Le Cerimonie Accademiche Attività , persone, prospettive dell’Ateneo Fiorentino
2014 | 2015
pubblicazione a cura dell’Università degli Studi di Firenze Area Comunicazione e relazioni Esterne foto Andrea Gianfortuna, Roberto Schiassi stampa Firenze University Press, Firenze finito di stampare aprile 2015
Relazione del Rettore Alberto Tesi
7
Intervento del rappresentante degli studenti Anna Castelli
31
Intervento del rappresentante del personale tecnico-amministrativo Marisa Morbidi
35
Prolusione Alle origini del ‘fattore Italia’: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento Giampiero Nigro
Introduzione del Rettore Alberto Tesi I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP Intervento del rappresentante dei professori emeriti Marco Modugno
Saluto del Rettore Alberto Tesi Lectio magistralis Studiare a Firenze. Il cammino dell’Università negli ultimi venti anni Giuseppe Surico
39
53 59 73
81 85
Inaugurazione dell’Anno Accademico
2014 | 2015
L’anno accademico 2014-2015 dell’Università di Firenze è stato inaugurato venerdì 31 ottobre 2014 a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento. La cerimonia è stata aperta dal saluto del sindaco Dario Nardella. Il rettore Alberto Tesi ha svolto l’annuale relazione, a cui hanno fatto seguito gli interventi di Anna Castelli rappresentante degli studenti, e di Marisa Morbidi rappresentante del personale tecnicoamministrativo. Giampiero Nigro, ordinario di Storia economica presso il Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, ha tenuto la prolusione sul tema “Alle origini del ‘fattore Italia’: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento”. Al termine della cerimonia l’Orchestra dell’Università di Firenze, diretta da Marco Papeschi, e il Coro Universitario di Firenze, diretto da Valentina Peleggi, hanno eseguito un programma musicale. Numerose le autorità intervenute, fra cui i rettori e i rappresentanti di altre Università e Istituti di alta formazione italiani.
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
Relazione del Rettore Alberto Tesi 7 Relazione del Rettore
Autorità civili, militari, religiose, Magnifici Rettori,
Introduzione
Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti, Signore
La giornata inaugurale è riservata alla presentazione
e Signori.
e al bilancio delle attività svolte dall’Ateneo nell’ulti-
Porgo il più cordiale benvenuto alla cerimonia di inau-
mo anno, ma è anche un’occasione per riflettere sul-
gurazione dell’anno accademico, che – come oramai è
le prospettive del sistema universitario e del mondo
consuetudine – si svolge nel Salone dei Cinquecento.
della ricerca.
Un Salone dei Cinquecento che ospita numerose ini-
Sono oramai trascorsi quasi quattro anni dall’approvazio-
ziative rivolte ai nostri studenti – la cerimonia di confe-
ne della legge 240/2010 di riforma, voluta perché l’Uni-
rimento del titolo ai Dottori di ricerca tenutasi a luglio,
versità era considerata una parte del problema del Paese.
la giornata di accoglienza alle matricole di qualche
Si diceva: non più rettori a vita, basta autoreferenzialità,
settimana fa – proprio a significare che essi sono, non
non più fondi a pioggia, ci vuole la valutazione.
solo la parte più importante della comunità universita-
Oggi il mandato dei rettori è unico. La governance degli
ria, ma una parte vitale della nostra città.
Atenei è stata modificata con l’inserimento di esterni
E molte altre sono state le occasioni di incontro e di
nei consigli di amministrazione. Un terzo del Fondo di
scambio con la città e con il Sindaco, che ringrazio per
Finanziamento Ordinario (FFO) è assegnato agli Ate-
la gradita ospitalità. Come pure ringrazio sinceramen-
nei su base competitiva, più che in ogni altro Paese eu-
te la Vice-sindaco per il saluto che ha voluto dedicarci.
ropeo. L’Agenzia Nazionale per la Valutazione del siste-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
8
ma Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha valutato
Programmi di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN)
la ricerca, i corsi di studio, i dottorati, i Dipartimenti.
è stato emanato nel 2012.
Ebbene, nonostante ciò e nonostante le promesse di un
Insieme a queste e altre incertezze, c’è anche qualche
rilancio dell’Università, un forte senso di incertezza
segnale positivo che proviene dalle proposte contenu-
continua ancora a circondare chi opera al suo interno.
te nella legge di stabilità, fra cui l’intervento sul FFO
Ancora alla data odierna gli Atenei non hanno alcuna
che permette di contenerne le riduzioni per il prossi-
contezza del FFO di loro competenza per l’anno in
mo biennio.
corso; un FFO che si è ridotto del 15% rispetto al 2009
Ma il clima di incertezza potrà cambiare soltanto se
(circa un miliardo di euro di meno) e che quest’anno
riusciremo finalmente a considerare le risorse per
vede l’introduzione di alcune modifiche di metodo.
l’Università un investimento strategico per il Paese,
Fra queste il cosiddetto costo standard per studente
come di fatto avviene negli altri Paesi, e non una spesa.
che va monitorato con grande attenzione, non solo
Bisogna realizzare un cambiamento culturale, che la
per il forte impatto sulla stabilità economica comples-
politica può favorire: lo chiediamo da tempo e conti-
siva del sistema universitario, ma anche per gli effetti
nuiamo a farlo con immutata convinzione.
negativi che potrebbero ricadere sulla qualità della
Un cambiamento che dia la percezione chiara e netta
formazione degli studenti.
di come l’Università possa contribuire alla soluzione
È in ogni caso paradossale che gli Atenei non conosca-
dei problemi del Paese, e non essere vista come parte
no l’entrata maggiore del loro bilancio, quando devo-
di tali problemi.
no preparare il preventivo per l’anno a venire, peraltro
Un cambiamento che permetta di prendere coscienza e
secondo le nuove modalità dettate dalla contabilità
di affrontare concretamente alcune questioni fondamen-
economico patrimoniale.
tali e urgenti, come il problema del diritto allo studio.
Relativamente al turn over del personale, manca una
Un cambiamento che soprattutto permetta alle Uni-
certezza sulla validità temporale dei punti organico as-
versità di rinvigorirsi attraverso i suoi giovani migliori,
segnati, con scadenze, rinvii, proroghe, che impedi-
sempre più attratti da Università di altri Paesi in grado
scono agli Atenei di procedere ad una concreta pro-
di fornire maggiori opportunità e risorse.
grammazione di medio periodo.
Un cambiamento che dobbiamo però alimentare al
Con riferimento alla semplificazione, siamo in attesa
nostro interno, soprattutto favorendo il ricambio gene-
di elementi che ci possano far capire che un processo
razionale con l’inserimento di energie nuove come
è avviato, soprattutto con l’obiettivo di permettere alle
abbiamo già iniziato a fare. Dopo i tanti pensiona-
Università di rispondere con prontezza alle opportuni-
menti degli anni scorsi, l’Ateneo ha definitivamente
tà di ricerca e alta formazione su base competitiva a li-
ripreso, nei limiti concessi dalla legge e dalle risorse e
vello internazionale.
grazie alla risistemazione delle finanze, la strada della
Incertezza anche sul fronte dei finanziamenti ministe-
crescita.
riali per la ricerca, che negli ultimi anni si sono molto
Se riusciremo a continuare su un percorso di recluta-
ridotti. Basti ricordare che l’ultimo bando relativo ai
mento trasparente e attento al merito, riusciremo an-
di Commercio, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’A-
modalità di reclutamento adottate dalla nostra comu-
zienda della Regione Toscana per il diritto allo studio
nità, segnando un cambiamento rispetto al passato.
(DSU Toscana).
Segnali di cambiamento arrivano anche dal lavoro fat-
Analogamente si sta lavorando alla trasformazione di-
to sulla competitività del sistema. L’Ateneo fiorentino
retta in innovazione dei risultati della ricerca e della
in meno di dieci anni ha raddoppiato la sua capacità di
formazione; un compito ormai irrinunciabile per l’A-
attrarre fondi di provenienza non ministeriale, mo-
teneo, realizzato attraverso strumenti e processi quali
strando di saper supplire – come del resto l’intero siste-
brevetti e proprietà intellettuale, spin off, laboratori
ma universitario italiano – alla diminuzione dei fondi
congiunti, ricerca e alta formazione convenzionata
ministeriali e di difendersi bene in un sistema molto
con enti esterni, progetti e bandi su ricerca e innova-
competitivo quale quello della ricerca internazionale.
zione.
La capacità di muoversi su scenari internazionali, del resto, diventerà sempre più una condizione indispensa-
La transizione al nuovo assetto
bile, per favorire la quale bisognerà insistere sui processi
Per quanto riguarda il nuovo assetto amministrativo di
di internazionalizzazione, anche per la didattica: quasi
Ateneo conseguente alla applicazione della legge
uno su dieci dei nuovi immatricolati all’Ateneo non è
240/2010 e, in particolare, alla soppressione delle Fa-
residente in Italia, è un segnale che va colto e sul quale
coltà, alla definizione dei compiti delle Scuole e alla
bisognerà lavorare con coerenza e attenzione.
nuova attribuzione di compiti anche di didattica ai Di-
L’internazionalizzazione nella ricerca e nelle attività
partimenti, nel corso dell’anno è stata avviata la messa
didattiche – su cui torneremo – è coerente anche con
a regime di alcune procedure relative alla program-
quella responsabilità verso gli studenti e il sistema pro-
mazione dell’offerta didattica, alla dotazione dei Di-
duttivo che l’Ateneo sente sempre più come un’altra
partimenti e delle Scuole, alla semplificazione della
delle sue missioni, come si evince dalle azioni di
gestione amministrativa.
orientamento e dal netto sviluppo del rapporto con il
L’iter della programmazione dell’offerta didattica è
sistema produttivo. Una missione nuova, tesa a soppe-
proceduto senz’altro in maniera più fluida rispetto
rire ai tanti mutamenti della nostra società, che ri-
all’anno precedente; sono state inoltre individuate e
schiano di far smarrire i neodiplomati e le loro fami-
progettate delle procedure informatiche, basate sull’e-
glie, rende sempre più necessario un collegamento
sperienza acquisita per la progettazione dell’offerta
strutturale fra i neolaureati e il mondo del lavoro.
dei master, che fanno presumere un’ulteriore sempli-
Da tale consapevolezza deriva il forte investimento di
ficazione dei passaggi decisionali e una significativa
energie e risorse per potenziare e rendere più efficien-
abbreviazione dei tempi connessi.
ti e convincenti le iniziative di orientamento degli stu-
Una criticità emersa riguarda alcune procedure am-
denti in ingresso, in itinere e in uscita, anche intensifi-
ministrative, che erano rimaste in capo alle Scuole per
cando collaborazioni e sinergie con altri enti e istitu-
puri motivi di continuità con le competenze delle Fa-
zioni, quali la Regione Toscana, i Comuni, le Camere
coltà. Alla luce di ciò è stato deciso di rivedere l’ap-
9 Relazione del Rettore
che a dare un segnale importante relativamente alle
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
10
proccio per quanto riguarda le competenze delle strut-
ha spinto ad agire in questa direzione è stato il deside-
ture (Dipartimenti e Scuole) e le relative dotazioni.
rio di incentivare la partecipazione studentesca alla
Specificatamente, è stato approvato un modello di do-
nomina delle rappresentanze.
tazione dei Dipartimenti che include al suo interno le
La nuova definizione della contribuzione studentesca
poste necessarie per tutte le nuove competenze dei
è stata introdotta per migliorare la progressività dei
Dipartimenti e che si basa, per definirne i parametri,
contributi, come più volte sollecitato dalle rappresen-
su grandezze ben definite, misurabili e verificabili,
tanze studentesche. Si tratta di un intervento che, a
quali la dimensione del personale ‘efficace’, il numero
parità di gettito complessivo, riduce sensibilmente i
di crediti formativi erogati nei corsi di studio dell’Ate-
contributi per le fasce di situazione economica equi-
neo dai docenti incardinati nel Dipartimento e i costi
valente (dichiarazione ISEE/ISEEU) più basse. Il pre-
per i laboratori didattici. Ciò permette anche di sem-
sunto aumento del ricorso alla dichiarazione ISEE/
plificare la gestione dei laboratori didattici situati pres-
ISEEU da parte della popolazione studentesca sarà
so i Dipartimenti, in quanto le loro esigenze sono co-
accompagnato da un significativo aumento dei con-
perte dal relativo finanziamento assegnato diretta-
trolli di veridicità.
mente ai Dipartimenti stessi. Successivamente è stato elaborato un modello di dotazione che permette di as-
Le attività istituzionali dell’Ateneo
sicurare alle Scuole la copertura delle competenze in
La ricerca scientifica, la formazione alla ricerca e le rela-
capo ad esse, alleggerendo le Scuole di oneri ammini-
zioni internazionali
strativi o impropri o inutili. Nell’ambito di questo ap-
La ricerca scientifica incide sempre più sulle assegna-
proccio è stato rivisto lo schema precedente di gestio-
zioni annuali della quota competitiva del FFO, che è
ne dei fondi, derivanti dai test di ingresso degli studen-
passata dal 7% del 2009 al 18% nel 2014 del FFO tota-
ti, e degli oneri per contratti di insegnamento.
le. A partire dal 2013, la ripartizione si basa sugli esiti
Nell’ambito dei processi di revisione delle procedure
della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR)
di tipo gestionale e amministrativo, merita ricordare
relativa agli anni 2004-2010, in cui l’Ateneo ha ottenu-
due importanti azioni intraprese riguardanti lo svilup-
to un buon risultato sia per la produzione scientifica
po di una modalità elettronica delle elezioni delle rap-
globale sia per la capacità di attrazione di risorse per la
presentanze studentesche e la revisione della contri-
ricerca.
buzione studentesca. Entrambe queste proposte sono
Alla VQR, che nel 2015 vedrà partire la nuova edizione
state istruite e condotte da gruppi di lavoro che hanno
relativa agli anni 2011-2014, si è affiancata la valutazio-
visto la partecipazione attiva delle rappresentanze de-
ne tramite la compilazione della Scheda Unica Annua-
gli studenti negli organi.
le della Ricerca Dipartimentale (SUA_RD). È lo stru-
La nuova modalità di elezione mediante procedura
mento di autovalutazione del Dipartimento e di raccol-
elettronica costituisce un significativo passo avanti
ta degli indicatori necessari alla valutazione periodica
(peraltro ancora migliorabile) sulla strada della dema-
annuale, che considera sia i risultati della ricerca sia le
terializzazione dei procedimenti; l’altro motivo che
attività della cosiddetta terza missione. A livello nazio-
di euro con una percentuale sul totale del finanzia-
di svolgimento, che ha visto la partecipazione di 6 dei
mento che sfiora il 4% (si veda Tabella 1.a).
24 Dipartimenti dell’Ateneo. Oltre alle SUA_RD dei
I bandi “Futuro In Ricerca” (FIR), come i più recenti
Dipartimenti è prevista anche la compilazione di un’a-
bandi SIR (Scientific Independence of young Resear-
naloga scheda di Ateneo relativa a informazioni più arti-
chers), sono destinati dal MIUR a giovani studiosi.
colate (ad esempio, Sistema Bibliotecario, Sistema Mu-
Nel periodo 2008-2013, sono stati finanziati 30 pro-
seale, infrastrutture di ricerca...).
getti FIR, di cui 14 coordinati da giovani ricercatori
In termini finanziari, i progetti di ricerca dell’Ateneo
del nostro Ateneo, per un finanziamento complessivo
fiorentino sono sostenuti da contributi esterni (fondi
di oltre 7 milioni di euro con una percentuale sul tota-
comunitari e di enti pubblici, finanziamenti di privati),
le del finanziamento di circa il 3,9% (si veda Tabella
oltre ai finanziamenti del MIUR. La capacità di attra-
1.b). I progetti riguardano giovani studiosi in ambito
zione dei fondi è notevolmente incrementata nel tem-
scientifico, biomedico e letterario, a dimostrazione
po: se nel triennio 2001-2003 la media era di 30 milioni
della vitalità che caratterizza tutte le aree di ricerca.
di euro all’anno, di cui un terzo dal MIUR, nel triennio
Nel gennaio 2014 il MIUR ha emanato il bando SIR,
2008-2010 la media è stata di 45 milioni all’anno, di
che prevede il finanziamento di progetti di ricerca co-
cui solo un decimo di provenienza ministeriale.
ordinati da un Principal Investigator (PI), italiano o
Per quanto riguarda i bandi di Programmi di Ricerca
straniero, residente in Italia o proveniente dall’estero,
di Interesse Nazionale (PRIN), l’ultimo bando ema-
che abbia conseguito il dottorato di ricerca (o la spe-
nato dal MIUR è stato quello del 2012. Nel periodo
cializzazione di area medica, in assenza di dottorato)
2008-2012, i progetti finanziati sono stati circa 300, di
da non più di sei anni. Sono stati ben 199 i progetti
cui più di 80 coordinati da docenti del nostro Ateneo,
presentati con l’Università degli Studi di Firenze co-
per un finanziamento complessivo di oltre 16 milioni
me host institution; i risultati della selezione dei pro-
Bando PRIN
2008
2009
2010-2011
2012
Totale
N. progetti coordinati nazionali
42
21
12
8
83
N. progetti con unità operative
137
73
65
23
298
Finanziamento (milioni euro)
4
4,4
5,8
2
16,2
Totale risorse distribuite (milioni euro)
95
106
170,3
38,3
409,6
Percentuale finanziamento
4,19%
4,17%
3,42%
5,28%
3,96%
Tabella 1.a Andamento finanziamenti progetti PRIN Bando FIR
2008
2010
2012
2013
Totale
N. progetti coordinati nazionali
3
5
1
5
14
N. progetti con unità operative
7
8
6
9
30
Finanziamento (milioni euro)
1,9
2,2
1
2,2
7,3
Totale risorse distribuite (milioni euro)
45,1
55,5
57,8
29,5
187,9
Percentuale finanziamento
4,17%
3,90%
1,78%
7,32%
3,88%
Tabella 1.b Andamento finanziamenti progetti FIR
11 Relazione del Rettore
nale è stata avviata una fase sperimentale, ancora in via
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
12
getti sono previsti entro la fine del 2014, in modo da
altri programmi UE e internazionali sono state pre-
consentire l’avvio dei progetti a marzo 2015.
sentate 110 proposte.
Sul lato europeo si è recentemente concluso il 7° Pro-
L’Ateneo ha partecipato a numerosi altri programmi
gramma Quadro di ricerca e sviluppo tecnologico
comunitari e in particolare il “Programma Tempus”,
(PQ), che ha coperto il periodo 2007-2013. Ad oggi so-
il “Programma Cultura” e il “Programma Life”. Nel
no quasi 150 i progetti finanziati dell’Ateneo Fiorenti-
periodo 2007-2014 sono stati finanziati al nostro Ate-
no, per un importo ben al di sopra dei 40 milioni di eu-
neo 62 progetti per oltre 9 milioni di euro. La Tabella
ro (Tabella 2.a). In particolare nel 2013 sono state sti-
2.b mostra l’andamento di tali finanziamenti.
pulate 22 convenzioni per un importo di oltre 8 milio-
I progetti di ricerca dell’Ateneo fiorentino sono stati fi-
ni di euro, mentre nel 2014 risultano stipulate 2 con-
nanziati anche attraverso i bandi della Regione Tosca-
venzioni per un importo di circa 6 milioni di euro; al-
na e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, oltre che
tre 4 sono in fase di perfezionamento tecnico.
dall’attività di rapporto diretto fra ricerca e imprese per
Le proposte presentate dal nostro Ateneo nel 7° PQ
l’innovazione. Fra queste ultime si ricordano i Labora-
sono significativamente incrementate rispetto ai pre-
tori congiunti e la ricerca convenzionata, che coinvol-
cedenti e hanno avuto un tasso di successo superiore
gono tutti i Dipartimenti, con una concentrazione
al 20%. Ciò ha permesso all’Ateneo di migliorare sen-
nelle aree tradizionali del trasferimento tecnologico.
sibilmente le prestazioni in termini di finanziamento:
I Laboratori di ricerca congiunti con soggetti esterni
siamo infatti passati da un finanziamento medio an-
hanno per oggetto lo sviluppo di rapporti relativamen-
nuo di circa 3,5 milioni di euro nel 5° PQ, a 5 milioni
te stabili per lo sviluppo di interessi di ricerca condivi-
nel 6° PQ e a circa 6 milioni nel 7° PQ.
si. I Laboratori congiunti effettivamente attivi sono 34,
Dall’inizio del 2014 è in vigore il nuovo programma
come risulta dal monitoraggio realizzato dalla Com-
quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020, che
missione Laboratori congiunti e dall’ufficio di suppor-
coprirà il periodo 2014-2020 con un budget di oltre 77
to del Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazio-
milioni di euro. L’Ateneo si è subito attivato e, con il
ne della Ricerca e la gestione dell’Incubatore universi-
supporto degli uffici dell’Area Ricerca e Relazioni In-
tario (CsaVRI).
ternazionali, ha presentato per il tramite dei propri do-
L’attività di ricerca in convenzione comprende l’insie-
centi e ricercatori 163 proposte. Inoltre nell’ambito di
me di ricerche e di attività relative al trasferimento di
7° Programma Quadro
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014(*)
Totale
N. progetti finanziati
2
23
23
27
23
22
22
2
144
Finanziamento (milioni euro)
0,3
7,4
6,2
7,8
6,1
5,4
8,2
0,3
41,8
2010
2011
2012
2013
2014(*)
Totale
Tabella 2.a Finanziamenti 7° PQ (2007-2014) – (*) dati provvisori 7° Programma Quadro
2007
2008
2009
N. progetti finanziati
5
7
10
5
6
13
10
6
62
Finanziamento (milioni euro)
0,8
1,3
1,2
1
1,1
1,3
1,2
1,1
9
Tabella 2.b Finanziamenti comunitari 7° (2007-2014) – (*) dati provvisori
continua ad avere un numero molto basso di ricercato-
(individualmente o in gruppo) eseguono su un progetto
ri sia nel settore pubblico sia in quello privato, se para-
ben definito (in breve “contratti conto terzi”). Ogni an-
gonato alle medie europee.
no sono stipulati circa 400 contratti, con enti privati e
Particolare attenzione è da sempre rivolta al Dottorato
pubblici; fra i privati sia grandi imprese che PMI, queste
di ricerca che ha visto quest’anno concludersi il XXVI
ultime localizzate in gran parte entro l’area metropoli-
ciclo, con oltre 300 allievi che hanno conseguito il ti-
tana. La Tabella 3 riporta i dati delle entrate registrate
tolo di Dottore di ricerca, e l’inizio del XXX con altret-
su contratti conto terzi per commesse e servizi a tariffa
tante matricole.
(esclusi i corrispettivi di bigliettazione dei musei).
Volgendo per un attimo lo sguardo all’indietro, va ri-
La Tabella 3 conferma un alto livello di attività in ter-
cordato che nel 2009 erano stati attivati 84 dottorati,
mini storici, anche se in flessione dal 2011. Il dato del
non di rado basati sul numero minimo ammissibile di
2013 è ancora provvisorio. Occorre inquadrare questa
posti con borsa (cioè 2), dottorati che si sono ridotti a
dinamica nel periodo di approfondimento della crisi
35 nel 2010, anche per garantirne nel tempo la soste-
economica iniziata nel 2008, con una progressiva ri-
nibilità economica.
duzione delle capacità finanziarie di imprese ed enti
Oggi, a seguito dell’adeguamento alla nuova normati-
pubblici, cioè i soggetti che commissionano le attività
va dettata dal DM 45/2013, recepita nel nuovo regola-
di ricerca in questione. A ciò si aggiunge la riduzione
mento interno sul dottorato di ricerca, l’assetto com-
strutturale del personale docente, ricercatore e tecni-
plessivo dei dottorati si è sostanzialmente consolidato,
co dell’Università, che fa diminuire le possibilità di of-
grazie anche alla collaborazione con gli Atenei di Pisa
ferta. D’altra parte, a partire dal 2010, sono state avvia-
e Siena e la Regione Toscana, che ha permesso di atti-
te dall’Ateneo azioni volte a una qualificazione e a un
vare con continuità 12 dottorati regionali, di cui 10 Pe-
consolidamento dei rapporti di ricerca fra università e
gaso. È un importante segnale di integrazione che va
imprese, anche per prepararsi alla nuova stagione dei
certamente a vantaggio di una migliore formazione
fondi europei, dove hanno un’importanza crescente i
dei dottorandi.
bandi di ricerca e innovazione con la compresenza di
Sono 22 i Dottorati proposti per il ciclo XXX dall’Ate-
università e imprese.
neo e 10 quelli che vedono la partecipazione, secondo
La formazione alla ricerca costituisce tradizionalmen-
varie forme di convenzione, di altri Atenei. Di questi
te un impegno primario del nostro Ateneo. Attual-
Dottorati, che sono stati tutti accreditati da parte
mente sono attivi quasi 900 assegnisti di ricerca, a cui
dell’ANVUR, circa la metà sono basati su qualche for-
si aggiungono circa 1000 dottorandi di ricerca. Si trat-
ma di associazione con Atenei italiani (Perugia, Tren-
ta anche di una grande responsabilità, in un Paese che
to, Torino) e Atenei stranieri.
