COMUNE DI PIGNATARO MAGGIORE PROVINCIA DI CASERTA VIA MUNICIPIO, 14 – 81052 PIGNATARO MAGGIORE (CE)
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UFFICIO DEL DIFENSORE CIVICO
PRESENTA
INDAGINE CONOSCITIVA SULLE RICHIESTE DI RISARCIMENTO RIVOLTE AL COMUNE DI PIGNATARO MAGGIORE NEL PERIODO 2002 – 2003
SETTEMBRE 2004
__________________________________________________1 - INTRODUZIONE L’idea di elaborare una indagine conoscitiva sulle richieste di risarcimento rivolte al Comune di Pignataro Maggiore è maturata fin dai primi giorni del nostro mandato. E’ allora, infatti, che siamo rimasti impressionati dalla mole dei faldoni contenenti tutte le pratiche inerenti al tema in questione e che facevano “concorrenza” a tutti gli altri, anch’essi enormi, presenti nell’ufficio segreteria. Era mai possibile che fossero pendenti tante richieste di risarcimento? Quali erano le cause? Poteva mai l’Ente rispondere a tutte quelle pretese? E allora decidemmo di interessarci al caso per scoprire se i diritti dei cittadini venissero tutelati o se tutto ciò potesse costituire un’arma a doppio taglio per gli stessi. Questi, infatti, da un lato chiedevano di essere risarciti, ma dall’altro nell’auspicato caso del rimborso ottenuto, finivano per incidere sulle casse comunali e quindi indirettamente sulle loro stesse tasche. Dunque, ritenuta pertinente tale questione rispetto alle funzioni che caratterizzano la figura del Difensore Civico, abbiamo ritenuto opportuno approfondire il caso per individuarne le cause, misurare la soddisfazione dei cittadini e, se del caso, consigliare gli opportuni rimedi.
________________________________________________2 - L’INDAGINE L’indagine è stata svolta mediante l’accesso ai faldoni in custodia presso l’ufficio segreteria e in affidamento al responsabile dell’ufficio, Giovanni Marcello, che ne cura il relativo iter fin dall’arrivo della richiesta e che risultano organizzati in pratiche nominative (del richiedente). Tali faldoni, in realtà, contenevano un po’ tutto il contenzioso che interessa ed ha interessato l’Ente in questi ultimi anni per cui abbiamo provveduto ad una prima selezione del materiale secondo dei criteri prefissati. Abbiamo innanzitutto scartato le pratiche relative al contenzioso di carattere amministrativo, in realtà non molte, in quanto il target era ovviamente quello delle richieste di risarcimento. Tra queste, poi, abbiamo preso in considerazione solo quelle pervenute al protocollo nel biennio 2002 – 2003. Si è deciso di escludere gli anni precedenti innanzitutto per restringere il campo di indagine ma anche perché il 2002 coincide con l’insediamento della attuale amministrazione per cui sarebbe stato un lavoro maggiormente pertinente. Abbiamo tralasciato dunque anche il 2004, non perché mancassero richieste, ma in quanto i dati sarebbero stati molto parziali. Abbiamo proceduto alla visione ed alla lettura di tutti gli atti contenuti nei fascicoli provvedendo al rilevamento in modo schematizzato dei dati salienti. Successivamente questi sono stati resi omogenei, raggruppati per categoria ed illustrati con l’ausilio dei grafici che rendono ancora meglio ed in modo più diretto i risultati dell’indagine. 2
In conclusione possiamo dire che i dati raccolti ed illustrati, nonché la stessa indagine condotta, non vogliono certo assurgere a verità assoluta o assumere valore scientifico. I mezzi a disposizione e gli strumenti usati non ce lo permetterebbero e, d’altronde, lo stesso scopo perseguito non era certo questo. Siamo certi, di contro, che trattasi comunque di dati importanti in quanto indicativi di una certa situazione; essi ci permettono di avere una visione generale e dunque di effettuare una analisi abbastanza attendibile con la proposizione di adeguate soluzioni al problema.
