LA CHITARRA CLASSICA Di Salvatore Natale
Collana: I Quaderni
Di Salvatore Natale Edito da www.comunedipignataro.it Via Gramsci, Pignataro Maggiore (CE) Rilasciato sotto licenza Creative Commons by-nc-nd/2.5 http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/ Anno 2007
Sommario Sommario .............................................................................................................................................3 L’origine dello strumento.....................................................................................................................5 Le quattro fasi storiche.........................................................................................................................6 Antonio Torres ed i primi chitarristi ....................................................................................................7
L’origine dello strumento Oggi non c’è molta conoscenza, soprattutto tra i giovani, di quella che è la “vera” chitarra classica. Parlando di chitarra, il pensiero si trasferisce subito ai quattro accordi strimpellati per accompagnare una canzone. Ma la chitarra classica è ben altro, è uno strumento capace di trasformarsi in una piccola orchestra. Ma cominciamo dall’origine dello strumento. Inizialmente, esisteva uno strumento molto simile alla moderna chitarra chiamato liuto; il nome deriva verosimilmente dall’arabo al’ud (di legno). L’origine di questo strumento è da far risalire a strumenti ad esso molto simili che sono rappresentati in raffigurazioni mesopotamiche del 2000 a.C.. Il liuto arrivò in Europa intorno al XIII sec. importato dagli arabi. Dal XVI sec. subì notevoli modifiche fino a dare origine a nuovi tipi di strumenti da esso derivati. Il liuto medievale che veniva suonato col plettro e aveva sia una funzione melodica che di accompagnamento di danze e musiche popolari. Il liuto rinascimentale e il liuto barocco. Senza dilungarci molto sul “progenitore” della chitarra passiamo subito a scoprire i segreti di questo strumento meraviglioso. Il parente più diretto della moderna chitarra è da ricercare in quello strumento importato in Europa dagli arabi chiamato car’tar (quattro corde) per quanto riguarda l’etimologia. Per quanto riguarda l’evoluzione dello strumento non ci sono opinioni precise: si pensa che la chitarra di origine araba abbia subito notevoli mutamenti a contatto con strumenti già esistenti nel continente. Ma ci sono almeno tre strumenti che portarono alla nascita della chitarra : la Kuitra araba, chiamata anche chitarra morisca, con fondo curvo; la fidicula latina con fondo piatto e la chitarra latina che rappresenta un po’ il connubio tra i primi due strumenti.
Le quattro fasi storiche La storia dell’evoluzione della chitarra può essere seguita attraverso le fasi storiche. La chitarra medievale montava quattro corde di budello o di seta e veniva suonata con il plettro. A partire dal XV sec. La chitarra assume la caratteristica forma ad otto e viene suonata con le dita anziché col plettro. La chitarra rinascimentale è a dieci tasti, monta ancora quattro cori. La chitarra battente monta cinque cori che potevano essere molte volte anche tripli. Le corde erano di ferro. La chitarra barocca sempre con cinque cori. Diversi cambiamenti ci sono nello strumento tra il barocco e l’epoca classica. Una migliore resa sonora dovuta anche all’aumento di volume della cassa armonica. Nel 1780 si ha anche l’aggiunta del sesto coro. La chitarra moderna vede un progressivo aumento delle qualità sonora sotto richiesta dei musicisti ai liutai.
Antonio Torres ed i primi chitarristi Un modello dalle grandi qualità sonore viene prodotto nel 1854 da Antonio Torres (1817-1892). I primi chitarristi a rivolgersi a lui per il loro strumento sono Llobet e Tarrega. Per quanto riguarda la letteratura chitarristica un grande contributo italiano viene dato soprattutto nell’ottocento sia per quantità che per qualità. Mauro Giuliani (1781-1829) rappresenta sicuramente uno degli autori più rappresentativi del secolo. Emigrato a Vienna si dedicò alla composizione, al concertismo e all’insegnamento. Tra le sue opere ricordiamo la Sonata op.15 , tre sonatine op. 71, la Gran Sonata eroica, Le papillon op.50, Grand overture op.61 ecc. Altro chitarrista eminente di questo periodo è Ferdinando Carulli (1770-1841) che conobbe la chitarra quasi da autodidatta. Nel 1808 si stabilì a Parigi per svolgere una brillante carriera di concertista, in seguito si dedicò all’insegnamento. Altri chitarristi del periodo ricordiamo Francesco Molino(1768-1847), Matteo Carcassi (1792-1853), Luigi Legnani (1790-1877), Giulio Regondi (1822-1872). Inoltre ricordiamo Niccolò Paganini (1782-1840) che ci ha lasciato numerosi composizioni per chitarra alla quale si era dedicato fin da ragazzo. La chitarra perde il ruolo di strumento popolare e viene guardata come uno strumento nobile dalle notevoli possibilità espressive dopo la prima guerra mondiale. Un grande contributo fu dato da Andrès Segovia che si esibì nel suo primo applaudito concerto nel 1913 a Madrid. Ogni nuova apparizione ha segnato crescenti successi di pubblico e di critica. Intensa anche la sua attività di arricchimento del suo repertorio attraverso la cura di trascrizioni e pubblicazioni. Belle pagine anche sono state scritte da Segovia come Rimembranza, Estudio sin luz, Oraciòn ecc. Un gran merito viene dato a Segovia per aver spinto molti compositori a scrivere per la chitarra. All’epoca la chitarra era snobbata e disprezzata come strumento popolare e Segovia con la sua grande maestria di esecutore riuscì a ribaltare questa situazione. Per quanto riguarda i cenni storici conviene fermarsi qui. Certamente i Chitarristi sono tanti e mi scuso per non averli citati tutti ma non basterebbero due pagine. L’intenzione è solo quella di riuscire a far entrare nella mente delle nuove generazioni il significato di quella che è la chitarra classica. Uno strumento al quale avvicinarsi dopo aver sentito dentro una profonda “vocazione”. La chitarra classica non è, come dicevo sopra, lo strumento dai quattro accordi strimpellati con tutto il rispetto anche per questo. La chitarra è una piccola orchestra da suonare con l’anima. Anche se non citati mi permetto di esternare anche un po’ i miei gusti chitarristici. Francisco Tarrega è uno dei miei “idoli” soprattutto nelle pagine di Recuerdos de la Alhambra e Capriccio arabo. Altro chitarrista molto apprezzato da me è Heitor Villa Lobos.
Dopo questa parentesi mi auguro di aver dato un piccolo contributo a quella che può essere la conoscenza della chitarra classica.