Schio. Il punto sulla nostra città

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All’interno il calendario rifiuti 2020

anno III

dicembre 2019



il sommario

Contenuti anno III

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dicembre 2019

Editoriale L’identità di Schio, risorsa rinnovabile Donne e Anziani, formazione e aiuto per la comunità

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Schio, il punto sulla nostra città, periodico numero 2 - dicembre 2019 Direttore: Eva Dallari Stampa: Tipolitografia l’Artigiana Srl Montebelluna (Tv) Pubblicità e grafica: Rasotto Pubblicità Sas www.ras8.it - Tel: 0444 301628

Rossi 200 – Dalla lana al tessuto produttivo 1819-2019: si chiude il bicentenario della nascita di Alessandro Rossi “L’Omo” torna a farsi ammirare e a guardare Schio Il teatro civico: appunti per un teatro abitato Nel giorno del 200° compleanno di

Una città sempre più proiettata al futuro,

Alessandro Rossi, completato il restauro del

tra centro storico e colline

suo Monumento

Una città bella in ordine, ma con un impianto di efficienza alle spalle La cultura abbraccia il nostro territorio a 360 gradi Da dietro le quinte alla stanza dei bottoni Schio candidata come “Città Europea dello Sport 2022” Continuano i grandi eventi sportivi “Una politica di continuità nel segno degli equilibri finanziari”

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Le antiche turbine rivivono al Lanificio Conte Un territorio, mille eventi Monte Novegno, l’Osservatorio Astronomico si rinnova La quarta edizione di Papermade sulla bellezza del mondo

41 Da Milano a Roma, Schio città pluripremiata 43 Schio guadagna 5 bike smile 45 Ecco i Walking Leaders, per entusiasmare i camminatori

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editoriale

L’identità di Schio, risorsa rinnovabile

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essun Natale è mai simile al precedente... per fortuna. Di certo tutti gli anni il suo arrivo serve per fermarsi un attimo, studiare le coordinate e vedere a che punto si è, nella mappa della propria vita. Natale 2019 arriva a valle del mio primo mandato, a monte del successivo, che abbiamo appena cominciato a scrivere, se pur in continuità. Il mio è dunque uno sguardo duplice, indietro rispetto a ciò che è stato fatto, avanti per controllare la rotta. Non smetto di ringraziare i cittadini che hanno voluto rinnovarmi la fiducia per proseguire l’incarico di Sindaco. È molto più che un mestiere e una passione, ora posso dirlo. Croce e delizia, è una tirannica prevaricazione sulla vita che avevo in precedenza: oso affermare che sono davvero pochi i momenti in cui smetto

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di essere sindaco, (a volte neppure quando dormo!) e dunque questo ruolo mi carica “h 24” di responsabilità, ma anche di soddisfazioni. È un carico che porto volentieri. Il credito che la città mi ha confermato è ben riposto. Garantisco che l’apertura e l’ascolto verso le istanze della collettività sono un punto fermo del modo di essere mio e dell’Amministrazione tutta. In quest’anno, prima del rinnovo delle cariche, ci siamo mossi con sobrietà quanto a grossi impegni di denaro. Ci sembrava un atteggiamento corretto per consentire a chi eventualmente avesse preso il nostro posto, di agire in libertà per la creazione di un percorso con la propria impronta. I risultati delle urne hanno poi permesso un’agile ripresa dell’attività amministrativa e delle sue linee programmatiche già tracciate in precedenza. Sulla bontà di quanto avevamo seminato in questi solchi, sono arrivate attestazioni dall’esterno: premi, riconoscimenti, segnalazioni a livello nazionale, in diversi settori di intervento: ambiente, cultura, promozione del territorio, sport. Spesso questa ricchezza intrinseca, legata all’identità di Schio e al suo “saper fare” non viene percepita dai cittadini stessi che sono più portati a leggere un dettaglio stonato nel presente,

piuttosto che l’armonica completezza di un disegno a lunga gittata. Ma uscendo dai propri confini e confrontandoci con altre realtà, riusciamo ad apprezzare di più i nostri pregi, le attitudini innovative che questo territorio ha nel proprio DNA. Risorse rinnovabili, da Alessandro Rossi e altre figure memorabili, in qua.

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editoriale

Del nostro senatore scledense abbiamo ripassato in quest’anno vita, opere e meriti celebrandone degnamente il bicentenario: è stato ed è tutt’oggi un dono per la Città. A volte con i doni arrivano anche sorprese, non sempre gradite, come è accaduto in questi giorni con la “tegola” derivante da un vecchio contenzioso tra

una precedente Amministrazione Comunale e un privato che oggi obbliga il Comune a recuperare risorse importanti e farà slittare alcuni investimenti già previsti. Per fortuna grazie al buon assetto economico del nostro bilancio potremo affrontare anche questo spiacevole imprevisto. Per Natale, ma anche oltre, vi auguro di

saper cogliere il meglio: dalla famiglia, dalle relazioni, dal lavoro, dalle passioni che compongono il mosaico della vita; di ritrovare quel senso di comunità che così tanto può nutrire l’esistenza di ognuno. Buone Feste, scledensi Valter Orsi

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il sociale

Donne e Anziani, formazione e aiuto per la comunità L’Assessore al Sociale Cristina Marigo: “Due temi fondamentali per la cittadinanza”

“Progetti che aiutano non solo le famiglie ma tutto il tessuto sociale”

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l tessuto sociale di una città come Schio comporta interventi e progetti che abbiano lungo respiro ed è così che la riconfermata Assessore al Sociale Cristina Marigo sta impostando il suo nuovo mandato. “Sono tanti i temi sui quali ci stiamo impegnando, ma due sono fondamentali in questo momento – spiega l’assessore – donne e anziani”. LE DONNE ”Il nostro Sportello Donna – spiega Marigo - prende in carico ogni anno all’incirca 150 donne che si rivolgono per essere aiutate ad uscire da relazioni violente. Sono per lo più donne con figli, spesso ancora minorenni, che vivono quotidianamente all’interno del dramma delle loro famiglie: la violenza assistita è violenza a tutti gli effetti e ha conseguenze molto gravi sul futuro benessere fisico e psicologico dei bambini e dei ragazzi”. Su questo tema, di particolare rilevanza è il progetto in partenza “Donne&Uomini tra violenza e amore: formazione e attivazione di comunità”: “Un percorso diretto a tutti i cittadini e cittadine scledensi, alle associazioni e a tutte le organizzazioni interessate del territorio – spiega Marigo - mirato ad offrire un’ occasione di confronto e formazione sulla tematica delle relazioni tra i generi e la lotta contro la violenza sulle

donne, per costruire una cultura di genere diversa basata sul reciproco rispetto e sulla solidarietà sociale”. Un percorso di formazione e di attivazione di comunità, quindi, rivolto a chi desidera confrontarsi con un nuovo modo di essere donne e uomini oggi. L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione comunale di Schio e coordinata dal Centro Antiviolenza. Il corso è gratuito e aperto a tutti e sarà condotto dal team formativo della Fondazione Capta di Vicenza che propone 5 incontri tra dicembre 2019 e febbraio 2020. “È un percorso importante e un progetto a cui noi crediamo molto – dice Marigo - che porterà alla costituzione di una rete, che abbiamo chiamato R.A.CE. (reti e associazioni per il centro antiviolenza), il cui obiettivo sarà quello di confrontarsi, progettare e attivarsi su alcuni degli aspetti collegati a questa grande e complessa problematica, come le misure di sostegno economico

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il sociale DONNE&UOMINI TRA VIOLENZA E AMORE MARTEDÌ 14 GENNAIO 2020 Uscire dalle relazioni violente: quali percorsi e quali strategie. MARTEDì 28 GENNAIO 2020 Passiamo dalla teoria alla pratica: “Pro action cafè” per progettare assieme 11,13,18 FEBBRAIO 2020 (un incontro per gruppo): Quali i prossimi passi? Dalla progettazione all’azione L’orario degli incontri sarà dalle 18 alle 20.30, e si terranno presso il Faber Box in via Tito Livio 23-24 a Schio. per chi deve reinventarsi una vita e sviluppare la propria autonomia sociale, lavorativa, abitativa; i progetti di vicinanza e supporto per sostenere le vittime di violenza; la promozione di una cittadinanza attenta e sensibile a questo tema; la sensibilizzazione e la promozione di una cultura del rispetto fra i generi”. I GIOVANI “Tanti altri fronti ci vedono comunque impegnati, con l’intento di ampliare e sperimentare interventi educativi aperti ad una continua osservazione ed interrogazione di quello che è il mondo dei ragazzi di oggi e le nuove sfide che le famiglie devono affrontare” - dice Marigo. Prosegue infatti il lavoro del Pianeta Adolescenti con iniziative

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e progetti di prevenzione condivise e realizzate in sinergia con le scuole e il Terzo settore. Inoltre grazie all’ impegno fattivo dell’associazione Genitori Segue a pagina 8

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il sociale Segue da pagina 7 Schio si intende andare a rinforzare i doposcuola nella loro mission di “interventi educativi” che vadano al di là della funzione di aiuto nello svolgimento dei compiti e di servizio di conciliazione famiglia-lavoro, riconoscendo l’importanza di “costruire luoghi di vita” che consentano ai bambini di acquisire fiducia in se stessi, nelle proprie capacità, potenzialità. GLI ANZIANI Occhi puntati sugli anziani “fragili”: accanto ai servizi già presenti sul territorio, tre sono i nuovi progetti studiati per aiutare loro e le loro famiglie: il progetto “Anziani in azione”, “Anziani meno soli” e lo “Sportello Badanti”. “Anziani in azione” è un progetto che in realtà esiste sul territorio dell’Alto Vicentino già dal 2019 ed è stato pensato e realizzato dall’associazione Rindola. È un progetto finanziato dalla Fondazione Cariverona ed ha visto la compartecipazione di numerosi comuni dell’Alto Vicentino oltre che di Apindustria, Confcommercio, Confartigianato e l’associazione Alzheimer Zanè. “L’anziano fragile è una persona che può avere anche più patologie concomitanti – spiega Marigo - 1 su 3 è inoltre affetto da demenza, una malattia neurodegenerativa e cronica che può colpire anche persone molto giovani di 50-55 anni. È assolutamente necessario non trascurarla ed affidarsi agli specialisti”. Non sempre è facile capire cosa fare in queste situazioni molto complesse in cui il tempo è una variabile fondamentale. Per questo, a partire dal 2019 presso i comuni di Schio, Thiene e San Vito di Leguzzano sono attivi degli sportelli di consulenza gratuita. “Il progetto “Anziani meno soli” vuole perseguire il benessere di una fascia fragile della popolazione – spiega Marigo - prevedendo la realizzazione di iniziative e interventi pensati per gli anziani allo scopo di contrastare la solitudine ed aiutarli nella gestione di alcune attività quotidiane”. La condizione di solitudine e spesso la mancanza o carenza di una rete parentale può esporre l’anziano ad una limitazione dell’autonomia sociale: “Con questo progetto – spiega l’assessore - si vogliono offrire risposte ad una fascia di persone che non necessitano di servizi sanitari ed assistenziali, ma che richiedono interventi di natura integrativa e relazionale per contrastare la non autosufficienza sociale e migliorare la qualità della vita dei soggetti interessati”. Il progetto è stato presentato dal Comitato di Schio della Croce Rossa Italiana che

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lo realizzerà con quei volontari che hanno già esperienza nel settore sociale e particolarmente sensibili alla tematica: avrà una cadenza mensile e un anno di tempistica per la sperimentazione. Si cercherà quindi di alleviare la solitudine e quel senso di abbandono, in modo da diminuire l’ansia e la depressione, l’isolamento, ma anche proporre nuove proposte di contatto, di incontro e di socializzazione. LO SPORTELLO BADANTI “Nell’ambito della Conferenza dei sindaci dell’Ulss7 Pedemontana Distretto 2 abbiamo condiviso l’opportunità di portare avanti l’attivazione di uno sportello di orientamento presso gli spazi della Casa della Salute a cura dei volontari dell’FNP Cisl opportunamente formati –spiega Marigo - è un progetto che ci è stato sottoposto proprio dalla Cisl di Vicenza e che abbiamo subito condiviso con l’Ulss7 Pedemontana Distretto 2 e la Conferenza dei sindaci”. Il progetto, quindi, è stato fatto rientrare in un altro molto più grande finanziato oltre che dall’Ulss anche dalla Fondazione Cariverona ed ha l’obiettivo di offrire un sistema di servizi integrati per le persone e famiglie in cui sono presenti persone non autosufficienti o parzialmente autosufficienti consentendo la permanenza a domicilio più a lungo possibile. Da un lato perciò si aprirà uno sportello di orientamento per offrire alle famiglie con un famigliare assistito in casa risposte sostenibili e personalizzate alle proprie esigenze di cura. Dall’altro la Cisl ha pensato di organizzare corsi di formazione professionalizzanti per assistenti familiari e incontri informativi per caregivers familiari.