__________________________________ 3 - ILLUSTRAZIONE DEI DATI Figura 3.1 RICHIESTE di RISARCIMENTO 19
20 15
14 TOTALE: 33
10 5 0 2002
2003
ANNO
Nel 2003 sono giunte ben 19 (diciannove) richieste rispetto alle 14 (quattordici) del 2002. Si nota un incremento di oltre il 35% rispetto all’anno precedente. Uno dei fattori che presumibilmente ha portato ad un aumento del numero di richieste, è la maggiore propensione a denunciare gli accadimenti scaturita dalla conoscenza nel 2003, da parte dei cittadini, della stipula da parte dell’Ente di adeguata polizza assicurativa di risarcimento danni causati a terzi. Eventuali remore a presentare richieste sono state vinte dalla convinzione nell’opinione pubblica che non si andava ad incidere direttamente sulle casse dell’Ente, ma “tanto a pagare è l’Assicurazione”. A conferma di tale assunto vi è da dire che, a seguito della risoluzione del contratto di assicurazione avvenuta a maggio 2003, vi è stato un calo del numero di richieste che si è protratto anche per il 2004.
3
Figura 3.2 RICHIESTE di RISARCIMENTO 2002/2003
25
21
20 12
15 10 5 0
non quantificate
quantificate
Delle 33 richieste esaminate, si nota la grande differenza tra richieste generiche, denuncianti solo il fatto storico, non quantificate e non supportate da elementi certi quali preventivi dei danni, e quelle invece più dettagliate, precise nell’ammontare delle somme richieste che sono ben 21. Tale differenza iniziale è poi corrisposta ad un differente iter, in quanto abbiamo notato che le richieste quantificate fin dall’inizio, sono sfociate molto più velocemente in atti di citazione in giudizio dell’Ente per risarcimento del danno e, dunque, in teoria dovrebbero essere quelle più attendibili (almeno per ciò che concerne l’entità dei danni lamentati).
Figura 3.3 IMPORTI delle RICHIESTE
5 4 3 2
5
5 4 3 2
2
1 0 50 10 20 50 10 50 0 00 00 00 00 00 0 0
EURO TOTALE: 105000
4
Tra le 21 richieste quantificate, che assommano complessivamente a 105000,00 Euro (oltre 200 milioni delle vecchie Lire), prevalgono quelle di importo medio-basso (fino a 2000,00 Euro). Ciò può avere una duplice spiegazione. Innanzitutto significa che le richieste si riferiscono in gran parte a piccoli accadimenti. In secondo luogo possiamo parlare di una spiegazione tecnico-giuridica. Infatti per le richieste giudiziarie di risarcimento fino a 1100,00 Euro è competente il locale Ufficio del Giudice di Pace e la procedura è esente, cioè a dire l’iscrizione della causa a ruolo non ha nessun costo per il cittadino. Desta qualche preoccupazione la presenza di 2 richieste di grosse somme, fino a 50000,00 Euro, anche se non riconducibili ad uno stesso fattore causante ed ancora in corso di accertamento (giudiziario).
Figura 3.4 ESITI delle RICHIESTE
procedimento giudiziario in corso congelate
6% 36% 58%
evase
Il grafico rende benissimo l’idea di quale esito abbiano avuto le richieste presentate. Solo il 6% è stato evaso e peraltro solo a seguito di procedimento giudiziario. Infatti, a quanto ci risulta, nessuna delle domande è stata evasa in modo bonario. Negli anni presi in considerazione, avendo sottoscritto idonea polizza assicurativa (vedi par.4), l’Ente si è limitato a recepire le istanze e a trasmetterle alla Compagnia per il prosieguo di competenza. Per strategia la compagnia assicurativa, evidentemente, non ha mai ritenuto di poter risarcire il danno in via stragiudiziale. Fatto sta che la maggioranza delle vertenze, il 58%, è ancora interessata da procedimento giudiziario; i tempi della giustizia si conoscono come non brevissimi anche se il giudizio innanzi al Giudice di Pace dovrebbe essere caratterizzato da una maggiore celerità. Altra parte delle domande, il 36%, non ha trovato sbocco giudiziario. Tali dati vanno ovviamente presi col beneficio dell’errore in quanto alcune procedure potrebbero essere maturate in modo diverso mentre si scrive. 5
Figura 3.5 TIPO di DANNO
27% a cose a persone 73%
Interessante è conoscere il tipo dei danni lamentato dai cittadini. Come si può vedere, essi riguardano soprattutto cose, per lo più automobili e abitazioni. Le lesioni fisiche, sono relativamente poche (27%), ma sono quelle che destano maggiore allarme sociale e che vanno ad incidere in modo netto sul quantum delle richieste.
