventi, per un totale di 27 giorni, per l’anno 2012 20 eventi, per un totale di 33 giorni, per l’anno 2013 32 eventi, per un totale di 34 giorni, per l’anno 2014 36 eventi realizzati nel 2015 • Offerta di occasioni di socialità e di fruizione del parco. • Offerta di occasioni di visibilità e conoscenza del Parco e del quartiere. • Cura e piccola manutenzione di alcune delle attrezzature (es. tinteggiatura locali torri).

scenari futuri

• Messa a reddito dell’utilizzo degli spazi per generare risorse da impiegare nella realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. • Messa a sistema di una modalità di manutenzione diretta (“a scomputo”) di alcune attrezzature o spazi del parco. • Messa a sistema di una modalità di dotazione, a carico delle realtà fruitrici o di sponsor, di nuove attrezzature o servizi per il parco (es. nuove attrezzature sportive, bagni). 81



#Coltivare la partecipazione ESPERIMENTI DI GESTIONE PARTECIPATA DEL VERDE PUBBLICO il ruolo del Comitato

Introduzione dell’attività di orticoltura urbana come modalità di gestione condivisa di spazi pubblici del parco con il coinvolgimento di cittadini, associazioni, scuole e soggetti privati: • Laboratori di orti in cassetta all’Hortus conclusus. • Spazio Farming Dora al Centro Commerciale Parco Dora: allestimento di uno spazio di promozione e sensibilizzazione al tema dei cittadini (attraverso incontri e attività) e loro coinvolgimento nel progetto “Gli orti nel Parco”. • Gli Orti nel Parco all’Hortus conclusus: attivazione e gestione di un percorso sperimentale di orticoltura urbana nell’hortus conclusus, rivolto a cittadini dell’area e non. • Hortus partagé all’Hortus conclusus. • Gli orti al Centro al Parco Commerciale Dora.

risultati

• 300 contatti di cittadini interessati al tema dell’orticoltura urbana. • 75 cittadini coinvolti nel progetto (amici, coppie, famiglie), di età compresa tra i 12 e 76 anni. • 16 orti in cassone all’Hortus conclusus e 16 orti in cassone al Parco Commerciale Dora. • Attivazione di una modalità di gestione condivisa e cura degli spazi verdi pubblici dell’Hortus e delle aree a verde del Parco Commerciale Dora a carico dei cittadini. • Coinvolgimento di nuove realtà e collaboratori volontari interessati al progetto. • Occasioni di visibilità mediatica del progetto e del parco (es. SmartCityDays 2013, SerieTV Orto e Mezzo 2013, Biennale Spazio Pubblico 2015 - Roma, AstiFest 2016). • Consolidamento del gruppo e attivazione di modalità di gestione autonoma degli orti attraverso la formalizzazione in patti di collaborazione.

scenari futuri

• Estensione del progetto ad altre aree del parco e coinvolgimento di nuovi cittadini. • Attrazione di nuove risorse economiche. 83



#Spazio ai servizi

ANALISI E IPOTESI DI GESTIONE DEL SISTEMA DEI FABBRICATI ESISTENTI il ruolo del Comitato

• Censimento degli edifici e strutture dismesse presenti nell’area propedeutico alla redazione di un bando di concorso per l’assegnazione. • Accoglienza di portatori di interesse e potenziali investitori. • Individuazione, in accordo con i settori competenti della città, delle aree potenzialmente disponibili per la collocazione dei chioschi. • Analisi delle possibili funzioni e servizi che le strutture dovranno offrire.

risultati

• Schedature dei fabbricati preesistenti con descrizione delle caratteristiche tecniche e delle possibili vocazioni e destinazioni d’uso. • Mappatura dei soggetti interessati. • Prima definizione delle linee guide per la costruzione del bando di assegnazione in accordo con i settori competenti.

scenari futuri

• Dotazione di strutture e servizi di aggregazione e presidio. • Dotazione e gestione di nuovi servizi di interesse per il parco e per i suoi fruitori. • Definizione di un sistema di chioschi per la somministrazione e l’offerta di servizi. • Gestione e manutenzione diretta di porzioni e attrezzature del parco a carico dei gestori.