Anno
2009
2010
2011
2012
2013 (*)
Valore (milioni euro)
12
13,7
14,9
13,7
11
Tabella 3. Andamento fondi per ricerca e didattica su convenzioni “conto terzi” con enti esterni – (*) dato provvisorio
13 Relazione del Rettore
conoscenze che i professori e ricercatori universitari
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
14
nei, contrariamente a quanto avviene per la ripartizio-
tecnologico, è stata recepita la normativa che prevede
ne del FFO.
la possibilità di percorsi di Dottorato a diretto contatto
A fronte di ciò, in considerazione dell’importanza che
con il mondo della produzione e dell’impresa, in par-
la formazione dottorale riveste, l’Ateneo varerà un pia-
ticolare mediante i cosiddetti “contratti di apprendi-
no biennale di risorse aggiuntive per le borse. Si auspi-
stato in alta formazione”. L’Ateneo dispone già di 3
ca, inoltre, che il sostegno fornito con continuità negli
corsi di Dottorato iscritti nel Catalogo Regionale
anni dalla Regione Toscana, agevolando una positiva
dell’Apprendistato in Alta Formazione e Ricerca ap-
integrazione fra Firenze, Pisa e Siena, si rafforzi anco-
positamente costituito dalla Regione Toscana; per
ra in modo da incrementare l’attuale offerta dei corsi
uno dei corsi in catalogo è già stato stipulato un con-
di dottorato su base regionale.
tratto di apprendistato nel ciclo XXIX, mentre un altro
C’è poi un forte impegno nella internazionalizzazio-
corso ha aperto di recente una trattativa con due azien-
ne dei corsi di dottorato. L’Ateneo può contare su 5
de per la stipula di un contratto per il ciclo XXX. La
Dottorati con collaborazioni/accordi internazionali e
Tabella 4 fornisce una sintesi dell’andamento dei dati
previsione del rilascio di titoli doppi o multipli, men-
salienti degli ultimi cicli di dottorato.
tre significativo è il numero delle tesi in cotutela (57
Si nota che, dopo la riduzione avvenuta tra il XXV e il
negli ultimi quattro anni, divise quasi a metà fra cotu-
XXVI ciclo, il numero complessivo di borse si è stabi-
tele in entrata e in uscita); inoltre tutte le borse regio-
lizzato intorno a 180, di cui circa il 60% finanziate
nali Pegaso presuppongono l’internazionalizzazione
dall’Ateneo. La situazione della stabilità finanziaria
degli studi dottorali.
del Dottorato resta comunque complessa e incerta,
Sempre nell’ambito dell’internazionalizzazione della
anche perché l’ultima assegnazione ha visto una dimi-
formazione dottorale, è in fase di realizzazione, in colla-
nuzione del 7% delle risorse a livello nazionale. De-
borazione con il Galileo Galilei Institute for Theoretical
sta, inoltre, molta preoccupazione l’annunciata nuova
Physics (GGI) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
ripartizione delle risorse per le borse post laurea in ba-
(INFN) e dell’Università di Firenze e con il Diparti-
se a criteri unici validi indistintamente per tutti gli Ate-
mento di Fisica e Astronomia, un ciclo di lezioni di
Anno
2009-2010
2010-2011
2011-2012
2012-2013
2013-2014
2014-2015
Ciclo
XXV
XXVI
XXVII
XXVIII
XXIX
XXX
Dottorati attivati sede amministrativa UniFi
83
34
33
32
25
22
Dottorati attivati sede amministrativa altro Ateneo
1
2
2
8
8
10
Studenti immatricolati
425
326
351
317
322 (*)
263 (**)
Totale borse
225
176
164
191
186
180 (***)
di cui finanziate da UniFi
170
103
105
104
108
106 (***)
Tabella 4. Andamento cicli di dottorato (XXV-XXX) (*) + 30 dottorandi in sovrannumero (borsa internazionale/UE, cotutele di tesi, ecc.) (**) è stato indicato il numero di posti messi a bando per il ciclo XXX (***) incluse 10 borse erogate per i 3 dottorati in convenzione con le Università di Pisa, Trento e Torino
15 Relazione del Rettore
Quanto al collegamento fra Dottorato e trasferimento
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
16
dottorato (al momento su temi di fisica) aperti a stu-
nalizzati ad incrementare la mobilità studentesca
denti di tutto il mondo, che si terranno nell’evocativa
nell’ambito sia degli accordi di collaborazione interu-
sede di Villa il Gioiello, dove è morto Galileo Galilei
niversitaria internazionale sia dei corsi di studio inte-
circondato dai suoi discepoli.
grati attivati nell’Ateneo.
Da un punto di vista amministrativo, per la prima volta
Fra le molte altre attività svolte nel 2014, si segnala in
dopo molti anni, il bando è stato anticipato agli inizi di lu-
particolare l’inaugurazione dell’Istituto Confucio di
glio e le prove di ammissione si sono tenute entro il 30 set-
Firenze, in collaborazione con la Tongji University di
tembre, in modo da permettere il regolare inizio dei corsi
Shanghai, che sta già svolgendo proficuamente la sua
il primo novembre 2014.
attività. Sempre nel 2014 è stato attivato un lettorato di
Da ultimo va sottolineato con forza il problema dell’ac-
scambio con il DAAD (Deutscher Akademischer Au-
coglienza dei dottorandi, da affrontare insieme al Comu-
stausch Dienst), che rappresenta le università tede-
ne di Firenze e alla Regione Toscana, necessaria per pro-
sche all’estero, l’accordo di collaborazione accademi-
muovere significativamente lo scambio con l’estero, che
ca siglato tra la Rete delle Università Toscane (TUNE
si sta facendo comunque sempre più pressante anche per
- Tuscany University Network) e la Rete delle Univer-
la partecipazione di numerosi corsi di dottorato alla coo-
sità Cinesi di Chongqing (UAC - University Alliance
perazione con altri paesi.
in Chongqing), mentre continuano i rapporti con la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del
Le relazioni internazionali sono una priorità dell’Ate-
Ministero degli Affari Esteri (MAE) per progetti relati-
neo che da sempre dedica particolare attenzione allo
vi a paesi come l’Afghanistan, per il nuovo Masterplan
sviluppo dei rapporti di collaborazione con università
della città di Herat, e l’Iraq, per la gestione delle risor-
estere. Sono 268 gli accordi in vigore stipulati con altret-
se idriche. Infine, dopo avervi aderito nel 2011, l’Ate-
tante università estere; circa 80 accordi risultano inoltre
neo ha collaborato con continuità all’attività del “Co-
in fase di perfezionamento tecnico e/o di rinnovo. La
ordinamento Università Cooperazione allo Sviluppo”
Tabella 5 mostra gli accordi attivi per continente.
(CUCS), patrocinato dal MAE, anche partecipando
L’Ateneo fiorentino dedica uno specifico fondo del pro-
al progetto DaBaCU (DataBase per la Cooperazione
prio bilancio all’incentivazione della mobilità prevista
Universitaria) di integrazione tra database online e
dai suddetti accordi attraverso l’emanazione di un ban-
web community per la raccolta e la valorizzazione dei
do annuale. Negli ultimi cinque anni sono stati così fi-
dati sulla cooperazione allo sviluppo, con l’inserimen-
nanziati 95 progetti per un totale di oltre 350.000 euro.
to ad oggi di 35 progetti di cooperazione universitaria
In questo contesto di promozione delle relazioni inter-
e 6 corsi accademici.
nazionali da parte dell’Ateneo e in conformità a quanto previsto dalla normativa ministeriale, si sono elaborati appositi Piani di Internazionalizzazione nell’ambito dei quali sono stati attivati relativi bandi incentivanti. In particolare sono stati finanziati 37 progetti fi-
Continente
Africa
Americhe
Asia e Oceania
Europa
Numero accordi
13
102
51
102
Tabella 5. Accordi di collaborazione per continente
numero degli iscritti, l’inserimento di un limitato nu-
L’offerta formativa dell’Ateneo per l’anno accademico
mero di insegnamenti a scelta tra settori scientifico di-
2014-2015 è stata predisposta ottemperando ai requi-
sciplinari (SSD) diversi (disattivati in Ateneo con il
siti di trasparenza, assolti attraverso la compilazione
DM 17/2010). La proposta di istituzione della LM 51
della Scheda Unica Annuale dei Corsi di Studio
Psicologia clinica e della salute e neuropsicologia è
(SUA_CdS), e di qualificazione della docenza, assolti
stata accompagnata dalla modifica dell’ordinamento
attraverso il rispetto dell’indicatore quali-quantitativo
dell’unica magistrale esistente in Ateneo – la LM 51
dei docenti di riferimento dei Corsi di Studio (CdS) e
Psicologia – che ha assunto la nuova denominazione
dell’indicatore quali-quantitativo di quantità massima
Psicologia del ciclo di vita e dei contesti e ha subito
di didattica assistita erogabile (parametro DID).
una radicale trasformazione, qualificandosi nell’am-
L’offerta formativa 2014-2015 (Tabella 6) è stata predi-
bito formativo della psicologia dello sviluppo, sociale,
sposta nel sostanziale rispetto della stabilità della pro-
del lavoro e dell’organizzazione. L’istituzione della
grammazione didattica dell’ultimo triennio. In parti-
LM 56 Economics and Development ha coinciso, in-
colare, i corsi di studio triennali e a ciclo unico sono
vece, con la disattivazione della LM 58 Economia del-
immutati. Qualche modifica è invece stata apportata
lo sviluppo avanzato di cui il nuovo corso costituisce
alle lauree magistrali con l’obiettivo di sfruttare al me-
una riformulazione dettata dall’esigenza di renderne
glio la pluralità e la ricchezza delle aree disciplinari e
più coerenti gli obbiettivi specifici con la classe di ap-
delle competenze scientifiche presenti nell’Ateneo.
partenenza e con gli sbocchi professionali. Entrambi i
Con questa finalità, nel rispetto di quanto previsto nel
Corsi di Studio proposti hanno ricevuto l’accredita-
documento «Politiche dell’Ateneo per l’offerta forma-
mento iniziale.
tiva 2014-2015», approvato dagli Organi di Governo
Per quanto riguarda il carico didattico dei docenti e le
dell’Ateneo, la programmazione didattica 2014-2015
coperture degli insegnamenti i Corsi di Studio hanno
ha previsto la proposta di istituzione di due nuovi Cor-
rispettato il requisito di Ateneo delle ore di didattica
si di laurea magistrali (LM 51 Psicologia clinica e del-
frontale richieste nelle lauree triennali e magistrali ai
la salute e neuropsicologia; LM 56 Economics and
docenti ordinari e associati, tenendo conto anche del-
Development in lingua inglese) e, nel solo caso delle
le osservazioni e dei rilievi contenuti nella relazione
lauree magistrali con una accertata diminuzione nel
stimolata dagli Organi di Governo e condotta di ini-
Anno accademico
2008-2009
2009-2010
2010-2011
2011-2012
2012-2013
2013-2014
2014-2015
Corsi di laurea triennali
71
70
69
65
55
55
55
Corsi di laurea a ciclo unico
6
6
6
8
8
8
8
Corsi di laurea specialistiche e magistrali
86
74
70
66
63
63
64
Corsi di laurea vecchio ordinamento
1
1
1
0
0
0
0
Totale
164
151
146
139
126
126
127
Tabella 6. Corsi di laurea triennali, a ciclo unico, specialistica/magistrale, vecchio ordinamento attivati negli ultimi anni accademici
17 Relazione del Rettore
La didattica ed i servizi agli studenti
Anno accademico
2013-2014
2014-2015
Numero di ore erogate da docenti di ruolo
149856
148315
Numero massimo di ore erogabili da docenti di ruolo
175260
184800
Numero di ore erogate da docenti a contratto
19175
22723
Numero massimo di ore erogabili da docenti a contratto
52578
55440
Tabella 7. Parametri indicatore DID
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
18
ziativa del Nucleo di Valutazione nel corso del 2013
stretta relazione con i Presidenti e i Delegati dei Corsi
“Impiego della docenza. A.A. 2013-14”, con particola-
di Studio e delle Scuole, dall’altro in un rapporto di
re riferimento ai casi segnalati di offerta eccessiva e ri-
costruttivo confronto con il Nucleo di Valutazione
sorse eccessive dei SSD.
dell’Ateneo. In questo quadro si sono inscritti il lavoro
In relazione alla copertura degli insegnamenti con af-
di compilazione della Relazione annuale da parte del-
fidamento ai ricercatori è stata data piena attuazione a
le Commissioni paritetiche docenti-studenti e quello,
quanto previsto dai nuovi Regolamenti, mentre le co-
svolto dai Corsi di Studio, di redazione del Rapporto di
perture degli insegnamenti mediante contratto ester-
riesame annuale 2014 e della sezione “Qualità” della
no sono state effettuate nel rispetto del vincolo che li
Scheda SUA CDS 2014-15, nonché la richiesta di ac-
limita ai soli settori scientifico disciplinari (SSD) per i
creditamento delle due già citate lauree magistrali di
quali tutti i professori ordinari e associati ivi inquadrati
nuova istituzione. Il Presidio di Qualità di Ateneo ha
rispettino il citato requisito delle ore di didattica fron-
anche svolto attività di verifica degli esiti del percorso
tale. L’applicazione di tali misure ha consentito una
formativo degli studenti, coordinando la partecipazio-
più equa distribuzione del carico didattico tra profes-
ne degli studenti alla sperimentazione della valutazio-
sori ordinari, professori associati, ricercatori e un limi-
ne sugli esiti effettivi dell’apprendimento di natura ge-
tato ricorso alla copertura degli insegnamenti attraver-
neralista promossa dall’ANVUR (test TECO) e ha
so contratti di docenza ad esterni. Infine, con riferi-
monitorato gli esiti della valutazione della qualità del-
mento all’indicatore DID, si sottolinea come l’offerta
la didattica. Sempre in relazione alle attività di Quali-
formativa dell’Ateneo si mantenga anche per l’a. a.
ty Assurance sono da ricordare, infine, le giornate di
2014-15 al di sotto del numero massimo di ore di didat-
formazione organizzate dal Presidio nel corso dell’an-
tica assistita erogabili (si veda Tabella 7).
no accademico 2013-14 e destinate ai membri del
Per assolvere agli adempimenti previsti nell’ambito
Gruppo di Auto Valutazione (GAV) e ai Presidenti dei
dell’auto-valutazione e dell’assicurazione della quali-
Corsi di Studio.
tà dei CdS, è stata ulteriormente potenziata l’attività
Nuovo impulso è stato dato all’internazionalizzazione
già da tempo intrapresa su questo terreno: nel corso
dell’offerta formativa e alla mobilità in ingresso e in
dell’a. a. 2013-14 e in preparazione dell’a. a. 2014-15 il
uscita degli studenti nel corso dell’ultimo anno, duran-
Presidio di Qualità di Ateneo ha svolto funzioni di ac-
te il quale sono stati istituiti nuovi percorsi formativi a
compagnamento e di supporto alla gestione delle poli-
doppio titolo. Il quadro attuale dei corsi di studio a titolo
tiche di Quality Assurance, operando da un lato in
congiunto e a doppio titolo è riassunto nella Tabella 8.
na Stranieri). In questo quadro si iscrivono i Percorsi
corsi di studio magistrali sono erogati in inglese: Rural
Abilitanti Speciali (PAS), che l’Università di Firenze
tropical development – Sviluppo rurale e tropicale;
ha attivato nel 2014 (24 classi di abilitazione) e che si
Finance and risk management – Finanza e gestione
sono svolti tra il marzo e il luglio 2014; il primo Corso
del rischio; Design of sustainable tourism systems –
di specializzazione per il sostegno per la scuola dell’in-
Progettazione dei sistemi turistici; Development eco-
fanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria, il cui
nomics – Economia dello sviluppo avanzato; curricu-
termine è previsto per il febbraio 2015; la predisposi-
lum Architectural Design di Architettura; Internatio-
zione delle prove e dell’attivazione di corsi di TFA per
nal Relations and European Studies – Relazioni inter-
l’anno accademico 2014-15 (27 classi attivate); l’atti-
nazionali e Studi Europei (doppio percorso in italiano
vazione del nuovo Corso di specializzazione per il so-
e in inglese).
stegno di cui è imminente la pubblicazione del bando
L’Ateneo svolge anche attività di formazione post-lau-
per le prove di ammissione.
rea, attraverso le Scuole di Specializzazione (nel 2014-
Per quanto riguarda la mobilità internazionale degli
15 ne sono attive 52 in area sanitaria, una in area giuri-
studenti si sottolinea anzitutto il fatto che le misure
dica e tre nell’area dei beni culturali), i Master di I e II
adottate dall’Ateneo per l’a. a. 2013-14 hanno deter-
livello, i corsi di perfezionamento e corsi di aggiorna-
minato un significativo incremento della partecipa-
mento professionale (si veda Tabella 9 a pag. 20).
zione al Programma Erasmus studio e placement: 625
Nell’ambito della formazione post laurea uno spazio
studenti (per un totale di 4062 mensilità) rispetto dei
significativo è occupato dalle attività compiute dall’A-
536 dell’anno precedente per lo studio; 190 studenti
teneo per la formazione degli insegnanti in collabora-
(per un totale di 750 mensilità) rispetto dei 118
zione con le altre Università toscane (Pisa, Siena, Sie-
dell’anno precedente per il placement. In continuità
Corso di laurea
Ateneo
Titolo
Giurisprudenza
Parigi I Panthéon-Sorbonne
Congiunto
Lingue, Letterature e Studi interculturali (*)
Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di Bonn
Doppio
Lingue, Letterature e Studi interculturali (*)
Eötvös Lorànd Todomànyegyetem di Budapest
Doppio
Lingue e letterature europee e americane (*)
Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di Bonn
Doppio
Lingue e letterature europee e americane (*)
Eötvös Lorànd Todomànyegyetem di Budapest
Doppio
Filologia moderna (**)
Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di Bonn
Doppio
Scienze politiche
Universitat Áutonoma de Barcelona
Doppio
Matematica
Universidad Complutense de Madrid
Doppio
Relazioni internazionali e studi europei
Moskow State Institute of International Relations di Mosca
Doppio
Ingegneria Civile, Edile e Ambientale
Sts Cyril and Methodius di Skopie
Doppio
Ingegneria per la Tutela dell’Ambiente e del Territorio
Sts Cyril and Methodius di Skopie
Doppio
Ingegneria per la Tutela dell’Ambiente e del Territorio
University of Novi Sad
Doppio
Ingegneria per la Tutela dell’Ambiente e del Territorio
Polytechnic University of Tirana
Doppio
Tabella 8. Percorsi formativi con titolo congiunto e doppio titolo (*) Percorso – (**) Curriculum
19 Relazione del Rettore
Si segnala infine che per l’a. a. 2014-15 i seguenti 6
Anno accaddemico
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
20
Master Totali
I
Perfezionamento
Aggiornamento
Totali corsi per anno
II
2009-2010
85
53
32
81
22
188
2010-2011
84
45
39
87
23
194
2011-2012
86
46
40
51
14
151
2012-2013
75
44
31
49
14
138
2013-2014
79
40
39
41
11
131
2014-2015
74
40
33
34
11
119
Tabella 9. Corsi di formazione post-laurea
con questa linea di azione anche in preparazione del-
parte degli studenti di quella università degli insegna-
la mobilità 2014-15 l’Ateneo ha operato per continua-
menti impartiti presso i corsi di studio della nostra
re a sostenere e incrementare la partecipazione degli
Università; l’accordo con il Ministero dell’Educazio-
iscritti al nuovo programma Erasmus Plus, aumentan-
ne iracheno che ha condotto alla proposta per l’a. a.
do con propri fondi il numero delle mensilità di borsa
2014/15 di un contingente di posti riservati agli stu-
per studio assegnate dall’Agenzia Nazionale sulla base
denti iracheni in molte delle lauree magistrali.
delle risorse comunitarie ed elevando il contributo
La Tabella 10 (a pag. 21) riporta l’andamento degli
mensile previsto; la stessa misura è stata adottata per la
studenti regolarmente iscritti e immatricolati negli ul-
mobilità per traineeship. Ciò ha determinato, per
timi anni accademici. I dati relativi all’anno accade-
l’a. a. 2014-15, un ulteriore incremento del numero
mico in corso sono ancora parziali e sembrano non in-
degli studenti in mobilità Erasmus per studio (800 per
dicare flessioni delle immatricolazioni rispetto all’an-
un totale di 5574 mensilità) e per traineeship (267 per
no accademico 2013/14.
un totale di 1668 mensilità).