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l’urbanistica

Una città sempre più proiettata al futuro, tra centro storico e colline Lavori pubblici, il punto della situazione con l’Assessore Sergio Rossi

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bbiamo ripreso da dove ci eravamo fermati” – esordisce così l’Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici riconfermato da Orsi per il prossimo quinquennio, Sergio Rossi. “Abbiamo un Piano delle Opere difficile da attuare e un po’ travagliato per alcune vicissitudini legate a un esproprio, ma continuiamo a investire per il territorio”. I lavori pubblici del 2020 avranno in particolare due grandi direzioni, come spiega Rossi, e cioè il centro storico e la zona collinare. “Il centro storico cittadino ha bisogno di costante attenzione: il problema più grosso è l’abbandono progressivo – spiega Rossi - chi è proprietario delle zone centrali non investe assolutamente nelle proprietà, che quindi si degradano sempre di più. È un vero problema, da risolvere”. Ma spostando l’attenzione dal centro alle colline di Schio, ecco un cospicuo investimento che le interesserà per i prossimi 3 anni: “Con un investimento di 3 milioni di euro nel prossimo triennio, contiamo di attuare azioni legate al rilancio degli altipiani del Tretto e di Monte Magré, ma investiremo anche dal punto di vista strutturale, attraverso la sistemazione del territorio, la ricomposizione dei dissesti e delle frane”. Tutto questo nell’ottica di predisporre una serie di azioni che, spiega Rossi: “Vadano a incidere e soprattutto a prevenire, per non farci operare solo nelle emergenze. Abbiamo dato degli incarichi esterni per analizzare l’aspetto idrogeologico del nostro territorio: questo è servito a studiarlo e a conoscerlo: ora sappiamo che ci sono parecchi punti sui quali concentrare la nostra attenzione. È in previsione anche l’affidamento dell’incarico per la predisposizione del Piano delle Acque: siamo impegnati a coinvolgere tutti i Comuni interessati dai bacini dei Torrenti Leogra, Timonchio, Livergon e Giara nella considerazione che solo lavorando in accordo possano essere ben individuati e, quindi, risolti gli annosi problemi di regimazione delle acque

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“Un piano delle opere che vuole essere di continuità” meteoriche”. Per quanto riguarda i lavori pubblici, ci sono molte opere in progetto, tra cui la prima variante Destra Leogra, con i lavori finalmente in partenza. “Un altro importante progetto Segue a pagina 10

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l’urbanistica

Segue da pagina 9 del 2020 è il restauro architettonico del complesso Jacquard spiega Rossi - dopo aver ultimato i lavori di riqualificazione statica del teatro, di restauro e ricomposizione botanica del giardino e il rifacimento della scalinata di San Rocco, adesso ci siamo impegnati nel restauro architettonico del teatro e della tettoia degli operai: i lavori ci consentiranno di riconsegnare all’uso i due fabbricati”. Anche in tema di piste ciclabili l’Amministrazione proseguirà nell’estensione della rete realizzando un nuovo tratto lungo via Pista dei Veneti ed è anche in corso di progettazione, in accordo con i Comuni di Valli del Pasubio e Torrebelvicino, il tratto di collegamento tra Magrè e i citati comuni. Quest’ultimo tracciato si inserisce nel piano di viabilità ciclabile predisposto dalla Provincia. Per quanto riguarda edilizia e urbanistica si è già lavorato e si continua a lavorare sull’alleggerimento delle normative: “Abbiamo ripreso il prontuario delle zone collinari – spiega Rossi - datato poiché redatto quarant’anni fa, nominando una commissione di studio, composta da professionisti che operano sul territorio, che consentiranno di adeguare le norme ai nuovi criteri di riqualificazione statica ed energetica e cercando più elasticità nella progettazione per favorire le necessità dei cittadini; tutto ciò, comunque, tenendo sempre in conto che il territorio di riferimento (le aree collinari) è comunque un ambiente molto delicato”. Sono allo studio anche degli incentivi economici per chi vorrà investire nelle zone collinari. L’ufficio Urbanistica è stato impegnato nella trattativa condotta con la Regione per ridefinire la quantità di ettari assegnata dalla

Regione, all’interno della Legge del Consumo del Suolo, che era risultata troppo bassa e non era sufficiente nemmeno per far fronte alla realizzazione delle zone di perequazione: “Dai 14 ettari previsti siamo riusciti ad ottenerne 55 – spiega l’Assessore – con i quali abbiamo assicurato la possibilità di far fronte alle richieste dei cittadini che per anni hanno pagato oneri e rischiavano di perdere tutto. Non è, comunque, nostra intenzione cementificare il territorio, ma vogliamo avere la disponibilità di poter dare risposte adeguate a future richieste che potranno presentarsi e che, oggi, non si possono prevedere. Abbiamo sempre lavorato per essere adeguati alle richieste dei cittadini – conclude Rossi – e così continueremo a fare”.

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l’urbanistica

La connettività Internet estesa a tutto il territorio: prosegue step by step l’upgrade tecnologico

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metà ottobre la Giunta Comunale ha approvato l’accordo per la concessione alla Società Open Fiber S.p.A dell’utilizzo di canalizzazioni per l’illuminazione pubblica, della rete cablata comunale e degli impianti semaforici poste nel sottosuolo di proprietà del Comune di Schio. Questo, al fine di portare, attraverso queste strutture, la fibra fino alle singole unità immobiliari, attivando contemporaneamente una rete a banda ultra larga (B.U.L.) a disposizione degli operatori di telecomunicazioni. Il vantaggio del riutilizzo delle infrastrutture esistenti è evidente: riduzione al minimo dell’impatto dei lavori necessari sulle sedi stradali. “Questa tecnologia è la migliore disponibile in questo momento - spiega Rossi – e l’Amministrazione crede che in base al principio di sussidiarietà, sia compito dell’Ente pubblico promuovere l’infrastrutturazione di rete per consentire a cittadini, imprese e altre istituzioni di implementare le innovazioni che l’Innovation Tecnology consente di sviluppare, offrendo servizi con velocità molto superiori a quelle oggi in uso”. Segue la stessa logica il progetto di cablatura in fibra della Zona Industriale, che sarà realizzato da Pasubio Tecnologia. Il Comune attraverso un proprio bando finalizzato a stimolare la competitività della zona industriale, ha offerto agli operatori di telecomunicazioni la possibilità di compartecipare all’investimento. Il Comune investirà per quest’opera 200.000 euro e l’operatore che ha fatto la migliore offerta si

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farà carico del 61% della spesa. Il contratto sarà firmato a breve e da lì, meteo permettendo, partiranno i lavori. Un altro tassello dello stesso quadro è la recente consegna dell’impianto potenziato a Monte Magrè, un ponte radio già esistente con un operatore. Esso riceverà il segnale da Pasubio Tecnologia garantendo almeno 30 mega di potenza. A completare il tutto, arriverà la copertura internet del Tretto, i cui lavori partiranno, in perfetta aderenza alle previsioni, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. A Santorso, punto di partenza dell’intervento, sono addirittura già iniziati. Questa parte di territorio, classificata “bianca” ovvero “a fallimento di mercato” sarà a carico della stessa Open Fiber che in questa situazione opera però per conto del Ministero dello Sviluppo Economico e con i fondi statali. È evidente che in questo caso al Comune non è dato di intervenire se non per ragioni di controllo, né potrebbe investire ulteriormente in un’area già oggetto di interesse dello Stato. Nel dettaglio, la linea transiterà attraverso l’infrastruttura ENEL di media tensione (parte in rete aerea e parte interrata) partendo appunto da Santorso Timonchio e toccando le contrade Gonzati, Cà Vecchia, Dalla Guarda, Marzarotti, Gerte, Casalini, Dalla Vecchia, tutte in area S. Rocco. Altra rete passerà per Contrà Progresso, Canova, Costalunga, Masetto, Pornaro, Pinzele, Rotolon, Pozzani di sotto, S. Ulderico, Contrà Nogare di sopra, Bosco, Greselini, Cerbaro, Rossi, Santa Caterina e contrà Marsili.

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“Una città bella in ordine, ma con un impianto di efficienza alle spalle” Alessandro Maculan, il nuovo Assessore alle Politiche Ambientali, al Verde Pubblico e alle Politiche Collinari e Rurali

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lessandro Maculan, 33 anni, ingegnere e insegnante all’Istituto Tecnico cittadino “Rossi”, è una delle “new entry” della seconda Giunta Orsi. Ha giustamente trascorso i primi mesi a studiare per appropriarsi dei temi collegati alla delega assegnatagli, per capire e rendere comprensibili anche ai cittadini aspetti della gestione dei servizi pubblici che spesso rimangono dietro le quinte. Le prime materie di studio affrontate in nome della trasparenza sono state: rifiuti, verde pubblico, aree collinari. RIFIUTI: RISORSA! Non è sempre facile entrare nella gestione delle società pubbliche che si occupano del ciclo integrato dei rifiuti che erogano servizi in un’area ampia e disomogenea per morfologia ed esigenze. Ma la ricerca di ottimizzazione è sempre attiva. Schio sta raggiungendo traguardi ritenuti impensabili fino a soli pochi anni fa, figli della determinazione messa in campo dalla passata Amministrazione, che ci ha portati ad avere performance di raccolta differenziata fra le più alte del Veneto nella categoria delle Città con più di 30.000 abitanti: la percentuale si attesta oggi al 75%. Risultati che portano necessariamente a riflettere sulle potenzialità ancora presenti per mirare ad un ulteriore miglioramento del sistema e favorire sempre più il reale recupero della materia così sottratta all’altrimenti inevitabile termo-distruzione. Il 2020 potrebbe portare a migliorie per quanto riguarda la frazione secca del rifiuto e accurate considerazioni sono in corso sull’utilizzo degli attuali sacchi grigi con il chip, i quali saranno infatti gradualmente sostituiti da bidoncini unifamiliari da 120 litri, similmente a quanto già succede a Santorso, San Vito e Marano Vicentino. Simili riflessioni riguarderanno anche le altre frazioni di rifiuto, seguendo il concetto di efficienza e sostenibilità del sistema.