85


Foto: Paolo Angelillo - phlibero


#Spazio creativo INTERVENTI ARTISTICI

il ruolo del Comitato

• Accoglienza e accompagnamento delle associazioni e realtà impegnate nella realizzazione di interventi artistici sul parco. • Censimento delle aree del parco da destinarsi a interventi artistici. • Promozione di percorsi di avvicinamento e conoscenza alla cultura della street art e realizzazione di interventi di arte urbana.

risultati

• Valorizzazione del parco, manutenzione e cura di alcune aree e superfici. • Coinvolgimento attivo di giovani frequentatori del parco. • Occasioni di visibilità e conoscenza del parco attraverso festival e manifestazioni artistiche (PicTurin, MurArte).

scenari futuri

• Definizione e valorizzazione di un sistema coordinato di interventi artistici. • Promozione della vocazione artistica del Parco per l’attivazione di nuove risorse, anche economiche. • Regolamentazione per l’utilizzo di alcune superfici come palestra permanente per giovani artisti.

87



#Turisti nel Parco

VALORIZZAZIONE DELLA STORIA E DEL PROGETTO DEL PARCO il ruolo del Comitato

• Ricerca di materiale storico, informazioni documentarie, cartografiche e iconografiche dei principali punti di interesse. • Redazione delle schede sui luoghi significativi nell’ambito del Progetto Museo Torino in collaborazione con i Centri di Documentazione Storica delle Circoscrizioni 4 e 5. • Definizione, in accordo con il Servizio Verde Pubblico, del progetto per il sistema di segnaletica funzionale e storica da realizzare sul parco. • Accoglienza di gruppi di studiosi, ricercatori e amministratori interessati a conoscere la storia e la trasformazione dell’area. • Promozione di percorsi di visita guidata e laboratori rivolti alle scuole per la valorizzazione della memoria storica e del carattere post-industriale del parco.

risultati

• Sistematizzazione del patrimonio conoscitivo mediante sito e blog del Comitato, brochure di presentazione Parco e museo virtuale di Museo Torino. • Realizzazione di un sistema di segnaletica dei manufatti di archeologia industriale conservati nel parco dotati di QR-code. • Realizzazione di un calendario di visite guidate e di laboratori didattici nel parco.

scenari futuri

• Promozione della vocazione storica e post-industriale del Parco per l’attivazione di nuove risorse, anche economiche.

89



91



Foto: Claudio Lepri - phlibero

93


La rete del Comitato Il gruppo di lavoro Consiglio Direttivo: Presidente: Guido Alunno (dal 2006 al 2011), Claudio Cerrato (dal 2011 al 2015) Hanno fatto parte del Consiglio Direttivo: •  Città di Torino: Marco Borgione (Assessore Famiglia e Salute), Ilda Curti (Assessore Rigenerazione Urbana e Integrazione), Luigi Saragnese (Assessore Risorse Educative), Mario Viano (Assessore Urbanistica), Roberto Tricarico (Assessore Politiche per la Casa e Verde Pubblico) •  Circoscrizione 4: Guido Alunno (Presidente), Claudio Cerrato (Coordinatore II Commissione) •  Circoscrizione 5: Pierpaolo Maza (Presidente), Paola Bragantini (Presidente), Vincenzo Buda (Coordinatore IV Commissione), Rocco Florio (Presidente) •  Curia Metropolitana: Don Giuseppe Trucco •  Operatori economici: Pasquale Cifani (Coop. San Pancrazio), Emanuele Manca (Parco Commerciale Dora), Giuseppe Nicolo (Nova Coop), Francesco Rosso (Ampli Red Spa), Francesco Terranova (Snos Spa) •  Cittadini: Roberto Grosso (area trasformazione Circoscrizione 4), Roberto Bellone (area ricucitura Circoscrizione 4), Daniela Misino (area trasformazione Circoscrizione 5), Ilaria Pallotta (area ricucitura Circoscrizione 4). Staff: Direttore: Luca Cianfriglia (2006-2010), Carlo Massucco (2010-2015) Hanno fatto parte dello Staff di Direzione: Davide Bazzini, Norma Berti, Irene Braga, Elisabetta Carpentieri, Michele Fatibene, Elen Ganio Vecchiolino, Sandra Giannini, Marco Orlando, Barbara Posa, Emanuele Sai. Hanno collaborato con lo staff: •  Tirocini curricolari Politecnico di Torino-Facoltà di Architettura: Claudio Belci, Claudia Carditello, Alberto Cardone, Matteo Cortese, Andrea Favale, Sara Ghiraldini, Luca Gramaglia, Elisa Grande, Marco Mazilis, Marco Negrin, Lilia Pomello, Andrea Revello, Emanuele Sai, Davide Speranza, Eleonora Tavella, Francesco Ubertino, Sara Villani, Tong Yu. •  Servizio Civile Nazionale: Marco Orlando. •  Servizio Civile Giovani Immigrati: Bayrem Salhi. •  Lavoro Accessorio: El Mathi Ettouri, Alisa Halilovic, Sergio Megna. •  Tirocinio extra-curriculare Università di Bologna-Scienze Agrarie: Antonio Ramon Di Pietropaolo. •  Stage CSEA: Daniela Sandri. •  Tirocinio P.O.R. Lucera: Francesco Di Diore.