Fra i problemi relativi alla didattica che l’Ateneo ha af-
Oltre ai numerosi studenti stranieri in mobilità sulla
frontato nell’ultimo anno una posizione di primo pia-
base del programma LLP-Erasmus (l’Ateneo è al terzo
no è stata senza dubbio occupata dalle questioni, cru-
posto fra le Università italiane nell’a. a. 2013-14) e del-
ciali per tutto il sistema universitario italiano nella dif-
le convenzioni stipulate con Università straniere euro-
ficile stagione che il nostro paese sta attraversando,
pee e extraeuropee, si ricordano: la partecipazione
della scelta del percorso di studi da parte degli studen-
dell’Ateneo al progetto “Scienza senza frontiere”, pro-
ti, dei tempi nei quali essi compiono il loro percorso
mosso dal governo brasiliano (sono 127 gli studenti
formativo, del fenomeno dell’abbandono degli studi
brasiliani che l’Ateneo accoglierà nell’a. a. 2014-15);
universitari, dell’inserimento dei laureati nel mondo
la partecipazione a TUNE, la Rete delle Università
del lavoro. Per questo, come già detto, l’Ateneo sta in-
Toscane; l’accordo con la Tongji University di Shan-
vestendo energie e risorse nell’orientamento in ingres-
gai che ha portato anche alla già citata apertura di una
so, in itinere e in uscita, sviluppando collaborazioni e
sede dell’Istituto Confucio presso l’Ateneo fiorentino
sinergie con altri enti e istituzioni, quali la Regione
con positive conseguenze anche sull’insegnamento
Toscana, i Comuni, le Camere di Commercio, l’Uffi-
della lingua cinese ai nostri studenti e la frequenza da
cio Regionale Scolastico.
stati consegnati ai delegati all’orientamento delle
so, che nel corso dell’ultimo anno accademico l’Ate-
scuole; l’attuazione dell’Alternanza Scuola Università
neo ha promosso con il coinvolgimento dei delegati
che ha previsto la partecipazione degli studenti alle at-
delle Scuole, sono da ricordare le nuove edizioni di
tività dei corsi di insegnamento e dei laboratori didatti-
manifestazioni quali “Un giorno all’Università”, “Fi-
ci per un periodo di cinque giorni; la realizzazione di
renze cum laude” organizzata in Palazzo Vecchio con
momenti di formazione rivolti ai delegati di Ateneo e
il Comune di Firenze, “La giornata della scienza” rea-
ai referenti all’orientamento delle scuole secondarie
lizzata in contemporanea con altri venti Atenei italia-
di secondo grado.
ni, “Io studio a Firenze” in collaborazione con il Co-
Sempre all’interno delle attività di orientamento in in-
mune di Firenze, e il ciclo di incontri organizzati pres-
gresso si colloca la partecipazione dell’Ateneo al pro-
so la Biblioteca delle Oblate e destinati a fornire agli
getto TUO (Toscana Università Orientamento), pro-
studenti degli istituti di istruzione secondaria di secon-
mosso dalla Regione Toscana e in collaborazione con
do grado informazioni sulle conoscenze, competenze
le altre Università, per agevolare la scelta del percorso
e esperienze maturate durante e al termine del corso
universitario da parte degli studenti del IV e V anno
di studi. Agli incontri hanno partecipato in qualità di
delle scuole superiori.
relatori, oltre ai delegati all’orientamento delle Scuole
Per la loro azione di promozione e divulgazione della
di Ateneo, anche docenti delle scuole secondarie su-
cultura scientifica vanno ricordati infine anche il Mu-
periori e neolaureati della nostra Università.
seo di Storia Naturale, sempre più in grado di elabora-
Di particolare rilievo è l’organica collaborazione in-
re proposte originali e articolate, e Open Lab – struttu-
staurata con la Direzione Scolastica Regionale, da cui
ra nata presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fi-
è scaturito il progetto “Scuola – Università di Firenze
siche e Naturali e ora facente parte dell’Area Comuni-
in continuità” che, nell’anno 2013-14, ha previsto le
cazione e Relazioni esterne – così come la manifesta-
seguenti azioni: la pubblicazione della terza edizione
zione “Pianeta Galileo”.
della guida “Orientarsi a Firenze”; la somministrazio-
In relazione all’Orientamento al lavoro e Job Place-
ne, per il terzo anno consecutivo, del test di orienta-
ment (OJP) che opera all’interno di CsaVRI, coordi-
mento disciplinare e motivazionale agli studenti delle
nando le iniziative dei Delegati delle Scuole, si rinvia
classi IV della rete delle scuole coinvolte nel progetto
alle iniziative citate nella parte di questa relazione de-
(quasi 3000 studenti appartenenti a circa 40 scuole di
dicata alla valorizzazione dei risultati della ricerca ed
Firenze, Prato, Pistoia, Arezzo, Livorno, Lucca, Bolo-
ai rapporti con il sistema territoriale.
gna) e l’elaborazione statistica dei risultati che sono
Nell’ambito delle iniziative intraprese a favore dei servizi
Anno Accademico
2009-2010
2010-2011
2011-2012
2012-2013
2013-2014
Iscritti regolari totali
55763
54899
53222
51191
50440
Iscritti regolari I anno
10107
10683
10021
9851
9864
Immatricolati regolari
7853
7667
7492
7484
7541
Tabella 10. Iscritti totali, iscritti al primo anno e immatricolati regolari (anni accademici dal 2009-2010 al 2013-2014)
21 Relazione del Rettore
Nell’ambito delle iniziative di orientamento in ingres-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
22
laborazione con Tongji University. Di seguito si ricorda
cordare la realizzazione di un’unica sede delle Segreterie
ciò che è stato fatto nel corso dell’anno, raggruppando
studenti del centro storico presso il plesso didattico di via
gli argomenti nelle tre linee seguenti.
Capponi, nonché l’entrata a regime della gestione infor-
1. Dai giovani all’impresa. I servizi di orientamento e
matizzata dell’intera procedura relativa al conseguimen-
avvio al lavoro per studenti, laureati e dottori di ricerca
to del titolo finale di laurea.
recenti ad opera dell’ufficio OJP si sono sviluppati
Mi fa piacere infine ricordare la fattiva collaborazione
molto negli ultimi anni. La quarta edizione della
con DSU Toscana che ha portato a diversi accordi,
Giornata delle Professioni (Career Day) di Ateneo, ha
quali il trasferimento a Novoli delle segreterie studenti
confermato il successo delle precedenti edizioni, con
dei corsi di studio dell’area delle Scienze sociali, la re-
la partecipazione di oltre 1000 fra laureandi e laureati
alizzazione di una mensa universitaria a Sesto Fioren-
recenti e quasi 90 imprese. Questa edizione si è svolta
tino e la prossima messa in funzione delle residenze
in una sede messa a disposizione dal Centro San Do-
universitarie di via Romana e di Sesto Fiorentino.
nato di Novoli, con una collaborazione favorita dal Comune di Firenze. Oltre al Career Day, le attività di
La valorizzazione dei risultati della ricerca ed i rapporti con il sistema territoriale
OJP comprendono: distribuzione via internet di curri-
Come ricordato in precedenza, l’Ateneo si è mosso af-
ta su lavoro come prospettiva di vita, le palestre di in-
finché la trasformazione diretta in innovazione dei ri-
traprendenza e i moduli di competenze organizzative
sultati della ricerca e della formazione sia una missio-
(soft skill); laboratori di lavoro e innovazione (Job-In-
ne sempre più rilevante.
Lab) ed incontri periodici con singole imprese; sup-
Il coordinamento delle attività delle diverse strutture
porto non solo a stage e tirocini ma anche a percorsi di
operative (Dipartimenti, Scuole, società consortili ed
apprendistato di alta formazione, grazie anche alla
enti a partecipazione universitaria) passa principalmen-
collaborazione col Ministero del Lavoro e la Regione
te per CsaVRI, centro di servizio interno all’Ateneo, e
Toscana. Una prospettiva su cui si sta lavorando è l’in-
per la Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione, pro-
tegrazione logistica e tecnologica dei servizi entro uno
mossa dall’Università con la Provincia di Firenze. A li-
spazio attrezzato, il Cantiere del lavoro e dell’intra-
vello normativo interno, le azioni si svolgono entro le
prendenza. Nello specifico, nel 2013 oltre 8000 sono
previsioni dello Statuto di Ateneo e di appositi Regola-
stati gli stage e tirocini attivati per studenti/laureati,
menti rinnovati fra il 2011 e il 2013; gli indirizzi e le de-
circa 11500 sono stati i coinvolgimenti di studenti/lau-
libere di Ateneo sono seguiti dal Prorettore al trasferi-
reati in iniziative di inserimento al lavoro e circa 3000
mento tecnologico e ai rapporti col sistema territoriale e
sono stati i coinvolgimenti di nuove aziende/enti per
da Commissioni apposite. A questi si aggiungono inter-
attività di stage/tirocinio.
venti con connotati più propriamente ‘culturali e socia-
2. Start-up innovative. L’Incubatore universitario, av-
li’, in parte richiamati in altre sezioni, come Museo, Di-
viato a fine 2010, ha iniziato nel giugno 2014 l’ottavo
vulgazione e comunicazione, Istituto Confucio in col-
ciclo di pre-incubazione, coinvolgendo 350 giovani ri-
cula; servizi innovativi quali l’assistenza personalizza-
23 Relazione del Rettore
di gestione delle carriere degli studenti è importante ri-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
24
cercatori. Ad oggi sono nate già 24 nuove imprese o
ting e supporto a presentazione di progetti su bandi ri-
spin off, ma è un ambito in grande fermento. Grazie
cerca e innovazione regionali, nazionali e dell’Unio-
alla collaborazione con l’Incubatore tecnologico del
ne Europea, anche in collegamento con Sportello
Comune di Firenze un’altra start up altamente inno-
Apre Toscana gestito da CsaVRI e dall’Area ricerca in-
vativa è ospitata entro IUF e due nostri spin off sono
ternazionale di Ateneo; brevettazione delle invenzio-
ospitati presso lo Spazio urbano dell’Innovazione alle
ni dei ricercatori e valorizzazione della proprietà intel-
Murate. L’aumento del numero degli spin off ricono-
lettuale anche in collaborazione con le altre universi-
sciuti dal nostro Ateneo ha contribuito in modo signi-
tà toscane; attività di innovazione con i distretti tecno-
ficativo a un risultato notato in indagini recenti, cioè
logici regionali e i cluster tecnologici nazionali; rap-
che la Toscana è nel 2014 la prima regione italiana
porti con Aziende Ospedaliero-Universitarie (AOU)
per numero complessivo di spin off universitari attivi.
attraverso il Dipartimento interistituzionale (DI-
Fra i numerosi risultati e riconoscimenti, si ricorda l’ac-
PINT); piani strategici dei nuovi enti quali la città me-
quisizione del controllo di uno spin off da parte di
tropolitana fiorentina e le province pratesi e pistoiesi;
un’impresa internazionale, con assunzione dei giovani
grandi infrastrutture di ricerca con servizi per i sistemi
soci che continuano a guidare l’impresa controllata,
produttivi.
identificazione della stessa come centro delle operazioni europee, e il rafforzamento della localizzazione pres-
Situazione economico-patrimoniale dell’Ateneo
so IUF.
Grazie al proseguimento dei risultati positivi, il mo-
Prosegue poi il progetto di Impresa Campus Unifi vol-
mento di crisi dell’Ateneo, culminato nel blocco del
to a promuovere la costituzione di imprese giovanili
turn over dal 2007 al 2009, può ritenersi definitiva-
da idee di laureandi, laureati recenti, dottorandi, ecc.
mente superato.
Siamo ora al terzo ciclo con 10 progetti seguiti. Nei
In questi anni, l’Ateneo ha infatti proseguito una ge-
primi due cicli, realizzati fra fine 2013 e inizio 2014
stione attenta e improntata alla economicità, cercan-
hanno partecipato 20 progetti selezionati, con circa 70
do comunque di coniugare la riattivazione della pro-
giovani coinvolti. Dal primo ciclo sono nate già due
grammazione del personale con l’obiettivo di azzerare
imprese già molto dinamiche, una accolta entro l’In-
il disavanzo strutturale di bilancio e di migliorare gli
cubatore del Comune, mentre due progetti sono en-
indicatori ministeriali di sostenibilità economico-fi-
trati in pre-incubazione.
nanziaria. Tali obiettivi sono già stati centrati negli
3. Innovazione nel sistema delle imprese. Continua il
scorsi anni e, nonostante le incertezze legate all’intro-
supporto al Matching ricerca e internazionalizzazio-
duzione del nuovo regime di contabilità economico-
ne con imprese per progetti di innovazione aperta,
patrimoniale e al diverso modello di finanziamento
grazie anche alla collaborazione di Associazioni im-
basato sui costi standard, saranno presumibilmente
prenditoriali, Camere di Commercio, Fondazioni
raggiunti anche nel 2014. Tra le attività poste in essere
bancarie quali l’Ente Cassa di Firenze, Regione, Mi-
a tal fine si ricordano: la politica di riduzione degli af-
nisteri. Linee sempre più articolate integrano: scou-
fitti passivi, ivi compresa l’acquisizione di un immobi-
le precedentemente in locazione; il contenimento dei costi del personale, anche attraverso alcune dolorose misure di pensionamento anticipato, in ogni caso permesse dalle leggi vigenti; la riduzione dei contributi agli enti strumentali e il monitoraggio sull’attività e sull’andamento economico-finanziario degli enti variamente collegati. altresì permesso di migliorare gli indicatori (spese di personale, indebitamento, sostenibilità economica-finanziaria) introdotti dal D. Lgs. 49/2012, utilizzati dal MIUR-MEF per monitorare la solidità finanziaria degli Atenei nonché per distribuire fra gli stessi le risorse di punti organico per la programmazione del personale docente. Si ricorda che l’indicatore delle spese di personale rapporta queste ultime al totale delle entrate complessive (FFO, programmazione triennale, contributi e tasse universitarie), mentre l’indicatore di indebitamento rapporta l’onere complessivo di ammortamento annuo del debito alla differenza fra le entrate complessive e le spese di personale più i fitti passivi. In relazione a quest’ultimo indicatore sono state recentemente effettuate due operazioni importanti: nel 2013 non è stato attivato un contratto di mutuo cosiddetto ad attivazione differita; entro il 2014 si intende procedere al rimborso anticipato di un ulteriore mutuo in essere. Infine, l’indicatore di sostenibilità economica-finanziaria (ISEF), derivato dai precedenti dati contenuti nei primi due indicatori: tanto più è superiore a uno quanto più l’Ateneo è considerato virtuoso. La Tabella 11 (a pag. 27) mostra l’andamento dei tre indicatori. Per quanto attiene il piano degli investimenti sul patrimonio edilizio si confermano le priorità più volte
Relazione del Rettore
L’aver gestito secondo criteri di rigore economico ha
25
espresse, ovvero la massima attenzione alle sedi del centro storico e, più in generale, alle sedi destinate alla didattica e ai servizi agli studenti. In particolare, si ricorda l’avvio di un programma di investimenti sul patrimonio immobiliare di Ateneo da fi-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
26
nanziarsi attraverso la destinazione di parte dell’avanzo 2013. Attenzione sarà dedicata, in particolare, alla sede di via Romana per il Museo di Storia Naturale; al completamento funzionale del Polo di Novoli grazie al trasferimento delle segreterie studentesche e, infine, a politiche di efficientamento energetico. Specifica rilevanza riveste altresì la creazione di un grande Polo bibliotecario umanistico in piazza Brunelleschi, capace di contribuire concretamente a rivitalizzare un’area così importante per la città di Firenze. Risultano ormai pienamente funzionanti le sedi di via Capponi, all’interno della quale sono state unificate le segreterie studenti del centro storico, e di Calenzano, dedicata ai corsi di studio di Design. Sono in corso i lavori per la nuova sede di via della Pergola, che sarà destinata al Dipartimento di Lettere e Filosofia, con conseguente eliminazione di buona parte dei rimanenti affitti passivi, e per la sede di S. Teresa, dove saranno incrementate le aule e i laboratori destinati alle attività dei corsi di studio di Architettura. Più complessa si presenta la situazione del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino. Da una parte, vi sono gli interventi in atto per la nuova sede dove si trasferirà il Dipartimento di Biologia e per la messa in sicurezza del Polo, grazie alla realizzazione delle vasche di laminazione e esondazione. Dall’altra, anche grazie al già citato accordo con DSU Toscana, sono state avviate la procedura per la realizzazione di una mensa universitaria e la messa in funzione della residenza studentesca Villa Val di Rose.
60 posti di professore associato. Una parte dei bandi so-
nell’articolato progetto di trasferimento di Agraria a
no stati riservati ai soli esterni ai ruoli dell’Ateneo,
Sesto Fiorentino, anche al fine di valutare eventuali
mentre la parte maggiore ha riguardato procedure
soluzioni alternative, tenuto conto delle incertezze
comparative aperte alla partecipazione di abilitati in-
che tuttora connotano l’area di Sesto (aeroporto, tram-
terni e esterni all’Ateneo. Le procedure concorsuali si
via), nonché della mutata situazione economico-fi-
stanno oramai concludendo e si prevede che la mag-
nanziaria degli enti pubblici interessati, che rende dif-
gior parte di esse porti alla presa di servizio dei vincito-
ficile la realizzazione di progetti immobiliari di ampio
ri entro l’anno. Contemporaneamente sono stati ban-
respiro. Nel frattempo è stata programmata una serie
diti 12 posti di ricercatori a tempo determinato di tipo
di interventi non più rinviabili presso le attuali sedi di
b), i cui vincitori saranno chiamati direttamente come
Agraria, al fine di garantire una adeguata qualità e si-
professori associati alla fine del primo triennio, previa
curezza dei locali destinati alla didattica e un miglio-
valutazione positiva da parte del Dipartimento.
ramento degli impianti di riscaldamento e condizio-
Inoltre, prima dell’estate sono stati assegnati punti or-
namento.
ganico ai Dipartimenti, anche sulla base degli esiti dell’esercizio VQR, per procedere alla programma-
Conclusioni
zione di posti di ricercatore e professore ordinario. A
Come detto in apertura le tante incertezze non facili-
breve ciascun Dipartimento potrà bandire almeno un
tano una programmazione pluriennale di sviluppo de-
posto di ricercatore, prioritariamente di tipo b), e un
gli Atenei. Nell’alta formazione e nella ricerca è co-
posto di un professore ordinario. Si ritiene che saran-
munque necessario sempre lavorare in prospettiva,
no almeno 30 i bandi per posti di ricercatori.
avere una visione di lungo periodo, pensando soprat-
Nel corso dell’anno si è anche proceduto ad alcune as-
tutto a chi verrà dopo di noi.
sunzioni/progressioni di carriera di personale tecnico-
Come già ricordato, i tanti pensionamenti degli ulti-
amministrativo e all’espletamento dei concorsi bandi-
mi anni (Tabella 12 a pag. 28) trasmettono con forza
ti in precedenza. Entro fine anno si provvederà ad at-
l’esigenza di sostenere prospettive di sviluppo per il
tuare la programmazione per fornire un supporto sem-
personale, con particolare attenzione ad energie nuo-
pre maggiore alle attività didattiche e di ricerca e alla
ve e giovani.
loro internazionalizzazione.
Quest’anno, a conclusione della prima tornata delle
Come già detto, il nostro principale intento è favorire
procedure di abilitazione scientifica nazionale (ASN),
l’ingresso delle giovani generazioni in Ateneo. Lo fare-
l’Ateneo ha provveduto a dare l’avvio a bandi per oltre
mo insieme ai Dipartimenti, ai quali compete un sem-
Anno
2011
2012
2013
Indicatore spese personale
74,63%
72,90%
71,31%
Indicatore di indebitamento
11,11%
10,16%
9,53%
Indicatore ISEF
1,05
1,08
1,1
Tabella 11. Indicatori spese personale, indebitamento, stabilità economico-finanziaria (2011-2013)
27 Relazione del Rettore
Prosegue anche il confronto tra le istituzioni coinvolte
Anno
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
28
Professori ordinari
Professori associati
Ricercatori
Assistenti
Totale
Amministrativi e tecnici (*)
Totale
31.12.2004
808
722
740
19
2289
1669
3958
31.12.2005
862
757
747
15
2381
1776
4157
31.12.2006
836
739
734
12
2321
1850
4171
31.12.2007
801
711
759
8
2279
1799
4078
31.12.2008
761
679
739
8
2187
1741
3928
31.12.2009
706
652
759
5
2122
1648
3770
31.12.2010
608
624
729
4
1965
1679
3644
31.12.2011
561
629
629
1
1820
1639
3459
31.12.2012
536
584
625
0
1745
1566
3311
31.12.2013
502
557
608
0
1667
1557
3224 (**)
Tabella 12. Andamento personale universitario di ruolo (2004-2013) (*) include i collaboratori ed esperti linguistici e i dirigenti (**) al 31.12.2013 sono 103 i ricercatori a tempo determinato
pre più rilevante ruolo propositivo e di responsabilità
numerose e prestigiose istituzioni culturali presenti in
nell’alta formazione e nel reclutamento dei giovani
città. Fra queste mi fa piacere citare l’Istituto Universita-
studiosi. Insieme ai Dipartimenti valuteremo le scelte
rio Europeo, con cui abbiamo recentemente stabilito
fatte, verificandone l’efficacia a posteriori. Si tratta di
un accordo per potenziare l’attività didattica in alcuni
un processo teso anche a far percepire la comunità
corsi di laurea, e l’Istituto di Scienze Umane e Sociali
universitaria sempre più come una comunità aperta e
della Scuola Normale Superiore, nato dal SUM con
pronta al dialogo con le istituzioni, il territorio, la città.
cui abbiamo da sempre condiviso programmi dottorali.
Un’apertura e una piena disponibilità alla collaborazio-
Tutto ciò lascia intravedere la possibilità di un percorso
ne, sempre nell’ottica di una crescita collettiva e soprat-
più ambizioso che fornisca sempre più la percezione di
tutto nell’interesse a migliorare la formazione dei nostri
Firenze come un luogo di crescita culturale, professio-
studenti e il loro inserimento nel mondo del lavoro.
nale e sociale per i giovani del mondo.
Sono molte le volte che le istituzioni cittadine hanno
Il rapporto fra l’Università e la Regione Toscana ha ri-
ospitato nostre iniziative, come pure sempre più fre-
cevuto in questi ultimi anni un notevole impulso. Ba-
quente è l’organizzazione nelle nostre sedi di incontri
sti ricordare, il progetto Pegaso per i Dottorati di Ricer-
e appuntamenti aperti alla cittadinanza, ad iniziare da
ca, il programma per gli assegni di ricerca, il program-
quella forse simbolicamente più rilevante: la prima
ma per i tirocini di qualità, la promozione del sistema
edizione delle lezioni domenicali nell’Aula Magna
regionale della ricerca pubblica nel contesto europeo
del Rettorato aperte a tutta la cittadinanza, che hanno
e la creazione dei poli di innovazione e dei distretti
registrato un grande successo e che ripartiranno do-
tecnologici regionali.
menica 9 novembre con la seconda edizione.
L’Università e la Regione Toscana sono chiamate a
In questi anni si sono moltiplicate le iniziative di colla-
collaborare per adempiere al compito di garantire la
borazione con l’Amministrazione comunale e con le
qualità dell’attività assistenziale. Molti e spesso com-
cati alla relazione e alla condivisione con gli altri, si
qualità potrà essere garantita nel tempo solo a condi-
formano le competenze professionali.
zione che la ricerca e l’alta formazione siano al centro
Soltanto se sentiamo nostro il senso di responsabilità
dell’agenda di entrambe le Istituzioni.
verso le giovani generazioni che intraprendono il
Partendo dalla condivisione di questa considerazione
cammino universitario, sapremo far sì che esse svilup-
e dalla necessità di una maggiore integrazione fra
pino quell’autonomia intellettuale indispensabile per
mondo universitario e realtà ospedaliera, anche attra-
una consapevole crescita culturale, professionale e
verso il consolidamento di strutture quali i Diparti-
personale. Soltanto così potremmo essere certi che i
menti interistituzionali (come il DIPINT, attivo fra
giovani studenti sfruttino a pieno gli anni insostituibili
l’Ateneo e le aziende Careggi e Meyer), è certamente
dell’Università, pronti a cogliere ogni opportunità,
possibile iniziare un percorso che porti ad un assetto
ovunque questa si presenti.
più efficace nel garantire la qualità dell’assistenza nel-
Con la certezza che i nostri studenti saranno accom-
la nostra regione. Ma molto di più può essere fatto se
pagnati nel loro percorso universitario dall’impegno,
impariamo a vedere l’Università come una risorsa e
dalla qualità e dal senso di appartenenza del personale
una opportunità per il Paese: il luogo fisico in cui i gio-
docente e del personale amministrativo e tecnico, di-
vani acquisiscono le conoscenze e i saperi, sono edu-
chiaro aperto l’Anno Accademico 2014-2015.
29 Relazione del Rettore
plessi sono gli aspetti da affrontare, ma penso che la
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
30
Intervento del rappresentante degli studenti Anna Castelli 31
Ha ancora senso dunque continuare a credere in que-
tà tutte qui presenti, Professori, Ricercatori e Studenti,
sta istituzione? Non sarebbe forse più opportuno fare i
è con grandissimo piacere che prendo oggi la parola a
conti con i dati che abbiamo e rinunciare una volta per
nome degli oltre 55.000 studenti di questo Ateneo. La
tutte ad un modello di trasmissione del sapere vecchio
cornice peraltro è delle più illustri e mi emoziona an-
di quasi un millennio?
cora di più da studentessa di Storia dell’Arte.
Assecondando questi interrogativi risolveremmo forse
Vorrei dare avvio al mio intervento con alcune riflessioni
molti problemi, ma certo finiremmo per dimenticare
circa lo stato di salute della odierna realtà universitaria.
che ancora oggi l’università è il luogo in cui permane
Si potrebbero infatti osservare alcuni fenomeni che sem-
incorrotta la possibilità di ricercare la verità attraverso
brano minacciare la sua credibilità e forse la sua esisten-
un rapporto diretto e personale tra studenti e professori.
za, per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. Se da
Questa occasione può essere offerta solo e soltanto da
un lato pare incalzata dalla concorrenza delle università
questo tipo di istituzione.
straniere e telematiche, che sembrano meglio attagliarsi
Senza questo contesto chi abita l’università rischiereb-
al modello di ‘sviluppo digitalizzato’ della società mo-
be di perdere facilmente quella apertura indispensabi-
derna, dall’altro l’aumento della disoccupazione giova-
le allo studio e di chiudersi alla realtà oggetto della pro-
nile (anche tra i laureati) sembra fiaccare sempre più il
pria ricerca. La storia ha sempre mostrato infatti che gli
prestigio della istituzione accademica.
uomini che hanno osato conoscere hanno anche osato
A questo va poi ad aggiungersi la reiterata sfiducia degli
incontrarsi.
ultimi governi che hanno scelto di far scendere in po-
“La verità è una relazione!” scriveva Papa Francesco in
chi anni l’investimento sull’università dallo 0,49% del
risposta a Eugenio Scalfari nel settembre 2013. “Tanto
PIL allo 0,43% contro l’1,5% di Francia e Germania.