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“Le prime materie affrontate sono state rifiuti, verde e colline” Analoghe esperienze già in atto testimoniano come questi sistemi razionalizzino, per esempio, i passaggi per gli svuotamenti e consentano di conseguire risultati di raccolta differenziata che si spingono oltre l’80%. Oltre a ciò saranno gradualmente interessate alla puntualizzazione tariffaria anche le utenze non domestiche (attività produttive/uffici) attualmente escluse da questa innovativa modaSegue a pagina 14

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Segue da pagina 13 lità di tariffazione che premia chi produce meno rifiuti. Anche se le percentuali di rifiuti differenziati fanno del nostro un comune virtuoso, non mancheranno ulteriori campagne di comunicazione per sensibilizzare sempre più i cittadini sulle problematiche relative alla gestione dei rifiuti, dagli acquisti all’eliminazione di oggetti e materiali. La continuità nella comunicazione è un’operazione fondamentale che insieme al controllo del Territorio va a colpire invece chi non fa del rispetto della Città un valore fondante della nostra comunità. Le Guardie Ambientali sono già all’opera da novembre per informare e, se serve, sanzionare l’abbandono selvaggio dei rifiuti. VERDE PUBBLICO Il Verde pubblico è per una città il suo biglietto da visita. È giusto dunque dedicare a questa voce risorse considerevoli. Per mantenere l’attuale decoro, si spendono circa 700 mila euro all’anno e la qualità del servizio erogato è basata su questa cifra. Per fare di più dovremmo spendere di più. Per dirla tutta, se è la “città giardino” quella a cui puntiamo, si dovrà essere consapevoli anche che ciò avrà dei costi ben più importanti della semplice manutenzione. Sono tuttavia allo studio interventi diversi per garantire a questo importante tassello del benessere cittadino, cure e azioni supplementari. Un’interessante innovazione per esempio, è lo scorporo da una unica a più gare per la manutenzione del verde pubblico: gare per i diversi lotti, corrispondenti più o meno ai quartieri. In questo modo più soggetti diversi, anche piccoli, possono partecipare e in un certo senso personalizzare gli interventi. Un altro asso nella manica, peraltro non nuovo, è spingere sulla partecipazione. Il giovane assessore non nasconde di pun-

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tare sulla rinascita dei consigli di quartiere, visti come organismi in grado di migliorare la vivibilità e l’aspetto dei rispettivi luoghi cittadini, magari attraverso sane competizioni in una sorta di “Palio del verde”. AREE RURALI COLLINARI La promozione di queste porzioni di territorio incrocia le azioni ambientali in senso stretto con quelle di promozione del territorio ed estensione delle vie ciclabili. In questo senso la programmazione è cruciale. Saper entrare nei territori e indovinarne i percorsi tracciati e da tracciare, comporta studio e risorse in fase preliminare e risultati che spesso non sono visibili nell’arco di un solo mandato. È sempre affascinante approfondire la genesi delle reti di impresa, sorte con successo nel nostro territorio negli ultimi anni ed entrate ormai nell’immaginario collettivo situando nel prodotto locale una garanzia di qualità. Prima Agritour, poi Cuore di Schio e ora Colline di Schio, si sono sviluppate attorno a un’esigenza spontanea di condivisione e crescita di piccole realtà imprenditoriali che scelgono di affrontare assieme le sfide che il futuro pone sempre più complesse, ognuno mantenendo chiara la propria identità, ma con un marchio forte alle spalle che le raggruppa e ne amplifica la conoscenza e capacità di diffusione. Come dice il proverbio: “Da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano”. La più grande ambizione sarà in questi anni promuovere la crescita del progetto “Colline di Schio” per riportare la giusta attenzione e riaccendere i riflettori sulle nostre aree collinari di Tretto e di Monte Magrè. Si tratta infatti di veri e propri gioielli naturalistici testimoni di quel senso profondo di comunità antiche che i cittadini residenti e a quanti scelgono di abitarci, possono rendere contagioso.

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La cultura abbraccia il nostro territorio a 360 gradi Eventi diversi e interessanti, iniziative per i giovani, tecnologie all’avanguardia e la potenza del Faber Box

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na grande stagione di eventi culturali “per” e “sul” territorio è quella che si è svolta in questi ultimi mesi, così come riassume l’Assessore alla Cultura e alla Promozione del territorio Barbara Corzato. “Un ricco autunno che è stato insieme semina e raccolto e che ha voluto offrire ai cittadini un compendio di iniziative che, integrandosi, hanno dato conto di una grande vivacità e di spirito di condivisione tra i molti attori che vivono e fanno vivere il territorio”. Alle porte di novembre sono partite dunque in città variegate rassegne che rientrano una nel programma dell’altra: Festival della Scienza, La Montagna in città, La Rete dei Giardini. LA MONTAGNA “La montagna in città, giunta alla 28^ edizione – commenta Corzato - è ormai un caposaldo e punto di riferimento per l’esposizione e la vendita di prodotti di qualità provenienti dalle nostre vallate. Nei due giorni di svolgimento, i visitatori hanno avuto modo di assaggiare le peculiarità alimentari del territorio con le degustazioni dei piatti tipici, negli stand gastronomici allestiti per l’occasione. Ma ci sono state anche visite alla galleria di stagionatura del formaggio, il libero scambio dei semi autoprodotti, giri a cavallo in Valletta, falconieri con i rapaci. Accanto ai prodotti della terra, erano in mostra anche quelli artigianali e le nuove tecnologie per l’uso di energie alternative”. SCIENZA E NATURA Di scienza e natura ha parlato naturalmente il Festival della Scienza, con una terza edizione che ne ha dimostrato la crescita e ha già conquistato la simpatia della città: “Il Festival – spiega Corzato - nato assecondando il sogno di alcuni scienziati locali di diffondere gli strumenti scientifici che riguardano la vita delle persone, si è sviluppato quest’anno sia sul fronte naturalistico che quello più strettamente scientifico”. Ecco allora che quest’anno c’è stato spazio sia per lo studioso che raccoglie gli ambienti sonori in via di estinzione ma anche per la voce di giovani scienziati che si occupano di fisica quantistica e di questioni ambientali. I GIARDINI Un altro segnale importante è stata la presentazione della Rete dei Giardini, un progetto che unisce due giardini storici (lo Jacquard di Schio e il parco di Villa Rossi a Santorso) con il Giardino Botanico di Valli del Pasubio e il Giardino dei sogni di Monte Magrè. “I quat-

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“Vivacità e spirito di condivisione per il nostro territorio” tro si trovano sul tracciato della Romea Vicetia – dice Corzato - il tratto di Romea Strata che dal Pian delle Fugazze scende a Schio ed è questa già un’ottima ragione per renderli più visibili e conosciuti di quanto non lo siano già”. “La bella programmazione di eventi diversi e interessanti dimostra ancora una volta che connettere forze ed entusiasmi per promuovere divertimento e cultura, fa bene a chi li propone e a chi vi partecipa” – commenta Corzato. INNOVAZIONE Ma Schio è anche un territorio culla dell’innovazione e lo ha dimostrato partecipando al Digital Meet 2019, il festival digitale italiano su alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, che dal 22 al 27 ottobre ha portato in tutta Italia eventi di promozione della cultura e dell’esperienza digitale tra le persone, nelle piazze e nei luoghi della quotidianità. Anche Schio ha partecipato a questo appuntamento focalizzandosi sul tema principale della rassegna ovvero il Cittadino al centro della PA digitale. Così giovedì 24 ottobre il Faber Box è stato il teatro in cui, alla presenza dei molti attori del territorio coinvolti, (rappresentanti di Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Ulss 7 Pedemontana, sindaci, associazioni di categoria, Pubblica Amministrazione, istituti scolastici) è stato presentato lo stato dell’arte del progetto “AVATAR” per la realizzazione di un Innovation Lab e i servizi digitali corrispondenti. In particolare è stato fatto il punto sulle finalità dell’omonimo bando promosso dalla Regione del Veneto e di come la candidatura dell’Alto Vicentino, (con Schio a capofila di altri 11 comuni e Pasubio Tecnologia in qualità di partner tecnologico, oltre ad altre collaborazioni) si sia presentata rispondendo sia in continuità alle attività già in corso, sia al bisogno di allargare a una platea sempre più ampia di fruitori, le possibilità che il digitale offre. “Questo pro-

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la cultura

getto è importante per la collettività – dice Corzato - l’investimento di Schio e degli altri 11 comuni che partecipano alla proposta di Innovation Lab è destinato a mostrare nel tempo buoni frutti. Porteremo il nostro territorio all’avanguardia nei servizi digitali, in un’ottica sempre maggiore di smart city che vada a semplificare la vita”. UN ANNO DI FABER BOX E che dire infine di quel fulcro della città pensante che è diventato in neanche un anno il Faber Box? “Il Faber Box è stato colonizzato e condiviso dai cittadini e dai giovani di Schio a una velocità sorprendente – spiega Corzato - il Faber Box negli adulti ha suscitato

ammirazione, ha generato aspettative, ha stimolato proposte, ma soprattutto, mentre questo accadeva, i giovani se ne sono subito appropriati”. Al Faber Box non ci si va solo perché ci sono spazi per stare assieme e dei servizi a misura di giovani; al Faber Box le cose accadono, perchè i giovani le fanno accadere, le plasmano, definiscono il “come” utilizzare gli spazi, indipendentemente dalle aspettative degli adulti. “Dando fiducia ai giovani – dice l’Assessore - gli operatori del quarto piano del Faber Box, che potremmo definire dei veri e propri tutor, sono in grado di trasformare una fase di smarrimento e incertezza, in un’ esperienza solida, coinvolgente e positiva. Riescono infatti non solo a fornire orientamento, ma anche a trasmettere un metodo utile per affrontare sempre più autonomamente le scelte che determinano il successo nei diversi percorsi della vita”. Confrontando dei dati omogenei sulle presenze allo sportello Informagiovani nei primi nove mesi del 2018 (Palazzo Fogazzaro, via Pasini nel centro storico della città) e del 2019 (Faber Box in via Tito Livio nel cuore del Campus) quello che colpisce non è tanto l’aumento di contatti, più 21% ma, dato assolutamente più rilevante, la presenza degli under 30, che in un anno sono passati dal 45% (2018) al 71% del 2019. L’informagiovani a sua volta è diventato sempre più attraente affiancando allo sportello informativo, altri spazi, il più gradito dei quali è risultato essere il Break Box al quarto piano, l’area con i tavoli e la panca rossa dedicata al relax e alla socializzazione. Nel mese di ottobre, dal lunedì al venerdì, mediamente 71 ragazzi, quasi tutti di età compresa tra i 14 e i 17 anni, si son ritrovati per chiacchierare, mangiare o giocare una partita a ping pong con i propri amici prima di mettersi sui libri. Nei mesi di apertura delle scuole lo Studio Box (aula studio) è stato frequentato mediamente ogni pomeriggio da 85 studenti, quasi tutti delle scuole superiori, che hanno sfruttato l’opportunità sia di studiare in gruppo, sia di concentrarsi in un ambiente silenzioso dedicato allo studio individuale. Tra le diverse opportunità offerte dall’Informagiovani, corsi, laboratori, momenti di aggregazione, vale la pena soffermarsi sulle consulenze individuali. Nei primi 9 mesi dell’anno sono stati 241 i giovani che sono passati allo sportello per uno o più appuntamenti: 106 erano interessati alla ricerca del lavoro, 74 volevano approfondire le opportunità di studiare o trovare un lavoro all’estero, 59 percorsi di formazione e 2 le esperienze di volontariato. “Questi primi dati numerici – conclude Corzato - sono già un valido indicatore perché ci dicono che il “concetto” Faber Box sta funzionando”.