Le collaborazioni Servizi comunali: Centro di Documentazione Storica C5, Circoscrizione 4, Circoscrizione 5, Corpo di Polizia Municipale, Ecomuseo Urbano Circoscrizione 4, Museo Torino, Nucleo di Prossimità Polizia Municipale, Servizio Ambiente e Verde, Servizi Culturali, Servizi Educativi, Servizio Grandi Opere del Verde Pubblico, Servizio Lavoro e Sviluppo Economico, Servizio Infrastruttue e Mobilità, Servizi Sociali C4 e C5, Servizio Rigenerazione Urbana e Integrazione, Servizio Suolo Pubblico e Arredo Urbano, Servizi Tecnici Edilizia Abitativa, Servizio Urbanistica, Servizio Urbanizzazioni, Progetto Torino Spazio Pubblico, Ufficio Stampa. Scuole: Asilo nido Il Boschetto, Istituto comprensivo Pacinotti, Scuola dell’infanzia di via Orvieto, Scuola elementare Margherita di Savoia, Scuola La vita al Centro, Scuola materna via Livorno, Scuola materna via Orvieto. Enti e imprese: Agenzia per l’Energia, Amiat, Asl To2, ATC, Cooperativa Di Vittorio, Compagnia di Sanpaolo, Curia Metropolitana, Eaton srl, Environment Park, FinPiemonte spa, Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, Fondazione Contrada Torino, Fondazione Monaco, Fondazione Museo Internazionale del Libro, IAAD, Impresa Iter – Borio, Ires Piemonte, Movement srl, Parco Commerciale Dora, Parrocchia delle Stimmate di San Francesco, Parrocchia del Santo Volto, Politecnico di Torino, Sisal, SNOS, Unicredit, Urban Center Metropolitano, Università degli Studi di Torino (Dipartimento Scienze Sociali, Facoltà di Economia e Commercio). Associazioni: Associazione 313, Associazione Ape, Associazione Asai, Associazione Acmos, Associazione Altrementi, Associazione Cittàbella-OAT, Associazione commercianti corso Umbria, Associazione commercianti La Spina Reale, Associazione commercianti Regina Margherita, Associazione commercianti via Breglio, Associazione Choròs, Associazione Crossfit Torino, Associazione Fiori di Ciliegio, Associazione Freeletics Torino, Associazione Giannone Running Circuit, Associazione Gruppo Abele, Associazione Il Cerchio e le Gocce, Associazione Innesto, Associazione Islamica delle Alpi, Associazione Minollo, Associaizone Monkeys Evolution, Associazione Museo A Come Ambiente, Associazione Nazionale Alpini Piemonte, Associazione Non più da soli – Edera, Associazione Parkour Torino, Associazione Progetto Tenda, Associazione PhLibero Fotografia, Associazione Skateboarding Torino, Associazione Sopramaresotto, Associazione Sporting Dora, Associazione Stranaidea, Associazione Style Orange, Associazione Taurus Medioeval Fight Club, Associazione Tesso, Associazione Torino Bike Polo, Associazione Turismopertutti, Associazione Urban Roller Torino, Associazione Un sogno per tutti, Associazione Valdocco, Associazione Vides Main, Bocciofila Paracchi, Centro d’incontro Piazza Umbria, Club Alpino Italiano, Cooperativa Biloba, Cooperativa Creatività, Cooperativa Solaris, Cooperativa Valpiana-Cartiera San Cesareo, Comunità Murialdo, Gruppo Anziani Michelin Italia, Puliamo il Mondo-Piemonte, UISP. 95