è vero – continuava – che anche ciascuno di noi la co-
Intervento del rappresentante degli studenti
Magnifico Rettore, Eminenza Reverendissima, Autori-
glie, la verità, e la esprime, a partire da sé: dalla sua storia e cultura, dalla situazione in cui vive ecc. Ciò non significa che la verità sia variabile e soggettiva, tutt’altro. Ma significa che essa si dà a noi sempre come un cammino e una vita”.
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
32
È proprio per questa ‘relazione’ che nell’undicesimo secolo l’Università è nata, ed è per questa relazione, noi crediamo, che continuerà a vivere. Ci interessa adesso porre al centro della nostra modesta riflessione l’origine dell’Università; non per ricordare un passato, ma per riguadagnare le ragioni dell’inizio. E quale momento migliore per farlo, se non quello dell’inaugurazione dell’anno accademico, in quanto unico momento commemorativo di questa storia? Con il termine Universitas, parola che significa “totalità”, “comunità” in latino, si indicava non la sede degli studi superiori, ma la collettività degli studenti organizzati in associazione. In questa prima fase l’insegnamento si basava sul rapporto personale tra un maestro e i suoi allievi. I promotori dei contratti con i maestri erano gli stessi studenti, che si impegnavano a versare una certa cifra in cambio delle lezioni e dell’uso dell’aula. “È quindi per gli studenti che l’Università è nata e tutt’ora esiste – diceva nel 2013 il prof. Paolo Grossi in occasione della cerimonia di ‘Firenze Cum Laude’ – al docente/scienziato, per la sua ricerca solitaria o collettiva, può bastare la biblioteca o il laboratorio”. Dunque, se oggi ha ancora un senso scommettere sull’università, questo non può che risiedere nel rapporto tra maestro e allievo. Siamo convinti infatti che la verità cercata dall’uomo attraverso lo studio non sia appena una comprensione intellettuale delle cose, ma una conoscenza piena, empirica e affettiva della realtà. Oggi, se vogliamo guardarci intorno, in pochi sembrano avere consapevolezza del fatto che la ricchezza
accompagnato un primo importante passo dell’Ateneo
nei capitoli di spesa, ma nella sapienza dei nostri mae-
nella direzione della valorizzazione del “merito”, che
stri e nella curiosità di noi studenti.
ha incrementato il fondo di finanziamento (incapiente
Non ultimo in università è ancora possibile sperimen-
negli ultimi anni) di circa 500.000€.
tare che l’incontro con l’altro non costringe a rinnega-
Ma ancor più interessante è stato per noi poter portare
re se stessi ma ad aprirsi al nuovo.
agli studenti, tra gli studenti, la creatività che anima le
Per questo denunciamo con forza gli effetti nefasti del
nostre giornate. Grazie al bando per le iniziative stu-
blocco del turn over, che è stato esteso ai professori or-
dentesche gli studenti fiorentini si trovano a spendere
dinari e associati, e che rischia oggi di mettere in ginoc-
il proprio tempo e le proprie energie coinvolgendo i
chio interi dipartimenti, compromettendo l’eguale di-
nostri docenti e quelli di altri atenei in un confronto.
gnità degli studi universitari nelle varie aree del sapere.
Segno questo di una comunità studentesca viva che
L’unico turn over che abbiamo visto in questi ultimi
non si accontenta di vivere il periodo universitario co-
anni è stato quello dei ministri (ben 4 ministri negli ul-
me una parentesi, puntando a laurearsi il più veloce-
timi 3 anni). E ciò non ha certo aiutato a guardare al fu-
mente possibile. Desideriamo infatti continuare a co-
turo con serenità, programmando l’impiego delle risorse
noscere grandi architetti, giudici costituzionali, realtà
nel lungo periodo. Nel nostro ateneo il rapporto studen-
aziendali virtuose e impegnate nel sociale, per scoprire
ti/docenti sfiora le 30 unità, contro le circa 20 della me-
- infine - la nostra vocazione in un particolare ambito
dia europea.
del sapere. Per tale ragione auspichiamo, da una parte,
Salutiamo con favore la stabilizzazione del rifinanzia-
una sempre maggiore partecipazione degli studenti e,
mento dell’FFO per 150 milioni di euro, ma, come
dall’altra, una riduzione degli adempimenti burocrati-
hanno segnalato CRUI e CNSU, non sfuggono certo
ci che rischiano di fiaccare l’inventiva studentesca.
all’occhio i 170 milioni di tagli previsti a legislazione
Sono proprio queste possibilità di incontro che noi ab-
vigente e i 150 milioni di euro di finanziamento delle
biamo a cuore, perché ogni studente possa scoprire e
borse di studio che il decreto ‘Sblocca Italia’ ha fatto ri-
approfondire i particolari della realtà che è chiamato a
entrare nel Patto di stabilità.
studiare; perché, come ricordava lo scorso anno il pro-
Tutto questo è certo materia di lavoro su cui ci concen-
fessor Givone citando Plotino, “che tu studi un verme
treremo nei prossimi giorni.
o il cielo stellato non fa nessuna differenza, perché tut-
Prima di concludere, tuttavia, ho desiderio di raccon-
to è logoi. Certo non basta una vita – e neppure le vite
tarvi alcune vicende che hanno riempito di significato
di tutti messe insieme – a venire a capo del grande mi-
questo anno trascorso in rappresentanza degli studenti.
stero che ci circonda. Ma poiché una goccia d’acqua è
Grazie al lavoro congiunto di molti, è stato possibile
piena di logoi come l’intero cosmo, così come l’intero
revisionare completamente il sistema di tassazione stu-
cosmo può essere contenuto in una goccia d’acqua, de-
dentesca informandolo al principio costituzionale del-
dicati allo studio di quella goccia d’acqua e la tua vita
la progressività e rendendo dunque l’università un luo-
sarà degna di un uomo”.
go più accessibile per moltissimi studenti. A questo si è
Grazie.
33 Intervento del rappresentante degli studenti
dell’Università non risiede nelle pieghe dei bilanci e
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
34
Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo Marisa Morbidi 35
Essendo questo l’ultimo anno del mandato dell’attuale
sonale tecnico-amministrativo e dei lettori di madre-
rettore, prof. Alberto Tesi, volevo porgergli il nostro sa-
lingua eletta nel Senato Accademico e ringrazio per
luto e il nostro ringraziamento per come nello svolgi-
l’opportunità offertami dal Magnifico Rettore di in-
mento della sua funzione ha tenuto conto di tutte le
tervenire alla cerimonia di apertura di questo anno
sue componenti, ascoltando le voci di tutti, e ha ricer-
accademico.
cato la trasparenza.
Nel preparare questo intervento ho constatato come
Il perdurare della crisi economica nel nostro paese
per l’ennesima volta siamo a ripresentare la grave situa-
continua a penalizzare le Università pubbliche che,
zione nella quale versa l’università pubblica. Il nostro
con i finanziamenti ridotti e con il personale in costan-
Ateneo è stato ancora quest’anno fortemente impegna-
te diminuzione, riescono con difficoltà a proporre
to nella riorganizzazione dovuta all’attuazione della ri-
un’offerta formativa adeguata. L’introduzione di nuo-
forma introdotta dalla legge 240/2010.
ve normative e conseguenti adempimenti comportano
La rappresentanza del personale tecnico-amministrati-
inoltre continui adeguamenti, costringendo gli uffici a
vo e dei lettori di madrelingua nel Senato Accademico
lavorare sempre in fretta a ridosso delle scadenze, con
ha dato l’opportunità di fornire il punto di vista di tali
ripercussioni sulla qualità dei servizi e con aumento
categorie in merito alle materie di competenza; anche
dello stress lavorativo.
se la composizione del Senato non permette al perso-
A fronte dei grossi problemi che affliggono oggi la no-
nale che rappresento di incidere in maniera significati-
stra società, sarebbe auspicabile che si instaurassero
va, l’interesse dimostrato dalle altre componenti ha da-
rapporti di collaborazione e di reciproco supporto fra le
to un senso alla nostra presenza in tale organo.
persone. Anche all’interno dell’Ateneo, vorremmo
Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo
Saluto tutti voi presenti quale rappresentante del per-
una convergenza di percorsi e di intenti, che contribuiscano a creare un ambiente lavorativo sereno e costruttivo, evitando di arroccarsi su privilegi e situazioni di comodo. Tutte le componenti dell’Ateneo hanno un proprio compito da svolgere e ognuno apporta il pro-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
36
prio contributo con impegno e dignità e pertanto merita considerazione e rispetto. L’Università in cui operiamo appartiene a tutti ed è nostro interesse farla prosperare e sviluppare. Non dimentichiamo inoltre che oltre al personale strutturato, nell’Ateneo sono presenti anche altre categorie che non sono rappresentate, quali i precari e i lavoratori delle ditte in appalto. Queste persone lavorano quotidianamente accanto a noi e spesso svolgono funzioni indispensabili al funzionamento dei servizi, senza però avere pari diritti. Vorremmo che tali situazioni non si verificassero, né nel nostro Ateneo né in altri luoghi di lavoro. I diritti dei lavoratori sono stati conquistati nel secolo scorso a costo di aspre lotte, oggi si rimettono in discussione portando come scusa lo stato di crisi e il cambiamento dei rapporti fra imprenditore e lavoratore dipendente. Come lavoratori pubblici viviamo, si sente dire, in una situazione di privilegio perché non rischiamo il posto di lavoro. Negli scorsi anni, per giustificare interventi che hanno umiliato e impoverito i dipendenti pubblici, è stata fatta un’ampia campagna di denigrazione del pubblico impiego, come se fosse la causa degli sprechi e della cattiva gestione dei servizi. Ancora oggi il rinnovo del contratto viene bloccato per un altro anno. Non ci lamenteremmo, se i risparmi non fossero fatti solo su di noi. Vorremmo che i problemi fossero una volta tanto affrontati, cominciando con la riduzione dei privilegi acquisiti da alcune categorie di cittadini e con interventi strutturali che vadano veramente nella direzione di eliminare gli sprechi e la cattiva amministra-
difesa e il rispetto della vita, sia quell’umana sia quella
onnipresenti evasione fiscale e corruzione.
dell’ambiente, l’elemento base della civiltà.
Gli stipendi che percepiscono le categorie più basse
Come lavoratori dell’Ateneo vorremmo che anche le
del pubblico impiego sono ormai al limite della so-
scuole avessero finalmente un riconoscimento concre-
pravvivenza. Pur svolgendo un lavoro di pubblica utili-
to del loro ruolo e che potessero sviluppare anche nuo-
tà, non è garantito un livello di vita dignitoso.
vi metodi educativi, basati sulla crescita di ogni singolo
Gli interventi di sostegno al reddito che sono stati ap-
individuo, affinché possano emergere i talenti che
plicati, pur apprezzabili, assomigliano a una sorta di
ognuno possiede. Ogni persona dovrebbe essere ac-
elemosina, mentre le persone avrebbero bisogno di
compagnata verso una crescita e formazione personale
avere un ruolo attivo e riconosciuto nella società. Il la-
che le consenta di ricoprire un ruolo attivo all’interno
voro è un elemento base per la dignità di una persona.
della società.
Le nuove generazioni, cresciute con la precarietà, non
Pensare ai lavoratori come collaboratori che apportano
comprendono il valore intrinseco di tali diritti, valore
il loro contributo al raggiungimento degli obiettivi,
che mette al centro la persona in quanto tale piuttosto
che interagiscono con la gestione per migliorare i pro-
che i numeri. Sicuramente sono cambiati i rapporti fra
cessi produttivi, e responsabilizzarli nella propria fun-
imprenditori e dipendenti, ma mentre in alcune realtà
zione, porta sempre dei risultati positivi.
sono emerse le contraddizioni proprie di un’economia
Concludo questo breve intervento auspicando che si
di mercato, in altre sono stati evidenziati i vantaggi di
possa veramente andare verso un processo di rinnova-
una gestione condivisa dell’attività da parte di tutte le
mento della Pubblica amministrazione e dell’Univer-
componenti che vi concorrono.
sità in particolare, che si possa tornare a sperare di tro-
Assistiamo oggi a una recrudescenza dei conflitti a li-
vare un’occupazione, sia per gli studenti che si laurea-
vello mondiale, che si riflette sulla nostra realtà quoti-
no sia per coloro che si affacciano presto al mondo del
diana in termini di incertezza sul futuro e aumento
lavoro, affinché le nuove generazioni possano svolgere
della precarietà. In tale contesto, la cura della forma-
un ruolo attivo e riconosciuto nella società e riescano a
zione e dell’educazione delle persone dovrebbe essere
costruire un futuro su quei valori umani che oggi sono
fondamentale per riportare la società a considerare la
troppo spesso dimenticati e calpestati.
37 Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo
zione, della quale siamo noi stessi fra le vittime, oltre alle
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
38
La prolusione
Alle origini del ‘fattore Italia’: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento
Magnifico Rettore, autorità, studenti, colleghi e amici.
Ho scartato una a una queste ipotesi e ho deciso di sce-
Ho sentito molto il peso e l’onore di un’occasione co-
gliere un argomento che in modo più immediato mo-
me questa che mi è stata riservata proprio nel momen-
strasse l’utilità della storia, collegando all’attualità temi
to in cui sto lasciando l’Università.
che mi sono congeniali.
La prima preoccupazione è stata scegliere il tema di
Questa idea mi è venuta scorrendo il volume dal titolo
questa lezione, ovviamente legato ai miei studi di storia
Italian factor. Moltiplicare il valore di un paese scritto
dell’economia e della società preindustriale.
da Francesco Morace, un conosciuto sociologo che ri-
Inizialmente pensavo di celebrare gli antichi maestri,
prende, in modo condivisibile, i temi spesso affrontati
anzitutto Federigo Melis al quale rivolgo un pensiero
nel dibattito sulle prospettive economiche del nostro
riconoscente. Pensavo di trovare il modo per dirvi delle
Paese. Alcuni requisiti che nel tempo si sono aggregati
prime emozioni che mi dettero alcuni autori i quali,
attorno alla nostra identità produttiva possono essere
assieme a Melis, hanno fortemente segnato il mio per-
utilizzati per un rilancio economico; quei requisiti che
corso intellettuale; anzitutto i raffinati studi di Johan
l’Autore definisce italian factor comprendono l’intelli-
Huizinga o quelli di Pier Silverio Leicht e poi di
genza, il gusto, la capacità tecnica e artigianale.
Bronisław Geremek, sul giuoco dell’uomo, attore dei
Per rendere nuovamente dinamica la nostra economia
suoi destini, e sul mondo della miseria e del lavoro su-
è necessario fare riferimento a essi irrobustendo la qua-
balterno.
lità e la visibilità del made in Italy, rafforzando la voca-
Avrei potuto riprendere alcuni temi cari a Gaetano Sal-
zione del Paese verso il taylor-made.
vemini, grande maestro nella sua visione della società
Tra le possibili modalità delle azioni volte al rilancio,
fiorentina del Medioevo.
afferma Morace, è necessario “riconoscere la centrali-
Alle origini del fattore Italia: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento
Giampiero Nigro
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
40
tà del design-thinking del Rinascimento”. Il tema della
tivo e ci aiutano a dire che Firenze era una realtà dotata
capacità del design rinascimentale è tornato più e più
di inusitata vitalità, di una dinamicità creata da quel lar-
volte in questo tipo di riflessioni, ma ho sempre avuto
go strato sociale che ruotava attorno alle botteghe.
l’impressione che sia stato usato solo in quel limitato
Ecco il nucleo dal quale intendo partire: la bottega.
significato, come se i connotati dei tempi si fossero
Le botteghe artigiane soprattutto che proverò a descri-
semplicemente estrinsecati sul piano dell’abilità arti-
vere in modo schematico. Si trattava, nella maggioran-
stica e della sensibilità estetica.
za dei casi, di aziende gestite da quello che definiamo
In effetti sono convinto del fatto che nella Firenze de-
l’artigiano classico; un maestro in grado di agire nella
gli umanisti e degli artisti del Rinascimento, nella Fi-
condizione di operatore economico libero sul merca-
renze dei secoli XIV-XVI esistesse un animus loci, un
to, con un libero accesso alle materie prime e al consu-
insieme complesso di fattori economici, sociali e cultu-
matore finale. A differenza di quanto accadeva a molti
rali che possiamo sintetizzare nella locuzione ‘fattore
produttori di fase nelle manifattura tessile, quella auto-
Firenze’.
nomia consentiva l’adozione di strategie prive di condi-
Per mostrare questo, dovrò richiamare la vostra atten-
zionamenti se non quelli dei propri bisogni e stimoli
zione su una parte della società fiorentina di allora.
culturali. Egli governava la sua bottega sulla base di un
Non parlerò delle masse dei diseredati, ma di una por-
rapporto di tipo paternalistico che lo legava ai propri
zione minoritaria della società, non piccola e forte-
dipendenti: il garzone stabile, il lavorante a cottimo,
mente diversificata, che a partire dalla peste del 1348
l’apprendista. Persone che, sottolineo questo aspetto,
concorse alla ripresa economica e alla riduzione della
erano fortemente partecipi dei processi produttivi in
polarizzazione della ricchezza. Un ceto intermedio
cui erano inserite. Non esisteva alcuna forma di aliena-
che fu artefice e partecipe di forte mobilità sociale.
zione dal lavoro che il mondo occidentale ha scoperto
Le condizioni sociali e il dinamismo che caratterizza-
con la Rivoluzione Industriale. Possiamo quindi im-
vano la Città del Giglio nei secoli indicati possono es-
maginare che dentro la bottega ciascun addetto con-
sere colti esaminando i dati del Catasto del 1427 dai
corresse in modo consapevole e partecipato alla crea-
quali emerge che a Firenze 1/3 dei capi famiglia dete-
zione dei prodotti finali, di quei beni che tanto spazio
neva circa il 50% della ricchezza accertata e che cento
hanno avuto nell’immaginario dei nostri storici dell’ar-
famiglie ne detenevano il 16-17%. Dunque nel Basso
te, ma anche e soprattutto dei consumatori di quei tem-
Medioevo la distribuzione era migliore di quanto po-
pi. Si pensi a botteghe come quella di Donatello o del
tessimo aspettarci. Pensando al tempo attuale si rifletta
Cellini che gli storici dell’arte hanno chiamato scuole;
sul fatto che, secondo Banca d’Italia, nel 2012 il 64%
scuole come tutte le altre, uguali alla piccola azienda
della ricchezza in Italia era in mano al 10% delle fami-
di Girolamo di Lorenzo Talducci “facitore di scarpe in
glie. Se fossi stato in aula con i miei studenti mi sarei
Por Santa Trinita”, uguali a una qualsiasi bottega di far-
lungamente soffermato sulla difficoltà, la quasi impos-
settaio. Al loro interno ogni pezzo veniva fabbricato in
sibilità di confrontare simili dati in modo corretto! Qui
parte dal maestro e in parte da chi collaborava con lui.
mi limito a dire che essi hanno un valore almeno evoca-
Era un modello di organizzazione della produzione
Tempo liberato, allora non esisteva il nostro concetto di
Altri aspetti fondamentali erano il tempo e il ritmo del
tempo libero: il tempo dello svago non si contrappone-
lavoro. Si lavorava, di norma, quindici ore al giorno,
va a quello del lavoro ma alla continua fatica di vivere;
dall’alba alla compieta, alle ore ventuno secondo l’at-
la possibilità di prendersi consolazione poteva investire
tuale modo di misurare il tempo.
qualsiasi momento del quotidiano, non solo nelle ore e
Faccio un piccolo inciso su questo aspetto: da tempo
nei giorni di festa ma anche in quelli della bottega.
era entrato in uso l’orologio, strumento razionale, indi-
Gli studi che ho condotto su registri contabili di molte
spensabile all’ormai evoluto mondo del lavoro, che
aziende mi hanno convinto del fatto che il ritmo del
consentiva di superare gradualmente le abitudini in-
lavoro fosse estremamente diseguale. Diseguale l’in-
dotte dalle antiche quanto incerte misure del tempo
tensità con cui ci si applicava alla produzione, disegua-
tramandate nei conventi e nelle chiese. Molti orologi
le il numero delle giornate lavorative nel mese. Ciò di-
in Italia erano simili a quello sulla controfacciata del
pendeva non solo dalla diversa distribuzione dei giorni
Duomo di Firenze, splendidamente dipinto da Paolo
festivi, ma anche da altri fattori come i comportamenti
Uccello negli anni Quaranta del Quattrocento. Il qua-
della committenza che poteva provocare brusche ac-
drante contiene tutte le ore del giorno; le ore ventiquat-
celerazioni e nuovi freni al lavorio della bottega; anche
tro non corrispondevano all’attuale mezzanotte astro-
l’avvicendarsi delle stagioni e le cadenze della campa-
nomica ma, secondo lo stile italico, scadevano al tra-
gna potevano provocare mutamenti dei ritmi, con il
monto di ogni equinozio ed erano dipinte sulla parte
temporaneo trasferimento di manodopera cittadina.
inferiore dell’orologio.