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l’istruzione

Da dietro le quinte alla stanza dei bottoni Katia De Munari è il nuovo assessore ai Servizi Educativi

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ono una mamma, una ragioniera… una donna che già per il solo fatto di avere dei figli in età scolare si è sempre interessata attivamente ai rapporti Scuola – Famiglia e ora ha dato la propria disponibilità a continuare a farlo in modo istituzionale” - si presenta così Katia De Munari, nuova assessora ai Servizi Educativi nella seconda Giunta Orsi. “Sono convinta che i due presidi educativi, Famiglia e Scuola, debbano essere in costante dialogo e confronto, per accompagnare i giovani tra formazione umana e scolastica” – esordisce. Nel breve periodo intercorso da quando è stata delegata a questo incarico a oggi, Katia De Munari si è ambientata prendendo contatti diretti con gli istituti scolastici cittadini e ha già tirato fuori qualche sogno dal cassetto. “Mi piace la trasversalità che molti progetti si prestano ad avere - afferma - perché se ci pensiamo, l’ambito scolastico è

“Dialogo e confronto tra famiglie e scuole prima di tutto”

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l’istruzione Segue da pagina 15 quello in cui fare le “prove generali” per la vita in cui poi temi e problemi si intrecceranno nei più diversi modi. Per esempio, il tema ambientale che di questi tempi reclama una giusta attenzione, ha a che fare con lo sviluppo di una sensibilità e consapevolezza che solo una precoce azione in tandem tra famiglia e scuola può garantire”. La propensione dell’assessora a connettere ambiti differenti si manifesta anche per quanto riguarda gli spazi fisici, uno su tutti quel centro che è il Campus: “La pedonalizzazione dell’Area Campus – prosegue De Munari - è uno dei miei sogni. Mi immagino la cittadella degli studi priva di barriere e di mezzi motorizzati al suo interno, con la libera circolazione pedonale dei ragazzi. Un fluire di studenti e idee in grado di contaminarsi a vicenda, a partire dal collegamento delle rispettive strutture fisiche. In quest’ottica ci sta anche la fusione Tron-Zanella, uniti da passerelle e ponti. Infine, l’avvicinamento del Liceo Martini che di fatto è al momento isolato dagli altri istituti superiori”. Inoltre, per rendersi conto di quello che succede nelle scuole, Katia De Murari fa delle visite a sorpresa nelle mense, rimanendo a mangiare con gli studenti, per verificare di persona la qualità dei servizi offerti. Ha inoltre avviato da poco un dialogo diretto con i vertici SVT e creato un tavolo tecnico permanente

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per cercare di risolvere l’annoso tema dei trasporti degli studenti. E siccome a scuola ci si deve andare volentieri e starci bene, De Munari conclude con la soddisfazione per due grossi lavori in partenza che garantiranno comfort e sicurezza agli edifici destinati agli studenti. Il primo è l’intervento antisismico ed energetico alle Scuole Battistella; il secondo è il rifacimento del pavimento della Scuola dell’Infanzia di SS. Trinità (1400 mq): “Entrambi sono previsti per la prossima primavera estate 2020”.

Progetto approvato per i lavori di adeguamento antisismico della scuola “Battistella” di Magrè: un’opera da un milione e 200 mila euro

a Giunta comunale ha approvato il progetto per l’adeguamento antisismico della scuola “Don Battistella” di Magrè. Il complesso è costituito da un insieme di fabbricati di circa 20’000 metri cubi, di proprietà del Comune che si sviluppano su tre livelli fuori terra e un piano interrato. La realizzazione del fabbricato è avvenuta in due fasi distinte: una prima, tra il 1965 e il 1966, per la realizzazione del corpo 3 (aule) e del corpo 2 (ingresso) e una seconda fase, tra il 1970 ed il 1971, per la realizzazione del corpo 1 (aule), corpo 4 (collegamento tra scuola e palestra) e la palestra stessa. Si tratta ora di conseguire l’adeguamento sismico delle strutture secondo il principio della “giusta misura e del minimo intervento” dopo aver definiti gli obiettivi di sicurezza, valutate le varie tecniche di adeguamento sismico e proposti i criteri generali di scelta, analizzando sia gli aspetti tecnici sia quelli economici. Negli anni la normativa ha adeguato i valori minimi di miglioramento sismico richiesti per questo tipo di strutture e si andrà dunque a rispondere a questi criteri. Il progetto è così suddiviso:

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Intervento funzionale 1: riguarda la ZONA OVEST e comprende i corpi 1 e 2 della scuola Intervento funzionale 2: riguarda la ZONA EST e comprende il corpo 3 della scuola Il progetto risponde anche a esigenze di efficienza, di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale. Inoltre, poiché spesso questo tipo di opere non considera la salvaguardia dell’estetica dell’edificio, l’idea è stata quella di concepire il nuovo sistema antisismico come un nuovo “involucro esterno” che con l’occasione considera anche la riqualificazione estetica delle facciate ormai datate. Con questo approccio progettuale, l’adeguamento antisismico non resta un “capitolo” a sé nel processo di ammodernamento dell’edificio, ma vengono trattate più tematiche in una sola azione progettuale (antisismica, energetica, estetica). Per consentire il regolare svolgimento delle attività scolastiche, i lavori inizieranno nella tarda primavera 2020 (con lo spostamento interno delle aule) per poi entrare nel clou vero e proprio durante l’estate, in assenza degli alunni e salvaguardando le attività degli uffici.

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lo sport

Schio candidata come “Città Europea dello Sport 2022” Ritirata al Coni di Roma la targa di candidatura

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l 4 novembre scorso l’assessore allo Sport Aldo Munarini si è recato a Roma presso il Salone d’onore del CONI per ritirare la targa di candidatura a città europea dello sport 2022 unitamente ai rappresentanti di altre due città candidate: L’Aquila e Sesto S. Giovanni (MI). Nella stessa occasione è stata consegnata la ciotola di benemerenza alle città già riconosciute quali European City/Town/Community of Sport 201920-21. Il progetto, promosso da ACES Europe, associazione no profit con sede a Bruxelles, seleziona quattro Città all’anno tra un massimo di otto candidature al medesimo titolo “City”. La Madrina sarà Raffaella Masciadri, nota atleta del Famila Basket di Schio. Compatte per sostenere questo progetto, tutte le associazioni sportive cittadine. “Schio è un territorio ricco di tradizione sportiva, strutture e impianti, mantenuti vivi dalle molte associazioni sportive che ne fanno una realtà che offre la possibilità di praticare moltissime discipline tanto ai bambini che ai giovani, adulti e anziani - commenta Munarini - ed è proprio l’energia di tante realtà associative unite per un ambizioso obiettivo, che ci ha sostenuto nella candidatura per il 2022”.

Aldo Munarini Assessore allo Sport, Francesco Lupatelli Presidente Aces Europe Italia, Domenico Storti, presidente 2a commissione comunale Sport e Cultura

“Altre tre le città candidate: L’Aquila, Sesto S. Giovanni e Montichiari”

LE ASSOCIAZIONI UNITE Le associazioni saranno dunque in rete tra loro in sinergia, basandosi sul principio comune del rispetto – il fair play – in conformità alla Carta Etica dello Sport Veneto. “Lo sport non è solo disciplina fisica, ma ha anche un valore sociale ed è un’occasione per far scoprire a quanti arrivano in città per ragioni sportive, un territorio ricco che ha molto da offrire - dice l’asses-

sore - Schio si è sempre fatta valere sportivamente in tutto il Veneto, seconda regione in Italia per pratica sportiva, come Comune che ha sempre portato avanti i valori dello sport, non solo sfornando campioni di molte discipline, ma soprattutto per continuare a dare la possibilità a tante persone comuni di praticarle”. LA TESTIMONIAL Raffaella Masciadri, atleta del Famila Basket naturalizzata scledense da 15 anni è onorata di essere stata scelta come testimonial di questa avventura: “Lo sport è la mia vita e da quando ho messo piede a Schio, ormai 15 anni fa, ho subito respirato sport in questa città in

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Pinco Pallino - assessore ai lavori pubblici

cui mi sono formata come atleta e come persona”. IL PROGETTO DELL’EX STADIO CONI Con la candidatura, il progetto collaterale è quello del nuovo impianto atletico di via Riboli, pensato per aver caratteristiche adeguate alle discipline paraolimpiche e con l’ambizione di diventare punto di riferimento per gli sport inclusivi a livello regionale. Ed è per questo che a fine novembre Munarini è sceso nuovamente a Roma per presentare il progetto relativo alla riqualificazione dell’ex stadio CONI: “Il presidente del Comitato Italiano Paraolimpico CIP, Luca Pancalli, ha voluto visionarlo – spiega Munarini - e ha affermato che la struttura stessa potrebbe diven-

tare un centro sportivo con i requisiti per sostenere l’attività della federazione atleti disabili”. IL DOSSIER Il dossier di candidatura sarà esaminato da una commissione di ACES Europe Italia: in esso, oltre a tutti i dati dello sport cittadino, dal numero di associazioni agli impianti sportivi presenti e da realizzare, passando per gli eventi organizzati e il numero di volontari coinvolti, nonché i risultati sportivi assoluti raggiunti, verrano documentate anche le aree verdi, le piste ciclabili, le aree attrezzate e le attività inclusive sportive e non sportive. “Porteremo a breve il progetto nelle scuole - spiega l’Assessore - lo faremo

conoscere e coinvolgeremo anche gli studenti in un percorso che prevede l’elaborazione di disegni a tema legati alla candidatura della nostra città. Inoltre, coinvolgeremo le scuole stesse in percorsi sportivi condivisi con le associazioni del territorio”. Ma non solo: “Creeremo una serie di iniziative di formazione – continua Munarini - la prima della quale si è già svolta il 21 novembre scorso presso il Faber Box, in collaborazione con Panathlon Schio/ Thiene, sul tema Bullismo e Cyberbullismo, in cui si è discusso di etica sportiva, integrazione culturale legata allo sport, del rapporto sport-famiglia e della doppia carriera nello studio e nello sport di élite: un progetto sostenuto anche dal MIUR e di cui ha aderito anche il nostro liceo scientifico ad indirizzo sportivo Tron”. Il 30 settembre 2020, infine, verranno stabilite le città insignite del titolo Europen city of sport 2022: “Questa è la candidatura delle associazioni, di un territorio intero” – conclude Munarini. I comuni vicentini che hanno già ottenuto la nomina di città europea dello sport sono stati: Montecchio Maggiore, Bassano del Grappa e Vicenza.