Bibliografia Bagnasco, A. (a cura di) (1990), La città dopo Ford – Il caso di Torino, Torino, Bollati Boringhieri Bianchetti C. (a cura di) (2005), Torino: il Villaggio Olimpico, Roma, Officina Edizioni Bianchetti, C. (2008), “Spina 3 e i paradossi della politica urbana”, in Bagnasco, A. - Olmo, C. (a cura di), Torino 011. Biografia di una città, Milano, Electa, pp. 47-53 Bianchetti, C. - Todros, A. (2009), Abitare Spina3, Archivio di Studi Urbani e Regionali, 94 Boero, E. (2011), La Spina tre di Torino. Trasformazioni e partecipazione: il Comitato Dora Spina Tre, Torino, Impremix Bondonio A. (2005), Stop & go. Il riuso delle aree industriali dismesse in Italia: trenta casi di studio, Alinea, pp. 15-16 Ciocchetti A. (2001), L’intervento nelle aree dismesse a Torino: le aree della Spina Centrale, Atti dei convegni Audis 1999/2000, Venezia, Audis Conforti, L. - Dondona, C.A. - Perino, G. (2012), Metamorfosi della Città. Torino e la Spina 3, Torino, IRES Piemonte De Rossi, A. - Durbiano, G. (2006), Torino 1980-2011. La trasformazione e le sue immagini, Torino, U. Allemandi Giusti M.A., Tamborrino R., Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Torino, U. Allemandi Miletto E., Sasso D. (2015), Torino ‘900. La città delle fabbriche, Torino, Edizioni del Capricorno, pp. 130 - 137 Re L., Fiat Ferriere, in Magnaghi A., Monge M., Re L. (1995), Guida all’architettura moderna di Torino, Torino, Lindau, p. 137 Spaziante, A. - Ciocchetti, A. (a cura di) (2006), La riconversione delle aree urbane dismesse: le valutazioni, i risultati, Milano, Franco Angeli Spinelli C. (2006), Torino/Spina 3. La trasformazione di una parte di città tra intervento pubblico e costruzione di un mercato locale, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, I Facoltà di Architettura, relatore Carlo Olmo Spinelli C., Spina 3, in Bonino M.[et al.] (a cura di), Torino 1984-2008. Atlante dell’architettura, U. Allemandi, Torino 2008, schede n. 29-35 Spinelli C. (2009), “Quale transizione per l’ex cittadella delle fabbriche? La vicenda di Spina 3 e un futuro ancora da costruire”, in Fondazione Vera Nocentini (a cura di), Torino che cambia. Dalle Ferriere alla Spina 3. Una difficile transizione, Torino, Edizioni Angolo Manzoni, pp.157-256 Todros, A. (2006), Nuovi attori nelle politiche di trasformazione urbana. Il caso del Comitato Parco Dora Spina 3, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, I Facoltà di Architettura, relatore Bianchetti, C. XVII Triennale di Milano (1987), Le città immaginate. Nove progetti per nove città, Milano, Electa I 9 progetti: Parco Dora in Spina 3 a Torino, in «Il Giornale dell’Architettura», n. 82, marzo 2010 Li Veli, G. - Schiavazzi, V. (2005), “Spina 3 cerca un nome”, La Repubblica, Torino, 9 giugno 2005 FIAT, Archivio storico (1996), Fiat: le fasi della crescita. Tempi e cifre dello sviluppo aziendale, Torino, Scriptorium POLITECNICO DI TORINO, Dipartimento Casa Città (1984), Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, p. 530


CITTÀ DI TORINO, Divisione Edilizia Settore Progetti di Riassetto Urbano, Arch. Andreas Kipar Land Srl (a cura di) (2002), Studi Propedeutici al progetto preliminare di Spina 3 CITTÀ DI TORINO, Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata, Settore Progetti di Riassetto Urbano (2006), Progetto delle opere relative alla realizzazione del Parco Dora – Spina 3, Progetto Definitivo, Relazione Tecnica Generale, “Progetto dell’intero comparto” CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO (1997), Deliberazione n 07550/49, Progetto Speciale Periferie: azioni di sviluppo locale partecipato CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO (2006), Deliberazione n. 08812/070, 21 febbraio 2006. Trasformazione urbanistica di Spina 3. Costituzione del Comitato Parco Dora. Approvazione dello Statuto CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO (2011), Deliberazione 03917/064, 18 luglio 2011. Comitato Parco Dora. Approvazione modifiche statutarie GIUNTA COMUNALE DI TORINO (2009), Deliberazione n 00942/070, Linee guida per le azioni locali di rigenerazione urbana CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE N. 4 “SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA” (2005), Deliberazione n 10512/087, 29 novembre 2005. Parere (artt.43 e 44 del regolamento sul decentramento) avente ad oggetto “Trasformazione urbanistica di Spina 3. Costituzione del Comitato Spina 3. Approvazione dello statuto” CITTÀ DI TORINO, SERVIZIO CENTRALE COMUNICAZIONE, OLIMPIADI E PROMOZIONE DELLA CITTÀ (2005), Determinazione Dirigenziale n. 28 dell’11 novembre 2005, Approvazione dell’accordo di collaborazione e sponsorizzazione per il progetto “Spina 3” SITI WEB: www.comune.torino.it/rigenerazioneurbana http://www.comune.torino.it/comitatoparcodora/ https://comitatoparcodora.wordpress.com/

97




Foto: Francesca Medeot - phlibero


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.