Gli stessi artigiani, spesso piccoli proprietari, erano tal-
Torniamo al tempo di lavoro; ho detto che la giornata
volta costretti a recarsi nella loro presa di terra.
era di quindici ore con tre intervalli: uno per asciolvere
Infine erano assai frequenti le assenze dal lavoro per
cioè per fare una piccola colazione, uno per il pranzo
motivi personali. Alcune aziende ne tenevano memo-
attorno a mezzogiorno (alla sesta delle ore canoniche)
ria. Il “Libro degli scioperii” era un registro che anno-
e uno per la merenda all’ora nona, cioè alle quindici.
tava i momenti di interruzione da parte del dipenden-
Le giornate lavorative nell’anno erano mediamente
te. L’esempio che vi mostro è tratto dall’Archivio Dati-
duecentocinquanta con un ritmo settimanale che si
ni e riguarda uno stretto collaboratore del mercante di
aggirava intorno a cinque giorni di quindici ore e il sa-
Prato, Nanni Cambioni. Scorrendo l’elenco delle as-
bato di ben dieci ore.
senze sue e di altri dipendenti, troviamo che erano rela-
Questi pochi elementi farebbero immaginare una
tivamente frequenti e che potevano durare da più gior-
dimensione pesantissima del lavoro, ma non era così;
ni a poche ore. I motivi erano assai diversi: dall’andare
non lo era grazie al ritmo naturale delle attività che
alle terme di Montecatini, al prendersi qualche ora per
dava spazi alle relazioni umane e consentiva interru-
veder montare la campana del Duomo, dall’assenza
zioni legate a necessità personali. Il tempo del lavoro si
per assistere un familiare o per andare in campagna, a
identificava con quello della vita, l’uno era parte
quella per governare il vino o partecipare a un lutto.
dell’altro. Come ho scritto in un vecchio volume, il
Insomma questi uomini, legati da un contratto annua-
41 Alle origini del fattore Italia: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento
che garantiva forti e inusitati elementi di creatività.
le o di cottimista, entravano o uscivano dalle botteghe d’accordo con il proprietario e nel rispetto di alcune esigenze del laboratorio e della persona. Possiamo immaginare questa bottega, immersa nel tessuto urbano, come un punto di riferimento per i pas-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
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santi, momento di sosta e di relazione sociale. Più raramente la possiamo immaginare persino nella dimensione rappresentata da La bottega del falegname di Jean Bouchirdon, luogo in cui poteva raccogliersi la famiglia, spazio in cui i momenti di vita sociale non venivano alienati dall’obbligo del lavoro. Possiamo considerare sostanzialmente stabili i connotati di fondo della bottega bassomedievale mentre, proprio tra il Trecento e il Cinquecento, gli oggetti che uscivano da quei laboratori subirono profonde trasformazioni nelle tipologie e nella qualità; ciò fu il frutto della evoluzione del potere di acquisto e quindi dei modelli di consumo. All’inizio del periodo considerato, la domanda interna era essenziale, tipica di una realtà in cui la ricchezza era polarizzata; le attività produttive, seppure differenziate, erano lo specchio di quella situazione. L’immagine internazionale della manifattura fiorentina era essenzialmente rappresentata dai tessuti di lana, dagli eccellenti panni fatti di lane costose, tinti e rifiniti in modo magistrale. Mentre l’Arte di Calimala cedeva il passo all’Arte della Lana, quei panni pregiati, che circolavano nel continente europeo e nel Mediterraneo, concorsero in modo fondamentale alla crescita della ricchezza anche sostenendo l’ampliamento dei traffici commerciali delle grandi compagnie mercantili bancarie. Rientro dal lavoro, in Corpus Iuris Civilis, secondo quarto sec. XIV © Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, ms. E.I.1, c. 320r. Divieto di riproduzione Orologio di Santa Maria del Fiore, Paolo Uccello, 1443, © Firenze, S. Maria del Fiore Bottega di un falegname, Jean Bouchirdon (1457-1521), © Parigi, Ecole des Beaux Arts
Il mutamento si venne realizzando con una certa gradualità che subì una forte accelerazione a partire dalla seconda meta del Trecento. Le immagini che vi propongo servono a dare una idea del complesso sistema di relazioni tra le botteghe presenti in città e della loro molteplicità produttiva. Dai tessuti e le fogge degli abiti agli strumenti più semplici della quotidianità; dal pettine alparto; oggetti di alto contenuto tecnico, uno più bello dell’altro, che ovviamente erano il simbolo di una sensibilità tutta rinascimentale. I manufatti più ricchi divennero l’espressione di una forza economica e culturale, quella di Firenze appunto, che riusciva a imporre modelli di consumo ben oltre i propri confini, nelle corti e nei ricchi ambienti laici ed ecclesiastici europei. Si pensi alle vicende dell’industria serica e auro-serica. Nel Trecento, i drappi di seta fiorentini, e soprattutto quelli lucchesi e veneziani circolavano in Europa, ma perdevano la guerra commerciale con i tessuti di rara bellezza che venivano dall’Oriente, da Costantinopoli. Agli inizi del Quattrocento tale situazione cominciò a cambiare. Vi propongo tre esempi, relativi a date diverse che considero emblematiche. Nel 1422, un’ambasceria fiorentina si recò in visita al «Soldano» d’Egitto; tra i suoi doni, oltre che venticinque pregiati pannilani, vi erano tessuti serici. Se quegli uomini decisero di offrire un simile dono a chi viveva nel cuore di un’alta e antica tradizione, dovevano essere consapevoli della conquistata abilità dei loro battiloro e setaioli. Nel 1492, l’anno della scoperta dell’AmeArtigiani nati sotto l’influsso di Mercurio, in De Sphaera, sec. XV min. lombarda, attribuita a Cristoforo De Predis, © Modena, Biblioteca Estense Universitaria, codice Lat. 209=alfa.X.2.14, c. 11r. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Valva di specchio in avorio, sec. XIV © Fiesole, Museo Bandini Cassa dipinta, sec. XV © Firenze, Palazzo Vecchio Grande piatto con la scritta IHS e decorazione a lustro, Valenza, ca. 1430-70, © Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Alle origini del fattore Italia: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento
la valva di uno specchio; dai cassoni dipinti ai deschi da
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
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rica, Bonsignore Bonsignori, un fiorentino che si trova-
sta si fece ricorso a un falegname, Antonio Particini,
va a Bursa, il più importante centro produttivo di tessu-
che il Vasari definì “raro maestro di legname” che “me-
ti serici e auro-serici della Turchia ottomana, scrisse
rita somma lode”; la pittura del viso, “di colore incarna-
che in quella città “Si lavorano più sete e drappi d’oro
to”, fu affidata a Gian Iacopo Mattoncini, discepolo di
che in tutta Italia, non sono però sì belli”. Dunque in
Lorenzo di Credi. Al vestito poi fu data cura particola-
quel periodo Firenze aveva conquistato un primato
re: il sarto utilizzò raso giallo e damasco verde avendo
che, inizialmente basato sulla imitazione, aveva assun-
cura che la fattura fosse alla moda, uno stile probabil-
to una autonoma identità. Nel 1542 la compagnia di
mente ispirato agli abiti indossati da Eleonora di Tole-
Iacopo e Giovambattista Botti di Siviglia ordinò a Fi-
do, la moglie di Cosimo. A tutto ciò si aggiungano de-
renze una fornitura per la cattedrale: un piviale “d’oro
cori in seta che ne fecero un oggetto assai prezioso il
filato e tirato, talché tutto parrà una massa di oro inte-
cui costo equivaleva a circa tre mesi di stipendio di un
ro”, una pianeta e una serie di camici che ebbero il va-
ufficiale della zecca.
lore di ben 1.500 ducati. Mentre i maestri fiorentini vi
La bambola non fu soltanto un giocattolo, fu custodita
provvedevano, Matteo Botti scriveva ai suoi fratelli che,
a Siviglia nell’abitazione del mercante insieme ad altre
vedendo il lavoro finale, i canonici si sarebbero convin-
suppellettili e oggetti di arredo di cui si aveva il piacere
ti “ch’e fornimentj che gl’ànno non sono niente […] e
di circondarsi. Tra questi vi era anche una “nostra Don-
non parrà havere maj hauto cosa richa”. Non ci stupi-
na con figliolo in braccio e Giuseppo” che molti anni
sce troppo l’entità della somma spesa, Siviglia era la
prima, nel 1535, Francesco, il fratello di Iacopo, aveva
porta del Nuovo Mondo in cui giungeva gran parte
ordinato al Vasari per portarla in Spagna. Tutto veniva
dell’argento americano che stava inondando l’Europa;
orgogliosamente esibito ai tanti ospiti di rango che ar-
stupiscono le modalità di azione dei Botti. Sapevano,
ricchivano gli indispensabili rapporti sociali nella ricca
attraverso le mille relazioni, cogliere opportunità di af-
Siviglia.
fari di ogni genere e, nel caso specifico, seppero aggan-
Le cose che ho detto lasciano immaginare la presenza a
ciare una prestigiosa committenza e condizionarne
Firenze di mercanti e artefici diversamente specializzati
fortemente la scelta mostrando la superiorità dei propri
ma similmente dotati di cultura che non era solo estetica;
stilemi. In questo modo il made in Florence avrebbe
essi producevano e usavano una moltitudine di manufatti
esibito se stesso.
di alta qualità che riuscivano a imporre nel mondo.
Ma vi erano anche altri modi di imporre le proprie mo-
Come è accaduto tutto questo?
de. Angela Orlandi ha trovato un documento molto
Non basta evocare il ruolo della produzione dei beni di
interessante che è una specie di estratto-conto, del
lusso. È vero che essa fu fondamentale, prima nel ri-
1558, relativo alla realizzazione di una bambola. Sia-
spondere alla incipiente crisi del commercio di panni-
mo ancora nell’ambito della famiglia Botti di via dei
lani, poi nell’accrescere la forza e il ruolo di Firenze
Serragli. La bambola venne chiesta a Simone dal fra-
nei traffici internazionali. Però si deve anche tener
tello Iacopo a Siviglia per la figlia Maddalena, una
conto del fatto che la realtà cittadina era assai diversifi-
bambina che bisognava far giocare. Per costruire la te-
cata: accanto ai beni di lusso vi erano beni poveri ma,
esattamente come gli altri, espressioni di una colta sensibilità. Ricchi di qualità intrinseche erano destinati alla domanda che stava emergendo proprio all’interno di quel ceto medio che tendeva a dare maggiore spazio al consumo di beni superflui. Già alla fine del Trecento poteva capitare di incontrare, nelle piazze e nei mercati, l’ambulante che vendeva imdotati di valori estetici non inferiori a quelli di un orpello preparato per un prestigioso soffitto. A Firenze operava una famiglia di lunghissima tradizione, i Benintendi Falimmagini che tra il XIV e il XVI secolo facevano ex-voto, figure di cera a misura d’uomo che rappresentavano persone graziate per uno scampato pericolo. Venivano sistemate nelle chiese: soprattutto nella Santissima Annunziata dove da un certo momento, divenute troppo numerose, si cominciò ad appenderle al soffitto e, verso il Seicento, a metterle fuori per abbandonarle all’offesa del tempo. Secondo il Vasari la ceroplastica si era raffinata nel tempo grazie alla osmosi fra le varie arti. Insomma possiamo prendere i ‘boti’ come ulteriore testimonianza di quanto stiamo dicendo. Se non è sufficiente riferirsi alla sola produzione di lusso è anche indispensabile ma ancora riduttivo evocare il fondamentale ruolo della cultura delle élites rinascimentali. Sembra quasi ovvio richiamare l’attenzione sul fatto che Umanesimo e Rinascimento ebbero una influenza forte e positiva, ma è altrettanto vero che an-
Miracolo del fanciullo (particolare), Domenico Ghirlandaio (1483-85) ciclo di affreschi sulle storie di S. Francesco, © Firenze, Chiesa di Santa Trinita, Cappella Sassetti
Annuncio della morte a S. Fina (particolare), Domenico Ghirlandaio (1473-1475) © S. Gimignano, Cappella di S. Fina della Collegiata Poppi, ripresa fotografica di un paesaggio ancora intatto
Alle origini del fattore Italia: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento
magini sacre, dipinte su carta, oggetti quasi certamente
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
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che essi furono il frutto di una realtà economica e so-
del capitale umano. Molti ragazzi giovanissimi ambi-
ciale fortemente dinamica e innovativa. Almeno un
vano a entrare in bottega, era il modo per muoversi nel-
terzo della popolazione fiorentina era partecipe di que-
la scala sociale; prima però era praticamente obbligo
sta vita culturale e lo era a modo suo, apportando ele-
andare a scuola fino a 10-12 anni. Vi offro qualche ele-
menti di innovazione basati su un pragmatismo e un
mento: dal catasto del 1480 emerge che nella città di
gusto che si stava evolvendo. Si deve pensare la città di
50-55.000 abitanti, ben 1.031 ragazzi nell’età tra 10 e
quegli anni come un crogiuolo di individui che appar-
13 anni andavano a scuola. Tra di loro vi era chi, dopo
tenevano a classi diverse e al cui interno la contamina-
la scuola di grammatica, seguitava in quella dell’abaco,
zione tra diversi modelli di vita era forte. La contami-
nella bottega d’abaco, molto diffusa in Toscana sin dai
nazione, quell’inesausto conflitto della imitazione
tempi di Leonardo Fibonacci. In essa si insegnava la
– sarebbe piaciuto dire a Fernand Braudel – era un
matematica applicata all’economia. I maestri erano
elemento che rompeva gli schemi della tradizione me-
studiosi spesso famosi i quali sottolineavano che la for-
dievale; per fare un elementare esempio, anche le abi-
mazione offerta sarebbe stata “sufficiens ad standum
tudini al parziale riuso di abiti concorrevano a mettere
in apotecis artificis”. Gli scolari imparavano cose an-
in discussione certi conformismi. “Poca vertù, ma fog-
che complesse: non solo le operazioni di base, le frazio-
ge ed atti assai!” lamentava Franco Sacchetti nel rim-
ni, l’uso dei numeri arabi, i pesi e le misure; studiavano
piangere la vita tranquilla e sostanzialmente immobi-
il calcolo del tasso d’interesse e le rateizzazioni, la te-
le. Ciò era chiaramente visibile nei piccoli oggetti del
nuta di un libro di entrate e uscite e tutti i principali
quotidiano, come in certe suppellettili d’osso o di le-
problemi monetari, perfino il tema dell’alligazione.
gno anziché di avorio, fatte dal medesimo artigiano.
Non è un caso, a questo proposito, che gli operatori
Questo fenomeno di contaminazione era ancora più vi-
economici fiorentini, con le alte competenze nel setto-
sibile nei modelli alimentari; essi cambiavano nella ti-
re finanziario e monetario, fossero visti con sospetto,
pologia dei prodotti, nelle tecniche di preparazione e
spesso come dei caorsini, usurai come i mercanti di
perfino in alcuni servizi, come quelli del cuoco di oste-
Chaors, pronti ad approfittare della ignoranza o dabbe-
ria che preparava cibo da asporto per persone apparte-
naggine altrui per fare profitto.
nenti ai ceti più diversi. Nel Seicento Giulio Cesare
Insomma, la comunità cittadina tentava di offrire un li-
Croce avrebbe rielaborato una versione medievale delle
vello di formazione che non avremmo immaginato e
vicende di Bertoldo confermandone la funzione didatti-
che non si interrompeva con la scuola ma continuava in
ca. L’astuto contadino sarebbe morto per non poter
bottega, con molta cura e severità che ho riscontrato in
mangiar rape e fagioli, perché non gli era stato possibile
tanti scambi epistolari tra direttori di imprese del tempo.
mantenere comportamenti consoni al suo stato; Firenze
Tutte queste condizioni aiutano anche a spiegare l’esi-
due secoli prima stava mettendo in discussione queste
stenza di un altro fattore, quello delle diffuse capacità
regole.
imprenditoriali. È un tema introdotto da Federigo Melis
Altro elemento che non è stato sufficientemente valu-
che non si stancava mai di insistere sulla necessità di fare
tato riguarda ciò che oggi definiremmo valorizzazione
storia economica ponendosi idealmente alla scrivania
mendicanti che condannavano con forza il peccato di
potuti approfondire molti aspetti di quel management.
avarizia. Vicende e dibattiti che mi fanno venire in
Anzitutto gli imprenditori fiorentini mostravano una
mente le osservazioni di Thomas Piketty sugli effetti
forte vocazione all’innovazione: fino dagli ultimi de-
negativi della accumulazione eccessiva della ricchez-
cenni del Trecento, il pragmatico adattamento di molti
za e sulla sua errata distribuzione. Molti predicatori
strumenti del commercio provocò effetti fortissimi. Si
francescani e domenicani spiegavano nei loro sermoni
potrebbero fare molti esempi ma mi limito a due, stu-
che il denaro nella società dei credenti era come il san-
diati da Melis. Il primo riguarda le innovazioni nel set-
gue nel corpo mistico di Cristo: fermare il sangue, pec-
tore bancario e la graduale creazione di una banca mo-
care di avarizia, significava uccidere la comunità dei
derna che offriva alle imprese affidamenti e scoperto di
cristiani. Forse per Datini, e per altri come lui, il conti-
conto, che usava l’assegno. Il secondo esempio attiene
nuo reinvestimento della propria ricchezza non era so-
al settore dei trasporti dove la differenziazione dei noli
lo dettato dall’ansia del guadagno, poteva essere un
marittimi consentì un forte ampliamento della circola-
modo di interpretare quelle prediche e, assieme alle
zione di beni meno ricchi. Sembra quasi inutile sottoli-
continue elemosine, una risposta alle mille questioni
neare che quegli atteggiamenti mentali erano il frutto
irrisolte con la propria coscienza.
di una tensione rivolta alla espansione della propria
Per concludere questo mio tentativo di individuare i
impresa e alla riduzione dei costi di transazione; era la
precedenti del fattore Italia nella Firenze rinascimen-
stessa tensione che diventava creatività nella produzio-
tale vorrei riprendere brevemente il tema del dinami-
ne degli oggetti.
smo per accennare ad altro aspetto fino a ora poco con-
Accanto alla propensione all’innovazione troviamo
siderato: quello del sistema di relazione tra le imprese,
una cultura orientata agli investimenti produttivi e al
sia produttive che commerciali. Ovviamente non mi
rischio. Francesco di Marco Datini, morendo nel 1410
riferisco ai naturali meccanismi di confronto, di imita-
lasciò oltre centomila fiorini ai poveri di Prato. Di quel-
zione e di concorrenza tra aziende presenti sul medesi-
la cifra il 65% era costituita da investimenti a rischio:
mo mercato. Esisteva un nesso collaborativo, un vero e
quote di partecipazione in società di vario tipo e di varia
proprio network tra le aziende artigianali di base, pic-
forma; un altro 25% era costituito dagli investimenti
cole o grandi che fossero, e i grandi mercanti. Da questi
pubblici, spesso obbligatori, in termini di sottoscrizio-
ultimi la bottega otteneva un input fatto dagli stimoli
ne delle cartelle del debito pubblico; solo il 10% rap-
ricevuti in contesti lontani, raccolti attraverso la cono-
presentava gli immobili di questo imprenditore. Forse
scenza e lo studio dei mercati, stimoli e informazioni
il Datini si mostra come un caso piuttosto raro; resta il
sui gusti presenti nelle grandi città europee e del Medi-
fatto che, anche osservando le denunce catastali dei
terraneo e su prodotti e tecniche poco conosciute. Se
fiorentini, la capitalizzazione dei guadagni sembra es-
erano manufatti e idee nuove, venivano accolti dai pro-
sere alta. Sono convinto che questa particolare propen-
duttori locali che comunque avevano cura di adattare
sione al continuo reinvestimento degli utili conseguiti
tutto al gusto raffinato della realtà locale. Potremmo
potesse anche derivare dalla influenza degli ordini
fare tantissimi esempi ma mi limito a ricordare il caso
47 Alle origini del fattore Italia: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento
del dirigente di allora. In questi ultimi decenni si sono
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014 | 2015
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delle maioliche studiato da Marco Spallanzani. Le ce-
particolari elementi di armonia che ci appaiono come
ramiche che circolavano nel Mediterraneo durante il
il frutto di una intelligenza collettiva, quasi un istinto di
XIV secolo erano fabbricate da artigiani arabi di Mani-
chi ha vissuto quell’ambiente, spontaneamente creato
ses, un pueblo che attualmente ospita la sede dell’aero-
sulla base di una grande sensibilità estetica.
porto di Valencia. I mercanti fiorentini cominciarono
La forza economica di Firenze nel Rinascimento non
ad acquistarne per vedere se potevano trovare acqui-
era fatta soltanto dal design-thinking, beneficiava di
renti: da Firenze giunsero molteplici input per cui i
una complessa serie di fattori economici e culturali. Se
fabbricanti arabi cominciarono ad adeguarsi al gusto
questa è la lezione della storia, troviamo in essa molti
fiorentino fin tanto che, appresa la tecnica, i fiorentini
utili riferimenti per affrontare oggi i complessi proble-
iniziarono a produrne per proprio conto.
mi economici dell’Italia.
Anche da questo punto di vista l’elemento della imita-
Concludo ringraziando ciascuno di voi della lusin-
zione si collegava strettamente con l’animus loci e con
ghiera attenzione prestata. Spero di essere riuscito a
una creatività sostenuta e arricchita anche dal contesto
dare una ennesima risposta alla celebre domanda che
ambientale. Ancora oggi, sia all’interno delle mura che
March Bloch pose sulle labbra di un bambino: “Papà,
fuori, nella campagna toscana, sono riconoscibili quei
a che serve la storia?”
49 Alle origini del fattore Italia: lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
Martedì 3 febbraio 2015 si è svolta in Aula magna la cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici. Il rettore Alberto Tesi ha consegnato i diplomi di professore emerito e le medaglie dell’Ateneo a docenti e tecnici-amministrativi collocati in quiescenza. Ha preso la parola per un breve saluto, in rappresentanza dei professori emeriti, Marco Modugno. Nel corso della cerimonia sono stati, poi, consegnati i diplomi di laurea agli studenti migliori – che hanno conseguito il titolo nell’anno passato, con il massimo dei voti e nel minor tempo possibile – e assegnati i premi per le migliori tesi di dottorato promossi dalla Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo. Le motivazioni di questi riconoscimenti sono state illustrate da Luigi Lotti, professore emerito e presidente della commissione esaminatrice. Sono stati consegnati, nell’occasione, anche i premi di laurea “Ambiente, energia, sviluppo sostenibile”, rivolti a laureati magistrali che hanno discusso una tesi su energie rinnovabili, tutela e rispetto dell’ecosistema, iniziativa promossa da OpenLab, servizio di divulgazione scientifica dell’Ateneo.
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
52
Introduzione del Rettore Alberto Tesi 53 Introduzione del Rettore
Autorità, Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti,
lezione del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio
Signore e Signori.
Mattarella, a cui vanno le nostre felicitazioni e i migliori
Porgo a tutti voi il più cordiale benvenuto alla cerimo-
auguri di buon lavoro. Siamo fiduciosi che nel corso del
nia di consegna dei riconoscimenti accademici, un ap-
suo mandato il neo-Presidente saprà ascoltare e porre at-
puntamento che da diversi anni apre l’anno solare per
tenzione al mondo della formazione, della ricerca e della
festeggiare docenti, personale tecnico–amministrativo e
cultura in generale, proseguendo quanto fatto da Giorgio
studenti che si sono particolarmente distinti nella nostra
Napolitano che, mi fa piacere ricordarlo, è stato davvero
comunità.
molto vicino all’Università in questi anni non facili.
Desidero ringraziare da subito i docenti e il personale
Sono passati più di quattro anni dall’approvazione della
tecnico-amministrativo, a cui oggi attribuiamo il rico-
legge di riforma, una riforma voluta per rilanciare l’Uni-
noscimento dell’Ateneo. Solo grazie al loro impegno,
versità, considerata una parte del problema del Paese. Si
senso di appartenenza, competenza e passione è stato
diceva: non più Rettori a vita, basta autoreferenzialità,
possibile governare i tanti cambiamenti che si dovuti af-
non più finanziamenti a pioggia, ci vuole la valutazione.
frontare nel tempo e le difficoltà degli ultimi anni. Insie-
Si diceva anche: una volta attuata la riforma l’Università
me a loro sono premiati gli studenti più meritevoli, dai
avrà un ruolo di rilievo nel contesto europeo della ricer-
laureati ai dottori di ricerca, per sottolineare l’eccellenza
ca e dell’alta formazione.
del loro percorso di studi ma anche per ricordarci che la
Oggi il mandato dei Rettori è unico. Alcuni membri di
loro formazione, crescita culturale e professionale devo-
consiglio di amministrazione sono esterni all’Ateneo.
no essere sempre al centro del nostro operato.
L’Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Uni-
La cerimonia di quest’anno si colloca subito dopo l’e-
versitario e della Ricerca (ANVUR) ha valutato la ricerca
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
54
e i Dipartimenti degli Atenei, accreditandone le strut-
del corso di studio, in itinere per superare con l’aiuto di
ture, i corsi di studio, i dottorati. Un terzo del Fondo
tutor eventuali difficoltà durante il percorso formativo,
di Finanziamento Ordinario (FFO) è ora assegnato agli
in uscita per agevolare l’inserimento professionale dei
Atenei su base competitiva.
giovani laureati nel mondo del lavoro.
Purtroppo però il rilancio dell’Università italiana nel
Il rilancio economico del Paese dipende dalla crescita
contesto europeo della ricerca e dell’alta formazione
di una sensibilità diffusa – anche all’interno del mondo
non è avvenuto. Insieme alla riduzione dei finanziamenti
produttivo italiano – circa il valore dell’alta formazione.
(quasi 1 miliardo in meno su 7 nell’ultimo quinquennio),
Il Presidente del Consiglio, intervenendo recentemente
che ha causato una drastica diminuzione di docenti e
all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Universi-
ricercatori (da più di 60000 a meno di 50000 nell’ulti-
tà di Bologna, ha indicato il 2015 come un anno “co-
mo quinquennio), sono state introdotte molte norme e
stituente” per l’Università. È una sfida che accettiamo
vincoli che hanno finito per rendere ancora più pesante
con grande disponibilità per dare effettività al principio
l’azione delle Università italiane nel confronto europeo.
dell’autonomia responsabile delle Università e anche
Nonostante ciò le Università, consapevoli anche del
per affrontare in modo concreto alcune questioni fon-
momento difficile del Paese, hanno continuato a svolge-
damentali e urgenti: un piano straordinario che acceleri
re con impegno e senso di responsabilità i propri compi-
l’ingresso di giovani studiosi, arrestando la drammatica
ti. Sempre fiduciose che nel Paese davvero si affermi la
perdita degli ultimi anni; un nuovo diritto allo studio che
consapevolezza che l’Università rappresenti un investi-
permetta l’accesso e la formazione di un maggior nume-
mento strategico per il Paese e non una spesa, fiducio-
ro di studenti; un sistema di norme che riconosca – nel
se che in Italia si rafforzi la percezione dell’importanza
rispetto del principio della trasparenza e della respon-
dell’alta formazione e della ricerca per la crescita profes-
sabilità – le specificità delle Università e ne semplifichi
sionale e culturale delle nuove generazioni.
drasticamente l’attuale quadro di azione.