Figura 3.6 CAUSE 28 30 20 5
10 0 dissesto stradale
altro
Ed eccoci al nocciolo del problema. Andando ad analizzare le cause dei danni lamentati, il risultato è sorprendente. Circa l’85% delle richieste (ben 28), sono state originate da problemi causati dai dissesti presenti nelle strade cittadine, cioè buche non segnalate, cantieri aperti, sconnessioni della pavimentazione. Appena 5 richieste sono imputabili ad altre cause che analizzeremo successivamente.
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Figura 3.7
DISSESTO STRADALE
strade
apoli ipe N Princ alcutta C i sa di Calv Tere o ovad Vesc toli o R tà Liber t sa d'Ao Duca onte Piem lla e p i c Prin Cave cchio el Ve iaz D a d D C. F. Vito y d e Kenn le l e u man rio E eneto Vitto V
0
1
2
3
4
sinistri
Il grafico indica nel dettaglio il luogo in cui la presenza del dissesto ha provocato il danno. Come si può vedere le strade interessate sono molteplici, anche se quelle con maggiore incidenza di sinistri sono solo alcune. Via Vittorio Veneto, strada principale di accesso alla città, di lunga percorrenza e molto trafficata; via Vittorio Emanuele, caratterizzata da basolame molto spesso sconnesso; via Kennedy, anch’essa lunga ed interessata anche da traffico pesante; dicasi lo stesso per via F. Vito, strada preferenziale per raggiungere il centro cittadino. Figura 3.8 ALTRO
segnale stradale
1
automezzo comunale
1
cane randagio
1 2
infiltrazioni acqua 0
1
2
7
Pochi gli altri casi. Si rilevano il difettoso funzionamento della rete fognaria che in due casi ha procurato delle infiltrazioni in abitazioni private; la presenza sul territorio di cani randagi che in un caso ha provocato dei danni ad una autovettura (imputabile alla responsabilità dell’Ente secondo il principio del neminem laedere); ed infine eventi trascurabili e del tutto accidentali quali i danni provocati da un segnale stradale malfermo e dalla circolazione di un automezzo di proprietà del Comune.
_____________________________________4 - LA VICENDA ASSICURATIVA Si è già accennato in precedenza alla copertura assicurativa di cui l’Ente si è munito per ripararsi da tali eventi. A seguito di esperimento di apposita gara, con determina n.201 del 20.03.2001, venne aggiudicata a favore dell’INA Assitalia – Agenzia Generale di Caserta, la copertura assicurativa per risarcimento danni causati a terzi sino a tutto il 31.12.2002. Con successiva determina n.254 del 02.04.2001, venne accolta la proposta della suddetta Compagnia assicurativa, di estendere la polizza sino a tutto il 31.12.2006 alle stesse condizioni offerte in sede di gara. Conseguentemente venne stipulata la polizza n.25/60/597627. Nel periodo di vigenza della polizza, dunque, la suddetta Compagnia ha assunto la gestione delle vertenze di danno a nome dell’assicurato, così come previsto dalle norme contrattuali, provvedendo a resistere in giudizio alle azioni promosse contro l’Ente con la nomina di legali di fiducia. Tuttavia, nel maggio del 2003, la società assicuratrice, giudicato l’andamento della polizza in modo negativo, ha provveduto alla disdetta del contratto avvalendosi della norma contenuta nell’art.8 delle condizioni generali. Al momento in cui si scrive, ci risulta che l’Ente sia ancora privo di una nuova copertura, anche se già da tempo si sta lavorando alla ricerca di una Compagnia ass.va che offra una proposta adeguata (nel contenuto e nei prezzi).