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lo sport

Continuano i grandi eventi sportivi

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chio sempre al centro del mondo sportivo italiano, e non solo. La vocazione sportiva della città ha visto eventi e protagonisti lungo tutto il 2019 e anche nel 2020 proseguirà la visibilità nazionale scledense. Eventi e manifestazioni sportive che hanno sempre avuto un numerosissimo seguito di partecipanti e pubblico e che hanno corroborato, negli anni, l’ottimo curriculum che è infatti parte di quella fortemente voluta candidatura a Città Europea dello Sport 2022. Basti solo pensare che il 20 settembre proprio in città si è svolta la sfida al titolo del campionato Europeo Super Gallo di Boxe. Con un acceso entusiasmo di addetti ai lavori e di pubblico, in autunno l’evento ha portato Schio alla ribalta europea nella boxe: la sfida tra il vicentino Luca Rigoldi e l’ucraino Oleksandr Yegorov che al Palaromare si sono contesi la preziosa cintura, emblema del titolo. Luca Rigoldi si è quindi confermato campione europeo dei supergallo: sul ring di Schio, infatti, il veneto ha battuto Yegorov (120-110, 120-110, 117-110). Ma come detto,

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anche nel 2020 Schio sarà al centro del mondo sportivo italiano: nell’area Campagnola, infatti, si svolgeranno i Campionati Italiani di Ciclocroos, il 10, 11 e 12 gennaio. Un ritorno in sella, dopo aver da poco ospitato nel giugno 2018 il giro d’Italia under 23. Saranno tre le giornate che caratterizzeranno l’evento 2020 di Ciclocross. La prima, venerdì 10 gennaio, dedicata alla competizioni Master, la seconda, sabato 11 gennaio con le categorie agonistiche giovanili, mentre la domenica 12 gennaio con le categorie agonistiche. La manifestazione, attesa da tutti gli atleti ed appassionati del settore, offrirà uno spettacolo di primo livello a tutti gli appassionati (e non) della disciplina e porterà a Schio atleti di primissimo ordine. La gara si svolgerà in un’area già collaudata, in quanto splendido e funzionale palcoscenico ad analoghe competizioni locali e regionali. Il percorso si snoderà per 2,6 km, caratterizzati da fondo misto collinare con asfalto (20%) e fuoristrada (80%); il dislivello sarà di circa 60 metri, corredato da ostacoli naturali ed artificiali (assi in legno, scalette). In altre parole, una vera e propria delizia per gli appassionati, sia per gli atleti impegnati nelle sfide agonistiche, che avranno modo di confrontarsi in un circuito che esalta le loro caratteristiche atletiche, sia per il sempre numerosissimo pubblico, al quale sarà riservato uno spettacolo avvincente ed emozionante. “L’Amministrazione Comunale – spiega l’Assessore allo Sport Aldo Munarini - ha costantemente sostenuto le attività e manifesta-

zioni sportive, credendo profondamente nello sport come momento di aggregazione e condivisione per la comunità ed esperienza formativa ed educativa per tutti”. In questo quadro di condivisione di valori sportivi ed umani l’Amministrazione Comunale scledense propone da qualche anno il grande progetto del Masieracademy, un’associazione nata a scopo benefico nel ricordo del campione di volley Livio Romare che anche quest’ anno, per il terzo anno consecutivo, premierà i migliori studenti che si distinguono per meriti sportivi e scolastici, in una grande giornata presso il palasport davanti a tutti gli studenti delle scuole superiori, e con ospiti di grande livello. Nel passato hanno partecipato Roberto Baggio, Jury Chechi, Paolo Simoncelli, Giancarlo Caselli, Tina Montinaro, Xavier Zanetti, Maurizia Cacciatori, Andrea Lucchetta e Simona Atzori. “Iniziativa questa che si colloca nel progetto di sport come valore e modello educativo e formativo, valore e modello nei quali abbiamo sempre creduto”- conclude Munarini.

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il bilancio

“Una politica di continuità nel segno degli equilibri finanziari” Matteo Trambaiolo è il nuovo Assessore al Bilancio e Tributi

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atteo Trambaiolo, 52 anni, laureato in economia e commercio e di professione dottore commercialista e revisore legale è il nuovo Assessore al Bilancio, Tributi e Patrimonio. Già assessore al bilancio in un altro Comune dell’Alto Vicentino a metà anni Novanta, Trambaiolo in questi ultimi 20 anni si è sempre occupato anche di revisione degli enti locali sia nel Vicentino (Costabissara, Chiuppano) che nel trevigiano e nel veronese. “Sto prendendo confidenza con i numeri dell’ente scledense – esordisce Trambaiolo – il primo impatto è stato positivo: siamo in continuità con la gestione oculata precedente. La mia vocazione tecnica mi porta a dover tutelare, controllare e salvaguardare tutti gli equilibri finanziari comunali: ed è questa quella che sarà la mia precisa responsabilità, sia nell’immediato che nel medio/lungo termine”. Ciò che l’assessore si propone e propone è quello di, come spiega: “Avere ben chiare le esigenze dei vari referati e dar loro le risorse per fornire i servizi ai cittadini”. E ciò che sta particolarmente a cuore a Trambaiolo sono le spese che sfociano nel sociale: “Sono investimenti immateriali, ma che sono indispensabili per far fronte alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione” – spiega. Il Bilancio di un ente comunale, infatti, deve tenere in considerazione tutti gli equi-

libri: “Ma sono conscio di quanto sia importante alimentare in primis la parte sociale, poi quella culturale e quella sportiva”. Uno degli elementi sui quali Trambaiolo vuole porre attenzione fin da subito nel suo referato riguarda i servizi a domanda individuale come gli asili nido, le mense scolastiche e i servizi legati al trasporto scolastico, sempre nell’ottica di sostenere il più possibile i nuclei famigliari: “Soprattutto vista la situazione di natalità, ormai in stallo anche nel nostro territorio come in tanti altri, probabilmente a causa di una politica statale miope che ha provocato denatalità” – dice l’assessore. Sul versante tributario Trambaiolo attuerà una politica di contenimento della pressione fiscale: “Benché sia conscio che qual-

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siasi scelta politica sia imbrigliata nelle necessità degli equilibri di bilancio e dalla politica nazionale – spiega l’assessore – e che quindi la nostra discrezionalità nell’ambito dei tributi sia limitata, non avendo molti spazi di manovra, a noi la propaganda non interessa: porteremo misure fiscali serie, efficienti ed efficaci”. L’indebitamento per Trambaiolo va inquadrato nell’ambito di una politica finanziarua volta a commisurare le spese alle reali risorse disponibili: “Anche per non trovarci a imbrigliare le politiche delle amministrazioni che verranno dopo di noi. Dobbiamo sempre ragionare pensando a cosa lasceremo alle future generazioni o quanto meno alle amministrazioni che ci succederanno”. In quest’ottica va letta anche la posizione di Trambaiolo che condivide l’approccio dell’amministrazione volto a valorizzare il patrimonio immobiliare esistente con interventi di adeguamento simisco e di risparmio energetico. “La politica finanziaria di un ente pubblico, grande o piccolo che sia, deve saper guardare avanti con lo stesso scrupolo con cui si guarda alla politica ambientale; ora più che mai il beneficio di breve periodo deve lasciare spazio a risultati conseguibili nel lungo termine e soprattutto che non lascino “eredità” sempre più difficili da gestire ai nostri figli” – conclude Trambaiolo.

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ROSSI 200 Dalla lana al tessuto produttivo

Vita e opere dell’imprenditore scledense in una mostra al Lanificio Conte

“Assieme a foto, macchinari e cimeli d’epoca, sono esposti, per la prima volta in Italia, i disegni del progetto originale della Fabbrica Alta del 1862”

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iovedì 21 novembre, il giorno in cui 200 anni fa nacque Alessandro Rossi, ha aperto al Lanificio Conte “ROSSI 200 - Dalla lana al tessuto produttivo”, una mostra dedicata alla vita e all’opera dell’illustre imprenditore scledense. Negli spazi recuperati dello storico lanificio, assieme a foto, macchinari e cimeli d’epoca, sono esposti, per la prima volta in Italia, i disegni del progetto originale della Fabbrica Alta firmati nel 1862 dall’architetto belga Auguste Vivroux. Il progetto è stato realizzato da Comune di Schio, Distretto Scienza e Tecnologia, Confindustria Vicenza Raggruppamento Alto Vicentino e Biosphaera. La mostra “ROSSI 200

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le ricorrenze - Dalla lana al tessuto produttivo” restituisce un’immagine a tutto tondo di Alessandro Rossi, non limitandosi all’imprenditore, ma raccontando anche l’uomo, il politico e il padre di famiglia. Il percorso espositivo si snoda attraverso pannelli illustrativi, foto d’epoca, macchinari industriali e ricostruzioni di ambienti di vita, che sono state rese possibili grazie ai cimeli prestati dagli eredi della famiglia Rossi e dagli altri cittadini scledensi, che hanno aderito con entusiasmo all’appello lanciato dall’ufficio cultura del Comune di Schio alla ricerca di materiali e documenti relativi all’imprenditore e alla sua epoca. Un punto forte della mostra sono le tavole originali del progetto della Fabbrica Alta, firmate nel 1862 dall’architetto belga Auguste Vivroux. Questi documenti non sono mai stati esposti prima in Italia e arrivano direttamente da Liegi, dove sono conservati presso la Commission royale des Monuments, Sites et Fouilles (CRMSF). A scoprirne l’esistenza è stato il Prof. Giovanni Luigi Fontana, ordinario di Storia economica all’Università di Padova, uno dei massimi esperti della vita di Alessandro Rossi, a cui ha dedicato numerosi libri. Il tutto è inserito in un ambiente espositivo che Biosphaera ha architettato affinché fosse il più interattivo possibile: “Abbiamo voluto proporre un’immagine popolare di Alessandro Rossi – dice Michele Ferretto di Biosphaera - pur mantenendo il valore culturale e storico della mostra”. Nella mostra sono presenti molti contributi multimediali, inoltre si può interagire con alcune installazioni grazie a dei touch screen e a dei dispositivi meccanici. In questo allestimento il passato e il presente si incontrano, grazie all’uso di nuove tecnolo-

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gie come il videomapping e la stampa 3D, che proiettano la narrazione storica in una nuova dimensione, rimanendo al contempo fedele allo spirito innovativo che ha caratterizzato la vita e l’opera di Alessandro Rossi. L’Assessore alla Cultura Barbara Corzato esprime la sua soddisfazione: “Siamo già a una quindicina di eventi all’attivo per questo bicentenario e ci apprestiamo a chiudere l’anno con il classico botto. La mostra proseguirà rinnovandosi e continuando a raccontare, dal passato in avanti, la storia di Schio. La mostra infatti è il primo passo di un progetto triennale, avviato dall’accordo siglato lo scorso luglio tra il Comune di Schio ed il Distretto Scienza e Tecnologia, che affida a quest’ultimo l’utilizzo dello spazio espositivo del Lanificio Conte. Il progetto prevede di realizzare mostre, manifestazioni ed eventi con l’obiettivo di valorizzare la storia e la cultura tecnico-scientifica dell’Altovicentino”. “Questa mostra è un doveroso tributo al passato – dice Laura Dalla Vecchia, Presidente del Distretto Scienza e Tecnologia – che rappresenta solo l’inizio di un percorso che vedrà il terri-

lessandro Rossi (Schio, 21 novembre 1819 – Santorso, 28 febbraio 1898), imprenditore illuminato e senatore del Regno d’Italia, è stato colui che più di ogni altro ha rivoluzionato l’economia scledense nella seconda metà dell’Ottocento, portando l’azienda di famiglia, la Lanerossi fondata a Schio dal padre Francesco Rossi nel 1817, a diventare una delle maggiori realtà produttive italiane della sua epoca. La sua attività ha tratto beneficio dal fertile contesto socio-economico in cui era inserita. Infatti la presenza di una risorsa preziosa come l’acqua corrente, sfruttata grazie a delle canalizzazioni artificiali come la Roggia Maestra, è stato uno degli elementi decisivi per lo sviluppo economico dell’Altovicentino, dalla prima manifattura medievale alla nascita della proto-industria nel corso del