Una percezione che ancora latita, come dimostra il bas-
Tra queste specificità dell’Università ritengo centrale l’a-
so numero di laureati italiani. Secondo il recente rappor-
pertura verso la città e il territorio. Un’apertura che ab-
to Education and Training Monitor 2014 della Com-
biamo praticato con decisione e convinzione. In questi
missione europea, l’Italia è all’ultimo posto fra i 28 paesi
anni si sono moltiplicate le iniziative di collaborazione
europei (EU28) per laureati nella fascia di età da 30 a
con l’Amministrazione comunale e con le numerose e
34 anni con una percentuale del 22,4% contro la media
prestigiose istituzioni culturali presenti in città, con il
europea del 36,8%.
tessuto produttivo – ogni anno sono stipulati circa 400
Anche per questo motivo il nostro Ateneo è intervenuto
contratti con enti privati e pubblici –, con la Regione To-
riducendo i contributi per le fasce di situazione econo-
scana, i Comuni, le Camere di Commercio, l’Ente Cassa
mica equivalente (dichiarazione ISEE/ISEEU) più bas-
di Risparmio e così via.
se e investendo sempre più energie e risorse per poten-
Si tratta di un primo passo verso un vero e proprio pro-
ziare e rendere più efficienti e convincenti le iniziative
cesso di integrazione fra la città e l’Università, i cui svi-
di orientamento in ingresso per una scelta consapevole
luppi futuri ritengo siano più profondamente legati di
A partire dal nuovo modello di finanziamento degli Ate-
facile e lungo, che richiede tempo, non solo per cono-
nei, con la parte storica riparametrata sui costi standard
scersi meglio, ma anche per superare alcune difficoltà e
e quindi sul numero degli studenti; e poi la nuova Va-
incomprensioni che non mancano e non mancheranno.
lutazione della Qualità della Ricerca, i cui esiti saranno
Credo che l’Università sia pronta al confronto su temi
sempre più utilizzati nella distribuzione della parte pre-
rilevanti per il territorio, quale quello del contributo alla
miale del finanziamento; quindi il reclutamento di gio-
sua crescita economica, recentemente sollevato, anche
vani studiosi per rinvigorire le nostre attività didattiche
mettendosi in discussione di fronte a proposte concrete.
e di ricerca.
Sia pronta, non solo a mettere a disposizione di tutti gli
Affrontarle sarà tanto più facile quanto più i Diparti-
interessati le sue conoscenze scientifiche in ogni area,
menti assumeranno pienamente quell’autonomia re-
ma soprattutto a fornire le migliori opportunità, anche
sponsabile nell’alta formazione e nel reclutamento, an-
internazionali, ai propri studenti.
che sfruttando chiamate di personale esterno, al fine di
Il nostro Ateneo ha pressoché completato la fase di at-
consolidare le esperienze migliori di ricerca e didattica o
tuazione della legge di riforma, rispettandone i tempi
di aprirne delle nuove.
previsti. Si è trattato di un percorso che abbiamo cercato
Oggi 11 nostri docenti ricevono il titolo di professore
di rendere partecipato e trasparente, e che è stato molto
emerito, che è il massimo riconoscimento accademico.
impegnativo.
Esso viene concesso direttamente dal Ministro, a pro-
Molto rimane ancora da fare. Ci vorrà infatti tempo pri-
fessori che nella loro carriera si siano particolarmente
ma che il passaggio da Facoltà a Dipartimenti e Scuole,
distinti. Tutti loro sono stati per noi negli anni passati
che da solo credo fornisca la misura di quanto la riforma
degli irrinunciabili punti di riferimento e mi auguro che
abbia inciso in profondità nell’organizzazione interna
possano continuare a partecipare alla vita scientifica dei
degli Atenei, sia completamente assorbito. Ciò richiede
nostri Dipartimenti, accompagnandoci nel non facile
anche un necessario adeguamento della struttura orga-
compito di formare le nuove generazioni di studiosi.
nizzativa dell’Ateneo alle nuove esigenze della ricerca e
Siamo altrettanto certi che i 61 colleghi che hanno dedi-
della didattica. Una riorganizzazione che sappia produr-
cato tanti anni della loro vita professionale all’Università
re anche azioni di maggiore supporto a tali attività, che
continueranno a sentirsi parte integrante della nostra
favoriscano gli studenti e i giovani studiosi e sviluppino
istituzione e della nostra comunità.
l’internazionalizzazione.
A tutti loro va un sentito ringraziamento per averci aiu-
Grazie all’attenzione e all’impegno dimostrato in questi
tato a coltivare un forte senso di appartenenza all’istitu-
anni da tutta la comunità, la situazione economico-fi-
zione, a irrobustire il senso di responsabilità – necessario
nanziaria del nostro Ateneo è tornata in una condizione
soprattutto a chi riveste cariche istituzionali e dirigenzia-
di normalità nel panorama nazionale. Ciò ha permesso
li – e ad aver così contribuito a trasformare un giovane
di riaprire la programmazione del personale docente, ri-
Ateneo – quale era e tutto sommato continua ad essere il
cercatore e tecnico-amministrativo e di affrontare con
nostro – in una delle più grandi e importanti Università
maggiore serenità le tante sfide che ci attendono.
del Paese. Un Ateneo dove la capacità di attrazione dei
55 Introduzione del Rettore
quello che comunemente si pensa. È un percorso non
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
56
fondi è notevolmente cresciuta nel tempo: se all’inizio
di ricerca devono diventare una risorsa non solo per il
del millennio la media era di 30 milioni di euro all’anno,
mondo della ricerca ma per l’intera società.
di cui un terzo dal MIUR, nell’ultimo triennio la media
Lasciatemi concludere, dunque, con l’auspicio che l’U-
è stata di 45 milioni all’anno, di cui solo un decimo di
niversità torni soprattutto ad essere il luogo dove i capa-
provenienza ministeriale.
ci e meritevoli possano trovare attraverso la formazio-
Ma credo che la loro passione non sarebbe stata tale se
ne universitaria il loro “ascensore sociale”, come penso
non avessero incontrato tanti studenti come quelli che
molti dei qui presenti hanno avuto l’opportunità di spe-
premiamo oggi: dodici laureati, uno per ogni Facoltà
rimentare in passato.
(perché loro facevano parte ancora delle ‘vecchie’ Facol-
Credo che il Paese dovrebbe chiedere e si dovrebbe
tà), che nel corso del 2014 hanno conseguito il titolo con
aspettare soprattutto questo dall’Università. Certo, nella
il massimo dei voti e nel minor tempo, sette dottori di
situazione attuale, ciò dipende in larga misura dagli in-
ricerca a cui consegneremo il premio per le migliori tesi
terventi governativi e parlamentari, ma anche dall’azio-
di dottorato, promosso dalla Firenze University Press,
ne quotidiana di ognuno di noi e dalla nostra capacità e
casa editrice dell’Ateneo, e, infine, cinque vincitori del
volontà di riconoscere, aldilà di ogni altra considerazio-
concorso “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile”,
ne, il merito, oggi qui ben rappresentato dai giovani che
organizzato da Open Lab con il contributo di Unicoop
saranno premiati.
Firenze.
Desidero ringraziarvi per la oramai consueta numero-
Questi premi rappresentano simbolicamente un ricono-
sa partecipazione a questa giornata di festa dell’Ateneo.
scimento per tutti coloro che conseguono un titolo di
Una giornata a cui tengo molto, perché penso ravvivi
studio presso l’Università di Firenze. Sono per noi uno
quel senso di appartenenza alla nostra comunità e rap-
stimolo affinché non cessi mai l’impegno per migliorare
presenti una spinta a fare sempre meglio, ad affrontare
le nostre attività e, in particolare, per garantire maggio-
le sfide richiamate, con impegno e senso del dovere, ma
re visibilità e apprezzamento per il Dottorato. I dottori
anche con entusiasmo, passione e serenità.
57 Introduzione del Rettore
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
58
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP 59
RICCARDO BRUSCAGLI, già ordinario di Letteratura italiana, presso il Dipartimento di Lettere e filosofia e Preside della Facoltà di Lettere e filosofia dal 2010 al 2012
GIOVANNI CECCHI, già ordinario di Fisiologia, presso il Dipartimen-
GUIDO CAMICI, già ordinario di Biochimica, presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche “Mario Serio” e Direttore del Dipartimento di Scienze biochimiche dal 2002 al 2008
PIETRO COSTA, già ordinario di Storia del diritto medioevale e
to di Medicina sperimentale e clinica e Direttore del Dipartimento di Scienze fisiologiche dal 1991 al 1994 e dal 2008 al 2012
moderno, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e Direttore del Dipartimento di Teoria e storia del diritto dal 1994 al 1997
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
Nel corso della cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici hanno ricevuto i diplomi di professore emerito o professore onorario conferiti dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca:
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
60 NICOLETTA MARASCHIO, già ordinario di Linguistica italiana, presso il Dipartimento di Lettere e filosofia già Presidente dell’Accademia della Crusca
ANTONIO PINELLI, già ordinario di Storia dell’arte moderna, presso
MARCO MODUGNO, già ordinario di Fisica matematica, presso il Di-
GIULIANO PINTO, già ordinario di Storia medioevale, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo e membro del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo
FLAVIO MORONI, già ordinario di Farmacologia, presso il Diparti-
VINCENZINA SABELLI BIAGINI, già ordinario di Critica letteraria e letterature comparate, presso il Dipartimento di Lingue, letterature e studi interculturali
partimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini” e Direttore dell’Istituto di Matematica applicata dal 1980 al 1983 e del Dipartimento di Matematica applicata “Giovanni Sansone” dal 1993 al 1996
mento di Neuroscienze, psicologia, area del farmaco e salute del bambino
il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo
COSIMO CECCUTI, già ordinario di Storia contempora-
nea, presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali e Direttore del Dipartimento Storico politico dal 1983 al 1988 e Direttore del Dipartimento di Studi sullo Stato nel 1989 MARIO PILADE CHITI, già ordinario di Diritto ammini-
FRANCESCO TONELLI, già ordinario di Chirurgia generale, presso il
Dipartimento di Chirurgia e medicina traslazionale
ZEFFIRO CIUFFOLETTI, già ordinario di Storia contem-
poranea, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo ANTONIO CONTI, già associato di Fisica applicata, pres-
Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale docente collocato in quiescenza: ANTONIO ANDREANI, già ordinario di Diritto pubblico
comparato, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche ORAZIO ARENA, già ordinario di Analisi matematica,
presso il Dipartimento di Architettura e Direttore del Dipartimento di Matematica dal 1985 al 1987, dal 1991 al 1993 e dal 1996 al 1999 e Direttore del Dipartimento di Matematica e applicazioni per l’architettura dal 2000 al 2005 MARTA BUCCIOLINI, già ordinario di Fisica applicata,
presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche “Mario Serio” PAOLO CARETTI, già ordinario di Diritto costituziona-
le, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e Direttore del Dipartimento di Diritto pubblico dal 1981 al 1982, dal 1987 al 1990, membro del Consiglio di Amministrazione dal 1991 al 1993, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dal 1996 al 1999 GIANCARLO CATALDI, già associato di Composizione
architettonica e urbana, presso il Dipartimento di Architettura. La medaglia è stata ritirata dalla moglie
so il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche “Mario Serio” GABRIELE CORSANI, già ordinario di Urbanistica,
presso il Dipartimento di Architettura PIETRO COSTA, già ordinario di Storia del diritto me-
dievale e moderno, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e Direttore del Dipartimento di Teoria e storia del diritto dal 1994 al 1997 EMANUELA CRESTI, già ordinario di Linguistica italia-
na, presso il Dipartimento di Lettere e filosofia ANTONIO D’AURIA, già ordinario di Composizione
architettonica e urbana, presso il Dipartimento di Architettura ANDREA DEI, già associato di Chimica generale e inor-
ganica, presso il Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” FRANCESCO DESSÌ FULGHERI, già ordinario di Zoolo-
gia, presso il Dipartimento di Biologia MARIO DOMENICHELLI, già ordinario di Critica lettera-
ria e letterature comparate, presso il Dipartimento di Lingue, letterature e studi interculturali e Presidente del Centro linguistico di Ateneo dal 2000 al 2003 e Direttore del Dipartimento di Filologia moderna dal 2002 al 2007
61 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
strativo, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e Direttore del Dipartimento di Diritto pubblico dal 1987 al 1989
CARLO FARAVELLI, già ordinario di Psichiatria, presso
AUGUSTO MARINELLI, già ordinario di Economia ed
il Dipartimento di Scienze della salute
estimo rurale, presso il Dipartimento di Gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali, Preside della Facoltà di Agraria dal 1991 al 2000, e Rettore dell’Università degli Studi di Firenze dal 2000 al 2009
ENRICO FAZZINI, già associato di Diritto tributario,
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
62
presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa e membro del Comitato tecnico-amministrativo dal 2009 al 2012 MARIA LUISA FORESTI, già ordinario di Chimica fisi-
ca, presso il Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” SERGIO GIVONE, già ordinario di Estetica, presso il Di-
MARIA GRAZIA MARTINETTI,
già associato di Neuropsichiatria infantile, presso il Dipartimento di Neuroscienze, psicologia, area del farmaco e salute del bambino
FRANCESCO MATERA, già associato di Fisica speri-
partimento di Lettere e filosofia, Preside della Facoltà di Lettere e filosofia dal 1992 al 1995 e Presidente del Centro di servizi culturali per stranieri dal 1998 al 2001. Prorettore alle Relazioni internazionali e ai Rapporti con le Università straniere dal 2006 al 2009
visivo, presso il Dipartimento di Chirurgia e medicina traslazionale
FRANCO GORI, già ordinario di Matematica per le
GIUSEPPE MODICA, già ordinario di Analisi matemati-
applicazioni economiche, presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa e Direttore del Dipartimento di Matematica per le decisioni dal 1998 al 2001 e dal 2005 al 2008
ca, presso il Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini” e Direttore del Dipartimento di Matematica applicata “Giovanni Sansone” dal 2005 al 2008
PAOLO GROSSONI, già ordinario di Botanica ambien-
mentale, presso il Dipartimento di Fisica e astronomia UGO MENCHINI, già ordinario di Malattie dell’apparato
GABRIELE MUGNAI, già ordinario di Patologia e onco-
tale e applicata, presso il Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente
logia sperimentale, presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica, recentemente scomparso. La medaglia è stata ritirata dalla moglie
GREGORIO LANDI, già associato di Fisica teorica mo-
GIAMPIERO NIGRO, già ordinario di Storia economi-
delli e metodi matematici, presso il Dipartimento di Fisica e astronomia
ca, presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa e Preside della Facoltà di Economia dal 2003 al 2009
LUCIA LEPORE, già ricercatore di Archeologia classica,
presso il Dipartimento di Lettere e filosofia ENRICO LIVREA, già ordinario di Lingua e letteratura
greca, presso il Dipartimento di Lettere e filosofia VINCENZO MAJER, già ordinario di Psicologia del la-
voro e delle organizzazioni, presso il Dipartimento di Scienze della formazione e psicologia MANLIO MARCHETTA, già associato di Urbanistica e
pianificazione del territorio, presso il Dipartimento di Architettura
ALBERTO NOCENTINI, già ordinario di Glottologia e
linguistica, presso il Dipartimento di Lettere e filosofia FRANCA PECCHIOLI, già ordinario di Anatolistica,
presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo e Preside della Facoltà di Lettere e filosofia dal 2004 al 2010, recentemente scomparsa. La medaglia è stata ritirata dal marito ANNAMARIA POLVANI, già ordinario di Anatolistica,
presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo e Prorettore per la Valutazione
della riforma didattica e per i rapporti con l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario dal 2003 al 2006
Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale tecnico-amministrativo collocato in quiescenza:
SERGIO REALE, già ordinario di Progettazione mecca-
GIUSEPPINA CARLA ROMBY, già ordinario di Studi
dell’architettura, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo GIUSEPPE SALVADORI, già associato di Gastroentero-
logia, presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche “Mario Serio” GIANNA STEFANI, già ordinario di Matematica e in-
ANGÈLE CANNIZZO, già funzionario amministrativo
presso il Dipartimento di Gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali GRAZIELLA DEGL’INNOCENTI, già funzionario ammi-
nistrativo presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali CRISTINA INDORATO, già funzionario tecnico presso il
Dipartimento di Biologia CRISTINA MUGNAI, già dirigente del Sistema Informa-
tico dell’Ateneo Fiorentino LAURA NOCENTINI, già funzionario amministrativo
formatica, presso il Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”
della Scuola di Studi umanistici e della formazione.
PIERO STOPPIONI, già ordinario di Chimica genera-
SILVIA PERINI, già funzionario tecnico dei Servizi
le e inorganica, presso il Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff”, recentemente scomparso. La medaglia è stata ritirata dalla moglie
VALERIO TRONCI, già operatore del Dipartimento di
FRANEK SZNURA, già associato di Storia medievale,
Scienze della formazione e psicologia
presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo PAOLO TONI, già ordinario di Meccanica applicata
alle macchine, presso il Dipartimento di Ingegneria industriale e Direttore del Dipartimento di Energetica “Sergio Stecco” dal 2009 al 2012 LUCA UZIELLI, già ordinario di Tecnologia del legno e
utilizzazioni forestali, presso il Dipartimento di Gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali
all’utenza del Sistema Informatico dell’Ateneo Fiorentino
63 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
nica e costruzione macchine, presso il Dipartimento di Ingegneria industriale e Direttore del Dipartimento di Meccanica e tecnologie industriali dal 1996 al 2002
Nel corso della cerimonia, inoltre, hanno ricevuto il diploma di laurea dodici studenti, uno per ogni Facoltà, che si sono laureati con il massimo dei voti nel minor numero di anni e con la media di votazione degli esami più alta:
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
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NORA PETRI, Facoltà di Agraria, Diploma di laurea in Tecnologie
RAISSA ANCILLOTTI, Facoltà di Farmacia, Diploma di laurea in
alimentari
Farmacia
GIULIA PANNOCCHIA, Facoltà di Architettura, Diploma di laurea
CLAUDIA LARINNI, Facoltà di Giurisprudenza, Diploma di laurea in Giurisprudenza
GABRIELE CARCAISO, Facoltà di Economia, Diploma di laurea in
FRANCESCO SANTONI, Facoltà di Ingegneria, Diploma di laurea in Ingegneria informatica
in Scienze dell’architettura
Economia e commercio
65
COSTANZA ROSSI, Facoltà di Scienze della Formazione, Diploma di laurea in Scienze della formazione primaria
MATTEO INNOCENTI, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Diploma di laurea in Medicina e chirurgia
DANIELE CALZOLARI, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e
VIOLA ANGELA IZZO, Facoltà di Psicologia, Diploma di laurea in
CLAUDIA CALAMAI, Facoltà di Scienze Politiche, Diploma di lau-
Scienze e tecniche psicologiche
Naturali, Diploma di laurea in Chimica
rea in Scienze politiche
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
FRANCESCO CUTOLO, Facoltà di Lettere e Filosofia, Diploma di
laurea in Storia
Consegnati, inoltre, i premi di laurea “Ambiente, energia, sviluppo sostenibile”, rivolti a laureati magistrali che abbiano discusso una tesi su energie rinnovabili, tutela e rispetto dell’ecosistema. La prima edizione dei premi – promossi grazie al contributo offerto in occasione dell’iniziativa “Pedala per la Ricerca” da Unicoop Firenze e Centro Commerciale Coop di Sesto Fiorentino – ha visto come vincitori:
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
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FEDERICA CECCHERINI - Area Biomedica
CHIARA RICCI - Area Tecnologica
DANIELE MOCHI - Area Scientifica
LUISA ARCIERI - Area Umanistica
FEDERICA CECCHERINI, Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, con tesi dal titolo: Antiossidanti a struttura fenol-piperidinica: da materiali plastici a lunga durata a processi di trasferimento di un atomo idrogeno in sistemi biologici DANIELE MOCHI, Laurea Magistrale in Scienze Fisiche e Astrofisiche, con tesi dal titolo: Sviluppi metodologici per lo studio del particolato atmosferico ad alta risoluzione temporale tramite tecniche IBA DAVIDE MESSINA, Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei, con tesi dal titolo: Il protocollo di Nagoya sulle risorse genetiche e il Regolamento 511/2014 dell’Unione Europea: problematiche giuridiche CHIARA RICCI, Laurea Magistrale in Architettura, con tesi dal titolo: L’approvigionamento idrico del Conservatorio di San Niccolò a Prato LUISA ARCIERI, Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, con tesi dal titolo: Caos domestico e comportamento aggressivo: effetto unico, addittivo e sinergico sullo stile educativo materno
DAVIDE MESSINA - Area Scienze Sociali
Il “Premio Tesi di Dottorato” istituto da Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo fiorentino, è stato assegnato a:
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CHIARA BELINGARDI - Area Tecnologica
LUIGI MALAVOLTI - Area Scienze
ELEONORA GUZZO - Area Tecnologica
ANTONIO LOPEZ GARCIA - Area Umanistica
GIUSEPPINA PASTORELLI - Area Umanistica
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
DANIELE LANA - Area Biomedica
di una ricerca che si sviluppa attraverso circolarità di rapporto fra tecniche e strumenti chimici usati, dati ottenuti e nascita di nuove ipotesi e conoscenze in un settore delle neuroscienze che è di fondamentale importanza per la prevenzione e lo sviluppo di trattamenti nei casi di patologia cognitive e umane.
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
68 ANDREA BUSSOLETTI - Area Biomedica (ha ritirato il premio il professore Sandro Rogari)
Daniele Lana: Uno studio delle vie colinergiche di transduzione al segnale coinvolte nella formazione della memoria a breve e a lungo termine nell’ippocampo del ratto. Alterazioni molecolari e cellulari soggiacenti il danno della memoria in modelli animali di neurodegenerazione. Il rapporto fra sistemi neuronali celebrali a trasmissione colinergica ed attività cognitive (apprendimenti, memorie) è oggetto di studio e ricerche della Scuola Farmacologica Fiorentina da oltre cinquant’anni. Questa tesi fa il punto della situazione delle attuali conoscenze e ne porta nuove di rilievo. Infatti, una prima serie di dati porta a evidenze a favore, diversamente da quello che si poteva supporre, della presenza di due sistemi separati come localizzazione e funzionamento cerebrale per la memoria a breve e per quella a lungo termine nel ratto. Una seconda serie di dati originali mostra il ruolo attivo, non solo di sostegno della glia nel funzionamento del tessuto nervoso, in particolare nei processi che accompagnano la morte delle cellule neuronali, e ha individuato alcune alterazioni strutturali specifiche del tipo di lesione e verosimilmente correlabili col deficit cognitivo nella cosiddetta c.d. “Triade neuronale” (astrociti, microciti e neuroni). La tesi porta dati nuovi di rilievo ed è un esempio particolarmente chiaro e stimolante
Luigi Malavolti: Magneti di singola molecola sublimati su substrati conduttori e magnetici. La tesi illustra la preparazione di singole molecole magnetiche depositate a bassa temperatura su differenti superfici utilizzando la tecnica di formazioni di strati monomolecolari esaminati col microscopio a scansione superficiale. Si sono utilizzate inoltre tecniche di microscopia di fotoelettroni a raggi X, e spettrometria di massa. È una ricerca eccellente di accurata esposizione e di alto livello internazionale. Andrea Bussoletti: L’età berlusconiana. Il Centro Destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001. (il premio è stato ritirato dal prof. Sandro Rogari) Il lavoro affronta il cambiamento politico italiano negli anni Novanta sulla scia della fine della contrapposizione di ideologie e di alleanze in Europa: il cambiamento si attua con il passaggio dal sistema elettorale proporzionale ed dalla aggregazione al centro delle forze di governo al sistema elettorale maggioritario e al bipolarismo. Si è trattato di un nuovo sistema che ha agevolato l’affermazione di nuove formazioni politiche e di altri protagonisti, fra i quali appunto Berlusconi nel Centro Destra. Il lavoro si segnala per la precisa ricostruzione delle vicende complesse e problematiche delle prime due legislature seguite al cambiamento, caratterizzate dalla contrapposizione di due raggruppamenti non molto dissimili nell’entità dei voti, e perciò alternandosi a ogni elezione, e ciascuno con molteplici e mutevoli componenti interne che ne hanno attenuato la solidità operativa.