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________________5 - CONCLUSIONI – PROPOSTE – SUGGERIMENTI Il fatto saliente è già emerso dall’illustrazione dei dati. La causa principale delle richieste di risarcimento rivolte al Comune di Pignataro Maggiore nel biennio 2002 - 2003, è rinvenibile nei dissesti stradali presenti per le vie cittadine e che stanno alla base dell’85% di tutte le richieste pervenute. In verità vi è da dire che dall’esame dei casi è emerso che non può parlarsi di cattiva manutenzione in senso generale delle vie cittadine; i dati ci dicono che nel 2003 l’Amministrazione comunale ha provveduto al rifacimento del manto stradale di alcune delle principali arterie e, al momento in cui si scrive, altre ancora ci risultano essere interessate da altrettanti lavori giunti in fase di esecuzione. Ad incidere è stata la presenza di buche isolate, originate quasi sempre oltre che dalla normale usura, dall’esecuzione di lavori presso abitazioni private o da piccoli cantieri aperti per lavori pubblici. Ma quali sono state le risposte dell’Ente. Ottima l’idea di munirsi di copertura assicurativa che ha permesso da un lato di garantire maggiormente i cittadini, e dall’altro ha sollevato l’Ente dalla preoccupazione di rispondere a continue richieste che avrebbero comportato sicuramente problemi di cassa. Non è sindacabile, seppur criticabile, la strategia della Compagnia che non ha definito mai nessuna vertenza in via stragiudiziale, costringendo il cittadino ad agire in giudizio per vedersi riconosciuto un diritto ovviamente con tutte le spese del caso. C’è comunque da constatare l’indirizzo del Giudice adito che, pare sia tendenzialmente favorevole alle istanze dei cittadini e, dunque, in questo caso egli terrà certamente conto del tempo occorso per ottenere il risarcimento e delle spese di giudizio sostenute. Per quanto concerne le aspettative dei cittadini possiamo parlare di una tutela dei loro diritti non immediata ma comunque assicurata. Si è reso necessario un ulteriore adempimento – la citazione in giudizio dell’Ente – e una ulteriore attesa – fino alla sentenza del Giudice – ma si sa che chi avanza una pretesa deve provarla e, d’altra parte, era diritto dell’Ente, attraverso la Compagnia, ricostruire ed accertare il reale accadimento dei fatti. Per quanto attiene alla indicazione di eventuali soluzioni, ci sentiamo di suggerire innanzitutto l’opera di prevenzione che permetterebbe di eliminare il problema alla fonte. Sarebbe il caso, a nostro avviso, di individuare un incaricato o, se possibile, un piccolo gruppo di persone che operino un monitoraggio continuo sulle condizioni delle strade; oltre alla normale usura, bisognerebbe in particolare tenere sotto controllo l’andamento di eventuali lavori e fare in modo che, chi è tenuto, compia le opportune riparazioni subito dopo la chiusura degli stessi. Dall’indagine è emerso che sono proprio questi inconvenienti a produrre i maggiori danni. Ovviamente al controllo permanente e alla pronta individuazione del pericolo, dovrà seguire il pronto intervento di 9
riparazione da parte dei dipendenti dell’Ente nei casi in cui spetti al Comune la riparazione; senza questa fase di intervento, anche il precedente controllo non avrebbe senso. Oltre alla politica della prevenzione, credo sia comunque opportuno riguardarsi dalle conseguenze di eventi che, anche con il miglior controllo, possono sempre accadere. Dunque si suggerisce e si sollecita la stipula di una nuova polizza assicurativa, la conclusione di un contratto che garantisca meglio rispetto a quello precedente. Bisognerebbe infatti stare attenti oltre che ai parametri classici, come il massimale previsto, anche all’inserimento di clausole molto penalizzanti per l’Ente. Eviterei, ad esempio, norme come quelle dell’art.8 del precedente contratto che prevedeva che “dopo ogni sinistro e fino al 60° giorno dal pagamento o rifiuto dell’indennizzo, la società può recedere dall’assicurazione con preavviso di 30 giorni…”. Nella fase della stipula del contratto di assicurazione, sarebbe opportuno l’ausilio di un consulente in grado di garantire maggiormente l’ente. Inoltre all’atto della conclusione del contratto, sarebbe bene invitare i responsabili della Compagnia e prendere precisi accordi per dare maggior peso e considerazione alla istruttoria di ogni pratica per fare in modo che i casi più evidenti ed eclatanti possano essere liquidati subito senza dover ricorrere necessariamente alla Giustizia. A tutto ciò va aggiunta la necessaria collaborazione di tutti i cittadini. L’attenzione verso la cosa pubblica, intesa come una maggiore diligenza quando si effettuano lavori in strada ed una maggiore sensibilità nel segnalare pericoli occulti, creerebbe uno spirito di collaborazione con conseguente miglioramento della qualità della vita.
Il Difensore Civico Avv. Giorgio Bovenzi
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