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torio coinvolto per conoscere meglio la realtà imprenditoriale di oggi, già proiettata nel futuro e soprattutto per mettere già in campo la richiesta di competenze che servono, per non trovarci scoperti negli anni a venire.” “Da queste parti siamo sempre stati bravi a fare - aggiunge Luca Fabrello del Distretto - un po’ meno a far sapere di cosa siamo capaci. La volontà è anche quella di rendere note ai cittadini le eccellenze delle aziende che abbiamo in casa e che di fatto offrono opportunità ai giovani senza necessariamente andare all’estero”. Il sindaco Valter Orsi conclude: “Continuiamo a vedere che il suo spirito non smette di incarnarsi in un’area straordinaria che è quella in cui viviamo. Qui siamo ancora capaci di guardare all’economia coniugandola alla vita sociale della comunità, di fare ricerca e innovazione, lavorando anche per il benessere e per la bellezza”. La mostra “ROSSI 200 - Dalla lana al tessuto produttivo” sarà aperta nei seguenti orari fino al 29 marzo 2020: sabato 15:00 - 19:00 domenica 10:00-12:30 e 15:00-19:00

XIX secolo. Questo territorio ha quindi saputo accogliere le importanti riforme e innovazioni di Rossi, che hanno consegnato al presente una realtà economicamente matura e fortemente propositiva dal punto di vista produttivo e culturale. È stato senza dubbio un grande protagonista della sua epoca. Dotato di una visione moderna e innovativa, si è impegnato molto anche al di fuori dei cancelli della fabbrica, dimostrando un largo coinvolgimento nella vita dei propri operai, curandone ad esempio l’alfabetizzazione, la salute e le condizioni di vita. Come testimoniano le opere da lui volute e diventate dei veri e propri punti di riferimento come il nuovo quartiere operaio, l’asilo Rossi, il monumento al Tessitore.

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le ricorrenze

1819-2019: si chiude il bicentenario della nascita di Alessandro Rossi

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er tutto il 2019, in occasione del bicentenario della nascita di Alessandro Rossi, il Comune di Schio ha organizzato una serie di appuntamenti, con la collaborazione di soggetti privati, enti, associazioni culturali per ricordare il celebre imprenditore e uomo politico scledense e l’evoluzione industriale cittadina.

• Gennaio-Marzo Lanificio Conte_Spazio espositivo e ITIS Rossi Vicenza Ciclo di incontri: SCHIO GENIUS LOCI Eclettismo e simbolismo dell’Archeologia Industriale Tessile vicentina a cura di di Riccardo Cecchini • 18 aprile Giardino Jacquard, via pasubio Cerimonia di restituzione del Giardino Jacquard dopo i lavori di restauro • Maggio-ottobre Giardino Jacquard, via Pasubio Apertuna Giardino Jacquard e visite guidate • 14-29 settembre Lanificio Conte_Spazio Espositivo Bicentenario della nascita di Alessandro Rossi: “La ferrovia Vicenza - Schio e le sue diramazioni” a cura dell’Associazione Fermodellisti Alto Vicentino • 15 settembre Piazza Alvise Conte, ore 16.30-18.30 Bicentenario della nascita di Alessandro Rossi: A spasso con Alessandro Rossi Passeggiata teatrale tra i monumenti di Archeologia Industriale a cura dell’Associazione TRAMA • 21-22 settembre Mostra mercato Giardino Jacquard – 14a edizione Orchidee, piante, fiori, cultura del verde • 21 settembre Lanificio Conte_Spazio Espositivo Bicentenario della nascita di Alessandro Rossi: “La ferrovia Vicenza - Schio e le sue diramazioni” Mostra-scambio di modelli, giocattoli,

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oggettistica e libri a tema ferroviario a cura dell’Associazione Fermodellisti Alto Vicentino • 22 settembre Centro Storico Bicentenario della nascita di Alessandro Rossi: Rievocazione Storica • 22 settembre Piazza Alvise Conte,ore 17-19 Bicentenario della nascita di Alessandro Rossi: A spasso con Alessandro Rossi Passeggiata storico-letteraria nella Schio tra ‘700 e ‘800 a cura dell’Associazione TRAMA • 28 settembre Lanificio Conte_Spazio Espositivo “Trame di voci, intrecci di suoni” spettacolo con il Coro Giovanile Città di Thiene a cura dell’Associazione Fermodellisti Alto Vicentino • 29 settembre Giardino Jacquard Bicentenario della nascita di Alessandro Rossi: A spasso con Alessandro Rossi Caccia al tesoro nel Giardino Jacquard a cura dell’Associazione TRAMA • 1-13 ottobre Lanificio Conte_spazio espositivo Mostra “La navetta, la grande intuizione dell’Industria Navette Federle & C. di Tretto” Attraverso questo piccolo oggetto, universalmente riconosciuto quale simbolo della rivoluzione industriale, si racconta uno spaccato dell’evoluzione tecnologica nel settore. • 12-13 Ottobre

centro storico British Day Schio La tradizionale manifestazione organizzata da Schiolife, dedicata al “bicentenario” di Alessandro Rossi • dal 26 ottobre al 17 novembre Spazio SHED Mostra fotografica “Il lavoro dell’uomo” a cura del Circolo fotografico scledense • 31 ottobre Galleria Conte, largo Fusinelle Le Turbine apertura Sala Turbine e mostra permanente • 21 novembre 2019- 26 aprile 2020 Lanificio Conte_spazio espositivo ROSSI200. Dalla lana al tessuto produttivo Mostra promossa da Comune di Schio e Distretto della Scienza e Tecnologia in occasione del bicentenario di Alessandro Rossi. • 22 novembre 2019 Lanificio Conte_spazio turbine Presentazione del nuovo libro di Umberto Matino: “CIMBRI” vicende, cultura, folclore • 23 novembre 2019 Lanificio Conte_spazio turbine Presentazione della pubblicazione “Grafica Lanerossi”, a cura di Gianna Gaudini e Giovanna Vigili de Kreutzenberg, edita da Comune di Schio in occasione del bicentenario. • 24 novembre 2019 - Lanificio Conte_ spazio espositivo ROSSI200 – “A spasso con Alessandro Rossi”, itinerario lungo il incontrare personaggi del passato e ascoltare dalla loro voce, aneddoti e curiosità sulla figura di Alessandro Rossi.

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i monumenti

“L’Omo” torna a farsi ammirare e a guardare Schio Il monumento al Tessitore torna all’antico splendore

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iberato dai ponteggi e dalla copertura che l’ha occultato alla vista dei passanti, l’”Omo” è tornato a guardare la sua Schio e a farsi ammirare. La statua, monumento al Tessitore, è stata interessata, negli ultimi mesi, da un delicato intervento di restauro. L’ORIGINE Fu commissionata da Alessandro Rossi che la dedicò ai suoi operai e donata alla città il 21 settembre 1879. L’opera, in marmo di Carrara, fu realizzata dallo scultore piemontese Giulio Monteverde e raffigura il tessitore con in mano la navetta, l’arnese del suo lavoro, mentre nel retro sono rappresentate le pezze di tessuto impilate. La scultura poggia su un piedistallo su cui sono incise la dedica del monumento e del suo committente e su otto formelle alcuni motti di pensiero sociale ed economico. La statua e il basamento in granito sono opera dell’arch. Antonio Caregaro Negrin. GLI INTERVENTI Nel 2003, durante i lavori di sistemazione di piazza Rossi, la statua è stata accidentalmente abbattuta ed è stata ricomposta nel 2004, con l’inserimento di perni metallici, e poi restaurata. Nel 2008 è stato eseguito un intervento manutentivo corredato da indagini magnetometriche e ultrasoniche per verificare la tenuta della ricomposizione e dei perni.

Prima di tali interventi il monumento non era mai stato interessato da interventi manutentivi né da restauri. IL RESTAURO Il restauro del 2019 è stato affidato a Eva Corte ed Enrico Loison della ditta Verde Veronese che hanno operato tra inizio agosto e fino al 18 ottobre sotto la direzione lavori dell’architetto Alessandra Nicoli, del Settore Lavori pubblici, Servizio manutenzioni - ufficio edifici storici del Comune, nel confronto con la Soprintendenza ai Beni Culturali, nella persona del dott. Luca Fabbri. La statua presentava condizioni di degrado dovute all’esposizione alle intemperie (patina grigia e colature piuttosto evidenti) e al ristagno dell’acqua piovana (formazione di colonie di licheni), pertanto sono state eseguite tutte le operazioni di restauro necessarie alla sua conservazione. Un particolare trattamento “intensivo” è stato riservato anche al basamento che presentava patine dovute a depositi e disgregazioni. Come in un check up che si rispetti, il Tessitore è stato sottoposto anche a ultrasuoni per valutare la sua integrità strutturale e la profondità delle lesioni. A completamento delle analisi e della documentazione, lo scorso 18 ottobre è stata eseguita la prima parte delle operazioni di scansione 3D, per l’ottenimento della modellazione fedele della statua, che verrà completata nei prossimi mesi.

IL SINDACO “Mantenere la memoria del nostro passato è un dovere che si attua anche attraverso il ripristino dei simboli che lo rappresentano - dichiara il sindaco Valter Orsi - e su questo simbolo in particolare credo ci sia poco da aggiungere. Il monumento al Tessitore non è una semplice statua, l’”Omo” è infatti parte del tessuto sociale cittadino e “vive” con gli scledensi. Ognuno ci si può riconoscere, è davvero uno di noi”. La statua, ancorché restaurata, è diventata fragile, patisce il peso degli anni e ha bisogno di rispetto e delicatezza. Insomma, per ragioni di incolumità personale e dell’”Omo” stesso, va ammirata alla giusta distanza.