Eleonora Guzzo: Il tombeau di Jean-Jacques Rousseau al Pantheon. Dalla capanna rustica di Vitruvio alla sua fortuna iconografica nella trattatistica fra XV e XVIII secolo. La tesi affronta il tema della sepoltura di Jean-Jacques Rousseau, dapprima nella collocazione paesistica del parco di Ermenonville, quindi, dal 1794, nella cripta del Pantheon a Parigi, dove viene allestito un tombeau in legno a seguito di celebrazioni dal carattere fortemente politico tributate alla memoria del filosofo nella temperie rivoluzionaria. La particolarità della configurazione di questo allestimento, basato sull’idea del tempio primigenio, allusivo dell’origine rustica, lignea, del tempio greco, e quindi raffigurato con colonne lignee che ostentano la loro naturale irregolarità, consente alla studiosa di analizzare la teoria architettonica francese della fine del XVIII secolo. Il monumento è rilevato per la prima volta e analizzato grazie ad una ricerca storico-documentaria su fonti
69 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
Chiara Belingardi: Comunanze urbane. Autogestione e cura dei luoghi. La tesi ha sviluppato una ricerca originale, matura e di ottima qualità metodologica che ha avuto come obiettivo lo studio del bene comune urbano mediante l’approfondimento storico-culturale, l’approccio comparativo e l’analisi del caso studio. La ricerca si è spinta sul terreno della retro innovazione per rivitalizzare il tema tradizionale degli usi “civici” e ricondurlo alle concrete problematiche urbane contemporanee. Con la proposizione di una griglia interpretativa di sintesi opportunamente tarata su dati sperimentali, la tesi ha permesso di individuare procedure riproducibili di individuazione e valorizzazione delle forme di autogestione degli spazi urbani tramite l’integrazione di politiche pubbliche top down e bottom up. Si tratta di un primo significativo passo verso le nuove frontiere della coproduzione della qualità urbana tramite la partecipazione attiva della popolazione.
inedite che consentono di formulare proposte attributive convincenti. Il lavoro presenta un deciso carattere di originalità e una sicura maturità di indagine condotta con particolare rigore metodologico.
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
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Antonio Lopez Garcia: Le strutture della piazza della Madonna di Loreto (Roma): è l’Athenaeum di Adriano? Nel 2008 si scoprono a Roma, durante scavi per la metropolitana presso il Foro Traiano, un paio di aule con gradoni laterali per ospitare seggi. Si sospetta che si tratti dell’Athenaeum, una sorta di università che, secondo lo storico Aurelio Vittore, fu fondata dall’imperatore Adriano. L’autore svolge una ricerca su più versanti: il primo, dopo aver riscostruito la conformazione del Foro Traiano e i resti emersi dello scavo, percorre tutta l’area mediterranea cominciando da Efeso, Atene, Pergamo e altre città, per esaminare edifici paragonabili; il secondo, sulla presumibile realtà dell’Athenaeum: sia pure con la certezza dell’esistenza di una attività culturale nel Foro Traiano e dell’esistenza a Roma di una educazione superiore legata alla seconda sofistica del II secolo, ma non raggiunge la certezza che la sede fosse nelle aule ritrovate al Foro Traiano. Il lavoro è comunque un affascinante spettro di realtà diverse e ha vagliato una notevole quantità di problemi che investono l’organizzazione dello stato romano sul tema delicatissimo quale la formazione dell’uomo. Giuseppina Pastorelli: L’immagine del cane in Franz Kafka. Si tratta di una tesi internazionale fra le Università di Bonn e Firenze dedicata alla figura del cane come struttura chiave della produzione letteraria di Franz Kafka. Ricostruisce le ragioni profonde di questa predilezione per l’immagine del cane tra le altre figure di animali, con grande capacità di analisi di tutta la sua opera comprendendo anche quella frammentaria, configurandosi così come una ricerca completa ed esauriente.
AREA SCIENZE
Claudia Cianci: Ruolo del contorno in morfogenesi spazio-temporale. AREA SCIENZE SOCIALI
Anna Alberti: La delegazione legislativa tra inquadramenti dogmatici e svolgimenti della prassi. AREA TECNOLOGICA
Elena Perrin: Combattere il complesso Burkholderia capacia esplorando la virulenza e le nuove resistenze agli antimicrobi e antibiotici. AREA UMANISTICA
A fianco delle tesi premiate la Commissione ha ritenuto di dover fare alcune segnalazioni. AREA BIOMEDICA
Bastianina Contena: Il funzionamento cognitivo dei disturbi di spettro autistico e da deficit di attenzione iperattiva: Il contributo della teoria Pess.
Laura Casprini: Un archivio ritrovato: i disegni di Guido Andloviz per la Società Ceramica Italiana di Laveno (1923-1961). Hidechi Kitamura: Due Florilegi e il preumanesimo veronese tra il XIV e il XV secolo – il Codice Vaticano Latino 5114 e i «Flores moralium auctoritatum» del 1329 di Verona.
71 Intervento del rappresentante dei professori emeriti
È condotta con grande sicurezza di metodo poiché esclude a giusto titolo l’approccio estrinseco delle interpretazioni della vasta letteratura corrente su di lui, e svolge la sua esposizione secondo una lettura intrinseca acuta e penetrante dei testi delineando i complessi sviluppi di questa figura, come idea immaginaria, similitudine, cane reale, metafora, alter ego e ne individua le problematiche esistenziali. L’autrice dimostra capacità di analisi non solo letterarie, ma anche filosofiche appropriate, chiarendo le problematiche metafisiche e religiose che caratterizzarono l’opera matura di Kafka a questo proposito.
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
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Intervento del rappresentante dei professori emeriti Marco Modugno Emerito di Fisica matematica
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saggio dell’università italiana da una scuola di élite ad
gli altri Professori Emeriti, i Dipartimenti, le Scuole,
una scuola di massa. Questo processo è iniziato alla
il Senato Accademico ed il Rettore per aver propo-
fine degli anni Sessanta ed è proseguito fino ai gior-
sto la nostra nomina ed il Ministro per averla confe-
ni nostri, con l’aumento considerevole del numero di
rita. Questo riconoscimento è per me un’attestazio-
studenti e di docenti. Il fenomeno è stato accompa-
ne molto gradita dell’attività di studio, di ricerca, di
gnato dalla fondazione di numerose nuove università
insegnamento ed istituzionale svolta durante più di
disseminate nel territorio nazionale.
cinquanta anni presso la nostra Università. Così mi
La diffusione più ampia possibile della cultura uni-
sentirò ancora parte attiva di questa comunità.
versitaria e la preparazione di un elevato numero di
Mi rallegro anche con tutti i colleghi che oggi rice-
giovani con capacità professionali, anche nell’ambito
vono un meritato attestato per il lavoro svolto presso
di classi sociali che una volta ne erano sostanzialmen-
l’Università di Firenze.
te escluse, è senza dubbio un obiettivo sacrosanto.
Vorrei cogliere l’opportunità dell’invito rivoltomi dal
D’altra parte, questo ha comportato anche una lice-
Rettore per fare una riflessione sulle rilevanti trasfor-
alizzazione degli studi universitari, che a mio perso-
mazioni vissute dall’Università, in sede locale, nazio-
nale giudizio andrebbe corretta. Inoltre, la prolife-
nale ed internazionale, così come sono state da me
razione talvolta incontrollata di sedi universitarie ha
recepite nell’ambito della mia attività. È questa una
creato taluni sprechi, oggi in via di superamento.
possibile personale attestazione di memoria storica
Dalla fine degli anni Settanta, fino ai giorni nostri,
per le nuove generazioni.
numerose riforme, a più tappe, hanno contribuito a
La prima osservazione che balza all’occhio è il pas-
cambiare l’università italiana sul piano istituzionale.
Intervento del rappresentante dei professori emeriti
Desidero innanzitutto ringraziare, anche a nome de-
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
74
Ne ricordo alcune. All’inizio degli anni Ottanta, gli
versitari, diminuire sensibilmente il numero eccessi-
antichi istituti, spesso monocattedra, sono stati supe-
vo degli anni impiegati dagli studenti per laurearsi ed
rati con l’istituzione dei nuovi dipartimenti e delle
infine uniformare i nostri curricula nazionali a quelli
nuove facoltà dotati di una base più larga e di organi
di altre nazioni europee. Mi sembra che i primi due
di governo più democratici. In questa fase, la gestione
obiettivi non siano stati sostanzialmente raggiunti,
della ricerca e della didattica è stata attribuita, rispet-
mentre il modo in cui è stata concepita la riforma e
tivamente, ai dipartimenti ed alle facoltà. La gestione
la sua attuazione concreta hanno spesso contribuito
del personale docente era totalmente a carico delle
ad un abbassamento del livello degli studi. Inoltre,
facoltà; questo fatto ha implicato un maggior peso
la maggior parte degli studenti frequenta entrambi i
delle facoltà rispetto ai dipartimenti. Osservo che la
livelli di laurea; pertanto, l’innaturale spostamento
nascita dei nuovi dipartimenti nell’Università di Fi-
di alcune materie di base, motivato da una possibile
renze è stata lenta e faticosa per la difficoltà di supera-
conclusione dello studio universitario dopo la prima
re le radicate resistenze di molti docenti.
laurea, non mi sembra alla fine sufficientemente giu-
In questo periodo è stato istituito per la prima volta in
stificato. So che la valutazione di questa riforma di-
Italia il dottorato di ricerca, colmando così una seria
dattica è un argomento complesso e controverso: io
ed immotivata discrepanza rispetto ad altre nazioni
mi sono permesso di dire una mia opinione personale.
sviluppate.
Contemporaneamente a queste riforme nazionali
La più recente riforma nazionale dell’università ha
molti altri cambiamenti hanno inciso profondamen-
fatto dei dipartimenti il momento fondamentale della
te sull’università, la didattica e la ricerca, allargando
struttura universitaria, affidando loro oltre al coordi-
sempre più i nostri rapporti internazionali.
namento della ricerca anche la gestione del persona-
In passato in Italia abbiamo avuto numerosi prestigio-
le docente ed il compito di fornire gli insegnamenti
si docenti e ricercatori universitari che hanno dato
ai vari corsi di laurea, trasformando così le facoltà in
un grande contributo allo sviluppo della ricerca. Ma
scuole con il compito di coordinare la didattica.
erano soprattutto grandi menti isolate; mi sembra che
Contemporaneamente alla riforma delle istituzioni
l’università italiana, nel suo complesso, non fosse ben
universitarie sono state riviste, a più tappe, le figure
inserita nella dialettica internazionale.
dei docenti e il loro metodo di reclutamento.
Come mia esperienza personale ricordo che, quan-
Varie riforme didattiche sono intervenute a più ripre-
do da giovane ricercatore partecipavo a convegni in-
se, spingendo i docenti ad una periodica revisione dei
ternazionali, incontravo pochissimi colleghi italiani.
programmi, del metodo d’insegnamento e del coordi-
Ma poi ho visto con piacere che, a partire dagli anni
namento dei corsi.
Settanta, il numero dei partecipanti italiani è cresciu-
Forse, la riforma più incisiva è stata quella del “3+2”.
to notevolmente diventando confrontabile o addirit-
Per quanto mi consta, questa riforma era motivata da
tura superiore a quello di altre nazioni. Vari fattori
almeno tre obiettivi: diminuire sensibilmente il nu-
hanno contribuito a questo progresso.
mero dei troppi abbandoni prematuri degli studi uni-
Innanzitutto, va ricordato il ruolo rilevante svolto
dall’integrazione europea anche a livello universitario. Molto influenti e stimolanti sono stati il confronto tra le università europee nell’ambito del progetto “Erasmus” e dei vari progetti comuni di ricerca, con la conseguente mobilità degli studenti e collaborazione tra ricercatori. Credo che questo processo sia fondamentale per lo Un altro grande processo di internazionalizzazione della ricerca italiana si è svolto nell’ambito del fenomeno della globalizzazione che non ha coinvolto solo l’economia ma anche le università. Il grande sviluppo informatico degli ultimi decenni ha inciso in modo prorompente su questo fenomeno. In passato i lavori scientifici avevano per lo più un autore singolo. Negli ultimi decenni il lavoro d’equipe si è imposto con articoli scritti a più nomi, spesso di nazionalità diversa, almeno nell’area scientifica. Questo cambiamento è stato favorito da un cambio di mentalità ed è stato possibile per l’accresciuta mobilità dei ricercatori e soprattutto per gli attuali mezzi informatici di comunicazione. Pochi decenni fa, per collaborare con autori stranieri, la comunicazione avveniva per lo più via lettera; i tempi erano lunghi, specialmente con corrispondenti di oltre cortina. Oggi, la comunicazione e la trasmissione dei documenti avviene in tempo reale. Il ruolo dei libri e soprattutto degli articoli a stampa sta rapidamente diminuendo via via che questi sono soppiantati dalla loro versione online in formato pdf. Questo fenomeno comporta un cambiamento drastico nella produzione e diffusione delle riviste, nella gestione delle biblioteche, nell’archiviazione e classificazione dei lavori e quindi complessivamente nella ricerca. Ovviamente vedo in ciò un grande progresso.
Intervento del rappresentante dei professori emeriti
sviluppo della nostra nazione.
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Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2014 | 2015
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Ma non è tutto oro quello che luccica; infatti, contem-
Infatti, a mio parere, gli indici, per quanto approfon-
poraneamente assistiamo ad una proliferazione di arti-
diti, non potranno mai sostituire un’analisi seria del
coli e riviste di mediocre qualità non ben giustificata.
merito di un lavoro scientifico. Inoltre, l’uso indiscri-
Quando ho incominciato a produrre i miei primi ar-
minato degli indici contribuisce in modo sostanziale
ticoli scrivevo a mano ed ogni necessità di modifica
ad una produzione scientifica volta ad incrementare
comportava difficoltà per rettificare il testo. Poi ho ac-
il numero delle pubblicazioni piuttosto che un serio
quistato una macchina da scrivere elettrica con me-
e meditato lavoro. Questo, a mio avviso, è oggi un pe-
moria e possibilità di cambiare il tipo di caratteri; mi
ricolo: la ricerca seria richiede una grande concen-
sembrava una grande conquista. Infine, con l’arrivo
trazione mentale animata dallo scopo di capire, piut-
dei personal computer tutto è cambiato in modo dra-
tosto che dall’ansia predominante di produrre tanti
stico; se oggi dovessi tornare ai metodi primitivi mi
articoli per fare concorsi.
sentirei del tutto perso. Credo che questa sensazione
Vorrei concludere ringraziando il Rettore per questa
valga per tutti noi.
bella cerimonia, che ci fa sentire tutti parte dell’Uni-
Ricordo che vari anni fa, quando facevo parte di com-
versità di Firenze.
missioni di valutazione, auspicavo il superamento
Vorrei anche ringraziare l’Università di Firenze, che
di criteri del tutto soggettivi con parametri basati su
mi ha permesso di realizzare in tutti questi anni il
elementi più oggettivi. Oggi l’introduzione degli “in-
mio obiettivo di ricercatore, e rivolgere un saluto alle
dici” è resa possibile dall’informatizzazione della pro-
migliaia di studenti a cui ho dedicato con passione il
duzione scientifica e gli indici sono ormai diventati
mio insegnamento.
la base della valutazione. Anche in questo caso ab-
Auguro agli studenti ed ai giovani docenti e ricercato-
biamo un evidente progresso, ma con le sue ombre.
ri successo nei loro studi e nelle loro ricerche.
77 Intervento del rappresentante dei professori emeriti
“Firenze cum laude”
“Firenze cum laude”, l’iniziativa organizzata dall’Università, in collaborazione con il Comune di Firenze, per dare il benvenuto alle matricole in Palazzo Vecchio e offrire loro informazioni utili per la vita universitaria si è svolta giovedì 16 ottobre 2014. Nel Salone dei Cinquecento il sindaco Dario Nardella e il rettore Alberto Tesi hanno aperto l’incontro. Giuseppe Surico, presidente della Scuola di Agraria, ha poi tenuto una lezione sul tema: “Studiare a Firenze. Il cammino dell’Università negli ultimi venti anni”. Nel corso dell’evento, anche delle “incursioni teatrali” realizzate nell’ambito delle attività culturali e di spettacolo promosse dall’Ateneo. Quattro docenti dell’Ateneo (Giorgio Federici, Gianfranco Gensini, Giovanni Pratesi, Rita Svandrlik) hanno prestato la voce ad altrettanti laureati honoris causa dell’Università di Firenze (Giovanni Michelucci, Vasco Pratolini, Harold Pinter, Nelson Mandela). Una produzione originale della Compagnia Teatrale Universitaria ‘Binario di Scambio’ da un’idea di Teresa Megale, con la regia di Fabio Cocifoglia.
“Firenze cum laude”
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Saluto del Rettore Alberto Tesi 81 Saluto del Rettore
È motivo di grande soddisfazione vedere il Salone dei
cui avete avuto modo di partecipare, ancora come stu-
Cinquecento gremito di tanti giovani studenti che entra-
denti delle scuole superiori, nei mesi scorsi e che spero
no a far parte della nostra comunità universitaria e a cui
vi abbiano aiutato a compiere una scelta consapevole
porgo il benvenuto a nome di tutta l’Università. Deside-
del corso di studio. Sono infatti numerose le iniziative
ro ringraziare il Sindaco, non solo per il suo saluto di
di orientamento organizzate nel corso dell’anno, gra-
benvenuto, ma anche per aver condiviso e rafforzato il
zie anche alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico
percorso di collaborazione con l’Università che ha por-
Regionale. Sono iniziative che coinvolgono i direttori
tato anche a questa iniziativa congiunta di accoglienza
dei dipartimenti, i presidenti delle scuole, i presidenti
delle matricole, giunta oggi alla sua quarta edizione.
dei corsi di laurea – qui oggi a portare il loro saluto in-
Accogliere le matricole in questo luogo simbolo della cit-
sieme a me – e soprattutto i nostri delegati all’orienta-
tà sta a testimoniare che voi studenti siete non solo la parte
mento che con grande impegno e passione si adopera-
più importante della comunità universitaria, ma anche
no per cercare di rendere la vostra scelta più consape-
una parte fondamentale della vita del nostro territorio. La
vole possibile. Permettetemi anche di ringraziare il
vostra presenza contribuisce infatti a rendere Firenze una
personale universitario che contribuisce a tali attività,
città vitale e dinamica, capace di cogliere i mutamenti dei
come l’Ufficio all’orientamento, l’Area della comuni-
tempi e pronta a sviluppare l’innovazione.
cazione e così via, e tutti gli altri enti o organismi, come
Si tratta di una giornata pensata anche per dare conti-
l’Azienda per il Diritto allo Studio, ecc., che partecipa-
nuità a quelle iniziative e incontri di orientamento a
no a questa iniziativa.
“Firenze cum laude”
82
Se ci pensate questa giornata è però diversa rispetto alle
difficili persino da immaginare. Il Sindaco ha raccon-
iniziative di orientamento a cui avete partecipato. In-
tato la sua storia personale, di come, quando ha inizia-
fatti da qualche settimana avete iniziato a frequentare
to come matricola all’Università, non immaginava as-
le aule, a vivere gli spazi universitari e, quindi, a cono-
solutamente che un giorno sarebbe diventato Sindaco
scere meglio cosa accade e si sviluppa all’interno
della città di Firenze. È quindi importante vivere ogni
dell’Università. Proprio per questo, la giornata di oggi
momento di questo periodo universitario nel modo più
vuole anche servire a trasmettervi qualcosa di più
pieno possibile, cercando attraverso la vostra curiosità di
sull’Università, sulla sua organizzazione, sulla sua sto-
sfruttare le opportunità, che sono tantissime in un gran-
ria anche a seguito delle trasformazioni che si sono ve-
de ateneo come il nostro.
rificate in questo ultimo periodo. La lezione magistrale
È importante poi che gli studenti siano parte attiva nel
che seguirà il mio intervento, tenuta dal Prof. Giusep-
dialogo stimolando i docenti. Solo così è possibile con-
pe Surico – e intitolata “Studiare a Firenze. Il cammi-
tribuire al legame fondamentale fra studenti e docenti,
no dell’Università negli ultimi venti anni” – è appunto
legame che è alla base della longevità dell’Università.
dedicata a questo tema.
L’Università ha passato periodi difficili, anche molto più
L’ingresso all’Università è certamente un momento
dell’attuale, però è sempre stata sostenuta dal fortissimo
particolare nella vita di qualsiasi studente. Non dovete
legame fra studente e docente. Ed è questo il vostro
però sentirvi smarriti, anzi dovete avere la consapevo-
compito, stimolare questo dialogo che da sempre è alla
lezza dell’importanza di essere parte della comunità
base del progresso scientifico e culturale.
universitaria e di quali compiti e opportunità ciò possa
Oggi la situazione non è certamente delle più favore-
offrire. Questa consapevolezza deve accompagnarvi in
voli per i giovani, ma le prospettive possono cambiare
questo periodo fondamentale di formazione e crescita
molto velocemente. Dovete perciò essere pronti a co-
personale. State iniziando adesso il vostro percorso
gliere le opportunità che comunque si presenteranno.
universitario, che potrà durare anche più di cinque
Per questo cercate di approfittare di questo periodo fon-
anni se continuerete con il dottorato di ricerca o i corsi
damentale della vostra vita, non cercando facili scor-
di specializzazione. È quindi decisivo utilizzare al me-
ciatoie che non portano da nessuna parte, ma affron-
glio questo lungo periodo, non considerando l’Univer-
tando con passione e entusiasmo i vostri impegni e
sità soltanto il luogo dove si frequentano le lezioni e si
pretendendo risposte alla vostra curiosità.
sostengono gli esami.
Non mi resta che concludere confermando l’impegno
L’Università attraverso le sue strutture e le sue reti in-
dell’Ateneo a far sì che il vostro percorso formativo e di
terconnesse può offrirvi opportunità di crescita, adesso
crescita personale risponda alle vostre aspettative.
83 Saluto del Rettore
“Firenze cum laude”
84
Lectio magistralis
Studiare a Firenze. Il cammino dell’Università negli ultimi venti anni Giuseppe Surico Ordinario di Patologia vegetale
amici; le lezioni da seguire in un’aula universitaria, di-
è stato rivolto dal nostro Rettore mi sento a un tempo
nanzi a professori che si presentavano a noi studenti
emozionato e intimorito.
con una solennità e un cerimoniale di altri tempi. Per-
Sono emozionato per un fatto assolutamente persona-
fino i libri su cui studiare sembravano diversi da quelli
le: proprio in questi giorni, ma di cinquant’anni fa, ri-
usati a scuola, più importanti, più da adulti.
cordo di essermi recato dalla città dove allora vivevo,
Poiché certi momenti non possono passare inosservati
Taranto, presso la Facoltà a cui mi ero iscritto, Agraria a
ed essere vissuti nell’indifferenza, sono sicuro che an-
Bari, giusto per vedere dove fosse la Facoltà, per infor-
che voi avete avvertito, nei vostri primi giorni di Univer-
marmi dei mezzi pubblici, degli orari (per qualche
sità, le mie stesse emozioni di allora. Invece molto di-
mese avrei fatto il pendolare fra Taranto e Bari), per in-
versa rispetto ai miei tempi è l’attenzione che l’Univer-
formarmi della mensa dove consumare i pasti, per in-
sità riserva ai propri studenti. Prendiamo oggi: le più
contrare, se fossi stato fortunato, qualche compagno di
alte autorità di Firenze e dell’Ateneo vi hanno convo-
corso prima dell’inizio delle lezioni che avveniva allora
cato in questo storico salone dell’edificio più importan-
il primo giorno utile di novembre. Quel primo giorno
te di questa città, per darvi un caloroso benvenuto, per
in Facoltà e soprattutto quelli immediatamente suc-
guidare il vostro ingresso nel mondo universitario, ma
cessivi, furono, lo ricordo bene ancora oggi, carichi di
soprattutto, io credo, per dirvi quanto grande può e
emozioni e di promesse per me e anche per i miei geni-
deve essere il vostro ruolo nella società, quale è la vo-
tori: la prospettiva di una laurea da conquistare; nuovi
stra responsabilità di studenti. E tutta questa scenogra-
Studiare a Firenze. Il cammino dell’Università negli ultimi venti anni
Nel prendere oggi la parola in risposta all’invito che mi
85
“Firenze cum laude”
86
fia (perché è vero, siamo su una sorta di palcoscenico
Quando avrete chiaro il disegno dell’intero percorso
dove però non si rappresenta una commedia bensì il
formativo che state seguendo vi accorgerete che ogni
vostro futuro) è il massimo per chi si appresta a comin-
elemento di quel percorso ha una sua finalità formati-
ciare una nuova fase della propria vita, che è ancora
va, che ogni sapere è legato agli altri così da formare un
una fase di impegno e di studio, ma del tutto nuova ri-
insieme unico, un universo ordinato: sarà Universitas,
spetto alle precedenti.
la totalità, l’insieme. E del sapere scoprirete i lati più pro-
Non ci saranno più compiti da svolgere a casa, interro-
fondi e anche gustosi (non a caso il latino sapio significa
gazioni a sorpresa, compiti in classe, controlli da parte
sapere, ma anche gustare e lo studio può essere gustoso …
dei professori, le giustificazioni da far firmare ai genito-
così come può esserlo un soffice e succulento babà).
ri, il suono della campanella. La vostra libertà sarà asso-
Ma vi dicevo che sono anche un po’ intimorito, in que-
luta: sarete liberi di frequentare le lezioni oppure no; di
sto caso dal fatto che un quasi settantenne quale io
frequentare un corso e non un altro; di studiare quanto
sono deve interloquire con voi che mi siete di cin-
e quando più ne sentirete la voglia; di sostenere i vostri
quant’anni più giovani e lo devo fare in un momento in
esami quando voi deciderete di farlo. Ma tutta questa
cui l’Italia viene descritta, a torto o a ragione - ma forse
libertà e autonomia non devono andare sprecate; le do-
più a torto che a ragione - come un Paese di vecchi e
vete invece gestire se vorrete evitare di rimanerne so-
per vecchi, sostenuto dalla gerontocrazia della nostra
praffatti, le dovete piegare ai vostri interessi, le dovete
classe politica e dirigenziale, un Paese dove i temi del
utilizzare per la vostra crescita culturale e sociale. Una
merito e del ricambio generazionale si devono con-
libertà che diventerà responsabilità, soprattutto verso
frontare ogni giorno con una realtà scoraggiante, fatta
voi stessi.
di disoccupazione che aumenta invece di diminuire,
Nel corso degli anni universitari avrete, infatti, la possi-
dove i giovani fanno fatica ad affermarsi e a costruirsi
bilità di coltivare le vostre passioni, soddisfare i vostri
una vita da adulti. Un quadro decisamente deprimen-
interessi, verificare le vostre capacità attraverso i corsi
te, che suscita sconforto e tensioni nelle giovani gene-
che seguirete e i risultati che sarete in grado di ottene-
razioni. Parafrasando le parole di un grande italiano,
re. Vi consiglio di prendervi tutto il tempo necessario
Alcide De Gasperi – pronunciate più o meno quando
per osservarvi costantemente in azione, verificare e va-
io sono nato, quando gli italiani, in uno sforzo comu-
lutare come i vostri studi si sposano con le vostre aspira-
ne, si sono tirate su le maniche e hanno cominciato a
zioni e gli eventi quotidiani, così da dare forma e so-
ricostruire più grande e più bello un Paese distrutto
stanza ad un progetto di vita entro cui collocare fini e
dalla guerra – potrei dunque dire che tutto, tranne il
valori che guideranno poi le vostre scelte.
vostro personale prevedibile entusiasmo di oggi, è con-
Vi capiterà di seguire corsi che vi piaceranno; altri vi
tro un sistema che sembra abbia fallito alcuni suoi
appariranno lontani dai vostri interessi; altri ancora li
obiettivi. Ma è forse il caso di affrontare la complicata
troverete un po’ difficili da seguire e studiare. Nessuna
realtà di oggi ripiegandosi su se stessi o disponendosi
preoccupazione, tutto questo accade da sempre a tutti
allo scontro? Direi di no e il vostro ingresso all’Univer-
gli studenti universitari di qualunque Facoltà o Scuola.
sità è proprio il miglior segnale di fiducia nel futuro.
Grazie, dunque, per la vostra presenza oggi a “Firenze cum laude”. Oggi proverò a parlarvi di didattica, a darvi qualche consiglio, a raccontarvi della nostra Università e di un corpo accademico che ha una sola ambizione: ritornare a sentire pienamente la fiducia della politica, dei cittadini, ma soprattutto di voi studenti. Vi parlerò di una liberamente e dove è possibile coltivare ambizioni e speranze per il proprio futuro e per il futuro della società in cui noi tutti viviamo; dove è possibile partorire nuove idee e trasformarle in azioni concrete. Per cominciare vorrei dirvi che tutti voi avete avuto la fortuna (perché siete di Firenze o della provincia) o l’opportunità, che vi è stata data dalle vostre famiglie - e non è poco in questi momenti di crisi sconvolgente -, di iscrivervi ad una buona Università, fra le migliori in Italia e, per alcuni settori, fra le migliori anche in un contesto molto più ampio di quello nazionale. E quando dico che quella di Firenze è una buona Università non mi riferisco soltanto al fatto che il nostro Ateneo figura in una buonissima posizione nelle classifiche nazionali e, a ben vedere, anche in quelle internazionali. Mi riferisco, invece, al fatto che Firenze ha dedicato, in particolare negli ultimi anni, buona parte delle sue energie e delle sue risorse a migliorare il suo corpo accademico adottando, ad esempio, regole per scoraggiare i mediocri e valorizzare i migliori; a perfezionare i percorsi formativi dei corsi di studio; a migliorare i servizi offerti agli studenti e a crearne di nuovi; a migliorare gli spazi in cui operano docenti e studenti (aule, uffici, laboratori, biblioteche); a creare per voi un ambiente multiculturale e stimolante in cui svolgere gli studi confidando nel fatto che i vostri sforzi saranno poi gratificati da giusti riconoscimenti.
Studiare a Firenze. Il cammino dell’Università negli ultimi venti anni
Università dove le idee possono continuare a circolare
87
Naturalmente avere scelto una buona Università è certamente un primo importante passo per la valorizzazione della laurea che conseguirete, per la valorizzazione degli sforzi, anche economici, che le vostre famiglie sopporteranno, ma non è ancora sufficiente come
“Firenze cum laude”
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garanzia di successo. Del resto, che gusto avrebbe una pietanza, per quanto ben preparata, senza l’arricchimento dei condimenti appropriati? E quali sono i condimenti che accompagnano la vostra scelta di essere qui oggi? Li trovate nascosti in alcuni quesiti fondamentali che ogni studente deve porsi: ho una buona ragione per essere venuto all’Università? Ho scelto un corso di studio che mi attrae e mi appassiona e ho tenuto presente che è giusto fare quello che piace, a condizione che ciò che piace sia anche ciò per cui si è portati? Avverto dentro di me una forza che mi spinge ad affrontare il percorso universitario con entusiasmo? Ecco, se vi siete posti almeno queste domande e se a queste domande avete dato una risposta affermativa, allora direi che il più è fatto, che partite con il piede giusto. E a giovani che hanno maturato questi solidi propositi mi posso azzardare a dare un consiglio un po’ meno accademico. Sappiate essere studenti universitari senza aver paura di… divertirvi, perché studio e divertimento sereno sono fra loro ottimi compagni, e certamente l’uno si avvantaggia dell’altro. Naturalmente l’Università non è un parco giochi, questo mi sembra chiaro, ma non è neanche un’esperienza da vivere come una Via Crucis. La laurea non è in cima al Golgota; è semplicemente al termine di un percorso costruito per ragazzi motivati e dotati di semplice buona volontà. Dopo che vi sarete laureati, deciderete se iscrivervi ad una laurea magistrale e magari, dopo, anche al dottorato sapendo che alla fine di ciascuna tappa andrete a completare, a
della Costituzione italiana: “Le istituzioni di alta cul-
sionali o dirigenziali del vostro settore di studio, in que-
tura, Università ed Accademie, hanno il diritto di darsi
sto o in qualunque altro Paese, in Europa e nel mondo.
ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi
Nessuna strada, in ipotesi, vi sarà preclusa perché que-
dello Stato”. Questo articolo appare in ideale collega-
sta Università vi darà qualità e competenze, dovrete
mento con un altro articolo della Costituzione, l’arti-
solo coglierne la possibilità e sperare poi anche in un
colo 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
po’ di fortuna, ma la fortuna favorisce, come diceva Pa-
inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle for-
steur, solo le menti preparate. Dunque, maggiori gli
mazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richie-
sforzi, migliori i risultati, migliori le possibilità dopo la
de l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarie-
laurea e la scelta è solo vostra: nessuno vi rimprovererà
tà politica, economica e sociale”. Se noi vediamo que-
per un 18 ma vi potrà accadere di ricevere un compli-
sto collegamento fra i due articoli della nostra Costitu-
mento per un bel 30, magari con lode.
zione allora siamo anche in grado di cogliere il senso
D’altro canto voi matricole arrivate all’Università in un
della doppia natura dell’Università: da un lato, come
momento di quasi calma, dopo le tribolazioni vissute
anche altri hanno scritto, ente erogatore di ‘servizi’,
da noi docenti e da tutti gli studenti di questi ultimi
dall’altro ‘formazione sociale’ che contribuisce allo svi-
15‑20 anni, per via delle continue riforme che il siste-
luppo della personalità dei cittadini. Ed ecco, quindi,
ma universitario ha dovuto applicare e per via delle
le formidabili funzioni dell’Università, ecco i compiti
tante critiche – qualche volta meritate, molto spesso
che un corpo accademico preparato e consapevole dei
immeritate – che come docenti abbiamo dovuto sop-
suoi doveri deve assumersi ed esercitare: contribuire
portare con paziente obbedienza alle leggi dello Stato
allo sviluppo della vostra personalità; trasferire alle
e con la dignità che si conviene all’Accademia.
nuove generazioni, a voi, il sapere creato dalla ricerca,
Di riforme, o ‘aggiustamenti’, l’Università ne ha vissute
perché non c’è nuovo sapere senza ricerca, e se non c’è
diverse a partire dall’Unità d’Italia ma forse mai così
nuovo sapere non c’è innovazione, se non c’è innova-
tante e così concentrate in un breve lasso di tempo, ap-
zione non c’è progresso e se non c’è progresso non c’è
pena due decenni. Fra tutte le leggi e decreti di più o
lavoro sufficiente per tutti.
meno recente emanazione mi piace ricordarvi quelle
Insegnare e fare ricerca dunque. Ecco perché uno Sta-
(ad esempio, la legge n. 168 del 1989 che istituisce il
to, ecco perché l’Italia investe nell’istruzione. Mi cor-
Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e
reggo, ecco perché l’Italia dovrebbe investire con maggio-
tecnologica; la legge n. 341 del 1990 di riforma degli
re coraggio e generosità nella Scuola e nell’Università.
ordinamenti didattici; l’articolo 5 della legge n. 537 del
E voi, da parte vostra, quale impegno vi dovete assumere?
1993 che riconosce l’autonomia finanziaria alle Uni-
Onorare il contratto che idealmente sottoscrivete al mo-
versità) che, a partire dalla fine degli anni ottanta del
mento dell’immatricolazione impegnandovi a svolgere
secolo scorso, hanno finalmente introdotto un progres-
con profitto e rapidamente il vostro percorso formativo.
sivo riconoscimento dell’autonomia delle Università,
Le leggi sull’autonomia che ho prima ricordato hanno
così come disposto dal sesto comma dell’articolo 33
anticipato e creato le necessarie premesse ad un movi-
89 Studiare a Firenze. Il cammino dell’Università negli ultimi venti anni
seconda del livello raggiunto, i quadri tecnici, profes-
“Firenze cum laude”
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mento di ampiezza europea che mirava all’armonizza-
sotto la denominazione di 3+2, divenuto poi 3 e 2, per-
zione dei sistemi d’istruzione superiore in Europa (la
ché la laurea specialistica, diventata laurea magistrale
ormai famosa Dichiarazione della Sorbona del 1998) e
con il D.M. 270, non è stata più ‘in serie’ con la laurea
alla costruzione di uno spazio europeo dell’istruzione
di primo livello. Lo schema che sarà seguito dalle nuo-
superiore (l’altrettanto famosa dichiarazione di Bolo-
ve matricole sarà dunque il 3-2-3 (includendo anche il
gna del 1999).
Dottorato) che, ovviamente, non è lo schema adottato
In pratica, l’intero processo aveva e ha lo scopo di far
da Antonio Conte, 5-3-2, per la nuova Nazionale italia-
diventare l’Europa una “Unione delle conoscenze” e
na di calcio.
una “Società delle conoscenze tra le più competitive e
La riforma degli studi universitari Berlinguer-Zecchi-
dinamiche nel mondo”, un ambiente adatto ad au-
no (i due Ministri che si sono occupati del D.M. 509) è
mentare la competitività internazionale del sistema
stata poi parzialmente riformata prima dal D.M. 270
europeo dell’alta formazione, a promuovere la mobili-
del 2004, e poi dal D.M. 17 del 2010. Abbiamo dun-
tà e la possibilità di trovare occupazione in un paese
que avuto una riforma della riforma della riforma e cia-
europeo diverso dal proprio.
scuna si è resa necessaria per correggere (almeno que-
Questi obiettivi non sono stati ancora pienamente rag-
sta era l’intenzione del legislatore) taluni effetti negati-
giunti ma sono sempre attuali tanto è vero che grande
vi delle disposizioni precedenti. Forse qualcosa è stato
è oggi l’attenzione che viene riservata all’internaziona-
migliorato, ma siamo stati troppe volte condannati a
lizzazione degli studi universitari. Ecco l’impegno di
disegnare e ridisegnare corsi di studio e curricula e
Firenze nella promozione del programma europeo
francamente non saprei dire se il malato oggi è guarito
“Erasmus plus”, un programma che permette agli stu-
o se si è aggravato ulteriormente.
denti universitari di trascorrere un periodo di studi in
Comunque, a noi interessa soprattutto ciò che succede
un Paese dell’UE con la possibilità di seguire corsi e
a Firenze, e qui con l’applicazione degli ultimi decreti
sostenere esami.
vi trovate ad affrontare percorsi formativi ben disegnati,
Credo sia prezioso il suggerimento di approfittare del
razionali e facilmente percorribili entro i termini legali
programma Erasmus e di svolgere, in sinergia con il
dei corsi stessi, tre e due anni.
mondo produttivo e sociale, un periodo di studio all’e-
E in futuro avremo sicuramente anche un progressivo
stero. Vi assicuro, l’esperienza di studio all’estero pesa
miglioramento dei risultati di processo, risultati che
parecchio in un curriculum, tanto quanto se non più
ancora non si possono considerare, a livello nazionale,
di un bel voto finale di laurea.
del tutto soddisfacenti, soprattutto perché non si è an-
Il contributo italiano alla realizzazione degli obiettivi
cora riusciti a sanare i ben noti ‘nervi scoperti’ dell’i-
comunitari sull’istruzione superiore è stato l’emana-
struzione in Italia: una elevata dispersione scolastica
zione del decreto ministeriale 509/1999 contenente le
(che significa abbandoni); le immatricolazioni che di-
norme generali sull’applicazione dell’autonomia di-
minuiscono invece di aumentare; la difficoltà nel tro-
dattica e l’articolazione dei corsi di studi su due livelli:
vare lavoro dopo la laurea. E in effetti la dispersione
il famoso schema, di ispirazione anglosassone, noto
scolastica resta forte a significare un ancora alto disinte-
resse dei giovani italiani per la formazione. In Toscana, sono circa 30.000 i quattordicenni che ogni anno si iscrivono ad una scuola superiore. Se si tiene conto di quanti si diplomano (fra il 75 e l’80%), quanti si iscrivono all’Università e, infine, quanti si laureano, si ottengono, alla fine del processo, percentuali di laureati di poco superiori alla media nazionale (nel 2013, la percompresa fra 25 e 34 anni è risultata del 22,3%; solo del 13,8% nella popolazione in età compresa fra 15 e 64 anni). Dovremmo poter fare meglio. Le immatricolazioni all’Università diminuiscono: circa 450.000 sono i diplomati in Italia ogni anno a fronte di circa 600.000 diciannovenni (anche questi sono molto diminuiti nel tempo: erano oltre 900.000 a metà degli anni ottanta). A fronte di questo numero abbastanza costante negli ultimi anni, le immatricolazioni da un picco di 338.036 nel 2003-04 sono scese a 267.177 nel 2012-13 (-20,96%). Diminuisce anche la spinta motivazionale dei giovani italiani nei confronti dell’istruzione a causa delle difficoltà nel trovare lavoro. Perché devo studiare se poi non trovo lavoro, si chiede un diciannovenne? In questo contesto mi chiedo se voi non siate degli eroi ad aver scelto di frequentare l’Università, se non abbiate commesso un clamoroso errore quando avete deciso di provare a laurearvi. Non siete degli eroi e non avete sbagliato; tutt’altro, perché, a parte ogni altra considerazione, da laureati potrete trovare lavoro più facilmente di altri. Lo dicono i numeri. Un’indagine occupazionale condotta nel 2013 sui laureati fiorentini del 2012, ad un anno dunque dalla laurea, ha fornito risultati abbastanza buoni, considerata la situazione occupazionale di oggi. Sommando gli studenti che lavorano e quelli che lavorano e sono iscritti ad una laurea magistrale, si ottiene che
Studiare a Firenze. Il cammino dell’Università negli ultimi venti anni
centuale nazionale di laureati nella popolazione in età
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lavora una percentuale di laureati che va da quasi il 50% al 70% e anche oltre, a seconda del settore che si considera. Se dal conteggio escludiamo gli studenti che proseguono gli studi e dunque non cercano lavoro, si ottiene che la percentuale di laureati che non lavora,
“Firenze cum laude”
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non studia e cerca lavoro è in media del 12,49% mentre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è risultata nel II semestre del 2014 del 44,2%. Invece, il tasso di disoccupazione generale ha raggiunto, a luglio 2014, il 12,6%, con 22.446.000 occupati: il 69,2% nei servizi; il 27,16% nell’industria e appena il 3,6% in agricoltura, che è il mio settore di lavoro. Quest’ultimo settore è però risultato, in questi anni di crisi, il più vivace e stabile; il potere attrattivo degli studi in agricoltura, sia nella scuola secondaria superiore sia nell’Università, è aumentato significativamente e sono aumentate anche le possibilità occupazionali in agricoltura. Perché questo amore improvviso per l’agricoltura? Ne accenno brevemente non tanto perché è il mio settore di studio e di lavoro quanto per il fatto che le motivazioni alla base del fenomeno in atto sono verosimilmente di valenza più generale. In effetti la crisi economica ha forse fatto emergere, in particolare nei più giovani, motivazioni esistenziali nuove: il desiderio di un nuovo e diverso stile di vita, una più precisa identità culturale, un rinnovato patto dell’uomo con la natura, una più netta e soddisfacente percezione della qualità della vita, la voglia di coniugare il sapere con il saper fare, forse addirittura l’aspirazione ad un nuovo tipo di sviluppo di questo nostro Paese. E sono probabilmente queste motivazioni, o queste e altre, a spingere molti giovani oggi verso l’agricoltura o a frequentare una scuola agraria. Ma ritorniamo ai nostri numeri sull’occupazione. A tre e cinque anni dalla laurea le percentuali di occupazione
rebbe, anche o soprattutto sui risultati della didattica.
Ad esempio con riferimento ai laureati 2007 intervista-
La preminenza della ricerca rispetto alla didattica è poi
ti a 5 anni dalla laurea, la percentuale degli occupati (il
esemplificata dalla dipartimentalizzazione dell’orga-
dato è nazionale) è vicina al 95%, nelle professioni sa-
nizzazione interna delle Università (come sapete le
nitarie, in ingegneria, e nel comparto scientifico; poco
Facoltà sono state eliminate e ci sono oggi i Diparti-
più basso ma sempre abbastanza alto per il comparto
menti presso cui sono incardinati tutti i corsi di studio).
economico-statistico; intorno all’83-86% per tutti gli
Allo scopo poi, a mio avviso, di correggere in qualche
altri settori, il politico-sociale, l’insegnamento, agraria,
modo la posizione ‘di favore’ della ricerca rispetto alla
architettura e via dicendo.
didattica (che rimane, secondo me, il primo e più alto
Ci sono dunque maggiori opportunità di lavoro quan-
compito istituzionale dell’Università) e alla erogazio-
do si è laureati e anche, ovviamente, stipendi più alti.
ne di servizi per gli studenti, la legge ha previsto la crea-
Con qualche eccezione. Sapete la storia di quel profes-
zione di strutture di raccordo: le Scuole. È stata questa
sore che esegue dei lavori nella sua abitazione e al mo-
la via seguita, molto opportunamente, a Firenze, pas-
mento del pagamento si sente chiedere una cifra incre-
sata da 12 Facoltà a 10 Scuole con funzioni di coordi-
dibilmente alta. “Ma come, neanche io guadagno così
namento delle attività didattiche e dei servizi agli stu-
tanto in così poco tempo” dice rivolto all’operaio.
denti. E ci risulta che le cose stiano funzionando bene.
“Guardi - gli risponde l’operaio - neanche a me succe-
Cari ragazzi, cari studenti, mi piacerebbe stare qui a
deva di guadagnare tanto quando facevo il professore”.
chiacchierare con voi, a raccontarvi di fatti e persone
Ma questa è solo una storiella.
ma bisogna che mi congedi da voi e che vi lasci al vo-
Vorrei fare, in conclusione, un breve cenno alla recen-
stro programma di oggi. Cosa ho cercato di dirvi? Che
te legge di riforma dell’Università, la n. 240 del 2010 o
state per cominciare un percorso non semplice, anzi,
Legge Gelmini. È questa una legge che ha introdotto i
piuttosto impegnativo, in un momento abbastanza dif-
concetti di merito, di valutazione, che ha ridisegnato,
ficile per il nostro Paese, con una situazione economi-
in parte anche positivamente, l’assetto degli atenei e
ca e occupazionale complicata, e all’interno di una
dell’intero sistema universitario, quello in cui voi ora
Università, di cui vi ho fatto una succinta sintesi non
siete immersi. Ha però forse invertito quel percorso più
risparmiando qualche critica; una Università che do-
che ventennale di incremento progressivo dell’autono-
vrebbe cercare una propria via, una via italiana, all’i-
mia degli atenei, di cui prima vi dicevo, e ha forse rotto
struzione sia pure all’interno di uno spazio europeo
l’equilibrio paritario che avevamo fra le funzioni didat-
della formazione superiore.
tiche e quelle di ricerca, spostando questo equilibrio a
Comunque, sono sicuro sarà un periodo che poi ricor-
favore della ricerca. Ad esempio, una porzione del fi-
derete come il più bello della vostra vita, come io anco-
nanziamento dello Stato alle Università avviene su
ra ricordo il mio, 50 anni dopo averlo vissuto nell’Ate-
base premiale e i criteri utilizzati per stabilire l’entità di
neo di Bari.
questo premio si basano pressoché esclusivamente sui
Voi giovani siete stati chiamati in tanti modi diversi ul-
risultati della ricerca e non, come magari ci si aspette-
timamente: bamboccioni, choosy, mammoni, nullafa-
93 Studiare a Firenze. Il cammino dell’Università negli ultimi venti anni
sono naturalmente più alte rispetto a quelle ad un anno.
“Firenze cum laude”
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centi che studiano per non lavorare. Per qualcuno sarà
stra è la capacità, se la possedete - e io sono sicuro di sì -
forse anche vero. Per tutti gli altri assolutamente no.
di sbalordire noi docenti e i vostri genitori, per i risultati
Ma poiché niente è gratuito in questo mondo, vostra è
che riuscirete a conseguire, risultati che ci devono ren-
la responsabilità di dimostrare di cosa siete capaci, vo-
dere reciprocamente fieri. In bocca al lupo a tutti.