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i monumenti

Il teatro civico: appunti per un teatro abitato Il programma artistico della Fondazione Teatro Civico interpreta la vocazione dello storico teatro cittadino di essere “casa”, luogo abitato dalla cittadinanza e aperto 200 giornate l’anno

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l Teatro Civico, restituito parzialmente nel 2014 dopo un lungo periodo di chiusura, è entrato a pieno titolo nella consuetudine culturale dei cittadini di Schio e di tutto il territorio di riferimento. Si presenta oggi come un teatro molto funzionale, sia per il pubblico che per le compagnie, in grado di rispondere a svariate esigenze artistiche, tecniche e di aggregazione. Aperto 200 giornate l’anno, delle quali 1/3 giornate di spettacolo, 1/3 attività laboratoriali e 1/3 attività programmata da terzi, dimostra come sia le attività proposte che il teatro come spazio fisico siano centrali e capaci di aggregare comunità di spettatori, adolescenti e cittadini. Oltre alle stagioni teatrali, Schio Grande Teatro, Schio Musica, Schio Teatro Popolare e le rassegne Vieni a Teatro con mamma e papà e Teatro Scuola, che intercetto un pubblico variegato (21.000 spettatori) con alcuni tra i migliori interpreti della scena nazionale, della danza e della musica, oltre 300 adolescenti e 150 cittadini frequentano attività laboratoriali ed esperienze generative come Campus Lab-officina delle arti e Dance Well ricerca e movimento per il Parkinson. Comunità che vivono e agiscono il teatro, abitandolo di contenuti, emozioni e occasioni, in una logica costante di sinergia con il territorio. La logica partecipativa che muove la Fondazione Teatro Civico ha radici lontane: il cantiere di idee presto lascerà spazio al cantiere reale per la realizzazione di un ulteriore lotto di lavori, in sintonia con le linee guida designate nell’importante percorso partecipato Lotto Zero del 2005. Lotto Zero è stato un vero e proprio progetto teatrale che ha coinvolto spettatori, artisti e

tecnici per individuare e immaginare la modalità del restauro e la riabilitazione di un teatro chiuso dal 1968 e in stato abbandono. Nel 2020 il Comune di Schio intende portare a termine un ulteriore stralcio dei lavori in armonia con le esigenze del progetto esistente e i principi di flessibilità, mutevolezza e multifunzionalità che hanno caratterizzato il progetto del recupero del Civico. Tali lavori miglioreranno e potenzieranno il teatro rendendolo ancora più performante e capace di rispondere a esigenze di gestione e sostenibilità sempre in crescita. Un maggiore comfort per il pubblico sarà garantito dalla realizzazione dell’ingresso centrale del teatro attraverso una bussola a vetri che consentirà di percepire il teatro aperto e illuminato, la sistemazione delle zone di cantiere, come i palchi di secondo ordine e il loggione e l’adeguamento visivo delle sedute della galleria. Altro importante lavoro da realizzare è la predisposizione degli accessi per disabili al palco e l’apertura pedonale della zona carico/scarico. La sistemazione della zona dedicata ai camerini sinistra attore e alla foresteria, la possibilità di movimentazione del palco e della buca per l’orchestra e la collocazione di una pensilina per agevolare le operazioni di scarico e carico anche in caso di pioggia, una volta realizzati consentiranno una maggiore fruibilità per le compagnie. Infine il raggiungimento di una maggiore economicità per la Fondazione sarà garantita dall’aumento della capienza della sala (a termine dei lavori si intende arrivare ad una capienza dello spazio di almeno 480 sedute), l’attivazione di un impianto di ultima generazione con elevata efficienza di risparmio nel riscaldamento e la conseguente ultimazione degli infissi. Per il raggiungimento dei criteri esposti risulta, non meno importante, ultimare la foresteria, un luogo attrezzato per ospitare artisti e compagnie che vengono a recitare o a realizzare il proprio spettacolo in una “residenza artistica”.

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i monumenti

Nel giorno del 200° compleanno di Alessandro Rossi, completato il restauro del suo Monumento

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ello stesso giorno in cui è stata inaugurata al Lanificio Conte la mostra “ROSSI200”, il 21 novembre scorso, sono anche stati smontati i ponteggi che erano stati allestiti per il restauro del monumento che lo raffigura, all’interno del Giardino Jacquard. L’opera dell’artista milanese Achille Alberti del 1899 è composto dalla statua in bronzo, dal piedistallo e dal basamento in pietra. Del restauro si sono occupati i restauratori Giuseppe Francese e Giovanna Pellizzari, entrambi di Padova. L’intervento di conservazione e restauro è stato effettuato per bloccare i fenomeni degradativi della statua in bronzo e degli elementi architettonici e di arte applicata, reintegrando le aree lacunose per ristabilire le valenze estetiche dell’opera e consentire una leggibilità corretta del bene culturale.

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Le antiche turbine rivivono al Lanificio Conte I locali sono stati resi accessibili al pubblico e riaperti a novembre

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ono stati aperti il 31 ottobre scorso i locali delle turbine al Lanificio Conte di Schio, dopo un accurato restauro che li ha resi accessibili al pubblico. Una preziosa nicchia di storia locale “vivente” che si riallaccia al proprio passato. “La Roggia Maestra, che scorre ancora vicina a noi e di cui conosciamo la voce, mi sembra il giusto punto di partenza per ricordare che proprio da questo manufatto ha avuto origine il grande processo di industrializzazione che ha portato allo sviluppo del nostro territorio - ha esordito il sindaco Valter Orsi all’inaugurazione - l’acqua, l’elemento da sempre fondamentale per la vita dell’uomo, protagonista in questo caso della produzione di energia elettrica che tanto serviva alla manifattura tessile”. Sono state molte le competenze che hanno fatto in modo che il bene collettivo

delle turbine e la storia che portano con sé possano oggi essere di nuovo a disposizione della città e dei visitatori. L’amministrazione ha sostenuto pienamente il complicato restauro dei suddetti vani tecnici rendendo anche una buona parte dell’esposizione accessibile ai disabili. IL RESTAURO Si è trattato infatti di un restauro appassionato e altamente professionale, frutto di 130 giornate di lavoro e 2000 ore di lavoro dell’Associazione Ex Allievi dell’Istituto Tecnico Silvio De Pretto e dal gruppo di Volontari Turbine Schio, costituito da ex dipendenti della storica De Pretto Escher Wyss, attualmente Andritz Hydro. L’attività dell’associazione, cui i membri dedicano parte del loro tempo, si esprime anche in progetti umanitari nelle aree in via di sviluppo nel mondo, dalle Ande all’Africa. Emilio Zamberlan invece ha realiz-

zato e donato le cinghie di cuoio realizzate a mano. Allo studio Giuliano Cremasco è toccato il compito di far rivivere le turbine con un viaggio nel cuore di questi ingranaggi, ripuliti dalla ruggine, smontati e rimontati, dipinti con colori vivaci e corredati da totem descrittivi. LA VISITA L’allestimento è fatto per allertare i sensi ed emozionare lasciando spazio allo stupore, mantenendo ciò che promette: “storia, cultura e divertimento”, come lo stesso Cremasco ha sottolineato. Il percorso espositivo è concepito come una esperienza multi sensoriale e interattiva dove è possibile ascoltare, sperimentare per conoscere, ma anche stupirsi ed emozionarsi. Nei tre locali che le ospitano, il visitatore si immerge in un’esperienza emozionale realizzata con installazioni audiovisive per far meglio comprendere l’ingresso dell’acqua nelle vasche e l’avvio delle turbine. Con un doppio paio di occhiali a lenti colorate, finemente montati in una struttura a forma di navetta, l’occhio potrà vedere la città su una mappa di Schio in due versioni: 1907 e oggi. Infine, in due punti il visitatore potrà sperimentare il lavoro dei manutentori delle turbine; il meccanismo per alzare una delle paratoie e la regolazione delle direttrici delle turbine.

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eventi

Un territorio, mille eventi Tanti sono gli eventi che Schio ha proposto nel 2019 per vivere il territorio e l’ambiente circostante: ecco alcune tra le più rilevanti

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Visite guidate al Patrimonio di archeologia industriale per scolaresche e gruppi Cuore di Schio, “Al cortil non si comanda” Progetto Fabbrica Altra - foto di Luigi De Frenza www.luigidefrenza.it Nuova area picnic a San Rocco Passeggiate guidate alla scoperta del territorio nell’ambito del progetto Alleanze territoriali per la Famiglia 6 Serata-evento con Fabio Toncelli, il Cacciatore di Paesaggi 7 Rassegna Gusto e Tradizioni 8 Apertura domenicale da aprile ad ottobre del neo-restaurato Giardino Jacquard 9 Raduno nazionale camperisti 27-29 settembre 10 Inaugurazione Appartamento ai chiostri di San Francesco, ospitalità camminatori RS

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Monte Novegno, l’Osservatorio Astronomico si rinnova Ampliamento con servizio igienico e locale deposito

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uovo look grazie ad un ampliamento per l’Osservatorio astronomico “Don F. Faccin” sul Monte Novegno. Le opere, per un importo complessivo di 40mila euro e svolti tra settembre e novembre, hanno riguardato la realizzazione di un servizio igienico e di un locale deposito, funzionale alle attività dell’osservatorio e la sistemazione della relativa stradina di accesso. L’Osservatorio astronomico, la cui costruzione è stata realizzata in varie fasi a partire dal 1985, si trova sulla conca del Monte Novegno a quota 1514 metri sul livello del mare. L’utilizzo dell’osservatorio da parte dell’Associazione Astrofili di Schio e la crescente richiesta di poter accedere per le osservazioni notturne anche da parte di altri interessati, soprattutto per le notti nella stagione estiva, ha portato alla necessità di dotare la struttura esistente di un servizio igienico e di un ripostiglio. I lavori, già programmati per l’aprile scorso, sono stati poi rin-

viati a causa del perdurare delle piogge primaverili e per la salvaguardia del periodo di nidificazione del Crex Crex (re di quaglie), specie protetta della zona in cui si trova l’Osservatorio.

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La quarta edizione di Papermade sulla bellezza del mondo Fino al 9 febbraio a Palazzo Fogazzaro

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ino al 9 febbraio 2020 Palazzo Fogazzaro ospita “DICARTA/PAPERMADEâ€?, biennale internazionale di opere di carta. Una rassegna, progettata e curata da Valeria Bertesina, che comprende un’ampia esposizione collettiva di opere di carta: stampe d’arte, libri d’artista e installazioni. Il titolo della quarta edizione della biennale Di Carta “Le cose non necessarie fanno bello il mondoâ€? è un invito alla riflessione sul ruolo della bellezza nella vita umana e insieme un omaggio a Raul Meel, in occasione dell’inaugurazione dell’archivio Meel di Palazzo Fogazzaro a Schio. Lo spunto è infatti tratto dalla sua autobiografia d’artista Osservando le nuvole erranti (2011-2013): “C’è chi crede che la bellezza del mondo sia futile, al contrario, sono le cose non necessarie che fanno bello il mondoâ€?. Dunque, in un mondo governato da esigenze materiali, è sull’inutilitĂ ludica del bello che si vuole porre attenzione, invitando gli artisti ospiti a cantare con i segni e la carta la futile necessitĂ della bellezza per i cittadini del XXI secolo. Il tema viene affrontato da piĂš di ottanta artisti di tutto il mondo, con una ricchezza di tecniche ed espressioni che anima le sale espositive e intesse una fitta rete di rapporti e contrappunti. Secondo la formula ormai consolidata, una speciale attenzione è dedicata al paese ospite. Ăˆ questo il turno della Finlandia, le opere dei cui artisti sono state co-selezionate da Seppo Salmi. Proprio alla finlandese Ulla Rantanen sarĂ conferita la medaglia d’oro alla carriera. “Siamo onorati di dedicare questa quarta edizione a Raul Meel - dichiara l’assessore alla Cultura Barbara Corzato - in occasione della presentazione al pubblico del suo archivio, formato da 122 libri d’artista e 14 stampe d’arte, donato alla Collezione Civica del Comune di Schio. iIn questa societĂ dove siamo presi da troppi impegni, ritagliarsi del tempo per sĂŠ è fondamentale - conclude Corzato - forse la bellezza e l’arte non sono cose necessarie ma sono proprio queste che fanno bello il mondoâ€?.

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Gli artisti

imon Adjiashvili, Mirela Anura, Paola Baggio, Mohammad Barrangi Fashtami, Lucas Bezerra, Stanislav Bojankov-Stanko, Maurizio Bonato, Marco Borgarelli, Adriano Castro, Silvio Cattani, Chris Darr, Lucía Deblock, Milos Djordjevic, Susanna Doccioli, Lucia Gecchelin, Chiara Giorgetti, Ulli Gollesch, Victor J. Gómez, Laine Groeneweg, Elisabeth Gschiel, Yuji Hiratsuka, Dennis Humphrey, Kyoko Imazu, Iginio Iurilli, Jatta Lamin, Nubia Landell Valdivia, Pedro Lava, Christian Lippuner, Zachari Logan, Susy Manzo, Leonardo Marenghi, Zoran Mishe, Octavia Monaco, Michela Moretto, Rima Nanyan, Nero/Alessandro Neretti, Tali Nidam, Herman Noordermeer, Veronica OdÊn, Claudio Onorato, Paolo Pasetto, Sylvia Pà sztor, Ovidiu Petca, Quang Pham Khac, Elisa Pietrelli, Petra Polli, Fabio Refosco, Simone Ricciardiello, Giuseppe Romeo, Joseph Rossi, Aine Scannell, Bianca Severijns, Anis Tabaraee, Marco Trentin, Kumar Tribhuvan, María Micaela Trocello, Wojciech Tylbor-Kubrakiewicz, Ramon Luca Vargiu, Marie Verstegen, Art Werger, Linda Whitney, Haladaj Wieslaw, Tomasz Winiarski, Koichi Yamamoto, Farhana Yesmin, Cosimo Damiano Zambetta. Artisti dalla Finlandia Ville Andersson, Metropolita Arseni, Jouni Boucht, SynnÜve Dickhoff, EGS, Tuomas Hallivuo, Samuli Heimonen, Arja Jäppinen, Kristian Krokfors, Kirsi Neuvonen, Jan Neva, Veera Kaamos Pitkänen, Ulla Rantanen, Paula Suominen, Janna Syvänoja.

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Da Milano a Roma, Schio città pluripremiata Un 2019 all’insegna dei premi

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n 2019 all’insegna di prestigiosi premi è quello che si è concluso per Schio. In particolar modo, il mese di ottobre è stato ricco di riconoscimenti. Nella stessa giornata di venerdì 25 ottobre, infatti, Schio ha ricevuto due distinti premi, uno a Milano al Palazzo del Cinema Ante per il concorso “La Città per il verde” organizzato dalla rivista ACER e un altro a Roma a Palazzo Firenze, da TV 2000, la tv della Chiesa italiana, che ha selezionato Schio con altri 33 comuni tra i borghi d’Italia meritevoli di attenzione. A ritirare i riconoscimenti sono andati, rispettivamente, il sindaco Valter Orsi, con l’ex assessore all’Ambiente Anna Donà e il tecnico comunale Andrea Gasparella, e l’assessore Barbara Corzato con la collega Katia De Munari. Il Premio “La Città per il Verde” Il Premio “La Città per il Verde” è stato attribuito per la sezione “Verde Urbano” nella categoria dei comuni tra i 15.000 e i 50.000 abitanti. Istituito dalla casa editrice Il Verde Editoriale, costituisce l’unico riconoscimento nazionale – arrivato alla ventesima edizione - assegnato ai Comuni italiani che si sono particolarmente distinti per realizzazioni finalizzate all’incremento del patrimonio verde pubblico o abbiano, attraverso programmi mirati, migliorato le condizioni ambientali del proprio territorio. Il Comune di Schio ha partecipato presentando una serie di interventi realizzati per il verde urbano e il paesaggio (parchi, piazze e spazi urbani e nelle aree di gioco per i bambini) e per il verde degli enti pubblici e delle strutture private a finalità pubblica (scuole, università, biblioteche, ecc.) e interventi per la valorizzazione e riqualificazione dei giardini storici. Tra le opere presentate: la ricomposizione botanica e il ripristino dei percorsi pedonali del Giardino Jacquard, la riqualificazione del Parco Robinson, la sistemazione dell’area esterna al Faber Box, la realizzazione del Parco Inclusivo a Magrè, il parco giochi di Rio di Giavenale e gli interventi di arredo urbano. “Quando vengono realizzati, gli interventi sembrano spesso puntuali, ognuno preso a sé stante - dichiara il sindaco Valter Orsi - ma

quando li mettiamo insieme è evidente che fanno parte di un disegno più ampio e organico. Il merito reso alla nostra città testimonia l’attenzione che abbiamo verso il verde e l’ambiente, tanto da poter competere con comuni più grossi che hanno maggiori capacità di investimento. Siamo quindi orgogliosi di questo riconoscimento”. “Rendere note le scelte che facciamo per la città, anche in questo ambito e attraverso questi concorsi, ci permette di confrontarci con altri enti e avere un riscontro sulle strade che stiamo percorrendo, nella ricerca di eccellenza, efficienza, benessere” - aggiunge l’assessore all’Ambiente Alessandro Maculan. Il Premio “Borghi d’Italia” Il Premio “Borghi d’Italia”, che è anche una trasmissione curata da Mario Placidini per TV2000, ha incluso Schio tra i luoghi italiani protagonisti della stagione televisiva 2018/19. La rassegna ha dedicato a ciascun comune 30 minuti di riprese per restituire bellezze e tradizioni locali, con le peculiarità proprie di ogni comune. Il sindaco di Schio Valter Orsi non nasconde la sua soddisfazione: “Se abbiamo la consapevolezza che molto e su più fronti stiamo facendo per la nostra città, quando i riconoscimenti arrivano anche da chi ci osserva da fuori, possiamo avere la conferma che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Questo non rende merito soltanto al nostro lavoro di amministratori, ma a quello di un’intera comunità che ogni giorno opera per la sua crescita e benessere”.

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Schio guadagna 5 bike smile

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ono 5 su 5 i “bike smile”, i ciclo sorrisi che Schio ha portato a casa nell’annuale competizione italiana dei comuni che hanno un occhio di riguardo per la mobilità ciclabile. I “bike smile” sono l’equivalente dell’unità di misura che le stelle sono per gli alberghi. E dunque, Schio si è aggiudicato un punteggio da podio, a pari merito con Bolzano. 127 i concorrenti in totale nella gara virtuosa che ha visto la FIAB Federazione Italiana Amici della Bicicletta, analizzare e verificare la sensibilità delle diverse amministrazioni comunali su questo tema. Si tratta di un progetto propositivo che FIAB ha avviato per supportare sindaci e amministratori nel dare risposte concrete alle richieste delle giovani generazioni sul futuro del pianeta. Risposte che ovviamente, passano anche per l’incremento di iniziative a sostegno di una mobilità meno inquinante e quindi con la promozione dell’uso della bicicletta. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti è avvenuta a Torino nell’ambito del workshop formativo sul tema “Reti per la mobilità sostenibile” promosso da INU-Istituto Nazionale di Urbanistica in collaborazione con FIAB-ComuniCiclabiliLa valutazione avviene sulla base di decine di parametri in 4 aree: infrastrutture urbane, cicloturismo, governance e comunicazione e promozione. Il punteggio attribuito a ogni comune va da 1 (il minimo) a 5 (il massimo) bike-smile e viene indicato sulla bandiera gialla. La consegna del riconoscimento di ComuniCiclabili è solo uno degli aspetti di un progetto che si prefigge di creare una rete tra tutte le realtà aderenti e di stimolare sindaci e amministrazioni a fare sempre meglio per agevolare lo sviluppo di una mobilità attiva e la scelta della bicicletta come mezzo di trasporto in ogni ambito (dagli spostamenti quotidiani di bike-to-work e bike-to-school al tempo libero, fino alle vacanze in sella). Strumento fondamentale è la “Scuola ComuniCiclabili”, una serie di incontri ed eventi formativi qualificati a disposizione dei comuni aderenti, con approfondimenti tematici, presentazioni di buone pratiche e condivisione di case history su temi e problemi legati alla mobilità in bicicletta. In questo senso, Schio è stata apprezzata e indicata a esempio anche per altre buone pratiche che più o meno direttamente stimolano all’uso della

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bicicletta come le iniziative: “A scuola e al lavoro in bici” o Agritour Romea Strata e simili, che nel promuovere la conoscenza attiva del territorio, di fatto si snodano su percorsi che hanno anche una valenza ciclabile. Alessandro Maculan commenta così il risultato portato a casa: ”Come spesso accade, siamo distratti rispetto a ciò che abbiamo, più portati a vedere ciò che manca, più inclini a giudicare migliore ciò che hanno o fanno gli altri. Ma a volte basta uscire dalla nostra area, vederla da fuori e confrontarla davvero con altre realtà, per guadagnare immediatamente uno sguardo più obiettivo. Direi che questo riconoscimento è un classico esempio di quanto ho premesso. Il primo dato di fatto è che Schio ha ottenuto al pari di Bolzano, i 5 Bike Smile, cioè il punteggio massimo. Un secondo aspetto importante è che gli altri concorrenti sono città metropolitane o capoluoghi di Provincia, quindi comuni che per dimensioni e risorse hanno sicuramente più mezzi del nostro. Infine siamo stati premiati per la continuità di piccoli ma concreti passi che un po’ alla volta compongono un quadro orientato al progressivo miglioramento e allargamento della mobilità ciclabile. I progetti faraonici (e anche in questa occasione ne abbiamo visti più di uno) fanno clamore, ma la percentuale di quelli che si realizzano non è alta. Viceversa, anche se gli interventi puntuali non possono essere sempre compresi in una logica di breve termine, si possono contestualizzare e apprezzare in una prospettiva di lungo periodo. Non dimentichiamo che siamo anche dentro a un progetto di ciclovie provinciale teso a superare la tradizionale frammentarietà della rete ciclabile che spesso in passato ha conosciuto interruzioni in corrispondenza dei confini tra un comune e l’altro. La Provincia ha stanziato per questo progetto 40 milioni di euro in tre anni. Concludo dicendo che questo riconoscimento esterno ci spinge a continuare e intraprendere ulteriori iniziative “bike oriented”. A Torino abbiamo avuto molti spunti e ispirazioni, come ad esempio quello della startup Pin Bike, un sistema certificato per il rilascio di incentivi e benefits a chi utilizza la propria bicicletta: il Comune si è già messo in contatto con gli sviluppatori”.

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l’ecologia

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Ecco i Walking Leaders, per entusiasmare i camminatori In città i primi 18 motivatori per i gruppi di cammino

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anno partecipato in 18 a Schio, al corso promosso dall’ULSS 7 Pedemontana per formare i primi “Walking Leaders”, in pratica dei veri e propri motivatori specializzati nell’organizzare gruppi di cammino in città. Nata nell’ambito del Progetto Guadagnare Salute, l’iniziativa viene proposta con successo già in diversi Comuni. Il Gruppo Cammino è un insieme di persone che si ritrova a camminare per un’ora nelle vie della propria città. I Walking leaders sono volontari che condividono il piacere e la necessità di camminare, ma non solo: loro guidano e motivano il gruppo. Sono stati ben 8 i gruppi che dal 28 ottobre al 22 novembre, dal lunedì al venerdì in orari e luoghi diversi di Schio, comprese frazioni e aree collinari, hanno camminato guidati dai Walking Leaders. La proposta si rivolge soprattutto alla fascia di popolazione, calcolata in una percentuale del 60%, poco attiva dal punto di vista motorio. L’esperienza conferma che tanto i “conduttori” quanto i partecipanti, una volta costituito il gruppo, sono più motivati a praticare con costanza questa attività. La Pro Loco di Schio è parte attiva in questo progetto e a disposizione per ogni informazione al numero 337 489337.

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